XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 47

 

SEDUTA Di mercoledì 20 novembre 2024

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO

 

Inizio lavori h. 11,48

Fine lavori h. 16,30

 



Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 11,48

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’iter di approvazione della proposta di legge numero 177/12, recante: “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”

PRESIDENTE

Sono pervenute le ordinanze cautelari TAR Catanzaro reiettive delle istanze cautelari referendum fusione Cosenza, Rende, Castrolibero, numero 3606/2024 Federazione riforma Rende, numero 3838/2024 Comune di Castrolibero, numero 3872/2024 Comune di Cosenza.

A tal proposito, preso atto della presentazione, in data 2 ottobre 2024, dell'emendamento numero 19457, alla proposta di legge 177/12^ avente ad oggetto: “L'istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero”, considerando che l'ordinamento giuridico della Regione Calabria, in ossequio ai principi costituzionali di partecipazione e autodeterminazione delle comunità locali, prevede l'obbligatorietà di una consultazione referendaria quale strumento di espressione diretta della volontà popolare, da svolgersi previamente alla definitiva approvazione della fusione; rilevato che tale referendum consultivo è stato fissato per il giorno 1° dicembre 2024 e che la sua celebrazione è condizione necessaria per procedere con l'adozione di un provvedimento legislativo che risponda alla fusione dei Comuni senza incorrere in vizi di legittimità procedurale; considerato, inoltre, che un eventuale esito favorevole della fusione, espresso mediante referendum, richiede tempi congrui per l'adeguamento delle strutture amministrative e degli enti territoriali coinvolti, al fine di garantire la transizione organizzativa ordinaria e il rispetto dei diritti dei cittadini interessati; tenuto conto, infine, alla necessità di assicurare che il nuovo Comune possa entrare in funzione con le opportune misure di supporto normativo, logistico e finanziario, preservando la continuità dei servizi erogati ai cittadini e garantendo al contempo un'adeguata organizzazione dei nuovi assetti territoriali; rilevato il parere favorevole del Presidente della Giunta regionale, onorevole Roberto Occhiuto, che ha condiviso l'opportunità di consentire un periodo di transizione più lungo, si evidenzia la necessità che la Commissione consiliare competente proceda all'approvazione dell'emendamento che differisce la data di entrata in vigore della legge di istituzione del nuovo Comune dal 1° febbraio 2025 al 1° febbraio 2027.

Tale esigenza risponde all'intento di garantire che il processo di fusione avvenga in maniera conforme ai principi di trasparenza, partecipazione e sostenibilità organizzativa, rispettando la volontà popolare espressa in sede referendaria e ponendo le basi per un governo locale efficiente e rispondente alle esigenze dei cittadini.

La presente dichiarazione viene formulata nell'interesse delle comunità locali coinvolte, al fine di promuovere un modello di amministrazione territoriale che sia innovativo, efficiente e pienamente conforme alla volontà espressa dai cittadini.

 

(Così resta stabilito)

Comunicazioni – seguito

PRESIDENTE

Dà lettura di un seguito di comunicazioni.

Sull’iter di approvazione della proposta di legge numero 177/12, recante: “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero” – ripresa della discussione

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Iacucci. Ne ha facoltà.

IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, presidente Occhiuto e colleghi.

Ringrazio il Presidente del Consiglio per aver letto questo documento che rafforza ancora una volta l'impegno che questo Consiglio regionale e quasi tutti i capigruppo, con due astensioni, hanno ribadito anche nella precedente seduta di Consiglio, per consolidare e arrivare con più consapevolezza alla data di entrata in vigore della fusione, tenuto conto sicuramente dell'esito del referendum che si terrà il primo dicembre. Credo che sia importante oggi, anche per sgomberare il campo da tutta una serie di interpretazioni non corrette che avvengono fatte sul territorio, questo documento letto dal Presidente del Consiglio in cui si impegna la Commissione in riferimento all'emendamento che il gruppo del Partito Democratico ha presentato.

Tenete conto che l'emendamento è stato firmato anche dagli altri capigruppo, anche dai capigruppo di maggioranza; è importante ribadirlo perché nel percorso di attuazione della legge sulla fusione dei tre Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero, credo che sia importante ribadire che i gruppi consiliari di questa Assise sono giunti a una determinazione unitaria per arrivare alla proposta di fusione e allo svolgimento del referendum che – lo ribadisco – si terrà il 1° dicembre. Siamo arrivati alla consapevolezza che c'è bisogno di un lasso di tempo per poi procedere a lavorare su tutta una serie di problemi che ci consentiranno, poi, nel 2027 con più consapevolezza, con più organizzazione, di arrivare alla fusione dei tre Comuni.

Credo che questo sia un fatto importante, e su questo noi del gruppo del PD siamo convinti di aver fatto una scelta giusta, la scelta anche di aver cercato di trovare all'interno del Consiglio regionale una consapevolezza e uno sforzo unitario che fa onore a tutti.

Di questo ringrazio il Presidente del Consiglio, ringrazio i colleghi e ringrazio il Presidente della Giunta che si è fatto anche lui carico di questo impegno.

Credo che adesso sia stato definitivamente sgomberato il campo da interpretazioni che non sono esatte. Il documento è chiaro, il documento è netto.

E, quindi, ringrazio il Presidente e i colleghi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Iacucci.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà. 

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Chiedo l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno che ho presentato, relativo ad una campagna informativa sul parto in anonimato e al potenziamento dei consultori. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Votiamo per l'inserimento di quest'ordine del giorno. L'ordine del giorno è inserito.

Ha chiesto di intervenire il collega Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della mozione numero 104/12^ avente ad oggetto: “Regolamento regionale dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione e della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei”. Grazie.

PRESIDENTE

Votiamo per l'inserimento della mozione del collega Giannetta. La mozione è inserita.

In memoria di Pino Iacino, già consigliere regionale e Sindaco di Cosenza

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà. 

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo per chiedere che l'Aula osservi un minuto di silenzio e raccoglimento per la perdita di un ex collega consigliere regionale nonché assessore regionale della Calabria, mi riferisco al decesso di Pino Iacino, che è venuto a mancare pochi giorni fa; Sindaco della Città di Cosenza, giovanissimo, a quarant'anni, uomo che ha tracciato una prima identità urbanistica della città di Cosenza, un uomo adamantino per come da tutti è stato riconosciuto nella sua lunga vita politica; un brillante ingegnere che è stato la guida di molti professionisti del territorio Cosentino e calabrese.

Mi sembrava giusto ricordarlo oggi in quest'Aula dove ha svolto il suo ruolo di consigliere regionale e di uomo delle istituzioni con grande onestà intellettuale, propensione e dinamicità nel portare avanti i temi calabresi, soprattutto quelli riguardanti la difesa del territorio, tra cui un progetto urbanistico di sviluppo della Calabria e della Provincia di Cosenza.

Mi sembrava giusto ricordare in quest'Aula quest'uomo che è venuto a mancare, questo collega che è venuto a mancare e che da assessore aveva la delega al bilancio e alla programmazione, tanti anni fa.

Ci sembrava corretto, come gruppo consiliare del PD, ricordarlo e farlo ricordare a quest'Aula.

PRESIDENTE

Osserviamo un minuto di silenzio.

(I consiglieri e i presenti in Aula si levano in piedi e osservano un minuto di silenzio)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Saluto lei, i colleghi, il Presidente della Giunta e gli assessori.

Presidente, volevo chiederle di mettere ai voti il rinvio dei primi due punti: il primo che riguarda l'istituzione di ‘ReDigit’ e il secondo che riguarda l'istituzione dell'Agenzia per l'energia, perché, per motivi contingenti, la maggioranza non ha il numero dei due terzi per approvarli.

Le chiedo, quindi, se è possibile di rinviarli e, poi, se lo ritiene di inserirli all'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Votiamo per il rinvio del primo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge 286/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Neri, De Francesco, Montuoro, Mannarino, recante: “Istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e costituzione della società ‘ReDigit S.p.A’”. Il primo punto è rinviato.

Votiamo anche per il rinvio della proposta di legge numero 275/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, De Nisi, Graziano, Lo Schiavo, recante: “Agenzia regionale per l'energia della Calabria”. Il secondo punto è rinviato.

Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà. 

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Presidente, le chiedo scusa, ho da sottoporre alla sua attenzione un'altra richiesta: vorrei proporle, dato che poi ci sono le interrogazioni - richiedono una maggiore attenzione, anche in termini di tempo - se fosse possibile anticipare al primo punto all'ordine del giorno il decimo punto, che è la proposta di legge cosiddetta omnibus.

PRESIDENTE

Grazie. Votiamo per anticipare al primo punto dell'ordine del giorno il punto dieci e cioè la proposta di legge 320/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Graziano, De Nisi, Crinò, Comito, De Francesco, Gelardi, recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali 29/2002, 24/2008, 8/2010, 24/2013, 32/2021, 10/2022, 62/2023 e disposizioni normative”.

Votiamo per l'inserimento al primo punto. La proposta è inserita al primo punto.

Proposta di legge numero 324/12^ di iniziativa dei consiglieri G. Graziano, F. De Nisi, G. Crinò, M. Comito, L. De Francesco, G. Gelardi, recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n. 8/2010, n. 24/2013, n. 32/2021, n. 10/2022, n. 62/2023 e disposizioni normative”

PRESIDENTE

Cedo la parola alla collega De Francesco per illustrare il provvedimento. Prego.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, signor Presidente, Presidente della Giunta, assessori, colleghi consiglieri, pubblico presente, signori della stampa.

La proposta di legge, oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla prima Commissione consiliare a maggioranza dei presenti nella seduta del 16 ottobre 2024. La legge mira a semplificare e modernizzare le strutture amministrative regionali, aumentando l'efficienza e la trasparenza. Armonizzando la legislazione regionale con quella nazionale, mira inoltre a migliorare la qualità dei servizi pubblici e a rafforzare la fiducia dei cittadini nel sistema.

La proposta emendativa contenuta nell'articolo 1 trova la sua motivazione nell'esigenza di garantire un graduale ritorno all'ordinarietà per le aziende sciolte ai sensi dell'articolo 146 del decreto legislativo del 18 agosto 2000. Questa esigenza scaturisce dalla necessità di recuperare la reputazione dell'ente sciolto, che può essere soddisfatta attraverso la nomina di un Commissario straordinario di elevata professionalità, il cui percorso professionale possa ristabilire il senso di fiducia nelle istituzioni, da parte della collettività.

L'articolo 2 della proposta fissa al 31 dicembre 2024 il termine per il completamento della procedura di rinnovo dell'accreditamento istituzionale, sotto forma di deroga alle disposizioni della legge regionale 31/2024. Lo scopo di questa modifica è quello di armonizzare la legge regionale con le disposizioni del decreto 502 del 1992 e di attuare gli impegni del Consiglio regionale.

La finalità principale dell'articolo 3 del progetto di legge è quello di armonizzare la legge regionale con le nuove disposizioni del Codice civile. In particolare, l'articolo 33 della legge regionale numero 8 del 2010 viene abrogato per garantire l'armonizzazione della legge regionale con le disposizioni nazionali in materia di diritto civile.

L'articolo 4 del disegno di legge mira a promuovere politiche di inclusione sociale a livello locale e autorizza le imprese ad acquisire beni immobili e a realizzare interventi di housing sociale, soprattutto nelle aree a rischio di marginalità. Questi interventi mirano a promuovere l'inclusione sociale e a fornire soluzioni abitative a chi ne ha bisogno.

L'articolo 5 si concentra sulla semplificazione del processo di assunzione del personale per “Azienda Zero”. In particolare, consente l'assunzione di personale da altre organizzazioni del Servizio sanitario nazionale e da organizzazioni del Servizio sanitario comunitario. È possibile avviare una procedura concorsuale diretta senza dover passare per una fase di trasferimento interno. Tutte le assunzioni devono essere effettuate nel rispetto dei limiti di spesa previsti per il Sistema sanitario regionale.

L'articolo 6 riguarda la riorganizzazione del personale a seguito della chiusura dell'ente pubblico CORAP e del trasferimento delle sue attività nel settore del Servizio Idrico Integrato a SO.RI.CAL. S.p.A. Questa misura mira a garantire la continuità del servizio e a ottimizzare l'utilizzo delle risorse umane.

L'articolo 6-bis “Modifiche degli articoli 15 e 17 della legge regionale numero 22 del 2023” riguarda anche la composizione del Consiglio direttivo dei Parchi e le competenze del Presidente. Queste modifiche mirano a rafforzare la governance dei Parchi e a garantire una gestione più efficiente delle aree protette.

L'articolo 7 mira a definire i criteri per la spesa dei costi del personale dell'ATERP. La legge regionale numero 62 del 2023 viene integrata stabilendo che le spese per il personale dell'ATERP non possono superare l'importo corrispondente alla spesa sostenuta nell'anno di riferimento.

L'articolo 8 mira ad armonizzare la legge regionale sull'accreditamento delle strutture sanitarie con le nuove disposizioni nazionali contenute nel decreto 502 del 1992. Il Commissario ad acta è incaricato di emanare i nuovi regolamenti necessari per attuare tale armonizzazione entro i termini stabiliti dalla legge nazionale.

L'articolo 8-bis porta come oggetto “Interventi urgenti a seguito degli eventi alluvionali dell'ottobre 2024 nel comprensorio di Lamezia Terme”. Con deliberazione del 14 novembre 2024, il Consiglio regionale della Calabria ha approvato l'inserimento nel bilancio 2025/2027 di una spesa complessiva di euro 4 milioni finalizzata alla ricostruzione del ponte sulla strada provinciale 167/3 sul fiume Cottola, come previsto dalla proposta di legge numero 304/12^. La copertura finanziaria è assicurata dall'assegnazione di risorse Fondo Sviluppo Coesione 2021/2027, come deliberato dal CIPESS.

L'articolo 9 è relativo alle modifiche apportate alla presente legge che non devono comportare un aumento della spesa pubblica locale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà. 

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Sul provvedimento intendo fare, innanzitutto, una prima riflessione di natura squisitamente politica: questa maggioranza continua ad utilizzare questo metodo, nonostante il pronunciamento della Corte dei conti che, in riferimento a questi tipi di provvedimento, ne ha ricordato, in maniera molto esplicita e anche abbastanza, a mio avviso, efficace, la portata negativa in termini di organicità e di chiarezza. Pur tuttavia, la maggioranza reitera e continua con questi provvedimenti omnibus. Siamo arrivati, credo - non vorrei sbagliare -, a otto, nove provvedimenti.

Entriamo anche nel merito dei provvedimenti di cui a volte non si colgono alcune sfumature che, per quanto mi riguarda, hanno dei risvolti di carattere democratico e anche di carattere molto più pregnante di quelli che potrebbero apparire o che potrebbero sembrare.

Prendiamo, ad esempio, l'articolo 1 che sembrerebbe contenere un passaggio quasi burocratico e banale: per le ASP sciolte si prevede la possibilità, per il quinquennio successivo alla cessazione del commissariamento, di poter nominare un Commissario straordinario - attenzione! - anche scelto nell'ambito dell'elenco nazionale. Si dice “anche” quando, secondo me, dovrebbe essere quello l'elenco di riferimento. Poi si aggiunge che “il Commissario potrebbe essere anche in quiescenza”. Secondo me, manca solo il nome e il cognome della persona che è stata già a mio avviso individuata.

C'è, poi, un altro aspetto di natura democratica importante: dopo il commissariamento di un'ASP sciolta, questa maggioranza di governo intende continuare ad imprimere il controllo del governo sull'ASP nominando un altro Commissario o intende ripristinare la democrazia ordinaria, nominando un direttore generale che ha quindi dei compiti, degli obiettivi e delle funzioni e che non può essere rimosso nel caso non accetti i desiderata di chi l'ha nominato? Mi sembra strano questo passaggio, cioè, questa maggioranza dopo il commissariamento di un’ASP decide di nominare un altro Commissario e non di aiutare e di favorire il ripristino della democrazia ordinaria che dovrebbe essere, invece, l'obiettivo principale che chi governa, a mio avviso, dovrebbe garantire.

Andiamo avanti anche con gli altri articoli. Parliamo dell'accreditamento istituzionale.

Era stata indicata una data di proroga per questo adempimento e il Governo regionale dice che non potete continuare a fare delle proroghe, anche se so che c'è una discussione aperta - questo lo vedremo dopo – ma che dovete fare il tutto entro il 31 dicembre 2024; il Governo dice un'altra cosa che si collega anche qui all'articolo 8, se non vado errato, e cioè sostanzialmente che le Regioni debbono elaborare le linee guida per l'accreditamento delle strutture. Ho letto io male i provvedimenti o al Commissario ad acta in questa norma si dava mandato di redigere queste linee guida? Quindi noi stiamo approvando una norma per demandare al Commissario la possibilità di poter fare le linee guida. Ma, consiglieri cari, il Commissario le ha già fatte le linee guida. Quindi che cosa stiamo approvando noi? Stiamo approvando una norma per demandare al Commissario l'approvazione e l'emanazione delle linee guida, quando il Commissario ha già approvato le linee guida con il DCA numero 326 del 28 ottobre 2024. Siccome il presidente Occhiuto è sempre attento e partecipe a queste discussioni, vorrei sapere se questo DCA poteva essere approvato senza questa norma del Consiglio regionale che demandava al Commissario. Se lo poteva fare qual è il senso allora di prevederlo nell'omnibus?

Ho perplessità anche su altri punti, ad esempio il potenziamento dell'attività di competenza dell'ATERP, su cui in via di principio noi non siamo contrari, ma un po’ preoccupati. Ho incontrato anche il Commissario dell'ATERP e mi auguro che questa nuova funzione possa essere assolta nel migliore dei modi, così come mi auguro che la Regione possa intervenire per facilitare la possibilità di adempiere a questo compito. Però, siccome l'azienda ha delle difficoltà per carenza di organico, assegnare ulteriori competenze e funzioni così rilevanti e così importanti, personalmente mi solleva qualche perplessità.

Poi vorrei ricordare a quest'Aula che da quando è stata realizzata Azienda Zero, la legge istitutiva ha subito diverse manutenzioni: 1° marzo 2022, numero 1; 2 marzo 2022, numero 4; 7 luglio 2022, numero 21; 21 ottobre 2022, numero 35. Ora, si dice all'articolo 5 che prima verrà esperita, così come prevede la legge, la procedura di mobilità e poi, eventualmente, - attenzione - si procederà all'avvio di procedure concorsuali, indipendentemente dal previo negativo esperimento della procedura di mobilità; quindi, si vogliono fare i concorsi anche in presenza del fatto che la mobilità si può dimostrare positiva e si può reclutare il personale. La trovo sinceramente una forzatura rispetto all'obbligo legislativo che sarebbe quello di procedere prima con la mobilità e poi, in caso negativo, a fare i concorsi.

E poi, Presidente, voi avete fatto una cosa positiva che io ho riconosciuto: avete espletato dei concorsi in Calabria che forse per la prima volta non sono stati oggetto di polemiche pubbliche in questa Regione. Di questo bisogna darne atto.

Perché allora non utilizzate quelle graduatorie già esistenti per i profili analoghi per i quali potete attingere? Qual è il problema che impone di fare ulteriori concorsi e ulteriori procedure, aggravando tempi e costi?

Voglio sottolineare questi passaggi che sono importanti.

Sull'articolo 6, che cosa dovrei dire?! Vedo l'Assessore, abbiamo avuto una discussione anche aspra; se vi ricordate, io presentai un apposito emendamento in maniera specifica su quello che state facendo oggi. Noi l'abbiamo detto all'approvazione che bisognava arrivare a questo. Voi avete detto - quella è stata la risposta - che l'emendamento era superfluo ed inutile. Sinceramente non mi pare fosse superfluo e inutile, se oggi voi dovete ripristinare questo passaggio con un articolo nella legge dell'omnibus. Piuttosto è la maggioranza che continua a ragionare con una logica numerica, senza valutare il merito, per nulla, anche delle proposte utili, collaborative che vengono avanzate dalla minoranza. Questo è forse l'aspetto politico più essenziale che non si vuole cogliere: la minoranza fa proposte appropriate di merito, valide, che consentirebbero di non incorrere in questi ritardi se la maggioranza si fermasse un po’ di più a valutarle con attenzione, senza poi ricorrere ad aggiustamenti successivi. Per testardaggine, per la logica dei numeri si vuole bocciare qualsiasi cosa viene proposta dalla minoranza, poi però si è costretti a ritornare sui propri passi e ad assumere questi provvedimenti.

Prendo atto dell'unico articolo degno di attenzione, dovuto anche alle sollecitazioni che noi abbiamo fatto per quanto riguarda gli eventi alluvionali: ci sono risorse che vengono assegnate, segnali importanti, positivi che vanno incoraggiati. Però, nell'insieme, per quanto mi riguarda credo che non ci siamo proprio nella reiterazione di questi provvedimenti né in riferimento al merito né in riferimento al metodo.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Rimango sempre esterrefatto da questi interventi, però apprezzo che l'onorevole Mammoliti chiaramente rimanga sulla stessa posizione di governi regionali passati che invece di fare si perdevano nelle parole. Anche oggi ha dimostrato che volete ancora perdervi nelle parole.

È vero che facciamo un altro provvedimento “omnibus”, ma ce ne vantiamo perché noi vogliamo fare le cose. Fare le cose vuol dire intervenire, alcune volte, anche con celerità, e alcune cose non si possono fare, ogni articolo di questo non è proponibile singolarmente. Faccio un inciso a proposito della Corte dei conti: noi abbiamo raccolto le osservazioni della Corte dei conti; non a caso questi provvedimenti hanno avuto un iter legislativo normale, non sono calati in Consiglio oggi per caso; questi provvedimenti sono passati nelle Commissioni competenti dove voi potete anche intervenire con emendamenti, con osservazioni, con modificazioni. Non c'è giunta voce di tali osservazioni da parte vostra.

È vero che alcune ASP sono state commissariate per infiltrazione e mi pare un tema molto delicato, collega Mammoliti, e le ricordo che siamo commissariati nella sanità. È vero che il Commissario coincide con la persona del Presidente della Giunta regionale. E meno male che coincide perché una volta c'erano Presidenti che si andavano ad incatenare a Palazzo Chigi. Non c'è stato bisogno di incatenarsi. Il Commissario potrebbe ritenere che ci sia bisogno ancora di personalità con particolari competenze che non sono solo quelle dell'albo - quelle dell'albo sono personalità, manager che hanno competenza solamente esclusivamente in materia sanitaria - ma diverse perché, come per i Comuni, quando c'è un'infiltrazione mafiosa, bisogna portare quell'azienda alla totale trasparenza e al totale muro rispetto alla mafia. Ecco perché approviamo questo emendamento noi oggi e credo che sia giusto approvarlo e lei di questo dovrebbe farsene vanto.

Quando parla dell'articolo 8 lei sa benissimo che c'è una scadenza di termini nazionali a cui bisogna adempiere. La maggior parte di questi articoli, come anche dei precedenti omnibus, riguardano osservazioni del Governo su leggi che questo Consiglio ha approvato. Se non recepissimo queste osservazioni, il Governo potrebbe impugnare. Siccome ci ha dato delle prescrizioni onde evitare l'impugnativa delle leggi; la maggior parte di queste norme riguardano questo: prescrizioni e adeguamenti che il Governo ci chiede per evitare che queste norme possano essere soggette ad impugnativa presso la Corte costituzionale. Ebbene, che facciamo noi, non lo facciamo? Non lo facciamo perché aspettiamo 1 anno e 8 mesi, così facciamo impugnare le leggi e rendiamo vano tutto il lavoro che abbiamo fatto in quest'Aula? Ecco cosa vuol dire fare.

Lei ha citato anche in ultimo “una cosa superflua” - lo dica ad alta voce – e cioè che noi mettiamo oggi con l'omnibus 4 milioni di euro per gli eventi alluvionali nel territorio di Lamezia Terme. Caro consigliere Mammoliti, non aspettiamo, non aspettiamo come è stato fatto in passato che provveda il Governo dichiarando lo stato di emergenza. Intanto noi andiamo avanti, perché queste popolazioni, la comunità, gli insediamenti civili, industriali hanno necessità di ricostruire. Ci sono strade, ponti nella sua Provincia che sono stati abbattuti dal maltempo e hanno necessità di essere ripristinati. Questo stiamo facendo. Allora diciamolo ad alta voce cosa stiamo facendo. Noi non ci perdiamo nelle manfrine e nelle liturgie classiche dell'opposizione, nelle chiacchiere e nelle litanie, come ho sentito questa mattina.

Diciamo chiaramente in quest'Aula cosa stiamo facendo: stiamo lavorando per la comunità calabrese. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Pensavo che l'intervento del collega Mammoliti fosse stato recepito da quest'Aula. Che fosse stata recepita la chiarezza con la quale ha cercato di esporre le ragioni per le quali noi manifestiamo perplessità, dubbi e contrarietà a questo modus operandi che avete messo in campo tre anni fa e che oggi vede arrivare in Aula l'ennesimo provvedimento omnibus, con una differenza questa volta - ne do atto al presidente Mancuso - che quantomeno il provvedimento è stato esaminato dalle Commissioni preposte. Le do atto di questo perché è stata una richiesta fortemente avanzata dal sottoscritto in Conferenza dei capigruppo e lei ha tenuto fede all'impegno che prese in quella seduta. Diamo atto di questa sua sensibilità nei confronti della minoranza.

Cosa contestiamo noi di questo provvedimento omnibus quando il collega Graziano dice “noi siamo per fare le cose”? Bene, ma l'omnibus è un provvedimento minestrone dove si mette di tutto e di più, senza avere la possibilità di capire le ragioni, le cause, le condizioni che spingono a questo minestrone a cui ci avete abituato in quest'Aula. Magari, possiamo anche mangiarlo insieme il minestrone, è una bella pietanza, le verdure fanno bene, però è un modus operandi che noi contestiamo nel metodo e nel merito. Nel metodo e nel merito contestiamo questo tipo di legge minestrone che proponete sempre in quest'Aula con la solita manina che rimarca le cose.

Non entro nel merito dei provvedimenti perché sono tante cose - il collega Mammoliti ne ha citata qualcuna: ATERP, CORAP - e vorrei fare un ragionamento politico, perché oggi - lo dico al presidente Montuoro – assistiamo, con questo provvedimento che arriva in Aula, a una violazione palese delle regole previste sul funzionamento delle Commissioni. Dico questo perché noi, caro collega Graziano, siamo stati i primi a chiedere un intervento della Giunta regionale sui gravi danni subiti da quei territori di Catanzaro; siamo stati i primi ad uscire, chiedendo al Presidente della Giunta regionale e al Consiglio regionale di intervenire con urgenza per togliere dall’isolamento quei Comuni interessati, esprimendo solidarietà e vicinanza ai sindaci, per come deve essere fatto da chi ha responsabilità di Governo, ma, caro presidente Montuoro, avete violentato il Regolamento con l'approvazione dell'articolo 6-bis. La Commissione bilancio, che lei guida, non deve fare altro che prendere atto dei provvedimenti deliberati dall'altra Commissione e non incidere sulle decisioni, perché parliamo di altro.

Parlerò dal punto di vista regolamentare e mi meraviglia che la burocrazia così attenta in quest'Aula non abbia fatto rilevare l’anomalia che si è verificata in questo provvedimento. Chiedo, quindi, al presidente Mancuso di verificare questo aspetto che sembra banale ma, se parliamo di rispetto delle regole e di procedure, è un atto anomalo che si è verificato con questo provvedimento. Questa è la prima cosa che vorrei far notare. Poi, caro presidente Mancuso, caro collega Graziano, cara collega De Francesco che ha relazionato, quando si modifica in 3 anni per la quinta, sesta, settima volta, ottava volta una legge, vuol dire che c'è un limite in quella legge deliberata 3 anni fa; vuol dire che c'è una approssimazione in quel tipo di ragionamento; vuol dire che c'è una superficialità nel tipo di ragionamento; vuol dire che c'è forse una voglia di prestazione da mettere in campo che, però, ci costringe a ridurre la produzione normativa. Non è pensabile che la legge istitutiva di Azienda Zero per l’ottava, nona volta sia modificata in quest'Aula. Allora lì c'è un limite. O chi ha pensato quella legge non è stato così bravo, intelligente, capace di produrre un atto normativo valido, credibile, forte, autorevole oppure c'è qualcosa che non funziona.

Ecco, io inviterei la maggioranza a ragionare su questi temi e ad evitare che questa Aula diventi una continua corsa a mettere mano a leggi, pensate magari correttamente. Dopo 3 anni a me sembra che Azienda Zero sia diventato più che un'azienda uno stipendificio perché, dopo 3 anni che non svolge un ruolo importante e ancora oggi pensiamo di recuperare personale dal servizio sanitario nazionale e non più da quello regionale. Vuol dire che c'è un limite in quella in quella legge e mi dovete spiegare cosa ha fatto in questi tre anni Azienda Zero per meritare questa grande attenzione da parte del Governo regionale.

Questi sono i temi che noi cerchiamo di portare al centro del dibattito politico di merito, nel rispetto dei ruoli della maggioranza e minoranza, perché, come spesso ripeto, “a gatta presciarola fa i figli ciecati” e noi spesso vediamo e notiamo questo limite nella produzione legislativa di quest'Aula e abbiamo deciso di denunciarlo, perché il nostro compito è quello di essere attenti, scrupolosi, dare il nostro contributo, se viene accettato e viene condiviso, dare le nostre proposte ai problemi che la Calabria vive. Noi svolgiamo con scienza e coscienza il nostro compito, con grande responsabilità, prima verso i cittadini che rappresentiamo e poi verso quest’Aula in cui noi siamo presenti.

Ecco perché dico oggi alla collega De Francesco, che ha relazionato: comprendo il suo ruolo, ma noi non denunciamo oggi le deficienze del Presidente della Commissione o del consigliere regionale, noi denunciamo il pressapochismo con cui si arriva all'approvazione in quest'Aula di leggi che poi devono essere sempre modificate.

L'ultimo esempio: i consorzi di bonifica. Avete imposto una legge e di recente abbiamo dovuto mettere altri 2 milioni di euro sul tema dei consorzi, altro che risparmi o soluzione dei problemi!

Ecco, perché l'invito che rivolgiamo alla maggioranza è quello di ponderare bene i provvedimenti amministrativi perché, altrimenti, come Consiglio regionale, diventiamo una barzelletta, nel senso che siamo sempre costretti, poi, a rivedere provvedimenti che ritornano all’esame dell’Aula e subiscono continue modifiche.

Questo è l'appello che rivolgiamo e mi sembra che sia un appello legittimo, che deriva dal nostro ruolo di opposizione propositiva e non puntando il dito verso qualcuno.

Non ho avuto problemi a riconoscere al presidente Mancuso l'impegno che ha mantenuto, così come per la Città unica. Quando c'è una collaborazione tra maggioranza e minoranza nel rispetto dei ruoli, perché dovremmo aggredire o abbaiare?

Abbaiare alla luna è una cosa, abbaiare o strumentalizzare in quest'Aula diventa un doppio errore: per noi stessi e, poi, per quello che rappresentiamo.

Quindi, non siamo qui per abbaiare alla luna, ma per rivendicare diritti e prerogative di quest'Aula. Anche questa volta, dobbiamo dire che su questa legge omnibus o, meglio, legge minestrone, non possiamo essere d'accordo per le ragioni che diceva prima il collega Mammoliti e che ho cercato di ribadire nel mio intervento con maggiore forza.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua, sono stato chiamato in causa, in quanto Presidente del Consiglio che inserisce i provvedimenti all'ordine del giorno e, quindi, anche il provvedimento omnibus, però, mi sembra di capire che pronunciate la parola omnibus come se portassimo in Aula qualcosa di vietato.

Che cos'è una legge omnibus? È un insieme di modifiche a disposizioni normative che, invece, di costituire ognuna una proposta di legge, sono inserite in un articolato più ampio, perché, molte volte, si tratta di modifiche di poca rilevanza.

Penso che inserirle tutte in un unico provvedimento non precluda alcun diritto ai consiglieri, come abbiamo potuto vedere, collega Mammoliti, considerato che ha esaminato, uno per uno, tutto l'articolato. Ha avuto la facoltà e la bravura di analizzare tutto quello che conteneva e così possiamo fare tutti.

Poi, avevate accusato questo Consiglio e questo Presidente di portare i provvedimenti in Aula senza la preventiva trattazione in Commissione e li stiamo trattando nelle Commissioni competenti. Avete detto che le proposte non venivano esaminate nella Commissione bilancio e le abbiamo trattate pure nella Commissione bilancio.

Penso che sia una grande dimostrazione di democrazia, di correttezza e di rispetto verso tutto il Consiglio regionale.

Altro che un omnibus è qualcosa di negativo! Un omnibus contiene delle norme articolate – ripeto – che possono assolutamente essere passate al setaccio e al vaglio da ogni consigliere. Grazie.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, assessori, Presidente della Giunta, pubblico presente.

Ritengo che gli interventi provenienti dai banchi della minoranza ci portino ad una riflessione, consigliere Mammoliti: è difficile fare il consigliere regionale in quanto significa soprattutto studiare, non soltanto le norme regionali, ma, in particolar modo, la normativa nazionale.

Su alcuni aspetti mi ha già preceduto il consigliere Graziano e ho apprezzato anche molto l'intervento del presidente Mancuso che ha spiegato nei dettagli cosa significa presentare in un Consiglio regionale un provvedimento omnibus.

Tra l'altro, visto che ci chiamate alla trasparenza e alla partecipazione, la proposta di legge omnibus è stata esaminata nella Commissione consiliare e relazionata dalla presidente Luciana De Francesco.

Faccio riferimento alla disposizione relativa alle ASP sciolte per infiltrazione mafiosa, volendo ricordare al consigliere Mammoliti la città di sua provenienza rispetto a fatti, atti, documenti ed interventi che hanno portato una delle ASP della Regione Calabria ad essere sciolta per infiltrazioni mafiose e dove l'accesso della Commissione ha messo in risalto, nero su bianco, che ciò è riferito a fatti accaduti in passato.

Ora, c’è l'intervento del presidente Occhiuto – gli riconosciamo autorevolezza, dovuta in particolar modo al suo collegamento con il Governo centrale – che sta cercando di portare il Sistema sanitario calabrese verso la normalità. Mi preme ricordare al consigliere Mammoliti che, se oggi il Commissario ad acta della sanità della Regione Calabria, può nominare direttamente i direttori generali, è grazie ad una norma inserita nel decreto Calabria, che consente di poter procedere alla nomina del direttore generale.

Anche riguardo alle norme relative all'accreditamento, invito il consigliere Mammoliti ad andare a rivedere la normativa nazionale, in quanto queste sono norme che dipendono solo ed esclusivamente da norme nazionali.

Pertanto, riteniamo che la legge omnibus sia un provvedimento che sicuramente non va nella direzione di tutelare posizioni personali, così come, magari, accadeva in passato, quando – bisogna ricordare – la programmazione delle reti ospedaliere e territoriali veniva fatta solo ed esclusivamente con l'intento di andare a salvaguardare postazioni di primari o di personale.

Tutto ciò non ci appartiene. Tutto ciò non ci appartiene perché, oggi, lo sforzo da parte del Commissario regionale ad acta della sanità calabrese, il presidente Occhiuto, grazie – ripeto – alla sua grande autorevolezza, va nella direzione di cercare di garantire quel diritto alla salute che per troppo tempo è stato compromesso. Grazie.

 

Presidenza del vicepresidente Pierluigi Caputo

 

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Straface. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Il confronto in quest'Aula è impari per due ordini di ragioni.

PRESIDENTE

Mi scusi, consigliere Mammoliti, interviene per dichiarazione di voto?

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Sì, per dichiarazione di voto. Devo spiegare perché votiamo contro, se me lo fa spiegare, oppure fa come il suo Presidente, che mi concede di intervenire quasi come se fosse una concessione?!

PRESIDENTE

Volevo soltanto sapere se intervenisse per dichiarazione di voto. Nessuna polemica, consigliere Mammoliti, prego.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Dovete dirlo! Mi auguro che stiano ascoltando. Il Presidente del Consiglio ha detto che ci ha e mi ha concesso di intervenire articolo per articolo, come se questa fosse una concessione. Ma di che cosa stiamo parlando? Per favore!

Dicevo che la discussione è impari per due ordini di ragioni: la prima, perché voi non riuscite ad andare oltre i numeri, non riuscite a compiere uno sforzo minimo di elaborazione e di confronto democratico perché non è nelle vostre corde, e, poi, perché al merito voi rispondete con il nulla, addirittura con una caratteristica che non pensavo che i Generali avessero, che è quella di perdere anche l’aplomb. Di solito, i Generali sono persone che non perdono mai l’aplomb, eppure, il generale Graziano, invece, nella veste di politico, qualche volta lo perde.

Noi parliamo di merito, abbiamo parlato di fatti e contestato il merito.

Leggeteli i provvedimenti, guardateli, non state dietro la logica della vostra maggioranza, Discutere la legge omnibus in Commissione non è una concessione che ci fa il presidente Occhiuto o questa maggioranza! Ma di che cosa parliamo? Della democrazia e della libertà che abbiamo conquistato con anni di battaglia e di sacrifici!

È una concessione che l'omnibus si discuta in Commissione? Ma, per favore, abbiate pazienza! Discutete del merito, dei rilievi che abbiamo fatto poiché stiamo approvando un provvedimento per dare mandato al Commissario di fare le Linee guida, che il Commissario ha già fatto. Su queste cose dovete rispondere!

Un’ASP sciolta per mafia: ma chi vuole la trasparenza? La volete voi che dopo cinque anni pensate ancora a nominare un altro Commissario, anche non scelto dall'elenco nazionale e, addirittura, in quiescenza? Sapete già chi è in quiescenza! Ma la volete voi o, piuttosto, noi che vogliamo il Direttore generale che non potete cacciare quando volete o quando non risponde ai vostri desiderata? Ma di che cosa state parlando? Se non volete questi rilievi, dovete soltanto fare una cosa: fare le leggi e farle bene.

Per questa ragione, votiamo contro questo provvedimento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

A me dispiace che il consigliere Mammoliti abbia perso così la pazienza e si sia così accalorato che, poi, alla fine, non ho ben compreso il suo intervento perché le parole si accavallavano. Magari, se avesse mantenuto di più la calma rispetto a quando faceva il sindacalista, forse, l'avremmo compresa meglio in quest'ultimo intervento.

Ho cercato, però, di capire qualche parola e le confermo quello che le ho detto prima. Ora, purtroppo, si è messo lei a gridare. Mi dispiace, però, lei, purtroppo, non bada ai fatti concreti che sono quelli che sono stati detti: nel suo territorio c’è stata un'alluvione. Evidentemente, non gliene frega niente.

A me dispiace che oggi sia assente il collega De Nisi che teneva molto ad intervenire su questo punto, anche perché è stato fra coloro che hanno chiesto un intervento nel territorio del vibonese che è anche il territorio della sua Provincia.

A lei, purtroppo, non interessano le cose concrete, ma le questioni di lana caprina. Capisco che ai Tavoli sindacali si andava avanti per ore e ore, magari senza arrivare nemmeno a una conclusione, perché, poi, bisognava, comunque, dire e spiegare qualcosa come organizzazioni. Forse, l’esperienza di questi Tavoli l'ha portata ad essere così prolisso anche in quest'Aula, intervenendo due o tre volte su ogni punto, ma, poi, l’inutilità dell'intervento. Io le chiedo d'ora in poi di essere un po' più concreto negli interventi, come lo siamo noi nell'attività di gestione di questa Regione e come lo è il Commissario alla sanità.

Le ho spiegato a cosa serve quella norma. Ora, se a lei non interessa, pazienza, noi l'abbiamo proposta e voteremo a favore perché crediamo che in alcuni casi sia necessario – glielo rammento di nuovo – che la mafia sia tenuta lontana da tutti i settori, ma, soprattutto, dalla sanità e i manager dell'Albo nazionale hanno un profilo sanitario che, alcune volte, non è sufficiente. Ecco, qual è la ratio della norma.

Mi dispiace che lei non lo comprenda. Ora, gli interventi sono finiti e, purtroppo, non può più intervenire rimarcando cose inutili. Grazie.

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

PRESIDENTE

Grazie. Non ci sono più interventi. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Dopo l'articolo 3 è pervenuto l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 3-bis, protocollo numero 22768, a firma dei consiglieri Mancuso, Caputo, Raso e De Nisi.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l'illustrazione dell’emendamento. Prego.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La presente proposta emendativa mira a modificare l'articolo 39 della legge regionale numero 47 del 2011 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale, Collegato alla manovra di finanza regionale l’anno 2012). Articolo 3, comma 4, della legge regionale numero 8 del 2002, al fine di sostituire il comma 4 e prevedere l'inserimento del comma 4-bis.

L’intervento integrativo si rende necessario per permettere a coloro i quali, alla data del 31 dicembre 2024, abbiano raggiunto un livello di avanzamento lavori pari al 35 per cento, di prestare adeguata garanzia solo alla richiesta di nuova erogazione.

Infine, con l'inserimento del comma 4-bis, si specifica che gli alloggi non soggetti a contributo regionale non concorrono ai fini del calcolo dell'avanzamento lavori e, di conseguenza, sono svincolati dalla data di termine di fine lavori prevista per gli alloggi finanziati, ovvero quella del 31 agosto 2026.

La presente proposta emendativa ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Vorrei capire qual è stata la procedura seguita e se l'emendamento oggi letto in Aula dal collega Caputo sia stato oggetto di una riflessione in Commissione o viene presentato in questo momento, perché, se viene presentato in questo momento, abbiamo bisogno di leggerlo, capirlo, per esprimere la nostra opinione sia in negativo sia in positivo.

Questo volevo chiedere. Faccio una domanda banale, ma credo che sia fondamentale e sostanziale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente, intervengo per rispondere al collega Bevacqua che, ultimamente, è distratto. La proposta è stata esaminata nella Commissione competente e in Commissione bilancio, ma abbiamo dovuto apporre un'ulteriore modifica, non sostanziale, ma soltanto di carattere ordinamentale. Quindi, è ritornata in Aula con un emendamento volto a rendere il testo più armonico. Tutto qui.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Reputo opportuno spiegare anche qual è la ratio delle proposte emendative che si presentano. Prendo questa, ad esempio, ma potrei parlare anche delle altre proposte a cui si riferiva il consigliere Mammoliti, poi, magari, se lui vorrà, poiché non sono intervenuto prima in occasione della risposta alle interrogazioni, posso dargli qualche chiarimento su tutto il resto.

Questa proposta emendativa, in particolare, serve a realizzare una soluzione che potrebbe rappresentare una soluzione storica nell'area di Lamezia Terme.

Mi riferisco allo sgombero del campo rom di Scordovillo. La Regione ha fatto una manifestazione di interesse alla quale hanno aderito Associazioni del Terzo settore – come, per esempio, quella di don Panizza – per la ricollocazione in una modalità diffusa sul territorio di questi nuclei rom. La Regione ha investito risorse importanti per favorire percorsi di inclusione dei rom ed evitare questo agglomerato incivile dove ci sono bambini rom che vivono in condizioni igieniche che sono inumane.

Con questa norma, cerchiamo di avere al nostro arco un’altra freccia, perché, se l'ATERP dovesse decidere di acquisire, per esempio, alcuni immobili nell'area di Lamezia Terme o nei Comuni vicini per destinarli a percorsi di inclusione sociale, favorendone l'utilizzo da parte delle associazioni nel progetto che è stato realizzato, va fatto, impedendo all'ATERP di incorrere in vincoli che attualmente ci sarebbero.

Ora, voi parlate a volte di quello che è contenuto in queste norme come se fossero soltanto delle frasi scritte su carta, invece quello che è contenuto in queste norme serve a realizzare buone pratiche di governo regionale. Certo, a volte si è costretti a mettere più norme in uno stesso articolato anche perché alcune di esse sono necessarie, come diceva il consigliere Graziano, a recepire rilievi del Governo. Rilevo sommessamente, con grande rispetto per il Consiglio regionale, che, se l'opposizione chiedesse al Presidente del Consiglio regionale di convocare una seduta di Consiglio regionale in Calabria ogni settimana, come avviene in altre Regioni d'Italia, forse non ci sarebbe necessità di leggi omnibus, perché alcune di queste norme si potrebbero discutere più diffusamente in sedute di Consiglio regionale che si fanno ogni settimana e non ogni due mesi.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Rispetto sempre le posizioni espresse, ma, naturalmente, adesso, non sapevo che noi fossimo anche responsabili della convocazione delle sedute di Consiglio regionale. Le sedute di Consiglio le convoca il Presidente con i capigruppo e quindi con la maggioranza. Adesso, avere noi la responsabilità che non vengono convocate sedute ogni settimana sembra un po’ esagerato, però cogliamo anche questa sollecitazione che ci viene dal presidente Occhiuto, che non è mai banale; quindi, magari, il capogruppo si farà carico di questo e chiederemo più convocazioni e vedremo se il Presidente e gli altri sono disponibili.

In merito alla presentazione di questo emendamento valgono le riflessioni che esprimeva il capogruppo e, in merito a quello che diceva il Presidente, noi non ci sottraiamo all'idea di valutazioni di inclusione e di integrazione sociale per far fronte ad una problematica atavica, molto importante. Però, su quell'aspetto specifico, siamo anche intervenuti con un confronto che abbiamo fatto nella Commissione: non vogliamo realizzare delle aree ghetto dove confinare le persone, vogliamo ragionare, invece, di un'accoglienza e di un’integrazione diffusa nel paese e non in determinate aree. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Torniamo alla votazione. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Favorevole

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato pertanto è inserito l’articolo 3-bis. Attesa l'approvazione dell'articolo aggiuntivo, è autorizzato il coordinamento formale per l'adeguamento del titolo della proposta di legge.

Articolo 4

(È approvato)

Dopo l'articolo 4 è pervenuto l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 4-bis, protocollo numero 23010, a firma del consigliere Giannetta, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Preliminarmente propongo un sub emendamento orale alla lettera b) dell'emendamento protocollo numero 23010 del 18/11/2024, per cui le parole “di entrata in vigore delle presenti disposizioni” sono sostituite con le parole “del 3 maggio 2018”; l’emendamento poi prevede che siano apportate le seguenti modifiche: alla lettera a), quindi al titolo, dopo le parole “n. 24/2013” sono inserite le parole “n. 9/2018”; la lettera b) prevede che dopo l'articolo 4 sia aggiunto l’articolo 4-bis, di modifica dell'articolo 16 della legge regionale numero 9/2018, che recita: <<1. Al comma 13 dell'articolo 16 della legge regionale n. 9/2018, dopo il primo periodo, è aggiunto il seguente periodo: “Non rientrano nei casi previsti dai commi 3 e 4 del presente articolo, per gli esercizi già esistenti alla data di entrata in vigore della presente disposizione, le ipotesi di subingresso nell'attività di variazione della titolarità dell'esercizio di variazione del concessionario o della nomina di nuovo rappresentante legale”>>. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento come subemendato oralmente. L'emendamento è approvato, pertanto è inserito l’articolo 4-bis.

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 6-bis

(È approvato)

All’ articolo 7 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 22213, a firma del consigliere Crinò, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La proposta emendativa mira a sostituire l'articolo 7 della proposta di legge numero 324/12^. Nello specifico con il primo comma del sostituendo articolo 7 si integra la legge regionale 22 dicembre 2023 numero 62 (Norme in materia di spending review), prevedendo quale debba essere il parametro di riferimento per la spesa del personale di Ferrovie della Calabria SRL e di ATERP. Per quanto riguarda la norma prevista al secondo comma dell'articolo 7, il legislatore regionale con l'introduzione dell'articolo 12, comma 1-ter della legge regionale numero 24/2002, così come modificato dalla legge regionale numero 20/2014, dopo aver richiamato le funzioni svolte da ARCEA ed in ragione delle stesse ha introdotto una deroga in favore dell'organismo pagatore esonerandolo dalle disposizioni regionali sul contenimento della spesa. Poiché l'articolo 1, comma 10, della legge regionale numero 62 del 2023 ha disposto dalla data della sua entrata in vigore l'abrogazione delle disposizioni di leggi regionali in contrasto, al fine di continuare a garantire l'applicazione della norma derogatoria sopracitata, si vuole chiarire in maniera espressa l'ultrattività della deroga già prevista per ARCEA al rispetto delle norme sul contenimento della spesa. La presente proposta emendativa ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato. Pongo in votazione l'articolo 7, per come emendato, che è approvato.

Articolo 7

(È approvato così come emendato)

Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Sull'emendamento? Però stiamo votando, successivamente, magari, per dichiarazione di voto.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Ho capito, ma altrimenti ce ne andiamo dall'Aula. Presidente, prima ho posto un problema al collega Caputo, al collega Giannetta, al collega Crinò, ora lo pongo a lei: siamo in quest'Aula dove stiamo discutendo di un provvedimento omnibus e, finalmente, avevate avuto almeno il buon senso di portarlo in Commissione. Oggi state modificando quel lavoro fatto persino in Commissione. Ma di cosa parliamo? Quale rispetto delle regole e delle procedure!? Non discuto che il presidente Occhiuto dica che dobbiamo approfondire i temi, parlo dell’iter legislativo del provvedimento non parlo dei contenuti. Perché offendete questo Consiglio regionale? Presidente Mancuso, per favore…

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’articolo 8.

Articolo 8

(È approvato)

Articolo 8-bis

(È approvato)

Dopo l'articolo 8-bis sono pervenuti alcuni emendamenti aggiuntivi di nuovi articoli. Iniziamo con l'emendamento aggiuntivo dell'articolo 8-ter, protocollo numero 23014, a firma dei consiglieri Talerico e Mancuso, su cui relaziono io per l'assenza del collega Talerico. Si tratta dell’interpretazione autentica dell'articolo 1 della legge regionale n. 34/2024 che recita: “Al comma 1 dell'articolo 1 della legge regionale 22 ottobre 24, numero 34 (Disposizioni per la proroga di graduatorie vigenti e concorsi pubblici di enti e aziende del servizio sanitario regionale), l'espressione “graduatorie approvate nell'anno 2022” si interpreta nel senso che si riferisce a tutte le graduatorie vigenti con scadenza prevista nell'anno 2024.

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato, pertanto è inserito un nuovo articolo. Proseguiamo con l'emendamento, protocollo numero 23083/A01, aggiuntivo anch’esso di un ulteriore articolo, a firma del consigliere Laghi, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego, collega Laghi.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Con la presente proposta si intende inserire nell'ordinamento regionale una norma in materia di salvaguardia ambientale. L'emendamento non reca disposizioni che comportano nuovi o maggiori oneri finanziari a valere sul bilancio regionale. Dopo l'articolo 8-bis della proposta di legge 324/12^ è aggiunto l'articolo 8-ter (Interventi in materia di salvaguardia ambientale). Al primo comma è vietata la realizzazione, nei parchi nazionali e regionali, di impianti di produzione energetica alimentati da biomasse con sede ricadente nel territorio calabrese e con potenza eccedente 10 megawatt termici. Il comma 2 prevede che, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, gli impianti di potenza eccedente i 10 megawatt termici, di cui al precedente comma, sono tenuti a ridurre la potenza uniformandola alla presente disposizione, a pena di decadenza della relativa autorizzazione.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato, pertanto è inserito un articolo aggiuntivo.

Proseguiamo con l'emendamento aggiuntivo di un altro articolo, protocollo numero 23113/ A02, a firma del consigliere Crinò, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Preciso che il presente emendamento si rende necessario al fine di dare seguito ad impegni istituzionalmente assunti nei confronti del Governo e in ossequio al principio di leale collaborazione. Il testo recita: <<Dopo l'articolo 8-bis della proposta di legge 324/12^ è aggiunto il seguente:

<<Articolo 8-ter (Modifica dell'articolo 3 della legge regionale 6 del 2024).

1. Il comma 4 dell’articolo 3 è sostituito dal seguente: “4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, commi 162, 163 e 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, il PAI esplicita il contributo di cura e le attività del caregiver familiare nonché le prestazioni, gli ausili, i contributi necessari e i supporti che i servizi sociali e sanitari si impegnano a fornire, nei limiti delle risorse nazionali disponibili, al fine di permettere al beneficiario del PAI di affrontare al meglio possibili difficoltà o urgenze e di ricevere le normali attività di assistenza e di cura in maniera appropriata e senza rischi per sé medesimo e per il caregiver. I Comuni capofila degli Ambiti territoriali sociali - di cui all'articolo 8, comma 3, lettera a), della legge 8 novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), per come richiamata dall'articolo 9 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria) - preposti alla pianificazione dei servizi socioassistenziali, istituiscono l'elenco dei caregiver familiari”. >>

Preciso che la proposta emendativa non comporta oneri a carico del bilancio regionale in quanto trattasi di modifica di natura squisitamente ordinamentale. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato, pertanto è inserito un ulteriore articolo.

Proseguiamo con l'emendamento protocollo numero 23113/A01, che modifica il titolo della proposta di legge, a firma del consigliere Crinò.

Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Inviterei gli uffici e la Presidenza a considerare quello che sta dicendo l'onorevole Tavernise, perché, per la verità, anche a me è sfuggito un emendamento che è stato approvato e sul quale sarei voluto intervenire per esprimere il mio apprezzamento; mi riferisco, per esempio, all'emendamento proposto dal consigliere Laghi che scrive una norma che ci dà la possibilità, al di là di quelle che saranno le decisioni della Regione Basilicata, di fare in modo che nel Parco del Pollino non ci sia la centrale a biomasse.

Quindi, volevo segnalare questa decisione del Consiglio regionale come una buona decisione ed esprimere anch'io apprezzamento per la votazione di questo emendamento che, però, anche a me è sfuggito.

È vero che la Presidenza del Consiglio, in maniera molto illuminata, ci ha messo a disposizione i tablet per seguire tutti gli emendamenti, ma a volte non riusciamo a farlo, quindi se ci fosse anche la possibilità di avere, qualche volta, almeno sugli emendamenti, il cartaceo ci aiuterebbe ad intervenire, anche perché - e concludo - voglio chiedere scusa al Consiglio regionale, soprattutto ai consiglieri di opposizione, perché prima sono intervenuto su un emendamento, anche quello non l'avevo davanti, e ho detto che quell'emendamento serviva ad una finalità. Ora voi siete stati o così generosi o così distratti da non esservene accorti, ma quell'emendamento non serviva a quella finalità, non era un emendamento del Governo regionale, lo condivido perché quella finalità che io ho descritto era già contenuta in una norma già approvata, che non era oggetto di emendamento all'articolo 4 dell'omnibus, e cioè la finalità di consentire, appunto, all'ATERP di acquisire degli immobili per l'accoglienza diffusa. Quando il Presidente della Regione sbaglia, ammette gli errori ed è riconoscente a voi che non glieli fate notare anche quando sbaglia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Torniamo all'emendamento protocollo numero 23113 che modifica il titolo della proposta di legge, ed è a firma del consigliere Crinò a cui cedo la parola per l'illustrazione.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento si è reso necessario al fine di meglio coordinare il testo della proposta con il suo contenuto. Il testo è questo: “Nel titolo della proposta di legge 324/12^ dopo le parole “n. 62/2023” sono aggiunte le parole “n. 6/2024”. La proposta emendativa non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento al titolo è approvato. Passiamo all'emendamento aggiuntivo di un ulteriore articolo, protocollo numero 23157/A01, a firma del consigliere Montuoro a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Dopo l'articolo 8 della proposta di legge 324/12^ è inserito il seguente, articolo 8-ter che modifica l'articolo 16 della legge regionale 24 febbraio 2023, numero 9. Nella lettera b-bis) del comma 2 dopo la parola “Comuni” sono inserite le parole “dalle Province e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria”. L'emendamento tende a integrare la lettera b-bis del comma 2 dell'articolo 13 della legge regionale 24 febbraio 2023, numero 9 (Disciplina del sistema di protezione civile della Regione Calabria), al fine di consentire il sostegno alle spese sostenute dagli Enti Locali, di cui alla proposta di modifica, in presenza delle emergenze disciplinate dal medesimo comma 2, lettera b-bis). La norma non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, per cui non ha effetti sull’articolo 9 della proposta di legge. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PIETROPAOLO Filippo, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato, pertanto è aggiunto un ulteriore articolo. Attesa l'approvazione dell'articolo aggiuntivo, è autorizzato il coordinamento formale per l'adeguamento del titolo della proposta di legge.

Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo, potrà intervenire per dichiarazione di voto, collega, quindi prima della votazione finale. Vuole intervenire su questo? Prego, ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)

Presidente, devo confermare quello che ha detto poc'anzi il Presidente della Giunta regionale: ho una grande difficoltà a seguire l'iter logico-normativo dei provvedimenti che stiamo votando e ci sto mettendo tutta l'attenzione possibile. Parliamo di una legge “omnibus” - non entro nel merito della discussione che è già stata fatta - che abbiamo già discusso nelle Commissioni dove ho espresso alcune valutazioni.

Oggi, il Presidente è tornato nuovamente su questo argomento ma, in quella sede, ho espresso alcune perplessità. Lui ha citato la norma sulle ATERP, sulla possibilità di acquisire alloggi con funzione sociale per determinati casi di crisi che abbiamo nella regione Calabria. Io ho espresso alcune preoccupazioni nel merito anche di questa norma. Ritengo, ad esempio, che inserire come oggetto sociale per le ATERP la possibilità di andare sul mercato e comprare immobili, sia quantomeno rischioso in merito alla competenza e alle funzioni che questi enti hanno.

Però, non è di questo che voglio parlare. Voglio sottolineare come questa legge “omnibus”, di cui comunque avevamo sviscerato i contenuti, è sostanzialmente cambiata nel corso di questi emendamenti, tra l'altro alcuni di notevole rilevanza, e quando io non riesco a seguire il dibattito e il significato anche normativo delle proposte che vengono fatte, ovviamente, il mio atteggiamento non può che essere di non partecipare alla discussione, nonostante, ripeto, non ci sia alcun atteggiamento ostruzionistico in merito. Quindi, vi chiedo, davvero, di rispettare anche la posizione dell'opposizione.

Non è detto che sia un'opposizione che deve per forza di cose essere strumentale. Però, se non si riesce a comprendere, con emendamenti che vengono discussi seduta stante, in una discussione che tra l'altro non può essere neanche approfondita sul significato di quello che andiamo a fare, qual è la funzione che, come consiglieri regionali possiamo esercitare? È una funzione assolutamente dii ratifica di scelte già prese. Onestamente, ratificare a scatola chiusa e alzare la mano o astenerci o essere contrari a scatola chiusa, non penso sia né il mio compito né il compito dell'opposizione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lo Schiavo. Pongo in votazione gli articoli:

Articolo 9

(È approvato)

Articolo 10

(È approvato)

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, così come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, così come emendata.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Come gruppo del PD e come Gruppo misto - penso che anche gli altri gruppi di minoranza faranno una dichiarazione – comunico che abbandoneremo l'Aula perché non vogliamo partecipare a un voto che legittima un lavoro di questa maggioranza che mortifica, davvero, il ruolo e la funzione di ogni consigliere regionale, di maggioranza e di minoranza.

PRESIDENTE

Collega Bevacqua, mi ascolti un attimo. Sono stato ad ascoltarla. Gli emendamenti di cui lei parla sono sulla piattaforma da ieri, se volevate prenderne visione. Giacché, come può presentare lei emendamenti, li possono presentare anche gli altri, ha avuto 24 ore per studiarli. Non ha avuto tempo? E non ha avuto tempo! Se non partecipa è colpa sua. Non è colpa nostra.

Andiamo avanti. Passiamo al punto tre…

Il punto è finito, si doveva prenotare per dichiarazione di voto, se voleva, comunque le concedo di intervenire per dichiarazione di voto, prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, Presidente. Io provo a fare il consigliere di opposizione e fare un'opposizione costruttiva. Devo dire che, con voi, è veramente difficile, anche quando non voglio parlare c'è sempre qualcuno che mi spinge a dover dire qualcosa.

Presidente Mancuso, giorni fa, abbiamo fatto una Conferenza dei capigruppo dove abbiamo deciso, in maniera congiunta, di agire in maniera un po’ diversa rispetto a quello che lei ha appena detto. Perché? Vanno bene le “omnibus”, nel merito non ho detto una parola perché non vedo nulla di sbagliato sottoposto all’approvazione dell’Aula, però, secondo me - poi il mio parere può valere poco o nulla, ma lo esprimo comunque – dopo la presentazione dell'“omnibus”, dopo le modifiche in Commissione - sono stati presentati, ho controllato, solo 2 emendamenti in Commissione, mentre ora venite in Aula e ne portate 13 - modificarla in seduta di Consiglio con l'aggiunta di 11 emendamenti, è poco corretto anche rispetto a quello che ci siamo detti in Conferenza dei capigruppo.

Quindi, la mia posizione: se vogliamo cambiare atteggiamento su degli emendamenti, su dei provvedimenti o delle norme che - lo ha detto il collega Graziano - vanno in favore della comunità calabrese, secondo me, Presidente, lei ha l'onere e l'onore di migliorare, se possibile, il metodo. Anche perché io sto provando ad entrare in Concilium, ho il tablet scarico, e non riesco; non abbiamo gli emendamenti cartacei, non so nemmeno che cosa stiamo andando a votare e non posso votarlo. Quindi, è un invito, sempre in maniera costruttiva e pacata, dalle prossime “omnibus” o dalle prossime leggi, quantomeno a informarci o inviarci le modifiche tramite e-mail. Grazie.

Per questo, anche io, non posso partecipare alla votazione nel suo complesso.

PRESIDENTE

La ringrazio per il consiglio. Le ripeto, perché l'ho già detto al consigliere Bevacqua, che tutti gli emendamenti sono sulla piattaforma, depositati regolarmente perché la norma a cui lei si riferisce dice che entro le 24 ore precedenti alla seduta di Consiglio possiamo presentare gli emendamenti, come lo ha presentato il collega Laghi - non è certo maggioranza - e l'abbiamo discusso e anche approvato. Lei poteva prendere visione degli emendamenti e quindi istruirsi sulla pratica e non lo ha fatto. Non addebiti colpe a questa Presidenza che, ogni tanto, non ne ha.

Svolgimento interrogazioni ex art. 121 e 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale

Interrogazioni a risposta immediata

PRESIDENTE

Passiamo al terzo punto dell'ordine del giorno. Svolgimento delle interrogazioni, articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio. Ricordo all’Aula che, ai sensi dell'articolo 122 del Regolamento interno per le interrogazioni a risposta immediata, l'interrogante dispone di due minuti per illustrare l'interrogazione, la Giunta regionale dispone di tre minuti per la risposta e l’'interrogante ha diritto di replica per non più di un minuto.

Interrogazione a risposta immediata numero 249/12^ di iniziativa del consigliere R. Mammoliti: “In merito alla decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sovranità energetica per la bonifica del SIN Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara”

PRESIDENTE

Iniziamo con l'interrogazione, a firma il consigliere Mammoliti: “In merito alla decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sovranità energetica per la bonifica del SIN Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara”. È assente l'Assessore competente e quindi è rinviata.

 

(Così resta stabilito)

Interrogazione a risposta immediata numero 271/12^ di iniziativa del consigliere R. Mammoliti: “Malfunzionamento della Farmacia territoriale dell'ASP di Vibo Valentia”

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione 271/12^ a firma, sempre, del consigliere Mammoliti: “Malfunzionamento della Farmacia territoriale dell'ASP di Vibo Valentia”. Cedo la parola all'interrogante per l'illustrazione. Prego, collega Mammoliti.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Con questa interrogazione, che è l'ennesima sulla farmacia territoriale dell'ASP di Vibo Valentia, ho preso spunto da una vicenda molto seria che andrebbe valutata con attenzione da parte del Commissario e da parte di chi possiede ruoli di responsabilità e che riguarda una donna residente nel vibonese, affetta da grave patologia, che per avere il farmaco salvavita ha dovuto minacciare di incatenarsi ai cancelli dell'ASP di Vibo Valentia.

Ancora una volta do atto al presidente Occhiuto che risponde alle interrogazioni, è presente, a differenza di altri, anche se devo dire, in questo caso, che l'Assessore mi ha detto che sarebbe dovuto andare a Torino, ma ritorneremo su quei temi. Penso, però, che sia arrivato il tempo, lo dico soprattutto al commissario Occhiuto, – in cui non possiamo accettare, almeno io non posso più accettare, l’ennesima situazione di risposta burocratica mentre le persone che si recano alla farmacia territoriale - vorrei ricordare che ci vanno persone affette da patologie croniche gravissime, malati di leucemia, di cancro, di sclerosi multipla. Non è che vanno a prendere la tachipirina, per capirci – si trovano in condizioni pietose: devono stare fuori con la pioggia, con il vento, esposti al sole e, dopo ore in fila, a volte, magari non trovano i farmaci e il personale è in difficoltà. Questa donna, per avere un farmaco salvavita, ha dovuto minacciare di incatenarsi davanti all'ASP. Questa situazione ormai è disumana, inaccettabile.

La invito, Presidente, ad assumere provvedimenti nell'immediatezza per rendere efficiente il funzionamento della Farmacia territoriale, perché non è più sopportabile.

Per quanto mi riguarda, naturalmente, ascolterò con attenzione - lo faccio sempre - la sua risposta, ma su questa questione ne farò oggetto di battaglia a livello nazionale, perché è disumano vedere delle persone affette da patologie gravissime che fanno la fila con la pioggia, file chilometriche, per poi non trovare il farmaco.

Noi avevamo già presentato delle interrogazioni in passato, una anche con il consigliere Lo Schiavo, e questa è l'ennesima.

Per quanto mi riguarda, ascolterò con attenzione la risposta. Le chiedo cosa intenda fare, quali sono le azioni che, nell'immediatezza, ritiene di assumere e di valutare se non sia il caso anche di visitare quel luogo per vedere in quali condizioni obbrobriose, fatiscenti, si trova e chiedere a chi di competenza di intervenire. Abbiamo avuto Generali, Comandanti, e via dicendo, che non hanno assunto nessun provvedimento e le condizioni continuano a essere indegne e fatiscenti. Questo non lo possiamo più accettare.

PRESIDENTE

Grazie, la parola al presidente Occhiuto.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie. Come ha detto il consigliere Mammoliti, cerco sempre di rispondere alle interrogazioni che mi vengono rivolte dai consiglieri regionali. A questa avrei anche potuto evitare di rispondere per la circostanza che, da qualche mese, l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo non è più, di fatto, sotto la mia dipendenza, perché è sotto la dipendenza della Ministero dell’Interno per via del commissariamento, ma non mi sottraggo. Consigliere Mammoliti, anche io leggo delle esperienze molto negative da parte di molti calabresi sulla stampa. Lei ne ricava una legittima ragione di indignazione, io, oltre a questo sentimento, ho anche il sentimento di chi vive con responsabilità il ruolo che sta cercando di svolgere, probabilmente nel contesto più complicato degli ultimi anni per quanto riguarda il tema della sanità. Basta osservare quello che avviene, quello che viene riportato nelle trasmissioni televisive nazionali e anche i contenuti del dibattito politico in tutte le Regioni, per rendersi conto che, forse, negli ultimi anni la qualità - anzi senza forse - del Sistema sanitario nazionale sta peggiorando anche nelle regioni dove prima si evidenziava la presenza di un Sistema sanitario performante. Cioè, si lamentano della sanità in Italia, oggi, anche i cittadini del Veneto, della Lombardia, della Toscana, dell’Emilia; c'è una progressiva riduzione della qualità dei servizi sanitari in tutte le regioni, anche in quelle che avevano sistemi sanitari definiti eccellenti.

Da noi le cose vanno ancora peggio, ne ho perfetta coscienza - poi entro nel merito dell'interrogazione -, perché noi siamo partiti, in questo contesto di grave difficoltà della sanità nazionale, da meno 100, meno 1000, perché 15 anni di commissariamento, soprattutto i 12 anni prima del mio insediamento, hanno immobilizzato il sistema sanitario calabrese e nessun investimento di natura organizzativa, gestionale, infrastrutturale, sanitaria e sul personale ha interessato il sistema sanitario calabrese. Quindi, noi siamo partiti da meno 1000.

Ora, il sistema sanitario calabrese è ancora un sistema con gravissime criticità, con criticità superiori a quelle di moltissime regioni d'Italia, la cosa che, però, io vorrei si segnalasse è che - non deve esserci di conforto, ma anzi di stimolo -, mentre c'è un peggioramento dei sistemi sanitari nelle regioni che prima avevano Sistemi sanitari eccellenti, mentre in tutta Italia c'è un peggioramento del Sistema sanitario, qui faticosamente - poi lo spiegherò magari nella prossima interrogazione - si sta cercando di ricostruire almeno un ordine nella sanità e, peraltro, qualche progresso ci è riconosciuto, non dalla maggioranza, né dall'opposizione, né dal Commissario, ma da Age.Na.S. su molti livelli essenziali di assistenza, dal Governo sul dominio dei conti. Finalmente, quindi, c'è un movimento in controtendenza che non deve essere motivo di soddisfazione, perché abbiamo contezza del fatto che il sistema sanitario calabrese ha bisogno ancora di tantissime cure, quindi, c'è bisogno di molto lavoro ancora.

Nel Sistema sanitario calabrese, poi, non tutte le Aziende sanitarie sono identiche. Ci sono Aziende sanitarie come quella oggetto della sua interrogazione, dell'interrogazione del consigliere Lo Schiavo, che sono state commissariate recentemente e questa Azienda è stata commissariata recentemente. Non è stata commissariata perché è stata estratta a sorte: “Sciogliamo l'azienda, in Italia si commissaria”. È stata commissariata per fatti di mafia, evidentemente risalenti ad anni precedenti a questa gestione commissariale. Ma il danno che queste logiche mafiose hanno prodotto, è stato quello di consolidare nel sistema amministrativo dell'Azienda, a volte, delle posizioni di potere autoreferenziale, altre volte, un disordine, un’inefficienza che era poi la precondizione affinché si potessero sviluppare fenomeni non legali e non legittimi.

Quindi, l'Azienda sanitaria provinciale di Vibo è in assoluto - per quello che è successo, forse l'Azienda sanitaria provinciale di Reggio era nella stessa condizione e, però, proprio la nomina del direttore generale sta determinando l'inversione di tendenza - quella che con più fatica riesce a centrare gli obiettivi di riorganizzazione, di efficientamento. Lo dico perché, per qualche tempo, il Generale a cui lei faceva riferimento ha avuto la responsabilità sia dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro che dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo. Ora, le stesse attività che venivano disposte dal centro nell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro magari si realizzavano - certo non con i tempi che io avrei desiderato, ma quelli purtroppo non li riscontro quasi in nessuna Azienda sanitaria - con tempi meno patologici; nell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo, le stesse attività, pur avendo lo stesso apice gestionale, erano molto più rallentate, perché voi sapete bene che, per realizzare delle attività amministrative, c'è bisogno di personale amministrativo, a volte anche di personale sanitario, che abbia una propensione alla ricerca e alla realizzazione delle soluzioni. Lei sa che l'organizzazione della farmacia purtroppo - non posso dire purtroppo perché altrimenti poi dite che voglio accentrare tutto - è demandata alle aziende sanitarie, che sono delle personalità giuridiche autonome proprie e, quindi, si devono occupare di questa attività. Sto cercando, in qualche modo, anche di svolgere una funzione di vicariato perché stiamo lavorando da più mesi con Poste, per esempio, che ha sviluppato un progetto molto interessante, POLIS, che prevede di utilizzare tutti i vecchi uffici postali - in Calabria sono tantissimi, la Calabria è quella più interessata da questo progetto di Poste - come punti di interfaccia tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino. Per intenderci: saranno gli uffici dove verranno rilasciati i passaporti. Ho incontrato il direttore generale dei Poste e gli ho detto: “Ma perché questi uffici non li utilizziamo anche per la distribuzione dei farmaci, per esempio? Per la distribuzione dei pannoloni? Per la distribuzione dei kit sulla prevenzione dato che abbiamo un ritardo stratosferico sulla prevenzione in Calabria, accumulato per anni? I portalettere, secondo il progetto POLIS, vanno a casa del cittadino e potrebbero consegnare il pannolone, il farmaco, il kit di prevenzione e poi tornare a ritirarlo dopo aver svolto attività di prevenzione o ritornare per dare di nuovo il farmaco. Anche questa è un'attività sulla quale si sta lavorando da mesi. Poste è una delle aziende partecipate dallo Stato più performanti, però ha i suoi tempi.

Dicevo della capacità amministrativa, perché questo problema che lei segnala è un problema che si può risolvere solo attraverso una riorganizzazione del servizio di farmacia a Vibo. Ho chiesto a suo tempo, all'allora commissario Battistini, di accelerare in questa direzione. E l'azienda sanitaria provinciale di Vibo, con delibera del luglio del 2023, ha bandito uno specifico avviso pubblico per il conferimento di un posto di dirigente farmacista di durata quinquennale; infatti, se non c'è chi ha la responsabilità di riorganizzare il servizio, è ben difficile che si possa riorganizzare. Attenzione: dicevo dei ritardi amministrativi perché la delibera è del luglio del 2023 e solo il 19 settembre del 2024 la Commissione di valutazione, nominata con l'ultima delibera del 17 Aprile del 2024, ha ultimato le procedure di selezione del dirigente di struttura complessa di farmacia territoriale. Proprio l'individuazione del nuovo direttore deve portare appunto a questa riorganizzazione delle procedure e dei processi e anche dei luoghi dove viene distribuito il farmaco; per cui, fate attenzione alle date: la delibera è del 10 luglio del 2023, la Commissione di valutazione finisce il suo lavoro più di un anno dopo, nel 2024. Come sanno molti che si occupano di sanità, anche su questo tema sarebbe necessaria una riforma di carattere nazionale perché in molte procedure di selezione del personale basta, a volte, che si dimetta un componente della Commissione perché si resetti tutto e si debba per legge ricominciare. Nel caso di specie, credo però che questo sia stato dovuto proprio a questo deficit di capacità organizzativa che ora nel breve periodo le aziende sanitarie provinciali devono colmare.

Mi auguro che la Commissione nominata dal Ministro dell'Interno possa lavorare alacremente alla ricostruzione dell'organizzazione. Anche Azienda zero l’ho sempre comunicata come utile a fare in modo che chi governa le aziende sanitarie e ospedaliere si occupi solo dei livelli essenziali di assistenza e di garantire il diritto alla salute dei cittadini e non delle procedure amministrative; spesso chi governa le aziende sanitarie e ospedaliere, infatti, non ha uffici così performanti perché si possano realizzare le procedure amministrative. Accentrando le procedure amministrative si può sgravare di questo gravame chi governa le aziende sanitarie e si possono rendere più efficienti anche i servizi. Su Azienda zero non è vero quello che si diceva nel dibattito. Su Azienda zero il commissario Miserendino sta facendo un lavoro straordinario: tutta la parte legata al digitale, ai flussi, è stata già acquisita da Azienda zero che, entro tre o quattro mesi, acquisirà anche la gestione dei concorsi per tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria proprio per realizzare questo disegno che, vorrei ricordare, si è interrotto anche per fatti indipendenti dalla nostra volontà e dalla volontà di ogni uomo. Il disegno si è interrotto anche perché c'è stata la dipartita di Profiti che era colui che aveva lavorato insieme a me a questo disegno di Azienda zero. Dopo Profiti, abbiamo ricominciato e non ho difficoltà a definire straordinari i progressi che ci sono stati nell‘implementazione di Azienda zero negli ultimi mesi. Però, per ritornare all'interrogazione, condivido le preoccupazioni del consigliere Mammoliti e del consigliere Lo Schiavo. Vi ho risposto in ordine alle attività che io ho svolto, perché io ho sollecitato Battistini a riorganizzare queste attività. Vi ho fornito le date degli atti amministrativi che sono stati posti in essere e ho evidenziato, con la responsabilità che deve appartenere a chi governa un sistema complesso come quello della sanità calabrese, anche i deficit di capacità amministrativa con i quali i calabresi ogni giorno, ma anche io nella mia funzione di Commissario, dobbiamo confrontarci e scontrarci. 

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. La parola al collega Mammoliti, prego.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Mi fa naturalmente piacere se il Commissario condivide le preoccupazioni, però è chiaro, caro Presidente-Commissario, che dobbiamo andare oltre l'importante condivisione delle preoccupazioni, ma lei cita alcune problematiche che sono collegate soltanto indirettamente. Ci può pure stare un po’ il ritardo burocratico per l'assolvimento di alcuni bandi della riorganizzazione per individuare la figura della struttura complessa, però cosa c'entrano i luoghi sgangherati, la mancanza di sedie per far sedere gli anziani, le persone che fanno le file per ore e poi non trovano i farmaci? Non c'è un servizio igienico! Noi stiamo parlando di persone che sono affette da patologie gravissime, quindi capisce molto bene che, pur apprezzando la sua condivisione alle preoccupazioni, vorrei che lei, in qualità di Commissario regionale, interagisse anche con la terna commissariale. È vero che è nominata dal Ministro, però lei è il Commissario regionale. Noi siamo consiglieri regionali, possiamo anche aprirla un'interlocuzione, non credo che siano del tutto insensibili a queste rivendicazioni e a queste richieste che mi sembrano molto ragionevoli e sensate. Tra l'altro, mi permetto di dire, senza fare nome, che una delle tre figure nominata commissario corrisponde ad un dirigente che, invece, ha nominato lei. Quindi, vorrei che lei si assumesse una responsabilità maggiore, oltre alla condivisione e alla preoccupazione, perché, caro Presidente, su questa cosa non mi fermerò perché questo supplizio deve finire, perché è disumano vedere anziani, persone provate da patologie gravissime che fanno la fila per ore e poi non trovano i farmaci, che fanno la fila senza avere delle sedie dove potersi appoggiare, che fanno la fila senza avere dei servizi igienici, che fanno la fila sotto la pioggia, sotto il sole e via dicendo. Questo supplizio deve finire e io su questo farò una campagna coinvolgendo tutti gli attori, compreso il Ministro e il Tribunale del diritto dell'ammalato - non so se esiste a Vibo, se esiste a livello regionale - perché è una situazione, caro Presidente, veramente vergognosa.

Le girerò un video per farle vedere qual è la reale situazione che si vive presso la farmacia territoriale di Vibo, convinto che, vedendolo, lei, al di là della comprensione, si attiverà per cercare di affrontare e risolvere questa problematica. Grazie, Presidente. 

PRESIDENTE

Grazie.

Interrogazione a risposta immediata numero 279/12^ di iniziativa del consigliere R. Mammoliti: “In merito alla vertenza Abramo Customer Care S.p.A. in A.S.”

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione 279/12^ a firma del consigliere Mammoliti in merito alla vertenza Abramo Customer Care S.p.A. È rinviata per assenza dell'assessore. Però, presidente Occhiuto, magari facciamo illustrare lo stesso l'interrogazione al collega Mammoliti se può rispondere lei.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

La vicenda la sta seguendo l'assessore Calabrese insieme a me ed al vicepresidente Pietropaolo. Se vogliamo aspettare l'assessore Calabrese facciamo, altrimenti qualche elemento di risposta glielo posso dare anch'io.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Siccome so che il 27 ci sarà un incontro a Roma, possiamo svolgere l’interrogazione quando avremo un quadro più completo o no?

PRESIDENTE

Perfetto. Va bene. 

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie.

PRESIDENTE

Va bene.

Interrogazione a risposta immediata numero 283/12^ di iniziativa dei consiglieri D. Bevacqua, E. Alecci, Amalia Bruni, F.A. Iacucci, R. Mammoliti, G. Muraca: “Transazioni ASP calabresi – BFF Bank SpA

PRESIDENTE

Passiamo all'interrogazione numero 283/12^ a firma dei consiglieri Bevacqua, E. Alecci, Amalia Bruni, F.A. Iacucci, R. Mammoliti, G. Muraca “Transazioni ASP calabresi – BFF Bank SpA”. Cedo la parola all'interrogante per l'illustrazione. 

Prego, collega Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Come lei ben saprà, questo è un tema che è oggetto di discussione politica da molti mesi in Calabria e che è diventato ancora più centrale dopo che una nota testata nazionale, L'espresso, l'ha rilanciato due domeniche fa. Il tema era stato già oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dell'economia e della salute da parte del senatore Nicola Irto, relativamente alla transazione da 39 milioni effettuata dall'ASP di Cosenza in favore di BFF Bank. Quel che è emerso in questi giorni, anche dopo l’approfondimento dell'Espresso, è che oltre alla transazione dell'ASP di Cosenza anche l’ASP di Reggio ha effettuato una transazione di 37,8 milioni e sembrerebbe che ci sia in fase preliminare un accordo dell’istituto di credito anche con l'ASP di Crotone di ben 77 milioni di euro vergati alla BFF banking nel giro di due settimane, nonostante la Regione - così pare - avesse vinto delle cause ed i rischi fossero valutati come modesti.

Noi avevamo chiesto in Commissione anche le audizioni dei manager interessati perché sarebbe stato più proficuo e funzionale ascoltare loro. Avevamo chiesto anche un'audizione del Commissario straordinario di Azienda Zero, Miserendino, perché il luogo per capire meglio e approfondire meglio era proprio la Commissione. So che la Commissione a causa di un incidente è saltata, ma riguardava solo ed esclusivamente l'ASP di Reggio Calabria. Perché siamo preoccupati? Presidente Occhiuto, commissario Occhiuto, noi non vogliamo fare gli inquisitori, vogliamo solo svolgere il nostro ruolo, garantendo trasparenza sugli atti che vengono prodotti da un manager, dal Presidente della giunta, dal Consiglio regionale, perché è nostro dovere rendere conto ai cittadini calabresi del nostro operato. Siamo preoccupati perché, come affermato anche dal collegio sindacale dell'ASP di Cosenza nel suo parere al bilancio preventivo 2023, si avanza il dubbio che nella transazione siano entrati crediti già pagati. 

E questi dubbi e perplessità, caro commissario Occhiuto, vengono alimentati dal fatto che l'allora Presidente della Giunta regionale, Scopelliti, aveva contratto un mutuo per pagare tutte le somme dovute da ASP e aziende ospedaliere fino al 2005, ma negli accordi con BFF Bank, però, risultano fatture risalenti agli anni ‘90 e agli inizi del 2000. Allora viene semplice da chiederci se quelle fatture siano state pagate due volte oppure quei soldi sono andati a finire in altri posti, in altri luoghi.

Questa la prima richiesta che mi sento di rivolgere al presidente-commissario Occhiuto. E poi lei, caro presidente Occhiuto, ai primi di gennaio del 2023 ha convocato una conferenza stampa per annunciare, con enfasi, giustamente, che finalmente era riuscito a contabilizzare il debito pregresso della sanità calabrese e che lo stesso risultava inferiore a quello stimato, se ricordo bene. Ricordiamo bene. Le transazioni di cui ci occupiamo risalgono al mese di dicembre scorso perché, ripeto, sono state oggetto di più mesi di dibattito, rilanciato da L’Espresso; quindi, dopo circa un anno dalla quantificazione del debito, in questo arco temporale, le direzioni strategiche dell’ASP di Cosenza e Reggio Calabria, con i rispettivi uffici ragionerie, che verifiche hanno fatto sulle fatture che la Banca faceva rientrare nelle transazioni? Questa è un'altra domanda.

Sono passati quasi due anni e, rispetto a quella ricognizione, ci si chiede quanti debiti sono stati effettivamente saldati, quanti ancora sono da pagare e se quelli regolarizzati lo sono stati con criterio. Le migliaia di piccoli creditori, perché sono migliaia, che avanzano un credito certo su cui continuano a maturare gli interessi, sono stati pagati o si privilegiano i grossi importi e si si rincorrono le transazioni per le quali, ad esempio, l’ASP di Reggio Calabria ne ha affidato la cura a studi legali di fuori regione compensati a percentuale? Esattamente un anno fa, caro Presidente, avvalendoci delle nostre prerogative di consiglieri regionali, avevamo rivolto, anche incontrando i direttori generali delle ASP e dele aziende ospedaliere, a tutte le aziende sanitarie calabresi un riscontro ai nostri quesiti, che si stanno rilanciando in quest'Aula, ma non abbiamo avuto risposte in merito.

E poi, caro commissario-presidente Occhiuto, come lei ben sa, quando si tratta di atti straordinari questi devono essere autorizzati dalla struttura commissariale ed essere vagliati dal Dipartimento salute.

Anche su questo non abbiamo ricevuto nessuna risposta, tranne che una sua nota. Subito dopo facemmo questa nostra considerazione e ci rispose: “Il Pd parla di sanità dopo 5 anni di fallimento”. Quando noi poniamo un tema, non lo poniamo in termini di responsabilità riferite agli ultimi 15 anni perché, se dovessimo parlare di responsabilità negli ultimi 15 anni, il centrosinistra è stato all'opposizione per 10 anni e solo 5 anni maggioranza.

Quindi, quello che volevo chiedere al presidente Occhiuto è di fare chiarezza su questi temi che noi poniamo, in maniera da trasmettere ai cittadini calabresi la trasparenza e l'onestà degli atti che compiamo, perché credo che in questo modo facciamo il nostro dovere.

Poi, volevo, per ultimo, riprendere un concetto espresso dal presidente Occhiuto per quanto riguarda Azienda Zero: Azienda Zero deve essere, caro Presidente, l'ente che governa i processi - l'ha detto lei – e che ha la responsabilità amministrativa. Azienda Zero in questa vicenda è stata coinvolta? È stata responsabilizzata? Ha espresso un giudizio su questa vicenda? Se parliamo di responsabilità Azienda Zero dovrebbe essere l'ente di governo dei processi.

Allora, anche su questo chiediamo a lei notizie di merito che tolgano ogni dubbio su questa vicenda, che ha molto alimentato il dibattito politico, e che soprattutto fughino sospetti di operazioni che noi riteniamo, forse, giuste fare. Non so. Però, vorremmo che questo Consiglio oggi uscisse con una posizione chiara e netta da parte del presidente Occhiuto, che tranquillizzi i cittadini, che dia risposta su questi temi importanti anche a chi oggi alimenta questo dibattito e, soprattutto, che dia certezza a noi nel ruolo e nella funzione che svolgiamo.

 

Presidenza del vicepresidente Pierluigi Caputo

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua.

Cedo la parola al presidente Occhiuto per la risposta. Prego.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Poi, risponderò puntualmente anche citando atti, azioni svolte sia dalla struttura commissariale che dal Dipartimento.

Vorrei fare solo una brevissima premessa, perché ho ascoltato con piacere che non vuole fare l'inquisitore e le posso dire che fa bene a non farlo, perché se c'è un tratto caratteristico della gestione della sanità di questi tre anni è proprio quello di aver cercato di svolgere ogni azione utile a “bonificare” in qualche modo la sanità da logiche che l’hanno portata al punto in cui è, e anche perché mi avete sentito spesso rivolgere critiche ai Governi precedenti per la scelta dei Commissari e per aver lasciato da soli quei Commissari a fronteggiare problemi giganteschi. La decisione di commissariare la sanità, però, anche qui, come quella di commissariare l'Azienda Sanitaria di Vibo per mafia, non è che è stata presa a caso perché è stata sorteggiata una Regione, è stata presa perché negli anni precedenti al commissariamento, evidentemente la politica regionale, di tutti gli schieramenti, non aveva dato grande prova di efficienza nella gestione della sanità.

Quindi, per carità, ci sono responsabilità che sono assolutamente trasversali, però è un dato ineludibile che in questi tre anni si è cercato di recidere vecchie logiche che hanno determinato la situazione che ha generato prima il commissariamento e poi la gestione del commissariamento.

Ricevo la rassegna stampa ogni mattina, sono abituato a svegliarmi alle 6:00 e leggo la rassegna stampa, a volte anche quella di altre Regioni, e nelle altre Regioni vedo che litigano continuamente oltre che sui direttori generali da nominare…a proposito, consigliere Mammoliti, la possibilità di nominare i direttori generali in Calabria a commissariamento vigente è una possibilità, come ha detto la consigliera Straface, che si deve ad una mia scelta, perché sono stato io a chiedere al Parlamento e al Governo di dare la possibilità al Commissario di nominare i direttori generali invece dei Commissari - prima poteva nominare solo Commissari - per stabilizzare il sistema, perché altrimenti è complicato governare un'Azienda quando chi la governa sa che ha un mandato vincolato al tempo.

Dicevo, leggo la rassegna stampa anche in riferimento a quello che succede nelle altre Regioni ed è vero che litigano su tutto: litigano sui direttori generali, sui direttori amministrativi, sui direttori sanitari.

È vero o non è vero che si faceva anche in Calabria? E che si faceva in Calabria anche durante gli anni dei commissariamenti da parte del Governo? È vero o non è vero che si litigava persino sui capi distretto? È vero o non è vero che a volte abbiamo registrato concorsi per primari dove il merito era solo un elemento secondario da considerare e si considerava di più l'appartenenza a questa o a quella parte politica?

Allora, vorrei che voi aveste almeno l’onestà intellettuale di ammettere che c'è stato un grande segnale di rottura in questi tre anni, perché queste cose, per esempio, non succedono più; quindi, quando fate gli inquisitori, fatelo anche guardando ai cambiamenti che sono stati prodotti e riconoscete meriti che vanno riconosciuti non a me, ma a questa maggioranza, che ha capito che sulla sanità bisognava fare scelte che non dovevano semplicemente ricondursi a ragioni di appartenenza politica.

Poi il sistema è stato così compromesso da tanti anni di immobilismo che a volte il lavoro dei direttori generali è complicato, perché è un lavoro - lo dicevamo prima, in occasione dell'altra interrogazione - che si svolge attraverso una serie di step amministrativi propedeutici, che non sempre sono realizzati con la perizia che si richiederebbe; questo rende complicata la gestione della sanità in assoluto, ma complicata soprattutto in Calabria.

Però, questo cambio di passo c'è stato anche rispetto ad alcune questioni che hanno determinato il commissariamento: abbiamo chiuso tutti i conti del 2022, abbiamo fatto il bilancio di tutte le aziende, il bilancio della GSA, che è la gestione sanitaria accentrata, quindi il bilancio consolidato della sanità, e lo abbiamo fatto certificare da società fra le prime che certificano per Consob i bilanci di aziende nazionali e multinazionali perché era odioso questo racconto della sanità calabrese, come di una sanità che aveva una contabilità orale. Siamo riusciti a farlo per il 2022, siamo riusciti a farlo per il 2023, chiuderemo entro il 31 dicembre del 2024 anche i bilanci, risalenti negli anni, anche al 2013, delle aziende che non li avevano chiusi.

Abbiamo dimostrato che c'è il governo dei conti della Regione, cosa mai accaduta negli anni passati. Cosa mai accaduta perché si parlava della Calabria come di una Regione dove la contabilità era omerica, in cui c'era una contabilità orale.

E credo che questa sia un'altra cosa che vada riconosciuta.

Si parlava del debito come di un debito gigantesco. Abbiamo invece chiesto - anche qui con un emendamento che io ho proposto al Governo e al Parlamento - di poter fare l'accertamento delle pretese creditorie insieme alla Guardia di Finanza. Alla fine di questo accertamento abbiamo riscontrato che c'erano al 2020 - poi vi fornirò i dati precisi - circa 800 milioni di pretese creditorie comprensive di queste oggetto delle transazioni.

A proposito di transazioni con la BFF Bank, nel dettaglio vi dirò tutto quello che la struttura commissariale del Dipartimento ha fatto. Sono molto contento che ci sia questo interesse da parte del Consiglio regionale, mi stupisce però che questo stesso interesse non sia stato espresso negli anni passati, anche da parte di chi ha avuto ruoli in questo Consiglio regionale e mi riferisco a chi l’ha presieduto.

Quando sono andato a verificare le carte, ho appreso che la transazione che ha fatto l'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza con BFF Bank è la quarta, perché ci sono state altre tre transazioni fatte con BFF Bank, due nel 2016 e una nel 2017.

Non una parola su quelle transazioni. Non una polemica su quelle transazioni.

Allora, l'atteggiamento non può essere diverso in ragione del fatto che si sta in maggioranza o all'opposizione.

Oggi io sono qui perché, appena ho letto che volevate proporre un’interrogazione su questo argomento, ho chiamato il presidente del Consiglio regionale, Mancuso, pochi minuti prima della Conferenza dei capigruppo, anzi lui mi ha chiamato per dire che c'era la Conferenza dei capigruppo ed io gli ho detto: “C'è Conferenza dei capigruppo, mi piacerebbe che si mettesse all'ordine del giorno della seduta di Consiglio quell'interrogazione, perché voglio rispondere”. Sono dell'idea, infatti, che, quando fai le cose per bene e in coscienza e quando non insegui altri obiettivi o altri fini, non devi avere nessun timore di quello che succede.

E devono saperlo anche i miei direttori generali delle aziende verso i quali ho grande fiducia. Per esempio, è stata molto dibattuta questa transazione dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza e ho detto al direttore generale Graziano che ho fiducia nella sua correttezza perché, se avessi qualche dubbio, l'avrei già sostituito. Gli ho anche detto che, se agli esiti degli approfondimenti già fatti, e che continueremo a fare noi come struttura commissariale e come Dipartimento, o agli esiti dell'indagine che, per quello che dice “L'Espresso”, è stata aperta dalla procura di Milano su questa attività si dovessero riscontrare delle responsabilità da parte di dirigenti infedeli, è giusto che vengano perseguiti perché, se io mi faccio a pezzi per tentare di ricostruire questo sistema e per determinare un cambio di passo, pretendo che tutti quanti lavorino nella stessa direzione.

Quindi ho chiesto io che ci fosse il contributo della Guardia di finanza sull'accertamento delle pretese creditorie. Ho chiesto io alla Direzione Investigativa Antimafia di accedere alle banche dati della Regione e da gennaio, con un lavoro che è stato svolto in questi mesi con la Direzione Investigativa Antimafia - abbiamo acquisito un software, in uso alla Regione Friuli-Venezia Giulia già un anno fa, ci stiamo lavorando da tempo - accedere alle banche dati delle Aziende Sanitarie e delle aziende ospedaliere della Calabria.

L’ho chiesto io, perché tutte le parti dello Stato, la Magistratura, le Forze di Polizia che si impegnano alla “bonifica” di un sistema, che ancora va bonificato, mi aiutano. Non li vedo come l'altra parte, ma come coloro che possono aiutarmi negli sforzi che io sto cercando di svolgere.

Siccome, però, dall'interrogazione e anche da quello che diceva il consigliere Bevacqua sembrerebbe che ci sia stato un difetto di approfondimento o anche una insufficienza in termini di impegno da parte della struttura commissariale, questa volta anche per compiacere il presidente Mancuso che mi rimprovera sempre di prendere troppo tempo nelle risposte alle interrogazioni, evito di svolgere altre riflessioni politiche e vorrei darvi, invece, contezza di quello che è stato fatto.

Nel periodo tra marzo 2022 e settembre 2022, è stata condotta una complessa attività atta alla ricostruzione dell’anagrafiche dei fornitori, in ragione delle norme che avevamo fatto approvare sull'accertamento del debito attraverso la Guardia di finanza. Vi ricordate? Avevamo chiesto al Parlamento che scrivesse la norma che diceva che chi aveva pretese creditorie doveva eccepirle entro una certa data perché fossero, poi, valutate da personale della Regione, del sistema sanitario, ma anche dalla Guardia Finanza. Questa norma ha prodotto questi risultati, perché abbiamo ricondotto il numero dei potenziali creditori da circa 54.000 a 21.318, c'erano 54.000 presunti creditori del sistema sanitario e noi, attraverso quest'opera di circolarizzazione, abbiamo accertato che i presunti creditori erano 21.318.

Secondo me, la circostanza che ci fosse la Guardia di finanza impegnata a verificare i titoli di credito ha scoraggiato molti dal fare quello che per anni hanno fatto in Calabria: chiedere doppi e tripli pagamenti.

Attenzione! È così grave il problema che non bisogna mai abbassare la soglia dell'attenzione, perché prima, quando parlava il consigliere Bevacqua, mi veniva da riflettere perché diceva che l'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio si è avvalsa dell’apporto di studi professionali fuori Reggio. Non è vero! L’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria utilizza anche gli avvocati di Reggio. Però, il direttore dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio mi ha detto che ha dovuto segnalare alle Autorità competenti persino tre o quattro avvocati che avevano chiesto il ripetuto pagamento della stessa parcella. Cioè, i doppi pagamenti, in alcune realtà, si sono talmente consolidati che a volte qualche strascico lo lasciano ancora. Sono stato, però, felice quando mi hanno detto di aver segnalato queste persone - poi saranno le Autorità competenti a verificare se c’è stato un errore o meno - sono stato felice di questa circostanza. Così, quando viene un direttore generale e mi dice che ha fatto un esposto per segnalare questioni che meritano di essere considerate da altre Autorità, son felice che lo si faccia, perché tutti, come dicevamo, dobbiamo lavorare verso quest’opera di “bonifica” della sanità regionale.

Grazie, quindi, all'apporto della Guardia di finanza, le pretese creditorie si sono notevolmente ridotte. E come le abbiamo accertate le pretese creditorie? Abbiamo mandato circa 14.000 PEC per chiedere ai fornitori le relative spettanze creditorie, abbiamo fatto la pubblicità sulla Gazzetta Ufficiale, sui quotidiani nazionali, come disponeva la legge, è stato costituito un partitario consolidato per consentire alle aziende sanitarie la restituzione delle proprie partite debitorie e, per facilitare la partecipazione dei fornitori al processo di circolarizzazione, è stata creata una piattaforma dedicata dove i fornitori potevano caricare le proprie richieste di pagamento. L'accesso alle piattaforme è stato aperto dai legali rappresentanti dei fornitori registrati e il termine era quello del 31 dicembre del 2022. Gli esiti di questa attività hanno permesso di quantificare il presunto debito al 31/07/2022 che ammontava, dalle scritture che erano a nostra disposizione, in 1 miliardo e 200 milioni, stabilendo, attraverso questa ricognizione delle partite creditorie, che il debito al 31/12/2020 - a noi veniva richiesto di accertare il debito al 31/12/2020 - era non di 3 o 4 miliardi, come si vagheggiava in passato, ma era di 768 milioni. Attenzione! Anche qui, si tratta di pretese creditorie, poi vi elencherò quelle che sono state pagate e quelle che ancora, volutamente, non sono state pagate. Poi, c'erano 441 milioni relativi al debito degli anni 2021 e 2022, che, in qualche modo, fa parte dell'attivo circolante, per cui ogni azienda – anche aziende private – negli ultimi due anni ha posizioni di debito e di credito.

In particolare, alla data di scadenza, i 1268 fornitori hanno aderito alla procedura, caricando oltre 400.000 posizioni, per una presunta massa creditoria che al 31/12/2020 era di 872 milioni di euro. Le aziende, già dalle prime settimane del 2023, hanno avviato la verifica della corrispondenza tra quanto dichiarato dai presunti creditori e quanto risultava dai sistemi contabili delle Aziende sanitarie regionali, anche grazie al supporto offerto da KPMG, che è il nostro advisor, e dal coordinamento del competente Ufficio regionale. Nei primi mesi del 2023, il lavoro si è concentrato sulla verifica dettagliata delle informazioni e di tutta la documentazione probante; tutte informazioni caricate, appunto, sulla piattaforma dai fornitori. Questo ha portato alla creazione di due database separati, uno per le richieste di credito dei fornitori e uno per i cessionari dei crediti, perché, in alcuni casi, abbiamo visto che c'erano aziende che, in passato, avevano richiesto il pagamento di una loro fattura, però quel credito l'avevano ceduto a cessionari, ad aziende che lo avevano acquisito.

Sempre nei primi mesi del 2023, è stato avviato un ciclo di incontri tra le aziende del Servizio sanitario regionale per discutere le criticità emergenti e monitorare lo stato di avanzamento delle verifiche delle informazioni e documentazioni caricate dai fornitori. Le criticità emerse dagli incontri con le Aziende sono state rappresentate alla Guardia di Finanza e hanno consentito di definire una procedura condivisa per facilitare l'istruttoria sull'esigibilità delle partite creditorie che erano state richieste. Nell'ambito del processo di circolarizzazione, diverse Aziende sanitarie e ospedaliere hanno provveduto, secondo i principi di autonomia che sono propri di ciascuna di esse, a stipulare specifici accordi transattivi con fornitori sia cessionari, al fine di ottenere un quantificabile vantaggio nella riduzione degli interessi moratori, sia con società che avevano acquisito questi crediti.

Tra i competenti organi regionali, consigliere Bevacqua, Azienda Zero, il 6 ottobre, – peraltro, proprio nel periodo del passaggio, cioè dopo la morte di Profiti, quando il commissario era De Salazar – scrive alle aziende dicendo: “A seguito della riunione intercorsa con i direttori generali e i Commissari il 5 di ottobre” – stiamo parlando del 2023, quindi, prima che si facessero le transazioni –, “– dove, tra le altre cose, è stato trattato l'argomento della circolarizzazione del debito e condivisa la necessità di raggiungere l'obiettivo al 31/12/2023, si è stabilito il supporto della scrivente Azienda Zero unitamente al Dipartimento tutela della salute, intensificando detta attività anche con un supporto tecnico, legale, amministrativo, in continuità alle attività già in essere”.

Cioè Azienda Zero dice: “Voi siete personalità giuridiche con propri uffici legali, però, se volete, vi diamo il supporto per svolgere questa attività” e dà un termine per richiedere questo supporto. Nessuna azienda chiede il supporto ad Azienda Zero perché ritiene di essere già avanti nella definizione delle procedure amministrative. Quindi, Azienda Zero ha chiesto alle aziende se questo supporto fosse necessario e le aziende hanno risposto di no.

Tra gli accordi transattivi posti in essere, risulta di particolare rilievo quello condotto in completa autonomia dall'ASP di Cosenza con il cessionario BFF Bank Spa, completato lo scorso dicembre 2023 e oggetto di una specifica delibera. La Regione ha esaminato nell'immediato tale accordo e, su richiesta della struttura commissariale, con una lettera inviata dalla Regione il 30 gennaio, la struttura commerciale dice al dirigente generale del Dipartimento: “Con riferimento alla richiesta avanzata dai Ministeri affiancanti, che ad ogni buon fine si allega, si chiede alla Signoria Vostra di relazionare in merito alla verifica dei controlli effettuati relativamente all'accordo transattivo stipulato dall'ASP di Cosenza di cui all'oggetto; in particolare, è opportuno evidenziare se vi è congruità tra l'atto di cui sopra e le indicazioni a suo tempo impartite alle aziende da parte del Dipartimento”.

Questo perché, come sapete, la struttura commissariale non ha dipendenti e si serve del Dipartimento. Quindi, la struttura commissariale dice al Dipartimento: “Verificate tutti gli atti che sono stati prodotti dall'azienda sanitaria provinciale di Cosenza”; il Dipartimento, poi, risponde con una nota – se volete, ve la facciamo pervenire – dicendo che l'accertamento della verità e dell'esigibilità delle partite contabili inserite all'interno del tracciato record…”, praticamente, risponde che, da quanto affermato dall'Azienda sanitaria provinciale, la transazione era stata inviata alla Corte dei conti e alla Guardia di Finanza e, quindi, avevano seguito le indicazioni che abbiamo dato alle Aziende sanitarie e fa anche un'esplorazione piuttosto puntuale della transazione, che, poi, magari, vi faccio avere.        

Per esempio, ho letto sulla stampa che sarebbero state oggetto della transazione anche alcune somme per le quali l'Azienda aveva vinto in primo grado, per esempio, quelle di ALTEA; abbiamo chiesto se questo fosse vero e, invece, dice: “Le parti hanno, altresì, convenuto la rinuncia ad ogni procedura esecutiva pendente”, con l'esclusione di queste di ALTEA; poi, l'Azienda ci ha ci ha scritto dicendo che anche queste di ALTEA erano state escluse dalla transazione, quindi, ce ne siamo occupati subito, su input della struttura commissariale, ma se ne è occupato anche il competente Dipartimento regionale.

Al di là delle notizie di stampa, ce ne siamo occupati, come è nostro dovere fare, perché c'è sempre la difficoltà a imporre qualcosa a delle aziende che sono dotate di una propria personalità giuridica, però diamo le direttive e facciamo in modo e pretendiamo che vengano rispettate.

Poi, il 5 marzo del 2024, si è tenuto presso la sede della medesima Azienda un incontro alla presenza dei referenti aziendali, della Direzione generale e degli ufficiali della Guardia di finanza; a quest’ultima abbiamo chiesto di svolgere, anche al di fuori della circolarizzazione, attività costante in rapporto con le Aziende sanitarie. La prima che è stata oggetto di questo focus è stata proprio l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza in merito a problematiche emerse – questo era l'oggetto della riunione – su alcune partite azionate dai creditori, tra cui, in termini generali, anche quell'oggetto dell'atto transattivo stipulato con la società BFF Bank.

In detta occasione, l'ASP di Cosenza si è impegnata a trasmettere alla Guardia di finanza tutte le partite, quindi, tutte le fatture e le posizioni sulle quali era opportuno e necessario un ulteriore supporto da parte della stessa e questo è a verbale dell'incontro che si è tenuto il 5 marzo del 2024 – quindi, prima di tutte queste polemiche e degli articoli – su input del Dipartimento, sulla base di quello che aveva scritto la struttura commissariale che chiedeva, appunto, l'attivazione anche della Guardia di finanza.

Quindi, si fa il verbale di questa riunione alla quale parteciparono: per il Dipartimento, il dottore Sestito, per l'Azienda sanitaria provinciale, il direttore amministrativo, per la Guardia di finanza, l'allora responsabile del nucleo provinciale di Cosenza che era il colonnello Tino.

Ho chiesto al Presidente del Consiglio regionale di poter intervenire, perché a leggere alcune dichiarazioni sembrava che avessimo appreso questa vicenda dai giornali o da L’Espresso; è, invece, una vicenda sulla quale c'è stata sempre un'attenzione puntuale da parte della struttura commissariale.

A seguito di questo incontro, l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, con nota del 24 aprile del 2024, ha rappresentato di aver comunicato a BFF Bank la compensazione di alcuni pagamenti effettuati a seguito della transazione di cui alla delibera del 21/12/2023 che risultavano oggetto di partite già pagate. Inoltre, l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, con PEC del 19/11/2024, ha rappresentato che, in sede di pagamento degli importi complessivi oggetto della transazione di cui alla delibera del 21/12/2023, sono stati scorporati importi per circa 390.000 euro, dovuti a fatture non liquidate, quindi, non certificate dai responsabili dei servizi o a fatture con sentenze favorevoli all'Azienda o a pagate antecedentemente alla transazione.

Vi leggo quello che scrive l'Azienda il 24 aprile rivolgendosi a BFF Bank: “In relazione alla circolarizzazione in oggetto, definita dalla deliberazione del 21 dicembre 2023 e dell'11 gennaio 24, si trasmette, in allegato, la nota del Servizio uffici finanziari con la quale, in seguito alla verifica delle partite debitorie, sono state effettuate le dovute compensazioni in relazione agli importi non dovuti, riservandosi questa ASP ogni ulteriore verifica anche attraverso l'utilizzo della convenzione tra Regione Calabria e il nucleo di polizia economica finanziaria della Guardia di Finanza”. Quindi, abbiamo anche stimolato l'Azienda ad avere un atteggiamento che le facesse coinvolgere in questa attività anche la Guardia di Finanza.

La Regione Calabria, poi, ha chiesto anche all’Advisor, a KPMG, un'ulteriore attività di verifica dettagliata della transazione posta in essere, focalizzando il perimetro di analisi. Abbiamo dato mandato anche all’Advisor, il 29 luglio, di verificare tutte le singole partite e fatture e di incrociarle con i conti del tesoriere per verificare, effettivamente, la correttezza delle pretese di BFF, che hanno, poi, dato oggetto alla transazione.

Questa attività di KPMG, di cui è stata investita il 29 luglio del 2024, è ancora in corso e aspettiamo di avere le risultanze anche di queste verifiche che gli abbiamo commissionato. Vorrei segnalarvi anche che la Regione Calabria, con DCA del 9 settembre, quindi, il Commissario, ha disposto di avviare una procedura di gara per affidare ad un certificatore indipendente l'analisi di attività e la certificazione del fondo rischi dell'ASP di Cosenza, anche su suggerimento del Collegio sindacale dell'azienda.

Ho letto che alcuni hanno scritto che il Collegio sindacale avrebbe espresso delle riserve su questa attività, ma il Collegio sindacale testualmente disse: “Tenuto conto dell'abbondante documentazione allegata alla citata transazione, nonché quella pervenuta a questo organo, il Collegio si riserva di effettuare un approfondito esame, considerando che, da un sommario riscontro effettuato, risultano pagamenti antecedenti alla data di stipula della transazione” e, poi, ci chiede anche di verificare la consistenza del Fondo rischi e, quindi, procediamo ad una gara per individuare un soggetto che possa fare queste verifiche.

Devo dire per completezza che, dopo aver letto questo passaggio sulla stampa, il Collegio dei revisori scrive al Dipartimento e dice: “In riferimento ad un articolo pubblicato su un giornale locale, il Collegio sindacale dell’ASP di Cosenza precisa che la presenza di taluni pagamenti effettuati prima della transazione ha determinato esclusivamente l'esigenza di un maggiore approfondimento istruttorio da parte del Collegio medesimo. In un contesto caratterizzato da un significativo contenzioso e indifferenziati gradi di giudizio, ad esempio, i pagamenti potrebbero essere stati effettuati all'esito di sentenze di primo grado sfavorevoli e, seppure appellati dall'Azienda, provvisoriamente esecutivi, ovvero costituire adempimento della sola parte capitale a fronte della richiesta di controparte di interessi e spese legali. Il Collegio precisa, altresì, che l'esame della riserva è tuttora in corso e che, allo stato attuale, – scrive il 19/11/2024, quindi ieri – da questo esame non risultano duplicazioni di pagamenti.”

Questo è un elemento, che, insomma, ci conforta, ma, comunque, andiamo avanti e chiediamo a tutte le Autorità che sono competenti ad approfondire quello che succede non solo in un’ASP, ma in tutte le Aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, di fare tutti gli accertamenti del caso, perché ci aiutano a verificare la qualità degli atti amministrativi posti in essere dal Sistema sanitario regionale e, soprattutto, perché – come vedete, sto parlando anche con un po’ di stanchezza che sto avvertendo in maniera particolare nelle ultime settimane – non ci sto a farmi a pezzi per tentare di risollevare questo sistema e, poi, dover dare dei chiarimenti su questioni che vengono additate come di dubbia legittimità.

Ho piena fiducia nelle persone che ho scelto, perché, altrimenti, le sostituirei, ma sono pronto in ogni momento a riconoscere la responsabilità di chi – non mi riferisco a queste persone, evidentemente, a questa situazione in particolare, ma al complesso delle attività amministrative che si svolgono nella Regione – dovesse rivelarsi come un funzionario o un dirigente infedele.

Per questo ho voluto aprire le porte della sanità anche alla Direzione investigativa antimafia. Stiamo ragionando su un sistema che non consenta di caricare decreti di pagamento se prima non vanno alla Direzione Investigativa antimafia – lo sa bene il consigliere Montuoro che mi ha dato una mano in questa direzione – affinché chi carica il decreto possa sapere che lo può fare in tranquillità perché è una persona per bene e perché questo decreto viene visionato anche da chi ha titolo a verificare che dietro non si consumino fatti illegittimi, sottraendo ai calabresi risorse delle quali hanno bisogno perché gli venga restituito il diritto alla cura che per tanti anni gli è stato negato. 

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Cedo la parola per la replica all'interrogante, che dispone di un minuto.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Spero che l’interrogante almeno abbia due o tre minuti per esprimere alcuni concetti.

Intanto, ringrazio il presidente Occhiuto per averci fornito alcuni elementi che chiedevamo da tempo alle Aziende ospedaliere e sanitarie provinciali, che erano, appunto, relativi alla tracciabilità dei flussi finanziari e a come si era arrivati a questo risultato, a questo obiettivo e a questa meta tanto auspicata dal presidente Occhiuto che aveva già annunciato nel 2023 la certificazione dei debiti, con un ammontare inferiore a quello che si paventava.

Quindi, lo ringraziamo per questo, però, credo che il presidente Occhiuto non abbia risposto a nessuna delle osservazioni fatte e che ribadisco ancora una volta.

Il presidente Occhiuto non può parlare di supporto, se era richiesto o meno dalle ASP interessate, ma c'è il Tavolo Massicci che su questa materia ha assegnato al commissario alla sanità Occhiuto e ad Azienda Zero alcune responsabilità che sono “autorizzazione e controllo” e mi pare di non aver sentito dal Presidente una parola chiara e netta sul fatto che lui abbia autorizzato questa operazione.

Questa è la prima domanda che rimane e che, quindi, non fuga i nostri dubbi, che rimangono. Funzioni di autorizzazione e controllo: il Tavolo Massicci le ha assegnate chiaramente al Commissario e all'Azienda Zero, perché, come dice il presidente Occhiuto, il ruolo di Azienda Zero è quello di centralizzare la spesa sanitaria e, quindi, anche da questo punto di vista c'è un'anomalia rispetto a quanto affermato.

Il presidente Occhiuto si deve porre, poi, un'altra domanda: ha detto che nel 2015 e nel 2016 ci sono state altre operazioni in merito – anzi, quattro operazioni in merito – per cui, se oggi si è creato un problema, se lo deve chiedere chi ha permesso che si creasse!

Vuol dire che le operazioni fatte negli anni precedenti forse non hanno creato questo problema, questi interrogativi e dubbi che oggi avete creato voi con questa operazione e che non avete fugato nel dibattito politico calabrese e anche a livello nazionale. Quindi, non è che noi facciamo gli inquisitori.

Così come non ha risposto alla domanda se i piccoli creditori sono stati pagati o vengono privilegiate altre cose?! Non ha risposto sui crediti già maturati e neanche se risponda al vero che studi legali di fuori Calabria lavorano su percentuale. Queste sono le domande a cui rispondere per fugare i dubbi, se vogliamo essere onesti fino in fondo e trasparenti nelle azioni che portiamo avanti.

Quindi, presidente Occhiuto, non siamo qui per accusarla, ma per fare, ripeto, trasparenza perché fa onore a quest'Aula se facciamo e creiamo trasparenza e verità verso i calabresi; fa onore anche a lei, perché nessuno mette in dubbio lo sforzo che ha fatto in questi anni sulla sanità. Ha fatto alcune cose intelligenti – ci mancherebbe altro – lei ha ricordato il GSA, anche i medici cubani. Non contestiamo le cose, cioè, apprezziamo le cose positive che vengono fatte come la Facoltà di medicina a Cosenza, ma, poi, il sistema si mantiene se funziona tutto e se c'è trasparenza nelle cose che facciamo.

Per questo dico che dobbiamo essere bravi e fugare ogni dubbio perché fa onore a quest'Aula, al presidente e commissario Occhiuto e a tutti noi che oggi dobbiamo garantire ai calabresi trasparenza, onestà e risultati obiettivi e visibili nelle questioni che portiamo avanti.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 196/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione dell'organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA) 2021/2027. Presa d'atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dalla AdG

PRESIDENTE

Passiamo adesso al quarto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 197/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione dell'organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura 2021/27. Presa d'atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dall’AdG”.

Cedo la parola al consigliere Montuoro per l’illustrazione del provvedimento.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta dell'8 novembre ultimo scorso.

Il provvedimento, approvato dall'Esecutivo regionale con deliberazione numero 542 del 19/10/2024, riguarda l'approvazione dell'organigramma del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA) 2021/2027, nonché la presa d'atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dall'Autorità di gestione. Dal punto di vista procedurale, la proposta di provvedimento amministrativo è stata assegnata alla seconda Commissione per l'esame nel merito e l'iter si conclude, appunto, oggi con la discussione in Consiglio regionale.

I documenti in oggetto sono esaminati ai sensi dell'articolo 14 della legge regionale numero 30 del 2016 che disciplina la partecipazione della Regione Calabria al processo normativo europeo e all'attuazione delle politiche euro-unitarie.

Nella deliberazione in oggetto viene espressamente specificato che, al fine di garantire la migliore efficacia delle azioni poste in essere per l'avvio del Programma 2021/2027, nonché un'efficiente e corretta gestione del Programma regionale attuativo del programma nazionale FEAMPA 2021/2027, per l'intera durata del ciclo di programmazione, è necessario approvare un apposito organigramma delle strutture amministrative del Programma, declinato in centri di responsabilità di elevata qualificazione, che è allegata al provvedimento come allegato A.

Nel corpo della delibera allo stesso tempo si prende atto di una serie di atti predisposti e adottati dal Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, nella qualità di Autorità di gestione del Programma nazionale FEAMPA 2021/2027.

Nello specifico i documenti di cui si prende atto sono:

- il Programma nazionale FEAMPA 2021/2027 approvato dalla Commissione Europea con decisione di esecuzione numero C2022 8023 del 3 novembre 2022, per come modificata dalla decisione di esecuzione numero C2024 3582 del 24 maggio 2024;

- le linee guida per l'ammissibilità delle spese del Programma nazionale FEAMPA 2021/2027;

- le linee guida per l'ammissibilità delle spese di assistenza tecnica FEAMPA 2021/2027;

- le linee guida sui costi ammissibili per informazione e comunicazione per determinate operazioni a valere sul Programma nazionale FEAMPA 2021/2027;

- le linee guida per l'ammissibilità delle spese di viaggio a valere sullo stesso Programma;

- le linee guida per la selezione e schema di convenzione e strategia di sviluppo locale di tipo partecipativo;

- il manuale sulle procedure dei controlli;

- i criteri di selezione;

- i criteri di selezione delle strategie di sviluppo locale di tipo partecipativo;

- le disposizioni attuative, obiettivo strategico 1.1, 1.2, 1.6, 2.1 e 2.2.

Infine, nel provvedimento vengono dettagliati gli oneri nascenti dalla delibera in questione e viene indicata la relativa copertura.

Come risulta dalla delibera di Giunta regionale, il dirigente generale del Dipartimento competente, nonché referente dell'organismo intermedio della Regione Calabria per l'attuazione del Programma operativo FEAMP 2014/2020 e del Programma nazionale FEAMPA 2021/2027 ha attestato che l'istruttoria è completa e che sono stati acquisiti tutti gli atti e i documenti previsti dalle disposizioni di legge e di regolamento che disciplinano la materia e ha individuato la copertura finanziaria dello stesso provvedimento.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Presidente, ha chiesto di intervenire prima la consigliera Straface.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Mammoliti, decido io chi deve intervenire.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Presidente, però, era iscritta prima lei.

PRESIDENTE

C'è una regola scritta che … Allora, adesso, se si cancella, resta la sua prenotazione e poi si riprenota.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Come vuole lei, Presidente, però non è così, era iscritta prima lei ed è giusto che parli prima.

PRESIDENTE

Io le voglio bene, però penso che questo lo debba decidere io, almeno questo.

Prego, consigliere Mammoliti.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Scusi, Presidente, non credo che l'ordine cronologico di iscrizione possa essere diventato una valutazione discrezionale, ma non è questo il problema.

Voglio intervenire soltanto per puntualizzare nuovamente alcune osservazioni fatte nella seduta apposita della Commissione e ribadite all'atto dell'approvazione del documento, ma soprattutto rivolgere delle raccomandazioni con l’auspicio che la presa d'atto di questa documentazione consenta realmente l'avvio effettivo e concreto della programmazione e dell'utilizzo delle cospicue risorse previste.

Quali sono l'auspicio, le raccomandazioni e le riflessioni che mi sento di fare? La nostra regione, come sappiamo, è la quarta per sviluppo costiero e conta il 6% della flotta nazionale, ma, purtroppo, abbiamo il 65% del cosiddetto armamento povero. Nel corso di questi anni, poi, ci sono state delle limitazioni perché – diciamocelo chiaramente – al di là dei Governi che si sono avvicendati, questi Regolamenti comunitari sono studiati di più per la pesca delle zone nordiche e, a volte, penalizzano le nostre marinerie e i nostri pescatori, per una serie di ragioni che andrebbero riconsiderate e accompagnate anche verso un'azione.

Questo è l'auspicio che mi sento di fare all'insieme dei consiglieri, al governo regionale e a chi dovrà attivare, poi, concretamente le azioni, cioè, dovremmo provare con l'utilizzo di queste risorse ad ammodernare la situazione esistente di piccole e medie imprese di pescatori e, soprattutto, difendere la storia antica delle marinaie calabresi che, nel corso degli anni, ha consentito di avere un prodotto anche di livello e di qualità, ma anche di aiutare l'economia calabrese ad avere una buona affermazione in questo settore.

Quindi, l'auspicio che ho sollecitato al dottore Pagano, che è intervenuto nella seduta della Commissione, lo riformulo alla maggioranza affinché il Programma, l'atto iniziale che contiene delle macroaree di riferimento, dei macro contenitori, possa essere, poi, concretamente declinato con azioni più mirate e specifiche per provare a difendere questa storia, questa identità e le marinerie della nostra regione che ancora oggi svolgono un ruolo e una funzione molto importante. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ritengo che il punto all'ordine del giorno sia di fondamentale importanza per l'economia calabrese. Intanto, sento il dovere di intervenire proprio perché provengo da una città di mare, dove esiste la flotta peschereccia più importante della regione Calabria, seconda nel Sud Italia.

Ho il dovere di ringraziare l'assessore Gianluca Gallo per l'ottimo lavoro che sta svolgendo nel comparto ittico calabrese che – ripeto – com’è stato sottolineato dal consigliere Mammoliti, oggi rappresenta uno dei settori trainanti della nostra economia, che occupa – è giusto ricordarlo – 2.500 addetti che lavorano intorno al settore pesca.

Oggi, andare a programmare e a organizzare un organigramma – a capo del quale c’è l'ottimo dirigente, il dottore Pagano, che sta facendo un ottimo lavoro – rappresenta, così come è stato rappresentato, proprio il punto di partenza della nuova programmazione; quindi, parliamo di funzionamento, di disposizioni e di progetti legati ai fondi FEAMPA ed è anche giusto ricordare come in questa nuova programmazione della pesca 2021/2027 troviamo lo stanziamento di 34 milioni di euro, con l’aumento dell’intensità di aiuto per i pescatori, che è stata aumentata dal 60% e oggi copre l’80% e il 100%.

La nuova programmazione prevede, anche, l'istituzione di 2 GAL pesca, uno sullo Ionio e l'altro sul Tirreno con una dotazione di 6 milioni di euro, rispettivamente tre milioni di euro per ogni GAL.

Parliamo di azioni locali, di promozione legata all'identità marinara e, soprattutto, di un ponte tra Istituzione e territorio. Vengono confermate le misure sui porti e sulla trasformazione dei prodotti ittici, rispetto alla quale è opportuno ricordare quanto si sta facendo nel settore dell'agroalimentare, che sta rappresentando la vera rivoluzione dell'immagine calabrese; sono raddoppiate anche le risorse destinate alla promozione e un altro elemento fondamentale è rappresentato dalle misure ambientali con lo stanziamento di 7 milioni di euro destinati per tutelare l'ambiente marino.

Ritengo, quindi, che oggi siamo veramente nelle condizioni di esprimere grande soddisfazione per il punto posto all'ordine del giorno, ma soprattutto per l'ottimo lavoro che sta portando avanti l'assessore Gianluca Gallo nel settore ittico calabrese. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 220/12^ di iniziativa dei consiglieri A. Lo Schiavo, K. Gentile, recante: “Norme per il riconoscimento e la certificazione dei borghi marinari calabresi, la salvaguardia culturale delle identità marinare e la promozione dell'economia del mare”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 220/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Lo Schiavo, Gentile, recante: “Norme per il riconoscimento e la certificazione dei borghi marinari calabresi, la salvaguardia culturale delle identità marinare e la promozione dell'economia del mare”.

Cedo la parola al consigliere Lo Schiavo per illustrare il provvedimento. Prego.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto), relatore

Grazie, Presidente. Questa proposta di legge si inserisce in un filone che, come Consiglio regionale, abbiamo sostenuto dall'avvio di questa legislatura, ossia quello della valorizzazione di un turismo sostenibile e diverso, che possa far conoscere questa regione nel mondo per la sua vera identità.

Sono contento che questa legge arrivi oggi in Consiglio regionale, perché, fra poco, discuteremo di un'altra legge, quella sulle cooperative di comunità, e penso che le due proposte di legge siano molto più legate di come possa sembrare a prima vista. Sono legate – dicevo – perché andiamo a intervenire non soltanto sulla valorizzazione dei nostri borghi marinari, sull'economia del mare e su tutto quello che vi è dietro, ma, nello stesso tempo, con la legge sulle cooperative di comunità interverremo sulle altre aree interne della regione che sono a rischio di spopolamento.

La Regione Calabria ha dei Comuni che hanno caratteristiche diverse tra loro e dobbiamo valorizzare le differenze e le potenzialità della rete degli Enti locali e le bellezze dei nostri luoghi.

Abbiamo, quindi, pensato a questa legge, che, in realtà, nasce da una condivisione ampia di maggioranza e di opposizione. Ringrazio la consigliera Gentile, con la quale abbiamo collaborato per addivenire all’approvazione unanime della proposta nella Commissione da lei presieduta, ma ci siamo sentiti e abbiamo condiviso il ragionamento anche con la consigliera Straface, pure sull'elenco dei Comuni che, poi, dovranno essere inseriti nell'identità dei borghi marinari, rispetto al quale riferirà dopo la consigliera.

Abbiamo mutuato un'esperienza, in realtà, ancora non molto diffusa che c'è nella Regione Sicilia e vogliamo introdurre nella Regione Calabria, cioè creare un registro nel quale possono iscriversi i borghi marinari che hanno, ovviamente, determinate caratteristiche e identità, per essere oggetto non soltanto di un brand comunicativo di marketing che li faccia conoscere in un percorso turistico regionale, nazionale e non solo, ma, nello stesso tempo, li possa rendere destinatari di finanziamenti, anche comunitari.

Ho visto che, nella Regione Sicilia, la prima legge del 2024 stanzia, appunto, dei finanziamenti per la valorizzazione dei borghi marinari che possono essere difesi anche in relazione alla conservazione del proprio patrimonio edile, la conservazione dei borghi nella loro conformazione materiale.

Le potenzialità sono enormi e noi non pensiamo solo ad un’attività promozionale, ma anche alla possibilità di incentivare il pescaturismo, di osservare le nostre coste, con l’incentivazione dell'attività di pesca professionale, della ristorazione a bordo, della pesca sportiva, cioè dei filoni di turismo che sono considerati da alcuni di nicchia, ma che, in realtà, possono davvero valorizzare e qualificare la nostra offerta nell'ambito regionale e nazionale.

Ovviamente, la costituzione di questo registro “RE.BO.MAR Calabria” dovrà portare come effetto quello di ottenere la certificazione di borgo marinaro e, quindi, di rappresentare un'area culturalmente protetta.

Penso che questa legge possa, attraverso una programmazione di percorsi turistici regionali, incidere su un indotto produttivo ed economico e, ovviamente, raggiungere poi l'obiettivo di ogni nostra legge.

Mi riservo di intervenire sulle Cooperative di comunità, il ragionamento è comune perché la valorizzazione dei nostri borghi o l'incentivazione delle forme di cooperazione hanno un'unica finalità e cioè aggredire la vera piaga di questa regione: la piaga economica. Noi abbiamo un'emergenza economica e sociale regionale e dobbiamo cercare di mettere a terra strumenti che possano non solo attrarre risorse comunitarie e finanziamenti nazionali e regionali, ma che siano moltiplicatori di ricchezza, attraendo finanziamenti che abbiano delle ricadute sociali ed economiche che, per contro, ancora stentano ad avvedersi.

Quindi, la finalità è questa, e penso che si sia creato un clima comune e condiviso per l'istituzione e la valorizzazione di questi borghi. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Intervengo su questo punto all'ordine del giorno, ritenendolo un'iniziativa legislativa che merita particolare attenzione – come è stato preannunciato dal consigliere Lo Schiavo – rispetto ad una modifica della relazione illustrativa in cui vengono elencati gli straordinari borghi marinari della nostra regione, prevedendo l'introduzione del borgo marinaro di Schiavonea. È un borgo che ha una sua identità marinara, vissuto ancora oggi da tanti pescatori e legato soprattutto ad una memoria storica, con il suo straordinario patrimonio di beni culturali quali il Palazzo delle Fiere e l'edificio Taverna. Un’iniziativa legislativa, ripeto, che merita attenzione, perché, attraverso la rete costituita tra i borghi marinari si crea, quindi, il collegamento tra Regione e Comuni che puntano in particolar modo a identificare le caratteristiche di questi borghi.

Consigliere Lo Schiavo, oltre ad indicare le caratteristiche, aggiungo anche un invito agli Enti locali a mantenere le caratteristiche che i nostri borghi oggi presentano, così come ad avere riguardo alla formazione e alla comunicazione.

Lo ritengo uno strumento importante perché può consentire di attivare il turismo enogastronomico; ad esempio, nel borgo di Schiavonea le case dei pescatori si aprono all'accoglienza, alla degustazione del pescato e diventa, oltre che turismo enogastronomico, anche turismo esperienziale, proprio per le grandi emozioni, per i colori, per i sapori che queste identità marinare presentano in Calabria.

Ringrazio il consigliere Lo Schiavo e la consigliera Katya Gentile per aver accolto l’introduzione anche del borgo marinaro di Schiavonea, dell'area urbana di Corigliano-Rossano. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Gentile. Ne ha facoltà.

GENTILE Katya (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Voglio ringraziare, intanto, la Commissione che mi onoro di presiedere, per il grande lavoro svolto su questa e su altre proposte in materia sia di turismo sia di agricoltura e su tutte le competenze della Commissione. Voglio apprezzare pubblicamente il lavoro che stanno svolgendo tutte le Commissioni di questo Consiglio regionale, perché consentono al Consiglio regionale questo dinamismo dal punto di vista legislativo.

Ho stabilito, insieme al collega Lo Schiavo, di sottoscrivere - l'ho voluto fare convintamente - questa proposta di legge, relativa alla valorizzazione dei borghi marinari calabresi, perché credo che rappresenti una svolta anche per il futuro delle nostre comunità costiere, che sono già, comunque, patrimonio ricchissimo di storia, identità e cultura e che, attraverso anche le maestranze del mare, custodiscono l'identità marinaresca calabrese.

Per cui, secondo me, era importante, visto e considerato che c'era una condivisione di intenti, sottoscrivere questa proposta di legge.

Voglio fare una sottolineatura: abbiamo sottoscritto insieme anche la proposta di legge del Marina Resort che mi pare ancora manchi del Regolamento attuativo. Caro Presidente, cari signori della Giunta, volevo –mi spiace che non ci sia l'Assessore al turismo, ma vedo l'Assessore all'agricoltura, che saluto sempre con favore – sottolineare la necessità di approvare in tempi brevi i regolamenti attuativi che riguardano sia la legge dei Marina Resort che questa, proprio perché si possa dare poi piena attuazione a questa attività legislativa che, diversamente, rimarrebbe inefficace.

Abbiamo la fortuna in Calabria di avere tanti borghi bellissimi, tra cui quello di Schiavonea che si è aggiunto per ultimo, ma non da ultimo, quello di Fuscaldo, quello di Diamante, ma anche quello di Pizzo. Siamo partiti da lì per tracciare una mappatura di quelli che sono i borghi marinari e consentire, come giustamente diceva il consigliere Lo Schiavo, anche delle nuove opportunità da integrare con le attività di pesca tradizionale come il pescaturismo o la pesca sportiva o legate anche ai settori dell'accoglienza e dell’enogastronomia, quindi alla ricettività e alla ristorazione.

Ritengo, – penso sia questo l'esempio più lampante - che quando si fanno delle cose per il bene della collettività, quando ci si focalizza sulla necessità e sulle esigenze della Calabria, lasciando da parte anche le proprie posizioni partitiche o politiche, si possa fare soltanto del bene per tutta la collettività. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Non ci sono richieste di intervento.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

All’articolo 4, è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 23108, a firma del consigliere Lo Schiavo, a cui cedo la parola per l’illustrazione.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto), relatore

Abbiamo seguito le indicazioni che ci sono pervenute anche nell'iter della legge in Commissioni e abbiamo precisato all'articolo 4, comma 3, che “le attività possono essere ovviamente effettuate nei limiti delle risorse nazionali e comunitarie individuate negli strumenti di programmazione regionale”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L’emendamento è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 4 che è approvato così come emendato.

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

È pervenuto un emendamento a firma della consigliera Straface, protocollo numero 23186, di modifica della relazione illustrativa. Cedo la parola alla consigliera per l'illustrazione. Prego.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

“Norme per il riconoscimento e la certificazione dei ‘Borghi marinari calabresi’, la salvaguardia culturale delle identità marinare e la promozione dell'economia del mare”.

Il presente emendamento si propone di modificare la relazione illustrativa della proposta di legge, integrandola, alla fine della sequenza descrittiva che ha inizio con le parole “A titolo esemplificativo” e termina con le parole “sul territorio regionale calabrese” con la seguente relazione: “Fra i Borghi marinari, particolare menzione merita Schiavonea Marina di Corigliano, che fa parte della città di Corigliano-Rossano.

Il suo borgo marinaro storico presenta non solo una tradizione e una identità marinara in quanto il borgo è stato abitato esclusivamente da pescatori e oggi rappresenta la flotta peschereccia più consistente della Calabria e seconda del Meridione d'Italia.

Il suo centro storico presenta monumenti architettonici notevoli, tra i quali la Taverna, la Chiesa di Santa Maria di Nives, il Quadrato Compagna e la Torre del Cupo, di fatto molto apprezzati dal turismo che ogni anno, numeroso, confluisce nella località”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore favorevole.

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, come modificato, con autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale, così come emendato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

ESAME ABBINATO:
Proposta di legge numero 52/12^ di iniziativa dei consiglieri A. Lo Schiavo, P. Straface, recante: “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”
Proposta di legge numero 274/12^ di iniziativa dei consiglieri P. Molinaro, G. Gelardi, F. Mancuso, G. Mattiani, P. Raso, recante: “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”
Proposta di legge numero 310/12^ di iniziativa dei consiglieri P. Molinaro, A. Lo Schiavo, G. Gelardi, K. Gentile, F. Mancuso, G. Mattiani, P. Raso, P. Straface, recante: “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”

PRESIDENTE

Passiamo al punto sei, l’esame abbinato delle proposte di legge numero 52/12^, 274/12^ e numero 310/^, recante: “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”.

Cedo la parola al consigliere Molinaro per illustrare il provvedimento.

MOLINARO Pietro (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Il progetto di legge si inserisce nel quadro dell'iniziativa per lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale indicate nell'articolo 55 dello Statuto regionale, in cui è previsto l'obiettivo della Regione di promuovere e favorire la cooperazione a carattere di mutualità e senza fini speculativi, evidenziando implicitamente il ruolo attivo dei cittadini, ciò che possono fare e l'importanza del loro reale coinvolgimento nel contesto sociale di riferimento.

Il progetto di legge tiene conto che nell'ambito della programmazione regionale, così come evidenziava il collega Lo Schiavo, nel FESR e nel FSE Plus 2021-2027, è già previsto il sostegno all'attività di cooperative di comunità. Ciò rende necessario disporre di una normativa regionale che definisca i requisiti delle competenti cooperative di comunità e istituisca il Registro delle stesse.

Le prime cooperative di comunità nascono in Italia negli anni ’80, ‘90 del secolo scorso e riguardano soprattutto le aree fragili e le aree dei territori montani, aree interne, più avanti nel tempo le periferie di alcune città; quindi, in qualche modo riguarda tutto il territorio regionale, considerando che abbiamo 327 Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti.

L'ispirazione originale è il protagonismo dei cittadini che, nei luoghi dove minori sono i servizi alla persona e le occasioni occupazionali e, conseguentemente, alto il rischio dello spopolamento, diventa lo strumento per dare risposta alla collettività e “immaginare” soluzioni ai bisogni comuni, affiancandosi all'intervento pubblico.

In Calabria già esistono forme embrionali di cooperative di comunità che necessitano di essere sostenute, per come emerso nell'ambito del progetto della Rete delle Comunità Ospitali di Calabria, che ha coinvolto alcuni Comuni delle Province di Catanzaro, Crotone e Cosenza, sostenuto dalla Regione Calabria ed attuato, questo progetto, dall'Associazione dei Borghi Autentici d'Italia.

Per queste motivazioni, appare necessario introdurre nella Regione Calabria una legge che definisca e promuova le cooperative di comunità, con l'obiettivo di essere uno strumento utile a rigenerare i territori e a favorire la partecipazione delle persone nella costruzione del futuro delle proprie comunità.

Il progetto di legge non genera nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Il testo base è il progetto di legge 310/12^, che è, ovviamente, un testo coordinato con i due precedenti testi; in proposito, ringrazio non solo l'intera terza Commissione per il lavoro svolto e per aver facilitato la predisposizione di questo testo, ma ringrazio anche i sottoscrittori dei due testi precedenti che, ovviamente, hanno consentito l'approdo in Aula.

Chiedo, ovviamente, all'Assemblea uno sforzo in positivo su questo testo, anche per quello che abbiamo già dichiarato in Commissione e per quello che ha voluto ricordare il collega Lo Schiavo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Molinaro. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Intervengo su questo punto all'ordine del giorno, intanto per esprimere grande soddisfazione, ma anche per sottolineare che nella Commissione che presiedo erano pervenuti due testi di proposte di legge: la numero 52/12^ e la numero 274/12^. La numero 52/12^ di iniziativa del collega Lo Schiavo, anche sottoscritta da me, e la numero 274/12^, il cui primo firmatario è il consigliere Molinaro, ma sottoscritta anche da lei, presidente Mancuso, e dagli altri consiglieri della Lega.

Abbiamo avviato un dialogo e, soprattutto, siamo giunti ad un abbinamento delle due proposte di legge, dimostrando, consigliere Lo Schiavo, grande sensibilità, ma, soprattutto, maturità politica verso uno strumento che può rappresentare un modello di sviluppo socioeconomico delle nostre comunità.

È uno strumento prezioso perché i veri protagonisti di queste cooperative di comunità sono i cittadini e, soprattutto, si va nella direzione di offrire risposte alle aree interne, che sono le più fragili e delle quali, oggi, si assiste allo spopolamento.

Colgo l'occasione anche per sottolineare due importanti interventi predisposti dalla Giunta Occhiuto, due bandi: il primo, “Abito in montagna”, riguarda uno stanziamento di 5 milioni di euro per il trasferimento della residenzialità di tutte quelle persone che si sono allontanate dalle aree interne; il secondo, invece, legato ad alcuni interventi relativi a delle infrastrutture che dovranno essere realizzate nelle aree interne, con uno stanziamento di 6 milioni di euro.

Particolare attenzione è stata data dal Governo, con l'approvazione di un DDL, alla promozione e alla valorizzazione delle aree montane e soprattutto ai professionisti ma anche ai servizi sanitari che dovranno nascere in queste aree. È uno strumento importante che ci permette di realizzare investimenti e di garantire servizi di prossimità; tutte le persone, i cittadini, le Associazioni, gli Enti locali possono far crescere, investire in progetti che vanno nella direzione di migliorare la qualità della vita delle aree interne.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)

Ritengo che questa proposta di legge che stiamo andando ad approvare sia più importante di quello che forse può apparire tramite la discussione veloce che stiamo affrontando in quest'Aula. È un testo di legge davvero importante, intanto perché nasce dall'esigenza fortemente sentita nelle aree interne della Calabria; la Calabria ha 327 Comuni con meno di 5 mila abitanti che perdono ogni giorno cittadini - sono veramente a rischio estinzione - ed è un'iniziativa che nasce da lontano. La prima è stata la proposta di legge a mia firma e sono grato al fatto che il consigliere Molinaro ha presentato una proposta di legge sullo stesso argomento e che, insieme, abbiamo potuto, con anche l'aiuto della consigliera Straface, unificarlo nel testo base. Sono contento del risultato che portiamo a casa perché oggi noi non ci inventiamo una cooperativa o un nuovo modello sociale - la cooperativa è disciplinata dal Codice civile – e, ovviamente, non stiamo introducendo nessuno strumento nuovo, però ci sono un dibattito una discussione nazionale, anzi proprio in questi giorni si sta discutendo se la legislazione nazionale possa intervenire con una legge sulla materia. In assenza del legislatore nazionale già altre Regioni hanno legiferato in materia. La dottrina e i testi sulle cooperative di comunità sono tanti e gli esempi di cooperative di comunità che hanno portato una vera innovazione sociale, un vero contrasto alle disuguaglianze e alle povertà sono tanti, soprattutto in Emilia-Romagna, in Toscana, che è la culla della cooperazione, ma non solo, esempi di questo genere ci sono anche nelle periferie di Napoli e nelle grandi città.

Noi oggi portiamo avanti la legislazione calabrese, ci inseriamo nel solco delle Regioni che hanno voluto affrontare questo tema e che hanno voluto disciplinare, nell'ambito della cooperazione più generale, uno strumento che in realtà è differente rispetto a una normale cooperativa.

Qual è la differenza tra la cooperativa di comunità e una cooperativa sociale che ciascun cittadino può andare a costituire da qualunque notaio? La differenza si chiama territorio, la differenza si chiama legame che questo strumento ha con la comunità; infatti, nella nostra legge uno dei requisiti è che ci sia un numero minimo di soci, diverso da quello che prevede il Codice civile per la cooperativa di comunità; noi abbiamo stabilito un parametro di requisito minimo di soci rispetto alla popolazione, ma abbiamo voluto fare capire che queste cooperative servono a essere legate al territorio, a determinati territori che più di altri subiscono la vulnerabilità in termini economici e in termini demografici. Faccio alcuni esempi: ci sono alcuni servizi economici che il privato non ha più interesse a erogare perché, da un punto di vista remunerativo, hanno poca redditività, ma nello stesso tempo anche il pubblico ha cessato di erogare determinati servizi; qui interviene il Terzo settore, qui intervengono degli strumenti come le cooperative di comunità che possono nello stesso tempo coniugare l'interesse economico del singolo, che ha occasioni di lavoro. Penso, ad esempio, alle cooperative di lavoro, che possono offrire occasioni di lavoro, ma penso anche alla finalità sociale, di servizio, di utilità a una comunità. Il benessere collettivo e anche il profitto vengono legati allo sviluppo della comunità e allo sviluppo sociale di un territorio. Convivono interessi particolari dei soci lavoratori e questi interessi convergono in un benessere comunitario. Questa è la grande forza delle cooperative di comunità!

 Per parlare di cooperative di comunità basta enucleare tre concetti: il territorio, la cittadinanza attiva e i beni comuni. Le cooperative di comunità nascono dal basso, nascono per organizzare nuovi servizi per soddisfare alcuni bisogni socioeconomici di alcune comunità, attraverso reti di collaborazione dei cittadini e delle istituzioni; nascono dal basso e nascono per valorizzare il terzo concetto di cooperative di comunità che si chiama beni comuni. I beni comuni sono le risorse locali e sono le risorse degli Enti pubblici che possono essere valorizzate. Pensiamo, ad esempio, alla possibilità di utilizzo di alcuni immobili pubblici che non sono adeguatamente sfruttati dagli Enti locali; penso a beni comuni come le risorse naturali o al patrimonio culturale; penso anche ad infrastrutture per servizi ai cittadini in un'ottica di economia sostenibile. Le cooperative di comunità vanno di pari passo alle comunità energetiche e le cooperative di comunità possono avere come oggetto quello di realizzare una comunità energetica in cui la produzione di energia viene erogata al servizio di un territorio e dei singoli cittadini e non delle imprese e del profitto.

Apro una breve parentesi, lo diceva bene prima la consigliera Gentile: tutte le leggi possono essere scritte bene, possono rappresentare degli ottimi strumenti, poi serve sempre l'attuazione, servono i regolamenti attuativi. Da ciò si capisce anche quanto vuole investire su quelle leggi la politica.

Noi possiamo creare delle scatole che rimangono vuote o possiamo creare degli strumenti e riempirli di contenuti. Queste cooperative di comunità possono essere oggetto di una forte canalizzazione di risorse comunitarie e di progetti comunitari e sono già previsti nel FESR come destinatari di programmazione e di finanziamenti comunitari. Sta a noi valorizzare questa legge, sta a noi e sta alla Calabria per una volta essere all'avanguardia rispetto alla legislazione nazionale nel rendere questo strumento davvero utile.

Ci sono stati alcuni casi di cooperative di comunità, i casi più banali sono il servizio scuolabus o la gestione della biblioteca comunale o la gestione, alcune volte, anche di alcune attività economiche come lo spaccio alimentare, che in determinati Comuni nessuno voleva più erogare, c'erano casi in Emilia-Romagna e non solo. Possono apparire banali, può sembrare un'economia povera, ma voi non sapete quanto può essere utile in alcuni Comuni dell'entroterra calabrese mettere assieme giovani, territorio, comunità nel valorizzare le proprie identità, i propri beni e le proprie risorse per cercare di essere comunità e nello stesso tempo dare occasioni di lavoro alla troppa povertà che esiste in Calabria. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

All’articolo 1, è pervenuto l'emendamento protocollo numero 19446/A02 a firma della consigliera Straface, cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Con la presente proposta emendativa si intende modificare l'articolo 1 della proposta di legge numero 310/12^ al fine di meglio specificare le finalità dell'iniziativa legislativa. Dalla presente proposta emendativa non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. L’emendamento recita: <<All'articolo 1 della proposta di legge regionale “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”: al comma 1, le parole “e la coprogettazione dello sviluppo locale tra cittadini e amministrazioni pubbliche” sono sostituite dalle parole “e contribuire allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà sociale delle comunità locali”; al comma 1, le parole “dell'economia civile, per” sono sostituite dalle parole “sociale ed economico della collettività, il tutto al fine di promuovere”; al comma 1, dopo la parola “basata su” si inserisce la parola “condivisione”; al comma 2, le parole “dei quali” sono sostituite dalle parole “atte a favorire lo sviluppo della comunità territoriale alla quale i soci promotori appartengono il cui fine è”; alla fine del comma 2, dopo le parole “diritti di cittadinanza”, si inseriscono le parole “valorizzare le risorse, le tradizioni delle comunità locali nonché incentivare la creazione di offerte di lavoro”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta sull'emendamento?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 1. L'articolo 1 è approvato così come emendato.

Articolo 1

(È approvato così come emendato)

All’articolo 2, sono pervenuti alcuni emendamenti. Iniziamo con l'emendamento protocollo numero 23109/A01 a firma dei consiglieri Molinaro e Lo Schiavo. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego, collega Molinaro.

MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. Premetto che questo, come altri emendamenti, in tutto sono 6 a firma mia e del collega Lo Schiavo, sostanzialmente recepiscono l'indicazione del Settore assistenza giuridica al fine di migliorare la norma, visto che in Commissione non siamo riusciti a farlo.

Quindi passo all'illustrazione dell'emendamento: <<All'articolo 2, l’alinea del comma 1, della proposta di legge numero 310/12^ è sostituita dalla seguente: “Ai fini della presente legge la qualificazione di cooperativa di comunità e l'iscrizione al registro di cui all'articolo 3 è riservata dalla Regione Calabria alle cooperative che soddisfano i seguenti requisiti:”>>. Grazie.

Do lettura anche degli altri emendamenti.

Emendamento protocollo numero 23109/A02: <<All'articolo 2, comma 1, lettera a.7, della proposta di legge numero 310/12^ sono eliminate le seguenti parole: “il quale impone che la maggioranza degli amministratori delle cooperative sia scelto tra i soci cooperatori, ovvero tra le persone indicate dai soci cooperatori persone giuridiche.”

Emendamento protocollo numero 23109/A05: <<L’articolo 2, comma 1, lettera 3), punto 3.3 della proposta di legge numero 310/12^ è soppresso>>. Emendamento protocollo numero 23109/A04: <<L'articolo 2, comma 1, lettera 3), punto 3.1 della proposta di legge 310/12^ è sostituito dal seguente: “3.1 La valorizzazione dei beni comuni, culturali e ambientali”>>. Emendamento protocollo numero 23109/A06: <<Le lettere b) e c) del comma 1 dell’all'articolo 4 sono sostituite dalle seguenti: “b) favorisce, d'intesa con le pubbliche amministrazioni, la partecipazione della cooperazione di comunità all'esercizio della funzione pubblica, mediante il coinvolgimento delle cooperative di comunità nel sistema di produzione di beni e servizi; c) su richiesta della cooperativa di comunità interessata, individua d’intesa con la pubblica amministrazione di riferimento i criteri e le modalità di affidamento, di convenzionamento e di conferimento, alle stesse, di lavori o servizi;”>>.

L’ultimo emendamento, protocollo numero 23109/A03, riguarda l'articolo 5: <<Il comma 1 dell'articolo 5 della proposta di legge numero 310/12^ è sostituito dal seguente: “1. Tutte le misure di agevolazione e sostegno contenute negli atti di programmazione regionale, destinate alle “cooperative di comunità”, sono riservate alle cooperative iscritte nel Registro regionale delle cooperative di comunità, di cui all'articolo 3 della presente legge. Le misure di agevolazione e sostegno sono concesse nel rispetto delle normative dell'Unione europea relativa agli aiuti di Stato.”>>. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta sull'emendamento all'articolo 2.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Passiamo all'emendamento della collega Straface, sempre all'articolo 2, protocollo numero 19446/A04. A lei la parola.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

L’emendamento è modificativo dell'articolo 2 della proposta di legge regionale “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità” e recita: <<Al comma 1, lettera a) dopo le parole “l'articolo 2512 del Codice civile” si inseriscono le seguenti “e all'articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l'attuazione del Codice civile”; al comma 1, lettera a), n. 3.II, dopo le parole “dei servizi sociali”, si inseriscono le seguenti “sanitari e socio sanitari”; al comma 1, dopo la lettera d), si inserisce la seguente: “e) relazionare, almeno annualmente, per informare la comunità di riferimento sugli obiettivi programmati e sulle attività da intraprendere per la realizzazione dello scopo comunitario e per dare conto dei risultati delle attività svolte nell'anno precedente”; al comma 2, dopo le parole “del terzo settore”, la parola “associazioni” è soppressa.>>

PRESIDENTE

Collega Straface, ha l'emendamento all'articolo 5 anche?

Relazioni anche quello.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Abbiamo anche un altro emendamento modificativo dell'articolo 3, protocollo numero 19446/A06 che recita: <<All'articolo 3 (Registro regionale) della proposta di legge regionale numero 310/12^ “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”: al comma 1, dopo le parole “presso il” si inserisce la parola “competente”; alla fine del comma 1, dopo le parole “dalla presente legge.” si inseriscono le seguenti: “nel registro sono annotati gli elementi essenziali delle cooperative di comunità, la descrizione sintetica dell'oggetto sociale, la sede, l'anno di costituzione, i nominativi di chi ricopre cariche di rappresentanze o direttive, le modifiche intervenute, gli estremi del provvedimento di iscrizione e di cancellazione.”; alla fine del comma 2, dopo la parola “biennale”, si inseriscono le seguenti: “e si rinnova, su richiesta dell'interessato, a seguito di verifica della sussistenza dei requisiti”.

Abbiamo ancora l’emendamento all'articolo 4, protocollo numero 19446/A08, che recita: <<All'articolo 4 (Modalità di raccordo con gli enti pubblici e cause di esclusione) della proposta di legge regionale numero 310/12^, recante “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”, dopo la lettera d) si inserisce la seguente: “e) favorisce l'attuazione della co-programmazione, della co-progettazione e dell'accreditamento previste dall'articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, numero 117, nonché le forme di coinvolgimento delle cooperative di comunità, la disciplina dei rapporti tra i soggetti interessati conformemente a quanto statuito dal Codice civile e dalla legislazione di riferimento vigente.”.

Ancora, abbiamo l’emendamento all'articolo 5, protocollo numero 19446/A10, modificativo, che recita: <<Alla fine del comma 2 dell'articolo 5 (Misure di sostegno) della proposta di legge regionale numero 310/12^, recante “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità”, dopo le parole “dall'entrata in vigore”, si aggiungono le seguenti: “, richiedendo l'iscrizione presso il Registro regionale all’uopo costituito”.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta sull'emendamento all'articolo 2 numero 19446/A04-1 a firma della consigliera Straface?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere della Giunta sull'emendamento protocollo numero 19446/A04-2 a firma della consigliera Straface?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Favorevole.

MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Continuiamo con l'emendamento protocollo numero 23109/A04, a firma dei consiglieri Molinaro e Lo Schiavo. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo, quindi, in votazione l'emendamento protocollo numero 19446/A04-1 che è approvato.

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 19446/A04-2 che è approvato.

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 23109/A04 che è approvato.

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 19446/A04-3 che è approvato e l'emendamento protocollo numero 23109/A05 che è approvato.

Passiamo al parere sull'emendamento protocollo numero 23109/A02, sempre a firma dei consiglieri Molinaro e Lo Schiavo.

Parere della Giunta? Prego, assessore Gallo.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 23109/A02 che è approvato.

Pongo in votazione l’emendamento protocollo numero 19446/A04-4 che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 2 nel suo complesso così come emendato che è approvato.

Articolo 2

(È approvato così come emendato)

Passiamo adesso all’emendamento all'articolo 3, protocollo numero 19446/A06.

Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 3 così come emendato. È approvato.

Articolo 3

(È approvato così come emendato)

Passiamo ora al parere sull'emendamento, protocollo numero 23109/A06, a firma dei consiglieri Molinaro e Lo Schiavo. Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Proseguiamo con l'emendamento protocollo numero 19446/A08.

Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 4 nel suo complesso, così come emendato. È approvato.

Articolo 4

(È approvato così come emendato)

Passiamo agli emendamenti dell'articolo 5.

Parere della Giunta sull'emendamento 23109/A03?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Passiamo all'emendamento protocollo numero 19446/A10.

Parere della Giunta?

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico locale

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 5 così come emendato.

Articolo 5

(È approvato così come emendato)

Articolo 6

(È approvato)

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso così come emendato con autorizzazione al coordinamento formale.

Il provvedimento nel suo complesso è approvato, così come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 238/12^ di iniziativa dei consiglieri S. Mannarino, P. Straface, recante: “La Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro e di San Donato di Ninea quale patrimonio culturale regionale”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge 238/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mannarino, Straface, recante: “La Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro e di San Donato di Ninea quale patrimonio culturale regionale”.

Cedo la parola alla collega Mannarino per illustrare il provvedimento. Prego.

MANNARINO Sabrina (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, Presidente.

L'obiettivo della presente proposta di legge è quello di concorrere alla salvaguardia, promozione e valorizzazione della Castanicoltura di Fagnano Castello, Sant'Agata d’Esaro e San Donato di Ninea quale patrimonio culturale regionale della Calabria.

La proposta di legge, licenziata favorevolmente in terza Commissione da tutti i componenti, si compone di 5 articoli.

L'articolo 1 recita: “La Regione Calabria promuove misure di sostegno, valorizzazione e salvaguardia in favore del patrimonio culturale regionale, in armonia con gli obblighi internazionali, con la Costituzione e con i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica, con l'osservanza delle disposizioni dello Statuto regionale e delle relative norme di attuazione”.

L’articolo 2 recita: “La Regione Calabria, nell'ambito delle politiche di cui all'articolo 1, riconosce la Castanicoltura di Fagnano Castello, Sant’Agata d’Esaro e San Donato di Ninea, celebrata annualmente nei Comuni di riferimento, quale patrimonio culturale regionale da sostenere e promuovere, valorizzare e salvaguardare”.

L'articolo 3 recita: “La Regione Calabria, nei limiti delle disponibilità esistenti, può concorrere alla promozione e valorizzazione e salvaguardia della Castanicoltura, attraverso: a) il sostegno di iniziative di studio e di ricerca sulla salvaguardia; b) progetti specifici di salvaguardia, tutela e valorizzazione; c) iniziative di carattere culturale, quali conferenze, mostre e convegni”.

L'articolo 4 istituisce un “Comitato scientifico per la salvaguardia e la sua valorizzazione”.

L'articolo 5 prevede la norma finanziaria con un sostegno economico ai tre Comuni.

Presidente, è una legge che si inserisce nella valorizzazione delle popolazioni, in passato completamente dimenticate dalle precedenti legislature.

Io e la consigliera Straface abbiamo, nel mese di novembre, partecipato a questi eventi, abbiamo registrato grande entusiasmo da parte di queste popolazioni; chiaramente, si inserisce anche nella destagionalizzazione del turismo, nella promozione delle aree interne e del turismo delle radici. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mannarino.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

È stato presentato l'emendamento, protocollo numero 22975/A04, a firma della consigliera Straface, all'intero articolato della proposta di legge.

Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente.

Con la presente proposta emendativa, protocollo numero 22975/A04, si intende modificare l'articolato della proposta di legge numero 238/12^ al fine di aggiungere ai Comuni di Fagnano Castello, Sant'Agata d’Esaro e San Donato di Ninea, ove ricorrente in tutto il testo il riferimento ai medesimi, il Comune di Casali del Manco.

Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione della presente proposta emendativa, quantificati nel limite massimo di 5.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2024, 2025 e 2026, si provvede con le risorse di cui alla nuova norma finanziaria. L’emendamento recita: <<Ove ricorrenti nel testo della proposta di legge, le parole: “di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro e di San Donato di Ninea” sono sostituite dalle seguenti: “di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco”>>.

Presidente, leggo anche gli altri emendamenti.

Con la proposta emendativa, protocollo numero 22975/A02, si intende sostituire il titolo della proposta di legge 238/12^ per uniformità terminologica con l'articolato e da essa derivano oneri a carico del bilancio regionale per come esplicitato nella nuova norma finanziaria. Ne do lettura: <<Il titolo della proposta di legge numero 238/12^ è sostituito dal seguente: “La Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e Casali del Manco quale patrimonio culturale regionale”>>.

Con la proposta emendativa, protocollo numero 22975/A06, si intende modificare l'articolo 5 della proposta di legge numero 238/12^ al fine di riformulare la norma finanziaria, attualizzandola rispetto agli emendamenti che mirano ad aggiungere, ai Comuni di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea, il Comune di Casali del Manco.

Ai maggiori oneri derivanti dall'attuazione della presente proposta emendativa, quantificati nel limite massimo di 5.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2024, 2025 e 2026, si provvede con la riduzione dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte corrente allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di previsione 2024-2026.

Le somme anzi indicate sono contestualmente allocate alla Missione 16, Programma 01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2024-2026.

Per gli esercizi successivi all'anno 2026, alla copertura degli oneri si provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del bilancio di previsione.

L’emendamento recita: <<Al comma 1, dell'articolo 5 le parole: “di 15.000,00 euro sono sostituite dalle seguenti: “di 20.000,00 euro”>>. Grazie.

PRESIDENTE

Partiamo dall'emendamento protocollo numero 22975/A04.

Parere della Giunta? Assessore Caracciolo, prego.

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MANNARINO Sabrina (Fratelli d’Italia), relatrice

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Emendamento protocollo numero 22975/A02. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MANNARINO Sabrina (Fratelli d’Italia), relatrice

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Votiamo adesso per l'articolo 1.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Votiamo, adesso, per l'emendamento protocollo numero 22975/A06. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

MANNARINO Sabrina (Fratelli d’Italia), relatrice

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento all'articolo 5 che è approvato e l'articolo 5 così come emendato che è approvato.

Articolo 5

(È approvato così come emendato)

Prendiamo atto dell'integrazione della relazione illustrativa presentata dalla consigliera Straface, acquisita al protocollo numero 22975/A08.

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, come modificata, con autorizzazione al coordinamento formale.

Prima di passare alla votazione del provvedimento, per dichiarazione di voto, ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo intanto per annunciare il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico a dimostrazione, come abbiamo fatto per i provvedimenti precedenti, che guardiamo sempre il merito e la concretezza dei provvedimenti.

Tuttavia ci preme sottolineare un aspetto e, anche, fare una raccomandazione: è importante tale provvedimento per la salvaguardia, la promozione e la valorizzazione della Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant'Agata d’Esaro e di San Donato, però, poiché questo prodotto è il frutto più amato, forse, dai calabresi e in autunno viene festeggiato e valorizzato in moltissimi altri Comuni della Calabria, per noi sarebbe utile e importante valutare, insieme all'assessore competente, come anche altre realtà potrebbero utilizzare e usufruire di possibili contributi. Quindi, il nostro voto è favorevole.

PRESIDENTE

Grazie. Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso così come emendata con autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge è approvata con autorizzazione coordinamento formale così come emendata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 228/12^ di iniziativa del consigliere G. Mattiani, recante: “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 228/12^ di iniziativa del consigliere Mattiani, recante: “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante”. Cedo la parola al collega Mattiani per illustrare il provvedimento. Prego.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Un saluto agli assessori e ai colleghi consiglieri.

Oggi giunge a termine il lungo iter che ha interessato una proposta di legge che reputo giusta e necessaria, ovvero quella recante “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante”.

Si è trattato di un iter legislativo caratterizzato da un ampio ed esteso confronto sia in Commissione cultura sia in Commissione bilancio. A tal proposito, ringrazio tutti i colleghi consiglieri e i Dipartimenti regionali con i quali abbiamo intrapreso importanti momenti di confronto, ma anche le rappresentanze sindacali con le quali abbiamo interagito sin dall’inizio. Questo ci ha consentito di andare al cuore delle problematiche della categoria degli operatori degli spettacoli viaggianti che con questa legge vogliamo superare.

Un'iniziativa legislativa, quindi, che nella sua ratio intende riconoscere il ruolo importante degli operatori economici del comparto dello spettacolo viaggiante, particolarmente impattante nel tessuto economico calabrese, ma, anche, dal punto di vista sociale, culturale e storico, e che introduce specifiche e concrete azioni di supporto ad una categoria forse per molto, troppo tempo trascurata e che il periodo del Covid ha letteralmente messo in ginocchio.

Eppure, chi di noi, nel periodo dell'infanzia, non ha fatto i salti di gioia allorquando nelle nostre città, nei nostri paesi, arrivavano il circo, le giostre, il teatro viaggiante, gli artisti di strada, le auto e le moto acrobatiche? Lo facciamo ancora oggi per il tramite degli occhi dei nostri figli che ci fanno tornare letteralmente bambini.

Ebbene, dietro quelle attrazioni, più o meno grandi, vi sono storie di famiglie che per motivi di lavoro sono costantemente in giro per i nostri territori e lo fanno sempre con un sorriso e con rinnovata passione e amore per il prossimo.

Un settore, quello degli spettacoli viaggianti, composto da esercenti del circo e del luna park costituito in Italia da ben 7.500 imprese, aventi in genere carattere familiare, che tramandano nel tempo passioni per questo lavoro dalle radici antichissime.

Una professione che ha attraversato la storia e che, tra mille difficoltà, si è evoluta nell'offerta, nella professionalità e anche nella tutela della sicurezza del pubblico e degli operatori.

Un'attività tramandata da generazioni e caratterizzata da passione, sacrificio, storicità e un radicamento territorio, meritevole, senza alcun dubbio, di un'apposita tutela normativa regionale.

La Regione Calabria, pertanto, con la presente proposta, intende promuovere la tutela degli operatori dello spettacolo viaggiante e il rilancio economico del comparto. Ciò al fine di salvaguardare e tramandare la tradizione delle feste popolari quali momenti di aggregazione sociale e assicurando alla categoria adeguate misure di sostentamento per la loro attività imprenditoriale.

Infatti, costituisce obiettivo principale di questa iniziativa legislativa proprio quello di promuovere e proteggere la valenza imprenditoriale, sociale e culturale del settore, mettendo in rilievo l'importanza di una adeguata tutela del lavoro, oltreché delineare uno scenario compatibile col quadro esistente di programmazione locale, incentivando le amministrazioni locali a sviluppare le strategie di collaborazione e sinergia con tale categoria.

Per tali ragioni, l’odierna proposta legislativa mira a riconoscere la valenza delle attività di spettacolo viaggiante e il ruolo di espressione della cultura popolare e di aggregazione sociale ed a promuoverne lo sviluppo.

All'uopo, si propone l'istituzione di un apposito elenco degli operatori del settore e si promuovono una serie di azioni di sostegno, quali: a) il sostegno ai titolari di attività di spettacolo viaggiante per attività innovative, di ricerca e sperimentazione delle nuove tecniche di intrattenimento; b) il sostegno ai giovani operatori dello spettacolo viaggiante; c) iniziative di carattere culturale come conferenze, mostre, convegni e interventi coordinati col mondo della scuola; d) il sostegno per l'acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali appartenenti all'elenco di cui all'articolo 4, della Legge numero 337 del 1968, e per l'adeguamento delle attrazioni ai criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente per le attività dello spettacolo viaggiante. Ma non solo. Proprio a supporto delle azioni di promozione e per la definizione delle politiche regionali riguardanti le attività di spettacolo viaggiante, la proposta di legge regionale istituisce l'osservatorio sulle attività dello spettacolo viaggiante, chiamato a svolgere le seguenti funzioni: a) promuovere la sensibilizzazione della popolazione regionale sulle attività previste dalla presente legge; b) analizzare problematiche specifiche inerenti le attività di spettacolo viaggiante; c) promuovere progetti volti ad uniformare le procedure di rilascio delle concessioni di occupazioni del suolo; d) effettuare il monitoraggio di esperienze significative nel territorio regionale; e) promuovere studi per prevenire il fenomeno dell'abbandono di tali attività; f) promuovere iniziative per il riconoscimento di forme di effettività del diritto-dovere allo studio per i figli degli attrazionisti viaggianti.

Un organismo, quindi, composto da risorse di altissimo livello e fortemente rappresentative, quali dirigenti regionali responsabili delle strutture regionali competenti in materia di attività produttiva, cultura e spettacolo, e dal rappresentante segretario regionale della maggiore associazione di categoria.

Colleghi, ho voluto incentrare questo mio breve intervento per sottolineare quanto reputo importante questa proposta di legge regionale perché, finalmente, ci consente di dare voce a chi per anni voce non ha avuto, sebbene rivesta un ruolo importante all'interno del nostro contesto regionale e imprenditoriale. Abbiamo un'occasione, cioè quella di far sentire concretamente supporto a tutte quelle imprese del settore degli spettacoli viaggianti che quotidianamente affrontano grandi difficoltà. Quelle stesse difficoltà, spesso anche semplicemente burocratiche, che con grande determinazione e dignità intendono superare ancora una volta, attraverso le uniche modalità che conoscono: il lavoro e il sacrificio.

Per questo chiedo il vostro supporto espresso con un voto favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mattiani.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

All’articolo 2, è pervenuto l'emendamento protocollo numero 23023/A02 a firma del consigliere Mattiani, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. L'emendamento, al fine di accogliere le osservazioni evidenziate dalla dirigente del Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità, audita nella seduta della terza Commissione numero 52 di lunedì 7 ottobre 2024, considerate meritevoli di accoglimento, intende modificare l'articolo 2, comma 1, in tal senso <<le parole “titolari della licenza” al comma 1 dell'articolo 2 della proposta di legge regionale, numero 228/12^, recante “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante” sono soppresse>>.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 2 per come emendato.

Articolo 2

(È approvato per come emendato)

All’articolo 3, è pervenuto l'emendamento protocollo numero 23023/A03 a firma del consigliere Mattiani, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini), relatore

Presidente, l'emendamento numero 2 è sostitutivo dell'articolo 3, sempre in osservanza delle proposte che sono state fatte in Commissione dal Dipartimento istruzione, formazione e pari opportunità.

L’emendamento recita: <<L'articolo 3 è sostituito dal seguente articolo:

“Art. 3

(Interventi di sostegno)

1. La Regione Calabria, ai fini della presente legge, nell'ambito degli strumenti e delle attività inserite nella programmazione turismo e cultura e nei limiti massimi delle risorse nazionali e comunitarie disponibili, in osservanza delle disposizioni europee e nel rispetto dei principi di concertazione e sussidiarietà, può sostenere gli esercenti le attività dello spettacolo viaggiante inserite nell'elenco di cui all'articolo 2 attraverso: a) il sostegno per attività innovative, di ricerca e sperimentazione delle nuove tecniche di intrattenimento; b) il sostegno ai giovani operatori dello spettacolo viaggiante; c) iniziative di carattere culturale, come conferenze, mostre, convegni e interventi coordinati col mondo della scuola; d) il sostegno per l'acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari e attrezzature e beni strumentali appartenenti all'elenco di cui all'articolo 4 della legge numero 337 del 1968 e per l'adeguamento delle attrazioni ai criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente per le attività dello spettacolo viaggiante.

2. La Regione individua, con riferimento agli interventi di cui al comma 1, le tipologie di spese ammissibili a contributo, i criteri per la assegnazione, le modalità e i termini di presentazione delle domande di rendicontazione delle spese sostenute”>>.

PRESIDENTE

Grazie. Parere della Giunta?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 3 per come emendato.

Articolo 3

(È approvato per come emendato)

All'articolo 4, sono stati presentati alcuni emendamenti. Iniziamo dall'emendamento protocollo numero 23023/A05 a firma del consigliere Mattiani, a cui cedo la parola per illustrarlo.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini), relatore

Presidente, l'emendamento numero 3 è modificativo dei commi 2 e 5 dell'articolo 4. Anche questo emendamento è stato fatto per seguire i suggerimenti indicati dal Dipartimento. L’emendamento recita: “All'articolo 4, comma 2, dopo le parole “a titolo gratuito” sono aggiunte le parole “e non comporta rimborso spese”; all'articolo 4, comma 5, dopo le parole “dell'Osservatorio” sono aggiunte le parole: “che parteciperanno a titolo gratuito senza diritto a rimborso spese.””

Poi, c'è l'emendamento, protocollo numero 23023/A04-1 che riguarda sempre l'articolo 4, comma 2, con cui si modifica la competenza in relazione alla nomina dell’Osservatorio sulle attività dello spettacolo viaggiante di cui all'articolo 4: <<Le parole “della Giunta regionale” al comma 2 dell'articolo 4 della proposta di legge regionale numero 228/12^ recante “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante” sono sostituite dalle seguenti: “del Presidente del Consiglio regionale della Calabria”>>.

PRESIDENTE

Parere della Giunta sull'emendamento 23023/A05 all’articolo 4?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Parere della Giunta sull'emendamento 23023/A04-1, sempre dell'articolo 4?

CARACCIOLO Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica, area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni migratori, urbanistica

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 4 per come emendato.

Articolo 4

(È approvato per come emendato)

Articolo 5

(È approvato)

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale, così come emendato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 176/12^ di iniziativa del consigliere F. Mancuso, recante: “Proposta di legge al Parlamento recante ‘Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224’”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 176/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mancuso, recante: “Proposta di legge al Parlamento, recante ‘Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, numero 224’”.

Cedo la parola al relatore, collega De Francesco, per illustrare il provvedimento. Prego.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, Presidente. La proposta di legge al Parlamento recante “Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, numero 224” è stata licenziata dalla prima Commissione consiliare all'unanimità dei presenti nella seduta del 16 ottobre 2024.

La legge del 1992 che regolamenta l'attività di autoriparazione ha stabilito requisiti specifici per i tecnici responsabili delle officine, in particolare è richiesto un corso di formazione e un'esperienza lavorativa nel settore. Nel 2012 la legge è stata modificata unificando le figure del meccanico e dell'elettrauto in quella del meccatronico. Le imprese già esistenti hanno avuto tempo fino al gennaio 2024 per adeguarsi ai nuovi requisiti; tuttavia, molte officine, soprattutto quelle di piccole dimensioni, stanno riscontrando difficoltà nell'aggiornare le proprie competenze entro la scadenza.

La presente proposta di legge al Parlamento recante “Proroga del termine di quell'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012”, mira a prorogare di un anno il termine per l'adeguamento ai requisiti professionali previsti dalla legge 11 dicembre 2012, numero 224, in materia di attività di meccatronica. Questa richiesta si rende necessaria alla luce delle oggettive difficoltà incontrate dalle imprese del settore, in particolare quelle di piccole dimensioni, nell'adeguarsi alle nuove normative entro i termini attualmente stabiliti.

Le ragioni a sostegno di questa proroga sono molteplici e impellenti. Le nuove norme hanno introdotto requisiti tecnici e formativi particolarmente complessi, richiedendo alle imprese un notevole sforzo di adeguamento. La disponibilità di corsi di formazione specifici è risultata insufficiente a soddisfare la domanda proveniente da tutto il territorio nazionale, in particolare per Regioni come la Calabria. L'impossibilità di adeguarsi ai nuovi requisiti entro i termini previsti rischia di provocare la chiusura di numerose imprese con gravi conseguenze sull'occupazione e sul tessuto economico locale. Una contrazione del settore dell'autoriparazione comporterebbe una riduzione del numero di officine autorizzate con inevitabili ripercussioni sulla qualità dei servizi offerti ai consumatori.

Nel fornire un adeguamento graduale, le imprese avrebbero più tempo per organizzarsi e partecipare ai corsi di formazione necessari, evitando così situazioni di emergenza e stress. Una maggiore disponibilità di tempo permetterebbe di organizzare corsi di formazione più efficaci e mirati alle specifiche esigenze delle imprese, prevenendo la chiusura delle piccole imprese, si contribuirebbe a preservare i posti di lavoro e a sostenere l'economia locale assicurando un numero adeguato di officine autorizzate si garantirebbe ai consumatori una maggiore scelta e una migliore qualità dei servizi.

In conclusione, la proroga richiesta rappresenta uno strumento indispensabile per affrontare la criticità del settore dell'autoriparazione per garantire un futuro sostenibile alle imprese e ai lavoratori del settore. Per questo motivo è fondamentale che il Parlamento recepisca questa esigenza e approvi la presente proposta di provvedimento amministrativo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega De Francesco. Non ci sono consiglieri iscritti a parlare, pertanto, pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso che è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Ordine del giorno numero 9/12^ sulle “Culle per la vita: un’opportunità per le donne a tutela della vita”

PRESIDENTE

Passiamo all’ordine del giorno a firma dei consiglieri regionali, Molinaro, De Francesco, Mannarino e Montuoro, recante: “Culle per la vita: un'opportunità per le donne a tutela della vita”. Mi sembra di aver ammesso, anche, l’ordine del giorno del collega Mammoliti, che è simile. Li esaminiamo assieme nella loro diversità? O volete che… Li esaminiamo entrambi a seguire. Va bene, collega Mammoliti, sono stato democratico.

Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.

MOLINARO Pietro Santo (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Le “Culle per la vita” permettono alle madri in difficoltà di lasciare il proprio neonato in completo anonimato e nella certezza di ricevere cure e affetto; devono essere collocate in luoghi facilmente raggiungibili e dotate di riscaldamento e sistema di chiusura di sicurezza; devono essere collegate con il servizio di pronto soccorso neonatale per beneficiare di un presidio di controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7; possono essere utilizzate con facilità.

Rilevato che attualmente la Calabria è una delle cinque Regioni in cui non sono attive le “Culle per la vita”, tenuto conto che nonostante la normativa offra la possibilità di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità, affidando il neonato alla cura dei sanitari e aprendo la strada all'adozione, occorre, pertanto, farsi carico delle difficoltà delle donne. Considerato che non sempre una donna che non desidera riconoscere il proprio neonato valuta la via dell'adozione, spesso per timore di veder violato il proprio diritto all'anonimato; la “Culla per la vita” rappresenta un'alternativa a gesti estremi di disperazione, offrendo alla madre l'opportunità di lasciare il neonato con la certezza che in breve tempo incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura; la “Culla per la vita” è una possibilità di accoglienza e di vita non sempre nota alle donne, si può anche stabilire, come accade in altre Regioni, una sinergia tra strutture pubbliche e associazioni e questo può contribuire a ridurre il costo umano e sociale; la “Culla per la vita” è un prezioso presidio di testimonianza di quale valore ha ogni singola vita per la società, poiché i bambini non si possono buttare via e nel caso in cui la madre si trovi in difficoltà tale da non poter accogliere il figlio, la società intera deve aprire le braccia per accogliere e farlo crescere.

Tutto quanto sopra premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna il Presidente della Giunta regionale ad assumere ogni iniziativa utile all'istituzione del servizio di una Culla per la vita in ogni struttura sanitaria calabrese dove sia presente un reparto di Neonatologia e Pediatria, affinché a tutte le mamme e ai loro bambini siano assicurati le stesse possibilità di accoglienza e vita; a programmare sul territorio calabrese una capillare campagna d'informazione, che coinvolga anche i Comuni, sulle Culle per la vita, affinché la conoscenza delle possibilità di garantire da questo servizio abbia la massima diffusione.

Ne approfitto per esplicitare che l’ordine del giorno del collega Mammoliti si integra con questo e, quindi, è opportuno dare seguito a questo ordine del giorno e mi auguro che anche l’ordine del giorno che illustrerà il collega Mammoliti sia approvato.

PRESIDENTE

Grazie.

Pongo in votazione l'ordine del giorno del collega Molinaro che è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Ordine del giorno numero 10/12^ sulla “Campagna informativa sul parto in anonimato e potenziamento dei consultori”

PRESIDENTE

Passiamo adesso all'ordine del giorno di iniziativa del collega Mammoliti sulla “Campagna informativa sul parto in anonimato e potenziamento dei consultori”.

Magari vuole illustrare solo le differenze. Come vuole, ovviamente.

Ne ha facoltà, a lei la parola. Prego.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ho interloquito con il collega Molinaro e come ho avuto modo di dire anche a lei, Presidente, il nostro ordine del giorno non è in contraddizione con il contenuto che è stato pocanzi approvato perché la realizzazione della “Culla per la vita” rappresenta un segno di civiltà sia, naturalmente, per il bambino o la bambina sia per la mamma.

Ora è chiaro che con questo impegno, si interviene quasi esclusivamente solo a valle, cioè nella parte finale della maternità, quando, invece, a nostro avviso bisogna agire a partire dalla prevenzione di questo fenomeno e, quindi, avere un approccio multidisciplinare per capire le ragioni del perché una donna compie questi gesti. Quindi, questo approccio a nostro avviso va rafforzato, tenendo conto di quelli che sono i cardini delle politiche pubbliche che per noi sono i consultori e sono i parti in anonimato. Quindi, attraverso il potenziamento di questi servizi, si può per davvero garantire la libertà di scelta alla donna, perché a volte queste scelte sono delle scelte dolorose, sofferte e sono dovute ad una serie di condizioni, che possono essere sociali, economiche o di altra natura.

Per questa ragione il nostro ordine del giorno prevede dei passaggi più rafforzativi che si pongono come obiettivo, anche, il potenziamento dei consultori familiari a cui, come sappiamo, si può accedere con facilità; nei consultori familiari dovrebbero operare: infermiere, ostetriche, assistenti sanitarie, ginecologhe, assistenti sociali, educatrici, psicologhe e via via dicendo.

Poiché oggi questo strumento si è progressivamente indebolito, sia in termini di strutture sia in termini di personale, il Consiglio regionale, con questo ordine del giorno, impegna il Presidente alla Giunta regionale a programmare su tutto il territorio calabrese una capillare campagna informativa sul parto in anonimato e sui servizi di accoglienza, accompagnamento, prevenzione e informazione rispetto alla genitorialità e alla salute riproduttiva delle donne.

Quindi, chiediamo un potenziamento della rete dei consultori territoriali in termini di risorse, personale, strutture e orari di accesso. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mammoliti.

Pongo in votazione l'ordine del giorno del collega Mammoli che è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Mozione numero 104/12^ di iniziativa del consigliere Giannetta “Sul regolamento regionale dell’attività di tassidermia e di imbalsamazione e della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 104/12^ di iniziativa del consigliere Giannetta “Sul regolamento regionale dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione e della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei”.

Cedo la parola al collega Giannetta per illustrare la mozione. Prego.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ho presentato questa mozione sul regolamento regionale dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione e della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei, perché stimolato, qualche giorno fa, dalla inaugurazione di un museo per la fauna dell'Aspromonte. Ho avuto modo di vedere, effettivamente, in questa occasione quanto fosse utile e necessario, anche dal punto di vista di conoscenza per il nostro territorio e soprattutto per le giovani generazioni e per le scuole, far conoscere qual è la fauna del nostro territorio.

Stimolato da questo, sono andato a rivedere quelle che sono le normative vigenti in Calabria e ho notato che la legge 11 febbraio del 1992, la numero 157, che cito testualmente “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, dispone all'articolo 6, comma 1, che: “Le Regioni, sulla base di apposito regolamento, disciplinano l'attività di tassidermia e di imbalsamazione e la detenzione o il possesso dei preparazioni tassidermiche e trofei”; al comma 4, che: “Le Regioni provvedono ad emanare, non oltre un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, un regolamento atto disciplinare l'attività di tassidermia ed imbalsamazione di cui al comma 1”. Quindi, considerato che a distanza di 32 anni tale regolamento non è stato emanato dalla Regione Calabria, quindi si è creato un vulnus normativo, ho immaginato di stimolare la sensibilità della Giunta proprio per dare un'opportunità agli artigiani del settore di essere normati da questo punto di vista, con l'auspicata regolamentazione, per evitare anche l'esercizio della professione “in nero” e, soprattutto, per andare a regimentare e regolamentare alcune violazioni che possono essere di natura igienico sanitaria.

La mancata emanazione di questo regolamento crea, anche, disagi per la categoria, i cui aderenti spesso si vedono costretti ad andare fuori regione per esercitare la professione. È vero che è un mercato di nicchia, ma perché dobbiamo consentire ai nostri professionisti del settore di andare fuori e quindi arricchire altre regioni?!

Non solo. Con l'inaugurazione del museo della fauna dell'Aspromonte, come vi dicevo, ho potuto notare quanto sia importante ricreare delle fedeli riproduzioni naturalistiche, anche, per un settore importante come può essere quello del mondo scolastico; per esempio, mi viene da pensare e immaginare per viste guidate e quant'altro.

Quindi, tale strumento, che deve andare a regolamentare e a consentire ai tassidermisti abilitati di poter svolgere l'attività nella massima sicurezza e nel rispetto delle regole, ci porta a definire alcune norme per sostenere questo percorso in materia di vigilanza e controllo che la Regione stessa deve esercitare.

Avviandomi alle conclusioni, chiedo di impegnare la Giunta a provvedere ad emanare il regolamento dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei, in attuazione dell'articolo 6 della legge numero 157 del 1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio”, nonché all'articolo 4 della stessa legge regionale 9 maggio 1996, numero 70, “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio”.

Confidando nella sensibilità della Giunta e soprattutto nel lavoro svolto dall'ottimo assessore Gallo, sono sicuro che questa mozione stimolerà la stessa Giunta ad adeguarsi alla normativa e non lasciare ancora di più un vuoto normativo che dura già da ben 32 anni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Giannetta.

Pongo in votazione la mozione che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Esauriti i punti all'ordine del giorno, dichiaro chiusa la seduta.

 

La seduta termina alle 16,30

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Alecci, Bruni, De Nisi, Muraca, Raso, Talerico, Calabrese.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Straface, Raso e Mannarino “Strategie di intervento educativo e inclusione scolastica degli alunni con bisogni educativi speciali (BES) e con alto potenziale cognitivo (APC)” (PL n. 326/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mammoliti “Interpretazione autentica della legge regionale 22 ottobre 2024, n. 34 “Disposizioni per la proroga di graduatorie vigenti dei concorsi pubblici di enti e aziende del servizio sanitario regionale”” (PL n. 327/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Montuoro e Mancuso “Istituzione della riserva naturale regionale denominata “Le Dune di Giovino”” (PL n. 328/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mancuso “Norme per la conoscenza, il recupero e la valorizzazione della toponomastica in Calabria. Indirizzi per la toponomastica di genere” (PL n. 329/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Talerico “Interpretazione autentica dell’articolo 1 della legge regionale 22 ottobre 2024, n. 34 (Disposizioni per la proroga di graduatorie vigenti dei concorsi pubblici di enti e aziende del servizio sanitario regionale)” (PL n. 330/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mancuso, De Nisi e Graziano “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee in attuazione dell’articolo 20, comma 4, del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, del decreto del Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica 21 giugno 2024 e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile, e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi” (PL n. 331/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mannarino e Straface “Promozione e valorizzazione dei percorsi formativi per le attività del Soccorritore, dell’Autista Soccorritore e del tecnico della centrale operativa della rete di emergenza urgenza preospedaliera” (PL n. 332/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione dell’organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) 2021/2027. Presa d’atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dalla AdG - (Deliberazione G.R. n. 542 del 19.10.2024)” (PPA n. 196/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della consigliera regionale De Francesco:

“Interpretazione autentica della deliberazione del Consiglio regionale della Calabria n. 308 del 26 luglio 2024 «Effettuazione del referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 177/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Caputo, Gentile, De Francesco, Mannarino, Molinaro, Straface, Graziano e Gallo, recante: “Istituzione del nuovo Comune derivante dalla fusione dei Comuni di Cosenza, Rende e Castrolibero» (PPA n. 197/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito.

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 589 dell’11 novembre 2024, recante:

“Approvazione del Regolamento di Attuazione della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.

(Parere numero 43/12^).

È stata assegnata alla sesta Commissione consiliare permanente.

Adesione a gruppo consiliare

In data 5 novembre 2024, il consigliere regionale Pietro Santo Molinaro ha aderito al Gruppo consiliare “Fratelli d’Italia”.

Promulgazione legge regionale

In data 22 ottobre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 219 del 22 ottobre 2024:

1) legge regionale n. 34 del 22 ottobre 2024, recante: “Disposizioni per la proroga di graduatorie vigenti dei concorsi pubblici di enti e aziende del Servizio Sanitario Regionale”.

Comunico che, in data 25 ottobre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 223 del 25 ottobre 2024:

1) legge regionale n. 35 del 25 ottobre 2024, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2024-2026”.

Ricorso in appello ex articolo n. 62 c.p.a.

È pervenuto il ricorso in appello ex articolo 62 c.p.a. con richiesta di misura cautelare monocratica ex articolo 56 c.p.a. avverso l’ordinanza del TAR Calabria Catanzaro, sez. i n. 684/2024.

Emanazione Regolamento regionale

In data 24 ottobre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 222 del 24 ottobre 2024:

- Regolamento regionale n. 11 del 24 ottobre 2024, concernente: “Modifica del regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale n. 12/2022 e s.m.i.”.

In data 13 novembre 2024, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 235 del 13 novembre 2024:

- Regolamento regionale n. 12 del 13 novembre 2024, concernente: “Modifica del regolamento 25 novembre 2019, n. 22 - Procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2024-2026:

1.)  Deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 546 alla numero 566 e numero 570 del 22 ottobre 2024;

2.)   Deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 575 alla numero 579 del 24 ottobre 2024;

3.)  deliberazione della Giunta regionale numero 584 del 29 ottobre 2024;

4.)  deliberazioni della Giunta regionale dalla numero 590 alla numero 612 dell'11 novembre 2024.

Ordinanze cautelari TAR Catanzaro

Sono pervenute le ordinanze cautelari TAR CZ reiettive delle istanze cautelari (Referendum fusione Cosenza-Rende-Castrolibero), Ct 3606/24 Federaz. riform. Rende - 2) Ct 3838/24 Comune Castrolibero - 3) Ct 3872/24 Comune Cosenza - 4) Ct 3900/24 Assoc. Dossetti - Tar Cz, imp. del. CR 308\24 e altro.

Interrogazioni a risposta immediata

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la Fondazione Calabria Film Commission è stata istituita con L. R. n. 1 dell’11 gennaio 2006 allo scopo di supportare lo sviluppo del sistema turistico regionale e del settore Cinematografico - Audiovisivo e Multimedialità e dell’economia cinematografica nella nostra regione. Socio unico è la Regione Calabria;

- la Fondazione Calabria Film Commission è un organismo di diritto pubblico, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 3, co. 1, lett. d) del Codice dei contratti pubblici di cui al D. Lgs. 18 aprile 2016, n. 50. La fondazione deve perseguire quelle finalità di pubblico interesse nel comparto dell'industria del cinema e dell'audiovisivo di cui all‘art. 2, co. 1, lett. v) della L. 220/2016. Calabria Film Commission, pur formalmente di natura privatistica, rientra nella disciplina prevista per le amministrazioni aggiudicatrici dal D. Lgs. 50/2016 e a queste viene quindi equiparata ai fini della soggezione alle procedure ad evidenza pubblica previste per i contratti pubblici in materia di appalti e concessioni per lavori, servizi e forniture. La totalità delle attività della fondazione, infatti, concerne lo svolgimento dei compiti ad essa affidati dall‘amministrazione regionale e non vi è alcuna partecipazione diretta di capitali privati. Considerato che: - tutte le film commission regionali, compresa quella calabrese, sono soggette alla disciplina prevista dalla L. 241/90 in materia di procedimenti amministrativi e di accesso agli atti. Qualora esse rivestano forme privatistiche (come quella della fondazione), nel momento in cui vengono loro attribuite – dallo stesso legislatore regionale – funzioni pubbliche, si può ritenere appieno applicabile la clausola di estensione di cui all‘art. 1, co. 1-bis, della stessa L. 241/90, per cui i “soggetti privati preposti all'esercizio di attività amministrative assicurano il rispetto dei criteri e dei principi”, di economicità, di efficacia, di imparzialità, di pubblicità e di trasparenza secondo le modalità previste dalla stessa L. 241/90, nonché dalle altre disposizioni che disciplinano singoli procedimenti e dai principi dell‘ordinamento comunitario, “con un livello di garanzia non inferiore a quello cui sono tenute le pubbliche amministrazioni in forza delle disposizioni di cui alla presente legge”. Come rammentato dalla Corte costituzionale nella sent. 9 novembre 2011, n. 299 (intervenuta sulle disposizioni relative al personale della film commission marchigiana), tutte le film commission regionali saranno assoggettate, in virtù degli artt. 3 e 97 Cost., anche alla disciplina in materia di procedure concorsuali pubbliche per il reclutamento del personale (art. 35 e ss. D. Lgs. 30 marzo 2001, n. 165). Tenuto conto che: - a partire dall’art.11 del D. Lgs. n. 150/2009 e negli anni seguenti, il principio dell’accessibilità totale agli atti, per la trasparenza e la diffusione di informazioni della Pubblica Amministrazione, è stato inserito in numerosi provvedimenti normativi. Il D. Lgs. 14 marzo 2013, n. 33, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 80 del 5 aprile 2013 ha completato e riordinato la numerosa e complessa normativa riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni, trasmettendo una maggiore chiarezza sul contenuto degli obblighi di pubblicazione. Alla base del provvedimento c’è la considerazione che la trasparenza sia uno strumento per assicurare i valori costituzionali dell’imparzialità e del buon andamento delle PA, così come sanciti dall’art.97 Cost., per favorire il controllo sociale o diffuso sull’azione pubblica, per migliorare la qualità dell’attività amministrativa, per promuovere la cultura della legalità e per prevenire i fenomeni corruttivi. Tra gli altri punti, viene data una definizione del principio generale di trasparenza: accessibilità totale delle informazioni che riguardano l'organizzazione e l'attività delle PA, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo democratico sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubblicazione dei dati sui siti istituzionali. Per consentire un'effettiva conoscenza dell'azione delle PA e per sollecitare e agevolare la partecipazione dei cittadini, dati e documenti pubblici devono essere diffusi e direttamente accessibili sui siti istituzionali. Si disciplina, poi, la qualità delle informazioni diffuse dalle PA attraverso i siti istituzionali. Tutti i dati formati o trattati da una PA devono essere integri, e cioè pubblicati in modalità tali da garantire che il documento venga conservato senza manipolazioni o contraffazioni;

devono inoltre essere aggiornati e completi, di semplice consultazione, devono indicare la provenienza ed essere riutilizzabili;

- il principale strumento attraverso cui il legislatore intende conseguire maggiori livelli di trasparenza rispetto all’azione della Pubblica Amministrazione è, quindi, la pubblicazione sui siti istituzionali e ciò costituisce un vincolo obbligatorio anche per le regioni e gli enti sub-regionali, gli Istituti, le Agenzie, le Aziende, le Fondazioni, come nel caso di Calabria Film Commission, e gli altri enti dipendenti, ausiliari o vigilati dalla Regione: siamo infatti in presenza di disposizioni relative al livello minimo essenziale delle prestazioni relative ai diritti civili e sociali. D’altronde a tutte le film commission regionali, compresa quella calabrese, è applicabile il D. Lgs. 33/2013, concernente gli stringenti obblighi di trasparenza e di pubblicazione delle informazioni e dei dati dell‘ente, ivi compresi quelli organizzativi, gli incarichi, nonché i bilanci e il patrimonio. Preso atto che: - la Fondazione Calabria Film Commission ha registrato un numero impressionante di atti deliberativi, con oltre 600 deliberazioni solo nel 2023 e 167 già nel primo trimestre del 2024;

- nonostante la produttività della Fondazione, il portale web presenta informazioni scarne e non trasparenti, limitandosi a pubblicare solo i titoli degli atti deliberativi. Questa mancanza di trasparenza riguarda varie tipologie di deliberazioni, incluse liquidazioni per beni e servizi, incarichi a consulenti e project manager, spese di soggiorno, partecipazioni a fiere e premi cinematografici, commissioni valutatrici, incarichi per la comunicazione e finanziamenti di vario genere;

- è necessario, al contrario, assicurare che i cittadini possano accedere a informazioni complete e dettagliate sull'utilizzo delle risorse pubbliche nella Fondazione Calabria Film Commission, in linea con i dettami della trasparenza amministrativa. Bisogna garantire la pubblicazione dettagliata dei contenuti delle deliberazioni e l'identificazione dei consulenti e dei fornitori coinvolti, con particolare riguardo alle informazioni relative agli atti di spesa, per prevenire eventuali irregolarità nella gestione delle risorse pubbliche della Fondazione e assicurare la conformità alle leggi e ai regolamenti vigenti. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

che iniziative urgenti intende adottare la Regione Calabria per garantire una maggiore trasparenza nella gestione della Fondazione Calabria Film Commission.

(276; 28/10/2024)

 

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

la ferrovia ionica calabrese è una delle poche tratte ferroviarie italiane, con posizione strategica per lo sviluppo dell'intera regione, a non essere ancora elettrificata. I lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Crotone hanno avuto inizio il 30 agosto 2018 con la posa dei primi pali tipo LS, la realizzazione dei plinti e la posa in opera dei tralicci per la trazione elettrica. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile ha commissariato i lavori su questo tratto, dopo che gli stessi avevano subito un forte rallentamento piuttosto che il blocco;

nel mese di aprile 2024 Rete Ferroviaria Italiana (RFI) ha aggiudicato l’appalto per i lavori per l'elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Crotone, per un valore di circa 37,5 milioni di euro, parte dei quali derivanti dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), al raggruppamento temporaneo di imprese composto da GCF Generale Costruzioni Ferroviarie SpA e Fadep Srl, assegnando i lavori nel mese di giugno 2024. Con questo appalto si sono concluse le procedure per dare avvio alla fase esecutiva del progetto di potenziamento del collegamento Lamezia Terme - Catanzaro Lido - Dorsale Jonica, il cui Progetto Definitivo è stato approvato con Ordinanza n. 4 del 25 settembre 2023 del Commissario Straordinario di Governo. L’investimento totale previsto è di 438,19 milioni di euro, di cui 128,99 milioni di euro di risorse PNRR. Considerato che: i lavori sulla tratta ferroviaria Sibari-Crotone prevedono la realizzazione di circa 112 km di elettrificazione mediante la realizzazione di 8 sottostazioni elettriche in media tensione e la posa del sistema per la trazione elettrica ferroviaria, completando in tal modo i lavori propedeutici di allestimento dei pali già in corso di esecuzione lungo la linea a partire dal 2018. I lavori però risultano essere fermi a causa di lungaggini burocratiche e perché non si è ancora decisa l’allocazione delle 8 sottostazioni. Tenuto conto che: il 13 marzo 2024, il Dirigente del Settore “Coordinamento delle Attività Dipartimentali, Usi Civici, Biodiversità” del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria ha inviato la nota Prot. N. 188945 contenente l’avvio della procedura di esercizio dei poteri sostitutivi nei confronti di 10 dei 13 Comuni interessati dal progetto di elettrificazione relativo ai lavori di “Potenziamento collegamento Lamezia Terme - Catanzaro Lido - Dorsale Jonica” per la mancata nomina di un perito incaricato dell’accertamento demaniale sui terreni attraversati dal progetto di elettrificazione. La nota si è resa necessaria visto che l’intervento è compreso nel PNRR, quale opera pubblica di particolare complessità o di rilevante impatto. La Regione ha intimato, così, di procedere all’accertamento della sussistenza del vincolo dell’uso civico sulle aree interessate dall’intervento, avviando il procedimento di nomina del perito istruttore demaniale entro 60 giorni. “Trascorso inutilmente il predetto termine, la Giunta regionale disporrà l'intervento sostitutivo con un Commissario ad Acta, nominato secondo quanto previsto dalla legislazione vigente, che provvederà entro sessanta giorni, con oneri finanziari a carico dell'ente inadempiente” conclude la nota. Risulta, ad oggi, ancora un netto ritardo in merito alla conclusione delle operazioni peritali, considerando che proprio nella nota stessa è stato indicato l’avvio dei lavori entro il terzo trimestre del 2024 e per questo sarebbe stato necessario “porre in essere tutte le consentite azioni volte ad assicurare la tempestiva conclusione del procedimento in oggetto e comunque in anticipo rispetto all’attuale previsione di avvio lavori”. Preso atto che: dal 16 settembre 2024 e presumibilmente fino al 19 gennaio 2025, data prevista di fine lavori, è stata sospesa la circolazione ferroviaria sulla tratta tra Sibari e Crotone. I lavori riguardano interventi di upgrade tecnologico e di potenziamento infrastrutturale, propedeutici all’attivazione della tecnologia ERTMS (European Rail Transport Management System). Inspiegabilmente non si sta approfittando della sospensione della circolazione ferroviaria per accelerare sui lavori di elettrificazione della tratta, che, al contrario, risultano fermi;

la Calabria attende l’elettrificazione della linea jonica da decenni e il commissariamento dell’opera avrebbe dovuto impedire le lungaggini che stanno causando il blocco dei lavori;

il progetto è finanziato in parte con fondi del PNRR, che impone tempistiche stringenti per la realizzazione e il completamento delle opere;

l'elettrificazione della tratta Sibari-Crotone porterà numerosi benefici, tra cui l'uniformità delle prestazioni della rete ferroviaria calabrese, l'introduzione di moderni treni elettrici e una significativa riduzione dell'inquinamento ambientale, con la riduzione delle emissioni inquinanti e il loro impatto sul clima. L’importanza di tale opera risulta fondamentale, oltre che per assicurare il diritto alla mobilità dei residenti, per le positive ricadute che potrà avere nel settore socioeconomico e produttivo oltre che nel settore turistico. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

che iniziative urgenti stia assumendo la Regione Calabria per fermare i continui ritardi dei lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Sibari-Crotone.

(278; 30/10/2024)

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

la Abramo Customer Care, società per azioni attiva nel settore call center ed assistenza clienti con sedi operative importanti in molte realtà calabresi, dopo la dichiarazione dello stato di insolvenza e l’apertura della procedura di amministrazione straordinaria, è stata affidata dal Tribunale di Roma alla gestione di commissari straordinari, impegnati ad individuare una soluzione occupazionale che valorizzi le competenze dei dipendenti;

che la società Konecta, altra azienda che fornisce servizi di customer experience, aveva informato le Segreterie Nazionali e Territoriali di Slc Cgil Fistel Cisl, UilcomUil e Ugl Telecomunicazioni della nascita di una newco, partecipata al 100% dalla stessa Konecta, che avrebbe rilevato le lavoratrici ed i lavoratori operanti sulla commessa Fibercop in forza alla Abramo CC in AS;

nella giornata del 25 ottobre u.s. la Konecta ha comunicato alle organizzazioni sindacali, che l’operazione di salvaguardia delle lavoratrici e dei lavoratori Abramo CC è fortemente a rischio a causa di ostacoli tecnici e burocratici legati al bando regionale utile alla stessa Konecta per la formazione e riqualificazione dei lavoratori in questione. Considerato che appare evidente come il nostro territorio non possa permettersi di perdere ulteriori posti di lavoro e che, dunque, devono essere esperiti tutti i tentativi volti alla salvaguardia dei livelli occupazionali;

che i tempi sono ormai ridottissimi mancando 2 giorni al termine delle commesse e 9 giorni al termine dell'amministrazione straordinaria;

che le Segreterie Regionali di SLC CGIL Calabria, FISTel CISL Calabria e UILCOM UIL Calabria chiedono con urgenza la convocazione di un tavolo di confronto tra tutte le parti coinvolte e nello specifico: Regione Calabria, Konecta e Fibercop. Richiamata l’interrogazione, anch’essa a risposta immediata e rimasta senza riscontro, presentata il 20 dicembre 2023 con la quale, sempre con riferimento alla vertenza Abramo CC in AS, si interrogava la Giunta regionale per sapere quali iniziative si intendessero adottare per scongiurare la drammatica perdita di posti di lavoro. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto consigliere regionale interroga il competente Assessore regionale

per sapere:

se e quali utili e tempestivi interventi si intendano porre in essere al fine di garantire una transizione lavorativa stabile e sicura per i lavoratori della commessa Fibercop oggi in Abramo CC in AS verso Konecta.

(279; 30/10/2024)

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

da notizie di stampa, si apprende che, a Tropea, il SERT non è in funzione, da molto tempo, per mancanza di medici. E ciò accade nonostante, da circa sei mesi, sia stata esperita una selezione e, conseguentemente, siano stati conferiti incarichi libero-professionali a tre medici che, ad oggi, di fatto, non avrebbero prestato regolare servizio presso il SERT di Tropea. Come è noto, il SERT (Servizio per le Tossicodipendenze) è un servizio pubblico del Sistema Sanitario Nazionale dedicato alla cura, alla prevenzione ed alla riabilitazione delle persone che hanno problemi derivanti dall’abuso di sostanze psicoattive, come ad esempio droghe e alcool, in grado di generare dipendenza. All’interno del SERT operano diversi professionisti qualificati e specializzati nella dipendenza da sostanze psicoattive come medici, infermieri professionali, educatori professionali, sociologi, assistenti sociali e psicologi. L’obiettivo comune è quello di fornire il sostegno e l’orientamento ai tossicodipendenti ed alle loro famiglie dal punto di vista medico-infermieristico anche grazie alle campagne di informazione e di prevenzione. In particolare, il SERT svolge, anzitutto, un'attività di accertamento dello stato di salute psicofisica del soggetto affetto da tossicodipendenza, dopodiché predispone appositi programmi terapeutici individuali che possono essere effettuati o nel SERT stesso o in altre strutture convenzionate come, ad esempio, i centri di recupero. All'interno dei piani terapeutici si inserisce, anche, una continua attività di monitoraggio dello stato di salute del soggetto, attraverso il susseguirsi, per periodi prestabiliti, di analisi psico-fisiche. Alla luce di quanto, finora, detto è del tutto evidente la fondamentale funzione sociosanitaria che i SERT svolgono nell'ambito di una Comunità. A Tropea, il SERT serve un bacino di utenza che si estende ben oltre i confini cittadini ed include numerose persone che si trovano in condizioni di fragilità e di rischio. Il suo mancato funzionamento crea un vuoto assistenziale che colpisce duramente gli utenti e le loro famiglie. Molti di questi utenti sono costretti a recarsi presso il SERT di Pizzo, con notevoli disagi sia logistici che economici, affrontando viaggi lunghi e faticosi che vanno a pesare, ulteriormente, sul loro percorso di cura e sui bilanci familiari. Ma vi è di più. Infatti, in mancanza di un facile accesso ai trattamenti farmacologici essenziali, gli utenti che stanno attraversando un percorso di recupero delicato vengono lasciati in una situazione di estrema vulnerabilità che li espone, seriamente e concretamente, al rischio di rivolgersi a mercati alternativi e illegali per procurarsi le sostanze di cui hanno bisogno, con tutte le prevedibili devastanti conseguenze che ciò potrebbe comportare per la loro salute e per la sicurezza della Comunità in cui vivono.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,

per sapere:

quali utili ed urgenti iniziative si intende adottare, nell'immediatezza, al fine di garantire il regolare e corretto funzionamento del SERT (Servizio per le Tossicodipendenze) di Tropea.

(280; 04/11/2024)

 

Bevacqua, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- recenti reportage giornalistici hanno dato conto di transazioni milionarie tra alcune ASP calabresi e la società di factoring BFF Bank SpA, sulle quali sarebbero in corso anche indagini giudiziarie;

- si tratta di due accordi: il primo da 39 milioni di euro per l’Asp di Cosenza e l’altro da 37,8 milioni di euro per quella di Reggio Calabria;

- viene riferito, inoltre, del coinvolgimento di soggetti e strutture esterne che avrebbero collaborato all’accertamento e alla valutazione dei crediti;

- la vicenda cosentina era stata anche oggetto di una interrogazione parlamentare;

- ulteriore procedura transattiva sarebbe in fase preliminare tra l’istituto di credito e l’Asp di Crotone. Considerato che: - entrambe le circostanze rientrano nell’ambito della procedura di circolarizzazione dei debiti sanitari pregressi nei confronti della quale, nell’ambito del nostro diritto di informazione e di accesso, avevamo richiesto nei mesi scorsi informazioni a tutte le aziende sanitarie calabresi senza ottenere risposte;

- emerge confusione e scarsa trasparenza in capo alle strutture preposte alla trattazione dei procedimenti. Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria

per sapere:

- se la struttura commissariale e Azienda Zero siano stati a conoscenza e abbiano avallato tali procedure transattive.

(283; 08/11/2024)

 

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

la Strada Statale 106 Jonica collega Reggio Calabria a Taranto, attraverso un percorso di 491 km lungo la fascia litoranea ionica di Calabria, Basilicata e Puglia. La costa ionica calabrese è attraversata da tale unica infrastruttura stradale, costruita negli anni ’30, costituita in gran parte da una carreggiata a doppio senso di marcia. Per la sua conformazione, presenta un grado del livello di sicurezza notevolmente inferiore rispetto a quello esistente sulle strade delle altre regioni italiane, tanto da essere definita da anni la “Strada della morte”, data la sua pericolosità per l’elevato numero di incidenti che ogni anno si verificano;

lungo la S.S.106 Jonica, l’Anas ha già completato l’ampliamento a quattro corsie, con spartitraffico centrale, di tutto il tratto ricadente in Puglia (39 km) e in Basilicata (37 km), mentre in Calabria sono stati ampliati a quattro corsie circa 67 km e sono in corso di realizzazione i lavori del Megalotto, tra Roseto Capo Spulico e Sibari, per una lunghezza di 38 km. Il piano di completamento della riqualificazione dell’arteria sul tracciato calabrese è stato affidato al Commissario Straordinario individuato con il DPCM del 16 aprile 2021;

i commi 511 e 512 della Legge 29 dicembre 2022, n. 197 (Legge di Bilancio 2023) hanno autorizzato la spesa complessiva di 3 miliardi di euro per il periodo 2023-2037, per la realizzazione di lotti funzionali del nuovo asse viario Sibari-Catanzaro della S.S. 106 Jonica. Considerato che: nel quadro degli interventi commissariati, a cui dovrebbe essere garantita una corsia preferenziale, c’è il tratto, di circa 29 Km di lunghezza e con un investimento previsto di 975 milioni di euro, tra lo svincolo di Sibari (Svincolo SS534 Firmo-Sibari, che realizza il raccordo con l’autostrada A2) nel territorio di Cassano allo Ionio e il Viadotto Coserie, nel territorio di Corigliano-Rossano. Anche questo tratto, con DGR n. 31 del 01/02/2023, è stato identificato, ai sensi dell’art. 8 comma 6-bis del DL 76/2020 e in forza delle sue caratteristiche, quale grande opera infrastrutturale di rilevanza sociale, avente impatto sull’ambiente e sull’assetto del territorio di particolare interesse pubblico e rilevanza sociale. Con Deliberazione n. 166/2023, poi, la Regione Calabria ha concesso la deroga al Dibattito Pubblico. Con Decreto Dirigenziale n. 7408 del 29/05/2024 è stato espresso giudizio positivo di compatibilità ambientale con parere favorevole di Valutazione di Incidenza Ambientale;

nonostante la Conferenza di Servizi decisoria sia stata chiusa a giugno 2024, una riunione che ha segnato una tappa importante nel lungo percorso verso la realizzazione dell'opera, ottenendo il consenso unanime di tutti gli enti coinvolti, si è ancora in attesa della firma ufficiale dell'Intesa Istituzionale ex art. 4 D.L. 32/19 tra il Presidente della Giunta Regionale e l'Anas. A ottobre 2024 i due sindaci di Corigliano-Rossano e di Cassano allo Ionio si sono rivolti al Commissario Straordinario e al Presidente della Regione Calabria chiedendo di procedere il prima possibile alla sottoscrizione dell'Intesa istituzionale tra Anas e Regione Calabria e la possibilità di un incontro istituzionale finalizzato all'aggiornamento rispetto all'iter progettuale e relativo all'affidamento dei lavori del tratto Sibari-Coserie.

Tenuto conto che: un confronto con un'altra tratta ad alta priorità della S.S. 106 può dare la misura del ritardo nella prosecuzione dell’iter per la realizzazione del tratto Sibari-Coserie. Per il tratto tra Crotone e Catanzaro, infatti, la firma dell'Intesa Istituzionale è arrivata a giugno 2024, ad appena due settimane dalla Conferenza dei Servizi decisoria, permettendo, così, un rapido avvio dei lavori. Sul tratto Sibari-Coserie, al contrario, sono trascorsi quasi cinque mesi e, malgrado il sostegno trasversale delle forze politiche e l'approvazione unanime espressa anche durante le discussioni nella Commissione competente in Consiglio regionale, la situazione sembra essere ancora in una fase di stallo. Preso atto che: l’intera arteria, ma in particolare il tratto Sibari-Coserie, è palesemente insufficiente a gestire gli attuali volumi di traffico. Sulla Strada Statale 106 confluisce il traffico dell’intera costa ionica calabrese, facendo registrare rallentamenti elevatissimi e manifestando la sua estrema pericolosità soprattutto nel tratto tra Sibari e Corigliano-Rossano. Solo nel 2024 sono già 28 le vittime di incidenti stradali sulla S.S.106. Il bollettino di guerra della famigerata “Strada della Morte” riporta una vittima ogni 11 giorni. Il 2024, non ancora concluso, si attesta di diritto tra i peggiori negli ultimi dieci anni in materia di mortalità stradale e vede, ad oggi, un incremento di 6 vittime rispetto al 2023;

la presenza di una strada statale di collegamento ad alto scorrimento può produrre, per il territorio della Sibaritide, un grande impulso allo sviluppo ed alla crescita economica, aspetto più che mai importante per le aree della costa ionica calabrese, che già sopportano e hanno sopportato per lunghi anni troppi disagi a riguardo del diritto alla mobilità degli abitanti di questa zona. L’attuale stato della S.S.106 priva una parte dei cittadini calabresi della possibilità di poter usufruire di diritti fondamentali ed imprescindibili, soffocando così le molteplici potenzialità ed opportunità di crescita dell’intero territorio regionale e accentuando ancora di più il divario fra la regione Calabria e il resto del Paese. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

che iniziative urgenti stia assumendo la Regione Calabria per accelerare i tempi per la sottoscrizione dell'Intesa Istituzionale per il tratto Sibari-Coserie della S.S.106 e dare, così, avvio ai lavori.

(284; 11/11/2024)

 

Tavernise e Bevacqua. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

la vecchia Strada Statale 177 che va da Mirto Crosia a Longobucco, nota anche come strada Sila Mare, è un’infrastruttura strategica per i cittadini residenti nelle zone dello Ionio cosentino e per i comuni dei medesimi territori in quanto, una volta ultimata, consentirà di collegare in sicurezza e in tempi brevi le aree interne dell’altopiano silano con la fascia costiera ionica cosentina;

l’idea di disegnare una via alternativa alla vecchia Strada Statale 177 che da Rossano si inerpica in Sila nasce a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, nell’ambito di un ragionamento sviluppato attorno alla bonifica del Trionto. Un ventennio più tardi la bonifica del fiume – a valle – viene appena accennata, sperperando 50 miliardi di lire in quello che doveva essere il progetto della diga sul torrente Laurenzano, affluente del Trionto, per placare la sete degli abitanti e delle produzioni agricole, in tubazioni, scavi, condotte idriche abbandonate a sé stesse ed ancora oggi ben visibili;

la costruzione dell’opera, con una spesa complessiva che supera gli 80 milioni di euro, è stata avviata negli anni ‘90 con l’esecuzione di un primo lotto di lavori a valle dell’abitato di Longobucco. Sono stati poi realizzati il secondo lotto e il terzo lotto e, successivamente, con l’Accordo di Programma 2002-2006: “Sistema delle infrastrutture di trasporto”, il primo stralcio dell’originario progetto del IV lotto, garantendo la viabilità fino al ponte sul Trionto posto in località Destro. La prima parte della strada, per un tratto di 11 chilometri, viene inaugurata nel 2015. Il IV lotto è stato finanziato con le risorse FSC 2007/2013 di cui alla delibera CIPE numero 62 del 03 agosto 2011 (“Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l'attuazione del piano nazionale per il sud”), con un finanziamento complessivo di 22,4 milioni di euro. Di questi, 5 milioni e 400 mila euro destinati al “completamento dei lavori per il collegamento IV lotto I stralcio” e 17 milioni di euro per il “collegamento IV lotto II stralcio”. Quest’ultimo tratto è lungo circa sei chilometri, dalla località Destro giunge al ponte di Caloveto e i lavori avrebbero dovuto completarsi nei primi mesi del 2024. L’ultimo tratto è il V lotto, quello finale, per arrivare a Mirto Crosia e ricongiungersi alla Strada Statale 106 Jonica. Il progetto è stato affidato ad Anas, individuato come soggetto attuatore e il costo è di 21,8 milioni di euro. Considerato che: il 3 maggio 2023, a causa delle intense precipitazioni che hanno provocato la piena del fiume Trionto, è crollata la terza campata del Viadotto Ortiano II, ubicato al chilometro 6,532 della Strada Statale 177. Questo ponte, realizzato con fondi regionali dalla Comunità montana Destra Crati – Sila Greca, ora in liquidazione, era stato terminato nel 2014 e inaugurato solo nel 2016, poi trasferito, nel 2019, alla gestione Anas che, poche ore prima del crollo, aveva chiuso la strada. L'incidente ha portato la Procura della Repubblica di Castrovillari ad aprire un'indagine per accertare le cause e le eventuali responsabilità. Le immagini del ponte crollato sulla Sila Mare, con il cedimento del pilone, evidentemente realizzato su fondazioni superficiali, hanno fatto il giro del mondo;

il successivo 4 maggio il viadotto è stato sottoposto al sequestro dall'Arma dei Carabinieri di Longobucco unitamente al tratto dal chilometro 6,615 al chilometro 8,820 della suddetta strada, misura convalidata il giorno successivo dall'Autorità giudiziaria. Gli accertamenti condotti hanno evidenziato una vulnerabilità su alcune pile di altri viadotti del tratto interdetto al transito da Anas, a monte del segmento interrotto dal crollo, e una problematicità che si estende anche al mantenimento in esercizio e alla ricostruzione dei rilevati a valle, in particolare quello distrutto;

il 6 luglio 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato via libera per l'utilizzo di 9 milioni di euro per la messa in sicurezza e la riapertura della Sila Mare. Questi fondi sono stati inseriti nel Contratto di Programma, quindi prontamente esigibili;

dopo il crollo del viadotto, con la conseguente chiusura al traffico viario, il paese di Longobucco e le aree circostanti sono rimaste pressoché isolate dal resto della provincia;

ad aprile 2024, a quasi un anno esatto dal crollo, sono stati consegnati i lavori per dare inizio alla demolizione del Viadotto Ortiano II, lavori necessari per riavviarne la ricostruzione. A giugno 2024 il ponte crollato il 3 maggio 2023 è stato demolito dall'Anas attraverso un'esplosione controllata. Tenuto conto che: in merito alla riapertura del tratto della Sila Mare compreso tra il ponte Manco/Destro, nel territorio di Longobucco, e il ponte di Caloveto, nonostante le rassicurazioni sulla riapertura entro l’estate 2024, si è registrato un forte rallentamento dei lavori, determinato, a quanto hanno riportato note di stampa, dalle difficoltà nel reperimento dei materiali per la messa in sicurezza dei versanti. A marzo 2024 in un incontro tenutosi presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, Anas prometteva la riapertura di questo tratto di strada di circa 6 chilometri per la festività di San Domenico del 4 agosto 2024. In quello stesso incontro si assicurava la consegna del tratto interessato ai lavori entro i 24 mesi di tempo previsti dal cronoprogramma. Entro settembre 2025 sia il lotto mediano che quello a monte dovrebbero essere conclusi, con l’opera di ricostruzione del viadotto Ortiano II e la messa in sicurezza dell’intero tratto fino a Longobucco. Resta, poi, la questione del tratto a valle, quello che dal ponte Caloveto dovrebbe collegare l’arteria alla Strada Statale 106, per il quale dovrebbe partire la valutazione d’impatto e di fattibilità e poi la gara d’appalto;

poco meno della metà dei 9 milioni di euro stanziati dal MIT si stanno, così, spendendo per la messa in sicurezza del tratto a monte (Longobucco/Ortiano) per consolidare i piloni dei viadotti che fondano nel letto del torrente Trionto. Si passerà, poi, alla ricostruzione del Viadotto Ortiano II e delle opere accessorie per un importo totale di circa 4,5 milioni di euro. Preso atto che: ad oggi, il tratto di 6 chilometri tra il ponte Manco/Destro e il ponte di Caloveto non è stato ancora riaperto, nonostante il cronoprogramma annunciato da Anas e Regione. I cittadini di Longobucco e delle aree circostanti attendono con impazienza la conclusione di questi lavori, che potrebbero restituire, almeno in parte, un'infrastruttura fondamentale per la viabilità e la sicurezza del territorio;

la strada Sila Mare è fondamentale per l’ammodernamento e la sicurezza dei collegamenti delle aree interne con le zone costiere. Il completamento dell’intero asse Mirto Crosia-Longobucco riuscirebbe a collegare le sponde dello Ionio di Corigliano-Rossano con il Parco nazionale della Sila in meno di 30 minuti e ne aumenterebbe l’attrattività e la competitività anche e non solo sotto il profilo turistico: accorciare le distanze significa abbattere tempi di percorrenza e costi di trasporto. Una leva fondamentale per il progresso dell’intera regione. Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

che iniziative urgenti stia assumendo la Regione Calabria per accelerare i tempi di riapertura, già in ritardo, del tratto tra il ponte Manco/Destro e il ponte di Caloveto della Sila Mare e per far rispettare il cronoprogramma dell’intera opera.

(285; 15/11/2024)

 

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

da uno studio condotto da Federconsumatori Calabria APS, i cui esiti sono recentemente comparsi sulla stampa, si evince che, in Calabria, non viene reso pubblico lo stato dei tempi di attesa che, realmente, occorrono per poter fruire delle prestazioni sanitarie. Rendere note le cosiddette “liste di attesa” corrisponde ad uno specifico dovere che incombe su chi governa la Sanità regionale. Infatti, il Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa (PNGLA) 2019-2021 disciplina, da anni, le modalità per gestire e mettere in trasparenza il fenomeno dei tempi di attesa per fruire delle prestazioni sanitarie, stabilendo che ogni Azienda sanitaria, Regione e Provincia Autonoma debba garantire le anzidette prestazioni entro i tempi massimi definiti per ogni classe di priorità, assicurare percorsi di tutela in caso di sforamento dei tempi e, soprattutto, rendere accessibile ai cittadini i report di monitoraggio delle liste di attesa. La mancanza di trasparenza sui tempi entro i quali il cittadino vede, concretamente, soddisfatta la sua richiesta di assistenza non può che incidere negativamente sulla efficienza del sistema sanitario, e ciò in quanto non consente, mancando il dato fattuale reale, né una corretta valutazione degli effetti di pregressi interventi normativi messi in campo per abbattere le liste di attesa né una appropriata programmazione di eventuali future strategie per risolvere il problema. Non a caso, in Calabria, nonostante i ripetuti interventi e le ingenti somme spese per ridurre le liste di attesa, ovunque, nelle Aziende Sanitarie Provinciali, l'erogazione delle prestazioni sanitarie avviene in tempi “biblici”. Emblematico è il caso dell'ASP di Vibo Valentia dove, solo per fare qualche esempio, per una ecografia alla mammella occorre attendere circa 640 giorni, per una mammografia bilaterale circa 390 giorni, per una colonscopia circa 570 giorni e per una ecografia all'addome circa 190 giorni. Vi è, infine, la necessità di conoscere, su scala regionale, i risultati del Piano Operativo adottato per l'abbattimento dei tempi di attesa delle prestazioni che sono state differite durante la pandemia da covid-19. In particolare, la pandemia da covid-19, a fine 2022, ha differito, in Calabria, 5322 ricoveri, 746934 prestazioni ambulatoriali ed ha ritardato le campagne di screening oncologici per circa 142000 inviti. Nel frattempo, molti di quei cittadini hanno subito incalcolabili danni sanitari ed economici: molti hanno rinunciato alle cure, altri non sappiamo se sono ancora in vita, altri avranno subito un aggravamento della loro condizione di salute, ed altri ancora, con rilevanti sacrifici economici, si saranno rivolti al privato.

Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,

per sapere:

per quali validi motivi non è stato, ancora, realizzato e reso pubblico un monitoraggio regionale dei tempi di attesa che, basandosi su criteri di uniformità e omogeneità dei dati, fornisca, ex ante ed ex post, le “performance” di ogni Azienda Sanitaria Provinciale per prestazioni e ricoveri, per classi di priorità, per prestazioni rese dal pubblico, dal privato convenzionato e in regime di intra moenia.

(286; 18/11/2024)

Interrogazioni a risposta scritta

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- l’art. 32 della Costituzione garantisce il diritto alla salute;

- l’art. 11 della legge 26 luglio 1975, n. 354 “Norme sull’ordinamento penitenziario e sull’esecuzione delle misure privative e limitative della libertà” attribuisce alla competenza del Servizio sanitario nazionale il compito di garantire cure e prestazioni sanitarie nei luoghi di pena;

- l’art. 1 del d.lgs. 22 giugno 1999, n. 230 “Riordino della medicina penitenziaria, a norma dell’art. 5 della legge 30 novembre 1998, n. 419” stabilisce che i detenuti e gli internati godono dello stesso diritto alla salute delle persone in stato di libertà. Rilevato che: - l’Asp di Vibo Valentia, al fine di sopperire all’insufficienza cronica di operatori sanitari presso il locale Nuovo complesso penitenziario, vi ha destinato n. 6 infermieri, a tempo pieno e determinato, con decorrenza 16 agosto 2024 e scadenza di contratto il 15 novembre 2024. Considerato che: - a fronte della grave carenza di personale, il contributo di tali unità è riuscito a garantire una più adeguata assistenza ai detenuti;

- la mancata proroga dei contratti in scadenza comporterà ripercussioni inevitabili sulla qualità del livello assistenziale. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria

per sapere:

se è a conoscenza di quanto esposto e quali urgenti iniziative intende assumere per garantire l’assistenza sanitaria penitenziaria a Vibo Valentia.

(274; 25/10/2024)

 

Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la peculiarità del sistema di erogazione delle prestazioni assistenziali in ambito psichiatrico nel distretto sanitario della provincia di Reggio Calabria rende necessario un piccolo excursus storico/giuridico. La materia è regolata dal D.Lgs. n. 502/1992, i cui artt. 8bis, 8ter, 8quater e 8 quinquies regolano la disciplina dell’esercizio di attività sanitarie e sociosanitarie per conto e a carico del Servizio Sanitario Nazionale, subordinandolo al rilascio delle autorizzazioni alla realizzazione e all’esercizio e all’accreditamento istituzionale, nonché alla stipula di accordi contrattuali. In base all’art. 8 ter, sopra richiamato, il rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione costituisce il momento finale di un iter procedimentale composto da due fasi:

1) la verifica della compatibilità del progetto rispetto alle linee programmatiche regionali, che è atto endo-procedimentale di competenza regionale, avente natura obbligatoria e vincolante per l’amministrazione comunale;

2) la trasmissione al Comune del suddetto parere di verifica, ai fini dell’assunzione delle determinazioni di propria competenza in ordine al rilascio dell’autorizzazione alla realizzazione. Tali previsioni hanno trovato attuazione a livello regionale con la L.R. n. 24/2008 (e con il connesso regolamento attuativo), nell’ambito delle prestazioni sociosanitarie. Va specificato che tale legge regionale non ha esaminato né considerato l’esistenza delle strutture residenziali psichiatriche, sorte nel 1990 a seguito della chiusura dell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria, nel territorio attualmente di competenza dell’ASP 5. Altresì la normativa della Regione Calabria ha anche previsto che le strutture pubbliche siano considerate “provvisoriamente accreditate” (art. 65 legge finanziaria Regione Calabria 2009). Occorre pertanto evidenziare come le strutture sorte nel distretto provinciale di Reggio Calabria, a seguito della chiusura dell’ospedale psichiatrico, in ossequio alle linee guida della Regione Calabria allora vigenti che regolamentavano il settore, erano (e sono rimaste ancora ad oggi) strutture “pubbliche”. Infatti, le prestazioni sanitarie sono state ed ancora oggi sono erogate direttamente dal competente Dipartimento di Salute Mentale dell’Azienda sanitaria, che ha la Direzione della struttura, con utilizzo di proprio personale medico ed infermieristico;

per la logistica (edifici) ed i servizi alberghieri, di riabilitazione e di assistenza alla persona, l’ASP si è avvalsa negli anni, in forza di specifici accordi contrattuali, di cooperative sociali. In tale configurazione, che, ripetiamo ancora persiste, le strutture sono “provvisoriamente accreditate”, in forza del citato art. 65. Tale sistema organizzativo ha trovato applicazione nel solo distretto sanitario della provincia di Reggio Calabria nelle altre province della Calabria le due strutture manicomiali esistenti sono state chiuse solo nel 2009 (in notevole ritardo rispetto le previsioni della legge 180/78). Contestualmente alla chiusura dei manicomi di Serra D’Aiello e Girifalco, nel mese di marzo 2009 sono state approvate con la delibera di G.R, 141/2009 le nuove linee guida per le strutture residenziali psichiatriche. Tale delibera ha previsto la gestione in via esclusiva e l’accreditamento delle strutture da parte di soggetti privati (in questo caso sia cooperative che privato imprenditoriale);

circostanza, questa, che si è verificata per tutte le strutture sorte in seguito alla chiusura dei due manicomi in questione.

Considerato che: nel 2015 è stato istituito un apposito Tavolo Tecnico dalla regione Calabria nell’ambito del quale, d’intesa con l’ASP 5 e con tutti i soggetti coinvolti nella gestione delle strutture, si è giunti alla determinazione di dover porre fine al sistema che prevedeva (nella provincia di Reggio) il solo affidamento dei servizi “domestico- alberghieri e socio riabilitativi” alle cooperative, dovendosi invece optare per “la riconduzione della gestione, caso per caso, o interamente al pubblico ovvero ad una gestione interamente privata delle strutture sociosanitarie”. Non avendo l’ente pubblico avuto la possibilità di prendere completamente in carico alcuna delle strutture preesistenti, è stato posto a carico delle cooperative il diritto e l’onere di accreditare in proprio ciascuna unità residenziale, presentando ai Comuni competenti per territorio un’istanza di autorizzazione alla realizzazione ai sensi dell’art. 8-ter. Con riferimento alla tempistica procedimentale, nella parte finale del Verbale conclusivo del Tavolo Tecnico le amministrazioni hanno dichiarato di concordare che “il termine ultimo per il completamento del percorso di riqualificazione e di acquisizione dei provvedimenti abilitanti alla continuazione delle attività fissato al 31/12/2016” Tali termini, ribaditi con delibera n. 598/2015 dall’ASP di Reggio Calabria, non sono stati rispettati dalla Regione Calabria e dall’azienda sanitaria, che contravvenendo ai vincoli che esse stesse si erano date, non hanno dato seguito alcuno alle istanze presentate dalle cooperative (che si erano fatte carico degli ingenti investimenti prescritti), prorogando invece l’efficacia dei contratti-ponte in essere con le strutture de quibus . Con DCA n. 221 del 20/11/2018, avente propriamente ad oggetto la “Riorganizzazione della Rete psichiatrica territoriale ASP di Reggio Calabria – gestione fase transitoria”, il Commissario ad acta, dato preliminarmente atto dell’operatività nell’ambito della residenzialità psichiatrica delle strutture istituite fin dalla chiusura dell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria e, allo stato, regolate da un ‘contratto-ponte’ in attesa del perfezionamento delle procedure dell’accreditamento istituzionale in capo alle cooperative, ha istituito un tavolo di monitoraggio, prevedendo la chiusura dei lavori entro il 30/06/2019, approvando un cronoprogramma per la definizione del percorso di accreditamento delle strutture de quibus in capo alle cooperative, già previsto dal “Tavolo Tecnico”. Nella stessa direzione si è mosso il successivo DCA n. 91 del 10/6/2019 (“Assistenza residenziale per la salute mentale nell'ASP di Reggio Calabria, di cui al DCA 166/2017”), con il quale il Commissario ad acta ha raccomandato “per la realizzazione di quanto programmato, l’utilizzo prioritario delle strutture nate dal superamento dell’ospedale psichiatrico di Reggio Calabria… vincolando le stesse ad attivare l’iter finalizzato ad ottenere l’autorizzazione”. Conformemente, con delibera n. 321 del 26/06/2019, l’ASP di Reggio Calabria, richiamata la raccomandazione circa “l’utilizzo prioritario delle strutture attualmente individuate quali strutture miste”, ha invitato le cooperative interessate, “al conseguimento esclusivo dell’accreditamento, a presentare formale istanza di avvio dell’iter istituzionale dell’accreditamento ai competenti comuni di residenza entro e non oltre il 15 luglio 2019”. Con successivo D.C.A n. 65 del 10/03/2020 la Regione Calabria ha provveduto alla ridefinizione del fabbisogno relativo alle prestazioni di “residenzialità” nell’ambito del settore della “salute mentale”, stabilendo per l’ASP di Reggio Calabria in relazione alla categoria SRP2 (‘Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo’) – pur a fronte dell’esistenza di liste di attesa lunghissime e del ricorso sempre più sostenuto a ricoveri fuori regione per questa tipologia di pazienti – un fabbisogno di soli 73 p.l. (di cui 10 già assegnati) contro i 114 della programmazione precedente. Con Delibera del Commissario straordinario dell’ASP di Reggio Calabria n. 392/2021, approvata con Decreto del Commissario ad acta n. 81/2021, il fabbisogno territoriale delle prestazioni di cui si discute è stato ridotto a 43 posti letto, anche alla luce dell’assegnazione di n. 20 posti letto alla Cooperativa “Libero Nocera”. Alla fine, il procedimento amministrativo volto alla definitiva riconversione delle c.d. strutture miste si è concluso con l’assegnazione di 42 posti letto, attraverso l’utilizzo del criterio di selezione cronologico di presentazione delle istanze da parte delle cooperative;

criterio mai precedentemente contemplato né menzionato, introdotto del tutto arbitrariamente (e solo dopo la presentazione delle istanze da parte delle cooperative!) dal Dipartimento Tutela Salute per istanze che non avrebbero dovuto essere sottoposte a selezione alcuna, bensì alla sola verifica del possesso dei requisiti minimi per l’ammissione all’accreditamento, come più volte esplicitato nei provvedimenti adottati dall’ente pubblico medesimo. Giammai le cooperative avrebbero potuto immaginare che la Regione Calabria avrebbe potuto operare una selezione di istanze presentate per la riconversione di strutture operative da oltre 30 anni!! E tanto meno avrebbero potuto immaginare che la Regione avrebbe utilizzato tale criterio di selezione!! Tale iniqua ed inadeguata ripartizione dei posti è stata stabilita come segue: - 10 posti letto al “Consorzio Sociale GOEL” - struttura non preesistente - in forza dell’istanza trasmessa dal Comune di Siderno ed acquisita al protocollo regionale il 19/11/2018;

si noti che essendo il percorso di accreditamento riservato alle strutture preesistenti, l'istanza della cooperativa in questione non avrebbe dovuto essere in alcun modo ammessa, stanti i vincoli che l’amministrazione stessa si era data;

- 12 p.l. all’Associazione “Piccola Opera Papa Giovanni Onlus”. struttura preesistente - in forza dell’istanza trasmessa dal Comune di Villa San Giovanni il 22/2/2019;

- 20 p.l. alla “Humanitas Cooperativa Sociale” - struttura preesistente - giusta istanza trasmessa alla Regione dal Comune di Scido il 10/7/2019. All’esaurimento dei posti che la Regione aveva in siffatto modo stabilito, l’ufficio competente del Dipartimento “Tutela Salute” ha adottato pareri negativi di compatibilità sanitaria nei confronti delle istanze trasmesse successivamente a quella inoltrata dalla cooperativa “Humanitas”. Sono così state escluse le istanze benché trasmesse entro il termine prefissato del 15/07/2019, dalle cooperative: “Città del Sole” (1 struttura, 20 pl);

“Futura” (1 struttura, 20 p.l.);

“Rinascita” (2 strutture 40 p.l. complessivi);

“Skinner” (1 struttura, 20 p.l.) e consequenzialmente i Comuni competenti hanno emesso provvedimenti di diniego all’autorizzazione alla realizzazione.

È da rilevare come tali atti - severamente censurati dal Tribunale Amministrativo Regionale - appaiano del tutto incongrui sotto diversi profili. Innanzitutto è da sottolineare che i posti letto esistenti nelle strutture psichiatriche della Provincia di Reggio erano (e ancor più sono ad oggi) del tutto insufficienti a rispondere all’effettivo fabbisogno espresso nel territorio;

prova inconfutabile ne sia quanto esplicitato nella delibera ASP 5 n.1074 del 4/12/23 (approvazione della Rete Territoriale Aziendale), ove a pag. 30 punto 4.6.1 si legge testualmente “Attesa la situazione aziendale circa le strutture miste, che attualmente danno assistenza di tipo residenziale a circa 154 pazienti, e la enorme carenza di risposte in sede che determina elevata mobilità passiva l’Azienda si riserva eventuali precisazioni ed integrazioni a seguito di indicazioni regionali” ;

non di meno è da tenere in considerazione che nel documento di programmazione della Regione Calabria (Rete Territoriale , approvata con DCA 197 del 12/07/2023), al paragrafo 3.5.1 residenzialità psichiatrica, pag. 85 si legge “Si evidenzia che in molte strutture esistono liste di attesa significative, mentre il ricorso a ricoveri fuori regione risulta con riferimento all’anno 2019 pari a circa 900 pazienti psichiatrici di cui circa 200 all'anno su disposizione dell'autorità̀

giudiziaria”. Ecco che così, paradossalmente, mentre la Rete Territoriale dei servizi della Regione e la Rete Territoriale dei servizi dell'ASP 5 rilevano una gravissima ed inaccettabile carenza di posti letto, la programmazione dei posti letto della Regione Calabria prevede sostanzialmente una ulteriore sforbiciata di ben 100 posti letto (escludendo 5 strutture da 20 posti preesistenti!), che, nella malaugurata (e preannunciata!) ipotesi di attuazione, andrebbe ad aumentare il già enorme numero dei pazienti curati fuori dal territorio ed il numero dei pazienti rimasti senza cure! Non si può inoltre fare a meno di rilevare come, attraverso un evidente vizio logico, nell’ASP 5 è stato introdotto, già dal 2015, il blocco dei ricoveri nelle strutture residenziali psichiatriche esistenti! Tale blocco, inaccettabile in un territorio appartenente ad un paese civile, che perdura da 9 anni, sarebbe, paradossalmente, “giustificato” dall’ASP in relazione alla circostanza che le strutture in esame non erano e non sono state ancora accreditate in capo alle cooperative! Tralasciando il fatto che il mancato accreditamento delle strutture in capo alle cooperative è stato cagionato dall’inerzia dell’ente pubblico, resterebbero da comprendere gli oscuri motivi che nel 2015, in concomitanza alla decisione di far transitare le strutture de quo verso la configurazione di accreditamento in capo alle cooperative, hanno determinato il blocco dei ricoveri. Che bisogno c’era (e ci sarebbe!) di bloccare i ricoveri in strutture che erano (e sono ancora ad oggi!) “pubbliche”, pertanto come tali provvisoriamente accreditate, in procinto di transitare verso un nuovo regime di accreditamento in capo alle cooperative? Tali incomprensibili ed iniqui provvedimenti oltre a creare gravissime conseguenze sul piano sociale, ledendo il diritto alla cura per una categoria di pazienti particolarmente fragili , creano danni alle casse dell’ASP 5 e della Regione: mentre da un lato l’ASP 5 continua a retribuire il personale sanitario e direttivo operante nelle strutture residenziali del territorio, l’ente medesimo impedisce che in esse si effettuino nuovi ricoveri, preferendo spendere cifre molto più consistenti per i ricoveri effettuati fuori provincia e fuori Regione;

in altre parole, l’ASP retribuisce i propri dipendenti per le prestazioni sanitarie, ma corrisponde la retta per intero (comprensive anche delle stesse prestazioni sanitarie), a soggetti privati operanti fuori provincia! Tenuto conto che: Nei confronti delle Cooperative Sociali “Città del Sole”, “Futura”, “Skinner” e “Rinascita” (per due strutture), è stato emesso dalla Regione Calabria parere di compatibilità negativa nel mese di giugno e consequenzialmente i Comuni hanno emesso nei confronti delle stesse, provvedimento di diniego sulle istanze di autorizzazione prodotte ai sensi dell’art. 8-ter D.lgs. n. 502/1992. I suddetti provvedimenti sono stati impugnati dalle rispettive Cooperative Sociali davanti al TAR – Sezione Staccata di Reggio Calabria. Preso atto che: Il TAR – Sezione Staccata di Reggio Calabria, con sentenza n. … REG.PROV.COLL., ha accolto il ricorso introdotto dalla Cooperativa Sociale “Città del Sole” nel procedimento iscritto al n. … REG.RIC, in particolar modo: - ha annullato per l’effetto il parere regionale negativo di compatibilità con la programmazione sanitaria impugnato;

- ha accolto il primo atto di motivi aggiunti, annullando per l’effetto il conseguenziale provvedimento negativo espresso dal comune competente relativamente alla richiesta di autorizzazione ai sensi dell’art. 8 ter;

- ha accolto il secondo atto di motivi aggiunti annullando per l’effetto i pareri di compatibilità con la programmazione sanitaria regionale adottati dalla Regione Calabria in favore del Consorzio Sociale GOEL, dell’Associazione Piccola Opera Papa Giovanni e della Cooperativa Sociale Humanitas, nonché i conseguenziali provvedimenti autorizzativi emessi dai Comuni competenti.

Preso atto altresì che il TAR, nella parte motiva della sentenza evidenzia come tutte le strutture preesistenti (e solo le strutture preesistenti) hanno acquisito il diritto all’accreditamento, dichiarando altresì illegittimo il criterio cronologico adottato dalla Regione Calabria nell’assegnazione dei posti letto. I giudici infatti così si esprimono: “Pur ritenendosi, dunque, che l’amministrazione non avrebbe dovuto procedere ad una preliminare attività comparativa ai sensi dell’art. 6 del Regolamento approvato con DCA n. 81/2016 – in quanto nei fatti surrogata dalla reiterazione delle convezioni temporanee stipulate negli anni, evidentemente, sul presupposto della persistenza delle condizioni per l’erogazione del servizio, e, ad ogni modo, in considerazione dell’eccentricità della situazione rispetto a quella ‘ordinaria’ oggetto di regolamentazione normativa –, il criterio cronologico impiegato per l’assegnazione dei posti letto disponibili risulta indiscutibilmente illegittimo.” Ed ancora: “Sicché, la reiterata raccomandazione per l’utilizzo prioritario” delle strutture ‘miste’ in questione era incontrovertibilmente da intendere quale obbligo di soddisfare per tramite delle stesse l’intero fabbisogno territoriale di riferimento, aprendo all’accreditamento di terzi operatori soltanto in caso di restante capienza. Dal richiamo alla ‘normativa vigente’ contenuto negli atti di cui si è detto – da intendersi quale ‘limite’ del fabbisogno complessivo di prestazioni stabilito nell’atto di programmazione della rete territoriale di assistenza –, per converso, diversamente da quanto opinato dalla Regione Calabria, non avrebbe potuto desumersi un elemento ostativo alla favorevole definizione del procedimento di conversione nei confronti di una o più delle strutture istanti, non essendo stato in alcun modo previsto nei DCA regolamentanti tale inedita procedura il ricorso ad un criterio selettivo di natura temporale”. Inoltre, il TAR, esplicita la strada che la Regione Calabria avrebbe dovuto/dovrebbe adottare: “anziché ricorrere al criterio cronologico, ledendo per le ragioni esposte le aspettative legittimamente coltivate da alcune delle cooperative interessate all’avviato procedimento di riconversione, la Regione Calabria avrebbe potuto, molto più plausibilmente, rimodulare l’assegnazione dei posti letto in modo da garantire l’accreditamento pro quota, in ragione del numero richiesto, di tutte i soggetti istanti. Per tal via questi ultimi, dopo oltre un ventennio di attività prestata in favore dell’ASP, avrebbero potuto ottenere l’agognato formale riconoscimento del loro status giuridico di ‘strutture accreditate’, ambendo successivamente, nell’evenienza di una rimodulazione in aumento del fabbisogno territoriale della residenzialità della salute mentale, ad un incremento del numero di posti letto assegnati”. Rimodulazione che, ai giudici del Tribunale Amministrativo appare sicuramente necessaria, in ragione della grave dimensione della migrazione sanitaria e delle lunghe liste di attesa sussistenti nel settore ammesse ed esplicitate nella Rete dei Servizi della Regione Calabria e della ASP 5, di cui si è già detto. Sul punto il TAR richiama la nota prot. 40876 del 07/08/2023 trasmessa dall'ASP di Reggio Calabria al Commissario ad acta ed al Dipartimento regionale ‘Tutela della Salute’, attraverso cui il Direttore Generale segnalava la gravissima situazione derivante dal mancato perfezionamento delle procedure di autorizzazione e quindi di accreditamento di ognuna delle cooperative ricorrenti “nonostante le strutture siano esistenti ed operanti sul territorio da anni. Con la conseguenza del “blocco dei ricoveri”, con l’impossibilità di inserire nuova utenza, e il permanere in stato di cronicità, di quella già inserita da anni. Diretto effetto, nonostante l’ingente spesa affrontata, è l’impossibilità a soddisfare in loco la continua domanda per cui si è giunti, malgrado tutto, al punto in cui l’invio fuori regione, con il carico di spesa che esso comporta, rimane l’unica possibilità di non essere inadempienti rispetto al proprio obbligo di cura”.

Alla luce di quanto emerso e stabilito con la sentenza n. … REG.PROV.COLL del TAR – Sezione staccata di Reggio Calabria, nonché alla gravità della situazione attestata anche nei documenti di programmazione sanitaria (Rete Territoriale) della Regione e dell’ASP 5, nonché nella nota a firma del Direttore Generale dell’ASP 5, prot. 40876 del 07/08/2023, a Lei trasmessa in cui tra l’altro si legge “si ribadisce la necessità di identificare strategie sollecite e rapide, definendo un percorso di accreditamento destinato alla peculiarità delle strutture già esistenti evitando che le stesse vengano considerate come nuove strutture, superando la necessità che esse procedano alla richiesta di essere autorizzate alla realizzazione, ergo ritenendo già acquisiti i requisiti previsti dall’art. 8.ter, L. 502/1992” Posto altresì che, nel corso di un incontro tenutosi il 16/10/2024 presso la Prefettura di Reggio Calabria, la Regione (nella persona del sub commissario …..) e l’ASP 5 (nella persona del Direttore Generale dr.ssa …….) hanno rappresentato al Prefetto una situazione del tutto distorta della vigente situazione qui ricostruita. In particolare, hanno evidenziato che a seguito della citata sentenza del TAR sarebbe emersa la necessità della chiusura delle strutture operanti sul territorio reggino, sia quelle a cui era stato dato parere positivo sia quelle a cui era stato parere negativo, con il conseguente trasferimento di tutti i pazienti fuori dalla provincia. In realtà, la sentenza sopra citata non annulla l’iter procedurale adottato per il riconoscimento e l’accreditamento delle cooperative sociali ma si limita ad annullare quei provvedimenti regionali e comunali che hanno assegnato o rigettato le istanze sulla base del criterio cronologico, ritenuto illegittimo. Anzi, il Tar dando per assodato il riconoscimento delle suddette strutture ha suggerito una modalità di assegnazione differente dando la possibilità a tutte le strutture di essere assegnatarie pro-quota dei posti letti a disposizione. A conclusione della riunione, i suddetti rappresentanti hanno poi preannunciato ricorso al Consiglio di Stato. interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1. quali provvedimenti vorrà adottare per autorizzare il tempestivo accreditamento e contrattualizzazione delle Cooperative sociali di cui sopra, previa verifica dei requisiti minimi di funzionamento;

2. se provvederà, nell’ambito delle strutture di cui sopra e di concerto con l’ASP 5, all’immediato sblocco dei ricoveri;

3. se vorrà adottare provvedimenti, di concerto con l’ASP 5, volti a ampliare il numero dei posti letto da destinare alle Strutture Residenziali Psichiatriche nell’ambito dell’ASP 5, anche mediante rimodulazione interna in ambito aziendale dei posti letto destinati alle diverse tipologie di Residenze Sanitarie, traslando, ove ridondanti, i posti letto previsti nella programmazione sanitaria verso le residenze psichiatriche, SRP 2 in particolare, quanto meno fino a poter garantire la contrattualizzazione a pieno regime dei posti letto così come inizialmente e contrattualmente previsti negli accordi sottoscritti;

4. quali sono i ricoveri attuali a carico dell’ASP di Reggio Calabria e quali quelli fuori Regione; quanti sono i pazienti reggini ricoverati presso le altre provincie, in particolare presso la struttura “Borgo dei Mastri” sita in Paternò Calabro (CS), e quali sono stati i criteri per la loro collocazione;

5. quali sono i costi annui sostenuti dall’ASP 5 per l’assistenza residenziale psichiatrica resa ai pazienti fuori dal territorio, in particolare nelle province di Cosenza e Catanzaro;

6. quali provvedimenti la Giunta della Regione Calabria ed il Commissario alla Sanità intendano attuare per consentire il diritto, a tutti i pazienti della Provincia di Reggio Calabria, di essere curati nel proprio territorio di residenza, evitando lo sradicamento e/o l’assenza di cure;

7. quali sono i provvedimenti che la Giunta della Regione Calabria ed il Commissario Straordinario intende attuare per contenere, per il futuro, le necessità di ricovero nelle strutture residenziali psichiatriche, atteso che l’abnorme numero di ricoveri fuori provincia e fuori Regione attesta in maniera inequivocabile quanto si riscontra nel territorio, riguardo l’assenza di quei servizi (centri diurni, assistenza domiciliare, ecc.) che dovrebbero, attraverso azioni di prevenzione, riuscire a ridurre l’incidenza dei ricoveri in strutture residenziali;

8. quali sono le determinazioni che la Giunta della Regione Calabria ed il Commissario alla Sanità intendono attuare per ridefinire le “linee guida per la Tutela della Salute Mentale” atteso che quelle in vigore, che derivano dalla Delibera G.R. 141/2009, non appaiono in linea con le previsioni della normativa nazionale (legge 180/78), sia in quanto non prevedono gli standard dei servizi diversi dalle strutture residenziali, sia in quanto, per queste ultime, sono previsti parametri inadeguati e standard di personale del tutto insufficienti a garantire la buona qualità del servizio, in particolare riguardo la fondamentale funzione riabilitativa del tutto dimenticata, essendo previsto un solo educatore ogni dieci pazienti.

(275; 25/10/2024)

 

Bevacqua, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la notte tra il 16 e 17 giugno scorso, al largo del Mar Jonio, un’imbarcazione partita dal porto di Bodrum in Turchia con circa 76 persone a bordo (di cui 26 minori) è naufragata a circa 120 miglia dalle coste della Calabria;

- la barca era rimasta alla deriva per diversi giorni, con uno scafo semi affondato, probabilmente a seguito dell’esplosione di un motore e, secondo le persone sopravvissute, diverse imbarcazioni sarebbero passate in quell’arco di tempo senza intervenire;

- la barca è stata soccorsa solo il 17 giugno dopo il lancio del “mayday” da parte di una nave francese che aveva intercettato il veliero affondato e sono state tratte in salvo e portate a Roccella Jonica 12 persone, tra cui una donna poi deceduta prima di arrivare a terra. Considerato che: - il naufragio del 17 giugno, al contrario di quello occorso a Cutro mesi fa, è stato completamente ignorato: nessuna camera mortuaria con file di bare ha occupato la televisione pubblica, nessun cordoglio delle istituzioni, nessun commento delle cariche di governo e dello Stato;

- appare evidente, per come evidenziato tra gli altri dal sito meltinpot.org, il tentativo del Governo italiano di frammentare il racconto di quanto accaduto (i sopravvissuti sparpagliati in diversi reparti di ospedali, i corpi distribuiti in diversi obitori di tutta la regione, i familiari disorientati dall’assenza di informazioni certe e i giornalisti allontanati dai luoghi dell’accaduto) al fine di evitare l’incontro e la coesione tra i familiari e la costruzione di un luogo unico di ritrovo collettivo, di condivisione e di preghiera, come era accaduto per Cutro dove il palazzetto dello Sport di Crotone aveva avuto la funzione non solo di camera mortuaria per le vittime, ma anche di luogo per famiglie e società civile di riconoscimento reciproco, di condivisione, di rivendicazione di diritti, di memoria collettiva;

- a Roccella Jonica quella che viene da molti definita la strategia della dispersione rappresenta la evidente volontà del Governo, posta in essere attraverso l’agire della Prefettura, di affermare una gestione dell’evento, della morte e dei corpi che eviti il piano pubblico, che impedisca la circolazione di notizie ufficiali, la visibilità mediatica e politica del naufragio;

- nonostante questo silenzio assordante, la sera del 22 giugno scorso una cerimonia interreligiosa organizzata dalla Chiesa locale ha attraversato il lungomare di Roccella Ionica fino a raggiungere il porto: centinaia di cittadini calabresi e diversi familiari delle persone decedute o scomparse nel naufragio hanno marciato con delle candele in mano fino al luogo di primo approdo dei corpi;

- esiste il timore fondato che l’attenzione su queste morti e su questi eventi cali rapidamente, complice l’occultamento politico e la mancanza di una presa di posizione e di una mobilitazione pubblica e che il silenzio più preoccupante non appaia più quello delle istituzioni, su cui si fonda la gestione migratoria di questi eventi, percepiti e raccontati come fatti di cronaca, ma quello dell’opinione pubblica sempre più abituata alla morte per mano delle frontiere. Tenuto conto che: - la trasmissione “Report”, alla quale va riconosciuto il merito di aver ricostruito le fasi di un naufragio che sembrava essere stato dimenticato, ha, tra l’altro, posto in evidenza il fatto che a gestire lo sbarco a Roccella Jonica fosse stata l’allora viceprefetto vicario della Prefettura di Reggio Calabria dott.ssa Maria Stefania Caracciolo e che la stessa dott.ssa Caracciolo a distanza di un mese viene nominata assessore regionale con deleghe importanti. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto consigliere regionale interrogano il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- se e, nel caso, come la Regione è intervenuta nella gestione del naufragio di Roccella Jonica;

- se le vicende sopra evidenziate hanno contribuito a determinare la nomina ad Assessore della dott.ssa Maria Stefania Caracciolo.

(277; 29/10/2024)

 

Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

• con deliberazione n°816 del 23/10/2020 è stato indetto avviso pubblico finalizzato al conferimento dell’incarico di Direttore della SC di Cardiologia del P.O Spoke Polistena, cui ha fatto seguito la deliberazione n° 1051 del 11/11/2021 di riapertura termini;

• con successiva deliberazione n°1005 del 15/12/2022, preso atto dei punteggi conseguiti dai candidati partecipanti alla selezione, l’incarico de quo è stato affidato al candidato che ha conseguito il maggior punteggio, nella persona del Dr. ... ;

• stante il collocamento a riposo del prefato direttore, disposto con determina dirigenziale n. 2190 del 10/09/2024 e decorrenza 01/10/2024, con deliberazione n. 734 del 24/09/2024 è stato indetto, ai sensi del D.lgs. 502/92 e ss.mm.ii., l’Avviso Pubblico, per titoli e colloquio, per il conferimento dell’incarico quinquennale di Direttore della Struttura Complessa nella disciplina di Cardiologia- Presidio Ospedaliero di Polistena. Considerato che: il Direttore Generale dell’Asp di Reggio Calabria, Dr.ssa ... con propria deliberazione, numero 807 del 11/10/2024, ha disposto: il conferimento dell’incarico di Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Polistena al candidato classificatosi in II° posizione nella procedura di selezione di cui alla deliberazione n. 1005 del 15/12/2022, e la revoca dell’avviso indetto con deliberazione 734/2024.

Tenuto conto che nell’avviso pubblico indetto con deliberazione n°816 del 23/10/2020, per il corretto svolgersi dell'incarico, erano richieste:

- esperienza e competenza nell'organizzazione e gestione del personale in ambito sanitario, anche in ambito extraospedaliero, finalizzato alla gestione delle condizioni di emergenza ed urgenza clinica.

- Esperienza e competenza nella valutazione clinico-diagnostica e nella gestione clinica delle principali patologie cardiovascolari, con particolare riferimento alle sindromi coronariche acute, allo scompenso cardiaco ed alle aritmie cardiache, anche in rapporto a terapie interventistiche sul substrato aritmico.

- Documentata esperienza nel campo della cardiostimolazione e capacità di formazione sul campo nel settore per i Dirigenti Medici del reparto si dà implementare il numero di operatori di cardiostimolazione, attraverso un training dedicato.

- Documentata esperienza organizzativa, con particolare riferimento, nella gestione dei pazienti con sindromi coronariche acute, nell'ambito della rete dell'infarto acuto del miocardio.

Che le competenze specifiche nel settore della cardiostimolazione sono indispensabili per la garanzia delle prestazioni richieste e per poter esercitare una funzione formativa nei confronti dei giovani professionisti che si approcciano verso questa branca della cardiologia. Preso atto che come previsto dal bando, all’Asp di Reggio Calabria è riservato il potere di effettuare controlli, in esito ai quali, potrà essere predisposta, con provvedimento motivato, l’esclusione dalla procedura in parola, in qualsiasi momento, qualora dovesse essere accertato il difetto dei requisiti. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1. se il nuovo incaricato quale Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia del Presidio Ospedaliero di Polistena, possedesse le competenze, così come riportate nel profilo soggettivo dell’Avviso Pubblico, nella cardio stimolazione, impianti di pacemaker e defibrillatori nonché una comprovata capacità di esercitare la formazione specifica nei confronti dei giovani professionisti che si approcciano verso questa branca della cardiologia;

2. se ritenga che l’incaricato possa assolvere in modo idoneo alle relative funzioni sotto il profilo soggettivo, sulla base delle competenze professionali e manageriali, delle conoscenze scientifiche;

3. le motivazioni alla base della scelta di indire un nuovo Avviso Pubblico in data 24/09/2024 per revocarlo il 11/10/2024.

(281; 05/11/2024)

 

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

la legge regionale 12 novembre 2004, n. 28, ha istituito, nella nostra regione, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, che ha il compito, tra gli altri, di vigilare, con la collaborazione di operatori preposti, sull’applicazione su tutto il territorio regionale della Convenzione Internazionale di tutela dei soggetti in età evolutiva e sull’applicazione e attuazione delle disposizioni normative nazionali, affidate alla competenza della Regione e degli Enti locali;

di vigilare sull’assistenza prestata ai Minori ricoverati in Istituti educativi-assistenziali, in strutture residenziali o comunque in ambienti esterni alla propria famiglia, anche in ordine allo svolgimento dei poteri di vigilanza e controllo di cui all’art. 2 della legge n. 698/1975 che vengono delegati ai Comuni che possono esercitarli tramite le Unità locali sociosanitarie;

di collaborare all’attività di raccolta ed elaborazione di tutti i dati relativi alla condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza in ambito regionale, ai sensi dell’articolo 4, comma 3, della legge 451/1997. Considerato che: la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 9691/2022 (c.d. Caso Massaro), ha posto un punto fermo sulla cosiddetta sindrome da alienazione parentale (nota anche con l’acronimo PAS), un concetto elaborato negli anni ottanta dallo psichiatra forense statunitense Richard Gardner e descritto come una dinamica psicologica disfunzionale che si attiva nei figli minori coinvolti nelle separazioni conflittuali dei genitori, e ha dato ragione ad una madre, relegando la teoria della alienazione parentale in un campo “esterno” rispetto ai principi del nostro ordinamento. La Suprema Corte ha pesantemente definito il concetto di sindrome da alienazione genitoriale come un “fondamento pseudoscientifico” di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori. La signora Massaro, dopo una difficile separazione dal marito con una denuncia per maltrattamenti, si era vista togliere la potestà genitoriale a seguito di una consulenza tecnica d’ufficio. Suo figlio aveva manifestato paura nei confronti del padre e si rifiutava anche di incontrarlo. Il giudice che seguiva il caso aveva disposto una CTU per indagare il motivo per cui il figlio non volesse più vedere il padre. La psicologa nominata aveva concluso che il bambino soffriva di PAS, sindrome di alienazione parentale, e la sentenza della Corte d’Appello aveva fatto decadere dalla responsabilità genitoriale la madre del minore, sulla base dell’assunto che l’astio del figlio minore nei confronti del padre fosse stato “costruito” dalla manipolazione da parte della madre, anche se il minore non era mai stato ascoltato, disponendo l’allontanamento del bambino e l’interruzione dei rapporti tra madre e figlio. La Suprema Corte ha deciso, ribaltando quanto statuito in II grado e accogliendo integralmente il ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma, sulla base di tre principi cardine: l’illegittimità dell’alienazione parentale, la superiorità dell’interesse del minore rispetto al diritto alla bigenitorialità e la condanna dell’uso della forza nei confronti dei minori. I Giudici di legittimità, ancora, hanno criticato lo spostamento forzoso del figlio, il quale era stato prelevato dal luogo nel quale risiedeva con la madre, per essere trasferito in una casa-famiglia. La Corte Suprema ha rilevato che l’autorità giudiziaria ha omesso di considerare quali potrebbero essere le ripercussioni sulla vita e sulla salute del minore di una brusca e definitiva sottrazione dello stesso dalla relazione familiare con la madre, con la lacerazione di ogni consuetudine di vita, ignorando che la bigenitorialità è, anzitutto, un diritto del minore. I risultati di quei percorsi di reset che vengono imposti nei collocamenti in casa-famiglia ai bambini strappati dalle mamme risultano, così, contrari allo Stato di Diritto, come statuito dalla Cassazione con la sentenza Massaro. Con questa fondamentale pronuncia, oltre a frenare l’utilizzo della PAS come argomento di difesa, si dà maggiore importanza alle esigenze del minore, anche a scapito del principio della bigenitorialità, rendendo l’adozione di un provvedimento di prelevamento coatto di minore strettamente funzionale alla sua incolumità;

d’altronde fin da subito la teoria della sindrome da alienazione parentale è stata molto contestata nel mondo scientifico-accademico poiché priva di solide dimostrazioni. Per lo stesso motivo non è nominata nel Diagnostic and statistical manual of mental desorder (DSM-5), che è la principale fonte per i disturbi psichiatrici ufficialmente riconosciuta in tutto il mondo, e non è considerata nemmeno dall’APA (American Psychological Association), mentre molti sono gli studi scientifici che provano la scarsa solidità di quanto proposto. L’ International classification of diseases (ICD-11), il sistema di classificazione nosografico dell’OMS ha confermato, nella release del settembre del 2020, una definitiva esclusione della sindrome di alienazione parentale, facendo seguito all’analoga presa di posizione del DSM-5. L’Associazione Nazionale D.i.Re “Donne in Rete contro la violenza”, che riunisce decine di Centri Antiviolenza attivi in Italia, ha criticato spesso l’utilizzo della PAS nei tribunali: nelle situazioni di maltrattamento, infatti, l’alienazione genitoriale viene utilizzata in maniera strumentale “dai padri maltrattanti nelle aule giudiziarie per screditare le donne che in sede di separazione richiedono protezione a favore dei figli che si rifiutano di incontrare il padre perché́ traumatizzati dai suoi comportamenti violenti”.

In sostanza, si finisce spesso per non riconoscere il trauma dei bambini e delle bambine e per colpevolizzare invece la madre (già vittima di violenza) ritenendola responsabile di comportamenti che vengono definiti come atti di alienazione parentale. Un richiamo all’Italia in questo senso era stato presentato nel 2011 dal Comitato CEDAW delle Nazioni Unite. Tenuto conto che: con nota del 29 maggio 2020, relativa all’interrogazione Parlamentare n. 4-02405, il Ministero della Salute ha evidenziato che le teorie di Gardner sono state sviluppate “in diversi lavori auto-pubblicati e, pertanto, privi di verifica da parte della letteratura scientifica” e che “detta ‘sindrome’ non risulta inserita in alcuna delle classificazioni in uso, come l’ICD 11 o il DSM 5, in ragione della sua evidente ‘ascientificità’ dovuta alla mancanza di dati a sostegno”. Con la medesima nota, il Ministero ha evidenziato altresì il “rischio di un utilizzo strumentale di una definizione priva di validità diagnostica nelle controversie che coinvolgono minori” ed ha avvertito che, in caso di segnalazione di diagnosi di PAS da parte di medici o psicologi, il Ministero della salute “ha cura di sollecitare gli Ordini professionali di appartenenza, per gli accertamenti sulle eventuali violazioni di norme deontologiche”.

Preso atto che: la Cassazione, con ordinanza n. 3576/2024 pubblicata il giorno 8 febbraio 2024, sottolinea con forza il principio giuridico secondo il quale l'ascolto del minore è un elemento fondamentale nei procedimenti che lo riguardano direttamente e ciò soprattutto quando vi siano richieste che incidono profondamente sulla sua vita come quella di un collocamento extrafamiliare. La decisione sull’affidamento di un minore, prosegue la Corte di cassazione, deve essere adottata facendo riferimento esclusivo al suo interesse morale e materiale, interesse che non va individuato in astratto ma in concreto, tenendo conto anche della realizzazione della miglior cura della persona minore di età. L’individuazione di tale interesse è un procedimento che rifugge da automatismi e che deve tenere conto dei desideri, delle aspirazioni e delle opinioni del minore che sia capace di discernimento. Capacità che aumenta con la sua crescita. D’altra parte, l’ascolto, prosegue la Cassazione, è designato proprio dall’art. 315 bis c.c. non come un atto istruttorio ma come un diritto. Un altro aspetto significativo viene delineato dalla Suprema Corte nell’enunciare il principio secondo il quale il Giudice, allorquando viene chiamato a decidere della vita di un minore non può e non deve ritenere una consulenza tecnica d’ufficio equivalente all’ascolto del minore. Invero, la regola impone al Magistrato di ascoltare il minore e non limitarsi a richiamare le indagini del consulente circa il miglior regime di affidamento e collocamento. Riferendosi al concetto di “sindrome di alienazione genitoriale” della quale il ricorrente accusava la moglie, la Corte di cassazione afferma che non è mai ammissibile, in queste procedure, far discendere dalla diagnosi di una patologia, anche se scientificamente indiscussa, ma a maggior ragione se dubbia, una presunzione di colpevolezza o di inadeguatezza al ruolo di genitore, completamente avulsa dalla valutazione in fatto dei comportamenti. L’eventuale diagnosi di una patologia, invece, potrà aiutare a comprendere le ragioni dei comportamenti ma non può da sola giustificare un giudizio - o pregiudizio - di non idoneità parentale a carico del genitore. La Corte avverte anche che qualora un CTU abbia compiuto una diagnosi scientificamente valida e suggerito una terapia fondata il Giudice non deve limitarsi a recepirle acriticamente ma deve tenere conto delle esigenze concrete del minore e del contesto nel quale egli vive nonché del suo diritto a non vedere adottate misure coercitive quale l’allontanamento forzato dal genitore con il quale convive, soprattutto quando sia possibile ricorrere a misure alternative che coinvolgano attivamente tutti i soggetti interessati. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

se e come intende assumere ogni utile e necessaria iniziativa, anche nei riguardi del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, per sapere: 1. quanti casi di prelevamenti coatti di minori a causa di alienazione parentale sono stati registrati in Calabria negli ultimi dieci anni;

2. quante e quali strutture che accolgono i minori prelevati in modo coatto dalla famiglia si trovano sul territorio calabrese e se le medesime risultano idonee allo scopo per dotazione economiche e di personale;

3. se è in programma esporre il tema dell’illegittimità di tali prelevamenti coatti, alla luce della normativa elencata in premessa e della recente giurisprudenza di legittimità, tra tutte la n.9691/2022 relativa al caso Massaro;

4. se è in programma l’istituzione di un Osservatorio Regionale che vigili sui programmi psico-pedagogici e sui risultati di quest’ultimi relativamente ai bambini oggetto di prelevamento coatto.

(282; 05/11/2024)

 

Alecci, Bevacqua, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- notizie di stampa riportano la mancanza di linearità su talune procedure messe in atto dall'ASP di Cosenza, analizzando la gara per l'affidamento del servizio di pulizia per tutti i presidi sanitari ed ospedalieri ricadenti sul territorio di competenza della stessa;

- in particolare, sullo stesso oggetto, l'ASP ha emanato prima un bando che prevedeva una "gara ponte" nelle more dell'espletamento della stessa sulla piattaforma nazionale CONSIP e, successivamente, un altro che non faceva più riferimento alla procedura CONSIP. Considerato che: - in riferimento alla trasparenza, per tali procedure sussiste l’obbligo di ricorrere al mercato elettronico. Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta Regionale anche nella qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria

per sapere:

- le motivazioni che hanno indotto l'ASP di Cosenza alla pubblicazione di una duplice versione del bando;

- se la struttura commissariale ha dato direttive agli enti sanitari sulla procedura da seguire al fine di unificare il procedimento;

- se Azienda Zero, ente di governo della sanità calabrese, sia stata coinvolta e resa partecipe nel processo al fine di ottimizzare al massimo la spesa attraverso un procedimento unico per tutte le Aziende sanitarie calabresi.

(287; 18/11/2024)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

che il decreto legge 25.05.2021, n. 73 recante “Misure urgenti connesse all'emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” all’art. 50 ter “Assunzione di personale presso i Ministeri della cultura, della giustizia e dell'istruzione nelle regioni dell'obiettivo europeo ‘Convergenza’”, al fine di promuovere la rinascita occupazionale delle regioni comprese nell'obiettivo europeo «Convergenza» (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e migliorare la qualità degli investimenti in capitale umano, autorizzava il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri a bandire procedure selettive per l'accesso a forme contrattuali a tempo determinato e a tempo parziale di diciotto ore settimanali, della durata di diciotto mesi, alle quali erano prioritariamente ammessi i soggetti già inquadrati come tirocinanti nell'ambito dei percorsi di formazione e lavoro presso il Ministero della cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell'istruzione;

che, sulla scorta della richiamata normativa, veniva indetta procedura selettiva pubblica per il reclutamento di 1.956 unità di personale non dirigenziale, a tempo determinato varie aree, per il Ministero della cultura, il Ministero della giustizia e il Ministero dell'istruzione;

che la procedura selettiva di cui sopra ha portato all’assunzione di 350 unità di personale, delle quali 280 solo in Calabria, presso le sedi periferiche del Ministero della Cultura;

di 427 unità di personale, delle quali 407 solo in Calabria, presso le sedi periferiche del Ministero della Giustizia;

di 393 presso il Ministero dell’Istruzione;

considerato che il settore pubblico spesso ricorre a contratti di lavoro precario per mitigare gli effetti del blocco delle assunzioni e altre carenze di personale;

che, tuttavia, l’assunzione di lavoratori precari nella pubblica amministrazione costituisce una pratica di reclutamento che la Corte di Giustizia Europea ha ripetutamente giudicato abusiva;

che, dal punto di vista socioeconomico, un lavoro precario mina la stabilità personale e crea numerosi danni ai lavoratori e alle loro famiglie;

che la precarietà impatta negativamente non solo sui singoli lavoratori, ma crea anche conseguenze negative per l’intera società, perpetuando un ciclo di instabilità e incertezza che ostacola il benessere collettivo;

che i lavoratori attualmente impegnati nelle regioni ad obiettivo “Convergenza” risultano oggi indispensabili al fine di assicurare il buon andamento della Pubblica Amministrazione in ragione dell’enorme mole di doveri cui i Ministeri sono sottoposti anche all’esito di tutti i progetti PNRR attivi sul territorio e alla forte carenza d’organico che solo in parte si sta colmando;

che, soprattutto in Calabria stante la forte crisi occupazionale ed il conseguente e progressivo spopolamento, la mancata stabilizzazione dei lavoratori in questione rappresenterebbe un danno non solo alle amministrazioni interessate, ma anche alla già precaria economia regionale. Tutto quanto sopra premesso e considerato, alla luce dell’esperienza acquisita e maturata in questi anni, tenuto conto della mancata proroga a legislazione vigente delle disposizioni in materia di stabilizzazione dei rapporti di lavoro a tempo determinato in tempo indeterminato, al fine di non disperdere l’esperienza acquisita che genererebbe un danno in termini di qualità del servizio pubblico, il Consiglio regionale

impegna la Giunta regionale

ad attivarsi, anche presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, al fine di sollecitare al Governo e/o al Parlamento l’adozione di provvedimenti utili ad avviare le procedure necessarie per la stabilizzazione e la contestuale trasformazione del rapporto di lavoro da part time a full time o, in subordine, alla proroga dei contratti in scadenza.

(102; 15/11/2024) Mammoliti e Alecci

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- si definisce “Carbonaio” il lavoratore che provvede all’accatastamento nella carbonaia, del legname proveniente dai tagli nei boschi, attende alle operazioni di combustione e raccoglie il carbone avviandolo ai suoi vari usi commerciali;

- il Carbonaio è un mestiere il cui lavoro e prodotto erano parte integrante della vita quotidiana della comunità calabrese di Serra San Bruno;

- i carbonai sono specchio di una tradizione che ha radici nel passato, divenendo un’arte tramandata di generazione in generazione;

- la tradizione dei Carbonai di Serra San Bruno risale a secoli fa, quando la necessità di ottenere carbone per il riscaldamento e la lavorazione dei metalli portò allo sviluppo di questa attività;

- nella “Nuova rivista forestale” del 1886, pubblicata a cura dell’Istituto forestale di Vallombrosa, si affermava che la popolazione di Serra San Bruno fondasse il proprio sostentamento sul lavoro nei boschi e sulla produzione di carbone vegetale da vendere ed esportare;

- il lavoro veniva portato avanti seguendo tecniche tradizionali. Il carbonaio riceveva in consegna un pezzo di bosco da un appaltatore e si obbligava a consegnare un dato quantitativo di carbone a un determinato prezzo e in un tempo stabilito. Si procedeva a tirare su il “pagliaio”, che per molti giorni sarebbe diventata l’abitazione del carbonaio e della sua famiglia. La legna raccolta veniva sistemata in forma circolare per realizzare la “carbonaia”, mettendo in basso i ceppi grossi e man mano la legna più piccola in alto. Al centro si lasciava una bocca circolare che serviva per accendere il fuoco e per far fuoriuscire il fumo. Il tutto veniva ricoperto di terra. La combustione all’interno degli “scarazzi”, somiglianti a piccoli vulcani, doveva avvenire senza fiamma, altrimenti la legna si sarebbe trasformata in cenere. Il piccolo vulcano nascente andava controllato e “civàto”, cibato, inserendo dal buco in alto nuova legna per mantenere il fuoco. Nella fase di “scarico” si buttava acqua sulla carbonaia e, rompendo il guscio di terra compattata, si estraeva il carbone. Considerato che: - oggi nelle contrade di Serra San Bruno l’attività di produzione del carbone secondo il metodo tradizionale è ancora praticata da alcune famiglie, come attestato da un reportage del quotidiano “la Repubblica” nel novembre 2015;

- numerose pubblicazioni, tra cui il libro di Antonio Dario Cozza intitolato “Carbonaie e Carbonai in Calabria. La Sila, il Vallo, Serra San Bruno” edito da Pubblisfera nel 2018, documentano che il mestiere di “carbonaio” costituisce una tradizione radicata all’interno dei territori calabresi, soprattutto nella località di Serra San Bruno;

- nell’ottobre 2023 andava in onda, all’interno della trasmissione televisiva “Striscia la notizia”, un servizio sull’arte millenaria dei “Carbonai” di Serra San Bruno, a riprova del fatto che quella dei carbonai oltre ad essere un’arte secolare, viene praticata ancora ai giorni nostri;

- a Serra San Bruno è in funzione la più grande carbonaia in pianta stabile, che consta di sei cantieri e trenta carbonai;

impegna la Giunta regionale

- ad attivarsi per promuovere ogni azione utile al fine del riconoscimento dell’arte dei “Carbonai” di Serra San Bruno quale Patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, finalizzato alla tutela e alla valorizzazione delle pratiche tramandate di generazione in generazione, che fornisce un senso di appartenenza sociale e culturale alla collettività, trattandosi di un mestiere ricreato dalle comunità e dai gruppi in stretta correlazione con l’ambiente circostante e la sua storia.

(203; 15/11/2024) Alecci

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

premesso che la legge 11 Febbraio 1992, n°157 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” dispone all’art. 6 comma 1, che: "Le Regioni, sulla base di apposito regolamento, disciplinano l’attività di tassidermia ed imbalsamazione e la detenzione o il possesso dei preparazioni tassidermiche e trofei”;

al comma 4 che: “Le Regioni provvedono ad emanare, non oltre un anno alla data di entrata in vigore della presente legge, un regolamento atto a disciplinare l’attività di tassidermia ed imbalsamazione di cui al comma 1”. Considerato che a distanza di 32 anni tale regolamento non è stato ancora emanato e ciò rappresenta un vuoto normativo che ha comportato l’impossibilità da parte di artigiani regolarmente abilitati all’esercizio della tassidermia, di operare legalmente nel territorio calabrese, costringendo gli stessi ad operare in altre regioni dove detta attività è regolamentata;

al tutto si aggiunga pure che l’auspicata regolamentazione eviterebbe l’esercizio “in nero” e la violazione di nome igienico-sanitarie. Tenuto conto che la mancata emanazione del regolamento regionale di attuazione della legge ha comportato, unitamente ai disagi per la categoria, un mancato introito economico, seppur per un mercato di nicchia, a vantaggio delle altre regioni. Tenuto altresì conto che la sapiente attività della tassidermia consente di riprodurre fedeli ricreazioni naturalistiche dei più importanti ambienti della Calabria, dalla costa fino all’alta montagna, all’interno di esposizioni museali che consentono ai visitatori di osservare da vicino decine di specie animali che popolano gli straordinari ambienti della regione Calabria immersi in un concentrato di natura e biodiversità. E che tale attività museale si presta a visite guidate, attività didattiche e percorsi escursionistici, offrendo una preziosa occasione per conoscere e riscoprire la bellezza e la biodiversità di uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo. Preso atto che lo strumento regolamentare sia necessario per la disciplina organica della materia onde consentire ai tassidermisti abilitati di richiedere ed ottenere regolare autorizzazione all’esercizio della propria impresa artigiana, per la definizione dell’attività di tassidermia, per la disciplina di requisiti per l’esercizio dell’attività, in ordine alle procedure per l’autorizzazione e agli esami di idoneità, nella definizione degli esemplari di cui è consentita la tassidermia e l’imbalsamazione, in ordine agli obblighi di documentazione registrazione e conservazione, in ordine alla segnalazione, alla detenzione, alla disciplina particolare dei musei, alle norme in materia di vigilanza, controlli e in ordine alle sanzioni, e per ogni ulteriore aspetto procedurale utile e necessaria alla regolamentazione dell’attività. Preso inoltre atto che le altre regioni italiane hanno da tempo provveduto a dare esecuzione alla Legge 11 febbraio 1992, n 157 con apposite Delibere di Giunta per l’emanazione del regolamento regionale di cui all’art.6 comma 4 sopra richiamato.

Impegna la Giunta regionale

a provvedere a emanare il “Regolamento dell’attività di tassidermia e di imbalsamazione della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei” in attuazione dell’art.6 della legge n. 157 del 1992 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio” nonché dell’art. 4 della Legge regionale 9 Maggio 1996, n° 70 “Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l’organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell’esercizio venatorio”.

(204; 18/11/2024) Giannetta

Risposta scritta a interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

Bruni. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il D.lgs. n.502/1992 prevede l'obbligo della specializzazione per l'accesso alla Dirigenza Sanitaria;

- con la legge 266/2005 l'Italia si è adeguata alla specifica direttiva europea, prevedendo un compenso per i tirocini di specializzazione per la sola area medica;

- alla dirigenza dell'area sanitaria concorrono altre specialità quali: biologi, chimici, farmacisti, psicologi, veterinari;

- la norma giusta e necessaria ha prodotto una vera e propria discriminazione nel variegato mondo delle specializzazioni sanitarie;

- gli specializzandi ‘non medici’ non solo non percepiscono alcun compenso, ma sono costretti al pagamento di oneri aggiuntivi, oltre a tutti i costi derivanti dalla frequenza e dalla stessa logistica, determinando di fatto una vera e propria esclusione all'accesso. Considerato che: - da diversi anni e con diversi governi è in atto una pressante interlocuzione per porre fine a questa assurda discriminazione;

- insistono diversi DDL in entrambi i rami del Parlamento tesi a sanare tale situazione;

- nelle more di una soluzione, diverse regioni hanno assunto autonome iniziative tese a garantire una indennità anche alle specializzazioni ‘non mediche’, utilizzando eventuali residui per finanziamenti di borse non utilizzati;

- per l’annualità 2024 su 15.256 borse di studio, statali e regionali di specializzazioni mediche ne sono state assegnate 11.392 (75%) e che tale esito rende ancora più insopportabile l’esclusione dalle borse di tutta la dirigenza non medica. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

a) quanti sono i residui accumulati negli anni da borse di specializzazioni finanziati dalla regione;

b) se intende destinare tali residui e ulteriori risorse finanziarie a borse di specializzazioni di area ‘non medica’;

c) quali iniziative intende assumere, a partire dalla Conferenza Stato-Regioni, tese a superare questa insopportabile discriminazione a danno della dirigenza sanitaria non medica.

(265; 02/10/2024)

(Risposta)

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il Consiglio regionale ha approvato la Legge regionale 15 maggio 2024, n. 25 recante “Interventi per il trasferimento dei crediti fiscali derivanti dall’efficientamento energetico del patrimonio edilizio”;

- all’art. 1 comma 1 della richiamata Legge, la Regione Calabria riconosce il rilevante contributo derivante dalla riqualificazione energetica del patrimonio edilizio e il carattere strategico del settore edilizio e dell'impiantistica civile promuovendo la massima diffusione degli strumenti previsti, in ambito nazionale o regionale, per il relativo sostegno;

- la legge di cui sopra intende far assumere alla Regione Calabria, attraverso gli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate da essa controllate, un ruolo attivo nella gestione dei crediti fiscali derivanti da interventi di cui all'art. 119 del Decreto-legge 19 maggio 2020 n. 34, come specificati all’articolo 121, comma 2, lettere da a) ad f);

- l’agevolazione fiscale disciplinata dall’articolo 119 del decreto legge n. 34/2020 (decreto Rilancio), consiste in una detrazione del 110% (cd superbonus 110%) delle spese sostenute a partire dal 1 luglio 2020 per la realizzazione di specifici interventi finalizzati all’efficienza energetica e al consolidamento statico o alla riduzione del rischio sismico degli edifici, nonché all’installazione di impianti fotovoltaici e delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici. - nello specifico, l’articolo 3 della L.R. 25/2024cprevede che, entro trenta giorni dall'entrata in vigore della legge, la Regione Calabria disciplini con proprio atto le modalità di attuazione;

considerato - che, negli ultimi anni, il superbonus 110% ha rappresentato un'opportunità straordinaria sicuramente per il settore edile, promettendo un significativo rilancio attraverso la riqualificazione energetica degli edifici, ma anche per la rigenerazione del patrimonio edilizio nazionale;

- che, nonostante le buone intenzioni, moltissime aziende si trovano oggi in una situazione critica con milioni di euro di crediti nel cassetto, ma senza liquidità immediata;

- che quanto sopra non solo mette a rischio la sopravvivenza di numerose imprese, ma ha anche ripercussioni dirette sulla vita di proprietari e, soprattutto, di lavoratori che rischiano di pagare, incolpevolmente, un prezzo altissimo.

Tenuto conto - che, nonostante l’urgenza dei provvedimenti previsti, il dettato della legge regionale in questione, a distanza di 5 mesi dalla sua pubblicazione, è rimasto del tutto inattuato;

- che sulla questione numerose sono state le sollecitazioni di associazioni di categoria ed organizzazioni sindacali, non ultima quella della FILLEA CGIL la quale, a più riprese, ha chiesto l’adozione delle linee guida al fine di ridurre, nei limiti del possibile, le tante difficoltà di migliaia di lavoratori con retribuzioni arretrate, e delle numerose aziende calabresi in difficoltà. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

le ragioni del ritardo accumulato e quali siano i tempi per l’emanazione dei provvedimenti atti a rendere operativa il dettato della Legge regionale 15 maggio 2024, n. 25.

(267; 03/10/2024)

(Risposta)

 

Bevacqua, Alecci, Bruni, Iacucci, Mammoliti, Muraca. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la notte tra il 16 e 17 giugno scorso, al largo del Mar Jonio, un’imbarcazione partita dal porto di Bodrum in Turchia con circa 76 persone a bordo (di cui 26 minori) è naufragata a circa 120 miglia dalle coste della Calabria;

- la barca era rimasta alla deriva per diversi giorni, con uno scafo semi affondato, probabilmente a seguito dell’esplosione di un motore e, secondo le persone sopravvissute, diverse imbarcazioni sarebbero passate in quell’arco di tempo senza intervenire;

- la barca è stata soccorsa solo il 17 giugno dopo il lancio del “mayday” da parte di una nave francese che aveva intercettato il veliero affondato e sono state tratte in salvo e portate a Roccella Jonica 12 persone, tra cui una donna poi deceduta prima di arrivare a terra. Considerato che: - il naufragio del 17 giugno, al contrario di quello occorso a Cutro mesi fa, è stato completamente ignorato: nessuna camera mortuaria con file di bare ha occupato la televisione pubblica, nessun cordoglio delle istituzioni, nessun commento delle cariche di governo e dello Stato;

- appare evidente, per come evidenziato tra gli altri dal sito meltinpot.org, il tentativo del Governo italiano di frammentare il racconto di quanto accaduto (i sopravvissuti sparpagliati in diversi reparti di ospedali, i corpi distribuiti in diversi obitori di tutta la regione, i familiari disorientati dall’assenza di informazioni certe e i giornalisti allontanati dai luoghi dell’accaduto) al fine di evitare l’incontro e la coesione tra i familiari e la costruzione di un luogo unico di ritrovo collettivo, di condivisione e di preghiera, come era accaduto per Cutro dove il palazzetto dello Sport di Crotone aveva avuto la funzione non solo di camera mortuaria per le vittime, ma anche di luogo per famiglie e società civile di riconoscimento reciproco, di condivisione, di rivendicazione di diritti, di memoria collettiva;

- a Roccella Jonica quella che viene da molti definita la strategia della dispersione rappresenta la evidente volontà del Governo, posta in essere attraverso l’agire della Prefettura, di affermare una gestione dell’evento, della morte e dei corpi che eviti il piano pubblico, che impedisca la circolazione di notizie ufficiali, la visibilità mediatica e politica del naufragio;

- nonostante questo silenzio assordante, la sera del 22 giugno scorso una cerimonia interreligiosa organizzata dalla Chiesa locale ha attraversato il lungomare di Roccella Ionica fino a raggiungere il porto: centinaia di cittadini calabresi e diversi familiari delle persone decedute o scomparse nel naufragio hanno marciato con delle candele in mano fino al luogo di primo approdo dei corpi;

- esiste il timore fondato che l’attenzione su queste morti e su questi eventi cali rapidamente, complice l’occultamento politico e la mancanza di una presa di posizione e di una mobilitazione pubblica e che il silenzio più preoccupante non appaia più quello delle istituzioni, su cui si fonda la gestione migratoria di questi eventi, percepiti e raccontati come fatti di cronaca, ma quello dell’opinione pubblica sempre più abituata alla morte per mano delle frontiere. Tenuto conto che: - la trasmissione “Report”, alla quale va riconosciuto il merito di aver ricostruito le fasi di un naufragio che sembrava essere stato dimenticato, ha, tra l’altro, posto in evidenza il fatto che a gestire lo sbarco a Roccella Jonica fosse stata l’allora viceprefetto vicario della Prefettura di Reggio Calabria dott.ssa Maria Stefania Caracciolo e che la stessa dott.ssa Caracciolo a distanza di un mese viene nominata assessore regionale con deleghe importanti. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interrogano il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- se e, nel caso, come la Regione è intervenuta nella gestione del naufragio di Roccella Jonica;

- se le vicende sopra evidenziate hanno contribuito a determinare la nomina ad Assessore della dott.ssa Maria Stefania Caracciolo.

(277; 29/10/2024)

(Risposta)

 

Proposta di legge n. 324/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Graziano, De Nisi, Crinò, Comito, De Francesco, Gelardi, recante: “Modifiche ed integrazioni alle leggi regionali n. 29/2002, n. 24/2008, n. 8/2010, n. 24/2013, n. 32/2021, n. 10/2022, n. 62/2023 e disposizioni normative” (deliberazione consiliare n. 329)

Art. 1

(Modifiche dell’articolo 20 della l.r. 29/2002)

1. Dopo il comma 3 dell’articolo 20 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 29 (Approvazione disposizioni normative collegate alla legge finanziaria regionale relative al Settore Sanità), è inserito il seguente:

“3-bis. Al fine di garantire il graduale passaggio alla gestione ordinaria delle aziende sanitarie sciolte ai sensi dell'articolo 146 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali), per il quinquennio successivo alla cessazione del commissariamento, può essere nominato un Commissario straordinario scelto, anche nell'ambito dell'elenco nazionale di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171 (Attuazione della delega di cui all'articolo 11, comma 1, lettera p), della legge 7 agosto 2015, n. 124, in materia di dirigenza sanitaria), fra soggetti di comprovata competenza ed esperienza, in particolare in materia di organizzazione sanitaria o di gestione aziendale, anche in quiescenza.”

Art. 2

(Modifiche dell’articolo 14-bis della l.r. 24/2008)

1. Nel comma 1 dell’articolo 14-bis della legge regionale 18 luglio 2008, n. 24 (Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private), le parole: “marzo 2025” sono sostituite dalle seguenti: “dicembre 2024”.

Art. 3

(Modifiche della l.r. 8/2010)

1. L’articolo 33 della legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8 (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2010, art. 3, comma 4 della legge regionale n. 8/2002) è abrogato.

 

Art. 4

(Modifiche e integrazioni dell’articolo 39 della l.r. 47/2011)

1. Nell’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 – Calabria (Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012). Articolo 3, comma 4, della legge regionale n. 8/2002) sono apportate le seguenti modifiche:

a) il comma 4 è sostituito dal seguente: “4. I soggetti attuatori degli interventi, afferenti al programma di cui alla legge regionale 16 ottobre 2008, n. 36 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale) e degli interventi di cui al punto 3.3 del Programma operativo scaturito dall’attuazione delle deliberazioni della Giunta regionale n. 347 del 30 luglio 2012 e n. 452 del 30 ottobre 2014, che hanno raggiunto, entro il 31 dicembre 2024, uno stato di avanzamento lavori del trentacinque per cento, calcolato secondo le modalità previste, devono prestare adeguata garanzia (atto ipotecario, polizza fideiussoria, garanzie di cui all’articolo 4, comma 13, della legge regionale 7 luglio 2022, n. 25 (Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso) solo alla richiesta di nuova erogazione. La Regione, in assenza di adeguata garanzia, provvede all’erogazione delle ulteriori somme solo al completamento dell’intervento finanziato.”;

b) dopo il comma 4 è aggiunto il seguente: “4-bis. Gli alloggi non soggetti a contributo regionale, così come previsto dalla rimodulazione contemplata all'articolo 1 della legge regionale n. 42 del 2023, non concorrono ai fini del calcolo dell'avanzamento lavori e, di conseguenza, sono svincolati dalla data di termine di fine lavori prevista per gli alloggi finanziati.”.

Art. 5

(Modifiche dell’articolo 7 della l.r. 24/2013)

1. Dopo il comma 4 dell’articolo 7 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è inserito il seguente:

“4-bis. L’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale provvede, inoltre, all’acquisizione a qualsiasi titolo di immobili di enti pubblici o di privati, per finalità di edilizia residenziale pubblica, nonché per la realizzazione di interventi sperimentali di housing sociale, rivolti a categorie svantaggiate, anche in coordinamento con soggetti del terzo settore.”.

Art. 6

(Modifica dell’art. 16 della l.r. 9/2018)

1. Nel comma 13 dell’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza), dopo il primo periodo è aggiunto il seguente: “Non rientrano nei casi previsi dai commi 3 e 4 del presente articolo, per gli esercizi già esistenti alla data del 3 maggio 2018 le ipotesi di subingresso nell’attività, di variazioni della titolarità dell’esercizio, di variazioni del concessionario o della nomina di nuovo rappresentante legale.”.

Art. 7

(Modifiche dell’articolo 8 della l.r. 32/2021)

1. Il comma 1 dell’articolo 8 della legge regionale 15 dicembre 2021, n. 32 (Istituzione dell’ente di governance della sanità regionale calabrese denominato “Azienda per il Governo della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”) è così modificato: nel primo periodo la parola: “regionale” è sostituita dalla seguente: “nazionale” e le parole: “qualora la professionalità richiesta non sia reperibile presso gli enti suindicati” sono sostituite dalle seguenti: “nel rispetto della spesa complessivamente prevista per le aziende del servizio sanitario regionale”.

Art. 8

(Modifiche della l.r. 10/2022)

1. Dopo il comma 3 dell’articolo 18-bis della legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente) è aggiunto il seguente:

“3-bis. A seguito del subentro di So.Ri.Cal. S.p.A. nelle funzioni inerenti al servizio idrico integrato già esercitate dal CORAP, il personale dipendente a tempo indeterminato del CORAP connesso alle predette funzioni è trasferito alla società So.Ri.Cal. S.p.A., mantenendo il trattamento giuridico ed economico fondamentale e accessorio, limitatamente alle voci fisse e continuative, corrisposto al momento del trasferimento, nonché l'inquadramento previdenziale.”.

Art. 9

(Modifiche degli articoli 15 e 17 della l.r. 22/2023)

 1. La legge regionale 24 maggio 2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della biodiversità) è così modificata:

a) al comma 1 dell’articolo 15, le parole “sulla base di un elenco di almeno quattro nominativi, indicati dalla comunità del parco, dotati di comprovata esperienza e competenze in materia di aree protette e biodiversità e di” sono sostituite dalle seguenti: “tra soggetti dotati di comprovata esperienza e competenze pluriennali nella”;

b) alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 17, le parole “del presidente del parco e i” sono sostituite dalla seguente: “dei”.

Art. 10

(Integrazioni della l.r. 62/2023)

1. Nel comma 2-bis dell’articolo 1 della legge regionale 27 dicembre 2023, n. 62 (Norme in materia di spending review), dopo la parola: “ARPACAL” sono inserite le seguenti: “, della società Ferrovie della Calabria S.r.l. e di ATERP”.

2. Dopo il comma 2-bis dell’articolo 1 della l.r. 62/2023 è inserito il seguente: “2-ter. In riferimento all’Organismo pagatore ARCEA continuano a trovare applicazione le disposizioni dell’articolo 12, comma 1-ter, della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24 (Interventi a favore del settore agricolo e agroalimentare. (Disegno di legge collegato alla Legge Finanziaria regionale 2002).

Art. 11

(Norme in materia di accreditamento e accordi contrattuali
con le strutture sanitarie
)

1. Con decreto del Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo del sistema sanitario regionale è disposto l’adeguamento dell’ordinamento regionale alle disposizioni di cui all'articolo 8-quater, comma 7 e all'articolo 8-quinquies, comma 1-bis del decreto legislativo n. 502 del 1992 (Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della legge 23 ottobre 1992, n. 421), nel rispetto del termine fissato dal Decreto del Ministero della Salute del 19 dicembre 2022 (Valutazione in termini di qualità, sicurezza ed appropriatezza delle attività erogate per l’accreditamento e per gli accordi contrattuali con le strutture sanitarie), per come prorogato dal Decreto del Ministero della Salute del 26 settembre 2023 e, da ultimo dall’articolo 4, comma 7-bis del decreto legge 30 dicembre 2023 n. 215 (Disposizioni urgenti in materia di termini normativi), convertito con modificazioni dalla legge 23 febbraio 2024, n. 18 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2023, n. 215, recante disposizioni urgenti in materia di termini normativi).

Art. 12

(Interventi urgenti a seguito degli eventi alluvionali dell’ottobre 2024 nel comprensorio di Lamezia Terme)

1. Al fine di garantire la ricostruzione del ponte della SP 167/3 sul Fiume Cottola e il ripristino della viabilità nella zona, è autorizzata nel bilancio 2025/2027 la spesa complessiva di 4.000.000,00 euro. La copertura finanziaria dell’intervento di cui sopra è da imputare sulle somme di cui alla specifica Scheda Intervento n. FSCRI_RI_1565 “Opere per la messa in sicurezza di strade, ponti e viadotti di competenza delle province” di cui all’allegato A1 dell’Accordo di Coesione – FSC 21_27, sottoscritto tra il Presidente del Consiglio dei Ministri e il Presidente della Regione Calabria il 16 febbraio 2024 e di cui è stata disposta l’assegnazione delle risorse FSC 2021-2027 con Delibera CIPESS n. 17/2024 del 23 aprile 2024.

Art. 13

(Interpretazione autentica dell’articolo 1 della l.r. 34/2024)

1. Al comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale 22 ottobre 2024, n. 34 (Disposizioni per la proroga di graduatorie vigenti dei concorsi pubblici di enti e aziende del servizio sanitario regionale), l’espressione “graduatorie approvate nell’anno 2022” si interpreta nel senso che si riferisce a tutte le graduatorie vigenti con scadenza prevista nell’anno 2024.

Art. 14

(Interventi in materia di salvaguardia ambientale)

1. È vietata la realizzazione nei parchi nazionali e regionali di impianti di produzione energetica alimentati da biomasse, con sede ricadente nel territorio calabrese, con potenza eccedente 10MWatt termici.

2. Entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, gli impianti di potenza eccedente i 10MWatt termici, di cui al comma 1, sono tenuti a ridurre la potenza, uniformandola alla presente disposizione, a pena di decadenza della relativa autorizzazione.

Art. 15

(Modifiche dell’articolo 3 della l.r. 6/2024)

1. Il comma 4 dell’articolo 3 è sostituito dal seguente: “4. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 1, commi 162, 163 e 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, il PAI esplicita il contributo di cura e le attività del caregiver familiare nonché le prestazioni, gli ausili, i contributi necessari e i supporti che i servizi sociali e sanitari si impegnano a fornire, nei limiti delle risorse nazionali disponibili, al fine di permettere al beneficiario del PAI di affrontare al meglio possibili difficoltà o urgenze e di ricevere le normali attività di assistenza e di cura in maniera appropriata e senza rischi per sé medesimo e per il caregiver. I Comuni capofila degli Ambiti territoriali sociali - di cui all'articolo 8, comma 3, lettera a), della legge 8 novembre 2000, n. 328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), per come richiamata dall'articolo 9 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria) - preposti alla pianificazione dei servizi socioassistenziali, istituiscono l'elenco dei caregiver familiari”.

Art. 16

(Modifiche dell’articolo 16 della l.r. 9/2023)

1. Nella lettera b-bis) del comma 2 dell’articolo 16 della legge regionale 24 febbraio 2023, n. 9 (Disciplina del Sistema di protezione civile della Regione Calabria) dopo la parola: “Comuni” sono inserite le seguenti: “, dalle Province e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria”.

Art. 17

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 18

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 196/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione dell'organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l'Acquacoltura (FEAMPA) 2021/2027. Presa d'atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dalla AdG - Deliberazione di Giunta regionale n. 542 del 19/10/2024” (deliberazione consiliare n. 330)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 542 del 19 ottobre 2024, recante: “Approvazione dell’organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) 2021-2027. Presa d’atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dalla AdG”, rubricata come proposta di provvedimento amministrativo n. 196/12^;

vista la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione), e in particolare l’articolo 14;

visti:

·         il Regolamento (UE) n. 2021/1060 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti;

·         il Reg. (UE) n. 2021/1139 del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 7 luglio 2021, che istituisce il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura e che modifica il regolamento (UE) 2017/1004;

·         l'Accordo di Partenariato 2021-2027 approvato il 15/07/2022 con Decisione di Esecuzione C (2022) 4787;

·         il Programma Nazionale FEAMPA 21-27, approvato con Decisione della Commissione (2022) 8023 final del 3 novembre 2022;

·         la convenzione del 2 agosto 2023 regolante i rapporti tra l'Organismo Intermedio Regione Calabria e l'Autorità di Gestione del FEAMPA 2021/2027;

richiamata:

·         la deliberazione del Consiglio regionale n. 254 del 31 gennaio 2024 con la quale è stata approvata la proposta di provvedimento amministrativo n. 147/12^ recante “Reg. (UE) n. 2021/1060 e Reg. (UE) n. 2021/1139. Programma Nazionale finanziato dal Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) 2021-2027. Estensione validità Organigramma FEAMP e approvazione del Piano Finanziario FEAMPA” di cui alla delibera di giunta regionale n. 789 del 29 dicembre 2023, con la quale la Giunta regionale ha, tra l'altro, preso atto dell'approvazione del Piano Finanziario FEAMPA;

considerato che:

·         è indispensabile garantire la migliore efficacia delle azioni poste in essere per l'avvio della programmazione 2021/2027;

·         è, altresì, indispensabile, garantire una efficiente e corretta gestione del programma regionale attuativo del P.N. FEAMPA 2021/2027 per l'intera durata del ciclo di programmazione;

preso atto che, al fine di assicurare l’effettivo svolgimento delle funzioni delegate all’Organismo Intermedio Regione Calabria dall’Autorità di Gestione del P.N. FEAMPA 2021/2027 con le modalità più efficaci per il raggiungimento dei risultati attesi, risulta necessario:

-       approvare un apposito organigramma delle strutture amministrative che garantisca la migliore efficacia delle azioni poste in essere per l'avvio della programmazione 2021/2027 nonché una efficiente e corretta gestione del programma regionale attuativo del P.N. FEAMPA 2021/2027 per l'intera durata del ciclo di programmazione;

-       approvare, per gli effetti, l'organigramma del PN FEAMPA 2021/2027 declinato in Centri di Responsabilità di Elevata Qualificazione (Allegato A alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

considerato che con la deliberazione n. 542/2024, la Giunta regionale ha preso atto degli atti predisposti e adottati dal MIPAAF nella qualità di Autorità di Gestione del P.N. FEAMPA 2021/2027, per come di seguito elencati:

-       il Programma Nazionale FEAMP 2014/2020, elaborato in conformità al disposto dell'art. 17 del Regolamento (UE) n. 508/2014 e approvato dalla Commissione Europea con decisione di esecuzione n. C(2015) 8452 del 25 novembre 2015 (Allegato B alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese del programma nazionale FEAMPA 2021/2027 (Allegato C alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese Assistenza Tecnica P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato D alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Linee guida sui costi ammissibili per informazione e comunicazione per determinate operazioni a valere sul P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato E alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese di viaggio a valere sul P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato F alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le linee guida per la selezione e schema convenzione (CLLD) (Allegato G alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       Il Manuale delle procedure e dei controlli (Allegato H alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       i Criteri di Selezione (Allegato I alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       Criteri di Selezione delle CLLD (Allegato L alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Disposizioni attuative OS 1.1 (Allegato M alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Disposizioni attuative OS 1.2 (Allegato N alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Disposizioni attuative OS 1.6 (Allegato O alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Disposizioni attuative OS 2.1 (Allegato P alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

-       le Disposizioni attuative OS 2.2 (Allegato Q alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale);

tenuto conto che nel corpo della D.G.R. n. 542/2024 si prende atto che il Dirigente Generale/Referente dell'Organismo Intermedio Regione Calabria per l'attuazione del Programma Operativo FEAMP 2014/2020 e del Programma Nazionale FEAMPA 2021/2027 del Dipartimento regionale proponente, attestano che gli oneri derivanti da tale deliberazione, dal 29 ottobre 2024 al 31 dicembre 2027, trovano copertura finanziaria ai sensi dell’art. 56 del D.lgs. n. 118/2011, a valere su risorse dei Capitoli vincolati FEAMPA: U9160302001, U9160302002, U9160302003;

ritenuto di dover approvare:

-       un apposito organigramma delle strutture amministrative che garantisca la migliore efficacia delle azioni poste in essere per l'avvio della programmazione 2021/2027 nonché una efficiente e corretta gestione del programma regionale attuativo del P.N. FEAMPA 2021/2027 per l'intera durata del ciclo di programmazione;

-       per gli effetti, l'organigramma del P.N. FEAMPA 2021/2027 declinato in Centri di Responsabilità di Elevata Qualificazione;

-       gli atti predisposti e adottati dal MIPAAF nella qualità di Autorità di Gestione del P.N. FEAMPA 2021/2027,

di cui alla DGR n. 542/2024, insieme ai relativi allegati, che formano parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

preso atto che la seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta dell’8 novembre 2024, si è determinata favorevolmente sul provvedimento in oggetto comprensivo dei relativi allegati sopra richiamati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

1.    di approvare la proposta di provvedimento amministrativo n. 196/12^, recante: “Approvazione dell’organigramma del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA) 2021-2027. Presa d’atto degli strumenti di programmazione e delle disposizioni attuative adottate dalla AdG”;

2.    di approvare un apposito organigramma delle strutture amministrative che garantisca la migliore efficacia delle azioni poste in essere per l'avvio della programmazione 2021/2027 nonché una efficiente e corretta gestione del programma regionale attuativo del P.N. FEAMPA 2021/2027 per l'intera durata del ciclo di programmazione;

3.    di approvare, per gli effetti, l'organigramma del P.N. FEAMPA 2021/2027 declinato in Centri di Responsabilità di Elevata Qualificazione di cui all’Allegato A alla D.G.R.  n. 542/2024 e allegato alla presente deliberazione per formarne parte integrante e sostanziale;

4.    di prendere atto degli atti predisposti e adottati dal MIPAAF nella qualità di Autorità di Gestione del P.N. FEAMPA 2021/2027, per come di seguito elencati e tutti allegati alla presente deliberazione di cui costituiscono parte integrante e sostanziale:

-       il Programma Nazionale FEAMP 2021/2027, elaborato in conformità al disposto dell'art. 17 del Regolamento (UE) n. 508/2014 e approvato dalla Commissione Europea con decisione di esecuzione n. C(2015) 8452 del 25 novembre 2015 (Allegato B alla DGR n. 542/2024);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese del programma nazionale FEAMPA 2021/2027 (Allegato C alla DGR n. 542/2024);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese Assistenza Tecnica P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato D alla DGR n. 542/2024);

-       le Linee guida sui costi ammissibili per informazione e comunicazione per determinate operazioni a valere sul P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato E alla DGR n. 542/2024);

-       le Linee guida per l'ammissibilità delle spese di viaggio a valere sul P.N. FEAMPA 2021/2027 (Allegato F alla DGR n. 542/2024);

-       le linee guida per la selezione e schema convenzione (CLLD) (Allegato G alla DGR n. 542/2024);

-       Il Manuale delle procedure e dei controlli (Allegato H alla DGR n. 542/2024);

-       i Criteri di Selezione (Allegato I alla DGR n. 542/2024);

-       Criteri di Selezione delle CLLD (Allegato L alla DGR n. 542/2024);

-       le Disposizioni attuative OS 1.1 (Allegato M alla DGR n. 542/2024);

-       le Disposizioni attuative OS 1.2 (Allegato N alla DGR n. 542/2024);

-       le Disposizioni attuative OS 1.6 (Allegato O alla DGR n. 542/2024);

-       le Disposizioni attuative OS 2.1 (Allegato P alla DGR n. 542/2024);

-       le Disposizioni attuative OS 2.2 (Allegato Q alla DGR n. 542/2024);

5.    di dare atto, inoltre, che gli oneri derivanti dalla deliberazione di Giunta regionale n. 542 del 19 ottobre 2024, rubricata come proposta di provvedimento amministrativo n. 196/12^, dal 29 ottobre 2024 al 31 dicembre 2027, trovano copertura finanziaria, ai sensi dell’art. 56 del D.lgs. n. 118/2011, a valere su risorse dei Capitoli vincolati FEAMPA: U9160302001, U9160302002, U9160302003.

(Allegati)

Proposta di legge n. 220/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Lo Schiavo e Gentile, recante: “Norme per il riconoscimento e la certificazione dei “BORGHI MARINARI CALABRESI”, la salvaguardia culturale delle identità marinare e la promozione dell'economia del mare” (deliberazione consiliare n. 331)

Art. 1

(Oggetto, principi e finalità)

1. La presente legge disciplina le attività di promozione della Regione Calabria volte alla tutela delle identità marinare, alla valorizzazione della storia e della cultura dei borghi marinari, della pesca e dei prodotti ittici, mediante la creazione di una rete sinergica per il riconoscimento delle potenzialità economiche e produttive dei paesi con culture marinare, al fine di ottimizzare la conoscenza della cultura del mare a fini formativi e di incentivare nuove forme di turismo gastronomico basate sulla promozione del pescaturismo, nonché la salvaguardia della biodiversità marina autoctona e la promozione della cultura delle antiche maestranze del mare.

2. Al fine di cui al comma 1 la Regione persegue i seguenti obiettivi:

a) definire e tutelare le culture marinare e le identità territoriali, promuovere la specificità della pesca mediterranea, coniugando sostenibilità economica, sociale, culturale e ambientale;

b) tutelare le tradizioni culturali del mondo della pesca e il loro valore antropologico e pedagogico;

c) preservare il patrimonio culturale dei borghi marinari, delle tonnare fisse, delle barche da pesca tradizionali, quali le feluche, e delle altre tipologie di pesca storica;

d) valorizzare i prodotti ittici calabresi attraverso l'informazione dei consumatori, la tutela e la trasparenza del mercato;

e) modernizzare, innovare e valorizzare le attività dei borghi marinari e promuovere il turismo ittico, o pescaturismo, e le attività didattiche che valorizzano la cultura del mare;

f) istituire un registro per la catalogazione e certificazioni dei borghi marinari.

3. La Regione promuove l'aggregazione culturale e produttiva riconoscendo ai soggetti economici, alle organizzazioni sociali e agli enti locali un ruolo specifico per la modernizzazione e lo sviluppo del settore marinaro e ittico.

 

Art. 2

(Definizione di borgo marinaro)

1. Ai fini della presente legge, si definisce borgo marinaro il Comune che ha alcune delle seguenti caratteristiche:

a) tessuto urbano in prossimità del mare o di un corpo d’acqua navigabile, come un canale o un fiume;

b) patrimonio architettonico e paesaggistico con i segni tipici delle tradizioni marinare;

c) accessibilità e viabilità terrestre e marina;

d) presenza di un porto o di un molo per l’attracco delle imbarcazioni da pesca e turistiche con una tradizione legata alla pesca storicamente documentata;

e) presenza di itinerari costieri e di attività legate alle tradizioni marinare;

f) presenza di eventi della tradizione legati al mare e alla pesca;

g) ulteriori requisiti previsti dal regolamento di cui all’articolo 5.

2. Il borgo marinaro, riconosciuto e iscritto al registro di cui all’articolo 3, è contraddistinto da un logo iconografico ai sensi del regolamento di cui all’articolo 5.

Art. 3

(Istituzione del RE.BO.MAR Calabria)

1. È istituito il Registro delle identità dei borghi marinari calabresi (RE.BO.MAR. Calabria), per la tutela delle tradizioni culturali della pesca e delle realtà marinare e la valorizzazione dei borghi ivi inseriti a fini turistici e culturali.

2. Il RE.BO.MAR. Calabria, tenuto in modalità telematica e consultabile per finalità didattiche e divulgative, è disciplinato dal regolamento regionale di cui all’articolo 5 ed è gestito dal dipartimento regionale competente.

3. Il RE.BO.MAR. Calabria è redatto in conformità alle indicazioni della Commissione intergovernativa per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale dell'UNESCO, anche al fine di contribuire a implementare la lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale e la lista del patrimonio immateriale che necessita di urgente tutela.

4. Il RE.BO.MAR. Calabria contiene:

a) l'identificazione, la documentazione e la classificazione dei saperi e delle conoscenze marinare e delle tradizioni orali;

b) l'indicazione delle misure tecniche degli attrezzi da pesca tradizionale al fine di ampliare la conoscenza per l’individuazione di tecnologie innovative;

c) apposite sezioni che riportano:

1) il censimento dei borghi marinari;

2) il censimento dei siti di interesse turistico che esprimono la cultura del mare con i dati delle relative attività;

3) il censimento dei dati sugli opifici dediti alla trasformazione e alla conservazione dei prodotti ittici;

4) la descrizione degli attrezzi utilizzati e dei metodi di cattura per la pesca nel Mar Mediterraneo;

5) la documentazione relativa alle tipologie e alle modalità di trasformazione e conservazione del pescato;

6) l'individuazione di fonti storiche e bibliotecarie contenenti nozioni riguardanti la pesca nel Mar Mediterraneo;

7) il censimento dei maestri d'ascia nel Mar Mediterraneo;

8) il censimento delle tonnare fisse.

5. In apposita sezione del RE.BO.MAR. Calabria sono indicate inoltre le azioni da intraprendere per la salvaguardia del patrimonio culturale marinaro e per la promozione della libera ittica mediterranea.

Art. 4

(Istituzione della Rete di coordinamento dei borghi marinari calabresi)

1. È istituita, presso il dipartimento regionale competente in materia di turismo, con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, la Rete di coordinamento dei borghi marinari calabresi, riconosciuti come tali.

2. La Giunta regionale, con il regolamento di cui all’articolo 5, definisce requisiti e modalità di adesione.

3. La Rete di cui al comma 1 concorre alla definizione, programmazione e attuazione di politiche regionali di sviluppo della cultura marinara, ittica e gastronomica per migliorare la conoscenza delle identità marinare, con particolare riferimento a:

a) formazione professionale, apprendimento permanente, diffusione delle conoscenze di carattere sociale, economico, giuridico, scientifico e acquisizione di nuove competenze professionali connesse alla gestione dei borghi marinari e delle culture del mare nonché alla valorizzazione degli ecosistemi marini e alla implementazione di forme di pescaturismo per tramandare la conoscenza delle antiche tecniche marinare a fini formativi;

b) collegamenti in rete e scambi di esperienze e buone pratiche. Le relative attività sono effettuate nei limiti di risorse nazionali e comunitarie individuate negli strumenti di programmazione regionale.

Art. 5

(Regolamento)

1. La Giunta regionale, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, con propria deliberazione e previo parere della competente commissione consiliare, emana il regolamento attuativo delle disposizioni di cui agli articoli 3 e 4.

2. Il regolamento disciplina la tenuta del RE.BO.MAR Calabria, la sua articolazione, i requisiti necessari per la relativa iscrizione da cui scaturisce la certificazione dei borghi marinari di cui all’articolo 2, nonché i criteri per la redazione e il deposito del logo iconografico quale distintivo territoriale.

3. Dopo l’approvazione del regolamento di cui al presente articolo, i Sindaci dei Comuni interessati possono chiedere, previa deliberazione della Giunta comunale, l'inserimento dei borghi marinari e delle tonnare fisse presenti nel proprio territorio nelle sezioni del RE.BO.MAR. Calabria di cui all’articolo 3, al fine di ottenere il riconoscimento di borgo marinaro.

Art. 6

(Valorizzazione dei borghi iscritti nel RE.BO.MAR. Calabria)

1. La Regione, nel perseguire le finalità della presente legge, considera i borghi marinari iscritti nel RE.BO.MAR. Calabria di cui all’articolo 3 quale testimonianza del territorio calabrese da valorizzare attraverso la promozione di indicazioni geografiche tipiche, attività artigianali marinare e produzioni locali e l’organizzazione di manifestazioni.

2. Il dipartimento regionale competente assicura, attraverso la sua programmazione strategica, ai Comuni iscritti nel RE.BO.MAR. Calabria, sostegno e visibilità con azioni di marketing e politiche di valorizzazione, nonché con attività di divulgazione mirate mediante strumenti informativi e digitali e rappresentazioni tridimensionali dei luoghi per consentirne l’attrattività turistica.

Art. 7

(Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, determinati per l’esercizio 2024 nel limite massimo di 6.909,00 euro, si provvede con la riduzione per 5.109,00 euro dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte corrente, allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di previsione 2024-2026, e per 1.800,00 euro, dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte capitale, allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di previsione 2024-2026.

2. Agli oneri derivanti dall’attuazione della presente legge, determinati per gli esercizi 2025 e 2026 nel limite massimo di 20.109,00 euro si provvede con la riduzione dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte corrente, allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di previsione 2024-2026.

3. Per gli esercizi successivi, la copertura degli oneri di cui al comma 1 è consentita nei limiti delle risorse autonome, per come stabilito dalla legge di approvazione del bilancio di previsione della Regione.

4. La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni allo stato di previsione 2024-2026 con prelievo dal Fondo speciale di cui ai commi 1 e 2 ed all’allocazione ad un capitolo di nuova istituzione all’interno della Missione 7, Programma 01 (U.07.01) dello stato di previsione delle spese del bilancio medesimo.

Art. 8

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Esame abbinato: proposta di legge n. 52/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Lo Schiavo e Straface, recante: “Disciplina delle Cooperative di comunità”, proposta di legge n. 274/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Molinaro, Gelardi, Mancuso, Mattiani, Raso, recante: “Riconoscimento e disciplina delle Cooperative di comunità” e proposta di legge n. 310/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Molinaro, Lo Schiavo, Gelardi, Gentile, Mancuso, Mattiani, Raso, Straface, recante: “Riconoscimento e disciplina delle Cooperative di comunità” (deliberazione consiliare n. 332)

Art. 1

(Finalità)

1. La Regione Calabria, nel rispetto degli articoli 45, 117 e 118, quarto comma, della Costituzione e della normativa statale di settore, ed in attuazione degli articoli 2 e 55 dello Statuto, al fine di promuovere e valorizzare il protagonismo dei cittadini e contribuire allo sviluppo sostenibile e alla solidarietà sociale delle comunità locali, riconosce il ruolo e la funzione delle cooperative di comunità quale strumento di sviluppo sociale ed economico della collettività, per l'utilizzo ottimale delle risorse territoriali, basato su condivisione, crescita, innovazione e qualità, in particolare per le comunità calabresi a rischio di impoverimento sociale e spopolamento.

2. Il perseguimento delle finalità della cooperativa di comunità avviene promuovendo forme di coinvolgimento dei cittadini, atte a favorire lo sviluppo della comunità territoriale alla quale i soci promotori appartengono, allo scopo di valorizzare le competenze, rafforzare la dimensione comunitaria e di mutuo aiuto e migliorare la qualità sociale ed economica della vita, attraverso la produzione di beni o servizi, la gestione di beni comuni e servizi di pubblica utilità rivolti prioritariamente alla fruizione piena dei diritti di cittadinanza, valorizzare le risorse e le tradizioni delle comunità locali, nonché incentivare la creazione di offerte di lavoro.

Art. 2

(Definizione)

1. Ai fini della presente legge la qualificazione di cooperativa di comunità e l’iscrizione nel registro di cui all’articolo 3 è riservata dalla Regione Calabria alle cooperative che soddisfano i seguenti requisiti:

a) essere società cooperative costituite ai sensi degli articoli 2511 e seguenti del codice civile ed iscritte all’Albo delle cooperative di cui all’articolo 2512 del codice civile e all’articolo 223-sexiesdecies delle disposizioni per l’attuazione del codice civile, che nel perseguire gli scopi mutualistici definiti ai sensi della normativa statale di settore, nello statuto sociale prevedano:

1) la volontà di assumere la qualificazione di cooperativa di comunità ai sensi della presente legge e l’ambito territoriale di operatività;

2) la volontà di perseguire, oltre allo scopo mutualistico tipico, anche una o più delle seguenti finalità:

2.1 contrastare i fenomeni di spopolamento, declino economico, degrado sociale urbanistico, promuovendo la partecipazione dei cittadini alla gestione di beni o servizi collettivi, nonché alla valorizzazione, gestione o all'acquisto collettivo di beni o servizi di interesse generale;

2.2 soddisfare in maniera sostenibile i bisogni di una comunità locale di riferimento;

2.3 rafforzare il tessuto sociale ed economico della comunità locale di riferimento con l’accrescimento delle occasioni di lavoro, delle nuove opportunità di reddito e, in particolare, con la produzione e la gestione di beni e servizi rivolti prioritariamente alla fruizione piena dei diritti di cittadinanza e al soddisfacimento dei bisogni dei cittadini che vi appartengono.

3) l’oggetto sociale che comprenda lo svolgimento di una o più delle seguenti attività tipiche delle cooperative di comunità:

3.1 la valorizzazione dei beni comuni culturali e ambientali;

3.2 la gestione dei servizi sociali, sanitari e sociosanitari, mediante autorizzazione o accreditamento;

3.3 la difesa e valorizzazione delle tradizioni tipiche territoriali;

3.4 la formazione e la valorizzazione delle risorse umane;

3.5 la produzione e gestione e vendita di servizi finalizzati all’utilizzo dei beni comuni da parte degli appartenenti alla comunità;

3.6 la promozione e produzione delle peculiarità locali tipiche;

3.7 la promozione e lo sviluppo di attività produttive ed economiche;

3.8 la promozione di nuova occupazione;

3.9 la realizzazione di attività culturali e ricreative con finalità di promozione della comunità;

3.10 il recupero e la gestione di beni ambientali per una migliore fruizione dell’ecosistema comunitario;

3.11 la riqualificazione delle infrastrutture e del patrimonio immobiliare pubblico e privato;

3.12 la valorizzazione delle risorse e delle vocazioni del territorio, anche ai fini turistici;

3.13 l’erogazione di servizi di prossimità promuovendo, in particolare, l'integrazione e la valorizzazione dei soggetti più fragili;

3.14 il mantenimento o il ripristino di luoghi ad alto valore aggregativo per i cittadini;

3.15 l’autoproduzione e l’autoconsumo, anche energetico;

3.16 la promozione e la diffusione dei servizi tecnologici e digitali;

3.17 le altre attività che consentono di soddisfare in maniera sostenibile i bisogni della comunità locale di riferimento.

4) la determinazione della comunità locale di riferimento ed il relativo specifico territorio ai sensi della presente legge;

5) l’ubicazione della sede sociale all’interno dello specifico territorio della comunità locale di riferimento;

6) adeguate forme di coinvolgimento dei soggetti non soci, appartenenti alla comunità locale di riferimento interessati alle attività della cooperativa;

7) la possibilità di nominare nel Consiglio di amministrazione soggetti non soci appartenenti alla comunità locale di riferimento interessati alle attività della cooperativa, nel rispetto dell’articolo 2542 del codice civile.

b) una compagine sociale costituita per almeno l’80 per cento da soggetti che appartengono alla comunità locale di riferimento;

c) un numero di soci persone fisiche, che sia non inferiore allo 0,3 per cento rispetto al totale della popolazione residente nello specifico territorio risultante dall’ultimo censimento ufficiale. Nel caso in cui il numero dei soci scenda al di sotto del suddetto limite, esso deve essere integrato entro un anno, pena la cancellazione dal registro di cui all’articolo 3;

d) dimostrare e documentare, anche nel bilancio d’esercizio, l’effettivo rispetto e le modalità di applicazione delle previsioni statutarie;

e) relazionare, almeno annualmente, per informare la comunità di riferimento sugli obiettivi programmati e sulla attività da intraprendere per la realizzazione dello scopo comunitario e per dare conto dei risultati delle attività svolte nell’anno precedente.

2. La comunità locale di riferimento delle cooperative di comunità è costituita dalla comunità di persone fisiche, persone giuridiche, enti pubblici, imprese, professionisti, enti del Terzo settore, enti e organizzazioni che sono residenti, o hanno sede, o esercitano le proprie attività in maniera non occasionale, o fruiscono dei servizi in uno specifico territorio individuato in uno dei seguenti ambiti compresi nel territorio della Regione Calabria:

a) nelle aree montane, nelle aree interne o a rischio di spopolamento, ovvero in zone caratterizzate da condizioni di difficoltà socioeconomica e di criticità ambientale;

b) in particolari contesti, quali aree metropolitane o periferie urbane, caratterizzati da minore accessibilità sociale, economica e di mercato che si traduca in rarefazione dei servizi e marginalità sociali;

c) in particolari contesti sia urbani che rurali interessati da fenomeni di transizione economica, sociale e ambientale in cui è possibile cogliere opportunità inespresse e apportare un contenuto di innovazione capace di dare risposta a bisogni comunitari relativi alla qualità della vita, non ancora o non pienamente soddisfatti.

3. Lo specifico territorio della comunità locale di riferimento può comprendere un intero territorio comunale o una parte di esso o avere natura intercomunale, all’interno del territorio della Regione Calabria.

Art. 3

(Registro regionale)

1. Presso il dipartimento della Regione Calabria competente in materia di cooperazione è istituito il Registro regionale delle cooperative di comunità, a cui sono iscritte, su istanza, le cooperative in possesso dei requisiti previsti dalla presente legge. Nel Registro sono annotati gli elementi essenziali delle cooperative di comunità, la descrizione sintetica dell’oggetto sociale, la sede, l’anno di costituzione, i nominativi di chi ricopre cariche di rappresentanza o direttive, le modifiche intervenute, gli estremi del provvedimento di iscrizione e di cancellazione. L’iscrizione ha validità biennale e si rinnova, su richiesta dell’interessato, a seguito di verifica della sussistenza dei requisiti.

2. La Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, stabilisce con deliberazione le procedure per l’iscrizione e la cancellazione dal Registro regionale delle cooperative di comunità, nonché le modalità di tenuta e aggiornamento dello stesso.

Art. 4

(Modalità di raccordo con gli enti pubblici e cause di esclusione)

1. In attuazione dell'articolo 1, riconoscendo il rilevante valore sociale e la finalità pubblica della cooperazione in generale e delle cooperative di comunità in particolare, la Regione Calabria:

a) può disciplinare le modalità di raccordo delle attività delle cooperative di comunità con quelle delle pubbliche amministrazioni, convocando apposite conferenze di servizi;

b) favorisce, d'intesa con le pubbliche amministrazioni, la partecipazione della cooperazione di comunità all'esercizio della funzione pubblica, mediante il coinvolgimento delle cooperative di comunità nel sistema di produzione di beni e servizi;

c) su richiesta della cooperativa di comunità interessata, individua, d'intesa con le pubbliche amministrazioni di riferimento, i criteri e le modalità di affidamento, di convenzionamento e di conferimento, alle stesse, di lavori o servizi;

d) può mettere a disposizione edifici o aree non utilizzate di pertinenza regionale per il raggiungimento degli scopi sociali, conformemente alle procedure previste dalla normativa statale e regionale;

e) favorisce l’attuazione della co-programmazione, della co-progettazione e dell’accreditamento previste dall’articolo 55 del decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del terzo settore), nonché le forme di coinvolgimento delle cooperative di comunità, la disciplina dei rapporti tra i soggetti interessati conformemente a quanto statuito dal Codice civile e dalla legislazione di riferimento vigente.

2. La cooperativa di comunità il cui componente del Consiglio di amministrazione o suo coniuge, convivente, parente o affine entro il primo grado sia amministratore di una pubblica amministrazione o abbia incarichi di qualsivoglia natura con una pubblica amministrazione, non può intrattenere i rapporti di cui al comma 1 con tale pubblica amministrazione.

 

Art. 5

(Misure di sostegno)

1. Tutte le misure di agevolazione e sostegno contenute negli atti di programmazione regionale, destinate alle cooperative di comunità, sono riservate alle cooperative iscritte nel Registro di cui all’articolo 3. Le misure di agevolazione e sostegno sono concesse nel rispetto della normativa dell’Unione europea relativa agli aiuti di Stato.

2. Le cooperative aventi sede in Calabria, già costituite alla data di entrata in vigore della presente legge e che si siano già auto qualificate cooperative di comunità, per continuare ad utilizzare tale qualificazione devono adeguare il proprio statuto, le proprie attività e le proprie caratteristiche alla presente legge, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, richiedendo l’iscrizione presso il Registro regionale.

Art. 6

(Norma finanziaria)

1. La presente legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

(Allegato)

 

Proposta di legge n. 238/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mannarino e Straface, recante: “La Sagra della Castagna di Fagnano Castello, di Sant'Agata d'Esaro e di San Donato di Ninea quale patrimonio culturale regionale” (deliberazione consiliare n. 333)

Art. 1

(Finalità e oggetto)

1. La Regione Calabria promuove misure di sostegno, valorizzazione e salvaguardia in favore del patrimonio culturale regionale calabrese, in armonia con gli obblighi internazionali e i vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario, con la Costituzione e con i principi dell'ordinamento giuridico della Repubblica, nel rispetto del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) nonché in osservanza delle disposizioni dello Statuto regionale e delle relative norme di attuazione.

Art.2

(La Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco quale patrimonio culturale regionale)

1. La Regione Calabria, nell’ambito delle politiche di cui all’articolo 1, riconosce la Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco, celebrata annualmente nel Comune di Fagnano Castello, nel Comune di Sant’Agata d’Esaro, nel Comune di San Donato di Ninea e nel Comune di Casali del Manco, quale patrimonio culturale regionale da sostenere, promuovere, valorizzare e salvaguardare.

Art.3

(Misure di salvaguardia, promozione e valorizzazione della Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco)

1. La Regione Calabria, nei limiti delle disponibilità esistenti, può concorrere alla promozione, valorizzazione e salvaguardia della Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco quale patrimonio culturale regionale, attraverso:

a) il sostegno a iniziative di studio e di ricerca sulla salvaguardia, tutela e valorizzazione, concordate con la comunità di riferimento;

b) progetti specifici di salvaguardia, tutela e valorizzazione;

c) iniziative di carattere culturale, quali conferenze, mostre, convegni e interventi coordinati con il mondo della scuola;

d) la divulgazione dei caratteri e delle qualità che la connotano, mediante attività di promozione televisiva, partecipazione a fiere ed eventi di promozione culturale e turistica nazionali e internazionali, realizzazione di documentari e filmati attinenti alla scoperta del territorio, degli usi e costumi, delle tradizioni popolari e culturali legate all’evento.

Art. 4

(Comitato scientifico per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione della Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco quale patrimonio culturale regionale)

1. È istituito il Comitato scientifico per la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione della Castanicoltura di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco, che, per l'espletamento dei propri compiti, si avvale delle strutture e delle risorse umane dei dipartimenti competenti in materia di turismo, marketing territoriale e cultura della Regione Calabria.

2. Il Comitato scientifico è composto da cinque membri scelti tra personalità di indiscussa competenza e professionalità nelle materie oggetto della presente legge, di cui tre sono designati dai Comuni di Fagnano Castello, di Sant’Agata d’Esaro, di San Donato di Ninea e di Casali del Manco. La partecipazione al Comitato scientifico è a titolo gratuito e senza rimborso spese.

3. Il Comitato scientifico è costituito, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, con decreto del Presidente della Giunta regionale e dura in carica cinque anni dalla nomina. Nella prima seduta il Comitato scientifico nomina il presidente, scelto tra i suoi componenti.

4. Al Comitato scientifico è attribuito il compito di dare attuazione agli interventi di cui all’articolo 3, nonché di elaborare proposte di ulteriori attività non inserite tra quelle già concordate.

 

Art. 5

(Norma finanziaria)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione della disposizione di cui all’articolo 3, quantificati nel limite massimo di 20.000,00 euro per ciascuna annualità 2024, 2025 e 2026, si provvede con la riduzione dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte corrente disponibile alla Missione 20, Programma 03 (U.20.03) del bilancio di previsione 2024-2026.

2. Le somme indicate nel comma 1 sono contestualmente allocate alla Missione 16, Programma 01 (U 16.01) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2024-2026.

3. Per gli esercizi successivi all’anno 2026, alla copertura degli oneri si provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del bilancio di previsione.

4. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della spesa di bilancio di previsione 2024-2026.

(Allegato)

 

Proposta di legge n. 228/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mattiani, recante: “Interventi a favore degli operatori dello spettacolo viaggiante” (deliberazione consiliare n. 334)

Art. 1

(Finalità e oggetto)

1. La Regione Calabria riconosce la valenza delle attività di spettacolo viaggiante, ne riconosce il ruolo di espressione della cultura popolare e di aggregazione sociale e ne promuove lo sviluppo.

2. Ai fini di cui alla presente legge, sono considerate attività di spettacolo viaggiante le attività spettacolari e i trattenimenti allestiti mediante attrezzature mobili, all'aperto o al chiuso, individuate ai sensi dell’articolo 4 della legge 18 marzo 1968, n. 337 (Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante).

3. La Regione riconosce le attività di spettacolo viaggiante.

Art. 2

(Elenco regionale degli esercenti le attività di spettacolo viaggiante)

1. È istituito, presso la struttura regionale competente in materia di spettacolo, che provvede alla sua tenuta secondo le modalità stabilite dalla Giunta regionale, l’elenco regionale degli operatori di cui all’articolo 69 del regio decreto 18 giugno 1931, n. 773 (Approvazione del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza) che esercitano nel territorio regionale le attività di spettacolo viaggiante.

2. L’elenco è aggiornato annualmente e le sue risultanze sono pubblicate sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Art. 3

(Interventi di sostegno)

1. La Regione Calabria, ai fini della presente legge, nell’ambito degli strumenti delle attività inserite nella programmazione turismo e cultura e nei limiti massimi delle risorse nazionali e comunitarie disponibili, in osservanza delle disposizioni europee e nel rispetto dei principi di concertazione e sussidiarietà, può sostenere gli esercenti le attività dello spettacolo viaggiante inseriti nell’elenco di cui all’articolo 2 attraverso:

a) il sostegno per attività innovative, di ricerca e sperimentazione delle nuove tecniche di intrattenimento;

b) il sostegno ai giovani operatori dello spettacolo viaggiante;

c) iniziative di carattere culturale, come conferenze, mostre, convegni e interventi coordinati col mondo della scuola;

d) il sostegno per l’acquisto di nuove attrazioni, impianti, macchinari, attrezzature e beni strumentali appartenenti all’elenco di cui all’articolo 4 della l. n. 337/1968 e per l’adeguamento delle attrazioni ai criteri di sicurezza previsti dalla normativa vigente per le attività dello spettacolo viaggiante.

2. La Regione individua, con riferimento agli interventi di cui al comma 1, le tipologie di spese ammissibili a contributo, i criteri per la assegnazione, le modalità e i termini di presentazione delle domande e di rendicontazione delle spese sostenute.

Art. 4

(Osservatorio sulle attività dello spettacolo viaggiante)

1. È istituito l’Osservatorio sulle attività di spettacolo viaggiante, di seguito denominato Osservatorio, quale organismo di supporto per la promozione e la definizione delle politiche regionali riguardanti le attività di spettacolo viaggiante.

2. L’Osservatorio è costituito con provvedimento del Presidente del Consiglio regionale della Calabria e rimane in carica per tre anni; la partecipazione all’Osservatorio è a titolo gratuito e non comporta rimborso spese.

3. L’Osservatorio svolge le seguenti funzioni:

a) promuove la sensibilizzazione della popolazione regionale sulle attività previste dalla presente legge;

b) analizza le problematiche specifiche inerenti alle attività di spettacolo viaggiante;

c) promuove progetti volti a uniformare le procedure di rilascio delle concessioni di occupazione del suolo;

d) effettua il monitoraggio di esperienze significative nel territorio regionale;

e) promuove studi per prevenire il fenomeno dell’abbandono di tali attività;

f) promuove iniziative per il riconoscimento di forme di effettività del diritto-dovere allo studio per i figli degli attrazionisti viaggianti.

4. L’Osservatorio è composto:

a) dai dirigenti responsabili delle strutture regionali competenti in materia di attività produttive, cultura e spettacolo, che assicurano le funzioni di presidenza;

b) dal rappresentante segretario regionale della maggiore associazione di categoria, individuabile attraverso la presentazione delle iscrizioni.

5. Alle riunioni dell’Osservatorio possono essere invitati, in relazione alle tematiche trattate, esperti nelle materie all’esame dell’Osservatorio, che partecipano a titolo gratuito e senza diritto a rimborso spese.

6. Le funzioni di segreteria sono svolte da un funzionario della struttura regionale competente in materia di spettacolo.

7. In fase di prima attuazione, l’Osservatorio è costituito entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge.

Art. 5

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 176/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mancuso, recante: “Proposta di legge al Parlamento recante “Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224”” (deliberazione consiliare n. 335)

Il Consiglio regionale

visto l’articolo 121, comma 2, della Costituzione italiana, che prevede la possibilità per i Consigli regionali di presentare proposte di legge alle Camere;

visto l’articolo 16, comma 2, lettera t) della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della Regione Calabria);

visto il proprio Regolamento interno;

vista la proposta di provvedimento amministrativo n. 176/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mancuso, recante «Proposta di legge al Parlamento recante "Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224”»;

preso atto che la prima Commissione consiliare, nella seduta del 16 ottobre 2024, si è determinata favorevolmente sul provvedimento in oggetto;

udito il relatore, Consigliere De Francesco, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità esposte in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-       di approvare la proposta di legge al Parlamento, recante: "Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224”», allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

-       di dare mandato al Presidente del Consiglio regionale di inoltrare al Parlamento la proposta di legge approvata.


 

Allegato alla deliberazione n. 335 del 20 novembre 2024

RELAZIONE DESCRITTIVA

La legge 5 febbraio 1992, n. 122 recante "Disposizioni in materia di sicurezza della circolazione stradale e disciplina dell'attività di autoriparazione" e, in particolare l'articolo 7, comma 2, lett. b), prevede che il responsabile tecnico deve aver frequentato, con esito positivo, un apposito corso regionale teorico- pratico di qualificazione, seguito da almeno un anno di esercizio dell'attività di autoriparazione, come operaio qualificato, alle dipendenze di imprese operanti nel settore nell'arco degli ultimi cinque anni.

La legge 11 dicembre 2012, n. 224, entrata in vigore il 5 gennaio 2013, recante "Modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell'attività di autoriparazione", prevede, all'articolo 2, che le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano adeguano i programmi e le modalità di svolgimento dei corsi regionali, previa definizione di livelli minimi comuni, mediante accordo in sede di Conferenza Stato-Regioni, sentite le organizzazioni sindacali di categoria maggiormente rappresentative. In particolare, con la legge 11 dicembre 2012, n. 224 sono stati modificati i requisiti tecnici professionali concernenti l'attività di autoriparazione; in particolare sono state accorpate le sezioni "meccanica e motoristica" ed "elettrauto" nella nuova sezione della "meccatronica". A seguito di tale modifica: le imprese che, alla data del 5 gennaio 2013, erano già iscritte al Registro delle imprese sia per l'attività di meccanica - motoristica che per l'attività di elettrauto sono state abilitate d'ufficio alla nuova attività di "meccatronica"; mentre le imprese che, alla data di entrata in vigore della legge, erano già iscritte nel Registro delle imprese e abilitate alla sola attività di meccanica - motoristica o alla sola attività di elettrauto potevano continuare a svolgere l'attività sino al 4 gennaio 2023. Successivamente, l'art. 22-ter del cd. Decreto milleproroghe (D.L. 198/2022), convertito in legge n.14 il 24/2/23, ha prorogato di un anno il termine per la regolarizzazione, pertanto, la data entro cui le imprese avrebbero dovuto regolarizzarsi e quella del 5 gennaio 2024. Entro tale termine le persone preposte alla gestione tecnica delle imprese sopra indicate avrebbero dovuto estendere l'abilitazione all'intero settore della Meccatronica, in via alternativa, tramite:

a)    la frequenza del preposto alla gestione tecnica agli appositi corsi integrativi di formazione regionale limitatamente alle discipline relative all'abilitazione professionale non posseduta (percorso di formazione ridotto a 40 ore);

b)    la rivalutazione del titolo di studio in possesso del preposto alla gestione tecnica, riconosciuto come titolo culturale abilitante per la sola sezione di meccanica-motoristica o elettrauto, ai fini dell'abilitazione alla nuova sezione della Meccatronica.

Il Ministero dello Sviluppo Economico, relativamente al passaggio tra la vecchia Legge n. 122/1992 e la nuova disciplina, con Circolare n. 3703/C del 9 gennaio 2018 ha ribadito che il legislatore statale attraverso tale normativa, ha inteso venire incontro alle reiterate istanze giunte dalle associazioni di categoria miranti a consentire una maggiore libertà di intraprendere iniziative imprenditoriali nel settore della autoriparazione, specificando inoltre che tale spazio di operatività è tuttavia limitato nel tempo (10 anni), ed e a favore esclusivamente delle imprese già operanti nel settore - seppur limitatamente ad una o più sezioni di cui all'art. 1, comma 3 della legge n. 122/1992 - alla data di entrata in vigore della legge n. 224/2012, ed è condizionato al sostenimento di corsi di qualificazione entro il termine suindicato di 10 anni.

Allo stato attuale, essendo decorso il termine decennale, poi prorogato di un anno, sono tante le imprese, non solo in Calabria ma in tutta Italia, a non essere riuscite, nel suddetto arco temporale, prorogato al 5 gennaio 2024, ad adeguarsi alla norma statale; ne deriva che il Responsabile tecnico, anche nella persona del titolare, socio o amministratore, non potrà più abilitare l'impresa all'esercizio dell'attività di meccanica-motoristica o elettrauto con la conseguenza che l'Ufficio del Registro delle imprese ha già avviato il procedimento di divieto di prosecuzione dell'attività di meccanica-motoristica o elettrauto esercitata.

La formazione del responsabile Tecnico meccatronico delle autoriparazioni è, infatti, di competenza delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, che provvedono alla definizione degli standard dei percorsi formativi, nonché alla programmazione e organizzazione dei corsi sulla base dei fabbisogni localmente rilevati e nel rispetto degli elementi minimi comuni definiti dall'Accordo del 12 giugno 2014 approvato dalla Conferenza. Occorre, pertanto, venire incontro alle esigenze lavorative e formative provenienti dai territori di riferimento, al fine di consentire, non solo alla Calabria ma a tutte le Regioni e alle Province Autonome di Trento e di Bolzano, di procedere alla riorganizzazione e, quindi, all'implementazione delle specifiche attività formative già avviate per la meccatronica delle autoriparazioni.

Tutto ciò premesso e considerato, la presente proposta al Parlamento, propone di prorogare di un ulteriore anno la scadenza del termine del 5 gennaio 2024, per venire incontro alle esigenze provenienti dalle imprese già iscritte al Registro delle imprese e operanti in tutto il territorio statale, al fine di consentire, in Calabria e in tutta Italia, l'adeguamento dei requisiti richiesti per l'esercizio dell'attività di meccatronica. La proroga è, infatti, indispensabile per consentire di sanare i ritardi nella organizzazione dei corsi regionali di qualificazione e creare le condizioni idonee per l'adeguamento della qualificazione degli autoriparatori. Nel frattempo, tutte le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano provvederanno a adottare l'immediata adozione di indirizzi operativi omogenei per implementare su tutto il territorio di riferimento la formazione professionale necessaria a coprire tutte le richieste formative e rendere efficace l'ulteriore proroga del termine per l'adeguamento dei requisiti richiesti per l'esercizio dell'attività di meccatronica.

La proposta si compone di un articolo volto a prorogare il termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224.

Relazione tecnico - finanziaria

Dal presente intervento di novellazione, avente carattere ordinamentale, non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio statale.

Proposta di provvedimento amministrativo recante: «Proposta di legge al Parlamento recante "Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224"»

Art.1

(Proroga del termine di cui all'articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224)

1. Al comma 2 dell’articolo 3 della legge 11 dicembre 2012, n. 224 (Modifica all'articolo 1 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, concernente la disciplina dell'attività di autoriparazione), le parole: “per gli undici anni”, sono sostituite dalle seguenti: “per i dodici anni”.

(Allegato)

Ordine del giorno numero 9/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Molinaro, De Francesco, Mannarino, Montuoro, recante: “Culle per la vita: un’opportunità per le donne a tutela della vita”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso

che le “Culle per la vita” permettono alle madri in difficoltà di lasciare il proprio neonato in completo anonimato e nella certezza che riceverà cure e affetto;

devono essere collocate in luoghi facilmente raggiungibili e dotate di riscaldamento e sistema di chiusura di sicurezza;

devono essere collegate con il servizio di pronto soccorso neonatale per beneficiare di un presidio di controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7;

possono essere utilizzate con facilità.

Rilevato

che attualmente la Calabria è una delle cinque Regioni in cui non sono attive le “Culle per la vita”;

tenuto conto

che nonostante la normativa offra la possibilità di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità, affidando il neonato alla cura dei sanitari e aprendo la strada all’adozione, sono diversi i casi di neonati, di cui si ha notizia, che vengono abbandonati nei cassonetti o in altri luoghi e che vengono ritrovati vivi o morti, in condizioni igieniche e sanitarie, e questo vale anche per la madre, tali da metterne seriamente a repentaglio la salute se non, addirittura la vita;

questi episodi suscitano commozione e pietà per le tante vite scartate e per le loro madri, anch’esse vittime di una società che sempre più spesso le lascia sole ed indifese; occorre pertanto farsi carico delle difficoltà delle donne.

Considerato

che non sempre una donna che non desidera riconoscere il proprio neonato valuta la via dell'adozione, spesso per timore di veder violato il proprio diritto all’anonimato; la “Culla per la vita” rappresenta un’alternativa a gesti estremi di disperazione, offrendo alla madre l’opportunità di lasciare il neonato con la certezza che in breve tempo incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura;

la “Culla per la vita” è una possibilità di accoglienza e di vita non sempre nota alle donne, in particolar modo alle donne in difficoltà per le condizioni economiche o di emarginazione sociale;

si può anche stabilire, come accade in altre Regioni, una sinergia tra strutture pubbliche e associazioni e questo può contribuire a ridurre il costo umano e sociale;

la “Culla per la Vita” è un prezioso presidio, a testimonianza di quale valore ha ogni singola vita per la società, poiché i bambini non si possono “buttare via” e nel caso in cui la madre si trovi in difficoltà tale da non poter accogliere il figlio, la società intera deve aprire le braccia per accoglierlo e farlo crescere.

Tutto quanto sopra premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale

ad assumere ogni iniziativa utile all’istituzione del servizio di una “Culla per la vita” in ogni Struttura Sanitaria calabrese dove sia presente un Reparto di Neonatologia e Pediatria, affinché a tutte le mamme ed ai loro bambini siano assicurate le stesse possibilità di accoglienza e vita;

a programmare sul territorio calabrese una capillare campagna di informazione, che coinvolga anche i Comuni, sulle “Culle per la vita”, affinché la conoscenza delle possibilità garantite da questo servizio abbia la massima diffusione.

(Allegato)

Ordine del giorno numero 10/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mammoliti, recante: “Campagna informativa sul parto in anonimato e potenziamento dei consultori”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che

l’ordinamento giuridico vigente garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile e la tutela della maternità;

nello specifico, la legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato (DPR 396/2000, art. 30, comma 2) affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata”.

Rilevato che

la donna all’interno dell’ospedale pubblico viene accompagnata nella decisione di riconoscere o meno il figlio nascituro, con l'opportunità di aderire a un progetto su misura. Questo può prevedere la sua accoglienza in una struttura o in un contesto di affidamento familiare, con il figlio neonato, nel caso in cui richieda del tempo per decidere rispetto al riconoscimento. In tali casi alla donna deve essere garantita un’assistenza adeguata con personale specializzato, per questo è molto importante che tale accoglienza avvenga in una struttura ospedaliera pubblica.

Considerato che

si stanno affermando in quasi tutte le regioni italiane punti denominati “culle per la vita”, che rappresentano dei “luoghi sicuri” dove depositare, in culle riscaldate e monitorate elettronicamente, il neonato, ma senza alcun riscontro sulla salute psicofisica della donna e, nel quadro sopra descritto, il parto in anonimato in ospedale resta, dunque, lo strumento concreto per tutelare la salute della madre e del bambino, nel pieno rispetto delle scelte della donna.

Tenuto conto che

diverse regioni e città italiane, per prevenire il fenomeno dell'abbandono traumatico del neonato, hanno promosso campagne informative sul parto in anonimato, potenziando i servizi a tutela della donna in difficoltà e orientando gli ospedali più specializzati a seguire il parto in anonimato;

per affrontare il fenomeno, seppur sporadico, dell’abbandono del neonato è dunque necessario potenziare l’informazione rispetto ai diritti e alle opzioni a cui la donna può accedere, anche attraverso campagne informative.

Verificato che

il primo approccio alla genitorialità consapevole, alla tutela della salute della donna e del bambino, all’autodeterminazione responsabile delle donne, alla prevenzione rispetto alle gravidanze indesiderate, è garantito nel nostro sistema sanitario nazionale dai consultori;

che la legge 405 del 1975 ha istituito i consultori su tutto il territorio nazionale come servizio d'assistenza alla famiglia e alla maternità, con accesso libero, diretto e gratuito per tutte le cittadine e i cittadini, italiani o stranieri, residenti o domiciliati sul territorio con particolare attenzione agli adolescenti;

che nei consultori familiari operano (o dovrebbero operare) infermiere, ostetriche, assistenti sanitarie, ginecologhe, assistenti sociali, educatrici, psicologhe e mediatrici socioculturali in equipe multidisciplinare e in stretta collaborazione con i vari servizi sociosanitari, socioassistenziali e del terzo settore presenti sul territorio;

che prerogative essenziali richieste all’operatore del consultorio sono la capacità di ascolto e la capacità di sospensione del giudizio per permettere alle persone che si incontrano di sentirsi accolte ed accompagnate in percorsi di scelta non sempre facili;

che sono, dunque, i consultori il luogo deputato per l’accoglienza delle donne che si trovino a dover affrontare una gravidanza in situazioni complicate.

Appurato che

ad oggi si è progressivamente disinvestito sui consultori, sia in termini di strutture, sia di personale e di risorse, tanto da non poter più garantire il libero accesso, fondamentale per un servizio a bassa soglia.

Tutto quanto sopra premesso e considerato, il Consiglio regionale impegna il Presidente e la Giunta regionale

a programmare sul territorio calabrese una capillare campagna informativa sul parto in anonimato e sui servizi di accoglienza, accompagnamento, prevenzione e informazione rispetto alla genitorialità e alla salute riproduttiva delle donne. A potenziare la rete dei consultori territoriali, in termini di risorse, personale, strutture e orari di accesso.

(Allegato)

Mozione numero 104/12^ di iniziativa del consigliere regionale Giannetta, recante: “Regolamento regionale dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione e della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che la legge 11 febbraio 1992, n. 157 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" dispone all'art. 6 comma 1, che: “Le Regioni, sulla base di apposito regolamento, disciplinano l'attività di tassidermia ed imbalsamazione e la detenzione o il possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei”; al comma 4 che: "Le Regioni provvedono ad emanare, non oltre un anno alla data di entrata in vigore della presente legge, un regolamento atto a disciplinare l'attività di tassidermia ed imbalsamazione di cui al comma 1”.

Considerato che a distanza di 32 anni tale regolamento non è stato ancora emanato e ciò rappresenta un vuoto normativo che ha comportato l'impossibilità da parte di artigiani regolarmente abilitati all'esercizio della tassidermia, di operare legalmente nel territorio calabrese, costringendo gli stessi ad operare in altre regioni dove detta attività è regolamentata; al tutto si aggiunga pure che l'auspicata regolamentazione eviterebbe l'esercizio "in nero" e la violazione di nome igienico-sanitarie.

Tenuto conto che la mancata emanazione del regolamento regionale di attuazione della legge ha comportato, unitamente ai disagi per la categoria, un mancato introito economico, seppur per un mercato di nicchia, a vantaggio delle altre regioni.

Tenuto altresì conto che la sapiente attività della tassidermia consente di riprodurre fedeli ricreazioni naturalistiche dei più importanti ambienti della Calabria, dalla costa fino all'alta montagna, all'interno di esposizioni museali che consentono ai visitatori di osservare da vicino decine di specie animali che popolano gli straordinari ambienti della regione Calabria immersi in un concentrato di natura e biodiversità. E che tale attività museale si presta a visite guidate, attività didattiche e percorsi escursionistici, offrendo una preziosa occasione per conoscere e riscoprire la bellezza e la biodiversità di uno dei luoghi più affascinanti del Mediterraneo.

Preso atto che lo strumento regolamentare sia necessario per la disciplina organica della materia onde consentire ai tassidermisti abilitati di richiedere ed ottenere regolare autorizzazione all'esercizio della propria impresa artigiana, per la definizione dell'attività di tassidermia, per la disciplina di requisiti per l'esercizio dell'attività, in ordine alle procedure per l'autorizzazione e agli esami di idoneità, nella definizione degli esemplari di cui è consentita la tassidermia e l'imbalsamazione, in ordine agli obblighi di documentazione, registrazione e conservazione, in ordine alla segnalazione, alla detenzione, alla disciplina particolare dei musei, alle norme in materia di vigilanza, controlli e in ordine alle sanzioni, e per ogni ulteriore aspetto procedurale utile e necessaria alla regolamentazione dell'attività.

Preso inoltre atto che le altre regioni italiane hanno da tempo provveduto a dare esecuzione alla Legge 11 febbraio 1992, n.157 con apposite Delibere di Giunta per l'emanazione del regolamento regionale di cui all'art.6 comma 4 sopra richiamato.

Impegna la Giunta regionale

a provvedere a emanare il "Regolamento dell'attività di tassidermia e di imbalsamazione della detenzione e possesso di preparazioni tassidermiche e di trofei" in attuazione dell'art.6 della legge n.157 del 1992 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio" nonché dell'art.4 della Legge regionale 9 maggio 1996, n. 70 "Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio".

(Allegato)