XIII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 3

 

SEDUTA DI giovedì 27 novembre 2025

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SALVATORE CIRILLO

 

 

Inizio lavori h. 13,31

Fine  lavori h. 15,44

 

Presidenza del presidente Salvatore Cirillo

La seduta inizia alle 13.31

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

DE FRANCESCO Luciana, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sulle donne, risorse fondamentali per la crescita e il futuro della Calabria 

PRESIDENTE

Prima di passare alla trattazione del primo punto all'ordine del giorno, cari colleghi, sento il dovere di condividere con voi una riflessione che riguarda la nostra Calabria, ma interpella tutto il nostro Paese: una donna su tre è vittima di violenza.

Un fenomeno strutturale che continua a manifestarsi non soltanto nelle sue forme tradizionali, ma anche attraverso modalità nuove e insidiose.

Già nel mio ruolo di consigliere regionale ritenni fondamentale presentare una proposta di legge contro ogni forma di discriminazione, una proposta che seguii personalmente in Giunta insieme all'allora vicepresidente Giusy Princi.

Un percorso che, poi, ha portato all'approvazione della legge regionale numero 7 dell'8 marzo 2022. Una norma frutto di un lavoro condiviso.

Con questa legge abbiamo destinato dieci milioni di euro per promuovere la parità di genere e contrastare ogni forma di discriminazione contro le donne, nella consapevolezza che la lotta alla violenza passi necessariamente attraverso l'affermazione dei diritti sociali, economici e professionali.

Ho sempre sostenuto e continuerò a sostenere le associazioni e i centri antiviolenza che, ogni giorno, con dedizione e coraggio, accompagnano, proteggono e supportano le donne.

Questa Presidenza chiede l'aiuto di tutti voi, cari colleghi, per far sì che le donne non siano considerate vittime da tutelare ma risorse fondamentali per la crescita e il futuro della nostra comunità calabrese.

La Calabria ha già dimostrato di saper rimboccare la strada giusta, continuiamo insieme su questo percorso, dovremmo essere la voce di tutte quelle donne che non vengono ascoltate. Grazie.

Comunicazioni - seguito

PRESIDENTE

Dà lettura di un seguito di comunicazioni.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 19/13^ d’Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico”

PRESIDENTE

Passiamo al primo punto all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 19/13^ d'iniziativa d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico”.

Informo l'Aula che in data 25 novembre 2025 il consigliere Pasquale Tridico ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al Protocollo generale in pari data con il numero 22854.

Rammento, inoltre, che ai sensi dell'articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla presa d'atto delle dimissioni possono prendere la parola per non più di cinque minuti il consigliere dimissionario e un relatore per gruppo per dichiarazione di voto. Possono intervenire altri consiglieri solo per dichiarare la difformità del loro voto rispetto a quella del gruppo consiliare a cui appartengono.

Ci sono interventi? Non ci sono interventi, pertanto, procediamo alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle dimissioni del consigliere Tridico.

Invito il Segretario questore a fare la chiama. Grazie.

DE FRANCESCO Luciana, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti: 26; hanno risposto “sì” 26 consiglieri. Pertanto, la presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico è approvata con effetto immediato.

(Hanno risposto sì: Brutto Angelo; Caputo Pierluigi; Chiappetta Piercarlo; Cirillo Salvatore; Crinò Giacomo Pietro; De Caprio Antonio; De Cicco Francesco; De Francesco Luciana; Falcomatà Giuseppe; Ferrari Sergio; Giannetta Domenico; Greco Filomena; Greco Orlandino; Iiriti Daniela; Ionà Emanuele; Laghi Ferdinando; Madeo Rosellina; Occhiuto Roberto; Pietropaolo Filippo; Pitaro Vito; Polimeni Marco; Ranuccio Giuseppe; Rosa Riccardo; Santoianni Elisabetta; Scutellà Elisa; Succurro Rosaria)

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la collega Scutellà. Ne ha facoltà.

SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere l’inserimento all’ordine del giorno, ai sensi dell'articolo 42 del Regolamento interno del Consiglio regionale, a nome mio e dei colleghi consiglieri Ranuccio, Filomena Greco, Rosellina Madeo, De Cicco, Laghi e Falcomatà, l’immediata trattazione della surroga del consigliere Pasquale Tridico al fine di assicurare la piena composizione dell'Assemblea regionale. 

PRESIDENTE

Grazie, collega Scutellà.  

Pongo in votazione la proposta di inserimento all'ordine del giorno della proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ che è approvata.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Pasquale Tridico”

PRESIDENTE

Procediamo, quindi, con la proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Pasquale Tridico”.

Nella seduta odierna questa Assemblea ha preso atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico, procediamo ai sensi dell'articolo 26, comma 5, del Regolamento interno alla relativa surroga.

Visto il verbale dell’ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d’Appello di Catanzaro, paragrafo 10, è accertato che il signor Pasquale Tridico, ai sensi dell’articolo 5, comma1, della legge costituzionale 22 novembre 1999 numero 1, era stato eletto consigliere regionale in quanto candidato Presidente della lista regionale avente la seconda cifra elettorale che aveva ricevuto nella regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato eletto presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno Movimento 5 Stelle 2050 nella circoscrizione elettorale centro, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato Presidente, Tridico.

Constatato che il seggio attribuito al consigliere dimissionario Tridico, secondo quanto riportato nel paragrafo 10 del verbale dell'ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, è stato sottratto al gruppo di lista circoscrizionale avente il contrassegno Movimento 5 Stelle 2050 e in particolare alla lista numero 11 della circoscrizione elettorale centro.

Visto il verbale dell'ufficio centrale circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Catanzaro, paragrafo 15, è accertato che nella lista numero 11, avente il contrassegno Movimento 5 Stelle 2050, l'ordine dei candidati in base ai voti riportati è il seguente: numero 1 Barbuto Elisabetta Maria, tenuto conto che, come riportato nel suddetto paragrafo 15 del verbale d'ufficio centrale della circoscrizione elettorale centro presso il Tribunale di Catanzaro, il primo candidato della lista numero 11, avente il contrassegno Movimento 5 Stelle 2050, è la signora Barbuto Elisabetta Maria con cifra individuale pari a 2097.

Pertanto, per le motivazioni in premessa, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 20/13^ nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva) 

(È riportata in Allegati)

 

Invito, pertanto, la consigliera Barbuto a prendere posto in Aula.

 

(La neoconsigliera Barbuto prende posto tra i banchi della minoranza)

 

Benvenuta, consigliera.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 18/13^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria” 

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 18/13^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria”.

Cedo la parola alla relatrice, la consigliera De Francesco. Grazie.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri, assessori, Presidente della Giunta.

Ritengo doveroso, in apertura, ringraziare gli uffici del Consiglio regionale, i dirigenti e tutto il personale per il supporto garantito nella redazione del documento. Parliamo di un lavoro accurato che ha accompagnato l'intero percorso.

Voglio precisare, inoltre, che questo documento è stato discusso e approvato in sede di Ufficio di Presidenza, dunque, colleghi, portiamo all'attenzione dell'Aula le variazioni al bilancio di previsione 2025-2027 del Consiglio regionale. Si tratta di un passaggio necessario per allineare il nostro bilancio alle esigenze emerse negli ultimi mesi e alle previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento della Regione.

Come sapete il nostro bilancio è stato approvato a dicembre dello scorso anno e poi aggiornato dopo l'approvazione del Rendiconto 2024 con l'assestamento di agosto. Nel frattempo, però, alcune circostanze ci hanno imposto di intervenire nuovamente. Il punto più rilevante riguarda l'utilizzo di una parte dell'avanzo di amministrazione del 2024 destinato agli investimenti. Parliamo di 10.574.000 euro, risorse che abbiamo dovuto stanziare per la ricostruzione dell'auditorium Calipari e delle aree di pertinenza del Consiglio regionale. Questi lavori erano stati inizialmente programmati con i fondi del POC Calabria 2021-2027, la cui assegnazione da parte del CIPES era attesa per marzo 2025. Lo slittamento di quelle risorse ci avrebbe bloccato, creando un ritardo non più sostenibile su un intervento importante non solo sul piano logistico ma anche simbolico e funzionale per l'attività del Consiglio, per questo l'Ufficio di Presidenza ha deciso di utilizzare una quota dell'avanzo 2024 destinato agli investimenti.

In sede di approvazione del disegno di legge di assestamento del bilancio della Giunta regionale, la Giunta ha deciso di finanziare direttamente la spesa per la ricostruzione dell'auditorium Calipari con parte del risultato di amministrazione 2024 destinato agli investimenti, autorizzando per il 2025 la spesa di 10.574.066,64 euro; oggi adeguiamo, formalmente, il bilancio del Consiglio regionale a questa scelta, riportando la valorizzazione sia in entrata sia in uscita. Contemporaneamente restituiamo alla Regione la parte dell'avanzo prevista dalla legge di bilancio regionale. L'allegato A riporta nel dettaglio le variazioni, mentre l'allegato B certifica che, nonostante le modifiche, l'equilibrio del bilancio per tutto il triennio 2025-2027 è pienamente garantito.

È un'operazione che ha un duplice significato: da un lato permette di non fermare un'opera strategica per il Consiglio regionale e, dall'altro, conferma la capacità dell'istituzione di mantenere equilibri, trasparenza e coerenza nella gestione delle risorse.

Sulla delibera che presentiamo oggi all'Aula per l'approvazione definitiva, il Collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole. A seguito dell'approvazione, il direttore generale potrà procedere alle variazioni del bilancio gestionale.

In sintesi, interveniamo in modo responsabile per garantire la continuità di un investimento necessario senza alterare gli equilibri del bilancio e nel pieno rispetto delle norme contabili. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera De Francesco. Ci sono interventi?

Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo soltanto per chiedere qualche informazione, atteso che non abbiamo avuto, almeno io non ho avuto, la possibilità di approfondire meglio il punto.

Premesso che, ovviamente, è una buona notizia - lo condividevamo anche con i colleghi - il fatto che si proceda finalmente alla riqualificazione della Sala Calipari dopo il brutto episodio che, per fortuna, non ha portato conseguenze di nessun tipo alle persone, atteso che, se non sbaglio, è successo durante la pandemia, durante il lockdown, vado un po' a memoria. Quindi, già preannuncio il voto favorevole da parte mia e da parte del gruppo rispetto a questo provvedimento, perché è una cosa positiva per la città ed è giusto che noi ci determiniamo in questo senso.

Tuttavia, volevo capire perché sono passati 5 anni prima dell'arrivo in Consiglio di questo provvedimento. Cosa è successo in questi 5 anni? Ricordo, infatti, che in quella fase, mi pare sin da subito, i vari governi regionali avevano preso atto dell'importanza di restituire non soltanto al Consiglio, ma alla città di Reggio Calabria, un luogo e un presidio di cultura, di socialità, un punto di riferimento per tantissime associazioni della nostra città, anche per tante scuole, perché ricordo quell'Aula molto ricca e fervente di attività.

Volevo capire cosa è successo in questi 5 anni. Volevo capire anche tecnicamente - non so se qualcuno ce lo possa spiegare in maniera più puntuale - come avviene questo passaggio di risorse se non erano state stanziate prima, se sono risorse diverse. Dove vanno a essere presi questi 10 milioni di euro e cosa è successo in questi 5 anni per farci arrivare oggi, 27 novembre, a portare questo provvedimento in Consiglio regionale dopo, se non sbaglio, tre diverse legislature che si sono succedute nell'arco di questo tempo? Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, collega Falcomatà.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Buon pomeriggio, colleghe e colleghi. Era il 31 luglio del 2020 quando crollò il tetto dell'Aula Calipari e per tutta la Regione, per la città di Reggio è stata un'evenienza drammatica e una ferita a tutt'oggi aperta.

Apro e chiudo la parentesi per rispondere al collega Falcomatà e poi proseguirò verso quello che è il mio intervento: ci arriviamo dopo 5 anni perché per il crollo della sala Calipari c'è stata una lunga indagine e, quindi, dopo l'indagine abbiamo potuto poi trovare e mettere da parte le somme per la ricostruzione della stessa. Come al solito, guardo il bicchiere mezzo pieno e non mezzo vuoto, perché oggi stiamo facendo un’operazione di ricucitura chirurgica per quella ferita, che è stata aperta il 31 luglio del 2020, proprio per riportare all'interno del contesto del Consiglio regionale uno spazio che è stato importante per tutti noi, uno spazio e un simbolo di cultura per la città di Reggio e per l'intera Regione. Io stesso sono stato promotore di eventi importanti con migliaia di persone e vengono i brividi solo a pensare che in molte occasioni come quelle sarebbe potuto succedere un dramma.

Ma, come dicevo, la cosa importante è che oggi finalmente abbiamo una ripartenza, c'è un nuovo inizio, un segnale importante in questa nuova legislatura che pone attenzione in maniera particolare quell'auditorium, che è stato fucina di iniziative importanti, ma che, soprattutto, sarà ancora una volta l'emblema di una Calabria che crede e investe in maniera particolare nella cultura.

Sono, quindi, felice e orgoglioso oggi, come capogruppo di Forza Italia, di fare un plauso alla Giunta che ha messo a disposizione queste somme per la ricostruzione della sala Calipari. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta. Non ci sono richieste di intervento.

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire la consigliera Greco Filomena. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista-Italia Viva)

Grazie, Presidente.

Non ho capito sinceramente che fine hanno fatto i Fondi POC di questa variazione. Sono contenta che si dia mano alla ricostruzione di questa opera, importante non soltanto per la città di Reggio ma anche per il Consiglio, ma per la variazione in senso tecnico dichiaro il mio voto contrario. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco.

Andiamo avanti.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 8/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”

PRESIDENTE

Punto tre, la proposta di legge numero 8/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”. Cedo la parola al relatore, la collega consigliera De Francesco, per illustrare il provvedimento. Grazie.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie a lei, signor Presidente. Prima di entrare nel merito della relazione di assestamento del bilancio di previsione, desidero ringraziare sentitamente la Giunta regionale, l'assessore al bilancio, il Dipartimento bilancio guidato con competenza dal dottor De Cello e tutto il personale che ha lavorato con grande professionalità alla predisposizione di questo provvedimento.

Parliamo di un lavoro complesso, altamente tecnico, fatto di ricostruzioni puntuali, di verifiche, di controlli, di allineamenti contabili che sono indispensabili per restituire a questo Consiglio un quadro chiaro sul quale poter svolgere appieno le nostre funzioni. Ed è proprio grazie a questo lavoro attento e qualificato che oggi possiamo disporre di una manovra di assestamento solida e rispettosa delle norme contabili.

Detto questo, mi avvio alla lettura della relazione.

Con il provvedimento in esame, approvato con deliberazione di Giunta regionale numero 569/2025, redatto dopo il positivo giudizio di parifica da parte della Corte dei conti sul Rendiconto generale dell'anno 2024, sono state determinate le definitive risultanze contabili. Il bilancio di assestamento è lo strumento giuridico contabile con il quale la Giunta prende atto delle risultanze della gestione dell'esercizio 2024 e propone le variazioni di bilancio necessarie a modificare il valore presunto dei residui, del fondo pluriennale vincolato, del fondo cassa e del risultato di amministrazione, al fine di renderli conformi a quelli definitivamente determinati con il Rendiconto generale dell'anno 2024, approvato dalla Giunta regionale e successivamente dal Consiglio regionale nella scorsa seduta del 20 novembre.

Inoltre, attraverso la medesima proposta di legge, l'Organo di governo propone una serie di variazioni tese a rafforzare gli equilibri di bilancio, nonché a garantire la copertura finanziaria di spese di carattere obbligatorio, il necessario adeguamento di alcuni stanziamenti carenti in sede di predisposizione del bilancio 2025-2027 e a soddisfare alcune esigenze provenienti dalle diverse Strutture regionali effettuabili unicamente con legge.

In particolare, la manovra di assestamento per l'annualità 2025 ammonta complessivamente a 79,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda la manovra di assestamento dell'entrata, questa vale, come detto, complessivamente 79,4 milioni di euro, e nel dettaglio è costituita dalle seguenti voci:

- euro 52.783.368,08 derivanti dall'applicazione della parte disponibile del risultato di amministrazione risultante dal Rendiconto generale dell'anno 2024;

- euro 2.060.233,34 relativi all'applicazione della quota accantonata del risultato di amministrazione con riferimento al Fondo per le passività potenziali di parte capitale;

- euro 373.857,92 derivanti da maggiori entrate dell'anno 2025 afferenti ai crediti vantati nei confronti di SORICAL S.p.a. per canoni di concessione di derivazione di acque pubbliche relativi all'anno 2024;

 - euro 2.923.732,90 quali maggiori entrate registrate per l'anno 2025 inerenti alla reimputazione di crediti vantati dalla Regione e soggetti a rateizzazione negli esercizi in cui sono esigibili. Tali entrate sono in ogni caso neutralizzate, nel senso che non producono effetti espansivi di spesa poiché i relativi importi sono accantonati a Fondo crediti di dubbia esigibilità;

- euro 53.344,58 riferiti a minori entrate derivanti dalla revisione dei piani di ammortamento di rateizzazione dei crediti vantati nei confronti dei Comuni con riferimento al servizio dei rifiuti;

- infine, si registrano entrate connesse alle registrazioni contabili resesi obbligatorie, ai sensi del paragrafo 5.5 dell'allegato 4/2 al decreto-legge 118/2011.

Per quanto riguarda la spesa, la maggior parte di essa riguarda la realizzazione di interventi necessari a garantire gli equilibri di bilancio, i nuovi investimenti, l'integrale estinzione di prestiti, le spese “una tantum” destinate a razionalizzare la gestione delle risorse e a ridurre le criticità a carico del bilancio regionale. Oltre a ciò, grazie alla manovra di cui trattasi, vengono risolte le problematiche emerse nel corso della circolarizzazione debiti/crediti tra la Regione e le società partecipate, e quelle connesse al soddisfacimento dei maggiori fabbisogni emersi nell'anno 2025.

Per raggiungere questo obiettivo sono state utilizzate, nel rigoroso rispetto delle disposizioni di legge, le risorse derivanti dall'avanzo libero, dall'avanzo accantonato, nonché dalle riduzioni di spese finanziate con risorse autonome.

In tale contesto è utile richiamare alcuni interventi particolarmente significativi resi possibili dall'assestamento, fra cui:

- il rilevante stanziamento di 17,8 milioni di euro, destinato al potenziamento del sistema ospedaliero regionale, volto al miglioramento delle strutture e dei servizi sanitari;

- l'incremento delle risorse destinate al diritto allo studio, pari a quasi 3 milioni di euro, per sostenere borse di studio, servizi educativi e misure di supporto agli studenti calabresi;

- lo stanziamento di 9.121.000,00 euro destinato all'estinzione integrale del prestito garantito dalla Regione in favore dei Consorzi subentrati al Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle Crati a seguito della loro acclarata insolvenza;

- una dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro in favore del Consorzio unico di bonifica finalizzata a garantirne la gestione ordinaria e il mantenimento dei servizi essenziali.

Il progetto di legge si compone di 11 articoli nei quali viene dettagliata la manovra di assestamento.

Comunico che il Collegio dei Revisori dei conti ha trasmesso il parere favorevole al provvedimento.

Ciò premesso, sottopongo all'Aula l'esame della proposta di legge in oggetto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega De Francesco. Ha chiesto di intervenire la collega Madeo. Ne ha facoltà.

MADEO Rosellina (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Un saluto al presidente Occhiuto e alla sua Giunta, al Segretario generale e ai dipendenti che ci assistono a questi lavori.

Permettetemi in premessa un ringraziamento all'onorevole Tridico, per il lavoro fin qui svolto che ha accompagnato questa grande coalizione di centrosinistra e l'ha guidata nelle recenti consultazioni regionali, e che sono certa che ben svolgerà il suo ruolo all'interno del Parlamento Europeo e anche da lì darà un contributo che non sarà solamente ideologico ma che ci darà una mano e darà una mano anche a questa Giunta regionale alla quale chiedo di tener conto che c'è lì un uomo delle istituzioni che ha dimostrato di amare molto questa Regione e che anche da lì potrà fare molto.

Un benvenuto e un augurio di buon lavoro alla collega Barbuto da parte mia e di tutto il gruppo del Partito democratico.

Allora, ci ritroviamo nuovamente ad assolvere, in questa terza seduta di Consiglio regionale, ad un obbligo di legge che è, appunto, quello di esprimerci sull'assestamento del bilancio di previsione. Chiaramente lo facciamo, purtroppo, senza aver avuto la possibilità di parlarne all'interno delle Commissioni consiliari, ma so bene che, quando obblighi di legge lo impongono, anche questo obbligo – è ovvio - sarebbe stato assolto così, senza la possibilità di un vero confronto all'interno delle Commissioni.

Quindi, presidente Cirillo è a lei che mi rivolgo, chiedendo che siano istituite al più presto le Commissioni consiliari in maniera tale da permetterci di svolgere il ruolo per il quale siamo stati chiamati e per poter vedere effettivamente i numeri, quelli che sono gli atti posti in essere dalla Giunta, ed esercitare, quindi, anche la nostra funzione di controllo.

Chiaramente, rispetto alla quadratura dei numeri, non mi sorprende che tutto sia assolutamente perfetto, perché sarebbe strano se ci fossero dei numeri che non collimano perfettamente rispetto a quelle che sono delle caselle che devono essere necessariamente riempite. Però, in effetti, il bilancio di previsione, Presidente, è un documento politico vero e proprio perché rispetta quelle che sono le priorità: “Dimmi dove spendi e ti dirò chi sei”.

Sì, assolutamente! In questa visione di prospettiva, vorrei sottolineare come c'è effettivamente l'esigenza di implementare delle misure reali che possano in qualche modo favorire l'occupazione.

Mi è piaciuto come, in premessa, il presidente Cirillo abbia ricordato che due giorni fa abbiamo celebrato la “Giornata internazionale della lotta alla violenza di genere” che ci vede tutti quanti Uniti in quello che è un vero e proprio problema, non più emergenziale ma strutturale, non solo della nostra Regione, ma anche del nostro Paese. E quanti di noi e quante di noi hanno lavorato e lavorano per l'affermazione della piena parità di genere sanno che, esattamente, questo passa attraverso, purtroppo, anche il bisogno di lavoro e la necessità di implementare l'occupazione femminile; se è vero è stata registrata una crescita dell'occupazione ancora ci troviamo con un gap troppo importante tra la nostra regione e le altre regioni d'Italia. Per cui, io credo che ci sia il dovere di incentivare in qualche modo l'occupazione femminile, attraverso delle misure che possano essere all'attenzione di questo governo regionale.

Un'altra cosa, Presidente, che io mi sento di sottolineare è che in questi anni ho sempre spesso sentito parlare nelle campagne elettorali di filiera politico istituzionale. Questa cosa non mi ha mai particolarmente appassionata, perché credo che le Istituzioni debbano essere libere e l'Istituzione nazionale deve poter essere amica delle Istituzioni locali, indipendentemente da qual è il colore politico. Però, visto che ci troviamo in un momento in cui il Governo nazionale è sicuramente un governo amico di questo governo regionale, credo che dobbiamo utilizzare, che lei debba utilizzare anche questa vicinanza politica per risolvere delle questioni rispetto alle quali c'è necessità dell'intervento nazionale. Mi riferisco, per esempio, ad una questione che sta a cuore a tutta la Calabria e che riguarda chiaramente i TIS, i tirocinanti di inclusione sociale. Credo che il governo in qualche modo ci debba dare delle risposte e possa dare dei fondi maggiori che, in qualche modo, possano cercare di risolvere questa problematica che attanaglia tantissime famiglie e che ha e avrà un riverbero sul bilancio regionale. È chiaramente più semplice un bilancio regionale in cui le persone stanno bene, in cui una popolazione sta bene e ci sarà, conseguentemente, una maggiore possibilità di pagare le tasse e una minore possibilità di entrare in affanno perché ci sarà meno necessità di spese nel welfare e nel sociale.

Rispetto alla questione dei TIS, so che siamo fuori dall'argomentazione, però si tratta di un ragionamento politico più ampio: credo che sia anche necessario fare chiarezza sui numeri, per sapere in quanti verranno effettivamente assunti dai Comuni che - lo sappiamo - sono in difficoltà economiche. Quanto durerà effettivamente, invece, il periodo di formazione di coloro che non saranno assunti nei Comuni?

È chiaro ed è triste che qui in Calabria ci troviamo sempre anche a parlare del problema dell’occupazione; però, il problema dell'occupazione e della necessità di favorire questa occupazione credo che sarà la “madre” di tutti i problemi, perché chiunque di noi credo abbia a che fare giornalmente con problemi e con persone che hanno difficoltà non ad arrivare a fine mese, ma concretamente a iniziarlo quel mese.

Credo che questo sia un momento particolare in cui la possibilità di un dialogo con il Governo nazionale ci potrà portare ad avere una soluzione rispetto a queste problematiche dei lavoratori e rispetto alla necessità e al bisogno di occupazione che c'è in Calabria che non potrà - non può assolutamente più - attendere.

Questo potrebbe anche risolvere, presidente Cirillo, quel problema annoso delle donne che continuano ad essere vittime di violenza perché - bene le leggi, bene la prevenzione, bene tutto - sappiamo che è assolutamente necessario partire da una autonomia finanziaria che permette alle donne di liberarsi anche dalle situazioni di violenza.

E noi tutti insieme - chi ha ovviamente la possibilità di governare più degli altri - dobbiamo fare in modo che questo possa essere non semplicemente un vessillo da agitare, ma una realtà concreta da portare avanti. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, collega. Non ci sono altre richieste di intervento.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il collega Ranuccio. Ne ha facoltà.

RANUCCIO Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente, appunto, per dichiarazione di voto. Un saluto innanzitutto a lei, ai colleghi consiglieri tutti, al Presidente della Giunta, agli Assessori e a chi ci segue. Un benvenuto alla collega Barbuto che saprà dare il suo autorevole contributo e un saluto e ringraziamento - è stato già fatto - al collega Tridico, sia per quanto e per come si è speso in una generosa campagna elettorale, sia anche per la scelta che ha fatto e che condivido perché credo che - potrà sembrare paradossale - per la Calabria, per l'Italia tutta, il suo apporto dagli scranni di Bruxelles possa essere ancor più determinante.

Venendo al punto all'ordine del giorno che ci impegna, Presidente, solitamente - sarà un difetto che ci portiamo dietro noi amministratori locali - entro fine novembre nei Comuni siamo abituati ad approvare le ultime variazioni di bilancio che qui sono l'assestamento. Essendo, appunto, quasi alla fine dell'anno, non dico che mi sarei aspettato i botti finali, i fuochi d'artificio, ma almeno qualche misura e qualche investimento che desse l'idea di quella che è la prospettiva, la visione del governo regionale. E, invece, ci troviamo costretti ad approvare, voi ovviamente, - il nostro sarà un voto contrario - una manovra che non ha pressoché alcuna visione, alcun investimento programmatico che porti beneficio o che investa nel sociale, nel settore delle politiche culturali, nel welfare, come ben accennava la collega Madeo; di fatto approverete un documento contabile che si limita a recepire quelle che sono tutte le prescrizioni che provengono dai giudici contabili della Corte dei conti, per esempio nel giudizio di parifica sul rendiconto 2024. Quindi, non c'è una visione, c'è invece la necessità di mettere delle pezze a dei buchi di bilancio, in gran parte dovuti a debiti fuori bilancio. Addirittura, vengono usati quasi 53 milioni di euro, per l'esattezza 52,7 milioni di euro, per coprire i debiti fuori bilancio, rispetto alla cui genesi ci sarebbe da interrogarsi o, meglio ancora, ci sarebbe da interrogarsi rispetto alla capacità che questo governo regionale in questi anni ha saputo mettere in campo per evitare di ritrovarsi, poi, negli anni, costretto a darvi copertura. Poco o nulla è stato fatto.

Si stanziano delle risorse importanti per i contenziosi strutturali cronici e critici nel settore sanitario.

L'interrogativo che, per esempio, mi viene da porre è: se non ci fosse stato l'avanzo, come avremmo coperto noi questi debiti fuori bilancio? E, in futuro, se non dovesse esserci ancora la disponibilità di disporre dell'avanzo, come si farà a dare copertura?

È una manovra che non solo ha poco di prospettiva, non ha alcuno slancio a produrre degli investimenti, ma è addirittura frammentaria perché ci sono dei piccoli interventi, dei micro capitoli che vengono rimpinguati o dimezzati nel campo del diritto allo studio, rispetto a cui, come ho accennato nella prima seduta di Consiglio, mi riservo - qualche secondo e concludo - di presentare una proposta di legge, una mozione per impegnare anche il governo regionale o nazionale per abbassare la soglia e allargare la platea di chi può usufruire dei libri di testo.

Vado alla conclusione: una manovra frammentata, uno stralcio importante, caro Presidente, 2 miliardi di euro, che interessa residui attivi e passivi, una manovra - e vado veramente a concludere - che non introduce alcuna riforma, non proietta nel futuro la Regione con investimenti seri e mirati, non migliora la capacità di spesa, non risolve le problematiche afferenti ai debiti fuori bilancio; una manovra che insegue le criticità e le emergenze e non dà alcuna prospettiva di sviluppo.

Speriamo di poterci ravvedere poi in quello che sarà il prossimo bilancio di previsione.

Per questi motivi, ovviamente, voterò e voteremo in maniera contraria.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ranuccio. Ha chiesto di intervenire il collega Orlandino Greco per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà. Mi raccomando di contenere l’intervento nei tre minuti.

GRECO Orlandino (Lega Salvini Calabria)

Anche meno. Intanto saluto favorevolmente questo assestamento di bilancio perché possiamo dire che c'è stato un avanzo di amministrazione e condividiamo la scelta che ha fatto la Giunta di destinare questo avanzo a interventi importanti in materia di sanità, in materia di infrastrutture. Non entro nel merito della questione, però, per regolamentare un attimo il dibattito, caro Presidente, voglio precisare che assestamento di bilancio significa individuare l'argomento in modo preciso e sull'assestamento di bilancio, sui capitoli di spesa fare le giuste o condivisibili valutazioni. Se il Consiglio diventa un momento in cui si parla dei massimi sistemi e si parte dal parlare dei TIS per finire alla violenza di genere, capite bene che quello che noi scriviamo sull'assestamento di bilancio non è più pertinente. Allora il mio vuole essere un invito: non si deve per forza parlare in questo civico consesso, ma bisogna avere rispetto di chi ascolta, attenendosi al punto all'ordine del giorno.

Chiudo, ribadendo il voto favorevole all'assestamento di bilancio.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Ha chiesto di intervenire il collega Polimeni. Ne ha facoltà.

POLIMENI Marco (Forza Italia)

L'occasione, intanto, è gradita per dare il benvenuto e gli auguri alla neo-collega Barbuto, certo che saprà svolgere ottimamente il suo ruolo di consigliere di opposizione.

Aggiungo una piccola postilla, accogliendo favorevolmente l'invito del collega Greco che ritengo puntuale: ovviamente capita - tutti noi abbiamo esperienza - che ci siano punti all'ordine del giorno in cui il dibattito politico è più normale che si sviluppi e punti all'ordine del giorno in cui, probabilmente, restare sul tema e confrontarsi sui tecnicismi e sui contenuti inerenti la pratica in discussione, non v'è dubbio, possa essere più corretto proceduralmente per ordine dei lavori. Siamo noi consiglieri che dobbiamo nella nostra auto organizzazione lasciare sì che avvenga. Però è vero, – il collega Greco, mi consentirà - qualche spunto di riflessione la collega Madeo lo ha dato e, per onore di cronaca e anche di chi ci ascolta, come la stampa, è giusto che qualcosa in più si dica. Condivido il tema delle Commissioni. Probabilmente, anzi sicuramente, snocciolare questi temi in Commissione è probabilmente il punto di incontro, da quanto diceva la consigliera Madeo, da quanto diceva la consigliera Filomena Greco, perché, approfondire in quella sede delle tematiche che hanno appunto natura più tecnica, non v'è dubbio che può aiutare anche il percorso del dibattito in Consiglio. Però, è ovvio che, laddove ci si trova, come in questo caso, di fronte a degli obblighi normativi - ricordiamo che solo 15 giorni fa si è insediato l'Ufficio di presidenza e in questo lasso di tempo si sono svolte tre sedute di Consiglio regionale - e a un tempo ristretto, non possiamo nemmeno pretendere che ci sia una celerità assoluta e, comunque, non potevamo aspettare che la pratica all'ordine del giorno venisse posposta rispetto all'organizzazione delle Commissioni che, però, concordo, è un'esigenza da portare avanti nel breve periodo.

Sempre per quello stesso onere di chiarezza che dobbiamo avere anche nei confronti di chi ci ascolta da casa e di chi ci segue sulla stampa, presidente Occhiuto, voglio dire sui TIS che, dopo 30 anni di immobilismo, qualcosa si è mossa e quello che è stato fatto dai nostri parlamentari e, soprattutto, dalla guida autorevole del presidente Occhiuto è sotto gli occhi di tutti. Per 30 anni ci sono state lamentele, piagnistei e chiacchiere, e finalmente qualcosa di concreto è stato portato a casa. È un approccio che questo governo regionale ha avuto su tutte le vertenze del lavoro. Non è da sottovalutare e nemmeno da dimenticare la vertenza Abramo in cui finalmente si è arrivati a soluzione, con una soluzione virtuosa e che si è poi rivelata utile anche ai lavoratori e alla Pubblica amministrazione che beneficia e sta beneficiando di quel tipo di percorso.

Presidente, cari colleghi, amici della Giunta, è sbagliato non evidenziare che nell'ultima seduta di Giunta del 24 novembre un segnale di attenzione lo avete dato anche su quel percorso dei TIS attualmente non piazzati nei Comuni. Ricordiamo a tutti, infatti, che la procedura relativa al numero di TIS che si potesse assumere in ogni comune l'hanno determinata i Comuni stessi, guardando all'interno dei loro bilanci e valutando, insieme a questo, come si potesse sviluppare il ragionamento aderendo a una piattaforma. E, quindi, se ogni Comune poteva avere 10 TIS da dover organizzare, sono stati i Comuni autodeterminandosi a dire “Posso assumermi la responsabilità di 5”. E il segnale che è venuto dalla Giunta è andato proprio nella direzione di quegli altri TIS che evidentemente non avrebbero trovato spazio o che avrebbero rischiato di non trovare spazio nei loro Comuni.

Perciò saluto favorevolmente questo tipo di azione e va bene comunque quanto ha detto la collega Madeo, perché è una tematica a cui tutti teniamo tanto; è una tematica su cui dobbiamo rivolgere l'attenzione massima e sono convinto che la Giunta regionale lo farà. Per quanto riguarda la pratica, ovviamente, il voto è favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Vorrei rassicurare i colleghi di maggioranza e minoranza che abbiamo in programma una Conferenza dei capigruppo il 5 dicembre e all'ordine del giorno si parlerà delle Commissioni. Grazie.

Ha chiesto di intervenire la collega Scutellà. Ne ha facoltà.

SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.

Prima di entrare nel merito, vorrei sottolineare alcune cose con buona pace del collega Orlandino Greco. Innanzitutto, volevo dare il benvenuto alla collega Elisabetta Barbuto, che conosco personalmente e sono sicura che potrà dare un contributo valido all'interno di questo Consiglio regionale. Vorrei salutare l’onorevole Pasquale Tridico che è stato un punto di riferimento per tutti noi opposizione e che sono sicura che continuerà a svolgere il suo lavoro a Bruxelles, sempre con un occhio in favore alla Calabria. Dopodiché, vorrei evidenziare come la mancata composizione delle Commissioni, possa, questa assenza che ancora appunto sussiste, inficiare i lavori dell'Assemblea stessa. Se noi oggi avessimo parlato nelle Commissioni di questo provvedimento, avremo sicuramente - convenite con me - fatto un discorso differente. Entrando nel merito, sottolineo quello che all'interno di questo documento è un'assenza: ancora rimane debole quello il tema della sanità, quello dei trasporti e delle infrastrutture che si collegano tra di loro quando si parla di migrazione sanitaria, perché ancora la nostra regione soffre tanto di questi dati.

Prima si parlava dei TIS. Con buona pace dei colleghi di maggioranza - a qualcuno non piace se parliamo di questo - volevo dire che oltre ad aver presentato un'interrogazione su questo tema, sinceramente, parlando con le persone interessate a questa tematica non riscontro in loro una soddisfazione, una felicità per quello che è stato fatto. Quindi, sì, sicuramente qualcosa è stato fatto, ma oggi personalmente ho presentato un'interrogazione per incrementare il lavoro che è stato fatto e dire: “Attenzione, è stato iniziato un qualcosa, però non tutte le persone hanno potuto beneficiare, quindi, facciamo qualcosa per far sì che tutti possano esser soddisfatti di questa iniziativa”. L'opposizione, come diceva il presidente Occhiuto nella scorsa seduta di Assemblea, sicuramente deve essere costruttiva. E questa è un'opposizione costruttiva. Nessuno vi sta dicendo che è stato fatto del male. Vi stiamo dicendo semplicemente di integrare con il nostro aiuto quello che avete fatto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Scutellà. Ha chiesto di intervenire il consigliere Brutto. Ne ha facoltà.

BRUTTO Angelo (Fratelli d'Italia)

Mi sarei aspettato un plauso da parte della minoranza e da parte di questo Consiglio; c'è un avanzo di amministrazione ed una notizia importante che la Regione Calabria ha un avanzo, rispetto a tante altre Regioni che non lo hanno. Questo ha consentito a questa Regione, dopo la chiusura del bilancio 2024, oggi di utilizzare queste risorse e lo fa grazie alla competenza del Dipartimento bilancio, con la guida autorevole dell'assessore, del direttore generale e di tutti i dirigenti che lavorano ogni giorno alla buona riuscita dell'attività amministrativa della Regione. Ma c'è anche una politica che è guidata dal governatore Occhiuto, che è responsabile perché fa un avanzo di amministrazione e oggi lo destina agli ospedali, al turismo, alle infrastrutture e, soprattutto, anche a degli investimenti che fa il Consiglio regionale. Rispetto a preferire la spesa corrente e i debiti fuori bilancio, si destinano agli investimenti. Questo è prescritto per legge, ma lo fa perché c'è un governo responsabile.

Affronteremo fra qualche giorno nel bilancio di previsione quello di cui la minoranza ha parlato. Lì ci sarà la visione di questo secondo tempo del governo Occhiuto e lì parleremo degli investimenti, di tutto quello che sarà necessario fare per la Calabria e i calabresi. Dire che non si è investito sulla sanità, quando, su 52 milioni di euro della manovra che oggi commentiamo, 17 sono destinati alla sanità, mi sembra non vero.

Sui TIS: è paradossale che proprio questa minoranza, i figli di questi partiti che oggi sono rappresentati in minoranza, parlino di TIS. Hanno governato la nazione, hanno governato la Regione. Nessuno si è mai occupato di queste persone che hanno rischiato di essere invisibili. Noi abbiamo fatto dei bandi, attraverso i Comuni, per stabilizzarli; i Comuni sono stati responsabilizzati e stanno ultimando le procedure per i lavoratori, necessari e sostenibili rispetto alle loro capacità di bilancio, rispetto ai PIAO approvati. Siamo intervenuti per chi rimarrà fuori con un periodo di formazione, di arricchimento delle competenze di ulteriori sei mesi. Stiamo lavorando con la delegazione parlamentare del mio partito, ma di tutti i partiti del centrodestra, per chiudere definitivamente questa storia triste della Calabria.

PRESIDENTE

Grazie collega.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Rosa. Ne ha facoltà.

ROSA Riccardo (Noi Moderati)

Grazie, Presidente. Esprimo il voto favorevole su questo assestamento da parte del nostro Gruppo, Noi moderati, e tengo solo a rilevare una circostanza: nella proposta legge all'articolo 3 si elencano gli investimenti previsti da questo assestamento di bilancio, quindi, essendo oggi l'ordine del giorno destinato ad un assestamento e non a un previsionale di bilancio o a un consuntivo di bilancio, non comprendo perché l'opposizione abbia fatto riferimento più a linee programmatiche e non al contenuto dell’all'artico 3 della proposta di legge; cioè: se è sbagliata la proposta di legge, ci può essere una discussione, ma andare a parlare dei TIS, della violenza di genere e di altre tematiche che non sono oggetto della proposta di legge lo ritengo fuorviante. Fuorviante anche perché con riferimento ai TIS, non più tardi della scorsa seduta di Consiglio, è stato detto  dal presidente Occhiuto nelle dichiarazioni programmatiche stesse che non sarà dimenticato nessuno dei TIS, che saranno stabilizzati tutti e che non ci saranno figli, figliastri, figli di serie A e figli di serie B; quindi, quando si toccano determinate tematiche che hanno a che fare con il lavoro, con la stabilità, con il precariato, con l'economia delle famiglie calabresi, bisogna essere corretti e bisogna dire quello che è: c'è un impegno politico del centrodestra e di questa amministrazione per stabilizzare i TIS e non si può negare l'evidenza parlando di assestamento di bilancio.

PRESIDENTE

Grazie, collega Rosa. Ha chiesto di intervenire il collega Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Non volevo intervenire, ma sono stato stimolato dai colleghi della maggioranza. Intanto, Presidente, mi dispiace dover ascoltare dal collega Orlandino Greco che non si può parlare in quest'Aula di argomenti diversi, rispetto a quelli inseriti all'ordine del giorno, in particolare anche con riferimento al tema della violenza di genere, se non altro perché ne ha parlato lei in apertura; quindi, non so se c'è una scarsa comunicazione tra di voi, ma, al di là di questo, è evidente che non si può fermare la discussione, rispetto ad argomenti che sono di straordinaria attualità, soprattutto nella misura in cui questo tipo di argomenti hanno vissuto nelle ultime ore, negli ultimi giorni, la loro giornata nazionale di riflessione e di approfondimento, ma soprattutto la chiamata in causa delle Istituzioni, rispetto a quanto di più ancora si possa e si debba fare su questo argomento.

Faccio soltanto due brevi considerazioni. Consigliere Brutto, dire che c'è un avanzo di amministrazione non significa fare i complimenti all'Amministrazione perché ha risparmiato; significa, piuttosto, affermare che, a novembre, non sono state spese le risorse destinate a specifici settori. Quindi, l'avanzo di amministrazione deriva dalla mancata spesa delle risorse che erano previste in quei settori.

Allo stesso modo e allo stesso tempo, non è un merito affermare di non aver destinato queste risorse a finanziare le attività per la spesa corrente, ma per le spese di investimento. Vi siete semplicemente attenuti alla legge che obbliga, appunto, a utilizzare queste risorse per spese di investimento.

Un'ultima considerazione sui TIS: smettetela con questo imbroglio della stabilizzazione perché i tirocinanti, ad oggi, non sono stabilizzati. Sono state stanziate delle risorse ma, come abbiamo sottolineato anche nel corso dell'ultima seduta di Consiglio regionale, quando, da qui ai prossimi tre anni, termineranno le risorse previste, rimarrà all’esclusiva responsabilità dei Comuni la capacità o meno di poterli stabilizzare, a meno che non ci sia, all'interno del bilancio, un percorso di stanziamento strutturale delle somme previste per la stabilizzazione, come, peraltro, è stato fatto anche in passato, ad esempio, per i lavoratori socialmente utili. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Falcomatà. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1.

(È approvato)

Articolo 2.

(È approvato)

Articolo 3.

(È approvato)

Articolo 4.

(È approvato)

Articolo 5.

(È approvato)

Articolo 6.

(È approvato)

Articolo 7.

(È approvato)

Articolo 8.

(È approvato)

Articolo 9.

(È approvato)

Articolo 10.

(È approvato)

Articolo 11.

(È approvato)

Prendiamo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 7/13^ di iniziativa dei consiglieri Elisabetta Santoianni, G. Bevilacqua, P. Caputo, Luciana De Francesco, D. Giannetta, V. Pitaro, recante: “Modifiche e integrazioni della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria)”

PRESIDENTE

Passiamo al punto quattro dell’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 7/13^, di iniziativa dei consiglieri regionali Santoianni, Bevilacqua, Caputo, De Francesco, Giannetta, Pitaro, recante: “Modifiche e integrazione della legge regionale 30 ottobre 2012 numero 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria).

Cedo la parola alla relatrice, consigliera Santoianni, per l’illustrazione del provvedimento.

SANTOIANNI Elisabetta (Forza Italia), relatrice

Grazie, Presidente. La presente proposta di legge mira a modificare la legge regionale 30 ottobre 2012 numero 48 recante: “Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria”, al fine di rendere, da un lato, più snelle le procedure e facilitare l'iter delle pratiche, dall'altro, di mantenere un'adeguata tutela delle piante d'ulivo, dell'ambiente, nonché dello sviluppo dell'economia agricola legata alla produzione dell'olio, ferme restando le norme statali inderogabili che disciplinano la materia. Infatti, la Calabria è al secondo posto tra tutte le regioni italiane produttrici di olio d'oliva e ha un portafoglio olivicolo unico al mondo che comprende 33 cultivar di olive e ha una profonda e antica tradizione. Infatti, l'olio di oliva ha avuto una lunga tradizione che risale a ben prima dell'arrivo dei primi coloni greci nel sud (nell'VIII secolo a.C.), ai quali si attribuisce l'introduzione dell'olivicoltura in Italia.

Oggi, la coltivazione dell'ulivo è più o meno estesamente presente in tutta la Calabria, dalle zone costiere a quelle collinari e pedemontane dell'entroterra. La produzione ammonta a circa 1.660.559 quintali, pari al 21,2% di quella nazionale. Tali dati ragguardevoli fanno intuire la particolare importanza che la produzione di olio di oliva ha per l'economia calabrese. Sono 1100 i frantoi calabresi censiti annualmente e sparsi in quasi tutta la regione, specialmente a Reggio Calabria. La regione è caratterizzata da terreni fertili, collinari e ben esposti al sole, favorevoli alla coltivazione e riscaldati da un clima piuttosto mite. La buona piovosità e le oscillazioni termiche di questi territori creano condizioni ideali per coltivare l'ulivo.

Alla luce di quanto detto, per tutelare e valorizzare questo importante patrimonio, con legge regionale numero 48 del 30 ottobre 2012, sono state introdotte norme che stabiliscono regole, prescrizioni, divieti e modalità per l'estirpazione, espianto e potatura delle piante. L'applicazione di dette norme e l'esperienza maturata dalle strutture regionali competenti, nonché il confronto con le organizzazioni di categoria del settore, hanno fatto maturare la necessità di apportare alcune modifiche al testo vigente.

La modifica proposta assume una rilevanza strategica anche in relazione al bando attualmente in corso, relativo agli investimenti produttivi agricoli per la competitività delle aziende agricole e del comparto olivicolo, finanziato con risorse del Complemento Sviluppo Rurale (CRS) 2023/2027.

L'adeguamento normativo, infatti, introduce un livello maggiore di flessibilità nella programmazione e nella realizzazione degli interventi, consentendo alle aziende di adattare più efficacemente le proprie scelte progettuali agli obiettivi di valorizzazione del capitale fondiario, di miglioramento della sostenibilità economica e di incremento delle prestazioni climatico ambientali.

La proposta di legge deriva da un ampio confronto con le organizzazioni professionali e contiene, pertanto, le risposte alle numerose istanze del mondo agricolo, che attende, da tempo, un superamento delle criticità derivanti dall'attuale impostazione normativa.

In questo quadro, la modifica contribuisce, inoltre, a rafforzare il ruolo dell'ARSAC, valorizzandone la funzione di struttura tecnica di supporto al Dipartimento agricoltura e potenziandone l'azione al servizio degli agricoltori. Ciò favorisce un sistema di accompagnamento più stabile, qualificato e vicino ai bisogni reali delle imprese agricole calabresi facilitando l'accesso alle misure e migliorando la qualità complessiva degli interventi.

Nel suo complesso, la proposta di legge consta di 11 articoli che hanno carattere ordinamentale e la loro applicazione, pertanto, non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Nello specifico, si segnala che: l'articolo 1 modifica l'articolo 1 della legge regionale numero 48/2012, integrando la portata del medesimo articolo; l'articolo 2 abroga l'articolo 2 della legge regionale numero 48/2012; l'articolo 3 modifica l'articolo 3 della legge regionale numero 48/2012; l'articolo 4 modifica l'articolo 4 della legge regionale numero 48/2012, prevedendo in luogo di autorizzazione all'espianto la comunicazione accompagnata da relazione tecnica e rendendo l'iter più snello e puntuale; l'articolo 5 modifica l'articolo 5 della legge regionale numero 48/2012, introducendo la possibilità di conversione della superficie olivetata aziendale; l'articolo 6 modifica l'articolo 6 della legge regionale numero 48/2012, introducendo alcune modifiche relative alla disciplina della potatura straordinaria delle piante; l'articolo 7 modifica all'articolo 7 della legge regionale numero 48/2012 aggiungendo la possibilità di lavorare le piante in loco, nonché disciplina lo spostamento delle piante previa autorizzazione, l'articolo 8 modifica l'articolo 8 della legge regionale numero 48/2012, adeguando la disciplina sanzionatoria alle norme introdotte dalla proposta di legge; l'articolo 9 modifica l'articolo 10 della legge regionale numero 48/2012, aggiungendo il rinvio alla delibera di Giunta numero 91/2021 che disciplina il sistema delle sanzioni amministrative; l'articolo 10 modifica l'articolo 11 della legge regionale numero 48/2012 relativo alle tariffe stabilite per le spese occorrenti per l'effettuazione dei rilievi, accertamenti e sopralluoghi, aggiungendo una nuova voce tariffaria in considerazione delle modifiche apportate all'articolo 4; l'articolo 11 prevede la clausola di invarianza finanziaria attesa la portata ordinamentale delle norme ivi contenute.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Santoianni. Passiamo agli interventi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente, colleghe. Approfitto per fare gli auguri anch'io alla consigliera Barbuto per un buon lavoro. Colleghi, intervengo perché sono orgoglioso di aver firmato questa proposta di legge che va a incidere su un settore importante della nostra regione, che è l'olivicoltura calabrese e che rappresenta anche una fetta importante di economia, se consideriamo che non interveniamo soltanto su un settore produttivo, ma anche profondamente identitario della cultura calabrese.

Io stesso provengo da un territorio, quello della Piana, che è immerso in ulivi secolari che giustamente meritano tutela. Oggi, mi rendo conto che stiamo parlando della Calabria come seconda regione per produzione di olio che rappresenta circa il 21 per cento della produzione regionale.

Come dicevamo prima e come abbiamo sentito anche in una parte della relazione della consigliera Santoianni, in Calabria ci ritroviamo ad avere 33 cultivar di eccellenza e 1100 frantoi censiti, buona parte dei quali all'interno della provincia di Reggio Calabria.

Fondamentalmente, non stiamo andando a sconvolgere la legge regionale numero 48 del 2012, ma soltanto ad intervenire per snellire alcune procedure volte a dare man forte a questo settore e a questo comparto che merita sicuramente di essere modernizzato.

A tal proposito, vorrei complimentarmi e ringraziare l'assessore Gallo perché ha saputo dare un’accelerazione importante allo sviluppo di questo settore dell'agricoltura, ma anche del mondo produttivo olivicolo proprio perché abbiamo cercato di immettere nel mercato una nuova economia agricola, anche grazie alla linea dettata anche dal presidente Occhiuto.

Questo perché? Perché credo che, in senso generale, le attività agricole debbano godere di sostenibilità, di innovazione e, soprattutto, essere calate all'interno di un contesto nazionale; il Piano olivicolo nazionale oggi ci dice che, per essere competitivi all'interno dei mercati, dobbiamo, necessariamente, essere in linea con le iniziative del Piano olivicolo nazionale stesso, che mira al recupero, per esempio, dei tantissimi terreni incolti proprio in termini di terreni abbandonati da recuperare.

La Calabria che, insieme alla Puglia fornisce il 60 per cento dell'olio al Paese, è sicuramente tra i protagonisti di questo sistema agricolo nazionale e, ovviamente, essendo all'interno della Comunità economica europea e, ormai, inseriti in un sistema globale, dobbiamo anche guardare a quello che succede nel resto del mondo, dove assistiamo ad un aumento della produzione di olio nella Tunisia e nei Paesi del Nord Africa e, per contro, ad una flessione nel mercato spagnolo.

L’Italia e la Calabria devono saper approfittare di questo momento per dare man forte sviluppo a questo settore.

La legge che approviamo oggi non deve essere letta come un provvedimento specifico soltanto in chiave regionale, ma una legge che si inserisce perfettamente nel contesto nazionale in materia di sviluppo olivicolo.

Avviandomi alle conclusioni, possiamo dire che sicuramente la nostra regione ha tutte le caratteristiche per essere leader del Mediterraneo in questo settore specifico e credo che vada sottolineata quanta biodiversità vi è all'interno del territorio regionale, quanti giovani imprenditori e imprenditrici hanno deciso di scommettere in questo settore poiché le imprese sono diventate anche più forti poiché sostenute da Istituzioni che hanno saputo dare loro credibilità nel panorama internazionale.

Oggi, con questa legge confermiamo la fiducia in questo determinato settore, ma, soprattutto, cari colleghi, non approviamo soltanto un testo, ma costruiamo insieme quello che è il futuro del settore olivicolo nella nostra regione.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Giannetta. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (Tridico Presidente)

Grazie, Presidente. Prima di cominciare l'intervento, anch'io vorrei, innanzitutto, salutare la collega Barbuto per il suo avvento in Aula. Conoscendola, sono sicuro che porterà un contributo notevole, fattivo e concreto a quello che la nostra attività legislativa produrrà nei prossimi anni.

Vorrei ugualmente salutare e ringraziare Pasquale Tridico per il contributo offerto durante la campagna elettorale prima e per quello che saprà certamente dare a livello europeo, avendo sempre la Calabria nella testa e nel cuore.

Per quanto riguarda, poi, la proposta di legge di cui discutiamo, mi permetto di dire che trovo non perfettamente coerente quello che è stato illustrato dai colleghi e il titolo stesso della proposta di legge rispetto a quanto riportato nella legge, perché non mi pare che la legge sia finalizzata a un'adeguata tutela delle piante di ulivo; anzi, mi pare che l'attività olivicola ne esca un po' indebolita.

Faccio qualche esempio che, come tale, è esemplificativo e non certo esaustivo. Ho letto con attenzione la proposta di legge e ho ascoltato con attenzione la relazione illustrativa, ma, se, da un lato, ne condivido assolutamente l'illustrazione, dall’altro, gli articoli mi hanno destato qualche perplessità non solo di merito, ma anche di metodo.

Innanzitutto, la nuova formulazione consente, di fatto, il cambio di destinazione d'uso in qualsiasi momento; infatti, la condizione richiamata come “piantagioni scarsamente produttive” introduce un elemento di soggettività - quindi, non obiettivo – nella valutazione e consente una maggiore possibilità di espianto anziché tutelare questa coltivazione; ciò viene, infatti, affidato alla valutazione soggettiva da parte di un tecnico abilitato che, come è noto a tutti coloro che hanno esperienza e consuetudine con questo mondo, ha un ventaglio di possibilità di espressione assai ampio e talora non condivisibile.

Un'altra cosa che ho notato è che nell'articolo 2 viene cancellato il registro degli alberi monumentali di olivi - previsto dall'articolo 2 della legge regionale di riferimento – esattamente la tipologia di cui stiamo parlando, che costituisce uno strumento reale, concreto di tutela degli alberi che si contraddistinguono per maestosità, età, valore storico e/o paesaggistico. È vero che questo registro finora non è stato implementato, ma è un motivo di più per implementarlo, non certo per cancellarlo, esattamente come è stato implementato in altre Regioni che hanno un'attenzione particolare verso le coltivazioni olivicole.

All'articolo 3, al comma 1 – procedo, ripeto, per punti assolutamente esplicativi e non certo esaustivi, lo ribadisco – viene allargata la possibilità di estirpare gli alberi di olivo utilizzati come filari frangivento, cosa che prima non era contemplata nella legge precedente, e al comma 2 si prevede il divieto di estirpazione degli olivi censiti nel registro degli alberi monumentali.

L'articolo 2 della legge regionale numero 48, quindi, viene modificato in divieto per gli ulivi censiti ai sensi della legge numero 10 del 2013 e della legge regionale numero 47 del 2009; in realtà, se è stato cancellato, con l'articolo 2 il registro specifico degli alberi monumentali di olivi, si introduce quest'ultimo elenco nel quale sono censiti esclusivamente gli alberi in ambito non agricolo. Nello specifico della nostra regione, ai sensi della legge 47/2009, pensate, è censito soltanto un unico albero di olivo monumentale, forse due, il secondo è in dubbio, quindi l'azione di tutela sarebbe decisamente inconsistente.

All'articolo 4, dove dice che la disciplina autorizzatoria diventa disciplina per l'estirpazione e il reimpianto, sarà certamente una semplificazione amministrativa, ma è una semplificazione che va verso l'estirpazione, non verso la tutela delle piante di olivo.

Il contenuto poi del comma 2 consente l'estirpazione anche per improduttività certificata da un tecnico. È con ogni evidenza chiaro, palese ed evidente che tale affermazione di fatto rende estremamente soggettiva l'estirpazione, perché basta trovare un tecnico che certifichi questa vaga, indefinita e indeterminata improduttività per poter procedere all'estirpazione della piantagione. Ugualmente, la disciplina autorizzatoria per l'estirpazione e il reimpianto dell'articolo 5 diventa ugualmente disciplina non più autorizzatoria, ma direttamente per l'estirpazione. Debbo dire che anche i tempi previsti, 30 giorni entro i quali bisogna avere la risposta, mi sembrano eccessivamente brevi, considerato la non fulminea rapidità dei nostri procedimenti amministrativi. Quello che personalmente mi inquieta tuttavia di più - già quello che finora ho descritto lo trovo nello specifico tecnicamente abbastanza inquietante - è all'articolo 7 in cui, al comma 1, viene aggiunta la lettera d), non presente nella legge di riferimento, che - leggo testualmente – dice: “lavorare in loco le piante con destinazione del materiale legnoso a scopi energetici o per la filiera della lavorazione del legno”. Quindi in soldoni significa dar da mangiare alle centrali a biomasse bruciando il legno, in questo caso d'ulivo, oppure utilizzandolo per la lavorazione, quindi con una finalità differente da quella che è la naturale vocazione di un ulivo e cioè produrre le olive, non di produrre manufatti oppure di contribuire nelle centrali a biomasse con processi di combustione che sono dannosi all'ambiente, alla salute, alla produzione energetica nella nostra regione, che è già adesso tripla rispetto a quello che sarebbe necessario.

Queste sono soltanto – ripeto - alcune delle perplessità di merito, però c'è anche il metodo su cui mi permetto di intervenire, nel senso che non si coglie assolutamente l'urgenza, vista anche l'importanza e la delicatezza del tema, di portare in Aula direttamente una legge così delicata, così importante e che meriterebbe, anzi richiederebbe assolutamente un intervento in Commissione; dato che le Commissioni saranno formalizzate a breve - la prossima riunione della Conferenza dei capigruppo finalizzata alla creazione delle Commissioni è il 5 dicembre - credo che sarebbe giusto - lo proporrei e lo chiederei - ritirare la proposta per farle fare il percorso dovuto. È estremamente importante, infatti, avere gli elementi tecnici che soltanto il Dipartimento agricoltura può dare e mi stupisce la mancanza della firma dell'assessore Gallo che è un grande sostenitore; l'ho visto anche recentemente in televisione lodare e sostenere lo sviluppo olivicolo della nostra regione. Qual è la posizione politica rispetto a questa legge? Qual è la posizione del Dipartimento? Qual è la posizione dell'Ufficio legislativo?

Ci sono quindi delle urgenze che a mio parere non riguardano la promulgazione di questa legge, ma l’avvio delle attività delle Commissioni affinché analizzino nel dettaglio e discutano questa proposta di legge, perché un quarto d'ora per parlarne è veramente troppo poco. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi.

Ha chiesto di intervenire la collega Greco Filomena. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)

Grazie, Presidente. Sicuramente non sfrutterò tutti i 15 minuti a disposizione, ma non perché la legge non sia importante, anzi. Intanto, anche se vado un po' fuori tema - non me ne vorrà il collega omonimo, Orlandino Greco - saluto la collega Barbuto e ringrazio, per tutto ciò che ha fatto e perché quello che continuerà a fare, il consigliere Tridico che riuscirà veramente, secondo me, a darci una mano per portare avanti quelle che sono le necessità dei cittadini calabresi e dell'intero Sud.

Ritornando nel merito di questa proposta di legge, per gli stessi motivi per cui il collega Giannetta si ritiene orgoglioso io, invece, mi ritengo molto amareggiata perché, per la questione di metodo di cui parlava prima il collega Laghi, c'è una proposta di legge così importante che va ad incidere su uno dei pilastri dell'economia calabrese, su uno dei settori maggiormente tipicizzanti della nostra regione e portarla in una seduta di Consiglio così, come se fosse così urgente e senza una discussione in Commissione, senza sentire quello che dicono le categorie del settore, senza sentire quello che dicono effettivamente gli imprenditori e senza capire dove questa proposta di legge ci può portare, secondo me è un metodo sbagliatissimo; è un metodo che non dà neanche quella rilevanza all'attività posta in essere o che dice di aver posto in essere l'assessore Gallo per quanto riguarda lo sviluppo del settore olivicolo e oleario della nostra regione. Penso che il collega Laghi abbia illustrato articolo per articolo quali siano le conseguenze, le cose che non vanno in questa proposta. Il nucleo parte dall'articolo 1 perché si passa, con questa modifica che viene apportata alla legge 48, dalla tutela reale dell'olivicoltura e degli oliveti tradizionali ad un obiettivo che è molto più vago e più ampio e che è quello dello sviluppo economico del territorio agricolo. Qui si gioca tutto e si dà una reinterpretazione di tutti gli articoli successivi perché, nel momento in cui si passa da una tutela della olivicoltura sic et simpliciter e si dà la possibilità di estirpare degli alberi di ulivo che sono nostro patrimonio, che hanno caratterizzato e caratterizzano il territorio calabrese da secoli con le Ottobratiche, con la dolce di Rossano, con olivi secolari, si può passare a cambiare completamente il nostro paesaggio e il nostro ambiente; ma non soltanto: si dà la possibilità di estirpare i nostri uliveti per mettere in atto altre culture che non rientrano neanche nel nostro patrimonio genetico. Penso che questa - ve lo chiedo veramente e mi associo a quello che chiedeva prima il consigliere Laghi - sia una legge di così fondamentale importanza che non può passare così velocemente, ma deve essere approfondita. Attenzione: la legge deve aiutare a velocizzare le pratiche, a sburocratizzare determinate cose, ma non in questo modo. Tra l'altro, si dà la possibilità di chiedere l'estirpazione di piante di ulivo, con una domanda presentata ed entro 30 giorni la Regione, il Dipartimento o l'ARSAC devono dare una risposta. E se questa pratica non viene visualizzata, vista da chi deve controllare, magari ci si ritrova con un patrimonio olivicolo tagliato, bruciato, estirpato, messo come frangiventi, cioè, utilizzato in altri modi, venendo a togliere quel primato che finalmente ha la Calabria, grazie ai tantissimi imprenditori che hanno fatto in modo di non vendere più l'olio sfuso, ma di far vedere che l'olio calabrese è un olio di eccellente qualità, un olio extravergine d'oliva di qualità.

Mettiamo alla berlina tutti questi sacrifici fatti da questi imprenditori per che cosa? Per non avere valorizzato abbastanza e per non avere valutato abbastanza questa proposta di legge nelle sue pieghe più concrete?! Secondo me è il caso di rinviare l'approvazione di questa proposta. So che nella passata Legislatura è stata portato un testo che non è analogo a questo, mi hanno detto che è passato anche in Commissione; sinceramente questo non lo so, però non è la stessa cosa, qui siamo consiglieri diversi, c'è una nuova visione, c'è una nuova amministrazione. Secondo me, bisogna valutare in modo pedissequo i vari articoli e capire se, per esempio, l’eliminazione del registro, come diceva prima, degli alberi secolari o degli alberi monumentali e degli uliveti è una cosa valida oppure no. Cioè, secondo me, bisogna cominciare a capire qual è la Regione Calabria che vogliamo, qual è il territorio che vogliamo, su che cosa veramente vogliamo basare la nostra economia, su quali sono le cose su cui puntare il faro per uno sviluppo economico sociale.

Vogliamo fare tanto per i giovani che ritornano alla terra, che vengono a coltivare. Allora aiutiamoli in qualche altro modo, ma non estirpando gli alberi d'ulivo che sono gli alberi della pace e tanto hanno fatto per la nostra terra. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Santoianni. Ne ha facoltà.

SANTOIANNI Elisabetta (Forza Italia), relatrice

Grazie, Presidente.

Rispondo alle ultime dichiarazioni del consigliere Laghi e della consigliera Greco.

Innanzitutto, la proposta di legge era stata già sottoposta alla verifica delle due Commissioni consiliari competenti e in realtà era già stata anche discussa con le associazioni di categoria. Come ben sapete, le associazioni di categoria sono quelle associazioni che conoscono gli agricoltori e i territori più di qualsiasi altro perché ricevono ogni giorno le lamentele, le proposte e tutto quello che concerne il mondo agricolo. Da Presidente di un'associazione di categoria a suo tempo io le posso dire, consigliera Greco, che nessun agricoltore si sognerebbe mai di estirpare gli ulivi, perché l'ulivo per la nostra terra ha una storia millenaria. Tutti i nostri avi, tutti i nostri nonni sono legati alla terra e - mi creda - nessun agricoltore oggi si sognerebbe mai di estirpare gli ulivi; però, siccome parliamo anche di economia oltre che di patrimonio, quando parliamo di economia, dobbiamo far sì che l'agricoltore possa avere un guadagno dalla sua produzione e, se un uliveto non produce, allora, sì, va cambiato, va cambiata la coltura perché è necessario, perché l'agricoltore vive di quello.

Allora, innanzitutto, mi scuso se ritorno un attimo all'inizio rispondendo al consigliere Laghi: l'assessore Gallo, come ben sa, essendo stato sospeso dalla carica di consigliere non può firmare le proposte di legge.

Come dicevo prima, questa è una legge che rispecchia le esigenze di un territorio.

Gli agricoltori oggi si ritrovano anche a vedere il proprio prodotto svalutato da tutto ciò che arriva dall'estero e noi dobbiamo metterli nelle condizioni di fare anche economia. Poi, la tutela ambientale, sicuramente, non è cambiata perché la proposta ribadisce il divieto di estirpazione degli ulivi monumentali, collegandolo esplicitamente alla normativa regionale sugli alberi monumentali.

Mentre prima bisognava aspettare che la Regione facesse tutti i controlli e nel frattempo l'agricoltore perdeva 1 anno o 2 anni, oggi diventa tutto più semplice, ma non perché un tecnico o un agronomo si sognino di fare una relazione falsa per l'estirpazione; nessuno si sognerebbe mai di estirpare gli uliveti. Quindi, penso che questa sia una proposta di modifica che, innanzitutto, va di pari passo con il piano olivicolo che è stato messo in atto dalla Regione Calabria. Ricordiamo che la Regione Calabria è l'unica Regione d'Italia che al momento ha messo in atto un piano olivicolo per dare risalto a questo comparto che per noi è fondamentale.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Laghi. Prima votiamo i singoli articoli e poi avrà facoltà di intervenire per dichiarazione di voto. Grazie.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento;

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

Articolo 9

(È approvato)

Articolo 10

(È approvato)

Articolo 11

(È approvato)

Prego, collega Laghi. Ha facoltà di intervenire per dichiarazione di voto.

LAGHI Ferdinando (Tridico Presidente)

Sì, Presidente, grazie. Allora debbo dire, sempre col massimo garbo, che l'intervento della collega Santoianni mi ha convinto ulteriormente al voto contrario in quanto quello che ho sentito mi sembra un po' in contrasto con quello che è scritto sia nella relazione sia nel testo della proposta di legge. Non si tratta in realtà degli ulivi monumentali - l'abbiamo visto - perché viene cancellato il registro e nell'altro registro c'è un ulivo monumentale in tutta la Calabria.

Mi sembra di aver capito che, quindi, per motivi comprensibili e che avrebbero dovuto e potuto essere condivisi con questa Assemblea, non si tratta di tutela della dell'olivicoltura, ma dalle possibilità di cambiare a rotazione, di volta in volta, la coltivazione, a prescindere dalla presenza o non presenza dell'ulivo, rispetto a cui la normativa finora vigente è forse stata valutata come un fastidioso cavillo.

Infine, mi permetto di sottolineare come in realtà io non abbia mai parlato né di relazioni false né di relazioni compiacenti da parte di chicchessia, ma soltanto di soggettività nella valutazione. Una legge dovrebbe dare delle indicazioni decise, nette, univoche per valutare determinate cose. Nel momento in cui si entra nel soggettivismo è evidente che io posso pensarla in un modo, lei in un altro, un altro in un altro modo ancora, a seconda del percorso di formazione, a seconda delle idee che uno ha, a seconda anche delle pressioni, assolutamente lecite, che uno può ricevere. Per cui non è questo, a mio parere, lo spirito che una legge di questa portata e di questa delicatezza dovrebbe avere e non sono pregiudizialmente contrario, credo che sia stata scritta in maniera non condivisibile e, se ci sono delle associazioni di categoria che la sostengono, l'una o l'altra, noi non dobbiamo prenderla automaticamente per buona, ma ne discutiamo all'interno delle Commissioni per tutto il tempo necessario, ascoltiamo i Dipartimenti, ascoltiamo l'ufficio legislativo. Questa è la tredicesima Legislatura; quindi, tutti i percorsi precedenti sono annullati. Ci sono proposte di legge a cui tengo moltissimo che sono state, proprio per questo, messe nel cestino della carta straccia e che ripresenterò, esattamente con lo stesso percorso che hanno fatto precedentemente. Per questo motivo io voterò sfavorevolmente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Ranuccio. Ne ha facoltà.

RANUCCIO Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Sarò davvero breve motivando sinteticamente il “no” a questa proposta di legge, sulla scia di quanto ha appena detto in conclusione il collega Laghi: non se ne comprende l'urgenza, quindi per una questione di metodo e per una questione di merito. Ho appreso adesso che in passato qualche Commissione ha già affrontato il tema, ma noi - non dico io – considerato che questa è una nuova legislatura, ci sono nuovi i consiglieri, nuovi organismi, tutti da insediare, che cosa ne sappiamo? Non si capisce. Posso comprendere l'urgenza rispetto all'assestamento che è un obbligo di legge, abbiamo dei tempi e delle scadenze certe, ma rimandare di qualche settimana non vedo cosa possa compromettere rispetto al futuro di questo settore, dell'intero comparto, passando, come è giusto che sia e come previsto, dalle Commissioni, con le audizioni, confrontandoci e, magari, condividendo una proposta che, poi, potrebbe essere approvata in maniera unanime da questa Assise regionale.

Nel merito sono state dette gran parte delle cose. Comprendo la ratio che ha spinto voi, l'assessore, a portare in Aula questo provvedimento: snellire l'iter burocratico, facilitare gli investimenti e gli imprenditori del settore. Condivido questo auspicio. È chiaro però che restano sul tavolo delle criticità e anche dei rischi importanti. Condivido l'analisi preliminare del collega Giannetta: abbiamo un patrimonio straordinario, soprattutto dalle nostre parti, che rappresenta anche, per certi aspetti, la nostra identità, la nostra storia, ma può rappresentare anche il futuro, se tendiamo, innanzitutto, a tutelare questi impianti anche sotto il profilo - non è stato evidenziato abbastanza - della difesa del suolo e della tutela del paesaggio, oltre che per l'aspetto economico. Prevedere, per esempio, la sostituzione - è stato già detto - dell'autorizzazione con una semplice dichiarazione di asseverazione, per quanto autorevole, credo sia molto, molto rischioso. Così come la possibilità di riconvertire addirittura il cento per cento di interi territori. Potremmo arrivare ad avere ettari ed ettari di terreno che cambiano coltura e non credo che questo sia, di per sé, indice di efficienza e indice di progresso. Le sanzioni vengono aumentate, ma è chiaro che, se i controlli non sono ex ante sulla base di un'autorizzazione che deve seguire il suo iter, ma solo ex post, non so quanto efficienti, poi, potranno rivelarsi questi controlli. È una legge incompleta per come voi stessi dite, atteso che si rinvii a delle linee guida che saranno successivamente emanate. Quindi servirebbero maggiori garanzie, maggiori vincoli, pur condividendone l'intento.

Credo che, come già proposto, un rinvio potrebbe essere auspicabile anche per accogliere il vostro invito di trovare una sponda e una collaborazione su provvedimenti che portino ad una crescita sociale ed economica, per quello che rappresenta un patrimonio, ripeto, anche culturale dei nostri territori. Però, dovremmo garantirci e trovare un punto di equilibrio tra la tutela ambientale del paesaggio e il favorire le condizioni di sviluppo anche per gli imprenditori. Qualora questa proposta, come immagino, non dovesse trovare accoglimento, è chiaro che voterò e voteremo contro.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Ranuccio. Ha chiesto di intervenire la consigliera Greco Filomena. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)

Grazie, Presidente. Intervengo solo per annunciare il mio voto contrario e dire alla collega Santoianni che il fatto che lei sia stata presidente di una organizzazione di agricoltori dovrebbe, anzi, portarla maggiormente a dire che questa proposta di legge deve essere valutata. Anche perché dovrebbe - lei sicuramente l'avrà fatto - tutelare gli interessi delle imprese agricole che con grande fatica, soprattutto quelle olearie - ne sappiamo qualcosa - soprattutto per mancanza di manodopera, per utilizzo di mezzi meccanici, sopportano grande fatica per riuscire a portare avanti quella che è l’arte olearia. Penso che una così importante modifica del nostro patrimonio genetico non possa passare per una veloce lettura di una proposta di legge che va ad intaccare un patrimonio veramente importante della nostra regione. Lo chiedo senza spirito di polemica. Sono d'accordo sull’andare verso una sburocratizzazione, ma questo non significa che non dobbiamo verificare. Se ci sono delle autorizzazioni preventive, è previsto un controllo maggiore di quello che avviene sul territorio e non capisco perché si deve togliere l'autorizzazione e si deve, invece, consentire una così facile possibilità di estirpare gli uliveti.

Devo dire un'altra cosa: l'urgenza con cui questa proposta di legge è stata portata in questo inizio di 13^ legislatura mi fa pensare male. Mi fa pensare male perché, evidentemente, c'è qualche interesse - magari, nei prossimi giorni o nei prossimi mesi verrà alla luce - per portarla così in fretta in un Consiglio regionale appena insediato, senza dare la possibilità a chi questa legge la sopporterà nel futuro di poter essere audito, di poter essere ascoltato e darci delle altre buone idee. Mi auguro che la proposta di rinviare l'esame e la votazione di questa proposta possa essere accolta dalla maggioranza; in caso contrario verranno attivati tutti quei meccanismi che l'ordinamento giuridico ci consentirà per fare in modo che questa legge non vada avanti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Greco. Ha chiesto di intervenire la consigliera Scutellà. Ne ha facoltà.

SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto contrario del gruppo del Movimento 5 Stelle, perché ci tengo a sottolineare che, per l'ennesima volta, assistiamo a questo modus operandi che non gratifica quello che dovrebbe essere un dibattito all'interno di questa Assemblea. Non riusciamo, infatti, a capire l'urgenza che vi ha portato, oggi, a presentare e inserire come punto all'ordine del giorno questa proposta di legge senza passare dalle Commissioni, quindi senza che sia stato possibile vedere, studiare e approfondire. Rendiamoci conto che stiamo parlando di un qualcosa di importante e non riusciamo a capire, veramente, quale possa essere la motivazione per saltare le Commissioni, bypassarle, per arrivare con urgenza e con fretta. Quindi chiediamo, anche noi, che possa esserci un rinvio di questo dibattito, in maniera matura, in maniera responsabile, in modo che possiamo arrivare tutti con le stesse armi a discutere di una determinata proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Scutellà. Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco Orlandino. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Lega Salvini Calabria)

Intervengo brevemente per ribadire l'importanza di questa proposta di legge che snellisce anche le procedure amministrative in un settore importante qual è l'olivicoltura; non crea danno al paesaggio, tutt'altro, e va a regolamentare una materia importante. Di rimando chiedo al Presidente del Consiglio se in relazione a questa legge sono arrivati emendamenti agli articoli che la compongono. Perché l’opposizione ha avuto la possibilità di un dibattito di circa un'ora per ribadire il fatto che le Commissioni non ci siano, che non sono state attuate, che non c'è la possibilità di discutere, che non c'è nessuna volontà della maggioranza di addivenire a soluzioni condivise, ma mi pare che nessuno abbia presentato emendamenti a questa proposta di legge. Chiedo se non sarebbe stato più semplice, articolo per articolo, per esempio, come ha fatto in qualche modo, in modo molto superficiale il consigliere Laghi, addivenire a proposte di modifiche. Spero che, così come ha ribadito poc'anzi il Presidente del Consiglio, dopo le nomine delle Commissioni questa pantomima finisca perché è sinceramente stucchevole che un dibattito di un'ora sia stato dedicato non già al merito della proposta di legge, con la possibilità quindi di emendarla, ma sul tema: “Non abbiamo avuto la possibilità di discuterne nelle Commissioni”.

Ribadisco il mio voto favorevole a questa proposta di legge.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Greco. Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Ringrazio i colleghi della maggioranza perché mi stimolano a intervenire. È evidente, Presidente, che c'è un conflitto. Magari non vi parlate con il collega Greco, perché lei parla di violenza di genere e il collega Greco dice che non si deve parlare di violenza di genere. Lei annuncia che il 5 dicembre ci si incontrerà per iniziare a capire quando avviare le Commissioni e qui, invece, si ribadisce che gli emendamenti dovevano essere discussi in Aula, portati all'attenzione dell'Aula, senza però dire che queste sono le cose che, invece, si fanno in Commissione dove si svolge il lavoro di preparazione alla legge per arrivare anche a una proposta che può essere condivisa. Faccio, quindi, mie tutte le osservazioni che sono state svolte dai colleghi di minoranza, aggiungendo un elemento: avete ribadito l'importanza e anche l'urgenza di approvare oggi questa proposta di legge che porterà dei benefici - insomma tutto quello che voi avete detto e che noi, ovviamente, non condividiamo -  e questa legge è talmente importante che mancano in Aula sia il presidente Occhiuto sia l'assessore Gallo. Questa, colleghi, è la fotografia dell'importanza e dell'urgenza della proposta di legge di cui si discute. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Falcomatà. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Noi Moderati)

Grazie, Presidente. Colleghi, effettivamente, gli interventi di oggi, poi, stimolano altri interventi. Effettivamente ha ragione il collega Falcomatà: la fotografia della situazione odierna è una fotografia che dovrebbe mirare non a evidenziare la momentanea assenza del Presidente e dell'assessore, ma quello che è il patrimonio olivicolo della Calabria. Avete parlato di patrimonio senza però ricordare ai calabresi che questo patrimonio non era tale sei anni fa. Vorrei ricordare alcuni dati: quanto costava l'olio sei anni fa? Sette anni fa l'olio sfuso costava 3,5 euro. Con l'assessore Gallo e con l'amministrazione di centrodestra non è più esistito questo prezzo. Siamo arrivati a un prezzo, sicuramente anche per merito della crisi spagnola, di tredici, quattordici euro di olio sfuso al litro. Siamo passati, poi, per un'altra questione di politica europea, mediterranea, a sette, otto, dieci euro. Per cui la fotografia oggi di questa realtà è diversa da quella che c’era sei anni fa.

Il metodo che utilizzate è sempre lo stesso cioè quello di dire che condividete a grandi linee la proposta di legge e, poi, nel merito cercate di far sì che rimanga impantanata nelle Commissioni, nonostante sia stata già esaminata nelle stesse. Cercate di minimizzare l'importanza di questa proposta di legge e spostare, focalizzare l'attenzione su un dato che è solo marginale, cioè l'estirpazione della pianta. In realtà questa legge si propone un'altra finalità che è quella di snellire il processo burocratico con cui, purtroppo, spesso si trovano a combattere gli imprenditori agricoli e, soprattutto, questa proposta si incanala in quella politica che ha arricchito questo patrimonio e che oggi vede un bando importantissimo che mette a disposizione milioni di euro per gli imprenditori agricoli, in modo che possano acquistare mezzi, che possano acquistare macchine, per aumentare quella qualità dell'olio a cui faceva riferimento la collega Greco. Allora dobbiamo dire ai calabresi che un ritardo nell'approvazione di questa legge significa un ritardo anche nella possibilità di accedere a quel bando importante che l'assessore Gallo, questa Giunta, il presidente Occhiuto hanno portato all'attenzione degli imprenditori calabresi. Tuteliamo questo patrimonio, ma tuteliamolo veramente non solo a parole. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pitaro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Polimeni. Ne ha facoltà.

POLIMENI Marco (Forza Italia)

La riflessione da fare, il punto da aggiungere, utile alla discussione, immagino che sia anche quello di dover necessariamente considerare che questa proposta di legge abbia visto la luce dopo un puntuale lavoro di concertazione che è stato svolto dal Dipartimento con tutti gli attori del sistema olivicolo - mi sembra già un dato da non sottovalutare - dopo aver svolto un iter politico amministrativo corretto, con le procedure che, oggi, vengono ad essere contestate e che, invece, sono state sviluppate nel modo più puntuale.

Bisogna considerare quanto l'olivicoltura sia oggi un settore strategico per la Calabria, quanto sia necessario coinvolgere il processo di trasformazione e i frantoi, quindi quanto questa proposta diventi utile anche all'ambiente, quanto consentirà sia di rinnovare le superfici sia di sostituire gli impianti obsoleti sia di agevolare la potatura. Sono tutte riflessioni che ci inducono - lo dico alla collega Santoianni, perché condivido con lei questo ragionamento - a dubitare della reale esigenza di un rinvio di questo tipo di discussione. Rinvii che, come sappiamo, tante volte, non hanno altro ruolo che tentare di affondare un provvedimento, anche quando solo a parole sembra che ci sia una condivisione, l’incontro di una comunità di intenti su un provvedimento. Invece, poi, nei fatti, si chiede un'azione che va completamente in un’altra direzione rispetto a quello che si professa in questa Assise. Ultimo elemento che credo sia doveroso porre all'attenzione dei colleghi e dell'Aula è che l'avviso che riguarda i PAC 2023 – 2027, intervento SRD01, ha una scadenza, Presidente, che è quella del 15 dicembre; quindi, rinviare con questo orizzonte di scadenza credo che sia un dato difficile da trattare e che sia un errore madornale da parte di tutti, soprattutto se diciamo di voler fare gli interessi dei calabresi, se diciamo di dover lavorare, in questo caso, per il settore di pertinenza di questo punto all’ordine del giorno e non considerare che nel nuovo piano olivicolo c'è il finanziamento dei nuovi impianti.

PRESIDENTE

Grazie, collega Polimeni. Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Conclusi i punti all'ordine del giorno, dichiaro tolta la seduta. Grazie.

 

La seduta termina alle 15,44

 

Allegati

 

Congedi

Hanno chiesto congedo: Alecci, Bruno, Calabrese, Mattiani, Montuoro.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Caputo “Disposizioni concernenti l’impiego di sistemi di intelligenza artificiale in ambito regionale” (PL n. 10/13^).

Brutto “Interventi in materia di pianificazione e programmazione del sistema di finanziamento del Diritto allo Studio Universitario mediante modifiche alla Legge Regionale 10 dicembre 2001, n. 34 (norme per l’attuazione del diritto allo studio universitario in Calabria)” (PL n. 9/13^).

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria - (Deliberazione U.P. n. 8 del 24.11.2025)” (PPA n. 18/13^).

“Presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico” (PPA n. 19/13^).

Promulgazione di legge regionale

In data 21 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 231 del 21 novembre 2025:

-          legge regionale n. 44 del 21 novembre2025, recante: “Rendiconto generale e rendiconto consolidato relativi all’esercizio finanziario 2024”.

In data 26 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 234 del 26 novembre 2025:

-          legge regionale n. 45 del 26 novembre2025, recante: “Disciplina del referendum popolare per l’approvazione dello Statuto regionale”.

Deliberazione della Giunta regionale

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 572 del 20 novembre 2025, recante:

“Individuazione della Commissione Statistica Regionale ai sensi dell’articolo 5 della legge regionale 15 marzo 2024, n. 11 “Disciplina del Sistema Statistico Calabria - SiSCal”.

Emanazione di Regolamento regionale

In data 20 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 230 del 20 novembre 2025:

-          Regolamento regionale n. 7 del 20 novembre 2025, concernente: “Regolamento di organizzazione delle strutture amministrative della Giunta regionale”.

In data 21 novembre 2025, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 231 del 21 novembre 2025:

-          Regolamento regionale n. 8 del 21 novembre 2025, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 6 aprile 2017, n. 6 - Regolamento di disciplina dell'uso in concessione, locazione o ad altro titolo di beni immobili della Regione Calabria”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027:

-          Deliberazioni della Giunta regionale numeri 574, 575, 576, 577, 578, 579, 583, 584, 585 e 586 del 20 novembre 2025.

Interrogazioni a risposta scritta

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- l’ospedale di Tropea rappresenta un presidio sanitario fondamentale per la Costa degli Dei e per l’intero territorio vibonese, anche in considerazione della forte vocazione turistica dell’area;

- da notizie di stampa e segnalazioni dei cittadini emerge una situazione di emergenza sanitaria, aggravata dalle recenti dimissioni dell’unico urologo in servizio, il dott. ..., costretto a lasciare l’incarico per l’impossibilità di operare in assenza di anestesisti;

- la carenza di anestesisti ha determinato la chiusura della sala operatoria, con conseguente sospensione degli interventi chirurgici e blocco delle liste d’attesa, costringendo i pazienti a rivolgersi ad altre strutture, spesso lontane;

- il personale medico rimasto è ridotto all’osso, con turni insostenibili e impossibilità di garantire ricoveri, limitandosi alle sole visite ambulatoriali. - Considerato che: - l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia è commissariata e non risultano, ad oggi, piani concreti di potenziamento del personale né interventi strutturali per garantire la continuità dei servizi;

- tale condizione compromette gravemente il diritto alla salute dei cittadini, produce effetti negativi sul turismo locale e alimenta un clima di esasperazione, con comitati e associazioni che minacciano azioni legali per mancata assistenza;

- occorre, pertanto, salvaguardare la presenza capillare dei servizi sanitari sul territorio. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria per conoscere:

per sapere:

- quali azioni urgenti intende adottare per garantire la continuità dei servizi sanitari presso l’ospedale di Tropea e scongiurare la chiusura di reparti essenziali. - se è previsto un piano straordinario di reclutamento di anestesisti e specialisti per riattivare la sala operatoria e ripristinare gli interventi chirurgici. - quali misure strutturali sono in corso per evitare il depotenziamento dei presidi ospedalieri minori, soprattutto in aree a forte vocazione turistica. - se è stato avviato un confronto con l’Asp di Vibo Valentia e con i sindaci del territorio per definire un cronoprogramma di interventi e garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza.

(4; 24/11/2025)

 

Scutellà. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

-       la Regione Calabria, con l'Accordo Quadro del 07 dicembre 2016, ha avviato percorsi di politiche attive del lavoro, destinati a disoccupati già percettori di mobilità in deroga, mediante tirocini di inclusione socia le presso enti pubblici;

con Decreto del Direttore Generale n. 12824 del 18/10/2019 sono stati attivati percorsi di Tirocini di Inclusione Sociale (TIS) rivolti a disoccupati ex percettori di mobilità in deroga;

Numerosi Enti locali hanno accolto tali tirocinanti, garantendo con il loro apporto la continuità di servizi essenziali con rilevanza sociale ed economica;

con Delibera di Giunta Regionale n. 581/2024 è stata prevista l’individuazione di misure di accompagnamento alla chiusura dei percorsi di tirocinio e l'avvio di procedure di stabilizzazione;

in data 17 febbraio 2025 è stato sottoscritto un accordo tra Regione Calabria e OO.SS. che ha portato all'adozione del DDG n. 7135/2025 con il riconoscimento di un sostegno economico mensile a favore dei soggetti over 60 del bacino TIS;

la Regione Calabria, con Deliberazioni di Giunta Regionale n. 332/2025 e n. 362/2025, ha avviato un Piano straordinario di stabilizzazione, prevedendo per ogni TIS assunto, un contributo complessivo di € 54.000,00, da erogarsi su base pluriennale ed entro il 2029;

la normativa vigente, e segnatamente l'art. 3, comma 3-quater.1 del D.L. 44/2023, così come inserito dall'art. 1, comma 132 della legge di bilancio per il 2025 (L.207/2024), consente l'avviamento a selezione tramite i Centri per l'impiego per i profili esecutivi privi di titolo di studio superiore alla scuola dell'obbligo, prevedendo la possibilità di assunzione anche in deroga, in sovrannumero, nei limiti delle risorse stanziate ai sensi del comma 3-quinquies del medesimo articolo;

in una fase successiva la Regione ha ammesso anche gli over 60 - per i quali era previsto un percorso di accompagnamento al pensionamento attraverso un sostegno economico mensile di €631 - alla medesima procedura di selezione prevista per gli under 60;

considerato che: molti Comuni hanno manifestato difficoltà nell'assunzione per insufficienza di risorse, mancata storicizzazione dei fondi, carenze di bilancio o limiti imposti dal piano dei fabbisogni del personale;

non tutti i tirocinanti saranno assorbiti nel piano di stabilizzazione ed in più territori si registrano proteste, richieste di chiarimento e segnalazioni di disparità nell'applicazione delle misure regionali;

tenuto conto che: Per i tirocinanti non stabilizzati, la Regione ha previsto a partire dal 1° agosto 2025 un percorso alternativo di formazione per il riconoscimento di competenze utili per il reinserimento lavorativo;

nel programma di governo si legge "coloro i quali sono rimasti fuori da questo storico processo di stabilizzazione - 1.100 ai quali vanno aggiunti circa 400 tirocinanti che prestano servizio presso i Comuni di San Giovanni in Fiore, Longobucco, Campana e Bocchigliero - saranno coinvolti in un maxipiano della Regione per la manutenzione del territorio";

preso atto che: la stabilizzazione dei TIS rappresenta un obiettivo di giustizia sociale e di continuità dei servizi pubblici, ma l'assenza di un quadro certo e stabile rischia di determinare l'esclusione di una parte del bacino. L'assenza di un piano definito e di un cronoprogramma certo espone parte del bacino TIS al rischio concreto di esclusione, nonostante gli impegni annunciati dalla Regione. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

quali percorsi concreti, certi e finanziati, la Regione intende attivare per i tirocinanti che non verranno stabilizzati e se esiste un piano strutturato che garantirà che tali lavoratori, dopo anni di servizio presso enti pubblici, non vengano abbandonati in assenza di prospettive occupazionali reali;

quali misure concrete di sostegno economico, formazione e accompagnamento all'inserimento lavorativo la Regione intende attivare per quei tirocinanti esclusi che, per età, condizioni personali o territoriali, rischiano di subire un grave svantaggio nella ricollocazione nel mercato del lavoro;

se tali percorsi verranno definiti con il pieno coinvolgimento dei Comuni e delle organizzazioni sindacali. Entro quali tempistiche è previsto l'effettivo inserimento occupazionale dei tirocinanti non stabilizzati e se è stato predisposto un apposito cronoprogramma. Se e come l'ampliamento della platea agli over 60 sarà accompagnato da un adeguato incremento di risorse ai Comuni. Se la Regione intenda avviare un'interlocuzione con gli organi di governo nazionale al fine di incrementare le attuali risorse stanziate come somme storicizzate a favore dei Comuni, così da assicurare un adeguato finanziamento strutturale.

(5; 24/11/2025).

Proposta di provvedimento amministrativo n. 19/13^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico” (deliberazione consiliare n. 19)

Il Consiglio regionale,

considerato che

-       in data 25 novembre 2025 il consigliere regionale Pasquale Tridico ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con il n. 22854

-       è stata data comunicazione delle suddette dimissioni nella seduta del Consiglio regionale del 27 novembre 2025;

rilevato che la deliberazione sulla presa d’atto dimissioni consigliere regionale Pasquale Tridico è un atto procedurale preliminare e indifferibile necessario per ripristinare la completa composizione attiva del Consiglio;

tenuto conto che

-       ai sensi del primo periodo dell’articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale “Il Presidente, nella prima seduta utile, pone al primo punto dell’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni”;

-       a mente del comma 3, del suddetto articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale la votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato;

-       l’articolo 26, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale dispone che “nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il consigliere le reiteri, si provvede alla presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva

constatata, pertanto, la necessità di provvedere alla presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Pasquale Tridico al fine di procedere, di conseguenza, alla relativa surroga;

preso atto che la votazione per appello nominale ha dato il seguente risultato:

- presenti e votanti: 26 consiglieri:

- hanno votato SÌ: 26 consiglieri;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-       di approvare le dimissioni dalla carica del consigliere regionale Pasquale Tridico;

-       di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 20/13^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Pasquale Tridico” (deliberazione consiliare n. 20)

Il Consiglio regionale,

vista la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale);

considerato che in data 25 novembre 2025 il consigliere regionale Pasquale Tridico ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con il n. 22854;

rilevato che nella terza seduta del 27 novembre 2025, il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni dalla carica del consigliere regionale Pasquale Tridico;

visti

-    il comma 3, dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui “La votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato”;

-    il comma 5, del medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del Consigliere dimissionario”;

considerato che la surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;

visto il verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, Mod. 283-AR, paragrafo 10, e accertato che il signor Pasquale Tridico, ai sensi dell’art. 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, era stato eletto consigliere regionale in quanto candidato Presidente della lista regionale avente la seconda cifra elettorale regionale che aveva ricevuto nella Regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato eletto Presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050” nella circoscrizione elettorale Centro, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato Presidente Tridico;

constatato che il seggio attribuito al consigliere dimissionario Tridico, secondo quanto riportato nel paragrafo 10 del verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, Mod. 283-AR è stato sottratto al Gruppo di liste circoscrizionali aventi il contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050”, ed in particolare alla lista n. 11 della circoscrizione elettorale “Centro”;

visto il verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Catanzaro, Mod. 267-AR paragrafo 15, ed accertato che nella lista n. 11 avente il contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050” l’ordine dei candidati, in base ai voti riportati, è il seguente: 1. Barbuto Elisabetta Maria, etc.;

tenuto conto che, come riportato nel suddetto paragrafo 15 del verbale dell’Ufficio centrale della circoscrizione elettorale “Centro” presso il Tribunale di Catanzaro il primo candidato della lista n. 11 avente il contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050” è la sig.ra Barbuto Elisabetta Maria, con cifra individuale pari a 2097;

ritenuto di dover provvedere in merito;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-    di surrogare il consigliere regionale Pasquale Tridico, attribuendo, ai sensi dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante alla Sig.ra BARBUTO Elisabetta Maria, candidata nella lista circoscrizionale n. 11 avente come contrassegno “Movimento 5 Stelle 2050”, nella circoscrizione “Centro”;

-    di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 18/13^ di iniziativa dell’Ufficio di presidenza, recante: “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria” (deliberazione consiliare n. 21)

Il Consiglio regionale,

premesso che         

-       la legge regionale n. 25 del 19 ottobre 2004 stabilisce all’art. 23 che: “Il Consiglio regionale, nell’esercizio delle sue funzioni e nell’espletamento delle sue attività, gode di autonomia organizzativa, funzionale e contabile secondo le norme dei regolamenti interni”;

-       con deliberazione consiliare n. 336 del 20 dicembre 2024 è stato approvato il Bilancio di Previsione del Consiglio Regionale della Calabria per gli esercizi 2025-2027;

-       con deliberazione consiliare n. 392 del 21 luglio 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio finanziario 2024 e la relazione sulla gestione 2024 del Consiglio regionale della Calabria;

-       con deliberazione consiliare n. 404 dell’8 agosto 2025 è stato approvato l’assestamento del bilancio di previsione 2025-2027 del Consiglio regionale della Calabria;

vista la deliberazione n. 8 del 24 novembre 2025 con cui l’Ufficio di Presidenza ha sottoposto all’Assemblea legislativa l’approvazione delle variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria;

considerato che

-       la legge regionale 23 dicembre 2024, n.42 recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2025-2027" ha previsto tra le entrate del bilancio della Regione Calabria la restituzione da parte del Consiglio regionale dell’avanzo di amministrazione 2024 destinato agli investimenti  per l’importo euro 11.946.288,40, atteso che le spese per la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale avrebbero trovato copertura finanziaria a valere sulle risorse del POC Calabria 2021-2027, con la tempistica legata all’effettiva assegnazione delle risorse determinata  in circa quattro mesi;

-       in sede di approvazione dell’assestamento del bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale, su richiesta del dirigente del Settore Tecnico - a causa dei ritardi  nell’assegnazione da parte del CIPESS delle risorse del POC Calabria 2021-2027 -  è stata applicata al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, quota parte del risultato di amministrazione relativo all’esercizio 2024 destinato agli investimenti, pari ad euro 10.574.066,64, per il finanziamento della ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale;

preso atto che la Giunta regionale, in sede di approvazione del disegno di legge relativo all’assestamento del bilancio regionale 2025-2027, al fine di garantire la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza nella sede del Consiglio regionale della Calabria, tenuto conto che i tempi di approvazione del POC Calabria 2021-2027, previsti originariamente per il mese di marzo 2025, si sono prolungati ulteriormente, ha deciso di finanziare la spesa  ponendola a carico del bilancio regionale mediante l’utilizzo di parte della quota disponibile del risultato di amministrazione relativo all’esercizio 2024, destinabile agli investimenti;

visto il comma 4 dell’articolo 3 rubricato “Utilizzo del risultato di amministrazione in libera disponibilità” del disegno di legge recante “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027”, il quale dispone testualmente: “Al fine di garantire la costruzione del nuovo Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di euro 10.574.066,64 con allocazione alla Missione 01 - Programma 01 (U.01.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027”;

ritenuto di dover riallineare le previsioni del bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale della Calabria alle previsioni contenute nel disegno di legge di assestamento del bilancio della Regione Calabria per gli anni 2025-2027, ed in particolare:

-       di restituire alla Regione Calabria parte della quota del risultato di amministrazione dell’esercizio 2024 destinato agli investimenti, pari all’importo di euro 10.574.066,64, applicato in sede di approvazione assestamento del bilancio 2025-2027 del Consiglio regionale (D.C.R. n. 404 dell’8 agosto 2025) alla ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria;

-       di prevedere tra le entrate del bilancio 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale il trasferimento in conto capitale da parte della Regione della somma di euro 10.574.066,64 che finanzierà le spese per la ricostruzione dell’Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria;

visto l’Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, riportante le variazioni di competenza e di cassa da apportare al bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per il triennio 2025-2027, esercizio 2025;

dato atto che sono garantiti gli equilibri generali del bilancio di previsione per il triennio 2025-2027, come risulta dall’Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

considerato che, in coerenza con quanto disposto dall’art. 51 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, successivamente all’approvazione da parte del Consiglio regionale del presente provvedimento, l’Ufficio di Presidenza:

-       procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2025-2027, approvato con propria deliberazione n. 105 del 27 dicembre 2024;

-       autorizzerà, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad apportare le variazioni di cui al presente provvedimento al bilancio finanziario gestionale per gli esercizi 2025-2027, approvato con determinazione del Direttore generale n. 776 del 30 dicembre 2024;

visti 

-       il Decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165;

-       la Legge regionale 13 maggio 1996, n. 8;

-       la Legge regionale 4 settembre 2001, n. 19;

-       la Legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25, art. 23;

-       il nuovo Regolamento di Amministrazione e Contabilità del Consiglio Regionale della Calabria, approvato con D.C.R. n. 190 del 04 maggio 2017, successivamente aggiornato con D.C.R. n. 342 del 28 settembre 2018;

-       il Decreto Legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-       la Legge regionale 10 gennaio 2013, n.2, ed in particolare gli articoli 3 e 3 bis;

preso atto che, con verbale n. 54 del 26 novembre 2025, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha espresso “parere favorevole” (parere n. 27/2025), alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n.8 del 24 novembre 2025, avente ad oggetto “Variazioni al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria”;

udito il Relatore, Consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate,

-       di apportare al bilancio di previsione 2025-2027, esercizio 2025, del Consiglio regionale della Calabria le variazioni di competenza e di cassa riportate nell’ Allegato A), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

-       di restituire alla Regione Calabria la somma di euro 10.574.066,64, parte della quota del risultato di amministrazione dell’esercizio 2024 destinato agli investimenti;

-       di dare atto che, dall’applicazione delle variazioni di cui ai punti precedenti, sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per il triennio 2025-2027, come risulta dall’Allegato B), parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

-       di prendere atto del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti di cui al verbale n. 54 del 26 novembre 2025 (parere n. 27/2025), allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

-       di autorizzare l’Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio 2025-2027, approvato con propria deliberazione n. 105 del 27 dicembre 2024;

-       di autorizzare, senza ulteriori formalità, il Direttore Generale ad apportare le variazioni di cui al presente provvedimento al bilancio finanziario gestionale per gli esercizi 2025-2027, approvato con determinazione del Direttore generale n. 776 del 30 dicembre 2024;

-       di trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati sopra richiamati, alla Giunta regionale e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale, per il rispettivo seguito di competenza, ai sensi dell’articolo 26, commi 5 e 6 del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale.

(Allegati)

Proposta di legge n. 8/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027 - Deliberazione di Giunta regionale n. 569 del 20/11/2025” (deliberazione consiliare n. 22)

Art. 1

(Residui attivi e passivi, fondo cassa e fondo pluriennale vincolato)

1. I dati presunti dei residui attivi e passivi, riportati, rispettivamente, nello stato di previsione delle entrate e delle spese del bilancio, per l'esercizio finanziario 2025, approvato con legge regionale 23 dicembre 2024, n. 42 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2025 – 2027), sono rideterminati e aggiornati in conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024, approvato con la Delibera della Giunta regionale n. 524 del 6 novembre 2025 per come di seguito indicato:

a) il totale dei residui attivi al 1° gennaio 2025 risulta essere rideterminato definitivamente in 6.045.128.627,84 euro;

b) il totale dei residui passivi al 1° gennaio 2025 risulta essere rideterminato definitivamente in 4.644.752.048,30 euro.

2. Le differenze fra l'ammontare dei residui risultanti dal rendiconto e l'ammontare dei residui presunti riportati nello stato di previsione del bilancio per l'esercizio finanziario 2025 sono rappresentate nel prospetto 1 (Variazione dei residui Parte Entrata) e nel prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa), allegati alla presente legge.

3. Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2025 risulta essere rideterminato in 923.963.977,43 euro.

4. Il fondo pluriennale vincolato di parte corrente è rideterminato in 24.476.819,01 euro e il fondo pluriennale di parte in conto capitale in 237.253.490,36 euro.

Art. 2

(Saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2024)

1. Il saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2024 è rideterminato in 2.062.610.247,60 euro.

2. Le quote vincolate e accantonate del risultato di amministrazione sono rideterminate in 2.009.826.879,52 euro.

3. Il risultato di amministrazione “disponibile” (lettera E del prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione) è pari a 52.783.368,08 euro ed è utilizzato per come indicato all’articolo 3.

Art. 3

(Utilizzo del risultato di amministrazione in libera disponibilità)

1. Il risultato di amministrazione in libera disponibilità di cui all’articolo 2, comma 3, viene utilizzato, nel rispetto delle disposizioni dettate all’articolo 42, comma 6, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), come indicato ai seguenti commi.

2. Al fine di garantire la copertura finanziaria dei costi di manutenzione ordinaria sostenuti da Rete Ferroviaria Italiana (RFI), per la gestione del raccordo ferroviario a servizio dell’agglomerato di Gioia Tauro – Rosarno – San Ferdinando per gli anni 2006 e 2007, non oggetto di impegno di spesa nelle annualità di riferimento, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 973.200,00 euro, con allocazione alla Missione 10 - Programma 01 (U.10.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

3. Al fine di consentire l’esecuzione della sentenza del Tribunale di Catanzaro n. 423/2025 ai sensi della quale l’Amministrazione regionale è stata condannata, nell’ambito della vertenza insorta nell’anno 2018, al pagamento delle somme oggetto di contestazione con riferimento al contratto di appalto relativo alla realizzazione della “Cittadella regionale”, sede degli Uffici e della Giunta, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 5.405.004,17 euro con allocazione alla Missione 01 - Programma 06 (U.01.06) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

4. Al fine di garantire la costruzione del nuovo Auditorium Calipari e delle aree di pertinenza presso la sede del Consiglio regionale della Calabria, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 10.574.066,64 euro con allocazione alla Missione 01 - Programma 01 (U.01.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

5. Ai sensi dell’articolo 6, comma 1, dell’Ordinanza di Protezione civile n. 1133 del 13 marzo 2025, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 17.800.000,00 euro da destinare agli investimenti concernenti il sistema ospedaliero regionale con allocazione alla Missione 13 - Programma 05 (U.13.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

6. Al fine di dare copertura, con risorse autonome, alla spesa di carattere non ricorrente necessaria a garantire il pagamento delle somme derivanti dall’eventuale soccombenza nel contenzioso in materia sanitaria individuato della Sezione di Controllo per la Calabria della Corte dei conti nel giudizio di parifica del Rendiconto generale per l’anno 2024, è autorizzato per l’esercizio finanziario 2025 l’accantonamento di 4.472.599,12 euro con allocazione alla Missione 20 - Programma 03 (U.20.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

7. Al fine di consentire la restituzione delle somme versate in eccedenza nell’anno 2019, ai sensi della legge regionale 25 gennaio 2019, n. 5 (Disposizioni transitorie per la gestione del servizio di trattamento dei rifiuti urbani), da parte dei Comuni aderenti alle Comunità d’Ambito territoriale ottimale per la copertura integrale degli oneri sostenuti dalla Regione per il servizio di trattamento dei rifiuti urbani, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 2.556.352,65 euro con allocazione alla Missione 09 -Programma 03 (U.09.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

8. Al fine di consentire la definitiva attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) e del correlato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 26 settembre 2014 (Criteri per l’individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse con l’esercizio delle funzioni provinciali), articoli 2 e 5, in relazione alla porzione di immobile sito in località Vagliolise di Cosenza e utilizzato quale sede degli uffici della Giunta regionale, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa una tantum nel limite massimo di 1.881.145,50 euro destinata all’Amministrazione provinciale di Cosenza con allocazione alla Missione 18 - Programma 01 (U.18.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

9. Al fine di estinguere il prestito garantito ai sensi dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale 20 novembre 2006, n. 12 (Liquidazione del Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati), per come modificata dall’articolo 35, comma 2, della legge regionale 13 giugno 2008, n.15 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2008), e relativo al finanziamento concesso da UNICREDIT a favore dei Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino e Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino posti in liquidazione coatta amministrativa, subentrati al Consorzio di bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle del Crati, è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa nel limite massimo di 9.121.000,00 euro a valere sugli stanziamenti della Missione 50 - Programma 02 (U.50.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

Art. 4

(Ulteriori disposizioni di carattere finanziario)

1. Per fare fronte alle spese sostenute da Ferrovie della Calabria S.r.l. per gli investimenti sulla rete ferroviaria ex articolo 15 del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422 (Conferimento alle regioni ed agli enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale), è autorizzata per l’esercizio finanziario 2025 la spesa di 2.060.233,34 euro, a valere sugli stanziamenti della Missione 10 - Programma 02 (U.10.02) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027, mediante prelievo di pari importo dalle quote accantonate del risultato di amministrazione relative alle passività potenziali in conto capitale.

2. Al fine di garantire la gestione degli impianti di risalita di Lorica, la Giunta regionale è autorizzata a concedere alla società Ferrovie della Calabria S.r.l., per ciascuno degli esercizi finanziari 2025 e 2026, un contributo di 1.289.642,86 euro, con allocazione alla Missione 10 - Programma 04 (U.10.04) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

Art. 5

(Registrazioni e regolarizzazioni contabili a seguito dell’escussione del prestito garantito)

1. Tenuto conto del verificarsi delle condizioni indicate al paragrafo 5.5 dell’Allegato 4/2 al d.lgs. 118/2011, a seguito della soppressione e messa in liquidazione coatta amministrativa del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino, del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino e del Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio Cosentino, subentrati al Consorzio di Bonifica della Piana di Sibari e della Media Valle Crati, e pertanto dell’impossibilità dei Consorzi stessi di provvedere al regolare pagamento delle rate in scadenza del prestito garantito dalla Regione Calabria, ai sensi della l.r. 12/2006 il cui ammontare residuo al 31.12.2025 è stimato nel limite massimo complessivo di 10.654.250,14 euro, la Giunta regionale è autorizzata, per l’annualità 2025:

a) ad effettuare le necessarie regolarizzazioni contabili, per l’importo massimo di 10.654.250,14 euro, al Titolo 6 della parte entrata e alla Missione 16 - Programma 01 (U.16.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027;

b) alla registrazione della conseguente insorgenza del credito nei confronti degli insolventi Consorzi mediante le dovute appostazioni contabili, per l’importo massimo di 10.654.250,14 euro, al Titolo 5 della parte entrata e a salvaguardare gli equilibri di bilancio mediante lo stanziamento, per pari importo, al Fondo crediti di dubbia esigibilità, alla Missione 20 - Programma 02 (U.20.02) dell’annualità 2025, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027;

c) a fare fronte al pagamento della rata dell’anno 2025 a valere degli stanziamenti di spesa della Missione 50 - Programma 01 (U.50.01), per euro 399.123,31, e della Missione 50 - Programma 02 (U.50.02), per 1.134.126,83 euro, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

Art. 6

(Modifiche autorizzazioni di spesa disposte dall’articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2024, n. 41)

1. Alle autorizzazioni di spesa disposte con la tabella C allegata alla legge regionale 27 dicembre 2024, n. 41 (Legge di stabilità regionale 2025) sono apportate le variazioni di cui alla Tabella 1 allegata alla presente legge.

Art. 7

(Variazioni al Bilancio di previsione 2025-2027)

1. Nello stato di previsione di competenza e di cassa della parte entrata e della parte spesa del bilancio 2025-2027, approvato con l.r. 42/2024, sono complessivamente introdotte le variazioni di cui alle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).

 

Art. 8

(Variazioni al quadro generale riassuntivo e agli allegati al bilancio di previsione 2025-2027)

1. Il quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per il triennio 2025-2027 è modificato secondo le variazioni apportate agli stati di previsione dell’entrata e della spesa con la presente legge.

2. Gli schemi di bilancio e i relativi allegati, di cui all’articolo 11 del d.lgs. 118/2011, sono modificati in conseguenza delle variazioni apportate agli stati di previsione dell’entrata e della spesa con la presente legge.

Art. 9

(Modifiche alla legge regionale 23 dicembre 2024, n. 42 a seguito degli impegni assunti con il Governo)

1. Al fine di ottemperare agli impegni assunti con il Governo, sono apportate le seguenti modifiche alla l.r. 42/2004:

a) l’articolo 4, comma 3, della l.r. 42/2004 viene sostituito dal seguente: “Gli oneri annui dell'ammortamento dell'indebitamento di cui al presente articolo trovano capienza, negli anni di relativa assunzione, negli stanziamenti della Missione 50 - Programma 02 (U.50.02), per quanto riguarda la quota capitale e della Missione 50 - Programma 01 (U.50.01) per quanto riguarda la quota interessi, dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027 e delle annualità successive.”;

b) nella nota integrativa allegata alla l.r. 42/2004 le tabelle n. 15 “Analisi del disavanzo presunto al 31.12.2024 determinato ai sensi delle statuizioni della Magistratura contabile” e n. 16 “Modalità di copertura del presunto disavanzo di amministrazione” sono sostituite dalle tabelle presenti nel paragrafo 12 della nota integrativa che correda la presente legge.

Art. 10

(Copertura finanziaria)

1. Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede con le maggiori entrate e le minori spese indicate nelle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al documento tecnico e al bilancio finanziario gestionale 2025-2027, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs. 118/2011.

Art. 11

(Entrata in vigore)

1.    La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 7/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Santoianni, Bevilacqua, Caputo, De Francesco, Giannetta, Pitaro, recante: “Modifiche e integrazioni della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria)” (deliberazione consiliare n. 23) 

Art. 1

(Modifiche dell’articolo 1 della l.r. 48/2012)

1. All'articolo 1 della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria), le parole: "la convenienza economica alla coltivazione agricola delle piante di ulivo" sono sostituite dalle seguenti: "lo sviluppo economico del territorio agricolo calabrese anche attraverso la riconversione colturaIe di impianti olivicoli obsoleti o in stato di deperimento o permanentemente scarsamente produttivi o del tutto improduttivi per cause non rimovibili o per eccessiva fittezza dell'impianto, nel rispetto dei vincoli e limiti esistenti".

Art. 2

(Abrogazione dell'articolo 2 della l.r. 48/2012)

1. L' articolo 2 della l.r. 48/2012 è abrogato.

Art. 3

(Modifiche dell’articolo 3 della l.r. 48/2012)

1. Alla fine della lettera a) del comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 48/2012, dopo la parola: "parchi" sono aggiunte le seguenti: "o utilizzati come frangivento".

2. Il comma 3 dell'articolo 3 della l.r. 48/2012 è sostituito dal seguente: "3. È comunque vietata l'estirpazione degli alberi monumentali di olivo inseriti nell'elenco di cui all'articolo 1-bis della legge regionale 7 dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e della flora spontanea autoctona della Calabria), fatto salvo quanto disposto dall'articolo 6, comma 5.".

Art. 4

(Modifiche dell’articolo 4 della l.r. 48/2012)

1. All'articolo 4 della l.r. 48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a) nella rubrica la parola: "autorizzatoria" è soppressa;

b) il comma 1 è sostituito dal seguente:

“1. I proprietari legittimi, o i conduttori muniti di consenso scritto del proprietario delle piante di olivo, comunicano al dipartimento competente in materia di agricoltura, almeno trenta giorni prima, la data di inizio dei lavori di estirpazione di piante di olivo qualora ne sia certificata la morte fisiologica o la permanente improduttività, dovuta a cause non rimuovibili, da un tecnico abilitato attraverso relazione agronomica corredata da documentazione fotografica. Il dipartimento competente, entro la data comunicata per l'inizio dei lavori, fa pervenire ai soggetti interessati, sussistendone validi motivi, la disposizione di sospensione dell'estirpazione o il divieto dell'esecuzione.";

c) i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:

"2. I soggetti previsti dal comma 1 possono richiedere al dipartimento competente in materia di agricoltura l'autorizzazione all'espianto con obbligo di reimpianto, ove previsto, di alberi di olivo quando ricorra uno dei seguenti casi:

a) è riconosciuta l'eccessiva densità dell'impianto, tale da arrecare danno all'oliveto, ovvero l'eccessiva fittezza del sesto d'impianto è tale da recare danno all'oliveto o da rendere disagevoli le operazioni colturali ovvero trattasi di impianti in stato di deperimento per qualsiasi causa o permanentemente scarsamente produttivi o improduttivi per cause non rimovibili;

b) è riconosciuta indispensabile l'estirpazione per una delle seguenti realizzazioni:

1) opere di pubblica utilità;

2) opere di miglioramento fondiario;

3) fabbricati, capannoni e sene inamovibili, dotati già di tutte le autorizzazioni necessarie;

4) giovani impianti di età inferiore a dieci anni.

3. Nei casi previsti dal comma 2, lettera a) e lettera b), numeri 1), 2) e 4), i soggetti previsti dal comma 1 comunicano al dipartimento competente in materia di agricoltura, almeno trenta giorni prima, la data di inizio dei lavori di estirpazione delle piante di olivo e trasmettono una relazione tecnica agronomica che descrive, corredata da documentazione fotografica, lo stato dei luoghi e certifica l'assenza di piante monumentali tra quelle oggetto di espianto, nonché di altre limitazioni imposte da norme o altri atti aventi effetti cogenti. Nel caso di giovani impianti, l'età è certificata dal tecnico anche attraverso l'uso di ortofoto. Il dipartimento competente in materia di agricoltura, entro la data comunicata per l'inizio dei lavori, può intimare la non esecuzione della estirpazione delle piante se rileva, dagli atti in possesso, la sussistenza di vincoli di qualsiasi natura o nel caso in cui la comunicazione e la relativa relazione agronomica non contengono le informazioni previste nelle linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.

4. Nei casi previsti dal comma 2, lettera b), numero 3), il dipartimento competente in materia di agricoltura, esaminata la richiesta ed espletati gli accertamenti necessari, rilascia apposito provvedimento autorizzativo, riguardante l'estirpazione e l'eventuale reimpianto delle piante di olivo nel rispetto dei vincoli e delle norme regolamentari specifiche finalizzate alla conservazione del paesaggio e alla qualità dell'ambiente. Sono, in ogni caso, fatti salvi eventuali impegni assunti a seguito dell'erogazione di contributi pubblici.";

d) al comma 5, le parole: "di particolare pregio e monumentalità" sono sostitute dalle seguenti: "se le piante vengono dichiarate monumentali,";

e) il comma 6 è sostituito dal seguente:

"6. Ai proprietari legittimi o ai conduttori muniti di consenso del proprietario delle piante di olivo è consentita l'estirpazione o il taglio al ciocco di un numero massimo di cinque esemplari nel biennio, anche in assenza dell'autorizzazione di cui al comma 2, previa comunicazione, da effettuarsi almeno venti giorni prima, all'ufficio competente accompagnata da una asseverazione rilasciata da un tecnico abilitato sull'assenza di piante monumentali tra quelle oggetto di espianto o taglio, nonché da una relazione, con documentazione fotografica, che descrive lo stato dei luoghi e le caratteristiche degli impianti.".

Art. 5

(Modifiche dell'articolo 5 della l.r. 48/2012)

1. All'articolo 5 della I.r. 48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a) nella rubrica la parola: "autorizzatoria" è soppressa;

b) la lettera b) del comma 1 è sostituita dalla seguente: "b) miglioramento della redditività del fondo anche mediante sostituzione con altre colture agrarie di pregio.";

c) i commi 2, 3 e 4 sono sostituiti dai seguenti:

"2. Nel caso previsto dal comma 1, lettera a), le aziende possono convertire, sussistendone adeguate motivazioni, il cento per cento della superficie catastale olivetata aziendale, sempre che non vi ostino altre disposizioni o sussistano vincoli e limitazioni derivanti da provvedimenti cogenti. Su detta superficie è fatto obbligo di impiantare un nuovo oliveto.

3. Nel caso previsto dal comma 1, lettera b), le aziende, sempre che non sussistano limitazioni non derogabili, possono convertire il cento per cento della superficie fino a tre ettari, sulla superficie eccedente i tre ettari possono essere autorizzati interventi sul settanta per cento della stessa cumulabile ai primi tre ettari. Su detta superficie è fatto obbligo di avviare i miglioramenti previsti dal comma 1, lettera b), impiantare giovani piante di olivo, o di far permanere nelle sedi perimetrali dell'area d'intervento, un numero di piante di olivo pari ad almeno il venticinque per cento delle stesse piante espiantate. Le giovani piante messe a dimora devono essere di specie autoctone e poste a una distanza minima di cinque metri l'una dall'altra. Nelle aree di confine del terreno la distanza minima può essere ridotta a non meno di tre metri.

4. Gli interventi di miglioramento fondiario sono contenuti nei limiti fissati dalle linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.";

d) al comma 5 le parole: "e 4" sono soppresse;

e) al comma 7 le parole: "di miglioramento fondiario" sono sostituite dalle seguenti: "previsti dal comma 1".

Art. 6

(Sostituzione dell'articolo 6 della l.r. 48/2012)

1. L'articolo 6 della l.r. 48/2012 è sostituito dal seguente:

“Art. 6

(Autorizzazione potatura straordinaria)

1. Nei casi di effettiva necessità, i proprietari legittimi o i conduttori muniti di consenso del proprietario possono eseguire, dopo specifica richiesta accompagnata da una relazione agronomica prodotta da un tecnico abilitato e previa autorizzazione del dipartimento competente in materia di agricoltura, interventi straordinari quali il taglio alla base del tronco (taglio al ciocco).

2. Sono vietate forme di potatura di ringiovanimento o di adeguamento alla raccolta meccanica, che non prevedono la permanenza di ramificazioni principali ovvero delle ramificazioni attaccate direttamente al fusto e di quelle che si diramano direttamente da queste. La data di inizio dei lavori di potatura di adeguamento alla raccolta è comunicata, almeno trenta giorni prima, al dipartimento competente in materia di agricoltura, unitamente a una relazione tecnica agronomica che evidenzia la necessità di tale intervento. Il dipartimento, entro la data comunicata per l’inizio dei lavori, fa pervenire intimazione di non esecuzione o sospensione della potatura, se rileva, dagli atti in possesso, la sussistenza di vincoli di qualsiasi natura o che la comunicazione e la relativa relazione agronomica non contengono le informazioni previste nelle linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.

3. Per potature straordinarie superiori a cinquecento piante di olivo che modificano sostanzialmente la chioma dell'albero è necessario acquisire, preventivamente, l'autorizzazione regionale da richiedere con le modalità previste nelle linee guida di cui all'articolo 10, comma 4.

4. Gli interventi di potatura ordinaria, ovvero che incidono sulle porzioni periferiche della chioma, o sulla chioma stessa, sono attuabili senza comunicazione o autorizzazione, in quanto le stesse rientrano tra le operazioni agronomiche ordinarie.

5. Gli interventi di potatura straordinaria che si rendono necessari in seguito a incendi o a calamità naturali sono attuabili previa comunicazione al dipartimento competente in materia di agricoltura, almeno trenta giorni prima dell'inizio dei lavori, corredata da apposita relazione e dettagliata documentazione fotografica.".

Art. 7

(Modifiche dell'articolo 7 della l.r. 48/2012)

1. All'articolo 7 della l.r. 48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente:

"1. I proprietari legittimi o i conduttori muniti di consenso scritto del proprietario delle piante possono:

a) trapiantare le piante di olivo in altre particelle della stessa azienda, nell'ambito dei confini regionali;

b) cedere le piante di olivo, con l'obbligo di trapiantarle, a proprietari di terreni ricadenti nel territorio regionale;

c) cedere le piante di olivo ad aziende vivaistiche regolarmente autorizzate, ai sensi delle normative vigenti;

d) lavorare in loco le piante con destinazione del materiale legnoso a scopi energetici o per la filiera della lavorazione del legno.";

b) dopo il comma 6, è inserito il seguente:

"7. I proprietari legittimi o i conduttori muniti di consenso scritto del proprietario delle piante di olivo possono richiedere al dipartimento competente in materia di agricoltura, allegando apposita relazione agronomica che giustifica la richiesta, l'autorizzazione allo spostamento di piante di olivo sparse, in promiscuità con altre specie arboree specializzate da frutto che sono d'intralcio alle ordinarie operazioni agronomiche. È consentito l'espianto di un numero massimo di quindici piante a ettaro, con obbligo di reimpianto di tutte le piante espiantate all'interno dello stesso corpo aziendale.".

Art. 8

(Modifiche dell'articolo 8 della l.r. 48/2012)

1. Nell'articolo 8 della l.r. 48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 1 è sostituito dal seguente: "1. Chiunque espianta alberi di olivo senza avere ottenuto le autorizzazioni o avere effettuato le comunicazioni previste dalla presente legge, è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500,00 euro a 3.000,00 euro per ciascuna pianta abbattuta, fino a un massimo di 120.000,00 euro con obbligo, ove possibile, del reimpianto degli alberi estirpati.";

b) i commi 7, 8 e 9 sono sostituiti dai seguenti:

"7. Chiunque effettua una potatura straordinaria senza avere effettuato le comunicazioni o avere ottenuto, ove necessario, le autorizzazioni di cui all'articolo 6 è punito con una sanzione amministrativa del pagamento di una somma da 500,00 euro a 30.000,00 euro.

8. Chiunque effettua cessioni o spostamenti di piante di olivo senza avere richiesto e ottenuto le autorizzazioni previste dall'articolo 7 è punito con la sanzione amministrativa da 500,00 euro a 3.000,00 euro.

9. Le sanzioni di cui ai commi precedenti sono aumentate del trenta per cento se le violazioni alla disciplina prevista dalla presente legge si riferiscono a piante di olivo monumentali.".

Art. 9

(Modifiche dell'articolo 10 della l.r. 48/2012)

1.    All'articolo 10 della l.r. 48/2012 sono apportate le seguenti modifiche:

a) alla fine del comma 3, dopo la parola: "integrazioni" sono aggiunte le seguenti: "nonché la deliberazione della Giunta regionale n. 91/2021.";

b) dopo il comma 3 è aggiunto il seguente:

"4. La Giunta regionale, con apposita deliberazione, entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, approva le linee guida per la presentazione delle domande e per disciplinare l'iter istruttorio e può delegare all'ARSAC le funzioni che nella presente legge sono attribuite alla Regione, fatto salvo il potere di indirizzo e di controllo sulle funzioni delegate.".

Art. 10

(Modifiche dell'articolo 11 della l.r. 48/2012)

1. Nella tabella allegata all'articolo 11 della l.r. 48/2012 è inserita la seguente voce tariffaria:

Autorizzazione articolo 4 comma 2 lettera b) - 4

29,24

300,00

Art. 11

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

2. Agli a1dempimenti disposti dalla presente legge si provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie già previste a legislazione vigente, assicurando l'invarianza della spesa per il bilancio della Regione e delle altre amministrazioni pubbliche interessate.

(Allegato)