XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

 

N. 9

__________

 

SEDUTA Di MARTEdì 19 APRILE 2022

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 16,20

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di legge numero 49/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente”

PRESIDENTE

Avviamo i lavori con la proposta di legge numero 49/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente”.

Nella precedente seduta, a norma dell'articolo 95, secondo comma, del Regolamento interno del Consiglio regionale, è stata rinviata la votazione, ma la discussione si è già svolta. Oggi, quindi, procediamo con la votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2.

IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico)

Presidente! Scusi. Non c’è dibattito? Non si può intervenire?

PRESIDENTE

No, quando esamineremo gli emendamenti, se vorrà, potrà intervenire.

IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico)

Va bene, grazie.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Presidente, scusi, intervengo solo per un chiarimento: si sta votando, applicando la norma dello Statuto che prevede la maggioranza qualificata o si sta votando senza ritenere applicabile la norma contestata? Vorrei capire se siamo nelle ipotesi previste dallo Statuto, come abbiamo detto l'altra volta o se, invece, si sta votando…

PRESIDENTE

Non penso, collega Lo Schiavo, che sia necessario specificare. Abbiamo i numeri per votare, poi, se lei ritiene che non sia in regola, può fare obiezione.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

C’è stata un’obiezione del consigliere Alecci sull'applicabilità o meno…

PRESIDENTE

Guardi, io ritengo che per questa fattispecie non sia necessaria la maggioranza qualificata, ma per sicurezza, siccome è una legge troppo importante per la Calabria, abbiamo ritenuto di rinviarla.

Penso che non ce ne sarebbe stato bisogno, però adesso stiamo votando. Se lei vuole può controllare se ci sono i numeri.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

No, non devo controllare.

PRESIDENTE

Altrimenti può fare come ha fatto il consigliere Alecci e fare obiezione.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

No, nessuna obiezione. Volevo capire se siamo nell'ambito di quella fattispecie. Ho chiesto anche l’altra volta.

PRESIDENTE

Non siamo in nessun ambito, stiamo votando una norma in Consiglio regionale.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Quindi, non c'è un'interpretazione su questo punto?

PRESIDENTE

Non penso che si debba specificare in quale fattispecie siamo.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Benissimo. Prendo atto.

PRESIDENTE

Proseguiamo con la votazione.

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

All’articolo 4 sono pervenuti emendamenti, il primo è l’emendamento protocollo numero 9820, a firma del consigliere Arruzzolo. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Sono degli emendamenti relativi alla proposta di legge 49/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente”.

Il presente emendamento mira ad adeguare il testo della proposta di legge 49/12^ all'introduzione della Città metropolitana di Reggio Calabria tra i componenti di diritto del Consiglio direttivo di cui all’articolo 8.

Emendamento all'articolo 5 della proposta di legge 49/12^: il presente emendamento modifica interamente l'articolo 5 della proposta di legge 49/12^…

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ma non siamo all’articolo 4?

PRESIDENTE

Collega Arruzzolo, solo il primo emendamento, gli altri sono agli altri articoli.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, c'è il parere del Settore assistenza giuridica su ogni emendamento? Credo che sia importante avere la tranquillità…

PRESIDENTE

Il parere non è vincolante, comunque c'è il parere della Giunta e il parere del relatore.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ripropongo la domanda, Presidente. Lo dico per un semplice motivo, perché questa legge ha creato, nell'ambito della Commissione della quale io faccio parte, una serie di discussioni e anche di perplessità da parte del Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale.

Ho visto una serie di emendamenti legittimi - ci mancherebbe altro - ma credo che questi dovrebbero essere supportati dal parere dell'Ufficio giuridico preposto. Sappiamo che non è obbligatorio, ma di fronte a una legge così rivoluzionaria per la Calabria, così importante, che stravolge l'economia calabrese e che ha creato problemi, credo sia importante avere il parere giuridico.

PRESIDENTE

Va bene, collega, ho capito, ma ha detto bene: non è obbligatorio, quindi non lo strumentalizziamo.

È intervenuto, lo ha detto, ma non è obbligatorio il parere giuridico: c’è il parere della Giunta. Il parere giuridico si dà in Commissione, come lei ben sa.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Siccome la proposta arriva direttamente in Aula, è ancora più importante che ci sia il parere giuridico perché non si avrà più la possibilità di confrontarsi. Presidente, non è una cosa di poco conto che io sottopongo a quest’Aula.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 9739/A02, a firma dei consiglieri Irto e Bevacqua a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego, collega Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della giunta?

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto.

Pongo in votazione l’articolo 4 nel suo complesso.

Articolo 4

(È approvato così come emendato)

All’articolo 5 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 9821, a firma del consigliere Arruzzolo, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento modifica interamente l'articolo 5 della proposta di legge 49/12^ in ordine agli organi dell'Autorità. Il presente emendamento reca disposizioni di carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

È quello che istituisce anche il Collegio dei revisori, vero? Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato.

L'emendamento protocollo numero 9488, a firma dei consiglieri Tavernise e Afflitto, è assorbito dall'emendamento del consigliere Arruzzolo di modifica dell'articolo 5 che prevedeva l'istituzione anche del Collegio dei revisori invece che del revisore unico.

Pongo in votazione l’articolo 5.

Articolo 5

(È approvato così come emendato)

All’articolo 6 sono pervenuti alcuni emendamenti che si riferiscono a diversi commi dell'articolo e pertanto verranno votati separatamente per parti.

Al comma 1 sono stati presentati 3 emendamenti. Il primo è l’emendamento protocollo 9488, a firma dei consiglieri Tavernise e Afflitto. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, Presidente. Abbiamo inteso proporre un emendamento all'articolo 6 che prevede l'inserimento all'interno del Consiglio direttivo d'Ambito di due Comuni per diritto, oltre i 5 Comuni capoluogo: Corigliano-Rossano e Lamezia.

Si inserisce, quindi, nel Consiglio direttivo d'Ambito la partecipazione di diritto dei Comuni di Corigliano-Rossano, che attualmente ha oltre 74 mila abitanti, e Lamezia Terme, che ne ha oltre 67 mila. Sono la terza e la quarta città della Calabria per popolazione, superiori, per numero di abitanti, anche ai capoluoghi di provincia Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, e rischiano di non essere rappresentate.

Corigliano-Rossano e Lamezia Terme risultano difatti inserite nella fascia demografica con popolazione maggiore o uguale a 15 mila e 1 abitanti. Fanno parte di questa fascia 12 Comuni in Calabria, a fronte dei 7 posti previsti nel Consiglio direttivo d'Ambito.

Quindi, chiedo al presidente Occhiuto, alla Giunta e ai consiglieri di maggioranza di inserirli di diritto e passare da 40 a 42 Comuni, in modo tale che non si possa correre il rischio che Comuni così importanti, come Corigliano-Rossano e Lamezia, rimangano fuori dal Comitato d'Ambito perché rappresentano molti cittadini e meritano, insieme agli altri 5 capoluoghi di provincia, di far parte di diritto del Comitato d'Ambito che sarà “un attore protagonista” di questa nuova legge che il Consiglio regionale oggi si appresta ad approvare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Tavernise. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 9822, a firma del consigliere Arruzzolo, sempre al comma 1 dell’articolo 6. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento serve per il coordinamento formale, attesa l'introduzione della Città metropolitana di Reggio Calabria tra i componenti di diritto del Consiglio direttivo di cui all'articolo 8.

PRESIDENTE

Bene, grazie. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato.

L'ultimo emendamento al comma 1 dell'articolo 6 è a firma dei consiglieri Irto e Bevacqua, protocollo numero 9739/A03. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto.

Al comma 2 dell'articolo 6 sono pervenuti due emendamenti. Il primo, il protocollo numero 9488, a firma dei consiglieri Tavernise e Afflitto. Cedo la parola al proponente per l’illustrazione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Ha lo stesso contenuto dell’emendamento precedente, anche se non capisco come mai sia stato respinto un emendamento che prevede - mi riferisco soprattutto ai consiglieri del mio territorio – di inserire i Sindaci di Corigliano Rossano e di Lamezia nel Comitato d'Ambito.

Chiedo a tutti di impegnarsi per comprendere perché si rifiuti a priori una richiesta, rischiando di escludere la rappresentanza di quei territori dal Comitato d'Ambito.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Era stato presentato anche da noi - dico dalla sottoscritta, dal consigliere Raso e Graziano - un emendamento che andava nella stessa direzione di quello presentato dal consigliere Davide Tavernise; considerato che l’emendamento apportava alcune modifiche alla tabella allegata al disegno di legge, modifiche che riguardano in particolar modo i calcoli nella rappresentanza delle varie realtà, dei vari Comuni, sono richiesti calcoli relativamente ai voti ponderati.

Quindi, è volontà di questa Giunta regionale, del Presidente e di noi consiglieri, ripresentare una proposta, sotto forma di modifica al testo di legge, nella prossima seduta del Consiglio regionale. Perché - ripeto - è volontà del Presidente riconoscere autorevolezza a realtà come la città di Corigliano-Rossano, che sappiamo essere la terza città della Calabria, e la città di Lamezia, affinché queste due realtà possano essere rappresentate nel Consiglio direttivo come membri di diritto.

Quindi, la volontà c'è e rimane. Si tratta soltanto di una questione tecnica. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Sì, solo per confermare quando ha testé affermato la consigliera Straface che ha riportato anche, giustamente, il contenuto di una discussione che, a margine di un confronto, a margine del Consiglio, abbiamo avuto con lei e con gli altri consiglieri regionali che avevano proposto un emendamento identico a quello dell'onorevole Tavernise. Questo per rassicurare i proponenti in ordine al fatto che non c'è una contrarietà di principio su questa proposta.

Le obiezioni sono quelle che ha rappresentato l'onorevole Straface. Abbiamo inteso in questa fase approvare tutti gli emendamenti proposti dall'onorevole Arruzzolo e da altri consiglieri che hanno ad oggetto lo status della Città metropolitana di Reggio Calabria, che merita oggettivamente una considerazione ulteriore, rispetto agli altri Comuni pure importanti, perché si tratta di una fattispecie amministrativa costituzionalmente riconosciuta. Ci sembrava giusto raccogliere le istanze che sono provenute da molti consiglieri di maggioranza e anche da consiglieri di minoranza perché questa circostanza fosse contenuta nella legge.

Non c'è alcuna obiezione poi ad estendere il Consiglio direttivo da 40 a 42, 43, facendosi carico delle esigenze e delle istanze di città importanti, ma va risolto quell’aspetto tecnico, a cui faceva riferimento l'onorevole Straface, e poi va individuato un criterio oggettivo per stabilire quali di questi Comuni hanno titolo a star di diritto nel Consiglio direttivo.

Qual è il criterio oggettivo? La popolazione? O qualche altro criterio? Insomma va fatto un approfondimento.

Oggi, con il mio intervento, voglio semplicemente rassicurare i consiglieri di maggioranza e di opposizione che hanno presentato questi emendamenti che non c'è alcun pregiudizio da parte del governo regionale ad esprimere un parere favorevole a una proposta modificativa di questa legge che il Consiglio dovesse rivolgere, nelle prossime settimane, alla Giunta.

Ho svolto per tanti anni l'attività di legislatore, le leggi si fanno, ma poi sono soggette anche ad una sorta di manutenzione, in ragione della compatibilità che hanno rispetto agli obiettivi che si pongono.

Quindi, da questo punto di vista, non c'è alcuna contrarietà, se si dovesse formare una condivisa convinzione nel Consiglio regionale, in ordine alla possibilità di considerare queste città come facenti parte di diritto - Lamezia, Rossano-Corigliano - del Consiglio direttivo. Non c'è un ostacolo. Ma oggi dire Lamezia sì, Corigliano Rossano sì, Palmi no? Locri no? Vediamo di individuare insieme un criterio che ci faccia fare delle norme che siano ispirate a condizioni oggettivamente valutabili.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo molto velocemente. Ho apprezzato l’intervento del presidente Occhiuto che, però, mi lascia sempre qualche perplessità.

Quando si arriva in Aula e si propone una proposta di legge di questo genere, credo che un’analisi attenta dell'importanza dei territori vada fatta all'inizio, non dopo.

Nel momento in cui vengono escluse due aree industriali importanti, dal punto di vista demografico e dal punto di vista economico e sociale, come quella di Lamezia Terme e di Corigliano-Rossano, credo che ci sia una sottovalutazione dell'importanza delle stesse. Prendiamo atto della volontà espressa dal presidente Occhiuto che ha dichiarato di non avere alcun pregiudizio, ma di voler arrivare a una soluzione che porti poi alla introduzione - in ritardo secondo me - anche di Lamezia Terme e di Corigliano-Rossano in questo contesto.

Prendiamo un atto di questa volontà, ma mi permetta, Presidente, di dire che forse c’è stata una superficialità nel valutare tutti gli elementi oggettivi, necessari per poter arrivare a una proposta di questo genere.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il collega Raso. Prego.

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Vorrei sottolineare che il problema di Lamezia Terme non si pone perché, attualmente, è membro di diritto in quanto unico Comune della provincia di Catanzaro con popolazione superiore a 15.000 abitanti. Quindi, è già nel Consiglio direttivo.

Avremmo voluto che ci fossero tutti i 400 Comuni della Calabria, purtroppo sono 40 i Comuni che possono farne parte. Confermo quanto detto dalla consigliera Straface relativamente alle nuove modifiche. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Raso. Parere del relatore, collega Raso?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 9822, a firma del consigliere Arruzzolo, sempre al comma 2 dell'articolo 6. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento inserisce la Città metropolitana di Reggio Calabria tra i componenti di diritto del Consiglio direttivo. Il presente emendamento serve per coordinare le modifiche introdotte con l'approvazione dei precedenti emendamenti. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. L'ultimo emendamento al comma 2, dell’articolo 6, è quello a firma dei consiglieri Irto e Bevacqua, protocollo numero 9739/A04. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto. Sempre all'articolo 6, esaminiamo l'emendamento al comma 7, protocollo numero 9529, a firma dei consiglieri Arruzzolo, Gelardi, Crinò e Cirillo. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.  

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento modifica interamente l'articolo 10 della proposta di legge 49/12^, disciplinando la figura del Collegio dei revisori…

PRESIDENTE

Collega Arruzzolo, l’emendamento protocollo numero 9529, al comma 7 dell’articolo 6.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Sì, chiedo scusa, Presidente, al comma 7 dopo le parole “Province calabresi” le parole “ed il sindaco metropolitano di Reggio Calabria” sono soppresse.

PRESIDENTE

Perfetto. Parere della giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Passiamo ora all’emendamento protocollo numero 9537 a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, al comma 8. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, collega Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La proposta emendativa mira a rendere l’articolato più omogeneo e recepisce i suggerimenti posti all’attenzione dal Settore assistenza giuridica nella scheda di analisi tecnico-normativa. Alla fine del comma 8 dell'articolo 6 del disegno di legge numero 49 “Disposizioni per l'organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente” dopo la parola “indennità” sono aggiunte le seguenti parole “né rimborso spese”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della giunta?

PRINCI GIUSEPPINA, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l'articolo 6.

 

Articolo 6

(È approvato per come emendato)

 

Passiamo all'articolo 7. Sono pervenuti emendamenti: il primo è il protocollo numero 9739/A05 a firma dei consiglieri Irto e Bevacqua. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, consigliere Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della giunta?

PRINCI GIUSEPPINA, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto. Passiamo all’emendamento, protocollo numero 9739/A06, a firma dei consiglieri Irto e Bevacqua. Prego, consigliere Bevacqua, può illustrarlo.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Si illustra da sé.

PRESIDENTE

Parere della giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto. Pongo in votazione l’articolo 7.

 

Articolo 7

(È approvato per come emendato)

 

All’articolo 8 sono pervenuti emendamenti che si riferiscono a più parti del testo e pertanto si procede alla votazione per parti separate. Il primo emendamento è il protocollo numero 9419, interamente sostitutivo dell'articolo 8, a firma dei consiglieri Straface, Raso e Graziano. Mi pare che sia stato ritirato.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Sì, abbiamo ritirato l'emendamento per le giustificazioni che ho dato poc'anzi. Grazie.

PRESIDENTE

Va bene. Grazie. Si passa all'emendamento protocollo numero 9823, al comma 1 dell'articolo 8, a firma del consigliere Arruzzolo a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento inserisce la Città Metropolitana di Reggio Calabria tra i componenti di diritto del Consiglio direttivo.

PRESIDENTE

Grazie, collega Arruzzolo. Parere della Giunta?

PRINCI GIUSEPPINA, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Passiamo all’emendamento protocollo numero 9488, al comma 1, a firma dei consiglieri Tavernise e Afflitto. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, consigliere Tavernise.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Si illustra da sé, è quello di cui abbiamo parlato fino adesso sui comuni che vanno inseriti di diritto. Un'unica cosa, vorrei solo aggiungere una piccola cosa: paragonare comuni come Palmi, che hanno 17000 abitanti, a Corigliano-Rossano, che ne ha 74 mila, mi sembra un eccesso.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto. Passiamo all’emendamento, protocollo numero 9825, ai commi 3 e 4 dell’articolo 8, a firma del consigliere Arruzzolo a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento ha valore di coordinamento, attese le modifiche introdotte con l'approvazione dei precedenti emendamenti.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della giunta?

PRINCI GIUSEPPINA, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo ai voti l'articolo 8.

 

Articolo 8

(È approvato per come emendato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

All’articolo 10 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 9826, a firma del consigliere Arruzzolo, cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento modifica interamente l'articolo 10 della proposta di legge 49/12^, disciplinando la figura del Collegio dei revisori. Il presente emendamento reca disposizioni di carattere ordinamentale che non comportano nuovi o maggiori oneri per il bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della giunta?

PRINCI GIUSEPPINA, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Ovviamente essendo stato approvato l'emendamento protocollo numero 9826, l'emendamento dei consiglieri Tavernise e Afflitto sempre sul Collegio sindacale è assorbito da questo emendamento.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Il Collegio dei revisori quindi sarà di 3 membri? Come previsto nel nostro emendamento?

PRESIDENTE

Sì, di tre membri, perché è stato sostituito l’intero articolo.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Per me va bene, grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'articolo 10.

 

Articolo 10

(È approvato per come emendato)

All’articolo 11 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 9488, a firma dei consiglieri Tavernise e Afflitto. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Noi abbiamo proposto un emendamento che prevede al comma 1 di sopprimere le parole “Presidente della Giunta regionale”. Non per scarsa fiducia nel presidente Occhiuto  - non me ne voglia - ma poiché - come ha detto lui stesso nella scorsa seduta - si è preso riferimento di una multiutility che, in altre Regioni come l’Emilia Romagna e Puglia, sta portando dei buoni risultati, sarebbe stato giusto - ed è tutt'ora giusto poiché abbiamo presentato questo emendamento - dal nostro punto di vista che il direttore generale, come nella legge dell’Emilia Romagna, in cui è denominato presidente, non sia nominato dal Presidente della Giunta regionale, per non accentrare troppo il potere di questa multiutility, ma sia invece scelto e nominato dal Comitato d'ambito e quindi dai sindaci. Questo potrebbe essere un segnale di coinvolgimento diretto verso quei sindaci e verso l’Anci che in questi giorni - come voi ben sapete - hanno espresso alcune questioni che non sono proprio in linea con quelle del Presidente della Giunta regionale e con la maggioranza di governo. Per questo chiedo la votazione a favore di questo emendamento. So che il Presidente della Giunta non la pensa così, però io e il mio collega Afflitto su questo siamo in disaccordo. Penso che sia un buon segnale per far uscire da questa Aula una legge che riesca ad accontentare un po' tutti, soprattutto i sindaci che in questo modo si vengono e si sentono più rappresentati. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Ritengo che questo articolo sia molto importante da un punto di vista giuridico per le motivazioni che ho espresso nel mio intervento qualche giorno fa e che esprimo ancora adesso. Io penso che questa legge potrà creare un forte corto circuito da un punto di vista istituzionale tra il Comitato direttivo, che ha anche funzione amministrativa perché ha competenze enormi dall'approvazione del testo e dello statuto, e la figura di un direttore generale che, con una invenzione giuridica, ha sia una rappresentanza amministrativa contabile sia la rappresentanza legale dell'ente. Ci troviamo di fronte a una legge che potrà creare subito una forma di conflitto tra organismi previsti dalla legge stessa perché, se noi diamo ai sindaci l'onere di assumersi una serie di responsabilità nella gestione difficile del servizio idrico e del servizio dei rifiuti, facciamo loro nominare anche un presidente - noi prevediamo sia il Comitato direttivo sia un presidente - però poi diciamo “cari sindaci, voi, sì, avete una funzione stabilita dallo statuto, c'è un comitato direttivo che ha tutta una serie di funzioni però, attenzione, eleggete un presidente che intanto non ha la rappresentanza legale e quindi intanto è una figura onorifica”. Non so neanche che figura e che funzioni possa avere. Poi diciamo un'altra cosa e cioè noi creiamo un altro organismo che è il direttore generale che ha funzioni molto simili a quelli gestionali del comitato direttivo. Però – attenzione! - questo organismo non è nominato dai sindaci ma dal Presidente della Giunta regionale e ha la rappresentanza legale, che è anche questa una bella creazione giuridica che noi abbiamo inventato in Calabria. E quindi noi creiamo subito una figura del direttore generale che esautora di fatto i sindaci e commissaria da subito l'autorità idrica unica che noi stiamo facendo nascere. Diciamo le cose come stanno e cioè che politicamente noi dobbiamo dare atto che, dal momento in cui noi abbiamo un fallimento forse anche delle amministrazioni locali nell'amministrazione rifiuti, il Presidente della Giunta regionale e questo esecutivo intendono avocare a loro la funzione di controllo dell'ente. Ci sta! Però giuridicamente non funziona. Non funziona perché crea un corto circuito, crea una norma che difficilmente si può giustificare da un punto di vista di diritto, crea un direttore generale che ha la rappresentanza del legale dell'ente e crea la figura di un presidente nominato dai sindaci nel comitato direttivo che in realtà non serve proprio a niente. Prendiamone atto, nel momento in cui stiamo facendo nascere questa legge. Non vorrei apparire come una Cassandra che anticipa delle sventure, ma io vedo una legge che aprirà un conflitto enorme tra sindaci e esecutivo regionale.

Tutto ci possiamo permettere tranne che un conflitto istituzionale. Quindi io reputo che la proposta del consigliere Tavernise sia assolutamente da condividere e, secondo me, va anche estesa. Il punto è la rappresentanza legale dell’Ente. Il direttore generale non può sostituirsi a un presidente eletto dal comitato direttivo dei sindaci perché noi stiamo creando un istituto nuovo da un punto di vista giuridico che ha delle motivazioni politiche che io capisco. Non rientro nel discorso di merito fatto sull’ accentramento di funzione e regole - ne abbiamo già parlato - ma rientra in alcune scelte che si stanno facendo. Da un punto di vista giuridico mi rivolgo nuovamente agli uffici legislativi della Regione Calabria, così come mi rivolgo nuovamente agli uffici legislativi alla Regione Calabria quando mi dicono che noi stiamo votando e non è importante conoscere il quorum deliberativo dell'Assemblea perché quando noi affermiamo questo, secondo me, stiamo superando un segno e, secondo me, c'è bisogno di molta attenzione sulla tecnica legislativa e sulle norme che noi stiamo andando ad approvare. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Voglio anch'io sottolineare questa anomalia in merito alla carica del direttore generale perché dalla lettura della norma si evince che sia nominato dal Presidente della Giunta e che il contratto sia stipulato dal presidente del Consiglio direttivo. Capisco e apprezzo il tema della grande responsabilità di cui il Presidente della Giunta vuol farsi carico, ma buona pratica vorrebbe che il direttore generale fosse esattamente nominato dal Consiglio d'ambito, come avviene appunto nelle altre Regioni che hanno la stessa legislazione, la stessa legge della multiutility, a cui questa Giunta si è ispirata. Anche perché è chiamato a vigilare sulle performance del direttore generale. Del resto lo stesso Presidente della Giunta ci ha ricordato tante volte come la politica debba rimanere fuori dalla gestione di processi così delicati e debba assumersi la responsabilità esclusiva di fornire gli strumenti di governo, senza intralciare, imbrigliare con vecchie liturgie l'accentramento del potere. Mi sembra che questo vada in direzione esattamente contraria.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Non possiamo assolutamente ritenerci d'accordo con l'emendamento presentato dal consigliere Tavernise perché abbiamo sottolineato, nel dibattito che c'è stato nella precedente seduta, che la svolta di questo disegno di legge parte dalla costituzione degli organi della multiutility. Abbiamo detto che finalmente, consigliera Bruni, è la politica che si allontana da quella che dovrebbe essere la gestione di questa nuova autorità perché intanto siano distinti i ruoli: il braccio operativo e tecnico sarà rappresentato dal direttore generale, poi abbiamo il Consiglio direttivo che sarà costituito dai sindaci. Non è vero che il Consiglio direttivo non avrà potere, ha un potere che è di indirizzo. È la politica che dà gli indirizzi e ciò che dovrà essere la vera e propria gestione toccherà ad un tecnico, che ci auguriamo sia un esperto. Perché, purtroppo, si arriva alla costituzione di questa multiutility? Non lo dobbiamo dimenticare. Perché, purtroppo, c'è stato un sistema di gestione che negli anni non ha funzionato e si arriva ad approvare questo disegno di legge affinché si avvii un nuovo sistema di gestione che possa garantire alcuni principi fondamentali: equità, efficienza e partecipazione. In questo caso, però, dividiamo dalla gestione tecnica quello che dovrebbe essere un potere di indirizzo politico che, in questo caso, tocca al Consiglio direttivo. Sta in questo la svolta epocale di un sistema di gestione dei rifiuti e idrico che negli anni, purtroppo, ha dimostrato di essere un fallimento totale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Straface. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Credo che il nostro “no” vada detto in maniera forte e convinta su questo articolo perché riteniamo che venga a mancare il metodo democratico su questa decisione e vi è una mortificazione dei territori perché, quando viene negato al Direttivo d'ambito la funzione di nominare il Direttore generale, viene violato il Testo Unico dell'Ambiente che assegna la governance al Consiglio d'ambito direttivo, non l’assegna alla politica, non l’assegna al Presidente della Giunta regionale, perché l'efficienza, l'efficacia, l'economicità, la rappresentanza, cui faceva riferimento, poco fa, la collega Straface, non deriva dalla politica, ma deriva da chi, oggi, conosce i territori, da chi oggi deve guidare le proprie comunità e deve assumersi le proprie responsabilità.

Quindi, come abbiamo detto nei vari interventi, nella precedente seduta, noi consiglieri del Partito Democratico, Alecci, Mammoliti, Iacucci, Irto e io, non contestiamo il principio della creazione di una nuova organizzazione dei servizi - ci mancherebbe altro - noi contestiamo nel metodo e nei meriti alcune cose previste in questa legge, tra cui l’articolo 18 - ne parleremo dopo - che, secondo me, rendono questo testo poco efficiente, poco chiaro e che creeranno nelle casse dei cittadini calabresi ulteriori danni.– Come qualcuno mi insegna, la politica deve avere una visione lunga, non è quella del medio periodo che risolve oggi il problema dei rifiuti e poi tra 5 anni crea un danno nelle casse dei cittadini.

Questa è la politica che ha una visione, che ha una prospettiva, che ha ambizione, perché siamo tutti favorevoli a risolvere i problemi oggi contingenti, cacciare i rifiuti dalle strade o fare altre operazioni, ma quando si governa una Regione, quando si governa un territorio, l'obiettivo è quello di avere una visione complessiva dei processi che non guardano ad oggi, ma fra 10 anni, perché non vorrei che questa operazione portasse a ulteriori debiti e ulteriori danni nelle casse dei calabresi.

Questa è la nostra visione, il nostro contributo che non vuole essere quello di dire al Presidente di non nominare il Direttore generale - ci mancherebbe altro - ma è una preoccupazione che nasce da un modo, forse, diverso di guardare all'approccio politico, di guardare ai territori, perché senza i territori, senza una partecipazione democratica, credo che potremmo fare dei danni ai calabresi.

Questa è una preoccupazione nostra, legittima che manifestiamo e lasciamo, poi, a voi di maggioranza l’assunzione della responsabilità, perché penso che il bello di quest’ Aula, di quest’ Assise sia l’esistenza di un dibattito forte tra maggioranza e minoranza che non ha né l'ambizione, né la presunzione di dire A e B.

Noi diciamo le nostre tesi, voi le vostre. Fra qualche anno poi le scelte che farete - le fate come maggioranza - saranno giudicate dai cittadini.

Se saranno positive vi chiederemo scusa, vuol dire che avete visto voi bene.

Se forse, come noi riteniamo, ci sono alcuni errori macroscopici in questa proposta di legge, vuol dire che ancora una volta porteremo all'incasso, ahimè, a danno dei calabresi, alcune scelte che voi state per fare, tra cui la nomina del Direttore generale da parte del Presidente

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Contrario.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Contrario.

PRESIDENTE

L'emendamento è respinto.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 9533, a firma del consigliere Caputo.

Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, consigliere Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. L’emendamento al comma 2, dell'articolo 11, è finalizzato a sostituire il termine “comparativa” con “idoneativa” per come effettivamente licenziato dalla Commissione di merito e per mero errore materiale riportato nel testo licenziato alla struttura consiliare.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Caputo. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l'articolo 11.

 

Articolo 11

(È approvato per come emendato)

 

Passiamo all'articolo 12. È pervenuto l'emendamento protocollo numero 9513/A02, a firma del consigliere Caputo, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego, consigliere Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La proposta emendativa mira a rendere l'articolato più omogeneo e recepisce suggerimenti del Settore assistenza giuridica nella scheda di ATN. Nel comma 2, lettera d), dell'articolo 12 le parole “30 giorni” sono sostituite dalle parole “10 giorni”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l’articolo 12.

 

Articolo 12

(È approvato per come emendato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Articolo 15

(È approvato)

 

Articolo 16

(È approvato)

 

Passiamo all’articolo 17. È pervenuto l'emendamento protocollo numero 9818, a firma del consigliere Arruzzolo a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento mira a disciplinare la fase transitoria dell’entrata in vigore della legge. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l'articolo 17.

 

Articolo 17

(È approvato per come emendato)

 

All’articolo 18 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 9513/A03, a firma del consigliere Caputo a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego, consigliere Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La proposta emendativa mira a rendere l'articolato più omogeneo e recepisce i suggerimenti dal Settore assistenza giuridica nella scheda di analisi tecnico-normativa. Nel comma 1 dell'articolo 18 del disegno di legge, dopo le parole “della predetta Sorical Spa” le parole “detenute dal socio privato ove il predetto socio sia disponibile a cederle” sono soppresse.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l’articolo 18.

 

Articolo 18

(È approvato per come emendato)

 

Articolo 19

(È approvato)

 

Articolo 20

(È approvato)

 

Articolo 21

(È approvato)

 

Passiamo all'emendamento protocollo numero 9827 alla tabella a, a firma del consigliere Arruzzolo, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento ha l'obiettivo di adeguare la Tabella in epigrafe indicata all'inserimento della Città metropolitana tra i componenti di diritto del Consiglio direttivo. Dato il carattere ordinamentale della proposta la stessa non necessita di relazione tecnico-finanziaria. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Del relatore?

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

L'emendamento è approvato.

Essendo approvato l'emendamento, protocollo numero 9827, alla Tabella A, a firma del consigliere Arruzzolo, decade l'emendamento protocollo numero 9488 dei consiglieri Tavernise e Afflitto.

L'emendamento protocollo numero 9419 alla Tabella A, a firma dei consiglieri Straface, Raso e Graziano, è stato ritirato. Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso unitamente al relativo Allegato, con autorizzazione al coordinamento formale.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, presidente Mancuso. Quanto tempo ho a disposizione?

PRESIDENTE

Consigliere, ha tre minuti.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie. Quindi, faccio sintesi.

Presidente Occhiuto, le voglio esprimere le mie idee su questa proposta di legge.

Abbiamo presentato tre emendamenti per migliorarla e un emendamento e mezzo è stato inserito nella proposta di legge, quindi accolgo favorevolmente che ci sia attenzione quando ci sono delle ottime proposte, anche, da parte dell'opposizione.

Lei sa quanto la rispetti, consigliera Straface, ma adesso per questa maggioranza, così come per quanto riguarda la sanità ma anche in tema di rifiuti ed ambiente, da questo giorno in poi le giustificazioni e le scuse sono praticamente finite. Cosa vuol dire?

Vuol dire che nel momento in cui il Direttore generale viene nominato dal Presidente della Giunta non ci sono più scuse. Da adesso in poi bisogna correre e bisogna correre bene. Notizia di ieri di “Il sole 24 ore” è che l'Italia su 13 miliardi di euro a disposizione al momento ha partecipato a bandi per 5 miliardi di euro, meno del 50 per cento. Il presidente Occhiuto la settimana scorsa ha detto che ad oggi noi non abbiamo partecipato nemmeno ad un bando e non abbiamo preso nemmeno un euro.

Tutti noi sappiamo che la Multiutility potrebbe andare ad accogliere e a partecipare a bandi per 5-6 miliardi di euro, quindi, presidente Occhiuto, io non condivido con lei la scelta di scegliere da solo il Direttore generale, però mi auguro, da cittadino calabrese, che la persona che lei andrà a scegliere sia una persona capace, slegata dal mondo della politica - come ha detto la consigliera Straface - perché abbiamo bisogno di persone capaci nei ruoli e nei posti chiave.

Poi, esprimo il mio voto di astensione, quindi non è un voto né contrario e né favorevole. Non voto contro perché sono stati accolti alcuni emendamenti, anche se non a mia firma, bensì a firma di altri consiglieri di maggioranza, ma non fa niente, l'importante è il fine.

Voglio, invece, prendere posizione su una questione che è associata a questa della Multiutility, presidente Occhiuto. Ho letto proprio stamattina in un articolo, su un quotidiano, le dichiarazioni del Sindaco di Gioia Tauro, che io reputo, veramente, vergognose.

Colleghi, noi risolviamo i problemi se ragioniamo a livello regionale e non ognuno per il proprio campanile. Sentire e leggere che se si raddoppia il termovalorizzatore di Gioia Tauro è giusto raddoppiare i posti letto in ospedale, penso che sia un atteggiamento un po' superficiale da parte di chi fa il Sindaco.

Le faccio una provocazione: io non sono favorevole a priori al raddoppio, sono sicuramente a favore per l'adeguamento dell’inceneritore di Gioia Tauro, perché oggi quell’inceneritore sta ammazzando la gente, non lo dico io, ma lo dicono i dati.

Se non si è d'accordo, presidente Occhiuto, le faccio un invito: al posto del raddoppio di quell’inceneritore e dell'adeguamento, io direi di chiuderlo proprio.

Iniziamo a pensare a farlo da un'altra parte.

Faccio una provocazione - mi riferisco anche ai consiglieri di maggioranza della provincia di Reggio Calabria che, su questo, ho visto molto vaghi -: l'inceneritore di Gioia Tauro ad oggi sta bruciando solo i rifiuti della provincia di Reggio Calabria, quando si bruciano i rifiuti della provincia di Reggio non si inquina, quando si bruciano i rifiuti delle altre quattro province si inquina.

Siccome, a differenza di quello che qualcuno ha detto, io ho coraggio - non è vero che me ne lavo le mani come Don Abbondio - la invito ad iniziare ad individuare anche un altro sito per un termovalorizzatore, magari anche nella provincia di Cosenza, visto che il sindaco di Gioia Tauro dice che dobbiamo farlo da un'altra parte.

Colleghi, e concludo, dobbiamo risolvere i problemi della gente, e mi riferisco anche ai giornalisti. Qualcuno ride e sorride. Io sono abituato a fare così nel settore privato, ad affrontare i problemi apertamente.

È facile dire che tutti siamo contro i termovalorizzatori e contro gli inceneritori, però voi sapete che la migliore Regione, il Veneto, ha raggiunto il 75 per cento di raccolta differenziata. Mio padre che ha la terza elementare mi ha detto che il restante 25 per cento o si conferisce in discarica oppure si brucia. Cerchiamo di bruciarlo seguendo esempi come il termovalorizzatore di Copenaghen o anche come quello di Brescia che sono dei termovalorizzatori moderni. Ma su questa posizione, che è quella dell’adeguamento dell'attuale inceneritore, dobbiamo essere tutti uniti perché se rimane così, veramente, è pericoloso. E quindi, per questi motivi, poiché non sono contrario a priori a questa legge, che mi sembra la gemella rispetto ad Azienda Zero per quanto riguarda la sanità, esprimo la mia astensione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tavernise.

Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Sarò breve perché già l'altra volta ho espresso quelle che erano le mie idee e anche qualche perplessità.

Sicuramente, sulla gestione del ciclo integrato, per quanto riguarda il ciclo idrico, sono favorevole che sia della Sorical, nella speranza di acquisire le quote attraverso Fincalabra e avere finalmente un soggetto pubblico al 100 per cento, per poter attingere anche al PNRR e quindi ai fondi che sono necessari per rimettere in piedi un sistema che purtroppo ad oggi non va.

Per quanto riguarda il sistema per la gestione integrata dei rifiuti, ho delle grosse perplessità nel mettere assieme delle esperienze del tutto diverse e svilire, anche, il lavoro che è stato fatto in alcuni territori, come quello catanzarese e come, devo dire con onestà intellettuale, anche in quello reggino che, da qualche mese a questa parte, ha visto sempre crescere i risultati, man mano nel tempo.

Dispiace il poco coinvolgimento dei territori e mi rivolgo al signor Presidente della Giunta regionale quando dice che avere sempre al fianco dei Sindaci non è un termometro sulla bontà di ciò che viene portato avanti in Giunta. Questo è anche vero, magari in passato è stato così. Però, io credo che i Sindaci e chi lavora negli Enti locali siano in trincea ogni giorno e combattano in forma associata o singola quelle che sono le difficoltà che vive un’intera Regione e mi sembra che questa attenzione verso gli Enti locali non ci sia stata.

Signor presidente Mancuso, noi siamo qui, in Aula, in virtù anche di un Regolamento interno che ha questo Consiglio regionale, attraverso il quale lei convoca il Consiglio e attraverso il quale sono stati istituiti l'Ufficio di Presidenza e i gruppi.

Quel Regolamento, che consta di 138 articoli, all'articolo 126, parla dei pareri obbligatori.

Parlando dei pareri obbligatori a seconda, appunto, delle materie che vengono affrontate, proprio nell'articolo 126, cita il Consiglio delle Autonomie locali e i casi in cui lo stesso deve esprimere un parere obbligatorio.

Il Consiglio sulle Autonomie locali esprime parere obbligatorio sulle proposte di legge aventi ad oggetto la determinazione o modifica delle competenze tra Regione ed Enti locali, ovvero il caso specifico oggi in discussione, o sull'istituzione di nuovi Enti regionali.

Da quel che so, non è stato assunto nessun parere da parte del Consiglio delle Autonomie locali e questo, come dicevo prima, svilisce il ruolo degli amministratori locali perché non ascolta la loro voce; attenzione, colleghi, questa Assise nel 2007 ha istituito, con legge regionale numero 1, il Consiglio delle Autonomie locali, proprio a garanzia dei pareri, delle sensazioni e delle esperienze che si vivono sui territori, affinché fosse audito e coinvolto in quelle che sono le decisioni principali del Consiglio regionale.

Se non dovesse essere più così, allora dobbiamo avere il coraggio di tornare in Consiglio regionale, cancellare il Consiglio delle Autonomie locali e dire con chiarezza che il loro parere, favorevole o sfavorevole, non serve.

Presidente Occhiuto, ho apprezzato molto il suo intervento la volta scorsa quando ha dichiarato: “Io amministro insieme alla Giunta questa Regione e mi assumo le responsabilità”.

Va benissimo, è giusto così!

Da ex amministratore concordo con le sue parole, però la forma in Consiglio regionale è sostanza e se l'articolo 126 del Regolamento interno disciplina il funzionamento del Consiglio delle Autonomie locali, stabilendo anche quando questo parere sia obbligatorio, oggi non si può far finta che quella obbligatorietà non ci debba essere.

Probabilmente il mio è un chiarimento, più che alla parte politica, ai funzionari regionali affinché chiariscano questo aspetto, soprattutto ai calabresi che sono collegati in diretta streaming affinché si possa capire se il Regolamento interno del Consiglio regionale ha una sua valenza o se è messo lì e si tira fuori solo quando serve.

Pertanto, concludo dichiarando il mio voto contrario.

Grazie, signor Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.

Mi rivolgo proprio al presidente Occhiuto che, nella scorsa seduta di Consiglio regionale, ha parlato di quanto fosse necessario avviare una forte azione politica, precisando che la stessa ha un effettivo riscontro nel momento in cui vengono ascoltati i bisogni della popolazione e dei territori, e che oggi ha voluto rassicurare i consiglieri di maggioranza, ma anche di opposizione, rispetto alla totale mancanza di pregiudizio da parte del Governo nell’esprimere un parere favorevole a una proposta modificativa di questa legge che questo Consiglio dovesse presentare alla Giunta regionale nelle prossime settimane, in quanto le leggi si fanno, ma sono soggette a manutenzione e, in due occasioni, ha, altresì, sottolineato la scelta di accogliere le osservazioni migliorative della legge.

Tuttavia, mi sembra che oggi, nei fatti e non nelle intenzioni di quanto annunciato, si sia proceduto in un'unica direzione, ovvero quella di sostenere solo gli emendamenti proposti dalla maggioranza, bocciando quelli importanti proposti dalla minoranza.

Capisco che questa è la prassi politica, però chiedo se la forza alla quale il presidente Occhiuto si riferiva nella scorsa seduta fosse quella di approvare a maggioranza una proposta di legge come oggi avete dimostrato nei fatti o, piuttosto, quella di ascoltare Sindaci e territori che, forse, anche in questa occasione, avete voluto assolutamente ignorare.

Il mio voto è contrario.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni.

Ha chiesto di intervenire il collega Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente.

Intervengo rapidamente per evidenziare qualche appunto.

In realtà, non ritengo che questa legge sia paragonabile a quella dell'Azienda Zero perché, guardando alla storia dell'Azienda Zero, abbiamo visto che, restringendo il governo della sanità, la sanità peggiora, mentre per il settore acqua e rifiuti veniamo da una gestione disastrosa degli ultimi lustri.

Quello che trovo criticabile è che questo orientamento di gestione unica non sia passato attraverso un processo di concertazione con le parti sociali, politiche e con il terzo settore, che avrebbero potuto fortemente migliorare questa legge; per esempio - come ha già detto il consigliere Lo schiavo e come era già stato proposto - il fatto che, comunque, tecnicamente e giuridicamente il governo di questa Autorità fosse meglio bilanciato e non, di fatto, ci fosse un controllo direttamente politico in una vicenda che dovrebbe essere più tecnica che politica.

Voglio concludere evidenziando anche un'altra motivazione per cui voterò contro.

Anche in quest'Aula, si continua a parlare con leggerezza e, forse, con non sufficiente competenza del problema dell'incenerimento dei rifiuti.

Un inceneritore che funziona male e dovrebbe funzionare meglio, anche se si trattasse dell'ultimissima acquisizione tecnologica, comunque ammazzerebbe le persone, sarebbe costoso, costosissimo – da 25 a 125 milioni di euro, secondo conti fatti in Europa per il tempo di gestione – e introdurrebbe in maniera irreversibile le discariche nel ciclo di trattamento.

Nello specifico, se si dovesse malauguratamente raddoppiare l’impianto di Gioia Tauro - non mettere gli inceneritori a destra e a sinistra dove capita - già questo renderebbe inutile questa legge, perché un raddoppio dell'inceneritore produrrebbe almeno 80 mila tonnellate l'anno di rifiuti pericolosi, cioè le ceneri che, quindi, andrebbero ben oltre il 10 per cento di materiale da mettere in discarica che questa legge si propone.

C'è davvero un corto circuito.

Termino ribadendo che la tecnica dell'incenerimento, oltre a essere dannosa per la salute, è estremamente costosa e va contro le indicazioni dell'Unione Europea per quanto riguarda l'economia circolare e il recupero di materia rispetto a quella energetica; tutte cose che l'inceneritore non mantiene assolutamente.

Premesso che non ho avuto risposta alla domanda che ho già a posto, ovvero se esiste l'utilizzo del calore, oppure viene disperso in atmosfera, la previsione di un raddoppio dell’impianto continua a far apparire l'inceneritore come lo strumento per intervenire su un problema acuto urgente che deve essere risolto ad horas.

Bisogna, dunque, chiarire che la costruzione di un inceneritore, di solito, richiede dai 5 ai 10 anni; nella fattispecie, anche il raddoppio, pur facilitando diverse cose, richiede anni per la sua costruzione.

Qualcuno mi spieghi come è possibile ipotizzare e illustrare la costruzione di un inceneritore o il suo raddoppio come una misura atta ad affrontare l'emergenza che quotidianamente dobbiamo affrontare.

Sono aspetti che mi sembrano abbastanza ovvi e su cui, tuttavia, si continua a parlare in maniera tecnicamente inadeguata.

Pertanto, anticipo il mio voto contrario.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Vorrei fare le seguenti dichiarazioni di voto contrario per ragioni politiche molto precise, che sono state già espresse dal capogruppo del Partito democratico, consigliere Bevacqua, ma anche perché mi sembra del tutto evidente che l'impianto della legge, che è stato prodotto e portato all'approvazione nel corso della precedente seduta di Consiglio regionale, abbia determinato in pochissimi giorni qualcosa come 10-15 emendamenti, dimostrazione emblematica che quell'impianto di riforma, comunque, conteneva delle criticità e dei limiti, Non mi reputo contrario in maniera pregiudiziale alla Multiservizi né al fatto che, nelle regioni dove è stata utilizzata bene, abbia prodotto dei risultati molto significativi; però, anche in questo caso, è chiaro il difetto che voi avete nel momento in cui prendete ad esempio le buone pratiche di altre Regioni – lo avete fatto anche per l'Azienda Zero e per altri provvedimenti – declinandole sulla base di una accentuata capacità di valutazione discrezionale: prendete quello che vi conviene e che ritenete utile e una parte che, magari, non vi conviene, non vi garba e non vi soddisfa, la modificate in funzione della capacità di rafforzamento e di concentramento del potere molto forte, che ho ampiamente denunciato, nelle mani del Presidente.

Perché oggi, dopo questa discussione, sono ancora più convinto del voto contrario?

Intanto perché, come è stato ribadito, un impianto di riforma senza il coinvolgimento e il protagonismo vero dei Sindaci, secondo me, è destinato a naufragare. Auspico che il Presidente possa prevedere e recuperare – al di là della scelta del Comune, della dimensione demografica – il protagonismo e il coinvolgimento fattivo e reale dei Sindaci, a prescindere da quale Sindaco in più e in meno possa entrare nel corpo degli organismi direttivi.

Da questo punto di vista, credo che il protagonismo dei Sindaci vada recuperato.

Un altro aspetto che, secondo me, è stato e continua a essere ampiamente sottovalutato è il problema delle risorse.

Questo impianto di riforma così nevralgico e importante sui servizi di pubblica utilità non prevede un solo euro; anzi, sì, prevede un solo euro.

Le notizie riportate dalla stampa qualche giorno fa – e su questo inviterei il presidente Occhiuto a riflettere, dato che manifesta anche segnali di attenzione e di responsabilità rispetto alla sensibilità di alcuni temi e di alcune problematiche che vengono poste – riportano che solo la Sorical, per la gestione del Servizio idrico integrato, prevede un aumento dei costi energetici da 28 milioni di euro a 60 milioni di euro.

Come si fa a dire che l'Autorità viene finanziata semplicemente con una parte delle tariffe che vengono introitate?

Per queste ragioni, ribadisco al Presidente –  giustamente, dice che anche quando un provvedimento legislativo viene approvato, ha bisogno di manutenzione – che questo provvedimento ha bisogno di manutenzione prima ancora di essere approvato; nel giro di 4-5 giorni sono stati presentati parecchi emendamenti e restano ancora irrisolti alcuni nodi critici, significativi e importanti che noi abbiamo posto e che continuiamo a porre.

Con questo spirito e con questa motivazione reale e concreta, pur non essendo contrario all'idea della multiutility e di un rafforzamento del ruolo pubblico nella gestione dei servizi di pubblica utilità, esprimo il mio voto contrario.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mammoliti.

Ha chiesto di intervenire il collega Afflitto. Ne ha facoltà.

AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, Presidente.

Consiglieri tutti, Presidente, voglio ricordare, specialmente ai componenti della Commissione di vigilanza, che in data 22 febbraio scorso abbiamo sviscerato il tema della fondazione della multiutility, anche per salvare Sorical, Corap e altre agenzie.

In quell'occasione, ho ricordato ai colleghi che il Ministero per la transizione ecologica, con nota protocollo numero 50602 del 12 maggio 2021 indirizzata a tutte le Regioni, ha reso noto che le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza destinate agli interventi del Servizio idrico integrato saranno assegnate prioritariamente, come diceva il presidente Occhiuto la volta scorsa, per il 70 per cento alle Regioni che avevano ottemperato a queste indicazioni, quindi affidamento del Servizio integrato unico, a chi è intervenuto entro settembre 2021, e per il 30 per cento alle Regioni che lo avrebbero approvato o avessero fatto l'affidamento entro e non oltre il 30 giugno 2022.

Nell’anticipare che il mio voto è favorevole, voglio ricordare che il consigliere Alecci, in quell'occasione, aveva detto che il Paese Italia non avrebbe la condizione abilitante per poter accedere ai Fondi PNRR e che, per far passare una logica del genere, il Governo dovrebbe commissariare la Regione.

Sarebbe anche giusto che noi per campanilismo, per presa di posizione, non approvassimo una legge del genere, perdendo 177 milioni di euro previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, a questo punto, non so per quale gusto? Credo che la fondazione della multiutility sia utile anche per salvare gli enti in liquidazione, non voglio dire inutili, ma sono tutti in liquidazione quelli che dobbiamo salvare.

Per tale motivo, non voglio dilungarmi, Presidente, voto a favore della legge.

PRESIDENTE

Grazie, collega Afflitto.

Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

I colleghi Mammoliti e Alecci, che mi hanno preceduto, hanno già espresso il voto del gruppo; noi voteremo contro in maniera convinta, non sulla utilità e funzionalità ma, ripeto, sul metodo e sul merito.

Sarebbero tante le cose da dire in quest’Aula.

Vedremo, vedremo, perché credo che qualcuno vuol fare passare un messaggio, qualcun altro altri messaggi, ma io mi limito solo a prendere atto della volontà della maggioranza di stasera che non ha risposto a nessuna delle osservazioni da noi evidenziate. L'ultima quella del collega Alecci sul vincolo del parere da parte del Consiglio delle autonomie locali.

PRESIDENTE

Risponderemo, non è finita la seduta ancora!

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Però vista l'importanza del tema, io chiedo a quest’Aula il voto per appello nominale.

PRESIDENTE

Grazie.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Lo chiedo come gruppo del PD, dato che occorrono tre consiglieri, possiamo chiedere l'appello nominale.

PRESIDENTE

Grazie.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Presidente, chiedo la parola.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Non volevo intervenire nuovamente perché avevo già espresso le mie perplessità e il capogruppo aveva, in maniera puntuale, espresso le nostre ragioni di un voto contrario. Però ritengo di dover intervenire nuovamente per chiarire brevemente alcuni concetti.

Il primo è che io non contesto la volontà politica del Presidente della Giunta regionale di entrare nelle nomine, nel ruolo gestionale di questa nuovo autorità che noi stiamo istituendo. Ho contestato la tecnica legislativa perché, a mio avviso, si poteva semplificare con la nomina direttamente del presidente del comitato direttivo e non del direttore generale e ho espresso delle preoccupazioni di carattere tecnico legislativo che potrebbero produrre da subito un forte conflitto di funzionamento nell’ente che noi andiamo a istituire.

Con Azienda Zero abbiamo messo in campo un istituto giuridico e lo abbiamo messo nella cassetta degli attrezzi e, forse, anche questa volta istituiamo un ente giuridico e lo mettiamo nella cassetta degli attrezzi. Però, in realtà, quando facciamo nascere enti così importanti, a mio avviso, oltre a metterli nella cassetta degli attrezzi dovremmo oliare prima i meccanismi di funzionamento perché poi, in corso d'opera, diventa tutto più complicato.

Devo dire che però le ragioni del mio intervento sono di carattere politico, perché io trovo di dover manifestare una forma di diversità politica rispetto alla posizione che ha assunto il Movimento 5 Stelle questa sera. Intanto rispetto al consigliere Tavernise, che parlava di Gioia Tauro e delle dichiarazioni del sindaco Alessio. In realtà ritengo che quelle dichiarazioni siano da tenere in forte considerazione. Io le faccio mie in quest’Aula perché il problema a Gioia Tauro non è un problema localistico, il problema che si pone oggi in essere è: è giusto che determinate comunità debbano subire scelte calate dall'alto, senza considerare che quelle scelte incidono direttamente sulla vita di quelle persone?

Il sindaco Alessio nella sua intervista oggi parlava di un altro dato e cioè che non è stato mai avviato un monitoraggio dell'area e quindi dell'incidenza di quel termovalorizzatore sulla vita di chi ci vive attorno. Non conosciamo l'incidenza reale sulle patologie tumorali, quel monitoraggio che la Regione si era impegnata ad attivare mi risulta ancora non sia avviato o comunque non sia così incisivo. Si riduce tutto a questioni di campanilismo. No! Invece, non è una questione di campanile!

Il sindaco Alessio pone un problema: che Gioia Tauro non diventi la pattumiera della Calabria. Da questo punto di vista, senza volere fare un discorso territoriale, mi sento di condividere appieno le sue preoccupazioni, come qualunque considerazione di qualunque sindaco che vede la propria comunità minacciata da scelte che potrebbero devastare quel territorio.

La seconda considerazione che intendo fare è di dissenso rispetto alla dichiarazione del consigliere Afflitto. Ha parlato della Commissione speciale di vigilanza. In sede di Commissione speciale di vigilanza abbiamo parlato di tutt'altra cosa, non capisco la rilevanza oggi di questo riferimento alla Commissione di vigilanza. Anzi devo dire che si pone sempre più un problema in questa Commissione.

In qualità di Vicepresidente della Commissione speciale di vigilanza esprimo qui un mio disagio, perché quando il Presidente di una Commissione esprime una valutazione politica pensando di parlare a nome di un organismo così importante, allora là bisogna subito mettere un freno e io lo metto oggi, in questa sede, annunciando che qualora i lavori dovessero continuare a essere condotti in questo senso, io mi dimetterò dal mio ruolo in questo organismo.

Dovevo intervenire manifestando appunto il mio distinguo da consigliere d'opposizione e indicando il mio voto nettamente contrario a questa legge.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Saluto il Presidente della Giunta e i colleghi consiglieri.

Volevo riassumere la discussione per quanto riguarda i rifiuti. Noi in questa legge diciamo che si andrà a differenziare - la legge lo dice chiaramente - anche il rifiuto che non è stato differenziato finora, cioè deve essere differenziato anche tutto ciò che è indifferenziato, spinto al massimo.

La seconda cosa era il compostaggio spinto al massimo: una novità per questa regione.

La terza è che tutto ciò che è frazione residua non differenziabile va termovalorizzata per produrre energia o calore, con impianti ultramoderni che tutelano la salute dell'ambiente e la salute umana, con tecnologia la più avanzata possibile, onde evitare che si continui a perpetuare il rifiuto in discarica, cosa che è stata fatta in questa regione fino ad oggi.

Poi volevo precisare alcune cose a proposito del Consiglio delle Autonomie locali (CAL).

Collega Bevacqua, ci deve dare anche il tempo di avere la parola in ordine cronologico!

È vero che il parere del CAL in alcune leggi è obbligatorio come in questa qua, ma il parere si dà se l’organo esiste. Questo organismo purtroppo non esiste da due legislature e coloro che furono nominati in precedenza sono rappresentanti di Autonomie locali, di Comuni che sono decaduti. Quindi al momento il CAL non ha membri da consultare per potersi esprimere. Tenga conto che in questa legislatura l'ufficio di Presidenza ha intenzione di attivare il CAL. Teniamo conto, anche, che a giugno andranno al voto il 20 per cento dei Comuni calabresi e quindi per avere un CAL che sia effettivamente rappresentativo dei comuni del territorio, io credo che aspettare giugno sia la cosa più giusta. Non possiamo, invece, aspettare per fare la nostra attività legislativa, perché vorrebbe dire che tante leggi quest’Aula non potrebbe né proporle né approvarle. E questo non è possibile.

Teniamo conto inoltre che, come è stato chiaramente detto dal presidente Occhiuto, abbiamo una seconda chance per l'Autorità idrica per il PNRR, dopo il fallimento dei 104 milioni che abbiamo perso con l’Autorità idrica attualmente esistente, che è quella della data del 19 di maggio, per cose che io ritengo che si potevano votare anche una settimana fa. Rimango del parere già espresso in Aula. Abbiamo perso una settimana, se intendiamo arrivare fino a giugno credo che nessuno, però, voglia che la Calabria perda le risorse. Quindi è evidente che questa legge noi oggi l’andiamo opportunamente e necessariamente ad approvare.

Poi volevo rispondere anche al collega Laghi. Non ci vogliono anni per esperire la gara per fare il termovalorizzatore. Ho letto quello che si sta facendo e che il presidente Occhiuto ha detto nella scorsa seduta in Aula - io ho ascoltato bene – e cioè che chi si aggiudicherà questa gara ha l’obbligo, nel capitolato d’appalto, di prendersi da subito i rifiuti, anche se vengono termovalorizzati in un impianto che non è quello di Gioia Tauro. Quindi il problema è risolto immediatamente, non fra anni, quando entra in vigore la legge, non quando il termovalorizzatore sarà completato o sarà riammodernato.

Gli emendamenti, collega Mammoliti, erano stati già depositati per i lavori della settimana scorsa e poi, collega Lo Schiavo, volevo semplicemente precisare che l'articolo 17 del disegno di legge non dispone che vengano chiusi gli attrezzi in una cassetta, ma dice che viene immediatamente nominato, entro 10 giorni dall'entrata in vigore della legge, il Commissario da parte del Presidente della Giunta, in attesa che si costituiscano gli organismi previsti in questo articolato e che l’Autorità subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo all’AIC a far data dalla nomina del Commissario. Quindi questa legge entrerà in vigore da subito, come può ben vedere!

Volevo dire al collega Tavernise – e poi chiudo – con benevolenza però, che io credo che in un territorio si debba essere uniti. Questo l'ho sempre ripetuto e continuo a ripeterlo sia qui sia all'amministrazione comunale dove abito, pur essendo noi all'opposizione. Siccome mi fido di quello che è stato detto in quest'Aula, mi fido anche soprattutto del presidente Occhiuto, con cui mi sono candidato, noi ripresenteremo l'emendamento che riguarda la città di Corigliano Rossano e di Lamezia, all’interno dei 40 o 42 o 43 Comuni - vediamo qual è la formula migliore, per evitare che le cose siano fatte per bene ed è quello che vogliamo tutti – e la invito a firmarlo con me e i colleghi Straface e Raso. Tenga conto che non abbiamo bisogno di fare sussulti. Qua c'è stato un terremoto, che è stato la legge di fusione tra i Comuni e l’ha proposta chi sta parlando, quindi figuriamoci se possiamo stare dietro ai sussulti di oggi. Grazie

PRESIDENTE

Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Il mio vuole essere un intervento molto breve, ma il consigliere regionale Lo Schiavo mi ha spinto a intervenire, tirando in ballo quello che è il lavoro svolto dalla Commissione speciale di vigilanza. Intanto ho il dovere di ringraziare il consigliere regionale Afflitto per il suo grande senso di responsabilità istituzionale e per le motivazioni anche del suo voto favorevole a questo disegno di legge. Lei, consigliere Lo Schiavo, ha sottolineato di un suo disagio all'interno della Commissione speciale di vigilanza. Io sono segretario di questa Commissione e ritengo che il Presidente la stia gestendo nel migliore dei modi. Abbiamo toccato temi importantissimi che vanno dalla Sorical al Corap e si parlerà anche dell'Aterp.

È una Commissione che sta lavorando bene, poi ognuno di noi ritengo che, per le specificità, per il ruolo che svolge, ha il dovere di rappresentare i propri elettori, arrivando nelle Commissioni con documentazione, con preparazione, intervenendo e possibilmente partecipando a tutti i lavori delle Commissioni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale.

Collega Bevacqua, lei ha chiesto la votazione per appello nominale, ma parlava a titolo personale o a nome del gruppo?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Non potevo parlare a titolo personale perché occorre la richiesta di tre consiglieri.

PRESIDENTE

Per questo glielo sto chiedendo.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

La richiesta è avanzata a nome del gruppo.

PRESIDENTE

Va bene, passiamo alla votazione per appello nominale. Collega Cirillo, può fare la chiama.

CIRILLO Salvatore, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Presenti e votanti 30; hanno risposto sì 22; hanno risposto no 7; 1 astenuto.

 

(Hanno risposto sì: Afflitto, Arruzzolo, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Francesco, De Nisi, Fedele, Gallo, Gentile, Gelardi, Graziano, Loizzo, Mancuso, Mattiani, Montuoro, Neri, Occhiuto, Orsomarso, Raso, Straface;

Hanno risposto no: Alecci, Bevacqua, Bruni, Iacucci, Laghi, Lo Schiavo, Mammoliti;

si è astenuto il consigliere Tavernise)

 

Pertanto, con 22 voti favorevoli la proposta di legge, unitamente al relativo allegato, è approvata per come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 18,02

 

Allegati

 

Congedi

Hanno chiesto congedo: Irto, Minasi, Pietropaolo, Varì.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei Consiglieri regionali:

Cirillo e Raso “Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico” (PL n. 58/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

Mattiani “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche private)” (PL n. 59/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale, alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per il parere ex articolo 66 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere finanziario.

Assunzione di Presidenza di gruppo consiliare

In data 15 aprile 2022, il Consigliere regionale Domenico Bevacqua è stato eletto Presidente del gruppo consiliare “Partito Democratico”, in sostituzione del Consigliere regionale Nicola Irto, dimessosi dalla carica.

 

Promulgazione di legge regionale

In data 15 aprile 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 52 del 19 aprile 2022:

1. Legge regionale n. 8 del 15 aprile 2022, recante: “Integrazioni agli articoli 14 e 27 della l.r. 17/2005 (Norme per l'esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio marittimo)”;

2. Legge regionale n. 9 del 15 aprile 2022, recante: “Modifiche all’articolo 11 della legge regionale 19 marzo 2004, n. 11 (Piano Regionale della Salute 2004/2006)”.

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alla seguente interrogazione:

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la Regione Calabria è da più tempo interessata ad un piano di rientro sanitario che rende necessaria la riorganizzazione della rete ospedaliera al fine del raggiungimento degli obiettivi di risanamento della medesima da disservizi e sprechi e per garantire i minimi Livelli Essenziali di Assistenza, con la nostra regione ultima in Italia in termini di offerta sanitaria;

- l’Ospedale civile “Nicola Giannettasio” di Rossano fa parte del presidio ospedaliero di Corigliano-Rossano ed è inquadrato come struttura con funzioni spoke ovvero collegamento tra territori diversi della stessa area, con specialità sanitarie di media complessità nel trattamento delle patologie e con DEA (dipartimento di emergenza accettazione) di 1° livello. Considerato che: - i casi Covid in provincia di Cosenza e in tutta la Calabria sono tornati a salire ad un ritmo vertiginoso a causa del dilagare della sotto variante Omicron BA.2. Una tendenza che, inevitabilmente, porta maggiore pressione sui servizi assistenziali, piegando in particolare le aree mediche e mettendo sotto stress i pronto soccorso regionali. In certi momenti della giornata si ripete l’inquietante rituale delle ambulanze con pazienti a bordo che restano in attesa nei piazzali e proprio nei pronto soccorso, negli ultimi giorni, si sono verificati quattro dei sei decessi che si sono contati nella provincia cosentina. Continua ad allungarsi anche la lista degli operatori sanitari che quotidianamente risultano contagiati, con corsie che si svuotano di medici e infermieri e con turni che, inevitabilmente, diventano via via più logoranti. Tenuto conto che: - il pronto soccorso dell’ospedale Giannettasio di Rossano è al collasso: diversi i pazienti in attesa di ricovero e a causa dell’alto numero di malati che arrivano a bordo delle ambulanze il personale sanitario, già sotto organico, è costretto a turni estenuanti per sopperire anche alla mancanza di operatori sanitari dovuto alla diffusione di questa nuova variante Covid. Una situazione esplosiva che sottopone il personale in organico a un maggiore carico di lavoro e a pressioni incessanti da parte dei cittadini che chiedono, a giusta ragione, di essere visitati e sottoposti alle cure del caso;

- la crisi del pronto soccorso dell’ospedale Giannettasio è tale da essere ad un passo dal non poter garantire la copertura dei turni di servizio, a fronte di un già risicato numero di unità in forza alle emergenze urgenze. Ci sono stati infermieri che hanno continuato il servizio per 24 ore e medici per 12 ore e troppo spesso si è riusciti a garantire la presenza di un solo medico nel pronto soccorso. Avere soltanto un medico in un turno di servizio è fuori da ogni norma e non garantisce assolutamente l’adeguata assistenza oltre a non poter assicurare il doppio binario previsto per pazienti Covid e non-Covid;

- mentre risultano essere stati inviati una decina di operatori socio sanitari e poche unità di infermieri per tamponare la situazione, anche se non sufficienti a risolvere la cronica situazione di sotto-organico, il numero di medici disponibili nel pronto soccorso dell’ospedale Giannettasio si era ulteriormente assottigliato negli scorsi mesi, indipendentemente dalle positività al Covid che in questo momento sono solo un’aggravante, passando da otto a sei unità. Due medici, infatti, sono attualmente in malattia, poiché colpiti da problemi cardiaci. Uno di questi aveva subito un’aggressione (nel pronto soccorso aggressioni verbali ed anche fisiche si perpetuano da tempo verso medici ed infermieri) mentre era in servizio nella sala medica che gli aveva procurato il grave malore per il quale era stato trasferito all’unità di emodinamica di Castrovillari lasciando un posto vuoto e mai ricoperto. Preso atto che: - ad oggi, il pronto soccorso di Rossano, nonostante la grande volontà del personale sanitario, non è più in grado di garantire la sicurezza delle prestazioni alla cittadinanza a tutto il territorio della costa ionica e dell’entroterra montano. Con le lunghissime attese e il rischio contagio è certamente in gioco la salute e la sicurezza dei cittadini di un’ampia zona, che si vedono negati i più elementari e fondamentali presidi di tutela e la garanzia costituzionale del diritto alla salute;

- si ha una responsabilità maggiore a lavorare in un pronto soccorso rispetto ad altri reparti e si è anche ad alto rischio denunce. E anche per questo motivo solo aumentando il personale sarebbe possibile gestire meglio i pazienti e avere meno rischi di errori.

Tutto ciò premesso e considerato, interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria affinché sia potenziato il pronto soccorso del presidio ospedaliero spoke di Corigliano-Rossano dotandolo di tutte le unità necessarie, aggiungendo urgentemente nuovi medici e agendo anche per aumentare la sicurezza del personale sanitario e consentire turni coperti in modo adeguato, così da tenere ben saldo come unico principio il diritto alla salute dei cittadini.

(42; 28/03/2022).

Risposta:

(Allegato)

Proposta di legge numero 49/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell'ambiente” - Deliberazione di Giunta regionale n. 118 del 21/03/2022 - (Deliberazione consiliare n. 68)

Art. 1 (Oggetto e finalità)

1. Con la presente legge la Regione detta le norme sulla regolazione dei servizi pubblici locali a rete di rilevanza economica relativi al settore dei rifiuti urbani e al servizio idrico integrato.

2. La Regione e gli enti locali, nell'esercizio delle funzioni loro attribuite in materia di risorse idriche dalla presente legge, si attengono ai seguenti principi:

a) riconoscimento dell'acqua come bene naturale e diritto umano universale, essenziale al pieno godimento della vita e di tutti i diritti umani. La disponibilità e l'accesso individuale e collettivo all'acqua potabile devono essere garantiti in quanto diritti inalienabili e inviolabili della persona;

b) tutela pubblica del patrimonio idrico e dell'ambiente naturale;

c) tutela della qualità della vita dell'uomo nell'ambito di politiche di sviluppo sostenibile e solidale;

d) salvaguardia delle aspettative delle generazioni future;

e) pubblicità, indisponibilità e inalienabilità di tutte le acque superficiali e sotterranee, ancorché non estratte dal sottosuolo.

3. Nel rispetto dei principi di cui al comma 2, la Regione e gli enti locali, nell'esercizio delle funzioni loro attribuite in materia di risorse idriche dalla presente legge, perseguono i seguenti obiettivi:

a) mantenimento e riproducibilità della risorsa idrica, con particolare riferimento alla tutela e protezione delle aree di salvaguardia e delle aree sottese ai bacini idrici che alimentano i sistemi di prelievo delle acque superficiali e sotterranee;

b) salvaguardia della risorsa idrica e suo utilizzo secondo criteri di equità, solidarietà, razionalità e sostenibilità, anche al fine di garantirne l'uso a tutti i cittadini;

c) riduzione degli sprechi, degli usi impropri e della dispersione nelle reti distributive;

d) promozione delle forme di informazione e partecipazione dei cittadini agli atti fondamentali di pianificazione, programmazione, gestione e controllo del servizio.

4. La Regione e gli enti locali, nell'esercizio delle funzioni loro attribuite in materia di gestione dei rifiuti dalla presente legge, si attengono ai principi fondanti il patto con le generazioni future e il loro diritto a fruire di un integro patrimonio ambientale. Nel rispetto dei suddetti principi, la Regione e gli enti locali perseguono, nell'ambito di politiche di gestione integrata, l'obiettivo della massima tutela dell'ambiente e della salute dell'uomo. A tal fine la Regione assume propri i principi dell’economia circolare con riferimento alle direttive 2018/849/UE, 2018/850/UE, 2018/851/UE, 2018/852/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 maggio 2018, promuovendo una gestione sostenibile dei rifiuti nel rispetto della gerarchia prevista dall'articolo 179 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale).

5. Nel rispetto dei principi di cui al comma 4, la Regione e gli enti locali, nell'esercizio delle funzioni loro attribuite in materia di gestione dei rifiuti, perseguono i seguenti obiettivi:

a) conferimento delle frazioni raccolte in maniera differenziata ad impianti che ne favoriscono la massima valorizzazione in termini economici e ambientali in coerenza con il principio di prossimità, privilegiando il recupero di materia a quello di energia;

b) incentivazione dell'autocompostaggio e del compostaggio di comunità, a partire dalle utenze site in zone agricole o a bassa densità abitativa e, in generale, del comportamento virtuoso della cittadinanza nel differenziare i rifiuti;

c) incentivazione dello scambio, della commercializzazione o della cessione gratuita di beni usati o loro componenti presso i centri del riuso o in aree appositamente allestite nei centri di raccolta per rifiuti urbani ai fini del loro riutilizzo, nonché incentivazione del mercato di prodotti e materiali riciclati;

d) adozione privilegiata della tariffazione puntuale per responsabilizzare la cittadinanza e le imprese al fine della riduzione della produzione dei rifiuti e per migliorare la qualità dei rifiuti raccolti in modo differenziato;

e) riduzione progressiva dello smaltimento in discarica dei rifiuti secondari prodotti dalla lavorazione dei rifiuti urbani, privilegiando per le frazioni di rifiuto residuali, a valle di tutte le operazioni di recupero di materia, la valorizzazione energetica;

f) incentivazione del sostegno alla ricerca e all’innovazione nelle tecnologie avanzate di riciclaggio di materia di rifiuto ovvero nelle operazioni di riparazione e di preparazione al riutilizzo;

g) previsione nella pianificazione di settore della realizzazione di una solida rete di infrastrutture per la gestione dei rifiuti, anche attraverso fondi nazionali e comunitari;

h) redazione del programma regionale di prevenzione dei rifiuti che preveda campagne di sensibilizzazione pubblica, in particolare sulla raccolta differenziata, sulla prevenzione della produzione dei rifiuti, sulla riduzione della dispersione dei rifiuti, sulla riduzione dei rifiuti alimentari e promozione della previsione di tali aspetti nell’educazione e nella formazione;

i) promozione del dialogo e della cooperazione continua tra tutte le parti interessate alla gestione dei rifiuti.

Art. 2 (Disposizioni generali)

1. La presente legge, al fine di rafforzare il ruolo pubblico nel governo dei servizi, è emanata in conformità all'ordinamento giuridico comunitario e nazionale, in particolare alle disposizioni di cui alle parti terza, sezione terza, e quarta, titolo primo, del decreto legislativo n. 152 del 2006, nonché all’articolo 3- bis, commi 1 e 1-bis, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138 (Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo), convertito con modificazioni dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, nel rispetto del principio di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza, del principio di leale collaborazione, nonché in coerenza con i principi generali dell'ordinamento regionale.

Art. 3 (Ambito territoriale ottimale)

1. Sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza di cui all'articolo 118, primo comma, della Costituzione, l'intero territorio regionale costituisce l'ambito territoriale ottimale in conformità agli articoli 147 e 200 del d.lgs. 152/2006 e in aderenza a quanto sancito dall’articolo 3- bis, comma 1, del d.l. 138/2011, convertito dalla l. 148/2011.

Art. 4 (Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria)

1. Per l'esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico integrato e al servizio di gestione dei rifiuti urbani, previste dal decreto legislativo n. 152 del 2006 e già esercitate, rispettivamente, dall’Autorità Idrica della Calabria (AIC) di cui alla legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 (Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato) e dalla Comunità d’ambito territoriale ottimale di cui alla legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria), è istituita l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria (di seguito denominata “Autorità”) cui partecipano obbligatoriamente tutti i Comuni della Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria. L'Autorità esercita le proprie funzioni per l'intero ambito territoriale ottimale e ha sede legale a Catanzaro.

2. L'Autorità è un ente pubblico non economico, ha personalità giuridica di diritto pubblico ed è dotata di autonomia amministrativa, contabile e tecnica.

3. L'Autorità informa la propria attività a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, ha l'obbligo del pareggio di bilancio.

4. L’Autorità svolge la funzione di cui all’articolo 3-bis, comma 1-bis del d.l. 138/2011, convertito dalla l. 148/2011, relativa all’organizzazione del servizio pubblico locale in materia di acque e rifiuti, alla scelta delle rispettive forme di gestione e al loro affidamento e controllo, alla determinazione delle tariffe all'utenza per quanto di competenza e nel rispetto delle determinazioni dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA).

5. Le deliberazioni dell'Autorità sono validamente assunte senza necessità di deliberazioni, preventive o successive, da parte degli organi degli enti locali. L'Autorità, in relazione alle funzioni ad essa assegnate, ha potestà regolamentare, che esercita secondo quanto previsto dallo statuto dell’Autorità.

6. Per l'espletamento delle proprie funzioni ed attività l'Autorità è dotata di una struttura tecnico-operativa. Può inoltre avvalersi di personale della Regione, degli enti locali e degli enti sub regionali. Il regolamento di organizzazione interna di cui all’articolo 7, comma 2, lettera i), definisce le modalità e le condizioni per la copertura della dotazione organica dell'Autorità.

7. Dalla data di nomina del commissario straordinario di cui all’articolo 17 è soppressa l’AIC e tutti i relativi organi decadono di diritto.

8. Dalla data di cui al comma 7, il personale in servizio presso l’AIC, ivi compreso il personale trasferito nei ruoli della medesima, ai sensi dell’articolo 20 della l.r.18/2017, transita nella struttura dell’Autorità istituita con la presente legge.

9. All’Autorità è trasferito il patrimonio dell’AIC. Il patrimonio dell’Autorità è altresì costituito da eventuali conferimenti in natura effettuati dagli enti locali, nonché da ogni altro conferimento in natura, beni o servizi ovvero da acquisizioni dirette effettuate con mezzi propri.

10. Nel processo di definizione e approvazione dei rispettivi piani d'ambito per il servizio idrico integrato e per la gestione integrata dei rifiuti urbani, l'Autorità rispetta la pianificazione territoriale sovraordinata, con particolare riferimento al Piano regionale di gestione dei rifiuti, al Piano di tutela delle acque e ai Piani del Distretto idrografico Appennino meridionale. Assicura inoltre la consultazione delle organizzazioni economiche, ambientali, sociali e sindacali del territorio.

11. I costi di funzionamento dell'Autorità sono a carico di quota parte delle tariffe del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani, nel rispetto della vigente normativa dello Stato e nella misura definita dallo statuto dell’Autorità.

Art. 5 (Organi dell’Autorità)

1. Gli organi dell’Autorità sono:

a) il consiglio direttivo d’ambito;

b) il direttore generale;

c) il Collegio dei revisori dei conti.

Art. 6 (Consiglio direttivo d’ambito)

1. Il consiglio direttivo d’ambito è costituito dai quaranta enti locali individuati mediante il procedimento disciplinato dall’articolo 8. Ai fini dello svolgimento dei lavori il consiglio direttivo d’ambito è composto dai sindaci degli enti locali di cui al primo periodo, o loro delegati.

2. I quaranta enti locali individuati ai sensi del comma 1 costituiscono il consiglio direttivo d’ambito per cinque anni decorrenti dalla convalida dei risultati del procedimento di cui all’articolo 8.

3. I componenti del consiglio direttivo d’ambito eleggono al loro interno il presidente, che organizza e coordina i lavori del medesimo. Il Presidente dura in carica cinque anni o fino alla cessazione dell’incarico di sindaco se antecedente.

4. Qualora un componente del consiglio direttivo d’ambito cessi per qualsiasi causa, nel corso dei cinque anni di cui al comma 2, dalla carica di sindaco, allo stesso subentra il nuovo titolare della carica fino alla scadenza originaria del quinquennio.

5. Le sedute del consiglio direttivo d’ambito sono valide, in prima convocazione, con la presenza della maggioranza dei componenti e a condizione che siano rappresentati almeno due comuni per ciascuna delle Province e per la Città metropolitana di Reggio Calabria. In seconda convocazione la seduta è valida con la presenza di almeno un terzo dei componenti in carica.

6. Lo statuto dell’Autorità, da approvarsi da parte del consiglio direttivo d’ambito nella prima seduta, con il voto favorevole dei due terzi dei componenti del medesimo, regolamenta il funzionamento dell’Autorità e dello stesso consiglio direttivo. Nel caso in cui non si riesca a raggiungere il voto favorevole dei due terzi dei componenti nella prima seduta, il consiglio è riconvocato entro sette giorni per procedere ad una seconda votazione. In caso di mancato raggiungimento del quorum dei due terzi è sufficiente, dalla terza votazione in poi, la maggioranza semplice dei partecipanti al voto.

7. Alle sedute del consiglio direttivo d’ambito possono partecipare, senza diritto di voto, l’assessore regionale e il dirigente generale del dipartimento della Giunta regionale competenti in materia di servizio idrico integrato e di servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in Calabria, nonché i presidenti delle quattro province calabresi.

8. Per la partecipazione al consiglio direttivo d’ambito non è prevista la corresponsione di alcun compenso, gettone o indennità, né rimborso spese.

Art. 7 (Funzioni del consiglio direttivo d’ambito)

1. Il consiglio direttivo d'ambito approva lo statuto dell'Autorità, il bilancio preventivo e il conto consuntivo.

2. Il consiglio direttivo d'ambito provvede:

a) all’approvazione del piano d’ambito e all’assunzione delle decisioni relative al modello organizzativo e alla modalità di affidamento del servizio idrico integrato;

b) all’approvazione del piano d’ambito e all’assunzione delle decisioni relative al modello organizzativo e alle modalità di affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani;

c) all’approvazione dello schema di Convenzione che regola i rapporti con il soggetto gestore dei servizi, nonché il relativo disciplinare della gestione;

d) all’approvazione delle tariffe del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani e fornisce il proprio contributo quale ente territorialmente competente come previsto dall’ARERA nella procedura di validazione del piano economico finanziario;

e) alla definizione degli standard qualitativi dei servizi e all’approvazione della carta di qualità dei servizi che il gestore è tenuto ad adottare;

f) alla definizione dei criteri omogenei per la stesura dei regolamenti comunali di raccolta dei rifiuti urbani e per la gestione dei centri di raccolta comunali;

g) all’approvazione del programma annuale delle attività e della relazione annuale prodotta dal direttore generale sullo stato di attuazione delle attività programmate, degli investimenti realizzati e degli obiettivi fissati nel piano d’ambito;

h) all’approvazione della dotazione organica e dei piani del fabbisogno del personale;

i) all’approvazione dei regolamenti di organizzazione interna.

Art. 8 (Individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito)

1. I comuni capoluogo delle quattro province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria fanno parte di diritto dei quaranta componenti che, ai sensi dell’articolo 6, costituiscono il consiglio direttivo d’ambito dell’Autorità. Fermo quanto disposto al comma 3, gli altri trentacinque componenti sono individuati mediante il procedimento disciplinato dal presente articolo, al quale partecipano i sindaci dei comuni della Calabria con esclusione di quelli di cui al primo periodo e al comma 3.

2. Al fine di garantire una adeguata e proporzionale rappresentanza territoriale dei comuni delle quattro province calabresi e della Città metropolitana di Reggio Calabria, sulla base delle risultanze ufficiali del censimento della popolazione residente, i comuni di cui al comma 1, secondo periodo, sono individuati in conformità ai parametri indicati nella Tabella dell’Allegato A della presente legge, in relazione alle seguenti fasce demografiche:

a) popolazione superiore a 15.000 abitanti;

b) popolazione compresa tra 10.001 e 15.000 abitanti;

c) popolazione compresa tra 5.001 e 10.000 abitanti;

d) popolazione compresa tra 1.001 e 5.000 abitanti;

e) popolazione minore o uguale a 1.000 abitanti.

3. Nel caso in cui un comune sia l’unico appartenente a una delle fasce demografiche di cui al comma 2, esso fa parte di diritto del consiglio direttivo d’ambito.

4. L’individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito è effettuata nell’ambito dei comuni della Calabria con esclusione di quelli di cui al comma 1, primo periodo, e al comma 3.

5. Con decreto del Presidente della Giunta regionale è fissata la data, di cui al comma 10, secondo periodo, per lo svolgimento delle operazioni di individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito, in una domenica compresa tra il decimo e il quarantesimo giorno successivo alla scadenza del termine di cui all’articolo 6, comma 2. Col medesimo decreto sono individuate le sezioni da istituire presso ciascun seggio ai sensi del comma 9.

6. Tra la data di pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria del decreto di cui al comma 5 e la data fissata ai sensi del medesimo comma devono intercorrere non meno di trenta giorni.

7. Ai fini delle operazioni di cui al presente articolo le quattro province calabresi e la Città metropolitana di Reggio Calabria costituiscono ciascuna una circoscrizione territoriale, per come specificato nella Tabella dell’Allegato A.

8. Le operazioni di individuazione dei comuni che costituiscono il Consiglio direttivo d’ambito sono effettuate all’interno di ciascuna delle circoscrizioni territoriali di cui al comma 7. A tal fine presso la sede di ciascuno dei comuni capoluogo delle quattro province calabresi e presso la sede del Comune di Reggio Calabria è istituito un seggio.

9. Presso i seggi di cui al comma 8, secondo periodo, è istituita una sezione per ciascuna delle fasce demografiche in relazione alle quali, in base alla Tabella dell’Allegato A e tenuto conto di quanto disposto dal comma 3, si procede all’individuazione di uno o più comuni.

10. L’individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito è effettuata con voto diretto, libero e segreto dei sindaci di cui al comma 1, secondo periodo. Le operazioni sono svolte contemporaneamente e in unica giornata, tra le ore 8 e le ore 22, presso i seggi istituiti ai sensi del comma 8, secondo periodo, nelle sezioni di cui al comma 9. Le schede sono fornite a cura dei comuni di cui al comma 8, secondo periodo. Ciascuno dei sindaci di cui al comma 1, secondo periodo, può esprimere una sola preferenza, nell’ambito dei comuni, di cui al comma 4, ricompresi nella stessa circoscrizione territoriale e nella stessa fascia demografica del comune di appartenenza dei sindaci predetti.

11. Per ciascuna delle sezioni di cui al comma 8 risultano individuati quali comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito i comuni che hanno riportato il maggior numero di preferenze, fino alla concorrenza del numero di comuni da individuare in relazione alla sezione medesima in base alla Tabella dell’Allegato A. Nel caso di parità di preferenze tra più comuni l’ordine progressivo è determinato in base al maggior valore della popolazione residente in tali comuni secondo i dati dell’ultimo censimento.

12. Con decreto del Presidente della Giunta regionale, entro cinque giorni dalla data di svolgimento delle operazioni di cui al presente articolo: a) sono convalidati i risultati delle operazioni di individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito e sono determinati i comuni medesimi; b) è indetta la prima seduta del consiglio direttivo d’ambito conseguente alle operazioni di cui al presente articolo.

13. I componenti del consiglio direttivo d’ambito cessano dalla carica per effetto dell’insediamento dei nuovi componenti nella seduta di cui al comma 12, lettera b), ed esercitano le loro funzioni fino al ventesimo giorno antecedente la data fissata ai sensi del comma 5, primo periodo.

14. Il consiglio direttivo d’ambito disciplina le modalità di svolgimento delle operazioni di individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio medesimo.

15. Con deliberazione della Giunta regionale può essere modificata la Tabella dell’Allegato A, nel rispetto di quanto disposto dall’articolo 6, comma 1, primo periodo, nonché dai commi 1, 2, 3 e 7 del presente articolo, qualora la variazione delle risultanze ufficiali del censimento della popolazione residente, con riferimento all’anno precedente a quello in cui vengono effettuate le operazioni per il rinnovo della composizione del consiglio direttivo d’ambito dell’Autorità, comporti una diversa determinazione dei valori espressi nella Tabella predetta in relazione alle fasce demografiche e alle circoscrizioni territoriali.

Art. 9 (Conferenze territoriali di zona)

1. Per lo svolgimento delle proprie attività, l’Autorità definisce nello statuto strutture periferiche denominate Conferenze territoriali di zona (CTZ), che operano su zone territoriali coincidenti con i territori delle quattro province e della Città metropolitana di Reggio Calabria. 2. Le CTZ esprimono per entrambi i servizi parere non vincolante relativamente:

a) all'individuazione dei bacini di affidamento dei servizi;

b) alle modalità specifiche di organizzazione e gestione dei servizi.

 

Art. 10 (Collegio dei revisori dei conti)

1. Il consiglio direttivo d’ambito nomina il Collegio dei revisori dei conti, composto da tre membri, secondo le modalità previste dallo statuto, fra i soggetti iscritti nel registro dei revisori contabili, di cui al decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 39 (Attuazione della direttiva 2006/43/CEE, relativa alle revisioni legali dei conti annuali e dei conti consolidati, che modifica le direttive 78/660/CEE e 83/349/CEE, e che abroga la direttiva 84/253/CEE).

2. Il Collegio resta in carica tre anni e non può essere riconfermato. 3. Il Collegio verifica la regolarità della gestione e la corretta applicazione delle norme di amministrazione, di contabilità e fiscali.

Art. 11 (Direttore generale)

1.Il direttore generale è nominato dal Presidente della Giunta regionale sentito il consiglio direttivo d’ambito e dura in carica cinque anni. Il relativo contratto di lavoro di diritto privato è sottoscritto dal Presidente del consiglio direttivo medesimo.

2. Il direttore generale è individuato mediante procedura idoneativa tra i soggetti in possesso del diploma di laurea del vecchio ordinamento, o diploma di laurea magistrale o specialistica del nuovo ordinamento, conseguito presso università italiane o conseguito all'estero e riconosciuto equipollente ai predetti ai sensi della vigente legislazione in materia, oltre che di documentata qualificazione professionale inerente le funzioni da svolgere e comprovante l’esercizio di qualificata attività nel settore della gestione delle risorse idriche e dei rifiuti. Dell’avvio del relativo procedimento è data adeguata pubblicità.

3. Trovano applicazione per la nomina del direttore generale le cause di inconferibilità e incompatibilità di cui al decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico).

4. Il direttore generale è il legale rappresentante dell’Ente, ha la responsabilità della gestione tecnica, amministrativa e contabile, organizza le risorse umane, finanziarie e materiali in relazione agli obiettivi fissati e svolge tutti i compiti connessi alla scelta e all’impiego dei mezzi più idonei ad assicurare l’economicità, l’efficacia e l’efficienza dell’attività; in particolare:

a) adotta il programma annuale delle attività del consiglio direttivo, identificando le conseguenti risorse umane, finanziarie e materiali;

b) formula proposte ed esprime pareri al consiglio direttivo d'ambito;

c) predispone la pianta organica da sottoporre all’approvazione del consiglio direttivo d’ambito;

d) attribuisce gli incarichi dirigenziali, definisce gli obiettivi dei dirigenti di area e attribuisce le conseguenti risorse umane, finanziarie e materiali;

e) esercita i poteri di spesa e quelli di acquisizione delle entrate, salvo quelli assegnati ai dirigenti;

f) adotta gli atti generali di organizzazione e di gestione del personale;

g) dirige, coordina e promuove la collaborazione tra i dirigenti, e ne controlla l'attività, anche con potere sostitutivo in caso di inerzia;

h) risponde agli organi di controllo sugli atti di sua competenza;

i) provvede alla predisposizione dello schema del bilancio preventivo e consuntivo da sottoporre all’approvazione del consiglio direttivo d’ambito; il bilancio è redatto anche secondo principi di trasparenza, leggibilità e strutturato mediante disaggregazione delle voci al fine di renderlo accessibile ai cittadini;

l) procede al recupero, anche mediante ordinanza - ingiunzione fiscale ai sensi del regio decreto 14 aprile 1910, n. 639 (Testo unico delle disposizioni di legge relative alla procedura coattiva per la riscossione delle entrate patrimoniali dello Stato e degli altri enti pubblici, dei proventi di demanio pubblico e di pubblici servizi e delle tasse sugli affari), dei crediti vantati dall’Ente nei confronti dei comuni inadempienti al versamento delle spese di funzionamento di cui all’articolo 4, comma 11;

m) cura l’inoltro alla Regione, entro dieci giorni dall'approvazione, dei bilanci d'esercizio e delle deliberazioni assunte dal consiglio direttivo d’ambito;

n) espleta le procedure di affidamento del servizio di gestione integrato dei rifiuti per segmenti o per l’intero ciclo e l’affidamento del servizio idrico integrato e sottoscrive i relativi contratti;

o) gestisce i contratti, controlla l’attività dei soggetti gestori del servizio e provvede all’applicazione delle sanzioni e delle penali contrattuali previste in caso di inadempimento;

p) predispone la relazione annuale sulle attività dell’Autorità da trasmettere entro il 30 dicembre di ciascun anno al Consiglio regionale e al Presidente della Giunta regionale.

5. Il consiglio direttivo d’ambito determina il trattamento annuo omnicomprensivo spettante al direttore generale, che non può essere superiore a quello di dirigente generale della Regione. 6. In caso di grave impedimento o cessazione anticipata dell’incarico, il direttore generale è sostituito, nelle more della nuova nomina, da un Commissario straordinario nominato con decreto del Presidente della Giunta regionale.

Art. 12 (Funzioni della Regione)

1. La Regione esercita le competenze previste dal d.lgs. 152/2006 in materia di programmazione, indirizzo, coordinamento e controllo del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti.

2. La Regione, fermo restando quanto previsto dall’articolo 17 della l.r. 18/2017:

a) stabilisce le modalità e gli obblighi di trasmissione delle informazioni in campo ambientale e dei dati di natura gestionale, infrastrutturale e tecnicoeconomica che devono essere forniti dal soggetto gestore o dal dirigente generale dell’Autorità, al fine di garantire l'omogeneità dei dati a livello regionale, coordinandone le rispettive analisi e possibilità di impiego e promuovendo inoltre la costituzione di sistemi di conoscenza e condivisione dei dati raccolti;

b) esercita la vigilanza sugli atti assunti dall’Autorità;

c) svolge le funzioni di Osservatorio regionale dei servizi pubblici, consistenti nella raccolta, elaborazione, analisi e diffusione di dati statistici e conoscitivi concernenti i servizi, avvalendosi anche dell'Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria istituita ai sensi della legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria – ARPACAL);

d) provvede alla raccolta dei bilanci d'esercizio dell'Autorità e delle deliberazioni assunte dalla stessa, che sono trasmesse alla Regione entro dieci giorni dall'approvazione;

e) provvede al controllo sui piani e programmi di investimento del piano d'ambito, ai fini di assicurare il raggiungimento degli obiettivi di settore e di servizio e la presenza degli interventi di interesse strategico regionale.

3. La Regione, sentito il direttore generale dell’Autorità, svolge le funzioni di programmazione e di organizzazione delle strutture e degli impianti strumentali all’erogazione del servizio di gestione dei rifiuti che operano su scala regionale e che sono individuati dal piano regionale di gestione dei rifiuti come di rilevante interesse strategico regionale.

4. La Regione nell'esercizio delle proprie funzioni assicura la consultazione delle organizzazioni economiche, sociali, ambientali e sindacali.

5. Per l'esercizio delle funzioni di cui alla presente legge, la Regione si avvale del dipartimento regionale competente in materia di servizio idrico e di gestione dei rifiuti.

Art. 13 (Piano d'ambito per la gestione dei servizi)

1. Il consiglio direttivo d'ambito approva il piano d'ambito per il servizio idrico integrato ed il piano d'ambito per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani.

2. I piani di cui al comma 1 specificano gli obiettivi da raggiungere nel periodo di affidamento e definiscono gli standard prestazionali di servizio necessari al rispetto dei vincoli derivanti dalla normativa vigente, in relazione anche agli scenari di sviluppo demografico ed economico dei territori.

3. I piani d'ambito sono di norma aggiornati in occasione della revisione tariffaria periodica, ovvero nei casi in cui ciò sia necessario per il rispetto di disposizioni di legge.

4. Al fine di rafforzare gli obiettivi prestazionali nonché il conseguimento di una maggiore efficienza ed economicità del servizio, il piano d’ambito relativo alla gestione integrata dei rifiuti urbani articola l’organizzazione territoriale del segmento relativo allo spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani nei subambiti individuati nel Piano regionale di gestione dei rifiuti, ferma restando la facoltà del consiglio direttivo di proporre alla Regione una nuova riperimetrazione dei sub-ambiti, motivata sulla base di una maggiore efficienza ed economicità del servizio.

5. Il piano d'ambito per il servizio idrico integrato, dando attuazione in particolare a quanto previsto dall'articolo 149 del d.lgs. 152/2006, prevede:

a) la ricognizione delle infrastrutture;

b) il programma degli interventi;

c) il modello gestionale ed organizzativo;

d) il piano economico finanziario.

6. Il piano d'ambito dei rifiuti costituisce, in attuazione della pianificazione sovraordinata adottata secondo i contenuti previsti dall'articolo 199 del d.lgs. 152/2006, lo strumento per il governo delle attività di gestione necessarie per lo svolgimento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e prevede il programma degli interventi, il modello gestionale e organizzativo e il piano economico finanziario.

7. Al fine di garantire la coerenza tra la pianificazione regionale e quella d’ambito, la Regione verifica la conformità del Piano d’ambito del servizio di gestione dei rifiuti al Piano regionale di gestione dei rifiuti. In caso di esito negativo, è attivata la conferenza di servizi di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 241 (Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi) tra la Regione e l’Autorità per apportare le necessarie modifiche.

Art. 14 (Clausola valutativa)

1. Il Consiglio regionale esercita il controllo sull'attuazione della presente legge e ne valuta i risultati ottenuti. A tal fine, con cadenza triennale, avvalendosi anche dei dati e delle informazioni prodotte dall'Osservatorio di cui all'articolo 12, comma 2, lettera c), la Giunta presenta alla commissione consiliare competente una relazione sull'attuazione e sugli effetti della legge rispetto:

a) alla realizzazione delle finalità di cui all'articolo 1;

b) alla definizione dell’ambito territoriale ottimale unico regionale e alla istituzione dell'Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, con il conseguente riassetto della struttura di governance;

c) all'esercizio delle funzioni della Regione di cui all’articolo 12.

2. Entro un anno dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta presenta alla commissione consiliare competente un rapporto sull'attuazione degli adempimenti relativi alla costituzione dell'Autorità.

3. Le competenti strutture di Consiglio regionale e Giunta si raccordano per la migliore valutazione della presente legge.

4. La Regione può promuovere forme di valutazione partecipata coinvolgendo cittadini e soggetti attuatori degli interventi previsti.

Art. 15 (Tutela degli utenti e partecipazione)

1. In rappresentanza degli interessi degli utenti dei servizi, ai fini del controllo della qualità del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti urbani, presso il consiglio direttivo d'ambito dell'Autorità è istituito il Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse. La partecipazione al Comitato non comporta l'erogazione di alcun compenso. Il Comitato è nominato con decreto del Presidente della Regione ed è formato sulla base di una direttiva della Giunta regionale che contiene, in particolare, criteri in ordine alla composizione, alle modalità di costituzione ed al funzionamento del predetto Comitato.

2. Il Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse nell'esercizio delle proprie funzioni concorre al raggiungimento dello sviluppo sostenibile dei servizi pubblici ambientali. In particolare:

a) coopera con l'Autorità e la Regione nello svolgimento delle proprie attività;

b) cura gli interessi degli utenti con particolare riferimento ed attenzione agli utenti diversamente abili, agli utenti residenti in aree rurali ed isolate, agli utenti in condizioni economiche di disagio o svantaggio;

c) fornisce indicazioni ed elabora proposte alle autorità pubbliche di settore;

d) fornisce informazioni agli utenti e li assiste per la cura dei loro interessi presso le competenti sedi;

e) acquisisce periodicamente le valutazioni degli utenti sulla qualità dei servizi;

f) promuove iniziative per la trasparenza e la semplificazione nell'accesso ai servizi;

g) segnala all'Autorità e al soggetto gestore del servizio la presenza di eventuali clausole vessatorie nei contratti di utenza del servizio al fine di una loro abolizione o sostituzione;

h) trasmette all'Autorità e alla Regione le informazioni statistiche sui reclami, sulle istanze, sulle segnalazioni degli utenti o dei consumatori singoli o associati in ordine all'erogazione del servizio.

3. L'Autorità mette a disposizione del Comitato consultivo degli utenti e dei portatori di interesse una segreteria tecnica composta da un referente in materia di servizio idrico integrato e da un referente in materia di servizio di gestione dei rifiuti urbani.

4. La Regione per iniziative di particolare interesse attiva forme di consultazione pubblica, attraverso l’utilizzo di una piattaforma informatica, finalizzata al coinvolgimento dei cittadini. L’esito della consultazione predetta ha natura consultiva e non vincolante.

Art. 16 (Poteri sostitutivi della Regione)

1. Al fine di dare attuazione alle disposizioni della presente legge, la Regione vigila sulle attività dell’ente di governo dell’ambito e, in caso di inadempimento, ovvero nella ipotesi di accertata inerzia nell’adozione di tutti gli atti relativi all’organizzazione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti nonché di quelli necessari a garantire il rispetto degli obblighi derivanti dall’appartenenza all’Unione europea, la Giunta regionale, previa diffida ad adempiere entro un congruo termine non inferiore a quindici giorni, nomina un Commissario ad acta che provvede in sostituzione dell’Autorità, ovvero dei comuni inadempienti.

Art. 17 (Disposizioni transitorie)

1. Entro dieci giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Presidente della Giunta regionale nomina con decreto un commissario straordinario che rimane in carica fino alla costituzione degli organi di cui all’articolo 5, comma 1, lettere a) e b) e, comunque, per un periodo non superiore a sei mesi, eventualmente rinnovabile.

2. L’Autorità subentra nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo all’AIC, a far data dalla nomina del commissario straordinario di cui al comma 1.

3. L’Autorità subentra negli impianti e nei rapporti giuridici attivi e passivi facenti capo alle Comunità d’Ambito, di cui alla legge regionale n. 14/2014, entro sei mesi decorrenti dalla data di cui al comma 2. All’esito dell’integrale subentro di cui al primo periodo del presente comma, le predette Comunità d’Ambito territoriale ottimale in qualunque forma costituite, si intendono sciolte di diritto e i relativi organi decadono.

4. Fino alla data dell’integrale subentro di cui al comma 3, restano ferme le disposizioni della legge regionale n. 14/2014 che disciplinano le Comunità d’Ambito territoriali ottimali e la Città metropolitana di Reggio Calabria.

5. Entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Presidente della Giunta regionale adotta il decreto di cui all’articolo 8, comma 5, avviando il procedimento di individuazione dei comuni che costituiscono il consiglio direttivo d’ambito, ai sensi del medesimo articolo 8.

6. Con il decreto di cui al comma 1 è stabilito il compenso spettante al commissario straordinario in misura non superiore a quello spettante ai dirigenti generali della regione, che viene posto a carico dei costi di funzionamento dell’Autorità.

7. Il commissario straordinario ha la legale rappresentanza dell'Ente fino alla nomina del direttore generale, cura fin da subito gli adempimenti relativi al servizio idrico integrato già di competenza dell’Autorità Idrica per la Calabria, adotta gli atti necessari per assicurare il subentro dell’Autorità nelle funzioni delle Comunità d’ambito entro la data di cui al comma 3 ed espleta tutte le funzioni dell’Autorità fino alla costituzione dei relativi organi.

8. Ai fini di cui al comma 6, il commissario si può avvalere anche di personale del dipartimento regionale competente in materia di rifiuti e risorse idriche. Il dirigente generale di detto dipartimento, su richiesta del commissario, individua con proprio atto le risorse umane dotate di specifica esperienza e competenza nel settore per il supporto tecnico e operativo al commissario senza alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale.

9. Dalla data di entrata in vigore della presente legge è consentito l’affidamento dei servizi a condizione che siano conformi a quanto disposto dalla presente legge e che prevedano la cessazione espressa ed automatica dell’affidamento a seguito dell’individuazione del soggetto gestore del servizio idrico integrato ovvero del servizio integrato dei rifiuti urbani.

10. La Regione entro trenta giorni dall'entrata in vigore della presente legge predispone uno schema di statuto dell'Autorità al fine di facilitarne l'adozione.

11. Al fine di assicurare la continuità gestionale nella fase transitoria è garantita la gestione di bilancio in conto terzi anche a favore dell'Autorità.

Art. 18 (Autorizzazione all’acquisizione di azioni di SORICAL S.p.A.)

1. Considerata la rilevanza strategica per la Regione Calabria del servizio di interesse generale erogato dalla SORICAL S.p.A., Fincalabra S.p.A., società in house providing della Regione Calabria, è autorizzata ad acquisire le azioni della predetta SORICAL S.p.A. al complessivo prezzo di 1,00 euro, ove sussistano le condizioni di legge.

Art. 19 (Disposizioni finali)

1. A far data dall’entrata in vigore della presente legge, fermo restando quanto previsto all’articolo 17, commi 3 e 4, sono abrogate le seguenti disposizioni:

a) legge regionale 11 agosto 2014, n. 14 (Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria);

b) articoli da 1 a 13, 15, 16, 18, 19 e da 21 a 26 della legge regionale 18 maggio 2017, n. 18 (Disposizioni per l’organizzazione del servizio idrico integrato).

2. Negli articoli 14 e 17 della legge regionale n. 18/2017, i riferimenti all’AIC sono sostituiti con quelli all’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria.

3. In relazione al funzionamento dell’Autorità, per quanto non previsto dalla presente legge, si applicano le disposizioni di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali).

Art. 20 (Disposizioni finanziarie)

1. Alla copertura degli oneri finanziari derivanti dalle disposizioni contenute nell’articolo 18, quantificati in euro 1,00 per la sola annualità 2022, si provvede con le risorse allocate alla Missione 9, Programma 04 (U.09.04) del bilancio di previsione 2022-2024, con contestuale riduzione delle risorse allocate alla Missione 20, Programma 03 (U. 20.03), del bilancio medesimo.

Art. 21 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)