XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 34
SEDUTA Di martedì 5 dicembre
2023
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 16.21
Fine lavori h. 19.17
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 16.21
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Onorevole Presidente della Giunta, Assessori,
colleghi consiglieri, prima di procedere con i punti all’ordine del giorno della
seduta odierna, consentitemi di ricordare, anche in quest'Aula, il tragico
incidente ferroviario di qualche giorno addietro sulla linea Sibari – Catanzaro,
esattamente a Thurio località di Corigliano Rossano, in cui hanno perso la vita
la capotreno Maria Pansini e il giovanissimo Said Hannaoui.
Nell'esprimere il cordoglio e la vicinanza
del Consiglio regionale alla famiglia, auspichiamo che, agli impegni di fermare
le stragi bianche, seguano azioni e provvedimenti incisivi per interrompere
l'ingiustizia alle tante vite spezzate sul lavoro. Si tratta di un doloroso
elenco di nomi, purtroppo, sempre più lungo che rappresenta un'offesa
intollerabile ai valori su cui è fondata la nostra convivenza.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Vorrei semplicemente
ricordarle che avevamo chiesto di inserire all’ordine del giorno della seduta
odierna un’informativa relativa all’incidente ferroviario che lei, poco fa, ha
ricordato, che ha registrato la perdita di due vite umane e che, secondo me,
richiederebbe la giusta attenzione da parte di quest'Aula.
Prendiamo atto che non è stato inserito all’ordine
del giorno, però chiediamo a lei, Presidente del Consiglio, e al Presidente
della Commissione trasporti, l'impegno di convocare, nella prossima seduta
della Commissione, gli amministratori delegati di RFI e di ANAS per fare chiarezza
e avere contezza sul cronoprogramma degli impegni da rispettare in base alle risorse
che hanno già nel portafoglio. Vorrei ricordare che dal 2017 RFI ha già 500
milioni di euro nel portafoglio e tante altre somme ANAS.
Credo sia giunto il momento che il Consiglio
regionale si interroghi e si appropri del proprio ruolo e della propria
funzione e, quindi, ribadisco la richiesta al presidente Mancuso e al presidente
Raso di convocare una seduta ad hoc invitando gli Amministratori delegati
di RFI e di ANAS.
Collega Bevacqua, lei sa che sono felice quando posso accontentarla nelle sue richieste. La sua richiesta, anche se informale, è arrivata domenica pomeriggio e, come le dicevo anche in via privata, giorno 7 dicembre siamo già stati convocati dalle Ferrovie dello Stato, pertanto, ritengo che l'informativa, che lei ha richiesto, sarà più completa per tutti dopo l’incontro con RFI.
Avviamo i lavori con il primo punto
all'ordine del giorno relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero
140/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio
2022 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura.
Cedo la parola al consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti.
La proposta di provvedimento, posta oggi
all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei
presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 4 dicembre scorso.
La proposta di provvedimento amministrativo
in oggetto riguarda il Rendiconto esercizio 2022 dell'Agenzia Regione Calabria
per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA). Alla seduta di Commissione hanno
partecipato il Commissario straordinario dell'Ente, dottor Francesco Alberti, e
i rappresentanti del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari e del
Dipartimento economia e finanze.
Il provvedimento si compone della delibera
di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento agricoltura,
del parere del Revisore unico dei conti dell'Agenzia.
Il Revisore unico dei conti, con verbale
numero 4 del 30 giugno 2023, sollecita la definizione dell'iter procedurale
finalizzato al recupero dei compensi ex Legge 69/2012 articolo 13, comma 5,
nella cosiddetta “spending review”; altresì rileva che non sono stati
regolarmente pagati i debiti verso centro di assistenza agricola e verso
sistema informativo agricolo nazionale, riferiti agli anni 2019-2020 e 2021,
che andavano onorati entro il 31/12/2022, e dunque invita l’Ente a provvedere
ai pagamenti nei tempi indicati dalla normativa.
Il Revisore dei conti, inoltre, invita
l’Ente a: far rispettare gli accordi in convenzione con l’azienda ARSAC, al
fine di poter verificare la correttezza e provvedere anche alla tempestiva
liquidazione dei pagamenti; sollecitare l’organo interno di valutazione al fine
di definire le procedure circa l'indennità di risultato, relative alle
annualità 2014-2020, da corrispondere al Commissario/Direttore; a provvedere
nel corso dell'anno 2023 e negli anni successivi a implementare il fondo rischi
contenziosi nella misura indicata dalla normativa di riferimento onde evitare
debiti potenziali per contenziosi fuori bilancio, in quanto il fondo rischi
contenziosi, per quanto rimpinguato, non risulta essere coerente con i debiti
potenziali.
Altresì, l'organo di controllo ribadisce la
necessità di costituire un fondo rischi per qualsivoglia evenienza.
Il Revisore unico dei conti attesta la
corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed esprime parere
favorevole per l'approvazione del Rendiconto dell'esercizio finanziario 2022.
Il Dipartimento agricoltura e risorse
agroalimentari nel rilevare il rispetto della normativa in materia di spending review, esprime parere
favorevole al Rendiconto di gestione ARCEA esercizio finanziario 2022.
Il Comitato di vigilanza ARCEA, struttura di
controllo dell'ente, con parere del 19/10/2023, nel condividere quanto
affermato dal Revisore unico dell'Agenzia, esprime parere favorevole al
Rendiconto della gestione ARCEA esercizio finanziario 2022.
Il Dipartimento economia e finanze,
nell’istruttoria di competenza, rileva che: sussiste la piena corrispondenza
tra il saldo di cassa al 31/12/2022, per come risultante dal conto del bilancio
e il corrispondente importo di cui al conto del tesoriere; sussiste la
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelle iniziali
dell'esercizio 2022;
sussiste la
quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette partite di giro;
sussiste corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nello stato
patrimoniale, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenze e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2022, e il valore registrato alla voce
disponibilità liquide dell'attivo dello stato patrimoniale; risulta formalmente
corretta la determinazione del fondo pluriennale vincolato; risulta formalmente
corretta la determinazione del risultato di amministrazione al 31/12/2022.
A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento
ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione
del Rendiconto relativo all'esercizio 2022 dell'Agenzia Regione Calabria per
l'erogazione in agricoltura al Consiglio regionale, ai sensi dell'articolo 57,
comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per svolgere
qualche considerazione, tra l'altro alcuni aspetti sono stati anche ampiamente
affrontati e chiariti nella Commissione di ieri, però vorrei richiamare
l'attenzione del Consiglio e, naturalmente, del governo regionale sull'importante
ruolo che questo Ente erogatore svolge. Importante ruolo, se guardiamo
all'operazione di questa mattina, condotta e portata avanti dai Carabinieri di
Crotone, insieme al Nucleo dei cinofili di Vibo Valentia, secondo la quale è
stata contestata un'articolata truffa aggravata e continuata ai danni dell'AGEA
e dell'Ente erogatore, appunto ARCEA, messa in atto mediante falsificazione
della documentazione attestante il possesso o l'uso di terreni agricoli
appartenenti ad altre persone. Lo dico
perché ognuno di noi possa comprendere fino in fondo la delicatezza della
funzione e del ruolo strategico svolto da ARCEA.
Ieri, in Commissione, abbiamo avuto la possibilità di
approfondire e di chiarire alcuni aspetti sui quali auspico un superamento
definitivo, in particolare sui rilievi del Revisore unico che ogni anno sono
reiterati, senza che sia adottato nessun provvedimento finalizzato al loro
superamento. Non credo, sinceramente,
che sia una buona immagine che si dà del funzionamento e dell'azione
amministrativa.
Naturalmente, ieri, alcuni passaggi sono stati chiariti.
Per esempio, in riferimento ai rilievi che, oggi, il presidente Montuoro
ricordava, relativamente alla problematica dell'utilizzo delle risorse
percepite dai Direttori e dai Commissari in ossequio alle norme della spending
review. Da una parte c’è il Revisore che reitera questo rilievo, dall'altra
il Commissario, che ieri è intervenuto e mi pare sia stato nominato ad aprile,
secondo me non sbagliando, giustamente dice: “Caro revisore unico, forse non sono
tenuto ad attuare quello che mi dite perché il Consiglio regionale, nel
frattempo, ha approvato una norma legislativa secondo la quale quella
decurtazione non va e non andava fatta”.
C’è, quindi, questa incongruenza tra il rilievo del Revisore
unico e l'affermazione legittima, giusta… signor Presidente, adesso non
ricordo, però mi pare che questo Consiglio abbia approvato nel corso di questi
due anni un provvedimento che va in questa direzione, però chiedo, a questo
punto, o il superamento di questa incongruenza oppure un’interpretazione da
parte degli uffici competenti per capire se queste risorse debbano essere
restituite, prima che vadano in prescrizione, o meno.
Ci sono, poi, altri rilievi che vengono effettuati dal
revisore unico e che non sono banali. Alcuni sono stati chiariti - sui rilievi
del mancato pagamento del CAA (Centro di Assistenza Agricola) il
Commissario ci ha detto che è stato poi successivamente saldato ed effettuato -
ma su altri si ribadisce, per esempio, la necessità di costituire un fondo
rischi per qualsivoglia evenienza, oppure si evidenzia che il fondo rischi
contenzioso, per quanto rimpinguato, non risulta essere coerente con i debiti
potenziali.
Da questo versante, quindi, pur prendendo atto che il
Commissario, nominato ad aprile 2023, si è impegnato ad effettuare tutti i
passaggi necessari per superare queste criticità e questi rilievi, mi permetto
di auspicare l'attenzione maggiore e necessaria che bisogna prestare ad un Ente
erogatore che svolge una funzione importantissima, tra l'altro in un settore
strategico e fondamentale, un settore primario che in Calabria rappresenta un
segmento fondamentale dell'economia calabrese.
Auspico, perciò, una maggiore attenzione, così come è
stato già fatto dallo stesso Commissario; anche nella discussione e nel
dibattito con il Presidente, si è ipotizzato e ragionato di una volontà
politica per accogliere questa richiesta e cioè quella di rafforzare il
risicato personale e consentire all'Ente di poter svolgere la sua missione nel
migliore dei modi possibili. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a lei, alla Giunta
regionale, al Presidente e a tutti i colleghi.
Ho ascoltato l'intervento del collega Mammoliti e vorrei,
innanzitutto, precisare che stiamo approvando il rendiconto del 2022.
Vi invito a ricordare che situazione abbiamo trovato 3 anni e mezzo fa in ARCEA, Presidente: ARCEA era sul
dirupo; come giustamente ha detto il consigliere Mammoliti, è fondamentale
perché permette di erogare in Calabria i fondi dell'agricoltura attraverso
un'agenzia propria che non tutte le Regioni hanno. C’era però una minaccia
concreta della Commissione europea per la sua chiusura.
È un fatto noto, che conosciamo tutti: si contestava
l’inefficienza di ARCEA perché non aveva dotazione di personale, non aveva
uffici e non aveva organizzazione. E, in verità, la situazione era davvero
quella.
Il lavoro svolto, in questi tre anni e mezzo, da parte
dell'Assessore all'agricoltura, Gianluca Gallo - guarda caso è un lavoro in
continuità perché è sempre l'assessore attuale che era Assessore anche durante
la breve legislatura Santelli – è stato enorme, al di là poi di chi fosse
Commissario o Direttore. A proposito, faccio un in bocca al lupo anche al nuovo
Commissario, che mi pare che stia ben operando anche su ciò su cui ha
relazionato il colonnello Alberti in Commissione bilancio l'altro ieri.
Presidente, è stato fatto un lavoro enorme, perché è
stata evitata questa infrazione, questa spada di Damocle che pendeva sull'ARCEA
Calabria.
Pensate un po’ se la Commissione europea fosse andata
avanti ed avesse chiuso l'ARCEA.
Sono stati fatti dei miracoli per evitarne la chiusura di
questa Agenzia che è fondamentale per il mondo agricolo calabrese.
Pensate che danno sarebbe stato creato per la Calabria,
per il mondo agricolo.
Sappiamo bene che l'agricoltura è il settore più
importante, non solo per quanto riguarda la Regione Calabria, ma anche perché
sappiamo bene che ha un Fondo europeo dedicato, proprio perché l'agricoltura ha
un'importanza economica notevole. Infatti, sono state aperte nuove sedi, anche
periferiche, nuovi sportelli dell'ARCEA che hanno fatto sì che l'organizzazione
dell'ARCEA migliorasse, ma soprattutto che ci fosse un diretto contatto con gli
agricoltori, con i cittadini e con le organizzazioni datoriali.
È stato svolto un lavoro importante, che questa Giunta
sta continuando a svolgere e per il quale va elogiata.
Per quanto riguarda, invece, il recupero delle somme di
un ex Commissario direttore generale dell'ARCEA, mi pare sia stato ben chiaro
il ragionamento in Commissione, consigliere Mammoliti: c'è stato un
provvedimento del Consiglio regionale. Chiaramente è quello a cui ha fatto
riferimento il Commissario che, dopo l’approvazione del nostro provvedimento
che specifica che non tutte le somme devono essere recuperate, soprattutto
quelle che riguardano le somme accessorie, ieri ha assicurato che si sta andando
nella direzione del dettato normativo.
Non vedo alcun problema. Oggi, invece, approviamo il
Rendiconto di un'Agenzia che probabilmente non avremmo dovuto approvare, perché
tre anni fa, secondo quelli che erano gli intenti dell'Unione Europea, si
sarebbe dovuta chiudere.
Presidente, non voglio elencare io le responsabilità
politiche ma, se sto parlando di tre anni e mezzo fa, è chiarissimo di chi
siano le responsabilità politiche; quindi, consigliere Mammoliti, facciamoci il
segno della croce oggi e diciamo: “Menomale che approviamo il bilancio
dell'ARCEA”. Grazie.
Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire la
collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Torno anch'io, in verità, su questa
procedura di recupero degli emolumenti corrisposti e non dovuti ai vertici
amministrativi di ARCEA, perché la stiamo segnalando da febbraio del 2023, ma
l'avevamo segnalata addirittura l'anno prima e, quindi, la domanda che avevo
già posto e che continuo a porre è: vogliamo veramente che questi cadano in
prescrizione e, soprattutto, perché non è stato dato mandato all'avvocatura
regionale in questa direzione?
Tra l'altro, è evidente oggi che la situazione non è
cambiata, anzi, è addirittura peggiorata, a seguito della svalutazione del
credito, per cui riteniamo che, comunque, per quanto le raccomandazioni del
consigliere Graziano possano essere prese in considerazione, questo recupero di
crediti vada nella giusta direzione. Non ci faremmo, altrimenti, una bella
figura come Regione in questo contesto.
Grazie. Conclude il relatore, il collega Montuoro. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Penso sia doveroso svolgere alcune
precisazioni rispetto alle osservazioni poste anche dal collega Mammoliti - ne
abbiamo parlato ieri in Commissione e pensavo fossimo stati abbastanza chiari e
limpidi nell'esposizione della situazione di ARCEA, anche rispetto alla
relazione puntuale del Commissario straordinario sul lavoro che sta svolgendo,
nonostante si sia insediato solo il 1° aprile di quest'anno - e cioè che le
raccomandazioni sono sempre le stesse. Già ieri, pensavo di essere stato
abbastanza chiaro in Commissione rispetto alla disamina generale che si è fatta
sulla carenza di personale ed è stato risposto in maniera chiara che si sta
provvedendo sia alla redazione della nuova pianta organica, che prevede,
ovviamente, un incremento di personale, sia alla previsione delle progressioni
orizzontali e verticali per i dipendenti sia a nuove assunzioni che,
sicuramente, daranno la possibilità di offrire maggiore respiro e, soprattutto,
di essere ancora più incisivi e più puntuali negli adempimenti.
Abbiamo sottolineato in maniera precisa e puntuale
l'importanza dell'Ente, fondamentale per l’agricoltura, Settore molto
importante della nostra regione.
Ieri si è parlato in maniera molto chiara anche del
discorso controlli, quando lei sollecitava il discorso dei pagamenti dei CAA.
Questi ultimi, infatti, a volte registrano dei ritardi proprio perché si è
certosini nei controlli effettuati puntualmente. Ieri, soprattutto, anche il
Commissario specificava come sia stata stipulata una sorta di convenzione per
intensificare e migliorare i controlli che sono effettuati rispetto
all’erogazioni che sono effettuate sul territorio.
Sul discorso recupero dei crediti di cui parlava anche la
collega Bruni, ieri è stato chiarito che si sta procedendo e si è quasi in via
di definizione, anche alla luce di un'interpretazione autentica effettuata dal
Consiglio regionale. Anche su questo il Commissario è stato molto chiaro ed ha
precisato come si sta andando avanti e come si sta agendo.
Da questo punto di vista penso che ci sia un netto
miglioramento, un netto passo avanti, grazie soprattutto all'impulso che
l'assessore Gallo dà ad un settore strategico come l'agricoltura. Penso che
oggi i dati emersi dal dibattito che abbiamo effettuato durante la seduta di
Commissione siano positivi rispetto agli anni precedenti.
Mi trovo, quindi, completamente in disaccordo su alcune
delle dichiarazioni del collega Mammoliti e penso che si stia andando nella
direzione giusta per cercare di dare maggiore impulso all'attività di un Ente
fondamentale in un settore nevralgico come l'agricoltura. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne
ha facoltà.
Presidente, signor Presidente del Consiglio, signor
Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, naturalmente prendo la parola
anch'io nel momento in cui c'è da approvare il Rendiconto di uno degli enti che
sono controllati dal mio Dipartimento, ARCEA.
È stato sottolineato più volte, in più circostanze, negli
interventi odierni quanto sia importante per il settore agricolo calabrese aver
avuto e aver mantenuto soprattutto un'Agenzia per l'erogazione delle
provvidenze in agricoltura.
In queste ultime settimane è stato riconosciuto l’Ente
erogatore della Regione Friuli-Venezia Giulia. Sono 7 adesso le Regioni che
hanno l’Ente erogatore, le altre Regioni hanno a che fare con AGEA, l'Agenzia
nazionale, e hanno sicuramente maggiori difficoltà perché, quando c'è un
intoppo, quando c'è un incaglio sul pagamento o sulla liquidazione delle somme,
gli agricoltori di quelle Regioni devono naturalmente avere a che fare con
l'Agenzia nazionale che in alcune occasioni, negli ultimi anni, è stata un pachiderma
che ha avuto difficoltà nelle erogazioni.
Abbiamo, quindi, questo patrimonio che vogliamo
salvaguardare; lo abbiamo salvaguardato anche nel 2021 e nel 2022 perché,
quando arrivammo, l'Ente era decotto e da parte della Commissione europea
c'erano una serie di rilievi che riguardavano proprio il riconoscimento
dell'Agenzia stessa.
Siamo riusciti a superare la difficoltà e ad assicurare
il mantenimento della nostra Agenzia che, in questo momento, sta attraversando
un momento di difficoltà in relazione al personale; alcuni dipendenti hanno
risposto ad un bando regionale sulla mobilità e, seguendo le procedure di
legge, sono risultati idonei; evidentemente erano ben formati e, quindi, adesso
dobbiamo sostituire del personale. È chiaro che questi atti sono propedeutici
al passaggio del personale e il Rendiconto, il Bilancio e poi il Piano del
fabbisogno sono fondamentali per procedere alla sostituzione del personale.
Non avremo tempi lunghi perché, d'accordo con il
presidente Occhiuto, non faremo procedure autonome di selezione del personale;
quindi, non faremo un concorso per ARCEA ma, poiché non abbiamo bisogno di
svolgere procedure lunghe, dato che la Regione Calabria ha effettuato
recentemente dei concorsi per area C e area D, accederemo a quelle graduatorie
- non so nemmeno se ci sono le graduatorie - quindi faremo autorizzare dalla
Regione lo scorrimento delle eventuali graduatorie esistenti.
Nel giro di qualche settimana, dunque, copriremo i buchi
che, in questo momento, si sono aperti nel personale. D'altro canto, non
possiamo nemmeno trattenere unità di personale che vogliono andar via. Magari
rinfrescheremo il personale stesso e formeremo giovani laureati che vogliano
cimentarsi in questo percorso.
Il bilancio di ARCEA, lo avete sottolineato voi stessi
nei vostri interventi, è a posto; anche sulla vicenda relativa al parere del
Revisore unico.
È chiaro il parere del Revisore unico: in quella fase
c’era già l'interpretazione autentica del Consiglio regionale del 2017 ed era
stata lungamente e più volte disattesa. Il consigliere Bevacqua, consigliere
nella passata legislatura, ricorderà che c'era stata già un'interpretazione
autentica nel 2017 sulla norma che riguardava ARCEA che, però, non era stata
considerata, perciò ne abbiamo fatta un'altra. Alla luce di questa nuova
rilettura - lo ha spiegato il commissario Alberti, che io voglio ringraziare per
l'impegno che sta approfondendo alla guida di ARCEA - non si procederà più ai
recuperi. Pertanto, questo non sarà un argomento che affronteremo in seguito.
Certamente vogliamo fare di più anche su ARCEA perché
riteniamo che sia un grande patrimonio per la nostra Regione.
Peraltro, poiché abituata ai pagamenti massivi - lo dico
al collega, assessore Minenna - può essere, naturalmente con una modifica
statutaria, tenuta in considerazione anche per altre utilizzazioni, cosa per la
quale naturalmente si potrà candidare in futuro, purché il Presidente, i
colleghi della Giunta e del Consiglio regionale vorranno consentire ulteriori
utilizzazioni. Rappresenta, però, un grande patrimonio, soprattutto in un
momento in cui la nostra Regione si sta segnalando alla comunità internazionale
come Regione performante nella spesa dei Fondi comunitari: al 30 aprile eravamo
terzi nella graduatoria nazionale, dopo la provincia autonoma di Bolzano e dopo
la Val d'Aosta, nella velocità di spesa del Programma di sviluppo rurale,
sfatando anche un luogo comune secondo il quale al Sud i Fondi comunitari non
si spendono.
Penso e prevedo che nel 2024 avremo un'accelerazione
della spesa. Intanto siamo partiti con la programmazione 2021-2027 e confido
che, dopo le prime graduatorie sul bando sul biologico, sull'integrato e sul
benessere animale - sono in corso le valutazioni dei ricorsi per le graduatorie
definitive - noi procederemo a breve con l'erogazione delle prime risorse della
programmazione attuale.
Peraltro, voglio dire ai colleghi consiglieri regionali
che, rispetto a queste graduatorie del biologico, dell'integrato e del
benessere animale, alcune aziende sono rimaste fuori ma noi vogliamo essere
inclusivi e non vogliamo che rimangano fuori aziende.
In passato - il collega Molinaro lo ricorda - si facevano
i bandi e un minuto dopo, poiché questi bandi non erano sufficientemente
capienti, si lavorava per escludere le aziende.
In questo momento, invece, noi notiamo due cose: per un
verso, la necessità di sostegno alle aziende agricole della nostra regione,
perché i produttori primari sono in difficoltà e dobbiamo sostenere le aziende
agricole; per altro verso, c'è una sufficiente effervescenza e quindi una
volontà di fare.
Insieme al collega Varì, che ha organizzato benissimo
l’edizione di artigiano in fiera, siamo reduci da questa esperienza lo scorso
fine settimana ed è emerso che ci sono tantissime aziende, tanta ricchezza,
tanta volontà di produttori primari, di trasformatori, di partecipare e di
crescere.
Pertanto, poiché vogliamo includere le aziende,
procederemo al pagamento delle aziende che saranno ammesse in graduatoria. C'è
stata anche una sollecitazione del collega Giannetta in tal senso.
Quindi, procedendo a un leggero taglio lineare, noi
includeremo tutte le aziende e faremo in modo che le aziende sappiano di avere
una copertura finanziaria per un quinquennio.
Il collega Molinaro, che sa bene di agricoltura,
ricorderà che nella passata programmazione, senza far colpa a nessuno, si
accelerava sulle risorse in un primo periodo, per arrivare, come sul biologico
nel 2019, a non avere più risorse. Noi in questo modo tareremo le risorse in
maniera tale da garantire copertura a tutti per tutto il quinquennio della
programmazione, senza escludere nessuno. In questo quadro è chiaro che avere un
Ente erogatore performante e veloce sarà fondamentale.
Grazie. Passiamo alla votazione. Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo al punto due all'ordine del giorno, la proposta
di provvedimento amministrativo numero 141/12^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2022 della
Regione Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, numero
118”.
Cedo la parola al consigliere Montuoro per illustrare il
provvedimento.
Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento
amministrativo posta oggi all'approvazione di questa Assemblea è stata
licenziata dalla seconda Commissione bilancio, programmazione economica ed
affari dell'Unione europea nella seduta del 4 dicembre ultimo scorso.
Il provvedimento è relativo all'approvazione del bilancio
consolidato dell'anno 2022 della Regione Calabria. Detto adempimento si rende
necessario ai sensi della normativa in materia di armonizzazione dei bilanci,
finalizzata a leggere l'azione amministrativa degli enti territoriali nel suo
insieme. Si richiede, pertanto, all'Ente capogruppo la redazione del bilancio
consolidato che rappresenti in modo veritiero e corretto la situazione
finanziaria e patrimoniale nonché il risultato economico della complessiva
attività svolta dall'Ente attraverso le proprie articolazioni organizzative, i
propri enti strumentali e le proprie società controllate e partecipate
ricomprese nel perimetro del consolidamento.
Il bilancio consolidato, in particolare, rappresenta uno
strumento di comunicazione dell'andamento della gestione del gruppo verso
l'esterno nonché un supporto al governo del gruppo stesso ai fini della
programmazione delle attività e della verifica degli impatti delle strategie.
Infine, attraverso detto strumento, si riesce ad ottenere
una visione completa delle consistenze patrimoniali e finanziarie di un gruppo
di enti e società che fanno capo ad un'amministrazione pubblica.
Il provvedimento si compone di due Allegati,
rappresentati dal bilancio consolidato, comprensivo dello stato patrimoniale e
del conto economico, nonché della relazione e nota integrativa al bilancio
consolidato stesso.
Hanno partecipato ai lavori della Commissione il
Dipartimento economia e finanze, oltre ai rappresentanti del Collegio dei
revisori dei conti, che ringrazio per la disponibilità e il contributo offerto
per una migliore disamina del provvedimento.
Nel corso della seduta, i rappresentanti del Collegio dei
revisori dei conti hanno anticipato il parere favorevole ai fini
dell'approvazione del bilancio consolidato 2022 del gruppo amministrazione
pubblica della Regione Calabria. Segnalo che, nelle more dell'approvazione del
provvedimento in Consiglio regionale, è pervenuto agli uffici della Commissione
il verbale del Collegio dei revisori numero 68 del 05/12/2023 di approvazione della
relazione al bilancio consolidato dell'esercizio 2022 della Regione Calabria.
Il Collegio esprime un giudizio positivo ai fini
dell'approvazione del bilancio consolidato 2022 del gruppo amministrazione
pubblica della Regione Calabria.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere
Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
poiché lei di solito è molto attento, la pregherei di prestare l'attenzione
necessaria perché mi ero iscritto per fare una dichiarazione di voto.
Lo dico – ripeto –
perché di solito è molto attento e la prenotazione a me risultava, però, forse
non ho capito bene. Mi ero prenotato – ripeto – e mi risultava per cui, se c'è
qualche disguido tecnico, sarebbe utile aggiustarlo. È giusto dirlo perché alcuni
consiglieri evidentemente non ascoltano bene i miei interventi.
Anche su questo
provvedimento all'ordine del giorno ieri abbiamo sviluppato una discussione
importante, molto utile e positiva e anche su questo mi permetto di offrire,
come ho fatto ieri, alcune riflessioni e alcuni punti di vista utili che, a mio
modesto avviso, sarebbe necessario che provasse anche ad ascoltare e a valutare
chi ha la responsabilità di governare questa complessa Regione. Poi, ognuno –
ci mancherebbe pure – si assume le responsabilità delle scelte.
Anche su questo
punto all'ordine del giorno – lo avevo rilevato anche in quello precedente – mi
attengo sempre al merito e provo a suffragare i miei convincimenti e le mie
decisioni con motivazioni politiche, di merito, ascoltando e non con posizioni
precostituite.
Ho dato atto anche
ieri del risultato economico dell'esercizio 2022 che, sostanzialmente, è in
sensibile miglioramento rispetto all'anno precedente.
Qual è stata la
riflessione che ho sviluppato nel riconoscere questo risultato economico
positivo e di miglioramento?
Questo risultato si
è determinato per due aspetti e cioè per le maggiori entrate in sanità rispetto
alla vicenda del Covid-19 e per i maggiori risparmi registrati sia per quanto
riguarda le spese del personale – quello che è andato in pensione e che, probabilmente,
non è stato sostituito – sia per minori esborsi nei confronti delle società
partecipate.
Quindi, si riconosce
il risultato di miglioramento economico che, facendo la somma tra il totale dei
costi e dei ricavi e il totale delle uscite, si determina per queste ragioni.
Penso che la
politica e chi governa debbano attivare un percorso, rispetto a questo dato
che, oggettivamente, è positivo e indica una condizione nella quale poter agire
con processi di maggiore risanamento e di razionalizzazione.
È chiaro – anche
ieri abbiamo sviluppato questo ragionamento – che ci sono Enti e società
partecipate che tra di loro non possono riferirsi ad un unico Dipartimento
omogeneo, ma nessuno, almeno per quanto mi riguarda, sta chiedendo questo.
Mi sforzo di
riflettere e di dire che i diversi Enti non possono interagire come
compartimenti stagni, senza che un Ente conosca e valuti anche il lavoro, la
missione, i provvedimenti e le strategie di un altro Ente, e la capogruppo, in
questo caso la Regione, il governo regionale, deve avere quella funzione di
coordinamento politico e non, come è stato ripetuto ieri, di governance di cui nessuno parla.
Chi governa la
Regione Calabria deve cercare di mettere in insieme, soprattutto secondo un
approccio di sistema, le azioni che vengono dispiegate dai singoli Enti.
Questo è il
passaggio politico che mi consento di avanzare in quest’Aula e di proporre
anche all'attenzione di chi ha la responsabilità di governo, perché credo che
attivare un maggiore coordinamento possa rafforzarne non soltanto la performance, dal punto di vista
dell'assolvimento della missione a cui i diversi Enti sono chiamati, ma anche
determinare quelle ricadute utili, importanti, positive sull'insieme delle
condizioni di vita e di lavoro dei cittadini calabresi.
Sinceramente, non
noto questo sforzo strategico e di coordinamento d'insieme – può darsi che sia
io, però non lo noto – nel senso che si prende atto che ogni Ente strumentale e
ogni Fondazione fa il bilancio, il preventivo, il consuntivo, compie azioni, l'organico,
però, non c'è questo coordinamento politico d'insieme che, a mio avviso,
consentirebbe di avere un approccio e una visione di sistema molto più concreta
ed efficace di quella che si determina.
Infatti, –
parliamoci chiaramente – pur avendo riconosciuto quel dato, ancora, ci sono
tante partite aperte. Dopo tanti anni, nei quali si sono avvicendati governi di
centrodestra e di centrosinistra, vogliamo fare un punto sulle società
partecipate e sugli Enti esistenti? Valutare se le loro missioni sono ancora
valide, se sono utili, se alcuni vanno tagliati, modificati o implementati? È
sbagliato fare una riflessione o un ragionamento su questi Enti dopo tantissimi
anni, per cercarne di capire se ancora alcuni ci sono?
Tant'è che molti di
essi ancora non sono stati definiti, non sono stati chiusi: vorrei citare
l'AFOR, la FIELD, Calabria Etica, e così via dicendo, alcuni addirittura sono
in ritardo. Vedo l'Assessore alle attività produttive, per esempio, sul CORAP:
questa agenzia, che si annuncia, si fa? Non si fa? È commissariata, che cosa si
fa?
Ecco, chiedo questo,
che su questi Enti si possa fare una valutazione politica, intanto per darne
una prospettiva strategica di funzionalità e di missione e poi per cercare
anche di avere queste capacità di coordinamento.
Addirittura, alcune
Fondazioni sono lasciate nel limbo, cioè, sono inattive. Non lo dico io,
bisogna prendere i dati.
Per questa ragione
l’ho ripetuto ieri e lo ribadisco oggi che, cercando di ottenere un’attenzione
e una valutazione delle cose che si dicono senza posizioni pregiudiziali che
ognuno di noi ha, per quanto mi e ci riguarda, riteniamo, invece, che sia utile
aprire una stagione di riflessione e di riforme importanti per fare il punto:
rafforzare e potenziare gli Enti che sono necessari, importanti e che oggi, alla luce dei profondi
cambiamenti, acquisiscono e assumono una valenza ancora maggiormente strategica;
portare a liquidazione e a chiusura quelli che, invece, sono decotti e non
hanno più ragione di esistere.
Questo è l'auspicio,
la riflessione e la valutazione politica che voglio e vogliamo fare al governo
regionale e al dibattito di questo Consiglio. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere
Mammoliti. Le chiedo scusa se non ho visto la prenotazione prima, mi dispiace
veramente.
Non ci sono altri
interventi. Cedo la parola all'assessore Minenna.
Grazie, Presidente.
Il lavoro del bilancio consolidato è certamente complicato, perché richiede una
serie di interventi di lettura, verifica e allineamento dei bilanci dei vari
soggetti che entrano in questo raggruppamento.
Ricordiamo che
abbiamo l'esigenza di rappresentare a consuntivo il risultato del gruppo
dell'Amministrazione pubblica, eliminando, quindi, tutti i rapporti infragruppo
che, in qualche maniera, però, danno un'indicazione importante dell'esistenza
di un coordinamento da parte della Regione e della Giunta regionale, anche in
termini di impulso di governo a cui la Giunta ha lavorato e che ho seguito, nei
primi sei mesi, occupandomi anche di società partecipate e che, invece, oggi
seguo dal punto di vista dell'economia e delle finanze.
Se, in particolare,
si guarda la tabella allegata e la si esamina relativamente ai vari soggetti
che sono rientrati nel perimetro di consolidamento, si noterà come l'utile pre-operazione consolidamento delle
società partecipate tende ad avere una rilevante variazione nel momento in cui
le operazioni vanno in post
consolidamento. Questo è segnaletico di quel tipo di interazione,
interoperatività tra i soggetti e anche, secondo me, la conferma di queste
rinnovate capacità di coordinamento.
Poi, per carità, è
chiaro che la situazione presenta delle stratificazioni che vengono
probabilmente da decenni e sulle quali, quindi, è possibile intervenire; per
esempio, l'operatività del CORAP, su cui certamente sono in corso degli
interventi di riordino, ma che, comunque, ha dimostrato la capacità di
garantire importanti risultati operativi sul territorio regionale, nell'attesa
che si riescano a completare una serie di operazioni anche di due diligence a livello patrimoniale per
poter terminare questo passaggio.
Questo è un aspetto
che va chiarito: andare a riordinare il settore delle società partecipate
richiede, innanzitutto, di avere dei punti fermi per quel che riguarda
l'assetto patrimoniale, oltre che economico-finanziario, e su questo incide la
stratificazione di norme – ahi noi – non soltanto regionali, ma talora anche a
livello nazionale.
Un esempio per
tutti: l'accordo che prevede determinati importanti spostamenti patrimoniali
che riguardano le Ferrovie della Calabria proviene da una legge del 2012, che è
diventata un Accordo del 2012 e sul quale, purtroppo, ci sono ancora necessari
assestamenti e verifiche, che addirittura chiamano in campo elementi di natura
catastale, di verifiche demaniali e di nulla osta delle Sovrintendenze per i
beni culturali.
Potrei portare degli
esempi come questo per ogni società partecipata, però, posso garantire, per
quel che vale la mia parola, che su ognuno di questi soggetti è stata svolta
una due diligence e, soprattutto,
sono state avviate quelle attività che sono preliminari ad una qualsiasi
operatività di riordino: per Calabria Verde, per FINCALABRA, per SORICAL o
SACAL, sulle quali sono state poste grandi innovazioni anche dal punto di vista
delle interazioni con le opportunità che ci vengono offerte dalle discipline
comunitarie anche sul fronte finanziario.
Quello che, quindi,
è da vedere in questo bilancio consolidato – ripeto: lo si legge in maniera
adamantina dal confronto dell'utile pre e post
consolidamento – è certamente un anno in cui si è cercato di realizzare un
cambio di passo. Il 2023 confermerà questa linea e sono convinto che il 2024
sarà l'anno, invece, nel quale arriveranno proposte che, certamente, dovranno
essere discusse e condivise non soltanto in Consiglio, ma sulle quali trovare
anche, trattandosi di società partecipate il, tra virgolette, consenso
amministrativo, istituzionale, finanziario derivante dai rapporti con la Corte
dei conti e con le altre Istituzioni coinvolte. Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore. Passiamo
all'esame e votazione del provvedimento, prendendo atto del parere favorevole
del Collegio dei revisori dei conti.
Pongo in votazione
il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo al punto
tre dell'ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 142/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria per gli anni 2024-2026
(articolo 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118)”.
Cedo la parola al
consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Il
Documento di economia e finanza regionale, il DEFR 2024-2026, tratteggia gli
scenari economici e finanziari della Calabria, al fine di individuare e
definire i principali elementi su cui incidere mediante adeguate politiche e
azioni tese allo sviluppo e al benessere del territorio regionale.
Il contesto
macroeconomico di riferimento in cui versa la nostra terra mostra una
significativa ripresa post crisi pandemica, avviata già a partire
dal 2021, sebbene osteggiata da nuove variabili, quali il rincaro dei prezzi
delle materie prime e dei prodotti energetici indotto dalla guerra in Ucraina.
Per la Calabria, gli indicatori congiunturali si sono rilevati incoraggianti,
suggerendo una crescita del PIL per il 2022, stimata al 3,5 per cento, in linea
con il resto del Mezzogiorno. La performance positiva della nostra
Regione, del resto, si registra, anche con riferimento al mercato del lavoro
che, dopo il forte peggioramento rilevato durante la fase più acuta della
pandemia, nel 2022 ha visto un incremento del numero di occupati in Regione
dell'1,5 per cento rispetto all'anno precedente.
La ripresa calabrese
- come detto - è stata trainata dalle costruzioni e dai servizi, per effetto
del contributo del turismo e della spesa della Pubblica Amministrazione che ha
ripreso a crescere dopo un decennio di forti tagli.
Dunque, le
previsioni SVIMEZ (Associazione per lo SViluppo
dell'Industria nel MEZzogiorno) per il 2023
confermano una tenuta dell'economia calabrese al più 1 per cento (+1%) dovuta
ancora agli effetti di trascinamento della crescita dello scorso anno ed una
positiva previsione sui flussi turistici di quest'estate.
Esaminando, infatti,
la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni, in Calabria si annota un
tasso di disoccupazione medio del 15 per cento, con una riduzione di 3,4 punti
percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Per quanto attiene
gli aspetti inerenti alla gestione delle risorse umane, è importante
evidenziare come siano stati finalmente sbloccati i concorsi e le assunzioni,
contribuendo così a governare i processi di turnover
che attanagliano in generale la Pubblica Amministrazione.
Un risultato di
rilievo è stato raggiunto nel giudizio di parifica del Rendiconto generale: la
Regione ha infatti ottenuto dalla Sezione giurisdizionale di controllo della
Corte dei conti l'approvazione del conto consuntivo relativo all'anno 2022 in
tutte le sue componenti.
Un altro esempio
concreto a riguardo è il recente Piano di rilancio del settore aeroportuale,
attraverso la valorizzazione dell'operatività della partecipata SACAL al fine
di modernizzare gli hub aeroportuali
calabresi e sviluppare nuove rotte e relazioni commerciali. È stata
razionalizzata, anche, la rete dei Consorzi di bonifica pervenendo ad un unico
soggetto giuridico e superando così l’inefficiente e frammentaria operatività
del passato.
Per quanto concerne
il Sistema sanitario regionale, il Programma operativo si articola con
l'individuazione degli obiettivi prioritari connessi alla criticità del Sistema
Sanitario regionale e la sua attuazione impone la chiara individuazione degli
attori coinvolti, la catena delle responsabilità, i meccanismi di
coordinamento, le modalità di monitoraggio e valutazione degli obiettivi
perseguiti. La Regione Calabria assume, attraverso il Commissario ad acta, il
ruolo di policy maker, delineando
l'indirizzo sulle politiche generali del Sistema sanitario regionale.
L'obiettivo ultimo è la modernizzazione del sistema di erogazione dei servizi
sanitari per dare risposta adeguata alle esigenze delle aziende e dei
cittadini, secondo logiche collaborative di programmazione centralizzata e di
monitoraggio degli obiettivi tramite indicatori oggettivi e misurabili.
Sulla base delle
previsioni rilasciate da SVIMEZ nell'ultimo rapporto di luglio 2023, nel
biennio 2024-2025 il divario di crescita Nord/Sud dovrebbe rimanere contenuto,
confermando in qualche modo il trend registrato per l'anno in corso dove sostanzialmente si
registra una tenuta dell'economia calabrese. In questo scenario, il PIL del
Mezzogiorno potrebbe far segnare già nel 2023 una crescita superiore di circa 5
decimi di punto rispetto alle previsioni tendenziali, quindi dallo 0, 9
all'1,4, e di circa 4 decimi nel Centro-Nord, dall'1,2 all'1,6.
Negli anni
successivi, il contributo aggiuntivo del Piano nazionale di ripresa e resilienza
tenderebbe ad aumentare in entrambe le aree del Paese, ma con maggiore
intensità al sud, fino a chiudere sostanzialmente il divario di crescita tra
Nord e Sud nel 2025.
Va, infine,
sottolineato che quasi il 50 per cento dell'impatto complessivo sulla crescita
del PIL in entrambe le aree dovrebbe realizzarsi negli anni finali del Piano,
con effetti economici rilevanti anche nel 2027, l'anno successivo alla
conclusione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Si tratterebbe, per
il Mezzogiorno, di oltre 100 miliardi di euro che,
insieme alle risorse del PNRR, possono rappresentare un'occasione unica per
ridurre le ataviche differenze territoriali che da oltre un decennio hanno
limitato la crescita. Per giunta, in questa fase in cui il Sud e il Nord sono
ripartiti insieme, il pieno utilizzo delle risorse suddette, nelle stime
SVIMEZ, dovrebbe garantire la possibilità di proseguire questo
trend attraverso una politica industriale attiva capace di riorientare
il modello di sviluppo verso settori innovativi in grado di creare opportunità
occupazionali per i giovani laureati.
Per la sfera
relativa all'occupazione nazionale vive un solido momento di ripresa con
risultati ancora positivi, dopo una crescita contenuta del 2021. Nel corso del
2022, in Italia, gli occupati tra i 20 e 64 anni sono aumentati di 538 mila
unità, stabilendo un tasso di occupazione al 60 per cento. Secondo i dati
ISTAT, risultanti dalla rilevazione sulle forze di lavoro, si è verificato un
miglioramento complessivo nel mercato del lavoro nazionale rispetto all'anno
precedente con un aumento del più 2,5 per cento (+2,5%), ristabilendosi ai
livelli pre-pandemici.
Anche in Calabria nel corso del 2022 si è registrata una ripresa del mercato
del lavoro, dopo il forte peggioramento registrato durante la fase più acuta
della pandemia. Secondo i dati di rilevazione sulle forze di lavoro dell'ISTAT,
il numero di occupati in Regione è aumentato dell'1,5 per cento rispetto
all'anno precedente.
Il tasso di
occupazione nella fascia 15-64 è salito al 43,5 per cento, superando
sensibilmente il dato del 2019. Un aumento del tasso di occupazione a cui non
corrisponde, dunque, un aumento dei lavoratori, ma che è il risultato, in primis, della progressiva riduzione
della numerosità della popolazione in età da lavoro.
Banca d'Italia
riporta che, in base ai dati aggiornati a fine gennaio, considerando i progetti
per i quali è possibile suddividere le risorse per Regione ed escludendo i
fondi destinati a interventi già in corso, il settore delle costruzioni in
Calabria ha ricevuto un finanziamento di 1,8 miliardi di euro, rappresentante
il 4,2 per cento del totale nazionale. Tra i principali progetti finanziati
rientrano quelli relativi alle infrastrutture ferroviarie, alle reti di
connessione internet ad alta velocità nonché agli investimenti per la
riqualificazione del patrimonio edilizio e ai Piani urbani integrati.
Il rapporto annuale
delle Economie regionali 2023 afferma
che l’allocazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza,
considerando i legami intersettoriali, dovrebbe essere indotta a una crescita
del valore aggiunto nel settore delle costruzioni; stima che l'espansione
dell'attività comporterà un aumento dell'occupazione dipendente, con un picco
di circa 3800 lavoratori nel 2025. Nel complesso, nell'arco del periodo
2023-2026, l'incremento dell'occupazione dovrebbe corrispondere al 13,2 per
cento rispetto al numero di lavoratori dipendenti nel settore delle costruzioni
nel 2019, mentre la media nazionale è del 6,5 per cento. Un valore che
rappresenta circa 4/5 della crescita annuale registrata nella Regione tra il
2019 e il 2021, principalmente trainata dagli incentivi fiscali e dai progetti
di riqualificazione degli immobili residenziali.
La stima di Banca
d'Italia, in particolare, prevede che il Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza dovrebbe generare una domanda di lavoro che si concentra
principalmente su due categorie di figure professionali, operai specializzati e
operai semplici, e che le previsioni per il 2023 sono ancora favorevoli,
soprattutto per il comparto delle opere pubbliche e che, nel prossimo futuro,
l'attuazione dei progetti previsti dal PNRR potrebbe portare a una crescita
ulteriormente significativa nel settore delle costruzioni.
Guardando in maniera
ancora più specifica il nostro programma regionale, il DEFR è lo strumento
iniziale di analisi finanziaria dei fabbisogni destinato a tradursi nella legge
di bilancio di previsione e rappresenta l'esigenza di rendere gli investimenti
e gli impieghi di risorse sia coerenti con i principi della sostenibilità sia
riconducibili alla realizzazione degli obiettivi dell'Agenda ONU 2030.
Infatti, la fase
della programmazione costituisce lo strumento cardine della politica
economica-finanziaria regionale.
A sostegno “della
coerenza delle politiche”, anche nel DEFR 2024-2026 si terrà conto dei 17 Goals
dell'Agenda 2030 che, contestualmente, garantiscono la massima interazione
anche con gli indicatori BES che, nel 2018, sono obbligatoriamente integrati
nel Documento di economia e finanza nazionale per valutare il progresso di una
società non soltanto dal punto di vista economico.
In questo processo
di integrazione, in cui gli obiettivi strategici considerati significativi per
la Calabria concorrono, su scala regionale, al perseguimento degli obiettivi
della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, si intende offrire una rappresentazione
di coerenza delle singole politiche programmatiche regionali raggruppate per
aree tematiche, corrispondenti alle priorità strategiche e delle correlate
risorse finanziarie, specificatamente con: obiettivi strategici; con missioni
di bilancio ex D.lgs. 118 del 2011; risorse allocate in bilancio suddivise per
Missione. Gli importi sono calcolati tenendo conto delle nuove iscrizioni
effettuate successivamente all'approvazione del bilancio di previsione
2023-2025 e delle reimputazioni derivanti dal
riaccertamento dei residui. Per la sola annualità 2023 le dotazioni delle
Missioni ricomprendono anche gli stanziamenti di tipo “avanzo”.
Con riferimento
all’annualità 2026, gli stanziamenti per Missioni sono riconducibili alle
iscrizioni di risorse con un cronoprogramma di spesa pluriennale e afferenti a
spese per investimenti, come ad esempio il PNRR e il POR; direzioni generali di
riferimento, quali centri di responsabilità amministrativa per l'attuazione
delle politiche e delle funzioni principali perseguite con la spesa; Goals
dell'Agenda 2030 che la Regione intende perseguire; principali domini BES per
la misurazione del benessere equo e sostenibile.
Alla data di stesura
del presente documento, il totale delle risorse complessivamente assegnate
all'Ente regionale e regolarmente iscritte in bilancio ammontano
complessivamente a euro 708.644.469,46 a cui è necessario aggiungere le risorse
afferenti al Piano nazionale per gli investimenti complementari o ad altre
fonti di cofinanziamento pari ad euro 495.268.259,48.
Inoltre, il Piano
finanziario vigente, a seguito dell'approvazione da parte della Commissione
europea, del 23/10/2023, della proposta di revisione del POR Calabria FESR FSE
2014/2020, approvata dal Comitato di sorveglianza nel mese di settembre e
successivamente trasmessa, in data 15 settembre 2023, prevede una dotazione
complessiva di 2.223,2 milioni di euro, articolata in: 1.839,4 milioni di euro
in favore degli undici Assi cofinanziati dal FESR (comprensivo dell'Asse SAFE
FESR); 383,8 milioni di euro a favore dei cinque Assi cofinanziati dal FSE.
Negli ultimi anni,
le scelte discrezionali sull'utilizzo delle risorse autonome sono diventate via
via più limitate. Medesima limitazione si è registrata nella produzione
legislativa di nuove autorizzazioni di spesa. Le nuove regole di bilancio, il
controllo sull'effettiva esistenza della copertura finanziaria degli interventi
normativi, la minore disponibilità di risorse e l'obiettiva difficoltà di
andare ad intaccare la spesa storica determinatasi nel corso del tempo,
soprattutto quella destinata ai settori sensibili, hanno infatti ridotto di
molto, rispetto al passato, le possibilità di manovra finanziaria.
Nel caso in cui la
Giunta o il Consiglio hanno deciso interventi di natura incrementale della
spesa o di approvare nuove leggi, ciò è avvenuto solo grazie a tagli più o meno
lineari della spesa storica autorizzata in precedenza, al definanziamento di
leggi regionali esistenti ma ritenute non più necessarie, ai risparmi
realizzati sulle spese di funzionamento e di personale e, infine, ad entrate di
carattere straordinario.
Un intervento di
natura strutturale capace di incidere sulla legislazione regionale esistente,
sui meccanismi di spesa consolidatisi nel tempo, soprattutto nei confronti del
variegato panorama degli Enti sub regionali, siano essi Province, Comuni, enti
strumentali, agenzie, società, enti vari, associazioni, privati, è comunque
difficile da attuare, fermo restando che ormai da diversi anni si è proceduto
in ogni caso ad una spending review
generalizzata, evitando al contempo di mettere in campo manovre espansive della
spesa.
Tutto ciò deve
essere ben compreso dal sistema regionale, dal livello politico nel suo
complesso, dalle forze sociali, dagli Enti locali e da tutto l'apparato
burocratico.
Devono essere
concentrati gli sforzi e l'attenzione della politica e della burocrazia
regionale, sulla sfera del bilancio che vedrà destinate le risorse finanziate
dall'UE e dallo Stato, attualmente allocate nel bilancio, nonché quelle
previste dal PNRR, dalla nuova Programmazione unitaria 2021-2027 e dai fondi
destinati alla perequazione infrastrutturale, che possono costituire
un'opportunità irripetibile per contrastare il deterioramento del tessuto
economico-finanziario calabrese, attraverso una idonea azione di accelerazione
degli investimenti, per avviare finalmente in questa Regione un percorso di
sviluppo sostenibile e duraturo.
Le necessarie azioni
da porre in essere previste dal Documento sono le seguenti: la tutela e il
recupero dei crediti vantati nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni; la
progressiva riduzione del contenzioso e dei pignoramenti; la riduzione delle
spese negli Enti sub regionali; l'accelerazione del pagamento dei debiti
commerciali; l'aumento delle entrate e il recupero dell'evasione fiscale; la
salvaguardia delle disponibilità di cassa; gli interventi sull'apparato
amministrativo regionale.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere
Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente
Mancuso. Ho ascoltato attentamente
l'intervento del collega Montuoro, mi rendo conto che fare il Presidente della
Commissione bilancio del Consiglio regionale della Calabria è compito assai
complesso e vorrei dividere il mio intervento in due parti. Nella prima parte
vorrei mettere in evidenza - lo dico a malincuore, visto che è stato anche
citato - alcuni dati del rapporto SVIMEZ, rispetto a quanto analizzato dal
collega Montuoro. Il rapporto SVIMEZ, tra l'altro ripreso dall’ articolo del
Corriere della Calabria di questa mattina, cita: “Calabria a passo di
tartaruga: cresce divario e povertà. Tasso più basso di crescita: in due anni
oltre il 42% dei cittadini è sotto sussistenza; l'esodo sanitario è costato
negli ultimi 10 anni 2,71 miliardi di euro”. Queste non sono parole mie, ma del
rapporto SVIMEZ 2023. Continua dicendo che la Calabria è una delle regioni che
cresce meno in termini di ricchezza generata sul territorio; infatti, il
prodotto interno lordo tra il 2021 e il 2022 ha fatto registrare una crescita
del 9%. Questo incremento del 9% in Calabria è stato inferiore sia alla media
nazionale, che è stata del 10,9% - quasi due punti percentuali in più - ma
anche del resto del Sud Italia; il Sud Italia è cresciuto del 10,7%, la Calabria
dell’1,7% in meno rispetto alle altre regioni del Sud Italia.
Continuando,
ci sono anche degli aspetti positivi. Mi fa piacere che il comparto più
importante che ha permesso alla Calabria di ottenere quel risultato è legato al
contributo del settore delle costruzioni, che è valso il 26,3% del valore
aggiunto, contro – pensate - l’11,9% del Centro Nord e il 18,9% del
Mezzogiorno. La Calabria è cresciuta molto di più nel settore delle costruzioni
– ricordiamolo - grazie a un intervento voluto dal vecchio Governo Conte,
grazie ai vantaggi legati ai contributi dettati dal sistema del super bonus
110%. Viceversa, l'industria in senso stretto ha registrato, in Calabria, una
flessione pari al 4,6% dei punti nel contributo alla crescita accumulata nel
biennio 2021/2022. C'è poi, presidente Mancuso, un aspetto negativo che fa
scattare un grido d'allarme ed è la questione del deficit demografico per i
prossimi anni. Il rapporto SVIMEZ dice che tra il 2022 e il 2050 la Calabria
rischia di perdere fino a 804.000 abitanti su circa due milioni di abitanti
oggi censiti. Continuando, si cita il problema dei servizi, soprattutto per
quanto riguarda i LEA.
La
Calabria registra ancora una volta bassi livelli di prestazione, nei livelli
essenziali di assistenza la Calabria ottiene 160 quartili, penultimo punteggio
in Italia, e risulta ancora una volta inadempiente. Sempre in tema di servizi
sanitari, nel rapporto si sottolinea come anche la performance del servizio
sanitario regionale, in tema di tutela sociosanitaria offerta ai propri
cittadini, pone la Calabria all'ultimo posto. Stando, inoltre, sempre ai dati
dello SVIMEZ, tra il 2010 e il 2019, come già detto, il servizio sanitario
regionale calabrese ha accumulato un saldo negativo pari a 2,70 miliardi di
euro. Poi, c'è un problema per quanto riguarda la mobilità passiva, derivante
da quei pazienti che sono andati fuori regione a curarsi, cominciando, purtroppo,
dai pazienti oncologici. Ebbene, tra il 2017 e il 2021, ben 14.049 pazienti
oncologici sono andati fuori dalla Calabria a curarsi.
E poi,
ultimo aspetto, ma non meno importante rispetto agli altri, è l'incremento del
disagio e della povertà. Nel rapporto risulta come il Mezzogiorno sia il
territorio con la quota più elevata di individui a rischio, ben il 40%, cioè 8
milioni di persone. La situazione è purtroppo peggiorata e in Calabria il 40%
di famiglie registrate a rischio povertà nel 2021, dopo solo un anno, è
cresciuto del 2,8%; quindi, vuol dire che abbiamo, in Calabria, ben il 42,8% di
famiglie che sono a rischio povertà. Questo è un quadro, dice sempre lo SVIMEZ,
che potrebbe peggiorare e che è già peggiorato per l'eliminazione del reddito
di cittadinanza visto che in Calabria c'erano ben 109.000 famiglie che
percepivano o ancora percepiscono il reddito di cittadinanza.
Dopo una
loro analisi, questi dati - non sono di Davide Tavernise, ma sono del rapporto
SVIMEZ - purtroppo non ci raccontano - lo dico, ripeto, a malincuore - una
Calabria del libro dei sogni come quella che ci ha raccontato il collega
Montuoro nella sua analisi. Non si può dare di certo la colpa al presidente
Occhiuto se nei prossimi anni ci sarà un calo demografico! Dirlo sarebbe
populista e demagogico.
Quello
che però mi preoccupa - mi aspetto una risposta da parte del presidente
Occhiuto in questo caso o dal collega Montuoro –, rispetto a quanto ho ben
letto nel DEFR, è lo stato di attuazione del POR Calabria 2014 – 2020. Fino
allo scorso 12 ottobre 2023, solo il 72,6% dell'ultima domanda di pagamento
risulta ammissibile in spesa pubblica. Siamo ancora una volta, purtroppo,
l'ultima regione per capacità di spesa.
Andando
avanti, sempre nel DEFR - mi dispiace che non sia presente il presidente
Occhiuto, visto che è anche l'assessore al ramo - c’è scritto che entro il 31
dicembre, quindi alla scadenza della vecchia programmazione dei Fondi europei
2014 – 2020, le spese attese dovrebbero ammontare pressoché a 727 milioni di
euro, di cui 373 milioni da includere nella domanda di pagamento finale del
Programma. Tali previsioni, pur utilizzando il calo fisiologico che di regola
si registra, comunque, dovrebbe essere contenuto, trattandosi di previsione a
breve periodo.
Sono un
assiduo frequentatore, assessore Varì, del sito Calabria Europa e, ad ogni
ripresa, elogio il lavoro del suo Dipartimento, perché, al momento, su Calabria
Europa ci sono soltanto due bandi pubblicati, operativi, addirittura con
graduatorie provvisorie pubblicate e sono: uno è il programma SAFE, che mi
sembra sia di 45 milioni di euro che andrà sempre più in aumento, e l'altro è
sui macchinari e le strumentazioni per le imprese. Oltre questi due non ho
trovato nient'altro.
Sarò il
vostro primo tifoso e quando vedrò, entro il 31 dicembre, che saranno spesi, se
non tutti, quasi tutti i fondi della vecchia programmazione, mi aspetto da
parte di questo esecutivo qualcosa in più nel dettaglio su come intende, in
quest'ultimo mese, così come scritto nel DEFR, spendere questi 727 milioni, di
cui 373 milioni da includere nella domanda di pagamento finale del programma
2014 – 2020.
Quindi,
senza alimentare polemiche, mi farebbe piacere, da parte di questa maggioranza,
avere delle spiegazioni su come realmente nelle prossime settimane voglia
spendere questi fondi a disposizione, evitando, come sempre, di mandarli
indietro, così come è successo nelle scorse legislature, nella scorsa
programmazione. Inoltre, purtroppo, penso che la Regione Calabria, al di là
degli esecutivi che poi la governano, abbia sempre più bisogno di una vicinanza
e di un’attenzione da parte del Governo nazionale. Purtroppo, penso che - mi
riferisco a tutti gli ultimi Governi nazionali, anche di centrosinistra di cui
io faccio parte – nessun Governo abbia mai fatto abbastanza per questa regione
e i dati SVIMEZ, oggi, lo confermano. Grazie, Presidente, per l'attenzione.
Grazie,
collega Tavernise. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Questo Documento di economia e finanza della Regione Calabria è
certamente un documento complesso perché si sviluppa su poco meno di 400
cartelle; quindi, non è possibile analizzare, ovviamente, tutti gli aspetti,
per cui mi limiterò proprio a esprimere il mio punto di vista su due tematiche
che ho sempre posto all’attenzione anche in nome e per conto del mio partito:
la questione demografica e la questione della sanità. Sull’analisi demografica
devo riconoscere che all'interno del DEFR c'è un approfondimento molto ben
strutturato che tiene conto anche delle diverse sfaccettature, legate proprio
alla demografia della nostra regione; infatti, l'analisi non si limita a
disegnare solamente un puro censimento, ma mette in luce la diminuzione della
popolazione sul territorio - ormai avviene da diversi anni, tant'è che dobbiamo
cominciare a parlare, correttamente, di desertificazione - e si concentra,
appunto, sui diversi aspetti, quali l'andamento delle fasce di età e le aree a
forte spopolamento, con l'andamento demografico anche di diversi settori di
impresa. Il quadro che ne viene fuori - del resto ne accennavano anche gli
interventi precedenti - è assolutamente molto preoccupante e ne dobbiamo,
assolutamente, tenere conto in maniera sistematica nel nostro fare politica e
nel nostro impegno a favore della nostra collettività.
La
domanda che mi sto ponendo è: che cosa ne sarà di questa terra di Calabria tra
venti, trenta anni? Ed è una domanda alla quale non credo che noi possiamo
sfuggire, anche perché richiede necessariamente uno sforzo congiunto, una presa
in carico e, soprattutto, uno scenario di possibili risposte e di cammini e
percorsi da identificare.
Ho la
sensazione che questa nostra terra di Calabria possa diventare un grande
villaggio vacanze che apre il 1° luglio e chiude il 30 settembre, perché per il
resto la gente se ne sta andando; ci stiamo desertificando! Andavano via prima
solo i giovani, adesso vanno via anche i genitori che, messisi in pensione,
vendono, riducendo anche l'economia di questa terra, per fare investimenti e
acquistare fuori.
Sicuramente,
ritengo, come tutti voi, che non esista una soluzione facile e immediata, però
penso che una presa di coscienza sul tema, per invertire questo andamento e
questa tendenza, soprattutto demografica, della regione Calabria, vada fatta,
soprattutto anche in un'ottica di tutela delle aree interne che rischiano
letteralmente di scomparire. Invertire la tendenza significa mettere in piedi
delle strategie trasversali che abbracciano tutti i settori, dal lavoro alla
cultura, i trasporti con la loro relativa modernizzazione, i servizi
sociosanitari, l'ambiente.
Vi
ricordo anche che siamo i primi per tasso di denatalità perché facciamo ormai
pochissimi figli e perché le gravidanze costano e il nostro sistema sanitario
nazionale copre poco e nulla. Le donne fanno prima a fare il figlio che non ad
entrare in una lista d'attesa per poter essere visitate e, quindi, il
ginecologo di riferimento, nella stragrande maggioranza, è il ginecologo a
pagamento; poi, non ci sono i servizi che aiutano le donne lavoratrici e madri
a crescere i figli.
Se una
società non si dota di questi strumenti è evidente che non andiamo da nessuna
parte. Servono, quindi, delle visioni nuove, strutturate, soprattutto
indirizzate sul lungo periodo, in grado di affrontare, tra l'altro, i problemi
del lavoro sul territorio regionale e, in particolare, come dicevo, sulle aree
interne e marginali.
La prima
vera chiave di cambiamento è certamente rappresentata dal lavoro. Senza il
lavoro non andiamo da nessuna parte, ma che sia un lavoro centrato su qualità,
efficienza, che eviti la desertificazione, altra dimensione importante sulla
quale dovremmo riflettere.
È
necessario anche garantire i servizi globalmente, soprattutto quelli sanitari,
ai cittadini e alle cittadine della regione Calabria. Questo possiamo farlo con
la telemedicina. Recentemente è stato pubblicato un DCA sulla telemedicina, ma
siamo molto bravi a fare le carte, dopodiché vorrei vedere i passi successivi e
quali sono le messe in opera di un servizio di telemedicina che necessita,
chiaramente, di un accompagnamento e di un'implementazione importante.
Dobbiamo
ripensare interventi inediti e di sostegno, ma lo dobbiamo fare da oggi, non
possiamo aspettare che nei nostri comuni non ci sia più gente disposta a
costruire futuro e speranza.
Ora
lasciatemi fare alcune riflessioni sul DEFR che, proprio rispetto al capitolo
sanità, poiché si tratta di un documento economico finanziario, giustamente non
fa riferimento ai servizi ma ai dati economici. Il quadro complessivo che viene
fuori è ancora fortemente incerto e denota che, nonostante i diversi interventi
legislativi, siamo assolutamente molto lontani da un processo di risanamento e
di equilibrio finanziario del nostro Servizio sanitario regionale (SSR). Si
richiamano ripetutamente i bilanci adottati dalle aziende, eppure, a distanza
di sei mesi, i bilanci consuntivi 2022 ancora non vengono approvati. La stessa
certificazione del disavanzo pregresso è, di fatto, arenata alla seconda fase
di verifica e si conferma appunto, per come già evidenziato dalla Corte dei
conti e degli stessi bilanci delle aziende SSR non approvati dal presidente
commissario Occhiuto, una montagna di contenziosi che ha provocato un fondo
rischi complessivo di oltre 700 milioni di euro; a ciò bisogna aggiungere che
da due anni sono sospese le attività di recupero crediti in materia sanitaria e
che solo di recente, tra l'altro non per specifica richiesta di qualcuno, ma
per l'avvio di una infrazione europea, è stata revocata la norma che lo
impediva. A breve rischiamo un vero e proprio assalto alla finanza sanitaria,
con costi impropri, quali interessi e spese legali, che faranno sicuramente
lievitare i costi in maniera significativa.
A
proposito di costi impropri, nei giorni scorsi abbiamo chiesto l'audizione in
terza Commissione del dirigente del settore finanziario del Dipartimento per
avere chiarimenti circa l'uso dell'anticipazione di cassa da parte delle
aziende, considerato che produce un costo di interessi importanti. Abbiamo
seguito la vicenda dei bandi andati deserti sulla Tesoreria unica regionale e
ci auguriamo che, a breve, si possa passare alla tesoreria unica del SSR, per
garantire omogeneità su tutto il territorio, abbattendo i costi impropri e
assicurando migliori condizioni.
Rispetto
all'andamento finanziario del SSR nell'anno 2022, vorrei richiamare però due
dati considerevoli che non si ripeteranno più nei prossimi anni e che hanno
inciso e determinato i provvisori risultati di bilancio: mi riferisco al
rimborso del payback per gli anni 2019 – 2020
– 2021, per un importo di euro 175.299.447, e per il 2022, per un importo di
euro 47.343.652; se a ciò aggiungiamo che nell'annualità 2022 non è stata
pagata la mobilità sanitaria passiva, mobilità che di media si aggira attorno
ai 250 milioni - abbiamo avuto, però, anche dati maggiori - abbiamo un impatto
di poco meno di 500 milioni tra entrate straordinarie e costi rinviati che, nei
fatti, stravolge l'andamento finanziario del 2023. Ecco perché questi sono
dati, anzi numeri, che di certo non ho inventato, richiamati nel DEFR e su cui
vorrei che si riflettesse senza nessun proclama o pregiudizio.
Infine,
concludo, dagli obiettivi che si prefigge il DEFR viene fuori una visione ai
limiti delle utopie. Si tratta più che altro di pure previsioni, auspici, a
volte completamente sganciati dalla realtà. Vorrei che si realizzasse tutto
ciò, davvero, ma se guardiamo per esempio alla costruzione dei nuovi Ospedali
nel Documento si ribadisce che entro il 2025 sarà completato il nuovo Ospedale
di Vibo quando ancora, purtroppo, manca il progetto esecutivo e, ancora, a
Palmi, per il nuovo ospedale della Piana, manca il PEF. Ecco perché mi
riferisco a previsioni troppo poco fondate sul reale andamento dei progetti
della nostra regione. C'è, poi, tutta la partita che riguarda il PNRR in
materia sanitaria, su cui nelle prossime settimane faremo, mi auguro, una
riflessione specifica anche alla luce dei tagli imposti dal Governo e delle
ricadute con cui la nostra regione dovrà fare i conti.
Grazie,
collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà
Grazie, Presidente. Credo
che, ancora una volta, in quest'Aula si registrino dati ormai consolidati:
l’immobilità e l’ingessatura delle finanze regionali e le difficoltà della
politica ad incidere realmente sul tessuto socioeconomico calabrese. È un dato
di partenza per fare ogni minima analisi sul DEFR. Chi ha letto le 400 pagine
del Documento può solo trarre alcuni spunti, alcune riflessioni, alcune
considerazioni importanti o meno, che possono aiutare la discussione, che
possono consentire di esprimere qualche preoccupazione e rilevare anche qualche
superficialità e leggerezza, come quelle che io ho riscontrato nel DEFR.
Vorrei
fare alcune considerazioni in maniera molto breve, pacata, ma con la
determinazione necessaria.
È inutile
dire, come ha ricordato il collega Montuoro, che l'effetto traino è dovuto alle
costruzioni e ai servizi; è inutile dire ed affermare, anche in quest'Aula,
come avete scritto, che al di là del PNRR e del POR non ci sono altri
finanziamenti da mettere in campo; questo dimostra che
c'è un'ingessatura vera nella gestione nel Governo e nelle scelte strategiche,
negli investimenti strategici per questa nostra regione.
È un dato
di partenza per ragionare, non per accusare questa maggioranza. È da anni che
ripetiamo in quest'Aula le stesse cose: DEFR ingessato, finanze ingessate! Non
c'è possibilità, lo sappiamo! È da anni che registro, da consigliere regionale,
quasi una liturgia annuale. Quando si ha un bilancio che per l'ottanta per
cento è destinato alla sanità, capisci che ci sono difficoltà oggettive non
legate a questa maggioranza, ma legate allo scenario economico calabrese che
richiederebbe più determinazione, più investimenti, più coerenza e forza nei
confronti del Governo nazionale.
Vorrei
soffermarmi su due considerazioni: una è una preoccupazione, che ho letto in
questo DPEFR, che è legata - sembra una cavolata, ma per me è un dato
fondamentale - alla mancata crescita di startup in Calabria. Mentre fino
al 2019 c'è stata una crescita continua delle startup in Calabria, oggi
la Calabria - mi spiace che non sia presente il presidente Occhiuto, che fa
sempre riferimento all'innovazione, alla tecnologia, all'importanza di
specializzare, di aiutare la crescita socioeconomico dei giovani attraverso le startup
- registra un dato preoccupante, cioè, rispetto al mezzogiorno e rispetto
all'Italia, registra una stagnazione sulle startup. Mentre il Mezzogiorno
registra un aumento del 30% e l'Italia nel complesso un aumento del 35%, la
Calabria, ahimè, registra una stagnazione. È un problema che pongo in maniera
pacata, ma che dovrebbe farci interrogare. Quando non c'è innovazione, non c'è
nuova tecnologia e, quindi, non si creano circoli virtuosi che aiutano i
giovani a rimanere in Calabria, credo che sia un problema su cui bisogna
interrogarsi, visto che, caro assessore Varì, abbiamo tante risorse a
disposizione su questo tema. È un problema che vorrei porre alla vostra
attenzione, alla nostra attenzione e all'attenzione di quest'Aula.
Mi
dispiace che i colleghi della Lega non siano in Aula, o non ho saputo leggere
le carte o è davvero imbarazzante quello che avete scritto su alcuni temi
importanti che riguardano le ZES, il decreto del Sud e l'autonomia
differenziata.
Leggo
testualmente quello che ho trovato scritto in questo DEFR e che reputo
imbarazzante non per me di centrosinistra, ma per la Lega e per chi oggi è al
Governo nazionale - mi sembra giusto tirare fuori gli elementi politicamente
più rilevanti e ho detto che le startup sono un elemento politicamente
rilevante se guardiamo alle prospettive, all'innovazione e alle nuove
tecnologie - caro assessore Minenna e cioè che “il decreto legge numero 124 del
19 settembre 2023” - per intenderci, appunto, quello della ZES – “va ampiamente
modificato in relazione ai seguenti punti…”. Mentre il presidente Occhiuto ha
espresso grande apprezzamento sulla ZES unica, oggi cosa dite in questo Documento?
Dite: “Con riguardo al ruolo delle Regioni, la norma, sopprimendo la figura dei
Commissari ZES ed istituendo, a livello centrale, la struttura di missione per
la ZES, fa venir meno il coinvolgimento regionale nella individuazione del
soggetto attuatore” - pagina 231 - “La proposta normativa, inoltre, non
contempla, né le attività necessarie a promuovere l'attrattività della ZES per
le imprese né un raccordo con le Regioni che, pure, possiedono competenze in
materia di attrazione degli investimenti. In linea generale occorre invece
promuovere un coinvolgimento delle Regioni e degli Enti locali, sia nelle fasi
di programmazione, con il focus delle Regioni, che di attuazione anche
con attenzione al previsto sportello unico digitale ZES.” Vado avanti perché è
bello, veramente è bello, imbarazzante quello che ho avuto modo di leggere in
questi giorni, bello per noi, imbarazzante per voi; continuo a leggere perché o
il “copia incolla” non ha funzionato o avete avallato delle cose che non avete
nemmeno letto e che dovrebbero mettere in difficoltà, oggi, questa maggioranza.
Quando
parliamo di autonomia differenziata - le altre cose le salto mi fermo solo
sull’autonomia differenziata – scrivete di “affidare alla Commissione
paritetica Stato - Regione la determinazione dei LEP e che” - questa è
un'incongruenza – “il disegno di legge Calderoli non risolve le incertezze
sulle possibili dinamiche delle risorse regionali negli anni successivi
all'approvazione dell'intesa, che manca una precisa definizione del modello di
finanziamento, che non si può escludere che dalle riforme venga fuori uno
scenario fortemente frammentato, che il divario infra-settoriale, che già
esiste tra le regioni, non trova nel disegno di legge una vera strategia di
risposta. Il disegno di legge” – badate – “nell'assegnare maggiore autonomia
alle Regioni, riduce il ruolo dello Stato, soprattutto nella rimozione delle
disuguaglianze e nella garanzia dell'unità del paese, in maniera tale che è
possibile l'aumento delle iniquità nell'accesso ai servizi tra i cittadini
delle diverse regioni. Pensare di subordinare, come prevede il DDL Calderoli,
l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia delle
regioni solo alla fissazione e al finanziamento dei LEP è rischioso e non basta
per garantire equità di accesso ai diritti e ai servizi.”
Mi
verrebbe da dire a chi ha sottoscritto questo Documento: benvenuto nel
centrosinistra! Queste cose le diciamo noi da mesi, da anni e voi le avete
sottoscritte nel DEFR che oggi presentate in questa Aula. Forse non l'avete
letto questo Documento, soprattutto i colleghi della Lega e, oggi, offrite a
quest'Aula un imbarazzo politico che io vorrei evidenziare. Vorrei che i
consiglieri regionali leggessero attentamente per capire che io mi sentirei in
imbarazzo su questo tema, per le cose che avete detto voi, che ha detto il
collega, il capogruppo della Lega di recente in quest'Aula, parlando di
autonomia differenziata come la migliore risposta del mondo e poi, invece,
scrivete queste cose in maniera netta, chiara; cose che non possiamo che
condividere perché sosteniamo questo tipo di approccio che è quello che da mesi
portiamo avanti.
Su questo
tema ho voluto evidenziare questi aspetti politici che per me sono importanti e
rilevanti perché il ruolo dell'opposizione è anche quello di avere
quell’intelligenza, quella capacità non solo di soffermarsi sui dati economici,
che sono conosciuti da tutti, sui dati delle varie agenzie, ma anche di mettere
in evidenza alcuni aspetti che ritengo di una rilevanza e di un imbarazzo
politico impressionanti.
Grazie,
collega Bevacqua. Non ho capito, le chiedo perdono: lei è d'accordo col DEFR,
quindi lo vota? Concorda con le cose che dice la pratica; quindi, lei vota il
DEFR o vuole l’autonomia differenziata? Ricordo che l’ha proposta il centro-sinistra
l'autonomia differenziata.
Non è
così.
Non è
così?! Va bene. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio cercare di soffermarmi nel mio
ragionamento su due riflessioni e vorrei anche proporre, al dibattito e al
governo regionale, alcuni spunti di valutazione su come, a mio modesto avviso,
bisognerebbe intervenire per sviluppare alcune priorità strategiche. Tutto
sommato, si potrebbe anche sostanzialmente convenire sui titoli, il punto vero
è come vengono sviluppati, con quale tempestività, con quale operatività e
concretezza.
Per quanto mi riguarda - per non essere ripetitivo
rispetto agli interventi che, in maniera molto puntuale, hanno fatto emergere
valutazioni molto appropriate - dal principale strumento di programmazione
economica e finanziaria emergono due dati certi: da una parte, si hanno
cospicue e imponenti disponibilità economiche e finanziarie; dall'altra parte,
invece, vi è difficoltà, a mio modesto avviso, a spenderle con la dovuta
tempestività o comunque, nonostante l'utilizzo delle risorse, non si hanno
ricadute concrete sugli indicatori economici, sociali e occupazionali della
Calabria.
Credo che sia questo il punto nevralgico sul quale
sviluppare un confronto e un ragionamento di merito, attraverso anche un'azione
di maggiore coinvolgimento del partenariato. È vero, mi si dice: “Ma abbiamo
coinvolto il partenariato per i Fondi comunitari”. Ho capito. Siccome il
documento principale della programmazione e, quindi, di economia e finanza
mette insieme il quadro complessivo delle risorse disponibili, dai POR ai Fondi
rurali, al PNRR, alle altre risorse, sarebbe utile cercare di svolgere una riflessione
condivisa su queste priorità strategiche e sulla disponibilità delle risorse
esistenti, da definire e da mettere in atto per l'anno prossimo e per gli anni
successivi.
Perché faccio queste affermazioni riguardo disponibilità
imponenti che non vengono spese? I dati occupazionali, secondo me, sono
incontrovertibili. Noi possiamo fare riflessioni, più o meno opinabili, sulle
riforme: sulla riforma del Sistema sanitario, su Azienda zero; su altre
riforme, sui Consorzi e così via e, magari, nonostante le criticità che
permangono, ci può essere ancora tempo per cercare di estendere al meglio la
portata della riforma, ma sui dati occupazionali riferiti, per esempio, agli
ultimi quattro anni, 2019/2022, la Calabria ha perso 10.000 posti di lavoro.
Avevamo, nel 2019, 539.000 occupati, abbiamo, nel 2022, 529.000 occupati,
10.000 occupati in meno.
È vero, come ha detto il presidente Montuoro, che
nell'ultimo anno c'è stato un aumento dell'1,5 per cento dell'occupazione.
Però, attenzione, non è dovuto, sostanzialmente, all’aumento dell’occupazione,
ma alla diminuzione della forza lavoro dai 15 ai 64 anni, cioè i giovani stanno
andando via. Quindi, non è aumentato il dato occupazionale!
Anche sugli altri indicatori, sulla disoccupazione, sui
NEET (giovani che non studiano e che non lavorano), sullo spopolamento di
intere aree - lo ha detto giustamente anche la consigliera Bruni - vorrei che
si concentrasse l'attenzione dell'azione di governo in maniera concreta e
operativa per assumere alcune priorità strategiche, fondamentali e importanti
che possono, a mio avviso, contribuire a migliorare l'andamento degli
indicatori economici, occupazionali e produttivi.
Parliamoci chiaramente: come pensiamo di fermare il
decremento demografico - i dati li conosciamo tutti e vengono ripetuti da
Istituti importanti - nelle zone interne, se non interviene, per esempio, un
Piano straordinario del lavoro? Come pensiamo – non vedo l'Assessore
all'agricoltura - di fermare lo spopolamento delle aree interne, se non
mettiamo, per esempio, in campo l'utilizzo immediato e proficuo delle risorse
della SNAI, la strategia nazionale per le aree interne? Sto parlando di risorse
già disponibili. Credo che con le risorse già disponibili, se utilizzate in
maniera proficua, si potrebbe delineare qualche risultato per fronteggiare
l’emorragia dello spopolamento.
Bisogna fare attenzione, inoltre, perché il dato relativo
allo spopolamento ha una dinamica innovativa, come ha detto giustamente la
consigliera Bruni. Difatti, mentre chi emigrava negli anni passati, pur andando
via, portava al Comune di riferimento un ritorno economico, perché comunque le
rimesse venivano mandate, oggi chi va via porta con sé l'intera famiglia, se
non, addirittura, i genitori anziani.
Quindi, assistiamo a un impoverimento non solo
demografico, ma culturale, sociale ed economico-produttivo.
Considerato che abbiamo già le risorse SNAI e che c'è la
strategia regionale, utilizziamola, proviamo a dare concretezza all'azione e ai
provvedimenti di governo, cosicché questi fenomeni e queste situazioni possano,
in qualche modo, essere affrontati e migliorati.
Che cosa propongo? Per quanto mi riguarda - anche come
gruppo abbiamo fatto delle riflessioni, ognuno ha affrontato pezzi e segmenti
che sono parte di un ragionamento complessivo, organico, importante - chiedo al
governo regionale che, nell’utilizzo di questi strumenti e di queste risorse,
non faccia, nel 2024, grandi operazioni strategiche con valutazioni
parcellizzate sui singoli aspetti, quasi al livello di approccio burocratico,
per spendere le risorse. A noi non serve realizzare i target di spesa,
perché abbiamo visto che gli indicatori non migliorano. Quando, a fronte
dell'utilizzo di risorse, gli indicatori non migliorano, chi governa - penso
anche chi è all'opposizione, la classe dirigente calabrese - si deve porre un
interrogativo: perché si utilizzano risorse e l’indicatore non migliora? Perché
non vi è una crescita occupazionale, sociale ed economico-produttiva?
Non possiamo continuare a spendere risorse e, poi, tutti
gli Istituti ci dicono che gli indicatori sono negativi, compresa la SVIMEZ.
Se prendiamo il dato di stamattina, la SVIMEZ dice che la
Calabria è la peggiore in assoluto, non solo dal punto di vista economico ma
anche rispetto a tutti gli altri indicatori, a differenza delle altre regioni
che in qualche modo hanno agganciato la ripresa.
Per quanto mi riguarda, vorrei fare una proposta
operativa e non solo critiche, perché sono state fatte riflessioni puntuali. Mi
permetto di avanzare una proposta concreta al governo regionale: perché non
facciamo del 2024 l'anno nel quale riusciamo a realizzare l'obiettivo di creare
10.000 posti di lavoro per ripristinare il dato pre-Covid-19? Ci sono le
condizioni, non sono obiettivi irrealizzabili.
Basterebbe solo dare concretezza alle assunzioni nella
Pubblica amministrazione, come, per esempio, le assunzioni già autorizzate in
sanità. Basterebbe, per esempio, approcciare alle politiche delle zone interne
con l'utilizzo delle risorse, con il presidio del territorio, con l'assunzione
di manodopera specializzata, di tecnici, di professionisti, per fare una
manutenzione ordinaria e straordinaria del territorio.
Sono proposte concrete, operative che possono
caratterizzare l'azione del governo regionale o del Consiglio regionale, nel
2024, attorno a degli obiettivi strategici che, quantomeno, possano fare da
argine allo spopolamento e non solo delle zone interne, perché questo fenomeno
tocca ormai anche le aree urbane.
È un problema molto serio.
Noi ci stiamo comportando come se la Calabria stesse
aumentando la popolazione, ma di fatto i giovani se ne stanno andando.
Concretamente, nel 2024, cerchiamo di rispristinare il dato dell'occupazione pre-pandemia attraverso una serie di operazioni.
Ho visto che l'Assessore all'agricoltura ha annunciato un
aumento di organico. Le carenze e le difficoltà amministrative non si hanno
solo nell'ente Regione, ma in tutti gli Enti locali della Regione. Come
sappiamo, a volte, non si riescono a realizzare i progetti del PNRR e a
utilizzare i finanziamenti disponibili perché, purtroppo, c'è una carenza
amministrativa cronica.
Come vogliamo aggredire e superare il deficit di
sviluppo produttivo e il deficit dei diritti di cittadinanza?
Attraverso, a mio avviso, l'utilizzo concreto e adeguato delle risorse e degli
strumenti che possono portare, per il 2024: un Piano del lavoro straordinario
per assumere 10.000 persone e ripristinare il dato del 2019 - il dato
pre-Covid-19; aiutare anche le piccole e le medie imprese ad allargare la
propria base produttiva attraverso le risorse disponibili; attuare, nelle zone
interne, un’azione di manutenzione straordinaria, di presidio del territorio e
di valorizzazione dell'immenso patrimonio boschivo.
Solo attraverso queste azioni concrete, operative, si può
realmente guardare con speranza e con fiducia alle prospettive future della
nostra Regione e dare un contributo significativo e importante ai calabresi.
Grazie, Presidente.
Grazie, collega Mammoliti. Avendo esaurito gli
interventi, cedo la parola all'assessore Minenna. Prego, Assessore.
Grazie, Presidente. Ho sentito l’illustrazione del
presidente Montuoro e gli interventi dei consiglieri regionali, ma avrei
piacere, come premessa, a invitare tutti a vedere la struttura di questo Documento
- è pubblico - che presenta una discontinuità col passato. Studiando le sezioni
ci si accorge che lo sforzo che è stato profuso, dalla Giunta e dai
Dipartimenti che hanno collaborato, è stato quello di offrire un Documento che
partisse dal generale per arrivare al particolare, arricchendo le
considerazioni, gradualmente offerte, con una serie di dati numerici e
statistiche descrittive.
Viene presentata, infatti, un'articolata analisi, che
parte dal contesto internazionale, con numeri, grafici e stime che danno un
contributo innovativo di lettura e di interpretazione degli obiettivi e dei
piani e dei programmi.
A mio avviso, questo è un documento dove si cala lo
scenario internazionale in un confronto nazionale per arrivare al dettaglio
regionale e anche provinciale, attraverso un'analisi grafica e, quindi, la
rappresentazione per intensità di colori sia a livello europeo - prendendo in
considerazione l'Europa nelle singole regioni - che addirittura, con la stessa
modalità, sulla Regione Calabria, su quelle che, a nostro avviso, sono le
direttrici di maggiore interesse.
È chiaro, poi, che è interessante anche allargare la
visione ad altri rapporti offerti da primarie Istituzioni che si occupano di
studiare le statistiche nazionali e del Mezzogiorno. Però, in questo Documento
ci sono molti elementi che stimolano e consentono di capire che il governo
regionale parte, nella definizione dei suoi obiettivi, da una attenta
constatazione di quello che è successo negli ultimi anni e di quello che, a
nostro avviso, potrebbe succedere, riportando anche proiezioni previsionali per
i prossimi anni, come è giusto che sia, perché questo è il documento per il
triennio 2024 -2026.
Certo, in questa prima sezione del nostro Documento di
economia e finanze, a mio avviso, non emerge che la Calabria sia il “Calimero”
delle Regioni del Sud, come, a onor del vero, non
emerge neanche nel rapporto SVIMEZ.
È sufficiente scaricare le slide dell’executive summary, presentato oggi, ma anche vedere,
consentitemi, l'articolazione che è stata data nell'illustrazione del dato nel
nostro Documento di economia e finanze, per constatare questa circostanza.
Non sto qui ad elencare le Regioni che, nella nostra
analisi statistica o in quella di altri Istituti, sono messe peggio di noi,
perché non deve essere una classifica di chi sia peggiore. Non parlerei neanche
di classifica. Dobbiamo migliorare la nostra operatività e, come è stato
giustamente segnalato, mettere a terra le capacità di spesa e di investimento a
disposizione. Su questo, però, ho il dovere di ripetere una cosa che ho detto
in un mio precedente intervento mesi fa, quando illustravo i risultati della
Programmazione, nella mia precedente veste di Assessore alla programmazione
comunitaria: numeri alla mano, nell'ultimo biennio, c’è stata un'accelerazione
nella capacità di spesa, una riduzione della ricerca di progetti retrospettivi
per poter fare spesa, evitando di utilizzare, quindi, elementi di artificiosità
contabile. Questo è stato già detto e discusso, perché questi piani, lo dice il
titolo del Piano, “POR 2014-2020”, non sviluppano in un biennio, ma su un
numero ben più ampio di annualità e si è fatto molto.
Da ultimo, scusatemi, anche un bando esperito con grande
capacità innovativa proprio sul POR, all'inizio di quest’estate, che ha
prodotto risultati e su cui c'è stato un grande lavoro sinergico proprio con il
Consiglio regionale. La Giunta e il Consiglio hanno fatto squadra e i risultati
sono arrivati. Siamo riusciti, non certo a spendere 100 milioni di euro, non
era questo l'obiettivo, ma a superare i 15 milioni di euro in tempi fulminei
per quelle che sono – scusatemi, qui lo dico da tecnico - i tempi medi di spesa
osservati in precedenza dalla Regione Calabria.
Poi, è chiaro, poiché il Documento ha l'obbligo di essere
oggettivo, indubbiamente, vi sono gli obiettivi definiti dalla Giunta.
Il Documento presenta delle programmazioni. Offre una
lettura articolata, in oltre 50 pagine, di quello che poi è l'ottanta per cento
della pianificazione regionale, cioè la sanità.
Questa è una novità di questo documento che consente di
andare, come direbbero gli anglosassoni, attraverso quelli che sono i programmi
operativi e gli obiettivi definiti. Magari, in qualche punto può esserci
qualche elemento di ottimismo, perché, consentitemi, ci stiamo basando su una
discontinuità di serie storiche che questa Giunta sta realizzando e, quindi,
riteniamo che si possano guardare con un profilo più positivo gli obiettivi e i
risultati che intendiamo raggiungere.
Questo governo regionale ha portato a casa 3.500
assunzioni tra sanità e uffici regionali. Anche questa è un'inversione di
tendenza.
Un'inversione di tendenza non si registra - non è un
problema della Regione Calabria, è un problema nazionale – sul fronte del
problema demografico. Ma, per esempio, sul tasso di occupazione femminile -lo
dice la SVIMEZ, ma lo diciamo anche noi nel nostro Documento - facciamo meglio
di altre Regioni del Mezzogiorno. Cosa voglio dire? Purtroppo, c'è un problema
di invecchiamento della popolazione nazionale e anche regionale e una
difficoltà di portare popolazione al Sud; il che, tenuto conto di quello che sta
succedendo nel Mediterraneo per via dello sviluppo dei continenti in Oriente
(Cina, India) è incredibile, perché il Mediterraneo è diventato di nuovo
centrale nella scena globale dal punto di vista commerciale del traffico.
Eppure, l'Italia, che è un cuneo nel Mediterraneo, non riesce ancora, anche per
un gap infrastrutturale, a beneficiare di
questo. Quindi, è positivo che, in Calabria, il settore delle costruzioni
trascini la ripresa, perché vuol dire che stiamo generando quel set di
necessari supporti infrastrutturali che dovrebbero consentire - non tra sei
mesi certamente, ma a medio tempore - alla Calabria di beneficiare di questo
suo essere il cuneo in un Mediterraneo ad altissimo valore aggiunto e a una
rivalutazione del continente africano anche in una chiave geopolitico-economica
globale.
Il Documento, poi, offre dei numeri importanti dal punto
di vista del quadro finanziario e questo è stato già parificato dalla Corte dei
conti.
Quindi, non è niente di più che una sintesi, riportata ed
esaminata nei vari sottoparagrafi, in cui vengono riportati i risultati che
sono stati raggiunti, acquisiti e certificati e sui quali però, nel 2024,
bisognerà fare molto.
Sul fronte delle partecipate, abbiamo defibrillato
SORICAL, SACAL; stiamo interagendo sul fronte di Calabria lavoro, di Calabria,
verde, di Fincalabra, per fare in modo che il 2024 il settore delle
partecipate- lo diceva prima anche il collega Gallo per ARCEA e ARSAC – riesca
ad attivare le sinergie possibili, in modo da riuscire a meglio intercettare le
potenzialità del sistema delle partecipazioni regionali.
Vengo anche ad alcune osservazioni che giustamente sono
state poste sull’autonomia differenziata e su cui ora cerco - per quello che
può valere – di esprimermi, avendo contribuito, ma non solo, alla redazione di
questo Documento.
Ho l'onore di essere presente in molte delle Conferenze
che mettono in rapporto le Regioni e le Regioni con lo Stato. Scusatemi, ma non
è una novità che le Regioni possano discutere in quell'ambiente. Ho partecipato
a una Conferenza oggi, mentre venivo in Consiglio regionale, e non eravamo
d'accordo con una determinata scelta di bilancio che sta facendo lo Stato
centrale, perché, a nostro avviso, trattando in maniera identica le Regioni che
hanno un Piano di rientro da quelle che non ce l'hanno, sta commettendo un
errore. E non vedo niente di problematico nel fatto che questa posizione sia espressa da una Regione governata da una Giunta di
centrodestra con una Regione che è governata da una Giunta di centrosinistra.
Questo per alcuni sostanziali motivi. Intanto perché il presidente Occhiuto, da
questo punto di vista, ha un atteggiamento costruttivo e illuminato e ha deciso
di prendere un tecnico alle economie e alle finanze. Il che vuol dire che vuole
affrontare questi temi in maniera oggettiva, utile allo sviluppo della Regione
Calabria e niente di più.
Quindi, non c'è neanche da stupirsi che su alcuni temi,
come quello dell'autonomia differenziata, sia evidente la necessità di fare
mente locale per evitare che si possano generare degli effetti che in economia
sono noti, ad esempio l'effetto magnete. L'effetto magnete porta, per
costruzione, al drenaggio di risorse finanziarie dalle Regioni più fragili dal
punto di vista strutturale ed economico verso le Regioni più forti. Ne sapevano
qualcosa le Regioni del Sud quando adottavamo univocamente la lira, ne sanno
qualcosa gli Stati del Sud Europa ora che adottiamo l'euro. Servono dei
meccanismi compensativi che, finalmente - all'epoca dell'Italia erano forniti
dalle politiche di trasferimento definite dal Governo centrale e altre cose -
oggi, sono costituiti dalla circostanza che l'Europa col PNRR, e non solo, è
arrivata a fare quasi 500 miliardi di euro di debito a rischi condivisi.
Bisogna partire da questi presupposti che qualificano il
contesto internazionale e che, non a caso, sono nel primo capitolo del nostro
Documento di economia e finanze. Solo calando l’operatività di questa Regione
in un contesto europeo e internazionale, si possono definire obiettivi
credibili, strategici innanzitutto - con un obiettivo, quindi, pluriennale -,
ma soprattutto realizzabili.
Su questo la Giunta ha deciso, proprio in una recente
riunione, di riportare popolazione in Calabria. Ha avviato una serie di
discussioni - siamo, almeno alla seconda riunione - su come ripopolare o
tentare di ripopolare la Calabria, andando a far leva su quelli che sono i due cluster
statistici che, più di ognuno, sono in grado di generare capacità di spesa
e quindi essere moltiplicatore dei consumi e conseguentemente della crescita
del PIL.
Perché senza popolazione è difficile fare crescita del
PIL in termini complessivi. Questo mi sembra che la Cina e l'India lo abbiano
alla fine insegnato a tutto il mondo.
Grazie, Presidente, per il tempo a disposizione e al
Consiglio regionale per avermi ascoltato.
Grazie, Assessore. Pongo in votazione il provvedimento
nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto quattro, recante: “Riconoscimento della
legittimità di due debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria
ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lettera e), del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118, come modificato e integrato dal decreto legislativo 10
agosto 2014, n. 126”
Cedo la parola al consigliere Cirillo per illustrare il
provvedimento.
Chiedo il rinvio del quarto punto all'ordine del giorno,
Presidente.
Votiamo per il rinvio del quarto punto. Il quarto punto è rinviato.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo al
punto cinque dell’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 116/12^ d'Ufficio, recante “Nomina del Garante regionale
dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria (legge
regionale 4 agosto 2022, numero 29)”.
Ricordo
che, ai sensi dell'articolo 2 della legge regionale numero 29 del 2022, il
Garante è eletto a scrutinio segreto dal Consiglio regionale, con deliberazione
adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri. In caso di mancato
raggiungimento del quorum nelle prime due votazioni, dalla terza votazione
l'elezione avviene a maggioranza semplice dei consiglieri.
Nelle
cartelle trovate l'elenco dei candidati idonei. Ciascun consigliere regionale
può esprimere una sola preferenza.
Si
costituisca il seggio elettorale. Chiamo a svolgere le funzioni di segretari i
Segretari questori. Il consigliere Alecci è assente, ma è sufficiente un solo
segretario.
Chiedo ai
commessi di distribuire le schede per poter procedere alla votazione.
Chiedo al
Segretario questore di procedere con la chiama dei consiglieri.
(È costituito il seggio elettorale e sono distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Si
procede con lo spoglio)
Comunico
l'esito della votazione per la nomina del Garante regionale dei diritti delle
persone con disabilità della Regione Calabria: presenti e votanti 21; hanno
riportato voti: Siclari 19; Simone 1; Nava 1.
Non avendo
raggiunto il quorum previsto della maggioranza dei due terzi dei consiglieri,
invito i commessi a distribuire le schede per la seconda votazione e il
Segretario questore a fare la chiama. Grazie.
(Sono distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Si procede con lo spoglio)
Comunico
l'esito della votazione: presenti e votanti 19; hanno
riportato voti: Siclari 16; Simone 1; schede nulle 2.
Non avendo
raggiunto il quorum previsto neanche con la seconda votazione, invito i
commessi a distribuire le schede per la terza votazione e il Segretario
questore a fare la chiama. Grazie.
(Sono distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Si procede con lo spoglio)
Comunico
l'esito della votazione: presenti e votanti 19; hanno
riportato voti: Siclari 16; Simone 1; schede bianche 1, schede nulle 1.
Pertanto, proclamo eletto quale Garante regionale dei diritti
delle persone con disabilità della Regione Calabria, Siclari Ernesto.
Passiamo al
punto sei dell’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 132/12^ d'Ufficio, recante “Nomina del Garante regionale
per la tutela delle vittime di reato”.
Ricordo
che, ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale numero 10 del 2023, il
Garante è eletto dal Consiglio regionale, con deliberazione adottata a
maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. In mancanza di
raggiungimento del quorum, dalla terza votazione l’elezione avviene a
maggioranza semplice dei consiglieri assegnati.
Nelle
cartelle trovate l'elenco dei candidati idonei. Ciascun consigliere regionale
può esprimere una sola preferenza.
Si
costituisca il seggio e, quindi, chiedo ai commessi di distribuire le schede
per poter procedere alla votazione e al Segretario questore di procedere alla
chiama dei consiglieri regionali.
(È costituito il seggio elettorale e sono distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Si procede con lo spoglio)
Comunico
l’esito della votazione: presenti e votanti 17; hanno riportato voti: Lomonaco
15, schede bianche 1; schede nulle 1.
Non avendo
raggiunto il quorum previsto della maggioranza dei due terzi dei
consiglieri, invito i commessi a distribuire le schede per la seconda votazione
e il Segretario questore a fare la chiama. Grazie.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Si procede con lo spoglio)
Comunico l'esito della seconda votazione: presenti e votanti 17; hanno riportato voti: Lomonaco 16, schede bianche 1.
Non avendo raggiunto il quorum previsto, invito i commessi a distribuire le schede per la terza votazione, per la quale è sufficiente la maggioranza dei consiglieri assegnati, e il Segretario questore a fare la chiama. Grazie.
Fa la chiama.
(Si procede con lo spoglio)
Comunico l'esito della votazione. Presenti e votanti 17; hanno riportato voti: Lomonaco 16, schede bianche 1.
Pertanto, proclamo eletto alla carica di Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, Antonio Lomonaco.
Prima di chiudere la seduta del Consiglio, vorrei sottolineare che con la nomina dei nuovi due Garanti regionali delle persone con disabilità e per la tutela delle vittime di reato, che si aggiungono ai Garanti delle persone detenute della salute e per l'infanzia e l'adolescenza, il Consiglio regionale si muove nella direzione di dare corpo e sostanza ai diritti fondamentali dei cittadini, contribuendo a rendere la Calabria una regione normale.
In coerenza con l'impegno di trasformare ogni ricorrenza, attraverso provvedimenti legislativi e amministrativi puntuali e concreti, il Consiglio regionale si pregia di celebrare la ricorrenza della Giornata internazionale delle persone con disabilità del 3 dicembre, istituendo per la prima volta il Garante regionale per la disabilità, a cui affidiamo il compito di affermare il rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e di autonomia delle persone diversamente abili, promuovendo nella piena inclusione della famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.
L'altro Garante, invece, sarà una figura istituzionale che si farà interprete delle istanze delle vittime di reato, ponendosi in posizione imparziale affinché alle stesse vengano riconosciute una compiuta tutela, un'assistenza di lungo periodo.
Grazie. La seduta è tolta.
La seduta termina alle 19.17
Hanno chiesto congedo: Afflitto, Alecci, De
Francesco, Gentile, Lo Schiavo, Muraca, Pietropaolo, Staine.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei Consiglieri regionali:
Tavernise “Turismo itinerante e norme in materia di aree di sosta per
caravan e autocaravan e garden sharing” (PL n. 244/12^).
Giannetta “Modifica della legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme
per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche e private)” (PL n. 245/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali,
culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Cirillo “Riconoscimento della legittimità di due debiti fuori bilancio
del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73, comma 1,
lettera e), del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, come modificato e
integrato dal decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126” (PL n. 246/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per l’esame di merito, contestualmente, è stato richiesto il parere al
collegio dei Revisori dei conti.
Raso “Istituzione della Riserva Naturale Regionale Laghi La Vota di
Gizzeria” (PL n. 247/12^).
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del
territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Rendiconto esercizio 2022 dell’Agenzia Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - (Deliberazione G.R. n. 638 del 20.11.2023)”
(PPA n. 140/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per l’esame di merito.
“Approvazione del bilancio consolidato dell'anno 2022 della Regione
Calabria - articolo 68 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - (Deliberazione
G.R. n. 659 del 29.11.2023)” (PPA n. 141/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per l’esame di merito.
“Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli
anni 2024-2026 (art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) - (Deliberazione
G.R. n. 684 del 29.11.2023)” (PPA n. 142/12^).
È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per l’esame di merito; alla prima Commissione - Affari istituzionali,
affari generali e normativa elettorale; alla terza Commissione - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative; alla quarta Commissione - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente; alla quinta
Commissione - Riforme; alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi
di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili
ai sensi dell’articolo n. 108 del Regolamento interno del Consiglio regionale
della Calabria e alla Commissione Speciale di Vigilanza ai sensi dell’articolo
n. 34, comma 3, lettera b del Regolamento interno del Consiglio regionale della
Calabria.
La sesta Commissione consiliare
permanente, nella seduta del 4 dicembre 2023, ha espresso parere favorevole al
Decreto Dirigenziale n. 13269 del 20.09.2023, recante: “Autorizzazione, ai
sensi dell’art. 26 della L.R. 40/2009, per l’apertura di una nuova cava per la
coltivazione e il recupero ambientale di una cava di calcarenite sita in
località Fratte del Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR)”.
(Parere
numero 31/12^)
In data 28 novembre 2023, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 258 del 28 novembre 2023:
1) Legge regionale n. 49 del 28
novembre 2023, recante: “Rendiconto generale e Rendiconto consolidato relativi
all’esercizio finanziario 2022”;
2) Legge regionale n. 50 del 28
novembre 2023, recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione
Calabria per gli anni 2023-2025”.
In data 29 novembre 2023, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge
regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 260 del 29 novembre 2023:
1) Legge regionale n. 51 del 29
novembre 2023, recante: “Premialità nelle procedure di aggiudicazione di
contratti pubblici per le imprese resistenti alla criminalità organizzata”.
In data 30 novembre 2023, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 261 del 30 novembre 2023:
1) Legge regionale n. 52 del 30
novembre 2023, recante: “Disposizioni per l’inclusione sociale, la rimozione
delle barriere e il riconoscimento e la promozione della lingua dei segni e la
piena accessibilità delle persone sorde alla vita collettiva”;
2) Legge regionale n. 53 del 30
novembre 2023, recante: “Integrazione dell’articolo 16 della legge regionale 21
dicembre 2005, n.17 (Norme per l’esercizio della delega di funzioni
amministrative sulle aree del demanio marittimo)”;
3) Legge regionale n. 54 del 30
novembre 2023, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7
dicembre 2009, n. 47 (Tutela e valorizzazione degli alberi monumentali e della
flora spontanea autoctona della Calabria)”;
4) Legge regionale n. 55 del 30
novembre 2023, recante: “Modifica delle leggi regionali n. 20/1992 e n.25/2013.
Disposizioni in materia di Forestazione”.
Ai sensi della legge regionale 29
gennaio 2018 n. 1, è pervenuta la relazione annuale del 2023, del Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale.
La Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 657 del 29 novembre 2023, concernente: “Approvazione “Piano
degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio relativi al Rendiconto
generale per l’esercizio finanziario 2022”” (art. 18 bis e 41 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118).
La Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 691 del 29 novembre 2023, concernente: “Approvazione del
Regolamento Regionale riguardante “Attuazione del sistema formativo
del personale dei servizi di
polizia locale””, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, lett. f) e g) della legge
7 giugno 2018, n. 15, (Disciplina Regionale dei Servizi di Polizia Locale).
In
data 4 dicembre 2023, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il
sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato
telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 265 del 5
dicembre 2023:
- Regolamento regionale n. 14 del
4 dicembre 2023, concernente: “Regolamento per l’attuazione del sistema
formativo del personale dei servizi di polizia locale”.
La Giunta regionale ha trasmesso
copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione
finanziario 2023-2025:
1.) deliberazioni della Giunta
regionale dalla numero 625 alla numero 637 e dalla numero 639 alla numero 646
del 20 novembre 2023;
2.) deliberazioni della Giunta
regionale numero 660, dalla numero 668 alla numero 681 e n.n. 683 e 694 del 29 novembre 2023.
Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il 28 novembre 2023 un treno ed un camion sono rimasti coinvolti, in
provincia di Cosenza, in un tragico incidente che ha provocato la morte della
capotreno del convoglio e del conducente del tir, oltre a diversi feriti.
Secondo le prime ricostruzioni il camion sembra essere rimasto bloccato
all’altezza del passaggio a livello situato lungo la linea ferroviaria ionica,
in località Thurio, nel territorio del Comune di Corigliano Rossano, venendo poi
travolto dal treno in transito. Il passaggio a livello di Thurio è posizionato
in una curva, di difficile visibilità e movimento specie per i mezzi pesanti;
- a seguito dell’incidente le organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporti e
Fast Confsal hanno proclamato uno sciopero per
evidenziare la fragilità di un sistema infrastrutturale dimostratosi nuovamente
inadeguato per utenza e lavoratori. Il passaggio a livello di Thurio era privo
del sistema Protezione Automatica Integrativa - Passaggi a Livello (PAI-PL),
tecnologia che consente di bloccare la circolazione ferroviaria in caso di un
ostacolo sui binari. "Da anni - hanno precisato i sindacati nel comunicato
- denunciamo la pericolosità dei passaggi a livello in tutti i livelli di
confronto, chiedendone la soppressione totale”;
- nel maggio 2017 è stato siglato il Protocollo d'intesa tra Ministro
delle Infrastrutture e dei Trasporti, Rete Ferroviaria Italiana e Regione
Calabria per il progetto di "Adeguamento e Velocizzazione Linea
Jonica", poi confermato nell'Accordo Quadro tra Regione e RFI sancito
nell'agosto 2018, con un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro.
Tra i principali interventi sulla linea sono previsti anche l’eliminazione di
passaggi a livello, il prolungamento di alcuni sottopassi e la costruzione di
nuovi. Più precisamente già nel 2017 è stata avviata l'attività di rimozione di
77 passaggi a livello pubblici e 12 passaggi a livello privati con 6 passaggi a
livello per i quali i lavori risultavano essere stati consegnati;
- il passaggio a livello di Thurio, teatro del disastroso incidente del
28 novembre 2023, era e rimane, fin dal 2017, tra quelli in lista per essere
soppressi, allo stesso modo degli altri 5 passaggi a livello situati nel
territorio di Corigliano Rossano (Corigliano via Sciacca, Corigliano via
Provinciale, Sant’Irene, Rossano Sant’Angelo e Oliveto Longo);
- con DM MEF n. 187 dell’11 agosto 2023, come modificato e integrato con
DM n. 195 del 16 ottobre 2023, sono stati approvati gli interventi e le nuove
assegnazioni delle risorse del Fondo per l’avvio delle opere indifferibili.
Nell’allegato 1, tra i progetti PNRR M3C1/1.7 con Amministrazione istante MIT e
soggetto attuatore RFI SpA, sono riportati tre
interventi per il “Potenziamento collegamento Lamezia Terme-Catanzaro
Lido-Dorsale jonica” con un contributo concesso complessivo di 105.726.646,500
euro e un intervento per l’"Adeguamento e velocizzazione linea ferroviaria
jonica - tratta Sibari-Melito Porto Salvo - Interventi alle opere civili e alla
sovrastruttura ferroviaria” con un contributo concesso di 3.846.273,64 euro.
Considerato che: - l’8 marzo 2022, nella risposta all’interrogazione
consiliare n. 27/12^ “Elettrificazione linea ferrovia jonica” prodotta
dall’interrogante, il Dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e
Lavori Pubblici, a riguardo dell’eliminazione dei passaggi a livelli, scrive:
“poiché gli interventi di soppressione dei passaggi a livello necessitano di
accordi tra RFI e i Comuni interessati, la Regione Calabria ha assunto il ruolo
di coordinare i rapporti tra le parti, che vengono consolidati con la
sottoscrizione di specifiche convenzioni il cui schema è stato approvato con
DGR 553 del 23/11/2017”. Il Dirigente ha poi riferito che alla data del 16
febbraio 2022 risultavano lavori in corso presso 7 passaggi a livello (5 nel
Comune di Sellia Marina e 2 in quello di Montepaone) ed erano state chiuse
positivamente le conferenze di servizi per altri 3 passaggi a livello (1 a
Rocca Imperiale e 2 a Strongoli), per i quali si poteva procedere
all’affidamento dei lavori mediante appalto integrato. Per altri 3 passaggi a
livello (1 nel Comune di Mandatoriccio e 2 in quello di Cirò) erano in corso le
conferenze di servizi mentre per tutti gli altri interventi sui rimanenti
passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica dei quali è prevista la
soppressione nel Protocollo d’Intesa del 2017, come ad esempio quelli presenti
nel territorio del Comune di Corigliano Rossano, erano stati programmati
incontri con gli uffici tecnici e i rappresentanti delle amministrazioni e RFI
stava procedendo con la fase di progettazione;
- la ferrovia jonica calabrese è una delle poche tratte ferroviarie
italiane, con posizione strategica per lo sviluppo di una intera regione, a non
essere elettrificata. Il 19 ottobre 2023, nella risposta all’interrogazione
consiliare n. 154/12^ “Elettrificazione della linea ferrovia ionica” prodotta
dall’interrogante, il Dirigente generale del Dipartimento Infrastrutture e
Lavori Pubblici ha riferito che il completamento dei lavori finanziati e
relativi alle tratte Sibari-Crotone, Crotone-Catanzaro Lido e Lamezia
Terme-Catanzaro della linea ferroviaria ionica avverrà alla fine del 2026.
Tenuto conto che: - RFI nel suo “Piano Commerciale edizione luglio 2023 -
revisione novembre 2023”, per quanto riguarda il progetto di “Adeguamento e
velocizzazione linea ferroviaria jonica: tratta Sibari-Melito Porto Salvo e
trasversale Lamezia Terme-Catanzaro Lido” rileva l’importanza di risolvere
alcune interferenze con la viabilità ordinaria attraverso la soppressione dei
passaggi a livello. Secondo il “Piano di soppressione passaggi a livello” di
RFI sono presenti 79 passaggi a livello sulla linea ferroviaria Sibari-Melito
Porto Salvo e, al momento, sono previsti solo 17 interventi: 1 passaggio a
livello che dovrebbe essere in soppressione nel 2023, 13 dovrebbero essere
eliminati nel 2024 e 3 nel 2026. Per quanto riguarda il territorio di
Corigliano Rossano è prevista l’eliminazione di solo due passaggi a livello,
quello di Rossano Sant’Angelo e quello di Oliveto Longo, ma solo nel 2026. Per
gli altri passaggi a livello situati lungo la ferrovia ionica, compreso quello
di Thurio, non c’è un’indicazione sui tempi, rimandando genericamente ad oltre
il 2027. Preso atto che: - oltre a essere importante per poter garantire una
adeguata condizione di sicurezza, l’eliminazione dei passaggi a livello, fonte
di rallentamento della circolazione ferroviaria, è un’operazione necessaria
nell’opera di elettrificazione e quindi di velocizzazione della linea
ferroviaria ionica. Meno attraversamenti ferroviari ha la linea, maggiori sono le
performance, in termini di qualità del servizio.
Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
1. che iniziative stia assumendo la Regione Calabria per velocizzare il
piano di eliminazione dei 77 passaggi a livello situati lungo la ferrovia
ionica previsto dal Protocollo d'intesa tra MIT, RFI e Regione Calabria per il
progetto di "Adeguamento e Velocizzazione Linea Jonica" siglato e
avviato nel 2017;
2. l’individuazione dei passaggi a livello su cui si interverrà con
relativo cronoprogramma, visto il ruolo assunto dalla Regione, che, per quanto
riportato dal Dirigente Generale del Dipartimento Infrastrutture e Lavori
Pubblici, consiste nel “coordinare i rapporti” tra RFI e i Comuni interessati e
considerando che sui 77 passaggi a livello da eliminare fin dal 2017
risultavano, alla data del 16 febbraio 2022, lavori in corso solo su 7 di essi;
3. se intende attivarsi, tramite opportune interlocuzioni con RFI, per
installare nei passaggi a livello più problematici a livello di traffico e
posizionamento, come quello di Thurio, i sistemi di Protezione Automatica
Integrativa - Passaggi a Livello (PAI-PL), utilizzando questa tecnologia
innovativa, già presente sul territorio nazionale e in costante diffusione, che
rileva con sistemi laser o radar la presenza di ingombri sui binari in
prossimità delle barriere, preesistenti o in seguito alla chiusura del
passaggio a livello, e arresta in sicurezza la circolazione ferroviaria fino
alla completa risoluzione dell’anormalità.
(190; 04/12/2023)
Il Consiglio regionale
premesso che:
- l’articolo
57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del
bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti
degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31
marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti
per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano
entro il successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio"
per la definitiva istruttoria di propria competenza;
- la
Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio
regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;
visti:
- l’articolo
12 della legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, che ha istituito l’Agenzia
Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);
- la
legge regionale n. 8/2002;
- l'articolo
54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto
della regione Calabria);
- il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi), per come modificato e integrato dal
decreto legislativo 10 agosto 2014, n. 126;
vista
la deliberazione della Giunta regionale n. 638 del 30 novembre 2023, recante:
“Rendiconto esercizio 2022 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA) - Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di
competenza”;
visto
il decreto n. 170 del 28 giugno 2023, con cui il Commissario Straordinario
dell’ARCEA ha approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2022
dell’Ente, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
tenuto conto che il Revisore unico dell’ARCEA, con verbale n. 4 del 30
giugno 2023, allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale,
sulla base delle verifiche di regolarità amministrativa e contabile effettuate
durante l’esercizio,
- ha
sollecitato la definizione dell’iter procedurale finalizzato al recupero dei
maggiori compensi percepite dai Direttori e/Commissari, di cui all’articolo 13,
comma 5, della legge regionale n. 69/2012, in materia di spending review, onde
evitare la prescrizione degli stessi, per come già intimato dallo stesso organo
di revisione nella relazione sul rendiconto 2021, oltre che sul bilancio di
previsione 2022-2024;
- ha
rilevato che non sono stati regolarmente pagati i debiti scaduti V/CAA e
V/SIAN, riferiti agli anni 2019, 2020 e 2021, che andavano onorati entro il
31.12.2022, invitando al contempo all’Ente a provvedere ai pagamenti nei tempi
previsti nei tempi indicati dalla normativa;
- ha
invitato l’ARCEA a far rispettare gli accordi in convenzione con l’azienda
ARSAC, evidenziando in particolare che la rendicontazione doveva pervenire
entro il 31.12.2022, al fine di poter verificare la correttezza e provvedere
anche alla tempestiva liquidazione dei pagamenti;
- ha
invitato l’Ente a sollecitare l’Organismo interno di valutazione (OIV) al fine
di definire le procedure circa le indennità di risultato, relative alle
annualità 2014-2020, da corrispondere al Commissario/Direttore;
- ha
ribadito la necessità di costituire un fondo rischi per qualsivoglia evenienza;
- ha
evidenziato che il fondo rischi contenziosi, per quanto rimpinguato, non
risulta essere coerente con i debiti potenziali, invitando, di conseguenza
l’Ente a provvedere nel corso dell’anno 2023 e negli anni successivi ad
incrementare il fondo nella misura indicata dalla normativa di riferimento,
onde evitare debiti potenziali per contenziosi fuori bilancio;
- ha
attestato la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e ha
espresso “parere favorevole per l’approvazione del Rendiconto dell’esercizio
finanziario 2022”;
considerato che il Comitato di Vigilanza dell’ARCEA, con nota prot. n.
461656 del 19 ottobre 2023, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, condividendo quanto rilevato nella relazione del
Revisore unico sul rendiconto 2022 in ordine ai seguenti aspetti:
- l’Agenzia
ha proceduto al riaccertamento dei residui attivi e passivi ascendenti, alla
fine dell’esercizio, rispettivamente pari ad € 729.700,27 e ad € 4.163.461,44;
- l’organo
di revisione ha sollecitato opportunamente l’iter procedurale finalizzato al
recupero dei maggiori compensi percepiti da Direttori e/o Commissari,
ammontanti ad € 207.744,28, tutti iscritti nel fondo crediti di dubbia
esigibilità;
- non
sono stati onorati i debiti scaduti nei confronti dei CAA e SIAN, riferiti agli
anni 2019,2020 e 2021 che, ad avviso del Comitato, incidono in misura rilevante
sulla contabilizzazione dei residui passivi;
- non
sono stati rispettati gli accordi in convenzione con ARSAC;
- l’OIV
non ha definito le procedure relativamente alle indennità di risultato del
Commissario/Direttore per gli anni 2014-2020 e ha sollecitato la costituzione
del fondo rischi e inoltre ha rilevato la insufficiente composizione del fondo
rischi contenzioso,
ha espresso, “pur rimarcando le criticità di cui sopra, parere
favorevole, relativamente al Rendiconto della Gestione ARCEA esercizio
finanziario 2022”;
rilevato
che il dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e
Forestazione”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito
dell’istruttoria di competenza (prot. n. 505595 del 15 novembre 2023), allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, preso atto
del rispetto della normativa in materia di spending review, ha espresso “parere
favorevole al rendiconto di gestione ARCEA esercizio finanziario 2022”;
tenuto conto che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”,
nell’istruttoria di competenza (prot. n. 508864 del 16 novembre 2023), allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
ha rilevato che:
- sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2022, per come
risultante dal conto del bilancio e il corrispondente importo di cui al conto
del tesoriere;
- sussiste
continuità tra i residui finali dell'esercizio 2021 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2022;
- sussiste
la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di
giro”;
- sussiste
(a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente),
corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nello Stato
Patrimoniale, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui
attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con
riferimento al Conto Economico, la corrispondenza tra impegni in conto
competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
- sussiste
la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e
degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2022, e il valore registrato
alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
- risulta
formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del
risultato di amministrazione al 31 dicembre 2022;
·
preso atto del parere favorevole
del Revisore unico dei conti dell’Azienda e dell’istruttoria del dipartimento
regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la
vigilanza sulle attività dell’Ente, e fermi restando i rilievi, le riserve e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal dipartimento
vigilante e dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto
“possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione al
Consiglio regionale del rendiconto relativo all’esercizio 2022 dell’Agenzia
Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), al Consiglio
Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8”;
rilevato
che il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione 2022-2024
dell’ARCEA con deliberazione n. 122 del 21 novembre 2022;
preso
atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 4 dicembre 2023,
ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Agenzia Regione Calabria
per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati;
udito
il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
- di
approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002,
il rendiconto per l’esercizio 2022 dell’Agenzia Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati richiamati in
premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
Il
Consiglio regionale
tenuto conto che:
-
il Rendiconto generale per
l’esercizio 2022, completo dei relativi allegati e prospetti, è stato approvato
con deliberazione della Giunta regionale n. 282 del 12 giugno 2023, successivamente
integrata con deliberazione n. 649 del 20 novembre 2023, con la quale è stato
approvato il Rendiconto consolidato della Regione per l’anno 2022;
-
in data 14 novembre 2023, con
delibera n. 124/2023, la Sezione regionale di controllo per la Calabria della
Corte dei conti, ai sensi dell’articolo 1, comma 5, del decreto-legge n.
174/2012, ha parificato il Rendiconto generale per l’esercizio 2022, per come
approvato dalla suddetta DGR, con riferimento al conto di bilancio, al conto
economico e allo stato patrimoniale;
-
con legge regionale 28 novembre
2023, n. 48 sono stati approvati il Rendiconto generale e il Rendiconto
consolidato della Regione Calabria per l’esercizio 2022;
-
con deliberazione consiliare n.
215 del 3 agosto 2023 è stato approvato il rendiconto del Consiglio regionale
della Calabria per l’esercizio finanziario 2022;
-
con deliberazione consiliare n. 41
del 9 agosto 2023 è stato approvato il bilancio consolidato del Consiglio
regionale della Calabria per l’esercizio 2022;
vista la deliberazione della
Giunta regionale n. 659 del 29 novembre 2023, recante: “Approvazione del
bilancio consolidato dell'anno 2022 della Regione Calabria - Articolo 68 del
Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - Proposta di deliberazione
consiliare”;
considerato che, al fine di
consentire la predisposizione del bilancio consolidato, ai sensi dell'allegato
4/4 del d.lgs.118/2011:
-
con deliberazione della Giunta
regionale n. 680 del 23 dicembre 2022 è stato aggiornato l'elenco dei soggetti
componenti il Gruppo Amministrazione Pubblica;
-
con deliberazione della Giunta
regionale n. 719 del 28 dicembre 2022, alla luce della composizione del Gruppo
Amministrazione Pubblica determinato con la suddetta deliberazione, è stato
aggiornato l'elenco dei componenti del Gruppo Regione Calabria;
rilevato che:
-
con deliberazione del Consiglio
regionale n. 219 del 25 settembre 2023 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2022 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria
(ARPACAL);
-
con deliberazione del Consiglio
regionale n. 228 del 23 ottobre 2023 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2022 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR);
-
con deliberazione del Consiglio
regionale n. 239 del 5 dicembre 2023 è stato approvato il rendiconto
dell’esercizio 2022 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in
Agricoltura (ARCEA);
preso atto che, come
precisato nella deliberazione della Giunta regionale n.659 del 29 novembre
2023,
-
l’Istituto regionale per la
Comunità Grecanica di Calabria, l’Istituto regionale per la Comunità Arbereshe
di Calabria e l’Istituto regionale per la Comunità Occitana, in attesa della
effettiva operatività delle fondazioni derivanti dalla loro trasformazione come
disciplinato dall’articolo 24 della legge regionale n.15/2008, nel corso del
2022 risultano inattivi e non vi sono rendiconti 2022 ad essi riferibili;
-
ad oggi non è stato possibile
procedere all’approvazione dei rendiconti 2022 relativi all’Azienda Calabria
Verde, all’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP
Calabria), all’Agenzia Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese
(ARSAC) e all’Azienda Calabria Lavoro, ma tali enti hanno comunque trasmesso
alla Giunta regionale le risultanze contabili dei rispettivi consuntivi
dell’esercizio 2022 necessari ai fini del consolidamento;
-
nonostante i numerosi solleciti
del dipartimento regionale “Economia e Finanze” sia nei confronti dei diversi
dipartimenti vigilanti che degli enti strumentali, non è stato possibile
approvare in Consiglio regionale i consuntivi degli enti strumentali regionali
nei termini previsti dalla legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 a causa della
ritardata approvazione di tali documenti da parte degli enti stessi e della
conseguente non tempestiva trasmissione da parte dei dipartimenti vigilanti dei
rendiconti dell’esercizio finanziario 2022, per come previsto dall’iter della
legge di contabilità regionale;
precisato che le Società facenti
parte del Gruppo Regione Calabria e le Fondazioni regionali appartenenti al
Gruppo Consolidato della Regione Calabria hanno approvato i rispettivi bilanci
di esercizio 2022;
rilevato che:
-
ai sensi dell'allegato 4/4 del
d.lgs.118/2011, “i bilanci di esercizio e la documentazione integrativa sono
trasmessi alla capogruppo entro 10 giorni dall'approvazione dei bilanci e, in
ogni caso, entro il 20 luglio dell'anno successivo a quello di riferimento. I
bilanci consolidati delle sub-holding sono trasmessi entro il 20 luglio
dell'anno successivo a quello di riferimento. L'osservanza di tali termini è
particolarmente importante, in considerazione dei tempi tecnici necessari per
l'effettuazione delle operazioni di consolidamento, per permettere il rispetto
dei tempi previsti per il controllo e l'approvazione del bilancio consolidato.
Se alle scadenze previste i bilanci dei componenti del gruppo non sono ancora
stati approvati, è trasmesso il preconsuntivo o il bilancio predisposto ai fini
dell'approvazione”;
-
è possibile redigere il bilancio
consolidato della Regione Calabria dell'anno 2022;
visti il Bilancio consolidato
della Regione Calabria per l’esercizio finanziario 2022 (Allegato 1), corredato
dalla “Relazione e Nota integrativa” (Allegato 2), acclusi alla presente
deliberazione quali parti integranti e sostanziali;
preso atto che, con verbale n. 68
del 5 dicembre 2023, allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, il Collegio dei revisori dei conti della Regione
Calabria ha approvato la relazione sul bilancio consolidato 2022 della Regione
Calabria (parere n. 24/2023), esprimendo “un giudizio positivo ai fini
dell’approvazione del bilancio consolidato 2022 del Gruppo Amministrazione
Pubblica della Regione Calabria”;
dato atto che la seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 4 dicembre 2023, ha approvato bilancio
consolidato dell'anno 2022 della Regione Calabria, unitamente ai relativi
allegati;
udito il relatore, consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate,
-
di approvare il bilancio
consolidato dell'anno 2022 della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 68
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118, unitamente ai relativi allegati
richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della
presente deliberazione.
Il
Consiglio regionale
considerato
che:
-
l'articolo 36 del
decreto legislativo sopra citato dispone che le Regioni adottino il DEFR, che
descrive gli scenari economico-finanziari internazionali, nazionali e
regionali, le politiche da adottare, gli obiettivi della manovra di bilancio ed
espone il quadro finanziario unitario regionale di tutte le risorse disponibili
per il perseguimento degli obiettivi e della programmazione unitaria regionale,
esplicitandone gli strumenti attuativi per il periodo di riferimento;
-
l’allegato 4/1 al
d.lgs.118/2011 prevede che il DEFR si componga di due sezioni:
· la prima sezione comprende il quadro sintetico del contesto
economico e finanziario di riferimento, nonché la descrizione degli obiettivi
strategici con particolare riferimento agli obiettivi di politica regionale in
campo economico, sociale e territoriale, anche trasversali, articolati secondo
la programmazione autonoma delle singole regioni;
· la seconda sezione contiene la costruzione del quadro
tendenziale di finanza pubblica della Regione e degli enti regionali, sulla
base delle risultanze dell’esercizio precedente, e l’indicazione
dell’articolazione della manovra necessaria per il conseguimento degli
obiettivi di finanza pubblica, accompagnata da un’indicazione di massima delle
misure attraverso le quali si prevede di raggiungere i predetti obiettivi;
tenuto conto che, ai sensi
del sopra citato allegato 4/1 al d.lgs.118/2011, il DEFR costituisce il
principale strumento di programmazione economico-finanziaria della Regione
finalizzato a:
-
rappresentare il
quadro di riferimento per la definizione dei programmi, all’interno delle
singole missioni, e per la definzione delle risorse disponibili per il
finanziamento degli stessi;
-
orientare le
successive deliberazioni del Consiglio e della Giunta regionale;
-
costituire il
presupposto dell’attività di controllo strategico, con particolare riferimento
allo stato di attuazione dei programmi all’interno delle missioni e alla
relazione al rendiconto di gestione;
vista la
deliberazione della Giunta regionale n. 684 del 29 novembre 2023, recante:
“Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni
2024 – 2026 (Art. 36 del Decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;
tenuto conto che,
come riportato nella suddetta deliberazione della Giunta regionale, la
tempistica di redazione del DEFR per il triennio 2024 - 2026 è stata
necessariamente condizionata dai tempi di predisposizione del disegno di legge
di bilancio 2024;
visto il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli
anni 2024–2026 e i relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali
parti integranti e sostanziali;
dato atto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 4 dicembre 2023, ha approvato il Documento di Economia e Finanza della Regione Calabria
(DEFR) per gli anni 2024–2026 e i relativi allegati;
udito il relatore, consigliere
Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate:
-
di approvare, ai
sensi dell’articolo 36 del decreto legislativo n. 118/2011, il Documento di
Economia e Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2024-2026 e i
relativi allegati, acclusi alla presente deliberazione quali parti integranti e
sostanziali.
Il Consiglio regionale
visti gli articoli 16, comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge
regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112 del Regolamento interno del Consiglio regionale,
che dispone in materia di nomine di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale 4 agosto 2022, n. 29, che ha istituito presso
la Regione Calabria il Garante regionale dei diritti delle persone con
disabilità, al fine di assicurare, nell’ambito delle finalità istituzionali di
tutela delle fasce deboli e vulnerabili e sul territorio regionale, il rispetto
e l’attuazione dei diritti delle persone con disabilità;
considerato che, ai sensi dell’articolo 3 della l.r.
29/2022, “il Garante è scelto tra le persone in possesso di specifica e
comprovata formazione, competenza ed esperienza nell'ambito delle politiche
sociali ed educative o che si siano comunque distinte in attività di impegno
sociale, con particolare riguardo ai temi della disabilità”;
tenuto conto che, a mente dell’articolo 2, comma 1, della legge
regionale istitutiva, “il Garante è eletto a scrutinio segreto dal Consiglio
regionale, con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei
consiglieri. In caso di mancato raggiungimento del quorum nelle prime due
votazioni, dalla terza votazione l’elezione avviene a maggioranza semplice dei
consiglieri”;
richiamata la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 66 del 20
ottobre 2022 con la quale è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione
del bando – per il conferimento della carica de qua;
viste:
- la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 87 del 19 dicembre
2022, con la quale si è preso atto delle risultanze dell’istruttoria volta alla
verifica del possesso in capo ai candidati dei requisiti previsti per il
conferimento delle nomine sopra descritta ed è stato concesso ai candidati
esclusi un termine perentorio di sette giorni dalla data di pubblicazione degli
elenchi provvisori sul sito istituzionale dell’Ente per presentare istanza di
riesame;
- la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 99 del 29 dicembre
2022, con la quale, a seguito del riesame di cui alla deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 87/2022, si è preso atto della verifica dei
requisiti dei candidati alla carica di Garante regionale dei diritti delle
persone con disabilità della Regione Calabria, aggiornando l’elenco definitivo
dei candidati risultati idonei alla nomina;
preso atto della pec del 10 gennaio 2023,
acquisita al protocollo generale in pari data con n. 560, con cui il candidato
dott. Antonino Coco ha dichiarato “di rinunciare alla domanda a suo tempo
prodotta ai fini della partecipazione al bando di Garante regionale dei diritti
delle persone con disabilità della Regione Calabria (legge regionale 4 agosto
2022, n. 29), con richiesta di essere escluso dall’elenco degli idonei”;
tenuto conto che nella 34^ seduta del Consiglio regionale del 5 dicembre
2023 è stata trattata la proposta di provvedimento amministrativo n.116/12^ di
iniziativa d'Ufficio recante: “Nomina del Garante regionale dei diritti delle
persone con disabilità della Regione Calabria (legge regionale 4 agosto 2022,
n. 29)”, dando avvio alle operazioni di voto;
atteso che nei primi due scrutini non si è raggiunto il quorum richiesto
dall’articolo 2, comma 1, della l.r. 29/2022;
rilevato che a seguito delle operazioni di voto a scrutinio segreto, al
terzo scrutinio lo spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti: 19
- hanno riportato voti: Siclari Ernesto voti 16, Simone Maurizio voti 1,
schede bianche 1, schede nulle 1;
rilevato che, a mente dell’articolo 2, comma 1, della l.r. 29/2022, il Consiglio regionale ha proceduto
all’elezione del Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità
della Regione Calabria;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate:
-
di nominare, ai
sensi della legge regionale n. 29/2022, Siclari Ernesto quale Garante regionale dei diritti delle
persone con disabilità della Regione Calabria;
-
di demandare al Settore Segreteria
Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente provvedimento a Siclari
Ernesto, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge;
-
di trasmettere copia del presente
provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al Settore
Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta regionale
per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.
Il Consiglio regionale
visti
gli articoli 16, comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19
ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria);
visto
l’articolo 112 del Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in
materia di nomine di competenza del Consiglio;
vista
la legge regionale 15 marzo 2023, n. 10, che ha istituito presso il Consiglio
regionale il Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, al fine di
promuovere la piena attuazione dei diritti e degli interessi delle persone
vittime di reato, secondo i principi della direttiva 2012/29/UE del Parlamento
europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 in materia di diritti, assistenza e
protezione delle vittime di reato;
considerato
che l’articolo 4 della l.r. 10/2023 dispone, al comma
1, che il Garante “è eletto dal Consiglio regionale con deliberazione adottata
a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati. In mancanza di
raggiungimento del quorum, dalla terza votazione, l’elezione avviene a maggioranza
semplice dei consiglieri assegnati” e, al comma 5, che “può essere eletto
Garante chi sia in possesso del titolo di laurea magistrale ovvero di diploma
di laurea secondo il precedente ordinamento, con particolari competenze ed esperienze
professionali nel settore”;
viste:
-
la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 15 del 29 marzo 2023, con la
quale è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione del bando – per il
conferimento della carica de qua;
-
la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 34 del 19 luglio 2023, con la
quale si è preso atto della verifica dei requisiti dei candidati alla carica di
Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, approvando l’elenco
definitivo dei candidati risultati idonei alla nomina;
tenuto
conto che nella 34^ seduta del Consiglio regionale del 5 dicembre 2023 è stata
trattata la proposta di provvedimento amministrativo n.132/12^ di iniziativa
d'Ufficio recante: “Nomina del Garante regionale per la tutela delle vittime di
reato (legge regionale 15 marzo 2023, n. 10)”, dando avvio alle operazioni di
voto;
atteso
che nei primi due scrutini non si è raggiunto il quorum richiesto dall’articolo
4, comma 1, della l.r. 10/2023;
rilevato
che a seguito delle operazioni di voto a scrutinio segreto, al terzo scrutinio
lo spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti: 17
-
hanno riportato voti: Lomonaco Antonio voti 16, schede bianche 1;
rilevato
che, a mente dell’articolo 4, comma 1, della l.r.
10/2023, il Consiglio regionale ha proceduto all’elezione del Garante regionale
per la tutela delle vittime di reato;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa,
che qui si intendono integralmente riportate:
-
di nominare, ai
sensi della legge regionale n. 10/2023, Lomonaco Antonio quale Garante regionale per la tutela delle
vittime di reato;
-
di demandare al Settore Segreteria
Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente provvedimento a Lomonaco
Antonio, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge;
-
di trasmettere copia del presente
provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al Settore
Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta regionale
per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.