VIII legislatura
6.
Seduta di venerdì 8 luglio 2005
Cosimo CHERUBINO, Segretario Questore f.f.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Cosimo CHERUBINO, Segretario Questore f.f.
Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Ha chiesto di parlare
l’onorevole Occhiuto. Ne ha facoltà.
Solo per segnalarle, Presidente, di mettere all’ordine del giorno una proposta di provvedimento amministrativo che lei ha annunciato e che è riferita alla legge 8.
L’onorevole Occhiuto ha chiesto l’inserimento all’ordine del giorno della delibera numero 44 dell’Ufficio di Presidenza.
Non essendoci altre richieste di parola, pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della delibera numero 44.
(Il Consiglio approva)
Il
primo punto all’ordine del giorno viene rinviato perché non è ancora presente
il relatore.
Il
secondo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento
amministrativo numero 43/8^ d’Ufficio, recante: “Elezione di un componente del
comitato per la qualità e la fattibilità
delle leggi in sostituzione del consigliere Francesco Fortugno,
dimissionario” (art. 36 Regolamento interno).
Chiamo
a svolgere le funzioni di scrutatore al banco della Presidenza gli onorevoli
Stancato e De Gaetano. Si distribuiscano le schede.
Ricordo
che sulla scheda si appone un solo nome e in sostituzione del collega Fortugno, dimissionario, risulterà eletto ovviamente il
consigliere regionale che avrà riportato più voti.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 37. Hanno riportato voti Demetrio Naccari, 22; Giuseppe Bova, 5. Schede bianche 8. Schede
nulle 2.
Pertanto
proclamo eletto componente del Comitato per la qualità e la fattibilità delle
leggi l’onorevole Demetrio Naccari Carlizzi.
(Applausi)
Il
terzo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo
numero 32/8^ d’Ufficio, recante: “Designazione di tre consiglieri regionali per
il comitato di coordinamento istituzionale di cui uno in rappresentanza della
minoranza (art. 7, comma 3, lett. e) legge
regionale 19 febbraio 2001, n. 5”.
Ricordo
che sulla scheda non si possono scrivere più di due nomi.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 40. Hanno riportato voti Stancato
Sergio 27; Salvatore Magarò 27; Luciano Racco 11;
Giovanni Dima 1; Scheda bianca 1.
Pertanto
proclamo eletti componenti del comitato di coordinamento istituzionale gli
onorevoli Magarò, Stancato e Racco.
(Applausi)
Il
quarto punto all’ordine del giorno recita Proposta di provvedimento
amministrativo numero 33/8^ d’Ufficio, recante: “Elezione di un consigliere
regionale per la Commissione di collegamento enti esterni dell’Università della Calabria (art. 6 Statuto Università).
Si
distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 38. Hanno riportato voti Feraudo Maurizio, 26; Giovanni Dima, 4. Schede bianche, 2.
Schede nulle, 6.
Pertanto
proclamo eletto componente della Commissione di collegamento enti esterni dell’Università della Calabria l’onorevole
Maurizio Feraudo.
(Applausi)
Il
quinto punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento
amministrativo numero 34/8^ d’Ufficio, recante: “Nomina di tre consiglieri
regionali membri effettivi e di tre supplenti per il rinnovo della Commissione
di disciplina del personale (art. 39 L.R. n. 9/75).
Il
punto 5 all’ordine del giorno reca la nomina di tre consiglieri regionali
membri effettivi e di tre supplenti per il rinnovo della Commissione di
disciplina del personale.
Rammento
che ciascun consigliere potrà iscrivere sulla scheda non più di due nominativi
quali membri effettivi e non più di due quali membri supplenti. E’ un’unica
scheda.
Siccome
nella scheda non è specificato effettivi o supplenti bisogna rispetto ai
secondi due nomi mettere a fianco la scritta supplenti.
I
colleghi della minoranza possono votare due o un solo nome, la prerogativa
della minoranza, è un componente.
(Interruzione)
No,
nella stessa scheda si scrive il nome o i nomi degli effettivi e sotto il nome
o i nomi del supplente con la specifica della scritta “supplente” al fianco. Si
intende che essendoci la scritta supplente a fianco del nome l’altro è quello
da ritenere effettivo.
Si
distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE
Chiedo
ai colleghi consiglieri di voler prendere posto ai banchi.
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 37. Hanno riportato voti come
membri effettivi Vincenzo Sculco 24; Liliana Frascà 24; Alberto Sarra 9.
Hanno
riportato voti come membri supplenti Cherubino Cosimo 24; Domenico Tallini 23; Gesuele Vilasi 9. Schede bianche 3; Schede
nulle 1.
Pertanto
proclamo eletti membri effettivi per il rinnovo della Commissione di disciplina
del personale gli onorevoli Sculco, Frascà e Sarra. Membri supplenti gli onorevoli Cherubino, Tallini e Vilasi.
(Applausi)
FEDELE Luigi, Segretario
Questore
Legge la mozione presentata
alla Presidenza.
(E’ riportato in allegato)
Prima di proseguire chiamo i capigruppo al banco della Presidenza. Vedo troppo disordine in Aula.
(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Il
sesto punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento
amministrativo numero 35/8^ d’Ufficio, recante: “Nomina di quattro consiglieri
regionali membri effettivi e quattro supplenti per il rinnovo della Commissione
per gli affari del personale” (art. 39 L.R. n. 9/75).
La
scheda, purtroppo, ha sempre quella dimensione. Nella stessa scheda si possono
votare fino a tre nominativi quali membri effettivi e fino a tre supplenti.
Quindi nella scheda a fianco dei nomi che si vogliono come supplenti bisogna
indicare la dicitura “supplenti”.
Risulteranno
in una scheda scritti sei nomi, tre come effettivi e tre come supplenti. La
minoranza rispetto a questo provvedimento ha diritto di eleggere un effettivo e
un supplente con lo stesso meccanismo.
Si
distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 36. Hanno riportato voti come
membri effettivi i consiglieri La Rupa Franco 25;
Guerriero Giuseppe 25; Pietro Amato 25; Antonio Pizzini
6.
Hanno
riportato voti come membri supplenti i consiglieri: Sulla Francesco 25;
Antonino De Gaetano 25; Chiarella Egidio 25; Giovanni Dima 6; Luciano Racco 1.
Schede bianche 4.
Pertanto
proclamo eletti membri effettivi per il rinnovo della Commissione per gli
affari del personale rispettivamente gli onorevoli La Rupa,
Guerriero, Amato, Pizzini. Membri supplenti gli
onorevoli Sulla, De Gaetano, Chiarella, Dima.
(Applausi)
Il
settimo punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento
amministrativo numero 37/8^ d’Ufficio, recante: “Elezione di tre consiglieri
regionali dei quali uno in rappresentanza della minoranza per la costituzione
della consulta regionale della cooperazione” (art. 3 L.R.
n. 13/79).
Ricordo
che dei tre nominativi due sono appannaggio della maggioranza ed uno per la
minoranza.
Si
distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
(Interruzione)
PRESIDENTE
Onorevole
Nucera, siamo costituiti in seggio elettorale, le sue proteste le farà dopo.
Comunico
l’esito della votazione. Presenti e votanti 32. Hanno riportato voti: Bruno
Censore 19; Giamborino Pietro 21; Giovanni Nucera 7;
Nicola Adamo 1; Doris Lo Moro 1. Schede bianche 2.
Pertanto
proclamo eletti componenti della Consulta regionale della cooperazione gli
onorevoli Censore, Giamborino e Nucera.
(Applausi)
L’ottavo
punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo
numero 38/8^ d’Ufficio, recante: “Designazione di tre consiglieri regionali di
cui uno eletto dalla minoranza negli Istituti regionali di ricerca,
sperimentazione ed aggiornamenti educative (Irrsae)
presso il ministero della pubblica istruzione” (L.R.
n. 13/1992).
Si
distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Luigi FEDELE, Segretario Questore
Fa
la chiama.
(Segue
lo spoglio delle schede)
PRESIDENTE
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 37. Hanno riportato voti: Antonio Acri 25; Cosimo Cherubino 25; Franco Morelli 11. Scheda nulla 1.
Pertanto proclamo eletti componenti degli Istituti regionali di ricerca,
sperimentazione ed aggiornamenti educative (Irrsae)
presso il ministero della pubblica istruzione gli onorevoli Acri, Cherubino e
Morelli.
(Applausi)
Il nono punto all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento amministrativo numero 39/8^ d’Ufficio, recante: “Designazione delle consigliere regionali nel coordinamento regionale del Progetto Donna” (L.R. 19.4.1995, n. 22, art. 3 modificata dalla L.R. 2.5.2001, n. 7, art. 8 ter).
Sono designate le onorevoli
Lo Moro e Frascà a far parte del coordinamento
regionale del Progetto Donna.
Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 39/8^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il
punto dieci all’ordine del giorno recita: Proposta di provvedimento
amministrativo numero 44/8^ di iniziativa dei consiglieri Bova, Occhiuto, Fortugno, Fedele, Borrello,
recante: “Nomina consulenti. Legge
regionale n. 8/96, art. 11”.
Nessuno chiede di parlare, pongo in votazione la
proposta di provvedimento amministrativo numero 44/8^.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
La
seduta è tolta.
Il
Consiglio sarà convocato a domicilio.
Ha chiesto congedo il consigliere Principe.
(E’ concesso)
Sono stati presentati alla Presidenza
i seguenti progetti di legge di iniziativa della
Giunta regionale:
“Approvazione rendiconto
generale relativo all’esercizio finanziario 2004 – (Delibera G.R. 657 del 7.7.2005)” (P.L. n. 14/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione - Sviluppo economico.
(Così resta stabilito)
“Provvedimento generale
recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato
alla manovra di assestamento di bilancio per l’anno 2005 ai sensi dell’articolo
3, comma 4, della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8) – (Delibera G.R. 662 del
7.7.2005)” (P.L. n. 15/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione - Sviluppo economico.
(Così resta stabilito)
“Legge finanziaria regionale adottata in coincidenza con l’approvazione della legge di assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007 – (Delibera G.R. n. 663 del 7.7.2005)” (P.L. N. 16/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione - Sviluppo economico.
(Così resta stabilito)
“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2005 e del bilancio pluriennale 2005-2007 a norma dell’art. 22 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 – (Delibera G.R. n. 664 del 7.7.2005)” (P.L. n. 17/8^)
E’ assegnata alla seconda
Commissione - Sviluppo economico.
(Così resta stabilito)
Sono stati presentati, inoltre, alla Presidenza i seguenti progetti
di legge di iniziativa dei consiglieri:
Magarò – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 novembre 2003, n. 20 recante: “Norme volte alla
stabilizzazione occupazionale dei
lavoratori impegnati in lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità” (P.L.
n. 9/8^)
Assegnato alla terza
Commissione - Servizi sociali - in data 16 giugno 2005.
(Così resta stabilito)
Nucera – “Interventi
regionali a favore delle politiche per la sicurezza ed educazione alla legalità
nell’ambito del territorio e delle comunità calabresi. Adesione della Regione
Calabria al forum europeo per la sicurezza urbana” (P.L. n. 10/8^)
Assegnato alla Commissione Antimafia ed alla seconda
Commissione - Sviluppo economico – per il parere, in data 16 giugno 2005.
(Così resta stabilito)
Tripodi M. – “La Calabria per la pace – iniziative della
Regione” (P.L. n. 11/8^)
Assegnato alla terza Commissione - Servizi sociali – ed
alla seconda - Sviluppo economico – per il parere, in data 22 giugno 2005.
(Così resta stabilito)
Guerriero – “Istituzione del distretto metropolitano Catanzaro-Lamezia Terme” (P.L. n. 12/8^)
Assegnato alla Commissione Riforme e decentramento ed
alla seconda Commissione - Sviluppo economico - per il parere in data 23 giugno
2005.
(Così resta stabilito)
Borrello – “Norme per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo” (P.L. n. 13/8^)
Assegnato alla Commissione Riforme e decentramento, in data 5 luglio 2005.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:
“Approvazione
conto consuntivo del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2004
(delibera dell’Ufficio di Presidenza n. 16 del 20.6.2005)” (P.P.A.
n. 42/8^)
“Nomina
consulenti. L.R. 13 maggio 1996, n. 8, art. 11” (P.P.A. n. 44/8^)
E’
stata, inoltre, presentata alla Presidenza la seguente proposta di
provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Elezione
di un componente del comitato per la qualità e la fattibilità delle leggi in sostituzione
del consigliere Francesco Fortugno, dimissionario” (P.P.A.
n. 43/8^)
Il consigliere regionale, onorevole Sergio Stancato, già componente del gruppo Misto, con nota del 30 giugno 2005 ha aderito al gruppo consiliare “Popolari Udeur”.
A seguito di tale adesione i gruppi Misto e Popolari Udeur risultano come appresso composti:
Componenti
numero 5
Capogruppo:
1)
Abramo Sergio
nato a Catanzaro il 29 marzo 1958
2) Chiarella Egidio
nato a Borgia (CZ) il 17 maggio 1953
3) Feraudo Maurizio
nato ad Acri il 22 febbraio 1961
4) Principe Sandro
nato a Rende l’11 agosto 1949
6) Tripodi Michelangelo
nato a Polistena (RC) il 20 agosto 1956
Componenti
numero 6
Capogruppo
Franco La Rupa
1) Borrello Antonio
nato a Pizzo (VV) il 19 novembre 1945
2) La Rupa Franco
nato ad Amantea il 25 ottobre 1958
3) Morrone Giuseppe
nato a Cosenza l’1 gennaio 1946
4) Stancato Sergio
nato a Fuscaldo (CS) il 26 luglio 1949
5) Tallini Domenico
nato a Catanzaro il 29 gennaio 1952
6) Tripodi Pasquale Maria
nato a Montebello Ionico (RC) il 10 maggio 1957
A seguito delle designazioni e delle elezioni degli Uffici di Presidenza, le Commissioni consiliari permanenti,
la Commissione antimafia, la Commissione di vigilanza, il Comitato per la
qualità e la fattibilità delle
leggi, il Comitato di controllo contabile, la Giunta per il Regolamento e la Giunta delle elezioni risultano come appresso
composti.
1)
Censore Bruno (Ds)
2)
Frascà Carmela (Ds)
3)
Giamborino Pietro (Margherita)
4)
Naccari Carlizzi Demetrio (Margherita)
5)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
6)
La Rupa
Franco (Popolari Udeur)
7)
Magarò Salvatore (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Chiarella Egidio
(Misto)
10) Nucera Giovanni (Udc)
11) Occhiuto Roberto (Udc)
12) Fedele Luigi (Fi)
13) Vilasi Gesuele (Fi)
14) Morelli Francesco (An)
15) Racco Luciano (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Giamborino Pietro
Vicepresidente: Morelli
Francesco
Segretario: La Rupa Franco
1)
Pacenza Franco Mario (Ds)
2)
Sulla Francesco (Ds)
3)
Amato Pietro
(Margherita)
4)
Naccari Carlizzi Demetrio (Margherita)
5)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
6)
Tallini Domenico (Popolari Udeur)
7)
Cherubino Cosimo (Sdi)
8)
Guerriero Giuseppe (Sdi)
9)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
10) Stillitani Francescantonio (Udc)
11) Talarico Francesco (Udc)
12) Fedele Luigi (Fi)
13) Dima Giovanni (An)
14) Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
15) Abramo Sergio (Misto)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Demetrio Naccari Carlizzi
Vicepresidente: Francesco
Talarico
Segretario: Cherubino
Cosimo
1)
Acri Antonio (Ds)
2)
Censore Bruno (Ds)
3)
Amato Pietro
(Margherita)
4)
Fortugno Francesco (Margherita)
5)
Maiolo Mario (Margherita)
6)
Stancato Sergio
(Popolari Udeur)
7)
Cherubino Cosimo (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Feraudo Maurizio (Misto)
10) Nucera Giovanni (Udc)
11) Trematerra Michele (Udc)
12) Aiello Pietro (Fi)
13) Vilasi Gesuele (Fi)
14) Morelli Francesco (An)
15) Racco Luciano (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Amato Pietro
Vicepresidente: Aiello Pietro
Segretario: Censore Bruno
1)
Acri Antonio (Ds)
2)
Frascà Carmela (Ds)
3)
Sulla Francesco (Ds)
4)
Maiolo Mario (Margherita)
5)
Sculco Vincenzo (Margherita)
6)
Stancato Sergio
(Popolari Udeur)
7)
Magarò Salvatore (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Chiarella Egidio
(Misto)
10) Gallo Dionisio (Udc)
11) Nucera Giovanni (Udc)
12) Pizzini Antonio (Fi)
13) Sarra Alberto (An)
14) Senatore Pasquale (An)
15) Racco Luciano (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Sulla Francesco
Vicepresidente: Senatore
Pasquale
Segretario: Chiarella
Egidio
1)
Acri Antonio (Ds)
2)
Frascà Carmela (Ds)
3)
Giamborino Pietro (Margherita)
4)
Naccari Carlizzi Demetrio (Margherita)
5)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
6)
Tallini Domenico (Popolari Udeur)
7)
Magarò Salvatore (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Feraudo Maurizio (Misto)
10) Nucera Giovanni (Udc)
11) Occhiuto Roberto (Udc)
12) Pizzini Antonio (Fi)
13) Vilasi Gesuele (Fi)
14) Dima Giovanni (An)
15) Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Magarò Salvatore
Vicepresidente: Pizzini Antonio
Segretario: De Gaetano
Antonino
1)
Frascà Carmela (Ds)
2)
Sulla Francesco (Ds)
3)
Fortugno Francesco (Margherita)
4)
Sculco Vincenzo (Margherita)
5)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
6)
Tallini Domenico (Popolari Udeur)
7)
Guerriero Giuseppe (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Feraudo Maurizio (Misto)
10) Gallo Dionisio (Udc)
11) Talarico Francesco (Udc)
12) Pizzini Antonio (Fi)
13) Vilasi Gesuele (Fi)
14) Morelli Francesco (An)
15) Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Frascà Carmela
Vicepresidente: Chieffallo Leopoldo
Segretario: Feraudo Maurizio
1)
Acri Antonio (Ds)
2)
Censore Bruno (Ds)
3)
Giamborino Pietro (Margherita)
4)
Naccari Carlizzi Demetrio (Margherita)
5)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
6)
Cherubino Cosimo (Sdi)
7)
Guerriero Giusepe (Sdi)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Feraudo Maurizio (Misto)
10) Fedele Luigi (Fi)
11) Gallo Dionisio (Udc)
12) Nucera Giovanni (Udc)
13) Sarra Alberto (An)
14) Senatore Pasquale (An)
15) Racco Luciano (Nuovo Psi)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Guerriero
Giuseppe
Vicepresidente: Gallo
Dionisio
Segretario: Acri Antonio
1)
Acri Antonio (Ds)
2)
Censore Bruno (Ds)
3)
Amato Pietro
(Margherita)
4)
Fortugno Francesco (Margherita)
5)
Sculco Vincenzo (Margherita)
6)
Tallini Domenico (Popolari Udeur)
7)
La Rupa
Franco (Popolari Udeur)
8)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
9)
Cherubino Cosimmo (Sdi)
10) Occhiuto Roberto (Udc)
11) Trematerra Michele (Udc)
12) Vilasi Gesuele (Fi)
13) Morelli Francesco (An)
14) Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
15) Abramo Sergio (Misto)
Ufficio di Presidenza
Presidente: Tallini Domenico
Vicepresidente: Trematerra Michele
Segretario: Sculco Vincenzo
1)
Acri Antonio (Ds) – Presidente
2)
Fortugno Francesco (Margherita)
3)
Chiarella Egidio
(Misto)
4)
Nucera Giovanni (Udc)
5)
Sarra Alberto (An)
1)
Censore Bruno (Ds) – Presidente
2)
Cherubino Cosimo (Sdi)
3)
Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
1)
Pacenza Franco Mario (Ds)
2)
Sculco Vincenzo (Margherita)
3)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
4)
Cherubino Cosimo (Sdi)
5)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
6)
Feraudo Maurizio (Misto)
7)
Sarra Alberto (An)
8)
Occhiuto Roberto (Udc)
9)
Aiello Pietro (Fi)
10) Racco Luciano (Nuovo Psi)
NB: La Giunta per il Regolamento è presieduta dal Presidente del Consiglio regionale (art.
16, comma secondo Regolamento interno)
1)
Pacenza Franco Mario (Ds)
2)
Sculco Vincenzo (Margherita)
3)
Borrello Antonio (Popolari Udeur)
4)
Cherubino Cosimo (Sdi)
5)
De Gaetano Antonino (Rifondazione comunista)
6)
Chiarella Egidio
(Misto)
7)
Morelli Francesco (An)
8)
Trematerra Michele (Udc)
9)
Fedele Luigi (Fi)
10) Chieffallo Leopoldo (Nuovo Psi)
La corte costituzionale con sentenza numero 62 del 13 gennaio 2005, depositata in cancelleria il 29 gennaio 2005 e pervenuta alla Segreteria assemblea in data 21 marzo 2005 ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della Regione Calabria del 5 dicembre 21003, n. 26, recante: “Dichiarazione della Calabria denuclearizzata. Misure di prevenzione dall’inquinamento proveniente da materiale radioattivo. Monitoraggio e salvaguardia ambientale della salute dei cittadini.
La Corte costituzionale con sentenza numero
159 del 7 aprile 2005, depositata in cancelleria il 21 aprile 2005 e pubblicata
– ai sensi dell’art. 30 della legge n. 87 dell’11 marzo 1953 – nel supplemento straordinario n. 3 del 5 maggio 2005 al Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 8
del 30 aprile 2005, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge della
Regione Calabria del 5 dicembre 2003, n. 28, recante: “Inquadramento degli
ispettori fitosanitari”
In data 7 marzo 2005 è stato depositato da parte del Governo apposito ricorso (n. 33) ai
fini dell’accertamento della illegittimità costituzionale della legge regionale
n. 36 del 29 dicembre 2005, recante: “Modifiche alla legge regionale 7 agosto
1999, n. 23, recante “Norme per il trasporto pubblico locale”
L’onorevole Presidente
della Giunta regionale, con nota acquisita al prot.
n. 1321 del 9 giugno 2005 del settore Segreteria Assemblea, ha chiesto ai sensi
dell’art. 68 del Regolamento interno, la priorità dell’esame della proposta di legge
statutaria n. 1/8^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Integrazione
della legge regionale 19 ottobre
2004, n. 25, recante “Statuto della Regione Calabria”.
La richiesta è stata
inoltrata alla Commissione riforme e decentramento.
De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all'Ambiente. Per sapere – premesso che:
in data 28/4/2005 la società Enel ha pubblicato sui principali quotidiani della Calabria l'avviso al pubblico col quale annuncia il deposito presso gli enti di rito della richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge 8 luglio 1986, numero 349 per il progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano (CS);
il progetto di conversione della centrale di Rossano rientra tra le opere soggette a pronunciamento di compatibilità ambientale ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge 8 luglio 1986, numero 349. La richiesta di pronunciamento deve essere corredata di uno Studio di Impatto Ambientale (Sia) da redigere conformemente alle seguenti norme essenziali:
‑ a) Legge 6/7/1986, numero 349;
‑ b) Dpcm. 10/8/1988, numero 377 “regolamento delle pronunce di compatibilità ambientale”;
- c) Dpcm 27/12/1988 “Norme tecniche per la redazione degli Studi di impatto ambientale” oltre che conformemente alle numerose circolari esplicative.
Da un’attenta analisi della documentazione si evince che lo studio Sia, che accompagna l'istanza di pronunciamento di compatibilità ambientale non è stato corredato di tutti gli elaborati e di tutte le analisi richieste dalla citata normativa. Pertanto il progetto sottoposto a giudizio di compatibilità è carente sia dal punto di vista formale che sostanziale;
nel merito, ai sensi dell'articolo 2 del Dpcm 27/12/1988 lo studio Sia dovrebbe essere conforme all'articolazione di cui agli articoli 3‑4‑5 ed agli allegati I e II del citato Dpcm. Esso appare invece carente rispetto a quanto richiesto dagli articoli di cui sopra. In particolare si segnalano le seguenti deficienze attinenti le prescrizioni del Dpcm 27/12/1988. I quadri di riferimento programmatico e progettuale non sono redatti in conformità alla normativa in quanto vengono disattesi gli aspetti di seguito analizzati:
1) Articolo 3. Vengono trattati superficialmente o addirittura elusi gli aspetti richiamati nel citato articolo 3 di cui si riporta stralcio.
Il quadro di riferimento programmatico per lo studio di impatto ambientale fornisce gli elementi conoscitivi sulle relazioni tra l'opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione territoriale e settoriale. Tali elementi costituiscono parametri di riferimento per la costruzione del giudizio di compatibilità ambientale di cui all'articolo 6;
2. Il quadro di riferimento programmatico in particolare comprende:
a) la descrizione del progetto in relazione agli stati di attuazione degli strumenti pianificatori, di settore e territoriali, nei quali è inquadrabile il progetto stesso; per le opere pubbliche sono precisate le eventuali priorità ivi predeterminate;
b) la descrizione dei rapporti di coerenza del progetto con gli obiettivi perseguiti dagli strumenti pianificatori, evidenziando, con riguardo all'area interessata:
1) le eventuali modificazioni intervenute con riguardo alle ipotesi di sviluppo assunte a base delle pianificazioni;
2) l'indicazione degli interventi connessi, complementari o a servizio rispetto a quello proposto, con le eventuali previsioni temporali di realizzazione;
c) l'indicazione dei tempi di attuazione dell'intervento e delle eventuali infrastrutture a servizio e complementari.
3. Il quadro di riferimento descrive inoltre:
a) l'attualità del progetto e la motivazione delle eventuali modifiche apportate dopo la sua originaria concezione;
b) le eventuali disarmonie di previsioni contenute in distinti strumenti programmatori.
2) Articolo 4, commi 2 e 3, non viene specificato quanto richiesto ai punti 2/b, 2/c, 2/d, 2/e, 3 che si riportano nel seguito:
2/b) il grado di copertura della domanda ed i suoi livelli di soddisfacimento in funzione delle diverse ipotesi progettuali esaminate, ciò anche con riferimento all'ipotesi di assenza dell'intervento;
2/c) la prevedibile evoluzione qualitativa e quantitativa del rapporto domanda‑offerta riferita alla presumibile vita tecnica ed economica dell'intervento;
2/d) l'articolazione delle attività necessarie alla realizzazione dell'opera in fase di cantiere e di quelle che ne caratterizzano l'esercizio;
2/e) i criteri che hanno guidato le scelte del progettista in relazione alle previsioni delle trasformazioni territoriali di breve e lungo periodo conseguenti alla localizzazione dell'intervento, delle infrastrutture di servizio e dell'eventuale indotto.
3. Per le opere pubbliche o a rilevanza pubblica si illustrano i risultati dell'analisi economica di costi e benefici, ove già richiesta dalla normativa vigente, e si evidenziano in particolare i seguenti elementi considerati, i valori unitari assunti dall'analisi, il tasso di redditività interna dell'investimento;
le informazioni di cui sopra sono indispensabili per valutare il progetto rispetto alle sue effettive esigenze di realizzazione;
nello studio Sia allegato all'istanza di pronunciamento di compatibilità ambientale, alcune delle informazioni di cui sopra sono state omesse o mal rappresentate. Nel progetto si fa di tutto per far apparire indispensabile la conversione a carbone, mentre invece non lo è. Soprattutto non è compatibile con le scelte di pianificazione della regione Calabria;
il Piano energetico regionale, di recente adottato dalla Giunta regionale, afferma testualmente che "...è vietato su tutto il territorio regionale calabrese l'utilizzo del carbone per alimentare centrali per la produzione di energia elettrica" (par. 5.4);
è il caso di rammentare che il Ministero delle Attività produttive ha rilasciato all'Enel, con decreto del 4/7/2001, l'autorizzazione per la trasformazione a ciclo combinato della centrale. Tale scelta è stata condivisa ed approvata dagli enti locali interessati. In particolare la Regione Calabria, ha sancito ciò con una precisa scelta nel piano energetico regionale nel quale si afferma testualmente "…per la centrale termoelettrica di Rossano si conferma la scelta della riconversione a ciclo combinato" (cap. 15).
Lo stesso studio di Sia dell'Enel afferma a pag. 75 che "...occorre ricordare che la versione approvata del piano dà per scontato che Enel realizzi la trasformazione in ciclo combinato della centrale termoelettrica di Rossano Calabro, sottolineando che tale trasformazione, autorizzata con decreto del Ministero delle Attività produttive del 4 luglio 2001, una volta completata, comporterà un miglioramento del rendimento, che passerà dall'attuale 40 per cento al futuro 56 per cento". Ed inoltre afferma che "...dalla lettura ed interpretazione del piano sono evidenziabili elementi di contrasto tra il progetto di conversione a carbone della centrale di Rossano Calabro e i contenuti dello stesso nella versione approvata, che considera vincolante per Enel la programmata trasformazione in ciclo combinato in forza del già citato, ma non attuato, decreto di autorizzazione del Ministero delle attività produttive del 4 luglio 2001";
nessuna analisi economica è stata condotta nello studio di Sia. A pagina 119 Si afferma chiaramente che l'abbandono del ciclo combinato è determinato dall'elevato numero di impianti analoghi in costruzione da parte della concorrenza sul territorio regionale mentre la scelta del carbone è determinata da ragioni economiche interne agli interessi aziendali (non della collettività), oltre che logistiche (movimentazione via mare della materia prima e seconda). Lo studio di Sia non rappresenta in maniera analitica e dettagliata, per come richiesto dalla citata normativa, i benefici di cui sarebbe destinataria la collettività del comprensorio e della regione che ospitano l'impianto.
2) Articolo 4 comma 4: nel progetto non viene completamente specificato quanto richiesto dal comma 4, il quale testualmente recita:
“4. Nel quadro progettuale si descrivono inoltre:
a) le caratteristiche tecniche e fisiche del progetto e le aree occupate durante la fase di costruzione e di esercizio;
b) l'insieme dei condizionamenti e vincoli di cui si è dovuto tener conto nella redazione del progetto e in particolare:
1) le norme tecniche che regolano la realizzazione dell'opera;
2) le norme e prescrizioni di strumenti urbanistici, piani paesistici e territoriali e piani di settore;
3) i vincoli paesaggistici, naturalistici, architettonici, archeologici, storico‑culturali, demaniali ed idrogeologici, servitù ed altre limitazioni alla proprietà;
4) i condizionamenti indotti dalla natura e vocazione dei luoghi e da particolari esigenze di tutela ambientale;
c) le motivazioni tecniche della scelta progettuale e delle principali alternative prese in esame, opportunamente descritte, con particolare riferimento a:
1) le scelte di processo per gli impianti industriali, per la produzione di energia elettrica e per lo smaltimento di rifiuti;
2) le condizioni di utilizzazione di risorse naturali e di materie prime direttamente ed indirettamente utilizzate o interessate nelle diverse fasi di realizzazione del progetto e di esercizio dell'opera;
3) le quantità e le caratteristiche degli scarichi idrici, dei rifiuti, delle emissioni nell'atmosfera, con riferimento alle diverse fasi di attuazione del progetto e di esercizio dell'opera;
4) le necessità progettuali di livello esecutivo e le esigenze gestionali imposte o da ritenersi necessarie a seguito dell'analisi ambientale;
d) le eventuali misure non strettamente riferibili al progetto o provvedimenti di carattere gestionale che si ritiene opportuno adottare per contenere gli impatti sia nel corso della fase di costruzione, che di esercizio;
e) gli interventi di ottimizzazione dell'inserimento nel territorio e nell'ambiente;
1) gli interventi tesi a riequilibrare eventuali scompensi indotti sull'ambiente.”
Nello studio di Sia dell'Enel alcuni dei punti di cui sopra sono stati trattati in maniera superficiale o addirittura elusi. In particolare si fa notare che non è chiarito l'impatto dell'approvvigionamento idrico della centrale. A pag. 102 dello studio di Sia non viene specificato espressamente se il consumo di acqua emunta aumenta o diminuisce a seguito della conversione. Dallo studio si evince che sono necessari 1.200.000,00 mc/anno per la fase di esercizio a cui si aggiungono 350.000,00 mc/anno per la fase di cantiere. Non c'è uno studio analitico e dettagliato della falda acquifera con opportuni modelli matematici;
a pagina 88 dello studio di Sia si afferma che a seguito della conversione a carbone l'impianto produrrà ceneri di combustione e notevoli quantitativi di gesso derivanti dall'attività di abbattimento degli ossidi di zolfo da smaltire in imprecisati impianti industriali;
a pagina 156 non viene specificato in maniera analitica e dettagliata come e dove verranno smaltiti gli impianti e le apparecchiature rimossi e dimessi. In base a tali affermazioni bisognerebbe credere all'Enel sulla parola, in quanto non viene precisato come, dove ed in quali impianti industriali questi prodotti saranno smaltiti;
mancano quindi indicazioni precise, analitiche e dettagliate sullo smaltimento dei rifiuti di costruzione e di produzione. I risultati dello studio di impatto della banchina da 380 m e del pontile da 110 m sull'assetto dell'idrodinamica e della linea costiera non sono credibili. (pag. 159 ).
Essi sono presentati in termini riduttivi, ammettendo tuttavia che necessitano annualmente lavori di trasferimento di 3000 mc di sabbia dal lato est dell'attracco al lato ovest. Affermare la trascurabilità dell'impatto di tale onere è davvero uno schiaffo al buonsenso.
Art. 5, "Quadro di riferimento ambientale". Nel progetto della centrale è elusa l'analisi ambientale sviluppata secondo i criteri descrittivi, analitici e previsionali di cui ai comma 2 e 3 dell'art. 5 del DPCM 27/12/1988 che testualmente recita”: Articolo 5 ‑ Quadro di riferimento ambientale
1. Per il quadro di riferimento ambientale lo studio di impatto è sviluppato secondo criteri descrittivi, analitici e previsionali.
2. Con riferimento alle componenti ed ai fattori ambientali interessati dal progetto, secondo quanto indicato all'allegato III integrato, ove necessario e d'intesa con l'amministrazione proponente, ai fini della valutazione globale di impatto, dalle componenti e fattori descritti negli allegati I e II, il quadro di riferimento ambientale:
a) definisce l'ambito territoriale ‑ inteso come sito ed area vasta ‑ e i sistemi ambientali interessati dal progetto, sia direttamente che indirettamente, entro cui è da presumere che possano manifestarsi effetti significativi sulla qualità degli stessi;
b) descrive i sistemi ambientali interessati, ponendo in evidenza l'eventuale criticità degli equilibri esistenti;
c) individua le aree, le componenti ed i fattori ambientali e le relazioni tra essi esistenti, che manifestano un carattere di eventuale criticità, alfine di evidenziare gli approfondimenti di indagine necessari al caso specifico;
d) documenta gli usi plurimi previsti delle risorse, la priorità negli usi delle medesime e gli ulteriori usi potenziali coinvolti dalla realizzazione del progetto;
e) documenta i livelli di qualità preesistenti all'intervento per ciascuna componente ambientale interessata e gli eventuali fenomeni di degrado delle risorse in atto.
3. In relazione alle peculiarità dell'ambiente interessato così come definite a seguito delle analisi di cui ai precedenti commi, nonché ai livelli di approfondimento necessari per la tipologia di intervento proposto come precisato nell'allegato III, il quadro di riferimento ambientale:
a) stima qualitativamente e quantitativamente gli impatti indotti dall'opera sul sistema ambientale, nonché le interazioni degli impatti con le diverse componenti ed i fattori ambientali, anche in relazione ai rapporti esistenti tra essi;
b) descrive le modificazioni delle condizioni d'uso e della fruizione potenziale del territorio, in rapporto alla situazione preesistente;
c) descrive la prevedibile evoluzione, a seguito dell'intervento, delle componenti e dei fattori ambientali, delle relative interazioni e del sistema ambientale complessivo;
d) descrive e stima la modifica, sia nel breve che nel lungo periodo, dei livelli di qualità preesistenti, in relazione agli approfondimenti di cui al presente articolo;
e) definisce gli strumenti di gestione e di controllo e, ove necessario, le reti di monitoraggio ambientale, documentando la localizzazione dei punti di misura e i parametri ritenuti opportuni;
1) Illustra i sistemi di intervento nell'ipotesi di manifestarsi di emergenze particolari.
Ebbene, nello studio di Sia dell'Enel non risulta ricostruito il modello matematico della falda da cui si emungerà la risorsa idrica necessaria per i lavori di conversione e per l'esercizio della centrale e di conseguenza non c'è alcuna previsione sulle conseguenze indotte dall'emungimento sulla falda stessa.
I risultati dello studio di impatto sull'atmosfera non possono essere considerati oggettivi (pag 268371).
Dall'applicazione dei modelli matematici effettuata nello studio dell'Enel risulta che le concentrazioni degli inquinanti prodotti dalla centrale a carbone nei punti salienti del territorio saranno contenute nei limiti di normativa;
addirittura si verifica un fatto sorprendente: dallo studio risulta un calo dell'inquinamento da particolato (strettamente legato alle polveri) a seguito della riconversione a carbone della centrale. Tuttavia non sfugge che le concentrazioni calcolate dipendono dai fattori di emissione introdotti nei modelli matematici. In effetti, si evidenzia che i fattori di emissione previsti dallo studio appaiono sottostimati. Inoltre non è stata effettuata la valutazione di impatto sull'atmosfera nella fase di cantiere per come espressamente richiesto dal Dpcm 27/12/1988.
Ragionamento analogo può essere fatto per l'impatto acustico. Anche in questo caso lo studio dimostra, attraverso l'applicazione di opportuni modelli matematici, che il rumore prodotto a seguito della conversione a carbone è compatibile con i limiti di normativa. Addirittura sembrerebbe che sia inferiore al rumore prodotto attualmente. Ma anche in questo caso non sfugge che i livelli di rumore calcolati dai modelli matematici dipendono dai fattori di emissione introdotti nei modelli stessi. In effetti, si evidenzia che i fattori di emissione previsti dallo studio appaiono sottostimati.
Alla luce delle carenze evidenziate è chiaro che non sono accettabili gli impatti sul suolo e sottosuolo, su vegetazione, flora e fauna, sul paesaggio. Ma soprattutto non risulta accettabile la conversione a carbone di una centrale termoelettrica localizzata a due passi dal grande metanodotto che attraversa la Calabria, mentre questa regione sembra presa d'assalto dal grande capitale del settore energetico cha ha presentato decine di richieste di installazione di centrali a metano su tutto il territorio -:
quali provvedimenti intendono adottare affinché abbia esito negativo il pronunciamento di compatibilità ambientale ai sensi dell'articolo 6, comma 3, della legge 8 luglio 1986, numero 349 per il progetto di conversione a carbone della centrale termoelettrica di Rossano (CS).
(8; 21.6.2005)
De Gaetano. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla Sanità. Per sapere – premesso che:
c’è necessità di ridare funzionalità, decoro e tranquillità a quanti operano all'interno dell’ospedale di Palmi ed a quanti dovrebbero usufruire di un servizio essenziale per la salute;
il Direttore generale dell'Asl 10 di Palmi, nonostante le osservazioni prodotte dai Nas datate 17 marzo e 21 aprile 2004, non ha inteso apportare la benché minima miglioria alle strutture anzi, emergerebbe dai verbali dei carabinieri che in alcuni punti la situazione igienico sanitaria è peggiorata rispetto alle date sopra citate;
una situazione così preoccupante è causata dall'atteggiamento del Direttore generale incapace di trovare una sintesi tra la perfezione ed il degrado. Un simile atteggiamento è spiegabile solo con il tentativo di rinviare le decisioni importanti e di attribuire ad altri le gravi responsabilità contribuendo, di fatto, alla stagnazione dei problemi;
le recenti preoccupanti notizie nazionali di una crescita imponente delle infezioni durante il ricovero ospedaliero, che aumentano la mortalità, prolungano la degenza, creano nuove disabilità, aumentano i costi sociali, dovrebbero far riflettere in considerazione che molti di questi eventi sarebbero prevenibili -:
se non ritengano necessario ed urgente sollevare dall'incarico, per inefficienza, l'attuale Direttore generale dell'Asl 10 di Palmi ed insediare un commissario perché provveda, nel più breve tempo possibile, a tutti gli adempimenti affinché la struttura possa rivestire tutte le caratteristiche di idoneità necessarie all'ottimale funzionamento del nosocomio, che non bisogna dimenticare, ha un bacino d'utenza di 70.000 persone ed una sua eventuale chiusura rappresenterebbe grave nocumento per l'intera zona.
(11; 30.6.2005)
Stancato. All’assessore alla Forestazione e all’assessore al Bilancio. Per sapere – premesso che:
in relazione alla situazione di gravissimo affanno in cui versa il comparto della forestazione calabrese, è opinione dello scrivente che questo problema è uno tra i più importanti di cui la Giunta regionale deve farsi carico in tempi brevi e soprattutto su di esso si misurerà la capacità di questa classe dirigente, in ordine al governo della Regione;
si rende infatti indispensabile garantire l’indirizzo politico programmatico coerente con gli obiettivi dello sviluppo del settore;
il comparto della forestazione rappresenta il vero volano di sviluppo per l'economia della Calabria;
tutti i paesi più industrializzati del mondo stanno prestando un interesse sempre maggiore verso l'ambiente e la salvaguardia del proprio territorio ed attraverso il protocollo di Kyoto hanno codificato modalità di comportamento comuni per raggiungere obiettivi di una maggiore qualità della vita nel mondo;
in questo contesto i forestali calabresi hanno rappresentato e rappresentano una risorsa fondamentale. Grazie alle loro attività si è potuto salvaguardare dal depauperamento il territorio calabrese montano e non solo, tanto che ad oggi la Calabria è la regione che produce la quantità maggiore di ossigeno in tutta l'Europa, quindi il finanziamento che lo Stato eroga a beneficio dei forestali calabresi non è un contributo assistenzialistico, come da più parti paventato, bensì un costo che le regioni del Nord devono sopportare in quanto le stesse hanno devastato il proprio territorio regionale e contribuito all'inquinamento ambientale nazionale con insediamenti produttivi di vecchia generazione. Per cui il finanziamento nazionale è un misero contributo che va a beneficio non solo dalla Calabria ma dell'intero Paese;
la politica deve tradurre questa risorsa in ricchezza per l'economia della nostra regione, questo può avvenire se gli enti preposti alla gestione del patrimonio forestale, quali i Consorzi di Bonifica e l’Afor, possano attuare la propria azione in un contesto efficace ed efficiente, quindi in grado di gestire questo territorio in maniera manageriale -:
se sono informati delle seguenti circostanze:
1. che i Consorzi di bonifica versano in condizioni finanziarie ed economiche oltremodo disagiate tali da avere depauperato anche l’accantonamento del trattamento di fine rapporto che doveva essere assolutamente tutelato in quanto di esclusiva pertinenza dei lavoratori;
2. che l’Afor negli ultimi 5 anni ha consumato le proprie risorse finanziarie disponibili per un ammontare di circa 100 milioni di euro;
3. che tale condizione si è verificata per effetto di una maggiore spesa sui progetti di forestazione rispetto al finanziamento che derivava dalla Regione e dallo Stato;
4. che la carenza sistematica di una programmazione realistica delle attività di forestazione e quindi dei fondi stanziati nel quinquennio della precedente amministrazione erano del tutto inadeguati;
5. che l'incapacità degli enti gestori, siano essi Afor che Consorzi di Bonifica, non ha consentito di approvvigionarsi autonomamente di risorse finanziare attraverso lo sfruttamento del patrimonio forestale e dei servizi erogati;
6. che vi sono stati sprechi e diseconomie nella gestione di questi enti con particolare riferimento ai servizi provinciali di Reggio Calabria e Cosenza;
7. che la Giunta regionale precedente è stata incapace di mettere in piedi un adeguato programma di formazione professionale per gli operai forestali teso a sviluppare un’adeguata forestazione produttiva;
8. che l'Assessorato alla Forestazione nell'anno 2004 ha operato la stabilizzazione degli operai forestali in assenza di copertura finanziaria e non compensata da ulteriori entrate a favore dell'Afor e determinando probabilmente un danno al bilancio regionale per l’insorgenza di debiti fuori bilancio;
9. che l’Afor vanta nei confronti dell'Arssa un credito di circa 8 milioni di euro relativamente al Tfr pagato ai dipendenti provenienti dalla medesima azienda;
10. che il programma di forestazione dell'Afor ammontante, per l'anno 2005, ad euro 125 milioni consentirà di corrispondere i salari agli operai forestali solo fino al mese di settembre 2005. Termine entro il quale non ci saranno le disponibilità finanziarie per far fronte ai pagamenti dei successimi 3 mesi;
11. che la gestione del progetto "Fondo Sollievo" ha portato alla regolarizzazione di 1500 operai idraulici‑forestali, garantendo ad essi migliori condizioni di vita, ma che le risorse finanziarie individuate non sono sufficienti al completamento delle attività ad essa assegnate, così come previsto dalle indicazioni fornite dall'Assessorato alla Forestazione;
se quanto esposto era a loro conoscenza;
‑ quali provvedimenti intendono assumere affinché si possa procedere ad un coordinamento efficace delle politiche relative al comparto della forestazione;
‑ quale programma di risanamento degli Enti gestori, si intende mettere in campo e dove si reperiranno le risorse finanziarie necessarie tale da garantire i prossimi salari mensili degli operai forestali.
Si evidenzia, inoltre, che tali iniziative sono indispensabili, in quanto vi è la necessità di rappresentare alle famiglie dei forestali calabresi e all'opinione pubblica, le capacità di buon governo che vengono espresse dal Presidente Loiero e dalla sua Giunta.
(6; 13.6.2005)
Stancato. All’assessore ai Trasporti, Infrastrutture e Patrimonio. Per sapere – premesso che:
ci prepariamo ai festeggiamenti del V° Centenario della morte di San Francesco di Paola, che assumerà una grande importanza nazionale ed internazionale che si terrà nell'anno 2007 nella Città di Paola, in onore del Santo Patrono della Calabria e della gente di mare, che richiamerà senz'altro una immensa folla di devoti e fedeli che arriveranno da ogni parte del mondo
la stazione ferroviaria di Paola versa in condizioni fatiscenti strutturali, nodo di rilevante importanza nazionale, per cui a suo tempo era stato predisposto un progetto di ristrutturazione -:
se il suo assessorato si sia attivato, presso la R.F.I. (Rete Ferroviaria Italiana), per conoscere:
‑ la data di inizio dei lavori, considerato che gli stessi erano stati programmati per settembre 2005 e a tutt'oggi, però non è stata ancora espletata la gara d'appalto;
‑ quanti milioni di Euro sono stati stanziati per i lavori di restyling della stazione;
‑ se tale somma è sufficiente per gli interventi programmati;
inoltre, attesa l'imminenza del grande evento menzionato, urge sapere se i lavori programmati saranno conclusi entro la fine dell'anno 2006, onde evitare inutili ritardi che potrebbero compromettere l'esito positivo del festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola, Patrono della Calabria e della gente di mare.
(7; 13.6.2005)
Sarra. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:
i centri del comprensorio ionico reggino, a causa degli eventi alluvionali e dissesti idrogeologici che hanno investito nel mese di settembre 2000 il territorio della provincia di Reggio Calabria, hanno subito danni per decine di milioni di euro;
l’ondata eccezionale di maltempo ha fortemente colpito i beni mobili e immobili civili e rurali, l’agricoltura e le attività commerciali di tutta la zona ionica reggina, arrecando ingenti perdite economiche alla popolazione costiera;
la cittadina di Roccella Jonica, per i danni che l’alluvione dell'autunno del 2000 ha cagionato, continua a trovarsi in una situazione di grave disagio per il mancato espletamento delle pratiche concernenti l'erogazione dei benefici di legge ai numerosi proprietari degli immobili;
il Governo, in data 27 ottobre 2000, con l'ordinanza n. 3092, ha emanato "disposizioni urgenti di protezione civile in conseguenza degli eventi alluvionali e dissesti idrogeologici che hanno colpito nel mese di settembre 2000 il territorio della regione Calabria e nel mese d'ottobre 2000 il territorio della regione autonoma Valle d'Aosta e delle regioni Piemonte, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto" -:
quali provvedimenti intende assumere la Giunta regionale al fine di destinare alle località colpite le risorse finanziarie spettanti per la ricostruzione delle infrastrutture e accelerare l’avvio dei lavori che riportino quanto prima alla normalità le condizioni delle popolazioni vittime di tali catastrofi, pienamente legittimate a veder soddisfatte le loro richieste di concessione dei benefici per beni mobili e immobili danneggiati dalle due violente alluvioni.
(9; 21.6.2005)
Stancato. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla sanità. Per sapere – premesso che:
la classe medica, in particolare quella dei medici di famiglia, è la parte fondamentale, il pilastro dell'architettura sanitaria nel nostro paese, che giornalmente affronta e risolve i problemi della gente, quelli di salute e non solo, è la parte che più di ogni altra è a contatto con i bisogni, le necessità le angosce quotidiane di gran parte della popolazione, con disponibilità, professionalità e soprattutto con grande umanità;
ritengo quindi doverosa una particolare attenzione nei confronti di chi con dedizione affronta il problema centrale che è la salute dell'uomo;
dal 23 marzo 2005 è operativo il nuovo accordo nazionale per la medicina generale, guardia medica, 118 e servizi.
i sindacati medici hanno più volte sollecitato questo assessorato per l'applicazione della parte economica e normativa;
il contratto viene ottenuto dopo ben quattro anni di ritardo, unico comparto, il sanitario, in tale situazione, dovuta alla miopia di una classe politica nazionale che non riesce a recepire le istanze veramente importanti per i cittadini;.
alcune regioni quali il Lazio, la Lombardia, il Veneto, la Toscana e l'Emilia Romagna, hanno già dato il via all'applicazione dell'accordo nonché alle trattative regionali come previsto;
se entro il 30 settembre 2005 l'assessorato fosse ancora inadempiente, scatterebbe comunque l'obbligo al pagamento dei medici senza che però la Regione possa regolamentare i servizi che andrebbe a pagare -:
ritenendo la S.V. persona quanto mai sensibile ed attenta alla problematica sollevata di sapere quali possono essere i tempi per la risoluzione di quanto esposto;
nel contempo si sollecita la S.V. affinché, si attivi per un confronto sereno ma necessario con le sigle sindacali mediche onde avviare le trattative per gli accordi decentrati;
se è a conoscenza delle condizioni disastrose dal punto di vista logistico ed igienico di gran parte delle sedi di postazione di guardia medica ove giovani professionisti operano in condizioni davvero di terzo mondo;
se la S.V. è a conoscenza delle disparità nel trattamento economico per quanto riguarda il rimborso delle rette giornaliere alle cliniche convenzionate nella provincia di Cosenza vede per esempio Asl numero 1 e Asl n. 4.
(10; 27.6.2005)
Sarra. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore ai trasporti e infrastrutture. Per sapere – premesso che:
l'avvio dei lavori per la realizzazione del raddoppio del binario sulla tratta Reggio‑Melito renderà necessaria la chiusura della rete ferroviaria per un periodo non inferiore a 18 mesi, con gravi ripercussioni sul sistema dei collegamenti tra le località del versante jonico reggino e Reggio Calabria;
i servizi sostitutivi con corse giornaliere di pullman per il trasporto dei passeggeri delle Ferrovie, determineranno un incremento abnorme del traffico veicolare della SS. 106, di per sé insufficiente in condizioni di normale fruibilità dell'utenza locale;
in previsione del notevole afflusso veicolare nel periodo estivo, sarà necessario far fronte a situazioni di emergenza al fine di garantire la transitabilità in condizioni di sicurezza ed efficienza, tenendo in considerazione gli estremi disagi a cui andranno incontro molti residenti nelle varie località del litorale jonico che percorrono quotidianamente la SS. 106 per motivi di lavoro e di studio;
la mancata adozione di strategie operative giungerà a produrre conseguenze a dir poco disastrose per le popolazioni locali, mettendo a rischio programmazione e gestione di attività turistiche e quindi la massima valorizzazione delle risorse del settore trainante dell'economia locale;
Trenitalia non ha ritenuto opportuno rinviare l'inizio dei lavori relativi alla tratta di cui in oggetto a settembre‑ottobre e cioè dopo il periodo di massima affluenza turistica;
con l'entrata in vigore dell'orario estivo molte fermate sarebbero state soppresse, penalizzando ulteriormente l’utenza. Un depotenziamento del servizio che segue "il taglio di corse a lunga percorrenza". Emblematico il caso di Palizzi, stazione degradata al rango di semplice fermata, pur costituendo una stazione strategica, essendo a metà strada tra Reggio e Roccella e quindi ottimale per gli incroci di treni a percorrenza nord – sud;
molte località del litorale jonico hanno quale fonte economica primaria il turismo balneare e che le ripercussioni sulla stagione turistica saranno tali da incidere pesantemente sull'economia locale anche per gli anni a venire;
a seguito del Decreto ministeriale del 21/3/2000, l'allora governo di centro-sinistra classificò la prima strada ferrata della Calabria, risalente al 1867, "linea secondaria e complementare";
questi lavori hanno prodotto effetti devastanti a seguito della soppressione di tratte a lunga percorrenza, in entrambe le direzioni di marcia, determinando di fatto un progressivo isolamento della fascia ionica;
molte amministrazioni comunali non escludono di poter ricorrere persino all'autorità giudiziaria per il recupero di "dignità di stazione ferroviaria", a garanzia delle normali esigenze di servizio di trasporto pubblico;
tali problematiche gravano da diversi anni ormai, sulle popolazioni dei centri del litorale jonico e dell'entroterra al punto da sfociare in forme di legittima quanto spontanea contestazione attraverso la costituzione, qualche anno fa, del comitato per la difesa ed il potenziamento della ferrovia ionica;
allo stato attuale, il progressivo smantellamento di strutture, la sistematica spoliazione dei "supporti identificativi del collegamento ferroviario" nei vari centri, in cui spesso l'unico elemento rimasto è proprio la strada ferrata, offrono alle comunità locali un quadro desolante ed estremamente preoccupante in riferimento alle condizioni di potenziale accoglimento delle opportunità di sviluppo turistico;
il potenziamento dei servizi territoriali primari è basilare, sia per l'economia familiare, evidenti sono infatti le difficoltà oggettive per coloro che per motivi di lavoro debbono necessariamente raggiungere località diverse da quelle in cui risiedono, sia per l'economia locale, che necessita in forma vitale di tali infrastrutture ai fini di possibili collegamenti e reti distributive dei prodotti locali, per la loro collocazione nei mercati nazionali e comunitari oltre che regionali;
senza efficienti reti di collegamento non v'è possibilità alcuna di sfruttamento razionale delle risorse e di produttività nel settore agricolo, artigianale e turistico delle diverse aree territoriali -:
quali provvedimenti si intendano adottare con urgenza, di concerto con Trenitalia per far fronte alle gravissime carenze che verranno a determinarsi nel sistema dei trasporti, già in condizioni estremamente precarie;
quali provvedimenti a tutela della sicurezza stradale siano eventualmente in via di definizione, in relazione agli stati previsionali di notevoli difficoltà per l’utenza locale, dovuti ad un abnorme incremento di pullman navetta che determineranno inevitabilmente situazioni estreme di fruibilità dell'unica via di collegamento percorribile, non ravvisandosi al momento soluzioni alternative idonee a garantire i normali standard di sicurezza;
se oltre alle dichiarazioni d'intenti ed alla programmazione di tavoli di concertazione, siano state prese in considerazione misure alternative in grado di garantire accettabili condizioni di percorribilità della SS-106 ed alleviare i disagi inevitabili a cui andrà incontro il flusso di turisti che dovrà raggiungere le varie località di vacanza del versante jonico reggino;
se siano stati presi in considerazione i servizi di collegamento via mare per la stagione estiva, predisponendo eventuali convenzioni con società e vettori in grado di garantire un potenziamento del servizio ed offerte promozionali turistiche lungo il litorale jonico da Reggio e per Reggio. Servizi aggiuntivi che potrebbero incentivare attività turistiche e nel contempo costituire collegamenti complementari a quelli su strada;
se si ritenga opportuno, in previsione degli incontri con i rappresentanti di Trenitalia, di ottenere garanzie in merito alla progettualità e realizzazione delle opere di collegamento su strada ferrata e scongiurare ogni intento di "Eutanasia della Ferrovia ionica";
se si ritenga opportuno sollecitare il ripristino dei servizi ferroviari nei comuni del versante jonico, fortemente penalizzati nei collegamenti con riferimento alle esigenze di mobilità dei lavoratori e studenti e di logistica per lo sviluppo turistico, elemento primario dell'economia locale "nelle more della realizzazione della metropolitana di superficie". Ovviamente in forza della definizione "di convergenze operative" tra enti territoriali e Rfi, quali risposte immediate volte a garantire la fruibilità di reti di collegamento in un ampio contesto di riconversione infrastrutturale a medio termine;
ed infine quali siano, allo stato attuale, le previsioni relative alla realizzazione della metropolitana di superficie, tra Villa S. Giovanni e Melito correlativamente alla fase progettuale, eventuali modifiche e strategie di sviluppo della rete ferroviaria, attivate di concerto con Rti (Rete Ferroviaria Italiana). Infrastruttura indispensabile per la nostra provincia, che spianerà la strada ad una visione comunitaria dell'Area dello Stretto nell'ambito del programma di riqualificazione della nostra area territoriale, consentendo di porre le basi per "la costruzione di un'identità non più frammentaria ma ben definita nei suoi aspetti socio economici e territoriali”.
(12; 1.7.2005)
Occhiuto. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
a Rende opera il Parco Scientifico e Tecnologico della Calabria (Calpark), Società consortile costituita nel 1992, riconosciuta dal Miur e partecipata da circa quaranta soci;
i Parchi scientifici sono strutture che operano al fine di facilitare l'incontro tra la domanda e l'offerta di innovazione, agendo come punto di riferimento per i "produttori" di innovazione come Università e Centri di Ricerca e le Pmi che per dimensioni e capacità finanziaria non possono mantenere al proprio interno divisioni di R&S;
in molte regioni (Vedi Etnavalley) i parchi scientifici hanno svolto e svolgono un ruolo importantissimo per lo sviluppo delle imprese esistenti e l'avvio di nuove iniziative produttive nei settori dell'hi‑tech, delle telecomunicazioni, della bioingegneria e negli altri settori ad alto contenuto di innovazione tecnologica;
l'innovazione di prodotto e di processo rappresenta per ogni Pmi calabrese un fattore determinante per creare il vantaggio competitivo necessario per concorrere in un mercato globale sempre più competitivo;
Calpark versa attualmente in una situazione di crisi determinata dalla fine dei progetti di ricerca finanziati dal Miur e dalla mancanza di altre commesse e progetti adeguati;
l'attuale CdA ha proposto, come prima misura d'intervento, la trasformazione del contratto di lavoro da tempo pieno in part‑time degli attuali otto dipendenti con conseguente abbattimento della retribuzione;
il perdurare della crisi e la mancanza di attività può portare a danni irreversibili ed alla chiusura di questo importante strumento per il territorio;
la maggioranza del capitale sociale del Consorzio è posseduto da Fincalabra Spa (26,61%) e da Sviluppo Italia Calabria Scpa (31,45%) su cui la Giunta regionale può intervenire direttamente sugli indirizzi strategici -:
1. se non ritiene che la ricerca scientifica e tecnologica sia di importanza strategica per lo sviluppo economico e sociale della Calabria e se, pertanto, non debba essere verificata la necessità dell'intervento della Regione per scongiurare la chiusura del Parco, anche nella direzione di tutelare gli interessi dei lavoratori;
2. se non ritiene di intervenire, attraverso l'acquisizione diretta della partecipazione posseduta da Fincalabra ed una eventuale successiva ricapitalizzazione, per costituire una Società mista a maggioranza pubblica, in analogia a quanto già fatto da altre Regioni. Per esempio la Regione Liguria detiene il 52,49 per cento del capitale sociale con il Parco scientifico e tecnologico della Liguria, e la Regione Friuli Venezia Giulia ed i più importanti enti locali della Regione partecipano al Consorzio Area di Ricerca di Trieste attraverso il Consiglio di Amministrazione. Una determinazione in tal senso doterebbe la Regione Calabria di una Società destinata a utilizzare il know‑how acquisito negli anni da Calpark per affiancare le imprese, le associazioni di categoria e le istituzioni con l'obiettivo di sostenere con politiche di innovazione e trasferimento tecnologico lo sviluppo delle imprese calabresi.
(13; 5.7.2005)
Il Consiglio Regionale della Calabria
vista l'importanza di una politica europea di coesione rivolta ad incrementare gli aiuti alle regioni meridionali d'Italia in considerazione delle prospettive finanziarie 2007‑2013 alla luce della legge Finanziaria della Commissione Ue;
condividendo l'allarme che arriva dal Presidente Loiero, e la sua azione politica avviata presso le sedi competenti che ha giustamente rilevato come il pacchetto finanziario a disposizione per la politica comunitaria diminuirebbe rispetto alle previsioni contenute nella proposta della Commissione Prodi;
constatato che le opportunità garantite dai fondi strutturali europei alla Regione Calabria sono necessari, per avviare nuovi investimenti, al di fuori dell'esiguo bilancio regionale, in direzione di quei settori in grado di rafforzare l'assetto di base delle attività economico‑sociali e culturali della Calabria, in grado di far uscire la Regione dall'obiettivo 1;
premesso che la riduzione delle risorse europee, rispetto a quelli previsti, si ripercuoterebbe negativamente, in particolare, sugli aiuti alla Regione Calabria, con la conseguenza che dei suddetti fondi ne beneficerebbero quasi esclusivamente i nuovi stati membri;
impegna
il Presidente del Consiglio e lo stesso Presidente della Giunta a partecipare al Ministero dell'Economia del Governo italiano e alla Commissaria UE alle politiche regionali, anche la forte preoccupazione della massima assise regionale, in rappresentanza del popolo di Calabria, al fine di superare tale difficile e delicata situazione, che incide pesantemente in negativo sullo sviluppo di una Regione, gravata da una condizione socio‑economica, a dir poco svantaggiata.
(2; 13.6.2005) Chiarella
Il Consiglio regionale
premesso che
lo sviluppo futuro della nostra regione non può prescindere dalla valorizzazione delle competenze presenti sul territorio che rappresentano la risorsa principale della Calabria. Se nei decenni passati la piaga dell'emigrazione operaia ha ferito la nostra terra ed è stata, spesso, fonte di grande sofferenza per i suoi abitanti, oggi, assistiamo al fenomeno, assai pericoloso, dell'emigrazione intellettuale, la cosiddetta "fuga di cervelli";
il sistema universitario calabrese, che ancora deve compiere indispensabili progressi, è però arrivato a livelli di eccellenza e i giovani laureati nei nostri atenei hanno enormi potenzialità e conoscenze che li pongono all'avanguardia rispetto ai loro coetanei europei. Nonostante ciò, però, i laureati calabresi sono costretti ad esercitare altrove la loro professione e non investono le loro risorse in Calabria, perché si vedono negato in modo ottuso l'accesso al mondo professionale e non trovano opportunità di lavoro adatto alle conoscenze acquisite e opportunità di ricerca scientifica d'avanguardia. Siamo perciò, costretti a vedere, sempre più, spesso, giovani professionisti calabresi che raccolgono successi lontani dalla loro terra e che contribuiscono allo sviluppo di altre realtà, grazie alle competenze acquisite in Calabria;
è compito della Regione rimuovere le cause che impediscono lo sviluppo della professionalità dei giovani cervelli calabresi sul nostro territorio. Nell'ambito di molteplici attività che dovranno esercitarsi per raggiungere il predetto obiettivo, la Regione Calabria deve favorire l'accesso dei giovani laureati calabresi agli incarichi professionali di propria competenza. Occorre dare risposte immediate sotto tale profilo che rappresentino un'inversione di tendenza rispetto alla recente politica regionale, che purtroppo ha generato sfiducia nei giovani professionisti più volte umiliati da concorsi farsa e da incarichi elargiti senza tener conto dei meriti e delle competenze o che hanno avvantaggiato i soliti noti professionisti che chiudono ogni spazio ai loro giovani colleghi;
investire sui giovani laureati vuol dire investire sul futuro della Calabria e garantire, già da oggi efficienza e competenza all'attività della pubblica amministrazione;
impegna la Giunta regionale
a favorire l'accesso agli incarichi professionali gestiti dalla Regione ai giovani professionisti calabresi, attraverso le procedure che riterrà più opportune sulla base del necessario principio di meritocrazia.
(3; 30.6.2005) Magarò
"Il Consiglio regionale
premesso che
ai sensi della legge regionale 19 aprile 1995, n. 2, art. 3, modificata dalla legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, art. 8 ter, è stato istituito il “Progetto Donna”;
l’art. 8 ter della legge regionale 2 maggio 2001, n. 7, prevede – tra l’altro – la designazione delle Consigliere regionali nel Coordinamento regionale del “Progetto Donna”;
le Consigliere regionali in carica risultano essere le Sig.re Frascà Carmela e Lo Moro Doris;
ravvisata l’opportunità di procedere alla designazione delle Consigliere regionali in seno al Coordinamento regionale del “Progetto Donna”, già scaduto e del quale è in corso il rinnovo;
delibera
di designare le Consigliere regionali Frascà Carmela e Lo Moro Doris nel Coordinamento regionale del “Progetto Donna” in rappresentanza del Consiglio regionale".
“Il Consiglio regionale
vista la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 19 del 20 giugno 2005 con la quale si propone la costituzione di un gruppo di consulenti giuridici del Consiglio regionale nelle persone dei Signori:
1) Dr. Prof. Antonio Viscomi
2) Dr. Avv. Giuseppe Morabito
3) Dr. Avv. Rosario Infantino
4) Dr. Avv. Rocco Licastro
5) Dr. Avv. Massimiliano Converti
Visti i curricula presentati dagli interessati;
atteso che anche in passato si è fatto ricorso a rapporti di consulenza giuridica al fine di garantire i necessari supporti tecnico giuridici all'attività del Consiglio regionale, dell'Ufficio di Presidenza e delle Commissioni consiliari permanenti, tenuto conto della complessità e molteplicità delle competenze di cui è investita l'Assemblea legislativa ed il suo apparato burocratico;
vista la legge 6 dicembre 1973, n. 853;
visto l'art. del D.C.R. 29.7.1973, n. 203 e successive modificazioni ed integrazioni;
delibera
di costituire il Gruppo di consulenti giuridici del Consiglio regionale della Calabria nelle persone dei signori:
1) Dr. Prof. Antonio Viscomi
2) Dr. Avv. Giuseppe Morabito
3) Dr. Avv. Rosario Infantino
4) Dr. Avv. Rocco Licastro
5) Dr. Avv. Massimiliano Converti
di utilizzare la consulenza giuridica del precitato gruppo di consulenti per le materie di competenza dell'Ufficio di Presidenza, delle Commissioni permanenti e speciali del Consiglio regionale e della struttura;
il rapporto di ciascun consulente sarà regolato dalle seguenti condizioni:
a) l'attività di consulenza dovrà essere assicurata per almeno una mezza giornata per ogni settimana da ciascun consulente, e consisterà nell'assistenza all'Ufficio di Presidenza, alle Commissioni permanenti, al Consiglio regionale ed ai Direttori generali ogni qualvolta venga richiesta;
b) ciascun consulente si potrà avvalere della struttura del Consiglio regionale ed in particolare di quelle del Settore Segreteria dell'Ufficio di Presidenza e del Settore Legislativo;
c) l'incarico ha durata fino alla costituzione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale rinnovato;
d) l'attività dei consulenti giuridici verrà svolta senza vincoli di subordinazione e di orari tranne che venga richiesta dal Presidente e/o dall'Ufficio di Presidenza la partecipazione alle riunioni degli organi politici istituzionali per la formulazione di pareri o per illustrazione di quelli già resi;
e) i rapporti tra il gruppo dei consulenti giuridici e le diverse strutture regionali, amministrative e/o elettive, saranno curati dal coordinatore a cui saranno rivolte le richieste di pareri e di assistenza;
f) il diritto di accesso e di informazione sugli atti sarà esercitato per il gruppo dei consulenti dal coordinatore che avrà cura di distribuire le richieste di intervento tenendo conto delle competenze specifiche dei singoli consulenti; i pareri saranno tutti firmati dal consulente estensore e dal coordinatore del gruppo ed ove questi lo ritenga opportuno da tutti i consulenti;
di provvedere, con successivo atto deliberativo, alla nomina del coordinatore;
di stabilire i compensi spettanti ai consulenti nella misura fortettaria di € 4.000,00 (quattromila/00) lordi mensili, oltre Iva se dovuta, oltre il rimborso delle spese di soggiorno e di trasporto da rimborsare a piè di lista, previa esibizione di documentazione probatoria per la permanenza a Reggio Calabria o per trasferte connesse all'incarico;
di dare alla presente deliberazione decorrenza dal 1° agosto 2005;
di gravare gli oneri derivanti dalla presente deliberazione sul Cap. 6, art. 1 sub 480 del Bilancio di previsione del Consiglio regionale per l'anno 2005 ed al capitolo corrispondente per gli anni successivi”.