XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 4
SEDUTA Di giovedì 23 dicembre
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO
MANCUSO
E DEL
VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio
lavori h. 11,46
Fine
lavori h. 19,50
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La seduta inizia alle 11,46
Dà avvio ai
lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della
seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura
delle comunicazioni.
Mi preme ricordare che oggi è l'anniversario
del tragico disastro ferroviario avvenuto in Calabria il 23 dicembre 1961,
esattamente 60 anni fa, quando alle 6,43 sul viadotto della Fiumarella, a circa
un'ora dalla partenza dalla stazione di Soveria Mannelli del treno delle Ferrovie
Calabro Lucane, si verificò il più grave deragliamento della storia d'Italia
con la morte di 71 persone. In memoria di quelle persone, quasi tutti studenti
che dovevano raggiungere le scuole del capoluogo, vi chiedo di osservare un
minuto di silenzio. Grazie.
(I consiglieri si levano in
piedi e osservano un minuto di silenzio)
Avviamo i lavori con il primo punto
all'ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo
numero 11/12^ d’iniziativa dell’Ufficio di Presidenza, recante: “Bilancio di
previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2022-2024 e approvazione
del Piano degli indicatori di bilancio esercizi 2022-2024”.
Cedo la parola al consigliere Cirillo per
illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. Il bilancio di previsione
del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi 2022-2024 è stato
redatto sulla base delle esposizioni e dei modelli previsti dal decreto legislativo
23 giugno 2011, numero 118.
Il bilancio di previsione del Consiglio
regionale ha durata triennale, ha natura autorizzatoria per l'intero triennio
ed è redatto sia in termini di competenza che di cassa.
Le entrate del bilancio di previsione sono
suddivise per titoli, in base alla fonte di provenienza, e per tipologie, in
base alla natura delle entrate.
Le spese di bilancio di previsione sono
articolate in missioni e programmi sulla base, rispettivamente, delle funzioni
esercitate degli aggregati omogenei di attività.
Le spese sono poi classificate per titoli
sulle base della natura della spesa.
Rientrano nelle entrate per trasferimenti
correnti:
- le somme che la Giunta regionale
trasferisce per il funzionamento del Consiglio regionale che ammontano ad euro
57 milioni 145 mila per l'esercizio 2022, euro 56 milioni 445 mila per
l'esercizio 2023 ed euro 55 milioni 795 mila per l'esercizio 2024;
- le somme trasferite dall’Autorità garante per
le Comunicazioni per il finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com.
Calabria.
Gli stanziamenti per le spese del Consiglio
regionale nel triennio 2022-2024 sono stati quantificati, sulla base dei
fabbisogni comunicati ai dirigenti delle strutture amministrative, tenuto conto
dell’avvio, nell'esercizio 2021, della XII^ Legislatura regionale.
Gli stanziamenti iscritti nel bilancio di
previsione 2022-2024 del Consiglio regionale rispettano i limiti in materia di
spesa di personale (articolo 1, comma 557-quater, legge 27 dicembre 2006, n. 296)
e di spese di lavoro flessibile (articolo 9, comma 28, del decreto-legge 31
maggio 2010, n. 78).
Infine con il presente provvedimento è
approvato il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio del
Consiglio regionale per gli esercizi 2022-2024.
Sul presente provvedimento il Collegio dei revisori
dei Conti ha espresso parere favorevole con proprio verbale, numero 72, del 14
dicembre 2021, parere numero 29 del 14 dicembre 2021. Grazie.
Non essendoci richieste di intervento, pongo
in votazione il provvedimento nel suo complesso, prendendo atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei Conti. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Comunico che il consigliere Montuoro svolgerà un’unica relazione sui punti
all’ordine del giorno dal 2 al 7. A fine relazione e dopo eventuali interventi
dei consiglieri, ciascun provvedimento verrà posto, singolarmente, in
votazione.
Cedo la parola consigliare Montuoro per illustrare i provvedimenti.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Sulla proposta di provvedimento amministrativo
numero 4/12^, la documentazione è composta dalla delibera della Giunta Regionale,
numero 475, del 12 novembre 2021, dal decreto di approvazione del rendiconto da
parte del Commissario straordinario dell'Ente per i Parchi Marini, dal verbale
del Revisore unico dell'Ente e dalle relazioni istruttorie dei Dipartimenti
regionali tutela dell'ambiente ed economia e finanze.
Il Commissario straordinario dell'Ente, con
decreto numero 24 del 29 giugno 2021, ha approvato il documento contabile in
esame e il Revisore unico dei conti dell'Ente, con verbale del 28 giugno 2021,
non avendo rilevato gravi irregolarità contabili o gravi anomalie gestionali,
ha espresso giudizio positivo per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio
finanziario 2020, attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze
della gestione ed evidenziando l'attendibilità delle risultanze della gestione
finanziaria, la congruità del fondo crediti di dubbia esigibilità e dei fondi
rischi, nonché l'attendibilità dei valori patrimoniali e dei risultati
economici generali e di dettaglio.
Il Dipartimento regionale tutela dell'ambiente,
che esercita la vigilanza sull'attività dell'Ente, nell'istruttoria di propria
competenza ha espresso parere favorevole all'approvazione del consuntivo 2020, attestando
altresì che quanto riportato nel documento di cui trattasi è coerente con le
previsioni del bilancio dell'Ente del medesimo anno e che per il bilancio di
previsione 2020-2022 non può ancora trovare applicazione la normativa in
materia di contenimento delle spese di cui alla legge regionale numero 43 del
2016, in quanto l’Ente è divenuto operativo dal primo gennaio 2018 e ad oggi
non si è verificata l'assoluta necessità di sostenere la spesa, poiché la
struttura è priva di risorse umane proprie e, attualmente, per l'espletamento
delle attività ad esso demandate, lo stesso si avvale del personale
appartenente ai ruoli dell'Amministrazione regionale che svolge la propria
attività in regime di collaborazione temporanea e saltuaria, senza oneri a
carico dell'Ente.
Infine, il Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria
di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la corrispondenza delle
principali voci contabili (residui finali esercizio 2019 rispetto a quelli
iniziali del 2020; poste iscritte nelle partite di giro; saldo di cassa
riportato nel conto di bilancio 2020 con il valore delle disponibilità liquide
nello stato patrimoniale; valori a residuo con quelli indicati nel conto del
patrimonio, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra
impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi), evidenziando
anche la corretta determinazione del Fondo pluriennale vincolato e del
risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanze,
con riferimento all'eventuale utilizzo della quota libera dell'avanzo di
amministrazione, pari ad euro 631.935,43, ha raccomandato all'Ente di
rispettare le regole di bilancio inerenti le modalità di impiego della parte
libera, ai sensi dell'articolo 42, comma 6, del decreto legislativo numero 118
del 2011 e al termine dell'istruttoria di competenza, preso atto dei pareri favorevoli
del Revisore unico dei conti dell'Ente e del Dipartimento tutela dell'ambiente,
ha ritenuto possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta
regionale, del rendiconto per l'esercizio 2020 dell'Ente per i Parchi marini regionali
al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge
regionale numero 8 del 2002.
Ricordo, infine, che l’Ente per i Parchi marini
regionali fa parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve
redigere il bilancio consolidato per l'esercizio 2020 con i propri Enti ed
organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell'articolo
68 del decreto legislativo numero 118 del 2011.
Presidente, passo al terzo punto all'ordine
del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 7/12^ d’iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Azienda Territoriale
Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria)”.
La documentazione in esame è composta dalla delibera
della Giunta Regionale numero 513 del 26 novembre 2021, dalla delibera di
approvazione del rendiconto da parte del Commissario straordinario dell'ATERP,
dal verbale del Collegio dei Revisori dell'Ente, e dalle relazioni istruttorie
dei Dipartimenti regionali infrastrutture e lavori pubblici ed economia e finanze.
Il Commissario straordinario dell'Ente, con
delibera, numero 588, del 15 novembre 2021, ha approvato il documento contabile
in esame e il Collegio dei Revisori dell'Ente, con verbale, numero 58, del 15
novembre 2021, sulle base delle verifiche di regolarità amministrativa e
contabile effettuate, ha evidenziato, anche in sede di rendiconto 2020, il
rispetto del limite della spesa di personale di cui all'articolo 6, comma 1,
lettera a) della legge regionale numero 43 del 2016.
Al contempo, ha invitato l’Ente a porre in
essere ulteriori azioni per il recupero della morosità, in considerazione della
bassa percentuale di riscossione dei canoni di locazione e, tenuto conto che
anche nell'esercizio 2020 sono stati effettuati riconoscimenti di legittimità
dei debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73 del decreto legislativo numero
118 del 2011, ha reiterato il suggerimento di apportare modifiche al vigente
regolamento di contabilità, che non prevede l'acquisizione del preventivo
parere del Collegio dei revisori, indicandone modalità e termini.
Il Collegio ha concluso le proprie verifiche
attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed
esprimendo parere favorevole per l'approvazione del rendiconto per l'esercizio
finanziario 2020.
Il Dipartimento regionale infrastrutture e lavori
pubblici, che esercita la vigilanza sull'attività dell'Ente, nell’ istruttoria
di propria competenza ha evidenziato il sostanziale rispetto delle disposizioni
di cui alla legge regionale numero 43 del 2016, in materia di contenimento
della spesa e, preso atto delle risultanze dell'analisi condotta all'Organo di
revisione e fatte proprie le osservazioni rimesse dagli stessi, ha espresso
parere favorevole all'approvazione del rendiconto per l'esercizio finanziario
2020 dell'ATERP.
Infine, il Dipartimento economia e finanze,
nell'istruttoria di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la
corrispondenza delle principali voci contabili evidenziando anche la corretta
determinazione del Fondo pluriennale vincolato, del Fondo crediti di dubbia
esigibilità e del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanze
ha raccomandato all'Ente di promuovere le attività necessarie atte a garantire
una più incisiva azione di recupero dell'opposizione di credito, stante il
perdurare di evidenti difficoltà nella riscossione dei proventi relativi ai
canoni di locazione, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio
nonché di evitare l'insorgere di possibili danni di natura erariale.
Al termine dell'istruttoria di competenza,
preso atto dei pareri favorevoli del Collegio dei revisori dei conti dell'Ente
del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, fermi restando i rilievi e
le raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie, il Dipartimento ha
ritenuto possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta
regionale, del rendiconto per l'esercizio 2020 dell’ATERP al Consiglio
regionale, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale numero 8 del 2002.
Ricordo, infine, che l’ATERP fa parte del “Gruppo
della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato
per l’esercito 2020 con i propri Enti e organismi strumentali, aziende, società
controllate e partecipate ai sensi dell'articolo 68 del decreto legislativo numero
118 del 2011.
Continuo con il quarto punto all'ordine del
giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 9/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Agenzia
regionale per le erogazioni in agricoltura (ARCEA)”.
La documentazione in esame è composta dalla Delibera
della Giunta Regionale, numero 537 del 27 dicembre 2021, dal decreto di
riapprovazione del rendiconto da parte del Commissario straordinario
dell'ARCEA, dal verbale del Revisore unico dell'Ente e dalle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione
e del Dipartimento economia e finanze.
Con decreto numero 288 del 28 ottobre 2021,
il Commissario straordinario dell'ARCEA ha proceduto alla riapprovazione del
rendiconto di gestione per l'esercizio 2020, che si è resa necessaria a seguito
di alcune modifiche e specificazioni introdotte al documento contabile
derivanti dalla deliberazione di Giunta regionale numero 64 del 23 febbraio
2021 e dall'assestamento del bilancio di previsione per l'esercizio finanziario
2021.
Il Revisore unico dei conti dell'Ente, con
verbale, numero 55, del 10 novembre 2021, sulla base delle verifiche di
regolarità amministrativa e contabile effettuate durante l'esercizio, ha
rilevato che:
- è necessario predisporre l'attestazione
dell'indice dei tempi di pagamento e darne evidenza sul sito alla sezione
amministrazione trasparente;
- è necessario dare impulso all’iter
procedurale finalizzato all'eventuale recupero di maggiori compensi percepiti
dai Direttori e Commissari ex articolo 13, comma 5, legge regionale 69 del
2012;
- non sono stati regolarmente pagati alcuni
debiti scaduti per cui è necessario che vengano pagati nei tempi previsti;
- si apprezza la costituzione nel bilancio
2020 sia del fondo riserva legale che del fondo accantonamento contenzioso;
tuttavia, ha segnalato che il fondo accantonamento contenzioso deve essere
determinato ope legis sulla scorta
dell’elenco dettagliato dei contenziosi in corso e calcolato in base al
probabile grado di soccombenza, sollecitando a tale scopo l’Ente a provvedere a
quanto necessario al fine di accantonare a fondo in via prudenziale la somma
corretta;
- inoltre si ritiene necessario costituire un
fondo rischi per qualsivoglia evenienza.
L'Organo di revisione ha concluso le proprie
verifiche attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della
gestione ed esprimendo parere favorevole per l'approvazione del rendiconto
dell'esercizio finanziario 2020, con i rilievi di cui sopra.
Il Comitato di vigilanza dell'ARCEA, con nota,
protocollo numero 529256, del 7 dicembre 2021, ha evidenziato che relativamente
al rendiconto della gestione ARCEA esercizio finanziario 2020, riapprovato con
decreto del Commissario straordinario numero 288 del 28 ottobre 2021, sembrerebbero
rispettare le condizioni previste dalla normativa sulla spending review, comunicando l'esito favorevole dell'istruttoria al
fine del prosieguo del procedimento di cui all'articolo 57, comma 3, legge
regionale 8/2002 e successive modifiche ed integrazioni con l'obbligo da parte
di ARCEA di procedere alla conclusione del procedimento di recupero delle
somme, avviato in data 5 agosto 2021.
Al contempo, il Dipartimento regionale agricoltura,
risorse agroalimentari e forestazione, che esercita la vigilanza sull'attività
dell'Ente, nell'istruttoria di propria competenza, ha espresso parere
favorevole dell'esercizio finanziario 2020 dell'ARCEA, fermo restando quanto
rappresentato al Comitato di vigilanza ARCEA in merito all'obbligo da parte
della stessa di procedere alla conclusione del procedimento di recupero delle
somme.
Infine, il Dipartimento economia e finanza
nell’istruttoria di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la
corrispondenza delle principali voci contabili, evidenziando anche la corretta
determinazione del Fondo pluriennale vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2020, pari a euro 322.384,46.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanze
ha prescritto all'Ente di provvedere con la massima urgenza alla valutazione
dei contenziosi in essere sulla base del probabile rischio di soccombenza così
come previsto dalla normativa in essere ai fini della corretta determinazione
del fondo contenzioso.
Al termine dell'istruttoria di competenza,
preso atto del parere favorevole del Revisore dell'Ente e dell’istruttoria del Dipartimento
agricoltura e risorse agroalimentari e forestazione, conclusa con parere
favorevole fermo restando quanto rappresentato dal Comitato di vigilanza ARCEA in
merito all'obbligo da parte della stessa di procedere alla conclusione del
procedimento di recupero delle somme corrisposte in eccedenza ai
Commissari-Direttori dell'Agenzia, tenendo conto dei rilievi, prescrizione e
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie, il Dipartimento ha
ritenuto possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta
regionale, del rendiconto per l'esercizio 2020 dell’ARCEA al Consiglio
regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale numero 8
del 2002.
Ricordo, infine, che ARCEA fa parte del “Gruppo
della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato
per esercizio 2020 con i propri Enti ed organismi strumentali, aziende, società
controllate e partecipate ai sensi dell'articolo 68 del decreto legislativo numero
118 del 2011.
Procedo con il quinto punto all’ordine del
giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 8/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2019 dell'Azienda Regionale
per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC)”.
La documentazione in esame è composta dalla Delibera
della Giunta Regionale, numero 514 del 26 novembre 2021, dalla delibera di
riapprovazione del rendiconto da parte del Direttore generale dell’ARSAC, dal
verbale del Revisore unico dell’Ente e dalle relazioni istruttorie del Dipartimento
agricoltura, risorse alimentari e forestazione e del Dipartimento economia e finanza.
Il Direttore generale dell'Ente, con
deliberazione numero 89 del 2 settembre 2020, ha approvato il conto consuntivo
dell'esercizio 2019 e con deliberazione numero 140 del 10 dicembre 2020 è stato
approvato il preconsuntivo per l'esercizio 2019, in quanto sono state approvate
alcune modifiche alla contabilità economica e comunque l'Azienda era priva
dell'organo di controllo, a cui è demandato il compito di esprimere un parere
sui principali documenti contabili dell'Azienda.
In seguito il Direttore generale ha
riapprovato il documento contabile in esame con deliberazione numero 57 del 7
giugno 2021.
Il Revisore unico dei conti, con verbale
numero 3 del 30 giugno 2021, pur non rivelando irregolarità contabili ed
evidenziando l'attendibilità delle risultanze riportate nel conto consuntivo
2019 riapprovato e il rispetto di principi contabili, ha formulato alcune
considerazioni, proposte e rilievi, al fine di fornire all'Azienda un supporto
collaborativo per conseguire una maggiore efficienza ed economicità nella
gestione.
L’Organo di controllo ha concluso le proprie
verifiche attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della
gestione ed esprimendo giudizio positivo per l'approvazione del rendiconto per
l'esercizio finanziario 2019.
Il Dipartimento regionale agricoltura, risorse
agroalimentari e forestazione, che esercita la vigilanza sull'attività dell'Ente,
nell'istruttoria di propria competenza, ha verificato il rispetto della
normativa vigente in tema di spending
review ai sensi della legge regionale numero 43 del 2016, evidenziando che
il contenimento della spesa è stato complessivamente garantito, raccomandando
al contempo all'Ente di monitorare sia le spese del personale che quelle di
funzionamento in quanto risultano in aumento dal 2018 al 2019, in modo da
garantire il rispetto del contenimento della spesa anche negli esercizi
successivi.
Inoltre, il Dipartimento ha riscontrato che
l’ARSAC ha imputato correttamente le somme impegnate nel 2019 a titolo di
contributo ex legge regionale numero 66 del 2012 interamente trasferite dallo
stesso Dipartimento nel 2019 e, raccomandando all'Azienda di provvedere nel
prossimo bilancio ad imputare correttamente in un apposito capitolo la spesa
per la direzione generale, ha concluso la propria istruttoria con parere
favorevole anche alla luce della verifica del contenimento della spesa che
risulta essere stato complessivamente garantito.
Infine, il Dipartimento economia finanza,
nell’istruttoria di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la
corrispondenza delle principali voci contabili evidenziando anche la corretta
determinazione del Fondo pluriennale vincolato e del risultato di
amministrazione pari a 6.175.639,14 euro.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanza
ha raccomandato all’Ente di promuovere le attività necessarie a garantire una
più incisiva azione di recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare
di evidenti difficoltà nella riscossione dei crediti al fine di salvaguardare i
propri equilibri di bilancio, nonché di evitare l'insorgere di possibili danni
di natura erariale.
Al termine dell'istruttoria di competenza,
preso atto dei pareri favorevoli del Revisore dell'Ente, del Dipartimento agricoltura,
risorse alimentari e forestazione, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie, il Dipartimento ha
ritenuto possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta
regionale, del rendiconto per l’esercizio 2019 dell’ARSAC al Consiglio
regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma7, della legge regionale numero 8
del 2002.
Continuo con il sesto punto all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 10/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC)”
La documentazione in esame è composta dalla
Delibera della Giunta Regionale, numero 538 del 7 dicembre 2021, dalla delibera
di approvazione del rendiconto da parte del Direttore generale dell'ARSAC, dal
verbale del Revisore unico dell'Ente e dalle relazioni istruttorie del Dipartimento
agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione del Dipartimento economia e finanze.
Il Direttore generale dell'ARSAC, con
deliberazione numero 133 del 7 novembre 2020, ha approvato il conto consuntivo per
l'esercizio 2020 e il Revisore unico dei conti dell'Ente, con verbale numero 10
del 23 novembre 2021, non rilevando irregolarità contabili ed evidenziando l’attendibilità
delle risultanze riportate nel conto consuntivo 2020 e il rispetto dei principi
contabili, ha formulato le seguenti considerazioni, proposte e rilievi, al fine
di fornire all'Azienda un supporto collaborativo per conseguire una maggiore
efficienza ed economicità della gestione.
L'Organo di controllo ha concluso le proprie
verifiche attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della
gestione ed esprimendo giudizio positivo per l'approvazione del rendiconto per
l'esercizio finanziario 2020.
Il Dipartimento regionale agricoltura,
risorse agroalimentari e forestazione, che esercita la vigilanza sull'attività
dell'Ente, nell'istruttoria di propria competenza, ha verificato il rispetto della
normativa vigente in tema di spending
review ai sensi della legge regionale numero 43 del 2016 e della legge
regionale numero 22 del 2010, evidenziando che il contenimento della spesa è stato
complessivamente garantito.
Inoltre, il Dipartimento ha riscontrato che
l’ARSAC ha imputato correttamente le somme impegnate nel 2020 a titolo di
contributo ex legge regionale numero 66 del 2012 interamente trasferite dallo
stesso Dipartimento nel 2020, concludendo la propria istruttoria con parere
favorevole anche alla luce della verifica del contenimento della spesa che
risulta essere stato complessivamente garantito.
Infine, il Dipartimento economia e finanza, nell’istruttoria
di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la corrispondenza delle
principali voci contabili, evidenziando anche la corretta determinazione del Fondo
pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione pari a 8.009.878,93
euro.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanze
ha raccomandato all'Ente di adottare le iniziative opportune alla cura dei
propri crediti, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio nonché
di evitare l'insorgere di possibili danni di natura erariale, anche nell'ipotesi
in cui la riscossione sia stata affidata a soggetto esterno.
Al termine dell'istruttoria di competenza, preso
atto dei pareri favorevoli del Revisore dell'Ente e del Dipartimento
agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie, il Dipartimento ha
ritenuto possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta regionale,
del rendiconto per l'esercizio 2020 dell’ARSAC al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale numero 8 del 2002.
Ricordo, infine, che l’ARSAC fa parte del “Gruppo
della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato per
l’esercizio 2020 con i propri Enti e organismi strumentali, aziende, società
controllate e partecipate ai sensi dell'articolo 68 del decreto legislativo numero
118 del 2011.
Proseguo, infine, con il settimo punto
all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 13/12^
di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell’Agenzia
per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL)”
La documentazione in esame è composta dalla
delibera della Giunta Regionale, numero 549 del 14 dicembre 2021, dalla
delibera di approvazione del rendiconto da parte del Direttore generale dell'ARPACAL,
dal verbale del Revisore unico dell'Ente e dalle relazioni istruttorie del Dipartimento
territorio e tutela dell'ambiente e del Dipartimento economia e finanze.
Il Direttore generale dell'ARPACAL, con
deliberazione numero 418 del 18 novembre 2021, ha approvato il rendiconto di
gestione per l'esercizio finanziario 2020.
Il Revisore unico dei conti dell'Ente, con
verbale del 18 novembre 2021, ha evidenziato che l'Agenzia presenta carenza di
personale, che implica, a suo dire, risultati economici mediocri, soprattutto
per le vendite dei servizi dell'Agenzia, pari a circa la metà dell’esercizio
2019; ha riscontrato, altresì, che il patrimonio immobiliare dell'Ente potrebbe
essere utilizzato e valorizzato in misura significativamente più produttiva, e
che l'Agenzia presenta una rilevante entità dei residui attivi e passivi, che
manifesta la lentezza operativa nella gestione dei servizi e delle risorse
disponibili. Alla luce di tali rilievi, l'Organo di revisione ha formulato all'Ente
alcune raccomandazioni.
L'Organo di controllo ha concluso le proprie
verifiche esprimendo parere favorevole all'approvazione del rendiconto dell'ARPACAL
per l'esercizio finanziario 2020, ai relativi allegati e al bilancio economico
patrimoniale.
Il Dipartimento regionale territorio e
tutela dell'ambiente, che esercita la vigilanza sull'attività dell'Ente, nell’istruttoria
di propria competenza, ha verificato il rispetto delle misure di contenimento
della spesa da parte dell'Ente strumentale, esprimendo parere favorevole al
rendiconto dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della
Calabria per l'esercizio 2020.
Infine, il Dipartimento economia e finanza, nell'istruttoria
di propria competenza, ha rilevato la quadratura e la corrispondenza delle
principali voci contabili, evidenziando anche la corretta determinazione del Fondo
pluriennale vincolato, del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del risultato
di amministrazione al 31 dicembre2020 pari a 3.922.254,72 di euro.
Al tempo stesso, il Dipartimento economia e finanze
ha raccomandato all’Ente di prevedere attraverso un'attenta attività di
programmazione, con riferimento alle attività che prevedono la realizzazione di
progetti di investimento, gli impegni di spesa collegati ai corrispondenti
accertamenti di entrata, con imputazione degli stessi agli esercizi in cui è
prevista la realizzazione delle varie fasi degli interventi, sulla base di
appositi cronoprogrammi, nel rispetto di quanto previsto al punto 5.3.
Inoltre, con riferimento al probabile
credito nei confronti dell'erario che può essere richiesto a rimborso
utilizzato in compensazione per il versamento di altri tributi, il Dipartimento
ha raccomandato all'ARPACAL di procedere al relativo accertamento dell'importo
vantato o nell'esercizio in cui si richiede il rimborso o nell’esercizio in cui
si procede all'incasso dell'importo rimborsato dall’erario.
Al termine dell'istruttoria di competenza,
preso atto dei pareri favorevoli del Revisore dell'Ente e del Dipartimento
territorio e tutela dell'ambiente, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie, il Dipartimento ha ritenuto
possibile procedere alla trasmissione, da parte della Giunta regionale, al
rendiconto per l'esercizio 2020 dell'ARPACAL al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57, comma 7, della legge regionale numero 8 del 2002.
Ricordo, infine, che l'ARPACAL fa parte del “Gruppo
della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato per
l’esercizio 2020 con i propri Enti ed organismi strumentali, aziende, società
controllate e partecipate ai sensi dell'articolo 68 del decreto legislativo numero
118 del 2011.
Grazie, consigliere Montuoro. Passiamo alla
votazione di ogni singolo provvedimento.
Proposta di provvedimento amministrativo numero 4/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR)”
PRESIDENTE
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 4/12^ che è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
(Interruzione
fuori microfono del consigliere Laghi)
Consigliere Laghi, abbiamo stabilito in Conferenza
dei capigruppo che, dopo le relazioni sui bilanci, si aprirà il dibattito per
tutti i documenti contabili.
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 7/12^ che è
approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 9/12^ che è
approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 8/12^ che è
approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 10/12^ che è
approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Pongo in
votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 13/12^ che è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Comunico che sui
provvedimenti di bilancio, previsti all’ordine del giorno ai punti 8, 9, 10, 11
e 12, l’Assessore al bilancio svolgerà un’unica
relazione, compreso il bilancio di previsione, seguirà la discussione generale
e, poi, si procederà alla votazione di ciascun
provvedimento.
Cedo la parola all’assessore Princi per
illustrare i provvedimenti.
Grazie, Presidente. Buongiorno a
tutti. Inizio con il punto 8 all’ordine del giorno, la proposta di legge numero 16/12^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Rendiconto Generale e Rendiconto Consolidato
relativi all’esercizio finanziario 2020”
Il Rendiconto Generale sottoposto
all'approvazione dell’Aula è un documento contabile composto:
- dal Conto del bilancio, che dimostra
risultati finali della gestione finanziaria rispetto alle autorizzazioni
contenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione 2020-2022;
- dal Conto economico, che evidenzia le
componenti positive e negative della gestione di competenza economica dell'anno
2020, rilevate dalla contabilità economico-patrimoniale;
- dallo Stato patrimoniale, che rappresenta
la consistenza del patrimonio alla data del 31/12/2020.
Inoltre, si sottopone a codesto Consiglio
anche il Rendiconto consolidato, ovvero, l'aggregazione delle risultanze
registrate nell'anno 2020 dalla Giunta e dal Consiglio Regionale.
Illustro brevemente l'iter seguito: con deliberazione
della Giunta regionale, numero 347 del 11 agosto 2021, è stato approvato il
progetto di legge recante: Rendiconto di gestione per l'esercizio 2020 della
Regione Calabria, trasmesso alla Corte dei conti, Sezione Regionale di Controllo
per la Calabria, per il rilascio della prescritta parificazione di legge, al Consiglio
regionale per l'esame di competenza.
Come è noto, il suddetto progetto di legge
non essendo stato esaminato dall'Assemblea legislativa entro il termine della
precedente legislatura, ai sensi dell'articolo 65 del Regolamento interno del Consiglio
regionale, è decaduto.
Oltretutto in data 10 dicembre 2021 la Corte
dei conti, Sezione Regionale di Controllo per la Calabria, ha parificato il Rendiconto
generale per l'esercizio finanziario 2020, per come approvato con la suddetta Deliberazione
di Giunta regionale numero 347 dell’11 agosto 2021, sia con riguardo al conto
di bilancio, sia con riguardo al conto economico e allo stato patrimoniale,
fatta eccezione:
a) per i residui attivi aventi ad oggetto le
opere di investimento sulla diga del Menta, per come allocati negli appositi
capitoli di entrata per un totale complessivo di euro 48.587.381,05 con la
conseguente eliminazione degli stessi dalle scritture contabili della Regione;
b) per la quota accantonata nel risultato di
amministrazione ad apposito capitolo Fondo per passività potenziali in conto
capitale, in termini di integrale riduzione della stessa per euro 24.837.935;
c) per il risultato di amministrazione al 31/12/2020
che è rideterminato in euro 1.240.810.754,84;
d) per il disavanzo di amministrazione, alla
medesima data del 31/12/2020, che viene aumentato di euro 23.749.445,14 e, a
fronte di ciò, rideterminato in euro meno 104.849.291,74.
Per quanto sopra la Giunta regionale con la
deliberazione numero 550 del 14 dicembre scorso ha provveduto a rettificare le
risultanze di cui al Rendiconto generale 2020, per come precedentemente
approvato, in ragione delle eccezioni, appena elencate, di cui all'intervenuto
giudizio di parificazione della Magistratura contabile, trasmettendo
contestualmente, al Consiglio regionale, la nuova proposta di legge ora in
discussione.
Per quanto detto, e rimandando alla
relazione allegata per quanto riguarda il dettaglio delle risultanze contabili
della gestione dell'esercizio finanziario 2020, e prendendo atto:
- dei pareri favorevoli espressi dal Collegio
dei revisori dei conti, numero 21, del 17/9/2021 e numero 30 stessa data;
- dell’intervenuto giudizio di parificazione
di cui alla decisione datata 10/12/2021 della Corte dei conti, Sezione Regionale
di Controllo per la Calabria;
si chiede al Consiglio regionale di
provvedere all'approvazione del progetto di legge, composto da 14 articoli, di
cui alla delibera della Giunta Regionale numero 550 del 14/12/2021, recante: Rendiconto
generale e Rendiconto consolidato esercizio finanziario 2020.
Procedo con la relazione sulla proposta di
legge numero 12/12^ di iniziativa della Giunta, recante: “Approvazione del
bilancio consolidato dell’anno 2020 della Regione Calabria”.
Il bilancio consolidato è un documento
consuntivo di esercizio che mira a rappresentare la situazione economica,
patrimoniale e finanziaria della Regione, ente capogruppo, e degli organismi
controllati o partecipati, su cui la stessa esercita un potere di influenza o di
controllo significativo, secondo le definizioni riportate dalla normativa
vigente.
Il bilancio consolidato rappresenta quindi
uno strumento di comunicazione dell'andamento della gestione del gruppo verso
l'esterno nonché un supporto al governo del gruppo stesso ai fini della
programmazione delle attività e della verifica degli impatti delle strategie.
Infatti le politiche economiche e sociali
della Regione Calabria vengono realizzate anche mediante la collaborazione
degli Enti strumentali, delle fondazioni e delle società regionali controllate o
partecipate.
Gli atti propedeutici alla stesura del
bilancio consolidato 2020 sono stati quelli di approvazione, attraverso due
distinte Delibere della Giunta Regionale, dei due elenchi:
- GAP Gruppo amministrazione pubblica;
- GAP Regione Calabria ovvero l'elenco
contenente i soggetti ricompresi nel bilancio consolidato.
I soggetti rientranti nel secondo elenco,
componenti quindi il Gruppo amministrazione pubblica Regione Calabria,
ricompresi nella area di consolidamento, sono in totale 17 e sono così
ripartiti secondo le categorie di appartenenza previste dalla legge:
- gli organismi strumentali (il Consiglio regionale
della Calabria);
- gli Enti strumentali controllati (ARSAC, ARCEA,
Azienda Calabria Lavoro, ARPACAL, Azienda Calabria Verde, ATERP Calabria; gli
Istituti regionali per la Comunità Arberesh, Grecanica e Occitana; l’Ente per i
Parchi Marini Regionali; la Fondazione Mediterranea Terina Onlus in house; la Fondazione Film Commission;
- le società controllate
dall'amministrazione capogruppo e cioè le partecipazioni dirette: Fincalabra
Spa; Sorical; Ferrovie della Calabria; Terme Sibarite.
Dopo l'espletamento di tutte le operazioni
propedeutiche si è proceduto alla fase di consolidamento vero e proprio dei
singoli bilanci secondo il metodo integrale così come previsto dall'allegato 4/4
al decreto legislativo 118 del 2011 con l'effettuazione delle elisioni.
La rideterminazione dei saldi ha tenuto
conto, oltre che della effettuazione delle elisioni delle poste contabili
intercorrente tra l’Ente capogruppo e i soggetti facenti parte del consolidato,
anche delle altre posizioni reciproche infragruppo.
Il bilancio consolidato 2020 della Regione
Calabria così ottenuto, offre una rappresentazione veritiera e corretta della
consistenza patrimoniale e finanziaria del Gruppo Amministrazione Pubblica
della Regione Calabria e del risultato di esercizio dell'intero Gruppo Regione.
Con riguardo all'aspetto economico si
precisa che il risultato di esercizio del gruppo risulta, dopo il
consolidamento di tutti i bilanci, in diminuzione rispetto all'esercizio
precedente passando da un utile di euro 94.359.172 per l'anno 2019 ad una
perdita di euro 83.547.718.
Su tale risultato hanno inciso l’elevato
volume degli accantonamenti effettuati in chiusura dell'esercizio finanziario
ovvero, l'incremento del fondo crediti, del fondo contenzioso e delle passività
potenziali, oltre che l'eliminazione dei residui attivi tra cui quelli vantati
nei confronti dello Stato per la diga del Menta (oltre 48 milioni di euro).
Al bilancio consolidato 2020 della Regione
Calabria, composto dal Conto economico, dallo Stato patrimoniale e dalla Nota
integrativa è allegato il parere dei Revisori dei Conti.
Procedo con la proposta di legge numero 17/12^
di iniziativa della Giunta, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al
giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l'esercizio finanziario
2020 - Variazione al bilancio di previsione 2021-2023”.
Con il presente disegno di legge viene
sottoposta al Consiglio regionale la manovra sul bilancio di previsione 2021-2023,
al fine di compiere le operazioni contabili conseguenti al giudizio di
parificazione del Rendiconto 2020, da parte della Corte dei conti.
In data 10 dicembre 2021 la Sezione di Controllo
della Corte dei conti ha, infatti, emesso il Giudizio di parificazione sul Rendiconto
generale per l'esercizio finanziario 2020, specificando che veniva parificato,
sia con riguardo al conto di bilancio che al conto economico e allo stato
patrimoniale, fatta eccezione:
- per i residui attivi allocati negli
appositi capitoli per l'importo complessivo di euro 48.587.381 relativi a somme
assegnate dallo Stato per il completamento dello schema idrico sulla diga del torrente
Menta – che, in quanto ritenuti insussistenti, dovevano essere eliminati dalle
scritture contabili;
- per la quota accantonata nel risultato di
amministrazione al capitolo Fondo per passività potenziali in conto capitale
che doveva essere integralmente ridotta per euro 24.837.935,91;
- per il risultato di amministrazione al
31/12/2020, che doveva essere ridotto di euro 48.587.381,05;
- per il disavanzo alla data del 31/12/2020,
derivante dalla chiusura dell'esercizio finanziario 2020, che doveva essere
aumentato di 23.749.445,14.
A seguito di tali statuizioni è stato
necessario adottare un provvedimento di riapprovazione del Rendiconto generale
per l'esercizio finanziario 2020, esaminato in precedenza, all'interno del
quale sono confluite le modifiche necessarie ad ottemperare alle osservazioni
formulate dalla Sezione di Controllo della Corte dei conti.
Le rettifiche apportate al Rendiconto
incidono sulle risultanze del bilancio di previsione 2021-2023, assestato con
la legge regionale numero 29 del 2021, e, pertanto, ai sensi dell'articolo 50,
comma 3-bis, del decreto legislativo numero 118 del 2011 che consente di
apportare le eventuali variazioni di bilancio che si dovessero rendere
necessarie a seguito dell'approvazione definitiva del rendiconto dopo la
decisione di parificazione, si è reso quindi necessario approvare la proposta
di legge di variazione in esame, al fine di adeguare detto documento contabile
alle risultanze del Rendiconto generale dell'anno 2020, per come parificato
dalla Corte dei conti, nonché provvedere al ripiano del maggior disavanzo
emerso a seguito del su menzionato Giudizio di parifica.
Le variazioni previste nel disegno di legge
in esame, da apportare al bilancio di previsione 2021-2023 sono quindi le
seguenti:
- nella parte entrata viene disposta la
riduzione del residuo attivi iniziali per euro 48.587.381,05 e la conseguente
diminuzione dello stanziamento di cassa di pari importo;
- nella parte spesa viene effettuato:
l'incremento della voce disavanzo di amministrazione dell'importo di euro 23.749.445,14;
la riduzione dello stanziamento del capitolo Accantonamento di risorse
finanziate con entrate in libera disponibilità il cui utilizzo è subordinato
gli esiti della chiusura dei conti per l'esercizio 2020, pari ad euro 16.027.733,36;
la riduzione degli stanziamenti dei capitoli di spesa destinate al pagamento
delle rate di ammortamento (capitale e interessi) di prestiti sui quali, a
seguito dei pagamenti dell'ultima rata di dicembre, sono state registrate
economia di spesa dal valore complessivo di euro 7.721.711,78.
Alla luce di quanto esposto, il presente disegno di legge viene sottoposto all'esame del Consiglio regionale in attuazione di quanto previsto dal legislatore in ordine alle variazioni da effettuare sul bilancio di previsione a seguito dell'approvazione definitiva del Rendiconto, ai sensi dell'articolo 50, comma 3-bis, e del decreto legislativo numero 118 del giugno 2011.
Presidente, procedo con la relazione
sui disegni di legge riguardanti: “Legge di stabilità e bilancio di previsione
della Regione Calabria per il triennio 2022/2024”.
La legge di
stabilità regionale e la legge di bilancio di previsione costituisce un
punto di arrivo di un percorso avviato dalla Giunta
regionale i primi di novembre con l’obiettivo di un ritorno alla normalità
della gestione amministrativa, al fine di rendere pienamente operativa l’intera
macchina regionale e, soprattutto, evitare il ricorso all’esercizio
provvisorio.
Tale percorso
ha visto in poco tempo l’approvazione da parte della Giunta:
- del documento
di programmazione economico-finanziaria, approvato
nella precedente seduta del Consiglio regionale, che ha dettato le linee di
indirizzo per la redazione di due disegni di legge in argomento;
- dell’assestamento tecnico
di bilancio, adottato nelle more del giudizio di
parifica da parte della Corte dei conti, con il quale si è preso atto dei dati
contabili risultanti dal rendiconto approvato, ad agosto, dalla precedente
Giunta, provvedimento attraverso il quale sono state sapientemente accantonate
le risorse necessarie per attutire l’impatto delle decisioni della Corte sugli
equilibri di bilancio ed evitare così tagli dolorosi al bilancio di previsione
2022-2024 approvato dalla Giunta il 7 dicembre;
- del rendiconto 2020, riproposto al Consiglio
a seguito della necessità di prendere
atto della decisione della Corte dei conti in ordine alla eliminazione dalle
scritture contabili regionali della posta finanziaria relativa al Menta;
- delle misure
conseguenziali al giudizio di parifica, con le quali,
attraverso una variazione del bilancio 2021, si è fatto fronte alla copertura
del maggiore disavanzo derivante dalla eliminazione dei 48 milioni relativi al
finanziamento della diga del Menta, si sono circoscritti gli effetti di tale
perdita di entrata solo sull’esercizio 2021 e non sull’intero arco della legislatura,
così come avrebbe consentito la normativa vigente;
- di tutti i rendiconti
2020 degli Enti strumentali, che costituiscono atti
propedeutici all’approvazione del bilancio consolidato regionale per l’esercizio finanziario 2020.
Pertanto, tutta
la fase di predisposizione ed approvazione da parte della Giunta del bilancio
2022-2024, avvenuta in data antecedente al giudizio di parifica, non poteva non
tener conto di tale contesto. Sarebbe stato più facile per il
Governo regionale approvare i su elencati provvedimenti relativi all’esercizio
precedente e poi andare in esercizio provvisorio con la giustificazione di non
aver potuto procedere all’approvazione del documento contabile sia per la
enorme ristrettezza dei tempi a disposizione, compresi quelli necessari al Collegio
dei revisori dei conti per esprimere il loro parere, sia per gli eventuali
impatti negativi derivanti da un giudizio di parifica avverso. La Giunta, invece, in
maniera assolutamente coraggiosa e inusuale, ha deciso, assumendosene
tutta la responsabilità politica di approvare
comunque un documento contabile prioritariamente finalizzato al mantenimento
degli equilibri di bilancio e a garantire una tempistica utile, sebbene
ristretta, dell’esame dello stesso da parte del Collegio dei Revisori.
Ci tengo a
precisare, però, che prevediamo, per il mese di marzo, una manovra suppletiva
di bilancio che, sulla base della attenta valutazione di tutte le maggiori
esigenze da soddisfare con le risorse autonome del bilancio regionale nonché
degli interventi di carattere strutturale da porre in essere, ridetermini la
qualità e la quantità della spesa da finanziare con le risorse autonome
regionali disponibili.
In tal senso
questo bilancio costituisce, pertanto, non solo un punto di arrivo ma anche un
punto di partenza di un secondo step che nell’arco di pochi mesi avrà come obiettivo quello di
integrare e modificare il documento contabile sottoposto oggi all’esame del
Consiglio sulla base:
- delle misure
contenute nel DDL del bilancio statale per il 2022 che sarà approvato a fine
anno, e dai finanziamenti in esso contenuti su alcune voci fondamentali per il
nostro bilancio quali la forestazione, gli LSU, i trasporti, le politiche
sociali, i Centri per l’impiego, la sanità;
- delle
politiche adottate o in via di adozione da parte del Governo nazionale per
favorire la ripresa economica e per il ristoro delle minori entrate da Covid
nel 2020 e 2021;
- sulla base
degli effetti del decreto fiscale che modifica le potenziali entrate Irpef e
Irap che hanno effetti sulle manovre di copertura dei disavanzi;
- delle
decisioni del Tavolo Adduce in ordine all’applicazione delle extra aliquote;
- delle nuove
risorse che saranno assegnate alla Regione per l’attuazione del PNNR;
- della
necessità di inserire in bilancio le risorse della nuova programmazione
unitaria 2021-2027 (POR FESR, FSE, POC e FSC);
- dell’assestamento
ed integrazione delle risorse assegnate per il servizio sanitario regionale,
che come noto riguardano più del 60 per cento del bilancio regionale e che sono
interessate ad un incremento nel triennio 2022-24;
- della
necessità di modificare anche quella parte di bilancio, la più piccola, e cioè
quella finanziata da risorse autonome, sulla base delle risorse disponibili e
dopo aver fatto un esame di tutte le necessità e sulla base di una migliore
conoscenza dell’intero contesto, per andare a soddisfare le esigenze più
importanti che non possono essere finanziate con la parte preponderante del
bilancio.
I vincoli che
impattano sulla possibilità di manovra.
In disparte da
ogni attività di riforma strutturale della spesa che è aldilà da venire e che è
di competenza anche del Consiglio, è comunque noto da tempo che l’attuazione
di manovre di bilancio significative a legislazione vigente con le risorse
autonome disponibili è fortemente condizionata da una serie di vincoli
normativi che possono essere qui riassunti:
- la produzione legislativa
regionale ha creato nel corso del tempo un fabbisogno di spesa superiore a
quelle che sono le reali disponibilità finanziarie della Regione; solo negli
ultimi anni l’approvazione delle leggi è stata in buona parte sottoposta ad un
parere espresso di copertura finanziaria e ciò ha limitato di molto i danni ma
i finanziamenti disposti da leggi esistenti o da quelle di nuova formazione
continuano in ogni caso a dover essere garantiti pur in presenza di entrate
peraltro decrescenti;
- il combinato disposto
delle nuove regole di finanza pubblica (pareggio di bilancio, armonizzazione
contabile, bilancio consolidato) e del sofisticato sistema dei controlli hanno
obbligato le Regioni ad operare secondo modalità completamente diverse dal
passato, che prevedono numerosi accantonamenti che assumono valori niente
affatto trascurabili e che riducono ancora di più la disponibilità di risorse
da destinare alle politiche regionali di spesa da attuare con le risorse
proprie.
È chiaro che tali disposizioni
normative comportano un impatto sulla disponibilità di risorse autonome tanto
maggiore quanto più rilevanti sono le criticità, che come ampiamente trattato
sia nel Documento di Economia e Finanza che nella relazione tecnica che correda
il disegno di legge in argomento riguardano:
- i crediti vantati nei confronti
di altre amministrazioni, i cui comportamenti, assolutamente censurabili dal
punto di vista del rispetto delle regole contabili e del principio della leale
collaborazione, hanno avuto e rischiano di avere, se non adeguatamente
monitorati, un impatto negativo sugli equilibri di bilancio;
- la mancata adozione di adeguate
contromisure per far fronte all’elevato contezioso instaurato, spesso in forma
opportunistica, contro la Regione;
- il mancato governo delle società
fondazioni ed organismi ed Enti sub regionali.
L’indirizzo dato agli uffici da parte della Giunta
Regionale per la stesura del bilancio 2022-2024, in linea con quanto già
indicato nel Documento di Economia e Finanza, è stato quello di predisporre un
documento contabile improntato al principio della prudenza, confermando gli
stanziamenti già previsti per le leggi regionali di maggiore importanza ed
apportando, se necessario, eventuali variazioni alle diverse annualità del
bilancio precedente al fine di tutelare gli equilibri di finanza pubblica o far
fronte agli obblighi di legge. Le previsioni di bilancio sono state, pertanto,
formulate avendo come obiettivo prioritario la necessità della salvaguardia
degli equilibri di bilancio, dei principi contabili vigenti e tenendo conto della necessità di accantonare le risorse per il fondo crediti di
dubbia esigibilità, per le perdite delle società regionali, per il rischio da
contenzioso, per la copertura dei pignoramenti e per i debiti fuori bilancio.
Il bilancio di competenza
effettivo della Regione per l’anno 2022, al netto delle contabilità speciali,
della anticipazione di cassa e del fondo pluriennale vincolato ammonta
complessivamente a circa 6,5 miliardi di euro. Tuttavia, tali importi
afferiscono in gran parte a risorse a destinazione vincolata, vale a dire somme
il cui utilizzo può aver luogo solo per finalità stabilite da altri decisori
istituzionali o con questi concordate.
Rientrano in tale ambito le
risorse destinate al finanziamento del servizio sanitario regionale (3,9
miliardi di euro circa; 62,4 per cento), quelle destinate all’attuazione dei
programmi comunitari POR e PAC 2007-2013 e 2014-2020 (581,7 milioni di euro),
le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (419,1 milioni di euro), nonché
ulteriori fondi di natura vincolata assegnati a vario titolo dallo Stato o da altri
soggetti (520,6 milioni di euro). Le entrate per mutui (86,5 milioni di euro)
sono relative al cofinanziamento regionale del POR e del PSR 2014-2020, nonché
del programma di investimenti di cui all’Accordo Stato-Regioni del 15 ottobre
2018.
Le entrate libere da vincoli
da destinare a finalità autonomamente definite dalla Regione ammontano, invece,
a circa 767,3 milioni di euro, pari al 12,2 per cento circa delle risorse
attualmente iscritte in bilancio, in diminuzione di circa 53 milioni rispetto
alle previsioni effettuate nel bilancio 2021-2023, annualità 2021.
Pertanto, una volta definito il quadro delle entrate, sulla base della
disponibilità di risorse finanziarie ed una volta allocate nella parte spesa le
poste relative ai fondi a destinazione vincolata il compito affidato agli
uffici era quello di verificare la sostenibilità degli stanziamenti previsti
nell’anno 2022-23 del bilancio approvato dalla precedente Giunta in coerenza
con il mutato contesto di riferimento e a legislazione vigente, tenendo conto
che gran parte delle risorse disponibili, come detto pari a 767 milioni di euro
circa, teoricamente soggette ad una manovra discrezionale da parte della Giunta
o del Consiglio, è destinata a spese di carattere obbligatorio (personale,
mutui, contratti, accantonamenti) o utilizzata per far fronte alle emergenze
sociali ed occupazionali della Regione, e quindi difficilmente rimodulabile,
senza l’attuazione di riforme capaci di incidere nella dinamica strutturale
della spesa.
È da tenere presente che:
- le spese di funzionamento per il personale del
Consiglio e della Giunta coprono circa un quarto della disponibilità totale;
- che la spesa per i mutui assunti dalla Regione o
comunque a carico della stessa a titolo di contributo per i mutui assunti dagli
Enti locali, rappresenta circa un quinto delle spese autonome;
- che, insieme, le spese di personale, contratti e
mutui, in termini aggregati, rappresentano il 43,3 per cento del totale. Questo
dato, riferito a spese di carattere obbligatorio, dimostrerebbe che, almeno
teoricamente, il bilancio della Regione potrebbe anche essere considerato
virtuoso, e cioè con margini di manovra abbastanza ampi (ricordiamo che il
limite degli Enti locali virtuosi è del 48 per cento, se non fosse che un
ulteriore 22 per cento circa è destinato a spese per gli Enti sub regionali ed
il precariato storico e che una importante percentuale della rimanente parte è
destinata alla sanità e alle politiche sociali, in gran parte rette
socio-sanitarie e indennizzi ai soggetti emotrasfusi con sangue infetto, nonché
ad altre leggi di forte impatto sociale quali il cofinanziamento regionale per
i trasporti, il diritto allo studio e la protezione civile.
Appare evidente che queste spese, autorizzate tempo per tempo, dai
Consigli regionali precedenti, sono state considerate come irrinunciabili e
difficilmente comprimibili, anche perché in buona parte afferenti a spese di
personale. Ciò non ha fatto altro che aumentare nel tempo il livello di
rigidità del bilancio regionale.
In tale contesto, pertanto, l’obiettivo della manovra di bilancio, non era solo quello di
evitare una manovra espansiva quanto quello di ottenere anche un risparmio di
spesa, rispetto a quanto inizialmente previsto nelle annualità 2022-2023 del
bilancio 2021-2023, per apportare alcune variazioni, che tenessero conto della
necessità di:
b) accantonare in via prudenziale, nell’arco dell’intero
triennio, la maggiore quantità di risorse possibile, anche alla luce delle
criticità segnalate dalla Corte dei conti;
c) rimodulare gli accantonamenti al fondo contenzioso
sulla base delle vertenze incardinate nell’arco temporale di riferimento;
d) rivisitare il fondo crediti di dubbia esigibilità in
base al volume degli stanziamenti delle entrate e dell’andamento tra le
riscossioni e gli accertamenti registrati negli scorsi esercizi;
e) reintegrare le riduzioni di spesa effettuate nel bilancio
2021 per garantire la copertura finanziaria della competizione elettorale
svoltasi ad ottobre 2021, recuperando una parte del taglio effettuato ai
trasferimenti al Consiglio regionale;
f) prevedere, a decorrere dal 2022, l’importo di euro
2.230.289,47 da restituire allo Stato quale quota annuale in eccesso rispetto
ai ristori ricevuti nel 2020 per le minori entrate inerenti alla lotta
all’evasione per l'emergenza Covid-19;
g) adottare le misure correttive necessarie a eliminare le
criticità emerse in occasione della circolarizzazione dei crediti debiti
regionali con quelli della società partecipata “Ferrovie della Calabria”;
h) garantire il
cofinanziamento regionale, pari a 600 mila euro, del programma degli
investimenti necessari per la riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico
dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione, su un
investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro.
L’obiettivo del risparmio di spesa è stato raggiunto
soprattutto grazie:
- alla riduzione delle spese di funzionamento (- 4 per
cento);
- alla riduzione del costo del debito (-15 per cento),
derivante principalmente dalla estinzione del mutuo di 428 milioni contratto
con il MEF nel 2011 a tassi elevati e rifinanziato, per la parte residua, da CDP
ai tassi attuali per effetto della legge del 30 dicembre 2020, numero 178, e
della legge regionale del 25 maggio 2021, numero 8. Tale operazione ha
comportato un risparmio di spesa annuale di oltre 12 milioni di euro fino al
2044, anno di scadenza dell’ultima rata di ammortamento. Una ulteriore
riduzione è dovuta ai minori oneri relativi a mutui più risalenti nel tempo,
aventi come beneficiari i Comuni, e ormai giunti a scadenza;
- ad alcuni tagli di lieve entità agli stanziamenti di
bilancio inizialmente previsti per il 2022.
Come già specificato, i risparmi ottenuti non sono stati
destinati a politiche espansive della spesa, bensì prudenzialmente accantonati
per far fronte a specifici rischi e alle criticità segnalate dalla Corte dei
conti e per effettuare, una volta messi in sicurezza i conti, una manovra
aggiuntiva a marzo 2022.
Per un maggiore dettaglio delle operazioni effettuate si
rimanda alle Tabelle A, B e C allegate alla legge di stabilità e a quelle
allegate alla legge di bilancio.
Tale relazione è riferita a tutti e due disegni di
legge, di cui si chiede all’Aula l’approvazione.
Presidente, avrei concluso con le relazioni. Oltre a
salutare e ringraziare tutti quanti voi, ringrazio il Presidente che è una
guida competente, anche, in termini amministrativi e finanziari, e un
particolare ringraziamento al Direttore generale del bilancio, il dottore De
Cello, per la grande professionalità, competenza e supporto, e ovviamente a
tutti quanti i componenti del Dipartimento bilancio. Grazie.
Grazie, Assessore. Apriamo il
dibattito generale, poi, alla fine della discussione, voteremo singolarmente i
punti all’ordine del giorno dall’8 al 12. Ho visto che sono stati presentati degli
emendamenti, quindi punto per punto voteremo i provvedimenti.
Ha chiesto di
intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Signor Presidente del Consiglio,
Presidente della Giunta, Assessori, colleghi consiglieri.
La discussione che oggi portiamo in Aula
rischia di alimentare, ancora una volta, una “cultura della fretta” e,
parafrasando uno dei più illustri pensatori contemporanei, Bauman, esattamente
quella che investe temi strategici per la nostra Regione. Temi che meritano,
quindi, una riflessione approfondita, accompagnata da una visione politica che
guardi nel complessivo l’assetto istituzionale.
La franchezza che mi contraddistingue,
Presidente, mi spinge ad un confronto di merito e non pregiudiziale su quanto
questa maggioranza di governo pone al Consiglio. Proprio
per questo sento l’esigenza di esprimere alcune osservazioni che mi auguro,
poi, alimentino una discussione mirata e accurata.
Andiamo per ordine.
Il Bilancio della Regione disegna un quadro
inequivocabile e costante che evidenzia una fragilità e perifericità del nostro
sistema economico. Una fragilità consolidata negli anni, ma ancor più aggravata
dalla drammatica fase della pandemia.
C’è un serio rischio di un’acutizzazione
delle questioni sociali. Diseguaglianza e povertà rischiano di esplodere e il
bilancio, in qualità di strumento finanziario e contabile, conferma di essere ingessato e lascia pochi
margini di manovra nell’attuazione di un indirizzo politico.
Ricordiamoci ancora come il bilancio sia,
sempre di più, uno strumento non di semplice rilevazione contabile, ma
acquisisce una fondamentale funzione politica anche nel rapporto tra il
Consiglio e la Giunta. Questa cornice pone una riflessione in ordine agli
investimenti della Regione, con una evidente difficoltà nell’attuazione di una
volontà legislativa non di natura ordinamentale, mortificando la stessa
attività legislativa dell’Aula e il lavoro che questa Assise e noi tutti siamo
chiamati ad assolvere.
Altro problema enorme da affrontare, con
pluralità di interventi e intelligente pianificazione, riguarda la presenza del
contenzioso elevatissimo in rapporto di causa-effetto con il sorgere di debiti
fuori bilancio che derivano da sentenze di condanna dell’Ente o da acquisti
effettuati in altri esercizi finanziari senza il preventivo impegno di spesa,
nonché i pagamenti connessi agli atti giudiziali relativi ai pignoramenti: due
delle più pesanti criticità che zavorrano la tenuta dei conti della Regione
Calabria, drenando la pur modesta liquidità e comprimono, quindi, la capacità
di spesa dell’Amministrazione.
Del resto, la Magistratura contabile li ha
definiti «fenomeni patologici e sintomatici di inerzie, forieri, soprattutto,
di danno all’erario».
Non è più rinviabile, altresì, un confronto
sulla capacità di riscossione e sui debiti degli Enti, come ad esempio i Comuni
che vanno, però, aiutati con Piani di dilazionamento per sanare i debiti, con
cui intercorre un rapporto in ordine all’attività economica.
Tutto ciò si ripercuote sulle mancate entrate
nel bilancio regionale che è sobbarcato, ancor di più, da evidenti difficoltà
economiche. Oltre a ciò, vi ricordo che il 23 per cento del bilancio regionale,
per oltre 180 milioni di euro, è destinato a coprire le spese di funzionamento
della Giunta e del Consiglio regionale. Un dato molto significativo.
Quindi, preoccupa l’andamento costante e
reiterato negli anni di una marginalità della Regione sempre più risicata nelle
sue risorse che non sono vincolate a disposizione del bilancio regionale per i
piani di attuazione delle linee di governo.
Un quadro impietoso prospettato che dovrebbe
cambiare in una qualche maniera rispetto alla programmazione dei Fondi
sovraregionali, quindi la Programmazione Europea 2021-2027 e il PNRR su tutti,
dichiaratamente motore di rilancio dello sviluppo di questa terra.
Chiediamo che sul PNRR, in particolar modo,
si istituisca un osservatorio che coinvolga il Consiglio da subito. C’è
necessità di una sinergia tra i diversi attori, c’è necessità di delegiferare
in materia di procedure, di capacità di azzeramento dell’improduttività gestionale
e di investimento in capitale umano, puntando a risorse di alto profilo.
Un ultimo passaggio lo voglio fare sugli Enti
strumentali e le partecipate della Regione e chiedo, signor Presidente, a lei e
alla maggioranza di governo, un atto di verità e confronto perché ci sia una
legittima informativa alla nostra Assemblea su quale sarà la prospettiva di
queste strutture, ma soprattutto siano chiariti gli obiettivi che la Regione
intende perseguire in riferimento proprio alla galassia di Enti di sottogoverno
di cui disponiamo.
La requisitoria del Procuratore regionale
della Corte dei conti ha delineato un quadro, avvalorato dai numeri, che non
lascia spazio ad interpretazioni: nel triennio 2017-2020 si assiste ad una
riduzione del personale per tutte le società partecipate, ma si evidenzia un
paradosso in merito ad alcune società in liquidazione in cui risaltano,
nonostante lo stato economico precario, un aumento di personale e un
conseguente aggravio di spese. Anomalie che stimolano quesiti che oggi pongo alla
sua attenzione, signor Presidente: quale strategia la Regione mette in campo
per le partecipate? Quali sono gli obiettivi e gli strumenti utilizzati? Ma,
soprattutto, questa nostra Calabria del futuro come adeguerà le funzioni di
strutture che sono nate anni addietro e che, quindi, hanno funzioni, forse,
oggi anacronistiche rispetto alle esigenze attuali?
Chiedo, dunque, una sessione straordinaria,
signor Presidente, del Consiglio regionale proprio sulla strategia della
Regione sulle partecipate.
Ricordo, sommessamente, che il ruolo del
Consiglio è sancito per Statuto per quanto riguarda le partecipate e quest’Aula
rappresenta la sede abilitata alla discussione e non solo alla mera ratifica
degli atti.
Lavorare ad una ricognizione di uno stato
reale delle cose, attraverso un lavoro di confronto, soprattutto grazie alle
Commissioni consiliari, è chiaramente una assoluta priorità.
Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire la collega
Straface. Ne ha facoltà.
Presidente del Consiglio, Presidente della Giunta, assessori, colleghi
consiglieri, con
questo mio intervento desidero porre in evidenza alcuni aspetti afferenti il
bilancio di previsione all’ordine del giorno della seduta odierna.
In realtà, l’Assemblea di
quest’oggi presenta tre punti in abbinato. Oltre al bilancio di previsione
della Regione Calabria, vi è anche la legge di stabilità regionale e
l’approvazione del Bilancio consolidato 2020.
Questo - a differenza di quanto ha sostenuto la collega Bruni, dicendo
che questa seduta si è caratterizzata con la “cultura della fretta” - ad ulteriore conferma, invece,
dell’importanza dell’Assise che ci vede nuovamente riuniti, a distanza di pochi
giorni, per l’analisi di tali argomenti tra loro fortemente e profondamente
collegati.
Per quanto riguarda il
bilancio di previsione, la prima riflessione che intendo porre in evidenza è la
grande capacità testimoniata, ancora una volta, dalla Regione Calabria e
dall’amministrazione dell’ente guidata dal Presidente, onorevole Roberto
Occhiuto, di pervenire in Consiglio regionale con la veloce approvazione di tre
punti di notevole complessità.
Si tratta sicuramente di atti
di natura obbligatoria - è vero - e quindi di adempimenti necessari, ma tutto
ciò non si configurava come un qualcosa di assolutamente facile, alla luce
dell’emergenza sanitaria che stiamo vivendo e soprattutto all’ultimo anno che
ha presentato una serie di difficoltà, oltre che la prematura scomparsa della
presidente Jole Santelli.
Un bilancio questo targato
centrodestra alla guida della Regione, capace di rispettare in toto, con
competenza e solerzia, il termine ultimo del 31 dicembre per l’esercizio
precedente. Questi tre punti, pertanto, rappresentano una linea di demarcazione
che viene tracciata per un ritorno alla normalità dopo un anno caratterizzato
da numerose e gravi problematiche che ben tutti conosciamo.
Il bilancio della Regione
Calabria è un documento finanziario che fotografa la situazione contabile
dell’Amministrazione, pari a 6 miliardi e mezzo di euro, gran parte dei quali
costituiti da risorse trasferite. Si pensi alla gestione del settore della sanità, i fondi della Comunità Europea e tutta un’altra serie di fondi
vincolati, trasferiti dallo Stato alla Regione Calabria per la realizzazione di
progetti, opere pubbliche, programmi e
finanziamenti a specifica destinazione.
Vi è, poi, una parte – ed è su questo che voglio
soffermarmi e puntare l’attenzione del Consiglio - di risorse libere e, quindi,
autonome, sulle quali storicamente si concentrava l’attenzione dei consiglieri
regionali in quanto risorse definite discrezionali, poiché risorse
politicamente orientabili su un aspetto rispetto a un altro, per indirizzarle a
logiche di vero e proprio clientelismo politico, distanti anni luce, invece, da quello che
è il bilancio sul quale siamo stati chiamati, oggi, a dibattere.
Mi preme evidenziare,
pertanto, la grande celerità, reattività
e professionalità dell’amministrazione Occhiuto nel redigere il documento,
ma soprattutto la totale inversione di tendenza, il differente humus culturale
rispetto all’impostazione del passato circa le risorse autonome, che sono pari,
colleghi consiglieri, a 767 milioni di euro su 6 miliardi e mezzo del totale,
che vengono invece, oggi, orientate in una logica costruttiva, di
consolidamento di equilibrio finanziario del bilancio della Regione Calabria.
Quindi, una netta discontinuità col passato, allorquando tali risorse erano
considerate le cosiddette “mance” elettorali e politicamente appetibili.
Lo strumento che utilizza le risorse autonome è infatti
la cosiddetta legge di stabilità. La particolarità di questa legge qual è?
Rispetto alle precedenti, dove si celavano diverse voci e quindi diversi
interessi politici, è rappresentata dal fatto che vi è una sola ed unica
autorizzazione di spesa: 600 mila euro per un co-finanziamento a interventi di
ammodernamento di servizi di radio-terapia.
E allora, collega Bruni, un'iniziativa del genere
dovrebbe rendere orgogliosi e fieri tutto il Consiglio regionale, perché si
tratta di un'iniziativa molto nobile che va a intercettare risorse destinate a
categorie particolarmente sofferenti, come quelli dei malati oncologici.
I 767 milioni di euro di risorse autonome, quindi, come
elemento di rafforzamento del bilancio della Regione Calabria. In questi fondi,
infatti, troviamo le risposte a tutto ciò che riguarda il buon funzionamento
del Consiglio regionale e all’integrazione di taluni tagli che erano stati
fatti nel 2021 per finanziare le spese delle elezioni regionali. Così facendo,
si provvede, dunque, a rimettere i conti a posto anche in merito a quei
capitoli dai quali queste risorse erano state sottratte, ai fini dello
svolgimento delle suddette elezioni.
Con le risorse autonome, inoltre, in un'ottica
completamente nuova rispetto al passato vengono stabiliti e definiti specifici
accantonamenti. Si pensi, ad esempio, alla ridefinizione dell'importo crediti
dei fondi di dubbia esigibilità, un fondo che serve appunto per accantonare
risorse che servono per prevenire il rischio che l'Amministrazione regionale
non trovi le coperture necessarie per far fronte a situazioni debitorie che
possono insorgere.
Altro esempio è costituito dalla presenza di un fondo per
debiti fuori bilancio, pari a 2 milioni e mezzo di euro, ma anche un fondo di
20 milioni di euro per le passività pregresse e un ulteriore fondo di 15
milioni di euro per i pignoramenti. La somma degli accantonamenti disposti
nell'ambito delle risorse autonome è pari a 120-130 milioni di euro. Questo che
cosa vuole testimoniare? È una testimonianza di una Regione che ha la capacità
di mettere da parte, nel contesto di risorse che avrebbero potuto essere
discrezionali, tale importante somma per prevenire eventuali compromissioni
della tenuta del bilancio medesimo.
La caratteristica di questo bilancio regionale, dunque, è
che non si registra più l'assalto alla diligenza delle risorse in virtù di un
primario interesse pubblico, se si pensa che tali risorse corrispondono al 12
per cento dell'intero documento contabile finanziario dell'Ente. Si abbandona
così la concezione di una politica miope, per dare legittimo spazio a quella
gran parte delle risorse che sono vincolate con i fondi legati alla sanità
attraverso l'IRAP e i fondi comunitari. L'impostazione del bilancio di previsione
è dunque matura e consapevole e chiama l'Amministrazione e la politica
regionale a concentrarsi esclusivamente sulle risorse trasferite da Roma e da
Bruxelles per tutta una serie di opportunità, ad iniziare dal PAC, dai Fondi di
coesione, con i quali si possono dare risposte concrete per lo sviluppo e la
crescita. Tale tesi si manifesta espressamente nella Tabella C dell'allegato
alla legge di stabilità: per ciò che concerne le risorse autonome pari a 767
milioni di euro, 300 di questi sono destinati a specifici fabbisogni
corrispondenti a esigenze di comprovata necessità. Si pensi ai 56 milioni di
euro per il personale idraulico forestale, passando quindi da politiche
discrezionali a politiche mirate e meritevoli. Una legge di stabilità che consta
di 5 articoli rispetto ai precedenti 55, a conferma della semplicità e
dell'efficacia dell'attività svolta.
In conclusione: capacità di spesa, attenzione nel
rendicontare il tutto, velocità e diligenza nella redazione del documento.
Tutto questo è perfettamente contenuto e visibile in modo
lineare nel bilancio dell'amministrazione regionale guidata dal presidente
Roberto Occhiuto, specchio della maturità e consapevolezza di una stagione di
rinnovamento che si pone come unico obiettivo quello di spendere bene le
risorse a disposizione dell'ente, nell'esclusivo interesse della comunità
amministrata. Grazie.
Grazie, collega Straface. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise.
Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Mancuso, colleghi consiglieri, presidente Occhiuto.
Voglio nel mio breve intervento dividere in due parti quello che è il discorso
che mi è venuto da stilare leggendo il bilancio di previsione che voi, in
maniera accurata, avete presentato oggi in Consiglio regionale e che quindi
andrà in approvazione evitando l'esercizio provvisorio. Voglio nella prima
parte dell'intervento più che altro fare delle citazioni da semplice cittadino
piuttosto che da consigliere e voglio proprio partire da alcune frasi che avete
inserito voi stessi nel bilancio di previsione della Regione Calabria per il
triennio 2020-2024: “Il contesto di riferimento continua ad essere
condizionato da una serie di vincoli normativi e di criticità che limitano
fortemente l'attuazione di manovre di bilancio significative con le risorse
autonome disponibili, il cui ammontare è appena sufficiente a finanziare la
spesa a legislazione vigente, a garantire quindi il funzionamento della
macchina amministrativa e a far fronte agli accantonamenti previsti dalle
recenti regole di finanza pubblica e necessarie alla tutela degli equilibri di
bilancio”.
Beh, colleghi,
quando leggiamo delle frasi così forti, dove noi come Consiglio regionale siamo
chiamati a parlare, ad affrontare dei problemi che voi stessi dite che la
macchina amministrativa riesce ad affrontare a malapena, penso che tutti noi, 30
consiglieri, più gli assessori, conveniamo sul fatto, presidente Mancuso, che
questa Regione negli ultimi 20 anni, nelle ultime quattro legislature - non mi
vergogno a dirlo - è stata gestita con i piedi!
Quindi, mi sento di fare un forte ringraziamento a nome dei cittadini
calabresi ai quattro Presidenti uscenti, gli ultimi quattro eletti a suffragio
universale: Chiaravalloti, Loiero, Scopelliti e Oliverio, per il grande lavoro
che hanno fatto negli ultimi 20 anni, in questo Consiglio regionale! Noi oggi
siamo qui a parlare e siamo arrivati al punto che dobbiamo parlare quasi del
nulla, purtroppo, perché abbiamo quasi tutto il bilancio ingessato e vincolato.
Però, siccome non sono il tipo che piange sul latte versato e, quindi,
che guarda al passato, mi auguro che adesso, tutti insieme, inizieremo a
pensare al presente e al futuro di questa regione che sono convinto che tutti
quanti noi, sia maggioranza sia opposizione, abbiamo a cuore.
Quindi, dobbiamo affrontare i problemi di questa regione da vicino e in
maniera seria, con impegno, a partire: dai pignoramenti presso terzi; dal
debito dell’AFOR che la Regione subisce come terza e che quindi dobbiamo pagare;
continuando poi, per esempio, con la lunghissima durata dei procedimenti di
liquidazione, tipo la Sorical. Devo dare atto al presidente Occhiuto che già
nella prima seduta di questa legislatura li ha affrontati.
Però, l'attenzione di questo Consiglio regionale, colleghi di maggioranza,
deve andare verso le altre risorse vincolate: quelle che ci mandano gli Enti
superiori al Consiglio regionale: POR, PAC, Fondo sociale di coesione e
soprattutto dal PNRR.
Nel mio piccolo farò la mia parte - questo lo può testimoniare anche
l'assessore Gallo - per quanto riguarda il nuovo PAC. Noi che siamo al Governo di
questa Nazione, come Movimento Cinque Stelle, siamo disposti a dare un
contributo costruttivo al Presidente della Giunta regionale, agli assessori, ma anche all'intero Consiglio regionale.
Come ho già ribadito nella scorsa seduta, la collaborazione però deve essere
da entrambe le parti, altrimenti si corre il rischio che i consiglieri di
minoranza arrivino qui solo per alzare la mano e votare, favorevole o contrario,
e che il nostro ruolo si limiti a questo.
Francamente penso che sia una delegittimazione di quello che è il nostro
ruolo. Siamo stati votati non solo per vigilare sulle azioni della maggioranza,
ma anche per dare il nostro contributo a quella che è la linea amministrativa
della maggioranza.
Le risorse disponibili sono soltanto il 12 per cento. Le entrate della
sanità dovrebbero essere 3.900.000.000 di euro, questo è il fabbisogno
sanitario regionale, e non possono che essere gestite in totale condivisione.
Presidente Occhiuto, continuo a ricordarle che lei è Commissario ad
acta nominato da un Consiglio dei Ministri formato da rappresentanti non
solo dello schieramento politico del centrodestra, ma anche da rappresentanti
dello schieramento politico del centrosinistra. Avete ricevuto quest’onere, e
io - ve l'ho già detto - ne sono assolutamente contento, ma è chiaro che quando
si parla di sanità, Presidente, lei ci deve coinvolgere di più.
Glielo ripeto ancora una volta, perché noi vogliamo aiutarla, non
vogliamo interrompere il lavoro che lei quotidianamente fa e che io - ripeto a ogni
ripresa - sto apprezzando, ma lei ci deve coinvolgere perché la sanità non ha
colori politici, è di tutti!
Per quanto riguarda il resto, e concludo il mio intervento, visto che il
43 per cento del 12 per cento di risorse disponibili si riferisce alle spese per
il personale, quindi a delle spese obbligatorie e che la Regione in entrata e
in spesa ha previsto 6 miliardi 800 milioni, invito la maggioranza, invito lei,
presidente Occhiuto - prima non mi ha sentito quindi lo ribadisco - sul POR,
sul PAC, sul Fondo sociale di coesione, sul PNRR, a coinvolgere il Movimento Cinque
Stelle per collaborare per il bene dei cittadini
Sono convinto che solo se porteremo avanti una linea politica condivisa,
soprattutto in un periodo post-pandemico, riusciremo ad avere dei risultati.
Lei ha tantissime emergenze sul tavolo, penso che nemmeno il presidente Draghi,
da solo, un uomo solo al comando, riuscirebbe a risolvere i problemi in una
regione così disastrata a causa dei suoi predecessori.
Quindi, sta a lei coinvolgerci, noi siamo pronti, io sono pronto a dare
il mio contributo.
Grazie per l'attenzione.
Grazie, consigliere Tavernise. Ha chiesto di intervenire il collega Crinò.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sarò brevissimo, anche perché annuncio di condividere
in toto e di fare mie le considerazioni già esternate in quest'Aula dalla
collega Straface.
Non me ne voglia, Presidente, se approfitto di quest’occasione per
condividere con questa Aula, e quindi con l'intera Calabria, una notizia di
pochi minuti fa.
Una notizia molto importante che il presidente Occhiuto dà alla Calabria:
mi riferisco allo sblocco dei 69 milioni di euro del Fondo sociale per la
Calabria.
È arrivata finalmente questa bella notizia dalla Commissione europea che
segue a un'iniziativa forte, importante, politica e anche tecnica che il presidente
Occhiuto ha svolto presso gli uffici di Bruxelles.
Mi scuso ancora se ho colto questa occasione, probabilmente impropria dato
ciò di cui stavamo discutendo, ma con grande con grande sincerità esprimo un
ringraziamento e una profonda soddisfazione per questa grande notizia.
Grazie, presidente Occhiuto, continui così, la sua maggioranza è al suo
fianco.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, preliminarmente vorrei proporre alla sua attenzione il
richiamo in Aula di un’interrogazione urgente, presentata stamattina dal
sottoscritto e dal collega Iacucci, in merito alla situazione allarmante del Pronto
soccorso di Cosenza.
Vorrei chiedere al Presidente-Commissario, Occhiuto, notizie in merito a
quanto è filtrato sulla stampa, sulla allarmante situazione del Pronto soccorso
di Cosenza.
Credo che sia un argomento serio, urgente e che rientri anche nelle
previsioni del Regolamento, difatti l'articolo 122 permette di richiamare in Aula
situazioni tali da richiedere un intervento urgente in questo caso del Commissario
– Presidente, Occhiuto.
Quindi, lascio al Commissario Occhiuto la decisione se rispondere ora o
più tardi o nella prossima seduta.
Detto questo, io aspetto poi da lei una risposta di merito.
Collega, in effetti sono pochi gli argomenti all'ordine del giorno,
quindi…
Ritengo
che sia un argomento urgente, utile per tranquillizzare i cittadini calabresi,
in particolare cosentini, in merito a quanto filtrato sulla stampa. Credo che
sia importante approfittare di quest’occasione per dare un segnale di
tranquillità a chi oggi vive un momento di difficoltà. Credo che questo
Consiglio regionale oggi debba farsi carico di quest’emergenza, però l’affido
alla sensibilità istituzionale e politica del presidente Occhiuto.
Vedremo.
Ho apprezzato molto lo sforzo profuso dall’Assessore al bilancio, Princi,
e anche dalla collega Straface per difendere un bilancio ingessato.
Ripeto quello che ho detto nella passata seduta. Ho apprezzato, invece,
quando il presidente Occhiuto ha detto: “Non vi aspettate miracoli da questo
bilancio, perché ci troviamo di fronte all'ennesimo bilancio che non ha nulla
di propositivo, di funzionale, di utile al rilancio della economia calabrese,
del sistema sociale-economico calabrese, perché è un bilancio ingessato”.
Credo che si debba partire da questo dato e fare chiarezza in merito,
caro Assessore Princi, perché, io è il sesto anno che partecipo a queste sedute
di bilancio, ogni anno è sempre la stessa pappardella: bilancio ingessato, crediti
inesigibili, le spese…
Quindi, poco margine di manovra, ma noi, in quest’Aula - lo dico al
presidente Occhiuto e all’assessore Princi -, dopo anni, dobbiamo avere questa
forza di fare chiarezza sul perché di questo stato d'allarme del bilancio
calabrese.
Vorrei anche dire alla collega Straface che non ci sono 767 milioni
liberi perché dobbiamo considerare che le somme disponibili è come se fossero
vincolate, perché ci sono spese per il personale e spese obbligatorie.
Quindi, non si può parlare di un bilancio che cambia volto alla Calabria,
che crea situazioni di rinnovamento, di rottura, perché è la fotocopia di quelli
precedenti.
Partiamo da questo dato di fatto, per dire di cosa discutiamo oggi e cosa
vogliamo fare a servizio dei calabresi, perché la parificazione della Corte dei
conti ha ingessato ancora di più il bilancio, dato che ha tolto dal risultato
di amministrazione 48 milioni di euro legati alla diga del Menta e ha aumentato
di 24 milioni il disavanzo.
Questo è un dato che deve farci riflettere sul perché di queste
motivazioni.
È vero che il presidente Occhiuto ha lavorato sul problema della diga del
Menta - anche se non so come andrà a finire -, però questi sono i dati di
partenza su cui ragionare per capire come invertire la tendenza.
Non faccio merito al presidente Occhiuto e all’assessore Princi, ai quali
vorrei riconoscere il merito fra 2, 3, 4 anni, quando riusciremo davvero a
invertire la tendenza di questo bilancio ingessato e cambiare le sorti di
questa Calabria.
Ma oggi non dico grazie al presidente Occhiuto, dico che avete fatto il
minimo necessario per arrivare ad approvare un bilancio. Il minimo necessario!
Ok? È la fotocopia degli anni precedenti.
Questo è il vero dato su cui ragionare e discutere, non per accusare
qualcuno, ma per dire che la situazione del bilancio calabrese è grave e necessità
di correzioni di rotta forti, immediate. Per farlo, c'è bisogno di dire chiaramente
ai calabresi cosa vogliamo fare, caro Presidente Occhiuto e caro assessore
Princi, di quei crediti per l’idropotabile che l’amministrazione vanta nei
confronti dei Comuni fino al 2004 o i crediti che vantiamo per i rifiuti. Cosa
vogliamo fare? Abbiamo il coraggio di dire ai Comuni: “Versate i soldi”? O togliamo
queste poste dal bilancio perché non riusciamo più a recuperali?
Questa è la prima verità che dobbiamo dire: “Purtroppo abbiamo accumulato
tanti crediti inesigibili e oggi dobbiamo in qualche modo trovare una soluzione
per toglierli dal bilancio perché altrimenti avremo un bilancio…” Non so che bilancio…
non voglio usare un termine… parliamo di altro!
Quindi, la prima cosa da fare è questa.
Pongo un problema serio, leggo testualmente una citazione che ho trovato
nel documento per quanto riguarda gli Enti sub-regionali e delle società
partecipate: “Una inconsueta riottosità da parte di alcuni Enti intolleranti
verso le pur tenui forme di indirizzo e le regole che presiedono ad agire
pubblico”. Questo avete scritto nella documentazione, è una cosa gravissima! Scrivete
questo, ma non dite cosa volete fare nei prossimi mesi di questi Enti. Come
volete agire per cambiare il management e rivoluzionare il sistema? Questo è un
altro cancro del bilancio regionale calabrese.
È su queste cose che vi sfidiamo, non dicendo: “bravi!” al presidente
Occhiuto e all’assessore Princi! Ma dicendo che, se saranno bravi, onesti
intellettualmente, coraggiosi, lineari nelle loro affermazioni di principio,
noi li seguiremo.
Perché quei carrozzoni famosi, quelle fragilità, le vogliamo eliminare.
Non per dire bravo a qualcuno, ma per fare il nostro dovere.
Quest’Assise regionale, se vuole elevare il dibattito, se vuole dare un
segnale di rottura, lo deve fare insieme. La Calabria si salva se i consiglieri
regionali tutti insieme lavorano per cambiare pagina, per dare una speranza, un
futuro, ossigeno all’economia calabrese! Noi su questo ci siamo.
Smettiamola di dire: Bravi! Bravi! Meno bravi, più bravi, più onesti,
meno disonesti, perché sappiamo che il bilancio è questo! Da 6 anni mi trovo
sempre a sentire le stesse affermazioni, le stesse proposte - non so chi le
scriva -, sempre le stesse cose!
Prendiamo atto che è un bilancio ingessato e che nessuno può dire: Bravo!
Ma ognuno di noi ha delle responsabilità, in merito a questi 6, 7 anni - parlo
della mia presenza in Consiglio regionale. Quindi, siamo tutti responsabili,
smettiamola di dire: belli, buoni, cattivi e meno!
Guardiamoci in faccia e diciamo la verità ai calabresi, perché solo così
diventeremo responsabili del nostro agire politico e quotidiano. Solo dicendo
la verità ai calabresi potremo riacquistare la fiducia che non abbiamo! Quindi,
io affido questo messaggio al presidente Occhiuto e all’assessore Princi:
guardate bene le carte e, nei prossimi mesi, venite in Consiglio e dite cosa
volete fare delle partecipate. È lì il vero cancro dell'economia calabrese!
Poi, avete perso un'occasione, lo dico dalla Giunta Spirlì in poi:
c’erano dei Fondi comunitari che potevano essere utilizzati per dare, forse,
ossigeno al bilancio regionale. Bene, non l'avete fatto. Pensavate più alla
campagna elettorale, a come consegnare i decreti ai tanti imprenditori
calabresi, ai tanti bisognosi calabresi che non a fare un’operazione
intelligente. Non l’avete fatta!
Questo lo lascio ormai alla storia, non può più essere recuperato. Alla
nostra responsabilità lascio invece questo messaggio: comprendiamo come
cambiare questo bilancio ingessato. Mettiamoci all’opera tutti insieme, noi
siamo pronti!
Però questo bilancio non possiamo approvarlo perché, ripeto, non ha nulla
di nuovo, nulla di coraggioso e nulla che faccia intravedere una speranza per i
calabresi.
Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire l'assessore Orsomarso. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. È interessante rispondere al collega Bevacqua. Mi
sono iscritto a parlare perché nel Consiglio, sulle linee programmatiche del presidente
Occhiuto, è intervenuta egregiamente per il mio gruppo la consigliera Luciana
De Francesco a cui faccio, ufficialmente, un in bocca al lupo per questa sua
nuova energia. Un in bocca al lupo anche per le nuove energie che sono presenti
in minoranza, oltre al mio capogruppo. Lo faccio perché ritengo sia importante,
non perché sia la vigilia di Natale, tracciare in quest'Aula, di cui ho grande
rispetto…
I commessi vi racconteranno, sono alla terza legislatura, una l’abbiamo
vissuta - lo ricordava il consigliere Bevacqua - a cavallo di una tragedia che
è la pandemia e di un'altra tragedia che è stato il grave lutto che ha
interessato l'intero centro-destra. Lo dico da subito, consigliere Bevacqua,
così ci togliamo il velo dell'ipocrisia: non siamo la stessa cosa, ovviamente!
Non siamo la stessa cosa per chi ha costruito pezzi di precariato in questa Regione.
Non siamo la stessa cosa anche nell’interpretare. Lei è partito da un refuso di
Giunta Spirlì - ci siamo io e l’assessore Gallo – e non conosco nessun
beneficiario dei bandi. Però, sotto pandemia, per la prima volta la Calabria è
stata prima: prima nella cassa integrazione in deroga, prima nella erogazione
di contributi a fondo perduto.
Per quanto riguarda le materie che anche oggi sono di mia competenza, il
turismo ci ha visto essere in competizione con le altre regioni, ponendo in
essere azioni complementari, aggiuntive a quelle poste dal Governo nazionale, e
anche qui per la prima volta siamo stati primi.
Le offro delle novità, dirò due cose, l'ho detto al presidente Occhiuto
in Giunta, gliel’ho detto quando eravamo in campagna elettorale, ma voglio
farlo da consigliere regionale, prima ancora che da Assessore regionale, in
quest’Aula: si tratta di un meccanismo e di una mentalità diversa. Collega
Bruni, questo bilancio non è statico, conosciamo le risorse libere, cioè quelle
su cui i consiglieri regionali posso fare degli emendamenti. In questi anni –
perdonatemi - ho visto emendamenti sulle chiese importantissimi, nel senso che
ci può essere anche fantasia ad allocare risorse, risorse con cui possiamo fare
delle cose aggiuntive per una comunità che è variegata. Tra l’altro la Calabria
ha circa 321 Comuni sotto i 5000 abitanti e sapete benissimo, soprattutto nel
post campagna elettorale, quanti emendamenti sono condizionati dal fatto che si
sono ottenuti consensi maggiori in un Comune specifico.
Questa è una rottura culturale che bisogna manifestare. Non mi sento di
partecipare al balletto del “così fan tutti” perché, francamente, culturalmente
non l'ho mai fatto. Non è essere presuntuoso e arrogante perché lo sa il
presidente Iacucci, lo sa il collega Irto: dell'umiltà ho fatto la cifra del
mio impegno in questa Aula! Dobbiamo, soprattutto in questa Aula, dibattere sul
un livello alto per restituire a chi sta fuori un corpo sociale ed economico
che la politica non è stata mai all'altezza di restituire in questi anni.
Puntualità anche sugli argomenti. Ho letto l'interrogazione straordinaria fatta
dal presidente Iacucci, è un rincorrersi, è ovvio che ce ne rendiamo tutti
conto, non parlo di sanità da 5 anni, non perché non me ne occupo, ci è sempre
stata una rincorsa a chi apre o a chi chiude gli ospedali e anche riguardo alle
riforme che hanno interessato e che, oggi, gravemente pesano su un Commissario autorevole
e nella piena maturità. Presidente, questa è la mia valutazione della sua
esperienza, di questa esperienza che stiamo vedendo in questi primi giorni in
Giunta e che vale anche il rapporto con la minoranza.
Ci sono stati quelli che ci hanno preceduto in questa esperienza, dopo di
noi ci sarà qualcun altro, ma la Calabria non morirà mai! Diciamocelo! Ogni
anno si legge sulle pagine dei giornali che, se si spreca l’occasione, la
Calabria morirà. C'è stata prima di noi una Calabria millenaria, dove c'erano importanti
tradizioni; ci sarà una Calabria dopo di noi! Noi speriamo di durare il tempo
giusto per lasciare una traccia.
È ovvio che è un momento straordinario, importante, anche i bilanci, le
Corti dei conti, che si sono svegliate, negli ultimi anni rappresentano un
elemento importante per vincolare operazioni che tracciano quanto debito si è
accumulato nei Comuni e, pertanto, i Comuni stessi non riescono a trasferire
risorse. Faccio un plauso - l’ha fatto il presidente Occhiuto - a un dirigente
che ho visto indefesso in questi anni, Filippo De Cello, che, al di là del tecnicismo
dei bilanci, è rigido rispetto ai dipartimenti per evitare che, delle volte, la
politica o comunque l'esigenza dei Dipartimenti possano trasbordare rispetto a
regole nuove. Questa è una tendenza che ha interessato lo Stato italiano, non
soltanto la Calabria, che è sempre brutta, sporca e cattiva. L’ armonizzazione
dei bilanci, quest’ Europa nuova ci ha portato ad un pareggio di bilancio
incostituzionale e tutta una serie di fattori tecnici che ti portano verso una
direzione. Questa terra è sempre stata molto resistente, per abitudini consumate
nell'ambito degli Enti locali, resistente per abitudini consumate per quanto
riguarda i dati sul lavoro.
Devo fare un plauso - mi perdoneranno gli altri colleghi, io e Gianluca
Gallo abbiamo già vissuto questa esperienza la prima volta che governavamo -
alla vicepresidente Princi, ma vale anche per Varì, per la sensibilità di un
dirigente scolastico che oggi diventa, obtorto
collo, un dirigente politico; la trovo puntuale nelle relazioni che sta svolgendo,
nel carico della responsabilità che ha nel tenere i conti dei calabresi, trovo
che c'è la persona giusta di cui bisogna approfittare.
Su quello che è il richiamo al dibattito e che la minoranza sta facendo -
lo dico anche al consigliere Bevacqua - la vicepresidente Princi non c'era, l’assessore
Varì non c'era, io ci sono stato per 10 anni e un po' di responsabilità posso
assumermela, ma non abbiamo mai partecipato a ingrossare file di precariato di
cui è giusto che ci si occupi. Bene ha fatto il presidente Occhiuto, bene ha
fatto il collega Pietropaolo sul lavoro che avevamo iniziato negli scorsi anni
e cioè di chiudere con un precariato che, a saldo, adesso, della
riconoscibilità umana e politica – si tratta di famiglie – necessita di portare
a casa anche quella parte di precariato che rimane, discendente dalla legge
regionale numero 12. Anche di questo ci occuperemo.
Tolto questo aspetto, per capire cosa serve al bilancio dobbiamo partire
da un'analisi ferma della nostra economia. Non credo che il PIL sia tra gli
indicatori di qualità della vita in assoluto, perché questa è una regione che
ha una sua qualità della vita, tant'è che, stiamo continuando a dialogare con
diverse multinazionali e quindi proveremo, nelle prossime settimane, nei
prossimi mesi, a mettere in campo quel lavoro, a trasferire questo concetto che
il Presidente ha esplicitato nel tracciare le linee programmatiche in cui si è
parlato tantissimo - anche il consigliere Bevacqua lo citava - di smart working, ribattezzato south working. Se dici ad una
multinazionale come Google, come Amazon, che un pezzo di cervello lo puoi
portare in Calabria perché alla fine paghi meno i fitti, quindi hai un valore
aggiunto nella tua remunerazione, e alle 17 puoi andare a fare kitesurf a Gizzeria, insomma, così, la
Calabria appare un po' diversa anche a quelli che hanno tanti dubbi.
Qual è il dato economico sulla Calabria, su cui si innesta questo
bilancio, che è un bilancio tecnico? Il presidente Occhiuto ha chiesto a tutti
gli assessori, a tutti i consiglieri, di non emendare un documento che era
sotto la scure del controllo della Corte dei conti, al fine di poter avere uno
strumento operativo, per rendere operative, poi, le nostre idee, i nostri
progetti, i nostri sogni.
Credo che, rispetto agli strumenti che abbiamo – lo hanno certificato le
esperienze negli scorsi mesi - abbiamo più soldi della nostra economia. Non è
una novità. Quindi il grande lavoro che la Giunta regionale, con il contributo
del Consiglio, deve fare è quello di accelerare alcuni percorsi tra cui anche
il PNRR, Presidente.
Abbiamo visto le prime iscrizioni di richieste di progetti che riguardano
il turismo; una roba che non si comprende. Dobbiamo, come Regione e anche come
Consiglio - sacro nel sostenere un lavoro della Giunta anche nel criticarlo e
nel controllarlo – accelerare. Il presidente Occhiuto lo sta facendo,
ovviamente, sul tema della sanità.
Il dibattito sull' Azienda zero - ho visto il consigliere Irto, ho letto
l'intervista, oggi – al di là dell’intervento, è sempre come lo raccontiamo. Dobbiamo
avere un po' più di onestà intellettuale perché è ovvio che, potenzialmente,
ogni azienda che nasce in Calabria viene definita un nuovo carrozzone. Credo
che sia un'azienda molto utile, che serve a tenere insieme i conti perché al
tempo dell'economia 4.0 non si spiega perché siamo ancora, in alcune ASP, in
alcune aziende ospedaliere, ai bilanci orali. Insomma c'è tutta una traccia e
nessun Presidente, di quelli che ci hanno preceduto in questa Regione, era
dottor Jekyll e mister Hyde e si è candidato per ammazzare la Calabria e i
calabresi.
Avverto nel nostro corpo sociale ed economico - abbiamo avuto anche la
pandemia - una sensibilità nuova; c'è la convinzione che non possiamo più
perdere un anno, tanti anni li abbiamo persi per fare le riforme. Allora questo
bilancio a che cosa serve? Ad inseguire le riforme che, in parte, l'Europa
impone; alcune non sono proprio fantastiche, se uno pensa alle direttive della
Bolt.
L'altro giorno ho incontrato i balneari e bisogna essere all'altezza di
questo, per cui in Consiglio tutto serve inseguire la vocazione della Calabria.
Quando dibattiamo di bilanci utili a fatti economici, dobbiamo partire dai dati:
la Calabria è l'ultima per il PIL pro capite, 17.000 euro, mentre la media
nazionale è 35.000 euro, l'ultima per PIL prodotto perché non è che queste mura
o gli uffici regionali o i Comuni producono lavoro.
Dobbiamo occuparci, quindi, di PIL, consumi, di tutto quello che è
importante in chiave di sviluppo, di nuova occupazione e anche di nuove nascite,
perché dobbiamo occuparci anche di questo.
La Calabria è stata per la prima volta a tasso zero, cioè il dato
complessivo è che nell'ultimo anno ci sono stati 300 mila morti in più dei
nati, significa che è sparita una città come Catania, una città delle stesse
dimensioni, immaginiamo come se in Calabria, rispetto alle proporzioni,
spariscono due Comuni al giorno rispetto ai 402 Comuni in cui i cittadini
calabresi risiedono. Questa è la dimensione.
A volte noi nel nostro racconto, nel nostro autolesionismo, anche sulla
stampa, ci paragoniamo alla Lombardia e all'Emilia Romagna. La Lombardia
produce PIL per 388 milioni su 1.735 milioni di euro che, sotto Covid, è valso
il PIL italiano. Ante Covid il PIL italiano è valso un 1.888 milioni di euro;
la Calabria vale 33 milioni di euro di PIL. Questa è la dimensione, è l’ultima
regione italiana. Personalmente penso che sognare, agognare la piena
occupazione sia un nostro diritto, una nostra utopia da condividere, ma si fa
conoscendo i dati, dibattendo sui dati, criticando meno la Giunta.
Anche su questo - provo a ricordarlo a memoria, non è tra le mie
competenze - ogni giorno l'economia aziendale ci insegna che tutte le aziende
nascono per morire non per esistere; insomma basta che chiuda il 5 per cento
delle aziende in agricoltura e si ha una inflessione su quella che è una
vocazione naturale e, nonostante la pandemia, abbiamo fatto un più sei per
cento in agricoltura, abbia fatto un più undici per cento nell'industria, ma
l’industria vale soltanto il sette per cento del nostro PIL; abbiamo più otto per
cento sul turismo che si concentra e traina il PIL e che non segue, però, il
PIL italiano che, invece, è cresciuto nel post pandemia; noi siamo sempre un
po' indietro e bisogna capire come il PIL si distribuisce sulla popolazione
attiva.
Ringrazio il presidente Occhiuto, abbiamo questa forte vocazione ad
occuparci di turismo, in generale abbiamo tanti assessori al turismo in Italia
e io da quando ho avuto la coscienza civica sognavo di occuparmene e ringrazio,
appunto, chi ci ha sostenuto e soprattutto il presidente Occhiuto che ha voluto
lasciarmi questa delega.
Non voglio essere troppo tecnico, ma, ad esempio, nella materia che è di
mia competenza, il dato - per il quale sognerei insieme a voi la Calabria turistica
tutto l'anno - che può dare la proiezione su dove costruire economia, è che,
comunque, stiamo sulla media del PIL italiano, intorno al 1,9 per cento, con
due settori che recuperano e che sono l’agricoltura, che recupera tutto l’anno,
e il turismo che recupera soltanto d'estate. Noi con il più otto per cento sul
turismo, negli ultimi anni, abbiamo recuperato e siamo su un trend di un più uno per cento quando la
media nazionale è di uno punto sette per cento. Abbiamo alcune vocazioni
naturali.
Rivolgendomi al consigliere Tavernise, dico che trovo un Movimento Cinque
Stelle maturo, rinnovato rispetto a quel Movimento Cinque Stelle che è arrivato
in Parlamento. Anche alla rappresentanza che è in Calabria faccio i complimenti
per i toni, per l’approfondimento, ma non condivido di richiamare il presidente
Occhiuto al fatto che sia al Governo e quindi che, comunque, questo Governo può
dare di più alla Calabria. Noi lo ringraziamo, considerato che abbiamo avuto
una congiuntura quando c’era il Governo giallo-rosso e qui c’era Oliverio, ma
non funziona per matrici, funziona per capacità.
Credo che, questo Consiglio, tutto - perdonatemi, colleghi di maggioranza,
se mi sono rivolto principalmente ai colleghi di minoranza - abbia nelle corde
la motivazione di interpretare questo tempo, questo nostro tempo e io mi
ritengo fortunato perché ho vissuto negli anni queste due legislature. Penso
che abbiamo strumenti straordinari per misure espansive. Noi vorremmo non
sbagliarli anche insieme a voi, sognando appunto piena occupazione. In tanti
partono, ma se non studi la nanotecnologia applicata all’agricoltura è
difficile lavorare in Calabria, se hai una laurea specialistica.
Quindi, la traccia del mio intervento è proprio questa: un auspicio
affinché questo bilancio possa servire, con gli ingressi di risorse, ad aprire
una stagione da protagonisti per la maggioranza e la Giunta, per la nostra
visione del mondo, col vostro contributo puntuale che accettiamo volentieri
anche quando dovesse essere critico. Grazie.
Grazie, Assessore. Ha chiesto intervenire il collega Laghi. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Vorrei fare un breve intervento tecnico -
metodologico, nel senso che mi sono trovato tutta questa serie di atti da
studiare, valutare, per poter articolare un intervento e devo dire di aver
trovato grandissima difficoltà per la numerosità delle cose che andavano
approfondite e per le tantissime che non mi è stato assolutamente possibile
approfondire. Un intervento metodologico, quindi, perché credo che tutta questa
messe di proposte di legge da
rinnovellare debbano avere - sono contento che oggi si definiscano - le
connessioni dove, appunto, credo che si possa incidere in maniera assolutamente
particolare e assolutamente utile nel miglioramento dell'impianto legislativo
della nostra regione.
Per uscire dal banale, per dimostrare che qualcosa l'ho letta, per
esempio, nella legge di stabilità regionale ci sono tantissime cose, ci sono
tantissimi richiami che, come dicevo, è impossibile approfondire globalmente.
Ho estrapolato alcune delle leggi in materia di sanità presenti nella legge di
stabilità del 2022: c'è veramente di tutto, si passa dalla protezione per
l'assistenza ai sordomuti, alla provvidenza a favore degli hanseniani e dei
loro familiari. Ora, francamente, per esempio, non conosco il rilievo che la
lebbra abbia in Calabria ma, comunque, evidentemente, come anche le altre
patologie, sono delle realtà dinamiche che, quindi, andrebbero approfondite,
verificate per avere poi una ricaduta pratica e concreta sulla definizione
della legge, sulla sua attualizzazione e sulla necessità o meno della
permanenza piuttosto che della integrazione.
Ne ho trovate tante, per esempio l'associazione provvidenze per i privi
di vista o quelle per i pazienti affetti da particolari patologie, per esempio
le patologie rare e le patologie orfane assolutamente necessitano di un
supporto; queste patologie, fra l'altro, anche a motivo di un ambiente sempre
meno salubre, si vanno moltiplicando. Quindi sono dati che vanno verificati,
vanno studiati, vanno approfonditi per assumere i provvedimenti del caso.
Ugualmente la collaborazione con la lega tumori o le iniziative regionali
per la rappresentanza e la tutela dei ciechi calabresi e altre ancora, per
esempio le provvidenze in favore dell'AVIS che è un punto nodale perché la
raccolta sangue è una delle situazioni più delicate e investe ogni aspetto
della patologia e quindi delle persone ricoverate e non. Così come ho trovato,
al di fuori dell'ambito sanitario, tantissime leggi che avrebbero meritato un
approfondimento per capire la loro definizione e per eventualmente intervenire
per la loro modifica.
Da una parte questo mi porta a chiedere una tempestiva, quanto più
tempestiva possibile, assegnazione delle documentazioni, oppure la
pubblicazione sul sito regionale e dall'altra quell’ attività di Commissione
che da oggi in poi, immagino, sarà possibile. Così come, sempre in un'ottica
propositiva, come è stato ampiamente detto, spiegato e ribadito, capisco che il
bilancio di previsione sia stato, necessariamente, portato in discussione e
all'approvazione per evitare l'esercizio provvisorio, ma credo e spero che ci
sarà, nel tempo successivo, la possibilità di incidere sui singoli provvedimenti,
per renderli, effettivamente, i più efficaci possibili.
Un'ultima cosa e concludo, facendo un riferimento, invece, agli Enti
regionali. Ho ascoltato con attenzione le relazioni e per quanto riguarda,
specificamente, per esempio, l'ARPACAL, avrei un paio di cose da dire: strutturalmente
e gestionalmente, come rappresentante di ISDE, medici per l'ambiente nazionale
e internazionale, abbiamo l’evidenza che le ARPA debbono essere svincolate dal
controllo politico regionale. Le ARPA debbono essere delle agenzie autonome
che, quindi, lavorino per la tutela dell'ambiente e questa è una considerazione
di fondo ampiamente condivisa da tantissimi. Ho poi ho ascoltato e mi è
sembrato anche di capire che oltre alle valutazioni di congruità economica di
bilancio, ci siano state, da parte degli organi deputati, anche degli appunti
sulle lentezze delle attività e sulle carenze di ARPACAL nel rispondere ai suoi
compiti istituzionali. Dato che ritengo che l’ARPACAL sia, assolutamente, per i
miei campi di interesse e di conoscenza, un elemento fondamentale, questa
situazione mi ha un po' preoccupato, quindi credo e chiedo che una maggiore
vigilanza possa essere utile al migliore funzionamento di ARPACAL stessa.
Grazie.
Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano.
Ne ha facoltà.
Grazie. Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, signori
Assessori, signori consiglieri, oggi è una giornata importante per la nostra
Regione perché andiamo ad approvare il bilancio di previsione. Faccio i
complimenti alla Giunta regionale, al Presidente, all’Assessore al bilancio, ma
anche ai dirigenti per aver in così poco tempo dall’avvio della legislatura
evitato, con il documento che oggi andiamo ad approvare, che questa Regione
andasse in esercizio provvisorio. Andare in esercizio provvisorio è già una
mannaia terribile per la nostra Regione, ma lo sarebbe stata ancora di più in
questa fase di pandemia che ancora ci portiamo dietro. Sono due anni che siamo
in questa situazione economica e sociale gravissima per l'Italia, ma per una
Regione come la Calabria ancor di più.
Presidente, ho visto che ha un piglio diverso rispetto al passato e
rispetto a ciò a cui siamo abituati, anche per quanto riguarda i rapporti con
le istituzioni che si occupano di bilancio, come per esempio la Corte dei conti.
Ho avuto notizia che c'è stata molta sorpresa quando i magistrati della Corte
dei conti si sono visti arrivare il Presidente della Giunta. Usualmente il
Presidente della Giunta non è mai andato alla Corte dei conti per discutere del
bilancio di previsione o del bilancio di rendiconto. Questo si è anche visto
con la visita a Bruxelles.
Noi abbiamo una partita importante ora, in questa legislatura, perché
andiamo a chiudere il settennato POR, PSR, FAS 2014-2020 che è in regime di
proroga fino al 2022 per la chiusura, ma andiamo ad aprire soprattutto la nuova
programmazione comunitaria che è 2021-2027. Quindi che il Presidente sia stato
a Bruxelles non è un passaggio qualsiasi, ma è un passaggio fondamentale
affinché ci sia una nuova programmazione che possa dare effettivamente uno
sviluppo economico e sociale a questa Regione, diverso dal passato e diverso da
interventi che spesso non sono stati strutturali e non hanno portato a un
cambiamento della Regione, soprattutto una occupazione duratura dei calabresi,
proprio il lavoro, di cui ho sentito parlare anche negli altri interventi di
opposizione; è vero che è una Regione in cui il precariato è diffusissimo, ma
questo precariato chi l'ha creato? Non l'ha creato questa Giunta regionale o la
Giunta precedente, che tragicamente è finita anzitempo. Anche nella legislatura
ancor precedente al governo di centro-sinistra si sono create varie sacche di
precariato e di persone a cui si è data l’illusione di avere un lavoro, ma in
realtà il lavoro non ce l'hanno, perché vivono solamente in sofferenza e stanno
lì a pregare che il loro contratto sia prorogato.
Questo è un bilancio che non è di respiro, evidentemente non di respiro
per come è stato prima accennato anche da chi lo propone, dalla Giunta
regionale. Questo bilancio andava fatto, non c'era il tempo per fare un
bilancio di respiro. Quindi oggi noi dobbiamo approvare questo bilancio, che
comunque in ogni caso va a salvare i conti della Regione e a far sì che la
Regione, dal primo di gennaio, possa continuare ad amministrare sé stessa e gli
Enti partecipati, ad amministrare la sanità, amministrare tutto ciò che è la
vita della Regione Calabria. Ci sarà un anno per poter lavorare a un bilancio
invece diverso rispetto ai bilanci che sono stati approvati in quest'Aula negli
anni scorsi e - per il piglio con il quale il presidente Occhiuto affronta i
problemi, con molta energia mentale e fisica - io credo che noi avremo davvero,
a fine anno prossimo, un bilancio di portata diversa, che finalmente inizierà a
dare il segnale forte di cambiamento nella nostra Regione.
Abbiamo in arrivo risorse importanti nel meridione d’Italia. Arriveranno
120 miliardi di euro fra Fondo di Azione e Coesione e PNRR. Ho visto già che il
Presidente, nonché Commissario sulla sanità, si sta muovendo con forza anche
per quanto riguarda la medicina del territorio, con la nascita e la proposta
delle case della salute, degli ospedali di comunità, degli ambulatori territoriali;
tutta una rete, di cui in altre circostanze abbiamo denunciato la mancanza, che
si doveva andare a integrare con la rete ospedaliera. L'assistenza del
territorio e la medicina domiciliare mancano nella nostra Regione, e su questo
credo di trovare consenso unanime all'interno di quest'Aula.
Gli Enti partecipati: ricevono sempre delle relazioni non felici da parte
della Corte dei conti. Anche sugli Enti partecipati è necessaria, Presidente,
la sua energia e il suo impulso, ma non ho dubbi, nel senso che questi Enti
hanno bisogno anche di essere attivi con la propria missione. Enti come
l'ARPACAL cui si accennava prima, come Calabria Verde, come l’ARSAC, sono Enti
regionali che hanno uno scopo anche di protezione della natura, di
monitoraggio, ma sono Enti che hanno anche un patrimonio importante da tutelare
e da valorizzare.
Noi dobbiamo fare in modo che questi Enti - non devono ridurre la spesa
perché la spesa è già striminzita - portino qualcosa in entrata, cosa che
finora non è mai stata fatta. Perciò è importante il nuovo management che sarà
dato da questa Giunta regionale agli Enti partecipati regionali.
Sui trasporti, a cui accennava prima l'Assessore al ramo: noi abbiamo
necessità, Presidente, che alcuni progetti che sono iniziati, in cui abbiamo investito
risorse importanti, come lei accennava, siano ultimati. Ho visto anche nei
giorni scorsi a Trenitalia, alle Ferrovie dello Stato, all'Anas, risorse destinate
che non hanno visto poi il completamento dei progetti per come era previsto.
Pensiamo all’elettrificazione della linea ferroviaria Jonica: sono state
date immense risorse col risultato poi che sono state utilizzate dall'ente per
fare la manutenzione a quel binario, per renderlo adatto per elettrificazione,
ma l’elettrificazione non c'è! Bisogna avere il pugno fermo nella
contrattazione anche con ANAS, con Trenitalia. È fondamentale. Questo è quello
che ho apprezzato molto nei riferimenti che ha fatto in questi giorni anche il
Presidente della Regione, Occhiuto.
Dicevo l'altra volta che anche dai rifiuti noi possiamo avere risorse per
il bilancio. È vero che il bilancio è molto ingessato usualmente ogni anno
perché una parte è destinata alla sanità, una parte è destinata al precariato
storico, ma è vero anche, come dicevo poc'anzi, che ci possono essere nuove
risorse, nuove entrate per questa Regione. Il rifiuto può diventare risorsa,
certo che può diventare risorsa. Abbiamo visto le linee di programma del presidente
Occhiuto che spingono molto sulla raccolta differenziata, ma il rifiuto differenziato
diventa risorsa se noi andiamo a completare e a favorire l'economia circolare
in Calabria, operando sul nostro territorio il rifiuto differenziato. La vera
risorsa è non produrre rifiuto e anche su questo sono fiducioso sull'attività
che questa Giunta regionale e, in primis, il Presidente della Regione, andranno
a svolgere con questo bilancio regionale che costituirà sicuramente la base di
partenza per far sì che si dia davvero un volto diverso alla nostra Regione,
che si dia davvero un futuro ai giovani di questa Regione e che si dia davvero
la possibilità che la speranza che noi nutriamo rimanendo su questa terra non
venga vanificata.
I giovani non devono perdere la speranza di rimanere in Calabria.
Credo che su queste linee si stia muovendo questa Giunta regionale e su
queste linee noi arriveremo a questo risultato, a partire da questo bilancio,
se pure ingessato. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Proverò a ridurre un po' il mio intervento anche se
le cose da dire sarebbero tante. Innanzitutto prendo atto, come fatto ormai da tutti
i colleghi, che l'approvazione del bilancio di previsione, quindi non lavorare
in esercizio provvisorio, è sicuramente un'opportunità per questa Giunta
regionale, per poter espletare in maniera compiuta il proprio mandato. Di
questo ne siamo sicuramente contenti. È altrettanto vero però che delle
sollecitazioni e delle evidenze vanno poste. Innanzitutto, in maniera forse un
po' controcorrente, vorrei sottolineare come il bilancio di previsione prevede
delle risorse importanti, trasformando un'accezione che è stata data in maniera
negativa, quella del vincolo, in un'accezione positiva. Perché le risorse,
seppur vincolate all'interno di settori fondamentali come quello della sanità,
delle politiche sociali, dell'agricoltura non impediscono alla Giunta regionale
un’attività di programmazione e soprattutto di spesa; quindi dicendo che il
bilancio regionale è imbrigliato, tutto sommato diciamo una cosa non vera,
perché le somme a disposizione di questa Giunta sono somme ingenti, importanti
e, seppur vincolate in settori strategici della nostra Regione, danno
l'opportunità di poter esercitare investimenti importanti.
Ciò che invece dobbiamo sottolineare è la capacità di spesa di queste
risorse, perché prevederle in bilancio non significa poi riuscire a metterle a
terra e quindi generare una crescita sui nostri territori. E proprio su questo
io mi vorrei soffermare, perché in maniera tipica, mi sembra che lo strumento
del rifinanziamento delle leggi regionali all'interno della nostra Regione un
po' forse negli anni passati abbia preso la mano.
Forse a qualcuno è sfuggito che circa 300 milioni di euro, che non mi
sembrano poca cosa, si trovano all'interno del rifinanziamento delle leggi
regionali e mi sembra, in alcuni casi, che questo strumento sia stato
utilizzato non per come era previsto, perché va a finanziare in maniera molto
spesso assistenziale degli interventi che poi sono duplicati da ciò che si
potrebbe fare con le risorse all'interno del bilancio di previsione.
Quindi all'interno delle politiche sociali, all'interno dell'Agricoltura
ci sono delle poste in bilancio che non so che effetti produrranno - secondo me
nessuno - e che potrebbero sicuramente essere trasformate in economie da
investire in altri settori. Quello che mi auguro però è che la Giunta lavori
affinché queste risorse siano spese. Già qualche settimana fa avevo
sottolineato al Vicepresidente, alla dottoressa Princi, le difficoltà che si
stanno avendo all'interno delle scuole calabresi per quanto riguarda il diritto
allo studio e l'assistenza specialistica. Mi pare grave - su questo vorrei
coinvolgere tutti i consiglieri regionali - Vicepresidente, che a fine dicembre
ancora oggi gli istituti scolastici e quindi i comuni non abbiano contezza di
che risorse spendere per garantire l'assistenza specialistica ai ragazzi con
gravi disabilità. Ciò che nelle altre Regioni avviene nel mese di luglio o al
più tardi a settembre, in Calabria a fine dicembre ancora non è garantito. Probabilmente
in questa Aula pochi di noi hanno a che fare con la disabilità e magari in
famiglia non devono affrontare questo tema, ma sentire ancora oggi famiglie
protestare perché i propri ragazzi all'interno degli istituti sono abbandonati
e non hanno quel personale specializzato per metterli in grado di poter
studiare e svolgere l'attività di studenti al pari dei loro colleghi credo,
vicepresidente, che indichi che qualcosa non va.
È chiaro che non possiamo addebitarle questa responsabilità, lungi da me,
però la vorrei richiamare su questo punto perché è un grido di dolore che sta
arrivando dai territori e che purtroppo ancora oggi è inascoltato. Quindi ciò
che mi preoccupa non sono tanto le poste in bilancio, ma come queste vengano
poi spese sui territori.
Alcune riflessioni possiamo farle: con una legge in bilancio qualche anno
fa era stata prevista la copertura finanziaria per i parchi marini per i quali,
appunto, abbiamo approvato oggi il bilancio e però prendo atto che su questa
legge regionale è stato fatto un taglio da 200.000 euro a 180.000 euro. Si dice
sempre che il patrimonio costiero marino della nostra Regione, insieme a quello
boschivo, è quello più importante, eppure siamo la Regione che mette a
disposizione meno risorse per ben cinque parchi marini. Quindi in Calabria ci
sono cinque Parchi marini che dovrebbero essere gestiti, delimitati e
amministrati con circa 30.000 euro ciascuno, che è una cifra ridicola. Una
Regione che vuole scommettere sulla sostenibilità ambientale, che vuole
scommettere sulla valorizzazione delle proprie risorse naturali non può
investire 180.000 euro all'anno per i propri parchi marini; sono delle cifre
del tutto insufficienti.
Ecco perché allora anziché andare di fretta si poteva fare una
riflessione più ampia sul finanziamento di tutte quelle leggi regionali nelle
quali sicuramente ci sono risorse per poter aumentare quelle per i Parchi marini.
Un'altra riflessione la dobbiamo fare sull’ATERP, sulla gestione degli
alloggi popolari. L’ATERP oggi gestisce circa 36.000 alloggi. Si era annunciato
lo scorso anno un intervento importante attraverso il bonus 110 per cento che
permetteva di poter ristrutturare questi alloggi senza gravare sulle casse
regionali. Purtroppo, oggi, ci consegnano dei quartieri fatiscenti, dei ghetti
e ciò, purtroppo, secondo il mio modesto parere, continuerà anche nei prossimi
anni, perché ad oggi interventi messi in campo da questo punto di vista sono
stati molto pochi. Basta vedere i residui attivi per quanto riguarda l’ATERP
che sfiorano i 100 milioni di euro, ci fanno capire come il piano di
alienazioni - seppur giustamente utilizzato dal Commissario per poter
effettuare la manutenzione ordinaria e straordinaria degli alloggi - è
purtroppo del tutto insufficiente. E allora, io chiedo al signor Presidente
della Giunta regionale di fare come si sta facendo in qualche altra Regione,
cioè incalzare il Governo centrale affinché si possa prorogare il bonus 110 per
cento solo per gli alloggi popolari. Questa sarebbe sicuramente una spinta
importante per quanto riguarda il comparto dell'edilizia e darebbe
l'opportunità agli alloggi popolari calabresi di essere ristrutturati e sarebbe
data dignità soprattutto a chi li abita, perché attualmente sono in condizioni
indecorose. Quindi il piano di alienazione che è in atto e che viene utilizzato
per la ristrutturazione di queste abitazioni oggi è del tutto insufficiente. Signor
Presidente, mi auguro che da questo Consiglio regionale si possa portare avanti
anche questo progetto.
Dopodiché non si può non prendere atto, come dicevo all'inizio, che
l'approvazione del bilancio di previsione vi dà l'opportunità di poter gestire
quelli che sono tutti i settori e ci darà l'opportunità, a noi come minoranza,
di poter valutare in maniera compiuta il vostro operato. Grazie.
Grazie, collega Alecci. Prima di passare alle operazioni di voto, invito
i consiglieri a prendere posto. La parola al presidente Occhiuto.
Grazie, Presidente. Le ho chiesto di intervenire semplicemente per rivolgere un sentito ringraziamento all'assessore Princi, che in queste settimane ha seguito insieme a me i provvedimenti all’ordine del giorno, e agli uffici della Giunta regionale, che hanno svolto un lavoro molto impegnativo.
Credo si tratti di un grande risultato non solo per il governo regionale, ma anche per il Consiglio regionale, il fatto che oggi si approvi il bilancio di previsione – come diceva prima il consigliere Alecci –, evitando così l'esercizio provvisorio.
Come sapete, questo Consiglio regionale si è insediato il 15 novembre; tutto faceva sembrare che non avremmo potuto recuperare il ritardo in così poco tempo perché sapevamo che c’era una corsa a ostacoli, con le eccezioni sollevate dalla Corte dei conti, e che conoscete e di cui, alcuni di voi, hanno fatto menzione nei loro interventi.
Non avremmo potuto conseguire questo risultato senza il prezioso contributo degli uffici regionali. Quando diciamo che la macchina burocratica va resa efficiente, diciamo il vero, ma l’interpretazione autentica non è quella di dire che la macchina burocratica va epurata. Ci sono grandi risorse anche all’interno della burocrazia regionale e, quando è il caso di riconoscerne i meriti, è giusto che si faccia pubblicamente, anche all’interno dell'Aula del Consiglio regionale.
Ne approfitto anche per intervenire su due questioni.
So che alcuni consiglieri hanno presentato degli emendamenti al bilancio.
Come sapete, per ottenere questo risultato – ovvero, evitare l'esercizio provvisorio –, abbiamo fatto un bilancio sostanzialmente a poste invariate.
C'è solo qualche variazione alla Tabella C, che riguarda le leggi che avevano ad oggetto alcuni Enti di promozione sociale, i ciechi, i sordomuti; piccole variazioni nell'ordine di 30 mila euro ciascuno.
C'è un leggero incremento del finanziamento del Consiglio regionale – lo dicevamo l'altra volta –, perché vorrei che questo Consiglio regionale svolgesse al meglio le sue funzioni, anche in ragione del fatto che molti dei risparmi ottenuti negli ultimi anni sono stati conseguiti dallo stesso Consiglio regionale, che ha dato quindi prova di virtuosità negli anni passati. Credo che questo sia un merito ascrivibile a chi è stato Presidente del Consiglio regionale sia del centro-destra sia del centro-sinistra; quindi, sostanzialmente, siamo intervenuti davvero poco.
C'è poi, come sapete, una posta in bilancio di circa 28 milioni di euro, se non erro, che sarà utile a fare delle variazioni di bilancio; una vera e propria manovra, o più manovre, ad inizio anno, quando potremo recepire anche alcuni suggerimenti provenienti sia dai consiglieri di maggioranza sia dai consiglieri di minoranza.
Praticamente, su molti di questi emendamenti, sui quali non ci sarebbe una contrarietà di fondo, nel senso che, in alcuni casi, riguardano anche materie estremamente condivisibili, io inviterei soprattutto la maggioranza a esprimere un voto contrario perché, diversamente, sarebbe difficile modificare tutte le Tabelle all'interno del bilancio e addivenire alla sua approvazione nei tempi necessari, fermo restando che c'è – almeno per quello che riguarda il governo regionale – la volontà di valutare questi emendamenti e, eventualmente, di finanziare gli obiettivi che gli stessi vogliono perseguire, quando faremo qualche manovra a inizio anno.
Voglio fare qualche brevissima riflessione rispetto al fatto che alcuni consiglieri regionali parlavano di un bilancio ingessato. È vero, ma il bilancio è ingessato da anni!
Come sapete, abbiamo solo il dieci per cento di risorse libere, ma credo che questa responsabilità non sia scrivibile a chi si occupa del governo regionale da due mesi.
La Corte dei conti ha mosso dei rilievi anche su altri temi, come il contenzioso, però vorrei che fosse riconosciuto almeno il fatto che questo governo regionale – quindi, questa maggioranza – proprio dal primo giorno in cui si è messa a lavorare sul bilancio, ha tentato di ridurre la mole del contenzioso.
L’assessore Gallo sa che abbiamo posto l’AFOR in liquidazione coatta amministrativa, in quanto generava un contenzioso enorme di circa 25 mila pratiche.
Mi chiedo perché non sia stato fatto prima.
Noi lo abbiamo fatto, così come ci stiamo ponendo l’obiettivo di riorganizzare meglio l'Avvocatura regionale.
Come ho detto in altre occasioni, ci sono dieci avvocati a Catanzaro e dieci a Reggio, però l’ottanta per cento del carico amministrativo è su Catanzaro.
È vero che si può lavorare in smart working; però, forse anche in questo settore, sarebbe utile rendere maggiormente efficiente la macchina burocratica, proprio perché c'è un grande carico derivante dal contenzioso sul bilancio regionale.
Qualcuno, dai banchi della minoranza, chiedeva se c’è necessità di tutta questa fretta.
Sì, c’è necessità; diversamente, saremmo andati in esercizio provvisorio e credo che non sarebbe stato un bel segnale, né avremmo avuto la possibilità di lavorare mettendo il Consiglio e il governo regionale nelle condizioni di svolgere le funzioni nella loro pienezza.
Il consigliere Tavernise richiamava il governo regionale, e soprattutto il Commissario ad acta, a coinvolgere le opposizioni sulla sanità.
Per quanto mi riguarda, se il coinvolgimento ha per oggetto – come finora è sempre stato – un contributo di idee e di suggerimenti, reputo i suggerimenti su come governare la sanità preziosi da qualsiasi parte arrivino perché, come ho detto in altre circostanze, sulla sanità vorrei che tutti quanti ritenessimo quest'ambito zona franca rispetto alle divisioni politiche e anche agli interessi politici perché vinciamo o perdiamo tutti quanti se diamo un segnale di cambiamento rispetto alla capacità di riformare e di governare questo ambito.
Sempre il consigliere Tavernise ha manifestato la propria disponibilità a interloquire, seppur da posizioni diverse, con il Governo.
La disponibilità c'è anche da parte del Governo e credo sia stata dimostrata nelle settimane scorse quando, su alcune questioni riguardanti importanti interventi infrastrutturali – e mi riferisco alla SS106 – c'è stato un consenso bipartisan, che andava da una parte all'altra di quest’Aula, e credo che su alcuni temi strategici così debba essere; quindi, questa disponibilità c'è sicuramente, anche perché - è vero - io non ritengo di potercela fare da solo.
Lo sforzo è titanico, l’ampiezza dei problemi è gigantesca; per cui, ho necessità del contributo di tutti i gruppi politici e del Consiglio regionale.
Ce la faremo o non ce la faremo soltanto insieme; per cui, è chiaro che questo è il mio modo di procedere.
Come ho detto in altre occasioni, anche al consigliere Lo Schiavo nella scorsa seduta di Consiglio precedente, cerco sempre di ricordare a me stesso che non devo fare l’errore che molti Presidenti in Italia, non solo in Calabria, hanno fatto: considerarsi dei Superman e di sentirsi dei supereroi.
Io cerco sempre di essere presente a me stesso e ho sempre contezza delle difficoltà che ho davanti. Per questo a volte tento di andare avanti con più determinazione, con più velocità e do la sensazione di chi corre e, magari, corre da solo; è semplicemente perché voglio correre e voglio occuparmi con grande incisività dei problemi che ci sono.
A tal proposito, ringrazio la Giunta regionale, che sta tenendo il mio passo e sono molto orgoglioso anche del loro lavoro.
Il consigliere Bevacqua si riferiva al plauso della consigliera Straface per il lavoro svolto dal Presidente della Regione.
Ringrazio la mia maggioranza che si sente orgogliosa del suo Presidente.
Anch’io sono orgoglioso del lavoro che ho fatto e vi ringrazio per la forza e l'energia che con il vostro consenso mi date ad andare avanti.
Tuttavia, ha ragione consigliere Bevacqua: non bisogna ringraziare il Presidente della Regione, perché ho fatto semplicemente quello che era mio dovere fare.
Peraltro, se oggi approviamo il bilancio, è merito di tutto il Consiglio regionale e sarebbe stato difficile farlo in condizioni normali, se avessimo proceduto con maggiore lentezza.
Io ho fatto semplicemente il mio dovere e, anche quando riuscirò ad ottenere dei risultati, avrò fatto semplicemente il mio dovere; non mi aspetto dei ringraziamenti, soprattutto da chi considera la dialettica politica come forse si considerava 15 o 20 anni fa, però il riconoscimento su un altro ambito – che non è quello del bilancio - che è molto più importante del bilancio per le leve di politica economica che ci dà, visto che qualche risultato in pochi giorni, in poche settimane siamo riusciti ad ottenerlo, forse il Presidente della Regione se lo aspetterebbe.
Mi riferisco al fatto che stiamo parlando di un bilancio che ha entrate libere per il 10 per cento e di una manovra che dovremo fare e che avrà una dimensione complessiva di 28 milioni, ma ieri siamo riusciti ad evitare che ci fosse un disimpegno o una sospensione di risorse per un importo pari a 69 milioni di euro.
Siccome non mi ritengo un marziano e mi sono sempre interessato alla politica regionale, come lei, consigliere Bevacqua, ho sempre avuto esperienza di governi regionali che perdevano le risorse dell’Europa.
In questo caso, c’è un governo regionale che è riuscito a recuperare queste risorse.
Molti sorridevano quando sono andato a Bruxelles e ho incontrato la commissaria Ferreira, però anche questa attività di recupero della reputazione della Calabria in ordine alla possibilità di centrare i target di spesa grazie ad un governo che va veloce e con determinazione sui problemi, credo sia una buona cosa; quindi, non mi aspetto alcun grazie, però mi aspetto un riconoscimento sulle cose che sono state fatte; poche, perché in meno di due mesi non se ne potevano fare tante.
Così anche per il contenzioso - come ho detto prima - dell’AFOR, delle Società partecipate, ha ragione chi, leggendo la relazione della Corte dei conti, evidenzia la polemica sul fatto che il 90 per cento delle entrate delle Società partecipate deriva dalla Regione e la loro struttura dei costi è tale che il 70 per cento sia rappresentato dal personale, il più delle volte precario; a volte si tratta di ragazzi a cui, di fatto, è stato rubato un futuro.
Questo personale precario, però, non lo ha creato il sottoscritto.
Il mio governo regionale non ha assunto un solo precario negli Enti partecipati, anzi – l'assessore Pietropaolo lo sa – stiamo tentando con altri strumenti, come quelli riferiti alle assunzioni dei 537 precari dei Centri per l'impiego, di asciugare piano piano questo bacino di precariato che non abbiamo creato noi.
Lei dice: “Diteci che cosa volete fare!” Sì, ma non con le parole, bensì con i fatti!
Facciamo i bandi, li facciamo fare al Formez, li facciamo senza colloqui, dove si insinua l'intermediazione burocratica politica, e quando facciamo i bandi diciamo a Formez di stabilire un meccanismo che dia la possibilità ad alcuni precari, che hanno maturato un'esperienza in Regione, di essere stabilizzati a valere sulle selezioni che si faranno.
Si tratta di fatti! Non sono parole!
Così come la circostanza che non si è proceduto, come avveniva in passato soprattutto dopo la campagna elettorale, a utilizzare le Società partecipate per dare qualche risposta, a volte clientelare al territorio, questo è un altro fatto.
Il nostro governo non l'ha fatto! Stiamo intervenendo con i fatti, così come per l'ambito di bonifica di alcune Società partecipate.
Quello che stiamo facendo su SACAL è una cosa gigantesca, che so che molti anche all'interno della minoranza apprezzano, visto che si rischiava la revoca della concessione per la Società che gestisce gli aeroporti.
Anche qui, attraverso una corsa a ostacoli, siamo intervenuti e stiamo risolvendo i problemi. Non parole, ma fatti! Non voglio difendermi con le parole, ma voglio dimostrare con i fatti che c'è un cambio di passo che, come vi dicevo, deve riguardare tutti.
Lei è stato consigliere per sei anni; riconosca anche le responsabilità della sua allora maggioranza e, se riesce a recuperare un po' di serenità, di modernità nel modo di approcciarsi e di onestà dal punto di vista del confronto dialettico, riconosca che quando c'è qualche fatto positivo, si può dire ed è una cosa buona. Il consigliere Alecci non può essere tacciato di vicinanza col governo regionale.
Anche con lui abbiamo avuto dei confronti dialettici in altre occasioni in Consiglio regionale, però ha detto che è una buona cosa che non si va all'esercizio provvisorio. Diciamolo! Quando c’è una cosa buona, si può anche dire, non è peccato!
Il consigliere Laghi pone una questione giusta rispetto al fatto che alcune leggi sono state finanziate e altre no.
Abbiamo tenuto costanti i finanziamenti della Tabella C, con quelle uniche differenze a cui si face riferimento; però, se ci sono interventi che è utile fare, questi interventi si potranno fare quando a inizio anno ci occuperemo, appunto, delle risorse disponibili in bilancio per intervenire su altri bisogni che riguardano i calabresi e soprattutto i più deboli e i più fragili all'interno della comunità calabrese.
Nient'altro, signor Presidente. Mi scusi se, intervenendo soltanto per qualche nota, poi ho ceduto alla tentazione anche di rispondere; oltre ad essere un uomo di governo per la Regione come vorrei essere, la tentazione di dare qualche risposta, anche politica, a volte è una tentazione che ho anch'io. Grazie.
Grazie, Presidente. Passiamo alla votazione dei punti all'ordine del giorno, dall’ottavo al dodicesimo.
Votiamo per la proposta di legge numero 16/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto generale e rendiconto consolidato relativo all’esercizio finanziario 2020”.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Il provvedimento è approvato, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 17/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al giudizio di parificazione al Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2020. Variazione al bilancio di previsione 2021-2023”
Passiamo alla votazione articolo per articolo.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Il provvedimento è approvato, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 12/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2020 della Regione Calabria, articolo 68 decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118”.
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei Conti.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 8/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Legge di stabilità regionale 2022”.
L'Assessore ha già illustrato il provvedimento. Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
All’articolo 2 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 21737, a firma dei consiglieri Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci e Mammoliti.
Cedo la parola al consigliere proponente per l'illustrazione dell’emendamento.
Grazie, Presidente. Li presento tutti e tre in un unico intervento per poi votarli uno a uno.
Mi consenta, però, di richiamare l’attenzione del presidente Occhiuto per la presentazione degli emendamenti.
Mi dispiace che non sia in Aula perché, come ricorderanno i consiglieri regionali che hanno fatto parte di altre legislature – chi non ha fatto parte di questo Consiglio regionale in precedenza, si può tranquillamente documentare; il presidente Occhiuto è un politico di lungo corso, quindi lo saprà bene – quando si discuteva il bilancio di previsione, si arrivava a questo momento esatto, in cui ogni Presidente di Regione chiedeva all'Aula di rinviare gli emendamenti alla prossima volta oppure di non toccare la Tabella C, definendo il bilancio “ingessato” e, in verità, lo è da molto tempo in questa Regione, purtroppo; però non è vero che non si possono discutere e approvare gli emendamenti.
Si tratta di una tendenza che, purtroppo, i governatori spesso hanno tenuto in quest’Aula, sia di centro destra sia di centro sinistra!
Lo ricorderanno tutti, e nessuno venga a dire che oggi gli emendamenti non si possono discutere o che il Governo consiglia di ritirarli perché adesso non si può, perché cambiano le Tabelle C o perché poi se ne parla.
È una scelta politica che non condivido e che noi contestiamo, pur sapendo che è un bilancio ingessato e che, comunque, ci evita di andare in esercizio provvisorio; un bilancio su cui, piuttosto che fare 70-80 emendamenti, così come avveniva negli altri momenti storici in cui c'era un’elaborazione di discussione politica all'interno della Commissione bilancio prima e vigilanza dopo, abbiamo provato a concentrare semplicemente – almeno per il centro sinistra – in tre emendamenti realizzabili, che non stravolgono la Tabella C.
Lo voglio dire alla Vicepresidente e ai burocrati, che gli emendamenti non stravolgono un bilancio di previsione ingessato, ma semmai vogliono dare il senso che quest’Aula non è semplicemente un luogo dove si ratificano scelte prese da un’altra parte e che il Consiglio regionale riesce a incidere su scelte che non sono mance, ma sono anche di indirizzo.
Infatti, presidente Mancuso, abbiamo depositato tre emendamenti, di cui uno già presentato nella scorsa Legislatura, in cui riconosciamo di avere un gigantesco problema sulla sanità calabrese. Ne abbiamo discusso anche nell'altra seduta di Consiglio regionale, continuiamo a discuterne sempre, però chiediamo di dare 512 mila euro per aumentare le borse di studio della Scuola di specializzazione medica.
Risolviamo il problema della sanità calabrese?
No, però diamo un'inversione di tendenza rispetto al fatto che vogliamo andare a reperire nuove risorse e nuove forze mediche fin dall'Università.
Per questo abbiamo presentato un bilancio di questo tipo; 512 mila euro non stravolgono né la sanità della Regione né la Tabella C né il bilancio di previsione.
Si tratta di una scelta politica ed è quello che offro al Consiglio regionale e alla maggioranza.
L’emendamento non vuole avere una paternità, ma piuttosto vuole provare a invertire una tendenza e a mettere un punto in favore della Calabria, non di questa o di quella parte politica!
L’altro emendamento, al quale sono particolarmente legato, presidente Mancuso, mi rivolgo principalmente a lei e al collega Arruzzolo, è stato elaborato per rifinanziare la legge dei campi scuola per i bambini diabetici.
Si tratta di una legge regionale che noi abbiamo e per cui avevamo destinato parte dell'avanzo del Consiglio regionale.
Auspichiamo, quindi, che le misure legate alla pandemia, consentiranno già dal prossimo anno di poter ripartire con i campi scuola che tanto servono alla Calabria.
Su questo emendamento non chiedo un voto dell'Aula, presidente Mancuso, ma posso ritirarlo purché ci sia quella proposta che mi era stata comunicata per le vie brevi anche dal governo regionale – ma anche da lei e dal collega Arruzzolo – affinché quell'impegno economico si possa inserire in fase di assestamento di bilancio, riprendendo l'orientamento dell'Ufficio di Presidenza di agosto 2021 quando il consigliere Arruzzolo era Presidente del Consiglio Arruzzolo, lei presidente Mancuso, era Segretario questore e io Vicepresidente di minoranza.
Il terzo e ultimo emendamento riguarda il tema del Centro trasfusionale di Locri; anche questo lo lascio al voto dell’Aula.
Concludo dicendo che queste sono le offerte essenziali e concrete che il centro sinistra e il Partito Democratico ha fatto e che offriamo alla maggioranza. Nel complesso riteniamo giusto evitare l'esercizio provvisorio, però avremmo preferito che ci fosse stata una visione più complessiva.
È vero, presidente Occhiuto – e concludo – sulle Società partecipate non avete fatto operazioni di assunzione di nuovo precariato, e meno male!
Se in soli due mesi ci fosse stato anche questo, sarebbe stato un problema.
Capisco che qui si rischia di fare a gara rispetto a chi plaude di più, però bisogna anche essere concreti tra di noi.
Tra poco approveremo una legge, che è quella di Fincalabra per l'acquisizione delle quote SACAL per cui noi ci siamo detti favorevoli, come lei sa, che il pubblico torni alla gestione di SACAL; però, attenzione presidente Occhiuto, in quella legge regionale – poi ne discuteremo – vorremo che si eviti di tornare ai carrozzoni del passato.
Bisogna evitare che le Società partecipate della Regione possano iniziare a fare partecipazioni generali.
Noi chiediamo che si decida una linea di indirizzo su SACAL e soprattutto chiediamo di sapere su Fincalabra, a cui lei vuole riporre anche condizioni di competenza, progettazione e capacità, di aiuto per le prossime risorse, con quali risorse di personale le realizzeremo?
Iniziamo a fare una discussione su questo. Noi riteniamo che manchi una visione su queste cose.
In che modo Fincalabra si doterà di personale per affrontare quelle sfide?
Si tratta di una scelta, ma questo ce lo deve dire il Governo. Noi abbiamo delle idee. Abbiamo del personale precario in giro; proviamo a capire qual è competente e davvero spendibile.
Proviamo a capire che fine ha fatto il personale competente del CORAP, che è in liquidazione – ma lì apriamo un altro capitolo –; però c'è del personale competente lì e allora bisogna capire se quello può essere personale da poter riutilizzare per mettere in funzione il nuovo progetto di rilancio di Fincalabra.
Questi sono i temi che volevo porre sugli emendamenti e sulle piccole considerazioni che sono nate dal dibattito prima e che ripongo all'Aula.
Su queste tre questioni, presidente Mancuso, ribadisco l’impegno e la disponibilità a ritirare l’emendamento relativo alla legge sul campo scuola dei bambini diabetici, purché ci sia l'impegno di riprendere la delibera dell'Ufficio di Presidenza di agosto 2021, così come comunicato per le vie brevi anche dal presidente Occhiuto. Grazie.
Grazie, consigliere Irto. Il Presidente le ha già risposto che ovviamente saranno presi in considerazione in sede di assestamento o di variazione di bilancio.
Se le cose stanno così, ritiro l’emendamento.
Cambia poco.
Presidente Mancuso, sono solito dare valenza politica alle parole che si dicono in quest’Aula – poi, ognuno ha le sue differenze politiche –, e su questo emendamento dico che se c'è l'impegno di fare quello che abbiamo deciso in sede di Ufficio di Presidenza in maniera bipartisan ad agosto 2021, quell'emendamento lo ritiro, e poi discutiamo sugli altri.
Il centro destra, la maggioranza, voti come vuole, però è opportuno che in quest’Aula le parole abbiano un peso e un valore. Grazie.
Collega Irto, gli emendamenti saranno valutati in sede di variazione di bilancio. Non posso dirle adesso che prendo un impegno.
Non lei, presidente Mancuso, ma il Governo.
Cedo la parola al Presidente della Giunta regionale.
Come ho già detto, tutti gli emendamenti presentati saranno valutati quando si interverrà su quei 28 milioni di euro, però se ce n'è qualcuno che ha già incontrato una disponibilità da parte dell'Aula, anche nei mesi passati, prima dell'avvio di questa legislatura, per un impegno che il Consiglio regionale, l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale avevano assunto, chiaramente quell’impegno è un impegno che il mio governo regionale considera suo, nel senso che su questioni sulle quali si era già raggiunto un accordo, per quanto ci riguarda, pacta sunt servanda.
PRESIDENTE
Grazie, Presidente.
Passiamo alla votazione dell'emendamento all'articolo 2.
(Interruzione)
Presidente, l'emendamento all’articolo 2 viene ritirato alla luce della dichiarazione del Presidente della Giunta regionale.
Quello si può ritirare perché, comunque, viene assorbito dalla sua dichiarazione e dall'impegno dell'Ufficio di Presidenza assunto ad agosto scorso. Grazie.
Pongo in votazione l'articolo 2.
Articolo 2
(È approvato)
All’articolo 3 è stato presentato un emendamento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Mi scusi, Assessore, reputo questo emendamento importante, nel senso che effettivamente c’è il problema delle Scuole di specializzazione. È evidente che non è possibile – se capisco bene – approvarlo oggi, fermo restando che è un emendamento importante.
Non è che non è possibile.
Non è possibile per le spiegazioni che sono state date prima.
Tra l’altro, il Presente poc'anzi è stato molto chiaro.
Mi pare abbia detto che in futuro farà propri gli emendamenti anche nella variazione di bilancio.
È evidente che non si tratta di un emendamento che intendiamo bocciare tout court nel suo significato, considerata la carenza di borse di studio per la specialistica in Medicina per cui la Calabria agli ultimi posti, mentre le altre Regioni negli anni passati hanno contribuito enormemente a un aumento.
L'anno passato sono andato a verificare cosa succedeva con le borse di studio e ho constatato che la lettera che ogni anno il Ministero invia per chiedere alle Regioni se vogliono incrementare le borse di studio prima di fare il concorso, in Regione Calabria non c'era proprio, riscontrando la trascuratezza in cui versa questo settore. Per cui è necessario prestare maggiore attenzione perché ne va del futuro della formazione sanitaria in Calabria e per far sì che abbiamo medici specialistici bravi, ma soprattutto numericamente elevati. Fermo restando che questo emendamento oggi non può essere accolto, sono sicuro che la Giunta regionale e il Commissario alla sanità su questo settore avranno sicuramente un occhio di riguardo importante nel corso dell'anno anche in fase di assestamento oppure di presentazione del prossimo bilancio di previsione.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega Graziano. Parere della Giunta regionale?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Il parere della Giunta regionale, come giustamente dice l'assessore Princi, è un parere contrario perché non potrebbe essere diversamente, ma non è contrario nel merito dell'indirizzo politico; anzi, il consigliere Laghi sa – per questo, lo ringrazio – che ho ricevuto anche una mail che mi rende edotto in ordine alla possibilità che il Commissario avrebbe, che il governo regionale avrebbe, di stipulare degli accordi con le Università affinché gli specializzandi, una volta concluso il loro percorso di studi, possano assumere l'impegno poi a lavorare nei presidi sanitari della nostra Regione. È sicuramente un'iniziativa intelligente, di buon senso che la struttura commissariale, che io rappresento qui in Consiglio regionale, vorrà assumere.
Dico una cosa: capisco le ragioni di carattere politico, però sottoporre un emendamento del genere a una votazione in un momento nel quale il Consiglio regionale non lo può approvare, significa anche rendere più difficile la possibilità di realizzare questo obiettivo perché, comunque ci sarebbe un giudizio del Consiglio regionale contrario in ordine a un'iniziativa del genere; per cui, fermo restando la facoltà di chi ha presentato l’emendamento di sottoporlo al voto, la maggioranza voterà contro, sapendo che comunque è un'iniziativa che il governo regionale intende perseguire. Credo, quindi, che sarebbe, anche dal punto di vista della minoranza, di buon senso ritirare questo emendamento e poi magari giudicare o tramutarlo in ordine del giorno.
Chiedo scusa, lei ha letto l’emendamento?
Parlo per come l'emendamento mi è stato descritto.
Non so chi le abbia descritto l’emendamento, ma la prego di leggerlo,
Se l'emendamento ha per oggetto il finanziamento di interventi presso altre Università, affinché gli specializzandi poi possano tornare in Calabria, per quanto ci riguarda, questo è un oggetto perseguibile per il governo regionale e c'è la disponibilità anche a trasformarlo in un ordine del giorno.
Se questo è l'oggetto, il parere del Governo sarà senz'altro favorevole. Se poi dobbiamo votarlo, votiamolo; non è un problema.
Faccio una replica solo da un punto di vista tecnico.
La bocciatura era tecnica perché ci siamo già resi disponibili a valutarlo in sede di variazione di bilancio.
Sì, però l’emendamento è diverso, presidente Occhiuto; non è semplicemente impegnarsi in altri percorsi universitari.
Oltretutto, il consigliere Laghi non c'entra. Ho firmato io l’emendamento, insieme al Partito Democratico; per questo le chiedevo se lo aveva letto. Si tratta di un emendamento che hanno fatto altre Regioni.
La Sardegna l’ha fatto sei mesi fa, è teso ad aumentare di 512 mila euro le risorse destinate alle borse di studio della Scuola di specializzazione delle professioni mediche presso l'unica Università calabrese presente sul territorio regionale, senza comportare ulteriori impegni o complicare la vita alla Regione.
L'hanno fatto altre Regioni, ci siamo documentati, è relazionato; quindi, non si può tramutare in ordine del giorno, che è un’altra cosa, lo dico per chiarezza, non per polemica.
Grazie. Pongo in votazione l'emendamento che è
respinto.
Passiamo all'esame dell'emendamento protocollo numero
21737-A01, firmato sempre dai consiglierei Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci e
Mammoliti. Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l'emendamento che è respinto.
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso,
unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è
approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla votazione della proposta di legge numero
9/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio
di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2022-2024".
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Do atto che il Collegio dei revisori, con verbale numero
33/2021, ha espresso parere favorevole e ha contestualmente richiesto che il
bilancio in questione recepisca gli effetti delle misure conseguenziali, poste
in essere al seguito del giudizio di parificazione del Rendiconto generale
dell'anno 2020.
Quindi, pongo in votazione la legge nel suo complesso,
unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale, autorizzando il Dipartimento economia e finanze, in sede
di coordinamento formale, ad apportare ai testi di legge approvati e relativi
allegati tutte le modifiche conseguenti all'aggiornamento dei residui attivi e
degli stanziamenti di spesa dell'anno 2021 e all'aggiornamento del valore della
Cassa regionale.
(Il Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 13 dell'ordine del giorno. Proposta di
legge numero 10/12^ di iniziativa del consigliere Raso, recante: “Proroga del termine di
adeguamento. Modifica delle disposizioni transitorie sui requisiti strutturali
e organizzativi delle strutture socio-educative per la prima infanzia, di cui
all'articolo 23 legge regionale 15/2013”
Cedo la parola al consigliere Raso per illustrare il
provvedimento.
Grazie, Presidente. Premesso che con la legge numero 15
del 2013 “Norme sui servizi educativi per la prima infanzia” venivano
stabiliti, tra l'altro, i requisiti strutturali e organizzativi delle strutture
socio-educative e che l'articolo 23, della legge citata, stabilisce i termini
per l'adeguamento; considerato che diverse strutture ancora non sono adeguate,
con la presente proposta si chiede la proroga al 30.06.2022 dei termini per
l'adeguamento.
La proposta di legge è costituita da tre articoli:
l’articolo 1 prevede l’introduzione della proroga che sarà fissata al 30 giugno
2022; l'articolo 2 prevede la clausola di invarianza finanziaria data la natura
ordinamentale dell'intervento di novellazione; l'articolo 3 prevede l'entrata
in vigore anticipata della legge rispetto all'ordinario termine di 15 giorni
per vacatio legis. Si sottopone
all’Aula per la votazione. Grazie
Grazie, collega. Ha chiesto d’intervenire il consigliere
Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Sono contrario a questa
proroga perché stiamo parlando di centri privati, su tutto il territorio
regionale, in cui sono ospitati i bambini più piccoli. In questi anni, la
maggior parte di loro, grazie a sacrifici economici, ha adeguato le strutture
sia dal punto di vista tecnico, quindi degli spazi messi a disposizione, sia
dal punto di vista delle risorse umane che devono lavorare all'interno di
questi centri per garantire un numero adeguato rispetto ai bambini accolti.
La motivazione sicuramente non può essere di carattere
economico-finanziario, perché, soprattutto a causa del Covid, negli ultimi anni
questi centri hanno avuto notevoli finanziamenti, anche a supporto delle rette
per le famiglie appartenenti alle fasce più fragili. Quindi, i Comuni, con le
risorse finanziarie trasferite dalla Regione, hanno fatto fronte alle rette.
Una motivazione di carattere economico non può spingere a
questa proroga, ma solamente una cattiva abitudine calabrese a posticipare
sempre gli interventi che prevedono spese all'interno di strutture che, mai
come in questo momento, è importante che siano adeguate, perché gli spazi
devono essere ampi e il personale deve essere in numero sufficiente per poter
seguire i bambini, soprattutto con questa pandemia.
Tra l'altro le strutture che si sono adeguate concorrono
in maniera differente rispetto a quelle che non si sono adeguate e non hanno
speso delle risorse finanziarie.
Quindi, il problema non è la natura dell'intervento che
dobbiamo mettere in campo oggi, ma il messaggio che passa: si può evitare di
adeguarsi e di spendere risorse proprie perché comunque la Regione Calabria ti
dà sempre l'opportunità di poterlo fare, a dispetto di chi ha investito
risorse, adeguato i centri e assunto del personale.
Mi auguro che ricorrere a una proroga continua non sia un
modus operandi di questa Giunta
regionale, di questo Consiglio regionale.
Sicuramente l’approverete perché siete in maggioranza, ma
non è un bel messaggio che diamo ai genitori che portano i bambini all'interno
di queste strutture, né ai calabresi abituati sempre a vivere di proroghe.
Grazie.
Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà la proposta di legge che
andiamo a discutere non è banalmente un rinvio in quanto tale, ma pone, a mio
parere, dei problemi da approfondire.
Si tratta di adeguarsi a una legge del 2013 che prevedeva
un adeguamento entro tre anni, cioè entro il 2016. Bene, dal 2016 in poi ci
sono stati rinvii annuali che continuano ancora oggi.
Forse è il caso, credo, di farsi delle domande. Non è un
mero rinvio tecnico, quindi ci possono essere delle difficoltà organizzative di
fondo, strutturali su cui è utile, è doveroso interrogarsi, proprio per la
delicatezza della materia di cui parliamo.
Come mai le strutture, in questo arco temporale
abbastanza ampio, non riescono ad adeguarsi? Quali sono i problemi sottesi?
Mancando l'autorizzazione per la difficoltà di adeguamento ai requisiti
strutturali organizzativi richiesti all'esercizio dell'attività, come e in che
condizioni le strutture svolgono un servizio socio-educativo fondamentale e
delicato per la società? E ancora, che tipo di controlli esercitano i Comuni e
la Regione?
Se effettivamente, come da relazione descrittiva, le
strutture hanno serie difficoltà all'adeguamento, non sarebbe allora il caso di
effettuare una più approfondita analisi dell'attuale situazione e apportare
eventualmente modifiche all'impianto normativo piuttosto che rinviare, anno
dopo anno, i necessari adeguamenti richiesti dalla legge? Grazie.
Grazie, collega Laghi. Non ci sono richieste di
intervento. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso,
con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Punto
14. Proposta di legge numero 14/12^ di iniziativa del consigliere Neri,
recante: “Proroga dell'entrata in vigore del livello dei servizi minimi del
trasporto pubblico locale”.
Cedo la
parola al consigliere Neri per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Si tratta sostanzialmente della
proroga dell'entrata in vigore del livello dei servizi minimi del trasporto
pubblico locale.
L’articolo 16 del decreto legislativo numero 422 del 1997
e l’articolo 5 della legge regionale 35 del 2015 prevedono che la Regione debba
definire, d'intesa con gli Enti locali, i livelli di servizi minimi
qualitativamente e quantitativamente sufficienti a soddisfare la domanda di
mobilità dei cittadini, i cui costi sono a carico del bilancio regionale.
Conformemente all’iter previsto dalla citata norma
regionale, è stata approvata a livello dei servizi minimi con deliberazione
della Giunta regionale numero 418 del 24 settembre 2018, approvata, poi, con
deliberazione del Consiglio regionale del 16 novembre 2018.
La Giunta regionale con successivi provvedimenti ha
esercitato la facoltà di proroga dell'entrata in vigore del livello dei servizi
minimi posponendola fino al 31 dicembre 2021.
Ad oggi, anche per via delle emergenze sanitarie e del loro impatto sui servizi e sulla
programmazione degli stessi, non è prevedibile l'integrale entrata in vigore
delle regole stabilite del livello dei servizi minimi a decorrere dal primo
gennaio 2022. Pertanto, si propone una proroga dell'entrata in vigore dello
stesso, prevedendo la possibilità di una progressiva e graduale applicazione
delle regole ivi previste.
La presente norma non comporta alcun onere a carico del
bilancio regionale e pertanto sottopongo il provvedimento all'approvazione
dell'Aula. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Neri. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Non credo ci siano problemi per il gruppo Partito
Democratico riguardo la proposta di legge che ha appena illustrato il collega
Neri, però vorrei porre all'attenzione di quest'Aula le ragioni per cui si
chiede il rinvio. Noi chiediamo il rinvio per l'emergenza sanitaria che ha - da
quello che capisco io - impedito di relazionarsi, rapportarsi con le Province,
con gli Enti preposti per completare la programmazione. Ma io credo che,
invece, l’emergenza sanitaria dovrebbe farci riflettere sull’urgenza di
rimodulare il servizio dei trasporti, perché ha cambiato tante cose.
Bisognerebbe fare una riflessione anche per quanto riguarda i trasporti.
Quindi, inviterei l'Assessore ai trasporti - dov'è il
collega Orsomarso? - ad accelerare questa programmazione per migliorarla in
termini di servizi, perché - faccio un esempio - mi risulta che il servizio di
trasporto per quanto riguarda il collegamento tra Catanzaro Lido e l’Azienda
Materdomini non funzioni proprio. La stessa problematica c’è, anche, in altre
realtà del territorio di montagna della provincia di Cosenza.
Quindi, invito l’assessore Orsomarso a lavorare
alacremente su questo tema per arrivare a una soluzione che tenga conto
dell’emergenza sanitaria che ha cambiato tante cose.
È solo un invito, un appello all'Assessore ai trasporti.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il
collega Iacucci. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Brevissimamente, sono convinto che
non ci sia via di scampo al rinvio e alla proroga al 31 dicembre. Però, come
ricordava anche il consigliere Neri, questa non è la prima proroga relativa al
trasporto pubblico locale.
Come sa benissimo – chiedo scusa all’Assessore, ma sono
dovuto intervenire prima proprio per cercare di dare un contributo - questa
Regione ha il Piano regionale dei trasporti che è stato approvato nel 2018 e
prevede anche il trasporto pubblico locale e i servizi minimi.
Un Piano regionale dei trasporti che, secondo me, ha
visto in quel periodo poco coinvolgimento degli Enti locali e delle Province.
Rammento a tutti voi, come notizia, che io in quel
periodo ero Presidente della Provincia di Cosenza e la Provincia di Cosenza ha
votato contro il Piano dei trasporti pubblici locali così come era stato
proposto dalla Giunta regionale, perché invece di rafforzare il servizio -
secondo me e secondo noi -, specialmente in alcune zone che hanno bisogno di un
rafforzamento dei servizi in rapporto alle condizioni geomorfologiche che
vivono, Io diminuiva.
Faccio un esempio, ma è avvenuto anche in altre province,
nel Piano si è passati da 21 a 14 milioni di chilometri per la provincia di
Cosenza. Ho fatto un esempio, ce ne sono altri da poter fare.
Poi ci sono le gare che bisogna fare per quanto riguarda
il servizio, abbiamo l'obbligo di farle come Regione, questi sono i problemi!
La cosa che mi permetto di dire qual è? La proroga credo
che sia necessaria perché, probabilmente, non si è pronti a fare partire il
Piano, però vorrei un impegno da parte della Giunta, dell'Assessore, affinché
si cominci, in quest’Aula, da subito a capire se vi è necessità di modificare
il Piano - secondo me ne ha necessità - per non arrivare di nuovo a dicembre e
chiedere la proroga.
Oggi completeremo la composizione delle Commissioni, un
lavoro che ci consentirà di far fronte e di adeguarci anche agli obblighi di
legge che dicono cosa si deve fare.
C’è un grande senso di apertura e di disponibilità,
perché il funzionamento dei servizi - e chiudo veramente perché il ragionamento
è lungo - incide su tante cose: sullo spopolamento e sui servizi alle aree
interne.
Quindi, dobbiamo lavorare per rafforzare in periferia le
previsioni che riguardano i trasporti, la scuola e altri servizi pubblici, come
le poste, questo tipo di servizi.
Credo ci sia necessità di riflettere bene e fare una
proposta compiuta per far fronte a questi problemi. Grazie.
Grazie, collega Iacucci. Ha chiesto di intervenire il
collega Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. È chiaro che siamo costretti ad
approvare la proroga per effetto del Covid che ha stravolto i trasporti,
soprattutto il trasporto pubblico locale, però è evidente che anche quello che
è stato detto dal collega Iacucci, che mi ha preceduto, è altresì
condivisibile. Anche se la ricostruzione storica è un po' diversa, Assessore,
nel senso che il Piano dei trasporti non è stato approvato nel 2018, ma un po'
prima.
La disposizione riguardante i servizi minimi è stata
approvata nel 2018 e avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo gennaio 2020.
Teniamo conto che non è entrata in vigore, collega
Iacucci. Per entrare in
vigore al primo gennaio 2020, quello di cui stiamo discutendo doveva essere
stato fatto da chi fino al primo gennaio 2020 era Presidente di questa Regione,
quindi a capo della Giunta regionale, altrimenti confondiamo un po' le acque e
poi la gente non capisce nulla.
Questo lo dico come considerazione in
premessa.
Condivido, invece, quello che ha detto il
collega Iacucci, nel senso che è evidente che noi dobbiamo svolgere per forza
le gare pubbliche, che sono previste peraltro dal Piano dei trasporti approvato
ben più di 4 anni fa. Su questo - e sono d'accordo - tutti quanti dobbiamo
adoperarci affinché si arrivi al Piano del trasporto pubblico locale e
regionale che abbiamo approvato nel lontano 2017, in quest'Aula, dove io
precisai proprio questo e mi venne assicurato che sarebbe stato fatto il primo
gennaio successivo. Sono passati diversi primo gennaio e poi le cose non sono
avvenute. Ora è evidente che il Covid ci impone di prorogare, Assessore, questo
aspetto, ma dobbiamo far sì che ciò che era previsto nel Piano avvenga. E sono
certo che, col suo lavoro, con il lavoro che la Giunta fa, col lavoro degli
uffici, noi arriveremo a fare quello che era previsto nel Piano e cioè le gare
pubbliche. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire l'assessore
Orsomarso. Ne ha facoltà.
Intervengo brevemente. È tutto giusto. È
ovvio che è una proroga legata all’attuale emergenza Covid. Ha fatto una
ricostruzione storica esatta il collega Graziano. Io votai non col Piano
regionale sui trasporti con cui l'allora Presidente aveva promesso anche un
altro aeroporto in Regione e sapevamo che era un po' una chimera.
Quindi abbiamo necessità di migliorare i
nostri trasporti interni. Appena ci siamo insediati, il presidente Occhiuto mi
ha chiesto di collegare al meglio i nostri aeroporti. Come lo fai? Lo fai
gestendo al meglio queste risorse che vengono dal trasferimento dello Stato.
Noi dobbiamo fare delle riforme che riguardano i ricavi e tante altre
questioni, altrimenti ci taglieranno i trasferimenti. Perché non si sono
predisposte le gare negli scorsi anni? Proprio perché in bilancio mancavano le
risorse ed è necessario prevederle perché sono gare che hanno una valenza
pluriennale.
Quindi, vi rassicuro o: noi faremo a fine febbraio
gli stati generali del turismo e della mobilità dove, oltre a coinvolgere tutti
gli stakeholder, ci sarà anche la sessione che riguarda - lo faremo in
Commissione - il Consiglio regionale e che, quindi, coinvolgerà la minoranza.
Concordo col presidente Iacucci che quei servizi minimi, cioè i bacini, vanno
rivisti, non per provincializzare, ma per garantire collegamenti migliori. Per
cui, tranquilli, noi le gare vogliamo predisporle prima, come se fosse ieri,
ben sapendo che c’è un obbligo nazionale, tant’è che con questa norma la Giunta
si riserva la possibilità di intervenire in qualsiasi momento sui servizi.
È ovvio che, essendoci la pandemia, si
proroga, da quando finisce l'emergenza, massimo per un anno, che è il tempo in
cui abbiamo vissuto la pandemia. Certamente sul TPL bisogna rendere produttive
quelle risorse che non sono poche, ma non sono nemmeno tantissime, per
garantire i collegamenti e garantire la mobilità a pendolari e a studenti dai
diversi Comuni della Calabria. Quindi condivido - fosse dipeso da me non avrei
fatto nessuna proroga - è una proroga tecnica, ma stiamo lavorando già per
preparare queste gare.
Grazie, Assessore. Passiamo alla votazione
del provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo
complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 15/12^, di iniziativa del consigliere
Neri, recante: “Proroga di un anno della scadenza del Piano Regionale di
Sviluppo Turistico Sostenibile 2019-2021. Prego, consigliere Neri.
Grazie, Presidente. In questo caso si tratta
della proroga di un anno della scadenza del Piano Regionale di Sviluppo
Turistico Sostenibile. La legge regionale numero 8 del 2008 stabilisce
all'articolo 3, comma 1, che la Giunta regionale elabora il Piano Regionale di
Sviluppo del Turismo Sostenibile con l'obiettivo di aumentare in maniera
sostenibile la competitività nazionale e internazionale delle destinazioni
turistiche regionali, migliorando la qualità dell'offerta e l'orientamento al
mercato dei pacchetti turistici territoriali e valorizzando gli specifici
vantaggi competitivi locali, in primo luogo le risorse naturali e culturali.
Con
delibera di Giunta regionale, numero 142 del 11 aprile 2019, e successive
delibere di Consiglio regionale, è stato approvato il Piano di Sviluppo
Turistico per il triennio 2019-2021. A causa della pandemia tuttora in corso si
è determinato uno stato di incertezza sugli scenari e sulle attività,
soprattutto in campo turistico, che, di fatto, al momento non consentono di
poter dar corso a una programmazione certa sul lungo periodo e quindi alla
redazione e approvazione del nuovo Piano Regionale Turismo Sostenibile.
Pertanto, al fine di consentire la
programmazione annuale di settore, è necessario prorogare di un anno la
scadenza del Piano, rimandando di fatto di un anno la redazione e l'approvazione
del nuovo Piano 2020-2024, fermo restando invarianza di criteri, di parametri e
delle indicazioni generali contenute nel Piano stesso e demandando, altresì, ai
sensi dell'articolo 4 della stessa legge regionale, la fase attuativa per
l'anno 2022. Ovviamente anche questo dal punto di vista finanziario, non
comporta alcun onere a carico della Regione Calabria, pertanto si chiede
l'approvazione del provvedimento. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega Neri. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io approfitto della
presenza dell'assessore Orsomarso per sottolineare alcuni aspetti, Assessore,
che un po' mi preoccupano con questo rinvio. Il precedente Piano, elaborato
credo nel 2019 e approvato dalla precedente Giunta regionale, è lo strumento
principe per la programmazione turistica della nostra regione.
È un Piano che segue quello
dell'organizzazione mondiale del turismo, ricalca un po' quelle che sono le
indicazioni anche dell’Unione Europea, attraverso quella che è l'agenda per il
turismo europeo sostenibile, e, in qualche modo, segue il Piano turistico
nazionale 2017-2022.
Io credo che sia difficile spiegare agli
imprenditori del settore calabresi come la pandemia, diventata ormai un alibi
all'interno di tantissimi settori per non prendere delle decisioni e rinviarle,
possa essere tale (un alibi) anche in questo caso, quando la Calabria ha
dimostrato, proprio in questi due anni, di poter sfruttare le ripercussioni
della pandemia che ha alimentato soprattutto un turismo di carattere nazionale
che ha privilegiato le regioni meridionali e tra queste la Calabria. C’è stata
la scoperta dei luoghi, soprattutto delle aree interne, che meno erano
frequentati in Calabria, in cui si sviluppano attività turistico-ricettive
soprattutto lungo le coste, per circa il 90 per cento delle strutture
ricettive. È stata data la possibilità a tanti italiani e in qualche caso anche
a turisti stranieri di poter invece scoprire le aree interne, i borghi e
mettere in campo delle esperienze differenti, rispetto a quelle che il turismo
regionale è solito disegnare.
Allora mi sarei aspettato e mi aspetto,
prendendo atto della sua umiltà e del suo spirito collaborativo sempre che la
contraddistingue - di questo gliene faccio merito - un po' più di coraggio e,
quindi, se non prevedere l'approvazione di un nuovo Piano, quantomeno
prevederne l'aggiornamento. Come lei sa, il Piano viene elaborato su un
triennio però prevede che ogni anno possa essere aggiornato. E allora se noi
aspettiamo che passi la pandemia, rischiamo di trovarci qui ancora tra un anno,
2 anni, 3 anni - perché c'è chi sostiene che la pandemia purtroppo continuerà
ancora per qualche anno - a dover sempre rimandare l'aggiornamento del Piano e
non poter sfruttare questa occasione, l'unica forse, uno dei pochi aspetti
positivi che potrebbe vedere la Calabria come regione principe all’interno di
un turismo lento per il quale abbiamo tutte le caratteristiche e per cui siamo
predisposti.
Tra l'altro il Piano turistico va ad incidere
anche dal punto di vista del Piano dei trasporti.
Si parlava prima dei trasporti anche dal
punto di vista sostenibile, dell'ambiente, dell'erosione costiera, della tutela
dei nostri parchi marini, dei boschi, delle aree interne. Quindi, se proprio
non si avrà il tempo di poter approvare un nuovo Piano regionale turistico,
quantomeno cerchiamo di lavorare subito per il suo aggiornamento, in vista
della prossima stagione estiva che può vedere in Calabria, ancora una volta, un
numero di presenze importanti; sarebbe importante anche riuscire a modificare
il Piano di comunicazione perché porti alla ribalta nazionale una regione che
non è fatta di solo mare anche di aree interne, luoghi meno affollati e
frequentati, che dà l'opportunità di fare un turismo esperienziale.
Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire
l'assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.
Collega Alecci, anche questa è una proroga
tecnica. Le assicuro che stiamo lavorando, tant'è che, mentre noi facciamo la
proroga tecnica, il mio Dipartimento sta già decretando le risorse per fare sia
gli stati generali del turismo, che presuppongono costi organizzativi e significano
invitare tutti gli stakeholder, mailing
list, insomma trovare i luoghi e anche risorse per redigere il nuovo Piano.
Le do anche le cifre: il vecchio Piano è costato ai calabresi 700 mila euro
questo, il nuovo Piano, costerà 290 mila euro. Abbiamo anche una collaborazione
interna e, quindi, costerà meno della metà di quanto è costato quello
precedente e non mancherà di essere puntuale la definizione di una traccia che
io condivido. Lei sa benissimo: a noi è toccato mettere in sicurezza il turismo
nell'anno e mezzo trascorso; eravamo a Soverato quando abbiamo presentato i
bandi che hanno dato il contributo più importante agli hotel, fino a 220 mila
euro a fondo perduto.
Ci sono differenze sui piani diciamo del
centrodestra e del centrosinistra: noi crediamo che non tutti i Comuni della
Calabria abbiano vocazione turistica. Il Piano approvato nel 2019 ci dice che
tutti i Comuni possono fare turismo. Noi non siamo convinti di questo e proprio
negli Stati generali del turismo, che faremo di ritorno dalla BIT – che va
fatta ma sarà sottotraccia a causa della pandemia – lo diremo. Anche sullo spot
classico. Ho sentito alcuni - fatemi spendere due parole - che negli scorsi
anni ci hanno rimproverato, al di là della volontà di avere quello spot di
Muccino che è stato utilizzato poi durante le olimpiadi, sull’utilizzo dello
spot classico. È inutile spendere su Mediaset milioni di euro se non abbiamo il
cono visuale - come accade in questa stagione - quindi siamo molto morigerati
nell’utilizzare gli strumenti; stiamo programmando gli interventi, sosterremo
il Giro d’Italia, che ha un target importante di mercato nazionale per noi.
Quindi sul Piano voi sarete protagonisti
insieme a noi perché non solo ci saranno gli stati generali del turismo, ma
stiamo lavorando, anche io sto lavorando, a una norma complessiva sul turismo -
ci sono 36 leggi che normano il turismo in Calabria - a un testo unico e tutto
questo vorrei approvarlo entro marzo e avere il nuovo Piano condiviso. Poi
recepiremo tutti gli indirizzi degli stakeholder, li porteremo in Commissione,
in Aula e, quindi, anche col vostro contributo faremo un nuovo Piano che non
sia un libro dei sogni, perché nell’attuale Piano - le posso assicurare - c'è
di tutto e di più. Il piano annuale che proroghiamo ci concede di fare quello
che è fattibile sia con le risorse che abbiamo a disposizione sia con l’effetto
della pandemia.
Concordo con lei che - lo citavano i numeri
del PIL- il turismo può fare ancora altri 10 punti in più di quanto vale.
Condivido pienamente e anche questa, come quella sui trasporti, è una proroga
tecnica necessaria.
Grazie, Assessore. Passiamo all'esame e
votazione del provvedimento.
Articolo1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo
complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 16, la proposta di legge numero 18/12^, di iniziativa
del consigliere Caputo, recante: “Modifica della legge regionale 21 agosto
2007, numero 18 (Norme in materia di usi civici) Proroga dei termini.” Cedo la
parola al consigliere Caputo per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. La presente proposta di legge
si propone di prorogare alla data del 31 dicembre 2022 il termine previsto
dall'articolo 27 della legge regionale numero 18 del 21 agosto 2007, in
considerazione della mancata approvazione del regolamento regionale in tema di
usi civici.
Grazie, collega Caputo. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo su questa
materia perché vorrei porre all'Aula le preoccupazioni che su questo tema hanno
le amministrazioni comunali e tanti cittadini calabresi, nel senso che, per gli
operatori del diritto, gli usi civici sono veramente una spada di Damocle che
rendono incerte sia le transazioni commerciali dei terreni e dei fondi rustici
in determinati Comuni del territorio calabrese, ma creano difficoltà anche alle
amministrazioni comunali che molte volte, nel rilascio dei titoli edilizi o dei
certificati di destinazione urbanistica, non sono in grado di sapere realmente
se quei terreni stessi siano gravati o meno da questo vincolo che – ricordo
all’Aula - è un vincolo particolarmente rigido e complesso. Gli usi civici
essendo assimilati ai beni demaniali creano difficoltà non solo nella
trasferibilità dei beni, ma anche nella loro inusucapibilità e nel loro
particolare regime giuridico che comporta anche la nullità degli atti dei
relativi trasferimenti.
Ho cognizione diretta, per mie competenze
professionali, di quanti problemi gli usi civici creino in merito alla
negoziazione non solo dei terreni ma anche dei fabbricati che sopra vi sono
stati costruiti.
Quindi io esprimo una perplessità su questo
rinvio che ovviamente è un rinvio tecnico però deve essere uno stimolo a questa
legislatura per affrontare realmente la materia. Noi abbiamo una legge del
2007, la numero 18, che in realtà dava alle Regioni una competenza molto
importante e cioè quella di provvedere alla ricognizione generale degli usi
civici e alla formazione di un inventario generale delle terre di uso civico.
Ovviamente questo è lo strumento che poteva consentire ai Comuni di avere un
parametro certo anche nell'affrontare tale problematiche. I Comuni, infatti,
hanno la necessità di incamerare le risorse per l'affrancazione dei terreni
però hanno, in primo luogo, bisogno di rendere attuale e concreta questa legge
che, da un punto di vista tecnico, è veramente completa perché prevedeva una
casistica e anche una sorta di coordinamento tra Comuni, Provincia e Regione
circa il piano straordinario di accertamento agli usi civici. Questa legge del
2007 è ferma, è nel cassetto, e quindi ancora oggi noi stiamo chiedendo un
rinvio per affrontare il suo regolamento attuativo.
Il mio
sarà, dunque, un voto di astensione su questo rinvio, di astensione perché so
che è un rinvio tecnico da parte di questa maggioranza, però nello stesso tempo
dico che noi non possiamo arrivare al prossimo anno a chiedere un ulteriore
rinvio sulla materia degli usi civici. Questo è uno stimolo al Consiglio
regionale per affrontare già da subito questa materia che è estremamente
delicata e crea numerosi problemi per gli operatori del diritto e per le
amministrazioni comunali.
Grazie, collega Lo Schiavo. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io sono favorevole alla
proroga proposta dal consigliere Caputo, fra l'altro ho ricevuto anch'io come
tutti quanti numerose sollecitazioni da parte dei Comuni che attendono
giustamente - come diceva il collega Lo Schiavo - l'approvazione di questa
proroga perché altrimenti hanno grossi problemi nell'andare ad amministrare gli
usi civici. Sono stato, per l'appunto, anche sollecitato dal Vicesindaco nonché
Assessore al patrimonio del Comune di Corigliano-Rossano, la dott.ssa
Salimbeni. Condivido che questa è una legge del 2007 - il Consiglio regionale
ha fatto molte proroghe negli anni - e quindi è evidente che noi dobbiamo
andare ora, con l’insediamento delle Commissioni, a lavorare alacremente, come
si diceva prima, su questo regolamento che non può essere più evitato e non può
essere più prorogato.
Ci
sono cittadini che aspettano l’affrancazione, ci sono cittadini che ormai usano
questi terreni da chissà quanti decenni anche per averli ereditati, quindi
hanno interesse ad andare a pagare ed affrancarsi sulla proprietà sulla quale
esercitano il possesso materiale. Ma è necessario anche andare a verificare da
parte dei Comuni quali situazioni invece non sono nella possibilità di essere
affrancate e quindi è necessario anche che si vada a valorizzare il patrimonio
che i Comuni hanno e che magari sono anche detenuti non lecitamente da molti
possessori. Noi dobbiamo effettivamente farci forza su questa cosa, impegnarci
effettivamente, onde evitare che a dicembre dell'anno prossimo ci ritroveremo a
fare la diciottesima proroga e quindi festeggeremo il compleanno della proroga
degli usi civici. Grazie.
Grazie, collega Graziano. Passiamo all'esame e votazione
del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso,
con autorizzazione al coordinamento formale.
l provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo
al punto 17, la proposta di legge numero 13/12^ di iniziativa dei consiglieri
Arruzzolo, Comito, Cirillo, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge
regionale 25 giugno 2019 numero 29 (Storicizzazione risorse del precariato
storico)”. Cedo la parola al consigliere Comito per illustrare il
provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. L'intervento di novellazione si rende
opportuno al fine di garantire la finalità originaria della legge regionale 25
giugno 2019, numero 29, “Storicizzazione risorse del precariato storico”, volta
a garantire una copertura certa e stabile nel tempo, con l'obiettivo di
accompagnare al superamento del precariato storico i lavoratori calabresi di
cui alle leggi regionali numero 1/2014, 40/2013, 31/2016 e 15/2018. In particolare,
nello specifico, con la presente proposta di modifica si garantisce al bacino
dei lavoratori di cui alla legge regionale 13 giugno 2008 numero 15, “Collegato
alla manovra di finanza regionale per l'anno 2008”, un trattamento economico
uguale a quello degli appartenenti ai cosiddetti bacini riferiti alle
precedenti leggi regionali, sanando le diversità di contributi versati dalla
Regione.
L'obiettivo della proposta di legge è duplice: ricondurre
il precariato nella sua interezza entro un percorso di stabilizzazione che
comprende anche i lavoratori di cui alla legge regionale 15/2008, in linea con
la ratio legis di quella legge
regionale 29 del 2019, accompagnando gli stessi lavoratori fino al collocamento
in quiescenza; riconoscere, in particolare ai lavoratori contrattualizzati con
Azienda Calabria Lavoro da più di 24 mesi a tempo determinato, il diritto alla
trasformazione del loro contratto a tempo indeterminato, così come previsto dal
decreto legislativo 81/2015.
La proposta si compone di 3 articoli:
Articolo 1. “Modifica all'articolo 1 della legge
regionale 25 giugno 2019 numero 29” specifica da un lato che la Regione, nel
caso di assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori de quibus, erogherà il contributo fisso anno del lavoro di
11.157,24 euro fino al collocamento in quiescenza degli stessi; dall'altro -
integrandolo con due commi ad hoc per
ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo 2 della legge regionale 13 giugno
2008 numero 15 per i quali gli Enti locali utilizzatori provvedono alla stipula
di contratti di lavoro a tempo indeterminato - la Regione erogherà un
contributo fisso annuo dell'importo di 11.157,24 euro fino a loro collocamento
in quiescenza.
Sempre ai medesimi fini, Azienda Calabria Lavoro è
autorizzata a procedere alla stabilizzazione dei medesimi lavoratori
attualmente contrattualizzati a tempo determinato, riconoscendo un contributo
fisso annuo dell'importo di euro 13.138,18 per ciascuno dei predetti lavoratori
assunti a tempo indeterminato fino a loro collocamento in quiescenza.
L’articolo 2 prevede la clausola di invarianza
finanziaria, trovando copertura la proposta di legge regionale nei limiti degli
stanziamenti già previsti nel bilancio 2021-2023.
L'articolo 3 prevede l'entrata in vigore anticipata della
legge rispetto all'ordinario termine di 15 giorni, vacatio legis, decorrenti dalla pubblicazione della stessa sul
bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Ripeto: la presente proposta di legge non comporta nuovi
o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, trovando copertura nei limiti
degli stanziamenti già previsti del bilancio 2021-2023. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Comito. Ha chiesto di intervenire la
collega Bruni. Ne ha facoltà.
Caro Presidente, cari colleghi consiglieri, siamo
assolutamente d'accordo sulla necessità di una stabilizzazione del precariato,
da tantissimo tempo non affrontata in maniera globale. Va certamente data
dignità ai lavoratori calabresi e questo in ottica, appunto, di quanto prevedeva,
come diceva il consigliere Michele Comito, la legge regionale numero 1 del 2014
che proponeva esattamente il superamento di tutto questo.
Però mi sorgono delle perplessità. Quindi, detto il mio
assoluto sostegno a votare a favore di questa legge, pongo una serie di
problematiche: come mai indichiamo la stabilizzazione solo per 70 unità? C'è un
diritto di prelazione o il numero totale dell'Azienda Calabria Lavoro? Cioè non
sono indicati degli elementi dettagliati in merito e quindi non comprendo bene.
Del resto sono anche preoccupata dell'azienda partecipata Calabria Lavoro. Voi
stessi vorreste dismetterla, ma i lavoratori poi che fine fanno?
Rispetto poi alla stabilizzazione dei lavoratori precari
nei Comuni esistono proprio criticità contabili. L'importo previsto di
11.157,24 euro fino al collocamento in quiescenza è una cifra che al lordo - e
l'aspetto contributivo consentirà la stabilizzazione per non più di 15 ore
settimanali - produrrà una busta paga netta per ciascun lavoratore di circa 500
euro. Meno del reddito di cittadinanza. Se a questo si aggiunge che la maggior
parte dei Comuni utilizzatori versa in condizioni economiche disastrose in
dissesto finanziario, questa stabilizzazione diventa quasi un miraggio.
Quindi, l'approccio mi sembra insufficiente; necessita di
una mappatura puntuale sia sullo stato giuridico dei diversi attori sia sulle
funzioni degli stessi. Verosimilmente, immagino che si debba implementare
soprattutto il fondo e abbiamo necessità di ritornare sull'argomento con un miglioramento
di questa normativa.
Grazie, collega Bruni.
(Interruzione)
Siamo in fase di votazione…
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Intervengo velocemente - già l'ha fatto la collega Bruni,
penso che lo farà meglio di me dopo il collega Mammoliti - e semplicemente per
dire che su questi temi che riguardano la vita delle persone, che riguardano le
prospettive delle persone non possiamo che esprimere la nostra condivisione in
termini di risoluzione della problematica. E credo che sia apprezzabile lo
sforzo che oggi si inizia a fare su questo tema, che riteniamo che vada
ampliato per come ha detto la collega Bruni. Ma credo che sia necessario – e su
questo voglio dire soltanto il concetto - stabilizzare quello che c'è da
stabilizzare, senza più aprire pagine di precariato.
Qualcuno diceva poco fa: “La responsabilità è degli anni
passati!”
È di tutti noi! Trent’anni di Aula, quarant’anni di Aula
che abbiamo creato precariato in Calabria; una volta centro-destra, una volta
centro-sinistra, abbiamo creato precariato tutti noi.
Quindi l’invito che faccio alla Giunta e al Consiglio
regionale è di aprire e chiudere questa pagina, pensando a creare in Calabria
posti di lavoro fissi che lascino capitale umano importante in questa regione.
Così credo che faremo il nostro dovere.
Solo questo volevo aggiungere.
PRESIDENTE
Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire il consigliere
Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Effettivamente il problema del
precariato nella nostra regione è un problema assai grave e - non per entrare
nell'autobiografia - anche durante il mio lavoro da ospedaliero ho visto e ho
lavorato con tantissimi operatori della sanità che sono rimasti precari per
circa vent'anni, indicando, con ogni evidenza, un'abitudine e un malcostume
della politica calabrese che era solita - spero non lo sarà in futuro -
nell'attribuzione, nella concessione di posti di lavoro purché precari, perché
in questo modo chi ne avesse beneficiato sarebbe comunque rimasto legato, molto
virgolettato, al benefattore.
Quindi è del tutto evidente che l'istituzione del
precariato, per esempio in sanità, è una cosa - e colgo l'occasione per
sottolinearla - attuale e prospettica che non si deve più ripresentare. In
sanità – sottolineo - la necessità urgentissima e, a mio parere, l'elemento
assolutamente più urgente è rimpinguare un ambito occupazionale ormai
desertificato sotto tutti i profili professionali: medici, paramedici, inteso
come infermieri e OSS, tecnici e quant'altro. Ecco che è assolutamente
fondamentale cancellare il precariato dalle prossime iniziative di promozione
occupazionale.
Rimane quello finora assolutamente presente e molto
numericamente rappresentato. È del tutto evidente ed è ovvio che sarebbe non
dico impopolare, ma non etico opporsi a un progetto di legge del genere. Però
certamente qualche domanda sorge spontanea, come suol dirsi. In particolare
l'identificazione del gruppo dei lavoratori che devono essere stabilizzati, ma
ancor di più sarà probabilmente utile fare un quadro complessivo di tutto il
precariato calabrese per capire chi sono, dove lavorano, ma anche – se posso
dire – cosa fanno, perché il precariato va stabilizzato anche quando comporta
un'offerta attiva allo sviluppo della nostra società. Per cui, ecco, ci sono
queste perplessità prospettiche.
È ovvio che la legge vada supportata per la sua stessa
insita natura, però questo è un problema che certamente non viene eliminato né
risolto da questa legge stessa.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega Laghi. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Dopo l'articolo 1 sono pervenuti alcuni emendamenti. Il
primo è il protocollo numero 21713, a firma del consigliere Cirillo a cui cedo
la parola per l'illustrazione.
Grazie, Presidente. La proposta emendativa mira a
esplicitare che il Dipartimento competente è autorizzato ad adottare i
provvedimenti necessari a garantire la prosecuzione delle attività prestate dai
lavoratori interessati della presente legge.
La norma ha carattere esclusivamente ordinamentale e
pertanto non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.
Grazie.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 21839, a firma del consigliere
Mammoliti, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
Sì, intanto grazie, Presidente. Io ho votato a favore di
questo provvedimento e cerco di spiegare anche le ragioni del perché ho
presentato questo emendamento. A differenza di tanti, io non mi scandalizzo per
nulla quando si decide di dare dignità al lavoro e alla prospettiva
occupazionale di persone, di famiglie che da anni, comunque, stanno già
operando in diversi Enti e in diversi settori.
Siamo in Calabria dove abbiamo la percentuale più alta di
disoccupazione; soprattutto quella femminile, giovanile, raggiunge livelli
spaventosi; siamo in Calabria dove il livello dell'occupazione ha la
percentuale più bassa di tutte le Regioni, nonostante gli obiettivi europei
prevedrebbero che, praticamente, in Calabria noi dovremmo avere l'occupazione
al 70 per cento. Siamo appena al 40 per cento, quindi io non mi scandalizzo per
nulla che oggi con un provvedimento si tende a dare una risposta a lavoratrici
e a lavoratori che comunque stanno svolgendo da anni una funzione
fondamentale.
Per garantire in molti Enti e in molti settori della vita
amministrativa e democratica di questa regione servizi che altrimenti i Comuni,
per il blocco delle assunzioni di questi anni, non sarebbero stati nelle
condizioni di poter garantire.
Parliamo di 70 lavoratori di questa legge a cui il bacino
fa riferimento che già da anni avrebbero superato il limite legislativo
previsto per il passaggio a tempo indeterminato per capirci; stiamo parlando di
una quantità di lavoratori che percepisce solo il sussidio e non ha avuto
nemmeno la possibilità di avere un contratto a tempo determinato come questi 70
lavoratori hanno avuto la possibilità di avere.
E anche su questo io vorrei dire che ci sono delle
discussioni in corso. Il Presidente non c'è, so che ha convocato le forze
sindacali per il 28. Ci sono state delle discussioni anche sull'eventuale
utilizzo positivo di questi lavoratori che oggi sono in sussidio e non hanno
nemmeno il contratto a tempo determinato. Una discussione positiva che
prevedrebbe l'utilizzo di queste lavoratori in determinati settori, che
aiuterebbero a realizzare in Calabria la prima opera infrastrutturale
fondamentale per lo sviluppo e la manutenzione ordinaria e straordinaria del
territorio.
Non solo! Con l'utilizzo di questi lavoratori, per
esempio, Calabria Verde, in quell’inquadramento dal punto di vista
contributivo, potrebbe, addirittura, non solo utilizzare e dare una prospettiva
di dignità occupazionale, ma addirittura arrecare un miglioramento in termini
economici, considerato che la contribuzione agricola potrebbe anche favorire e
aiutare la disponibilità di ulteriore risparmio di risorse. Allora perché
scandalizzarsi di questi provvedimenti? Io naturalmente, votando a favore, ho
presentato un emendamento per una ragione politica e anche di convinzione molto
precisa.
E voglio partire dalle considerazioni che, in maniera
reiterata, il precedente Occhiuto ci fa in quest'Aula nei suoi interventi:
“Giudicatemi dai fatti! Sto producendo azioni, sto producendo fatti!”
Allora i fatti sono che nelle sue linee programmatiche,
nell'azione di governo che ha presentato, che indica la prospettiva, il
percorso, l'orizzonte dell'azione amministrativa verso cui vuole andare un
governo - e io l'ho condivisa anche nel mio intervento sulle relazioni delle
linee programmatiche - il Presidente indica il superamento dei bacini del
precariato. Io l'ho condivisa già sin da quando ha esposto in quest'Aula le
linee programmatiche sul governo.
Pur apprezzando questo provvedimento che aiuta, che va in questa
direzione e offre questa prospettiva di dignità a una parte considerevole di
una categoria del precariato, è chiaro che questa proposta di legge non è
bastevole, non è sufficiente per una ragione molto semplice: in Calabria c'è
una variegata tipologia di forme contrattuali che questa proposta di legge
purtroppo, oggettivamente, non contempla.
Quindi il mio emendamento è teso a dire: approviamo questo provvedimento
- e va bene -, ma in questa direzione impegniamo il governo regionale affinché
in tempi ragionevoli, insieme alle forze sociali, si faccia un punto
appropriato su quello che è il precariato in Calabria e si indirizzi verso
obiettivi e prospettive di stabile occupazione. Perché ci dobbiamo
scandalizzare? Parliamo di digitalizzazione, parliamo di modernizzare la
pubblica amministrazione. Ma con cosa volete che facciamo la digitalizzazione e
la modernizzazione della pubblica amministrazione? Con le parole? No, io penso
che si possa fare con l'investimento delle risorse umane, di uomini e di donne
che stanno già offrendo e garantendo il loro know-how, la loro professionalità a Enti e a Comuni che altrimenti
non sarebbero nelle condizioni di garantire nemmeno i servizi minimi.
Quindi, per questa ragione, io chiedo al presidente Occhiuto di dare
questo segnale di prospettiva e di cambiamento, tra l’altro in linea con la sua
azione di governo, con quello che lui ha indicato nelle sue linee
programmatiche.
Propongo, quindi, che, dal mio punto di vista, la Regione con questo
articolo 1 bis, insieme alla parte sociale, possa definire qual è il precariato
in Calabria. Anche perché la legge 1 a cui fate riferimento - mi rivolgo al
consigliere Michele Comito - era una legge che sostanzialmente, nello spirito, prevedeva
che bisognava definire in Calabria quant'è, quali sono, dove sono i precari e
cosa fanno. Un’anagrafe cioè del precariato calabrese, in modo tale che tutti
abbiano contezza delle persone che, con diverse forme di tipologia del
precariato, agiscono e operano in questa Regione.
Penso a un Piano straordinario per il lavoro per la Calabria.
Come volete che fermiamo l'emorragia dei giovani se noi non affrontiamo e
non assumiamo questo obiettivo strategico fondamentale per la nostra Regione?
Quindi un Piano straordinario per il lavoro che affronti con questa legge
questa categoria importante, ma anche altre leggi, la legge 12, i TIS, i navigator, c'è questo provvedimento che
si sta per approvare.
Mi auguro che anche qui l'Assessore voglia accogliere i rilievi delle
forze sociali, di alcune organizzazioni di categoria rispetto alle
professionalità che si debbano ricercare. Mi riferisco al bando dei Centri per
l'impiego. Nel bando dei Centri per l'impiego dobbiamo cogliere lo spirito
della legge: incrociare la domanda e l'offerta di lavoro. Quindi vorrei che le
qualifiche fossero orientate e indirizzate alla capacità di governo di questa
seria problematica non a categorie che magari… Non voglio entrare nel merito
però, poiché ho visto che ci sono delle osservazioni, inviterei anche l'Assessore,
con una inclinazione di disponibilità, ad offrire uno sguardo se ci sono le
condizioni per recepire alcuni suggerimenti che vengono sostanzialmente
avanzati.
Quindi un Piano straordinario che abbia queste caratteristiche.
Tra l'altro nel PNRR ci sono stati già dei finanziamenti destinati alla
Calabria e io mi auguro che si stia lavorando per realizzare il gol che non è
da intendere la rete delle vittorie calcistiche. Il gol che è, appunto, la
garanzia occupazionale dei lavoratori e che è rappresentato da una parte
consistente di risorse che potrebbero aiutare e dare dignità al lavoro e alla
prospettiva occupazionale di molti giovani e donne di questa nostra Regione.
Per questo motivo, nel votare a favore, senza sé e senza ma, vi chiedo
però di compiere uno sforzo, vi chiedo di compiere questa riflessione e di
approvare questo emendamento che è in linea con il provvedimento e lo spirito
di questa proposta di legge e che è in linea con lo spirito di impostazione
delle linee programmatiche dello stesso presidente Occhiuto. Grazie,
Presidente.
Grazie, collega. Pongo in votazione il primo emendamento presentato dal
consigliere Cirillo, con il parere favorevole della Giunta e del relatore. L'emendamento
è approvato.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 21839, a firma del consigliere
Mammoliti. Parere della Giunta?
Contrario.
PRESIDENTE
Parere del relatore?
Non
lo intravedo come un emendamento per cui sono contrario. Semmai, se poi
presentiamo una mozione per approfondire meglio quanto detto dal consigliere
Mammoliti, certamente. Però non mi sembra che abbia il tenore di un
emendamento.
Pongo
in votazione l'emendamento. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto
il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà per 3 minuti.
Mi dispiace che la maggioranza e il presidente Occhiuto perdano
un'occasione importante. Mi dispiace tanto sentire queste ramanzine e queste
prediche con cui ci sta ridondando nei suoi interventi, chiamando a
responsabilità la maggioranza a valutare le azioni di governo sulle cose che
realizza. Ma tra le cose che realizza c’è che state respingendo un
provvedimento che non prevede maggiori oneri economici e finanziari, ma
soltanto la disponibilità e la volontà di definire insieme alle forze sociali,
nel giro di breve tempo, una ricognizione complessiva dell'insieme del
precariato calabrese, per dare anche un’eventuale prospettiva di possibile
occupazione.
Allora di che cosa stiamo parlando?
Tutte queste dichiarazioni, tutti questi appelli, questi richiami al senso di
responsabilità che fa il Presidente a chi li fa?! Che segnale mandate ai
calabresi? Che segnale mandate ai lavoratori precari che da anni aspettano una
prospettiva occupazionale? Un semplice provvedimento che non prevede nulla di
più e nulla di meno e nemmeno un euro in più, ma soltanto un impegno del
governo regionale a discutere entro 60 giorni con le forze sindacali una
valutazione complessiva dell'insieme del precariato, utilizzando le risorse che
ci sono. Mi dispiace! Avete perso un'occasione e non siete nemmeno più
credibili, per quanto mi riguarda, caro Presidente, quando fate appello al
senso di responsabilità della maggioranza.
Grazie, collega. Pongo in votazione l'emendamento che è respinto.
Continuiamo con la votazione degli articoli.
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, come
emendata, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è
approvato, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto 18, la proposta di legge numero 19/12, di iniziativa
del consigliere Caputo, recante: “Autorizzazione all’acquisizioni di azioni di SACAL
S.p.A. da parte della società Fincalabra S.p.A. Modifiche all'articolo 3 della
legge regionale numero 9 del 2007”.
Cedo la parola consigliere Caputo per illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. La proposta legislativa mira a rendere operante la
possibilità che Fincalabra S.p.A., società della Regione Calabria, possa
acquisire, nei limiti delle risorse disponibili, le azioni della società
aeroportuale calabrese, appunto SACAL S.p.A., detenute dai soci privati. Tale
intervento si rende necessario al fine di scongiurare gravi e più pesanti
conseguenze per l'intero sistema aeroportuale calabrese.
Il testo si compone di 6 articoli: l’articolo 1 detta la finalità della
proposta di legge; l'articolo 2 definisce il campo di applicazione della norma;
l'articolo 3 modifica l'articolo 3 della legge regionale 11 maggio 2007 numero
9; l'articolo 4 disciplina la tempistica entro la quale Fincalabra è
autorizzata ad apportare le necessarie modifiche statutarie; l'articolo 5
prevede la norma finanziaria e comunque il principio che dalla presente legge
non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale;
l'articolo 6 prevede l'entrata in vigore anticipata della legge rispetto
all'ordinario termine di 15 giorni.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha
facoltà.
Ritengo che questo punto, che noi oggi stiamo votando, sia di estrema
rilevanza perché va al di là di una semplice autorizzazione. Da un punto di
vista tecnico penso che questa proposta di legge andrebbe più approfondita,
motivata e analizzata, perché noi sulla SACAL abbiamo avuto una vicenda
emblematica su un corto circuito che si è provocato tra la governance pubblica e gli elementi e le norme di diritto privato
che governano le società partecipate.
Mi spiego meglio. Vi è stato un
verbale assembleare del 5 luglio 2021 con cui è stato disposto l'aumento di
capitale sociale della SACAL. Noi dobbiamo ritornare indietro però e dobbiamo
ricordare intanto cosa è avvenuto per capire meglio quello che questa
maggioranza vuole fare. Il provvedimento e il verbale del 5 luglio 2021, con
l'aumento di 10 milioni di euro del capitale sociale della SACAL, è stato
determinato dall’articolo 2446 del Codice civile e cioè per perdite rilevanti
del capitale sociale. Ovviamente dalla relazione del collegio sindacale si è
evinto che al 31 maggio 2021 la SACAL aveva perdite complessive per 13.480.608
di euro, così dettagliate: 1.720.000 euro per perdite pregresse, 8.500.000 euro
per perdite dal periodo 1 gennaio -31 dicembre 2020, perdite per 3.240.000 di
euro dal 1 gennaio 2021 al 31 maggio 2021. E cioè di fronte ad una società di
diritto privato avere i provvedimenti ai sensi dell’articolo 2446 del Codice
civile significa lanciare un campanello d'allarme e cioè dire che la SACAL in
questo momento non riesce a produrre utili, ma una grave situazione di
liquidità. Leggendo il verbale di aumento del capitale sociale del 5 luglio
2021 viene anche evidenziata la necessità di aumentare il capitale sociale per
far fronte anche alle esigenze dei lavoratori, di circa 300 famiglie, affaticate
da un anno e mezzo di pandemia.
Perché dico questo, Presidente? Perché noi oggi, dando l'autorizzazione
all'acquisto delle quote da parte di Fincalabra, dobbiamo però porci alcune
domande: perché oggi SACAL si trova in questa condizione? Qual è il ruolo della
gestione pubblica nell'ambito di questa società? E qual è anche l'idea di
strategia d'uscita da questa situazione fortemente debitoria del maggiore scalo
calabrese?
Quindi non basta dire o limitare il discorso all'acquisto delle quote,
intanto perché il capitale sociale della SACAL è polverizzato in una serie di
Enti. Vedo la presenza di numerose quote di partecipazione tra cui anche quella
ovviamente della Regione Calabria, ma nello stesso tempo oggi noi andiamo a
duplicare una forma di intervento in SACAL perché da un lato abbiamo la Regione
Calabria, dall'altro lato avremo l'acquisizione di quote da parte di Fincalabra
che è, sì, una società in house della
Regione Calabria stessa ma è anche un soggetto di diritto diverso rispetto alla
Regione Calabria stessa. La perplessità nasce anche dal fatto che Fincalabra ha
nel suo Statuto una finalità forse diversa rispetto a quella di gestione e di
coordinamento degli Enti strategici della Regione Calabria. Come lei sa,
Fincalabra ha una funzione prevalente di finanziamento e di aiuto alle imprese.
E anche qui pongo una serie di preoccupazioni che non sono tanto oggi
dirette all'acquisto delle quote - che sono un atto di diritto privato, per cui
non vedo grandi rischi – ma alla problematica del divieto degli aiuti di Stato.
Ovviamente, Fincalabra intervenendo nel ripianamento dei debiti o comunque
della società della SACAL stessa ha su di sé la spada di Damocle del divieto di
aiuti dello Stato a società di diritto privato. È un divieto comunitario.
Si tratta, quindi, di una serie di perplessità che, ovviamente, oggi non
possono essere colmate da una proposta di legge che così com'è congegnata è
solo un mandato alla Giunta ad operare, nel senso che vi è una proposta per
acquisto delle quote del socio privato.
Direi che forse ci vuole una regolamentazione anche delle quote del socio
pubblico, perché ci sono una serie di Enti, una miriade di Enti che partecipano
a SACAL, partendo dal Comune di Lamezia, dalla Provincia di Catanzaro alla
Camera di commercio di Catanzaro, all'intesa, al Comune di Catanzaro, a
Confindustria, alla Provincia di Cosenza, cioè c'è una miriade di Enti, che
forse dovrebbero essere posti a razionalizzazione.
La riorganizzazione del capitale da parte della Regione Calabria deve
partire su un duplice orientamento. Il primo è ovviamente l'acquisto delle
quote dei privati. Ho ascoltato con attenzione le parole del presidente
Occhiuto. Noi abbiamo avuto una vicenda per cui, a mio avviso, non si è violata
alcuna norma di diritto privato. Noi abbiamo una società governata dal Codice civile
che ha aumentato il capitale sociale, dove è stato dato il diritto di opzione
nella sottoscrizione delle quote ai soci presenti e poi, inevitabilmente,
questo diritto è stato esercitato da alcuni soci e non da altri.
Quindi non vi è stata alcuna violazione di norme. C'è stata una
valutazione politica. Sì, nel senso che chi è andato a votare allora in questa
assemblea dei soci non poteva non porsi il problema della applicazione dei
meccanismi di diritto civile, non poteva non sapere che aumentare un capitale
sociale di euro 10 milioni, dopo che erano andati a vuoto due precedenti
tentativi di aumento di capitale sociale, avrebbe potuto comportare, in
mancanza di esercizio dell'articolo 2441 del Codice civile, un aumento a
dismisura dell'acquisto delle azioni non optate da parte del socio privato,
come in realtà è avvenuto.
Noi abbiamo il socio privato che passa dal 29 per cento al 51 per cento
dopo questa assemblea dei soci, e gli Enti pubblici erano presenti, hanno
votato, erano consapevoli di quello a cui inevitabilmente si andava incontro.
Per concludere, Presidente, non basta oggi dire: “Rimediamo agli errori,
facendo acquistare da Fincalabra le quote del socio privato”, come
un’autorizzazione e un mandato ad operare in questo senso. Non basta perché
bisogna capire non solo come si vanno a riacquistare le quote, ma anche come
dovranno essere ricollocate successivamente nel mercato. Bisogna capire se
Fincalabra è lo strumento giusto per fare quest'operazione e come si gestiscono
i rapporti con quel pulviscolo di soci pubblici e privati che in SACAL hanno
dimostrato di non volere più investire.
Bisogna capire come si affronta il problema di un enorme debito che
questa società di diritto privato ha accumulato fino a oggi e come si vuole
risolvere il problema della governance
e del consiglio di amministrazione di questa stessa società.
È ovvio che il problema non è solo acquisire le quote, ma poi bisogna
mandare in consiglio di amministrazione persone che abbiano un vincolo di
mandato molto forte con la gestione pubblica o la gestione in house del ruolo e che abbiano sostanzialmente consapevolezza di
quale deve essere la visione strategica che il pubblico ha in SACAL.
Per queste ragioni, Presidente, e cioè tutta una serie di dubbi o
comunque di questioni ancora non affrontate, io inevitabilmente su questa
proposta di legge voterò contro, non tanto ovviamente per l'intenzione di
correggere un po’ una scelta - sono favorevole affinché si ritorni a
ripristinare un equilibrio assembleare in SACAL - ma ho dubbi, ho dei dubbi su come questo si possa concretamente realizzare, su come
questo riuscirà a innestarsi su un pregresso, cioè su un corpo vivo di
struttura societaria già esistente. Lo dico in maniera molto banale, ma anche
diretta: penso non basterà acquistare le quote dal privato su SACAL, qui ci
sarà la necessità di fare un ragionamento più complessivo su come rendere
questa società concorrente e sostenibile sul mercato. Grazie, Presidente.
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire
la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Signor presidente e colleghi consiglieri, è fuor di dubbio
che riportare SACAL in un alveo di gestione pubblica sia un obiettivo
assolutamente fondamentale e condiviso, però mi preme sottolineare come sia
altrettanto indispensabile identificare le responsabilità, che ci sono state,
da parte di un management totalmente
inadeguato.
I fatti erano ben noti già dalla fine di giugno, quando,
in un’assemblea dei soci, esplosero i contrasti tra i soci pubblici e privati,
con un assolutamente incomprensibile silenzio del management. A luglio del 2021, il pubblico aveva il 50.7 per cento
delle quote di SACAL e il privato il 49.2 per cento, oggi, avendo incamerato le quote non opzionate dai diversi
azionisti pubblici, il socio privato detiene il 51.96 per cento delle quote di SACAL.
Con questa proposta di legge la Regione, che detiene, quindi, una quota di
partecipazione in SACAL, in questo momento, pari solo del 9.27 per cento del
capitale sociale, è intenzionata a riacquistare le azioni tramite Fincalabra,
riutilizzando risorse attraverso il fondo unico di ingegneria finanziaria.
Bene. Ma se da una parte questa proposta di legge ha
l'obiettivo di risolvere la grave situazione in cui versa SACAL, dall'altra,
comunque, introduce modifiche sulle competenze e sul ruolo di Fincalabra, alla
quale viene attribuita - leggo testualmente -: “la funzione di supporto
operativo nella programmazione, progettazione tecnica ed economico-finanziaria
per l'attuazione di programmi volti allo sviluppo dei territori”. Non vengono,
però, specificati i termini e le modalità.
Dunque, Fincalabra diventa un organo di gestione. Quale
personale si vuole mettere a disposizione? Quali e dove verranno identificate
le competenze specifiche? Qualche ulteriore rilievo è indispensabile. Intanto è
indispensabile creare un tavolo di confronto tra le forze politiche, proprio
per ricostruire un percorso di trasparenza e un rafforzamento democratico di
una società che si appresta a svolgere un compito importantissimo. Ma mi
chiedo, ancora, a che punto sono i ristori che sono stati previsti dal Governo
e di cui non abbiamo assolutamente notizie.
Dopodiché, definito questo assetto societario, mi auguro
e spingo affinché la Giunta, il presidente Occhiuto e, chiaramente, a questo
punto, Fincalabra, possano redigere un nuovo Piano industriale di SACAL alla
luce di tutti gli stravolgimenti che, in materia di vettori aerei, stanno
accadendo. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Irto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Mi unisco alle considerazioni che
sono state fatte e sulle quali avevo anche avanzato qualche riflessione prima,
in riferimento al bilancio di previsione. Presidente Occhiuto, le do atto - è
registrato, sbobinato, verbalizzato - che nell'ultima seduta di Consiglio
regionale non ha nascosto il giudizio negativo sul management attuale di SACAL.
Le do atto di averlo fatto in Consiglio regionale, così
come noi ci siamo più volte dichiarati favorevoli, ampiamente favorevoli, al
fatto di tornare dentro SACAL, in maniera piena, rendendola a maggioranza
pubblica. Quindi la Regione, in qualche modo, torni ad essere azionista di
maggioranza, torni a essere decisore principale delle scelte strategiche della SACAL.
Oggi viene fatta una scelta che, secondo me, poteva anche
essere fatta con delibera di Giunta regionale. Comunque arriva una proposta di
legge regionale su cui, sostanzialmente, si dice: “Noi proviamo a tornare, la
Regione prova ad avere la maggioranza piena nel capitale di SACAL attraverso
Fincalabra”.
L’unica cosa che le chiedo – l’ho chiesto prima sul
bilancio di previsione e lo chiedo, ulteriormente, oggi – e che bisogna
immediatamente capire è in che modo verrà scelta, con quali parametri e con
quali termini, la governance di
Fincalabra e della nuova SACAL. Uno.
Due. Presidente Occhiuto, una preoccupazione che ho: non
vorrei mai tornassimo a fare gli errori del passato. Lei li conoscerà, stava in
quest'Aula molti anni fa, quando Fincalabra era, sostanzialmente, la società in house della Regione, che partecipava,
a sua volta, in altre società che svolgevano operazioni di ingegneria
finanziaria; partecipava, con quote, in altre società al di fuori del controllo
diretto del Consiglio regionale.
In sostanza quella partecipazione ha prodotto un enorme
debito; ha prodotto un enorme disorientamento rispetto alle funzioni di una
società in house. Con le riforme, con
le modifiche legislative nazionali quello, in parte, si è drenato, poi anche
l'attività di controllo, le delibere di Giunta regionale del 2012 - ce ne sono
state altre – hanno sostanzialmente fermato, bloccato ed evitato che Fincalabra
potesse diventare un soggetto che entrava in altre partecipazioni pubbliche.
Ecco, questo vogliamo porre all'attenzione del Governo
regionale, non vogliamo che si torni al passato, che lo strumento, poi, diventi
un qualcosa che la Regione non governa più e non riesce più a controllare.
Quindi è opportuno, secondo me, anche in sede di sua
relazione, rispetto a questo progetto di legge, rassicurare il Consiglio
regionale rispetto al fatto che Fincalabra non torni a essere un carrozzone che
non sarà più sotto il controllo di questo Consiglio regionale, perché, essendo
società in house, il diritto
statutario dei consiglieri regionali di esercitarne il controllo c'è, però di
fatto negli anni, così come la storia ha visto, almeno fino ai primi anni 2000,
sostanzialmente c’è stata un'operazione, a tratti, anche poco trasparente
rispetto al fatto che una società in
house partecipasse, in maniera autonoma, decidesse e partecipasse in altre
società pubbliche o private o altre operazioni di quel tipo.
Quindi su questo le chiedo: se lo strumento che ha scelto
il Governo regionale è Fincalabra, ci aspettiamo, presidente Occhiuto, che ci
siano delle linee guida, attraverso, anche, una delibera di Giunta che si
sussegue a questa, un atto di indirizzo, ulteriore, che la Giunta regionale
deve fare, un nuovo Piano industriale che, a questo punto, Fincalabra deve
approvare, in modo da stare tranquilli sulla missione che diamo a Fincalabra,
ma, soprattutto, perché alla fine riusciremo a dare gli strumenti, la capacità
e la possibilità di incidere non solo su SACAL, ma anche sugli altri obiettivi
che lei ha dichiarato, in quest’Aula, voler assegnare alla società in house Fincalabra. Grazie.
Presidenza
del vicepresidente Pierluigi Caputo
PRESIDENTE
Grazie, consigliere Irto. La parola al presidente
Occhiuto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Con questa legge, come rilevato da
alcuni consiglieri che sono intervenuti, sostanzialmente - lo diceva il
vicepresidente Caputo nella sua relazione - si dà l'autorizzazione a Fincalabra
affinché possa acquisire le quote di proprietà del soggetto privato,
all'interno di SACAL.
È vero, quello che è successo in SACAL - lo diceva bene
il consigliere Lo Schiavo - è consentito dal Codice Civile: si fa un aumento di
capitale, uno dei soci, in assenza della disponibilità di sottoscrivere di
altri soci, può sottoscrivere il capitale sociale, arrivando ad incrementare la
propria partecipazione.
Nel caso, però, della società di gestione degli
aeroporti, questa possibilità non è contemplata né dalla legge né dalla
convenzione che ha sottoscritto la società di gestione degli aeroporti, nel
senso che le regole stabilite dall'ENAC dicono che il socio privato non può
detenere la maggioranza assoluta della società.
Quando ho denunciato questa anomalia, l'ho fatto anche
perché ho avuto la sensazione che a questo risultato si fosse arrivati
attraverso delle insufficienti comunicazioni ai soci e alle autorità di
vigilanza.
Queste circostanze mi hanno fatto ritenere che ci potesse
essere un obiettivo preordinato a raggiungere questo risultato per le vie
brevi, approfittando anche della fase di vacatio
del governo regionale. Eravamo in
una gestione ordinaria.
È stato spacciato come un accordo tra il socio privato e
la Regione, un term
sheet. Chi ha esperienza di
documenti propedeutici ad accordi contrattuali sa che un term
sheet è, semplicemente, un elenco delle posizioni tra due
contraenti, ma non c'è alcun accordo impegnativo, cioè non è un contratto, non
è nemmeno un pre-contratto, è semplicemente un verbale di una discussione.
Forse si riteneva che, dall’altra parte, dalla parte del
livello istituzionale si fosse un po' improvvisati, evidentemente non era così!
Ho assecondato l'interesse degli Enti di vigilanza ad accertare che tutto fosse
avvenuto nella maniera più regolare possibile, pena la revoca della
concessione.
Allora il bivio però era questo: o si lasciava che le
cose andassero per come stavano andando, determinando, alla fine, la revoca
della concessione con evidenti problemi per i lavoratori di questa società, ma
ancor di più per la valenza strategica degli scali aeroportuali, o si
interveniva. Ricordo brevemente qual è la genesi dell'intervento proposto alla
Regione perché, come sapete, il socio privato ha prima dichiarato la sua
disponibilità a cedere il 2, 3 per cento per ripristinare la situazione
precedente.
A quel punto il governo regionale ha detto: “No, se è
successo qualcosa che è sottoposto a valutazione da parte degli Enti di
vigilanza, considerato che c'è una denuncia in Procura della Repubblica, forse
non è conveniente fare una società con una parte che, a giudizio degli Enti di
vigilanza, ha posto in essere comportamenti non correttissimi”. Non lo so, però
voglio dire, devo valutare quello che dicono gli Enti di vigilanza e anche
quello che dirà la Procura della Repubblica. A quel punto ho detto: “No, la
Regione, se volete, acquista tutto il pacchetto, cioè non il 3%, tutto il pacchetto”.
Mi permetto anche di correggere qualcosa che è contenuto
non solo nell'intervento di qualcuno di voi, ma anche nelle notizie di stampa.
Il pacchetto è stato valutato dal socio privato al valore nominale di dodici
milioni di euro circa, però ho chiesto a Fincalabra, appena sarà autorizzata,
di fare un’operazione; ho chiesto al management
di Fincalabra di fare un’analisi sul valore reale di questo pacchetto, perché,
come qualcuno di voi sa, il valore nominale deve essere, in qualche modo,
depurato dalle perdite, nel senso che quando si acquista una quota in società,
il valore nominale è quello riferito al patrimonio netto, non quello riferito a
quanto sottoscritto in fase di sottoscrizione del capitale.
Quindi le dimensioni di questa operazione le sapremo nei
prossimi giorni, nel senso che all'esito di una valutazione in ordine alla
correttezza della valutazione delle quote si stabilirà quanto vale questa
operazione.
È evidente che non è la soluzione al problema. Cioè è la
soluzione al problema della revoca della concessione, ma non è la soluzione al
problema del rilancio degli scali aeroportuali ed è evidente che, anche a
giudizio di chi vi parla, la proprietà in capo alla Regione, anche per il
tramite di una sua società in house,
è uno schema che può essere valido fintanto che non si individui un soggetto
capace di occuparsi, professionalmente, dello sviluppo; mi riferisco a un
soggetto in termini societari, un socio che abbia esperienze consolidate nella
gestione degli scali aeroportuali.
Segnalo che, anche all'interno del capitale sociale della
SACAL, ci sono società che hanno questa esperienza, evidentemente nel contesto
precedente, nel quale non contavano nulla, non avevano nemmeno interesse a
individuare negli scali aeroportuali della Calabria una parte importante del
loro core business, però non è detto
che sia così anche in futuro.
Ribadisco quanto detto al consigliere Irto già in
un'altra occasione: a giudizio di chi parla, chi ha avuto il compito di
rappresentare gli interessi della Regione all'interno dell'assemblea non ha
rappresentato gli interessi della Regione. Per cui appena si acquisirà la
maggioranza del capitale sociale si faranno delle valutazioni anche in ordine
al management ed è chiaro che, in una
nuova stagione, non può esserci lo stesso management,
perché non è un management che,
secondo me, ha rappresentato gli interessi della Regione.
Come lei sa però, in una società di diritto privato, una
volta che un soggetto è nominato amministratore solo l'assemblea dei soci può
revocare questa nomina o scegliere altri amministratori, quindi è chiaro che è
un problema che ci si dovrà porre perché il
punto è evitare la revoca della concessione e la chiusura degli aeroporti. Se
non approvassimo questa legge, Fincalabra non sarebbe pienamente titolata a
svolgere questa funzione.
In ordine ai ristori, abbiamo avuto la comunicazione da
parte della Commissione europea che si possono erogare per circa 6 milioni di
euro, mi pare - non c'è l’assessore Orsomarso - a fronte delle perdite derivanti
dalla pandemia.
Ho spiegato anche
al Capo di gabinetto - che è stato bravissimo perché ha partecipato
all'assemblea della SACAL - che anche questa autorizzazione non può essere
oggetto della trattativa con il socio privato, perché sfido qualsiasi dirigente
della Regione a erogare 6 milioni di euro a una società che potrebbe avere la
concessione revocata fra venti giorni. Quindi questi 6 milioni di euro sono,
sostanzialmente, risorse che saranno erogate all'esito della conclusione della
trattativa con il socio privato, nel senso che quando avremo la società che
avrà nella Regione o nella sua società in
house Fincalabra il socio di maggioranza, allora il giorno dopo si
procederà a erogare queste risorse in maniera che si possa far fronte agli
impegni economici che ci sono. Quindi questo è lo schema che il governo regionale ha in
mente.
Vi anticipo che con la
proposta di legge di oggi - so che non vi piace il termine “la cassetta degli
attrezzi” perché non vi è piaciuto su Azienda Zero e non vorrei ripeterlo -
davvero stiamo facendo di Fincalabra un altro attrezzo, possibilmente utile in
prospettiva perché - mi pare l'abbia evidenziato la consigliera Amalia Bruni -
c'è una parte del testo in cui si dà la possibilità a Fincalabra anche di
diventare una società che offre assistenza tecnica. Perché questo? Perché noi
in Calabria - non soltanto noi in Calabria ma in tutte le regioni del
Mezzogiorno e forse in molte parti del Paese - si rischia di perdere
l'appuntamento col PNRR perché non c'è abbastanza capacità amministrativa nei Comuni
del Mezzogiorno. Ci sono Comuni - voi lo sapete - dove non c'è il Segretario
generale, dove il capo dell'ufficio tecnico lavora a scavalco in più Comuni.
Quando ho incontrato il
ministro Giovannini gli ho detto: “Questa è la vera sfida, cioè le risorse del
PNRR sono la benzina però se poi questa benzina va in un motore che non è
capace di funzionare la macchina non va avanti anzi la benzina viene espulsa
dal motore”. L'ho detto anche al ministro Franco, avantieri sono stato a pranzo
con lui: “Intervenite su questo aspetto della capacità tecnica amministrativa
all'interno della pubblica amministrazione altrimenti questa scommessa con il
PNRR noi la perderemo, ma la perdiamo come paese, la perdiamo soprattutto come
Mezzogiorno”. Giovannini mi diceva: “Sì, però, sai le città capoluogo sono i
riferimenti del governo per il PNRR”. Sapete che non è sempre così. L'ho detto
anche al Ministro, perché in molte occasioni la Regione svolge una funzione di
aggregazione delle richieste che provengono dai comuni. Però se all'interno dei
Comuni non c'è capacità progettuale amministrativa per fare le schede, le
scadenze sono continue, ravvicinate e si perdono occasioni. Il consigliere
Alecci lo sa perché ha una importante esperienza anche come sindaco di una
città importante della Calabria.
Allora io sto chiedendo al Governo di intervenire in questa materia e,
quando sono stato a Bruxelles, ho chiesto anche ai dirigenti della Commissione
europea se potessimo noi fare degli investimenti in assistenza tecnica per
rafforzare questa attività sul territorio e ci hanno detto chiaramente che
sulla assistenza tecnica noi possiamo davvero investire risorse.
Qual è la cosa che io vorrei valutassimo insieme? La possibilità di fare
di Fincalabra una società finanziaria - è una finanziaria in house che secondo me ha sempre svolto una funzione molto meno
ambiziosa di quella che potrebbe svolgere - che così come è stato pensato in
origine possa offrire il supporto finanziario al settore produttivo della
nostra Regione, facendo di Fincalabra anche una struttura finanziaria in house che si rivolge ai comuni, dal
punto di vista dell'assistenza sulla sostenibilità finanziaria anche degli
investimenti proposti, che produca possibilità anche di percorsi di finanza, di
progetto e che offra ai Comuni anche l'assistenza tecnica in fase di
progettazione.
Invece di fare altri carrozzoni, tentiamo di sviluppare le società che
abbiamo, dando a loro possibilità che altrimenti il Comune, il sistema degli
Enti locali in Calabria non avrebbero. Per questo, rispondo a chi l'ha
sollevato, c'è anche una norma che autorizza Fincalabra a svolgere un lavoro di
questo di questo genere.
Con questa legge noi concediamo questa autorizzazione su SACAL, ma
poniamo in essere anche la possibilità di sviluppare ulteriormente il ruolo
della finanziaria regionale.
Sono disponibile a un confronto su questo tema, sul tema di come dobbiamo
rendere più performante il sistema della pubblica amministrazione in Calabria,
per non perdere le occasioni del PNRR, e valutare gli strumenti che possiamo
mettere a disposizione dei Comuni per questo obiettivo. Ripeto che su questo
tema sono assolutamente disponibile a svolgere un confronto con il Consiglio
regionale. Vorrei che questo Consiglio regionale, sul piano dell'indirizzo
politico, si impegnasse in questioni di prospettiva.
So bene che anche voi vivete la mia stessa condizione: siamo sommersi
dalle emergenze. Mi scuso a proposito anche con chi è intervenuto sui
precedenti punti. Ne approfitto perché so che per esempio il consigliere
Mammoliti ha proposto sostanzialmente di fare una ricognizione insieme alle
forze sindacali su tutto il precariato che non è compreso nello strumento
legislativo che il Consiglio ha appena approvato. Al di là del dell'emendamento
c'è chiaramente questa disponibilità da parte del governo regionale a svolgere
questa azione.
Mi scuso perché non ero in Aula, ma sto parlando proprio in queste ore
col Governo per tentare di recuperare la vicenda degli LSU-LPU direttamente nel
testo del decreto mille proroghe, in maniera tale da renderla subito
immediatamente operativa. Anche lì c'era un impegno di tutta la politica
regionale che ancora non è stato onorato con questi lavoratori. Capisco bene
che siamo impegnati quotidianamente in attività emergenziali, ma noi dobbiamo
fare del Consiglio regionale anche il luogo dove dedichiamo il nostro tempo a
discutere delle prospettive delle grandi cose dalle quali dipende il futuro
della Regione.
Ribadisco la mia disponibilità - che ho già rappresentato – e ho spiegato
anche i motivi per cui abbiamo pensato a un testo di legge che da un lato desse
un'autorizzazione a SACAL a fare questo intervento, dall'altro ci potesse
essere utile anche ad altri obiettivi che insieme discuteremo quando ne avrete
voglia e quando mi chiamerete a farlo.
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
Grazie, Presidente. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione
al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
alla proposta di legge numero 20/12, di iniziativa del consigliere Caputo,
recante: “Modifiche all'articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2021,
numero 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle
concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e
determinazione del canone in attuazione all'articolo 12 decreto legislativo 16
marzo 99 numero 79). Cedo la parola al relatore, consigliere Caputo.
Grazie, Presidente. La presente proposta di legge è volta a modificare
unicamente il comma 1 dell'articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2021,
numero 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle
concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e
determinazione del canone in attuazione all'articolo 12 del decreto legislativo
16 marzo 1999 numero 79).
In particolare l'intervento di novellazione si rende necessario per
riformulare il primo periodo del comma 1 dell'articolo 26, laddove dispone che
il 30 per cento delle entrate annuali derivanti dalle concessioni di competenza
regionale avente ad oggetto beni appartenenti al demanio idrico sono da
considerarsi vincolate.
Al riguardo si evidenzia che, nella seduta del Consiglio dei Ministri del
17 giugno 2021, il Governo ha impugnato la suddetta disposizione, rilevando che
la stessa si pone in contrasto con quanto previsto dal decreto legislativo 118
del 2011 che disciplina l'armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi
di bilancio delle Regioni e costituisce quindi norma interposta nella
violazione dell'articolo 117, secondo comma, lettera e) della Costituzione, che
affida allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di
armonizzazione dei bilanci pubblici.
A riguardo si evidenzia che l'articolo 42 del decreto legislativo numero
118/2011, al comma 5, lettera g) prevede che è possibile attribuire un vincolo
di destinazione alle entrate straordinarie non aventi natura ricorrente solo se
la Regione non ha rinviato la copertura del disavanzo di amministrazione agli
esercizi successivi e ha provveduto, nel corso dell'esercizio, alla copertura
di tutti gli eventuali debiti fuori bilancio. Poiché le entrate di
quell'articolo in esame hanno carattere ricorrente non è possibile attribuire
un vincolo di destinazione.
La proposta di modifica del primo periodo del comma 1 dell'articolo 26
della legge regionale 5/2021 è dunque volta a superare interamente la censura
governativa e potrebbe, alla rinuncia della suddetta impugnativa, evitare il
giudizio innanzi alla Corte Costituzionale. La proposta si compone di tre
articoli di seguito descritti.
L’articolo 1 modifica il primo periodo del comma 1, articolo 26, legge
regionale 5 del 2021, riformulandolo al fine di eliminare il vincolo di
destinazione attualmente previsto.
L'articolo 2 prevede l’invarianza finanziaria di tale proposta di legge
regionale in considerazione della sua natura squisitamente ordinamentale e
l'articolo 3, in ultimo, dispone l'entrata in vigore anticipato della legge,
fissandola nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul BUR Calabria
invece che nell'ordinario termine dei quindici giorni dalla medesima
pubblicazione.
Grazie, collega Caputo. Non ci sono richieste di intervento. Passiamo
all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione
al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ai punti dal 20 al 24 che sono debiti fuori bilancio.
Il collega Cirillo può relazionare su tutti e quattro punti all'ordine
del giorno che poi voteremo separatamente. Grazie.
Grazie, Presidente. Riguardo al punto 20, proposta di legge numero 6/12^,
preciso che oggetto è il riconoscimento della legittimità di due debiti fuori
bilancio del Consiglio regionale derivanti dall'acquisizione di servizi in
assenza del preventivo impegno di spesa, ai sensi dell'articolo 73, comma 1,
lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118. In particolare si
tratta della ripresentazione disegno di legge numero 131/11^, non esaminato dal
Consiglio regionale entro il termine della legislatura e pertanto
definitivamente decaduto ai sensi dell'articolo 39 comma 4 dello Statuto
regionale. L'istruttoria della fattispecie oggetto di riconoscimento è stata
curata dagli uffici del Settore provveditorato ed economato e contratti del
Consiglio regionale della Calabria che hanno proceduto a fornire tutti gli
estremi e gli elementi utili al riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
La posizione debitoria, di cui con il presente progetto la legge si
riconosce la legittimità, deriva dell'acquisizione dei servizi forniture di gas
presso la sede del Consiglio regionale nel periodo 2014-2015 e del servizio di
connettività e sicurezza nell'ambito del sistema pubblico di connettività di
cui il Co.re.com. Calabria ha usufruito nel periodo 2011, 2014 e 2015. Al fine
di chiudere definitivamente le partite contabili, il direttore generale ha
sottoscritto due accordi transattivi con la società fornitrice dei servizi che
hanno consentito la riduzione degli oneri finanziari a carico dell'ente a euro
4.520,93. La copertura finanziaria di tali oneri è stata individuata dall'Ufficio
di Presidenza pro tempore con le deliberazioni numero 38 e numero 39 del 14
settembre 2021.
Oggetto della proposta di legge numero 7/12^, punto 21, è il riconoscimento
della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale ai sensi
dell'articolo 73, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 23 giugno 2011
numero 118, così come modificato e integrato dal decreto legislativo 10 agosto
2014, numero 126, riportato nell'articolo 1 della proposta di legge. Con il
presente disegno di legge si intende dare attuazione a quanto espressamente
previsto dal legislatore nazionale in ordine al procedimento necessario al
riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio
regionale, derivante da una sentenza esecutiva. Il riconoscimento della
legittimità del debito fuori bilancio, che è sottoposto al Consiglio regionale
con la presente proposta di legge, comporta oneri finanziari per l'importo
complessivo di euro 2.918,24.
Con la proposta di legge numero 3/12^ si intende dare attuazione a quanto
espressamente previsto dal legislatore in ordine al procedimento da adottare ai
fini del riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, maturati
dall'ente e riconducibili all'ipotesi di cui all’articolo 73, comma 1, lettera
e) del decreto legislativo numero 118 del 2011.
Ai sensi e per gli effetti dell'articolo 73, comma 1, lettera e) del
decreto legislativo 23 giugno 2011 n.118 e successive modifiche ed integrazioni
è riconosciuta la legittimità di debiti fuori bilancio della Regione Calabria
derivanti da acquisti di servizi senza il preventivo impegno di spesa per la
somma di euro 166.203,78 per come dettagliato nella Tabella 1, allegata alla
presente legge per farne parte integrante e sostanziale. Grazie.
PRESIDENTE
Grazie. Passiamo alla votazione dei quattro punti all'ordine del giorno.
Passiamo alla votazione degli articoli.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso,
unitamente al relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale,
prendendo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Il
provvedimento, unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione
al coordinamento formale, prendendo atto del parere favorevole del Collegio revisori
dei conti. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al
relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto
del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti. Il provvedimento con
il relativo allegato è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo all'esame e votazione di tale provvedimento.
Articolo1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, unitamente al
relativo allegato, con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto
del parere favorevole del Collegio revisori dei conti. Il provvedimento,
unitamente al relativo allegato, è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Credo sempre ai fatti, alla concretezza, alla
responsabilità delle decisioni che si assumono, nelle valutazioni e nelle
decisioni.
A volte, per svariate ragioni, si può anche assumere una decisione della
quale poi si può ragionevolmente addivenire che, probabilmente, forse una più
attenta e oculata riflessione, avrebbe potuto evitare quell'esito.
Sostanzialmente l'emendamento che io ho proposto alla legge era pienamente
in linea con le linee programmatiche del presidente Occhiuto. Linee
programmatiche che io ho apprezzato e sulle quali da subito mi sono dichiarato
favorevole, quando in esse è previsto il superamento dei bacini del precariato che
sia in direzione dello stesso spirito della legge. Per cui prendo atto di
questa disponibilità, che apprezzo moltissimo, perché so assumere decisioni
determinate e decise delle mie ragioni e delle mie convinzioni di fronte alla
chiusura, scusatemi, talvolta irragionevole di alcune prese di posizione, ma so
anche prendere atto della disponibilità, della serietà e della responsabilità
di un Presidente e della maggioranza che, di fronte ad una interlocuzione di
chiarificazione positiva, decide di trasformare questo emendamento, chiede di
ragionare rispetto a questa problematica e di trasformare questo emendamento in
un ordine del giorno che sto preparando e che sottopongo all’approvazione.
Grazie.
Grazie, consigliere Mammoliti. Sospendiamo per quindici minuti la seduta,
riprenderemo con la votazione dell'ordine del giorno e poi con l'elezione dei
presidenti e segretari delle Commissioni
La seduta sospesa alle 17,01
riprende alle 18,00.
Consigliere
Mammoliti, se vuole, può proseguire con l’illustrazione dell'ordine del giorno.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Procederò, velocemente, alla lettura dell'ordine del
giorno: Il Consiglio regionale della Calabria - premesso che: sul territorio
della Calabria la mancanza di lavoro è un problema storico; l'assenza di lavoro
e anche il lavoro precario, molto diffuso, rendono, conseguentemente, incerta
la vita e la dignità delle persone e delle famiglie; pur condividendo ogni
utile provvedimento atto a dare stabilità, con regole, alla contrattualizzazione
del rapporto di lavoro; il lavoro è il principio fondante della nostra Carta
costituzionale, richiamato a partire dall'articolo 1 per continuare con gli
articoli 4, 35, 36, 37 e 38 della Costituzione; è stata approvata in Consiglio
regionale la proposta di legge 13/12^ di iniziativa dei consiglieri Comito,
Arruzzolo e Cirillo, recante “Modifiche e integrazioni alla legge 25 giugno
2019 numero 29, storicizzazione delle risorse del precariato storico, diretta a
stabilizzare alcuni rapporti di lavoro”; tuttavia, tale proposta, se pur
pregevole, avendo l'obiettivo di rendere stabili rapporti di lavoro, lascia
fuori dalla stabilizzazione molte fasce di lavoratori da anni senza contratto
stabile; il presidente Occhiuto, nelle linee di programma di Governo, ha espresso
la volontà di voler assorbire gli attuali bacini di precariato.
Quest’ordine del giorno impegna il Presidente della Giunta regionale e la
Giunta ad avviare, nel più breve tempo possibile, un'azione di ricognizione,
con il necessario coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, diretta ad
avere, nel termine di novanta giorni dall'approvazione del presente ordine del
giorno, un quadro chiaro sull'insieme dei lavoratori precari esistenti nella
Regione Calabria, elaborando, contestualmente, un adeguato Piano straordinario
del lavoro, attraverso l'utilizzo degli strumenti e delle risorse disponibili,
al fine di assorbire gli attuali bacini di precariato ed attuare coerenti
politiche attive del lavoro anche nei confronti degli inoccupati. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Mammoliti. Passiamo alla
votazione dell'ordine del giorno. È approvato all’unanimità.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Proseguiamo i lavori con la proposta di
provvedimento amministrativo numero 15/12^, di iniziativa dell'Ufficio,
recante: “Elezione del consigliere segretario della Prima Commissione
consiliare permanente, ai sensi dell'articolo 30, comma 4, del Regolamento
interno”. Risulta eletto segretario della Commissione chi ha riportato il
maggior numero di voti e, in caso di parità, il più anziano di età. Il seggio elettorale
è costituito. Invito i Segretari questori a svolgere le funzioni di scrutatori.
Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore a
fare la chiama.
Chiedo scusa, dobbiamo esaminare la proposta
di provvedimento amministrativo numero 14/12^, recante: “Elezione del
Presidente e del Vicepresidente della prima Commissione consiliare permanente”.
Ricordo che, a norma dell'articolo 30 del Regolamento interno, l'elezione del
Presidente e del Vicepresidente avviene con un'unica votazione a scrutinio
segreto. Si può esprimere una sola preferenza. Risulta eletto Presidente il
primo per numero di voti ottenuti e Vicepresidente il secondo per numero di
voti ottenuti. Successivamente si procederà alla votazione per l'elezione del
segretario
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito della votazione. Hanno
riportato voti: De Francesco 18; Alecci 8; schede bianche 2; schede nulle 1.
Pertanto è stato eletto alla carica di Presidente della prima Commissione la
consigliera De Francesco e alla carica di Vicepresidente il consigliere Alecci.
(Vivi e prolungati applausi)
Proposta
di provvedimento amministrativo numero 15/12^ di iniziativa d'Ufficio recante:
" Elezione del consigliere segretario della prima Commissione consiliare
permanente "
Proseguiamo con l’esame della proposta di
provvedimento amministrativo numero 15/12^ di iniziativa dell'Ufficio, recante:
“Elezione del consigliere segretario della prima Commissione consiliare
permanente”. Ai sensi dell'articolo 30, comma 4, del Regolamento interno,
risulta eletto segretario della Commissione chi ha riportato il maggior numero
di voti. In caso di parità il più anziano di età. Il seggio elettorale è
costituito e invito i segretari questori a svolgere le funzioni di scrutatori.
Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore e
fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione per la carica di segretario della Prima Commissione. Hanno
riportato voti: Fedele 20; schede bianche10. Pertanto è eletta alla carica di
consigliere segretario della prima Commissione la consigliera Fedele.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla proposta di provvedimento
amministrativo numero 16/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Elezione del
Presidente e del Vicepresidente della seconda Commissione consiliare”.
Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore a
fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l’esito della votazione. Hanno
riportato voti: Montuoro 20; Mammoliti 8; schede bianche 2. Pertanto è eletto
alla carica di Presidente della seconda Commissione il consigliere Montuoro e
alla carica di Vicepresidente il consigliere Mammoliti.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo all’esame della proposta di
provvedimento amministrativo numero 17/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante:
“Elezione del consigliere segretario della seconda Commissione consiliare
permanente”. Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore
a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l’esito
della votazione. Hanno riportato voti: De Nisi 20; Bruni 1. Pertanto è eletto
alla carica di consigliere segretario della seconda Commissione il consigliere
De Nisi.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo al punto
28, proposta di provvedimento amministrativo numero 18/12^ di iniziativa
d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vicepresidente della terza
Commissione consiliare permanente”. Procediamo alla distribuzione delle schede.
Invito il Segretario questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Hanno riportato voti: Comito 21; Bruni 7. Risultano pertanto
eletti alla carica di Presidente il consigliere Comito e di Vicepresidente la
consigliera Bruni.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 19/12^ di iniziativa d'Ufficio,
recante: “Elezione del consigliere segretario della terza Commissione consiliare
permanente”. Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore
a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l’esito
della votazione. Ha riportato voti: Loizzo Simona 16; schede bianche 10; nulle
3. È pertanto eletta alla carica di segretario della terza Commissione la
consigliera Loizzo.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla proposta di provvedimento
amministrativo numero 20/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Elezioni del Presidente
e del Vicepresidente della quarta Commissione consiliare permanente”.
Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore a
fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Hanno riportato voti: Bevacqua 8; Raso 20; bianche 2.
Risultano, pertanto eletti, il consigliere Raso alla carica di Presidente e il
consigliere Bevacqua alla carica di Vicepresidente della quarta Commissione.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 21/12^ di iniziativa d'Ufficio,
recante: “Elezione del consigliere segretario della quarta Commissione
consiliare permanente”. Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario
questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Ha riportato voti: Straface 18; schede bianche 10; nulle 2.
Risulta eletta alla carica di segretario della quarta Commissione la
consigliera Straface.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo al punto
32, la proposta di provvedimento amministrativo numero 22/12^ iniziativa
dell'Ufficio, recante: “Elezioni del Presidente e del Vicepresidente della
quinta Commissione consiliare permanente”. Procediamo alla distribuzione delle
schede. Invito il Segretario questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Hanno riportato voti: Mattiani 20; Iacucci 8; schede bianche
2. Risultano, pertanto, eletti il consigliere Mattiani alla carica di
Presidente e il consigliere Iacucci alla carica di Vicepresidente della quinta
Commissione.
(Vivi e prolungati applausi)
Proposta di
provvedimento amministrativo numero 23/12 d’iniziativa d’Ufficio, recante:
“Elezione del consigliere segretario della quinta Commissione consiliare
permanente”. Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore
a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Hanno riportato voti: Crinò 20; Tavernise 1; schede bianche 9.
Pertanto è eletto alla carica di segretario della quinta Commissione il
consigliere Crinò.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 24/12^ d’iniziativa
dell'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vicepresidente della
sesta Commissione consiliare permanente”. Procediamo alla distribuzione delle
schede. Invito al segretario questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
votazione. Hanno riportato voti: Gentile 20; Tavernise 8; schede bianche 2.
Risultano eletti la consigliera Gentile alla carica di Presidente e il
consigliere Tavernise alla carica di Vicepresidente della sesta Commissione.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo al punto 35
che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 25/12^
d’iniziativa d'Ufficio, recante: “Elezione del consigliere segretario della
sesta Commissione consiliare permanente”. Procediamo alla distribuzione delle
schede. Invito il Segretario questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Ha riportato voti: Graziano 19; schede bianche 10; nulle 1.
Risulta, pertanto, eletto alla carica di consigliere della sesta Commissione il
consigliere Graziano.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 26/12^ d’iniziativa d'Ufficio,
recante: “Elezione del Presidente e del Vicepresidente della Commissione contro
il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa”.
Procediamo alla distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore a
fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l’esito
della votazione. Hanno riportato voti: Gelardi 20; Bruni 7; Afflitto 1; schede
bianche 2. Risultano, pertanto, eletti il consigliere Gelardi alla carica di
Presidente e la consigliera Bruni alla carica di Vicepresidente della
Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e
dell'illegalità diffusa.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 27/12^ d’iniziativa d'Ufficio:
“Elezione del consigliere segretario della Commissione contro il fenomeno della
‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa”. Procediamo alla
distribuzione delle schede. Invito il Segretario questore a effettuare la
chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama
.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Ha riportato voti: Montuoro 18; schede bianche 10; nulle 1.
Pertanto è eletto alla carica di segretario della Commissione contro il
fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa il
consigliere Montuoro.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo all'ultima
proposta di provvedimento amministrativo, la numero 28/12^, di iniziativa
d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vicepresidente della
Commissione speciale di vigilanza”. Procediamo alla distribuzione delle schede.
Invito il Segretario questore e fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Hanno riportato voti: Afflitto 8; Lo Schiavo 5; schede bianche
14. Risultano, pertanto, eletti il consigliere Afflitto alla carica di Presidente
e il consigliere Lo Schiavo alla carica di Vicepresidente della Commissione
Speciale di Vigilanza.
(Vivi e prolungati applausi)
Passiamo alla
proposta di provvedimento amministrativo numero 29/12^ d’iniziativa d'Ufficio,
recante: “Elezione del consigliere segretario della Commissione speciale di
vigilanza”. Procediamo alla distribuzione delle schede. Invece invito il Segretario
questore a fare la chiama.
(Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle
schede)
Comunico l'esito
della votazione. Ha riportato voti: Straface 17; schede bianche 10. È pertanto
eletta alla carica di segretario della Commissione speciale di Vigilanza la
consigliera Straface.
(Vivi e prolungati applausi)
Abbiamo terminato la discussione e l'elezione di tutti
gli Uffici di Presidenza delle Commissioni consiliari che rappresentano uno
strumento importante per la democrazia di questo Consiglio. Vi ringrazio per la
collaborazione che tutti avete prestato.
Prima di concludere vorrei esprimere, a nome mio e di
tutto il Consiglio regionale, ai calabresi, e soprattutto i calabresi che sono
fuori regione, gli auguri più sinceri per un Natale da trascorrere in armonia e
serenità e di un anno nuovo colmo di soddisfazioni. Grazie.
La seduta termina
alle 19,50
Hanno
chiesto congedo: Gentile.
(È concesso)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Rendiconto Generale e
Rendiconto Consolidato relative all’esercizio finanziario 2020” - Deliberazione
G.R. n. 550 del 14.12.2021 - (PL n. 16/12^).
“Adozione delle misure
conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per
l'esercizio finanziario 2020 - Variazione al bilancio di previsione 2021-2023”
- Deliberazione G.R. n. 552 del 14.12.2021 - (PL n. 17/12^).
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Caputo “Modifica della legge
regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici). Proroga
termini” (PL n. 18/12^).
Caputo “Autorizzazione
all’acquisizione di azioni di SACAL S.p.A. da parte della società Fincalabra
S.p.A. Modifiche all’articolo 3 della legge regionale 9/2007” (PL n. 19/12^).
Caputo “Modifiche all’articolo
26 della legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e
delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione
dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)” (PL n. 20/12^).
Laghi “Istituzione della
Riserva naturale Foce del Fiume Mesima” (PL n. 21/12^).
Annunzio di proposte
di provvedimento amministrativo
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Approvazione del bilancio
consolidato dell’anno 2020 della Regione Calabria - articolo 68 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118” - Deliberazione G.R. n. 551 del 14.12.2021
- (PPA n. 12/12^).
“Rendiconto esercizio 2020
dell’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL)” -
Deliberazione G.R. n. 549 del 14.12.2021 - (PPA n. 13/12^).
Sono state presentate alla
presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa
d’ufficio:
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Prima Commissione consiliare permanente” (PPA n. 14/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Prima Commissione consiliare permanente” (PPA n. 15/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Seconda Commissione consiliare permanente” (PPA n.
16/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Seconda Commissione consiliare permanente” (PPA n. 17/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Terza Commissione consiliare permanente” (PPA n. 18/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Terza Commissione consiliare permanente” (PPA n. 19/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Quarta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 20/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Quarta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 21/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Quinta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 22/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Quinta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 23/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Sesta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 24/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Sesta Commissione consiliare permanente” (PPA n. 25/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Commissione speciale contro il fenomeno della ‘ndrangheta,
della corruzione e dell’illegalità diffusa” (PPA n. 26/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Commissione speciale contro il fenomeno della ‘ndrangheta,
della corruzione e dell’illegalità diffusa” (PPA n. 27/12^).
“Elezione del Presidente e del
Vicepresidente della Commissione speciale di vigilanza” (PPA n. 28/12^).
“Elezione del Consigliere
Segretario della Commissione speciale di vigilanza” (PPA n. 29/12^).
Comunico che la proposta di provvedimento
amministrativo n. 30/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Programma Azione e Coesione (PAC) 2014/2020 della Regione Calabria. Rimodulazione
del Piano Finanziario”, deve intendersi annullata, vista la comunicazione fatta
pervenire dal Segretariato della Giunta regionale in data 23 dicembre 2021.
Comunico che, in data 15 dicembre 2021, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 107 del 20 dicembre 2021:
1. Legge regionale n. 32 del 15 dicembre 2021,
recante: “Istituzione dell’Ente di governance della sanità regionale calabrese
denominato «Azienda per il governo della sanità della Regione Calabria –
Azienda Zero»”;
2. Legge regionale n. 33 del 15 dicembre 2021,
recante: “Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel
territorio regionale”.
Comunico che, in data 20 dicembre 2021, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 107 del 20 dicembre 2021:
1. Regolamento regionale n. 13 del 20 dicembre
2021, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 9 aprile 2020, n. 2
«Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45
Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale»”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2021-2023:
1. Deliberazioni di Giunta regionale numeri 556,
557, 558, 559, 560, 561 e 566 del 18 dicembre 2021.
Bevacqua, Iacucci. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
-le notizie riportate dalla
stampa in relazione a ispezione condotta dai NAS, in data 22 dicembre 2021,
presso il Presidio Ospedaliero SS. Annunziata di Cosenza
-le risultanze della medesima,
che ha palesato “confusione organizzativa, mancanza di personale, mancanza di
percorsi dedicati ai pazienti Covid, promiscuità nel pronto soccorso, mancanza
di spazi e di presidi” Chiedono
per sapere:
una immediata informativa
all'inizio della seduta odierna di Consiglio Regionale, comprendente le azioni
e misure che si intendono adottare.
(5; 23/12/2021).
Interrogazioni a risposta scritta
Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
-sin dall'inizio degli anni
'90, dopo la chiusura dell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria, il
servizio residenziale psichiatrico è stato gestito direttamente dall’ASP 5 di Reggio
Calabria che ha operato in collaborazione con alcune cooperative sociali, alle
quali sono stati affidati il servizio alberghiero e quello di riabilitazione;
-detta gestione, attraverso
vari interventi da parte del legislatore statale e regionale, è stata
radicalmente modificata e superata in favore di un sistema più articolato,
basato sulla procedura di accreditamento, che, in particolare, già dal 2008
imponeva il percorso definitivo del predetto accreditamento delle strutture;
-dal 2008 ad oggi, fra
continui quanto ingiustificabili rimandi, nulla è stato fatto, nonostante un
tavolo tecnico che, nel 2015, aveva tracciato un percorso, poi rimasto
disatteso, per consentire entro il 2016 l'accreditamento delle cooperative;
-nel settembre 2018 la Procura
di Reggio Calabria ha aperto un'inchiesta sull'anomala quanto illegale gestione
del servizio residenziale psichiatrico da parte dell'ASP 5;
-nel 2018 l’allora Commissario
alla Sanità, Scura, ha approvato il decreto del Commissario ad acta, DCA n. 221
del 20 novembre 2018 avente ad oggetto il “P.0.2016/2018 Riorganizzazione della
Rete-Psichiatrica territoriale ASP Reggio Calabria gestione fase
transitoria" con il quale si stabiliva un nuovo iter per arrivare alla
riorganizzazione della Rete psichiatrica territoriale e quindi consentire
l'accreditamento delle strutture;
-il 18 maggio 2021 l'allora
Commissario alla Sanità, Longo, ha emesso il decreto del Commissario ad Acta,
DCA n. 81, con il quale veniva approvata la “Rete Territoriale” dei servizi
predisposta dall’ASP 5 e di fatto si riavviava la procedura, mai effettivamente
partita, di accreditamento delle strutture;
Considerato che: -i ricoveri
nella Città Metropolitana di Reggio Calabria sono bloccati dal 2015, e detta
situazione pregiudica il diritto all'assistenza psichiatrica ed arreca pesanti
problemi e danni agli aventi diritto dell'area di riferimento;
-si tratta di un settore assai
delicato, nel quale si rende indispensabile, con estrema urgenza, un piano che
ridefinisca e rimoduli gli standard di personale necessari a garantire adeguata
assistenza e riabilitazione agli utenti dei servizi;
-gli standard attuali previsti
dalla Regione Calabria, numericamente consistenti in soli 10 operatori per
moduli di 20 utenti, sono del tutto insufficienti, generano decadimento dei
servizi e gravano sui lavoratori impegnati a garantire le turnazioni.
Per sapere:
lo stato dell'iter di
accreditamento delle strutture che gestiscono il servizio residenziale
psichiatrico nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, e quali iniziative
intende assumere il Governo regionale per sbloccare i ricoveri nella Città
Metropolitana di Reggio Calabria e garantire così pienamente il diritto
all'assistenza psichiatrica.
(3; 22/12/2021).
Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
-che la città di Catanzaro
attende da oltre un cinquantennio il completamento del porto;
-che trattasi di
un'infrastruttura essenziale il cui completamento consentirebbe lo sviluppo
economico, turistico e commerciale del capoluogo, dell'intera costa e di tutta
la regione Calabria;
-che fin dall'anno 2012 è
stato previsto un finanziamento di 20 milioni di euro per il completamento del
porto di Catanzaro Lido;
-che il Comune di Catanzaro è
il soggetto attuatore dell'appalto diretto al completamento del porto;
-che nel 2019 è stato
presentato il progetto definitivo del porto che prevede, fra l'altro, la
costruzione di un circolo nautico, l'installazione di una gru, una torre di
controllo, un molo, l'installazione di nuovi pontili, varie opere di restyling
alle attrezzature già presenti e l'aumento dei posti barca fino a un numero di
400;
-che i fondi per euro 20
milioni sono contemplati nel POR/PAC e, inoltre, la Regione Calabria ha, anche
alla luce di ciò, un interesse diretto e immediato e concreto alla
utilizzazione dei detti fondi e al completamento del porto che animerebbe non
solo Catanzaro ma l'intera regione;
-che, in buona sostanza,
nonostante l'esistenza di un finanziamento di euro 20 milioni, ad oggi, lo
stesso rimane inutilizzato e il porto di Catanzaro non è stato completato;
-che dalle notizie apprese
dalla stampa parrebbe che i lavori non siano mai iniziati perché il Comune di
Catanzaro ha preteso per anni il rilascio della VIA dalla Regione Calabria
mentre il soggetto competente al rilascio sarebbe il Ministero dell'Ambiente
come pure da questo affermato;
-che, inoltre, non può non
evidenziarsi il disinteresse della Regione Calabria che omette di intervenire;
-che occorre, pertanto, che la
Regione Calabria si faccia parte attiva e assuma, insieme al Comune di
Catanzaro, una condotta politico/amministrativa efficace e attiva e propositiva
al fine di permettere finalmente l'erogazione dei fondi e l'avvio dei lavori di
completamento del porto;
-che si segnala, inoltre, ad
oggi, la inservibilità del porto a causa della inutilizzabilità dei pontili che
sono stati sottoposti a sequestro da parte del Tribunale di Catanzaro;
-che tale grave situazione sta
creando grande allarme e disagi e danni tra i diportisti e i pescatori e tutti
coloro che sono titolari di attività turistiche e commerciali e che si riflette
negativamente sull'andamento economico;
-che, a tal proposito,
l'Associazione Amici del Porto, per il tramite dell'avv. (...), ha trasmesso in
data 25/11/2021 al Comune di Catanzaro, alla Regione Calabria, al Prefetto di
Catanzaro e al Ministero dell'Ambiente una istanza di accesso agli atti e
richiesta di informativa da parte del Comune di Catanzaro e di incontro dinanzi
il Prefetto di Catanzaro ad oggi, tuttavia, inevasa;
-che occorre, pertanto, fare
chiarezza con rapidità. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si chiede Al
Presidente della Giunta Regionale della Calabria e alla Giunta Regionale della
Calabria di sapere
per sapere:
l) se i fondi pari a 20
milioni di euro destinati al completamento del porto di Catanzaro siano ad oggi
ancora disponibili ed utilizzabili;
2) se hanno contezza di quanto
esposto nel presente atto e inoltre quale condotta e quali atti
politico/amministrativi intendano porre in essere al fine di permettere
l'erogazione dei fondi e l'utilizzo effettivo degli stessi, e l'avvio ed
ultimazione dei lavori diretti al completamento del porto di Catanzaro Lido che
la città capoluogo di Regione aspetta ormai da decenni;
3) se intendono adottare atti
e iniziative politico/amministrative, di concerto con il Comune di Catanzaro,
al fine di rendere in tempi rapidi utilizzabile il porto rendendo i pontili
servibili ed utilizzabili;
4) se intendono fissare in
tempi celeri un incontro al quale invitare oltre allo scrivente consigliere
regionale anche il Comune di Catanzaro e l'Associazione Amici del Porto (oltre
ad ogni soggetto istituzionale la cui presenza sia considerata necessaria e/o
opportuna) al fine di fare chiarezza sul mancato utilizzo del finanziamento, di
capire quali siano i tempi entro cui il Comune di Catanzaro riuscirà ad avere
la disponibilità del finanziamento di euro 20 milioni, di conoscere i tempi
presunti per la esecuzione dei lavori di completamento del porto;
5) se intendono, inoltre,
chiedere al Comune di Catanzaro su tutto ciò che è riportato nel punto 4) una
informativa scritta.
(4; 22/12/2021).
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione n. 8
del 6 dicembre 2021, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha sottoposto all’approvazione
dell’Assemblea consiliare il bilancio di previsione del Consiglio regionale per
gli esercizi 2022-2024 e il Piano degli indicatori di bilancio per gli esercizi
2022-2024;
visti:
-il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
-il decreto legislativo 10
agosto 2014, n. 126 (Disposizioni integrative e correttive del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118) che, tra l’altro, ha sostituito il titolo
III – Ordinamento finanziario e contabile delle Regioni del d.lgs. n.118/2011;
richiamati i seguenti articoli
del d.lgs.118/2011:
-l’articolo 67, che ribadisce
l’autonomia contabile del Consiglio regionale che deve essere assicurata dalle
Regioni, sulla base delle disposizioni statutarie; inoltre, ai sensi del comma
2, il Consiglio adotta il medesimo sistema contabile degli schemi di bilancio
della Regione, adeguandosi ai principi contabili generali ed applicati allegati
al d.lgs.118/2011;
-l’articolo 10, comma 1, che
dispone che il bilancio di previsione finanziario è almeno triennale, ha
carattere autorizzatorio ed è aggiornato annualmente in occasione della sua
approvazione;
-l’articolo 11 che disciplina
la redazione degli schemi di bilancio;
-l’articolo 18 bis, comma 1,
secondo il quale, al fine di consentire la comparazione dei bilanci, gli enti
adottano un sistema di indicatori semplici, denominato “Piano degli indicatori
e dei risultati attesi di bilancio”, misurabili e riferiti ai programmi e agli
altri aggregati del bilancio;
-l’articolo 18 bis, comma 2,
che dispone che le regioni e i loro enti ed organismi strumentali, entro 30
giorni dall'approvazione del bilancio di previsione, presentano il Piano degli
indicatori di bilancio, che è parte integrante dei documenti di bilancio di
ciascuna amministrazione pubblica;
vista la legge regionale 19
ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), ed in particolare
l’articolo 23;
visto il nuovo regolamento di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale approvato con
deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio 2017 e successivamente modificato
con deliberazione consiliare n. 342 del 28 settembre 2018;
visti i principi contabili
applicati e gli schemi di bilancio allegati al d.lgs.118/2011;
tenuto conto che i documenti
contabili del bilancio di previsione del Consiglio regionale prevedono un
fabbisogno per le spese di funzionamento di 57.145.000,00 euro per l’anno 2022,
di 56.445.000,00 euro per l’anno 2023 e di 55.795.000,00 euro per l’anno 2024;
visto l’Allegato 1, che forma
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, riportante il
bilancio di previsione del Consiglio regionale 20222024, suddiviso per missioni
e programmi e redatto in attuazione dei principi di cui al d.lgs.118/2011 sulla
base degli schemi di cui all’allegato 9 del decreto medesimo, che di seguito si
riepilogano e che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione; -Bilancio entrate; -Bilancio spese; -Riepilogo generale delle
entrate per titoli; -Riepilogo generale delle spese per titoli; -Riepilogo
generale delle spese per missioni; -Quadro generale riassuntivo; -Equilibri di
bilancio; -Tabella dimostrativa del risultato di amministrazione presunto
(all’inizio dell’esercizio 2022); -Composizione per missioni e programmi del
fondo pluriennale vincolato esercizi 2022-2024; -Composizione
dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità esercizi 2022-2024;
-Elenco delle spese obbligatorie; -Elenco delle entrate delle spese
ricorrenti/non ricorrenti; -Elenco delle spese che possono essere finanziate
con il fondo di riserva per spese impreviste; -Elenco delle previsioni annuali
di competenza e di cassa secondo la struttura del piano dei conti; -Nota
integrativa;
visto l’Allegato 2, che forma
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, riportante il
Piano degli indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi
2022 -2024;
preso atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti (verbale n.72 del 14 dicembre
2021, parere n. 29/2021) allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale (Allegato 3), reso ai sensi del combinato disposto
dell’articolo 72, comma 1 del d.lgs.118/2011 e dell’articolo 13, comma 4 del
regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale;
udito il relatore, Consigliere
Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-di approvare il bilancio di
previsione del Consiglio regionale per gli esercizi 2022 -2024, unitamente agli
allegati previsti dalla normativa vigente, che costituiscono parte integrante e
sostanziale del presente atto (Allegato 1);
-di approvare il Piano degli
indicatori di bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2022 -2024, che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente atto (Allegato 2);
-di prendere atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti (Allegato 3), allegato alla
presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
-di chiedere alla Giunta
regionale, ai sensi dell’articolo 13, comma 6 del regolamento interno di
amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, la somma di
57.145.000,00 euro per l’anno 2022, di 56.445.000,00 euro per l’anno 2023 e di
55.795.000,00 euro per l’anno 2024;
-di trasmettere la presente
deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla Giunta regionale e al
Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per il seguito di
rispettiva competenza.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 475 del 12 novembre 2021, recante: "Rendiconto
esercizio 2020 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (E.P.M.R.) -Trasmissione
al Consiglio regionale per gli atti di competenza";
premesso che:
-l’articolo 57, comma 7 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
-la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
visti:
-la legge regionale n.
24/2013, che ha istituito l'Ente per Parchi Marini Regionali;
-la legge regionale n. 8/2002;
-l'articolo 54, comma 5, lettera
b), dello Statuto della Regione Calabria;
-il decreto legislativo n.
118/2011, per come modificato e integrato dal decreto legislativo n.126/2014;
tenuto conto che:
-con decreto del Presidente
della Giunta regionale n. 195 del 20 dicembre 2016 è stato nominato il
Commissario Straordinario dell'Ente per i Parchi Marini Regionali, al fine di
addivenire all'accorpamento dei cinque Parchi Marini della Regione Calabria
nell'ente unico “Ente per i Parchi Marini Regionali”;
-con decreto n. 138 del 12
dicembre 2017 il Presidente della Giunta regionale ha provveduto a costituire
il nuovo Ente trasferendo tutti i diritti attivi e passivi nonché i beni mobili
e immobili e le risorse finanziarie degli accorpati cinque Parchi marini
regionali;
-con deliberazione di Giunta
regionale n. 318 del 19 luglio 2018 è stato approvato lo statuto dell'Ente;
visto il decreto n. 24 del 29
giugno 2021 del Commissario Straordinario dell’Ente per i Parchi Marini
Regionali, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale, con cui è stato approvato il rendiconto della gestione per
l’esercizio finanziario 2020 dell’Ente;
rilevato che il Revisore unico
dei conti, con verbale del 28 giugno 2021 allegato al presente provvedimento
quale parte integrante e sostanziale:
non ha rilevato gravi
irregolarità contabili o gravi anomalie gestionali e/o suggerito misure
correttive non adottate dall’Ente,
ha attestato la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione ed evidenziando il rispetto dei
seguenti dati esposti nella relazione al rendiconto: -attendibilità delle
risultanze della gestione finanziaria; -congruità del fondo crediti di dubbia
esigibilità e dei fondi rischi; -attendibilità dei valori patrimoniali e dei
risultati economici generali e di dettaglio,
ha espresso “giudizio positivo
per l'approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2020”;
considerato che il
dipartimento regionale "Tutela dell’Ambiente", che esercita la
vigilanza sull’attività dell’Ente, nell’istruttoria di propria competenza
(prot. n. 295777 del 30.06.2021, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale): -ha evidenziato che “per il bilancio di
previsione 2020-2022 non può ancora trovare applicazione la normativa in
materia di contenimento delle spese di cui alla legge regionale n. 43/2016”, in
quanto l’Ente “è divenuto operativo dal 1 gennaio 2018 e ad oggi non si è
verificata l’assoluta necessità di sostenere la spesa, poiché la struttura è
priva di risorse umane proprie e, attualmente, per l’espletamento delle
attività ad esso demandate, lo stesso si avvale del personale appartenente ai
ruoli dell’Amministrazione regionale che svolge la propria attività in regime
di collaborazione temporanea e saltuaria, senza oneri a carico dell’Ente”;
-ha attestato che quanto
riportato nel bilancio consuntivo 2020 è coerente con le previsioni del
bilancio dell’Ente per i Parchi Marini Regionali del medesimo anno;
-ha espresso parere favorevole
all’approvazione del consuntivo 2020 dell’Ente;
preso atto che il dipartimento
“Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza (prot. n. 323865 del
19.07.2021, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale):
ha rilevato che: -sussiste la continuità tra i
residui finali dell’esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio
2020; -sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette
“partite di giro”;
-sussiste corrispondenza tra i
valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
-sussiste la quadratura tra il
saldo di cassa pari ad euro 797.803,17, riportato nel conto del bilancio 2020,
e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello
Stato Patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31.12.2020;
ha raccomandato all’Ente, con
riferimento all’eventuale utilizzo della quota libera dell’avanzo di
amministrazione, pari a 631.935,43 euro, di rispettare le regole di bilancio
inerenti le modalità di impiego della parte libera, ai sensi dell’articolo 42,
comma 6, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118;
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento “Tutela
dell’Ambiente”, ha ritenuto “possibile procedere alla trasmissione, da parte
della Giunta regionale, del rendiconto per l'esercizio 2020 dell'Ente per i
Parchi Marini Regionali (EPMR) al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo
57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
tenuto conto che il Consiglio
regionale ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i
Parchi Marini Regionali con deliberazione n.50 del 14 luglio 2020;
considerato che l’Ente per i
Parchi Marini Regionali fa parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione
Calabria deve redigere il bilancio consolidato per l’esercizio 2020 con i
propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e
partecipate ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011,
n. 118;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-di approvare, ai sensi
dell'articolo 57 della legge regionale n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio
2020 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (E.P.M.R.) e i documenti ad esso
allegati richiamati in premessa, che costituiscono parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 513 del 26 novembre 2021, recante: “Rendiconto esercizio
2020 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP
Calabria). Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
premesso che:
l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4
febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione
Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie
regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi
Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa
istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15
aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva
istruttoria di propria competenza;
la Giunta regionale entro il 15 maggio
trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno;
visti:
la legge regionale 16 maggio
2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali,
società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità),
istitutiva dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica
regionale, quale ente ausiliario della regione in materia di edilizia
residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali per edilizia
residenziale;
la legge regionale n. 8/2002;
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
il decreto legislativo n.
118/2011, per come modificato e integrato dal decreto legislativo n.126/2014;
vista la deliberazione n. 588
del 15 novembre 2021 con cui il Commissario straordinario dell’ATERP ha
approvato il rendiconto di gestione 2020 dell’Ente, allegato al presente atto
quale parte integrante e sostanziale;
tenuto conto che il Collegio
dei revisori dei conti dell’ATERP, con verbale n. 58 del 15 novembre 2021,
allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale, sulla
base delle verifiche di regolarità amministrativa e contabile effettuate:
ha verificato la corretta
quantificazione del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità in base a quanto
richiesto al punto 3.3 del principio contabile applicato, allegato 4/2. al
d.lgs. 118/2011;
ha rilevato la congruità
dell’accantonamento per fondo rischi contenzioso, determinato secondo le
modalità previste dal principio applicato alla contabilità finanziaria di cui
all’allegato 4/2 al d.lgs.118/2011 – punto 5.2, lettera b);
ha verificato che il Fondo
Pluriennale Vincolato è stato correttamente determinato in sede di
riaccertamento ordinario dei residui;
ha verificato, anche in sede
di rendiconto 2020, il rispetto del limite della spesa di personale di cui
all’articolo 6, comma 1, lettera a) della legge regionale n.43/2016;
tenuto conto che anche
nell’esercizio 2020 sono stati effettuati riconoscimenti di legittimità di
debiti fuori bilancio, ai sensi dell’articolo 73 del d.lgs.118/2011, ha
reiterato il suggerimento di apportare modifiche al vigente regolamento di
contabilità, che non prevede l’acquisizione del preventivo parere del Collegio
dei revisori, indicandone modalità e termini;
ha invitato l’Ente a porre in
essere ulteriori azioni per il recupero della morosità, in considerazione della
bassa percentuale di riscossione dei canoni di locazione;
ha attestato la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione;
ha espresso “parere favorevole
per l’approvazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2020”;
considerato che il
dipartimento “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di competenza (prot. n.
506679 del 23 novembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale), ha evidenziato il sostanziale rispetto delle
disposizioni di cui alla legge regionale n. 43/2016, in materia di contenimento
della spesa e, “preso atto delle risultanze dell’analisi condotta dall’Organo
di revisione e fatte proprie le osservazioni rimesse dagli stessi”, ha espresso
parere favorevole all’approvazione del rendiconto per l’esercizio finanziario
2020 dell’ATERP;
tenuto conto che il
dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n.
511289 del 25 novembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale)
ha rilevato che:
-sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2020, per come risultante dal
conto del bilancio, e il corrispondente valore del conto del tesoriere;
-sussiste la continuità tra i
residui finali dell’esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio
2020; -sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette
“partite di giro”;
-sussiste (a seguito delle
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra
i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi, stante quanto attestato dall’ATERP Calabria nella nota integrativa
allegata al rendiconto 2020;
-sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2020, e il valore registrato alla voce
“Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato, del Fondo Crediti Dubbia
Esigibilità e del risultato di amministrazione al 31.12.2020, pari a
97.983.038,81 euro;
ha raccomandato all’Ente di
promuovere le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di
recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare di evidenti difficoltà
nella riscossione dei proventi relativi ai canoni di locazione, al fine di
salvaguardare i propri equilibri di bilancio nonché di evitare l’insorgere di
possibili danni di natura erariale;
preso atto dei pareri
favorevoli del Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente e del dipartimento
“Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita la vigilanza sulle attività
dell’Ente, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni espresse nelle
rispettive istruttorie dal dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento
“Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta
regionale, alla trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2020 dell’Azienda
Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) al
Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, n. 8”;
tenuto conto che il Consiglio
regionale ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 dell’ATERP Calabria
con deliberazione n. 47 del 14 luglio 2020;
considerato che l’ATERP
Calabria fa parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve
redigere il bilancio consolidato per l’esercizio 2020 con i propri enti ed
organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi
dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57 della legge regionale n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio
2020 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP
Calabria) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 537 del 7 dicembre 2021, recante: “Rendiconto esercizio
2020 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)
-Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
premesso che:
-l’articolo 57, comma 7 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva
istruttoria di propria competenza;
-la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
-il decreto del Direttore
Generale del Dipartimento delle politiche Europee ed Internazionali del MIPAAF
n. 0007349 del 14 ottobre 2009, I'ARCEA è stata riconosciuta Organismo Pagatore
della Regione Calabria per i regimi di spesa FEAGA e FEASR;
visti: -la legge regionale 8
luglio 2002, n. 24, istitutiva dell’Agenzia Regione Calabria
per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA); -la legge regionale n. 8/2002; -l'articolo 54, comma 5,
lettera b), dello Statuto della regione Calabria; -il decreto legislativo n.
118/2011, per come modificato e integrato dal decreto legislativo n.126/2014;
visto il decreto n. 288 del 28
ottobre 2021 con cui il Commissario Straordinario dell’ARCEA ha riapprovato il
rendiconto della gestione per l’esercizio 2020 dell’Ente, allegato al presente
atto quale parte integrante e sostanziale;
tenuto che, come emerge dal
suddetto decreto n. 288/2021, si è reso necessario riapprovare il rendiconto
della gestione 2020, adottato con decreto n.234 del 31 agosto 2021, a seguito
di alcune modifiche e specificazioni introdotte al documento contabile
derivanti dalla deliberazione di Giunta regionale n. 64 del 23 febbraio 2021 e
dall’assestamento del bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021;
tenuto conto che il Revisore
Unico dell’ARCEA, con verbale n. 55 del 10 novembre 2021, allegato al presente
provvedimento quale parte integrante e sostanziale, sulla base delle verifiche
di regolarità amministrativa e contabile effettuate durante l’esercizio:
ha rilevato che: -è necessario
predisporre l’attestazione dell’indice dei tempi di pagamento e darne evidenza
sul sito alla sezione amministrazione trasparente;
-è necessario dare impulso
all’iter procedurale finalizzato all’eventuale recupero dei maggiori compensi
percepite dai Direttori e Commissari ex articolo 13, comma 5 della l.r.
69/2012;
-non sono stati regolarmente
pagati i debiti scaduti V/CAA e V/SIAN per cui è necessario che vengano pagati
nei tempi previsti;
-si apprezza la costituzione
nel bilancio 2020 sia del fondo riserva legale che del fondo accantonamento
contenzioso; tuttavia, ha segnalato che il fondo accantonamento contenzioso
deve essere determinato ope legis sulla scorta dell’elenco dettagliato dei
contenziosi in corso e calcolato in base al probabile grado di soccombenza,
sollecitando a tale scopo l’Ente a provvedere a quanto necessario al fine di
accantonare al fondo in via prudenziale la somma corretta;
-si ritiene necessario
costituire un fondo rischi per qualsivoglia evenienza;
attestando la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione, ha espresso “parere favorevole
per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2020, con i
rilievi di cui sopra”;
preso atto che il Comitato di
Vigilanza dell’ARCEA, con nota prot. n. 529256 del 7 dicembre 2021, allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha
evidenziato che “relativamente al Rendiconto della Gestione ARCEA esercizio
finanziario 2020, riapprovato con Decreto del Commissario straordinario n. 288
del 28/10/2021, sembrerebbero rispettate le condizioni previste dalla normativa
sulla spending review”, comunicando “l’esito favorevole dell’istruttoria (...)
al fine del prosieguo del procedimento di cui all’art. 57, comma 3, della L.R.
n. 8/2002 e ss.mm.ii., con l’obbligo da parte di Arcea di procedere alla
conclusione del procedimento di recupero delle somme, avviato in data
5/8/2021”;
considerato che il
dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita
la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di
competenza (prot. n. 529542 del 7 dicembre 2021, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale), ha espresso parere
favorevole dell’esercizio finanziario 2020 dell’ARCEA, “fermo restando quanto
rappresentato dal Comitato di Vigilanza ARCEA (...) in merito all’obbligo da
parte di ARCEA di procedere alla conclusione del procedimento di recupero delle
somme (corrisposte in eccedenza ai Commissari/Direttori nel periodo
08/08/2013-05/02/2021 i cui compensi non erano stati decurtati nella misura del
20% così come previsto dalla normativa in materia di spending review di cui al
comma 5, art.13 L.R. 69/2012), avviato in data 05/08/2021”;
tenuto conto che il
dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n.
530537 del 7 dicembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale) ha rilevato che: -sussiste la piena corrispondenza
tra il saldo di cassa al 31.12.2020, per come risultante dal conto del bilancio
e il corrispondente importo di cui al conto del tesoriere; -sussiste continuità
tra i residui finali dell'esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2020; -sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”; -sussiste (a seguito delle scritture di
rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente), corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nello Stato Patrimoniale, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al Conto Economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi; -sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del
totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2020,
e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello
Stato Patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2020, pari a 322.384,46 euro;
ha prescritto all’Ente di
provvedere con la massima urgenza alla valutazione dei contenziosi in essere
sulla base del probabile rischio di soccombenza così come previsto dalla
normativa in essere ai fini della corretta determinazione del fondo
contenzioso;
preso atto del parere
favorevole del Revisore Unico dei Conti dell’Azienda e dell’istruttoria del
dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita
la vigilanza sulle attività dell’Ente, conclusa con parere favorevole “fermo
restando quanto rappresentato dal Comitato di Vigilanza ARCEA (…) in merito
all’obbligo da parte di ARCEA di procedere alla conclusione del procedimento di
recupero delle somme (…) avviato in data 5.08.2021”;
fermi restando i rilievi, le
prescrizioni e le raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal
dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha
ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla
trasmissione al Consiglio regionale del rendiconto relativo all’esercizio 2020
dell’ARCEA al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
tenuto conto che il Consiglio
regionale ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 dell’ARCEA con
deliberazione n. 75 del 10 novembre 2020;
considerato che l’ARCEA fa
parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il
bilancio consolidato per l’esercizio 2020 con i propri enti ed organismi
strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo
68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-di approvare, ai sensi
dell’articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2020
dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i
documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 514 del 26 novembre 2021, recante: “Rendiconto esercizio
2019 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)
-Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
premesso che:
-l’articolo 57, comma 7 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva
istruttoria di propria competenza;
-la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
visti:
-la legge regionale 20
dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per lo sviluppo
dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura);
-la legge regionale n. 8/2002;
-l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria; -il
decreto legislativo n. 118/2011, per come modificato e integrato dal decreto
legislativo n.126/2014;
vista la deliberazione n. 57
del 7 giugno 2021 con cui il Direttore Generale dell’ARSAC ha riapprovato il
rendiconto della gestione per l’esercizio 2019 dell’Ente, allegato al presente
atto quale parte integrante e sostanziale;
tenuto che, come emerge dalla
suddetta deliberazione n. 57/2021, con deliberazione del Direttore Generale n.
89 del 2 settembre 2020 è stato approvato il conto consuntivo dell’Ente per
l’esercizio 2019 e che con deliberazione del Direttore Generale n. 140 del 10
dicembre 2020 è stato approvato il preconsuntivo per l’esercizio 2019, in
quanto sono state apportate alcune modifiche alla contabilità economica e
comunque l’Azienda era priva dell’organo di controllo, successivamente nominato
con decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 1 del 29 aprile 2021;
tenuto conto che il Revisore
unico dell’ARSAC, con verbale n. 3 del 30 giugno 2021, allegato al presente
provvedimento quale parte integrante e sostanziale,
ha evidenziato l’attendibilità
delle risultanze riportate nel conto consuntivo 2019 e il rispetto dei principi
contabili;
ha rilevato che l’Azienda ha
operato nel rispetto del decreto legislativo n.118/2011 e non sono emerse
irregolarità contabili;
al fine di fornire all’Azienda
un supporto di collaborazione volto a conseguire efficienza ed economicità
della gestione, ha formulato le seguenti considerazioni, proposte e rilievi:
-prestare particolare attenzione alla gestione degli acquedotti, che
nell’esercizio 2019 prevedeva entrate per 699.999,00 euro e sono stati
incassati 11.754,63 euro, mentre i costi di gestione e dei canoni alla Sorical
per l’anno 2019 ammontano a 1.240.498,72 euro; -alla luce di quanto sopra, ha
esortato gli uffici, i responsabili competenti e il Direttore Generale ad
attivarsi con la società alla quale è stata affidata la riscossione affinché
proceda, nel più breve tempo, al recupero del pregresso, con invio anche di
atti interruttivi ai dini della prescrizione, invitando altresì il Direttore
Generale a cercare con gli enti preposti (Regione e Comuni interessati dalla
gestione acquedotti che oggi è in capo all’ARSAC) soluzioni che portano l’ARSAC
a dismetterne la gestione, anche perché la gestione di acquedotti non rientra
nelle finalità e nei compiti dell’Azienda previsti dalla legge istitutiva; -un
costante monitoraggio del fondo crediti di dubbia esigibilità o del fondo
rischi;
-l’Azienda si deve dotare di
un’adeguata struttura al fine di avere una situazione patrimoniale e un inventario
dei beni mobili e immobili aggiornato;
attestando la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione, ha espresso “giudizio positivo
per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2019”;
considerato che il
dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita
la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di
competenza (prot. n. 508562 del 24 novembre 2021, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale),
-ha riscontrato che l’ARSAC ha
imputato correttamente le somme impegnate nel 2019 a titolo di contributo ex
l.r. 66/2012 che sono state interamente trasferite dal dipartimento
“Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione” nel 2019;
-ha verificato il rispetto
della normativa vigente in tema di spending review ai sensi della legge
regionale n. 43/2016, evidenziando che il contenimento della spesa è stato
complessivamente garantito, raccomandando al contempo l’Ente di monitorare sia
le spese del personale che quelle di funzionamento in quanto risultano in
aumento dal 2018 al 2019, al fine di garantire il rispetto del contenimento
della spesa anche negli esercizi successivi;
-ha raccomandato di provvedere
nel prossimo bilancio ad imputare correttamente in un apposito capitolo la
spesa per la Direzione Generale;
-ha espresso “parere
favorevole al conto consuntivo dell’esercizio 2019”, approvato con
deliberazione del Direttore Generale n. 57 del 7 giugno 2021, “anche alla luce
della verifica del contenimento della spesa che risulta essere stato
complessivamente garantito”;
tenuto conto che il
dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n.
511427 del 25 novembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale)
ha rilevato che: -sussiste la
piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2019, per come risultante
dal conto del bilancio e il corrispondente importo di cui al conto del
tesoriere; -sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2018,
rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2019; -sussiste la quadratura delle
poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”; -sussiste
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nello stato
patrimoniale, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi; -sussiste la quadratura tra il
saldo di cassa riportato nel conto del bilancio 2019 e il valore registrato
alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello stato patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2019, pari a 6.175.639,14 euro;
ha raccomandato all’Ente di
promuovere le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di
recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare di evidenti difficoltà
nella riscossione dei crediti al fine di salvaguardare i propri equilibri di
bilancio, nonché di evitare l’insorgere di possibili danni di natura erariale;
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore Unico dei Conti dell’Azienda e del dipartimento
“Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni
espresse nelle rispettive istruttorie dal dipartimento vigilante e dallo stesso
dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione al Consiglio regionale del rendiconto
relativo all’esercizio 2019 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo
dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio Regionale, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
tenuto conto che il Consiglio
regionale ha approvato il bilancio di previsione 2019-2021 dell’ARSAC con
deliberazione n. 417 del 1 agosto 2019;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-di approvare, ai sensi
dell’articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2019
dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) e i
documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 538 del 7 dicembre 2021, recante: “Rendiconto esercizio
2020 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)
-Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
premesso che:
-l’articolo 57, comma 7 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
-la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione
entro il 30 giugno;
visti:
-la legge regionale 20
dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per lo sviluppo
dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura);
-la legge regionale n. 8/2002;
-l'articolo 54, comma 5, lettera b), dello Statuto della regione Calabria; -il
decreto legislativo n. 118/2011, per come modificato e integrato dal decreto
legislativo n.126/2014;
vista la deliberazione n. 133
del 7 novembre 2021 con cui il Direttore Generale dell’ARSAC ha approvato il
rendiconto della gestione per l’esercizio 2020 dell’Ente, allegato al presente
atto quale parte integrante e sostanziale;
tenuto conto che il Revisore
unico dell’ARSAC, con verbale n. 10 del 23 novembre 2021, allegato al presente
provvedimento quale parte integrante e sostanziale,
ha evidenziato l’attendibilità
delle risultanze riportate nel conto consuntivo 2020 e il rispetto dei principi
contabili;
ha rilevato che l’Azienda ha
operato nel rispetto del decreto legislativo n.118/2011 e non sono emerse
irregolarità contabili;
al fine di fornire all’Azienda
un supporto di collaborazione volto a conseguire efficienza ed economicità
della gestione, ha formulato le seguenti considerazioni, proposte e rilievi:
-prestare particolare
attenzione alla gestione degli acquedotti, che nell’esercizio 2020 prevedeva
entrate per 652.559,80 euro e sono stati incassati 7.957,38 euro, mentre i
costi di gestione e dei canoni alla Sorical per l’anno 2020 ammontano a
1.105.449,12 euro;
-alla luce di quanto sopra, ha
esortato gli uffici, i responsabili competenti e il Direttore Generale ad
attivarsi con la società alla quale è stata affidata la riscossione affinché
proceda, nel più breve tempo, al recupero del pregresso con invio anche di atti
interruttivi ai fini della prescrizione, invitando altresì il Direttore
Generale a cercare con gli enti preposti (Regione e Comuni interessati dalla
gestione acquedotti che oggi è in capo all’ARSAC) soluzioni che portano l’ARSAC
a dismetterne la gestione, anche perché la gestione di acquedotti non rientra
nelle finalità e nei compiti dell’Azienda previsti dalla legge istitutiva;
-un costante monitoraggio del
fondo crediti di dubbia esigibilità o del fondo rischi;
-l’Azienda si deve dotare di
un’adeguata struttura al fine di avere una situazione patrimoniale e un
inventario dei beni mobili e immobili aggiornato;
attestando la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione, ha espresso “giudizio positivo
per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2020”;
considerato che il
dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita
la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di
competenza (prot. n. 529796 del 7 dicembre 2021, allegata alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale),
-ha riscontrato che l’ARSAC ha
imputato correttamente le somme impegnate nel 2020 a titolo di contributo ex
l.r. 66/2012 che sono state interamente trasferite dal dipartimento
“Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione” nel 2020, come evidenziato
anche nella relazione generale, tenuto conto del parere favorevole del Revisore
unico dell’Azienda;
-ha verificato il rispetto
della normativa vigente in tema di spending review ai sensi della legge regionale
n. 43/2016, evidenziando che il contenimento della spesa è stato
complessivamente garantito;
-ha espresso “parere
favorevole al conto consuntivo dell’esercizio 2020”, approvato con
deliberazione del Direttore Generale n. 133 del 7 novembre 2021, “anche alla
luce della verifica del contenimento della spesa che risulta essere stato
complessivamente garantito”;
tenuto conto che il
dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n.
530600 del 7 dicembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale)
ha rilevato che: -sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2020; -sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”;
-sussiste corrispondenza tra i
valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
-sussiste la quadratura tra il
saldo di cassa, pari a 9.327.487,14 euro, riportato nel conto del bilancio 2020
e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello
stato patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2020, pari a 8.009.878,93 euro;
ha raccomandato all’Ente di
adottare le iniziative opportune alla cura dei propri crediti, al fine di
salvaguardare i propri equilibri di bilancio nonché di evitare l’insorgere di
possibili danni di natura erariale, anche nell’ipotesi in cui la riscossione
sia stata affidata a soggetto esterno;
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore Unico dei Conti dell’Azienda e del dipartimento
“Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni
espresse nelle rispettive istruttorie dal dipartimento vigilante e dallo stesso
dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione al Consiglio regionale del rendiconto
relativo all’esercizio 2020 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo
dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio Regionale, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
considerato che l’ARSAC fa
parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il
bilancio consolidato per l’esercizio 2020 con i propri enti ed organismi
strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo
68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
-di approvare, ai sensi
dell’articolo 57 della l.r. n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2020
dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) e i
documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parte
integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 549 del 14 dicembre 2021, recante: “Rendiconto esercizio
2020 dell'Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Calabria. Trasmissione
al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
premesso che:
l’articolo 57, comma 7 della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
visti:
la legge regionale 3 agosto
1999, n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente
della Calabria -A.R.P.A.C.A.L.);
la legge regionale n. 8/2002;
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), dello Statuto della regione Calabria;
il decreto legislativo n.
118/2011, per come modificato e integrato dal decreto legislativo n.126/2014;
vista la deliberazione n. 418
del 18 novembre 2021 con cui il Direttore generale dell’ARPACAL ha approvato il
rendiconto di gestione 2020 dell’Ente, allegato al presente atto quale parte
integrante e sostanziale;
tenuto conto che il Revisore
Unico dell’ARPACAL, con verbale del 18 novembre 2021, allegato al presente
provvedimento quale parte integrante e sostanziale:
ha evidenziato che:
-l’Agenzia presenta carenza di
personale, rilevando l’assenza di un direttore del settore bilancio, del
settore patrimonio, e che il numero del personale dipendente, dirigente e non,
è circa il 60% di quanto previsto nella pianta organica iniziale;
-dalla suddetta carenza
conseguono risultati economici mediocri, soprattutto per le vendite dei servizi
dell’Agenzia, pari a circa la metà dell’esercizio 2019;
-il patrimonio immobiliare
dell’ente potrebbe essere utilizzato e valorizzato in misura significativamente
più produttiva;
-una rilevante entità dei
residui attivi e passivi, che manifesta la lentezza operativa dell’Agenzia
nella gestione dei servizi e delle risorse disponibili;
ha suggerito e raccomandato:
-di prendere atto delle
carenze sopra evidenziate allo scopo di adottare le necessarie contromisure per
consentire all’Agenzia di potenziare le proprie funzioni previste per legge;
-di provvedere con opportuna
tempestività all’adozione dei regolamenti di contabilità e della gestione del
patrimonio; -di procedere con opportuna tempestività al riaccertamento
straordinario dei residui attivi e passivi; -di reperire le risorse finanziarie
adeguate allo sviluppo potenziale dei servizi dell’Agenzia;
ha espresso parere favorevole
all’approvazione del rendiconto dell’ARPACAL per l’esercizio finanziario 2020,
ai relativi allegati e al bilancio economico-patrimoniale;
considerato che il
dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente”, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di competenza (prot. n.
534518 del 10 dicembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale), ha “verificato il rispetto delle misure di
contenimento della spesa da parte dell’Ente strumentale”, esprimendo “parere
favorevole al rendiconto dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente
della Calabria per l’esercizio 2020”;
tenuto conto che il
dipartimento “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n.
534702 del 10 dicembre 2021, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale)
ha rilevato che:
-sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2020, per come risultante dal
conto del bilancio, e il corrispondente valore del conto del tesoriere;
-sussiste la continuità tra i
residui finali dell’esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio
2020; -sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette
“partite di giro”;
-sussiste (a seguito delle
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra
i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
-sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2020, e il valore registrato alla voce
“Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
-risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato, del Fondo Crediti Dubbia
Esigibilità e del risultato di amministrazione al 31.12.2020, pari a
3.922.254,72 euro;
ha formulato all’Agenzia le
seguenti raccomandazioni:
-di prevedere attraverso
un’attenta attività di programmazione, con riferimento alle attività che
prevedono la realizzazione di progetti di investimento, gli impegni di spesa
collegati ai corrispondenti accertamenti di entrata, con imputazione degli
stessi agli esercizi in cui è prevista la realizzazione delle varie fasi degli
interventi, sulla base di appositi cronoprogrammi, nel rispetto di quanto
previsto al punto 5.3., inerente le modalità di registrazione delle spese di
investimento, al fine di garantire la corretta applicazione del principio
contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui al decreto
legislativo 23 giugno, n.118;
-con riferimento al probabile
credito nei confronti dell'erario (determinato come differenza tra residui
attivi pari a 3.444.729,58 euro e i corrispondenti crediti esposti nello Stato
patrimoniale pari a 1.993.617,02 euro, al netto del fondo svalutazione crediti
di 1.822.695,34 euro), che può essere richiesto a rimborso o utilizzato in
compensazione per il versamento di altri tributi, di procedere al relativo
accertamento dell'importo vantato o nell'esercizio in cui si richiede il
rimborso o nell'esercizio in cui si procede all'incasso dell'importo rimborsato
dall'erario;
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore Unico dei Conti dell’Ente e del dipartimento
“Territorio e Tutela dell’Ambiente”, che esercita la vigilanza sulle attività
dell’Ente, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni espresse nelle
rispettive istruttorie dal dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento
“Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta
regionale, alla trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2020 dell’Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) al Consiglio
regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8”;
tenuto conto che il Consiglio
regionale ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 dell’ATERP Calabria
con deliberazione n. 48 del 14 luglio 2020;
considerato che l’ARPACAL fa
parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il
bilancio consolidato per l’esercizio 2020 con i propri enti ed organismi
strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo
68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
udito il relatore, Consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni
e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57 della legge regionale n. 8/2002, il rendiconto per l’esercizio
2020 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria
(ARPACAL) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1 (Approvazione del rendiconto della gestione)
1. Il Rendiconto della
gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2020, composto dal
Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale, è approvato
con le risultanze esposte negli articoli seguenti.
Art. 2 (Entrate di competenza)
1. Il totale delle entrate
accertate nell'esercizio finanziario 2020 per la competenza propria
dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in
7.601.417.044,67 euro delle quali:
-riscosse e versate €
6.357.719.415,24
-rimaste da riscuotere e
versare € 1.243.697.629,43
2. Il movimento di cassa in
entrata (capitoli E0610310201, E0610310401), per operazioni di tesoreria
verificatesi nell'esercizio finanziario 2020 è stabilito, per come risulta dal
Conto del bilancio, in 936.029.644,65 euro.
Art. 3 (Spese di competenza)
1. Il totale delle spese
impegnate nell'esercizio finanziario 2020 per la competenza propria
dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in
7.554.131.575,52 euro delle quali:
-pagate € 6.331.963.642,23
-rimaste da pagare €
1.222.167.933,29
2. Il movimento di cassa in
uscita (capitoli U0910310201, U0910310401), per operazioni di tesoreria
verificatesi nell'esercizio finanziario 2020 è stabilito, per come risulta dal
Conto di bilancio, in 1.139.881.766,49 euro.
Art. 4 (Riepilogo entrate e spese di competenza)
1. Il riepilogo generale dei
risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario
2020 risulta così definito:
ENTRATE
TITOLO 1 -Entrate correnti di
natura tributaria, contributiva e perequativa € 4.331.288.922,02
TITOLO 2 -Trasferimenti
correnti € 742.278.679,87
TITOLO 3 -Entrate
extratributarie € 47.710.555,00
TITOLO 4 -Entrate in conto
capitale € 552.596.719,35
TITOLO 5 -Entrate da riduzione
di attività finanziarie € 153.520.216,87
TITOLO 6 -Accensione Prestiti
€ 225.341.086,45
TITOLO 7 -Anticipazioni da
Istituto Tesoriere € 0,00
TITOLO 9 -Entrate per conto
terzi e partite di giro € 1.548.680.865,11
TOTALE € 7.601.417.044,67
SPESE
TITOLO 1 -Spese correnti €
4.801.116.758,76
TITOLO 2 -Spese in conto
capitale € 866.496.629,15
TITOLO 3 -Spese per incremento
attività finanziarie € 153.520.216,87
TITOLO 4 -Rimborso Prestiti € 184.317.105,63
TITOLO 5 -Chiusura
Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere € 0,00
TITOLO 7 -Uscite per conto
terzi e partite di giro € 1.548.680.865,11
TOTALE € 7.554.131.575,52
RIEPILOGO
ENTRATE € 7.601.417.044,67
SPESE € 7.554.131.575,52
Saldo della competenza dell'esercizio 2020 € 47.285.469,15.
Art. 5 (Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui attivi,
provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio
finanziario 2019 ammontavano a 4.630.873.568,69 euro, a seguito dell’attività
di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2020, risultano determinati per
come di seguito specificato:
-riscossi e versati
nell'esercizio 2020 € 1.529.355.504,79
-eliminati per minore
accertamento € 547.590.795,35
-riaccertati per maggiore
accertamento 0,00
-rimasti da riscuotere €
2.553.927.268,55.
Art. 6 (Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I residui passivi,
provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio
finanziario 2019 ammontavano a 3.144.549.841,42 euro, a seguito dell’attività
di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2020, risultano determinati per
come di seguito specificato:
-liquidati e pagati
nell'esercizio 2020 € 1.580.604.847,60
-eliminati per economie €
400.171.473,94
-rimasti da pagare €
1.163.773.519,88.
Art. 7 (Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2020)
1. I residui attivi alla
chiusura dell'esercizio finanziario 2020 risultano stabiliti dal Conto di
bilancio nelle seguenti somme:
-Somme rimaste da riscuotere
sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio 2020 (articolo
2) € 1.243.697.629,43
-Somme rimaste da riscuotere
sui residui degli esercizi precedenti (articolo 5) € 2.553.927.268,55
-Residui attivi al 31 dicembre
2020 € 3.797.624.897,98.
Art. 8 (Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2020)
1. I residui passivi alla
chiusura dell'esercizio finanziario 2020 risultano stabiliti dal Conto di
bilancio nelle seguenti somme:
-Somme rimaste da pagare sulle
spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2020 (articolo 3) €
1.222.167.933,29
-Somme rimaste da pagare sui
residui degli esercizi precedenti (articolo 6) € 1.163.773.519,88
-Residui passivi al 31
dicembre 2020 € 2.385.941.453,17.
Art. 9 (Situazione di cassa)
1. Il fondo di cassa
dell'esercizio finanziario 2020 è determinato in 274.740.650,67 euro per come
di seguito specificato:
Fondo cassa al 1 gennaio 2020
€ 300.234.220,47
RISCOSSIONI
in conto competenza €
6.357.719.415,24
in conto residui € 1.529.355.504,79
TOTALE RISCOSSIONI € 7.887.074.920,03
PAGAMENTI
in conto competenza €
6.331.963.642,23
in conto residui €
1.580.604.847,60
TOTALE PAGAMENTI € 7.912.568.489,83
FONDO DI CASSA AL 31 dicembre
2020 € 274.740.650,67.
Art. 10 (Risultato di amministrazione)
1. Il risultato di
amministrazione dell'esercizio finanziario 2020 è pari a 1.240.810.754,84 euro
per come di seguito specificato:
Fondo cassa al 31 dicembre
2020 € 274.740.650,67
Residui attivi €
3.797.624.897,98
Residui passivi €
2.385.941.453,17
Fondo pluriennale vincolato di
spesa – parte corrente € 74.175.401,55
Fondo pluriennale vincolato di
spesa -parte capitale € 371.437.939,09
Risultato di amministrazione
al 31 dicembre 2020 € 1.240.810.754,84.
2. La determinazione del
risultato di amministrazione al 31 dicembre 2020, nelle componenti disciplinate
dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo del
risultato di amministrazione 2020” annesso alla presente legge.
Art. 11 (Conto economico)
1. Il risultato economico
dell’esercizio 2020 è stabilito in -97.125.856,52 euro in base alle seguenti
risultanze:
Conto economico - Valori al 31
dicembre 2020
a) componenti positivi della
gestione € 5.692.804.835,20
b) componenti negativi della
gestione € 5.552.136.171,74
Differenza (a-b) €
140.668.663,46
c.1) Proventi finanziari €
2.342.210,52
c.2) Oneri finanziari €
53.977.274,06
Totale proventi e oneri
finanziari (c) € -51.635.063,54
d.1) Rivalutazioni €
827.432,09
d.2) Svalutazioni €
-1.219.744,39
Totale rettifiche (d) €
-392.312,30
e.1) Proventi straordinari €
437.000.528,69
e.2) Oneri straordinari €
615.348.763,60
Totale proventi e oneri
straordinari (e) € -178.348.234,91
Risultato prima delle imposte
(a-b+c+d+e) € -89.706.947,29
Imposte € 7.418.909,24
Risultato dell'esercizio € -97.125.856,53.
Art. 12 (Stato patrimoniale)
1. La situazione patrimoniale
attiva al 31 dicembre 2020 è stabilita in 7.138.147.156,03 euro, in base alle
seguenti risultanze:
Stato patrimoniale – attivo
Valori al 31 dicembre 2020
a) Crediti vs stato e altre
amm.ni pubbliche per la partecipazione del fondo di dotazione € 0,00
b) Immobilizzazioni €
3.418.314.647,81
c) Attivo circolante € 3.719.808.461,97
d) Ratei e risconti €
24.046,25
Totale dell'attivo (a+b+c+d) €
7.138.147.156,03.
2. La situazione patrimoniale
passiva al 31 dicembre 2020 è stabilita in 7.138.147.156,03 euro, in base alle
seguenti risultanze:
Stato patrimoniale – passivo- Valori al 31 dicembre 2020
a) Patrimonio netto €
2.410.218.513,41
b) Fondi per rischi ed oneri €
161.523.337,27
c) Trattamento di fine
rapporto € 0,00
d) Debiti € 4.039.309.195,14
e) Ratei e risconti e
contributi agli investimenti € 527.096.110,21
Totale passivo (a+b+c+d) €
7.138.147.156,03.
3. Il valore dei Conti
d’Ordine al 31 dicembre 2020 ammonta a 921.900.140,39 euro, in base alle
seguenti risultanze:
Conti d’Ordine - Valori al 31
dicembre 2020
1) Impegni su esercizi futuri
€ 907.332.014,14
2) beni di terzi in uso € 0,00
3) beni dati in uso a terzi €
0,00
4) garanzie prestate a
amministrazioni pubbliche € 0,00
5) garanzie prestate a imprese
controllate € 0,00
6) garanzie prestate a imprese
partecipate € 0,00
7) garanzie prestate ad altre imprese
€ 14.568.126,25
Totale Conti d’Ordine €
921.900.140,39.
Art. 13 (Rendiconto consolidato Giunta -Consiglio regionale)
1. Ai sensi dell’articolo 11,
comma 1, lettera b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), vengono approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto
consolidato Giunta -Consiglio 2020”, come da allegato al Rendiconto generale
della Regione Calabria per l’anno 2020.
Art. 14 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1 (Modifiche conseguenti al Giudizio di parificazione del
Rendiconto per l’esercizio finanziario 2020)
1. A seguito del Giudizio di
parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2020, delle
modifiche apportate allo stesso e della conseguente riapprovazione del
Rendiconto generale dell’anno 2020 e in ossequio all’articolo 50, comma 3-bis,
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi):
a) i residui attivi iniziali,
riportati nello stato di previsione dell’entrata del bilancio per l’esercizio
finanziario 2021-2023, assestato a seguito della legge regionale 30 novembre
2021, n. 29 (Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per
gli anni 2021-2023), sono ridotti di 48.587.381,05 euro per come rappresentato
nel Prospetto 1 (Variazione dei residui iniziali Parte Entrata) allegato alla
presente legge;
b) in conseguenza delle
variazioni indicate alla lettera a), i residui attivi totali al 1 gennaio 2021
sono rideterminati in 3.797.624.897,98 euro;
c) il saldo finanziario alla
chiusura dell’esercizio finanziario 2020 è rideterminato in 1.240.810.754,84
euro, per come indicato nel Prospetto 2 (Risultato di amministrazione al 31
dicembre 2020), lettera a), allegato alla presente legge;
d) le quote accantonate del
risultato di amministrazione sono ridotte di 24.837.935,91 euro e sono
rideterminate in 802.372.520,84 euro, per come indicato nel Prospetto 3 (Elenco
analitico delle quote accantonate del risultato di amministrazione) allegato
alla presente legge;
e) in conseguenza della
variazione indicata alla lettera d), le quote vincolate e accantonate del
risultato di amministrazione sono pari a 1.345.660.046,58 euro.
Art. 2 (Variazioni al bilancio 2021-2023)
1. Al fine di tener conto
delle variazioni indicate all’articolo 1, comma 1, lettera a), nello stato di
previsione di cassa della parte entrata sono introdotte le variazioni di cui
alla allegata Tabella A (Variazioni alle previsioni di entrata).
2. Al fine di ripianare il
maggior disavanzo di amministrazione determinato a seguito del Giudizio di
parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2020, nello
stato di previsione di competenza e di cassa della parte spesa del bilancio
2021-2023 sono introdotte le variazioni di cui alla allegata Tabella B
(Variazioni alle previsioni di spesa).
3. A seguito delle variazioni
indicate ai commi 1 e 2, sono modificati gli allegati al bilancio 2021-2023,
per come compiegati alla presente legge.
Art. 3 (Copertura finanziaria)
1. Alla copertura finanziaria
delle disposizioni contenute nella presente legge si provvede con le minori
spese indicate nella Tabella B (Variazioni alle previsioni di spesa) allegata
alla presente legge.
2. La Giunta regionale è
autorizzata ad apportare le necessarie variazioni al documento tecnico e al
bilancio finanziario gestionale 2021-2023, ai sensi dell’articolo 51 del d.lgs.
118/2011.
Art. 4 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di
Giunta regionale n. 551 del 14 dicembre 2021 “Approvazione del bilancio
consolidato dell'anno 2020 della Regione Calabria -art. 68 del decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 – Proposta di deliberazione consiliare”;
visto il decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), e in particolare l’articolo 68, che disciplina la redazione,
il contenuto e l’approvazione del bilancio consolidato da parte della Regione,
e l’allegato 4/4 al d.lgs. n.118/2011 recante il “Principio contabile applicato
concernente il bilancio consolidato”;
rilevato che, a causa
dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, l’articolo 11quater del D.L. 52/2021
ha posticipato il termine per l’approvazione del bilancio consolidato per
l’esercizio 2020 al 30 novembre 2021;
tenuto conto che:
-a seguito del giudizio di
parifica sul rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2020 da parte
della Sezione Regionale di Controllo della Corte dei Conti nell’Adunanza del 10
dicembre 2021, con deliberazione del Consiglio regionale n. 18 del 23 dicembre
2021 sono stati approvati il Rendiconto generale e il Rendiconto consolidato
della Regione Calabria per l’esercizio 2020;
-con deliberazione consiliare
n. 131 del 25 giugno 2021 è stato approvato il rendiconto del Consiglio
regionale della Calabria per l’esercizio finanziario 2020;
-con deliberazione consiliare
n. 146 del 10 agosto 2021 il Consiglio regionale ha aggiornato il “Gruppo
amministrazione pubblica del Consiglio regionale della Calabria” ed ha
approvato il bilancio consolidato del Consiglio regionale della Calabria per
l’esercizio 2020”;
considerato che, al fine di
consentire la predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato
4/4 del d.lgs.118/2011: -con deliberazione di Giunta regionale n. 490 del 22
dicembre 2020 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti componenti il Gruppo
Amministrazione Pubblica;
-con deliberazione di Giunta
regionale n. 507 del 30 dicembre 2020, alla luce della composizione del Gruppo
Amministrazione Pubblica determinato con la suddetta deliberazione, è stato
aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo Regione Calabria;
tenuto conto che:
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 12 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2020 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR);
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 13 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2020 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica
Regionale (ATERP Calabria);
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 14 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2020 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA);
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 16 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2020 dell'Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura
Calabrese (ARSAC);
-con deliberazione del
Consiglio regionale n. 17 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2020 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria
(ARPACAL);
preso atto che, come precisato
nella deliberazione di Giunta regionale n.551 del 14 dicembre 2021,
-l’Istituto regionale per la
Comunità Grecanica di Calabria, l’Istituto regionale per la Comunità Arbereshe
di Calabria e l’Istituto regionale per la Comunità Occitana, in attesa della
effettiva operatività delle fondazioni derivanti dalla loro trasformazione come
disciplinato dall’articolo 24 della legge regionale n.15/2008, nel corso del
2020 risultano inattivi e non vi sono rendiconti 2020 ad essi riferibili, per
come comunicato dal dipartimento regionale “Istruzione e Attività culturali”,
che esercita la vigilanza sugli enti sopra citati;
-ad oggi non è stato possibile
procedere all’approvazione dei rendiconti 2020 relativi all’Azienda Calabria
Verde e all’Azienda Calabria Lavoro, ma tali enti hanno comunque trasmesso alla
Giunta regionale le risultanze contabili dei rispettivi preconsuntivi
dell’esercizio 2020, i cui dati sono necessari ai fini del consolidamento;
-nonostante i numerosi
solleciti del dipartimento regionale “Economia e Finanze” sia nei confronti dei
diversi dipartimenti vigilanti che degli enti strumentali, non è stato
possibile approvare in Consiglio regionale i consuntivi degli enti strumentali
regionali nei termini previsti dalla legge regionale n.8/2002 a causa della
ritardata approvazione di tali documenti da parte degli enti stessi e della
conseguente non tempestiva trasmissione da parte dei dipartimenti vigilanti dei
rendiconti dell’esercizio finanziario 2020, per come previsto dall’iter della
legge di contabilità regionale;
precisato che le Società
facenti parte del Gruppo Regione Calabria e le Fondazioni regionali
appartenenti al Gruppo Consolidato della Regione Calabria hanno approvato i
rispettivi bilanci di esercizio 2020;
rilevato che:
-ai sensi dell'allegato 4/4
del d.lgs.118/2011, “i bilanci di esercizio e la documentazione integrativa
sono trasmessi alla capogruppo entro 10 giorni dall'approvazione dei bilanci e,
in ogni caso, entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento.
I bilanci consolidati delle sub-holding sono trasmessi entro il 20 luglio
dell'anno successivo a quello di riferimento. L'osservanza di tali termini è
particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per
l'effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto
dei tempi previsti per il controllo e l'approvazione del bilancio consolidato.
Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono ancora
stati approvati, è trasmesso il pre-consuntivo o il bilancio predisposto ai fini
dell'approvazione”;
-è possibile redigere il
bilancio consolidato della Regione Calabria dell'anno 2020;
visti il Bilancio consolidato
della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2020 (Allegato 1), corredato
dalla “Relazione e Nota integrativa” (Allegato 2), acclusi alla presente
deliberazione quali parti integranti e sostanziali;
preso atto che, con verbale n.
74 del 20 dicembre 2021, allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione
Calabria ha approvato la relazione sul bilancio consolidato 2020 della Regione
Calabria (parere n. 31/2021), esprimendo “giudizio positivo ai fini
dell’approvazione del bilancio consolidato 2020 del Gruppo Amministrazione
Pubblica della Regione Calabria”;
udito il Vicepresidente della
Giunta regionale, Giuseppina Princi, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate,
-di approvare il bilancio
consolidato dell'anno 2020 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, unitamente ai relativi allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione.
Art. 1 (Fondi speciali per le leggi)
1. Gli importi da iscrivere
per il triennio 2022-2024, ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.
118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli
schemi di bilancio delle Regioni, enti locali e dei loro organismi), nel Fondo
speciale di parte corrente destinato al finanziamento dei provvedimenti
legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso dell’anno 2022
(Missione U 20.03), è pari a 1.697.400,00 euro, di cui 565.800,00 euro per
l’esercizio finanziario 2022, come indicato nella Tabella A allegata alla
presente legge.
2. Gli importi da iscrivere
per il triennio 2022-2024, ai sensi del d.lgs. 118/2011, nel Fondo speciale
destinato alle spese in conto capitale per il finanziamento dei provvedimenti
legislativi che si prevede possano essere approvati nel corso dell’anno 2022
(Missione U 20.03), è pari a 300.000,00 euro, di cui 100.000,00 euro per
l’esercizio finanziario 2022, come indicato nella Tabella B allegata alla
presente legge
Art. 2 (Rifinanziamento leggi regionali)
1. Ai sensi dell’Allegato n.
4/1, paragrafo 7, lettera b), del d.lgs. 118/2011, il rifinanziamento degli
stanziamenti previsti dalle leggi regionali di spesa è determinato per gli
esercizi finanziari 2022, 2023 e 2024 rispettivamente in 301.341.346,24 euro,
299.428.151,00 euro e 297.428.151,00 euro, come indicato nella Tabella C
allegata alla presente legge.
Art. 3 (Nuove autorizzazioni di spesa)
1. Al fine di garantire il
cofinanziamento, a carico del bilancio regionale, del Programma per la
riqualificazione e l’ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia
oncologica di ultima generazione, è autorizzata nel biennio 2022-2023 la spesa
di 600.000,00 euro, di cui 394.221,24 euro per l’esercizio finanziario 2022 e
205.778,76 euro per l’esercizio finanziario 2023, con allocazione alla Missione
13, Programma 05 (U.13.05) dello stato di previsione della spesa del bilancio
di previsione 2022-2024.
Art. 4 (Norma finanziaria)
1. Alla copertura degli oneri
derivanti dalla presente legge si fa fronte, ai sensi del d.lgs. 118/2011, con
le risorse autonome in libera disponibilità evidenziate nella parte entrata del
bilancio 2022-2024.
2. Le Tabelle A, B e C,
allegate alla presente legge, indicano, in maniera analitica, la nuova spesa
autorizzata con riferimento alle leggi organiche, ai Programmi e ai capitoli
della spesa.
Art. 5 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Articolo 1 (Bilancio di competenza – Stato di previsione dell'entrata e
della spesa)
1. Lo stato di previsione di
competenza delle tipologie dell'entrata della Regione per il triennio
2022-2024, al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge è
approvato in 6.812.487.643,93 euro per l’anno 2022 e in 5.524.389.378,74 euro e
5.311.182.254,91 euro rispettivamente per gli anni 2023 e 2024 (Tabella A).
2. Lo stato di previsione
delle contabilità speciali dell'entrata per il triennio 2022-2024 è approvato
in 1.610.587.719,73 euro per l’anno 2022 e in 1.610.000.000,00 euro per
ciascuna delle annualità 2023 e 2024 (Tabella A -riga entrate per conto terzi).
3. È autorizzato
l'accertamento delle entrate per il triennio 2022-2024.
4. Lo stato di previsione di
competenza dei programmi della spesa della Regione per il triennio 2022-2024,
al netto delle contabilità speciali, annesso alla presente legge, è approvato
in 6.812.487.643,93 euro per l’anno 2022 e in 5.524.389.378,74 euro e in
5.311.182.254,91 euro rispettivamente per gli anni 2023 e 2024 (Tabella B).
5. Lo stato di previsione
delle contabilità speciali della spesa per il triennio 2022-2024 è approvato in
1.610.587.719,73 euro per l’anno 2022 e in 1.610.000.000,00 euro per ciascuna
delle annualità 2023 e 2024 (Tabella B -riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzata l’assunzione
di impegni entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione della
spesa di cui ai commi 4 e 5.
Articolo 2 (Bilancio di cassa -Stato di previsione dell'entrata e della
spesa)
1. È approvato in
12.649.044.888,77 euro lo stato di previsione di cassa delle tipologie
dell'entrata della Regione per l'anno finanziario 2022, al netto delle
contabilità speciali, annesso alla presente legge (Tabella A).
2. È approvato in
1.725.619.167,29 euro lo stato di previsione di cassa del totale delle
contabilità speciali dell’entrata della Regione per l’anno finanziario 2022,
annesso alla presente legge (Tabella A -riga entrate per conto terzi).
3. Sono autorizzate le
riscossioni e il versamento dei tributi e delle entrate per l'anno 2022.
4. È approvato in
11.473.355.880,13 euro lo stato di previsione di cassa dei programmi della
spesa della Regione per l'anno finanziario 2022, al netto delle contabilità
speciali, annesso alla presente legge (Tabella B).
5. È approvato in
1.964.092.400,56 euro lo stato di previsione di cassa del totale delle
contabilità speciali della spesa della Regione per l’anno finanziario 2022,
annesso alla presente legge (Tabella B -riga uscite per conto terzi).
6. È autorizzato il pagamento
delle spese entro i limiti degli stanziamenti dello stato di previsione di cui
ai commi 4 e 5.
Articolo 3 (Residui attivi e passivi presunti)
1. È approvato in
5.743.554.800,03 euro il totale dei residui attivi presunti delle tipologie al
1° gennaio 2022, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso
alla presente legge (Tabella A).
2. È approvato in
115.031.447,56 euro il totale dei residui attivi presunti delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2022, di cui al conto annesso alla presente legge
(Tabella A).
3. È approvato in
4.263.507.430,39 euro il totale dei residui passivi presunti dei programmi al
1° gennaio 2022, al netto delle contabilità speciali, di cui al conto annesso
alla presente legge (Tabella B).
4. È approvato in
353.504.680,83 euro il totale dei residui passivi presunti delle contabilità
speciali al 1° gennaio 2022, di cui al conto annesso alla presente legge
(Tabella B).
Articolo 4 (Entrate derivanti dalla contrazione di mutui)
1. Per come già autorizzato
con l’articolo 6, comma 2, della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio
di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016 – 2018), le
entrate derivanti dalla contrazione di mutui con oneri a carico del bilancio
regionale, per la copertura della quota regionale di cofinanziamento dei
Programmi operativi per la Calabria 2014-2020, inerenti al Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale (FESR) e al Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale
(FEASR), sono determinate per l’annualità 2022 in 40.426.824,99 euro e per
l’annualità 2023 in 18.571.428,57 euro.
2. Per come già autorizzato
con l’articolo 3, comma 4, della legge regionale 21 dicembre 2018, n. 48 (Legge
di stabilità regionale 2019), le entrate derivanti dalla contrazione dei mutui
con oneri a carico del bilancio regionale, per la copertura degli investimenti
da realizzarsi ai sensi dell’accordo Stato-Regioni in materia di concorso
regionale alla finanza pubblica sottoscritto in data 15 ottobre 2018, sono
determinate in 46.082.241,11 euro per l’annualità 2022 e in 20.862.127,74 euro
per l’annualità 2023.
3. Gli oneri di ammortamento
dei mutui di cui ai commi 1 e 2 trovano copertura nello stanziamento dei
Programmi U.50.01 e U.50.02 dello stato di previsione della spesa del bilancio
2022-2024. Per gli anni successivi le rate di ammortamento trovano copertura
nei relativi bilanci.
Articolo 5 (Fondo di riserva per spese obbligatorie e d’ordine)
1. Il fondo di riserva per
spese obbligatorie e d’ordine è iscritto nello stato di previsione della spesa
al Programma U.20.01, ed è determinato in 12.000.000,00 euro per ciascuna delle
annualità 2022, 2023 e 2024.
2. Sono considerate
obbligatorie e d’ordine le spese specificate nell’elenco allegato al documento
tecnico che accompagna il bilancio di previsione annuale.
Articolo 6 (Fondo di riserva per le spese impreviste)
1. Il fondo di riserva per le
spese impreviste, ai sensi dell’articolo 48, comma 1, lettera b) del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi), è iscritto nello stato di previsione della spesa
del Programma U.20.01 ed è determinato per l’esercizio finanziario 2022 in
500.000,00 euro.
Articolo 7 (Fondo di riserva di cassa)
1. Il fondo di riserva di
cassa è iscritto nello stato di previsione della spesa al Programma U.20.01 ed
è determinato per l’esercizio finanziario 2022 in 700.000.000,00 euro, di cui
300.000.000,00 euro allocati al Titolo I “Spese correnti” e 400.000.000,00 euro
allocati al Titolo II “Spese in conto capitale”.
Articolo 8 (Quadro generale riassuntivo)
1. È approvato il quadro
generale riassuntivo dell'entrata e della spesa del bilancio di competenza e di
cassa della Regione, annesso alla presente legge, ai sensi dell’articolo 11 del
d.lgs. 118/2011.
Articolo 9 (Classificazione dell’entrata e della spesa)
1. Le entrate della Regione
sono classificate secondo quanto previsto dall'articolo 15 del d.lgs. 118/2011.
I Titoli e le Tipologie delle entrate sono approvati nell'ordine e con la
denominazione indicati nel relativo stato di previsione (Tabella A).
2. Le spese della Regione sono
classificate secondo quanto previsto dagli articoli 12, 13 e 14 del d.lgs.
118/2011. Le Missioni e i Programmi sono approvati nell'ordine e con la
denominazione indicati nel relativo stato di previsione (Tabella B).
Articolo 10 (Autorizzazione alle variazioni al bilancio)
1. Le variazioni sono
effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del d.lgs.118/2011.
Articolo 11 (Allegati del bilancio)
1. Sono approvati gli allegati
al bilancio di previsione 2022-2024, per come previsti dall’articolo 11 del
d.lgs. 118/2011.
Articolo 12 (Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1 (Modifica al comma 1 articolo 23 I.r. 15/2013)
1. Al comma 1 dell'articolo 23
della legge regionale 29 marzo 2013, n. 15 (Norme sui servizi educativi per la
prima infanzia), le parole "entro il 30 giugno 2021" sono sostituite
dalle seguenti: "entro il 30 giugno 2022".