
XIII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 3
SEDUTA DI giovedì
27 novembre 2025
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SALVATORE CIRILLO
Inizio lavori h. 13,31
Fine lavori
h. 15,44
Presidenza del presidente Salvatore Cirillo
La seduta inizia alle 13.31
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Prima di passare alla trattazione del primo punto
all'ordine del giorno, cari colleghi, sento il dovere di condividere con voi
una riflessione che riguarda la nostra Calabria, ma interpella tutto il nostro
Paese: una donna su tre è vittima di violenza.
Un fenomeno strutturale che continua a manifestarsi non
soltanto nelle sue forme tradizionali, ma anche attraverso modalità nuove e
insidiose.
Già nel mio ruolo di consigliere regionale ritenni
fondamentale presentare una proposta di legge contro ogni forma di
discriminazione, una proposta che seguii personalmente in Giunta insieme
all'allora vicepresidente Giusy Princi.
Un percorso che, poi, ha portato all'approvazione della
legge regionale numero 7 dell'8 marzo 2022. Una norma frutto di un lavoro
condiviso.
Con questa legge abbiamo destinato dieci milioni di euro
per promuovere la parità di genere e contrastare ogni forma di discriminazione
contro le donne, nella consapevolezza che la lotta alla violenza passi
necessariamente attraverso l'affermazione dei diritti sociali, economici e
professionali.
Ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere le
associazioni e i centri antiviolenza che, ogni giorno, con dedizione e
coraggio, accompagnano, proteggono e supportano le donne.
Questa Presidenza chiede l'aiuto di tutti voi, cari
colleghi, per far sì che le donne non siano considerate vittime da tutelare ma
risorse fondamentali per la crescita e il futuro della nostra comunità
calabrese.
La Calabria ha già dimostrato di saper rimboccare la
strada giusta, continuiamo insieme su questo percorso, dovremmo essere la voce
di tutte quelle donne che non vengono ascoltate. Grazie.
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Passiamo al primo punto all'ordine del giorno, la
proposta di provvedimento amministrativo numero 19/13^ d'iniziativa d'Ufficio,
recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale
Tridico”.
Informo l'Aula che in data 25 novembre 2025 il
consigliere Pasquale Tridico ha formalmente comunicato le proprie dimissioni
dalla carica di consigliere regionale, acquisite al Protocollo generale in pari
data con il numero 22854.
Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 26, comma
2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla presa d'atto delle
dimissioni possono prendere la parola per non più di cinque minuti il
consigliere dimissionario e un relatore per gruppo per dichiarazione di voto.
Possono intervenire altri consiglieri solo per dichiarare la difformità del
loro voto rispetto a quella del gruppo consiliare a cui appartengono.
Ci sono interventi? Non ci sono interventi, pertanto,
procediamo alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle
dimissioni del consigliere Tridico.
Invito il Segretario questore a fare la chiama. Grazie.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti: 26;
hanno risposto “sì” 26 consiglieri. Pertanto, la presa d'atto delle dimissioni
del consigliere regionale Pasquale Tridico è approvata con effetto immediato.
(Hanno risposto sì: Brutto Angelo; Caputo
Pierluigi; Chiappetta Piercarlo; Cirillo Salvatore; Crinò
Giacomo Pietro; De Caprio Antonio; De Cicco Francesco; De Francesco
Luciana; Falcomatà Giuseppe; Ferrari Sergio; Giannetta
Domenico; Greco Filomena; Greco Orlandino; Iiriti Daniela;
Ionà Emanuele; Laghi Ferdinando; Madeo Rosellina; Occhiuto
Roberto; Pietropaolo Filippo; Pitaro Vito; Polimeni Marco; Ranuccio
Giuseppe; Rosa Riccardo; Santoianni Elisabetta; Scutellà Elisa; Succurro Rosaria)
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha chiesto di intervenire la collega Scutellà. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere l’inserimento
all’ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 42 del Regolamento interno del
Consiglio regionale, a nome mio e dei colleghi consiglieri Ranuccio, Filomena
Greco, Rosellina Madeo, De Cicco, Laghi e Falcomatà, l’immediata trattazione
della surroga del consigliere Pasquale Tridico al fine di assicurare la piena
composizione dell'Assemblea regionale.
Grazie, collega Scutellà.
Pongo in votazione la proposta di inserimento all'ordine
del giorno della proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ che è
approvata.
Procediamo, quindi, con la proposta di provvedimento
amministrativo numero 20/13^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere
regionale Pasquale Tridico”.
Nella seduta odierna questa Assemblea ha preso atto delle
dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico, procediamo ai sensi
dell'articolo 26, comma 5, del Regolamento interno alla relativa surroga.
Visto il verbale dell’ufficio elettorale centrale
regionale istituito presso la Corte d’Appello di Catanzaro, paragrafo 10, è
accertato che il signor Pasquale Tridico, ai sensi dell’articolo 5, comma1,
della legge costituzionale 22 novembre 1999 numero 1, era stato eletto
consigliere regionale in quanto candidato Presidente della lista regionale
avente la seconda cifra elettorale che aveva ricevuto nella regione un totale
di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato eletto
presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato riservato il seggio
assegnato alla lista avente come contrassegno Movimento 5 Stelle 2050 nella
circoscrizione elettorale centro, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle
liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato Presidente,
Tridico.
Constatato che il seggio attribuito al consigliere
dimissionario Tridico, secondo quanto riportato nel paragrafo 10 del verbale
dell'ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello
di Catanzaro, è stato sottratto al gruppo di lista circoscrizionale avente il
contrassegno Movimento 5 Stelle 2050 e in particolare alla lista numero 11
della circoscrizione elettorale centro.
Visto il verbale dell'ufficio centrale circoscrizionale
istituito presso il Tribunale di Catanzaro, paragrafo 15, è accertato che nella
lista numero 11, avente il contrassegno Movimento 5 Stelle 2050, l'ordine dei
candidati in base ai voti riportati è il seguente: numero 1 Barbuto Elisabetta
Maria, tenuto conto che, come riportato nel suddetto paragrafo 15 del verbale
d'ufficio centrale della circoscrizione elettorale centro presso il Tribunale
di Catanzaro, il primo candidato della lista numero 11, avente il contrassegno
Movimento 5 Stelle 2050, è la signora Barbuto Elisabetta Maria con cifra
individuale pari a 2097.
Pertanto, per le motivazioni in premessa, pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ nel suo
complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Invito, pertanto, la consigliera Barbuto a prendere posto
in Aula.
(La neoconsigliera Barbuto prende posto tra i banchi
della minoranza)
Benvenuta, consigliera.
Proseguiamo con l'ordine del giorno, la proposta di
provvedimento amministrativo numero 18/13^ di iniziativa dell'Ufficio di
Presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio
2025, del Consiglio regionale della Calabria”.
Cedo la parola alla relatrice, la consigliera De
Francesco. Grazie.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri,
assessori, Presidente della Giunta.
Ritengo doveroso, in apertura, ringraziare gli uffici del
Consiglio regionale, i dirigenti e tutto il personale per il supporto garantito
nella redazione del documento. Parliamo di un lavoro accurato che ha
accompagnato l'intero percorso.
Voglio precisare, inoltre, che questo documento è stato
discusso e approvato in sede di Ufficio di Presidenza, dunque, colleghi,
portiamo all'attenzione dell'Aula le variazioni al bilancio di previsione
2025-2027 del Consiglio regionale. Si tratta di un passaggio necessario per
allineare il nostro bilancio alle esigenze emerse negli ultimi mesi e alle
previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento della Regione.
Come sapete il nostro bilancio è stato approvato a
dicembre dello scorso anno e poi aggiornato dopo l'approvazione del Rendiconto
2024 con l'assestamento di agosto. Nel frattempo, però, alcune circostanze ci
hanno imposto di intervenire nuovamente. Il punto più rilevante riguarda
l'utilizzo di una parte dell'avanzo di amministrazione del 2024 destinato agli
investimenti. Parliamo di 10.574.000 euro, risorse che abbiamo dovuto stanziare
per la ricostruzione dell'auditorium Calipari e delle aree di pertinenza del
Consiglio regionale. Questi lavori erano stati inizialmente programmati con i
fondi del POC Calabria 2021-2027, la cui assegnazione da parte del CIPES era
attesa per marzo 2025. Lo slittamento di quelle risorse ci avrebbe bloccato,
creando un ritardo non più sostenibile su un intervento importante non solo sul
piano logistico ma anche simbolico e funzionale per l'attività del Consiglio,
per questo l'Ufficio di Presidenza ha deciso di utilizzare una quota
dell'avanzo 2024 destinato agli investimenti.
In sede di approvazione del disegno di legge di
assestamento del bilancio della Giunta regionale, la Giunta ha deciso di
finanziare direttamente la spesa per la ricostruzione dell'auditorium Calipari
con parte del risultato di amministrazione 2024 destinato agli investimenti,
autorizzando per il 2025 la spesa di 10.574.066,64 euro; oggi adeguiamo,
formalmente, il bilancio del Consiglio regionale a questa scelta, riportando la
valorizzazione sia in entrata sia in uscita. Contemporaneamente restituiamo alla
Regione la parte dell'avanzo prevista dalla legge di bilancio regionale.
L'allegato A riporta nel dettaglio le variazioni, mentre l'allegato B certifica
che, nonostante le modifiche, l'equilibrio del bilancio per tutto il triennio
2025-2027 è pienamente garantito.
È un'operazione che ha un duplice significato: da un lato
permette di non fermare un'opera strategica per il Consiglio regionale e,
dall'altro, conferma la capacità dell'istituzione di mantenere equilibri,
trasparenza e coerenza nella gestione delle risorse.
Sulla delibera che presentiamo oggi all'Aula per
l'approvazione definitiva, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso
parere favorevole. A seguito dell'approvazione, il direttore generale potrà
procedere alle variazioni del bilancio gestionale.
In sintesi, interveniamo in modo responsabile per
garantire la continuità di un investimento necessario senza alterare gli
equilibri del bilancio e nel pieno rispetto delle norme contabili. Grazie.
Grazie, consigliera De Francesco. Ci sono interventi?
Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per chiedere
qualche informazione, atteso che non abbiamo avuto, almeno io non ho avuto, la
possibilità di approfondire meglio il punto.
Premesso che, ovviamente, è una buona notizia - lo
condividevamo anche con i colleghi - il fatto che si proceda finalmente alla
riqualificazione della Sala Calipari dopo il brutto episodio che, per fortuna,
non ha portato conseguenze di nessun tipo alle persone, atteso che, se non
sbaglio, è successo durante la pandemia, durante il lockdown, vado un po' a
memoria. Quindi, già preannuncio il voto favorevole da parte mia e da parte del
gruppo rispetto a questo provvedimento, perché è una cosa positiva per la città
ed è giusto che noi ci determiniamo in questo senso.
Tuttavia, volevo capire perché sono passati 5 anni prima dell'arrivo in Consiglio di questo
provvedimento. Cosa è successo in questi 5 anni?
Ricordo, infatti, che in quella fase, mi pare sin da subito, i vari governi
regionali avevano preso atto dell'importanza di restituire non soltanto al
Consiglio, ma alla città di Reggio Calabria, un luogo e un presidio di cultura,
di socialità, un punto di riferimento per tantissime associazioni della nostra
città, anche per tante scuole, perché ricordo quell'Aula molto ricca e fervente
di attività.
Volevo capire cosa è successo in questi 5 anni. Volevo capire anche tecnicamente - non so se
qualcuno ce lo possa spiegare in maniera più puntuale - come avviene questo
passaggio di risorse se non erano state stanziate prima, se sono risorse
diverse. Dove vanno a essere presi questi 10 milioni di euro e cosa è successo
in questi 5 anni per farci arrivare oggi, 27 novembre, a portare questo
provvedimento in Consiglio regionale dopo, se non sbaglio, tre diverse
legislature che si sono succedute nell'arco di questo tempo? Grazie.
Grazie, collega Falcomatà.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio, colleghe e colleghi.
Era il 31 luglio del 2020 quando crollò il tetto dell'Aula Calipari e per tutta
la Regione, per la città di Reggio è stata un'evenienza drammatica e una ferita
a tutt'oggi aperta.
Apro e chiudo la parentesi per rispondere al
collega Falcomatà e poi proseguirò verso quello che è il mio intervento: ci
arriviamo dopo 5 anni perché per il crollo della sala
Calipari c'è stata una lunga indagine e, quindi, dopo l'indagine abbiamo potuto
poi trovare e mettere da parte le somme per la ricostruzione della stessa. Come
al solito, guardo il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, perché oggi
stiamo facendo un’operazione di ricucitura chirurgica per quella ferita, che è
stata aperta il 31 luglio del 2020, proprio per riportare all'interno del
contesto del Consiglio regionale uno spazio che è stato importante per tutti
noi, uno spazio e un simbolo di cultura per la città di Reggio e per l'intera
Regione. Io stesso sono stato promotore di eventi importanti con migliaia di
persone e vengono i brividi solo a pensare che in molte occasioni come quelle
sarebbe potuto succedere un dramma.
Ma, come dicevo, la cosa importante è che oggi
finalmente abbiamo una ripartenza, c'è un nuovo inizio, un segnale importante
in questa nuova legislatura che pone attenzione in maniera particolare
quell'auditorium, che è stato fucina di iniziative importanti, ma che,
soprattutto, sarà ancora una volta l'emblema di una Calabria che crede e
investe in maniera particolare nella cultura.
Sono, quindi, felice e orgoglioso oggi, come
capogruppo di Forza Italia, di fare un plauso alla Giunta che ha messo a
disposizione queste somme per la ricostruzione della sala Calipari. Grazie.
Grazie, collega Giannetta. Non ci sono
richieste di intervento.
Prendiamo atto del parere favorevole del
Collegio dei Revisori dei conti.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo
complesso unitamente ai relativi
allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto di
intervenire la consigliera Greco Filomena. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Non ho capito sinceramente che fine hanno fatto
i Fondi POC di questa variazione. Sono contenta che si dia mano alla
ricostruzione di questa opera, importante non soltanto per la città di Reggio
ma anche per il Consiglio, ma per la variazione in senso tecnico dichiaro il
mio voto contrario. Grazie.
Grazie, collega Greco.
Andiamo avanti.
Il provvedimento, unitamente ai relativi
allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Punto tre, la proposta di legge numero 8/13^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di
previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”. Cedo la parola al
relatore, la collega consigliera De Francesco, per illustrare il provvedimento.
Grazie.
Grazie a lei, signor Presidente. Prima di
entrare nel merito della relazione di assestamento del bilancio di previsione,
desidero ringraziare sentitamente la Giunta regionale, l'assessore al bilancio,
il Dipartimento bilancio guidato con competenza dal dottor De Cello e tutto il
personale che ha lavorato con grande professionalità alla predisposizione di
questo provvedimento.
Parliamo di un lavoro complesso, altamente
tecnico, fatto di ricostruzioni puntuali, di verifiche, di controlli, di
allineamenti contabili che sono indispensabili per restituire a questo
Consiglio un quadro chiaro sul quale poter svolgere appieno le nostre funzioni.
Ed è proprio grazie a questo lavoro attento e qualificato che oggi possiamo
disporre di una manovra di assestamento solida e rispettosa delle norme
contabili.
Detto questo, mi avvio alla lettura della
relazione.
Con il provvedimento in esame, approvato con
deliberazione di Giunta regionale numero 569/2025, redatto dopo il positivo
giudizio di parifica da parte della Corte dei conti sul Rendiconto generale
dell'anno 2024, sono state determinate le definitive risultanze contabili. Il
bilancio di assestamento è lo strumento giuridico contabile con il quale la
Giunta prende atto delle risultanze della gestione dell'esercizio 2024 e
propone le variazioni di bilancio necessarie a modificare il valore presunto
dei residui, del fondo pluriennale vincolato, del fondo cassa e del risultato
di amministrazione, al fine di renderli conformi a quelli definitivamente
determinati con il Rendiconto generale dell'anno 2024, approvato dalla Giunta
regionale e successivamente dal Consiglio regionale nella scorsa seduta del 20
novembre.
Inoltre, attraverso la medesima proposta di
legge, l'Organo di governo propone una serie di variazioni tese a rafforzare
gli equilibri di bilancio, nonché a garantire la copertura finanziaria di spese
di carattere obbligatorio, il necessario adeguamento di alcuni stanziamenti
carenti in sede di predisposizione del bilancio 2025-2027 e a soddisfare alcune
esigenze provenienti dalle diverse Strutture regionali effettuabili unicamente
con legge.
In particolare, la manovra di assestamento per
l'annualità 2025 ammonta complessivamente a 79,4 milioni di euro.
Per quanto riguarda la manovra di assestamento
dell'entrata, questa vale, come detto, complessivamente 79,4 milioni di euro, e
nel dettaglio è costituita dalle seguenti voci:
- euro 52.783.368,08 derivanti
dall'applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione
risultante dal Rendiconto generale dell'anno 2024;
- euro 2.060.233,34 relativi all'applicazione
della quota accantonata del risultato di amministrazione con riferimento al
Fondo per le passività potenziali di parte capitale;
- euro 373.857,92 derivanti da maggiori entrate
dell'anno 2025 afferenti ai crediti vantati nei confronti di SORICAL S.p.a. per
canoni di concessione di derivazione di acque pubbliche relativi all'anno 2024;
- euro
2.923.732,90 quali maggiori entrate registrate per l'anno 2025 inerenti alla reimputazione di crediti vantati dalla Regione e soggetti a
rateizzazione negli esercizi in cui sono esigibili. Tali entrate sono in ogni
caso neutralizzate, nel senso che non producono effetti espansivi di spesa
poiché i relativi importi sono accantonati a Fondo crediti di dubbia
esigibilità;
- euro 53.344,58 riferiti a minori entrate
derivanti dalla revisione dei piani di ammortamento di rateizzazione dei
crediti vantati nei confronti dei Comuni con riferimento al servizio dei
rifiuti;
- infine, si registrano entrate connesse alle
registrazioni contabili resesi obbligatorie, ai sensi del paragrafo 5.5
dell'allegato 4/2 al decreto-legge 118/2011.
Per quanto riguarda la spesa, la maggior parte
di essa riguarda la realizzazione di interventi necessari a garantire gli
equilibri di bilancio, i nuovi investimenti, l'integrale estinzione di
prestiti, le spese “una tantum”
destinate a razionalizzare la gestione delle risorse e a ridurre le criticità a
carico del bilancio regionale. Oltre a ciò, grazie alla manovra di cui
trattasi, vengono risolte le problematiche emerse nel corso della
circolarizzazione debiti/crediti tra la Regione e le società partecipate, e
quelle connesse al soddisfacimento dei maggiori fabbisogni emersi nell'anno
2025.
Per raggiungere questo obiettivo sono state
utilizzate, nel rigoroso rispetto delle disposizioni di legge, le risorse
derivanti dall'avanzo libero, dall'avanzo accantonato, nonché dalle riduzioni
di spese finanziate con risorse autonome.
In tale contesto è utile richiamare alcuni
interventi particolarmente significativi resi possibili dall'assestamento, fra
cui:
- il rilevante stanziamento di 17,8 milioni di
euro, destinato al potenziamento del sistema ospedaliero regionale, volto al
miglioramento delle strutture e dei servizi sanitari;
- l'incremento delle risorse destinate al
diritto allo studio, pari a quasi 3 milioni di euro,
per sostenere borse di studio, servizi educativi e misure di supporto agli
studenti calabresi;
- lo stanziamento di 9.121.000,00 euro
destinato all'estinzione integrale del prestito garantito dalla Regione in
favore dei Consorzi subentrati al Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e
della Media Valle Crati a seguito della loro acclarata insolvenza;
- una dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro in favore del Consorzio unico di bonifica
finalizzata a garantirne la gestione ordinaria e il mantenimento dei servizi
essenziali.
Il progetto di legge si compone di 11 articoli nei quali viene dettagliata la manovra di
assestamento.
Comunico che il Collegio dei Revisori dei conti
ha trasmesso il parere favorevole al provvedimento.
Ciò premesso, sottopongo all'Aula l'esame della
proposta di legge in oggetto. Grazie.
Grazie, collega De Francesco. Ha chiesto di intervenire la collega
Madeo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Un saluto al presidente
Occhiuto e alla sua Giunta, al Segretario generale e ai dipendenti che ci
assistono a questi lavori.
Permettetemi in premessa un ringraziamento
all'onorevole Tridico, per il lavoro fin qui svolto che ha accompagnato questa
grande coalizione di centrosinistra e l'ha guidata nelle recenti consultazioni
regionali, e che sono certa che ben svolgerà il suo ruolo all'interno del
Parlamento Europeo e anche da lì darà un contributo che non sarà solamente
ideologico ma che ci darà una mano e darà una mano anche a questa Giunta
regionale alla quale chiedo di tener conto che c'è lì un uomo delle istituzioni
che ha dimostrato di amare molto questa Regione e che anche da lì potrà fare
molto.
Un benvenuto e un augurio di buon lavoro alla
collega Barbuto da parte mia e di tutto il gruppo del Partito democratico.
Allora, ci ritroviamo nuovamente ad assolvere,
in questa terza seduta di Consiglio regionale, ad un obbligo di legge che è,
appunto, quello di esprimerci sull'assestamento del bilancio di previsione.
Chiaramente lo facciamo, purtroppo, senza aver avuto la possibilità di parlarne
all'interno delle Commissioni consiliari, ma so bene che, quando obblighi di
legge lo impongono, anche questo obbligo – è ovvio - sarebbe stato assolto
così, senza la possibilità di un vero confronto all'interno delle Commissioni.
Quindi, presidente Cirillo è a lei che mi
rivolgo, chiedendo che siano istituite al più presto le Commissioni consiliari
in maniera tale da permetterci di svolgere il ruolo per il quale siamo stati
chiamati e per poter vedere effettivamente i numeri, quelli che sono gli atti
posti in essere dalla Giunta, ed esercitare, quindi, anche la nostra funzione
di controllo.
Chiaramente, rispetto alla quadratura dei
numeri, non mi sorprende che tutto sia assolutamente perfetto, perché sarebbe
strano se ci fossero dei numeri che non collimano perfettamente rispetto a
quelle che sono delle caselle che devono essere necessariamente riempite. Però,
in effetti, il bilancio di previsione, Presidente, è un documento politico vero
e proprio perché rispetta quelle che sono le priorità: “Dimmi dove spendi e ti
dirò chi sei”.
Sì, assolutamente! In questa visione di
prospettiva, vorrei sottolineare come c'è effettivamente l'esigenza di
implementare delle misure reali che possano in qualche modo favorire
l'occupazione.
Mi è piaciuto come, in premessa, il presidente
Cirillo abbia ricordato che due giorni fa abbiamo celebrato la “Giornata
internazionale della lotta alla violenza di genere” che ci vede tutti quanti
Uniti in quello che è un vero e proprio problema, non più emergenziale ma
strutturale, non solo della nostra Regione, ma anche del nostro Paese. E quanti
di noi e quante di noi hanno lavorato e lavorano per l'affermazione della piena
parità di genere sanno che, esattamente, questo passa attraverso, purtroppo, anche
il bisogno di lavoro e la necessità di implementare l'occupazione femminile; se
è vero è stata registrata una crescita dell'occupazione ancora ci troviamo con
un gap
troppo importante tra la nostra regione e le altre regioni d'Italia. Per cui,
io credo che ci sia il dovere di incentivare in qualche modo l'occupazione
femminile, attraverso delle misure che possano essere all'attenzione di questo
governo regionale.
Un'altra cosa, Presidente, che io mi sento di
sottolineare è che in questi anni ho sempre spesso sentito parlare nelle
campagne elettorali di filiera politico istituzionale. Questa cosa non mi ha
mai particolarmente appassionata, perché credo che le Istituzioni debbano
essere libere e l'Istituzione nazionale deve poter essere amica delle
Istituzioni locali, indipendentemente da qual è il colore politico. Però, visto
che ci troviamo in un momento in cui il Governo nazionale è sicuramente un
governo amico di questo governo regionale, credo che dobbiamo utilizzare, che
lei debba utilizzare anche questa vicinanza politica per risolvere delle
questioni rispetto alle quali c'è necessità dell'intervento nazionale. Mi
riferisco, per esempio, ad una questione che sta a cuore a tutta la Calabria e
che riguarda chiaramente i TIS, i tirocinanti di inclusione sociale. Credo che
il governo in qualche modo ci debba dare delle risposte e possa dare dei fondi
maggiori che, in qualche modo, possano cercare di risolvere questa problematica
che attanaglia tantissime famiglie e che ha e avrà un riverbero sul bilancio
regionale. È chiaramente più semplice un bilancio regionale in cui le persone
stanno bene, in cui una popolazione sta bene e ci sarà, conseguentemente, una
maggiore possibilità di pagare le tasse e una minore possibilità di entrare in
affanno perché ci sarà meno necessità di spese nel welfare e nel sociale.
Rispetto alla questione dei TIS, so che siamo
fuori dall'argomentazione, però si tratta di un ragionamento politico più
ampio: credo che sia anche necessario fare chiarezza sui numeri, per sapere in
quanti verranno effettivamente assunti dai Comuni che - lo sappiamo - sono in
difficoltà economiche. Quanto durerà effettivamente, invece, il periodo di
formazione di coloro che non saranno assunti nei Comuni?
È chiaro ed è triste che qui in Calabria ci
troviamo sempre anche a parlare del problema dell’occupazione; però, il
problema dell'occupazione e della necessità di favorire questa occupazione
credo che sarà la “madre” di tutti i problemi, perché chiunque di noi credo
abbia a che fare giornalmente con problemi e con persone che hanno difficoltà
non ad arrivare a fine mese, ma concretamente a iniziarlo quel mese.
Credo che questo sia un momento particolare in
cui la possibilità di un dialogo con il Governo nazionale ci potrà portare ad
avere una soluzione rispetto a queste problematiche dei lavoratori e rispetto
alla necessità e al bisogno di occupazione che c'è in Calabria che non potrà -
non può assolutamente più - attendere.
Questo potrebbe anche risolvere, presidente
Cirillo, quel problema annoso delle donne che continuano ad essere vittime di
violenza perché - bene le leggi, bene la prevenzione, bene tutto - sappiamo che
è assolutamente necessario partire da una autonomia finanziaria che permette
alle donne di liberarsi anche dalle situazioni di violenza.
E noi tutti insieme - chi ha ovviamente la
possibilità di governare più degli altri - dobbiamo fare in modo che questo
possa essere non semplicemente un vessillo da agitare, ma una realtà concreta
da portare avanti. Grazie.
Grazie, collega. Non ci sono altre richieste di
intervento.
Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il collega Ranuccio.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente, appunto, per dichiarazione di
voto. Un saluto innanzitutto a lei, ai colleghi consiglieri tutti, al
Presidente della Giunta, agli Assessori e a chi ci segue. Un benvenuto alla
collega Barbuto che saprà dare il suo autorevole contributo e un saluto e
ringraziamento - è stato già fatto - al collega Tridico, sia per quanto e per
come si è speso in una generosa campagna elettorale, sia anche per la scelta
che ha fatto e che condivido perché credo che - potrà sembrare paradossale -
per la Calabria, per l'Italia tutta, il suo apporto dagli scranni di Bruxelles
possa essere ancor più determinante.
Venendo al punto all'ordine del giorno che ci impegna, Presidente,
solitamente - sarà un difetto che ci portiamo dietro noi amministratori locali
- entro fine novembre nei Comuni siamo abituati ad approvare le ultime
variazioni di bilancio che qui sono l'assestamento. Essendo, appunto, quasi
alla fine dell'anno, non dico che mi sarei aspettato i botti finali, i fuochi
d'artificio, ma almeno qualche misura e qualche investimento che desse l'idea
di quella che è la prospettiva, la visione del governo regionale. E, invece, ci
troviamo costretti ad approvare, voi ovviamente, - il nostro sarà un voto
contrario - una manovra che non ha pressoché alcuna visione, alcun investimento
programmatico che porti beneficio o che investa nel sociale, nel settore delle
politiche culturali, nel welfare, come ben accennava la collega Madeo; di fatto
approverete un documento contabile che si limita a recepire quelle che sono
tutte le prescrizioni che provengono dai giudici contabili della Corte dei
conti, per esempio nel giudizio di parifica sul rendiconto 2024. Quindi, non
c'è una visione, c'è invece la necessità di mettere delle pezze a dei buchi di
bilancio, in gran parte dovuti a debiti fuori bilancio. Addirittura, vengono
usati quasi 53 milioni di euro, per l'esattezza 52,7 milioni di euro, per
coprire i debiti fuori bilancio, rispetto alla cui genesi ci sarebbe da
interrogarsi o, meglio ancora, ci sarebbe da interrogarsi rispetto alla
capacità che questo governo regionale in questi anni ha saputo mettere in campo per evitare di ritrovarsi, poi, negli anni,
costretto a darvi copertura. Poco o nulla è stato fatto.
Si stanziano delle risorse importanti per i contenziosi strutturali
cronici e critici nel settore sanitario.
L'interrogativo che, per esempio, mi viene da porre è: se non ci fosse
stato l'avanzo, come avremmo coperto noi questi debiti fuori bilancio? E, in
futuro, se non dovesse esserci ancora la disponibilità di disporre dell'avanzo,
come si farà a dare copertura?
È una manovra che non solo ha poco di prospettiva, non ha alcuno slancio a
produrre degli investimenti, ma è addirittura frammentaria perché ci sono dei
piccoli interventi, dei micro capitoli che vengono rimpinguati o dimezzati nel
campo del diritto allo studio, rispetto a cui, come ho accennato nella prima
seduta di Consiglio, mi riservo - qualche secondo e concludo - di presentare
una proposta di legge, una mozione per impegnare anche il governo regionale o
nazionale per abbassare la soglia e allargare la platea di chi può usufruire
dei libri di testo.
Vado alla conclusione: una manovra frammentata, uno stralcio importante,
caro Presidente, 2 miliardi di euro, che interessa residui attivi e passivi,
una manovra - e vado veramente a concludere - che non introduce alcuna riforma,
non proietta nel futuro la Regione con investimenti seri e mirati, non migliora
la capacità di spesa, non risolve le problematiche afferenti ai debiti fuori
bilancio; una manovra che insegue le criticità e le emergenze e non dà alcuna
prospettiva di sviluppo.
Speriamo di poterci ravvedere poi in quello che sarà il prossimo bilancio
di previsione.
Per questi motivi, ovviamente, voterò e voteremo in maniera contraria.
Grazie, collega Ranuccio. Ha chiesto di intervenire il collega Orlandino
Greco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Mi raccomando di contenere
l’intervento nei tre minuti.
Anche meno. Intanto saluto favorevolmente questo assestamento di bilancio
perché possiamo dire che c'è stato un avanzo di amministrazione e condividiamo
la scelta che ha fatto la Giunta di destinare questo avanzo a interventi
importanti in materia di sanità, in materia di infrastrutture. Non entro nel
merito della questione, però, per regolamentare un attimo il dibattito, caro
Presidente, voglio precisare che assestamento di bilancio significa individuare
l'argomento in modo preciso e sull'assestamento di bilancio, sui capitoli di
spesa fare le giuste o condivisibili valutazioni. Se il Consiglio diventa un
momento in cui si parla dei massimi sistemi e si parte dal parlare dei TIS per
finire alla violenza di genere, capite bene che quello che noi scriviamo sull'assestamento
di bilancio non è più pertinente. Allora il mio vuole essere un invito: non si
deve per forza parlare in questo civico consesso, ma bisogna avere rispetto di
chi ascolta, attenendosi al punto all'ordine del giorno.
Chiudo, ribadendo il voto favorevole all'assestamento di bilancio.
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il collega Polimeni. Ne ha facoltà.
L'occasione, intanto, è gradita per dare il benvenuto e gli auguri alla
neo-collega Barbuto, certo che saprà svolgere ottimamente il suo ruolo di
consigliere di opposizione.
Aggiungo una piccola postilla, accogliendo favorevolmente l'invito del
collega Greco che ritengo puntuale: ovviamente capita
- tutti noi abbiamo esperienza - che ci siano punti all'ordine del giorno in
cui il dibattito politico è più normale che si sviluppi e punti all'ordine del
giorno in cui, probabilmente, restare sul tema e confrontarsi sui tecnicismi e
sui contenuti inerenti la pratica in discussione, non
v'è dubbio, possa essere più corretto proceduralmente per ordine dei lavori.
Siamo noi consiglieri che dobbiamo nella nostra auto organizzazione lasciare sì
che avvenga. Però è vero, – il collega Greco, mi
consentirà - qualche spunto di riflessione la collega Madeo lo ha dato e, per
onore di cronaca e anche di chi ci ascolta, come la stampa, è giusto che
qualcosa in più si dica. Condivido il tema delle Commissioni. Probabilmente,
anzi sicuramente, snocciolare questi temi in Commissione è probabilmente il
punto di incontro, da quanto diceva la consigliera Madeo, da quanto diceva la
consigliera Filomena Greco, perché, approfondire in quella sede delle tematiche
che hanno appunto natura più tecnica, non v'è dubbio che può aiutare anche il
percorso del dibattito in Consiglio. Però, è ovvio che, laddove ci si trova,
come in questo caso, di fronte a degli obblighi normativi - ricordiamo che solo
15 giorni fa si è insediato l'Ufficio di presidenza e in questo lasso di tempo
si sono svolte tre sedute di Consiglio regionale - e a un tempo ristretto, non
possiamo nemmeno pretendere che ci sia una celerità assoluta e, comunque, non
potevamo aspettare che la pratica all'ordine del giorno venisse posposta
rispetto all'organizzazione delle Commissioni che, però, concordo, è
un'esigenza da portare avanti nel breve periodo.
Sempre per quello stesso onere di chiarezza che dobbiamo avere anche nei
confronti di chi ci ascolta da casa e di chi ci segue sulla stampa, presidente
Occhiuto, voglio dire sui TIS che, dopo 30 anni di immobilismo, qualcosa si è
mossa e quello che è stato fatto dai nostri parlamentari e, soprattutto, dalla
guida autorevole del presidente Occhiuto è sotto gli occhi di tutti. Per 30
anni ci sono state lamentele, piagnistei e chiacchiere, e finalmente qualcosa
di concreto è stato portato a casa. È un approccio che questo governo regionale
ha avuto su tutte le vertenze del lavoro. Non è da sottovalutare e nemmeno da
dimenticare la vertenza Abramo in cui finalmente si è arrivati a soluzione, con
una soluzione virtuosa e che si è poi rivelata utile anche ai lavoratori e alla
Pubblica amministrazione che beneficia e sta beneficiando di quel tipo di
percorso.
Presidente, cari colleghi, amici della Giunta, è sbagliato non evidenziare
che nell'ultima seduta di Giunta del 24 novembre un segnale di attenzione lo
avete dato anche su quel percorso dei TIS attualmente non piazzati nei Comuni.
Ricordiamo a tutti, infatti, che la procedura relativa al numero di TIS che si
potesse assumere in ogni comune l'hanno determinata i Comuni stessi, guardando
all'interno dei loro bilanci e valutando, insieme a questo, come si potesse
sviluppare il ragionamento aderendo a una piattaforma. E, quindi, se ogni
Comune poteva avere 10 TIS da dover organizzare, sono stati i Comuni
autodeterminandosi a dire “Posso assumermi la responsabilità di 5”. E il
segnale che è venuto dalla Giunta è andato proprio nella direzione di quegli
altri TIS che evidentemente non avrebbero trovato spazio o che avrebbero
rischiato di non trovare spazio nei loro Comuni.
Perciò saluto favorevolmente questo tipo di azione e va bene comunque
quanto ha detto la collega Madeo, perché è una tematica a cui tutti teniamo
tanto; è una tematica su cui dobbiamo rivolgere l'attenzione massima e sono
convinto che la Giunta regionale lo farà. Per quanto riguarda la pratica,
ovviamente, il voto è favorevole. Grazie.
Grazie, collega. Vorrei rassicurare i colleghi di maggioranza e minoranza
che abbiamo in programma una Conferenza dei capigruppo il 5 dicembre e
all'ordine del giorno si parlerà delle Commissioni. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la collega Scutellà. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Prima di entrare nel merito, vorrei sottolineare alcune cose con buona
pace del collega Orlandino Greco. Innanzitutto, volevo dare il benvenuto alla
collega Elisabetta Barbuto, che conosco personalmente e sono sicura che potrà
dare un contributo valido all'interno di questo Consiglio regionale. Vorrei
salutare l’onorevole Pasquale Tridico che è stato un punto di riferimento per
tutti noi opposizione e che sono sicura che continuerà a svolgere il suo lavoro
a Bruxelles, sempre con un occhio in favore alla Calabria. Dopodiché, vorrei
evidenziare come la mancata composizione delle Commissioni, possa, questa
assenza che ancora appunto sussiste, inficiare i lavori dell'Assemblea stessa.
Se noi oggi avessimo parlato nelle Commissioni di
questo provvedimento, avremo sicuramente - convenite con me - fatto un discorso
differente. Entrando nel merito, sottolineo quello che all'interno di questo
documento è un'assenza: ancora rimane debole quello il tema della sanità, quello
dei trasporti e delle infrastrutture che si collegano tra di loro quando si
parla di migrazione sanitaria, perché ancora la nostra regione soffre tanto di
questi dati.
Prima si parlava dei TIS. Con buona pace dei colleghi di maggioranza - a
qualcuno non piace se parliamo di questo - volevo dire che oltre ad aver
presentato un'interrogazione su questo tema, sinceramente, parlando con le
persone interessate a questa tematica non riscontro in loro una soddisfazione,
una felicità per quello che è stato fatto. Quindi, sì, sicuramente qualcosa è
stato fatto, ma oggi personalmente ho presentato un'interrogazione per
incrementare il lavoro che è stato fatto e dire: “Attenzione, è stato iniziato
un qualcosa, però non tutte le persone hanno potuto beneficiare, quindi,
facciamo qualcosa per far sì che tutti possano esser soddisfatti di questa
iniziativa”. L'opposizione, come diceva il presidente Occhiuto nella scorsa
seduta di Assemblea, sicuramente deve essere costruttiva. E questa è
un'opposizione costruttiva. Nessuno vi sta dicendo che è stato fatto del male.
Vi stiamo dicendo semplicemente di integrare con il nostro aiuto quello che
avete fatto. Grazie.
Grazie, collega Scutellà. Ha chiesto di intervenire il consigliere Brutto.
Ne ha facoltà.
Mi sarei aspettato un plauso da parte della minoranza e da parte di questo
Consiglio; c'è un avanzo di amministrazione ed una notizia importante che la
Regione Calabria ha un avanzo, rispetto a tante altre Regioni che non lo hanno.
Questo ha consentito a questa Regione, dopo la chiusura del bilancio 2024, oggi
di utilizzare queste risorse e lo fa grazie alla competenza del Dipartimento
bilancio, con la guida autorevole dell'assessore, del direttore generale e di
tutti i dirigenti che lavorano ogni giorno alla buona riuscita dell'attività
amministrativa della Regione. Ma c'è anche una politica che è guidata dal
governatore Occhiuto, che è responsabile perché fa un avanzo di amministrazione
e oggi lo destina agli ospedali, al turismo, alle infrastrutture e, soprattutto,
anche a degli investimenti che fa il Consiglio regionale. Rispetto a preferire
la spesa corrente e i debiti fuori bilancio, si destinano agli investimenti.
Questo è prescritto per legge, ma lo fa perché c'è un governo responsabile.
Affronteremo fra qualche giorno nel bilancio di previsione quello di cui
la minoranza ha parlato. Lì ci sarà la visione di questo secondo tempo del
governo Occhiuto e lì parleremo degli investimenti, di tutto quello che sarà
necessario fare per la Calabria e i calabresi. Dire che non si è investito
sulla sanità, quando, su 52 milioni di euro della manovra che oggi commentiamo,
17 sono destinati alla sanità, mi sembra non vero.
Sui TIS: è paradossale che proprio questa minoranza, i figli di questi
partiti che oggi sono rappresentati in minoranza, parlino di TIS. Hanno
governato la nazione, hanno governato la Regione. Nessuno si è mai occupato di
queste persone che hanno rischiato di essere invisibili. Noi abbiamo fatto dei
bandi, attraverso i Comuni, per stabilizzarli; i Comuni sono stati
responsabilizzati e stanno ultimando le procedure per i lavoratori, necessari e
sostenibili rispetto alle loro capacità di bilancio, rispetto ai PIAO
approvati. Siamo intervenuti per chi rimarrà fuori con un periodo di
formazione, di arricchimento delle competenze di ulteriori sei mesi. Stiamo
lavorando con la delegazione parlamentare del mio partito, ma di tutti i
partiti del centrodestra, per chiudere definitivamente questa storia triste
della Calabria.
Grazie collega.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Rosa. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Esprimo il voto favorevole su questo assestamento da
parte del nostro Gruppo, Noi moderati, e tengo solo a rilevare una circostanza:
nella proposta legge all'articolo 3 si elencano gli investimenti previsti da
questo assestamento di bilancio, quindi, essendo oggi l'ordine del giorno
destinato ad un assestamento e non a un previsionale di bilancio o a un
consuntivo di bilancio, non comprendo perché l'opposizione abbia fatto
riferimento più a linee programmatiche e non al contenuto dell’all'artico 3
della proposta di legge; cioè: se è sbagliata la proposta di legge, ci può
essere una discussione, ma andare a parlare dei TIS, della violenza di genere e
di altre tematiche che non sono oggetto della proposta di legge lo ritengo
fuorviante. Fuorviante anche perché con riferimento ai TIS, non più tardi della
scorsa seduta di Consiglio, è stato detto
dal presidente Occhiuto nelle dichiarazioni programmatiche stesse che
non sarà dimenticato nessuno dei TIS, che saranno stabilizzati tutti e che non
ci saranno figli, figliastri, figli di serie A e figli di serie B; quindi,
quando si toccano determinate tematiche che hanno a che fare con il lavoro, con
la stabilità, con il precariato, con l'economia delle famiglie calabresi,
bisogna essere corretti e bisogna dire quello che è: c'è un impegno politico
del centrodestra e di questa amministrazione per stabilizzare i TIS e non si
può negare l'evidenza parlando di assestamento di bilancio.
Grazie, collega Rosa. Ha chiesto di intervenire il collega Falcomatà. Ne
ha facoltà.
Non volevo intervenire, ma sono stato stimolato dai colleghi della
maggioranza. Intanto, Presidente, mi dispiace dover ascoltare dal collega
Orlandino Greco che non si può parlare in quest'Aula di argomenti diversi,
rispetto a quelli inseriti all'ordine del giorno, in particolare anche con
riferimento al tema della violenza di genere, se non altro perché ne ha parlato
lei in apertura; quindi, non so se c'è una scarsa comunicazione tra di voi, ma,
al di là di questo, è evidente che non si può fermare la discussione, rispetto
ad argomenti che sono di straordinaria attualità, soprattutto nella misura in
cui questo tipo di argomenti hanno vissuto nelle ultime ore, negli ultimi
giorni, la loro giornata nazionale di riflessione e di approfondimento, ma
soprattutto la chiamata in causa delle Istituzioni, rispetto a quanto di più
ancora si possa e si debba fare su questo argomento.
Faccio soltanto due brevi considerazioni. Consigliere Brutto, dire che c'è
un avanzo di amministrazione non significa fare i complimenti
all'Amministrazione perché ha risparmiato; significa, piuttosto, affermare che,
a novembre, non sono state spese le risorse destinate a specifici settori.
Quindi, l'avanzo di amministrazione deriva dalla mancata spesa delle risorse
che erano previste in quei settori.
Allo stesso modo e allo stesso tempo, non è un merito affermare di non
aver destinato queste risorse a finanziare le attività per la spesa corrente,
ma per le spese di investimento. Vi siete semplicemente attenuti alla legge che
obbliga, appunto, a utilizzare queste risorse per spese di investimento.
Un'ultima considerazione sui TIS: smettetela con questo imbroglio della
stabilizzazione perché i tirocinanti, ad oggi, non sono stabilizzati. Sono
state stanziate delle risorse ma, come abbiamo sottolineato anche nel corso
dell'ultima seduta di Consiglio regionale, quando, da qui ai prossimi tre anni,
termineranno le risorse previste, rimarrà all’esclusiva responsabilità dei
Comuni la capacità o meno di poterli stabilizzare, a meno che non ci sia,
all'interno del bilancio, un percorso di stanziamento strutturale delle somme
previste per la stabilizzazione, come, peraltro, è stato fatto anche in
passato, ad esempio, per i lavoratori socialmente utili. Grazie.
Grazie, consigliere Falcomatà. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Articolo 6.
(È approvato)
Articolo 7.
(È approvato)
Articolo 8.
(È approvato)
Articolo 9.
(È approvato)
Articolo 10.
(È approvato)
Articolo 11.
(È approvato)
Prendiamo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori
dei conti.
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso,
unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto quattro dell’ordine del giorno relativo alla proposta di
legge numero 7/13^, di iniziativa dei consiglieri regionali Santoianni,
Bevilacqua, Caputo, De Francesco, Giannetta, Pitaro, recante: “Modifiche e
integrazione della legge regionale 30 ottobre 2012 numero 48 (Tutela e
valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria).
Cedo la parola alla relatrice, consigliera Santoianni, per l’illustrazione
del provvedimento.
Grazie, Presidente. La presente proposta di legge mira a modificare la
legge regionale 30 ottobre 2012 numero 48 recante: “Tutela e valorizzazione del
patrimonio olivicolo della Regione Calabria”, al fine di rendere, da un lato,
più snelle le procedure e facilitare l'iter delle pratiche, dall'altro, di
mantenere un'adeguata tutela delle piante d'ulivo, dell'ambiente, nonché dello
sviluppo dell'economia agricola legata alla produzione dell'olio, ferme
restando le norme statali inderogabili che disciplinano la materia. Infatti, la
Calabria è al secondo posto tra tutte le regioni italiane produttrici di olio
d'oliva e ha un portafoglio olivicolo unico al mondo che comprende 33 cultivar
di olive e ha una profonda e antica tradizione. Infatti, l'olio di oliva ha
avuto una lunga tradizione che risale a ben prima dell'arrivo dei primi coloni
greci nel sud (nell'VIII secolo a.C.), ai quali si attribuisce l'introduzione
dell'olivicoltura in Italia.
Oggi, la coltivazione dell'ulivo è più o meno estesamente presente in
tutta la Calabria, dalle zone costiere a quelle collinari e pedemontane
dell'entroterra. La produzione ammonta a circa 1.660.559 quintali, pari al
21,2% di quella nazionale. Tali dati ragguardevoli fanno intuire la particolare
importanza che la produzione di olio di oliva ha per l'economia calabrese. Sono
1100 i frantoi calabresi censiti annualmente e sparsi in quasi tutta la
regione, specialmente a Reggio Calabria. La regione è caratterizzata da terreni
fertili, collinari e ben esposti al sole, favorevoli alla coltivazione e
riscaldati da un clima piuttosto mite. La buona piovosità e le oscillazioni
termiche di questi territori creano condizioni ideali per coltivare l'ulivo.
Alla luce di quanto detto, per tutelare e valorizzare questo importante
patrimonio, con legge regionale numero 48 del 30 ottobre 2012, sono state
introdotte norme che stabiliscono regole, prescrizioni, divieti e modalità per
l'estirpazione, espianto e potatura delle piante. L'applicazione di dette norme
e l'esperienza maturata dalle strutture regionali competenti, nonché il
confronto con le organizzazioni di categoria del settore, hanno fatto maturare
la necessità di apportare alcune modifiche al testo vigente.
La modifica proposta assume una rilevanza strategica anche in relazione al
bando attualmente in corso, relativo agli investimenti produttivi agricoli per
la competitività delle aziende agricole e del comparto olivicolo, finanziato
con risorse del Complemento Sviluppo Rurale (CRS) 2023/2027.
L'adeguamento normativo, infatti, introduce un livello maggiore di
flessibilità nella programmazione e nella realizzazione degli interventi,
consentendo alle aziende di adattare più efficacemente le proprie scelte
progettuali agli obiettivi di valorizzazione del capitale fondiario, di
miglioramento della sostenibilità economica e di incremento delle prestazioni
climatico ambientali.
La proposta di legge deriva da un ampio confronto con le organizzazioni
professionali e contiene, pertanto, le risposte alle numerose istanze del mondo
agricolo, che attende, da tempo, un superamento delle criticità derivanti
dall'attuale impostazione normativa.
In questo quadro, la modifica contribuisce, inoltre, a rafforzare il ruolo
dell'ARSAC, valorizzandone la funzione di struttura tecnica di supporto al
Dipartimento agricoltura e potenziandone l'azione al servizio degli
agricoltori. Ciò favorisce un sistema di accompagnamento più stabile,
qualificato e vicino ai bisogni reali delle imprese agricole calabresi
facilitando l'accesso alle misure e migliorando la qualità complessiva degli
interventi.
Nel suo complesso, la proposta di legge consta di 11
articoli che hanno carattere ordinamentale e la loro applicazione, pertanto,
non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Nello specifico, si segnala che: l'articolo 1 modifica l'articolo 1 della
legge regionale numero 48/2012, integrando la portata del medesimo articolo;
l'articolo 2 abroga l'articolo 2 della legge regionale numero 48/2012;
l'articolo 3 modifica l'articolo 3 della legge regionale numero 48/2012;
l'articolo 4 modifica l'articolo 4 della legge regionale numero 48/2012,
prevedendo in luogo di autorizzazione all'espianto la comunicazione
accompagnata da relazione tecnica e rendendo l'iter più snello e puntuale; l'articolo
5 modifica l'articolo 5 della legge regionale numero 48/2012, introducendo la
possibilità di conversione della superficie olivetata
aziendale; l'articolo 6 modifica l'articolo 6 della legge regionale numero
48/2012, introducendo alcune modifiche relative alla disciplina della potatura
straordinaria delle piante; l'articolo 7 modifica all'articolo 7 della legge
regionale numero 48/2012 aggiungendo la possibilità di lavorare le piante in
loco, nonché disciplina lo spostamento delle piante previa autorizzazione,
l'articolo 8 modifica l'articolo 8 della legge regionale numero 48/2012,
adeguando la disciplina sanzionatoria alle norme introdotte dalla proposta di
legge; l'articolo 9 modifica l'articolo 10 della legge regionale numero
48/2012, aggiungendo il rinvio alla delibera di Giunta numero 91/2021 che
disciplina il sistema delle sanzioni amministrative; l'articolo 10 modifica
l'articolo 11 della legge regionale numero 48/2012 relativo alle tariffe
stabilite per le spese occorrenti per l'effettuazione dei rilievi, accertamenti
e sopralluoghi, aggiungendo una nuova voce tariffaria in considerazione delle
modifiche apportate all'articolo 4; l'articolo 11 prevede la clausola di
invarianza finanziaria attesa la portata ordinamentale delle norme ivi contenute.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliera Santoianni. Passiamo agli interventi. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, colleghe. Approfitto per fare gli auguri anch'io alla
consigliera Barbuto per un buon lavoro. Colleghi, intervengo perché sono
orgoglioso di aver firmato questa proposta di legge che va a incidere su un
settore importante della nostra regione, che è l'olivicoltura calabrese e che
rappresenta anche una fetta importante di economia, se consideriamo che non
interveniamo soltanto su un settore produttivo, ma anche profondamente
identitario della cultura calabrese.
Io stesso provengo da un territorio, quello della Piana, che è immerso in
ulivi secolari che giustamente meritano tutela. Oggi, mi rendo conto che stiamo
parlando della Calabria come seconda regione per produzione di olio che
rappresenta circa il 21 per cento della produzione regionale.
Come dicevamo prima e come abbiamo sentito anche in una parte della
relazione della consigliera Santoianni, in Calabria ci ritroviamo ad avere 33
cultivar di eccellenza e 1100 frantoi censiti, buona parte dei quali
all'interno della provincia di Reggio Calabria.
Fondamentalmente, non stiamo andando a sconvolgere la legge regionale
numero 48 del 2012, ma soltanto ad intervenire per snellire alcune procedure
volte a dare man forte a questo settore e a questo comparto che merita
sicuramente di essere modernizzato.
A tal proposito, vorrei complimentarmi e ringraziare l'assessore Gallo
perché ha saputo dare un’accelerazione importante allo sviluppo di questo
settore dell'agricoltura, ma anche del mondo produttivo olivicolo proprio
perché abbiamo cercato di immettere nel mercato una nuova economia agricola,
anche grazie alla linea dettata anche dal presidente Occhiuto.
Questo perché? Perché credo che, in senso generale, le attività agricole
debbano godere di sostenibilità, di innovazione e, soprattutto, essere calate
all'interno di un contesto nazionale; il Piano olivicolo nazionale oggi ci dice
che, per essere competitivi all'interno dei mercati, dobbiamo, necessariamente,
essere in linea con le iniziative del Piano olivicolo nazionale stesso, che
mira al recupero, per esempio, dei tantissimi terreni incolti proprio in
termini di terreni abbandonati da recuperare.
La Calabria che, insieme alla Puglia fornisce il 60 per cento dell'olio al
Paese, è sicuramente tra i protagonisti di questo sistema agricolo nazionale e,
ovviamente, essendo all'interno della Comunità economica europea e, ormai,
inseriti in un sistema globale, dobbiamo anche guardare a quello che succede
nel resto del mondo, dove assistiamo ad un aumento della produzione di olio
nella Tunisia e nei Paesi del Nord Africa e, per contro, ad una flessione nel
mercato spagnolo.
L’Italia e la Calabria devono saper approfittare di questo momento per
dare man forte sviluppo a questo settore.
La legge che approviamo oggi non deve essere letta come un provvedimento
specifico soltanto in chiave regionale, ma una legge che si inserisce
perfettamente nel contesto nazionale in materia di sviluppo olivicolo.
Avviandomi alle conclusioni, possiamo dire che sicuramente la nostra
regione ha tutte le caratteristiche per essere leader del Mediterraneo in
questo settore specifico e credo che vada sottolineata quanta biodiversità vi è
all'interno del territorio regionale, quanti giovani imprenditori e
imprenditrici hanno deciso di scommettere in questo settore poiché le imprese
sono diventate anche più forti poiché sostenute da Istituzioni che hanno saputo
dare loro credibilità nel panorama internazionale.
Oggi, con questa legge confermiamo la fiducia in questo determinato
settore, ma, soprattutto, cari colleghi, non approviamo soltanto un testo, ma
costruiamo insieme quello che è il futuro del settore olivicolo nella nostra
regione.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Giannetta. Ha chiesto di intervenire il consigliere
Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Prima di cominciare l'intervento, anch'io vorrei,
innanzitutto, salutare la collega Barbuto per il suo avvento in Aula.
Conoscendola, sono sicuro che porterà un contributo notevole, fattivo e
concreto a quello che la nostra attività legislativa produrrà nei prossimi
anni.
Vorrei ugualmente salutare e ringraziare Pasquale Tridico per il
contributo offerto durante la campagna elettorale prima e per quello che saprà
certamente dare a livello europeo, avendo sempre la Calabria nella testa e nel
cuore.
Per quanto riguarda, poi, la proposta di legge di cui discutiamo, mi
permetto di dire che trovo non perfettamente coerente quello che è stato
illustrato dai colleghi e il titolo stesso della proposta di legge rispetto a
quanto riportato nella legge, perché non mi pare che la legge sia finalizzata a
un'adeguata tutela delle piante di ulivo; anzi, mi pare che l'attività
olivicola ne esca un po' indebolita.
Faccio qualche esempio che, come tale, è esemplificativo e non certo
esaustivo. Ho letto con attenzione la proposta di legge e ho ascoltato con
attenzione la relazione illustrativa, ma, se, da un lato, ne condivido
assolutamente l'illustrazione, dall’altro, gli articoli mi hanno destato
qualche perplessità non solo di merito, ma anche di metodo.
Innanzitutto, la nuova formulazione consente, di fatto, il cambio di
destinazione d'uso in qualsiasi momento; infatti, la condizione richiamata come
“piantagioni scarsamente produttive” introduce un elemento di soggettività -
quindi, non obiettivo – nella valutazione e consente una maggiore possibilità
di espianto anziché tutelare questa coltivazione; ciò viene, infatti, affidato
alla valutazione soggettiva da parte di un tecnico abilitato che, come è noto a
tutti coloro che hanno esperienza e consuetudine con questo mondo, ha un
ventaglio di possibilità di espressione assai ampio e talora non condivisibile.
Un'altra cosa che ho notato è che nell'articolo 2 viene cancellato il
registro degli alberi monumentali di olivi - previsto dall'articolo 2 della
legge regionale di riferimento – esattamente la tipologia di cui stiamo
parlando, che costituisce uno strumento reale, concreto di tutela degli alberi
che si contraddistinguono per maestosità, età, valore storico e/o
paesaggistico. È vero che questo registro finora non è stato implementato, ma è
un motivo di più per implementarlo, non certo per cancellarlo, esattamente come
è stato implementato in altre Regioni che hanno un'attenzione particolare verso
le coltivazioni olivicole.
All'articolo 3, al comma 1 – procedo, ripeto, per punti assolutamente
esplicativi e non certo esaustivi, lo ribadisco – viene allargata la
possibilità di estirpare gli alberi di olivo utilizzati come filari
frangivento, cosa che prima non era contemplata nella legge precedente, e al
comma 2 si prevede il divieto di estirpazione degli olivi censiti nel registro
degli alberi monumentali.
L'articolo 2 della legge regionale numero 48, quindi, viene modificato in
divieto per gli ulivi censiti ai sensi della legge numero 10 del 2013 e della
legge regionale numero 47 del 2009; in realtà, se è stato cancellato, con
l'articolo 2 il registro specifico degli alberi monumentali di olivi, si
introduce quest'ultimo elenco nel quale sono censiti esclusivamente gli alberi
in ambito non agricolo. Nello specifico della nostra regione, ai sensi della
legge 47/2009, pensate, è censito soltanto un unico albero di olivo monumentale,
forse due, il secondo è in dubbio, quindi l'azione di
tutela sarebbe decisamente inconsistente.
All'articolo 4, dove dice che la disciplina autorizzatoria diventa
disciplina per l'estirpazione e il reimpianto, sarà certamente una
semplificazione amministrativa, ma è una semplificazione che va verso
l'estirpazione, non verso la tutela delle piante di olivo.
Il contenuto poi del comma 2 consente l'estirpazione anche per
improduttività certificata da un tecnico. È con ogni evidenza chiaro, palese ed
evidente che tale affermazione di fatto rende estremamente soggettiva
l'estirpazione, perché basta trovare un tecnico che certifichi questa vaga,
indefinita e indeterminata improduttività per poter procedere all'estirpazione
della piantagione. Ugualmente, la disciplina autorizzatoria per l'estirpazione
e il reimpianto dell'articolo 5 diventa ugualmente disciplina non più
autorizzatoria, ma direttamente per l'estirpazione. Debbo dire che anche i
tempi previsti, 30 giorni entro i quali bisogna avere la risposta, mi sembrano
eccessivamente brevi, considerato la non fulminea rapidità dei nostri
procedimenti amministrativi. Quello che personalmente mi inquieta tuttavia di
più - già quello che finora ho descritto lo trovo nello specifico tecnicamente
abbastanza inquietante - è all'articolo 7 in cui, al comma 1, viene aggiunta la
lettera d), non presente nella legge di riferimento, che - leggo testualmente –
dice: “lavorare in loco le piante con destinazione del materiale legnoso a
scopi energetici o per la filiera della lavorazione del legno”. Quindi in
soldoni significa dar da mangiare alle centrali a biomasse bruciando il legno,
in questo caso d'ulivo, oppure utilizzandolo per la lavorazione, quindi con una
finalità differente da quella che è la naturale vocazione di un ulivo e cioè
produrre le olive, non di produrre manufatti oppure di contribuire nelle
centrali a biomasse con processi di combustione che sono dannosi all'ambiente,
alla salute, alla produzione energetica nella nostra regione, che è già adesso
tripla rispetto a quello che sarebbe necessario.
Queste sono soltanto – ripeto - alcune delle perplessità di merito, però
c'è anche il metodo su cui mi permetto di intervenire, nel senso che non si
coglie assolutamente l'urgenza, vista anche l'importanza e la delicatezza del
tema, di portare in Aula direttamente una legge così delicata, così importante
e che meriterebbe, anzi richiederebbe assolutamente un intervento in
Commissione; dato che le Commissioni saranno formalizzate a breve - la prossima
riunione della Conferenza dei capigruppo finalizzata alla creazione delle
Commissioni è il 5 dicembre - credo che sarebbe giusto - lo proporrei e lo
chiederei - ritirare la proposta per farle fare il percorso dovuto. È
estremamente importante, infatti, avere gli elementi tecnici che soltanto il
Dipartimento agricoltura può dare e mi stupisce la mancanza della firma
dell'assessore Gallo che è un grande sostenitore; l'ho visto anche recentemente
in televisione lodare e sostenere lo sviluppo olivicolo della nostra regione.
Qual è la posizione politica rispetto a questa legge? Qual è la posizione del
Dipartimento? Qual è la posizione dell'Ufficio legislativo?
Ci sono quindi delle urgenze che a mio parere non riguardano la
promulgazione di questa legge, ma l’avvio delle attività delle Commissioni
affinché analizzino nel dettaglio e discutano questa proposta di legge, perché
un quarto d'ora per parlarne è veramente troppo poco. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Laghi.
Ha chiesto di intervenire la collega Greco Filomena. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sicuramente non sfrutterò tutti i 15 minuti a
disposizione, ma non perché la legge non sia importante, anzi. Intanto, anche
se vado un po' fuori tema - non me ne vorrà il collega omonimo, Orlandino Greco
- saluto la collega Barbuto e ringrazio, per tutto ciò che ha fatto e perché
quello che continuerà a fare, il consigliere Tridico che riuscirà veramente,
secondo me, a darci una mano per portare avanti quelle che sono le necessità
dei cittadini calabresi e dell'intero Sud.
Ritornando nel merito di questa proposta di legge, per gli stessi motivi
per cui il collega Giannetta si ritiene orgoglioso io, invece, mi ritengo molto
amareggiata perché, per la questione di metodo di cui parlava prima il collega
Laghi, c'è una proposta di legge così importante che va ad incidere su uno dei
pilastri dell'economia calabrese, su uno dei settori maggiormente tipicizzanti
della nostra regione e portarla in una seduta di Consiglio così, come se fosse
così urgente e senza una discussione in Commissione, senza sentire quello che
dicono le categorie del settore, senza sentire quello che dicono effettivamente
gli imprenditori e senza capire dove questa proposta di legge ci può portare,
secondo me è un metodo sbagliatissimo; è un metodo che non dà neanche quella
rilevanza all'attività posta in essere o che dice di aver posto in essere
l'assessore Gallo per quanto riguarda lo sviluppo del settore olivicolo e
oleario della nostra regione. Penso che il collega Laghi abbia illustrato
articolo per articolo quali siano le conseguenze, le cose che non vanno in
questa proposta. Il nucleo parte dall'articolo 1 perché si passa, con questa
modifica che viene apportata alla legge 48, dalla tutela reale
dell'olivicoltura e degli oliveti tradizionali ad un obiettivo che è molto più
vago e più ampio e che è quello dello sviluppo economico del territorio
agricolo. Qui si gioca tutto e si dà una reinterpretazione di tutti gli
articoli successivi perché, nel momento in cui si passa da una tutela della
olivicoltura sic et simpliciter e si dà la possibilità di estirpare
degli alberi di ulivo che sono nostro patrimonio, che hanno caratterizzato e
caratterizzano il territorio calabrese da secoli con le Ottobratiche,
con la dolce di Rossano, con olivi secolari, si può passare a cambiare
completamente il nostro paesaggio e il nostro ambiente; ma non soltanto: si dà
la possibilità di estirpare i nostri uliveti per mettere in atto altre culture
che non rientrano neanche nel nostro patrimonio genetico. Penso che questa - ve
lo chiedo veramente e mi associo a quello che chiedeva prima il consigliere
Laghi - sia una legge di così fondamentale importanza che non può passare così
velocemente, ma deve essere approfondita. Attenzione: la legge deve aiutare a
velocizzare le pratiche, a sburocratizzare determinate cose, ma non in questo
modo. Tra l'altro, si dà la possibilità di chiedere l'estirpazione di piante di
ulivo, con una domanda presentata ed entro 30 giorni la Regione, il
Dipartimento o l'ARSAC devono dare una risposta. E se questa pratica non viene
visualizzata, vista da chi deve controllare, magari ci si ritrova con un
patrimonio olivicolo tagliato, bruciato, estirpato, messo come frangiventi,
cioè, utilizzato in altri modi, venendo a togliere quel primato che finalmente
ha la Calabria, grazie ai tantissimi imprenditori che hanno fatto in modo di
non vendere più l'olio sfuso, ma di far vedere che l'olio calabrese è un olio
di eccellente qualità, un olio extravergine d'oliva di qualità.
Mettiamo alla berlina tutti questi sacrifici fatti da questi imprenditori
per che cosa? Per non avere valorizzato abbastanza e per non avere valutato
abbastanza questa proposta di legge nelle sue pieghe più concrete?! Secondo me
è il caso di rinviare l'approvazione di questa proposta. So che nella passata
Legislatura è stata portato un testo che non è analogo a questo, mi hanno detto
che è passato anche in Commissione; sinceramente questo non lo so, però non è
la stessa cosa, qui siamo consiglieri diversi, c'è una nuova visione, c'è una
nuova amministrazione. Secondo me, bisogna valutare in modo pedissequo i vari
articoli e capire se, per esempio, l’eliminazione del registro, come diceva
prima, degli alberi secolari o degli alberi monumentali e degli uliveti è una
cosa valida oppure no. Cioè, secondo me, bisogna cominciare a capire qual è la
Regione Calabria che vogliamo, qual è il territorio che vogliamo, su che cosa
veramente vogliamo basare la nostra economia, su quali sono le cose su cui
puntare il faro per uno sviluppo economico sociale.
Vogliamo fare tanto per i giovani che ritornano alla terra, che vengono a
coltivare. Allora aiutiamoli in qualche altro modo, ma non estirpando gli
alberi d'ulivo che sono gli alberi della pace e tanto hanno fatto per la nostra
terra. Grazie.
Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Santoianni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Rispondo alle ultime dichiarazioni del consigliere Laghi e della
consigliera Greco.
Innanzitutto, la proposta di legge era stata già sottoposta alla verifica
delle due Commissioni consiliari competenti e in realtà era già stata anche
discussa con le associazioni di categoria. Come ben sapete, le associazioni di
categoria sono quelle associazioni che conoscono gli agricoltori e i territori
più di qualsiasi altro perché ricevono ogni giorno le lamentele, le proposte e
tutto quello che concerne il mondo agricolo. Da Presidente di un'associazione
di categoria a suo tempo io le posso dire, consigliera Greco,
che nessun agricoltore si sognerebbe mai di estirpare gli ulivi, perché l'ulivo
per la nostra terra ha una storia millenaria. Tutti i nostri avi, tutti i
nostri nonni sono legati alla terra e - mi creda - nessun agricoltore oggi si
sognerebbe mai di estirpare gli ulivi; però, siccome parliamo anche di economia
oltre che di patrimonio, quando parliamo di economia, dobbiamo far sì che
l'agricoltore possa avere un guadagno dalla sua produzione e, se un uliveto non
produce, allora, sì, va cambiato, va cambiata la coltura perché è necessario,
perché l'agricoltore vive di quello.
Allora, innanzitutto, mi scuso se ritorno un attimo all'inizio rispondendo
al consigliere Laghi: l'assessore Gallo, come ben sa, essendo stato sospeso
dalla carica di consigliere non può firmare le proposte di legge.
Come dicevo prima, questa è una legge che rispecchia le esigenze di un
territorio.
Gli agricoltori oggi si ritrovano anche a vedere il proprio prodotto
svalutato da tutto ciò che arriva dall'estero e noi dobbiamo metterli nelle
condizioni di fare anche economia. Poi, la tutela ambientale, sicuramente, non
è cambiata perché la proposta ribadisce il divieto di estirpazione degli ulivi
monumentali, collegandolo esplicitamente alla normativa regionale sugli alberi
monumentali.
Mentre prima bisognava aspettare che la Regione facesse tutti i controlli
e nel frattempo l'agricoltore perdeva 1 anno o 2 anni, oggi diventa tutto più
semplice, ma non perché un tecnico o un agronomo si sognino di fare una
relazione falsa per l'estirpazione; nessuno si sognerebbe mai di estirpare gli
uliveti. Quindi, penso che questa sia una proposta di modifica che,
innanzitutto, va di pari passo con il piano olivicolo che è stato messo in atto
dalla Regione Calabria. Ricordiamo che la Regione Calabria è l'unica Regione
d'Italia che al momento ha messo in atto un piano olivicolo per dare risalto a
questo comparto che per noi è fondamentale.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento. Ha chiesto di
intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Laghi. Prima votiamo i
singoli articoli e poi avrà facoltà di intervenire per dichiarazione di voto.
Grazie.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento;
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Prego, collega Laghi. Ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto.
Sì, Presidente, grazie. Allora debbo dire, sempre col massimo garbo, che
l'intervento della collega Santoianni mi ha convinto ulteriormente al voto
contrario in quanto quello che ho sentito mi sembra un po' in contrasto con
quello che è scritto sia nella relazione sia nel testo della proposta di legge.
Non si tratta in realtà degli ulivi monumentali - l'abbiamo visto - perché
viene cancellato il registro e nell'altro registro c'è un ulivo monumentale in
tutta la Calabria.
Mi sembra di aver capito che, quindi, per motivi comprensibili e che
avrebbero dovuto e potuto essere condivisi con questa Assemblea, non si tratta
di tutela della dell'olivicoltura, ma dalle possibilità di cambiare a
rotazione, di volta in volta, la coltivazione, a prescindere dalla presenza o
non presenza dell'ulivo, rispetto a cui la normativa finora vigente è forse
stata valutata come un fastidioso cavillo.
Infine, mi permetto di sottolineare come in realtà io non abbia mai
parlato né di relazioni false né di relazioni compiacenti da parte di
chicchessia, ma soltanto di soggettività nella valutazione. Una legge dovrebbe
dare delle indicazioni decise, nette, univoche per valutare determinate cose.
Nel momento in cui si entra nel soggettivismo è evidente che io posso pensarla
in un modo, lei in un altro, un altro in un altro modo ancora, a seconda del
percorso di formazione, a seconda delle idee che uno ha, a seconda anche delle
pressioni, assolutamente lecite, che uno può ricevere. Per cui non è questo, a
mio parere, lo spirito che una legge di questa portata e di questa delicatezza
dovrebbe avere e non sono pregiudizialmente contrario, credo che sia stata scritta
in maniera non condivisibile e, se ci sono delle associazioni di categoria che
la sostengono, l'una o l'altra, noi non dobbiamo prenderla automaticamente per
buona, ma ne discutiamo all'interno delle Commissioni per tutto il tempo
necessario, ascoltiamo i Dipartimenti, ascoltiamo l'ufficio legislativo. Questa
è la tredicesima Legislatura; quindi, tutti i percorsi precedenti sono
annullati. Ci sono proposte di legge a cui tengo moltissimo che sono state,
proprio per questo, messe nel cestino della carta straccia e che ripresenterò,
esattamente con lo stesso percorso che hanno fatto precedentemente. Per questo
motivo io voterò sfavorevolmente.
Grazie, collega Laghi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Ranuccio. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sarò davvero breve motivando
sinteticamente il “no” a questa proposta di legge, sulla scia di quanto ha
appena detto in conclusione il collega Laghi: non se ne comprende l'urgenza,
quindi per una questione di metodo e per una questione di merito. Ho appreso
adesso che in passato qualche Commissione ha già affrontato il tema, ma noi -
non dico io – considerato che questa è una nuova legislatura, ci sono nuovi i
consiglieri, nuovi organismi, tutti da insediare, che cosa ne sappiamo? Non si
capisce. Posso comprendere l'urgenza rispetto all'assestamento che è un obbligo
di legge, abbiamo dei tempi e delle scadenze certe, ma rimandare di qualche
settimana non vedo cosa possa compromettere rispetto al futuro di questo
settore, dell'intero comparto, passando, come è giusto che sia e come previsto,
dalle Commissioni, con le audizioni, confrontandoci e, magari, condividendo una
proposta che, poi, potrebbe essere approvata in maniera unanime da questa
Assise regionale.
Nel merito sono state dette gran parte delle cose.
Comprendo la ratio che ha spinto voi, l'assessore, a portare in Aula
questo provvedimento: snellire l'iter burocratico, facilitare gli investimenti
e gli imprenditori del settore. Condivido questo auspicio. È chiaro però che
restano sul tavolo delle criticità e anche dei rischi importanti. Condivido
l'analisi preliminare del collega Giannetta: abbiamo un patrimonio
straordinario, soprattutto dalle nostre parti, che rappresenta anche, per certi
aspetti, la nostra identità, la nostra storia, ma può rappresentare anche il
futuro, se tendiamo, innanzitutto, a tutelare questi impianti anche sotto il
profilo - non è stato evidenziato abbastanza - della difesa del suolo e della
tutela del paesaggio, oltre che per l'aspetto economico. Prevedere, per
esempio, la sostituzione - è stato già detto - dell'autorizzazione con una
semplice dichiarazione di asseverazione, per quanto autorevole, credo sia
molto, molto rischioso. Così come la possibilità di riconvertire addirittura il
cento per cento di interi territori. Potremmo arrivare ad avere ettari ed
ettari di terreno che cambiano coltura e non credo che questo sia, di per sé,
indice di efficienza e indice di progresso. Le sanzioni vengono aumentate, ma è
chiaro che, se i controlli non sono ex ante sulla base di
un'autorizzazione che deve seguire il suo iter, ma solo ex post,
non so quanto efficienti, poi, potranno rivelarsi questi controlli. È una legge
incompleta per come voi stessi dite, atteso che si rinvii a delle linee guida
che saranno successivamente emanate. Quindi servirebbero maggiori garanzie,
maggiori vincoli, pur condividendone l'intento.
Credo che, come già proposto, un rinvio potrebbe
essere auspicabile anche per accogliere il vostro invito di trovare una sponda
e una collaborazione su provvedimenti che portino ad una crescita sociale ed
economica, per quello che rappresenta un patrimonio, ripeto, anche culturale
dei nostri territori. Però, dovremmo garantirci e trovare un punto di
equilibrio tra la tutela ambientale del paesaggio e il favorire le condizioni
di sviluppo anche per gli imprenditori. Qualora questa proposta, come immagino,
non dovesse trovare accoglimento, è chiaro che voterò e voteremo contro.
Grazie, consigliere Ranuccio. Ha chiesto di
intervenire la consigliera Greco Filomena. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo solo per annunciare
il mio voto contrario e dire alla collega Santoianni che il fatto che lei sia
stata presidente di una organizzazione di agricoltori dovrebbe, anzi, portarla
maggiormente a dire che questa proposta di legge deve essere valutata. Anche
perché dovrebbe - lei sicuramente l'avrà fatto - tutelare gli interessi delle
imprese agricole che con grande fatica, soprattutto quelle olearie - ne
sappiamo qualcosa - soprattutto per mancanza di manodopera, per utilizzo di mezzi
meccanici, sopportano grande fatica per riuscire a portare avanti quella che è
l’arte olearia. Penso che una così importante modifica del nostro patrimonio
genetico non possa passare per una veloce lettura di una proposta di legge che
va ad intaccare un patrimonio veramente importante della nostra regione. Lo
chiedo senza spirito di polemica. Sono d'accordo sull’andare verso una
sburocratizzazione, ma questo non significa che non dobbiamo verificare. Se ci
sono delle autorizzazioni preventive, è previsto un controllo maggiore di
quello che avviene sul territorio e non capisco perché si deve togliere
l'autorizzazione e si deve, invece, consentire una così facile possibilità di
estirpare gli uliveti.
Devo dire un'altra cosa: l'urgenza con cui questa
proposta di legge è stata portata in questo inizio di 13^
legislatura mi fa pensare male. Mi fa pensare male perché, evidentemente, c'è
qualche interesse - magari, nei prossimi giorni o nei prossimi mesi verrà alla
luce - per portarla così in fretta in un Consiglio regionale appena insediato,
senza dare la possibilità a chi questa legge la sopporterà nel futuro di poter
essere audito, di poter essere ascoltato e darci delle altre buone idee. Mi
auguro che la proposta di rinviare l'esame e la votazione di questa proposta
possa essere accolta dalla maggioranza; in caso contrario verranno attivati
tutti quei meccanismi che l'ordinamento giuridico ci consentirà per fare in
modo che questa legge non vada avanti. Grazie.
Grazie, consigliera Greco.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Scutellà. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il
voto contrario del gruppo del Movimento 5 Stelle, perché ci tengo a
sottolineare che, per l'ennesima volta, assistiamo a questo modus operandi che
non gratifica quello che dovrebbe essere un dibattito all'interno di questa
Assemblea. Non riusciamo, infatti, a capire l'urgenza che vi ha portato, oggi,
a presentare e inserire come punto all'ordine del giorno questa proposta di
legge senza passare dalle Commissioni, quindi senza che sia stato possibile
vedere, studiare e approfondire. Rendiamoci conto che stiamo parlando di un
qualcosa di importante e non riusciamo a capire, veramente, quale possa essere
la motivazione per saltare le Commissioni, bypassarle, per arrivare con urgenza
e con fretta. Quindi chiediamo, anche noi, che possa esserci un rinvio di
questo dibattito, in maniera matura, in maniera responsabile, in modo che
possiamo arrivare tutti con le stesse armi a discutere di una determinata
proposta di legge. Grazie.
Grazie, consigliera Scutellà. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Greco Orlandino. Ne ha facoltà.
Intervengo brevemente per ribadire l'importanza di
questa proposta di legge che snellisce anche le procedure amministrative in un
settore importante qual è l'olivicoltura; non crea danno al paesaggio,
tutt'altro, e va a regolamentare una materia importante. Di rimando chiedo al
Presidente del Consiglio se in relazione a questa legge sono arrivati
emendamenti agli articoli che la compongono. Perché l’opposizione ha avuto la
possibilità di un dibattito di circa un'ora per ribadire il fatto che le
Commissioni non ci siano, che non sono state attuate, che non c'è la
possibilità di discutere, che non c'è nessuna volontà della maggioranza di
addivenire a soluzioni condivise, ma mi pare che nessuno abbia presentato
emendamenti a questa proposta di legge. Chiedo se non sarebbe stato più
semplice, articolo per articolo, per esempio, come ha fatto in qualche modo, in
modo molto superficiale il consigliere Laghi, addivenire a proposte di
modifiche. Spero che, così come ha ribadito poc'anzi il Presidente del Consiglio,
dopo le nomine delle Commissioni questa pantomima finisca perché è sinceramente
stucchevole che un dibattito di un'ora sia stato dedicato non già al merito
della proposta di legge, con la possibilità quindi di emendarla, ma sul tema:
“Non abbiamo avuto la possibilità di discuterne nelle Commissioni”.
Ribadisco il mio voto favorevole a questa proposta
di legge.
Grazie, consigliere Greco.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.
Ringrazio i colleghi della maggioranza perché mi
stimolano a intervenire. È evidente, Presidente, che c'è un conflitto. Magari
non vi parlate con il collega Greco, perché lei parla
di violenza di genere e il collega Greco dice che non
si deve parlare di violenza di genere. Lei annuncia che il 5 dicembre ci si
incontrerà per iniziare a capire quando avviare le Commissioni e qui, invece,
si ribadisce che gli emendamenti dovevano essere discussi in Aula, portati
all'attenzione dell'Aula, senza però dire che queste sono le cose che, invece,
si fanno in Commissione dove si svolge il lavoro di preparazione alla legge per
arrivare anche a una proposta che può essere condivisa. Faccio, quindi, mie
tutte le osservazioni che sono state svolte dai colleghi di minoranza,
aggiungendo un elemento: avete ribadito l'importanza e anche l'urgenza di
approvare oggi questa proposta di legge che porterà dei benefici - insomma
tutto quello che voi avete detto e che noi, ovviamente, non condividiamo - e questa legge è
talmente importante che mancano in Aula sia il presidente Occhiuto sia
l'assessore Gallo. Questa, colleghi, è la fotografia dell'importanza e
dell'urgenza della proposta di legge di cui si discute. Grazie.
Grazie, consigliere Falcomatà. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colleghi, effettivamente, gli
interventi di oggi, poi, stimolano altri interventi. Effettivamente ha ragione
il collega Falcomatà: la fotografia della situazione odierna è una fotografia
che dovrebbe mirare non a evidenziare la momentanea assenza del Presidente e
dell'assessore, ma quello che è il patrimonio olivicolo della Calabria. Avete
parlato di patrimonio senza però ricordare ai calabresi che questo patrimonio
non era tale sei anni fa. Vorrei ricordare alcuni dati: quanto costava l'olio
sei anni fa? Sette anni fa l'olio sfuso costava 3,5 euro. Con l'assessore Gallo
e con l'amministrazione di centrodestra non è più esistito questo prezzo. Siamo
arrivati a un prezzo, sicuramente anche per merito della crisi spagnola, di
tredici, quattordici euro di olio sfuso al litro. Siamo passati, poi, per
un'altra questione di politica europea, mediterranea, a sette, otto, dieci
euro. Per cui la fotografia oggi di questa realtà è diversa da quella che c’era
sei anni fa.
Il metodo che utilizzate è sempre lo stesso cioè quello di dire che condividete a grandi linee la
proposta di legge e, poi, nel merito cercate di far sì che rimanga impantanata
nelle Commissioni, nonostante sia stata già esaminata nelle stesse. Cercate di
minimizzare l'importanza di questa proposta di legge e spostare, focalizzare
l'attenzione su un dato che è solo marginale, cioè l'estirpazione della pianta.
In realtà questa legge si propone un'altra finalità che è quella di snellire il
processo burocratico con cui, purtroppo, spesso si trovano a combattere gli
imprenditori agricoli e, soprattutto, questa proposta si incanala in quella
politica che ha arricchito questo patrimonio e che oggi vede un bando
importantissimo che mette a disposizione milioni di euro per gli imprenditori
agricoli, in modo che possano acquistare mezzi, che possano acquistare
macchine, per aumentare quella qualità dell'olio a cui faceva riferimento la
collega Greco. Allora dobbiamo dire ai calabresi che un ritardo nell'approvazione
di questa legge significa un ritardo anche nella possibilità di accedere a quel
bando importante che l'assessore Gallo, questa Giunta, il presidente Occhiuto
hanno portato all'attenzione degli imprenditori calabresi. Tuteliamo questo
patrimonio, ma tuteliamolo veramente non solo a parole. Grazie.
Grazie, consigliere Pitaro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Polimeni.
Ne ha facoltà.
La riflessione da fare, il punto da aggiungere,
utile alla discussione, immagino che sia anche quello di dover necessariamente
considerare che questa proposta di legge abbia visto la luce dopo un puntuale
lavoro di concertazione che è stato svolto dal Dipartimento con tutti gli
attori del sistema olivicolo - mi sembra già un dato da non sottovalutare -
dopo aver svolto un iter politico amministrativo corretto, con le procedure
che, oggi, vengono ad essere contestate e che, invece, sono state sviluppate nel
modo più puntuale.
Bisogna considerare quanto l'olivicoltura sia oggi
un settore strategico per la Calabria, quanto sia necessario coinvolgere il
processo di trasformazione e i frantoi, quindi quanto
questa proposta diventi utile anche all'ambiente, quanto consentirà sia di
rinnovare le superfici sia di sostituire gli impianti obsoleti sia di agevolare
la potatura. Sono tutte riflessioni che ci inducono - lo dico alla collega
Santoianni, perché condivido con lei questo ragionamento - a dubitare della
reale esigenza di un rinvio di questo tipo di discussione. Rinvii che, come
sappiamo, tante volte, non hanno altro ruolo che tentare di affondare un
provvedimento, anche quando solo a parole sembra che ci sia una condivisione,
l’incontro di una comunità di intenti su un provvedimento. Invece, poi, nei
fatti, si chiede un'azione che va completamente in un’altra direzione rispetto
a quello che si professa in questa Assise. Ultimo elemento che credo sia
doveroso porre all'attenzione dei colleghi e dell'Aula è che l'avviso che riguarda
i PAC 2023 – 2027, intervento SRD01, ha una scadenza, Presidente, che è quella
del 15 dicembre; quindi, rinviare con questo orizzonte di scadenza credo che
sia un dato difficile da trattare e che sia un errore madornale da parte di
tutti, soprattutto se diciamo di voler fare gli interessi dei calabresi, se
diciamo di dover lavorare, in questo caso, per il settore di pertinenza di
questo punto all’ordine del giorno e non considerare che nel nuovo piano
olivicolo c'è il finanziamento dei nuovi impianti.
Grazie, collega Polimeni. Passiamo alla votazione
della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Conclusi i punti all'ordine del giorno, dichiaro
tolta la seduta. Grazie.
La seduta termina alle 15,44
Hanno chiesto congedo: Alecci, Bruno,
Calabrese, Mattiani, Montuoro.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei consiglieri regionali:
Caputo “Disposizioni concernenti l’impiego di sistemi di intelligenza
artificiale in ambito regionale” (PL n. 10/13^).
Brutto “Interventi in materia di pianificazione e programmazione del
sistema di finanziamento del Diritto allo Studio Universitario mediante
modifiche alla Legge Regionale 10 dicembre 2001, n. 34 (norme per l’attuazione
del diritto allo studio universitario in Calabria)” (PL n. 9/13^).
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del
Consiglio regionale della Calabria - (Deliberazione U.P. n. 8 del 24.11.2025)”
(PPA n. 18/13^).
“Presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale
Tridico” (PPA n. 19/13^).
In data 21 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha
promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 231 del 21
novembre 2025:
-
legge
regionale n. 44 del 21 novembre2025, recante: “Rendiconto generale e rendiconto
consolidato relativi all’esercizio finanziario 2024”.
In data 26 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha
promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 234 del 26
novembre 2025:
-
legge
regionale n. 45 del 26 novembre2025, recante: “Disciplina del referendum
popolare per l’approvazione dello Statuto regionale”.
La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 572 del 20 novembre
2025, recante:
“Individuazione della Commissione Statistica Regionale ai sensi
dell’articolo 5 della legge regionale 15 marzo 2024, n. 11 “Disciplina del
Sistema Statistico Calabria - SiSCal”.
In data 20 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha
emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato
pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n.
230 del 20 novembre 2025:
-
Regolamento
regionale n. 7 del 20 novembre 2025, concernente: “Regolamento di
organizzazione delle strutture amministrative della Giunta regionale”.
In data 21 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha
emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato
pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n.
231 del 21 novembre 2025:
-
Regolamento
regionale n. 8 del 21 novembre 2025, concernente: “Modifiche al Regolamento
regionale 6 aprile 2017, n. 6 - Regolamento di disciplina dell'uso in
concessione, locazione o ad altro titolo di beni immobili della Regione
Calabria”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di
variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027:
-
Deliberazioni
della Giunta regionale numeri 574, 575, 576, 577, 578, 579, 583, 584, 585 e 586
del 20 novembre 2025.
Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- l’ospedale di Tropea rappresenta un presidio sanitario fondamentale
per la Costa degli Dei e per l’intero territorio vibonese, anche in
considerazione della forte vocazione turistica dell’area;
- da notizie di stampa e segnalazioni dei cittadini emerge una
situazione di emergenza sanitaria, aggravata dalle recenti dimissioni
dell’unico urologo in servizio, il dott. ..., costretto a lasciare l’incarico
per l’impossibilità di operare in assenza di anestesisti;
- la carenza di anestesisti ha determinato la chiusura della sala
operatoria, con conseguente sospensione degli interventi chirurgici e blocco
delle liste d’attesa, costringendo i pazienti a rivolgersi ad altre strutture,
spesso lontane;
- il personale medico rimasto è ridotto all’osso, con turni
insostenibili e impossibilità di garantire ricoveri, limitandosi alle sole
visite ambulatoriali. - Considerato che: - l’Azienda sanitaria provinciale di
Vibo Valentia è commissariata e non risultano, ad oggi, piani concreti di
potenziamento del personale né interventi strutturali per garantire la
continuità dei servizi;
- tale condizione compromette gravemente il diritto alla salute dei
cittadini, produce effetti negativi sul turismo locale e alimenta un clima di
esasperazione, con comitati e associazioni che minacciano azioni legali per
mancata assistenza;
- occorre, pertanto, salvaguardare la presenza capillare dei servizi
sanitari sul territorio. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per
l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella
Regione Calabria per conoscere:
per sapere:
- quali azioni urgenti intende adottare per garantire la continuità dei
servizi sanitari presso l’ospedale di Tropea e scongiurare la chiusura di
reparti essenziali. - se è previsto un piano straordinario di reclutamento di
anestesisti e specialisti per riattivare la sala operatoria e ripristinare gli
interventi chirurgici. - quali misure strutturali sono in corso per evitare il
depotenziamento dei presidi ospedalieri minori, soprattutto in aree a forte
vocazione turistica. - se è stato avviato un confronto con l’Asp di Vibo
Valentia e con i sindaci del territorio per definire un cronoprogramma di
interventi e garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza.
(4; 24/11/2025)
Scutellà. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
-
la
Regione Calabria, con l'Accordo Quadro del 07 dicembre 2016, ha avviato
percorsi di politiche attive del lavoro, destinati a disoccupati già percettori
di mobilità in deroga, mediante tirocini di inclusione socia le presso enti
pubblici;
con Decreto del Direttore Generale n. 12824 del 18/10/2019 sono stati
attivati percorsi di Tirocini di Inclusione Sociale (TIS) rivolti a disoccupati
ex percettori di mobilità in deroga;
Numerosi Enti locali hanno accolto tali tirocinanti, garantendo con il
loro apporto la continuità di servizi essenziali con rilevanza sociale ed
economica;
con Delibera di Giunta Regionale n. 581/2024 è stata prevista
l’individuazione di misure di accompagnamento alla chiusura dei percorsi di
tirocinio e l'avvio di procedure di stabilizzazione;
in data 17 febbraio 2025 è stato sottoscritto un accordo tra Regione
Calabria e OO.SS. che ha portato all'adozione del DDG n. 7135/2025 con il
riconoscimento di un sostegno economico mensile a favore dei soggetti over 60
del bacino TIS;
la Regione Calabria, con Deliberazioni di Giunta Regionale n. 332/2025 e
n. 362/2025, ha avviato un Piano straordinario di stabilizzazione, prevedendo
per ogni TIS assunto, un contributo complessivo di € 54.000,00, da erogarsi su
base pluriennale ed entro il 2029;
la normativa vigente, e segnatamente l'art. 3, comma 3-quater.1 del D.L.
44/2023, così come inserito dall'art. 1, comma 132 della legge di bilancio per
il 2025 (L.207/2024), consente l'avviamento a selezione tramite i Centri per
l'impiego per i profili esecutivi privi di titolo di studio superiore alla
scuola dell'obbligo, prevedendo la possibilità di assunzione anche in deroga,
in sovrannumero, nei limiti delle risorse stanziate ai sensi del comma
3-quinquies del medesimo articolo;
in una fase successiva la Regione ha ammesso anche gli over 60 - per i
quali era previsto un percorso di accompagnamento al pensionamento attraverso
un sostegno economico mensile di €631 - alla medesima procedura di selezione
prevista per gli under 60;
considerato che: molti Comuni hanno manifestato difficoltà
nell'assunzione per insufficienza di risorse, mancata storicizzazione dei
fondi, carenze di bilancio o limiti imposti dal piano dei fabbisogni del
personale;
non tutti i tirocinanti saranno assorbiti nel piano di stabilizzazione
ed in più territori si registrano proteste, richieste di chiarimento e
segnalazioni di disparità nell'applicazione delle misure regionali;
tenuto conto che: Per i tirocinanti non stabilizzati, la Regione ha
previsto a partire dal 1° agosto 2025 un percorso alternativo di formazione per
il riconoscimento di competenze utili per il reinserimento lavorativo;
nel programma di governo si legge "coloro i quali sono rimasti
fuori da questo storico processo di stabilizzazione - 1.100 ai quali vanno
aggiunti circa 400 tirocinanti che prestano servizio presso i Comuni di San
Giovanni in Fiore, Longobucco, Campana e Bocchigliero - saranno coinvolti in un
maxipiano della Regione per la manutenzione del territorio";
preso atto che: la stabilizzazione dei TIS rappresenta un obiettivo di
giustizia sociale e di continuità dei servizi pubblici, ma l'assenza di un
quadro certo e stabile rischia di determinare l'esclusione di una parte del
bacino. L'assenza di un piano definito e di un cronoprogramma certo espone
parte del bacino TIS al rischio concreto di esclusione, nonostante gli impegni
annunciati dalla Regione. Tutto ciò premesso e considerato interroga il
Presidente della Giunta regionale
per sapere:
quali percorsi concreti, certi e finanziati, la Regione intende attivare
per i tirocinanti che non verranno stabilizzati e se esiste un piano
strutturato che garantirà che tali lavoratori, dopo anni di servizio presso
enti pubblici, non vengano abbandonati in assenza di prospettive occupazionali
reali;
quali misure concrete di sostegno economico, formazione e
accompagnamento all'inserimento lavorativo la Regione intende attivare per quei
tirocinanti esclusi che, per età, condizioni personali o territoriali,
rischiano di subire un grave svantaggio nella ricollocazione nel mercato del
lavoro;
se tali percorsi verranno definiti con il pieno coinvolgimento dei
Comuni e delle organizzazioni sindacali. Entro quali tempistiche è previsto
l'effettivo inserimento occupazionale dei tirocinanti non stabilizzati e se è
stato predisposto un apposito cronoprogramma. Se e come l'ampliamento della
platea agli over 60 sarà accompagnato da un adeguato incremento di risorse ai
Comuni. Se la Regione intenda avviare un'interlocuzione con gli organi di
governo nazionale al fine di incrementare le attuali risorse stanziate come
somme storicizzate a favore dei Comuni, così da assicurare un adeguato
finanziamento strutturale.
(5; 24/11/2025).
Il Consiglio
regionale,
considerato che
-
in
data 25 novembre 2025 il consigliere regionale Pasquale Tridico ha formalmente
depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale,
acquisite al protocollo generale in pari data con il n. 22854
-
è
stata data comunicazione delle suddette dimissioni nella seduta del Consiglio
regionale del 27 novembre 2025;
rilevato che la deliberazione sulla presa
d’atto dimissioni consigliere regionale Pasquale Tridico è un atto procedurale
preliminare e indifferibile necessario per ripristinare la completa
composizione attiva del Consiglio;
tenuto conto che
-
ai
sensi del primo periodo dell’articolo 26,
comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale “Il Presidente, nella prima seduta utile,
pone al primo punto dell’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni”;
-
a
mente del comma 3, del suddetto articolo 26, del Regolamento interno del
Consiglio regionale la votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è
effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto
immediato;
-
l’articolo
26, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale dispone che “nel caso il Consiglio respinga le dimissioni
ed il consigliere le reiteri, si provvede alla presa d’atto, senza voto, nella
prima seduta successiva”
constatata,
pertanto, la necessità di provvedere alla presa d’atto delle dimissioni del
consigliere regionale Pasquale Tridico al fine di procedere, di conseguenza,
alla relativa surroga;
preso atto che la votazione per appello nominale ha dato il seguente
risultato:
- presenti e votanti: 26 consiglieri:
- hanno votato SÌ: 26 consiglieri;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare le dimissioni dalla carica del consigliere
regionale Pasquale Tridico;
-
di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto
dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.
Il Consiglio
regionale,
vista la legge regionale 7 febbraio 2005, n.
1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio
regionale);
considerato che in data 25 novembre 2025 il consigliere regionale Pasquale
Tridico ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di
consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con il n.
22854;
rilevato che nella terza seduta del 27
novembre 2025, il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni dalla
carica del consigliere regionale Pasquale Tridico;
visti
-
il comma 3,
dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui
“La votazione sulla presa d’atto delle
dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha
effetto immediato”;
-
il
comma 5, del medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto,
procede alla surroga del Consigliere dimissionario”;
considerato
che la surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio
1968, n. 108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;
visto il verbale dell’Ufficio elettorale
centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, Mod.
283-AR, paragrafo 10, e accertato che il signor Pasquale Tridico, ai sensi
dell’art. 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, era
stato eletto consigliere regionale in quanto candidato Presidente della lista
regionale avente la seconda cifra elettorale regionale che aveva ricevuto nella
Regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato
proclamato eletto Presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato
riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Movimento 5
Stelle 2050” nella circoscrizione elettorale Centro, in quanto ultimo dei seggi
spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato
Presidente Tridico;
constatato che il seggio attribuito al
consigliere dimissionario Tridico, secondo quanto riportato nel paragrafo 10
del verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la
Corte d'Appello di Catanzaro, Mod. 283-AR è stato sottratto al Gruppo di liste
circoscrizionali aventi il contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050”, ed in
particolare alla lista n. 11 della circoscrizione elettorale “Centro”;
visto il verbale dell’Ufficio centrale
circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Catanzaro, Mod. 267-AR
paragrafo 15, ed accertato che nella lista n. 11 avente il contrassegno
“Movimento 5 Stelle 2050” l’ordine dei candidati, in base ai voti riportati, è
il seguente: 1. Barbuto Elisabetta Maria, etc.;
tenuto conto che, come riportato nel suddetto
paragrafo 15 del verbale dell’Ufficio centrale della circoscrizione elettorale
“Centro” presso il Tribunale di Catanzaro il primo candidato della lista n. 11
avente il contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050” è la sig.ra Barbuto Elisabetta
Maria, con cifra individuale pari a 2097;
ritenuto di dover provvedere in merito;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che
qui si intendono integralmente riportate:
-
di
surrogare il consigliere regionale Pasquale Tridico, attribuendo, ai sensi
dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei
Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante
alla Sig.ra BARBUTO Elisabetta Maria, candidata nella lista circoscrizionale n.
11 avente come contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050”, nella circoscrizione
“Centro”;
-
di
trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del
Governo di Catanzaro.
Il Consiglio
regionale,
- la legge regionale n. 25 del 19 ottobre 2004
stabilisce all’art. 23 che: “Il Consiglio regionale, nell’esercizio delle sue
funzioni e nell’espletamento delle sue attività, gode di autonomia
organizzativa, funzionale e contabile secondo le norme dei regolamenti
interni”;
- con deliberazione consiliare n. 336 del 20
dicembre 2024 è stato approvato il Bilancio di Previsione del Consiglio
Regionale della Calabria per gli esercizi 2025-2027;
- con deliberazione consiliare n. 392 del 21
luglio 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2024 e
la relazione sulla gestione 2024 del Consiglio regionale della Calabria;
- con deliberazione consiliare n. 404 dell’8
agosto 2025 è stato approvato l’assestamento del bilancio di previsione
2025-2027 del Consiglio regionale della Calabria;
vista la deliberazione n. 8 del 24
novembre 2025 con cui l’Ufficio di Presidenza ha sottoposto all’Assemblea
legislativa l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione
2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria;
considerato che
- la legge regionale 23 dicembre 2024, n.42
recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni
2025-2027" ha previsto tra le entrate del bilancio della Regione Calabria
la restituzione da parte del Consiglio regionale dell’avanzo di amministrazione
2024 destinato agli investimenti per
l’importo euro 11.946.288,40, atteso che le spese per la ricostruzione
dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del
Consiglio regionale avrebbero trovato copertura finanziaria a valere sulle
risorse del POC Calabria 2021-2027, con la tempistica legata all’effettiva
assegnazione delle risorse determinata
in circa quattro mesi;
- in sede di approvazione dell’assestamento del
bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale, su richiesta del dirigente del
Settore Tecnico - a causa dei ritardi
nell’assegnazione da parte del CIPESS delle risorse del POC Calabria
2021-2027 - è stata applicata al
bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, quota parte del risultato di
amministrazione relativo all’esercizio 2024 destinato agli investimenti, pari
ad euro 10.574.066,64, per il finanziamento della ricostruzione dell’Auditorium
Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale;
preso
atto che la Giunta regionale, in sede di approvazione del disegno di legge
relativo all’assestamento del bilancio regionale 2025-2027, al fine di
garantire la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza
nella sede del Consiglio regionale della Calabria, tenuto conto che i tempi di
approvazione del POC Calabria 2021-2027, previsti originariamente per il mese
di marzo 2025, si sono prolungati ulteriormente, ha deciso di finanziare la
spesa ponendola a carico del bilancio
regionale mediante l’utilizzo di parte della quota disponibile del risultato di
amministrazione relativo all’esercizio 2024, destinabile agli investimenti;
visto
il comma 4 dell’articolo 3 rubricato “Utilizzo del risultato di amministrazione
in libera disponibilità” del disegno di legge recante “Assestamento del
bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”, il quale
dispone testualmente: “Al fine di garantire la costruzione del nuovo Auditorium
Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale
della Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di euro
10.574.066,64 con allocazione alla Missione 01 - Programma 01 (U.01.01) dello
stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027”;
ritenuto di dover riallineare le previsioni
del bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale della Calabria alle previsioni
contenute nel disegno di legge di assestamento del bilancio della Regione
Calabria per gli anni 2025-2027, ed in particolare:
- di restituire alla Regione Calabria parte
della quota del risultato di amministrazione dell’esercizio 2024 destinato agli
investimenti, pari all’importo di euro 10.574.066,64, applicato in sede di
approvazione assestamento del bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale
(D.C.R. n. 404 dell’8 agosto 2025) alla ricostruzione dell’Auditorium Calipari
e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della
Calabria;
- di prevedere tra le entrate del bilancio
2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale il trasferimento in conto
capitale da parte della Regione della somma di euro 10.574.066,64 che
finanzierà le spese per la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree
di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria;
visto
l’Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,
riportante le variazioni di competenza e di cassa da apportare al bilancio di
previsione del Consiglio regionale della Calabria per il triennio 2025-2027,
esercizio 2025;
dato
atto che sono garantiti gli equilibri generali del bilancio di previsione per
il triennio 2025-2027, come risulta dall’Allegato B), parte integrante e
sostanziale del presente provvedimento;
considerato che, in coerenza con quanto
disposto dall’art. 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118,
successivamente all’approvazione da parte del Consiglio regionale del presente
provvedimento, l’Ufficio di Presidenza:
- procederà alla conseguente variazione del
documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2025-2027, approvato con
propria deliberazione n. 105 del 27 dicembre 2024;
- autorizzerà, senza ulteriori formalità, il
Direttore Generale ad apportare le variazioni di cui al presente provvedimento
al bilancio finanziario gestionale per gli esercizi 2025-2027, approvato con
determinazione del Direttore generale n. 776 del 30 dicembre 2024;
visti
- il Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;
- la Legge regionale 13 maggio 1996, n. 8;
- la Legge regionale 4 settembre 2001, n. 19;
- la Legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25,
art. 23;
- il nuovo Regolamento di Amministrazione e
Contabilità del Consiglio Regionale della Calabria, approvato con D.C.R. n. 190
del 04 maggio 2017, successivamente aggiornato con D.C.R. n. 342 del 28
settembre 2018;
- il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n.
118;
- la Legge regionale 10 gennaio 2013, n.2, ed
in particolare gli articoli 3 e 3 bis;
preso
atto che, con verbale n. 54 del 26 novembre 2025, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori
dei conti della Regione Calabria ha espresso “parere favorevole” (parere n.
27/2025), alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n.8 del 24 novembre
2025, avente ad oggetto “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027,
esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria”;
udito
il Relatore, Consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate,
-
di
apportare al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio
regionale della Calabria le variazioni di competenza e di cassa riportate nell’
Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
-
di
restituire alla Regione Calabria la somma di euro 10.574.066,64, parte della
quota del risultato di amministrazione dell’esercizio 2024 destinato agli
investimenti;
-
di
dare atto che, dall’applicazione delle variazioni di cui ai punti precedenti,
sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale
della Calabria per il triennio 2025-2027, come risulta dall’Allegato B), parte
integrante e sostanziale del presente provvedimento;
-
di
prendere atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti di cui
al verbale n. 54 del 26 novembre 2025 (parere n. 27/2025), allegato alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
-
di
autorizzare l’Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del
documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2025-2027, approvato con
propria deliberazione n. 105 del 27 dicembre 2024;
-
di
autorizzare, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad apportare le
variazioni di cui al presente provvedimento al bilancio finanziario gestionale
per gli esercizi 2025-2027, approvato con determinazione del Direttore generale
n. 776 del 30 dicembre 2024;
-
di
trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati sopra
richiamati, alla Giunta regionale e al Settore Bilancio e Ragioneria del
Consiglio regionale, per il rispettivo seguito di competenza, ai sensi
dell’articolo 26, commi 5 e 6 del Regolamento interno di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale.
Art. 1
(Residui attivi
e passivi, fondo cassa e fondo pluriennale vincolato)
1. I
dati presunti dei residui attivi e passivi, riportati, rispettivamente, nello
stato di previsione delle entrate e delle spese del bilancio, per l'esercizio
finanziario 2025, approvato con legge regionale 23 dicembre 2024, n. 42
(Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2025 –
2027), sono rideterminati e aggiornati in conformità ai corrispondenti dati
definitivi risultanti dal rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024,
approvato con la Delibera della Giunta regionale n. 524 del 6 novembre 2025 per
come di seguito indicato:
a) il totale dei residui attivi al 1° gennaio 2025 risulta essere
rideterminato definitivamente in 6.045.128.627,84 euro;
b) il totale dei residui passivi al 1° gennaio 2025 risulta essere
rideterminato definitivamente in 4.644.752.048,30 euro.
2. Le
differenze fra l'ammontare dei residui risultanti dal rendiconto e l'ammontare
dei residui presunti riportati nello stato di previsione del bilancio per
l'esercizio finanziario 2025 sono rappresentate nel prospetto 1 (Variazione dei
residui Parte Entrata) e nel prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa),
allegati alla presente legge.
3. Il
fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2025 risulta essere
rideterminato in 923.963.977,43 euro.
4. Il fondo pluriennale vincolato di parte corrente è
rideterminato in 24.476.819,01 euro e il fondo pluriennale di parte in conto
capitale in 237.253.490,36 euro.
Art. 2
(Saldo
finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2024)
1. Il
saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2024 è rideterminato
in 2.062.610.247,60 euro.
2. Le
quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione sono
rideterminate in 2.009.826.879,52 euro.
3. Il
risultato di amministrazione “disponibile” (lettera E del prospetto
dimostrativo del risultato di amministrazione) è pari a 52.783.368,08 euro ed è
utilizzato per come indicato all’articolo 3.
Art. 3
(Utilizzo del
risultato di amministrazione in libera disponibilità)
1. Il
risultato di amministrazione in libera disponibilità di cui all’articolo 2,
comma 3, viene utilizzato, nel rispetto delle disposizioni dettate all’articolo
42, comma 6, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), come indicato ai
seguenti commi.
2. Al
fine di garantire la copertura finanziaria dei costi di manutenzione ordinaria
sostenuti da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), per la gestione del raccordo
ferroviario a servizio dell’agglomerato di Gioia Tauro – Rosarno – San
Ferdinando per gli anni 2006 e 2007, non oggetto di impegno di spesa nelle
annualità di riferimento, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la
spesa di 973.200,00 euro, con allocazione alla Missione 10 - Programma 01
(U.10.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
3. Al
fine di consentire l’esecuzione della sentenza del Tribunale di Catanzaro n.
423/2025 ai sensi della quale l’Amministrazione regionale è stata condannata,
nell’ambito della vertenza insorta nell’anno 2018, al pagamento delle somme
oggetto di contestazione con riferimento al contratto di appalto relativo alla
realizzazione della “Cittadella regionale”, sede degli Uffici e della Giunta, è
autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 5.405.004,17 euro con
allocazione alla Missione 01 - Programma 06 (U.01.06) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2025-2027.
4. Al
fine di garantire la costruzione del nuovo Auditorium Calipari e delle aree di
pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, è autorizzata
per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 10.574.066,64 euro con allocazione
alla Missione 01 - Programma 01 (U.01.01) dello stato di previsione della spesa
del bilancio 2025-2027.
5. Ai
sensi dell’articolo 6, comma 1, dell’Ordinanza di Protezione civile n. 1133 del
13 marzo 2025, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di
17.800.000,00 euro da destinare agli investimenti concernenti il sistema
ospedaliero regionale con allocazione alla Missione 13 - Programma 05 (U.13.05)
dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
6. Al
fine di dare copertura, con risorse autonome, alla spesa di carattere non
ricorrente necessaria a garantire il pagamento delle somme derivanti
dall’eventuale soccombenza nel contenzioso in materia sanitaria individuato
della Sezione di Controllo per la Calabria della Corte dei conti nel giudizio
di parifica del Rendiconto generale per l’anno 2024, è autorizzato per
l’esercizio finanziario 2025 l’accantonamento di 4.472.599,12 euro con
allocazione alla Missione 20 - Programma 03 (U.20.03) dello stato di previsione
della spesa del bilancio 2025-2027.
7. Al
fine di consentire la restituzione delle somme versate in eccedenza nell’anno
2019, ai sensi della legge regionale 25 gennaio 2019, n. 5 (Disposizioni
transitorie per la gestione del servizio di trattamento dei rifiuti urbani), da
parte dei Comuni aderenti alle Comunità d’Ambito territoriale ottimale per la
copertura integrale degli oneri sostenuti dalla Regione per il servizio di
trattamento dei rifiuti urbani, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025
la spesa di 2.556.352,65 euro con allocazione alla Missione 09 -Programma 03
(U.09.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
8. Al
fine di consentire la definitiva attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56
(Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni
di comuni) e del correlato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26
settembre 2014 (Criteri per l’individuazione dei beni e delle risorse
finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse con l’esercizio delle
funzioni provinciali), articoli 2 e 5, in relazione alla porzione di immobile
sito in località Vagliolise di Cosenza e utilizzato
quale sede degli uffici della Giunta regionale, è autorizzata per l’esercizio
finanziario 2025 la spesa una tantum nel limite massimo di 1.881.145,50 euro
destinata all’Amministrazione provinciale di Cosenza con allocazione alla
Missione 18 - Programma 01 (U.18.01) dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2025-2027.
9. Al fine di estinguere il prestito garantito ai sensi
dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale 20 novembre 2006, n. 12
(Liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media
Valle del Crati), per come modificata dall’articolo 35, comma 2, della legge
regionale 13 giugno 2008, n.15 (Collegato alla manovra di finanza regionale per
l’anno 2008), e relativo al finanziamento concesso da UNICREDIT a favore dei
Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino, Consorzio
di Bonifica integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino e Consorzio di
Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino posti in liquidazione
coatta amministrativa, subentrati al Consorzio di bonifica della Piana di
Sibari e della Media Valle del Crati, è autorizzata per l’esercizio finanziario
2025 la spesa nel limite massimo di 9.121.000,00 euro a valere sugli
stanziamenti della Missione 50 - Programma 02 (U.50.02) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2025-2027.
Art. 4
(Ulteriori
disposizioni di carattere finanziario)
1. Per
fare fronte alle spese sostenute da Ferrovie della Calabria S.r.l. per gli
investimenti sulla rete ferroviaria ex articolo 15 del decreto legislativo 19
novembre 1997, n. 422 (Conferimento alle regioni ed agli enti locali di
funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale), è autorizzata per
l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 2.060.233,34 euro, a valere sugli
stanziamenti della Missione 10 - Programma 02 (U.10.02) dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2025-2027, mediante prelievo di pari
importo dalle quote accantonate del risultato di amministrazione relative alle
passività potenziali in conto capitale.
2. Al fine di garantire la gestione degli impianti di
risalita di Lorica, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla società
Ferrovie della Calabria S.r.l., per ciascuno degli esercizi finanziari 2025 e
2026, un contributo di 1.289.642,86 euro, con allocazione alla Missione 10 -
Programma 04 (U.10.04) dello stato di previsione della spesa del bilancio
2025-2027.
Art. 5
(Registrazioni e
regolarizzazioni contabili a seguito dell’escussione del prestito garantito)
1.
Tenuto conto del verificarsi delle condizioni indicate al paragrafo 5.5
dell’Allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011, a seguito della soppressione e messa in
liquidazione coatta amministrativa del Consorzio di Bonifica Integrale dei
Bacini Meridionali del Cosentino, del Consorzio di Bonifica integrale dei
Bacini Settentrionali del Cosentino e del Consorzio di Bonifica Integrale dei
Bacini dello Jonio Cosentino, subentrati al Consorzio di Bonifica della Piana
di Sibari e della Media Valle Crati, e pertanto dell’impossibilità dei Consorzi
stessi di provvedere al regolare pagamento delle rate in scadenza del prestito
garantito dalla Regione Calabria, ai sensi della l.r.
12/2006 il cui ammontare residuo al 31.12.2025 è stimato nel limite massimo
complessivo di 10.654.250,14 euro, la Giunta regionale è autorizzata, per
l’annualità 2025:
a) ad effettuare le necessarie regolarizzazioni contabili, per l’importo
massimo di 10.654.250,14 euro, al Titolo 6 della parte entrata e alla Missione
16 - Programma 01 (U.16.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio
2025-2027;
b) alla registrazione della conseguente insorgenza del credito nei
confronti degli insolventi Consorzi mediante le dovute appostazioni contabili,
per l’importo massimo di 10.654.250,14 euro, al Titolo 5 della parte entrata e
a salvaguardare gli equilibri di bilancio mediante lo stanziamento, per pari
importo, al Fondo crediti di dubbia esigibilità, alla Missione 20 - Programma
02 (U.20.02) dell’annualità 2025, dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2025-2027;
c) a fare fronte al pagamento della rata
dell’anno 2025 a valere degli stanziamenti di spesa della Missione 50 -
Programma 01 (U.50.01), per euro 399.123,31, e della Missione 50 - Programma 02
(U.50.02), per 1.134.126,83 euro, dello stato di previsione della spesa del
bilancio 2025-2027.
Art. 6
(Modifiche
autorizzazioni di spesa disposte dall’articolo 2 della legge regionale 27
dicembre 2024, n. 41)
1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella C
allegata alla legge regionale 27 dicembre 2024, n. 41 (Legge di stabilità
regionale 2025) sono apportate le variazioni di cui alla Tabella 1 allegata
alla presente legge.
Art. 7
(Variazioni
al Bilancio di previsione 2025-2027)
1.
Nello stato di previsione di competenza e di cassa della parte entrata e della
parte spesa del bilancio 2025-2027, approvato con l.r.
42/2024, sono complessivamente introdotte le variazioni di cui alle allegate
Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni
alle previsioni di spesa).
Art. 8
(Variazioni al
quadro generale riassuntivo e agli allegati al bilancio di previsione 2025-2027)
1. Il
quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per il triennio
2025-2027 è modificato secondo le variazioni apportate agli stati di previsione
dell’entrata e della spesa con la presente legge.
2. Gli schemi di bilancio e i relativi allegati, di cui
all’articolo 11 del d.lgs. 118/2011, sono modificati in conseguenza delle
variazioni apportate agli stati di previsione dell’entrata e della spesa con la
presente legge.
Art. 9
(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre
2024, n. 42 a seguito degli impegni assunti con il Governo)
1. Al
fine di ottemperare agli impegni assunti con il Governo, sono apportate le
seguenti modifiche alla l.r. 42/2004:
a) l’articolo 4, comma 3, della l.r. 42/2004
viene sostituito dal seguente: “Gli oneri annui dell'ammortamento
dell'indebitamento di cui al presente articolo trovano capienza, negli anni di
relativa assunzione, negli stanziamenti della Missione 50 - Programma 02
(U.50.02), per quanto riguarda la quota capitale e della Missione 50 -
Programma 01 (U.50.01) per quanto riguarda la quota interessi, dello stato di
previsione della spesa del bilancio 2025-2027 e delle annualità successive.”;
b) nella nota integrativa allegata alla l.r. 42/2004 le tabelle n. 15 “Analisi del disavanzo
presunto al 31.12.2024 determinato ai sensi delle statuizioni della
Magistratura contabile” e n. 16 “Modalità di copertura del presunto disavanzo
di amministrazione” sono sostituite dalle tabelle presenti nel paragrafo 12
della nota integrativa che correda la presente legge.
Art. 10
(Copertura
finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si
provvede con le maggiori entrate e le minori spese indicate nelle allegate
Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni
alle previsioni di spesa).
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le
necessarie variazioni al documento tecnico e al bilancio finanziario gestionale
2025-2027, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs. 118/2011.
Art. 11
(Entrata in
vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche
dell’articolo 1 della l.r. 48/2012)
1. All'articolo 1 della legge regionale 30 ottobre 2012,
n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione
Calabria), le parole: "la convenienza economica alla coltivazione agricola
delle piante di ulivo" sono sostituite dalle seguenti: "lo sviluppo
economico del territorio agricolo calabrese anche attraverso la riconversione colturaIe di impianti olivicoli obsoleti o in stato di
deperimento o permanentemente scarsamente produttivi o del tutto improduttivi
per cause non rimovibili o per eccessiva fittezza dell'impianto, nel rispetto
dei vincoli e limiti esistenti".
Art. 2
(Abrogazione
dell'articolo 2 della l.r. 48/2012)
1. L' articolo 2 della l.r.
48/2012 è abrogato.
Art. 3
(Modifiche
dell’articolo 3 della l.r. 48/2012)
1. Alla
fine della lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 della l.r.
48/2012, dopo la parola: "parchi" sono aggiunte le seguenti: "o
utilizzati come frangivento".
2. Il comma 3 dell'articolo 3 della l.r.
48/2012 è sostituito dal seguente: "3. È comunque vietata l'estirpazione
degli alberi monumentali di olivo inseriti nell'elenco di cui all'articolo
1-bis della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione
degli alberi monumentali e della flora spontanea autoctona della Calabria),
fatto salvo quanto disposto dall'articolo 6, comma 5.".
Art. 4
(Modifiche
dell’articolo 4 della l.r. 48/2012)
1.
All'articolo 4 della l.r. 48/2012 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) nella rubrica la parola: "autorizzatoria" è soppressa;
b) il comma 1 è sostituito dal seguente:
“1. I
proprietari legittimi, o i conduttori muniti di consenso scritto del
proprietario delle piante di olivo, comunicano al dipartimento competente in
materia di agricoltura, almeno trenta giorni prima, la data di inizio dei
lavori di estirpazione di piante di olivo qualora ne sia certificata la morte
fisiologica o la permanente improduttività, dovuta a cause non rimuovibili, da
un tecnico abilitato attraverso relazione agronomica corredata da
documentazione fotografica. Il dipartimento competente, entro la data
comunicata per l'inizio dei lavori, fa pervenire ai soggetti interessati,
sussistendone validi motivi, la disposizione di sospensione dell'estirpazione o
il divieto dell'esecuzione.";
c) i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:
"2.
I soggetti previsti dal comma 1 possono richiedere al dipartimento competente
in materia di agricoltura l'autorizzazione all'espianto con obbligo di
reimpianto, ove previsto, di alberi di olivo quando ricorra uno dei seguenti
casi:
a) è riconosciuta l'eccessiva densità dell'impianto, tale da arrecare
danno all'oliveto, ovvero l'eccessiva fittezza del sesto d'impianto è tale da
recare danno all'oliveto o da rendere disagevoli le operazioni colturali ovvero
trattasi di impianti in stato di deperimento per qualsiasi causa o
permanentemente scarsamente produttivi o improduttivi per cause non rimovibili;
b) è riconosciuta indispensabile l'estirpazione per una delle seguenti
realizzazioni:
1)
opere di pubblica utilità;
2)
opere di miglioramento fondiario;
3)
fabbricati, capannoni e sene inamovibili, dotati già di tutte le autorizzazioni
necessarie;
4)
giovani impianti di età inferiore a dieci anni.
3. Nei
casi previsti dal comma 2, lettera a) e lettera b), numeri 1), 2) e 4), i
soggetti previsti dal comma 1 comunicano al dipartimento competente in materia
di agricoltura, almeno trenta giorni prima, la data di inizio dei lavori di
estirpazione delle piante di olivo e trasmettono una relazione tecnica
agronomica che descrive, corredata da documentazione fotografica, lo stato dei
luoghi e certifica l'assenza di piante monumentali tra quelle oggetto di
espianto, nonché di altre limitazioni imposte da norme o altri atti aventi
effetti cogenti. Nel caso di giovani impianti, l'età è certificata dal tecnico
anche attraverso l'uso di ortofoto. Il dipartimento competente in materia di
agricoltura, entro la data comunicata per l'inizio dei lavori, può intimare la
non esecuzione della estirpazione delle piante se rileva, dagli atti in
possesso, la sussistenza di vincoli di qualsiasi natura o nel caso in cui la
comunicazione e la relativa relazione agronomica non contengono le informazioni
previste nelle linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.
4. Nei
casi previsti dal comma 2, lettera b), numero 3), il dipartimento competente in
materia di agricoltura, esaminata la richiesta ed espletati gli accertamenti
necessari, rilascia apposito provvedimento autorizzativo, riguardante
l'estirpazione e l'eventuale reimpianto delle piante di olivo nel rispetto dei
vincoli e delle norme regolamentari specifiche finalizzate alla conservazione
del paesaggio e alla qualità dell'ambiente. Sono, in ogni caso, fatti salvi
eventuali impegni assunti a seguito dell'erogazione di contributi
pubblici.";
d) al comma 5, le parole: "di particolare pregio e
monumentalità" sono sostitute dalle seguenti: "se le piante vengono
dichiarate monumentali,";
e) il comma 6 è sostituito dal seguente:
"6. Ai proprietari legittimi o ai conduttori muniti
di consenso del proprietario delle piante di olivo è consentita l'estirpazione
o il taglio al ciocco di un numero massimo di cinque esemplari nel biennio,
anche in assenza dell'autorizzazione di cui al comma 2, previa comunicazione,
da effettuarsi almeno venti giorni prima, all'ufficio competente accompagnata
da una asseverazione rilasciata da un tecnico abilitato sull'assenza di piante
monumentali tra quelle oggetto di espianto o taglio, nonché da una relazione,
con documentazione fotografica, che descrive lo stato dei luoghi e le
caratteristiche degli impianti.".
Art. 5
(Modifiche
dell'articolo 5 della l.r. 48/2012)
1.
All'articolo 5 della I.r. 48/2012 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) nella rubrica la parola: "autorizzatoria" è soppressa;
b) la lettera b) del comma 1 è sostituita dalla seguente: "b)
miglioramento della redditività del fondo anche mediante sostituzione con altre
colture agrarie di pregio.";
c) i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:
"2.
Nel caso previsto dal comma 1, lettera a), le aziende possono convertire,
sussistendone adeguate motivazioni, il cento per cento della superficie
catastale olivetata aziendale, sempre che non vi
ostino altre disposizioni o sussistano vincoli e limitazioni derivanti da
provvedimenti cogenti. Su detta superficie è fatto obbligo di impiantare un
nuovo oliveto.
3. Nel
caso previsto dal comma 1, lettera b), le aziende, sempre che non sussistano
limitazioni non derogabili, possono convertire il cento per cento della
superficie fino a tre ettari, sulla superficie eccedente i tre ettari possono
essere autorizzati interventi sul settanta per cento della stessa cumulabile ai
primi tre ettari. Su detta superficie è fatto obbligo di avviare i
miglioramenti previsti dal comma 1, lettera b), impiantare giovani piante di
olivo, o di far permanere nelle sedi perimetrali dell'area d'intervento, un
numero di piante di olivo pari ad almeno il venticinque per cento delle stesse
piante espiantate. Le giovani piante messe a dimora devono essere di specie
autoctone e poste a una distanza minima di cinque metri l'una dall'altra. Nelle
aree di confine del terreno la distanza minima può essere ridotta a non meno di
tre metri.
4. Gli
interventi di miglioramento fondiario sono contenuti nei limiti fissati dalle
linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.";
d) al comma 5 le parole: "e 4" sono soppresse;
e) al comma 7 le parole: "di miglioramento fondiario" sono
sostituite dalle seguenti: "previsti dal comma 1".
Art. 6
(Sostituzione
dell'articolo 6 della l.r. 48/2012)
1. L'articolo 6 della l.r.
48/2012 è sostituito dal seguente:
“Art. 6
(Autorizzazione
potatura straordinaria)
1. Nei
casi di effettiva necessità, i proprietari legittimi o i conduttori muniti di
consenso del proprietario possono eseguire, dopo specifica richiesta
accompagnata da una relazione agronomica prodotta da un tecnico abilitato e
previa autorizzazione del dipartimento competente in materia di agricoltura,
interventi straordinari quali il taglio alla base del tronco (taglio al
ciocco).
2. Sono
vietate forme di potatura di ringiovanimento o di adeguamento alla raccolta
meccanica, che non prevedono la permanenza di ramificazioni principali ovvero
delle ramificazioni attaccate direttamente al fusto e di quelle che si diramano
direttamente da queste. La data di inizio dei lavori di potatura di adeguamento
alla raccolta è comunicata, almeno trenta giorni prima, al dipartimento
competente in materia di agricoltura, unitamente a una relazione tecnica
agronomica che evidenzia la necessità di tale intervento. Il dipartimento,
entro la data comunicata per l’inizio dei lavori, fa pervenire intimazione di
non esecuzione o sospensione della potatura, se rileva, dagli atti in possesso,
la sussistenza di vincoli di qualsiasi natura o che la comunicazione e la
relativa relazione agronomica non contengono le informazioni previste nelle
linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.
3. Per
potature straordinarie superiori a cinquecento piante di olivo che modificano
sostanzialmente la chioma dell'albero è necessario acquisire, preventivamente,
l'autorizzazione regionale da richiedere con le modalità previste nelle linee
guida di cui all'articolo 10, comma 4.
4. Gli
interventi di potatura ordinaria, ovvero che incidono sulle porzioni
periferiche della chioma, o sulla chioma stessa, sono attuabili senza
comunicazione o autorizzazione, in quanto le stesse rientrano tra le operazioni
agronomiche ordinarie.
5. Gli interventi di potatura straordinaria che si
rendono necessari in seguito a incendi o a calamità naturali sono attuabili
previa comunicazione al dipartimento competente in materia di agricoltura,
almeno trenta giorni prima dell'inizio dei lavori, corredata da apposita
relazione e dettagliata documentazione fotografica.".
Art. 7
(Modifiche
dell'articolo 7 della l.r. 48/2012)
1.
All'articolo 7 della l.r. 48/2012 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente:
"1.
I proprietari legittimi o i conduttori muniti di consenso scritto del
proprietario delle piante possono:
a) trapiantare le piante di olivo in altre particelle della stessa
azienda, nell'ambito dei confini regionali;
b) cedere le piante di olivo, con l'obbligo di trapiantarle, a
proprietari di terreni ricadenti nel territorio regionale;
c) cedere le piante di olivo ad aziende vivaistiche regolarmente
autorizzate, ai sensi delle normative vigenti;
d) lavorare in loco le piante con destinazione del materiale legnoso a
scopi energetici o per la filiera della lavorazione del legno.";
b) dopo il comma 6, è inserito il seguente:
"7. I proprietari legittimi o i conduttori muniti di
consenso scritto del proprietario delle piante di olivo possono richiedere al
dipartimento competente in materia di agricoltura, allegando apposita relazione
agronomica che giustifica la richiesta, l'autorizzazione allo spostamento di
piante di olivo sparse, in promiscuità con altre specie arboree specializzate
da frutto che sono d'intralcio alle ordinarie operazioni agronomiche. È
consentito l'espianto di un numero massimo di quindici piante a ettaro, con
obbligo di reimpianto di tutte le piante espiantate all'interno dello stesso
corpo aziendale.".
Art. 8
(Modifiche
dell'articolo 8 della l.r. 48/2012)
1.
Nell'articolo 8 della l.r. 48/2012 sono apportate le
seguenti modifiche:
a) il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Chiunque espianta
alberi di olivo senza avere ottenuto le autorizzazioni o avere effettuato le
comunicazioni previste dalla presente legge, è punito con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma da 500,00 euro a 3.000,00 euro per
ciascuna pianta abbattuta, fino a un massimo di 120.000,00 euro con obbligo,
ove possibile, del reimpianto degli alberi estirpati.";
b) i commi 7, 8 e 9 sono sostituiti dai seguenti:
"7.
Chiunque effettua una potatura straordinaria senza avere effettuato le
comunicazioni o avere ottenuto, ove necessario, le autorizzazioni di cui
all'articolo 6 è punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una
somma da 500,00 euro a 30.000,00 euro.
8.
Chiunque effettua cessioni o spostamenti di piante di olivo senza avere
richiesto e ottenuto le autorizzazioni previste dall'articolo 7 è punito con la
sanzione amministrativa da 500,00 euro a 3.000,00 euro.
9. Le sanzioni di cui ai commi precedenti sono aumentate
del trenta per cento se le violazioni alla disciplina prevista dalla presente
legge si riferiscono a piante di olivo monumentali.".
Art. 9
(Modifiche
dell'articolo 10 della l.r. 48/2012)
1.
All'articolo 10 della l.r.
48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:
a) alla fine del comma 3, dopo la parola: "integrazioni" sono
aggiunte le seguenti: "nonché la deliberazione della Giunta regionale n.
91/2021.";
b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:
"4. La Giunta regionale, con apposita deliberazione,
entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, approva le
linee guida per la presentazione delle domande e per disciplinare l'iter
istruttorio e può delegare all'ARSAC le funzioni che nella presente legge sono
attribuite alla Regione, fatto salvo il potere di indirizzo e di controllo
sulle funzioni delegate.".
Art. 10
(Modifiche
dell'articolo 11 della l.r. 48/2012)
1.
Nella tabella allegata all'articolo 11 della l.r.
48/2012 è inserita la seguente voce tariffaria:
|
Autorizzazione
articolo 4 comma 2 lettera b) - 4 |
29,24 |
300,00 |
Art. 11
(Clausola di
invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico della finanza pubblica.
2. Agli
a1dempimenti disposti dalla presente legge si provvede con le risorse umane,
strumentali e finanziarie già previste a legislazione vigente, assicurando
l'invarianza della spesa per il bilancio della Regione e delle altre
amministrazioni pubbliche interessate.