XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 44
SEDUTA Di martedì 6 agosto 2024
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 11,55
Fine lavori h. 15,01
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 11.55
Dà avvio ai lavori, invitando
il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il
collega Mattiani. Ne ha facoltà.
Presidente,
buongiorno.
Chiedo
l'inserimento della mozione numero 94/12^ “La Vespa del ‘900: un patrimonio
culturale italiano”. Grazie.
Votiamo
l'inserimento della mozione. La mozione è inserita.
Ha
chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.
Volevo
chiedere a lei, Presidente del Consiglio, di richiamare in Aula la proposta di
provvedimento amministrativo relativa alla richiesta di referendum abrogativo
proposto dal centrosinistra nella sua unitarietà, che ha registrato una
discussione animata, anche alla sua presenza, di recente nella prima Commissione,
presieduta dalla collega De Francesco. Riteniamo che il tempo del dibattito sia
giunto al capolinea. Oggi c'è bisogno di una decisione e sapere se questa
maggioranza è d'accordo o non è d’accordo al referendum abrogativo, per come ha
fatto, di recente, ad esempio, la Regione Basilicata che ha portato in Aula il
provvedimento, di iniziativa del centrosinistra; lì ognuno dei consiglieri
presenti in Aula si è assunto la responsabilità di votare sì o no, bocciando
legittimamente la proposta avanzata dal centrosinistra della Regione Basilicata.
Vuole che sia inserita
all'ordine del giorno? Come ben sa, c'è un dibattito aperto non solo in
Calabria ma in tutta Italia; stiamo, quindi, seguendo l'iter legislativo che richiede la norma, è all’esame della
Commissione, poi, se la Commissione consiliare la approverà, sarà discussa in
Consiglio come tutte le altre proposte di provvedimento amministrativo.
(Così resta stabilito)
Avviamo
i lavori, con l’esame della proposta di legge numero 286/12^ di iniziativa dei
consiglieri regionali Neri, De Francesco, Montuoro, Mannarino, recante:
“Istituzione del Sistema Informativo Integrato Regionale della Calabria e
costituzione della società ReDigit S.p.A.”.
Ricordo
all'Aula che, ai sensi dell'articolo 54, comma 3, dello Statuto, l'istituzione
di nuovi Enti, aziende, società regionali anche a carattere consortile, deve
avvenire con legge approvata a maggioranza dei due terzi dei componenti del
Consiglio regionale.
Cedo
la parola al relatore, consigliera De Francesco, per illustrare il
provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente.
Chiedo
il rinvio del primo punto all'ordine del giorno, riguardante l'istituzione
della ReDigit S.p.A., tenuto conto delle assenze di
alcuni consiglieri, perché si tratta di un argomento importante che, a mio
avviso, richiede e necessita di una discussione partecipata. Grazie.
Votiamo
per il rinvio.
Il
primo punto all'ordine del giorno è rinviato alla seduta successiva.
Ha
chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Intervengo,
prendendo spunto dalla richiesta avanzata dalla collega, dalla Presidente della
prima Commissione, De Francesco, in merito al punto in discussione in
quest'Aula. Ho apprezzato anche la sua onestà intellettuale, nell'evidenziare
la mancanza di un certo numero consistente di consiglieri regionali di
maggioranza che forse, forse, testimonia una certa difficoltà nell'approvazione
di questo punto. Come sempre, però, questa minoranza non vuole cavalcare e
strumentalizzare il problema.
Chiedo
al collega, al vicepresidente Pietropaolo, di aprire anche con noi una
discussione nel merito, seria, perché noi già abbiamo, con il collega Alecci, votato
favorevolmente il provvedimento in Commissione e credo che possa essere un buon
punto di partenza per meglio analizzare e approfondire la tematica. Credo,
infatti, che il tema dell'innovazione, della nuova tecnologia riguardi il
futuro della nostra Regione, perché innovare è uno dei temi fondamentali oggi e
riguarda anche la macchina burocratica della Regione, ma non solo della
Regione, di tutti i servizi necessari.
Noi
siamo interessati a questo tema e, quindi, chiediamo formalmente che si apra un
Tavolo su questo tema che coinvolga la minoranza, per arrivare a una proposta
condivisa nel minor tempo possibile, per dare anche una risposta ai calabresi ed
evidenziare che c'è un'opposizione attenta e sensibile a temi come questo che
non riguardano solo la maggioranza, ma le prospettive di modernità di una
Regione come la Calabria, molto indietro rispetto a questa tematica.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo
al secondo punto all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento
amministrativo 180/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Rendiconto esercizio 2022 dell'Azienda Calabria Verde”.
Invito
il collega Montuoro a relazionare di seguito il secondo e il terzo punto, per
poi fare una discussione unica, se siete d'accordo.
A
lei la parola, collega Montuoro.
Grazie,
Presidente, buongiorno a tutti.
La
proposta di provvedimento riguarda il Rendiconto relativo all'esercizio
finanziario 2022 dell'Azienda Calabria Verde, posta oggi all'approvazione di
questa Assemblea e che è stata licenziata dalla seconda Commissione nella
seduta del 5 agosto.
L'Azienda
Calabria Verde è un ente strumentale istituito con legge regionale numero 25
del 2013, che svolge attività di gestione della forestazione e delle politiche
della montagna. Entrando nello specifico dei documenti contabili, il Revisore
unico dei conti rileva che nel risultato di amministrazione 2022, a seguito
degli accantonamenti e delle quote vincolate, si determina un disavanzo da
ripianare nel bilancio di previsione del successivo esercizio.
Il
Revisore con verbale numero 47 del 06/07/2024 attesta l'attendibilità delle
risultanze della gestione finanziaria, la congruità del Fondo crediti dubbia
esigibilità e degli altri accantonamenti rilevati, nonché l'attendibilità dei
risultati economici generali e di dettaglio, con riferimento al rispetto della
competenza economica, alla completa e correttezza rilevazione dei componenti
positivi e negativi, alle scritture contabili e alle carte di lavoro a supporto
dei dati rilevati.
L'Organo
di controllo, nell'esprimere il giudizio positivo all'approvazione del
Rendiconto dell'esercizio finanziario 2022, raccomanda all’Ente la prosecuzione
della fase di risanamento amministrativo, al fine di coniugare i risultati di
gestione delle precedenti annualità, anche e fondamentalmente in relazione alle
differenti risultanze concretizzatesi nei preconsuntivi e nei rendiconti
approvati, con puntuale riscontro degli equilibri di bilancio, del
cronoprogramma per il ripiano del disavanzo del bilancio di previsione
pluriennale 2024-2026.
L'Unità
Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, a seguito
delle verifiche effettuate sulle risultanze della gestione dell'Azienda per
l'esercizio 2022, attesta la coerenza tra gli impegni assunti dall'Ente e le
risorse assegnate con il Piano attuativo della forestazione per l'anno 2022,
nonché la perfetta corrispondenza tra le risultanze di cassa di cui al
rendiconto in oggetto e quanto riportato nel conto del tesoriere per
l'esercizio 2022; la stessa UOA attesta che non sono stati riconosciuti debiti
fuori bilancio e non ne sussistono da dover riconoscere.
A
conclusione dell'istruttoria, l'Unità Operativa Autonoma politiche della
montagna, foreste e forestazione esprime parere favorevole al Rendiconto
dell'esercizio 2022, con la prescrizione di formulare ed approvare un Piano di
rientro del disavanzo da effettuarsi in minimo tempo possibile e comunque
contenuto nei termini di legge, e di imputare in quota parte il disavanzo
nell'esercizio 2024 e seguenti.
Il
Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di competenza, stante quanto
attestato dall'Ente, evidenzia la formale correttezza della procedura del
riaccertamento ordinario dei residui, nonché nella quantificazione sia del
valore complessivo del Fondo pluriennale vincolato sia del risultato di
amministrazione dell'esercizio 2022. Il Dipartimento, altresì, rileva la
formale correttezza nella determinazione del Fondo crediti di dubbia
esigibilità.
Il
Dipartimento raccomanda, comunque, all'Azienda, al fine di salvaguardare i
propri equilibri di bilancio, di promuovere tutte le attività necessarie atte a
garantire una più incisiva azione di recupero delle posizioni di credito, con
particolare riferimento ai canoni per concessioni pluriennali.
La
quota disponibile del risultato di amministrazione, al netto delle quote
accantonate e vincolate, presenta un importo negativo che conseguenzialmente
determina un disavanzo, il cui ripiano, ai sensi dell'articolo 42, comma 1, del
decreto legislativo 118/2011, dovrà avvenire in conto dei successivi bilanci di
previsione dell'Ente e comunque entro la fine della corrente legislatura
regionale. Per quanto sopra esposto, il Dipartimento raccomanda all'Ente, ma
anche all'UOA forestazione, quale soggetto preposto alla vigilanza di Azienda
Calabria Verde, l'urgente predisposizione del bilancio di previsione 2024-2026
- che discuteremo poi nel prossimo punto - al fine di consentire una
programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli equilibri
di bilancio e sulla base della puntuale definizione di un cronoprogramma al
ripiano del disavanzo.
A
conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento economia e finanza
rileva che:
-
sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31/12/2022, per come
risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto
del tesoriere;
-
sussiste la continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a
quelli iniziali dell'esercizio 2022;
-
sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite
di giro”;
-
sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del
patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
-
sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria ed il valore registrato alla
voce “Disponibilità liquide” dell'attivo dello Stato Patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta la determinazione del risultato di amministrazione
al 31/12/2022.
Il
Dipartimento economia e finanze ritiene possibile, quindi, procedere
all'adozione, da parte della Giunta regionale, del Rendiconto per l’esercizio
2022 dell'Azienda Calabria Verde, al fine della successiva trasmissione dello
stesso al Consiglio regionale.
In
merito alla proposta di provvedimento amministrativo numero 179/12^ “Bilancio
di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde”, posta oggi
all’approvazione di questa Assemblea, comunico che è stata licenziata nella
seduta del 5 agosto dalla Commissione bilancio.
Il
Revisore unico dei conti rileva che il risultato di amministrazione presunto
dell'annualità 2023 ammonta a euro 39.959.891,99, il cui ripiano viene previsto
nel bilancio pluriennale 2024-2026, entro i limiti della durata della
legislatura regionale per l'importo di euro 13.319.963,36 per ciascuna
annualità.
L’Organo
di revisione ha verificato che il bilancio di previsione proposto rispetta il
pareggio finanziario complessivo di competenza e gli equilibri di parte
corrente e in conto capitale. Le entrate previste consentono l'equilibrio di
bilancio, inclusa la quota di disavanzo presunto del rendiconto 2023 da
applicare nella misura di un terzo e sino al termine della legislazione
regionale, e della quota di rimborso Fondi POR non più accantonata sull'avanzo
di amministrazione, ma già considerata tra le spese di esercizio di competenza.
Conclusivamente, l'Organo di controllo esprime parere favorevole alla proposta
dell'organo direttivo in merito al bilancio di previsione 2024-2026.
L'Unità
Operativa Autonoma politiche della montagna, foreste e forestazione, a seguito
delle verifiche effettuate sulle risultanze inerenti al bilancio di previsione,
prende atto che risultano rispettati sia gli equilibri generali di bilancio sia
i limiti di spesa per l'esercizio 2024, rispetto ai quali sono stati fissati
gli stanziamenti, con distinzione del limite di spesa per il personale e del
limite di spesa di funzionamento. L’UOA evidenzia, inoltre, che l'Azienda si è
impegnata, una volta approvato il bilancio di previsione 2024-2026, ad
approvare un'idonea variazione di bilancio per l'applicazione della parte
accantonata del risultato di amministrazione.
A
conclusione dell'istruttoria, l'Unità Operativa Autonoma politiche della
montagna, foreste e forestazione esprime parere favorevole al bilancio di
previsione 2024-2026, con la prescrizione che l'Azienda contenga la spesa nei
limiti delle risorse assegnate dal Piano attuativo.
Il
Dipartimento economia e finanze nell'istruttoria di competenza, sulla base
delle risultanze contabili rilevate nella proposta di bilancio, evidenzia il
rispetto degli equilibri contabili e la presenza di un saldo finale di cassa
positivo.
Per
quanto concerne il Fondo crediti dubbia esigibilità, ad avviso del
Dipartimento, lo stesso sembrerebbe congruo; nonostante ciò, il Dipartimento
raccomanda, comunque, all'Ente di verificare, durante l'intero periodo degli
esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del Fondo in esame,
provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni
apportate agli stanziamenti dei capitoli in entrata, in termini di eventuali
nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento
all'effettivo andamento degli incassi, adottando, se necessarie, apposite
misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.
Con
riferimento al Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda
all'Ente, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento
ordinario dei residui per l'esercizio 2023, di provvedere ad eventuali
variazioni di bilancio, apportando, se necessario, i conseguenti correttivi al
Fondo pluriennale vincolato per la parte corrente e capitale, nel rispetto del
principio contabile della competenza finanziaria potenziata.
A
conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di
Bilancio 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde al Consiglio regionale, ai sensi
dell'articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8.
Grazie,
Presidente.
Presidenza del vicepresidente
Pierluigi Caputo
Grazie,
consigliere Montuoro.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente.
Negli
ultimi mesi abbiamo avuto la possibilità di confrontarci più volte su Calabria
Verde in merito alla presentazione dei rendiconti che, come sappiamo, non
venivano presentati da tempo, sin dal 2018, e abbiamo anche colto con grande
interesse e attenzione il poderoso lavoro di risanamento che si sta tentando di
introdurre in questo Ente strategico così importante. Naturalmente, dobbiamo
aspettare per avere un quadro complessivo, come ci siamo detti più volte nella
discussione che si è dispiegata nella Commissione, manca infatti all'appello il
rendiconto del 2023 per avere un quadro esaustivo, completo, per poter
effettuare, così come dicono e come rileva il Revisore unico, una valutazione
più appropriata sull’entità e sulla qualità anche dell'azione di risanamento,
che è stata messa in campo.
Ieri,
come diceva il presidente Montuoro, noi abbiamo approvato il rendiconto del
2022 e il bilancio di previsione pluriennale 2024-2026. Anche da questo
versante devo registrare positivamente l'azione di accertamento e di
riscossione di alcuni canoni che sono dovuti e che, nel corso degli anni,
magari erano stati relegati ad una scarsa, esigua attenzione e che, oggi,
invece, acquistano un'importanza fondamentale, tant'è che si è costituito -
anche questo è un ulteriore elemento di valutazione positiva - un gruppo di
lavoro tra Prefettura, carabinieri forestali, e via dicendo, per una verifica
puntuale. Procedere all'effettiva riscossione, a nostro avviso, può
rappresentare un ulteriore elemento di messa in sicurezza di questo Ente
strumentale così importante, che deve salvaguardare e difendere l'immenso
patrimonio boschivo della nostra Regione.
Anche
nell'approvazione del bilancio di previsione - a dimostrazione del fatto che la
minoranza, come diceva il consigliere Bevacqua, non è mai pregiudiziale, ma interviene
nel merito - abbiamo dato atto che l'ultima approvazione è stata effettuata col
bilancio di previsione pluriennale 2018-2020.
Il
documento di previsione però, a differenza del rendiconto, deve contenere,
Assessore, delle scelte strategiche e importanti, che devono indicare quale
qual è l'orizzonte verso cui si vuole proseguire per dare valenza, forza e
consistenza alla missione strategica di questo Ente così importante. Come
dicevo l'altra volta, mi auguro che, nonostante l'appesantimento di queste
nuove deleghe che le sono state assegnate, presti - presterà sicuramente, ne
sono convinto - l'attenzione necessaria per compiere quelle scelte strategiche
e fondamentali per valorizzare questo grande e importante patrimonio forestale
che noi abbiamo.
Nel
documento vengono indicati e contenuti alcuni obiettivi e anche da parte del
Dipartimento economia e finanze della Regione si ritiene di poter procedere
senza l'approvazione del rendiconto 2023 per fornire questo strumento così
importante ad un Ente che deve svolgere una missione fondamentale. I contenuti,
gli obiettivi che sono stati indicati, per quanto ci riguarda, sono
condivisibili.
Però,
Assessore, continuiamo ad avere due approcci agli antipodi, abbiamo due
concezioni culturali, strategiche e organizzative completamente divergenti,
perché voi continuate ad agire sul versante, per esempio, dello spegnimento degli
incendi, mentre noi invece riteniamo che sia giusto agire sul versante della
prevenzione; allora, anche da questo versante, la vostra concezione di
implementare esclusivamente la strumentazione tecnologica - non è assolutamente
sbagliata - attraverso i droni, gli elicotteri, i canadair, e via dicendo, non
può impedire né gli incendi e nemmeno il dissesto idrogeologico.
Questa
categoria bistrattata ha fatto la storia sociale ed economica di questa Regione
e, caro Assessore - lei lo sa - nonostante in questi anni gli indici di
piovosità siano stati maggiori di quelli degli anni precedenti, non abbiamo
avuto eventi di calamità naturale così rilevanti come quelli che si sono
verificati negli anni 1970 - Fabrizia, Nardodipace, alcuni centri abitati
interamente spazzati dagli eventi - perché grazie al lavoro di bonifica, grazie
al lavoro di presidio, di manutenzione ordinaria e straordinaria di questa
categoria, che ha fatto la storia sociale ed economica di questa Regione, si è
preservato questo immenso e grande patrimonio boschivo. Caro Assessore, oggi
voi avete il dovere - non so se ce la farete perché ormai siete entrati in una
fase nella quale non so se il tempo sarà utile e vi consentirà di fare questa
operazione – di salvaguardare questo patrimonio e per farlo dovete avere il
coraggio, Assessore, di fare delle scelte e di compierle. Probabilmente,
infatti, le risorse destinate nel bilancio preventivo non saranno nemmeno
sufficienti a garantire i salari degli attuali lavoratori. Poi, non so, se
quelle destinate per i TFR siano sufficienti, è un problema annoso, storico,
però, è un problema sul quale bisognerà prima o poi intervenire; bisognerà
individuare delle soluzioni strutturali in grado di mettere in sicurezza questo
Ente e dare alla missione strategica la forza, la consistenza e la solidità per
assolvere al meglio a questa funzione e a questo compito.
Noi
abbiamo discusso durante l'approvazione del Piano forestale, Assessore, e lei
addirittura si era anche coraggiosamente avventurato su un percorso che avevamo
guardato con grande interesse ed attenzione. Lei ha parlato della possibile
assunzione di 1500 giovani formati a tempo determinato. Credo che quella sia
una delle opzioni da percorrere, che sia una strada giusta, per dare alla
missione di questo Ente la possibilità di poter essere resa esigibile. Non dico
che debba venire prima la risorsa umana e poi l'innovazione tecnologica. Noi vi
poniamo un problema di approccio contestuale: bene i droni, ma altrettanto bene
l'implementazione delle risorse umane che sia a tempo determinato, stagionale, di
formazione, giovani, tecnici, agronomi, ingegneri.
Questo
è il nodo strategico, caro Assessore, questo coraggio, questa visione strategica non la
scorgo in questo bilancio di programmazione, non la vedo, assessore. C'è il
tentativo di consolidare il risanamento, ma le scelte per dare questa visione
strategica all'ente sinceramente non si riescono ad intravedere. Allora,
assessore, il tempo che vi resta come maggioranza è poco, è poco e non so se
sarete nelle condizioni di implementare la forza lavoro, però vi prego di
valutare con grande responsabilità e con grande attenzione di non essere coloro
i quali estingueranno per consunzione una categoria che ha fatto la storia
economica e sociale di questa regione, che ha garantito a questo immenso
patrimonio boschivo di 60.000 ettari di avere un valore così importante che
ovunque produce ricchezza tranne che in Calabria.
Qua
siete chiamati a compiere delle scelte che sono anche tra interessi
confliggenti, caro assessore: volete difendere il presidio del territorio e la
prevenzione implementando le risorse umane oppure volete difendere interessi di
altra natura, come il pagamento degli elicotteri, dei Canadair e di altro, che
costano alcuni oltre 10.000 euro all'ora solo per alzarsi? Questa è la scelta.
Qui si gioca la scelta culturale, strategica e programmatica di quello che si
vuole fare della forestazione calabrese.
Lo
dico anche se non è contenuto nel documento: stiamo attenti, ognuno di noi,
alle dinamiche che si muovono nella Regione! Se il vostro orizzonte è quello di
trasformare l'Ente in un ente pubblico economico, non credo che quella sia la
scelta strategica per ridare forza, prestigio a questa categoria, al presidio
del territorio, alla forza di combattere e di contrastare i profondi
cambiamenti climatici ambientali che caratterizzano non solo l'intero mondo e
il nostro Paese, ma anche purtroppo la nostra regione. Questa è la scelta,
assessore, se, come diceva il nostro capogruppo Bevacqua, avete il coraggio di
aprire un'interlocuzione e di confrontarvi; non è grave confrontarsi, non è
grave ascoltare e cercare di individuare soluzioni condivise e possibili per
migliorare la situazione di un ente, di un patrimonio, di alcuni disoccupati e
inoccupati che nelle zone interne stanno andando via, determinando uno
spopolamento. Come pensiamo di fermare veramente lo spopolamento delle zone
interne? Declinando una canzone a me cara che dice “campiamo d'aria”? No! Credo
che lo spopolamento, l'emorragia di giovani si può combattere offrendo oltre
che servizi e qualità della vita anche occasioni e opportunità di lavoro e
nelle zone interne non possiamo non partire dalla più grande risorsa che hanno:
il patrimonio boschivo e forestale. Quindi, caro Assessore, la scelta è questa.
Se lei riuscirà, insieme alla sua maggioranza a mettere in
campo delle scelte strategiche, programmatiche, operative che possono
dare questo respiro e questo orizzonte, il Partito Democratico come sempre sarà
attento e disponibile ad individuare quelle soluzioni utili per portare avanti
la difesa di questo immenso patrimonio e dare anche una rigenerazione
produttiva. Questa categoria è stata molto bistrattata, è stata vituperata e
bistrattata. Provate a fare una gita nelle montagne della Calabria: quando
c'erano gli operai forestali era pulito, ti potevi sedere, oggi è tutto
abbandonato eppure gli incendi che ci sono oggi non ci sono stati nella storia,
quando gli operai forestali presidiavano il territorio e garantivano la
manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
Per
questa ragione, noi vi consentiremo di estinguere per consunzione una categoria
con questo prestigio e con questa autorevolezza. Noi ci batteremo perché in
questo settore si possono compiere delle scelte strategiche fondamentali che,
per quanto ci riguarda, non corrispondono all’orizzonte che voi indicate e cioè
all'ente pubblico economico.
Apriamo
un'interlocuzione, Assessore, perché, se porterete delle proposte ragionevoli e
praticabili, come sempre l'opposizione sarà molto attenta e molto disponibile
per convenire a delle soluzioni possibili. Da questo momento in poi, lo dico a
lei, assessore, e lo dico al Presidente della Giunta regionale, per quanto mi
riguarda, non mi limiterò più semplicemente a fare delle osservazioni o delle
denunce e delle proposte in merito alla scelta che fate; da questo momento ai
calabresi noi diremo “se noi fossimo stati al governo della Regione avremmo
fatto questo”, così i cittadini calabresi potranno capire la differenza
culturale, sostanziale, organizzativa, programmatica e strategica tra il
Governo di centrodestra di questa Regione e il Governo di centro sinistra che
ha le idee molto più chiare e molto più coerenti con i bisogni della
popolazione calabrese. Grazie, Presidente.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Credo
che, dopo l'intervento del collega Mammoliti, ci sia poco da aggiungere se non
fare una riflessione di carattere programmatorio. Ricordo - non ero ancora
consigliere regionale - quando si pensò all’istituzione di Calabria Verde.
Forse allora era Vicepresidente del Consiglio l'attuale presidente Occhiuto e
si pensò a Calabria Verde come un ente unico, capace di governare il patrimonio
forestale calabrese e garantire una manutenzione del territorio efficace ed
efficiente. Da lì nacque quest'idea, un'idea brillante, che come tutte le idee
che nascono in Calabria, poi a un certo punto trovano un momento di fermo: si
arena il progetto originale, si comincia ad andare in crisi, si comincia ad
entrare in difficoltà nella gestione e nella individuazione anche di una classe
dirigente manageriale, adeguata alle sfide di cui parliamo. Credo che
l'assessore Gallo, che è assessore da più anni in questa materia, debba
superare la sua tipica timidezza caratteriale. Questa materia riguarda non solo
la manutenzione del territorio, presidente Occhiuto, ma anche la difesa del
sistema idrogeologico calabrese e richiede più forza e più determinazione, come
diceva poco fa il collega Mammoliti, in termini di programmazione e
individuazione di risorse.
Questa
è la sfida che noi oggi vogliamo lanciare. Abbiamo capito le difficoltà per
arrivare a rendicontare questi anni, sono difficoltà figlie della premessa che
ho fatto. Oggi, però, non si può pensare ad un’idea di funzioni per Calabria
Verde come quella che avete attuato per i Consorzi di bonifica, perché
arriveremo allo stesso punto se continuiamo in questo modo. Avete un'idea oggi
di come programmare e investire su Calabria Verde? Credo che sia necessario e
indispensabile per la Calabria. Senza un ente che oggi garantisca e governi il
patrimonio forestale e garantisca la tutela del territorio diventa davvero
complicato e difficile pensare di salvaguardare quelle aree interne che oggi
vivono in difficoltà; non solo legate alla permanenza dell'uomo in quelle aree,
ai servizi che mancano in quelle aree, ma quello che potrebbe oggi causare
l'abbandono di quei territori è da valutare in stretta connessione al dissesto
idrogeologico, ad un'agricoltura di qualità, ad una biodiversità necessaria.
Questi sono i temi su cui noi dovremmo e vorremmo confrontarci, non puntando il
dito soltanto. Per noi questo tema è fondamentale per la tenuta del territorio
calabrese.
Vorremmo
più coraggio, assessore Gallo, su questo tema, magari battendo il pugno anche
nei confronti della sua maggioranza di governo regionale e, anche, nei
confronti del Dipartimento Bilancio, per dire che Calabria Verde è un ente
fondamentale per garantire il governo del territorio e per dare risposte, poi,
alle aree interne. Questo chiediamo molto sommessamente a lei, assessore Gallo,
che ha questa delega.
Allora,
riappropriamoci di una funzione importante che è quella di governare i
territori e dare risposte del territorio. È inutile che il presidente Occhiuto
vada in aeroporto, vada a Lamezia condividendo l'aumento dei voli se, poi, non
c'è il territorio che tiene, se non ci sono le aree interne che mantengono
l'ossatura sociale, economica della Calabria. Questi sono i temi, assessore
Gallo. Quindi, con grande umiltà e sommessamente, richiediamo questo, come ha
fatto il collega Mammoliti poco fa: siamo disponibili ad un confronto che può
portare ad una sintesi utile, non all’assessore Gallo o ai consiglieri
Bevacqua, Mammoliti o Iacucci, ma utile ai calabresi.
Spesso
abbiamo l’abitudine… faccio un esempio per capirci: oggi c'è un dramma idrico
in Calabria, che vivono tante realtà sia nella mia provincia, sia nella
provincia Catanzaro per non parlare di quella di Reggio Calabria. La politica
deve avere visione e capacità di guardare i processi da qui a trent'anni;
infatti, se avessimo guardato alle risorse e al cambiamento climatico
trent'anni fa e se avessimo messo in campo
dissalatori, riparato la rete idrica - perdiamo il 50 per cento di acqua -
forse, oggi questo problema non lo avremmo avuto. Questo chiediamo. Non
perdiamo questo treno su Calabria Verde, assessore Gallo! Siamo disponibili a
sostenere ogni battaglia anche a livello nazionale, perché riteniamo che un
ente come Calabria Verde non possa continuare a vivere, a sonnacchiare o a
respirare con grande affanno. Noi riteniamo che questa programmazione sia
fondamentale per la Calabria. Abbiamo tante risorse PNRR, i fondi comunitari,
tante possibilità e opportunità per potenziare questo settore e per dare risposte
ai territori.
Noi
ci siamo, caro assessore Gallo, siamo a sua completa disposizione perché sono
temi che riguardano il futuro dei calabresi, non riguardano il suo futuro, il
mio futuro, ma riguardano la collettività e le comunità, che si aspettano da
noi risposte serie, e che tengono conto che la Calabria ha il 52 per cento del
suo territorio costituito da aree interne. Questo è un tema che spesso noi
sottovalutiamo nelle nostre riflessioni, nella nostra programmazione. Sembra
più importante ricevere 10 like che pensare a mettere in
campo idee e progetti per evitare il dramma che oggi le nostre comunità
e i nostri sindaci vivono, abbandonati a sé stessi, senza riuscire a garantire
5, 6 ore al giorno l'acqua. Sono questi i temi su cui noi vorremmo essere
partecipi, essere disponibili a offrire il nostro contributo, con uno spirito
di condivisione legato all'essere calabrese, a non mortificare i sindaci, a
dare delle risposte ai nostri terrori. Noi su questo tema, su questa sponda ci
siamo e, come ha detto il collega Mammoliti, aspettiamo da voi una chiamata per
condividere le nostre idee e i nostri progetti, che escludono l’idea dell'ente
pubblico economico che avete preannunciato e che noi non condividiamo per i
motivi che ha espresso poco fa il collega Mammoliti.
Grazie. Non ci sono più
richieste di parola. Chiude il dibattito l'assessore Gallo. Prego.
Bene,
grazie. Grazie, Presidente, colleghi consiglieri, colleghi della Giunta.
Credo
che sia giusto, attraverso anche questo intervento, non solo rispondere alle
giuste allegazioni dei colleghi consiglieri in questo dibattito su una tematica
importante, ma offrire una notizia di straordinaria importanza che, però, non
credo i nostri colleghi abbiano osservato: dopo un lunghissimo iter, siamo
riusciti, prima in Commissione poi qui in Consiglio, ad approvare gli strumenti
finanziari di questo transatlantico della nostra Regione che è Calabria Verde,
che ha qualche migliaio di dipendenti e bilanci importanti. La forestazione in
Calabria costa quasi 200 milioni di euro ancora oggi, perché tutti i forestali
hanno contratti a tempo pieno e indeterminato, con un costo pro capite di circa
43.000 euro lordi. Dopo anni nei quali, a partire dal 2018, - capogruppo
Bevacqua, lei era componente della maggioranza consiliare, c'era un governo di
centro sinistra - non si erano più approvati i bilanci di previsione e i
rendiconti di questo transatlantico, il direttore Oliva, con la sua capacità
amministrativa, è riuscito a rassegnare - si è trattata di una rassegna - i
rendiconti degli anni precedenti, già passati in quest'Aula, e oggi approviamo
addirittura il primo bilancio di previsione 2024-2026, segno evidente che
questo transatlantico che è Calabria Verde sta tornando alla normalità. Nella
normalità, però, - voi avete letto bene gli strumenti contabili - c'è un
passaggio: l'esigenza da parte di Calabria Verde di ripianare in questo
triennio circa 40 milioni di euro di debiti generati - lo voglio ricordare - a
partire dal 2018, quando non c'era questo Governo e non c'era questa governance
a Calabria Verde.
Colleghi,
con 40 milioni di euro sapete quanti giovani delle aree interne avremmo assunto
in questi anni? Tantissimi.
Considerate
che noi - questa parte politica, non voi - abbiamo stabilizzato in Calabria
Verde, per volontà del presidente Occhiuto, gli oltre 300 lavoratori della
legge regionale 15 del 2008, che voi avete tenuto per tantissimi anni in stato
di precariato; sto parlando della stabilizzazione dei lavoratori della legge
regionale 15 del 2008, un provvedimento approvato in quest'Aula, lo avete
votato anche voi. Per quest'anno, avremmo una spesa pro capite di circa 12.000
euro per assicurare loro le 102 giornate, se riusciremo a fare questo; capite
in 40 milioni di euro quanti 12.000 euro ci stanno. Tantissimi. Avremmo dovuto
forse assumere 3000 operai forestali a 102 giornate col tempo parziale, ma non
voglio fare polemica su questo perché, poi, bisogna passare dall’astrattezza
dell'essere opposizione a fare opposizione con dati concreti collegati alla
reale problematica che si avverte tutti i giorni - nel bilancio di previsione
2024-2026 è prevista una restituzione di circa 40 milioni – e cioè l'esigenza
di un ripianamento da parte di Calabria Verde che naturalmente impedisce alcuni
passaggi. Troviamoci d'accordo su un fatto: vogliamo assumere nuovi operai?
Credo che ci sia il tempo sufficiente, consigliere Mammoliti; lo dico a lei che
credo sia l'assessore ombra alla forestazione, ho intuito questo dalle sue
dissertazioni in Consiglio su ogni strumento finanziario di Calabria Verde.
Dobbiamo
anche fare in modo che ci siano pensionamenti in Calabria Verde e che coloro i
quali hanno più di 42 anni e 10 mesi di anzianità di servizio, e che continuano
a permanere in servizio perché il contratto collettivo nazionale lo consente,
possano essere avviati al pensionamento, lasciando spazio a giovani leve delle
aree interne alle quali noi daremo una prospettiva.
È
questa la sfida che noi dobbiamo lanciare, oltre - lei lo ha sottolineato bene
- alla sfida di rendere Calabria Verde capace di produrre.
Non
mi pare che nei 5 anni nei quali è stata commissariata
ci siano stati - lo ha detto lei stesso, per onestà intellettuale - recuperi di
canoni, non mi pare che si sia lavorato ai piani di gestione per avere dei
ricavi dal settore boschivo, non mi pare che si sia lavorato sui certificati
verdi o sui crediti di carbone. Tutte azioni svolte in questi anni, pur nella
difficoltà della gestione ordinaria (debitorie pregresse, difficoltà nel fare
fronte agli impegni). Lei lo sa - gliel'ho ricordato, ma d'altro canto, repetita iuvant -
c'era un contributo del Governo fino al 2019 e nel 2020 - Presidente, lei lo
ricorda benissimo - arrivai come assessore e trovai decurtato quel contributo
di 40 milioni di euro. Se non ci fosse stato in ausilio la disoccupazione
Covid, non saremmo riusciti a far fronte agli impegni per l'anno 2020. Ogni
anno, vi assicuro, è stato difficile far fronte agli impegni che altri, non
sicuramente Occhiuto o il sottoscritto o questa maggioranza di governo, hanno
assunto nei confronti degli operai forestali. Quando ci sono gli operai bisogna
far fronte agli impegni di governo - lo so, consigliere Iacucci - e poiché in
ogni circostanza voi ripetete alcune argomentazioni, sono io che devo purtroppo
- evidentemente non mi spiego bene - ripetere alcuni argomenti. Allora, il
presidente Occhiuto, che non era ancora presidente della Regione, ma era
capogruppo di Forza Italia in Parlamento, disse: “Cosa posso fare io da
capogruppo per la Calabria e i calabresi?”
Gli
ho risposto: “Presidente, c'è questa problematica, ci hanno tagliato il fondo
sulla forestazione”. E lui ha assicurato che ci avrebbe pensato lui.
Presentò
un emendamento e ci fece restituire 80 milioni che ci consentirono di sbarcare
il 2021 e di sbarcare il 2022. Nel 2023 abbiamo dovuto chiedere l'ausilio dei
fondi FSC che - altro miracolo di Occhiuto - ci sono stati addirittura
anticipati. Nel 2024, per far fronte agli impegni, abbiamo dovuto chiedere -
ancora altro miracolo di Occhiuto - che ci fossero anticipati 35 milioni dei
170 destinati nel 2025. Ci siamo riusciti anche quest'anno. Il collega Bevacqua
dice: “Sant'Occhiuto”. No, non Santo, Occhiuto fa il suo dovere, ma lo fa bene
e lo fa meglio di quanto non lo abbiano fatto gli altri.
Peraltro,
Presidente, tu non c'eri l'altra volta in Aula, ma il consigliere Mammoliti ha
pensato che tu mi abbia affidato le deleghe ai trasporti non per un'azione di
valorizzazione, ma che, quasi quasi, tu mi abbia voluto caricare di altre
deleghe per farmi sbagliare. Auguro al consigliere Mammoliti - l'altra volta
non ho risposto – di - non domani o dopodomani, ma quando il presidente
Occhiuto deciderà di non ricandidarsi e quindi forse qualche volta vincerete le
elezioni - trovare un Presidente che la valorizzi come mi ha valorizzato in
questi anni il presidente Occhiuto. Credo che sia giusto dare il merito
rispetto ad azioni che questo Presidente e anche questo governo ha portato
avanti in questi anni.
Ora,
in questi anni abbiamo affrontato tante emergenze, oggi riportiamo alla
gestione ordinaria Calabria Verde sia pure con una problematica che dovete
conoscere bene, perché altrimenti parliamo del nulla: stiamo definendo anche
un'altra problematica e cioè la liquidazione AFOR della quale nessuno di voi
parla mai.
La
liquidazione AFOR: ricordate quando c'erano 40.000 forestali in Calabria che -
hanno fatto tante cose - hanno anche fatto assumere alla Regione tanti impegni?
C'è questa liquidazione di AFOR, che è la mamma di Calabria Verde, rispetto
alla quale Calabria Verde ha anticipato circa 100
milioni per pagare il TFR dei forestali che sono andati in questi anni in
pensione. Oppure avrebbe dovuto negarli?! È chiaro che è una delle creditrici,
Calabria Verde, della liquidazione di AFOR. Questo tema è all'attenzione, non
lo nascondiamo o lo mettiamo sotto il tappeto come la polvere, è un tema che
non abbiamo naturalmente generato noi, ma che deve essere patrimonio di tutti,
soprattutto di chi governa la Regione ma anche di chi è in maggioranza o in
opposizione. È chiaro che questo è un tema che noi ci ritroveremo nei prossimi
anni perché la Regione ha fatto fronte agli impegni attraverso Calabria Verde.
E
quando c'è stato anche da decidere se mettere in salvo i forestali dei consorzi
di bonifica, rispetto ai quali non riuscivamo nemmeno a trasferire più le
risorse perché veniva tutto pignorato prima che arrivasse agli operai
forestali, il presidente Occhiuto, il sottoscritto, questo governo regionale ha
avuto il coraggio - quando voi parlate di coraggio, questo è il coraggio che
bisogna avere - in una notte, il 28 novembre 2023, di approvare una norma che
ha trasferito gli operai forestali dai Consorzi di bonifica a Calabria Verde a
decorrere dal 1 dicembre. E sa qual è il coraggio? L’assumere l'impegno di
pagare come ultimo ente assumente, come ultimo ente datore di lavoro di questi
operai, circa 50 milioni di TFR. Se fosse stato un altro governo, non voglio dire che tipo di governo, avrebbe assunto una
posizione diversa, li avrebbe lasciati nei consorzi di bonifica e avrebbe fatto
pagare loro il TFR dalle liquidazioni dei Consorzi di bonifica, con il rischio
di non averlo mai. Noi abbiamo invece assunto un impegno, l'abbiamo fatto con
uno strumento legislativo votato in Aula. Non ricordo se voi lo votaste.
Sicuramente lo votò in maniera coraggiosa questa maggioranza per mettere in
salvo circa 1000 lavoratori dei consorzi di bonifica.
Questo è il coraggio che da questa parte si ha e, in passato, sono stati altri,
magari quelli che hanno generato questi debiti, che hanno messo in difficoltà
l'intero comparto.
Ora
c'è uno strumento finanziario, nonostante le difficoltà alle quali facevo
riferimento; c'è una nuova modalità e c'è anche, Presidente, questa prospettiva
dei pensionamenti. Vorrei rassicurare i colleghi che il presidente Occhiuto,
questo governo regionale, questa maggioranza rilanceranno, sia pure col tempo
parziale, il lavoro nel settore della forestazione con operai formati e che
lavoreranno come hanno fatto quelli che li hanno preceduti.
Un'ultima
annotazione sulla questione antincendio: prima, quando il consigliere Mammoliti
ha detto che questo Governo regionale nella politica dell'antincendio ha come
dogma quello della lotta attiva e non quello della prevenzione, ho chiesto e mi
sono chiesto se lei vivesse in Calabria. In questi anni, dal 2022 in poi, dopo
un annus orribilis,
il 2021, abbiamo impostato tutto sulla prevenzione, abbiamo chiesto ai
nostri operai di presidiare il territorio, abbiamo chiesto alle associazioni di
volontariato di presidiare il territorio e abbiamo detto loro che se ci fosse
diminuzione di incendi nelle aree loro affidate avrebbero avuto una premialità,
non nella lotta contro gli incendi o nella lotta attiva. Abbiamo iniziato una
serie di operazioni, anche di prevenzione attraverso la tecnologia. I droni
sono un deterrente? Certo. In questa fase, abbiamo già individuato oltre 100 piromani o presunti piromani o, comunque, soggetti che
hanno appiccato fuoco non con l'idea di creare danno, ma in maniera impropria,
improvvida e commettendo reato perché in questi periodi non si può appiccare
fuoco. Li abbiamo individuati e credo che questo sarà un deterrente.
Questa
è un'azione di prevenzione che si svolge e si sta svolgendo in questi anni
anche attraverso l'utilizzo della tecnologia.
Non
solo, noi crediamo - lo abbiamo dimostrato con le cose alle quali facciamo
riferimento: le stabilizzazioni, la messa in salvo dei lavoratori, il pagamento
dei lavoratori, il far fronte agli impegni nei confronti dei lavoratori – di
tenere il dipendente nella giusta considerazione. Abbiamo anche relazioni
sindacali che in passato – ce lo dicono i sindacati - non ci sono mai state.
Rispetto a tutto questo, credo
che siamo stati nella condizione di dare le risposte giuste e sono contento che
ci sia confronto su queste tematiche perché noto che c'è un centro sinistra che
si candida a essere forza di governo. Noi ci presentiamo con i fatti, voi credo
che i fatti che raccontiate siano diversi e siano sicuramente con risultati non
tra i migliori possibili. Non voglio dire che abbiate sbagliato, voglio dire
che nelle legislature precedenti ci avete provato e non ci siete riusciti.
Grazie, assessore Gallo. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ritengo che sia inutile insistere, perché registro una differenza sostanziale sul piano culturale, politico e anche del respiro istituzionale. A differenza vostra, diamo anche atto quando alcune scelte sono utili e positive e l’abbiamo fatto nei nostri interventi, caro assessore, riconoscendo che l’ultimo bilancio di previsione approvato è quello 2018-2020 e anche la poderosa azione di risanamento che questo Ente sta cercando di attuare.
Osservo, però, che avete la solita visione manichea e lei, assessore, può registrare il suo intervento, senza venire ogni volta e perdere tre ore di viaggio. È lo stesso, quindi, possiamo prendere quello della precedente seduta di Consiglio.
Noi diamo atto, Assessore, – dicevo – dell’azione di risanamento, del lavoro positivo e del ripristino del governo ordinario di questo Ente, ma vogliamo o no aprirla una discussione anche su quei passaggi che abbiamo fatto per valorizzare questo immenso e produttivo patrimonio forestale della Calabria, salvaguardare il presidio del territorio e garantire la presenza delle persone nelle nostre zone interne?!
È su questo che vi chiediamo di aprire un’interlocuzione. Siete anche gelosi di questo! Volete dire: “Faremo questa operazione, ma senza coinvolgere la minoranza”. Per questa ragione, da oggi in avanti, diremo ai calabresi su ogni provvedimento che prenderete: “Se fossimo stati noi a governare, avremmo fatto queste cose”.
Poi, non so se sono l’assessore ombra, ma saremo il governo ombra di una maggioranza che non sta, a nostro avviso, affrontando con responsabilità e anche con disponibilità di confronto i temi cruciali di questa regione.
Ci abbiamo provato, ci proveremo, ma, caro assessore, il tempo è più breve di quello che lei immagina. Probabilmente, non lo so se lei ci sarà, – potremmo essere a parti invertite e lei essere da questa parte, come lo è stato in tantissimi anni – ma le voglio ricordare che da 5 anni fa l’assessore alla forestazione. Quindi, per questa ragione ci asterremo dall’approvazione di questo bilancio 2024-2026. Grazie.
Grazie, consigliere Mammoliti.
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.
Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo ora alla proposta di provvedimento amministrativo numero 179/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto quattro dell’ordine del giorno, relativo alla proposta di legge numero 292/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Rendiconto Generale relativo all’esercizio finanziario 2023”.
Cedo la parola al consigliere Montuoro per l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. La proposta di legge numero 292/12^, riguardante il Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2023, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione consiliare nella seduta del 5 agosto.
Con riferimento alla proposta di legge in esame, si rappresenta che il Rendiconto generale dell’anno 2023, approvato con la deliberazione di Giunta regionale numero 204 del 2024, integrata con la deliberazione numero 250 del 2024, ha ricevuto il parere positivo da parte del Collegio dei revisori con il verbale numero 26 del 31 maggio 2024 ed è stato parificato dalla Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Calabria, nelle sue componenti del conto del bilancio, del conto economico e dello stato patrimoniale. Quindi, vi è stata la parifica totale sui documenti contabili della Regione.
La normativa contenuta nel decreto legge numero 174 del 2012, infatti, ha stabilito all’articolo 1, comma 3, che le Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti esaminano i Rendiconti consuntivi delle Regioni per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali, posti dalle regole di cui al pareggio di bilancio, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’articolo 119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità, suscettibili di pregiudicare anche in prospettiva gli equilibri economico finanziari degli Enti.
La decisione sul giudizio di parifica è volta ad accertare la conformità del Rendiconto alle leggi di bilancio e, quindi, produce l’effetto di validazione dei risultati del Rendiconto regionale. Intendo comunicare che, ad integrazione della deliberazione di Giunta regionale che ha approvato il Rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2023, la Giunta con deliberazione numero 399 del 30 luglio 2024, ha rettificato il “Conto del bilancio - gestione delle spese - dettaglio per capitolo relativo all’esercizio finanziario 2023” e con successiva deliberazione numero 400 del 31 luglio 2024, ha approvato il Rendiconto consolidato dell’anno 2023 della Regione Calabria, parificati dalla Corte dei conti nell’udienza del 26 luglio 2024, e quello del Consiglio regionale, approvato dal Consiglio stesso, con la deliberazione numero 306 nella seduta del 26 luglio 2024.
Come noto, il Rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio; è un mezzo di cognizione che permette, appunto, di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio sull’operato degli amministratori. Consente di eseguire una valutazione finale dei risultati contabili e, nello stesso tempo, di indirizzare alla successiva programmazione amministrativa. Il giudizio di parifica è uno strumento efficace di controllo sulle finanze regionali, al fine di assicurare il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, rappresentando il sigillo di trasparenza e correttezza della gestione dei conti pubblici. L’importanza del giudizio di parifica risiede nella valutazione obiettiva dello svolgimento del mandato elettorale, diventando un elemento indefettibile per avvicinare in senso democratico i cittadini all’attività dell’amministrazione. Proprio per tale ragione, l’approvazione odierna ha una connotazione fortemente positiva sia per le tempistiche dell’approvazione che per la valenza del documento stesso.
La parifica arriva dopo un intenso lavoro di gestione finanziaria, ovviamente, guidato da un vigile indirizzo politico. Il lavoro portato avanti in questi anni sui conti della Regione ne sono la dimostrazione. Per questo motivo vorrei riportare integralmente anche quanto affermato dai magistrati contabili per rimarcare ulteriormente l’importanza del risultato ottenuto e leggo il virgolettato: “Credo che, per la prima volta nella Regione Calabria, si svolge nel rispetto della tempistica fisiologica, che tenga conto cioè delle scansioni temporali del ciclo del bilancio, che fissa al 31 luglio la data entro cui il Consiglio approva il progetto di Rendiconto che deve essere deliberato dalla Giunta entro il 30 aprile e che deve, però, essere prima parificato dalla Sezione regionale di controllo in modo che, anteriormente dell’approvazione da parte del Consiglio, vi sia la possibilità di apportare le eventuali misure correttive”.
Si tratta, quindi, di un risultato particolarmente importante che testimonia un significativo cambio di passo impresso da questa Amministrazione – lo avevamo detto – e i risultati concreti pian piano stanno arrivando.
Il Rendiconto che stiamo portando all’approvazione, redatto secondo i nuovi schemi, si compone in tre documenti: il conto del bilancio, che mostra i risultati finali della gestione finanziaria rispetto alle autorizzazioni ottenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione; il conto economico, che mostra le componenti positive e negative della gestione di competenze economica dell’esercizio considerato, rilevate dalla contabilità economico patrimoniale; infine, lo stato patrimoniale, che rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell’esercizio. Il patrimonio delle Regioni è costituito dal complesso dei beni e dei rapporti giuridici attivi e passivi di pertinenza della Regione, attraverso la cui rappresentazione contabile è determinata la consistenza netta della dotazione patrimoniale, comprensiva del risultato economico dell’esercizio.
Nella relazione generale del provvedimento troverete rappresentata la situazione finanziaria nei dettagli della Regione.
Intendo brevemente anche rappresentare alcuni aspetti molto positivi che emergono dall’esame di questo documento contabile: il rispetto degli equilibri di bilancio; il rispetto del limite di indebitamento, che è pari al 5,53% e ricordiamo che il tetto massimo è del 20%, così come disposto dall’articolo 62 del decreto legislativo numero 118 del 2011; la costante riduzione del disavanzo regionale, anche in maniera superiore a quella che è prevista dalla normativa vigente – un altro aspetto molto importante -; la realizzazione degli investimenti aggiuntivi necessari per il rispetto delle regole di finanza pubblica; la presenza di accantonamenti obbligatori, che sono oggi pari a circa un miliardo e 300 milioni, che sono posti, appunto, a tutela degli equilibri di bilancio; l’assenza al ricorso di anticipazioni di tesoreria - un altro aspetto molto importante e fondamentale -; la riduzione dei vincoli pignorati sulla cassa regionale per oltre 30 milioni; il valore delle attività patrimoniali che presenta un aumento rispetto ai dati registrati nel precedente esercizio finanziario; il risultato di esercizio 2023 registra un utile pari ad euro 185.101.936,43 risultando in incremento rispetto al risultato dell’esercizio 2023 che era con un utile superiore di poco ai 73 milioni.
I valori più significativi del Rendiconto consolidato di parte finanziaria sono il risultato di amministrazione al 31/12/2023, pari ad euro 2.116.201.370,74, di cui la parte accantonata ammonta a poco più di un miliardo e 300 milioni, la parte vincolata è pari ad euro 846.981.279,26. la parte destinata agli investimenti di pertinenza esclusiva del Consiglio regionale è pari a euro 11.946.288,40, il valore consolidato dell’avanzo di competenza è pari ad euro 659.442.474,59, mentre l’equilibrio di bilancio e l’equilibrio comprensivo ammontano rispettivamente ad oltre 315 milioni e ad oltre 62 milioni. Valore più significativo di tale documento, per ciò che concerne i prospetti di contabilità economico patrimoniale, è il risultato economico di esercizio che per il 2023 assume un valore positivo pari ad euro 180.881.614, 53. Infine, il valore consolidato del patrimonio netto al 31/12/2023 è pari a euro 3. 233.412.881,29.
Prima di chiudere, volevo ringraziare l’assessore regionale al bilancio, il dottor Minenna, con il quale c’è stata una sinergia costante con la Commissione bilancio che oggi ci porta ad ottenere dei risultati importanti per la nostra Regione, così come ringrazio il Dipartimento bilancio, il Collegio dei revisori e la Commissione tutta per il lavoro che è stato svolto in questi giorni e che oggi ci porta all’approvazione di questo importantissimo documento contabile per la nostra Regione. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ieri, in Commissione bilancio abbiamo avuto un confronto di merito e una discussione articolata e, a tratti, anche molto aspra. Eppure, per quanto mi riguarda, avevamo riconosciuto alcuni elementi di novità anche su questo documento: intanto, la definizione della tempistica che, per la prima volta, consente il pronunciamento della parifica nei tempi dovuti. Nel dare atto di ciò, credo che ci sia anche un sostanziale riconoscimento del lavoro che è stato messo in atto. Poi, per quanto mi riguarda, abbiamo anche valutato positivamente il pronunciamento di parifica che avviene senza indicare o suggerire dei tagli. Quindi, tempistica rispettata e pronunciamento della parifica sono due elementi che comunque, nella seduta di Commissione – ripeto, per quanto mi riguarda – ho apprezzato e salutato con grande favore,
Però, nel dimostrare che esiste anche in questa direzione una Calabria operosa e, quindi, una Pubblica amministrazione con il proprio personale efficiente, che svolge un’azione politica coerente – a dimostrazione del fatto che non siamo sempre una Regione Cenerentola e che, quando ci si mette, si possono ottenere anche delle buone performance – in direzione di questo approccio, in qualità di consigliere e anche di componente della minoranza, che quanto prima diventerà maggioranza, abbiamo sottolineato alcuni aspetti che ci sono nel pronunciamento e nella relazione, intanto, anche dal punto di vista contabile.
È stato molto più apprezzabile il presidente Occhiuto, subito dopo il pronunciamento della parifica, dal punto di vista politico e istituzionale, quando ha riferito: “Prendiamo atto dei miglioramenti e dei riconoscimenti ottenuti, lavoreremo per superare le criticità e le difficoltà che ancora permangono.”
È così che si ragiona in politica! Invece, ieri nella Commissione: apriti cielo! Semplicemente, perché mi sono permesso di leggere anche io, caro presidente Montuoro, alcune espressioni che non erano delle mie valutazioni politiche, ma delle sottolineature che la Corte dei conti fa alla nostra Regione e alle quali la politica non può essere indifferente e nemmeno il Collegio dei revisori o il Dipartimento bilancio.
Non si può essere indifferenti a questo elemento di reciproca e di positiva collaborazione, quando vengono indicate delle valutazioni e delle analisi che non sono solo di natura di contesto generale, ma che indicano ed evidenziano un elemento di criticità che va tenuto sotto controllo e sotto stretta osservazione per un monitoraggio costante.
Questa è la differenza sostanziale! Leggevo questo, la dottoressa Maria Rosaria Pedace, nel capitolo “La gestione finanziaria” dice queste testuali parole: “Esame di flussi di cassa. Dall’esame dai flussi di cassa emerge che non ha conseguito un saldo positivo nel 2023, infatti, il saldo della gestione di competenza risulta negativo per euro 155.005.691,32 e il saldo di gestione dei residui ancora negativo per euro -81.486.327,16. Insomma, la somma dei due saldi, gestione e competenza e gestione residui, è negativa per un importo di euro -236.492.018,48”.
Queste sono delle affermazioni che hanno fatto loro, non sono le mie dichiarazioni politiche. Sono le dichiarazioni contenute nel pronunciamento di parifica e vorrei che a questi pronunciamenti si prestasse la giusta attenzione, dovuta dal punto di vista anche istituzionale. Perché? Perché confermano oggettivamente delle criticità e indicano una situazione potenzialmente rischiosa.
Quindi, anche questa sottolineatura e questo passaggio non sono stati fatti per evidenziare delle posizioni politiche pregiudiziali nel merito del documento, ma per dire: “Abbiamo due elementi positivi: il pronunciamento della tempistica dovuta e il pronunciamento positivo senza tagli. Prestiamo attenzione anche agli elementi di criticità che ci vengono indicati e suggeriti”.
È vero - è stato detto ieri - che si tratta di una relazione e di un’analisi parziale. Lo ha ribadito oggi il presidente Montuoro: non c’è stata un’anticipazione di cassa, ma questo non vuol dire, però, che non c’è quella discrasia e quell’elemento di criticità. Non significa nulla, non c’è nessuna attinenza tra le affermazioni contenute nella relazione della Corte dei conti, in merito a queste incongruenze, e il fatto che non ci sia stata un’anticipazione di cassa. Non vuol dire nulla.
Rimane quella criticità alla quale, come ha riferito subito il presidente Occhiuto, sarebbe giusto e utile prestare l’attenzione necessaria per vedere come affrontare e risolvere questo aspetto. Quindi, il solo l’elemento dell’anticipazione di tesoreria non significa che quel passaggio è frutto di un’analisi parziale.
Su questo, per quanto mi riguarda, bisognerebbe prestare un’attenzione più precipua e più responsabile perché nella relazione sono contenuti alcuni capitoli significativi che, anche in questo caso, non sono considerazioni di contesto astratte, ma considerazioni che possono avere delle ricadute anche economiche e finanziarie sulla nostra Regione.
Lo so che non volete ragionare come maggioranza, ma, vi piaccia o meno, prima o poi dovrete andare in questa direzione. Siete ormai in un vicolo cieco.
L’autonomia differenziata è uno dei capitoli che viene indicato nella relazione della Corte dei conti come elemento di preoccupazione per le ricadute che si possono determinare, per questo provvedimento, unitamente al Patto di stabilità che, come sapete, ha messo in infrazione il nostro Paese perché è finita l’era del Covid, nel corso della quale era stato sospeso il rapporto deficit/PIL e, quindi, bisogna rientrare nel Patto di stabilità con la conseguenza che ci saranno dei tagli considerevoli.
Consigliere Mammoliti, la invito ad avviarsi alla conclusione.
Presidente, sono passati dieci minuti? Se lo dice lei, ci credo, però, sinceramente, una volta c’era il contatore dei minuti che è pure scomparso, però non mi pare di aver parlato dieci minuti.
Si avvii a conclusione, consigliere Mammoliti, ancora un minuto. In un minuto si possono esprimere tantissimi concetti.
Questo cosa vuol dire? Non lo deve giudicare lei, Presidente, e la prego di mantenere un profilo istituzionale, considerato che sostituisce il presidente Mancuso. Se, invece, vuole fare il consigliere, può sedersi nei banchi dei consiglieri e fare quello che ritiene.
Quindi, dicevo, la relazione contiene, presidente Occhiuto, anche questi elementi. Ho apprezzato la sua dichiarazione subito dopo il pronunciamento di parifica, quando ha detto: “Prendiamo atto dei miglioramenti e lavoriamo per affrontare le criticità”.
Le criticità che restano sono tante: dall’autonomia differenziata, al nuovo Patto di stabilità, alla sanità. L’altro capitolo importante, su cui la Corte non è per nulla tiepida, parla delle liste d’attesa e di una serie di criticità che, sostanzialmente, ripropongono, nonostante le sollecitazioni e le evidenziazioni degli anni precedenti, un quadro quasi immutato: piccoli aggiustamenti, ma senza significativi miglioramenti, dal punto di vista dell’esigibilità dei livelli essenziali di esistenza.
Questi sono dati. Sono contesti contenuti nella relazione e sarebbe utile – lo dico al Presidente – approfondire e indagare con attenzione. Dal confronto dei dati 2022- 2023 è emerso – non lo dico io, anche qui, Presidente, non sono mie considerazioni – un peggioramento del risultato d’esercizio per le seguenti aziende sanitarie: l’ASP di Cosenza, di 50 milioni, l’ASP di Crotone, l’ASP di Catanzaro, l’ASP di Vibo Valentia; l’Azienda ospedaliera universitaria Dulbecco.
Questi sono dati che vengono riportati in quella relazione e credo, Presidente, che noi come politica e voi come governo regionale dobbiamo dire: “Meno male che c’è la Corte dei conti,” perché sono elementi che vengono suggeriti al fine di praticare i dovuti aggiustamenti e affrontare, con la responsabilità di chi governa, azioni coerenti per migliorare le ricadute positive nei territori e nelle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi.
Anche sui fondi comunitari – e concludo – considerato che siamo a cavallo tra la fine della precedente programmazione e l’inizio della nuova, con ingentissime risorse, unitamente a quelle del PNRR e di altre misure, Fondo Sociale, Piano di Sviluppo Rurale, eccetera, non registro nessun elemento di cabina di regia e di governo sull’utilizzo di queste risorse. Nella relazione si legge che la quantità delle risorse utilizzate non ha prodotto un miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei calabresi e neanche un aumento del prodotto interno lordo.
Vorrei, allora, che a queste considerazioni della Corte, che non sono politiche, si aggiungessero un dibattito, una discussione e una valutazione della politica di questo Consiglio regionale, di chi governa e di chi è all’opposizione, per ragionare insieme su quali scelte adottare, considerata la poderosa quantità di risorse esistenti, per contribuire a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei cittadini calabresi.
Possiamo fare tutte le riforme che vogliamo, ma se le ricadute e gli indicatori non stanno migliorando – come dice il Presidente, non sono un economista, però in questo caso lo dicono anche coloro che non sono economisti – sarebbe utile e ragionevole che una classe politica dirigente attenta, responsabile e scrupolosa, ragionasse con maggiore attenzione e inclinazione verso questi suggerimenti per affrontare nel modo migliore la fase che abbiamo davanti.
Indico, due obiettivi prioritari e preliminari secondo me: un rafforzamento amministrativo; Presidente, dovete avere anche qui più coraggio ed andare oltre quando parlate di lavoratori, di assunzione di personale. Non parlo di lei, ma nella maggioranza vedo una certa riluttanza e ritrosia. Se c’è lo spazio per potenziare i vari Dipartimenti e rafforzare l’azione amministrativa con persone qualificate, al fine di renderla digitalmente evoluta e anche con il necessario ammodernamento, facciamolo! Senza tentennamenti.
Vi do atto che avete compiuto alcune operazioni: avete espletato dei concorsi senza che si sia spesa una sola critica in questa Regione. Lo riconosco, Presidente! Però, se avete la possibilità di fare delle ulteriori assunzioni, non siate cauti perché il miglioramento della performance amministrativa può superare una serie di criticità contenute in questa relazione.
Poi, l’utilizzo proficuo della spesa e l’analisi delle ricadute attraverso il monitoraggio costante. Questi due elementi, caro Presidente, potrebbero caratterizzare e dare ancora più vigore alla seconda parte di legislatura che vedo, sinceramente, molto in affanno.
Grazie, Presidente.
Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo, soltanto perché stimolato da alcuni passaggi dell’intervento del consigliere Mammoliti che pensavo oggi arrivasse con una visione un po’ più chiara del punto all’ordine del giorno, considerate le ampie e chiare delucidazioni fornite sia dal Dipartimento bilancio sia dal Collegio dei revisori. Quindi, quando lei parla di indifferenza, che non ci può essere da parte del Collegio e del Dipartimento bilancio, mi permetto di sottolineare che dice una cosa errata, ma, consigliere Mammoliti, se ricorda bene la seduta di ieri – capisco che forse con il caldo si ha più difficoltà a fare mente locale su quanto accade nei giorni passati, però, parliamo di poche ore di differenza, quindi doveva ricordare bene – sia il Collegio dei revisori sia il Dipartimento bilancio hanno spiegato in maniera molto ampia, chiara e lineare da cosa dipende quest’aspetto.
Mi sarei
aspettato, consigliere Mammoliti, dei consigli rispetto a quella che
può essere la sua visione di una Regione di cui lei ha sottolineato un aspetto
negativo; ne avrebbe potuti sottolineare altri sui quali, magari, le avremmo
dato anche ragione ma su questo mi permetto di dire che probabilmente ha fatto
un autogol a porta vuota poiché è stato ampiamente spiegato da cosa dipende
quel saldo.
Ci
sono due fattori fondamentali che ieri abbiamo ribadito più e più volte - chi
ha usato la locuzione “repetita iuvant” non sbagliava - e lo ripeto anche in quest'Aula
per cercare di essere ancora più chiaro: innanzitutto, quel dato non tiene
conto del fondo di cassa iniziale al 1° gennaio 2023; secondo aspetto, – tra
l'altro, portato avanti proprio per uniformarci a quello che era stato un
rilievo della Corte dei conti nell'anno precedente – a fine anno abbiamo
anticipato il pagamento del POR (Programma operativo regionale) e, quindi, c'è
un saldo negativo da recuperare successivamente nel momento in cui vengono
effettuati i pagamenti.
Il ragionamento è talmente semplice e chiaro che
non necessitava di un’altra discussione in Aula.
Comprendo la foga di voler governare e, visti i
risultati, forse, le converrebbe passare da questo lato, così magari la
raccomandiamo col presidente Occhiuto per farla nominare nella Giunta regionale
della prossima legislatura.
Ritengo che oggi si debba soprattutto prendere atto
di quelle che sono le criticità e migliorare ulteriormente quella che è la
nostra azione di governo.
L'abbiamo detto in premessa, lo continuiamo a
ribadire: non ci accontentiamo e non ci accontenteremo mai fino a quando non
tornerà la normalità che abbiamo come obiettivo per questa Regione.
Abbiamo evidenziato degli aspetti: quando un
magistrato contabile afferma che forse per la prima volta nella storia i
documenti contabili sono approvati nei termini di legge, già questo è un
sintomo di cambiamento nell’aver dato quella accelerata che la Regione
meritava, anche in base a quelli che erano gli obiettivi del presidente
Occhiuto; per questo, non finirò mai di ringraziarlo, soprattutto come
cittadino calabrese, per il dinamismo che ha impresso in questa Regione, per il
lavoro prezioso che sta portando avanti, ma soprattutto perché i risultati
escono fuori e sono tangibili.
Il consigliere Mammoliti parlava dell'anticipazione
di cassa.
Se non è da considerare un dato importante il fatto
non dover ricorrere all'anticipazione di tesoreria, allora veramente penso che
dobbiamo parlare di altro.
Accennava, altresì, al FESR (Fondo europeo di
sviluppo regionale) e al FSE (Fondo sociale europeo).
Probabilmente le sarà sfuggito quanto indicato al
punto 5 della relazione della Corte dei conti, in cui si parla dei fondi POR
(Programma operativo regionale). Le indico anche la pagina, così magari riesce
a individuarla prima. A pagina 48 si parla dei migliori risultati del FESR
(Fondo europeo di sviluppo regionale) e del FSE (Fondo sociale europeo) e c’è
scritto – non lo dico io, ovviamente –: “La Regione Calabria è stata in grado,
comunque, di raggiungere traguardi encomiabili che meritano assolutamente di
essere di essere messi in evidenza”. Per quanto riguarda il FESR (Fondo europeo
di sviluppo regionale), in particolare cita l'Asse 3 “Competitività dei sistemi
produttivi”, dove c'è un dinamismo e una capacità di spesa importante e, per
quanto riguarda l'FSE (Fondo sociale europeo), che citava prima il collega
Mammoliti richiamando l'Asse 12 “Istruzione e formazione”, sono state erogate
tutta una serie di risorse e di interventi particolarmente apprezzati dalla
Corte dei conti.
Pertanto, non mi sento di dire che non siamo nella
direzione giusta, anzi, mi sento di essere orgoglioso del lavoro che si sta
portando avanti.
È ovvio, come dicevo poc'anzi, che non ci
accontenteremo mai e cercheremo sempre di migliorare la nostra azione
amministrativa e - perché no? - anche con la collaborazione della minoranza con
cui, devo dire la verità, in Commissione abbiamo sempre degli scambi di vedute
che, comunque, come diceva l'assessore Gallo prima, fanno sempre bene a quello
che è un concetto di democrazia; il confronto a noi piace farlo ed esercitarlo
nei giusti luoghi in cui bisogna esercitare la democrazia; quindi, noi continueremo,
dal nostro punto di vista, ad andare avanti.
È ovvio che non guardiamo indietro, quindi sarà
vostra cura rimanere al passo di questa amministrazione mettendo
in campo un'azione che miri nettamente a effettuare un cambio di passo
per questa Regione. Grazie.
Grazie, consigliere Montuoro.
Cedo la parola al presidente Occhiuto. Prego.
Non vorrei sottrarre spazio al dibattito in
Consiglio regionale, che trovo interessante.
Non vorrei farlo per dare la possibilità ai gruppi
consiliari di confrontarsi sui temi posti all'ordine del giorno, ma anche
perché, in verità, un po’ fremo poiché avevo convocato due riunioni a Catanzaro
sul tema della siccità e della sanità, però voglio rimanere in Aula fino alla
conclusione dei lavori.
Ho deciso di intervenire brevemente, ma avrei
potuto anche evitarlo perché l'intervento del presidente Montuoro è stato molto
puntuale e lo ringrazio molto perché ha detto esattamente quello che anche io
avevo pensato di dire.
Ho deciso di intervenire in ogni caso, perché trovo
giusto che su un tema ci sia anche l'intervento del governo regionale.
Il consigliere Mammoliti ha fatto riferimento più
volte alla relazione della Corte dei conti.
Ritengo si tratti di un risultato ascrivibile al
merito della Regione il fatto che, per la prima volta dopo tanti anni, il
giudizio di parifica della Corte dei conti è avvenuto nei tempi previsti dalla
legge perché la Regione non è stata inadempiente.
A tal proposito, vorrei ricordare che negli anni
precedenti il giudizio di parifica avveniva a fine dicembre poiché la Regione
non era in condizione di approvare il rendiconto entro il 30 aprile, come
previsto dalla legge.
Questa volta ci siamo riusciti e anche questi
segnali sono indicativi di una Regione che vuole riacquisire normalità.
Spesso si parla delle giuste osservazioni della
Corte dei conti ma, se queste sono recepite alla fine dell'esercizio, è
evidente che ne vanificano anche il ruolo stesso; al contrario, se recepite
entro il termine previsto dalla legge c’è la possibilità di intervenire per
accendere ulteriori luci sulle ombre che pure persistono sui temi di bilancio
della Regione.
Attenzione, però, sarebbe sbagliato non riconoscere
- la Corte dei conti lo ha riconosciuto, ha detto bene il presidente Montuoro -
che queste ombre che pure permangono, e che permangono da decenni sul bilancio
della Regione, per fortuna negli ultimi anni stanno lasciando il posto a
qualche luce nuova.
Attenzione a parlare del riverbero sui dati
macroeconomici delle attività del governo regionale perché, diceva bene il
consigliere Mammoliti prima, lui non è un economista, io ho studiato economia,
ma non ritengo di potermi definire un economista, ma anche chi ha semplicemente
studiato economia sa che l'effetto sui dati macroeconomici di politiche di
sviluppo che, per esempio, si pongono in essere al tempo T con zero, magari si
producono al tempo T con 5, nel senso che quando si immettono nel circuito
dell'economia, per esempio, risorse importanti per le infrastrutture, quelle
risorse non si traducono immediatamente in un incremento del PIL (Prodotto
interno lordo).
Ci sono alcuni settori che forse fanno eccezione e
sui quali il governo regionale sta intervenendo con grande decisione, per
esempio quello del turismo.
È evidente che, se portiamo in Calabria un milione
di turisti in più, questo milione di turisti in più genera consumi ulteriori e
crea condizioni di investimento per il settore economico, quindi c'è un
riverbero immediato, ma in molte altre attività quello che si fa oggi produce
il risultato dopo cinque o sei anni.
Stiamo vivendo due effetti sui dati macroeconomici:
l'effetto delle politiche di cinque o sei anni fa e anche un altro effetto che,
purtroppo, è strutturale e deriva dal fatto che ogni anno la Calabria - l'ho
detto in altre occasioni - perde 8-10 mila residenti che non sono solo 8-10
mila speranze di vita in Calabria, 8-10 mila giovani, ma sono anche 8-10 mila
porzioni di prodotto interno lordo. È complicato per una Regione che perde
pezzi di prodotto interno lordo ogni anno avere un effetto sui dati macroeconomici.
Per questo col governo regionale stiamo studiando anche misure per “nettizzare”
questi saldi di mobilità, magari prevedendo la possibilità di aumentare i
residenti in Calabria attraverso misure per dare ai nomadi digitali la
possibilità di lavorare in Calabria.
Oggi molti lavori si svolgono fuori dai luoghi
delle imprese in modalità remota; sono tantissimi i lavori rispetto a 10-15
anni fa. Pensate cosa potrebbe significare questo per tanti borghi che offrono
una qualità della vita significativamente superiore a quella di altre regioni.
Persino l'Istat ieri ha certificato un dato sul
quale dovremmo intervenire nella comunità nazionale in termini di comunicazione
nei prossimi mesi e secondo il quale vivere al Sud determina una condizione di
benessere sociale maggiore.
L'Istat ha misurato questo dato guardando, per
esempio, alle denunce di rapine, alle denunce di reati contro la persona.
È luogo comune che la Calabria non sia una regione
sicura; invece, i dati dell'Istat testimoniano che la Calabria, per quanti
volessero venire a lavorarci, è una regione accogliente.
Questa cosa la dobbiamo dire, smentendo anche dei
luoghi comuni che hanno determinato delle barriere all'entrata.
Sui dati macroeconomici è evidente che ci sia uno
scostamento tra le politiche e il riverbero di quelle politiche sui dati
macroeconomici.
Vorrei informare l’Aula anche di un'altra idea che
vorrei realizzare come governo regionale: affidare a un Istituto nazionale
importante anche il compito di studiare l'effetto delle politiche regionali
sull'economia della Regione, anche l'effetto prospettico, e qual è invece
l'effetto delle politiche nazionali, perché, per esempio, se ci sono politiche
nazionali che dovessero essere – non mi riferisco a quelle evidentemente di
questo governo, ma dei governi in generale – recessive per la Calabria, credo
che sia giusto studiare gli effetti dei due livelli di governo sui dati
macroeconomici della Calabria, anche per misurare l'efficienza di queste
politiche e per dare alla comunità nazionale un elemento di approfondimento
sulle politiche nazionali per il Mezzogiorno.
Sto cercando di fare questo lavoro che serve anche
a descrivere un'altra Calabria, che vuole partecipare al dibattito nazionale e
in termini di sviluppo.
Il lavoro che stiamo svolgendo è stato segnalato
alla Corte dei conti, pure nella legittima ricognizione di tutte quelle che
sono le ombre del bilancio regionale, come un lavoro apprezzabile; arriverò fra
poco anche alle questioni della sanità, ma prima vorrei segnalare un dato
presente nella relazione della Corte dei conti – ha fatto bene il presidente
Montuoro a segnalarlo: la Corte dei conti ha fatto i complimenti alla Regione
per l'avanzamento della spesa dei fondi comunitari rivolti alle imprese - di questo
ringrazio molto l'assessore Varì -, però poi ha detto che al 31 dicembre del
2023 c'era un residuo di 184 milioni di euro di fondi derivanti dalla
programmazione europea che non erano ancora spesi.
Nella mia relazione davanti alla Corte dei conti in
sede di parifica ho informato la Corte dei conti di quello che legittimamente
non poteva sapere, cioè del fatto che noi abbiamo fatto già domande di
pagamento nei mesi successivi al 31 dicembre 2023 e altra spesa è ai controlli;
per cui, abbiamo fatto domanda di pagamento per circa 270-280 milioni di euro e
altri 200 milioni sono ancora ai controlli; questo significa che noi non solo
abbiamo speso quei 184 milioni, ma siamo andati in overbooking, abbiamo speso
più di quello che era l’obiettivo.
Per il livello di spesa dei fondi comunitari
ereditati da me e da questa maggioranza, credo che questo sia un risultato
straordinario e da apprezzare.
Certo, voi sapete che io per mia natura non sono
uno che guarda al bicchiere mezzo pieno anche quando il bicchiere è però per
tre quarti; guardo al bicchiere mezzo vuoto o ancora da riempire e non sono
soddisfattissimo della qualità della spesa dei fondi comunitari che c'è stata
in questa Regione negli ultimi decenni perché - l'ho detto anche alla Corte dei
conti - non sono soddisfatto purché si spenda, bensì se si spende nel migliore
dei modi.
Il punto – voi me lo insegnate - è che chi svolge
una funzione come quella che svolgiamo noi deve contemperare a volte due
necessità: da un lato, deve decidere se restituire soldi all'Unione europea,
dall'altro, deve cercare sostanzialmente di fare la spesa migliore possibile.
Credo che anche in questo siamo migliorati, se
andate a vedere anche la percentuale di progetti retrospettivi, i cosiddetti
Progetti sponda, ma c'è ancora molto da fare, per carità.
Questa Regione non si può cambiare in due anni e
mezzo, ma possiamo cominciare a cambiarla insieme in cinque anni, forse in
dieci, però in questi anni abbiamo dato segnali di grande inversione di rotta
rispetto al passato.
Il consigliere Mammoliti ha richiamato i risultati
di gestione delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere, che quest'anno
per la prima volta sono in perdita.
Io dico: per fortuna!
Difatti, abbiamo avuto Aziende sanitarie e
ospedaliere che negli ultimi anni erano perennemente in avanzo.
Non lo sapeva la comunità nazionale perché non si
chiudevano i bilanci, ma erano in avanzo.
Era una cosa buona? No, perché significava che non
erogavano servizi, non investivano in attrezzature, in personale.
Oggi abbiamo Aziende sanitarie che si sono rimesse
in moto.
Certo, anche quando si acquistano attrezzature, non
è che acquisti l'attrezzatura una settimana prima e la settimana dopo ce l'hai,
però i risultati di gestione delle Aziende raccontano che finalmente c'è un
sistema sanitario che si è messo in moto e che ancora va migliorato.
Vorrei segnalarvi anche – consigliere Mammoliti, lo
faccio soprattutto a lei – che il Procuratore generale della Corte dei conti ha
detto che c'è un'apprezzabilissima operatività da parte della struttura
commissariale. Purtroppo, non sempre c'è una corrispondente capacità
amministrativa a valle del sistema, ma è esattamente quello che sapevamo.
Quando ho deciso di istituire Azienda zero, l’ho
fatto affinché potesse vicariare il deficit di capacità amministrativa che
c'era a valle delle Aziende e a monte del Dipartimento.
È stata una scelta strategica importante e ora,
grazie a Miserendino subito dopo la dipartita di Profiti che ci ha un po’
costretto a un cambio di passo anche lì, si sta finalmente implementando
Azienda Zero, che è la risposta a quel deficit.
Attenzione, anche qui, ho detto subito dopo, anche
ai giornalisti che mi intervistavano dopo l'udienza di parifica, che non riesco
a gioire del fatto che si dica che il Presidente della Regione o il Commissario
hanno un attivismo apprezzato e poi però c'è un deficit di capacità nella
struttura amministrativa della Regione o delle Aziende perché – sappiatelo - io
mi sento responsabile anche della qualità della struttura amministrativa che
c'è nella Regione anche se ha ereditato vizi degli ultimi decenni; però, come
chiunque si trovi a governare un'Azienda pubblica o privata che sia, mi sento
responsabile anche delle cose che non funzionano, anche se non le ho prodotte
io, perché evidentemente meritano un supplemento di impegno per farle
funzionare, e lo stiamo facendo consigliere Mammoliti.
Lei faceva riferimento alle numerose assunzioni che
abbiamo fatto nella struttura amministrativa della Regione. Di questo ringrazio
molto il vicepresidente Pietropaolo perché, come lei ha rilevato, abbiamo fatto
concorsi dove non c'è stata una sola polemica sul modo di selezionare i
candidati, semplicemente perché non li abbiamo fatti selezionare da commissioni
istituite nella pubblica amministrazione della Regione, ma abbiamo chiesto al
Formez e al Ministero di fare le commissioni; ne abbiamo assunti molti.
Questa è benzina che stiamo mettendo in un motore
che evidentemente dovrà girare, ma con i tempi previsti dal suo funzionamento.
Quando inserisci nuove risorse nella struttura
amministrativa, queste si devono formare, si devono addestrare.
Probabilmente il risultato si vedrà fra qualche
anno e sarà il risultato che avremo seminato noi in questi anni;
così come anche nella sanità, abbiamo fatto 2.700 assunzioni, mentre sono
andate in pensione tantissime persone. Lei, consigliere Mammoliti, lo sa perché
appartiene, oltre che al Consiglio regionale, a una importante tradizione del
sindacato italiano.
Se fosse stato per i precedenti Commissari che non
hanno fatto un'assunzione, oggi avremmo tutti gli ospedali chiusi in Calabria
per la gobba pensionistica che abbiamo incrociato.
C'è molto da fare per rafforzare la capacità
amministrativa, sia all'interno del sistema sanitario - lo stiamo facendo
attraverso Azienda Zero - sia all'interno della struttura regionale, dove ci
sono bravissimi dirigenti, bravissimi funzionari e ci sono ancora dirigenti e
funzionari che, invece, non tengono il passo.
C'è, secondo me, anche un difetto nella valutazione
dei dirigenti che dovrebbe essere compatibile con l'incremento della
performance dell'amministrazione.
Se un'amministrazione pubblica non ha un incremento
significativo della performance, significa che i dirigenti non possono essere
valutati tutti quanti al 100 per cento, come invece è sempre accaduto in questa
Regione.
Per inciso, vorrei anche informarvi che pure su
questo ambito, che è quello della valutazione dei dirigenti, vorrei che il mio
governo regionale potesse imprimere un cambio di passo, per cui ho chiesto a un
importante magistrato della Corte dei conti calabrese, si chiama Quirino
Lorelli, di essere incaricato di fare il Presidente del nostro Organismo
interno di valutazione; questa può essere l'occasione anche per andare in
maniera più efficace nella direzione di costruire una macchina amministrativa
fatta di persone che vogliono concorrere a creare sviluppo in questa Regione,
senza temere di essere giudicati per la qualità e la quantità del loro lavoro.
Volevo dire soltanto queste cose.
Mi dispiaccio del fatto che ho rubato più tempo di
quello che era a me consentito, ma una volta tanto ho preso esempio dal
consigliere Mammoliti che lo ha fatto spesso.
Sono sicuro che né io né lui nel corso di questa
seduta lo faremo ancora,così
riusciremo a salutare positivamente il fatto che il Consiglio regionale ancora
una volta diventa un luogo di confronto democratico, ma ciascuno di noi avrà
poi la possibilità di occuparsi anche delle questioni di governo che ci
aspettano, come appunto la siccità e la necessità di intervenire su altre
questioni urgenti.
Vi ringrazio per la pazienza che avete avuto.
Grazie, presidente Occhiuto.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 12-bis
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Prendiamo atto dei pareri favorevoli del Collegio
dei revisori dei conti.
Passiamo alla votazione della proposta di legge del
suo complesso, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione
al coordinamento formale.
La proposta di legge, unitamente ai relativi
allegati, è approvata con autorizzazione del coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al quinto punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 245/12^ di iniziativa del
consigliere regionale Giannetta, recante “Modifica della legge regionale 19
novembre 2020, n. 24 (Norme per l'utilizzo dei farmaci nelle strutture
pubbliche e private)”.
Cedo la parola al consigliere Giannetta per
illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente, onorevoli colleghi.
Questa proposta di legge mira a modificare la legge
regionale numero 24 del 2020, che introduce le norme per l'utilizzo dei farmaci
nelle strutture pubbliche e private.
In premessa, prima di esporre la relazione
illustrativa, vorrei fare un brevissimo passaggio su quello che è l'iter
legislativo che ci ha condotto oggi alla proposta odierna.
Nella precedente Legislatura, su mia iniziativa, la
legge numero 24 introduceva un dettame normativo all'avanguardia all'interno
della Regione, perché si basava su due principi fondamentali: uno, che è quello
della valorizzazione e dell'appropriatezza della terapia farmacologica nella
prestazione delle cure presso le strutture sanitarie e socio-sanitarie
pubbliche e private; due, la valorizzazione dell'approccio multidisciplinare
dove, appunto, si valorizzava il farmacista nel ruolo abilitato nelle diverse fasi
della terapia, che è quella della dispensazione della somministrazione e del
controllo.
Si trattava di una legge che in quest'Aula aveva
trovato all'unanimità l'approvazione politica e che non avevamo fatto in tempo
a licenziare successivamente nella proposta di modifica, in quanto erano
pervenuti dei rilievi da parte del Governo, che io stesso ho provveduto a
recepire presentando una successiva proposta di legge, che però è decaduta con
il termine della legislatura scorsa.
Non siamo riusciti, quindi, nemmeno a evitare il
giudizio di legittimità davanti alla Corte costituzionale che, nel frattempo,
era intervenuta con la sentenza 6 del 2022 dichiarando, appunto, illegittima la
legge in alcuni punti specifici.
Ebbene, con la presente proposta di modifica
andiamo a rafforzare la legge, perché non solo prendiamo in considerazione la
sentenza della Corte costituzionale, ma anche le circolari del MEF di recente
acquisizione e, quindi, abbiamo adeguato la legge all’attuale quadro normativo
e giuridico di riferimento.
Tengo anche a sottolineare che la modifica proposta
è volta, soprattutto, a recuperare i princìpi, gli obiettivi, le finalità e
l'innovazione introdotti dalla legge che, tra le altre cose, ha ricevuto
l'attenzione e il favore, anche, di altre Regioni, oltre che delle associazioni
di categoria e degli ordini professionali che hanno partecipato, nell'ambito
delle sedute delle Commissioni consiliari, con grande attenzione e interesse
recependo, appunto, la legge stessa e arricchendola di contenuti che sono entrati,
poi, a farne parte.
Siamo, dunque, felici oggi, dopo quattro anni, di
ridotare la Regione Calabria di uno strumento normativo importante per
l'appropriatezza terapeutica, di cui parlavamo prima, le competenze e la
multidisciplinarità della stessa legge, sempre mettendo al centro
dell’obiettivo del programma politico, appunto, i programmi assistenziali alla
persona.
Per questo motivo, volevo ringraziare il Presidente
della Commissione sanità, Pasqualina Straface, per l'attenzione che ha voluto
dedicare a questa proposta di legge, oltre che i componenti e i collaboratori
che hanno contribuito alla stesura. La stessa cosa faccio con il Presidente
della Commissione bilancio, consigliere Montuoro, i componenti e i
collaboratori che hanno consentito la stesura della stessa.
Vorrei, altresì, ringraziare l'Ufficio legislativo
per l'importante supporto che ha dato durante i vari iter e la
discussione nell'ambito della Commissione, oltre che il Dipartimento sanità per
la puntuale presenza, collaborazione e apporto costruttivo.
Ovviamente, sono soddisfatto, oggi, perché lo
spirito di questa legge garantisce all'utenza una migliore terapia possibile e
soprattutto perché, essendo Istituzioni pubbliche, poniamo sempre davanti gli
obiettivi e i princìpi importanti dell'efficienza, dell'efficacia e
dell'economicità dell’azione amministrativa e, in questo caso specifico,
trattandosi di materie sanitarie, anche dell'appropriatezza terapeutica.
Mi accingo a leggere la relazione descrittiva che
ci consegna questo quadro.
La presente proposta di legge ha lo scopo di
adeguare la legge regionale 19 novembre 2020, numero 24 (Norme per l'utilizzo
dei farmaci nelle strutture pubbliche e private), al quadro ordinamentale
vigente.
L'intervento di novellazione che prevede la
modifica o la sostituzione delle norme dichiarate illegittime dalla Corte
costituzionale con la recente sentenza 18 gennaio 2022, numero 6, si rende
necessario per rendere efficaci le disposizioni regionali uniformandole alla
disciplina statale in materia di requisiti per l'accesso alla dirigenza
sanitaria e al decreto legislativo numero 258 del 1991 che individua le
attività cui è abilitato il farmacista.
La proposta consta di quattro articoli di seguito
descritti.
L'articolo 1 sostituisce l'articolo 1 della legge
regionale 24/2020, dichiarato costituzionalmente illegittimo, riscrivendolo in
maniera di adeguare il contenuto alla sentenza numero 6 del 2022 della Corte
costituzionale. In particolare: a) viene eliminato il riferimento
all'inquadramento dell'organigramma del farmacista secondo le dimensioni della
struttura, in quanto ritenuto interferente con la materia di ordinamento
civile, di esclusiva competenza statale; b) viene soppresso il riferimento al
requisito dell'abilitazione previsto nell'originario comma 2 (conseguimento del
titolo di abilitazione all'esercizio professionale e iscrizione al relativo
ordine professionale), non in linea con il sistema di reclutamento previsto per
l'accesso al sistema sanitario nazionale (articolo 32 DPR numero 483/1997 e
articolo 18 del decreto legislativo 502/1992), si è scelto di non indicare in
maniera espressa la normativa statale che prevede il requisito della
specializzazione, cioè l'articolo 32 del DPR numero 483 del 1997, operando
piuttosto un rinvio ai requisiti specifici previsti dalla disciplina statale
vigente per l'accesso al servizio sanitario nazionale; c) al comma 3, invece,
si prevede che “Presso le strutture pubbliche la presenza del farmacista è
garantita in coerenza con l'effettivo fabbisogno assistenziale” e in
applicazione della normativa vigente in materia di spesa per il personale in
materia sanitaria, ciò in quanto non si può prescindere dall'effettivo
fabbisogno di personale, che non può che essere adottato in coerenza con
l'effettivo fabbisogno assistenziale che deve essere definito in coerenza con
il Regolamento adottato con il decreto del Ministero della salute del 2 aprile
2015, numero 70, e con la metodologia adottata e approvata con i Tavoli di verifica,
essendo la Regione Calabria commissariata.
L'articolo 2, nel modificare l'articolo 3 della
legge regionale 24/2020, rinvia, quanto ai compiti del farmacista, a quelli
previsti dalla normativa statale (articolo 1, comma 1, del decreto legislativo
numero 258 del 1991), scegliendo di non riprodurli in maniera espressa al fine
di evitare interferenze con le materie delle professioni, di esclusiva
competenza statale.
L’articolo 3 sopprime i criteri di assunzione
presso le strutture di cui all'articolo 4 della legge regionale 24/2020,
sostituendoli con la clausola di salvaguardia, che fa salve, in ogni caso, le
competenze e le prerogative del Commissariato ad acta.
L'articolo 4 riguarda, infine, la clausola di
invarianza finanziaria.
La proposta di legge non comporta alcun onere
finanziario per il bilancio regionale, peraltro, questo è il vantaggio, perché
le singole strutture, adeguandosi alla normativa, ricaverebbero economie sia
perché la gestione, somministrazione ed utilizzo dei farmaci affidata al
farmacista specializzato è certamente più razionale, corretta e controllata,
sia perché garantirebbe una migliore aderenza terapeutica, che si traduce in
una diminuzione del periodo di degenza, sia, infine, perché accrescerebbe l'offerta
delle prestazioni sanitarie in termini di qualità ed efficienza.
Inoltre, la presenza del farmacista nelle strutture
pubbliche è garantita soltanto in coerenza con l'effettivo fabbisogno
assistenziale, definito in coerenza con il Regolamento, adottato con il decreto
del Ministero della salute del 2 aprile 2015 numero 70, e con la metodologia
adottata e approvata con i Tavoli di verifica tecnica.
In conclusione, la presente proposta di legge
regionale sull'uso di farmaci nelle strutture sanitarie rappresenta un
importante strumento per migliorare la qualità dell'assistenza sanitaria
offerta ai cittadini della regione. Attraverso la promozione della sicurezza
del paziente, l'efficacia terapeutica, l'equità nell'accesso ai farmaci e
l'ottimizzazione delle risorse, si mira a garantire cure di alta qualità e
contenere i costi sanitari contribuendo al benessere generale della
popolazione. Grazie.
Grazie, consigliere Giannetta.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ho seguito questa proposta
legislativa in Commissione sanità e ritengo, ovviamente, che sia corretta e
utile per i pazienti soprattutto dell'area privata e privata accreditata,
perché di questo si tratta. Ovviamente, nelle strutture pubbliche la
regolamentazione è già in vigore, perché negli ospedali, comunque, il
farmacista chiaramente esiste ed è già regolamentato.
Esprimo, contemporaneamente, il voto, così il mio
intervento sarà ancora più sintetico, dicendo che sono e siamo assolutamente
disponibili a questa proposta legislativa perché riteniamo, come ha
sottolineato il collega Giannetta – doppiamente collega come medico e
consigliere – che le ricadute sui pazienti possano essere sicuramente
migliorative.
L'unico punto che mi sentirei di sollevare è una
piccola chiosa alla quale, forse, avremmo potuto fare più caso in Commissione –
di questo me ne dolgo perché alla seconda seduta di trattazione non sono
riuscita ad essere presente per motivi personali di salute – è il fatto che il
provvedimento è ad invarianza finanziaria, però, in realtà, secondo me, collega
Giannetta, potrebbe esserci un costo di produzione. Perché? Perché c'è un costo
di produzione di funzione, in quanto, di fatto, stiamo chiedendo a dei farmacisti
di lavorare di più in alcune strutture e, quindi, questo ha un costo di
produzione e di funzione. Tra l'altro, c'è un DCA che non è recentissimo, è del
2016, il numero 81, in cui non è prevista questa sovraintendenza dell'attività
farmaceutica.
Questo lo dico perché non vorrei che fosse
ulteriormente motivo di impugnativa. Faccio ammenda – ripeto – per non essere
stata presente nella seduta della Commissione, ma è stato oltre le mie
motivazioni.
Nonostante questo, votiamo positivamente questa
proposta legislativa che, mi auguro, non incorra in qualche impugnativa perché
il DCA numero 81 del 2016 è una realtà.
Concludo il mio intervento ribadendo che, comunque,
siamo disponibili a votarla favorevolmente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giannetta. Ne ha facoltà.
Grazie, consigliera Bruni, per alcune
considerazioni che ha fatto nell'occasione, da lei voluta, dell’audizione in
Commissione dei rappresentanti degli Ordini professionali.
Avevo tentato di spiegare, poiché non era una
proposta di legge nata in quell’occasione, ma si tratta di una modifica alla
legge regionale numero 24 del 2020, che tutti questi passaggi erano stati
consumati perché avevamo sentito, allora, gli Ordini professionali delle cinque
Province e anche il Presidente di Federfarma, che, a suo tempo, avevano
espresso parere favorevole, indicando anche alcuni percorsi da seguire che sono
stati inseriti nel testo della legge originaria.
Poi, nella seconda seduta di Commissione, nella
quale abbiamo voluto, comunque, risentirli e alla quale lei è stata assente per
motivi personali, anche in quell'occasione, abbiamo detto quello che oggi
ripeto – ad onor del vero e di cronaca, anche per i
colleghi che in quelle occasioni e nelle sedute di Commissione non ci sono
stati – ossia che abbiamo allineato perfettamente la legge alle osservazioni
della Corte costituzionale e del Mef.
Quindi, a oggi, stiamo cercando di blindare quanto
più possibile la legge, dopodiché, ovviamente, è sempre nelle prerogative del
Governo, stabilire e indicare laddove ci devono essere, eventualmente, dei
correttivi da apportare successivamente, come potrebbe succedere per questa e
per tante altre leggi approvate in quest'Aula, anche di altra natura, non solo
nell'ambito sanitario, che abbiamo riportato in Aula più e più volte, fino a
normarle ad adeguarle nella giusta misura per rendere un servizio efficace ed
efficiente soprattutto nei confronti dei cittadini calabresi.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel
suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge è approvata con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto successivo che riguarda la
proposta di legge numero 244/12^, di iniziativa dei consiglieri regionali
Tavernise, Alecci, Gentile, Molinaro, Talerico,
Cirillo, recante: “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per
caravan e autocaravan e garden sharing”.
Cedo la parola al relatore, consigliere Tavernise,
per illustrare il provvedimento.
Grazie, vicepresidente Caputo.
Intanto, vorrei esordire nel mio intervento
ringraziando gli altri sottoscrittori della proposta, i colleghi Alecci,
Gentile, Molinaro, Talerico e Cirillo.
È una proposta di legge molto importante che
interviene su una materia che non aveva ricevuto alcun tipo di manutenzione o
intervento sin dalla legge regionale numero 28 del 1986, recante “Ricezione
turistica all'aria aperta”. Attraverso questa proposta di legge regolamentiamo
le norme in materia di aree di sosta.
Approfitto dell'intervento e della presenza, anche,
del presidente Occhiuto - fino a poche settimane fa è stato assessore al
turismo, Presidente - che nella sua gestione dell'assessorato al turismo ha
fatto registrare azioni che hanno portato dei miglioramenti. Sarebbe da
incoscienti dire che qualcosa non si è mosso, soprattutto in materia di volo e
trasporto aereo. Però noi viviamo in una regione che è la Calabria che diciamo
essere una delle regioni più belle d'Europa; lo credo, credo davvero in questa
affermazione, penso che, come Consiglio regionale, vicepresidente Caputo,
dobbiamo intervenire su più fronti.
Quello del turismo itinerante è un fattore su cui
come Consiglio regionale dobbiamo puntare e sono felice che questo Consiglio
regionale, maggioranza e opposizione, soprattutto per quanto riguarda il
turismo e le materie di competenza della sesta Commissione, che la mia collega
Katya Gentile sta, per quanto mi riguarda, dirigendo in maniera abbastanza
imparziale, stia producendo delle ottime proposte di legge.
Ci rendiamo, però, conto - penso che questo
argomento debba essere affrontato in seduta di discussione, dopo la pausa
estiva – che, una volta prodotte, le leggi si arenano nei Dipartimenti. Lo
abbiamo visto. Il collega Caputo e il collega Molinaro lo sanno perché abbiamo
sottoscritto insieme - mi sembra anche il collega Montuoro - la proposta di
legge sull'Istituzione dei cammini regionali: è passato un anno e mezzo, stiamo
ancora aspettando il Regolamento. Stesso discorso per quanto riguarda i Marina
resort, stesso discorso per quanto riguarda l'Istituzione del mese dei bronzi
di Riace
Vuol dire che stiamo lavorando bene, vicepresidente
Caputo, però, se non abbiamo il supporto della Cittadella, se non abbiamo il
supporto dei dipendenti regionali, qui rischiamo di scrivere delle belle leggi,
di approvarle, ma tenerle nel cassetto. Questo non ce lo possiamo permettere.
Quindi, dobbiamo sempre di più vigilare e intimare
la Giunta che ha al suo interno, adesso, un nuovo assessore al turismo,
l'assessore Calabrese, che ha ricevuto la nuova delega del turismo, per far sì
che queste leggi non rimangono soltanto sulla carta.
Entrando nel merito, questa proposta di legge, che
a breve andremo ad approvare - ringrazio l'intero Consiglio per l'eventuale
voto favorevole – punta ad incentivare
il ruolo strategico del turismo itinerante, favorire la crescita dell'offerta
turistica, valorizzare le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche,
gastronomiche e delle tradizioni locali, incentivare forme turistiche a
contatto con la natura e la cultura dei luoghi, creare strumenti per estendere
la stagione turistica e far conoscere ampie zone dei territori e proporre
azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi turistici, con
particolare riguardo ai soggetti con ridotte capacità motorie e sensoriali.
L'articolo 2, che è l'articolo più importante, dà
la possibilità ai Comuni, singoli o associati, di istituire aree attrezzate
riservate alla sosta e al parcheggio di autocaravan e caravan omologati a norma
delle disposizioni vigenti. Le aree di sosta sono dotate di pozzetto di scarico
autopulente, erogatore di acqua potabile, adeguamento sistema di illuminazione,
contenitori della raccolta differenziata, almeno uno ogni dieci posti o
comunque almeno un posto per area di sosta riservato ad autocaravan e caravan
con a bordo passeggeri con disabilità, e, poi, perimetrazione dell’area con
installazione di strutture di recinzione per garantire la sicurezza e la
riservatezza degli ospiti.
Noi approviamo la legge, presidente Occhiuto, ma è
importante che, attraverso i Fondi comunitari e finanziamenti ad hoc,
diamo la possibilità ai Comuni di istituire e creare delle aree di sosta.
Quindi, e concludo il mio intervento, mi rivolgo
soprattutto ai colleghi Talerico, Molinaro, Gentile e
Alecci: aiutatemi nei prossimi mesi, attraverso l'interlocuzione con la Giunta,
l'assessore al ramo e anche col Presidente della Giunta regionale, per far sì
che questa proposta di legge possa avere un'approvazione anche in sede di Giunta
e che, attraverso il Dipartimento competente, che in questo caso è il
Dipartimento turismo, si dia la possibilità ai Comuni di accedere, attraverso
apposito bando, ai finanziamenti per creare delle aree di sosta strutturate per
accogliere il più possibile turisti provenienti da fuori regione. Ho visitato
spesso Paesi europei e c'è un fenomeno, per quanto riguarda il turismo
itinerante attraverso gli autocaravan e i caravan, che in Calabria cammina a
ranghi ridotti. Su questo, penso che possiamo fare di più e, attraverso
l'approvazione di questa legge, oggi mettiamo un tassello in più, in maniera
positiva, al turismo in Calabria.
Presidente Occhiuto, noi dobbiamo campare di
turismo, dobbiamo vivere di turismo; vanno bene i voli, ma dobbiamo adesso
attuare tutte le strategie che abbiamo a nostra disposizione. Penso, per quanto
riguarda il mio umile parere, che oggi facciamo un passo in avanti in questo.
Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. A me sembra che questa sia una
legge ben costruita e adatta alla nostra regione perché, come è stato detto,
punta su un ambito di cui si è sempre parlato come volano di sviluppo, insieme
all'ambito agricolo, e che negli anni passati, in realtà, ha sempre molto
stentato, per evidenti motivi mai adeguatamente affrontati, per esempio, la
viabilità e l'immagine
che la nostra regione ha nel panorama nazionale e internazionale e che, debbo
riconoscere, è in via di cambiamento.
Ho letto - mi ha fatto molto piacere - dell'incremento del
turismo nel meridione che per una volta ha inserito anche la Calabria come
regione particolarmente avanzata per l'aumento dei turisti. Per cui,
ovviamente, anche il fatto che ci sia una sottoscrizione trasversale di questa
legge dimostra come essa sia condivisa dall'uditorio; pertanto, nessun
problema, anzi con piacere voterò a favore.
Volevo, se posso, fare una puntualizzazione e
riprendere un aspetto che il collega Tavernise ha illustrato e che nella mia
esperienza, anche di questi anni in Consiglio regionale e nel passato, è stato
evidenziato anche dal presidente Occhiuto: un aumentato dinamismo dell'attività
politica e programmatica del Consiglio regionale e della Giunta deve avere a
supporto un'attività burocratico amministrativa adeguata. Quindi, pur
nell'autonomia che per legge gli tocca sia, comunque, di supporto e che non si sostituisca,
come a volte succede, alla potestà decisionale politica che è di questa
Assemblea e non di altri.
Ci sono obiettivamente dei ritardi nell’attuazione
delle leggi, perché, per esempio, ci sono dei Regolamenti che tardano a essere
emanati e in cui la lungaggine di elaborazione burocratica e amministrativa
sono inspiegabili e, a mio modo di vedere, ingiustificabili; così come ci sono
delle scelte fatte autonomamente da alcuni apparati, sempre burocratici e
amministrativi, che di fatto inficiano la volontà deliberativa di questa
Assemblea e che, quindi, ancora una volta, in qualche modo rischiano di sostituirsi
al ruolo legislativo che appartiene solo e unicamente a questa Assise.
Scusate questa digressione, ma credo che sia
importante per rendere efficaci i lavori di questa Assemblea. Concludo dicendo
che volentieri voterò a favore di questa proposta di legge. Grazie.
Grazie, consigliere Laghi. Non ci sono altri
interventi.
Passiamo all'esame e alla votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
All’articolo 6 sono stati presentati degli
emendamenti. Iniziamo dall'emendamento modificativo del comma 1, protocollo
numero 16194, di iniziativa del consigliere Tavernise a cui cedo la parola per
l’illustrazione. Prego.
Il comma 1 dell'articolo 6 della proposta di legge
è così sostituito: “La Giunta e il Consiglio regionale, attraverso i siti
istituzionali e altri strumenti divulgativi, pubblicizzano, senza maggiori
oneri a carico del bilancio regionale, il turismo itinerante al fine di rendere
efficace la promozione del medesimo a livello regionale, nazionale e
internazionale.”
Parere della Giunta?
VARÌ Rosario, Assessore allo
sviluppo economico
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Passiamo all'emendamento modificativo del comma 2,
protocollo 16194/A02, sempre di iniziativa del consigliere Tavernise a cui cedo
la parola per illustrazione. Prego.
Il comma 2 dell'articolo 6, attraverso questo
emendamento, viene soppresso; nello specifico il comma 2 dell'articolo 6
chiedeva atti di programmazione economica e finanziaria a livello regionale in
osservanza delle normative europee: “…nel rispetto dei principi di
concertazione e sussidiarietà, possono prevedere programmi, progetti, misure,
iniziative volte a incentivare le strutture ricettive e disciplinate dalla
presente legge”.
Ovviamente propongo l’eliminazione di questo comma
2 perché è vago in relazione alla previsione di risorse del bilancio comunale;
è chiaro che la mia intenzione è quella di chiedere alla Giunta regionale di
spingerci sulla programmazione dei Fondi europei per incentivare questo tipo di
attività.
Parere della Giunta?
VARÌ Rosario, Assessore allo sviluppo economico
Esprimo parere favorevole.
Grazie.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Pongo in votazione l’articolo 6 che è approvato per
come emendato.
Articolo 6
(È approvato così come
emendato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Prendiamo atto della nuova relazione tecnico
finanziaria presentata dal consigliere Tavernise.
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel
suo complesso, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
La proposta di legge è approvata, così come
emendata, con richiesta autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto numero 7, la proposta di legge
numero 185/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Gallo,
recante: “Disciplina dell'agricoltura sociale”.
Rinviamo la proposta di legge per approfondimenti
di natura finanziaria da parte della Commissione bilancio.
(Il
Consiglio rinvia)
Passiamo al punto numero 8, la proposta di legge
numero 306/12^ di iniziativa dei consiglieri Comito, De Nisi, Gelardi, Crinò,
Graziano, recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti
con il Governo in attuazione del principio di leale, collaborazione e
disposizioni normative”.
Cedo la parola al relatore, consigliera De
Francesco, per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente.
La proposta di legge numero 306/12^, posta oggi
all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata all'unanimità dei
presenti dalla prima Commissione consiliare il 31 luglio scorso.
In ossequio al principio di leale collaborazione di cui all'articolo 117 della Costituzione, il presente disegno di legge mira ad adeguare la normativa regionale calabrese al quadro normativo nazionale. In particolare, nei settori della comunicazione, del lavoro, dell'ambiente e dello sviluppo economico. Le modifiche proposte, oltre a garantire la conformità delle disposizioni statali, introducono elementi di novità volti a migliorare l'efficienza amministrativa, a promuovere l'inclusione sociale e a valorizzare il patrimonio regionale. In particolare, l'introduzione dell'obbligo di sottotitolazione per gli eventi di pubblico interesse rappresenta un passo avanti significativo verso l'accessibilità universale e si inserisce nel più ampio contesto delle politiche nazionali per la tutela dei diritti delle persone con disabilità.
Inoltre, le modifiche apportate al settore del lavoro e dello sviluppo economico sono destinate a stimolare l'occupazione e a favorire la crescita economica della regione. Queste modifiche si concentrano sui seguenti articoli: l'articolo 1, il cui obiettivo è quello di garantire l'accessibilità degli eventi pubblici alle persone con disabilità. Viene introdotto, quindi, l'obbligo della sottotitolazione per gli eventi di pubblico interesse organizzati dalla Regione; gli articoli 2 e 3, i cui obiettivi sono quelli di allineare la legislazione regionale in materia sanitaria alle norme nazionali, chiariscono, quindi, i destinatari delle norme, assicurano l'allineamento delle tariffe per il personale infermieristico alle norme nazionali e garantiscono la copertura finanziaria delle nuove disposizioni; l'articolo 4, il cui obiettivo è quello di risolvere problemi interpretativi in materia di lavoro, apporta chiarimenti e modifica le disposizioni relative al lavoro per evitare ambiguità interpretative; l'articolo 5, il cui obiettivo è quello di evitare i conflitti di competenza con gli organi dello Stato, modifica la formulazione di una norma per evitare sovrapposizioni di competenza fra le Regioni e lo Stato; gli articoli 6 e 7, i cui obiettivi sono quelli di allineare la legislazione regionale in materia ambientale e di giustizia alle norme nazionali, chiariscono, quindi, la durata degli organi degli Enti Parco e risolvono eventuali incongruenze normative; l'articolo 8 corregge un errore materiale in una norma esistente; l'articolo 9 allinea la legislazione regionale in materia culturale e ambientale alle norme nazionali e apporta delle modifiche alle norme relative alla tutela del patrimonio culturale ed ambientale; l’articolo 10, il cui obiettivo è allineare la legislazione regionale in materia di giustizia, istruzione e lavoro alle norme nazionali, apporta modifiche alle norme relative a diverse materie in risposta alle osservazioni del Governo; l'articolo 11 garantisce la stabilità delle attività di controllo contabile e allunga la durata della carica dei revisori dei conti allineandola alla durata della legislatura; gli articoli 12 e 14, tra i cui obiettivi rientrano il miglioramento dell'efficienza amministrativa e lo sviluppo economico, apportano, quindi, modifiche a diverse leggi regionali per migliorare la gestione di servizi pubblici, lo sviluppo dell'agricoltura e la semplificazione amministrativa; l'articolo 15, il cui obiettivo è di allineare la legislazione regionale alle normative europee e nazionali in materia di zone economiche speciali, aggiorna la normativa regionale sulle ZES, allineandola alle nuove disposizioni nazionali; gli articoli 16 e18, il cui obiettivo è garantire la continuità dei servizi e lo sviluppo di alcune aree specifiche, apportano modifiche alle norme relative all'accreditamento delle strutture sanitarie, agli impianti di risalita e alle attività di Ferrovie della Calabria; l'articolo 19 mira a semplificare le procedure amministrative per il terzo settore, abrogando il registro regionale delle associazioni in quanto duplicato del registro nazionale unico del terzo settore; gli articoli da 20 a 24 apportano diverse modifiche a leggi regionali specifiche riguardanti, ad esempio, parchi naturali, fondazioni, indennità dei consiglieri regionali e benessere degli animali.
In conclusione, la presente proposta di legge, con la sua pluralità di interventi, rappresenta un'importante passo in avanti verso la modernizzazione e l'armonizzazione del quadro normativo regionale. L'obbligo di sottotitolazione, in particolare, si inserisce in un contesto più ampio di riforme che mirano a migliorare la qualità dei servizi pubblici, a promuovere lo sviluppo sostenibile e a garantire l'inclusione sociale di tutti i cittadini. Tale approccio sistemico, in linea con le politiche europee, contribuisce a rafforzare il ruolo della Calabria come Regione dinamica e attenta alle esigenze dei suoi cittadini.
La presente proposta di legge non comporta alcuna variazione significativa delle risorse finanziarie regionali in quanto le modifiche apportate sono principalmente di natura ordinamentale e non determinano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Cari colleghi, mi rivolgo anche ai cittadini perché questo è il nono provvedimento omnibus che siamo costretti ad esaminare, per discutere, tra l'altro, di un tema rilevante. Intanto, presentate questa proposta legislativa con un titolo che è molto scorretto perché riferito a modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo. Perfetto, sarebbe stato corretto se vi foste fermati ai punti da 1 a 9. Così non è stato. Avete, invece, inserito tutta una serie di proposte legislative, di modifiche di leggi già in essere che avrebbero meritato una discussione importante nelle Commissioni. Il tema è sempre lo stesso: questo omnibus è un'accozzaglia, assolutamente eterogenea, di una serie di normative che non stanno insieme, senza nessun filo conduttore e che rendono assolutamente difficile, se non impossibile, l'esercizio della nostra facoltà di consiglieri regionali di votare questi provvedimenti, eventualmente, in maniera differente.
Quindi mi sembra che, nonostante il presidente Occhiuto abbia ribadito, più e più volte, questa necessità di discutere, questa voglia di discutere in questa Assise in realtà non la vediamo. Tra l'altro, questo provvedimento non è passato dalla Commissione bilancio. Certo, ci sono alcuni provvedimenti che non devono passare dalla Commissione bilancio, ce ne sono altri che, invece, probabilmente, sarebbero dovuti passare dalla Commissione bilancio e mi riferisco proprio alla norma sugli emolumenti dei capigruppo per la quale i capigruppo avrebbero ovviamente degli emolumenti più allungati. Questo perché non dovrebbe passare dalla Commissione?
E perché, ancora, lei ha poco sottolineato il punto 14 che è relativo all'ARSAC sul quale lei ha glissato in maniera particolare? Perché mai non doveva passare in Commissione? Per correttezza procedurale? Allora, per correttezza procedurale avete rinviato, per l'ennesima volta, la legge sull'autonomia differenziata e, invece, questa sull'ARSAC l'avete inserita nell'omnibus senza che questa correttezza procedurale fosse rispettata.
Arriviamo all'articolo 21 che riguarda la Fondazione Terina. La storia della Fondazione Terina è un tema sicuramente delicatissimo. La Fondazione è stata istituita con l’articolo 32 della legge regionale numero 7 del 2007, esprimo, però, una profondissima preoccupazione perché la decisione di liquidare Terina riguarda una realtà importante che è nella mia città e questa scelta rappresenta una sconfitta per tutti noi, soprattutto per questo governo che non è riuscito a salvarla, nonostante le numerose opportunità di intervento e di programmazione. La mala gestione di questa Fondazione è assolutamente nota a tutti: anni di amministrazione inefficiente e decisioni sbagliate hanno portato un progressivo deterioramento della situazione finanziaria operativa. Però, tuttavia, sono medico e se mi trovo di fronte a un paziente malato, anche in maniera seria, non lo uccido; ci sono tante altre Fondazioni che sono rimaste lì, da anni, in amministrazioni più o meno controllate, o neanche questo. Proprio questa Fondazione Terina dovevamo decidere di chiudere all’improvviso e che non si poteva fare nulla senza neanche discuterne in Commissione?! È un'ammissione di fallimento. È la dimostrazione che non siamo stati capaci di mettere in atto delle strategie di risanamento, di rilancio e che, invece di programmare degli interventi mirati per risolvere le criticità, è stata scelta la via più facile, ma anche la più distruttiva, cioè quella di chiudere definitivamente un'istituzione che pure serviva. Ricordo quando questa Fondazione è nata: c'erano ricercatori veri in quel periodo e funzionava. Dopodiché, c'è stato il disastro; un disastro che non appartiene a questa amministrazione, ma di fatto c’è un dato e il dato fondamentale è questa attività che la Fondazione Terina avrebbe potuto svolgere se aiutata a rimettersi in piedi.
Chiedo, quindi: è stato fatto tutto il possibile perché questa Fondazione potesse ricominciare in maniera seria? Sono state esplorate le vie per il risanamento? Sono stati cercati, per esempio, dei possibili partner e degli investitori? È stato messo in piedi un piano di rilancio serio e concreto? Temo che la risposta a questo sia negativa e la liquidazione di questa Fondazione risulta essere una sconfitta che pesa come un macigno sulla nostra coscienza e sulla nostra responsabilità politica. Penso che non sia troppo tardi per invertire la rotta - forse dovremmo - anche avendo il coraggio di ammettere gli errori commessi, rimboccarci le maniche per trovare delle soluzioni e dare speranza a chi ancora lì ci lavora. So che è stato programmato il trasferimento del personale, in maniera tale da salvaguardarlo; non sappiamo se questo sia possibile. Il concetto resta: stiamo uccidendo una Fondazione, sicuramente con milioni di criticità, però non è stato fatto, secondo me, il possibile e anche l'impossibile perché questa Fondazione Terina potesse rimettersi al passo e potesse riprendersi. Come opposizione, siamo ancora in tempo per chiedere al governo regionale di rivedere la sua posizione, di aprire un tavolo di confronto con tutti gli attori che sono coinvolti, perché ritengo che abbiamo questa responsabilità nei confronti di una Fondazione i cui obiettivi erano così importanti.
Esigiamo che ogni modifica legislativa sia, comunque, trattata con la dovuta attenzione, attraverso procedimenti specifici e chiari, che possano essere discussi, emendati e votati con cognizione di causa.
Invito tutti
voi a riflettere, veramente e seriamente, sulle conseguenze di questo modus
operandi, perché per lavorare insieme e ristabilire un processo legislativo
trasparente, efficace e rispettoso delle esigenze dei nostri cittadini abbiamo
bisogno di studiare e di riflettere su ciascuno dei provvedimenti legislativi.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente facente funzioni, vicepresidente Caputo, per la parola. Innanzitutto, chiedo scusa alla stampa, a chi oggi è presente in quest'Aula, a cui auguro, per chi vai in ferie, buone vacanze, per chi continua a lavorare, buon lavoro. Chiedo scusa perché sembriamo un disco rotto, come opposizione, ogni qualvolta si arriva in quest'Aula a proporre una cosiddetta legge omnibus. Come ricordava poco fa la collega Bruni, è il nono provvedimento omnibus che arriva in quest'Aula e quando il presidente Occhiuto - la prego di ascoltare - rivendica in quest'Aula, giustamente, legittimamente, il lavoro svolto in termini di qualità di proposte, vorrei ricordare a quest'Aula e al presidente Occhiuto che mai come in questa consiliatura abbiamo avuto una qualità di produzione legislativa così bassa, oggetto di richiami da parte del Governo nazionale. Per la leale collaborazione, come è giusto che sia, viene richiamata in Aula o vengono esortati il governo regionale e il Consiglio regionale ad apportare le dovute modifiche per evitare che le leggi vengano impugnate. Quindi, ben venga questo rapporto di leale collaborazione tra Governo centrale e Regione Calabria. Ci mancherebbe altro! Diventa, però, difficile capire le ragioni di queste osservazioni che fa il governo regionale, perché dimostra che c'è un'ansia di prestazione da parte di questa Giunta regionale, del Consiglio regionale dato che, come spesso vi ho detto in quest'Aula, “a gatta presciarola fa il figlio cieco”. Se si dimentica persino di inserire la planimetria per quanto riguarda l'amministrazione del Parco del Colognati, alla proposta di legge, vuol dire che c'è una superficialità negli atti amministrativi prodotti da questa Regione; così come quando non si prevede un rappresentante degli uffici periferici del Ministero della Cultura competente per territorio allorché si va a normare la rete regionale dei Tratturi; oppure, ancora, quando si tralascia di richiamare il rispetto del riparto di competenza tra lo Stato e le Regioni, sancito dalla Costituzione, nel momento in cui si interviene nel sistema integrato di educazione e di istruzione. Sono queste alcune delle osservazioni che il Governo fa e a cui, oggi, siamo costretti, con questa proposta di legge omnibus, a rimediare, per evitare che le leggi siano impugnate. La cosa più grave, però, come diceva, poco fa, la collega Bruni, non sono queste osservazioni, che recepiamo dal Governo per evitare che siano impugnate le leggi, ma è quello che è contenuto dall'articolo 10 in poi, quando, ad esempio, vengono avocati alla Giunta regionale gli elenchi degli istruttori e periti demaniali in materia di usi civici e la relativa nomina dei membri della Commissione per la vigilanza. Con questo articolo previsto nell'omnibus, viene esautorato, in questo modo, il ruolo del Consiglio regionale, cari colleghi. Non è, quindi, una modifica, ma è una decisione che assume questa Giunta regionale.
Oppure, ancora, la proroga per il 2025 per la conclusione delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il rinnovo dell'accreditamento delle strutture sanitarie e sociosanitarie. Anche questo è un punto, secondo voi, indifferente o è importante o qualificante per l'attività di questa Giunta che spesso si è vantata del lavoro svolto in questi anni in termini di recupero di accreditamento o quant’altro sulla sanità?! Ma poi è ben più preoccupante l'articolo 15, quando parla di ZES unica che è oggetto di discussione. Vi prego di leggere perché nella Commissione, cara collega Di Francesco, quest'atto è stato approvato in 10 minuti e non avete avuto nemmeno il tempo di leggere gli articoli: è stato approvato, forse, in 10 minuti; vi prego di leggere cosa prevede l'articolo 15, lo dico anche all’assessore Varì. Sapete le critiche che abbiamo ricevuto su questo tema della ZES unica che diventava un motore che favoriva le Regioni più forti rispetto alle più deboli e siamo sempre stati accusati che non era vera questa cosa. Oggi, purtroppo, tutti gli atti ci dicono che, forse, avevamo visto bene, perché un'unica centrale sotto il Governo nazionale risponde a logiche di partito come espressione - lo abbiamo denunciato - di Enti, clientele, nonché al peso elettorale di ogni singola Regione. Questo è un punto su cui il presidente Occhiuto e l'assessore Varì dovrebbero rispondere.
Per non aggiungere altra canna al fuoco. Per la fascia del credito d'imposta per le imprese che, a fronte di oltre 9 miliardi e del 60 per cento di tax credit promesso, si vedranno riconosciute soltanto meno del 18 per cento di quanto spettante, perché il Governo nazionale ha destinato solo un miliardo e seicento milioni di euro. Detto ciò, venendo all'articolo 15 della proposta di legge oggi in esame, ci piacerebbe capire meglio la ratio della norma che introduce la possibilità - è una interrogazione che poniamo - di apportare varianti urbanistiche per la realizzazione degli interventi, anche di iniziativa dei privati da realizzare nelle aree ZES.
Della Fondazione Terina ha parlato la collega Bruni. Non voglio entrare nel merito, ma come si fa a cancellarla all’improvviso? Capiamo i ritardi, capiamo le difficoltà economiche, capiamo la gestione sbagliata, però non si può cancellare d’un tratto, con una penna, un ente di ricerca che aveva un ruolo fondamentale e magari destinarlo non solo a Film Commission o a quell'area interessata. Non lo so cosa avete in mente di fare.
Caro presidente Occhiuto, credo caro Presidente del Consiglio, quest'Aula meriterebbe più rispetto, perché parliamo di temi fondamentali per lo sviluppo della Calabria e l'omnibus è troppo utilizzato come strumento per non affrontare i problemi.
Ripeto: la leale collaborazione è fondamentale in quest'Aula, ci mancherebbe altro; che il Governo chieda alla Regione di apportare le modifiche, ci può anche stare, ma, mai come questa volta, la qualità della produzione legislativa è bassa. Non lo dico io, ma le modifiche che abbiamo fatto; non lo dico io, andate a vedere! Quando il presidente Occhiuto dice andate a vedere i lavori di 5 anni fa e cosa avete fatto voi, oggi io dico, andate a vedere la produzione della qualità legislativa, qual è quella attuale e qual era quella del passato. Quante leggi sono state impugnate o mandate indietro dal Governo nazionale? Quante sono state mandate indietro oggi e quante ieri? Poi, ognuno di noi, in quest'Aula, svolge un ruolo, chi di maggioranza o di opposizione, però credo che il ruolo del Consiglio regionale vada salvaguardato perché proviene dal voto popolare, è una funzione che deriva dall'essere rappresentante dei calabresi e, come tale, riteniamo che debbano, in questi casi, essere salvaguardati la democrazia, il dibattito, il confronto; dal dibattito, dal confronto possono nascere idee migliori per la Calabria, lasciando a chi governa oggi la Calabria l'impostazione, l'input principale su cui discutere e ragionare.
Dateci la possibilità di discutere e ragionare sui temi fondamentali a cui facevo riferimento poco fa, perché la ZES non è un tema superficiale, la Fondazione Terina non è un tema superficiale, gli altri temi inseriti nell’omnibus non sono temi superficiali. Chiedo solo che ci sia maggior rispetto verso questo Consiglio regionale e che i colleghi, anche di maggioranza, si approprino di quelle prerogative che derivano dal loro mandato elettorale e non dall'appartenenza politica ad un gruppo.
Grazie, consigliere Bevacqua. Non ci sono altre richieste di parola. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
Articolo 3
(È
approvato)
Articolo 4
(È
approvato)
Articolo 5
(È
approvato)
Articolo 6
(È
approvato)
Articolo 7
(È
approvato)
Articolo 8
(È
approvato)
Articolo 9
(È
approvato)
Articolo 10
(È
approvato)
All’articolo 11 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 16286 di iniziativa del consigliere Caputo. Cedo la parola al collega Comito per l'illustrazione.
Grazie, Presidente, e complimenti per come dimostra di saper condurre i lavori consiliari, complimenti davvero.
L'emendamento mira a modificare la legge regionale 10 gennaio 2013, numero 2, recante: “Modifica alla legge regionale a seguito degli impegni assunti con il Governo.” Nello specifico, con la prima modifica proposta, si mira a disciplinare con maggiore compiutezza la durata in carica del collegio dei revisori dei conti, disciplinato attualmente dall'articolo 6 della legge regionale. Si vuole far coincidere la durata del mandato dell'organismo alla durata della legislatura consiliare e, comunque, fino all'insediamento del nuovo Collegio. Tale scelta appare necessaria per non privare l'Ente Regione, nelle more del rinnovo dell'Assemblea legislativa e fino alla nomina dei nuovi revisori, di un organismo essenziale, attese le funzioni peculiari che riveste.
Con la seconda modifica proposta si amplia la possibilità della Regione Calabria, nell'ambito delle attività di cui all'articolo 22, comma 3, lettera d), del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118, avente ad oggetto “Disposizioni normative in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi”, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, numero 42, e secondo quanto disposto dai relativi decreti attuativi con riferimento alla gestione sanitaria accentrata presso la Regione, nell'individuazione dei soggetti certificatori cui affidare le attività di certificazione, ricomprendendo soggetti interni o esterni all'amministrazione regionale. Invero, l'articolo 22, comma 3, lettera d), prevede che le Regioni individuano un responsabile regionale che certifichi, con riferimento alla gestione sanitaria accertata presso la Regione, in sede di rendicontazione trimestrale, la regolare tenuta dei libri contabili e della contabilità, la riconciliazione dei dati della gestione accentrata con le risultanze del bilancio finanziario, la riconciliazione dei dati di cassa, la coerenza dei dati inseriti nei modelli ministeriali di rilevazione dei conti con le risultanze delle contabilità in sede di rendicontazione annuale, nonché la corrispondenza del bilancio alle risultanze della contabilità. L’emendamento, al pari dell'intera proposta di legge ha carattere ordinamentale e non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Grazie, collega Comito. Parere della Giunta? Parere favorevole.
Pongo in
votazione l'emendamento protocollo numero 16286 che è approvato.
Articolo 11
(È
approvato così come emendato)
Articolo 12
(È
approvato)
Articolo 13
(È
approvato)
Articolo 14
(È
approvato)
Articolo 15
(È
approvato)
Articolo 16
(È
approvato)
Articolo 17
(È approvato)
Articolo 18
(È
approvato)
Articolo 19
(È
approvato)
Articolo 20
(È
approvato)
Articolo 21
(È
approvato)
Articolo 22
(È
approvato)
Articolo 23
(È approvato)
Articolo 24
(È
approvato)
Articolo 25
(È
approvato)
Articolo 26
(È approvato)
Articolo 27
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta di legge, unitamente al relativo allegato, è approvata per come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo all'ultimo punto all'ordine del giorno, la mozione numero 94/12^ di iniziativa del consigliere Mattiani, recante: “La Vespa del 900: un patrimonio culturale italiano”. Cedo la parola al consigliere Mattiani per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. L'oggetto della mozione è la Vespa del ‘900, patrimonio culturale italiano. Premesso che la Vespa è un modello di scooter della Piaggio brevettato il 23 aprile del 1946 e ad oggi è uno dei prodotti di segno industriale più famosi al mondo, tanto da essere, giustamente, considerato unico del Made in Italy, simbolo del design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente della Triennale Design Museum di Milano e del Mo.Ma. di New York, testimonianza dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra manifattura;
- che il marchio Vespa incarna la perfetta
combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;
- che la Vespa non è solo un mezzo di trasporto, ma
anche un'icona che ha attraversato da protagonista l'evoluzione economica,
sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra, creando un
legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali ed
economiche.
Considerato:
- che negli ultimi dieci anni, il marchio Vespa
continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite,
con nuove versioni, tra cui quella elettrica;
- che a livello nazionale dal 1949 sono ben 622 i
Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno superato la soglia
dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia di appassionati in
tutto il Paese e nel mondo intero.
Rilevato:
- che nel corso del settantaquattresimo Congresso nazionale
del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il
progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con l’obiettivo di
sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico
rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre
75 anni di storia;
- che già le Assemblee legislative di altre Regioni
italiane hanno approvato una mozione a supporto del riconoscimento della Vespa
del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.
Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato, impegna
la Giunta regionale, per quanto di competenza, ad attivarsi, per il tramite del
Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica,
culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del
‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle
misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un
patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese attraverso
il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal decreto
legislativo numero 42 del 2004.
Grazie. Pongo in votazione la mozione.
La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Esauriti gli argomenti all’ordine del giorno,
dichiaro chiusa la seduta. Grazie.
La seduta termina alle 15.01
Hanno chiesto congedo: De Nisi, Gentile, Graziano,
Lo Schiavo, Neri, Calabrese.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Molinaro, Lo Schiavo, Gelardi,
Gentile, Mancuso, Mattiani, Raso, Straface “Riconoscimento e disciplina delle
cooperative di comunità” (PL n. 310/12^).
È
stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e
formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Gentile “La Calabria per i
giovani” (PL n. 311/12^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per
l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Mancuso, Caputo, Raso, De Nisi “Disposizioni in
materia di alloggi sociali. Attivazione clausole standard dei contratti
locativi di cui al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
n. 183 del 21 giugno 2017” (PL n. 312/12^).
È
stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
La seconda Commissione
consiliare permanente, nella seduta del 5 agosto 2024, a maggioranza dei
presenti, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta
regionale n. 387 del 25 luglio 2024, recante:
“Piano Sviluppo e Coesione
della Regione Calabria (PSC). Approvazione del Piano finanziario variato della
Sezione Speciale 2 del PSC (SS2). Presa d’atto delle determinazioni del
Comitato di Sorveglianza del PSC (CdS) e della Cabina
di regia FSC”.
(Parere numero 41/12^).
La proposta di legge n.
301/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Talerico,
Neri, Laghi, De Francesco, Lo Schiavo, Gentile, recante:
“Modifiche alla legge
regionale n. 28 del 11 luglio 1986 (Ricezione turistica all'aria aperta)” è
stata sottoscritta, anche dal consigliere regionale Tavernise.
La Commissione consiliare
contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità
diffusa, nella seduta del 31 luglio 2024, ha licenziato il Piano Speciale
Legalità, Antiracket e Antiusura anno 2024, ai sensi dell’art. 4 della legge
regionale n. 8 del 2019:
“Interventi regionali per la
prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione
della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza”.
La Giunta regionale ha
trasmesso la deliberazione n. 366 del 10 luglio 2024, recante:
“Fondazione Istituto regionale
per la Comunità greca di Calabria”.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2024-2026:
-
deliberazioni della Giunta regionale numeri 393 - 394
- 395 - 396 - 397 - 398 del 30 luglio 2024.
Mammoliti. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- il Consiglio regionale della
Calabria, nella seduta del 22.06.2023, ha discusso ed approvato all’unanimità
la mozione n. 58 recante “Sin Calabria-Crotone-Cassano-Cerchiara” sottoscritta
da tutti i Capigruppo;
- che, in relazione alle
operazioni di bonifica del Sin Calabria Crotone-Cassano-Cerchiara e, nello
specifico, al Progetto operativo di bonifica (POB) Fase 2 che prevedeva, da
parte di ENI, l'asporto ed il trasferimento, fuori dalla Regione Calabria, di tutti
i rifiuti della bonifica pericolosi per la salute pubblica, la richiamata
mozione impegnava la Giunta regionale e, per essa, il Presidente a:
1) a coordinare l’insieme
delle istituzioni calabresi tese a contrastare anche in sede giudiziaria il
tentativo dell’ENI di stravolgere il deliberato della conferenza di Servizi;
2) a sostenere in sede
governativa e nello specifico tramite il Ministero dell’Ambiente, il Ministero
della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico le ragioni delle
istituzioni calabresi;
3) a sollecitare il Governo
alla nomina del Commissario del Sin Calabria;
considerato che - con decreto
del Presidente del Consiglio dei ministri, a firma del sottosegretario
-----------, su proposta del ministro dell’ambiente e della sicurezza
energetica, di concerto con il ministro dell’economia e delle finanze, il
professore --------- è stato nominato commissario straordinario col compito di
“accelerare promuovere e realizzare la bonifica e riparazione del danno
ambientale nel sito di interesse nazionale di Crotone-Cassano e Cerchiara”;
- in data 09.02.2024, la
Società ENI Rewind S.p.A. ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della
Sicurezza Energetica la rimozione, dal Decreto Ministeriale n. 7 del 03 marzo
2020, del vincolo imposto dal PAUR, rilasciato dalla Regione Calabria con D.D. n.
9539 del 2 agosto 2019, per le attività di deposito preliminare D15 e
trattamento D9 connesse al POB, ivi recepito ovvero, laddove possa occorrere,
la revoca (ai sensi dell’art. 21 quinquies della legge n. 241/1990) di tale
decreto ministeriale esclusivamente nella parte in cui impone lo smaltimento
dei rifiuti oggetto delle attività di cui al POB Fase 2 al di fuori della
Regione Calabria anche mediante, qualora lo ritenga opportuno, la convocazione
di una conferenza di servizi dedicata;
tenuto conto che - il
Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, con decreto del
01.08.2024, all’esito della conferenza dei servizi del 26 giugno, ha approvato,
nonostante la ferma opposizione degli enti territoriali, lo stralcio al
progetto operativo di bonifica fase 2 presentato da Eni Rewind s.p.a. il quale
consente di fatto, il conferimento dei rifiuti pericolosi presso l’impianto
individuato dalla società, sito in Crotone. Tutto quanto sopra premesso e
considerato, il sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
se la Giunta regionale intende
opporsi in sede giudiziaria alla decisione assunta dal Ministero dell’Ambiente
e della Sicurezza energetica.
(249; 05/08/2024).
Mammoliti. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- il riscaldamento globale,
con temperature costantemente al di sopra della media stagionale, la scarsità
di piogge e la diminuzione della neve dalle nostre montagne, sta determinando
una sempre più marcata crisi idrica oltre ad una evidente alterazione degli
equilibri ambientali dei nostri territori;
- la gestione delle risorse
idriche in ambito agricolo e industriale, negli anni e non solo in Calabria, è
risultata essere inefficace. L’insufficiente manutenzione delle reti idriche,
infatti, provocala dispersione d’acqua nelle reti di distribuzione: secondo i
dati pubblicati del Blue Book 2022 redatto da Fondazione Utilitatis
la dispersione media italiana è del 40%, con il Sud e le isole, che registrano
una media addirittura del 50%;
a quanto sopra si aggiungono i
danni dovuti a sistemi di depurazione non sempre efficienti: tutte le sostanze
inquinanti usate dall’agricoltura, dall’industria e dai centri urbani
finiscono, spesso, nei fiumi danneggiando la risorsa idrica e contribuendo ad
inasprire ulteriormente l’emergenza in corso. Considerato che: - L'Osservatorio
permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico dell'Appennino
meridionale, lo scorso 24 luglio, ha dichiarato lo stato di severità idrica
"alto" per il comparto idro-potabile nei territori della provincia di
Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria;
- nei giorni scorsi, il
commissario di Sorical, non nascondendo la preoccupazione sulla situazione
idrica in cui versa in questo periodo il territorio regionale, ha evidenziato
la grave siccità che interessa la Sila Crotonese che sta mettendo in crisi lo
schema acquedottistico Lese, composto dalle sorgenti e dall’impianto di
potabilizzazione di Savelli;
- i tecnici Sorical hanno
registrato un calo delle sorgenti vertiginoso con la produzione che è scesa da
130 l/s a 70 l/s. Tenuto conto che: - il Presidente della Regione Calabria, il
26 luglio scorso, ha emesso un provvedimento con cui ha dichiarato "lo
stato di emergenza regionale di Protezione civile, conseguente alla situazione
di grave carenza idrica di carattere potabile nei territori della provincia di
Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria";
- le, pur condivisibili,
azioni messe in campo dal Governo regionale e dalla
Protezione Civile non possono essere considerate risolutive di un problema così
vasto e complesso le cui origini sono certamente riconducibili a ritardi
accumulati negli anni passati;
- servirebbe, pertanto,
accanto all’attenta gestione dell’emergenza, un piano per la tutela della
risorsa idrica divenuta ormai scarsa sia per l’uso umano che per quello
agricolo ed industriale, unitamente alla costruzione di impianti per il
recupero ed il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura;
viste: - le riforme poste in essere in questi anni dalla Giunta regione con
riferimento al gestore unico regionale delle risorse idriche ed all’istituzione
del consorzio di bonifica unico regionale. Tutto quanto sopra premesso e
considerato si interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
se e quali iniziative intenda
adottare per far fronte alla ormai costante carenza idrica sul territorio
calabrese.
(248; 02/08/2024)
Il Consiglio regionale, premesso
che:
- la Vespa è un modello di
scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti
di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente
considerata un'icona del made in Italy, simbolo del
design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e
tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del
Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza
dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della
nostra manifattura;
- il marchio Vespa incarna la
perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;
- la Vespa non è solo un mezzo
di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista
l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo
dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche,
sociali e economiche;
considerato - che negli ultimi
dieci anni, inoltre, che ancora oggi il marchio Vespa continua a mietere
notevoli successi in tutto il mondo in termini di vendite, con nuove versioni,
tra cui quella elettrica;
- che a livello nazionale dal
1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno
superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia
di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;
rilevato - che nel corso del
settantaquattresimo Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a
Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio
Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul
valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per
tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;
- che già le Assemblee
Legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto
del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.
Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,
impegna la Giunta regionale
per quanto di competenza ad
attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico
scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per
ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione
dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo
affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e
dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio
Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004.
(93; 31/07/2024) Mattiani
(Ritirata dal proponente, con
nota, protocollo n. 15949 del 01.08.2024)
Il Consiglio regionale, premesso
che:
- che la Vespa è un modello di
scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti
di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente
considerata un'icona del made in Italy, simbolo del
design italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e
tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del
Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza
dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della
nostra manifattura;
- che il marchio Vespa incarna
la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;
- che la Vespa non è solo un
mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista
l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo
dopoguerra, creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni
politiche, sociali e economiche;
considerato - che negli ultimi
dieci anni, il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il
mondo in termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;
- che a livello nazionale dal
1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno
superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia
di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;
rilevato - che nel corso del
settantaquattresimo Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a
Pontedera nell’aprile 2023 è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio
Culturale Italiano”, con l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul
valore storico, culturale ed artistico rappresentato dalla Vespa del ‘900, per
tutto quello che ha raccontato in oltre 75 anni di storia;
- che già le Assemblee
Legislative di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto
del riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.
Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,
impegna la Giunta regionale
per quanto di competenza - ad
attivarsi, per il tramite del Governo, affinché si riconosca all'iconico
scooter l'espressione storica, culturale e artistica del nostro Paese e per
ottenere la tutela della Vespa del ‘900 dalle limitazioni della circolazione
dei mezzi a benzina, previste dalle misure contenute nel Green Deal europeo
affinché non vada disperso un patrimonio culturale simbolo della tecnologia e
dello stile del nostro Paese attraverso il riconoscimento di Patrimonio
Culturale Italiano disciplinato dal D.lgs. n. 42 del 2004.
(94; 01/08/2024) Mattiani.
Il Consiglio regionale
premesso che:
-
l’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti
della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa
con parere favorevole, li inviano al Dipartimento "Bilancio e
Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale trasmette
i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione;
visti:
-
la legge regionale 16 maggio
2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione
Calabria);
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 390 del 25 luglio 2024,
recante: “Rendiconto esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde -Trasmissione
proposta al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
vista la deliberazione n. 182 dell’8 luglio 2024, con cui il Direttore
generale dell’Azienda Calabria Verde ha approvato il rendiconto di gestione
dell’Ente per l’esercizio 2022;
considerato che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale n. 47 del 6
luglio 2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha attestato l’attendibilità
delle risultanze della gestione finanziaria, la congruità degli accantonamenti
al fondo crediti di dubbia esigibilità, la congruità e degli altri
accantonamenti rilevati, nonché l'attendibilità dei risultati economici generali
e di dettaglio con riferimento al rispetto della competenza economica, alla
completa e corretta rilevazione dei componenti economici positivi e negativi,
alle scritture contabili e alle carte di lavoro a supporto dei dati rilevati;
-
ha rilevato che, ad oggi, gli
equilibri di bilancio e il ripianamento del disavanzo di amministrazione,
appurato nel rendiconto 2022, devono trovare riscontro nell'attualizzazione dei
risultati delle gestioni successive, la cui mancata approvazione dei relativi
documenti programmatori e di rendiconto non permettono di esprimere una
valutazione puntuale sullo stato di risanamento avviato;
-
ha raccomandato la
prosecuzione della fase di risanamento amministrativo mediante la definizione
del rendiconto relativo all’esercizio da sottoporre alla relativa approvazione,
al fine di coniugare i risultati di gestione delle precedenti annualità, anche
e fondamentalmente in relazione alle differenti risultanze concretizzatesi tra
i preconsuntivi ed i rendiconti approvati, con puntuale riscontro degli
equilibri di bilancio, del cronoprogramma per il ripiano del disavanzo nel
bilancio di previsione pluriennale 2024- 2026;
-
attestando la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione, ha espresso “giudizio positivo
per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2022”;
rilevato che la U.O.A. “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione
e difesa del Suolo”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente,
nell’istruttoria di competenza (prot. n. 487842 del 24 luglio 2024), allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
-
ha verificato il rispetto dei
limiti di spesa, di cui alla vigente normativa in materia di spending review,
con l’eccezione dei limiti afferenti alle spese per incarichi di studio,
ricerca e consulenza;
-
ha espresso parere favorevole
al rendiconto di esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde”, con la
prescrizione “di formulare ed approvare un piano di rientro dal disavanzo da
effettuarsi in un tempo ragionevole e comunque contenuto nei termini di legge
e, di imputare, in quota parte, il disavanzo di euro 36.225.088,35
nell’esercizio 2024 e seguenti”, nonché “di azionare nei termini di legge ogni
utile iniziativa tesa al recupero dei crediti ed in particolare a quelli di
dubbia esigibilità”, riservandosi di “procedere con atto successivo
all’applicazione delle dovute sanzioni in relazione ai limiti di spesa non
rispettati”;
considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”,
nell'istruttoria di competenza, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale,
-
ha rilevato che:
·
sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2022, per come risultante dal
conto del bilancio, e il corrispondente importo del conto del tesoriere;
·
sussiste continuità tra i
residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio
2022;
·
sussiste la quadratura delle
poste contabili iscritte nelle cosiddette "partite di giro";
·
sussiste (a seguito delle
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) la corrispondenza
tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali-crediti e tra
residui passivi finali-debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
·
sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2022, e il valore registrato alla voce
“Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
·
risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31.12.2022;
-
così come evidenziato
nell’istruttoria al rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Ente, ha reiterato la
raccomandazione all’Azienda, al fine di salvaguardare i propri equilibri di
bilancio e di evitare l’insorgere di possibili danni di natura erariale, di “promuovere
tutte le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di
recupero delle posizioni di credito, stante il perdurare di evidenti difficoltà
nella riscossione dei proventi relativi alla gestione dei beni, con particolare
riferimento ai canoni per concessioni pluriennali”;
-
evidenziando che la quota
disponibile del risultato di amministrazione, al netto delle quote accantonate
e vincolate, presenta un importo negativo pari ad 36.225.088,35 euro, che
conseguenzialmente determina un disavanzo, ha raccomandato all’Azienda e all’U.O.A.
“Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e difesa del Suolo” quale
soggetto preposto alla vigilanza dell’Ente, la rapida definizione del
rendiconto relativo all’esercizio 2023, nonché l’urgente predisposizione e
approvazione del bilancio di previsione 2024/2026, al fine di consentire una
programmazione strutturata del risanamento aziendale, nel rispetto degli
equilibri di bilancio e sulla base della puntuale definizione di un
cronoprogramma di ripiano del disavanzo;
-
ha preso atto che,
nell’istruttoria di propria competenza, l’U.O.A. vigilante ha provveduto a
verificare il rispetto della normativa vigente in materia di contenimento della
spesa da parte di Azienda Calabria Verde, con riferimento alle risultanze della
gestione per l’esercizio 2022, in applicazione di quanto previsto dall’articolo
6, comma 7, della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, rilevando che, con
riferimento al mancato rispetto dei limiti afferenti agli emolumenti per gli
organi di vertice dell’Ente e alla spesa per incarichi di studio, ricerca e
consulenze si provvederà a predisporre apposito provvedimento amministrativo di
riduzione dei
trasferimenti, a carico del bilancio regionale, per
l'Azienda Calabria Verde, ex art.6, comma 10 della l.r.
43/2016, in ragione delle eccedenze di spesa riscontrate con riferimento al
solo limite per incarichi di studio, ricerca e consulenze di cui agli articoli
13, comma 10, lettera a) della l.r. 69/2012 e 3,
comma 1, lettera a) della l.r. 56/2013;
-
prendendo atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e dell’U.O.A. vigilante,
richiamate altresì le raccomandazioni dello stesso dipartimento “Economia e
Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere all’adozione, da parte della Giunta regionale,
del rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde al fine della
successiva trasmissione dello stesso al Consiglio Regionale, ai sensi
dell’articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 5
agosto 2024, si è determinata favorevolmente sull’approvazione del rendiconto
per l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde e dei documenti ad esso
allegati;
udito il consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per
l’esercizio 2022 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della
presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
premesso che:
-
l’articolo 57, comma 3, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ogni anno ai rispettivi
Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa
istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20
settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva
istruttoria di propria competenza;
-
la Giunta regionale trasmette
i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione, a norma
dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;
visti:
-
la legge regionale 16 maggio
2013, n. 25, che ha istituito l’Azienda Calabria Verde;
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione
Calabria);
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi), per come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 126/2014;
vista la deliberazione della Giunta regionale n. 389 del 25 luglio 2024,
recante: "Bilancio di previsione 2024-2026 dell'Azienda Calabria Verde -
Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per gli atti di competenza";
vista la deliberazione n. 74 dell’8 marzo 2024, con cui il Direttore
generale dell’Azienda Calabria Verde ha approvato il bilancio di previsione
2024-2026 dell’Ente;
considerato che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale n. 41 del 7
marzo 2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha verificato che il bilancio
di previsione “rispetta il pareggio finanziario complessivo di competenza e gli
equilibri di parte corrente e in conto capitale, ai sensi d.lgs. 118/2011, alI. 4/a, p. 9.10”;
-
il risultato di
amministrazione presunto dell’annualità 2023 ammonta ad euro -39.959.891,99, il
cui ripiano viene previsto nel bilancio pluriennale 2024-2026, entro i limiti
della durata residua della legislatura regionale per l’importo di 13.319.963,36
euro per ciascuna annualità;
-
ha verificato la coerenza
delle previsioni con il "Piano Attuativo Forestazione Anno 2024",
modulato secondo le risorse disponibili nel bilancio regionale per l'anno 2024
- approvato dal Consiglio regionale con legge regionale n.57 del 27 dicembre
2023 - e nella Legge 29 dicembre 2022, n. 197, per come modificata dalla L. n.
74/2023;
-
ha invitato l’Azienda ad una
tempestiva approvazione dei rendiconti 2020, 2021, 2022, 2023 e alla
contestuale definizione delle dichiarazioni lRAP
integrative per le annualità 2017-2020, i cui presunti crediti scaturenti
saranno da vincolare alla copertura del disavanzo applicato nei bilanci
previsionali 2024-2025-2026;
-
ha espresso “parere
favorevole” in merito al bilancio di previsione 2024-2026;
rilevato che il dipartimento regionale “Politiche della Montagna,
Foreste, Forestazione e Difesa del Suolo”, che esercita la vigilanza sulle
attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 487848 del 24
luglio 2024), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha verificato che risultano
rispettati sia gli equilibri generali di bilancio, in ottemperanza dei principi
contabili di cui al d.lgs. n. 118/2011, sia il rispetto dei limiti di spesa per
l’esercizio 2024, in ottemperanza all’articolo 6 della legge regionale
n.43/2016, rispetto ai quali sono stati fissati gli stanziamenti, con
distinzione del limite di spesa per il personale e del limite di spesa di
funzionamento;
-
ha rilevato che l’Azienda,
malgrado l’approccio prudenziale degli stanziamenti di spesa, manifesta risorse
insufficienti a garantire la totale copertura degli oneri finanziari e che la
stessa si è impegnata «una volta approvato il Bilancio di Previsione 2024-2026,
ad approvare idonea Variazione di Bilancio per l’applicazione della parte
accantonata del risultato di amministrazione relativa alla “Restituzione fondi
POR ex decreto Regione Calabria n° 2072 del 20.02.2017 per euro 27.678.567,11
e, successivamente, alla esecutività della suddetta Variazione, provvederà
all’impegno di spesa e al pagamento delle rate in favore della Regione
Calabria, per effetto del Piano di rientro approvato con Decreto della Regione
n°11668 del 10.08.2023 del Dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici»;
-
ha espresso parere favorevole
al bilancio di previsione esercizio 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde”, con
la prescrizione: “che l’Azienda contenga la spesa nei limiti delle risorse
assegnate nel Piano Attuativo 2024”;
considerato che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”,
nell'istruttoria di competenza, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale,
-
ha verificato la sussistenza
degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118;
-
ha formulato all’Azienda le
seguenti raccomandazioni:
·
in ordine alla costituzione
del Fondo crediti dubbia esigibilità (FCDE), di verificare, durante l’intero
periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo
in esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali
variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di
eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento
all’effettivo andamento degli incassi adottando se necessarie, apposite misure
atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.;
·
relativamente al Fondo
Pluriennale Vincolato (FPV), di provvedere, a seguito del completamento della
procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l’esercizio 2023, alle
dovute variazioni di bilancio, apportando se necessario i conseguenti correttivi
al FPV per la parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile
della competenza finanziaria potenziata;
·
di provvedere alla celere
definizione dei rendiconti pregressi con l’approvazione del rendiconto 2023, al
fine di ritornare ad una situazione di normalità, circa il rispetto delle
tempistiche di legge nella determinazione delle risultanze di cui al cosiddetto
“ciclo di bilancio” stante le fasi di cui lo stesso di compone (programmazione,
gestione e rendicontazione);
·
di provvedere ad applicare la
parte accantonata del risultato di amministrazione, una volta approvato il
bilancio di previsione, al fine di onorare il pagamento delle quote di capitale
di debito di cui al previsto piano per la “Restituzione fondi POR ex Decreto
Regione Calabria n. 2072 del 20/02/2017”, per le annualità dal 2016 al 2023;
·
di garantire il pagamento
delle predette quote di capitale di debito per le annualità 2024, 2025 e 2026,
spostando le risorse stanziate sul capitolo U4101010801 “Restituzione fondi POR
ex Decreto Regione Calabria n. 2072 del 20/02/2017”, attualmente previste nella
missione 20 programma 20203 “Altri Fondi”, sullo specifico capitolo di spesa
U3101010106 “Restituzione fondi por ex decreto regione 2072/2017” con piano dei
conti 1.99.99.01 “Rimborsi di parte corrente ad Amministrazioni Centrali di
somme non dovute o incassate in eccesso”, al fine di procedere ad assumere i
necessari impegni di spesa ed effettuare con immediatezza le conseguenti
liquidazioni;
-
prendendo atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e del dipartimento
regionale vigilante “Politiche della Montagna, Foreste, Forestazione e Difesa
del Suolo”, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni dello stesso dipartimento
“Economia e Finanze” e del dipartimento vigilante, ha ritenuto “possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di
bilancio di previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde al Consiglio
Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8”;
preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 5
agosto 2024, si è determinata favorevolmente sull’approvazione del bilancio di
previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde e dei documenti ad esso
allegati;
udito il consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale n.8/2002, il bilancio di
previsione 2024-2026 dell’Azienda Calabria Verde e i documenti ad esso allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della
presente deliberazione.
Art. 1
(Approvazione del Rendiconto
della gestione)
1. Il Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio
finanziario 2023, composto dal Conto del bilancio, dal Conto economico e dallo
Stato patrimoniale e corredato degli allegati previsti dalla vigente normativa,
è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.
Art. 2
(Entrate di competenza)
1. Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2023 per
la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal
Conto del bilancio, in 7.951.122.074,60 euro delle quali:
- riscosse e versate |
€ 5.606.836.604,53 |
- rimaste da riscuotere e versare |
€ 2.344.285.470,07 |
2. Il movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401,
E9504060101), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio
finanziario 2023 è stabilito, per come risulta dal Conto del bilancio, in
764.317.064,80 euro.
Art. 3
(Spese di competenza)
1. Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2023 per la
competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal
Conto di bilancio, in 7.665.124.245,84 euro delle quali:
- pagate |
€ 5.761.842.295,85 |
- rimaste da pagare |
€ 1.903.281.949,99 |
2. Il movimento di cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401,
U9010304601), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio
finanziario 2023 è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in
1.024.091.585,93 euro.
Art. 4
(Riepilogo entrate e spese di
competenza)
1. Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di
competenza dell'esercizio finanziario 2023 risulta così definito:
ENTRATE
TITOLO 1 - Entrate correnti di natura tributaria,
contributiva e perequativa |
€ |
4.638.227.042,73 |
TITOLO 2 - Trasferimenti correnti |
€ |
1.019.139.302,74 |
TITOLO 3 - Entrate extratributarie |
€ |
76.523.183,25 |
TITOLO 4 - Entrate in conto capitale |
€ |
1.353.219.528,27 |
TITOLO 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie |
€ |
324.468.559,16 |
TITOLO 6 - Accensione prestiti |
€ |
39.433.556,31 |
TITOLO 7 - Anticipazioni da Istituto Tesoriere |
€ |
0,00 |
TITOLO 9 - Entrate per conto terzi e partite di giro |
€ |
500.110.902.14 |
TOTALE |
€ |
7.951.122.074,60 |
SPESE
TITOLO 1 - Spese correnti |
€ |
5.323.306.727,80 |
TITOLO 2 - Spese in conto capitale |
€ |
1.458.043.811,15 |
TITOLO 3 - Spese per incremento attività finanziarie |
€ |
326.468.559,16 |
TITOLO 4 - Rimborso prestiti |
€ |
57.194.245,59 |
TITOLO 5 - Chiusura anticipazioni ricevute da istituto
tesoriere/cassiere |
€ |
0,00 |
TITOLO 7 - Uscite per conto terzi e partite di giro |
€ |
500.110.902.14 |
TOTALE |
€ |
7.665.124.245,84 |
Art. 5
(Residui attivi provenienti da
esercizi precedenti)
1. I residui attivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla chiusura
dell'esercizio finanziario 2022 ammontavano a 5.453.262.859,57 euro, a seguito
dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2023, risultano
determinati per come di seguito specificato:
- riscossi e versati nell'esercizio 2023 |
€ |
1.803.791.083,28 |
- eliminati per minore accertamento |
€ |
116.271.880,21 |
- riaccertati per maggiore accertamento |
€ |
0,00 |
- rimasti da riscuotere |
€ |
3.533.199.896,08
|
Art. 6
(Residui passivi provenienti da
esercizi precedenti)
1. I residui passivi, provenienti da esercizi precedenti, che alla
chiusura dell'esercizio finanziario 2022 ammontavano a 4.543.851.145,49 euro, a
seguito dell’attività di gestione effettuata nel corso dell’esercizio 2023,
risultano determinati per come di seguito specificato:
- liquidati e pagati nell'esercizio 2023 |
€ |
1.885.277.410,44 |
- eliminati per economie |
€ |
172.566.994,88 |
- rimasti da pagare |
€ |
2.486.006.740,17 |
Art. 7
(Residui attivi alla chiusura
dell'esercizio 2023)
1. I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023
risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:
- somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio 2023 (articolo 2) € 2.344.285.470,07 |
|
- somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (articolo 5)
€ 3.533.199.896,08 |
|
- RESIDUI ATTIVI AL 31 dicembre 2023 |
€
5.877.485.366,15 |
Art. 8
(Residui passivi alla chiusura
dell'esercizio 2023)
1. I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2023
risultano stabiliti dal Conto del bilancio nelle seguenti somme:
- somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2023 (articolo 3) €
1.903.281.949,99 |
|
- somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (articolo 6) €
2.486.006.740,17 |
|
- RESIDUI PASSIVI AL 31 dicembre 2023 |
€
4.389.288.690,16 |
Art. 9
(Situazione di cassa)
1. Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2023 è determinato in
864.862.338,09 euro, per come di seguito specificato:
Fondo cassa al 1° gennaio 2023 |
€ |
1.101.354.356,57 |
RISCOSSIONI |
|
|
in conto competenza |
€ |
5.606.836.604,53 |
in conto residui |
€ |
1.803.791.083,28 |
TOTALE RISCOSSIONI |
€ |
7.410.627.687,81 |
PAGAMENTI |
|
|
in conto competenza |
€ |
5.761.842.295,85 |
in conto residui |
€ |
1.885.277.410,44 |
TOTALE PAGAMENTI |
€ |
7.647.119.706,29 |
|
|
|
FONDO DI CASSA AL 31 dicembre 2023 |
€ |
864.862.338,09 |
Art. 10
(Risultato di amministrazione)
1. Il risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2023 è pari
a 2.076.595.459,82 euro, per come di seguito specificato:
Fondo cassa al 31 dicembre 2023 |
€ |
864.862.338,09 |
Residui attivi |
€ |
5.877.485.366,15 |
Residui passivi |
€ |
4.389.288.690,16 |
Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte corrente |
€ |
27.211.705,40 |
Fondo pluriennale vincolato di spesa - parte capitale |
€ |
249.251.848,86 |
Risultato di amministrazione al 31 dicembre 2023 |
€ |
2.076.595.459,82 |
2. La determinazione del risultato di amministrazione al
31 dicembre 2023, nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è
indicata nel “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2023”
annesso alla presente legge.
3. Il disavanzo finanziario alla chiusura dell’esercizio 2023,
considerando le quote accantonate e vincolate del risultato di amministrazione,
è determinato nell’importo di - 58.723.435,90 euro.
Art. 11
(Conto economico)
1. Il risultato economico dell’esercizio 2023 è stabilito
in 185.101.936,43 euro, in base alle seguenti risultanze:
Conto economico |
Valori al 31 dicembre 2023 |
a) componenti positivi della gestione |
€ 7.173.438.533,52 |
b)
componenti negativi della gestione |
€ 6.923.065.360,83 |
Differenza (a- b) |
€ 250.373.172,69 |
c.1) Proventi finanziari |
€ 3.705.659,69 |
c.2) Oneri finanziari |
€ 31.998.711,20 |
Totale proventi e oneri finanziari (c) |
€ - 28.293.051,51 |
d.1) Rivalutazioni |
€ 0,00 |
d.2) Svalutazioni |
€ 0,00 |
Totale rettifiche (d) |
€ 0,00 |
e.1) Proventi straordinari |
€ 208.663.698,62 |
e.2) Oneri straordinari |
€ 237.609.785,09 |
Totale proventi e oneri straordinari (e) |
€ - 28.946.086,47 |
Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e) |
€ 193.134.034,71 |
Imposte |
€ 8.032.098,28 |
Risultato dell'esercizio |
€ 185.101.936,43 |
Art. 12
(Stato patrimoniale)
1. La situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2023 è stabilita in
9.769.712.709,01 euro, in base alle seguenti risultanze:
Stato patrimoniale – attivo |
Valori al 31 dicembre 2023 |
a) Crediti vs Stato e altre amministrazioni
pubbliche per la partecipazione del fondo di dotazione |
€ 0,00 |
b) Immobilizzazioni |
€
3.767.753.973,82 |
c) Attivo circolante |
€
6.001.516.009,79 |
d) Ratei e risconti |
€
442.725,40 |
Totale dell'attivo (a+b+c+d)
|
€ 9.769.712.709,01 |
2. La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2023 è stabilita in
9.769.712.709,01 euro, in base alle seguenti risultanze:
Stato patrimoniale – passivo |
Valori al 31 dicembre 2023 |
a) Patrimonio netto |
€ 3.157.474.527,66 |
b) Fondi per rischi ed oneri |
€ 362.353.647,71 |
c) Trattamento di fine rapporto |
€ 0,00 |
d) Debiti |
€ 5.925.464.583,44 |
e) Ratei e risconti e contributi agli
investimenti |
€ 324.419.950,20 |
Totale passivo (a+b+c+d)
|
€ 9.769.712.709,01 |
3. Il valore dei Conti d’ordine al 31 dicembre 2023 ammonta a
1.461.688.344,60 euro, in base alle seguenti risultanze:
Conti d’ordine |
Valori al 31 dicembre 2023 |
1) Impegni su esercizi futuri |
€ 1. 451.719.968,75 |
2) beni di terzi in uso |
€ 0,00 |
3) beni dati in uso a terzi |
€ 0,00 |
4) garanzie prestate ad amministrazioni pubbliche |
€ 0,00 |
5) garanzie prestate a imprese controllate |
€ 0,00 |
6) garanzie prestate a imprese partecipate |
€ 0,00 |
7) garanzie prestate ad altre imprese |
€ 9.968.375,85 |
Totale Conti d’ordine |
€ 1.461.688.344,60 |
Art. 13
(Rendiconto consolidato Giunta -
Consiglio regionale)
1. Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b), e dell’articolo 63,
comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi), sono approvati i
contenuti di dettaglio del Rendiconto consolidato Giunta-Consiglio 2023, come
da allegato al Rendiconto generale della Regione Calabria per l’anno 2023.
Art. 14
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo
a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della
Regione Calabria.
Art. 1
(Sostituzione dell'articolo 1
della l.r. 24/2020)
1. L'articolo 1 della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per
l'utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private) è sostituito dal
seguente:
"Art. 1
(Presenza della figura
professionale del farmacista nelle strutture pubbliche e private)
1. Negli istituti di ricovero, di riabilitazione, nelle residenze
sanitarie assistite (RSA), negli hospice, nelle residenze socio sanitarie
assistite (RSSA), presso i servizi per le tossicodipendenze (SERT), negli
ospizi, nelle case protette e comunità terapeutiche, case di cura private e in
tutte le altre strutture pubbliche e private ove sono utilizzati farmaci,
l'approvvigionamento, la conservazione, l'allestimento e la distribuzione degli
stessi avviene, ferma restando per le strutture pubbliche la previsione di cui
al comma 3, sotto la responsabilità di personale farmacista.
2. L'esercizio della professione di farmacista presso le strutture di
cui al comma 1 è consentito a coloro che sono in possesso dei requisiti
generali e specifici previsti dalla disciplina statale vigente per l'accesso al
servizio sanitario nazionale.
3. Presso le strutture pubbliche di cui al comma 1, la presenza del
farmacista viene programmata in coerenza con il decreto del Ministro della
salute 2 aprile 2015, n. 70, con la metodologia adottata e approvata con i
Tavoli di verifica e con il Programma operativo di prosecuzione del Piano di
rientro, nel rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 11, comma 1, del
decreto-legge 30 aprile 2019, n. 35, convertito, con modificazioni, dalla legge
25 giugno 2019, n.60.”.
Art. 2
(Modifica dell'articolo 3 della
l.r. 24/2020)
1. Il comma 2 dell'articolo 3 della l.r.
24/2020 è sostituito dal seguente:
"2. Per le finalità di cui al comma 1, il farmacista svolge le
attività professionali di cui all'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo
8 agosto 1991, n. 258 (Attuazione delle direttive n. 85/432/CEE, n. 85/433/CEE
e n.85/584/CEE, in materia di formazione e diritto di stabilimento dei
farmacisti).".
Art. 3
(Sostituzione dell'articolo 4
della l.r. 24/2020)
1. L'articolo 4 della l.r. 24/2020 è
sostituito dal seguente:
"Art. 4
(Clausola di salvaguardia)
1. Sono fatte salve le competenze attribuite al Commissario ad acta per
l'attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario regionale, nonché
agli atti adottati in attuazione dei poteri al medesimo conferiti".
Art. 4
(Clausola d'invarianza
finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori
oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 1
(Oggetto e finalità)
1. La Regione, in armonia con la vigente normativa europea, nazionale e
regionale, promuove il turismo itinerante al fine di:
a) incentivare il ruolo strategico del turismo itinerante per favorire
lo sviluppo economico, sociale e lavorativo calabrese;
b) favorire la crescita dell’offerta turistica regionale e indirizzare i
flussi turistici verso le aree periferiche;
c) valorizzare le risorse ambientali, culturali, paesaggistiche,
gastronomiche e delle tradizioni locali, per favorire uno sviluppo turistico
sostenibile e inclusivo;
d) promuovere la riqualificazione urbanistica e territoriale;
e) incentivare forme turistiche a contatto con la natura e la cultura
dei luoghi;
f) creare strumenti per estendere la stagione turistica e far conoscere
ampie zone dei territori;
g) proporre azioni condivise per agevolare la fruizione dei servizi
turistici, con particolare riguardo ai soggetti con ridotte capacità motorie e
sensoriali e ai soggetti meno abbienti.
2. Per le finalità di cui al comma 1, la Regione disciplina la sosta
temporanea di caravan e autocaravan in apposite aree individuate dai Comuni e
il garden sharing.
Art. 2
(Aree attrezzate per la sosta
temporanea di autocaravan e caravan)
1. I Comuni, singoli o associati, in attuazione dell'articolo 1, possono
istituire le aree attrezzate riservate alla sosta e al parcheggio di
autocaravan e caravan omologati a norma delle disposizioni vigenti.
2. Le aree di sosta di cui al comma 1, nel rispetto delle disposizioni
di cui all'articolo 378 del decreto del Presidente della Repubblica 16 dicembre
1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della
strada) sono dotate di:
a) pozzetto di scarico autopulente;
b) erogatore di acqua potabile;
c) adeguato sistema di illuminazione;
d) contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti effettuata nel
territorio comunale;
e) toponomastica della città contenente le informazioni turistiche
aggiornate;
f) sistema antincendio;
g) almeno uno ogni dieci posti, e comunque almeno un posto, riservato ad
autocaravan e caravan con a bordo passeggeri con disabilità;
h) perimetrazione dell’area con installazione di strutture di recinzione
per garantire la sicurezza e la riservatezza degli ospiti.
3. In aggiunta alle dotazioni di cui al comma 2, le aree di cui al comma
1 possono essere attrezzate anche di:
a) sorveglianza durante i periodi di apertura e sistemi di video
sorveglianza all'ingresso e all'uscita dell'area;
b) zona free Wi-Fi;
c) colonnine per la ricarica elettrica.
4. Le area di sosta sono localizzate e dimensionate in modo da creare il
minor impatto ambientale possibile, rispettando la natura dei luoghi, le
vigenti disposizioni in materia ambientale e paesaggistica e i vigenti
regolamenti urbanistici.
5. Le area di sosta, in caso di carenza di vegetazione spontanea, sono
piantumate con messa a dimora di siepi e alberature tipiche della macchia
mediterranea, tali da renderle omogenee all'ambiente circostante. Se le aree
ricadono all'interno del perimetro edificato sono adottati sistemi di
ombreggiatura, perimetrazione, riparo naturale o sistemi artificiali a minor
impatto ambientale.
6. Le aree di sosta sono realizzate rispettando le norme vigenti in
materia di barriere architettoniche, in modo da assicurare l’accessibilità
delle persone disabili.
7. L’ingresso e l’uscita sono regolamentati con sistemi di controllo
degli accessi tramite barriera e i varchi all’area sono indicati tramite
apposito segnale stradale.
8. La sosta di autocaravan e caravan nelle aree di cui al comma 1 è
permessa per un periodo non superiore a quarantotto ore.
9. I limiti di cui al comma 8 non trovano applicazione nelle aree ove
non siano presenti attività di campeggio.
10. Le aree sono segnalate con segnaletica recante il numero delle
piazzole e la dicitura: “Area comunale attrezzata per la sosta temporanea di
autocaravan e caravan”.
Art. 3
(Individuazione delle aree)
1. I Comuni che intendono istituire le aree di cui all’articolo 2,
individuano le zone nel rispetto della normativa vigente in materia ambientale
e paesaggistica e dei vigenti regolamenti comunali, privilegiando quelle prive
o con numero inadeguato di strutture ricettive e tenendo conto del collegamento
con piste ciclabili e dell'offerta ambientale e paesaggistica esistente nelle
vicinanze.
2. I soggetti privati possono proporre ai Comuni competenti per
territorio di destinare proprie aree private alle aree attrezzate di sosta di
cui all'articolo 2, nel rispetto delle disposizioni della presente legge.
Art. 4
(Gestione delle aree attrezzate
per la sosta)
1. I Comuni gestiscono le aree di cui all’articolo 2 direttamente o
tramite altri soggetti pubblici o privati, scelti attraverso procedure
pubbliche previste dalla normativa vigente in materia, con cui stipulano
convenzioni nelle quali sono stabilite, sulla base della legislazione vigente,
le tariffe e le altre indicazioni e modalità della gestione stessa.
2. Ai fini della rilevazione statistica del movimento turistico
regionale, i soggetti gestori delle aree trasmettono telematicamente, entro i
primi dieci giorni del mese successivo alla sosta, i dati relativi agli arrivi
e alle partenze dei clienti mediante l’utilizzo del sistema informativo
turistico regionale.
3. I Comuni, in caso calamità ed emergenza, individuano, altresì, le
aree attrezzate di sosta di cui all'articolo 2 come aree di accoglienza di
protezione civile nel rispetto delle disposizioni e delle procedure di cui al
decreto legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice della protezione civile).
Art. 5
(Garden sharing)
1. È consentito ai soggetti privati di mettere a disposizione dei
turisti itineranti, provvisti di mezzi mobili propri o allestimenti mobili di
pernottamento, spazi all’aperto o aree verdi pertinenziali alla propria
abitazione con offerta di servizi in modalità garden sharing.
2. Il garden sharing concorre a regolare nuove forme di ospitalità
alternativa e, a integrazione dell’offerta turistica regionale, rileva ai fini
informativi, di monitoraggio statistico e di promozione turistica.
3. L’attività di garden sharing è disciplinata dai regolamenti comunali
ed è esercitata nel rispetto delle seguenti condizioni:
a) presenza di almeno un’unità abitativa privata autonoma non
costituente parte o porzione di edificio o complesso condominiale, con spazi
all’aperto e aree aventi le caratteristiche di cui al comma 1 adatte alla
sistemazione e al pernottamento di ospiti itineranti;
b) ospitalità massima di un mezzo mobile o allestimento mobile, per un
numero massimo di sei persone e per non più di sette notti consecutive;
c) obbligo di sgombero e smontaggio dei mezzi e degli allestimenti
mobili di pernottamento al termine del soggiorno.
4. I requisiti localizzativi, urbanistici, edilizi, tecnici e
igienico-sanitari minimi nonché le condizioni per l’allestimento delle aree
adibite a garden sharing sono definiti dai regolamenti comunali.
Art. 6
(Promozione del turismo
itinerante e valutazione degli interventi)
1. La Giunta e il Consiglio regionale, attraverso i siti istituzionali e
altri strumenti divulgativi, pubblicizzano, senza maggiori oneri a carico del
bilancio regionale, il turismo itinerante al fine di rendere efficace la
promozione del medesimo a livello regionale, nazionale e internazionale.
2. Al fine di esercitare il controllo sull’attuazione della presente
legge e valutare i risultati ottenuti, la Giunta regionale, trascorsi due anni
dalla data di entrata in vigore della presente legge e con successiva
periodicità annuale, presenta alla commissione consiliare competente in materia
di turismo una relazione sull’attuazione della legge e sulla localizzazione e
valorizzazione delle aree attrezzate di sosta.
Art. 7
(Abrogazioni)
1. All’articolo 1 della legge regionale 11 luglio 1986, n. 28 (Ricezione
turistica all’aria aperta) è abrogato il seguente comma: “E' vietato
campeggiare o soggiornare a scopo turistico in tende o altri mezzi di soggiorno
mobili o in allestimenti immobili fuori dai complessi ricettivi turistici
all'uopo autorizzati ai sensi della presente legge, ad eccezione dei seguenti
casi: - soste di installazioni singole occasionali, che non eccedano comunque
un pernottamento, purché la sosta avvenga in zone per le quali non esistono
espliciti divieti da parte delle autorità competenti; - soste, non eccedenti un
pernottamento in aree debitamente segnalate, sufficienti a contenere un massimo
di dieci installazioni mobili di transito, da realizzare ad opera di Comuni non
rivieraschi e privi di complessi ricettivi, a supporto del turismo itinerante
ed escursionista. Tali aree devono disporre di una presa d'acqua, di un vuotatoio per wc chimici dotato di getto di lancia, di tre
contenitori per rifiuti della portata di litri cento ciascuno. Tali aree sono
prive di categoria di classifica.”.
Art. 8
(Clausola di invarianza
finanziaria)
1. Dalla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Art. 1
(Modifiche dell’articolo 4
della l.r. 52/2023)
1. Alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 4 della legge regionale 27
novembre 2023, n. 52 (Disposizioni per l’inclusione sociale, la rimozione delle
barriere e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni e la piena
accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva), dopo la parola
“culturale,” sono inserite le seguenti: “la dotazione di adeguate
sottotitolazioni ed”.
Art. 2
(Modifiche della l.r. 37/2022)
1. L’articolo 1 della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 37
(Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza
nel sistema sanitario regionale) è modificato come segue:
a) al comma 4-bis, dopo le parole “per il personale medico” sono
inserite le seguenti: “del servizio sanitario nazionale” e dopo le parole “per
il personale infermieristico” sono inserite le seguenti: “del servizio
sanitario nazionale”;
b) al comma 4-ter, la parola “40” è sostituita dalla seguente: “50”.
Art. 3
(Modifiche dell’articolo 2
della l.r. 5/2024)
1. All’articolo 2 della legge regionale 7 febbraio 2024, n. 5, recante
“Integrazioni della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 37 (Disposizioni
straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema
sanitario regionale)”, le parole da “sulle risorse” a “circa” sono sostituite
dalle seguenti: “sui fondi di finanziamento del fabbisogno nazionale standard”.
Art. 4
(Modifiche della l.r. 6/2024)
1. La legge regionale 7 febbraio 2024, n. 6 (Norme per il riconoscimento
e il sostegno del caregiver familiare) è modificata come segue:
a) all’inizio del comma 4 dell’articolo 3, la parola “Il” è sostituita
dalle seguenti: “Fermo restando quanto previsto dall’articolo 1, commi 162, 163
e 164, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato
per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024),
il”;
b) alla lettera d) del comma 2 dell’articolo 5, le parole da “le” a
“vicinato,” sono sostituite dalle seguenti: “gli enti del Terzo settore, il
volontariato e la solidarietà di vicinato”.
Art. 5
(Modifiche dell’articolo 9
della l.r. 11/2024)
1. Al comma 4 dell’articolo 9 della legge regionale 15 marzo 2024, n. 11
(Disciplina del Sistema Statistico Calabria) le parole “di Catanzaro” sono
sostituite dalle seguenti: “territorialmente competente”.
Art. 6
(Integrazione dell’articolo 15
della l.r. 14/2024)
1. Dopo il comma 4 dell’articolo 15 della legge regionale 18 marzo 2024,
n. 14 (Modifiche e integrazioni alle leggi regionali n. 28/1986, n. 29/2001,
n.11/2011, n. 39/2012, n. 9/2023, n. 22/2023, n. 25/2023, n. 39/2023,
n.45/2023, n. 2/2023, n. 15/1992, n. 9/2018, n. 8/2023, n. 9/1996 e
disposizioni normative) è inserito il seguente:
“5. L’iscrizione in bilancio delle risorse occorrenti all’attuazione del
presente articolo è subordinata all’esito dell’accertamento delle entrate
previste dal comma 2 e della minore spesa per consumi energetici prevista dal
comma 3.”.
Art. 7
(Integrazione dell’articolo 14
della l.r. 22/2023)
1. Dopo il comma 3 dell’articolo 14 della legge regionale 24 maggio
2023, n. 22 (Norme in materia di aree protette e sistema regionale della
biodiversità) è inserito il seguente:
“4. Gli organi dell’Ente per i Parchi marini regionali non possono,
comunque, avere durata superiore a quella prevista dall’articolo 9 della legge
394/1991 per gli organi degli Enti parco.”.
Art. 8
(Modifiche della l.r. 45/2023)
1. Alla legge regionale 3 ottobre 2023, n. 45 (Promozione del benessere
degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo) sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 3 dell’articolo 6, dopo la parola “Il Comune” le parole
“stipula adeguata polizza assicurativa” sono sostituite dalle seguenti: “ha la
facoltà di stipulare adeguata polizza assicurativa”;
b) al comma 1 dell’articolo 8, prima della parola “istituito” è inserita
la seguente: “è”;
c) alla lettera f) del comma 1 dell’articolo 53, dopo le parole “di cui
all’articolo 22, comma 2,” sono aggiunte le seguenti “e all’articolo 25, comma
1,”.
Art. 9
(Modifiche della l.r. 22/2024)
1. La legge regionale 15 maggio 2024, n. 22 (Disposizioni per il
riconoscimento, la tutela e la valorizzazione della transumanza e dei tratturi
quale patrimonio culturale della Regione Calabria) è modificata come segue:
a) alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 4, dopo la parola
“transumanza” sono aggiunte le seguenti: “, anche in collaborazione e previa
intesa con i competenti uffici centrali e periferici del Ministero della
Cultura”;
b) il comma 2 dell’articolo 6 è sostituito dal seguente:
“2. Al fine di promuovere la conoscenza, la valorizzazione e la tutela
dei tratturi, quali piste con fondo naturale, terroso o pietroso, formatosi per
effetto dei periodici spostamenti delle mandrie e delle greggi e costituente la
loro abituale via di passaggio nel loro periodico spostarsi per lo sverno, la
Regione istituisce la Rete regionale dei tratturi, sentiti gli enti locali
territorialmente competenti e in raccordo con le banche dati nazionali. Nella
Rete regionale dei tratturi sono riportate le informazioni di carattere
biologico e territoriale, nonché i dati catastali, le misure di tutela e i
vincoli insistenti”;
c) al comma 3 dell’articolo 7, dopo la lettera m) è aggiunta la
seguente:
“n) da un rappresentante degli uffici periferici del Ministero della
Cultura competenti per territorio.”;
d) al comma 1 dell’articolo 11, dopo la lettera b) è aggiunta la
seguente:
“c) agli strumenti di pianificazione adottati dagli enti parco nazionali
di cui agli articoli 11 e 12 della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge quadro
sulle aree protette).”.
Art. 10
(Modifiche della l.r. 24/2024)
1. La legge regionale 15 maggio 2024, n. 24 (Disposizioni per il sistema
integrato di educazione e di istruzione dalla nascita fino ai sei anni) è
modificata come segue:
a) l’articolo 7 è abrogato;
b) al comma 1 dell’articolo 8, la parola “La” è sostituita dalle
seguenti: “Nel rispetto del riparto di competenze tra lo Stato e le Regioni
sancito dalla Costituzione, la”;
c) al comma 3 dell’articolo 15, le parole “di cui all'articolo 5 del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (Disposizioni urgenti per la crescita,
l'equità e il consolidamento dei conti pubblici), convertito, con
modificazioni, in legge 22 dicembre 2011, n. 214” sono sostituite dalle
seguenti: “di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 5
dicembre 2013, n. 159, recante il “Regolamento concernente la revisione delle
modalità di determinazione e i campi di applicazione dell’indicatore della situazione
economica equivalente”, così come modificato dall’articolo 2-sexies del
decreto-legge 29 marzo 2016, n. 42 (Disposizioni urgenti in materia di
funzionalità del sistema scolastico e della ricerca) convertito con
modificazioni in legge 26 maggio 2016, n. 89”;
d) al comma 1 dell’articolo 20, le parole “In particolare, i Comuni
provvedono a:” sono sostituite dalle seguenti: “Ferme le funzioni attribuite
agli Enti Locali dall’articolo 7 del d.lgs. 65/2017, i Comuni provvedono, in
particolare, a:”.
Art. 11
(Modifiche della l.r. 2/2013)
1. La legge regionale 10 gennaio 2013, n. 2 (Disciplina del collegio dei
revisori dei conti della Giunta regionale e del Consiglio regionale della
Calabria) è così modificata:
a) la lettera f) del comma 1 dell’articolo 3-bis è abrogata;
b) il comma 1 dell’articolo 6 è sostituito dal seguente: “1. Il collegio
dura in carica l’intera legislatura, a decorrere dalla data di nomina e fino
all’insediamento del nuovo collegio. I suoi componenti non sono immediatamente
rinominabili.”.
Art. 12
(Modifiche dell’articolo 14
della l.r. 15/2006)
1. Nel secondo periodo del comma 3 dell’articolo 14 della legge
regionale 24 novembre 2006, n. 15 (Riordino territoriale ed incentivazione
delle forme associative di Comuni), le parole da “, sentito” a “sostitutivi,”
sono sostituite dalle seguenti: “chiede al Consiglio delle Autonomie di
esprimersi in ordine alla sussistenza dei presupposti per l’esercizio dei
poteri sostitutivi. Decorsi quindici giorni dalla richiesta, ovvero in caso di
positivo riscontro del Consiglio delle Autonomie, la Giunta regionale”.
Art. 13
(Modifica dell’articolo 13
della l.r. 18/2007)
1. Il comma 4 dell’articolo 13 della legge regionale 21 agosto 2007, n.
18 (Norme in materia di usi civici) è sostituito dal seguente:
“4. Il regolamento di attuazione di cui all’articolo 4 disciplina la
tenuta, la formazione e l’aggiornamento dell’elenco regionale degli istruttori
e periti demaniali in materia di usi civici, la nomina dei membri della
Commissione per la vigilanza sull’elenco e il relativo funzionamento.”.
Art. 14
(Modifiche della l.r. 66/2012)
1. Alla legge regionale 20 dicembre 2012, n. 66 (Istituzione
dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura e disposizioni in
materia di sviluppo dell’agricoltura) sono apportate le seguenti modifiche e
integrazioni:
a) all’articolo 2:
1) al comma 1, dopo la parola “divulgazione,” sono aggiunte le parole:
“formazione, informazione,”;
2) al comma 2, lettera d), dopo la parola “progetti,” sono aggiunte le
parole: “di formazione e”;
3) al comma 2, lettera f), dopo la parola “gestione” sono aggiunte le
parole: “nonché attraverso la formazione e informazione specifica del settore”;
4) la lettera k) è abrogata;
5) i commi 7 e 8 sono abrogati;
b) all’articolo 3, comma 1, la lettera b) è soppressa;
c) all’articolo 4:
1) al comma 4, le parole “, assiste il comitato tecnico e ne attua gli
indirizzi,” sono soppresse;
2) i commi 2, 3 e 5 sono abrogati;
3) la lettera i) del comma 6 è soppressa;
d) al comma 3 dell’articolo 6 le parole “al comitato tecnico di
indirizzo ed” sono soppresse.
Art. 15
(Modifiche della l.r. 19/2002)
1. La legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela,
governo ed uso del territorio - Legge urbanistica della Calabria) è così
modificata:
a) all’articolo 22:
1) al comma 1, le parole “nazionale della portualità e della logistica
(PSNPL), in relazione al Sistema Calabro e di Gioia Tauro, ha individuato la
Zona economica speciale (ZES) come fattore strategico” sono sostituite dalle
seguenti: “della ZES unica, ai sensi dell’articolo 11 del decreto-legge 19
settembre 2023, n. 124, convertito con modificazioni in legge 13 novembre 2023,
n. 162, definisce, anche in coerenza con il PNRR e con le programmazioni
nazionali e regionali dei fondi strutturali europei, nonché, nel rispetto dei
principi di sostenibilità ambientale, la politica di sviluppo della ZES unica,
individuando i settori da promuovere e quelli da rafforzare, gli investimenti e
gli interventi prioritari per lo sviluppo della ZES unica, ivi compresi quelli
destinati a favorire la riconversione industriale finalizzata alla transizione
energetica, e le modalità di attuazione”;
2) al comma 2, dopo le parole “La Regione” sono aggiunte le parole: “,
nell’ambito delle attività di aggiornamento di cui all’articolo 25, comma 10,”
e le parole “del polo logistico di Gioia Tauro” sono sostituite dalla seguente:
“unica”;
3) il comma 3 è sostituito dal seguente:
“3. Salve le competenze attribuite dalla
normativa comunitaria e nazionale alle autorità competenti per la ZES unica, la
Regione promuove appositi accordi di programma o altre forme di concertazione
con le medesime autorità, ovvero con enti pubblici o soggetti privati
individuati con gara pubblica, finalizzati a promuovere all'interno della ZES
unica l’insediamento e l'esercizio delle attività imprenditoriali.”;
b) alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 65 le parole “d.lgs.
50/2016” sono sostituite dalle seguenti: “decreto legislativo 31 marzo 2023, n.
36 (Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21
giugno 2022, n.78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici)”
e dopo le parole “sovraordinati.” sono inserite le seguenti: “Sono ammesse,
altresì, le varianti urbanistiche relative alla realizzazione di interventi,
anche di iniziativa dei privati, nelle aree ZES, in coerenza con il relativo
Piano strategico, e nella zona omogenea “D” e relative sottozone del previgente
strumento urbanistico comunale, non in contrasto con gli strumenti urbanistici
sovraordinati.”.
Art. 16
(Modifiche dell’articolo 14-bis
della l.r. 24/2008)
1. Al comma 1 dell’articolo 14-bis della legge regionale 18 luglio 2008,
n.24 (Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali
e controlli delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private), le
parole “dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “marzo 2025”.
Art. 17
(Modifiche dell’articolo 5
della l.r. 56/2023)
1. L’articolo 5 della legge regionale 27 dicembre 2023, n. 56 (Legge di
stabilità regionale 2024) è così modificato:
a) al comma 1, le parole “, rientranti nel patrimonio della Regione o di
enti strumentali,” sono sostituite dalle seguenti: “di Camigliatello Silano e
Lorica”;
b) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente comma:
“2. Nel caso in cui la proprietà dell’impianto è in tutto o in parte di
un ente locale, le risorse di cui al comma 1 sono trasferite a Ferrovie della
Calabria S.r.l., previa convenzione tra la Regione Calabria e l’ente locale
interessato.”.
Art. 18
(Modifiche dell’articolo 10
della l.r. 8/2023)
1. All’articolo 10 della legge regionale 24 febbraio 2023, n. 8 (Misure
per garantire il funzionamento degli impianti di risalita) sono apportate le
seguenti modifiche:
a) al comma 1, le parole “rientranti nel patrimonio della Regione o di
enti strumentali,” sono soppresse;
b) dopo il comma 7 è aggiunto il seguente:
“8. Le disposizioni dell’articolo 2 della legge regionale 27 dicembre
2023, n. 62 (Norme in materia di spending review) non si applicano alle
attività svolte da Ferrovie della Calabria s.r.l. ai sensi del presente
articolo.”.
Art. 19
(Modifiche dell’articolo 6
della l.r. 16/1985)
1. I commi 3 e 4 dell’articolo 6 della legge regionale 19 aprile 1985,
n. 16 (Norme per interventi in materia di promozione culturale) sono abrogati.
Art. 20
(Modifiche della l.r. 23/2024)
1. Alla legge regionale 15 maggio 2024, n. 23 (Istituzione del Parco
naturale regionale “Valle del Coriglianeto”) sono
apportate le seguenti modifiche:
a) al comma 1 dell’articolo 1, le parole “in particolare della legge 6
dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree protette)” sono sostituite dalle
seguenti: “della legge 6 dicembre 1991, n. 394 (Legge-quadro sulle aree
protette) e in particolare delle procedure e delle garanzie partecipative da
essa previste all’articolo 22, comma 1,”;
b) l’articolo 4 è sostituito dal seguente:
“Art. 4
(Perimetrazione provvisoria)
1. Il Parco è costituito nell’ambito territoriale dei Comuni di Acri e
di Corigliano-Rossano. I confini del Parco sono individuati nella planimetria
generale in scala 1:50.000, allegata alla presente legge, di cui costituisce
parte integrante.”;
c) dopo l’articolo 4 è inserito il seguente:
“Art. 4-bis
(Zonizzazione e misure di
salvaguardia)
1. Il Parco è costituito dall’area della Valle del Coriglianeto
e dall’area del Cozzo dei Giganti del Pesco, individuati nella planimetria
allegata.
2. L’area della Valle del Coriglianeto è
suddivisa nelle seguenti zone riportate nella planimetria allegata alla
presente legge:
a) zona A, di protezione integrale, ove l’ambiente naturale è conservato
nella sua integrità, localizzata dall’origine del Coriglianeto
sino al limite comunale di Acri;
b) zona B, di protezione generale, nella quale è vietato costruire nuove
opere edilizie, ampliare quelle esistenti, eseguire opere di trasformazione del
territorio localizzata, localizzata quasi integralmente nel Comune di
Corigliano-Rossano, dal confine amministrativo di Acri (C. da Foresta) fino a
500 metri a monte della ex centrale idroelettrica (Corigliano-Rossano) e dal
Ponte Ferrovia TA-RC alla S.S. RAD 106 a 150 metri dalla foce del Coriglianeto;
c) zona C, di sviluppo limitato, ove non sono consentite nuove attività,
rappresenta l’area cuscinetto e di salvaguardia del parco ed è costituita da
una fascia di protezione che avvolge l’intero perimetro per circa 100 metri per
lato;
d) zona D, di sviluppo, ove sono consentite attività compatibili con le
finalità istitutive e regolamentare dall’ente Parco, localizzata nel Comune di
Corigliano-Rossano, nel tratto vallivo del Coriglianeto,
da 500 metri a monte della Centrale Idroelettrica sino al Ponte Ferroviario
TA-RC e nella parte storica architettonica del borgo coriglianese
strettamente connessa al torrente.
3. L’area del Cozzo dei Giganti del Pesco è suddivisa nelle seguenti
zone riportate nella planimetria allegata alla seguente legge:
a) Zona A: riserva naturale integrale;
b) Zona B: riserva di protezione generale;
c) Zona C: fascia di protezione.”;
d) nel comma 1 dell’articolo 5, le parole “Così come rilevato dalla l.
394/1991” sono sostituite dalle seguenti: “Ai sensi della l. 394/1991”;
e) dopo la lettera d) del comma 2 dell’articolo 9 è inserita la
seguente:
“d-bis) associazioni maggiormente rappresentative delle persone con
disabilità;”;
f) al comma 1 dell’articolo 14, le parole “, dell’area protetta e
classificata in Zona A-B-CD, entro sei mesi dall’istituzione dello stesso
Ente,” sono soppresse.
g) è inserito l’allegato A della presente legge.
Art. 21
(Fondazione Mediterranea Terina
onlus: procedure di liquidazione)
1. La Regione Calabria promuove la liquidazione della Fondazione
Mediterranea Terina onlus, di cui all’articolo 32 della legge regionale 11
maggio 2007, n. 9 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2007)
secondo le norme del suo statuto e delle vigenti leggi in materia.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad
adottare i provvedimenti necessari, entro il 31 dicembre 2024, previa
presentazione di una relazione analiticamente illustrativa degli interventi e
delle azioni realizzate dal commissario straordinario della Fondazione di cui
al comma 1, che ponga in rilievo i risultati conseguiti in relazione alla
particolare specificità delle funzioni attribuite dalla legge istitutiva.
3. Il personale dipendente a tempo indeterminato, in servizio presso la
Fondazione Mediterranea Terina onlus, è trasferito in altri enti di diritto
privato in controllo pubblico della Regione, o inquadrato in enti e agenzie
sub-regionali previa selezione nel rispetto della vigente normativa in materia.
4. La Regione, nell'ambito delle risorse di cui al comma 5 già destinate
al finanziamento dell’articolo 32 della l.r. 9/2007,
sostiene gli enti interessati alla contrattualizzazione dei lavoratori di cui
al comma 3, erogando per ciascun lavoratore un contributo annuo pari al
trattamento retributivo fondamentale attualmente in godimento, per cinque anni
decorrenti dalla contrattualizzazione a tempo indeterminato.
5. Alla copertura finanziaria degli oneri determinati dai trasferimenti
di personale di cui al comma 3 si provvede per l’anno 2024 nel limite massimo
dello stanziamento di 400.000,00 euro e per gli anni 2025 e 2026 nel limite
massimo di 1.200.000,00 euro, allocati alla Missione 16, Programma 01 del
bilancio di previsione 2024-2026.
6. Per gli esercizi successivi all’anno 2026, alla copertura degli oneri
si provvede in sede di approvazione del bilancio di previsione.
Art. 22
(Modifiche dell’articolo 2
della l.r. 3/1996)
1. Il comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 14 febbraio 1996, n.
3 (Disposizioni in materia di trattamento indennitario agli eletti alla carica
di consigliere regionale) è così modificato:
a) alla fine della lettera a) sono aggiunte le seguenti parole: “e per i
Presidenti dei Gruppi consiliari”;
b) la lettera b) è soppressa.
Art. 23
(Modifiche della l.r. 3/2001)
1. Alla fine del comma 1 dell’articolo 5 della legge regionale 22
gennaio 2001, n. 3 (Riconoscimento Associazione ex consiglieri della Regione
Calabria) le parole “lire 200 milioni” sono sostituite dalle seguenti: “25.000,
00 euro”.
2. La modifica prevista dal comma 1 ha effetto a decorrere dal 1°
gennaio 2025.
Art. 24
(Clausola di invarianza
finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori
oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 25
(Disposizioni finali)
1. La disposizione di cui all’articolo 11, comma 1, si applica anche ai
contratti in corso alla data di entrata in vigore della presente legge.
Art. 26
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della
sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale della
Calabria
premesso:
- che la Vespa è un modello di
scooter della Piaggio, brevettato il 23 aprile 1946 e ad oggi uno dei prodotti
di disegno industriale più famosi al mondo tanto da essere giustamente considerata
un'icona del made in Italy, simbolo del design
italiano ed esposta nei più prestigiosi musei di arte moderna, scienza e
tecnica in tutto il mondo, entrando a far parte della collezione permanente del
Triennale Design Museum di Milano e del Mo. Ma. di New York, testimonianza
dell'ingegno e della creatività che contraddistinguono l'eccellenza della nostra
manifattura;
- che il marchio Vespa incarna
la perfetta combinazione e la tradizione motoristica italiana dando vita a un brand unico, riconosciuto a livello mondiale;
- che la Vespa non è solo un
mezzo di trasporto, ma anche un'icona che ha attraversato da protagonista
l'evoluzione economica, sociale e culturale del nostro Paese fin dal secondo dopoguerra,
creando un legame unico tra generazioni diverse senza distinzioni politiche, sociali
e economiche;
considerato:
- che negli ultimi dieci anni,
il marchio Vespa continua a mietere notevoli successi in tutto il mondo in
termini di vendite, con nuove versioni, tra cui quella elettrica;
- che a livello nazionale dal
1949 sono ben 622 i Club affiliati al “Vespa Club d'Italia” che in totale hanno
superato la soglia dei 90.000 tesserati, senza contare le centinaia di migliaia
di appassionati in tutto il Paese e nel mondo intero;
rilevato:
- che nel corso del settantaquattresimo
Congresso Nazionale del Vespa Club Italia svoltosi a Pontedera nell’aprile 2023
è stato promosso il progetto “Vespa Patrimonio Culturale Italiano”, con
l’obiettivo di sensibilizzare le Istituzioni sul valore storico, culturale ed artistico
rappresentato dalla Vespa del ‘900, per tutto quello che ha raccontato in oltre
75 anni di storia;
- che già le Assemblee legislative
di altre Regioni italiane hanno approvato una mozione a supporto del
riconoscimento della Vespa del ‘900 quale Patrimonio Culturale Italiano.
Tutto ciò premesso, ritenuto e
considerato,
impegna la Giunta regionale
per quanto di competenza
ad attivarsi, per il tramite
del Governo, affinché si riconosca all'iconico scooter l'espressione storica,
culturale e artistica del nostro Paese e per ottenere la tutela della Vespa del
‘900 dalle limitazioni della circolazione dei mezzi a benzina, previste dalle
misure contenute nel Green Deal europeo affinché non vada disperso un
patrimonio culturale simbolo della tecnologia e dello stile del nostro Paese
attraverso il riconoscimento di Patrimonio Culturale Italiano disciplinato dal
D.lgs. n. 42 del 2004.