XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 44

 

SEDUTA Di martedì 6 agosto 2024

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO

 

Inizio lavori h. 11,55

Fine lavori h. 15,01

 

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 11.55

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Mattiani. Ne ha facoltà. 

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini)

Presidente, buongiorno.

Chiedo l'inserimento della mozione numero 94/12^ “La Vespa del ‘900: un patrimonio culturale italiano”. Grazie. 

PRESIDENTE

Votiamo l'inserimento della mozione. La mozione è inserita.

Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Volevo chiedere a lei, Presidente del Consiglio, di richiamare in Aula la proposta di provvedimento amministrativo relativa alla richiesta di referendum abrogativo proposto dal centrosinistra nella sua unitarietà, che ha registrato una discussione animata, anche alla sua presenza, di recente nella prima Commissione, presieduta dalla collega De Francesco. Riteniamo che il tempo del dibattito sia giunto al capolinea. Oggi c'è bisogno di una decisione e sapere se questa maggioranza è d'accordo o non è d’accordo al referendum abrogativo, per come ha fatto, di recente, ad esempio, la Regione Basilicata che ha portato in Aula il provvedimento, di iniziativa del centrosinistra; lì ognuno dei consiglieri presenti in Aula si è assunto la responsabilità di votare sì o no, bocciando legittimamente la proposta avanzata dal centrosinistra della Regione Basilicata. 

PRESIDENTE

Vuole che sia inserita all'ordine del giorno? Come ben sa, c'è un dibattito aperto non solo in Calabria ma in tutta Italia; stiamo, quindi, seguendo l'iter legislativo che richiede la norma, è all’esame della Commissione, poi, se la Commissione consiliare la approverà, sarà discussa in Consiglio come tutte le altre proposte di provvedimento amministrativo.

(Così resta stabilito)

Proposta di legge numero 286/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Neri, De Francesco, Montuoro, Mannarino, recante: “Istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e costituzione della società ReDigit S.p.A.’”

PRESIDENTE

Avviamo i lavori, con l’esame della proposta di legge numero 286/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Neri, De Francesco, Montuoro, Mannarino, recante: “Istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e costituzione della società ReDigit S.p.A.”.

Ricordo all'Aula che, ai sensi dell'articolo 54, comma 3, dello Statuto, l'istituzione di nuovi Enti, aziende, società regionali anche a carattere consortile, deve avvenire con legge approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti del Consiglio regionale.

Cedo la parola al relatore, consigliera De Francesco, per illustrare il provvedimento. Prego.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, Presidente.

Chiedo il rinvio del primo punto all'ordine del giorno, riguardante l'istituzione della ReDigit S.p.A., tenuto conto delle assenze di alcuni consiglieri, perché si tratta di un argomento importante che, a mio avviso, richiede e necessita di una discussione partecipata. Grazie. 

PRESIDENTE

Votiamo per il rinvio.

Il primo punto all'ordine del giorno è rinviato alla seduta successiva.

Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Intervengo, prendendo spunto dalla richiesta avanzata dalla collega, dalla Presidente della prima Commissione, De Francesco, in merito al punto in discussione in quest'Aula. Ho apprezzato anche la sua onestà intellettuale, nell'evidenziare la mancanza di un certo numero consistente di consiglieri regionali di maggioranza che forse, forse, testimonia una certa difficoltà nell'approvazione di questo punto. Come sempre, però, questa minoranza non vuole cavalcare e strumentalizzare il problema.

Chiedo al collega, al vicepresidente Pietropaolo, di aprire anche con noi una discussione nel merito, seria, perché noi già abbiamo, con il collega Alecci, votato favorevolmente il provvedimento in Commissione e credo che possa essere un buon punto di partenza per meglio analizzare e approfondire la tematica. Credo, infatti, che il tema dell'innovazione, della nuova tecnologia riguardi il futuro della nostra Regione, perché innovare è uno dei temi fondamentali oggi e riguarda anche la macchina burocratica della Regione, ma non solo della Regione, di tutti i servizi necessari.

Noi siamo interessati a questo tema e, quindi, chiediamo formalmente che si apra un Tavolo su questo tema che coinvolga la minoranza, per arrivare a una proposta condivisa nel minor tempo possibile, per dare anche una risposta ai calabresi ed evidenziare che c'è un'opposizione attenta e sensibile a temi come questo che non riguardano solo la maggioranza, ma le prospettive di modernità di una Regione come la Calabria, molto indietro rispetto a questa tematica.

 

(Il Consiglio rinvia)

Relazione unica sulle proposte di provvedimento amministrativo:
numero 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde”
numero 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Verde”.

Invito il collega Montuoro a relazionare di seguito il secondo e il terzo punto, per poi fare una discussione unica, se siete d'accordo.

A lei la parola, collega Montuoro.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente, buongiorno a tutti.

La proposta di provvedimento riguarda il Rendiconto relativo all'esercizio finanziario 2022 dell'Azienda Calabria Verde, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea e che è stata licenziata dalla seconda Commissione nella seduta del 5 agosto.

L'Azienda Calabria Verde è un ente strumentale istituito con legge regionale numero 25 del 2013, che svolge attività di gestione della forestazione e delle politiche della montagna. Entrando nello specifico dei documenti contabili, il Revisore unico dei conti rileva che nel risultato di amministrazione 2022, a seguito degli accantonamenti e delle quote vincolate, si determina un disavanzo da ripianare nel bilancio di previsione del successivo esercizio.

Il Revisore con verbale numero 47 del 06/07/2024 attesta l'attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria, la congruità del Fondo crediti dubbia esigibilità e degli altri accantonamenti rilevati, nonché l'attendibilità dei risultati economici generali e di dettaglio, con riferimento al rispetto della competenza economica, alla completa e correttezza rilevazione dei componenti positivi e negativi, alle scritture contabili e alle carte di lavoro a supporto dei dati rilevati.

L'Organo di controllo, nell'esprimere il giudizio positivo all'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2022, raccomanda all’Ente la prosecuzione della fase di risanamento amministrativo, al fine di coniugare i risultati di gestione delle precedenti annualità, anche e fondamentalmente in relazione alle differenti risultanze concretizzatesi nei preconsuntivi e nei rendiconti approvati, con puntuale riscontro degli equilibri di bilancio, del cronoprogramma per il ripiano del disavanzo del bilancio di previsione pluriennale 2024-2026.

L'Unità Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, a seguito delle verifiche effettuate sulle risultanze della gestione dell'Azienda per l'esercizio 2022, attesta la coerenza tra gli impegni assunti dall'Ente e le risorse assegnate con il Piano attuativo della forestazione per l'anno 2022, nonché la perfetta corrispondenza tra le risultanze di cassa di cui al rendiconto in oggetto e quanto riportato nel conto del tesoriere per l'esercizio 2022; la stessa UOA attesta che non sono stati riconosciuti debiti fuori bilancio e non ne sussistono da dover riconoscere.

A conclusione dell'istruttoria, l'Unità Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione esprime parere favorevole al Rendiconto dell'esercizio 2022, con la prescrizione di formulare ed approvare un Piano di rientro del disavanzo da effettuarsi in minimo tempo possibile e comunque contenuto nei termini di legge, e di imputare in quota parte il disavanzo nell'esercizio 2024 e seguenti.

Il Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di competenza, stante quanto attestato dall'Ente, evidenzia la formale correttezza della procedura del riaccertamento ordinario dei residui, nonché nella quantificazione sia del valore complessivo del Fondo pluriennale vincolato sia del risultato di amministrazione dell'esercizio 2022. Il Dipartimento, altresì, rileva la formale correttezza nella determinazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità.

Il Dipartimento raccomanda, comunque, all'Azienda, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio, di promuovere tutte le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di recupero delle posizioni di credito, con particolare riferimento ai canoni per concessioni pluriennali.

La quota disponibile del risultato di amministrazione, al netto delle quote accantonate e vincolate, presenta un importo negativo che conseguenzialmente determina un disavanzo, il cui ripiano, ai sensi dell'articolo 42, comma 1, del decreto legislativo 118/2011, dovrà avvenire in conto dei successivi bilanci di previsione dell'Ente e comunque entro la fine della corrente legislatura regionale. Per quanto sopra esposto, il Dipartimento raccomanda all'Ente, ma anche all'UOA forestazione, quale soggetto preposto alla vigilanza di Azienda Calabria Verde, l'urgente predisposizione del bilancio di previsione 2024-2026 - che discuteremo poi nel prossimo punto - al fine di consentire una programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli equilibri di bilancio e sulla base della puntuale definizione di un cronoprogramma al ripiano del disavanzo.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanza rileva che:

- sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31/12/2022, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

- sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2022;

- sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

- sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria ed il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell'attivo dello Stato Patrimoniale;

- risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31/12/2022.

Il Dipartimento economia e finanze ritiene possibile, quindi, procedere all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l’esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Verde, al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio regionale.

In merito alla proposta di provvedimento amministrativo numero 179/12^ “Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde”, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, comunico che è stata licenziata nella seduta del 5 agosto dalla Commissione bilancio.

Il Revisore unico dei conti rileva che il risultato di amministrazione presunto dell'annualità 2023 ammonta a euro 39.959.891,99, il cui ripiano viene previsto nel bilancio pluriennale 2024-2026, entro i limiti della durata della legislatura regionale per l'importo di euro 13.319.963,36 per ciascuna annualità.

L’Organo di revisione ha verificato che il bilancio di previsione proposto rispetta il pareggio finanziario complessivo di competenza e gli equilibri di parte corrente e in conto capitale. Le entrate previste consentono l'equilibrio di bilancio, inclusa la quota di disavanzo presunto del rendiconto 2023 da applicare nella misura di un terzo e sino al termine della legislazione regionale, e della quota di rimborso Fondi POR non più accantonata sull'avanzo di amministrazione, ma già considerata tra le spese di esercizio di competenza. Conclusivamente, l'Organo di controllo esprime parere favorevole alla proposta dell'organo direttivo in merito al bilancio di previsione 2024-2026.

L'Unità Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, a seguito delle verifiche effettuate sulle risultanze inerenti al bilancio di previsione, prende atto che risultano rispettati sia gli equilibri generali di bilancio sia i limiti di spesa per l'esercizio 2024, rispetto ai quali sono stati fissati gli stanziamenti, con distinzione del limite di spesa per il personale e del limite di spesa di funzionamento. L’UOA evidenzia, inoltre, che l'Azienda si è impegnata, una volta approvato il bilancio di previsione 2024-2026, ad approvare un'idonea variazione di bilancio per l'applicazione della parte accantonata del risultato di amministrazione.

A conclusione dell'istruttoria, l'Unità Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione esprime parere favorevole al bilancio di previsione 2024-2026, con la prescrizione che l'Azienda contenga la spesa nei limiti delle risorse assegnate dal Piano attuativo.

Il Dipartimento economia e finanze nell'istruttoria di competenza, sulla base delle risultanze contabili rilevate nella proposta di bilancio, evidenzia il rispetto degli equilibri contabili e la presenza di un saldo finale di cassa positivo.

Per quanto concerne il Fondo crediti dubbia esigibilità, ad avviso del Dipartimento, lo stesso sembrerebbe congruo; nonostante ciò, il Dipartimento raccomanda, comunque, all'Ente di verificare, durante l'intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del Fondo in esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli in entrata, in termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento all'effettivo andamento degli incassi, adottando, se necessarie, apposite misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.

Con riferimento al Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda all'Ente, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2023, di provvedere ad eventuali variazioni di bilancio, apportando, se necessario, i conseguenti correttivi al Fondo pluriennale vincolato per la parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di Bilancio 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.

Grazie, Presidente.

 

Presidenza del vicepresidente Pierluigi Caputo

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Montuoro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente.

Negli ultimi mesi abbiamo avuto la possibilità di confrontarci più volte su Calabria Verde in merito alla presentazione dei rendiconti che, come sappiamo, non venivano presentati da tempo, sin dal 2018, e abbiamo anche colto con grande interesse e attenzione il poderoso lavoro di risanamento che si sta tentando di introdurre in questo Ente strategico così importante. Naturalmente, dobbiamo aspettare per avere un quadro complessivo, come ci siamo detti più volte nella discussione che si è dispiegata nella Commissione, manca infatti all'appello il rendiconto del 2023 per avere un quadro esaustivo, completo, per poter effettuare, così come dicono e come rileva il Revisore unico, una valutazione più appropriata sull’entità e sulla qualità anche dell'azione di risanamento, che è stata messa in campo.

Ieri, come diceva il presidente Montuoro, noi abbiamo approvato il rendiconto del 2022 e il bilancio di previsione pluriennale 2024-2026. Anche da questo versante devo registrare positivamente l'azione di accertamento e di riscossione di alcuni canoni che sono dovuti e che, nel corso degli anni, magari erano stati relegati ad una scarsa, esigua attenzione e che, oggi, invece, acquistano un'importanza fondamentale, tant'è che si è costituito - anche questo è un ulteriore elemento di valutazione positiva - un gruppo di lavoro tra Prefettura, carabinieri forestali, e via dicendo, per una verifica puntuale. Procedere all'effettiva riscossione, a nostro avviso, può rappresentare un ulteriore elemento di messa in sicurezza di questo Ente strumentale così importante, che deve salvaguardare e difendere l'immenso patrimonio boschivo della nostra Regione.

Anche nell'approvazione del bilancio di previsione - a dimostrazione del fatto che la minoranza, come diceva il consigliere Bevacqua, non è mai pregiudiziale, ma interviene nel merito - abbiamo dato atto che l'ultima approvazione è stata effettuata col bilancio di previsione pluriennale 2018-2020.

Il documento di previsione però, a differenza del rendiconto, deve contenere, Assessore, delle scelte strategiche e importanti, che devono indicare quale qual è l'orizzonte verso cui si vuole proseguire per dare valenza, forza e consistenza alla missione strategica di questo Ente così importante. Come dicevo l'altra volta, mi auguro che, nonostante l'appesantimento di queste nuove deleghe che le sono state assegnate, presti - presterà sicuramente, ne sono convinto - l'attenzione necessaria per compiere quelle scelte strategiche e fondamentali per valorizzare questo grande e importante patrimonio forestale che noi abbiamo.

Nel documento vengono indicati e contenuti alcuni obiettivi e anche da parte del Dipartimento economia e finanze della Regione si ritiene di poter procedere senza l'approvazione del rendiconto 2023 per fornire questo strumento così importante ad un Ente che deve svolgere una missione fondamentale. I contenuti, gli obiettivi che sono stati indicati, per quanto ci riguarda, sono condivisibili.

Però, Assessore, continuiamo ad avere due approcci agli antipodi, abbiamo due concezioni culturali, strategiche e organizzative completamente divergenti, perché voi continuate ad agire sul versante, per esempio, dello spegnimento degli incendi, mentre noi invece riteniamo che sia giusto agire sul versante della prevenzione; allora, anche da questo versante, la vostra concezione di implementare esclusivamente la strumentazione tecnologica - non è assolutamente sbagliata - attraverso i droni, gli elicotteri, i canadair, e via dicendo, non può impedire né gli incendi e nemmeno il dissesto idrogeologico.

Questa categoria bistrattata ha fatto la storia sociale ed economica di questa Regione e, caro Assessore - lei lo sa - nonostante in questi anni gli indici di piovosità siano stati maggiori di quelli degli anni precedenti, non abbiamo avuto eventi di calamità naturale così rilevanti come quelli che si sono verificati negli anni 1970 - Fabrizia, Nardodipace, alcuni centri abitati interamente spazzati dagli eventi - perché grazie al lavoro di bonifica, grazie al lavoro di presidio, di manutenzione ordinaria e straordinaria di questa categoria, che ha fatto la storia sociale ed economica di questa Regione, si è preservato questo immenso e grande patrimonio boschivo. Caro Assessore, oggi voi avete il dovere - non so se ce la farete perché ormai siete entrati in una fase nella quale non so se il tempo sarà utile e vi consentirà di fare questa operazione – di salvaguardare questo patrimonio e per farlo dovete avere il coraggio, Assessore, di fare delle scelte e di compierle. Probabilmente, infatti, le risorse destinate nel bilancio preventivo non saranno nemmeno sufficienti a garantire i salari degli attuali lavoratori. Poi, non so, se quelle destinate per i TFR siano sufficienti, è un problema annoso, storico, però, è un problema sul quale bisognerà prima o poi intervenire; bisognerà individuare delle soluzioni strutturali in grado di mettere in sicurezza questo Ente e dare alla missione strategica la forza, la consistenza e la solidità per assolvere al meglio a questa funzione e a questo compito.

Noi abbiamo discusso durante l'approvazione del Piano forestale, Assessore, e lei addirittura si era anche coraggiosamente avventurato su un percorso che avevamo guardato con grande interesse ed attenzione. Lei ha parlato della possibile assunzione di 1500 giovani formati a tempo determinato. Credo che quella sia una delle opzioni da percorrere, che sia una strada giusta, per dare alla missione di questo Ente la possibilità di poter essere resa esigibile. Non dico che debba venire prima la risorsa umana e poi l'innovazione tecnologica. Noi vi poniamo un problema di approccio contestuale: bene i droni, ma altrettanto bene l'implementazione delle risorse umane che sia a tempo determinato, stagionale, di formazione, giovani, tecnici, agronomi, ingegneri.

Questo è il nodo strategico, caro Assessore, questo coraggio, questa visione strategica non la scorgo in questo bilancio di programmazione, non la vedo, assessore. C'è il tentativo di consolidare il risanamento, ma le scelte per dare questa visione strategica all'ente sinceramente non si riescono ad intravedere. Allora, assessore, il tempo che vi resta come maggioranza è poco, è poco e non so se sarete nelle condizioni di implementare la forza lavoro, però vi prego di valutare con grande responsabilità e con grande attenzione di non essere coloro i quali estingueranno per consunzione una categoria che ha fatto la storia economica e sociale di questa regione, che ha garantito a questo immenso patrimonio boschivo di 60.000 ettari di avere un valore così importante che ovunque produce ricchezza tranne che in Calabria.

Qua siete chiamati a compiere delle scelte che sono anche tra interessi confliggenti, caro assessore: volete difendere il presidio del territorio e la prevenzione implementando le risorse umane oppure volete difendere interessi di altra natura, come il pagamento degli elicotteri, dei Canadair e di altro, che costano alcuni oltre 10.000 euro all'ora solo per alzarsi? Questa è la scelta. Qui si gioca la scelta culturale, strategica e programmatica di quello che si vuole fare della forestazione calabrese.

Lo dico anche se non è contenuto nel documento: stiamo attenti, ognuno di noi, alle dinamiche che si muovono nella Regione! Se il vostro orizzonte è quello di trasformare l'Ente in un ente pubblico economico, non credo che quella sia la scelta strategica per ridare forza, prestigio a questa categoria, al presidio del territorio, alla forza di combattere e di contrastare i profondi cambiamenti climatici ambientali che caratterizzano non solo l'intero mondo e il nostro Paese, ma anche purtroppo la nostra regione. Questa è la scelta, assessore, se, come diceva il nostro capogruppo Bevacqua, avete il coraggio di aprire un'interlocuzione e di confrontarvi; non è grave confrontarsi, non è grave ascoltare e cercare di individuare soluzioni condivise e possibili per migliorare la situazione di un ente, di un patrimonio, di alcuni disoccupati e inoccupati che nelle zone interne stanno andando via, determinando uno spopolamento. Come pensiamo di fermare veramente lo spopolamento delle zone interne? Declinando una canzone a me cara che dice “campiamo d'aria”? No! Credo che lo spopolamento, l'emorragia di giovani si può combattere offrendo oltre che servizi e qualità della vita anche occasioni e opportunità di lavoro e nelle zone interne non possiamo non partire dalla più grande risorsa che hanno: il patrimonio boschivo e forestale. Quindi, caro Assessore, la scelta è questa. Se lei riuscirà, insieme alla sua maggioranza a mettere in campo delle scelte strategiche, programmatiche, operative che possono dare questo respiro e questo orizzonte, il Partito Democratico come sempre sarà attento e disponibile ad individuare quelle soluzioni utili per portare avanti la difesa di questo immenso patrimonio e dare anche una rigenerazione produttiva. Questa categoria è stata molto bistrattata, è stata vituperata e bistrattata. Provate a fare una gita nelle montagne della Calabria: quando c'erano gli operai forestali era pulito, ti potevi sedere, oggi è tutto abbandonato eppure gli incendi che ci sono oggi non ci sono stati nella storia, quando gli operai forestali presidiavano il territorio e garantivano la manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.

Per questa ragione, noi vi consentiremo di estinguere per consunzione una categoria con questo prestigio e con questa autorevolezza. Noi ci batteremo perché in questo settore si possono compiere delle scelte strategiche fondamentali che, per quanto ci riguarda, non corrispondono all’orizzonte che voi indicate e cioè all'ente pubblico economico.

Apriamo un'interlocuzione, Assessore, perché, se porterete delle proposte ragionevoli e praticabili, come sempre l'opposizione sarà molto attenta e molto disponibile per convenire a delle soluzioni possibili. Da questo momento in poi, lo dico a lei, assessore, e lo dico al Presidente della Giunta regionale, per quanto mi riguarda, non mi limiterò più semplicemente a fare delle osservazioni o delle denunce e delle proposte in merito alla scelta che fate; da questo momento ai calabresi noi diremo “se noi fossimo stati al governo della Regione avremmo fatto questo”, così i cittadini calabresi potranno capire la differenza culturale, sostanziale, organizzativa, programmatica e strategica tra il Governo di centrodestra di questa Regione e il Governo di centro sinistra che ha le idee molto più chiare e molto più coerenti con i bisogni della popolazione calabrese. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Credo che, dopo l'intervento del collega Mammoliti, ci sia poco da aggiungere se non fare una riflessione di carattere programmatorio. Ricordo - non ero ancora consigliere regionale - quando si pensò all’istituzione di Calabria Verde. Forse allora era Vicepresidente del Consiglio l'attuale presidente Occhiuto e si pensò a Calabria Verde come un ente unico, capace di governare il patrimonio forestale calabrese e garantire una manutenzione del territorio efficace ed efficiente. Da lì nacque quest'idea, un'idea brillante, che come tutte le idee che nascono in Calabria, poi a un certo punto trovano un momento di fermo: si arena il progetto originale, si comincia ad andare in crisi, si comincia ad entrare in difficoltà nella gestione e nella individuazione anche di una classe dirigente manageriale, adeguata alle sfide di cui parliamo. Credo che l'assessore Gallo, che è assessore da più anni in questa materia, debba superare la sua tipica timidezza caratteriale. Questa materia riguarda non solo la manutenzione del territorio, presidente Occhiuto, ma anche la difesa del sistema idrogeologico calabrese e richiede più forza e più determinazione, come diceva poco fa il collega Mammoliti, in termini di programmazione e individuazione di risorse.

Questa è la sfida che noi oggi vogliamo lanciare. Abbiamo capito le difficoltà per arrivare a rendicontare questi anni, sono difficoltà figlie della premessa che ho fatto. Oggi, però, non si può pensare ad un’idea di funzioni per Calabria Verde come quella che avete attuato per i Consorzi di bonifica, perché arriveremo allo stesso punto se continuiamo in questo modo. Avete un'idea oggi di come programmare e investire su Calabria Verde? Credo che sia necessario e indispensabile per la Calabria. Senza un ente che oggi garantisca e governi il patrimonio forestale e garantisca la tutela del territorio diventa davvero complicato e difficile pensare di salvaguardare quelle aree interne che oggi vivono in difficoltà; non solo legate alla permanenza dell'uomo in quelle aree, ai servizi che mancano in quelle aree, ma quello che potrebbe oggi causare l'abbandono di quei territori è da valutare in stretta connessione al dissesto idrogeologico, ad un'agricoltura di qualità, ad una biodiversità necessaria. Questi sono i temi su cui noi dovremmo e vorremmo confrontarci, non puntando il dito soltanto. Per noi questo tema è fondamentale per la tenuta del territorio calabrese.

Vorremmo più coraggio, assessore Gallo, su questo tema, magari battendo il pugno anche nei confronti della sua maggioranza di governo regionale e, anche, nei confronti del Dipartimento Bilancio, per dire che Calabria Verde è un ente fondamentale per garantire il governo del territorio e per dare risposte, poi, alle aree interne. Questo chiediamo molto sommessamente a lei, assessore Gallo, che ha questa delega.

Allora, riappropriamoci di una funzione importante che è quella di governare i territori e dare risposte del territorio. È inutile che il presidente Occhiuto vada in aeroporto, vada a Lamezia condividendo l'aumento dei voli se, poi, non c'è il territorio che tiene, se non ci sono le aree interne che mantengono l'ossatura sociale, economica della Calabria. Questi sono i temi, assessore Gallo. Quindi, con grande umiltà e sommessamente, richiediamo questo, come ha fatto il collega Mammoliti poco fa: siamo disponibili ad un confronto che può portare ad una sintesi utile, non all’assessore Gallo o ai consiglieri Bevacqua, Mammoliti o Iacucci, ma utile ai calabresi.

Spesso abbiamo l’abitudine… faccio un esempio per capirci: oggi c'è un dramma idrico in Calabria, che vivono tante realtà sia nella mia provincia, sia nella provincia Catanzaro per non parlare di quella di Reggio Calabria. La politica deve avere visione e capacità di guardare i processi da qui a trent'anni; infatti, se avessimo guardato alle risorse e al cambiamento climatico trent'anni fa e se avessimo messo in campo dissalatori, riparato la rete idrica - perdiamo il 50 per cento di acqua - forse, oggi questo problema non lo avremmo avuto. Questo chiediamo. Non perdiamo questo treno su Calabria Verde, assessore Gallo! Siamo disponibili a sostenere ogni battaglia anche a livello nazionale, perché riteniamo che un ente come Calabria Verde non possa continuare a vivere, a sonnacchiare o a respirare con grande affanno. Noi riteniamo che questa programmazione sia fondamentale per la Calabria. Abbiamo tante risorse PNRR, i fondi comunitari, tante possibilità e opportunità per potenziare questo settore e per dare risposte ai territori.

Noi ci siamo, caro assessore Gallo, siamo a sua completa disposizione perché sono temi che riguardano il futuro dei calabresi, non riguardano il suo futuro, il mio futuro, ma riguardano la collettività e le comunità, che si aspettano da noi risposte serie, e che tengono conto che la Calabria ha il 52 per cento del suo territorio costituito da aree interne. Questo è un tema che spesso noi sottovalutiamo nelle nostre riflessioni, nella nostra programmazione. Sembra più importante ricevere 10 like che pensare a mettere in campo idee e progetti per evitare il dramma che oggi le nostre comunità e i nostri sindaci vivono, abbandonati a sé stessi, senza riuscire a garantire 5, 6 ore al giorno l'acqua. Sono questi i temi su cui noi vorremmo essere partecipi, essere disponibili a offrire il nostro contributo, con uno spirito di condivisione legato all'essere calabrese, a non mortificare i sindaci, a dare delle risposte ai nostri terrori. Noi su questo tema, su questa sponda ci siamo e, come ha detto il collega Mammoliti, aspettiamo da voi una chiamata per condividere le nostre idee e i nostri progetti, che escludono l’idea dell'ente pubblico economico che avete preannunciato e che noi non condividiamo per i motivi che ha espresso poco fa il collega Mammoliti.

PRESIDENTE

Grazie. Non ci sono più richieste di parola. Chiude il dibattito l'assessore Gallo. Prego.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Bene, grazie. Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, colleghi della Giunta.

Credo che sia giusto, attraverso anche questo intervento, non solo rispondere alle giuste allegazioni dei colleghi consiglieri in questo dibattito su una tematica importante, ma offrire una notizia di straordinaria importanza che, però, non credo i nostri colleghi abbiano osservato: dopo un lunghissimo iter, siamo riusciti, prima in Commissione poi qui in Consiglio, ad approvare gli strumenti finanziari di questo transatlantico della nostra Regione che è Calabria Verde, che ha qualche migliaio di dipendenti e bilanci importanti. La forestazione in Calabria costa quasi 200 milioni di euro ancora oggi, perché tutti i forestali hanno contratti a tempo pieno e indeterminato, con un costo pro capite di circa 43.000 euro lordi. Dopo anni nei quali, a partire dal 2018, - capogruppo Bevacqua, lei era componente della maggioranza consiliare, c'era un governo di centro sinistra - non si erano più approvati i bilanci di previsione e i rendiconti di questo transatlantico, il direttore Oliva, con la sua capacità amministrativa, è riuscito a rassegnare - si è trattata di una rassegna - i rendiconti degli anni precedenti, già passati in quest'Aula, e oggi approviamo addirittura il primo bilancio di previsione 2024-2026, segno evidente che questo transatlantico che è Calabria Verde sta tornando alla normalità. Nella normalità, però, - voi avete letto bene gli strumenti contabili - c'è un passaggio: l'esigenza da parte di Calabria Verde di ripianare in questo triennio circa 40 milioni di euro di debiti generati - lo voglio ricordare - a partire dal 2018, quando non c'era questo Governo e non c'era questa governance a Calabria Verde.

Colleghi, con 40 milioni di euro sapete quanti giovani delle aree interne avremmo assunto in questi anni? Tantissimi.

Considerate che noi - questa parte politica, non voi - abbiamo stabilizzato in Calabria Verde, per volontà del presidente Occhiuto, gli oltre 300 lavoratori della legge regionale 15 del 2008, che voi avete tenuto per tantissimi anni in stato di precariato; sto parlando della stabilizzazione dei lavoratori della legge regionale 15 del 2008, un provvedimento approvato in quest'Aula, lo avete votato anche voi. Per quest'anno, avremmo una spesa pro capite di circa 12.000 euro per assicurare loro le 102 giornate, se riusciremo a fare questo; capite in 40 milioni di euro quanti 12.000 euro ci stanno. Tantissimi. Avremmo dovuto forse assumere 3000 operai forestali a 102 giornate col tempo parziale, ma non voglio fare polemica su questo perché, poi, bisogna passare dall’astrattezza dell'essere opposizione a fare opposizione con dati concreti collegati alla reale problematica che si avverte tutti i giorni - nel bilancio di previsione 2024-2026 è prevista una restituzione di circa 40 milioni – e cioè l'esigenza di un ripianamento da parte di Calabria Verde che naturalmente impedisce alcuni passaggi. Troviamoci d'accordo su un fatto: vogliamo assumere nuovi operai? Credo che ci sia il tempo sufficiente, consigliere Mammoliti; lo dico a lei che credo sia l'assessore ombra alla forestazione, ho intuito questo dalle sue dissertazioni in Consiglio su ogni strumento finanziario di Calabria Verde.

Dobbiamo anche fare in modo che ci siano pensionamenti in Calabria Verde e che coloro i quali hanno più di 42 anni e 10 mesi di anzianità di servizio, e che continuano a permanere in servizio perché il contratto collettivo nazionale lo consente, possano essere avviati al pensionamento, lasciando spazio a giovani leve delle aree interne alle quali noi daremo una prospettiva.

È questa la sfida che noi dobbiamo lanciare, oltre - lei lo ha sottolineato bene - alla sfida di rendere Calabria Verde capace di produrre.

Non mi pare che nei 5 anni nei quali è stata commissariata ci siano stati - lo ha detto lei stesso, per onestà intellettuale - recuperi di canoni, non mi pare che si sia lavorato ai piani di gestione per avere dei ricavi dal settore boschivo, non mi pare che si sia lavorato sui certificati verdi o sui crediti di carbone. Tutte azioni svolte in questi anni, pur nella difficoltà della gestione ordinaria (debitorie pregresse, difficoltà nel fare fronte agli impegni). Lei lo sa - gliel'ho ricordato, ma d'altro canto, repetita iuvant - c'era un contributo del Governo fino al 2019 e nel 2020 - Presidente, lei lo ricorda benissimo - arrivai come assessore e trovai decurtato quel contributo di 40 milioni di euro. Se non ci fosse stato in ausilio la disoccupazione Covid, non saremmo riusciti a far fronte agli impegni per l'anno 2020. Ogni anno, vi assicuro, è stato difficile far fronte agli impegni che altri, non sicuramente Occhiuto o il sottoscritto o questa maggioranza di governo, hanno assunto nei confronti degli operai forestali. Quando ci sono gli operai bisogna far fronte agli impegni di governo - lo so, consigliere Iacucci - e poiché in ogni circostanza voi ripetete alcune argomentazioni, sono io che devo purtroppo - evidentemente non mi spiego bene - ripetere alcuni argomenti. Allora, il presidente Occhiuto, che non era ancora presidente della Regione, ma era capogruppo di Forza Italia in Parlamento, disse: “Cosa posso fare io da capogruppo per la Calabria e i calabresi?”

Gli ho risposto: “Presidente, c'è questa problematica, ci hanno tagliato il fondo sulla forestazione”. E lui ha assicurato che ci avrebbe pensato lui.

Presentò un emendamento e ci fece restituire 80 milioni che ci consentirono di sbarcare il 2021 e di sbarcare il 2022. Nel 2023 abbiamo dovuto chiedere l'ausilio dei fondi FSC che - altro miracolo di Occhiuto - ci sono stati addirittura anticipati. Nel 2024, per far fronte agli impegni, abbiamo dovuto chiedere - ancora altro miracolo di Occhiuto - che ci fossero anticipati 35 milioni dei 170 destinati nel 2025. Ci siamo riusciti anche quest'anno. Il collega Bevacqua dice: “Sant'Occhiuto”. No, non Santo, Occhiuto fa il suo dovere, ma lo fa bene e lo fa meglio di quanto non lo abbiano fatto gli altri.

Peraltro, Presidente, tu non c'eri l'altra volta in Aula, ma il consigliere Mammoliti ha pensato che tu mi abbia affidato le deleghe ai trasporti non per un'azione di valorizzazione, ma che, quasi quasi, tu mi abbia voluto caricare di altre deleghe per farmi sbagliare. Auguro al consigliere Mammoliti - l'altra volta non ho risposto – di - non domani o dopodomani, ma quando il presidente Occhiuto deciderà di non ricandidarsi e quindi forse qualche volta vincerete le elezioni - trovare un Presidente che la valorizzi come mi ha valorizzato in questi anni il presidente Occhiuto. Credo che sia giusto dare il merito rispetto ad azioni che questo Presidente e anche questo governo ha portato avanti in questi anni.

Ora, in questi anni abbiamo affrontato tante emergenze, oggi riportiamo alla gestione ordinaria Calabria Verde sia pure con una problematica che dovete conoscere bene, perché altrimenti parliamo del nulla: stiamo definendo anche un'altra problematica e cioè la liquidazione AFOR della quale nessuno di voi parla mai.

La liquidazione AFOR: ricordate quando c'erano 40.000 forestali in Calabria che - hanno fatto tante cose - hanno anche fatto assumere alla Regione tanti impegni? C'è questa liquidazione di AFOR, che è la mamma di Calabria Verde, rispetto alla quale Calabria Verde ha anticipato circa 100 milioni per pagare il TFR dei forestali che sono andati in questi anni in pensione. Oppure avrebbe dovuto negarli?! È chiaro che è una delle creditrici, Calabria Verde, della liquidazione di AFOR. Questo tema è all'attenzione, non lo nascondiamo o lo mettiamo sotto il tappeto come la polvere, è un tema che non abbiamo naturalmente generato noi, ma che deve essere patrimonio di tutti, soprattutto di chi governa la Regione ma anche di chi è in maggioranza o in opposizione. È chiaro che questo è un tema che noi ci ritroveremo nei prossimi anni perché la Regione ha fatto fronte agli impegni attraverso Calabria Verde.

E quando c'è stato anche da decidere se mettere in salvo i forestali dei consorzi di bonifica, rispetto ai quali non riuscivamo nemmeno a trasferire più le risorse perché veniva tutto pignorato prima che arrivasse agli operai forestali, il presidente Occhiuto, il sottoscritto, questo governo regionale ha avuto il coraggio - quando voi parlate di coraggio, questo è il coraggio che bisogna avere - in una notte, il 28 novembre 2023, di approvare una norma che ha trasferito gli operai forestali dai Consorzi di bonifica a Calabria Verde a decorrere dal 1 dicembre. E sa qual è il coraggio? L’assumere l'impegno di pagare come ultimo ente assumente, come ultimo ente datore di lavoro di questi operai, circa 50 milioni di TFR. Se fosse stato un altro governo, non voglio dire che tipo di governo, avrebbe assunto una posizione diversa, li avrebbe lasciati nei consorzi di bonifica e avrebbe fatto pagare loro il TFR dalle liquidazioni dei Consorzi di bonifica, con il rischio di non averlo mai. Noi abbiamo invece assunto un impegno, l'abbiamo fatto con uno strumento legislativo votato in Aula. Non ricordo se voi lo votaste. Sicuramente lo votò in maniera coraggiosa questa maggioranza per mettere in salvo circa 1000 lavoratori dei consorzi di bonifica. Questo è il coraggio che da questa parte si ha e, in passato, sono stati altri, magari quelli che hanno generato questi debiti, che hanno messo in difficoltà l'intero comparto.

Ora c'è uno strumento finanziario, nonostante le difficoltà alle quali facevo riferimento; c'è una nuova modalità e c'è anche, Presidente, questa prospettiva dei pensionamenti. Vorrei rassicurare i colleghi che il presidente Occhiuto, questo governo regionale, questa maggioranza rilanceranno, sia pure col tempo parziale, il lavoro nel settore della forestazione con operai formati e che lavoreranno come hanno fatto quelli che li hanno preceduti.

Un'ultima annotazione sulla questione antincendio: prima, quando il consigliere Mammoliti ha detto che questo Governo regionale nella politica dell'antincendio ha come dogma quello della lotta attiva e non quello della prevenzione, ho chiesto e mi sono chiesto se lei vivesse in Calabria. In questi anni, dal 2022 in poi, dopo un annus orribilis, il 2021, abbiamo impostato tutto sulla prevenzione, abbiamo chiesto ai nostri operai di presidiare il territorio, abbiamo chiesto alle associazioni di volontariato di presidiare il territorio e abbiamo detto loro che se ci fosse diminuzione di incendi nelle aree loro affidate avrebbero avuto una premialità, non nella lotta contro gli incendi o nella lotta attiva. Abbiamo iniziato una serie di operazioni, anche di prevenzione attraverso la tecnologia. I droni sono un deterrente? Certo. In questa fase, abbiamo già individuato oltre 100 piromani o presunti piromani o, comunque, soggetti che hanno appiccato fuoco non con l'idea di creare danno, ma in maniera impropria, improvvida e commettendo reato perché in questi periodi non si può appiccare fuoco. Li abbiamo individuati e credo che questo sarà un deterrente.

Questa è un'azione di prevenzione che si svolge e si sta svolgendo in questi anni anche attraverso l'utilizzo della tecnologia.

Non solo, noi crediamo - lo abbiamo dimostrato con le cose alle quali facciamo riferimento: le stabilizzazioni, la messa in salvo dei lavoratori, il pagamento dei lavoratori, il far fronte agli impegni nei confronti dei lavoratori – di tenere il dipendente nella giusta considerazione. Abbiamo anche relazioni sindacali che in passato – ce lo dicono i sindacati - non ci sono mai state.

Rispetto a tutto questo, credo che siamo stati nella condizione di dare le risposte giuste e sono contento che ci sia confronto su queste tematiche perché noto che c'è un centro sinistra che si candida a essere forza di governo. Noi ci presentiamo con i fatti, voi credo che i fatti che raccontiate siano diversi e siano sicuramente con risultati non tra i migliori possibili. Non voglio dire che abbiate sbagliato, voglio dire che nelle legislature precedenti ci avete provato e non ci siete riusciti.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Gallo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ritengo che sia inutile insistere, perché registro una differenza sostanziale sul piano culturale, politico e anche del respiro istituzionale. A differenza vostra, diamo anche atto quando alcune scelte sono utili e positive e l’abbiamo fatto nei nostri interventi, caro assessore, riconoscendo che l’ultimo bilancio di previsione approvato è quello 2018-2020 e anche la poderosa azione di risanamento che questo Ente sta cercando di attuare.

Osservo, però, che avete la solita visione manichea e lei, assessore, può registrare il suo intervento, senza venire ogni volta e perdere tre ore di viaggio. È lo stesso, quindi, possiamo prendere quello della precedente seduta di Consiglio.

Noi diamo atto, Assessore, – dicevo – dell’azione di risanamento, del lavoro positivo e del ripristino del governo ordinario di questo Ente, ma vogliamo o no aprirla una discussione anche su quei passaggi che abbiamo fatto per valorizzare questo immenso e produttivo patrimonio forestale della Calabria, salvaguardare il presidio del territorio e garantire la presenza delle persone nelle nostre zone interne?!

È su questo che vi chiediamo di aprire un’interlocuzione. Siete anche gelosi di questo! Volete dire: “Faremo questa operazione, ma senza coinvolgere la minoranza”. Per questa ragione, da oggi in avanti, diremo ai calabresi su ogni provvedimento che prenderete: “Se fossimo stati noi a governare, avremmo fatto queste cose”.

Poi, non so se sono l’assessore ombra, ma saremo il governo ombra di una maggioranza che non sta, a nostro avviso, affrontando con responsabilità e anche con disponibilità di confronto i temi cruciali di questa regione.

Ci abbiamo provato, ci proveremo, ma, caro assessore, il tempo è più breve di quello che lei immagina. Probabilmente, non lo so se lei ci sarà, – potremmo essere a parti invertite e lei essere da questa parte, come lo è stato in tantissimi anni – ma le voglio ricordare che da 5 anni fa l’assessore alla forestazione. Quindi, per questa ragione ci asterremo dall’approvazione di questo bilancio 2024-2026. Grazie.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde”

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Mammoliti.

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”

PRESIDENTE

Passiamo ora alla proposta di provvedimento amministrativo numero 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.

Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 292/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all’esercizio finanziario 2023”

PRESIDENTE

Passiamo al punto quattro dell’ordine del giorno, relativo alla proposta di legge numero 292/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all’esercizio finanziario 2023”.

Cedo la parola al consigliere Montuoro per l’illustrazione del provvedimento.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di legge numero 292/12^, riguardante il Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2023, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione consiliare nella seduta del 5 agosto.

Con riferimento alla proposta di legge in esame, si rappresenta che il Rendiconto generale dell’anno 2023, approvato con la deliberazione di Giunta regionale numero 204 del 2024, integrata con la deliberazione numero 250 del 2024, ha ricevuto il parere positivo da parte del Collegio dei revisori con il verbale numero 26 del 31 maggio 2024 ed è stato parificato dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Calabria, nelle sue componenti del conto del bilancio, del conto economico e dello stato patrimoniale. Quindi, vi è stata la parifica totale sui documenti contabili della Regione.

La normativa contenuta nel decreto legge numero 174 del 2012, infatti, ha stabilito all’articolo 1, comma 3, che le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i Rendiconti consuntivi delle Regioni per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali, posti dalle regole di cui al pareggio di bilancio, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari degli Enti.

La decisione sul giudizio di parifica è volta ad accertare la conformità del Rendiconto alle leggi di bilancio e, quindi, produce l’effetto di validazione dei risultati del Rendiconto regionale. Intendo comunicare che, ad integrazione della deliberazione di Giunta regionale che ha approvato il Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2023, la Giunta con deliberazione numero 399 del 30 luglio 2024, ha rettificato il “Conto del bilancio - gestione delle spese - dettaglio per capitolo relativo all’esercizio finanziario 2023” e con successiva deliberazione numero 400 del 31 luglio 2024, ha approvato il Rendiconto consolidato dell’anno 2023 della Regione Calabria, parificati dalla Corte dei conti nell’udienza del 26 luglio 2024, e quello del Consiglio regionale, approvato dal Consiglio stesso, con la deliberazione numero 306 nella seduta del 26 luglio 2024.

Come noto, il Rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio; è un mezzo di cognizione che permette, appunto, di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio sull’operato degli amministratori. Consente di eseguire una valutazione finale dei risultati contabili e, nello stesso tempo, di indirizzare alla successiva programmazione amministrativa. Il giudizio di parifica è uno strumento efficace di controllo sulle finanze regionali, al fine di assicurare il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, rappresentando il sigillo di trasparenza e correttezza della gestione dei conti pubblici. L’importanza del giudizio di parifica risiede nella valutazione obiettiva dello svolgimento del mandato elettorale, diventando un elemento indefettibile per avvicinare in senso democratico i cittadini all’attività dell’amministrazione. Proprio per tale ragione, l’approvazione odierna ha una connotazione fortemente positiva sia per le tempistiche dell’approvazione che per la valenza del documento stesso.

La parifica arriva dopo un intenso lavoro di gestione finanziaria, ovviamente, guidato da un vigile indirizzo politico. Il lavoro portato avanti in questi anni sui conti della Regione ne sono la dimostrazione. Per questo motivo vorrei riportare integralmente anche quanto affermato dai magistrati contabili per rimarcare ulteriormente l’importanza del risultato ottenuto e leggo il virgolettato: “Credo che, per la prima volta nella Regione Calabria, si svolge nel rispetto della tempistica fisiologica, che tenga conto cioè delle scansioni temporali del ciclo del bilancio, che fissa al 31 luglio la data entro cui il Consiglio approva il progetto di Rendiconto che deve essere deliberato dalla Giunta entro il 30 aprile e che deve, però, essere prima parificato dalla Sezione regionale di controllo in modo che, anteriormente dell’approvazione da parte del Consiglio, vi sia la possibilità di apportare le eventuali misure correttive”.

Si tratta, quindi, di un risultato particolarmente importante che testimonia un significativo cambio di passo impresso da questa Amministrazione – lo avevamo detto – e i risultati concreti pian piano stanno arrivando.

Il Rendiconto che stiamo portando all’approvazione, redatto secondo i nuovi schemi, si compone in tre documenti: il conto del bilancio, che mostra i risultati finali della gestione finanziaria rispetto alle autorizzazioni ottenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione; il conto economico, che mostra le componenti positive e negative della gestione di competenze economica dell’esercizio considerato, rilevate dalla contabilità economico patrimoniale; infine, lo stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio. Il patrimonio delle Regioni è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici attivi e passivi di pertinenza della Regione, attraverso la cui rappresentazione contabile è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale, comprensiva del risultato economico dell’esercizio.

Nella relazione generale del provvedimento troverete rappresentata la situazione finanziaria nei dettagli della Regione.

Intendo brevemente anche rappresentare alcuni aspetti molto positivi che emergono dall’esame di questo documento contabile: il rispetto degli equilibri di bilancio; il rispetto del limite di indebitamento, che è pari al 5,53% e ricordiamo che il tetto massimo è del 20%, così come disposto dall’articolo 62 del decreto legislativo numero 118 del 2011; la costante riduzione del disavanzo regionale, anche in maniera superiore a quella che è prevista dalla normativa vigente – un altro aspetto molto importante -; la realizzazione degli investimenti aggiuntivi necessari per il rispetto delle regole di finanza pubblica; la presenza di accantonamenti obbligatori, che sono oggi pari a circa un miliardo e 300 milioni, che sono posti, appunto, a tutela degli equilibri di bilancio; l’assenza al ricorso di anticipazioni di tesoreria - un altro aspetto molto importante e fondamentale -; la riduzione dei vincoli pignorati sulla cassa regionale per oltre 30 milioni; il valore delle attività patrimoniali che presenta un aumento rispetto ai dati registrati nel precedente esercizio finanziario; il risultato di esercizio 2023 registra un utile pari ad euro 185.101.936,43 risultando in incremento rispetto al risultato dell’esercizio 2023 che era con un utile superiore di poco ai 73 milioni.

I valori più significativi del Rendiconto consolidato di parte finanziaria sono il risultato di amministrazione al 31/12/2023, pari ad euro 2.116.201.370,74, di cui la parte accantonata ammonta a poco più di un miliardo e 300 milioni, la parte vincolata è pari ad euro 846.981.279,26. la parte destinata agli investimenti di pertinenza esclusiva del Consiglio regionale è pari a euro 11.946.288,40, il valore consolidato dell’avanzo di competenza è pari ad euro 659.442.474,59, mentre l’equilibrio di bilancio e l’equilibrio comprensivo ammontano rispettivamente ad oltre 315 milioni e ad oltre 62 milioni. Valore più significativo di tale documento, per ciò che concerne i prospetti di contabilità economico patrimoniale, è il risultato economico di esercizio che per il 2023 assume un valore positivo pari ad euro 180.881.614, 53. Infine, il valore consolidato del patrimonio netto al 31/12/2023 è pari a euro 3. 233.412.881,29.

Prima di chiudere, volevo ringraziare l’assessore regionale al bilancio, il dottor Minenna, con il quale c’è stata una sinergia costante con la Commissione bilancio che oggi ci porta ad ottenere dei risultati importanti per la nostra Regione, così come ringrazio il Dipartimento bilancio, il Collegio dei revisori e la Commissione tutta per il lavoro che è stato svolto in questi giorni e che oggi ci porta all’approvazione di questo importantissimo documento contabile per la nostra Regione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ieri, in Commissione bilancio abbiamo avuto un confronto di merito e una discussione articolata e, a tratti, anche molto aspra. Eppure, per quanto mi riguarda, avevamo riconosciuto alcuni elementi di novità anche su questo documento: intanto, la definizione della tempistica che, per la prima volta, consente il pronunciamento della parifica nei tempi dovuti. Nel dare atto di ciò, credo che ci sia anche un sostanziale riconoscimento del lavoro che è stato messo in atto. Poi, per quanto mi riguarda, abbiamo anche valutato positivamente il pronunciamento di parifica che avviene senza indicare o suggerire dei tagli. Quindi, tempistica rispettata e pronunciamento della parifica sono due elementi che comunque, nella seduta di Commissione – ripeto, per quanto mi riguarda – ho apprezzato e salutato con grande favore,

Però, nel dimostrare che esiste anche in questa direzione una Calabria operosa e, quindi, una Pubblica amministrazione con il proprio personale efficiente, che svolge un’azione politica coerente – a dimostrazione del fatto che non siamo sempre una Regione Cenerentola e che, quando ci si mette, si possono ottenere anche delle buone performance – in direzione di questo approccio, in qualità di consigliere e anche di componente della minoranza, che quanto prima diventerà maggioranza, abbiamo sottolineato alcuni aspetti che ci sono nel pronunciamento e nella relazione, intanto, anche dal punto di vista contabile.

È stato molto più apprezzabile il presidente Occhiuto, subito dopo il pronunciamento della parifica, dal punto di vista politico e istituzionale, quando ha riferito: “Prendiamo atto dei miglioramenti e dei riconoscimenti ottenuti, lavoreremo per superare le criticità e le difficoltà che ancora permangono.”

È così che si ragiona in politica! Invece, ieri nella Commissione: apriti cielo! Semplicemente, perché mi sono permesso di leggere anche io, caro presidente Montuoro, alcune espressioni che non erano delle mie valutazioni politiche, ma delle sottolineature che la Corte dei conti fa alla nostra Regione e alle quali la politica non può essere indifferente e nemmeno il Collegio dei revisori o il Dipartimento bilancio.

Non si può essere indifferenti a questo elemento di reciproca e di positiva collaborazione, quando vengono indicate delle valutazioni e delle analisi che non sono solo di natura di contesto generale, ma che indicano ed evidenziano un elemento di criticità che va tenuto sotto controllo e sotto stretta osservazione per un monitoraggio costante.

Questa è la differenza sostanziale! Leggevo questo, la dottoressa Maria Rosaria Pedace, nel capitolo “La gestione finanziaria” dice queste testuali parole: “Esame di flussi di cassa. Dall’esame dai flussi di cassa emerge che non ha conseguito un saldo positivo nel 2023, infatti, il saldo della gestione di competenza risulta negativo per euro 155.005.691,32 e il saldo di gestione dei residui ancora negativo per euro -81.486.327,16. Insomma, la somma dei due saldi, gestione e competenza e gestione residui, è negativa per un importo di euro -236.492.018,48”.

Queste sono delle affermazioni che hanno fatto loro, non sono le mie dichiarazioni politiche. Sono le dichiarazioni contenute nel pronunciamento di parifica e vorrei che a questi pronunciamenti si prestasse la giusta attenzione, dovuta dal punto di vista anche istituzionale. Perché? Perché confermano oggettivamente delle criticità e indicano una situazione potenzialmente rischiosa.

Quindi, anche questa sottolineatura e questo passaggio non sono stati fatti per evidenziare delle posizioni politiche pregiudiziali nel merito del documento, ma per dire: “Abbiamo due elementi positivi: il pronunciamento della tempistica dovuta e il pronunciamento positivo senza tagli. Prestiamo attenzione anche agli elementi di criticità che ci vengono indicati e suggeriti”.

È vero - è stato detto ieri - che si tratta di una relazione e di un’analisi parziale. Lo ha ribadito oggi il presidente Montuoro: non c’è stata un’anticipazione di cassa, ma questo non vuol dire, però, che non c’è quella discrasia e quell’elemento di criticità. Non significa nulla, non c’è nessuna attinenza tra le affermazioni contenute nella relazione della Corte dei conti, in merito a queste incongruenze, e il fatto che non ci sia stata un’anticipazione di cassa. Non vuol dire nulla.

Rimane quella criticità alla quale, come ha riferito subito il presidente Occhiuto, sarebbe giusto e utile prestare l’attenzione necessaria per vedere come affrontare e risolvere questo aspetto. Quindi, il solo l’elemento dell’anticipazione di tesoreria non significa che quel passaggio è frutto di un’analisi parziale.

Su questo, per quanto mi riguarda, bisognerebbe prestare un’attenzione più precipua e più responsabile perché nella relazione sono contenuti alcuni capitoli significativi che, anche in questo caso, non sono considerazioni di contesto astratte, ma considerazioni che possono avere delle ricadute anche economiche e finanziarie sulla nostra Regione.

Lo so che non volete ragionare come maggioranza, ma, vi piaccia o meno, prima o poi dovrete andare in questa direzione. Siete ormai in un vicolo cieco.

L’autonomia differenziata è uno dei capitoli che viene indicato nella relazione della Corte dei conti come elemento di preoccupazione per le ricadute che si possono determinare, per questo provvedimento, unitamente al Patto di stabilità che, come sapete, ha messo in infrazione il nostro Paese perché è finita l’era del Covid, nel corso della quale era stato sospeso il rapporto deficit/PIL e, quindi, bisogna rientrare nel Patto di stabilità con la conseguenza che ci saranno dei tagli considerevoli.

PRESIDENTE

Consigliere Mammoliti, la invito ad avviarsi alla conclusione.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Presidente, sono passati dieci minuti? Se lo dice lei, ci credo, però, sinceramente, una volta c’era il contatore dei minuti che è pure scomparso, però non mi pare di aver parlato dieci minuti.

PRESIDENTE

Si avvii a conclusione, consigliere Mammoliti, ancora un minuto. In un minuto si possono esprimere tantissimi concetti.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Questo cosa vuol dire? Non lo deve giudicare lei, Presidente, e la prego di mantenere un profilo istituzionale, considerato che sostituisce il presidente Mancuso. Se, invece, vuole fare il consigliere, può sedersi nei banchi dei consiglieri e fare quello che ritiene.

Quindi, dicevo, la relazione contiene, presidente Occhiuto, anche questi elementi. Ho apprezzato la sua dichiarazione subito dopo il pronunciamento di parifica, quando ha detto: “Prendiamo atto dei miglioramenti e lavoriamo per affrontare le criticità”.

Le criticità che restano sono tante: dall’autonomia differenziata, al nuovo Patto di stabilità, alla sanità. L’altro capitolo importante, su cui la Corte non è per nulla tiepida, parla delle liste d’attesa e di una serie di criticità che, sostanzialmente, ripropongono, nonostante le sollecitazioni e le evidenziazioni degli anni precedenti, un quadro quasi immutato: piccoli aggiustamenti, ma senza significativi miglioramenti, dal punto di vista dell’esigibilità dei livelli essenziali di esistenza.

Questi sono dati. Sono contesti contenuti nella relazione e sarebbe utile – lo dico al Presidente – approfondire e indagare con attenzione. Dal confronto dei dati 2022- 2023 è emerso – non lo dico io, anche qui, Presidente, non sono mie considerazioni – un peggioramento del risultato d’esercizio per le seguenti aziende sanitarie: l’ASP di Cosenza, di 50 milioni, l’ASP di Crotone, l’ASP di Catanzaro, l’ASP di Vibo Valentia; l’Azienda ospedaliera universitaria Dulbecco.

Questi sono dati che vengono riportati in quella relazione e credo, Presidente, che noi come politica e voi come governo regionale dobbiamo dire: “Meno male che c’è la Corte dei conti,” perché sono elementi che vengono suggeriti al fine di praticare i dovuti aggiustamenti e affrontare, con la responsabilità di chi governa, azioni coerenti per migliorare le ricadute positive nei territori e nelle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi.

Anche sui fondi comunitari – e concludo – considerato che siamo a cavallo tra la fine della precedente programmazione e l’inizio della nuova, con ingentissime risorse, unitamente a quelle del PNRR e di altre misure, Fondo Sociale, Piano di Sviluppo Rurale, eccetera, non registro nessun elemento di cabina di regia e di governo sull’utilizzo di queste risorse. Nella relazione si legge che la quantità delle risorse utilizzate non ha prodotto un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi e neanche un aumento del prodotto interno lordo.

Vorrei, allora, che a queste considerazioni della Corte, che non sono politiche, si aggiungessero un dibattito, una discussione e una valutazione della politica di questo Consiglio regionale, di chi governa e di chi è all’opposizione, per ragionare insieme su quali scelte adottare, considerata la poderosa quantità di risorse esistenti, per contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini calabresi.

Possiamo fare tutte le riforme che vogliamo, ma se le ricadute e gli indicatori non stanno migliorando – come dice il Presidente, non sono un economista, però in questo caso lo dicono anche coloro che non sono economisti – sarebbe utile e ragionevole che una classe politica dirigente attenta, responsabile e scrupolosa, ragionasse con maggiore attenzione e inclinazione verso questi suggerimenti per affrontare nel modo migliore la fase che abbiamo davanti.

Indico, due obiettivi prioritari e preliminari secondo me: un rafforzamento amministrativo; Presidente, dovete avere anche qui più coraggio ed andare oltre quando parlate di lavoratori, di assunzione di personale. Non parlo di lei, ma nella maggioranza vedo una certa riluttanza e ritrosia. Se c’è lo spazio per potenziare i vari Dipartimenti e rafforzare l’azione amministrativa con persone qualificate, al fine di renderla digitalmente evoluta e anche con il necessario ammodernamento, facciamolo! Senza tentennamenti.

Vi do atto che avete compiuto alcune operazioni: avete espletato dei concorsi senza che si sia spesa una sola critica in questa Regione. Lo riconosco, Presidente! Però, se avete la possibilità di fare delle ulteriori assunzioni, non siate cauti perché il miglioramento della performance amministrativa può superare una serie di criticità contenute in questa relazione.

Poi, l’utilizzo proficuo della spesa e l’analisi delle ricadute attraverso il monitoraggio costante. Questi due elementi, caro Presidente, potrebbero caratterizzare e dare ancora più vigore alla seconda parte di legislatura che vedo, sinceramente, molto in affanno.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. Intervengo, soltanto perché stimolato da alcuni passaggi dell’intervento del consigliere Mammoliti che pensavo oggi arrivasse con una visione un po’ più chiara del punto all’ordine del giorno, considerate le ampie e chiare delucidazioni fornite sia dal Dipartimento bilancio sia dal Collegio dei revisori. Quindi, quando lei parla di indifferenza, che non ci può essere da parte del Collegio e del Dipartimento bilancio, mi permetto di sottolineare che dice una cosa errata, ma, consigliere Mammoliti, se ricorda bene la seduta di ieri – capisco che forse con il caldo si ha più difficoltà a fare mente locale su quanto accade nei giorni passati, però, parliamo di poche ore di differenza, quindi doveva ricordare bene – sia il Collegio dei revisori sia il Dipartimento bilancio hanno spiegato in maniera molto ampia, chiara e lineare da cosa dipende quest’aspetto.

Mi sarei aspettato, consigliere Mammoliti, dei consigli rispetto a quella che può essere la sua visione di una Regione di cui lei ha sottolineato un aspetto negativo; ne avrebbe potuti sottolineare altri sui quali, magari, le avremmo dato anche ragione ma su questo mi permetto di dire che probabilmente ha fatto un autogol a porta vuota poiché è stato ampiamente spiegato da cosa dipende quel saldo.

Ci sono due fattori fondamentali che ieri abbiamo ribadito più e più volte - chi ha usato la locuzione repetita iuvant non sbagliava - e lo ripeto anche in quest'Aula per cercare di essere ancora più chiaro: innanzitutto, quel dato non tiene conto del fondo di cassa iniziale al 1° gennaio 2023; secondo aspetto, – tra l'altro, portato avanti proprio per uniformarci a quello che era stato un rilievo della Corte dei conti nell'anno precedente – a fine anno abbiamo anticipato il pagamento del POR (Programma operativo regionale) e, quindi, c'è un saldo negativo da recuperare successivamente nel momento in cui vengono effettuati i pagamenti.

Il ragionamento è talmente semplice e chiaro che non necessitava di un’altra discussione in Aula.

Comprendo la foga di voler governare e, visti i risultati, forse, le converrebbe passare da questo lato, così magari la raccomandiamo col presidente Occhiuto per farla nominare nella Giunta regionale della prossima legislatura.

Ritengo che oggi si debba soprattutto prendere atto di quelle che sono le criticità e migliorare ulteriormente quella che è la nostra azione di governo.

L'abbiamo detto in premessa, lo continuiamo a ribadire: non ci accontentiamo e non ci accontenteremo mai fino a quando non tornerà la normalità che abbiamo come obiettivo per questa Regione.

Abbiamo evidenziato degli aspetti: quando un magistrato contabile afferma che forse per la prima volta nella storia i documenti contabili sono approvati nei termini di legge, già questo è un sintomo di cambiamento nell’aver dato quella accelerata che la Regione meritava, anche in base a quelli che erano gli obiettivi del presidente Occhiuto; per questo, non finirò mai di ringraziarlo, soprattutto come cittadino calabrese, per il dinamismo che ha impresso in questa Regione, per il lavoro prezioso che sta portando avanti, ma soprattutto perché i risultati escono fuori e sono tangibili.

Il consigliere Mammoliti parlava dell'anticipazione di cassa.

Se non è da considerare un dato importante il fatto non dover ricorrere all'anticipazione di tesoreria, allora veramente penso che dobbiamo parlare di altro.

Accennava, altresì, al FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e al FSE (Fondo sociale europeo).

Probabilmente le sarà sfuggito quanto indicato al punto 5 della relazione della Corte dei conti, in cui si parla dei fondi POR (Programma operativo regionale). Le indico anche la pagina, così magari riesce a individuarla prima. A pagina 48 si parla dei migliori risultati del FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale) e del FSE (Fondo sociale europeo) e c’è scritto – non lo dico io, ovviamente –: “La Regione Calabria è stata in grado, comunque, di raggiungere traguardi encomiabili che meritano assolutamente di essere di essere messi in evidenza”. Per quanto riguarda il FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale), in particolare cita l'Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi”, dove c'è un dinamismo e una capacità di spesa importante e, per quanto riguarda l'FSE (Fondo sociale europeo), che citava prima il collega Mammoliti richiamando l'Asse 12 “Istruzione e formazione”, sono state erogate tutta una serie di risorse e di interventi particolarmente apprezzati dalla Corte dei conti.

Pertanto, non mi sento di dire che non siamo nella direzione giusta, anzi, mi sento di essere orgoglioso del lavoro che si sta portando avanti.

È ovvio, come dicevo poc'anzi, che non ci accontenteremo mai e cercheremo sempre di migliorare la nostra azione amministrativa e - perché no? - anche con la collaborazione della minoranza con cui, devo dire la verità, in Commissione abbiamo sempre degli scambi di vedute che, comunque, come diceva l'assessore Gallo prima, fanno sempre bene a quello che è un concetto di democrazia; il confronto a noi piace farlo ed esercitarlo nei giusti luoghi in cui bisogna esercitare la democrazia; quindi, noi continueremo, dal nostro punto di vista, ad andare avanti.

È ovvio che non guardiamo indietro, quindi sarà vostra cura rimanere al passo di questa amministrazione mettendo in campo un'azione che miri nettamente a effettuare un cambio di passo per questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Montuoro.

Cedo la parola al presidente Occhiuto. Prego.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Non vorrei sottrarre spazio al dibattito in Consiglio regionale, che trovo interessante.

Non vorrei farlo per dare la possibilità ai gruppi consiliari di confrontarsi sui temi posti all'ordine del giorno, ma anche perché, in verità, un po’ fremo poiché avevo convocato due riunioni a Catanzaro sul tema della siccità e della sanità, però voglio rimanere in Aula fino alla conclusione dei lavori.

Ho deciso di intervenire brevemente, ma avrei potuto anche evitarlo perché l'intervento del presidente Montuoro è stato molto puntuale e lo ringrazio molto perché ha detto esattamente quello che anche io avevo pensato di dire.

Ho deciso di intervenire in ogni caso, perché trovo giusto che su un tema ci sia anche l'intervento del governo regionale.

Il consigliere Mammoliti ha fatto riferimento più volte alla relazione della Corte dei conti.

Ritengo si tratti di un risultato ascrivibile al merito della Regione il fatto che, per la prima volta dopo tanti anni, il giudizio di parifica della Corte dei conti è avvenuto nei tempi previsti dalla legge perché la Regione non è stata inadempiente.

A tal proposito, vorrei ricordare che negli anni precedenti il giudizio di parifica avveniva a fine dicembre poiché la Regione non era in condizione di approvare il rendiconto entro il 30 aprile, come previsto dalla legge.

Questa volta ci siamo riusciti e anche questi segnali sono indicativi di una Regione che vuole riacquisire normalità.

Spesso si parla delle giuste osservazioni della Corte dei conti ma, se queste sono recepite alla fine dell'esercizio, è evidente che ne vanificano anche il ruolo stesso; al contrario, se recepite entro il termine previsto dalla legge c’è la possibilità di intervenire per accendere ulteriori luci sulle ombre che pure persistono sui temi di bilancio della Regione.

Attenzione, però, sarebbe sbagliato non riconoscere - la Corte dei conti lo ha riconosciuto, ha detto bene il presidente Montuoro - che queste ombre che pure permangono, e che permangono da decenni sul bilancio della Regione, per fortuna negli ultimi anni stanno lasciando il posto a qualche luce nuova.

Attenzione a parlare del riverbero sui dati macroeconomici delle attività del governo regionale perché, diceva bene il consigliere Mammoliti prima, lui non è un economista, io ho studiato economia, ma non ritengo di potermi definire un economista, ma anche chi ha semplicemente studiato economia sa che l'effetto sui dati macroeconomici di politiche di sviluppo che, per esempio, si pongono in essere al tempo T con zero, magari si producono al tempo T con 5, nel senso che quando si immettono nel circuito dell'economia, per esempio, risorse importanti per le infrastrutture, quelle risorse non si traducono immediatamente in un incremento del PIL (Prodotto interno lordo).

Ci sono alcuni settori che forse fanno eccezione e sui quali il governo regionale sta intervenendo con grande decisione, per esempio quello del turismo.

È evidente che, se portiamo in Calabria un milione di turisti in più, questo milione di turisti in più genera consumi ulteriori e crea condizioni di investimento per il settore economico, quindi c'è un riverbero immediato, ma in molte altre attività quello che si fa oggi produce il risultato dopo cinque o sei anni.

Stiamo vivendo due effetti sui dati macroeconomici: l'effetto delle politiche di cinque o sei anni fa e anche un altro effetto che, purtroppo, è strutturale e deriva dal fatto che ogni anno la Calabria - l'ho detto in altre occasioni - perde 8-10 mila residenti che non sono solo 8-10 mila speranze di vita in Calabria, 8-10 mila giovani, ma sono anche 8-10 mila porzioni di prodotto interno lordo. È complicato per una Regione che perde pezzi di prodotto interno lordo ogni anno avere un effetto sui dati macroeconomici. Per questo col governo regionale stiamo studiando anche misure per “nettizzare” questi saldi di mobilità, magari prevedendo la possibilità di aumentare i residenti in Calabria attraverso misure per dare ai nomadi digitali la possibilità di lavorare in Calabria.

Oggi molti lavori si svolgono fuori dai luoghi delle imprese in modalità remota; sono tantissimi i lavori rispetto a 10-15 anni fa. Pensate cosa potrebbe significare questo per tanti borghi che offrono una qualità della vita significativamente superiore a quella di altre regioni.

Persino l'Istat ieri ha certificato un dato sul quale dovremmo intervenire nella comunità nazionale in termini di comunicazione nei prossimi mesi e secondo il quale vivere al Sud determina una condizione di benessere sociale maggiore.

L'Istat ha misurato questo dato guardando, per esempio, alle denunce di rapine, alle denunce di reati contro la persona.

È luogo comune che la Calabria non sia una regione sicura; invece, i dati dell'Istat testimoniano che la Calabria, per quanti volessero venire a lavorarci, è una regione accogliente.

Questa cosa la dobbiamo dire, smentendo anche dei luoghi comuni che hanno determinato delle barriere all'entrata.

Sui dati macroeconomici è evidente che ci sia uno scostamento tra le politiche e il riverbero di quelle politiche sui dati macroeconomici.

Vorrei informare l’Aula anche di un'altra idea che vorrei realizzare come governo regionale: affidare a un Istituto nazionale importante anche il compito di studiare l'effetto delle politiche regionali sull'economia della Regione, anche l'effetto prospettico, e qual è invece l'effetto delle politiche nazionali, perché, per esempio, se ci sono politiche nazionali che dovessero essere – non mi riferisco a quelle evidentemente di questo governo, ma dei governi in generale – recessive per la Calabria, credo che sia giusto studiare gli effetti dei due livelli di governo sui dati macroeconomici della Calabria, anche per misurare l'efficienza di queste politiche e per dare alla comunità nazionale un elemento di approfondimento sulle politiche nazionali per il Mezzogiorno.

Sto cercando di fare questo lavoro che serve anche a descrivere un'altra Calabria, che vuole partecipare al dibattito nazionale e in termini di sviluppo.

Il lavoro che stiamo svolgendo è stato segnalato alla Corte dei conti, pure nella legittima ricognizione di tutte quelle che sono le ombre del bilancio regionale, come un lavoro apprezzabile; arriverò fra poco anche alle questioni della sanità, ma prima vorrei segnalare un dato presente nella relazione della Corte dei conti – ha fatto bene il presidente Montuoro a segnalarlo: la Corte dei conti ha fatto i complimenti alla Regione per l'avanzamento della spesa dei fondi comunitari rivolti alle imprese - di questo ringrazio molto l'assessore Varì -, però poi ha detto che al 31 dicembre del 2023 c'era un residuo di 184 milioni di euro di fondi derivanti dalla programmazione europea che non erano ancora spesi.

Nella mia relazione davanti alla Corte dei conti in sede di parifica ho informato la Corte dei conti di quello che legittimamente non poteva sapere, cioè del fatto che noi abbiamo fatto già domande di pagamento nei mesi successivi al 31 dicembre 2023 e altra spesa è ai controlli; per cui, abbiamo fatto domanda di pagamento per circa 270-280 milioni di euro e altri 200 milioni sono ancora ai controlli; questo significa che noi non solo abbiamo speso quei 184 milioni, ma siamo andati in overbooking, abbiamo speso più di quello che era l’obiettivo.

Per il livello di spesa dei fondi comunitari ereditati da me e da questa maggioranza, credo che questo sia un risultato straordinario e da apprezzare.

Certo, voi sapete che io per mia natura non sono uno che guarda al bicchiere mezzo pieno anche quando il bicchiere è però per tre quarti; guardo al bicchiere mezzo vuoto o ancora da riempire e non sono soddisfattissimo della qualità della spesa dei fondi comunitari che c'è stata in questa Regione negli ultimi decenni perché - l'ho detto anche alla Corte dei conti - non sono soddisfatto purché si spenda, bensì se si spende nel migliore dei modi.

Il punto – voi me lo insegnate - è che chi svolge una funzione come quella che svolgiamo noi deve contemperare a volte due necessità: da un lato, deve decidere se restituire soldi all'Unione europea, dall'altro, deve cercare sostanzialmente di fare la spesa migliore possibile.

Credo che anche in questo siamo migliorati, se andate a vedere anche la percentuale di progetti retrospettivi, i cosiddetti Progetti sponda, ma c'è ancora molto da fare, per carità.

Questa Regione non si può cambiare in due anni e mezzo, ma possiamo cominciare a cambiarla insieme in cinque anni, forse in dieci, però in questi anni abbiamo dato segnali di grande inversione di rotta rispetto al passato.

Il consigliere Mammoliti ha richiamato i risultati di gestione delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere, che quest'anno per la prima volta sono in perdita.

Io dico: per fortuna!

Difatti, abbiamo avuto Aziende sanitarie e ospedaliere che negli ultimi anni erano perennemente in avanzo.

Non lo sapeva la comunità nazionale perché non si chiudevano i bilanci, ma erano in avanzo.

Era una cosa buona? No, perché significava che non erogavano servizi, non investivano in attrezzature, in personale.

Oggi abbiamo Aziende sanitarie che si sono rimesse in moto.

Certo, anche quando si acquistano attrezzature, non è che acquisti l'attrezzatura una settimana prima e la settimana dopo ce l'hai, però i risultati di gestione delle Aziende raccontano che finalmente c'è un sistema sanitario che si è messo in moto e che ancora va migliorato.

Vorrei segnalarvi anche – consigliere Mammoliti, lo faccio soprattutto a lei – che il Procuratore generale della Corte dei conti ha detto che c'è un'apprezzabilissima operatività da parte della struttura commissariale. Purtroppo, non sempre c'è una corrispondente capacità amministrativa a valle del sistema, ma è esattamente quello che sapevamo.

Quando ho deciso di istituire Azienda zero, l’ho fatto affinché potesse vicariare il deficit di capacità amministrativa che c'era a valle delle Aziende e a monte del Dipartimento.

È stata una scelta strategica importante e ora, grazie a Miserendino subito dopo la dipartita di Profiti che ci ha un po’ costretto a un cambio di passo anche lì, si sta finalmente implementando Azienda Zero, che è la risposta a quel deficit.

Attenzione, anche qui, ho detto subito dopo, anche ai giornalisti che mi intervistavano dopo l'udienza di parifica, che non riesco a gioire del fatto che si dica che il Presidente della Regione o il Commissario hanno un attivismo apprezzato e poi però c'è un deficit di capacità nella struttura amministrativa della Regione o delle Aziende perché – sappiatelo - io mi sento responsabile anche della qualità della struttura amministrativa che c'è nella Regione anche se ha ereditato vizi degli ultimi decenni; però, come chiunque si trovi a governare un'Azienda pubblica o privata che sia, mi sento responsabile anche delle cose che non funzionano, anche se non le ho prodotte io, perché evidentemente meritano un supplemento di impegno per farle funzionare, e lo stiamo facendo consigliere Mammoliti.

Lei faceva riferimento alle numerose assunzioni che abbiamo fatto nella struttura amministrativa della Regione. Di questo ringrazio molto il vicepresidente Pietropaolo perché, come lei ha rilevato, abbiamo fatto concorsi dove non c'è stata una sola polemica sul modo di selezionare i candidati, semplicemente perché non li abbiamo fatti selezionare da commissioni istituite nella pubblica amministrazione della Regione, ma abbiamo chiesto al Formez e al Ministero di fare le commissioni; ne abbiamo assunti molti.

Questa è benzina che stiamo mettendo in un motore che evidentemente dovrà girare, ma con i tempi previsti dal suo funzionamento.

Quando inserisci nuove risorse nella struttura amministrativa, queste si devono formare, si devono addestrare.

Probabilmente il risultato si vedrà fra qualche anno e sarà il risultato che avremo seminato noi in questi anni; così come anche nella sanità, abbiamo fatto 2.700 assunzioni, mentre sono andate in pensione tantissime persone. Lei, consigliere Mammoliti, lo sa perché appartiene, oltre che al Consiglio regionale, a una importante tradizione del sindacato italiano.

Se fosse stato per i precedenti Commissari che non hanno fatto un'assunzione, oggi avremmo tutti gli ospedali chiusi in Calabria per la gobba pensionistica che abbiamo incrociato.

C'è molto da fare per rafforzare la capacità amministrativa, sia all'interno del sistema sanitario - lo stiamo facendo attraverso Azienda Zero - sia all'interno della struttura regionale, dove ci sono bravissimi dirigenti, bravissimi funzionari e ci sono ancora dirigenti e funzionari che, invece, non tengono il passo.

C'è, secondo me, anche un difetto nella valutazione dei dirigenti che dovrebbe essere compatibile con l'incremento della performance dell'amministrazione.

Se un'amministrazione pubblica non ha un incremento significativo della performance, significa che i dirigenti non possono essere valutati tutti quanti al 100 per cento, come invece è sempre accaduto in questa Regione.

Per inciso, vorrei anche informarvi che pure su questo ambito, che è quello della valutazione dei dirigenti, vorrei che il mio governo regionale potesse imprimere un cambio di passo, per cui ho chiesto a un importante magistrato della Corte dei conti calabrese, si chiama Quirino Lorelli, di essere incaricato di fare il Presidente del nostro Organismo interno di valutazione; questa può essere l'occasione anche per andare in maniera più efficace nella direzione di costruire una macchina amministrativa fatta di persone che vogliono concorrere a creare sviluppo in questa Regione, senza temere di essere giudicati per la qualità e la quantità del loro lavoro.

Volevo dire soltanto queste cose.

Mi dispiaccio del fatto che ho rubato più tempo di quello che era a me consentito, ma una volta tanto ho preso esempio dal consigliere Mammoliti che lo ha fatto spesso.

Sono sicuro che né io né lui nel corso di questa seduta lo faremo ancora,così riusciremo a salutare positivamente il fatto che il Consiglio regionale ancora una volta diventa un luogo di confronto democratico, ma ciascuno di noi avrà poi la possibilità di occuparsi anche delle questioni di governo che ci aspettano, come appunto la siccità e la necessità di intervenire su altre questioni urgenti.

Vi ringrazio per la pazienza che avete avuto.

PRESIDENTE

Grazie, presidente Occhiuto.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 12-bis

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Prendiamo atto dei pareri favorevoli del Collegio dei revisori dei conti.

Passiamo alla votazione della proposta di legge del suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge, unitamente ai relativi allegati, è approvata con autorizzazione del coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 245/12^ di iniziativa del consigliere regionale Giannetta recante: “Modifica della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private)”.

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 245/12^ di iniziativa del consigliere regionale Giannetta, recante “Modifica della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private)”.

Cedo la parola al consigliere Giannetta per illustrare il provvedimento. Prego.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente, onorevoli colleghi.

Questa proposta di legge mira a modificare la legge regionale numero 24 del 2020, che introduce le norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private.

In premessa, prima di esporre la relazione illustrativa, vorrei fare un brevissimo passaggio su quello che è l'iter legislativo che ci ha condotto oggi alla proposta odierna.

Nella precedente Legislatura, su mia iniziativa, la legge numero 24 introduceva un dettame normativo all'avanguardia all'interno della Regione, perché si basava su due principi fondamentali: uno, che è quello della valorizzazione e dell'appropriatezza della terapia farmacologica nella prestazione delle cure presso le strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private; due, la valorizzazione dell'approccio multidisciplinare dove, appunto, si valorizzava il farmacista nel ruolo abilitato nelle diverse fasi della terapia, che è quella della dispensazione della somministrazione e del controllo.

Si trattava di una legge che in quest'Aula aveva trovato all'unanimità l'approvazione politica e che non avevamo fatto in tempo a licenziare successivamente nella proposta di modifica, in quanto erano pervenuti dei rilievi da parte del Governo, che io stesso ho provveduto a recepire presentando una successiva proposta di legge, che però è decaduta con il termine della legislatura scorsa.

Non siamo riusciti, quindi, nemmeno a evitare il giudizio di legittimità davanti alla Corte costituzionale che, nel frattempo, era intervenuta con la sentenza 6 del 2022 dichiarando, appunto, illegittima la legge in alcuni punti specifici.

Ebbene, con la presente proposta di modifica andiamo a rafforzare la legge, perché non solo prendiamo in considerazione la sentenza della Corte costituzionale, ma anche le circolari del MEF di recente acquisizione e, quindi, abbiamo adeguato la legge all’attuale quadro normativo e giuridico di riferimento.

Tengo anche a sottolineare che la modifica proposta è volta, soprattutto, a recuperare i princìpi, gli obiettivi, le finalità e l'innovazione introdotti dalla legge che, tra le altre cose, ha ricevuto l'attenzione e il favore, anche, di altre Regioni, oltre che delle associazioni di categoria e degli ordini professionali che hanno partecipato, nell'ambito delle sedute delle Commissioni consiliari, con grande attenzione e interesse recependo, appunto, la legge stessa e arricchendola di contenuti che sono entrati, poi, a farne parte.

Siamo, dunque, felici oggi, dopo quattro anni, di ridotare la Regione Calabria di uno strumento normativo importante per l'appropriatezza terapeutica, di cui parlavamo prima, le competenze e la multidisciplinarità della stessa legge, sempre mettendo al centro dell’obiettivo del programma politico, appunto, i programmi assistenziali alla persona.

Per questo motivo, volevo ringraziare il Presidente della Commissione sanità, Pasqualina Straface, per l'attenzione che ha voluto dedicare a questa proposta di legge, oltre che i componenti e i collaboratori che hanno contribuito alla stesura. La stessa cosa faccio con il Presidente della Commissione bilancio, consigliere Montuoro, i componenti e i collaboratori che hanno consentito la stesura della stessa.

Vorrei, altresì, ringraziare l'Ufficio legislativo per l'importante supporto che ha dato durante i vari iter e la discussione nell'ambito della Commissione, oltre che il Dipartimento sanità per la puntuale presenza, collaborazione e apporto costruttivo.

Ovviamente, sono soddisfatto, oggi, perché lo spirito di questa legge garantisce all'utenza una migliore terapia possibile e soprattutto perché, essendo Istituzioni pubbliche, poniamo sempre davanti gli obiettivi e i princìpi importanti dell'efficienza, dell'efficacia e dell'economicità dell’azione amministrativa e, in questo caso specifico, trattandosi di materie sanitarie, anche dell'appropriatezza terapeutica.

Mi accingo a leggere la relazione descrittiva che ci consegna questo quadro.

La presente proposta di legge ha lo scopo di adeguare la legge regionale 19 novembre 2020, numero 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private), al quadro ordinamentale vigente.

L'intervento di novellazione che prevede la modifica o la sostituzione delle norme dichiarate illegittime dalla Corte costituzionale con la recente sentenza 18 gennaio 2022, numero 6, si rende necessario per rendere efficaci le disposizioni regionali uniformandole alla disciplina statale in materia di requisiti per l'accesso alla dirigenza sanitaria e al decreto legislativo numero 258 del 1991 che individua le attività cui è abilitato il farmacista.

La proposta consta di quattro articoli di seguito descritti.

L'articolo 1 sostituisce l'articolo 1 della legge regionale 24/2020, dichiarato costituzionalmente illegittimo, riscrivendolo in maniera di adeguare il contenuto alla sentenza numero 6 del 2022 della Corte costituzionale. In particolare: a) viene eliminato il riferimento all'inquadramento dell'organigramma del farmacista secondo le dimensioni della struttura, in quanto ritenuto interferente con la materia di ordinamento civile, di esclusiva competenza statale; b) viene soppresso il riferimento al requisito dell'abilitazione previsto nell'originario comma 2 (conseguimento del titolo di abilitazione all'esercizio professionale e iscrizione al relativo ordine professionale), non in linea con il sistema di reclutamento previsto per l'accesso al sistema sanitario nazionale (articolo 32 DPR numero 483/1997 e articolo 18 del decreto legislativo 502/1992), si è scelto di non indicare in maniera espressa la normativa statale che prevede il requisito della specializzazione, cioè l'articolo 32 del DPR numero 483 del 1997, operando piuttosto un rinvio ai requisiti specifici previsti dalla disciplina statale vigente per l'accesso al servizio sanitario nazionale; c) al comma 3, invece, si prevede che “Presso le strutture pubbliche la presenza del farmacista è garantita in coerenza con l'effettivo fabbisogno assistenziale” e in applicazione della normativa vigente in materia di spesa per il personale in materia sanitaria, ciò in quanto non si può prescindere dall'effettivo fabbisogno di personale, che non può che essere adottato in coerenza con l'effettivo fabbisogno assistenziale che deve essere definito in coerenza con il Regolamento adottato con il decreto del Ministero della salute del 2 aprile 2015, numero 70, e con la metodologia adottata e approvata con i Tavoli di verifica, essendo la Regione Calabria commissariata.

L'articolo 2, nel modificare l'articolo 3 della legge regionale 24/2020, rinvia, quanto ai compiti del farmacista, a quelli previsti dalla normativa statale (articolo 1, comma 1, del decreto legislativo numero 258 del 1991), scegliendo di non riprodurli in maniera espressa al fine di evitare interferenze con le materie delle professioni, di esclusiva competenza statale.

L’articolo 3 sopprime i criteri di assunzione presso le strutture di cui all'articolo 4 della legge regionale 24/2020, sostituendoli con la clausola di salvaguardia, che fa salve, in ogni caso, le competenze e le prerogative del Commissariato ad acta.

L'articolo 4 riguarda, infine, la clausola di invarianza finanziaria.

La proposta di legge non comporta alcun onere finanziario per il bilancio regionale, peraltro, questo è il vantaggio, perché le singole strutture, adeguandosi alla normativa, ricaverebbero economie sia perché la gestione, somministrazione ed utilizzo dei farmaci affidata al farmacista specializzato è certamente più razionale, corretta e controllata, sia perché garantirebbe una migliore aderenza terapeutica, che si traduce in una diminuzione del periodo di degenza, sia, infine, perché accrescerebbe l'offerta delle prestazioni sanitarie in termini di qualità ed efficienza.

Inoltre, la presenza del farmacista nelle strutture pubbliche è garantita soltanto in coerenza con l'effettivo fabbisogno assistenziale, definito in coerenza con il Regolamento, adottato con il decreto del Ministero della salute del 2 aprile 2015 numero 70, e con la metodologia adottata e approvata con i Tavoli di verifica tecnica.

In conclusione, la presente proposta di legge regionale sull'uso di farmaci nelle strutture sanitarie rappresenta un importante strumento per migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria offerta ai cittadini della regione. Attraverso la promozione della sicurezza del paziente, l'efficacia terapeutica, l'equità nell'accesso ai farmaci e l'ottimizzazione delle risorse, si mira a garantire cure di alta qualità e contenere i costi sanitari contribuendo al benessere generale della popolazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Giannetta.

Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ho seguito questa proposta legislativa in Commissione sanità e ritengo, ovviamente, che sia corretta e utile per i pazienti soprattutto dell'area privata e privata accreditata, perché di questo si tratta. Ovviamente, nelle strutture pubbliche la regolamentazione è già in vigore, perché negli ospedali, comunque, il farmacista chiaramente esiste ed è già regolamentato.

Esprimo, contemporaneamente, il voto, così il mio intervento sarà ancora più sintetico, dicendo che sono e siamo assolutamente disponibili a questa proposta legislativa perché riteniamo, come ha sottolineato il collega Giannetta – doppiamente collega come medico e consigliere – che le ricadute sui pazienti possano essere sicuramente migliorative.

L'unico punto che mi sentirei di sollevare è una piccola chiosa alla quale, forse, avremmo potuto fare più caso in Commissione – di questo me ne dolgo perché alla seconda seduta di trattazione non sono riuscita ad essere presente per motivi personali di salute – è il fatto che il provvedimento è ad invarianza finanziaria, però, in realtà, secondo me, collega Giannetta, potrebbe esserci un costo di produzione. Perché? Perché c'è un costo di produzione di funzione, in quanto, di fatto, stiamo chiedendo a dei farmacisti di lavorare di più in alcune strutture e, quindi, questo ha un costo di produzione e di funzione. Tra l'altro, c'è un DCA che non è recentissimo, è del 2016, il numero 81, in cui non è prevista questa sovraintendenza dell'attività farmaceutica.

Questo lo dico perché non vorrei che fosse ulteriormente motivo di impugnativa. Faccio ammenda – ripeto – per non essere stata presente nella seduta della Commissione, ma è stato oltre le mie motivazioni.

Nonostante questo, votiamo positivamente questa proposta legislativa che, mi auguro, non incorra in qualche impugnativa perché il DCA numero 81 del 2016 è una realtà.

Concludo il mio intervento ribadendo che, comunque, siamo disponibili a votarla favorevolmente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia), relatore

Grazie, consigliera Bruni, per alcune considerazioni che ha fatto nell'occasione, da lei voluta, dell’audizione in Commissione dei rappresentanti degli Ordini professionali.

Avevo tentato di spiegare, poiché non era una proposta di legge nata in quell’occasione, ma si tratta di una modifica alla legge regionale numero 24 del 2020, che tutti questi passaggi erano stati consumati perché avevamo sentito, allora, gli Ordini professionali delle cinque Province e anche il Presidente di Federfarma, che, a suo tempo, avevano espresso parere favorevole, indicando anche alcuni percorsi da seguire che sono stati inseriti nel testo della legge originaria.

Poi, nella seconda seduta di Commissione, nella quale abbiamo voluto, comunque, risentirli e alla quale lei è stata assente per motivi personali, anche in quell'occasione, abbiamo detto quello che oggi ripeto – ad onor del vero e di cronaca, anche per i colleghi che in quelle occasioni e nelle sedute di Commissione non ci sono stati – ossia che abbiamo allineato perfettamente la legge alle osservazioni della Corte costituzionale e del Mef.

Quindi, a oggi, stiamo cercando di blindare quanto più possibile la legge, dopodiché, ovviamente, è sempre nelle prerogative del Governo, stabilire e indicare laddove ci devono essere, eventualmente, dei correttivi da apportare successivamente, come potrebbe succedere per questa e per tante altre leggi approvate in quest'Aula, anche di altra natura, non solo nell'ambito sanitario, che abbiamo riportato in Aula più e più volte, fino a normarle ad adeguarle nella giusta misura per rendere un servizio efficace ed efficiente soprattutto nei confronti dei cittadini calabresi.

PRESIDENTE

Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 244/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Tavernise, Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico, Cirillo, recante: “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e garden sharing”

PRESIDENTE

Passiamo al punto successivo che riguarda la proposta di legge numero 244/12^, di iniziativa dei consiglieri regionali Tavernise, Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico, Cirillo, recante: “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e garden sharing”.

Cedo la parola al relatore, consigliere Tavernise, per illustrare il provvedimento.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle), relatore

Grazie, vicepresidente Caputo.

Intanto, vorrei esordire nel mio intervento ringraziando gli altri sottoscrittori della proposta, i colleghi Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico e Cirillo.

È una proposta di legge molto importante che interviene su una materia che non aveva ricevuto alcun tipo di manutenzione o intervento sin dalla legge regionale numero 28 del 1986, recante “Ricezione turistica all'aria aperta”. Attraverso questa proposta di legge regolamentiamo le norme in materia di aree di sosta.

Approfitto dell'intervento e della presenza, anche, del presidente Occhiuto - fino a poche settimane fa è stato assessore al turismo, Presidente - che nella sua gestione dell'assessorato al turismo ha fatto registrare azioni che hanno portato dei miglioramenti. Sarebbe da incoscienti dire che qualcosa non si è mosso, soprattutto in materia di volo e trasporto aereo. Però noi viviamo in una regione che è la Calabria che diciamo essere una delle regioni più belle d'Europa; lo credo, credo davvero in questa affermazione, penso che, come Consiglio regionale, vicepresidente Caputo, dobbiamo intervenire su più fronti.

Quello del turismo itinerante è un fattore su cui come Consiglio regionale dobbiamo puntare e sono felice che questo Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, soprattutto per quanto riguarda il turismo e le materie di competenza della sesta Commissione, che la mia collega Katya Gentile sta, per quanto mi riguarda, dirigendo in maniera abbastanza imparziale, stia producendo delle ottime proposte di legge.

Ci rendiamo, però, conto - penso che questo argomento debba essere affrontato in seduta di discussione, dopo la pausa estiva – che, una volta prodotte, le leggi si arenano nei Dipartimenti. Lo abbiamo visto. Il collega Caputo e il collega Molinaro lo sanno perché abbiamo sottoscritto insieme - mi sembra anche il collega Montuoro - la proposta di legge sull'Istituzione dei cammini regionali: è passato un anno e mezzo, stiamo ancora aspettando il Regolamento. Stesso discorso per quanto riguarda i Marina resort, stesso discorso per quanto riguarda l'Istituzione del mese dei bronzi di Riace

Vuol dire che stiamo lavorando bene, vicepresidente Caputo, però, se non abbiamo il supporto della Cittadella, se non abbiamo il supporto dei dipendenti regionali, qui rischiamo di scrivere delle belle leggi, di approvarle, ma tenerle nel cassetto. Questo non ce lo possiamo permettere.

Quindi, dobbiamo sempre di più vigilare e intimare la Giunta che ha al suo interno, adesso, un nuovo assessore al turismo, l'assessore Calabrese, che ha ricevuto la nuova delega del turismo, per far sì che queste leggi non rimangono soltanto sulla carta.

Entrando nel merito, questa proposta di legge, che a breve andremo ad approvare - ringrazio l'intero Consiglio per l'eventuale voto favorevole –  punta ad incentivare il ruolo strategico del turismo itinerante, favorire la crescita dell'offerta turistica, valorizzare le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche, gastronomiche e delle tradizioni locali, incentivare forme turistiche a contatto con la natura e la cultura dei luoghi, creare strumenti per estendere la stagione turistica e far conoscere ampie zone dei territori e proporre azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi turistici, con particolare riguardo ai soggetti con ridotte capacità motorie e sensoriali.

L'articolo 2, che è l'articolo più importante, dà la possibilità ai Comuni, singoli o associati, di istituire aree attrezzate riservate alla sosta e al parcheggio di autocaravan e caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti. Le aree di sosta sono dotate di pozzetto di scarico autopulente, erogatore di acqua potabile, adeguamento sistema di illuminazione, contenitori della raccolta differenziata, almeno uno ogni dieci posti o comunque almeno un posto per area di sosta riservato ad autocaravan e caravan con a bordo passeggeri con disabilità, e, poi, perimetrazione dell’area con installazione di strutture di recinzione per garantire la sicurezza e la riservatezza degli ospiti.

Noi approviamo la legge, presidente Occhiuto, ma è importante che, attraverso i Fondi comunitari e finanziamenti ad hoc, diamo la possibilità ai Comuni di istituire e creare delle aree di sosta.

Quindi, e concludo il mio intervento, mi rivolgo soprattutto ai colleghi Talerico, Molinaro, Gentile e Alecci: aiutatemi nei prossimi mesi, attraverso l'interlocuzione con la Giunta, l'assessore al ramo e anche col Presidente della Giunta regionale, per far sì che questa proposta di legge possa avere un'approvazione anche in sede di Giunta e che, attraverso il Dipartimento competente, che in questo caso è il Dipartimento turismo, si dia la possibilità ai Comuni di accedere, attraverso apposito bando, ai finanziamenti per creare delle aree di sosta strutturate per accogliere il più possibile turisti provenienti da fuori regione. Ho visitato spesso Paesi europei e c'è un fenomeno, per quanto riguarda il turismo itinerante attraverso gli autocaravan e i caravan, che in Calabria cammina a ranghi ridotti. Su questo, penso che possiamo fare di più e, attraverso l'approvazione di questa legge, oggi mettiamo un tassello in più, in maniera positiva, al turismo in Calabria.

Presidente Occhiuto, noi dobbiamo campare di turismo, dobbiamo vivere di turismo; vanno bene i voli, ma dobbiamo adesso attuare tutte le strategie che abbiamo a nostra disposizione. Penso, per quanto riguarda il mio umile parere, che oggi facciamo un passo in avanti in questo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. A me sembra che questa sia una legge ben costruita e adatta alla nostra regione perché, come è stato detto, punta su un ambito di cui si è sempre parlato come volano di sviluppo, insieme all'ambito agricolo, e che negli anni passati, in realtà, ha sempre molto stentato, per evidenti motivi mai adeguatamente affrontati, per esempio, la viabilità e  l'immagine che la nostra regione ha nel panorama nazionale e internazionale e che, debbo riconoscere, è in via di cambiamento.

Ho letto - mi ha fatto molto piacere -  dell'incremento del turismo nel meridione che per una volta ha inserito anche la Calabria come regione particolarmente avanzata per l'aumento dei turisti. Per cui, ovviamente, anche il fatto che ci sia una sottoscrizione trasversale di questa legge dimostra come essa sia condivisa dall'uditorio; pertanto, nessun problema, anzi con piacere voterò a favore.

Volevo, se posso, fare una puntualizzazione e riprendere un aspetto che il collega Tavernise ha illustrato e che nella mia esperienza, anche di questi anni in Consiglio regionale e nel passato, è stato evidenziato anche dal presidente Occhiuto: un aumentato dinamismo dell'attività politica e programmatica del Consiglio regionale e della Giunta deve avere a supporto un'attività burocratico amministrativa adeguata. Quindi, pur nell'autonomia che per legge gli tocca sia, comunque, di supporto e che non si sostituisca, come a volte succede, alla potestà decisionale politica che è di questa Assemblea e non di altri.

Ci sono obiettivamente dei ritardi nell’attuazione delle leggi, perché, per esempio, ci sono dei Regolamenti che tardano a essere emanati e in cui la lungaggine di elaborazione burocratica e amministrativa sono inspiegabili e, a mio modo di vedere, ingiustificabili; così come ci sono delle scelte fatte autonomamente da alcuni apparati, sempre burocratici e amministrativi, che di fatto inficiano la volontà deliberativa di questa Assemblea e che, quindi, ancora una volta, in qualche modo rischiano di sostituirsi al ruolo legislativo che appartiene solo e unicamente a questa Assise.

Scusate questa digressione, ma credo che sia importante per rendere efficaci i lavori di questa Assemblea. Concludo dicendo che volentieri voterò a favore di questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Non ci sono altri interventi.

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

All’articolo 6 sono stati presentati degli emendamenti. Iniziamo dall'emendamento modificativo del comma 1, protocollo numero 16194, di iniziativa del consigliere Tavernise a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Il comma 1 dell'articolo 6 della proposta di legge è così sostituito: “La Giunta e il Consiglio regionale, attraverso i siti istituzionali e altri strumenti divulgativi, pubblicizzano, senza maggiori oneri a carico del bilancio regionale, il turismo itinerante al fine di rendere efficace la promozione del medesimo a livello regionale, nazionale e internazionale.”

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VARÌ Rosario, Assessore allo sviluppo economico

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Passiamo all'emendamento modificativo del comma 2, protocollo 16194/A02, sempre di iniziativa del consigliere Tavernise a cui cedo la parola per illustrazione. Prego.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Il comma 2 dell'articolo 6, attraverso questo emendamento, viene soppresso; nello specifico il comma 2 dell'articolo 6 chiedeva atti di programmazione economica e finanziaria a livello regionale in osservanza delle normative europee: “…nel rispetto dei principi di concertazione e sussidiarietà, possono prevedere programmi, progetti, misure, iniziative volte a incentivare le strutture ricettive e disciplinate dalla presente legge”.

Ovviamente propongo l’eliminazione di questo comma 2 perché è vago in relazione alla previsione di risorse del bilancio comunale; è chiaro che la mia intenzione è quella di chiedere alla Giunta regionale di spingerci sulla programmazione dei Fondi europei per incentivare questo tipo di attività.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

VARÌ Rosario, Assessore allo sviluppo economico

Esprimo parere favorevole.

PRESIDENTE

Grazie.

Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 6 che è approvato per come emendato.

Articolo 6

(È approvato così come emendato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

Prendiamo atto della nuova relazione tecnico finanziaria presentata dal consigliere Tavernise.

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

La proposta di legge è approvata, così come emendata, con richiesta autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 185/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Gallo, recante: “Disciplina dell’agricoltura sociale”

PRESIDENTE

Passiamo al punto numero 7, la proposta di legge numero 185/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Gallo, recante: “Disciplina dell'agricoltura sociale”.

Rinviamo la proposta di legge per approfondimenti di natura finanziaria da parte della Commissione bilancio.

 

(Il Consiglio rinvia)

Proposta di legge numero 306/12^ di iniziativa dei consiglieri Comito, De Nisi, Gelardi, Crinò, Graziano, recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione e disposizioni normative”

PRESIDENTE

Passiamo al punto numero 8, la proposta di legge numero 306/12^ di iniziativa dei consiglieri Comito, De Nisi, Gelardi, Crinò, Graziano, recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale, collaborazione e disposizioni normative”.

Cedo la parola al relatore, consigliera De Francesco, per illustrare il provvedimento. Prego.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice

Grazie, Presidente.

La proposta di legge numero 306/12^, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata all'unanimità dei presenti dalla prima Commissione consiliare il 31 luglio scorso.

In ossequio al principio di leale collaborazione di cui all'articolo 117 della Costituzione, il presente disegno di legge mira ad adeguare la normativa regionale calabrese al quadro normativo nazionale. In particolare, nei settori della comunicazione, del lavoro, dell'ambiente e dello sviluppo economico. Le modifiche proposte, oltre a garantire la conformità delle disposizioni statali, introducono elementi di novità volti a migliorare l'efficienza amministrativa, a promuovere l'inclusione sociale e a valorizzare il patrimonio regionale. In particolare, l'introduzione dell'obbligo di sottotitolazione per gli eventi di pubblico interesse rappresenta un passo avanti significativo verso l'accessibilità universale e si inserisce nel più ampio contesto delle politiche nazionali per la tutela dei diritti delle persone con disabilità.

Inoltre, le modifiche apportate al settore del lavoro e dello sviluppo economico sono destinate a stimolare l'occupazione e a favorire la crescita economica della regione. Queste modifiche si concentrano sui seguenti articoli: l'articolo 1, il cui obiettivo è quello di garantire l'accessibilità degli eventi pubblici alle persone con disabilità. Viene introdotto, quindi, l'obbligo della sottotitolazione per gli eventi di pubblico interesse organizzati dalla Regione; gli articoli 2 e 3, i cui obiettivi sono quelli di allineare la legislazione regionale in materia sanitaria alle norme nazionali, chiariscono, quindi, i destinatari delle norme, assicurano l'allineamento delle tariffe per il personale infermieristico alle norme nazionali e garantiscono la copertura finanziaria delle nuove disposizioni; l'articolo 4, il cui obiettivo è quello di risolvere problemi interpretativi in materia di lavoro, apporta chiarimenti e modifica le disposizioni relative al lavoro per evitare ambiguità interpretative; l'articolo 5, il cui obiettivo è quello di evitare i conflitti di competenza con gli organi dello Stato, modifica la formulazione di una norma per evitare sovrapposizioni di competenza fra le Regioni e lo Stato; gli articoli 6 e 7, i cui obiettivi sono quelli di allineare la legislazione regionale in materia ambientale e di giustizia alle norme nazionali, chiariscono, quindi, la durata degli organi degli Enti Parco e risolvono eventuali incongruenze normative; l'articolo 8 corregge un errore materiale in una norma esistente; l'articolo 9 allinea la legislazione regionale in materia culturale e ambientale alle norme nazionali e apporta delle modifiche alle norme relative alla tutela del patrimonio culturale ed ambientale; l’articolo 10, il cui obiettivo è allineare la legislazione regionale in materia di giustizia, istruzione e lavoro alle norme nazionali, apporta modifiche alle norme relative a diverse materie in risposta alle osservazioni del Governo; l'articolo 11 garantisce la stabilità delle attività di controllo contabile e allunga la durata della carica dei revisori dei conti allineandola alla durata della legislatura; gli articoli 12 e 14, tra i cui obiettivi rientrano il miglioramento dell'efficienza amministrativa e lo sviluppo economico, apportano, quindi, modifiche a diverse leggi regionali per migliorare la gestione di servizi pubblici, lo sviluppo dell'agricoltura e la semplificazione amministrativa; l'articolo 15, il cui obiettivo è di allineare la legislazione regionale alle normative europee e nazionali in materia di zone economiche speciali, aggiorna la normativa regionale sulle ZES, allineandola alle nuove disposizioni nazionali; gli articoli 16 e18, il cui obiettivo è garantire la continuità dei servizi e lo sviluppo di alcune aree specifiche, apportano modifiche alle norme relative all'accreditamento delle strutture sanitarie, agli impianti di risalita e alle attività di Ferrovie della Calabria; l'articolo 19 mira a semplificare le procedure amministrative per il terzo settore, abrogando il registro regionale delle associazioni in quanto duplicato del registro nazionale unico del terzo settore; gli articoli da 20 a 24 apportano diverse modifiche a leggi regionali specifiche riguardanti, ad esempio, parchi naturali, fondazioni, indennità dei consiglieri regionali e benessere degli animali.

In conclusione, la presente proposta di legge, con la sua pluralità di interventi, rappresenta un'importante passo in avanti verso la modernizzazione e l'armonizzazione del quadro normativo regionale. L'obbligo di sottotitolazione, in particolare, si inserisce in un contesto più ampio di riforme che mirano a migliorare la qualità dei servizi pubblici, a promuovere lo sviluppo sostenibile e a garantire l'inclusione sociale di tutti i cittadini. Tale approccio sistemico, in linea con le politiche europee, contribuisce a rafforzare il ruolo della Calabria come Regione dinamica e attenta alle esigenze dei suoi cittadini.

La presente proposta di legge non comporta alcuna variazione significativa delle risorse finanziarie regionali in quanto le modifiche apportate sono principalmente di natura ordinamentale e non determinano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Cari colleghi, mi rivolgo anche ai cittadini perché questo è il nono provvedimento omnibus che siamo costretti ad esaminare, per discutere, tra l'altro, di un tema rilevante. Intanto, presentate questa proposta legislativa con un titolo che è molto scorretto perché riferito a modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo. Perfetto, sarebbe stato corretto se vi foste fermati ai punti da 1 a 9. Così non è stato. Avete, invece, inserito tutta una serie di proposte legislative, di modifiche di leggi già in essere che avrebbero meritato una discussione importante nelle Commissioni. Il tema è sempre lo stesso: questo omnibus è un'accozzaglia, assolutamente eterogenea, di una serie di normative che non stanno insieme, senza nessun filo conduttore e che rendono assolutamente difficile, se non impossibile, l'esercizio della nostra facoltà di consiglieri regionali di votare questi provvedimenti, eventualmente, in maniera differente.

Quindi mi sembra che, nonostante il presidente Occhiuto abbia ribadito, più e più volte, questa necessità di discutere, questa voglia di discutere in questa Assise in realtà non la vediamo. Tra l'altro, questo provvedimento non è passato dalla Commissione bilancio. Certo, ci sono alcuni provvedimenti che non devono passare dalla Commissione bilancio, ce ne sono altri che, invece, probabilmente, sarebbero dovuti passare dalla Commissione bilancio e mi riferisco proprio alla norma sugli emolumenti dei capigruppo per la quale i capigruppo avrebbero ovviamente degli emolumenti più allungati. Questo perché non dovrebbe passare dalla Commissione?

E perché, ancora, lei ha poco sottolineato il punto 14 che è relativo all'ARSAC sul quale lei ha glissato in maniera particolare? Perché mai non doveva passare in Commissione? Per correttezza procedurale? Allora, per correttezza procedurale avete rinviato, per l'ennesima volta, la legge sull'autonomia differenziata e, invece, questa sull'ARSAC l'avete inserita nell'omnibus senza che questa correttezza procedurale fosse rispettata.

Arriviamo all'articolo 21 che riguarda la Fondazione Terina. La storia della Fondazione Terina è un tema sicuramente delicatissimo. La Fondazione è stata istituita con l’articolo 32 della legge regionale numero 7 del 2007, esprimo, però, una profondissima preoccupazione perché la decisione di liquidare Terina riguarda una realtà importante che è nella mia città e questa scelta rappresenta una sconfitta per tutti noi, soprattutto per questo governo che non è riuscito a salvarla, nonostante le numerose opportunità di intervento e di programmazione. La mala gestione di questa Fondazione è assolutamente nota a tutti: anni di amministrazione inefficiente e decisioni sbagliate hanno portato un progressivo deterioramento della situazione finanziaria operativa. Però, tuttavia, sono medico e se mi trovo di fronte a un paziente malato, anche in maniera seria, non lo uccido; ci sono tante altre Fondazioni che sono rimaste lì, da anni, in amministrazioni più o meno controllate, o neanche questo. Proprio questa Fondazione Terina dovevamo decidere di chiudere all’improvviso e che non si poteva fare nulla senza neanche discuterne in Commissione?! È un'ammissione di fallimento. È la dimostrazione che non siamo stati capaci di mettere in atto delle strategie di risanamento, di rilancio e che, invece di programmare degli interventi mirati per risolvere le criticità, è stata scelta la via più facile, ma anche la più distruttiva, cioè quella di chiudere definitivamente un'istituzione che pure serviva. Ricordo quando questa Fondazione è nata: c'erano ricercatori veri in quel periodo e funzionava. Dopodiché, c'è stato il disastro; un disastro che non appartiene a questa amministrazione, ma di fatto c’è un dato e il dato fondamentale è questa attività che la Fondazione Terina avrebbe potuto svolgere se aiutata a rimettersi in piedi.

Chiedo, quindi: è stato fatto tutto il possibile perché questa Fondazione potesse ricominciare in maniera seria? Sono state esplorate le vie per il risanamento? Sono stati cercati, per esempio, dei possibili partner e degli investitori? È stato messo in piedi un piano di rilancio serio e concreto? Temo che la risposta a questo sia negativa e la liquidazione di questa Fondazione risulta essere una sconfitta che pesa come un macigno sulla nostra coscienza e sulla nostra responsabilità politica. Penso che non sia troppo tardi per invertire la rotta - forse dovremmo - anche avendo il coraggio di ammettere gli errori commessi, rimboccarci le maniche per trovare delle soluzioni e dare speranza a chi ancora lì ci lavora. So che è stato programmato il trasferimento del personale, in maniera tale da salvaguardarlo; non sappiamo se questo sia possibile. Il concetto resta: stiamo uccidendo una Fondazione, sicuramente con milioni di criticità, però non è stato fatto, secondo me, il possibile e anche l'impossibile perché questa Fondazione Terina potesse rimettersi al passo e potesse riprendersi. Come opposizione, siamo ancora in tempo per chiedere al governo regionale di rivedere la sua posizione, di aprire un tavolo di confronto con tutti gli attori che sono coinvolti, perché ritengo che abbiamo questa responsabilità nei confronti di una Fondazione i cui obiettivi erano così importanti.

Esigiamo che ogni modifica legislativa sia, comunque, trattata con la dovuta attenzione, attraverso procedimenti specifici e chiari, che possano essere discussi, emendati e votati con cognizione di causa.

Invito tutti voi a riflettere, veramente e seriamente, sulle conseguenze di questo modus operandi, perché per lavorare insieme e ristabilire un processo legislativo trasparente, efficace e rispettoso delle esigenze dei nostri cittadini abbiamo bisogno di studiare e di riflettere su ciascuno dei provvedimenti legislativi.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente facente funzioni, vicepresidente Caputo, per la parola. Innanzitutto, chiedo scusa alla stampa, a chi oggi è presente in quest'Aula, a cui auguro, per chi vai in ferie, buone vacanze, per chi continua a lavorare, buon lavoro. Chiedo scusa perché sembriamo un disco rotto, come opposizione, ogni qualvolta si arriva in quest'Aula a proporre una cosiddetta legge omnibus. Come ricordava poco fa la collega Bruni, è il nono provvedimento omnibus che arriva in quest'Aula e quando il presidente Occhiuto - la prego di ascoltare - rivendica in quest'Aula, giustamente, legittimamente, il lavoro svolto in termini di qualità di proposte, vorrei ricordare a quest'Aula e al presidente Occhiuto che mai come in questa consiliatura abbiamo avuto una qualità di produzione legislativa così bassa, oggetto di richiami da parte del Governo nazionale. Per la leale collaborazione, come è giusto che sia, viene richiamata in Aula o vengono esortati il governo regionale e il Consiglio regionale ad apportare le dovute modifiche per evitare che le leggi vengano impugnate. Quindi, ben venga questo rapporto di leale collaborazione tra Governo centrale e Regione Calabria. Ci mancherebbe altro! Diventa, però, difficile capire le ragioni di queste osservazioni che fa il governo regionale, perché dimostra che c'è un'ansia di prestazione da parte di questa Giunta regionale, del Consiglio regionale dato che, come spesso vi ho detto in quest'Aula, “a gatta presciarola fa il figlio cieco”. Se si dimentica persino di inserire la planimetria per quanto riguarda l'amministrazione del Parco del Colognati, alla proposta di legge, vuol dire che c'è una superficialità negli atti amministrativi prodotti da questa Regione; così come quando non si prevede un rappresentante degli uffici periferici del Ministero della Cultura competente per territorio allorché si va a normare la rete regionale dei Tratturi; oppure, ancora, quando si tralascia di richiamare il rispetto del riparto di competenza tra lo Stato e le Regioni, sancito dalla Costituzione, nel momento in cui si interviene nel sistema integrato di educazione e di istruzione. Sono queste alcune delle osservazioni che il Governo fa e a cui, oggi, siamo costretti, con questa proposta di legge omnibus, a rimediare, per evitare che le leggi siano impugnate. La cosa più grave, però, come diceva, poco fa, la collega Bruni, non sono queste osservazioni, che recepiamo dal Governo per evitare che siano impugnate le leggi, ma è quello che è contenuto dall'articolo 10 in poi, quando, ad esempio, vengono avocati alla Giunta regionale gli elenchi degli istruttori e periti demaniali in materia di usi civici e la relativa nomina dei membri della Commissione per la vigilanza. Con questo articolo previsto nell'omnibus, viene esautorato, in questo modo, il ruolo del Consiglio regionale, cari colleghi. Non è, quindi, una modifica, ma è una decisione che assume questa Giunta regionale.

Oppure, ancora, la proroga per il 2025 per la conclusione delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il rinnovo dell'accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Anche questo è un punto, secondo voi, indifferente o è importante o qualificante per l'attività di questa Giunta che spesso si è vantata del lavoro svolto in questi anni in termini di recupero di accreditamento o quant’altro sulla sanità?! Ma poi è ben più preoccupante l'articolo 15, quando parla di ZES unica che è oggetto di discussione. Vi prego di leggere perché nella Commissione, cara collega Di Francesco, quest'atto è stato approvato in 10 minuti e non avete avuto nemmeno il tempo di leggere gli articoli: è stato approvato, forse, in 10 minuti; vi prego di leggere cosa prevede l'articolo 15, lo dico anche all’assessore Varì. Sapete le critiche che abbiamo ricevuto su questo tema della ZES unica che diventava un motore che favoriva le Regioni più forti rispetto alle più deboli e siamo sempre stati accusati che non era vera questa cosa. Oggi, purtroppo, tutti gli atti ci dicono che, forse, avevamo visto bene, perché un'unica centrale sotto il Governo nazionale risponde a logiche di partito come espressione - lo abbiamo denunciato - di Enti, clientele, nonché al peso elettorale di ogni singola Regione. Questo è un punto su cui il presidente Occhiuto e l'assessore Varì dovrebbero rispondere.

Per non aggiungere altra canna al fuoco. Per la fascia del credito d'imposta per le imprese che, a fronte di oltre 9 miliardi e del 60 per cento di tax credit promesso, si vedranno riconosciute soltanto meno del 18 per cento di quanto spettante, perché il Governo nazionale ha destinato solo un miliardo e seicento milioni di euro. Detto ciò, venendo all'articolo 15 della proposta di legge oggi in esame, ci piacerebbe capire meglio la ratio della norma che introduce la possibilità - è una interrogazione che poniamo - di apportare varianti urbanistiche per la realizzazione degli interventi, anche di iniziativa dei privati da realizzare nelle aree ZES.

Della Fondazione Terina ha parlato la collega Bruni. Non voglio entrare nel merito, ma come si fa a cancellarla all’improvviso? Capiamo i ritardi, capiamo le difficoltà economiche, capiamo la gestione sbagliata, però non si può cancellare d’un tratto, con una penna, un ente di ricerca che aveva un ruolo fondamentale e magari destinarlo non solo a Film Commission o a quell'area interessata. Non lo so cosa avete in mente di fare.

Caro presidente Occhiuto, credo caro Presidente del Consiglio, quest'Aula meriterebbe più rispetto, perché parliamo di temi fondamentali per lo sviluppo della Calabria e l'omnibus è troppo utilizzato come strumento per non affrontare i problemi.

Ripeto: la leale collaborazione è fondamentale in quest'Aula, ci mancherebbe altro; che il Governo chieda alla Regione di apportare le modifiche, ci può anche stare, ma, mai come questa volta, la qualità della produzione legislativa è bassa. Non lo dico io, ma le modifiche che abbiamo fatto; non lo dico io, andate a vedere! Quando il presidente Occhiuto dice andate a vedere i lavori di 5 anni fa e cosa avete fatto voi, oggi io dico, andate a vedere la produzione della qualità legislativa, qual è quella attuale e qual era quella del passato. Quante leggi sono state impugnate o mandate indietro dal Governo nazionale? Quante sono state mandate indietro oggi e quante ieri? Poi, ognuno di noi, in quest'Aula, svolge un ruolo, chi di maggioranza o di opposizione, però credo che il ruolo del Consiglio regionale vada salvaguardato perché proviene dal voto popolare, è una funzione che deriva dall'essere rappresentante dei calabresi e, come tale, riteniamo che debbano, in questi casi, essere salvaguardati la democrazia, il dibattito, il confronto; dal dibattito, dal confronto possono nascere idee migliori per la Calabria, lasciando a chi governa oggi la Calabria l'impostazione, l'input principale su cui discutere e ragionare.

Dateci la possibilità di discutere e ragionare sui temi fondamentali a cui facevo riferimento poco fa, perché la ZES non è un tema superficiale, la Fondazione Terina non è un tema superficiale, gli altri temi inseriti nell’omnibus non sono temi superficiali. Chiedo solo che ci sia maggior rispetto verso questo Consiglio regionale e che i colleghi, anche di maggioranza, si approprino di quelle prerogative che derivano dal loro mandato elettorale e non dall'appartenenza politica ad un gruppo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua. Non ci sono altre richieste di parola. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

All’articolo 11 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 16286 di iniziativa del consigliere Caputo. Cedo la parola al collega Comito per l'illustrazione.

COMITO Michele (Forza Italia)

Grazie, Presidente, e complimenti per come dimostra di saper condurre i lavori consiliari, complimenti davvero.

L'emendamento mira a modificare la legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2, recante: “Modifica alla legge regionale a seguito degli impegni assunti con il Governo.” Nello specifico, con la prima modifica proposta, si mira a disciplinare con maggiore compiutezza la durata in carica del collegio dei revisori dei conti, disciplinato attualmente dall'articolo 6 della legge regionale. Si vuole far coincidere la durata del mandato dell'organismo alla durata della legislatura consiliare e, comunque, fino all'insediamento del nuovo Collegio. Tale scelta appare necessaria per non privare l'Ente Regione, nelle more del rinnovo dell'Assemblea legislativa e fino alla nomina dei nuovi revisori, di un organismo essenziale, attese le funzioni peculiari che riveste.

Con la seconda modifica proposta si amplia la possibilità della Regione Calabria, nell'ambito delle attività di cui all'articolo 22, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, avente ad oggetto “Disposizioni normative in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi”, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, numero 42, e secondo quanto disposto dai relativi decreti attuativi con riferimento alla gestione sanitaria accentrata presso la Regione, nell'individuazione dei soggetti certificatori cui affidare le attività di certificazione, ricomprendendo soggetti interni o esterni all'amministrazione regionale. Invero, l'articolo 22, comma 3, lettera d), prevede che le Regioni individuano un responsabile regionale che certifichi, con riferimento alla gestione sanitaria accertata presso la Regione, in sede di rendicontazione trimestrale, la regolare tenuta dei libri contabili e della contabilità, la riconciliazione dei dati della gestione accentrata con le risultanze del bilancio finanziario, la riconciliazione dei dati di cassa, la coerenza dei dati inseriti nei modelli ministeriali di rilevazione dei conti con le risultanze delle contabilità in sede di rendicontazione annuale, nonché la corrispondenza del bilancio alle risultanze della contabilità. L’emendamento, al pari dell'intera proposta di legge ha carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie, collega Comito. Parere della Giunta? Parere favorevole.

Pongo in votazione l'emendamento protocollo numero 16286 che è approvato.

Articolo 11

(È approvato così come emendato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Articolo 15

(È approvato)

 

Articolo 16

(È approvato)

 

Articolo 17

(È approvato)

 

Articolo 18

(È approvato)

 

Articolo 19

(È approvato)

 

Articolo 20

(È approvato)

 

Articolo 21

(È approvato)

 

Articolo 22

(È approvato)

 

Articolo 23

(È approvato)

 

Articolo 24

(È approvato)

 

Articolo 25

(È approvato)

 

Articolo 26

(È approvato)

 

Articolo 27

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge, unitamente al relativo allegato, è approvata per come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Mozione numero 94/12^ di iniziativa del consigliere G. Mattiani, recante: “La Vespa del ‘900: un Patrimonio Culturale Italiano”

PRESIDENTE

Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno, la mozione numero 94/12^ di iniziativa del consigliere Mattiani, recante: “La Vespa del 900: un patrimonio culturale italiano”. Cedo la parola al consigliere Mattiani per illustrare il provvedimento.

MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. L'oggetto della mozione è la Vespa del ‘900, patrimonio culturale italiano. Premesso che la Vespa è un modello di scooter della Piaggio brevettato il 23 aprile del 1946 e ad oggi è uno dei prodotti di segno industriale più famosi al mondo, tanto da essere, giustamente, considerato unico del Made in Italy, simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente della Triennale Design Museum di Milano e del Mo.Ma. di New York, testimonianza dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura;

- che il marchio Vespa incarna la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;

- che la Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali ed economiche.

Considerato:

- che negli ultimi dieci anni, il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;

- che a livello nazionale dal 1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero.

Rilevato:

- che nel corso del settantaquattresimo Congresso nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;

- che già le Assemblee legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato, impegna la Giunta regionale, per quanto di competenza, ad attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal decreto legislativo numero 42 del 2004.

PRESIDENTE

Grazie. Pongo in votazione la mozione.

La mozione è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

 

Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno, dichiaro chiusa la seduta. Grazie.

 

La seduta termina alle 15.01

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: De Nisi, Gentile, Graziano, Lo Schiavo, Neri, Calabrese.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Molinaro, Lo Schiavo, Gelardi, Gentile, Mancuso, Mattiani, Raso, Straface “Riconoscimento e disciplina delle cooperative di comunità” (PL n. 310/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Gentile “La Calabria per i giovani” (PL n. 311/12^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

 Mancuso, Caputo, Raso, De Nisi “Disposizioni in materia di alloggi sociali. Attivazione clausole standard dei contratti locativi di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 183 del 21 giugno 2017” (PL n. 312/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 5 agosto 2024, a maggioranza dei presenti, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 387 del 25 luglio 2024, recante:

“Piano Sviluppo e Coesione della Regione Calabria (PSC). Approvazione del Piano finanziario variato della Sezione Speciale 2 del PSC (SS2). Presa d’atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza del PSC (CdS) e della Cabina di regia FSC”.

(Parere numero 41/12^).  

Sottoscrizione proposta di legge regionale

La proposta di legge n. 301/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Talerico, Neri, Laghi, De Francesco, Lo Schiavo, Gentile, recante:

“Modifiche alla legge regionale n. 28 del 11 luglio 1986 (Ricezione turistica all'aria aperta)” è stata sottoscritta, anche dal consigliere regionale Tavernise.

 Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta in Calabria - Piano Speciale Legalità, Antiracket e Antiusura anno 2024

La Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa, nella seduta del 31 luglio 2024, ha licenziato il Piano Speciale Legalità, Antiracket e Antiusura anno 2024, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 8 del 2019:

“Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”.

Deliberazione della Giunta regionale

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 366 del 10 luglio 2024, recante:

“Fondazione Istituto regionale per la Comunità greca di Calabria”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2024-2026:

-          deliberazioni della Giunta regionale numeri 393 - 394 - 395 - 396 - 397 - 398 del 30 luglio 2024.

Interrogazioni a risposta immediata

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il Consiglio regionale della Calabria, nella seduta del 22.06.2023, ha discusso ed approvato all’unanimità la mozione n. 58 recante “Sin Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara” sottoscritta da tutti i Capigruppo;

- che, in relazione alle operazioni di bonifica del Sin Calabria Crotone-Cassano-Cerchiara e, nello specifico, al Progetto operativo di bonifica (POB) Fase 2 che prevedeva, da parte di ENI, l'asporto ed il trasferimento, fuori dalla Regione Calabria, di tutti i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute pubblica, la richiamata mozione impegnava la Giunta regionale e, per essa, il Presidente a:

1) a coordinare l’insieme delle istituzioni calabresi tese a contrastare anche in sede giudiziaria il tentativo dell’ENI di stravolgere il deliberato della conferenza di Servizi;

2) a sostenere in sede governativa e nello specifico tramite il Ministero dell’Ambiente, il Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico le ragioni delle istituzioni calabresi;

3) a sollecitare il Governo alla nomina del Commissario del Sin Calabria;

considerato che - con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, a firma del sottosegretario -----------, su proposta del ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, il professore --------- è stato nominato commissario straordinario col compito di “accelerare promuovere e realizzare la bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara”;

- in data 09.02.2024, la Società ENI Rewind S.p.A. ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica la rimozione, dal Decreto Ministeriale n. 7 del 03 marzo 2020, del vincolo imposto dal PAUR, rilasciato dalla Regione Calabria con D.D. n. 9539 del 2 agosto 2019, per le attività di deposito preliminare D15 e trattamento D9 connesse al POB, ivi recepito ovvero, laddove possa occorrere, la revoca (ai sensi dell’art. 21 quinquies della legge n. 241/1990) di tale decreto ministeriale esclusivamente nella parte in cui impone lo smaltimento dei rifiuti oggetto delle attività di cui al POB Fase 2 al di fuori della Regione Calabria anche mediante, qualora lo ritenga opportuno, la convocazione di una conferenza di servizi dedicata;

tenuto conto che - il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con decreto del 01.08.2024, all’esito della conferenza dei servizi del 26 giugno, ha approvato, nonostante la ferma opposizione degli enti territoriali, lo stralcio al progetto operativo di bonifica fase 2 presentato da Eni Rewind s.p.a. il quale consente di fatto, il conferimento dei rifiuti pericolosi presso l’impianto individuato dalla società, sito in Crotone. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

se la Giunta regionale intende opporsi in sede giudiziaria alla decisione assunta dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica.

(249; 05/08/2024).

Interrogazioni a risposta scritta

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il riscaldamento globale, con temperature costantemente al di sopra della media stagionale, la scarsità di piogge e la diminuzione della neve dalle nostre montagne, sta determinando una sempre più marcata crisi idrica oltre ad una evidente alterazione degli equilibri ambientali dei nostri territori;

- la gestione delle risorse idriche in ambito agricolo e industriale, negli anni e non solo in Calabria, è risultata essere inefficace. L’insufficiente manutenzione delle reti idriche, infatti, provocala dispersione d’acqua nelle reti di distribuzione: secondo i dati pubblicati del Blue Book 2022 redatto da Fondazione Utilitatis la dispersione media italiana è del 40%, con il Sud e le isole, che registrano una media addirittura del 50%;

a quanto sopra si aggiungono i danni dovuti a sistemi di depurazione non sempre efficienti: tutte le sostanze inquinanti usate dall’agricoltura, dall’industria e dai centri urbani finiscono, spesso, nei fiumi danneggiando la risorsa idrica e contribuendo ad inasprire ulteriormente l’emergenza in corso. Considerato che: - L'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico dell'Appennino meridionale, lo scorso 24 luglio, ha dichiarato lo stato di severità idrica "alto" per il comparto idro-potabile nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria;

- nei giorni scorsi, il commissario di Sorical, non nascondendo la preoccupazione sulla situazione idrica in cui versa in questo periodo il territorio regionale, ha evidenziato la grave siccità che interessa la Sila Crotonese che sta mettendo in crisi lo schema acquedottistico Lese, composto dalle sorgenti e dall’impianto di potabilizzazione di Savelli;

- i tecnici Sorical hanno registrato un calo delle sorgenti vertiginoso con la produzione che è scesa da 130 l/s a 70 l/s. Tenuto conto che: - il Presidente della Regione Calabria, il 26 luglio scorso, ha emesso un provvedimento con cui ha dichiarato "lo stato di emergenza regionale di Protezione civile, conseguente alla situazione di grave carenza idrica di carattere potabile nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria";

- le, pur condivisibili, azioni messe in campo dal Governo regionale e dalla Protezione Civile non possono essere considerate risolutive di un problema così vasto e complesso le cui origini sono certamente riconducibili a ritardi accumulati negli anni passati;

- servirebbe, pertanto, accanto all’attenta gestione dell’emergenza, un piano per la tutela della risorsa idrica divenuta ormai scarsa sia per l’uso umano che per quello agricolo ed industriale, unitamente alla costruzione di impianti per il recupero ed il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura;

viste: - le riforme poste in essere in questi anni dalla Giunta regione con riferimento al gestore unico regionale delle risorse idriche ed all’istituzione del consorzio di bonifica unico regionale. Tutto quanto sopra premesso e considerato si interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

se e quali iniziative intenda adottare per far fronte alla ormai costante carenza idrica sul territorio calabrese.

(248; 02/08/2024)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

- la Vespa è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente considerata un'icona del made in Italy, simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura;

- il marchio Vespa incarna la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;

- la Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali e economiche;

considerato - che negli ultimi dieci anni, inoltre, che ancora oggi il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;

- che a livello nazionale dal 1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;

rilevato - che nel corso del settantaquattresimo Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;

- che già le Assemblee Legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano. Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,

impegna la Giunta regionale

per quanto di competenza ad attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004.

(93; 31/07/2024) Mattiani

(Ritirata dal proponente, con nota, protocollo n. 15949 del 01.08.2024)

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- che la Vespa è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente considerata un'icona del made in Italy, simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura;

- che il marchio Vespa incarna la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;

- che la Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali e economiche;

considerato - che negli ultimi dieci anni, il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;

- che a livello nazionale dal 1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;

rilevato - che nel corso del settantaquattresimo Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;

- che già le Assemblee Legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano. Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,

impegna la Giunta regionale

per quanto di competenza - ad attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004.

(94; 01/08/2024) Mattiani.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Verde” (deliberazione consiliare n. 309)

Il Consiglio regionale

premesso che:

-     l’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-     la Giunta regionale trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

visti:

-     la legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;

-     la legge regionale n. 8/2002;

-     l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

-     il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 390 del 25 luglio 2024, recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde -Trasmissione proposta al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

vista la deliberazione n. 182 dell’8 luglio 2024, con cui il Direttore generale dell’Azienda Calabria Verde ha approvato il rendiconto di gestione dell’Ente per l’esercizio 2022;

considerato che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale n. 47 del 6 luglio 2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha attestato l’attendibilità delle risultanze della gestione finanziaria, la congruità degli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità, la congruità e degli altri accantonamenti rilevati, nonché l'attendibilità dei risultati economici generali e di dettaglio con riferimento al rispetto della competenza economica, alla completa e corretta rilevazione dei componenti economici positivi e negativi, alle scritture contabili e alle carte di lavoro a supporto dei dati rilevati;

-     ha rilevato che, ad oggi, gli equilibri di bilancio e il ripianamento del disavanzo di amministrazione, appurato nel rendiconto 2022, devono trovare riscontro nell'attualizzazione dei risultati delle gestioni successive, la cui mancata approvazione dei relativi documenti programmatori e di rendiconto non permettono di esprimere una valutazione puntuale sullo stato di risanamento avviato;

-     ha raccomandato la prosecuzione della fase di risanamento amministrativo mediante la definizione del rendiconto relativo all’esercizio da sottoporre alla relativa approvazione, al fine di coniugare i risultati di gestione delle precedenti annualità, anche e fondamentalmente in relazione alle differenti risultanze concretizzatesi tra i preconsuntivi ed i rendiconti approvati, con puntuale riscontro degli equilibri di bilancio, del cronoprogramma per il ripiano del disavanzo nel bilancio di previsione pluriennale 2024- 2026;

-     attestando la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione, ha espresso “giudizio positivo per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022”;

rilevato che la U.O.A. “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e difesa del Suolo”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 487842 del 24 luglio 2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha verificato il rispetto dei limiti di spesa, di cui alla vigente normativa in materia di spending review, con l’eccezione dei limiti afferenti alle spese per incarichi di studio, ricerca e consulenza;

-     ha espresso parere favorevole al rendiconto di esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde”, con la prescrizione “di formulare ed approvare un piano di rientro dal disavanzo da effettuarsi in un tempo ragionevole e comunque contenuto nei termini di legge e, di imputare, in quota parte, il disavanzo di euro 36.225.088,35 nell’esercizio 2024 e seguenti”, nonché “di azionare nei termini di legge ogni utile iniziativa tesa al recupero dei crediti ed in particolare a quelli di dubbia esigibilità”, riservandosi di “procedere con atto successivo all’applicazione delle dovute sanzioni in relazione ai limiti di spesa non rispettati”;

considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha rilevato che:

·         sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2022, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente importo del conto del tesoriere;

·         sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2022;

·         sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";

·         sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) la corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

·         sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2022, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

·         risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di amministrazione al 31.12.2022;

-     così come evidenziato nell’istruttoria al rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Ente, ha reiterato la raccomandazione all’Azienda, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio e di evitare l’insorgere di possibili danni di natura erariale, di “promuovere tutte le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare di evidenti difficoltà nella riscossione dei proventi relativi alla gestione dei beni, con particolare riferimento ai canoni per concessioni pluriennali”;

-     evidenziando che la quota disponibile del risultato di amministrazione, al netto delle quote accantonate e vincolate, presenta un importo negativo pari ad 36.225.088,35 euro, che conseguenzialmente determina un disavanzo, ha raccomandato all’Azienda e all’U.O.A. “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e difesa del Suolo” quale soggetto preposto alla vigilanza dell’Ente, la rapida definizione del rendiconto relativo all’esercizio 2023, nonché l’urgente predisposizione e approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, al fine di consentire una programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli equilibri di bilancio e sulla base della puntuale definizione di un cronoprogramma di ripiano del disavanzo;

-     ha preso atto che, nell’istruttoria di propria competenza, l’U.O.A. vigilante ha provveduto a verificare il rispetto della normativa vigente in materia di contenimento della spesa da parte di Azienda Calabria Verde, con riferimento alle risultanze della gestione per l’esercizio 2022, in applicazione di quanto previsto dall’articolo 6, comma 7, della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, rilevando che, con riferimento al mancato rispetto dei limiti afferenti agli emolumenti per gli organi di vertice dell’Ente e alla spesa per incarichi di studio, ricerca e consulenze si provvederà a predisporre apposito provvedimento amministrativo di riduzione dei trasferimenti, a carico del bilancio regionale, per l'Azienda Calabria Verde, ex art.6, comma 10 della l.r. 43/2016, in ragione delle eccedenze di spesa riscontrate con riferimento al solo limite per incarichi di studio, ricerca e consulenze di cui agli articoli 13, comma 10, lettera a) della l.r. 69/2012 e 3, comma 1, lettera a) della l.r. 56/2013;

-     prendendo atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e dell’U.O.A. vigilante, richiamate altresì le raccomandazioni dello stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale, del rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde al fine della successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 5 agosto 2024, si è determinata favorevolmente sull’approvazione del rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde e dei documenti ad esso allegati;

udito il consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-       di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde - Deliberazione di Giunta regionale n. 389 del 25/07/2024” (deliberazione consiliare n. 310)

Il Consiglio regionale

premesso che:

-     l’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

-     la Giunta regionale trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

-     la legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;

-     la legge regionale n. 8/2002;

-     l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

-     il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 389 del 25 luglio 2024, recante: "Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde - Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per gli atti di competenza";

vista la deliberazione n. 74 dell’8 marzo 2024, con cui il Direttore generale dell’Azienda Calabria Verde ha approvato il bilancio di previsione 2024-2026 dell’Ente;

considerato che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale n. 41 del 7 marzo 2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha verificato che il bilancio di previsione “rispetta il pareggio finanziario complessivo di competenza e gli equilibri di parte corrente e in conto capitale, ai sensi d.lgs. 118/2011, alI. 4/a, p. 9.10”;

-     il risultato di amministrazione presunto dell’annualità 2023 ammonta ad euro -39.959.891,99, il cui ripiano viene previsto nel bilancio pluriennale 2024-2026, entro i limiti della durata residua della legislatura regionale per l’importo di 13.319.963,36 euro per ciascuna annualità;

-     ha verificato la coerenza delle previsioni con il "Piano Attuativo Forestazione Anno 2024", modulato secondo le risorse disponibili nel bilancio regionale per l'anno 2024 - approvato dal Consiglio regionale con legge regionale n.57 del 27 dicembre 2023 - e nella Legge 29 dicembre 2022, n. 197, per come modificata dalla L. n. 74/2023;

-     ha invitato l’Azienda ad una tempestiva approvazione dei rendiconti 2020, 2021, 2022, 2023 e alla contestuale definizione delle dichiarazioni lRAP integrative per le annualità 2017-2020, i cui presunti crediti scaturenti saranno da vincolare alla copertura del disavanzo applicato nei bilanci previsionali 2024-2025-2026;

-     ha espresso “parere favorevole” in merito al bilancio di previsione 2024-2026;

rilevato che il dipartimento regionale “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 487848 del 24 luglio 2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha verificato che risultano rispettati sia gli equilibri generali di bilancio, in ottemperanza dei principi contabili di cui al d.lgs. n. 118/2011, sia il rispetto dei limiti di spesa per l’esercizio 2024, in ottemperanza all’articolo 6 della legge regionale n.43/2016, rispetto ai quali sono stati fissati gli stanziamenti, con distinzione del limite di spesa per il personale e del limite di spesa di funzionamento;

-     ha rilevato che l’Azienda, malgrado l’approccio prudenziale degli stanziamenti di spesa, manifesta risorse insufficienti a garantire la totale copertura degli oneri finanziari e che la stessa si è impegnata «una volta approvato il Bilancio di Previsione 2024-2026, ad approvare idonea Variazione di Bilancio per l’applicazione della parte accantonata del risultato di amministrazione relativa alla “Restituzione fondi POR ex decreto Regione Calabria n° 2072 del 20.02.2017 per euro 27.678.567,11 e, successivamente, alla esecutività della suddetta Variazione, provvederà all’impegno di spesa e al pagamento delle rate in favore della Regione Calabria, per effetto del Piano di rientro approvato con Decreto della Regione n°11668 del 10.08.2023 del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici»;

-     ha espresso parere favorevole al bilancio di previsione esercizio 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”, con la prescrizione: “che l’Azienda contenga la spesa nei limiti delle risorse assegnate nel Piano Attuativo 2024”;

considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

-     ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-     ha formulato all’Azienda le seguenti raccomandazioni:

·         in ordine alla costituzione del Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE), di verificare, durante l’intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo in esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento all’effettivo andamento degli incassi adottando se necessarie, apposite misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.;

·         relativamente al Fondo Pluriennale Vincolato (FPV), di provvedere, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l’esercizio 2023, alle dovute variazioni di bilancio, apportando se necessario i conseguenti correttivi al FPV per la parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata;

·         di provvedere alla celere definizione dei rendiconti pregressi con l’approvazione del rendiconto 2023, al fine di ritornare ad una situazione di normalità, circa il rispetto delle tempistiche di legge nella determinazione delle risultanze di cui al cosiddetto “ciclo di bilancio” stante le fasi di cui lo stesso di compone (programmazione, gestione e rendicontazione);

·         di provvedere ad applicare la parte accantonata del risultato di amministrazione, una volta approvato il bilancio di previsione, al fine di onorare il pagamento delle quote di capitale di debito di cui al previsto piano per la “Restituzione fondi POR ex Decreto Regione Calabria n. 2072 del 20/02/2017”, per le annualità dal 2016 al 2023;

·         di garantire il pagamento delle predette quote di capitale di debito per le annualità 2024, 2025 e 2026, spostando le risorse stanziate sul capitolo U4101010801 “Restituzione fondi POR ex Decreto Regione Calabria n. 2072 del 20/02/2017”, attualmente previste nella missione 20 programma 20203 “Altri Fondi”, sullo specifico capitolo di spesa U3101010106 “Restituzione fondi por ex decreto regione 2072/2017” con piano dei conti 1.99.99.01 “Rimborsi di parte corrente ad Amministrazioni Centrali di somme non dovute o incassate in eccesso”, al fine di procedere ad assumere i necessari impegni di spesa ed effettuare con immediatezza le conseguenti liquidazioni;

-     prendendo atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e del dipartimento regionale vigilante “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo”, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni dello stesso dipartimento “Economia e Finanze” e del dipartimento vigilante, ha ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 5 agosto 2024, si è determinata favorevolmente sull’approvazione del bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde e dei documenti ad esso allegati;

udito il consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

-       di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale n.8/2002, il bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di legge n. 292/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all'Esercizio Finanziario 2023 - Deliberazione di Giunta n. 204 del 30/04/2024” (deliberazione consiliare n. 311)

Art. 1

(Approvazione del Rendiconto della gestione)

1. Il Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2023, composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo Stato patrimoniale e corredato degli allegati previsti dalla vigente normativa, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.

Art. 2

(Entrate di competenza)

1. Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2023 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in 7.951.122.074,60 euro delle quali:

- riscosse e versate

€ 5.606.836.604,53

- rimaste da riscuotere e versare

€ 2.344.285.470,07

2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401, E9504060101), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2023 è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in 764.317.064,80 euro.

Art. 3

(Spese di competenza)

1. Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2023 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in 7.665.124.245,84 euro delle quali:

- pagate

€ 5.761.842.295,85

- rimaste da pagare

€ 1.903.281.949,99

2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401, U9010304601), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2023 è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in 1.024.091.585,93 euro.

Art. 4

(Riepilogo entrate e spese di competenza)

1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2023 risulta così definito:

ENTRATE

TITOLO 1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

 

 

4.638.227.042,73

TITOLO 2 - Trasferimenti correnti

1.019.139.302,74

TITOLO 3 - Entrate extratributarie

     76.523.183,25

TITOLO 4 - Entrate in conto capitale

1.353.219.528,27

TITOLO 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie

  324.468.559,16

TITOLO 6 - Accensione prestiti

    39.433.556,31

TITOLO 7 - Anticipazioni da Istituto Tesoriere

                   0,00

TITOLO 9 - Entrate per conto terzi e partite di giro

  500.110.902.14

                                                                     TOTALE

7.951.122.074,60

 

SPESE

TITOLO 1 - Spese correnti

5.323.306.727,80

TITOLO 2 - Spese in conto capitale

1.458.043.811,15

TITOLO 3 - Spese per incremento attività finanziarie

   326.468.559,16

TITOLO 4 - Rimborso prestiti

     57.194.245,59

TITOLO 5 - Chiusura anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

                     0,00

TITOLO 7 - Uscite per conto terzi e partite di giro

    500.110.902.14

                                                                    TOTALE

7.665.124.245,84

Art. 5

(Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui attivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2022 ammontavano a 5.453.262.859,57 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2023, risultano determinati per come di seguito specificato:

- riscossi e versati nell'esercizio 2023

1.803.791.083,28

- eliminati per minore accertamento

    116.271.880,21

- riaccertati per maggiore accertamento

                      0,00

- rimasti da riscuotere

 3.533.199.896,08

Art. 6

(Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)

1. I residui passivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura dell'esercizio finanziario 2022 ammontavano a 4.543.851.145,49 euro, a seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2023, risultano determinati per come di seguito specificato:

- liquidati e pagati nell'esercizio 2023

1.885.277.410,44

- eliminati per economie

   172.566.994,88

- rimasti da pagare

2.486.006.740,17

Art. 7

(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2023)

1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-       somme rimaste da riscuotere sulle entrate

accertate per la competenza propria

dell'esercizio 2023 (articolo 2)                                        € 2.344.285.470,07

 

-       somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi

precedenti (articolo 5)                                                        € 3.533.199.896,08

 

-       RESIDUI ATTIVI AL 31 dicembre 2023

   € 5.877.485.366,15

Art. 8

(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2023)

1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023 risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:

-       somme rimaste da pagare sulle spese

impegnate per la competenza propria

dell'esercizio 2023 (articolo 3)                                        € 1.903.281.949,99

 

-       somme rimaste da pagare sui residui

degli esercizi precedenti (articolo 6)                              € 2.486.006.740,17

 

-       RESIDUI PASSIVI AL 31 dicembre 2023

    € 4.389.288.690,16

Art. 9

(Situazione di cassa)

1. Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2023 è determinato in 864.862.338,09 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 1° gennaio 2023

1.101.354.356,57

 

RISCOSSIONI

 

 

in conto competenza

5.606.836.604,53

in conto residui

1.803.791.083,28

TOTALE RISCOSSIONI

7.410.627.687,81

 

PAGAMENTI

 

 

in conto competenza

5.761.842.295,85

in conto residui

1.885.277.410,44

TOTALE PAGAMENTI

7.647.119.706,29

 

 

 

FONDO DI CASSA AL 31 dicembre 2023

   864.862.338,09

Art. 10

(Risultato di amministrazione)

1. Il risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2023 è pari a 2.076.595.459,82 euro, per come di seguito specificato:

Fondo cassa al 31 dicembre 2023

   864.862.338,09

Residui attivi

 5.877.485.366,15

Residui passivi

 4.389.288.690,16

Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte corrente

      27.211.705,40

Fondo pluriennale vincolato di spesa - parte capitale

    249.251.848,86

Risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023

 2.076.595.459,82

2. La determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023, nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2023” annesso alla presente legge.

3. Il disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio 2023, considerando le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione, è determinato nell’importo di - 58.723.435,90 euro.

Art. 11

(Conto economico)

1. Il risultato economico dell’esercizio 2023 è stabilito in 185.101.936,43 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conto economico

Valori al 31 dicembre 2023

a) componenti positivi della gestione

     7.173.438.533,52

 b) componenti negativi della gestione

     6.923.065.360,83

Differenza (a- b)

        250.373.172,69

c.1) Proventi finanziari

            3.705.659,69

c.2) Oneri finanziari

          31.998.711,20

Totale proventi e oneri finanziari (c)

        - 28.293.051,51

d.1) Rivalutazioni

                          0,00

d.2) Svalutazioni

                          0,00

Totale rettifiche (d)

                          0,00

e.1) Proventi straordinari

        208.663.698,62

e.2) Oneri straordinari

        237.609.785,09

Totale proventi e oneri straordinari (e)

         - 28.946.086,47

Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e)

          193.134.034,71

Imposte

             8.032.098,28

Risultato dell'esercizio

          185.101.936,43

Art. 12

(Stato patrimoniale)

1. La situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2023 è stabilita in 9.769.712.709,01 euro, in base alle seguenti risultanze: 

Stato patrimoniale – attivo

Valori al 31 dicembre 2023

a) Crediti vs Stato e altre amministrazioni pubbliche per la partecipazione del fondo di dotazione

                         0,00

b) Immobilizzazioni

   3.767.753.973,82

c) Attivo circolante

   6.001.516.009,79

d) Ratei e risconti

             442.725,40

Totale dell'attivo (a+b+c+d)

  9.769.712.709,01

2. La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2023 è stabilita in 9.769.712.709,01 euro, in base alle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale – passivo

Valori al 31 dicembre 2023

a) Patrimonio netto  

  3.157.474.527,66

b) Fondi per rischi ed oneri

      362.353.647,71

c) Trattamento di fine rapporto

                        0,00

d) Debiti

   5.925.464.583,44

e) Ratei e risconti e contributi agli investimenti

      324.419.950,20

Totale passivo (a+b+c+d)

  9.769.712.709,01

3. Il valore dei Conti d’ordine al 31 dicembre 2023 ammonta a 1.461.688.344,60 euro, in base alle seguenti risultanze:

Conti d’ordine

Valori al 31 dicembre 2023

1) Impegni su esercizi futuri

             1. 451.719.968,75

2) beni di terzi in uso

                                    0,00

3) beni dati in uso a terzi

                                    0,00

4) garanzie prestate ad amministrazioni pubbliche

                                    0,00

5) garanzie prestate a imprese controllate

                                    0,00

6) garanzie prestate a imprese partecipate

                                    0,00

7) garanzie prestate ad altre imprese

                      9.968.375,85

Totale Conti d’ordine

                1.461.688.344,60

Art. 13

(Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio regionale)

1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b), e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), sono approvati i contenuti di dettaglio del Rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2023, come da allegato al Rendiconto generale della Regione Calabria per l’anno 2023.

Art. 14

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 245/12^ di iniziativa del consigliere regionale Giannetta, recante: “Modifica della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private)” (deliberazione consiliare n. 312)

Art. 1

(Sostituzione dell'articolo 1 della l.r. 24/2020)

1. L'articolo 1 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private) è sostituito dal seguente:

"Art. 1

(Presenza della figura professionale del farmacista nelle strutture pubbliche e private)

1. Negli istituti di ricovero, di riabilitazione, nelle residenze sanitarie assistite (RSA), negli hospice, nelle residenze socio sanitarie assistite (RSSA), presso i servizi per le tossicodipendenze (SERT), negli ospizi, nelle case protette e comunità terapeutiche, case di cura private e in tutte le altre strutture pubbliche e private ove sono utilizzati farmaci, l'approvvigionamento, la conservazione, l'allestimento e la distribuzione degli stessi avviene, ferma restando per le strutture pubbliche la previsione di cui al comma 3, sotto la responsabilità di personale farmacista.

2. L'esercizio della professione di farmacista presso le strutture di cui al comma 1 è consentito a coloro che sono in possesso dei requisiti generali e specifici previsti dalla disciplina statale vigente per l'accesso al servizio sanitario nazionale.

3. Presso le strutture pubbliche di cui al comma 1, la presenza del farmacista viene programmata in coerenza con il decreto del Ministro della salute 2 aprile 2015, n. 70, con la metodologia adottata e approvata con i Tavoli di verifica e con il Programma operativo di prosecuzione del Piano di rientro, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 11, comma 1, del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 2019, n.60.”.

Art. 2

(Modifica dell'articolo 3 della l.r. 24/2020)

1. Il comma 2 dell'articolo 3 della l.r. 24/2020 è sostituito dal seguente:

"2. Per le finalità di cui al comma 1, il farmacista svolge le attività professionali di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 8 agosto 1991, n. 258 (Attuazione delle direttive n. 85/432/CEE, n. 85/433/CEE e n.85/584/CEE, in materia di formazione e diritto di stabilimento dei farmacisti).".

Art. 3

(Sostituzione dell'articolo 4 della l.r. 24/2020)

1. L'articolo 4 della l.r. 24/2020 è sostituito dal seguente:

"Art. 4

(Clausola di salvaguardia)

1. Sono fatte salve le competenze attribuite al Commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, nonché agli atti adottati in attuazione dei poteri al medesimo conferiti".

Art. 4

(Clausola d'invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

(Allegato)

Proposta di legge n. 244/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Tavernise, Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico, Cirillo, recante: “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per caravan e autocaravan e garden sharing” (deliberazione consiliare n. 313)

Art. 1

(Oggetto e finalità)

1. La Regione, in armonia con la vigente normativa europea, nazionale e regionale, promuove il turismo itinerante al fine di:

a) incentivare il ruolo strategico del turismo itinerante per favorire lo sviluppo economico, sociale e lavorativo calabrese;

b) favorire la crescita dell’offerta turistica regionale e indirizzare i flussi turistici verso le aree periferiche;

c) valorizzare le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche, gastronomiche e delle tradizioni locali, per favorire uno sviluppo turistico sostenibile e inclusivo;

d) promuovere la riqualificazione urbanistica e territoriale;

e) incentivare forme turistiche a contatto con la natura e la cultura dei luoghi;

f) creare strumenti per estendere la stagione turistica e far conoscere ampie zone dei territori;

g) proporre azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi turistici, con particolare riguardo ai soggetti con ridotte capacità motorie e sensoriali e ai soggetti meno abbienti.

2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione disciplina la sosta temporanea di caravan e autocaravan in apposite aree individuate dai Comuni e il garden sharing.

Art. 2

(Aree attrezzate per la sosta temporanea di autocaravan e caravan)

1. I Comuni, singoli o associati, in attuazione dell'articolo 1, possono istituire le aree attrezzate riservate alla sosta e al parcheggio di autocaravan e caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti.

2. Le aree di sosta di cui al comma 1, nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 378 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada) sono dotate di:

a) pozzetto di scarico autopulente;

b) erogatore di acqua potabile;

c) adeguato sistema di illuminazione;

d) contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti effettuata nel territorio comunale;

e) toponomastica della città contenente le informazioni turistiche aggiornate;

f) sistema antincendio;

g) almeno uno ogni dieci posti, e comunque almeno un posto, riservato ad autocaravan e caravan con a bordo passeggeri con disabilità;

h) perimetrazione dell’area con installazione di strutture di recinzione per garantire la sicurezza e la riservatezza degli ospiti.

3. In aggiunta alle dotazioni di cui al comma 2, le aree di cui al comma 1 possono essere attrezzate anche di:

a) sorveglianza durante i periodi di apertura e sistemi di video sorveglianza all'ingresso e all'uscita dell'area;

b) zona free Wi-Fi;

c) colonnine per la ricarica elettrica.

4. Le area di sosta sono localizzate e dimensionate in modo da creare il minor impatto ambientale possibile, rispettando la natura dei luoghi, le vigenti disposizioni in materia ambientale e paesaggistica e i vigenti regolamenti urbanistici.

5. Le area di sosta, in caso di carenza di vegetazione spontanea, sono piantumate con messa a dimora di siepi e alberature tipiche della macchia mediterranea, tali da renderle omogenee all'ambiente circostante. Se le aree ricadono all'interno del perimetro edificato sono adottati sistemi di ombreggiatura, perimetrazione, riparo naturale o sistemi artificiali a minor impatto ambientale.

6. Le aree di sosta sono realizzate rispettando le norme vigenti in materia di barriere architettoniche, in modo da assicurare l’accessibilità delle persone disabili.

7. L’ingresso e l’uscita sono regolamentati con sistemi di controllo degli accessi tramite barriera e i varchi all’area sono indicati tramite apposito segnale stradale.

8. La sosta di autocaravan e caravan nelle aree di cui al comma 1 è permessa per un periodo non superiore a quarantotto ore.

9. I limiti di cui al comma 8 non trovano applicazione nelle aree ove non siano presenti attività di campeggio.

10. Le aree sono segnalate con segnaletica recante il numero delle piazzole e la dicitura: “Area comunale attrezzata per la sosta temporanea di autocaravan e caravan”.

Art. 3

(Individuazione delle aree)

1. I Comuni che intendono istituire le aree di cui all’articolo 2, individuano le zone nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale e paesaggistica e dei vigenti regolamenti comunali, privilegiando quelle prive o con numero inadeguato di strutture ricettive e tenendo conto del collegamento con piste ciclabili e dell'offerta ambientale e paesaggistica esistente nelle vicinanze.

2. I soggetti privati possono proporre ai Comuni competenti per territorio di destinare proprie aree private alle aree attrezzate di sosta di cui all'articolo 2, nel rispetto delle disposizioni della presente legge.

Art. 4

(Gestione delle aree attrezzate per la sosta)

1. I Comuni gestiscono le aree di cui all’articolo 2 direttamente o tramite altri soggetti pubblici o privati, scelti attraverso procedure pubbliche previste dalla normativa vigente in materia, con cui stipulano convenzioni nelle quali sono stabilite, sulla base della legislazione vigente, le tariffe e le altre indicazioni e modalità della gestione stessa.

2. Ai fini della rilevazione statistica del movimento turistico regionale, i soggetti gestori delle aree trasmettono telematicamente, entro i primi dieci giorni del mese successivo alla sosta, i dati relativi agli arrivi e alle partenze dei clienti mediante l’utilizzo del sistema informativo turistico regionale.

3. I Comuni, in caso calamità ed emergenza, individuano, altresì, le aree attrezzate di sosta di cui all'articolo 2 come aree di accoglienza di protezione civile nel rispetto delle disposizioni e delle procedure di cui al decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice della protezione civile).

Art. 5

(Garden sharing)

1. È consentito ai soggetti privati di mettere a disposizione dei turisti itineranti, provvisti di mezzi mobili propri o allestimenti mobili di pernottamento, spazi all’aperto o aree verdi pertinenziali alla propria abitazione con offerta di servizi in modalità garden sharing.

2. Il garden sharing concorre a regolare nuove forme di ospitalità alternativa e, a integrazione dell’offerta turistica regionale, rileva ai fini informativi, di monitoraggio statistico e di promozione turistica.

3. L’attività di garden sharing è disciplinata dai regolamenti comunali ed è esercitata nel rispetto delle seguenti condizioni:

a) presenza di almeno un’unità abitativa privata autonoma non costituente parte o porzione di edificio o complesso condominiale, con spazi all’aperto e aree aventi le caratteristiche di cui al comma 1 adatte alla sistemazione e al pernottamento di ospiti itineranti;

b) ospitalità massima di un mezzo mobile o allestimento mobile, per un numero massimo di sei persone e per non più di sette notti consecutive;

c) obbligo di sgombero e smontaggio dei mezzi e degli allestimenti mobili di pernottamento al termine del soggiorno.

4. I requisiti localizzativi, urbanistici, edilizi, tecnici e igienico-sanitari minimi nonché le condizioni per l’allestimento delle aree adibite a garden sharing sono definiti dai regolamenti comunali.

Art. 6

(Promozione del turismo itinerante e valutazione degli interventi)

1. La Giunta e il Consiglio regionale, attraverso i siti istituzionali e altri strumenti divulgativi, pubblicizzano, senza maggiori oneri a carico del bilancio regionale, il turismo itinerante al fine di rendere efficace la promozione del medesimo a livello regionale, nazionale e internazionale.

2. Al fine di esercitare il controllo sull’attuazione della presente legge e valutare i risultati ottenuti, la Giunta regionale, trascorsi due anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e con successiva periodicità annuale, presenta alla commissione consiliare competente in materia di turismo una relazione sull’attuazione della legge e sulla localizzazione e valorizzazione delle aree attrezzate di sosta.

Art. 7

(Abrogazioni)

1. All’articolo 1 della legge regionale 11 luglio 1986, n. 28 (Ricezione turistica all’aria aperta) è abrogato il seguente comma: “E' vietato campeggiare o soggiornare a scopo turistico in tende o altri mezzi di soggiorno mobili o in allestimenti immobili fuori dai complessi ricettivi turistici all'uopo autorizzati ai sensi della presente legge, ad eccezione dei seguenti casi: - soste di installazioni singole occasionali, che non eccedano comunque un pernottamento, purché la sosta avvenga in zone per le quali non esistono espliciti divieti da parte delle autorità competenti; - soste, non eccedenti un pernottamento in aree debitamente segnalate, sufficienti a contenere un massimo di dieci installazioni mobili di transito, da realizzare ad opera di Comuni non rivieraschi e privi di complessi ricettivi, a supporto del turismo itinerante ed escursionista. Tali aree devono disporre di una presa d'acqua, di un vuotatoio per wc chimici dotato di getto di lancia, di tre contenitori per rifiuti della portata di litri cento ciascuno. Tali aree sono prive di categoria di classifica.”.

Art. 8

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dalla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

(Allegato)

Proposta di legge n. 306/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito, De Nisi, Gelardi, Crinò, Graziano, recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione e disposizioni normative” (deliberazione consiliare n. 314)

Art. 1

(Modifiche dell’articolo 4 della l.r. 52/2023)

1. Alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 4 della legge regionale 27 novembre 2023, n. 52 (Disposizioni per l’inclusione sociale, la rimozione delle barriere e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni e la piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva), dopo la parola “culturale,” sono inserite le seguenti: “la dotazione di adeguate sottotitolazioni ed”.

Art. 2

(Modifiche della l.r. 37/2022)

1. L’articolo 1 della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 37 (Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale) è modificato come segue:

a) al comma 4-bis, dopo le parole “per il personale medico” sono inserite le seguenti: “del servizio sanitario nazionale” e dopo le parole “per il personale infermieristico” sono inserite le seguenti: “del servizio sanitario nazionale”;

b) al comma 4-ter, la parola “40” è sostituita dalla seguente: “50”.

Art. 3

(Modifiche dell’articolo 2 della l.r. 5/2024)

1. All’articolo 2 della legge regionale 7 febbraio 2024, n. 5, recante “Integrazioni della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 37 (Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale)”, le parole da “sulle risorse” a “circa” sono sostituite dalle seguenti: “sui fondi di finanziamento del fabbisogno nazionale standard”.

Art. 4

(Modifiche della l.r. 6/2024)

1. La legge regionale 7 febbraio 2024, n. 6 (Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare) è modificata come segue:

a) all’inizio del comma 4 dell’articolo 3, la parola “Il” è sostituita dalle seguenti: “Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, commi 162, 163 e 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024), il”;

b) alla lettera d) del comma 2 dell’articolo 5, le parole da “le” a “vicinato,” sono sostituite dalle seguenti: “gli enti del Terzo settore, il volontariato e la solidarietà di vicinato”.

Art. 5

(Modifiche dell’articolo 9 della l.r. 11/2024)

1. Al comma 4 dell’articolo 9 della legge regionale 15 marzo 2024, n. 11 (Disciplina del Sistema Statistico Calabria) le parole “di Catanzaro” sono sostituite dalle seguenti: “territorialmente competente”.

Art. 6

(Integrazione dell’articolo 15 della l.r. 14/2024)

1. Dopo il comma 4 dell’articolo 15 della legge regionale 18 marzo 2024, n. 14 (Modifiche e integrazioni alle leggi regionali n. 28/1986, n. 29/2001, n.11/2011, n. 39/2012, n. 9/2023, n. 22/2023, n. 25/2023, n. 39/2023, n.45/2023, n. 2/2023, n. 15/1992, n. 9/2018, n. 8/2023, n. 9/1996 e disposizioni normative) è inserito il seguente:

“5. L’iscrizione in bilancio delle risorse occorrenti all’attuazione del presente articolo è subordinata all’esito dell’accertamento delle entrate previste dal comma 2 e della minore spesa per consumi energetici prevista dal comma 3.”.

Art. 7

(Integrazione dell’articolo 14 della l.r. 22/2023)

1. Dopo il comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale 24 maggio 2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della biodiversità) è inserito il seguente:

“4. Gli organi dell’Ente per i Parchi marini regionali non possono, comunque, avere durata superiore a quella prevista dall’articolo 9 della legge 394/1991 per gli organi degli Enti parco.”.

Art. 8

(Modifiche della l.r. 45/2023)

1. Alla legge regionale 3 ottobre 2023, n. 45 (Promozione del benessere degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo) sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 3 dell’articolo 6, dopo la parola “Il Comune” le parole “stipula adeguata polizza assicurativa” sono sostituite dalle seguenti: “ha la facoltà di stipulare adeguata polizza assicurativa”;

b) al comma 1 dell’articolo 8, prima della parola “istituito” è inserita la seguente: “è”;

c) alla lettera f) del comma 1 dell’articolo 53, dopo le parole “di cui all’articolo 22, comma 2,” sono aggiunte le seguenti “e all’articolo 25, comma 1,”.

Art. 9

(Modifiche della l.r. 22/2024)

1. La legge regionale 15 maggio 2024, n. 22 (Disposizioni per il riconoscimento, la tutela e la valorizzazione della transumanza e dei tratturi quale patrimonio culturale della Regione Calabria) è modificata come segue:

a) alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 4, dopo la parola “transumanza” sono aggiunte le seguenti: “, anche in collaborazione e previa intesa con i competenti uffici centrali e periferici del Ministero della Cultura”;

b) il comma 2 dell’articolo 6 è sostituito dal seguente:

“2. Al fine di promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la tutela dei tratturi, quali piste con fondo naturale, terroso o pietroso, formatosi per effetto dei periodici spostamenti delle mandrie e delle greggi e costituente la loro abituale via di passaggio nel loro periodico spostarsi per lo sverno, la Regione istituisce la Rete regionale dei tratturi, sentiti gli enti locali territorialmente competenti e in raccordo con le banche dati nazionali. Nella Rete regionale dei tratturi sono riportate le informazioni di carattere biologico e territoriale, nonché i dati catastali, le misure di tutela e i vincoli insistenti”;

c) al comma 3 dell’articolo 7, dopo la lettera m) è aggiunta la seguente:

“n) da un rappresentante degli uffici periferici del Ministero della Cultura competenti per territorio.”;

d) al comma 1 dell’articolo 11, dopo la lettera b) è aggiunta la seguente:

“c) agli strumenti di pianificazione adottati dagli enti parco nazionali di cui agli articoli 11 e 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro sulle aree protette).”.

Art. 10

(Modifiche della l.r. 24/2024)

1. La legge regionale 15 maggio 2024, n. 24 (Disposizioni per il sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni) è modificata come segue:

a) l’articolo 7 è abrogato;

b) al comma 1 dell’articolo 8, la parola “La” è sostituita dalle seguenti: “Nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni sancito dalla Costituzione, la”;

c) al comma 3 dell’articolo 15, le parole “di cui all'articolo 5 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita, l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con modificazioni, in legge 22 dicembre 2011, n. 214” sono sostituite dalle seguenti: “di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5 dicembre 2013, n. 159, recante il “Regolamento concernente la revisione delle modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione economica equivalente”, così come modificato dall’articolo 2-sexies del decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42 (Disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca) convertito con modificazioni in legge 26 maggio 2016, n. 89”;

d) al comma 1 dell’articolo 20, le parole “In particolare, i Comuni provvedono a:” sono sostituite dalle seguenti: “Ferme le funzioni attribuite agli Enti Locali dall’articolo 7 del d.lgs. 65/2017, i Comuni provvedono, in particolare, a:”.

Art. 11

(Modifiche della  l.r. 2/2013)

1. La legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del collegio dei revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della Calabria) è così modificata:

a) la lettera f) del comma 1 dell’articolo 3-bis è abrogata;

b) il comma 1 dell’articolo 6 è sostituito dal seguente: “1. Il collegio dura in carica l’intera legislatura, a decorrere dalla data di nomina e fino all’insediamento del nuovo collegio. I suoi componenti non sono immediatamente rinominabili.”.

Art. 12

(Modifiche dell’articolo 14 della l.r. 15/2006)

1. Nel secondo periodo del comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale 24 novembre 2006, n. 15 (Riordino territoriale ed incentivazione delle forme associative di Comuni), le parole da “, sentito” a “sostitutivi,” sono sostituite dalle seguenti: “chiede al Consiglio delle Autonomie di esprimersi in ordine alla sussistenza dei presupposti per l’esercizio dei poteri sostitutivi. Decorsi quindici giorni dalla richiesta, ovvero in caso di positivo riscontro del Consiglio delle Autonomie, la Giunta regionale”.

Art. 13

(Modifica dell’articolo 13 della l.r. 18/2007)

1. Il comma 4 dell’articolo 13 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici) è sostituito dal seguente:

“4. Il regolamento di attuazione di cui all’articolo 4 disciplina la tenuta, la formazione e l’aggiornamento dell’elenco regionale degli istruttori e periti demaniali in materia di usi civici, la nomina dei membri della Commissione per la vigilanza sull’elenco e il relativo funzionamento.”.

Art. 14

(Modifiche della l.r. 66/2012)

1. Alla legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell’agricoltura) sono apportate le seguenti modifiche e integrazioni:

a) all’articolo 2:

1) al comma 1, dopo la parola “divulgazione,” sono aggiunte le parole: “formazione, informazione,”;

2) al comma 2, lettera d), dopo la parola “progetti,” sono aggiunte le parole: “di formazione e”;

3) al comma 2, lettera f), dopo la parola “gestione” sono aggiunte le parole: “nonché attraverso la formazione e informazione specifica del settore”;

4) la lettera k) è abrogata;

5) i commi 7 e 8 sono abrogati;

b) all’articolo 3, comma 1, la lettera b) è soppressa;

c) all’articolo 4:

1) al comma 4, le parole “, assiste il comitato tecnico e ne attua gli indirizzi,” sono soppresse;

2) i commi 2, 3 e 5 sono abrogati;

3) la lettera i) del comma 6 è soppressa;

d) al comma 3 dell’articolo 6 le parole “al comitato tecnico di indirizzo ed” sono soppresse.

Art. 15

(Modifiche della l.r. 19/2002)

1. La legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio - Legge urbanistica della Calabria) è così modificata:

a) all’articolo 22:

1) al comma 1, le parole “nazionale della portualità e della logistica (PSNPL), in relazione al Sistema Calabro e di Gioia Tauro, ha individuato la Zona economica speciale (ZES) come fattore strategico” sono sostituite dalle seguenti: “della ZES unica, ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 19 settembre 2023, n. 124, convertito con modificazioni in legge 13 novembre 2023, n. 162, definisce, anche in coerenza con il PNRR e con le programmazioni nazionali e regionali dei fondi strutturali europei, nonché, nel rispetto dei principi di sostenibilità ambientale, la politica di sviluppo della ZES unica, individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica, ivi compresi quelli destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione energetica, e le modalità di attuazione”;

2) al comma 2, dopo le parole “La Regione” sono aggiunte le parole: “, nell’ambito delle attività di aggiornamento di cui all’articolo 25, comma 10,” e le parole “del polo logistico di Gioia Tauro” sono sostituite dalla seguente: “unica”;

3) il comma 3 è sostituito dal seguente:

“3. Salve le competenze attribuite dalla normativa comunitaria e nazionale alle autorità competenti per la ZES unica, la Regione promuove appositi accordi di programma o altre forme di concertazione con le medesime autorità, ovvero con enti pubblici o soggetti privati individuati con gara pubblica, finalizzati a promuovere all'interno della ZES unica l’insediamento e l'esercizio delle attività imprenditoriali.”;

b) alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 65 le parole “d.lgs. 50/2016” sono sostituite dalle seguenti: “decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36 (Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n.78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici)” e dopo le parole “sovraordinati.” sono inserite le seguenti: “Sono ammesse, altresì, le varianti urbanistiche relative alla realizzazione di interventi, anche di iniziativa dei privati, nelle aree ZES, in coerenza con il relativo Piano strategico, e nella zona omogenea “D” e relative sottozone del previgente strumento urbanistico comunale, non in contrasto con gli strumenti urbanistici sovraordinati.”.

Art. 16

(Modifiche dell’articolo 14-bis della l.r. 24/2008)

1. Al comma 1 dell’articolo 14-bis della legge regionale 18 luglio 2008, n.24 (Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private), le parole “dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “marzo 2025”.

Art. 17

(Modifiche dell’articolo 5 della l.r. 56/2023)

1. L’articolo 5 della legge regionale 27 dicembre 2023, n. 56 (Legge di stabilità regionale 2024) è così modificato:

a) al comma 1, le parole “, rientranti nel patrimonio della Regione o di enti strumentali,” sono sostituite dalle seguenti: “di Camigliatello Silano e Lorica”;

b) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:

“2. Nel caso in cui la proprietà dell’impianto è in tutto o in parte di un ente locale, le risorse di cui al comma 1 sono trasferite a Ferrovie della Calabria S.r.l., previa convenzione tra la Regione Calabria e l’ente locale interessato.”.

Art. 18

(Modifiche dell’articolo 10 della l.r. 8/2023)

1. All’articolo 10 della legge regionale 24 febbraio 2023, n. 8 (Misure per garantire il funzionamento degli impianti di risalita) sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, le parole “rientranti nel patrimonio della Regione o di enti strumentali,” sono soppresse;

b) dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:

“8. Le disposizioni dell’articolo 2 della legge regionale 27 dicembre 2023, n. 62 (Norme in materia di spending review) non si applicano alle attività svolte da Ferrovie della Calabria s.r.l. ai sensi del presente articolo.”.

Art. 19

(Modifiche dell’articolo 6 della l.r. 16/1985)

1. I commi 3 e 4 dell’articolo 6 della legge regionale 19 aprile 1985, n. 16 (Norme per interventi in materia di promozione culturale) sono abrogati.

Art. 20

(Modifiche della l.r. 23/2024)

1. Alla legge regionale 15 maggio 2024, n. 23 (Istituzione del Parco naturale regionale “Valle del Coriglianeto”) sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1 dell’articolo 1, le parole “in particolare della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette)” sono sostituite dalle seguenti: “della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette) e in particolare delle procedure e delle garanzie partecipative da essa previste all’articolo 22, comma 1,”;

b) l’articolo 4 è sostituito dal seguente:

“Art. 4

(Perimetrazione provvisoria)

1. Il Parco è costituito nell’ambito territoriale dei Comuni di Acri e di Corigliano-Rossano. I confini del Parco sono individuati nella planimetria generale in scala 1:50.000, allegata alla presente legge, di cui costituisce parte integrante.”;

c) dopo l’articolo 4 è inserito il seguente:

“Art. 4-bis

(Zonizzazione e misure di salvaguardia)

1. Il Parco è costituito dall’area della Valle del Coriglianeto e dall’area del Cozzo dei Giganti del Pesco, individuati nella planimetria allegata.

2. L’area della Valle del Coriglianeto è suddivisa nelle seguenti zone riportate nella planimetria allegata alla presente legge:

a) zona A, di protezione integrale, ove l’ambiente naturale è conservato nella sua integrità, localizzata dall’origine del Coriglianeto sino al limite comunale di Acri;

b) zona B, di protezione generale, nella quale è vietato costruire nuove opere edilizie, ampliare quelle esistenti, eseguire opere di trasformazione del territorio localizzata, localizzata quasi integralmente nel Comune di Corigliano-Rossano, dal confine amministrativo di Acri (C. da Foresta) fino a 500 metri a monte della ex centrale idroelettrica (Corigliano-Rossano) e dal Ponte Ferrovia TA-RC alla S.S. RAD 106 a 150 metri dalla foce del Coriglianeto;

c) zona C, di sviluppo limitato, ove non sono consentite nuove attività, rappresenta l’area cuscinetto e di salvaguardia del parco ed è costituita da una fascia di protezione che avvolge l’intero perimetro per circa 100 metri per lato;

d) zona D, di sviluppo, ove sono consentite attività compatibili con le finalità istitutive e regolamentare dall’ente Parco, localizzata nel Comune di Corigliano-Rossano, nel tratto vallivo del Coriglianeto, da 500 metri a monte della Centrale Idroelettrica sino al Ponte Ferroviario TA-RC e nella parte storica architettonica del borgo coriglianese strettamente connessa al torrente.

3. L’area del Cozzo dei Giganti del Pesco è suddivisa nelle seguenti zone riportate nella planimetria allegata alla seguente legge:

a) Zona A: riserva naturale integrale;

b) Zona B: riserva di protezione generale;

c) Zona C: fascia di protezione.”;

d) nel comma 1 dell’articolo 5, le parole “Così come rilevato dalla l. 394/1991” sono sostituite dalle seguenti: “Ai sensi della l. 394/1991”;

e) dopo la lettera d) del comma 2 dell’articolo 9 è inserita la seguente:

“d-bis) associazioni maggiormente rappresentative delle persone con disabilità;”;

f) al comma 1 dell’articolo 14, le parole “, dell’area protetta e classificata in Zona A-B-CD, entro sei mesi dall’istituzione dello stesso Ente,” sono soppresse.

g) è inserito l’allegato A della presente legge.

Art. 21

(Fondazione Mediterranea Terina onlus: procedure di liquidazione)

1. La Regione Calabria promuove la liquidazione della Fondazione Mediterranea Terina onlus, di cui all’articolo 32 della legge regionale 11 maggio 2007, n. 9 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007) secondo le norme del suo statuto e delle vigenti leggi in materia.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad adottare i provvedimenti necessari, entro il 31 dicembre 2024, previa presentazione di una relazione analiticamente illustrativa degli interventi e delle azioni realizzate dal commissario straordinario della Fondazione di cui al comma 1, che ponga in rilievo i risultati conseguiti in relazione alla particolare specificità delle funzioni attribuite dalla legge istitutiva.

3. Il personale dipendente a tempo indeterminato, in servizio presso la Fondazione Mediterranea Terina onlus, è trasferito in altri enti di diritto privato in controllo pubblico della Regione, o inquadrato in enti e agenzie sub-regionali previa selezione nel rispetto della vigente normativa in materia.

4. La Regione, nell'ambito delle risorse di cui al comma 5 già destinate al finanziamento dell’articolo 32 della l.r. 9/2007, sostiene gli enti interessati alla contrattualizzazione dei lavoratori di cui al comma 3, erogando per ciascun lavoratore un contributo annuo pari al trattamento retributivo fondamentale attualmente in godimento, per cinque anni decorrenti dalla contrattualizzazione a tempo indeterminato.

5. Alla copertura finanziaria degli oneri determinati dai trasferimenti di personale di cui al comma 3 si provvede per l’anno 2024 nel limite massimo dello stanziamento di 400.000,00 euro e per gli anni 2025 e 2026 nel limite massimo di 1.200.000,00 euro, allocati alla Missione 16, Programma 01 del bilancio di previsione 2024-2026.

6. Per gli esercizi successivi all’anno 2026, alla copertura degli oneri si provvede in sede di approvazione del bilancio di previsione.

Art. 22

(Modifiche dell’articolo 2 della l.r. 3/1996)

1. Il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 14 febbraio 1996, n. 3 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica di consigliere regionale) è così modificato:

a) alla fine della lettera a) sono aggiunte le seguenti parole: “e per i Presidenti dei Gruppi consiliari”;

b) la lettera b) è soppressa.

Art. 23

(Modifiche della l.r. 3/2001)

1. Alla fine del comma 1 dell’articolo 5 della legge regionale 22 gennaio 2001, n. 3 (Riconoscimento Associazione ex consiglieri della Regione Calabria) le parole “lire 200 milioni” sono sostituite dalle seguenti: “25.000, 00 euro”.

2. La modifica prevista dal comma 1 ha effetto a decorrere dal 1° gennaio 2025.

Art. 24

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 25

(Disposizioni finali)

1. La disposizione di cui all’articolo 11, comma 1, si applica anche ai contratti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.

Art. 26

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Mozione numero 94/12^ di iniziativa del consigliere regionale Mattiani, recante: “La Vespa del ‘900: un Patrimonio Culturale Italiano”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso:

- che la Vespa è un modello di scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente considerata un'icona del made in Italy, simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura;

- che il marchio Vespa incarna la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;

- che la Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali e economiche;

considerato:

- che negli ultimi dieci anni, il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;

- che a livello nazionale dal 1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;

rilevato:

- che nel corso del settantaquattresimo Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;

- che già le Assemblee legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,

impegna la Giunta regionale per quanto di competenza

ad attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004.

(Allegato)