VIII legislatura
8.
Seduta di giovedì 4 agosto 2005
Presidenza del Presidente Giuseppe Bova
La seduta inizia alle 11,35
Roberto OCCHIUTO
Presidente, siccome mi pare che l’Aula non sia ancora nella condizione di poter valutare l’ordine del giorno, fra l’altro noi come componenti di minoranza abbiamo la necessità di approfondire un testo che abbiamo avuto solo stamattina, le chiederei di rinviare l’apertura della seduta di un’ora.
PRESIDENTE
Condivido le sue valutazioni, la proposta è accolta, la seduta è aggiornata di un’ora, se non erro alle 12,45. La seduta è sospesa.
La
seduta sospesa alle 11,37 è ripresa alle 13,00
Antonio BORRELLO, Segretario Questore
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Antonio BORRELLO, Segretario Questore
Legge la mozione presentata alla Presidenza.
(E’ riportata in allegato)
Passiamo all’ordine del giorno, che al primo punto reca: “Disegno di legge numero 15/8^ di iniziativa della Giunta regionale – “Provvedimento generale recante “Norme di tipo ordinamentale e finanziario – Collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l’anno 2005 ai sensi dell’articolo 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002 n. 8”.
E’ relatore l’onorevole Naccari Carlizzi, che ha facoltà di svolgere la relazione.
Signor
Presidente, onorevoli colleghi, come sapete, l’assestamento di bilancio
interviene in una programmazione finanziaria
predisposta dal Governo precedente. Devo sottolineare anche nell’imminenza che
è una programmazione finanziaria antecedente alla scadenza elettorale.
Chiaramente, proprio per questo motivo, non può contenere un assestamento gli
elementi qualificanti, strategici del piano di governo del nuovo mandato
elettivo del Presidente Loiero.
D’altra parte, la
situazione di bilancio è a voi tutti nota: l’amministrazione regionale ha avuto
con l’ultimo bilancio un avanzo di 3 miliardi di euro, ha delle entrate proprie
che definire scarse è un eufemismo, non gode di una programmazione vera e non è
riuscita ad utilizzare, a spendere i fondi comunitari, in maniera tale da
comportare un rischio altissimo, purtroppo una realtà di disimpegno rispetto
alla quale l’attuale amministrazione sta svolgendo degli sforzi eccezionali.
Sono a tutti voi
noti, poi, gli elementi di critica, le relazioni della Corte dei conti circa
l’utilizzo dei fondi ed è, purtroppo, chiaro che gran parte delle risorse di
questo provvedimento sono state utilizzate per garantire obbligazioni. Il che
ci dà l’idea, in sostanza, di come sia stato realizzato, redatto il bilancio
attuale.
Il risultato qual
è? Che su circa 62 milioni di euro di spesa, noi abbiamo più della metà delle
risorse utilizzate per pagare queste obbligazioni; circa 12 milioni di euro per
gli Lsu-Lpu, che già hanno visto scadere e terminare il finanziamento delle
loro indennità trasferito ai Comuni; circa 2 milioni di euro per il fondo
sollievo; oltre 3 milioni di euro per programmi realizzati dall’Afor; 5 milioni
di euro per pignoramenti nel settore della sanità; 4 milioni di euro per
completare, per rifinanziare il Consiglio regionale.
Cosa sarebbe
successo, se questa manovra non avesse contenuto quelle che sono delle vere e
proprio obbligazioni cui l’amministrazione regionale deve fare fronte? E’
successo, quindi, che questo strumento, lungi da poter inserire – come
opportunamente ha detto l’assessore al bilancio – elementi di programmazione
nuova, non è altro che un aggiustamento di quello che è il bilancio di
esercizio per poter arrivare al 31 dicembre, coprendo una serie di emergenze.
Sono presenti,
chiaramente, anche alcuni elementi che puntano a dare risposte ad alcuni dei
problemi più gravi che noi, in questo momento, abbiamo nella regione: come
avete avuto modo di leggere, il sistema regionale della moda, la copertura dei
debiti della Sogas, con la conseguente riduzione del capitale sociale ed un congruo
rifinanziamento di alcune leggi che erano state sottostimate nella previsione
iniziale.
Poi sono previsti
alcuni interventi nel settore agricolo e zootecnico e circa 10 milioni di
agevolazioni creditizie per l’Artigiancassa, proprio per corrispondere a queste
esigenze che, in un momento di difficoltà economica e finanziaria come quello
in cui vivono la regione e il Paese nel suo complesso, venivano richieste a
gran voce come elemento di un intervento di natura eccezionale, cioè, urgente
dalle categorie.
Noi, però, non ci sottraiamo alla valutazione e alla critica un po’ vecchia e stanca di aver inserito altri elementi rispetto a quella che poteva essere un’operazione esclusivamente asciutta e tecnica. Abbiamo voluto inserire una serie di norme per il funzionamento sia della Conferenza Stato-Regioni, sia dell’organismo pagatore in agricoltura e voglio sottolineare anche che la Giunta, con un segnale rispetto a quello che vuole essere il suo metodo di lavoro, ha voluto spogliarsi delle competenze che fanno riferimento agli strumenti urbanistici. E’ raro verificare che un soggetto politico, cioè un organo politico, un organo di governo voglia delegare spazi di discrezionalità, eppure questo è avvenuto, nella considerazione che quel tipo di approvazione non solo fosse un elemento di difficoltà rispetto ad una Giunta che vuole decentrare il più possibile le funzioni, ma fosse anche un elemento ormai solamente formale. Ma è da sottolineare che questo è avvenuto, nella sostanza, con una scelta che la dice lunga sul desiderio di configurare il Governo della Regione come un Governo che si concentra sulle funzioni strategiche e non vuole, invece, essere incapsulato in una metodologia di gestione che finirebbe per paralizzarne ed appesantirne l’azione complessiva e, in qualche maniera, deviarla da quelli che sono gli obiettivi strategici.
Abbiamo voluto, poi, anche disciplinare alcuni
rapporti come quelli con le unità organizzative autonome, e su questo devo
registrare un atteggiamento che, probabilmente, non giova ad alcuno. Abbiamo
voluto sin dall’inizio, anche in coerenza con quelle che erano le dichiarazioni
del Presidente Loiero e le dichiarazioni di autorevoli esponenti della
minoranza, impostare i lavori in termini di grande collaborazione e attenzione.
Ma è chiaro che la collaborazione e l’attenzione non le si possono richiedere
solo per le considerazioni che una parte fa, devono essere parte di un modello,
di uno stile di governance che obbliga tutti, poi, ad una coerenza
complessiva. Non si può in alcun modo pensare di strumentalizzare alcuni
provvedimenti, immaginando che la manovra di assestamento – ripeto – che serve
per la gran parte a coprire obbligazioni non prodotte da questo governo e da
questo Consiglio, possa essere utilizzata per elementi di strumentalizzazione
di scarsa qualità e – consentitemi – non degni della esigenza che abbiamo di
investire sul futuro della Calabria.
Ora, immaginare che la Regione Calabria non si debba dotare di un’apposita struttura per affrontare le questioni importantissime della governance della “Stato-Regioni” è come rinunciare al futuro della Calabria, rinunciare ad affrontare i problemi veri che spesso vengono decisi in quella sede, alla luce– permettetemi di dirlo – di un atteggiamento provinciale che punta sulla difficoltà, sull’attenzione di un’opinione pubblica fortemente provata sul piano della questione economica e della tensione sociale, rispetto alla quale abbiamo il dovere di offrire speranze ed un futuro, non abbiamo certamente il dovere di utilizzare il nostro impegno per sollecitare morbosità a buon mercato.
Ecco, rispetto alle richieste dilatorie, strumentali, rispetto ad un’idea dei tempi che fa immaginare che la politica possa andare ancora in maniera distonica rispetto alla società calabrese, noi dobbiamo fare un punto, perché non è possibile immaginare che ogni questione sulla quale si pone un problema di diversa valutazione fra maggioranza ed opposizione possa essere un elemento per introdurre un atteggiamento che tende esclusivamente al rinvio. La Calabria ha bisogno, invece, di affrontare con tempestività, con velocità i problemi che sono davanti agli occhi di tutti. Noi non possiamo immaginare che le Commissioni o l’Aula si trasformino in un luogo dove noi diamo l’idea che la politica rallenta i rapporti sociali. La società è molto più veloce di noi e, se noi non lo comprenderemo, le nostre obiezioni saranno percepite da tutti come esclusivamente strumentali.
Allora ci è imposta una riflessione su una governance responsabile ed efficiente. Noi non possiamo accettare degli atteggiamenti di strumentalizzazione o di elevazione della tensione, specie quando vengono proposti da un Governo che ha consentito ad alcune Asl, dopo quattro anni, di non presentare alcun rendiconto economico. Questo dimostra come alcuni atteggiamenti siano esclusivamente di strumentalizzazione.
E voglio sottolineare il senso di coesione e di rispetto reciproco dei ruoli che è
emerso all’interno della stessa maggioranza che, nel momento in cui ha dato
grande attenzione, tant’è vero che alcuni emendamenti, alcune proposte
dell’opposizione sono stati recepiti, non si è prestata, pur in momenti
rispetto ai quali c’erano delle diversità di interpretazione, ad un
atteggiamento vecchio e logoro che è quello dell’abbandono, dell’intelligence
col nemico. Questo è il segno anche di una maturità di una maggioranza che
vuole realmente affrontare i problemi, che non accetta che si discuta per
quattro ore, per due giorni di elementi come i dirigenti delle unità
organizzative autonome e che, invece, si stia in silenzio rispetto ai problemi
fondamentali, alle questioni fondamentali del governo della Calabria.
Ecco, quindi, che
non si può pensare di immaginare una strumentalizzazione o un terrorismo
politico rispetto ad alcune questioni.
Certo, il nostro
è stato un inizio ed un incontro che ha rodato alcuni meccanismi, ma è anche
vero che, quando in Commissione si propose di dedicare quattro sedute e non una
all’analisi, alla proposta e alla definizione della proposta complessiva,
proprio questa disponibilità all’incontro, alla riflessione e al dialogo è
stata respinta.
Allora noi
dobbiamo tornare ad una riflessione serena, quindi immaginare che questo
assestamento sia stato un elemento per lo più tecnico per dare risposte a
problemi che, in qualche maniera, potevano e vedono anche la non presenza di
una responsabilità dell’attuale compagine di governo.
A settembre, con
l’intento annunciato, peraltro, in Commissione dall’assessore al bilancio sulla
decisione di portare entro settembre il documento di programmazione economica e
finanziaria, ci confronteremo finalmente con un prodotto di questa maggioranza,
con un prodotto integrale di questo governo ed avremo l’opportunità di
verificare se gli atteggiamenti sono veramente quelli che vengono realizzati e
proposti nell’Aula oppure se sono quelli che tentano, in ogni modo, di
pervenire ad una modifica quasi genetica dei provvedimenti della maggioranza,
immaginando che la maggioranza stia lì, alla fine, per creare una dicotomia fra
Giunta e Consiglio, fra Giunta e consiglieri di maggioranza, che non esiste,
perché noi siamo tutti parte di un progetto di governo e, all’interno di questo
progetto di governo, dobbiamo ognuno fare la propria parte.
Ecco, in questo
senso vedo che con l’assessore Adamo c’è stata l’opportunità di chiarire che da
settembre andrà avanti una pianificazione strategica della programmazione
economica, non un insieme di pianificazioni tattiche slegate fra di loro, che
poi hanno comportato – come vedete – i residui attivi che la Regione possiede.
Su questo voglio
fare solo una considerazione, me lo consentiranno i consiglieri di minoranza:
nel momento in cui una Regione si presenta con i residui nella dimensione e nei
termini in cui li ha la Regione Calabria, cioè 4 miliardi e 400 milioni di residui
attivi, vuol dire che c’è un problema grave ed emergenziale rispetto alla
programmazione e alla gestione del bilancio. Noi non possiamo discutere ore di
elementi di lotta politica – perché essi sono solamente questo – e non
discutere di 4 miliardi e 400 milioni di residui attivi, non valutare perché la
Regione produce 3 miliardi di avanzo, non valutare perché i residui passivi
ammontano a quasi 2 miliardi di euro, con poste – consentitemi di dirlo –
assolutamente fuori da ogni logica, anacronistiche: leggendo il bilancio,
verifichiamo che ci sono ancora poste per pagare il trasferimento del comune di
Roghudi per un’ alluvione che è accaduta oltre trent’anni fa!
Allora queste
sarebbero le questioni su cui confrontare l’azione e in maniera seria ed
unitaria dare un contributo a questo lavoro. Questo contributo – voglio
chiudere con questo – è già iniziato, perché la manovra di assestamento viene
fatta, in gran parte, proprio grazie al riaccertamento di alcuni residui che
sono – ricordiamolo perché, purtroppo, è la verità – anche il residuato di
quello che era un modello di governo che era lontano da una gestione coerente
delle risorse ed era un metodo di governo troppo disinvolto.
PRESIDENTE
Sulla relazione
si apre la discussione generale. Chiunque lo richieda, ha diritto alla parola
per non più di quindici minuti.
Ha chiesto di
parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, se da questa manovra finanziaria mi aspettassi grandi cose, mi potrei oggi considerare un uomo illuso! Non mi aspettavo grandi cose, ma non per una impostazione cosiddetta politica che mi impone di dire o di pormi rispetto a questa maggioranza in termini critici, di confronto, di dialettica, ma per una realtà oggettiva: cento giorni sono un tempo sufficientemente breve per poter fare un’analisi compiuta, per poter dare una serena e pacata visione delle cose, per poter esprimere un giudizio che si dà, però, su alcune piste e alcuni segnali, alcune tracce e che necessariamente ci deve portare ad una riflessione, ad un confronto, ad un modo di capire, di intuire.
(Interruzioni)
Possiamo
continuare, Presidente? C’è l’agibilità dell’Aula?!
PRESIDENTE
Prego di seguire
con tranquillità la seduta.
Giovanni NUCERA
Ma il relatore
non c’è proprio!
PRESIDENTE
Per favore, fate
in modo che non ci sia questo viavai rispetto all’Aula.
Giovanni NUCERA
Presidente, non
c’è l’assessore, non c’è il relatore: almeno il relatore, che è stato prodigo
di belle parole!
PRESIDENTE
Ma c’è il
Presidente della Giunta…
Giovanni NUCERA
Il Presidente- che
saluto sempre con referenza affettiva, come saluto la seconda donna presente in
questo Consiglio regionale- non era in Commissione.
PRESIDENTE
Le diamo un
minuto in più per questo saluto, però ora continui!
Avevo già
salutato la prima, per questo…
Comunque, dicevo,
succede anche questo, quindi uno rischia di perdere il filo introduttivo di un
discorso.
Dicevo, era un
tempo piuttosto breve, tuttavia, per esprimere una valutazione. Stiamo
discutendo – e ha fatto bene il relatore a rimarcarlo – di un cosiddetto
assestamento di bilancio che nulla è, se non una manovra tecnica che serve ad
aggiustare il tiro rispetto al confronto reale di una programmazione di spesa
col territorio, con la realtà sociale, con l’evidenza politica che si fa appresso.
E quando, poi, questa spesa, questa manovra, questo aggiustamento lo si deve
fare su un lavoro preparato da altri, diventa – capisco – la manovra stessa un
po’ più pesante, un po’ più difficile, però allo stesso tempo non è frutto di
un’azione correttiva che, a monte, trovava una preparazione di base.
Perciò, è inevitabile che tutte le attenuanti di questo mondo sono da attribuire alla maggioranza ed io di attenuanti ne attribuisco tante, dico che, di fatto, rispetto ad una manovra di 60 milioni di euro, una manovra piuttosto poverina, stringata, questa maggioranza si è trovata di fronte a coprire che cosa? L’emergenza che, via via, giornalmente si presenta e diventa sempre più asfissiante per le problematiche della regione Calabria, un’emergenza non voluta da questa maggioranza, come abbiamo detto prima, ma che, in ogni caso, puntualmente tutti quanti i Governi sono chiamati ad affrontare. Quindi già da subito do e riconosco questa attenuante di azione politica.
E non entro specificamente nel merito delle cifre e di come queste siano state impegnate su un piano, su un processo di sviluppo che in ogni azione di bilancio, in ogni azione programmatica uno cerca di vedere, ma, purtuttavia, nella volontà stessa che questa minoranza ha avuto modo di verificare nel momento in cui si è trovata a studiare e a guardare le carte in Commissione, non per utilizzare atteggiamenti dilatori od ostruzionistici, come impunemente e garibaldinamente ha osato dire il relatore nella sua introduzione, tuttavia – dicevo – questa minoranza ha cercato di leggere queste carte, di capire le piste, di cercare di entrare nel cuore di ciò che era una programmazione attiva ed operativa che la Giunta e la maggioranza avevano proclamato sino ad oggi, dal momento in cui aveva avuto un’ampia conferma popolare al governo, rispetto a ciò che all’interno di questo documento contabile, sempre piccolo, noi riscontravamo.
Egregi amici,
abbiamo colto la delusione più grande di questo mondo, non – e lo ripeto – che
si legge nei numeri o nelle esigenze di coprire alcuni passaggi obbligatori, ma
la delusione di dover leggere il perpetuarsi di un’azione che già aveva avuto i
propri prodromi qualche settimana prima, che già aveva posto questa maggioranza
in una condizione di critica e di autocritica, di critica a livello nazionale
che arrivava dai massimi giornali, dai massimi esponenti della stampa e dalla
massima autorità politica, di autocritica perché, per certi aspetti, certe
osservazioni pure state espresse forse dal più importante esponente della
coalizione di centro-sinistra all’interno del Parlamento nazionale, dal
Segretario dei Ds onorevole Fassino, in una riunione di direzione nazionale,
cioè il perpetuarsi di condizioni e situazioni che, in una parola molto
semplice e molto chiara, io definisco il regime delle clientele.
Mi dispiace che non ci sia il relatore in Aula perché ha cercato, attraverso un giro di belle parole, di spiegarci cosa è – c’è un termine inglese che va di moda – governance – io mi confondo con questi termini anglosassoni e via dicendo – ma che io chiamo comunemente del buonsenso e della responsabilità amministrativa, ecco, ha cercato di camuffare sotto questa espressione inglese quella che, in effetti, altro non è che un ulteriore carrozzone che si vuole aggiungere ai tanti carrozzoni che già in cento giorni – sì, quelli sì – hanno trovato strada facile, piste aperte e azione incisiva di intervento, questo sì.
Allora, dove sono questi cosiddetti ulteriori carrozzoni creati che inficiano non soltanto – e abbiamo avuto modo di verificarlo e di leggerlo nella stampa recentemente – quella che è l’immagine di una maggioranza di governo regionale, ma che, ahimè, inficiano l’intero complesso, l’intera struttura del Consiglio regionale calabrese, come se maggioranza e minoranza in un accordo scellerato di azione si fossero messi d’accordo a creare che cosa? Sottosegretari di Stato da una parte e, dall’altra, non solo trenta posti e trenta strutture burocratiche per trenta consiglieri regionali di maggioranza, ma creare ancora di più ulteriori strutture da destinare non più a Catanzaro o a Reggio, ma a Roma e – perché no? – anche a Bruxelles.
Ecco qual è il dato che più in questo assestamento di bilancio mi piace evidenziare, perché altre tracce non ce ne sono, non c’è il sintomo di un’azione politica che possa spingere chicchessia, anche i più critici commentatori, a voler vedere un rapporto di apertura, di sviluppo, un tentativo di aprire una politica di azione per l’occupazione in questa regione, una politica seria per la casa, tranne qualche emendamento approvato in Commissione – ma sui dei lavori della Commissione spero di potermi intrattenere –, una politica che possa vedere un’azione di incisione forte rispetto ai problemi atavici che, purtroppo, condizionano questa Calabria.
E, ancora di più, anche sulla sanità, perché abbiamo appreso dalla stampa che dal 1° settembre non ci saranno più i ticket. Ahimè, non siamo riusciti ancora a capire da dove e come si andrà a frenare l’emorragia dei soldi in meno che ci saranno all’interno della sanità per garantire, intanto, il patto di stabilità che con grandi sacrifici la scorsa legislatura abbiamo tenuto in piedi, ma per garantire soprattutto la spesa farmaceutica che è il tarlo che corrode questa Regione. Ed io, in questo senso, inviterei veramente l’assessore ad avviare una politica seria ed attenta sul controllo farmaceutico e su altri controlli della spesa pubblica che si effettuano nelle strutture subregionali che hanno in gestione la sanità.
Su queste cose avremmo voluto vedere qualcosa di incisivo, ma su tutto questo niente, il silenzio più assoluto! Invece no, ci si è posti il problema di potenziare strutture che già esistevano al servizio dell’assessore Tizio e Caio, ci si è posti il problema di incentivare ed incrementare non solo gli uffici a livello romano e non più calabrese per il dipartimento ics o ipsilon, come se nel passato gli stessi dipartimenti non avessero vita ed azione operativa incisiva nel rapporto anche nella Conferenza Stato-Regioni e nell’apporto dell’occupazione di settori specifici di sviluppo complessivo della Regione Calabria, ma si vogliono ulteriori strutture nuove e – sentite la chicca, la cosa più bella – non abbiamo quantificato la spesa con la possibilità, cari amici – i giornalisti li prego di aprire le orecchie – di poter utilizzare convenzioni speciali con tassisti e cooperative di noleggiatori di auto! Badate bene, tassisti e cooperative di noleggiatori di auto, non solo le strutture private e le strutture speciali, ma anche le strutture con tassisti e noleggiatori di auto!
Questa è la moralità che si vuole porre alla Calabria?! Questo è il segnale forte che noi vogliamo dare alla lotta alla mafia?! Questa è la novità dirompente e di rottura che questa maggioranza vuole portare alla nostra regione?! Se tutto questo è, cari amici, c’è proprio da preoccuparsi già dall’inizio, già in questa fase della nostra attività politica! Se tutto questo è, cari amici, cari calabresi, dovete pagare amaro quel voto che avete voluto dare a questa maggioranza!
Ecco, perché mi sto accanendo troppo su questo argomento? Perché siamo in tempo a rimediare, a recuperare un rapporto. Io invito questa maggioranza, nel rispetto delle regole – sto per finire, Presidente, mi atterrò, me lo dica quando devo smettere – a modificare questi aspetti, cerchiamo di incanalare nel giusto indirizzo, nella giusta via, in un momento così delicato, in cui le Regioni per altri motivi – e chissà quali sono – sono al centro di un’attenzione non degna dello sforzo che la politica fa in questa Regione, perché c’è una politica in questa Regione, io credo agli uomini di buona volontà, credo a coloro i quali giornalmente si sforzano di spendere una parola di dignità e di orgoglio per la ripresa, per uno scatto attento di questo territorio. Ma non credo, di fronte a quei cialtroni che poi propongono le cose che abbiamo sentito!
Mi dispiace – lo ripeto – che non ci sia il relatore in Aula, perché a lui avrei voluto rimandare alcune cose dette, ma mi sembra che offende il lavoro svolto in Commissione, un lavoro duro, estenuante, che ci ha caricati, per certi aspetti, anche di nervosismo, perché questo è stato l’atteggiamento tenuto in Commissione, non un lavoro di mediazione, di cultura, di ricucitura, ma un lavoro di istigazione, per svolgere certi compiti anche a livello istituzionale ci vogliono soggetti capaci e la capacità non sta soltanto nel saper leggere e scrivere, ma anche nel tenere rapporti con la maggioranza e la minoranza, caro Presidente Bova.
Spesse volte la gente non sa tenere questi rapporti, perché non c’è stato un clima sereno – è vero – in Commissione, ma non per una responsabilità della Commissione, non per la mancanza di volontà di chi è stato chiamato o viene chiamato a lavorare, ma per una tensione continua e costante che si è voluta creare ad hoc –chissà per quali motivi! – o, forse, perché chi era tenuto a presiedere quella riunione era troppo distratto dalle telefonate improvvise che lo disturbavano…! Non è una domanda, è un’affermazione, perché i lavori di quella Commissione sono stati, per certi aspetti, anche traviati, truccati da continue telefonate, nervose telefonate che arrivavano a dare indicazioni e disposizioni su che cosa? Sui tre dell’Ave Maria, come qualcuno li ha chiamati in quella sede! O sui tre amici di merenda – non so come definirli – o sui tre sottosegretari… io dico tre, ma stando le cose così come sono state predisposte, badate bene, domani mattina per volontà del Presidente della Giunta regionale, senza nulla togliere e senza offendere nessuno, potranno diventare trentatré! Perché si dà libertà di nominare assessori con incarichi determinati, con competenze determinate, con capacità di intervento determinate, non solo sul piano tecnico, ma sul piano politico.
Questa è una pagina oscura della Calabria, senza dubbio, perché, non meno di sei mesi fa, in quest’Aula all’unanimità, Presidente Bova, dopo quattro anni di lavori intensi – la ringrazio per i contributi che lei ha offerto in quella Commissione, la ringrazio veramente – si era stabilito che la Calabria doveva chiudere col passato, doveva eliminare l’esperienza degli assessori esterni che, per colpa di Chiaravalloti, grande danno avevano creato la scorsa legislatura e noi, forti di quella esperienza, avevamo fatto una scelta politica, Pasquale Tripodi, ben definita – tu eri componente di quella Commissione –: avevamo fatto la scelta di dire non più di due assessori esterni, ma esterni, dando al termine “esterno” un significato più che altro di riferimento personale, di grande disponibilità e fiducia, che avevano il compito di presiedere e coadiuvare il Presidente, perché il Presidente ha bisogno nella sua azione…
PRESIDENTE
Onorevole Nucera, per favore, concluda.
Sì, concludo, Presidente.
Invece, ahimè, che cosa si è fatto? Dopo due esterni già presenti, se ne sono nominati altri tre! Magari, fra quindici giorni, ne nomineranno altri trentatré, come dicevo, perché il criterio poi non si ferma.
Di conseguenza, cari amici, se questo assestamento di bilancio, così come confermo quello che ho detto all’inizio, non può rappresentare una tappa indicativa per un futuro di questa regione
L’onorevole Nucera, essendo il primo intervento dei colleghi della minoranza, è stato considerato relatore di minoranza e, per questa via, poteva parlare, come il relatore di maggioranza, quindici minuti. Poi lui ha parlato diciannove, va bene lo stesso. Da questo momento in poi, tutti gli interventi dei consiglieri debbono stare – come dice l’articolo 54 – entro i dieci minuti.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Fedele. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, fra l’altro a me basteranno dieci minuti, anche perché non ho e non riesco ad avere la foga oratoria che ha il collega Nucera, quindi da questo punto di vista non ho problemi, anche se sono poche cose che voglio dire.
Intanto – lo ha detto il relatore – questo è un assestamento di bilancio. Come me, come lei – e lei più di me – tanti altri colleghi sono qui da diversi anni e sanno che ogni volta l’assestamento di bilancio si occupa di poche cose, sono pochi fondi, quest’anno 62 milioni di euro che, rispetto al panorama e al bilancio di una Regione, chiaramente sono cose da poco. Tra l’altro devo dire che, come si è fatto gli altri anni, si è pensato – come abbiamo fatto sempre – anche al fondo sollievo, agli Lpu, agli Lsu. Ricordo, da dieci anni a questa parte, che ogni anno questi argomenti erano sia nella Finanziaria, sia nell’assestamento in quanto argomenti che riguardano tutti, la Calabria, i calabresi, quindi su questi temi non ci sono mai state divisioni.
Apprezzo anche, a parte il modo come il Vicepresidente Adamo ha condotto e seguito i lavori della Commissione con grande garbo, con grande capacità e con grande apertura verso l’opposizione, gli inserimenti importanti come quello che riguarda l’Artigiancassa, il sistema del tessile, della moda, certamente delle cose importanti che vanno anche in direzione dello sviluppo.
Devo dire che anche qualche segnale c’è stato nei confronti della minoranza, dell’opposizione, su qualche emendamento c’è stata anche qualche apertura e si era mantenuto un clima di grande serenità, di collaborazione anche all’interno della Commissione che ha lavorato per due giorni e due notti.
Sono argomenti
di grande importanza – come dicevo – condivisi da tutti e mi riferisco, in modo particolare, al tema che riguarda la cardiochirurgia, la razionalizzazione
di questo sistema che interessa direttamente Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria in questa occasione, al di là poi da chi vengono le proposte,
se sono della maggioranza o dell’opposizione o da tutti e due i fronti. Quindi
si era registrato un tema di confronto sereno, non tanto grazie al lavoro – qui
devo dire anche, come dice l’onorevole Nucera – più che del Presidente della
Commissione, al quale diamo ancora il beneficio della novità in Consiglio
regionale, non della politica perché ormai è un esperto, nel condurre i lavori
perché il Presidente è il Presidente di tutti e non di una parte, ma ancora per
questa fase fino a settembre-ottobre lasceremo un po’, ci vuole un po’ di esperienza
anche da questo punto di vista, ma
devo dire che, in questi casi, l’onorevole Adamo ha in parte cercato di sopperire anche a qualche deficienza di
questo tipo.
Poi, in effetti, nei due giorni e nelle due notti che abbiamo impiegato in Commissione sui temi di cui ho parlato fino adesso, c’è stata un’ampia convergenza, un’apertura della maggioranza e un contributo anche dell’opposizione, e i colleghi che sono stati in Aula e in Commissione con me e con altri colleghi queste cose sicuramente le sanno.
Sono stati tre i temi principali che, forse, poco avevano attinenza con la manovra finanziaria,
ma che ci hanno visti impegnati per ore ed ore sia noi come opposizione, ma
anche all’interno della stessa maggioranza. Intanto il problema del personale
per una serie di iniziative, di emendamenti, ma anche nel collegato, che ci ha
impegnato a lungo. C’era un comma che parlava di uno scorrimento di una
graduatoria, che graduatoria non era, perché la graduatoria non c’era e il
concorso della dirigenza si era svolto e questa graduatoria non c’era, c’erano
degli idonei, però il concorso era già stato chiuso. Su questo i sindacati
auditi in Commissione sono stati veramente molto rigidi, molto duri e, in
qualche modo, poi con mille contrapposizioni la maggioranza aveva cercato di
recuperare, non sapendo se insistere o non insistere. E poi perché il 30 per
cento aveva diritto a vedere scorrere questa graduatoria? Gli altri, che forse
erano “figli di nessuno”, non servivano, non avevano diritto! E anche sulla
questione del personale avevamo fatto degli emendamenti che, se si doveva
scorrere, cosa che non era, una graduatoria, noi dicevamo che bisognava farlo
per il 50 per cento, quindi per tutti quelli che avevano diritto insieme agli
altri.
Poi,
improvvisamente, dopo una serie di dibattiti, eccetera, a tarda notte, ieri
sera, è scomparso questo comma, ma sono rimaste altre cose che riguardano il
personale, e mi riferisco in modo particolare agli incarichi di funzione
dirigenziale a tempo determinato, che certamente, nel limite del 10 per cento –
sapete tutti – il Presidente della Giunta può attivare, ma in questo 10 per
cento poi si escludono i comandati, i comandi. I comandi sono “figli di
nessuno”, quindi tutto questo personale che è comandato non entra nel computo,
non c’è bisogno, pensiamo solo a quelli che ci sono perché è un modo per
poterne attivare di più!
Ma questa è anche
poca cosa, perché poi questi incarichi sono pure conferiti, per quanto dice qui
l’articolato approvato da questa maggioranza in Commissione, a chi ha
conseguito anche una particolare specializzazione professionale, culturale e
scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post-universitaria, da
pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro maturate. Basta,
quindi, una pubblicazione e sapete, molte volte, anche voi che all’università,
quando ci si laurea, anche quando si fa la tesi, una pubblicazione non si nega
a nessuno, è molto facile farla. Pubblicazioni ce ne sono tante, basta una cosa
di queste e quindi uno, automaticamente, può avere un incarico dirigenziale!
Quindi credo che
queste cose vadano rilevate, se è possibile.
Come pure il
conferimento di incarichi di funzione dirigenziale: in questo caso, non è
computato nemmeno nel limite del 10 per cento quello che riguarda i direttori
generali della Regione, quindi posti in più da poter prendere dall’esterno! Ma
perché questo? Posti in più da prendere dall’esterno perché questa maggioranza
sostiene – e veniamo anche all’altro argomento su cui ci siamo dilungati – che
alla Regione Calabria, assessore Morrone, lei sta dirigendo un assessorato in
cui 3.500 dipendenti non sanno fare niente, non servono a niente, perché su
3.500 dipendenti o quasi, non si riesce a reperire otto-dieci persone che siano
capaci di poter sopperire a quelle carenze che, forse, ci possono essere – e su
questo non discutiamo – per fare anche da collegamento con la Conferenza
Stato-Regioni, con questo coordinamento che c’è sull’ambiente. Non ci sono in
Calabria – è stato detto – otto-dieci persone che possano fare questo, non si
trovano, non ci sono nemmeno agli uffici di Roma, in cui ci sono dirigenti di
settore, dirigenti di servizio ed altro personale che da tanti anni sono lì,
non sono in grado di svolgere questo compito e c’è bisogno, quindi, di creare e
di organizzare altre due strutture che servano a questo.
Noi non discutiamo e non diciamo che la Conferenza Stato-Regioni, oggi come oggi, non assuma un ruolo sempre più importante. Certo, ce l’aveva anche tre-quattro mesi fa, su questo possiamo essere d’accordo, ma indubbiamente è un po’ strano che non si reperiscano queste persone, incentivandole anche con i giusti meriti – perché no? – perché chi svolge un’azione particolare va anche incentivato. E qui, Presidente Loiero – glielo dico con grande franchezza – se si dovesse ricorrere anche a qualche consulenza, su questo stia tranquillo che noi non ci scandalizziamo, perché le consulenze vere, quelle che servono veramente, su questo non si scandalizza nessuno, nemmeno questa opposizione e stia tranquillo che noi saremo al suo fianco sulle consulenze che servono agli interessi della Regione, che possono servire anche a lei, perché lei non è tuttologo, pur avendo una grande esperienza, come non lo siamo nessuno di noi e abbiamo bisogno anche di persone esperte che siano vicine a noi. Cosa diversa, invece, è organizzare due uffici di questo tipo.
Poi – non me ne voglia il mio amico perché amico con tutti, ma sapete anche il rapporto personale che ho col collega Pasquale Tripodi –, onorevole Tripodi, lei non si offenda, ma mi pare sia considerato anche un assessore di serie B! Oh Dio, questo un po’ l’avevamo notato dalle deleghe, non dalla persona, ma lei ha anche un coordinamento che credo sia del demanio marittimo, pure questo tema molto importante per i calabresi. Avete questo coordinamento nazionale e lei non può avere anche un ufficio, una struttura che l’aiuti in questo campo, dove sicuramente c’è bisogno anche di esperienza, di gente che ha esperienza?
Allora queste cose, alcune volte, non si riescono nemmeno a capire.
Questo è il secondo tema sul quale siamo stati una nottata intera a discutere, perché noi sostenevamo che certamente c’era questo rapporto con la “Stato-Regioni”, c’era questo coordinamento e voglio ricordare che, per quanto riguarda i coordinamenti, c’è il Cinsedo, c’è proprio una sede, un ufficio a Roma dove le Regioni che hanno il coordinamento usufruiscono di questa sede e di questa struttura perché il coordinamento non è soltanto a carico di una Regione, di quella che ha il coordinamento, ma anche nel passato assessori di centro-destra, e prima di centro-sinistra, hanno avuto coordinamenti. C’è il Cinsedo, c’è questa sede, c’è questo ufficio su cui tutti sicuramente lavorano e che hanno bisogno del supporto.
Quindi questo è un tema che ci ha portato anche a dilungarci, ma credo che l’argomento su cui poi ci siamo fermati di più – lo diceva bene anche il collega Nucera – è quello che riguarda non più quel termine di “sottosegretari”, adesso quei tre dell’Uao…
(Interruzione)
No, non è una battuta, è Unità operativa autonoma, unità istituite dal Presidente della Giunta, queste unità operative autonome che sarebbero i cosiddetti sottosegretari. Noi su questo ci siamo battuti contro e, se devo essere veramente sincero, non tanto per la spesa per le strutture, eccetera, sono cose di poco conto queste, perché reputo – come ho detto prima – che il Presidente della Giunta, se c’è un tema particolare, possa servirsi anche di consulenti, anche di superconsulenti – se diciamo cose diverse, vuol dire che ci vogliamo prendere in giro, che non siamo onesti con noi stessi –, c’è bisogno anche su alcuni campi. Poi che io non possa o non condivida alcune di queste scelte è un fatto che riguarda la mia persona, non riguarda sicuramente il Presidente della Giunta, perché l’ho detto anche altre volte che un validissimo esperto di problematiche agricole e di questo tipo poi debba gestire il porto di Gioia Tauro mi sembra una cosa un po’ diversa! Cosa diversa è che il dottor Falcone si interessi dei fondi comunitari: ha l’esperienza e – perché no? – la capacità per poterlo fare.
PRESIDENTE
Chiedo scusa, collega Fedele, sono già undici minuti.
Un altro minuto solo – altrimenti chiudo, Presidente, non ho problemi – per dire che per noi non è un fatto economico, ma è il fatto che si equipara quel decreto con un decreto ad assessori esterni, quindi al consigliere regionale in tutto e per tutto tre direttori generali, tre dirigenti, perché l’ultimo capoverso dell’articolo dice: “Il Presidente della Giunta regionale, per attuare gli indirizzi politici del programma di governo, può delegare ai responsabili delle Ua anche funzioni di collegamento con il Consiglio regionale o altre autorità”. Magari col Presidente della Repubblica andrà a parlare uno di questi signori!
Presidente Bova, concludo, e su questo mi affido anche a lei, perché parte di questa maggioranza ieri sera non era d’accordo, ha votato in Commissione con gli occhi bassi, parte di quella maggioranza che c’è qui oggi ieri sera ha votato col telefono incollato all’orecchio! Molti non erano d’accordo perché questo non è possibile, che il Consiglio regionale venga svilito in questo modo e lei, Presidente Bova, che è il massimo garante di questo, molte volte nella scorsa legislatura si è rivolto a me proprio come Presidente, quando mi diceva: “Queste cose non vanno e non si possono fare, questo è uno svilimento del Consiglio regionale”.
Noi non discutiamo problemi di consulenze, di altro,
perché sono anche giuste quando servono, ma equiparare queste persone – non per
loro, chiunque fosse – quasi a consiglieri regionali, questo noi non
l’accettiamo e mi auguro che i
colleghi della maggioranza ci ripensino, perché altrimenti andremo a svilire il ruolo di questo Consiglio
regionale, perché i nostri prossimi interlocutori
non saranno gli assessori eletti anche esterni i quali sono politicamente
abilitati, ma sono persone con le quali, da questo punto di vista, possiamo
avere contatti personali, amichevoli, rapporti di altro tipo, ma certamente non
possono rappresentare né questa Giunta né questo governo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di
parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Farò solo qualche riflessione, anche perché dieci minuti sono veramente pochi per poter fare un ragionamento compiuto.
Questo assestamento di bilancio era partito in un
modo tecnico, nel senso che, proprio per l’esiguità delle risorse che c’erano,
62 milioni di euro, che per una variazione sono oggettivamente anche pochi rispetto al recente passato, ma si è
trasformato, nel tempo, come un appiglio per poter inserire una serie di
emendamenti che hanno un po’ svilito tutto quello che di buono un assestamento
di bilancio doveva produrre, perché una delle questioni che ci era stata posta
era soprattutto quella di fare in fretta, cercare di arrivare al 4 di agosto
per approvare questa variazione, perché c’erano una serie di capitoli in cui
erano finite le risorse finanziarie. Così non è stato, perché proprio nella
Commissione si sono verificati una serie di episodi,
a mio avviso, che questa minoranza deve evidenziare in maniera chiara in
quest’Aula, all’opinione pubblica calabrese, ai mezzi di informazione e a
quant’altro.
Parto dall’ultima
questione – perché non è cosa da poco – posta dall’onorevole Fedele.
Noi ci siamo
trovati in una variazione di bilancio e mi dovete spiegare che cosa c’entra la
variazione, perché nel nostro istituto regionale c’è un percorso diverso
perché, quando si vuole variare uno Statuto, c’è una Commissione Statuto, c’è
un percorso ben delineato che arriva in Aula, quindi c’è un’esposizione chiara
rispetto ad un percorso già tracciato. Che cosa c’entrano le variazioni di
bilancio per riuscire a sistemare tre sottosegretari che, adesso, non si
chiamano più neanche sottosegretari, ma che si chiamano Unità organizzative
autonome?! Quindi anche quello che il Presidente Loiero aveva annunciato
all’opinione calabrese all’inizio della sua legislatura, la nomina di tre
sottosegretari, adesso non c’è più, sono cancellati, si chiamano in altro modo!
E l’obiettivo principale qual è? Quello di parificare un nominato da un
Presidente della Giunta al ruolo di un consigliere regionale o di un assessore!
Questo crea in
Regione, a mio avviso, un precedente veramente difficile e delicato nella
materia, Presidente Loiero, perché il suo decreto e poi, successivamente,
questo emendamento che è stato votato a maggioranza in Commissione crea un vulnus
dal punto di vista democratico, perché nel futuro qualsiasi Presidente di
Regione potrà nominare non tre sottosegretari, magari dieci per poi parificarli
ai consiglieri regionali. Allora, che senso ha la rappresentanza democratica e
quindi il dato che gli elettori calabresi si esprimano per poter scegliere i
loro collaboratori!
Io non sono il
moralista delle consulenze, no, i consulenti bravi devono essere pagati e non
c’è neanche limite di spesa, nel momento in cui un sottosegretario – come lei
li chiamava prima, Presidente – svolge il suo ruolo decisivo ed importante, può
anche guadagnare più di un consigliere regionale o di un assessore regionale,
ma altra cosa è trasformarli in consiglieri regionali, perché questo si è
fatto, quindi lei in maniera autonoma ha nominato, di fatto, tre consiglieri
regionali dopo lo svolgimento delle elezioni! Questo si è verificato e non è cosa
da poco, perché in una Calabria dalle tante difficoltà, dai tanti problemi c’è
bisogno di un rispetto di regole, di un consenso di tutto il Consiglio
regionale rispetto a queste cose, perché oggi noi possiamo essere minoranza e
subire queste cose, la prossima volta ci sarà l’inversione dei ruoli, però le
regole devono valere per tutti. Quindi questo è un dato essenziale.
Così anche le
altre questioni che si sono succedute in questo periodo di questione morale che
è stata posta, in cui la Calabria sembra sugli onori della cronaca nazionale
per una serie di fatti e di atti che si sono compiuti in questi mesi. Che cosa
avviene? Alla Giunta oltre i sottosegretari si nominano altre due strutture che
dovranno andare a seguire la Conferenza Stato-Regioni ed il coordinamento
ambiente. Quindi da 30 che erano prima le strutture, adesso siamo arrivati a
32.
Ecco, queste sono
le cose che, a mio avviso, devono essere combattute e lottate.
Bene ha fatto –
lo voglio dire qui in maniera pubblica – l’assessore Adamo, perché nella prima
variazione di bilancio c’era una struttura del Vicepresidente della Giunta in
cui c’era una possibilità di richiamo anche esterno. Ebbene, è stato lui stesso
a dire: “Io non voglio personale esterno, decido di scegliere personale interno
del Consiglio e della Giunta per poter coadiuvare la mia azione
amministrativa”.
Io ritengo che
questi siano esempi importanti, che anche dall’altro lato della barricata
bisogna evidenziare. Quindi, sotto questo aspetto, sono due esempi che dobbiamo
evidenziare in maniera forte e chiara ed auspico che ci possa essere veramente
un ripensamento rispetto a questi fatti.
Qualche
riflessione dal punto di vista contabile: le variazioni di bilancio sono state
esigue, anzi 40 milioni di questi 62, addirittura, sono stati ritrovati
veramente con un escamotage tecnico che va nella direzione di ridurre un
po’ i residui perenti amministrativi perché siano pronti per la spesa, perché
si prevede che il 15 per cento non andrà a buon fine. Questo ritengo che ci
deve responsabilizzare tutti.
Noi non abbiamo fatto un’opposizione dura in Commissione, ci siamo resi conto che questo era un assestamento, che non era altro che un aggiustamento dei conti rispetto a queste politiche di sviluppo, perché tanti dati non ci sono e quindi ci aspettiamo che queste variazioni siano l’inizio di un percorso successivo che ci debba portare al Dpef e al bilancio, che saranno realmente i momenti in cui si potrà esprimere una politica di sviluppo e anche un contributo dal punto di vista politico.
Certo, in queste condizioni qui io ho assistito anche
all’abolizione del ticket della sanità nei giorni scorsi. Siamo
cittadini calabresi per cui non possiamo che essere felici, ma devo dire che
questo tipo di azioni non si fanno esclusivamente per un impegno elettorale nei
confronti dei calabresi, c’è bisogno di un
qualcosa in più.
Occorre nel
momento in cui si adottano tali atti fare una politica della spesa
farmaceutica, che però io non ho visto.
Non è che il
centro-destra si è inventato il ticket perché voleva creare un balzello,
ma è stato costretto perché la spesa farmaceutica aveva superato il 13 per
cento che il Governo nazionale col decreto 56 del 2000 aveva stabilito e
previsto per le Regioni.
L’abbiamo quindi
attuato, ma per escluderlo c’è bisogno anche di una politica farmaceutica,
capire dove sono gli sprechi e quali tipi di azioni si vogliono fare nella
spesa farmaceutica, altrimenti si arriverà al 2005 a superare un’altra volta il
13 per cento e non basta neanche un accordo o un ordine del giorno sottoscritto
qui dai governatori regionali per determinare che arriveranno i 200 circa
milioni di euro per come è stato previsto.
Ci vogliono altri
atti, non c’è bisogno solo ed esclusivamente di questa pubblicità sui mezzi di
informazione, quindi bisogna essere rigorosi ed attenti su queste politiche.
Comunque, per non farla lunga abbiamo anche proposto delle cose estremamente
interessanti.
Io stesso sono
stato portatore di un emendamento che riguarda la “Sabatini” e la “598” per cui
abbiamo tenuto anche un atteggiamento estremamente propositivo.
Nella variazione
di bilancio io mi ritrovo che rispetto alla “949”, che è anche uno strumento
regionalizzato perché l’Artigiancassa prevede che c’è la possibilità di
ottenere il finanziamento al 30 per cento a fondo perduto, c’è questa
previsione, quindi è inserito il finanziamento a questi strumenti e si chiedono
nella rimodulazione del Por 10 milioni di euro.
La “Sabatini” e
la “598” che sono leggi estremamente importanti per creare lo sviluppo
all’interno della nostra regione mancano; ecco non è stato possibile inserirle,
ma io ancora aspetto che l’assessore Adamo ci dica realmente quali sono le
motivazioni.
Questo è un
impegno che ci deve essere da parte della Regione Calabria. Occorre creare
possibilità di sviluppo, una opportunità e dare degli strumenti legislativi
alle nostre imprese calabresi per riuscire a portare a termine dei processi di
sviluppo, non solo spesa fine a se stessa, l’assistenzialismo. Vi sono tante
poste di bilancio dovute che la Regione Calabria ha dovuto inserire in questa
variazione, ma dobbiamo invertire un po’ il meccanismo e creare degli strumenti
che vadano nella direzione di formare investimenti all’interno della nostra
regione, per creare occupazione, non spendere i pochi soldi che ci sono del
bilancio regionale che poi tutti quanti noi ci rendiamo conto che non bastano a
coprire le spese.
Così come una
riflessione anche sulla conduzione della Presidenza della Commissione.
Io sono stato per
5 anni Presidente della Commissione bilancio ed ho sempre rispettato il ruolo e
le prerogative della minoranza applicando sempre lo Statuto- l’onorevole
Presidente Bova era componente della Commissione insieme a me e può
testimoniarlo- ma prima di tutto ho sempre fatto rispettare le regole.
Io ritengo che
questo debba essere essenziale se vogliamo immaginare una Calabria diversa, c’è
una maggioranza e una minoranza, ma ci sono delle regole che devono essere
seguite in maniera chiara.
Nella notte di
ieri queste regole sono state calpestate e anche il nostro abbandono dell’Aula
andava nella direzione di far capire al Presidente e quindi all’intera
maggioranza che ci sono delle regole da cui nessuno può prescindere. Si può
essere d’accordo o in disaccordo, ci sono le votazioni, ma c’è un Regolamento al
quale tutti quanti noi ci dobbiamo attenere.
Io auspico che
nel futuro il Presidente Naccari abbia chiara questa interpretazione del ruolo
di Presidente della Commissione, perché questo è fondamentale anche per
riuscire ad immaginare una politica diversa.
Concludo dicendo
che le variazioni in quanto tali sono estremamente ridotte e la maggior parte
degli articoli sono condivisibili. Ci sono state delle storture dal punto di
vista elettorale e dal punto di vista di quello che è avvenuto che pongono un vulnus
democratico nel senso che si possono utilizzare le variazioni per mettere tutto
e il contrario di tutto.
Ritengo che
questo dei sottosegretari, questo degli Uoa sia stato un fatto gravissimo nella
nostra democrazia, al limite della costituzionalità e questo lo voglio dire,
Presidente. Non è possibile, perché se questo è, vuol dire che un Presidente di
una Regione con tutti i poteri che ha può in qualsiasi momento nominare anche i
consiglieri regionali.
Noi eravamo
abituati al Presidente che nominava gli assessori e quindi abbiamo subito anche
nella precedente legislatura tanti assessori esterni, adesso abbiamo…
PRESIDENTE
Ha già parlato,
onorevole Talarico, 12 minuti.
Sì, Presidente.
Abbiamo individuato anche un nuovo modo che è quello di nominare i consiglieri regionali. Penso che questa sia una questione che debba far riflettere tutti i consiglieri regionali al di là dell’appartenenza politica. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, cercherò di stare nei 10 minuti ma non ho quasi alcun dubbio di riuscirci perché i colleghi della minoranza che mi hanno preceduto hanno un po’ operato quella che è una sintesi comune nella opposizione, che si è consolidata dopo i fatti degli ultimi giorni.
Peraltro – lo diceva qualcuno prima di me – 10 minuti sarebbero più che sufficienti se all’ordine del giorno ci fosse oggi davvero semplicemente l’assestamento di bilancio.
Noi abbiamo iniziato, in verità, i lavori della Commissione con una relazione dell’assessore Adamo che ci spiegava la necessità di procedere ad approvare in maniera celere un documento che era semplicemente un documento tecnico.
Alla fine questo assestamento di bilancio è stato lo strumento per fare l’ennesimo assalto alla diligenza, purtroppo.
Noi abbiamo partecipato ai lavori della Commissione e abbiamo posto alla discussione alcuni argomenti. Qualcuno prima di me l’ha già detto. Ci saremmo aspettati per la verità una discussione di più alto profilo all’interno della Commissione e l’auspichiamo anche all’interno dell’Aula.
E’ vero che l’assestamento è solo un modo per far quadrare i conti alla fine dell’anno, ma è vero anche che forse sarebbe stata l’occasione per discutere su alcuni provvedimenti che hanno occupato le pagine dei giornali in questi giorni, come quello che pure noi apprezziamo dell’abolizione del ticket sui farmaci.
Ci saremmo aspettati, però, che in occasione di una discussione di questo genere ci aveste detto come intendete promuovere la riduzione della spesa farmaceutica e mi riferisco all’onorevole Adamo, non certo all’onorevole assessore alla sanità che non era presente in Commissione.
Perché, se non c’è un’azione corrispondente che va nella direzione di ridurre la spesa, forse sarebbe stato utile considerare anche nell’assestamento la necessità di porre una posta in bilancio anche in maniera prudenziale per far fronte anche a quelli che possono essere gli effetti di una mancata riduzione della spesa farmaceutica per conseguenza dell’abolizione del ticket.
Questi argomenti,però, come quelli riferiti alla politica economica di questa Regione noi vorremmo svolgerli in occasione della discussione sul documento di programmazione economica e finanziaria della Regione che auspichiamo sia davvero presentato all’Aula entro il 15 settembre.
In quella occasione o anche in occasione del dibattito sullo stato di attuazione del Por ci piacerebbe confrontarci sugli aspetti che rilevano per lo sviluppo di questa regione.
Noi per primi siamo convinti che una manovra di politica economica non si fa con 60 milioni di euro e questo vale per questo assestamento di bilancio, né si fa solo in sede di approvazione del bilancio di previsione finanziaria.
L’unica leva di politica economica che noi abbiamo è proprio quella costituita dai fondi comunitari, dagli strumenti che sono utilizzati per la spesa di questi fondi.
Vi dicevo che abbiamo cercato di svolgere una discussione di questo tipo e l’abbiamo fatto anche in maniera propositiva.
Abbiamo proposto alcuni emendamenti che per la verità
hanno trovato anche un consenso unanime all’interno della Commissione. Ce n’è
uno che in particolare riguarda il patrimonio immobiliare della Regione.
Sono stato
presentatore qualche settimana fa di un progetto di legge che va nella
direzione di valorizzare il patrimonio immobiliare della Regione rendendolo una
risorsa magari per l’accesso al credito delle imprese.
Ecco, in questo
assestamento è contenuta una norma che è in qualche modo di indirizzo in questa
direzione.
Però poi anche le
cose buone che abbiamo fatto insieme in questa Commissione, la maggioranza, la
Presidenza della Commissione e il Governo regionale hanno inteso vanificarle
per effetto di alcune norme che vanno nella direzione, secondo me, di
indebolire il ruolo della Regione e del Consiglio regionale.
Guardate, le
norme sono quelle alle quali facevano riferimento i miei colleghi, quella per
esempio, riferita alle strutture speciali della sede di Roma dove ci dovrebbe
essere già un dirigente di settore, di servizio. Dove un tempo c’era un
direttore generale.
Ci saremmo
aspettati che il Governo regionale per far fronte a queste necessità avesse
operato come era possibile operare, cioè avesse scelto anche all’esterno, come
ne ha facoltà, dirigenti di settore e di servizio che assistessero il
Presidente della Regione nei compiti che deve svolgere in seno alla conferenza
Stato-Regioni.
Invece no,
l’occasione è stata utile per istituire semplicemente una nuova struttura.
Guardate, io
vorrei parlare di questi argomenti con la prudenza che è richiesta a ciascuno
di noi in relazione a questi argomenti perché sono convinto che la questione
morale appartiene a tutti e sono convinto – l’ho detto in altre occasioni – che
la vera questione morale per quanto attiene alle Regioni non sta tanto nelle
spese o nell’entità delle spese ma nella capacità di produrre risultati, di
disegnare per le Regioni una fisionomia che le renda forti nel rapporto col
Governo nazionale.
Forse però non ci
rendiamo conto che quando si procedere nel modo in cui voi avete inteso
procedere nell’assestamento di bilancio, si alimenta questo fuoco che sta
bruciando in tutto il Paese non solo nel sud del Paese: qui lo scontro è tra
chi dovrà procedere ad operare dei tagli in una fase di recessione del nostro
Paese e lo abbiamo detto nella seduta precedente e le Regioni stesse.
Queste questioni
si alimentano perché si vuole precostituire un alibi a quanti vorranno tagliare
sulle Regioni e sui trasferimenti alle Regioni nei prossimi mesi.
Allora se così è
- se questo l’abbiamo compreso e io sono convinto che lo abbiamo compreso tutti
e anche l’intervento del Presidente Loiero nella scorsa seduta di Consiglio
regionale questa preoccupazione la rappresentava –, che senso ha procedere in
una direzione opposta? Che senso ha quando ci sono altri strumenti possibili
alimentare e gettare benzina su questo fuoco così come sui sottosegretari?
Onorevole Loiero,
io ho registrato qualche settimana fa una sua dichiarazione che per la verità
non è stata pubblicata da tutti i giornali, dove lei diceva “riduciamo il
numero dei consiglieri regionali”. Oggi in questo assestamento di bilancio - e
non c’entra niente con l’assestamento di bilancio – lei aumenta il numero dei
consiglieri regionali nel senso che artificiosamente aumenta gli assessori
esterni chiamandoli Uoa. Peraltro, utilizzando l’assestamento di bilancio
contro lo Statuto della Regione.
Signor Presidente
del Consiglio, onorevole Bova, voglio anticiparle che per quanto mi riguarda
fintanto che lo Statuto della Regione non verrà modificato, io in quest’Aula
non parteciperò mai ad una discussione dove il riferimento del Consiglio
regionale sulle questioni che riguardano la Giunta non sia la Giunta, il
Presidente o un assessore e sia invece un sottosegretario.
Se non si
modifica lo Statuto, in quest’Aula e nelle Commissioni il nostro riferimento
rispetto al Governo regionale rimane il Presidente o gli assessori che il
Presidente nomina.
Allora, onorevole
Presidente, non è per alimentare questo dibattito che oggi noi denunciamo
questi fatti ma perché vorremmo davvero partecipare alla costruzione di una
Regione diversa in cui ci può essere un rapporto corretto, improntato alla
collaborazione tra il Governo e il Consiglio, dove il Governo regionale non si
sostituisca al Consiglio, magari imponendo delle scelte che a noi sembrava –
nei lavori preparatori all’interno della Commissione – non fossero condivise da
larghi strati della maggioranza.
Abbiamo anche
letto sulla stampa dichiarazioni di autorevoli esponenti del centro-sinistra
che ci dicevano: se si vuole dare una dignità diversa a questi tre super
consulenti, si facciano assessori ma non si chiamino in maniera diversa dando a
questi uno status che non appartiene loro.
Peraltro,
impegnando la Regione sul piano economico non solo per gli anni nei quali sarà
in carica questo Governo…
Lei diceva 10
anni e io spero che la regola dell’alternanza sia rispettata anche nella
prossima legislatura, poi sa, il voto è molto fluido, non è vero che quando si
vince con 20 punti in più …
E’ stata
rispettata, perché c’è stato il ribaltone che fu una maniera improvvida per non
far realizzare la regola dell’alternanza.
Allora questo
provvedimento impegna la Regione a corrispondere anche quello che è dovuto in
termini di vitalizi e di pensione, per sempre. Non è un provvedimento che
riverbera i suoi effetti patrimoniali solo per la durata di questa legislatura.
A noi dispiace
che sull’argomento dell’assestamento di bilancio voi abbiate dovuto impegnare
la discussione in Commissione ed in Consiglio anche su queste cose.
L’avete fatto ma
noi staremo qui a vigilare affinché su questo argomento la maggioranza voti a
norma di Regolamento esprimendo 26 voti perché altrimenti la votazione non è
valida – io l’anticipo, signor Presidente -. Voi l’avete collegata alla materia
di bilancio che prevede che non ci possano essere defezioni.
Qualcuno da
questi banchi è migrato tra gli altri banchi, ma se non siete ancora tutti d’accordo
questo provvedimento evidentemente non riuscirà a passare.
Noi staremo qui
per registrare ciò che dicevano prima quando erano d’accordo e quello che
diranno oggi quando invece voteranno a favore. E vorremmo anche capire però le
ragioni per cui hanno cambiato opinione.
Concludo, signor
Presidente, dicendo che avete cominciato male. Purtroppo ciò che la gente
percepisce all’esterno è che abbiamo cominciato male. Perché quando la
maggioranza del Consiglio regionale fa in modo che ci si avventuri su terreni
che alla fine provocano un danno alla dignità delle istituzioni, io credo che
il danno sia alla fine per tutti.
Noi svolgiamo il
nostro ruolo cercando per quanto è possibile di impedire che questi danni
vengano perpetrati e vi auguriamo ancora una volta nell’interesse dei calabresi
che a questo inizio – peggiore non poteva essere – segua un cammino che vada
davvero nell’interesse di affrontare e risolvere le questioni che riguardano i
calabresi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di
parlare l’onorevole Senatore. Ne ha facoltà.
Sarò brevissimo, Presidente. Quello che sto per dirle, glielo dico non per una questione di ostruzionismo sic et simpliciter, non rientra nella mia cultura, poi ho fatto per otto anni il sindaco, quindi quando si cavillava sull’ordine del giorno o sulla virgola in più o in meno, quelli erano i momenti in cui avvertivo maggiore il mio turbamento interiore. Ma io le devo porre una questione di legittimità per la convocazione di questo Consiglio regionale, perché soltanto stamattina apprendo che in Commissione alcuni emendamenti presentati dai colleghi consiglieri sono stati approvati, altri sono stati respinti. In particolare, mi sta a cuore un emendamento, anzi la riproposizione di una legge che fu approvata dal precedente Consiglio regionale. I miei amici di coalizione – io ero sindaco a Crotone – su quella questione delle royalty mi hanno voluto fare un dispetto – diciamo così –, lei sa i rapporti che intercorrono fra alleati, sono “idilliaci”, quindi vollero farmi un dispetto. Ora vedo reiterata qui la stessa legge, modificata da emendamenti del consigliere onorevole Francesco Sulla.
Allora io le devo chiedere, Presidente, mio malgrado, lo scioglimento della seduta e il suo rinvio, appellandomi all’articolo 93 del Regolamento. Lei lo conosce benissimo, sa che i consiglieri, nel momento in cui la Commissione chiude i lavori, devono avere 24 ore di tempo per reiterare, riproporre in Assemblea gli emendamenti stessi, anche i consiglieri che volessero 24 ore prima proporre un nuovo emendamento, questo è possibile, allora le devo chiedere, mio malgrado, di sospendere, di chiudere questa seduta del Consiglio e di rinviare, dandoci un congruo tempo per questa questione che mi sta particolarmente a cuore.
Non entro nel merito della discussione, anche perché penso che sarebbe scorretto, mi limito a porle formalmente questa questione.
Onorevole Senatore, voglio risponderle, anche se è irrituale come stiamo procedendo, ma lei ha posto un quesito, io le debbo rispondere, perché è intervenuto nel dibattito generale, non era questo il momento, però è troppo importante quello che lei ha posto.
L’articolo 93 del Regolamento questa Presidenza lo ritiene rispettato e dico a voce alta quello che già ho sostenuto prima: per convocare questo Consiglio per il 4 di agosto, abbiamo fatto regolare Conferenza dei capigruppo tantissimi giorni fa, l’abbiamo già fatto prima del 26 luglio, perché quella Conferenza cui faccio riferimento ha discusso di due date per il Consiglio regionale con gli ordini del giorno da trattare. Abbiamo licenziato quell’ordine del giorno all’unanimità, a quel punto le funzioni di questa Presidenza cessavano; i progetti di legge erano assegnati alle Commissioni, la seconda Commissione doveva valutare, discutere e licenziare la proposta di assestamento di bilancio.
Tutto quello che è avvenuto per quanto riguarda le
date di convocazione della
Commissione, il prosieguo dei lavori
è avvenuto con valutazioni comuni di
maggioranza e minoranza, cioè tutto è stato deciso, hanno deciso di fare lunedì
passato la prima seduta dopo essersi
incontrati, personalmente ho
ritenuto tardiva quella data, ma non potevo intervenire. Hanno, poi, concordato
di proseguire non il giorno dopo, ma
addirittura ieri all’unanimità, cioè concordando tutto questo.
Ora, non può
essere la decisione di una Commissione, per quanto importante, sovraordinata
rispetto alla Presidenza del Consiglio e ai gruppi, per cui la decisione di
fare seduta è stata promossa da chi poteva farla in maniera regolare. Noi
potevamo inverare e rispettare anche la sua prerogativa o di qualsiasi altro
consigliere, sottolineando come fino alle 11,00 di ieri mattina si potessero
presentare emendamenti, discussi e non discussi, tant’è vero che all’ordine del
giorno di questa seduta, quando passeremo alla discussione degli emendamenti,
ci sono emendamenti mai discussi in Commissione e comunque presentati in tempo
utile.
Infine, rispetto al quesito specifico che lei poneva, accolto o non accolto – se è lo stesso il suo emendamento di quello che aveva proposto l’onorevole Sulla –, quell’emendamento transita, automaticamente, qualora non approvato nella sua globalità, in Aula e anche se l’onorevole Sulla lo volesse ritirare, basta che un solo consigliere – in questo caso lei – o qualche altro lo assuma perché l’Aula sia obbligata a discuterlo. Quindi non solo nella forma, ma anche nella sostanza la richiesta legittima che lei ha trova una risposta.
Per questa ragione, a meno che non mi si chieda una Conferenza straordinaria dei gruppi – capisco la delicatezza –, penso che la seduta sia in pieno legittima, avendo nettamente risposto, cioè con chiarezza al punto della regolarità della convocazione, avendo sottolineato come questa Presidenza anche a nome dei gruppi ha rispettato nella forma e nella sostanza il Regolamento e non dovendo rispondere né la Presidenza né i gruppi della conduzione dei lavori in Commissione.
Aggiungo – anche se l’ho fatta troppo lunga e chiedo scusa all’Aula e a lei – che per l’avvenire, per quanto riguarderà questa Presidenza, vigilerà perché anche nei tempi le Commissioni operino in piena autonomia, ma rispettando in pieno quelle che sono le prerogative dell’Aula e di ciascuno, per cui le convocazioni delle stesse, fermo restando l’autonomia della Commissione, debbono essere tali da consentire nella forma e nella sostanza che tutto quanto previsto nel nostro Regolamento venga rispettato. Però ora, rispetto a questa situazione, sono tenuto a sottolineare come da parte nostra la convocazione, i termini, la forma, la sostanza ed anche il rispetto delle 24 ore, per quanto nella nostra possibilità, è stato rispettato, tant’è vero che l’orientamento fermo di questa Presidenza è di non assumere nessun emendamento presentato in orari successivi alle 11,00 antimeridiane di ieri, a garanzia di un oggettività e di una trasparenza di questa decisione totale.
A richiesta dell’onorevole Occhiuto, ieri mattina, di avere copia di tutti gli emendamenti presentati a quell’ora, quella richiesta – di cui ringrazio l’onorevole Occhiuto – è stata, come era giusta, immediatamente esaudita, in maniera che la verifica di quanto noi affermiamo in questo momento potesse essere confortata e confermata da valutazioni di altri autorevoli consiglieri e comunque con funzioni tali da rispondere a tutte le prerogative di questa Assemblea e quelle fondamentali, cioè di rispettare le prerogative della maggioranza, ma in pari luogo e con pari forza quelle della minoranza.
Io spero, onorevole Senatore, di averla convinta, lei o altri consiglieri. Qualora così non fosse, vista la delicatezza della sua domanda, sarei costretto a sospendere per mezzora e convocare la Conferenza dei Presidenti dei gruppi. Se lei o altri me lo richiedono, io lo farò, proprio perché venga sottolineata la nettezza di comportamento e non tanto una fermezza sbagliata, cioè noi riteniamo che ci siano già in questo momento tutti gli elementi per poter dire che si può continuare, ma se lei insiste, vista la delicatezza della questione, chiederò di essere confortato dalla valutazione del parere dei gruppi, cui ripeterò quello che ho già detto a lei, confortato da quello che il Regolamento scrive. Comunque è la sua opinione, lei ha visto, è un’opinione che stiamo – come è giusto – tenendo fortemente in considerazione, stiamo rispondendo come lei ha fatto pubblicamente, ora rimetto a lei una valutazione e una richiesta.
La ringrazio per la sua cortesia e anche per il tono che ha voluto usare, non v’è dubbio che lei ha addotto una serie di argomentazioni che le fanno ritenere che sia legittima la convocazione di questo Consiglio. Io, però, devo ribadire che, personalmente, ma tutti i consiglieri regionali abbiamo il diritto sacrosanto di proporre, almeno entro 24 ore dalla seduta del Consiglio, articoli aggiuntivi ed emendamenti. E’ plateale, non facciamo ricorso a cultura giuridica, che io almeno non possiedo, ma è evidente, plateale, scontato che il sottoscritto, ma anche il consigliere Morelli, anche altri consiglieri, non hanno avuto questa possibilità, questa facoltà di proporre articoli aggiuntivi ed emendamenti perché non hanno avuto a disposizione almeno le 24 ore di cui parla il Regolamento.
Lei, Presidente, può assumere tutte le decisioni che intende, per amor del cielo, non discuto questo, io le dico solo una cosa, che devo essere messo in condizioni di operare secondo quanto è previsto dal Regolamento. Che poi lei voglia fare una Conferenza dei capigruppo.., ma non è formale il discorso perché io vorrei che se lei mi seguisse, Presidente, vorrei che si mettesse un po’ nei miei panni, cioè leggo qui all’articolo 17 che le royalty riguardanti l’aliquota della coltivazione di idrocarburi liquidi sono destinate alla realizzazione di un accordo di programma.
E’ un fatto concreto, di sostanza. Le ho detto sin dall’inizio del mio intervento che non è mia intenzione fare ostruzionismo o rinviare di qualche giorno la seduta, è un fatto importantissimo per la realtà politica, sociale ed economica nella quale vivo, ecco il motivo. Se io avessi avuto le 24 ore previste dal Regolamento, probabilmente questa mattina in Aula discuteremmo anche di un mio emendamento o di un emendamento fatto presentare da qualche altro collega. Le aggiungo ancora di più: l’onorevole Gallo mi diceva che oggi non sarebbe venuto al Consiglio perché ha altri impegni e altre questioni e raccomandava a me di seguire il suo emendamento presentato proprio su questa identica questione. Io solo stamattina apprendo la cosa.
Allora la mia richiesta è chiara, Presidente? Altrimenti le dico questo, poi lei faccia
come vuole, però è una cosa che, siccome ho dimestichezza di altre questioni,
non certamente di questioni di leggi delle quali mi intendo pochissimo, darò
mandato ad un legale perché tuteli prima di tutto la città di Crotone, perché
questa è una schifezza, caro Ciccio, della quale dovrai rendere conto a
Crotone. Va bene che non mi meraviglia più
di tanto la questione – ed io e te ci intendiamo anche a distanza – ma questa è una autentica schifezza perché il danno ambientale lo
subisce la città di Crotone, le piattaforme si stagliano all’orizzonte
prospiciente la città di Crotone.
(Interruzione)
E poi si può fare
un emendamento anche in altre forme e in altri termini. Io non dico no a
Strongoli, Cirò e quant’altro, che sono comuni rivieraschi, ma si stabilisce
una percentuale e non c’è niente di male. Mi metti anche Cutro! Ma Cutro è sul
mare, è arrivato il mare, è come Pisa, che si allontana e si avvicina. Mi metti
anche Cutro! Ma, insomma, Presidente Loiero, la sua Giunta, il suo governo
doveva essere caratterizzato dalla serietà! Ma le sembra serio Cutro, con tutto
il rispetto per la popolazione di Cutro, ma dal punto di vista legale,
giuridico è una cosa che fa ridere! Se questa cosa la sa Bossi, ci fa fare una
figuraccia in tutta Europa e in tutta Italia, non so se mi spiego! Io capisco
che un danno di subsidenza lo possa avere Isola Capo Rizzuto, Strongoli,
Crucoli, Melissa, Cirò Marina, ma non per il fatto che il consigliere è di
Cutro mi inserisce pure Cutro! Per Cutro provvederemo in un altro modo, per
amor del cielo, è gente, quella di Cutro, alla quale voglio bene perché poi
Cutro, in effetti, è Crotone, è a un tiro di schioppo dalla città di Crotone.
Ma non è serio, insomma! Si manca di serietà! Un Consiglio regionale, vale a
dire la classe dirigente di una Regione qual è la Calabria, non è serio, non è
corretto e non è serio!
Allora voglio
chiudere perché non voglio fare assolutamente una polemica che non mi riguarda.
Le sto chiedendo, Presidente, in maniera chiara ed esplicita che lei sospenda
questa seduta e mi dia la possibilità, le 24 ore necessarie perché possa
presentare, a mia volta, un altro emendamento. Io lo devo avere perché è un
diritto stabilito da un Regolamento.
Lo respingerete,
non lo accetterete, non lo approverete, ma io devo avere questa possibilità che
una mia proposta venga discussa in Aula. Lei non può togliermi questo diritto,
Presidente!
PRESIDENTE
Chiamo i
capigruppo al banco della Presidenza. Sospendo la seduta per cinque minuti.
(I capigruppo
si avvicinano al banco della Presidenza)
Prego i colleghi di riprendere posto.
Questa Presidenza assieme ai Presidenti dei gruppi ha valutato che la seduta può proseguire nel senso che la soglia minima necessaria per ritenere regolare la seduta a mio parere c’è.
Abbiamo molto riflettuto sulla osservazione che è stata fatta dall’onorevole Senatore ed anche in riferimento alla particolare valenza, quindi al merito oltre che all’osservazione di metodo che da lui veniva fatta, una parte della nostra riflessione è stata dedicata all’argomento che lui nel suo secondo intervento ha trattato.
Cioè l’utilizzazione delle royalty ricavate dall’estrazione del metano da parte dell’Eni a largo delle coste di Crotone.
Nel corso del suo intervento l’onorevole Senatore ha ritenuto non solo di sottolineare la valenza che oggettivamente ha e molto grande, ma ha anche aggiunto – l’ha detto lui, per questo mi consento di parlarne – che l’onorevole Gallo, che oggi è assente, che aveva posto la stessa questione in un emendamento, lo ha pregato di assumerlo anche a nome suo.
(Interruzione)
No, questo è quanto ho capito dal suo intervento. Mi perdoni.
Ora, noi abbiamo verificato che, onorevole Senatore, per un errore credo di impacchettamento - e quella è una interpretazione sbagliata, su questo non c’è dubbio – quell’emendamento non c’era o era stato assorbito.
Siccome per caso quando sono sceso in Commissione, ho visto che l’onorevole Gallo non c’era e nessuno poteva assorbirlo in sua assenza, mi sono consentito di concordare con i gruppi - per come la regola prevede – che quell’emendamento debba essere portato in Aula e anche in assenza dell’interessato può essere assunto da un qualsiasi consigliere che lo ritenga.
Tutto questo consentirà – credo come su altri argomenti in maniera seria – che anche su questo punto ci sia una discussione di merito, dove non ci siano non solo i sì o i no – in questo caso il no alla proposta avanzata come lei… -, ma anche una proposta positiva diversa.
Questa è la risposta che siamo riusciti a dare e che vorremmo dare per ritenere da questo punto di vista conclusa questa parte dell’eccezione che lei ha avanzato.
Ora se lei ritiene – proprio perché la discussione avvenga in maniera serena, di solito non avviene così- lei può fare una breve replica per esprimere se è soddisfatto o no e poi comunque andare avanti. Lei dirà tutto quello che ritiene.
Se vuole può prendere la parola, onorevole Senatore.
Presidente, io innanzitutto devo rimarcare una cosa. La convocazione legittima o illegittima di un’Assemblea è un fatto che riguarda esclusivamente il Presidente del Consiglio.
Non c’è riunione di capigruppo che possa tenere. Cioè, chi è a capo di una istituzione, un
sindaco o un Presidente del Consiglio, un Presidente della Regione, dà per
scontato che ci sono dei momenti che egli deve vivere in assoluta solitudine.
La risposta la
deve dare in prima persona perché è quello deputato a dare la risposta ed è
quello che se ne assume per intero le responsabilità.
Lei indubbiamente
ha fatto bene ad ascoltare il parere – penso io - dei capigruppo, ma non v’è
dubbio che la decisione, Presidente, la deve prendere lei né può dirmi che io
posso far mio l’emendamento presentato dal consigliere Gallo.
Non so nemmeno se
è stato accolto dalla Commissione – non è stato accolto? – ed allora io sono il
consigliere regionale Pasquale Senatore mentre Gallo è il consigliere regionale
Dionisio Gallo. Chiaro? Siccome era assente segue il mio emendamento.
Forse mi sarò
espresso male, ma non me ne posso certamente far carico. Poi lei mi insegna che
in politica ognuno risponde delle proprie azioni. Se l’immagina che io vada a
Crotone e dica “ho fatto mio l’emendamento di Gallo”. Il primo derelitto della
strada mi dice: ma tu fai proprio un emendamento di un altro? Ma fallo tu
l’emendamento.
Allora, signor
Presidente, lei può prendere qualsiasi decisione, ma io le faccio presente che
è un mio diritto avere 24 ore a disposizione per presentare gli emendamenti,
per cui lei deve valutare bene questo aspetto qui perché alcune volte anche
alcuni atti all’apparenza possono sembrare insignificanti, perché all’apparenza
è così in quanto la gente schematizza i problemi.
Dice, il
rendiconto se non è approvato, oggi sarà approvato tra due giorni, la sostanza
è questa, in fondo non cambia niente.
Ma io non vorrei
che si desse in quest’Aula un segnale che in alcune circostanze anche il
Regolamento può essere saltato a piè pari, perché se è così da questo momento
in poi io dico che ognuno si regola per conto suo.
Se i regolamenti
diventano carta straccia e se ne tiene conto in determinate occasioni anziché
in altre, vuol dire che gli schemi saltano e che qui ognuno fa quel che vuole.
Da questo punto
di vista che è politico, io mi sentirei autorizzato a fare quel che credo e
quel che voglio ma c’è però un altro aspetto che è anche giuridico.
Io se fossi
maggioranza e se fossi il Presidente Loiero, direi rinviamo la discussione
anche perché si rischia che insieme a questo articolo 17 venga invalidato tutto
l’ordine del giorno che è in discussione oggi.
Non è,
Presidente, una diminutio la sua. Non solo io, ma anche la gente la
potrebbe interpretare come un atto… lei sa meglio di me come stanno le cose,
Presidente, non gliele devo dire io. Lei la questione la conosce meglio di me.
Vorrei
soprattutto che la sua mente non fosse nemmeno sfiorata dal fatto che io abbia
potuto mettere in gioco ed in campo una discussione del genere solo per fare
ostruzionismo. E’ un fatto concreto, è una schifezza, insomma, che non ha
combinato questa maggioranza ma quella passata.
E allora io
vorrei che su questo si discutesse e si andasse all’origine della questione.
Allora, per
concludere, signor Presidente la decisione la deve prendere lei e glielo dico
perché ho fatto il sindaco per cui mi sono trovato in situazioni simili per cui
la decisione l’ho dovuta trovare io, perché è così, insomma.
Vede, onorevole
Senatore, ho voluto sottolineare non un elemento di incertezza, poi ci siamo
corretti tante volte ed i colleghi qui dentro hanno tutti titolo e ruolo per
correggere questa funzione che si lascerebbe correggere. Anche quando siamo
sufficientemente sicuri di una questione, vogliamo che varie funzioni si
possano esprimere e sia trasparente anche la metodologia con cui discutiamo.
Poco fa, non
essendoci i tecnici del bilancio qui presenti e non avendo io il testo
originario, proprio perché la seguo e seguo ognuno quando parlano, mi ero posto
un problema, onorevole Senatore.
Se, cioè, il testo che è stato licenziato e che viene stamattina in Aula era un testo che non conteneva in alcun modo la proposta che viene sottoposta all’Aula in merito all’utilizzo delle royalty.
(Interruzione)
Lei mi deve
lasciare finire, altrimenti ho difficoltà a parlare. Come ha fatto, lei lo
faccio io. E’ reciproca la simpatia, ma ora mi lasci dire.
(Interruzione)
Non l’ho
sottovalutata mai, ma anche per questo quel che viene prima della simpatia sono
le persone ed in questo caso lei è una persona che è consigliere regionale
rispetto a cui io ho una funzione di servizio. Andiamo ben oltre la simpatia.
Ora le voglio
dire che l’articolo 17 del testo licenziato dalla Giunta conteneva già un
dispositivo… e quindi a partire dal giorno dopo siccome questi dispositivi una
volta che arrivano e annunciati dal Consiglio vengono spediti e consegnati ad
ogni singolo consigliere – questa è una consuetudine, una regola antica –, il
che sta a significare che da per lo meno 20-25 giorni tutti i consiglieri
regionali della Calabria hanno il testo.
Rispetto a questo
testo, fino alle 11 di ieri si potevano eccepire e presentare emendamenti. E
anche se la Commissione avesse deciso di cancellare o integrare ecc., quegli
emendamenti potevano in ogni caso essere riproposti e discussi.
Quindi la nostra
convocazione non solo era legittima perché fatta con le modalità e nel tempo giusto,
ma anche perché ha salvaguardato quelle prerogative perché noi vigiliamo,
affinché l’informazione ai consiglieri regionali venga data nei tempi e nella
maniera giusta.
Né abbiamo
responsabilità perché nella giornata di ieri si è tenuta la seconda Commissione.
Pur tuttavia non per eccesso di zelo, ma per corrispondere il più possibile
alla legittima esigenza sull’utilizzo delle royalty e non solo con i sì
e con i no quest’Aula discutesse, io ho chiamato i colleghi Presidenti dei
gruppi al banco non solo per sentire il loro ed il mio punto di vista sulla
regolarità della seduta, ma per vedere come nel merito – come lei ha anticipato
molto abilmente e lo sa – potesse avvenire in maniera formale quando si
discuteva nella vecchia proposta e nell’articolo 17 ecc., potesse lei a ragione
intervenire, eccepire, sostenere, emendare e votare.
Quindi, anche
sotto questo aspetto che per niente noi sottovalutiamo, noi riteniamo – non
perché lei ha bisogno di questo o di quell’altro consigliere – quello una sorta
di strumento che consente a noi di fare in modo che lei nel rispetto delle
regole di quest’Aula possa assolvere per come lei ritiene, non noi, al suo
mandato ed esprimere le idee che ritiene più giuste e più consone.
Su questa base,
io ritengo conclusa questa discussione e le chiedo…
(Interruzione)
Sì, ma lei vuole
che noi adesso ci formalizziamo sul fatto che lei…
Certo che replica
per un minuto perché io le anticipo che io non replicherò più, perché non ho di
che replicare, ma che appena lei conclude io darò la parola al collega Abramo
affinché si prosegua nella discussione generale.
Poi, quando
entreremo nel merito io mi auguro di vederla e di sentirla con gli argomenti
che lei ha a iosa, di sottolineare e sostenere le ragioni di una diversa
risposta per quanto riguarda l’area Crotone e crotonese e l’utilizzo delle royalty.
Io ho terminato,
le chiedo scusa se non sono riuscito ad esprimere meglio le ragioni per cui
riteniamo legittimo la seduta.
Le do la parola
per questa breve replica ed immediatamente dopo le sue conclusioni darò la
parola al collega Abramo affinché possa fare il suo intervento.
Presidente, lasciamo stare la questione delle royalty e così via, noi qui stiamo facendo un discorso di ordine generale.
Lei mi deve rispondere – se crede – su questa domanda. Io ho avuto le 24 ore almeno di cui parla il Regolamento per riproporre o proporre in Aula emendamenti o articoli aggiuntivi?
In tutta onestà lei mi può dire che io ho avuto le 24 ore? Non intende rispondermi, Presidente? Bene, prendo atto di questo.
Non le ho avute per cui è chiaro, delle due l’una. O in quest’Aula si comincia a camminare col piede giusto, cioè rispettando il Regolamento oppure vuol dire che in quest’Aula può avvenire ed accadere di tutto.
Io questa seduta la ritengo illegittima, per cui abbandono i lavori. Non vedo l’ora…
(Interruzione)
Tu, per quanto riguarda questioni di ordine etico e morale non puoi parlare.
PRESIDENTE
Onorevole Senatore, la prego, faccia riferimento…
(Interruzione)
La prego, onorevole Sulla.
Onorevole Senatore, non faccia riferimenti di ordine etico o morale, di questo tipo…
Presidente, so quel che dico.
(Interruzione)
Lo sapeva o non lo sapeva, ora viene lui e dice a me che lo sapeva o non lo sapeva. Ma pensa ad altre cose e ad altre questioni e prima di tutto pensa un po’ se siedi legittimamente in questo Consiglio. Prima di tutto.
Presidente, chiedo scusa ma quando sono trascinato per i capelli nella polemica, mi ritorna il bollore – si fa per dire ovviamente – della giovinezza di tanto in tanto.
Allora, a me è stato negato questo diritto. Poi per il resto vedremo, io affiderò la questione a un legale perché attendo anche una risposta da parte di un tribunale.
La ringrazio comunque di avermi ascoltato.
(Il consigliere Senatore abbandona l’Aula)
PRESIDENTE
A noi dispiace che lei concluda così in questo momento e speriamo che ritorni da qui a poco.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Abramo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente e colleghi consiglieri, non nascondo il disagio del mio intervento che provo già da ieri quando abbiamo partecipato alla Commissione, ma che provo anche oggi nel vedere l’Aula giovane di questo Consiglio regionale sguarnita o con troppi pochi consiglieri.
Questo dimostra la poca attenzione che abbiamo su pratiche di una certa rilevanza come quella che oggi ci accingiamo ad approvare.
Altro disagio è che mentre ieri dovevo partecipare ad una riunione per l’assestamento di bilancio che, come tutti sanno, è una pratica prettamente tecnica, contemporaneamente sono riuscito solo per 5 minuti a partecipare ad un’altra riunione sui fondi comunitari molto interessante anche quella.
La differenza tra una riunione e l’altra è che mentre
nell’una doveva discutersi solo il documento tecnico, nell’altra si dicevano
delle cose importantissime, tra cui quella che non possono essere più
utilizzate le agevolazioni in questa
Regione perché bloccate dalla Comunità europea in quanto – lo dissi anche in
campagna elettorale – molti di quei finanziamenti sono stati erogati al mondo
delle imprese e sono sotto l’occhio del ciclone, sotto il controllo della
Guardia di Finanza perché pare – si diceva in questa Commissione, ieri – che
addirittura i macchinari acquistati sono andati fuori dalla Calabria.
Quindi un disagio
enorme da parte mia perché, mentre partecipavo a questa riunione
dell’assestamento, mi sono trovato circa 160 emendamenti – non ne ho condiviso
quasi nessuno, lo dico con molta sincerità -. E’ assurdo che in una pratica
come quella dell’assestamento vengano inseriti dei provvedimenti – ne elencherò
almeno un paio – di rilevanza enorme ed importante.
Mi riferisco al
centro per la cardiochirurgia in Calabria. Non discuto nel merito se aprirla o
meno, ma mi sono meravigliato dicendo che è poco rispettoso anche nei confronti
dell’assessore alla sanità che mancava ieri. Addirittura leggiamo dai giornali
che si sta recando negli ospedali per capire il mondo della sanità, per fare
una cernita, una ricerca su come funzionano gli ospedali in Calabria e quindi
presentare dignitosamente a questo Consiglio regionale un piano.
Mi sono
meravigliato anche sulla vicenda delle royalty – non entro nel merito se
Cutro o Melissa debbano averle–: non posso pensare che questo emendamento sia
stato presentato da un gruppo, da una persona, da un consigliere e non ci sia
qualcuno a capo di questa amministrazione regionale che ha vinto le elezioni e
che ha il dovere di governare e noi abbiamo anche il dovere di aiutarli
eventualmente, ma le decisioni vogliamo che vengano prese dall’Aula e che tutta
la coalizione del centro-sinistra sia consapevole degli emendamenti che vengono
portati nelle Commissioni.
Ieri ci siamo
accorti che molti consiglieri della maggioranza non erano a conoscenza di
questi emendamenti ed è un fatto di una gravità enorme, perché questo significa
che la nostra Regione se continuiamo in questo modo, e non siamo felici perché
siamo opposizione, rischia di non saper programmare nei prossimi 5 anni.
Ieri io ho
contestato la metodologia di lavoro, non ho contestato le singole pratiche. Non
mi fanno meraviglia, anche se il Presidente Loiero conosce perfettamente come
la penso – era scritto sui giornali – ma condivido molti dei relatori che mi
hanno preceduto, quindi le idee dei relatori che mi hanno preceduto.
Sa perfettamente
che non hai condiviso la vicenda dei sottosegretari, figuriamoci poi la
trasformazione che si vuole dare anche a quest’atto, che io ritengo ha
penalizzato fortemente il Presidente Loiero ma anche la Calabria perché non ci
piace uscire sui giornali a livello nazionale per essere sempre additati come
la Regione che fa solo ed esclusivamente queste cose.
Mentre dico con
molta sincerità che non mi fa paura il fatto che il Presidente Loiero
giustamente voglia prendere un consulente o più consulenti per farsi
rappresentare come Regione Calabria, ché guidiamo in questo momento mi pare il
dipartimento dell’ambiente, rappresentiamo tutte le Regioni, anche se io per la
mia modesta esperienza governativa dico che professionalità di questo calibro
vanno prese e provate per un anno. Bisogna registrare i risultati che portano e
che ben vengano se poi i risultati riguardano maggiori finanziamenti per la
nostra Regione.
Poi, questa
vicenda su cui oggi abbiamo avuto anche una protesta da parte dell’associazione
italiana ospedalità privata, ma la cardiochirurgia è stata votata anche dalla
opposizione.
Il che significa
– mi dispiace dirlo – anche per la mia coalizione che gli interessi del
territorio prevalgono sugli interessi della programmazione regionale.
Questo non posso
accettarlo perché andrei oltre le linee del mio programma, quelle in cui ho
detto chiaramente che, per esempio, la città di Reggio Calabria era una di
quelle più penalizzate, ma questo significa pure riportare questa
penalizzazione in un contesto di una programmazione che venga fatta a livello
regionale.
Tutt’altra cosa
da quello che si sta commettendo anche rispetto al fatto che esiste un piano,
una legge, un decreto ministeriale 29 gennaio 1992 che indica addirittura i
parametri entro i quali bisogna attenersi per aprire centri di specializzazione
come quelli che si vogliono aprire.
Oggi si approva
questo assestamento di bilancio, ma la procedura che si è adottata con gli
emendamenti che sono stati presentati singolarmente o da singoli consiglieri o
da singoli gruppi non ha dato la possibilità di discuterne, ma credo che il
problema delle royalty di Crotone riguarda tutto il Consiglio regionale,
come anche gli altri problemi.
Abbiamo assistito
all’interno di questo assestamento di bilancio ad un finanziamento per la moda,
sul tessile, sul quale siamo perfettamente d’accordo ma vorremmo capire anche
quali sono gli obiettivi che vorremmo raggiungere.
Non vorrei che
anche qui si spendessero i finanziamenti, come abbiamo speso quelli della
Comunità europea senza molte volte raggiungere obiettivi.
Allora siamo
stati pure noi come centro-destra talmente criticati – e ci siamo presi queste
critiche –, non vorrei che si facesse la stessa cosa utilizzando risorse del
bilancio regionale per finanziare progetti che poi non hanno nessun ritorno.
Dico anche che se
dovesse passare questa lista degli emendamenti presentati – poi saranno delle
raccomandazioni –,è un segnale veramente brutto, Presidente. Perché questa è
una lista della spesa, dove ognuno di noi può presentare anche 10-20
emendamenti, anche per richieste di contributi senza nessun criterio.
Io posso leggerli
e condividerli uno per uno, ma che siano assegnati con un criterio perché
altrimenti significa che questa Regione, che è appena partita da soli 3-4 mesi,
dice di voler procedere a fare sviluppo (e lo diciamo sempre con belle parole
per i nostri giovani, per il mondo dell’impresa), ma con queste procedure, mi
pare che non sia una partenza fatta bene.
Noi riconosciamo
il lavoro dei singoli e mi riferisco alla competenza e anche al lavoro fatto
dall’assessore Adamo e mi riferisco anche al buon lavoro che si sta accingendo
a fare l’assessore Lo Moro nella sanità e a tanti altri assessori che stanno
dimostrando disponibilità – e chi ve lo dice sta nei banchi della opposizione
–, competenza e anche tanta voglia di fare.
Ma se non ci
raccordiamo, se non vi raccordate come maggioranza, se non cominciate a portare
pratiche qui in Consiglio regionale discutendone prima per farci capire cosa
volete realizzare in questa regione, io credo che come calabresi avremo
difficoltà enormi come maggioranza e come opposizione.
Non a caso,
ripeto, l’assenza di molti consiglieri regionali la dice lunga - e non è la
prima volta che registriamo queste assenze – sul fatto che molto probabilmente
questi interessi poco attirano gli stessi consiglieri regionali, devo dire a
questo punto.
Perché non è
possibile aprire ragionamenti come quelli che stiamo aprendo in Consiglio
regionale oggi e vedere tantissime assenze.
Dico che
addirittura questo Consiglio regionale oggi dovrebbe approvare l’assestamento
solo tecnico e togliere tutti quegli emendamenti che riguardano la
programmazione sul territorio.
So che magari
questa mia richiesta non verrà accolta e ripeto – non voglio essere confuso –
non voglio entrare nel merito né delle royatly né nel reparto di
cardiochirurgia, non entro nel merito se va fatto o no, ma questa è una
metodologia di lavoro che mortifica i vostri stessi assessori e questo
Consiglio perché non possiamo dibattere quella problematica, è una
mortificazione credo a questo punto per la Calabria intera, che si aspetta da
questo Consiglio regionale qualcosa di diverso rispetto al passato.
Ieri ho
partecipato alla Commissione ed ho sentito molti consiglieri regionali che si
lamentavano su problematiche come quella della sanità. Ho condiviso anche il
modo come è stato esposta, ma anche le ragioni per le quali hanno esposto questo
tipo di problematiche e abbiamo detto: portiamole in Consiglio regionale e
discutiamone perché è giusto.
Noi siamo qui per
collaborare perché nel momento in cui un Presidente della Regione vince le
elezioni è il Presidente di tutti e deve garantire tutti quanti affinché questa
Regione possa andare avanti e proprio perché è il Presidente di tutti, noi
dobbiamo essere consapevoli che anche come minoranza il nostro contributo può
servire, anche quando diventa critico.
Noi siamo qui per
questo e auspichiamo che questo Consiglio regionale oggi rifletta su questa
pratica seriamente e soprattutto che cambi la metodologia di lavoro per le
prossime sedute. Grazie.
Legge un seguito di comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Legge un seguito di interrogazioni.
(Sono riportate in allegato)
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, signori consiglieri, è di fatto il primo strumento legislativo vero di questa legislatura, è un atto che noi non abbiamo mai avuto dubbi a definire di necessità. Necessità anche rispetto ai tempi. L’assestamento di bilancio che viene proposto dopo appena 60 giorni di governo regionale.
A me pare che già questo, di per sé, ne caratterizza l’istituto in sé. Avremmo anche preferito evitarlo perché ricorrere all’assestamento, al periodo ordinario dell’organizzazione finanziaria, quindi a novembre ci avrebbe permesso anche di acquisire una ricognizione più puntuale e completa.
Oggi non siamo in presenza di uno strumento di politica finanziaria e di assestamento tecnico nella sua completezza. Non abbiamo quest’arroganza perché è stato concepito in quel quadro, dentro un quadro di necessità.
Anche la dimensione della manovra, che è di poche decine di milioni di euro, è la prova provata che non siamo in presenza di uno strumento quadro che può essere lo spettro di riferimento della programmazione e della politica economica di questa Regione e di questa maggioranza.
Non poteva essere così e non è così.
Siamo invece stati costretti a ricorrere all’istituto dell’assestamento perché tante emergenze in questa regione ponevano e pongono domande e non siamo stati nelle condizioni di dare risposte a tutte, ma a quelle che hanno una dimensione, una storicizzazione, una consistenza è stato necessario dare una risposta.
Voglio subito porre un punto che richiamava per ultimo il collega Abramo e che condivido.
Per quanto ci riguarda, la legislazione deve essere il cuore del cambiamento di questa Regione. I cambiamenti non si fanno né con i comunicati stampa, né con le riunioni di maggioranza, né tanto meno con i proclami.
Il cambiamento è tale se produce regole trasparenti, universali su cui gli interessi poi si misurano in una libera dialettica democratica.
Quindi, altro che assalto alla diligenza come veniva richiamato prima da qualche altro collega. Noi ci batteremo per una legislazione che sia di comparto ed a partire dalla Finanziaria futura solleciteremo l’attivazione, per esempio, dell’istituto della irricevibilità.
Caro collega Abramo, non per mandare la palla nel campo avverso. Lei richiamava elenchi.
Io ci ho lavorato insieme a lei e a tanti altri e devo dire che ci sono gli specialisti degli elenchi. Siccome poi parliamo di atti formali, non di sentito dire, penso che dentro questa prassi che è una prassi degenerata e che va immediatamente arginata del testo del governo regionale né nella Giunta né nella Commissione, non ci sono elenchi. E rispetto agli emendamenti – che è un istituto a disposizione dei consiglieri – la maggioranza non ha fatto la rincorsa al particolare, perché gli emendamenti hanno riguardato politiche e non fatti specifici.
A questo io penso che noi dobbiamo dare la risposta di come la legislazione possa essere organizzata dentro i comparti ed i settori di riferimento e la stessa normativa finanziaria – penso che lo possiamo condividere tutti – debba avere alla base strumenti di natura economica e finanziaria.
Oltretutto, a differenza dei limiti antichi, oggi col nuovo Regolamento, col nuovo Statuto le procedure legislative possono essere più tranquillamente celeri rispetto al passato. Il Regolamento mette nelle condizioni la maggioranza ma anche la opposizione di individuare le priorità legislative su cui lavorare e quel percorso legislativo ha tempi definiti e certi.
Quindi, non ci sono più i rischi di un tempo, quando approvare una legge era un tormentone. Se una maggioranza decide di spendersi su un comparto lo può fare e può avere la garanzia che quel provvedimento va in porto entro tempi definiti.
Per quanto ci riguarda noi lavoreremo con forza e convinzione affinché la legislazione in questa Regione sia sempre più adeguata, moderna, efficace e non un tentativo invece onnicomprensivo.
E passo alla seconda questione, anche questa veniva richiamata.
Ieri c’è stato uno spartiacque anche in queste Aule delicate. Taluni colleghi, anche qui legittimamente, ponevano problemi su fatti organizzativi. Ci si azzuffava sul fatto se c’era la possibilità di uno spazio per una manovra, per un emendamento.
Si parlava di cose di piccolissime dimensioni. Mentre noi discutevamo di questo, in contemporanea la Commissione Politiche comunitarie del Consiglio regionale, presieduta dalla collega Frascà per un percorso dei mesi scorsi, delle settimane passate teneva una delicatissima audizione dei dirigenti della Regione in materia di politiche europee e audiva decine di soggetti sociali, di partenariato di questa Regione.
Guardate, il drammatico quadro che ne veniva fuori… noi come maggioranza avevamo chiesto già nei mesi passati una discussione sul Por in Consiglio regionale e sapete che è stato anche all’ordine del giorno della passata seduta e non se ne è discusso solo per un fatto straordinario che ha riguardato le vicende attorno alle minacce al Presidente della Giunta regionale.
Ma noi insistiamo sul fatto che nelle prossime settimane il Consiglio deve affrontare nella sua autorevolezza la discussione sui fondi europei. Ma non possiamo immaginare di discutere sia pure di fatti importanti che sono sicuramente fatti minimali di una variazione che ha nel suo complesso meno di 20 milioni di euro e contemporaneamente – non lo diciamo noi, lo dice l’autorità di gestione ed il Comitato di sorveglianza- il rischio che questa Regione non sia in condizione di spendere le risorse assegnate entro il 2005 è sempre più incombente, per cui si dice testualmente nel verbale del Comitato di sorveglianza “bisogna avviare un processo di ripresa del Por”.
Avremmo dovuto essere nel pieno dell’attività e dell’attivazione e il Comitato di sorveglianza ci invita a prendere la partita rispetto all’utilizzo dei fondi comunitari. Ieri autorevoli dirigenti ci confermavano il dato che ci sono addirittura Misure che non sono state nemmeno attivate. Non che si è speso poco o assai ma non sono state attivate.
Penso che noi rispetto ad un quadro di questa natura dobbiamo avere la forza e la capacità di dare una scossa e di trovare gli strumenti, la metodologia, i contenuti e le procedure perché possa profondamente cambiare il modo di operare in questa Regione.
Ho finito, Presidente, rispetto ai minuti assegnatimi.
Anche qui vorrei dire sommessamente ai colleghi della opposizione che ho sentito parlare troppo di fatti organizzativi e poco di politica, anche di politica economica.
Il collega Talarico faceva riferimento all’Artigiancassa, alla legge “Sabatini”. Se me lo concede, io vorrei utilizzare i riferimenti fatti dal collega Abramo quando ci dice che non per maledizione, ma per un certo modo di fare si è dentro una certa morsa delicatissima, per cui siamo stati diffidati ad utilizzare quelle Misure perché da primi accertamenti sono venuti fuori fatti molto preoccupanti.
Allora penso che i fatti che possono riguardare l’organizzazione debbano avere una bussola che deve essere la razionalizzazione e l’equità: ci sono, penso, anche le condizioni perché questo Consiglio regionale si possa interrogare su come è regolato anche dentro i propri istituti organizzativi.
Questa, però, è un’appendice. A me interessa invece misurarci sulle questioni della politica vera, delle strategie, degli obiettivi e dei risultati, come veniva richiamato.
Ed a proposito dei risultati è poca cosa l’abolizione del ticket? Sì, è poca cosa perché è un primo strumento, ma avevamo assunto orientamento non elettorale ma politico perché convinti di una ingiustizia, per cui abbiamo rimosso il ticket farmaceutico.
Abbiamo risanato il comparto? Sicuramente no. Abbiamo risolto il problema della qualità nel sistema sanitario? Sicuramente no, però abbiamo dato una risposta che riguarda anche lì una visione equa e giusta.
Negli anni passati quella non è stata una manovra per migliorare le condizioni del sistema, non è stata una manovra per far sì che la qualità del sistema sanitario in questa regione si elevasse; è stata una manovra per ripianare i debiti del 2001 a condizione dei servizi eguali, non dentro un quadro di riferimento propositivo e migliorativo.
Ecco, penso che sulle questioni economiche
l’appuntamento è per il prossimo autunno con la predisposizione del documento di politica economica e finanziaria e
col bilancio 2006. Certo, quella sarà una prima prova vera su cui sarà
necessario misurare strategie, capacità di dire dei sì e dei no, una capacità
che colloca questa Regione in uno scenario nazionale ed europeo.
Penso che su questo non solo è utile e necessaria una dialettica positiva e feconda dentro il Consiglio regionale, dentro un rapporto tra maggioranza e opposizione ma noi dobbiamo avere l’ambizione di chiamare a questo sforzo tutte le intelligenze sane e vere di questa Regione e ce ne sono tante. Noi non possiamo non immaginare che l’ambizione a cui non possiamo mai rinunciare per un minuto è quella di cambiare questa Regione, ma non possiamo pensare che si può fare da soli in questo Consiglio regionale o ancora peggio da solo il Governo regionale.
Un processo di cambiamento vero ha bisogno di un governo diffuso, di attori e di protagonisti diffusi, ha bisogno di un reticolo sociale e politico diffuso.
In questa direzione noi siamo pronti a misurarci anche dentro, ripeto, contraddizioni e problemi che non nascondiamo e anche dentro una condizione di eredità che per molti aspetti non si è riusciti o non si è voluto o non si è deciso di portare ad una rappresentazione compiuta.
Penso che persino questo consesso per limiti oggettivi e per limiti collettivi non ha un quadro di riferimento compiuto sulle complicazioni, sui limiti e sui problemi.
Ieri ci diceva un bravo funzionario di questa Regione che basterebbero quattro settori: forestazione, sanità, trasporti e lavoro perché questa Regione dal punto di vista economico vada non al dissesto finanziario ma allo sconquasso finanziario.
Allora come ci si misuriamo? Io ho apprezzato anche alcuni riferimenti della opposizione, per esempio, sulla politica delle entrate, avendo un quadro di riferimento oggi delle competenze che non è più la finanza derivata, ma di come noi lavoriamo a costruire strumenti in cui ci sono anche entrate proprie in questa Regione rispetto anche a quelle che sono opportunità che le risorse e la normativa ci mettono a disposizione.
In questo percorso io penso che oggi si dà con l’assestamento di bilancio la risposta parziale a tante emergenze ma la sfida vera sarà sicuramente il documento di politica economica e finanziaria e il bilancio della prossima stagione.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Giamborino. Ne ha facoltà.
Volevo dire all’Aula che subito dopo il collega Giamborino è iscritto a parlare il collega Chieffallo. Se qualche collega intende parlare, può iscriversi altrimenti se non ci sono iscrizioni prenderà la parola l’assessore al bilancio onorevole Adamo.
Signor Presidente, probabilmente qualcuno dei colleghi e soprattutto i calabresi sbagliando hanno potuto immaginare che qui oggi avrebbero potuto intravedere la Calabria che non c’è, quella che vorremmo, ma così non è.
Lo hanno detto sostanzialmente, lo hanno confermato i colleghi della opposizione nel momento in cui hanno sottolineato, signor Presidente, che si trattava di una manovra leggera e correttiva, in una sola parola sarebbe stata chiamata dagli economisti – così come l’abbiamo chiamata noi – di un assestamento.
E’ importante fare la prima precisazione, un assestamento di uno strumento finanziario, con cui questo Consiglio nulla ha a che fare e conseguenzialmente questo Governo.
Ereditiamo, infatti, una Finanziaria regionale della quale non abbiamo né meriti né demeriti.
Mi piace sottolineare un passaggio dell’onorevole Abramo, che saluto non solo in qualità di collega ma perché nutro nei suoi confronti una certa ammirazione per quanto fa per la Calabria nella sua qualità di imprenditore.
Noi terremo sicuramente, signor Presidente, conto delle critiche che l’onorevole Abramo ha qui oggi sottolineato. Tuttavia non possiamo condividere quando si dice e si sottolinea in negativo la procedura che si è usata all’interno della Commissione.
Fatemi dire, signor Presidente, che la procedura è stata quella del dialogo, di un lungo confronto, di una grande capacità di ascolto, di un serrato dibattito con la opposizione e, perché no?, come si fa nelle buone democrazie anche all’interno della maggioranza.
Quindi, siamo qui a discutere di una piccola manovra che non incide sulla Calabria che noi tutti ci aspettiamo di vedere da qui a breve ed allora sì le critiche dovranno essere ancora più forti, ed allora il nostro sforzo, lì, sarà ancora maggiore.
Questo momento è segnato da una data, cronologicamente alla fine di novembre, quando il Governo Loiero, quando questo Consiglio soprattutto, (che, signor Presidente, rimane titolare della programmazione) detterà davvero i numeri della Finanziaria del primo Governo Loiero.
C’è stata – per entrare davvero nel merito – una serie di dibattiti accesi che hanno sviscerato e girato all’interno e all’intorno, per esempio, di un emendamento che prevedeva per la città di Reggio Calabria una cardiochirurgia.
Ebbene, onorevole Adamo, anche io lei avrà potuto notare: non solo sono stato critico ma soprattutto un attimino perplesso. Però in una Calabria così fatta, quasi totalmente rimasta come la descrivevano – si diceva – i viaggiatori dell’800 quindi difficile dal punto di vista dei trasferimenti ancora dei calabresi e non solo, credo che possa benissimo starci una riflessione ed una approvazione anche in questa direzione.
Certo – qui sono d’accordo con l’onorevole Abramo – il tutto andava probabilmente inquadrato in un altro momento, un momento che l’onorevole Lo Moro, l’assessore alla sanità, ha già detto presto vedrà la luce. Cioè, la rivisitazione del piano sanitario.
Certamente, sarebbe stata cosa assai più puntuale e ancora più dovuta a Reggio e alla Calabria. Però quando si costruisce, quando si ragiona ad includendum e non ad excludendum, questo credo sia abbondantemente positivo …
C’è una necessità di essere brevi, signor Presidente, e io non voglio sforare il tempo che mi è concesso.
Qui si è citata ancora una volta a sproposito, secondo me, la questione morale. La questione morale può cambiare in base anche, signor Presidente, a quello che l’uomo è, alla professione che esercita. In questo caso a questo impegno grande e civico, elettivo che noi tutti insieme cerchiamo qui.
Ma noi per essere stimatori di Seneca e per essere a posto eticamente, non possiamo far altro, signor Presidente, che essere amministratori puntuali e coperti di uno stile di vita che deve poter essere preso d’esempio dai calabresi.
Noi dobbiamo essere guardati come un esempio e lo stesso Presidente Loiero ha detto a chiare note nel suo primo intervento, annunciando le linee programmatiche del proprio Governo, di volersi ispirare ad una cultura anglosassone.
Quindi bene ha fatto a mettere mano a questa legge che abbiamo chiamato spoil sistem e vedremo poi se la Consulta dirà la parola definitiva in questa direzione.
Ma, signori, la questione morale è una sola e la parola magica è una sola, la risposta da dare ai calabresi: realizzare il programma che il Presidente Loiero si è impegnato nei confronti dei calabresi. Ridare la Calabria che tutti sognano.
Questa sola è la questione morale, il resto sono regole che servono, che aiutano ad organizzare la società civile o i lavori di questo nostro Consiglio. Ma la finalità, signor Presidente, che non vuole essere il fine, giustifica i mezzi, noi non vogliamo essere machiavellici – anche se stimiamo questo grande italiano –, però non vogliamo perseguire attraverso il diritto amministrativo a qualunque costo gli obiettivi.
Ma gli obiettivi rimangono il faro, la strada maestra che deve guidare questo onorevole Consiglio regionale.
Quindi io sono d’accordo e non mi scandalizzo più di tanto e così rispondo anche a chi ha remore nella direzione che questa maggioranza si è voluta dare e cioè ai sottosegretari.
Così incominciamo a toccare, signor Presidente, le questioni spinose di cui tanto la Calabria ha discusso ma soprattutto il Paese.
Ma io non capisco questa cosa, si fa un po’ di confusione.
Quando il Presidente Loiero per la prima volta ha annunciato di voler dotarsi di tre sottosegretari, che ormai passeranno alla storia con questa dizione, tutto questo signor Presidente ha trovato una eco interessata nel Paese.
Siamo stati criticati per altre cose, non per questa. Ma non me lo spiego, come non me lo spiego nel momento in cui l’assessore Lo Moro dichiara giustamente – ed è questo che noi vogliamo mettere al centro – che la sanità dovrà realizzare e riportare al centro l’uomo ed i suoi fondamentali diritti, tra i quali il diritto a curarsi la salute.
Ed allora, ispirati da una grande democrazia - come diceva, ripeto, il Presidente Loiero nel suo insediamento nelle linee programmatiche –improntata ad una cultura anglosassone e ad una cultura giuridica che i giuristi chiamano common law io dico che tutto questo, anche se non era sancito all’interno delle regole che il passato Consiglio si era dato va bene, vale la pena e ci sta tutto se questo permette al Presidente Loiero di realizzare i bisogni dei calabresi.
Su questa vicenda si potrebbe dire un fiume di parole e tutti potremmo essere sofisti e dimostrare che è giusto e che è ingiusto, io chiedo solo un attimo, una riflessione pacata e serena.
E’ importante quello che tento di dire riguardo alla realizzazione dei bisogni dei calabresi. Perché non si conviene col dire, signor Presidente, che queste materie di cui dovranno occuparsi i sottosegretari davvero sono rimaste indietro?
Chi può dire di tutto quel ben di Dio che gira interno ad Agenda 2000 e al Por Calabria, di tutte queste sigle che i più non conoscono ? E non si può forse dire che c’è stato davvero un freno? Ed allora se il Presidente Loiero se ne assume per intero la responsabilità, noi dobbiamo avere il coraggio di condividere – come abbiamo condiviso - questa responsabilità – e dargli questa possibilità. E poi perché non chiarire che le deleghe comunque rimangono in capo al presidente dell’Esecutivo?
E quindi ancora non vengono paragonati, i sottosegretari, ad un eletto del popolo. Io non accetterò mai questo discorso che degli esterni possano in un certo qual modo, e concludo signor Presidente, ricoprire il mio ruolo o quello dei miei colleghi.
Come, signor Presidente, devo dire che l’’emendamento che permette all’Esecutivo un rafforzamento della struttura romana, probabilmente è riduttivo perché questa squadra dovrà ancora essere rafforzata.
Ma lo vogliamo capire? Quando capiremo che per portare risorse in Calabria ormai ci vuole una capacità di dialogo con la Comunità europea e probabilmente quello che abbiamo non basta più? Quindi, occorrono professionalità alte.
Non abbiamo detto che all’interno del personale della Regione non ci siano figure professionali di livello.
E, poi ancora, non per difendere, signor Presidente, l’operato ed il lavoro del mio collega Presidente della seconda Commissione, onorevole Naccari, ma io non ho visto il tiranno di turno ma un uomo dialogare. Un uomo che aveva il compito e il dovere di portare in porto, nella sua responsabilità di uomo di maggioranza, una barca, ma che non aveva addosso la panacea, cioè la possibilità di risolvere tutti i problemi dei calabresi, ma era un atto assolutamente dovuto.
Le famose telefonate, signor Presidente, che abbiamo ricevuto in Aula! Come se qui si volesse tentare di sancire che la politica non ha il diritto-dovere di raccordarsi. Questo abbiamo fatto, raccordarci.
La maggioranza, vedete, ed il Presidente Loiero, il suo Esecutivo vanno giudicati in futuro. I fatti saranno messi in essere in questa programmazione di cui parlavamo, a novembre.
Concludo, signor Presidente, visti i tempi, dicendole che su questa strada per quel che mi riguarda e perché in un certo qual modo sono a conoscenza di una letteratura consolidata, sono molto fiducioso per tre persone che rivestono queste responsabilità.
In primis naturalmente per l’assessore Adamo che ho definito un democristiano, non un democratico cristiano, signor Presidente Bova, così rispondo con un briciolo di ironia alla sua sottolineatura in Commissione. Ma un democristiano della migliore tradizione di uomini come Aldo Moro che attraverso il dialogo probabilmente stancando gli altri riuscivano ad ottenere le positività e la democrazia per il nostro Paese.
E poi perché – concludo davvero signor Presidente – questo nostro assessore di cui poco fa ho parlato è bene circondato, secondo me, da un direttore generale quale il dottore Mauro Pantaleo e dal dottor Filippo De Cello.
Dico questo perché, signor Presidente, anche questo ha un senso politico. Questo Consiglio, questa maggioranza, dove ha intravisto professionalità alte in questo caso di un economista, non ha avuto un attimo di esitazione per tentare e continuare su questa strada maestra.
Noi ci affidiamo per quello che ci riguarda e per la Calabria, signor Presidente, i credenti si affidano all’Onnipotente e perché no alla capacità e alla passione civile di tutta l’Aula e dei colleghi della opposizione, ma alla responsabilità – e chiudo, signor Presidente, volutamente con una annotazione polemica-politica – che deve contraddistinguere maggiormente la maggioranza nel suo stare insieme, nel suo dialogare e nel suo essere tutt’uno.
Solo una politica libera può essere unita e quindi giungere ad una democrazia partecipata, solo così possiamo essere condivisi dai calabresi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, parlo a lei che siede sul più alto scanno di questo Consiglio regionale e ai rappresentanti della stampa che siedono con metodica insistenza sui banchi.
Non posso parlare ai colleghi della maggioranza che non vedo, con i colleghi della minoranza mi sono confrontato in questi giorni per cui conoscono il mio pensiero, dunque, potrei evitare di parlare, ma lo faccio per dovere verso me stesso e verso la Calabria.
Alcune riflessioni, Presidente, ritengo che vadano fatte per dare un contributo alla costruzione di una Calabria nuova alla quale guardiamo con attenzione e per la quale dobbiamo operare con forza e determinazione.
Anche se dai banchi della opposizione, voglio dare
atto all’assessore Adamo per lo sforzo che ha compiuto - sono trascorsi 60
giorni dall’insediamento di questa maggioranza – nel portare avanti questo documento contabile che oggi, ritengo, l’Aula
andrà ad approvare.
Documento
contabile che dovrebbe essere catalogato nell’ambito della ordinarietà
amministrativa perché si tratta di assestamento di bilancio e comunque di
numeri che per la maggior parte provengono da amministrazioni precedenti, che
non appartengono a questa maggioranza e, quindi, lo sforzo fatto ovviamente ha
cercato di mettere insieme, facendo quadrare i conti, le poche cifre disponibili
per l’assestamento.
La prima
riflessione di carattere politico che faccio è questa, signor Presidente: era
un provvedimento di tale ordinarietà che il collegato finanziario legislativo a
questo provvedimento niente di meno è diventato uno zibaldone nel quale è stato
inserito di tutto e di più, la qualunque insomma.
E di fatti è una
specie di provvedimento “omnibus”, che dentro contiene problematiche importanti
del personale, della sanità e poi, dulcis in fundo, questo problema dei
sottosegretari che tali non sono più, è stata inventata un’altra sigla per
cercare di aggirare le norme e il postulato dello Statuto.
Allora voglio
dire al Presidente Loiero e ai colleghi della maggioranza che il metodo non ci
trova assolutamente d’accordo.
Se parliamo di assestamento
di bilancio parliamo di assestamento di bilancio. Nel collegato si può inserire
qualcosa di urgente, qualcosa che si ritiene tale, per cui un mese di tempo può
essere importante per le strategie di sviluppo della nostra regione e va bene.
Ma per quanto riguarda il resto – è stato detto da questi banchi dai colleghi della opposizione – non avremmo voluto, infatti in Commissione ci si è attardati molto su questo, discutere del problema del personale, che va trattato in una visione organica.
Sappiamo tutti che il personale in Calabria e nella nostra Regione è stato sottoposto a tutta una serie di vessazioni: concorsi non concorsi, promozioni, bocciature, concorsi ad hoc e quant’altro per cui questo discorso del personale merita una trattazione tutta particolare fatta di concertazione con i sindacati per cercare di uscire fuori dalle secche nelle quali si è caduti.
Sono dell’avviso e sono convinto che all’interno dei 4 mila e più dipendenti regionali vi sono delle energie così importanti alle quali questo Governo regionale, la Regione nel suo complesso, può attingere per oleare la macchina burocratica regionale e farla funzionare come volano al servizio della organizzazione della Regione, dello sviluppo della stessa.
Così come per quanto riguarda la sanità: io ieri in Commissione ho votato contro, ma non si tratta di votare contro la possibilità di aprire una cardiochirurgia a Reggio Calabria o laddove può e deve essere aperta. Abbiamo detto che – e lo sottolineo con particolare convinzione – stiamo apprezzando lo sforzo enorme, come anche quello che la Giunta ha fatto nell’abolire i ticket che erano stati precedentemente introdotti, lo sforzo enorme e generoso e per alcuni versi illuminato che sta facendo l’assessore al ramo per studiare e fare il check-up completo della sanità calabrese e su questo check-up inserire in una proposta programmatica seria che tenda al superamento di logiche antiche che hanno affossato la sanità in Calabria. E lo sforzo che sta facendo l’assessore Lo Moro non può essere inficiato da un provvedimento tampone che poi a sua volta può mettere in difficoltà la programmazione generale.
Non vorrei che si potesse pensare che Chieffallo è contro l’apertura di una cardiochirurgia a Reggio Calabria, non si pone per nulla questa riflessione, tutt’altro. Il problema è di metodo e ad esso occorre guardare con attenzione se si vuole che questa Calabria davvero cambi registro e si interessi delle problematiche dei cittadini in termini alti evitando provvedimenti tampone, episodici o a pioggia che non hanno ragion d’essere.
Così come pure il problema dei sottosegretari. Capisco bene il Presidente Loiero, so perfettamente che ha dei problemi di pagamento di debiti contratti durante la campagna elettorale. Non è che non lo capisco questo fatto, faccio anche io politica ma non si può stracciare lo Statuto e non si può incorrere nella illegalità, nel portare avanti un discorso che di fatto aggiunge altri tre consiglieri regionali senza che siano eletti in questo Consiglio regionale.
Ha ragione il collega Occhiuto quando parla di contraddizioni in termini rispetto alle tematiche che anche il Presidente Loiero ha trattato con intelligenza nei giorni scorsi.
Allora non mi soffermo, per carità ne parliamo poi con la Presidente Frascà della sesta Commissione. Ieri è avvenuto questo incontro con Falcone ed il suo staff.
Ho avuto modo di dire in quella occasione che nel mentre ho contestato e contesto sempre questo problema del sottosegretario, Falcone è un grandissimo e altissimo, competente, dirigente e ringrazio Loiero che l’ha pescato e convinto a tornare in Calabria con uno staff importante quale quello che si è insediato e, quindi, sarà probabile, anzi sicuramente sarà così, che i ritardi sui fondi comunitari possano essere vinti e si può finalmente su questi ritardi innestare un nuovo processo di sviluppo e di utilizzo forte dei fondi comunitari.
Così come ne parleremo da qui a qualche mese nel
nuovo documento di politica economica e
finanziaria va affrontata con grande determinazione – lo dico già da adesso –
una grande politica per il lavoro, questi sono i temi che interessano la nostra
Regione per consentire di dare risposte concrete non solo ai giovani che
aspettano, ma anche al precariato che in Calabria aumenta sempre di più e sul
quale non sempre si è guardato con particolare attenzione.
Questo
nell’ambito della discussione generale volevo e mi interessava puntualizzare,
colleghi e onorevole Presidente, con la speranza che questo scatto di dignità e
recupero di credibilità da parte della Regione possa aversi superando
difficoltà e negatività che abbiamo davanti.
Sono interessato
a che questo si verifichi, che un nuovo corso si abbia. Fino adesso anche se
questo dell’assestamento di bilancio è un provvedimento di assoluta
ordinarietà, un grande segnale di novità non ne abbiamo avuto.
Esorto, quindi,
da questi banchi della opposizione la maggioranza a chiudersi e a riflettere su
queste materie come hanno detto anche i colleghi della opposizione perché si
possa aprire davvero una stagione nuova per la nostra regione, vi ringrazio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Presidente, avrei fatto anche a meno di intervenire per non ripetere ulteriormente cose già dette e per non soffermarmi su cose che altri colleghi hanno già ampiamente trattato. Per cui mi avvarrò solo di pochi dei miei 10 minuti.
Questo perché l’onorevole Pacenza come al solito è molto abile a simulare la discussione e ad alimentare il dibattito.
Parto da un piccolo presupposto: assestare significa rimodulare, aggiustare, verificare, riequilibrare e non significa altro. Tant’è che quando il Presidente Naccari con l’assessore Adamo hanno presentato il bilancio di assestamento, in seconda Commissione noi l’abbiamo visto come elemento di assestamento tecnico, un bilancio di assestamento tecnico su cose già avviate, da consolidare, da aggiustare e da limare.
Abbiamo registrato in corso d’opera cose diverse e abbiamo visto che alle buone intenzioni molte volte seguono indicazioni diverse e non opportune alla buona volontà.
Mi permetto molto sommessamente di ricordare a me stesso e all’Aula che forse è il tempo di finirla con questa storia dei fondi comunitari che rischiamo o meno di perdere, che sono in pericolo. Non creiamo falsi allarmismi.
Se il buongiorno si vede dal mattino io mi permetto di ricordare, e l’ho portato qui, quello che il Comitato di sorveglianza nel 19 di luglio di quest’anno ha certificato, si dice sostanzialmente che la spesa certificata al 31 dicembre non solo ha registrato un avanzamento del programma ma – quindi ha scongiurato il disimpegno di alcuni fondi – ha consentito il raggiungimento della premialità, la famosa “N+6”.
Ho avuto molto piacere ieri di partecipare, in contemporanea allo svolgimento della Commissione Sviluppo economico, all’audizione col dottor Falcone che tutti riconosciamo essere persona di prim’ordine e professionalità di primo grado, che sicuramente ne sa meglio e di più sui fondi e sulle strutturazioni comunitarie di tanti altri..
Oggettivamente c’è stato un rallentamento per cause oggettive che riguarda il periodo dal 1° gennaio in poi.
Ora se noi non ci fermiamo al solo dato e al solo pensiero che perdiamo i fondi comunitari, che tutto va male ecc., … e finiamola di piangerci addosso se anche il Comitato di sorveglianza ci certifica che abbiamo raggiunto una premialità al 31 dicembre 2004! Diciamola pure questa cosa anche per avere, caro Luciano, uno sforzo di ottimismo della volontà da parte nostra perché altrimenti sembra che facciamo Winny the Pooh: tutto va male, tutto scorre e nessuno se ne accorge e niente ci turba.
Resta comunque il fatto di un piccolo problema relativo a come conciliare le buone intenzioni espresse dal governo regionale che all’inizio noi abbiamo approvato ed accettato in un processo di condivisione sulle cose che ci possono unire e non su quelle che ci possono dividere.
Evidentemente poi gli atti consequenziali sono stati così, come in questa manovra di assestamento di bilancio che doveva essere solo tecnico, discutibili.
Voglio pensare fortemente, caro onorevole Giamborino, ad una Calabria diversa che possa portare fuori dalle secche, dai marosi, 30 anni di politica regionale alla quale, vivaddio, tutti quanti abbiamo contribuito perché nessuno di noi era a spasso in questo periodo.
Però mi riesce molto difficile pensare ad un futuro che possa comunque in qualche modo puntare a redditività anche di potenzialità che la Calabria ha davanti rispetto ad un presente così incerto, grigio e nebuloso. Di questo me ne dispaccio veramente. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Credo che con questa manovra di assestamento di bilancio si stia già compiendo un atto positivo rispetto al lavoro che questo Consiglio si è prefissato di portare avanti e che la maggioranza vuol portare avanti.
Pur nella ristrettezza delle possibilità, delle potenzialità che offre un assestamento di bilancio si registrano, ritengo, per il nostro territorio fatti molto positivi. Si tiene conto che già alcune risorse già previste nei precedenti strumenti finanziari non erano sufficientemente messe a produzione, non erano utilizzate per nulla e che, quindi, senza ulteriori sforzi economici già si dà la possibilità di dare risposte a tante esigenze che esistono nel nostro territorio.
Oggi ho assistito ad una caduta di stile dell’onorevole Senatore e non voglio riprenderla assolutamente in quei termini, mi ha chiesto anche scusa perché si rende conto che probabilmente ha anche ecceduto, però la sostanza rimane.
Credo che non abbia capito l’operazione che questo collegato vuol portare avanti, non ha capito la proposta avanzata dalla Giunta che è quella di utilizzare le risorse provenienti dall’estrazione del metano per mettere in piedi un accordo di programma che porterà a tutta l’area costiera della provincia di Crotone delle risorse aggiuntive.
Quindi, nessun comune della provincia sarà penalizzato, ma sarà data la possibilità a tutta la fascia costiera di prevedere uno strumento di pianificazione qual è appunto un accordo di programma per inserire in un quadro omogeneo le azioni da portare a salvaguardia di quei territori per il loro sviluppo.
Penso che quando l’onorevole Senatore rifletterà sulla proposta che viene avanzata dalla Giunta e implementata dal mio emendamento, sostenuto anche dall’onorevole Sculco, cambierà i toni della discussione.
In questo assestamento della manovra finanziaria ci sono, così come in questo emendamento, delle iniziative di grande rilievo, penso a quella, che è stata proposta anche con emendamenti aggiuntivi, di salvaguardia delle coste calabresi dal fenomeno dell’erosione che rappresenta un esempio di come già utilizzando risorse che esistono in bilancio si può dare una possibilità a territori che rischiano davvero di vedere compromessa l’attività più importante che registrano nella loro economia, cioè quella turistica.
Ritengo che su questa strada bisogna continuare ad operare per rappresentare gli interessi delle comunità che ci hanno dato la loro fiducia.
Credo, però, che anche quei punti che hanno fatto registrare qualche frizione di troppo fra maggioranza minoranza, tra colleghi …: penso che queste polemiche siano sovradimensionate rispetto a quella che è la reale situazione.
A mio avviso anche alcune preoccupazioni avanzate dai colleghi, ma anche da forze sociali ecc., sono state recepite dalla Commissione e sono nella stesura del testo che qui verrà proposto dalla Commissione stessa; penso che si possa dire che non si è stati sordi a questa preoccupazione.
Nel complesso stiamo parlando di uno sforzo di una certa rilevanza, per muoversi in una situazione oggettivamente difficile come gli stessi colleghi della minoranza hanno dovuto riconoscere.
Cercare di svilire, per esempio, l’azione che è stata portata avanti con l’eliminazione dei ticket preoccupandosi eccessivamente di quello che ciò potrebbe produrre in termini negativi, mi sembra un modo non corretto di affrontare il problema. Questa questione è stata ampiamente affrontata e sono convinto che i cittadini calabresi hanno già cominciato a discutere positivamente di questa iniziativa assunta dalla Giunta. Credo che a settembre, quando cominceranno a registrare fattivamente la possibilità di risparmiare qualcosa – specialmente i ceti meno abbienti, quelli che vivono di pensioni e con redditi molto bassi – apprezzeranno lo sforzo e anche l’impegno messo in piedi dalla Giunta per favorire l’arrivo alla fine del mese con le poche risorse disponibili.
E’ un primo passo, certo, ma anche lo sforzo che si sta facendo per riconoscere i diritti sacrosanti dei lavoratori utilizzati nel fondo sollievo e che richiede un grande sforzo in particolare alla Giunta che deve far quadrare i suoi conti, credo che sia da apprezzare.
Penso che questa proposta che è stata qui avanzata
dalla Giunta verrà - come è stato abbondantemente discusso in Commissione –
implementata proprio per tranquillizzare quei lavoratori sui diritti che gli
competono dai contratti nazionali di lavoro e dagli accordi regionali. Quindi,
si stanno affrontando anche problemi atavici che da tempo preoccupavano gli
stessi comuni che avrebbero dovuto ricevere le risorse per i materiali, per i
mezzi da mettere a disposizione di questi lavoratori e che invece da qualche
anno non le ricevono.
Complessivamente,
penso che davvero possiamo essere soddisfatti e che sia un buon inizio per
garantire poi a fine anno un bilancio che sarà sicuramente il primo di questo
Consiglio, di questa maggioranza e che avrà la possibilità di meglio
esplicitare le linee sulle quali ci si è impegnati a discutere in campagna
elettorale con i cittadini e alle quali bisognerà dare corso.
Credo che i
colleghi della minoranza abbiano tutto il diritto di esprimere, anche con toni
accesi come è avvenuto oggi e come è avvenuto in Commissione, la propria
convinzione rispetto ad alcune questioni che non li convincono, però alla fine
ritengo che debbano riconoscere che uno sforzo da parte della maggioranza è
stato fatto per accogliere tante preoccupazioni.
E’ chiaro che non
si può chiedere alla maggioranza di non portare avanti il proprio programma per
raggiungere gli obiettivi che si è prefissata, alcuni dei quali necessitano di
strutture che richiedono l’impegno di alcune competenze che debbono avere il
riconoscimento del lavoro per il quale sono stati messi in piedi, sono stati
chiamati a lavorare.
Credo, quindi, si possa guardare con fiducia a quello che sarà il bilancio di fine anno e possiamo tranquillizzare le nostre comunità sull’impegno che questo Consiglio regionale intende portare avanti.
Se dovessi poi parlare della mia area, quella di Crotone, direi che i segnali che giungono attraverso questa limitata manovra sono positivi perché si sbloccano anche delle situazioni incancrenite, penso a quella dell’aeroporto e della stessa università di Crotone.
Credo, allora, che tutto sommato possiamo presentarci nelle nostre aree di provenienza e spiegare lo sforzo enorme che è stato fatto da questo Consiglio regionale per soddisfare esigenze, che esse attendono da tanto tempo vengano soddisfatte.
Spero si possa continuare su questa strada e che sempre di più si veda la partecipazione dei colleghi della minoranza che, anche se con toni forti, molto spesso hanno dimostrato il loro senso di responsabilità, il non voler posizionarsi in modo pregiudiziale rispetto alle proposte che di volta in volta la maggioranza è chiamata ad avanzare.
A mio avviso se si continuerà con questo spirito faremo tutti insieme gli interessi della Calabria e di quei cittadini che hanno dando a tutti noi fiducia ci hanno permesso di essere qui. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sculco. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, pur non facendo parte della seconda Commissione vi ho partecipato per molte ore, stanotte anche fino a tardi.
Devo dire la verità, sono rimasto particolarmente colpito dall’andamento dei lavori di questa Commissione. Devo riconoscere che in primo luogo si è svolto un lavoro molto intenso e faticoso che è durato con intensità molte ore.
Tuttavia, devo rilevare come si è messo in moto in questa circostanza o, meglio, anche in questa circostanza, una tendenza che ho visto apparire in molte occasioni e che abbiamo vissuto nell’attività del Consiglio e di alcune Commissioni, mi riferisco alla tendenza a ritenere che ogni atto, ogni occasione di confronto sia quella decisiva per le questioni che riguardano lo sviluppo della nostra regione.
E’ successo anche in questa circostanza nella quale si discute di un assestamento di bilancio che, in modo ambivalente, quasi tutti questa mattina durante il dibattito, ma anche nella Commissione, hanno ritenuto essere una operazione tecnica, che normalmente si compie durante gli esercizi finanziari per aggiustare i conti e consentire alla macchina regionale di proseguire la propria attività.
Anche in questa circostanza “minore”, come è stata da tutti dichiarata perché riguarda una manovra di 62 milioni di euro, anche in questo contenitore dalla capienza assolutamente insufficiente molti, troppi esponenti della minoranza hanno ritenuto di collocarvi le ansie, le aspettative, le problematiche e gli obiettivi che dobbiamo perseguire per dare risposta alla molteplicità dei problemi della nostra regione.
L’ambivalenza è costituita dal fatto che qui in Consiglio si è ragionato in un modo. Noi li abbiamo ascoltati e poi in Commissione in realtà si è fatto a gara per introdurre decine e decine di emendamenti che avevano tutti una caratterizzazione particolare, nemmeno di dimensione territoriale, provinciale, nemmeno di singole città, ma in molti casi questi interessi particolari che si cercava di trasferire all’interno dell’assestamento di bilancio in molti casi riguardavano il condominio ed in altri il pianerottolo ecc..
Certo, questo modo di fare non ha consentito una discussione più rapida, più efficace e più sbrigativa, conforme a quella che è la dimensione del bilancio.
Lì in Commissione si è fatto a gara per moltiplicare gli emendamenti che avevano questa caratterizzazione e qui poi in Aula invece si è richiamata la necessità di dare soluzione a tanti problemi dimenticando che il punto di partenza è l’assestamento di bilancio, una manovra finanziaria di 62 milioni di euro, in gran parte vincolati ed impegnati in direzioni che riguardano ambiti problematici che ognuno di noi ha riconosciuto essere essenziali, fondamentali e necessari.
Mi riferisco alla questione degli Lsu e degli Lpu così come mi riferisco alla questione dei pignoramenti e a tante altre questioni sulle quali non vi era la flessibilità necessaria per muovere alcun ragionamento.
Quindi, credo che dovremmo evitare di parlare delle questioni che riguardano più in generale la nostra Regione che certo sono tante, complesse e difficili, in molti casi dolorose, e richiedono sia uno sforzo di rappresentanza, che ci compete sia uno sforzo di governo di alto profilo molto impegnativo e prolungato nel tempo. E’ inutile parlarne in tutte le occasioni e circostanze, anche quando parliamo di questioni che hanno poca attinenza con questo insieme di problematiche, noi cogliamo ogni opportunità e circostanza per introdurre argomenti di carattere generale.
Penso che così facendo riduciamo l’importanza delle stesse questioni, le complichiamo, queste questioni che dovrebbero stare a cuore a noi tutti ed essere una nostra preoccupazione costante, e che potrebbero organizzate anche in modo tale da proporsi come possibilità di soluzione, rischiamo di renderle quasi inappropriate ponendole in punti all’ordine del giorno e in argomenti che non possono contenere il carico di questa problematica, che non hanno il compito di affrontare questo insieme di problemi essendoci una sproporzione tra quello che ci apprestiamo a fare con l’assestamento di bilancio e gli obiettivi che tutti noi intendiamo proporci per la nostra regione.
In secondo luogo, oltre che non poter essere un contenitore di tutto, io sono fra coloro che insieme a tutto il gruppo della Margherita hanno presentato un solo emendamento,quello al quale si richiamava l’onorevole Sulla.
Non ho fatto a gara per trovare spazio nell’assestamento a soddisfazioni aventi la caratterizzazione alla quale ho fatto riferimento in precedenza.
Tuttavia, in questa discussione così generale ci si è persino dimenticati che l’assestamento di bilancio – pur essendo una operazione molto limitata nella sua dimensione finanziaria – affronta, anche introducendo elementi di innovazione, questioni e problemi importanti. Introducendo, cioè, i primi passi di alcune iniziative che meglio dovranno e potranno esplicarsi quando dovremo affrontare nell’alveo giusto le stesse questioni.
Mi riferisco, ad esempio, al fatto che le questioni degli Lsu e degli Lpu non sono poste solo come pagamento dei salari fino al 31 dicembre, ma con la vocazione e l’intenzione ad avviare un processo di stabilizzazione.
Mi riferisco, anche, agli interventi che sono previsti per quanto riguarda la realtà dell’artigianato con le iniziative a favore dell’Artigiancassa, e ancora ad alcune iniziative, ad alcuni suggerimenti tramutati in emendamenti per quanto riguarda il settore della sanità e per il sistema della moda.
Ci si è assicurati, anche attraverso la destinazione di alcune risorse finanziarie, l’inizio del cambiamento che deve avvenire nel settore della forestazione.
Forse avremo dovuto parlare, ragionare, discutere e confrontarci in questi termini piuttosto che fare a gara per introdurre esigenze particolari immaginando che questo insufficiente contenitore fosse la soluzione di tutti i problemi che abbiamo di fronte.
Va giudicata in questo senso anche la questione, che si ripete ormai in ogni seduta di Consiglio, riguardante alcune innovazioni che si stanno cercando di introdurre e che vengono travisate, come quella dei sottosegretari che si continua a ritenere una anomalia, una forzatura, come è stato detto stamattina un’operazione per aumentare il numero dei consiglieri regionali. In realtà io la vedo da un’altra visuale che è quella, appunto, dell’innovazione, dell’affidamento di una specifica responsabilità atto a rafforzare la capacità organizzativa e di governo della Giunta regionale.
Non la vedo dal versante dell’anomalia e dell’elemento che introduce una degenerazione di un sistema che forse per troppo tempo era conosciuto in un determinato modo; basta col solito assetto in cui ogni novità viene vista come un elemento negativo non valutato nella sua giustezza e nella sua più corretta impostazione.
Che scandalo fa ritenere giusto realizzare dei punti di rappresentanza ma anche di ascolto, di coadiuvo alle attività di governo a Bruxelles?
Ricordo che nella mia brevissima esperienza di Presidente dell’Arssa, avendo a disposizione divulgatori, personale laureato, specializzato e qualificato, proposi all’allora Giunta regionale di realizzare l’ufficio a Bruxelles utilizzando questo personale.
Come ricordava qualcuno, ieri vi è stata una concomitanza delle sedute delle Commissioni.
Mentre si svolgeva quasi in seduta permanente la Commissione bilancio, contemporaneamente si riuniva la Commissione dei fondi Ue, abbiamo ascoltato molte relazioni e molte indicazioni che sono venute dalle parti sociali ed è emerso un dato, un elemento che si conferma, non è un dato di novità ma distingue e caratterizza le difficoltà della nostra Regione: noi siamo in ritardo, questo lo sappiamo, in notevole ritardo nella utilizzazione delle risorse comunitarie e se così è, certo vi sono ragioni contingenti legate alla realizzazione e alla gestione dei fondi strutturali previsti da Agenda 2000, del 2000-2006. Ma siamo in ritardo anche in ragione di alcuni difetti strutturali che consistono nel fatto di non essere…
PRESIDENTE
Le ricordo, onorevole Sculco, che ha consumato il tempo a sua disposizione.
…nelle condizioni spesso di stare in ascolto fin dal momento in cui vengono a maturazione i primi elementi di formazione dei provvedimenti in sede europea.
Noi dobbiamo, invece, essere in grado, proprio per evitare i ritardi successivi che provocano così come stanno provocando un grave deficit nella capacità di utilizzazione della spesa un danno alla nostra Regione e ai suoi obiettivi, fin dal momento della formazione di alcune decisioni, di alcuni orientamenti, di capire cosa avverrà da lì a poco in modo tale da predisporci al meglio per mettere la Calabria nelle condizioni di poter operare efficacemente e di poter, quindi, utilizzare per intero tutte le risorse, le opportunità e gli strumenti che vengono messi a nostra disposizione.
Perché vedere, dunque, in termini negativi e degenerativi una proposta di questo tipo, che invece credo aiuta la Calabria a trovare soluzione ai suoi problemi e alla sua capacità di fare governo, di fare ancora di più governo e di farlo in modo tale da corrispondere a quelli che sono le necessità e i suoi obiettivi.
Non è sull’assestamento di bilancio che si gioca la partita perché questa è cosa di poco conto, ritengo che la partita si giocherà quando affronteremo le grandi questioni, quando per davvero potremo misurarci ponendo a raffronto quello che è stato, quello che è e quello che dovrà essere; quando ci misureremo, cioè, su quelle che saranno le reali intenzioni, le vicendevoli vocazioni per assicurare alla nostra regione una diversa prospettiva.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, consiglieri e rappresentanti della Giunta, credo che anche oggi si stia svolgendo un rito ormai consolidato consistente nello svolgere ognuno il ruolo assegnatogli. Vuoi di governo, vuoi di opposizione, e nella legittimità delle posizioni non riusciamo comunque a trovare un percorso che in qualche maniera ci renda più impegnati nel riflettere sulle cose che andiamo a dire e nell’interesse che andiamo a suscitare per farci ascoltare.
Questa non è un’accusa verso nessuno, credo ci riguardi tutti. Se riuscissimo in quelle due volte al mese in cui abbiamo deciso di tenere la seduta di Consiglio regionale, ad essere più attenti nel confrontarci, credo che, vicendevolmente, avremo delle cose interessanti da dirci e probabilmente avremo anche meno furbi, o tanto più furbi, che la fanno da padrone durante la gestione dell’ente Regione.
Siamo all’ottava legislatura, sono state fatte molte esperienze e ritengo che da esse dobbiamo prendere spunto per cambiare le cose; oggi volevo sostenere che nel bilancio, nelle norme, vengono riproposte alcune questioni che riguardano un assetto politico successivo all’accordo di governo. Non poteva che essere così per scelte che noi abbiamo fatto a monte e che abbiamo contestato, per esempio quella dei sottosegretari.
Non è per ritornare sullo stesso discorso, ma d’altronde la minoranza che può dire? Dobbiamo parlare delle cose che riguardano questioni di carattere politico, altre le evidenzieremo sulla spesa e poi per il resto la maggioranza ovviamente si determina e fa delle scelte, come è giusto che sia.
Ora su queste questioni politiche, nel dare legittimità alla figura dei sottosegretari ritengo – non se ne voglia il Presidente – vi sia un difetto di origine, di poco rispetto dello Statuto perché alla sua prima applicazione viene superato e derogato con l’invenzione di questa figura, che adesso cambia anche sigla e diventa Unità organizzativa autonoma, di fatto così non si vuole assumere la responsabilità politica di un errore fatto pure per motivi di equilibri politici.
Sono però quelle cose che poi determinano la possibilità di superare le norme. E allora se le deve superare la politica perché gli equilibri non si raggiungono, è chiaro che poi i poteri collaterali alla politica – vedo che l’assessore Lo Moro mi ascolta e questo mi fa piacere perché quando si parla se c’è qualcuno che ti ascolta è sempre una cosa che in qualche maniera ti stimola – sono una serie di esempi negativi che non dobbiamo fare in politica, vuoi maggioranza vuoi dall’opposizione.
Ci sono, poi, una serie di questioni che riguardano il ruolo delle autonomie locali e delle ragioni – in primo luogo – che devono essere affrontate per far comprendere alle nostre comunità che aver costituito le Regioni, aver portato l’autonomia statutaria delle Regioni sia una cosa buona e giusta e non una cosa negativa. Allora, nel trattare le norme dobbiamo avere grande rispetto di cosa poi significa la gestione di queste norme. Ecco perché, pur essendo un suo grande amico, reputo che il Presidente della Giunta abbia fatto un errore, ma è ovvio che non è solo un suo errore.
Evidentemente, infatti, se il Presidente ha dovuto, alla fine di 20 giorni di lungo travaglio, inventarsi i sottosegretari: non è un problema solo suo, ma è un problema delle maggioranze politiche, degli equilibri anche. Allora, io vorrei introdurre anche qualche elemento di carattere politico in questa discussione.
Credo che ci siano delle forze politiche che ormai hanno consistenza importante e che sono anche figlie di politiche che vengono dalla storia e che devono avere delle responsabilità più che gli altri.
Allora, credo che oggi i post-comunisti, che sono ormai un movimento riformista, abbiano una grande responsabilità, hanno fatto una grande scommessa nella vittoria di questa competizione regionale e devono avere delle responsabilità che attengono a quel ruolo, allo spessore che vogliono avere sulla scena politica italiana, così come la Margherita che ormai è un movimento che con grande sforzo si è affermato ed ha un ruolo importante in Calabria ed in Italia. Voglio dire che quando poi si tratta di dover dire di no anche all’interno di questi equilibri politici, bisogna avere la forza di dirlo.
Così come l’area socialista, se si allargherà ancora di più e ci auguriamo che questa famiglia nei prossimi mesi si riunisca. Credo che queste forze politiche dovranno saper coniugare interessi degli eletti con gli interessi dei movimenti che rappresentano.
Viceversa, ognuno di noi credo che pesterà, come si suol dire, l’acqua in un mortaio senza arrivare da nessuna parte.
Quindi rimarcando queste questioni politiche, ad esempio quella dei sottosegretari, dico che ci voleva una svolta di coraggio da parte della maggioranza e del Presidente per trovare una collocazione – quella normale – che è quella dell’apporto, se ci sono dei cervelli.
Poi mi pare che l’amico Naccarato non sia una forza indispensabile dal punto di vista tecnico o politico. Forse il dottore Falcone, forse l’altro soggetto che conosco di meno.Ma voglio dire, se devono avere un ruolo di unità organizzativa, allora si vada verso una scelta che non è politica e si corregga un errore che è di carattere politico che è avvenuto all’avvio di questa legislatura.
Si abbia il coraggio quanto meno a livello di dichiarazioni di stampa, non vogliamo abiure, ormai voglio dire che l’amico Naccarato anche per questa legislatura avrà il sostegno del Presidente. Prendiamo atto che in politica in Italia ancora, oltre ai movimenti che vengono dalla storia, ce ne sono altri che devono essere sostenuti dagli apparati della prima Repubblica, ancora.
Abbiamo il coraggio di superare in maniera autonoma in questa Regione le difficoltà di non saper rappresentare con la forza dovuta le nostre popolazioni!
Questo non riguarda un problema solo di maggioranza ma è un problema che riguarda la politica calabrese.
Vi rubo altri 4-5 minuti, credo di averne diritto, per quanto riguarda la questione dei fondi europei.
La questione dei fondi europei: amici consiglieri e signor Presidente, amica Presidente Frascà, vorrei dire che credo che lì effettivamente bisogna fare un grande sforzo per accelerare le procedure.
Ma non è solo una questione di procedure, non è solo una questione di spendere, di come spendiamo e di come sappiamo togliere i fondi europei da chi è diventato il mestierante dei fondi europei. Perché a volte non si decide perché c’è scontro tra varie fazioni che controllano questi fondi, oppure perché non sappiamo dotarci di quelle norme così trasparenti da determinare quelle iniziative tali che l’imprenditoria più libera ed autonoma di questa Regione possa effettivamente utilizzarli.
Se noi andiamo a vedere le statistiche di chi ha utilizzato i fondi europei nel campo dell’impresa, vediamo che sono delle imprese in attiguità e contiguità a chi consoce il linguaggio dei fondi europei, che è astruso e pieno di sigle e spesso non arriva al cittadino comune che non sa nemmeno di cosa si parla.
Noi dobbiamo avere il coraggio come Consiglio regionale, ma voi soprattutto che vi richiamate ad una grande tradizione democratica, che siete maggioranza di questa tradizione democratica e che oggi avete la maggioranza della Regione, nel vostro potere politico dovete in qualche maniera cercare di dare una svolta.
In questo senso la minoranza fa il proprio ruolo. Noi socialisti faremo i socialisti nel senso che sapremo anche distinguere le buone azioni dalle cattive e cercheremo pure di non fare noi azioni di carattere cattivo.
Sto per concludere. La stagione dei sogni, diceva qualcuno, non può esserci se non c’è una inversione di tendenza.
Noi saremo qui proprio per cercare di cambiare noi stessi e di dare il contributo che ci è chiesto. La ringrazio per la pazienza.
PRESIDENTE
Grazie, onorevole Racco.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Censore. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, neppure io voglio esimermi dal dare un modesto contributo a questa discussione che ritengo utile, anche se siamo a ferragosto e forse sarebbe stato meglio farsi qualche bagno. Però impegni istituzionali ci richiamano e, quindi, li dobbiamo assolvere.
Intanto, diciamo che giudicando non solo da politico ma anche da tecnico l’assestamento, reputo questa manovra come importante, con dei punti qualificanti. Una manovra, però, che opera su un bilancio che non appartiene a questa maggioranza, ma alla precedente Giunta di centro-destra, una manovra compiuta su un bilancio ormai esautorato ed utilizzato per fini elettoralistici con capitoli al limite, se non addirittura vuoti.
Chiaramente questa manovra che è di quasi 62 milioni di euro o qualcosa in più, ha dei punti qualificanti rispetto, ad esempio, agli arretrati per i lavoratori del fondo sollievo disoccupazione, per la copertura degli emolumenti dei lavoratori Lpu e Lsu.
Quando parliamo di questi lavoratori parliamo di un vasto precariato, di comuni che hanno anticipato le somme e chiaramente occorre ricordare che queste erano obbligazioni in capo alla precedente Giunta. Noi ci siamo assunti, lo sottolineo, l’onere di coprire delle obbligazioni che venivano dal governo Chiaravalloti.
Va, quindi, un grande merito all’assessore al bilancio per aver sentito l’importante esigenza di riconoscere il diritto alla retribuzione dei lavoratori.
Non sono solo questi i punti qualificanti, ve ne sono altri che vanno a toccare questioni e argomenti che riguardano anche lo sviluppo, la valorizzazione, il recupero di alcuni territori della Calabria.
Mi riferisco, per esempio, all’utilizzo dei fondi che servono a valorizzare e ad attuare la manutenzione tramite l’Afor in alcuni comuni che insistono in territori montani, oppure le somme che servono per coprire le perdite della Sogas, la società che gestisce l’aeroporto dello Stretto.
Ci sono questioni importanti alle quali bisognava dare una risposta e lo si è fatto attraverso una manovra che, intanto, ha avuto come questione tecnica quella di riaccertare dei residui rispetto ai quali non c’erano delle obbligazioni, non c’erano titoli, oppure c’erano delle obbligazioni interne, poi si è lavorato attorno a maggiori entrate e attraverso una rimodulazione di risorse disponibili.
Ma la questione che mi preme evidenziare, anche nella mia qualità di Presidente del Comitato di controllo contabile, è che ben 5 milioni di euro sono stati necessari per pagare atti giudiziari di pignoramento.
Noi ci troviamo, cioè, in una situazione in cui le risorse sono scarse. A fronte ormai di un indirizzo consolidato che impegna le regioni, gli enti locali, verso il contenimento della spesa, noi abbiamo pagato 5 milioni di euro per pignoramenti ed in molti procedimenti che hanno portato a questo addirittura la Regione non si è costituita.
Penso che una Regione come la nostra, che ha avuto una grande investitura da parte della popolazione calabrese, deve contenere la spesa in modo intelligente. Intanto, ci sono molti aspetti che riguardano la gestione finanziaria, patrimoniale della Regione che vanno posti sotto la lente di ingrandimento.
Non solo queste relative agli atti giudiziari, ma anche i fitti passivi per cui la Regione sborsa centinaia e centinaia di migliaia di euro e sui quali bene ha fatto il Presidente Loiero a nominare una Commissione perché finalmente si decida di costruire a Germaneto la sede della nuova Giunta regionale e della Regione.
E non è solo questo, un altro discorso va fatto per il patrimonio. La Regione ha un patrimonio immobiliare e molta parte di questo patrimonio è in mano ai privati per una parte di questo la Regione riceve fitti esigui o vecchi, quindi c’è un grande lavoro da fare.
Penso che noi oggi attraverso questa manovra diamo già delle risposte importanti e non solo al lavoro, non solo ad aspetti dello sviluppo, ma anche ad altre questioni rilevanti, che sono state portate avanti con piccoli emendamenti.
Vedo positivamente quello relativo all’aeroporto di Crotone, o questo concernente il rifinanziamento del capitolo per la promozione della Calabria e tanti altri significativi che sono stati accolti perché rispondono a delle necessità oggettive.
Ritengo, al di là delle operazioni che sono state
portate avanti per fare questa manovra, importante che nel prossimo mese di settembre ci si concentri sul documento di programmazione economica e
finanziaria per avviare davvero un lavoro da cui far scaturire un bilancio che
guardi agli interessi di questa Regione, allo sviluppo e all’innovazione e non
alle grandi questioni perché a quelle dobbiamo guardare attraverso l’utilizzo
dei fondi Por.
Spererei ed
auspico che non ci si trovi in futuro di fronte, da qui a qualche mese, al
disimpegno automatico dei fondi; questa sarebbe una iattura per la Calabria e
spero che questo Consiglio e la Giunta insieme al sottosegretario Falcone,
siano all’altezza di programmare la spesa dei fondi comunitari per dare alla
Calabria quel che manca, per modernizzare la Calabria e per dotarla di quelle
infrastrutture e di quei servizi che sono necessari per rendere una regione
moderna, dinamica e competitiva dal punto di vista turistico. Voi avete letto i
dati dell’Eurispes, avete letto sicuramente le statiche che vedono la Calabria
sempre più arretrare e non avanzare.
Così come è successo
nel settore turistico dove si è registrato un sensibile calo delle presenze e
di conseguenza un calo dei consumi. Io penso invece che questa Calabria abbia
una forte vocazione per lo sviluppo turistico perché ha in sé tutti gli
elementi, il paesaggio, le coste, la storia, la cultura, il calore della sua
gente e, quindi, credo che dobbiamo lavorare tanto, intanto, per creare i
pre-requisiti affinché ci sia questo sviluppo turistico.
I pre-requisiti
non sono certo gli alberghi, perché di alberghi ce ne sono tanti e sono pure
vuoti. Ma pre-requisito significa modernizzare la Calabria con dei porti, con
delle trasversali e con delle arterie che siano degne di questo nome.
Sono, quindi,
convinto che oggi è stato fatto un buon lavoro, anzi è stato reso un buon
servizio alla Calabria attraverso questa piccola manovra, ma penso che noi la
risposta la daremo in seguito così come si sta dando su questioni importanti
che non vanno sottaciute.
Voglio ricordare,
intanto, che l’abolizione del ticket ha incontrato un grande favore da
parte di vasti strati della popolazione calabrese che chiaramente vive la
difficoltà del momento economico, così come la vive la gran parte degli
italiani e non solo a seguito della crisi economica che attanaglia il nostro
Paese e l’Europa intera; penso all’importanza che potrà assumere l’accordo di
Santa Trada attraverso il quale la Regione Calabria, in una redistribuzione, ha
ottenuto delle somme importanti che potrà utilizzare in favore dei giovani e
dei bisogni di tutta la regione.
Mi fermerei qui
dicendo che – questo lo dico ai colleghi della Giunta e al Presidente – ritengo
che rispetto alla campagna di stampa che c’è nei confronti di questa Regione
dove ogni cosa suona in maniera scandalistica, bisogna valorizzare le conquiste
e gli atti che sono importanti e che vanno ad incidere sulle famiglie, sui
lavoratori, sui giovani.
La questione dei
sottosegretari la vedo molto riduttiva perché nel momento in cui si parla di
maggiori poteri alle Regioni, nel momento in cui si tratta di attuare quanto è
stato sancito nella riforma del Titolo V° della Costituzione, mi pare cosa di
scarso rilievo se non una questione che può interessare la politica, anche
perché discutiamo di persone che stanno lavorando in maniera alacre per i
bisogni di questa terra. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Feraudo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, la discussione di oggi segna un momento importante nella vita della Regione perché il bilancio come ogni strumento finanziario è indice della linea politica che essa vuol darsi per affrontare problemi, per dare seguito a quello che era il programma elettorale e che oggi diventa programma politico della coalizione e, quindi, di questo Consiglio regionale, per affrontare e cercare di risolvere i tanti problemi che la Calabria ha ereditato dalle passate amministrazioni.
La seconda Commissione ha lavorato con tenacia ed in maniera assidua per portare in Aula un testo che accogliesse il più possibile le istanze che sono venute da tutte le parti politiche.
Allora, oggi la discussione e il provvedimento che siamo chiamati a discutere ed approvare sicuramente segneranno un passaggio importante, una inversione di tendenza rispetto a quello che è stata fino ad oggi la gestione di questa Regione.
Ricordo a me stesso quanto di negativo c’è stato al momento dell’insediamento della Giunta presieduta dall’onorevole Loiero e quanti guasti ha ereditato questa Regione rispetto alla gestione passata, ai quali bisogna pur dare delle risposte, con questo strumento finanziario si intende cominciare a farlo.
Questo ha indotto anche ad affrontare dei problemi in termini di emergenza che sono sul tappeto e che non sono pochi, le emergenze ambientali innanzitutto.
Sappiamo tutti quanta attenzione e quanto interesse la Giunta e l’assessore all’ambiente hanno dovuto rivolgere al sistema della depurazione, che non è un discorso di poco conto. Perché se pensiamo che la depurazione finisce col coinvolgere tutti i settori di sviluppo della Calabria, mare sporco, mare inquinato: questo significa penalizzare il turismo, il problema ambientale significa allontanare i turisti dalla Calabria.
Quindi, si parla di una emergenza dietro l’altra alle quali bisogna dare una risposta anche in maniera sistematica.
Abbiamo un sistema sanitario al quale si cerca di dare risposte e già un primo segnale importante viene dato dallo stesso strumento finanziario, dall’assestamento di bilancio, l’articolo 21, infatti, del collegato prevede il centro integrato di cardiochirurgia si tratta non solo di un grosso risultato per questa Regione, ma anche di una risposta importante che si dà all’utenza.
Poi c’è la questione dei lavoratori precari; la
risposta che nell’assestamento del bilancio
si dà a questi lavoratori segna un passaggio importante rispetto a quella che è
stata una gestione sicuramente non sistematica del problema del precariato in
Calabria.
E’ stato detto
già molto, e io condivido quanto è stato detto dai banchi della maggioranza: le
spese che bisogna contenere, quelli che sono stati i deficit delle passate
gestioni; l’indice più preoccupante è quello che viene dagli atti giudiziari.
Se si pensa che
si è costretti a prevedere 5 milioni di euro per pagare i pignoramenti e gli
atti giudiziari, questo dà il senso di come è stato gestito fino ad oggi il
contenzioso della Regione Calabria.
Allora bisogna
affrontare la questione oggi con l’emergenza dando risposte al problema
contingente, ma bisogna necessariamente pensare ad una prospettiva che dia
garanzia e sicurezza anche nel campo del contenzioso dell’attività giudiziaria
della Regione Calabria.
Allora, qui c’è
tutta una attenzione che la Regione sta rivolgendo da una parte a contenere la
spesa pubblica e dall’altra al recuperare e fare in modo che non si disperdono
le risorse che anche l’Unione europea ha destinato alla Calabria.
L’attenzione
verso i problemi dei fondi europei è nota a tutti: con l’insediamento della
nuova Giunta c’è stata la previsione e la istituzione di un sottosegretario ad
hoc da una parte e l’attività intensa che sta svolgendo la Commissione
affari europei, che sta dedicando sedute intere al problema dei fondi europei,
per far in modo che si eviti quanto più possibile il disimpegno automatico e
che vengano impegnate entro il 31 dicembre quanto più somme possibile dei 740
milioni di euro previsti per la Calabria. E’ sicuramente uno sforzo che va
nella direzione – l’ho detto ieri in Commissione affari europei – di una
inversione di tendenza rispetto a quella che fino ad oggi è stata sicuramente
una gestione non finalizzata allo sfruttamento delle risorse europee.
Il segnale che ne
è venuto è un segnale forte, quello dell’audizione dei soggetti interessati
istituzionali, dirigenti regionali, le parti sociali, i rappresentanti degli
enti sub-regionali.
Ognuno, allora,
oggi in Calabria deve fare la propria parte per affrontare un’emergenza che è
tale perché da una parte c’è l’emergenza occupazionale e delle risorse
economiche e dall’altra c’è l’esigenza di impegnare i fondi europei entro la
data prevista del 31 dicembre 2005.
Questo stato di
cose diventa ancora più grave se si pensa che non si è mai dotata la Calabria
di un piano di sviluppo regionale complessivo. Quindi, intervenire diventa più
difficile perché gli interventi a pioggia o per settori sicuramente non hanno
aiutato e non aiutano la Calabria a decollare, ma occorre, sicuramente, un
piano strategico di grosso respiro e un piano di sviluppo regionale che
prevedano una programmazione complessiva, da qui e per i prossimi 5 anni,
affinché si diano alla Calabria e ai calabresi delle risposte definitive sui
problemi che sono sul tappeto.
Oggi quindi non
possiamo perdere delle opportunità che ci vengono date per lo sforzo che la
Regione Calabria è chiamata a portare avanti, quello sì, dell’utilizzo e dell’impegno
dei fondi europei ma anche una programmazione che vada verso la prossima
tornata dei fondi europei 2007-2013 in vista dei quali la Calabria dovrà
dotarsi di un progetto complessivo per rilanciare ogni settore di sviluppo
della Calabria stessa.
I problemi sono
le infrastrutture che oggi rappresentano un problema. E’ vero che la Calabria
oggi è interessata da lavori di ammodernamento e rifacimento di rete viaria, ma
alla lentezza di questi lavori sono legati anche i disagi che stanno derivando
alla regione.
Il monitoraggio
che è stato fatto di recente dal ministro ai lavori pubblici insieme al
Presidente della Regione dà il segno concreto di quanta difficoltà e del
disagio che c’è in capo ai cittadini e agli utenti della Calabria rispetto ai
lavori che sono in corso e che procedono con molta lentezza.
Cosa dire per quanto riguarda le ulteriori attività che già questa Regione ha messo in atto? Si è deciso, finalmente, di mettere mano in maniera concreta alla legge 34 sul trasferimento delle deleghe alle province e agli enti locali minori.
E’ significativa la volontà di attribuire alla Regione una funzione di indirizzo e di coordinamento delle attività amministrative e di delegare le funzioni alle province entro il 31 dicembre, termine che si è dato la Giunta e poi entro il 30 giugno 2006 completare il trasferimento delle deleghe, delle risorse economiche ed umane, dalla Regioni agli enti locali minori.
Dunque, ecco che c’è una inversione netta di tendenza rispetto a quella che è stata la gestione negli anni passati e che non ha portato ad un decollo, ad una ripresa dell’economia calabrese, ma anzi ha determinato un ristagno economico in ogni settore che non ne ha consentito lo sviluppo.
Allora, ecco che in questo contesto i segnali che arrivano dall’assestamento di bilancio, dal provvedimento che oggi siamo chiamati ad approvare sono di ideale cambiamento rispetto alle scelte politiche passate.
Rispetto ad interventi tra di loro scoordinati, oggi c’è la volontà di armonizzare interventi e di crearne uno unitario che possa costituire la premessa per una progettazione e una programmazione che vedrà già dalla prossima legge finanziaria questo Consiglio regionale impegnato a consolidare sempre più questo percorso.
Allora, io sottolineo la volontà della Regione, ma dico pure della Giunta regionale, di dare queste risposte e di tracciare in maniera netta un nuovo percorso che inizia già a toccarsi con mano nonostante tutte le difficoltà che accompagnano il processo stesso.
Per quanto riguarda il Partito che rappresento, Italia dei Valori, sicuramente non si sottrarrà alla sua responsabilità e al contributo che vuol dare a questo processo di cambiamento della Calabria.
Un richiamo che è stato sottolineato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio è quello del rispetto e del richiamo alla legalità. A che, cioè, ogni sforzo, ogni operazione tendente a cambiare la facciata della Calabria siano accompagnati sempre dalla legalità e dal rispetto della legalità che diventa sempre più difficile in questo territorio perché come sappiamo esso è minacciato da intimidazioni ed infiltrazioni criminali.
Bene ha fatto, quindi, il Presidente Loiero a rivolgere un’attenzione particolare alla questione della legalità.
Ritengo che su queste premesse il Consiglio regionale, oggi, con lo strumento finanziario segna un passaggio importante e consolida veramente quello che è il programma di governo e che dà un segnale di cambiamento che si vedrà da qui in avanti. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, credo che l’assestamento di bilancio che oggi andremo a votare è l’inizio di una nuova avventura che questa maggioranza vuol dare a questa Calabria, un segno del cambiamento che vogliamo dare a questa regione.
Naturalmente era difficile nel contesto di un assestamento di una manovra di bilancio già fatta nella passata legislatura da parte della maggioranza di centro-destra, fare passi importanti di cambiamento, ma credo che con questa manovra se ne diano i primi segnali.
In particolare ritengo, e lo sottolineo con forza e con grande soddisfazione, che in questa manovra ci sono dei segnali e delle opere importanti anche e soprattutto per alcune zone e province di questa regione che erano state messe da parte dal centro-destra.
Sottolineo con grande felicità, l’hanno già fatto altri colleghi, l’istituzione con questo collegato alla finanziaria della cardiochirurgia a Reggio Calabria.
PRESIDENTE
Chiedo scusa, onorevole De Gaetano, ma solo per chiedere se ci sono altre iscrizioni, altrimenti poi parlerà l’assessore al bilancio.
Credo, dicevo, che il fatto che finalmente dopo tanti anni, dopo tante battaglie, dopo tanto parlare, dopo tanti convegni fatti finalmente l’istituzione della cardiochirurgia all’ospedale di Reggio Calabria rappresenti un segnale veramente positivo, una inversione di tendenza.
Il fatto che finalmente dopo tanti anni anche questa città, che era troppe volte negli ultimi 30 anni stata messa da parte, venga presa in considerazione è un segnale, vero, di cambiamento e va nella direzione di dare a tutte le realtà di questa Calabria la possibilità di svilupparsi, di avere infrastrutture e servizi, l’istituzione della cardiochirurgia a Reggio Calabria è una vittoria della civiltà e della ragione.
Vedete, troppi cittadini di questa regione, di questa città e di questa provincia sono stati costretti a soffrire, troppe morti ci sono state in questa città per non avere una unità operativa di questo genere.
Sapete benissimo che chi è stato colpito in questa provincia da un infarto è stato costretto ad andare a Catanzaro o a Messina e sapete cosa significa, purtroppo, per le caratteristiche della nostra regione.
Con un’autostrada come la A-3, chiamata autostrada in modo improprio, per andare da Reggio Calabria a Catanzaro ci si impiegano anche 2 ore e mezzo quando non si ha la sfortuna di incappare in un incidente perché in quel caso si impiegano anche 7 ore.
Capite quello che significa, capite che per curare un infarto, per salvare una vita umana anche una frazione di secondo può essere decisiva.
Credo che con questo atto veramente noi diamo il segnale di un cambiamento che vogliamo imprimere alla nostra regione.
Credo che sia stato importante anche dal punto di vista finanziario. Lo ripeteva il collega Borrello – che è stato il presentatore di questo emendamento sottoscritto anche da altri consiglieri – in Commissione, la maggior parte dell’emigrazione sanitaria, il 60 per cento, avveniva proprio in questo settore. Ed allora noi con questa operazione oltre a salvare vite umane e a dare risposte ai cittadini calabresi sicuramente andremo a migliorare il bilancio regionale.
L’altra cosa importante, Presidente, che facciamo con questo bilancio è dal punto di vista ambientale.
Credo che per quanto riguarda l’ambiente in Calabria dobbiamo far molto. Abbiamo iniziato solo ora un percorso, troppi errori sono stati commessi in passato quando la Calabria era stata disegnata come la pattumiera d’Italia.
Ci dobbiamo ribellare a questo e l’assessore Tommasi sta lavorando al nuovo piano dei rifiuti. Penso che col prossimo piano dei rifiuti dobbiamo esprimere con forza un segnale di cambiamento anche in questo: la Calabria non sarà più la pattumiera d’Italia, la criminalità organizzata non farà più lo scempio che ha fatto in Calabria negli ultimi 30 anni.
Credo che anche qui in questo collegato diamo un segno per un fatto che è un’opera ingiusta, un’opera che è stata osteggiata con forza dai cittadini di un quartiere di Reggio Calabria, un’opera che anche il Consiglio comunale di Reggio Calabria alla unanimità aveva contrastato. Con questo collegato finalmente diamo un segnale e una risposta.
Quest’opera ingiusta costruita a 200 metri dall’abitato, dalle case, a 300 metri dalle rive di un torrente, nella frazione di Pettogallico di Reggio Calabria sarà sospesa. Ed io mi auguro e chiedo, che nel nuovo piano regionale dei rifiuti quest’opera scompaia e che si faccia un nuovo impianto col consenso delle popolazioni e dei cittadini di quei luoghi.
Quindi, si troverà un altro sito anche nella città di Reggio Calabria perché in quella zona non può nascere quell’impianto che andrebbe a distruggere qualsiasi possibilità di sviluppo, economico e sociale di un’intera vallata, di una delle zone più belle di Reggio Calabria dal punto di vista paesaggistico, ma anche dal punto di vista dell’agricoltura pregiata, se è vero come è vero che in quella zona c’è una delle coltivazioni di arance più pregiate non solo in Calabria, ma a livello nazionale.
Altri segnali importanti – lo sottolineava il collega Sulla - ci sono stati per quanto riguarda il crotonese. Si tratta di una zona della Calabria che è stata sempre dimenticata ed alla quale noi andiamo a dare dei segnali importanti, attraverso alcuni emendamenti e alcune leggi, norme che ci sono in questo collegato.
E’ così anche nel settore dei trasporti.
Credo che noi nel prossimo bilancio dobbiamo dare tre grandi linee di direzioni. La prima riguarda le infrastrutture.
Presidente Loiero, sono convinto che noi in Calabria dobbiamo cambiare il passo. Non avremo mai una prospettiva di sviluppo economico se non c’è un piano serio di infrastrutture per questa regione.
In primis, occorre occuparsi, degli aeroporti che in Calabria sono spesso derelitti, abbiamo intere zone che sono tagliate fuori dal collegamento nazionale ed internazionale e credo che dobbiamo investire su questo.
Abbiamo tre aeroporti e dobbiamo metterli tutti e tre sullo stesso piano e cercare di investire, soprattutto, in questo settore.
Perché badate bene, noi abbiamo una grande fortuna. Tante volte diciamo che la Calabria è al centro del Mediterraneo e questo dal punto di vista geografico è vero ed è un fatto importante che ci consentirà col trattato di libero scambio del Mediterraneo di avere dei rapporti privilegiati con i Paesi del nord-Africa e del Medio-Oriente.
Però questo significa anche essere tagliati fuori dal punto di vista delle distanze geografiche dal centro dell’Europa. Ed allora noi dobbiamo intervenire sul sistema degli aeroporti per avvicinare la Calabria al centro dell’Europa. Non ci possiamo consentire il lusso di essere tagliati fuori.
Tante volte ho fatto in questi ultimi mesi l’esempio di una cittadina siciliana, Comiso, dove 20 anni fa era stato costruito un aeroporto militare che doveva servire all’installazione dei missili cruise.
Vi ricorderete tutti delle battaglie pacifiste che vi furono in quella cittadina. Dopo 20 anni quell’aeroporto che era definito “aeroporto della vergogna” perché doveva servire agli scopi militari della Nato è stato trasformato in aeroporto commerciale ed ha consentito al Ragusano di portare i prodotti pregiati di quell’agricoltura su tutti i mercati internazionali perché si erano accorti che le loro pregiate arance non erano concorrenziali sul mercato perché impiegavano 10 ore per arrivare al mercato del nord-Italia mentre le arance che provenivano dalla California o dalla Spagna impiegavano non più di 4-5 ore utilizzando il traffico aereo.
Allora, hanno investito su quell’aeroporto e credo che noi oggi dobbiamo investire su questo, su una nuova rete anche di strade nella nostra regione che è divisa in due. C’è, infatti, una zona tirrenica che ha maggiori possibilità per il fatto che c’è una linea ferrata più moderna col doppio binario, che è elettrificata, con un’autostrada che forse nel 2010 sarà completata, ed una zona ionica che è tagliata fuori, che non ha trasporti adeguati né dal punto di vista ferroviario né stradale.
Quindi, dobbiamo investire su questo. Mi avvio rapidamente alla conclusione.
Noi dobbiamo lavorare nel prossimo bilancio, assessore Adamo, per fare un grande piano di lotta al precariato in Calabria. Ci sono troppi giovani che lavorano in maniera precaria e che sono costretti a lavorare per 300-400 euro al mese senza la possibilità di prospettive o di costruire un futuro.
Noi dobbiamo lavorare su questo, dobbiamo fare leggi adeguate per combattere il precariato ed il lavoro nero che è la grande piaga che ha questa regione.
E passo ad un altro punto. Ho letto con preoccupazione dati ed allarmi lanciati dalle categorie della federazione del turismo in Calabria, cioè in questa stagione i dati non sono positivi.
Naturalmente noi abbiamo iniziato il nostro lavoro come maggioranza nel mese di maggio, né è una implicazione che ci possiamo prendere noi, ma dobbiamo però essere preoccupati, dobbiamo invertire il trend, non è possibile che la Calabria con le prospettive che ha dal punto di vista turistico non riesca mai a svilupparsi.
Non è possibile che altre regioni a noi limitrofe come la Basilicata stessa o la Sicilia e la Puglia riescano ad avere grossi introiti e grosse potenzialità dal turismo e noi siamo ancora all’anno zero.
Credo che l’assessore ci stia lavorando, ho letto la sua intervista, che condivido, sui giornali, in cui si dice che da settembre partirà un tour per vedere come muoversi e cambiare i programmi che finora sono stati fatti sul turismo per rilanciare questo settore, che è vitale per la Calabria e per il suo sviluppo economico.
Ritengo che sarà molto difficile avere una prospettiva di sviluppo se noi non puntiamo come linea principale sul turismo, ma un turismo che non può essere fatto come è stato fatto in questi anni in Calabria andando alla Bit e spendendo centinaia di milioni per poi non produrre niente.
Noi dobbiamo fare una inversione di tendenza e andare a trovare e lavorare con i tour operator per portare direttamente qui i turisti, fare convenzioni anche con le compagnie aeree per portare turisti in Calabria e lavorare sul sistema infrastrutturale turistico che c’è in Calabria, altrimenti non ce la faremo mai, saremo sempre nella condizione di non aver la possibilità di svilupparci in questo settore.
Non è possibile – e concludo – che una famiglia per fare una settimana di vacanza in Calabria spenda anche il doppio che per fare una settimana di turismo in Spagna o in Tunisia.
Dobbiamo lavorare su questo, sui servizi e sul loro miglioramento, credo che possiamo giocarci una grossa partita, l’ultima che ci possiamo giocare perché se falliremo l’appuntamento con gli ultimi fondi strutturali che abbiamo, la prospettiva di sviluppo sarà molto difficile, così come sarà molto difficile che la Calabria esca da questa situazione e abbia vita migliore. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Michelangelo Tripodi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri ho chiesto di intervenire perché credo che il momento che oggi stiamo affrontando col dibattito sull’assestamento di bilancio rappresenta un passaggio importante perché sotto il profilo della politica economica e finanziaria e col cuore di un impegno complessivo che risponde ad una scelta di governo, per il centro-sinistra calabrese questo è il primo appuntamento sia pure viziato e condizionato, perché non è la discussione del bilancio vera e propria.
E’ una manovra di assestamento limitata, sicuramente non esaustiva e certamente anche segnata dal fatto che il bilancio è stato già approvato nella precedente legislatura e ha una curvatura e contiene opzioni ed indicazioni frutto di scelte maturate alla vigilia della campagna elettorale.
Ricordo la seduta drammatica, che durò parecchie ore,
alla fine della legislatura nella quale fu approvato il bilancio proprio sul
filo di lana, intorno al 14 febbraio 2005, e in cui si fece di tutto. Molti dei
colleghi del centro-destra di allora che sono qui oggi, furono anche
protagonisti di quel dibattito e di quella discussione e pensavano di
utilizzare in quella occasione questo strumento finanziario forzando sul
terreno delle regole e delle scelte inserite dentro quel documento contabile, ritenendo che probabilmente
era il modo per costruirsi lo strumento per vincere le elezioni.
Ricordo che quel
mese di febbraio di quest’anno fu segnato particolarmente da due momenti
negativi. Uno riguardava l’approvazione della famigerata legge elettorale con
lo sbarramento del 4 per cento e l’altro di un bilancio che rispondeva solo ad
una logica di natura elettoralistica e che di fatto si tentava di trasformare
in un formidabile strumento di propaganda elettorale.
I risultati come
si è ben visto non hanno dato ragione a chi aveva scommesso su quella
impostazione tant’è che poi è stata clamorosa la sconfitta del centro-destra
alle elezioni del 3 e del 4 aprile.
Dunque, come si
vede anche in questa occasione è confermata la valutazione per cui le manovre e
le scelte che poi uno pensa possono tornare utili e fornire un consenso quando
si fanno in questo modo, quando è così smaccato il carattere clientelare di
quella operazione probabilmente favoriscono quella persona, il soggetto, quel
gruppo che ottiene il vantaggio ma determinano un dissenso generale diffuso.
Allora il
vantaggio che può ottenere quell’amico o quella cordata si elimina, si
cancella, anzi scompare del tutto e diventa anzi un boomerang nei
confronti della intera collettività.
Questo è avvenuto
tant’è che poi il centro-destra anche – io credo – per quel tipo di bilancio
che avete fatto, per quella operazione propagandistica ed elettoralistica che
avete fatto a febbraio ha perso le elezioni in modo così grave e pesante.
Ho voluto
ricordarlo perché certamente oggi facciamo un assestamento di bilancio che ha
questo neo, questo vincolo e questo condizionamento pesante, ma non c’è dubbio
che da questo punto di vista, personalmente, ritengo che nonostante tutto
l’impegno produca alcuni risultati.
Quindi, ringrazio
personalmente il lavoro che è stato compiuto complessivamente da tutti i
componenti della Commissione. Credo che a questo lavoro abbia contributo
positivamente anche il Vicepresidente della Regione, onorevole Adamo, che mi
sembra sia stato un protagonista attento e molto impegnato anche dimostrando
qualità e competenze che, peraltro, gli riconosciamo da tempo.
Mi pare che alla
fine la proposta che pure presenta luci ed ombre, come sempre accade in queste
situazioni e come sempre avviene, non si può dire che tutto è il massimo che si
voleva ottenere.
Come sappiamo
tutti, politicamente parlando è evidente che in ogni occasione, su ogni
questione ci sono mediazioni, compromessi, scelte e passi in avanti che si
fanno anche faticosamente. L’importante è il senso di marcia, stabilire qual è
la direzione verso la quale si va, qual è l’indirizzo verso cui si tende per
portare avanti questo lavoro, questo impegno nuovo, questa battaglia che si sta
portando a livello regionale.
In questo senso
mi pare che alcune scelte importanti vadano sottolineate e ricordate.
Poco fa
l’onorevole De Gaetano faceva riferimento ad alcuni punti importanti e
significativi, li voglio ricordare e sottolineare perché danno l’idea,
comunque, che siamo in marcia.
Ho sentito nei
giorni scorsi l’onorevole Fedele fare una dichiarazione su questa vicenda della
sanità, in particolare sulla cardiochirurgia.
Personalmente ho visto che l’onorevole Fedele ha fatto questa dichiarazione dicendo che secondo lui i tempi sono maturi rispetto a queste questioni. Ho visto che poi nella proposta che viene presentata si è fatta una scelta importante e significativa che viene compiuta in un quadro diverso, però, rispetto a quello del quale parla l’onorevole Fedele, che è stato pure Presidente del Consiglio regionale avendo avuto un ruolo importante.
Eppure, questa scelta importante e significativa non è stata mai compiuta dentro il Consiglio regionale della Calabria. Quindi, da questo punto di vista credo sia cambiato il passo, non c’è dubbio che c’è una novità ed evidentemente alcune scelte sono state fatte, sono state date alcune indicazioni che prima non è stato possibile ottenere, perché bisogna dare atto del fatto che quando ha governato il centro-destra non si è riusciti ad andare oltre una sorta di economia, oggi invece tentiamo di andare oltre e di portare avanti una strada che dà autonomia, funzioni, ruoli.
Sono convinto che da questo punto di vista sia giusto puntare a ciò ed è importante che la più grande città della Calabria sia dotata di servizi e di strutture moderne ed avanzate. Personalmente sono molto contento, debbo dire che nella città di Catanzaro ci sono oggi operative tre strutture di emodinamica, sono contento che ci siano tre servizi di cardiologia interventistica, sono molto contento, vorrei dirlo anche al collega Sergio Abramo.
(Interruzione)
Stavo dicendo, collega Abramo, che in questo momento nella città di Catanzaro sono operative tre strutture di cardiologia interventistica contemporaneamente e sono contento che ci sia a Catanzaro questa triplice possibilità di avere un servizio.
Senza togliere le tre di Catanzaro che debbono andare avanti e continuare ad operare e dare servizi ai cittadini perché è giusto che sia così, vorrei dire che nessuno si può offendere se dico che una struttura la vogliamo a Reggio Calabria. Non penso che si offenda nessuno o che facciamo lesa maestà se introduciamo un elemento di rottura di equilibri, se diciamo che Reggio Calabria, che è la più grande città della Calabria, può averne una e non una delle tre, ma una che diventa la quarta rispetto a questo ragionamento.
Credo che sia un punto delicato, questa è la discussione.
Francamente ho saputo anche di posizioni che personalmente non mi convincono e che non condivido, ma debbo dire che, poi, alla fine, siccome parliamo di interventistica, credo che questa si debba fare in ogni ospedale e in ogni città con 15 mila abitanti perché non richiede strutture particolarmente elevate dal punto di vista dell’impegno finanziario e significa invece garanzia, servizio, poter salvare tante vite umane che altrimenti come accade oggi soprattutto in Calabria, in quella del nord ed in quella del sud, a causa molto spesso della mancanza di questi servizi, di questo presidio fondamentale, si perviene anche a sbocchi infausti.
Questo lo sappiamo. Siccome questo è il tema e ritengo che sia importante, è giusto che si chiuda positivamente questa vicenda.
Così come sono molto contento che il Consiglio regionale possa assumere una decisione significativa e conclusiva per quanto ci riguarda, in attesa del nuovo piano regionale dei rifiuti, sulla vicenda di Pettogallico.
Una vicenda che ha visto tutto il centro-sinistra – non lo dimentichiamo, oggi siamo al governo – nella passata legislatura lì a Pettogallico per bloccare materialmente l’apertura di quel cantiere. Tutti ci siamo schierati ed impegnati per bloccare quei lavori e per non fare andare avanti quel cantiere.
Oggi addirittura il commissario Bagnato fa convocare una riunione alla Prefettura per dire che domani apre il cantiere. Questa è una cosa anche sconcertante in un nuovo clima, in una nuova fase quando di fatto è cambiata, diciamo, la situazione e dunque si tratta di prenderne atto, noi oggi siamo costretti addirittura a portare in questo assestamento di bilancio una norma per dire che si sospende l’avvio dei lavori.
Lo facciamo perché siamo coerenti con gli impegni assunti e con la battaglia politica e lo facciamo anche in presenza di un commissario che non tiene conto di nulla, risponde solo al governo perché da questo è nominato non certamente dalla Regione Calabria, e però non prende atto di una situazione e di una novità.
Mi dispiace che questo sia avvenuto, però è importante che il Consiglio regionale si assuma fino in fondo la responsabilità. Ho visto che c’è anche un emendamento che riguarda la questione del raddoppio del termovalorizzatore.
Personalmente voterò a favore di quell’emendamento, ma credo che dovrebbe votare a favore tutta la maggioranza perché noi, come ci siamo impegnati contro l’impianto di selezione dei rifiuti di Pettogallico, così come ci siamo impegnati contro il raddoppio di un impianto come quello di Gioia Tauro che già oggi, in piena attività operativa, con un solo canale di impegno sta provocando il finimondo in quella zona.
Credo che ci saranno dal punto di vista ambientale problemi seri per tutta l’area.
Sicuramente, siccome la Piana non è la pattumiera di nessuno sono convinto che dobbiamo rimanere dove siamo e poi vedremo se quanto c’è deve continuare a funzionare. Poi si verificherà il da farsi, ma certamente oggi dobbiamo bloccare il raddoppio.
Abbiamo un’arma, c’è tra l’altro una proposta di emendamento contro il raddoppio ed io chiedo che venga approvata dentro il ragionamento che stiamo facendo per l’ambiente anche perché noi sappiamo che di questi impianti di inceneritori se ne può fare a meno; altro che raddoppio del termovalorizzatore a Gioia Tauro! Insisto su questo punto e chiedo che tutto il Consiglio regionale si pronunci contro questo raddoppio che si vuole realizzare a tutti i costi in quell’area e che sarà micidiale se dovesse verificarsi.
Siccome c’è un impegno, ci sono state battaglie, iniziative compiute, portiamo a compimento allora una scelta di questa natura.
Debbo anche dire che dentro l’assestamento di bilancio si trovano 2 milioni 200 mila euro circa per risanare una parte del deficit della Sogas.
Qualche amico, qualche giorno fa ha apprezzato il commissario uscente, Pirilli. Io non l’ho apprezzato per la verità in quel dibattito, anzi il fatto che noi dobbiamo mettere 4 miliardi e mezzo per ripianare il disavanzo che è stato determinato per gli anni precedenti dall’amministratore Pirilli, mi dà ragione …
Io non ringrazio chi mi fa spendere 4 miliardi e mezzo di vecchie lire per ripianare il disavanzo!
Debbo dire che abbiamo saputo – notizie di questi giorni – che per il 2005 si annuncia un disavanzo che viene calcolato e stimato di 1 milione 800 mila euro, solo per il 2005, lo sottolineo, quindi, questa che facciamo è una operazione che serve a saldare il pregresso, quello che è già maturato, ma già dobbiamo sapere che solo per il 2005 si arriverà…
(Interruzione)
Ho superato il tempo? Siccome mi hanno detto che era libera la dichiarazione…
(Interruzione)
Volevo ricordare questo dato della Sogas perché mi interessa e ci interessa nel ragionamento. Quando parliamo dell’aeroporto dello Stretto e della situazione drammatica in cui si trova e del fatto che dobbiamo mettere 2 milioni e 200 mila euro per ripianare il disavanzo che qualcuno ha fatto…
Debbo dire che mi pare molto strano che mentre c’è il disavanzo e si devono mettere nella posta di bilancio 2 milioni e 200 mila euro addirittura, si continua ad andare avanti con la politica delle assunzioni clientelari alla Sogas perché anche questo sta accadendo.
Da una parte c’è un disastro finanziario, dall’altra però non si capisce con quale miracolo e meccanismo si procede a fare assunzioni clientelari.
Lo dico con molta chiarezza. In quell’ente, in quella società, e anche lei c’entra perché ha partecipato alle designazioni di carattere politico …
Allora, io concludo, Presidente, dicendo che da questo punto di vista rispetto a queste questioni le scelte compiute nell’assestamento di bilancio sono importanti e non possono che essere sostenute. Anche questa scelta che riguarda la Sogas è un’assunzione di responsabilità che non ha fatto il centro-destra. Perché è un’assunzione di responsabilità che nonostante il disastro che lì si è determinato, noi abbiamo deciso di mettere le risorse per tentare di risalire la china, per tentare di rimontare da una situazione disastrosa nella quale l’amministratore Pirilli ha gettato la Sogas.
Questo è il dato che dobbiamo sottolineare.
Finisco, Presidente, dicendo che occorre tenere conto del fatto che c’è un processo in corso, un cammino che è stato attivato.
Voglio ricordare che vanno sottolineati alcuni risultati. Si è parlato dell’abolizione del ticket, una scelta che io considero di grande valore, di grandissimo significato. Una parola data in campagna elettorale, un fatto realizzato dopo le elezioni avendo il mandato per farlo.
La scelta che è stata compiuta riguardo la localizzazione della Cittadella della Regione è un fatto importante, innovativo, la variazione di una scelta sbagliata e scandalosa che era stata realizzata dal centro-destra.
La questione del distretto tecnologico - ho visto che ieri è stato firmato questo accordo a Roma sul distretto tecnologico della logistica…
PRESIDENTE
Onorevole Tripodi, le chiedo scusa, ha esaurito il tempo. Deve concludere.
…di Gioia Tauro e di Crotone.
Finisco. La revoca delle linee guida, la questione dei Piar attivata dall’assessore Pirillo. Secondo me sono fatti importanti e va sottolineato il valore della scelta dei piani per le aree rurali.
La scelta per quanto riguarda l’accordo sul federalismo fiscale realizzato a Santa Trada e che sposta risorse verso il Mezzogiorno.
Rispetto a tutto ciò credo che nonostante tutto e
nonostante anche alcuni segnali che sono contraddittori - ci sono, talvolta,
anche cose che probabilmente non sono del tutto lineari - in un’azione di
governo nella quale in poco tempo si determinano questi risultati, anche
l’assestamento di bilancio va valorizzato
ed apprezzato per le novità che l’assessore Adamo ha introdotto dentro questa
scelta di assestamento…
Io sono contento
e credo che vada apprezzata questa scelta.
PRESIDENTE
Onorevole
Tripodi, deve concludere.
Michelangelo TRIPODI, assessore all’urbanistica
Ho finito. Credo che su questa linea si possa certamente andare avanti e si possano sostenere tranquillamente le scelte che si sono compiute.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’assessore Tommasi. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, ricordo all’onorevole Fedele che per una intera legislatura da questi banchi hanno parlato tanti assessori esterni che venivano da fuori regione e che non rappresentavano quasi niente.
Credo di prendere la parola rappresentando una forza politica.
PRESIDENTE
Prego i colleghi, anche i colleghi assessori di stare seduti al banco oppure di andare fuori a discutere. Bisogna fare una riunione ordinata. Chiedo scusa, vale anche per l’assessore ai trasporti e per il dottore De Cello. Non si può proseguire così, parlate fuori.
Prego, assessore Tommasi, continui.
Grazie, Presidente, stavo iniziando l’intervento ricordando la rappresentanza di una forza politica che, in virtù di una legge elettorale - secondo me quanto mai e quanto meno discutibile e l’abbiamo dimostrato con veemenza in quelle sedute -, è stata tenuta fuori da un contesto e un consesso civico di così alto livello.
La politica però vince ed i Verdi sono rappresentati in Consiglio regionale. Rappresentati da un assessore esterno che in questo breve periodo ha cercato di recuperare in un settore vitale della nostra regione ritardi organizzativi, ritardi che hanno penalizzato l’economia della nostra regione.
Non è facile affrontare l’emergenza. Ci stiamo impegnando tutti ed assieme all’emergenza guardiamo avanti.
In questo bilancio cominciamo già ad individuare alcuni punti importanti che sono stati già puntualizzati dal collega Tripodi, dal collega capogruppo De Gaetano.
Alla luce dei risultati attuali, questa Regione necessita di un nuovo piano dei rifiuti. Lo necessita per la mancanza dei risultati registrati, gli obiettivi non raggiunti e mi riferisco alla raccolta differenziata.
Dopo 5 anni che è in attuazione il piano regionale dei rifiuti, la Calabria ha realizzato solo il 10 per cento di raccolta differenziata. E’ un dato irrisorio se si vuole guardare ad un processo nuovo di gestione di una risorsa che si chiama rifiuto.
Dobbiamo puntare a cambiare culturalmente e strategicamente l’approccio con i rifiuti. Dobbiamo predisporre - credo di poter dire che in autunno sarà presentato in Giunta prima ed in Commissione dopo - un piano dei rifiuti che riguarda un nuovo modo di interpretare la gestione, di incentivare i comuni che raccolgono in modo differenziato.
Una rimodulazione degli ambiti territoriali perché alla luce di questa esperienza ci sono degli ambiti territoriali funzionali e funzionanti e ci sono anche degli ambiti territoriali che vanno ridisegnati.
Va riguardata tutta l’impiantistica. Il caso di Pettogallico è un esempio lampante non solo per una battaglia di appartenenza politica come centro-sinistra. E’ stato un momento di alto confronto in quest’Aula ed in Commissione quello relativo al piano dei rifiuti ed alla gestione commissariale.
Noi su questo vogliamo essere consequenziali a 5 anni di opposizione. Le cose buone che ci sono le lasciamo, sulle cose che - per quel che ci riguarda - non hanno funzionato, dobbiamo intervenire per migliorarle e per quanto riguarda l’impiantistica credo che vada rivisto l’intero sistema.
Come va rivista anche la gestione dell’intera partita di tariffe e riscossioni, ma questo fa parte di una strategia politica per la quale avremo tempo e modo di confrontarci in Commissione prima ed in Aula dopo. In tempi rapidi perché è nostra intenzione uscire dall’emergenza in Calabria, un’emergenza che è durata troppo tempo.
Su questa linea i colleghi di maggioranza sanno già quanto è veemente l’impegno e sanno bene che stiamo affrontando la problematica sapendo di aver trovato una situazione non felice.
Oggi in virtù di un decreto del Governo si possono ripianare i guasti economici di questo settore, ma dobbiamo mettere in condizione i comuni e le società di gestione di poter ripartire per non ritrovarsi da qui a due anni di nuovo punto e a capo.
Trovate nel bilancio alcuni emendamenti che i colleghi hanno presentato. Vi è stato un seguito di incontri – io come assessore esterno non posso presentare emendamenti – in cui abbiamo riflettuto e sono stati predisposti una serie di emendamenti. Uno su tutti è il rilancio del braccio operativo dell’assessorato all’ambiente che si riferisce all’Arpacal che deve essere rilanciata, deve iniziare un percorso come ente strumentale, come agenzia che va effettivamente a fugare i dubbi ai cittadini, alle amministrazioni, a tutti quegli enti che si domandano perché è inquinato il mare, che cosa sono quelle macchie, perché è inquinato quel sito o quel fiume.
Abbiamo un’agenzia preposta al controllo ed al monitoraggio e dobbiamo potenziarla, dobbiamo darle la possibilità di implementare con un organico di competenza al fine di dare risposte e creare le condizioni di uno sviluppo attraverso la programmazione, perché se non sappiamo come sono inquinati i nostri fiumi, non possiamo bonificarli.
Se non sappiamo come sono inquinati i nostri terreni, non sappiamo come muoverci.
Allora deve essere stretto e sinergico il rapporto tra chi fa la politica che è l’assessorato e gli enti strumentali.
Questa è l’intenzione di questo Governo, di questo assessorato. Perciò vi chiedo di approvare questo emendamento che mira alla riapertura dell’ampliamento dell’unità organica dell’Arpacal che deve avvenire con una programmazione, con una strutturazione a livello provinciale. Non è pensabile che l’Arpacal non sia presente a Crotone o a Vibo Valentia con una sede.
Dobbiamo rendere operativo questo braccio forte, dobbiamo rafforzarlo ed è per questo che vi annuncio che il 16-17 settembre saremo Regione capofila delle Agenzie d’Italia. Tutte le agenzie italiane saranno in Calabria per un confronto su come affrontare queste tematiche, su temi nuovi come l’elettromagnetismo, l’elettrosmog, l’inquinamento da luci, cosa da noi lontanissima, ma molto presente sul territorio nazionale e nelle peculiarità forti ed incentivanti della Comunità europea.
E’ su queste cose che vogliamo agire, così come vogliamo agire per quanto riguarda il commissario, che però si occupa della parte amministrativa come è giusto che sia.
Lo dico al collega De Gaetano e al collega Michelangelo Tripodi. Il commissario ci ha detto che ha una pratica amministrativa, aggiungendo “mettetemi nelle condizioni di fermarla” e noi così facciamo.
Approviamo un emendamento in cui si dice che gli impianti ci vogliono, però valutiamo bene e le amministrazioni comunali decidano di concerto con i cittadini dove realizzare gli impianti.
Ma ci vogliono in un sistema generale di riprogrammazione del settore. Non più gli impianti calati dall’alto.
Ricordo che c’era un termovalorizzatore che vagava da Bisignano a Mormanno, da Mormanno al Savuto quasi avesse le ruote. Non è pensabile più questo, non è più possibile che problemi di questa natura si affrontino in questo modo anche maldestramente.
Allora riteniamo che come abbiamo pensato di investire ed intervenire su quello che potevamo, sulle spiagge dall’anno prossimo cambieremo.
Oggi sul bilancio vedrete un’altra cifra, un’altra somma che va a sopperire questa emergenza, ma non può essere, però, affrontata con l’emergenza la pulizia delle spiagge. Va fatta, in effetti, per la pulizia delle spiagge una macro pulizia a primavera ed un sistema di pulizia quotidiano che vada dal 1° di giugno al 1° di settembre con una forma di cofinanziamento fra Regione, province e comuni.
Solo così presentiamo un biglietto da visita. Avremo problemi con il mare e più ne avremo il prossimo anno perché è troppo malato il sistema.
Mancano 1.200 chilometri di rete fognaria e centinaia di impianti di depurazione. Gli impianti fatti a valle lavorano male e noi stiamo lavorando affinché lavorino meglio, ma non è ottimale.
I calabresi lo sanno, ma qui dobbiamo lavorare tutti, cambiare tendenza. Dobbiamo partire da monte, dalle piccole fabbriche dei piccoli comuni, dai frantoi…
PRESIDENTE
Chiedo scusa, assessore Tommasi, sta parlando da quasi un quarto d’ora, ma anche per lei vale il tempo di 10 minuti. Potrà parlare in parecchie altre riunioni del Consiglio.
Solo due minuti affinché finisca questi due concetti, Presidente.
In quest’ottica bisognerà intervenire utilizzando i fondi europei che abbiamo trovato non spesi, centinaia di milioni di euro. Ed allora intervenire con cofinanziamenti a queste fabbriche che vogliono adeguarsi alle normative.
Però, dobbiamo aiutare e mettere in condizione i piccoli comuni di 2 mila abitanti di potersi dotare del proprio impianto di depurazione e questa deve essere una rivoluzione culturale.
Anche sulla rivoluzione culturale è nostra intenzione avviare un protocollo di intesa col ministero della pubblica istruzione. Solo così l’informazione nelle scuole, l’informazione ambientale ci porterà ad un cambio di velocità in cui davvero l’ambiente sarà protagonista a partire dai banchi della scuola.
Quindi è solo così che noi possiamo avviare una nuova fase di cambiamento in questa Regione.
Voglio spendere due parole sul coordinamento Stato-Regioni. Vedete, cari colleghi, la Calabria ha avuto il compito bello, oneroso, impegnativo di coordinare tutti gli assessori all’ambiente e alla protezione civile d’Italia. La delega comprende cose enormi da poter governare e gestire con un assessorato formato da circa 20-25 unità.
Il nostro predecessore era la Regione Piemonte. All’assessorato all’ambiente della Regione Piemonte lavoravano e lavorano circa 400 unità. Nel nostro assessorato mancano e mancavano i dirigenti di servizio per non dire gli impiegati.
Abbiamo, quindi, anche la necessità dal punto di vista organizzativo di poter dare risposte alle Regioni Lombardia, Toscana, ecc. Ci stiamo mettendo così in un sistema integrato nazionale e con le nostre sole forze non possiamo farcela per questo abbiamo chiesto una struttura aggiuntiva, e non certo per nominare persone.
Noi abbiamo persone che lavorano per la conferenza sull’ambiente in cui si va a discutere di inquinamento elettromagnetico e rifiuti speciali. Temi che ancora noi non abbiamo neanche iniziato a trattare. Si va a parlare di tutta una normativa europea complessa e complicata, per cui non possiamo arrivare lì e dire che abbiamo un assessorato di 15 persone.
Quindi, si sta cercando di specializzare, assieme a queste figure altamente professionalizzate, dei giovani dell’assessorato da far crescere perché è da lì che passano le leggi importanti, è da lì che nasce il confronto Stato-Regioni col ministero, è da lì che passano i finanziamenti.
Allora noi tutti questi treni li abbiamo persi. Oggi ci troviamo nella condizione non solo di non poterli perdere, ma di essere noi alla guida di questi treni. Dobbiamo, quindi, essere il più preparati possibile per giocarci anche una scommessa nazionale ed europea con questa importante occasione che ci è stata prospettata e che è stata accettata dal Presidente Loiero.
Accettare non significa mettersi la medaglia, ma lavorare e rimboccarci le maniche e noi siamo pronti a farlo per il bene della Calabria. Insieme a questo abbiamo, però, bisogno di grandi professionalità ed è per questo che è stato proposto l’emendamento.
Ringrazio la Commissione per averlo approvato perché - fino ad oggi abbiamo sopperito lavorando anche 20 ore al giorno – a livello nazionale da settembre avremo seri problemi in Calabria e dovremo seguire entrambe le cose con la stessa velocità. Per questo siamo fiduciosi che l’Aula approverà l’emendamento e l’intero bilancio. Grazie.
PRESIDENTE
Non ho altri iscritti a parlare per cui do la parola per la replica all’assessore Adamo.
Penso che ci sia ben poco da aggiungere a quanto è stato espressamente detto nella relazione del collega Naccari, relatore del provvedimento.
Perveniamo all’esame odierno del testo dopo un percorso assai intenso che ha visto impegnata la Giunta regionale, l’Esecutivo, le strutture dipartimentali anche in un’attività concertativa.
La presentazione della manovra di assestamento è stata preceduta da più incontri, riunioni con le parti di rappresentanza sociale ed è stata sottoposta allo stesso tavolo del partenariato sociale.
E’ avvenuto prima che la Giunta l’approvasse, abbiamo avuto l’assenso delle organizzazioni sindacali, delle associazioni rappresentanti le categorie produttive, dell’associazione imprenditoriale sulla base di un percorso che noi ci siamo impegnati a presentare, che inizia oggi e che avrà come primo punto di approdo e di verifica l’approvazione del primo bilancio regionale della nuova amministrazione regionale.
Diciamo subito che è nostro intento approvare il
primo bilancio nei termini previsti dalla legge. Vorremmo che quest’Aula entro
il 30 novembre di questo anno approvasse il suo primo documento contabile e la sua prima legge finanziaria.
Prima di quella
data stiamo cercando di introdurre una novità non nel senso del richiamo
legislativo ma della prassi. Questa Regione, questo Consiglio regionale
non ha mai approvato un documento di programmazione economica e finanziaria
degno di questo nome. Non ha mai approvato, cioè, un documento di programmazione autentico annuale e triennale.
Il documento di
programmazione economica e finanziaria è stato considerato burocraticamente nel
passato una pura e semplice ritualità tradotta nell’allegato al documento
contabile di bilancio che di volta in volta veniva presentato.
L’impegno che ha
assunto la Giunta regionale col suo Presidente è quello di avviare,
all’indomani della chiusura della fase odierna, con la seduta di oggi una vera
e propria azione concertativa perché entro il 30 settembre la Giunta approvi e
trasmetta all’Aula il nuovo documento di programmazione economica e
finanziaria.
E’ l’atto più
impegnativo, solenne che vincola i punti fondamentali e caratterizzanti la
realizzazione del programma su cui il Presidente Loiero ha chiesto ed ottenuto
la fiducia dei calabresi.
Cioè un documento di riferimento nella sua validità elettorale anche per quanto riguarda l’azione di programmazione strategica più organica per la quale dobbiamo impegnarci, attraverso una riprogrammazione dei fondi europei disponibili per le annualità che ancora debbono essere impegnate del vecchio programma di Agenda 2000, e che può essere punto di riferimento anche per la programmazione del nuovo segno dei fondi che l’Unione europea destina alle fasce depresse e alle aree di obiettivo uno.
Si sta lavorando in tal senso e proprio ieri è stata presentata una prima ricognizione in Commissione permanente da parte dei rappresentanti della Giunta e del dipartimento.
In questo c’è un’azione abbastanza attiva della stessa Presidenza dei fondi europei. Dovremmo lavorare ad un’azione integrata per la quale abbiamo predisposto, anche per la Giunta regionale, una vera e propria cabina di regia ai fini di esercitare un coordinamento ed un momento di governo unitario della programmazione di questa spesa.
Certo l’appuntamento fondamentale davanti a noi, per quanto riguarda questi aspetti, è soprattutto la sede della rimodulazione, della programmazione dei fondi europei.
Nel mese di settembre si perverrà ad un nuovo appuntamento del Comitato di sorveglianza. Contemporaneamente, entro il 31 dicembre di questo anno, si è impegnati alacremente ad evitare una forte penalizzazione della Calabria causa la perdita di ingenti finanziamenti, ingenti quote di risorse pubbliche che rischiano di non arrivare mai nella nostra Regione.
L’impegno è di spendere ben oltre 740 milioni di euro entro la data del 31 dicembre di quest’anno e per i quali non è sufficiente, per mantenerne la spesa ed avere la certificazione, l’impegno giuridicamente vincolante ma è necessaria, invece, la rendicontazione della spesa erogata e di quella effettivamente effettuata.
Un impegno arduo. Penso che sarà un gran successo se noi riusciremo in questo intento e comunque è un successo l’obiettivo di tendere sempre più verso il massimo della potenzialità che la disponibilità della somma ci offre.
In questo contesto abbiamo ragionato e lavorato sulla proposta di assestamento. Un provvedimento parziale che, vorrei precisare, - non sfugge a nessuno - interviene su un bilancio approvato nella precedente legislatura dalla precedente maggioranza e dalla precedente amministrazione regionale.
Una manovra di assestamento che quindi è funzionale alla chiusura di una fase e di una gestione. Ma non poteva essere soltanto questo. Abbiamo voluto creare dei presupposti attraverso una proposta avanzata dalla Giunta regionale e modificata dopo un intenso lavoro nella Commissione consiliare regionale.
Abbiamo presentato una proposta che da una parte superasse una condizione di provvisorietà determinata dalla impostazione del bilancio dell’esercizio finanziario in corso.
Sapete che, avendo una scarsa disponibilità di risorse, la nostra è una Regione, in Italia, che dispone di meno risorse libere ed è quasi ormai divenuto obbligatorio, una prassi, che ogni bilancio si organizzi prospettando l’impegno verso l’assestamento in corso d’esercizio ai fini di andare a completare le programmazioni necessarie, ma per le quali non si dispone delle somme al momento dell’approvazione del bilancio.
Ma insieme a questo abbiamo voluto cominciare a creare oggi i presupposti e le condizioni per introdurre significativi elementi di riforma tecnica e strutturale nel primo bilancio di cui porterà la firma e la responsabilità quest’amministrazione regionale.
Il primo bilancio, vedete, sia chiaro - poi ci torno su questo punto - deve essere uno stop ad una parabola della continuità intesa come consequenzialità di una pratica di dilatazione della spesa in questa Regione.
Deve essere quello di novembre il primo bilancio di una Regione che vuole rinnovarsi e soprattutto di una Regione che non vuole essere nemica o ostacolo dello sviluppo del proprio territorio, ma una Regione che vuol essere amica e sollecitatrice di una condizione che noi necessariamente dobbiamo costruirci. Cioè la condizione di una Regione non più dipendente, non più assistita, non più una Regione senz’anima ma capace di competere, una Regione che si dà una identità, una Regione che alla fine di questi cinque anni possa in qualche modo riconoscersi come una moderna Regione con un moderno sistema capace di produrre ricchezza, nuovo sviluppo, capace di affermare un carattere autopropulsivo della propria economia.
Certo l’intervento pubblico non è sostitutivo, non è il momento fondamentale della promozione di una nuova organizzazione e svolgimento della nostra economia, ma deve essere un punto di riferimento importante, una sponda importante, un centro sollecitatore fondamentale per provocare investimenti ed un aumento del rapporto tra i costi ed i benefici a vantaggio dei benefici e sempre più a svantaggio dei costi.
Stiamo lavorando a questo, all’idea di una Regione che non pensa ad uno sviluppo autocentrico ma che utilizza la sua particolare condizione e le sue risorse umane, materiali e naturali, secondo un’idea di Regione aperta che possa essere nuova frontiera in questo sud del Paese che necessariamente deve candidarsi ad essere il nuovo nord del Mediterraneo.
Una Regione che in questi anni si attrezza all’appuntamento con il libero scambio nel Mediterraneo, si attrezza agli appuntamenti imposti dal vertice di Lisbona per quanto riguarda sia la crescita dei tassi di occupazione che i livelli di competitività e di modernizzazione infrastrutturale.
Una Regione così pensata e voluta - come ha detto il Presidente Loiero ai calabresi - richiede un governo rinnovato della sua spesa pubblica.
Dobbiamo dare una svolta a questa Regione e – badate - il problema non è tanto quello di fare il paragone con quanto è successo negli ultimi 5 anni. Sarebbe fin troppo semplice. E’ troppo semplice far meglio della Presidenza Chiaravalloti.
Noi abbiamo una consapevolezza, ce l’ha il Presidente Loiero: su di noi pesa la responsabilità di un’azione eccezionale e straordinaria di cambiamento e di riforma cominciando da noi stessi, da qui, dal modo in cui facciamo vivere la Regione, il rapporto della spesa regionale con la domanda che proviene da questa società.
Perché c’è un punto, correggere anche una distorsione. Badate, non possiamo essere vittima né delle emergenze sociali né di una domanda sempre più diffusa che nella crisi e nelle emergenze sociali è domanda che si rivolge alla Regione, come dire domanda improduttiva o frammentata.
Molte volte, diciamolo pure, la disperazione di alcuni ceti sociali, la condizione di disagio sociale spinge verso una domanda illegale.
Perché al Presidente della Giunta regionale, al governo regionale, la condizione di disagio sociale pone una domanda che molte volte nega i diritti, i diritti universali intesi come diritti di cittadinanza. Noi invece dobbiamo creare le condizioni di pari opportunità, le condizioni di opportunità dove anche i diversi settori, le diverse fasce sociali si mettono a competere sulla base di una nuova consapevolezza.
Abbiamo sempre parlato di questa Regione con un basso tasso di senso civico intendendo per senso civico la prevalenza dell’interesse generale, del bene collettivo su quello individuale.
C’è bisogno di maggior senso civico in Calabria e noi dalla nostra azione, dal modo in cui governiamo la spesa dobbiamo sollecitare questa crescita alla educazione alla legalità, al senso civico.
Dobbiamo affermare il principio della responsabilità soggettiva nel cittadino cominciando ad affermare il principio della responsabilità soggettiva anche in chi amministra, in chi governa e dobbiamo far molto su questa strada.
Badate, non lo dico per far propaganda, per fare un paragone – come dicevo prima – tra la vecchia esperienza amministrativa, che noi ereditiamo assai pesante e difficile, e la propaganda che possiamo fare di noi stessi e di quel che facciamo per fare la differenza tra quello che è stato e che dobbiamo propagandare.
Lo dico per un’altra ragione. Se è vero che la domanda dei calabresi che è rivolta a noi, quel 60 per cento che ha scelto Loiero a Presidente, noi pensiamo abbia scelto Loiero non contro Chiaravalloti, non contro il centro-destra ma perché chiede a Loiero e a questa Giunta regionale di cambiare per davvero la Calabria.
Se la domanda è questa dobbiamo avere la consapevolezza che anche dal centro-sinistra, anche dalla coalizione di centro-sinistra, dalla cultura politica del centro-sinistra, di quel centro-sinistra protagonista di questa battaglia che ha fatto esprimere questo sommovimento di coscienza del 60 per cento dobbiamo fare di più, dobbiamo essere di più all’altezza, dobbiamo essere più adeguati e nei comportamenti istituzionali dobbiamo tenere sempre più un alto profilo, un’alta coerenza che vada incontro alla rispondenza di quella domanda.
Come facciamo? Alcuni segni li trovate in questo assestamento. Innanzitutto pensiamo di non avere una politica dei due tempi.
Cioè la politica delle emergenze, quella di fronteggiare l’emergenza con la politica dei tempi dell’espansione e dello sviluppo. Dobbiamo avere un solo tempo, anche l’emergenza si può fronteggiare se a questa non rispondiamo con iniziative solo e puramente temporanee, straordinarie ed emergenziali.
Dobbiamo rispondere con un progetto strategico.
L’emergenza può avere uno sbocco se sullo sfondo, sull’orizzonte c’è una via d’uscita che significa sostanzialmente la transizione da una condizione di pendenza a quella di autopropulsività.
Voi pensate che si possa reggere anche ai tempi del federalismo? Badate, dalla Calabria siamo stati protagonisti. L’identità di Loiero in Italia è data soprattutto dalla sua battaglia che dai banchi del Parlamento e del Governo ha fatto contro la Lega di Bossi.
Siamo contro quel tipo di secessionismo, di federalismo distorto, ma siamo per un federalismo responsabile che solleciti il protagonismo e le autonomie dei territori. E vogliamo non soltanto difendere questo principio ma costruire ed affermare anche contro spinte neo-centralistiche che oggi si avvertono. Ormai è chiaro a tutti che si utilizza anche la Calabria perché è facile sparare sulla Calabria, è facile logo la Calabria per diffondere una immagine negativa stereotipata come terra della dipendenza, dell’assistenza, degli sprechi.
Ma oggi non c’è solo la Calabria, ma un attacco concentrico alle Regioni italiane perché di fatto si sottintende un attacco alla riforma del titolo quinto della Costituzione, un nuovo governo centralista della spesa, perché questo attacco è sostanzialmente la base per riprendere le condizioni attraverso le quali si pensa fondamentalmente di fronteggiare una fase difficile che attraversa il Paese.
Dicevo stamattina ai Presidenti delle comunità montane che erano venuti per chiedere più soldi, abbiamo discusso e parlato come organizzare questo nuovo percorso e li ringrazio per la disponibilità che hanno dato a stare in questo nuovo percorso. I tempi in cui viviamo non li possiamo sottovalutare.
La recessione grave che investe il Paese, un Paese in declino, è soprattutto un aggravamento della condizione finanziaria di questo Stato, altra cosa dai tempi del 2001. Altra cosa del miracolo realizzato nella seconda metà degli anni ’90 prima e dopo l’ingresso in Europa.
E questo governo, non solo l’attuale Governo
nazionale, ha il problema di affrontare l’attuale documento di programmazione economica, l’attuale legge finanziaria quella
dell’anno in corso. Ma questo Governo, pensate voi, ha già dato i compiti al
prossimo governo per i prossimi due anni.
Ed i compiti che
il Governo Berlusconi sta assegnando al nuovo Governo per i prossimi due anni
sono ardui se non persino ingrati. Sarà molto più difficile realizzare quelle
misure che oltre tutto ci chiede l’Europa nei prossimi due anni che contenere
oggi nella legge finanziaria dello Stato e nel Dpef che è stato predisposto.
Dobbiamo
prepararci a tempi più bui e non contano i colori o le omogeneità politiche dei
governi, quello nazionale e quello regionale. Contano le scelte di merito, le
direttrici di sviluppo, la forza ed il peso dei territori.
Come arriviamo a
questo appuntamento? Questo è il dato. Noi dobbiamo arrivarci con la
consapevolezza di una Regione che vuol camminare sulle proprie gambe, che da
sola non ce la può fare ma se camminiamo sulle nostre gambe, se dalla Calabria
parliamo il linguaggio delle carte in regola abbiamo più forza a Roma per
rivendicare la nostra dignità, la nostra forza ed il nostro peso.
Quello che
abbiamo fatto in questi 60 giorni, in queste settimane, non vorrei che si
sottovalutasse. Come non vorrei si sottovalutasse Santa Trada, non soltanto per
l’accordo e l’esito della conferenza Stato-Regioni, ma per la decisione che
oggi una conferenza come quella viene deciso si tenga in Calabria e a Santa
Trada.
Il Presidente
Loiero ha definito, e sarà così, Santa Trada come una pietra miliare nella
storia del federalismo italiano, grazie all’impegno e alla forza della
Calabria, non soltanto per l’intesa che ha saputo stabilire con alcune Regioni
del Mezzogiorno, in primo luogo con la Basilicata e la Campania, ma grazie al
fatto che ci siamo presentati con una proposta politica di responsabilità
abbiamo potuto interloquire e trovare una forza nel rapporto anche con una
Regione come la Lombardia.
Perciò, quello
che non si è riusciti a fare in 5 anni lo si è fatto è riusciti a fare a Santa
Trada, non soltanto per mettere d’accordo la Regione e presentare insieme una
proposta al Governo per lo sblocco dei finanziamenti del decreto legislativo
56, ma quello che si è riusciti a fare lì, è stato un atto significativo
importante sottoscritto anche da Regioni come la Lombardia.
Investono sul
futuro, su quel principio di responsabilità e voi sapete che nell’anno 2006 si
passerà dalla politica dei trasferimenti dallo Stato verso le Regioni ed i
territori alla politica delle compartecipazioni. Ed ogni Regione dovrà
provvedere da sé insieme ai trasferimenti che provengono dal fondo di
perequazione e di solidarietà nazionale.
In modo che ogni
Regione provveda da sé, la Lombardia investe su questa sua forza. Noi abbiamo
detto di sentire di potercela fare e grazie a questo principio ci è stato
riconosciuto il fatto che a regime questa Regione recupera circa 400 milioni di
euro che non avremmo mai avuto.
Qualcuno ha detto
in Commissione che è solo un intento, una richiesta che fanno le Regioni al
Governo. Trovo assai difficile per il Governo rinunciare all’applicazione di
questa proposta perché sono soldi dovuti alle Regioni che venivano bloccati
proprio in virtù della mancanza di un accordo tra le Regioni.
Sapete che la
stessa Regione Calabria presieduta da Chiaravalloti ha dovuto fare ricorso al
Tar per contestare l’attribuzione dei fondi dell’annualità 2002, noi senza Tar
e senza contenzioso in quell’accordo li abbiamo recuperati quasi per intero,
con la Lombardia che di fronte ai quasi 400 milioni che recupera la Calabria
perde circa 850 milioni.
Certo con la
compartecipazione si modifica anche il sistema delle autonomie impositive
fiscali per cui se si ricorre alle tasse di scopo una cosa è mettere una tassa
di scopo in Lombardia, altra cosa è metterla in Calabria. La Lombardia confida
su questo, ma anche su questo noi dobbiamo modificare e riformarci perché non è
possibile accettare questa condizione.
Noi abbiamo
ereditato una Calabria che ha i servizi peggiori, anche quelli minimi, però i
cittadini di questa Regione ormai da molti anni pagano le tasse più alte
d’Italia perché sono poche le Regioni...
PRESIDENTE
Onorevole Adamo,
le chiedo scusa, ma anche le repliche col nuovo Regolamento devono stare entro
certi tempi…
(Interruzione)
Mi sono accorto
che era distratto per cui gliel’ho ricordato. Ha ampiamente superato i tempi.
Ero distratto dal
parlare. Prendo cinque minuti del Presidente, dato che invito il Presidente a
parlare e anche lui ha il suo tempo, se mi cede cinque minuti li utilizzo.
Dicevo che
dobbiamo fare di più e stavo dicendo anche che siamo la Regione che paga le più
alte tasse d’Italia avendo i servizi peggiori. Paghiamo il 10 per cento sulla
tassa automobilistica, lo 0,5 sull’Irpef ecc.
Abbiamo abolito
il ticket che era presente, non perché pensiamo di arrivare ad un
rimborso attraverso una maggiorazione della spesa regionale, ma perché ci siamo
impegnati in quella delibera attraverso un’azione di monitoraggio e di governo
della spesa farmaceutica in Calabria. Abbiamo coinvolto anche le parti: i
medici, Federfarma, Farmaindustria.
L’assessore alla
sanità sta lavorando per un acquisto dei farmaci con una riduzione del 50 per
cento. Stiamo lavorando, cioè, perché ad una mancata entrata possa
corrispondere un minor costo.
Abbiamo concepito
questa prima azione dei ticket come il primo passo verso una politica di
razionalizzazione e di ottimizzazione della spesa sanitaria dove, badate, io
sono convinto che noi dobbiamo spendere di più per la sanità in Calabria. Però
è necessario sapere anche che pur spendendo oggi si può ottenere molto di più
per la qualità del servizio sanitario. Basta contenere gli sprechi ed
ottimizzare il sistema e non possiamo non concepire e non lavorare in questa direzione.
Lo abbiamo
annunciato anche in occasione di questa discussione che in Commissione c’è
stata perché voi, vedete, trovate una norma: l’istituzione del centro di
cardiochirurgia chiesto in Commissione.
L’abbiamo
concepito così non per frammentare, non per mettere in discussione il lavoro
che l’assessore sta facendo, ma come l’introduzione di un punto di alta
specialità in un bacino ad un’alta domanda e ad una forte emergenza che si pone
dal versante di Reggio Calabria, comunque soggetto a verifica di un piano
sanitario che non può non porsi il problema - come ama dire il mio amico Bova -
che probabilmente non sprechiamo soldi e non spendiamo di più se facciamo un
centro di cardiochirurgia a Reggio Calabria, ma, sostanzialmente, facciamo
meglio se chiudiamo qualche ospedale che non funziona e cura malamente gli
ammalati o se facciamo qualche primario in meno di specialità che non serve in
questa Regione.
Dobbiamo discutere di queste cose. La stessa questione vale per quanto riguarda le politiche economiche ed industriali.
Certo, la legge “Sabatini”, c’è il collega Talarico che ha presentato un emendamento, discutiamolo. E’ un fatto importante. Dobbiamo poi vedere come ce la certifica l’Unione europea che ci ha detto di bloccarla. Se non c’è il riconoscimento della spesa siamo costretti a rimborsare noi come bilancio regionale.
Ma la fermentazione della spesa anche rivolta agli imprenditori, agli artigiani è garanzia in questa Regione per incidere sulla crescita del Pil o invece dobbiamo pensare al sistema? E nella logica del sistema, nella logica dei distretti abbiamo presentato in questo assestamento una misura che oggi è rivolta ad un settore che se punta sulla qualità può avere una nicchia dei mercati extraregionali molto importante e penso al settore della moda, al settore tessile e calzaturiero.
Ho fatto un esempio non passo in rassegna tutto l’assestamento per dire come ogni euro che noi spendiamo deve essere ancorato ad una visione. Questo ragionamento dobbiamo fare. Questo assestamento contiene norme di riforma, di accelerazione, di semplificazione della spesa.
Ci sono tante norme. C’è quella che aumenta le anticipazioni agli enti locali, alle province sulle opere finanziate. C’è quella per cui la Giunta si spoglia di un potere, non sono più le Giunte regionali ad approvare gli atti amministrativi che riguardano gli strumenti urbanistici, è il dirigente generale.
Ci sono altri emendamenti che vanno in questa direzione e c’è pure, certo, un emendamento che abbiamo accolto in Commissione all’articolo 32 che è la legittimazione di una proposta che è stata fatta attraverso una delibera amministrativa della vecchia amministrazione.
A questo proposito, onorevole Presidente del Consiglio, vorrei formulare una proposta. Quando arriveremo al testo o anche in apertura, possiamo stralciare quella norma e presentarla come norma a sé chiedendo il voto anche alla minoranza per una delibera della vecchia Giunta Chiaravalloti. E’ importante però la funzione di quel soggetto pagatore.
Badate, anche i fondi che abbiamo previsto come incremento ad alcune azioni positive come la promozione culturale o altro sono pensati sempre in una logica di sistema strategico, oppure i fondi non aggiuntivi, abbiamo soltanto messo ordine… pensate all’utilizzo delle royalty provenienti dalle estrazioni metallifere di Crotone.
Mettiamo in campo strumenti di programmazione finanziaria legate alle ipotesi di sviluppo non più la frammentazione che dividiamo tra i singoli comuni.
Certo, e concludo, un assestamento assai di costrizione perché avevamo disponibili solo 19 milioni di euro. E pensate – è bene che la Calabria sappia queste cose – che questi 19 milioni di euro non sarebbero stati sufficienti nemmeno per fronteggiare spese divenute di fatti obbligatorie.
Ve ne indico qualcuna. Abbiamo ereditato il debito con l’Enel che non riscuoteva il pagamento dalla Regione da lunghi mesi per quanto riguarda il consumo di energia elettrica dei propri uffici e il funzionamento degli acquedotti della Calabria.
Abbiamo dovuto tenere in piedi una trattativa con l’Enel per pagare una parte di quello che le è dovuto perché altrimenti nel mese di agosto la Calabria sarebbe rimasta senz’acqua e senza luce. Questo è il dato.
C’è una massa pignoramenti che è stata registrata alla data attuale di 10 milioni di euro. Abbiamo dovuto lavorare in maniera tale che attraverso il governo di questo assestamento si possa fronteggiare almeno la metà perché non ce l’avremmo fatta per tutti, per 5 milioni di euro.
Abbiamo dovuto rendere conto allo Stato di un contenzioso che avrebbe fatto saltare ogni cifra e ogni interesse. Noi da tre anni dobbiamo dare allo Stato 5 milioni non dovuti di cui ci siamo appropriati nella spesa indebitamente. Abbiamo sostanzialmente dovuto coprire una parte del bilancio del Consiglio regionale per spese obbligatorie.
Onorevole Bova, sarebbe stato costretto a chiudere i battenti del Consiglio regionale perché nel bilancio che è stato approvato si è tenuto conto del fatto che quell’esercizio durava fino ad una certa fase dell’anno, cioè arrivava alle elezioni e poi chi s’è visto s’è visto. Pertanto sono rimaste inevase tutta una serie di spese sulle quali oggi interveniamo – e nemmeno per tutto ce la facciamo – non potendo fare diversamente. Poi ci sono le emergenze.
Che facciamo? Il 30 giugno è scaduto il contratto dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità. Li lasciamo a casa? Noi crediamo in un progetto di stabilizzazione progressiva e di svuotamento progressivo di quel bacino.
Abbiamo già lavorato insieme al collega Masella affinché almeno mille venissero stabilizzati subito, ma nel frattempo c’è da pagarli, quei soldi bisognava prenderli. La stessa cosa per il fondo sollievo disoccupazione e per altre emergenze.
L’aeroporto di Reggio Calabria rischia il declassamento e la chiusura. Se non fossimo intervenuti noi di intesa con l’amministrazione provinciale di Reggio Calabria a questa data, in questo modo, avremmo corso questo rischio.
Quindi tante emergenze per le quali abbiamo dovuto necessariamente ricorrere ad una manovra di anticipazione attraverso la quale abbiamo attinto – perché la legge lo consente – sulla voce dei fondi in perenzione.
Abbiamo però messo pure una norma in questo assestamento. Abbiamo fatto un reclamo formale, legislativo ai dirigenti. Abbiamo sancito i tempi entro i quali va accelerata la spesa e la responsabilità che fa capo a quel dirigente.
Abbiamo sancito il principio di responsabilità oggettiva perché il lavoro che ci si consente di fare da qui al prossimo bilancio possa essere per noi una opportunità per intervenire su una massa immensa di residui passivi. Per intervenire sulla organizzazione della politica delle entrate.
E’ grande e alto il tasso di evasione che registriamo di alcuni tributi dovuti alla Regione Calabria. Non c’è nessuno che si preoccupa di organizzare un sistema per la politica delle entrate e noi dobbiamo avere una politica delle entrate e una delle uscite.
Questo lavoro stiamo cominciando a fare e per questo ringrazio anche il contributo che è venuto dai consiglieri di minoranza. Certo un contributo che va in contrasto con lo spirito propagandistico e strumentale di alcune norme perché non è concepibile. Noi a Roma dobbiamo essere presenti, alla conferenza Stato-Regioni la Calabria deve essere la Regione più autorevole e con professionalità adeguate, all’altezza del compito, professionalità esperte e da formare.
Quando pensiamo a professionalità da formare pensiamo anche a giovani laureati, magari con 110 e lode, calabresi che mandiamo lì e facciamo lavorare nella fase dell’istruzione dei provvedimenti perché oggi cambia la funzione della conferenza delle Regioni. Non siamo in grado di farlo per questo abbiamo presentato quelle due strutture speciali.
Faccio un appello alla stampa: guai a leggere quelle strutture come il segno dell’aumento di strutture speciali che vengono considerate parassitarie e sprecasoldi. Anzi su questo – ma questo non impegna la Giunta in questo momento – il mio richiamo formale non può che farsi carico di andare ad una riforma profonda delle strutture speciali e delle relative spese sia della Giunta che del Consiglio.
Dobbiamo impegnarci con rigore, questo non è un problema solo di contenimento della spesa. E’ anche un problema di competenze perché queste strutture non possono essere infarcite da portaborse parassitarie, ma debbono essere formate da gente competente che partecipa a questo sforzo di cambiamento della Calabria altrimenti se non è questo non abbiamo ragione di esistere, noi, su questi banchi.
E quando dico noi parlo di tutta quest’area.
Non dobbiamo fare il paragone col centro-destra. Così anche la questione dei sottosegretari. Penso che sia utile quella scelta, una scelta di innovazione istituzionale: l’abbiamo normata per il lavoro che si sta facendo.
Certo è aperta una figura istituzionale statutaria. La figura del sottosegretario non c’è dubbio che è altra dalla figura del consigliere regionale o dell’assessore che sono stati sottoposti al mandato elettorale ma non è una figura nuova in quanto esiste da lunga data nel Governo del Paese che prevede che si possa essere sottosegretario anche se non parlamentare.
Badate, c’è stata di recente anche una legge approvata che parifica il trattamento giuridico economico del sottosegretario del Governo nazionale a quella del parlamentare.
Noi abbiamo introdotto questa innovazione istituzionale che è stata apprezzata anche da altre Regioni. Allora l’orgoglio di andare avanti come Calabria, ma accanto ad esso ci vuole la prova della coerenza e questa volta dobbiamo dare noi la coerenza.
Noi su questo terreno con la Giunta e il Presidente siamo impegnati.
PRESIDENTE
La parola al Presidente Loiero.
Signor Presidente, parlerò davvero cinque minuti non di più anche perché – lo dico con franchezza – credo che il Vicepresidente Adamo abbia fatto un discorso abbastanza completo, ricco di passione e di razionalità.
Noi ci troviamo – lo dico velocemente – a dover approvare e aggiustare qualcosa che non abbiamo prodotto noi, ma che deriva dalla passata legislatura quando magari l’impostazione del bilancio – che è l’atto più alto che può compiere un’assemblea – risentiva, sicuramente, di una certa visione del mondo e anche, se possiamo dirlo, del fatto che premevano certi appuntamenti elettorali.
Sarebbe capitato anche a noi di non dare un segno distintivo di imparzialità in un bilancio che veniva pressato dalla urgenza elettorale.
Un provvedimento del genere magari può anche dare l’impressione di straripare, ma queste cose avvengono in tutte le assemblee del mondo.
Due cose volevo dire. Noi ci stiamo giocando una partita difficilissima – Adamo l’ha detto con puntualità – perché la partita che giochiamo noi, e lo abbiamo già detto in Consiglio regionale, come assemblea di questo territorio non è la partita che si giocano in Veneto, Lombardia o Piemonte ma è totalmente diversa.
Pensate per un attimo che noi giochiamo una partita non sui diritti della modernità stabiliti dall’autority ma sui diritti essenziali parte della nostra Costituzione: il diritto alla libertà, al lavoro...
Sono cose per cui sono state fatte battaglie 50-60 anni fa in questo Paese. Noi, vedete, tutte queste cose le dobbiamo riprendere di volta in volta.
L’altra volta, qui, c’è stato un appello da parte mia, devo dire che c’è stata anche una parte tatticamente discutibile, quella difesa che ho avuto ad oltranza dello spoil system pur inserita in un contesto in cui si chiedeva a tutti quanti di partecipare ad un atto corale, un atto in cui tutti quanti prendiamo coscienza e consapevolezza del fatto che qui la condizione è totalmente diversa, non solo come territorio ma anche come antropologia di questo territorio.
Lo dico con accoramento tutto questo.
Ho visto che malgrado noi abbiamo approvato tutti
insieme un documento in cui ci siamo
trovati uniti contro poteri criminali, clandestini che condizionano
pesantemente questo nostro difficile territorio, poi magari ci lasciamo
prendere dalla quotidianità che è difficile e indulgiamo al conflitto, alla
rissa tra di noi. Lo voglio dire qui.
Guardate, non è
possibile perpetuare una certa immagine di questo territorio che noi non
vogliamo salvare, assolutamente, noi vogliamo fare insieme a voi una operazione
in cui stiamo attenti che non prevalga l’eccesso di rissa, di conflitto,
l’eccesso di scontro fratricida se possiamo dirlo è una cosa che devasta le
istituzioni
So perfettamente
che anche ieri nel corso di questa discussione c’è stato un dibattito
accesissimo che deborda, che passa un certo confine.
Quando si passa
un certo confine alla fine ad essere fortemente penalizzata è l’istituzione che
si rappresenta.
Non voglio fare
discorsi didascalici, non sta a me farlo però su questo voglio richiamare la
vostra attenzione.
In riferimento
all’occasione che abbiamo avuto a Santa Trada cui accennava adesso l’assessore
Adamo - lo voglio ripetere di nuovo - voglio ringraziare Adamo e Doris Lo Moro
di essere stati accanto a me in un momento difficile che è durato 16 ore…
Non voglio
ricordarlo per un eccesso di vanità ma voglio ricordare che dal 2006 quel
documento che noi abbiamo spuntato in maniera favorevole per il nostro
territorio, questo ce l’hanno riconosciuto tutti, state attenti, a noi darà un
fardello pesantissimo perché dal 2006 dovremo gestirci tutto in autonomia e
dobbiamo farlo…
Ma come pensate
che la Giunta detti una linea rigidamente, come potrebbe capitare altrove?
Dobbiamo farlo tutti insieme, cioè con un bilancio che diventa autarchico,
autonomo se non c’è il contributo di tutti, se non si stabilisce in forma
rigorosa e severa una priorità dei bisogni di questo territorio, non ce la
faremo.
Ma quali 20
punti? Noi stiamo facendo un discorso troppo aperto davvero. Ci possono essere
sicuramente anche errori rispetto all’alveo tracciato in 35 anni di regionalismo,
difficile come è stato il nostro, come tutti ricorderete, ma la direttrice di
marcia è questa qua.
Però quando sento
dire – lo dico con estrema franchezza – in quest’Aula che noi vogliamo una
struttura speciale anche a Roma, ma posso confidare a tutti quanti come
avviene?
Nella conferenza
unificata Stato-Regioni negli anni passati – non mi riferisco solo all’ultimo
periodo – abbiamo perso come Regione cifre enormi di cui nessuno si è accolto.
Perché le abbiamo
perse? Perché noi non abbiamo una struttura. La struttura romana di cui
dispongono tutte le Regioni non è la struttura del professore universitario
bravo che tu metti lì e ti risolve il problema. Non esiste.
E’ la struttura
più particolare e più specifica che esista in questo Paese, in tutto il Paese,
non esiste una cosa del genere.
Non è che se noi
mandiamo un grande economista in quella struttura, ti risolve il problema.
Paradossalmente tutte le parti consulenziali sono fatte da alti funzionari che
vengono dalla Camera, dal Senato e da Palazzo Chigi e hanno cercato di
intrecciare quel sapere specifico col sapere delle Regioni. Perché lì è tutto
formato da meccanismi particolari per cui se tu non hai quel tipo di referente…
Noi abbiamo
pensato con franchezza, lo voglio dire qui – sono cose che non si dicono in
un’assemblea – di contendere ad alcune Regioni, che li hanno questi personaggi,
di allettarli e farli venire da noi e non abbiamo esaurito questo compito.
Perché, vedete,
il meccanismo della Conferenza Stato-Regioni sfocia nella parte istituzionale
del mercoledì o del giovedì, ma tutto quel che si decide, avviene nei giorni
precedenti nelle commissioni tecniche, lunedì, martedì e mercoledì.
Noi perdiamo
questa fase. Quando io vado là, posso parlare ed essere il più eloquente del
mondo ma già tutto è deciso.
Allora di questa
struttura noi abbiamo bisogno come del pane. E vi dico che secondo come
l’abbiamo immaginata, deve essere composta da consulenti che abbiano questo
tipo di specifica esperienza. In più, dobbiamo pensare anche al futuro e
dobbiamo avere la cultura del successore.
Dobbiamo
scegliere 4-5 ragazzi tra i laureati delle nostre università calabresi,
ovviamente e per mille ragioni, con 110 e lode, che vadano là ad imparare
dietro la scuola di questi personaggi. Se noi non abbiamo questa struttura, per
noi è la fine: perderemo anche da lì e perderemo molto.
Invito tutti voi,
tutti insieme a trovare questi profili. Quando si trova un profilo di questo
genere, io sono pronto a discutere.
Scusate
l’accoramento ma se non diciamo queste cose, se ci laceriamo tra noi… Ma
signori non è così, scusate, ripeto, l’accoramento, ma quando sento dire queste
cose, viene fuori un sentimento di estraneità come se mi sentissi anni luce
lontano.
Noi dobbiamo
trovare la maniera, non solo gli argomenti che ci uniscono, ma anche gli
elementi forti che fanno fare un passo in avanti alla Regione.
Guardate, e
chiudo, ma pensate davvero che quando andremo a programmare nei prossimi mesi
il Por del 2007 e tenendo sempre presenti quali sono le direttrici di marcia
che propone l’Europa, tutti i temi dall’ambiente alla innovazione e dovendo
fare una scelta omogenea ed unitaria, voi pensate che possiamo scegliere
l’ambiente a cuor leggero sacrificando le innovazioni e i saperi? Non lo so se
possiamo farlo.
E pensate che io
sarei in grado con questa Giunta o con questa maggioranza di assumermi una
responsabilità del genere? Signori, se qui si fallisce, si fallisce tutti.
Allora io vi chiederei con grande obiettivi di trovare una maniera per trovare
un ubicum sistem di tutti quanti i problemi.
Lo dico e non lo
farò più perché poi uno quando dice e ripete troppo le cose, come minimo appare
una persona inascoltata, come massimo poi si annoia a dire certe cose.
Io lo voglio fare
così guardando alle cose come stanno, cercando di superare tutti insieme
lacerazioni profonde che non hanno senso in questo contesto calabrese.
Non ho sentito
l’ultima parte dell’intervento, ma anche rispetto a questo stralcio proposto
dall’amico Adamo, guardate, anche lì è un’attenzione al riordino istituzionale.
Noi non possiamo
immaginare che una delibera di Giunta, possa una volta approvato lo Statuto
sopperire a quello che postula una maggioranza rafforzata.
Sarebbe come
eludere completamente lo Statuto, che insieme abbiamo approvato e che comunque
sia è la nostra Costituzione.
Invito in questo
clima tutti quanti a votare questo stralcio. E’ un adempimento naturale che
parte da una delibera approvata da voi. Noi non facciamo che il prosieguo di
quella delibera, dandogli una sua nobiltà istituzionale.
Scusatemi se ho
parlato più di 5 minuti e grazie.
Il dibattito
generale è concluso. Passiamo adesso alla valutazione e alla discussione sui
diversi punti.
Per
razionalizzare la discussione pregherei sia il relatore, onorevole Naccari, che
il Vicepresidente, Adamo, di accomodarsi alla mia destra in modo che i vari
poteri si possano esprimere.
Sulla
distribuzione si procede come sempre. Prima il collegato.
(Interruzione)
Gli emendamenti
che sono stati distribuiti ora.
Onorevoli
colleghi, in riferimento al progetto di legge numero 15/8^, col protocollo
numero 122 c’è una proposta formale del Presidente della Giunta di estrapolare
l’articolo 20 sexies che riguarda un nuovo strumento della Regione in
riferimento allo Statuto della Regione Calabria e richiede il voto di un
particolare tipo di maggioranza qualificata, cioè della maggioranza dei due
terzi.
Per cui rispetto
al voto che serve per gli altri articoli e per l’insieme della finanziaria è un
voto rafforzato. Ricordo ai colleghi che su tutti gli articoli occorre il voto
positivo, favorevole della maggioranza qualificata degli assegnati. Cioè,
occorrono 26 voti a favore.
Mentre su questo
particolare articolo 20 sexies per essere assunto i 26 voti non bastano. E’
l’unico punto su cui occorre il voto del 66 per cento degli assegnati pari al
voto favorevole di 33 consiglieri.
Per questa
ragione tecnica io sottopongo all’Aula la proposta del Presidente della Giunta.
Cioè quella di estrapolare questo 20 sexies e di votarla a parte.
Ma prima di
sottoporlo al voto devo sottoporre la proposta all’assemblea. Ci sono
osservazioni su questo perché la votiamo per prima estrapolandola? No.
Allora pongo in
votazione la richiesta avanzata dal Presidente Loiero affinché si voti la
proposta di estrapolazione del 20 sexies per alzata di mano.
(Il Consiglio
approva)
Adesso bisogna esprimere il voto nel merito. Cioè per essere assunto questo articolo occorre il voto di 33 consiglieri regionali.
Pongo in votazione l’articolo 20 sexies.
(E’ approvato)
Onorevole Nucera, mi dicono che i voti a favore sono 35, i voti contrari sono 7.
Allora il procedimento estrapolato è assunto.
Ricordo che per tutti gli altri punti occorre la maggioranza assoluta degli assegnati, bastano 26 voti.
Allora si passa adesso al collegato all’assestamento
di bilancio progetto di legge numero 15/8^,
col protocollo numero 122.
All’articolo 1
non ci sono emendamenti.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Presidente, ci sono emendamenti.
PRESIDENTE
All’articolo 1, comma 1 no. Si vota comma per comma.
Allora pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 1 sentiti i pareri positivi del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 1 con i pareri positivi del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
Al comma 3 dell’articolo 1 sono stati presentati 3 emendamenti. In questo caso si parte da quello più distante.
Per l’avvenire avremo più tempo, in questo caso io non li ho avuti disposti bene, perché il più distante è quello protocollo numero 15514, a firma dell’onorevole Racco, che così recita “ All’articolo 1, il comma 3 è abrogato”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.
Ricordo che sugli emendamenti, oltre al relatore, possono parlare un consigliere a favore e due contro.
Lo spirito della proposta è quello di bloccare, a mio avviso, un tipo di spesa di carattere assistenzialistico e comunque di inserirla in un contesto di programmazione dove gli enti preposti, Afor e queste associazioni di comuni che vengono ad avere dei privilegi in qualche maniera vengano assunti dalla nuova Giunta con consapevolezza rispetto ad un tran tran che in questi anni si è susseguito.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 15514 al comma 3 dell’articolo 1 a firma del consigliere Racco sentiti i pareri negativi del relatore e della Giunta.
(E’ respinto)
Sempre all’articolo 1, comma 3, è stato presentato emendamento protocollo numero 15508 a firma del consigliere Morelli che così recita ““Art. 1 Modifica e integrazione "comma 3" Abrogare le parole "è aumentato di euro 3.300.000" e sostituire ed integrare con " la presente manovra di assestamento 2005, al fine di consentire l'esecuzione dei progetti relativi alla realizzazione di azioni concernenti la valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero dei territori montani che vedono impegnati, per tramite dell'Afor, i lavoratori del "Progetto Speciale Fondo Sollievo" talché, per essi, comporta ulteriore impegno stimato in 24 giornate contributive, il capitolo 32040511 (UPB 3.2.04.05.) è aumentato di Euro 3.300.000, parimenti, si impegna la Giunta Regionale a predisporre e presentare, per la prossima manovra finanziaria del c.a. 2005, ulteriore implementazione e aumento del precitato Capitolo 32040511 previsto all'UPB 3.2.04.05, il cui montante stimato è di circa Euro 8.000.0000, volto evidentemente ad assicurare la cantierabilità di ulteriori attività progettuali con riferimento alla programmazione annuale dell'anno 2005 del ché ne consegue la necessità e, comunque il palese ulteriore impegno di esperire ulteriori 62 giornate contributive ai fini della concreta attualizzazione del programma stesso per come meglio specificato nel comma 5 dell'art. 1 della legge regionale 2 marzo 2005 n.8 ".
Ha chiesto di parlare l’onorevole Morelli. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, mi riferisco al fondo sollievo disoccupazione dove mi ricollego verosimilmente a quanto precedentemente detto, cioè la modernità consiste nell’assicurare forme di strutturali condizioni di operatività.
Mi permetto di proporre questo emendamento all’Aula dove nella prima parte, con questa manovra di assestamento finanziario, si confermano i 3 milioni 300 mila euro. Poiché però questi consentono solo la cantierabilità e la esecutività dei lavori attinenti 24 giornate lavorative per l’ex fondo sollievo disoccupazione, mi permetto di chiedere l’impegno della Giunta regionale a predisporre e creare le condizioni affinché con la prossima manovra di bilancio del corrente anno vengono appostate ulteriori 8 milioni di euro circa.
Questo consente di mettere effettivamente la parola fine al problema fondo sollievo disoccupazione.
Prima di chiedere il parere io ho un altro emendamento simile, è la stessa ispirazione - è diversa solo la cifra – quindi è equivalente a quello dell’onorevole Morelli e reca protocollo numero 15564 a firma dei consiglieri Acri e Pacenza.
Sarebbe paradossale che solo per la differenza di qualche euro noi votassimo a favore o contro l’emendamento quando l’ispirazione sia di questo illustrato adesso dall’onorevole Morelli che quello immediatamente successivo è proprio equivalente.
L’unica differenza è nella cifra perché mentre l’onorevole Morelli chiede un incremento di 3 milioni 300 mila euro l’altro chiede un incremento leggermente superiore di 5 milioni di euro.
Prima di esprimersi sarebbe opportuno – se l’onorevole Morelli è d’accordo – sentire uno degli altri consiglieri che lo hanno presentato e capire poi rispetto ai due emendamenti, se anche i colleghi sono d’accordo, tramite un coordinamento in Aula qual è la cifra a parere della Giunta, se lo condivide, che è più congrua per fare quello che già lei ha detto.
Se lei è d’accordo potremmo procedere così. Sembra irrituale ma non si procede in maniera farisaica.
Sono, Presidente, certamente d’accordo perché si tratta, appunto, di un problema annoso che la Calabria si trascina da oltre 20 anni e che mortifica il legislatore e nello stesso tempo anche coloro i quali ricevono questo sussidio che sta a denotare semplicemente l’emersione di una nuova povertà. Questo mi trova d’accordo.
Mi permetto solo di dire che non sto dando numeri a caso, ma vorrei contribuire dando anche il perché di una cifra, se lei me lo consente.
Certo siamo in una fase in cui a lei è richiesto essendo il suo parere favorevole ad un coordinamento formale… ora andiamo ad una valutazione di merito, io so che lei è in grado di fare una valutazione anche nel merito.
Prima di dare la parola al collega Nucera, sarebbe opportuno anche immediatamente dopo il collega Morelli che uno dei relatori dell’altro emendamento si esprimesse.
Prego, onorevole Morelli, può continuare.
Voglio dire che la legge regionale numero 8 del 2005 - proposta dall’allora minoranza di governo – assegnava 10 milioni di euro per la cantierabilità di alcune opere infrastrutturali da realizzarsi attraverso l’Afor.
Questi 10 milioni di euro equivalgono a progetti di lavoro cantierabili pari sostanzialmente a 70 giornate lavorative. Noi parliamo di giornate lavorative contributive.
L’ulteriore incremento di 3 milioni 300 mila euro proposto dalla Giunta regionale non fa altro che predisporre ulteriori attività progettuali quantizzabili in 24 giornate lavorative. Avremo quindi un margine molto esiguo dall’arrivare alle 156 giornate lavorative pari a progetti cantierabili.
Ricordo a me stesso che solo 156 giornate lavorative consentono automaticamente lo scatto di quegli ammortizzatori sociali che a circa 1.400 famiglie calabresi consentono non dico di vivere dignitosamente ma comunque di vivere con decoro e con grande spirito di sacrificio.
Ecco perché da qui le cifre di 3 milioni 300 mila euro e la cifra di 8 milioni per la prossima manovra finanziaria. Grazie.
PRESIDENTE
La parola all’assessore al ramo per una risposta di merito che credo sia utile dare subito.
Penso, onorevole Morelli, che non solo possono essere unificati i due emendamenti ma che non c’è, anche per quanto riguarda la diversità delle cifre indicate, una sostanziale differenza dal punto di vista del soddisfacimento della domanda.
Il suo è fatto ad abundantiam perché il calcolo della cifra – lo debbo dire qui – che in qualche modo ha determinato l’emendamento successivo che poi illustrerà il primo firmatario è un calcolo noto conseguente ad una verifica che si è fatta in sede sia di contrattazione sindacale con Cgil, Cisl e Uil regionale e sia attraverso un confronto tra il dipartimento dell’economia e le responsabilità gestionali dell’Afor.
Come sapete in seguito alla norma approvata nel bilancio precedente la nuova condizione comporta un incremento finanziario, richiede oneri aggiuntivi per una diversa strutturazione delle spese sia di salario che di contesto.
E’ stato fatto il calcolo, anzi rispetto al primo calcolo – forse lei è rimasto alla prima informazione – grazie all’intervento del dottor Pantaleo si è potuto verificare che noi riusciamo a starci bene anche con questa cifra dei 5 milioni che diventa aggiuntiva già dei 3 milioni 300 mila nel testo.
Badate, qui c’è stata non da parte degli uffici ma una negligenza da parte mia, una sorta di errore formale perché anche la discussione in Aula poteva evitarsi se non ci fosse sfuggita la questione. Dal momento che la conoscenza del dato era già conseguente alla firma dei protocolli di intesa con le organizzazioni sindacali e alla verifica fatta dagli uffici.
Insomma, il lavoro di verifica fatto dalla nostra struttura e dal direttore Pantaleo per il momento ci ha consentito di ottimizzare una spesa, attuare rispetto alle previsioni un risparmio tale da poter contenere l’impegno entro i 5 milioni più i 3 milioni e 300 mila.
Volevo fare solo una osservazione al suo emendamento rispetto alla quale, pur considerandola nella probabile giustezza, vorrei che si verificasse in sede di gestione, diciamo. Non facciamo riferimento in una legge come la nostra a giornate lavorative ecc., perché andiamo a complicare i sistemi e molte volte ci troviamo ad applicare norme che i sistemi li complicano davvero con forte aggravio nostro, soprattutto se si tratta di materia soggetta a contrattazione sindacale.
Probabilmente il suo emendamento è pensato e riflettuto, lo so e può esserci. Però le chiedo oltre che di accettare l’unificazione di convenire su questa mia informativa e in rappresentanza anche degli accordi sindacali di consentire l’approvazione della cifra che prevede l’emendamento di cui il primo firmatario è il collega Acri.
PRESIDENTE
Quindi, assessore Adamo, lei chiede che l’emendamento Morelli e l’emendamento Acri-Pacenza vengano approvati prevedendo una cifra in aumento di 5 milioni di euro?
Vicepresidente Adamo, quello che lei dice è giusto infatti si parla nel riferimento della legge istitutiva di attività progettuali e lavorative, quindi non di lavoro in quanto lavoro contributivo.
Il mio parametro è riguardante le opere infrastrutturali di valorizzazione di bonifica del territorio montano, di quanto previsto peraltro nella legge regionale 2005. E a queste sono parametrate. Se per realizzare ics opera equivale la necessità di assicurare ics giornate contributive. In questo senso voleva essere la specificità delle giornate lavorative.
Premesso questo mi permetto di chiederle se nella sua puntuale ricognizione ha calcolato semplicemente la manodopera di riferimento di circa 1.400 famiglie oppure se ha calcolato il materiale, il nolo, l’Iva che va ad incidere, l’antinfortunistica e quant’altro. Lei mi insegna che questo deve essere un progetto, il progetto fondo sollievo, come giustamente ispirato dalla legge regionale 8/2005 che va a chiudersi nel tempo.
Ricordo a me stesso l’ultimo capoverso dell’articolo 5 del comma della citata legge che individua il numero dei lavoratori e che vieta, obbligatoriamente, l’assunzione di ulteriori forme di collaborazione lavorative anche in sostituzione in parte o in totale assenza dei lavoratori stessi. Per cui è un fondo decrescente non in aumento.
Mi permetto di chiedere semplicemente se – poi evidentemente mi trova tranquillamente d’accordo – nell’ambito della sua ricognizione non è mancata una puntuale analisi anche di quello che va ad incidere l’Iva, la manodopera e il costo del materiale che le opere infrastrutturali richiedono. Grazie.
Allora, onorevole Adamo, io ho l’emendamento Morelli e poi un altro che è del 4 agosto.
L’onorevole Morelli ha illustrato il suo emendamento ed ora io voglio capire il parere del relatore e quello della Giunta rispetto all’emendamento o a una sua parte o altro, su che cosa è favorevole o no perché io debbo sottoporre ai voti dell’Aula l’emendamento.
Se noi ci riferiamo a pure e semplici attività di riordino nel passaggio della competenza sull’attività progettuale dei lavoratori prima soggetti alla responsabilità dei comuni oggi dell’Afor e ci fermiamo qui e non affrontiamo in questa sede materia che secondo me è di competenza di contrattazione sindacale e che non possiamo noi comporre per legge abbiamo questa situazione.
La situazione di un calcolo preciso, di cui rispondo con le tabelle, che prevede la struttura dei costi in queste voci: manodopera, materiale e nolo, visite mediche, antinfortunistica, Iva e spese generali.
Per quanto riguarda il costo della manodopera c’è stata una discussione interpretativa chiusa nell’accordo con i sindacati e si è convenuti alla parificazione di quella che è la cifra più alta per quanto riguarda i contratti in essere all’Afor del costo giornata lavorativa che possiamo tranquillamente definire in 70 euro e 55.
Quindi non più quella interpretazione secondo la quale ci volevano 81 euro. In ogni caso ai fini di avere una certezza - è la prima volta che si sta affrontando questo piano perché la norma è stata di recente approvata e quindi applicata - ci siamo tenuti, proprio su indicazione concorde dell’Afor e dei sindacati, un margine per non incorrere in situazioni non sostenibili di mancata copertura di quelle che sono le spese necessarie. Il margine è contenuto anche nei 5 milioni.
Per cui l’invito che rivolgo all’onorevole Morelli, considerato che il suo emendamento è addirittura espansivo, ampliativo sia per quanto riguarda l’ordine finanziario che la proposta, indipendentemente dalla querelle sull’eccezione formale, onorevole Presidente Bova, è che in ogni caso ci si consenta di utilizzare dal punto di vista della tecnica assembleare odierna comunque questa discussione fatta su questo emendamento per pervenire o all’intesa sull’emendamento firmato da Acri o – ove mai dovessero essere fatte delle obiezioni – io dico all’accoglimento dell’emendamento Morelli non nella cifra, però, indicata di 8 milioni ma di 5 milioni che si vanno ad aggiungere ai 3 milioni e 300 mila.
Va da sé che per quanto riguarda tutta questa parte non v’è dubbio che poi si dovrà fare una verifica in sede sindacale, trattandosi di un ordine decrescente per quanto riguarda l’organizzazione dei progetti e dell’attività. Sapendo che noi continuiamo a rimanere in un ambito di precarietà o comunque di contratti a termine o a progetti che nulla hanno a che fare con pratiche di stabilizzazione che in qualche modo assimilino o assorbano questi lavoratori nell’ambito della manodopera idraulico-forestale.
E’ un’altra cosa, anche se debbo dire che il percorso che stiamo compiendo, dall’approvazione del bilancio ad oggi, comporta un onere aggiuntivo per le casse regionali già per statuire quella nuova condizione giuridico-economica di 8 milioni di euro per lo stesso numero di unità e di giornate lavorative.
Per cui l’invito che rivolgo all’onorevole Morelli è quello di convenire su questa disponibilità della Giunta perché comunque la proposta che stiamo facendo ci consente di affrontare con serietà e serenità la fase della riorganizzazione.
Del resto, abbiamo avuto l’assenso dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali. Quindi si può andare anche ad una votazione unica sulla disponibilità di 5 milioni di euro aggiuntiva ai 3 milioni e 300 mila euro.
Do adesso la parola all’onorevole Morelli, ma questo è un precedente da non ripetere perché basta di solito una volta da parte del relatore che non può poi intervenire.
Quando la Giunta o il relatore intervengono debbono dire sì, no oppure quale sub-emendamento o correzione formale propongono, altrimenti staremo qua fino a Ferragosto. Vi chiedo scusa.
Questo è un metodo da non tentare di portare avanti.
Grazie, Presidente, evidentemente le eccezioni confermano la regola. Ma al di là delle buone intenzioni delle esplicazioni… Io sono un po’ un coltivatore diretto per cui utilizzo il linguaggio del parroco di campagna. Con i 3 milioni e 300 mila euro di ora più i 5 milioni previsti nella prossima manovra finanziaria del corrente anno, si creano le condizioni oggettive per far nascere quelle opere infrastrutturali di valorizzazione, mantenimento delle opere previste dalla citata legge regionale e di conseguenza ne consegue l’utilizzo di 156 giornate di impiego lavorativo. Grazie.
PRESIDENTE
Che cosa metto ai voti prima di chiedere il parere del relatore e della Giunta?
L’emendamento Acri si propone come emendamento unificato e nel corso della discussione si può votare nel testo un incremento di 5 milioni nel capitolo che vede oggi presente 3 milioni e 300 mila.
Se non vi sono obiezioni alla presentazione dell’emendamento Acri-Pacenza, noi perveniamo ad un testo unificato che certo si può materializzare e scrivere e poi mettere in votazione, ma che tranquillamente, per il dibattito che c’è stato, si può sintetizzare con sostanzialmente un emendamento unificato che dice “sostituire con 8 milioni 300 mila euro la voce di euro 3 milioni 300 mila euro”. Senza fare altri riferimenti, così come è il testo.
(Interruzione)
…dai fondi in perenzione, per forza da lì.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione questo emendamento così come è stato formulato in ultimo.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 1.
(E’ approvato)
Ci sono adesso alcuni emendamenti che aggiungono un comma 5 e un comma 6 all’articolo 1.
Il primo emendamento che potrebbe diventare comma 5 è a firma del consigliere Cherubino ed altri, protocollo numero 93/6^ del 28 luglio 2005, che così recita “ Al fine di consentire il pagamento delle competenze relative all’anno 2005 spettanti ai componenti le Commissioni previste dall’art. 4 della legge 28.01.1977, n. 10 e dalla legge regionale 31.7.1988, n. 17, si richiede un incremento di 110.000,00 euro da destinare all’Upb 1.2.04.05 (capitolo 1013102). All’onere derivante dal precedente comma si provvede con le risorse disponibili nel bilancio per l’esercizio finanziario 2005”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Cherubino. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, l’emendamento si illustra da sé secondo me. Chiedo un incremento di 110 mila euro per provvedere alle spese di funzionamento e di commissione per quanto riguarda la convenzione degli espropri riguardante l’assessorato ai lavori pubblici.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Parere della Giunta?
Il parere è favorevole all’accoglimento dell’emendamento, ma subordinato ad una modifica della richiesta finanziaria.
Su questo comprendiamo l’esigenza posta dal consigliere Cherubino, però il costo in qualche modo tiene conto anche di un pregresso maturato, per cui ci troviamo in una situazione per la quale per attivare la commissione bisogna coniugarsi col pregresso.
Ora noi possiamo, invece, convenire, essendo un assestamento e prevedendo l’approvazione del bilancio entro il 30 novembre, che questa attivazione può anche avvenire attraverso un governo che ci consente per soli 3 mesi una spesa non di 110 mila euro ma di 50 mila euro.
Quindi proporrei la riduzione di questa proposta cioè da 110 mila a 50 mila euro. Se il consigliere Cherubino intende aderire a questa proposta, io esprimo parere favorevole.
Cosimo CHERUBINO
Sì, assessore, la ringrazio, va bene.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento proposto dall’onorevole Cherubino così come corretto.
(E’ approvato)
Sempre all’articolo 1, comma 6 – così dovrebbe diventare – ho un altro emendamento a firma del consigliere Pacenza che ha facoltà di illustrarlo.
Presidente, è lo stesso segmento, diciamo, perché riguarda anche questo la possibilità di attivare le Commissione ai sensi dell’articolo 32 della legge 17 che, se non ricordo male, riguarda le Commissioni alloggio. Anche qui c’è difficoltà a rendere operativi questi strumenti.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il parere della Giunta è favorevole però ripropongo il tema dell’emendamento di cui sopra. Per cui anche qui, per il ragionamento fatto poc’anzi, il parere è subordinato ad una modifica dell’importo da 100 mila a 50 mila.
Parere del relatore? Favorevole.
Allora pongo in votazione questo emendamento con la variazione della cifra.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1 per come formulato ed emendato nel suo complesso.
(E’ approvato)
E’ stato proposto emendamento che ha titolo 1 bis. C’è una relazione e poi l’emendamento vero e proprio dell’onorevole Gallo.
In sua assenza l’onorevole Nucera aveva preannunciato che lo avrebbe assunto e illustrato. Ne ha facoltà.
Brevissimamente Presidente, si tratta di un progetto attuato dal consorzio di bonifica Alli Punta Le Castella e finanziato dalla Regione Calabria.
E’ un’opera portata avanti con grande capacità e diligenza lavorativa da parte di alcuni lavoratori che sono riusciti a migliorare un po’ tutto l’ambiente in quel territorio, creando anche un rapporto più diretto e naturale fra l’uomo e la natura, ma, soprattutto, fra la natura ed eventuali disastri che possono arrivare da continue precipitazioni atmosferiche che ci sono in quell’area.
E’ un progetto che ha sortito effetti positivi e si chiede, semplicemente di consentire – visto che ormai il progetto va a scadenza – la prosecuzione di questo progetto che deve essere completato e ovviamente, essendo finite le risorse finanziarie disponibili, rischia di rimanere un po’ a metà.
Questa è la richiesta dell’emendamento presentato dal collega Gallo.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Parere della Giunta? Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Si passa adesso alla discussione dell’articolo 2.
Comunico che ai commi 1, 2, 3, 4, 5, 6 non ci sono emendamenti. Propongo quindi di valutarli nel complesso.
Per cui pongo in votazione l’articolo 2 nel suo complesso. Sentiti i pareri del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3 nel suo complesso dato che anche qui non vi sono emendamenti nei vari commi che lo compongono sentiti i pareri del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
All’articolo 4 è stato presentato emendamento a firma del consigliere Racco che propone “All’articolo 4, i l comma 1 e il comma 2 sono abrogati”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.
Propongo, signor Presidente, l’eliminazione dei due commi perché credo che finanziare questi enti sub-regionali ed in particolare la Sogas serva di fatto a coprire perdite. Lo ha già detto anche l’assessore all’urbanistica Tripodi, per cui non sono investimenti per rilanciare il sistema aeroportuale ed in particolare quello di Reggio Calabria.
Crediamo, quindi, che su questo vada aperto quanto meno un dibattito. Non può cadere in silenzio l’aumento di capitale per poi vederci tra tre anni per coprire le perdite successive.
Stasera ho ascoltato due cose interessanti che condivido e che vengono dai banchi della maggioranza e sono l’intervento di Rifondazione comunista rispetto al sistema aeroportuale e quello dell’assessore Michelangelo Tripodi rispetto a questa questione.
Effettivamente la Calabria non ha grandi alternative all’isolamento in cui ci stiamo via via cacciando quando il sistema turistico e quello della mobilitazione delle persone assume una concorrenzialità tale per cui la Calabria rischia di restare fuori.
In particolare la città di Reggio Calabria per quanto riguarda il sistema aeroporti seppure sul giornale di oggi ci viene presentata come una notizia positiva – che è positiva ma che giunge in ritardo - la certificazione dell’aeroporto di Reggio Calabria…
Pure se ho fatto parte dello schieramento della Casa delle libertà nella legislatura scorsa, non ho per nulla condiviso la gestione Pirilli che ritengo troppo personalistica, fallimentare e poco rispettosa degli interessi della città di Reggio Calabria.
Lo abbiamo detto in altre occasioni e lo ribadiamo qui questa sera.
Siccome sull’asse del professore Pirilli c’è anche la provincia di Reggio Calabria con il Presidente Fuda e ci sono una serie di notizie di stampa che riguardano l’aumento di capitale della provincia e la programmazione dell’intervento della provincia sull’aeroporto, noi vogliamo un impegno del Governo regionale, una sorta di garanzia che le gestioni future indipendentemente dai ruoli delle persone e ovviamente anche del Presidente Fuda rispetto al quale non abbiamo una questione preclusiva, ma vorremmo che quando si parla della Sogas e di questi enti che hanno capitale regionale, capitale pubblico – mi pare che la Sogas al 50 per cento abbia capitale della Regione – siano trattati come enti sub-regionali e non come aziende private.
A mio avviso, in questi mesi e in questi anni sono stati trattati come enti privati. Allora, vorrei che in occasione di questo emendamento venga aperta una breve discussione non ostruzionistica, ma sinceramente impegnativa delle forze politiche o degli schieramenti sulla necessità di invertire la tendenza e la rotta rispetto alla questione degli enti sub-regionali e segnatamente della Sogas.
Ho ascoltato la proposta dell’onorevole Racco. Ci sono le condizioni perché può parlare rispettando le regole un altro consigliere a favore e due contro oppure come ritengono per non più ci 5 minuti ciascuno.
Ricordo, però, ai colleghi che ogni emendamento, e ogni comma e ogni articolo ha bisogno per passare di un voto qualificato di 26 consiglieri. Qualora questo non ci fosse io non solo devo prendere atto che quel comma o quell’emendamento non è passato, ma devo sospendere anche l’assemblea, non essendo garantito il numero legale, per un’ora la prima volta e la seconda volta devo aggiornarlo al giorno dopo ecc.
Questo perché ciascuno sia avveduto su come esprimersi.
Ora, sulla proposta dell’onorevole Racco prima di chiedere un parere al relatore e alla Giunta c’è qualcuno che intende parlare a sostegno o contro l’emendamento dell’onorevole Racco?
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Condivido la parte di analisi politica del collega Racco quando dice che noi dobbiamo trovare un modo per avere una ricognizione. Oltre tutto mi pare, proprio su sua proposta, che in altra parte del collegato abbiamo ragionato sul ruolo degli enti strumentali e sul divieto che autonomamente enti strumentali possano partecipare alla costruzione di ulteriori soggetti perché, negli anni, su questo terreno si era creato un vero e proprio ginepraio del quale nemmeno autorevoli funzioni politiche spesso hanno avuto il quadro complessivo della questione.
Quindi, sul terreno politico ritengo condivisibile quella osservazione. Nel merito dell’emendamento, però, non posso che parlare contro, perché siamo in presenza di una società compartecipata che gestisce l’aeroporto dello Stretto.
Se oggi si manifesta questa sofferenza è perché in questi ultimi anni lì c’è stato un intervento significativo anche in termini di rafforzamento e di ammodernamento che ha prodotto una difficoltà rispetto all’attività primaria della struttura aeroportuale.
Quindi, pur condividendo l’aspirazione politica del collega Racco, nel merito non posso che votare contro e - se mi posso permettere – chiederei al collega di ritirarlo perché condividiamo lo spirito, ma l’elemento nel merito non può essere assolutamente condiviso perché di questa infrastruttura che è una delle più significative di questa Regione noi abbiamo bisogno.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole De Gaetano. Ne ha facoltà.
Presidente, anche io parlo contro. Come il collega Pacenza condivido lo spirito di quanto diceva il collega Racco sul fatto politico-generale riguardo i troppi enti sub-regionali a cui, periodicamente, il Consiglio e la Giunta sono costretti a ripianare i debiti e le perdite.
Però nel caso particolare dell’aeroporto dello Stretto, della Sogas, credo che dobbiamo fare uno sforzo maggiore perché è necessario un rilancio forte di questo aeroporto. Sono d’accordo completamente con quanto il collega Racco diceva, cioè sulla cattiva gestione che c’è stata dell’aeroporto dello Stretto negli ultimi anni, una pessima gestione, che mi auguro vada però subito a terminare e che ci sia un nuovo corso per il rilancio di questo aeroporto che voglio ricordare è l’unico aeroporto italiano che ha un bacino interregionale. Nella società di gestione dell’aeroporto dello Stretto oltre alla Regione Calabria, al comune di Reggio Calabria, alla provincia ed alla Camera di commercio di Reggio Calabria- c’è anche il comune e la provincia di Messina-, quindi oltre a servire una parte importante della Calabria serve una parte importante anche della Sicilia orientale.
Credo che dobbiamo fare uno sforzo nei prossimi anni per rilanciarlo sempre di più perché questo aeroporto ha rischiato di chiudere in questi ultimi anni - le vicende sono note a tutti -: per circa 2 mesi è stato chiuso, il fatto che mancavano alcuni permessi importanti per l’apertura dello scalo. Adesso salutiamo con favore la certificazione che è arrivata stamattina. Altri passi vanno, però, fatti e nuove rotte bisogna aprire per questo aeroporto, nuove compagnie aeree devono essere portate allo scalo di Reggio Calabria.
Solo così potremo rilanciare questo scalo importante e solo così potremmo dare una prospettiva di sviluppo turistico-economico di questa zona della Calabria.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Il parere è negativo. L’obiettivo di questo provvedimento, di questo articolo è di ricostituire il capitale sociale della Sogas.
E’ evidente che nel momento in cui – come tutti sanno – l’aeroporto ha avuto finalmente la certificazione, la mancata ricostituzione del capitale sociale porterebbe una sorta di perdita patrimoniale per l’ente. Di conseguenza la Regione ha interesse a mantenere la partecipazione al di là di ogni valutazione successiva circa la decisione di dismettere tutta o parte della partecipazione.
Anzi su questo probabilmente, se effettuiamo una valutazione sappiamo che tutti gli enti locali di Reggio Calabria e Messina sono interessati ad aumentare le quote e la partecipazione al 50 per cento della Regione è troppo alta e in contrasto con la normativa che prevede la dismissione di una parte del capitale pubblico verso soci privati.
PRESIDENTE
Parere della Giunta? Negativo.
Pensavo che una risposta potesse trasformarsi in un dibattito generale perché questo punto lo avevo trattato. Cioè, se noi non partecipiamo per quella cifra all’aumento del capitale sociale previsto, deciso e deliberato il destino cambia.
Si sta facendo una fatica adesso per riprenderlo, per quanto mi riguarda su questa vicenda degli aeroporti, dobbiamo discutere in termini di sistemi perché altrimenti uno dei punti di forza di un sistema dello Stretto - perché il punto è di candidarci a rappresentare anche l’area del bacino dello Stretto – viene meno e la responsabilità graverebbe solo sulle spalle della Regione.
Perciò, da questo punto di vista penso che non ci debba essere dubbio alcuno. Cioè, da questa norma dipende il destino dell’aeroporto di Reggio Calabria. Se noi non dovessimo ottemperare a questo impegno, dovremmo di fatto implicitamente comunicare e dire “chiudete”.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Racco.
Solo due parole, Presidente, per dire che mi ritengo soddisfatto intanto perché se ne è parlato. La mia era una provocazione, purtroppo sono stato assente in Commissione per cui non mi sono potuto esprimere come ho fatto qui.
La questione per me è parlarne, assumere impegni. L’impegno del Governo e della maggioranza va nella direzione da me auspicata per cui ritiro l’emendamento. Ovviamente il fatto tecnico è naturale, non era contro, l’importante è orientare gli investimenti. Grazie.
Allora, onorevole Nucera, per vedere se ho capito bene. A questo punto, lei la dichiarazione di voto la deve fare – se la vuole – rispetto all’articolo 4 nel suo complesso perché non ci sono più emendamenti. L’onorevole Racco ha ritirato il suo emendamento.
A questo punto lei può fare una dichiarazione di voto ma deve farla – se ritiene – sull’articolo 4 nel suo complesso. Se invece, una volta che non c’è più la richiesta di abrogare i commi 1 e 2, non ci sono più le ragioni per cui lei chiedeva di intervenire, io procedo.
Siccome è posto in votazione nel suo complesso l’articolo 4 a questo punto prima di dare la parola e sentiti i pareri favorevoli del relatore e della Giunta, per dichiarazione di voto ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, definirmi indignato è dir poco. Nasce questo mio stato di malessere dal constatare che si utilizzano strumenti di provocazione – così sono stati definiti – per raggiungere obiettivi di cui chiaramente non si intravede la conclusione, la meta.
E allora un emendamento è stato ritirato, emendamento che non commento, ma in ogni caso avrei votato così come la maggioranza si è espressa. Sottoscrivo e faccio mie tutte le parole dette dall’assessore che in ogni caso pongono un problema serio che è quello di trasportare su fatti istituzionali che devono coinvolgere tutti in maniera seria e coinvolgente vicende che invece trovano espressione fuori da quest’Aula anche e che assomigliano più a faide personale fra esponenti politici di responsabilità e di livello e non ad uomini responsabili delle istituzioni.
Sono fortemente indignato e lo ripeto proprio perché ritengo che la dignità dei ruoli debba essere sempre ed in ogni caso salvaguardata al di là di quelle che possono e devono essere le “provocazioni”.
La Sogas è una risorsa ed è un valore per la Calabria e si accetta tutto ciò che si può accettare tendente esclusivamente e solo a valorizzarne il suo contenuto, il suo valore proprio perché non si può – come diceva l’assessore Adamo – mortificare un aspetto così importante delle vie della nostra area, dell’area dello Stretto.
Questa è la dichiarazione che volevo fare, non voto, ovviamente, l’articolo 4 nel suo complesso e nel suo contenuto tecnico, ma ho voluto fare questa riflessione che non coinvolge un’area nel suo complesso.
Giovanni NUCERA
L’ho detto.
PRESIDENTE
Si astiene?
Giovanni NUCERA
No, voto a favore, sostengo il contenuto dell’articolo 4.
PRESIDENTE
Allora, sentita la dichiarazione di voto nel suo complesso dell’onorevole Nucera, l’astensione dell’onorevole Racco ed i pareri del relatore e della Giunta pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
E’ stato presentato un emendamento cosiddetto articolo 4 bis numero 15445 ecc. a firma dei consiglieri Borrello-Pacenza.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, l’emendamento che poniamo in discussione assieme al collega Borrello, mi si permetta – non è una esagerazione – sicuramente può rappresentare un elemento di forza in questa discussione e nello specifico rispetto all’assestamento di bilancio.
Di che cosa si tratta? C’è un capitolo della Finanziaria che prevede la disponibilità di 1 milione di euro per attività in difesa delle coste calabresi.
E’ una vecchia e drammatica questione di questa Regione. Ci sono state tante discussioni e tantissimi impegni sistematicamente disattesi. Con questo emendamento, si autorizza la Giunta regionale dentro una filosofia di sistema, il fatto che si tratta di un emendamento corposo è rapportabile al fatto che non si vuole fare un intervento estemporaneo punto e basta ma si vuole mettere in moto un processo organico di salvaguardia delle coste calabresi.
Nel frattempo si autorizza la Giunta regionale ad attivare questa posta finanziaria con l’istituto dell’accensione dei mutui perché a questo era finalizzato quel capitolo di bilancio e si impegna la Giunta regionale a predisporre un primo piano stralcio perché siamo consapevoli che con 1 milione di euro non si riesce ad affrontare la complessità dei bisogni delle coste calabresi.
Riteniamo però che sia estremamente importante che, dopo tanti anni in cui si è parlato attorno a questa questione, la Regione cominci ad attivare sia pure in via sperimentale e in base alle disponibilità finanziarie un primo quadro di interventi che poi successivamente speriamo già dalla prossima Finanziaria, possono essere ulteriormente rimpinguati e sostenuti con altre risorse da parte della Regione.
PRESIDENTE
Capisco che il ripascimento delle coste è come la ricrescita dei capelli, la capisco.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Intervengo, signor Presidente, solo perché anche nella discussione in Commissione era venuta fuori una esigenza di una modifica a questo emendamento, che condivido pienamente anzi l’ho detto anche nella discussione generale nel mio intervento.
E’ scritto al punto 10 “…per le finalità di cui al comma precedente la Regione concede ai comuni interessati un contributo costante e pluriennale per la durata massimo di 25 anni per la contrazione di mutui con istituto di credito abilitati il cui importo è pari all’80 per cento della data di ammortamento” e poi si precisa “ad eccezione dei comuni che versano in stato di dissesto finanziario o che non hanno rispettato il patto di stabilità”.
Si vogliono aiutare i comuni in dissesto o difficoltà ma i comuni con meno di 5 mila abitanti – si sa – sono stati esonerati dal patto di stabilità. Il che significa che questi comuni che sono in difficoltà e che non potrebbero sostenere questo onere verrebbero penalizzati.
Si era allora parlato in Commissione - mi pare ci fosse l’accordo e anche la disponibilità del dottor De Cello che aveva verificato la normativa – di prevedere anche per i comuni con meno di 5 mila abitanti l’esonero dalla rata di mutuo.
Siccome si parla di pochi comuni perché si parla di un’attività che in via sperimentale coinvolgerà pochi comuni non credo sia un onere eccessivo, sempre comunque nel limite della somma stabilita in bilancio.
Credo che il dottore De Cello avesse approfondito questa cosa.
Siccome contro questo emendamento non parla nessuno devo chiedere alla Giunta se l’emendamento proposto dagli onorevoli Borrello e Pacenza, con la correzione perché Pacenza è d’accordo…
(Interruzione)
Coordinamento formale? No, ma c’è, prima del coordinamento formale rispetto alla spesa aggiuntiva, da sentire il parere della Giunta.
(Interruzione)
Non c’è spesa aggiuntiva. I pareri del relatore e della Giunta sono favorevoli.
Pongo in votazione la richiesta di assunzione dell’emendamento.
(E’ approvato)
Sono tutti favorevoli perché anche l’onorevole Talarico, Presidente della seconda Commissione nella legislatura scorsa, spingeva contro il fenomeno dell’erosione delle coste.
Non essendoci emendamenti al primo comma dell’articolo 5, pongo in votazione il comma 1 con i pareri favorevoli del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
L’onorevole Fortugno ha presentato emendamento al comma 1 bis. Si tratta di una raccomandazione, è assunta, non si vota, vado avanti.
Poi c’è un emendamento al comma ter e uno al comma quater. Sono raccomandazioni, andiamo avanti.
Al comma 2 dell’articolo 5 è stato presentato emendamento protocollo 15516 a firma del consigliere Racco che così recita “All’articolo 5, il comma 2 è abrogato”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.
Presidente, anche questa proposta di abrogazione di questo comma va nello spirito di un utilizzo dei fondi pubblici e segnatamente dei fondi regionali con maggiore accortezza.
Trattandosi qui non di servizi di prima necessità, come quelli dell’aeroporto o che riguardino un investimento sulla gestione dell’aeroporto, di fatto un rilancio della economia e della competitività della Regione, credo che questo sia un organismo intanto inutile perché non so in questo periodo del mondo che corre così veloce, cosa possa servire un consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari di Crotone.
Cioè, una cosa di questo tipo credo che sia nata nei meandri della politica di qualche tempo fa per costruire dei rapporti che non credo abbiano una valenza sociale così impegnativa da portare un disavanzo in un anno di gestione per la quota regionale.
Vorrei chiedere alla Giunta – se c’è qualcuno che mi può rispondere – se questi 106 mila euro rappresentano il deficit legato alla quota regionale perché il deficit della società probabilmente è maggiore del consorzio.
C’è qualcuno che mi può dare risposte? Potremmo avere anche i numeri delle altre quote?
(Interruzione)
…2005, la spesa di 106 mila euro relativamente alla quota regionale. Questa quota regionale di che percentuale è in questo consorzio?
(Interruzione)
Voglio dire che c’è una proposta per ripianare 106 mila euro, la quota regionale. Stavo chiedendo che percentuale ha la Regione, se è l’80 per cento, se è il 50 o il 40 in linea di massima…
(Interruzione)
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Onorevole Racco, corrisponde al 33,3 per cento.
Luciano RACCO
Allora i 106 mila euro corrispondono al 33 per cento.
Io da calabrese vi chiedo se è moralmente sostenibile che la comunità calabrese debba pagare 150 mila euro di disavanzo di gestione per promuovere “…la cultura e gli studi universitari in Crotone”.
E’ così? Mi pare una cosa veramente poco morale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Sulla. Ne ha facoltà.
Credo che il collega Racco abbia equivocato dalla lettura…
(Interruzione)
No, si tratta intanto di un consorzio di attività universitarie che vanno già avanti da un po’ di tempo e che impegnano molti studenti, scusa, non è la promozione di attività culturali…
(Interruzione)
Non è un contributo per fare una manifestazione culturale, ci sono impegnati solo nella disciplina di giurisprudenza più di 400 giovani ed anche lavoratori che si avvicinano di nuovo agli studi e penso che la somma di 106 mila euro rispetto alle proposte che sono state avanzate anche da lei, onorevole Racco, per manifestazioni di valore inferiore penso, giustifica ampiamente questa spesa per la Regione, che è in sinergia col comune di Crotone, con la provincia e con imprenditori privati a partire dall’Assindustria.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Il parere è favorevole anche perché poi è in linea con l’intendenziale degli ultimi anni quindi…
(Interruzione)
Il parere è favorevole all’articolo, ma contrario all’emendamento perché sopprime…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento avanzato dal collega Racco.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 5, che è una conseguenza del comma 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 5.
(E’ approvato)
Al comma 5 dell’articolo 5 è stato proposto emendamento protocollo 15517 a firma del consigliere Racco che così recita “Dopo le parole “spese di bilancio 2005” eliminare l’espressione “ed in deroga alle procedure previste dalla stessa legge”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Racco. Ne ha facoltà.
Qui la cosa sorprendente è questo aumento di spesa di 1 milione 100 mila euro in deroga alle procedure previste dalla legge, per cui io chiedo non l’abolizione del milione e 100 mila euro, ma l’abolizione dell’espressione “in deroga alle procedure previste dalla legge”. Non capisco perché bisogna andare in deroga.
Se c’è un’esigenza dell’assessore o della Giunta per fare delle cose particolari non so, ma con tutto il rispetto per l’assessore, che è della famiglia socialista, noi in deroga alla legge preferiremmo non andare.
PRESIDENTE
Parere del relatore sull’emendamento?
Il parere è contrario perché la considerazione sul rispetto della legge sicuramente ci trova d’accordo, ma in questo caso adottare le procedure previste dalla legge porta matematicamente ad arrivare dopo i termini per poter utilizzare la previsione economica, di conseguenza produrremmo un residuo.
Luciano RACCO
…venga fuori qual è il progetto, cosa bisogna fare, è una cosa allucinante quella che sostenete…
Luigi INCARNATO, assessore ai Lavori Pubblici
…ma l’importo è finalizzato, se legge l’emendamento quindi è in deroga alla finalizzazione della spesa sempre attinente alla legge, quindi non c’è violazione in questo senso.
C’è una tempistica legata alle attività previste dalla legge.
(Interruzione)
Ho detto che la spesa prevista dall’emendamento è finalizzata nell’ambito di attività previste dalla legge e la procedura individuata dall’emendamento indica attività specifiche finalizzate per cui non c’è un mascheramento dell’emendamento, tanto per capirci. Io ho capito la sua osservazione.
Si investono 1 milione 100 mila euro in più quindi in questo bilancio, si ritiene importare fare questo investimento per questa cifra, non è che si perdono. Se noi vogliamo destinare 1 milione 100 mila euro per una cosa specifica, si destinano e si assume la procedura della legge. Oppure spiegate di che si tratta perché…
La legge prevede una tempistica per la presentazione dei progetti che è materialmente impossibile mantenere. Visto che siamo ad agosto, la tempistica prevista dalla legge è saltata, per cui l’unico modo per raggiungere l’obiettivo è non seguire la tempistica, chiaramente non andare contro quelli che sono i principi di trasparenza amministrativa…
Quando andiamo in deroga andiamo in deroga a tutto, non è una questione del termine, altrimenti mettiamo in deroga del termine.
Ma quando noi diciamo in deroga alle procedure della legge è cosa diversa, scusa Incarnato, poi se volete approvarlo fatelo però…
Posso fare una osservazione al collega Racco? La Giunta regionale avrebbe potuto scegliere la strada del capitolo di imputazione. Avremmo potuto mettere la somma in un capitolo, era la stessa cosa, non della legge. Però vogliamo dare trasparenza assoluta al percorso della spesa, dando possibilità, nei tempi stretti che ci sono, alle domande di concorrere alle iniziative e questa è l’unica formula che ci garantisce l’imputazione di una somma finalizzata, il rispetto della legge e la trasparenza sulle domande.
Credo si possa ritenere soddisfatto…
No, assolutamente perché è un termine troppo generico e in deroga alle procedure previste dalla legge, quindi non mi ritengo soddisfatto perché con questo testo noi superiamo tutte le procedure della legge.
Siccome non credo che nessuno abbia la caratura di poter fare quello che vuole, io continuo ad essere favorevole al mio emendamento. So di restare solo, ma preferisco così.
PRESIDENTE
I termini della questione sono chiari. Il collega Racco mantiene l’emendamento. Le risposte della Giunta non lo hanno soddisfatto…
Luciano RACCO
Se è solo temporale, io accolgo…
(Interruzione)
PRESIDENTE
Onorevole Chiarella, uno basta, per favore già io sono di troppo.
L’onorevole Racco ha dato una risposta precisa, la Giunta ha contro dedotto e non ha assunto il sub-emendamento.
A questo punto il parere della Giunta e del relatore sono negativi e il collega Racco mantiene il suo emendamento.
Pongo in votazione l’emendamento a firma del consigliere Racco.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 5 nella sua formulazione originaria.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 6 dell’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 7 dell’articolo 5.
(E’ approvato)
Prima di porre in votazione l’articolo 5 nel suo complesso ci sono una serie di raccomandazioni. C’è un emendamento integrativo-aggiuntivo dell’articolo 5 a firma del consigliere Cherubino ed altri in cui si prevedono “100 mila euro per il palazzo della cultura”, è il numero 93/9.
E’ una raccomandazione?
Cosimo CHERUBINO
Sì, se si è favorevole a trasformarlo in raccomandazione
PRESIDENTE
Poi c’è sempre un’altra integrazione a firma Cherubino ed altri che riguarda il consorzio per la promozione degli studi universitari.
UNA VOCE
Rispetto a questo emendamento, siccome si riferisce al consorzio per la “promozione degli studi universitari della Locride”…
Cosimo CHERUBINO
Lo posso illustrare, Presidente?
PRESIDENTE
Prego.
Il presente emendamento si rende necessario al fine
di coprire il vuoto normativo finanziario dei bilanci 2005-2007 relativamente all’intervento di spesa proposto.
Infatti, l’amministrazione provinciale di Reggio Calabria insieme
all’università degli studi di Messina e a due comuni della locride da qualche
anno hanno sottoscritto regolarmente innanzi ad un notaio l’atto costitutivo
del consorzio per la promozione degli studi universitari della locride che ha
sede a Locri.
Tanto i comuni
quanto la provincia e la Regione sono tenuti a corrispondere una quota
calcolata in ragione del numero degli abitanti che gravitano nelle aree
territoriali competenti. Questo è ben definito nell’atto costitutivo,
naturalmente.
Il rappresentante
della Regione Calabria nel consorzio è attualmente l’assessore alla cultura e
alla pubblica istruzione pro tempore del comune di Locri.
Di recente, gli studenti che frequentano il locale consorzio si sono mobilitati dando vita ad una serie di manifestazioni e di scioperi per quanto riguarda il consiglio di amministrazione che ha rappresentato delle difficoltà nel continuare a gestire la struttura universitaria.
Adesso la Regione – è inutile dirlo – è normale che abbia una notevole esposizione debitoria verso il consorzio tale da mettere a serio rischio la prosecuzione delle attività didattiche.
Col presente emendamento si propone la spesa di euro 50 mila a favore del citato consorzio sicuramente irrisoria ma almeno si riesce a consentire la prosecuzione temporanea dell’attività didattica in attesa della stesura del bilancio di previsione per l’esercizio 2006. Grazie.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Luigi INCARNATO, assessore ai lavori pubblici
Il parere della Giunta può essere favorevole a condizione che il consigliere Cherubino trattandosi di un residuo del 2005 possa convenire sull’ipotesi di 30 mila euro di finanziamento.
Allora il parere della Giunta è favorevole nella rimodulazione, insomma.
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
C’è questo emendamento 5 ter a firma Occhiuto protocollo 15494 che è ritirato.
Poi onorevole Racco, le chiedo scusa. Io poco fa per come sono disposti gli emendamenti avevo fatto… c’è un suo emendamento al comma 6 ed io inavvertitamente – chiedo scusa sia a lei che all’Aula – ho fatto votare il comma 6.
Lei ha diritto ad illustrare il suo emendamento al comma 6 e successivamente vedere. Si tratta dell’emendamento protocollo 15518 che così recita “Al comma 5, comma 6, dopo le parole “spese del bilancio 2005” eliminare l’espressione “ed in deroga alle procedure previste dalla stessa legge”, anche questo interviene sulle deroghe.
Luciano RACCO
Sì, Presidente, vale ciò che ho detto per l’altro. Cioè, il problema della deroga alla legge e quindi, è inutile ripetere, lo spirito è quello di capire per quale ragione bisogna derogare e se la Giunta può fare a meno di tante deroghe.
Per quanto riguarda il parere ci riportiamo alla comparsa iniziale, cioè ci riportiamo a quanto detto per il comma 5.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ respinto)
Pongo in votazione il comma 6, che avevamo già votato precedentemente.
Prima di porre in votazione l’articolo 5 nel suo complesso ho dopo il comma 6 un emendamento. Però, questo articolo su cui da parte della Giunta c’è una ipotesi di accoglienza con una cifra più limitata, non è materia di questo collegato ma di finanziaria.
Le posso anticipare il parere della Giunta che vuole finanziare con 1 milione di euro, ma non lo possiamo votare qui. Sta nella sala da pranzo, diciamo, in questo momento siamo sotto che stiamo per salire, quindi si voterà dopo questo, ma lo dobbiamo discutere in un altro momento …
Poi ho sempre all’articolo 5 dopo il comma 6 “al fine di assicurare continuità all’attività di alta formazione dell’università di Reggio Calabria presso il polo didattico universitario del centro ricerca avanzata di Lamezia Terme è previsto…” Si tratta di un emendamento numero 88 a firma del consigliere…. È quello del centro avanzato di Lamezia Terme.
Si illustra da sé? Parere del relatore?
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Il parere è favorevole. Cortesemente chiedo, Presidente, che si richiami il Vicepresidente per il prosieguo per avere un raccordo…
PRESIDENTE
Le voglio dire, prima di andare avanti…
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
No, qui passiamo tranquillamente avanti, non c’è dubbio. Il dato, però, è di avere il Vicepresidente qui per dopo.
Pongo in votazione questo emendamento a firma dei consiglieri Chieffallo e Talarico col parere favorevole del relatore e della Giunta.
(E’ approvato)
Qui mi sto confondendo, cari colleghi.
Sempre all’articolo 5 c’è un emendamento numero 76 a firma dei consiglieri Sulla, Sculco, Michelangelo Tripodi che così recita “A valere sulle risorse stanziate per l’attuazione della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16, allocate all’Upb 5.2.01.02 la somma di euro 100.000,00 è destinata alla “E’… solidarietà- Associazione umanitaria Onlus” per la realizzazione di opere di beneficenza”. Questa è una raccomandazione.
Pongo in votazione l’articolo 5 nel suo complesso per come emendato nelle sue parti.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Si passa adesso all’articolo 7.
Pongo in votazione il comma 1 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 4 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 7.
(E’ approvato)
E’ stato presentato al comma 6 dell’articolo 7 un emendamento protocollo 15521 a firma del consigliere Racco che così recita “Si propone di abrogare il comma 6 dell’articolo 7”.
E’ quello per far fronte alle spese di finanziamento di rappresentanza della sede di Bruxelles. E’ autorizzato. Lei propone di abrogare…
Luciano RACCO
Sì, Presidente, io propongo di abrogare questo comma nel senso che ritengo non importante questa sede.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Noi brilliamo per essere l’unica Regione a non avere una sede a Bruxelles e purtroppo nei risultati si vede. Aspireremmo ad essere fra quelle che hanno una sede a Bruxelles e riescono a spendere i fondi comunitari, quindi crediamo che anche in questo caso i risultati si vedranno.
Luciano RACCO
Quindi c’è un impegno in direzione di operare meglio? Ritiriamo l’emendamento.
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Grazie.
PRESIDENTE
Prima di mettere ai voti l’articolo 7 nel suo complesso ho un comma aggiuntivo, un emendamento a firma Occhiuto protocollo 15489 che così recita “1 Bis. A valere sulle risorse allocate all’Upb 6.2.01.02 la Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo annuale all’associazione italiana per la sclerosi multipla di Cosenza, pari a 80.000 euro per le attività svolte presso il centro per la diagnosi e la terapia della sclerosi multipla individuato negli obiettivi del piano per la salute regionale ed operativo a Cosenza”. Si tratta di un contributo di 80 mila euro… è una raccomandazione. Vado avanti allora.
Poi c’è un emendamento a firma Pacenza che riguarda i servizi di sviluppo agricolo…
Franco Mario PACENZA
E’ ritirato.
Bene, è ritirato.
C’è un emendamento 7 bis a firma del consigliere Occhiuto il 15498 che così recita “Art. 7 bis
1. La Giunta regionale, al fine di promuovere ed incentivare misure concrete per garantire una maggior sicurezza alle imprese commerciali ed artigiane aperte al pubblico che all'interno dei loro luoghi di lavoro svolgono attività sottoposte al rischio criminalità, nonché alle imprese operanti nel settore turistico ed ai pubblici esercizi, concede contributi a fondo perduto nell'ambito della assistenza tecnica e riorganizzazione aziendale alle piccole e medie imprese del settore per l'attuazione di interventi realizzati direttamente da commercianti, esercenti o artigiani, singoli o attraverso forme associate di piccoli o medi operatori, anche promossi dalle organizzazioni di categoria.
2. Sono ammissibili al contributo regionale progetti relativi all'acquisto ed alla installazione di sistemi di sicurezza attivi e passivi interni alle imprese commerciali ed artigiane aperte a1 pubblico situate nel territorio della Regione Calabria.
3. Per il conseguimento delle finalità di cui al comma 1, la Giunta concede contributi, a titolo della regola comunitaria "de minimis" di cui al Regolamento (CE) n. 69/2001 del 12 gennaio 2001, nella misura pari al 50 per cento delle spese ammissibili.
4. La Giunta regionale stabilisce con propria deliberazione i criteri, le modalità ed i termini per la concessione, l'erogazione e la revoca dei contributi. Agli oneri derivanti dall'attuazione degli interventi del presente articolo, quantificati in curo 300.000, si provvede con le risorse allocate all'UPB 2.2.02.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Si tratta di un emendamento del quale abbiamo già discusso in Commissione, nei lavori preparatori del Consiglio, e lì per la verità c’era stata una convergenza almeno in ordine all’obiettivo che l’emendamento intende perseguire. Si tratta, cioè, di disporre affinché anche in Calabria avvenga quanto sta già verificandosi in altre Regioni, dove la Regione contribuisce in qualche modo alle spese delle aziende operanti nella regione stessa affinché si dotino dei sistemi di allarme, dei sistemi di sicurezza.
Questo va nella direzione di recuperare una norma che è già praticata in altre Regioni.
In Commissione, l’onorevole Adamo se ne ricorderà, qualche problema c’era stato in ordine alla norma finanziaria perché per iniziative del genere si potrebbe fare ricorso anche ai fondi del Pon o del Por.
Quindi ci eravamo lasciati in Commissione con l’impegno a trovare una rimodulazione in Aula che consentisse l’approvazione dell’emendamento in questione.
Non so che valutazione successivamente alla riunione della Commissione abbiano fatto il relatore e l’assessore Adamo.
Comunque ne chiedo l’approvazione magari anche con la rimodulazione che la Giunta intende fare.
L’onorevole Occhiuto chiede se la Giunta è preparata a rispondere e ad esprimere il parere.
Il parere sulla norma è positivo. Per quanto riguarda la norma finanziaria, il problema non è della quantificazione perché non saremmo in grado di farlo.
Ci vuole una norma finanziaria che giustifichi l’approvazione della norma. Ricorriamo ad una forma di norma finanziaria simbolica al fine di verificare se questa norma può essere utilizzata per i programmi di spesa, quindi mettiamo giusto 20 mila per poter approvare la norma. Va bene?
A me interessa che si recepisca la necessità di provvedere in questa direzione. Se oltre a questa norma simbolicamente apposta potessimo noi in coordinamento formale recepire anche il senso della proposta dell’onorevole Adamo, dire cioè che in sede di prima applicazione, peraltro si tratta di qualche mese, o comunque trovare una perifrasi che traduca ciò che l’onorevole Adamo ha detto, è ancora meglio. Mi ritengo comunque soddisfatto del contributo della Giunta su questo emendamento.
PRESIDENTE
Pongo in votazione questo emendamento a firma Occhiuto per come formulato.
(E’ approvato)
Io ho messo il comma 7 bis, come comma 7 dell’articolo 7.
Pongo così come riformulato in votazione l’articolo 7 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 8 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Non ho emendamenti all’articolo 9… io non so se questi emendamenti che ci sono dopo l’articolo 9 sono aggiuntivi all’articolo 9 o sono 9 bis? Come li consideriamo tecnicamente? “Onorevole” De Cello, il 9 bis rimane tale e diventa 10 o diventa ultimo comma dell’articolo 9? Che mi consiglia, le chiedo scusa, possiamo anticipare il coordinamento formale perché se è un 10 lo discutiamo dopo, se è un comma aggiuntivo prima di votare l’articolo 9 nel suo complesso…
E’ un 9 bis, ha ragione lei, bisogna seguire l’ordine complessivo…
PRESIDENTE
Benissimo.
Pongo in votazione l’articolo 9 nel suo complesso.
(E’ approvato)
A questo punto prima di passare all’articolo 10 c’è un articolo 9 rafforzato che è l’emendamento protocollo 15525 a firma dei colleghi Chieffallo e Racco.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Chieffallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, onorevoli colleghi, fermo rimanendo il problema complessivo che abbiamo come Consiglio regionale e che avete come maggioranza in modo particolare della riorganizzazione della riforma – è meglio questo titolo – degli enti strumentali sub-regionali per riportare gli stessi a quelle che sono le prerogative che gli stessi enti sub-regionali dovranno poter affrontare rispetto al lavoro che dovrà svolgere la Regione Calabria - e mi riferisco ad Arssa, Afor e per alcuni versi anche a Fincalabria – dicevo che ferme rimanendo queste prerogative alle cui riforme - faccio cenno - il Partito socialista tiene molto per essersi battuto molto anche nella legislatura passata con scarsissima fortuna, devo dire, facendo leva anche alle iniziative programmatiche dell’onorevole Presidente della Giunta regionale che su questa materia si è impegnato ed in attesa che la riforma avvenga e possa essere approvata presentiamo questo emendamento che in qualche modo incomincia a muoversi in direzione della riforma.
Gli enti strumentali sub-regionali: Arssa, Afor e Fincalabra in genere sono stati trascurati, ma in questo caso specifico per quanto riguarda il centro agroalimentare di Lamezia Terme sul quale mi dovrei un po’ soffermare in quanto è un centro pilota nella innovazione e la ricerca, questo è stato abbandonato a se stesso – non so se c’è il collega Dima alle mie spalle – è stato molto trascurato anche nella passata legislatura dall’assessorato all’agricoltura.
Questo centro rappresenta, secondo me, un fiore all’occhiello nell’ambito della ricerca e della innovazione in un settore trainante ed importante qual è quello agro-alimentare; è ubicato ed è allocato all’interno di una struttura importante che ha sede a Lamezia Terme, con un centro congressi unico in Calabria, con quella capienza di circa 2500 posti. Anticipando la riforma, visto che questo centro ha bisogno di essere sostenuto e riorganizzato al più presto possibile, l’Arssa, l’Afor e Fincalabria dovranno ritirare – questo è il significato dell’emendamento – entro 60 giorni le loro quote.
La Giunta regionale provvederà a costituire un comitato con due membri della Giunta e tre del Consiglio regionale, di cui due in rappresentanza della minoranza, per consentire di ripartire immediatamente prima ancora che la già difficile situazione in cui versa il centro possa incancrenirsi per ripartire con un minimo di organizzazione e dare a questo punto importante della ricerca calabrese prospettive immediate prima di sopravvivenza e poi di sviluppo.
Penso che rispetto all’esigenza di mettere in campo un processo di riforma vera degli enti strumentali della Regione non mi pare ci possano essere più né contrarietà né tentennamenti.
Sono ormai sotto gli occhi di tutti strumenti obsoleti, inutili e dannosi. Poi dall’altra parte ci sono anche altri vuoti.
Non è vero che la Regione in termini di stimoli, di programmazione e di sostegno alle azioni che sceglie di fare non debba starci. Il punto è come starci e con quali strumenti ci può stare.
Penso che questo è un punto sicuramente di governo e di politica su cui questo Consiglio nei prossimi mesi si dovrà misurare. Quindi, io rappresento la necessità di avere una visione di insieme sulla strumentazione regionale e di avere come bussola di riferimento la razionalizzazione e la produttività.
Noi abbiamo situazioni in cui di fatto negli anni si sono costruite vere e proprie sanguisughe di risorse pubbliche in una condizione di assoluta inefficienza e tantissime volte fuori da qualsiasi controllo.
Quindi da questo punto di vista noi non abbiamo un atteggiamento conservatore o di resistenza su queste questioni.
Penso, però, che questo ragionamento vada fatto mettendo mano ad una strumentazione legislativa che si faccia carico di questo percorso se su questo troviamo sintesi.
Penso possa essere una sintesi positiva che possa andare anche al di là della maggioranza. Su questo terreno, quindi, io ritengo che gli stimoli che anche in queste prime battute di legislatura da parte di nuovi colleghi dai banchi del Nuovo Psi sono sistematicamente venuti anche poco fa con forme di provocazione, stavano dentro una stessa filosofia sulla quale penso si può ragionare.
L’ultima cosa, per la verità, collega Chieffallo non l’ho capita perché io immagino un percorso in cui noi mettiamo in campo una capacità di riforma vera. Pensare a cose come comitati in cui addirittura ci siano consiglieri regionali… dobbiamo tenere sempre più fuori il consesso della Regione dai fatti gestionali.
Questa cosa per la verità non riesco a percepirla, perché non so cosa andrebbero a fare in questo o in quell’ente strumentale, con una sorta di commissariamenti impropri, i consiglieri regionali, funzionari e rappresentanti di altri istituti. Mi pare che se partiamo da un assunto che può essere condiviso, innovativo e riformatore, questo sbocco non sia adeguato a questo tipo di ragionamento.
Quindi io assumo il percorso che veniva tracciato con i chiarimenti che facevo, ma rispetto poi alla conseguenza cui arrivava il collega Chieffallo, io esprimo contrarietà.
PRESIDENTE
Parere della Giunta su questo emendamento?
Presidente, condivido gran parte del ragionamento che ha fatto il capogruppo Pacenza. Non v’è dubbio che sulla questione che riguarda gli enti strumentali bisognerà fare una discussione che non potrà essere sbrigativa né di poco conto.
Bisognerà fare una discussione molto approfondita e probabilmente bisognerà pervenire anche a scelte e decisioni importanti e significative in una direzione di riordino e di rilancio.
Credo che fra l’emendamento proposto dal consigliere Chieffallo e questa esigenza di discussione di carattere più generale che saremo chiamati a fare potremmo – cogliendo il senso delle argomentazioni che sono venute dal consigliere Chieffallo – limitare gli emendamenti agli aspetti che riguardano la Fincalabria.
Per cui ne propongo una composizione in questi termini. “Gli enti strumentali Arssa, Afor e Fincalabria ritireranno entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge le partecipazioni alla Società per azioni agroalimentare di Lamezia Terme al fine di organizzare il centro dell’innovazione e della ricerca agroalimentare la Giunta regionale nominerà un apposito comitato costituito da 5 rappresentanti di cui due componenti della Giunta regionale e tre consiglieri regionali di cui due appartenenti alla minoranza”.
Invito il consigliere Chieffallo ad aderire a questa impostazione che non inficia la necessità, il bisogno manifestato di affrontare una discussione più complessiva per quanto riguarda gli enti strumentali ed il ruolo che dovranno giocare nell’assetto economico della nostra realtà.
Probabilmente io non sto comprendendo il senso del ragionamento che si sta facendo. Mi pare che all’inizio della seduta proprio su un emendamento che voleva presentare l’onorevole Senatore l’Aula ha assunto una posizione diversa, contraria perché si trattava di un emendamento fuori termini.
Io volevo chiedere se questo emendamento è stato formalizzato nei termini oppure no. Credo che non si possono usare due pesi e due misure. Se si stabilisce un criterio, che è generale, quel criterio poi si deve adottare anche perché a me interessa- l’ho detto prima ed ho apprezzato anche le assicurazioni che in questa direzione ha dato anche il Presidente Bova- che non si costituisca un precedente.
Il Regolamento nostro dice che gli emendamenti vanno protocollati alla Segreteria dell’assemblea 24 ore prima della seduta. E’ l’unico strumento che ha la opposizione, quello del ricorso al Regolamento, per svolgere l’azione che istituzionalmente è preposta per l’opposizione, ma è come se questo principio diventasse un principio che costituisce precedente.
Il senso dell’emendamento credo possa essere anche recepito, ma giusto come raccomandazione non come testo di legge nel senso che se anche il Governo, e settori autorevoli della maggioranza – come mi pare – sono d’accordo che l’Esecutivo assuma in Aula impegno di procedere nella direzione prevista dall’emendamento, non costituiamo un precedente altrimenti significa che oggi abbiamo fatto due pesi e due misure e credo che questo oggi il Consiglio regionale non debba permetterselo.
PRESIDENTE
Onorevole Occhiuto, io l’ho ascoltata attentamente ed in parte condivido anche il contenuto del suo intervento, però in tutta onestà ritengo che si tratti di un sub-emendamento che si collega all’emendamento di Chieffallo e Racco come sub-emendamento. Per cui, se i colleghi sono d’accordo ritengo che si possa procedere a chiedere il parere del relatore e della Giunta. Grazie.
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Nella formulazione proposta dall’onorevole Sculco il parere è favorevole.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Io propongo, se siamo d’accordo, anche per non rinviarla a coordinamento formale, di sospendere un attimo su questo punto e di andare avanti con gli altri articoli.
Nel merito, lo spirito col quale viene proposto questo sub-emendamento perché poi di questo si tratta onorevole Occhiuto, è chiaro, è restrittivo rispetto al testo che abbiamo discusso.
Mentre il testo, come ricordava giustamente l’onorevole Pacenza, va in una direzione di creare le condizioni per un riordino di tutte le partecipazioni degli enti strumentali, il problema attraverso questo emendamento si riduce a quelle partecipazioni che oggettivamente sono più esposte.
Noi più avanti dovremo approvare anche un emendamento attraverso il quale dobbiamo finanziare persino le spese di manutenzione, di funzionamento corrente e quotidiano, elementare, del centro agroalimentare di Lamezia Terme.
C’è la preoccupazione - e per questo si è ritornati sul testo – che una norma che tout court impedisce agli enti strumentali di partecipare, anche se è previsto un piano di dismissione governato dalla Giunta, potrebbe comportare dei conflitti e dei contrasti rispetto al quale è difficile l’esercizio del governo.
Non cambia lo spirito. Da questo punto di vista si interpreta bene anche il senso delle cose che ha detto Pacenza, però in questo emendamento c’è il ricorso a questa forma di comitato.
Tutti sanno, anche i proponenti sia Chieffallo che Sculco, che è una forma impropria perché anche questa è materia che richiede un riordino. Questo comitato non si sostituisce alla gestione ma deve essere assunto in maniera assolutamente temporanea, rapida proprio per garantire il passaggio, trovare una forma attraverso la quale adottare un soluzione, anzi se siamo in grado nel frattempo di prefigurare attraverso nuovi passaggi quella che deve essere la nuova gestione, evitiamo pure che si insedi questo comitato perché altrimenti sarebbe una contraddizione, ché non solo la Giunta non deve gestire ma ancor di più il Consiglio, quindi una contraddizione assai palese per cui nel merito si sostiene. Se siamo d’accordo così e lo interpretiamo come sub-emendamento, inteso non come formale rappresentazione ma come frutto di una discussione correttiva, lo possiamo lasciare con questo intento ed approvarlo.
Mi pare giusto che la sua posizione sia rispettata e valorizzata, quella è, solo che in questo emendamento viene riportato solo al centro agroalimentare di Lamezia Terme questo è il punto. L’osservazione sul comitato è giusta, però se c’è questa temporaneità e poi troviamo anche con le strutture come fare, penso che va bene.
Votiamo a favore, se Pacenza è anche d’accordo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Chiedo alla Presidenza che comunque prima di votare venga illustrato il testo di questo emendamento, perché io mi riservo di verificare se è presentato nei termini o si tratta di un emendamento che invece nei termini non è stato presentato, con tutti i rilievi che quanto dico può avere sulla regolarità dei lavori della seduta.
PRESIDENTE
“Gli enti strumentali Arssa, Afor, Fincalabria ritireranno entro 60 giorni dall’approvazione della presente legge le partecipazioni alle Spa agroalimentari di Lamezia Terme. Al fine di organizzare il centro della innovazione e della ricerca agroalimentare, la Giunta regionale nominerà un apposito comitato costituito da 5 rappresentanti di cui 2 componenti della Giunta regionale e tre consiglieri regionali, di cui due appartenenti alla minoranza”.
Questo è il testo del sub-emendamento che pongo in votazione.
(E’ approvato)
Quindi essendo stato approvato questo emendamento viene respinto l’emendamento protocollo 15525.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Sull’emendamento appena approvato chiedo il coordinamento formale perché c’è un problema di congruità dei testi.
PRESIDENTE
Su richiesta dell’assessore al bilancio viene richiesto il coordinamento formale sull’emendamento testé approvato.
Si passa adesso all’emendamento 9 bis…
Onorevole Occhiuto, possiamo ragionare su questo emendamento alla fine?
(Interruzione)
Io non c’ero, non è che voglio intervenire, sarebbe presuntuoso da parte mia. Se possiamo ragionare alla fine, penso che si possa fare…
(Interruzione)
Tutto rimane, come no.
C’è un emendamento protocollo 15483 a firma del consigliere Borrello che così recita “Dopo l'articolo 9 si aggiunge il seguente articolo: 9 bis.
1. La Regione concorre alla organizzazione presso il Polo didattico universitario di Vibo Valentia, dove è stato istituito con Decreto Rettorale n. 130 del 10 Dicembre 2001 un corso di laurea di primo livello in "Gestione dei Rischi Naturali", afferente alla Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell'Università della Calabria, due corsi di perfezionamento di durata annuale e per 60 crediti formativi cadauno, riservati ai laureati di primo livello per consentirne l'accesso, senza debiti formativi, alla Laurea di secondo livello in "Ingegneria per l'Ambiente e il Territorio" e "Scienze Geologiche".
2. La Giunta regionale, previo parere della competente commissione permanente, approva un regolamento finalizzato a disciplinare il rapporto con l'Università della Calabria in fruizione della convenzione da stipulare.
3. Agli oneri derivanti dall'applicazione del presente articolo, stimato per il 2005 in Euro 90.000,00 si provvede mediante la riduzione degli U.P.B. 2.2.01.04 (Promozione turistica), 5.2.01.02 (Promozione culturale) e 5.2.01.02 (Contributi ai Teatri Città capoluogo)", rispettivamente per Euro 30.000,00 ciascuno.
Per gli anni successivi si provvederà con la legge annuale di bilancio.”
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, l’emendamento sostanzialmente è finalizzato alla organizzazione di due corsi di perfezionamento di durata annuale presso il polo didattico universitario di Vibo Valentia che è stato istituito con decreto rettorale del 10 dicembre 2001.
Si parla di lauree di primo livello nella disciplina della gestione dei rischi naturali che è afferente la facoltà di scienze matematiche, fisiche e naturali dell’università della Calabria.
L’idea consiste nel dare la possibilità a questi ragazzi laureati di primo livello di poter accedere alla laurea di secondo livello in ingegneria per l’ambiente ed il territorio ed in scienze geologiche attraverso un corso di perfezionamento che attribuisce loro 60 crediti formativi.
Quindi, l’accesso alla laurea di secondo livello senza debiti formativi. La disciplina di questo rapporto convenzionale che deve nascere a mio giudizio con l’Università della Calabria sarebbe regolamentata da una iniziativa della Giunta regionale che attraverso il parere della Commissione permanente istituisce il rapporto convenzionale con l’Università della Calabria.
Per quanto riguarda la copertura finanziaria per un 2005 che è quasi agli sgoccioli, viene ipotizzato un fabbisogno di 90 mila euro che sostanzialmente andrebbe a ridurre per 30 mila euro ciascuno tre Upb previste nell’assestamento di bilancio come vengono previste nello stesso emendamento direttamente. Grazie.
PRESIDENTE
Parere del relatore e della Giunta? Favorevole.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Il parere è favorevole con la richiesta di coordinamento formale perché come lei vede è la dislocazione di risorse da capitoli ad altri capitoli.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento testé illustrato dall’onorevole Borrello.
(E’ approvato)
E’ stato presentato emendamento protocollo 15484 a firma sempre dell’onorevole Borrello che così recita “Dopo l’articolo 9 si aggiunge l’articolo 9 ter “La Regione destina annualmente a favore del comune di Vibo Valentia una somma pari allo 0,1 per cento dell’importo introitato per accise sulla benzina da destinare ad interventi di riqualificazione della frazione “Marina”, sede dei depositi costieri di carburante”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Borrello. Ne ha facoltà.
Presidente, questa è una vecchia questione, che si discute in questo Consiglio da diversi anni.
Parliamo della presenza nella frazione Marina della città di Vibo Valentia dei depositi costieri di carburante. La presenza di questi depositi consente alla Regione un introito rispetto alle accise sulla benzina di circa 320 miliardi di vecchie lire all’anno.
Ora è chiaro che la presenza di questi depositi, con tutto ciò che comporta un’attività produttiva all’interno di quel territorio, crea condizioni di grande precarietà ai limiti, addirittura, di una condizione di vivibilità, molto precaria, appunto.
Credo che la Regione, che ha un riferimento certo su questa presenza, dovrebbe in qualche maniera avvertire l’obbligo, la responsabilità di aiutare il comune di Vibo a poter programmare degli interventi di riqualificazione su quel territorio, che, per chi non lo conosce, è veramente devastato da queste attività quotidiane. Dare,quindi, la possibilità al comune di Vibo di programmare un intervento di riqualificazione, attribuendogli una percentuale quasi irrisoria dell’ammontare complessivo di questi introiti che viene quantificata nello 0,1 per cento.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Il tema che pone questo emendamento è assai delicato e complesso. Capisco il ragionamento dell’onorevole Borrello che pone la preoccupazione della riqualificazione ambientale di un’area sottoposta a possibili danni dovuti ad un insediamento di depositi carburante.
Ci sta tutto il ragionamento, ma comunque il parere è negativo.
(Interruzione dell’assessore Tommasi)
No, collega Tommasi, è un punto serio.
E’ un problema la cui risposta non la possiamo dare per queste vie, in quanto interferiremo in una sorta di modello di federalismo fiscale e regionale che sappiamo dove comincia e non dove finisce.
Del resto il gettito proveniente dalle accise riguarda la benzina che si consuma in Calabria. Non è come, per esempio, il caso di Crotone dove c’è l’estrazione metanifera in quello specchio di mare e quindi i conseguenti danni che si producono.
Ora che il problema che pone Borrello bisogna verificarlo nelle sedi di programmazione della Giunta per quanto riguarda le qualificazioni ambientali ci sta tutto. Ma che noi per norma possiamo destinare una percentuale dei proventi del gettito fiscale per questa voce è una misura assai forte che farebbe giurisprudenza in Italia, stiamo attenti su queste cose.
Presidente, la questione che pone l’onorevole Borrello è importante.
Come sottolineava il collega Adamo ha, però, percorsi diversi rispetto all’importante provvedimento adottato per Crotone.
Credo che nella programmazione generale che si sta portando avanti ci sia anche una previsione di accordo di programma quadro per un sistema integrato di tutela delle coste e del territorio interno.
Credo che al riguardo questo impegno per quanto riguarda non solo Vibo ma tutto il territorio calabrese sicuramente andrà nella direzione di una riqualificazione puntuale del nostro territorio e anche Vibo sicuramente come le altre località della nostra regione godrà di questo Apq che da qui a breve sarà realizzato. Grazie.
Al di là della scelta, della votazione forse sono stato io poco chiaro nella esposizione.
Assessore Tommasi, diciamo che intanto Crotone non c’entra niente. Poi il fatto che si dica Apq… qui il mare non c’entra niente. E’ la seconda cosa che non c’entra, così come non c’entra neanche la costa o Crotone.
Rimuoviamo quindi questi aspetti. Nessuno ha parlato di Crotone, che è un’altra situazione.
Io parlo di un centro abitato composto da 15 mila abitanti, sottoposto quotidianamente a dissesto stradale, a rottura di infrastrutturazioni, a condizioni invivibili di un minimo di civiltà. Lasciamo stare il mare, che è un’altra cosa.
D’altronde, sulle coste credo ci sia stata prima un’approvazione che va finalmente nella direzione di intervenire su questo problema dell’erosione.
Il problema è qui però un altro, io non ho nessuna difficoltà ma ho avvertito il forte senso di responsabilità di porre la questione.
Né mi può soddisfare più di tanto il fatto che si dica che addirittura faremmo giurisprudenza o chissà quale grande novità. Poi i depositi costieri - e lo dico a chiarimento completo della storia – sono allocati nella città di Vibo Valentia, frazione Marina, quartiere Pennello laddove vivono circa 15 mila persone che dalla mattina alla sera, non esclusi i festivi, sono soggetti e sottoposti ad un via vai di tante di quelle attività che rendono il territorio invivibile.
Per la presenza di questi depositi costieri- perché sono lì, se fossero in altri posti evidentemente il ragionamento potrebbe riguardare altri territori – la Regione introita circa 320 miliardi di vecchie lire…
Allora c’è un comune che ha questa “croce” nel proprio territorio, chiamiamola così, rispetto ad un esborso, oggi c’è una possibilità di introito da parte della Regione di 320 miliardi l’anno: io vorrei capire quale potrebbe essere la grande difficoltà di destinare a quel comune, finalizzandola agli interventi di riqualificazione e di manutenzione, una ics somma. Potrebbe essere anche forse non eccessivo lo 0,1 diciamo lo 0,5 ma comunque mettiamo in condizione questa gente di vivere in maniera un poco più civile e decente. Grazie.
PRESIDENTE
Siccome vogliamo capire quello che avviene per agire in maniera consapevole, credo che sia utile riascoltare il Vicepresidente Adamo.
Io colgo l’opportunità dopo l’intervento del collega Borrello di ribadire il punto.
E’ indiscutibile che il problema posto dal collega Borrello abbia una sua fondatezza. Borrello sta ponendo a quest’Aula una necessità che è quella di riqualificare per i danni conseguenti la presenza di quel deposito l’area interessata.
Questo tema è indiscutibile ed io a questo proposito dico che la Giunta in sede di programmazione dei propri interventi non può non farsene carico per prevedere come e quando in termini di risorse finanziarie investire per affrontare e risolvere questo problema.
Discuto l’altro aspetto. Cioè, il modo come noi dobbiamo trovare i finanziamenti per intervenire in questa direzione.
Supponiamo un attimo che non si discuta né di Vibo né della questione riguardante quell’area e di tutto ciò che è derivante dalla presenza di quel deposito.
Vorrei che si valutasse la norma per quella che è, nella sua sostanza formale e giuridica.
Quella è una norma di fatto di ripartizione di un gettito fiscale sulla base di un principio territoriale, sulla base dell’acquisizione di un diritto dovuta alla presenza di un deposito di carburante in quell’area.
Se noi sanciamo questo principio, in questo caso rischiamo di debordare seriamente.
Oltre tutto la norma interviene su un gettito che non è aggiuntivo ma è solo un provento che era già compreso nei trasferimenti e che in base alla riforma del sistema fiscale oggi viene in virtù del ricavato inteso come accisa sulla benzina.
Quindi io non discuto che la Regione si debba far carico di risanare quell’area, ma discuto il modo in cui lo finanziamo. Se introduciamo questa norma, a mio avviso sbagliamo.
Pertanto, la proposta che faccio io qual è? Assumere l’impegno come governo regionale di intervenire nella direzione proposta da Borrello e chiedere al collega Borrello, che è assai esperto di materie legislative, di non mettere nemmeno ai voti questo emendamento perché sarebbe antipatico che lo mettessimo ai voti per bocciarlo.
Perché la bocciatura, il non accoglimento potrebbe essere equivocato come la manifestazione di una volontà della Giunta e dell’Aula di non voler intervenire su quell’area. Il discorso è un altro e penso che su questo ci si possa incontrare con l’esigenza posta da Borrello anche attraverso il ritiro di questo suo emendamento.
Signor Presidente, sarò brevissimo solo per fare una considerazione che è la seguente.
Sono d’accordo con il collega Borrello ha cercato di mettere sotto la lente di questo Consiglio un problema reale.
Una cittadina che storicamente si vede sostanzialmente privata della sua vocazione naturale in quanto cittadina che nasce e vive sul mare per la presenza di questo obbrobrio.
Capisco le preoccupazioni dell’assessore Adamo quando dice che non possiamo fare letteratura negativa in materia di federalismo, non possiamo prelevare come gettito fiscale questa cosa, potrebbe essere una situazione complessa.
Però, io chiedo che davvero la proposta del collega Borrello sia posta in seria considerazione nella prossima Finanziaria per tentare di individuare un intervento straordinario del Governo regionale che non può essere un’una tantum ma che deve essere ogni anno…
Voglio far immaginare solo per un attimo che alla bruttezza di questo impianto, si aggiunge la difficoltà dei cittadini e il danno che giornalmente viene arrecato non solo dal punto di vista della salute ma il danno che viene arrecato alle strutture. Alle strade per meglio far intendere.
Allora, assessore Adamo, non si può, come mi pare davvero di intravedere ed in questa direzione sono d’accordo con lei, prevedere un gettito fiscale perché costituirebbe una iniziativa, una casistica negativa, ma, ripeto, che assuma il Governo regionale una posta in bilancio puntualmente tutti gli anni per tentare di far recuperare al comune di Vibo Valentia e alla cittadina il danno che viene arrecato.
Signor Presidente, l’assessore Adamo faceva una sottolineatura dicendo che a Crotone viene estratto il greggio ed è un’altra situazione.
Capisco questo, ma il danno non è diverso, anzi a Vibo Marina per quel che si può notare è addirittura superiore.
Credo che, insieme al collega Borrello, questa cosa vada ripresa e sottoposta alla sensibilità del Vicepresidente Adamo.
PRESIDENTE
…il collega Borrello è assente in questo momento. Questa Presidenza ascolta la proposta positiva che lei farà e mi assumo io la responsabilità se considerarlo ritirato o meno.
Il problema l’ha espresso bene il collega Giamborino.
Io propongo di sospendere per un attimo la trattazione di questo emendamento, che poi possiamo anche mettere alla fine in coda, e di andare avanti perché voglio fare la verifica rispetto alla quota del gettito sulla benzina. Calcolare lo 0,1 per cento e renderci conto di quanto incide e se abbiamo la possibilità oggi, dobbiamo fare le verifiche rispetto alla possibilità di introdurre anche in questo testo, lo facciamo istituendo un fondo per la riqualificazione e il risanamento di quell’area sottoposta alle alterazioni e ai danni per la presenza di quel deposito di carburanti.
Ma è un’altra cosa dalla riforma fiscale, perché di questo si tratterebbe.
Allora io sono per non bocciarlo, per non farlo ritirare, fateci fare questa verifica perché alla fine possiamo istituire questo fondo finalizzato. E’ una scelta che fa l’Aula e il Governo regionale, ma non è una ripartizione di gettito fiscale che distorcerebbe il rapporto fra amministrati, amministratori e contribuenti in questa regione.
PRESIDENTE
Allora mettiamo questo emendamento in coda e vediamo alla fine che valutazione di merito fare.
Cioè, viene discusso alla fine nel mentre voi valutate.
Siamo adesso all’articolo 10.
C’è un comma 2 aggiuntivo all’articolo 10, che contiene un solo comma, e si tratta dell’emendamento numero 83/4 h) a firma dell’onorevole Talarico che così recita “In sede di rimodulazione del Por 2000-2006 la Regione è impegnata a reperire risorse finanziarie non inferiori a euro 10.000.000,00 da destinare al finanziamento delle istanze di agevolazioni previste dalla legge1329/65 (legge Sabatini) e della legge 598/92 con priorità delle domande già pervenute ed istruite positivamente a valere sull’azione 4.1 del medesimo programma”.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Talarico. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, l’emendamento in questione riguarda due leggi regionali molto importanti, molto sentite e molto attese dalle imprese calabresi. Riguardano la legge Sabatini e la “598”.
La “Sabatini” è in vigore dal 1965, quindi sono 40 anni dalla sua nascita a testimonianza che è realmente una legge positiva e molto attesa che le imprese utilizzano in maniera concreta.
Come Regione Calabria siamo già intervenuti sulla legge Sabatini nella precedente legislatura, aumentando al 40 per cento il fondo perduto. Accanto a questo, abbiamo esteso questa legge, che era prevista esclusivamente per le attività industriali e artigianali, anche a quelle commerciali.
E’ diventata una legge molto appetibile dal punto di vista del finanziamento che questo comportava.
Di fatto, dal gennaio 2004 le risorse sono finite e tutte le pratiche che sono state presentate non hanno avuto la possibilità di essere finanziate.
Siccome c’è un meccanismo particolare in cui l’imprenditore va in banca, presenta la pratica e poi deve attendere anche del tempo finché il Mediocredito centrale gli dia l’autorizzazione, tanti imprenditori convinti che c’erano i fondi hanno presentato le pratiche ai rispettivi istituti di credito e poi non hanno avuto il finanziamento.
Di fatto hanno fatto l’investimento, aumentando le proprie difficoltà finanziarie.
Per riuscire a venire incontro a queste esigenze già nel bilancio approvato il 16 febbraio scorso, abbiamo inserito 8 milioni di euro che andavano nella direzione di finanziare le pratiche più remote, quelle che erano state presentate a gennaio-febbraio ed è stata un’ottima possibilità, solo che le pratiche sono numerose e ritengo che bisogna pensare soprattutto a queste, a coloro che hanno già fatto l’investimento, quindi già l’emendamento, nel momento in cui scrivo “con priorità delle pratiche già finanziate ed istruite positivamente dagli istituti di credito”, va nella direzione di far fronte in questa fase, naturalmente invitando la Giunta regionale a provvedere a trovare le risorse finanziarie per fare in modo che questa legge possa essere riaperta anche per le nuove pratiche.
Allora, in questa direzione, visto che il 30 settembre – e mi rivolgo all’assessore Adamo – è già previsto un Comitato di sorveglianza per il Por Calabria, visto che, di fatto, questa normativa va nella direzione di impegnare la Giunta regionale a trovare le risorse e visto che l’articolo 10 prevede già il finanziamento per la legge 949, quindi si impegna la Giunta a trovare 10 milioni di euro, il mio emendamento va nella direzione di ricercare altri 10 milioni di euro per fare in modo che anche queste leggi, con priorità – ripeto – delle pratiche già finanziate, possano trovare finanziamento. Quindi non è un impegno di oggi. Mentre quelle del 16 febbraio avevano trovato copertura nel fondo unico industria, che è quello che arriva direttamente dal ministero, questo è un impegno per la Giunta in modo tale che, in sede di rimodulazione del Por del 30 settembre, vada a trovare risorse pari a 10 milioni di euro.
Quindi non è un impegno finanziario, non c’è alcun problema, è solo un impegno a che entro il 30 settembre, quando si tratterà di riguardare e riaggiustare l’Agenda 2000, si possa tenere conto di questo investimento, di queste due leggi che hanno sempre funzionato, sono molto attese, la gente si è anche indebitata per far fronte con la speranza di ottenere i finanziamenti, quindi dobbiamo pensare alle aziende, al sistema produttivo, perché è una legge che funziona bene, funziona a sportello e quindi dobbiamo cercare di aiutarla, di avvantaggiarla e favorirla.
PRESIDENTE
Parere della
Giunta?
Penso sia apprezzabile lo sforzo prodotto dal collega Talarico sottinteso in questo emendamento perché, attraverso questo emendamento, lui si fa carico di utilizzare un procedimento amministrativo già in atto e, attraverso un ulteriore finanziamento, soprattutto se dovesse trattarsi di finanziamento soggetto a revoca e non spendibile, di dare una risposta ad imprese che sono già esposte ed hanno prodotto domanda per quanto riguarda la possibilità dell’utilizzo della legge Sabatini.
La difficoltà che abbiamo, quindi, prescinde dalla
nostra volontà – poi su questo ci vengo e dico anche il mio parere –, ma deriva
dalle osservazioni che l’Unione europea ci
ha formulato ed inoltrato perché, in riferimento alla Misura del Por da cui
vengono attinti i fondi per l’utilizzo della “Sabatini”, l’Unione europea ci scrive che i controllori
hanno individuato vari progetti relativi a contributi concessi a una
piccola-media impresa avente sede sociale fuori dalla regione Calabria, pur avendo sede di attività permanente in
Calabria, che ci sono stati contributi riguardo ai quali i sopralluoghi e quindi le verifiche hanno
riscontrato gravi violazioni; ci dice che questo problema può avere un
carattere sistemico e quindi ci invita a verificare tutti i progetti finanziati
nell’ambito delle misure di sostegno a queste imprese; ci dice, alla fine, che
fino a quando non avviene tutto questo, non possiamo più spendere soldi per
questa Misura e quindi per la “Sabatini”.
Allora la mia
proposta qual è? Noi dobbiamo cercare di accelerare e mandare avanti questo
lavoro, anche perché è teso alla certificazione e quindi alla relativa
rendicontazione, ché, se non ci dovesse essere certificazione, siamo soggetti
noi come Regione ad un rischio grave, cioè, non avendo la certificazione,
dobbiamo ricorrere a fondi nostri per rimborsare quello che è stato speso e che
non ci riconosce l’Unione europea.
Nel frattempo,
ferma restando questa questione, se il percorso è quello che ho detto nel mio
intervento, Dpef e bilancio, si fa questa verifica, possiamo vedere a quale
risultato si perviene e o ragionare sulla base dell’emendamento che ha proposto
il collega Talarico o, addirittura, ragionare – vedremo le sedi per farlo anche
insieme – su come passare da un governo, da un metodo di spesa per quanto
importante, positivo, che in ogni caso si qualifica sulla base di un’erogazione
frammentaria, ad un modello di spesa che può essere anche sistematizzato
secondo la dimensione o la concezione della filiera del distretto, del sistema,
come abbiamo fatto per quanto riguarda in questo testo per il settore della
moda e quindi del tessile e del calzaturiero.
L’invito che
faccio al collega Talarico qual è? E’ di non sottoporre questo emendamento al
voto, altrimenti saremmo obbligati a dare un parere negativo – non mi va, per
la sostanza, di dare parere negativo – di ritirarlo, con l’impegno della Giunta
di riprovarci appena va in corso la verifica e verificare anche con le sedi
competenti, per cui partendo proprio dalle esperienze che lei ha maturato sia
prima come Presidente della seconda Commissione o anche oggi come
Vicepresidente, troviamo le forme e le sedi perché insieme ragioniamo sulle vie
migliori per riprendere un canale di finanziamento che vada verso la promozione
di questo tipo di impresa.
Perciò, la mia
proposta formale è quella di invitare il collega Talarico, con questo impegno,
a ritirare l’emendamento.
PRESIDENTE
La parola
all’onorevole Racco.
Comprendo le ragioni, d’altronde le avevo anche ascoltate ieri nella Commissione presieduta da Liliana Frascà, però credo che dobbiamo fare uno sforzo, assessore, per rendere credibile l’attuale governo delle cose. E’ come una forma di commissariamento questa e di discredito della classe imprenditoriale, di tutto il sistema Calabria, cioè se noi sospendiamo l’azione in attesa di un controllo di ciò che è avvenuto finora, credo che non ci sia il tempo…
Il mondo dell’impresa, il mondo che vuole, in qualche maniera, continuare a restare a combattere in Calabria, Nicola, ha bisogno di qualche speranza, non possiamo rimandare, pur comprendendo le ragioni che tu adduci e che nell’altra Commissione abbiamo ascoltato, però credo che noi dobbiamo aprire un tavolo di confronto immediato e chiedere che per il futuro si abbia credibilità su come si vanno a selezionare le cose.
Non è che possiamo, in virtù di errori pregressi,
impedire, se le condizioni che riguardano la legge Sabatini, la “598” o l’Artigiancassa, quello che sia… cioè
mettiamo norme precise e andiamo ad assumere
dei finanziamenti che siano blindati dal punto di vista della coerenza rispetto
a come devono essere, ma non possiamo commissariare
la Calabria, cioè non possiamo accettare… Comprendo le ragioni, però è grave se
noi oggi non mandiamo avanti la discussione su questo, che non è poi solo la
volontà di Talarico, ma credo di tutto il Consiglio regionale e, in primo
luogo, della Giunta e del tuo assessorato. Ritengo che non è un buon indice di
credibilità di tutto il sistema Calabria, che, con tutti i problemi che
abbiamo, a mio avviso, non possiamo certificare di bloccare.
PRESIDENTE
La parola
all’onorevole Talarico.
Ho ascoltato la risposta dell’assessore Adamo in merito a questo emendamento proposto. A me non interessa approvare una norma che vada a vincolare, così come è stata organizzata qui nella dizione, a me interessa la sostanza, cioè se c’è da parte dell’assessore Adamo, così come ha dimostrato di averla, un’attenzione chiara e precisa rispetto a queste due leggi che sono molto sentite, molto attese e sono rimaste oggettivamente senza fondi, con le aziende che rischiano realmente un fallimento e che non è giusto, per colpa di pochi furbi che hanno utilizzato questa Misura in maniera distorta rispetto a come prevedeva la Comunità europea, possano pagare tutte le altre aziende.
Allora l’invito qual è? Da parte mia, c’è la volontà di ritirarlo e di non sottoporlo al voto, con l’impegno che, al prossimo bilancio di previsione, riproporrò questo argomento, nel senso che è uno degli argomenti, a mio avviso, più importanti se andiamo a trovare una posta anche superiore rispetto alla cifra che ho inserito per riuscire a far fronte a questo impegno.
Intanto, nel Comitato di sorveglianza del 30 settembre fare in modo che queste questioni – vedo anche l’onorevole Frascà che è Presidente della Commissione fondi comunitari – possano essere poste lì, di fare in modo che si verifichino e si accertino se tutti i finanziamenti dati sulla Misura 4.1, che è quella interessata, siano coerenti, se sono spesi e riattivare questi strumenti di regionalizzazione, quindi questa possibilità di spendere all’interno della nostra Calabria queste risorse economiche, con l’impegno anche da parte mia di rivedere nel complesso la normativa che può essere migliorata, aggiustata e magari resa più adatta alle problematiche della regione, per cui la norma che abbiamo approvato due anni fa nella Finanziaria e quindi la piena disponibilità.
Su questo impegno, che mi sembra sia stato chiaro l’assessore Adamo, accolgo l’invito di ritirare l’emendamento.
PRESIDENTE
L’emendamento è ritirato: che problema c’è, onorevole Adamo?
Sicuramente la disponibilità al ritiro
dell’emendamento da parte del collega Talarico ci risolve il problema formale,
quindi si potrebbe passare a una discussione, però, siccome è materia su cui
c’è forte sensibilità da parte delle imprese, l’intervento del collega Racco mi
obbliga, perché capisco la sua preoccupazione,
a fare alcune precisazioni che
possono essere anche utili dal punto di vista informativo.
Noi la
condividiamo tutta la sua preoccupazione e non solo assumiamo l’impegno che
adesso richiamava Talarico, però lei mi dà l’opportunità di informare l’Aula
che noi non siamo stati fermi, in queste settimane stiamo pressando anche la
stessa Unione europea affinché già nel mese di settembre ci sia una successiva
immediata e rapida verifica per valutare la quantità, l’entità delle violazioni
riscontrate, tant’è che ci siamo rivolti all’organismo intermedio, il
Mediocredito centrale, che fa l’istruttoria – ringrazio il dirigente generale,
dottor Pantaleo – anche con una certa forza, per pretendere in termini
tempizzati che loro ci garantiscano che questa procedura di verifica sia tale
da poterci consentire, per fare un ragionamento con l’Europa, da sbloccarla.
Se noi forziamo
oggi, rischiamo di sfidare su un terreno sbagliato l’Unione europea, sapendo
però che il nostro orientamento va in questa direzione, dal momento che in
questo assestamento trovate altre norme, quelle riferite, per esempio, ai fondi
Artigiancassa. Noi abbiamo fatto questa operazione e lì andiamo, se riusciamo a
recuperare le somme, a dare risposta a 1.500 domande di imprese che hanno fatto
domanda fino a giugno del 2005 di quest’anno.
Per cui mi pare
di capire che le nostre volontà siano convergenti in questa direzione e la
proposta del ritiro, accolta da parte del collega Talarico, ci consente di fare
questo lavoro.
Visto che è ritirato, l’articolo 10 si compone, a questo punto, di un solo comma.
Pongo in votazione l’articolo 10 così come proposto dalla Commissione.
(E’ approvato)
Prima di proseguire, devo informarvi che mi è arrivata una lettera del Vicepresidente Occhiuto. Io ritenevo di aver già risposto a lui che, alla fine della seduta, avremmo valutato e deciso su quanto lui aveva sollevato, ma qui me lo si pone per iscritto, quasi che l’atteggiamento di questa Presidenza fosse un po’ eclettico e non rigorosamente e puntualmente fermo a quanto si è affermato ieri ed oggi, formalmente, all’inizio della seduta.
Per quanto riguarda questa Presidenza, noi discutiamo
e votiamo gli emendamenti che erano regolarmente
proposti e protocollati, stiamo facendo una verifica, stiano tranquilli i colleghi e il collega Occhiuto, alla
fine daremo la risposta, così come abbiamo detto stamattina.
Mi dispiace, non vedo
bisogno di nervosismo alcuno e, tanto meno, di insufficiente fiducia tra di
noi, questa Presidenza non merita un atteggiamento di questo tipo. Noi agiremo
rigorosamente nel rispetto delle regole e di quanto ci siamo impegnati a fare.
Passo le carte agli uffici, in maniera che entro la fine ci sia una verifica e
quanto detto sarà confermato dai fatti.
Mi dispiace,
collega Occhiuto, non ci sono ragioni per dubitare o di ritenere che si agisca
con furbizia e con forzature da parte mia e da parte di nessuno. Chiedo scusa,
alla fine – come abbiamo detto – valuteremo.
Intanto c’è
l’emendamento numero 15503 a firma Fortugno-Giamborino; poi ce n’è un altro che
è solo Fortugno, quindi debbo ritenere che, siccome è lo stesso, sia Fortugno
ad illustrarlo.
Signor Presidente, se l’onorevole Giamborino – che, come lei può vedere, è cofirmatario con me di questo emendamento, di questo articolo 10 bis – è d’accordo, io lo ritirerei. Lei è d’accordo, onorevole Giamborino, al ritiro?
(Interruzione)
Lo ritiro, Presidente.
PRESIDENTE
L’emendamento
protocollo 15503 è ritirato.
Ora c’è
l’articolo 11. C’è un emendamento del collega Racco, il 15522, con cui propone
l’abrogazione dell’articolo 11.
Prego, onorevole
Racco, ha facoltà di illustrarlo.
Luciano RACCO
Ritiro l’emendamento e convergo sull’emendamento Morelli.
(Interruzioni)
Emendamento protocollo 15509 a firma Morelli: “Articolo 11. Modifica articolo 7 bis, comma 3, legge regionale 13 marzo 1999, n. 77.
Sostituire “le unità organizzative della Regione Calabria” con “per rendere armonica, organica ed omogenea e, comunque, stante l'applicazione dei parametri di efficacia‑efficienza, congruità, redditività, trasparenza e contenimento della spesa, la Società mista pubblico‑privata, attraverso la disciplina di apposito rapporto contrattuale gestirà “in un unico sistema” i servizi degli Uffici (Unità organizzative, dipartimenti, uffici periferici territoriali) della Regione Calabria”.
Abrogare tutto il periodo da “da nonché gli enti strumentali…” sino a “per tutte le attività che la stessa esercita in base all'oggetto sociale”.
La parola all’onorevole Morelli.
Una piccola riflessione, precisando che, dal mio modesto punto di vista, accelerare la sburocratizzazione della Regione e creare comunque circuiti che consentano l’efficacia e l’efficienza della spesa è, evidentemente, un obiettivo che si vuole perseguire e raggiungere.
Mi permetto di proporre all’Aula qualche modifica al
primo comma dell’articolo 7, perché mi sono posto due domande: la prima è
quella se, ad un certo punto, con questa creazione della società mista
pubblico-privata non si viene a rendere un mercato captive della già lacunosa
Regione Calabria; la seconda – e me la pongo in modo propositivo – se ci sono
le condizioni che questo non vada in contrasto con le norme comunitarie sulla
concorrenza. Infatti, sono d’accordo sul costituire l’allora società prevista
dall’articolo 7 bis, terzo comma, mi permetterei di suggerire l’abrogazione
inerente, invece, gli enti strumentali e quindi che gli enti strumentali siano
la base, l’oggetto sociale.
Mi spiego,
onorevole Adamo: questa mia non vuole essere una contraddizione, vuole essere
un aiuto a non incorrere, da un lato, a creare la droga di un mercato ancora in
Calabria purtroppo di per sé “povero”, a monopolizzare, quindi, una società e a
dare a questa una dote captive; la seconda, per non andare in
controtendenza a quello che la concorrenza comunitaria si prefigge, ché vieta
appunto il monopolio dei mercati.
PRESIDENTE
La parola
all’assessore Adamo.
Intanto, prima di pronunciarmi nel merito – un attimo la premessa – dell’emendamento del collega Morelli, vorrei illustrare la ratio e la ragione per la quale siamo ricorsi a questa norma. Questa norma è conseguente al richiamo che, nella sua relazione sull’Ict in Calabria, ha fatto la Corte dei conti all’andamento della spesa e del rapporto costi-benefici della produttività di questa spesa in questo settore. La Corte dei conti richiama l’articolo 7 bis della legge 27 del ’99 e la richiama come una norma rispetto alla quale, in tutti questi anni, si è registrata un’omissione. Dice la Corte dei conti che, se si fosse andati in questa direzione, avremmo avuto un’ottimizzazione della spesa.
Come ottimizzare, però, la spesa? Attraverso l’esercizio di un coordinamento di questa spesa e attraverso il richiamo ad un vincolo di coordinamento a cui sottoporre le varie strutture regionali, i vari enti sub-regionali, perché altrimenti quel problema che il collega Morelli pone, che è di ordine sistemico, di unicità del sistema proprio dal punto di vista del funzionamento, è ancor più aggravato dal fatto che ognuno non solo si fa il suo sistema, ma spende senza controllo e a modo suo.
Ovviamente, una società di questo tipo sarebbe ancora più avanzata se fosse
legata ad una missione tipo Consip nazionale. E’ una scelta che hanno fatto già
altre Regioni, non è il caso della nostra, perché si prevede sempre quella
formula che ha previsto l’articolo 7
bis della legge 27 e una società di questo tipo, anche se non interamente
pubblica, può svolgere, può attivare
questa missione e questa funzione non nel senso che regolamenta, gestisce, si
sostituisce al mercato e fa dei monopoli,
anzi che promuove sistemi e progetti industriali; nel senso che, per quanto
riguarda la parte di diretta competenza della Regione, cioè intesa la Regione
come soggetto utente destinatario dei servizi, c’è tutta l’autonomia della
Regione in relazione alla missione. Per quanto riguarda il resto, rimane il
libero mercato che dovrebbe misurarsi su un terreno di qualità e di efficienza
del sistema.
La garanzia che
ci dovrebbe provenire da questa società, quindi, dovrebbe essere quella di una
ottimizzazione della spesa ed io dico spendere di meno per ottenere di più e
anche per una ricognizione e un coordinamento legato agli obiettivi di sistema
che vogliamo ottenere.
Morelli dice bene in questo articolo, però entriamo in un campo e in una fase che non compete oggi a noi, ma compete, il giorno che ci sarà questa società sulla base di un progetto industriale, alla stessa società, perché noi interferiamo già su un livello del come organizzare il sistema, ma francamente oggi mi sembra abbastanza arduo riportarlo nell’ambito di una legge regionale. E’ sufficiente che oggi, onorevole Morelli, ci si accontenti di questa subordinazione delle scelte delle varie unità e delle varie strutture alla missione di questa società. Non andiamo oltre e non andiamo a dire come poi si debbano organizzare, perché il problema delle relazioni tra i sistemi o delle loro integrazioni è di competenza tecnica, che è bene che affrontino nella fase successiva e non in sede di legislazione e quindi di norma che stiamo discutendo in data odierna.
Perciò la invito
a ritirare l’emendamento, perché entriamo in una complicazione. E’ meglio che
lasciamo così come ci dice la Corte dei conti e non che andiamo oltre, perché
subentreremmo in competenze che non sono nostre, quindi le chiedo di ritirare
l’emendamento.
PRESIDENTE
La parola
all’onorevole Morelli.
Vorrei ricordare a me stesso e all’onorevole Adamo che io non ho fatto altro che riferirmi a quanto da egli proposto o, meglio, a quanto predisposto, cioè dice “Le unità organizzative della Regione Calabria, nonché gli enti strumentali, in qualunque forma costituita, sono obbligati ad avvalersi delle strutture e dei contratti della società per tutte le attività che la stessa esercita in base all’oggetto sociale. La società ha pure facoltà di offrire servizi al pubblico mercato”.
(Interruzione
dell’assessore Adamo)
Apro e chiudo parentesi: io sono pronto a ritirare l’emendamento, non ho problemi sotto questo aspetto, proprio perché vuole essere costruttivo. Mi permetto di…
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Eccediamo…
Francesco MORELLI
Ma forse si è ecceduti nella formulazione del testo, mi permetto di insistere. Ritiro l’emendamento, però mi permetto di significare che nell’accezione del testo forse si è ecceduti, si è già entrati, si è già andati oltre.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Abbiamo normato l’organizzazione e il coordinamento della spesa, non del sistema.
Francesco MORELLI
Se è normamento della spesa e via dicendo – non corrisponde a quanto qui c’è scritto –, ne prendo atto e ritiro l’emendamento.
(Interruzione)
Certamente, sì.
Emendamento protocollo 15509 è ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 11 nel testo originario.
(E’ approvato)
L’articolo 12 è
composto da più commi.
Pongo in
votazione il primo comma.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione il secondo comma.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione il terzo comma.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 15502 a firma Fortugno: “Nell’articolo 12, dopo il comma n. 4, aggiungere il comma n. 5 con il testo di seguito portato:
“Alla legge regionale n. 29 del 12 novembre 2004, articolo 2, dopo il comma 3 aggiungere il comma 4 con la seguente formulazione:
“- Altresì, la Regione sostiene le attività dell'Istituto nazionale per la ricerca scientifica sulla dieta mediterranea e la nutrigenomica, con sede a Reggio Calabria, anche per realizzare una banca dati sulla qualità degli alimenti della dieta mediterranea e studi e ricerche sulle patologie derivanti da una non sana alimentazione, trasferendone i risultati alle istituzioni formative ed ai settori della produzione alimentare;
‑ Per le finalità riportate al comma precedente
sono determinati per l'esercizio finanziario 2005 20 mila euro, ponendone la
competenza della spesa a carico dell'Upb 2.2.04.01, per gli anni successivi la
copertura verrà garantita con l'approvazione del bilancio regionale e con la
legge finanziaria che l'accompagna”.
Noi abbiamo
votato fino al comma tre… Lei ha presentato una sorta di comma 4, collega
Fortugno, però c’è già un comma 5…
Francesco
FORTUGNO
Sì, ripropongo
questo emendamento, togliendo interamente l’ultimo comma.
PRESIDENTE
Parere della
Giunta?
Nicola ADAMO, assessore all’economia
La soppressione dell’ultimo comma dovrebbe essere accompagnata anche da una modifica, onorevole Fortugno, del verbo… Va beh…
Francesco FORTUGNO
Facciamo il coordinamento formale.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Sì, è da mettere via “altresì” e poi iniziare il capoverso così: “La Regione”, invece che “sostiene”, “riconosce le attività dell’istituto” oppure “riconosce l’istituto nazionale…”…
Francesco FORTUGNO
D’accordo.
PRESIDENTE
Quindi favorevole?
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
Sì, favorevole, mandandolo al coordinamento formale.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole
Vilasi.
…a togliere l’ultimo comma? Quindi chiedo
all’assessore Adamo di considerare l’ultimo comma, perché ritengo la premessa
importante. Senza la risorsa finanziaria,
obiettivamente non vedo sbocchi per quello che c’è scritto precedentemente,
quindi ritengo che debba essere mantenuto così come è stato sottoscritto dal
consigliere Fortugno.
PRESIDENTE
La parola
all’assessore Adamo.
Nicola ADAMO, assessore all’economia
Ho capito lo spirito dell’onorevole Vilasi, è chiaro, però non siamo in contraddizione. E anche l’onorevole Fortugno è pervenuto al ritiro, che ritengo non debba lasciarla preoccupata.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento 15502 depurato dell’ultimo comma.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 5 dell’articolo 12.
(E’ approvato)
Pongo in
votazione l’articolo 12 così come emendato.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo 15523 a firma Racco: “All’articolo 13, i commi 1 e 2 sono abrogati”.
Prego, onorevole
Racco.
Luciano RACCO
Il comma 1 è superato perché è stato modificato, quindi va bene. Sul comma 2, preferisco anche questo ritirarlo e accodarmi a quello di Roberto Occhiuto.
PRESIDENTE
L’emendamento
protocollo 15523 è ritirato.
I prossimi
emendamenti con protocollo 15491, 15490, 15488, a firma Occhiuto, poiché è
assente, se nessuno li assume decadono.
(Interruzione
dell’onorevole Talarico)
Quale assume lei?
Francesco
TALARICO
Il 15492
Emendamento
protocollo 15492, assunto dall’onorevole Talarico: “Al termine dell’articolo 13
è aggiunto il seguente comma:
“5. Al termine
del primo comma dell’articolo 7 della legge regionale n. 8/2005 sono aggiunte,
dopo il punto, le parole: “Per retribuzione lorda spettante si deve intendere,
oltre alle indennità a carattere continuativo previste dal Ccnl, anche quella
prevista dalla deliberazione della Giunta regionale 15 gennaio 2002, n. 47, in
esecuzione delle leggi regionali 13 maggio 1996, n. 7; legge regionale 13
maggio 1996, n. 8; legge regionale 29 ottobre 2001, n. 24; legge regionale 29
ottobre 2001, n. 25; legge regionale 29 ottobre 2001, n. 26”.
Prego, ha facoltà
di illustrarlo.
Si tratta di un’interpretazione
autentica perché riguarda la legge dell’esodo, quella che abbiamo approvato
nell’ultimo bilancio, la 8 del 2005, che va a chiarire meglio che si intende
per retribuzione lorda.
Dalle notizie che
ho io, riguardano pochissime persone che si trovano in queste condizioni che
erano nelle strutture nel momento in cui sono andate in pensione, quindi questo
serve solo ed esclusivamente a renderlo più esplicito, qual era la volontà del
Consiglio perché nella legge 8 del 2005 la volontà era quella di renderla
retribuzione lorda intesa nel senso compresa anche l’indennità che coloro che
fanno parte delle strutture percepiscono. Quindi questa era la valutazione che
sottopongo all’Aula per l’approvazione, per meglio chiarire quello che era già
nell’intendimento della legge 8 del 2005.
Parere del relatore? Contrario. Parere della Giunta? Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 15492.
(E’ respinto)
Pongo in votazione l’articolo 13 nel testo originario.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 15501 a firma Fortugno, Sculco, Naccari ed altri: “Articolo 13 bis. In concomitanza della nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere e delle aziende sanitarie locali, decadono tutte le nomine fiduciarie ed in particolare i direttori amministrativi e sanitari delle stesse aziende. La decadenza è estesa ai responsabili dei dipartimenti sanitari ed amministrativi e ad i responsabili dei distretti sanitari territoriali. Entro trenta giorni dalla nomina, i direttori generali devono provvedere al conferimento dei suddetti incarichi”.
La parola all’onorevole Fortugno.
(Interruzioni)
Francesco FORTUGNO
Si illustra da sé.
PRESIDENTE
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 15501.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 14.
(E’ approvato)
All’articolo 15
c’è un emendamento del consigliere Racco, protocollo 15524, che ne propone
l’abrogazione.
(Interruzione)
E’ ritirato.
Pongo in votazione l’articolo 15 nel testo originario.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 16.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 17.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 18.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 19.
(E’ approvato)
Emendamento protocollo 15487 a firma De Gaetano ed altri: “All’articolo 20 è aggiunto il seguente comma:
“Nelle more dell’approvazione del nuovo Piano regionale dei rifiuti, è sospesa la realizzazione del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro”.
Si illustra da sé.
Parere del relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 15487.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 così come emendato.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 bis.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 ter.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 quater.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 20 quinquies.
(E’ approvato)
L’articolo 20 sexies era già stato approvato.
Pongo in votazione l’articolo 21.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 22.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 23.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 24.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 25.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 26...
Giovanni NUCERA
No, Presidente,
siamo all’articolo…
PRESIDENTE
Sono stati tutti
approvati…
(Interruzioni)
Prima dell’articolo
26, quello che vuole discutere, c’è un articolo 25 bis, che per errore di
trasmissione non ci era pervenuto. Ve lo illustro un attimo, così lo
licenziamo…
(Interruzione)
No, non ce l’ha,
e le dico di che si tratta. L’assessore ai trasporti aveva, per l’attuazione
dell’attività di programmazione volta al miglioramento del servizio regionale
trasporti, autorizzato dentro la manovra di bilancio 500 mila euro da parte
dell’assessore al ramo.
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
…tra quelli
sospesi, in Aula ieri sera sono stati trasferiti tutti tranne questi…
“Per l’attuazione
dell’attività di programmazione volta al miglioramento dell’organizzazione del
sistema regionale dei trasporti, è autorizzata la spesa di euro 500 mila, con
allocazione all’Upb 2.3.01.02 dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione per l’esercizio 2005.
Alla relativa
copertura si provvede con la contestuale riduzione dell’Upb dello stato
previsionale di spesa di previsione per l’esercizio 2005”.
E’ un’operazione
tecnica, da un’Upb ad un’altra, eccetera, da Giunta a Giunta, solo che si deve
fare con i poteri del Consiglio.
Lo sottopongo ai
voti così com’è, così andiamo alla discussione ben più corposa, quale si
preannuncia, invece, sull’articolo 26.
(E’ approvato)
Sull’articolo 26
chiede di parlare…
Francesco TALARICO
Prima di arrivare
all’articolo 26, c’erano altri emendamenti, una decina…
PRESIDENTE
Li debbo
discutere prima?
Francesco
TALARICO
Secondo me, sì.
PRESIDENTE
Non c’è un
numero…
Francesco
TALARICO
Secondo me,
andrebbero discussi prima e poi inseriti. Concludiamo gli emendamenti e poi
andiamo all’articolo 26. Per esempio, c’è questo del centro agro-alimentare…
Leopoldo
CHIEFFALLO
L’emendamento
numero 38, onorevole Adamo, relativamente al contributo straordinario per…
…il parere della Giunta è positivo, però, se capisco bene, c’è stato un equivoco perché, rispetto alla domanda che c’è per il proseguimento dell’attività del centro, la congruità del finanziamento è stata definita in maniera erronea, in quanto c’è stata una confusione tra questo e quello che finanziava le attività del polo universitario; per cui propongo che 50 mila dell’attività universitaria vengano aggiunti ai 250 mila, per avere 300 mila…
Leopoldo CHIEFFALLO
Allora, rimangono così formulati: qui va 300 mila, quella a 250 mila.
(Interruzione)
…50 mila da lì si trasferiscono qui; 300 mila diventa questa, 250 mila quella. Grazie per il chiarimento e per la correzione.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento testé illustrato col coordinamento formale.
(E’ approvato)
E ora che faccio?
Francesco TALARICO
Concludiamo gli emendamenti e poi andiamo all’articolo 26.
PRESIDENTE
Onorevole Adamo, mi dovete guidare lei e l’onorevole Naccari! Mica posso decidere…
(Interruzione)
C’è una proposta di continuare con gli emendamenti…
(Interruzioni)
Francesco TALARICO
Presidente, possiamo fare l’articolo 26.
PRESIDENTE
La Giunta non è favorevole a questa ipotesi di lavoro…
Nicola ADAMO, assessore all’economia
No, ci perdiamo con le carte…
PRESIDENTE
Però lei l’ha proposto: o la ritira o debbo metterla ai voti.
(Interruzioni)
La proposta della Giunta, invece, è di continuare con l’articolo 26.
Francesco TALARICO
Va bene, ritiro la mia proposta.
PRESIDENTE
All’articolo 26 non ci sono emendamenti…
Francesco TALARICO
Presidente, c’era l’appello nominale chiesto…
Presidente, avevo chiesto di intervenire sull’articolo 26. Evitiamo il dibattito perché l’abbiamo fatto abbondantemente sia in Commissione che in sede di discussione generale. Su questo le chiedo il voto per appello nominale.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Io penso che la discussione che c’è stata in questi giorni, ma non solo in questi giorni, anche rispetto alla fase di insediamento…
(Interruzioni)
PRESIDENTE
Per tranquillizzarla,
onorevole Nucera, cinque minuti
sono…
(Interruzioni)
…c’è stata una discussione molto forte, legittima, però, strada facendo, questa discussione si è caratterizzata anche per un approccio fortemente strumentale.
Vorrei anche ricordare che, legittimamente, anche i colleghi dell’opposizione avevano fortemente espresso contrarietà, quando per l’attivazione di questo istituto si era dato corso alla modifica statutaria. C’è stata una discussione…
PRESIDENTE
Pregherei i colleghi di ascoltare l’intervento dell’onorevole Pacenza.
…anche molto vivace nella Commissione riforme e
all’unanimità quella Commissione sollecitò un percorso non più statutario,
ma dentro la legislazione ordinaria della Regione e, soprattutto, dentro
aspetti organizzativi. E’ tanto vero questo, che nelle settimane scorse la Giunta regionale, a differenza di quanto aveva
sollecitato nella prima fase, ha revocato la richiesta di procedura d’urgenza,
perché il Regolamento prevede per i percorsi legislativi anche il ricorso alla
procedura d’urgenza e la Giunta, proprio in ossequio alle osservazioni plurime
che erano venute dalla Commissione consiliare, ha ritirato questo percorso.
Oggi, quindi,
abbiamo di fronte con l’articolo 26 un riferimento squisitamente organizzativo:
si istituiscono presso la Presidenza della Giunta regionale le unità
organizzative autonome, quindi non c’è nessuna forzatura statutaria, non c’è
nessun stravolgimento, c’è una proposta che recepisce anche le osservazioni che
nelle settimane passate sono state fatte.
Io penso che il
testo che andiamo tra un attimo a votare stia dentro quelli che sono i canoni
ed i vincoli statutari e pone, oltretutto non dentro una visione di parte, ma
legislativa, la necessità di costituire dette unità per l’attivazione del
programma di governo. Oltretutto, sapete anche che a chi dirige le tre unità
organizzative sono stati affidati compiti di assoluto rilievo, ma dentro una
visione di progetto, quindi c’è una visione assolutamente di progetto e per
obiettivi.
PRESIDENTE
Mi scusi,
onorevole Pacenza, i tempi sono scaduti.
I fondi comunitari, la portualità, il decentramento, sono sicuramente priorità dentro il governo della Regione. Aver affidato a personalità calabresi obiettivi specifici, precisi, penso che sia un punto da poter sostenere tranquillamente.
Quindi penso che possiamo tranquillamente, rispetto anche ai punti di partenza, assumere questo dato legislativo con le connotazioni vere che non possono essere suffragate da vicende nominalistiche o di collocazione politica temporanea, ma rispondono ad un’esigenza di miglior funzionamento del governo e ad una più congrua possibilità di attuazione del programma della coalizione.
PRESIDENTE
Si vota per appello nominale.
Antonino DE GAETANO, Segretario Questore f.f.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione sull’articolo 26: presenti e votanti, 38; hanno risposto sì 29; hanno risposto no 9.
(E’ approvato)
(Hanno risposto sì i consiglieri: Acri, Adamo,
Bova, Censore, Cherubino, Chiarella, De Gaetano, Feraudo, Fortugno, Frascà, Giamborino, Guerriero, Incarnato, La Rupa,
Loiero, Lo Moro, Magarò, Maiolo, Masella, Morrone, Naccari Carlizzi, Pacenza, Pirillo, Sculco, Stancato, Sulla,
Tallini, Tripodi M., Tripodi P.;
hanno risposto no i consiglieri: Chieffallo, Morelli, Nucera, Occhiuto, Racco, Stillitani, Talarico,
Trematerra, Vilasi)
Prima di passare alla norma finale, ci sono alcuni emendamenti. Vediamo se possiamo andare con più velocità.
Emendamento protocollo 92 a firma De Gaetano ed altri: “Nel bilancio 2004 è stato istituito, ai sensi della legge
regionale n. 23/2003, articolo 36, comma 1,
il capitolo n. 62010-203 – Upb
62010203 “Spese per garantire l’erogazione
di servizi socio-assistenziali a favore dei
minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria (legge regionale n.
21/96), con stanziamento di euro 4.500.00.
Per assolvere
agli obblighi previsti dalle leggi regionali 21/96 e 23/03, è stato necessario
rimpinguare il capitolo in oggetto di euro 200 mila per poter liquidare ai
gruppi appartamento le quote spettanti relativi alle rette del terzo e quarto
trimestre 2004.
Per quanto
concerne l’esercizio finanziario 2005, si ritiene necessario confermare
l’integrazione di euro 200 mila relative alle rette.
Tenuto conto che
nel 2004 è stato rinnovato il Ccnl di categoria per come previsto dalla legge
regionale n. 21/96, articolo 5, comma 3, è necessario un ulteriore aumento di
euro 300 mila.
“Pertanto l’esercizio finanziario 2005 necessita di un’integrazione complessiva al capitolo in oggetto di euro 500 mila, mentre, per il futuro, a valere dall’esercizio finanziario 2006, sono necessari euro 5 milioni annui, salvo modifiche del Ccnl di categoria (legge regionale 21/96 e successive modifiche)”.
E’ una raccomandazione?
Nicola ADAMO, assessore all’economia
No, è uno spostamento di risorse, mi sembra, pari ad un importo di 500 mila euro che passerebbero…
(Interruzione)
Quanti?
(Interruzioni)
Parere positivo,
però al coordinamento formale.
PRESIDENTE
Parere del
relatore? Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 92.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo 107 a firma del consigliere Sulla: “Al fine di garantire una
efficiente gestione delle attività di pulizia delle spiagge…”…
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
E’ ritirato.
Emendamento protocollo
104 a firma del consigliere Sulla: “Articolo 1. L’Arpacal è autorizzata a dare
corso nell’anno 2005 alle assunzioni programmate nell’anno 2004, come previsto
nel piano triennale”.
Parere del
relatore? Favorevole. Parere della Giunta? Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 104.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo 106/2: “Dopo l’articolo 20 è introdotto il seguente articolo:
“Articolo 20 bis.
1. E’ approvata
l’istituzione della società Sial Servizi S.p.A., di cui la Regione Calabria
detiene il 51 per cento tramite l’Arssa quale ente strumentale, facendo seguito
alla deliberazione della Giunta regionale n. 722 del 22 settembre 2003.
2. Per assicurare
un rapido adeguamento alle sopravvenienze delle normative comunitarie, spetta
alla Giunta regionale l’eventuale modifica dello Statuto della società.
3. E’ riservata
al Presidente della Giunta regionale della Calabria la nomina: della metà più
uno dei componenti il consiglio di amministrazione e, tra essi, il Presidente;
di due sindaci effettivi, tra i quali il Presidente, e di un sindaco
supplente”.
Con una riformulazione, che leggo: “La società Sial, prevista dall’articolo 19 della legge regionale 18/2004, è autorizzata a svolgere azioni di supporto alla pubblica amministrazione e ai dipartimenti regionali, per come previsto nello Statuto della società”.
(Interruzioni)
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
La riformulazione
consente l’ammissibilità…
PRESIDENTE
No, lei deve
discutere dell’emendamento presentato… Che riformula! E’ questo che stiamo
discutendo…
Demetrio NACCARI
CARLIZZI, relatore
L’ho appena
letto!
No, chiariamoci: sull’emendamento si dà parere positivo, ma da inviare ad un coordinamento formale, quindi è da intendersi il testo presentato che trova il protocollo 106/2, modificato con questo che ha letto l’onorevole Naccari, che magari farebbe bene a rileggere.
“La società Sial, prevista dall’articolo 19 della legge regionale 18/2004, è autorizzata a svolgere azioni di supporto alla pubblica amministrazione e ai dipartimenti regionali, per come previsto nello Statuto della società”, che peraltro hanno fatto loro, quindi…!
Francesco MORELLI
Presidente, però parliamo di un nuovo emendamento, di un qualcosa di diverso da quello che bisogna trattare come Sial.
Chiedo alla Giunta di ritirarlo: o ci occupiamo di quello… cioè sono cose impegnative, colleghi, si tratta di leggi… Sembra un ibrido! Io non sono in grado di esprimere una valutazione, sono preoccupato di questo modo di procedere. Poi il coordinamento, alla fine, non sarebbe formale perché, per quanto mi riguarda, se è compatibile con le leggi in vigore, bene, altrimenti…
Io capisco l’eccezione formale, se interpretiamo
questo testo letto da Naccari come emendamento presentato or ora, però se
l’onorevole Occhiuto e l’onorevole Bova mi ascoltano un attimo, si coglie il
senso di un emendamento che, di fatto, è soppressivo di un testo che sarebbe
stato, quello sì, assai impegnativo, perché prevede l’istituzione di una
società con tutto ciò che ne comporta. Invece, l’attuale testo, quello proposto
da Naccari, regolamenta le attività
di una legge già esistente e che è esattamente
l’articolo 19 della legge 18 del
2004. Non interferiamo su nulla con questa formulazione, che oltretutto potrebbe considerarsi persino pleonastica, dal
momento che autorizza la società a fare le attività previste nello Statuto.
Quindi non interferiamo su nulla, per cui ritengo che, ai fini della
semplificazione e di evitare per gli uffici equivoci interpretativi
sull’applicazione di questa norma già esistente, conviene approvare questo
testo. Solo questo è il problema.
PRESIDENTE
Ha tre commi…
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
No, quello è tutto abrogato, si approva solo questo: “La società Sial, prevista dall’articolo 19 della legge regionale 18/2004, è autorizzata a svolgere azioni di supporto alla pubblica amministrazione e ai dipartimenti regionali, per come previsto nello Statuto della società”.
Sarebbe opportuno, onorevole Occhiuto, che lei avesse il vecchio emendamento sotto gli occhi, il protocollo 106/2.
Nell’ipotesi formulata poco fa dal collega Adamo, il comma 2 e il comma 3 non ci sono più. Se il collega Adamo…
(Interruzione)
No, i commi 2 e 3 non esistono nella proposta avanzata ora. Il comma 1 è formulato così come…
(Interruzioni)
Onorevole Adamo, ho detto che, rispetto all’emendamento articolo 20 bis, nell’ipotesi che poco fa lei e il collega Naccari formulavate i commi 2 e 3 non ci sono più, esiste solo il primo comma, modificato così come…
Luciano RACCO
Presidente, se mettiamo un po’ d’ordine…! Io non ci sto capendo niente! Poi, per fiducia, posso astenermi, però non so di che state parlando!
PRESIDENTE
Deve avere il testo davanti. Ha chiesto già la parola il collega Occhiuto, poi la chiederà lei. Noi vogliamo proprio che tutti si capisca.
I commi 2 e 3 del vecchio emendamento sono ritirati, non esistono, esiste soltanto il comma 1 così come riformulato. Lo vuole leggere, onorevole Adamo od onorevole Naccari, in maniera che poi diamo la parola al collega Occhiuto?
Il testo che risulta essere unico comma è il seguente: “La società Sial, prevista dall’articolo 19 della legge regionale 18/2004, è autorizzata a svolgere azioni di supporto alla pubblica amministrazione e ai dipartimenti regionali, per come previsto nello statuto della società”. E’ chiarissimo.
Gesuele VILASI
Quello prevedeva l’istituzione, ma così è già istituita!
Presidente, non è nel merito che si eccepisce
qualcosa. Lei ha detto che vengono cassati il secondo e il terzo comma e che il
primo comma viene riformulato in una maniera evidentemente coerente col vecchio
testo. Così non è, perché il primo comma prevedeva l’istituzione della Sial
detenuta al 51 per cento tramite l’Arssa, quindi non parlava di ciò che,
invece, è contenuto nel testo riformulato. Peraltro, noi siamo convintissimi
che la proposizione di questo emendamento è – come dice l’onorevole Adamo –
assolutamente pleonastica, perché si fa riferimento ad attività che già la
società può fare per lo statuto, almeno così ci dice il Governo. In ogni caso,
Presidente Bova, vorrei ricordare a tutti quanti che questa non è altro che
un’Aula legislativa e un’Aula legislativa svolge i suoi lavori secondo le
regole che sono poste a garanzie di tutti.
Allora io non
vorrei, per la seconda volta, sollevare una questione che non dovrei nemmeno
avere necessità di sollevare, cioè l’articolo che abbiamo più volte invocato in
quest’Aula dice che gli emendamenti vanno presentati ventiquattr’ore prima.
Questo è un nuovo emendamento! Io ho fiducia nella Presidenza.
Allora, se la
Presidenza in ordine a qualche emendamento ritiene che una riformulazione possa
essere frutto del coordinamento formale, bene, ma noi ci riserviamo di
verificare che si tratti di una modifica in coordinamento formale oppure che si
tratti di un nuovo emendamento.
Peraltro,
Presidente Loiero, in questo assestamento di bilancio abbiamo approvato norme
“omnibus”, abbiamo approvato tutto e il contrario di tutto! Io non credo che
sia un grave danno per la Regione se il Governo regionale dovesse decidere di
non insistere nella proposizione di un emendamento che, per sua stessa
ammissione, è quasi inutile perché è pleonastico rispetto a quello che già
un’altra legge regionale dice.
PRESIDENTE
La parola
all’onorevole Chieffallo.
Presidente,
vorrei aggiungere alle perplessità di Occhiuto altre perplessità. Il problema è
sempre quello: stiamo andando verso la riforma degli enti subregionali e qui si
parla di una società partecipata da parte dell’Arssa ad una società Sial. Poi
la società Sial a me pare partecipata per il 51 per cento dall’Arssa e il 49
per cento da privati, per cui l’eventuale modifica dello Statuto rispetto a
quelle che sono le competenze della società medesima devono farla le società
che la compongono. Che c’entra un emendamento nostro in Consiglio regionale!
Premesso che io
sono contro, se abbiamo detto che già che con una riforma degli enti
subregionali dovremo far dismettere agli enti subregionali di partecipare a
società, eccetera, perché vengono distratte molto da quelli che sono i compiti
istituzionali, ma poi qui si tratta di cambiare la ragione sociale, la ragione
sociale è nell’ambito dello Statuto che viene ad essere organizzata e
regolamentata tra le due parti che compongono la società, cioè Arssa e
“Sviluppo Italia”, non so cos’è lì, Obiettivo lavoro e quant’altro, dicasi il
dottore Saladino di Lamezia Terme.
PRESIDENTE
Potrei vedere
questo emendamento?
(Interruzione
dell’onorevole Occhiuto)
Se cortesemente, poi diamo la parola all’onorevole e poi decido io se è ammissibile o meno l’emendamento!
L’emendamento è ritirato, la proposta è ritirata, voglio solo dare un’informativa perché è opportuno, ma nel massimo garbo e nella massima tranquillità, per far comprendere anche ai colleghi che hanno atteso, molti dei quali non vicini al tavolo e quindi non hanno seguito l’iter.
Stiamo parlando di una proposta emendativa che fa riferimento ad una legge approvata dal precedente Consiglio regionale e che fa riferimento ad una delibera della Giunta Chiaravalloti, che ha costituito una società che è stata finanziata dal ministero delle risorse agricole del ministro Alemanno, rispetto alla quale riteniamo ci debba essere un coordinamento di norme ed un’esplicitazione di funzioni.
Nel nostro senso di responsabilità rispetto ad un soggetto che già esiste e sta espletando dei servizi sul territorio, noi ce ne facevamo carico. Visto che coloro che l’hanno proposta, sostenuta e finanziata non ritengono che ci sia questa esigenza, vuol dire che non la inseriamo in questo provvedimento, però è chiaro chi e perché non la inserisce, dopodiché la presenteremo con una proposta di legge o un disegno di legge. Ma è giusto che sia chiaro, questo è un provvedimento della Giunta Chiaravalloti.
PRESIDENTE
Prendiamo atto che l’emendamento è stato ritirato.
Ha chiesto di parlare l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Presidente, un emendamento che non ha titolo ad essere posto in votazione non ha titolo nemmeno ad essere discusso nel merito! Nel merito, noi siamo disponibili a confrontarci sulla materia ed abbiamo chiesto che il testo dell’emendamento – che non esiste perché non è firmato e non è depositato, ma è stato solo annunciato verbalmente – fosse tramutato in una iniziativa di legge che noi siamo disponibili a che sia annunciata oggi stesso in Aula e discussa nella prossima seduta. Non consentiamo a nessuno che su questi temi si speculi politicamente.
Prima della discussione nel merito dei temi, a chi vuole fare il consigliere regionale sarebbe necessario comprendere che bisogna rispettare le prerogative del Consiglio, che è Assemblea legislativa, onorevole Naccari, non è un negozio dove le cose si aggiustano insieme! E’ Assemblea legislativa e l’Assemblea legislativa va rispettata nelle sue prerogative. Io capisco che lei è consigliere regionale da qualche settimana, ho grande rispetto dei Consigli comunali, ma questo non è il Consiglio comunale, né di Cosenza né di Reggio, questo è il Consiglio regionale!
PRESIDENTE
Le garantisco, onorevole Occhiuto, che questa Presidenza darà massima garanzia sul rispetto
dello Statuto e del Regolamento,
quindi su questo la tranquillizzo.
Gesuele VILASI
Ma se è stata
ritirata la proposta, è inutile continuare…!
PRESIDENTE
La proposta è
stata ritirata, tant’è vero che della lettera che lei ha inviato a questa
Presidenza, questa Presidenza ha preso atto e riconosce che quell’emendamento
non è stato votato. Quindi, lei può stare tranquillo sulla trasparenza e sulla
conduzione di questa Presidenza.
Roberto OCCHIUTO
La ringrazio.
PRESIDENTE
La parola
all’assessore Pirillo.
Gesuele VILASI
Ma su quale
argomento?
Signor Presidente, onorevoli colleghi, io sono rispettoso del Consiglio perché vi appartengo da tantissimi anni. Il tono del collega Occhiuto, per la verità, noi lo rifiutiamo, non credo che un consigliere regionale, che era presente nella passata legislatura, possa fare lezioni di Regolamento a chi è stato all’opposizione …
Gesuele VILASI
Chiedo scusa, Presidente…
PRESIDENTE
Non le ho dato la parola!
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
La prego, la prego…!
Gesuele VILASI
…se è stato ritirato l’emendamento, dobbiamo andare avanti…
PRESIDENTE
Onorevole Vilasi, me la vedo io!
(Ripetute e concitate interruzioni dell’onorevole Vilasi)
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Vilasi, smettila! Per fatto personale, Presidente…
PRESIDENTE
Le chiedo scusa, la conduzione dell’Assemblea tocca a me! Quando tocca a lei, può interrompere! Adesso non può farlo.
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
Questo è previsto anche dallo Statuto.
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Sto parlando per fatto personale.
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
PRESIDENTE
L’onorevole Pirillo parla per fatto personale, quindi ha la parola.
(Ripetute e concitate interruzioni dell’onorevole
Vilasi)
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Mi lasci parlare, onorevole Vilasi, per fatto personale. Non si agiti!
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
PRESIDENTE
Onorevole Vilasi, lei sa che io la rispetto e la stimo, però lei non può interrompere!
Gesuele VILASI
Non c’è nessun fatto personale…!
PRESIDENTE
Non le ho dato la parola. Poi gliela darò e risponderà.
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Vilasi, stai buono! Noi capiamo che siete nervosi…
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
Lo capiamo che siete nervosi…
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
PRESIDENTE
Onorevole Pirillo, concluda, per favore.
Mario PIRILLO, assessore all’agricoltura
Vilasi, hai detto che sei un democristiano e mo’ fai il fascista!
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
PRESIDENTE
Onorevole Vilasi, la parola all’assessore la devo togliere io, non lei!
Gesuele VILASI
Ha ritirato l’emendamento, quindi non può essere più discusso!
PRESIDENTE
Onorevole Occhiuto, lei che ha fatto giustamente riferimento al Regolamento, ma dica ai suoi colleghi di cordata di stare zitti, perché assolutamente non ho dato loro la parola, quindi non possono parlare!
Ho l’onore di avere una responsabilità, quella di assessore regionale e delegato ad un settore che è agricoltura e forestazione.
Perché sono intervenuto? Perché, avendo visto l’emendamento presentato dal collega Naccari e poiché sto seguendo un progetto che è stato finanziato sotto campagna elettorale da parte del ministro Alemanno con una convenzione firmata dall’allora assessore regionale all’agricoltura, dal ministro Alemanno e dal sottosegretario Viespoli, per l’assunzione di 235…
(Interruzione)
Fammi finire, perché lo devo spiegare a voi…
(Interruzione)
Certo, è questo. I disoccupati, ai quali è stato promesso un posto di lavoro prima delle elezioni regionali – lo dicono loro – sono venuti alla sede della Giunta e sono stati ricevuti una volta da me e dall’assessore Masella – vero, Egidio? – ed è successa la fine del mondo, perché questi pretendevano – non da noi, dalla vecchia Giunta – di essere nominati, di aver fatta la selezione, entro – era stato promesso – il 1° di aprile.
Siccome questa cosa non è avvenuta – l’hanno detto loro, vero, Egidio? – allora hanno fatto le barricate, non ci hanno fatto tenere – vero, Presidente? – la Giunta regionale.
C’è un problema con Sial che non è effettivamente delegata a fare… C’era questa cosa che non è delegata a fare questo tipo di selezione. Intanto la convenzione, però, prevedeva l’affidamento diretto a Sial, che è fatta dal 51 per cento di Arssa e per il 49 per cento da “Italia Lavoro”.
PRESIDENTE
Onorevole assessore, le chiedo scusa se la interrompo, lei ha ancora un minuto di tempo.
UNA VOCE
…carrozzoni!
Carrozzoni che non ho creato io, che è stato creato, onorevole Chieffallo, con la legge 18 del 2004. All’articolo 19 c’è scritto che si costituisce una società con maggioranza al 51 per cento Arssa e con il 49 di “Italia Lavoro”.
Stasera, che cosa ho sollecitato al collega Naccari? La riscrittura di quell’articolo per fare in modo che gli operai, quelli che hanno fatto domanda – e sono 2 mila – a San Giovanni in Fiore che aspettano questo beneficio, che non ho dato io, che non ho assicurato io, io ho dovuto rifirmare – e l’ho fatto volentieri – la convenzione col ministro Alemanno e con Viespoli, quindi l’ho dovuta rifirmare io perché c’è un problema di procedura rispetto a Sial…
L’altro giorno, avantieri
o ieri, proprio ieri alle tre e mezza, questa massa di lavoratori di San Giovanni in Fiore sono
andati alla Sial, hanno divelto le canalette, stavano occupando i binari – io
non sono andato, c’era il collega Masella che mi ha telefonato – per assumere l’impegno che lunedì, mi pare,
partano le selezioni per l’assunzione di
questi dipendenti sulla base della disponibilità finanziaria che c’è attraverso
Regione, ministero dell’agricoltura e “Italia Lavoro”.
Io ho cercato con
la proposta che ha assunto il collega Naccari – che ha fatto sua, leggendola,
non c’è bisogno di sottoscriverla, quando parliamo qui è tutto registrato,
resta agli atti –, mio caro collega Vilasi, in qualche modo di dare risposta a
questo problema che abbiamo davanti…
(Interruzione dell’onorevole Vilasi)
Semmai la spiegazione avremmo dovuto darla ai nostri, che per la verità sono stati tutti garbati e non hanno chiesto il motivo, perché hanno fiducia degli amici che compongono la maggioranza. Io pensavo che tutti voi foste consapevoli, ho parlato pure con Franco Morelli qualche attimo fa che sa di questa cosa.
Obiettivamente i lavoratori di San Giovanni in Fiore si lamentano che sono stati presi per i fondelli. Questo ci hanno detto, sì o no, collega Masella? Ci hanno detto questo.
Allora io non voglio fare polemiche, tant’è che non
ho parlato, non sono intervenuto perché potevo anche supportarla, come ho fatto, però di fronte agli attacchi del mio amico di
sempre, Roberto Occhiuto (perché siamo stati cinque anni in quei banchi e sono
state pubblicate leggi, emendamenti, abbiamo fatto qui tutto), prendo atto con
grande franchezza del ruolo di grande legalitario da parte dell’amico Occhiuto,
però ce l’abbiamo proprio dietro l’angolo quello che è successo tre mesi fa
alla chiusura della passata legislatura. Credo che, se sbobiniamo, sentiamo le
nostre lamentele, sentirete e sentiranno le nostre lamentele per come è stato
condotto questo Consiglio regionale.
Vi chiedo scusa per il tono, però devo domani dare risposta a questi di San Giovanni in Fiore, che se la prendono con me e con Masella, che hanno chiuso in una stanza la sottosegretaria alla giustizia, l’onorevole Oliverio, hanno chiuso in una stanza Marini, il sindaco… Voi i giornali li leggete, questo era. Non l’ho voluto dire prima perché pensavo che voi foste informati.
PRESIDENTE
La parola all’onorevole Naccari solo per pochi secondi.
Onorevole Occhiuto, io, invece, la stimo perché
ritengo che lei sia un bravo consigliere regionale, sicuramente con più
esperienza di me. Non voglio fare polemica con lei, credevo di dare una mano,
ma Pirillo mi pare che abbia spiegato meglio. Avremo modo di conoscerci meglio ed io di raggiungere il suo
livello di esperienza. Può darsi che, alla fine, conoscendoci meglio,
verificheremo che certi atteggiamenti sono ultronei…
PRESIDENTE
Onorevole
Naccari, non ha più la parola, ha già risposto.
Demetrio NACCARI
CARLIZZI, relatore
…rispetto
all’atteggiamento che io mantengo verso tutti i consiglieri regionali.
Onorevole
Naccari, la legge è uguale per tutti, anche per lei, quindi non ha più la
parola!
Passiamo
all’emendamento protocollo 90/1, numero 60 per chi legge il foglio: “E’
istituito nello stato di previsione dell’entrata della variazione di bilancio
2005, approvato con legge regionale n. 10 del 21 marzo 2005, il capitolo
34030010 – Upb 3.4.03.0010 afferente al titolo “riscossione dei ruoli irrigui e
di bonifica relativi alla gestione commissariale del comprensorio del Consorzio
di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati (delibera
Giunta regionale n. 329 del 24 aprile 2004 e successive modifiche)”, per la
somma di euro 5 milioni che, parimenti, per lo stato di previsione della spesa
è istituito il capitolo 22040907 – Upb 2.2.04.09.07 (risorse vincolate)
corrispondente alla voce della spesa per la gestione dei servizi prestati dalla
gestione commissariale sopra indicata, con un corrispondente stanziamento di
euro 5 milioni”.
La parola all’onorevole Pacenza per l’illustrazione.
Siamo in clima di emergenze. L’emendamento che viene posto, che non è di spesa, ma solo ed unicamente una partita di giro, tenta di garantire soprattutto in un periodo particolare, perché siamo nel pieno della stagione estiva, una qualche soluzione per garantire la continuità dell’attività di irrigazione. Siccome su questo terreno c’è anche una fortissima preoccupazione soprattutto da parte dei produttori, perché si capisce bene che l’interruzione del servizio irriguo nel mese di agosto è un elemento particolarmente delicato, l’emendamento pone prima l’obiettivo di attivare una Upb in entrata, quindi una procedura di anticipazione e poi una in uscita a costo zero rispetto a quelle che sono le casse della Regione.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Pirillo.
Voglio sottolineare agli amici della maggioranza, ma a tutto il Consiglio regionale lo stato comatoso del Consorzio Sibari-Crati e, ieri sera verso le otto, il direttore generale Leonetti mi ha portato una parcella.
Con l’amico e collega Pacenza avemmo, un paio di anni fa, una reazione piuttosto violenta perché era stata insediata una nuova Commissione per la ricognizione del debito del Sibari-Crati. Noi l’avevamo fatta nel 2000 una ricognizione assai puntuale.
Ieri sera il direttore generale Leonetti mi ha portato una parcella di 666 mila euro di uno dei quattro incaricati dalla Giunta Chiaravalloti, voglio dire che uno dei quattro – uno solo! – che ha riconsiderato il debito del Sibari-Crati ha presentato una percentuale di 666 mila euro.
Allora io chiedo: il Sibari-Crati è in una grandissima difficoltà, non si pagano gli stipendi, per la verità non si pagavano da nove mesi già qualche mese fa, però sono venuti appena sono arrivato io e gliel’ho pure detto – tra l’altro parlo molto chiaramente –: “Ma scusate, e nove mesi dove siete stati?! Mo’ venite da me!”. Abbiamo fatto quello che potevamo fare, mettere a disposizione i fondi che abbiamo sui capitoli e, per la verità, la Giunta è stata disponibile, abbiamo fatto la delibera fuori sacco, non ne facciamo mai delibere fuori sacco, l’abbiamo fatto perché incombeva la necessità di pagare gli stipendi.
Ieri è arrivata questa cosa, immagino che oltre ai 240 miliardi di vecchie lire di debiti, si sommeranno altri 4-5 miliardi di vecchie lire di pagamenti!
Io vorrei chiedere all’assessore di riconsiderare
questo emendamento che è stato presentato. Se guardate bene, è fatto
dell’istituzione di due capitoli: uno in entrata e uno in uscita di 5 milioni
di euro, perché noi pensiamo che attraverso l’emanazione dei ruoli per il
pagamento delle quote dei contribuenti, possiamo incassare questi 5 milioni di
euro che la Regione anticipa. Si tratta di un’anticipazione, però, se non
facciamo questo provvedimento, che mi pare possa considerarsi una partita di giro, credo che del Sibari-Crati non
raccoglieremo più neanche i cocci perché la situazione è veramente drammatica.
Abbiamo fatto una
grande fatica ad assicurare l’irrigazione – perché il problema vero è quello, i
consorzi di bonifica assolvono sostanzialmente a questo ruolo –, l’abbiamo
assicurata attraverso promesse e l’autorizzazione di risorse che non erano
assolutamente destinate al pagamento degli stipendi degli operai del
Sibari-Crati.
Quindi rinnovo
l’invito al collega Adamo, che capisco, so qual è la situazione disastrosa del
bilancio, però consideriamola, dottore Pantaleo, una partita di giro, scendiamo
a 3-4 milioni di euro e vediamo comunque di farla diventare una partita di
giro.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Adamo.
Io penso che sia un momento importante questa
discussione ed invito il Presidente della Giunta a riflettere. Dico il
Presidente della Giunta perché la responsabilità primaria del Governo, unica
forse – scusate se “forse” – compete al suo mandato, perché noi siamo assessori
delegati, però il richiamo non è al Presidente della Giunta, né, tanto meno – me ne guarderei bene – al firmatario
che è il capogruppo del gruppo a cui aderisco o all’assessore all’agricoltura,
il richiamo è a tutti noi e a questa Calabria. Ritorniamo al punto che abbiamo
affrontato, sia nel discorso di Loiero stasera che nel mio intervento: noi
siamo stati eletti e mandati qui per cambiare la Calabria. O ci misuriamo con
questo sforzo di riforma e di cambiamento oppure non ha senso che motiviamo la
nostra funzione in una continuità e in una pratica gestionale che porta la
Calabria al disastro.
Qual è la
questione? Capisco, oggi c’è l’emergenza, ci sono i lavoratori, se non c’è
l’irrigazione si sciopera, però badate, giustamente, chi si sente vicino ai
lavoratori, penso a Franco Pacenza; chi avverte la responsabilità, uno come
Mario Pirillo, e sa bene che un processo di riforma richiede anche la
possibilità, la necessità di fronteggiare le emergenze, sta facendo una
battaglia, però qual è la situazione del Consorzio di bonifica? Io dico solo
alcune cose: intanto, in riferimento a questo emendamento, voi sapete che i 5
milioni che si prevedono come entrata sono stati già impegnati con una delibera
precedente? E sapete che sono riferiti ad entrate che non ci saranno mai?! E
sapete che sono entrate che si riferiscono ai ruoli che non sono stati mai
emessi e per i quali con lo stesso meccanismo l’Aula ha dato soltanto poco
tempo addietro 2 milioni e 800 mila euro? Sapete che abbiamo dato 22 milioni
soltanto poco tempo fa e non sappiamo come sono stati spesi questi soldi?!
Allora, è
arrivato il momento di fare queste scelte e questo problema non è solo del
Governo. Dicevo che è significativo questo momento perché è assai curioso che
io, Mario Pirillo e Franco Pacenza non possiamo trovarci d’accordo su questo
punto, sono le contraddizioni di questa Calabria: o questo Governo, questa
maggioranza e quest’Aula le prende in mano e butta il cuore oltre l’ostacolo, oppure
non ce la facciamo più. La preoccupazione non è quella che la Regione va al
dissesto, perché non la ferma nessuno, questa sarà una via inevitabile del
dissesto e della bancarotta, la preoccupazione è di capire se anche queste
strutture producono nuova domanda di sviluppo o soltanto distribuzione di
assistenza diretta.
Non mi fate fare
il qualunquista, perché io ho combattuto contro i qualunquisti, però qualcuno
mi suggerisce che se noi facciamo il conto di quanto costa la manodopera
impiegata, i lavoratori impiegati al Consorzio e li paghiamo direttamente, non
facciamo fare loro niente e provvediamo per l’irrigazione per altre regioni
facendola pagare, otteniamo due risultati: dall’irrigazione ci guadagniamo
soldi se la facciamo pagare e quanto spendiamo sui lavoratori, ci fa ottenere
un grande risparmio rispetto a questa impalcatura che è montata lì.
Allora la
proposta qual è? Che scioperino pure, che non ci sia nemmeno l’irrigazione,
perché l’acqua va pagata, chi usa l’acqua la deve pagare, e non l’hanno mai
pagata coloro i quali l’hanno usata, che sono anche i soci di questo Consorzio.
Lo dobbiamo dire noi della sinistra questo: o si fa questo o non ce la facciamo
più. Vi devo dire che questo coraggio lo dobbiamo trovare; Loiero ce l’ha, ma
se non l’abbiamo tutti, non ce la facciamo.
Allora, per
quanto mi riguarda, la proposta che faccio qual è? Ritiriamo questo emendamento
e non costringetemi a pronunciarmi contro e facciamo un vertice, una Giunta,
discutiamo dello stato dei consorzi.
(Interruzione)
Anche lunedì sono
disponibile a farlo.
(Interruzione)
PRESIDENTE
La parola
all’onorevole Pacenza.
Siccome ho la fortuna e la sfortuna, ma dico la
fortuna, di vivere in quel territorio e questa è una tragedia antica, molti
ricordano, anche il Presidente Bova anche prima dei suoi i dieci mesi di
assessorato al bilancio o il predecessore del dottore Pantaleo, il dottore
Candiani, quante volte questa partita è stata sul tavolo e, a dire la verità,
c’è stata tante volte a fisarmonica, nel senso che ci sono stati tentativi,
tantissime volte tentativi miopi, contraddittori, più volte ci siamo
interrogati… Io l’annuncio – e lo farò – che chiederò di istituire una
Commissione d’inchiesta su questa vicenda, vicenda troppo delicata, però
ritengo che dobbiamo stare attenti perché in questa fase, in questi giorni,
parliamo di ricchezza di questa regione e questa regione, purtroppo, ricchezza
non ne ha tanta. Mettere a rischio la fornitura
dell’acqua nell’area più agricola di questa regione e che produce in questo
settore una parte significativa del Pil calabrese, attenzione!
Allora a me sta
bene, pure io avevo avuto notizie…
(Interruzione)
Ma la deve far pagare la struttura del Consorzio. Non è un caso che quel Consorzio, dal 1954, è sempre stato in regime commissariale, non c’è mai stata un’amministrazione ordinaria, si sono succeduti decine e decine di commissari, tutti nominati dai governi regionali: commissari, sub-commissari, tri-commissari, direttori generali, direttori generali facenti funzioni…
Io sono pronto ad
accettare la sfida e a rilanciarla, però ci deve essere una bussola e non
possiamo confondere gli interessi di chi produce, magari, assieme agli
interessi di chi ha speculato e specula su questa vicenda, perché anch’io
vorrei sapere, per esempio, i 22 milioni di euro distribuiti durante la
campagna elettorale, andiamo a vedere le transazioni che sono state fatte, lì
c’era una possibilità vera – o no, dottore Morelli? – di accendere un mutuo per
risanare tutti i consorzi della Calabria. Questa è la vicenda più comatosa, ma
ce ne sono purtroppo tante altre e, invece di fare questo, si è preferito
andare a contrattazione, perché se non abbiamo un quadro chiaro dei percorsi,
io sono preoccupato che possiamo fare anche, magari in buonafede, errori
delicati.
Poi che i servizi
a domanda individuale vadano pagati, ci mancherebbe, che un grande piano… Io
spero che quando discuteremo, per esempio, delle vicende del Por, una grande e
moderna infrastrutturazione agricola in questa regione che parte dai
completamenti delle dighe, per finire a quella che è la necessità di attrezzare
il territorio agricolo, penso che sia un grande problema.
Allora
misuriamoci su questo. Se lo facciamo, io sono sicuramente dalla parte più avanzata
del percorso.
Esprimo una
preoccupazione perché la partita va gestita. Diceva bene Pirillo, giustamente,
legittimamente, i diritti non sono in discussione e ci possono essere persone
che avanzano mensilità e mensilità
Assessore
Pirillo, so che il suo direttore generale si è messo già in moto, ma, per
esempio, anche quelli che sono tutti gli oneri contrattuali, lì devono essere
portati alla normalità e non è solo lì. Qualche mese fa parlavamo dei consorzi
industriali, cioè come si può reggere una contraddizione in cui, da una parte,
ci sono sprechi, abusi, ruberie e dall’altra parte, poi, magari, può subirne le
conseguenze quel produttore, quell’agricoltore, quell’impresa, ché a metà di
agosto non gli viene garantita la fornitura dell’acqua?
Se vedete, il
sistema va in corto circuito sempre in questa fase, sempre in questi periodi,
quando l’arma della pressione sociale è anche motivata, non è riferita alla
condizione in cui gli interessi sono divisi, perché ci possono essere
tranquillamente interessi divisi tra chi produce e chi lavora, legittimi
entrambi; invece, li si mette in conflitto proprio nelle condizioni e nei
termini, nei momenti particolari come questo.
Quindi, io non ho
difficoltà a ritirare l’emendamento, ma che nessuno pensi – e qui non lo pensa
nessuno – che noi possiamo bendarci gli occhi rispetto al fatto che in una
regione che non produce, che non ha una forza in termini di ricchezza propria
solida, si possa mandare al macero, in una fase come questa, un pezzo di
produzione significativa.
Guardate, dentro
tutti i ragionamenti di bilancio che abbiamo fatto stasera, della produzione,
ahimè, per mille problemi, non siamo stati in condizione di parlarne nessuno,
perché purtroppo il sistema produttivo di questa regione è quello che è. Io non
vorrei che si producesse un’ulteriore conseguenza sul piano produttivo della
nostra terra.
PRESIDENTE
Sì, onorevole
Pacenza, l’emendamento è ritirato…
Ritirato? Ma io voglio sapere dall’assessore
all’agricoltura e dal relatore, oltre che dal presentatore dell’emendamento, se
siamo d’accordo che lunedì
pomeriggio, in Giunta, si fa un vertice con i commissari responsabili del Consorzio
su questo punto per chiarire la situazione.
Io sono del
parere che noi dobbiamo rispondere all’Aula,
alla prossima seduta, di quella che è la situazione di tutti i consorzi. Poi
sull’irrigazione vediamo quali iniziative emergenziali bisogna assumere per garantire che l’irrigazione si faccia.
Grazie, assessore. Ringrazio anche l’onorevole Morelli perché, visto che l’emendamento è stato ritirato da parte dell’onorevole Pacenza, rinuncia all’intervento.
Passiamo all’emendamento protocollo 89 a firma dei consiglieri Feraudo, La Rupa, De Gaetano ed altri: “Al fine di provvedere all’individuazione, lungo l’intero arco costiero regionale, di particolari manufatti edilizi che, per il loro impatto, possono essere considerati di particolare rilevanza ai fini di una non corretta utilizzazione del territorio calabrese (i cosiddetti ecomostri, altre opere edilizie devastanti, eccetera) e di predisporre gli eventuali, necessari programmi per la loro demolizione, anche attraverso la loro rottamazione, nonché per la riqualificazione delle aree di risulta, è autorizzata la spesa di euro 200 mila con allocazione all’Upb 3.2.02.03 (capitolo ____________) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005, affidandone la realizzazione al dipartimento “Gestione del territorio”.
Prego, onorevole Feraudo, ha facoltà di illustrarlo.
Sebbene l’emendamento si commenti da sé, voglio solo
aggiungere che risponde all’esigenza di attivare il monitoraggio delle coste
della regione, per individuare opere edilizie devastanti ed ecomostri ed
avviare i programmi per la demolizione e la ripurificazione delle aree stesse.
A questo emendamento, tuttavia, si propone una modifica nella parte in cui, dopo la dicitura “spesa di euro 200 mila”, viene eliminata la parte “con allocazione all’Upb”, eccetera, fino a “bilancio 2005”, quindi continua “affidandone la realizzazione al dipartimento “gestione del territorio” a valere sull’apposita Upb”.
Con questa modifica si chiede che questo emendamento venga approvato.
PRESIDENTE
Parere del
relatore?
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Occorre correggere l’allocazione delle risorse perché possiamo dare parere positivo se è a valere sulle risorse allocate all’Upb 3.2.01.01, capitolo 2131205, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
Maurizio FERAUDO
Quello che avevo proposto io.
PRESIDENTE
Parere della Giunta?
Nicola ADAMO, assessore
all’economia
Favorevole con
l’indicazione del relatore.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 89 con la modifica apportata dal relatore.
(E’ approvato)
Emendamento
protocollo 69 a firma Feraudo ed altri:
“1. All’articolo 8, terzo comma, lettera e), è soppresso l'inciso “nonché elabora quelli contenuti nella banca dati sui centri storici calabresi (O.Re.S.Te).
2. All’articolo 9, primo comma, le parole “La delibera di cui il quinto comma del precedente articolo 8” sono sostituite da “La Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale all'urbanistica,”.
3. All’articolo 9, quarto comma, dopo le parole “Giunta regionale”, aggiungere le parole “su proposta dell'assessore regionale all'urbanistica”.
4. All'articolo 17, secondo comma, le parole “di cui all'articolo 149 e seguenti del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490” sono sostituite dalle parole “di cui all'articolo 143 e seguenti del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”.
5. All’articolo 17, terzo comma, lettera d), le parole “ai sensi del decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490” sono sostituite dalle parole “ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”.
6. Ai commi quarto e quinto dell’articolo 17 le parole “Carta regionale dei suoli” sono sostituite dalle parole “Carta regionale dei luoghi”.
7. All’articolo 18, primo comma, le parole “di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490” sono sostituite dalle parole “di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”.
8. All’articolo 18, primo comma, le parole “di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490” sono sostituite dalle parole “di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”.
9. Dopo l'articolo 20 è inserito il seguente:
“Art. 20 bis
Piano Strutturale Intercomunale (Psi)
1. La Regione Calabria, al fine di accrescere l’integrazione fra gli enti locali limitrofi, confinanti e/o di ridotte dimensioni demografiche con problematiche territoriali affini, nonché il coordinamento delle iniziative di pianificazione nelle conurbazioni in atto, e la distribuzione organica dei servizi a scala urbana, con conseguente impegno integrato delle risorse finanziarie, promuove la predisposizione di Piani strutturali intercomunali e la loro gestione associata.
2. I territori oggetto del Piano Strutturale Intercomunale interessano due o più Comuni contermini della Regione, anche se appartenenti a province diverse.
3. A tal fine i Comuni interessati si associano secondo le modalità stabilite dal Testo Unico delle Leggi sull'ordinamento degli enti locali.
4. Gli elaborati del Psi saranno costituiti:
A‑ una parte generale, uguale per tutti i Comuni, relativa, in particolare, alle tematiche strategiche (ambientali, paesaggistiche, infrastrutturali, insediative);
B – una parte attinente alle scelte di assetto strutturale proprie dei singoli Comuni (ambiti del ter urbanizzato, localizzazione di talune dotazioni territoriali);
C - scelte territoriali di area vasta (che dovranno vedere anche il coinvolgimento della Provincia e della Regione) relative allo sviluppo delle infrastrutture della mobilità, agli insediamenti produttivi e commerciali, ai poli funzionali, che coinvolgeranno l'insieme dei Comuni associati. Ciò anche nella prospettiva della stipula di un apposito accordo perequativo tra i diversi Comuni che distribuisca oneri e vantaggi delle nuove previsioni di sviluppo insediativo.
5. Per la redazione del Psi, si dovrà inoltre prevedere:
A‑ l'istituzione di un unico Ufficio di Piano;
B‑ l'attribuzione all'unico Ufficio di Piano dei seguenti compiti:
‑ predisposizione di un unico documento preliminare, di un unico quadro conoscitivo, articolati per ogni ambito amministrativo dei singoli Comuni;
- predisposizione del Piano Strutturale Intercomunale, articolato per ogni ambito amministrativo di competenza di ogni singolo Comune;
- l’individuazione del soggetto che presiede a tutte le attività previste dalla legge regionale 19/2002 per il corretto svolgimento della Conferenza di Pianificazione.
6. I Piani Strutturali Intercomunali si approvano con le medesime procedure dei Psc”.
10. All’articolo 26, primo comma, le parole “di cui al decreto legislativo 29 ottobre 1999 n. 490” sono sostituite dalle parole “di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42”.
11. All’articolo 30, ultimo comma, sono aggiunte le parole “e regionale relativa”.
12. All’articolo 36, nono comma, dopo la lettera b) è aggiunta la lettera “c): in tali zone ai proprietari da almeno dieci anni di lotti liberi e che non risultino abbiano costruito abusivamente è consentita l’edificazione a fini sociali della prima casa con l'applicazione degli indici che saranno stabiliti dallo stesso Piano di recupero”.
13. All’articolo 51, quinto comma, dopo le parole “E’ consentito l'asservimento di lotti non contigui, ma funzionalmente legati per il raggiungimento dell'unità culturale minima…” sono aggiunte le parole “, purché compresi nell'ambito del territorio comunale”.
14. All'articolo 52, secondo comma, dopo le parole “…0,013 mq. su mq.” vengono aggiunte le parole “per un massimo comunque di 600 mq. Le altezze per gli edifici residenziali non. possono comunque, nella stessa zona, essere superiori a 6,50 mt.”.
15. All’articolo 52, dopo il secondo comma, è aggiunto il seguente comma 2 bis: “Per gli imprenditori agricoli, singoli od associati, è consentita l’utilizzazione dell'indice di 0,1 mq. su mq. anche per la costruzione di fabbricati di servizio quali deposito di materiali fertilizzanti, sementi, antiparassitari, rimesse per macchine agricole, ricoveri per animali, locali di deposito e stoccaggio dei prodotti agricoli di produzione diretta e di ogni altra analoga costruzione di servizio che risulti direttamente funzionale alle esigenze produttive dell’azienda agricola singola o associata.”.
16. All'articolo 61, il terzo comma è sostituito dal seguente:
“3. Ai Comuni ed alle Province spettano, inoltre, il rilascio delle autorizzazioni paesistiche di cui ai commi 1 e 2, legge regionale 23 febbraio 1995, n. 3”.
17. All'articolo 69, quarto comma, le parole “di cui al comma precedente” sono sostituite dalle parole “di cui al secondo comma”.
La parola
all’onorevole Feraudo.
Questo
emendamento riguarda la legge urbanistica 19/2002 e, in buona sostanza, le
modifiche proposte vanno a sanare degli errori che ci sono nella legge stessa
in riferimento alla normativa prevista, nel senso che la legge 19 fa
riferimento alla legge del 1999, la 490, però siccome è intervenuto il decreto
legislativo 22 gennaio 2004 numero 42, si rende necessario adeguare la “19”
alla nuova normativa in materia.
Quindi, grosso
modo, le modifiche e gli emendamenti di cui si chiede l’approvazione sono di
adeguamento alla normativa attualmente vigente che, in pratica, ha sostituito
la precedente.
Per quanto
riguarda il merito, viene ritirato il punto 15 dell’emendamento.
Il punto 9,
invece, non è una modifica formale o una correzione di errori, ma è
l’introduzione di un nuovo strumento urbanistico, i piani strutturali
intercomunali (Psi). In pratica, con questo strumento urbanistico si consente
agli enti locali limitrofi di dotarsi di uno strumento per promuovere la
predisposizione e la gestione dei piani strutturali.
Questo è, in linea di massima, l’emendamento alla legge 19 che riguarda parecchi articoli, ma che, in buona sostanza – ripeto – riguarda soprattutto una questione formale.
Presidenza del
Presidente Giuseppe Bova
PRESIDENTE
La parola
all’assessore Tripodi Michelangelo.
Intervengo solo per un chiarimento sulla proposta. Credo che sia stato chiaro dall’intervento dell’onorevole Feraudo che, intanto, il punto 15 contenuto in quella proposta viene ritirato e il punto 9 rappresenta, invece, un elemento di novità, ma questa è una valutazione che può essere rimessa alla discussione perché si introduce uno strumento che è quello del piano strutturale intercomunale, che rappresenta per i piccoli Comuni una risposta interessante ed una novità.
Per il resto, sono proposte di natura formale, soprattutto l’adeguamento della legge per quanto riguarda il fatto che è stato approvato il decreto legislativo del 22 gennaio 2004 numero 42 e che, rispetto a quel decreto legislativo, bisogna adeguare anche le diciture della stessa legge urbanistica che fa riferimento alla legge del ’99, la 490.
Penserei, se i colleghi sono d’accordo, che potrebbero essere messi in votazione i primi otto commi e poi il comma 10, infine gli ultimi due commi, il 16 e il 17. Presidente, non so se sono stato chiaro.
(Interruzione)
Ci limitiamo a provvedimenti di natura formale.
Io do la parola al relatore, però autocriticamente,
cari colleghi – non riguarda questo
punto – noi non dobbiamo assumere un’abitudine
rispetto ad un provvedimento di assestamento,
di appesantirlo con una miriade di progetti e di proposte che, da sole,
meriterebbero riflessioni di alcune settimane, perché in questo modo il Consiglio non
lavora bene. Io spero, fermo restando il pronunciamento formale dei ruoli, che
fatti di questo tipo non si ripetano più. Per quanto mi riguarda, utilizzerò
pienamente tutte le prerogative che il Regolamento e lo Statuto mi danno, anche
per quanto riguarda la coerenza tra i collegati e il dispositivo che dobbiamo
approvare.
Detto questo, non
compete a me esprimermi nel merito – e vi chiedo scusa, già l’ho fatto troppo –
ma ho sentito il bisogno di esternare, di sottolineare. Visto, però, che le
funzioni di merito e di parere spettano al relatore e alla Giunta…
(Interruzione
dell’onorevole Naccari Carlizzi)
Va bene.
Demetrio NACCARI CARLIZZI, relatore
Facciamo parlare
l’assessore, se ritiene di fare un approfondimento…
(Interruzione)
Allora la
mandiamo in Commissione e facciamo una riflessione tutti quanti.
Emendamento protocollo 15512 a firma dei consiglieri Cherubino ed altri: “E’ istituito in seno al dipartimento n. 9 (lavori pubblici – edilizia residenziale – politiche della casa) il settore geologico.
Al settore di cui sopra sono attribuiti funzioni e compiti che erano stati fissati per il settore 22 dalla legge regionale 7/96”.
Abbiamo fatto un approfondimento con l’assessore sia ai lavori pubblici che alle risorse umane. Poiché sta sviluppando un’azione di concertazione col sindacato e di approfondimento ed approntamento di una nuova proposta, riteniamo utile trasformarla in una raccomandazione alla Giunta.
Emendamento protocollo 15499 a firma Pacenza: Dopo l’articolo 49 della legge regionale n. 10/1997 è inserito il seguente articolo 49 bis:
Art 49 bis
Gruppo di
coordinamento per gli adempimenti connessi
all’attuazione della legge 36/94 ed alla politica regionale delle acque
E’ istituito presso il dipartimento lavori pubblici edilizia, residenziale e politiche della casa un gruppo di coordinamento tra la Regione e gli ambiti territoriali ottimali (Ato) individuati dalla legge regionale n 10/1997.
Detto gruppo di coordinamento, composto dall’assessore regionale ai lavori pubblici e dai Presidenti degli Ato, supportati dal dirigente del settore amministrazione e gestione delle risorse idriche, sostiene tutti gli adempimenti connessi all'attuazione della legge 36/94 ed alla politica regionale delle acque, mediante:
l’analisi e la risoluzione degli ostacoli nei processi attuativi;
l’accelerazione e la proposizione degli adempimenti a carico della Regione;
la proposizione di proposte migliorative;
l'analisi degli Sdf e delle programmazioni locali,
la formulazione di proposte alla Consulta di cui all’articolo 50 della LR 10/97 e/o alla Giunta regionale”.
(Interruzione)
E’ ritirato.
(Interruzioni)
Guardate, ci sono momenti di concertazione e di confronto col sindacato. C’è un’attività in atto al fine di affinare ulteriormente la proposta e di concertarla…
(Interruzioni)
No, che impegno! E’ questo ed è ritirato. Può darsi che sia insoddisfatto…
Abbiamo giustamente consultato i due assessori di riferimento. Ora, non è che noi andiamo a modificare una legge sull’organizzazione senza tenere conto che c’è una procedura di concertazione prevista nella legge. Non abbiamo trovato ostacoli preconcetti e dogmatici, anzi i due assessori hanno detto che la questione è all’attenzione loro, la porteranno in seno alla contrattazione in una nuova proposta che stanno preparando, quindi mi pare sinceramente ingeneroso chiedere loro di velocizzare adesso questo tipo di proposta in maniera singola.
L’emendamento protocollo 15499 è ritirato.
Emendamento
protocollo 155007 a firma Morelli che riguarda la ricollocazione dei lavoratori
di consorzi agrari in mobilità…
(Interruzione)
E’ ritirato.
Emendamento protocollo 155110 – 11 a firma Morelli: “Si propone:
Art. 1
Si impegna la Giunta regionale, nel rispetto delle vigenti normative legislative regionali-nazionali‑ comunitarie, a ricercare, attraverso approfondita analisi, le forme di intervento ritenute più idonee ed opportune (concertative e/o sostitutive e/o integrative e/o atti di indirizzo ecc., ecc.) al fine di accelerare l'iter procedurale per la concreta attivazione delle convenzioni stipulate tra la Regione e i Comuni inerenti i 23 Pit per l’attuazione e realizzazione delle opere previste, il cui totale finanziario complessivo pubblico Por (Fesr‑Sfop‑Fse) ammonta ad euro 407.525,133.
Art. 2
Si impegna la Giunta regionale ad effettuare urgente ricognizione e analisi degli interventi compatibili idonei ai fini della rendicontazione del Por Calabria; interventi compatibili che evidentemente, comunque, stante l'applicazione dei parametri di efficacia‑efficienza e redditività, contribuiscono e concretamente incidono per il miglioramento della qualità della vita, per la promozione e lo sviluppo sociale ed economico del territorio calabrese e dei calabresi”.
(Interruzione)
Trasformato in
raccomandazione.
Emendamento
protocollo 15552… Ma questo è del 4 agosto… Non è ammissibile.
Poi c’era in
sospeso, su cui l’assessore ci aveva detto che voleva esprimere alla fine una
proposta formale, l’emendamento protocollo 15484 a firma Borrello su Pizzo,
Vibo Marina, eccetera, eccetera. Il punto era di vedere come, rispetto alla
parte normativa, c’era anche una copertura finanziaria.
Se l’assessore è
pronto, gli do la parola.
La nostra proposta è quella di istituire un fondo con le stesse finalità previste dall’emendamento dell’onorevole Borrello, soltanto che si quantifica il fondo per avere l’iscrizione di un fondo pari allo 0,1 per cento che lei ha indicato sull’accisa. Quindi vorrei approvare l’emendamento e rinviarlo al coordinamento formale per verificare esattamente. Questo perché? Per sancire proprio il principio che abbiamo detto prima, però un fondo finalizzato alle stesse motivazioni.
Ovviamente precisiamo lo 0,1, non l’1.
Pongo in votazione l’emendamento protocollo 15484.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 27.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il collegato nel suo complesso, così come emendato.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il secondo punto è il bilancio di previsione, protocollo 15537.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
All’articolo 2
c’è un emendamento protocollo 15520 a firma del consigliere Racco che riguarda i servizi essenziali agli studenti, per cui faceva una proposta di 2 milioni di
euro. La proposta della Giunta mi pare che fosse di 1 milione di euro. Se siamo
d’accordo con questa riformulazione, il parere della Giunta e del relatore è
favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento protocollo 15520 con questa modifica al comma 2.
(E’ approvato)
Con questa variazione pongo in votazione il comma 2 dell’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione il comma 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1 nel suo complesso.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la Tabella A.
(E’ approvata)
(E’ riportata in allegato)
Pongo in votazione la Tabella B.
(E’ approvata)
(E’ riportata in allegato)
Pongo in votazione la Tabella C.
(E’ approvata)
(E’ riportata in allegato)
E’ approvata con la precisazione che sono in diminuzione e riequilibrate le somme di 90 mila euro, così come proposto da Borrello.
Pongo in votazione il progetto di legge 16/8^ nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Si passa alla votazione della legge finanziaria, assestamento del bilancio.
Pongo in
votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 5.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in allegato)
Informo i consiglieri che sono stati presentati degli ordini del giorno.
Pongo in votazione il documento relativo alla richiesta di iscrizione all’ordine del giorno della seduta del Consiglio della proposta di provvedimento amministrativo recante: “Regolamento interno del Consiglio regionale”, che pongo direttamente in votazione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione il documento relativo alla richiesta di iscrizione all’ordine del giorno della seduta del Consiglio della proposta di legge, recante: “Norme in materia di nomine e di personale della Regione Calabria”.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’ordine del giorno sui ripetuti attentati della criminalità organizzata agli amministratori pubblici, imprenditori e semplici cittadini.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’ordine del giorno sull’approvvigionamento di risorse finanziarie necessarie al saldo a favore delle aziende di trasporto pubblico locale.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Pongo in votazione l’ordine del giorno in ordine alle Modifiche alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e altre disposizioni in materia di divieto di svolgere propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
L’ordine del giorno reca – è una proposta all’unanimità – l’assestamento del bilancio di previsione anno 2005 del Consiglio regionale, che pongo direttamente in votazione.
(Il Consiglio approva)
Prima di chiudere una comunicazione: comunico agli onorevoli consiglieri regionali che tra il 10 e il 15 settembre p.v. sarà convocato il Consiglio regionale per una o più sedute, con all’ordine del giorno le nomine di competenza del Consiglio regionale, scadute con la fine della legislatura e in regime di prorogatio fino al 18 settembre.
Perché sono obbligato a convocarlo? Perché, in caso di mancato adempimento da parte del Consiglio regionale entro gli ultimi tre giorni prima della scadenza del 18 settembre 2005, provvederà il Presidente del Consiglio regionale ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale numero 39/95, nel senso che noi vogliamo rispettare, non solo formalmente, ma sostanzialmente le prerogative del Consiglio.
La seduta è tolta.
La seduta termina alle 24,00
Hanno chiesto congedo i consiglieri Gallo, Aiello, Amato, Sarra.
(Sono concessi)
Sono stati presentati alla Presidenza
i seguenti progetti di legge di iniziativa dei
consiglieri:
Guerriero – “Normativa
sugli usi civici atta a definirne la legittimazione e l’affrancazione”. (P.L. n. 19/8^)
E’ assegnata alla prima
Commissione – Affari istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Chiarella – “Disciplina
della raccolta e commercializzazione delle
piante officinali spontanee fresche e
trasformate”. (P.L. n. 20/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione – Bilancio e programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
Chiarella – “Valorizzazione
e tutela dei prodotti calabresi agro-alimentari
e agricoli di qualità”. (P.L. n. 21/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione – Bilancio e programmazione economica e attività produttive.
(Così resta stabilito)
E’ stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di
provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:
“Norme
per la programmazione e lo sviluppo
regionale dell’attività teatrale – Piano triennale
2005/2007 – L.R. n. 3/2004 – articolo
10” (delibera Giunta regionale n.
703 del 29 luglio 2005). (P.P.A. n. 53/8^)
E’ assegnata alla terza
Commissione – Attività sociali, sanitarie, culturali, formative – ed alla
seconda - Bilancio e programmazione economica e attività produttive – per il
parere.
(Così resta stabilito)
Con nota del 4 agosto 2005,
acquisita al protocollo n. 15558/S.A. in pari data dal Settore Segreteria
Assemblea, l’onorevole Feraudo ha comunicato
che in data odierna è stato eletto, all’unanimità, Presidente del Gruppo
Misto.
Pizzini, Fedele, Gentile, Vilasi. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
nel 1998 è nata “Intesa Gestione Crediti Spa”, società iscritta all'albo delle banche con capitale sociale interamente detenuto da “Banca Intesa”, e finalizzata al recupero dei crediti in sofferenza delle banche del gruppo, con circa 600 dipendenti confluiti da diverse banche (Banca Carime, Comit, Carialo ed altre), di cui la maggior parte sono calabresi;
detti dipendenti sono stati assunti in Banca Intesa Spa, con contestuali dimissioni volontarie dalle banche di provenienza e successivo trasferimento del loro rapporto di lavoro a Intesa Gestione Crediti Spa;
Banca Intesa ha comunicato, in data 30 maggio 2005, la vendita pro‑soluto alle società Fortress e Merril Lynch di un pacchetto di crediti in sofferenza per un valore di oltre 9 miliardi di euro al prezzo di 2 miliardi di euro circa, nonché il conferimento di ramo d'azienda (81 per cento) costituito dalle attività di gestione delle sofferenze, da Intesa Gestione Crediti Spa a Intesa Immobiliare Srl, in procinto di essere ceduta ulteriormente ad una società terza;
il personale interessato, fra cui la maggior parte calabrese, rischia di trovarsi una minima parte senza il contratto del credito e la maggior parte con l’inequivoca prospettiva del licenziamento;
appare, inoltre, pregiudizievole per la tutela dei lavoratori l'ulteriore circostanza aggravante secondo la quale l'acquirente finale sarà costituito da una società terza di cui si ignorano la natura, i progetti, il piano industriale e l'area contrattuale -:
quali provvedimenti urgenti intenda adottare nel caso specifico al fine di tutelare tutti i livelli occupazionali, in particolar modo quelli dei calabresi;
quali iniziative specifiche intenda comunque assumere in relazione alla problematica del credito in Calabria, nella cui regione viene sistematicamente attuata prevalentemente la politica della raccolta del risparmio e non contestualmente quella del correlato e proporzionato impiego.
(15; 4.8.2005)
Il Consiglio regionale
premesso che:
a fine novembre sarà sottoposta al vaglio del Consiglio dei ministri europei una nuova direttiva in materia di servizi nel mercato interno, approvata all'unanimità dalla Commissione europea lo scorso 13 gennaio, tesa a “ridurre i vincoli alla competitività”;
tale direttiva, definita Bolkestein, dal nome del Commissario Europeo per la Concorrenza e il Mercato Interno, stabilisce “un quadro giuridico generale per eliminare gli ostacoli alla libertà di insediamento dei fornitori di servizi e alla libera circolazione dei servizi in seno agli Stati membri”;
la direttiva definisce (articolo 4) i servizi come segue: “Ogni attività economica che, secondo l’articolo 50 del Trattato istitutivo, si occupa della fornitura di una prestazione oggetto di contropartita economica”. Chiaramente sono presi in considerazione tutti i servizi, eccetto quelli erogati direttamente e gratuitamente dai poteri pubblici;
la nuova definizione dei servizi è molto ampia e apre la strada alla privatizzazione e alla messa in concorrenza di quasi tutte le attività di servizi, compresa la quasi totalità dell'insegnamento, la totalità della sanità e delle attività culturali;
le legislazioni ed i regolamenti nazionali sono considerati dalla Commissione europea “arcaici, obsoleti e in contraddizione con la legislazione europea”. Gli “ostacoli” presi di mira dalla Commissione europea sono, dunque, decisioni che i poteri pubblici hanno preso per evitare che il settore dei servizi diventi una giungla. La Commissione europea intende, quindi, rimettere in causa “il potere discrezionale delle autorità locali”;
allo scopo di eliminare gli ostacoli alla libera circolazione dei servizi, il progetto rinuncia ad una pratica consolidata nella costruzione europea, quella dell'armonizzazione. L'armonizzazione viene sostituita dal “principio del Paese d'origine”. Secondo questo principio, un fornitore di servizi è sottoposto alla legge del Paese in cui ha sede l'impresa e non a quella del Paese dove fornisce il servizio. Ci si trova di fronte ad un vero e proprio incitamento legale a spostarsi verso i Paesi dove le normative fiscali, sociali e ambientali sono più permissive. Con il “principio del Paese d'origine”, la direttiva viola l'articolo 50 del Trattato istitutivo della Comunità europea, secondo cui “il fornitore di servizi può esercitare a titolo temporaneo la sua attività nel Paese in cui fornisce la prestazione alle stesse condizioni che questo Paese pratica alle imprese nazionali”;
il “principio del Paese d'origine” permette di deregolamentare e privatizzare totalmente i servizi che non sono forniti direttamente e gratuitamente dai poteri pubblici, di destrutturare e smantellare il mercato del lavoro nei Paesi in cui è organizzato e protetto. Ciò significa che viene, altresì, legalizzata l'esportazione di contratti di lavoro peggiori laddove vi sono condizioni contrattuali migliori per i lavoratori e le lavoratrici;
per facilitare la libertà di insediamento, gli Stati dovranno limitare le condizioni poste all'autorizzazione di insediamento di un'attività di servizio. Questo progetto sottrae ai poteri pubblici qualsiasi diritto di indirizzare l'organizzazione dell'attività economica del proprio Paese;
la direttiva non prevede norme particolari per nessun settore dei servizi, tranne che per le cure sanitarie. Un fornitore di cure che si stabilisca in un Paese non è tenuto a rispettare il sistema di sicurezza sociale del Paese ospite. Ci si trova in presenza della volontà deliberata da parte della Commissione europea di togliere agli Stati il potere di decidere della loro politica sanitaria;
la scomparsa delle restrizioni nazionali all'insediamento apre la strada allo “Stato minimo”, e cioè a uno Stato che ha perso il diritto di fare le scelte fondamentali nella politica dell'istruzione, della sanità della cultura e dell'accesso di tutti ai servizi essenziali.
considerato che:
la direttiva in questione abbasserebbe notevolmente i livelli di tutela dei diritti di lavoratori lavoratrici ed aprirebbe la strada alla privatizzazione selvaggia di tutti i servizi;
delibera
di intraprendere, in tutte le sedi istituzionali, azioni atte alla non approvazione della “direttiva Bolkstein”;
dà mandato al Presidente del Consiglio regionale di promuovere azioni di sensibilizzazione e mobilitazione contro la “direttiva Bolkestein”;
di inviare il presente ordine del giorno alla Commissione europea e al Governo italiano.
(5; 4.8.2005) Feraudo, De Gaetano
TITOLO
I
(Disposizioni di carattere finanziario)
Articolo 1
1. Il termine di applicazione delle incentivazioni di cui all’art.8 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, come modificato da ultimo dall’art. 1, comma 1, della legge regionale 2 marzo 2005, n.8, è fissato al 31 dicembre 2005.
2. Alla copertura degli oneri derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma, quantificati in euro 11.800.000,00, si provvede mediante l’incremento per lo stesso importo dello stanziamento di cui all’UPB 4.3.02.02 (capitolo 43020209) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
3. Lo stanziamento previsto all’UPB 3.2.04.05 (capitolo 32040511) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005, relativo alla realizzazione – per il tramite dell’Afor – di programmi triennali concernenti azioni di valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero dei territori montani delle aree ricadenti nei comuni di Acri, Casabona, Fabrizia, Longobucco, Nardodipace, San Demetrio Corone, San Giovanni in Fiore e della Comunità Montana di Verbicaro da attuarsi ai sensi dell’art.1, comma 5, della legge regionale 2 marzo 2005, n.8, è aumentato di euro 8.300.000,00.
4. Al fine di provvedere alla liquidazione ed al pagamento a saldo delle spese già sostenute negli anni 2003 e 2004 dai Comuni interessati per la realizzazione di progetti a sostegno dell’occupazione, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la maggiore spesa di euro 2.000.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.04.05 (capitolo 2323201) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
Articolo 2
1. Alla copertura della spesa inerente al Servizio Sanitario Regionale derivante da atti giudiziali di pignoramento relativi all’anno 2004 si provvede con la quota parte delle entrate derivanti dai provvedimenti tributari assunti in materia di addizionale Irpef – ai sensi dell’art. 1 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 30 – disponibili all’UPB 6.1.01.01 (capitolo 61010120) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’anno 2005.
2. Al fine di garantire la copertura della spesa, diversa da quella inerente al Servizio Sanitario Regionale – derivante da atti giudiziali di pignoramento relativi all’anno 2004, di cui al residuo attivo accertato nel capitolo 60000033 dell’entrata del bilancio relativo all’esercizio finanziario 2005 – è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 5.000.000,00 con accantonamento nell’apposito fondo di riserva di cui all’UPB 8.2.01.04 (capitolo 82010408) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’anno 2005.
3. La Giunta regionale è autorizzata a disporre il prelevamento di somme dal fondo di riserva di cui al precedente comma e la loro iscrizione nei corrispondenti capitoli di bilancio, al fine di regolarizzare le relative obbligazioni sulla base di formali comunicazioni da parte dell’Avvocatura regionale alla Ragioneria generale dei dati necessari per l’individuazione del beneficiario e della natura della spesa.
4. Al fine di procedere alla restituzione delle somme anticipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze a valere sul FESR che, in sede di chiusura del Programma PIC PMI obiettivi 1, 2, 5b inerente al periodo 1994/1999, risultano trasferite in eccedenza rispetto al saldo riconosciuto dalla Commissione Europea – così come specificato nelle note del Ministero delle Attività produttive n.9022 del 17 febbraio 2005 e n. 29120 del 16 maggio 2005 – è autorizzata la spesa di euro 4.079.823,34, con allocazione all’UPB 2.2.02.01 (capitolo 22020107) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
5. La Giunta regionale è autorizzata a concedere agli Enti Fiera della Calabria contributi una tantum per lo svolgimento delle attività statutarie per un importo complessivamente determinato in euro 500.000,00 ed allocato all’UPB 2.2.03.02 (capitolo 22030205) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
6. A valere sulle risorse allocate all’UPB 1.2.04.06 (capitolo 1009101) la somma di euro 100.000,00 è destinata ad iniziative rivolte alla valorizzazione ed alla gestione del patrimonio immobiliare della Regione.
Articolo 3
1. Al fine di favorire e facilitare gli scambi commerciali, politici e culturali tra i Paesi del Mediterraneo, la Regione Calabria aderisce all’Accordo di partnership proposto dall’Ansa per la partecipazione al progetto di comunicazione denominato “ANSAMED”.
2. Per le finalità di cui al comma precedente è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 100.000,00, allocata all’UPB 1.2.04.02 (capitolo 12040214) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
3. Per l’attuazione dell’articolo 7-bis della legge regionale 13 settembre 1999, n. 27, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 50.000,00, con allocazione all’UPB 1.2.03.01 (capitolo 12030110) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
Articolo 4
1. Per la sottoscrizione da parte della Regione Calabria della quota di aumento di capitale sociale della Società di Gestione Aeroporto dello Stretto “SO.G.A.S. Spa”, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 2.206.196,16, con allocazione all’UPB 2.3.05.01 (capitolo 23050105) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
2. La Giunta regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari per la realizzazione degli interventi di cui al primo comma.
3. Al fine di promuovere con i vettori nazionali del trasporto ferroviario specifici accordi di programma che prevedano interventi formativi per giovani disoccupati finalizzati all’incremento dell’occupazione giovanile nel settore, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 100.000,00 allocata all’UPB 2.3.01.02 (capitolo 23010232) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
4. Per far fronte agli oneri derivanti da speciali prestazioni di servizio rese dai vettori del trasporto pubblico locale in occasione di manifestazioni di riconosciuto interesse regionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 50.000,00 allocata all’UPB 2.3.01.02 (capitolo 23010233) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
5. Per l’attuazione delle attività di programmazione volte al miglioramento dell’organizzazione del sistema regionale dei trasporti, è autorizzata la spesa di euro 500.000,00 con allocazione all’UPB. 2.3.01.02 (capitolo 23010234) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione per l’esercizio 2005.
Articolo 5
1. Per la progettazione di attività culturali e formative – da realizzare ai sensi dell’art.8, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341 – in collaborazione con le Università statali aventi sede nella Regione, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2005, la spesa di Euro 200.000,00 con allocazione all’UPB 4.2.02.03 (capitolo 3313119) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
2. Al fine di concorrere al ripianamento del disavanzo di gestione accertato in sede di approvazione del bilancio 2004 della Società consortile per azioni “Consorzio per la promozione della cultura e degli studi universitari di Crotone”, nei limiti della partecipazione posseduta dalla Regione, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 106.294,37 con allocazione all’UPB 5.2.01.03 (capitolo 52010302) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
3. La Giunta regionale è autorizzata a compiere tutti gli atti necessari per la realizzazione degli interventi di cui al secondo comma.
4. Per la progettazione di interventi di recupero e restauro e per la immediata messa in sicurezza di opere di particolare interesse turistico-culturale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 500.000,00 allocata all’UPB 5.2.01.01 (capitolo 52010111) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
5. A valere sulle risorse stanziate per l’attuazione della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 – allocate all’UPB 5.2.01.02 (capitolo 3132101) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 – ed in deroga alle procedure previste dalla stessa legge, la somma di euro 1.100.000,00 è destinata alla realizzazione di grandi eventi culturali di interesse regionale.
6. A valere sulle risorse stanziate per l’attuazione della legge regionale 26 aprile 1995, n. 31 – allocate all’UPB 5.2.01.01 (capitolo 3131204) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 – ed in deroga alle procedure previste dalla stessa legge, la somma di euro 700.000,00 è destinata alla realizzazione del Museo Nazionale delle Arti Visive.
7. A valere sulle risorse stanziate per l’attuazione della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 – allocate all’UPB 5.2.01.02 (capitolo 3132101) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 – ed in deroga alle procedure previste dalla stessa legge, la somma di euro 200.000,00 è destinata a titolo di ulteriore contributo straordinario all’Università della Magna Grecia di Catanzaro per l’organizzazione della mostra di interesse internazionale “Magna Grecia. Archeologia di un sapere”.
8. Al fine di assicurare continuità alle attività di alta formazione avviate dall’Università di Reggio Calabria presso il Polo Didattico Universitario del Centro di Ricerca Avanzata S.p.a. di Lamezia Terme, è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2005, la spesa di euro 250.000,00 allocata all’UPB. 2.2.04.03 (capitolo 22040312) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio. 9. La Giunta regionale è autorizzata a concedere un contributo straordinario di euro 300.000,00 – allocato all’UPB 2.2.04.03 (capitolo 22040313) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 - al Centro Servizi Avanzati di Lamezia Terme per lo svolgimento delle attività statutarie.
10. La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al “Consorzio per la Promozione degli Studi Universitari della Locride”, con sede in Locri, un contributo straordinario per il sostegno delle attività di gestione di euro 30.000,00 allocato all’UPB 4.2.02.03 (capitolo 42020312) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005.
Articolo 6
1. Al fine di garantire il funzionamento del Servizio di segnalazione di situazioni di emergenza ambientale dovute ad alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici, nell’atmosfera e nel suolo che comportano rischio per l’ambiente e la popolazione, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 100.000,00 con allocazione all’UPB 3.2.01.01 (capitolo 32010141) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’anno 2005.
2. L’autorizzazione di spesa prevista all’UPB 3.2.04.02 (capitolo 2141201) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005 – relativa alla realizzazione di opere di pronto intervento per calamità naturali – è aumentata di euro 500.000,00.
3. L’autorizzazione di spesa prevista all’UPB 3.2.04.03 (capitolo 2112101) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005 – relativa alle spese per manutenzione e riparazione delle opere idrauliche e per il servizio di piena – è aumentata di euro 500.000,00.
4. Al fine di provvedere alla liquidazione ed al pagamento a saldo di una parte degli impegni giuridicamente vincolanti assunti nel corso dell’esercizio finanziario 2004 oltre il limite dello stanziamento di competenza previsto per la gestione degli acquedotti regionali ed accertati con deliberazione della Giunta regionale n.887 del 23 novembre 2004, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 1.000.000,00 – allocata all’UPB 3.2.05.01 (capitolo 32050128) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 – da destinare prioritariamente alla copertura del debito nei confronti di Enel S.p.A per la fornitura di energia elettrica.
5. Per il cofinanziamento a carico del bilancio regionale degli interventi previsti dal protocollo di intesa del 17 dicembre 2004 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il S.I.I.T Sicilia- Calabria e l’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Edilizia residenziale Pubblica della Regione Calabria – è autorizzata la spesa di euro 250.000,00 allocata all’UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030134) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
6. La Giunta Regionale è autorizzata a concedere al Comune di Vibo Valentia un contributo di euro 180.000,00 – allocato all’UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030135) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005 - da destinare al risanamento ambientale e alla riqualificazione urbana della frazione “Marina” dello stesso Comune, danneggiata dal transito degli automezzi diretti ai depositi costieri di carburante.
7. Al fine di provvedere all’individuazione, lungo l’intero arco costiero regionale, di particolari manufatti edilizi che, per il loro impatto, possono essere considerati di particolare rilevanza ai fini di una non corretta utilizzazione del territorio calabrese (i cosiddetti “ecomostri”, altre opere edilizie devastanti) e di predisporre gli eventuali necessari programmi per la loro demolizione, anche attraverso la loro rottamazione, nonché per la riqualificazione delle aree di risulta, è autorizzata la spesa di euro 200.000,00, a valere sulle risorse allocate all’UPB. 3.2.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005, affidandone la realizzazione al Dipartimento “Gestione del Territorio”.
Articolo 7
1. Al fine di consentire – ai sensi dell’art.32, comma 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 – l’erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte delle Aziende Sanitarie Locali e delle Aziende Ospedaliere regionali nei confronti di cittadini, ed in particolare di bambini, provenienti da paesi extra-comunitari nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche per il trattamento di specifiche gravi patologie, la Regione Calabria aderisce al “Programma umanitario per ricoveri di cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea – Protocollo operativo anno 2005”.
2. Agli oneri derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma, quantificati per l’esercizio finanziario 2005 in euro 500.000,00, si provvede con le risorse assegnate alla Regione Calabria ai sensi della legge 6 marzo 1998, n. 40 ed allocate all’UPB 6.1.03.06 (capitolo 4211147) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio.
3. Per la realizzazione di progetti di sperimentazione nel settore agricolo, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 300.000,00 con allocazione all’UPB 2.2.04.01 (capitolo 5112102) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
4. Per lo svolgimento delle attività pluriennali relative ai piani “carni qualità” e “latte qualità” è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 1.000.000,00 con allocazione all’UPB 2.2.04.04 (capitolo 22040410) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
5. Per la liquidazione delle aliquote contributive maggiori previste per i lavori di adeguamento alle normative igienico-sanitarie di cui alla delibera della Giunta Regionale n. 1095/2000, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 145.000,00 con allocazione all’UPB 2.2.04.04 (capitolo 22040411) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
6. Per far fronte alle spese di funzionamento della nuova sede di rappresentanza di Bruxelles, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2005 la spesa di euro 200.000,00, con allocazione all’UPB 1.1.01.02 (capitolo 11010210) dello stato di previsione della spesa del bilancio medesimo.
7. Lo stanziamento di cui all’UPB 6.2.01.02 (capitolo 62010203) dello stato di previsione della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005 – relativo all’erogazione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria di cui alla legge regionale 8 agosto 1996, n. 21 – è aumentato di euro 500.000,00, di cui euro 200.000,00 per la copertura finanziaria delle rette relative al 3° e 4° trimestre 2004.
8. Ai maggiori oneri derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma 7 si fa fronte con le risorse allocate nella stessa UPB 6.2.01.02 (capitolo 4331105) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
Articolo 8
1. La Regione concorre alla organizzazione presso il polo didattico universitario di Vibo Valentia di un corso di laurea di primo livello in “Gestione dei rischi naturali”- istituito con Decreto Rettorale n. 130 del 10 dicembre 2001 ed afferente alla facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università della Calabria - e di due corsi di perfezionamento di durata annuale per 60 crediti formativi cadauno, riservati ai laureati di primo livello per consentirne l’accesso, senza debiti formativi, alla laurea di secondo livello in “Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio” e “Scienze Geologiche”.
2. La Giunta Regionale, previo parere della competente commissione permanente, approva un regolamento finalizzato a disciplinare il rapporto con l’Università della Calabria in funzione della convenzione da stipulare.
3. Agli oneri derivanti dall’applicazione del presente articolo, stimati per l’esercizio finanziario 2005 in euro 90.000,00 – allocati all’UPB 4.2.02.03 (capitolo 42020311) dello stato di previsione della spesa dello stesso bilancio - si provvede mediante la riduzione degli stanziamenti di cui alle UPB. 2.2.01.04 (Promozione turistica – capitolo 6133104), 5.2.01.02 (Promozione culturale – capitolo 3132101) e 5.2.01.02 (Contributi ai teatri delle Città capoluogo – capitolo 52010239) rispettivamente per euro 30.000,00 ciascuna.
Articolo 9
1. La Giunta regionale, al fine di promuovere ed incentivare misure concrete per garantire una maggiore sicurezza alle imprese commerciali ed artigiane aperte al pubblico che svolgono attività sottoposte al rischio criminalità, nonché alle imprese operanti nel settore turistico ed ai pubblici esercizi, concede contributi a fondo perduto per l’attuazione di interventi realizzati direttamente da commercianti, esercenti o artigiani, singoli o attraverso forme associate di piccoli o medi operatori, anche promossi dalle organizzazioni di categoria, relativi all’acquisto ed all’installazione di sistemi di sicurezza attivi e passivi interni alle imprese commerciali ed artigiane aperte al pubblico situate nel territorio della Regione Calabria.
2. Per il conseguimento delle finalità di cui al comma 1, la Giunta concede contributi, a titolo della regola comunitaria “de minimis” di cui al Regolamento (CE) n. 69/2001 del 12 gennaio 2001, nella misura pari al 50 per cento delle spese ammissibili.
3. La Giunta Regionale stabilisce con propria deliberazione i criteri, le modalità ed i termini per la concessione, l’erogazione e la revoca dei contributi.
4. Per l’avvio delle attività di cui al presente articolo è previsto, per l’esercizio finanziario 2005, uno stanziamento di euro 20.000,00, allocato all’UPB. 2.2.02.01 (capitolo 22020108) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005.
Articolo 10
1. La Regione promuove lo sviluppo delle coste con interventi finalizzati a contrastare il fenomeno della erosione secondo principi di sviluppo sostenibile in funzione della tutela e della valorizzazione delle risorse strutturali ed ambientali.
2. Per il perseguimento degli obiettivi di cui al precedente comma 1, la Regione assume il principio della pianificazione quale strumento necessario per attivare un’organica azione pluriennale attraverso l’approvazione da parte della Giunta regionale, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, del “Piano di gestione integrata”, di seguito definito Piano, previa acquisizione del parere vincolante della competente Commissione permanente.
3. Il Piano adotta l’unità fisiografica al fine di individuare l’ambito di applicazione degli interventi. Per unità fisiografica si intende il tratto di litorale dove i materiali che formano o contribuiscono a formare la costa presentano movimenti confinati al suo interno o hanno scambi con l’esterno in misura non influenzata da quanto accade alla restante parte del litorale.
4. Il Piano costituisce lo strumento normativo, tecnico-operativo e finanziario mediante il quale sono programmati gli interventi diretti alla tutela e valorizzazione delle aree costiere e persegue le seguenti finalità:
a) verifica le condizioni attuali del litorale calabrese, in relazione ai fenomeni di erosione e di arretramento della linea di costa;
b) definisce, previa valutazione ambientale strategica di cui alla direttiva 2001\42\CE, un programma di interventi a medio e lungo termine per la difesa complessiva della costa, con la valutazione dei relativi costi;
c) definisce le modalità di monitoraggio delle dinamiche litoranee;
d) definisce la programmazione pluriennale degli interventi con indicazione dei costi e della copertura finanziaria cui concorrono lo Stato, la Regione, i Comuni ed i soggetti privati secondo le proprie capacità finanziarie.
5. Le azioni e gli interventi disciplinati dal Piano sono finalizzati:
a) alla difesa del litorale dall’erosione marina e al ripascimento degli arenili;
b) alla salvaguardia degli insediamenti civili, produttivi e delle infrastrutture purché gli strumenti di pianificazione vigenti non contengano precise scelte di delocalizzazione per il ripristino dell’originario stato naturale dei luoghi;
c) alla riqualificazione ambientale dei tratti di costa emersa e sommersa.
6. Il Piano elabora, secondo il metodo della concertazione, un sistema tecnico di supporto alle decisioni per definire le priorità di intervento.
7. La Regione esercita le seguenti funzioni amministrative:
a) aggiornamento del Piano e del Sistema informativo territoriale di cui all’articolo 8 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19;
b) definizione di direttive e modalità operative da osservarsi nella realizzazione delle opere di difesa della costa e di ripascimento degli arenili;
c) autorizzazione degli interventi di ripascimento della fascia costiera, nonché di immersione di materiali derivanti da attività di escavo di fondali marini, di fondali salamastri o di terreni litoranei emersi all’interno di casse di colmata, di vasche di raccolta o comunque di strutture di contenimento poste in ambito costiero ai sensi dell’articolo 21 della legge 31 luglio 2002, n. 179 (Disposizioni in materia ambientale);
d) funzioni e attività che, per loro natura o rilevanza, richiedono l’esercizio unitario a livello regionale;
e) azioni di monitoraggio con particolare riferimento alle modifiche indotte dagli interventi realizzati di difesa dall’erosione marina e di ripascimento del litorale.
8. I Comuni esercitano le seguenti funzioni amministrative:
a) progettazione e realizzazione delle opere di difesa della costa, avvalendosi, se necessario, delle forme associative previste dagli articoli 30 e seguenti del d.lgs. 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali), fatta eccezione per interventi di area vasta per i quali le funzioni amministrative, anche per le attività di cui alle successive lettere b) e c) del presente comma, sono esercitate dalle Province;
b) manutenzione delle opere di difesa della costa, con il concorso finanziario della Regione;
c) trasmissione periodica alla Regione dei dati informativi utili a implementare il Sistema Informativo Territoriale di cui all’articolo 8 della legge regionale 16 aprile 2002, n 19.
9. In via sperimentale, la Giunta regionale, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, provvede all’approvazione di progetti-pilota finalizzati al ripascimento di arenili individuando almeno un sito per singolo territorio provinciale.
10. Per le finalità di cui al comma precedente, la Regione concede ai comuni interessati un contributo costante poliennale della durata massima di 25 anni, per la contrazione di mutui con gli Istituti di Credito abilitati il cui importo è pari all’80% della rata di ammortamento, ad eccezione dei Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, dei Comuni che versano in stato di dissesto finanziario o che non hanno rispettato il patto di stabilità, per i quali l’importo della rata è a totale carico della Regione.
11. Per la realizzazione degli interventi di cui al presente articolo è disposta l’utilizzazione del limite di impegno complessivo di euro 1.000.000,00 - allocato all’UPB 3.2.03.01 (capitolo 32030130) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 – già autorizzato con l’articolo 1 bis della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18.
12. E’ abrogato l’articolo 1 bis della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18.
Articolo 11
1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili dalla manovra di assestamento al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e al bilancio pluriennale 2005-2007 approvata contestualmente alla presente legge ed attuata ai sensi dell’art.22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’art.10 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
TITOLO II
(Disposizioni di carattere normativo)
Articolo 12
1. Per favorire le aggregazioni industriali, le innovazioni di prodotto e di processo, nonché il miglioramento delle condizioni di accesso al credito è istituito il Sistema Regionale della Moda quale sintesi delle specializzazioni produttive del settore tessile, abbigliamento, accessori in pelle e calzature. Il Sistema Regionale della Moda viene identificato con le aree geografiche che presentano una concentrazione di imprese nei settori individuati dalla presente disposizione, ricomprendendo anche le imprese che trasmettano formale comunicazione alla Regione Calabria – Assessorato all’Economia, secondo i modi e i termini stabiliti dalla Giunta regionale.
2. Gli aiuti alla base dell’azione di sistema sono definiti con apposito regolamento attuativo della Giunta regionale, in conformità alle norme europee in materia di aiuti e contenuto nella misura massima del 50% ESN + 15% ESL. La dotazione massima del 20% dell’investimento ritenuto ammissibile concorre al finanziamento delle spese di investimento comuni al sistema.
3. Sono condizioni vincolanti per la partecipazione al sistema l’adesione al meccanismo degli incentivi, l’impegno al cofinanziamento dell’intero progetto ed il mantenimento delle strutture comuni per un periodo non inferiore ad otto anni. E’ fatto, inoltre, obbligo a chiunque utilizzi il rinveniente del sistema o vi faccia parte a pieno titolo, di provvedere all’etichettatura di prodotto ed all’indicazione della provenienza e della percentuale di lavorazione sul complessivo dei processi necessari realizzata nell’area beneficiata dagli aiuti.
4. La dotazione finanziaria per l’istituzione, il rafforzamento, la promozione e il finanziamento del sistema economico-produttivo della moda è determinata annualmente dalla Giunta regionale a valere sui fondi allocati alle UPB 2.1.01.01. (capitoli 6411201 e 6411202) e 2.2.02.02 (capitolo 6125201), nonché sulle ulteriori disponibilità di risorse finanziarie regionali, nazionali e comunitarie pertinenti agli interventi delle presenti disposizioni. Tutti gli interventi già realizzati o programmati dalla Regione Calabria o da altri Enti, nel segmento tematico di intervento, sono fatti salvi e concorrono alla realizzazione del progetto integrato settoriale.
5. La Regione
istituisce il Fondo per la competitività delle imprese a sostegno del Sistema
Regionale della Moda. Il Fondo può agire sul costo del lavoro, in conformità
alle norme europee in materia, d’intesa con il Ministero del Lavoro e in
aggiunta alle azioni da quest’ultimo delineate, fiscalizzando gli oneri sociali
delle imprese a decorrere dal terzo anno successivo alla data di entrata a
regime delle imprese agevolate. Il fondo è dotato di risorse pari a tre
annualità del costo del lavoro a carico delle imprese inserite nel sistema.
6. Nel caso di una accertata disparità di condizione per l’accesso al credito rispetto ad altre aree del Paese o Europee, la Regione Calabria può sostenere il circolante delle imprese agevolate a decorrere dalla data di entrata a regime e per un periodo non superiore ai tre anni.
Articolo 13
1. In sede di rimodulazione del Programma Operativo Regionale (POR) Calabria la Regione è impegnata a reperire risorse finanziarie, in misura non inferiore a euro 10.000.000,00, da destinare al finanziamento delle istanze di agevolazioni previste dalle leggi 25 luglio 1952, n. 949 e 11 maggio 1981, n. 240, per “operazioni di credito e leasing agevolato”, già pervenute ed istruite positivamente da Artigiancassa Spa, a valere sull’azione 4.1.a del medesimo Programma.
Articolo 14
1. All’articolo 7-bis, comma 3, della legge regionale 13 settembre 1999, n. 27 è aggiunto il seguente periodo:
“Le unità organizzative della Regione Calabria nonché gli enti strumentali, in qualunque forma costituiti, sono obbligati ad avvalersi delle strutture e dei contratti della società per tutte le attività che la stessa esercita in base all'oggetto sociale. La società potrà altresì offrire, dietro corrispettivo, le medesime prestazioni e gli stessi servizi anche ad altri soggetti, pubblici e privati, purché in misura non prevalente rispetto alle attività svolte a favore dell’Amministrazione regionale e degli enti strumentali.”
2. In deroga a quanto previsto dall’articolo 9, comma 3, della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8, l’Arpacal è autorizzata a dare corso, nell’anno 2005, alle assunzioni programmate nell’anno 2004 sulla base del relativo piano triennale al fine di dare compiuta attuazione alla struttura organizzativa dell’Agenzia.
3. In concomitanza con la nomina dei Direttori Generali delle Aziende ospedaliere e delle Aziende Sanitarie locali, decadono tutte le nomine fiduciarie ed in particolare i direttori amministrativi e sanitari delle stesse Aziende. La decadenza è estesa ai Responsabili dei dipartimenti sanitari e amministrativi e ai responsabili dei distretti sanitari territoriali. Entro trenta giorni dalla nomina, i Direttori Generali devono provvedere al conferimento dei suddetti incarichi.
4. All’art.2 della legge regionale 12 novembre 2004, n. 29, dopo il comma 3, è aggiunto il seguente comma:
“4. Altresì la Regione riconosce le attività dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Scientifica sulla Dieta mediterranea e la Nutrigenomica, con sede a Reggio Calabria, anche per realizzare una banca dati sulla qualità degli alimenti della dieta mediterranea e studi e ricerche sulle patologie derivanti da una non sana alimentazione, trasferendone i risultati alle istituzioni formative ed ai settori della produzione alimentare.”
5. Nelle more dell’approvazione del nuovo “Piano Regionale dei Rifiuti” è sospesa la realizzazione del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro.
Articolo 15
1. Al fine di incentivare la distribuzione e la somministrazione dei prodotti tipici calabresi, le aree di servizio delle tratte autostradali della regione Calabria devono essere dotate di autonomi servizi per l'auto e per l'automobilista e di autonome attività commerciali integrative, nel rispetto delle superfici e degli indici di edificabilità, così come previsto dall’articolo 2, comma 2-bis, della legge 28 dicembre 1999, n. 496.
2. Le autorizzazioni per la somministrazione di alimenti e bevande rilasciate dalla Regione ai sensi legge 25 agosto 1991, n. 287 e della legge 5 marzo 2001, n. 57, articolo 19, comma 1, lettera i), sono legate strettamente all'impianto e non possono essere cedute separatamente da quelle relative all'esercizio dell'attività di erogazione dei carburanti.
3. All'interno delle aree di servizio poste lungo le tratte autostradali della regione Calabria ovvero lungo i raccordi autostradali o ad essi assimilabili, dovranno essere riservati almeno 150 mq. di superficie coperta da destinarsi all’attività di vendita ed alla somministrazione prevalente di prodotti calabresi a denominazione di origine protetta e/o controllata nonché di prodotti tipici calabresi di cui sia identificata l’origine geografica attraverso un sistema di rintracciabilità ai sensi della normativa vigente in materia, nonché souvenir e prodotti artigianali di manifattura rigorosamente calabrese. Tali attività dovranno essere esercitate, ai sensi delle richiamate leggi n. 496/99 e n. 57/01, dai medesimi gestori delle attività di distribuzione di carburanti salvaguardando gli stessi ove esistenti alla data di entrata in vigore della presente legge.
4. In caso di inosservanza delle disposizioni di cui al precedente comma 3 e delle altre disposizioni normative, previdenziali ed economiche sancite negli accordi nazionali di categoria, nonché in caso di inserimento nei contratti che regolano la gestione di clausole in violazione di quanto previsto dalla presente norma, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034 e dal decreto del Presidente della Repubblica 27 ottobre 1971, n. 1269, qualora il titolare della concessione non ottemperi alla richiesta di adeguamento entro 90 giorni dalla richiesta, la Regione Calabria dichiara la decadenza della concessione.
5. Il dipartimento “Economia” e il dipartimento “Agricoltura e Forestazione”, di concerto, curano il monitoraggio ed il controllo periodico delle attività di cui ai commi precedenti, ai fini della corretta applicazione della presente legge.
Articolo 16
1. Al fine di garantire il miglioramento della efficacia e della efficienza dell’azione amministrativa, la Giunta regionale è tenuta annualmente ad indicare ai dirigenti obiettivi di semplificazione dei procedimenti amministrativi in uso e di riduzione dei tempi di attraversamento delle varie fasi procedurali.
2. I commi 4 e 4 bis dell’articolo 10 della
legge regionale 7 agosto 2002, n. 31 sono sostituiti dai seguenti:
“4. Il Presidente della Giunta regionale può conferire incarichi di funzione dirigenziale a tempo determinato, previa deliberazione della Giunta proposta dall’Assessore al Personale, entro il limite del 10 percento della dotazione organica, esclusi i comandi, dei dirigenti della Regione, ai soggetti indicati dal presente comma. La durata di tali incarichi, comunque, non può eccedere i termini di cui al precedente comma 2, lett. a). Tali incarichi sono conferiti a persone di particolare e comprovata qualificazione professionale, che abbiano svolto attività in organismi ed enti pubblici o privati ovvero aziende pubbliche o private con esperienza acquisita per almeno un quinquennio in funzioni dirigenziali, o che abbiano conseguito una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro maturate, anche presso amministrazioni pubbliche, in posizioni funzionali e in possesso dei requisiti previsti per l'accesso alla dirigenza, o che provengano dai settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature e dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato.
4.bis. I dipendenti della Regione Calabria incaricati ai sensi del precedente comma e dell’art. 10, comma 3, della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 sono collocati in aspettativa senza assegni, con riconoscimento dell'anzianità di servizio per il periodo di durata dell'incarico.
4.ter. Il conferimento, ai sensi del quarto comma, di incarichi di funzione dirigenziale generale non è computato ai fini del raggiungimento limite del 10 percento della dotazione organica dei dirigenti della Regione”.
Articolo 17
1. E’ istituito un fondo incentivante per il potenziamento delle strutture tributarie regionali e l’attività di contrasto all’evasione, alimentato con l’accantonamento del 2 percento delle somme riscosse in via definitiva a seguito dell’attività di accertamento tributario.
2. Tale fondo è utilizzato dalle strutture tributarie regionali per l’acquisto di attrezzature informatiche, per l’eventuale affidamento di incarichi di consulenza o l’assunzione, con rapporto a termine, di personale esterno alla P.A. e per tutti i dipendenti delle strutture tributarie regionali che abbiano conseguito gli obiettivi di produttività o di risultato.
3. Entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente norma, la Giunta regionale approva il Regolamento di attuazione e di utilizzo del suddetto fondo.
Articolo 18
1. Per la trattazione degli affari connessi alla funzione prevista dall’articolo 35, comma 3, dello Statuto regionale, il Vice-Presidente si avvale della diretta collaborazione di un Ufficio di Gabinetto composto da un Responsabile e quattro unità di personale. Si applicano le disposizioni di cui all’ articolo 8 della legge regionale 13 giugno 1996, n. 7, fermo restando che il relativo personale deve essere scelto tra i dipendenti del ruolo della Giunta o del Consiglio regionale.
Articolo 19
1. Ai fini di una puntuale applicazione dell’articolo 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 il Dipartimento Economia, in via straordinaria, è autorizzato a procedere al riaccertamento d’ufficio dei residui passivi e di quelli in perenzione amministrativa per i quali i dirigenti competenti non abbiano proceduto alla verifica della sussistenza dell’importo e del relativo debito.
2. A seguito delle operazioni contabili di cui al precedente comma, per gli eventuali danni alla finanza regionale derivanti dalla sussistenza di obbligazioni non comunicate dai dirigenti responsabili, è attivata la procedura di cui all’articolo 61 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Articolo 20
1. A decorrere dall’esercizio finanziario 2005 il valore dell’aliquota del prodotto ottenuto dalle concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio di Crotone e nelle aree marine prospicienti lo stesso territorio, corrisposto alla Regione Calabria per le annualità 2004 e seguenti, ai sensi degli articoli 20 e 22 del decreto legislativo 25 novembre 1996, n. 625 e successive modifiche e integrazioni, è destinato alla realizzazione di un Accordo di programma fra la Regione e i Comuni di Crotone, Isola Capo Rizzuto, Cirò Marina, Strongoli, Crucoli, Cirò, Cutro e Melissa. L’Accordo, disciplinato dall’art. 11 e seguenti della legge regionale 4 settembre 2001, n. 19, è diretto allo sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche e al miglioramento ambientale nei territori afferenti i Comuni indicati.
Articolo 21
1. All’art. 19 della legge regionale 10 novembre 1975, n. 31, così come sostituito dall’articolo 37-bis, comma 8, della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10 sono apportate le seguenti modifiche e/o integrazioni:
al comma 2
a. al secondo periodo, le parole “…20 per cento dell’impegno definitivo.” sono sostituite dalle parole “…30 per cento del costo dell’intervento.”;
b. il terzo periodo è sostituito dal seguente: “Successivamente le risorse saranno trasferite, eventualmente in ratei, sulla base di stati di avanzamento comunicati dall’Ente attuatore evidenzianti l’utilizzo di almeno il 40 per cento del trasferimento precedente.”
dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma 2-bis:
“Alle unità organizzative della Regione preposte alla erogazione delle anticipazioni a fronte di stati di avanzamento è fatto obbligo di provvedere entro 60 giorni dalla presentazione della richiesta avanzata dall’Ente attuatore. Le eventuali responsabilità derivanti dal mancato rispetto dei termini indicati sono a carico del dirigente responsabile dell’unità organizzativa preposta.”
2. All’articolo unico, comma 1, della legge regionale 26 aprile 2004, n. 15 le parole da “…per spese…” a “…stessa…” sono abrogate.
Articolo 22
1. La Giunta regionale, tramite il competente Dipartimento Organizzazione, Personale e Logistica, nell’ambito delle attività di formazione a favore dei dipendenti della Regione è autorizzata a svolgere le medesime attività anche a favore del personale degli Enti locali e degli Enti sub-regionali.
2. I conseguenti maggiori oneri derivanti dalla disposizione di cui al precedente comma sono posti a carico degli stessi enti beneficiari.
Articolo 23
1. In conformità all’articolo 3, comma 17, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2004)”, al fine di consentire l’effettuazione delle spese del servizio sanitario regionale per le quali è già prevista idonea copertura di bilancio e di fronteggiare la temporanea carenza di liquidità derivante dalla parziale erogazione da parte dello Stato delle risorse spettanti alla Regione in base ai riparti del Fabbisogno del Servizio Sanitario di parte corrente per gli anni 2003 e 2004 approvati con delibere CIPE 8/2003 e 26/2004 e dai ritardi nell’erogazione da parte dello Stato delle risorse relative ai gettiti aggiuntivi delle manovre fiscali approvate dalla Regione per gli anni 2003 e 2004 sull’addizionale regionale all’IRPEF, la Giunta regionale è autorizzata a far ricorso, sul mercato finanziario, ad operazioni di provvista finanziaria a breve termine, correlate alle somme dovute dallo Stato e non ancora erogate alla Regione. L’esposizione derivante dalle operazioni di provvista finanziaria non può comunque superare complessivamente i 350 milioni di euro.
2. Il rimborso delle operazioni di provvista di cui al comma 1 può avvenire in concomitanza con l’erogazione da parte dello Stato dei corrispondenti finanziamenti, e i relativi oneri fanno carico all’UPB 6.1.01.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione.
Articolo 24
1. Gli organi di indirizzo politico della Regione effettuano le nomine che necessitano dell’intesa o del concerto di altre autorità od amministrazioni secondo le procedure specificate nei successivi commi.
2. Il Presidente della Giunta regionale o, se la nomina è di competenza consiliare, il Presidente del Consiglio regionale, comunicano, all’autorità od alla amministrazione preposte ad esitare l’intesa o il concerto, una terna di soggetti in possesso dei requisiti per l’assunzione dell’incarico.
3. L’autorità o l’amministrazione destinatarie della comunicazione, nel termine di 20 giorni dalla stessa, fanno pervenire, al Presidente della Giunta od al Presidente del Consiglio, il gradimento su almeno uno dei nominativi proposti. Decorso infruttuosamente il detto termine, l’autorità regionale competente provvede alla nomina, nell’ambito dei soggetti inseriti nella terna.
4. Il gradimento perfeziona l’intesa o il concerto e costituisce titolo per la successiva nomina dell’interessato.
5. Il gradimento può essere ricusato se uno o tutti i nominativi proposti sono privi dei necessari requisiti di professionalità e competenza. In tal caso, il Presidente della Giunta, ovvero il Presidente del Consiglio regionale, procedono a comunicare una nuova terna, che non può includere soggetti per i quali il gradimento è stato precedentemente ricusato.
6. Se il rifiuto non è adeguatamente motivato ai sensi del precedente comma, l’autorità regionale competente effettua egualmente la nomina, nell’ambito della terna proposta.
7. Per le nomine di competenza della Giunta regionale, spetta al Presidente individuare i soggetti da inserire nella terna e proporre il soggetto da nominare.
Articolo 25
1. Nelle more della completa attuazione delle norme contenute nella legge regionale 16 aprile 2002, n. 19, l’approvazione degli strumenti urbanistici e delle relative varianti, da parte della Regione, avviene con decreto assunto dal dirigente generale del competente dipartimento della Giunta regionale, sulla scorta delle risultanze della precedente istruttoria.
Articolo 26
1. Le procedure di aggiudicazione delle opere e delle infrastrutture strategiche di preminente interesse regionale sono regolate dalle norme contenute nel decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, che viene espressamente recepito nell’ordinamento giuridico della Regione, nei limiti della competenza regionale.
2. In ogni caso, per l’individuazione del contraente generale, è necessario adottare il procedimento di evidenza pubblica.
3. Le opere e le infrastrutture strategiche di preminente interesse regionale sono individuate annualmente dalla Giunta regionale, previo parere della competente commissione consiliare. Il parere si intende acquisito in senso favorevole, decorsi quarantacinque giorni dalla ricezione della richiesta da parte del Consiglio regionale.
4. Per l’anno 2005, le opere e le infrastrutture strategiche di preminente interesse regionale sono definite entro il 30 settembre 2005, senza necessità di parere.
Articolo 27
1. Al fine di consentire un’adeguata partecipazione della Regione Calabria al sistema delle Conferenze Stato – Regioni ( Conferenza delle Regioni, Conferenza Stato – Regioni e Conferenza Unificata ), la Giunta regionale è autorizzata a costituire, presso gli uffici della Delegazione di Roma, un’ apposita struttura ai sensi dell’art. 8 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7.
2. Altra analoga struttura può essere costituita dalla Giunta regionale presso il Dipartimento delle Politiche dell’Ambiente, per le esigenze sottese al Coordinamento unico delle politiche ambientali nazionali.
3. Per assicurare la mobilità dei membri della Giunta e del Consiglio, nonché dei dirigenti della Regione, nella Città di Roma, la Giunta regionale può autorizzare il responsabile della Delegazione di Roma alla stipula di apposite convenzioni.
Articolo 28
1. È approvata l’istituzione dell’organismo pagatore regionale, di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 16 del 26 gennaio 2005. In attuazione delle esigenze di semplificazione di cui all’articolo 12, comma 2, della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, e per assicurare un rapido adeguamento alle sopravvenienze della normativa comunitaria, la Giunta regionale è autorizzata ad apportare eventuali modifiche allo Statuto allegato alla menzionata deliberazione.
Articolo 29
1. E’ istituito il Centro integrato di Cardiochirurgia con sede centrale a Catanzaro ed articolato nella sezione territoriale di Cosenza. Esso è formato dalle UU.OO. di cardiochirurgia ubicate presso il S. Anna Hospital di Catanzaro, le Aziende Ospedaliere Mater Domini (CZ) ed Annunziata (CS) che funzionano quale centro unico in rete. Lo stesso, oltre ad espletare l’attività chirurgica di elezione propria di ogni Unità Operativa costituente, garantisce, con tutte le sue articolazioni territoriali, lo stand-by cardio-chirurgico di supporto alle attività di emodinamica e Cardiologia Interventistica. La Giunta Regionale, entro i 90 giorni dall’entrata in vigore del Piano Regionale Sanitario, approverà apposito Regolamento finalizzato alla definizione dell’assetto organizzativo e del funzionamento del Centro. E’ istituita, altresì, presso l’Azienda Ospedaliera “Bianchi – Melacrino – Morelli” di Reggio Calabria l’UU.OO. di Cardiologia Interventistica – Cardiochirurgia con la dotazione di posti letto per come previsto nelle relative tabelle del PRS.
2. Le ATERP sono autorizzate ad utilizzare i proventi derivanti dalle alienazioni degli alloggi in quote pari all’80 % per il risanamento finanziario e per il 20% da destinare al reinvestimento in edifici e aree edificabili, per la riqualificazione e l’incremento del patrimonio abitativo pubblico mediante nuove costruzioni, recupero e manutenzione straordinaria di quelle esistenti e programmi integrati, nonché opere di urbanizzazione socialmente rilevanti.
Articolo 30
1. All’art. 4 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 20 è inserito il seguente sesto alinea:
- “Carnevale del Pollino” con sede nel Comune di Castrovillari per l’attuazione delle finalità e delle iniziative che persegue statutariamente ed in particolare per la realizzazione del “Carnevale del Pollino”, nel rispetto della storia e delle tradizioni popolari che contraddistinguono tale manifestazione e per il prestigio nazionale e internazionale che riveste. Entro il 31 gennaio di ciascun anno la Fondazione è tenuta a presentare al Dipartimento Regionale “Istruzione e Cultura” la relazione annuale sulle attività svolte nell’anno precedente con allegata la rendicontazione dettagliata delle spese sostenute, nonché allegare il bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario.
Articolo 31
1. All’articolo 7, comma 4, secondo periodo, della legge regionale 16 febbraio 2005, n.2 le parole “30.09.2005” sono sostituite dalle parole “31.12.2005”.
2. Il comma 4 dell’articolo 3 della legge regionale 19 aprile 1995, n. 22, così come modificato dall’articolo 8 ter della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, è sostituito dal seguente comma:
“4. La coordinatrice del suddetto organismo è designata dal Consiglio regionale nella persona di una Consigliera regionale”.
3. Il comma 1 dell’articolo 7 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, e successive modificazioni ed integrazioni, si interpreta nel senso che l’inciso “comunque organizzati in impresa”, è riferito esclusivamente ai “soggetti” e non anche alle pubbliche amministrazioni.
4. All’articolo 1, comma 1, della legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 le parole “di entrata in vigore della stessa legge n. 560” sono sostituite dalle seguenti: “del 30 giugno 2005”.
5. Alla legge regionale 14 aprile 2004, n. 13, articolo unico, comma 2, dopo la parola “267” sono aggiunte le seguenti parole: “e quelli non in regola con il patto di stabilità ai sensi e per gli effetti della legge n. 311/2004” .
6. All’articolo 37 bis della legge regionale del 17 ottobre 1997, n. 12 e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modifiche:
al comma 1
- le parole “periodo 1981 – 1997” sono modificate con le parole “periodo 1981 – 2004”.
- le parole “31 dicembre 1998” sono sostituite con le parole “30 giugno 2006”.
al comma 2
- le parole “31 dicembre 1997” sono sostituite dalle parole “30 giugno 2006”.
Articolo 32
1. E’ fatto divieto agli enti strumentali regionali di partecipare a società di capitali, consorzi o fondazioni.
2. Entro tre mesi dall’entrata in vigore della presente legge, gli organi di amministrazione degli enti strumentali devono proporre alla Giunta Regionale un piano di dismissione delle partecipazioni possedute che deve essere attuato entro e non oltre i successivi quattro mesi dall’avvenuta approvazione da parte della stessa Giunta Regionale.
Articolo 33
1. Al fine di salvaguardare il patrimonio bovino da latte della regione Calabria, ai produttori titolari di quantitativo di riferimento individuale, con azienda ubicata nella regione Calabria, il trasferimento in altre Regioni e Province Autonome è consentito entro il limite massimo del 50% del quantitativo riferito al periodo di commercializzazione 2005 – 2006.
2. E’ sospesa la realizzazione e l’esercizio dell’impianto di smaltimento e stoccaggio di rifiuti solidi urbani sito in Reggio Calabria, frazione di Sambatello, località “Cartiera”, di cui all’Ordinanza del Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale nel territorio della Regione Calabria n. 1963 del 29 luglio 2002, sino all’approvazione ed attuazione del nuovo piano Regionale di Gestione dei rifiuti, di cui all’art. 22, D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 e successive modificazioni ed integrazioni, ed all’art. 84 della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34.
3. Lo stanziamento di cui all’UPB 2.2.01.04 (capitolo 6133103) dello stato di previsione della spesa del bilancio relativo all’anno 2005 e successivi – inerente alle attività di cui alla legge regionale 7 marzo 1995, n. 6 – è destinato per almeno il 30% alla promozione ed incentivazione dei flussi turistici e culturali Grecia – Magna Grecia tramite le vie del mare.
Articolo 34
1. Ai tre titolari delle Unità Organizzative Autonome costituite con DPGR n. 74 del 2 maggio 2005, estranei all’Amministrazione regionale, si applica il regime di incompatibilità previsto per gli assessori esterni ed il trattamento indennitario recato dall’articolo 1ter della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14, così come autenticamente interpretato dall’articolo 2 della legge regionale 4 dicembre 2000, n. 18 e dall’articolo 1 della legge regionale 2 febbraio 2004, n. 2. L’indennità, al netto degli oneri previdenziali ed assistenziali, è ridotta del 20%.
2. Per il rimborso delle spese di trasporto ai titolari delle U.O.A. si applica il comma 2 dell’articolo 1ter della legge regionale 28 agosto 2000, n. 14.
3. Il Presidente della Giunta regionale, per attuare gli indirizzi politici del programma di governo, può delegare ai responsabili delle U.O.A. anche funzioni di collegamento con il Consiglio regionale o altre autorità.
Articolo 35
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Art. 1
1. Le variazioni in aumento da apportare nello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 - in relazione agli importi da iscrivere nei fondi speciali di cui all’art. 17 e 21 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8 approvati con legge regionale 2 marzo 2005, n.9 (tabelle A e B) - sono determinate in euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti, di cui alla UPB 8.1.01.01, ed in euro 500.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale, di cui alla UPB 8.1.01.02., così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
2. Le variazioni da apportare nello stato di previsione della spesa del bilancio 2005 in relazione a leggi regionali di spesa la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria - approvata con legge regionale 2 marzo 2005, n.9 (tabella C) - sono disposte, per ciascuno degli anni considerati nel bilancio pluriennale 2005-2007, nelle misure indicate nella tabella C allegata alla presente legge, per un importo complessivo di euro 14.345.618,44.
3. Alle maggiori spese derivanti dalle variazioni di cui ai precedenti commi 1 e 2 - determinate in euro 15.845.618,44 – si provvede, per la quota parte corrispondente, con le maggiori risorse rese disponibili dalla manovra di assestamento al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e al bilancio pluriennale 2005-2007, approvata contestualmente alla presente legge ed attuata ai sensi dell’art.22, comma 1, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8.
Art. 2
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
TABELLA A
Variazioni da apportare nel fondo
speciale di parte corrente
(UPB 8.1.01.01)
Ordine |
Intervento |
2005 |
2006 |
2007 |
1 |
Interventi
da definire |
1.000.000,00 |
0,00 |
0,00 |
|
Totale EURO
|
1.000.000,00 |
0,00 |
0,00 |
TABELLA B
Variazioni da apportare nel fondo
speciale di parte in conto capitale
(UPB 8.1.01.02)
Ordine |
Intervento |
2005 |
2006 |
2007 |
1 |
Interventi
da definire |
500.000,00 |
0,00 |
0,00 |
|
Totale
EURO
|
500.000,00 |
0,00 |
0,00 |
Tab C - Variazioni autorizzate in relazione a disposizioni di legge la cui quantificazione è demandata alla legge finanziaria
Legge Regionale |
Oggetto del provvedimento |
Valori espressi in euro |
Riferimento |
||||||
giorno |
mese |
anno |
numero |
|
2005 |
2006 |
2007 |
capitolo |
upb |
23 |
1 |
1979 |
1 |
Trasferimento
alle regioni Campania e Calabria delle funzioni amministrative statali
relative all'istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno con sede
in Portici |
300.000,00 |
|
|
4123104 |
6.1.04.01 |
6 |
12 |
1979 |
13 |
Adozione
di provvedimenti diretti alla promozione e allo sviluppo della cooperazione |
220.000,00 |
|
|
6129101 |
2.2.02.05 |
28 |
3 |
1985 |
13 |
Organizzazione
e sviluppo del turismo in Calabria in attuazione della legge 217 del |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
17
maggio 1983 : |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
-
artt.35,52.54 e 65 |
470.000,00 |
|
|
6133104 |
2.2.01.04 |
19 |
4 |
1985 |
16 |
Norme
per interventi in materia di promozione culturale (con successive modifiche e
integrazioni). |
1.570.000,00 |
|
|
3132101 |
5.2.01.02 |
19 |
4 |
1985 |
17 |
Norme
in materia di biblioteche di Enti locali o d'interesse locale (con successive modifiche
e integrazioni). |
50.000,00 |
|
|
3131102 |
5.2.01.01 |
8 |
5 |
1985 |
27 |
Norme
per l'attuazione del diritto allo studio (con successive modifiche e
integrazioni) |
440.000,00 |
|
|
3313101 |
4.2.02.01 |
31 |
7 |
1987 |
24 |
Norme
per il finanziamento di opere pubbliche |
100.000,00 |
|
|
2211210 |
3.2.03.01 |
23 |
3 |
1988 |
8 |
Istituzione
dei centri polivalenti per i giovani |
100.000,00 |
|
|
3314102 |
5.2.02.03 |
17 |
4 |
1990 |
24 |
Norme
sull'ordinamento della Polizia Municipale |
100.000,00 |
|
|
2312101 |
7.2.01.01 |
5 |
5 |
1990 |
38 |
Interventi
urgenti e straordinari contro l'inquinamento da rifiuti |
450.000,00 |
|
|
2211205 |
3.2.01.02 |
7 |
3 |
1995 |
5 |
Associazioni
turistiche Pro-Loco |
60.000,00 |
|
|
6133115 |
2.2.01.04 |
7 |
3 |
1995 |
6 |
Norme
per l'incentivazione del flusso turistico attraverso i trasporti aerei,
ferroviari, su
gomma e via mare |
700.000,00 |
|
|
6133103 |
2.2.01.04 |
26 |
4 |
1995 |
27 |
Riconoscimento
del centro R.A.T. - Ricerche audiovisive e teatrali di Cosenza |
10.000,00 |
|
|
3132135 |
5.2.01.02 |
26 |
4 |
1995 |
28 |
Costituzione
fondazione "Rumori Mediterranei -Festival Internazionale del Jazz"
(e succ.modifiche ed integrazioni) |
100.000,00 |
|
|
3132140 |
5.2.01.02 |
26 |
4 |
1995 |
31 |
Norme
in materia di musei degli Enti locali e di interesse locale |
700.000,00 |
|
|
3131204 |
5.2.01.01 |
8 |
6 |
1996 |
13 |
Forme
collaborative per l'esercizio delle funzioni degli organi di direzione
politica |
400.000,00 |
|
|
1002108 |
1.1.01.02 |
22 |
9 |
1998 |
10 |
Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale 1998 (legge finanziaria) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
art.3,
commi 4 e 5 - Pulizia delle spiagge |
500.000,00 |
|
|
2131202 |
3.2.01.01 |
|
|
|
|
art.
1, comma 5 - Sede di rappresentanza di Bruxelles |
-42.500,00 |
|
|
1002113 |
1.1.01.02 |
12 |
4 |
1999 |
9 |
Collaborazione
coordinata ed articolata tra Regione Calabria e la Lega contro i Tumori della
Calabria |
150.000,00 |
|
|
4231 108 |
6.1.01.04 |
3 |
3 |
2000 |
5 |
Norme
per la promozione e lo sviluppo della cooperazione sociale. Attuazione della
legge n.381/1991 |
500.000,00 |
|
|
2233108 |
4.3.02.04 |
2 |
5 |
2001 |
7 |
Disposizioni
per la formazione del bilancio annuale 2001 (legge finanziaria) |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Art.
3, comma 6, tutela ambientale aree di pregio |
400.000,00 |
|
|
2131205 |
3.2.01.01 |
|
|
|
|
Art.
9, commi 28 e 29 - Contributi straordinari alle vittime della criminalità
organizzata |
120.618,44 |
|
|
3132169 |
7.2.01.02 |
|
|
|
|
Art.
35, commi 2, 3 e 4 - Promozione sistema aeroportuale regionale |
200.000,00 |
|
|
6133205 |
2.3.04.01 |
10 15 |
12 3 |
2001 2002 |
34 15 |
Norme
per l'attuazione dello studio universitario in Calabria Tutela,
recupero e promozione artigianato artistico e tipico della Calabria (arti.
14, 15, 16, 17 e 19) |
1.000.000,00 620.000,00 |
|
|
3313109 22020305 |
4.2.02.02 2.2.02.03 |
15 |
3 |
2002 |
15 |
Tutela,
recupero e promozione artigianato artistico e tipico della Calabria (art. 20) |
205.000,00 |
|
|
22020306 |
2.2.02.03 |
16 |
4 |
2002 |
19 |
Norme
per la tutela, governo ed uso del territorio-legge urbanistica della Calabria |
150.000,00 |
|
|
32020303 |
3.2.02.03 |
|
|
|
|
art.2
e art. 12 - Pubblicità e informazione |
200.000,00 |
|
|
32020306 |
3.2.02.03 |
|
|
|
|
art.
17, comma 5 - Protocollo di intesa |
200.000,00 |
|
|
32020304 |
3.2.02.03 |
|
|
|
|
art.
17 e art.25 - Quadro territoriale regionale |
200.000,00 |
|
|
32020305 |
3.2.02.03 |
|
|
|
|
art.
68 - Formazione dei piani e strumenti urbanistici |
262.500,00 |
|
|
2311101 |
3.2.02.03 |
22 |
5 |
2002 |
23 |
Collegato
alla manovra di finanza regionale per l'anno 2002 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
art.
1, comma 7- Promozione prodotti agroalimentari calabresi |
400.000,00 |
|
|
22040816 |
2.2.04.08 |
12 |
8 |
2002 |
34 |
Riordino
delle funzioni amministrative regionali e locali (art.20) |
70.000,00 |
|
|
14010103 |
1.4.01.01 |
26 |
6 |
2003 |
8 |
Collegato
alla manovra di finanza regionale per l'anno 2003 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
art.7
commi 4 e 5 - Lotta contro le malattie degli animali |
500.000,00 |
|
|
22040412 |
2.2.04.04 |
|
|
|
|
art.
7, comma 7 - Servizio fitosanitario portuale di Gioa Tauro e Corigliano |
200.000,00 |
|
|
22040827 |
2.2.04.08 |
|
|
|
|
art
7, comma 20 - Attività Consorzio Studi Universitari di Crotone |
100.000,00 |
|
|
42020310 |
4.2.02.03 |
|
|
|
|
art.
10, comma 1 - Cofinanziamento progetti sviluppo sistemi di qualità |
500.000,00 |
|
|
22010311 |
2.2.01.03 |
|
|
|
|
art.
12, commi 6 e 7 - Sostegno ai teatri della città capoluogo art.
14 - Finanziamento di specifici programmi definiti dal Consiglio regionale |
1.470.000,00 620.000,00 |
|
|
52010239 82010407 |
5.2.01.02 8.2.01.04 |
2 |
3 |
2005 |
8 |
Collegato
alla manovra di finanza regionale per l'anno 2005 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
art.
2, commi 7 e 8 - Cabina di Regia di Agenda 21 locale |
50.000,00 |
|
|
32010140 |
3.2.01.01 |
|
|
|
|
Totale
in euro |
14.345.618,44 |
0,00 |
0,00 |
|
|
RELAZIONE
ai
disegni di legge:
Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’ esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale per il triennio 2005-2007 (a norma dell’art. 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, N. 8)
Legge finanziaria regionale adottata in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007.
Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (Collegato alla manovra di assestamento di bilancio per l’anno 2005 Art. 3, comma 4, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8)
Premessa
La manovra finanziaria di assestamento del bilancio 2005 è centrata essenzialmente su alcune operazioni volte a far fronte:
- ad alcune delle emergenze occupazionali della Regione rappresentate in gran parte dai lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e dagli operai dell’ex “fondo sollievo”;
- ad una serie di maggiori esigenze finanziarie già poste in sede di approvazione del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e rimaste inevase per carenza di risorse;
- al rifinanziamento di diverse leggi regionali o di norme ricorrenti che avevano subito riduzioni in sede di predisposizione ed approvazione del bilancio a legislazione vigente;
- a spese di carattere obbligatorio quali per esempio la copertura di una parte dei pignoramenti subiti nel corso dell’esercizio 2004, obbligazioni maturate nei confronti di terzi a seguito di impegni giuridicamente vincolanti assunti negli esercizi precedenti senza la necessaria copertura finanziaria, ecc;
Complessivamente, tale manovra autorizza nuove spese per circa 68,5 milioni di Euro la cui copertura finanziaria è garantita:
- per 17,1 milioni di euro circa, dalle economie derivanti dal riaccertamento dei residui passivi propri e dei residui passivi perenti agli effetti amministrativi attuato principalmente dal Settore “Bilancio”, che ha eliminato d’ufficio impegni a fronte dei quali risultavano obbligazioni incerte o inesistenti oppure manifestamente non più liquidabili nel rispetto del principio di annualità del bilancio. Il ruolo svolto dai competenti Dipartimenti nella fase di riaccertamento dei residui passivi è stato, purtroppo, nonostante le pressanti sollecitazioni effettuate dal Settore Bilancio, molto limitato; solo in minima parte, infatti, i dirigenti competenti hanno ottemperato a quanto disposto in materia dall’art.52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8. Tale operazione ha, perciò, portato all’eliminazione dall’elenco degli impegni assunti negli esercizi precedenti di una somma complessiva pari a 45,5 milioni di euro circa, di cui una quota di 12,2 milioni di euro circa è stata riprodotta negli stanziamenti di competenza del bilancio 2005, sui relativi capitoli di provenienza, trattandosi di economie realizzate su fondi vincolati, mentre una quota di 13,6 milioni di euro circa è stata eliminata dalle scritture contabili contestualmente ai corrispondenti residui attivi dichiarati inesigibili. La restante quota di circa 17,1 milioni di euro proveniente da economie realizzate su fondi liberi, rappresenta la parte a disposizione della Giunta per l’attuazione della manovra di cui trattasi;
- per 6,5 milioni di euro circa da maggiori entrate;
- per 45 milioni di euro da una rimodulazione delle risorse disponibili non ancora impegnate o non più utilizzabili nel corso dell’esercizio corrente. In particolare, il Settore Bilancio, sulla base delle scadenze relative alle obbligazioni assunte negli esercizi precedenti e dell’esistenza di impegni a fronte dei quali è alquanto dubbia la sussistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti, ha ritenuto opportuno – anche per garantire una maggiore flessibilità alla manovra finanziaria - ridurre la copertura dei residui perenti di circa il 17%, rinviando il riaccertamento puntuale dei residui stessi ad un’azione che dovrà essere svolta da parte dei Dipartimenti competenti nel corso del 2005 in maniera molto più incisiva che nel passato. Tale operazione è supportata da una norma inserita nel Titolo II del collegato che autorizza il Dipartimento Economia, in caso di inerzia da parte dei dirigenti responsabili, a procedere d’ufficio all’eliminazione dei residui, passivi ed in perenzione amministrativa, a fronte dei quali risulta ragionevolmente certa l’inesistenza di obbligazioni giuridicamente vincolanti. A ciò si unirà una maggiore attenzione da parte delle strutture deputate della Ragioneria generale nella valutazione degli impegni assunti dai Dipartimenti che a fine anno presentino il requisito della “genericità”, non trovando fondamento in reali obbligazioni assunte. Tali operazioni si rendono indispensabili in quanto l’esiguità delle risorse in libera disponibilità non consente più l’immobilizzo di risorse nel bilancio regionale per più annualità in quanto ciò è sintomo di lentezza di spesa, cattiva programmazione o esasperata tutela delle somme assegnate, tutti comportamenti che devono essere arginati per consentire il più efficiente ed economico utilizzo delle risorse.
E’ opportuno comunque precisare che le richieste pervenute dai diversi Assessorati e/o Dipartimenti ammontano ad oltre 150 milioni di euro ed a queste si è potuto far fronte solo in parte per via delle minori risorse a disposizione.
Si esplicitano di seguito ed in dettaglio le variazioni operate per ciascuno stato di previsione:
A) Variazioni relative allo stato di previsione dell’entrata
Sul versante dell’entrata si sono apportate correzioni per complessivi 6,5 milioni di euro circa, dovute in parte a risorse assegnate dallo Stato (3,8 milioni di euro) ed in parte al maggiore avanzo di amministrazione registrato dopo la fase di riaccertamento dei residui (2,6 milioni di euro circa) Tale dato è la risultante delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi, complessivamente ridotti di un importo pari a 23,5 milioni di euro, e dei residui passivi, la cui riduzione è stata quantificata in 26,1 milioni di euro circa.
B) Variazioni relative allo stato di previsione della spesa
Così come esplicitato in premessa, le variazioni intervenute nella parte spesa riguardano principalmente:
- la copertura finanziaria, quantificata in ulteriori 11,8 milioni di euro, inerente all’ulteriore slittamento al 31 dicembre 2005 del termine di applicazione delle incentivazioni di cui all’art. 8 della legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4, per l’attuazione del piano di stabilizzazione degli Lpu-Lsu;
- l’incremento per 8,3 milioni di euro dello stanziamento previsto all’UPB 3.2.04.05 (capitolo 32040511) relativo alla realizzazione – per il tramite dell’Afor - di programmi triennali concernenti azioni di valorizzazione, salvaguardia, manutenzione, ripristino e recupero dei territori montani delle aree ricadenti nei comuni di Acri, Casabona, Fabrizia, Longobucco, Nardodipace, San Demetrio Corone, San Giovanni in Fiore e della Comunità Montana di Verbicaro da attuarsi ai sensi dell’art. 1, comma 5, della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8.
- la copertura finanziaria per 2,0 milioni di euro necessaria a provvedere alla liquidazione ed al pagamento a saldo delle spese già sostenute nell’anno 2004 dai comuni interessati dall’ex fondo sollievo per la realizzazione di progetti a sostegno dell’occupazione;
- la copertura finanziaria, per ulteriori 4 milioni di euro, delle somme da erogare ancora ai comuni calabresi per le elezioni regionali svolte ad aprile 2005;
- l’incremento dello stanziamento di fondi da destinare al funzionamento del Consiglio Regionale, per 5 milioni di euro;
- l’incremento per 1,5 milioni di euro dei fondi speciali destinati alla copertura finanziaria dei provvedimenti legislativi varati dal Consiglio Regionale dopo l’approvazione del bilancio;
- la copertura di una parte della spesa, per 5,0 milioni di euro, derivante da atti giudiziali di pignoramento relativi all’anno 2004, da accantonare nell’apposito fondo di riserva di cui all’UPB 8.2.01.04 (capitolo 82010408) dal quale la Giunta regionale è autorizzata a disporre il prelevamento di somme e la loro iscrizione nei corrispondenti capitoli di bilancio, al fine di regolarizzare le relative obbligazioni mano a mano che l’Avvocatura regionale trasmetterà alla Ragioneria Generale i dati necessari per l’individuazione del beneficiario e della natura della spesa;
- la copertura finanziaria, per 500.000 di euro, per consentire l’adesione della Regione Calabria al “Programma umanitario per ricoveri di cittadini di Paesi non appartenenti all’Unione Europea – Protocollo operativo anno 2005” al fine di rendere attuabile – ai sensi dell’art. 32, comma 15, della legge 27 dicembre 1997, n. 449 - l’erogazione di prestazioni di assistenza sanitaria da parte delle Asl e delle Aziende Ospedaliere regionali nei confronti di cittadini, ed in particolare di bambini, provenienti da paesi extra-comunitari nei quali non esistono o non sono facilmente accessibili competenze medico-specialistiche per il trattamento di specifiche gravi patologie;
- la restituzione al Ministero dell’Economia di 4,1 milioni di euro circa per anticipazioni effettuate a valere sul FESR che, in sede di chiusura del Programma PIC PMI obiettivi 1, 2, 5b inerente al periodo 1994/1999, risultano trasferite in eccedenza rispetto al saldo riconosciuto dalla Commissione Europea;
- l’adesione all’Accordo di partnership proposto dall’Ansa per la partecipazione al progetto di comunicazione denominato “ANSAMED”al fine di favorire e facilitare gli scambi commerciali, politici e culturali tra i Paesi del Mediterraneo per un impegno finanziario di 100.000,00 euro;
- il finanziamento della spesa per 2,2 milioni di euro da destinare alla Società di Gestione per l’Aeroporto dello Stretto (S.O.G.A.S) S.p.A. per coprire le perdite relative all’esercizio 2003 e consentire alla Regione di mantenere la propria partecipazione nella stessa società nella misura del 50% a seguito dell’abbattimento e ricostituzione del capitale sociale operato deliberato dall’assemblea dei soci. Tale stanziamento risponde a precise valutazioni da parte della Giunta regionale in ordine all’economicità dell’intervento, atteso che per più anni la Regione ha garantito la copertura pro-quota delle perdite d’esercizio – in considerazione della strategicità dell’aeroporto – e la scelta di non sottoscrivere l’aumento del capitale avrebbe comportato un depauperamento del patrimonio regionale in considerazione dell’incremento di valore della partecipazione grazie agli ingenti investimenti effettuati dalla società che porteranno al riconoscimento dello scalo da parte dell’ENAC;
- la copertura finanziaria , per euro 100.000,00, necessaria a promuovere con i vettori nazionali del trasporto ferroviario specifici accordi di programma che prevedano interventi formativi per giovani disoccupati finalizzati all’incremento dell’occupazione giovanile nel settore;
- uno stanziamento di euro 500.000 per l’attuazione delle attività di programmazione volte al miglioramento dell’organizzazione del sistema regionale dei trasporti;
- uno stanziamento complessivo di 550.000,00 euro sia per assicurare continuità alle attività di alta formazione avviate dall’Università di Reggio Calabria presso il Polo Didattico Universitario del Centro di Ricerca Avanzata S.p.a. di Lamezia Terme che per lo svolgimento delle attività statutarie del Centro medesimo;
- uno stanziamento di 100.000,00 euro per garantire il funzionamento del Servizio di segnalazione da parte dei cittadini di situazioni di emergenza ambientale dovute ad alterazioni degli equilibri ecologici nei corpi idrici, nell’atmosfera e nel suolo che comportano rischio per l’ambiente e la popolazione;
- l’incremento per 500.000,00 euro delle autorizzazioni di spesa previste per la realizzazione di opere di pronto intervento per calamità naturali, per la manutenzione e riparazione delle opere idrauliche e per il servizio di piena; per la pulizia delle spiagge
- un contributo al Comune di Vibo Valentia di euro 180.000,00 da destinare al risanamento ambientale e alla riqualificazione urbana della frazione “Marina” dello stesso Comune, danneggiata dal transito degli automezzi diretti ai depositi costieri di carburante;
- un contributo di euro 200.000,00, a valere sulle risorse allocate all’UPB. 3.2.01.01, per consentire l’individuazione di manufatti edilizi ubicati lungo le coste regionali di rilevante impatto ai fini di una non corretta utilizzazione del territorio regionale (i cosiddetti ecomostri) e per predisporre un programma per la demolizione, anche attraverso la loro rottamazione, nonché per la riqualificazione delle aree devastate;
- la copertura finanziaria per interventi da realizzare nel settore della zootecnia per 1,645 milioni di euro complessivi;
il finanziamento per la promozione dei prodotti agroalimentare calabresi per 400.000,00 euro;
- la copertura finanziaria per 1,0 milione di euro per provvedere alla liquidazione ed al pagamento a saldo di una parte degli impegni giuridicamente vincolanti assunti nel corso dell’esercizio finanziario 2004 oltre il limite dello stanziamento di competenza previsto per la gestione degli acquedotti regionali, accertati con deliberazione della Giunta regionale n. 887 del 23.11.2004;
- il cofinanziamento a carico del bilancio regionale per 250.000,00 euro dell’intervento di restauro conservativo della Chiesa di S. Francesco di Assisi in Cosenza – di cui al protocollo di intesa del 17.12.2004 tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il S.I.I.T Sicilia- Calabria e l’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Edilizia residenziale Pubblica della Regione Calabria;
- il sostegno ai teatri delle città capoluogo di provincia, per 1,47 milioni di euro;
- una nuova normativa (art. 10 del collegato) che riguarda l’erosione delle coste che va ad utilizzare un limite di impegno di 1,0 milione di euro - già autorizzato con l’articolo 1 bis della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 ora abrogato – che consente ai comuni interessati di contrarre mutui con gli Istituti di Credito abilitati con oneri in gran parte a carico della Regione;
- l’incremento degli stanziamenti di diverse leggi regionali che avevano subito in sede di predisposizione ed approvazione del bilancio 2005 riduzioni negli stanziamenti di competenza, fra le quali si sottolineano:
· la legge n. 13/79 che prevede contributi al movimento cooperativistico operante in Calabria, per 220.000 euro;
· la legge n. 5/2000 relativa allo sviluppo della cooperazione sociale, per 500.000,00 euro;
· la legge n. 15/2002, per la tutela dell’artigianato artistico e tradizionale per 620.000,00 (artt. 14, 15 e 16) e per 205.000 (art. 20, riguardante gli interventi innovativi);
· la legge urbanistica regionale n. 19/2002 per 1,0 milione di euro complessivi;
· la legge n. 38/90 relativa ad interventi contro l’inquinamento da rifiuti, per 450.000 euro;
· le leggi n. 13/85 e nn. 5 e 6/95 riguardanti la promozione turistica in genere per 1,3 milioni di euro complessivi;
· la legge n. 16/85 riguardante interventi in materia di promozione culturale, per 1,57 milioni di euro;
· la legge n. 31/95, che prevede interventi in materia di musei degli Enti locali o di interesse locale, per 700.000,00 euro;
· le leggi n. 27/85 e n. 34/2001, relative al diritto allo studio, per complessivi 1.440.00,00 euro;
· la legge regionale 8 agosto 1996, n. 21, relativa all’erogazione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria, per complessivi 500.000,00 euro, di cui euro 200.000,00 per la copertura finanziaria delle rette relative al 3° e 4° trimestre 2004.
Tutte la variazioni apportate possono essere comunque rilevate puntualmente dalla Tabella C annessa alla legge finanziaria, se riguardano leggi regionali organiche o norme che assumono carattere continuativo, dalla legge di assestamento di bilancio se riguardano spese ordinamentali o di carattere obbligatorio, dal collegato se riguardano nuove disposizioni di spesa o incrementi di stanziamenti non sorretti da normative vigenti.
Art. 1
(Residui attivi e passivi)
1.
Sulla base della ricognizione dei residui attivi e passivi effettuata a norma
degli art. 41 e 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, e dei dati
definitivi risultanti dal rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2004,
approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 657 del 7 luglio 2005, è
disposto l’aggiornamento dei dati presunti relativi ai residui attivi e passivi
riportati rispettivamente nello stato di previsione dell’entrata e della spesa
del bilancio per l'esercizio finanziario 2005 - approvati con l’art.3 della
legge regionale 2 marzo 2005, n.10 – come di seguito specificato:
- il totale dei residui attivi delle
unità previsionali di base al 1° gennaio 2005, al netto delle contabilità
speciali, è determinato definitivamente in euro 4.102.981.141,50;
- il totale dei residui attivi delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2005 è determinato definitivamente in euro
281.243.298,99;
- il totale dei residui passivi delle
unità previsionali di base al 1° gennaio 2005, al netto delle contabilità
speciali, è determinato definitivamente in euro 1.690.335.146,13;
- il totale dei residui passivi delle
contabilità speciali al 1° gennaio 2005 è determinato definitivamente in euro
193.435.341,07.
2. Le differenze tra l’ammontare dei residui definitivi dell’esercizio finanziario 2004 e l’ammontare dei residui presunti riportato negli stati di previsione dell’entrata e della spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005, approvato con la citata legge regionale n.10/2005, sono indicate a livello di UPB nelle allegate tabelle “A” e “B”, 1^ colonna.
Art. 2
(Saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio 2004)
1. Per effetto degli aggiornamenti di cui al precedente articolo 1, il saldo finanziario positivo alla chiusura dell’esercizio finanziario 2004 è determinato definitivamente in euro 2.985.313.833,67.
Art. 3
(Residui perenti)
1.
L’importo complessivo da iscrivere nelle apposite UPB dello stato di previsione
della spesa 8.3.01.01 (parte corrente) e 8.03.01.02 (parte in conto capitale),
degli impegni di spesa regolarmente assunti negli esercizi precedenti, in
perenzione amministrativa alla chiusura dell'esercizio 2004 e riaccertati a
norma dell'art. 52 della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, che si prevede
possano essere reclamati dai creditori nel corso dell'esercizio finanziario
2005, è determinato definitivamente in euro 206.855.882,93, di cui euro
90.314.889,07 di parte corrente (capitolo 7003101) ed euro 116.540.993,86 di
parte in conto capitale (capitolo 7003201).
Art. 4
(Bilancio annuale - Stato di previsione dell’entrata e della spesa)
1. Nello stato di previsione di competenza e di cassa delle Unità previsionali di base della parte entrata e della parte spesa del bilancio per l’esercizio finanziario 2005 - approvato con legge regionale 2 marzo 2005, n. 10 - sono introdotte le variazioni di cui alle annesse tabella "A" e “B”, 2^ colonna.
Art. 5
(Bilancio pluriennale)
1. Nella parte entrata e spesa del bilancio pluriennale 2005-2007, approvato con l’art. 6 della legge regionale 2 marzo 2005, n.10, sono introdotte, per il triennio 2005-2007, le variazioni di cui alle annesse tabelle “A” e “B” del bilancio pluriennale.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul bollettino Ufficiale della Regione.
“IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO il documento contabile predisposto dal Dipartimento Gestione e
Sviluppo della Struttura, relativo all’assestamento di bilancio del Consiglio
regionale per l’esercizio finanziario 2005, nelle seguenti risultanze finali:
ENTRATE |
|
|
TITOLO I Fondi
assegnati sul Bilancio regionale per il funzionamento del Consiglio |
Euro |
70.476.522,00 |
TITOLO II
Entrate compensative e varie |
Euro |
1.809.875,00 |
TITOLO III
Partite di giro |
Euro |
17.454.099,00 |
TOTALE ENTRATE |
Euro |
89.740.496,00 |
Avanzo di
amministrazione applicato al Bilancio 2004 |
Euro |
4.832.244,20 |
TOTALE GENERALE
DELLE ENTRATE |
Euro |
94.572.740,20 |
USCITE |
|
|
TITOLO I Spese
correnti |
Euro |
73.308.766,20 |
TITOLO II Spese
compensative e varie |
Euro |
3.809.875,00 |
TITOLO III
Partite di giro |
Euro |
17.454.099,00 |
TOTALE GENERALE
USCITE |
Euro |
94.572.740,20 |
VISTA la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 21
del 26 luglio 2005, relativa all’assestamento di bilancio di che trattasi;
VISTO il Regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale;
DELIBERA
di approvare l'assestamento di bilancio del Consiglio regionale per
l’esercizio finanziario 2005 nelle
risultanze finali sopra riportate”
Il Consiglio regionale della Calabria
vista la proposta di provvedimento amministrativo n. 9 del 16 maggio 2005, d'iniziativa del Presidente Bova, recante “Regolamento interno del Consiglio regionale”;
considerato che per garantire il regolare avvio della legislatura, con particolare riferimento al funzionamento del Consiglio regionale e dei suoi organismi, è di estrema urgenza procedere all'approvazione di un nuovo Regolamento interno, atteso che quello vigente ignora talune fattispecie previste dal nuovo Statuto ed in taluni casi confligge con norme statutarie di immediata applicazione;
rilevato che la proposta del Presidente Bova ricalca in maniera quasi integrale quella presentata dallo stesso Presidente, insieme ai colleghi Naccarato e Pezzimenti, nel luglio del 2004, quindi da tempo giacente agli atti del Consiglio e pubblicizzata nelle banche dati consiliari;
ritenuto di dover assumere uno specifico indirizzo all'attività consiliare;
impegna
il Presidente del Consiglio regionale ad iscrivere al primo punto dell'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio la proposta di provvedimento amministrativo n. 9 del 16 maggio 2005, recante “Regolamento interno del Consiglio regionale”.
Il Consiglio regionale della Calabria
vista la proposta di legge n. 1 del 6 maggio 2005 d'iniziativa della Giunta regionale recante “Norme in materia di nomine e personale della Regione Calabria;
considerata l'urgenza della trattazione di quest’ultimo argomento direttamente in Aula, che si motiva alla luce della pesante relazione di sintesi effettuata dalla Sezione Controllo della Corte dei Conti della Calabria, all'Adunanza del 13 maggio, con riferimento alla dissennata gestione degli enti strumentali della Regione;
considerato, invero, che tale relazione, per l'autorevolezza dell'organo da cui proviene, impone una pronta ed efficace risposta da parte degli organi di direzione politica della Regione, i quali devono avere in primo luogo la possibilità di intervenire sui soggetti che si trovano al vertice dei vari Enti, spesso nominati con decisione frutto dell'ultima ora e sotto elezioni;
rilevato che la straordinarietà dell'attuale situazione politico-istituzionale è tale da imporre lo scavalcamento del passaggio dell'esame in Commissione, altrimenti opportuno, posto, peraltro, che esso non potrebbe avvenire a breve, dovendosi prima procedere all'approvazione del nuovo Regolamento, in assenza del quale nessuna Commissione può essere costituita;
considerato, infine, che è in itinere l'approvazione del Regolamento del Consiglio regionale;
impegna
il Presidente del Consiglio regionale ad iscrivere al secondo punto dell'ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio, immediatamente dopo il Regolamento interno del Consiglio regionale, la proposta di legge n. 1 del 6 maggio 2005 d'iniziativa della Giunta regionale recante “Norme in materia di nomine e di personale della Regione Calabria”.
Visti i ripetuti attentati, le continue e crescenti minacce della criminalità organizzata contro pubblici amministratori, imprenditori, consiglieri regionali, semplici cittadini;
considerato che l'offensiva criminale si è spinta fino a toccare la più alta carica istituzionale della Regione, minacciando di morte il Presidente eletto direttamente dal popolo calabrese;
considerato che ciò, direttamente, si configura come un tentativo, sempre più asfissiante, di condizionare la libera impresa, la convivenza civile e lo stesso esercizio democratico;
il Consiglio regionale
esprime convinta e assoluta solidarietà al Presidente onorevole Agazio Loiero;
condanna qualsiasi forma di intimidazione;
sollecita un'azione incisiva delle forze dell'ordine e della magistratura;
auspica un serrato confronto tra i livelli istituzionali nazionali e regionali tesi a produrre maggiore sinergie ed efficacia;
convoca per il prossimo mese di settembre l'assemblea regionale delle elette e degli eletti calabresi, aperta a forze sociali, imprenditoriali e dei saperi.
Il Consiglio regionale
vista la situazione di estrema difficoltà di ordine economico e finanziario in cui versano le aziende del trasporto pubblico locale a causa del mancato ripianamento dei contributi di esercizio per gli anni pregressi;
tenuto conto, altresì, che tale grave situazione si è ulteriormente deteriorata a causa del mancato pagamento dei contributi a saldo per gli anni 2000/2004, ai sensi dell'art. 1 della legge regionale 13 agosto 2001, n. 18;
considerato che è in atto un incombente rischio occupazione che scaturisce dalla crisi del settore;
considerato che tali mancati ripiani contributivi hanno già prodotto un notevole contenzioso a danno della Regione Calabria e che il perdurare di tale situazione attiverà certamente ulteriori azioni giurisdizionali tese al recupero dei contributi tuttora dovuti per gli anni 2000/2004 e di quelli maturandi per l'esercizio finanziario 2005;
tanto posto e considerato
impegna
il Presidente della Giunta regionale e la Giunta stessa a contrarre immediatamente un mutuo teso ad approvvigionare la Regione Calabria delle risorse finanziarie necessarie al saldo a favore delle aziende di trasporto pubblico locale dei contributi per li anni 2000/2005, determinati e quantificati ai sensi dell'articolo 1 della legge regionale 13 agosto 2001, n. 18.
Il Consiglio regionale della Calabria
premesso che
è stata presentata nel Parlamento della Repubblica, in data 20 marzo 2003 con il n. 3812 dall'onorevole Nerio Nesi, deputato dei Comunisti Italiani, la proposta di legge “in materia di divieto di svolgere propaganda elettorale per le persone sottoposte a misure di prevenzione” che ai sensi della normativa vigente, come è noto possono essere sottoposti alla misura della sorveglianza speciale di polizia coloro che, sulla base di elementi di fatto, risultano:
a) abitualmente dediti a traffici delittuosi;
b) che vivono abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuosi;
c) dediti alla commissione di reati o mettono in pericolo l'integrità fisica e morale dei minorenni, la sanità, la sicurezza e la tranquillità pubblica;
d) indiziati ad appartenere ad associazioni di tipo mafioso o altre associazioni, comunque localmente denominate che perseguono finalità o che agiscono con metodi corrispondenti con quelli delle associazioni di tipo mafioso;
la proposta è di estrema importanza per il vivere civile;
la stessa de quo intende colpire la mafia per evitare che la stessa possa ingerirsi, attraverso la politica nelle istituzioni democratiche;
con la proposta di legge si va a colpire il singolo candidato collegato alla mafia, senza necessariamente arrivare allo scioglimento di un consiglio comunale, ove, sicuramente, tutti non sono mafiosi, e quindi si garantisce ampia tutela a quella parte della collettività che è sana;
comunque la stessa non va a colpire solo il sorvegliato speciale, ma anche il candidato che usufruisce della propaganda elettorale del sorvegliato;
le amministrazioni devono essere ispirate da principi di legalità e che attraverso tale proposta di legge si dà, ancora una volta, prova che questo Consiglio regionale su tali argomenti non intende abbassare la guardia e anzi appare fortemente propositivo;
sedici giudici di cassazione e dieci docenti universitari di diritto si sono schierati a sostegno del suddetto disegno di legge contro la mafia;
hanno già deliberato il sostegno a tale proposta legislativa, promossa dal Centro Studi Lazzati di Lamezia Terme, fondato dal magistrato di Cassazione Romano De Grazia, i seguenti Comuni: Falerna, Pianopoli, Feroleto Antico, Martirano Lombardo, Motta Santa Lucia, Maida, Iacurso, Martirano Antico, Nocera Tirinese, Platania e Tiriolo;
il neo sindaco di Lamezia Terme ha inserito nel suo programma di governo l'adozione di tale delibera;
condivide
la proposta di legge n. 3812, avente per oggetto: “Modifiche alla legge 27 dicembre 1956, n. 1423, e altre disposizioni in materia di divieto di svolgere propaganda elettorale dalle persone sottoposte a misure di prevenzione”;
impegna
il Presidente del Consiglio, onorevole Giuseppe Bova, e il Presidente della Giunta, onorevole Agazio Loiero, di trasmettere il presente atto ai Presidenti dei due rami del Parlamento, onorevole Casini e senatore Pera, e all'onorevole Nerio Nesi, affinché sia concordata, in quest'ultima fase della legislatura nazionale, una corsia preferenziale per l'approvazione di tale importante provvedimento legislativo.