XIII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 2

SEDUTA DI giovedì 20 novembre 2025

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SALVATORE CIRILLO

E DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO PIETRO CRINÒ

 

Inizio lavori h. 15,47

Fine lavori h. 01,07 di venerdì 21 novembre

 

 

Presidenza del presidente Salvatore Cirillo

La seduta inizia alle 15,47

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

DE FRANCESCO Luciana, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere all'Aula un'inversione dei punti all'ordine del giorno per discutere al primo punto all'ordine del giorno le dichiarazioni programmatiche del Presidente della Giunta. Grazie. 

PRESIDENTE

Poniamo in votazione la richiesta.

Ha chiesto, prima, di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Vorrei almeno capire la motivazione, se c'è una motivazione per questa richiesta; altrimenti, non capisco perché invertire i punti. Va benissimo invertirlo, però non ho capito il senso, il perché va invertito. 

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Collega Alecci, ho chiesto l’inversione perché ritengo che siano più importanti le linee programmatiche rispetto al resto dell'ordine del giorno e, quindi, avviare questa seconda seduta di Consiglio regionale con l'approvazione del programma di governo credo sia doveroso da parte da parte nostra. 

PRESIDENTE

Prego, collega Alecci. Ha facoltà di intervenire di nuovo.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Credo non ci siano problemi all'inversione, però a questo punto mi corre l'obbligo di sottolineare che le linee programmatiche sono state caricate sul sito del Consiglio regionale alle ore 20, forse alle ore 21, di ieri sera, e sarebbe stato più opportuno, Presidente, consegnarle a chi ha poi il compito di studiarle e di dibatterle in Aula, insieme con lei, in maniera piena. Anzi, mi sarei aspettato che la richiesta fosse quella di rinviarle alla prossima seduta di Consiglio regionale, perché credo che una discussione in Aula franca, vera, debba dare l'opportunità all'opposizione di poter studiare il programma che questa Amministrazione si pone di portare avanti nei prossimi 5 anni.

Non mi sembra che abbiamo obiettato nulla, abbiamo stretto le spalle, le abbiamo ricevute, le abbiamo studiate in nottata, chi in viaggio venendo qui, quindi già con grande difficoltà. Appare abbastanza strana questa richiesta, anche di invertire l’ordine del giorno per anticiparle. Dopodiché, cambia poco. Che siano il punto forse più importante non lo metto in dubbio, anche se ricordo al collega consigliere Caputo che oggi si tratterà anche la modifica dello Statuto che - non dovrei insegnarglielo - è la Carta costituzionale della nostra Regione. Mi sembra che sia altrettanto importante, come l'aumento delle spese con l'aumento del numero degli assessori e l’introduzione dei sottosegretari, e il bilancio che, in ogni Amministrazione ed Ente locale, è il documento principale, soprattutto quando è un rendiconto.

Però, parlo per il gruppo PD, sottolineando questo strano atteggiamento, forse, dal punto di vista istituzionale. Da parte nostra credo che non ci sia nessun problema ad accettare l'inversione, pur non comprendendone sinceramente i motivi. 

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)

Signor Presidente, Presidente della Giunta, Assessori, colleghi consiglieri, sono d'accordo con quanto esposto poco fa nel suo intervento dal collega Alecci.

Questa seduta di Consiglio è stata convocata con urgenza, i capigruppo sono stati chiamati dal Presidente, in maniera garbata, dicendoci che bisognava fare una seduta di Consiglio urgente sul bilancio, sui bilanci di alcune partecipate e di alcune società in house, altrimenti si rischiavano sanzioni. Noi ci siamo sentiti e abbiamo detto subito di sì.

Subito dopo, a distanza di 12 ore, ci vediamo un ordine aggiuntivo straordinario con un punto particolarmente importante, cioè la modifica dello Statuto, inserito in questa seduta di Consiglio che doveva essere esclusivamente formale, per sopperire ad alcune esigenze del bilancio prima della fine dell'anno.

Anche qui, abbiamo tentato di capire cosa stesse succedendo e immediatamente dopo sono state aggiunte le linee programmatiche, che sono l'atto più importante della legislatura; Presidente, stamattina alcuni di noi, alle 10, mentre venivamo qui hanno potuto leggere cosa c'è in questo programma di 46 pagine, quindi non si è potuta fare un'analisi approfondita.

Quindi, condividiamo l'idea di rinviare questo punto, sapendo quanto sia importante la correttezza dei rapporti con l'opposizione, altrimenti si parte male, Presidente! Si parte male perché noi siamo qui per lavorare e le cose che avete detto, lei all'inizio di legislatura e il presidente Occhiuto, ci devono consentire di avere buoni rapporti fra di noi. E i buoni rapporti consistono in questo: consentirci di poter svolgere il nostro ruolo nella pienezza dei nostri poteri. Questo è.

Quindi, concordo col collega Alecci. Grazie. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Volevo dire che ciò che è stato sostenuto nell'ultimo intervento è assolutamente vero, nel senso che il governo regionale ha chiesto al Presidente del Consiglio regionale di poter celermente celebrare una seduta di Consiglio perché c'era da approvare il bilancio consolidato. Questa è, quindi, la ragione dell'urgenza.

Che è successo poi? È vero, nessuno mi ha richiesto di rendere le dichiarazioni programmatiche, però poiché nello Statuto è previsto che nella prima seduta di Consiglio, successiva a quella di elezione dell'Ufficio di Presidenza, il Presidente renda le dichiarazioni programmatiche, proprio per evitare che si potesse rappresentare un incipit della legislatura con una sgrammaticatura istituzionale, ho detto: “Io sono disponibile” e ho detto al Presidente del Consiglio regionale: “Siccome lo dice lo Statuto, sono disponibile a rendere le dichiarazioni programmatiche”.

Per inciso, debbo dire che le pagine che voi avete ricevuto sono il mio programma elettorale, cioè il programma elettorale che era stato pubblicato in campagna elettorale sul sito, così come prevede la normativa, per una ragione di trasparenza; ho presentato l'identico programma elettorale, quindi quello che ho detto ai calabresi che avrei realizzato in questa legislatura, insieme al mio governo e alla mia maggioranza, lo dico anche al Consiglio regionale. Non ho cambiato nulla, per cui ritenevo, in sostanza, che avendo voi partecipato alla campagna elettorale, conosceste anche il programma. Poi è stato depositato nei termini. Però, mi rimetto alla volontà del Consiglio regionale: se volete, io posso anche fare un breve intervento introduttivo sulle dichiarazioni programmatiche, giusto per salvaguardare ciò che prescrive lo Statuto che dice nella prima seduta di Consiglio, dopo quella in cui è eletto l'Ufficio di Presidenza, il Presidente rende le dichiarazioni programmatiche. Se poi l'opposizione ritiene di non essere ancora nella condizione di poter svolgere un dibattito sulle dichiarazioni programmatiche, perché ha ricevuto il programma solo ieri sera - il programma, appunto, era quello delle elezioni - per quanto mi riguarda non ho obiezioni a un rinvio del dibattito e poi delle mie conclusioni. Però, non vorrei essere protagonista di un'infrazione statutaria, proprio nel giorno in cui andiamo a modificare lo Statuto. Lo ribadisco, lo Statuto dice che: “Nella prima seduta successiva alla elezione del Presidente del Consiglio e dell’Ufficio di Presidenza, il Presidente della Giunta presenta il programma di governo…”. Questo vorrei farlo.

Poi, possiamo anche decidere di proseguire il dibattito in un'altra occasione, magari nella seduta di Consiglio che dovremmo tenere da qui a qualche giorno, perché ci sarà la necessità di approvare anche l'assestamento di bilancio. Lei sa bene, consigliere Alecci, - è l'unico superstite, insieme al consigliere Laghi, della mia precedente opposizione - che da qui a fine anno dovremmo tenere diverse sedute di Consiglio regionale sui documenti di bilancio.

Per cui, non ho obiezioni rispetto a questo, però, non vorrei che si consumasse un precedente, quello per il quale, cioè, le dichiarazioni programmatiche diventano di secondaria importanza. Credo che sapere quello che un Governo regionale o una maggioranza vogliono fare nei prossimi 5 anni sia, appunto, di primaria importanza, non di secondaria importanza. Però, come è giusto che sia, mi rimetto alla volontà del Consiglio. La proposta che mi rendo disponibile a fare - poi non so se i capigruppo di maggioranza la condividono - è quella di chiedere all'opposizione – se lo ritiene - di svolgere il dibattito in un'altra occasione o, se si sentono già pronti adesso a svolgere il dibattito, oggi. 

PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta. Invito i capigruppo ad avvicinarsi al banco della Presidenza. Grazie.

 

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

 

La seduta, sospesa alle 16.14, riprende alle 16.18

Approvazione del Programma di Governo (art. 33, comma 4 Statuto)

PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta. Andiamo avanti con l'inversione del punto: “Approvazione del Programma di Governo, articolo 33, comma 4, Statuto”.

Ricordo all'Aula che, ai sensi dell'articolo 57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, dopo la dichiarazione programmatica resa dal Presidente della Giunta regionale, i consiglieri possono intervenire per non più di 15 minuti, anche al fine di illustrare eventuali mozioni integrative al programma. Concluso il dibattito, il Presidente della Giunta si esprime sulle mozioni integrative del programma e si procede alla votazione sulla medesima per alzata di mano. Viene quindi posta in votazione per appello nominale l'approvazione del programma eventualmente integrato dalla mozione. Grazie.

Cedo la parola al presidente Occhiuto.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.

Mi limiterò ad un intervento il più breve possibile, tentando poi di raccogliere, in conclusione, le sollecitazioni che emergeranno nel dibattito.

Vorrei fare una premessa: è la prima volta nella storia della Regione che un Presidente viene rieletto; quindi, questa legislatura sarà la prima nella storia della Regione in cui, nei prossimi 5 anni, si potrà proseguire su un solco già tracciato e che è stato anche giudicato dai cittadini attraverso le elezioni. Per questo il programma che ho presentato è quello che ho sottoposto agli elettori calabresi durante il periodo della campagna elettorale, ed è il programma che oggi presento ai consiglieri di maggioranza e di opposizione. È un programma che si candida a realizzare molte delle riforme che sono state concepite, iniziate, nella legislatura precedente.

È un programma che vorrebbe rendere maggiormente protagonista la Calabria anche nel dibattito nazionale. Nella precedente seduta di Consiglio regionale, intervenendo dissi che mi sarebbe piaciuto che questo Consiglio regionale dimostrasse, nei prossimi 5 anni, ambizione, che potesse essere ambizioso e dimostrare che c'è una Calabria che sa essere protagonista anche nel dibattito nazionale. Troppe volte la Calabria è stata raccontata - l'abbiamo detto mille volte - come una terra solo di problemi, incapace di produrre soluzioni innovative e di fornire degli stimoli al dibattito nazionale.

Vorrei che questo Consiglio regionale potesse essere una fucina di stimoli anche per la politica nazionale, nel momento in cui il peso delle Regioni diventa via via crescente nel contesto istituzionale del Paese. Ho cercato di farlo in questi anni, lo sto facendo anche in questi giorni.

Avete registrato in questi giorni la circostanza che fra i dirigenti nazionali del centrodestra si sta discutendo di temi importanti. Anche io l’ho fatto nelle ultime settimane, ho cercato di essere quello più prudente su alcuni temi che stanno interessando il dibattito nazionale, come l'autonomia differenziata, come le pre-intese che in alcune Regioni si stanno facendo e che sono, come sapete, semplicemente degli accordi politici che, però, possono avere un riverbero, secondo me, anche sui diritti sociali e civili dei cittadini. Ho cercato di farlo.

Quando sulla stampa nazionale il Presidente della Calabria viene rappresentato come un dirigente di centrodestra che pone delle questioni, credo che sia una cosa positiva per la Calabria. Quando la Calabria viene segnalata nella Comunità nazionale come la Regione che, grazie all’opposizione che ha fatto al Governo sul decreto che riguardava gli NCC, ha liberalizzato il mercato dei taxi e degli NCC, è una buona cosa. Non c’è mai stato un giornale nazionale che abbia scritto quello che invece abbiamo letto qualche giorno fa: “Ce lo saremmo aspettati dalla Lombardia, ma non dalla Calabria”. C'è questo odioso pregiudizio nei confronti della politica calabrese che sia incapace di produrre idee, di produrre azioni amministrative che possano segnalarsi a livello nazionale.

Vorrei che questi 5 anni di legislatura potessero essere 5 anni stimolanti anche da questo punto di vista; immagino che questo Consiglio regionale possa diventare il luogo dove si discutano anche mozioni che danno la visione di una Regione importante nel Mezzogiorno, rispetto ai temi che riguardano il futuro.

Continuerò - ve lo dico con grande chiarezza - a cercare di dare questa immagine della Calabria. Una Calabria che certo ha tanti problemi - non li ho mai nascosti, ho sempre detto che un Governo regionale in quattro anni non può affrontarli e risolverli tutti, ce ne sono ancora tantissimi da affrontare e da risolvere - però è una Regione che ha tantissime risorse potenziali, ha tantissime opportunità e io un po' mi arrabbio, invece, quando vedo una parte della politica nazionale che guarda a questa regione come a una regione che ha soltanto problemi.

Vorrei che anche la dialettica all'interno del Consiglio regionale si svolgesse avendo rispetto della dignità e dell'onore della Calabria, anche rispetto allo storytelling che si fa di questa Regione.

Non è sempre così. Purtroppo, non è così! Non è stato così nemmeno nelle ultime settimane. Mi sono astenuto dal commentare i dati di Banca d’Italia che, qualche giorno fa, ha indicato la Calabria come la regione che ha avuto l'incremento del PIL maggiore d'Italia. Cioè, fra tutte le regioni, la Calabria è quella che nei primi 6 mesi di quest'anno ha incrementato il PIL più di tutte le altre regioni d'Italia. Sulla stampa locale, ho detto: “Se una roba del genere l'avessero scritta in un'altra Regione, avrebbe occupato le prime pagine dei giornali”. Spesso, invece, quasi quasi, a volte, si gode nel parlar male della Regione, anche quando ci sono aspetti che invece la celebrano come una Regione capace di produrre risultati e questi aspetti vengono ritenuti di secondaria importanza.

Vi dicevo: vorrei un Consiglio regionale ambizioso, sarà ambizioso anche il governo regionale in questo ambito.

Parto subito da una iniziativa che non è contenuta nel programma elettorale, anzi nel programma della legislatura che voi avete agli atti e sul quale però abbiamo già cominciato a lavorare con l'assessore Calabrese e con l'assessore Montuoro; ve l'anticipo perché vorrei che desse il senso della ambizione a cui mi riferivo. Sono stato molto colpito dal fatto che qualche settimana fa a New York è stato eletto un Sindaco musulmano - per carità, ha idee e sensibilità assolutamente opposte alle mie - in una città che ha sperimentato l'odio religioso in occasione della tragedia delle Torri gemelle, un Sindaco che ha una madre proveniente dall'Uganda, un padre indiano, e che, però, si sente americano e addirittura diventa Sindaco di una delle città più importanti.

Negli stessi giorni, leggevo delle statistiche che riguardano il futuro del nostro Paese - erano delle previsioni di alcuni esperti di demografia - che dicono che nel 2100 – certo, noi non ci saremo più, però abbiamo la responsabilità di tentare di fare politica avendo una visione di quello che deve essere il Paese, anche la nostra regione nel Paese - l'Italia sarà popolata, se ci va bene, da 35 milioni di persone; in America, gli americani autoctoni, per così dire, sono il 3, il 4 per cento, poi ci sono popoli di ogni, che hanno pelli, origini diverse, che si sentono americani. È un modello di inclusione che negli ultimi due secoli ha funzionato. È un modello di inclusione che hanno inventato loro? No. È un modello di inclusione che abbiamo inventato noi, perché è il modello di inclusione che ha inventato l'Impero romano. Il 70, 80 per cento degli Imperatori romani non era di Roma e però si sentiva di Roma.

Tutto questo accade mentre io parlo con aziende, cercando di interessarle, per esempio, all'area retroportuale di Gioia Tauro. L'altra volta parlavo con Ryanair che ha in animo di trovare un posto in Europa dove fare un investimento di 500 milioni di euro per riparare gli aeromobili; non per fare la manutenzione, quella la faremo a Lamezia, ma per riparare gli aeromobili. La preoccupazione di questa importante azienda, così come di altre molte aziende, è quella di non trovare manodopera qualificata, operai specializzati.

C'è una differenza fra la domanda di lavoro e l'offerta di lavoro.

Pensate a quello che succede in agricoltura: le organizzazioni agricole in campagna elettorale hanno chiesto sia a me sia al mio competitor di impegnarci per il social housing, per i lavoratori, per i loro lavoratori che non sono italiani, perché molti italiani non vogliono fare più questi lavori. Pensate a quello che succede nelle nostre aziende turistiche, dove non si trovano persone che facciano mestieri che ormai solo altri popoli sono disponibili a fare.

L'idea della quale abbiamo discusso, per la quale abbiamo già trovato le risorse, non è contenuta nel programma - ve l'accenno - ma deve dare il senso dell'ambizione che io vorrei avesse questa Regione ed è questa: vorrei che la Calabria fosse - lo sarà perché ci stiamo già lavorando - la prima Regione d'Italia a fare degli “avamposti” dei Centri per l'impiego nei Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo. E noi, grazie a un finanziamento già ottenuto per l'impegno dell'assessore Montuoro sulla cooperazione internazionale, abbiamo le risorse, per esempio, per fare formazione in Tunisia. Vorrei - ci stiamo lavorando con l'assessore Calabrese - che la Calabria avesse delle “propaggini” dei Centri per l'impiego in queste Regioni per poter attrarre lavoratori per le aziende che si occupano di lavoro in edilizia.

Abbiamo fatto già negli anni passati un bando che si chiamava “Oikos”, che aveva l'ambizione di formare quelli che erano sopravvissuti alla tragedia di Cutro, ce lo chiese proprio l'Associazione nazionale dei costruttori in Calabria e funzionò anche molto bene.

La nostra idea, appunto, è quella di mettere assieme le organizzazioni professionali in agricoltura, le organizzazioni che si occupano di sviluppo turistico, l'Associazione nazionale dei costruttori, per realizzare questo progetto. È un progetto ambizioso. È un progetto che può avere l'ambizione di raccontare un'altra Calabria, cioè una Calabria che capisce che i Paesi che si affacciano sulla sponda sud del Mediterraneo sono Paesi che cresceranno con un tasso di incremento del PIL significativamente superiore ai Paesi europei. Questo processo la Calabria non lo vuole solo subire, lo vuole in qualche modo anticipare, governare.

Ecco, questo vorrei che fosse il mood del governo regionale e anche del Consiglio regionale nei prossimi anni. Per questo mi sono attardato un po' di più su questa idea che non è contenuta nel programma, ma che è un'idea sulla quale sto riflettendo con grande impegno insieme ai miei assessori, in queste prime settimane.

Vi dicevo: i prossimi cinque anni saranno storici per la Calabria. Attenzione: non utilizzo questo termine in un'accezione diciamo celebrativa o autocelebrativa, ma storici perché non è mai accaduto che si potesse continuare un lavoro. Questa volta si continuerà un lavoro.

Vorrei che le riforme che abbiamo fatto possano svilupparsi ancor di più. Voi sapete che le riforme non hanno un riverbero immediato in termini di qualità di servizio e di efficientamento della macchina amministrativa. Il consigliere Tridico, che è un economista, sa che persino le azioni di politica economica, di sviluppo locale, che si fanno non hanno un riverbero al tempo Ti con zero. Cioè, tu fai una cosa oggi e magari vedi il risultato fra due anni, fra tre anni.

I dati di Banca d’Italia a me hanno fatto particolarmente piacere perché raccontano oggi quello che abbiamo fatto negli anni passati e che oggi sta producendo dei risultati. Così anche per le riforme. La mia intenzione è quella di investire ancora sul Consorzio unico di bonifica, che è stata una riforma onerosa anche in termini di consenso, una riforma faticosa. Se lo ricorda bene l'assessore Gallo, avevamo tutte le organizzazioni di categoria contro, ora tutte le organizzazioni di categoria invece l'hanno considerata una buona riforma. Ma è chiaro che, nel momento in cui fai un consorzio unico che deve occuparsi finalmente della bonifica, mentre per anni della bonifica in Calabria non si è occupato nessuno, questo consorzio per essere messo a pieno regime ha ancora bisogno del supporto della Regione, e così sarà.

Peraltro, una delle cose che vorremmo fare in questa direzione è quella di evitare di far pagare ai calabresi una parte dei ruoli del Consorzio di bonifica che sono quei ruoli di 15, 20, 25 euro che ricevono tutti quelli che hanno un piccolo pezzo di terra e dovrebbero pagare in ragione di attività di bonifica fatte sul territorio che, invece, non sono mai state fatte nel corso dei decenni dai disciolti Consorzi di bonifica e che ora si stanno facendo. Secondo me, però, siccome questa è una azione di manutenzione straordinaria del territorio, un'azione del genere noi possiamo finanziarla con fondi regionali, facendo in modo che il Consorzio diventi un ente che si occupa finalmente di bonifiche ed evitare di far pagare ai calabresi un balzello che i calabresi non capiscono perché devono pagare, perché per tanti anni non hanno avuto visione di alcun risultato da parte dei Consorzi di bonifica.

Queste sono le cose per le quali abbiamo fatto delle riforme che oggi stanno, via via, rendendo più efficiente il sistema amministrativo della Calabria in più ambiti. ARRICAL: anche qui i due consiglieri superstiti della mia vecchia opposizione, il consigliere Laghi e il consigliere Alecci, ricorderanno le battaglie che ci furono in Consiglio regionale quando istituimmo ARRICAL. A proposito, consigliere Alecci e consigliere Laghi, molti hanno detto che il centrodestra ha vinto perché nella scorsa legislatura ha avuto una opposizione morbida. Io sono particolarmente contento di avere qui in Aula due consiglieri regionali di opposizione che stimo, pur avendo io idee e sensibilità diverse alle loro, che sono il consigliere Laghi e il consigliere Alecci che, fra tutti quelli che facevano opposizione nella scorsa legislatura, erano quelli che, secondo me, hanno fatto l'opposizione maggiormente costruttiva. Invece, quelli che in Aula, a loro dire, facevano opposizione più muscolare non li vedo più in quest'Aula. Sto leggendo su un giornale calabrese articoli simpatici su un certo Ciccio e un certo Vitaliano. Ci sono elettori del centrosinistra che si sentono un po' sbandati. Cioè, secondo me, quella che paga è una opposizione rigorosa; un'opposizione che è fatta con onestà intellettuale, che incalza il governo regionale, ma che, allo stesso tempo, contribuisce a produrre delle idee. Nella scorsa legislatura molte delle idee, prodotte anche da consiglieri di opposizione, le abbiamo fatte nostre, sono diventate poi azioni amministrative.

Ricordate quello che è successo su ARRICAL: sindaci contrari, l'opposizione che abbandonava il Consiglio regionale. ARRICAL è stata una riforma che persino Giavazzi, che non è di centrodestra - Giavazzi non mi pare sia un economista di centrodestra - ha segnalato sul Corriere della Sera un paio d'anni fa, subito dopo averla approvata, come una delle riforme migliori, una riforma da imitare anche nelle altre regioni. Grazie a questa riforma noi ora potremmo procedere - questa è un'indicazione programmatica di grandissima importanza - nel corso di questa legislatura a fare le gare per i tre ambiti, in maniera tale che tutto il ciclo dei rifiuti, dalla raccolta allo smaltimento, sia affidato ad un unico gestore per ambito, come avviene in una regione, guarda caso governata da tanti anni non dal centro-destra ma dal centro-sinistra, come l'Emilia Romagna e anche in altre regioni, per rendere più efficiente questo sistema. Se non avessimo riformato il sistema dei rifiuti e dell'idrico oggi non potremmo fare questo. Per quello dico che i prossimi cinque anni saranno gli anni nei quali tenteremo di raccogliere anche il risultato delle riforme avviate nei quattro anni precedenti.

Così come sulla depurazione e sul ciclo integrato delle acque. Noi abbiamo un programma di investimenti di due miliardi e due cento milioni che stiamo realizzando con alcuni advisor che abbiamo individuato e anche con grandi banche e che vorremmo finanziare con la Banca europea degli investimenti. Il consigliere Tridico sa che tutto quello che è idrico è eleggibile al finanziamento da parte della BEI e la BEI ha nel suo statuto l'obbligo di investire prioritariamente nelle regioni Obiettivo convergenza. Vorremmo che gli sforzi del Presidente, quando va a Bruxelles o quando parla con il vertice della BEI, fossero accompagnati anche da chi la pensa diversamente e può aggiungere il suo carisma istituzionale, il suo ruolo, per fare in modo che questi due miliardi e due cento milioni di euro possano essere immediatamente utilizzati per la manutenzione delle di grande adduzione, ma anche per aiutare i Comuni a rifarle. Molte volte ci si lamenta del servizio idrico nei comuni, ma noi abbiamo reti fatiscenti che in alcuni casi perdono il 70 per cento dell'acqua. Reti che non sono state mai manutenute per decenni.

È evidente che in quattro anni non vai con la bacchetta magica come facevano - come si chiama la bacchetta di quelli che cercavano l'acqua? - dei rabdomanti. Vai con la bacchetta magica!? No, non funziona così. Bisogna fare delle riforme. Bisogna lavorare come abbiamo fatto con Sorical, che prima era sottoposta a procedura fallimentare e non poteva nemmeno aprire un conto corrente. Noi ci siamo liberati della multinazionale francese, poi ci siamo liberati del fondo governativo tedesco che aveva il pegno sulle quote e ci siamo liberati dei creditori di Sorical. Ora Sorical è potenzialmente una delle più grandi. Sì, ci siamo liberati dei creditori Sorical, nel senso che Sorical non ha più creditori se non la Regione ed è una delle startup sulle quali c'è più interesse a livello nazionale. Però Sorical negli anni passati - ve la ricordate? - era una società, amministrata a volte da ex assessori regionali, che non aveva nessun margine per poter lavorare e non ha realizzato nulla. È vero, non si è occupata della manutenzione delle grandi reti di adduzione, non ha preso in capo il ciclo integrato delle acque nei Comuni. Ora lo sta facendo; l'ha fatto a Reggio, lo sta facendo a Lamezia; lo farà a Catanzaro. E, quindi, lavorerà con più efficienza perché abbiamo posto in essere le condizioni perché lo possa fare in un settore che è sempre stato trascurato per decenni.

Però, se non avessimo fatto queste riforme, oggi non potremmo nemmeno pensare al futuro. Stiamo cercando di affidare a Sorical tutti i depuratori perché quando entra un Comune entra anche con i depuratori. E vogliamo affidare a Sorical tutti i depuratori perché i Comuni - lo sanno bene molti che fanno oggi i consiglieri regionali e che hanno fatto i sindaci in passato - non ce la fanno a gestire i depuratori la cui gestione a volte è molto onerosa. Sorical può farlo! Abbiamo previsto, nella revisione di medio periodo che l'Europa ci ha consentito di fare, di investire altri 200 milioni sulla resilienza idrica per rendere più facile, appunto, questo intervento sui Piani d'ambito e sugli interventi per potenziare il servizio idrico, in una Regione in cui mai nessuno se n'era occupato e mai nessuno aveva fatto manutenzione delle reti. Mai nessuno aveva fatto nulla. Quello che faremo in questi anni è proseguire in questo modo perché abbiamo, nei quattro anni passati, creato le condizioni per avere gli strumenti necessari per risolvere i problemi che, altrimenti, sarebbero stati irrisolvibili.

Abbiamo approvato la riforma della Protezione civile e anche lì andremo avanti. Se guardate la revisione di medio periodo che abbiamo approvato, vedrete che abbiamo previsto 200 milioni per l'idrico, ma anche, mi pare, 27 milioni per la Protezione civile. Come sapete, la revisione di medio termine dava la possibilità di orientare le risorse su altri pilastri: l'idrico l'abbiamo fatto, il social housing l'abbiamo fatto - ve ne parlerò fra poco - e anche la difesa.

La difesa: a noi in Calabria della difesa non ci interessa niente. Però, che abbiamo fatto? Abbiamo considerato come investimento per la difesa quello sulla Protezione civile. Abbiamo pensato di rimodulare le risorse, prevedendo 27 milioni destinati a dare la possibilità ai Comuni di comprare escavatori e tutti quei mezzi che servono per realizzare la manutenzione del territorio e che i Comuni oggi non hanno. Abbiamo, quindi, cercato di dare un'interpretazione più intelligente, dal punto di vista calabrese, alla necessità dell'investimento sulla difesa. Lo abbiamo dovuto fare perché abbiamo riformato la legge della protezione civile che, per tanti anni, invece, non era stata modificata in Calabria.

Continueremo a lavorare nella direzione di potenziare tutti gli interventi sul riutilizzo dei beni confiscati alla ‘ndrangheta. Anche su quello abbiamo svolto un lavoro che ci ha posto prima di tutte le altre regioni. Siamo la regione che ha speso di più in questa direzione, anche grazie alle sollecitazioni e al lavoro intelligente che ha svolto insieme a noi il Sottosegretario calabrese, Wanda Ferro. Continueremo in questa direzione. Abbiamo già individuato ulteriori risorse.

C'è poi tutto il capitolo sulla sanità. Siamo stati la Regione che, nell'anno passato, ha aumentato il punteggio LEA più di tutte le altre Regioni d'Italia. Eravamo l'ultima regione d'Italia per i LEA, avevamo prima tre e poi due dei macro-livelli LEA in rosso, ora ne abbiamo uno soltanto. Non siamo più l'ultima Regione, siamo la terzultima.

Vi ho detto prima che vorrei un Consiglio regionale ambizioso e il primo ad avere il dovere dell'ambizione a questo punto è il Presidente della Regione. È chiaro che io non sono soddisfatto del fatto che la Calabria sia terzultima per la sanità. Dobbiamo fare ancora molto, moltissimo, per restituire ai calabresi il sacrosanto diritto alla cura, però, abbiamo messo in sicurezza i conti - cosa mai avvenuta prima - e oggi siamo in una condizione di equilibrio strutturale della sanità. Da tre anni, infatti, non facciamo deficit e saremo nella condizione non solo di uscire dal commissariamento, ma anche di liberarci dell'altra camicia di forza che è il Piano di rientro. Noi non facciamo deficit e ci sono tante altre Regioni d'Italia che hanno uno dei macro-livelli LEA in rosso e che non sono nemmeno in Piano di rientro. Abbiamo, quindi, anche proposto al Parlamento un emendamento che, se dovesse essere approvato, ci consentirebbe di uscire anche dal Piano di rientro. È complicato, è difficile perché poi nei Ministeri ci sono, a volte, sacche di potere amministrativo che hanno difficoltà a cedere potere e prerogative. Sta accadendo anche sul commissariamento perché sia il Presidente del Consiglio sia il Ministro della salute sia il Ministro dell'economia hanno dato un indirizzo preciso, però, ancora c'è qualche ritardo perché gli uffici non hanno ancora concluso l'esame del Piano di rientro che noi abbiamo mandato; per la verità, si tratta del secondo Piano di rientro che abbiamo mandato; ci avevano richiesto un Piano di rientro che, a mio avviso, era capestro. Ho, quindi, preteso che ci fosse un Piano di rientro che ci desse la possibilità di uscire anche dal Piano di rientro e, su questo, c'è un'interlocuzione con gli uffici del MEF e del Ministero della salute. È un'interlocuzione tecnica, burocratica - quella politica invece è di fatto già conclusa - che spero si concluda da qui a qualche settimana.

Vorrei tranquillizzare quanti dall'opposizione hanno detto che vorrebbero essere coinvolti sulla riforma annunciata dal presidente Occhiuto. Coinvolgerò tutti sulla riforma del Sistema sanitario. Intanto, però, purtroppo, fin quando non usciamo dal commissariamento, riforme non ne possiamo fare. Alle riforme possiamo, quindi, solo pensare e riflettere, non le possiamo fare. Ho detto in campagna elettorale - lo ribadisco - che, secondo me, è più ragionevole mettere sotto un'unica azienda tutti gli Ospedali hub e spoke, perché oggi negli ospedali hub, soprattutto nei loro pronto soccorso, arriva tutto quello che non viene trattato nei Pronto soccorso e negli ospedali spoke. Mi spiego, con qualche esempio: nel Pronto soccorso del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria arrivano anche pazienti che prima transitano nell'Ospedale di Melito e che da quel Pronto soccorso (di Melito) mandano quasi di default al Pronto soccorso dell'Ospedale hub. Succede purtroppo in ogni provincia e per tutti gli Ospedali. Mettere, quindi, sotto un'unica direzione gli Ospedali spoke e hub significa ottimizzare le risorse. Se in un Ospedale hai più medici, più infermieri e in un altro ti mancano, puoi spostarli. Puoi anche dirigere l'azione dei bed manager, che non sono i manager cattivi, ma sono i manager dei letti, quelli che devono dimettere i pazienti in maniera tale che nel Pronto soccorso non si stazioni più per tante ore, come succede purtroppo in tutta Italia e anche in Calabria.

Il Pronto soccorso è la parte terminale dell'Ospedale. Molte volte nel Pronto soccorso si staziona tanto perché i primari, soprattutto nel fine settimana, non dimettono i pazienti, forse per evitare che un paziente critico salga in reparto. È tutto un sistema che va riformato. Se questo sistema fosse tutto sotto un'unica Azienda, sotto un'unica direzione, forse funzionerebbe meglio. Poi, ci sono delle criticità perché, per esempio, due degli Ospedali hub sono anche sede di Azienda ospedaliero universitaria. Quindi, si tratta di capire come coniugare queste specificità con l'accorpamento necessario. Nella mia visione le Aziende sanitarie provinciali si devono occupare solo della parte che manca dappertutto, in Italia e anche in Calabria: l'assistenza territoriale. Devono organizzare meglio i medici di Medicina generale che un tempo filtravano molti ricoveri negli Ospedali e oggi non lo fanno più perché sono male organizzati. Devono occuparsi dei Presidi di assistenza territoriale perché l'Ospedale non è la risposta a tutti i bisogni di salute dei calabresi e degli italiani. L'Ospedale dovrebbe essere la risposta residuale, cioè in Ospedale dovrebbe arrivare chi non trova una risposta di salute, chi non può trovare una risposta di salute sul territorio. Oggi in Ospedale, se andate a vedere il numero dei codici minori nel Pronto soccorso, vi rendete conto che arriva tutto e tutti gli Ospedali d'Italia scoppiano per quello. Nella mia idea, le Aziende sanitarie provinciali devono fare questo pezzo di lavoro, devono fare in modo che i calabresi, i cittadini, possano trovare delle risposte in termini di assistenza territoriale che evitino loro di dover far ricorso per forza soltanto all'Ospedale. In questo modo si deflazionano il sistema ospedaliero, il Pronto soccorso e si fa funzionare la sanità.

È una riforma complessa che io chiaramente vorrò discutere in Consiglio regionale quando saremo usciti dal commissariamento e la approveremo con una legge regionale che io vorrei venisse sottoposta al dibattito più approfondito e partecipato possibile. Continueremo - ve lo dico - a investire su Azienda zero che ha avuto un percorso, purtroppo, travagliato. Come sapete, infatti, in Azienda zero avevo individuato come direttore generale il compianto Pino Profiti, poi a un certo punto si è dovuto ricominciare da capo. Però, Azienda zero già oggi si occupa: di tutta la digitalizzazione della sanità e se ne occupa con successo perché noi su tutte le linee PNRR legate alla digitalizzazione siamo tra le prime Regioni d'Italia in termini di conseguimento del target; dei concorsi in maniera accentrata perché io ho trovato un sistema dove c'era un fortissimo deficit amministrativo sia nelle aziende sia nel Dipartimento. E allora l'idea qual è? Vorrei che dietro ogni azione fosse chiara la visione che vi sottende. Secondo me, i direttori generali delle Aziende sanitarie ospedaliere si devono occupare prevalentemente dei livelli essenziali di assistenza. Siccome non hanno spesso una struttura amministrativa performante, è meglio che di tutte le questioni amministrative si occupi un unico soggetto. E questo soggetto è Azienda zero, per liberare risorse e tempo dei direttori generali sanitari e indirizzarli alla cura dei pazienti e alla soddisfazione dei livelli essenziali di assistenza. Quindi, andremo ancora avanti in questa direzione.

Andremo avanti anche nella direzione di reclutare altri medici. Abbiamo fatto un importante investimento nelle Facoltà di medicina a sostegno dell'assistenza sanitaria. Lo abbiamo fatto a Catanzaro, lo abbiamo fatto persino a Crotone, lo abbiamo fatto a Cosenza perché l'idea è quella di formare in Calabria specializzati che poi possano essere utili nelle corsie degli Ospedali. Questo investimento sta attraendo anche professionisti di fama, a volte, internazionale. A Cosenza è venuto ultimamente il dottor Luigi Bonavina, uno dei principali chirurghi d'Europa specializzati sull'esofago, ma fa il chirurgo a 360 gradi, si occupa di tutto; avete visto la dottoressa Melfi e il dottor Vommaro. Stiamo cercando di attrarre, attraverso le eccellenze dei saperi che abbiamo in Calabria, risorse utili a rendere qualitativamente più performante il sistema della sanità nella nostra Regione e stiamo finanziando come Regione moltissime borse di studio per specializzati perché vorremmo che, nei prossimi anni, invece dei bravissimi medici cubani, ci possano essere medici calabresi formatisi nelle Università calabresi a curare i calabresi. Certo, è un processo lento, ma intanto che facciamo? Chiudiamo gli ospedali? No! Intanto abbiamo bisogno di reclutare i medici e abbiamo bisogno di reclutarli in un momento nel quale purtroppo è difficile in tutta Italia farlo. Apro e chiudo la parentesi: ho detto al ministro Calderoli che la più grande preoccupazione che ho in ordine alle intese sulle materie non LEP è che una di queste intese, quella sul coordinamento della finanza pubblica nella sanità, potrebbe dare ad alcune Regioni che hanno più risorse la possibilità di pagare i medici più della Calabria e questo creerebbe sperequazione. Quindi ho detto: “Questa è una cosa che va evitata e io continuerò, come sempre ho fatto, a battermi perché non succeda”. Ma reclutare i medici diventa difficilissimo, è difficilissimo dappertutto, in tutta Italia.

Noi siamo stati costretti a prendere i medici cubani su cui – lo devo dire - ho sentito mille cose: “Ma i medici cubani ora se ne stanno andando”. Sono 11 su 400 circa i medici cubani che hanno abbandonato, alcuni per andare in Germania, in Francia, due per andare a lavorare nel privato. E, anche qui, mi viene da sorridere perché ricordo che, quando ho preso i medici cubani, qualcuno mi tacciava di essere uno schiavista e diceva: “Questi medici sono costretti a stare”; e io spiegavo: “No, guardate che questi ricevono il loro stipendio su un conto corrente a loro intestato su una banca italiana, hanno il passaporto, possono andare dove vogliono”. Poi, quando dimostrano di essere liberi, qualcuno mi dice: “Però se ne sono andati in treno”. Ma che volete che li trattenga con le catene? Non sono uno schiavista, ma se ne sono andati; 11 su circa 400. Abbiamo un accordo già sottoscritto per arrivare a mille medici cubani. Però anche qui vi riporto una novità che non sa nessuno, nemmeno i giornalisti che spesso sanno le cose prima di tutti: come sapete questa iniziativa dei medici cubani non è vista con grande entusiasmo dall'amministrazione americana; ho dovuto ricevere nel corso degli anni più volte i Consoli e gli Ambasciatori americani che si lamentavano del fatto che la Calabria impiegasse i medici cubani; io spiegavo loro che non ho memoria di un terrorista cubano, però, sapete, hanno questa resistenza nei confronti dei medici cubani. Ho spiegato tante volte questo. L'ultima volta ho detto: “Non posso chiudere gli Ospedali calabresi. Ho questo accordo con i medici cubani. Voi trovatemi altri medici americani che vengano a lavorare in Calabria e non ho difficoltà a tenere aperti gli Ospedali con altri medici”. Beh, vi devo dire che su iniziativa credo proprio del Dipartimento di Stato c'è stata indicata una società che recluta medici in tutto il mondo e che potrebbe darci gli altri 600 medici che ci servono per arrivare ai 1000 che altrimenti prenderemmo da Cuba, 100 dovrebbero darceli a breve. Ho chiesto che siano medici che parlano italiano o spagnolo, in maniera tale che possano essere introdotti alla lingua italiana, come abbiamo fatto per i cubani.

Anche questa è una di quelle iniziative che probabilmente farà discutere e farà discutere in tutta Italia, rendendo la Calabria protagonista e Regione capace di trovare delle soluzioni, anche creative, a problemi che altrimenti soluzione non avrebbero. Quando uscirà nella prossima settimana il report sulle liste d'attesa nelle varie Regioni, ho fiducia nel fatto che verificherete come la Calabria non sia questa volta tra le ultime regioni d'Italia. È vero, il problema delle liste d'attesa esiste, è gigantesco in tutta Italia, è gigantesco anche in Calabria. Ma una giornalista come Milena Gabanelli, quindi non una giornalista con una precedente militanza nella destra, qualche settimana fa diceva di avere interrogato questo portale e aveva visto che la Calabria aveva dei risultati in termini di performance per le liste d'attesa migliori di molte regioni che, invece, si riteneva avessero sistemi sanitari di primissimo ordine.

Poi, sempre per onestà, la Gabanelli dice: “Sì, le prestazioni sono disponibili, ma sono disponibili magari a 50, 70 km da casa”. La legge nazionale è così. La legge nazionale dice che la prestazione deve essere disponibile in regione. Noi non siamo messi male in ordine alle prestazioni disponibili in regione. Certo, siamo una regione dove però è difficile raggiungere un presidio ospedaliero, magari spostandosi da Catanzaro a Reggio. Non siamo messi peggio di altre regioni. Lo vedremo nella prossima settimana, anche questo è stato il risultato di grandi lotte, anche con i medici, a volte con il personale sanitario, di chi dirigeva il personale sanitario delle Aziende. In molte Aziende c'erano medici che avevano una gestione proprietaria delle loro agende, non mettevano l'agenda sul CUP, banalmente perché volevano che se li chiamava l'amico, il cugino, potevano dire loro: “Vieni domani che ti visito”; oppure, se dovevano avere un giorno libero per fare delle cose, potevamo dire che in quel giorno non avevano visite. Abbiamo costretto i medici a mettere le agende sul CUP e questo ci ha dato la possibilità di avere degli incrementi. Certo, ha ragione chi dice che la nostra regione però ha un deficit di stock infrastrutturale, per cui raggiungere presìdi ospedalieri distanti fra di loro non è sempre semplice. Ecco, qui c'è un'altra idea, anche questa è un'indicazione di carattere programmatico che vorrei offrirvi e su cui stavamo lavorando già sul finire della scorsa legislatura e su cui stiamo proseguendo perché vorremmo integrare il CUP con un servizio per i pensionati. A volte può capitare che un pensionato, ad esempio di Lamezia, chieda una prestazione al CUP, ma quella prestazione a Lamezia magari c'è fra sei mesi; invece, la stessa prestazione potrebbe esserci a Catanzaro dopo quattro giorni. Il problema è: come va a Catanzaro il pensionato? Deve chiamare il figlio o la figlia, deve fare i chilometri necessari per farla. Allora ho detto: “Perché non spendiamo una parte del Fondo sociale europeo per dare questo servizio che serve anche a smaltire le liste d'attesa? Avendo liberalizzato il mercato degli NCC, avendo aperto questo mercato alla Calabria, noi potremmo dare licenze e potremmo fare in modo che il pensionato, che per esempio chiede una visita che a Soverato non c'è, ma c'è a Lamezia, tre giorni dopo possa ricevere a casa un taxi sanitario che lo porta a Lamezia, gli fa fare la visita e lo riaccompagna. Costerà 100 euro, 120 euro come servizio.

La Regione può impegnare il 90% del prezzo attraverso il Fondo sociale europeo. Una minima parte potrebbe, giusto per responsabilizzarlo, per evitare corse a vuoto, essere pagata dal pensionato, su 100 euro, magari 10 euro, invece di chiamare il figlio o la figlia. In questo modo noi arricchiremmo l'offerta e spenderemmo utilmente le risorse del Fondo sociale europeo e deflazioneremmo anche le liste d'attesa, perché a quel punto renderemmo più fruibili le prestazioni anche quando sono distanti dal proprio domicilio. La mia idea è quella di utilizzare i saperi che ci sono nelle regioni, anche in facoltà che apparentemente sono lontane alla medicina, mi riferisco all'ingegneria, all'informatica, all'intelligenza artificiale, per potenziare gli investimenti che stiamo facendo nel rapporto fra Università e sistema dell'assistenza ospedaliera, ma anche per trovare delle soluzioni più innovative per quanto riguarda la telemedicina e il potenziamento dell'offerta sanitaria a livello territoriale.

Vi ho detto dei target conseguiti sul PNRR dal lato della digitalizzazione.

Vi informo anche dei progressi che stiamo avendo sul PNRR dal lato delle Case di comunità e degli Ospedali di comunità. Lì è vero, c'è stato un ritardo che non era soltanto nostro, ma anche della Puglia e di tante altre Regioni che si erano avvalse di Invitalia come soggetto attuatore dell'iniziativa del PNRR sulle Case di comunità e sugli Ospedali di comunità. Invitalia ha selezionato poche Aziende per fare tantissimi Ospedali di comunità e tantissime Case di comunità. Queste Aziende non avevano la capacità produttiva per farlo e, quindi, non sono andate avanti. In Calabria per fortuna ce ne siamo accorti per tempo; non so se sia accaduta la stessa cosa in Puglia, ma in Calabria ce ne siamo resi conto per tempo. Anche nell’ambito della linea del PNRR che riguarda gli Ospedali di comunità e le Case di comunità centreremo gli obiettivi nei termini previsti dal PNRR perché si tratta di interventi mediamente dell'ordine di 1 milione, 1 milione e mezzo di euro e che quindi sono facilmente realizzabili nei tempi previsti; quindi, anche su questo noi avremo i presìdi di assistenza territoriale che ci serviranno a evitare che tutto vada sugli Ospedali.

Sui grandi Ospedali stiamo procedendo con la velocità che i calabresi hanno visto negli ultimi anni, per cui le date di conclusione che io ho più volte affermato saranno rispettate; anche se l'obiettivo prima era di realizzarle prima delle elezioni, poi ho anticipato le elezioni, ma le realizzeremo comunque come se le elezioni ci dovessero essere l'anno prossimo; quindi, anche su quello non ci sono problemi particolari e sono molto contento che stia procedendo con grande velocità.

Sull'ambiente e sulle acque, vi ho detto. Proseguiremo nell'iniziativa dei droni. Anche qui: quanta ironia ho sentito fare su questa vicenda dei droni?! Eppure, questo modello che abbiamo costruito ora è utilizzato dal Governo per i Campi Flegrei; è utilizzato dal Governo, dalla Protezione civile nazionale perché è raccomandato a tutte le Regioni come modello per monitorare tempestivamente il territorio; il vecchio Commissario della Protezione civile in Europa, insieme alla Metsola, furono molto contenti di questo modello e lo segnalarono come una buona pratica da esportare anche in altri Paesi europei. Quindi continueremo. Certo, con i droni non fermi la stupidità degli incendiari. Anzi, noi oltre alla stupidità degli incendiari abbiamo anche un altro problema - lo conosce bene l'assessore Gallo - noi abbiamo la necessità di potenziare le persone che poi vanno materialmente a spegnere gli incendi; per cui lavoreremo nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, ad un modello che ci dia la possibilità di assumere delle persone con un costo limitato rispetto agli attuali forestali e che ci dia la possibilità di una rigenerazione in questo ambito; altrimenti, a volte, ci sono squadre di forestali che si devono spostare dalla parte ionica alla parte tirrenica di una provincia, perché mancano le persone che vadano materialmente a spegnere gli incendi e il solo volontariato di Protezione civile non è sufficiente. Quindi, andremo avanti in questa direzione.

Rispetto al ciclo dei rifiuti vi ho detto che l'obiettivo è quello di fare le tre gare per i tre ambiti. A breve manderemo a gara anche il termovalorizzatore di Gioia Tauro e stiamo accelerando su tutte le azioni che sono necessarie per dotarci degli impianti necessari. Intanto, i rifiuti in Calabria non sono più smaltiti in discariche private. Sono tutti quanti smaltiti in discariche pubbliche, dando la possibilità ai sindaci di sapere dove smaltire.

Sugli aeroporti, sapete che sta proseguendo il lavoro del loro miglioramento infrastrutturale. Stanno proseguendo i lavori a Reggio Calabria, partiranno a breve anche i lavori per Lamezia Terme. Ieri o avantieri - a volte perdo la cognizione del tempo - avanti ieri mi pare, ero a Bergamo per visitare gli hangar di Ryanair, perché gli stessi hangar ci saranno a Lamezia Terme. Lì, a Bergamo, ho trovato tanti giovani calabresi, selezionati l'anno scorso in un'attività di recruiting svolta alla Regione, che si stanno formando per lavorare poi negli hangar di Lamezia che saranno pronti nella prossima primavera. Questo ci darà la possibilità di rendere il rapporto con Ryanair più strutturale, perché avendo gli hangar qui avranno necessità di portare gli aerei, gli aeromobili a Lamezia per la manutenzione; quindi, il loro investimento diventerà più stabile. Le percentuali di incremento che stiamo avendo negli arrivi sono percentuali di incremento storiche. Mai accaduto che ci siano stati tutti questi arrivi negli aeroporti calabresi, in tutti e tre. Tutti e tre gli aeroporti stanno crescendo, avendo superato ormai i dati del periodo pre-COVID e stiamo investendo anche su molte altre compagnie aeree. Abbiamo recuperato compagnie aeree che non volavano più in Calabria e che ora invece stanno ricominciando a volare in Calabria. Compagnie low cost. E proprio oggi ho avuto notizia che da maggio avremo anche un nuovo collegamento con Oslo da Lamezia; quindi, cercheremo di raggiungere anche il mercato norvegese; si sta andando avanti anche qui perché avemmo l'intuizione di dire al Governo e al Parlamento - anche il carisma per ottenerlo - che volevamo una norma nazionale che ci consentisse di non far pagare la tassa sui passeggeri. Le compagnie low cost, ma non solo, anche ITA, pagano 6,50 € per ogni passeggero. Ho detto che forse un turista che viene in Calabria lascia ben più di 6,50 € e, quindi, forse questa tassa può essere messa a carico della Regione in modo che la Calabria diventi una regione con un vantaggio competitivo rispetto alle altre regioni. Ora tutte le compagnie low cost vogliono volare in Calabria, un po' perché la ritengono turisticamente non satura, mentre altre regioni le ritengono turisticamente sature, un po' perché a compagnie come Wizz air, Easyjet, Volotea, che a volte vendono i biglietti a 30 € a 40 €, se possono risparmiare 6,50 € a passeggero, conviene di più programmare il volo in un aeroporto calabrese piuttosto che nell’aeroporto di un'altra regione. Continueremo in questa direzione. Per il 2025 ci aspettiamo di superare i quattro milioni di passeggeri nei nostri aeroporti.

I dati dell'Istat sul turismo ci dicono che ci sono incrementi di turisti stranieri in Calabria come in nessun'altra regione d'Italia. Non lo di co io, ma i dati dell'Osservatorio Istat, che potete consultare e che saranno disponibili aggiornati a brevissimo.

Non parliamo più del sistema termale, ma è stato un sistema sul quale c'è stato molto impegno nella scorsa legislatura; abbiamo salvato da morte certa le Terme Lunigiane che erano le prime Terme della Calabria. L'idea ora è quella di istituire una società regionale che possa mettere insieme tutte le terme della Calabria in un circuito termale con una società regionale che se ne occupi.

Sto scorrendo il programma elettorale.

Sulle infrastrutture, un tema spesso molto dibattuto è quello dell'alta velocità fino a Praia. In questo mi trovo molto d'accordo con chi ritiene che tutti ci si debba impegnare per rendere fruibile l'alta velocità anche ai calabresi. Attenzione, però: perché in Calabria non ci sono stati investimenti PNRR sulla rete ferroviaria? Sapete perché? Perché nessuno negli anni passati si è occupato di far fare a RFI dei progetti che fossero maturi e che potessero accogliere l'investimento di risorse. Mi spiego: le risorse ormai vanno laddove ci sono i progetti perché, se tu hai un progetto maturo, le risorse vanno lì perché sono spese nei tempi. In Calabria non c'era uno straccio di progettazione di rete ferroviaria. Lo ricordo bene perché all'epoca ero capogruppo di un partito in Parlamento, il Governo era quello Draghi, e partecipai ad una riunione sul Recovery, che era il documento propedeutico al PNRR, e lì i tecnici del gruppo ferrovie dissero questo: “Noi abbiamo la necessità di spendere risorse velocemente. Le risorse vanno messe laddove c'è la progettazione”; quindi tirarono dentro tutte le progettazioni che erano state fatte. Guarda caso in Calabria nessuno nei decenni passati si era occupato di chiedere a RFI di investire intanto sulle progettazioni. Nei quattro anni scorsi che abbiamo fatto? Abbiamo ottenuto da RFI, anche da Anas, di fare la progettazione sia della rete ferroviaria sia della rete stradale, della Statale 106, fino a Melito Porto Salvo, perché così, se ci saranno altre risorse, queste risorse potranno essere destinate all'investimento infrastrutturale in Calabria.

Sulla rete ferroviaria se non si arriva a Praia a mare, i calabresi l'alta velocità non la sperimentano perché attualmente da Paola, anzi da Lamezia a Roma ci vogliono circa quattro ore. Se l'alta velocità arrivasse a Praia, da Lamezia a Roma si arriverebbe in 3 ore e 25 minuti e, quindi, il miliardo che serve per concludere il lotto da Roma Agnano a Praia ha un rendimento in termini di qualità del servizio straordinario. Ho cercato di convincere in ogni modo il Governo - credo di esserci riuscito - a considerare questo miliardo come un miliardo che può essere trovato attraverso il meccanismo del dual use che la Commissione europea mette a disposizione degli Stati; cioè la possibilità di individuare delle risorse da spendere nella direzione di potenziare infrastrutture strategiche, come se fossero risorse utili alla difesa, e questo miliardo probabilmente noi l'avremmo disponibile grazie a questo. Siccome, purtroppo, in Europa considerano le strade come investimenti sui quali le risorse non possono essere investite, così utilmente come sulle ferrovie, questo non siamo ancora riusciti a farlo sulla Strada Statale 106. Infatti, in Europa, come sa il collega Tridico, l'investimento sul ferro è un investimento che è ritenuto green, sostenibile. L'investimento sulle strade no. Poi, il collega Tridico sa che altri Paesi negli anni passati, quando si è fatto anche il PNRR, sono riusciti a far passare come un investimento green anche l'investimento nelle strade, purché ci fossero viali alberati; all'Italia invece questa cosa non è riuscita e, purtroppo, non è disponibile la possibilità di utilizzare queste risorse fuori dal computo del rapporto deficit PIL.

Non vi preoccupate, non sto cercando di prendervi per stanchezza, ma come avete detto voi, sono 40, 43 pagine, sto scorrendo dicendo le cose che mi sembrano più interessanti.

Continueremo ancora nell'azione di rinnovamento del parco mezzi della Calabria. Sono molto riconoscente all'assessore Gallo perché ha investito molto nel finale della scorsa legislatura per rinnovare il parco treni della Calabria. In Calabria noi avevamo le littorine, oggi abbiamo un parco treni con 27 treni già in servizio. Arriveremo a 37 perché ne arriveranno altri 10. Abbiamo ridotto anche l'età media degli autobus oltre che dei treni. Pensate che per gli autobus urbani abbiamo dimezzato l'età media. Anche questo è un fatto di civiltà; è una cosa incivile vedere, in una regione come la nostra, treni che in altre regioni avevano cinquant'anni fa. Stiamo cercando di realizzare questo e continueremo ancora in questa direzione.

Stiamo potenziando l'intermodalità dal porto di Gioia Tauro che è l'asset logistico più importante che la Calabria abbia. Secondo me, è l'asset logistico più importante che ha il Paese. Ma il porto di Gioia Tauro non lascia 1 euro alla Calabria. Il Porto di Gioia Tauro ha fatto quattro milioni e mezzo di TIU. Questi quattro milioni e mezzo valgono circa 7 miliardi di IVA, ma alla Calabria non rimane nulla perché la merce non viene sdoganata a Gioia Tauro; per le regole europee, il pagamento dell’IVA non avviene nel porto di primo approdo, ma dove la merce viene scaricata e lavorata.

Attenzione, perché 1,4 milioni di questi quattro milioni e mezzo di container che arrivano a Gioia Tauro, poi vanno al porto di Salerno, al porto di Napoli, al porto di Ancona e lì vengono sdoganati. Quindi noi produciamo ricchezza per altri porti del Mezzogiorno e io vorrei, invece, che questa ricchezza rimanesse in Calabria. Quindi, stiamo investendo molto per sviluppare l'area retroportuale, ma anche per sviluppare l'intermodalità. L'idea è quella che, se fai partire i treni, rendi possibile raggiungere Francoforte da Gioia Tauro su strada ferrata in poche ore invece che in più ore attraverso la nave. Praticamente, andremo avanti in questa direzione, sviluppando moltissimo la intermodalità. C'è già una legge regionale che abbiamo approvato nella scorsa legislatura che cercheremo di rendere ancora più operativa.

Lavoro e welfare. Sul welfare vorrei che facessimo una seduta di Consiglio regionale ad hoc, perché vorrei che una delle prossime riforme di questi 5 anni di legislatura sia la riforma del welfare. Abbiamo molti ambiti che non funzionano come dovrebbero. Abbiamo un sistema di organizzazione del welfare che, secondo me, merita di essere riformato. E su questo tema vorrei che ci fosse davvero il contributo di tutti, della maggioranza e dell'opposizione, per rendere il welfare più performante anche in Calabria, che è una regione che ha bisogno di investimenti nel welfare.

Sul lavoro, sono molto riconoscente all'assessore Calabrese perché ha svolto un'azione molto incisiva per quanto riguarda la stabilizzazione del personale, che concluderemo nei prossimi mesi perché, come sapete, ci siamo occupati di dare finalmente dignità a tanti TIS, a tanti tirocinanti; abbiamo tenuto il punto con le amministrazioni comunali e molti di questi tirocinanti sono stati di fatto stabilizzati dalle amministrazioni comunali. Quanti sono? 1000, 1003 fino a ieri sera le procedure concluse. Ne rimarranno altri 500 o 600. Anche qui abbiamo prodotto un emendamento alla legge di bilancio che, se approvato, ci darà la possibilità di risolvere, per questa via, stabilmente e definitivamente il problema dei TIS, altrimenti abbiamo anche soluzioni alternative sulle quali pure stiamo lavorando. Però, attenzione, perché da qualche anno in Calabria i precari non si formano più, ma vengono stabilizzati, viene loro data dignità; abbiamo asciugato questo bacino di precarietà e continueremo a farlo: l'obiettivo è quello. L'obiettivo della scorsa legislatura era quello di azzerare il precariato. Poi, come vi ho detto, la legislatura la volta passata si è conclusa un anno prima però l'obiettivo lo dobbiamo mantenere. Erano 6000 i precari. L'obiettivo è quello di azzerare il precariato nei tempi che avevamo previsto.

Vorrei che il Consiglio regionale approvasse una legge sulla disabilità. È una legge che è assolutamente necessaria in questa regione. Ci sono leggi antiche che meritano di essere riformate, così come la legge di riforma dei servizi sociali. Continueremo sull'attività dello psicologo nelle scuole. Anzi, la mia idea è quella di fornire anche lo psicologo di base, così come il pediatra e il medico di base. Stiamo lavorando in questa direzione.

Avevamo annunciato iniziative in campagna elettorale a sostegno delle donne in trattamento oncologico. Le abbiamo già realizzate, le stiamo già realizzando. Se ne sta occupando l'assessore Pasqualina Straface.

Sulle aree interne e sulle minoranze confermo quello che ho annunciato in campagna elettorale: nella revisione di medio periodo del FESR, abbiamo deciso di destinare più di 70 milioni al social housing anche per finanziare attività legate all'acquisto e alla ristrutturazione di immobili nei centri interni della regione. È una iniziativa che avevo lanciato in campagna elettorale e che realizzeremo. Ci stiamo già lavorando, così come stiamo lavorando all'altra iniziativa, quella del reddito di merito, che abbiamo in animo di realizzare in tempo per la conclusione del prossimo anno scolastico.

Sul sistema delle imprese, abbiamo speso 800 milioni negli ultimi quattro anni, abbiamo speso tutte le risorse che avevamo a disposizione e questo ha prodotto quei dati che la Banca d'Italia ha indicato qualche giorno fa. Andremo avanti nella stessa direzione che abbiamo tracciato insieme alle organizzazioni datoriali, perché queste misure ci hanno fatto fare “tiraggio” proprio perché le abbiamo concordate con le organizzazioni datoriali.

Andremo avanti sul sostegno all'artigianato con le risorse che sono state assegnate al sistema dell'artigianato negli anni passati; lo faremo ancora.

Sull'agricoltura e le foreste, andremo avanti con il solito impegno dell'assessore Gallo. Sono molto orgoglioso del fatto che l'agricoltura calabrese è vista come un'agricoltura d'eccellenza in tutta Italia.

Sulla cultura e l'istruzione.

Sull'istruzione vi ho detto: realizzeremo subito tutte le iniziative necessarie per il reddito di merito.

Sulla cultura procederò nei prossimi giorni a costituire quella cabina dei saperi, che dovrebbe essere la fucina di idee per valorizzare la cultura nella nostra regione. Ho voluto tenere io la delega sulla cultura; è una materia che ho voluto tenere direttamente perché vorrei che potessimo riempirla di contenuti insieme a tutti quelli che vogliono partecipare a quest'opera. Non mi interessa quale sensibilità abbiano. Ho chiesto anche a Vito Teti di darci una mano o nella cabina oppure nello sviluppo delle iniziative a favore del rilancio della figura di Corrado Alvaro; ma a lui e a molti altri ho chiesto di essere coinvolti in questa iniziativa di rilancio culturale di una Calabria che ha avuto una grande storia culturale, sempre purtroppo troppo sconosciuta nel Paese e sempre troppo poco affermata persino dai calabresi.

Ho cominciato male perché vi avevo detto che avrei svolto un breve intervento, invece, poi scorrendo le 45 pagine vi ho detto molto di più di quello che pensavo di dovervi dire.

Resta sempre valida la proposta che vi ho fatto: se volete rinviare il dibattito bene, altrimenti sono qui ad ascoltarvi e a recepire anche i contributi che mi darete e a replicare poi, concludendo questo dibattito; intanto l'auspicio è che appunto tutti quanti, pur nella differenza di sensibilità di ruoli, si possa lavorare insieme anche in una logica di contrapposizione dialettica, ma cercando di rendere più orgogliosi i calabresi di questa bellissima regione che noi abbiamo l'onore di rappresentare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, presidente Occhiuto. Ha chiesto di intervenire l’onorevole Tridico. Ne ha facoltà.

TRIDICO Pasquale (Tridico Presidente)

Grazie, Presidente, colleghi.

Presidente Occhiuto, ci ha raccontato oggettivamente il suo programma elettorale, quindi ci corre l'obbligo di risponderle anche su questo; non ci differenzia soltanto la sensibilità, ci differenzia la lettura che si dà della Calabria e mi spiace ora doverle far fare un bagno di realtà sui dati, quelli che vengono letti a Roma, a Milano, a Bruxelles, a New York, a Parigi. I dati sono dati, vengono rilevati da rapporti come quello della Banca d'Italia, ma non soltanto prendendo quelli degli ultimi sei mesi, ma prendendo i rapporti annuali consolidati anno per anno, come quello dell'Istat, dello Svimez, che verrà presentato il 27 di novembre e che si annuncia anche questo negativo, quello dell'INPS presentato qualche giorno fa.

Ebbene, dai dati partiamo. Secondo questi dati, la Calabria, esattamente nel periodo in cui lei governava, in questi quattro anni o meglio, possiamo aggiungere, in questi sei anni, la Calabria - è stata e continua a essere - è alle prese di una persistente policrisi strutturale; gli indicatori socioeconomici inchiodano la Calabria praticamente ultima su tutti i fronti, anche nelle tendenze.

Dobbiamo, ovviamente, riconoscere che c'è uno strutturato di negatività consolidato nei decenni, possiamo dire anche nei secoli, ma le tendenze, anche quelle, sono importanti e di queste parleremo: nel 2024, un calabrese su due, il 49 per cento, è considerato a rischio di esclusione o di povertà e l'incidenza è la più alta tra le 240 Regioni dell'Europa; è anche la Regione che ha il numero più alto di poveri in assoluto, le famiglie povere assolute, appunto, sono un quarto, il 25 per cento a fronte, ad esempio, del 5,7 per cento nel Nord, ma a fronte di percentuali più basse rispetto alla Calabria, anche nel sud e nelle isole; un altro quarto di calabresi, oltre il 25 per cento, vive in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale e ben un quinto di calabresi lavora con un'intensità bassa di lavoro fino a un numero di ore pari a 20 non sufficienti a garantire salari dignitosi a casa.

Questo incide sulla disuguaglianza e non soltanto sulla povertà, una doppia presa che incide sulla qualità della vita, sulla possibilità di curarsi, ma alla fine anche sul contesto democratico, sulla possibilità di partecipare, sulla rassegnazione alla vita politica, civile e sociale della Regione stessa; contribuisce, inoltre, in modo enorme a quel fenomeno che tutti noi conosciamo e vediamo giorno per giorno e di cui siamo interessati come famiglie, come cittadini calabresi: l'emigrazione dei nostri giovani, lo spopolamento di questi flussi continui che interessano ragazzi e ragazze ogni giorno, ogni anno. Anche negli anni in cui ha governato lei, Presidente, abbiamo visto questo flusso continuare a crescere. Se le cose fossero andate diversamente, si sarebbe arrestato o avrebbe quantomeno tentato di ridursi questo flusso all'espatrio o all'emigrazione in altre Regioni dalla Calabria; al contrario, ha continuato a crescere e ad accrescere, così come è cresciuto anche in altre Regioni del Mezzogiorno, ma in Calabria è cresciuto di più.

C'erano nel 2023, 199 mila percettori di reddito di cittadinanza, che è una misura che ti dà il polso della povertà; oggi ci sono 144 mila percettori di assegno di inclusione, la misura che ha sostituito il reddito di cittadinanza. È una delle cifre più alte del Paese e la Provincia con la più alta intensità di povertà ce l'abbiamo anche noi, è Crotone, dove, appunto, il numero di percettori dell'assegno di inclusione è superiore a qualsiasi altra provincia d’Italia. In questo contesto, appunto, è inevitabile pensare che in prospettiva si laceri ancora di più quella coesione sociale, si radicalizzino ancora di più le disuguaglianze e si abbassi ancora di più la partecipazione civica elettorale, si riduca ancora di più la propensione a restare oppure semplicemente a tornare.

Ma questo non è un pessimismo che vogliamo esportare; siamo qui, nella sede principale delle Istituzioni democratiche della Calabria, ed è qui che vogliamo raccontare questa realtà, affinché ne prendiamo consapevolezza soprattutto noi, voi, anche i colleghi dell’opposizione, oltre a quelli della maggioranza.

Questa è la Calabria che abbiamo e i numeri ci inchiodano.

Il reddito pro capite della Calabria - nei 6 anni precedenti voi siete stati al governo - è declinato relativamente al reddito pro capite delle altre Regioni del Paese, è il 57 per cento del reddito medio, il 57 per cento. C'è una cifra che racconta bene la misura di questa distanza, ed è “l'Obiettivo 1” dei Fondi europei, a cui accedono le Regioni con un reddito pro capite sotto il 75 per cento della media europea. Noi siamo sotto il 57 per cento, ben al di sotto di tutte le Regioni ex “Obiettivo 1”.

La produttività del lavoro, manco a dirlo, è la più bassa, e un quarto in meno di quella nazionale. Ultimi anche per occupati nell'industria e anche questo dà la cifra di quanto una Regione possa essere dinamica: il 6,3 per cento degli occupati sono, appunto, occupati nell'industria. Le esportazioni pro-capite sono appena 717 euro per abitante in Calabria, contro una media nel resto del Paese di 14 mila euro pro-capite, e ancora non hanno inciso i dazi di Trump.

Non possiamo liberarci da questo dato negativo dicendo che c'è gran parte dell'occupazione o del PIL a nero. L'economia informale è un'aggravante, non è un alibi per potersi far perdonare qualcosa e, in effetti, un quinto del valore aggiunto regionale è prodotto in attività sommerse o illegali. E anche in questo caso è il picco più alto rispetto alle altre Regioni.

Veniamo al mercato del lavoro. Il tasso di attività, in termini percentuali, della Regione è soltanto del 52 per cento, il più basso in Italia, ben 20 punti percentuali rispetto alle Regioni del Nord; circa 30 persone su 100 sono gli occupati in lavori a termine da almeno 5 anni, tre volte il valore del nord. È il più alto valore del Mezzogiorno. Il tasso di occupazione è di circa il 45 per cento, in Italia il 62 per cento; quello femminile è il 36 per cento, in Italia è al 53 per cento. Si tratta di valori regionali più bassi rispetto a tutte le 240 Regioni europee.

È vero, c'è stata una dinamica recentissima, nel 2025, in cui abbiamo avuto degli aumenti che adesso citerò e che dobbiamo, però, valutare rispetto a tutte le altre Regioni d'Italia e del Mezzogiorno. Tra il 2021 e il 2024, l'unico anno concluso con i dati consolidati è il 2024, non è l'aggiornamento della Banca d'Italia degli ultimi 6 mesi, anzi dei precedenti 6 mesi, dove del resto si è avuto anche una crisi politica e quindi anche una vacanza di governo in senso proprio. Tra il 2021 e il 2024 il PIL nel Mezzogiorno è cresciuto dell'8,5 per cento, in Calabria è cresciuto del 4,5 per cento: la metà. Nell'ultimo anno, nel 2024, l'ultimo anno del dato consolidato, la Calabria è in recessione tecnica con -0,4 per cento.

I dati positivi del 2025 vanno letti anche come un rimbalzo del dato ultimo negativo del 2024. In Calabria, un contributo decisivo al PIL in questo periodo, tra il 2021 e il 2024, è venuto, come tutte le analisi ormai affermano, da due settori principalmente: il settore delle costruzioni, a causa o grazie - fate voi - al superbonus, e il settore pubblico con la spinta del PNRR di cui conoscete l'origine.

Mentre si registra - qui vorrei l'attenzione di tutti, soprattutto dell'Assessore all'agricoltura - nel periodo 2021-2024 una riduzione del PIL in agricoltura del -3,4 per cento; ripeto: l'agricoltura tra il 2021 e il 2024 è crollata in termini di prodotto interno lordo settoriale di 3,4 punti percentuali.

Certamente c'è un ridimensionamento dell'agricoltura su base nazionale, non nelle Regioni meridionali: in Campania nello stesso periodo è cresciuto del +4,4 per cento, in Puglia è cresciuto dell'1,8 per cento, in Basilicata del 5,4 per cento, in Sardegna del 4,8 per cento, in Calabria è diminuito del 3,4 per cento.

Il dato più catastrofico, del resto, sempre nel settore agricoltura, riguarda proprio il numero di occupati, la tendenza all'occupazione, non nel 2025; tra il 2021 e il 2024 la caduta dell'occupazione è stata nel settore agricolo di ben 17 punti percentuali, -17 punti percentuali. Nel 2025 abbiamo avuto un rimbalzo positivo di 8 punti che non compensa assolutamente il crollo tra il 2021 e il 2024, appunto, di 17 punti; sottraendo ai 17 punti gli 8 continua a esserci un dato negativo e allarmante.

Qui c'è un punto politico che lascio anche alla vostra lettura: certamente ci sono finanziamenti che nell'agricoltura si spostano nelle filiere, cioè si premia ciò che - diciamolo in modo neutrale - si può considerare abbia più futuro per essere più incisivo sulla crescita, si selezionano filiere e va bene, però il dato complessivo nell'agricoltura è fortemente negativo.

C'è uno scollamento, mi rendo conto, tra l'apprezzamento consensuale dell'elettorato rispetto a questo settore e i numeri che invece ci schiacciano su una terrificante realtà di riduzione di occupati e di prodotto interno lordo settoriale.

Alla luce anche dei dati americani, questi dati peggioreranno.

Nel 2024 tutte le regioni del Mezzogiorno di nuovo hanno registrato una caduta, un crollo della popolazione, sia per effetti naturali dovuti alla sottrazione tra natalità e decessi sia per effetto migratorio. Il dato in Calabria è ulteriormente superiore a quello del dato del Mezzogiorno d'Italia. Tra il 2005 e il 2025 il Nord è cresciuto di 1,3 milioni di abitanti, grazie ovviamente al forte influsso degli immigrati, molti di questi vengono dalle Regioni del Sud e, in particolare, dalla Calabria; anche il centro ha mostrato una tendenza positiva.

Nel Mezzogiorno abbiamo avuto in questi vent'anni 1 milione in meno di persone, negli ultimi 10 anni dalla Calabria sono partite 170 mila ragazzi e ragazze, secondo lo SVIMEZ. Se le cose fossero andate meglio negli ultimi 10 o negli ultimi 6 anni, questo flusso si sarebbe arrestato o sarebbe diminuito; al contrario abbiamo visto che ha continuato a essere superiore rispetto a tutte le Regioni del Sud, dove pure c'è stato un crollo.

Questo ha un impatto negativo ulteriore sui servizi, lo sappiamo, perché a ruota si chiudono i servizi, perché ovviamente si considerano i dati sulla base della popolazione.

Sulle scuole, in particolare, dovremmo fare molta attenzione anche quando ci verrà chiesto, appunto, di chiuderle perché non ci sono più ragazzi. Questo sarà un punto politico importante in cui tutti, anche i consiglieri di opposizione oltre che quelli di maggioranza, saranno chiamati a dire no, davanti a una realtà certamente terrificante, perché tra il 2017 e il 2024 il numero degli iscritti si è ridotto quasi del 10 per cento, 8,9 per cento. Centinaia di piccole scuole sono a rischio chiusura. Questa minaccia è più pronunciata proprio nei territori per i quali, appunto, c'è maggiore isolamento, nelle aree interne precisamente, dove non ci sono servizi e le famiglie per tali ragioni decidono di non andare, anche se rimangono nel Mezzogiorno.

In Calabria, i Comuni la cui unica piccola scuola è a rischio chiusura sono il 61,7 per cento. È un dato certamente su cui possiamo fare poco oggi, ma avremmo potuto fare tanto nei sei anni precedenti. Oggi lo leggiamo come un terribile dato negativo, abbiamo sempre il tempo di recuperare, a partire dai servizi.

In questo quadro, l'Unione europea ha sviluppato un concetto nuovo, la cosiddetta “trappola dei talenti”, e nell'ultimo rapporto posiziona la Calabria - anche le Regioni del Mezzogiorno, ma la Calabria in particolare - ultima in questo nuovo indicatore. La “trappola dei talenti” si misura sulla base di tre indicatori: lo spopolamento, il capitale umano, ovvero il numero di laureati sulla popolazione giovanile, e la fuga giovanile stessa. Ecco, in questo indicatore la Calabria si posiziona ultima nel Mezzogiorno, che si posiziona, appunto, ultima tra 240 Regioni europee.

Le politiche industriali possono essere un mezzo, certamente, la ZES unica - lo dico ai consiglieri di maggioranza che sostengono veementemente anche il Governo - ha svantaggiato la Calabria. I provvedimenti di autorizzazione alla ZES unica, infatti, sono stati soltanto 42 concessioni di investimenti, il numero più basso tra le Regioni del Sud. Numerose sono le crisi, da ultimo quella di cui si sono occupati i colleghi Enzo Bruno e Ernesto Alecci, che interessa, appunto, Telecontact con centinaia di lavoratori a Catanzaro a rischio di occupazione.

Il turismo. Mi spiace dirlo, ma anche qui i dati non sono positivi, anche se li raccontiamo diversamente: il picco di presenze turistiche la Calabria l'ha registrato nel 2019 con quasi 8 milioni di presenze turistiche, nel 2025 abbiamo avuto, secondo le stime, anche queste di Banca d’Italia, 7,5 milioni di presenze turistiche, quindi inferiori rispetto al picco del 2019. La presenza più bassa, anzi il calo più importante in tutto questo, ancora non recuperato, come è noto a tutti, è proprio su Lamezia Terme.

La sanità. In tutti gli ambiti di assistenza, la Calabria evidenzia un divario molto forte, di gran lunga più elevato tra le Regioni italiane. È vero, ci sono stati degli ultimi spostamenti positivi, ma questo riguarda l'ordinaria amministrazione. In Calabria, alla luce di quello che stiamo raccontando, c'è bisogno di interventi straordinari e non ordinari. I divari si registrano nella prevenzione, si registrano nell'area distrettuale, in quella ospedaliera, impressiona la marcata disparità nell'ambito della prevenzione in particolare, di cui anche si è parlato nelle linee programmatiche, e in particolare nella copertura degli screening oncologici gratuiti che sono insufficienti.

Secondo i dati dell'UPB recenti, si registra un ritardo imperdonabile, esattamente perché le condizioni di partenza sono molto svantaggiose, un ritardo imperdonabile nella realizzazione di Case di comunità: 61 previste, 57 con il PNRR, realizzate 2; a maggio abbiamo avuto lavori avviati in 18 strutture, il target era 57.

Anche per gli Ospedali di comunità il livello di avanzamento finanziario dei lavori è molto basso, il 12 per cento circa. L'ammodernamento del parco tecnologico e digitale più le terapie intensive registrano un gravissimo ritardo, 0 posti realizzati in terapia intensiva su 270 programmati.

Ora, tralasciando un po' le emergenze, le urgenze su cui ogni governo è chiamato a rispondere, vediamo un po' qual è il quadro politico di responsabilità sulla sanità.

La realizzazione degli investimenti programmati, comunque lontanissimi dall'essere realizzati, per quanto abbiamo visto, non garantisce automaticamente l'entrata in funzione a pieno regime delle nuove strutture sanitarie. Il successo della missione salute del PNRR dipende in larga misura dalla capacità di dotare le Case della comunità, gli Ospedali di comunità e i reparti ospedalieri, di professionisti adeguatamente formati. Noi ci auguriamo che le soluzioni tampone possano dare soluzione strutturale alle richieste dei calabresi e su questo continueremo a vigilare perché questo è il settore dove i calabresi soffrono di più. Come abbiamo raccontato in campagna elettorale, i calabresi hanno paura di ammalarsi, perché sanno che non possono ricevere una cura adeguata in tempi brevi.

Il lungo commissariamento governativo non ha prodotto gli effetti sperati, i documenti programmatici dei Commissari ad acta sono rimasti in larga parte inattuati, a ciò si aggiunge la responsabilità politica della Regione Calabria, in particolare del presidente Occhiuto che, negli ultimi anni, ha assunto direttamente anche la guida della sanità regionale e ha avuto un ruolo centrale in queste scelte, nelle strategie di governo, in questo settore, complice anche il favore della stessa appartenenza al Governo nazionale. I ritardi, tuttavia, accumulati nelle opere incompiute, sono enormi e il PNRR sta per finire.

In questi anni di centrodestra - lo ricordo - a livello regionale, ma anche a livello nazionale, i risultati concreti realizzati sono stati largamente insufficienti. La Calabria si trova oggi con una delle peggiori sanità del Paese; come prima, appunto, non è cambiato nulla.

Una gestione anche fallimentare dei rifiuti - veniva anche raccontato - con infrastrutture insufficienti e con il pericolo - lo dico anche al presidente Occhiuto - che questo utilizzo o, meglio, il dual use, così come è stato impedito per il Ponte sullo Stretto, molto probabilmente verrà anche impedito per le infrastrutture dell'alta velocità.

Sull'acqua, abbiamo anche qui una gestione fallimentare, e io spero, mi auguro vivamente, che si avvii una concreta soluzione, la governance nelle reti, perché i calabresi non hanno accesso regolare all'acqua. Sembra anche questo un racconto di altri tempi e invece è un racconto del 2025.

La questione dei Fondi comunitari merita una attenzione particolare, non è soltanto la routine di questa Amministrazione regionale, tutte le Amministrazioni regionali, probabilmente anche in altre Regioni, hanno continuato con uno stesso andazzo: siamo arrivati al paradosso di avere risorse che sono concepite per lo sviluppo straordinario, per ridurre i divari che vengono utilizzati per investimenti ordinari. La Corte dei conti ha più volte segnalato queste gravi lacune: ritardi nella realizzazione dei progetti, irregolarità nelle procedure, sistematiche operazioni di finanza creativa per simulare avanzamenti della spesa e raggiungere i target di spesa soltanto da un punto di vista formale; si assiste infatti al continuo spostamento dei progetti non realizzati da una programmazione all'altra, con l'unico obiettivo di velocizzare la spesa e raggiungere i target formali richiesti dall'Unione europea, senza nessuna ricaduta reale sul territorio in termini di occupazione e in termini di crescita.

Questa impostazione è frammentata ed è basata su piccoli progetti che non portano lo sviluppo per cui i Fondi strutturali sono stati disegnati.

Di fronte a tutto questo scenario serve una risposta politica chiara, competente, più forte, una visione anche di intervento pubblico; abbiamo cercato di raccontarlo anche in campagna elettorale, come dovere morale, uno sforzo straordinario e non soltanto uno sforzo ordinario.

Ridurre i divari territoriali per noi calabresi è un dovere morale, non solo una scelta di politica economica. Bisogna intervenire dove il mercato non arriva, sostenere chi è fragile, costruire servizi pubblici e le infrastrutture, ne va della stessa essenza della democrazia repubblicana.

La Regione deve tornare ad essere protagonista, programmare, guidare, coordinare, investire, ripensare drasticamente la governance dei Fondi di coesione, affidare la programmazione a dirigenti competenti, stabili, andando anche oltre il proprio cerchio. Bisogna costruire interventi insieme ai territori, bisogna ascoltare i Sindaci, tutti e non solo quelli della propria parte politica.

E bisogna smontare - permettetemi, in questa veste istituzionale, di dirlo sottovoce, ma di dirlo comunque - il sistema dei microfinanziamenti clientelari. Non vanno bene, non vanno bene, ci ridono tutti dietro.

Mi avvio alle conclusioni.

Certo, non cominciamo bene con la modifica dello Statuto, l'allargamento degli Assessori di due unità, dei Sottosegretari, aumenti di spesa calcolati in 3,5 milioni. Non erano queste le priorità della Calabria, erano ben altre; abbiamo cercato di sintetizzarli in questi 11 minuti, e su questo avremmo voluto un impegno più serio, appunto, senza pensare a poltrone, a giochi di potere, tra di voi della maggioranza. Tuttavia, vi auguriamo veramente il meglio.

Auguriamo investimenti strutturali che possano cambiare il volto della Calabria, che possano far ritornare i ragazzi, le nostre giovani generazioni che stanno abbandonando. Mentre noi parliamo, stanno abbandonando! Soltanto nel 2025 sono partite 7 mila persone da questa Regione.

Auguriamo il meglio, auguriamo a tutti voi buon lavoro.

Saremo un'opposizione critica, costruttiva ma vigile, sia per quanto riguarda i giochi di potere sia per quanto riguarda le direzioni di politica economica che devono realmente cambiare il volto della Regione, non soltanto nella narrativa politica comunicativa, ma nella vita quotidiana dei cittadini.

PRESIDENTE

Grazie, onorevole Tridico. Abbiamo fatto parlare l'onorevole Tridico 30 minuti, chiedo ai colleghi sia di maggioranza sia di minoranza di rientrare nel tempo massimo dei 15 minuti. Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Occhiuto Presidente)

Grazie, Presidente. Esordisco col premettere che chi mi conosce sa bene quanto io sia effettivamente un liberale e un moderato, un equilibrato per natura. Tuttavia, l'intervento che ha preceduto quello dell'onorevole Tridico ha suscitato in me una forte volontà e desiderio di intervenire; non era previsto, sarò davvero rapido, perché ritengo che dobbiamo anche riappropriarci della piena cognizione spazio-temporale nella quale ci troviamo per dare dignità piena al ruolo che rivestiamo.

Ebbene, la campagna elettorale è terminata! L'intervento dell'onorevole Tridico a me è sembrato un intervento che aveva ancora il desiderio di convincere i calabresi a sostenere la sua candidatura e la sua parte politica. Questa sua prospettiva rispetto alle tematiche, questo “atto di morte” quasi preannunciato della nostra Regione, se ci pensa bene, onorevole Tridico, non è altro che una chiara offesa verso i calabresi. Ha detto bene il presidente Occhiuto prima: la scorsa competizione elettorale è la prima nella quale una maggioranza consiliare, in questo caso di centrodestra, trova la conferma. Noi riteniamo che i calabresi siano persone intelligenti e preparate, persone che hanno notato esattamente tutto l'opposto di quello che ha denunciato lei, onorevole Tridico, tutto l'opposto; evidentemente hanno notato, hanno percepito, hanno vissuto in una stagione politica, che è stata quella della passata legislatura, percependo l'inversione di tendenza, le tantissime cose buone fatte. Badate bene, il presidente Occhiuto lo ha detto a chiare lettere: ci vuole piena consapevolezza delle tantissime altre cose da fare! Però il risultato è stato che i calabresi hanno premiato per la prima volta - voglio ribadirlo - una maggioranza regionale consiliare uscente; l'hanno premiata, è inopinabile, e non si dovrebbe consentire, credo, per il rispetto che si ha verso il corpo elettorale, di non prendere atto di ciò.

Siamo consapevoli di avere lavorato bene. Sulla scorta dell'ottimo lavoro fatto, abbiamo chiesto fiducia al corpo elettorale che, in maniera matura, ha avuto piena contezza di tutto ciò che di buono è stato fatto e ci ha riconfermato fiducia. E noi questa fiducia siamo oggi qui a ribadirla a questo governo regionale, al presidente Occhiuto, perché, nella consapevolezza delle tantissime altre sfide da fare, siamo altrettanto consapevoli della fiducia che i calabresi hanno dato. E quindi io, non volendo essere frainteso, onorevole Tridico, perché davvero sono una persona mite, comprendo che avrebbe voluto leggere lei oggi qui, al posto del presidente Occhiuto, le sue linee programmatiche, comprendo che avrebbe voluto snocciolare quegli atti e quei dati che come ha già fatto in campagna elettorale; i calabresi già non le hanno creduto perché l'hanno sonoramente respinta dal punto di vista elettorale.

Oggi, quindi, ritengo che un atteggiamento maturo da parte di chi avrebbe voluto governare questa regione, ma che sulla base del responso delle urne si trova dall'altra parte, avrebbe dovuto essere di fiera opposizione e dire: “Siamo all'inizio, vigileremo, ci ritroveremo qui tra qualche anno a verificare quello che avete fatto”. Al vostro posto avrei detto questo, piuttosto che ribadire - e lo voglio ribadire - quell'atto di morte della nostra regione che come sempre, costantemente, continuate a fare. Atto di morte a cui noi ci opponiamo; atto di morte a cui i calabresi, che ancora credono e hanno creduto per l'ennesima volta in noi, si oppongono. Pertanto, davvero, con grande rispetto, onorevole Tridico, l'ho trovata davvero fuori luogo. Mi metto nei panni di chi calabrese non è, mi metto nei panni di chi non conosce realmente le cose di buono che sono avvenute: se non avessi le notizie che in realtà ho e avessi date per buone tutte le cose che lei ha detto, mi sarei trovato terrorizzato solo all'idea di andare in Calabria, solo all'idea di investire in Calabria, solo all'idea di farmi curare in Calabria. Non è così! Non è così! Dobbiamo essere consapevoli delle tante cose da fare; dobbiamo essere consapevoli che governare la Calabria è difficile. Se il Presidente mi autorizza, vorrei riportare una sua battuta che qualche volta ha detto pubblicamente, qualche volta in privato - il presidente Occhiuto quello che dice pubblicamente ce lo dice anche in privato -: “Sarebbe stato anche bello governare il Veneto”. Ci fa sempre questa battuta il presidente Occhiuto quando si ritrova con gli altri governatori. Insomma, nessuno si può permettere di negare la grave difficoltà e il grave peso che il presidente Occhiuto si è sobbarcato per l'ennesima volta sulle sue spalle. Ma altrettanto io pretendo che venga dato rispetto per il voto netto e chiaro che i calabresi hanno conferito di nuovo a questa maggioranza consiliare; le cose che lei ha detto a noi, alla Calabria e ai calabresi non ci risultano e intendiamo andare avanti sulla base delle tante cose fatte e delle altre tante ancora da fare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Crinò. Ha chiesto di intervenire la collega Filomena Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista- Italia Viva)

Grazie Presidente. Buonasera a tutti. Saluto il Presidente della Giunta, gli Assessori, gli onorevoli colleghi. Visto che è il mio primo intervento in Consiglio regionale, voglio fare gli auguri a tutti per questo lavoro. Prima di passare alla mia relazione, vorrei però dire al collega Crinò che, evidentemente, vive in un'altra parte della Calabria e che i numeri snocciolati, evidentemente, dalla sua parte non esistono o, comunque, non se ne ha notizia.

Intanto, essendo appunto la prima volta che parlo devo rivolgere dei ringraziamenti perché sono qua oggi. Entrare in questa Aula, oggi, fa sentire veramente il peso, la responsabilità e l'onore di rappresentare tutti i calabresi; ancora di più questo peso lo avverto dopo avere ascoltato la relazione del nostro Presidente che me ne dà maggiore consapevolezza. Devo ringraziare perché sono qui oggi dopo avere fatto il sindaco nel mio paese e sento questa responsabilità. Prima la sentivo come sindaco semplicemente per una parte del territorio, adesso la sento per tutta la regione.

Avevo preparato una bella relazione, Presidente, molto aperta, molto pacificatoria, come ha detto lei, ma evidentemente la pacificazione non è intesa nel senso di rispetto dei ruoli, rispetto delle regole, rispetto dell'altro e di quello che l'altro dice, ma è intesa come silenzio in replica alle cose che vengono dette e non come dovere a ribatterle. Abbiamo avuto poco tempo - è vero - per leggere le linee programmatiche, ma il tempo ci sarà perché non penso che il dibattito consiliare si esaurisca oggi, anzi da qui ha inizio.

Le linee programmatiche che sono state presentate oggi, Presidente, ripropongono una narrazione di una Calabria che ha iniziato a correre dopo anni di immobilismo. C'è un'autocelebrazione di tutto quello che è stato fatto in quattro anni, ma che ancora noi non abbiamo visto sui territori. Lei è molto bravo - l'ho sempre detto anche in campagna elettorale - a raccontare la nostra Calabria. Forse, dal suo punto di vista, dipingere una Calabria che nella realtà, sui territori, nonostante quello che dice il collega di maggioranza, non si vede, a causa di una sofferenza e una povertà ormai diffusa, serve come sprone per tutti quanti noi, per trasformare la Calabria reale in quella Calabria che lei ci racconta. Vengo da un'altra scuola! Vengo dalla scuola in cui i problemi vanno visti, condivisi, analizzati e risolti. Ovviamente qui siamo su due fronti: c'è la maggioranza e c'è la minoranza che non è detto che sia opposizione. È una minoranza. Noi siamo stati eletti consiglieri per controllare l'operato di chi governa, per fare proposte, per dare una mano e portare avanti le esigenze dei vari territori. Penso che nessuno, Presidente, in quest'Aula, nutra il benché minimo sentimento di ostilità di fronte ad una Calabria così come lei l'ha tratteggiata in questo documento programmatico: una regione dinamica, sveglia, attenta, consapevole, con le radici ben piantate nel proprio orgoglioso passato e la mente proiettata verso le sfide future; una regione unica nel suo genere, nel cuore del Mediterraneo, crocevia del mondo, una sorta di California del terzo millennio. Il ritratto che lei ci offre è questo, quello di una California del terzo millennio, un autentico libro dei sogni incastonato in un testo programmatico da leggere tutto d'un fiato. Chi non vorrebbe una Calabria così? Chi non sogna, almeno una volta nelle sue notti, una Calabria così? Noi la vorremmo, eccome, questa Calabria luminosa, con queste radiose prospettive e - mi deve credere - non esiteremmo un istante a consacrare un governatore capace di portare così tanta gloria in questa terra. Anzi, noi le daremmo una grandissima mano, perché da questa parte, Presidente, lei non troverà mai posizioni precostituite sotto le bandierine ideologiche del no e del contro, del contro a prescindere. Dopotutto, la Calabria è la nostra terra, questo è il nostro Consiglio regionale. E chi disdegnerebbe di poter scrivere una pagina di storia, anche trasversale, in quest'Aula? Il punto è, però, che, poi, da questa notte gloriosa, ci si sveglia, arriva l'alba e c'è una fotografia della Calabria che in questi ultimi quattro anni ci riporta a una cruda realtà, quella che vivono i calabresi ogni giorno, che è stata già in parte descritta dal collega Tridico.

La regione che noi viviamo quotidianamente non somiglia affatto a quello che lei descrive e, devo essere sincera, non mi ritrovo neanche in quello che descrive attraverso i dati della Banca d'Italia. Si vede da come vivono i pazienti la vita all'interno dei pronto soccorso, da come si vive in generale. Lei l'ha detto bene prima: ci sono tantissimi anziani che non riescono più a curarsi perché non hanno i mezzi per poter andarsi a curare. Non parliamo solo dei mezzi economici, a volte mancano anche i mezzi di trasporto e della mancanza di figli, vicini, che li possono portare da Cariati a Cosenza per fare un controllo o per poter fare una visita.

Ci sono talmente tante cose che non vanno oggi in Calabria. È ovvio che noi come opposizione siamo qui per fare in modo che queste cose cambino, nel ruolo che ci è stato dato, certamente non pensiamo di poter venire a governare. Però le voglio dire una cosa, Presidente, per quanto riguarda l'ARRICAL: all'epoca quando è stata approvata la legge ero sindaco e non ci siamo battuti contro l’istituzione di ARRICAL perché non la volevamo, ma perché era fumoso tutto quello che riguardava il suo governo, perché era fumosa tutta quanta la sua organizzazione, perché il direttore generale di ARRICAL non veniva nominato dai sindaci ma dal Presidente della Regione, perché era prevista una modalità di riscossione che non si capiva, perché tutto veniva lasciato poi sulle spalle dei sindaci e delle amministrazioni comunali, così come è stata ribaltata sui sindaci e sulle amministrazioni comunali l'assunzione a tempo indeterminato dei tirocinanti; il contributo è stato previsto per quattro anni, ma dopo bisognerà vedere cosa bisognerà fare.

Presidente, concludo il mio intervento in questo Consiglio - lascio spazio anche gli altri - con una frase di Abramo Lincoln: “Si possono ingannare poche persone per molto tempo o molte persone per poco tempo, ma non si possono ingannare molte persone per molto tempo”.

Penso che sia venuto il momento, veramente, di pacificare e per farlo, Presidente del Consiglio, cominciamo a rendere possibile che, quando come consiglieri veniamo qui, possiamo discutere realmente dei punti all'ordine del giorno che già conosciamo, perché, se siamo messi in questa condizione, già offriamo un contributo maggiore al dibattito, altrimenti tutto diventa sterile, perché studiare documenti la stessa mattina che si arriva qui non è una cosa semplice.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco. Ha chiesto di intervenire il collega Polimeni. Ne ha facoltà.

POLIMENI Marco (Forza Italia)

Gentile Presidente, gentilissimi colleghi, è un onore per me prendere la parola sulle linee programmatiche che caratterizzano e caratterizzeranno l'azione di governo. Ma prima di entrare nel vivo del punto in discussione, consentitemi una breve digressione di carattere politico. Parto da un saluto e un augurio, lo rivolgo appunto al Neopresidente eletto del Consiglio, Salvatore Cirillo, che nonostante la giovane età – ricordo che Salvatore Cirillo è il più giovane - è stato scelto dall'Aula come capo di questo civico consesso, come autorevole Presidente del Consiglio di tutti i calabresi. Questa scelta non è casuale, cari colleghi, ma dipende e denota caratteristiche ben precise.

Forza Italia, guidata magistralmente da Francesco Cannizzaro, e il centrodestra regionale dimostrano non solo di voler puntare alla costruzione della classe dirigente futura e presente della Calabria, ma dimostrano anche, con una Giunta autorevole come quella scelta da Roberto Occhiuto, che al suo interno esistono figure di qualità che possano rappresentare dignitosamente i calabresi.

Un altro saluto mi sento di rivolgerlo al capogruppo, Domenico Giannetta, al quale auguro buon lavoro, e a tutti i colleghi consiglieri eletti. Insieme - sono sicuro - potremo attuare una positiva collaborazione nell'esclusivo interesse della Calabria e dei calabresi.

Chi vi parla, gentili colleghi, così come molti di voi, ha avuto esperienze nelle istituzioni, negli enti locali, ha avuto lunghi percorsi politici, e oggi desidera mettere al servizio dei calabresi e di questa Assise questa esperienza. Intendo fare questo col preciso intento di lavorare a tutela dell'area centrale della Calabria, con un particolare accento al capoluogo e alla sua provincia, forte di un consenso molto ampio, conquistato da un gruppo di amministratori e di semplici appassionati di politica che ci gratifica, ma che al contempo ci consegna una grande responsabilità. Una responsabilità, però, colleghi, che non deriva solo dai numeri, collega Ferrari. Forza Italia, anche grazie al nostro lavoro, è il primo partito in Calabria, il primo partito in provincia di Catanzaro, il primo partito nel Collegio centrale della Calabria, il primo partito nella città di Catanzaro, ma soprattutto deriva dalla necessità di essere a servizio del processo di cambiamento che Roberto Occhiuto e la Giunta regionale della Calabria hanno messo in campo per la nostra Regione; e, quindi, questa forza, colleghi, deve essere utilizzata in questa direzione: un'attività di grande beneficio e di sviluppo che possiamo e dobbiamo utilizzare con forza nel rilancio anche delle province di Catanzaro, Crotone e Vibo che sono il collegio elettorale che ci rappresenta.

Roberto Occhiuto, cari colleghi, ha vinto su tutta la linea e c'è da mettersi l'anima in pace su questo, anche oggi che è la seconda seduta di questo Consiglio regionale. I calabresi lo hanno fortemente voluto, facendolo diventare il primo Presidente della Regione ad essere confermato, dando così a lui e alla sua Giunta la possibilità di continuare nell'azione a difesa dei calabresi. Il resto è sotto gli occhi di tutti. Avendo modo di leggere le linee programmatiche che, appunto - scusatemi, intervengo anche rispetto a quelle che sono state le preliminari di dibattito -, con un po' di attenzione non necessitavano di maggiore approfondimento, perché tutti noi sapevamo che erano le linee programmatiche della campagna elettorale e che oggi presentavamo in Consiglio regionale.

Per la prima volta, appunto, si insedia un nuovo governo che ha la possibilità di continuare un'azione già avviata. E siamo di fronte a un dato, Presidente, non ad un libro dei sogni, come avviene tante volte; quando ci si insedia nei nuovi governi, i Sindaci, i Presidenti della Regione presentano linee programmatiche che sono un libro dei sogni e che, quasi sempre, vengono dismessi e non considerati, ma oggi non è così perché siamo di fronte a risultati concreti già conseguiti. Se così non è, vuol dire che state considerando fessi i calabresi che proprio rispetto a quel lavoro hanno scelto di rivotare il presidente Occhiuto.

Siamo di fronte, appunto, a cose realizzate. Abbiamo potuto constatare tutti insieme il lavoro svolto, le iniziative che sono state messe in campo e i calabresi hanno avuto la possibilità di scegliere tra la concretezza e la sterilità, tra le cose fatte e gli slogan, tra la conoscenza dei problemi e la presunzione di risolverli senza nemmeno conoscerne la matrice. E, infine, i calabresi hanno avuto la possibilità di scegliere tra chi come questa maggioranza in Calabria c'è sempre stato, contrariamente a chi nel suo slogan recitava “resta, torna, crediamoci” e che in questa Assemblea sembrerebbe esserci solo da comparsa. Mi dispiace, anche da giovane calabrese, constatare oggi in questo Consiglio regionale l'intervento del parlamentare Tridico sia solo di critica, un'azione completamente denigratoria, un'analisi politica, economica e sociale della nostra terra dal sapore di totale disfatta e di totale rassegnazione, indirizzando, tra l'altro, una mole enorme di negatività all'azione di Roberto Occhiuto e del governo regionale; dimenticando, caro collega Tridico, o facendo finta di dimenticare, che 10 lunghi anni degli ultimi 20 sono stati governati dal centrosinistra in Calabria e ben 13 lunghi anni degli ultimi 20 sono stati governati da governi prima di colore rosso e poi di colore giallorosso. Una lettura, consentitemi di dire, alquanto miope, quella del consigliere Tridico, leader a scadenza del centrosinistra. È una lettura negativa che vuole non vedere, appunto, anche i dati di Banca d’Italia, come la collega Filomena Greco che dice “Forse i dati di Banca d’Italia sono veri”, eppure cresce il PIL dell'1,3% in sei mesi ed è la maggiore crescita nel 2025 che si registra nelle regioni meridionali. Oppure, ancora, il consigliere Tridico vuole non vedere i 52.000 nuovi livelli occupazionali garantiti o non vuole vedere o finge di non vedere le risposte al precariato date da questa maggioranza su problemi che esistevano e persistevano da anni, anche quando c'erano i governi di cui ho parlato prima e che nessuna mano hanno messo ai TIS o alle tante vertenze sul lavoro che, invece, oggi sono state trattate e tante volte risolte.

Non siamo qui però per guardare al passato, colleghi, siamo qui per guardare al futuro. E, appunto, oggi questa opposizione deve scegliere da che parte stare. Si trova ad un bivio: se collaborare in maniera pacata e responsabile ai lavori di questa Assemblea, pur senza smentire i panni dell'opposizione, oppure vestire i panni del becero populismo, del no a tutti i costi e dell'inutilità politica e amministrativa.

In ogni caso una certezza è ormai consolidata: il presidente Occhiuto e la sua maggioranza, a prescindere da cosa deciderete di fare, andranno avanti come un treno. Un treno nuovo di zecca, come quelli voluti dall'assessore Gallo - la Calabria ha fatto notizia anche su questo -, un treno che vuole viaggiare veloce verso la riforma della Calabria; un treno che in questo viaggio viaggia appunto verso la normalizzazione della nostra sanità, con la nascita di nuovi ospedali, con l'uscita dal commissariamento, con il risanamento dei bilanci delle aziende ospedaliere; un treno che, appunto, anche su altri temi, come gli aeroporti, decide di incrementare il turismo, di riaprire gli aeroporti di Reggio Calabria e di Crotone che nei governi precedenti - anche questo dimentica il consigliere Tridico - sono stati chiusi; un treno che viaggia guardandosi intorno alla tutela dei boschi, con una diminuzione notevole degli incendi, un mare più pulito con un indice di balneabilità al 93%. E se i numeri sono numeri, non so come facciate a smentirli. Un porto come quello di Gioia Tauro, su cui si punta sull'intermodalità, sempre più protagonista degli scambi commerciali del Mediterraneo, in una Regione che vuole ammodernare la sua architettura infrastrutturale e amministrativa e lo fa, appunto, con la riforma dell'ARRICAL, con la riforma dei consorzi di bonifica, con un'attenzione verso le percentuali di partecipazione nella Sacal.

Dati di fatto incontrovertibili neanche da chi vuole avere narrazioni distorte della Calabria.

Un lavoro attento, certosino, che vuole dimostrare attenzione verso i giovani con bandi che hanno come principale obiettivo l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro - ricordiamo le difficoltà di accesso al credito che hanno caratterizzato la nostra Regione - e penso ai bandi ultimi destinati alle startup sull'agricoltura, alle startup sul turismo. Una sensibilità, sempre quella verso i giovani, che prevede l'inserimento dello psicologo nelle scuole. Potrei continuare a lungo, ma mi fermo perché le linee programmatiche le ha ricalcate già bene il Presidente della Regione.

Tanto è stato fatto. Certamente lo sappiamo: non siamo la California, tanto ancora dobbiamo fare.

Ciò che è necessario, cari colleghi, è continuare a lavorare per la narrazione della Calabria. Contrariamente a quanto fate voi e quanto alcuni di voi stanno facendo, non vogliamo più essere raccontati alla Nazione come il fanalino di coda dello Stato italiano. Dismettiamo insieme, tutti insieme, lavorando, l'idea di una terra arretrata e condannata ad essere l'ultima. Risalire la china si può. E, ora, grazie a quattro anni brillanti di brillante governo, lo sappiamo.

Per rispondere a una citazione, sempre guardando gli Stati Uniti, mi sento di citare John Fitzgerald Kennedy che diceva: “Senza uno scopo e senza una visione, sforzi e coraggio non bastano”.

Questa maggioranza, cari colleghi, ha saputo dimostrare di avere scopo, visione e coraggio da vendere.

PRESIDENTE

Grazie, collega Polimeni.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente.

Inizio giusto con due puntualizzazioni. La prima è che finalmente in questa legislatura il presidente Occhiuto non potrà più utilizzare il solito ritornello “Quando c'eravate voi” che spesso abbiamo sentito nei quattro anni precedenti. Finalmente, consiglieri regionali che hanno avuto responsabilità in governi regionali precedenti non ce ne sono da questa parte, quindi il “quando c'eravate voi” non lo potrà più dire rivolgendosi a noi.

La seconda puntualizzazione – ritengo sia corretto farla per onestà intellettuale, anche per capire però in quale scenario ci ritroviamo - è che, secondo me, qualcuno si è ubriacato con l'aranciata quando si dice che c'è stata un'investitura popolare da parte dei calabresi. Una riflessione tutti quanti assieme su quanti calabresi sono andati al voto e su quanti hanno deciso di non votare la farei, perché poco più del 40 per cento dei calabresi ha deciso di andare al voto e di questi circa il 57 per cento ha deciso di votare legittimamente il presidente Occhiuto. Quindi, se la matematica non è un'opinione, meno di un calabrese su quattro, che ha diritto al voto, ha scelto questo governo regionale. Avete vinto, ve lo riconosciamo, ma non pensiamo che ci sia un'investitura popolare da parte della Calabria verso questo governo regionale. Una parte dei calabresi che è andata al voto, una minima parte purtroppo di calabresi che è andata al voto, ha deciso di premiare il presidente Occhiuto e di far continuare quella che era la sua esperienza prematuramente poi interrotta.

Ancora oggi non capiamo il perché, visto che nella squadra sono cambiati i ruoli, ma i giocatori sono sempre gli stessi: l'assessore Calabrese era assessore prima, l’assessore Gallo era assessore prima, il presidente Mancuso è diventato vicepresidente della Giunta; ha spostato i terzini a centravanti, il centravanti a terzino, però la squadra più o meno è quella. Battute a parte, capisco che lei, Presidente, è un inguaribile ottimista, e ci sta, meglio avere un Presidente ottimista che pessimista. È chiaro, anch'io sono ottimista, però l'ottimismo non deve distorcere quello che avviene poi nella realtà. Mi riferisco a un dato incontrovertibile che è la relazione del giudizio di parifica, nella quale purtroppo la sanità ancora oggi dimostra gravissime inadempienze. Azienda zero diventa e continua ad essere un costo senza portare risultati. La Corte dei conti scrive in maniera chiara: “A distanza di quattro anni dall'avvio di Azienda zero, il subentro al GSA appare lontano”. Lo stesso direttore di Azienda zero dichiara di non sapere entro quando riuscirà ad evocare a sé tutte le funzioni che dovrebbero essere trasferite dal Dipartimento alla sanità. È vero che c'è un miglioramento sui LEA, ma è vero altrettanto che, per quanto riguarda le cure distrettuali, quindi i Lea che interessano la medicina territoriale, c'è un arretramento dal 48 al 40 per cento. Questo alimenta sfiducia nei cittadini calabresi perché purtroppo l'emigrazione sanitaria continua con dati preoccupanti: nel 2024 è salita a 308 milioni di euro, con una percentuale del +20% rispetto al 2023. È chiaro: non ha la bacchetta magica. Nessuno pensava di stravolgere la sanità in quattro anni, lo riconosco. Però è anche chiaro che, se ancora migliaia di centinaia di calabresi vanno fuori regione per curarsi, probabilmente questo miglioramento non l'hanno percepito. Sulle strutture ospedaliere mi auguro questa volta, Presidente, che i tempi siano rispettati. Lei aveva detto che entro il 2026, prima della fine della legislatura, avrebbe tagliato il nastro del nuovo Ospedale di Vibo Valentia, adesso lo sposta a fine 2027, più di un anno dopo. Mi auguro che sia veramente alla fine del 2027. I lavori stanno andando avanti, ma io le sottolineo ancora una volta i piccoli presidi montani, come quello di Chiaravalle che doveva essere aperto già da un anno e per il quale ancora, purtroppo, stanno costruendo i pilastri; quindi, là il ritardo sarà di 2, 3 o 4 anni.

Sull'ambiente non posso non notare dei dati che sinceramente mi lasciano sbalordito. Lei sugli incendi - mi auguro che lo dica chi l'ha aiutata nel redigere questo documento – dice: “La Calabria negli incendi è diventata un esempio a livello nazionale, internazionale”; continuava: “Nel 2024 le aree boschive che vengono distrutte diminuiscono, rispetto al 2021, del 70 per cento”. Una persona di intelligenza media come la mia - sono un italiano medio - legge questo documento e si chiede: “Scusa, ma perché devo paragonare il 2024 col 2021? Ci sono il 2020, il 2019, il 2022”. Si paragonano al 2021 perché quello è stato l'anno peggiore, l'annus horribilis per la Regione Calabria per quanto riguarda gli incendi. Un po' come se il Ministro alla Salute dicesse: “Nel 2024 negli ospedali italiani sono morte meno persone del 2020”. E grazie. La pandemia Covid ha dato i risultati che tutti conosciamo. Se però i risultati degli incendi del 2024 li paragoniamo, ad esempio, col 2020, le aree boschive bruciate sono il 60 per cento in più, se le paragoniamo col 2018 sono quasi il 200 per cento in più. Presidente, nel 2024 ci sono stati 520 incendi in Calabria, nel 2018 ce ne sono stati 276. E allora, quando riferiamo i dati, facciamolo in maniera intellettualmente onesta, perché nessuno ha la sveglia al collo e l'anello al naso.

Balneabilità. Anche qua lei dice: “In Calabria il 93 per cento delle acque sulle coste calabresi è eccellente”. Vero! Andiamo a prendere i dati su ARPACal e sul sito del Ministero dell'ambiente. Sono questi i dati. Vuole sapere nel 2017 quant'era la percentuale delle acque eccellenti in Calabria? Era il 93 per cento. Non mi sembra corretto definire straordinario un risultato che in Calabria è sempre stato più o meno ordinario: nel 2023 la percentuale era 92, nel 2022 era dell’89 per cento; cioè la Calabria è sempre stata intorno al 90 per cento in riferimento all'eccellenza delle acque. Peccato che la Puglia è al 98 per cento, la Toscana al 99 per cento; quindi, non diamo per straordinario ciò che è la normalità e che nel 2017 già ci consegnava questo dato.

Lei diceva, nella scorsa programmazione, che la raccolta differenziata sarebbe arrivata, alla fine del suo mandato, al 65 per cento. A quanto siamo oggi- c’è pure l’Assessore -? A quanto siamo oggi? Siamo circa al 55 - 56 per cento di raccolta differenziata. Quindi significa che lei entro un anno la porterà al 65 per cento; quindi, rispetterà il programma e cresceremo di dieci punti. Anche qui, dunque, di eccezionale non c’è nulla, perché siamo sugli stessi dati degli anni precedenti.

Sulle acque. Questa delle acque è una cosa che mi fa arrabbiare, perché in quest’Aula per quattro anni le ho detto, Presidente, – la collega Straface ne è testimone – che voi, non il governo Oliverio o il governo Santelli, avete ricevuto due milioni di euro dal Ministero per lo studio delle acque in Calabria e li avete persi e restituiti. Su questo non avete mai risposto. Oggi le chiedo di rispondere: è vero o non è vero che non siete riusciti ad impegnare due milioni di euro per studiare le acque che scorrono non solo nei fiumi e nei laghi, ma anche quelle sotterranee che irrigano i campi dei calabresi? Li avete persi. E lei, collega Straface, mi disse: “Ancora manca un anno, ce la faremo a spenderli”. L’anno è passato e sono stati restituiti ed è un fallimento tutto ascrivibile al vostro mandato.

Vedo che finalmente c’è l’attenzione alle aree interne, in controtendenza con il suo Governo nazionale che, nel piano strategico, dice che dobbiamo accompagnare un percorso di spopolamento irreversibile. Mi fa piacere. Lo dica al Ministro, lo dica alla presidente Meloni che sulle aree interne bisogna investire. Loro parlano di declino dignitoso, l’eutanasia dei nostri comuni. Su questo, Presidente, noi siamo con lei, al suo fianco, anche come gruppo PD per una battaglia sulle aree interne.

Mi fa piacere che finalmente si è accorto dell’eolico. Abbiamo presentato una mozione per bloccare l’installazione di pale eoliche: non l’avete mai voluta neanche discutere. Ora però mi fa piacere che se n’è accorto e che anche lei vuole lavorare a un documento per le aree idonee e non idonee, che noi avevamo chiesto già da almeno due anni.

Si accenna al rigassificatore dal 2022. Ricordo che la presidente Meloni è diventata Presidente a ottobre 2022, se non sbaglio, e a gennaio o febbraio è uscita con un comunicato: “In Calabria ci sarà il rigassificatore”. Il Presidente, giustamente, l’ha colto al volo e ha detto: “Grandi opportunità, piastra del freddo, migliaia di posti di lavoro, il miracolo calabrese”. Sono passati due anni e di questo rigassificatore non si sa più nulla, a parte che Pichetto Fratin ogni tanto si svegliava e ne parlava. L’altro giorno è venuto il ministro D’Urso e anche lui ha parlato del rigassificatore. Speriamo di discuterne e vedere se prima o poi diventerà realtà.

Lavoro. Intanto mi ha fatto specie il suo intervento che parla di formazione per gli stranieri che si affacciano sul Mediterraneo e che vogliono venire a lavorare in Italia, se non ho capito male. Se ho capito male poi mi correggerà, ci mancherebbe altro. Noi siamo il Partito Democratico: siamo per accogliere, formare e far sì che queste persone si possano integrare sempre di più. Ma lei ha visto che circa la metà dei laureati calabresi va via dalla nostra regione? Che il tasso di disoccupazione scende solo perché aumentano i posti di lavoro precari? Il report INPS 2024, assessore Calabrese, ci dice che i contratti a tempo indeterminato in Calabria diminuiscono. Diminuisce l’occupazione, ma diminuiscono i contratti a tempo indeterminato, che sono quelli che permettono ai giovani di fare famiglia, comprare casa, eccetera eccetera.

Allora, sì, preoccupiamoci di fare formazione e orientamento al lavoro degli stranieri che vengono, ma iniziamo a preoccuparci un po’ di più anche dei giovani che hanno voglia di rimanere in Calabria e diamo le stesse possibilità di formazione a tutti. Per me non è il colore della pelle che deve decidere chi formare e come: formiamo tutti. Poi, se un nigeriano vuole fare l’ingegnere in Calabria o il medico, per me è uguale al calabrese che lo vuole fare, ma diamo a tutti l’opportunità di restare a vivere in Calabria o di venirci a vivere dignitosamente.

Lei, Presidente, ha sottolineato la scelta dello psicologo nelle scuole e ricordo che avete tenuto anche una conferenza stampa in pompa magna. Mi è dispiaciuta, però, una cosa, presidente Occhiuto, nel rapporto di stima che abbiamo.

Al liceo, in latino, non ero bravissimo: quando andavo all’interrogazione c’era una mia carissima amica – siamo migliori amici – che dal banco mi suggeriva sempre le risposte. Se non fosse stato per lei, in latino… ma infatti mi rimandavano comunque, nonostante i suggerimenti. Quando uscivamo dall’Aula, però, la ringraziavo, e dicevo: “Alessandra, la pizza andiamocela a mangiare, perché grazie ai tuoi suggerimenti un po’ me la cavo”.

Mi è dispiaciuta una cosa, Presidente. La proposta sullo psicologo nelle scuole è stata presentata dal gruppo del PD, dal sottoscritto, un anno prima che voi la portaste in Giunta e la decideste - non vuol dare a Cesare quel che è di Cesare? Va bene, intestatevi anche questo – e mi sarei aspettato un invito: “Caro Ernesto, se vuoi venire quando la presentiamo, visto che l’hai presentata tu un anno prima rispetto a quando noi l’abbiamo portata in Giunta”. È stata una mia proposta di legge mai discussa, di cui non si è mai parlato. Sarebbe stato un atto, secondo me, carino. Mi auguro che da questo possa partire un dialogo più costruttivo tra opposizione e maggioranza all’interno delle Commissioni, perché tante sono le proposte di legge che sono state portate in Commissione, molte sono morte lì, anche se erano, secondo me, proposte costruttive per la crescita e il miglioramento della nostra regione. Su questo mi affido al Presidente del Consiglio, Cirillo, affinché possa vigilare sul funzionamento delle Commissioni e lì si possa discutere in maniera più costruttiva.

Il tessuto imprenditoriale è debole - mi avvio alla conclusione - e in Calabria tra il 2024 e il 2023 hanno chiuso 2 mila imprese. Gli artigiani, signor Presidente: su questo facciamo una battaglia. Lei un passaggio lo fa. In Calabria, negli ultimi dieci anni, gli artigiani – quindi chi lavora il legno, chi lavora la cera – passano da quarantamila a poco più di trentamila; quindi, stanno sparendo e quello è un settore su cui dobbiamo scommettere e investire, perché è un’eccellenza.

Chiudo con quello che è l’investimento più importante che una regione dovrebbe fare: il capitale umano, i nostri ragazzi, i nostri giovani.

Lei ha parlato di scuole, di diritto allo studio, di disabilità. Allora, colleghi, come feci quattro anni fa, tre anni fa e due anni fa, signor Presidente, da consigliere regionale ma anche da padre che la mattina accompagna i figli a scuola, le chiedo perché i fondi per il diritto allo studio – non lo capisco - debbano essere dati ai Comuni, alle scuole, non prima di ottobre-novembre, rendendo impossibile, quindi, ai Comuni e alle scuole di spenderli. Siccome l’ammontare in tutti i Comuni è praticamente lo stesso, anno dopo anno cambia di una virgola, si potrebbe dare una prima anticipazione del cinquanta per cento a luglio, in modo tale che la campanella a settembre suoni sia per i ragazzi che hanno la possibilità di andare a scuola con i genitori, sia per quelli che hanno bisogno, a causa della disabilità, di essere accompagnati. Fino a qualche giorno fa, caro Presidente, molti ragazzi disabili a scuola non potevano andare, perché il sistema di accompagnamento previsto non era garantito.

I calabresi – è vero – hanno scelto. - Chiudo, signor Presidente, chiedo scusa per questi undici secondi che sto sforando. - I calabresi hanno deciso, ma sarà compito nostro, dell’opposizione, far sì che i calabresi tengano gli occhi aperti e abbiano capacità di discernimento su ciò che avviene veramente in Calabria e su ciò che, invece, alle volte, in maniera troppo ottimistica, viene rappresentato.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Noi Moderati)

Grazie Presidente, onorevoli colleghi.

Mi permetta, Presidente, una breve digressione sul mio ruolo in questo Consiglio, sul mio ritorno. Ritorno sul posto che mi apparteneva. Mi apparteneva non perché creda tantissimo nella proprietà privata, non perché mi sia stato lasciato da nessuno, ma mi apparteneva perché lo avevo conquistato in anni di battaglie politiche; lo avevo conquistato allora con i voti e mi è stato tolto. Tolto da una campagna diffamatoria, mediatica, fatta di fango, di offese, orchestrata da qualcuno che si è nascosto dietro gli articoli di giornale, dietro le insinuazioni, dietro la delazione; e mi è costato, con lei, concordare allora la mia uscita dalla scena.

Torno qui a testa alta, come sono entrato la prima volta, e sono onorato di condividere, Presidente, con lei questa esperienza, così come sono stato onorato di condividerla con la compianta presidente Santelli.

Il dibattito di questa sera non mi affascina: uno snocciolare di numeri, flussi, articoli di giornale, dati ISTAT. Fare riferimento a tantissimi elementi poco reali penso che non affascini neanche tanti colleghi, ma l’intervento dei consiglieri, dei colleghi dell’opposizione, non può che stimolarci ad entrare nel vivo del dibattito.

L’onorevole Tridico, che ora è assente – mi dispiace parlare di lui quando è assente – ha cominciato a parlare di numeri, di flussi che non appartengono, come lui artatamente cerca di dimostrare, alla Calabria, alla nostra realtà. Appartengono al Meridione, forse appartengono al Mediterraneo. Eppure, li snocciola perché, come diceva il collega Crinò, vuole dare l’impressione che questa non sia la Calabria che ha dimostrato coraggio, quella Calabria che vuole ricominciare, che vuole salire la china, che vuole crescere, ma sia quella Calabria che ha lasciato lui anni fa, quando ha deciso di uscire da questa realtà e di andare fuori.

Dico con grande stima per l’uomo, per il professionista, ma lo devo dire stigmatizzando in modo netto questo comportamento, perché è un comportamento di chi non ha chiuso con la propria sconfitta elettorale, ma di chi continua ad agire sulla falsariga di una campagna elettorale senza precedenti, che non fa che farci rimpiangere i candidati a Presidente del centrosinistra, che mai avrebbero osato tanto: mai avrebbero osato continuare una campagna elettorale demagogica, populista, con grande dietrologia.

L’onorevole Tridico sei anni fa non c’era. L’onorevole Tridico parla di sanità, parla di infrastrutture, parla di investimenti, parla di occupazione, ma anni fa non c’era, quando la Giunta guidata dalla presidente Santelli si trovò a vivere un’esperienza mondiale senza precedenti: il Covid.

L’onorevole Tridico, in campagna elettorale, in una delle sue prime apparizioni, mise in evidenza la foto di una persona ammalata - poteva essere mio padre, un vostro parente - che era sulla barella e attendeva di essere visitato. Ha cercato di dimostrare che quella era la fotografia della sanità calabrese.

E no, caro onorevole Tridico: lei non c’era quando c’è stato il Covid, quando si moriva non per la malattia, ma perché non avevamo gli strumenti. Lei non si ricorda quando le ASP, quando i volontari cercavano di acquistare nelle attività commerciali, sportive, le maschere dell’ossigeno! Lei non c’era! Non c’era quando non avevamo le TAC, quando si moriva perché non si poteva diagnosticare la patologia. Non c’era, onorevole Tridico, quando non vi erano le ambulanze per trasportare i malati, quando non vi erano le associazioni di volontariato convenzionate con le ASP per i trasporti secondari, per i trasporti delle persone che, nelle loro case, a distanza di chilometri e chilometri dagli ospedali, dovevano essere soccorse tra la vita e la morte.

E non c’era, onorevole Tridico, non c’era perché in Calabria non c’è mai stato, perché dalla Calabria lei domani se ne andrà, e se ne andrà con un bagaglio sporco perché sporche sono state le offese che da lei sono provenute a una Calabria che invece vuole riscattarsi.

Presidente, non c’era l’onorevole Tridico quando il sistema nazionale di assistenzialismo era crollato, quando il Covid non è stata solo cattiva sanità, ma quando dal Covid emerse un sistema di welfare che non esisteva, quando non c’era l’assistenza verso chi aveva bisogno, quando in quel momento il problema non era solo il malato, ma era il professionista che non lavorava, erano le imprese commerciali, erano i negozi. Lei non c’era quando quella Giunta di allora –questa stessa maggioranza – doveva combattere con l’Unione Europea per riuscire a dare risorse alle imprese; erano bandi su cui il centrosinistra non aveva mai lavorato.

Quella Calabria di cui lei ha parlato è la Calabria del Meridione. Quella Calabria di cui lei ha parlato non è meno della Campania, della Basilicata, della Puglia che, negli ultimi decenni, sono state governate dal centrosinistra.

E quella Calabria si contraddice con l’immagine della Calabria data invece da Banca d’Italia, che parla, Presidente, di una crescita. Certamente parliamo di crescita occupazionale. Qualcuno dell’opposizione dirà: “Sì, però non vi è stato un aumento dei contratti a tempo indeterminato”. Vi è stato anche un aumento dei contratti a tempo indeterminato e sicuramente vi è stato un aumento dei contratti a tempo determinato. È vero. È vero quanto è vero che il mondo del lavoro è cambiato, che la società è cambiata. Per cui oggi il mondo del lavoro è cambiato totalmente e un aumento dei contratti a tempo indeterminato quanto dei contratti a tempo determinato significa una crescita.

Ed è una crescita seria. Ed è una crescita che fa anche notare, evidenziare, un elemento significativo: una parte di questa crescita non è solo occupazionale; la crescita è degli investitori, la crescita è delle imprese. Ciò significa che il centrodestra, in sei anni, ha avuto la capacità di attirare investitori, ha avuto la capacità di dare sicurezza e tranquillità agli investitori. Questa è la Calabria del centrodestra.

Un altro elemento che non può sfuggire da quanto detto da Banca d’Italia è che l’occupazione, lo sviluppo, la crescita, oltre che dall’occupazione, deriva dal turismo. Presidente, entro nel merito: quando parliamo di turismo tocchiamo tutte le problematiche di cui lei ha parlato e a cui lei ha fatto cenno nelle linee programmatiche. Perché, quando parliamo di turismo parliamo di depurazione, parliamo del ciclo dei rifiuti, parliamo di infrastrutture, parliamo di viabilità, parliamo di occupazione, parliamo di formazione e di tutto quanto gira intorno al mondo del turismo.

Logicamente vi sono alcune zone, alcune province come la mia, come quella di Crotone, come quella di Catanzaro, che, quando parliamo di turismo, certamente rappresentano il fiore all’occhiello. Ma il turismo è qualcosa che appartiene a tutta la Calabria, alle aree marine quanto alle aree montane. E questo è qualche cosa che non può che valorizzare tutta la Calabria.

Allora, Presidente, lei giustamente diceva di consegnare alla Sorical la gestione dei depuratori. Ed è giusto, perché certamente i Comuni hanno dimostrato i limiti della gestione della depurazione; sicuramente i Comuni non sopportano il costo di questa gestione. Però, Presidente, non possiamo aspettare che le competenze passino alla SORICAL, dobbiamo lavorare e le chiediamo, così come già lei ha pensato, degli interventi mirati affinché, quantomeno in una situazione “tampone”, si possa assicurare ai Comuni costieri di poter garantire ai propri turisti, ai propri ospiti, un mare che così si possa chiamare e che - lei lo sa benissimo - in questi anni parte della Calabria non ha avuto la possibilità di consegnare ai turisti.

Quindi, un mare pulito, senza il quale si rischia di perdere tantissimi turisti. Parlo di numeri. Un Comune come Ricadi registra quasi un milione, forse più di un milione, di presenze. Immagini in tutta la Calabria, nel periodo estivo, quanta gente si reca in questi Comuni della nostra costa.

E vi è un problema ancora più impellente: l’erosione costiera.

Presidente, su questo sono già pronti tanti interventi, ma le chiedo un’accelerazione su questo e parlo anche con l’assessore all’Ambiente, che è una persona molto attenta ai bisogni del territorio, lo ha fatto da consigliere, lo farà ancora meglio da assessore. L’erosione costiera è un problema che va aggredito nell’immediatezza, perché il rischio ormai concreto è che scompaiano le spiagge. Il rischio è non poter più gestire la prossima stagione, la stagione turistica del 2026.

Assessore Calabrese, parliamo di lavoro. Logicamente, avremo tantissime occasioni. Lei è uno degli assessori – lo dissi anche in campagna elettorale – che ha lavorato con grandissima passione e abnegazione dal punto di vista dell’occupazione. Non voglio ripetermi - repetita iuvant sed stufant – in argomentazioni già trattate da lei e dal Presidente, che tediano questo consesso, però mi permetta di dire che noi abbiamo un problema che non è solo quello di mantenere i nostri giovani in Calabria o di limitare l’emigrazione delle persone che purtroppo non trovano lavoro qui da noi e che mettono a servizio le proprie competenze e professionalità in altre regioni e anche in altre nazioni. Tutto questo deve essere affrontato insieme a un problema che è economico per noi, perché la formazione di questi giovani che poi se ne vanno ha un costo. La formazione dei bambini che vanno alle elementari, dei ragazzi che vanno alle medie, di adolescenti che vanno alle superiori e che, poi, noi nelle nostre università formiamo ulteriormente ha un costo.

Quindi oggi, quando noi metteremo in atto o continueremo ad agire per far sì che i nostri giovani possano trovare qui delle occasioni di lavoro, calcoliamo che il nostro impegno deve essere doppio. Quando perdiamo un giovane dalla Calabria, noi con lui perdiamo un patrimonio: quello che abbiamo investito per la sua formazione.

La sanità. Lei parlava di una grande riforma; io parlo di riforma sicuramente epocale.

PRESIDENTE

Concluda, collega.

 

PITARO Vito (Noi Moderati)

Presidente, stiamo parlando di sanità, mi dia qualche minuto. Hanno parlato di flussi, calcoli, e nessuno li ha interrotti e ora vuole interrompere me che sto parlando di sanità?!

Presidente, noi dobbiamo avere il coraggio di parlare ai calabresi dicendo che la sanità che abbiamo vissuto in questi anni e negli anni scorsi, la sanità che abbiamo immaginato, non può essere la sanità di domani. E non può esserlo proprio per loro, per gli utenti.

L’altro giorno – mi avvio alla conclusione – sono andato a Roma e in treno ho incontrato una persona. L’ho vista con una cartella, un cappellino, e ho capito che era una persona che andava fuori perché, purtroppo, affetta da una patologia. Ma, guardandola bene, mi sono ricordato di averla già vista: faceva parte, cinque anni fa, di un comitato che combatteva per difendere l’Ospedale del suo paese. Ho cercato di approfondire. E, beh, in quell’Ospedale non ha fatto alcuna visita, nonostante, in quell’ospedale, ci fossero i medici specializzati per quella patologia. Non ha fatto nessun esame diagnostico nei nostri centri di eccellenza. Onorevole Tridico e onorevole Alecci, abbiamo tantissimi centri di eccellenza in Calabria e l’emigrazione sanitaria potrebbe essere tranquillamente ridotta se, anche da questo punto di vista, si desse l’immagine della Calabria che è. Non è vero che la Calabria di oggi può subire quell’emigrazione sanitaria di vent’anni fa, di dieci anni fa, perché oggi ci sono ottimi professionisti che possono dare risposte, che possono fare i migliori interventi.

Ma tornando a quel viaggio, Presidente, parlando dissi: “Beh, allora la difesa dell’Ospedale è una difesa campanilistica”. Ed ho aggiunto: “Non sarebbe meglio che l’Ospedale servisse per determinati scopi, in quel momento, in quella zona, in quel contesto? Non sarebbe meglio non difendere l’Ospedale nel momento in cui l’Ospedale non può dare quello che si vuole e quello che si cerca? Non può dare quelle risposte? Allora forse non è meglio creare quei grandi ospedali che siano in grado di evitare che tu possa andare a Roma, a Milano, a Genova per curarti?”.

Questa è l’idea che dobbiamo, in qualche modo, far capire ai nostri concittadini: non può più esistere l’Ospedale “sotto casa”. Noi abbiamo bisogno oggi, Presidente, di irrobustire il 118, che significa anche, nel momento in cui purtroppo non ci sono medici, cercare di razionalizzare - mi assumo la responsabilità di quello che dico - le guardie mediche, razionalizzare nei reparti i medici che possono andare sul 118, perché ci sono medici che stanno in strutture che purtroppo non riescono a far esercitare al medico determinate funzioni.

Allora, anche in questo, razionalizzare il personale, Presidente, per dare risposte laddove c’è l’emergenza. La nostra emergenza oggi non è più dare al cittadino la presenza – che è solo materiale – di un ospedale, ma è garantire la prestazione e la capacità alla sanità di reagire rispetto alle urgenze.

Presidente, ci sarebbero tantissime cose da dire sul welfare, sul lavoro, sul reddito di merito. Non c’è, in questa occasione, il tempo, per cui…

Onorevole Scutellà, noi stiamo parlando di una cosa seria. Quindi lei deve avere la bontà… stiamo parlando…

PRESIDENTE

Concludiamo per favore. Collega Scutellà, non interromperò nemmeno voi se superate i 15 minuti. Prego, collega Pitaro, continui pure.

 

PITARO Vito (Noi Moderati)

L’onorevole Tridico ha parlato 35 minuti e nessuno ha detto nulla; deve avere rispetto perché stiamo parlando di cose serie. Mi rivolgo anche a lei: le dico di evitare gesti che non servono. Bisogna avere anche il rispetto per chi parla e affronta in modo serio tematiche importanti.

PRESIDENTE

Concludiamo, consigliere Pitaro. Per favore, concludiamo.

PITARO Vito (Noi Moderati)

Spero, nelle prossime occasioni, di poter intervenire e dire la mia.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pitaro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)

Colleghi, Presidenti, poiché non sono alle prime armi, rimango un po’ sbalordito da questa discussione, presidente Occhiuto, e dall’attacco sconsiderato al consigliere Tridico, soltanto perché, oggi, in quest’Aula, ha portato un contributo straordinario. Non so di cosa si debba vergognare: queste sono le parole spesso usate di una presenza e di un contributo sporco; consigliere Pitaro, lo sa che ci stimiamo, ma – mi consenta – sono termini che stonano in un dibattito perché questo è il Consiglio regionale della Calabria; dobbiamo ringraziare il consigliere Tridico per il contributo portato in questa campagna elettorale di passione, di esperienza, di giovane che è andato a formarsi fuori, che ha fatto il manager, che sta facendo il parlamentare europeo e che è qui a darci un contributo e non può essere trattato in questo modo.

Vi chiedo rispetto! È un uomo del Sud che è venuto a darci un contributo. Abbiamo perso le elezioni, ma, presidente Occhiuto, il responso della popolazione e dei calabresi comporta anche rispetto da parte vostra.

Noi vi rispettiamo, ma vogliamo da voi lo stesso rispetto, anche nelle modalità di convocazione del Consiglio regionale e, se in quest’Aula diciamo delle cose che, secondo noi, hanno una visione, dovete rispettarle.

Scusate, ma penso di essere in un’altra regione. Capisco l’abilità del presidente Occhiuto, ma forse non viviamo in Calabria: abbiamo la sanità a pezzi, i calabresi vanno a curarsi fuori regione, la viabilità è disastrata, le infrastrutture sono al palo, il dissesto idrogeologico è imperante, città senz’acqua, depurazione inefficiente, ragazzi che vanno via – negli ultimi 10 anni abbiamo perso 100.000 giovani – vertenze occupazionali, quali ultima la vendita di Contact.

Tutti i Comuni della Calabria sono in sofferenza finanziaria e non sono messi nelle condizioni di svolgere il proprio ruolo, vuoi per politiche nazionali scellerate, ma anche per una mancanza di attenzione da parte della Regione: aree interne che si spopolano e tante altre cose sui cui evito di soffermarmi per questioni di tempo; se non parliamo della realtà, narriamo una Calabria che non c’è e che i calabresi non vedono, ma, al di là del fatto che avete vinto – e avete vinto – la Calabria è questa.

La Calabria è ambulanze senza medici e un sistema di emergenza-urgenza che non funziona e a causa del quale le persone muoiono.

Vedo questa Calabria.

Sulla sanità, presidente Occhiuto, la genericità degli interventi e delle dichiarazioni non può bastare; manca una visione chiara e non si intravede un Piano di sistema che è il principale problema della Calabria.

Ogni misura rischia di rimanere episodica, frammentata, incapace di produrre risultati duraturi. È necessario delineare un percorso strutturato con obiettivi, responsabilità e strumenti concreti capaci di trasformare le intenzioni in politiche effettive e coerenti.

La sanità calabrese continua, infatti, a presentare criticità che non possono essere coperte da annunci o semplificazioni. Parliamo di un sistema che soffre: carenze strutturali, ritardi storici, diseguaglianze territoriali e una fragilità organizzativa che negli anni ha generato sfiducia nei cittadini e frustrazioni nei professionisti e, mentre prosegue l’enfasi sulla presunta fine del commissariamento, occorre guardare la realtà.

Abbiamo carenza di medici – lo diceva – ma, pensavo che, in questa sede, da Presidente della Regione, da politico nazionale e dirigente nazionale di un Partito di governo, spendesse una parola su questo e proponesse di porre fine al numero chiuso delle Università di medicina.

Come affrontiamo la carenza di medici se non apriamo le Università? È questo che vorrei sentire e discutere, non gli attacchi a Pasquale Tridico e all’opposizione che qui fa il proprio dovere, quello di controllare e vigilare la maggioranza.

L’IRPEF resta sempre più alta che altrove, il debito accumulato non scompare, i servizi non migliorano. Governate la Regione da sei anni, lo sappiamo, avete vinto, il passato è passato e – diceva bene il consigliere Alecci – non siamo nelle condizioni di dirvi che gli altri hanno sbagliato, siamo qui e rispondiamo delle nostre azioni.

Quindi, mancano professionisti, mancano infermieri, mancano medici: apriamo le Università! Presidente, l’abbiamo fatto? No, sono a numero chiuso e, se non apriamo, continueranno ancora a mancare migliaia di medici. Questo lo può fare e può dare un contributo importante.

Permettetemi ora di soffermarmi sul capoluogo di regione, dal quale provengo come area territoriale, perché Catanzaro rappresenta, plasticamente, la condizione complessiva della Calabria: è una città che, negli anni, ha perso quasi il 20 per cento della popolazione, che invecchia, che vede i giovani partire e che risente ancora di scelte amministrative, spesso incapaci di valorizzarne il ruolo; tuttavia, Catanzaro conserva due patrimoni preziosi: una grande tradizione ospedaliera e una consolidata tradizione universitaria, forte sul piano scientifico e su quello organizzativo.

L’integrazione tra questi mondi, però, non è mai realmente avvenuta. È stata una fusione amministrativa e non culturale, una fusione a freddo priva di una visione comune.

Il fallimento del corso interateneo UMG Unical è il simbolo più evidente di questo limite. In questo contesto, il dibattito sul nuovo Ospedale appare sempre più sterile. Da anni, si parla di un’opera che non ha un progetto definito, non ha risorse certe, non ha una visione strategica, ma, soprattutto, si ignora che sarebbe utile non nuovo cemento, ma un sistema moderno integrato tra il Policlinico di Germaneto, utilizzato a pieno regime, dotato di un secondo Pronto soccorso e interventi mirati e ragionevoli sul “Ciaccio” e sull’area sud del “Pugliese”.

La città può ottenere un sistema ospedaliero funzionale ed efficiente. Tutto questo se si ha una visione di Calabria e non di campanile. La differenza, Presidente, la farà la tecnologia, l’intelligenza artificiale, la robotica, la digitalizzazione, la telemedicina, la riorganizzazione logistica e clinica. È questa la strada che rende un Ospedale nuovo anche senza costruirne uno.

Presidente, lei qui oggi – nelle repliche, mi auguro – deve dire come se ne esce da questo disastro ed in tempi brevi: assenza totale di medicina di prossimità e assistenza domiciliare integrata socioassistenziale, ospedali in difficoltà per inevitabili richieste inappropriate, pronti soccorso in sofferenza, liste d’attesa insopportabili, carenza totale di tecnologia, che è la principale causa della mancata attrattività per i professionisti qualificati.

Anche sulla depurazione, Presidente, la narrazione è diversa dalla realtà. Lo dico anche al consigliere Pitaro, molto attento: la situazione della depurazione in Calabria è particolarmente critica. L’89 per cento degli agglomerati urbani non è conforme alle normative europee e c’è un numero elevato di depuratori malfunzionanti, gestiti male o sottodimensionati. Questo causa un significativo inquinamento delle acque, specialmente nelle foci dei fiumi, come evidenziato nei controlli di monitoraggio della qualità del mare effettuati dalle Autorità competenti in materia.

La Calabria è interessata da tre procedure di infrazione per la mancata conformità ai parametri della direttiva dell’Unione europea 91/271/CEE in materia di trattamento delle acque reflue. La non conformità, come è noto, attiene sia al collettamento totale o parziale dell’agglomerato sia alla depurazione delle acque reflue. Nello specifico, abbiamo alcune procedure di infrazione: la 2004/2034, la 2014/2059 e 2017/2181.

Il numero degli abitanti non conformi su tutto il territorio regionale è di 2.097.180 abitanti equivalenti. Per la risoluzione delle problematiche sottese alle procedure di infrazione nel 2018, con deliberazione numero 34, è stato approvato un programma di interventi che ha interessato 150 agglomerati e le risorse pubbliche stanziate assommavano a 200 milioni di euro a valere sulle risorse del Patto per la Calabria e sul POR 2014/2020.

Dunque, complessivamente, il numero di abitanti non conformi su tutto il territorio regionale è di 2.962.000. Questi sono i dati e le risorse complessivamente stanziate: 359 milioni di euro e tutto questo non lo invento io, ma è nel Piano d’ambito che è stato approvato dalla Regione Calabria nel 2024.

Basti pensare, per come riportato nel suddetto Piano d’ambito, che il Comune di Catanzaro è in procedura di infrazione da carico generato per 116.000 abitanti equivalenti e l’intervento da attuarsi da parte del Commissario per la depurazione necessita di ulteriori 14 milioni di euro rispetto a quelli già assentiti.

Detta esigenza di risorse aggiuntive non è riportata in nessuna delle programmazioni in corso, ormai esaurite, così come l’agglomerato di Cosenza-Rende necessita di ulteriori 100 milioni di euro.

Fatemi capire, come usciamo dall’infrazione?

Discende la necessità di un Piano di intervento straordinario che risolva le procedure di infrazione in tempi certi e brevi, che non sono questi tempi. Necessita, altresì, avviare concretamente il servizio idrico integrato e, dunque, perfezionare la procedura di affidamento a favore del gestore Sorical, agevolare l’ingresso dei Comuni nella compagine societaria, garantire una gestione efficiente delle utenze, delle reti e degli impianti e applicare tariffe sostenibili alle utenze.

Presidente, lei spesso definisce ARRICAL come la riforma delle riforme. Bene, è una riforma importante. Lei spesso dice che la depurazione, l’idrico e i rifiuti sono stati messi nelle mani dei Comuni. Non è così. Non è così perché ancora il potere della gestione su questi settori è suo, perché, se i 40 sindaci, a nome dei 403 di tutta la Calabria, nominano un Presidente, che ha solo il potere di convocare il Comitato dei 40 sindaci, la gestione non è in mano ai Comuni, ma è ancora in mano a lei che nomina il direttore generale. Allora, occorre una riforma di quella legge e dare in mano ai Comuni il potere vero di gestire il sistema idrico integrato in Calabria.

È giusto che i sindaci prendano in mano questi servizi e nominino il direttore generale di ARRICAL che è il vero detentore del potere di gestione.

Quindi, proporremo nei prossimi giorni una modifica dell’Autorità rifiuti e risorse idriche della Calabria perché è necessaria per dare un ruolo ai sindaci che spesso sono mortificati e lasciati da soli, specialmente in momenti nei quali l’acqua manca e la depurazione non funziona; né si può risolvere il problema con gli interventi tampone dei progetti “Calabria pulita” durante l’estate che spesso non sono sufficienti.

Ci sarebbero tante cose da dire, ma consentitemi un altro passaggio: nelle sue linee programmatiche, Presidente, liquida con cinque righe la difesa del suolo, che è una questione molto seria per la Calabria.

La Calabria è una regione che Giustino Fortunato descriveva come “uno sfasciume pendulo”, cioè una regione in cui il dissesto idrogeologico impera e noi dobbiamo intervenire su un territorio che cade a pezzi. Siamo ad alto rischio idrogeologico con fiumi, torrenti, fossi, nei quali non si fa nessuna manutenzione da anni. Guardate cosa sta avvenendo in Friuli, dove, probabilmente, hanno fatto qualche intervento in più. Qui da noi il sistema fluviale non è messo a norma, c’è l’alterazione della ufficiosità idraulica e ad ogni pioggia consistente le strade vengono invase da fango e detriti. Serve un grande Piano di manutenzione del suolo. Ricordo due grandi Piani di manutenzione in Calabria fatti nel 2000 nel 2002 che si chiamavano “Calabria pulita” e “Fiumare pulite”.

Anche perché c’è un’odiosa pratica del 2000 – la ricorderà, Presidente – che ha fatto un maquillage del territorio calabrese, togliendo dai fiumi centinaia e centinaia di rifiuti, di carcasse, perché probabilmente non c’è un controllo reale ed effettivo sul territorio.

Quindi, penso che occorra una grande opera di bonifica e che quei tre milioni e mezzo di euro che darete agli assessori e ai due sottosegretari potrebbero essere investiti in questo settore di cui la Calabria ha tanto bisogno.

Sulla tematica del lavoro ruberò altri due minuti. Ci sono delle vertenze: questa di Telecontact, che interessa Catanzaro e l’Italia meridionale, vede coinvolti 1600 lavoratori. TIM sta cedendo un ramo d’azienda. So che lei, Presidente, si sta interessando a questa problematica. Facciamolo davvero, su questo ha tutta la fiducia del Consiglio regionale e anche la nostra, perché Catanzaro non può perdere 450 posti di lavoro e 450 famiglie non possono restare senza lavoro.

È vero che non è un problema immediato, ma può portare al precariato perché TIM dismette questo ramo d’azienda produttivo per un’azienda della quale non si conoscono i requisiti di affidabilità. Quindi, la prego di accogliere questo nostro appello e di interessarsi, assieme all’assessore al lavoro, perché non possiamo più avere bacini di precariato. Ne abbiamo tanti. In Regione ne avete stabilizzati alcuni e ho apprezzato molto il lavoro che ha fatto, assessore Calabrese: continui su questa strada e ci sarà il nostro sostegno.

Prosegua su questa strada anche su ARPAL perché ci sono 300 lavoratori che non possono essere considerati lavoratori di serie B perché, alla stregua dei lavoratori della Regione, reggono i Dipartimenti regionali; quindi, lei segua questa strada e avrà il nostro appoggio e sostegno.

Questo intervento è il primo che faccio in Consiglio regionale, probabilmente, con troppa enfasi, però vivo la Calabria, la vivo. Ho fatto il Presidente di una Comunità montana della Provincia di Catanzaro in un momento drammatico, quando la scellerata legge Del Rio ha tolto potere alle Province trasferendolo alla Regione e nessuno sa cosa deve fare.

C’è necessità che quest’Aula si riappropri di questo nel rispetto reciproco delle nostre posizioni, perché rappresentiamo intere parti di popolazione calabrese.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bruno. Abbiamo eguagliato il tempo dell’intervento del consigliere Pitaro. Chiedo ora cortesemente ai colleghi di far rientrare i propri interventi nei 15 minuti previsti. Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Rosa. Ne ha facoltà.

ROSA Riccardo (Noi Moderati)

Grazie, Presidente. Svolgerò il mio intervento al di sotto dei 15 minuti previsti.

Siamo onorati, fieri ed estremamente felici di rappresentare per la prima volta in questo Consiglio regionale, il nostro partito, Noi Moderati, insieme al capogruppo, consigliere Vito Pitaro. Siamo felici di rappresentarlo – dicevo – con questo primo intervento sulle linee programmatiche.

Aveva ragione il consigliere che ha avanzato la proposta di inversione dell’ordine del giorno, perché ritengo che, effettivamente, le linee programmatiche debbano essere il primo punto da trattare nella seduta odierna, perché rappresentano la visione del futuro della nostra regione e della nostra terra; rappresentano anche una programmazione che va in continuità con cinque anni di governo, ma che, oggi, pone la Calabria davanti ad una sfida importante: la sfida del superamento dell’emergenza e del consolidamento delle riforme che ha descritto il presidente Occhiuto e anche la sfida del futuro.

Ho apprezzato molto – davvero tanto – l’inserimento della Calabria in un discorso più ampio, quasi geopolitico, e il riferirsi all’altra sponda, quella a sud del Mediterraneo, dove possiamo giocare un ruolo, come ha fatto la Puglia con i Balcani già dal 1990.

La Calabria può essere qualcosa di più e di più grande, un faro nella politica del meridione, un modo per superare la questione meridionale e può essere un governo di grandi qualità.

Poi, ci sono le problematiche, quelle più territoriali: le aree interne, la necessità di difendere la famiglia, l’importanza della proposta di legge sulla disabilità. Sono tematiche che stanno molto a cuore al nostro pensiero e alla nostra posizione politica, che è sempre in difesa della natalità, della disabilità, della sofferenza, dell’emarginazione e della povertà.

Sono temi e lotte che abbiamo il dovere morale di trattare e di portare avanti, ma mi sarei aspettato da questi interventi, in particolare da quelli dell’opposizione, un’unanimità assoluta su un’esigenza che ha la Calabria, per la quale dovremmo fare una battaglia comune e fare davvero tanto insieme: il superamento del commissariamento della sanità, che rappresenta la pietra angolare per il futuro della nostra sanità, poiché questo responsabilizza maggiormente la governance e lo stesso Consiglio del quale facciamo parte.

Su questo – ripeto – dovremmo fare una battaglia comune.

È poco importante la lettura di numeri, quando ci sono delle linee programmatiche da percorrere. È importante dire qual è il pensiero comune che abbiamo, maggioranza e opposizione, su tematiche come l’alta velocità, le metropolitane leggere con le linee magari da Crotone a Sibari, da Praia a mare a Paola, il potenziamento della Medicina generale per far fronte alla pressione che viviamo nei Pronto soccorso.

Sono tematiche che il presidente Occhiuto ha trattato. Su queste tematiche, facciamo squadra insieme? Lavoriamo insieme? Possiamo ottenere l’unanimità o dobbiamo limitare i nostri interventi a dire, da un lato, c’è chi fa delle proposte, dall’altro lato, chi legge bollettini di guerra e numeri, dicendo che va sempre tutto male, facendo demagogia e proposte anacronistiche?

Ed è questo il senso dell’intervento del capogruppo Pitaro quando dice che, dopo questa campagna elettorale, qualcuno ha giocato in maniera sporca. Lui faceva riferimento non a un’analisi soggettiva, ma a un contesto politico di proposta che è stata anacronistica, tant’è che non è stata condivisa dall’elettorato, che ha premiato, invece, una continuità di governo che noi con il nostro partito puntiamo a sostenere, ad onorare e saremo al fianco di questa Giunta e della maggioranza in Consiglio perché riteniamo che la Calabria possa essere un esempio di prim’ordine nel Meridione d’Italia.

Riteniamo di avere una leadership forte e di aver ottenuto un suffragio elettorale importante con il centrodestra; dobbiamo solo puntare ad andare avanti in questa direzione. Saremo al fianco del presidente Occhiuto e di questa maggioranza e saremo persone che davvero lavoreranno tanto in prima linea per il territorio.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Rosa. Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Cari colleghi, vi confesso che, leggendo le linee programmatiche, inizialmente, ho pensato a un errore da parte degli uffici e delle segreterie che, nella fretta di inviare il programma e le linee di mandato inserite all’ultimo momento all’ordine del giorno, avessero inviato il programma del 2021, perché, effettivamente, è un programma ricco di verbi declinati al futuro: “Faremo, stiamo facendo, abbiamo in programma e quant’altro”.

Poi, però, ho trovato la risposta proprio ascoltando le dichiarazioni e l’intervento del presidente Occhiuto che, effettivamente, ci ha chiarito come tante di queste cose non sono state fatte perché, purtroppo, la legislatura si è chiusa un anno prima.

Allora, mi chiedo: questa legislatura si è chiusa un anno prima perché siamo sfortunati, perché qualcuno dall’esterno ha fatto sì che si chiudesse, per il destino cinico e baro che ha fatto sì che non si potesse completare il mandato, oppure, perché effettivamente si è voluto scientemente chiudere il mandato con un anno di anticipo?! Ho ascoltato, peraltro, anche in apertura dell’intervento del Presidente, una proposta, che, francamente, non ho capito bene - lo diceva anche il consigliere Alecci - evidentemente perché è in fase embrionale, ancora da portare avanti, e, poi, la proposta citata non è inserita all’interno del programma di mandato.

Si è parlato di New York, di imperatori romani, come se le cose potessero essere applicate anche alla nostra regione. Soltanto chi non conosce New York può pensare che sia un caso che sia stato eletto sindaco una persona come quella eletta, atteso che New York è una città nella quale tutti trovano il proprio posto e la propria rappresentanza e soltanto il 10% dei newyorkesi è newyorkese puro di nascita, quindi è una città cosmopolita.

Chi si sorprende di questo evidentemente non conosce New York, ma, al di là degli imperatori romani, che, peraltro, erano tutti romani, tutti di famiglie romane e si sentivano tutti pienamente romani, entrando un po’ nel merito, seppur in maniera frettolosa, di queste 45 pagine, esistono delle buone notizie che, però, è il caso ed è importante che approfondiamo.

La prima: apprendiamo con grande interesse ed entusiasmo che la fine dei lavori dell’Ospedale di Reggio Calabria sarà nel 2029. Ora, probabilmente, mi sarò perso qualche passaggio perché non ho notizie di progetti esecutivi approvati sulla realizzazione del nuovo Grande Ospedale metropolitano, né tantomeno di gare d’appalto che sono in corso, peraltro, per un progetto realizzato insieme all’Inail per un valore di quasi 900 milioni di euro. Nonostante siano in aumento i dati della migrazione sanitaria, ascoltando le parole anche del consigliere Pitaro, abbiamo appreso che questi dati esistono perché c’è un problema di immagine.

La migrazione sanitaria è in aumento perché c’è un problema di immagine.

Ora, Presidente, chiariamoci! Lei, giustamente, ha fatto riferimento a tutte le iniziative e alle e alle attività che sono state realizzate per recuperare l'immagine della Regione, Calabria straordinaria, tutti gli investimenti in turismo e in cultura. Ora, o questa Calabria straordinaria effettivamente non è stata capita oppure, probabilmente, insieme a questo, il problema della migrazione sanitaria non è esclusivamente un problema di immagine. Probabilmente, è un problema anche relativo all'attrattività della nostra regione. Non so se lei si sia sentito in questi giorni con i suoi colleghi che hanno approvato le linee e le intese sull'autonomia differenziata, perché questo rende ancora più attrattivo lavorare in un Ospedale del Nord piuttosto che lavorare nella sanità del Sud, atteso che, in questi anni, mi pare che i concorsi non siano andati esattamente come dovevano andare.

Tuttavia, l'altra buona notizia è che apprendiamo che le Case di comunità saranno concluse entro luglio del 2026. Questo però si scontra con un altro dato che è di luglio 2025, che ci dice che è a forte rischio il raggiungimento del target per le Case di comunità di Oppido, di Cittanova, di Girifalco, di Sant'Eufemia d’Aspromonte, di Sant'Alessio, di Cinquefrondi, di Taurianova, di Monasterace e di Caulonia. Anche su questo, magari, chiediamo una parola di chiarezza.

Bene il supporto psicologico alle scuole, proposta del nostro capogruppo Alecci. Ci saremmo aspettati qualche parola in più sulla crisi, ormai ciclica e puntuale, delle strutture psichiatriche e dei lavoratori delle strutture psichiatriche.

Non c'è una parola che sia una, all'interno di queste linee di mandato, sulla realizzazione e sui tempi di istituzione della Facoltà di medicina di Reggio Calabria. Sapete quanto è stato dibattuto questo tema, ma il fatto che sia assente all'interno delle linee programmatiche ci preoccupa rispetto alla priorità di concludere l'iter per avviare, finalmente, anche a Reggio Calabria il primo anno del corso di Medicina.

Nel frattempo, però, la Regione invia a 120 medici di base della nostra regione degli ammonimenti e li convoca dicendo che non possono prescrivere farmaci extra rispetto al budget. Come se la salute, Presidente, si potesse barattare con quella che è la statistica e con quelli che sono i numeri.

Trasporti: benissimo i dati sugli aeroporti calabresi, benissimo i dati sull'aeroporto di Reggio Calabria. Non entro nel merito, ovviamente, di questi dati, però, provando ad andare a vederli un po' più nello specifico, l'aumento dei passeggeri nei nostri aeroporti non si bilancia con un aumento delle presenze dei turisti nel nostro territorio. I dati di Federalberghi - non certo del Partito Democratico - ci dicono, invece, che, rispetto agli anni passati, i pernottamenti nelle strutture alberghiere, nei nostri bed and breakfast, sono invece diminuiti. E allora, probabilmente, il tema del turismo non si può archiviare dicendo che sono aumentati i passeggeri nei nostri aeroporti. E, a proposito di voli, vorremmo capire: quando si concluderà, tra un anno, il faraonico contratto che è stato concluso con Ryanair, quale sarà il futuro degli aeroporti, come quello di Reggio Calabria, che hanno tratto un beneficio dalla presenza di Ryanair? Perché, se quel contratto, per chissà quale motivo, non venisse rinnovato o non si trovassero le risorse per rifinanziare quella misura, allora tutta quella economia del turismo che si è creata e che è stata anche oggetto di spot elettorali verrebbe evidentemente mortificata. Nessuno sarebbe contento di vedere le persone passeggiare, perché ce ne sarebbero di meno. Il giovane che ha trasformato la casa della nonna in un bed and breakfast la chiuderebbe. L'imprenditore che ha aumentato il parco macchine da noleggiare, le dovrebbe evidentemente ridurre.

Ho letto che ci sono diversi interventi, nella parte relativa sempre alle infrastrutture e ai trasporti, rispetto alle strade. Nulla però, Presidente, ho trovato, ad esempio, su alcune arterie storiche della nostra Città metropolitana, penso alla Bovalino-Bagnara, penso alla Delianuova-Cinquefrondi, penso a quello che è stato proposto come investimento sull'ammodernamento, non solo messa in sicurezza, della Statale ionica 106. Anche in questo caso, vi chiedo di parlarvi con il Governo nazionale che, invece, nella legge finanziaria ha tolto oltre 50 milioni di euro proprio nel tratto della SS106 relativo alla Città metropolitana. Tutto questo, cari colleghi, evidentemente va in conflitto con quella che è la misura relativa alle aree interne. Infatti, se noi destiniamo 100 milioni di euro per le aree interne che mancano di collegamenti e di questi servizi - lo stesso Presidente lo ha dichiarato, sulle distanze di 50, 70 km per le prestazioni sanitarie – questa misura dei 100 milioni come potrà avere un risultato positivo se non si crea il modo per arrivare e se non ci sono i servizi all'interno di queste aree interne?

Non credo che il problema dei collegamenti si possa risolvere con i taxi, anche perché dovremmo capire se le risorse dell'FSE possano essere destinate al servizio taxi. Mi pare che le risorse dell’FSE siano destinate al green, all'occupazione, alla parità di genere. A meno che, Presidente, non vogliamo immaginare un progetto di acquisto di auto elettriche che finanzi l'occupazione giovanile e le pari opportunità. Probabilmente, in questo potremmo anche ritrovarci.

Si è parlato di Banca d’Italia. Tra i dati di Banca d’Italia c'è anche il dato secondo cui un calabrese su due si rivolge alle banche per chiedere un prestito, non per finanziare spese di investimento, ma per finanziare la spesa corrente. Qualche anno fa, molti anni fa, quando io ero più piccolo, si diceva che “le famiglie fanno fatica ad arrivare a fine mese”, poi si è detto che “le famiglie fanno fatica ad arrivare alla terza settimana”. Oggi le famiglie fanno fatica a mettere insieme il pranzo con la cena e si rivolgono alle banche per finanziare la spesa corrente, cioè per andare al supermercato e fare la spesa. La mia preoccupazione è capire l'altro 50 per cento dove va a a chiedere e prendere queste risorse.

Due ultimi punti vorrei porre all'attenzione dell'Aula.

Si è parlato di azzeramento del precariato. Io credo che, quando si utilizzano risorse comunitarie e non risorse strutturali per dare un contributo ai Comuni per la stabilizzazione del precariato e dei lavoratori precari, come nel caso dei TIS, non si possa dire che si è risolto il problema del precariato. Infatti, quando queste risorse finiscono, ai Comuni rimane un problema, se non vengono rifinanziate. Per dire che il problema del precariato è stato risolto, è stato chiuso, è stato messo il numerino zero nella casellina precariato, abbiamo bisogno di capire se queste risorse sono strutturali e sono risorse di bilancio.

Ovviamente - ma non me lo aspettavo -, nessuna parola sull'assegnazione delle funzioni alla Città metropolitana di Reggio Calabria, ma probabilmente era solo il programma del 2021. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Falcomatà. Ha chiesto d’intervenire il collega Brutto. Ne ha facoltà.

BRUTTO Angelo (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Sembra un dibattito a tratti paradossale. Il presidente Occhiuto ha presentato le sue linee programmatiche che, a mio avviso, hanno una potenza straordinaria perché tre quarti delle cose sono state già fatte e questo, di per sé, significa che sono credibili. Le linee programmatiche dei Presidenti, almeno in Calabria, sono sempre state farcite di “farò, faremo, sarà”, oggi, invece, per la prima volta, è stato confermato un Presidente di Regione. È un atto storico e noi di questo ringraziamo i calabresi.

È un dibattito paradossale perché l’intervento del collega Tridico - autore della misura più assistenziale della storia che ha minato la crescita delle regioni del Sud: il reddito di cittadinanza –, che ci dà delle lezioni sull'espansione e sulla crescita economica, contrasta con la notizia che, oggi, il tasso di occupazione e anche il PIL sono superiori all'anno 2019 - il 2019 è l'anno pre-Covid, l'anno di riferimento per tutte le analisi statistiche ed economiche – anno in cui la sua riforma assistenzialista avrebbe dovuto dare degli effetti che non ha dato.

Quindi, ricevere lezioni da lei, è come ricevere lezioni dal consigliere Bruno sulla depurazione e sul servizio idrico, posto che è un funzionario regionale che si dovrebbe occupare di questo. Così come è anche paradossale ricevere lezioni da lui sulla viabilità: è stato Presidente della Provincia di Catanzaro e i catanzaresi non si sono accorti di interventi straordinari sulla viabilità, che è una delle prerogative delle Province.

Ovviamente, sulla lezione di Falcomatà, su come si amministrano le Città e le Aree metropolitane, penso che possiamo stendere un velo pietoso.

Presidente, i quattro anni passati sono stati un’occasione che questo governo ha dato alla Calabria di reingegnerizzazione dell'architettura della struttura regionale. Pensiamo alla riforma di ARRICAL e al Consorzio unico; sono stati chiusi tanti consorzi che erano dei carrozzoni ed è stato fatto un Consorzio unico; Sorical era un carrozzone, ma sarà l'azienda che creerà più valore in Calabria; l'ARPAL ha dato dignità a tanti lavoratori; Azienda zero è stata una scelta strategica, facendo coordinamento tra tutte le Aziende del sistema sanitario regionale; Redigit è l'azienda che si occuperà di digitale in Calabria e che è trasversale a tutti i settori. Noi vinciamo la sfida del futuro in Calabria solo se investiamo sul digitale. Perché - è vero - non tutte le strade sono perfettamente percorribili, i nostri borghi soffrono dello spopolamento, al pari degli altri borghi nel resto d'Italia, però, solo attraverso il recupero della distanza sul digitale, riusciremo a colmare la distanza verso il futuro, verso le nuove opportunità che un mercato del lavoro modificato, più agile, può offrire alla Calabria. Cari colleghi, se si mettesse un calabrese o un qualsiasi cittadino italiano di fronte alla scelta “Vuoi lavorare nel tuo ufficio a Milano oppure in smart working in un borgo della Calabria da dove si vede il mare?”, secondo me, tutti i lavoratori sceglierebbero quel borgo della Calabria. Ma, se non recuperiamo le distanze digitali, ovviamente, non potremo cogliere questa opportunità. La creazione di un'impresa che si occuperà di digitale, favorirà il settore in cui la Calabria compete a livello internazionale: la digitalizzazione e l'intelligenza artificiale.

Noi rendiamo un servizio alla Calabria. È inutile piangerci addosso, dobbiamo capire qual è la vocazione del nostro territorio e investire su quella vocazione.

I numerosi Protocolli d'intesa con il Ministero dell'Interno, le Forze dell'ordine, le Procure hanno cambiato il passo rispetto alle amministrazioni precedenti. La Calabria è prima in Italia grazie agli accordi con l'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati.

È una Calabria moderna, efficiente e distante dalle zone grigie e oscure che hanno caratterizzato molti anni di questa regione. Dobbiamo cogliere gli aspetti positivi che la Calabria può offrire.

La sanità, ovviamente, è la madre di tutte le battaglie. Noi vinceremo la sfida della sanità se riusciremo a dimostrare, uscendo dal commissariamento, che sappiamo camminare da soli. E questo lo possiamo fare, perché abbiamo fatto un'operazione straordinaria: realizzare il bilancio consolidato delle Aziende sanitarie calabresi. Non era mai stato fatto.

I cattivi maestri oggi snocciolano numeri drammatici, ma quando hanno governato non sono stati in grado nemmeno di definire il debito sanitario cosa che, invece, noi abbiamo fatto. Né sono stati in grado di definire i bilanci della sanità. Abbiamo recuperato posizioni nel punteggio LEA, manca una sola area.

Siamo pronti a uscire immediatamente dal commissariamento e rinegozieremo e rispetteremo il Piano di rientro, perché la Calabria è fatta di persone serie. Ai Tavoli romani ci conoscevano come quelli che scappavano o che non parlavano, oggi la Calabria parla e lo fa con l’autorevolezza dei numeri e dei risultati raggiunti.

In questo Consiglio, mi aspettavo di parlare della riforma della nuova rete ospedaliera che vedrà la distinzione tra competenze. L'Ospedale farà finalmente l'ospedale, le ASP faranno prevenzione e assistenza territoriale. Questa è la grande sfida della specializzazione delle aziende. Solo così si potranno raggiungere economie di scala, solo così si potranno raggiungere livelli di eccellenza. Solo così la sanità calabrese diventerà attrattiva non solo per i pazienti calabresi e delle regioni confinanti, ma diventerà - ed è diventata - attrattiva anche per i professionisti.

Un esempio su tutti: molti professori, oggi, che prima insegnavano al di fuori dei confini regionali, oggi insegnano nelle Università calabresi ed erogano prestazioni di salute presso le strutture del Sistema sanitario calabrese.

È una rivoluzione, che, ovviamente, non può essere compresa in un secondo. È la rivoluzione dell'umanizzazione delle cure, con delle figure che faciliteranno l'accesso ai Pronto soccorso e magari daranno delle informazioni. Questo va nella direzione dell'umanizzazione delle cure. Non è vero quello che si sente dai banchi dell'opposizione. La sanità è soprattutto percezione di qualità, perché la stessa cura erogata in una struttura fatiscente, in una struttura non accogliente, è percepita come una cura di minore qualità rispetto a una struttura moderna e sicura.

Quindi, è vero quello che diceva il collega Pitaro: non facciamo un servizio alla Calabria se parliamo male dei nostri professionisti e delle nostre strutture. È vero, ci sono delle criticità da migliorare, ma sicuramente le miglioreremo insieme.

Un'altra novità: i posti nelle Facoltà di medicina in Calabria erano 300, adesso sono 446 a Catanzaro, 76 a Crotone, 167 a Cosenza. In Italia sono 3.000 in più. Così si combatte la carenza dei medici. È sufficiente? No! Faremo di più. È previsto un piano assunzionale straordinario per i medici, per gli infermieri, per i tecnici, per tutto il personale sanitario.

Questo Consiglio regionale - ne dovreste essere fieri, come me e come noi - vedrà l'Ospedale della sibaritide, di Vibo, di Palmi. E costruiremo anche a Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria. Lo faremo insieme, perché vogliamo vincere insieme questa battaglia.

Ci sono tanti aspetti.

L'ambiente è diventato punto di forza in Calabria perché la “tolleranza zero” ha pagato: la tolleranza zero sugli scarichi a mare, la tolleranza zero sugli incendi. I rifiuti possono diventare una risorsa e li faremo diventare una risorsa con la raccolta differenziata e produrremo energia con i rifiuti che non possono essere riciclati.

L'acqua diventa centrale nel nostro governo perché è ricchezza, quindi: diminuire le perdite, utilizzare le dighe già esistenti, collaudare le incompiute su cui mai nessuno ha investito. Noi siamo in grado di farlo e lo abbiamo dimostrato. Come dicevo prima, Sorical diventerà l'azienda che creerà più valore tra le partecipate della Regione.

Il turismo: è vero, i voli non fanno i turisti, però ci sono dati incontrovertibili. Nel 2025, nei primi 7 mesi, ci sono un milione di arrivi, +7,5 per cento rispetto allo scorso anno; quattro milioni di presenze, +6,5 per cento rispetto all'anno precedente.

Quindi, la Calabria è competitiva sul turismo. È solo mare o solo borghi? No! La Calabria è anche montagna. Le caratteristiche geografiche della Calabria ci consegnano l'unico comprensorio montano del Mezzogiorno. Dobbiamo investire di più sulla montagna, ad esempio, sul collegamento Lorica-Camigliatello.

I trasporti, ovviamente, servono al turismo e alla logistica. Abbiamo il porto più importante d'Europa che è quello di Gioia Tauro. Le infrastrutture saranno potenziate, lo avete letto nella relazione del Presidente. Però vi dico anche un'altra cosa: dobbiamo anche sfruttare meglio quelle che ci sono. Immagino, magari, di far viaggiare due metropolitane di superficie, le metropolitane del mare, sulle tratte ferroviarie che abbiamo sulla ionica e sulla tirrenica che spesso sono anche risultate ingombranti dal punto di vista urbanistico. Su questa cosa ci possiamo lavorare insieme a Trenitalia.

Sul lavoro bisogna essere onesti, perché è stato dato un indirizzo dal Presidente, messo, poi, in campo dall'assessore Calabrese: azzerare il precariato o comunque non crearne nuovo. Già questa è una rivoluzione. Perché, dietro quegli elenchi di nomi, ci sono facce, ci sono famiglie, ci sono speranze. Tenerli al guinzaglio perché domani potrebbero servire - magari qualcuno li ha immaginati solo come tessere elettorali - è stata una vergogna tutta calabrese. Ci va dato merito, va dato merito a questo governo, dell'azzeramento del precariato e completeremo l'opera con i TIS. Non ci fermiamo, come annunciato dal presidente Occhiuto: l'assessore Calabrese, insieme alla nostra Deputazione, sta lavorando a una soluzione definitiva. Quindi, non abbiamo bisogno di lezioni da nessuno.

Le imprese calabresi hanno bisogno di coraggio. La Calabria ha imprenditori validi, ha un tessuto imprenditoriale molto vivace, ha delle startup innovative, molto interessanti. Non vogliono assistenza, non vogliono avere regali, vogliono avere le stesse armi rispetto ai cittadini e agli imprenditori delle altre regioni. È straordinario, secondo me, l'intervento del Fondo rotativo, l'imprenditore ha bisogno di una Regione che stia a fianco quando c'è bisogno di fiducia e di fare degli investimenti.

Concludo.

Le borse di studio sono per me centrali. Il presidente Occhiuto ha già annunciato un intervento sulle borse di studio per gli studenti calabresi con media del 27 e io, a breve, presenterò una proposta di legge sulla riforma complessiva del diritto allo studio perché questa Regione è riuscita a garantire la copertura di tutte le borse di studio agli studenti universitari. Non era mai successo prima.

Immagino anche un pacchetto che tuteli i giovani, la natalità e la maternità, perché non dobbiamo negare il diritto alla maternità alle donne calabresi, dobbiamo sostenerle e non farle scegliere tra famiglia e lavoro.

Quindi, avanti tutta, perché la Calabria come la immaginate voi non esiste più! Non esiste una Calabria piegata su sé stessa che ha bisogno di mance.

Il popolo calabrese è un popolo fiero e noi con fierezza faremo onore al mandato che ci hanno dato.

PRESIDENTE

Grazie, collega Brutto. Ha chiesto d’intervenire il collega Ranuccio. Ne ha facoltà.

RANUCCIO Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, buon pomeriggio, buonasera ormai vista l'ora. Grazie per la parola. Un saluto anche a tutto l'Ufficio di Presidenza di cui mi onoro di far parte, a tutti i colleghi consiglieri, al signor Presidente della Giunta, ai componenti della Giunta. Essendo il mio primo intervento, in questa seconda seduta di Consiglio regionale, approfitto, seppur brevemente, per fare gli auguri sinceri di buon lavoro a tutta l'Assise, al Presidente della Giunta, al Presidente del Consiglio e anche ai componenti della Giunta, rispetto alla cui gestazione per la formazione ho già avuto modo di rappresentare qualche perplessità, qualche riserva, ovviamente mai di carattere personale - alcuni li conosco anche bene, li stimo personalmente, professionalmente per quello che hanno fatto -, ma rispetto a una logica che sa più di quella politica - nell'accezione negativa in cui tutti noi sappiamo intenderla - che ha lasciato interi territori non rappresentati, che ha portato allo spezzettamento, alla frantumazione di deleghe; non oso immaginare cosa potrà accadere quando, addirittura, la Giunta sarà allargata a nove, e come vi dividerete il lavoro. Ma non voglio partire con dei pregiudizi di sorta e quindi auguro davvero a tutti buon lavoro, con l'auspicio anche di potermi ricredere rispetto ai provvedimenti che andremo a trattare.

Presidente - non lo dico esprimendo giudizi di sorta - ho assistito ad alcuni interventi che sanno più di dinamiche da Consiglio comunale. Lo dice una persona che, con orgoglio, ha guidato un Consiglio comunale fino a qualche giorno fa; però alcune allusioni, alcune battutine che vanno più sul personale, sanno di dinamiche di paese e non di dinamiche che dovrebbero caratterizzare invece un'Assise legislativa quale quella che noi stiamo occupando e che ci impegna oggi.

Rispetto, poi, alle linee programmatiche, chi parla verso la fine del dibattito, da un lato, corre il rischio che quasi tutti gli argomenti siano stati toccati o bruciati - in questo caso dai colleghi d'opposizione con i quali condivido tutte le considerazioni già fatte e rappresentate -, dall’altro, però, ha il privilegio di poter essere breve, sia per i motivi di cui sopra, sia per non tediare oltremodo l'Aula.

Seppur nel breve tempo che abbiamo avuto a disposizione, signor Presidente, ieri sera - o meglio ieri notte - mi sono messo a leggere queste linee programmatiche che - è già stato detto - sono a metà tra un manifesto elettorale e un consuntivo di quanto fatto in questi anni, in tutto o in parte; stavo per chiudere già arrivato alla quarta, quinta pagina, perché leggendole con interesse mi sono imbattuto subito sul capitolo dedicato alla sanità e alla realizzazione dei nuovi Ospedali ed ho scoperto, con enorme piacere, che la volontà, l'impegno, l'auspicio del governatore di questo nuovo corso è quello addirittura di consegnare e concludere i lavori per l'Ospedale della Piana, da realizzarsi in Palmi, addirittura nel 2028 o 2029. Però, solo qualche settimana fa abbiamo appreso, invece, che, dal cronoprogramma che voi stessi avete rilasciato, è prevista la conclusione dei lavori nel 2031. Questa evidente discrasia, mi ha fatto pensare che davvero trattasi del libro dei sogni o delle favolette che ci raccontiamo. Io stesso, come lei ben ricorderà, Presidente, ho dato merito e atto a lei per aver conferito un'accelerazione importante rispetto all'iter amministrativo che ha portato poi a quell'avvio dei lavori preliminari che hanno caratterizzato anche la recentissima campagna elettorale.

Però – ripeto - chiusa questa piccola parentesi e digressione - si potrebbe dire campanilistica, ma lo dico e lo rivendico con orgoglio - alla fine ho deciso di andare avanti e seguire ciò che ci veniva raccontato, non tanto a noi per dovere di approvazione o meno in quest'Aula, ma come impegno nei confronti dei cittadini calabresi, ricordandoci che tutto ciò che noi facciamo e diciamo si presume e si assume come destinato a migliorare la qualità della vita dei calabresi.

In questo rendiconto che voi rivendicate con orgoglio – giustamente, dal vostro punto di vista - ho notato tutta una serie di cose che, invece, meritano, seppur per flash un approfondimento. Tanti punti sono già stati sviscerati, anche, con dovizia di particolari: si rivendica con orgoglio questa riforma di ARRICAL e anche qualche collega che siede in quest'Aula fa parte dell'Assemblea dei Sindaci di ARRICAL; se da un lato è stata una riforma epocale, dall'altro posso registrare, quantomeno per tutti i Comuni della provincia di Reggio Calabria, che vi è stato il raddoppio degli oneri di conferimento. Ad esempio, solo per dare un dato: il conferimento di una tonnellata di indifferenziata è passata da 170 euro circa a 300 euro circa, quindi la differenza sicuramente l'abbiamo vista. Così come è stato stravolto un principio cardine che era quello di incentivare i Comuni e i cittadini verso la raccolta differenziata con dei metodi di premialità che sono stati totalmente cancellati, nonostante, per esempio, il Codice dell'ambiente queste premialità le preveda.

Anche sull'idrico ho ascoltato, ancora adesso, una serie di numeri, milioni di euro destinati a implementare il servizio idrico. Sappiamo benissimo, invece, quante criticità ci siano ancora nei vari Comuni, da un lato per la mancanza d’acqua, dall’altro lato per la vetustà di interventi, con l'aggravante però che con questa riforma tutti i Comuni sono obbligati ad essere assorbiti o ad entrare autonomamente in ARRICAL-Sorical e hanno le mani legate rispetto alla possibilità di intervenire perché ogni intervento deve essere straordinario, deve essere previamente autorizzato.

Così potrei dire per la depurazione. Sempre e solo per rimanere alle mie latitudini di provincia e ancor più nel dettaglio della Piana, la metà dei Comuni non sono collettati, quindi, da un lato diciamo che è giusto promuovere - e sono il primo a dirlo - il turismo, le nostre coste, la balneabilità delle nostre acque, la salubrità in genere, dall'altro mi viene da chiedere: dove va a scaricare la metà dei Comuni?

Cosa si è fatto in questi anni straordinari per andare incontro ai Comuni?

Sulla sanità abbiamo già detto quasi tutto. Avremmo da parlare per giorni e giorni, ma vedo che il tempo addirittura scorre. I dati, per come li ha elencati l’onorevole Tridico, possono piacere o meno, ma sono dati inconfutabili.

Poi, la narrazione politica che ciascuno di voi fa può essere opinabile, ma i dati sono dati e non li ha scoperti o inventati né l'opposizione né l’onorevole Tridico. Registriamo, però, che sul PNRR, per esempio, siamo gli ultimi in Italia e pochissimi sono i cantieri chiusi, alcuni stanno partendo adesso, per non fare riferimento a tante altre situazioni che vengono snocciolate.

Si è parlato tanto di welfare, di politiche sociali. Non ho trovato una parola - mi sarà sfuggito perché l'ho letto di notte - per esempio, sull'assistenza specialistica, sugli educatori. Quanti sacrifici abbiamo fatto noi Comuni per provare a sopperire a quelle lacune che derivano da colpe del governo regionale e anche nazionale che non finanzia adeguatamente questi tipi di interventi?! A farne le spese, ahimè, sono quei ragazzi e quelle ragazze che vanno a scuola e non hanno una adeguata assistenza specialistica.

Così come il diritto allo studio. Stiamo studiando con i colleghi - la presenteremo a breve - una proposta di legge per adeguare la soglia di ISEE, per esempio, al gratuito patrocinio, per adeguarla anche ai tempi e consentire, per esempio, l'acquisto dei libri di testo ad una platea più ampia.

Ci sono alcune frasi messe ad effetto. Secondo me chi le ha scritte non si è reso conto.

Mi ha colpito una frase dove si dice che - a proposito di cultura - la cultura e l'istruzione sono le chiavi del riscatto. Ho pensato che chi le ha scritte non si sia ricordato che questo governo regionale, che è il medesimo di quello che ha appena terminato la legislatura, ha tagliato circa 100 autonomie scolastiche. Tagliare 100 autonomie scolastiche significa tagliare quasi 100 presidi, significa non solo inficiare l'efficienza dell’erogazione del servizio pubblico dell'istruzione primaria, significa relegare alla marginalità interi territori, significa in alcuni casi perdere addirittura posti di lavoro, con tutto ciò che ne consegue. Però, noi scriviamo e diciamo che sull'istruzione e sulla cultura si deve fondare il riscatto della nostra Calabria.

E, sempre a proposito di cultura, ma aggiungo turismo, si fa riferimento ai tanti bandi esperiti, ai tanti bandi che si andranno a fare per promuovere questo tipo di attività. Sarà che fino a qualche giorno fa facevo il Sindaco, ma sappiamo benissimo, invece, che ci sono tempi biblici rispetto alla formazione, alla pubblicazione delle graduatorie, ancor di più all'erogazione dei contributi. I Comuni, le comunità programmano determinate attività che, poi, devono fare i conti, però, con la lentezza della struttura regionale.

E, poi, ancora si fa riferimento alla promozione dello sport e all'edilizia sportiva.

Chi ha seguito le dinamiche di questi giorni sa quanto si stia rischiando - non me ne vogliate ma faccio riferimento, per esempio, in questo caso alla provincia di Reggio - rispetto all'attività agonistica; noi rischiamo di chiudere, di paralizzare definitivamente tutta l'attività calcistica, non solo dilettantistica in provincia di Reggio, perché i Comuni negli anni non hanno avuto le risorse per adeguare gli impianti e giustamente le leggi prevedono che per avere un impianto a norma servono tutta una serie di adeguamenti. È chiaro che servirebbe un impegno, anche, per sostenere l'attività dei Comuni, che non hanno adeguato gli impianti, non per mancanza di volontà, ma per mancanza di risorse. Corro perché vedo che il tempo scorre ancor più veloce delle mie parole.

Sulle funzioni della Città metropolitana - l'ha già detto il collega Falcomatà - per tanti anni abbiamo sopperito con risorse di bilancio, speriamo che questa possa essere la volta buona - non vogliamo alludere a pensieri maligni - affinché le famose funzioni, che pur spettano per legge, vengano trasferite ad un ente per come previsto dalla legge.

Ho letto, addirittura - correggetemi se è stato il sonno - che sono stati ultimati i lavori sulla galleria della Limina. Ieri sera, ero sulla jonica, rientravo e, poiché ho sforato di 20 minuti, ho dovuto fare tutto il giro della montagna, come sapete ho allungato un po'. Quindi, siamo in dirittura d'arrivo, ma non sono stati ultimati, a meno che non abbiate scritto una castroneria i lavori non sono finiti, ieri stavano lavorando in piena notte, quindi, vi siete portati avanti anche con le previsioni.

Caro assessore, non mi pare di aver visto, per esempio, neppure l'idea del famoso raddoppio a cui dovremmo ambire tutti quanti per consentire una libera e sicura circolazione, un collegamento, tra l'area tirrenica e la ionica.

Si parla ancora una volta – le conosciamo tutti - delle straordinarie potenzialità del porto di Gioia Tauro, del retroporto, ma non si capisce concretamente, a parte gli annunci, cosa se ne voglia fare.

Si fa riferimento, ancora una volta, al raddoppio dell'inceneritore, ma non mi pare si parli concretamente di impianti moderni - lo accennava qualche collega prima attivo - al plasma o comunque di altre tipologie che potrebbero consentire davvero di riutilizzare e rendere produttivi gli scarti dei rifiuti.

Dispiace che della Piana di Gioia Tauro si parli in termini di raddoppio dell'inceneritore, si parli quando c'è, per esempio, da delocalizzare o spostare l'Ilva; quando ci ricordiamo dell'impianto inquinante dell'Ilva, ci ricordiamo di Gioia Tauro.

Si parla, poi, di tutta una serie di interventi sulla difesa del suolo, sulla manutenzione del patrimonio, sulle misure volte a prevenire il dissesto idrogeologico – ne ha già parlato il collega Bruno – e non voglio dilungarmi su tanti altri aspetti che pur meriterebbero un approfondimento.

Tutto sommato e prima di addentrarci in altri discorsi che tratteremo poi, pur estremamente importanti, nei successivi punti all'ordine del giorno e su cui mi riservo assolutamente di intervenire, credo che questo programma possa definirsi un consuntivo, un'agenda di governo ricca di buoni auspici, di buoni propositi, che però quasi mai è supportata da atti e documenti tecnici; quasi mai fa riferimento alla copertura finanziaria che pur necessiterebbe per raggiungere questo o quell’obiettivo, nei vari settori in cui un'Assise regionale, un governo regionale dovrebbe intervenire; non si hanno termini intermedi, solo termini finali che quasi sempre coincidono con la fine della legislatura; le discrasie, come ho detto prima, sono evidenti. Ne ho citata una fra tutti che seguo da vicino, ma potrei citarne tante altre.

È evidente, caro Presidente, che questo è il libro dei sogni e che non può, in alcun modo, trovare il mio consenso o la mia approvazione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ranuccio.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mattiani. Ne ha facoltà.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente.

Saluto il presidente Occhiuto, a cui vanno le mie congratulazioni e il mio augurio di buon lavoro. Un saluto e un augurio vanno anche ai membri della Giunta, ai miei colleghi del Consiglio regionale, a tutti i dipendenti del Consiglio e della Giunta regionale che svolgono veramente un lavoro eccellente.

Presidente, il 5 e 6 ottobre i calabresi hanno scelto in maniera chiara la compagine politica che hanno voluto votare e per la prima volta nella storia un Presidente della Giunta regionale viene riconfermato. Evidentemente i calabresi avranno notato quel cambio di marcia che la Regione Calabria ha avuto rispetto al passato, pure tra mille difficoltà; problematiche che non abbiamo mai nascosto. Certamente non abbiamo mai raccontato ai calabresi il libro delle favole e abbiamo sempre tentato di lavorare sopra le mille problematiche che c'erano, studiando e raggiungendo grandi obiettivi e grandi traguardi. Molte volte siamo riusciti anche a raggiungere questi traguardi con grandi soddisfazioni ma con grandi risvolti, anche, positivi per la Regione Calabria.

In questi anni abbiamo parlato di una Calabria diversa, di una Calabria bella, di una Calabria che dà prospettiva, di una Calabria meravigliosa, quella che è diventato oggi il nostro brand. Sicuramente, non abbiamo mai in questi anni raccontato di una Calabria come quella che c'è stata raccontata, ad esempio, dall'onorevole Tridico, una Calabria pessimista, una Calabria nera, una Calabria che non vede gli sbocchi di prospettiva. Ecco, tutto quello che ci ha reso inattrattivi per decenni.

Noi abbiamo cambiato il senso della visione di una Calabria diversa, di una Calabria bella e da visitare; una Calabria che crea entusiasmo e che, grazie all’aumento dei voli, fa dire: “Facciamo tre giorni in Calabria e cerchiamo di capire com'è questa terra meravigliosa”.

Quello di cui non ha bisogno questa terra, onorevole Tridico, è quello che era scritto nel suo programma di governo, quello che parlava di 7000 assunzioni in ambito forestale, che parlava di “No Ponte”. Parliamo di infrastrutture fondamentali per il rilancio infrastrutturale di questa terra, per le quali un Ministro della Repubblica, il ministro Salvini, prevede 15 miliardi di investimenti. E noi diciamo no?! 15 miliardi di progresso, di sviluppo, di ricadute a pioggia sul territorio, sia per quanto riguarda il lavoro sia per quanto riguarda le piccole e medie imprese che potrebbero usufruire di questi grandi investimenti che il ministro Salvini e il Governo nazionale hanno pensato di investire qui in Calabria per la prima volta e per la prima volta con soldi veri. Soldi veri!

Ma pensate seriamente che, se questi 15 miliardi non verranno investiti sul Ponte, verranno reinvestiti in Calabria? No, cari amici! No, colleghi! No, calabresi! Questi 15 miliardi voleranno dalla Calabria per andare ad essere investiti al nord o al centro.

E, siccome, noi parliamo di riduzione del gap infrastrutturale che c'è fra il nord e sud, se poi c'è un Ministro che prevede 15 miliardi per ridurre questo gap infrastrutturale, siamo fuori da ogni da ogni logica, se, ancora oggi, protestiamo dicendo che il Ponte non serve.

Il calabrese non vuole nemmeno vivere di assistenzialismo. Abbiamo una dignità noi calabresi e questa dignità non parla di reddito di cittadinanza né tantomeno parla del superbonus che ha distrutto le tasche del Governo e degli italiani e per il quale oggi siamo costretti a pagare più tasse per, in qualche modo, contenere il grave danno che avete combinato in questi anni.

Abbiamo chiesto e ottenuto 4 miliardi di risorse dal Governo nazionale, dal ministro Salvini, le stiamo investendo sulla Statale 106, sulla trasversale delle Serre; sulla Limina è vero, qualche ritardo c'è, ma a differenza del passato in cui si rischiava la vita, oggi c'è una concretezza dei lavori che stanno andando avanti; potremmo ritardare qualche settimana, qualche mese, ma sicuramente i lavori sulla Limina verranno completati.

Lavoreremo e spingeremo al massimo perché l'infrastruttura più importante, il Ponte, possa completarsi, perché è un'opera anche green, andrebbe a ridurre 200 mila tonnellate di emissioni di CO2 in aria.

Tutte opere e interventi che comporteranno uno sviluppo importante per il nostro territorio e faranno voltare pagina alla Calabria.

In merito alle riforme realizzate in questi anni abbiamo toccato dei punti fondamentali, come ad esempio la riforma del Consorzio di bonifica, un carrozzone politico che è stato costituito decenni fa e che noi abbiamo smontato per creare un unico grande ente, che sia più efficiente e più efficace.

Abbiamo costituito ARRICAL per quanto riguarda la gestione dei rifiuti e dell'idrico in Calabria: sono delle riforme che dimostrano concretamente che la Calabria può cambiare e che questo cambiamento è possibile.

In ambito sanitario stiamo attendendo la fine del commissariamento, l’inizio di una nuova era. La sanità calabrese è stata commissariata per ben 15 anni, noi in soli 4 anni siamo riusciti a chiudere i bilanci delle Aziende sanitarie e, grazie a questo, siamo riusciti a fare anche 5000 assunzioni, a prevedere degli investimenti in nuova tecnologia nei nostri poli sanitari e a ristrutturare qualche Pronto soccorso e qualche Ospedale.

Abbiamo chiuso degli accordi con il Governo cubano per 350 medici senza i quali, sicuramente, oggi molte strutture sanitarie calabresi non sarebbero aperte. Abbiamo acquistato 90 nuove ambulanze, mezzi moderni attrezzati che consentono di garantire degli interventi più rapidi e più sicuri.

Abbiamo previsto un nuovo CUP unico regionale, utile per ridurre le liste di attesa. Abbiamo realizzato anche un'azione rivoluzionaria attraverso SaniBook, dal 2023 il presidente Occhiuto ha voluto avere un rapporto diretto, interagire direttamente con i cittadini calabresi e farsi dire direttamente da loro quali sono le criticità che quotidianamente incombono all'interno delle strutture sanitarie per essere più preparati al cambiamento e al rinnovo della sanità in Calabria.

È nata a Catanzaro l’Azienda ospedaliera Dulbecco, un Policlinico da 855 posti letto tra i più grandi del Mezzogiorno, e a Cosenza, una nuova facoltà di medicina all’Università della Calabria. Abbiamo dato il via ai tre grandi ospedali: quello della sibaritide che è in ultimazione; quello di Vibo; quello di Palmi, consigliere Ranuccio, lei contesta gli anni in cui termineremo, 2028-2031. Ricordo ancora quando veniva il presidente Oliverio a dire, 10 anni fa, insieme all’onorevole Irto, dell'inizio dei lavori l'indomani o il mese prossimo. Ma tutto questo non si è realizzato, si è realizzato soltanto pochi mesi fa grazie a questa compagine politica che è riuscita a chiudere il cerchio della burocrazia e iniziare concretamente i lavori, trovando le somme per iniziarli e finirli.

Tra le opere del PNRR abbiamo anche le 61 case di comunità, i 20 ospedali di comunità, che saranno completati, mi auguro, entro il 2026.

Il prossimo obiettivo è quello di liberarci del commissariamento prima e del Piano di rientro dopo, ma già nel 2026 potremo assumere ulteriori 1300 unità di personale, fondamentali per sorreggere la nostra sanità. Da quello che si apprende, il presidente Occhiuto ha già chiuso un accordo con Cuba per far arrivare fino a 1000 i medici cubani che verranno a lavorare in Calabria e quello ci garantirà la possibilità di dare un'offerta sanitaria di qualità ai cittadini calabresi.

Parlando di ambiente e acqua, con l'azione introdotta da questo governo regionale, “tolleranza zero” nella lotta agli incendi, la Calabria è diventata un modello nazionale ed internazionale. Abbiamo iniziato con 5 droni nel 2022, siamo oggi arrivati a 25 che tra il 2023, 2024 e 2025 sono riusciti ad individuare e a denunciare centinaia di piromani che bruciavano le nostre montagne. C'è una riduzione del 54 per cento della superficie bruciata in Calabria e del 70 per cento soltanto di quella boschiva. Indipendentemente da quello che sostiene il mio collega Alecci, questi sono i dati. Mare pulito è al 93 per cento, se eravamo all'89 per cento oggi siamo al 93 per cento ed è un dato, bisogna prenderne atto; evidentemente si sta lavorando in maniera positiva per mantenere le nostre acque più pulite possibile e quindi più attrattive dal punto di vista turistico.

Per giungere, poi, alla questione degli aeroporti: c'è un investimento da 215 milioni di euro sugli aeroporti della Calabria. Aeroporti che portano ricchezza al nostro territorio, che danno la possibilità a tanti giovani calabresi di reinventarsi imprenditori sul territorio, invece di andare a lavorare per 1.400 euro alle poste a Bolzano, come diceva prima, se non sbaglio, il consigliere Falcomatà, investendo in bed and breakfast, e -perché no? - lavorando anche per qualche imprenditore che decide di investire in turismo sul territorio.

Il porto di Gioia Tauro è un'infrastruttura grandiosa, la più grande infrastruttura che abbiamo in Italia dal punto di vista strategico; 400 ettari di area portuale, 700 ettari di retroporto da sviluppare per il rilancio della Calabria, perché si possa creare concretamente quello sviluppo della Calabria e quella prospettiva lavorativa che oggi noi calabresi vogliamo. Le nostre migliori risorse, i nostri giovani dobbiamo trattenerli a casa, dobbiamo trattenerli in Calabria e questo riusciremo a farlo solo se saremo attrattivi; attrattivi, raccontando e lavorando seriamente per il rilancio di questo territorio. E come lo facciamo? Lo facciamo attraverso delle misure concrete come quelle che ci sono state a sostegno delle imprese: in quattro anni 800 milioni di euro di investimenti sono stati dati e messi a bando per le piccole e medie imprese.

Colleghi, tanto c'è ancora da fare, non l'abbiamo mai negato questo; abbiamo iniziato un percorso quattro anni fa con una guida solida, competente, capace, forte, che è quella del presidente Occhiuto e sono certo che riusciremo a contraccambiare quella grande fiducia che i cittadini calabresi ci hanno dato in questi anni.

Queste linee programmatiche parlano di una prosecuzione di quella grande rivoluzione Calabria che abbiamo voluto introdurre.

Tengo a chiudere il mio intervento, Presidente, giusto 30 secondi, solo per fare alcuni ringraziamenti. Colgo l'occasione, essendo stato nominato capogruppo, di ringraziare il mio gruppo consiliare per la fiducia che mi ha voluto accordare. È un onore poter rappresentare il lavoro, le idee e l'impegno di ciascuno di voi. Grazie.

Un ringraziamento sincero va a tutti i cittadini che mi hanno nuovamente accordato la loro fiducia e mi hanno dato la possibilità nuovamente di lavorare per questa nostra terra; la loro partecipazione e il loro sostegno sono la forza che rende possibile il nostro impegno quotidiano. A loro rivolgo l'assicurazione che continuerò a lavorare con dedizione, serietà, impegno e senso del dovere che da sempre mi hanno contraddistinto.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mattiani.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Madeo. Ne ha facoltà.

MADEO Rosellina (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Un saluto al presidente Occhiuto, alla sua Giunta, ai colleghi consiglieri, al Segretario generale e con lui tutti i dipendenti che ci assistono nei lavori di questo Consiglio.

Intervengo in un giorno particolare perché è la Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. In premessa, il Presidente del Consiglio leggeva, tra le proposte depositate, anche, la mia proposta di legge, recante: “Disposizioni in materia di preservazione della fertilità ai fini sociali”.

Presidente Occhiuto, ho sentito molto in quest'Aula oggi parlare e denunciare - lo faceva il collega Tridico, ma lo facevano colleghi dei banchi sia della maggioranza sia della minoranza - come in Calabria ci sia un tasso bassissimo di natalità; effettivamente è un dato incontrovertibile. Addirittura, l'ultima rilevazione ci dà un tasso del 6,9 per cento, con un calo dell'8 per cento rispetto all'ultima rilevazione che è quella del 2023.

Quella del 2024 sarà ancora più bassa rispetto a questa perché, di fatto, in Calabria nascono pochissimi bambini e questo è un problema che riguarda le famiglie, non riguarda solo le donne. Proprio in quell'ottica, che lei ci raccomandava, di collaborazione, ma non di collaborazione tout court ma di confronto dialettico tra maggioranza e minoranza, mi auguro che questa legge venga calendarizzata e possa essere oggetto di ragionamento tutti insieme.

Intanto, in premessa, vi dico che non mi sono piaciuti alcuni aggettivi utilizzati da alcuni colleghi della maggioranza: non accettiamo lezioni.

Francamente non sono qui per dare lezioni, sono qui per assolvere ad un mandato ricevuto, come lei, presidente Occhiuto, per la seconda volta, come hanno più volte sottolineato sia lei che i colleghi. Quindi, credo che ognuno, nelle vesti che gli vengono consegnate dal corpo elettorale, abbia il diritto e il dovere di dare la propria visione delle cose e anche il proprio punto di vista; quindi, continuare questa contrapposizione così netta tra maggioranza e minoranza sul “Noi facciamo così, noi non accettiamo lezioni”, credo che sia un pessimo inizio.

Lei prima diceva che è un fatto storico che un Presidente di Regione sia riconfermato. È vero.

Le linee programmatiche - le leggevo, chiaramente, ieri sera – lei, presidente Occhiuto, diceva che facevano parte del suo programma elettorale, però, francamente, avendo partecipato ad una competizione elettorale dall'altra parte, ero più concentrata al programma elettorale del collega Tridico; quindi, non sono andata a leggerle in campagna elettorale, anche per il mio modo di fare. Non ero in contrapposizione, ma pro una cosa completamente diversa.

Ci sono tante cose sulle quali mi sono soffermata e tante altre sulle quali mi soffermerò nel corso del mio mandato.

Nella parte “Riforme: la Calabria che parla”, ci parla della Sorical, riportando tutte le cose che, in effetti, sono andate bene, quindi, l’averla strappata dal fallimento e portata definitivamente fuori dalla liquidazione. Pertanto, Sorical non è più un problema.

Ebbene, se Sorical non è più in problema, l'acqua in Calabria continua ad essere un problema e continua ad esserlo in tutta la Calabria, da Corigliano-Rossano – dove, effettivamente, nei nostri licei manca l'acqua, tant'è che i ragazzi sono andati per strada a manifestare – a Vibo, dove il sindaco Romeo si è visto, addirittura, costretto a chiudere le scuole per un problema di igiene pubblica.

Quindi, effettivamente l'acqua rimane un problema enorme che dobbiamo in qualche modo risolvere. Ho visto anche che l'obiettivo del 2030 è quello di creare un sistema più efficiente e ridurre le dispersioni del 50 per cento. Questo sarebbe ed è un obiettivo ambizioso, se ci rendiamo conto e analizziamo il fatto che, in Calabria, la Provincia di Cosenza ha il 66 per cento di acqua che si perde e l'unica Provincia virtuosa è quella di Catanzaro che si attesta a poco più del 42,9 per cento, che, comunque, è quasi in media con il dato nazionale, che è del 42 per cento.

Credo che a Sorical si debba imprimere una nuova linfa. In che modo? Intanto, deve essere modernizzata, Presidente, perché ci sono tante cose che continuano a non andare a livello della conduzione dell'acqua, non c'è l'alert per quanto riguarda i guasti, continuano ad esserci troppi guasti e troppa acqua che si perde.

Mi è piaciuto prima, quando lei parlava del legame con le Università e con la formazione e, secondo me, sarebbe opportuno investire in questo e far sì che le Università si possano occupare anche di una modernizzazione, quindi l'ingegnerizzazione della rete idrica. Questo potrebbe essere un buon modo per provare a risolvere i problemi.

Vedevo anche che si continua a parlare di questioni di turismo, però il turismo in Calabria è perlopiù un turismo di ritorno, che acuisce il problema dell'acqua d'estate.

Se vogliamo parlare di turismo e di situazioni che non vanno, dobbiamo risolvere necessariamente queste cose che non danno una narrazione sbagliata, come i colleghi vogliono sottolineare. Non c'è una narrazione sbagliata, c'è una narrazione dei fatti e di dati che rimangono ostinati. Secondo me, dobbiamo in qualche modo invertire questa tendenza.

Credo che abbiamo capito benissimo che ci troviamo di fronte ad un momento delicato. Le elezioni, Presidente, sono, assolutamente, finite. Lei l'ha detto con fermezza che è stato riconfermato e noi le riconosciamo questo risultato in maniera concreta, reale e tangibile. Questo è il suo risultato. Se una parte dei calabresi che si è recata a votare ha deciso di attribuirle nuovamente fiducia, è un fatto rispetto al quale non abbiamo nulla da dire, però ci deve consentire di poter svolgere il nostro lavoro, che è quello di dare un contributo, anche in termini di idee e, concretamente, in termini di proposte legislative.

Rivolgo un appello al Presidente del Consiglio regionale, affinché consenta a tutti i consiglieri di svolgere il proprio mandato. Non ho apprezzato molto e so quanto sia difficile. L'assessore Straface sorride perché sa che, essendo Presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, ho sempre detto che i consiglieri comunali, indifferentemente, per il ruolo che ricoprono – su questo nessuno mi può dire il contrario – devono essere messi nella stessa condizione di poter svolgere il proprio lavoro perché è un ruolo che ha la medesima dignità, sia da questa che da quella parte.

La vostra idea, l'idea del presidente Occhiuto ha convinto i cittadini calabresi, ma non vuol dire che la proposta presentata da questa parte fosse sbagliata, però così è e chi, come me, è innamorato della democrazia, lo accetta e basta. Però, Presidente, dobbiamo essere messi nelle condizioni di poter venire qui, studiare gli atti e parlare.

Intanto, chiedo che le Commissioni siano subito insediate per iniziare a lavorare, che la documentazione possa arrivare nei tempi giusti e non necessariamente dopo.

Ieri sera sono rimasta un attimo sbalordita quando sono arrivate le linee programmatiche, perché, in effetti, diventa tutto molto più complicato se non si ha il tempo di poter dare un contributo.

Da parte mia c'è un’iniezione di fiducia, ma non rispetto alla sua idea, Presidente, che rimane completamente diversa dalla mia; anche riguardo a questo sentir parlare sempre di “Calabria straordinaria”, credo che in Calabria ci siano delle cose che vanno, però ce ne sono tante altre che non vanno.

Non so quale collega prima chiedeva: quale persona non deciderebbe di stare in un borgo piuttosto che a 1.400 euro lavorando nel Nord Italia?

Nelle aree interne c'è spesso una grande difficoltà per raggiungere i borghi, considerate le infrastrutture esistenti, e conosco tanti miei coetanei e anche tante persone molto più giovani che preferiscono rimanere lontano perché c’è la possibilità di vivere la vita in maniera diversa, c'è un welfare che funziona, che permette alle donne e agli uomini di non dover scegliere necessariamente, ci sono gli asili nido che in Calabria, invece, coprono ancora il 7 per cento del fabbisogno e c'è la possibilità di realizzarsi in Università più efficienti e moderne. Non che le nostre non funzionino, però mancano le infrastrutture.  

Quindi, dobbiamo fare in modo che la Calabria sia veramente straordinaria, ma anche ordinaria nelle opportunità.

Mi è piaciuta una cosa che ha detto e nella quale mi riconosco molto ossia che spera che sia un Consiglio regionale ambizioso. Io sono molto ambiziosa, non in termini personali, ma di crescita collettiva e, quindi, raccolgo questa ambizione che lei ha e spero veramente che con un lavoro sinergico, fatto con le dovute differenze tra chi governa e chi, invece, svolge il ruolo di opposizione o, comunque, di minoranza, possiamo dare le risposte non soltanto ai giovani, ai malati, alle persone che hanno difficoltà, alle tante donne e uomini e a quelli che ancora continuano ad andare via, non perché se ne vogliono andare per forza – perché sulle scelte personali si va via se si vuole andare via – ma anche a chi vuole restare e deve avere le stesse opportunità di farlo e di realizzare qui il suo futuro.

Rivolgo un augurio di buon lavoro e di buona salute a tutto il Consiglio regionale, a lei Presidente, agli Assessori e a tutti i colleghi consiglieri e mi auguro davvero, presidente Cirillo, che lei sia il garante delle prerogative di tutti i consiglieri comunali – scusate, di tutti i consiglieri regionali, ma sono ancora immersa in quel mood e non è facilissimo spogliarsene subito – perché qui non c'è chi vuole dare lezioni e chi le deve accettare, non c'è un buono e un cattivo; c'è un'idea diversa di Calabria, dei problemi e delle soluzioni. Buon lavoro a tutti e grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Madeo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Saluti al Presidente della Giunta, ai signori Assessori, colleghe e colleghi. Faccio un augurio a tutti noi di buon inizio legislatura.

Oggi abbiamo ascoltato una visione di governo solida e concreta, un programma illustrato dal Presidente della Giunta che conferma che la Calabria ha imboccato la giusta strada e il giusto percorso di crescita e modernizzazione, che non è più soltanto un obiettivo, ma una realtà che prende sempre più forma giorno dopo giorno.

Come capogruppo di Forza Italia, ribadisco la piena volontà del nostro gruppo di apportare ogni contributo utile ad arricchire il dibattito in quest'Aula, anche alzando l'asticella della qualità degli argomenti portati nella stessa, presentando proposte che possano sostenere il programma di governo e accompagnarlo con una attività legislativa all'altezza delle sfide che ci attendono, perché, credetemi, cari colleghi, ce ne saranno tanti.

I calabresi ci hanno chiesto continuità e hanno riposto in noi la loro fiducia. Una fiducia che merita risposte responsabili, serie e concrete, come siamo stati abituati a fare in questi quattro anni. Abbiamo visto con quale capacità il presidente Occhiuto sia riuscito a produrre risultati tangibili, frutto di coraggio, lungimiranza e abnegazione. Oggi la Calabria è più consapevole di sé stessa e lo sono anche i calabresi stessi. Ha vinto molte scommesse, ha una marcia in più, ha recuperato credibilità e visione.

Consentitemi, colleghi, seppur nella logica della contraddizione e contrapposizione dialettica – non è una questione personale nei confronti di nessuno, perché chi mi conosce sa quanto rispetto ho nei confronti delle altre persone e dei colleghi presenti nell'Aula – non posso accettare di sentire un bollettino di pessimismo e rassegnazione.

Ad esempio, il dato dei percettori del reddito di cittadinanza non corrisponde a un dato di povertà e sicuramente non ha contribuito a risolverla. Non abbiamo bisogno di un elenco di dati, ma di capacità di programmare soluzioni efficaci.

Credo che la differenza tra noi e voi sia, appunto, questa: avere avuto un Presidente che ha sempre trovato delle soluzioni ai problemi. Quindi, non ci siamo nascosti dietro un dito, immaginando e dicendo che la Calabria è una Regione che non ha problemi, anzi, ne ha forse più degli altri, ma ci siamo impegnati sempre a ricercare le soluzioni giuste. Trasmettere questo senso di sconfitta non fa altro che alimentare il disfattismo.

Il calo della natalità, ad esempio, è un dato nazionale, è incontrovertibile che c’è un calo demografico in tutta la Nazione. Non è solo un dato calabrese, anzi, la Calabria è forse tra le Regioni nelle quali il calo demografico è meno sentito.

Parole terrificanti come “peggioreremo, crolleremo, catastrofi”: queste sono le parole ricorrenti. Evidentemente, qualcuno aveva la necessità di scaricare questo pessimismo cosmico all'interno di quest'Aula, perché forse ha i giorni contati e, probabilmente, sa di non avere la possibilità di poter più dialogare all'interno di quest'Aula.

Allora, penso, caro presidente Occhiuto, che non abbia bisogno che sottolinei che siamo chiamati come maggioranza a proseguire con determinazione il lavoro già avviato, sostenendo un programma di governo che guarda al futuro, senza dimenticare il presente.

È il momento di andare avanti in tantissime materie, come nella salute, nel lavoro, nello sviluppo. A proposito di questo, come si può immaginare uno sviluppo della Regione Calabria senza focalizzare l'attenzione sulle potenzialità del porto di Gioia Tauro e del retroporto, immaginando, attraverso la piastra del freddo, di creare opportunità di sviluppo e di lavoro!?

Come si può immaginare di non continuare ad investire sugli aeroporti per la mobilità all'interno della regione!? Al di là del fatto che, se c'è qualcuno che arriva in Calabria e non pernotta, comunque, è un'occasione di sviluppo.

Abbiamo offerto delle opportunità alla regione e sono, poi, le città, – come, ad esempio, Reggio Calabria – che si devono attrezzare per dare ai turisti un'offerta non soltanto turistica, ma un pacchetto di possibilità turistiche. Invito, allora, anche la città di Reggio Calabria ad attrezzarsi in questo.

Come non possiamo immaginare di non portare avanti quel prezioso programma di sviluppo dell'ambiente, perché attraverso l'ambiente si genera anche occupazione e turismo?!

Come può una regione come la nostra, bagnata dal mare e circondata da 800 km di costa, non pensare e immaginare che il mare possa rappresentare l'oro blu? Per muovere quell'economia blu attraverso le radici, la cultura e la valorizzazione di tutti i borghi marinari e delle civiltà marinare che, senza dubbio, in Calabria devono costituire un punto di forza.

Come si può immaginare di denigrare completamente quella che è la sanità calabrese? Abbiamo fatto molte cose in sanità, tantissime ancora bisogna farle. Qualcuno prima di me citava l'assunzione di cinquemila unità tra medici, infermieri e personale parasanitario, questo è stato un evento storico, anche perché tutte le assunzioni sono state fatte a tempo indeterminato e hanno consentito in taluni casi di non chiudere interi reparti ospedalieri, vista l’enorme mole di colleghi medici che sono andati in pensione.

Bisogna anche qui invertire il paradigma delle potenzialità della sanità in Calabria, perché è vero che i colleghi di minoranza, quando vanno in giro negli Ospedali e anche in molte occasioni anche in quest'Aula, sottolineano le criticità, ed è giusto che lo facciano, perché alcune di queste ci sono, però non va bene narrare anche in questo caso una Calabria pessimista.

Sapete cosa dice Di Maio, che è il Presidente dell'Associazione nazionale italiana dei medici oncologi? Queste sono le frasi dette da lui proprio qualche giorno fa, il 10 di novembre: “I viaggi della speranza in Calabria andrebbero scoraggiati perché spesso non si traducono in un reale miglioramento della qualità delle cure, perché – continua a dire – io due anni fa ho lavorato in Calabria e molte persone andavano fuori perché c'era una narrazione negativa di quelle che potevano essere le risposte sanitarie in Calabria e spesso non trovavano le cure adeguate, se non per alcuni rari casi dove, effettivamente, la Calabria era carente”.

Cari colleghi di opposizione, vi invito a fare insieme a noi una battaglia di principio sulla sanità, a non avere contrapposizioni su questo e, soprattutto, a non fare ragionamenti faziosi, perché, se tutti quanti insieme non racconteremo che anche in Calabria ci sono moltissimi medici che con grande spirito di abnegazione lavorano giorno dopo giorno per sopperire magari a delle carenze strutturali, allora non cambieremo mai quel paradigma.

Vi dico questo e lo dico soprattutto al presidente Occhiuto, che vuole sicuramente iniziare quel programma riformista che ha portato avanti anche sulla sanità e troverà nel gruppo di Forza Italia il più ampio impegno a riflettere per cercare le migliori soluzioni proprio nell'accorpamento degli Hub e degli Spoke.

Crediamo molto, poi, anche nel potenziamento della formazione e della qualificazione sanitaria. A chi prima diceva, a proposito degli Ospedali o delle Case della comunità, che c'è un disastro anche in questo settore, io dico che, nella precedente legislatura, da Presidente della Commissione di vigilanza, ho convocato un'apposita seduta nella quale ho voluto conto dello stato dell'arte delle Case e degli Ospedali di comunità. Sono partiti tutti i lavori, dobbiamo solo essere attenti e vigili affinché entro il 30 di giugno tutto ciò si possa realizzare.

Qualcuno citava Oppido. Oppido è il mio Comune, ho fatto il sindaco. A Oppido c'è il primo caso di Ospedale di comunità di tutta la Regione Calabria che è diventato un modello, un prototipo per gli altri Ospedali. Quindi, non è vero che le cose in Calabria non si possono fare, si possono fare eccome.

Volendo, veramente, recuperare tempo per qualche altro collega che, magari, ne vorrà utilizzare di più, avviandomi alle conclusioni, dico soltanto che è il momento di essere pronti tutti quanti insieme alle nuove sfide e di continuare a costruire una Calabria moderna, competitiva e protagonista. Ci dobbiamo imporre di essere protagonisti del nostro futuro, perché i cittadini calabresi vogliono da noi proprio questo: ognuno di noi, eletto per rappresentare tutta la Calabria e non soltanto la parte di elettorato che l'ha votato, deve sicuramente rimboccarsi le maniche ed essere protagonista di un futuro migliore per tutta la Calabria. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Giannetta. Ha chiesto di intervenire la consigliera Scutellà. Ne ha facoltà.

SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente. Colleghi, sarò sincera, non ho mai pensato che questo governo regionale a trazione centrodestra potesse mettere al centro del proprio operato i veri interessi dei cittadini calabresi e oggi vi voglio fare i complimenti perché questa mia idea non è stata smentita.

Vorrei fare un piccolo inciso sull'ordine del giorno: le linee programmatiche, cioè quello che sarà il programma di governo dei prossimi anni, erano inserite all'ultimo punto, ma avete deciso, con un'inversione dell'ordine dei lavori, di portarlo al primo punto, perché lo ritenete importante.

Certo, siamo tutti d'accordo sul fatto che le linee programmatiche siano importanti, poi, voi, ovviamente, le avete considerate tali a momenti, perché abbiamo ricevuto le linee programmatiche solo ieri sera, quindi, non mi sembra che abbiate dato tanta importanza.

Ma la vera operazione qual è? È cercare di fare un ampio dibattito su questo punto e, poi, di far passare in sordina quello che per voi è il punto essenziale di oggi, cioè le poltrone, l'aumento da 7 a 9 Assessori, il voler resuscitare i Sottosegretari, per non parlare – ne parleremo dopo – di quello che è l'intervento sul referendum, uno strumento sacrosanto di democrazia.

Ora, ritorniamo alle linee programmatiche. Vorrei fare una premessa, non è che, se qui dentro non si condivide l'idea del centrodestra, di una Calabria “straordinaria”, vuol dire essere pessimisti e non amare la nostra terra, perché qui tutti amiamo la nostra terra. Significa semplicemente fare un'operazione verità, perché, se oggi vi dovessi dire che negli Ospedali va tutto bene, che non c'è carenza di personale e di posti letto, che nelle ambulanze ci sono i medici, vi direi una bugia. Apprendo dai reel del presidente Occhiuto che stiamo per uscire dal commissariamento, ma non mi sembra che la realtà sia questa.

Sui trasporti, su questo ci tengo molto perché provengo dalla Sibaritide, da Corigliano-Rossano, una zona isolata. Il presidente Occhiuto prima diceva che nel 2019, quando era deputato, non c'erano dei progetti, dei finanziamenti. Ero deputata insieme a lui nel 2019, però la cosa che non dice il presidente Occhiuto è che gli ultimi quattro anni questa Regione l'ha governata lui, l'avete governata voi e se oggi – invito tutti voi a farlo – andate sul sito di Trenitalia e provate a prenotare un treno da Corigliano-Rossano, da Sibari, da dove volete voi, fino a Reggio Calabria, ci vogliono 5, 6, 7, anche 8 ore prendendo dei bus e, poi, il treno.

Allora, che Calabria “straordinaria” è questa? Che Calabria “straordinaria” è quella dove vengono tolti 50 milioni di euro per la Strada Statale 106? Che Calabria “straordinaria” è quella dove si parla anche oggi in Consiglio regionale del ponte sullo Stretto? Qualcosa che a noi non serve, ve lo dico perché, se volete fare il ponte sullo Stretto, che, poi, ha avuto le giuste bocciature, se si porta avanti ancora questo progetto, lo si fa solo dopo aver messo mano alle infrastrutture e alle strade. Solo dopo questo momento, si può parlare di ponte sullo Stretto e non ora.

Non sento parlare di giovani, questi giovani che vengono utilizzati in campagna elettorale come bandierina, tutti si riempiono la bocca dei giovani. Ma, poi, cosa vogliamo dare ai nostri giovani che sono costretti ad andar via? In un anno, diecimila giovani vanno via, lasciano la Calabria, abbandonano la nostra terra, non perché non amano la Calabria, non perché sono pessimisti, affetti dal “pessimismo cosmico” di cui avete parlato prima. Assolutamente, è perché non hanno prospettive future, semplicemente per questo.

Mi avvio a concludere perché mi riservo di approfondire il dibattito sui punti successivi. Voglio semplicemente dire una cosa: se qui non si comincia a lavorare seriamente, ci sarà poco di Calabria “straordinaria”.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Scutellà. Ha chiesto di intervenire il consigliere Greco Orlandino. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Lega Salvini)

Colleghi del Consiglio, prendo la parola dopo un dibattito abbastanza lungo e per alcuni versi noioso, perché probabilmente pochi, devo dire, dai banchi dell'opposizione hanno capito qual è il punto all'ordine del giorno. Molti hanno confuso l'approvazione del programma di governo con un consuntivo del precedente governo Occhiuto. Lo dico perché nel sentire alcuni interventi mi è venuto in mente un giovane vecchio soldato giapponese, il nome era Hiroo Onoda. Non so quanti di voi ricordino questo soldato giapponese che per circa trent'anni ha continuato a combattere aspettando che la guerra finisse, ma la guerra era già finita.

Immaginare la solitudine del soldato Tridico in quest'Aula, mi ha riportato alla mente il soldato Hiroo Onoda. A un certo punto, pensavo che in questa solitudine altri svegliassero un po' il soldato Tridico per far capire che “la guerra è finita, che il nemico è battuto, è vinto” e che, riproducendo la canzone di De Gregori, ricordasse “che dietro la collina non c'è più nessuno, solo aghi di pino e silenzio …”.

Dico questo nel sentire il più politicamente esperto Enzo Bruno a difesa di un intervento molto mediocre – il professor Tridico è capace di fare interventi più alti – come se il soldato Tridico non avesse capito bene che stiamo approvando le linee programmatiche e che, quindi, c'è un'opposizione che ha un compito.

Il presidente Occhiuto è stato molto bravo a spiegare che questo non era semplicemente un adempimento burocratico, ma la volontà di aprire un dibattito sulle linee programmatiche, sul programma presentato agli elettori che ha avuto un risultato stratosferico e strabiliante. Non ha voluto trincerarsi nel vuoto, come dire, freddo anche dei numeri, ma voleva aprire un dibattito.

Alla fine di questo dibattito, presidente Occhiuto, qual è l'elemento aggiuntivo apportato rispetto alle tue e nostre linee programmatiche? Il nulla. Solo una verifica di una cosa che è già stata fatta e che i cittadini hanno sovranamente bocciato.

Soldato Tridico, mi spieghi che ci azzecca parlare dei dati statistici del 2021 e 2023, quando stiamo approvando le linee programmatiche del 2025? Che cosa c'entra oggi raccontare ai calabresi quello che è stato il governo di 2, 3, 4, 5 anni fa? Oggi, se avete la capacità, dovete dire, rispetto a quelle linee programmatiche, qual era la differenza? Qual è la novità? Soprattutto qual è l’aggiunta che un’opposizione, che vuole per alcuni tratti essere minoranza, è capace di dare e di riuscire anche a contribuire al dibattito.

Questa non è stata l'approvazione delle linee programmatiche, probabilmente non si è capito bene, è stata una verifica, un tentativo di tornare ancora una volta su quello che sono stati i 4 anni.

Perché ritorna in campo il soldato giapponese? Perché è necessario, signori miei, capire qual è la nostra funzione all'interno del Consiglio regionale: dare qualcosa in più.

L'operazione che ha fatto il presidente Occhiuto è stata anche di voler dare dignità a un adempimento burocratico, ma soprattutto di aprire un dibattito e con estrema umiltà – lo dico senza enfasi, Presidente, e senza retorica – non quello di consegnarsi a un'autocelebrazione, a un autocompiacimento. Quindi, sono aperto alle innovazioni, alle idee e alle aggiunte che potranno venire rispetto a un programma che è già stato votato dagli elettori e, quando addirittura si parla e qualcuno tira fuori dei dati, peraltro anche sbagliati, attaccando settori strategici, io non sono abituato semplicemente a vedere i freddi numeri statistici.

La qualità della vita si può misurare attraverso tante misurazioni, non è semplicemente il reddito o non è l'occupazione, la qualità della vita è altro. Per me, uno degli elementi principali rispetto alla qualità della vita, per esempio, è la raggiungibilità del posto di lavoro - questa è una visione - e come riusciamo a dare contezza dei servizi sociali e come riusciamo a far addivenire al cittadino un servizio di prossimità.

Se questo è vero, beh, il PIL è un elemento concreto. Quando - io che non sono amante dei dati statistici perché sono dati statici - non si vuole tener conto addirittura neanche del dato di Banca d’Italia, quando il PIL nei primi 6 mesi del 2025 è aumentato dell'1,3 per cento, quando, addirittura, l'export è aumentato del 4,6 per cento, vuol dire che si è in malafede e ancora si continuano a governare i rapporti con i cittadini calabresi sostenendo una bugia. La bugia non ha pagato in campagna elettorale - qualcuno se ne deve fare una ragione - e non pagherà neanche ora, se non c'è un’elevazione della proposta politica.

Quando il presidente Occhiuto ha voluto spingersi oltre, ha spiegato cose molto interessanti, dicendo: “Il programma elettorale che ha vinto le elezioni è questo. Io voglio dare qualcosa in più, voglio parlare di metodo, non voglio fare un elenco.” E non l'ha fatto, l'abbiamo fatto noi, ma non un elenco delle cose fatte o da fare, è un metodo. Come funziona un programma, per chi è esperto di campagna elettorale? Un programma viene semplicemente accettato, si riuniscono attorno a un tavolo i cosiddetti “saggi”, elaborano un programma, quel programma viene proposto agli elettori, ai cittadini, che lo votano e lì si sancisce quale dovrà essere la squadra di governo per i prossimi 5 anni.

Questo programma è semplicemente accettato, non condiviso, poiché questa Legislatura ha in sé una novità: aver già fatto un primo percorso. Il programma vero parte dalla conoscenza, dalla progettazione rispetto alla conoscenza e dalla realizzazione. È un movimento di espansione e di contrazione, è lì che viene elaborato il miglior progetto, il miglior programma per la Calabria. Questo viene fatto per dare il meglio, non chiudendosi nell'alveo della vittoria, ma rimanendo aperti per trasformare un programma elettorale accettato in un programma elettorale condiviso.

Consentitemi, è questo che non avete saputo cogliere. Questa è la novità, non è un’elencazione delle cose da fare. L'elemento cardine non è se gli incendi sono 100 o 200.

Consigliere Alecci, guardi che qua non siamo al Consiglio di San Lorenzo Bellizzi, siamo al Consiglio regionale della Calabria. Se non abbiamo gli elementi per volare alto, per parlare di metodo, beh, signori miei, faremo solo l'elenco delle cose da fare, aggiungeremo la strada che da casa mia arriva al paese vicino, ma cosa avremo dato alla Calabria?

Il presidente Occhiuto ha voluto fare una cosa diversa, ha parlato di metodo, ha detto qualcosa in più che non avete saputo cogliere. Perché vi dico questo? Perché si possono perdere le elezioni, ma alcune volte si perdono perché, così come stasera, voi dell’opposizione, non avete saputo cogliere, e non voglio neanche pensare che non ci sia la capacità e la visione.

Soldato Tridico, oggi ho ascoltato con grande attenzione: per la prima volta lei ha parlato di passato e non di futuro, ma, soprattutto, oggi e in modo timido, non ha avuto neanche avuto il coraggio di parlare di due cose che avete ripetuto come un mantra in campagna elettorale - è simpatico ripercorrere i film della nostra giovinezza, Totò, in un film diceva: “Vincenzo m'è padre a me” è un film simpaticissimo - quello di dire no al ponte, sì al reddito di dignità; sì al reddito di dignità, no al ponte.

La Calabria non si ferma a questo mantra, la Calabria va avanti. Oggi, me ne duole, ma avete perso un'altra battaglia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco. Ha chiesto di intervenire il collega Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (Tridico Presidente)

Grazie, Presidente. Se posso cominciare in maniera un po' leggera vorrei dare la mia solidarietà agli amici di San Lorenzo Bellizzi che sono state presi come pietra di paragone di un'Assise e di un Consesso veramente di basso livello. Credo che i piccoli Comuni, come la Regione, siano governati da persone che vadano comunque lodate e rispettate.

Detto questo, scusate, con garbo e senza vena polemica, credo che le linee programmatiche siano in realtà - dico delle banalità, ma tengo a sottolinearlo - una prospettiva poi da implementare giorno per giorno e da dibattere, discutere, modificare e migliorare man mano.

Ovviamente, essendo questa una Assemblea legislativa lo strumento per fare questo sono le Commissioni e io mi unisco alla richiesta di formare e creare le Commissioni prima possibile perché si entri in un ambito operativo il più rapidamente possibile.

Farò, soltanto, qualche commento ad alcuni punti tecnici che mi interessano per la mia esperienza, per i miei interessi, appunto, particolari.

Innanzitutto, ho sentito parlare, e sapevo, della proposta di legge sulla natalità che ha predisposto la collega Rosellina Madeo. Problema importante, che è stato anche ripreso da altri, e - come sempre succede - che non ha soltanto una valenza medica. La riduzione della natalità, notoriamente - effettivamente è presente in Calabria, è presente in tutta Italia -, va anche collegata con i determinanti ambientali di salute, cioè l'inquinamento atmosferico, che negli ultimi decenni ha ridotto del 50 per cento la concentrazione degli spermatozoi nel liquido seminale. Non solo, c'è anche una situazione di inquinamento sempre crescente da parte, per esempio, delle nanoplastiche, da parte dell'inquinamento atmosferico, quindi il particolato fine e ultrafine, da parte dei PFAS, su cui ho ripresentato l'altro giorno la proposta di legge che era già stata approvata in Commissione nella Legislatura precedente. Una proposta, a mio parere, estremamente importante che aiuterebbe sia la natalità, ma anche altri problemi.

Detto questo, volevo fare una puntualizzazione e dare uno spunto sul problema che è estremamente importante: la sanità e l'impostazione del suo sviluppo strutturale nella nostra Regione. Il problema di scorporare gli Ospedali dai territori è un problema prospettico, come è stato detto, che va ponderato e approfondito, perché uno dei problemi - è certamente all'orizzonte e bisogna pensarci - è una possibile - una volta che, per esempio, si crea tutta la filiera ospedaliera - “vampirizzazione”, se mi passate il termine, degli Ospedali più importanti rispetto a quelli di rango inferiore. Questo perché c'è una presenza ridotta di personale sanitario in tutta la filiera che potrebbe essere tamponata a danno, appunto, degli Ospedali di rango inferiore. Questo è già successo nella nostra regione e, quindi, è un problema che va tenuto presente.

Volendo parlare, appunto, di questa ristrutturazione complessiva, mi permetto di evidenziare un altro problema strutturale che, secondo me, rischia di vanificare qualsiasi intervento utile, cioè progressivamente utile e definitivo sulla sanità, senza entrare nel discorso di chi li ha creati e di chi non l'ha cambiati: l'ampiezza delle Aziende sanitarie provinciali. Secondo me, è un problema strutturale ineludibile, perché non è pensabile che una Provincia, per esempio, come quella di Cosenza, che è più grande di una Regione, della Regione Liguria, o anche quella di Reggio Calabria, comunque la si voglia organizzare, sia ben governabile.

Quindi, io credo che questo problema vada ponderato, vada discusso e vada comunque affrontato.

Voglio dire due cose per quanto riguarda il problema ambientale, due punti, soltanto un accenno, ovviamente, e poi vado a concludere con l'ultimo punto.

Il problema della depurazione, a mio parere, è collegato, ovviamente, all'inquinamento delle acque superficiali, profonde e marine; è certamente collegato a un deficit dei depuratori, ma sarebbe sbagliato collegarlo soltanto al funzionamento dei depuratori perché ci sono tanti, troppi scarichi che aggirano i depuratori. Per cui, se anche noi avessimo i depuratori perfettamente funzionanti in tutta la Calabria - e non li abbiamo - certamente questo non risolverebbe il problema.

Dobbiamo, quindi, avere ben presente che il problema dell'inquinamento delle acque comprende il problema del buon funzionamento dei depuratori, ma che è una precondizione necessaria ma non sufficiente per risolvere il problema.

Per quanto riguarda, poi, lo smaltimento dei rifiuti, a cui pure si è fatto cenno - forse qualcuno lo sa -, come la mia Associazione internazionale continua a ripetere, il ciclo dei rifiuti non si chiude con l'incenerimento. L'incenerimento è una pratica dannosa dal punto di vista della salute perché immette in ambiente gas climalteranti e prodotti tossici e cancerogeni e, dal punto di vista economico, distrugge grandi quantità di materie prime e seconde che invece potrebbero essere utilmente riutilizzate.

Specificamente, per quanto riguarda il termovalorizzatore, devo dire che, in realtà, è un vocabolo in uso soltanto nel nostro Paese; in tutto il mondo, i cosiddetti termovalizzatori si chiamano inceneritori, perché inceneriscono, quindi, con un processo di combustione che di per sé è dannoso.

L'inceneritore di Gioia Tauro, che ha una potenza nominale di 120 mila tonnellate l'anno e che in realtà funziona, per motivi diversi, a 60 mila tonnellate - visto che c'è, visto che lo si vuole usare e questo dal mio punto di vista è un errore concettuale – potrebbe non dare la risposta attesa anche se venisse portato alla potenza nominale di 120 mila tonnellate, perché il raddoppio rischierebbe - tutti gli inceneritori rischiano di farlo -, fra le altre cose, oltre alle controindicazioni di cui ho parlato, anche di avere un potente effetto diseducativo nei confronti dei cittadini, che potrebbero dire: “Vabbè, tanto si brucia e quindi è inutile fare la raccolta differenziata”.

Questa è un'altra cosa, visti i costi, mi rendo conto che sono già stati fatti dei contratti, però questo è un problema che mi sento di sottolineare.

Per quanto riguarda il terzo ambito di mio particolare interesse, il fatto di inserire lo psicologo di base lo reputo una cosa importantissima. Il disagio giovanile che è schizzato in alto in epoca Covid, veramente richiede un intervento che non può essere soltanto la medicalizzazione per come la conosciamo, ma il supporto psicologico dato ad ampio spettro deve trovare, poi, nelle strutture sanitarie territoriali una continuità che altrimenti rischia di vanificare l'intervento di cui prima.

L'altra cosa estremamente importante è la legge sulla disabilità. La legge sulla disabilità è assolutamente fondamentale perché è un mondo veramente di estrema importanza. Io, più che fare uno spot, nell'altra legislatura insieme ad altri colleghi ho proposto la legge sul Garante delle persone con disabilità, che si è rivelata una legge utile che adesso si sta allargando con la creazione lenta e, però, credo importante di una rete di Garanti per le persone con disabilità nei vari Comuni. Ma, all'interno di questa legge, un ambito - lo voglio dire esplicitamente - serve, va studiato, perché questa legge deve contenere la previsione di una vita indipendente per le persone gravemente disabili, non autosufficienti. Su questo noi avevamo cominciato a lavorare insieme al comitato “Amici di Mimmo”, partendo dal caso di una persona con disabilità presente nel catanzarese, insieme anche al Commissario sanitario, il generale Antonio Battistini e al collega Antonio Montuoro, ma, poi, la cosa è rimasta a metà.

Spero e chiedo che questo percorso, finalizzato a dare alle persone con disabilità quei diritti che hanno tutti gli altri cittadini calabresi, possa arrivare, con l'attenzione e la celerità che questi problemi meritano, a compimento quanto prima. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi. Ha chiesto d’intervenire il collega Ferrari. Ne ha facoltà.

FERRARI Sergio (Forza Italia)

Grazie, signor Presidente. In questo mio primo intervento in Consiglio regionale, consentitemi di fare gli auguri di buon lavoro al signor Presidente della Giunta regionale, alla Giunta tutta, che, per quanto mi riguarda, è autorevole, competente e dà certezza sulla concretezza dell'azione di governo; un augurio lo rivolgo anche al Presidente del Consiglio e a tutto l'Ufficio di Presidenza.

Sono l'unico eletto del territorio crotonese in questo Consiglio regionale e questo lo dico con grande orgoglio e con grande senso di appartenenza, perché non è per essere campanilisti, ma quel territorio ha riposto tanta, tanta fiducia nel programma di questo governo, e lo ha fatto perché - e vado al punto all'ordine del giorno - le linee programmatiche che oggi stiamo discutendo hanno qualcosa di particolare, di specifico, ovvero sono concrete, hanno un fondamento sulle azioni e sugli obiettivi che sono stati già raggiunti per ogni singolo tema che è stato trattato.

Parto con una riflessione rivolta a chi è intervenuto prima di me: sono abituato, avendo fatto per cinque anni il Sindaco e per quattro il Presidente della Provincia, ad ascoltare molto gli interventi e apprezzare anche chi, in qualche modo, ha lanciato segnali di collaborazione, di pacificazione, perché è chiaro che la proposta di pacificazione del presidente Occhiuto debba essere colta da tutto il Consiglio regionale.

Sono linee programmatiche particolari, perché gli anni che ci vedranno impegnati in questa legislatura sono troppo importanti per la Calabria; ecco perché mi auguro veramente di tutto cuore - lo ha detto anche il collega Bruno - che il contributo importante alla discussione che ha dato l'onorevole Tridico si possa tradurre concretamente, nei prossimi anni, in un contributo nelle Commissioni, nell'azione consiliare, perché, non c'è dubbio che sia importante, ma è chiaro che non si deve - e mi auguro che non sia così - limitare ad un excursus statistico di dati che oggi, grazie a questo Consiglio, portiamo a conoscenza della Calabria.

Mi auguro, invece, che potremo lavorare, in questi cinque anni, per migliorare tutti quei dati perché, se li diciamo e poi non lavoriamo per migliorarli, diventiamo poco credibili e i calabresi di tutto hanno bisogno tranne della non credibilità. Se queste linee programmatiche sono speciali, lo sono perché il governo Occhiuto ha saputo dare esempi concreti e perché tanti temi sono stati già affrontati sino a questo momento.

Ne voglio toccare uno importante: la lotta alla criminalità organizzata. Il territorio ha avuto esempi concreti da questo governo regionale: l'ecomostro a Melissa, che è stato abbattuto dopo trent'anni, è stato un esempio per tutta la nazione di lotta alla criminalità organizzata. Non può essere uno slogan. Ecco perché quel territorio ha riposto e ripone tanta fiducia in queste linee programmatiche, perché non sono basate sul nulla, hanno delle fondamenta molto solide.

Così come il tema delle riforme. Sul tema delle riforme ho sentito toccare tanti argomenti, a partire dalla riforma delle riforme che è ARRICAL, l'Autorità Rifiuti Risorse Idriche Calabresi. Il collega Bruno ha sostenuto che non è vero che è governata dai Comuni. Mi dispiace, non è così. Non sono assolutamente d'accordo, perché il Consiglio direttivo è composto da 40 Sindaci. In questo momento, quel Consiglio direttivo è presieduto dal Sindaco della città capoluogo, Catanzaro, e delibera sui piani tariffari, delibera sui PEF, delibera sul bilancio. Se non è questo governare l'Autorità, che cos'è? La nomina del Direttore generale? Non mi pare. Mi aspetto una riflessione e un confronto serio, anche serrato, se vogliamo, su questi temi, rifiuti e ciclo integrato dei rifiuti e risorse idriche e ciclo integrato idrico.

È stata avviata e, certamente, migliorerà la gestione e la qualità del servizio idrico integrato, come già sta accadendo in alcune parti della Calabria e questo succederà anche per il ciclo integrato dei rifiuti, rispetto al quale nei prossimi anni si arriverà alla gara di gestione per avere tre soggetti gestori in Calabria. Noi che abbiamo fatto i Sindaci - mi rivolgo principalmente ai colleghi Sindaci - sappiamo quanto è importante che ci sia un soggetto gestore e che non ci sia microparcellazione nella gestione dei rifiuti. Sono temi delicatissimi.

Così come sappiamo quant'è importante che il servizio idrico integrato abbia una gestione che non può essere delegata al singolo Comune dell'area interna, perché non ce la fa. Noi che siamo stati Sindaci sappiamo che non ce la può fare. Sappiamo anche, però, che con delle economie di gestione e con le giuste competenze si riesce a migliorare i servizi. Mi viene da sorridere quando sento dire che i cittadini calabresi non pagano le bollette – questo è il tema dei temi -, ma è chiaro che bisogna metterli nelle condizioni di avere il servizio. Quindi, lavoriamo per migliorare il servizio perché, se noi mettiamo i cittadini nelle condizioni di poter sostenere il costo, lo sosterranno, soprattutto se il servizio è erogato in maniera precisa e puntuale.

Lavoro e infrastrutture. Quando si parla di aver avviato il percorso che conduce alla chiusura del precariato in Calabria, di cosa vogliamo parlare? Come si fa a dire che il percorso di stabilizzazione dei tirocinanti di inclusione sociale (TIS) intrapreso dalla Regione Calabria non va nella direzione di eliminare il precariato? Solo perché il contributo messo a disposizione dei Comuni è di 54 mila euro annui? Posto che la cifra consente di stabilizzare i tirocinanti coprendo il costo al 100 per cento, almeno per i primi quattro anni. Scusatemi un attimo, andiamo a dirlo a quei ragazzi e a quei signori che in questi anni sono stati dei dipendenti a tutti gli effetti degli Enti locali, presso i quali hanno operato senza alcun diritto da lavoratore, che la stabilizzazione non è un percorso virtuoso. Invece lo è, eccome se lo è!

Così come è chiaro che un Sindaco che ha deciso di stabilizzare, di concerto con la Regione Calabria, lo ha fatto perché nel proprio PIAO, nelle proprie previsioni di pensionamento, ha verificato che fra quattro anni ci saranno tanti e tali pensionamenti che consentiranno la sostenibilità anche a carico del bilancio, qualora fosse necessario. Ma non si può dire oggi a quei lavoratori che non servono più, dopo che per 10 anni li abbiamo utilizzati nel Comune, nella Provincia, nelle ASP o in tutti gli Enti in cui hanno lavorato! Bisognava dirglielo prima che non servivano più!

Ecco perché il senso di responsabilità dei Sindaci, delle comunità locali e soprattutto il sostegno vero, concreto, della Regione Calabria fa sì che si possa avviare il percorso per mettere la parola fine al precariato.

Il territorio crotonese ha registrato azioni concrete che vanno nella direzione del lavoro vero, del lavoro dignitoso, come quando si è lavorato per risolvere la crisi aziendale della Abramo Customer Care: c’erano mille persone che stavano rischiando il posto di lavoro, mariti e mogli, indebitati con mutui perché avevano acquistato la casa e che si trovavano ora in mezzo a una strada. Dove c'era scritto che sarebbe dovuto intervenire il Presidente della Regione Calabria? Era un'azienda privata. Però il governo regionale se ne è fatto carico perché ha ben compreso che si trattava di un problema sociale ed è intervenuto con un progetto strategico visionario - best practice in Italia - con la digitalizzazione delle cartelle cliniche.

Questa è la concretezza, queste sono le linee programmatiche che io ritengo speciali, perché si basano su fondamenta vere, concrete.

Questo è il motivo per cui i calabresi hanno dato fiducia al presidente Occhiuto, casomai ancora non si fosse capito.

Si discute sul perché abbiamo vinto e perché avete perso! Abbiamo vinto perché siamo stati credibili e non con le promesse “faremo, faremo”; no, abbiamo utilizzato il verbo al passato: “ho fatto, abbiamo fatto”.

Per questo i calabresi hanno dato fiducia. Poi ho sentito anche dire che in queste linee programmatiche non ci sono atti tecnici di supporto. Ma cosa significa atti di supporto? Le linee programmatiche sono linee programmatiche che per macro-argomenti intendono trasferire l’idea di gestione rispetto a un tema. Gli atti tecnici arriveranno quando sarà il momento, quando sarà affrontato il singolo tema.

È chiaro che qui dentro ci sono tantissimi temi, c’è il futuro della Calabria e di questo dobbiamo essere consapevoli; dobbiamo essere consapevoli e mi auguro veramente che ci sia grande senso di responsabilità, perché è troppo importante il futuro prossimo per i calabresi. I calabresi ripongono nel prossimo quinquennio tanta, tanta fiducia e tante aspettative.

Faccio, quindi, un appello al senso di responsabilità di ognuno di noi, indipendentemente dal fatto che c’è chi ha vinto le elezioni e chi non le ha vinte.

La Calabria, su temi importanti e strategici come la sanità, come i trasporti, come i rifiuti, come l’idrico, non può e non deve essere divisa. Spero veramente che questo Consiglio dia esempio all’Italia intera, che ci sia unanimità quando trattiamo temi così importanti e così strategici, seppur partendo da posizioni diverse, seppur con confronti serrati. Però, poi, la maturità e il senso di responsabilità di ognuno di noi ci devono portare alla migliore soluzione per i cittadini calabresi.

Questo spero e mi auguro di poter vivere in questi cinque anni e lavorerò con tutto l’impegno possibile e immaginabile affinché ciò possa avvenire, perché avverto tutta la responsabilità di ricoprire un ruolo rispetto al quale i calabresi ci osservano, ci guardano e in noi hanno riposto tanta fiducia e tante aspettative.

Con questo auspicio concludo questo intervento, augurandomi e augurandoci di poter lavorare serenamente, ognuno, per carità, partendo dal proprio punto di vista, ma ritrovandoci nell’interesse superiore dei calabresi e della Calabria.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ferrari. Cedo la parola al presidente Occhiuto per la replica.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Vorrei preliminarmente ringraziare tutti i consiglieri che sono intervenuti e, consentitemi, vorrei ringraziare, soprattutto, i consiglieri di maggioranza che hanno fatto degli interventi straordinari.

Sono orgoglioso di questa maggioranza! Vi ringrazio per la qualità degli interventi.

Ringrazio anche i consiglieri di opposizione, ma vorrei prendere a prestito le parole della consigliera Madeo. È stato uno dei pochi interventi dell’opposizione che ho apprezzato. Lo dico con grande rispetto nei confronti del Consiglio regionale, anche dell’opposizione, ma lo dico con la chiarezza che i calabresi hanno sempre riscontrato nelle mie parole.

Ho apprezzato l’intervento della consigliera Madeo perché ha accennato almeno qualche suggerimento, qualche proposta; anzi, sul tema della fecondazione assistita prendo l’impegno, come leader della coalizione, a fare in modo che la sua proposta di legge possa essere tra le prime ad essere discussa in quest’Aula, col parere favorevole del Governo, perché ne stiamo discutendo già in Giunta regionale. Quindi è bene che ci siano interventi che offrono dei contributi, come anche quello del consigliere Laghi. Sempre interventi critici, per carità; non voglio un’opposizione accondiscendente, voglio un’opposizione che sia rigorosa, critica, ma che mi dia qualche suggerimento, che mi dia qualche idea, che mi dia qualche suggestione.

Prendo in prestito le parole della consigliera Madeo quando ha detto: “È un pessimo inizio”. Sì, purtroppo è un pessimo inizio, perché ho cominciato questa seduta di Consiglio regionale con dichiarazioni programmatiche, peraltro identiche alle cose che dicevo in campagna elettorale, e sono intervenuto in quest’Aula parlandovi della necessità di sviluppare assieme un’ambizione per questo Consiglio regionale che la Calabria merita. La Calabria non può essere una regione vista sempre come incapace di produrre idee.

Vi ho parlato della mia idea della Calabria nel Mediterraneo. Vi ho parlato della necessità di ragionare sulla riforma ambiziosa della sanità. A proposito, potete dire quello che volete, ma io sarò il primo Presidente della Regione e questa sarà la prima maggioranza che farà uscire la sanità calabrese dal commissariamento e dal Piano di rientro in questa legislatura.

Vi abbiamo detto di darci qualche idea. L’ha fatto il consigliere Laghi su come riformare la sanità, su come riformare il welfare. Dateci qualche suggerimento. Invece avete dimostrato di non avere ancora elaborato il lutto, anzi avete dimostrato di non avere ancora capito perché i calabresi non vi hanno votato.

A proposito, consigliere Alecci: non è vero che in Calabria hanno votato meno che nelle altre regioni. Guardi gli iscritti all’AIRE: sono quattrocentomila. In Calabria hanno votato più che nelle altre regioni e non hanno scelto voi, hanno scelto noi. Ed è la prima volta che succede, perché è la prima volta che un Presidente viene rieletto. E non avete capito perché.

Provo a rispiegarvelo, mi faccio interprete di quello che i calabresi vi hanno detto: non avete capito che i calabresi non vi hanno votato perché l’idea della Calabria che voi avete è un’idea antica, è un’idea superata. Ho grande rispetto dell’onorevole Tridico, anzi nel mio intervento prima gli ho detto: “Lavoriamo insieme quando andrai a Bruxelles”. Ho grande rispetto. Però mi scusi, ha fatto un intervento - non è mia, è di un mio amico che ha seguito il suo intervento - come se oggi lei scoprisse la questione meridionale: un rosario di dati che raccontano i ritardi della Calabria, che sono ritardi pluridecennali.

Avete pensato che i calabresi avessero l’anello al naso e potessero pensare, come voi dicevate, che questi ritardi fossero dovuti al sottoscritto o a questa maggioranza. Che ci siano dei ritardi lo sappiamo noi per primi, perché ogni giorno ci confrontiamo con i problemi quotidiani della Calabria. Che non vada bene, che molte cose non vadano bene in Calabria lo sappiamo noi per primi. Quando diciamo una “Calabria straordinaria” lo diciamo perché siamo stanchi di vivere col pregiudizio del resto del Paese verso la Calabria, che si parla male addosso da sé.

Lavoriamo per tentare di affrontare e di risolvere i problemi, ma lo facciamo con orgoglio.

Il dibattito di oggi, come diceva il consigliere Brutto, è stato un dibattito paradossale: noi, da un lato, vi chiedevamo suggerimenti; voi avete parlato come se fossimo ancora in campagna elettorale. Quando elencavate come un rosario tutti i ritardi della Calabria, a volte sembravate persino compiaciuti. Lo so quali sono i ritardi della Calabria! Lo so bene! I ritardi della Calabria li abbiamo tutti ereditati, lo sappiamo bene. Ma non ne siamo compiaciuti quando li ricordiamo e, secondo me, non ne sono compiaciuti i calabresi.

Dovete imparare dalle sconfitte e, invece, vedo che ancora non avete imparato.

Diceva il consigliere Alecci che noi non possiamo dire più “quando c’eravate voi”, perché c’eravamo noi anche negli ultimi quattro anni e però, poi, si è messo a citare fatti che ci inducono a dire proprio il contrario.

Il giudizio di parifica della Corte dei conti. Siamo usciti dal disavanzo, oggi abbiamo un avanzo. Nella prossima seduta di Consiglio regionale, voi verificherete che dopo tanti anni la Calabria ha un avanzo che finalmente può investire. Quando mai è successo negli anni passati? Quando mai è successo? Ecco, è successo, e l’ha vidimato la Corte dei conti nel giudizio di parifica.

Andiamo a leggere i giudizi di parifica che dava la Corte dei conti cinque, sei, dieci anni fa su questa Regione e andiamo a leggere i giudizi di parifica che dà oggi. Certo, la Corte dei conti, per mestiere, segnala le ombre, ma mai è successo che ha evidenziato anche le luci. Così è stato! E quando c’eravate voi, mi riferisco alle vostre famiglie politiche, non era così. Quindi, ancora oggi, se agitate questi argomenti, ci inducete a ricordare che in questi quattro anni… Sapete perché ci hanno votato i calabresi?

I calabresi non sono soddisfatti di quello che accade in Calabria. Non sono soddisfatti della sanità in Calabria. Non sono soddisfatti dei dati macroeconomici in Calabria. Non ne siamo soddisfatti nemmeno noi di quello che accade in Calabria e dei dati macroeconomici della Calabria, anche se la Banca d’Italia, appunto, dice che la Calabria è la regione che è cresciuta di più negli ultimi sei anni.

I calabresi ci hanno votato perché hanno capito che finalmente c’è stato un governo regionale che ha impresso un cambio di passo rispetto al passato. Questo i calabresi lo hanno capito e ci hanno dato un’apertura di fiducia ulteriore, ci hanno detto di governare per altri cinque anni e governeremo per altri cinque anni nel modo in cui abbiamo governato negli ultimi quattro anni, appunto facendo in modo che questa legislatura sia una legislatura storica. Perché, come diceva il consigliere Greco, si può continuare un percorso, non abbiamo bisogno di approfondire i dossier, che conosciamo, perché li abbiamo affrontati nei quattro anni passati.

Avete parlato degli Ospedali di Vibo, di Palmi, della Sibaritide… ma siamo tutti quanti calabresi! Questi ospedali erano solo sulla carta. Il sottoscritto si è fatto fare dal Governo una dichiarazione di emergenza che ha dato la possibilità di accelerare nella realizzazione degli ospedali e di fare in modo, consigliere Ranuccio, che anche l’Ospedale di Palmi – era un ospedale impossibile da fare – ripartisse.

Le avevo detto che lei sarebbe stato il sindaco che avrebbe potuto dire di aver fatto ripartire l’Ospedale di Palmi. Così è stato. Le assicuro che sarà il consigliere regionale, insieme a questi consiglieri regionali, che potrà dire che l’ospedale di Palmi sarà finito in questa legislatura, 2028-2029. Nell’ordinanza di Protezione civile noi abbiamo la possibilità di remunerare di più i concessionari, se sono più veloci.

Vi confesso anche una cosa: molte volte il sottoscritto riferisce delle date anticipate rispetto a quelle che gli uffici comunicano, perché voglio che gli uffici pedalino più velocemente. Magari mi espongo io, a volte, a qualche brutta figura, ma lo faccio perché questo è utile a realizzare più velocemente le cose.

A proposito, anche sugli aeroporti vi svelo una cosa. Ho detto che avremmo inaugurato l’aeroporto di Reggio a dicembre. L’involucro dell’aeroporto di Reggio sarà concluso a dicembre; a gennaio poi lo inaugureremo. Abbiamo un mese di ritardo, avremo un mese di ritardo, ma l’abbiamo fatto. Lo abbiamo fatto, così come abbiamo fatto in modo, consigliere Falcomatà, di far diventare Reggio la città che ha un aumento di turisti straordinario.

A me fa specie che lei contesti questi dati. Sa perché? Perché lei non è solo un “no”. Lei dice: “Gli arrivi negli aeroporti non si sono tradotti in aumento delle presenze turistiche”. Guardi che lei è anche sindaco di Reggio Calabria – per qualche settimana ancora è anche sindaco – si faccia dare dai suoi uffici la tassa di soggiorno. No, perché, se si fa mandare i dati sulla tassa di soggiorno, vede quanto in più il Comune di Reggio abbia incassato per la tassa di soggiorno. A meno che non controlli le strutture affinché la tassa di soggiorno la paghino al Comune.

Sono dati incontrovertibili. Sono incontrovertibili anche per chi, come lei, non ci credeva. Lei è la stessa persona che qualche anno fa diceva: “Sull’aeroporto di Reggio volano frottole”. No! Ora l’aeroporto di Reggio è quello che cresce di più in Europa, come gli altri aeroporti della Calabria. Anche l’aeroporto di Lamezia sta crescendo moltissimo e l’aeroporto di Crotone cresce come mai prima; questo lo dice l’Istat quando valuta il numero delle presenze dei turisti.

Poi, scusatemi, anche io ho rispetto dei cittadini di San Lorenzo Bellizzi e anche io mi unisco al pensiero di Laghi. Come si fanno a dire certe cose? Sento il consigliere Falcomatà che dice: “Sono dispiaciuto perché nel programma del Presidente della Regione non c’è l’istituzione della Facoltà di Medicina a Reggio Calabria”. Ma è la Regione che istituisce la facoltà di Medicina? Ma sappiamo come funziona l’offerta didattica in una Regione?

Sono le Università che si riuniscono, dicono quale offerta formativa vogliono; poi magari la Regione sostiene queste cose. La Regione ha sempre sostenuto le richieste di offerta formativa che le Università ci hanno fatto, soprattutto quando si è trattato delle facoltà di Medicina, persino a Crotone. Quindi figuratevi. Ma sono le Università, non posso mettere nel mio programma che aprirò la facoltà di Medicina.

Forse a questo si riferiva il consigliere Greco: una roba del genere forse anche a San Lorenzo Bellizzi la capiscono. La capiscono bene.

Sui TIS: i TIS erano persone invisibili. Anzi, c’era un’altra categoria di precariato che si chiamava appunto “gli invisibili”. Abbiamo stabilizzato anche quelli. I TIS erano dei tirocinanti che non potevano nemmeno considerarsi dei lavoratori. Abbiamo dato dignità a queste persone facendo un miracolo, perché nessuno, nessuno riteneva che fosse possibile chiudere un bacino di quattromila precari. E ancora c’è un pezzo di strada da fare, che faremo nei prossimi mesi.

Purtroppo, se devo replicare a qualche cosa, devo dirla. Bruno dice: “Ma c’è una carenza di medici”. Sì, è una scoperta che abbiamo fatto anche noi. Quali sono le proposte? Basta leggere i giornali: sono stato il primo a proporre al Governo – ora lo sta facendo, perché questa proposta poi è stata condivisa da tutta la Conferenza delle Regioni – di dare degli incentivi ai medici che vanno a lavorare nelle zone disagiate. Perché fare il medico in un pronto soccorso calabrese non è la stessa cosa che fare il medico in un ospedale del Veneto o della Lombardia. Fare il medico in una zona interna della Calabria non è la stessa cosa che fare il medico in una metropoli del Nord.

Queste sono proposte che noi abbiamo fatto e sono proposte che piano piano si stanno facendo strada e stanno diventando atti concreti nella legislazione.

Così come l’investimento nelle borse di specializzazione per specializzati: mai, nella storia della Calabria, c’è stato un investimento così, così straordinario sulle borse di studio, ma soprattutto sulle borse di studio per gli specializzati in medicina. Mai! E infatti stiamo avendo risultati straordinari da questo punto di vista, proprio grazie alle eccellenze delle nostre Università.

Avete descritto una Calabria piena di problemi, come se questi problemi li avessimo creati noi. Come se tutti questi problemi si fossero generati sotto gli anni del centrodestra. Non è così. I calabresi hanno capito che noi siamo stati i primi, forse, a mettere mano con decisione a questi problemi. L’ho detto sempre che non abbiamo la bacchetta magica e non possiamo affrontarli e risolverli in poco tempo.

La Limina, ancora: Ranuccio, la Limina! Se non fosse stato per me e per l’assessore Calabrese, la parte ionica e la parte tirrenica e la provincia di Reggio Calabria sarebbero ancora isolate perché ANAS e il Ministero ci avevano detto che la Limina andava chiusa. Ci siamo ostinatamente battuti perché ci fosse un approfondimento e abbiamo trovato una soluzione alternativa. Il cronoprogramma è assolutamente rispettato: non dipende dalla Regione, ma stiamo col fiato sul collo degli enti nazionali affinché facciano, consigliera Scutellà, quello che non hanno fatto in passato.

Lei dice: “Sì, è vero, eravamo deputati assieme nel 2019”. Mi pare che io fossi capogruppo pure nel 2019. Eravamo deputati assieme e nel 2019, quando c’è stato il Recovery, io ho detto che nessuno dei Presidenti di Regione, negli anni passati, aveva fatto progetti che potessero essere finanziati perché non avevano un livello di maturità sufficiente. Questo governo regionale, negli ultimi quattro anni, è stato il primo governo regionale che ha investito anche sulla progettazione, dicendo ad ANAS e a Ferrovie che devono fare i progetti. Perché le risorse, in un Paese che spende così lentamente le risorse, andranno dove ci sarà un livello di progettazione più matura.

Sulla depurazione, anche qui, il consigliere Alecci dice: “Dove sono finiti i due milioni?”. Abbiamo speso decine e decine di milioni sulla depurazione. Ha ragione il consigliere Laghi: lo abbiamo fatto mettendo in funzione molti depuratori, ma è una Regione in tantissima parte non è collettata. Non è collettata da decenni, non è collettata da tanto tempo. E anche lì stiamo intervenendo.

Consigliera Madeo, Sorical è lo strumento per risolvere il tema delle perdite dell’acqua, dell’intervento sulle reti. Ma se i Comuni non conferiscono le reti a Sorical, Sorical non può fare assolutamente nulla. E, se noi non avessimo fatto in modo che Sorical uscisse dalla procedura fallimentare, Sorical, oggi, non sarebbe nemmeno uno strumento, nel senso che oggi noi siamo nella condizione di poter mettere mano a un ritardo che è stato straordinario nei decenni passati.

Sul rigassificatore le posso dire, consigliere Alecci, che è un’altra opera che, secondo me, si farà nel corso di questa legislatura. Abbiamo interlocuzioni continue col Governo. Per fortuna c’è l’interesse di grandi gruppi nazionali e di grandi gruppi americani ad acquisire il progetto del rigassificatore, da IREN a Sorgenia, per farlo. E, se questo avverrà, avremo nell’area di Gioia Tauro un grande distretto dell’agroindustria, perché insieme al rigassificatore c’è la piastra del freddo e la piastra del freddo serve a surgelare i prodotti e potrà servire a surgelare i prodotti alimentari della Sicilia, della Calabria, della Campania, mettendo la Calabria al centro di un settore merceologico nel Mediterraneo e soprattutto nel Mezzogiorno d’Italia.

Mi scuso con lei, consigliere Alecci, se non le ho dato meriti sullo psicologo nelle scuole. Mi era sfuggito che anche lei lo avesse proposto e, se lo ha fatto, ha dimostrato – l’ho detto peraltro all’inizio del Consiglio regionale – di essere un consigliere regionale che, pur senza derogare ai vincoli di appartenenza, rimanendo fermamente all’opposizione, a volte è capace di proposte positive. Evidentemente quella proposta fu a suo tempo assunta dalla mia vicepresidente Princi quando faceva la vicepresidente.

Poi le confesso che ha avuto un’accelerazione particolare quando anche nella mia esperienza personale ho avuto modo di toccare da vicino quanto tutto il disagio psichico sia un’epidemia silente. Però, mi scuso con lei se non le abbiamo dato merito di una proposta che abbiamo condiviso e realizzato. Però l’abbiamo realizzata non attraverso una legge, evidentemente, ma attraverso degli atti amministrativi che sono diventati realtà. E andremo avanti anche sullo psicologo di base, perché appunto questa è un’epidemia che va affrontarla con grande decisione.

I laureati che vanno via: il reddito di merito che ho proposto va proprio nella direzione di arginare questa migrazione che comincia dalle Università. Non io, ma AlmaLaurea ha certificato che il novanta per cento dei calabresi che si iscrive nelle Università del Nord rimane a lavorare al Nord; il sessanta per cento dei calabresi che si iscrive nelle Università del Sud rimane a lavorare al Sud. Quindi il primo modo per arginare questa emorragia è intervenire dall’Università. Chi si iscrive in Università a Milano, a Roma, poi quasi mai ritorna in Calabria.

Per cui queste sono tutte cose che stiamo tentando di fare e che faremo faticosamente, ma con grande impegno, con grande determinazione.

Mi scuso con chi è intervenuto e al quale, magari, non ho risposto. Però mi auguro che, davvero, questo vostro inizio – perdonatemi, lo giudico appunto un pessimo inizio – sia solo l’inizio e che si possa proseguire, invece, in un rapporto sì dialettico, anche fortemente dialettico, ma improntato a confrontare visioni diverse e ipotesi di soluzioni diverse.

A parte quella sulla fecondazione assistita, non ho ascoltato nessuna idea. Zero idee.

La consigliera Greco citava Abramo Lincoln. Concludo con ciò che diceva – è una frase che molti attribuiscono a lui: “Si possono ingannare molte persone per poco tempo; si possono ingannare poche persone per tanto tempo”. Ecco: il centrodestra sa perché vince e rivince in Calabria? Perché non inganna. Perché si è presentato ai calabresi dicendo che non tutto funziona in Calabria, ma che ce la mettiamo tutta per far funzionare meglio la Calabria.

E glielo dico come Lincoln nel suo discorso di insediamento nel 1865 disse: “Con animo ostile verso nessuno, ma con carità per tutti”.

Ve lo dico chiaramente: senza idee, senza proposte, non andrete da nessuna parte.

Non me ne vorrà Lincoln se faccio seguire a una citazione di Lincoln una citazione di un altro personaggio, che non ha i meriti di Lincoln evidentemente, ma che disse una cosa con la quale voglio concludere questo intervento: ho avuto già due titoli con questa maggioranza, perché abbiamo vinto nel 2021 e abbiamo vinto nel 2025; due titoli li abbiamo avuti; se continuate così, noi vinceremo anche il terzo titolo nel 2030. Faremo il triplete. Perché, come disse Mourinho: “Zero idee, zero tituli”.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Passiamo alla votazione del provvedimento per appello nominale.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Greco, per dichiarazione di voto. Ha massimo tre minuti. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia viva)

Grazie, Presidente. Devo dire che sono veramente basita. Ho fatto il sindaco e devo dire che, di solito, quelli che sono aggressivi, arroganti, che attaccano, sono quelli della minoranza. Qua mi ritrovo, invece, che noi della minoranza siamo attaccati da quelli della maggioranza che dicono a più riprese che hanno vinto. Ma questo non c’è bisogno che ce lo dite: noi stiamo da questa parte, voi state da quella parte e lì ci sta il governo. Non c’è bisogno che ce lo ricordate in tutti gli interventi che fate.

Se poi volete anche scriverci quello che dobbiamo dire quando veniamo a sederci in questi banchi, ditecelo pure, perché così quando arriviamo ci date le veline e noi le leggiamo. L’opposizione… io prima ho parlato di minoranza, Presidente, perché penso che c’è una maggioranza e c’è una minoranza. Se volete che noi siamo opposizione, facciamo anche l’opposizione.

L’ho detto nel mio intervento, evidentemente ha sentito l’ultima frase ma non ha sentito tutto. Ho detto che siamo qui non per contrapporci, ma perché vogliamo che la Calabria cresca. E se la Calabria cresce con lei, Presidente, noi siamo perfettamente contenti di crescere e di vedere una Calabria che va verso uno sviluppo economico e sociale, verso uno sviluppo che porti i nostri giovani a non partire, che porti i nostri anziani a vivere bene nei territori.

Se questo, però, deve diventare motivo di scontro ad ogni piè sospinto, mi dispiace, ma così non va bene. Le proposte le avremmo pure potute portare, caro presidente Occhiuto, se lei ci avesse fatto notificare quello che lei dice essere il suo programma ma che, guarda caso, nonostante sia stato il suo programma nella competizione elettorale, a noi è stato notificato soltanto stanotte. Quindi, se era il suo programma perché, quando il presidente Cirillo ci ha chiamato per comunicarci che l’avrebbe messo al punto dell’ordine del giorno, non ce l’ha comunicato e non ce l’ha mandato? Domanda.

Noi saremmo venuti qua pronti e preparati per darle tutto il supporto possibile, così come glielo daremo. Così come glielo daremo – almeno come glielo darò, per quanto mi riguarda, presidente Occhiuto – perché la nostra tutela non è nei confronti di un Partito o di più Partiti, ma nei confronti della Calabria e dei calabresi.

Pertanto, se lei farà, insieme alla sua Giunta, cose buone, noi ci saremo. Se le cose che farete non corrisponderanno a quella che è la realtà… Questa è la verità: voi vi arrabbiate perché vi diciamo che le autoambulanze sono senza medici, che ad aprire i rubinetti l’acqua non c’è…

PRESIDENTE

Concluda.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia viva)

Ho finito, Presidente. Ho finito. Per la prima volta, è vero, un Presidente è stato eletto per due volte, e ne sono contenta perché ha buttato le basi. Ha detto prima che avete costruito le fondamenta, anche se, secondo me, state ancora scavando. Noi siamo qui per costruire insieme a voi la casa. Ci siamo qui, ma non ci siamo semplicemente per venirvi a dire le cose che voi volete sentirvi dire. Ci siamo per dirvi le cose che non vanno, fare le proposte, portare avanti le proposte secondo la nostra idea, secondo il nostro punto di vista, e se poi ce ne darete il tempo nelle Commissioni, in Consiglio, dovunque, porteremo avanti queste idee. Grazie.

PRESIDENTE

Collega, la dichiarazione di voto. Grazie.

GRECO Filomena (Casa Riformista)

Preannuncio il voto di astensione alle linee programmatiche proprio per far capire che la nostra non è un'idea preconcetta; a quanto pare l'idea preconcetta c'è da parte di chi vede che il soldato continua la guerra e invece non capisce che la guerra il soldato la continua perché c'è.

PRESIDENTE

Grazie collega, per favore abbiamo superato il tempo prescritto. Grazie.

GRECO Filomena (Casa Riformista)

Grazie a lei.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà. Per favore si contenga nei tre minuti. Grazie.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Sì, anche prima ho rispettato i tempi, ho sforato di undici secondi. Voglio dire giusto due cose velocemente.

La prima: se il programma di governo racchiude in buona parte tanti dati su dei risultati raggiunti, credo sia nelle piene funzioni dei consiglieri di opposizione confutare quei dati ed evidenziare ciò che a noi non torna, come ho fatto sugli incendi, sulla depurazione e su altro. Quindi, credo che sia legittimo venire in Aula e dire che non sono d’accordo sia su questi risultati che voi dite di aver conseguito sia che sia tutto merito vostro.

Dopodiché, prendo atto e mi fa enormemente piacere, come anche nella scorsa legislatura - credo nella sua buona fede - che il presidente Occhiuto voglia un'opposizione costruttiva e propositiva. Allora, il presidente Occhiuto, lo dissi già due volte prima, lo dico oggi ed è la terza volta, speriamo che repetita iuvant: noi di proposte per la crescita di questa Regione in Commissione ne abbiamo presentate veramente tante. Gliele posso elencare: istituzione del servizio, appunto, dello psicologo; promozione dell'inclusione per le persone con fragilità negli ambienti lavorativi; la valorizzazione della Street Art, lo dissi l'altra volta, votata all'unanimità in Commissione e mai portata in Aula perché era la proposta di un consigliere di minoranza – gliene parlai con l'assessore Gallo perché li presentai; mototurismo; enoturismo; olioturismo; tutte proposte indirizzate a far crescere la nostra Regione; promozione della sicurezza sugli incidenti stradali; valorizzazione dei portali; l'aumento delle borse di studio, presidente Occhiuto, finanziate dalla Regione. Il primo anno, se lei ricorda, ne finanziaste solo quattro, e io le dissi: “Guardi che se ne possono finanziare come hanno fatto le altre Regioni, Campania, Puglia, Toscana, anche 70, 80, 100 con Fondi comunitari”; l'anno dopo lo avete fatto. Più di questo che bisogna fare? Ce ne sono decine di proposte.

Prendo atto che finalmente lei le farà sue, quelle che reputerà chiaramente opportune, le porterà in discussione nelle Commissioni e spero in Aula.

Anche a me è piaciuta molto la storiella del soldato giapponese del collega Orlandino Greco, ce n'è un'altra, anche simpatica, di un soldato di origini calabresi che va in trincea, combatte per 4, 5 anni, poi stanco, spossato dalla guerra, si addormenta; si sveglia dopo 5 anni, prende il fucile di nuovo e ricomincia a combattere, però non si accorge di essere finito nella trincea di quelli che prima erano i nemici. E quel soldato si chiamava Orlandino Greco.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire il collega Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)

È una discussione paradossale. Il presidente Occhiuto non so che cosa si aspettasse da noi questa sera. Abbiamo mantenuto fede al nostro impegno in campagna elettorale e stasera non è vero che non abbiamo portato elementi per una discussione; abbiamo parlato di molti temi, certo la lettura è quella nostra, non può essere quella sua. Quindi, questa insofferenza a non accettare il dialogo che proviene dall'opposizione, è una insofferenza che probabilmente è insita nel vostro DNA, e così non va bene.

Tutta la sua premura a chiedere una pacificazione…, ma se voi non accettate e non rispettate…, così come stasera avete mancato di rispetto all’opposizione colpendo il collega Tridico! Le cose non funzionano, avrete un'opposizione rigida e dura se questi sono gli inizi. Capisco che dovete difendere un meccanismo tutto vostro, di una narrazione che è vostra, ma noi abbiamo detto quello che viviamo da amministratori, perché anche noi viviamo la Calabria e sappiamo che cosa affrontiamo quotidianamente nel riscontro con la gente. Ve l'abbiamo detto questa sera, dovete accettarla, dovete rispettarci perché il 42 per cento dei calabresi ci hanno dato il voto e ce lo hanno dato per controllare, fare proposte e accettare e condividere anche le vostre se vanno nell'indirizzo della Calabria; stasera non ho avuto nessuna remora a dire che l'assessore Calabrese in alcune vertenze sta facendo bene e avrà il mio appoggio, il nostro appoggio.

E allora dovete per il futuro accettare questo dialogo, che è il dialogo della democrazia nell'interesse della Calabria.

PRESIDENTE

Dichiarazione di voto, collega.

BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)

Votiamo no.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Preannuncio il mio voto contrario anche con un po' di dispiacere rispetto alle mancate risposte del Presidente a delle, credo, legittime, sollecitazioni e dubbi che sono stati posti da noi della minoranza; noi continuiamo a definirci minoranza, anche se il Presidente continua a chiamarci opposizione. Se si parte male, non si parte male, evidentemente, soltanto da parte nostra.

In particolare, rispetto al tema del rinnovo del contratto di Ryanair, noi abbiamo detto che è una cosa positiva, ma vorremmo capire il futuro cosa ci riserva. In particolare, sulla facoltà di medicina: se parliamo di risultati sulle facoltà di medicina nelle altre Province, è evidente che una parola ce l'aspettiamo anche su Reggio Calabria. E poi, in particolare, anche sulle Case di comunità, sulle funzioni alla città metropolitana, sulle strade metropolitane, sui lavori al Grande Ospedale Metropolitano. Tutta una serie di questioni, credo, legittime, che sono state poste da noi della minoranza e che, purtroppo, non hanno trovato risposta.

In conclusione, Presidente, anche per questioni “scaramantiche” - capisco che con l'onda lunga della vittoria uno si senta più forte - rispetto anche a quello che potrà succedere nel 2030 - lei ha citato Mourinho, io non ricordavo la prima parte “zero idee, zero titoli”, ricordavo soltanto “zero titoli”, probabilmente si tratta di una aggiunta che ha fatto lei - mi viene in mente una dichiarazione del presidente Berlusconi, che immagino lei conoscesse molto meglio di me, che, in occasione della finale vinta dal Milan ad Atene, due anni dopo la sconfitta nella famosa finale di Istanbul, coniò la frase che diventò iconica per dire che da una sconfitta poi se ne esce con la finale successiva: “Dopo Istanbul c'è sempre Atene”. Ecco, noi preferiamo questo tipo di definizione e lavoreremo affinché nel 2030 quella profezia si possa rivelare non corretta da parte sua e, invece, corretta da parte nostra. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Falcomatà.

Passiamo alla votazione del provvedimento per appello nominale. Invito il Segretario questore, Luciana De Francesco, a fare la chiama. Grazie.

DE FRANCESCO Luciana, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione. Presenti e votanti: 31; hanno risposto “sì” 21 consiglieri; hanno risposto “no” 9 consiglieri; si è astenuto 1 consigliere.

 

(Hanno risposto sì: Bevilacqua Gianpaolo; Brutto Angelo; Caputo Pierluigi; Chiappetta Piercarlo; Cirillo Salvatore; Crinò Giacomo Pietro; De Caprio Antonio; De Francesco Luciana; Ferrari Sergio; Giannetta Domenico; Greco Orlandino; Iiriti Daniela; Ionà Emanuele; Mattiani Giuseppe; Occhiuto Roberto; Pitaro Vito; Polimeni Marco; Rosa Riccardo; Santoianni Elisabetta; Succurro Rosaria.

Hanno risposto no: Alecci Ernesto Francesco; Bruno Vincenzo; De Cicco Francesco; Falcomatà Giuseppe; Laghi Ferdinando; Madeo Rosellina; Ranuccio Giuseppe; Scutellà Elisa; Tridico Pasquale.

Si è astenuta la consigliera Filomena Greco)

 

Pertanto, il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Comunicazioni – seguito

PRESIDENTE

Legge un seguito di comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere all'Aula l'inserimento all'ordine del giorno della mozione numero 3/13^, che ha appena citato nelle comunicazioni, dal titolo: “Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche e valorizzazione del sistema della ricerca in Calabria”.

È una mozione condivisa e sottoscritta da tutti i capigruppo, sia di maggioranza sia di opposizione; ringrazio per la sensibilità per un argomento che non riguarda soltanto la Calabria ma tutte le Regioni d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE

Sottoponiamo alla votazione la richiesta di inserimento. La mozione è inserita all’ordine dei lavori.

Relazione unica su:

Proposta di provvedimento amministrativo numero 5/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 6/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL)”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 9/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR)”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 10/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 11/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 12/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA)”

Proposta di legge numero 1/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all'esercizio finanziario 2024”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 13/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria – articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Invito il Segretario questore, Luciana De Francesco, a illustrare di seguito i provvedimenti di bilancio dal punto uno al nove. Si procederà quindi alla fine alla votazione separata dei singoli provvedimenti.

Cedo dunque la parola alla consigliera De Francesco per illustrare i provvedimenti. Grazie.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie a lei, Presidente.

La proposta di provvedimento amministrativo numero 5/13^ riguarda il “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA).”

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari, del Dipartimento economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell'Agenzia.

Il Revisore unico dei conti, con verbale numero 23 del 22 ottobre 2025, attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed esprime, dal punto di vista dell'equilibrio di bilancio, parere favorevole per l'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2024.

Il Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari, nella qualità di Dipartimento vigilante, esprime parere favorevole al Rendiconto di gestione ARCEA esercizio finanziario 2024.

Il Comitato di vigilanza ARCEA, struttura di controllo dell'Ente, nel condividere le osservazioni espresse dal Revisore unico dell'Agenzia, esprime parere favorevole al Rendiconto della gestione ARCEA esercizio finanziario 2024.

Il Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di competenza, evidenza che al netto delle quote accantonate e vincolate, l'Ente risulta avere una quota disponibile del risultato di amministrazione alla data del 31/12/2024 pari a euro 50.478,12.

Il Dipartimento rileva che: sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento alla gestione in conto competenza l'uguaglianza, rispetto agli importi presenti nel conto economico, tra impegni e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell'attivo dello Stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31/12/2024.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento esprime parere favorevole all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto di gestione per l'esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57 legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.

La proposta di provvedimento amministrativo numero 6/13^ è relativa all'approvazione del “Rendiconto 2024 di Azienda Calabria Verde”.

L'Azienda è un ente strumentale istituito con legge regionale numero 25 del 2013, che svolge attività di gestione della forestazione e delle politiche della montagna.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, del verbale del Revisore unico dei conti, delle relazioni istruttorie dell'Unità Operativa Autonoma della montagna, foreste e forestazione e del Dipartimento economia e finanze.

Il Revisore unico dei conti con la propria relazione del 27 ottobre 2025 attesta l'attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria, la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità e degli altri accantonamenti rilevati, nonché l'attendibilità dei risultati economici generali e di dettaglio con riferimento al rispetto della competenza economica, alla completa e corretta rilevazione dei componenti positivi e negativi, alle scritture contabili e alle carte di lavoro a supporto dei dati rilevati.

L'organo di controllo, nell'attestare la corrispondenza del rendiconto alle risultanze di gestione, esprime giudizio positivo per l'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2024.

L'Unità Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, a conclusione dell'istruttoria, esprime parere favorevole al rendiconto esercizio 2024, con la prescrizione di formulare ed approvare un piano di rientro dal disavanzo da effettuarsi in un tempo ragionevole e comunque contenuto nei termini di legge e di imputare il disavanzo di euro 19.102.786,89 nell'esercizio 2025 e seguenti, di azionare nei termini di legge ogni utile iniziativa tesa al recupero dei crediti ed in particolare a quelli di dubbia esigibilità e di procedere alla restituzione dei Fondi POR pari ad euro 24.221.036,06, per come è stabilito con decreto dirigenziale del 28 febbraio 2017 e per come è rappresentato negli accantonamenti di bilancio, nonché di provvedere alla liquidazione del TFR maturato dai dipendenti dell'Azienda al fine di evitare la crescita esponenziale dei contenziosi.

Il Dipartimento economia e finanze, a conclusione dell'istruttoria effettuata, richiamate le raccomandazioni fatte all'Ente e contenute nella relazione allegata agli atti, ritiene possibile procedere all'adozione da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l'esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7/13^ riguarda il “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL Calabria)”.

Il provvedimento si compone della delibera della Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento lavoro e del Dipartimento economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell'Agenzia.

Il Revisore unico dei conti dell'Agenzia, nel ritenere che le risultanze contabili trovano sostanziale corrispondenza con le scritture contabili dell'Ente, esprime parere favorevole all'approvazione del conto consuntivo per l'esercizio 2024 presentato dall'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

Il Dipartimento lavoro, a conclusione dell'istruttoria effettuata, esprime parere favorevole all'approvazione del Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro.

Il Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di competenza, attesta: che sussiste la continuità fra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024;

- che sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”; che sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento alla gestione in conto competenza, l'uguaglianza, rispetto agli importi presenti nel conto economico, tra impegni e costi e tra accertamenti e ricavi; che sussiste la quadratura fra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell'attivo dello Stato patrimoniale; che risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31/12/2024.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanze, richiamate le raccomandazioni fatte all'Ente e contenute nella relazione allegata agli atti, esprime parere favorevole all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l'esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale per il seguito di competenza, ex articolo 57 della legge regionale numero 8/2002.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 9/13^ riguarda il “Rendiconto esercizio 2024 dell'Ente per i Parchi marini regionali”.

Il provvedimento si compone della delibera della Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana e del Dipartimento economia e finanze, nonché del parere del Revisore unico dei conti dell'Ente.

Il Revisore unico dei conti, conclusivamente all'attività di verifica svolta, attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed esprime giudizio positivo per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2024.

Il Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, nell'istruttoria di competenza quale Dipartimento vigilante, esprime parere favorevole al rendiconto dell'Ente per l'esercizio 2024.

Il Dipartimento economia e finanze evidenzia che sembrerebbe sussistere la formale correttezza nella procedura del riaccertamento ordinario dei residui nonché nel computo del Fondo pluriennale vincolato e, di conseguenza, nella determinazione del risultato di amministrazione dell'esercizio 2024.

Il Dipartimento, a conclusione dell'istruttoria di competenza, rileva che: sussiste la piena corrispondenza fra il saldo di cassa al 31/12/2024, per come risultante dal conto di bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere; sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2023; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza fra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché con riferimento al conto economico la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024 e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell'attivo dello Stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31/12/2024.

A conclusione dell'istruttoria di competenza, il Dipartimento economia e finanze, richiamate le osservazioni e le raccomandazioni fatte all’Ente e contenute nella relazione allegata agli atti, esprime parere favorevole all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l'esercizio 2024 dell'Ente per i Parchi marini regionali, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 10/13^ riguarda il “Rendiconto esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre”.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana e del Dipartimento economia e finanze, nonché del parere del Revisore unico dei conti dell'Agenzia.

Il Revisore unico dei conti dell'Agenzia, nell'attestare la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, con verbale del 22 maggio 2025 esprime parere favorevole all'approvazione del conto consuntivo per l'esercizio 2024 presentato dall'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre.

Il Dipartimento ambiente, paesaggio e qualità urbana, a conclusione dell'istruttoria effettuata, verificato il rispetto delle misure di contenimento della spesa da parte dell'Ente strumentale, esprime parere favorevole al rendiconto dell'Ente Parco Regionale delle Serre per l'esercizio 2024.

Il Dipartimento economia e finanze nell'istruttoria di competenza attesta che: sussiste la piena corrispondenza fra il saldo di cassa al 31 dicembre 2024 per come risultante dal conto del bilancio e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere; sussiste la continuità fra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024 e sussiste la quadratura delle poste contabili scritte nelle cosiddette partite di giro; sussiste la corrispondenza fra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza fra i residui attivi finali crediti e residui passivi finali debiti; sussiste la quadratura fra il saldo di tesoreria in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024 e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide” dell'attivo dello stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanze esprime parere favorevole all'approvazione, da parte della Giunta regionale del Rendiconto 2024 dell'ente Parco naturale regionale delle Serre, ai sensi del combinato disposto di cui agli articoli 11-ter e 47 del decreto legislativo numero 118 del 2011 e dell'articolo 32 della legge regionale del 24 maggio 2023, numero 22, per la successiva presa d'atto da parte del Consiglio regionale.

Proposta di provvedimento numero 11/13^.

Il provvedimento è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale numero 541 del 7 novembre 2025 e riguarda il Rendiconto generale esercizio finanziario 2024 dell'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura calabrese (ARSAC).

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale e delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione e del Dipartimento economia e finanze e del parere del revisore unico.

L'organo di controllo, con verbale del 9 luglio 2025, esprime giudizio positivo per l'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2024.

Il Dipartimento agricoltura e sviluppo rurale, quale Dipartimento vigilante nell'istruttoria di competenza, esprime parere favorevole al conto consuntivo ARSAC esercizio 2024 e il Dipartimento economia e finanze attesta che: sussiste la piena corrispondenza fra il saldo di cassa al 31 dicembre 2024 per come risultante dal conto del bilancio e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere; sussiste continuità fra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024; sussiste corrispondenza fra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza fra i residui attivi finali e crediti e fra i passivi finali e debiti nonché con riferimento al conto economico, la corrispondenza fra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste la quadratura fra il saldo di tesoreria in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024 e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide” dell'attivo dello stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024.

In conclusione, il Dipartimento economia e finanze, richiamate le raccomandazioni fatte all'ente e contenute nella relazione allegata agli atti, esprime parere favorevole all'adozione da parte della Giunta regionale del Rendiconto per l'esercizio 2024 dell'ARSAC, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.

Proposta di provvedimento numero 12/13^. Riguarda il Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica della Regione Calabria.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici e del Dipartimento economia e finanze, nonché del parere del revisore unico dei conti dell'Azienda.

Il revisore unico dei conti ha verificato il sostanziale rispetto dei limiti di spesa in materia di spese del personale e spese per il funzionamento e, a conclusione della sua relazione, ha attestato la corrispondenza dei dati in bilancio alle risultanze della gestione ed espresso giudizio positivo per l'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2024.

Il Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, con l'istruttoria di competenza, rileva il sostanziale rispetto delle disposizioni sulle misure di contenimento della spesa di personale e delle spese di funzionamento.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento vigilante esprime parere favorevole all'approvazione del Rendiconto di gestione dell'esercizio finanziario 2024 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale.

Il Dipartimento economia e finanze rileva che: sussiste la piena corrispondenza fra il saldo di cassa al 31 dicembre 2024; sussiste la continuità fra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024; sussiste la quadratura delle poste contabili scritte nelle cosiddette partite di giro; sussiste corrispondenza fra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio; sussiste la quadratura fra il saldo di tesoreria in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024 e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide” dell'attivo dello stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024.

Il Dipartimento economia e finanze, effettuate le verifiche richiamate, le osservazioni e le raccomandazioni fatte all'ente, il cui dettaglio è contenuto nell'istruttoria presente agli atti, esprime parere favorevole all'adozione da parte della Giunta regionale del Rendiconto per l'esercizio 2024 dell’Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica Calabria (ATERP), al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.

Proposta di legge numero 1/13^.

Il documento contabile oggi all'attenzione di questa Assemblea è stato approvato con una prima deliberazione della Giunta regionale del 22 aprile 2025 trasmessa, ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge numero 174 del 2012 alla Sezione regionale di controllo della Corte dei conti ai fini della parifica.

La stessa Corte dei conti ha parificato il Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024 per come approvato con la suddetta delibera di Giunta numero 166 del 2025, sia con riguardo al conto di bilancio sia con riguardo al conto economico e allo stato patrimoniale con delle specifiche eccezioni per le quali è stata chiesta apposita rettifica.

Tale provvedimento, non essendo stato esaminato a causa della fine della Legislatura, ai sensi dell'articolo 65 del Regolamento interno, è decaduto.

In considerazione di quanto precede, la Giunta regionale ha adottato la nuova deliberazione oggi in discussione, con la quale ha approvato nuovamente il Rendiconto generale 2024, assolvendo a tutte le prescrizioni dettate dalla Corte dei conti e inserendo all'interno dello stesso anche il Rendiconto consolidato 2024 della Regione Calabria, elaborato con le risultanze contabili dei Rendiconti di gestione 2024 della Regione Calabria e del Consiglio regionale.

Come noto a tutti voi, il Rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione compiute in un determinato esercizio; è un mezzo di cognizione che permette di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio, e consente di esprimere un giudizio sull'operato degli amministratori.

Il Rendiconto regionale consente di eseguire una valutazione finale dei risultati contabili e di indirizzare la successiva programmazione amministrativa.

Il Rendiconto che andremo a esaminare, redatto secondo i nuovi schemi, si compone di tre documenti: conto di bilancio, che dimostra i risultati finali della gestione rispetto alle autorizzazioni contenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione; conto economico, che mostra i componenti positivi e negativi della gestione di competenza economica dell'esercizio considerato rilevati dalla contabilità economico patrimoniale; stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell'esercizio.

Il patrimonio delle Regioni è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici attivi e passivi di pertinenza della Regione attraverso la cui rappresentazione contabile è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale comprensiva del risultato economico dell'esercizio.

Nella relazione generale del provvedimento troverete rappresentata la situazione finanziaria di questa Regione.

Il Collegio dei revisori dei conti, richiamato il verbale numero 18 del 23 maggio 2025, con il quale ha espresso giudizio complessivamente positivo al Rendiconto 2024, approvato con delibera di Giunta regionale 166 del 2025, ha preso atto della rideterminazione delle risultanze finanziarie ed economico-patrimoniali del Rendiconto generale dell'esercizio 2024 della Giunta regionale per effetto dell'integrale recepimento delle misure contenute nel giudizio di parificazione e dell'approvazione del Rendiconto consolidato 2024 di Giunta e Consiglio regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 13/13^, relativa all'approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria.

Detto adempimento si rende necessario ai sensi della normativa in materia di armonizzazione dei bilanci finalizzata a leggere l'azione amministrativa degli enti territoriali nel suo insieme.

Ai sensi del decreto legislativo numero 118 del 2011, la Regione Calabria ha l'obbligo di redigere il bilancio consolidato con i propri enti strumentali, aziende e società controllate e partecipate secondo le modalità e i criteri individuati nell'Allegato 4, al fine di rappresentare in maniera veritiera e corretta la situazione patrimoniale, finanziaria e reddituale di tutti i soggetti che, insieme all'amministrazione regionale, rientrano nel cosiddetto perimetro di consolidamento, costituendo così un'unica entità distinta dalla pluralità dei soggetti giuridici in esso ricompresi.

Attraverso il bilancio consolidato la Regione dà la rappresentazione, anche di natura contabile, delle proprie scelte di indirizzo, pianificazione e controllo; dispone di un nuovo strumento per programmare, gestire e controllare con maggiore efficacia il proprio gruppo comprensivo di enti e società; ottiene una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo di enti e società che fanno capo a un'amministrazione pubblica, incluso il risultato economico.

In particolare, sulla base dei dati contabili degli enti e società individuati quali componenti del gruppo Regione Calabria e come tali inclusi nel perimetro di consolidamento, la Giunta regionale ha approvato con la delibera numero 542 del 2025 oggi in discussione, il bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria.

Deve precisarsi che il Consiglio regionale con deliberazione numero 391 del 21 luglio 2025 ha approvato il proprio Rendiconto 2024 e con successiva deliberazione dell'8 agosto 2025 ha approvato il bilancio consolidato del Consiglio regionale con la propria Società partecipata “Portanova SPA”, società in House, a totale partecipazione del Consiglio regionale stesso.

Per tale ragione, all'interno del bilancio consolidato della Regione sono state inserite le risultanze contabili del bilancio consolidato del Consiglio regionale per come approvato con la citata deliberazione numero 403 del 2025.

Il bilancio consolidato rappresenta, dunque, uno strumento informativo per tutti gli stakeholder del gruppo che attraverso esso possono esercitare un controllo sulle modalità di gestione delle risorse pubbliche impiegate nonché un supporto al governo del gruppo stesso, ai fini della programmazione delle attività e della verifica degli impatti delle strategie. Il provvedimento si compone di due allegati rappresentati dal bilancio consolidato comprensivo dello stato patrimoniale e del conto economico nonché della relazione e nota integrativa al bilancio consolidato stesso.

Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale del 13 novembre 2025, numero 48, e parere numero 24 del 2025, ha approvato la relazione sul bilancio consolidato dell'esercizio 2024, esprimendo un giudizio positivo.

Ciò premesso, sottopongo all'Aula l'esame e la votazione dei singoli provvedimenti per come illustrati.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera De Francesco.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Filomena Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa riformista – Italia viva)

So che è tardi e purtroppo è un duro lavoro, ma qualcuno lo deve fare, anche perché sui bilanci di solito si parla poco, ma sono quelli che contano di più.

Intanto, annuncio il mio voto contrario al bilancio consuntivo, non tanto perché non ero presente nella passata Legislatura, ma perché da una rapida analisi, seppur superficiale del bilancio della Regione Calabria presentato oggi per l'approvazione, emergono opacità e criticità contabili, tant’è che lo stesso presidente Occhiuto ha riferito che la Corte dei conti ha fatto alcuni rilievi nonostante il giudizio di parifica.

Per fare un esempio, quando si parla di residui attivi e passivi, la Corte ha escluso dal giudizio di parificazione alcuni residui attivi per oltre 5 milioni di euro relativi a fondi statali destinati a formazione e sostegno all'occupazione, dichiarando questi residui non esigibili e suggerendone lo stralcio, mentre i residui passivi sanitari per circa 4,47 milioni di euro destinati a spese correnti per contenzioso, sono considerati inappropriati.

In merito alla questione sanità, la forte crescita della mobilità passiva dell'ultimo periodo è considerata una debolezza strutturale.

Stando così le cose, non è possibile votare favorevolmente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Greco.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente.

Devo dire che la relazione della Corte dei conti, anche con l'intervento del procuratore Palma, mette in luce i miglioramenti di questi anni; quindi, è vero che la Regione Calabria dal punto di vista dei bilanci ha messo maggiore ordine, probabilmente merito anche dell'assessore Minenna, dell'ex Presidente della Commissione bilancio, il consigliere Montuoro; però ci sono due passaggi che credo debbano essere da stimolo per fare meglio.

Intanto, per chiarezza, secondo me è anche giusto dire che c'è un avanzo di bilancio e che in parte è merito del lavoro fatto, in parte anche dell'intervento di quelle che sono state le normative dello Stato che hanno permesso di utilizzare dei fondi vincolati; una parte erano i ristori Covid, mi sembra, un'altra parte erano circa 13 milioni di euro che dovevano essere restituiti e invece poi la Regione ha potuto trattenere e hanno agevolato la possibilità di creare un avanzo.

Ciò che però mi preoccupa sono due passaggi; su uno credo che il presidente Occhiuto già abbia previsto nella riforma della sanità un intervento in tal senso e mi riferisco a quando la Corte dei conti ci dice che, purtroppo, le risorse finanziarie rimangono in pancia alla gestione del Dipartimento della struttura commissariale e non riescono a essere trasferite velocemente alle Aziende sanitarie che per finanziare gli interventi devono fare continuamente ricorso a delle anticipazioni che producono però degli interessi passivi.

Ciò denota ancora oggi, nonostante gli sforzi profusi da Azienda zero, delle difficoltà nella gestione della macchina sanitaria che non riesce a spendere e a trasferire con velocità le risorse, attivando purtroppo delle anticipazioni che producono interessi negativi.

La cosa che mi preoccupa è il passaggio in cui il Procuratore dice che la Calabria in questi ultimi 10 anni ha avuto in gestione risorse finanziarie mai ricevute; parla di circa 15 miliardi di euro, una somma veramente straordinaria, altro che “Calabria straordinaria” ma che, tuttavia, la crescita non è stata proporzionata a queste ingenti risorse.

Leggo letteralmente: “In termini macroeconomici l'aumento della spesa pubblica del 2 per cento non è stato volano di alcuna significativa crescita economica, né risultano incise le condizioni di partenza caratterizzate da importanti ritardi di sviluppo. Sono altresì in crescita gli indicatori di povertà; ciò nonostante, un flusso di risorse pubbliche eccezionale e non ripetibile nei lustri a venire, che vede nell'ultimo decennio assegnate alla Regione disponibilità complessive di 15 miliardi 651 milioni”.

Tradotto in parole povere, nonostante i 15 miliardi di euro a disposizione negli ultimi 10 anni dei governi regionali, questi 15 miliardi di euro non sono stati un volano per imprimere uno sviluppo proporzionato alle risorse che sono state trasferite alla Regione; quindi, è vero che è importante spendere sempre – la Corte dei conti dice che effettivamente la programmazione precedente si è chiusa senza restituire nulla, e di questo faccio i complimenti a questa Giunta regionale che è riuscita a spendere tutto – però l'importante non è solo spendere, ma spendere bene affinché quella spesa possa produrre una crescita che oggi la Corte dei conti dice purtroppo non esserci stata.

Approfitto per annunciare il mio voto contrario.

PRESIDENTE

Grazie consigliere Alecci.

Passiamo alla votazione separata dei singoli provvedimenti.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 5/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”

PRESIDENTE

Proposta di provvedimento amministrativo numero 5/13^ di iniziativa della Giunta regionale recante “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per l'erogazione in agricoltura (Arcea).

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 6/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde

PRESIDENTE

Proseguiamo con la proposta di provvedimento amministrativo numero 6/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Calabria verde”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL)”

PRESIDENTE

Proposta di provvedimento amministrativo numero 7/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 9/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR)”

PRESIDENTE

Punto 4, la proposta di provvedimento amministrativo numero 9/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024 dell'Ente per i Parchi marini regionali”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 10/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre”

PRESIDENTE

Punto 5, la proposta di provvedimento amministrativo numero 10/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'ente Parco naturale regionale delle Serre”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 11/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”

PRESIDENTE

Punto sei, la proposta di provvedimento amministrativo numero 11/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Azienda regionale per lo sviluppo dell'agricoltura calabrese”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 12/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA)”

PRESIDENTE

Punto 7, la proposta di provvedimento amministrativo numero 12/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica Calabria”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 1/13^ di iniziativa della Giunta regionale recante: " Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all'esercizio finanziario 2024"

PRESIDENTE

Punto 8, la proposta di legge numero 1/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto generale e Rendiconto consolidato relativi all'esercizio finanziario 2024”.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, autorizzando altresì il Dipartimento economia e finanze della Giunta regionale ad apportare le necessarie modifiche agli allegati alla proposta di legge.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.

Ho chiesto di intervenire solo per ringraziare quanti hanno lavorato alla redazione del bilancio consolidato e, quindi, l'assessore Minenna, ma soprattutto per ringraziare quanti hanno lavorato all'interno del Dipartimento per ottenere questo risultato di avanzo di amministrazione, in particolare il direttore generale del Dipartimento, dottor De Cello, la dottoressa Bonaiuto, gli altri collaboratori del Dipartimento bilancio, i revisori che hanno sempre svolto una puntuale azione di controllo molto utile per il Dipartimento e per l'organo politico.

Certi risultati si ottengono grazie a un lavoro corale, segno che a volte anche la Pubblica Amministrazione calabrese dimostra di essere capace di stupire perché questo risultato di avanzo anche a livello nazionale è stato percepito come un risultato al quale molti non credevano, e questa volta è ascrivibile sia al governo regionale sia alla ragioneria generale della Regione, che è rappresentata dal direttore De cello, dalla dottoressa Bonaiuto e da tutti i suoi collaboratori.

Credo che sia doveroso riconoscere a loro questi meriti.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Continuiamo con le votazioni.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 13/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria – articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”

PRESIDENTE

Punto 9, la proposta di provvedimento amministrativo numero 13/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria. Articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.

Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine di lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Filomena Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)

Grazie, Presidente.

A nome di tutta la minoranza, visto che non c'è un'urgenza e vista la particolare importanza dei punti che dovremmo andare a discutere, seppur in prima lettura, di modifica dello Statuto e della proposta di legge per il Referendum, chiediamo che la trattazione sia rinviata, anche alla luce del fatto che a breve ci sarà un’altra seduta di Consiglio regionale per l'assestamento di bilancio.

Data l'ora, e visto che tutti quanti saremmo per intervenire, almeno noi della minoranza, si farebbe veramente molto tardi; quindi, chiediamo se sia possibile votare il rinvio dei punti alla prossima seduta di Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Greco.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta, per esprimersi sulla richiesta di rinvio. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Siamo sfavorevoli.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la richiesta di rinvio della collega Greco. È respinta.

Proposta di legge statutaria numero 1/13^ di iniziativa dei consiglieri D. Giannetta, P. Caputo, V. Pitaro, G. Mattiani, A. Brutto, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)”

PRESIDENTE

Continuiamo con il punto 10, la proposta di legge statutaria numero 1/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Giannetta, Caputo, Pitaro, Mattiani, Brutto, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, numero 25 (Statuto della Regione Calabria)”.

Ricordo all'Aula che, ai sensi dell'articolo 58, comma 1, dello Statuto della Regione Calabria “Lo Statuto è approvato e modificato dal Consiglio regionale con legge assunta a maggioranza assoluta dei suoi componenti con due deliberazioni successive, adottate ad intervallo non minore di due mesi”. Pertanto, nella seduta odierna, con la proposta viene sottoposto all'esame del Consiglio per l'approvazione in prima lettura della modifica statutaria.

Cedo la parola al consigliere Giannetta per illustrare il provvedimento. Grazie.

Prego, collega Giannetta.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia), relatore

Grazie, signor Presidente. Grazie, colleghi consiglieri, signor Presidente della Giunta, signori assessori. Oggi sottoponiamo alla vostra attenzione una proposta di legge statutaria che interviene su due aspetti fondamentali dell'assetto ordinamentale della nostra Regione: la composizione della Giunta regionale e l'introduzione della figura dei sottosegretari alla Presidenza.

Si tratta di una revisione puntuale e necessaria nel nostro Statuto, resa opportuna dall'evoluzione del quadro normativo nazionale e dalla volontà di rafforzare l'efficienza dell'azione di governo regionale.

Il primo intervento riguarda la composizione della Giunta. Come è noto, la legislazione statale, a partire dal decreto-legge numero 138 del 2011, come recentemente modificato dalla legge numero 122 del 2025, consente alle Regioni con popolazione fino a 2 milioni di abitanti di aumentare fino a due unità il numero degli assessori, ancorando il tetto massimo del criterio del quinto dei componenti del Consiglio regionale. È una possibilità riconosciuta alle Regioni nell'ambito della loro autonomia organizzativa e che abbiamo il dovere di valutare, anche, per assicurare una migliore copertura delle deleghe e una maggiore funzionalità dell'organo esecutivo.

La modifica che proponiamo introduce nel nostro Statuto un rinvio mobile alla normativa statale, una scelta tecnica che evita in futuro ulteriori revisioni dello Statuto ogni qualvolta il legislatore nazionale intervenga sul punto.

Ribadisco in modo chiaro che tale adeguamento avviene nel pieno rispetto dei limiti di bilancio e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale, come previsto dalla stessa legislazione nazionale.

Il secondo intervento introduce la facoltà per il Presidente, e sottolineo la facoltà per il Presidente della Giunta regionale, di nominare fino a due sottosegretari. Si tratta di una figura sperimentata con efficacia in altre Regioni, penso alle Marche, alla Lombardia, al Piemonte, all'Abruzzo, alla Toscana, all'Emilia Romagna, al Molise, che hanno dimostrato di poter migliorare il coordinamento dell'azione amministrativa, semplificare i processi decisionali e rafforzare il raccordo tra Presidenza e Giunta.

La nostra proposta non impone nulla, riconosce semplicemente una facoltà nella piena autonomia organizzativa del Presidente, mentre la disciplina puntuale sarà demandata a una successiva legge regionale.

Colleghi, questa proposta non è un intervento politico di parte, né un allargamento immotivato delle strutture, è un atto ordinamentale necessario per adeguare lo Statuto alla legislazione vigente e per dotare la Regione di strumenti organizzativi più moderni, più flessibili e più capaci di sostenere le sfide amministrative che ci attendono. È un passaggio che rafforza la nostra architettura istituzionale senza aggravare i conti pubblici nel solco dei principi costituzionali di autonomia, buon andamento ed efficienza della pubblica amministrazione.

Per queste ragioni auspico che il Consiglio voglia valutare con attenzione e senso di responsabilità questa proposta di revisione statutaria, riconoscendone l'impianto tecnico, l'equilibrio e la coerenza con il quadro normativo nazionale.

Passiamo alla lettura dei soli tre articoli che compongono la legge:

<<Articolo 1 (Modifiche dell'articolo 35 della legge regionale numero 25/2004): Nel comma 3, dell'articolo 35 della legge regionale 19 ottobre 2004, numero 25 (Statuto della Regione Calabria), le parole: “non superiore a 7” sono sostituite dalle seguenti: “nel numero massimo consentito dalla legge statale”;

Articolo 2 (Inserimento dell'articolo 34-bis alla legge regionale numero 25/2004): Dopo l'articolo 34 della legge regionale 19 ottobre 2004 numero 25, è inserito il seguente: “Articolo 34-bis : 1. Il Presidente può nominare fino a due sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale, per farsi coadiuvare nello svolgimento dei compiti inerenti al mandato. I sottosegretari partecipano alla seduta della Giunta, senza diritto di voto. 2. Ai Sottosegretari si applicano le norme dell'ineleggibilità e sulle incompatibilità previste per i consiglieri regionali. La legge regionale disciplina l'attuazione del presente articolo”;

Articolo 3 (Clausola di invarianza finanziaria): Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale>>.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta.

Iniziamo con gli interventi, mi raccomando di contenere gli interventi nei dieci minuti. Ha chiesto di intervenire la consigliera Scutellà. Ne ha facoltà.

SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)

Grazie, Presidente.

Sicuramente non sarà la tarda ora a zittire l'opposizione.

Trovo davvero sgradevole dover inaugurare questa 13^ legislatura portando in Aula un provvedimento del genere. Ed è inutile che cercate di far passare questo poltronificio, perché è quello di cui stiamo parlando, come un qualcosa di normale, come un adeguamento alla legge nazionale.

C'è un qualcosa che si chiama etica. Quando parlate tanto della Calabria, di questa Calabria straordinaria, di quello che volete fare per la Calabria, dovete sapere che ai calabresi non interessa niente che gli assessori possano passare da 7 a 9, non gli interessa assolutamente nulla, ai calabresi non interessa nulla del fatto che possono essere resuscitati e riesumati i sottosegretari che non c'erano più.

Vi siete scomodati anche a fare questo, perché sappiamo benissimo che ci sono tanti appetiti da soddisfare. Sappiamo benissimo che il centrodestra non naviga in acque di conciliazione e di lavoro comune, ma c'è qualcuno che è insoddisfatto, qualcuno che chiede risposte e quindi viene utilizzata la Regione Calabria per soddisfare qualche ego personale e l'equilibrio della maggioranza.

Ora, anche sulla questione dell'invarianza finanziaria che cercate di rifilarci in ogni momento, sappiamo benissimo tutti che l’aggiunta di due assessori e di sottosegretari porta con sé delle spese, inevitabilmente, staff, strutture. Non prendete in giro i calabresi perché è, veramente, vergognoso, e lo ripeto, vergognoso e stucchevole dover iniziare una seduta di Consiglio regionale in queste condizioni, con tutti i problemi che ha, oggi, la Calabria, e parlare di sottosegretari e di assessori che da 7 passano a 9.

Quindi, cercate di occuparvi delle vere emergenze della Calabria che, ripeto, dei posti non gliene frega a nessuno, se non a voi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Scutellà.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Chiaramente, è legittimo quanto viene portato in Aula, ci si adegua a quella che è una legge di Stato e quindi c'è la possibilità in effetti di aumentare il numero degli assessori. Diciamo che il dubbio viene sulla fretta; il collega Giannetta citava le altre Regioni che hanno i sottosegretari, quelle che si stanno adeguando aumentando il numero degli assessori, però lo stanno facendo in linea con quello che è previsto all'interno dei Consigli regionali, passando per le Commissioni.

Quindi, credo che, visto che la Calabria ha passato tanti anni con 7 assessori, se dovesse rimanere ancora così per un altro mese, non succeda nulla di straordinario e si debba procedere, invece, nel rispetto proprio del funzionamento del Consiglio regionale, che è l'Assise più importante; quindi - lo dico al presidente Cirillo - credo che sia necessario che argomenti come questo passino dalle Commissioni, perché un conto è l'aumento degli assessori, è previsto per legge dello Stato e quindi è un adeguamento, un altro conto però è prevedere l'inserimento di due sottosegretari, che comporterà dei costi che dovremo sobbarcarci. Perché? In quest’Aula ci sono tanti Sindaci, Sindaci ancora in carica ed ex amministratori, che sanno che invarianza finanziaria non significa che non ci sono delle spese e che delle somme dovranno essere trovate da un'altra parte, quindi sottratte in altri capitoli per essere messe a copertura di questo intervento.

Quindi, dire che è ad invarianza finanziaria e che non si spendono risorse, sappiamo tutti che è una bugia e che verranno sottratte risorse chissà da dove.

Mentre per gli assessori sappiamo qual è l'indennità, 190-200 mila euro all'anno, più le strutture, sui sottosegretari non sappiamo nulla perché si rimanda a una legge regionale. Allora credo che questo argomento vada affrontato all'interno della Commissione.

Ho rilevato, poi, che il presidente Occhiuto è particolarmente appassionato e affezionato ai sottosegretari perché furono introdotti, se non sbaglio, nel 2004 quando lui era consigliere regionale, era la Giunta Chiaravalloti, poi il presidente Scopelliti li tolse. Lei, presidente Occhiuto, ha l'opportunità, li vuole reinserire, è appassionato ai sottosegretari. Va bene, avrà i suoi buoni motivi, le sue buone ragioni. Ho una proposta. Poi dice che l'opposizione non fa mai proposte. Ecco la mia proposta, Presidente, vediamo se ti piace: lo Statuto prevede la figura del consigliere delegato che, come i sottosegretari, partecipa alla Giunta ma non ha diritto al voto, come il sottosegretario, può essere delegato su tutte le materie che a suo piacimento vuole delegare e - senta bene - non prevede nessuna indennità aggiuntiva. Quindi, quelle risorse, che dovremmo dare ai sottosegretari o agli assessori in più, le potremmo spendere per altro.

Il consigliere delegato può assolutamente operare in piena libertà negli uffici con deleghe che lei vorrà assegnare senza pesare sulle casse del Consiglio regionale. La proposta c'è, invece che aumentare il numero di poltrone o il numero di incarichi ad altri due assessori, altri due sottosegretari, nomini dei consiglieri delegati e saremo tutti più contenti. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Signor Presidente, lei, sia alla seduta inaugurale dell'11 di novembre sia oggi, nei suoi due interventi ci ha richiamato alla necessità che quest’Aula fosse fucina di idee e, anche, ambiziosa. Ora, mi domando come possa essere quest'Aula fucina di idee, come possa essere questo Consiglio regionale ambizioso se la discussione viene mortificata dall'assenza delle procedure per arrivare a discutere dei punti in Consiglio e, quindi, trovarci a discutere di queste modifiche statutarie senza che questi punti siano passati prima in Commissione e, pertanto, senza che i consiglieri abbiano effettuato un'istruttoria adeguata a potersi determinare rispetto al punto. C'è un'evidente assenza di trasparenza.

Si dirà: “C'è un'emergenza, c'è un'urgenza”. Di che tipo di urgenza parliamo? È evidente, non ci sfugge, che c'è una urgenza politica che posso capire, ma che allo stesso tempo non può mortificare il dibattito in quest'Aula, soprattutto se si vuole un'Aula fucina di idee e un Consiglio regionale ambizioso.

Tra l'altro, è vero, come ha detto il relatore Giannetta, che l'aumento degli assessori è consentito dalla legge. È consentito, quindi è una facoltà. Sta, dunque, alla scelta discrezionale del Consiglio regionale, quindi della Giunta regionale, poterlo fare o poterlo non fare. Non c'è un obbligo nel dover aumentare a 9 gli assessori. Tra l'altro, è un aumento che è inversamente proporzionale rispetto alla riduzione dei consiglieri regionali che c'è stata la scorsa Legislatura e alla contestuale reintroduzione di questa figura mitologica che sono i sottosegretari, che non so in quante Regioni, a proposito di consiglieri superstiti, siano rimasti in vigore. Credo che siano qualcuno in meno rispetto a quelli che diceva il collega Giannetta, ma vorremmo anche capire che cosa fanno.

Diceva il nostro capogruppo che è una fictio dire che è a saldo invariato e che, quindi, non ci sono oneri aggiuntivi perché sappiamo che, evidentemente, quelle risorse da qualche parte, in qualche capitolo di bilancio, vengono prese. Se così non è, diteci, chiaramente, che queste figure non comportano oneri aggiuntivi, nel senso che sono figure gratuite che non comportano nessun impegno di spesa e che, magari, non ci sono neanche delle strutture a supporto di queste nuove figure che si vogliono introdurre.

Presidente, noi siamo convinti che la ragione non stia sempre necessariamente dalla parte del più forte. E allora la invitiamo a rivedere questa posizione, a rivedere questa proposta, perché, se noi vogliamo un'Aula che sia fucina di idee e un Consiglio regionale ambizioso, mi pare evidente che questa proposta non vada esattamente in questa direzione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Falcomatà.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista-Italia Viva)

Grazie, Presidente.

Questa modifica richiesta, che sicuramente non è dovuta, non è obbligatoria, ma è voluta, ci dà una preoccupazione profonda perché la proposta di una modifica statutaria, che è la Carta costituzionale della nostra Regione, fatta in modo così avventato, così frettoloso, senza aspettare la composizione della Commissione e quindi senza passare della Commissione competente, senza una discussione, senza un perché, dà sicuramente da pensare.

Ovvio che, sicuramente, non è dovuta a un motivo tecnico, perché il presidente Occhiuto ha governato per quattro anni con 7 assessori, senza sottosegretari, e, come lui stesso ha detto, come hanno detto tutti quelli della maggioranza, ha governato benissimo, ha fatto delle grandissime cose.

Fare come primo atto e non volerlo neanche rinviare alla prossima seduta di Consiglio, che da quello che abbiamo potuto capire deve avvenire entro il 30 novembre per l'assestamento di bilancio, vuol dire che c'è un qualcosa in più.

Ovviamente noi non possiamo entrare - e non voglio entrare, non è una cosa che mi riguarda - in quelle che possono essere le varie problematiche che si hanno in maggioranza, ma questo non si può riverberare in una discussione, chiedendo che ci sia una pacificazione e dicendo che c'è stato un inizio pessimo, per proseguire su questa linea, presidente Occhiuto. Questa è la realtà.

Quella che si sta presentando come una riforma per governare meglio, sembra piuttosto una ristrutturazione per ricomporre delle tensioni politiche interne alla maggioranza. Il rinvio ad un numero massimo di assessori non più definito nello Statuto, ma legato a una legge statale, ne è la prova lampante. Non si indica un numero, ma si fa riferimento genericamente ad una legge che tra l'altro dalle mie reminiscenze storiche di avvocato non so neanche se è costituzionale, visto che è un rinvio generico ad una legge dello Stato senza la sua individuazione.

Oltre a questo, oltre alla nomina di due assessori in più, c'è la nomina di due sottosegretari che partecipano alle sedute della Giunta senza diritto di voto; non sono però questi dei tecnici neutri, ma sono delle figure politiche ibride, sono delle figure politiche opache, non pienamente tipizzate dello Statuto, che possono influenzare le decisioni; quindi, sono delle figure che contano senza però votare.

Questo è un escamotage istituzionale che introduce nuove voci senza prevedere una responsabilità proporzionata né una trasparenza adeguata. Questa è una cosa inquietante. È inquietante che non si sappia cosa faranno, quali poteri avranno, quali limiti operativi e quali obblighi di rendicontazione. Diciamocela tutta: si parla di invarianza finanziaria, ma come fanno due assessori e due sottosegretari a lavorare se non hanno una struttura? Come fanno due assessori, due sottosegretari a lavorare senza un compenso quando sono nominati esterni? O prenderanno soltanto lo stipendio da consigliere se sono dei consiglieri, quindi interni, e pertanto non si possono neanche dimettere perché altrimenti dovrebbe entrare il consigliere supplente?

Si crea, insomma, una zona grigia fatta di figure politiche non elette, non sottoposte alla dialettica dell'Aula, ma presenti nei luoghi lì dove si formano le decisioni che obbligano poi tutti i cittadini calabresi. Questa non è efficienza, Presidente, questa è una verticalizzazione del potere. Tutto ciò ci viene proposto con la motivazione che non ci saranno questi maggiori oneri finanziari, ma come abbiamo già detto questo è impossibile, sicuramente da qualche altra parte i soldi verranno trovati.

Penso che si debba, veramente, avere un po' di riguardo per questo Consiglio, presidente Occhiuto. Lo so che è tardi e ho visto anzi che qualcuno della maggioranza interverrà. E so che avete già deciso di fare questo passo di questa modifica in prima lettura, però capite bene che ci mettete nella condizione di pensare, veramente, che tutto quello che dite siano soltanto parole e non ci sia nessuna volontà di coinvolgere la minoranza, ma di trattarla come opposizione a tutti i costi. Noi avremmo voluto collaborare, anche, in questa proposta, ma evidentemente non è questo quello che vuole la maggioranza.

Che cosa dire? Noi, come Casa riformisti-Italia viva, normalmente non siamo contrari alle riforme, soprattutto quando vanno a migliorare la governabilità e l'efficienza, però siamo contrari alle riforme fatte per le ragioni sbagliate, senza trasparenza e senza il rispetto dei vari passaggi istituzionali che in questo caso sono completamente mancati.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco.

Chiede di intervenire il consigliere Polimeni. Ne ha facoltà.

POLIMENI Marco (Forza Italia)

Colleghi, senza dilungarmi molto perché l'ora è tarda, però qualche precisazione di natura politica ho piacere a farla. Dunque, Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Liguria, Molise, Veneto, sono solo alcune delle Regioni che hanno previsto questi aumenti degli assessori e la figura del sottosegretario. Però mi duole smentire il collega Alecci che dice che nelle altre Regioni era già previsto. Ho fatto una ricerca prima di affermarlo, cosa che mi meraviglia non abbia fatto lei, collega, e in Emilia-Romagna i due sottosegretari sono stati inseriti tramite modifiche statutarie. Occorre ricordare che l’Emilia-Romagna è Regione guidata da 5 Stelle e PD. In Toscana la stessa cosa.

Quindi, quando lei dice che non sono stati modificati gli Statuti per inserire i sottosegretari mi duole contraddirla e aggiungo che i due sottosegretari nominati, nel caso anche persone sicuramente capaci, sono del Partito Democratico. Quindi, è una prassi che, se voi contestate politicamente nel metodo politico, credo che per primi dovreste guardare al vostro interno.

Purtroppo, si continua a ravvedere, da questo punto di vista, l'opposizione che nei suoi interventi continua ad avere tanto, tanto vuoto. Consentitemi, ci sta. Lo capisco, è giusto che voi facciate la vostra parte, però anche su questo punto mi aspettavo una battaglia molto più contenutistica e questo non è avvenuto. Alcuni interventi addirittura sono ispirati a un populismo molto becero e che non ha fatto altro, in questi anni, che allontanare i cittadini dalle istituzioni anziché avvicinarli.

Secondo voi questo dibattito doveva essere sviscerato maggiormente e ci sta anche che voi avreste voluto che questo dibattito avvenisse di più nelle Commissioni; però l'Aula consiliare è quella di maggiore rappresentatività per un dibattito e quindi non poteva esserci altro luogo con maggiore dignità per discutere di questi provvedimenti.

Ultima riflessione. Siamo nel campo delle ipotesi: quando voi aggiungete che questo non è a invarianza di spesa, è ovvio che ad oggi è assolutamente a invarianza di spesa, il capitolo di bilancio rimane lo stesso. Non mi pare ci siano elementi che possono provare quello che voi affermate. Faccio un’osservazione: se un'azienda destina 100 mila euro per le risorse del personale e con le stesse 100 mila euro che destina aggiunge maggiore personale a lavorare per quell'azienda, penso che avere più persone che lavorano per quella stessa Calabria, con la stessa capacità di spesa, sia un fatto non da denigrare, così come avete fatto voi. Il voto è sicuramente favorevole.

PRESIDENTE

Grazie, collega Polimeni.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Madeo. Ne ha facoltà.

MADEO Rosellina (Partito Democratico)

Grazie, presidente Cirillo. Lei non è affatto inesperto, anzi nella conduzione dell'Aula vedo che compie delle operazioni proprio strategiche. All'inizio è stato molto modesto, dicendo “sono il più giovane”, però vedo in che ordine ci concede la parola. È un complimento che le sto facendo. Poi dopo a margine le dico perché. Perché avrebbe potuto far parlare il collega Greco prima, visto che c'erano stati quattro interventi già della minoranza, assicurando così così l'alternanza e quindi due da quella parte…

PRESIDENTE

Si è scritto dopo il collega, non decido io le prenotazioni. Le possono inserire i colleghi sia di maggioranza che di minoranza.

MADEO Rosellina (Partito Democratico)

Presidente, le sto facendo un complimento. Le ho detto che, secondo me, sta conducendo bene, in una maniera un po' di parte comunque. Prima ascoltavo il collega Giannetta dire che la modifica dell'articolo dello Statuto sulla variazione in aumento dei membri della Giunta era necessario e serviva per rafforzare l'azione amministrativa ed è possibile che sia così, nel senso che chiaramente è una prerogativa della Giunta, è una prerogativa del Presidente rispetto alla quale, francamente, non mi sento di dire niente; se il Presidente ritiene che ci sia bisogno di allargare il numero degli assessori e l'introduzione dei sottosegretari risponderà ad un'esigenza interna - potrebbe anche rispondere a un rapporto di forza politico all'interno della maggioranza - rispetto alla quale, se è consentito dalla legge, la minoranza può non essere d'accordo, però non può ritenere la cosa per forza sbagliata. È una sua prerogativa, lo faccia.

Mi chiedo perché per direttissima? Perché ci troviamo ad approvare immediatamente questa iniziativa di legge così velocemente, senza passare dall’esame della Commissione? Forse ho sbagliato, noi avremmo dovuto chiederle di trattare congiuntamente questo punto con quello successivo perché, effettivamente, si è fatta un'operazione chirurgica straordinaria, ovvero da una parte noi modifichiamo lo Statuto, quindi aumentiamo e diamo la facoltà di aumentare fino al numero massimo consentito dalla legge il numero degli assessori e l'introduzione dei sottosegretari, dall'altra che cosa facciamo? - Lo farà la maggioranza con i voti, con i voti a favore, e la minoranza si limiterà a votare contro e a dirsi contraria. – Dall’altra parte le diamo la possibilità, attraverso lo strumento del referendum di dire la propria attraverso l'esercizio democratico del voto. Questa è l'operazione che contestiamo completamente: il combinato disposto della modifica statutaria, da un lato, ed evitare che i cittadini possano, attraverso il referendum, dire la loro. Il collega che mi ha preceduto ha, però, effettivamente sottolineato come i cittadini si recano sempre meno alle urne e, quindi, forse la proposta tende ad evitare anche il problema di poter fare il referendum; visto in questa chiave è una cosa fatta per il bene dei calabresi. Quindi, diciamo: “Siccome non ci volete andare a votare e le ultime elezioni regionali ce l'hanno dimostrato, perché si è recato alle urne solo il 46 per cento, figuriamoci se andate a votare per il referendum”. Visto in questa chiave, magari è veramente tutto per il bene della Calabria; però noi siamo fortemente contrari sia a questa proposta di legge che a quella successiva. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega. Ha chiesto di intervenire il consigliere Orlandino Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Lega Salvini)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, l'ultimo intervento della consigliera Madeo ha aperto una breccia all'interno della minoranza dura e pura, nel senso che ha ammesso alcune cose fondamentali e si è trovata a fare un ragionamento diametralmente opposto a quello della collega Scutellà, di cui non ho ben capito quali siano le rimostranze. La consigliera Madeo ha detto una cosa bellissima: “Il Presidente della Regione ha vinto le elezioni; oggi ha approvato le linee programmatiche; c'è una legge che consente di fare la squadra che ritiene la migliore possibile per attuare quelle linee programmatiche e la fa.”. Questo è il primo dato, inequivocabile: una legge dice che la Giunta può passare da 7 a 9 assessori. E il Presidente della Giunta regionale, il presidente Occhiuto, in 7 giorni ha fatto la Giunta, a testimonianza del fatto che nessuna divisione nel centrodestra c'era, e nello stesso giorno ha ribadito un concetto importante: ampliare la Giunta, attesa una legge nazionale che lo consente.

Allora io oggi non capisco quali sono le rimostranze. È una questione economica? Qualcuno dovrebbe dirlo: è a invarianza di spesa.

La consigliera Scutellà addirittura era dispiaciuta per aver iniziato una seduta di Consiglio regionale parlando di aumento di poltrone. Ribadisco un concetto che a molti sarà sfuggito: l'ultimo decreto Draghi aumentò - lo dico al sindaco, mio collega, Falcomatà, così come al collega Ranuccio - le indennità dei sindaci, 2002, 2023, 2024 ma nessuno si è meravigliato o addirittura ha fatto le barricate quando furono aumentate. Se è un dato economico, caro consigliere Falcomatà! E poi le dico: qual è la meraviglia di avere una giunta a 9? Sapete che il Comune di Cosenza, ad esempio, ha una giunta a 9? E la Regione Calabria, che ha un bilancio molte volte superiore, deve avere una Giunta a 7?! E per quale ragione dobbiamo vivere sempre nella logica del complesso di inferiorità quando le altre Regioni fanno le stesse scelte?

Il ragionamento che ha fatto Rosellina Madeo lo condivido totalmente: il Presidente della Giunta regionale si fa la squadra che ritiene; ha necessità di avere i due sottosegretari che la legge gli consente di avere e in ragione di questo sarà valutato.

Questo è l'elemento sul quale bisogna ragionare, non su altro.

Il populismo becero, quello delle spese, delle poltrone, è una cosa che non paga.

Ci vuole serietà.

Mi fa piacere che la consigliera Madeo sia stata diametralmente opposta sia al consigliere Alecci sia alla consigliera Scutellà.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruno. Ne ha facoltà.

BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)

Mi viene sempre più difficile questo atteggiamento di ridurre il pensiero o di giudicare il pensiero dell'opposizione, di non consentire o, in qualche modo, di stupirsi che noi la pensiamo diversamente.

Noi non mettiamo in discussione che il presidente Occhiuto voglia portare la Giunta a 9 perché c’è una legge dello Stato e la applica. Noi contestiamo che il presidente Occhiuto - è il nostro pensiero - in questo momento in cui la Calabria ha bisogno di altro, sposti dei fondi da alcuni capitoli per coprire le spese per gli assessori, perché di questo si tratta. Questo dovete dire: l'invarianza di spesa non esiste! Se gli assessori dovranno avere uno stipendio, se gli assessori dovranno avere una struttura, ci vogliono i soldi, non li aggiungete, ma li spostate da alcuni capitoli a quel capitolo. Quindi, soldi che potevano andare a servizi importanti per i calabresi non ci vanno, ma vanno a coprire un'esigenza della maggioranza che evidentemente non trova la quadra o ha delle cambiali che devono consentire di far quadrare l'impostazione data; i sottosegretari non c'erano più dal 2010. È una figura che è stata è stata cancellata, se non sbaglio, dal presidente Scopelliti per fare in qualche modo pulizia di una sovrastruttura mitologica. Oggi la ripristiniamo. Collega Orlandino Greco, vuoi convincermi che questa sia una cosa nell'interesse della Calabria? È una roba che non si può sentire. E, allora, consentiteci di dire la nostra: noi non avremmo fatto questo. La cosa più grave è che a questo provvedimento collegate la modifica dello Statuto che presuppone, se dovesse passare - così come passerà col vostro voto – di consentire lo stravolgimento della Carta costituzionale regionale a pezzetti, nel tempo, senza che la Calabria e i cittadini calabresi possano far ricorso allo strumento che la Costituzione prevede.

Rispetto a questo, se ci volete far passare per populisti, guardate che la cosa non passa. Dovete giustificare perché votate un'operazione di questo genere perché, in questo momento, alla Calabria e a calabresi non gliene può fregar di meno di avere 9 assessori e due sottosegretari.

La Calabria ha bisogno di servizi, di sanità efficiente, di fiumi puliti e dei servizi necessari per poter avere la sicurezza. Di questo ha bisogno la Calabria. Quindi spostiamo questi soldi dove servono ed evitiamo questa spesa inutile, prendendo per buona la proposta del collega Alecci.

 

Presidenza del Vicepresidente Giacomo Pietro Crinò

 

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bruno. Ha chiesto la parola il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Noi moderati)

Grazie, Presidente, colleghi. Registro un comportamento un po' schizofrenico da parte della minoranza: all'inizio di questa seduta avete perso 20-25 minuti di tempo per dare un significato all'importanza di discutere su un tema così importante come la modifica dello Statuto; dopodiché, siete intervenuti dicendo che potevamo rinviare alla prossima settimana la discussione su questo punto all'ordine del giorno; dopo ancora, avete esaurito il vostro dibattito, il cui preludio doveva essere un po' diverso, dato il vostro accanimento nel dire che bisognava discutere subito della modifica, in soli 30 minuti. Lei ne ha parlato, penso in 5, dottoressa.

Il Presidente è momentaneamente assente.

Questa era solo l'introduzione perché, in realtà, voglio approfittare di questo intervento per fare gli auguri al Presidente del nostro consesso. Forse li ho fatti ufficiosamente, ma non li ho fatti in seduta. Il Presidente è un giovanissimo Presidente, quindi è per tutti i giovani calabresi un esempio di dedizione alla politica, di impegno nel sociale e nel lavoro, perché è il custode delle regole di questo Consiglio, è l'arbitro di questo consesso e ha il ruolo di primus inter pares in un Consiglio che è espressione di una classe politica che soffre una chiara delegittimazione. Lo si evince non solo dal dato dell'astensionismo - è sotto gli occhi di tutti: negli anni milioni di elettori si sono astenuti dal voto - ma lo si percepisce anche dalla presenza nei simboli durante le elezioni dei nomi dei leader degli stessi partiti. Lo si evince allorquando i sistemi elettorali prevedono il voto disgiunto oppure prevedono, come nel nostro caso, un voto al Presidente. Quindi, anche lo stesso legislatore è in linea con questa delegittimazione politica.

E allora: auguri, Presidente. Ancora più gravoso sarà il suo compito dato che la minoranza, opposizione, come vuole essere chiamata, non riuscirà ad avere un approccio alle tematiche e alla discussione politica che non sia meramente populistico o demagogico e che nasconde il malessere di anni e anni di campagna elettorale che hanno portato il centrosinistra a subire l'ennesima sconfitta.

Tutte le argomentazioni della maggioranza sono valide: un iter corretto, un iter trasparente. Anche volendo paragonare la Calabria ad altre regioni governate dal centrosinistra, l'aumento degli assessori diventa una cosa normale in base alle esigenze dei territori. In Sardegna, dove governa il centrosinistra, dove governano i 5 Stelle, gli assessori - diciamolo ai calabresi - sono 12; in Campania mi pare che siano 11 e governa sempre il centrosinistra. Gridare allo scandalo per aver adattato la nostra Giunta alla normativa nazionale, mi pare come gridare alla luna, ma soprattutto significa non capire che con questo comportamento ancora di più si va a delegittimare il nostro ruolo, la politica e quello che facciamo. Non si capisce che - è vero - ai calabresi non interessa nulla dell'aumento degli assessori oppure nulla dovrebbe interessare; è anche vero che, quando domani le testate giornalistiche usciranno con i grandi titoloni in cui si dirà “la maggioranza aumenta gli assessori, produrrà nuove spese, i sottosegretari che forse non servivano” chi ne va di mezzo non è la maggioranza, non è il presidente Occhiuto, che già aveva annunciato questo allargamento, ma chi va sotto i ferri è l’intera classe politica calabrese. Quello che non si è capito è che, quando il calabrese, il cittadino, va al Pronto soccorso e vede un disservizio o l'impossibilità di curarsi in breve tempo, non pensa che chi ha fallito sia Roberto Occhiuto o Vito Pitaro, pensa che a fallire sia stata la classe politica. E questa delegittimazione continua fa sì che la classe politica calabrese sprofondi sempre verso il basso.

Il Presidente - mi dispiace dirlo, non ve la prendete ma è la verità – vi ha fatto una reprimenda, è salito in cattedra e ha fatto una reprimenda, ma dagli interventi che ne sono seguiti si evince che non l'abbiate neanche capita. La reprimenda del Presidente non era una provocazione, ma era segno di un malessere rispetto all'aspettativa di una opposizione, di una minoranza che sulla carta è sicuramente qualitativamente migliore rispetto alle precedenti e che, però, in questa seduta, in questa occasione, non si è dimostrata tale; non si è dimostrata all'altezza delle aspettative. Avremmo voluto sentirci dire: “Caro Presidente, non 9 assessori, fatene 15 assessori, non due sottosegretari, fatene 10, purché si diano delle risposte ai calabresi”.

Il banco di prova a cui voi ci avreste dovuto sottoporre era questo, sfidando il Presidente di questa maggioranza e dicendo: “Vedremo se l'aumento degli assessori significherà, tradotto in azione, una prestazione di questa politica migliore per i calabresi”.

Ma non ci siete arrivati, non avete capito, non avete percepito qual è il ruolo oggi di questo consesso, rispetto a una Calabria che ci guarda con attenzione e rispetto a delle tematiche importantissime che noi, da oggi, saremo chiamati a discutere e a trattare.

L'auspicio è il cambiamento di questo modo di fare che, purtroppo, segna oggi una pagina negativa per l'intera Calabria e per questo Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Pitaro. Ha chiesto di intervenire il consigliere De Cicco. Ne ha facoltà.

DE CICCO Francesco (Democratici progressisti)

Buonasera a tutti. Auguri al Presidente e buon lavoro alla Giunta, a tutti voi consiglieri e cittadini presenti.

Non volevo intervenire, sono sincero, però mi avete costretto.

Sono un assessore del Comune di Cosenza, non rappresento né Partiti di destra né Partiti di sinistra. Ne ho sentite tante stasera. Ci avete offeso anche nell'ultimo intervento. Non mi faccio offendere da soldati politici, che fanno parte dei Partiti e che in parte non sanno neanche perché sono seduti su queste poltrone; non dico tutti, ma la maggior parte. Non ve lo permetto questo. Io sono un rappresentante del popolo, del populismo, come lo volete chiamare!?

Perché non andate a vedere i risultati di Cosenza? Avete vinto? Avete perso quasi col 60 per cento. Perché non vi fate questa domanda? Avete perso nel 2021 e nel 2025 e perderete anche nel 2027. Questo ve lo garantisco, perché la vostra politica ha fallito. Da lì deve partire il centro-sinistra. Però avete ragione che anche nel centrosinistra hanno le loro problematiche. Io sono una persona onesta e dico quello che penso. Non ho problemi perché sono una persona libera. Non devo dare conto a nessuno, a nessun Partito e a nessun politico. Sono un figlio del popolo, di un quartiere popolare nella città di Cosenza. E per dove sono arrivato non devo dire grazie a nessuno!

Vi ripeto che non mi faccio offendere da voi con tutti gli interventi che avete fatto. Va bene?! Perché io rappresento i cittadini, i veri cittadini, i veri problemi dei cittadini. È facile parlare “del Giappone, dell'America, della Tunisia”. Voi, che avete fatto dei bei discorsi, siete partiti dalla Calabria e siete arrivati in America e in Giappone, avete parlato dei soldati. Ma di cosa parliamo? Avete fatto dei bei discorsi, secondo voi? Perché non parliamo dei servizi veri di cui ha bisogno la Calabria e poi discutiamo dei due assessori? Parliamo del servizio idrico dato che avete vantato la Sorical? Venite a Cosenza, a Rende, a Castrolibero, a Montalto e anche in altri comuni della nostra regione e vediamo che bel lavoro sta facendo la Sorical. Andiamo nei serbatoi e vediamo quanti litri al secondo mandano nei nostri comuni mentre i cittadini stanno soffrendo la siccità?! Perché non diciamo questo? A parole siamo tutti bravi. Vogliamo poi parlare delle case popolari dell’ATERP in cui avete dimezzato i fondi?!

Presidente, su questo, la faccio io una proposta: invece di tagliare i fondi per le case popolari dell'ATERP, in cui c'è il popolo, ci sono i cittadini che hanno bisogno - voi siete andati a tagliare i fondi - dovete intervenire e dare più somme, più servizi ai cittadini che ne hanno bisogno. Vogliamo parlare anche dell'ultimo anno, di cui non parla nessuno, in cui non sono stati erogati ai Comuni i fondi per la sicurezza e le strade? Nessuno lo dice questo, Presidente. Questa è un'altra istanza che presento: perché non rimettiamo di nuovo i fondi destinati ai Comuni per la bitumazione e la sicurezza delle strade? Perché quest'anno, 2025, sono stati tolti? Vogliamo parlare del fitto casa 2023 che non avete erogato e state pubblicando il bando per il 2025? Parliamo di queste cose. Le avete fatte? Sì o no? Non le avete fatte, andate a controllare. Fatelo! Poi possiamo parlare pure di assessori.

Mi fermo qui anche se potrei continuare su altri servizi che riguardano i cittadini.

Non sono venuto qui per fare polemica, sono venuto a portare le istanze dei cittadini sui servizi che li riguardano.

Voi qui avete parlato di tutto, ma dei veri problemi dei cittadini non frega niente a nessuno! Questa è la verità. E mi fermo qui.

Però, vi ripeto che non permetto che ci offendiate in questa maniera.

Faccio parte di una minoranza, non volevo neanche intervenire, Presidente; però c'è un limite a tutto e non va bene così. Noi siamo minoranza e facciamo la minoranza; ci può piacere o non piacere quello che fate. Sono d'accordo col Presidente, ha fatto una bellissima Giunta. Guardi, io sono onesto e credo che questi 7 assessori vadano bene, perché ne dovete mettere altri due? Avete detto che siete bravissimi, siete i migliori, avete vinto col 60 per cento e volete altri due assessori?! A cosa vi servono? Fatemi capire. E poi cosa fate? Io vi sfido: perché non facciamo decidere ai cittadini questa cosa che volete modificare nello Statuto? Vi sfido su questo: andiamo a votare e vediamo se vincete voi o vincono i cittadini. Dunque, dovete avere il coraggio di affrontare la cosa politicamente, non a parole. Voi volate alto. Io parto dal basso, preferisco partire dal basso perché, quando voli troppo alto, poi quando cadi ti fai male.

Buona serata a tutti.

 

Presidenza del Presidente Salvatore Cirillo

 

PRESIDENTE

Grazie, collega De Cicco. Ha chiesto di intervenire il consigliere Rosa. Ne ha facoltà.

ROSA Riccardo (Noi Moderati)

Grazie, Presidente. Ringrazio in particolare il collega Giannetta per l'equilibrio, per la pacatezza, per il tecnicismo con il quale ha illustrato questa proposta di legge statutaria. Una proposta che, a nostro giudizio e a giudizio del nostro Partito, è fondamentale, è importante. Quello a cui abbiamo assistito negli interventi precedenti, in particolare quelli dell'altra parte della minoranza, è un po' surreale. Cioè, il presidente Occhiuto è stato descritto in campagna elettorale dalla maggior parte di voi come un Presidente accentratore che governa con poche persone e oggi propone un aumento della partecipazione democratica, dello strumento di rappresentatività di democrazia indiretta e dice “Aumento di due assessori la mia Giunta” e non lo dice oggi, lo dice nel momento in cui nomina la Giunta. In quella conferenza stampa, anzi anche prima, sul comunicato stampa pubblicato sul sito della Regione, il presidente Occhiuto ha detto: “Aumenterò di due unità la nostra Giunta”. Lo ha detto! Oggi voi fate passare questa proposta come un colpo di mano che non è andato in Commissione, quando in realtà è stato un atteggiamento di assoluta limpidezza di questa amministrazione regionale e della governance e, in particolar modo, del nostro Presidente che, addirittura - lo dico perché sono parte politica di Partito interessata - ha anche indicato i Partiti e non a caso il nostro partito entrerà in Giunta. E il nostro è il Partito del 4,04% che avrà una dignità politica che sarà difesa, sarà tutelata da questa proposta di legge che noi dobbiamo apprezzare in quanto ampiamente garantista e democratica. Quindi, dobbiamo discutere il punto all'ordine del giorno e non si tratta della solita demagogia del poltronificio, dello sperpero, della politica, delle poltrone.

Questa è partecipazione attiva alla governance, garantita dalla partecipazione di tutti i Partiti di questa maggioranza. Noi, quindi, difendiamo questa norma, anche perché non comprendo, onestamente, il motivo per il quale voi contestate la fattibilità di questa proposta. Voglio ricordare che, quando voi contestate questa proposta, state contestando la legge dello Stato. Perché? La legge numero 122 dell'8 agosto 2025 è intervenuta ed ha modificato il decreto-legge numero 138 del 2011, garantendo alle Regioni, al di sotto dei due milioni di abitanti, la possibilità di aumentare il numero di assessori in Giunta.

Quindi, noi stiamo attuando una proposta di legge che è in piena attuazione della norma nazionale, dei principi posti a fondamento della predisposizione della gestione statutaria nelle Regioni. Voi, contestando questa proposta, state contestando la legge del 2025 che ha introdotto la modifica a quella precedente e lo avreste dovuto fare con i vostri Partiti in Parlamento, perché, se una legge esiste, è facoltà della Regione attuarla. Ed è quello che stiamo facendo oggi ed è quello che noi porteremo avanti perché è la vittoria della partecipazione e della democrazia.

PRESIDENTE

Grazie, collega Rosa. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente.

Il mondo è bello perché è vario, diceva qualcuno. E il Consiglio è bello perché al suo interno ci sono diverse anime e diverse sensibilità. E il confronto, come sempre, è il sale della democrazia. Però alcuni concetti bisogna ulteriormente chiarirli evidentemente. Allora, mentre i colleghi parlavano, ho preso alcuni appunti che voglio condividere con voi in Aula. Lo Statuto è la Carta fondamentale della Regione e, quando la legislazione nazionale definisce parametri precisi che incidono sulla composizione degli organi di governo, è naturale recepirli nel nostro ordinamento, per evitare conflitti, incertezze e vuoti interpretativi; un sistema istituzionale chiaro è sicuramente garanzia di stabilità. Lasciare lo Statuto fermo a norme superate sarebbe una scelta irresponsabile.

Devo dissentire anche con quanti dicono che ai cittadini calabresi non interessa l'aumento degli assessori, dei sottosegretari, perché, a mio modesto giudizio, sbagliano; infatti anche l'organizzazione delle Istituzioni è una priorità per i cittadini, perché da essa dipendono la rapidità delle decisioni, la qualità dei servizi, la capacità di programmare interventi efficaci. Una macchina amministrativa lenta o bloccata non è mai un vantaggio per nessuno, men che meno per la comunità. E, allora, intervenire sulla struttura significa migliorare ciò che genera un impatto su tutto il resto. Concludo anche questo mio secondo intervento, invitandovi sempre a quel senso di responsabilità che deve distinguere tutti noi dal cittadino che invece ci elegge per rappresentarlo. Grazie mille.

PRESIDENTE

Grazie collega Giannetta. Passiamo all'esame votazione del provvedimento. Per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire la collega Filomena Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)

Presidente, grazie. Intervengo soltanto per riportare sulla giusta strada questo dibattito. Nessuno ha detto che non si possano aumentare gli amministratori. Personalmente contesto il metodo con cui questo sta avvenendo. Il metodo è sbagliato, non c'è nessuna urgenza, non c'è nessuna emergenza, non è stato rispettato lo Statuto, quello che è previsto dalla Costituzione calabrese; ad esempio, l'articolo 48 dello Statuto regionale prestabilisce che il Consiglio delle autonomie locali debba esprimere un parere obbligatorio sulle modifiche statutarie. È obbligatorio questo parere, ma non è stato acquisito, così come non è stata rispettata la procedura prevista per le modifiche. Voi andate a modificare con la legge successiva proprio perché sapete che anche le modifiche parziali dello Statuto devono essere oggetto di referendum confermativo e lo fate con una, tra virgolette, interpretazione autentica dell'articolo 123, dicendo che quello si applica soltanto quando c'è una modifica totale dello Statuto.

Mi rifaccio a quello che diceva prima il consigliere De Cicco: non insultate la nostra intelligenza, non mettete in discussione i nostri punti di vista, che possono essere diversi dai vostri. Veramente, ci state insultando! Cioè, in questa compagine che si è venuta a creare, sentire quello che dice il collega Pitaro - non ho proprio capito a che cosa si riferisse - sentire il collega Rosa che dice determinate cose, anche da avvocato… Cioè, noi stiamo andando a modificare la Costituzione, che può essere modificata pezzo per pezzo nell'arco di cinque mesi, senza sottoporla per esempio al referendum, senza passare dalle Commissioni, senza il parere obbligatorio del Consiglio delle autonomie locali e praticamente diciamo: “Va tutto bene, madama la marchesa”. Dobbiamo dire che va bene, diciamo che va bene.

Qual è l'urgenza? Non ce l'avete detto. Non stiamo dicendo che il presidente Occhiuto non può portare a nove i suoi assessori. Se questo serve per una sua organizzazione, come ha detto giustamente la collega Madeo, va benissimo. Ma non capiamo perché debba essere fatto in questa seduta di Consiglio regionale. Non ci avete dato la possibilità di rinviarlo.

Mi viene detto anche che non ho rispettato i dieci minuti. Sto finendo, i tre che magari prendo sono quelli di prima, visto che ha detto che ho parlato di meno, Presidente. Cioè, la prossima volta sto attenta, cerco di sbrigarmi perché so che il tempo è breve.

Penso che dobbiate avere molto più rispetto. Soprattutto dovete fare tesoro delle parole del vostro Presidente, che è anche il nostro Presidente della Regione: “Noi vogliamo pacificare gli animi, noi vogliamo dare un contributo”. Se questo contributo, però, deve essere ogni volta attaccato sulla base di quello che voi pensate, semplicemente perché non dovete essere contraddetti, questo non va bene. Ribadisco semplicemente questo: è il metodo che è sbagliato, è il metodo che è sbagliato ed è una cosa, a mio avviso, gravissima non rispettare gli articoli previsti dallo Statuto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega. Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente, sarò rapidissimo. Forse sono stato frainteso nel mio intervento. Ci mancherebbe altro, anche il collega Rosa, secondo me, dice cose giuste, però non ha colto nel segno ciò che forse volevo dire: è legittimo ed è assolutamente diritto del Presidente della Giunta, di questa maggioranza, voler recepire in qualche modo quella che è una legge dello Stato che prevede l'aumento degli assessori regionali da sette a nove.

Però non vi sfuggirà — non mi sembra che sia un dettaglio — che quello che non era previsto era l'inserimento di due sottosegretari, anche quello legittimo, che si può fare, è previsto dallo Statuto. Allora, come si può pensare che una minoranza possa approvare a scatola chiusa una proposta della quale ancora non si conoscono i contenuti? Cioè, non si sa: i due sottosegretari interni vengono nominati tra i consiglieri? Sono personalità esterne? Fanno scattare il consigliere supplente? Non lo fanno scattare? Hanno un'indennità? Non hanno un'indennità? Che tipo di indennità hanno? Che struttura hanno?

Mi sembra legittimo il fatto che voi portiate in Aula questa proposta. Mi sembra altrettanto legittimo che la minoranza ponga delle domande, alle quali credo sia corretto dare delle risposte che non sono date solo alla minoranza ma ai calabresi. La fretta qual è?

E quando l'amico consigliere Polimeni dice: “Ernesto non hai studiato, nelle altre Regioni ci sono due…”. Non ho detto che nelle altre Regioni non ci sono sottosegretari, che magari i Governi di centrosinistra abbiano… in Emilia-Romagna… eh no, non ho detto quello. Per fortuna. Ricordo, anche a chi è entrato da poco in Consiglio regionale, che gli interventi sono registrati; quindi, si possono andare a riascoltare e verificare che non ho detto quello.

Dicevo solamente che hanno effettuato un altro percorso, lo hanno discusso in Commissione. Se si fosse trattato solo di due assessori, non avremmo detto nulla: è una scelta vostra legittima. Ma, nel momento in cui si include anche l'inserimento di due sottosegretari, vorremmo capire che funzioni, che indennità, che strutture avranno a disposizione.

C'è l'assessore al bilancio Minenna, chiedo a lui, se vuole farci questa cortesia, di dirci: i due sottosegretari, che tipo di compensi e di struttura hanno a disposizione? Che costo avranno? Ci sarà invarianza finanziaria? Che costo avranno sulle casse del Consiglio regionale? Lo chiedo per darci l'opportunità di votare con maggiore contezza ciò che voi state portando oggi in Aula. Tutto qui.

Dopodiché, ribadisco che è anche una questione di metodo e che, visto che ci sono delle Commissioni deputate a studiare queste pratiche, non va svilito il ruolo del Consiglio regionale e anche dei dipendenti del Consiglio regionale, perché c'è un ufficio legislativo che con l’analisi tecnico normativa analizza ed esamina la correttezza di ciò che si porta in Commissione e ne dà un suo giudizio. Quello sarebbe il percorso istituzionalmente più corretto.

Quindi io ripeto: non capisco perché questa fretta, quando questa discussione poteva essere portata nelle Commissioni e poi in Aula con maggiore contezza e cognizione, tra un mese, un mese e mezzo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie collega Alecci. Per dichiarazione di voto ha chiesto di intervenire il consigliere Brutto. Ne ha facoltà.

BRUTTO Angelo (Fratelli d’Italia)

No, volevo tranquillizzare nelle mie indicazioni di voto i colleghi della minoranza - o opposizione, come vogliono essere chiamati magari ce lo dicono - che non c'è nessuna fretta: oggi c'è la prima lettura, fra sessanta giorni la seconda; poi, che sia il recepimento di una legge dello Stato, ovviamente, mi pare di capire che siamo tutti d'accordo.

PRESIDENTE

Grazie collega Brutto. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 4/13^ di iniziativa dei consiglieri D. Giannetta, P. Caputo, recante: “Disciplina del referendum popolare per l'approvazione dello Statuto regionale”

PRESIDENTE

Passiamo al punto 11, la proposta di legge numero 4/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Giannetta e Caputo, recante: “Disciplina del referendum popolare per l'approvazione dello Statuto regionale”. Cedo la parola al consigliere Giannetta per illustrare il provvedimento. Prego, collega Giannetta.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. Consentitemi una premessa alla relazione illustrativa della seguente legge. Oggi, assieme al consigliere Caputo, presentiamo questa proposta di legge che disciplina in modo organico il referendum popolare previsto dall’articolo 123 della Costituzione per l’approvazione o la sostituzione integrale dello Statuto regionale.

Si tratta di un intervento necessario per aggiornare e riordinare la normativa vigente, rendendo più chiari e trasparenti tutti i passaggi del procedimento referendario e assicurando piena coerenza con il quadro costituzionale. La proposta chiarisce innanzitutto l’ambito del referendum confermativo che, come stabilito dalla Costituzione e dal nostro Statuto, riguarda esclusivamente lo Statuto nella sua approvazione o sostituzione totale, e non nelle leggi di revisione parziale.

Una scelta che evita interpretazioni distorte e garantisce l’equilibrio istituzionale, evitando che la revisione dello Statuto diventi, paradossalmente, più gravosa di quella della stessa approvazione o sostituzione totale. È una riforma di riordino, chiarezza e garanzia; una legge che rafforza la certezza delle procedure, tutela la partecipazione democratica e assicura piena legittimità costituzionale all’interno del processo statutario.

Confido, quindi, nel contributo dell’Aula e in una valutazione condivisa dell’importanza di questo intervento per la trasparenza e la buona amministrazione della nostra regione.

Quindi, la presente proposta di legge regionale reca la disciplina organica delle procedure per lo svolgimento del referendum popolare, previsto dal terzo comma dell’articolo 123 della Costituzione, cui può essere sottoposto lo Statuto regionale nella fase della sua approvazione o sostituzione integrale.

L’intervento legislativo risponde alle esigenze di aggiornare e riordinare la normativa vigente, assicurando coerenza con il quadro costituzionale, e di rendere più chiari e trasparenti i passaggi procedurali relativi al referendum confermativo sullo Statuto regionale. La legge, inoltre, recepisce i riferimenti normativi statali in materia di referendum e di tenuta delle liste elettorali, disciplinando in modo puntuale gli adempimenti successivi all’approvazione dello Statuto, le modalità di indizione del referendum, la costituzione degli uffici elettorali.

Nelle operazioni di voto e scrutinio, inoltre, si rafforzano i principi di trasparenza, partecipazione democratica e la tutela delle minoranze, al fine di garantire la piena conformità ai principi costituzionali in materia di diritti politici, informazione e pluralismo.

La proposta rappresenta, pertanto, un intervento di riordino e aggiornamento della disciplina regionale volto a garantire certezza procedurale, equilibrio istituzionale e piena legittimità costituzionale delle procedure statutarie.

La proposta di legge è composta da un totale di 18 articoli.

L’articolo 1, in coerenza con la formulazione letterale dell’articolo 123 della Costituzione, delimita espressamente l’ambito di applicazione del referendum confermativo alla sola fase di approvazione o sostituzione dell’intero Statuto regionale, quale atto fondamentale di auto-organizzazione dell’Ente, disponendo espressamente che le leggi di revisione statutaria restano escluse dall’ambito di applicazione della legge.

Tale delimitazione costituisce un’applicazione fedele del disegno costituzionale, laddove l’articolo 123, comma 3, della Costituzione testualmente dispone che “lo Statuto è sottoposto a referendum popolare qualora, entro tre mesi dalla sua pubblicazione, ne faccia richiesta un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti il Consiglio regionale”.

Come è dato evincere dalla portata letterale del precetto costituzionale appena richiamato, la consultazione referendaria confermativa è prevista per lo Statuto e non anche per le leggi di revisione statutaria che intervengono su singole parti di esso. Analogamente, l’articolo 58 dello Statuto della Regione Calabria dispone espressamente che lo Statuto è sottoposto a referendum.

La lettura che precede è ulteriormente confermata dalla circostanza che l’articolo 138 della Costituzione, nel disciplinare il procedimento di revisione della Costituzione, prevede che le leggi di revisione costituzionale approvate con maggioranza qualificata di due terzi non sono sottoposte a referendum. In tale contesto, ritenere che l’istituto del referendum di cui all’articolo 123, comma 3, della Costituzione sia applicabile anche alle leggi di revisione statutaria condurrebbe a un risultato paradossale, poiché il procedimento di revisione dello Statuto regionale risulterebbe più gravoso di quello previsto per la revisione della stessa Costituzione.

Non essendo infatti prevista, nell’articolo 123 della Costituzione, la deroga di cui al successivo articolo 138, ogni modifica, a prescindere dalla maggioranza con cui venga approvata, finirebbe per essere potenzialmente soggetta a referendum confermativo. Esigenze di lettura sistematica della normativa, anche di rango costituzionale, impongono di concludere che l’articolo 123 della Costituzione, non contenendo previsione analoga a quella prevista per la Costituzione, debba intendersi riferito unicamente allo Statuto regionale nella sua approvazione o sostituzione integrale e non anche alle leggi regionali di revisione parziale.

Le esigenze di tutela della partecipazione democratica nel processo di formazione delle leggi risultano pienamente soddisfatte attraverso il rinvio espresso all’istituto costituzionalmente disciplinato dall’articolo 75, vale a dire il referendum abrogativo, al pari di qualsivoglia legge nazionale o regionale. Del resto, l’articolo 11 dello Statuto regionale, nel disciplinare le fattispecie escluse dall’ambito di applicazione dell’istituto del referendum abrogativo, non contempla tra esse le leggi di revisione statutaria.

L’articolo 2 disciplina gli adempimenti successivi all’approvazione dello Statuto regionale, garantendo la tempestiva comunicazione e pubblicazione notiziale del testo approvato nonché la corretta decorrenza dei termini per l’eventuale richiesta di referendum confermativo. Si prevede che la possibilità di richiesta referendaria sia pubblicizzata mediante affissione nei Comuni, comunicazione sul sito informatico regionale e altri strumenti di comunicazione pubblica, allo scopo di garantire un’informazione capillare e trasparente alla cittadinanza e il pieno esercizio del diritto di partecipazione, in conformità ai principi di cui agli articoli 48, 97 e 123 della Costituzione.

L’articolo 3 disciplina la promulgazione dello Statuto qualora, entro i termini stabiliti, non sia stata promossa impugnazione da parte del Governo dinanzi alla Corte costituzionale e non sia stato richiesto il referendum.

L’articolo 4 stabilisce gli effetti dell’eventuale impugnativa da parte del Governo dinanzi alla Corte costituzionale, disciplinando le conseguenze sospensive e le modalità di prosecuzione del procedimento nonché gli effetti delle pronunce della Corte costituzionale.

L’articolo 5 definisce il quesito referendario, indicando i soggetti legittimati, i termini e le forme necessarie a garantire la validità e la trasparenza della procedura.

L’articolo 6 individua nel Segretario generale del Consiglio regionale il responsabile del procedimento referendario cui competono l’istruttoria e ogni altro adempimento procedurale non attribuito ad altri soggetti.

L’articolo 7 disciplina la richiesta di referendum da parte di almeno un quinto dei consiglieri regionali, definendo modalità e forme di autenticazione delle firme della richiesta di referendum e dei verbali di deposito, al fine di garantire l’autenticità e la certezza della manifestazione di volontà. È stata inserita una disposizione esplicita di tutela delle minoranze consiliari al fine di assicurare che nessun meccanismo procedurale possa eccessivamente ostacolare l’esercizio del diritto di presentare richiesta referendaria da parte di un quinto dei componenti del Consiglio regionale, garantendo l’equilibrio tra le rappresentanze e il principio del pluralismo.

L’articolo 8 disciplina la richiesta di referendum presentata dagli elettori, individuando i requisiti e le modalità di raccolta delle sottoscrizioni nel rispetto dei principi di partecipazione. Si introducono esplicite garanzie di trasparenza nella raccolta e verifica delle firme: la Regione assicura strumenti pubblici di informazione aggiornati sullo stato delle procedure, accesso agli atti per promotori e delegati della richiesta referendaria, parità di trattamento e pubblicità delle operazioni di verifica, in conformità ai principi di cui agli articoli 97, 48 e 123 della Costituzione.

L’articolo 9 assegna al Segretario generale del Consiglio regionale il compito di effettuare la verifica della regolarità delle richieste di referendum. Sono state inserite disposizioni che disciplinano il diritto di ricorso avverso gli atti di verifica e di dichiarazione dell’ammissibilità o irregolarità della richiesta referendaria, con specifici termini e modalità di presentazione, nonché il diritto di accesso agli atti e di ricorso per motivi procedurali, garantendo una piena tutela giurisdizionale secondo i principi dell’articolo 24 della Costituzione.

L’articolo 10 disciplina la promulgazione dello Statuto in caso di mancata richiesta di referendum, ovvero, in caso contrario, l’indizione del referendum qualora la richiesta risulti regolare e ammissibile. Si garantisce la tempestiva comunicazione ai delegati della richiesta referendaria e dei risultati della verifica, mediante pubblicazione ufficiale e notificazione diretta, assicurando trasparenza piena e parità di informazioni.

L’articolo 11 prevede la costituzione dell’ufficio centrale regionale, degli uffici provinciali e degli uffici elettorali di sezione cui è demandata la gestione delle operazioni referendarie, garantendo il corretto svolgimento delle operazioni di voto e di scrutinio su tutto il territorio regionale.

L’articolo 12 reca la disciplina delle operazioni di voto e scrutinio, definendo le caratteristiche delle schede elettorali, le modalità di espressione del voto e le fasi di accertamento dei risultati, nel rispetto dei principi di segretezza e libertà del voto. Si estende la possibilità di svolgimento del voto referendario ai cittadini temporaneamente all’estero, ove tecnicamente realizzabile e compatibile con la normativa statale vigente, garantendo così il principio di uguaglianza dell’esercizio del diritto di voto di cui all’articolo 48 della Costituzione.

L’articolo 13 regolamenta le operazioni dell’Ufficio centrale regionale e degli uffici provinciali nella fase di proclamazione dei risultati del referendum, prevedendo i tempi e le modalità di comunicazione e pubblicazione degli esiti. Si introduce un’esplicita disposizione che garantisce parità di accesso alle fasi procedurali di scrutinio e proclamazione dei risultati anche ai rappresentanti dei gruppi politici presenti nel Consiglio regionale e ai promotori della richiesta referendaria, al fine di assicurare pluralismo e trasparenza nell’intero procedimento referendario, come richiesto dai principi costituzionali.

L’articolo 14 disciplina la promulgazione dello statuto in caso di esito favorevole del referendum, precisando le modalità di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria (BURC) e l’efficacia dell’atto.

L’articolo 15 reca la norma finanziaria, con una disposizione che individua gli eventuali oneri derivanti dalle nuove misure di pubblicità, trasparenza e informatizzazione delle procedure referendarie nonché dalle estensioni del voto ai cittadini all’estero, da quantificare e coprire al momento dell’indizione del referendum mediante variazione di bilancio, con prelievo dal fondo di riserva per le spese obbligatorie, secondo le vigenti disposizioni di contabilità regionale.

L’articolo 16 dispone l’abrogazione della normativa regionale in contrasto. L’abrogazione si inserisce in un’ottica di manutenzione e semplificazione legislativa, volta a eliminare duplicazioni e a garantire coerenza con la nuova disciplina referendaria.

L’articolo 17 prevede una clausola di salvaguardia costituzionale, di adeguamento della disciplina alle eventuali sopravvenienze normative statali in materia di referendum e diritti politici, al fine di garantire l’armonia dell’ordinamento regionale con il quadro normativo nazionale.

L’ultimo articolo: l’articolo 18 dispone l’entrata in vigore della legge il giorno successivo alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta. Ha chiesto di intervenire il consigliere Ranuccio. Ne ha facoltà.

RANUCCIO Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Prometto a lei e ai consiglieri di essere veramente breve, celere, per ovvie ragioni di economia temporale e non solo. Si può intendere questa mia dichiarazione come, appunto, una dichiarazione di voto anticipata.

Mi lasci anche confessare che è una seduta molto particolare. Ritengo sia anomala, almeno per me, considerato che è la prima, in quanto vedo diversi — non tutti per fortuna — consiglieri di maggioranza molto più impegnati ad attaccare e aggredire le opposizioni, colpevoli di esprimere il loro pensiero anche in dissenso a quello che è l'operato del Governo regionale; quindi, molto più impegnati in questo che non invece a rivendicare le loro scelte, consapevoli, a volte in maniera anche sfacciata - lasciatemelo dire - di assumere decisioni, già alla seconda seduta di Consiglio regionale, che, sicuramente, richiederebbero un grande senso di responsabilità .

Mi aspettavo, nella seconda seduta, di affrontare — è già stato ben detto da qualche collega che mi ha preceduto — le priorità della Calabria, e molte di queste le abbiamo già trattate, seppur sommariamente. Mi aspettavo, dopo quattro anni di mandato, un piano straordinario di interventi sulla sanità. Avete approvato il rendiconto, per esempio, dell’ATERP. Mi sarei aspettato, magari, un piano serio di intervento sull’edilizia popolare o sulla gestione dell’edilizia popolare.

Sappiamo — chi è amministratore lo sa meglio di me — quali e quante difficoltà affrontano i Comuni nella gestione dell’edilizia popolare, anche rispetto alla gestione confusa di chi deve fare cosa rispetto alla manutenzione e alla riscossione dei canoni.

Mi sarei aspettato un bel piano sul Welfare. Invece, di questo, nessuna menzione o poco si è detto. Evidentemente, come è già stato sottolineato, la priorità per questo Governo era placare e dare subito un segnale ai Partiti, agli alleati di Governo, mettere subito le cose a posto, anche per evitare ulteriori sussulti rispetto a quelli che erano già emersi su qualche testata giornalistica.

Quindi siamo qui, in questa seconda seduta, a parlare di aumento di assessori, istituzione di questa figura ibrida dei sottosegretari, che avranno un costo — l’hanno già detto bene i colleghi che mi hanno preceduto. Poi il gioco di parole dell’invarianza: sappiamo bene che questi costi legittimi andranno sostenuti e che si sacrificheranno altre voci di spesa.

Ma la gravità del disegno legislativo che si consuma oggi si percepisce dal combinato disposto — si direbbe — del punto che avete approvato precedentemente abbinato a questo secondo. La lettura è facile: da un lato si aumentano le poltrone, i costi della politica, gli incarichi; dall’altro si interviene in maniera importante per incidere in maniera negativa sugli spazi democratici. Si limita la partecipazione popolare, andando ad incidere su uno degli strumenti di democrazia diretta che più rendono protagonisti i cittadini e sorprende che venga fatto da un Governo che rivendica legittimamente i numeri — vi danno ragione — questo stretto feeling, questa empatia con l’elettorato e con i cittadini.

Su questo rassegnatevi, cari colleghi della maggioranza, perché avete vinto le elezioni e siete chiamati a governare, come avete più volte ribadito — è così, e ve lo riconosciamo anche noi — ma dovete pur capire che c'è una parte dei cittadini che non condivide il vostro operato, le vostre linee di indirizzo e che rivede in noi il ruolo di sentinelle di ciò che accade dentro e fuori quest’Aula. E noi a questo ruolo non intendiamo sicuramente in alcun modo abdicare.

Ma dicevo: la gravità di questa seconda proposta di legge, che è strettamente connessa alla prima, si fonda su un equivoco che ha in maniera tecnica ben illustrato anche il consigliere Giannetta. Da un lato si dice: “Ma noi non è che escludiamo, limitiamo i referendum”, perché la legge dice che il referendum confermativo è previsto solo se tu modifichi totalmente, integralmente, o riscrivi lo Statuto, che sappiamo bene è la Costituzione dei cittadini calabresi.

Chiunque potrebbe eccepire: “Vabbè, così è facile, perché noi, con la stessa sfacciataggine, modifichiamo pezzo a pezzo, un pezzo alla volta, lo Statuto, e arriviamo a modificare integralmente lo Statuto della Regione senza passare dal referendum”. Si potrebbe ancora eccepire, come è stato detto: “Comunque resta, qualora i cittadini, i consiglieri volessero ancora sollevarlo, il referendum abrogativo”.

Ma, voi che siete navigati politicamente più di me, sapete che il referendum abrogativo richiede un quorum del cinquanta per cento più uno, che raramente — per non dire quasi mai — viene raggiunto non solo in Calabria, ma addirittura in Italia.

La considerazione finale ed evidente che si fa è che l’interesse primario assolutamente urgente di questo governo è aumentare le poltrone, ridurre gli spazi democratici e su tutto ciò, seppur legittimo rispetto all’aumento delle poltrone, rispetto alla riforma così fatta dello Statuto, mi sento di alimentare qualche dubbio rispetto alla legittimità costituzionale della proposta. Ma questo, eventualmente, sarà trattato in altre sedi ed in altri tempi.

Presidente, lei più volte ha fatto appello a noi, alla minoranza, affinché sia propositiva o costruttiva. Posso garantire che dal mio canto sarà sicuramente un’opposizione, una minoranza propositiva nel merito delle proposte, dei contenuti, con proposte di legge e di provvedimento che valuterà positivamente anche quei provvedimenti che mireranno all’interesse generale dei calabresi, che mireranno a migliorare la qualità della vita dei calabresi; non ho pregiudizi o preclusioni di sorta.

Con la stessa convinzione, posso dire che sarò — e saremo — assolutamente rigidi e fieri oppositori, dentro e fuori da questo palazzo, dentro e fuori da quest’Aula, qualora si presentassero - si presenteranno, come in questo caso - dei provvedimenti che non mirano all’interesse generale ma mirano esclusivamente all'interesse particolare partitico di coalizione - seppur legittimi, nessuno lo mette in dubbio - come in parte di questi provvedimenti.

Se questi però sono i presupposti che vedono una minoranza a cui non viene data neanche la possibilità di un passaggio in Commissione, neppure di una audizione, non so e non sono fiducioso che avremo tanti e grandi margini per condividere importanti provvedimenti per il futuro della nostra Calabria.

PRESIDENTE

Grazie, collega Ranuccio. Ha chiesto di intervenire il consigliere Falcomatà. Ne ha facoltà.

FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Rimango ancora convinto della possibilità che quest'Aula possa essere fucina di idee e possa rappresentare un Consiglio che sia ambizioso nelle sue proposte, però, colleghi, si fa fatica a continuare a credere questo, se il livello del dibattito è nella sostanza “noi abbiamo vinto, quindi decidiamo” e “allora voi nelle altre Regioni che cosa fate?!” oppure “la normativa ce lo consente, quindi siamo tutti d'accordo e andiamo avanti” oppure, come ha detto nel suo intervento il collega Rosa che ha introdotto una forma di dibattito che noi possiamo ascrivere alla cosiddetta pubblicità notizia, “non c'è bisogno che passi in Commissione perché è stata pubblicata una nota sul sito ufficiale dello Statuto”.

E allora chiariamo che nessun comunicato stampa può bypassare le Commissioni e il dibattito democratico, all'interno sia delle Commissioni sia di quest'Aula consiliare; né, tantomeno, collega Pitaro, noi possiamo pensare che si possa ridurre questa discussione a una sorta di ammonimento del tipo “non criticateci per questo tipo di norme che stiamo approvando, perché sappiate che, se passa il messaggio che stiamo aumentando i costi della politica, sarà un messaggio che poi si estenderà a tutta la classe politica regionale, non soltanto alla maggioranza che lo ha approvato”.

Sinceramente questo è un pensiero debole che noi vorremmo allontanare.

Rispetto anche a questa modifica che è stata introdotta dal collega Giannetta, lo Statuto, insomma, che cos'è? Lo Statuto è l'atto principale che disciplina il funzionamento, l'organizzazione, anche dal punto di vista politico, dell'Ente, della nostra Regione, del nostro Consiglio regionale. Voi avete detto, nel corso dei vostri interventi, soprattutto quello del relatore, che le modifiche statutarie devono passare dal referendum soltanto se riguardano l'architettura complessiva dello Statuto. Ora, però, attenzione! Questo è vero e, naturalmente, se riguarda la complessità dello Statuto, significa che riguarda delle modifiche che afferiscono a degli aggiornamenti, a degli adeguamenti normativi, a una sorta di modernizzazione rispetto al momento in cui è stato approvato lo Statuto vigente; questo, però, non si può tradurre in automatico nell'idea che le modifiche parziali, o meglio a pezzi, si possono fare singolarmente, perché altrimenti passa il messaggio che un pezzo alla volta noi possiamo modificare lo Statuto senza passare dal referendum.

Si inaugura, quindi, una stagione pericolosa dal punto di vista democratico perché il rischio è quello che, a furia di modificare lo Statuto a pezzi, si fa a pezzi lo Statuto.

Con tutta la buona volontà, collega Giannetta, è difficile riuscire a far passare questo - usando le sue parole - come un provvedimento che è in coerenza col quadro Costituzionale. Qualora fossimo nell'epoca dello Statuto Albertino, potrei anche darle ragione poiché lo Statuto Albertino era una sorta di gentile concessione del sovrano e, quindi, non era uno Statuto che doveva passare da un dibattito, da una concertazione democratica, come invece dovrebbe essere. E, allora, se così è, e se questo è il quadro e se la discussione di oggi bypassa le Commissioni e mortifica anche da parte vostra - rispetto alla richiesta di abbassare i toni e di ridurre il dibattito - le richieste della minoranza in Consiglio regionale, sorge spontanea una domanda: esiste o meno una paura del referendum? Perché a me sembra proprio di sì.

Tra l'altro, si è fatto sfoggio di vittorie anche consecutive in Regione; probabilmente, rispetto al referendum, qualche paura in più su un risultato negativo si ha, se noi pensiamo al referendum sulla grande Cosenza; se invece così non è, e io mi auguro di essere smentito, sottoponiamoci al giudizio dei calabresi, sottoponiamo queste proposte, queste modifiche statutarie, se, come dite voi, sono pienamente coerenti con il quadro Costituzionale, al giudizio dei cittadini calabresi con due domande semplicissime, un po' come avveniva da bambini quando si chiedeva alla nostra compagna di scuola se voleva fidanzarsi con noi e si mettevano i quadratini con le risposte sì o no: “Volete voi calabresi aumentare da 7 a 9 gli assessori regionali?” Sì, no; “Volete cittadini calabresi reintrodurre le figure mitologiche necessarie per portare avanti i programmi del mandato del Presidente della Regione con la reintroduzione dei sottosegretari?” Sì, no. Se non ci sono timori e ritrosie rispetto a questo, allora vi chiediamo una riflessione e chiediamo che queste proposte vengano sottoposte al giudizio insindacabile dei cittadini calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Falcomatà.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Intervengo per un minuto Presidente, vista l'ora, solo per puntualizzare, forse per l'ennesima volta, qualcos'altro.

Intanto, consigliere Ranuccio, non c'è alcuna riduzione degli spazi democratici perché stiamo applicando in modo rigoroso l'articolo 123 della Costituzione. Il referendum confermativo riguarda lo Statuto nella sua approvazione complessiva, mentre per le revisioni parziali resta pienamente utilizzabile il referendum abrogativo, come avviene per tutte le altre leggi. La partecipazione anzi è tutelata, rafforzata e non è limitata.

Per quanto riguarda l'opposizione in generale: se l'opposizione riduce tutto alle poltrone è perché evidentemente non riesce a vedere altro. Noi invece parliamo di governance, di funzioni e di responsabilità. Noi stiamo rafforzando la capacità amministrativa della Regione. Ho l'impressione che voi stiate rafforzando una sola cosa come opposizione: la vostra fantasia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Noi Moderati)

Grazie, Presidente, colleghi.

A parte le contraddizioni negli interventi dell'opposizione che chiaramente parla ormai tre lingue: c'è chi dell'opposizione non è aprioristicamente contrario; c'è chi vuole approfondire la materia; c'è chi invece è contrario in modo aprioristico.

Lancia una domanda il collega Falcomatà: “Ma avete paura del referendum?”

Io ora parlo a titolo personale, neanche a nome del gruppo Noi Moderati, parlo come consigliere Pitaro. Nei miei studi ho dato una materia che si chiama Diritto costituzionale, come tanti qui avranno dato questa materia. Il Diritto costituzionale ci insegna una cosa: in Italia non tutti i referendum sono ammessi. Il bilancio, ad esempio, è una di quelle materie su cui non si può fare un referendum, e c'è una ragione. Ci sono alcune materie in cui la gente mira a esprimere un voto di pancia. Ricordo il referendum del governo Renzi, uno dei quesiti era quello sulla riduzione dei parlamentari. Il populismo, le opposizioni interne alla loro maggioranza fecero sì che la gente, i cittadini si pronunciassero contro questo referendum eppure, poi, mi pare proprio il Governo 5 Stelle, o Governo Conte, propose e fu approvata la riduzione dei parlamentari e nella storia costituzionale non c'è stato sbaglio più grande che ridurre la rappresentanza popolare in seno al Senato e alla Camera.

Allora, se lei chiede a me se ho paura di un referendum, le rispondo di sì! Ho paura che il cittadino cada in queste forme di populismo, di demagogia, che possa votare di pancia su una questione su cui non si può votare di pancia, su una questione che andrebbe affrontata cum grano salis e ho paura anche delle spese che comporta un referendum.

Consigliere Falcomatà, lei dovrebbe dire ai calabresi che, mentre da un lato parlate di poltronificio, di spese pazze, di una spesa che va sostenuta per l'aumento degli assessori e per la nascita dei sottosegretari, allo stesso tempo voi proponete ai calabresi un referendum che costerebbe alle casse della Regione e quindi agli stessi cittadini circa 678 milioni di euro. In questo, allora, dovete trovare una via di mezzo tra il populismo e il giusto approccio alle problematiche e la giusta discussione perché, diversamente, i cittadini calabresi potrebbero essere portati a una confusione sui temi che noi discutiamo e sui temi che noi portiamo alla loro attenzione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pitaro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente.

Vorrei precisare, in maniera chiara, anche in virtù di ciò che diceva il consigliere Pitaro in merito a più lingue - mi fa piacere, intanto, che conosca le 3 lingue parlate dall'opposizione - che siamo assolutamente contrari a questa proposta. Siamo contrari perché gli Italiani tra qualche settimana saranno chiamati da voi - per voi intendo il Governo nazionale - su un referendum costituzionale, quello che prevede la modifica in materia di giustizia del ruolo dei magistrati, ed è un referendum confermativo. Perché? Perché è giusto che i cittadini, le persone si possano esprimere sulla modifica della Carta costituzionale. Allora non capisco perché i cittadini calabresi non possano avere la stessa opportunità di potersi esprimere su una modifica che apportate al nostro Statuto e che elimina la possibilità, appunto, di poter invocare un referendum nel momento in cui quella Carta viene modificata a pezzi - lo dicevano i colleghi che mi hanno preceduto - strozzando il dibattito e la partecipazione popolare.

Mi chiedo anche cosa pensi di questo il presidente Occhiuto, cioè se è favorevole al fatto che i cittadini calabresi, tramite un referendum, possano confermare le vostre scelte di modifica dello Statuto - domani ci sarà qualche altro Presidente - o non sia favorevole.

Glielo chiedo, Presidente, per un semplice motivo: lei oggi in Aula fa portare una proposta che non prevede il referendum per modifiche dello Statuto, però, sempre lei, nel 2001 mi sembra, quando era consigliere regionale, invece, approvò una legge che prevedeva il referendum per la modifica dello Statuto. Quindi, mi piacerebbe capire se è d'accordo con l'Occhiuto del 2001, quando con la sua maggioranza votò una legge che prevedeva il referendum per le modifiche dello Statuto, o se è d'accordo con l'Occhiuto del 2025 che il referendum non lo vuole più.

È chiaro che è una limitazione pericolosa della partecipazione popolare e viene ripresa una legge, come vi dicevo, di qualche anno fa. Per questo dico: andiamo nelle Commissioni! Utilizziamo l'Ufficio legislativo perché ci sono anche dei refusi riportati, ad esempio la richiesta di referendum da parte dei consiglieri che devono richiedere l'autentica delle firme; qua ci sono tanti ex sindaci, sanno che questa cosa ormai è obsoleta, è stata superata diversi anni fa; quindi, ci sono degli errori che, ricopiando una legge già esistente, si trascinano e sono un po' anacronistici perché si fa riferimento a delle normative che non sono più in atto. Per evitare, quindi, di inserire nel testo passaggi ormai non più attuali, si poteva anche discutere di più nelle Commissioni e portare in Aula il testo quando fosse stato poi completo.

Come gruppo del Partito Democratico siamo contrari assolutamente al fatto che i cittadini Calabresi non possano esprimersi con un referendum confermativo sulla modifica dello Statuto e quindi della propria Carta costituzionale. È una limitazione della partecipazione democratica che apre un precedente molto pericoloso.

Mi viene alla memoria quanto è stato fatto invece in fretta e furia, in piena estate, quando allo stesso modo si è voluta cancellare la norma che prevede le primarie. Nessuno di noi capiva il motivo di questa volontà di cancellare l'istituto delle primarie, che è un altro modo per far sì che i calabresi possano partecipare nella scelta del proprio rappresentante, del proprio Presidente. Lo abbiamo capito qualche giorno dopo, quando il presidente Occhiuto ha deciso di dimettersi e, cancellando la norma sulle primarie, ha di fatto impedito che si dilungassero i tempi per andare al voto, costringendoli il più possibile e andando subito al voto, spiazzando la minoranza e, anche, gran parte di quelli che erano i suoi consiglieri regionali che oggi purtroppo, ahimè, non rivedo in Aula.

Anticipo anche la dichiarazione di voto: il gruppo del Partito Democratico è nettamente contrario a questa proposta.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci.

Ha chiesto di intervenire il collega Orlandino Greco. Ne ha facoltà.

GRECO Orlandino (Lega Salvini)

Il consigliere Alecci è stimolante nelle sue affermazioni e lo è in ragione del fatto che in qualche modo ha chiarito qual è la posizione dei diversi gruppi di minoranza.

Abbiamo già detto che sull'idea della maggioranza e del presidente Occhiuto di adeguare lo Statuto al passaggio da 7 a 9 agli assessori siete d'accordo, perché non lo mettete in discussione. Poi abbiamo anche appurato che l’introduzione dei sottosegretari, poiché servono per l'attuazione del programma di governo, è una cosa sulla quale voi non dite nulla e, quindi, la ritenete anche giusta. Vi ho ascoltato in religioso silenzio, addirittura…, ho capito male, ho capito, ma visto che non capisco male su queste cose dovete chiarirvi voi, non io. Dopodiché, detto questo, si contesta il metodo, cioè si contesta che mancano le Commissioni e che non si è passati in Commissione e poi si contesta il metodo del referendum consultivo. Intanto c'è uno strumento che è il referendum abrogativo.

Siete sicuri dei fatti vostri e avete parlato – lo ha detto prima il consigliere De Cicco - di vittorie.

Fate un referendum abrogativo. Qual è il problema? Siete in grado di farlo? Nessuno vi inibisce di attuare questo strumento che la legislazione vi dà.

Ma vi pare possibile che, consigliere Alecci, abbiate addirittura paragonato la Riforma costituzionale con la riforma di un articolo dello Statuto?! Se alla Camera e al Senato avessero raggiunto oltre il 75% della maggioranza neanche sarebbe stato necessario il referendum consultivo! Addirittura, secondo voi, è più difficile modificare una norma statutaria che la Costituzione? In quelle condizioni non sarebbe stato necessario neanche fare il referendum!

Allora le chiacchiere vanno a zero. Oggi c'è una maggioranza che ha le idee chiare, voi siete ancora in attesa di chiarirvele tutti insieme e quindi di portare proposte concrete.

Consiglio al consigliere Alecci in primis, prima di andare a dormire, di leggere Flaiano. Flaiano è un grande giornalista e dice una cosa bellissima: “Ho poche idee, ma confuse”.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco.

Ha chiesto di intervenire la collega Greco Filomena. Ne ha facoltà.

GRECO Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)

Consigliere Orlandino Greco, per fortuna c’è lei che ha le idee molto chiare.

Non volevo intervenire perché penso che sia arrivato veramente il momento di dire una cosa importante: speravo di trovare all'interno del Consiglio un luogo dove poterci confrontare, invece, devo prendere atto che questo non avverrà mai e si comprende dai vostri interventi. Prendete in giro e insultate non soltanto l'intelligenza medio bassa, la mia, alta, altissima quella dei miei colleghi di minoranza, ma cercate di prendere in giro e insultate l'intelligenza dei calabresi. Voi avete portato oggi con urgenza questi punti, il punto 10 e il punto 11 dell'ordine del giorno, perché dovevate dare al nostro presidente Occhiuto la possibilità di governare meglio la Calabria e quindi c'era bisogno di allargare, con invarianza di bilancio, gli assessori e di nominare le 2 figure, come sono state dette, mitologiche che in passato la destra ha cancellato e che adesso invece andiamo a reinserire. Ci sta, ci sta.

Contestiamo il metodo, sì, contestiamo il metodo. Contestiamo anche l'orario, visto che è l'una di notte - ci prendete per ritardo - e colgo l'occasione per chiedere al Presidente se è possibile convocare di mattina le sedute di Consiglio regionale così siamo tutti quanti più rilassati nelle risposte e nel dibattito.

Poi, avete portato al punto all'ordine del giorno - dovete spiegarmi il perché - questa legge sul referendum per fare un'interpretazione di un referendum confermativo, quando voi stessi dite che per le modifiche non è previsto l'utilizzo del referendum confermativo, ma possiamo utilizzare quello abrogativo. Dobbiamo dire ai cittadini calabresi, però, che soltanto per il referendum abrogativo è previsto il quorum che, invece, non è previsto per quello confermativo. Il referendum abrogativo opera su leggi che sono già operative e che vanno abrogate, invece il referendum confermativo opera quando ancora la legge non ha avuto alcuna esecuzione.

Da una parte voi allargate l'esecutivo e dall'altra parte ci chiedete di restringere il controllo democratico da parte dei cittadini sulle modifiche statutarie.

Certo, consigliere Pitaro, non me ne vorrà se non utilizzo tutti i minuti che mi sono stati dati, ma stringo. Per fortuna il diritto ci consente anche altri strumenti per impugnare le leggi che si promulgano e noi la porteremo avanti, ma non perché pensiamo che il presidente Occhiuto non debba allargare la Giunta o non debba nominare i suoi sottosegretari, ma perché pensiamo che non si debba insultare l'intelligenza soprattutto dei cittadini calabresi. Quindi noi utilizzeremo quegli strumenti che ci consente il diritto per poter fare in modo che i cittadini calabresi possano utilizzare lo strumento del referendum confermativo sulla vostra legge che andrete ad approvare.

Ovviamente, Presidente, il mio voto è contrario.

PRESIDENTE

Grazie, collega Greco.

Ha chiesto di intervenire la collega Madeo. Ne ha facoltà.

MADEO Rosellina (Partito Democratico)

Presidente, grazie.

Penso che, ormai, abbiamo sfondato la barriera quindi possiamo ricominciare da capo, nel senso che in effetti non volevo più intervenire, però poi ci sono stati degli interventi che mi hanno ispirato.

Intanto le idee le abbiamo e sono, collega Greco, quelle che ha espresso il mio capogruppo, il collega Alecci. Sono idee chiarissime e la nostra idea granitica è questa: siamo completamente contrari rispetto a questa proposta di modifica perché crediamo banalmente che tutta questa vicenda neutralizzi il controllo popolare; per cui, sì, abbiamo detto da questi banchi che è una prerogativa del presidente Occhiuto quella di allargare la Giunta e di istituire i sottosegretari, e di questo risponderà lui da un punto di vista politico e istituzionale. Noi diciamo anche che per fare queste cose è necessario mantenere il controllo popolare e lo diciamo in un momento di particolare disaffezione dei cittadini alla cosa pubblica che non vanno più a votare.

Quindi, repetita iuvant: siamo completamente, decisamente, fortemente, motivatamente contrari.

Lo farete con la forza dei numeri, avete una maggioranza numericamente importante, noi però abbiamo le idee chiare, le abbiamo chiarissime e la minoranza sta parlando tutta a una sola voce, chiaramente ognuno col modo che lo caratterizza, perché ognuno entra nel ruolo con quello che è.

Abbiamo detto in maniera diversa esattamente tutti le stesse cose.

PRESIDENTE

Grazie, collega Madeo.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento;

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

Articolo 9

(È approvato)

Articolo 10

(È approvato)

Articolo 11

(È approvato)

Articolo 12

(È approvato)

Articolo 13

(È approvato)

Articolo 14

(È approvato)

Articolo 15

(È approvato)

Articolo 16

(È approvato)

Articolo 17

(È approvato)

Articolo 18

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Mozione numero 3/13^ di iniziativa dei consiglieri P. Caputo, D. Giannetta, A. Brutto, G. Mattiani, V. Pitaro, E. Alecci, V. Bruno, F. Greco, F. De cicco, E. Scutellà “Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e valorizzazione del sistema della ricerca in Calabria.”

PRESIDENTE

Mozione numero 3/13^ a firma dei consiglieri regionali Caputo, Giannetta, Brutto, Mattiani, Pitaro, Alecci, Bruno, Greco Filomena, De Cicco, Scutellà, recante: “Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche e valorizzazione del sistema della ricerca in Calabria”.

Cedo la parola al consigliere Caputo per illustrare il provvedimento.

Prego, onorevole Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Occhiuto Presidente)

Grazie, Presidente.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche rappresenta il principale ente di ricerca italiano e svolge un ruolo strategico a livello nazionale ed europeo per l'avanzamento della conoscenza scientifica, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione, con un impatto rilevante sul progresso culturale, economico e sociale del paese.

In Calabria sono presenti 12 istituti del CNR, distribuiti in 13 sedi operative, che operano in ambiti di ricerca di prima importanza.

Il CNR in Calabria intrattiene consolidate collaborazioni con enti pubblici territoriali, Comuni, Province, Protezione civile regionale, ARPACAL e le Università.

Negli ultimi anni, grazie ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza, il CNR ha ottenuto, in particolar modo in Calabria, un incremento significativo delle risorse, con finanziamenti che hanno sostenuto nuovi ed importanti progetti e infrastrutture, generando un impatto diretto sull'economia e sull'occupazione regionale; considerato che: la precarietà del CNR rappresenta una criticità strutturale a livello nazionale: circa 4.000 lavoratrici e lavoratori operano con contratti non stabili (1.287 a tempo determinato, circa 2.000 assegnisti e 600 borsisti).

Una parte significativa di queste posizioni è finanziata tramite fondi PNRR che scadranno il 31 dicembre 2025, con rischio concreto di perdita del lavoro e dispersione di competenze qualificate, molte delle quali essenziali per progetti strategici attivi in Calabria.

Tenuto conto che il precariato nella ricerca pubblica rappresenta una minaccia strutturale per la qualità, la continuità e la competitività delle attività scientifiche e che la Regione Calabria ha un interesse strategico nel tutelare e valorizzare il proprio capitale umano altamente qualificato, tutto ciò premesso, con la presente mozione, si impegna, la Giunta regionale, per quanto di competenza: ad esprimere pieno sostegno alla vertenza del personale precario del CNR e a promuovere presso gli organi competenti l’applicazione integrale dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017. 2); a farsi portavoce presso il Governo affinché, già nella prossima legge di bilancio, siano stanziate risorse aggiuntive e dedicate per la stabilizzazione del personale precario del CNR, superando l’insufficienza dello stanziamento 2025 e assicurando una programmazione pluriennale e strutturale delle assunzioni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Caputo. Non ci sono richieste di intervento.

Pongo in votazione la mozione, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La mozione è approvata con autorizzazione e coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Non essendoci altri punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 01,07 di venerdì 21 novembre 2025

 

Allegati

Annunzio di proposte di legge

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all'esercizio finanziario 2024 - (Deliberazione G.R. n. 524 del 06.11.2025)” (PL n. 1/13^).

“Sistema regionale della formazione professionale - (Deliberazione G.R. n. 547 del 13.11.2025)” (PL n. 6/13^).

“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2025-2027” (PL n. 8/13^).

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Madeo “Disposizioni in materia di preservazione della fertilità per fini sociali” (PL n. 2/13^).

Laghi “Misure per la riduzione dell’inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS)” (PL n. 3/13^).

Giannetta e Caputo “Disciplina del referendum popolare per l'approvazione dello statuto regionale” (PL n. 4/13^).

Laghi “Valorizzazione dell’offerta culturale calabrese” (PL n. 5/13^).

Santoianni, Bevilacqua, Caputo, De Francesco, Giannetta, Pitaro “Modifiche e integrazioni della legge regionale 30 ottobre 2012, n. 48 (Tutela e valorizzazione del patrimonio olivicolo della Regione Calabria)” (PL n. 7/13^).

Le proposte di legge verranno assegnate alle Commissioni consiliari competenti una volta che le stesse saranno ricostituite.

Annunzio di proposta di legge statutaria

 Giannetta, Caputo, Pitaro, Mattiani, Brutto “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (PLS n. 1/13^).

La proposta di legge statutaria verrà assegnata alle commissioni consiliari competenti quando le stesse saranno ricostituite.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre - (Deliberazione G.R. n. 539 del 07.11.2025)” (PPA n. 10/13^).

“Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) - (Deliberazione G.R. n. 541 del 07.11.2025)” (PPA n. 11/13^).

“Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA) - (Deliberazione G.R. n. 540 del 07.11.2025)” (PPA n. 12/13^).

“Bilancio consolidato dell’anno 2024 della Regione Calabria - Articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - (Deliberazione G.R. n. 542 del 07.11.2025)” (PPA n. 13/13^).

“Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - (Deliberazione G.R. n. 522 del 06.11.2025)” (PPA n. 5/13^).

“Rendiconto esercizio 2024 dell’Azienda Calabria Verde - (Deliberazione G.R. n. 523 del 06.11.2025)” (PPA n. 6/13^).

“Rendiconto esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL) - (Deliberazione G.R. n. 521 del 06.11.2025)” (PPA n. 7/13^).

“Adozione del bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria - Articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - (Deliberazione G.R. n. 525 del 06.11.2025)” (PPA n. 8/13^).

(Riassorbita dalla P.P.A. numero 13/13^).

 “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) - (Deliberazione G.R. n. 538 del 07.11.2025)” (PPA n. 9/13^).

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Programma di governo (articolo 33, comma 4 Statuto Regione Calabria)” (PPA n. 16/13^).

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del consigliere regionale Laghi:

“Integrazione al Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria” (PPA n. 17/13^).

La proposta di provvedimento amministrativo verrà assegnata alle commissioni consiliari competenti una volta che le stesse saranno ricostituite.

Deliberazioni della Giunta regionale

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 526 del 6 novembre 2025, concernente:

“Programma Operativo Complementare (POC) 2014-2020 della Regione Calabria. Presa d’atto approvazioni modifiche da parte del CIPESS con Delibera 33/2025 - Approvazione del Piano Finanziario del programma articolato per Linee di Azione (LdA)”.

(Parere numero 1/13^).

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 520 del 6 novembre 2025, concernente:

“Approvazione del Regolamento di attuazione della legge regionale 2 agosto 2023 n.34 recante: “Istituzione e disciplina del Registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co”.

(Parere numero 2/13^).

(I relativi pareri verranno assegnati alle Commissioni consiliari di competenza una volta che le stesse saranno ricostituite).

Dichiarazione di illegittimità costituzionale e inammissibilità questione di legittimità costituzionale

La Corte costituzionale ha trasmesso la sentenza n. 134/2025 con la quale ha dichiarato:

1) l'illegittimità costituzionale dell'art. 14, comma l, della l.r. 36/2024 “nella parte in cui dispone che «[è] vietata», nei parchi nazionali e regionali ricadenti nel territorio calabrese, la realizzazione di impianti di potenza superiore a IO MW termici alimentati da biomasse, anziché disporre che i suddetti parchi «costituiscono aree non idonee» alla realizzazione di questa tipologia di impianti” e del suo comma 2;

2) l'inammissibilità delle questioni di legittimità costituzionale dei commi 1 e 2 del suddetto art. 14, promosse, in ricorso in riferimento agli artt. 117, commi primo e secondo, lettera s), della Costituzione, quest'ultimo in relazione all'art. 11 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette).

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2025-2027:

1.) deliberazioni della Giunta regionale numeri 429, 430 e 431 dell’11 agosto 2025

2.) deliberazione della Giunta regionale numero 435 del 29 agosto 2025

3.) deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 442 alla numero 459 e numeri 462, 463, 466 dell’11 settembre 2025

4.) deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 475 alla numero 482, dalla numero 484 alla numero 488 e numeri 490, 495 del 25 settembre 2025

5.) deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 503 alla numero 510 e numero 513 del 21 ottobre 2025

6.) deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 527 alla numero 537 del 6 novembre 2025

7.) deliberazioni della Giunta regionale n. 543 e dalla numero 549 alla numero 565 del 13 novembre 2025

Designazione componenti Giunta per il regolamento e Giunta delle elezioni

Il Presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” ha comunicato che il consigliere Marco Polimeni è stato designato quale componente della Giunta per il regolamento e il consigliere Domenico Giannetta quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Fratelli d’Italia” ha comunicato che il consigliere Filippo Maria Pietropaolo è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e la consigliera Daniela Iriti quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Occhiuto Presidente” ha comunicato che il consigliere Giacomo Pietro Crinò è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Emanuele Ionà quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Noi Moderati” ha comunicato che il consigliere Riccardo Rosa è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Vito Pitaro quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Lega Salvini Calabria” ha comunicato che il consigliere Gianpaolo Bevilacqua è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Giuseppe Mattiani quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Casa Riformista” ha comunicato che la consigliera Filomena Greco è stata designata quale componente della Giunta per il Regolamento e componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Partito Democratico” ha comunicato che la consigliera Rosellina Madeo è stata designata quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Giuseppe Ranuccio quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Movimento 5 Stelle” ha comunicato che la consigliera Elisa Scutellà è stata designata quale componente della Giunta per il Regolamento e componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Tridico Presidente” ha comunicato che il consigliere Ferdinando Laghi è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e il consigliere Vincenzo Bruno quale componente della Giunta delle Elezioni.

Il Presidente del Gruppo consiliare “Democratici Progressisti” ha comunicato che il consigliere Francesco De Cicco è stato designato quale componente della Giunta per il Regolamento e componente della Giunta delle Elezioni.

Interrogazioni a risposta scritta

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il gruppo TIM, ha avviato la procedura di cessione del ramo d’azienda di Telecontact Center a una nuova società denominata DNA srl, operante nel settore dei servizi di contact center;

- tale operazione coinvolge circa 400 lavoratori calabresi, con sede principale a Catanzaro, e ha suscitato forte preoccupazione tra le organizzazioni sindacali e le famiglie interessate;

- le OO.SS. hanno denunciato il rischio di indebolimento del presidio produttivo regionale, con conseguenze negative sul tessuto economico e sociale, in un contesto già segnato da crisi occupazionale nel settore dei servizi digitali;

- la Regione Calabria, ai sensi dello Statuto e delle competenze in materia di sviluppo economico e politiche del lavoro, ha il dovere di attivarsi per salvaguardare i livelli occupazionali e promuovere il dialogo con le parti coinvolte. Considerato che: - la cessione appare motivata da logiche finanziarie e non da un piano industriale di rilancio, con il rischio di trasformare un costo del personale in un costo per servizi esterni, senza reali benefici per il territorio;

- il settore dei call center è già esposto a fenomeni di dumping tariffario e riduzione dei volumi di lavoro, aggravati dall’implementazione di tecnologie automatizzate. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, per conoscere:

per sapere:

- quali iniziative urgenti intende assumere la Regione Calabria per tutelare i lavoratori coinvolti nella cessione di Telecontact Center;

- se è stato attivato o si intende attivare un tavolo di confronto con TIM, la nuova società DNA srl, le organizzazioni sindacali e il Governo nazionale, al fine di garantire la continuità occupazionale e la salvaguardia del presidio produttivo in Calabria;

- quali misure regionali straordinarie possono essere adottate per sostenere il settore dei servizi digitali e prevenire ulteriori crisi occupazionali.

(1; 03/11/2025).

 

Bruno. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

• in data 24 ottobre 2025 il gruppo TIM ha comunicato alle organizzazioni sindacali l'avvio della procedura di cessione del ramo d'azienda di Telecontact Center S.p.A., ai sensi dell'art. 47 della legge n. 428/1990;

• l'operazione prevede il trasferimento dell'intero ramo a una nuova società denominata DNA srl, controllata da Gruppo Distribuzione, che subentrerebbe nella gestione dei servizi di cali center in appalto, inclusi quelli per la stessa TIM;

Telecontact Center impiega circa 1.590 lavoratori in Italia, di cui 432 nella sede di Catanzaro, la più popolosa tra tutte, rappresentando un presidio occupazionale e sociale strategico per la Calabria;

• oltre l'80% del personale è costituito da donne e circa il 60% dei posti di lavoro è localizzato nel Mezzogiorno;

considerato che: • la cessione del ramo d'azienda potrebbe comportare la perdita delle tutele e dei diritti derivanti dal sistema di welfare aziendale di TIM, con gravi ripercussioni economiche e sociali sul territorio calabrese;

• le organizzazioni sindacali Sic Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni hanno espresso forte contrarietà all'operazione, definendola un'ulteriore esternalizzazione mascherata, priva di un chiaro progetto industriale;

• il settore dei call center è già segnato da forte precarietà, bassi salari e carenze strutturali, e un ridimensionamento di Telecontact Center avrebbe ricadute significative sull'intero indotto regionale;

Tenuto conto che: • il comparto dei servizi digitali e delle telecomunicazioni rappresenta un segmento fondamentale della nuova economia calabrese;

• la perdita di centinaia di posti di lavoro stabili, soprattutto femminili, costituirebbe un colpo durissimo per Catanzaro e per la Calabria, già provate da elevati tassi di disoccupazione;

preso atto che: •risulta urgente un intervento delle istituzioni regionali volto a tutelare l'occupazione e ad aprire un confronto diretto con il Governo nazionale e il gruppo TIM;

tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1. se la Regione Calabria sia a conoscenza della procedura di cessione del ramo d'azienda di Telecontact Center S.p.A. e delle sue possibili conseguenze occupazionali sul sito di Catanzaro;

2. quali iniziative intenda assumere la Giunta regionale per salvaguardare i 432 posti di lavoro della sede catanzarese e per sostenere la vertenza nei confronti del gruppo TIM;

3. se non ritenga opportuno promuovere con urgenza un tavolo di crisi regionale con le organizzazioni sindacali, il Comune di Catanzaro e la proprietà aziendale, al fine di garantire continuità occupazionale e diritti dei lavoratori;

4. se la Regione intenda attivarsi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy affinché venga garantita la massima trasparenza sull'ape razione e vengano evitati processi di precarizzazione del lavoro nel Mezzogiorno.

(2; 06/11/2025).

 

Ranuccio. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

• le condizioni del comparto sanitario pubblico nell’Area Metropolitana di Reggio Calabria sono da tempo caratterizzate, per fatto notorio, da innumerevoli criticità;

• in particolare, l’area tirrenica a nord del capoluogo (Piana di Gioia Tauro e territori pre-aspromontani) risente di una oramai risalente carenza di strutture, strumenti e personale;

• la situazione, nota da tempo, ha portato alla nascita di associazioni – come la Pro Salus, attiva a Palmi – che da anni si impegnano quotidianamente per sensibilizzare le Istituzioni sulla sua gravità;

• l’iter per l’edificazione del Nuovo Ospedale della Piana, da realizzarsi in Palmi, ha avuto inizio il 7.12.2007 con la sottoscrizione dell’Accordo di Programma tra Ministero della Salute e Regione Calabria, finanziato mediante D.P.C.M. 11.12.2007 “con somma urgenza”;

• si è giunti al bando di gara il 1° agosto 2011;

• il contratto per la costruzione del nosocomio con la società Tecnis è stato stipulato l’8 maggio 2015;

• il progetto definitivo e l’indizione della conferenza dei servizi risalgono all’8 novembre 2018;

• il 30 ottobre 2019 la società D’Agostino è subentrata quale concessionario a Tecnis;

• l’11 febbraio 2021 si è conclusa la conferenza dei servizi;

• nel dicembre 2021 è stata indetta la conferenza dei servizi per il piano di caratterizzazione, chiusa a gennaio 2023, finalizzata a svolgere la medesima indagine che era stata già compiuta con esito favorevole, così come risulta a pag. 5 del verbale del 7 giugno 2011 della Commissione di verifica del progetto preliminare;

• con Determinazione 1/2025 del Commissario Delegato per l’Edilizia Sanitaria della Regione Calabria, l’ingegnere Francesco Tarsia è stato nominato RUP dell’intervento “Realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro e la gestione, per l’intera durata della concessione, dei servizi di supporto non sanitari nonché dei servizi commerciali compatibili con l’attività sanitaria”;

• in data 30.04.2025, il RUP ha depositato la Relazione prot. n. 67, avente ad oggetto “La realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro e la gestione, per l’intera durata della concessione, dei servizi di supporto non sanitari nonché dei servizi commerciali compatibili con l’attività sanitaria”;

• con determina n. 6/2025 del 07.05.2025 è stato, tra l’altro, approvato dal RUP il Progetto Definitivo inerente all’intervento di “Realizzazione del Nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro”;

considerato che: • i costi dell’opera sono aumentati da euro 136.907.304,35 ad euro 318.515.556,74;

• l’ultimo cronoprogramma noto fissa l’inizio dei lavori al .01.2026 con termine per la realizzazione e la “fruibilità dell’opera” al 31.12.2031;

• invece, in data 14.07.2025 sono state consegnate le aree di cantiere all’impresa esecutrice, che ha avviato le verifiche preliminari sul sito finalizzate alla realizzazione della recinzione perimetrale ed ai primi interventi di sicurezza e pulizia;

• risulta, insomma, avviata una fase di precantierizzazione “provvisoria” mediante stralcio progettuale, mentre non appare chiaro l’iter complessivo seguito, né risulta definito quali parti dell’opera siano state effettivamente isolate per consentire l’avvio dei lavori e quali effetti tale scelta possa produrre sui tempi di realizzazione, sui costi complessivi e sul cronoprogramma;

• alla luce di tale evidente distonia, non è chiaro l’attuale stato dell’iter amministrativo;

tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1. se il progetto esecutivo del nuovo Ospedale della Piana di Gioia Tauro in Palmi sia stato approvato;

2. in caso di risposta negativa, quali siano in termini di certezza i tempi per l’approvazione dello stesso;

3. quali parti dell’opera siano state effettivamente isolate per consentire l’avvio dei lavori;

4. quali effetti tale scelta produca sui costi di realizzazione;

5. in definitiva, quale sia il cronoprogramma effettivo per la realizzazione e la fruibilità dell’opera.

(3; 17/11/2025).

Mozioni

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- i Vigili del Fuoco ricoprono un ruolo fondamentale per la tutela dei cittadini e del territorio;

- il territorio della Provincia di Cosenza è il più esteso della Calabria con orografia complessa e variegata;

- l’attuale dislocazione dei presidi operativi dei VVF nella Provincia di Cosenza prevede n. 2 Distaccamenti permanenti (Paola e Scalea) a copertura della fascia tirrenica, n. 3 Distaccamenti permanenti (Rende, San Giovanni in Fiore, Castrovillari) e n. 1 presidio rurale (Acri) oltre la sede Centrale a copertura della fascia centrale della Provincia, n. 1 Distaccamento permanente (Corigliano-Rossano) e n. 1 Distaccamento volontario (Trebisacce) a copertura della fascia Ionica Nord;

considerato che - per indisponibilità del personale, il Distaccamento volontario di Trebisacce risulta chiuso da luglio 2024;

- l’Amministrazione Comunale di Trebisacce ha consegnato un immobile a titolo gratuito completamente ristrutturato e rispondente alle esigenze logistiche di un presidio dei VVF;

- l'ambito territoriale di competenza del già menzionato presidio comprendeva 16 Comuni ed ha registrato mediamente più di mille interventi annui;

- detta chiusura ha determinato un enorme aumento del carico di lavoro sui Distaccamenti permanenti di Castrovillari e Corigliano-Rossano, che, ad oggi, incontrano numerose difficoltà nel garantire interventi tempestivi per la vastità e complessità del territorio, con una evidente inefficienza del servizio, in particolare nella zona nord ionica ad elevata vocazione turistica;

- le amministrazioni comunali dell’alto ionio cosentino (Nocara, Amendolara, Castroregio, Alessandria del Carretto, Rocca Imperiale, Trebisacce) nonché il comando provinciale di Cosenza hanno più volte sollecitato il Ministero dell'Interno per ottenere la conversione del distaccamento volontario di Trebisacce a distaccamento permanente;

-come sottolineato dallo stesso Dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile - Comando Vigili del Fuoco di Cosenza: "la vastità e complessità del territorio, nonché i numerosi interventi di soccorso tecnico urgente che sono stati effettuati nei periodi di apertura del distaccamento, evidenziano la ormai non più procrastinabile necessità di servire il territorio con un distaccamento permanente che garantisca la continuità operativa della sede";

tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione: - Ad attivarsi presso il Governo nazionale per sollecitare le risorse necessarie a potenziare gli organici dei VV.F.;

- a sollecitare con la dovuta urgenza l’elevazione del Distaccamento volontario di Trebisacce a Distaccamento permanente al fine di garantire la massima tempestività negli interventi e standard qualitativi sempre più elevati dell'attività di soccorso, mediante il potenziamento delle risorse umane a tutela della popolazione e del territorio.

(1; 17/11/2025) Laghi.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- la storia normativa riguardante i lavoratori socialmente utili (LSU) e di pubblica utilità (LPU) ha subito notevoli cambiamenti, culminando in una serie di interventi legislativi che hanno disciplinato tali figure, fondamentali per il funzionamento degli enti pubblici;

- nonostante i contributi significativi di questi lavoratori in anni di blocco delle procedure concorsuali, essi hanno subito un vulnus normativo che ha compromesso il riconoscimento dei loro diritti previdenziali, generando un gap significativo nella loro anzianità contributiva;

- la legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4 (Misure di politiche attive dell’impiego in Calabria) e ss.mm.ii. ha tentato di stabilizzare i lavoratori LSU/LPU, ma la mancata previsione di versamenti previdenziali ha comportato privazioni di diritti contrattuali fondamentali;

- il disegno di legge n. 539/2023, depositato in Senato il 3 febbraio 2023, mira a riconoscere il diritto a una pensione dignitosa per i lavoratori LSU/LPU, integrando il periodo di permanenza nei progetti socialmente utili e di pubblica utilità con il versamento dei relativi contributi previdenziali. Rilevato che: - negli anni alcuni lavoratori hanno chiamato in causa gli enti utilizzatori per il riconoscimento dei diritti reali e il giudice del lavoro ha accolto e condannato gli enti stessi al pagamento dei contributi reali per il periodo in cui è intercorso il rapporto lavorativo precario, con aggravio delle spese di giudizio. Considerato che: - è essenziale garantire che i lavoratori LSU/LPU abbiano accesso a diritti pensionistici equi, considerando il loro contributo indispensabile all’operato degli enti pubblici negli anni in cui vigeva il blocco delle assunzioni nella P.A.;

- il mancato riconoscimento dei contributi previdenziali nel corso degli anni ha causato non solo gravi conseguenze economiche per questi lavoratori, minando la loro sicurezza finanziaria ma anche una disparità di trattamento con gli altri dipendenti.

Impegna la Giunta regionale

- ad intraprendere ogni iniziativa utile ad affrontare la questione del riconoscimento dei diritti previdenziali per i lavoratori LSU/LPU, integrando e riscattando il periodo di permanenza nei progetti socialmente utili attraverso il versamento dei contributi previdenziali mancanti per i lavoratori stabilizzati, garantendo il pieno riconoscimento dei loro diritti;

- a promuovere presso la Conferenza Stato-Regioni ogni utile iniziativa affinché sia sollecitata l’approvazione di una normativa statale che consenta di garantire ai lavoratori LSU/LPU il diritto a una pensione dignitosa.

(2; 17/11/2025) Alecci, Falcomatà, Madeo, Ranuccio.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

• Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) rappresenta il principale ente di ricerca italiano e svolge un ruolo strategico a livello nazionale ed europeo per l’avanzamento della conoscenza scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, con un impatto rilevante sul progresso culturale, economico e sociale del Paese.

• In Calabria sono presenti dodici istituti del CNR, distribuiti in tredici sedi operative, che operano in ambiti di ricerca di primaria importanza, tra cui: biomedicina e neuroscienze, protezione e mitigazione del rischio idrogeologico, cambiamenti climatici, ambiente ed inquinamento atmosferico, tecnologia per le membrane, nanoscienze e nanotecnologie, sistemi agricoli e forestali, calcolo scientifico e reti ad alte prestazioni, ingegneria dei materiali, sensoristica avanzata, trasferimento tecnologico e formazione avanzata con ricadute significative sul sistema regionale della conoscenza, sulla gestione dell’ambiente e del territorio, sul settore sanitario e sulle filiere produttive locali.

• Il CNR in Calabria intrattiene consolidate collaborazioni con enti pubblici territoriali, Comuni, Province, Protezione Civile regionale, ARPACAL, Università (Università della Calabria, Università Magna Grecia di Catanzaro, Università Mediterranea di Reggio Calabria), centri di ricerca nazionali, aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, oltre a supportare la nascita di spin-off e iniziative di trasferimento tecnologico. Tali sinergie contribuiscono al trasferimento tecnologico, alla creazione di nuove competenze e allo sviluppo di servizi e prodotti ad alto valore aggiunto per il territorio.

• Negli ultimi anni, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il CNR ha ottenuto, in particolar modo in Calabria, un incremento significativo delle risorse, con finanziamenti che hanno sostenuto nuovi ed importanti progetti e infrastrutture, generando un impatto diretto sull’economia e sull’occupazione regionale;

considerato che: • La precarietà nel CNR rappresenta una criticità strutturale a livello nazionale: circa 4.000 lavoratrici e lavoratori operano con contratti non stabili (1.287 a tempo determinato, circa 2.000 assegnisti e 500-600 borsisti). Una parte significativa di queste posizioni è finanziata tramite fondi PNRR che scadranno il 31 dicembre 2025, con rischio concreto di perdita del lavoro e dispersione di competenze qualificate, molte delle quali essenziali per progetti strategici attivi in Calabria.

• Il personale precario del CNR, riunito nel movimento “Precari Uniti CNR”, chiede da anni l’applicazione integrale dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017 (“Legge Madia”) che prevede percorsi di stabilizzazione per chi ha maturato adeguata esperienza e anzianità di servizio presso gli enti di ricerca pubblici.

• Il D.lgs. 90/2025 ha prorogato la possibilità di applicare le misure di stabilizzazione previste dall’art. 20 della “Legge Madia”.

• A seguito delle mobilitazioni culminate nell’occupazione simbolica del CNR del 28 novembre 2024, la Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024, art. 1, comma 591) ha stanziato 10,5 milioni di euro per la stabilizzazione del personale precario del CNR, somma tuttavia sufficiente a coprire appena 180 unità di personale, pari a meno del 5% del totale dei precari.

• In Calabria numerosi progetti del CNR sostengono priorità strategiche regionali: contrasto al dissesto idrogeologico, monitoraggio ambientale, innovazione in agricoltura, digitalizzazione, economia circolare, ricerca sanitaria avanzata e trasferimento tecnologico verso le imprese. La perdita di personale rischierebbe di interrompere attività essenziali, indebolire gruppi di ricerca altamente specializzati e vanificare gli investimenti realizzati con fondi europei, nazionali e regionali;

tenuto conto che:

• Il precariato nella ricerca pubblica rappresenta una minaccia strutturale per la qualità, la continuità e la competitività delle attività scientifiche. Esso costituisce inoltre un serio ostacolo allo sviluppo della Calabria, una regione che ha individuato nella conoscenza, nelle competenze e nell’innovazione uno dei pilastri fondamentali della propria crescita.

• La Regione Calabria ha un interesse strategico nel tutelare e valorizzare il proprio capitale umano altamente qualificato, risorsa essenziale per promuovere una crescita sostenibile, garantire la sicurezza del territorio, rafforzare la sanità pubblica e favorire il trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo regionale.

• È interesse pubblico sostenere la stabilizzazione del personale precario del CNR, anche al fine di consolidare la collaborazione con istituzioni, università e sistema produttivo regionale. Tutto ciò premesso e considerato

impegna la Giunta regionale

per quanto di competenza 1) Ad esprimere pieno sostegno alla vertenza del personale precario del CNR e a promuovere presso gli organi competenti l’applicazione integrale dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017. 2) A farsi portavoce presso il Governo, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Parlamento affinché, già nella prossima Legge di Bilancio, siano stanziate risorse aggiuntive e dedicate per la stabilizzazione del personale precario del CNR (art. 20 del D.lgs. 75/2017), superando l’insufficienza dello stanziamento 2025 e assicurando una programmazione pluriennale e strutturale delle assunzioni. 3) A sostenere in Conferenza delle Regioni l’avvio di un piano nazionale straordinario di stabilizzazione del personale precario del CNR, anche valorizzando le professionalità acquisite con PNRR e altri fondi straordinari. 4) A promuovere l’istituzione di un Tavolo regionale permanente tra Regione Calabria, CNR, parti sociali e rappresentanze del personale precario, per monitorare scadenze contrattuali, fabbisogni occupazionali e continuità delle attività di ricerca nel territorio. 5) A valutare misure regionali di accompagnamento, nel rispetto delle competenze e della normativa vigente, anche attraverso forme di cofinanziamento o interventi ponte per garantire la prosecuzione delle attività strategiche in attesa delle stabilizzazioni nazionali. 6) A valorizzare le sedi calabresi del CNR come nodi strategici e centrali dell’ecosistema regionale, dell’innovazione e della gestione del territorio, rafforzando le sinergie con Protezione Civile regionale, aziende ospedaliere, enti territoriali, ARPACAL, Università, imprese e start-up innovative. 7) A promuovere iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione sul valore della ricerca e sulla necessità di superare il precariato, dando adeguata diffusione ai lavori e agli esiti del Tavolo regionale. A trasmettere la presente mozione al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'Università e della Ricerca, ai Presidenti delle Camere, al Presidente del CNR, nonché ai Rettori delle Università calabresi e ai parlamentari eletti in Calabria.

(3; 20/11/2025) Caputo, Giannetta, Brutto, Mattiani, Pitaro, Alecci, Bruno, Filomena Greco, De Cicco, Scutellà.

Approvazione programma di Governo: “(Articolo 33, comma 4 dello Statuto della Regione Calabria)” (deliberazione consiliare n. 7)

Il Consiglio regionale

premesso che l’articolo 33, comma 4 della legge regionale 10 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria) prevede la presentazione del programma di governo da parte del Presidente della Giunta regionale;

tenuto conto che l’articolo 16, comma 2, lettera a) dello Statuto regionale prevede che il Consiglio regionale “nelle forme e nei modi stabiliti dal regolamento, approva le dichiarazioni programmatiche per la legislatura rese dal Presidente eletto ed i relativi aggiornamenti”;

visto l’articolo 57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che disciplina l’approvazione del programma di governo;

visto il programma di governo 2025-2030 presentato dal Presidente della Giunta regionale il 19 novembre 2025 e acquisito al protocollo generale in pari data con n. 22409, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi del combinato disposto dell’articolo 16, comma 2, lettera a) dello Statuto regionale e dell’articolo 57 del Regolamento interno del Consiglio regionale, il programma di governo 2025-2030, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 5/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - Deliberazione G.R. n. 522 del 21/10/2025” (deliberazione consiliare n. 8)

Il Consiglio regionale

 premesso che:

l’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

l’articolo 12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, che ha istituito l’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);

la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la delibera di Giunta regionale n. 522 del 6 novembre 2025, recante: "Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - Trasmissione al Consiglio Regionale per gli atti di competenza";

visti il decreto n. 306 del 30 settembre 2025, con cui il Commissario Straordinario dell’ARCEA ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2024 dell’Ente, e il verbale n. 23 del 22.10.2025 (prot. N.812264 del 29 ottobre 2025) con cui il Revisore Unico dei Conti dell'Ente ha rilasciato parere favorevole all'approvazione del documento contabile, allegati alla delibera di Giunta regionale n.522 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali (Allegato 1);

vista

- la nota prot. 833105 del 3 novembre 2025 con cui il Dipartimento Agricoltura e Sviluppo e Rurale, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, ha provveduto a trasmettere l'istruttoria di propria competenza, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, esprimendo parere favorevole all'approvazione del Rendiconto sulla Gestione in oggetto, stante l'attività di controllo in merito condotta dal Comitato di Vigilanza dell'ente di cui alla relativa nota istruttoria (prot. 832247 del 3 novembre 2025), a norma dell'art. 16 dello Statuto di ARCEA, allegati alla delibera di Giunta regionale n.522 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali (Allegato 2);

considerato che

- il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, redatta ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, sul rendiconto di gestione relativo all'esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), allegata alla delibera di Giunta regionale n.522 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), ha rilevato che:

- sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024;

- sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

- sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall'Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento alla gestione in conto competenza l'uguaglianza, rispetto agli importi presenti nel conto economico, tra impegni e costi e tra accertamenti e ricavi;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;

- risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

- preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, effettuate le verifiche e ferme restando le raccomandazioni espresse dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha espresso parere favorevole all’adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto di Gestione per l'esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi dell'articolo 57 della Legge regionale 4 febbraio 2002, n.8.

preso atto, altresì, che il Dipartimento Agricoltura e Sviluppo e Rurale, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nella succitata istruttoria sul rendiconto relativo all'esercizio 2024, nulla ha eccepito in merito al rispetto da parte dell'Ente della normativa in materia di contenimento della spesa;

preso atto, inoltre, delle ragioni indifferibili ed urgenti sottese all’adozione del presente atto ed attestate dal dipartimento regionale proponente che ha evidenziato la necessità di approvare i rendiconti di gestione 2024 degli enti rientranti nel perimetro di consolidamento regionale, in tempi utili al rispetto dei termini di legge per la definitiva approvazione del Bilancio Consolidato della Regione Calabria 2024, onde evitare di incorrere nelle previste sanzioni di cui all'art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2024 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 6/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde - Deliberazione G.R. n. 523 del 6/11/2025” (deliberazione consiliare n. 9)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

la legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;

la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 523 del 6 novembre 2025, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell’Azienda Calabria Verde - Trasmissione proposta al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

vista la deliberazione n. 155 del 28 ottobre 2025, con cui il Direttore generale dell’Azienda Calabria Verde ha approvato il rendiconto di gestione dell’Ente per l’esercizio 2024 (prot. N.29380 del 28 ottobre 2025) ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e il verbale n. 25 del 27.10.2025 con cui il Revisore Unico dei Conti dell'Ente ha rilasciato parere favorevole all'approvazione del documento contabile (prot. N.29129/ del 27 ottobre 2025), allegati alla delibera di Giunta regionale n. 523 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione di cui costituiscono parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

- la nota prot. 837190 del 4 novembre 2025 con cui l'UOA "Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo", che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, ha provveduto a trasmettere, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, l'istruttoria conclusa con parere favorevole all'approvazione del rendiconto sulla gestione per l'esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde, allegata alla delibera di Giunta regionale n. 523 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione di cui costituisce parte integrante e sostanziale (Allegato 2);

considerato che

- il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, redatta ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, sul Rendiconto di Gestione relativo all'esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde, allegata alla delibera di Giunta regionale n.523 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), ha rilevato che:

- sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024;

- sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

- sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall'Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e i crediti e tra residui passivi finali e i debiti, nonché, con riferimento alla gestione in conto competenza l'uguaglianza, rispetto agli importi presenti nel conto economico, tra impegni e costi e tra accertamenti e ricavi;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;

- risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

- preso atto dei pareri favorevoli Revisore Unico dei Conti dell'Ente, e del Dipartimento "Politiche Della Montagna Foreste Forestazione e Difesa del Suolo", che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, effettuate le verifiche e ferme restando le raccomandazioni fatte all'Ente espresse dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha espresso parere favorevole all’adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l'Esercizio 2024 dell'Azienda Calabria Verde, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale per il seguito di competenza, ex articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

preso atto, altresì, che l'UOA "Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo", che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nella succitata istruttoria sul rendiconto relativo all'esercizio 2024, ha attestato il rispetto da parte dell'Ente della normativa in materia di contenimento della spesa;

preso atto, inoltre, delle ragioni indifferibili ed urgenti sottese all’adozione del presente atto ed attestate dal dipartimento proponente che ha evidenziato la necessità di approvare i rendiconti di gestione 2024 degli enti rientranti nel perimetro di consolidamento regionale, in tempi utili al rispetto dei termini di legge per la definitiva approvazione del Bilancio Consolidato della Regione Calabria 2024, onde evitare di incorrere nelle previste sanzioni di cui all'art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160.

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2024 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 7/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL) - Deliberazione G.R. n. 0521 del 6/11/2025” (deliberazione consiliare n. 10)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

la legge regionale 28 giugno 2023, n. 25 con la quale l’Azienda Calabria Lavoro è stata trasformata in Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro - ARPAL Calabria;

la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la delibera della Giunta regionale n. 521 del 6 novembre 2025, recante: “Rendiconto esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL) - Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per gli atti di competenza”;

visto il decreto n. 133 del 15 ottobre 2025, con cui il Direttore Generale dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro - ARPAL Calabria ha approvato il rendiconto di gestione 2024 ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e il verbale del 14.10.2025 con cui il Revisore Unico dei Conti dell'Ente ha rilasciato parere favorevole all'approvazione del documento contabile, allegati alla delibera di Giunta regionale n. 521 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

rilevato che il dipartimento regionale “Lavoro”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 792461 del 22 ottobre 2025), allegata alla delibera di Giunta regionale n.521 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha provveduto a trasmettere, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, l'istruttoria conclusa con parere favorevole all'approvazione del rendiconto sulla gestione per l'esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro – ARPAL Calabria (Allegato 2);

considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, redatta ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, sul Rendiconto di Gestione relativo all'esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro - ARPAL Calabria, allegata alla delibera di Giunta regionale n.521 del 6 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), ha rilevato che:

sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2024;

sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall'Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento alla gestione in conto competenza l'uguaglianza, rispetto agli importi presenti nel conto economico, tra impegni e costi e tra accertamenti e ricavi;

sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce "Disponibilità liquide" dell'attivo dello Stato Patrimoniale;

risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento “Lavoro”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ferme restando le raccomandazioni espresse dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha espresso parere favorevole all’adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l’Esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL), al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

preso atto che il Dipartimento Lavoro, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nella succitata istruttoria sul rendiconto relativo all'esercizio 2024, ha attestato il rispetto da parte dell'Ente della normativa in materia di contenimento della spesa;

preso atto delle ragioni indifferibili ed urgenti sottese all’adozione del presente atto ed attestate dal dipartimento proponente che ha evidenziato la necessità di approvare i rendiconti di gestione 2024 degli enti rientranti nel perimetro di consolidamento regionale, in tempi utili al rispetto dei termini di legge per la definitiva approvazione del Bilancio Consolidato della Regione Calabria 2024, onde evitare di incorrere nelle previste sanzioni di cui all'art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160.

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro (ARPAL), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 9/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2024 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali EPMR) - Deliberazione G.R. n. 538 del 07/11/2025” (deliberazione consiliare n. 11)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

la legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) che ha istituito l’Ente per i Parchi Marini Regionali;

la legge regionale 4 febbraio 2002, n.8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria);

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 538 del 7 novembre 2025, recante: "Riadozione della proposta di provvedimento amministrativo concernente l’approvazione del Rendiconto generale per l’esercizio 2024 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR)";

visti

- il decreto n. 224 del 27 giugno 2025 con cui il Direttore generale dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) ha approvato il rendiconto di gestione dell’Ente per l’esercizio 2024 e i relativi allegati, e il verbale n. 10 del 26 giugno 2025 del Revisore unico dei conti dell’Ente che ha espresso “giudizio positivo per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2024”, allegati alla delibera di Giunta regionale n. 538 del 7 novembre 2025 e al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale (allegato 1);

preso atto che il dipartimento regionale “Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di competenza (prot. n. 489148 del 2 luglio 2025), allegata alla delibera di Giunta regionale n. 538 del 7 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (allegato 2),

- ha attestato che nell’esercizio di riferimento non può trovare applicazione la normativa in materia di contenimento delle spese di cui alla legge regionale 27 dicembre 2023, n. 62;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto sulla gestione per l’esercizio 2024 dell’Ente per i Parchi       Marini Regionali della Calabria;

tenuto conto che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. 489148 del 02/07/2025), allegato alla delibera di Giunta regionale n. 538 del 7 novembre 2025 e al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale (allegato 3), ha rilevato che:

sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2024, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

sussiste la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2024;

sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Ente e del dipartimento “Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, effettuate le verifiche e ferme restando le raccomandazioni espresse nell’istruttoria dal dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l’Esercizio 2024 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale per il seguito di competenza, ex articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

preso atto delle ragioni indifferibili ed urgenti sottese all’adozione del presente atto ed attestate dal dipartimento regionale proponente che ha evidenziato la necessità di approvare i rendiconti di gestione 2024 degli enti rientranti nel perimetro di consolidamento regionale, in tempi utili al rispetto dei termini di legge per la definitiva approvazione del Bilancio consolidato della Regione Calabria 2024, onde evitare di incorrere nelle previste sanzioni di cui all'art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, Rendiconto esercizio 2024 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 10/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre - Deliberazione G.R. n. 539 del 7/11/2025” (deliberazione consiliare n. 12)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

la legge regionale 5 maggio 1990, n. 48 che ha istituito l'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre;

la legge regionale 4 febbraio 2002, n.8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria);

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 539 del 7 novembre 2025, recante: "Riadozione della proposta di provvedimento amministrativo concernente l’approvazione del Rendiconto esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre";

visti

- la delibera n. 23 del 3 giugno 2025 con cui il Commissario Straordinario dell’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre ha approvato il rendiconto di gestione dell’Ente per l’esercizio 2024 ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e il verbale n. 5 del 22 maggio 2025 con cui il Revisore unico dei conti dell’Ente che ha espresso parere favorevole all’approvazione del documento contabile, allegati alla delibera di Giunta regionale n. 539 del 7 novembre 2025 e al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale (allegato 1);

preso atto che il dipartimento regionale “Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di competenza (prot. n. 489178 del 2 luglio 2025), allegata alla delibera di Giunta regionale n. 539 del 7 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (allegato 2),

- ha attestato il rispetto da parte dell’Ente, nell’esercizio di riferimento della normativa in materia di contenimento delle spese di cui alla legge regionale 27 dicembre 2023, n. 62;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto sulla gestione per l’esercizio 2024 dell’Ente Parco Naturale Regionale delle        Serre;

tenuto conto che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza, allegata alla delibera di Giunta regionale n. 539 del 7 novembre 2025 e al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale (allegato 3), ha rilevato che:

sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2024, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

sussiste la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2024;

sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

sussiste la corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra accertamenti e ricavi e tra impegni in conto competenza e costi;

sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Ente e del dipartimento “Ambiente, Paesaggio e Qualità Urbana”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n.8, effettuate le verifiche e ferme restando le raccomandazioni espresse nell’istruttoria dal dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile “procedere all’approvazione da parte della Giunta Regionale, della proposta di Rendiconto 2024 dell’Ente Parco Naturale Regionale delle Serre, ai sensi del combinato disposto di cui agli artt. 11ter e 47 del D.lgs. 118/2011 e dell’art. 32 della L.r. 24 maggio 2023 n.22.”;

preso atto delle ragioni di indifferibilità e urgenza sottese all’adozione del presente atto, attestate dal dipartimento regionale proponente, al fine di permettere all'amministrazione regionale di uscire, rapidamente, dall'attuale stato sanzionatorio di cui all’art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, Rendiconto esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 11/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) - Deliberazione G.R. n. 541 del 7/11/2025” (deliberazione consiliare n. 13)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

la legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 con la quale è stata istituita l'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC);

la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la delibera della Giunta regionale n. 541 del 7 novembre 2025, recante: "Riadozione della proposta di provvedimento amministrativo concernente l’approvazione del Rendiconto esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)";

visto la deliberazione n. 113/dg del 08.07.2025 con cui il Direttore Generale dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) ha approvato il rendiconto di gestione 2024 ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e il verbale n. 12 del 09.07.2025 con cui il Revisore Unico dei Conti dell'Ente ha rilasciato parere favorevole all'approvazione del documento contabile allegati alla delibera di Giunta regionale della Giunta regionale n. 541 del 7 novembre 2025, e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

rilevato che il dipartimento regionale “Dipartimento Agricoltura e Sviluppo Rurale”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n.659734 del 9 settembre 2025), allegata alla delibera di Giunta regionale della Giunta regionale n. 541 del 7 novembre 2025, e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha provveduto a trasmettere, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto sulla gestione per l'esercizio 2024 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) - (allegato 2);

considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, redatta ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, sul Rendiconto di Gestione relativo all'esercizio 2024 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC), allegata alla delibera di Giunta regionale della Giunta regionale n. 541 del 7 novembre 2025, e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), ha rilevato che:

sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2024, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

sussiste la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2024;

sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024;

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento “Agricoltura e Sviluppo Rurale”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ferme restando le raccomandazioni espresse dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha espresso parere favorevole all’adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l’Esercizio 2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC), al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale per il seguito di competenza, ex articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

preso atto che il Dipartimento “Agricoltura e Sviluppo Rurale”, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nella succitata istruttoria sul rendiconto relativo all'esercizio 2024, ha attestato il rispetto da parte dell'Ente della normativa in materia di contenimento della spesa;

preso atto delle ragioni di indifferibilità e urgenza sottese all’adozione del presente atto, attestate dal dipartimento regionale proponente, al fine di permettere all'amministrazione regionale di uscire, rapidamente, dall'attuale stato sanzionatorio di cui all’art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2024 dell’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 12/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale per l'esercizio 2024 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA) - Deliberazione G.R. n. 540 del 7/11/2025” (deliberazione consiliare n. 14)

Il Consiglio regionale

premesso che:

l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

la legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 con la quale è stata istituita l'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria);

la legge regionale n. 8/2002;

l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la delibera della Giunta regionale n. 540 del 7 novembre2025, recante: "Riadozione della proposta di provvedimento amministrativo concernente l'approvazione del Rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA)”;

visto la deliberazione n. 162 del 31.07.2025 con cui il Commissario Straordinario dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria) ha approvato il rendiconto di gestione 2024 ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, e il verbale n. 11 del 28.07.2025 con cui il Revisore Unico dei Conti dell'Ente ha rilasciato parere favorevole all'approvazione del documento contabile allegati alla delibera di Giunta regionale n. 540 del 7 novembre2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

rilevato che il dipartimento regionale “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n.657834 dell’8 settembre 2025), allegata alla delibera di Giunta regionale n. 540 del 7 novembre2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere favorevole all'approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2024 dell'Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale, (allegato 2);

considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, redatta ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, sul Rendiconto di Gestione relativo all'esercizio 2024 dell'Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP), allegata alla delibera di Giunta regionale n. 540 del 7 novembre 2025 e alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), ha rilevato che:

sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2024, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

sussiste la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2023 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2024;

sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente), corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2024, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31.12.2024.

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei Conti dell’Ente e del Dipartimento “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, ferme restando le raccomandazioni espresse dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha espresso parere favorevole all’adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto per l’esercizio 2024 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

preso atto che il Dipartimento “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nella succitata istruttoria sul rendiconto relativo all'esercizio 2024, ha attestato il rispetto da parte dell'Ente della normativa in materia di contenimento della spesa;

preso atto delle ragioni di indifferibilità e urgenza sottese all’adozione del presente atto, attestate dal dipartimento regionale proponente, al fine di permettere all'amministrazione regionale di uscire, rapidamente, dall'attuale stato sanzionatorio di cui all’art.9 comma 1 quinquies del D.L. 26 giugno 2016 n.113, per come convertito dalla L. 7 agosto 2016 n.160;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto esercizio 2024 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP CALABRIA), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge n. 1/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all'esercizio finanziario 2024 - Deliberazione G.R. n. 524 del 6/11/2025” (deliberazione consiliare n. 15)

Art. 1

(Approvazione del Rendiconto della gestione)

1. Il Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2024, composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale e corredato degli allegati previsti dalla vigente normativa, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.

Art. 2

(Entrate di competenza)

1. Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2024 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in 7.775.026.950,39 euro di cui:

- riscosse e versate

 € 5.633.924.663,47

- rimaste da riscuotere e versare

€ 2.141.102.286,92.

Art. 3

(Spese di competenza)

1. Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2024 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in 7.760.311.585,00 euro di cui:

- pagate

 € 5.831.437.584,70

- rimaste da pagare

€ 1.928.874.000,30.

Art. 4

(Riepilogo entrate e spese di competenza)

1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2024 risulta così definito:

ENTRATE

TITOLO 1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

 

 

4.791.807.748,79

TITOLO 2 - Trasferimenti correnti

 849.421.209,55

TITOLO 3 - Entrate extratributarie

 73.819.407,04

TITOLO 4 - Entrate in conto capitale

970.467.368,90

TITOLO 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie

375.867.967,25

TITOLO 6 - Accensione prestiti

20.076.112,10

TITOLO 7 - Anticipazioni da istituto tesoriere

0,00

TITOLO 9 - Entrate per conto terzi e partite di giro

693.567.136,76

                                                                     TOTALE

7.775.026.950,39

 

SPESE

TITOLO 1 - Spese correnti

5.355.245.005,00

TITOLO 2 - Spese in conto capitale

1.271.401.985,34

TITOLO 3 - Spese per incremento attività finanziarie

376.867.967,25

TITOLO 4 - Rimborso prestiti

63.229.490,65

TITOLO 5 - Chiusura anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

0,00

TITOLO 7 - Uscite per conto terzi e partite di giro

693.567.136,76

                                                                    TOTALE

7.760.311.585,00.

Art. 5

(Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui attivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023 ammontavano a 5.877.485.366,15 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2024, risultano determinati per come di seguito specificato:

- riscossi e versati nell'esercizio 2024

1.431.621.825,55

- eliminati per minore accertamento

541.837.199,68

- rimasti da riscuotere

3.904.026.340,92.

Art. 6

(Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui passivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023 ammontavano a 4.389.288.690,16 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2024, risultano determinati per come di seguito specificato:

- liquidati e pagati nell'esercizio 2024

1.175.007.264,98

- eliminati per economie

498.403.377,18

- rimasti da pagare

2.715.878.048,00.

Art. 7

(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2024)

1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2024 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-       somme rimaste da riscuotere sulle entrate

accertate per la competenza propria

dell'esercizio 2024 (articolo 2)                                        € 2.141.102.286,92

 

-       somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi

precedenti (articolo 5)                                                        € 3.904.026.340,92

 

-       RESIDUI ATTIVI AL 31 dicembre 2024

€ 6.045.128.627,84.

Art. 8

(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2024)

1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2024 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-       somme rimaste da pagare sulle spese

impegnate per la competenza propria

dell'esercizio 2024 (articolo 3)                                        € 1.928.874.000,30

 

-       somme rimaste da pagare sui residui

degli esercizi precedenti (articolo 6)                              € 2.715.878.048,00

 

-       RESIDUI PASSIVI AL 31 dicembre 2024

€ 4.644.752.048,30.

Art. 9

(Situazione di cassa)

1. Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2024 è determinato in 923.963.977,43 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 1° gennaio 2024

864.862.338,09

 

RISCOSSIONI

 

 

in conto competenza

5.633.924.663,47

in conto residui

1.431.621.825,55

TOTALE RISCOSSIONI

7.065.546.489,02

 

PAGAMENTI

 

 

in conto competenza

5.831.437.584,70

in conto residui

1.175.007.264,98

TOTALE PAGAMENTI

7.006.444.849,68

 

 

 

FONDO DI CASSA AL 31 dicembre 2024

923.963.977,43.

Art. 10

(Risultato di amministrazione)

1. Il risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2024 è pari a 2.062.610.247,60 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 31 dicembre 2024

923.963.977,43

Residui attivi

6.045.128.627,84

Residui passivi

4.644.752.048,30

Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte corrente

24.476.819,01

Fondo pluriennale vincolato di spesa - parte capitale

237.253.490,36

 

Risultato di amministrazione al 31 dicembre 2024

2.062.610.247,60.

2. Le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione al 31.12.2024 ammontano complessivamente a 2.009.826.879,52 euro come di seguito dettagliato:

 

COMPOSIZIONE DEL RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE 2024

Parte accantonata

Fondo crediti di dubbia esigibilità al 31 dicembre 2024

647.803.102,56

Accantonamento residui perenti al 31dicembre 2024

93.199.955,87

Fondo anticipazioni liquidità

193.713.843,95

Fondo perdite società partecipate

11.255.163,04

Fondo di garanzia debiti commerciali

1.059.909,68

Fondo contenzioso

215.593.672,38

Altri accantonamenti

162.546.644,10

Totale parte accantonata (B)

1.325.172.291,58

Parte vincolata

Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili

10.850.431,62

Vincoli derivanti da trasferimenti

531.587.072,83

Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui

5.921.600,06

Vincoli formalmente attribuiti dall'ente

9.454.343,73

Altri vincoli

126.841.139,70

Totale parte vincolata (C)

684.654.587,94

Parte destinata agli investimenti

 

 

Totale parte destinata agli investimenti (D)

0,00

Totale parte disponibile (E=A-B-C-D)

52.783.368,08

 

3. La parte disponibile del risultato di amministrazione, per come anche indicato nel “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2024” annesso alla presente legge, al netto delle quote accantonate e vincolate su indicate, è pari, al 31.12.2024, a 52.783.368,08 euro.

 

Art. 11

(Conto economico)

1. Il risultato economico dell’esercizio 2024 è stabilito in 83.576.755,13 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conto economico

Valore al 31 dicembre 2024

a) componenti positivi della gestione

  6.662.310.674,83

 b) componenti negativi della gestione

  6.440.284.779,59

Differenza (a- b)

     222.025.895,24

c.1) Proventi finanziari

         6.877.917,25

c.2) Oneri finanziari

        42.770.316,49

Totale proventi e oneri finanziari (c)

       - 35.892.399,24

d.1) Rivalutazioni

                       0,00

d.2) Svalutazioni

                       0,00

Totale rettifiche (d)

                       0,00

e.1) Proventi straordinari

     592.827.070,61

e.2) Oneri straordinari

      687.097.092,25

Totale proventi e oneri straordinari (e)

  - 94.270.021,64

Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e)

             91.863.474,36

Imposte

         8.286.719,23

Risultato dell'esercizio

      83.576.755,13.

Art. 12

(Stato patrimoniale)

1. La situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2024 è stabilita in 10.208.827.831,82 euro, in base alle seguenti risultanze: 

Stato patrimoniale – attivo

Valori al 31 dicembre 2024

a) Crediti vs Stato e altre amministrazioni pubbliche per la partecipazione del fondo di dotazione

                        0,00

b) Immobilizzazioni

   3.881.472.846,31

c) Attivo circolante

   6.326.919.460,57

d) Ratei e risconti

               435.524,94

Totale dell'attivo (a+b+c+d)

  10.208.827.831,82.

2. La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2024 è stabilita in 10.208.827.831,82 euro, in base alle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale – passivo

Valori al 31 dicembre 2024

a) Patrimonio netto  

€ 3.244.026.805,35

b) Fondi per rischi e oneri

    378.140.316,48

c) Trattamento di fine rapporto

                      0,00

d) Debiti

€ 6.264.158.967,26

e) Ratei e risconti e contributi agli investimenti

    322.501. 742,73

Totale passivo (a+b+c+d+e)

€ 10.208.827.831,82.

3. Il valore dei Conti d’ordine al 31 dicembre 2024 ammonta a 1.865.841.638,16 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conti d’ordine

Valori al 31 dicembre 2024

1) Impegni su esercizi futuri

                1.857.406.512,44

2) beni di terzi in uso

                                  0,00

3) beni dati in uso a terzi

                                  0,00

4) garanzie prestate a amministrazioni pubbliche

                                  0,00

5) garanzie prestate a imprese controllate

                                  0,00

6) garanzie prestate a imprese partecipate

                                  0,00

7) garanzie prestate ad altre imprese

                     8.435.125,72

Totale Conti d’ordine

               1.865.841.638,16.

Art. 13

(Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio regionale)

1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), sono approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2024”, come da allegato al Rendiconto generale della Regione Calabria per l’anno 2024.

Art. 14

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 13/13^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - Deliberazione G.R. n. 542 del 7/11/2025” (deliberazione consiliare n. 16)

Il Consiglio regionale

visto il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), e in particolare l’articolo 68, che disciplina la redazione, il contenuto e l’approvazione del bilancio consolidato da parte della Regione, e l’allegato 4/4 al d.lgs. 118/2011 recante il “Principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato”;

tenuto conto che:

o   il Rendiconto generale per l’esercizio 2024, completo dei relativi allegati e prospetti, è stato approvato con deliberazione della Giunta regionale n. 166 del 22 aprile 2025;

o   in data 21 ottobre 2025, con delibera n. 185/2025 la Sezione regionale di controllo per la Calabria della Corte dei conti, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, del decreto-legge n. 174/2012, ha parificato il Rendiconto generale per l’esercizio 2024 per come approvato dalla suddetta DGR, con riferimento al conto di bilancio, al conto economico e allo stato patrimoniale, fatte alcune eccezioni;

o   pertanto, l'Amministrazione regionale, facendo proprie le decisioni della Corte dei conti, di cui al suddetto Giudizio di parificazione, ha apportato le dovute rettifiche ed integrazioni alle risultanze contabili del Rendiconto di Gestione 2024, per come a suo tempo approvato con D.G.R. n. 166 del 22 aprile 2025, riapprovando con D.G.R. 524 del 6 novembre 2025 il Rendiconto generale per l'esercizio 2024, completo dei relativi allegati e prospetti;

o   con legge regionale 11 novembre 2025, n. 1 sono stati approvati il Rendiconto generale e il Rendiconto consolidato della Regione Calabria per l’esercizio 2024;

o   con deliberazione consiliare n. 392 del 21 luglio 2025 è stato approvato il rendiconto del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio finanziario 2024;

o   con deliberazione consiliare n. 403 dell’8 agosto 2025 è stato approvato il bilancio consolidato del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2024;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 525 del 6 novembre 2025, recante: "Adozione del bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – Proposta di deliberazione consiliare";

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 542 del 7 novembre 2025, avente ad oggetto: "Riadozione del Bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 – Proposta di deliberazione consiliare";

tenuto conto che, al fine di consentire la predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato 4/4 del d.lgs.118/2011:

o   con deliberazione della Giunta regionale n. 756 del 27 dicembre 2024 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il Gruppo Amministrazione Pubblica;

o   con deliberazione della Giunta regionale n. 784 del 30 dicembre 2024, alla luce della composizione del Gruppo Amministrazione Pubblica determinato con la suddetta deliberazione, è stato aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo Regione Calabria;

considerato che

o   il Rendiconto generale per l’esercizio 2024, completo dei relativi allegati e prospetti, è stato approvato con D.G.R. n. 166 del 22/04/2025;

o   il Giudizio di parifica di cui all’art.1, comma 5, del D.L. 174/2012 (convertito con modificazioni dalla legge 7 dicembre 2012, n. 213), è stato adottato dalla Sezione Regionale di Controllo della Corte dei conti con deliberazione n. 185/2025/PARI nell’adunanza pubblica del 21 ottobre 2025;

o   con la Deliberazione su indicata la Corte dei conti ha parificato il Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2024, per come approvato con la suddetta DGR n. 166 del 22/04/2025, sia con riguardo al conto di bilancio, sia con riguardo al conto economico e allo stato patrimoniale, fatta eccezione:

o   dei residui attivi pari ad euro 5.059.759,56 iscritti al capitolo E0230611600 rubricati come “Assegnazione di fondi dallo stato per la realizzazione di azioni formative aziendali e individuali per lavoratori occupati e per interventi urgenti a sostegno dell'occupazione (art. 9, commi 3 e 3 bis, della legge 19.7.93, n. 236 - titolo iii, artt. 18, 18 bis e 19 della legge 28 gennaio 2009, n. 2);

Per i predetti residui attivi, dovrà essere operato lo stralcio dal conto del bilancio ai sensi del paragrafo 9.1 del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui all’allegato 4/2 al D.lgs. n. 118/2011, con ogni conseguente effetto sullo Stato patrimoniale 2024;

o   dell’allegato “a) risultato di amministrazione” nelle seguenti componenti:

- dei residui attivi della gestione dei residui che passano da euro 3.909.086.100,48 a euro 3.904.026.340,92, di conseguenza il totale della gestione dei residui attivi passa da euro 6.050.188.387,40 a euro 6.045.128.627,84;

- del risultato di amministrazione primario (lett. A) che passa da euro 2.067.670.007,16 a euro 2.062.610.247,60;

- del risultato di amministrazione “parte disponibile” (lett. E) che passa da euro 57.843.127,64 a euro 52.783.368,08;

o   dei residui passivi di parte capitale del perimetro sanitario per un importo pari a euro 4.472.599,12 (Macroaggregato 204 – altri trasferimenti in conto capitale - Capitolo U6101011900 rubricato come “spese per il ripiano del disavanzo di gestione del servizio sanitario regionale per l’anno 2000 mediante mutuo contratto con la CASSA. DD.PP. con oneri di ammortamento a carico del bilancio regionale (art. 4 comma 4 del D.L. 18/9/2001 n. 347, convertito dalla legge 16/11/2001, n. 405 – art. 18 della L.R. 7 /8/2002, n. 29 – determinazione della Cassa. DD.PP. dell’1/10/2002 – posizione n. 4420059-01-II lotto”) per il quale è emersa la destinazione a spese correnti derivanti da contenzioso in violazione dell’art. art. 20, comma 1, del d.lgs. n. 118/2011 non coerente con lo scopo di ripiano del disavanzo previsto dall’art. 4, comma 4, del D.L. 18/9/2001 n. 347, convertito dalla legge 16/11/2001, n. 405 e dall’ art. 18 della L.R. 7 /8/2002, n. 29. La non parifica di quest’ultima posta comporta la necessità di individuare tra le risorse correnti autonome quelle necessarie a garantire la copertura del predetto contenzioso;

considerato che per quanto sopra l’Amministrazione regionale, facendo proprie le decisioni della Corte dei Conti, di cui al suddetto Giudizio di parificazione, ha apportato le dovute rettifiche ed integrazioni alle risultanze contabili del Rendiconto generale del 2024, riapprovando con la D.G.R 524 del 06.11.2025 il documento contabile, completo dei relativi allegati e prospetti e ha trasmesso al Consiglio regionale il DDL “Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato relativi all’esercizio finanziario 2024”;

tenuto conto che

-          con la deliberazione n. 392 del 21/07/2025 del Consiglio Regionale, è stato approvato il Rendiconto 2024 del Consiglio della Regione Calabria;

-          con la deliberazione n. 403 dell’08/08/2025 del Consiglio Regionale, è stato approvato il “Bilancio consolidato del Consiglio della Regione Calabria dell’anno 2024;

tenuto conto, altresì, che

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 393 del 21 luglio 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 11 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 12 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Ente Parco Naturale Regionale delle Serre;

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 13 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 14 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale pubblica regionale (ATERP Calabria);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 8 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura (ARCEA);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 9 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Azienda Regionale per la forestazione e per le politiche della montagna (Azienda Calabria Verde);

-          con deliberazione del Consiglio regionale n. 10 del 20 novembre 2025 è stato approvato il rendiconto dell’esercizio 2024 dell'Azienda Regionale per le Politiche attive del Lavoro (ARPAL);

-          con deliberazione n. 10 del 30 aprile 2025 il Commissario Straordinario ha approvato il rendiconto esercizio 2024 dell'ente partecipato Art-Cal;

-          con nota acquisita agli atti della Giunta regionale con protocollo n. 715607 del 29/09/2025, il Commissario Straordinario dell'Agenzia Regionale dello sviluppo delle aree industriali e per la contrattazione di investimenti produttivi (ARSAI), ha trasmesso il progetto di bilancio al 31.12.2024

preso atto che, come precisato nella deliberazione di Giunta regionale n. 542 del 7 novembre 2025, con riferimento alle Fondazioni regionali rientranti nel Gruppo Consolidato della Regione Calabria:

- con l'assemblea del 16 maggio 2025 è stato approvato il bilancio dell'esercizio 2024 della Fondazione "Calabria Film Commission";

- con nota n. 542964 del 21 luglio 2025 il Commissario della Fondazione "Istituto regionale per la Comunità Arbereshe di Calabria" ha trasmesso il bilancio dell'esercizio 2024;

- con nota n. 547727 del 22 luglio 2025 il Commissario Straordinario della Fondazione "Istituto regionale per la Comunità Grecanica di Calabria" ha trasmesso il bilancio di esercizio 2024 approvato con la deliberazione n. 5 del 18 luglio 2025;

- la fondazione "Istituto regionale per la Comunità Occitana", come da documentazione agli atti della Giunta regionale, in attesa della effettiva partenza e trasformazione per come disciplinato dall'articolo 24 della L. R.15/2008, nel corso 2024 risulta inattiva e non vi è un rendiconto 2024 ad essa riferibile;

preso atto che, come precisato nella deliberazione di Giunta regionale n. 542 del 7 novembre 2025, con riferimento alle società facenti parte del gruppo Regione Calabria, la situazione riguardante le approvazioni dei bilanci di esercizio 2024 è la seguente:

- Terme Sibarite S.p.A. - l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2024 con delibera del 16 aprile 2025;

- Sacal S.p.A. - l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio consolidato 2024 con delibera del 27 maggio 2025;

- Ferrovie della Calabria S.r.l. - l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2024 con delibera del 28 maggio 2025;

- Fincalabra S.p.A. - l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2024 con delibera del 24 giugno 2025;

- Sorical S.p.A. - l'assemblea dei soci ha approvato il bilancio di esercizio 2024 con delibera del 10 luglio 2025.

visto il Bilancio consolidato della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2024 (allegato 1), composto da stato patrimoniale e Conto Economico e corredato dalla “Relazione e Nota integrativa” (allegato 2), acclusi alla deliberazione della Giunta regionale n. 542 del 7 novembre 2025 e alla presente deliberazione quali parti integranti e sostanziali;

preso atto che, con verbale n. 48 del 13 novembre 2025, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha approvato la relazione sul bilancio consolidato 2024 della Regione Calabria (parere n. 24/2025), esprimendo “un giudizio positivo ai fini dell’approvazione del bilancio consolidato 2024 del Gruppo Amministrazione Pubblica della Regione Calabria”;

udito il relatore, consigliera De Francesco, che ha illustrato il provvedimento,

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate,

-       di approvare il bilancio consolidato dell'anno 2024 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge statutaria n. 1/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Giannetta, Caputo, Pitaro, Mattiani, Brutto, recante: “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria)” (deliberazione consiliare n. 17)

Art. 1

(Modifiche dell’articolo 35 della l.r. 25/2004)

1. Nel comma 3, dell’articolo 35 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), le parole: “non superiore a sette” sono sostituite dalle seguenti: “nel numero massimo consentito dalla legge statale”.

Art. 2

(Inserimento dell’articolo 34-bis nella l.r. 25/2004)

1. Dopo l’articolo 34 della l.r. 25/2004 è inserito il seguente:

“Art. 34-bis

(Sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale)

1. Il Presidente può nominare fino a due Sottosegretari alla Presidenza della Giunta regionale, per farsi coadiuvare nello svolgimento dei compiti inerenti al mandato. I Sottosegretari partecipano alle sedute della Giunta, senza diritto di voto.

2. Ai Sottosegretari si applicano le norme sull’ineleggibilità e sulle incompatibilità previste per i Consiglieri regionali. La legge regionale disciplina l’attuazione del presente articolo.”.

Art. 3

(Clausola di invarianza finanziaria)

1.    Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale.

(Allegato)

Proposta di legge n. 4/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Giannetta e Caputo, recante: “Disciplina del referendum popolare per l'approvazione dello statuto regionale” (deliberazione consiliare n. 18)

Art. 1

(Oggetto)

1. La presente legge disciplina le procedure per lo svolgimento del referendum popolare, previsto dall'articolo 123, terzo comma, della Costituzione, cui può essere sottoposta l’approvazione o la sostituzione integrale dello Statuto regionale.

2. Esulano dall'ambito di applicazione della presente legge le leggi regionali di revisione statutaria parziale, per le quali trovano applicazione le disposizioni dell'articolo 11 dello Statuto regionale in materia di referendum abrogativo.

Art. 2

(Adempimenti successivi all’approvazione dello Statuto)

1. A seguito dell'approvazione dello Statuto con due deliberazioni successive da parte del Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 123, secondo comma, della Costituzione, il Presidente del Consiglio regionale trasmette il testo stesso, entro tre giorni, al Presidente della Regione.

2. Il testo dello Statuto, privo della formula di promulgazione e senza numero d'ordine, viene pubblicato immediatamente nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC), con l'indicazione della data di approvazione finale da parte del Consiglio regionale e con l'avvertenza che, entro tre mesi dalla data di pubblicazione, almeno un cinquantesimo degli elettori della Regione o un quinto dei componenti del Consiglio regionale possono fare richiesta di procedere al referendum a norma della presente legge.

3. La Regione assicura la pubblicizzazione della possibilità di richiesta referendaria mediante:

a) affissione nei Comuni della Regione di manifesti informativi;

b) pubblicazione nel sito istituzionale regionale;

c) comunicazione ai mezzi di informazione;

d) comunicazione diretta ai Comuni e agli organi territoriali, al fine di garantire l'informazione capillare e trasparente della cittadinanza.

 

Art. 3

(Promulgazione in caso di scadenza dei termini)

1. Qualora, entro i termini stabiliti dall'articolo 123, secondo e terzo comma, della Costituzione, il Governo della Repubblica non abbia promosso impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale né sia stata avanzata richiesta di referendum, il Presidente della Regione provvede alla promulgazione dello Statuto con la formula seguente: "Il Consiglio regionale ha approvato; il Governo della Repubblica non ha promosso questione di legittimità costituzionale dinanzi alla Corte costituzionale; nessuna richiesta di referendum è stata presentata; sono trascorsi tre mesi dalla pubblicazione del testo della legge statutaria nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria; il Presidente della Regione promulga la seguente legge statutaria: (Statuto della Regione Calabria). La presente legge statutaria è pubblicata nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Calabria.”.

Art. 4

(Effetti dell'impugnazione dello Statuto dinanzi alla Corte costituzionale)

1. Qualora il Governo della Repubblica promuova la questione di legittimità costituzionale dello Statuto, è preclusa ogni attività e operazione referendaria, ivi compresa la presentazione di nuove richieste, fino alla data di pubblicazione della decisione della Corte costituzionale nella Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana.

2. Il Presidente della Regione dà notizia dell'avvenuta proposizione del ricorso da parte del Governo, e della conseguente preclusione di attività e operazioni referendarie ai sensi del comma 1, mediante avviso pubblicato nel BURC e comunicazione ai delegati di cui agli articoli 7 e 8.

3. In caso di rigetto, da parte della Corte costituzionale, del ricorso promosso dal Governo, il termine previsto dall'articolo 2, comma 2, si intende sospeso dalla data della pubblicazione dell'avviso di cui al comma 2 del presente articolo e riprende a decorrere dalla data di pubblicazione della sentenza della Corte. Le attività e le operazioni referendarie eventualmente compiute prima della sospensione del termine conservano validità.

4. In caso di dichiarazione di illegittimità dello Statuto da parte della Corte costituzionale, il Consiglio regionale, nella prima seduta successiva alla pubblicazione della sentenza della Corte, approva a maggioranza assoluta e con un’unica deliberazione gli adeguamenti consequenziali al testo della legge stessa, consistenti nella soppressione delle disposizioni dichiarate incostituzionali nonché nel coordinamento formale del testo. Il termine previsto dall'articolo 2, comma 2, si intende interrotto dalla data della pubblicazione dell'avviso di cui al comma 2 del presente articolo e comincia nuovamente a decorrere dalla data di pubblicazione della legge statutaria adeguata. Le attività e le operazioni referendarie eventualmente compiute prima dell'interruzione del termine perdono ogni validità.

Art. 5

(Richiesta di referendum)

1. La richiesta di referendum contiene la citazione della deliberazione consiliare di approvazione dello Statuto, con l’indicazione della data della sua approvazione finale da parte del Consiglio regionale, della data e del numero del BURC nel quale è stato pubblicato, nonché il quesito da sottoporre al referendum.

2. Il quesito di cui al comma 1 è così formulato: “Siete favorevoli al testo della legge statutaria recante (Statuto della Regione Calabria) approvato dal Consiglio regionale con seconda deliberazione il giorno… e pubblicato nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria numero … del… ?”.

3. La richiesta di referendum, sottoscritta dai richiedenti secondo le disposizioni degli articoli 7 e 8, è depositata presso la Segreteria generale del Consiglio regionale entro tre mesi dalla pubblicazione di cui all’articolo 2, comma 2, fatto salvo quanto previsto dall’articolo 4, commi 3 e 4.

Art. 6

(Responsabile del procedimento)

1. Il Segretario generale del Consiglio regionale è responsabile dell'istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale previsti dalla presente legge non espressamente attribuiti ad altri soggetti. Il Segretario generale assicura la massima trasparenza nel procedimento referendario e garantisce l’accesso agli atti a promotori, delegati e soggetti legittimati dalla presente legge.

Art. 7

(Richiesta di referendum da parte dei consiglieri regionali)

1. Qualora la richiesta di referendum sia effettuata dai consiglieri regionali, in numero non inferiore ad un quinto dei componenti del Consiglio, le sottoscrizioni dei richiedenti sono autenticate dal Segretario generale del Consiglio regionale, il quale attesta, contestualmente, che essi sono consiglieri in carica.

2. La richiesta è corredata della designazione di tre delegati, scelti tra i richiedenti, i quali provvedono a depositare la richiesta stessa presso la Segreteria generale del Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 5, comma 3.

3. Del deposito della richiesta si dà atto mediante processo verbale redatto a cura del Segretario generale del Consiglio regionale, facente fede del giorno e dell’ora in cui il deposito è avvenuto e contenente elezione di domicilio presso il Consiglio regionale da parte dei delegati.

4. Il verbale è redatto in doppio esemplare, con la sottoscrizione dei delegati e del Segretario generale del Consiglio regionale. Un esemplare è allegato alla richiesta, l’altro viene consegnato ai delegati a prova dell’avvenuto deposito.

5. Il verbale di cui al comma 4 è immediatamente trasmesso al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Regione unitamente alla richiesta di referendum sottoscritta dai consiglieri regionali. Della richiesta di referendum è dato avviso nel BURC riportando le indicazioni di cui all’articolo 5, comma 1.

6. Al fine di tutelare le minoranze consiliari e garantire l'esercizio del diritto di richiedere il referendum da parte di un quinto dei consiglieri regionali, non sono ammesse interpretazioni restrittive delle disposizioni del presente articolo; il procedimento di verifica della regolarità della richiesta si svolge secondo criteri di massima trasparenza e parità di trattamento, e i consiglieri regionali richiedenti hanno diritto di ricorso avverso atti di irregolarità.

 

Art. 8

(Richiesta di referendum da parte degli elettori)

1. Al fine della richiesta di referendum da parte di almeno un cinquantesimo degli elettori della Regione, i promotori dell’iniziativa, in numero non inferiore a cinque, muniti dei certificati comprovanti la loro iscrizione nelle liste elettorali di un Comune della Regione, depositano apposita comunicazione scritta presso la Segreteria generale del Consiglio regionale, corredata della designazione di tre delegati dei quali viene indicato il domicilio.

2. Del deposito della comunicazione dell’iniziativa si dà atto mediante processo verbale, redatto a cura del Segretario generale del Consiglio regionale, di cui viene rilasciata copia ai promotori.

3. Dell’iniziativa è data immediata notizia al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Regione ed è dato avviso nel BURC riportando le indicazioni di cui all’articolo 5, comma 1.

4. Per la raccolta delle firme degli elettori sono utilizzati fogli uso bollo, predisposti dai promotori, contenenti all’inizio di ogni facciata, a stampa o con stampigliatura, la richiesta di referendum, con le indicazioni di cui all’articolo 5, comma 1. Tali fogli sono vidimati in ogni facciata presso le segreterie comunali con l’apposizione del bollo dell’ufficio, la data e la firma del funzionario preposto.

5. Accanto alle firme sono indicati per esteso il nome, il cognome, il luogo e la data di nascita del sottoscrittore nonché il Comune nelle cui liste elettorali questi è iscritto.

6. Le firme sono autenticate da uno dei soggetti indicati dall’articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53 (Misure urgenti atte a garantire maggiore efficienza al procedimento elettorale), ovvero dai consiglieri regionali che abbiano dichiarato per iscritto la propria disponibilità al Presidente del Consiglio regionale. L’autenticazione indica la data in cui avviene e può essere anche collettiva, per ogni facciata, con l’indicazione, in quest’ultimo caso, anche del numero complessivo di firme contenute in ciascuna facciata. Il pubblico ufficiale che autentica le firme dà atto della manifestazione di volontà del sottoscrittore analfabeta o, comunque, impedito ad apporre la propria firma.

7. Il numero minimo di sottoscrittori è calcolato con riferimento al numero totale degli elettori della Regione accertato semestralmente dal Segretario generale del Consiglio regionale, sulla base delle comunicazioni effettuate dai Comuni entro dieci giorni dalla conclusione delle revisioni semestrali previste dal decreto del Presidente della Repubblica 20 marzo 1967, n. 223 (Approvazione del testo unico per la disciplina dell’elettorato attivo e per la tenuta e la revisione delle liste elettorali).

8. La richiesta di referendum avviene con il deposito presso la Segreteria generale del Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 5, comma 3, di tutti i fogli contenenti le firme con allegati i certificati, anche collettivi, che attestano l’iscrizione dei sottoscrittori nelle liste elettorali di Comuni della Regione.

9. Del deposito della richiesta si dà atto mediante processo verbale redatto secondo le disposizioni di cui all’articolo 7, commi 3 e 4.

10. La Regione assicura trasparenza nella raccolta e verifica delle sottoscrizioni mediante:

a) pubblicazione periodica aggiornata sul sito istituzionale dello stato di avanzamento della raccolta firme e dei termini residui;

b) comunicazione tempestiva ai promotori dei risultati delle verifiche;

c) informazione pubblica circa il numero di firme raccolte e il numero di firme necessarie per raggiungere il quorum;

d) accesso agli atti per promotori e delegati.

Art. 9

(Verifica della regolarità della richiesta di referendum)

1. Entro trenta giorni dalla presentazione della richiesta di referendum, il Segretario generale del Consiglio regionale effettua la verifica della rispondenza e regolarità delle firme, del loro numero, della loro autenticazione, nonché della validità della documentazione allegata.

2. Il Segretario generale del Consiglio regionale redige apposito verbale attestante il risultato della verifica effettuata e delle relative conseguenze. Il verbale è trasmesso ai delegati per il referendum, al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Regione, che ne cura la pubblicazione nel BURC.

3. Sono garantiti il diritto di ricorso avverso il verbale di verifica e la dichiarazione di irregolarità della richiesta referendaria, con termine di presentazione pari a dieci giorni dalla pubblicazione nel BURC; il ricorso è deciso dal Segretario generale nel termine di quindici giorni, con possibilità di accesso agli atti; è altresì garantito il diritto di accesso agli atti della procedura di verifica per promotori, delegati e consiglieri richiedenti; le disposizioni del presente articolo si interpretano secondo il principio di massima trasparenza e garanzia dei diritti procedurali.

Art. 10

(Promulgazione dello Statuto o indizione del referendum)

1. Se il Segretario generale del Consiglio regionale dichiara l’irregolarità delle richieste di referendum ed è trascorso il termine di tre mesi dalla pubblicazione di cui all’articolo 2, comma 2, lo Statuto è promulgato dal Presidente della Regione con la seguente formula: “Il Consiglio regionale ha approvato; la richiesta di referendum presentata in data … è stata dichiarata irregolare dal Segretario generale del Consiglio regionale con atto pubblicato nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria in data ...; sono trascorsi tre mesi dalla pubblicazione del testo della legge statutaria nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria; il Presidente della Regione promulga la seguente legge: (Statuto della Regione Calabria). La presente legge statutaria è pubblicata nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. È fatto obbligo a chiunque spetti, di osservarla e farla osservare come legge della Regione Calabria.".

2. Se il Segretario generale del Consiglio regionale dichiara la regolarità di una o più richieste di referendum, il Presidente della Regione, entro quindici giorni dalla pubblicazione di cui all’articolo 9, comma 2, provvede, con proprio decreto, a indire il referendum, fissandone la data di svolgimento in una domenica compresa tra il sessantesimo e il centoventesimo giorno successivo all'emanazione del decreto stesso.

3. Il decreto di indizione di cui al comma 2, nel quale è riportato il quesito sottoposto al referendum, è pubblicato nel BURC entro dieci giorni dall’emanazione ed è notificato entro lo stesso termine al Prefetto preposto all’Ufficio territoriale del Governo della Provincia di Catanzaro, al Presidente della Corte di Appello di Catanzaro, ai Presidenti delle Commissioni elettorali circondariali e ai Sindaci dei Comuni della Regione.

4. I Sindaci dei Comuni della Regione provvedono a dare notizia agli elettori dell’indizione del referendum mediante manifesti affissi quarantacinque giorni prima della data fissata per la votazione, indicando il giorno e il luogo di convocazione e riportando il quesito sottoposto a referendum.

Art. 11

(Costituzione dell’Ufficio centrale regionale, degli Uffici provinciali e dell’Ufficio elettorale di sezione per il referendum)

1. Entro il ventesimo giorno antecedente a quello per la votazione presso la Corte di appello di Catanzaro e presso i Tribunali nella cui circoscrizione sono compresi i capoluoghi di provincia sono costituiti, in conformità alle disposizioni statali vigenti in materia di referendum, rispettivamente, l’Ufficio centrale regionale e gli Uffici provinciali per il referendum.

2. L’Ufficio centrale regionale è composto da tre magistrati, di cui uno con funzioni di presidente, nominati dal Presidente della Corte d’appello. Un cancelliere della Corte d’appello è designato ad esercitare le funzioni di segretario dell’Ufficio.

3. Ogni Ufficio provinciale è costituito da tre magistrati, dei quali uno con funzioni di presidente, nominati dal Presidente del Tribunale nella cui circoscrizione è compreso il capoluogo della provincia. Un cancelliere del Tribunale è designato ad esercitare le funzioni di segretario dell’Ufficio.

4. In ciascuna sezione elettorale è costituito, in conformità alle disposizioni statali vigenti in materia di referendum, un Ufficio elettorale di sezione per il referendum ai cui componenti spettano i compensi previsti dalla normativa statale.

5. La notificazione del decreto di indizione del referendum è comunicata tempestivamente anche ai delegati della richiesta referendaria e ai rappresentanti dei gruppi politici presenti nel Consiglio regionale, al fine di assicurare piena informazione e garantire il pluralismo.

Art. 12

(Operazioni di voto e di scrutinio)

1. Le schede per il referendum, di carta consistente, di tipo unico e di identico colore, sono fornite dalla Regione. In esse è riprodotto, letteralmente a caratteri leggibili, il quesito sottoposto a referendum al quale seguono, ben evidenti, le due risposte proposte all’elettore: “Si” – “No”.

2. La votazione è effettuata a suffragio universale, con voto diretto, libero e segreto.

3. Le operazioni di voto sono espletate nella sola giornata della domenica, dalle ore 7:00 alle ore 22:00. Nel caso in cui il referendum si svolga contestualmente ad altre consultazioni disciplinate da leggi statali, le giornate di votazione e l’orario di apertura dei seggi per il referendum sono quelli previsti per le consultazioni stesse.

4. L’elettore vota tracciando sulla scheda, con la matita, un segno sulla risposta da lui prescelta, nello spazio che la contiene.

5. Le operazioni di scrutinio hanno inizio immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto e di riscontro dei votanti e proseguono ininterrottamente fino alla conclusione dello scrutinio stesso. Nel caso in cui il referendum si svolga contestualmente ad altre consultazioni disciplinate da legge statale, le operazioni di scrutinio hanno inizio immediatamente dopo la chiusura delle operazioni relative alle altre consultazioni. Nel caso di più referendum regionali, l’Ufficio elettorale di sezione procede allo scrutinio secondo l’ordine stabilito dal decreto di indizione.

6. Alle operazioni di voto e di scrutinio presso i seggi nonché alle operazioni degli Uffici provinciali e dell’Ufficio centrale regionale possono assistere, ove lo richiedano:

a) un rappresentante dei sottoscrittori della richiesta di referendum indicato dai delegati per il referendum di cui agli articoli 7, comma 2, e 8, comma 1;

b) un rappresentante di ognuno dei partiti o gruppi politici presenti nel Consiglio regionale designato dal responsabile, rispettivamente, provinciale o regionale del partito, che tale risulti per attestazione del relativo presidente o segretario nazionale, ovvero dal presidente del gruppo consiliare.

7. La Regione promuove, ove tecnicamente possibile e compatibile con la normativa statale, l'esercizio del diritto di voto referendario da parte dei cittadini temporaneamente all'estero, al fine di garantire il principio di uguaglianza previsto dall'articolo 48 della Costituzione.

Art. 13

(Operazioni degli Uffici provinciali e dell’Ufficio centrale regionale. Proclamazione del risultato del referendum)

1. Sulla base dei verbali di scrutinio trasmessi dagli Uffici elettorali di sezione di tutti i Comuni della Provincia, l’Ufficio provinciale, dopo aver provveduto al riesame dei voti contestati e provvisoriamente non assegnati, dà atto del numero degli elettori che hanno votato e dei risultati conseguiti dal referendum nella Provincia. Di tali operazioni è redatto verbale in due esemplari, dei quali uno è depositato presso il Tribunale e l’altro è inviato all’Ufficio centrale regionale unitamente alla documentazione trasmessa dagli Uffici elettorali di sezione.

2. L’Ufficio centrale regionale, entro tre giorni dalla ricezione dell’ultimo verbale degli Uffici provinciali, procede, in pubblica adunanza, all’accertamento del numero complessivo degli elettori aventi diritto al voto, del numero dei votanti, della somma dei voti validamente espressi, di quelli favorevoli e di quelli contrari all’approvazione della legge statutaria e alla conseguente proclamazione dei risultati del referendum. Di tali operazioni è redatto verbale in tre esemplari, dei quali uno è depositato presso la Corte di appello di Catanzaro, unitamente ai verbali e agli atti trasmessi dagli Uffici provinciali, e gli altri due sono inviati, rispettivamente, al Presidente del Consiglio regionale e al Presidente della Regione.

3. Sulle proteste e sui reclami relativi alle operazioni di voto e di scrutinio presentati agli Uffici provinciali e all’Ufficio centrale regionale decide quest’ultimo, in pubblica adunanza, prima di procedere alle operazioni di cui al comma 2.

4. Alle operazioni di cui ai commi 1, 2 e 3 possono assistere rappresentanti dei delegati della richiesta referendaria e rappresentanti dei gruppi politici presenti nel Consiglio regionale, secondo le modalità di cui all'articolo 12, comma 6. La Regione assicura piena pubblicità e trasparenza nelle operazioni di scrutinio e proclamazione dei risultati, pubblicando tempestivamente sul sito istituzionale i dati relativi al procedimento referendario.

Art. 14

(Promulgazione dello Statuto. Pubblicazione del risultato sfavorevole all’approvazione della legge statutaria)

1. Nel caso in cui i voti favorevoli all’approvazione dello Statuto costituiscano la maggioranza dei voti validamente espressi, il Presidente della Regione, sulla base del verbale inviatogli dall’Ufficio centrale regionale, promulga la legge statutaria con la seguente formula:

“Il Consiglio regionale ha approvato; il referendum svoltosi in data… ha dato esito favorevole; il Presidente della Regione promulga la seguente legge: (Statuto della Regione Calabria). La presente legge è pubblicata nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e farla osservare come legge della Regione Calabria".

2. Nel caso in cui i voti non favorevoli all’approvazione dello Statuto costituiscano la maggioranza dei voti validamente espressi o siano in numero uguale ai voti validi favorevoli all’approvazione stessa, il Presidente della Regione, sulla base del verbale inviatogli dall’Ufficio centrale regionale, dispone la pubblicazione del risultato nel BURC.

Art. 15

(Norma finanziaria)

1. La presente legge riveste carattere ordinamentale e non comporta oneri certi, diretti e immediati sul bilancio regionale.

2. Agli eventuali oneri derivanti dall’effettivo svolgimento del referendum, non quantificabili allo stato, si provvede con specifico provvedimento della Giunta regionale, da adottare al momento della indizione della consultazione, e possono trovare copertura mediante specifica variazione di bilancio con prelievo dal fondo di riserva per le spese obbligatorie allocato alla Missione 20 Programma 01 (U.20.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio 2025-2027.

3. Gli oneri derivanti dalle misure aggiuntive di trasparenza, pubblicità e informatizzazione della procedura referendaria, nonché dall'eventuale estensione del diritto di voto ai cittadini temporaneamente all'estero, sono coperti dal medesimo capitolo di bilancio dedicato alle spese obbligatorie, secondo le indicazioni della relazione tecnico-finanziaria.

4. La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni al bilancio di previsione 2025-2027.

Art. 16

(Abrogazioni)

1. Dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate tutte le disposizioni di leggi regionali con essa in contrasto.

Art. 17

(Clausola di salvaguardia)

1. Le disposizioni della presente legge si adeguano automaticamente alle sopravvenienze normative statali in materia di referendum, di diritti politici e di tenuta delle liste elettorali, al fine di garantire l'armonia dell'ordinamento regionale con il quadro normativo nazionale.

Art. 18

(Entrata in vigore)

1. La presente legge, dichiarata urgente, entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Mozione numero 3/13^ di iniziativa dei consiglieri regionali Caputo, Giannetta, Brutto, Mattiani, Pitaro, Alecci, Bruno, Filomena Greco, De Cicco, Scutellà, recante: “Sostegno alla stabilizzazione del personale precario del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e valorizzazione del sistema della ricerca in Calabria”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

• il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) rappresenta il principale ente di ricerca italiano e svolge un ruolo strategico a livello nazionale ed europeo per l’avanzamento della conoscenza scientifica, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, con un impatto rilevante sul progresso culturale, economico e sociale del Paese.

• In Calabria sono presenti dodici istituti del CNR, distribuiti in tredici sedi operative, che operano in ambiti di ricerca di primaria importanza, tra cui: biomedicina e neuroscienze, protezione e mitigazione del rischio idrogeologico, cambiamenti climatici, ambiente ed inquinamento atmosferico, tecnologia per le membrane, nanoscienze e nanotecnologie,  sistemi agricoli e forestali, calcolo scientifico e reti ad alte prestazioni, ingegneria dei materiali, sensoristica avanzata, trasferimento tecnologico e formazione avanzata con ricadute significative sul sistema regionale della conoscenza, sulla gestione dell’ambiente e del territorio, sul settore sanitario e sulle filiere produttive locali.

• Il CNR in Calabria intrattiene consolidate collaborazioni con enti pubblici territoriali, Comuni, Province, Protezione Civile regionale, ARPACAL, Università (Università della Calabria, Università Magna Grecia di Catanzaro, Università Mediterranea di Reggio Calabria), centri di ricerca nazionali, aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, oltre a supportare la nascita di spin-off e iniziative di trasferimento tecnologico. Tali sinergie contribuiscono al trasferimento tecnologico, alla creazione di nuove competenze e allo sviluppo di servizi e prodotti ad alto valore aggiunto per il territorio.

• Negli ultimi anni, grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) il CNR ha ottenuto, in particolar modo in Calabria, un incremento significativo delle risorse, con finanziamenti che hanno sostenuto nuovi ed importanti progetti e infrastrutture, generando un impatto diretto sull’economia e sull’occupazione regionale;

considerato che:

• la precarietà nel CNR rappresenta una criticità strutturale a livello nazionale: circa 4.000 lavoratrici e lavoratori operano con contratti non stabili (1.287 a tempo determinato, circa 2.000 assegnisti e 500-600 borsisti). Una parte significativa di queste posizioni è finanziata tramite fondi PNRR che scadranno il 31 dicembre 2025, con rischio concreto di perdita del lavoro e dispersione di competenze qualificate, molte delle quali essenziali per progetti strategici attivi in Calabria.

• Il personale precario del CNR, riunito nel movimento “Precari Uniti CNR”, chiede da anni l’applicazione integrale dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017 (“Legge Madia”) che prevede percorsi di stabilizzazione per chi ha maturato adeguata esperienza e anzianità di servizio presso gli enti di ricerca pubblici.

• Il D.lgs. 90/2025 ha prorogato la possibilità di applicare le misure di stabilizzazione previste dall’art. 20 della “Legge Madia”.

• A seguito delle mobilitazioni culminate nell’occupazione simbolica del CNR del 28 novembre 2024, la Legge di bilancio 2025 (legge n. 207/2024, art. 1, comma 591) ha stanziato 10,5 milioni di euro per la stabilizzazione del personale precario del CNR, somma tuttavia sufficiente a coprire appena 180 unità di personale, pari a meno del 5% del totale dei precari.

• In Calabria numerosi progetti del CNR sostengono priorità strategiche regionali: contrasto al dissesto idrogeologico, monitoraggio ambientale, innovazione in agricoltura, digitalizzazione, economia circolare, ricerca sanitaria avanzata e trasferimento tecnologico verso le imprese. La perdita di personale rischierebbe di interrompere attività essenziali, indebolire gruppi di ricerca altamente specializzati e vanificare gli investimenti realizzati con fondi europei, nazionali e regionali;

tenuto conto che:

• Il precariato nella ricerca pubblica rappresenta una minaccia strutturale per la qualità, la

continuità e la competitività delle attività scientifiche. Esso costituisce inoltre un serio ostacolo allo sviluppo della Calabria, una regione che ha individuato nella conoscenza, nelle competenze e nell’innovazione uno dei pilastri fondamentali della propria crescita.

• La Regione Calabria ha un interesse strategico nel tutelare e valorizzare il proprio capitale umano altamente qualificato, risorsa essenziale per promuovere una crescita sostenibile, garantire la sicurezza del territorio, rafforzare la sanità pubblica e favorire il trasferimento tecnologico verso il tessuto produttivo regionale.

• È interesse pubblico sostenere la stabilizzazione del personale precario del CNR, anche al fine di consolidare la collaborazione con istituzioni, università e sistema produttivo regionale.

Tutto ciò premesso e considerato

si impegna la giunta regionale per quanto di competenza

1) ad esprimere pieno sostegno alla vertenza del personale precario del CNR e a promuovere presso gli organi competenti l’applicazione integrale dell’art. 20 del D.lgs. 75/2017.

2) A farsi portavoce presso il Governo, il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Parlamento affinché, già nella prossima Legge di Bilancio, siano stanziate risorse aggiuntive e dedicate per la stabilizzazione del personale precario del CNR (art. 20 del D.lgs. 75/2017), superando l’insufficienza dello stanziamento 2025 e assicurando una programmazione pluriennale e strutturale delle assunzioni.

3) A sostenere in Conferenza delle Regioni l’avvio di un piano nazionale straordinario di stabilizzazione del personale precario del CNR, anche valorizzando le professionalità acquisite con PNRR e altri fondi straordinari.

4) A promuovere l’istituzione di un Tavolo regionale permanente tra Regione Calabria, CNR, parti sociali e rappresentanze del personale precario, per monitorare scadenze contrattuali, fabbisogni occupazionali e continuità delle attività di ricerca nel territorio.

5) A valutare misure regionali di accompagnamento, nel rispetto delle competenze e della normativa vigente, anche attraverso forme di cofinanziamento o interventi ponte per garantire la prosecuzione delle attività strategiche in attesa delle stabilizzazioni nazionali.

6) A valorizzare le sedi calabresi del CNR come nodi strategici e centrali dell’ecosistema regionale, dell’innovazione e della gestione del territorio, rafforzando le sinergie con Protezione Civile regionale, aziende ospedaliere, enti territoriali, ARPACAL, Università, imprese e start-up innovative.

7) A promuovere iniziative pubbliche di informazione e sensibilizzazione sul valore della ricerca e sulla necessità di superare il precariato, dando adeguata diffusione ai lavori e agli esiti del Tavolo regionale.

A trasmettere la presente mozione al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'Università e della Ricerca, ai Presidenti delle Camere, al Presidente del CNR, nonché ai Rettori delle Università calabresi e ai parlamentari eletti in Calabria.

(Allegato)