XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 22
SEDUTA Di lunedì 20 febbraio
2023
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL VICEPRESIDENTE
PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 15,10
Fine lavori h. 20,26
Presidenza
del presidente Filippo Mancuso
La
seduta inizia alle 15.10
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È
approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Comunico che la Corte di Appello di Catanzaro con sentenza numero 144/2023, depositata il 19 gennaio 2023 e pubblicata il 9 febbraio 2023, pronunciandosi nel giudizio numero 485/2022 registro generale ha confermato l'ordinanza del 17 marzo 2022 emessa dal Tribunale di Catanzaro - Sezione prima civile, nella causa iscritta al registro generale numero 4197/2021 che ha disposto la surroga, al candidato legittimamente proclamato eletto Fedele Valeria, del candidato Talerico Antonello.
(Il consigliere Talerico prende posto
tra i banchi dei consiglieri di maggioranza)
Onorevoli Presidente della Giunta, assessori, colleghi consiglieri, oggi abbiamo ben undici punti all'ordine del giorno e alcuni particolarmente importanti.
Il Consiglio torna a riunirsi, è vero, dopo più di un mese dall’ultima seduta, ma nel frattempo non è rimasto a braccia conserte, visto che, se oggi possiamo occuparci di leggi e provvedimenti significativi, lo possiamo fare perché le Commissioni e le altre articolazioni del Consiglio non hanno mai smesso di lavorare.
Mi fa piacere riferire, per esempio, che, proprio domani e dopo vent’anni di tentativi, a seguito della legge approvata in quest’Aula a dicembre 2021, sarà siglato fra il presidente Occhiuto e il rettore De Sarro, il Protocollo d'intesa che condurrà alla costituzione, a Catanzaro, del più grande polo sanitario del Mezzogiorno al servizio dell'area centrale e dell'intera Calabria.
Voglio, inoltre, congratularmi con il presidente Occhiuto per come la Calabria, la scorsa settimana, si è presentata alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano, dove la sua ricca e variegata offerta, all’interno di uno degli stand più suggestivi della Fiera, ha saputo mettere in luce, riscuotendo plausi e condivisioni, le grandi potenzialità di natura e cultura che la Calabria mette a disposizione dell'umanità.
Mi corre anche il dovere di riferirvi, formalmente, che il Consiglio regionale della Calabria, attraverso la mia persona, è entrato a far parte del Comitato di coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane e che, da quella postazione, si potrà meglio interloquire non solo con le altre Assemblee regionali ma anche con il Parlamento e l’Europa.
Mi è parso utile, in quell’occasione, invitare la Conferenza dei Presidenti regionali a tenere quanto prima una sua plenaria presso Palazzo Campanella, sui temi che concernono le prerogative legislative dei Consigli e il loro ruolo nell’architettura istituzionale dell’Unione Europea.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colgo l’occasione per esprimere gli auguri e, soprattutto, grande senso di orgoglio per il ruolo che il nostro Presidente dell’Assise regionale riveste, che sarà grande punto di riferimento rispetto a quella che sarà l'attività legislativa della nostra Regione Calabria.
Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge numero 89/12^ d'iniziativa dei consiglieri regionali Straface e Gentile, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, numero 11”. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi associo ai complimenti per la sua elezione all'interno della Conferenza dei Presidenti e do il benvenuto al consigliere Talerico.
Vorrei chiedere la sua attenzione e quella dei colleghi per inserire all'ordine del giorno la mozione 47/12^, presentata da me e dal consigliere Tavernise, sull'autonomia differenziata, in base all'articolo 119 del Regolamento del Consiglio regionale. Quindi, chiederei il voto per l'inserimento della mozione, una discussione che ritengo fondamentale e soprattutto tempestiva.
Consigliera Bruni, come ben ricorda, nella Conferenza dei capigruppo ne avevamo parlato e avevamo deciso che, probabilmente, terremo una riunione a parte su questo argomento. Mi sembra, quindi, superfluo inserire all’ordine del giorno la sua mozione, però mi rifaccio all’Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gelardi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sottolineo che nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, che si è tenuta la settimana scorsa, abbiamo deciso - visto l'argomento particolarmente interessante e scottante - di rinviare e di proporre l’inserimento dell’argomento all'ordine del giorno, in una seduta successiva, per discutere in maniera ordinata e documentata da parte di tutti i consiglieri. È così importante il ruolo che il governo calabrese avrà per l'autonomia differenziata, per le 23 materie concorrenti, che bisogna, effettivamente, ponderare bene; pertanto, propongo che il tutto venga rinviato ad una prossima discussione. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 47/12^ che è respinta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi unisco e le faccio i complimenti per l'ingresso nel Comitato di Coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Faccio i migliori auguri, anche, ai colleghi Molinaro, Giannetta e Talerico, appena entrato in Consiglio regionale.
Chiedo l'inserimento della mozione numero 48/12^ sulla cefalea, per promozioni di strumenti adeguati alla diagnosi e cura e per l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 48/12^ che è inserita.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Talerico. Ne ha facoltà.
Ringrazio e saluto, innanzitutto, il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio, le consigliere e i consiglieri, miei colleghi. Sono arrivato con un anno e mezzo di ritardo, spero di poter contribuire e di recuperare, ben consapevole, naturalmente, del ruolo del singolo consigliere che deve ispirarsi, sicuramente, a rettitudine, indipendenza e capacità di confronto.
Ci aspetta una grande sfida! Sicuramente questa prima fase, questa prima parte di consiliatura si è caratterizzata per un tentativo di rivoluzionare anche la mentalità e l’approccio ed è tutto nella personalità del Presidente. È ovvio, naturalmente, che ci sono stati e ci saranno sicuramente dei momenti di tensione e di conflitto, ma la vera grande sfida è quella, anche, di riordinare, di semplificare il corpus normativo, oramai vetusto, che necessita sicuramente di interventi chiarificatori.
So bene, naturalmente, che, per come è strutturata, la pubblica amministrazione necessita di un processo di deburocratizzazione, ma necessita, anche, di un processo di delegificazione, laddove sarà possibile.
La proliferazione delle leggi non aiuta ed è ovvio che nelle singole Commissioni…, attenderò adesso - tra tre giorni deciderò a quale gruppo consiliare aderire - di determinarmi anche rispetto a quello che può essere il mio contributo in ragione della mia appartenenza professionale che è quella dell'avvocatura.
Non impegno i lavori oltre il tempo che ho utilizzato fino adesso, anche perché i punti sono tanti e spero - realisticamente ringrazio i colleghi che mi hanno in questi giorni contattato e chiamato per darmi il buon augurio - che tutti insieme si possa effettivamente rappresentare per i cittadini calabresi un momento di svolta e non solo più di speranza. Buon lavoro.
Grazie, collega Talerico.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Saluto lei, il Presidente della Giunta, gli assessori e i colleghi consiglieri. Do il benvenuto al consigliere Talerico per l'ingresso, oggi, in quest'Aula importante che è la massima Assise regionale e gli auguro anche buon lavoro.
Vorrei, però, avendo vissuto, in passato, una vicenda simile, con Gianluca Gallo, ricordare, anche, l’apporto che ha dato la collega Valeria Fedele, che da oggi non è più in Aula. Mi pare che in quest'anno e mezzo di Legislatura sia stata una collega molto diligente, modesta che ha saputo anche relazionarsi con noi e con la Presidenza nel modo giusto e corretto.
Voglio farle un augurio di buon lavoro in quello che farà dopo questa esperienza in Consiglio regionale e vorrei citarla comprendendo la situazione di chi magari è stato eletto; però le sentenze vanno applicate e se il consigliere Talerico oggi è in Aula vuol dire che spetta a lui questo seggio.
Mi auguro, quindi, che questo proficuo rapporto ci sia, anche, con il consigliere Talerico, che oggi è entrato in Aula, al quale credo che sia stato fornito in carpetta, anche, lo Statuto e il Regolamento interno. Credo che lui, da avvocato qual è, abbia già letto e quindi noi ci muoveremo nel solco del rispetto dell’Istituzione e del rispetto anche dei colleghi. Grazie, Presidente.
Considerato che il consigliere Montuoro è relatore dei primi quattro punti all’ordine del giorno, se i colleghi sono d’accordo, facciamo relazionare sui singoli provvedimenti e poi, a seguire, faremo la discussione e la votazione separatamente.
(Così resta stabilito)
Cedo la parola al consigliere Montuoro, per illustrare
i provvedimenti. Prego.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Do, anche io, il benvenuto al nuovo consigliere regionale Antonello Talerico: auguri di buon lavoro ed in bocca al lupo per quello che sarà la sua futura azione all'interno del Consiglio regionale.
La proposta di provvedimento amministrativo numero 105/12^, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 20 gennaio scorso.
La proposta è relativa al Rendiconto esercizio 2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria (ATERP Calabria).
Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, del Dipartimento economia e finanza e del parere del Revisore unico dei conti dell’Azienda.
Il Revisore unico dei conti non ha rilevato gravi irregolarità contabili o gravi anomalie gestionali e/o suggerito misure correttive non adottate dall’Ente, suscettibili di particolari rilievi. L’organo di controllo attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed esprime giudizio positivo per l’approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2021
Dall’istruttoria di competenza del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici
è emerso che il fondo di cassa al 31/12/2021 presenta un saldo negativo; a
seguito della richiesta di spiegazioni in merito alla suddetta criticità,
l’Ente ha chiarito le motivazioni che hanno portato un temporaneo saldo
negativo del “Fondo di cassa”, dimostrando che il saldo delle disponibilità
liquide appostate nell’attivo dello stato patrimoniale risulta di gran lunga
superiore al saldo negativo sopradetto. Nonostante le documentate spiegazioni
fornite dall’Ente, il Dipartimento evidenzia che il saldo negativo del “Fondo
di cassa” rappresenta una criticità del rendiconto di gestione.
Il Dipartimento, altresì, rileva il
sostanziale rispetto dei limiti di spesa previsti dall’articolo 6 della legge
regionale numero 43/2016 in materia di spese del personale e spese per il
funzionamento.
A conclusione dell’attività istruttoria,
il Dipartimento vigilante esprime parere
favorevole all’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario
2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della
Regione Calabria.
Il Dipartimento economia e finanze
esprime riserva in merito al saldo di cassa negativo che costituisce
un’anomalia contabile e raccomanda all’Ente di porre la massima attenzione
sulla gestione finanziaria dei futuri esercizi al fine di evitare criticità
contabili e al Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, di provvedere a monitorare costantemente la gestione
finanziaria dello stesso.
Il
Dipartimento evidenzia che anche nel 2021 continua ad emergere in maniera evidente
la forte difficoltà, da parte dell’ATERP Calabria, nella riscossione dei canoni
di locazione. La suddetta situazione di difficoltà nell’incasso dei canoni
pregressi, già segnalata anche in occasione dell’analisi dei precedenti rendiconti
per gli esercizi 2016-2017, 2018-2019 e 2020, non è stata superata, dunque, è necessario
che il Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, provveda ad effettuare più stringenti azioni di controllo
e monitoraggio in tal senso. Il Dipartimento raccomanda
nuovamente all’Ente, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio
nonché di evitare l’insorgere di possibili danni di natura erariale, di
promuovere le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di
recupero delle posizioni di credito.
Sulla
base delle risultanze contabili di cui al rendiconto di gestione 2021, l’ATERP
Calabria ha recuperato la quota annuale prevista per il ripiano del disavanzo
determinato dal riaccertamento straordinario pari a euro 2.354.291,27 (quota
2021), sulla base di quanto stabilito
dall’art. 4, comma 2, del Decreto ministeriale del 2 aprile 2015 del Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
A
conclusione dell’istruttoria di competenza, il dipartimento rileva che: sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31/12/2021, per come risultante
dal conto del bilancio, e il corrispondente valore del conto del tesoriere; sussiste
la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali
dell’esercizio 2021; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata
la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, stante
quanto attestato dall’ATERP Calabria nella nota integrativa di cui al presente
rendiconto di gestione 2021; sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria,
in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso
dell'esercizio 2021, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide”
dell’attivo dello Stato Patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione
del Fondo pluriennale vincolato, del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del
risultato di amministrazione al 31/12/2021.
Il
Dipartimento economia e finanze, dunque, ritiene possibile procedere, da parte
della Giunta Regionale, alla trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2021
dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP
Calabria) al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 106/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”.
La proposta di provvedimento, posta oggi
all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei
presenti dalla Commissione bilancio nella seduta del 20 gennaio scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, del Dipartimento
economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti.
L’organo di controllo
evidenzia che il bilancio di previsione proposto rispetta il pareggio finanziario
complessivo di competenza. Gli equilibri di parte corrente evidenziano un
disequilibrio che vengono posti in pareggio dalle previsioni di parte capitale.
Il
revisore unico dei conti ha: verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza
delle norme di legge, dello statuto dell’ente, del regolamento di contabilità,
dei principi previsti dall’articolo 162 del TUEL e dalle norme del decreto
legislativo numero 118/2011 e dai principi contabili applicati numero 4/1 e numero
4/2 Allegati al predetto decreto legislativo; rilevato
la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni
di bilancio.
L’organo
di revisione, con verbale numero 31 del 9/12/2022, esprime parere favorevole
sulla proposta di bilancio di previsione 2022-2024 e sui documenti allegati.
Il Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari,
nell’istruttoria di competenza, ha provveduto a verificare il rispetto dei
vincoli di spesa di cui alla vigente normativa in materia di spending review, rilevando che il
contenimento della spesa è stato complessivamente garantito; altresì, il
Dipartimento ha riscontrato che l’Ente ha imputato correttamente la somma stanziata
nel 2022 a titolo di contributo ex legge regionale numero 66/2012.
Conclusivamente,
il Dipartimento vigilante
esprime parere favorevole al
bilancio di previsione 2022-2024.
Il Dipartimento economia e finanze evidenzia
che, sulla base dei dati, risulta che con riferimento alle previsioni di
entrata e di spesa sono garantiti sia gli equilibri contabili, tra cui la
quadratura delle cosiddette partite di giro, sia la presenza di un saldo finale
di cassa non negativo.
Con riferimento al Fondo crediti
di dubbia esigibilità, il Dipartimento raccomanda all’Ente di verificare, durante
l’intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità
del fondo in esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in
termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con
riferimento all’effettivo andamento degli incassi adottando se necessarie,
apposite misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.
Relativamente
alla previsione del Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda di verificare, durante l’intero periodo
degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo in
esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso. Il Dipartimento, altresì, rileva che l’Ente ha iscritto nella
parte entrata della annualità 2022 l’importo di euro 2.792.077,96 quale
utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Pertanto, è necessario verificare che
tale importo risulti congruo rispetto al risultato di amministrazione
conseguito in sede di rendiconto 2021.
A conclusione
dell’istruttoria di competenza, il Dipartimento economia e finanze ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale,
alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda
Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio
Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio
2002, numero 8.
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”.
La proposta di
provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata
a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del
20 gennaio scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, del
Dipartimento economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti
dell’Agenzia.
Il Revisore unico dei conti, ha verificato che il risultato di amministrazione
dell’esercizio 2021 presenta un avanzo di euro 941.948,86. L’organo di
controllo, con verbale n. 6 del 25 novembre 2022, sollecita, entro 15 giorni
dalla propria relazione, la ricognizione dell’iter procedurale finalizzato al
recupero dei maggiori compensi percepiti dai Direttori e/Commissari ex legge
69/2012 art. 13 comma 5, cosiddetta “spending review”, onde evitare la
prescrizione degli stessi; altresì, invita l’Ente a sollecitare l’organo
interno di valutazione (OIV) al fine di definire le procedure circa le indennità
di risultato, relative alle annualità 2014-2020, da corrispondere al
Commissario/Direttore; inoltre ribadisce la necessità di costituire un fondo
rischi per qualsivoglia evenienza.
Il
Revisore unico dei conti attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze
della gestione ed esprime parere
favorevole per l’approvazione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2021.
Il Dipartimento agricoltura e risorse
agroalimentari esprime parere
favorevole al bilancio consuntivo ARCEA esercizio finanziario 2021, fermo
restando quanto rappresentato dal
Comitato
di Vigilanza ARCEA in merito al recupero delle somme attribuite in eccedenza ai
Commissari/Direttori succedutesi nel tempo dall’08/08/2013
al 05/02/2021.
Il
Comitato di Vigilanza ARCEA, struttura di
controllo dell’ente, osserva: la piena osservanza dei limiti di spesa previsti
dalla legge regionale n. 69/2012; l’accantonamento nel fondo crediti di dubbia
esigibilità di euro 207.744,28, riferita ai compensi corrisposti in eccedenza
ai Commissari/Direttori succedutesi nel tempo
dall’08.08.2013 al 05.02.2021; la perdurante inerzia nelle procedure di recupero
della somma di euro 207.744,28, corrisposta in eccedenza ai Direttori
generali/Commissari. Inerzia evincibile dall’istruttoria degli atti acquisiti
che evidenziano la produzione, ad oggi, di una mera diffida inviata in data
24/01/2022.
Il Dipartimento economia e finanze, nell’istruttoria di competenza, rileva che: sussiste la piena corrispondenza tra il
saldo di cassa al 31.12.2021, per come risultante dal conto del bilancio e il
corrispondente importo di cui al conto del tesoriere; sussiste la continuità
tra i residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali
dell’esercizio 2021; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nello Stato Patrimoniale, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al Conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei
pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell’esercizio 2021, e il valore
registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato
Patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo
Pluriennale Vincolato; risulta formalmente corretta la determinazione del
risultato di amministrazione al 31/12/2021.
A conclusione
dell’attività istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione del Rendiconto relativo all’esercizio
2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), al
Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, numero 8.
Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 109/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Calabria – Complemento Strategico Regionale – (CSR). Approvazione”.
La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione bilancio, programmazione economica ed affari dell’Unione europea nella seduta del 20 gennaio u.s.
La Commissione consiliare ha esaminato il documento in oggetto ai sensi della legge regionale 30/2016 che disciplina la partecipazione della Regione Calabria al processo normativo europeo e all’attuazione delle politiche euro-unitarie
Con la delibera in oggetto (n. 738 del 28.12.2022) si approva il Complemento per lo sviluppo rurale (Csr), documento regionale attuativo del Piano strategico della Politica Agricola Comune Italia 2023-2027, approvato dalla Commissione europea con decisione C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022.
Oltre alla suddetta approvazione, si prende atto dell’Intesa sulla ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2023-2027, sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21.06.2022, nonché della Decisione della Commissione europea C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022. Con detta intesa si è proceduto ad assegnare, per il finanziamento degli interventi di sviluppo rurale della Regione Calabria nel periodo di programmazione 2023-2027, la dotazione totale di euro 803.995.894.
Il regolamento (UE) 2021/2115 disciplina la redazione e l’attuazione, da parte degli Stati membri, di piani strategici della PAC (PSP) relativi al periodo 2023-2027.
Il regolamento presenta, dal punto di vista del programmatore, importanti elementi di novità rispetto al passato, al periodo 2023-2027.
Il
Regolamento presenta, dal punto di vista del programmatore, importanti elementi
di novità rispetto al passato in quanto dispone l'adozione di: un Piano strategico
comune per i due pilastri e i due fondi della PAC e comprende i pagamenti
diretti, gli interventi settoriali e lo sviluppo rurale separando, di fatto, il
FEASR dal perimetro giuridico dei fondi SIE; un unico documento programmatico
di livello nazionale che, nel caso dell'Italia, sostituisce i PSR delle Regioni
e delle Province autonome; un nuovo modello di attuazione decisamente orientato
al conseguimento dei risultati piuttosto che alla verifica della conformità
normativa.
L'Italia,
attraverso la regia del Ministero dell'Agricoltura e con il contributo delle Regioni
e Province autonome, ha elaborato, nel corso del biennio 2021-2022, il proprio Piano
strategico della PAC e lo ha sottoposto alla Decisione di approvazione della Commissione
europea, che è giunta il 2 dicembre 2022.
Il modello
di governance del PSP prevede la gestione centralizzata da parte del Ministero
dei pagamenti diretti, di buona parte degli interventi settoriali e dei quattro
interventi di sviluppo rurale afferenti al tipo di intervento “gestione del
rischio”.
L'attuazione
dei restanti interventi di sviluppo rurale è, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali,
demandata alle Regioni e alle Province autonome che costituiranno Autorità di
gestione e Comitati di monitoraggio responsabili per il pertinente livello
territoriale.
In questo
contesto, il Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (CSR) è il
documento regionale che attua la strategia definita con il Piano strategico
della PAC (PSP). Il CSR non assume nuove scelte rispetto al PSP, ma illustra come
la strategia sarà declinata a livello regionale indicando, in particolare, le
priorità, le disposizioni specifiche, le modalità attuative che sono state
individuate per rispondere nel modo più adeguato alle esigenze e alle
peculiarità di ciascun territorio.
Nel
corpo del documento si specifica, inoltre, che la strategia della Regione
Calabria per lo sviluppo rurale si innesta nel quadro della strategia nazionale
per la PAC. In particolare, tutti gli interventi, ad eccezione di quelli
relativi agli strumenti per la gestione del rischio, sono di portata nazionale
con la previsione di elementi di specificità regionali.
Le scelte
strategiche della Regione Calabria hanno portato, anche con il coinvolgimento
del Tavolo partenariale, ad individuare 40 interventi di sviluppo rurale che
consentono di rispondere agli obiettivi generali e agli obiettivi specifici di
cui al Regolamento (UE) numero 2021/2115. Grazie, Presidente.
Grazie,
consigliere Montoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Intanto, mi unisco agli altri colleghi per formularle le
congratulazioni e gli auguri per questo prestigioso e importante ruolo e
incarico a livello nazionale che, naturalmente, esprime un importantissimo profilo
istituzionale dal versante di una Regione del Mezzogiorno. Quindi, le auguro,
per davvero, buon lavoro e sono sicuro che farà valere anche le ragioni delle nostre
realtà meridionali e, poi, mi associo anche agli auguri al neoconsigliere
regionale Talerico.
Devo
dire la verità. Come al solito, siamo di fronte all'atteggiamento della
maggioranza che mette insieme provvedimenti molto eterogenei che, invece, richiederebbero
un approfondimento e una discussione specifica perché si tratta di problematiche
diverse, ognuna delle quali ha delle peculiarità e delle specificità che non
possono essere sviluppate e affrontate adeguatamente in una discussione di
carattere generale.
Se,
per esempio, prendiamo in considerazione l'ATERP, leggendo le carte, ci
accorgiamo di una discrasia tra le cose che scrive il Collegio dei revisori e le
comunicazioni puntuali che ci sono state offerte nella discussione in Commissione
dall’avvocato Petrolo, il Commissario dell'ATERP: da una parte, viene riproposta
e reiterata –era stato così anche negli anni precedenti – la difficoltà di
riscuotere il necessario, mentre il Presidente, nella discussione in Commissione,
dice che, anche dal punto di vista della riscossione, la condizione concreta e
reale si trova in uno stadio molto più avanzato e migliore.
Lo stesso
per quanto riguarda l’ARSAC: abbiamo chiesto di conoscere anche qual è lo stato
della gestione liquidatoria dell'ARSSA che, come sapete, è incardinata in ARSAC,
e non riusciamo a capirlo e ad avere delle informazioni che possano offrirci
questo quadro di appropriatezza anche sotto questi aspetti.
Poi,
naturalmente, – lo diceva bene il presidente Montuoro nella sua esposizione – anche
la questione di ARCEA: non è la prima volta, appunto, che il Revisore unico reitera
l'accertamento e la ricognizione effettiva prevista dal processo aperto con la
cosiddetta spending review.
C'è,
insomma, un filo rosso che lega la complessità e la difficoltà di questi Enti
strumentali e il filo rosso è che, comunque, ogni anno vengono reiterati dei
rilievi molto perentori e anche abbastanza precisi, però, la maggioranza che
governa fa quasi finta di non cogliergli, di non vedere, di non essere
interessata ad approfondire e trova espedienti, anche di natura tecnica, per poter
dire alla fine: “Ferme restando le riserve, ferme restando le raccomandazioni,
non c'è niente che impedisce la possibile approvazione”.
Credo,
invece, che l’approccio della maggioranza sia politicamente sbagliato, perché
non consente al Consiglio di fare una discussione approfondita sulle missioni
che i diversi Enti strumentali della Regione devono appropriatamente e necessariamente
assolvere e, quindi, sugli investimenti da fare, sulle risorse umane, che
spesso non sono sufficienti per consentire agli Enti di realizzare gli
obiettivi per i quali essi sono nati e dovrebbero continuare ad esistere.
Vorrei
che si svolgesse, come era stato, in qualche modo, comunicato, una discussione sull'insieme
degli Enti strumentali, sulla verifica della loro missione – se ancora oggi è aggiornata
e attuale oppure andrebbe rivista –, ma mi sembra che il Governo regionale e la
maggioranza continuino con un atteggiamento pressapochista, generalista, quasi
con un approccio di natura esclusivamente burocratica, senza assumersi fino in
fondo la responsabilità delle scelte e degli obiettivi che questi Enti devono
assolvere.
Credo
che questo atteggiamento sia sbagliato, perché penso che, invece, ci sia
bisogno di un approfondimento per ragionare in maniera attenta e rigorosa sull’efficacia,
sulla funzionalità, sugli obiettivi e sulle missioni di questi Enti, al fine di
rilanciarli, con investimenti appropriati e adeguati, anche in termini di
risorse umane.
Siamo,
però, abituati ormai spesso – questo è il secondo anno – a vedere che queste
argomentazioni e queste problematiche vengono affrontate in un dibattito e in un
calderone di carattere generale.
Devo
dire la verità – e intervengo sull'altro punto – che non mi meraviglio perché noto
– l'ho registrato sovente in questo anno – una idiosincrasia della maggioranza
e, quindi, del governo regionale, a volersi confrontare e a voler approfondire,
nei passaggi politico-istituzionali, le problematiche e le questioni che, di
volta in volta, affrontiamo.
Anche
su questo punto, sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale, un
documento strategico importantissimo per la nostra Regione – stiamo parlando di
800 milioni di euro, della programmazione e della pianificazione di uno dei
settori strategici fondamentali dell'economia regionale– devo dire la verità - lo
ripeto perché l’ho detto anche in Commissione – registro questa idiosincrasia,
questo pressapochismo, questo atteggiamento superficiale della maggioranza. In Commissione
l'Assessore regionale deputato non è venuto perché era fuori regione per altri
impegni.
Ma,
scusate, di che cosa volete che parliamo se, nei punti cruciali della
pianificazione e della programmazione di documenti strategici così significativi
e importanti per l'economia regionale, vi sottraete al confronto nei passaggi
politico-istituzionali?
Fate
valere la ragione dei numeri, tanto avete i numeri, come se diceste: “Parlate, dite
quello che ritenete, tanto abbiamo la forza della maggioranza per fare
approvare i provvedimenti”.
Ma
ritenete che sia questa la strada del cambiamento, dell'innovazione, della sfida
del governo e dei processi di una Regione che possiede degli strumenti e delle
risorse che, se utilizzate proficuamente, potrebbero incidere positivamente sulle
dinamiche della crescita e dello sviluppo?
Non
mi meraviglio – dicevo – perché lo stesso identico atteggiamento era stato
utilizzato nell'approvazione di quello che considero il documento strategico
più importante che questa legislatura sicuramente licenzierà e cioè il
documento sui fondi della programmazione 2021-2027: 3 miliardi e 700 milioni di
euro.
Pur
dando atto al Presidente della Commissione bilancio, Montuoro, perché – ci mancherebbe,
pure – abbiamo fatto discussioni con i dirigenti, valutazioni, approfondimenti,
dicevo che lo stesso identico atteggiamento è stato riservato dal Presidente
della Giunta che non era presente, quando il documento è stato approvato in Consiglio
regionale, perché impegnato in altri appuntamenti.
Questi
sono gli atteggiamenti della maggioranza sugli strumenti più importanti e
significativi per la Regione. Però, la mia preoccupazione e il mio dispiacere è
che le conseguenze di questo atteggiamento così superficiale, quasi burocratico,
purtroppo, lo pagheranno i cittadini e le imprese, che, quotidianamente, devono
affrontare le difficoltà che conosciamo e anche la crisi produttiva e energetica che si sta abbattendo sulla nostra economia.
Devo,
purtroppo, rilevare che l'Assessore su un documento strategico così importante –
ripeto 800 milioni di euro – era impegnato in un'altra occasione e, quindi, non
ha potuto effettivamente presenziare e partecipare al dibattito che si è
sviluppato e che, comunque, secondo me, bisogna ancora approfondire e portare
avanti.
Naturalmente,
poi, ci meravigliamo degli indicatori negativi della Calabria, del deficit
di sviluppo produttivo e di diritti di cittadinanza che, forse, non ha nessun’altra
Regione d'Italia e, poi, vediamo le risorse comunitarie che non vengono spese per
come programmate e pianificate e per evitare di perderle le dobbiamo poi
riprogrammare, così come abbiamo fatto – anzi, come avete fatto – quest’anno, nel
quale avete riprogrammato una serie di finanziamenti soltanto per evitare di
perderli.
Credo,
cara maggioranza, che non potete reiterare di fronte alla Calabria questo
atteggiamento sbagliato sul piano politico e del merito, perché vi sottraete ad
un importante profilo culturale, istituzionale e politico che richiede, invece,
un vero confronto democratico in quanto dovete dimostrare se avete anche il
coraggio di cogliere gli spunti e i suggerimenti che possono offrire i diversi
attori, che interagiscono sulle questioni che si affrontano, e anche – per quanto
ci e mi riguarda – l'opposizione.
Vorrei
sapere dall' Assessore all'agricoltura come si intendono declinare i contenuti
che sono previsti nel documento. In Calabria abbiamo una situazione complessa e
difficile nella quale, molto spesso, le imprese agricole hanno una dimensione
di una superficie molto polverizzata.
Come
si aiutano, quindi, queste imprese ad affrontare la crisi drammatica che oggi
si trovano a combattere spesso da sole? Come questo aiuto può favorire anche il
presidio del territorio e il permanere nelle zone interne e rurali?
Poi,
sinceramente non ho capito – e lo vorrei sapere – qual è stato il livello del
coinvolgimento del partenariato: si parla di 400 questionari, di 400 domande, ma
non si capisce bene.
Avete
convocato le associazioni agricole e le organizzazioni sindacali? Avete parlato,
ragionato e discusso sugli obiettivi che intendete realizzare, sull'utilizzo
proficuo di questi 800 milioni di euro? Oppure, pensate che potete decidere il
destino di tali risorse a prescindere dal coinvolgimento e dal confronto democratico
con il partenariato nei passaggi politico-istituzionali?
Assessore, – lo dico con molta franchezza –
non capisco una cosa: nel documento di programmazione viene riportato un dato che
è molto importante e che dobbiamo difendere: in Calabria l'approccio al
biologico ha dato dei risultati straordinari e vede la Regione tra le prime nel
Paese, subito dopo la Sicilia.
Non
sono, però, riuscito a capire – forse anche per i tempi ristretti, forse me lo
spiegherà lei – se è vero o meno, se ho interpretato bene o male, se questa è
la scelta: mi sembra di cogliere e di capire che nel documento l’approccio al
biologico – che è una misura che va bene – viene garantito solo a coloro che,
effettivamente, hanno già realizzato questa esperienza e, quindi, in continuità,
senza consentire ai nuovi giovani, alle nuove imprese, che avessero l'intenzione
di approcciarsi, di poterlo fare.
Credo
che dobbiate dare queste risposte, non all'opposizione, non al consigliere
Mammoliti, ma alla Calabria, alle imprese e ai giovani.
Per
questo, reputo assolutamente sbagliato questo comportamento e questo approccio
quasi distaccato verso provvedimenti e atti di grandissima pianificazione sui
quali manifestate un atteggiamento quasi di natura tecnica e burocratica.
Credo,
caro Assessore all’agricoltura – lo dico anche al Presidente e alla Giunta –
che la programmazione e la pianificazione di questi strumenti rappresenti un
passaggio politico fondamentale per invertire la tendenza nella nostra Regione e
intraprendere azioni di crescita e di sviluppo produttivo, non solo in un settore
strategico come l'agricoltura, ma nell'insieme dell'economia della nostra regione,
per fermare l’emorragia delle zone interne e lo spopolamento delle aree rurali.
Solo, però, attraverso un ascolto sensato e responsabile, attraverso valutazioni
e riflessioni collettive, sono fiducioso che si potranno utilizzare meglio le
risorse e gli strumenti disponibili per migliorare le condizioni di vita e di
lavoro dei calabresi e anche per mettere le imprese agricole e agroalimentari calabresi
al passo con i tempi, offrendo condizioni concrete di miglioramento.
Purtroppo,
questa disponibilità, questo approccio, questa volontà e questo impegno non
l'ho registrato in questo anno e vedo un atteggiamento che, per quanto mi
riguarda, considero negativo, sbagliato, distaccato verso la Calabria e verso il
sistema produttivo in questo caso agricolo. Grazie, Presidente.
Grazie,
consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne
facoltà.
Grazie, Presidente.
Le mie vogliono essere delle brevissime
riflessioni su alcuni di questi punti che sono in trattazione perché, devo dire
la verità, mi sembra un dejà vu.
A distanza di un anno e mezzo,
le situazioni che io tiro fuori da queste proposte legislative, che sono in
realtà dei rendiconti, pongono sempre le stesse problematiche.
In particolare, sul punto uno,
la proposta di legge numero 105/12^, il rendiconto dell'ATERP, dobbiamo
registrare che a distanza, appunto, di questo periodo che indicava un ente
ancora commissariato, non si capisce perché non si riescono a individuare delle
procedure per avere un Direttore generale e, nonostante questo rendiconto di esercizio,
comunque, abbia ricevuto un parere favorevole dai Revisori dei conti, devo
assolutamente registrare che le criticità che emergono sono enormi.
Tra queste, vi è un’inesigibilità
dei canoni di locazione che è del 96,81 per cento; ciò significa che non paga
nessuno.
Ritengo che questa Regione una
domanda se la debba porre, perché se non paga nessuno vuol dire che probabilmente
questi alloggi sono occupati da persone particolarmente indigenti, che non sono
in grado di pagare; evidentemente, sono le fasce più deboli della popolazione.
Un'altra domanda che mi pongo
andando in giro è che, spesso e volentieri, questi alloggi dell'ATERP, da un punto
di vista estetico e strutturale, sono veramente malmessi.
La domanda che voglio porre
alla maggioranza è la seguente: visto che questi alloggi sono di proprietà
della Regione Calabria, è stata fatta una riflessione sulla messa in sicurezza,
sulla messa a norma e sulla situazione dal punto di vista della dignità?
Non vorrei che ci fosse gente
che, magari, sarebbe anche in grado di pagare un minimo di locazione ma, allo
stesso tempo, non lo faccia perché queste case non ricevono la manutenzione che
dovrebbe essere di competenza della Regione Calabria.
Abbiamo, dunque, analizzato se,
per esempio, con i tanti fondi del PNRR sarebbe possibile ancora fare un piano
per la ristrutturazione di queste case?
Questa è una domanda che mi
pongo.
L'altra piccola riflessione la
voglio fare sulla proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^, cioè
il rendiconto di esercizio dell'ARCEA, poiché anche qui il Revisore unico dei
conti esprime parere favorevole, però sollecita che la ricognizione dell’iter procedurale
finalizzato al recupero dei maggiori compensi percepiti dai direttori-commissari,
ex legge 69/2012, relativa appunto alla spending review, onde evitare la
prescrizione degli stessi e rileva che non sono stati pagati alcuni debiti
scaduti.
Anche questa cosa, io l'ho
segnalata l'anno scorso, ed è paradossale che a distanza di un anno, nonostante
avessimo evidenziato questa problematica, questo recupero di somme
indebitamente percepite per il mancato rispetto da parte dell'ente di queste
norme della spending review, che prevedono la riduzione del 20 per cento dei
compensi spettanti ai direttori, non è stato avviato.
Chiedo, quindi, notizie in
merito a questo ritardo, in quanto c'è il rischio di prescrizione, e questo penso
che lo sappiate tutti!
Vi ricordo, altresì, che la
nota con la quale è stato richiesto, a suo tempo, l'avvio del procedimento
finalizzato al recupero di queste somme indebitamente percepite dall’organo di
vertice dell'Agenzia, attivando ogni iniziativa necessaria per il recupero dei
compensi indebitamente percepiti dal direttore Arcea negli anni tra il 2014 e
il 2018, risale all'8 ottobre del 2018. Siamo nel 2023! Quali sono i motivi di
questi ritardi? Cinque anni! Vogliamo veramente che cadano in prescrizione?
Vorrei ricordare che, comunque,
questo recupero può avvenire anche attraverso meccanismi coercitivi che sono
previsti dalla legge, ricorrendo, se necessario, anche a procedure di
esecuzione forzata; altrimenti, appunto, la prescrizione è dietro l'angolo con
un danno comunque per l’erario.
Ancora un'altra domanda:
perché non è stata dato incarico all'Avvocatura regionale di procedere al
recupero delle somme? Mi fermo qui. Grazie.
Grazie, consigliera Bruni. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Penso sia doveroso, Presidente,
altrimenti, rischiamo di fare confusione anche rispetto a quelle che sono le
tematiche trattate.
Alcune cose mi rendono
perplesso, Presidente, anche perché da una parte si dice che la minoranza non è
coinvolta e la maggioranza si sottrae al confronto, dall'altra si dice però che
sono graditi i momenti di confronto all'interno delle Commissioni, attraverso le
audizioni dei dirigenti dei Dipartimenti che controllano le varie società della
Regione Calabria.
Per quanto riguarda i fondi
dell'agricoltura, l'ho detto, l'ho rimarcato - ringrazio ancora l'assessore
Gallo per la grande disponibilità e l'attenzione nei confronti dei lavori delle
Commissioni consiliari - l'assessore Gallo conosce bene l'importanza dei lavori
che si svolgono in Commissione, essendo stato consigliere anche prima di noi
che siamo intervenuti su questo punto.
Mi fa specie però, consigliere
Mammoliti, che lei chieda come mai l'assessore Gallo si sia sottratto alla
discussione. In apertura dei lavori della Commissione, ho spiegato che
l'assessore Gallo in quel momento si trovava a Berlino, per partecipare a una
manifestazione importantissima per l'agricoltura calabrese a rappresentare la Regione
Calabria.
Ho detto anche – ho preso
l'impegno con lei e spero non se lo sia dimenticato, altrimenti rischiamo di
fare confusione – che l'assessore Gallo aveva già preso l'impegno di
partecipare a una seduta ad hoc per parlare di questo importante
strumento finanziario che avrà a disposizione la Regione Calabria; poi, però,
si arriva in Aula, Presidente, ci si dimentica degli impegni presi e del lavoro
concordato all'interno delle Commissioni e si critica l'operato dell' Assessore
e del Dipartimento, che non si è sottratto.
L' Assessore ha mandato un
illustre rappresentante del Dipartimento agricoltura per relazionare su quelli
che sono i Piani strategici di questo importantissimo strumento finanziario e, insieme,
abbiamo preso l'impegno – chiesto, tra l'altro, a gran voce anche da lei medesimo
– di discuterne, nell’ambito di una seduta ad hoc, alla presenza dell'Assessore
e del Direttore generale.
Non vedo, quindi, dove sia
questa grande mancanza di confronto.
Il discorso delle associazioni
è stato spiegato anche in Commissione, che serve proprio a questo: ad arrivare
in Aula con le idee più chiare rispetto alla tematica trattata e al coinvolgimento
delle associazioni di categoria.
C’è un tavolo istituzionale,
di partenariato, in cui si discute di quelle che sono le strategie, gli obiettivi
e gli strumenti finanziari che la Regione Calabria ha a disposizione.
Men che meno accetto le
critiche mosse nei confronti del presidente Occhiuto, rispetto all'iter che ha
seguito l'approvazione del POR Calabria 2021-2027.
Lo abbiamo detto, lo ha ammesso
anche lei, che mi ha ringraziato; sono io che ringrazio lei per il prezioso contributo
che puntualmente dà all'interno della Commissione; però, non dobbiamo farci
prendere dalla frenesia dell'Aula, dall'emozione delle telecamere e delle presenze
all'interno dell'Aula consiliare.
Il POR Calabria è stato
ampiamente discusso in seno alla Commissione in più sedute; è stato ampiamente
relazionato dalla Direzione generale; abbiamo prodotto anche degli
interessantissimi opuscoletti dove si evidenziavano i cinque obiettivi politici
principali del POR Calabria, tutte le strategie, le dotazioni finanziarie,
punto per punto, analizzato più volte.
Ora, però, non si può venire
in Aula e dire che la maggioranza si vuole sottrarre al confronto, perché – mi
perdoni, Presidente – se questo non significa confrontarsi, allora vuol dire
che forse, come dice e rimarca spesso il consigliere Mammoliti, non dobbiamo far
fede nemmeno ai numeri, quindi arriviamo in Aula in
ordine sparso e ognuno fa quello che maggiormente si sente. Non ritengo, però,
che questo faccia parte dell'indirizzo politico di questa amministrazione che
sta dimostrando ampiamente di saper affrontare, di petto e in maniera corretta,
tutte quelle che sono le principali problematiche della Calabria.
Consigliere Mammoliti, non mi
può dire: “Le rimodulazioni del vecchio POR che voi state facendo!”.
Orgogliosamente lo facciamo
perché – ve lo ricordo, qualora qualcuno se lo dimenticasse – quelli sono
strumenti finanziari che abbiamo ereditato e stiamo cercando di evitare di
perdere risorse, proprio grazie allo strumento della rimodulazione, uno
strumento finanziario che la sua parte politica ha programmato a suo tempo.
Siamo fieri di poter
rimodulare quelle risorse per evitare che la Calabria le perda e che ritornino
al mittente.
Ritengo che, da questo punto
di vista, anche su quelli che saranno i nuovi strumenti finanziari, questa
amministrazione sia pronta a utilizzarli nel migliore dei modi per cercare di
puntare sulla qualità dei progetti e su quelle che sono le principali problematiche
della Calabria.
Per quanto concerne gli enti
strumentali, Presidente, quando discutiamo dei bilanci degli enti strumentali,
degli enti in house della Regione, puntualmente chiediamo sempre la
partecipazione del Dipartimento controllante e del Commissario, o direttore, o
comunque delle figure apicali degli enti strumentali e, all'interno della Commissione,
approfittiamo, nel senso buono del termine, della presenza di queste figure,
per approfondire nel migliore dei modi quelli che sono gli indirizzi che si
stanno dando per cercare di sanare le lacune e le debolezze che ci sono
all'interno di alcuni enti; è ovvio che nel giro di pochi mesi non si possono
risolvere problematiche che si portano dietro da diversi anni.
Lei parlava dell’ATERP e della
difficoltà di riscossione dei canoni, però dobbiamo considerare che veniamo da due
anni di pandemia in cui le famiglie hanno vissuto delle difficoltà importanti e,
sicuramente, ci sono delle pendenze che vanno recuperate.
Credo che dalle relazioni dei Dirigenti
dei Dipartimenti controllanti e dai Commissari degli enti strumentali si sia potuto
riscontrare che, comunque, si sta andando verso una fase di normalizzazione
rispetto a quella che è l'attività degli enti strumentali; quindi, bisogna
cercare di dare supporto, poiché è facile urlare e scaricare sulla maggioranza
di questo Consiglio regionale, ma bisognerebbe andare anche a ritroso per
verificare cosa non si è fatto negli anni precedenti e cosa si sta facendo
adesso, in maniera concreta, per portare avanti nel migliore dei modi il lavoro
verso quella che deve essere una dimensione diversa della Calabria.
Ritengo, quindi, che gli
attacchi della minoranza siano effettivamente strumentali e, purtroppo, devo
dire che non entrano nel merito delle problematiche evidenziate.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Montuoro. È
stato chiarissimo.
Vorrei aggiungere che le somme
di cui parlava la consigliera Bruni saranno recuperate.
Sono state avviate le
procedure ma, come lei stessa ha detto, si tratta di somme indebitamente corrisposte
dal 2014 al 2018, quando la Calabria era governata dalla sua parte politica.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Non sarei voluto intervenire,
visti gli interventi dei colleghi Mammoliti e Bruni, ma il consigliere Montuoro
mi ha sollecitato a intervenire su questi punti.
Collega Montuoro, credo che in
quest'Aula debba prevalere il dibattito e la discussione nel rispetto dei ruoli
e delle funzioni di ognuno di noi, perché c'è chi difende la propria funzione, il
proprio ruolo, come lei in qualità di Presidente della Commissione bilancio,
c'è chi come noi cerca di offrire momenti di dibattito, di discussione, di
riflessioni, di confronto anche animato e aspro, che non è finalizzato ad
alimentare un dibattito ideologico preconcetto, bensì per offrire all'assessore
Gallo, in questo caso, o alla maggioranza che governa la Regione Calabria,
momenti di riflessione e spunti di discussione.
Oggi vorrei porre a quest'Aula
e al collega Montuoro un problema che non riguarda l'approvazione dei
rendiconti di alcuni enti, bensì alcuni enti strumentali in liquidazione dal
2015 e che ancora continuano a essere in vita.
Questo è un problema politico
serio che non può passare ogni anno sotto osservazione o consentire di scaricare
gli uni sugli altri le responsabilità.
Vorrei ricordare al collega Montuoro
e alla sua maggioranza che il centrodestra governa la Regione Calabria da ben
tre anni, prima con il governo Santelli e oggi con il governo Occhiuto.
Basta dire: “Ieri c’eravate
voi!”.
Siete al governo di questa
Regione da tre anni e non mi sembra che le sfide fondamentali siano state
affrontate, a partire dall'ARSAC; è scandaloso che un ente strumentale in
liquidazione dal 2015 ancora continui a svolgere un ruolo e non sia stato
chiuso e, se oggi registriamo – lo dico all’assessore Gallo – ancora 214 mila
euro di debito nei confronti dei dipendenti e altre problematiche riguardo all'ARSAC,
si tratta di debiti della Regione Calabria.
Questo è un problema che
dobbiamo porci, politicamente e seriamente, e cioè di come chiudere un
rubinetto che è ancora aperto in questa Regione.
L'altro problema politico, caro
presidente Mancuso, riguarda l’ATERP.
Noi sappiamo che l'ATERP è l'Agenzia
che si occupa delle persone che vivono un disagio sociale profondo e la collega
Bruni diceva che se ognuno di noi facesse un giro di questi immobili capirebbe
il disagio profondo e il degrado urbanistico che c'è intorno a questo ente.
Perché non dobbiamo porci il problema
di come trovare finanziamenti idonei ad ammodernare tutto il patrimonio dell'ATERP?
Queste sono le sfide politiche
da affrontare in quest'Aula, non approvare semplici rendiconti.
La vicenda della famiglia di
Catanzaro, vittima di un incendio in un quartiere degradato, evidenzia un
disagio sociale, caro collega Mancuso, e noi dovremmo impegnarci per trovare
finanziamenti e migliorare le condizioni.
Questo dovrebbe discutere la
politica e non solo il punto di vista ragionieristico o tecnico.
Non parliamo del POR Calabria,
perché su questo e sul PNRR ci auguriamo di affrontare una discussione seria in
quest'Aula, in quanto sono gli strumenti fondamentali per lo sviluppo socioeconomico
calabrese.
Attendiamo che la maggioranza
ci offra la possibilità di farlo, così come ci saremmo aspettati che quest'Aula
oggi discutesse la proposta di legge inerente al Superbonus, nonostante l’impugnativa
del Governo nazionale.
È vergognoso che il governo
regionale blocchi tutte le procedure del Superbonus.
Questi sono i temi su cui vorremmo
sfidare la maggioranza e la minoranza: la qualità della vita dei
calabresi; ATERP, quindi il disagio sociale; i bilanci regionali e quindi la
tenuta dei conti; l’ARSAC; la prospettiva per le imprese calabresi legata al
superbonus.
Su questo vi sfidiamo! Siamo in quest’Aula a sfidarvi e per
sapere se avete proposte serie, di qualità, di prospettiva e di rilancio.
Noi siamo qui per dirvi questo.
Ci siamo, però consentiteci, almeno, di aprire bocca in
quest’Aula e dire quello che pensiamo. Diciamo cavolate? Bene, ma non
richiamateci all'ordine solo perché il collega Mammoliti o la collega Bruni hanno
cercato di fare osservazioni puntuali e giuste, conseguenza anche del lavoro
fatto da revisori.
Non abbiamo detto cavolate! I revisori hanno fatto alcune
osservazioni in merito ai debiti dell'ARCEA, osservazioni puntuali… mancati
pagamenti previdenziali, mancato ritorno delle indennità prese da ex dirigenti.
Noi abbiamo detto questo, non abbiamo detto altro. Poi la
politica dovrebbe dire, ripeto: riguardo l'ATERP, come migliorare la qualità del
patrimonio urbanistico e tante altre cose che hanno sottolineato il collega
Mammoliti e la collega Bruni.
Quindi, consentiteci almeno di aprire bocca e di dire
qualcosa di positivo, di utile e funzionale al dibattito in quest'Aula.
Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il
collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente, dato che,
probabilmente, interverrà anche l'assessore Gallo, ma la mia lingua batte
sempre sullo stesso argomento: l’ARSAC, soprattutto.
Presidente e assessore Gallo, dato che oggi andremo ad
approvare il bilancio di previsione 2022-2024, secondo me, i colleghi della
maggioranza hanno fatto un errore.
Capisco il ruolo del collega Montuoro che è Presidente
della Commissione bilancio, si occupa di numeri, insieme al Dipartimento, li fa
quadrare, però mi aspetto anche che l'Assessore al ramo, soprattutto riguardo ARSAC,
dica quello che vuol fare da qui al 2024.
Torno a ripetere - molti colleghi lo sanno bene -: ARSAC
sta aspettando l'approvazione dell'atto aziendale da diversi anni. Se non approveremo
l'atto aziendale, ARSAC continuerà a essere una scatola vuota. Continuiamo a
vedere dipendenti parcheggiati nei Centri sperimentali dimostrativi di ARSAC
che dovrebbero essere il fiore all'occhiello dell'agricoltura calabrese
Agricoltura che non ho problemi a dire che, per certi
versi, sta dando risultati anche positivi. Però, assessore Gallo, mi aspetto
che su ARSAC ci sia una risposta più decisa del Dipartimento agricoltura, grazie
all'indirizzo politico dato dal suo Assessorato. Dobbiamo far ripartire questi
Enti, perché non si può venire in quest'Aula – per quanto riguarda l’ATERP i
miei colleghi hanno già descritto bene tutto – ad ascoltare i numeri, votare
contro, arrivederci e grazie.
Mi piacerebbe che ci fossero anche delle spiegazioni, da
parte della maggioranza, non solo sui numeri, ma su quello che questi Enti
vogliono fare da qui ai prossimi due anni. Grazie, Presidente.
Grazie.
Conclude l'assessore Gallo. Prego.
Grazie, Presidente. Signor Presidente della Giunta,
colleghi Assessori, colleghi consiglieri e, naturalmente, Presidente del Consiglio
regionale, io sono prima di tutto consigliere regionale e quindi - lo dico
naturalmente a beneficio dei miei colleghi di maggioranza e di minoranza - non
voglio mai sottrarmi al confronto.
Penso che il confronto politico e dialettico, anche con gli
operatori dei settori che mi sono stati affidati dalla presidente Santelli e dal
presidente Occhiuto, sia una regola generale peraltro conosciuta e diffusa all'interno
del territorio regionale. Quindi, lungi da me l'idea di non confrontarmi con
chi è deputato, poi, ad approvare quelli che sono i documenti strategici per il
funzionamento non solo delle dirette emanazioni della Regione come ARCEA e ARSAC,
ma anche del Dipartimento stesso, come il Complemento di programmazione del PSR.
Il giorno in cui è stata convocata la Commissione - lo
ricordava il consigliere Montuoro - mi trovavo fuori sede, fuori Italia, ma
sono sempre disponibile a confrontarmi su temi strategici come quello del Complemento
di programmazione.
Peraltro - voglio sottolinearlo solo per una conoscenza
comune - mi viene data l'occasione per raccontare il percorso che è stato fatto
per arrivare al Complemento di programmazione: il primo argomento è stato la
ripartizione delle risorse fra le Regioni. Non era un argomento scontato,
perché chi c’è stato prima di me, consigliere Mammoliti, si era accordato con
le altre Regioni, a svantaggio delle Regioni del sud, per abbandonare un
criterio di ripartizione che si chiama “criterio storico” che favoriva le Regioni
a Obiettivo convergenza.
Questo cosa avrebbe comportato sulla ripartizione delle
somme europee di quello che viene definito POR e che invece in agricoltura è il
FEASR? Non solo la riduzione del 14 per cento per la Brexit, ma anche un
ulteriore riduzione perché nella ripartizione delle somme noi avremmo avuto
questa penalizzazione come Regione del sud.
Allora, innanzitutto, rispetto al tempo - nemmeno molto lontano
perché si risale alla passata legislatura, presidente Mancuso - in cui la Regione
Calabria non partecipava ai confronti con le altre Regioni ed era assente dai Tavoli
nazionali, la Regione Calabria è presente ed è anche capace di fare cartello
con altre Regioni del sud. Abbiamo fatto cartello, in particolare, con la
Sicilia e abbiamo coinvolto anche la Basilicata, la Campania, la Puglia e
l'Umbria, insieme abbiamo condotto una battaglia per difendere le ragioni delle
Regioni del sud soprattutto in termini finanziari.
Quindi, siamo riusciti non solo a non avere il taglio della
Brexit, non solo a non avere il taglio per questo “criterio storico” - perché
nel verbale finale lo abbiamo ripristinato, per cui chi verrà dopo di me come Assessore
non si troverà sul tavolo l'idea dell'abbandono del “criterio storico” -, ma
abbiamo anche avuto un incremento delle risorse.
Nel 2014-2020 le risorse a disposizione degli agricoltori
calabresi sono state un miliardo e ottantacinque milioni. Se le dividete per un
settennio sono 155 milioni all'anno, per rendere più facile anche il conteggio.
Nel biennio 2021-2022, abbiamo avuto anche le somme della Next
Generation EU. Abbiamo avuto 364 milioni, quindi 182 milioni all'anno, e siamo
i primi in Italia per velocità di spesa della Next Generation EU. Nel 2023-2027
abbiamo, allo stato, rispetto ai 781 milioni di euro che avete visto nel
documento che vi è stato sottoposto, altri 22 milioni, quindi
siamo ad 804 milioni di euro. Quindi, nella ripartizione abbiamo 156 milioni, ma
ne avremo anche di più perché avremo altri 30 milioni che saranno messi a nostra
disposizione se un impegno preso dal ministro Patuanelli
in sede di contrattazione con le Regioni sarà confermato. Questo per dire che
l'azione è stata condotta a monte, quando abbiamo difeso le risorse.
Poi, tutte le organizzazioni agricole di questa regione,
che ho coinvolto nei mesi di luglio e agosto in lunghe riunioni presso la
Cittadella regionale - alle quali, devo dire, sono stati invitati anche i
consiglieri regionali e qualcuno, in qualche fase, ha partecipato - e che hanno
sottoscritto il documento di ripartizione di queste somme, mi hanno raccontato
che questo non è mai accaduto in precedenza. Vale a dire che questo documento
in precedenza non c'è mai stato. C'è stato nel 2022 con la ripartizione
2023-2027.
Intelligentemente, il consigliere Mammoliti ha fatto
riferimento a un dato sul biologico: sul biologico abbiamo impegnato, grazie
anche alla Next Generation EU, 53 milioni all'anno, soprattutto nel biennio 2021-2022.
In precedenza, nel settennio 2014-2020, c’è stato un bando sul biologico con impegno
settennale 2016-2022 che impegnava circa 20 milioni di euro. Noi abbiamo
impegnato nel biennio 2021-2022, con un nuovo bando 2020-2021-2022 con impegno
triennale, altri 35 milioni e siamo arrivati a una spesa importante di 53
milioni. Questo ci ha consentito di essere - ne dobbiamo essere tutti
consapevoli - non tra le prime regioni d'Italia, consigliere Mammoliti, ma la
prima regione in Italia per superficie agricola utilizzata. Siamo al 37 per cento
di SAU, siamo la terza regione in Europa per superficie agricola utilizzata.
Purtroppo, questa è una misura ambientale, non è una misura
finalizzata alla produzione. L'Europa sostanzialmente dice, consigliere Laghi, che,
per avere una salubrità anche nella gestione dei territori collegata alla
salute, preferisce avere terreni anche “a riposo”, ma non avere una produzione.
Noi, come regione, siamo - questo lo dico anche ai colleghi
per essere consapevoli del risultato, noi che siamo abituati a essere ultimi e
neri, Calimero della situazione - i primi in assoluto in Italia.
L'Europa cosa propone, per il 2026, alle Regioni? Un tetto
minimo del 25 per cento di superficie agricola utilizzata per il biologico. I
miei colleghi di altre Regioni alle quali noi guardiamo come riferimento:
Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, che hanno fatto agricoltura competitiva, per
cui hanno utilizzato molto i territori, sono al 6, al 7, all'8 per cento e sono
in grande difficoltà per arrivare alla soglia del 25 per cento. Noi siamo già
al 37 per cento.
Certo, l'impegno dei 53 milioni è impossibile da mantenere anche
per i prossimi anni, perché, altrimenti, la somma relativa alle misure a
superficie la impegneremmo tutta sul biologico. Per cui, è chiaro che bisognerà
fare una serie di aggiustamenti e di valutazioni anche per impedire un fenomeno
che non è secondario: ci sono anche grossi proprietari terrieri che
preferiscono tenere i terreni a riposo e prendere le somme per il biologico
perché queste non sono comparabili con la produzione.
Su questi temi ci siamo già confrontati con le
organizzazioni agricole e ci confronteremo nei prossimi mesi, per trovare una
soluzione che, per quanto mi riguarda, deve essere la più vicina possibile
all'attuale sia in termini di quantità di ettari, sia in termini di percentuale,
sia in termini di beneficiari, perché, da questo punto di vista, non voglio
arretramenti.
Abbiamo a disposizione, in questo momento, 185 milioni nel
quinquennio, metteremo a disposizione altri 30 milioni, perché, con le
organizzazioni agricole, si è deciso già che le somme destinate nel primo
documento alla compensativa saranno destinate al biologico, ma è chiaro che,
rispetto al biennio 2021-2022, gli impegni saranno leggermente inferiori.
Questo momento credo che sia importante, c'è grande curiosità
nei confronti dell'agricoltura e dell'agroalimentare calabrese anche
all'esterno dei confini regionali - a Berlino questa attenzione è stata
confermata -, sull'ortofrutta saremo regione partner a Macfrut
a Rimini dal 3 al 5 maggio. Quindi, saremo una regione importante, centrale, nel
parterre nazionale.
Quello a cui dovremo mirare, però, oltre all'ampliamento
delle produzioni IGP e DOP che stiamo portando avanti - abbiamo avuto successo
sul finocchio IGP, sul cedro DOP, è iniziato il percorso, con la trasmissione
al Ministero, del riconoscimento dell'IGP per il peperoncino di Calabria che
credo, per noi, sia marcatore identitario -, è aumentare le produzioni
biologiche perché il post-Covid ha modificato alcuni comportamenti dei
consumatori che si sentono più garantiti se acquistano prodotti IGP e DOP e,
soprattutto, prodotti biologici, sostenibili o altamente sostenibili.
Ed è questa la difficoltà che abbiamo in questo momento:
aumentare le produzioni biologiche.
Ribadisco ai colleghi consiglieri che, quando vorranno il
presidente Gentile o il presidente Montuoro, sarò sempre disponibile a
confrontarmi su questi temi.
Credo, per esempio, che, da qui a non molto, saremo
chiamati a un confronto sul tema dei Consorzi di bonifica, perché si sta
predisponendo un testo che poi, naturalmente, andrà in Commissione e percorrerà
un lungo iter con tante audizioni di tutto il mondo agricolo calabrese per fare
in modo che si arrivi alla riforma del settore.
Parlando poi di ARCEA e ARSAC, non credo che ci si possa a
loro riferire come - la storia di questa Regione è infarcita di queste
situazioni - Enti in crisi dal punto di vista economico e finanziario. Potrei
raccontarvi storie di Enti in crisi dal punto di vista economico e finanziario
come AFOR, con responsabilità alternative di centrodestra e centrosinistra, o Consorzi
di bonifica come il Sibari-Crati. Ci sarebbe molto da dire, ma sicuramente
l'attuale ARSAC e l'attuale ARCEA non sono due Enti in difficoltà economica. Naturalmente,
qualcosa che viene evidenziata dai rispettivi revisori però, credo, che siano Enti
in salute.
In particolare, per ARCEA siamo riusciti a invertire la
rotta - in questa fase almeno - rispetto a un destino che sembrava ineluttabile:
il disconoscimento da parte della Commissione europea. Per cui ARCEA c’è,
funziona e continua ad erogare pagamenti ai nostri agricoltori, anche con indipendenza
e autonomia rispetto alla AGEA, cosa che credo vada confermata e sostenuta.
Per quanto riguarda ARSAC, ne abbiamo già parlato in questa
sede. Certo, ARSAC si occupa di divulgazione. Da oggi, probabilmente, ARSAC non
si occuperà più - ed è giusto che sia così - di gestione di impianti di
risalita - peraltro si disimpegna bene anche in questo settore - ma sta
conducendo un'azione, recuperata in questi anni, di grande efficacia e anche di
grande collaborazione. Spesso non si parla bene dei dipendenti della Regione o dei
dipendenti pubblici in generale, ma io ho visto fare a questi dipendenti
nottate, lavori di domenica, di sabato, viaggi anche lunghi senza avere
riconoscimenti se non magari il semplice rimborso spese, li ho visti lavorare e
impegnarsi efficacemente nell'azione di promozione. Il concorso mondiale del
vino di Bruxelles in Calabria lo abbiamo organizzato con ARSAC, tutte le
attività di promozione le stiamo organizzando con uomini ARSAC che si stanno
impegnando e disimpegnando. ARSAC ci darà anche un contributo, lo sta già dando
efficacemente, nel sistema anche di gestione del PSRR del sistema dei controlli.
Oggi chiederemo ad ARSAC un ulteriore investimento in termini di aiuto
strutturale al Dipartimento, perché credo che l'apporto degli agronomi di ARSAC
dovrà essere ancora maggiore.
Il consigliere Tavernise chiede un rilancio di ARSAC, lo
chiede da più tempo con l'approvazione anche dell'atto aziendale che
significherebbe un rilancio anche in termini occupazionali. È chiaro che i
pensionamenti di questi ultimi anni, per esempio nei centri divulgazione
agricola territoriali, stanno svuotando di personale e c'è anche qualche
difficoltà nella gestione, ma questo sarà - ha ragione il consigliere Tavernise
- l'argomento sul quale ci dovremo confrontare, perché è necessario un riordino,
una riorganizzazione generale, dato che oggi è all’esame dell’Aula la gestione
degli impianti di risalita da ARSAC ad altro Ente. È giusto che sia così, è
giusto che, magari, per ARSAC si provveda a pensare a un impegno, oltre che
nella promozione, anche nell'approccio scientifico e nella divulgazione.
Ripeto, questo solo per chiarire, perché su alcuni temi i
colleghi consiglieri mi hanno stimolato al confronto, al dibattito dialettico
ed è giusto che sia così. Però, attenzione, è un momento in cui non solo c'è
curiosità nei confronti dell'agroalimentare calabrese, per esempio nel 2022 i
numeri ci hanno dato ragione, perché non solo abbiamo accelerato la spesa e
siamo tra i primi in Italia per velocità di spesa - questo è secondario -, ma
le attività che abbiamo condotto o comunque il caso - come voi volete - hanno
fatto sì che nel 2022 l'agroalimentare calabrese sia cresciuto
nell’esportazione di oltre il 30 per cento. Aspettiamo i dati finali del 31
dicembre, però questi sono numeri che non possiamo disconoscere. Possiamo, quindi,
pensare a un investimento ulteriore anche utilizzando - perché no? - somme del PAC.
Tra poco partiremo con un bando con fondi PNRR che saranno
destinati per 22 milioni alla meccanizzazione agricola e per 16 milioni ai
nuovi frantoi. Sono fondi PNRR, ma ulteriori investimenti, a mio avviso,
sarebbero importanti, oltre quelli PSR, perché in questo momento oltre che
l'attività di promozione va stimolata la produzione di qualità.
Dovremmo avere un'unica ambizione nei prossimi anni,
utilizzando un generale vantaggio che ci viene dalla fertilità delle nostre terre
e dalla biodiversità dei nostri areali: l'ambizione di fare le cose per bene,
facendo capire, soprattutto ai giovani che sono bravi in questo, molto bravi,
di puntare sulla qualità delle produzioni.
Grazie, Assessore. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola per una riflessione - davvero di 2 minuti - che volevo condividere con voi.
Rifacendomi al discorso che ha fatto l'assessore Gallo, il problema dell'agricoltura biologica non è di secondaria importanza. Sono lieto dei dati riportati riguardo il ranking che riguarda la nostra Regione in ambito italiano, ma, oltre che lodevole, questo settore va ulteriormente potenziato perché è un investimento economico.
È noto - io negli anni l’ho appreso proprio dagli amici delle associazioni agricole e dagli agricoltori con cui ho fatto tante vertenze - che i nostri prodotti sono, a volte, scarsamente competitivi a livello internazionale perché devono competere con altri prodotti, magari non dell'Unione Europea, che hanno un costo della manodopera assolutamente risibile. Però, cos’è che fa scattare l’appeal della nostra produzione? È proprio il fatto che vendiamo, insieme al prodotto, l'immagine di un territorio non vessato da pratiche agricole sconsiderate che, apparentemente, nel breve periodo, sono orientate a una maggiore produzione, ma si è visto scientificamente che nel tempo riducono la produttività dei suoli e, soprattutto, oggi come oggi, rendono meno appetibile il prodotto che viene proposto ai consumatori.
Per questo motivo, la produzione di prodotti biologici è anche un'assicurazione dal punto di vista economico per gli agricoltori, oltre che, certamente, un vincolo importante per la tutela della salute. Dobbiamo fare ancora un po' di strada, però. Per esempio, nella nostra regione – chiudo -, vorrei ricordare anche i biodistretti come il BATICOS, il biodistretto dell'Alto tirreno cosentino, cioè iniziative territoriali che vanno supportate e incentivate proprio perché uniscono una produzione di qualità a un consumo e una diffusione del prodotto assolutamente rilevante. Grazie.
Non ci sono altri interventi.
Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 105/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria)”. Pongo in votazione il provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 106/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 3 all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 4 all’ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio annunciare, così come ho fatto nei primi tre provvedimenti, l’astensione dal voto e voglio anche motivare dei passaggi che, secondo me, stridono con gli obiettivi e con i contenuti che l’Assessore, in qualche modo, ci ha descritto.
Parliamoci chiaro, è ridondante ribadire al massimo livello istituzionale di quest’Aula la profonda differenza che esiste tra: il dibattito, il confronto e la discussione che si può sviluppare nelle Commissioni, che non è esaustiva, e il confronto e il dibattito che si può sviluppare nel Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda – lo dico anche al mio capogruppo – non è una concessione la possibilità di intervenire e dire quello che pensiamo. Ci mancherebbe pure! Io non mi limito nell’esprimere le mie riflessioni e le mie valutazioni di merito rispetto ai provvedimenti che, di volta in volta, vengono portati in questo Consiglio, in quest’Aula.
Però, devo dire la verità, il dibattito, il confronto porta sempre crescita, risultati positivi. Caro Assessore, lei è stato giustamente sollecitato a chiarire la valutazione di merito che ha accompagnato questo importantissimo strumento ed è giusto che questa venga a conoscenza di quest’Aula e anche dei cittadini.
Non voglio difendere chi ha amministrato negli anni passati, io sono arrivato da qualche anno, prima svolgevo altri compiti e altre funzioni. Non ho bisogno di nessun riflettore e di nessuna platea per affermare con determinazione, con consapevolezza e con convinzione, le idee che, con grande garbo democratico, metto in atto.
Però, mi accorgo che, quando la maggioranza viene colpita nel merito delle proprie responsabilità, reagisce e a volte reagisce con garbo e correttezza, a volte reagisce in maniera scomposta.
I due atti più importanti che questo Consiglio licenzierà in questa legislatura… La Programmazione 2021-2027 è stata approvata senza la presenza del Presidente della Regione in quest’Aula. Questo è un dato, poi uno può dire: “Ma era a Bruxelles”, “Ma era a festeggiare i 100 anni della Gazzetta del Sud”. Questo è un dato politico.
Così come, caro Assessore, non discuto dove lei fosse quando è stata convocata la Commissione, ma si poteva convocare il giorno dopo o il giorno dopo ancora, non si doveva fare per forza quando lei era Bruxelles! Abbiate pazienza! Anche perché, da quella seduta di Commissione all’approvazione di oggi, sono trascorsi dei giorni. Questo è un altro dato incontrovertibile: lei non c’era in Commissione quando, questo documento, è stato discusso e approvato.
Quindi, non c’è nessuna contraddizione tra il dibattito e il confronto che si sviluppa in Commissione e gli atti di coerenza politica che poi vengono ragionati e discussi in questo Consiglio.
Concludo, annunciando che mi asterrò dal voto per le ragioni che ho addotto.
Apprezzo la disponibilità dell’Assessore e sicuramente non mancheranno momenti di riflessione e di confronto nel merito, ma, per quanto mi riguarda, resta un fatto culturale, politico, istituzionale: il Presidente non è stato presente all’approvazione dell’atto più importante, la Programmazione 2021-2027, e l’Assessore non è stato presente alla discussione e approvazione, in Commissione, dell’atto strategico più importante per il settore primario di questa nostra Regione cioè il documento che oggi si sta discutendo e approvando. Grazie, Presidente.
Grazie. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Calabria – Complemento Strategico Regionale – (CSR). Approvazione”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 108/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di servizi socio-assistenziali allegato al Regolamento Regionale n. 4/2010”. Cedo la parola alla consigliera Straface per illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo all’ordine del giorno è finalizzata alla adozione del nuovo schema-tipo di convenzione in vigore dall’anno 2023 tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
I Gruppi Appartamento sono un servizio sociale estremamente importante, caratterizzato da una dimensione tipicamente familiare, che accoglie persone adulte e parzialmente autonome, prive di nucleo familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibilitata.
Una sorta di "istituzione leggera" che: svolge una funzione di supporto alle comunità terapeutiche per pazienti psichiatrici al fine di graduare la dimissione dei loro ospiti; pone attenzione al "piccolo", cioè a situazioni di convivenza tra poche persone, in contrapposizione ai grandi numeri delle strutture protette; permette di prendere in esame in modo analitico ed organizzato anche il problema della residenza.
Il programma psico-riabilitativo attuato dai Gruppi Appartamento è determinante per il loro reinserimento sociale e si snoda su tre assi fondamentali: quotidianità, attività terapeutiche e attività socio-riabilitative.
Tra le finalità, consente: di garantire ai minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria un contesto di vita caratterizzato da modelli relazionali riconducibili a quelli della famiglia; di agevolare loro relazioni affettive, organizzative, educative e relazionali, anche con l’ambiente esterno; di consentire una evoluzione completa e positiva della personalità; di predisporre progetti educativi mirati; promuovendo, inoltre, lo sviluppo dell'autonomia e dell'autodeterminazione negli ospiti stessi.
L’obiettivo ultimo e preziosissimo di tale attività è l’inclusione sociale, ma anche lavorativa, dei soggetti, da intendere, naturalmente, quale reinserimento nella ricchezza del mondo sociale, al quale potranno dare il loro contributo una volta accertato l’effettivo miglioramento delle loro condizioni, ma dal quale i medesimi potranno anche attingere, spesso pienamente per la prima volta nella loro vita!
Nella Regione Calabria i Gruppi Appartamento operanti sul territorio sono stati riconosciuti con legge regionale numero 21 del 1996.
Con successiva legge regionale numero 18 del 2004, articolo 12 bis, comma 2, si è stabilito che spetta al Dipartimento regionale competente per i Servizi sociali la stipula, con i soggetti riconosciuti in base alla legge regionale numero 21 del 1996, di apposite Convenzioni per l’espletamento del servizio, mentre con due successivi D.G.R. sono stati approvati, rispettivamente, nel 2010 il Regolamento attuativo con il relativo schema-tipo di Convenzione dei Gruppi Appartamento per minori sottoposti a provvedimenti giudiziari, e, nel 2012, il disciplinare e lo schema-tipo di convenzione relativo alla gestione ed erogazione dei servizi socio-assistenziali dei Gruppi Appartamento, quest’ultimo modificato ulteriormente con successivo D.G.R. nel 2014 e infine nel 2020 con l’approvazione del nuovo schema-tipo di convenzione.
A seguito di mutate esigenze in sede di applicazione della precedente convenzione e soprattutto del mutato contesto generale non più caratterizzato dall’emergenza sanitaria, i Gruppi Appartamento hanno manifestato richiesta di revisione dell’ultimo schema-tipo in essere, da cui l’esigenza di dover provvedere a ridefinire lo schema formale dei rapporti intercorrenti tra i Gruppi medesimi e la Regione Calabria.
Su proposta dell’Assessore al Welfare, dott.ssa Emma Staine, la Giunta regionale ha pertanto deliberato, nello scorso mese di dicembre, di modificare lo schema-tipo di convenzione che, oggi, nel rispetto della già citata normativa regionale vigente, deve essere adottato dal Consiglio regionale dopo aver acquisito il parere favorevole, all’unanimità, della terza Commissione, competente sulla materia, il 31 gennaio scorso.
La modifica dello schema-tipo di convenzione in vigore dall’anno 2023 riguarda alcune significative integrazioni fatte per precisare il richiamo alla norma regolamentare dei Gruppi Appartamento.
In particolare, sono stati modificati: l’articolo 2 ove è stato aggiunto un comma in cui si specifica che al servizio non possono accedere minori con disturbi psichiatrici certificati o comunque soggetti con caratteristiche diverse da quelli previsti esplicitamente dalla normativa in vigore; l’articolo 3, dove, al primo comma, i requisiti strutturali organizzativi, che prima erano elencati, ora corrispondono a quelli richiamati nel Regolamento 4 del 15 marzo 2010; l’articolo 4 ove, all’ultimo comma, si specifica come l’ente gestore debba collaborare con le strutture amministrative territoriali competenti per attività di co-programmazione e realizzazione di interventi di contrasto alla povertà educativa minorile, potenziare l’attività tradizionale di reinserimento sociale dei minori attraverso sinergie con l’Ambito Territoriale Sociale di riferimento, sviluppare, con i soggetti pubblici gestori della funzione socioassistenziale e gli altri soggetti che ne facciano richiesta, forme di collaborazione per l’accesso ai servizi proposti, destinati ai minori, mediante appositi protocolli operativi; l’articolo 5, ove viene precisato che nei Gruppi Appartamento il personale, che non è più quello elencato nel precedente schema-tipo, dev’essere quello previsto dalla normativa regionale in vigore, prevedendo altresì l’individuazione, da parte del Gestore, di un operatore con funzioni di coordinatore fra le figure previste, nonché la possibile adozione di forme di flessibilità oraria; l’articolo 7, che statuisce di avere reale capacità ricettiva nonché il divieto assoluto di ospitare minori in soprannumero. Infine, l’articolo 13, ove, in merito alla erogazione delle rate, si specifica che la seconda rata pari al 45 per cento, verrà concessa a rendicontazione della prima già erogata, includendo, tale rendicontazione, le fasi di asseverazione, comunicazione relativa ai pagamenti e versamenti stipendiali, previdenziali ed assistenziali del personale del Gruppo Appartamento, e le comunicazioni relative alla non cessione del credito e alla non tracciabilità dei flussi finanziari.
Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire col collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Avrei preferito ci fosse anche l'assessore Staine; non c’è, quindi proverò ad andare a incontrarla poi in Cittadella. Ci sono due punti all'ordine del giorno che trattano temi relativi alle politiche sociali, sarebbe stato importante confrontarsi su una materia che, purtroppo, mi sembra poco all’attenzione di questo governo regionale. Lo dissi già al Presidente, precedentemente: mi sembra che lo sforzo che si sta facendo - bisogna anche riconoscerlo - sulla sanità, sull'agricoltura e in tante altre materie, sulle politiche sociali non arrivi, stenti ad arrivare.
Anche oggi, su una proposta di legge, su una convenzione, legittima, che bene ha portato in Aula la collega Straface bisognava però a monte fare un po’ più di chiarezza.
Questo sarebbe stato compito dell'Assessore perché i minori, che subiscono degli interventi da parte della autorità giudiziaria e quindi vengono allontanati dalle proprie famiglie, vanno poi ad essere collocati o all'interno delle comunità o all'interno dei Gruppi Appartamento che, voglio sottolineare, hanno gli stessi professionisti che se ne occupano: assistenti sociali, educatori, un coordinatore. Sono disciplinati dalla delibera di Giunta regionale numero 503 del 2019 che va a regolamentare le politiche sociali nella nostra Regione e che individua appunto in quattro fattispecie le strutture che accolgono i minori. Purtroppo, però, nell'allegato relativo alle rette, che vengono poi utilizzate per il pagamento di questi servizi, sfugge la parte relativa ai Gruppi Appartamento che, come sa la collega Straface, non incide sui bilanci che poi vengono trasferiti per le politiche sociali agli ambiti sociali, ma vengono pagati in maniera diretta da parte della Regione verso i Gruppi Appartamento.
Già questa è una prima diversità che si registra solo nella nostra Regione. Una retta per un minore all'interno di una comunità è di 149 euro al giorno, all'interno dei Gruppi Appartamento è di 6 euro al giorno.
È chiaro allora che c'è qualcosa che non torna. Perché? Perché i Gruppi Appartamento, utilizzando anche una metafora magari un po' fuori luogo ma che rende chiaro il concetto, vengono pagati vuoti per pieno: se ci sono dei minori seguiti, c'è un rimborso aggiuntivo di sei euro per minore, se non c'è nessun minore seguito comunque le spettanze vengono retribuite. Circa 200 mila euro sono stanziati per i Gruppi Appartamento anche se non dovessero avere minori in accoglimento. In un momento drammatico come quello che vivono le politiche sociali sul nostro territorio e all'interno del quale le nostre strutture presenti negli ambiti hanno difficoltà finanziarie e vengono in Cittadella regionale a battere cassa per avere maggiori risorse, credo che un po' di chiarezza andrebbe fatta, su strutture che sicuramente rendono un servizio utilissimo. Ci mancherebbe altro!
Sarebbe stato utile se questa proposta di legge fosse stata anche supportata da numeri: quanti ragazzi vengono accolti ogni anno? Quanti di questi venti Gruppi Appartamento funzionano a pieno regime? Se così non fosse, allora si potrebbe avere un risparmio e, oltretutto, credo che sia anche corretto inserirli all'interno di un Testo unico sulle politiche sociali, una sorta di nuova delibera di Giunta 503. Gli ambiti o hanno la diretta gestione delle politiche sociali del proprio territorio o non possono su alcuni minori ragionare, seguendoli anche all’interno degli enti, creando un supporto per le loro famiglie, e su altri non ragionare perché sfuggono dalla competenza dell'ambito territoriale. Quindi credo che anche i Gruppi Appartamento vadano inclusi nella gestione degli ambiti territoriali, non solo per la presa in carico ma anche per la previsione di spesa.
Purtroppo, collega Straface, manca l'Assessore alla quale avrei voluto dire queste cose; le dico a lei perché è Presidente di un’importante Commissione che sta lavorando anche bene. Credo che nelle prossime sedute di Commissione sarebbe utile tornare sull'argomento. Grazie.
Grazie, collega Alecci. Non ci sono richieste di intervento. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso. La proposta è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 95/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 novembre 2009, numero 40 (Attività estrattive del territorio della Regione Calabria)”.
Cedo la parola alla consigliera Gentile per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, signor Presidente. Buon pomeriggio anzi a tutti, ai colleghi, ai nuovi arrivati, al consigliere Talerico. Complimenti a lei, presidente Mancuso, per questo nuovo incarico che sappiamo gestirà con grande apprezzamento.
La proposta di legge in esame è di iniziativa della Giunta regionale - plaudo al lavoro svolto dall’assessore Varì e dal Dipartimento competente in materia - e interviene con funzioni di modifica e riordino della materia in tema di attività di ricerca e coltivazione dei materiali di miniera e di cava nel territorio della Regione Calabria.
Metto in evidenza che i principali obiettivi del testo sono: individuare, a seguito delle disposizioni nazionali sulle città metropolitane e sulle province, i nuovi enti titolari del rilascio delle autorizzazioni di cui alla legge regionale numero 40 del 2009, che disciplina l'attività estrattiva sul territorio della Regione; rimodulare la composizione e le attività dell'Osservatorio regionale dell'attività estrattiva, ORAE, quale ufficio di supporto al Dipartimento competente in materia di attività estrattive regionali; razionalizzare il procedimento autorizzativo nel caso in cui il progetto sia soggetto al provvedimento autorizzativo unico regionale (PAUR), coordinando l'autorizzazione da rilasciare ai sensi della legge regionale numero 40 del 2009 con il procedimento PAUR di cui all'articolo 27 bis del decreto legislativo 152 del 2006; in regime transitorio, fino all'approvazione del Piano regionale dell'attività estrattiva (PRAE), semplificare l'iter autorizzativo per l'apertura di nuove cave o per l'ampliamento o la proroga di cave esistenti; rimodulare la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione della legge e la destinazione dei canoni per l'esercizio dell'attività estrattive.
Si propongono, poi, alcune modifiche che porteranno al superamento di una commistione tra l'attività di indirizzo politico amministrativa e l’attività di gestione, con riferimento ai procedimenti di rilascio dell'autorizzazione all'apertura di nuove cave nella fase transitoria, ossia fino all'adozione del Piano regionale delle attività estrattive. Si provvede infatti all'eliminazione dell'approvazione da parte della Giunta regionale e del relativo parere delle Commissioni consiliari competenti che sono sostituite dal rilascio dell'autorizzazione da parte del Dipartimento regionale competente in materia di attività estrattive. Inoltre, si precisa che si prevede di prolungare da tre a cinque anni la durata dell'autorizzazione per l'attività di cava; periodo di tempo ritenuto più congruo con la natura e la tipologia delle attività di coltivazione di cava.
Infine, per quanto riguarda i risvolti di natura finanziaria, la proposta di legge autorizza la Giunta ad apportare le opportune variazioni al bilancio 2022 - 2024. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Rispetto a questa proposta legislativa, siamo assolutamente consapevoli che l'attività estrattiva sia un settore di primaria importanza per l'economia di un Paese, ma altrettanto che l'assenza di criteri nella pianificazione di queste attività estrattive possa comportare importanti impatti sul territorio, soprattutto quando le operazioni di scavo causano un'alterazione morfologica dei luoghi e di taluni elementi dell'ecosistema interessato, come perdita irreversibile di suolo o fenomeni di inquinamento delle acque sotterranee; una serie di questioni anche relative alla destinazione d'uso poi delle aree dismesse.
È indubbio, inoltre, come purtroppo spesso numerose inchieste svolte su gran parte del territorio regionale hanno dimostrato, che queste attività abbiano stimolato e stimolano interessi della criminalità più o meno organizzata già durante le fasi di esercizio, con abusivismo totale o prelievi maggiori dell’autorizzato e soprattutto nelle fasi post operam, con l'utilizzo delle cavità create per lo smaltimento a basso costo di rifiuti a vario grado di tossicità quando non gravemente tossici. Il problema più sentito dal nostro territorio calabrese riguarda il controllo che le ecomafie esercitano su questa attività di cava che permette di tenere sotto controllo il ciclo del cemento e di riutilizzare le aree abbandonate come discariche abusive, con presenza di rifiuti pericolosi.
E qui vengo alla nota dolente: ancora oggi in Calabria questo PRAE e cioè il Piano regionale delle attività estrattive, strumento utilissimo per programmare, pianificare, snellire le procedure amministrative e, soprattutto, aiutare gli imprenditori seri e onesti e lo stesso territorio a costruire una filiera organizzativa, non viene approvato. Attualmente le cave in esercizio in Calabria autorizzate sono 237, quelle dismesse 49.
Ora il problema che ci poniamo è esattamente cosa impedisca a questa maggioranza di lavorare su uno strumento che renderebbe la vita più facile a tutti quanti, imprenditori e territorio!? È sotto gli occhi di tutti che l'attività estrattiva stia risentendo pesantemente della crisi economica di questi ultimi anni.
Quindi noi che cosa facciamo? Continuiamo a non approvare questo PRAE, a non costruirlo, violando la stessa norma che è quella del 2009 che prevedeva la sua compilazione. L'intralcio è molto importante. Ma pregherei di non rispondere sempre col fatto che voi siete arrivati da poco perché in realtà oggi voi comandate.
L'altra considerazione che mi sento di fare rispetto a questa proposta legislativa è relativa all’inserimento di cinque consulenti. Se aveste voluto prendere dei consulenti, ci sarebbe stato bisogno di fare una norma legislativa? A cosa servono questi consulenti? Su questo gradirei una risposta. Chiudo il mio intervento.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà è poco chiaro perché si sia inteso proporre una legge che dà delle indicazioni in attesa dell'approvazione del PRAE, che è un adempimento del 2009, piuttosto che lavorare per presentare il Piano regionale.
Questa proposta di legge la trovo non condivisibile perché modifica la legge regionale in alcuni articoli di fondamentale rilevanza che riguardano un po' tutto l'aspetto dell'attività estrattiva il cui rilievo è noto a tutti: pianificazione, procedure autorizzative, concessioni per l'apertura di nuove cave e torbiere. Con ciò anche introducendo procedure semplificate e deroghe; procedure semplificate e deroghe che non attengono soltanto alla rapidità del procedimento amministrativo, ma che possono negativamente influenzare l'impatto sul territorio e l'impatto paesaggistico, concretizzandosi alla fin fine con una minore tutela, soprattutto, dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Che poi questo tipo di attività sia collegata ad attività illecite, con una frequenza che percentualmente non saprei identificare, è un ulteriore elemento che dovrebbe indurci alla massima cautela e alla massima attenzione.
E infine debbo dire che probabilmente, a mio modo di vedere, questa legge si pone anche in deroga alle prescrizioni statali in materia di pianificazione paesaggistica e anche questa è una valutazione che credo debba essere fatta. Per questi motivi, il mio voto non può che essere contrario. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire l’assessore Varì. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, onorevoli consiglieri, signor Presidente della Giunta, colleghi della Giunta. Ringrazio la consigliera Bruni per aver sollecitato il mio intervento così che io possa andare ad indicare quelli che sono gli obiettivi che questa modifica della legge va a proporre. Intanto è una legge un po' vetusta, del 2009, e quindi dobbiamo andare ad armonizzarla con quelle che sono le attuali disposizioni vigenti in materia a livello nazionale.
In secondo luogo, abbiamo un’esigenza proprio in ragione della circostanza, consigliera Bruni, che non esiste il Piano regionale delle attività estrattive, nonostante siano purtroppo trascorsi 13 anni dall'approvazione di questa legge e nessuno ha mai messo mano al Piano; abbiamo necessita assoluta di adottare questo Piano proprio per tutte le ragioni che lei ha elencato durante il suo intervento. Per mettere mani al Piano abbiamo necessità di andare a nominare i componenti dell'ORAE, l’Osservatorio regionale per le attività estrattive, che sono gli esperti grazie ai quali potremmo avere i pareri necessari per l'adozione del Piano regionale delle attività estrattive.
È quindi un’attività propedeutica, necessaria, affinché la pianificazione regionale, che fino a oggi non c'è mai stata, venga posta in essere. Inoltre non possiamo negare che, purtroppo, in Regione abbiamo avuto per diversi anni una commistione tra quella che è l'attività di indirizzo politico e l'attività gestionale perché, come i consiglieri ovviamente sanno, in regime transitorio, che è quello che abbiamo avuto dal 2009 fino a oggi, in assenza del PRAE, le autorizzazioni per nuove attività estrattive o per ampliamenti di attività estrattive, ai sensi della legge, sono autorizzate dalla Giunta, previo parere delle Commissioni consiliari.
Questo è un elemento che noi dobbiamo assolutamente superare perché è del tutto normale che questa sia un'attività di gestione in capo ai Dipartimenti e agli esperti e non in capo alla politica. Questo è un aspetto della legge che noi abbiamo modificato ed eliminato.
Dobbiamo poi snellire le procedure autorizzatorie, dobbiamo armonizzarle con le novelle legislative che sono intervenute e, in particolar modo, con il PAUR. Senza armonizzazione delle normative, i tempi che si perdono per i due provvedimenti autorizzatori, il PAUR e quello relativo alla legge 40, fanno in modo che i ritardi siano così tanti da causare il blocco delle attività. Peraltro, questo è un primo passo che noi andiamo a fare perché, come avrete notato, l'articolo 7 di questa norma prevede che venga successivamente adottato il regolamento per le autorizzazioni alle attività estrattive, in ragione del quale la Giunta regionale potrà completare il quadro regolatorio per queste autorizzazioni.
Ritengo, quindi, in definitiva, consiglieri e in particolar modo consigliera Bruni, che questa novella legislativa vada esattamente incontro alla risoluzione delle problematiche che lei ha evidenziato nel corso del suo intervento; mi auguro, pertanto, che questa Aula possa approvare questa novella e subito dopo ci metteremo al lavoro per redigere quel Piano regionale delle attività estrattive che, purtroppo, in 13 anni non è stato mai adottato. Vi ringrazio.
Grazie,
Assessore. Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.
Articolo
1
(È approvato)
Articolo
3
Articolo
4
Articolo
5
Articolo
6
(È
approvato)
(È approvato)
Articolo
8
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
12
(È
approvato)
All’ articolo 13 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 3785, a firma del consigliere Caputo, a cui cedo la parola
per l'illustrazione. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. La presente proposta emendativa mira a sostituire la lettera e) del
comma due dell'articolo 13 della proposta di legge numero 95/12^, recante “Modifiche
integrazioni alla legge regionale numero 40 del 2009 - Attività estrattiva nel
territorio della Regione Calabria”. L'intervento emendativo ha la finalità di
rivedere la destinazione della quota parte delle somme derivanti dalla
riscossione del contributo per il recupero ambientale versato alla Regione. La
proposta emendativa ha natura esclusivamente ordinamentale, atteso che in essa
sono contenute disposizioni che non comportano nuovi o maggiori oneri a carico
del bilancio regionale.
Grazie. Parere della Giunta?
Parere
favorevole
Parere
del relatore?
Parere
favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento protocollo numero 3785 che è approvato.
Articolo
13, come emendato.
(È
approvato)
Articolo
14
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
17
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
21
(È
approvato)
Articolo
22
(È
approvato)
Pongo
in votazione proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione
al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato, così come emendato, con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo
alla proposta di legge numero 146/12^ di iniziativa dei consiglieri Mancuso e Fedele,
recante: “Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbo dello
spettro autistico”. Cedo la parola alla consigliera Straface per illustrare il
provvedimento. Prego, ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Prima di entrare nel merito della proposta di legge, colgo l'occasione
per ringraziare il Presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, per la
sensibilità e per l'impegno dimostrato nella predisposizione di questa proposta
di legge.
È una
proposta di legge importante, ma colgo anche l'occasione per salutare e per
fare i complimenti alla consigliera Valeria Fedele: questo è un testo di legge
da lei relazionato nella terza Commissione e lo ha fatto veramente con grande professionalità,
autorevolezza e con lo spirito di una donna che mostra di avere sensibilità
verso un tema così delicato.
Quindi
ringrazio l’avvocato Fedele per aver voluto presentare questa proposta di legge
nella terza Commissione. La proposta di legge mira ad istituire un Osservatorio
regionale per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico, tenendo
conto che in Italia vivono 60 milioni di persone e sono circa 600.000 gli
individui con una diagnosi di autismo. Questi dati sono in linea, naturalmente,
con quelli stimati in altri paesi europei.
Fatta
la doverosa premessa, l'organismo che si intende istituire con la proposta di
legge è a carattere consultivo nei confronti dei soggetti istituzionali e
sociali che intendono avvalersene, di monitoraggio delle politiche regionali
relative alla sfera socio assistenziale, di sostegno alle persone con disturbo
dello spettro autistico e di promozione della diffusione della cultura della
salute e della sicurezza in ogni ambiente della vita sociale, promuovendo ed
elevando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione, formazione,
assistenza, controllo e vigilanza in materia. Questo al fine di permettere a
tutti i soggetti interessati il raggiungimento della massima inclusione e
garantire, soprattutto, pari opportunità di accesso in tutti i campi della vita
civile.
L'autismo
non è soltanto una patologia e, quindi, un disturbo di tipo sanitario, ma è,
fondamentalmente, un problema di tipo sociale. Istituendo l'Osservatorio di
tipo sanitario, così come previsto nel piano operativo, non si risolve in toto
il problema dell'autismo. Con la proposta di legge, invece, si intende creare
un Osservatorio regionale per l'autismo che vada a coinvolgere il terzo
settore, i Comuni, i caregiver e tutte quelle associazioni che si occupano di
autismo.
L'Osservatorio
sanitario è di carattere epidemiologico, fornisce notizie circa l'evoluzione
della materia nei distretti della Calabria, calcolandone la maggiore o minore
incidenza nei distretti stessi, dovrebbe fungere, quindi, da ausilio
soprattutto per quanto riguarda i ricercatori universitari. L'Osservatorio che,
invece, proponiamo in questo disegno di legge è di carattere sociale, deve
sottolineare le esigenze, le priorità, i bisogni delle famiglie, i bisogni –
ripeto - delle famiglie con i figli affetti da autismo.
La
proposta di legge è pertinente e non sovrapponibile ad alcun organismo, figura
o competenza. Ma si vuole, soprattutto, creare un punto di riferimento che,
nelle more di altre iniziative, risponda a quei bisogni complessi che partono
da una problematica di carattere sanitario fino ad un contesto sociale.
L'iniziativa
legislativa riguarda quindi una tematica multidisciplinare, molto delicata e
sentita, e necessita di un approccio trasversale e sinergico tra i vari
dipartimenti, evidenzia, inoltre, un refuso nel testo. Non si tratta quindi di una
legge che entra nello specifico, ripeto, di quello che dovrà essere l'Osservatorio
sull'autismo previsto nel piano operativo, ma si tratta di un Osservatorio
sull'autismo analogo a quello nazionale, di carattere consultivo, di pungolo,
di monitoraggio, di una fenomenologia e di un'attività di sintesi, di
informazione, ma non di osservazioni agli interlocutori, oppure a carattere
impositivo né decisionale, in quanto scelte e interventi possono essere solo
adottati da tale organismo.
L'Osservatorio,
nello specifico. assolve ai seguenti punti: riceve segnalazioni dettagliate
sulle discriminazioni dei soggetti con disturbo dello spettro autistico e le esamina
coinvolgendo, ove opportuno, le associazioni delle persone con disturbo dello
spettro autistico e i loro familiari che operano a livello territoriale per
condividere dati e informazioni; riceve i dati per la redazione del rapporto
annuale di cui all'articolo 4, avanzando proposte atte alla risoluzione dei problemi;
propone azioni coordinate e sinergiche per i necessari interventi evidenziati
dal rapporto; formula proposte di intervento immediate di medio e lungo periodo
per promuovere la cura e l'assistenza dei soggetti con disturbo dello spettro
autistico; formula proposte operative al competente dipartimento regionale in
materia di salute e politiche sociali, attraverso interventi utili a migliorare
l'attività di programmazione, cura e sostegno dei giovani e adulti con disturbo
dello spettro autistico; rileva l’attuazione della presente legge e propone eventuali
correttivi.
L'Osservatorio
sarà composto da professionisti operanti nel mondo socioassistenziale e sociosanitario
regionale e si pone l'obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi
puntuali e propositive riguardanti, ad ampio raggio, le tematiche legate al
mondo dell'autismo, nonché offrire un concreto supporto ai soggetti
istituzionali e sociali, senza invadere, ovviamente, la competenza e le
decisioni di organizzazione sanitaria spettanti al Commissario ad acta.
Tale
organismo deve essere punto di riferimento per le numerose famiglie e
associazioni che necessitano di avvertire più vicina la presenza e il conforto
morale e specialistico di esperti del settore, facilita, soprattutto, la
risoluzione delle tante difficoltà che quotidianamente affrontano in tutti i
campi del vivere sociale.
Qual
è l'aspetto che riteniamo importante, presidente Mancuso? Qual è il compito che
viene assegnato da questa disposizione normativa a tale organismo? Entro il 31 marzo
di ogni anno è chiamato a produrre al Consiglio regionale un rapporto completo
sul lavoro svolto, focalizzando l'attenzione sulla formulazione di proposte di
intervento immediate, di medio e lungo periodo per promuovere e migliorare le
politiche socioassistenziali rivolte ai giovani e adulti con disturbi dello
spettro autistico.
La
presente proposta di legge si compone di 6 articoli,
ha neutralità finanziaria, non comporta maggiori oneri finanziari per il
bilancio regionale e nel corpo dell'articolato è precisato che l'Osservatorio
regionale per giovani adulti con disturbo dello spettro autistico viene
istituito presso il competente Dipartimento regionale, che si avvale
naturalmente delle risorse interne del Dipartimento stesso. Ringrazio
nuovamente il Presidente del Consiglio, Mancuso, e l’avvocato Valeria Fedele e
chiedo, veramente, all'intera Assise regionale una particolare attenzione verso
questa proposta di legge, proprio per le caratteristiche che presenta come grande
punto di riferimento verso una categoria che, vi dico, tra virgolette, potremmo
definire malata, ma che non voglio definire in questo modo. È, invece, una
categoria sociale che merita di avere dei punti di riferimento istituzionali
importanti, a partire dalle persone che soffrono dello spettro autistico a
finire alle famiglie e a quelle associazioni che, sino ad oggi, non hanno avuto
nessun punto di riferimento. Grazie.
Grazie,
collega Straface. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha
facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Sicuramente è un provvedimento importante in una regione,
purtroppo, che ancora paga dazio, dicevo prima, in materia di politiche sociali.
L'Osservatorio sarà utile, sarà uno strumento importante, ma basterebbe, nell'immediato,
ascoltare la voce di tanti genitori di tanti ragazzini autistici per capire le
difficoltà che incontrano quotidianamente e che si potrebbero risolvere in
maniera agevole se la nostra Regione avesse un pizzico in più di sensibilità e i
nostri Dipartimenti lavorassero in maniera più celere.
La vicepresidente
Princi sa - gliel'ho sottolineato nel mese di settembre - quanto sia importante
e urgente stanziare le risorse per l'assistenza specialistica nelle scuole e sono
sicuro che il prossimo anno andrà diversamente. Però bisogna dire che in
Calabria - svestiamoci la casacca dei colori politici - da sempre, le risorse
per l'assistenza specialistica nelle scuole arrivano, mediamente, nel mese di
novembre, il che significa che i bambini che frequentano le nostre scuole, i bambini
e le bambine nel mese di settembre, di ottobre, di novembre, oltre
all'insegnante di sostegno che, purtroppo, non completa tutto l'orario, si
trovano con delle ore scoperte e in queste ore scoperte molte volte sono i genitori
a chiedere l’autorizzazione alla scuola per far entrare del personale
specializzato ad assistere i propri figli, assumendosi direttamente quella che
è la spesa. E allora non ho dubbi che il prossimo anno - lavorerò per questo e
se c'è bisogno sarò anche presente in Dipartimento - i fondi verranno stanziati
a settembre per dare la giusta assistenza. Dobbiamo anche dire che quando tanti
genitori di bambini con disabilità vanno nelle ASP per chiedere di essere
forniti, ad esempio, delle attrezzature, dei pannolini, viene loro risposto che
i pannolini per ragazzini di sei, sette, otto, nove anni, non vengono forniti
perché sono acquistati soltanto quelli per i neonati o per gli adulti. Allora
questi genitori sono costretti o a fasciare due o tre volte i bambini con dei
pannoloni enormi o a dover far fronte, loro, con duecento, trecento euro al
mese, all’ acquisto dei pannolini. Bisognerebbe chiedere a questi genitori che
assistono questi ragazzi per tutta la giornata se hanno o meno il diritto di
andare da un parrucchiere o a fare una partita di calcetto. Non lo possono fare
perché i centri diurni che assistono i ragazzi e le ragazze con lo spettro autistico,
purtroppo, nella nostra regione sono in numero inferiore rispetto a tutte le
regioni d'Italia. Sono arrivati i finanziamenti, si sta lavorando per attivare
questi centri, ma ancora ci sono ambiti nei quali non c'è nessuna assistenza
per questi ragazzi per i quali l'unico riferimento sono le proprie famiglie.
L'autismo
non si può prevenire, non si può curare! Bisogna educare la società a convivere
con l'autismo e con la disabilità e quindi vanno fatti corsi di
approfondimento, di formazione e di insegnamento ai medici, ai datori di
lavoro, affinché questi ragazzi possano vivere una vita, tra virgolette,
normale. Il vero sforzo che questo Osservatorio deve fare è dare le giuste
indicazioni affinché la società calabrese si sappia rapportare con questi
ragazzi e non far seguire questi ragazzi come se fossero dei diversi. La vera
sfida è questa! Mi auguro che la nostra regione la sappia non solo cogliere ma,
soprattutto, vincere. Grazie.
Grazie,
collega Alecci. Ha chiesto d’intervenire la consigliera De Francesco. Ne ha
facoltà.
Grazie
Presidente. Le faccio gli auguri per la prestigiosissima nomina che ha
ricevuto, formulo gli auguri di buon lavoro al collega Talerico
e saluto affettuosamente e cordialmente l'avvocato Valeria Fedele con la quale
ho condiviso un proficuo percorso di lavoro. Per quanto riguarda questa
proposta, l’iniziativa legislativa è finalizzata all'istituzione dell'Osservatorio
regionale per i giovani e adulti con il disturbo dello spettro autistico. In
particolare, si tratta di un organismo consultivo per il monitoraggio delle
politiche regionali di prevenzione, cura e sostegno delle persone con lo
spettro autistico e per la promozione della diffusione di una cultura della
salute e della sicurezza in tutti gli ambiti della vita sociale, promuovendo e
migliorando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione, assistenza,
gestione e prevenzione in questo ambito.
L'Osservatorio
sarà composto da professionisti che operano nel mondo della salute di comunità
e del sociale e si occuperà di un'ampia gamma di tematiche rilevanti per il mondo
autistico con puntualità.
L'obiettivo
è quello di facilitare il processo decisionale, attraverso un'analisi proattiva
e anche di fornire un supporto concreto alle istituzioni e agli attori sociali
che intendono avvalersi del suo lavoro. Il disegno di legge prevede una
maggiore conoscenza e attenzione all'elaborazione di proposte, di interventi
immediati e a medio e lungo termine per promuovere o migliorare la prevenzione,
la cura e l'assistenza alle persone affette da disturbi dello spettro
autistico. Questa proposta di legge impone a tutti noi, sicuramente, di fare
un'analisi chiara sull'autismo, un disturbo del neurosviluppo
per il quale chi ne è affetto non è in grado di interagire in modo appropriato
con le persone e l'ambiente. Tuttavia, spesso accade che siano le persone cosiddette
normali che vivono, giocano, lavorano e studiano con le persone autistiche ad
interagire in modo inappropriato. Il ruolo dell'Osservatorio deve essere una
costante presenza di analisi e di supporto alle istituzioni e agli attori
sociali per dare risposte efficaci ai disturbi autistici che si manifestano in
un'ampia gamma di livello di gravità che definiamo spettro.
Lo
spettro è un continuum di diversità e questo concetto è molto
importante; infatti, esiste un numero infinito di disturbi autistici che determinano
una qualità ridotta, una compromissione dell'interazione sociale, una qualità e
compromissione della comunicazione, dei modelli di comportamento, interessi limitati,
fissi e ripetitivi. Bisogna che si abbatta il muro della diversità e operare per
l'inclusività. Questo non riguarda soltanto i bambini autistici o le persone
con qualche forma di disabilità, si tratta, piuttosto, di un paradigma culturale:
è importante educare e illuminare le persone sul fatto che diversità non
equivale a disabilità. Essere diversi non significa non poter fare qualcosa
rispetto alle persone sane, si tratta di un pregiudizio molto radicato che
limita la possibilità di dialogo e di comunione. Tutti, senza esserci esclusi,
hanno un talento particolare perché hanno talenti diversi che altri non hanno.
Anche i bambini con autismo hanno una ricchezza da scoprire e possono
esprimerla anche se in modo particolare.
Quindi,
convinta della valenza della presente proposta di legge, concludo sostenendo
che educare e valorizzare le diversità è un compito fondamentale delle
istituzioni, delle istituzioni educative, dalla scuola alle famiglie, tutti
devono fare dei passi in questa direzione: gli educatori per sviluppare il
potenziale di chi è nello spettro autistico, le scuole per essere inclusive, i
genitori per insegnare ai loro figli a vedere il buono, il bello nella
diversità, senza fargliela temere o catalogarla come atipica. La chiave
dell'inclusione è permettere ai bambini di giocare insieme senza isolare quelli
considerati disabili fisicamente o mentalmente in ghetti, distraendosi insieme,
lavorando a progetti tutti possono realizzare il proprio potenziale e lavorare
in squadra, così facendo si crea un circolo virtuoso di rispetto reciproco e si
favorisce l'autostima. Grazie.
Grazie, collega De Francesco. Ha chiesto di intervenire il collega Comito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Credo sia il momento giusto per ringraziare Valeria Fedele per tutto quello che ha fatto in questo suo periodo di consiliatura e credo che tutto quello che ha fatto e la bontà per cui l’ha fatto le dia merito dell'ampio consenso elettorale che ha avuto. Nel contempo, mi sento di fare un grande in bocca al lupo all'avvocato Talerico per la nuova esperienza qui in Consiglio regionale.
La proposta di legge dà merito a lei, Presidente, ma anche alla consigliera Fedele per la sensibilità che avete dimostrato. Spero che sia uno stimolo per la ricezione e l'utilizzo del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sui fondi per la disabilità, fra cui ci sono una serie di progetti a favore dell'autismo. So già che l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza e quella di Reggio Calabria si sono già attivate nel progettare in tal senso. Esiste a Vibo Valentia una bella realtà: una struttura semiresidenziale che dà assistenza e fa percorsi riabilitativi per i bambini e gli adolescenti con autismo. Diceva bene il consigliere Alecci su come assistere queste persone, ma dobbiamo anche adoperarci perché i giovani adulti si possano inserire nel mondo del lavoro. Presidente, ringrazio lei e la consigliera Fedele per questa sensibilità che avete dimostrato nel presentare questa proposta di legge.
Grazie, collega Comito. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Abbiamo lungamente discusso in Commissione di questa proposta legislativa, presentata da lei e dalla collega Fedele, che ovviamente sottolinea una tematica di una grandissima serietà. È una tematica dibattuta, studiata soprattutto dalla scienza, che credo che noi tutti, come consiglieri regionali, come collettività, dobbiamo abbracciare. I temi delle disabilità e delle fragilità cognitive sono molto a rischio di stigma sociale.
L'argomento di cui si parla è esattamente quello dello stigma: quando si tende ad escludere le persone, bambini o adulti che siano, rispetto a un’etichetta di diagnosi o un comportamento è perché non hai chiaro esattamente che cosa quella persona può esprimere e di cosa ha necessità. Allora le difficoltà che io ho espresso in Commissione sono relative al fatto che il nostro progetto operativo regionale, approvato a novembre 2022, recita e parla di autismo e ci dà due obiettivi che ha scritto il Presidente commissario: uno è quello che riguarda la creazione dell'Osservatorio e l'altro riguarda il coordinamento regionale. Devo dire che la chiarezza che oggi ha espresso la presidente Pasqualina Straface mi ha convinto molto di più di quello che abbiamo discusso in Commissione perché il taglio profondamente sociale che oggi la Presidente sta dando mi convince assolutamente.
Sono chiaramente sensibile a queste tematiche, mi rendo perfettamente conto delle necessità e di come sia assolutamente importante dare voce al terzo settore, alle famiglie e a tutte le realtà che devono collaborare di concerto alle istituzioni. Tra queste, tra virgolette, patologie - ricordo che tra questi soggetti ci sono persone che non vogliono essere chiamate pazienti - ci sono forme di autismo con altissima performance cognitiva, monotematici, che sono i cosiddetti super intelligenti. Tutto sono o si vogliono sentir dire tranne che pazienti, fermo restando che richiedono ovviamente attenzioni particolari.
Allora io, che comunque esprimo un voto favorevole e positivo a questa proposta di legge, voglio sottolineare, per esempio, la positività di questo Osservatorio di avere messo insieme non solo le associazioni, ma anche la scuola, che è fondamentale. Sono, fuor di dubbio, due aspetti della nostra collettività che devono stare insieme, soprattutto rispetto a questo argomento.
Voglio altrettanto allertare la maggioranza e la nostra stessa Commissione, chiunque possa essere interessato e soprattutto sostenitore di questo, che gli obiettivi che noi dobbiamo raggiungere per il Piano operativo regionale devono essere comunque perseguiti. E penso che possa creare confusione chiamare Osservatorio questa struttura e avere anche l'Osservatorio sanitario. È un mio timore e spero che questo non accada. Una delle tematiche, presidente Straface, di cui bisognerà, comunque, che questo Osservatorio si occupi è anche quella di entrare nel merito delle scelte educative riabilitative di tutta una serie di servizi pubblici e/o accreditati: c'è una giungla di trattamenti, spesso e volentieri non corretti, che si sviluppa nei confronti di queste persone e di questi bambini.
Dobbiamo assolutamente, seguendo la scienza, dare voce e peso a quelli che sono i trattamenti riabilitativi corretti, fermo restando che, chiaramente, la scienza va avanti e c'è la possibilità di dimostrare in futuro che trattamenti che oggi non ricevono una positività da un punto di vista scientifico possano richiedere o ricevere un'approvazione.
Penso, quindi, che questa struttura possa essere valida, ma al posto dei proponenti, del Presidente del Consiglio e di Valeria Fedele, forse avrei optato per un nome diverso. All'inizio, infatti, questa struttura è passata come se fosse la stessa cosa dell'Osservatorio sanitario; evidentemente non lo era. Sono contenta che il mio pungolo, le mie opposizioni – mi auguro costruttive - abbiano stimolato un pensiero, una riflessione successiva su questo. Penso, però, che dobbiamo stare molto attenti a evitare che si possa creare confusione perché la gente e le Istituzioni stesse rischiano, poiché condividono un nome, di non capire che cosa è un Osservatorio sanitario e cosa è un Osservatorio sociale. Questo rischia di essere un problema.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente della Giunta, onorevoli assessori, Presidente del Consiglio, colleghi. Concedetemi qualche minuto, visto che è il mio primo intervento di questa mia terza legislatura, per rivolgere un saluto a questa prestigiosa Assemblea, ai cittadini calabresi e a voi tutti; un caro augurio e un in bocca al lupo al collega Talerico che oggi subentra in Consiglio.
Dopo un eloquente silenzio, nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni, vorrei condividere con voi quello che è il mio stato d'animo, quello che mi accompagnerà in questa legislatura, con l'entusiasmo di chi sale in un treno in corsa che ha già intrapreso la giusta direzione; la direzione del cambiamento oserei dire; un progetto riformatore presieduto dal presidente Roberto Occhiuto che sta prendendo forma in Calabria e che sta bruciando i tempi, per conseguire risultati importanti nella nostra Regione. È lampante che la Calabria sta vivendo una stagione e un momento particolari di un forte rilancio che - oserei dire - ha come protagonista il regionalismo calabrese, coraggioso e lungimirante, che non fa finalmente apparire la Calabria come fanalino di coda o come la Cenerentola di tutte le Regioni. I calabresi non sono più scettici, hanno iniziato a capire quel progetto che il presidente Occhiuto sta portando avanti e questo è veramente importante.
Non dobbiamo consentire che l'indolenza del “si è fatto sempre così” possa prendere il sopravvento.
Non è così che funziona la politica.
Bisogna avere coraggio, bisogna perseguire le proprie idee e, soprattutto, non devono averla vinta quei soggetti che non vogliono che ci sia un riformismo nella nostra Regione. Ci sono temi scottanti, temi caldi che dovremo affrontare da qua ai prossimi 6 anni e, sicuramente, uno di questi è quello della sanità. Sulla sanità ci giochiamo tutti la partita più difficile, ma la vera partita, anche qua, è il cambiamento. È bene quello che ha fatto fin qua il nostro governatore, che ha scommesso su scelte impopolari; le scelte sono divisive, è vero, ma alla fine qualcuno le deve pur fare, le deve pur prendere, e queste scelte spesso - per non dire quasi sempre - in questo caso specifico hanno avuto la meglio e la ragione su quelle che sono state le proposte risolutive del nostro presidente Occhiuto. Proposte che noi siamo pronti a dibattere e ad animare anche nel confronto politico, se è necessario, a volte, anche in maniera serrata.
La grande sfida che ci accingiamo ad affrontare, a proposito di sanità, è quella dell'Azienda zero, una macchina che da qua a breve verrà messa in moto e ci permetterà di operare con un controllo centralizzato. La sanità, come dicevo prima, è il nostro settore più delicato e più fragile che, dopo anni di immobilismo, sta sperimentando nuove pratiche che hanno consentito di risolvere i problemi. Consentitemi di rivolgere un saluto ai miei concittadini che in questo momento si trovano davanti al presidio ospedaliero di Oppido e che cercano di salvaguardare il presidio sanitario. Non ce l'hanno con questo governo regionale, ma cercano di difendere un loro sacrosanto diritto alla salute; questo governo non vuole chiudere il reparto di lungodegenza, ma, purtroppo, vi è una crisi di medici che, mese dopo mese, stanno andando in pensione e alla fine ci sono soltanto due unità operative all'interno di quella struttura ospedaliera. Il Presidente sta conducendo battaglie, nel vero senso della parola, senza precedenti. Noi chiediamo, insieme alla comunità oppidese, che si possano trovare, assieme al commissario Di Furia, le soluzioni per mantenere in vita un presidio che è importante in una zona così disagiata.
Vorrei concludere questa premessa del mio intervento ringraziando anche il Presidente del Consiglio, Mancuso, al quale mi permetto di rivolgere un caloroso saluto per il garbo con cui dirige questa Assemblea e il rispetto che dimostra soprattutto delle anime politiche presenti in quest'Aula.
Discutevamo di autismo, di disturbi dello spettro autistico. Non definirei l'autismo una malattia perché la malattia ha una diagnosi e una cura; nel caso dell'autismo questo non c'è, quindi parlerei di sindrome dello spettro autistico. Bisogna capire che ogni individuo affetto da autismo è un caso a sé; non tutti i soggetti autistici hanno le stesse caratteristiche o hanno la stessa sintomatologia o la stessa sindrome, per meglio dire. Vogliamo fare un esempio? Tutti abbiamo visto il film con Dustin Hoffman “Rain Man”. Quello è un esempio eccellente di come si possa sviluppare la sindrome autistica, ma non tutti gli autistici sono così, come dicevamo prima, anzi quella è una sparuta minoranza.
La maggior parte degli autistici sono composti da persone, a volte da bambini, da infanti - purtroppo il ritardo anche nella diagnosi poi porta ad avere problemi successivi - che ancora all'età di 10 anni non riescono a dire la parola mamma. Vogliamo parlare di questo? Parliamo di questo come sindrome, ma ne parliamo soprattutto come momento di disagio sociale per le famiglie.
Credo che l'Osservatorio si rivolga soprattutto a questi aspetti ed è per questo che sostengo con veemenza e con fervore la nascita dell’Osservatorio sullo spettro autistico e quindi sull'autismo: bisogna fare monitoraggio, prevenzione e soprattutto dare sostegno e prevenire quello che potrebbe essere per un soggetto autistico un futuro di povertà, non solo sociale, umana, ma anche, effettivamente, di povertà economica che non gli consentirebbe l’autosufficienza. Bisogna osservare, come dicevo prima, questi fenomeni sulle categorie degli autistici fin dalla tenera età. Spezzerei una lancia a favore dell’assistenza sociale che, come Regione Calabria, dobbiamo garantire.
Abbiamo, caro Presidente, in Calabria il 28 per cento degli assistenti sociali utili. Questo è un dato che si riferisce al 2021, in cui il nostro Presidente ancora non governava; però ci sono alcune Regioni ad esempio la Valle d'Aosta, che ha istituito e attuato quel numero di assistenti sociali idonei per far fronte anche a situazioni del genere, che sono arrivate addirittura al 100 per cento; una piccola regione come la Valle d'Aosta; abbiamo la Sardegna che è al 96 per cento, noi siamo al 28 per cento assieme a tante altre Regioni anche del Sud. Il mio invito in questa Assise è quello, soprattutto, di garantire strumenti affinché quell'Osservatorio sull'autismo possa essere realmente efficace, altrimenti rischiamo solo di pulirci la coscienza, dicendo, politicamente parlando, “abbiamo istituito l'Osservatorio sull'autismo” senza dare consequenzialità alle azioni da mettere in atto per dare sostegno agli autistici e alle loro famiglie.
Per queste ragioni mi trovate ovviamente d'accordo e voterò a favore di questo provvedimento per l’istituzione dell’Osservatorio sullo spettro autistico, convinto più che mai che questo governo regionale possa avere le carte in regola per dare delle risposte importanti e concrete sul mondo del sociale e sulla sanità. Grazie.
Presidenza del vicepresidente
Pierluigi Caputo
Grazie, consigliere Giannetta.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Princi. Ne ha facoltà.
Grazie, Vicepresidente. Buonasera a tutti.
Anch'io porgo le mie congratulazioni al presidente Mancuso per l'importante incarico, certa che saprà rappresentarci al meglio a livello nazionale.
Saluto i neoconsiglieri e faccio loro un in bocca al lupo.
I miei complimenti vanno anche alla presidente Straface e a tutti i componenti della terza Commissione per l’importante lavoro e per il contributo rispetto a una tematica che riscuote l'interesse di tutti noi.
Consentitemi un particolare e personale ringraziamento alla ex consigliera Valeria Fedele, che in questi anni è stata di supporto su importanti iniziative legislative di questo Consiglio regionale.
Ritengo che la tematica sia di fondamentale importanza, in quanto interviene su un ambito che per troppo tempo è stato marginalizzato.
Si parla del settore sociosanitario, in particolare dello spettro autistico e di quelle che sono le esigenze delle famiglie non soltanto adesso, ma anche nel dopo di noi.
Si tratta di un Osservatorio che, intanto, ci permette di avere una tabulazione di quelli che sono i dati e i numeri, anche scolastici, che ci consentono di poter intervenire.
Ringrazio il consigliere Alecci perché una sana politica deve fungere da stimolo affinché si possa fare sempre di più e meglio.
Perché sono importanti i dati che andremo a ricevere attraverso l'ausilio dell'Osservatorio? Perché ricordo ai presenti che la Giunta regionale in un primo momento aveva stanziato risorse in bilancio per un importo pari a 4 milioni 500 mila euro, che poi sono state incrementate di un ulteriore milione 500 mila euro, arrivando in tutto a quasi 6 milioni di euro. Risorse importanti, seppur sempre insufficienti, ma che rispetto gli anni precedenti garantiscono una copertura volta alla difesa dei diritti dei più deboli, come li definiamo noi. Le risorse sono state erogate tardivamente alle Province e alla Città metropolitana di Reggio Calabria che, a loro volta le distribuiranno ai Comuni, dopo aver acquisito i dati dall'INPS rispetto alla popolazione scolastica distribuita nei territori, compresi gli studenti disabili. Purtroppo, nonostante le continue sollecitazioni, i dati dell’INPS sono pervenuti tardivamente e, quindi, noi siamo potuti intervenire a settembre e ottobre inoltrato.
Cercheremo di portare avanti un lavoro di squadra affinché nei prossimi anni si possa intervenire anzitempo, ma i dati, appunto, del monitoraggio ci saranno certamente utili.
Vorrei informare quest'Aula che sia il presidente Occhiuto sia la Giunta regionale tutta tengono molto a quello che è un ambito che, come ho già detto, è stato trascurato a lungo. Infatti, lo stesso presidente Occhiuto, ha voluto che fosse costituito un tavolo sociosanitario che a breve sarà formalizzato e ci permetterà di intervenire con le importanti risorse previste dalla Missione 5 del PNRR legate proprio all'inclusione sociale.
Al contempo, si sta lavorando proprio con la sanità per l'accreditamento delle strutture, che ci permetterà di avviare quella importante fase di riabilitazione che fino ad ora è stata difficile, se non impossibile.
Voglio ricordare ai presenti il risultato storico che come Regione abbiamo raggiunto, sempre garantendo e tutelando i bisogni educativi speciali degli studenti, attraverso l’attivazione di un progetto sperimentale come Giunta regionale, che ha previsto proprio l'attivazione di equipe multidisciplinari composte da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri infantili oltre che assistenti sociali, che saranno a supporto delle Istituzioni scolastiche nella individuazione dei disturbi specifici di apprendimento; quindi, parliamo di fase della diagnostica e della certificazione.
Voglio ricordare che fino ad oggi in Regione Calabria per il rilascio di una certificazione un genitore avrebbe dovuto pagare fino a 800 euro; per cui, si tratta di un investimento importante in questa prima fase per un importo pari a un milione e 100 mila euro, a cui si aggiungeranno ulteriori 5 milioni e mezzo nell'ambito di un Progetto scuola e sanità.
Su indicazione del presidente Occhiuto, abbiamo convocato tutti i commissari delle ASP, che hanno messo a disposizione – anche queste, comunque, rappresentano opportunità di lavoro – le graduatorie non esaurite di psicologi e neuropsichiatri – laddove non ci dovessero essere, saranno pubblicati degli avvisi – e assistenti sociali.
Dunque, interverremo prioritariamente con lo scorrimento delle graduatorie e poi metteremo a concorso a tempo determinato queste figure.
Anche questa è una battaglia di civiltà a favore dei più deboli. Grazie.
Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie. Nell’annunciare il mio voto positivo, preciso che, in realtà, la mia prima idea nata in Commissione era quella dell'astensione, perché ritengo che il termine Osservatorio possa denotare la passività di questo organismo mentre, per quanto riguarda il problema dell'autismo, c'è poco da osservare e molto da fare; quindi, temporalmente, avrei visto la collocazione dell'Osservatorio non a monte, ma a valle di tutta una serie di iniziative pratiche e concrete, da monitorare e supportare.
In ogni caso, trattandosi di una materia così delicata e importante, ritengo che si possa dare fiducia a questa struttura, ma nel ruolo che dicevo prima, ovvero di stimolo e non notarile di osservazione e presa d'atto.
Pertanto, il mio voto sarà favorevole con una rapidissima richiesta di valutare per il futuro anche una rendicontazione più dettagliata e lineare dei vari Osservatori attivi nella Regione Calabria e che debbono dare segno di sé dimostrando l'effettiva utilità della loro implementazione.
Grazie, Presidente.
Presidenza del presidente
Filippo Mancuso
Grazie, consigliere Laghi.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 139/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Arruzzolo, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Nisi, Fedele, Gelardi, Graziano, Loizzo, Mattiani, Raso, Straface, De Francesco, Neri, Montuoro, Mannarino, recante: “Misure urgenti per l'attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”.
Se non erro, il provvedimento è stato sottoscritto anche dal neoconsigliere Antonello Talerico.
Cedo la parola alla consigliera Gentile per illustrare il provvedimento.
Prego, consigliera Gentile.
Grazie, Presidente.
Prima di passare alla lettura della relazione illustrativa, vorrei esprimere viva soddisfazione per quello che è stato quasi un parto gemellare.
Intanto, saluto i lavoratori di questo bacino che sono qui oggi.
Come dicevo, è una grande soddisfazione arrivare alla discussione di questa proposta di legge oggi in Aula, dopo un anno di lavoro.
Il primo ringraziamento va al presidente Occhiuto, senza il cui benestare non saremmo qui a discutere di questa proposta di legge, e poi sicuramente a coloro che mi hanno affiancato in questo grande lavoro di raccordo e convincimento, ovvero il consigliere Caputo e ancor di più il presidente Mancuso che, con grande incisività, è stato capace di mettere insieme le fila.
Credo che sia la prima volta in questa Legislatura che una proposta di legge porti la firma di tutti i consiglieri di maggioranza, sia uscenti, sia entranti; quindi, consentitemi un ringraziamento anche a loro.
È importante dare atto che questa proposta di legge, molto attesa dal bacino di precariato relativo alla legge numero 12 del 2014, istituzionalizzato con legge regionale e, quindi, molto attesa da questi lavoratori che, diciamo la verità, per anni sono stati dimenticati, bistrattati e mortificati, rende merito anche alla Regione Calabria, in particolar modo a quello che è solito ripetere anche il nostro presidente Occhiuto, dando seguito a quella che è la possibilità per la Regione Calabria di mettere a disposizione dei Comuni, proprio perché convinta del valore e dell’importanza del PNRR, queste risorse umane a servizio proprio di quegli Enti che hanno necessità per la messa a terra e la rendicontazione di questi progetti, quindi di forza lavoro nuova perché, obiettivamente, negli Enti pubblici, nei Comuni in particolar modo, sappiamo bene che la carenza di personale è uno di quei problemi gravissimi che, purtroppo, non si possono risolvere se non con queste misure transitorie.
Con questa proposta di legge abbiamo inteso unire – il presidente Occhiuto ha condiviso questa idea fin da subito, quindi un anno e mezzo fa – diversi elementi: questo bacino di precari – che abbiamo istituzionalizzato con una serie di decreti dirigenziali che sono seguiti alle due leggi del Consiglio regionale – che hanno maturato delle esperienze e delle competenze in ambito di euro progettazione e di rendicontazione, e la carenza di personale negli Enti, soprattutto nei Comuni, che devono necessariamente mettere a terra questi progetti per poter provvedere anche allo sviluppo dei vari territori; mettendo in correlazione questa domanda con questa offerta, attraverso l'Ente in house Fincalabra, abbiamo pensato di realizzare una proposta di legge come quella che ci stiamo apprestando ad approvare proprio per sortire degli effetti positivi.
Do lettura della relazione illustrativa: “L'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 31 maggio 2021, numero 77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, numero 108, prevede che al fine di assicurare l'efficacia e tempestiva attuazione degli interventi del PNRR, le amministrazioni centrali, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali, possono avvalersi del supporto tecnico operativo assicurato da società a prevalente partecipazione pubblica, rispettivamente, statale, regionale e locale e da enti vigilati.
In tale ambito, è prevista l'attivazione di una serie di azioni di rafforzamento amministrativo in termini di assistenza tecnica e supporto operativo all'attuazione dei progetti PNRR, di cui potranno beneficiare sia le amministrazioni centrali titolari di interventi PNRR, sia le amministrazioni territoriali responsabili dell'attuazione dei singoli progetti.
La presente proposta di legge, al fine di dare attuazione, in particolare, agli interventi previsti dal PNRR, ma anche alle misure finanziate attraverso i fondi SIE, mira a garantire l'attivazione di una serie di azioni di rafforzamento amministrativo in termini di affiancamento e potenziamento con un innesto di forza lavoro.
I Dipartimenti regionali, oltre che le diverse amministrazioni locali, anche in forma associata, titolari dei progetti finanziati attraverso il PNRR e il SIE, potranno avvalersi quindi di risorse umane supplementari da poter affiancare alle proprie dotazioni organiche.
Per la realizzazione delle attività indicate, la Regione Calabria farà riferimento al bacino dei lavoratori qualificati rientranti nella graduatoria generale dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale numero 1 del 13 gennaio 2014, così come modificata dalla legge regionale numero 12 del 2014, come da elenco di cui al decreto dirigenziale numero 11614 del 12 novembre 2020 e del decreto numero 4847 del 10 maggio 2021 attraverso il reinserimento nel mercato del lavoro.
È da sottolineare che le attività riferibili all'affiancamento e potenziamento per l'attuazione dei fondi SIE sono considerate, a tutti gli effetti, come attività di assistenza tecnica alle Autorità di gestione per la corretta attuazione dei fondi SIE e i contratti stipulati non sono suscettibili di integrare alcuna delle tipologie contrattuali normativamente previste per le procedure di stabilizzazione del personale.
Ai fini della realizzazione di quanto previsto, le Autorità di gestione dei fondi e i relativi Dipartimenti regionali competenti, individuano il percorso amministrativo necessario e le relative coperture finanziarie avvalendosi dell'Ente in house della Regione Calabria, FINCABRA.
Si propone di avviare il Programma rivolto ai soggetti individuati attraverso l'iscrizione in bilancio della somma di 3 milioni 469 mila euro sui Programmi PSR 2023-2027 e sul POR Calabria 2021-2027”.
Voglio precisare per i colleghi dell'opposizione che ci sono degli emendamenti migliorativi della proposta di legge; per cui, ci auguriamo che, trattandosi di un tema molto sentito e assolutamente bipartisan come quello del precariato, ci possa essere una presa di coscienza da parte vostra e che questa proposta di legge possa essere approvata all'unanimità.
Grazie.
Grazie, consigliera Gentile.
Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Annuncio il mio voto favorevole.
La collega avrà notato già in Commissione, quando votai favorevolmente la proposta di legge, come anche l'opposizione abbia dimostrato di voler essere a fianco di questi lavoratori, e non solo, tra i quali già ci sono delle esperienze personali qualificate; quindi, sono sicuro che sapranno dare una mano importante alla Regione Calabria affinché le risorse del PNRR possano essere messe a terra, quindi possano essere spese e possano anche generare quella crescita e quello sviluppo affinché tanti altri lavoratori possano trovare un posto di lavoro, non per forza in un Ente pubblico ma anche, magari, nel privato che sarà aiutato, appunto, dalla spinta del PNRR.
Approfitto di questo intervento anche per sottolineare che tanti sono ancora i precari che sperano e aspettano un intervento - ne parlavo con l'assessore Calabrese qualche giorno fa - ad esempio i tirocinanti mobilità in deroga, che sono oltre 4 mila.
Pur riconoscendo con onestà intellettuale che questa è una questione ereditata dal governo regionale, da ex sindaco che ha stabilizzato tutto quel bacino – l'avrà fatto anche il collega Sindaco – di LSU e LPU, so quanti di loro sono stati stabilizzati in età avanzata e dopo un anno o due sono andati in pensione senza aver maturato nulla, perché, purtroppo, i contributi non erano stati versati.
Allora, credo che da parte della maggioranza e della minoranza sia importante fare un'operazione verità, mettere sul tappeto tutti i bacini di precariato presenti in Calabria e, in maniera costruttiva, capire che futuro si può offrire, se un futuro si può offrire.
Chiudo augurando a questi lavoratori che entreranno a breve negli uffici regionali o in quelli comunali un buon lavoro, a supporto delle amministrazioni pubbliche perché anche da loro passa il futuro di una Regione che ha bisogno di spendere questi fondi, che dubito torneranno in futuro a essere nelle nostre disponibilità. Grazie.
Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo su questo perché ritengo che abbia un'alta valenza sia politica sia pratica. Intanto anticipo subito il mio voto favorevole, quindi sgombero il campo da equivoci, perché su questa materia quando si parla della vita reale delle persone - qui parliamo della vita di decine di lavoratori che aspettano da tempo e hanno visto nubi sul loro futuro - non si può, ovviamente, avere atteggiamenti né ostruzionistici, né di parte. Diceva bene la consigliera: è stata firmata dai consiglieri di maggioranza ma non per questo la minoranza non condivide lo spirito di fondo.
Come diceva il consigliere Alecci, dobbiamo dirci alcune cose, dobbiamo dirle in maniera onesta in quest’ Aula: la questione di fondo è che abbiamo tanti bacini e tanti precari, tanti precari che sono stati illusi dalla politica negli anni e sono stati tenuti dal collo nei rinnovi delle varie amministrazioni regionali e sono sempre più dipendenti dalle scelte politiche di turno. Questa è stata una pagina negativa della politica calabrese per anni e noi a quella pagina politica dobbiamo chiudere definitivamente le porte. È bene, quindi, cominciare a ragionare sui vari bacini di precarietà. Ricordava prima i tirocinanti, a me piace ricordare anche coloro i quali sul PNRR hanno vinto un concorso, ricordo il concorso di coesione 1 e 2, parlo di tanti tecnici che oggi lavorano e assistono i Comuni nell'assistenza tecnica legislativa di supporto operativo per il PNRR, anche loro oggi si trovano in condizioni di forte incertezza pur essendo stati selezionati e assunti per questa finalità. Voglio dire che non possiamo mettere i precari l'uno contro l'altro a fare una guerra tra poveri, questo è un errore che si è fatto per troppo tempo; uno non esclude l'altro e il mio intervento è volto a dire che noi, oggi, ci occupiamo di un bacino, ma di altri dovremmo occuparci a breve e proprio perché sul PNRR si gioca la partita del nostro sviluppo.
Dobbiamo, quindi, avere personale specializzato, personale formato in numero cospicuo, da assegnare negli Enti che hanno la finalità non solo di assorbire bacini di precarietà, ma anche di dare efficienza alle nostre amministrazioni.
Sono stato un partecipante del programma stage; la Regione Calabria anni addietro aveva selezionato laureati con centodieci e lode su un criterio puramente meritocratico che dovevano, anche allora, dare aiuti, non c'era il PNRR, si parlava di efficienza e di modernizzazione della pubblica amministrazione. Ricordo come è finito quel programma stage e come, anche lì, abbiamo creato precariato.
Arrivo ora al merito. Voto favorevolmente e spero che subito si renda possibile per questi lavoratori una prospettiva di maggiore dignità e stabilità, ma attenzione a non creare precariato su precariato. Ho visto dei tentativi di allungare anche la loro esperienza formativa, ma attenzione a non giocare con le illusioni perché la vita delle persone viene prima di ogni altra cosa. Anche sulla tecnica legislativa in Commissione bilancio avevo espresso alcune mie perplessità che, in maniera molto sopita, sollevo anche qui: attenzione alla tecnica legislativa e alla copertura finanziaria perché non vorrei che, poi, domani, ci ritrovassimo a dovere affrontare delle cose che si potevano vedere per tempo. Qualche parere l'ho letto, qualche perplessità tecnico giuridica sulla copertura devo dire la verità continuo ad averla, ma non insisterò su questo. Insisto, invece, col presidente Occhiuto, che di una nuova Calabria parla spesso e, quindi, anche di un nuovo approccio della politica, a dare continuità a questa legge, cioè ad affrontare in maniera organica il problema del precariato calabrese e capire come la politica, finalmente, deve liberarsi di un antico vizio e cioè quello di tenere sotto i lavoratori e di continuare a sfruttare le condizioni di sofferenza di troppi cittadini calabresi.
Annuncio il mio voto favorevole, ovviamente. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per ringraziare l'intera Commissione, la terza Commissione, che ha lavorato a questa proposta di legge; ognuno, nei propri ruoli di appartenenza, ha dato grandi contributi affinché potesse diventare quel disegno di legge che, oggi, portiamo all'attenzione dell’Assise regionale.
C'è da dire che questo disegno di legge nasce, principalmente, dal forte impulso che parte, proprio, dal presidente Roberto Occhiuto nel voler definire alcune linee di intervento ma, soprattutto, nel voler dare una risposta, un'impostazione completamente diversa rispetto a quella che si è data in passato.
Con questa proposta di legge raggiungiamo diversi obiettivi. Da una parte ci troviamo in una fase storica particolare dove molti fondi, sia di origine europea ma anche quelli che arrivano ordinariamente e direttamente dallo Stato, arrivano in Regione e agli Enti locali con difficoltà di organico, soprattutto, nello specifico, parliamo dei Comuni, ma, in particolar modo, con i blocchi o con i limiti normativi assunzionali vigenti.
Quindi, attraverso questa proposta di legge si rende possibile la messa a disposizione di un importante contingente di risorse umane - li saluto, molti di loro sono qui presenti questa sera - per mettere a terra progetti, strumenti amministrativi e finanziari ma, soprattutto, per offrire una grande opportunità di supporto tecnico operativo che sia finalizzato alla spesa delle risorse e, soprattutto, all'utilizzo virtuoso dei fondi; quei fondi che serviranno per migliorare i servizi dovuti ai nostri cittadini e, soprattutto, per lo sviluppo dei nostri territori.
Quindi, questo testo normativo fornisce una risposta concreta - lo diceva il consigliere Lo Schiavo e lo sottolineo - senza alimentare illusioni o derive clientelari ad un contingente di persone; parliamo di persone dotate di professionalità ed esperienza che dopo un lungo periodo amministrativo e selettivo, attuato attraverso la legge regionale numero 1 del 2014 e la legge regionale numero 12 del 2014, non avevano mai avuto l'opportunità di lavoro pure essendo, questa legge, nata, in origine, con le finalità espresse ed esplicite della normativa che determinavano la costituzione di un elenco di lavoratori potenzialmente impiegabili nelle realtà pubbliche e operanti nel territorio calabrese. Nell'elenco di lavoratori sono presenti professionalità di eccellenza, ma anche risorse dotate di esperienza, sia pur non corredata da titoli accademici o postuniversitari. Tale doppia chiave di accesso è resa possibile dall'uso per la contrattualizzazione di due tipologie di fonti: il nuovo POR e il PSR, che rendono possibile un coinvolgimento delle professionalità più elevate, nell'ambito del primo, e delle altre risorse, nel contesto del secondo. Tutte e due queste tipologie di lavoratori serviranno agli Enti calabresi, in particolar modo ai Comuni nei cui organici mancano, ad oggi, sia funzionari di alta specializzazione sia di medio inquadramento amministrativo. Le professionalità di più alto livello, invece, saranno utili ai Dipartimenti regionali laddove ce ne dovesse essere la necessità.
Il percorso amministrativo necessario alla selezione dei lavoratori da contrattualizzare, per le finalità esplicitate nella proposta di legge, dovrà essere trasparente e tempestivo così da mettere a disposizione degli Enti calabresi le risorse umane prima possibile. Dovrà essere valorizzato il merito, dovranno essere presi in considerazione titoli ed esperienze, non dovranno essere favorite false speranze, né ipotizzate o prefigurate costituzioni di nuovi bacini o riesumazioni di vecchi contenitori di precariato.
L'orizzonte per noi è il lavoro, vero e utile, quello che la politica regionale vuole fare diventare una realtà con tutte le competenze, gli strumenti normativi e amministrativi che ha a disposizione e che devono creare quelle condizioni di contesto affinché le imprese investano e creino il lavoro, mentre le Istituzioni si impegnano a garantire i servizi, l'efficienza della burocrazia, le opere infrastrutturali e gli strumenti della digitalizzazione. Grazie.
Ha chiesto intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.
Non ho la pretesa di chiudere la discussione anche perché intervengo esattamente per dare al Consiglio, che oggi si esprime su questa proposta di legge, il merito di averla presentata. Questa non è una proposta del Governo regionale, questa è una proposta di legge che non vede il Governo regionale contrario, anzi è una proposta di legge sulla quale c'è, chiaramente, l'assenso del Governo regionale. Se, oggi, però, si discute questa proposta di legge è solo per l'impegno a farlo che è stato rappresentato anche a me e al Governo regionale dal presidente Mancuso, da molti consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza.
Ringrazio molto i firmatari, la consigliera Gentile, la presidente di Commissione Straface, ma sono intervenuto non per chiudere la discussione ma perché sollecitato da alcune cose che ho ascoltato dal consigliere Lo Schiavo e anche, poi, per testimoniare che, oggi, siamo qui non per merito del presidente Occhiuto, ma a discutere questa legge proprio per l'iniziativa dei consiglieri regionali. Lo faccio perché ho ascoltato la consigliera Straface che diceva: è una legge fortemente voluta dal Presidente. No! Diamo a Cesare quel che è di Cesare! Questa è una legge fortemente voluta dai consiglieri regionali e sulla quale, vi confesso, ho riflettuto molto perché credo di aver dato dimostrazione in questi 15 mesi di Governo regionale, insieme alla mia squadra, alla maggioranza, al Governo regionale, ai componenti del Governo regionale, che il modo che abbiamo scelto di procedere è orientato su due direzioni: da un lato abbiamo tentato di asciugare il bacino del precariato e dall'altro abbiamo velocizzato, per quanto possibile, i concorsi sui centri per l'impiego; ne abbiamo fatti altri per dare la possibilità a chi non fosse precario di avere, comunque, titolo a partecipare a procedure selettive della Regione. Dobbiamo pensare ai precari e, poiché la nostra è una Regione con una grande storia di precariato, dobbiamo pensare anche ai figli dei precari, cioè dobbiamo pensare a quelli che precari non sono e che, però, hanno titolo a partecipare a procedure selettive.
Avete visto che questo Governo regionale, attraverso emendamenti che ha avuto la capacità di proporre e di far approvare dal Parlamento nazionale, ha avuto delle risorse in aggiunta rispetto a quelle del piano del fabbisogno per bandire più concorsi e per prevedere la possibilità che in questi concorsi ci fosse l'opportunità di stabilizzare una parte dei precari che ci sono nella nostra regione.
Credo che non ci sia stato, negli ultimi anni, Governo regionale che abbia avuto un atteggiamento del genere, cioè che abbia investito più risorse nella stabilizzazione, nelle nuove assunzioni e senza creare – attenzione! - un solo precario in più. I miei assessori sanno che l'orientamento di governo che noi diamo a tutte le società regionali è quello di evitare ciò che è stato fatto in passato quando si creavano short list, quando si facevano bandi e invece di asciugare questo bacino di precariato lo si aumentava.
Vedo molti consiglieri regionali che si occupano, anche con grande puntualità, di problemi che riguardano la sanità, ma anche nella sanità abbiamo fatto la stessa cosa: invece di bandire nuovi concorsi abbiamo dato mandato di scorrere le graduatorie che c'erano e di prorogare i contratti di quelli che avevano lavorato nel sistema e, quando era possibile, di stabilizzarli. Generalmente in questa Regione si dimenticava tutto quello che era stato fatto in passato e pur di assecondare qualche spinta clientelare si facevano nuovi concorsi.
Non credo che ci sia stato, nella storia della Calabria, un Governo regionale che abbia fatto di più di quello che stiamo tentando di fare noi. Lo stiamo facendo perché è giusto farlo, ma lo stiamo facendo anche perché - mi riferisco a questi lavoratori della legge 12 e a tutti i precari della Regione - purtroppo, il tessuto amministrativo della burocrazia regionale in Calabria è costituito, soprattutto, da queste persone.
Appena mi sono insediato ho verificato che su 1.800 dipendenti della Regione soltanto il 25 per cento stava a Germaneto, gli altri stavano nelle sedi decentrate, eppure l'85 per cento delle pratiche amministrative si producono a Catanzaro. Ho dato subito mandato ai direttori generali di evitare ulteriori spostamenti verso le sedi decentrate; ho chiesto ai direttori generali di evitare di inviare dipendenti per due o tre giorni a settimana presso le sedi decentrate, perché su 1800, anche più di 1800 dipendenti regionali, soltanto il 25 per cento dei dipendenti è a Catanzaro, nella sede della Cittadella. Se non fosse per queste persone che lavorano come precari, oppure lavorano attraverso l'assistenza tecnica, molte delle pratiche amministrative che vengono svolte in Regione non sarebbe possibile svolgerle.
Allora ho ritenuto fosse giusto farsi carico di questa necessità e continuare nel modo in cui stiamo facendo, a volte anche con errori, con ritardi che, purtroppo, rappresentano un danno collaterale. Mi riferisco a quello che abbiamo fatto sulle procedure di selezione che abbiamo delegato tutte quante a Formez. Quando il Ministero della pubblica amministrazione mi ha chiesto chi volessi nominare nelle commissioni ho detto che non volevo nominare nessuno che li doveva nominare il Ministero della pubblica amministrazione. Quando mi è stato chiesto chi dovesse partecipare alle commissioni durante le prove di selezione abbiamo risposto, con l'assessore Pietropaolo, che avremmo preferito che queste commissioni locali, che dovevano verificare la correttezza e le procedure di selezione, fossero costituite da personale della Guardia di Finanza perché è importante che la Calabria sappia dare un'altra idea di sé stessa. Passa, nella comunità nazionale, come una Regione che ha infarcito la pubblica amministrazione di clientele; invece, è importante dare la sensazione che c'è un cambio di passo, che si fanno concorsi e scelte guardando al merito. Tutto ciò non per un approccio ideologico, ma perché se non facciamo così i risultati amministrativi non li conseguiremo.
Ecco credo sia una buona cosa, che fa anche un racconto diverso della Calabria.
Poi c'è qualche danno collaterale legato ai ritardi perché Formez è ingolfato di attività e, purtroppo, non riesce a svolgerle tutte quante nei tempi previsti; però, abbiamo cercato di fare un altro racconto della Calabria, non attraverso le parole, ma con azioni concrete che sono quelle che vi sto descrivendo.
Quando approviamo o esaminiamo leggi come queste – condivido il pensiero del consigliere Lo Schiavo e dei consiglieri di maggioranza – non bisogna alimentare speranze e illusioni.
Ai consiglieri regionali che mi hanno parlato di questa necessità, a cominciare dal Presidente del Consiglio regionale – approfitto per rivolgergli un affettuoso augurio per l'importante ruolo che ha assunto – ho detto che non avremmo dovuto fare una legge che alimentasse illusioni.
Ho voluto che si scrivesse che non è una legge che dà luogo alla stabilizzazione; anzi, ho chiesto l’inserimento - credo che sarà votato - di un emendamento che elimini il comma 5 che sostanzialmente stabilisce che, se all'esito di questa procedura dovessero rimanere delle risorse, il Dipartimento potrà fare un altro avviso per reclutare altre persone.
No! Questa legge si fa solo per quelli che sono precari oggi e che a volte non sono nemmeno precari perché non lavorano nemmeno in Regione, bensì all'assistenza tecnica, e che, tuttavia, meritano di essere trattati alla stregua degli altri.
Ho chiesto che si impedisse al Dipartimento, quindi al governo regionale, di poter fare un avviso per replicare quello che era stato fatto in passato con l’ampliamento di questo bacino con precari sempre di nuovi poiché, ogni qualvolta si faceva la proroga, c’erano sempre altri da inserire.
Abbiamo voluto far questo e abbiamo anche stabilito che il rapporto di lavoro che si andrà a creare sarà un rapporto di lavoro utile alla pubblica amministrazione e ai Comuni per conseguire gli obiettivi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e gli obiettivi di spesa del Programma operativo regionale, ma che il suddetto rapporto di lavoro si andrà ad estinguere con la fine di questi programmi.
Questo significa avere il coraggio di affrontare le questioni senza alimentare, appunto, illusioni e false speranze.
Sono compiaciuto del fatto che ci sia una larghissima maggioranza a favore di questo testo.
Sono contento che i consiglieri di maggioranza abbiano spinto molto per portare all'esame dell'Aula questo testo e approvarlo oggi.
Chiedo all'opposizione di svolgere il lavoro che deve svolgere e che è, appunto, quello di fare le pulci anche al governo regionale e alla maggioranza rispetto agli errori che il governo regionale può commettere. Chi fa a volte sbaglia anche.
Chiedo di incalzare il governo regionale se si ha l'impressione di un aumento del bacino del precariato.
Vi chiederei –forse sono troppo velleitario – di riconoscere, una volta ogni tanto, che questo governo regionale, sul tema del precariato, sta lavorando in antitesi e segnando un punto di rottura rispetto a tanti governi regionali che nel corso degli anni, in Calabria, questo tema del precariato lo hanno affrontato non avendo attenzione alla vita dei lavoratori, bensì alle necessità di consolidare il consenso di chi in quest'Aula votava.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
A me dispiace dover intervenire dopo il presidente Occhiuto, ma avevo già chiesto di intervenire e avrei ritenuto più giusto, anche sul piano politico e istituzionale, che il presidente Occhiuto chiudesse la discussione; però, c'è stata questa incomprensione, quindi non intervengo per fare osservazioni di chissà quale natura, ma quando in Calabria si assumono provvedimenti e decisioni che danno valore e dignità al lavoro, per quanto mi riguarda e per quanto ci riguarda, noi ci siamo.
Ci siamo con convinzione, senza approccio demagogico, con merito e soprattutto con la volontà di agganciare la prospettiva del coinvolgimento positivo dei lavoratori che sono stati lasciati – questo lo voglio dire – per molto tempo in stand by.
Lo scorso anno avete assunto una decisione e un provvedimento legislativo che stabilizzava una parte del precariato calabrese e io intervenni per dire che i provvedimenti che portano a procedura di stabile occupazione per i lavoratori vanno bene, ma che si stava affrontando però solo una parte molto marginale e molto residuale dell'insieme del precariato esistente nella Regione Calabria.
Ho fatto anche riferimento –in politica le cose si raccontano con un livello di coerenza e anche di organicità – alla relazione programmatica del presidente Occhiuto che al suo esordio disse: “Io porrò fine al precariato”; affermazione che io salutai con grande interesse e favore per questo percorso e questo obiettivo.
Mi permetto di precisare il mio voto favorevole nonostante la voglia della maggioranza che anche qui tradisce una chiara volontà recondita, lo dico con molta franchezza e con grande rispetto.
Il fatto che il provvedimento legislativo sia stato sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza, potrebbe far trapelare l’intenzione di mandare un messaggio del tipo: “Questo provvedimento lo facciamo perché ci siamo noi e il merito è nostro”, ma su questo provvedimento ci sarà – almeno per quanto mi riguarda – da parte del gruppo del Partito Democratico, la volontà di esprimere parere favorevole nonostante alcuni aspetti trattati in Commissione e ripresi anche in quest’Aula potessero consentirci di fare qualche polemica che noi non vogliamo e non siamo nelle condizioni di voler fare.
A mio avviso, questo provvedimento realizza due obiettivi importanti: la possibilità di recuperare competenze, professionalità e intelligenze che possono dare alla loro prospettiva occupazionale un senso anche di valore e di dignità e naturalmente anche rafforzare l'azione amministrativa negli enti locali per consentire loro di utilizzare proficuamente le risorse e gli strumenti esistenti.
Qui, probabilmente, il governo regionale dovrebbe valutare la possibilità di attivare una Cabina di regia per mettere insieme le risorse disponibili, dal PNRR a tutti gli altri strumenti poiché, probabilmente, la mancanza di capacità e di efficienza amministrativa per carenza cronica di personale che esiste in tutti gli enti pubblici della Calabria rischia di compromettere la messa a terra dei progetti del PNRR.
Per questa ragione, io sostengo favorevolmente questa proposta che dà prospettive e dignità ai lavoratori rafforzando, al contempo, anche l'azione amministrativa e l'efficienza della pubblica amministrazione, che può aiutare processi dell’utilizzo proficuo delle risorse.
C'è un aspetto che intendo reiterare e sollecitare. Quando l'anno scorso noi approvammo la proposta di legge per storicizzare alcune figure di precariato, avendo presentato a quella proposta un emendamento che mi era stato bocciato, intervenni in maniera molto energica e, in quel mio intervento rimasto agli atti, ho dichiarato che esistevano tantissime altre sacche di precariato, alcune delle quali, pur essendo precari, avevano comunque un rapporto e continuavano a lavorare, mentre altri precari, come quelli della legge 12, erano stati lasciati a casa da tanto tempo.
Questi sono atti pubblici che si possono sempre consultare.
Cosa avvenne in quella discussione molto positiva e proficua che si sviluppò con l'assessore Gallo e con il presidente Occhiuto? Che quell’emendamento che era stato bocciato fu ripresentato e fu approvato un ordine del giorno che impegnava tutto il Consiglio regionale all'unanimità a procedere entro 90 giorni, attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, all’effettiva realizzazione di un Piano straordinario per il lavoro.
A cosa deve indurci la politica?
La politica ci deve spingere alla consapevolezza della coerenza che deve seguire ai provvedimenti e alle decisioni che assumiamo.
È chiaro che un ordine del giorno non ha il vicolo di un provvedimento legislativo, ma impegna, vincola ed esprime una volontà politica.
Dunque, attuiamola, realizziamola perché sul piano del lavoro abbiamo una quantità di risorse e di strumenti che, se utilizzate per tempo, non solo darebbero dignità e valore alla condizione lavorativa dei lavoratori della legge numero 12, ma ci consentirebbero di mettere a sistema una serie di altre categorie precarie che oggi, purtroppo, guardano in maniera non del tutto fiduciosa alla loro prospettiva.
Potrei citare una serie infinita di precari, dai tirocinanti ad altri precari che esistono in Calabria.
Ritengo che sia giusto anche per dare operatività alle risorse previste, ai ritardi che stiamo registrando, all'effettiva realizzazione della garanzia occupabilità lavoro, alla chiusura di alcuni Centri per l'impiego.
Noi ci siamo e siamo favorevoli al provvedimento, ma per quanto riguarda la prospettiva dell'occupazione e della fine del precariato in Calabria e la possibilità di realizzare un Piano del lavoro, nonostante gli strumenti e le risorse, ancora siamo molto ma molto lontani.
Per quanto mi riguarda e per quanto ci riguarda, nell'annunciare il voto favorevole a questo provvedimento, ci batteremo a lavoreremo affinché si possa realizzare nel migliore dei modi un proficuo utilizzo di tutte le risorse e gli strumenti disponibili per la Regione Calabria. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi unisco ai colleghi di maggioranza e di minoranza. Da parte del Movimento Cinque Stelle, su questo provvedimento, il voto è assolutamente favorevole.
Mi sento anche di fare i complimenti per il lavoro svolto alla collega Gentile, che ha avuto una grossa intuizione; difatti, se da una parte oggi arriva un aiuto alle pubbliche amministrazioni, dall'altra diverse persone che oggi si trovano in mezzo alla strada ritornano nel mondo del lavoro; devo – passatemi la battuta – anche ringraziarla perché da oggi avrò un paio di stalker in meno, che continuavano a sollecitare un intervento in questa direzione.
Ritengo, quindi, che oggi bisogna dare atto ai consiglieri di maggioranza che c'è stata una mossa politica che va in una direzione sicuramente propositiva per diverse famiglie e diversi lavoratori.
Presidente Mancuso, io avevo intenzione di fare un altro intervento, ma ascoltando il presidente Occhiuto a volte mi viene in mente quel film che cita la mossa Kansas City, e cioè “quando il mondo va a sinistra, tu parla di destra”.
A volte, ascoltando il presidente Occhiuto, mi sembra di vivere in una Regione completamente diversa rispetto a quella in cui viviamo.
Sicuramente il presidente Occhiuto è stato molto dinamico fino ad oggi rispetto a diverse branche della quotidianità in Calabria, ma sul precariato ricordo un solo atto di questa Giunta regionale che ha previsto la proroga di un anno dei tirocinanti.
Dopodiché, silenzio totale su tutta la linea e oggi addirittura si fanno battute al collega Mammoliti sull’ex ministro Di Maio e sull'abolizione della povertà e della precarietà.
Non trovo giusto che sulla questione dei Centri per l'impiego la croce la porti l'Assessore al personale, Filippo Pietropaolo, però voglio ricordare ai miei concittadini calabresi che, a oltre un anno dall’insediamento del presidente Occhiuto alla guida della Regione Calabria, non è stata ancora fatta un'assunzione nei Centri per l'impiego.
Oggi mi sarei aspettato che il presidente Occhiuto parlasse di questo.
Questo non è un attacco all'assessore Pietropaolo perché non è colpa sua o del suo assessorato se siamo in questa situazione, però ricordo che il presidente Occhiuto appena insediato ha fatto una conferenza stampa elogiando il Formez, sulla scelta del Formez, concorsi trasparenti, veloci, e poi dopo un anno e mezzo oggi ancora, nonostante i fondi siano stanziati, non è stata assunta una sola unità nei Centri per l'impiego calabresi e in città come Vibo e Cosenza i Centri per l'impiego sono chiusi.
A mio avviso, oggi il presidente Occhiuto avrebbe dovuto parlare di questo e non “lavare la faccia” – scusate il termine – ai colleghi di maggioranza che hanno attuato un provvedimento serio e che, quindi, va elogiato.
Quando si va in questa direzione e si abbatte il precariato, non si creano condizioni simili a quelle delle Legislature precedenti perché ad oggi, ripeto, c'è stato un solo passaggio da parte dell’ex Assessore al lavoro, attuale vicepresidente Princi, che ha visto la proroga dei 4.500 contratti dei tirocinanti e nulla più.
Pertanto, l'opposizione deve incalzare la maggioranza in questa direzione.
Siamo con voi quando ci sono dei provvedimenti che mirano ad aiutare le amministrazioni comunali e quando ci sono dei provvedimenti che reimmettono nel mondo del lavoro sacche di precariato; però, francamente, su questo discorso non penso che sia giusto e consono oggi parlare di uno stacco rispetto al passato perché nei fatti, ad oggi, differenze rispetto alle amministrazioni precedenti sulle sacche di precariato questa Giunta regionale non ne ha apportate. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, comincio con tardive, ma non formali, congratulazioni per la prestigiosa carica alla quale lei è stato eletto, con gli auguri di benvenuto al consigliere Talerico e i saluti alla collega Fedele.
Per quanto riguarda la proposta in discussione, devo dire che è stata lungamente, diffusamente e approfonditamente dibattuta all'interno delle Commissioni. Ho partecipato a queste discussioni per la definizione, quindi, di una proposta di legge che, in qualche modo, rappresentasse il risultato del dibattito. Per questo, per la verità, sono rimasto abbastanza stupito degli emendamenti presentati in Aula che, sia per bacino di riferimento sia per durata di supporto ai lavoratori, di fatto, disegnano una nuova legge.
Francamente, credo che queste tardive proposte emendative avrebbero dovuto – non potuto, ma dovuto – essere presentate nell'ambito proprio della discussione in Commissione. Non vedo, assolutamente, in modo favorevole la prassi di aggiungere provvedimenti in Aula, ai fini di una complessiva trattazione della materia, mai come in questo caso, assolutamente delicata.
Devo ancora rilevare come questa, a mio modo di vedere, non sia una legge tecnicamente ben fatta, anzitutto, perché non raggiunge il primario obiettivo che si propone cioè quello della stabilizzazione.
Non c'è alcun dubbio che il vastissimo bacino di precariato che c'è in Regione Calabria, che troppo spesso la politica ha alimentato…
(Vociare dei consiglieri fuori
microfono)
Vi chiedo, per cortesia, di fare silenzio.
È del tutto evidente – dicevo – che il bacino di precariato così ampio e così articolato – troppo spesso per interventi della politica regionale, nei decenni scorsi, – debba essere affrontato radicalmente per portare questi lavoratori verso una condizione di stabilizzazione.
Questa legge non consente di ottenere questo obiettivo!
Con questa legge, che si propone di stabilizzare il precariato – ambiti di precariato che vengono modificati, fra l'altro, dall'emendamento presentato in questi ultimi minuti – devo dire – ripeto – che non si raggiunge l'obiettivo che dicevo.
Detto questo, c'è anche qualche altra considerazione da fare ad esempio rispetto ai profili professionali individuati, che appaiono abbastanza incerti, e anche alla definizione di supporto tecnico, che è quanto mai vaga e impedisce di individuare con certezza i profili professionali che dovrebbero andare a supportare le comunità locali per azioni legate al PNRR che, notoriamente, richiedono un'alta competenza professionale; anche il rappresentante dell’ANCI in audizione ha confermato come la carenza degli uffici tecnici – in riferimento sia alla quantità sia alla professionalità del personale – rappresentino un limite importante nella produzione di progetti collegati al PNRR, che poi dovrebbero consentire, appunto, l'utilizzo dei fondi stessi.
Tuttavia, è del tutto evidente che, malgrado questa legge, di fatto, prolunghi lo status di precari, ampli in maniera additiva e improvvisa questa platea, stiamo parlando di lavoro e di persone che hanno delle necessità, ma ho anche un pensiero per coloro che, tecnicamente e adeguatamente formati, potrebbero dare un effettivo ed efficace contributo tecnico alla presentazione di quei progetti di cui parlavo prima e che, quindi, sono tecnicamente competenti, ma non saranno più utilizzabili per l'impiego di questi bacini di precariato.
Rimane il fatto, quindi, che, come dichiarazione di voto, esprimerò un voto favorevole perché trattasi, appunto, di un argomento estremamente delicato però, anche prospetticamente, il problema del precariato deve essere radicalmente prosciugato e bonificato e non può e non deve essere utilizzato come strumento per far passare anche proposte di legge che avrebbero potuto e dovuto essere costruite diversamente. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Laghi. Conclude la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, per avermi affidato le conclusioni quasi fossi il presidente Occhiuto.
La ringrazio.
È sempre il capo dell'opposizione!
Grazie, Presidente. Sono, soprattutto, una persona molto sintetica che, quindi, non vi fa annoiare!
Questa proposta legislativa sta mettendo insieme due aree: una è quella data da questa larga messe di 209 lavoratori, di cui 125 di categoria D e 84 di categoria C, precari da molti anni, che sono stati fotografati come gruppo apparentemente armonico e omogeneo tre anni addietro, quindi nel 2020. Già comincio a chiedermi in questi tre anni che tipo di movimenti ci siano stati!
Professionisti e lavoratori che, loro malgrado, sono precari – uno non sceglie di fare il precario a vita! – e che, quindi, avrebbero voluto sicuramente essere riconosciuti nella loro dignità di lavoratori e di professionisti.
So bene che cosa significa lavorare e avere a che fare con lavoratori precari, avendo avuto, nella mia precedente vita di medico ricercatore, degli straordinari collaboratori che non ho potuto mantenere esattamente perché precari e che io stessa ho spinto sulla strada della stabilizzazione dopo diciassette anni di precariato.
Quindi, sono più che disponibile sulla necessità che a questi lavoratori venga riconosciuto uno status e che gli si diano delle opportunità. Vedremo, però, che questa opportunità è a termine.
Un lavoro stabile serve per mantenere la salute mentale e non solo, ma anche fisica delle famiglie che, spesso e volentieri, i lavoratori hanno. Dunque, ribadisco la mia assoluta attenzione.
La seconda area è quella relativa all’enorme sfida che il PNRR ci sta mettendo davanti: questo bancomat da 230 miliardi che è la sfida del secolo.
Perché è una sfida? È una sfida perché i soldi ci sono, ma ce li dobbiamo guadagnare, dobbiamo essere in grado di gestire, fare progetti, riuscire a svilupparli nei tempi corretti e, soprattutto, quindi, dare risultati.
La Banca d'Italia ci ha detto che è molto preoccupata, – sono dati che saranno pubblicati a breve – perché per riuscire a rimanere al passo con gli investimenti dovremmo aumentare esattamente del 64 per cento la capacità di spesa, perché i soldi ci sono, ma non c'è la capacità di spesa che attiene alle organizzazioni, alle Amministrazioni e, quindi, anche alla progettazione relativa.
Dunque, questo PNRR ci mette davanti la necessità di approdare ad un comparto di professionisti altamente qualificati da cui ci attendiamo risultati.
Il presidente Occhiuto, però, ha appena terminato di dire che vuole stabilizzare tutti i precari, vuole asciugare questi comparti.
Saluto con interesse la presentazione di un emendamento che individua la copertura finanziaria per questi precari al termine del PNRR, perché quando la proposta è stata presentata in Commissione era prevista solamente per un anno, circostanza che – perdonatemi – rendeva, veramente, ridicola e offensiva questa proposta di legge.
Dunque, siamo di fronte ad una proposta legislativa che incrocia questi due aspetti e che quindi, dobbiamo necessariamente considerare in termini favorevoli, fermo restando che mi chiedo che cosa sarà di questi professionisti al termine di questi anni.
Non stiamo parlando di un'asciugatura di un fondo – mi sembra che questo sia emerso molto chiaramente da questi interventi, non solo di coloro che hanno proposto la legge, ma anche del presidente Occhiuto – dunque, su questo voi avrete davanti ulteriori anni per gestire, in qualche modo, queste sfide enormi.
Su questo, vi invito fortemente anche ad accogliere queste sfide della progettazione, del controllo e di tutto quello che ognuno di voi, da un punto di vista tecnico, riuscirà a fare con un grande entusiasmo, perché sta a voi e sarà sulle vostre spalle anche il risultato di questo PNRR.
In questo momento, avete un ruolo enorme, perché la collettività calabrese, la Giunta e il Consiglio regionale vi sta chiedendo di impegnarvi e mettere la faccia su questi risultati. Questo sia chiaro!
È un impegno importantissimo su cui la sottoscritta, come Gruppo misto, è su queste posizioni, ma sono anche – e ve lo esterno – preoccupata per voi, perché questa non è un'asciugatura di un bacino di precariato e bisognerà, comunque, continuare a lavorare e che questo Consiglio regionale proponga assolutamente degli atti più consistenti e sicuramente più coerenti con quello che è lo sviluppo di una vita e di una dignità professionale e umana.
Concludo, comunque, questo mio intervento esprimendo un voto favorevole.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Vi invito a prendere posto, per favore!
All’articolo 1 sono stati presentati alcuni emendamenti. Iniziamo con l'emendamento, protocollo numero 3891, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi, Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione, prego.
All'articolo 1, comma 2, della proposta di legge regionale numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”, dopo le parole “da elenco di cui al decreto dirigenziale numero 11614 del 12.11.2020” si aggiungono le parole “numero 4847 del 10.05.2021”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento che è approvato.
Passiamo all'emendamento, protocollo numero 3892, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi e Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.
All'articolo 1 della proposta di legge numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”, al comma 3, dopo le parole “e i contratti conclusi con i predetti lavoratori non sono prorogabili” sono aggiunte le parole “oltre le scadenze definite per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della programmazione 21-27 dei fondi di investimento e strutturali europei”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Il parere del relatore è favorevole trattandosi della presentatrice dell’emendamento. Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Passiamo all'emendamento, protocollo numero 3894, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi e Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.
Do lettura dell’emendamento: <<“Il comma 5 dell’articolo 1 della proposta di legge numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del PNRR e dei fondi SIE” è soppresso>>.
Presidente, mi consenta di fare una precisazione per il consigliere Lo Schiavo, che prima diceva di non creare ulteriori bacini di precariato.
Questa è la dimostrazione che, proprio per evitare di creare confusione ed essere veramente chiari fino allo stremo – praticamente, per essere più realisti del re – abbiamo inteso abrogare questo comma. Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Pongo in votazione l'articolo 1.
(È approvato come emendato)
Articolo 2
(È approvato)
All’articolo 3 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 3888, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi, Graziano. Cedo la parola ai proponenti per l'illustrazione. Prego.
All'articolo 3 della proposta di legge numero 139/12^ recante: “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR dei Fondi SIE”, il comma 1 è sostituito integralmente dal seguente: “La presente legge entra in vigore il 31 marzo 2023”, questo per ovviare al problema della copertura finanziaria visto l'ultimo atto di perfezionamento dell'approvazione dei Fondi che avverrà nei prossimi giorni. Grazie.
Parere della Giunta?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Articolo 3
(È approvato per come emendato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, per come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato, così come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 58/12^ d’Ufficio, recante: “Elezione del Difensore Civico presso la Regione Calabria.
Ricordo che ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale, numero 4, del 1985, il difensore civico è eletto dal Consiglio regionale che lo sceglie tra i cittadini che siano dotati di particolare competenza giuridico-amministrativa, che diano la massima garanzia di indipendenza ed obiettività di giudizio e che abbiano i requisiti richiesti per le elezioni del Consiglio regionale.
L'elezione è valida se il designato ottiene il voto dei 2/3 dei consiglieri assegnati alla regione, 21. La votazione avviene a scrutinio segreto.
Nelle cartelle trovate l’elenco dei candidati idonei, ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Si costituisca il seggio elettorale.
Chiamo a svolgere le funzioni di segretario i segretari questori.
Chiedo ai commessi di distribuire le schede per poter procedere alla votazione.
(Si
costituisce il seggio elettorale e vengono distribuite le schede)
Chiedo al segretario questore di procedere con la chiama dei consiglieri regionali.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione per la nomina del Difensore Civico della Regione Calabria. Presenti e votanti 29; hanno riportato voti: Comite 22, Algeri 1, Reda 1, schede bianche 2, schede nulle 3. Pertanto, proclamo eletto il signor Ubaldo Comite quale Difensore Civico della Regione Calabria.
Passiamo alla proposta di legge numero 159/12^ di iniziativa del consigliere Montuoro, recante: “Modifiche leggi regionali e disposizioni normative”.
Cedo la parola al consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. Farò una veloce disamina dei contenuti che ci sono nei vari articoli presenti alla proposta di legge.
Gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 della proposta di legge apportano modifiche alle leggi regionali numero 33/2022, 37/2022 e 30/2016, in esecuzione degli impegni assunti dal Presidente della Giunta regionale, in sede di contraddittorio con i competenti Ministeri, in attuazione del principio di leale collaborazione, per come ritenute occorrenti a evitare l'impugnativa delle stesse dinanzi alla Corte costituzionale.
L'articolo 6 modifica la legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35, sul presupposto che la norma vigente non comprende tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, in considerazione del fatto che alcuni risultavano esclusi dall'agevolazione e mira ad introdurre nell'elencazione dei beneficiari dell'agevolazione stessa, anche, le altre forze dell'ordine, ivi compresi i corpi delle Capitanerie di porto Guardia costiera nonché il Corpo dei Vigili del fuoco, ritenendo che tale misura sia in linea con le finalità della norma di incrementare la sicurezza a bordo mezzi, favorendo la presenza di determinate categorie. Le modifiche normative sono ad invarianza di spesa ricadendo sulle risorse che sono già state previste per la copertura.
L’articolo 7 (Interpretazione autentica della norma dettata dall'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010) definisce il significato da attribuire all'espressione “trattamento retributivo di servizio”, interpretando che tutte le voci retributive correlate al rapporto di lavoro, sia esso a tempo determinato o a tempo indeterminato, non subiscono la decurtazione prevista dalla norma in questione. La ratio dell'interpretazione autentica è quella di orientare la portata applicativa della norma, laddove si consideri il significato correlato all'espressione spending review che è quello di incrementare l'efficacia della spesa rispetto agli obiettivi e favorire una maggiore efficienza e utilizzo di risorse materiali e umane a disposizione, non certo quello di operare un'autentica riduzione delle retribuzioni contrattualmente previste per lo svolgimento di una prestazione resa sulla base di un rapporto di lavoro.
L'articolo 8 (Assegnazione temporanea di persona dirigenziale) consente di individuare un numero massimo di tre unità di personale, rispondenti ai profili professionali appartenenti all'area della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, da acquisire in assegnazione temporanea dagli enti del servizio sanitario nazionale, per esigenze connesse alla direzione di specifici settori o all'attuazione di specifici obiettivi ed attività. Tale individuazione è rimessa al Commissario ad acta al fine di dare compiuta attuazione alle previsioni del Decreto Calabria.
L'articolo 9 (Misure per garantire il funzionamento di impianti di risalita) detta disposizioni atte ad assicurare il funzionamento degli impianti di risalita che siano di proprietà regionale o di enti strumentali della Regione, nonché la fruizione di beni immobili e mobili pertinenziali, per il tramite della società Ferrovie della Calabria S.r.l., partecipata al 100 per cento dalla Regione Calabria. La norma in oggetto non comporta oneri a carico del bilancio regionale trattandosi di un servizio che trova copertura nell'ambito della gestione della tariffa.
L'articolo 10 (Misure per garantire i presidi di legalità) con la finalità di garantire l'esistenza capillare di presidi di legalità sul territorio regionale e, pertanto, il soddisfacimento dell'indispensabile interesse pubblico della sicurezza, prevede che la Regione Calabria concorra con altre amministrazioni pubbliche nelle spese relative al pagamento dei canoni di locazione degli immobili da destinare alle forze dell'ordine per le loro finalità istituzionali. La previsione trova attuazione solo laddove non vi siano immobili appartenenti al patrimonio regionale o confiscati alla criminalità organizzata da destinare alle predette finalità in quel caso alcuna spesa è sostenuta
L'articolo 11 riguarda le tariffe per l'attuazione all'esercizio e l'accreditamento nel Servizio Sanitario Regionale.
L'articolo 12 contiene la norma di finanziaria afferente alla disposizione della presente legge e l'articolo 13 disciplina l'entrata in vigore della stessa.
Grazie. Presidente.
Grazie, consigliere Montuoro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente per due considerazioni.
La prima è che, anche, questo provvedimento dimostra un po’ il merito e il senso politico dei miei ragionamenti precedenti, cioè un provvedimento che arriva in Aula senza essere trattato da tutte le Commissioni competenti in merito alle diverse tematiche che si affrontano.
Poi, vorrei fare una riflessione sull'articolo 9 in quanto so che le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL delle categorie avrebbero avanzato al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, una richiesta di incontro in merito ai contenuti dell'articolo 9 e sono a conoscenza, anche, che l’incontro è stato concesso. Però, sinceramente, se si concede un incontro dopo aver già assunto la decisione non capisco quale possa essere il motivo dell'incontro.
Visto che le organizzazioni sindacali chiedono di essere sentite, prima dell'approvazione di questo provvedimento, chiederei se da questo provvedimento si potesse stralciare l'articolo 9. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo molto brevemente. Questo decreto omnibus non mi convince proprio da un punto di vista di metodo. Continuate a presentarci proposte legislative di modifica di cui molti di noi hanno, addirittura, in alcuni casi firmato proposte legislative come, per esempio, quella della cannabis che io stessa ho siglato, insieme al collega Laghi.
Ci ritroviamo oggi in questo pot-pourri di variazioni legislative in cui vengono messe insieme una serie di articolazioni sulle quali non possiamo esprimere un parere favorevole.
Tra l'altro, il problema che trattava il collega Mammoliti, cioè del non avere sentito i sindacati, credo che ci imporrebbe proprio una sospensione dell'esame di questa proposta e un riaggiornamento anche perché il fatto che questo omnibus non sia stato trattato nelle Commissioni di merito per l’esame più approfondito, chiaramente, ci mette in grandi difficoltà.
Noi stiamo andando ad approvare una proposta legislativa che non ha seguito un iter legislativo corretto, che contiene tutta una serie di assemblaggi che la stessa scheda di analisi tecnico normativa definisce particolarmente critici, perché mette insieme proposte legislative di varia tipologia.
Quindi, chiedo che si possa ragionare e sospendere l'esame questa proposta legislativa per ricominciare l’iter corretto, partendo dalla trattazione nelle Commissioni competenti e, poi, successivamente giungere in Aula.
Grazie, consigliera Bruni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà tutte le proposte di legge di questa natura, cioè omnibus, hanno in sé tutta una serie di provvedimenti che dovrebbero, a mio modo di vedere, avere almeno la caratteristica della omogeneità, eventualmente, di materia trattata.
Non è questo il nostro caso. Qualcuna - come è stato ricordato, quella sulla cannabis - in cui l'intervento è meramente lessicale e non di sostanza e altre, per cui ci sono stati dei suggerimenti di modifiche unicamente formali, sono del tutto accettabili.
Però nella stessa proposta ci sono altre che, invece, sono sostanziali e che, a mio modo di vedere, avrebbero potuto tranquillamente seguire il normale iter nelle Commissioni competenti perché in nessuna di esse, almeno a me, pare di ravvisare il criterio dell'urgenza.
Giusto per fare qualche riferimento sugli ultimi articoli: l'articolo 7, quello dell'interpretazione autentica, forse non è specificamente collegato all'interpretazione autentica come normalmente si intende; gli articoli 8, 10 e 11 sono di natura sanitaria e quindi avrebbero potuto e forse dovuto o essere assunti dal Commissario alla sanità oppure dibattuti almeno in Commissione. Per quanto riguarda l'articolo 9 mi rifaccio a quello che ha detto il consigliere Mammoliti che nell'ambito è certamente un esperto.
Un provvedimento disomogeneo, quindi, non giustificato da nessuna urgenza, le cui singole materie avrebbero dovuto e potuto percorrere la strada della valutazione in Commissione. Quindi, ove, come credo, il percorso non sarà quello di bloccare, ma sarà quello di votarla, personalmente anticipo un voto di astensione. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Prego.
Grazie, Presidente. Credo che questa maggioranza - mi spiace che non ci sia il presidente Occhiuto - abbia preso una brutta abitudine che è quella di presentare in Aula questi provvedimenti omnibus mischiando di tutto e di più, cercando, spesso, anche - e lo voglio dire con franchezza e anche con rammarico - di metterli o all'ultimo momento o all'ultimo punto all'ordine del giorno, magari per distrarre l'attenzione, e anche perché credo che, come diceva il collega Montuoro che ha presentato la proposta, una cosa è, presentare in Aula provvedimenti per realizzare questa leale collaborazione con il Governo e altra cosa è proporre modifiche di legge che davvero a me preoccupano per la superficialità e la leggerezza con cui provvedete.
Faccio un solo esempio, non parlo
più di Azienda Zero, parlare di Azienda
zero è diventata una continua reiterazione in quest'Aula.
Se in un anno, per ben cinque volte si discute in
Aula delle modifiche da apportare ad Azienda zero, ciò può essere dovuto sia all’approssimazione
legislativa sia all’improvvisazione e dovrebbe interrogare il legislatore; in
questo caso, noi tutti.
Chi propone queste continue modifiche dovrebbe
chiedere scusa all'Aula; probabilmente, l'ansia di arrivare ai risultati delle
volte porta a deragliare su altri binari.
Ritengo che questo sia un argomento su cui
riflettere, presidente Mancuso, vista la sua sensibilità alle tematiche e anche
al ruolo di quest’Aula.
Bisogna, quindi, riflettere se è possibile
modificare una legge per ben cinque volte nell’arco di un anno.
A mio avviso, tutto ciò rappresenta un demerito
suo e di tutta quest'Aula.
L'altra cosa che mi ha colpito tra le proposte
fatte dai colleghi riguarda la modifica alla legge di fusione dei Comuni che
prevedrebbe l’eliminazione delle delibere consiliari per consentire solo il
Referendum consultivo, esautorando così il ruolo dei Consigli comunali.
A mio avviso, questa è una cosa grave, cari
colleghi, in quanto state proponendo qualcosa che mira ad esautorare il ruolo
del Consiglio comunale di aderire o meno al Referendum.
Reputo impensabile una cosa di questo genere.
Se mi sto sbagliando, chiedo scusa, e mi auguro
che voi non stiate realmente proponendo questo, ovvero di eliminare le delibere
dei Consigli di adesione al Referendum e affidare a quest’Aula il Referendum
consultivo come se la volontà dei Consigli comunali non avesse più valore e senso.
Se così fosse, chiedo ai
consiglieri di maggioranza di riflettere bene su questo tipo di approccio
perché sarebbe alquanto mortificante sia per il ruolo dei Consigli Comunali sia
per i Sindaci.
Ripeto, se ho letto male, chiedo scusa, però
non credo di aver letto male, perché si parla di eliminare la deliberazione dei
Consigli comunali. Pertanto, vi chiedo di rivedere questa posizione perché
sarebbe molto grave che quest'Aula delegittimasse il ruolo dei Consigli comunali.
Grazie, collega Bevacqua.
Prima di chiudere la discussione e passare alla
votazione del provvedimento, voglio precisare che quello di cui parla riguarda gli
emendamenti e non la legge.
La proposta in discussione risponde ai principi
di leale collaborazione col Governo.
Per quanto concerne gli emendamenti, su
iniziativa di tutti i capigruppo di maggioranza, saranno ritirati e discussi
successivamente.
(Interruzione fuori microfono)
È inutile ribadire sempre la stessa cosa.
Per arrivare a fare quello che si faceva nelle
precedenti Legislature con i provvedimenti presentati direttamente in Aula
dovremmo portarne tre in ogni seduta di Consiglio regionale; invece, ne
portiamo uno ogni cinque sedute, quindi ancora siamo nella media.
(Voci fuori microfono)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro.
Ne ha facoltà.
Vista la preoccupazione del consigliere
Bevacqua, tengo a precisare che la proposta di cui lei parla e inerente alle deliberazioni
dei Consigli comunali, nel momento in cui vi fossero eventuali proposte di fusione
tra Comuni, fa parte degli emendamenti.
Adesso – magari, era distratto – stavamo
discutendo dalla proposta di legge nei suoi contenuti iniziali.
Quello di cui lei parla è un emendamento allegato
alla proposta di legge che, come ha spiegato poc’anzi il Presidente, praticamente
sarà ritirato insieme ad altri per una futura discussione.
Era giusto tranquillizzarla, vista la sua
preoccupazione. Grazie.
Grazie, consigliere Montuoro.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Dopo l'articolo 2 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3800/A02, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per l'illustrazione.
Prego, assessore Gallo, può illustrare l’emendamento.
Presidente, questo emendamento mira a dare la
possibilità al Dipartimento agricoltura di utilizzare alcune professionalità –
ne parlavamo in precedenza – soprattutto agronomi che sono in forza ad ARSAC a supporto
di tutte le dinamiche interne del Dipartimento agricoltura. Non c'è alcuna
spesa.
Grazie, assessore Gallo. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento che è approvato.
Pertanto, è inserito un nuovo articolo tra il 2 e il 3.
Articolo 3
(È approvato)
Dopo l'articolo 3 è pervenuto l'emendamento
protocollo 3800/A04, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per
l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 4 è pervenuto l'emendamento
protocollo 3800/A06, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile. Cedo la
parola al proponente per l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Dopo
l'articolo 6 sono pervenuti alcuni emendamenti.
Il primo è l’emendamento protocollo numero 3726,
a firma del consigliere Crinò, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego,
consigliere Crinò.
L’emendamento è ritirato.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 3800/A02,
a firma dei consiglieri Gallo e Caputo.
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare:
politiche sociali e per la famiglia
L’emendamento è ritirato.
Articolo 7
(È approvato)
Dopo l'articolo 7 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3800/A08, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per
l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 8
(È approvato)
Dopo l'articolo 8 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3802/A04, a firma dei consiglieri Gallo e Caputo.
Cedo la parola al proponente per
l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 9 è stato presentato l'emendamento
protocollo numero 3877, a firma del consigliere Molinaro, a cui cedo la parola
per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 9.
(È approvato)
All’articolo 10 è stato
presentato l'emendamento protocollo numero 3803/A04, a firma del consigliere
Molinaro, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 10.
(È approvato)
All’articolo 11 è stato presentato
l'emendamento protocollo numero 3734, a firma della consigliera Straface, a cui
cedo la parola per l'illustrazione. Prego, consigliera Straface.
Grazie, Presidente.
Ai fini della concessione dell'accreditamento
istituzionale, gli oneri derivanti dell'attività di verifica svolta
dall'organismo tecnicamente accreditante, OTA, sono a carico dei soggetti
pubblici e privati che richiedono l'accreditamento secondo le tariffe definite
con Decreto del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di
rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria.
La tariffa di cui al comma 1 comprende
l'indennità forfettaria da corrispondere ai componenti dell'OTA, differenziata
per tipologie di struttura in base al setting assistenziale e all'eventuale
numero dei posti.
Pongo ai voti l’emendamento protocollo numero
3734. L'emendamento è respinto.
Articolo 11
(È approvato)
Dopo l'articolo 11 sono pervenuti degli emendamenti.
Il primo è l’emendamento protocollo numero 3725,
a firma del consigliere Caputo, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Passiamo all’emendamento protocollo numero 3738,
a firma del consigliere Cirillo, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 12
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge
nel suo complesso per come emendata con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto undici, la proposta di legge numero
138/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina del Sistema
di Protezione civile della Regione Calabria”.
Cedo la parola al consigliere Raso per
illustrare il provvedimento. Prego, consigliere Raso.
Anch’io, Presidente, le faccio gli auguri per
la nomina nel Coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative
e porgo i miei saluti e gli auguri ai nuovi eletti in Consiglio regionale.
Attualmente le attività di Protezione civile
sono disciplinate dalla legge regionale 10 febbraio 1997, numero 4 (Legge
organica di Protezione civile della Regione Calabria) che, oltre a essere
divenuta ormai anacronistica, non risulta essere più rispondente sia al mutato
assetto normativo nazionale sia al contesto operativo organizzativo attualmente
esistente.
La sua articolazione rifletteva, infatti,
l’organizzazione regionale dell'epoca non più coerente con l'attuale assetto
risultante dalle norme di carattere sia nazionale sia regionale che nel corso
degli anni si sono succedute.
Inoltre, il Sistema regionale risente di una
serie di riorganizzazioni adottate ad opera di deliberazioni di Giunta regionale
intervenute nel tempo e che hanno avuto come il risultato la creazione di una
struttura che presenta ripetizioni e sovrapposizioni che rendono difficile l’individuazione
di una catena di comando.
Si è ritenuto necessario provvedere
all'approvazione di una nuova legge regionale che riordini il Sistema di
Protezione civile data la necessità di recepire quanto prescritto in primis
dal Decreto legislativo numero 1 del 2018 (Codice della Protezione civile).
Il testo di legge predisposto dal Dipartimento
regionale di Protezione civile –mi corre l'obbligo di ringraziare il Dirigente
generale del Dipartimento Protezione civile, Domenico Costarella, per il lavoro
svolto e per la fattiva collaborazione – è stato approvato con delibera di Giunta
regionale trasmessa all'Assemblea legislativa per l’approvazione in Consiglio
regionale.
Il disegno di legge, discusso in due sedute
della quarta Commissione e approvato all’unanimità dai componenti di
maggioranza e minoranza, è suddiviso in sei capitoli per complessivi 32
articoli.
Nel capitolo 1 sono stabiliti i principi
generali e le finalità, in particolare, sono definite: le finalità intese come
l’attuazione degli interventi volti a tutelare la vita, l'integrità fisica, i
beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni del pericolo e dai
danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti
dall'attività dell'uomo; viene enunciato il principio di sussidiarietà, la
promozione della diffusione della cultura di Protezione civile, il sostegno al
volontariato organizzato; sono definite le tipologie di eventi di Protezione civile,
gli ambiti di competenza e le tipologie di rischio.
Il capitolo 2, suddiviso in due sezioni,
individua il Sistema regionale di Protezione civile: i Comuni e la Città metropolitana
di Reggio Calabria della Regione costituiscono le componenti del Sistema
regionale di Protezione civile; sono individuate le competenze dei Sindaci, del
Sindaco della Città metropolitana e del Presidente della Regione in funzione al
relativo ambito del governo; sono individuate le strutture e le articolazioni
del Sistema regionale di Protezione civile nonché le funzioni dei componenti
del Sistema di Protezione civile.
Nella sezione 2 (Strutture regionali di
Protezione civile) è definito il Comitato operativo regionale di Protezione
civile, che viene convocato in vista di un'emergenza non ordinaria ed è definita
la Sala operativa regionale, il Centro-funzionale decentrato, che costituisce
una componente del sistema di allertamento regionale; sono definiti gli uffici
di prossimità, che costituiscono le articolazioni e il presidio istituzionale
del Sistema regionale assicurando comunicazione, supporto e accompagnamento ai
soggetti pubblici e alle comunità locali.
Nella stessa sezione si indica il funzionamento
della Colonna mobile di Protezione civile e il concorso degli altri enti
regionali al funzionamento della Protezione civile.
Inoltre, viene istituito il Fondo annuale per
il funzionamento del Sistema di Protezione civile.
Nel capitolo 3 (Pianificazione di Protezione civile)
è definito il Piano regionale di Protezione civile e i Piani di Protezione
civile della Città metropolitana di ambito dei Comuni.
Nel capitolo 4 (Sistema gestionale di emergenza)
viene definito lo stato di mobilitazione regionale e stato di emergenza
regionale.
Il capitolo 5 (Partecipazione dei cittadini,
volontariato organizzato di Protezione civile e formazione) definisce la
partecipazione dei cittadini e volontariato organizzato di Protezione civile.
La Regione promuove iniziative volte ad
accrescere la resilienza delle comunità favorendo la partecipazione dei cittadini,
singoli e associati, alle attività di Protezione civile di cui alla presente
legge.
Il volontariato di Protezione civile è intenso quale
forma spontanea, individuale e associativa di partecipazione dei cittadini a tutti
i livelli allo svolgimento dell'attività di cui alla presente legge e può
essere svolta in forma organizzata attraverso la partecipazione al volontariato
organizzato di Protezione civile iscritto nell'elenco territoriale del
volontariato di Protezione civile.
L'elenco territoriale del volontariato di
Protezione civile è istituto presso la Regione e sono definiti benefici per il
volontariato organizzato e il Comitato di volontariato di Protezione civile
regionale.
Nello stesso capitolo sono individuati i
principi e gli indirizzi volti alla promozione della formazione e diffusione
della cultura di Protezione civile.
Nel capitolo 6, infine, vengono trattate le
norme finanziarie e le norme abrogate transitorie e finali.
Mi preme porre l’attenzione sull’urgenza e sulla
necessità per la popolazione calabrese di dotarsi di uno strumento normativo
adeguato a fronteggiare tutte le fasi coinvolte nella gestione delle emergenze,
dalla prevenzione al soccorso.
Le recenti cronache delle catastrofi sismiche
in Turchia e in Siria stimolano l'urgenza di operare in un regime strutturato
ed efficiente di Protezione civile e ci ricordano quanto la nostra regione sia
altamente vulnerabile e fragile.
Basta pensare che il 100 per cento dei Comuni
calabresi sono interessati da pericolosità da frana idraulica, così come il 100
per cento dei Comuni calabresi sono a rischio sismico, di cui il 60 per cento
ad elevata pericolosità sismica.
La Calabria è stata, infatti, l'area più
centrale di alcuni dei più catastrofici terremoti che si sono verificati in
tutta l'area mediterranea negli ultimi secoli.
Pertanto, dotarsi di uno strumento normativo
efficiente in grado di fronteggiare questi rischi, e non solo, assume carattere
di estrema urgenza nell'interesse di garantire la sicurezza dei cittadini
calabresi. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Raso. Ha chiesto di intervenire
il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. A me sinceramente
dispiace il clima di distrazione presente in Aula – anche da parte
dell'opposizione – su un tema così importante.
Come sappiamo, la sanità è al primo posto negli
interventi da mettere in campo, ma stiamo parlando
della riforma del Sistema della Protezione civile in una delle regioni più
fragili del nostro Paese, se non la più fragile, dal punto di vista del dissesto
idrogeologico, degli incendi boschivi e delle tante vittime che, purtroppo, la Calabria
ha contato anche a causa di un semplice acquazzone.
Ritengo che quest'Aula abbia il dovere di
prestare la massima attenzione per questa tematica, e mi rivolgo anche ai
banchi dell'opposizione.
Finalmente assistiamo a una riforma che riceverà
il mio voto favorevole e mi auguro che questo sia un punto di partenza per
stare sempre più vicini ai Comuni che spesso hanno poche risorse dal punto di
vista umano e finanziario per mettere in piedi gli interventi di assistenza
alla popolazione.
Devo dire che da un anno a questa parte un
cambio di passo c'è stato.
Qualche mese fa in quest'Aula dissi che c'erano
ancora delle persone e degli operatori che attendevano le risorse stanziate a
seguito dell'alluvione di Vibo del 2006 – stiamo parlando di 16/17 anni fa –
qualcuno si mise a ridere dicendo che non era possibile; invece, grazie al lavoro
svolto in questi mesi presso gli uffici della Protezione civile, quelle
pratiche sono state riprese e in questi giorni si sta provvedendo
all’erogazione dei pagamenti ai tanti operatori economici che erano stati messi
in ginocchio dall’alluvione.
Il mio augurio è che, oltre alle risorse
economiche e umane da mettere in campo, si riesca
anche a sensibilizzare tutti i Comuni calabresi, perché purtroppo in molti Comuni
o in quasi tutti manca anche la segnaletica con l'indicazione dei luoghi sicuri
e i luoghi di ritrovo; per cui, in caso di un malaugurato evento, la popolazione
non saprebbe neanche dove ritrovarsi e cosa fare.
Sono certo che la nuova dirigenza saprà dare le
giuste risposte e che questo sia solo l'inizio di un lungo percorso. Grazie.
Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di
intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere il
mio voto assolutamente favorevole per questa proposta che mi sembra ben
articolata e che finalmente comincia a mettere un punto fermo su quella che è poi
la programmazione di tutto ciò che dovrà essere a valle; quindi, la mia
raccomandazione è che questo non resti solo su carta perché spessissimo abbiamo
visto bellissime proposte di legge che poi non sono riuscite a essere incardinate
nei territori che hanno necessità di camminare con le gambe delle persone, con
gente capace e soprattutto in grado di seguire i percorsi e i processi.
La nostra è una regione veramente fragilissima
da tanti punti di vista.
Ci troviamo su faglie che tremano continuamente
e i nostri terremoti sono continui e costanti.
La presenza delle Eolie e il rischio di
maremoto è sempre presente.
Inoltre, il dissesto idrogeologico è
pesantissimo e profondissimo e, quindi, questa proposta complessiva di
riorganizzazione non può che trovarmi assolutamente favorevole.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole
per una proposta che inerisce a un ambito assolutamente fondamentale;
certamente perfettibile come proposta, ma assolutamente ben costruita dal punto
di vista tecnico e non dubito che le esperienze e le capacità professionali di
chi si occuperà di calarla sul territorio consentiranno alla Calabria di
aumentare quel livello di tutela che proprio la fragilità della nostra regione
richiede assolutamente. Grazie.
Grazie, consigliere Laghi anche per il suo
breve intervento. Cedo la parola al Presidente della Giunta regionale.
Intervengo brevemente per esprimere il mio
personale apprezzamento e quello del governo regionale nei confronti dei gruppi
consiliari di maggioranza e di minoranza per l'esame che hanno concluso in Commissione
e oggi in Aula su questa proposta di legge che, come dicevano alcuni colleghi, rappresenta
una bella pagina scritta dal Consiglio regionale perché si va a riformare una
legge, quella della Protezione civile, che risaliva agli anni ’90.
Una regione come la Calabria, che ha problemi
in ordine al rischio sismico, agli eventi avversi e a tutti quegli eventi di
cui si occupa la Protezione civile, non può rimanere ancorata a una legge di
Protezione civile risalente agli anni ’90.
Da allora è cambiato il mondo anche nella
Protezione civile e il Consiglio regionale oggi ha scritto una bella pagina.
Un ringraziamento vorrei rivolgerlo anche a chi
ha lavorato a questo testo che, vorrei ricordare, è stato licenziato dal
governo regionale perché si tratta di un disegno di legge inviato al Consiglio
regionale a seguito di un importante lavoro preparatorio svolto da Mauro Dolce,
che avete conosciuto come Assessore ai lavori pubblici, e da Agostino Miozzo,
ovvero due ex dirigenti generali della Protezione civile, grazie anche al
lavoro svolto dal Dipartimento della Protezione civile.
Consentitemi, in conclusione, un ultimo
ringraziamento proprio al Dirigente generale della Protezione civile della
Calabria, Domenico Costarella, che si sta distinguendo come dirigente molto
apprezzato anche dalla Protezione civile nazionale, dalle Autonomie locali e dai
Sindaci, a dimostrazione del fatto che la nostra burocrazia regionale può avere
degli esempi di eccellenza da segnalare anche alla comunità nazionale quando i
dirigenti vengono scelti in ragione della loro passione, delle loro qualità,
delle loro competenze.
Quando ci siamo insediati il Dirigente generale
della Protezione Civile era assolutamente sottoutilizzato dall'apparato
regionale; abbiamo deciso di responsabilizzarlo e siamo contenti di averlo
fatto perché sta svolgendo davvero un lavoro straordinario.
Ciò mi conforta e deve confortare ciascuno di
voi perché è la dimostrazione del fatto che nella burocrazia e negli apparati
amministrativi della Regione Calabria ci sono giovani professionisti molto
capaci che, se valorizzati, possono dimostrare al Paese quanto bravi riescano a
essere i calabresi.
Grazie, Presidente. Passiamo all'esame e
votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Articolo 16
(È approvato)
Articolo 17
(È approvato)
Articolo 18
(È approvato)
Articolo 19
(È approvato)
Articolo 20
(È approvato)
Articolo 21
(È approvato)
Articolo 22
(È approvato)
Articolo 23
(È approvato)
Articolo 24
(È approvato)
Articolo 25
(È approvato)
Articolo 26
(È approvato)
Articolo 27
(È approvato)
Articolo 28
(È approvato)
Articolo 29
(È approvato)
Articolo 30
(È approvato)
Articolo 31
(È approvato)
Articolo 32
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge
nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 89/12^
di iniziativa delle consigliere Straface e Gentile, recante: “Modifiche alla legge
regionale 23 luglio 2003, numero 11 (Disposizioni per la bonifica e la tutela
del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di bonifica)”.
Cedo la parola alla consigliera Straface per l’illustrazione
del provvedimento. Prego, consigliera Straface.
La presente proposta di legge è volta a
modificare il comma 1 dell'articolo 23 della legge regionale.
Oggetto di modifica è interpretare in maniera
più chiara le parole “immobili extra agricoli” di cui agli articoli 23 e 28
della medesima norma.
L’articolo 1 della legge è volto a specificare
che deve trattarsi di un beneficio diretto e specifico, di un vantaggio diretto
e specifico e che il pagamento del contributo è commisurato al beneficio
ricevuto.
All'articolo 2 interpreta in maniera più chiara
il comma 1 dell'articolo 28 della legge regionale, evidenziando che le parole “immobili
extra agricoli” non si riferiscono agli immobili extra agricoli ricadenti nelle
aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali.
L’articolo 3 prevede l'invarianza finanziaria
di tale proposta di legge regionale in considerazione alla sua natura
squisitamente ordinamentale.
L'articolo 4 dispone l’entrata in vigore
anticipata della legge fissandola nel giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul BUR Calabria, invece che nell'ordinario termine dei 15 giorni
della medesima pubblicazione. Grazie.
Grazie.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione alla proposta di legge
al suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento normale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo, infine, alla mozione numero 48/12^ di
iniziativa del consigliere Tavernise, recante: “Cefalea: promozione di
strumenti adeguati per la diagnosi, la cura e
inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (LEA)”.
Cedo la parola al consigliere Tavernise per
illustrare la mozione.
Prego, consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Con questa mozione chiedo ai colleghi
consiglieri di impegnare la Giunta regionale ad assumere ogni utile e
necessaria iniziativa, anche nei riguardi del Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro del disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria, per sollecitare il Governo all'emanazione del decreto di cui
alla Legge numero 81 del 2020. Si impegna, pertanto, la Giunta regionale ad adottare
ogni provvedimento necessario affinché la cefalea cronica sia inserita nei Livelli
essenziali di assistenza (LEA); promuovere l'inserimento della figura dello
psicologo presso i Centri regionali di cura e diagnosi delle cefalee;
promuovere la formazione di gruppo di auto aiuto presso i Centri regionali di
cura e diagnosi delle cefalee; favorire la formazione e l'aggiornamento sulle
cefalee dei medici di Medicina generale, dei pediatri e la conoscenza di tale
patologia presso le scuole e, infine, garantire l'accesso tempestivo ai
percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, anche mediante la riduzione dei
tempi di accesso alle visite in convenzione presso i Centri di diagnosi e cura
delle cefalee.
Grazie, consigliere Tavernise. Pongo in
votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
La seduta è tolta.
La
seduta termina alle 20,26
Hanno chiesto congedo: Staine.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa della Giunta regionale:
“Ratifica dell'intesa
tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per
l'istituzionalizzazione della conferenza delle Regioni e delle Province
autonome - (Deliberazione G.R. n. 6 del 12.01.2023)” (PL n. 152/12^).
È stata assegnata alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
“Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999,
n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della
Calabria - “ARPACAL”) - (Deliberazione G.R. n. 11 del 16.01.2023)” (PL n.
153/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Gallo, Gentile e
Afflitto “Disciplina delle attività di coltivazione, raccolta, prima
trasformazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali” (PL
n. 149/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario.
Mancuso e Fedele “Riconoscimento e sostegno
del progetto “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere”” (PL n. 150/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Mancuso, Gelardi, Raso, Molinaro “Disposizioni
per l’inclusione sociale, la rimozione delle barriere e il riconoscimento e la
promozione della lingua dei segni e la piena accessibilità delle persone sorde
alla vita collettiva” (PL n. 151/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Crinò “Modifiche
della legge regionale 14/1984 - Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi
civili e del lavoro” (PL n. 154/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
De Nisi e Graziano “Misure
di compensazione dei debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi
ai bonus edilizi” (PL n. 155/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Cirillo “Modifiche e
integrazioni alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione
dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili)” (PL n.
156/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito,
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario e alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio
e protezione dell’ambiente per il parere di cui all’Art. 66, comma 2 del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Gallo e Gentile “Modifiche
alla legge regionale 14 ottobre 2002, n. 41 “Norme per la salvaguardia della coltura e della qualità della produzione di Bergamotto.
Disciplina del Consorzio del Bergamotto”” (PL n. 157/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario.
Montuoro “Estensione
delle agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico locale per i Vigili del
Fuoco” (PL n. 158/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Montuoro “Modifiche
leggi regionali e disposizioni normative” (PL n. 159/12^).
È stata assegnata alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale per l’esame di merito,
alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere ex Art. 72 del Regolamento interno del
Consiglio regionale della Calabria, alla quarta Commissione - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, alla terza Commissione
- Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere di cui all’Art. 66, comma 2, del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Laghi “Norme in materia
di valorizzazione delle aree verdi e delle formazioni vegetali in ambito urbano”
(PL n. 160/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Laghi “Disciplina
regionale in materia di impianti radioelettrici ai fini di un efficace sviluppo
delle reti di telecomunicazioni in osservanza della tutela ambientale e
sanitaria della popolazione)” (PL n. 161/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito, alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere ex Art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per il
parere di cui all’Art. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
della Calabria.
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Bilancio di previsione
2023-2025 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) - Deliberazione G.R.
n. 33 dell’1.02.2023” (PPA n. 115/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Nomina del Garante
regionale dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria
(legge regionale 4 agosto 2022, n. 29)” (PPA n. 116/12^).
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa del consigliere regionale Laghi:
“Integrazioni al Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria (Deliberazione del Consiglio
regionale 27 maggio 2005, n. 5)” (PPA n. 114/12^).
È stata assegnata alla
quinta Commissione - Riforme per l’esame di merito.
La Seconda Commissione consiliare permanente,
nella seduta del 20 gennaio 2023, ha espresso parere positivo alla
deliberazione della Giunta regionale n. 699 del 23 dicembre 2022, recante: “PSC
Calabria. Variazione Piano finanziario Sez. Ordinaria e integrazione
indicatori. Presa d’atto determinazioni Comitato di Sorveglianza procedure per
iscritto: attivata 11/11/2022 e conclusa 21/11/2022; attivata 6/12/2022 e
conclusa 15/12/2022”.
(Parere numero 16/12^).
La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere
della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 50 del 16 febbraio
2023, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013.
Approvazione integrazione scheda intervento 111.8 “Osservatorio sul Turismo a
supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici””.
(Parere numero 17/12^).
È stato assegnato alla seconda Commissione
consiliare permanente.
Le proposte di legge n. 84/12^, n. 94/12^ e n.
132/12^, unificate, sono state sottoscritte anche dai consiglieri regionali
Molinaro e Gentile.
Le proposte di legge n. 144/12^ e 145/12^, di
iniziativa del Consigliere regionale Raso, sono state sottoscritte anche dal consigliere
regionale Montuoro.
La proposta di legge n. 98/12^, di iniziativa
dei consiglieri regionali Graziano e Gentile, recante: “Tutela degli animali
d’affezione e prevenzione del randagismo” è stata sottoscritta anche dal Consigliere
regionale Laghi.
La proposta di legge n. 122/12^, di iniziativa
del consigliere regionale Afflitto, recante: “Norme sull’attività di
coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”, è stata
ritirata dal proponente in data 24 gennaio 2023.
In data 10 gennaio 2023, il consigliere
regionale Domenico Giannetta ha aderito al Gruppo consiliare “Forza Italia” e
il consigliere regionale Pietro Santo Molinaro ha aderito al Gruppo consiliare “Lega
Salvini”.
In data 11 gennaio 2023, il Presidente del
Gruppo consiliare “Lega Salvini”, ha effettuato le seguenti designazioni:
- Terza Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Raso, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Quinta Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Sesta Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del Consigliere Giuseppe
Gelardi, dimissionario;
- Commissione speciale di Vigilanza: il consigliere
Giuseppe Gelardi, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Commissione speciale contro il fenomeno della
‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del consigliere Giuseppe
Gelardi, dimissionario.
In data 18 gennaio 2023, il consigliere regionale
Giovanni Muraca è stato designato quale componente della Quarta Commissione
consiliare.
Nella seduta della terza Commissione consiliare
del 12 gennaio u.s., a seguito delle elezioni sono stati proclamati eletti,
rispettivamente, quale Presidente della stessa, il consigliere regionale
Pasqualina Straface e quale Segretario, il consigliere regionale Pietro Raso.
Nella seduta della Commissione consiliare
contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità
diffusa del 20 gennaio 2023, a seguito della elezione, è stato proclamato
eletto, quale Presidente, il consigliere Pietro Santo Molinaro.
Con decreto del Presidente della Giunta
regionale n. 12 dell’1 febbraio 2023, il dott.
Marcello Minenna è stato nominato Assessore con competenze tecniche di
indirizzo in materia di Programmazione Unitaria, ambiente e tutela del
territorio, programmazione, pianificazione e gestione del ciclo integrato dei
rifiuti e delle risorse idriche, coordinamento strategico e razionalizzazione
delle società partecipate, verifica attuazione e progetti strategici del
governo regionale.
Il Comitato Regionale per le Comunicazioni ha
trasmesso la Relazione sulle attività svolte dal Co.Re.Com.
Calabria e la Relazione sul Sistema delle Comunicazioni in Calabria - anno
2022.
La Commissione speciale di Vigilanza ha
trasmesso la relazione sull’attività svolta dalla stessa nel secondo semestre
2022.
In data 12 gennaio 2023, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse
sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 14 del 13 gennaio 2023:
1) Legge regionale n. 1 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche alla legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 (Riordino
dell’organizzazione turistica regionale)”;
2) Legge regionale n. 2 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche e integrazioni della legge regionale 4 agosto 2022, n. 30
(Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico)”;
3) Legge regionale n. 3 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n.
47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)”.
Il Presidente della Giunta regionale, con nota
prot. 2752 del 6.2.2023, facendo seguito alle osservazioni del Ministero della
Salute, ha comunicato l’impegno a presentare al Consiglio regionale una
proposta di legge di modifica della legge regionale 16 dicembre 2022, n. 45
(Interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia) volta a
novellare la norma finanziaria sostituendo, in particolare, al comma 2
dell’articolo 5, le parole “Missione 13” “Tutela della salute”, Programma 07 “Ulteriori
spese in materia sanitaria” (U.13.07) con le seguenti: “Missione 12 “Diritti
sociali, politiche sociali e famiglia”, Programma 07 “Programmazione e governo
della rete dei servizi sociosanitari e sociali” (U.12.07) e, nel contempo, a
prevedere l’incremento della Missione 12 con contestuale riduzione per pari
importo della Missione 13.
La Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione n. 13 del 16 gennaio 2023, recante: “Approvazione Piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio riferito al bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 (Art. 18 bis e 41 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;
La Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione n. 28 del 30 gennaio 2023, recante: “Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR) - Missione 2 Componente 2 - Investimento 3,1 Accordo di
Cooperazione Istituzionale per l'attuazione della misura M2C2 - Investimento
3,1 “Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse” tra Ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica e Regione Calabria”.
In data 13 gennaio 2023, il Presidente della
Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo
stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 14 del 13 gennaio 2023:
-
Regolamento regionale n. 1 del
13 gennaio 2023, concernente: “Regolamento delle procedure di controllo interno
in attuazione dell'articolo 4, comma 7 e dell'articolo 9 della legge regionale 1 dicembre 2022, n. 42 (Riordino del sistema di controlli
interni e istituzione dell'Organismo regionale per i controlli di legalità)”.
In data 17 febbraio 2023, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 41 del 17 febbraio 2023:
-
Regolamento regionale n. 2 del
17 gennaio 2023, concernente: “Regolamento di attuazione delle disposizioni di
cui alla legge regionale n. 10/98 (art. 2, comma 4) e di cui ai CC.CC.NN.LL.
del personale d'area e di comparto funzioni locali, disciplinanti l'assunzione
a carico della regione degli oneri relativi a giudizi per responsabilità
civile, penale ed amministrativa promossi nei confronti di dipendenti o amministratori
in conseguenza di fatti o atti connessi con l'espletamento del servizio”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2023-2025:
1. deliberazione
della Giunta regionale numero 12 del 16 gennaio 2023
2. deliberazioni
della Giunta regionale numeri 20, 21, 22, 23, 24, 25 e 26 del 30 gennaio 2023
3. deliberazioni della Giunta regionale numeri 34,
35, 36 e 37 dell’1 febbraio 2023
4. deliberazioni
della Giunta regionale numeri 43, 44 e 45 del 16 febbraio 2023
La Corte di Appello di Catanzaro, con sentenza
n.144/2023, depositata il 19.01.2023 e pubblicata il 09.02.2023, pronunciata
nel giudizio n.485/2022 R.G., ha confermato l’ordinanza del 17.03.2022 emessa
dal Tribunale di Catanzaro, Sezione Prima Civile, nella causa iscritta al
R.G.A.C. n. 4197/2021, che ha disposto la surroga al candidato illegittimamente
proclamato eletto, Fedele Valeria, del candidato Talerico Antonello.
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- da informazioni di
stampa si apprende che, da circa dieci giorni, nell'Ospedale di Tropea, i
pazienti oncologici non possono essere sottoposti ai trattamenti chemioterapici
perchè l'unico medico anestesista-rianimatore in
servizio presso l'anzidetto nosocomio è in malattia. - Stando a quanto è stato
dichiarato alla stampa dalla dott.ssa .... ,
responsabile dell'Unità di Oncologia, lo svolgimento delle sedute di
chemioterapia richiederebbe la necessaria ed indispensabile presenza di un
medico anestesista-rianimatore in quanto si tratterebbe di cure nel corso delle
quali sarebbe altamente facile e probabile l'insorgenza, nei pazienti, di
gravissime crisi respiratorie e/o cardiologiche e/o di reazioni allergiche. -
Pertanto, la totale mancanza, in loco, di medici specializzati in anestesia e
rianimazione sarebbe sufficiente a giustificare la sospensione del Servizio di
Chemioterapia al fine di scongiurare gravi rischi per la salute dei pazienti
oncologici. - Diverso, invece, è il giudizio che sarebbe stato espresso, sulla
medesima tematica, da altri medici del nosocomio di Tropea i quali,
opportunamente interrogati da giornalisti, avrebbero dichiarato che non ci
sarebbe alcuna norma che impone la presenza di un anestesista-rianimatore
durante le sedute di chemioterapia. - Se dubbia e dibattuta è, all'interno
dell'Ospedale di Tropea, la questione se sia o meno necessaria la presenza di
un medico anestesista-rianimatore nel corso di una seduta chemioterapica, certe
sono, invece, le conseguenze derivate dalla sospensione, tuttora in atto, del
relativo servizio: danni, il più delle volte irreparabili ed irreversibili, a
carico della salute, già di per sé molto precaria, degli ammalati oncologici.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche
nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro
dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
per sapere:
quali utili ed urgenti
provvedimenti si intendono adottare, nell'immediatezza, per garantire la
ripresa, all'interno dell'Ospedale di Tropea, del Servizio di Chemioterapia in
condizioni tali da non generare rischi né, tanto meno, arrecare danni, alla
salute dei pazienti oncologici.
(115; 27/01/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- le attività di
emergenza-urgenza sono diventate, e lo saranno sempre di più, strategiche nel
servizio sanitario regionale;
- la stessa pandemia ha
dimostrato la centralità del servizio di emergenza-urgenza;
- nonostante la
dimostrazione sul campo, permane una sottovalutazione sia in sede contrattuale
che legislativa, a partire dallo status lavorativo degli operatori del servizio
di emergenza-urgenza;
- come in tante altre
offerte sanitarie, le attività del 118 in Calabria vivono condizioni
insopportabili, non ultimo il mancato riconoscimento delle indennità Covid.
Considerato che: - in data 6 luglio 2020 è stato sottoscritto un accordo
sindacale con la presidenza della Regione per il riconoscimento di incrementi
economici per attività svolte in occasione dell'emergenza Covid-19;
- tale accordo sindacale
è richiamato nel DCA n. 140 del 31.12.2021;
- il DCA n. 140 prende
atto delle deliberazioni della Giunta Regionale n. 567 del 18.12.2021 e n. 574
del 23.12.2021 che definiscono una rimodulazione del Programma Azione e
Coesione (PAC) FESR-FSE 2014/2020, al fine di rimpinguare le risorse necessarie
a far fronte al fabbisogno finanziario necessario ad affrontare spese relative
a compensi aggiuntivi connessi alla pandemia. Tenuto conto che: - con DCA n. 49
del 5.5.2022 sono state approvate le Linee guida e schede di rendicontazione
dei compensi aggiuntivi;
- contrariamente a
quanto previsto nel DCA n. 140 del 2021 e nel rispetto del sopracitato accordo
sindacale, con DCA n. 49 del 2022 si delimitava il riconoscimento delle
indennità aggiuntive ai soli dipendenti del SSR, escludendo il personale
convenzionato, tra cui la stragrande maggioranza degli operatori del servizio
di emergenza-urgenza;
- ciò rappresenta una
vera e propria assurdità, se consideriamo la grande prova di generosità e
abnegazione dimostrata dai sopracitati operatori;
- è inaccettabile, a parità
di prestazioni rese, la negazione del compenso aggiuntivo solo per il diverso
status giuridico rispetto alle altre figure professionali. Preso atto che: -le
organizzazioni sindacali hanno recentemente annunciato lo stato di agitazione
degli operatori del servizio di emergenza-urgenza al fine di ottenere il
rispetto dell'accordo sindacale del 6 Luglio 2020.
Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1) nell’immediatezza
quali iniziative intende assumere tese al rispetto dell'accordo sindacale del 6
Luglio del 2020 e così scongiurare il blocco del
servizio di emergenza-urgenza.
(121; 09/02/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- in capo alle Aziende
Sanitarie Provinciali vi è l’obbligo di provvedere l’erogazione dell’assistenza
medico-generica in forma domiciliare e ambulatoriale, assicurando i livelli di
prestazioni stabiliti dal Piano Sanitario Nazionale;
- il medico di medicina
generale è la figura di riferimento per ogni problema che riguarda la salute
del proprio assistito;
- il medico di medicina
generale, più comunamente definito medico di base, fornisce le seguenti
prestazioni: visita medica generale (ambulatoria domiciliare), prestazione di
particolare impegno professionale, prescrizione di farmaci, richiesta di
prestazioni specialistiche, proposte di ricovero ospedaliero, certificazione di
malattia per i lavoratori, collaborazione ai programmi di assistenza
domiciliare;
- tutte le prestazioni
sopraindicate sono rese gratuitamente;
- ogni cittadino
iscritto al Servizio sanitario nazionale (SSN) ha diritto a un medico di base
(o medico di famiglia) che, conoscendo approfonditamente lo stato di salute dei
propri pazienti, è in grado di guidarli in tutto il percorso terapeutico
all’interno delle strutture del SSN, permettendo loro di accedere a tutti i
servizi e alle prestazioni comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
- il cittadino esercita
il suo diritto di scelta tra i medici iscritti in un apposito elenco
nell’ambito territoriale di residenza. Considerato che: - Nel comune di Nocera
Terinese nel giugno 2020 vi è stato il pensionamento della dott.ssa ------- e
al suo posto è stata nominata, con delibera Asp CZ, la dott.ssa ----------;
- La dott.ssa --------
lo scorso 20 novembre 2022 a seguito di richiesta di trasferimento è stata
spostata a Catanzaro;
tenuto conto che: -da
quanto si apprende dagli organi di informazione e dalle manifestazioni di
protesta dei cittadini del comune di Nocera Terinese circa 1000
assistiti (zona centro storico del comune medesimo) si trovano senza medico di
base;
- tra i presenti tanti
pazienti presentano patologie gravi e il maggior numero di assistiti è
rappresentato da anziani;
- la carenza di medici
sull’intero territorio regionale. Preso atto che: - gli altri medici di base
presenti sul territorio comunale sono già massimalisti (1500 assistiti, limite
massimo) e alcuni medici risultano fuori ambito territoriale (l’ambito in
questione è costituito dai comuni di Falerna, Gizzeria e Nocera Terinese);
- non sono garantiti i
livelli essenziali di assistenza, con grave pregiudizio per la salute pubblica;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quali azioni, anche n.q. di Commissario ad Acta della sanità regionale, intende
portare avanti nella risoluzione del problema sopra evidenziato;
2. lo stato dell’arte
dell’interlocuzione con l’Asp di Catanzaro sulle evidenti difficoltà causate
alla comunità e ai cittadini del comune di Nocera Terinese per la carenza di
assistenza dei pazienti rimasti senza medico di base.
(111; 18/01/2023).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- con DDG n. ... del ...
- avente ad oggetto “Concorso Straordinario Sedi Farmaceutiche disponibili per
il privato esercizio nella Regione Calabria – Assegnazione Sedi Farmaceutiche a
seguito del primo interpello” – la Regione Calabria ha provveduto ad assegnare
la sede farmaceutica n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto, così descritta
“Località Sant’ Anna”, all’ Associazione prot. n. ... - ... - ... (Ref. Dott.
...), classificatasi alla posizione n. 75 della graduatoria di cui al DDG n.
.../...;
- con successivo DDG n.
... del ..., registro decreti n. .../... la Regione Calabria ha rilasciato
l’autorizzazione all’apertura ed all’esercizio della sede farmaceutica urbana
n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR) - di nuova istituzione - così
descritta: “Località Sant'Anna” - a favore della società “Farmacia ...”,
riconoscendone la titolarità;
- la Farmacia … ha
individuato i locali nell’ambito della zona assegnata per come delimitata dal
Comune competente e ha, tempestivamente, provveduto all’apertura della sede
farmaceutica;
- successivamente, i
titolari di altre due farmacie di Isola di Capo Rizzuto hanno promosso ricorso
innanzi al TAR Calabria CZ, finalizzato ad ottenere l’annullamento del
sopracitato decreto dirigenziale n. ... del ..., registro decreti n. .../.., nella parte in cui la Farmacia … , titolare della
quarta sede farmaceutica, era stata autorizzata ad insediarsi in località
Sant’Anna;
- con sentenza resa in
forma semplificata, n. … del … , il Tribunale
Amministrativo Regionale per la Calabria – Catanzaro ha dichiarato il ricorso
in parte irricevibile perché tardivo, rigettandolo in altra parte perché
infondato;
l’organo giudiziario ha,
altresì, rilevato che il Comune di Isola di Capo Rizzuto, con proprio atto
deliberativo, aveva provveduto alla delimitazione delle sedi farmaceutiche e
che tale provvedimento non fosse più impugnabile per decorrenza termini,
infine, ha statuito circa il pieno rispetto dei termini di legge con
riferimento all’attivazione della sede farmaceutica;
- la precitata sentenza
è stata gravata di appello ed il Consiglio di Stato, con sentenza n. … , ha accolto l’impugnativa fondandosi sul presupposto che
i locali individuati per la sede farmaceutica de qua siano al di fuori della
zona n. 4, non sussistendo una precisa delimitazione da parte del Comune,
seppure il C.T.U., nominato dal Giudice di Appello, avesse chiarito che la
localizzazione della farmacia è invece compresa nella zona di Sant’Anna;
- la regione Calabria,
con Decreto Dirigenziale n. .../..., si è determinata a dare esecuzione alla
sentenza resa dal Consiglio di Stato con riferimento alla vicenda in esame,
dichiarando la decadenza dell’assegnazione della sede farmaceutica ai … ,
ritenendo che fossero ormai decorsi i 180 giorni prescritti dal bando affinché
la Farmacia fosse collocata entro I limiti territoriali indicati dal Consiglio
di Stato, intendendo che lo stesso termine dovesse decorrere dall’originaria
assegnazione e non piuttosto dalla decisione del Consiglio di Stato;
- il provvedimento de
quo è stato impugnato dalla Farmacia … presso il TAR Calabria Catanzaro che,
con sentenza resa in forma semplificata n. … , ha
accolto il ricorso annullando il decreto dirigenziale n. .../...;
- di seguito
all’annullamento del decreto n. .../..., la Regione Calabria – Dipartimento
Tutela della Salute, con nota prot. n. .../..., ha concesso il termine di legge
di 180 giorni, decorrenti dalla notifica del predetto
atto, per l’apertura in nuovi locali da individuarsi all’interno dei confini
della località Sant’Anna, con ciò confermando di adeguarsi al termine da
assegnare per l’apertura della Farmacia, anche in seguito a un trasferimento,
non possa essere inferiore a giorni 180;
- la farmacia … ha proposto
ricorso per revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 4 c.p.c., intervenendo nel
corso del giudizio anche la Società … acquirente della Farmacia di cui si
discute;
- il Consiglio di Stato,
con sentenza n. …, ha rigettato il ricorso per revocazione;
- giusta formale
provvedimento del competente dipartimento regionale, il termine per il
trasferimento della farmacia in questione era stato sospeso in attesa della
decisione sul giudizio di revocazione, con la conseguente assegnazione di un
nuovo termine qualora l’esito del giudizio si fosse rivelato in senso negativo
per i ricorrenti;
- la Regione Calabria,
successivamente al rigetto del ricorso per revocazione, con nota prot. n.
.../..., ha assegnato il termine di giorni 30, con decorrenza dalla notifica
dell’atto precitato, affinché la Farmacia … fosse trasferita in altri locali;
- i titolari della
Farmacia hanno formalmente sottolineato la difficoltà a reperire in un termine
così breve nuovi locali rilevando, altresì, che il termine assegnato costituiva
un’evidente violazione di quanto disposto dal bando di gara;
- pur tuttavia,
l’Amministrazione Regionale ha rigettato la chiesta proroga e con decreto n.
.../... ha dichiarato la decadenza della titolarità della sede farmaceutica in
capo all’originario assegnatario ed agli attuali proprietari della Farmacia;
- il Decreto n. .../...
è stato impugnato dinnanzi al Tar Calabria Catanzaro che ha emesso l’ordinanza
cautelare n. …;
- quest’ultima ordinanza
è stata impugnata dinanzi al Consiglio di Stato che l’ha sospesa cautelarmente
fino alla camera di consiglio del 9 febbraio 2023. Considerato che: - il
diritto alla salute rientrante tra quelli fondamentali e, come tale, tutelato
dall’art. 32 della Costituzione, risulta fortemente compromesso nella frazione
di Sant’Anna del Comune di Isola di Capo Rizzuto a causa della chiusura
repentina della locale Farmacia;
- tale situazione si
ripercuote anche sulle famiglie dei pazienti ricadenti nell’ASP di Crotone, in
particolar modo minori, che fanno riferimento alla Farmacia per la preparazione
dei farmaci salvavita;
- la vicenda si riflette
negativamente anche sulle famiglie dei dipendenti il cui posto di lavoro è
messo in discussione come anche nei confronti dei titolari, che si ritrovano a
dover far fronte anche alle obbligazioni con i fornitori in mancanza di
incassi;
- è prevista l’apertura
di un’altra farmacia nel territorio del comune di Isola di Capo Rizzuto;
- reperire nuovi locali,
metterli a norma, chiedere e ottenere le autorizzazioni necessita di un tempo
ben superiore ai 30 giorni assegnati dalla regione;
- la decadenza della
titolarità della sede farmaceutica di Sant’Anna esporrebbe il comune di Isola
di Capo Rizzuto e la regione Calabria ad una evidente e cospicua richiesta
risarcitoria da parte degli assegnatari. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di Commissario ad
acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario
nella Regione Calabria,
per sapere:
- se è a conoscenza
della situazione sopra descritta e se intende intervenire per ripristinare il
diritto alla salute nella frazione Sant’Anna del Comune di Isola di Capo
Rizzuto, promuovendo il riesame del decreto n. .../... e assegnando il termine
di 180 giorni per il trasferimento della sede farmaceutica.
(112; 24/01/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- purtroppo, per come
segnalato anche dal Circolo PD di Lamezia Terme, mancano all’interno della
città di Lamezia Terme medici pediatri;
- tutto ciò sta causando
disagi e difficoltà alle famiglie e ai genitori dei piccoli pazienti di Lamezia
Terme i quali sono costretti a recarsi presso pediatri
che si trovano al di fuori della città di Lamezia Terme;
- inoltre, tutto ciò
costringe le famiglie a rivolgersi al Pronto Soccorso con conseguente
sovraffollamento dello stesso;
- infatti, i medici
pediatri, attualmente presenti nella città di Lamezia Terme, hanno raggiunto il
numero massimo di piccoli pazienti e non hanno conseguentemente disponibilità;
- tutto ciò è stato
segnalato anche da giornali on line;
- non può non vedersi la
gravità della situazione esposta che si collega direttamente ed immediatamente
con il diritto alla salute dei piccoli pazienti;
- infatti, l’assenza di
medici pediatri all’interno della città di Lamezia Terme rende difficoltoso
l’accesso alle cure dei piccoli pazienti residenti in Lamezia Terme;
- inoltre, dalle notizie
assunte, vi è che con decreto dirigenziale N. 369 del 1/6/2022 del Dipartimento
Tutela della Salute della Regione Calabria è stata approvata la graduatoria
regionale dei pediatri di libera scelta”;
- occorre, pertanto, che
la Regione Calabria adotti atti e provvedimenti per rendere effettivo e reale e
immediato il diritto alle cure e alla salute dei piccoli pazienti che vivono e
risiedono nella città di Lamezia Terme garantendo loro il diritto di avere un
pediatra che si trovi nella città di Lamezia Terme. Tutto ciò premesso, con il
presente atto, si chiede al Presidente della Giunta Regionale della Calabria,
anche nella qualità di Commissario ad acta per la sanità calabrese, e alla
Giunta Regionale di sapere
per sapere:
se hanno contezza della
grave problematica sopra esposta e quali atti e provvedimenti politici e
amministrativi e gestionali si intenda tempestivamente adottare al fine di
permettere ai genitori dei piccoli pazienti che risiedono nella città di
Lamezia Terme di poter scegliere un pediatra di libera scelta che abbia studio
nella stessa città di Lamezia Terme e per consentire che il diritto alle cure
sanitarie e alla salute dei detti piccoli pazienti residenti in Lamezia Terme
sia immediatamente accessibile e diretto e immediato e concreto.
(113; 25/01/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- la costa della
Calabria si sviluppa per 710 km, di cui 450 km di costa bassa e 253 di costa
alta e l’erosione costiera riguarda 278 km pari a circa il 61%;
- nel periodo 2008-2013
sono stati realizzati ripascimenti per 1,2 milioni di metri cubi e diversi
interventi con opere rigide;
- l’incidenza sui
fenomeni erosivi riguarda in maggior misura le infrastrutture portuali e le
varie strutture “spot” di protezione rigida;
- l’erosione costiera in
Calabria colpisce in maggior misura la fascia del tirreno-cosentino, fascia che
necessita di un piano di sistema sui ripascimenti e sull’individuazione dei
siti di raccolta dei sedimenti;
- le coste calabresi
rappresentano un patrimonio di inestimabile valore ambientale e rischiano di
subire rilevanti impatti dai cambiamenti climatici;
Considerato che: -
l’area effetto dell’erosione è sempre a sud del processo che l’ha innescata
poiché l’erosione si sviluppa da nord verso sud;
- la fascia del
tirreno-cosentino, da Caposuvero a Tortora, necessita
di un piano strutturale per il recupero di circa 30/40 metri di spiaggia;
- negli ultimi giorni il
maltempo ha colpito il litorale della costa tirrenica compromettendo, zona
Falerna-Nocera, un pezzo di spiaggia insieme ad un tratto della statale 18;
- la statale 18 è
un’arteria fondamentale per la viabilità di quella zona in quanto congiunge
tutti i principali centri della costa tirrenica lametina:
Gizzeria, Falerna, Nocera Terinese;
- alcuni interventi
sull’erosione costiera sono previsti nella manutenzione ordinaria e da tempo
immemore sono state diverse le segnalazioni dei comuni colpiti dal fenomeno;
Tenuto conto che: - i
comuni hanno una carenza di organico nel progettare e rendere esecutive le
azioni da mettere in campo;
- il personale richiesto
deve presentare un’alta specializzazione a fronte della complessità degli
interventi da programmare;
- sulle azioni di
ripascimento alcuni interventi in Calabria hanno oggettivamente evidenziato una
difficoltà di reperimento delle materie prime: le georisorse;
- la carenza di georisorse può essere risolta dall’utilizzo di materiali
artificiali eco-compatibili con il sistema ambientale di riferimento;
- è possibile prelevare
dai fondali, attraverso le cave sottomarine, del materiale necessario al
ripascimento;
Preso atto che: - in
Calabria fino ad ora si è provveduto ad interventi di contingenza e non
strutturali;
- la realizzazione di
opere rigide come i “pennelli” e le “barriere frangiflutti” si sono dimostrate
inadeguate nella risoluzione della problematica dell’erosione;
- in Calabria con
delibera n. 1 del 22 luglio 2014 del comitato istituzionale è stato approvato
il Master plan per gli interventi di difesa e di tutela della costa;
- il Master plan,
sopracitato, non è stato aggiornato ed è di competenza regionale;
- è auspicabile che
venga coinvolto il sistema universitario calabrese per il know how sviluppato e per favorire una sinergia istituzionale e
di competenze degli enti coinvolti;
- la stessa società del
gruppo ferrovie dello stato italiane (RFI) ha un interesse sul tema;
- il Presidente della
Giunta regionale è commissario di governo per il contrasto del dissesto
idrogeologico nel territorio della Regione Calabria;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quali azioni intende
attivare a fronte dell’emergenza erosione costiera e dissesto idrogeologico in
Calabria;
2. quale sia la
strategia complessiva di sistema e il cronoprogramma degli interventi da attuare
in favore delle coste calabresi;
3. quale piano
straordinario si intenda adottare per ristorare le comunità e attività
coinvolte in tutte le zone colpite al fine di garantire alle attività
danneggiate la possibilità di esercitare nella prossima stagione estiva.
(114; 26/01/2023).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
-la zona costiera alle
porte della Città di Crotone, di fronte all’area “ex Pertusola”, di proprietà
di Eni Rewind S.p.A. oggi versa in uno stato di totale abbandono;
-nella suddetta area
sono evidenti le rovine di quella che più di vent’anni fa era la zona
industriale e sono ammassate ingentissime quantità di rifiuti, anche
radioattivi, senza dubbio pericolosi per i cittadini dell’intera area urbana;
-lo stato attuale della
zona rappresenta un serio pericolo per la salute dell’intera comunità e un
freno per lo sviluppo turistico ed economico della Città e della provincia di
Crotone;
-in data 24 ottobre 2019
si era tenuta una Conferenza dei Servizi tenutasi presso il Ministero
dell’Ambiente e della Tutele del Territorio e del Mare, a cui avevano
partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind
S.p.A.) e in videoconferenza anche la Regione Calabria e il Comune di Crotone,
per l’esame degli interventi di bonifica da effettuare all’interno e nei pressi
della zona;
-all’interno della
Conferenza si era preso in esame il progetto relativo al sito di bonifica di
Interesse Nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara” – Discariche fronte mare e aree
industriali – Progetto di Bonifica fase 2 (POB 2) trasmesso in precedenza da
Syndial SPA;
-a margine di suddetta
Conferenza dei Servizi il verbale redatto riportava che l’Arch. ... durante
l’illustrazione ai presenti del provvedimento PAUR (Provvedimento Autorizzatorio
Unico Regionale) relativo al POB 2 comunicava che all’interno del Provvedimento
stesso erano state inserite “una serie di prescrizioni, la cui principale è
che, in ogni caso, il destino dei rifiuti (TENORM E NON TENORM) deve essere
posto fuori dal territorio regionale”;
- ... aggiungeva che “la
richiesta di portare i rifiuti all’esterno del territorio regionale nasce, sin
dalle fasi iniziali della valutazione del progetto, dalla necessità di non
aggravare la situazione già presente localmente mediante la realizzazione di
nuove discariche ed è stata condivisa da tutte le amministrazioni locali”;
-il verbale riportava
anche che il Dott. Pugliese, in qualità di Sindaco di Crotone e di Presidente
della Provincia, esprimeva parere favorevole in particolare sulla certezza che
i rifiuti venissero portati al di fuori del territorio del Comune e della
Provincia di Crotone;
-in
conclusione di riunione, la Conferenza dei Servizi, all’unanimità, sulla
base dei pareri e delle determinazioni fornite dalle Amministrazioni
interessate e dagli Enti tecnici presenti, esprimeva parere favorevole sul
Progetto in esame. Considerato che: -dopo quasi 3 anni, il Ministero
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha convocato una nuova Conferenza
dei Servizi istruttoria per il 9 febbraio 2023 con il seguente ordine del
giorno: presentazione del Documento “Discariche fronte mare e aree industriali
di pertinenza Eni Rewind SpA. Progetto Operativo di
Bonifica Fase 2 (…) Variante al POB fase2 “Realizzazione di una discarica di scopo
per rifiuti TENORM con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della
discarica ex Fosfotec Farina – Trappeto all’interno
del sito Eni Rewind di Crotone”. -Alla Conferenza dei Servizi sono stati
invitati, tra gli altri, la Regione Calabria Dipartimento Territorio e Tutela
dell’Ambiente e Dipartimento Urbanistica, la Provincia di Crotone Settore
Ambiente, il Comune di Crotone, ARPACAL;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di
assessore all’Ambiente della Regione Calabria,
per sapere:
-quale sia la reale
portata e la pericolosità dei rifiuti presenti nella area in questione;
-da dove nasca la
necessità di una nuova Conferenza dei Servizi dopo quella decisoria del 2019;
-per quale motivo si
debba richiedere nuovamente un parere alle Amministrazioni laddove già espresso
in precedenza sulla medesima situazione;
-quale posizione intenda
assumere il Dipartimento Ambiente della Regione sulla questione in essere e nei
confronti delle proposte formulate da Eni Rewind SpA.
(116; 30/01/2023).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il cronoprogramma per
l’elettrificazione della ferrovia ionica calabrese è costellato da continui
problemi che ne hanno minato il corretto svolgimento: ritardi, commissariamenti
e criticità varie. Sono previsti interventi infrastrutturali e tecnologici con
le risorse finanziare necessarie per l’ultimazione del progetto che saranno a
valere sul PNRR, ma per il completamento di questa importante opera occorrerà
aspettare ancora diversi anni;
nel 2022, ad aprile a
Reggio Calabria e a luglio a Corigliano-Rossano, alla presenza del Direttore
Direzione Regionale Calabria Trenitalia Maurizio Fanelli, sono stati presentati
i treni ibridi Blues a tripla alimentazione, elettrica, diesel e a batterie,
realizzati nelle officine calabresi di Hitachi Rail.
In quelle occasioni è stato comunicato che 13 nuovi treni regionali Blues
saranno destinati a percorrere la linea ionica tra Reggio Calabria e Sibari e
la trasversale tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme a partire dal primo trimestre
del 2023;
sette convogli
"Blues Intercity", poi, con una livrea dedicata che li renderà
immediatamente distinguibili dai "cugini" della Divisione Regionale,
saranno destinati al servizio Intercity Taranto - Reggio Calabria, che oggi
conta due coppie di treni effettuati con locomotive Diesel D.445 e tre carrozze
Tipo Z. Considerato che: a dicembre 2022 sono stati consegnati sette Blues
suddivisi tra le regioni Sicilia, dove sono arrivati cinque treni ibridi, e
Toscana e Sardegna, con un treno a testa. Per quanto riguarda la Sicilia i
Blues saranno utilizzati su linee non elettrificate come la tratta
Siracusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Piraineto-Castelvetrano-Trapani
e la Catania-Caltagirone. Tenuto conto che: i nuovi treni regionali Blues
rappresentano un salto generazionale, perché possono viaggiare con motori
diesel su linee non elettrificate come quella ionica, con motore elettrico su
quelle elettrificate e con batterie per percorrere il primo e l’ultimo miglio
sulle linee non elettrificate o durante la sosta nelle stazioni. Si evita,
così, l’uso di carburanti, azzerando emissioni e rumori. La tecnologia ibrida
consente, inoltre, di ridurre del 50% il consumo di carburante, oltre a una
forte diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel.
I Blues sono attrezzati con l’ERTMS, il più evoluto sistema di segnalamento
ferroviario in Europa, raggiungono i 160 km orari e possono ospitare fino a 300
persone sedute nella composizione a quattro carrozze. Costruiti con materiali
riciclabili, sono confortevoli e sostenibili: sono presenti postazioni per le
bici, un’area per i bambini, prese usb e di corrente a 220V, oltre a un sistema
di climatizzazione che prevede l’ottimizzazione dei consumi in base
all’effettivo numero di passeggeri trasportati. Preso atto che: da originario
cronoprogramma di RFI, l’attivazione dell’elettrificazione della Ferrovia
Ionica tra Sibari e Catanzaro Lido e della trasversale Catanzaro Lido – Lamezia
Terme Centrale era prevista per l’anno attualmente in corso. Le attuali stime
del gestore dell’infrastruttura del Gruppo FS Italiane e del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, invece, prevedono l’autorizzazione alla messa
in servizio della trazione elettrica sulle tratte in questione a dicembre 2026;
il solo tratto
Sibari-Rossano risulta attivabile in tempi brevi e ciò permetterebbe il
prolungamento del Frecciargento Sibari-Bolzano fino a Rossano, servendo anche
la stazione di Corigliano, contribuendo, così, alla riduzione del grave
isolamento nell'ambito dei trasporti ferroviari che attanaglia la terza città
calabrese per numero di abitanti;
le opere di
elettrificazione della linea ferroviaria ionica vennero finanziate già nel 2018
attraverso fondi FSC, ma in questi anni gli unici interventi realizzati,
visibili agli occhi di chi quotidianamente percorre la tratta Catanzaro Lido –
Sibari, sono stati quelli relativi alla posa dei pali tipo LS per il futuro
sostegno della catenaria. Il 30 dicembre 2022 il commissario straordinario
Roberto Pagone ha firmato l’ordinanza di Rfi relativa
all’avvio dell’approvazione del Progetto Definitivo di elettrificazione della
tratta Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale;
nell’attesa del completamento
della elettrificazione della linea è indispensabile dare il via a un cambio
completo del modo di viaggiare sulla tratta ionica e supportare il sistema
turistico dei territori interessati nel suo rilancio. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1.che iniziative intende
assumere la Regione Calabria per velocizzare al massimo la consegna dei 13
treni Blues ibridi, migliorando la percorribilità di una tratta ferroviaria
così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di
una zona così vasta e fondamentale della Calabria;
2.se intende attivarsi
per conoscere l’esatto cronoprogramma dei lavori di elettrificazione della
linea ferroviaria Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, fornendo
precise indicazioni tratta per tratta, a cominciare da quelle attivabili in
tempi brevi, sulla durata dei lavori e sui tempi di completamento degli stessi.
(117; 02/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- il Presidio
Ospedaliero Ciaccio/De Lellis è struttura che svolge continue prestazioni
sanitarie soprattutto in campo oncologico;
- tale presidio
costituisce struttura di riferimento non solo per i pazienti di Catanzaro ma
anche per i pazienti dell’intero territorio regionale;
- è essenziale nello
svolgimento delle dette prestazioni sanitarie la disponibilità della Pet;
- fino alla data del
28/8/2022 il Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis ha potuto contare sulla
disponibilità di una Pet Mobile presente nella struttura per tre giorni a
settimana;
- purtuttavia, a
decorrere dal 28/8/2022 non è più disponibile presso il Presidio Ospedaliero
Ciaccio/De Lellis la Pet mobile;
- l’assenza della Pet
nel Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis ostacola con tutta evidenza lo
svolgimento delle prestazioni sanitarie tipiche non potendo il detto Presidio
disporre di uno strumento diagnostico essenziale;
- al momento, per
effetto di una convenzione esistente con l’Azienda Mater Domini, vi è la
disponibilità ad utilizzare la Pet dell’azienda Mater Domini in modo, tuttavia,
molto limitato e non soddisfacente;
- pertanto, in molti
casi i pazienti sono costretti a recarsi fuori dalla regione Calabria al fine
di eseguire gli esami a cui è finalizzata la Pet;
- tutto ciò lede il
diritto alla salute dei pazienti che si rivolgono al Presidio Ciaccio/De Lellis
i quali, purtroppo, a causa dell’assenza della necessaria Pet non possono
beneficiare di tempestive e immediate cure sanitarie;
- occorre, pertanto, con
rapidità e tempestività, comprendere le ragioni per le quali presso il Presidio
Ospedaliero Pugliese/Ciaccio non sia più disponibile l’essenziale Pet e
adottare ogni necessario atto e provvedimento al fine di permettere al detto
Presidio di poter contare sull’essenziale Pet e di potere dare immediate e
tempestive risposte ai pazienti. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si
CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, anche nella qualità
di Commissario ad acta per la sanità calabrese, e alla Giunta Regionale
per sapere:
se hanno contezza della
grave problematica sopra esposta e di sapere quali atti e provvedimenti
politici e amministrativi e gestionali si intenda porre in atto tempestivamente
al fine di permettere al Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis e ai pazienti
che si rivolgono alla detta struttura di poter disporre della necessaria ed
essenziale Pet e al fine di rendere effettivo e concreto e reale anche per i
pazienti del Presidio Ciaccio/De Lellis il diritto alla salute e alle cure
sanitarie.
(118; 06/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- con il Protocollo di
intesa sottoscritto in data 18 ottobre 2016 tra Regione Calabria e Rete
ferroviaria italiana S.p.A. (RFI) è stato avviato il processo finalizzato alla
velocizzazione del collegamento multimodale "Aeroporto – Stazione Lamezia
Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido” prevedendo una collaborazione tra
Regione Calabria e RFI in tutte le fasi dell’intervento: fattibilità,
finanziamento europeo, progettazione ed esecuzione;
- nell’ambito di tale
intervento particolare rilievo ha assunto il collegamento tra la Stazione di
Lamezia Terme e l’Aeroporto, atteso che la realizzazione di un collegamento
stabile e frequente consentirebbe di migliorare notevolmente i collegamenti
intermodali e incrementare l’utilizzo del servizio ferroviario per raggiungere
l’aeroporto dalle diverse aree della Calabria;
- l’intervento era stato
inserito nel Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 della Regione
Calabria approvato dalla Commissione Europea in data 20/10/2015;
- nel quadro sopra
descritto, la Regione Calabria ha inteso affidare il servizio per la redazione
del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione del
“Collegamento Aeroporto – Stazione Lamezia Terme Centrale” tramite una
procedura aperta ai sensi dell’art. 60 del D. Lgs.n.
50/2016 e ss.mm.ii., secondo il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art.95 comma 3, lett. a) del D.
Lgs. 50/2016;
- il Documento
Preliminare alla Progettazione, approvato nel marzo 2020, chiedeva di prevedere
almeno due alternative: Alternativa 1) Realizzazione di un collegamento con bus
elettrici o a metano possibilmente in sede riservata dalla stazione
all’aeroporto e, specificatamente, il progetto di sistema doveva valutare la
possibilità di collegare con un sistema di trasporto su gomma a basso impatto
ambientale, bus elettrici, i due principali poli trasportistici dell’area di
Lamezia Terme, la Stazione Ferroviaria e l’Aeroporto, al fine di favorire
l’interscambio dei passeggeri provenienti dalle linee ferroviarie afferenti
alla stazione di Lamezia T. C.le diretti
all’aeroporto, e viceversa. Alternativa 2) Realizzazione di un collegamento
People Mover automatizzato con valutazione tecnica di
almeno due possibili tracciati e, specificatamente, il progetto doveva valutare
la possibilità di collegare con un sistema di trasporto innovativo automatico,
tipo People Mover, i due principali poli
trasportistici dell’area di Lamezia Terme, la Stazione Ferroviaria e
l’Aeroporto, al fine di favorire l’interscambio dei passeggeri provenienti
dalle linee ferroviarie afferenti alla stazione di Lamezia T. C.le diretti all’aeroporto, e viceversa. CONSIDERATO che -
la Regione Calabria, con decreto n. 9486 del 18/09/2020, ha aggiudicato il
"servizio di architettura e ingegneria per l’esecuzione di prestazioni
relative al livello di approfondimento di progettazione di fattibilità tecnica
ed economica del Collegamento Multimodale Stazione Lamezia Terme – Aeroporto
Lamezia Terme” alla RTI Ferrotramviaria Engineering S.p.A. (Mandataria
Capogruppo);
che in data 17/02/2021
tra Regione Calabria e Ferrotramviaria S.p.A. è stato firmato il Contratto Rep.
n. 18636 e con nota la Ferrotramvia S.p.A. ha inviato
(prot. n.1222/FE del 21/09/2021) alla Regione Calabria gli elaborati
concernenti le ipotesi progettuali, in ottemperanza al contratto di appalto
sottoscritto ed al relativo cronoprogramma. Tutto quanto sopra premesso e
considerato, in ragione del tempo trascorso e dei ritardi accumulati, il
sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta e
l’Assessore regionale competente
per sapere:
cosa prevedono le
proposte progettuali selezionate e quale sia il cronoprogramma per la
realizzazione dell’infrastruttura.
(119; 07/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
nella Relazione annuale
2022, approvata con Delibera n. 1/2023 dalla Sezione di controllo per gli
affari comunitari e internazionali della Corte dei conti, sui rapporti
finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari, sono
emerse diverse criticità per la regione Calabria relative alla Programmazione
2014-2020;
sulla gestione dei fondi
comunitari per l’esercizio finanziario 2021 la Corte dei conti rileva che “per
i Fondi FSC, i principali parametri finanziari al 31 dicembre 2021 presentano
una dotazione assegnata e rideterminata pari ad euro 2.260.531.679, con un
livello di spesa registrato pari al 48,6% che, considerata la chiusura del
programma prevista per il 2023, non può ritenersi un target soddisfacente”.
Questo livello di spesa, pur insufficiente, è stato raggiunto grazie ai
regolamenti di flessibilità e semplificazione adottati a marzo 2020 per fare
fronte alla pandemia, ma tuttavia, proprio a causa del Covid, è diminuita la
spesa infrastrutturale;
un altro rilievo contenuto
nella relazione, sempre relativo ai Fondi FSC, è riguardante il rischio di
perdita delle risorse, considerando la conclusione del Programma al 31 dicembre
2023. I giudici contabili, infatti, osservano che “L’importo delle risorse
ancora non programmate, pari ad euro 265.449.156 (11,74% dell’intero importo
programmato), rimane consistente se si considera che il settennio di
programmazione è quasi terminato. Tenendo conto della tempistica per l’avvio
dei bandi e per la valutazione ed esecuzione dei progetti, si ritiene possibile
che il tempo per rispettare la cosiddetta regola “n+3” (prevista per il 2023) e
per evitare il disimpegno automatico, possa non essere sufficiente.”;
la relazione pone
l’attenzione anche sulle le somme, di provenienza comunitaria, erogate a tutti
gli enti strumentali, alle fondazioni e alle partecipate della Regione
Calabria, nella qualità di soggetti attuatori di progetti o opere, evidenziando
come “A seguito dell’omessa risposta da parte della Regione sulla modalità di
rendicontazione della spesa dei fondi, non è stato possibile conoscere per
quanti e per quali progetti la spesa è stata certificata alla UE da parte del
soggetto attuatore/beneficiario/gestore e per quanti e quali progetti la
certificazione è avvenuta con solo l’ordinativo di pagamento atto a
giustificare il trasferimento delle risorse.”;
nell’ambito delle
risorse reperite per fronteggiare l’emergenza sanitaria, dal riscontro
istruttorio è emerso che la spesa prodotta è pari solamente al 36% circa di
quanto disponibile. Le somme, inoltre, sono state impiegate in aiuti una tantum
erogati a lavoratori ed imprese e in aiuti funzionali a mantenere i livelli di
occupazione e nessuna azione di investimento sembra abbia avuto sviluppo.
Nonostante la normativa emergenziale abbia introdotto nuovi spazi di
flessibilità, la relazione riassume così i dati analizzati: “Nel complesso: è
evidente che le risorse del POR Calabria messe a disposizione per fronteggiare
la pandemia sono state solo in parte utilizzate.”;
non sembrano esserci i
presupposti per la conclusione dei due progetti a cavallo tra le programmazioni
2007-2013 e 2014-2020, il collegamento ferroviario metropolitano tra la nuova
stazione FF.SS. di Catanzaro in Località Germaneto e l'attuale stazione di
Catanzaro Sala e la costruzione del terzo lotto della strada Gallico-Gambarie,
la cui scadenza è prevista per il primo progetto al 31.12.2023 e per il secondo
al 30.06.2023;
la chiusura del POR
Calabria FSE 2007-2013 non è stata ancora conclusa. Considerato che: per quanto
riguarda i controlli di I livello, nel periodo che va dal 1° luglio 2020 al 30
giugno 2021 il numero totale delle irregolarità identificate è stato molto più
alto rispetto al precedente periodo esaminato. Su un importo totale di 496
milioni di euro la spesa ammissibile, con riferimento al FESR e FSE, è stata
pari ad 451 milioni di euro. Tenuto conto che: rispetto alle altre regioni del
Sud Italia, il POR Calabria, secondo la Corte dei conti, ha presentato le
performance meno apprezzabili. Per quanto riguarda l'avanzamento finanziario
degli impegni e dei pagamenti, al 31 dicembre 2021, sull'importo programmato il
valore complessivo impegnato è pari al 72,4%. I pagamenti sono stati pari
solamente al 48,6%. Preso atto che: tali dati confermano la gravità della
situazione e mettono a rischio concreto la perdita di risorse importanti per la
Calabria. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
quali iniziative urgenti
intende intraprendere la Regione Calabria per evitare il disimpegno delle
risorse entro il 31.12.2023 e per migliorare e accelerare i processi di impegno
e di spesa delle somme messe a disposizione dall'Unione Europea, dissipando i
dubbi e le ombre emerse nella Relazione annuale 2022 sui rapporti finanziari
con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi europei della Corte dei conti.
(120; 09/02/2023).
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- il Parlamento europeo
con la risoluzione del 16 febbraio 2022 su Rafforzare l'Europa nella lotta
contro il cancro - Verso una strategia globale e coordinata (2020/ 2267(INI))
nell'enunciazione dei campi di azione al paragrafo 125 specificatamente chiede
"che entro il 2025, al più tardi, tutti gli Stati membri garantiscano il
diritto all'oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del
trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti
per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni di età";
- senza il
riconoscimento del diritto all'oblio oncologico oggi in Italia milioni di
cittadini subiscono discriminazioni determinate dalla loro storia medica e
patologica. Infatti per la stipula di contratti
bancari e assicurativi, vengono richieste tutta una serie di informazioni sullo
stato psico-fisico del cliente e, in caso di pregresse patologie oncologiche,
le stesse possono determinare l'imposizione di oneri maggiori rispetto a quelli
normalmente e normativamente previsti, oltre a incidere sfavorevolmente sulla
valutazione del rischio e della solvibilità del cliente;
- in Italia nonostante
alcune iniziative parlamentari, ad oggi, non esiste una norma che impedisca le
suddette discriminazioni o che adegui la normativa nazionale alla risoluzione
europea. Si precisa che già 5 Paesi Europei,
specificatamente Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Portogallo hanno, con
strumenti diversi ma di analogo contenuto, garantito il diritto all'oblio
oncologico. Considerato che • le pregresse patologie oncologiche possono essere
elemento di discriminazione anche in altri ambiti quali avanzamenti di
carriera, adozioni di minori o reinserimento lavorativo nonostante nessuna
normativa preveda limitazioni determinati da precedenti stati patologici;
- il riconoscimento
all'oblio oncologico risponderebbe oltre che agli impegni europei anche al
rispetto degli art. 2, 3 e 32 della nostra Costituzione;
- pur trattandosi di
materia rientrante nella competenza esclusiva del legislatore nazionale, le
istituzioni regionali possono comunque compulsare l'iniziativa legislativa
nelle sedi competenti e insistere con azioni propositive e di sensibilizzazione
sul tema;
tutto ciò premesso e
considerato
impegna la Giunta
regionale
- a farsi promotore nei
confronti del Governo e del Parlamento affinché venga approvata una normativa
nazionale che disciplini in modo compiuto il diritto all'oblio oncologico;
- a incentivare in ogni
sede opportuna il dibattito pubblico utile a esortare l'azione politica sul
diritto del cittadino all'oblio oncologico.
(44; 12/01/2023) Fedele.
Il Consiglio regionale, premesso
che:
che nella città di
Catanzaro vi è l’Università Magna Graecia tra i cui
corsi è ricompreso quello di Medicina e Chirurgia;
che il corso di Medicina
e Chirurgia, che esiste all’interno dell’UMG da diversi decenni, si avvale
della presenza essenziale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini
ed ha permesso e permette alla Calabria di poter contare su personale medico di
qualità;
che nel 2020 è stato
istituito il corso interateneo (Magna Graecia/Unical) in Medicina e
Tecnologie digitali che prevede lo svolgimento dello stesso per tre anni a
Cosenza (secondo le specificità didattiche dell’Unical)
e per tre anni a Catanzaro (secondo le specificità medico/cliniche della Magna Graecia);
che con L.R. 16/12/2021
N. 33 è stata disposta la fusione per incorporazione dell’Azienda Ospedaliera
Pugliese Ciaccio con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini;
che è, pertanto, nata,
con la L.R. 33/2021, l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”, con
sede in Catanzaro, che avrà 850 posti letto e che costituirà un punto di
riferimento medico/clinico e didattico non solo per la Calabria ma per l’intero
Sud;
che all’art. 2 della
L.R. N. 33/2021 è disposto che “Entro dodici mesi dall’entrata in vigore della
presente legge sono definiti i rapporti tra Regione Calabria e Università degli
Studi Magna Graecia di Catanzaro in materia di
attività integrate di didattica, ricerca e assistenza, mediante protocollo
d’intesa … Il protocollo d’intesa … stabilisce anche i criteri generali per
l’adozione degli atti normativi interni tenendo conto non solo delle vocazioni
assistenziali di emergenza urgenza e di alta specializzazione dell’Azienda
Ospedaliera Pugliese Ciaccio e di elezione, urgenza, didattica e ricerca
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini, ma anche di quella che
sarà l’attività integrata dell’azienda dopo la fusione, nonché dei volumi di
attività da esse realizzati e delle esigenze di funzionamento delle scuole di
specializzazione e dei corsi di laurea, di laurea magistrale e di laurea
magistrale a ciclo unico, della Scuola di medicina e chirurgia”;
che, non può, pertanto,
non vedersi un diretto e immediato collegamento tra la nuova Azienda
Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”, con sede in Catanzaro, e la
facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Magna Graecia
di Catanzaro;
che l’Unical ha, tuttavia, avviato il procedimento diretto ad
attivare anche presso la detta Università la facoltà di medicina e chirurgia e
che in data 22/12/2022 il Comitato regionale di coordinamento delle università
calabresi (Coruc) ha espresso parere positivo circa
l’istituzione della seconda facoltà di medicina e chirurgia in Calabria;
che ai fini dell’avvio
effettivo della ulteriore facoltà di medicina e chirurgia in Calabria occorrono
ulteriori passaggi e autorizzazioni ministeriali;
che avverso la
istituzione della facoltà di medicina e chirurgia presso l’Unical
è insorto il Senato Accademico dell’Università Magna Graecia
con un proprio documento, per come si apprende dalla stampa, che qui di seguito
si riporta: “Il Senato Accademico esprime forte preoccupazione e grande
perplessità sui contenuti di tale proposta. L’Istituzione di un terzo Corso di
Laurea in Medicina, nella Regione Calabria, presso l’Unical
(il primo Corso, già esistente da più di 30 anni a Catanzaro, il secondo già
attivo a Cosenza come Corso interateneo tra
Università di Catanzaro e Università della Calabria) è priva di motivazione
perché le ipotetiche esigenze di ampliamento del numero di matricole calabresi
o di medici specialisti potrebbero essere, agevolmente, soddisfatte potenziando
i due Corsi esistenti. Inoltre il Senato esprime forte preoccupazione per la
sostenibilità del terzo Corso di Laurea dell’Unical
(la quale, in tal modo, si ritroverebbe ben due Corsi di Laurea in Medicina) da
attivare solo con le forze dell’Ateneo cosentino, che al momento dispone di un
numero di docenti dell’area medica decisamente insufficiente per garantire agli
studenti un’adeguata formazione, tant’è che il Corso interateneo
esistente a Cosenza, per essere attivato, ha avuto bisogno del sostegno
dell’Università Magna Graecia di Catanzaro che ha
garantito il supporto della formazione clinica con propri docenti”;
che, in merito alla
stessa questione, sono intervenuti il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita,
nonché i tre candidati a sindaco alle ultime elezioni (Valerio Donato,
Antonello Talerico e Wanda Ferro quest’ultima
attualmente Sottosegretaria nel Governo Meloni) con una nota stampa. Che qui di
seguito si riporta, con cui congiuntamente hanno espresso “la loro netta
contrarietà all’istituzione di una nuova Facoltà di medicina in Calabria che
risulterebbe un’inutile duplicazione di quella esistente all’Università Magna Graecia. La decisione adottata dal Coruc,
con la discutibile astensione del Rettore dell’Umg De
Sarro, viola apertamente la logica di sistema e di non concorrenzialità tra gli
Atenei e risulta palesemente in contrasto con le politiche di sostenibilità dei
nuovi percorsi accademici. L’indicazione del Coruc
appare debole, discutibile sul piano giuridico e non supportata da una rigorosa
analisi dell’offerta universitaria in Calabria. La sola motivazione
dell’esigenza di allargare la platea degli studenti in medicina in una Regione
che ha bisogno di medici risulta pretestuosa, poiché sarebbe bastato un reale
investimento sulla Facoltà di medicina dell’UMG per sanare questo vulnus;
da un lato, con
l’ampliamento del numero chiuso di immatricolazioni;
dall’altro, con un
potenziamento degli spazi e delle risorse umane e tecnologiche del Policlinico
Mater Domini e della nascitura Azienda Universitaria Ospedaliera ‘Dulbecco’.
Appare paradossale che la Regione decida l’istituzione della nuova Azienda
Universitario-Ospedaliera, e nel contempo non ne
tuteli le prospettive. Si è scelta la strada di una difficile e costosissima
istituzione di una nuova Facoltà in un Ateneo che non può contare nemmeno su un
proprio Policlinico e che dovrebbe utilizzare gli spazi di un ospedale
pubblico, l’Annunziata, che versa già in gravi condizioni logistiche e
operative. La sinergia tra Umg e Unical,
da più parti sbandierata in queste ore per giustificare un’operazione
discutibile, poteva essere assicurata dal solo Corso interateneo
in Medicina e Tecnologie Digitali, senza per questo compromettere l’equilibrio
del sistema universitario calabrese. Ma evidentemente questo non bastava e
l’accordo interateneo è stato utilizzato solo per
aprire la strada alla duplicazione … Dunque o si
investe sull’unica e titolata Facoltà di Medicina esistente in Calabria, con un
ampliamento del numero chiuso e con il potenziamento del Policlinico Mater
Domini e dell’Azienda ‘Dulbecco’, oppure non si ritengano più dei tabù le
possibili duplicazioni di Facoltà identitarie dell’Unical
come Ingegneria e Lettere”;
che, pertanto, l’istituzione
di una nuova facoltà di medicina e chirurgia nel territorio regionale rischia
di indebolire l’attuale sussistente equilibrio universitario calabrese e le
vocazioni territoriali anche in funzione della nascita dell’azienda
ospedaliero/universitaria “Renato Dulbecco” per come disposto con L.R.
N.33/2021, creando di fatto una duplicazione che potrebbe sollecitare una
diffusa richiesta di attivazione delle varie facoltà nell’intero territorio
regionale. Tutto ciò premesso Il Consiglio Regionale IMPEGNA Il Presidente
della Giunta Regionale e la Giunta Regionale
Impegna la Giunta
regionale
a svolgere, nel più
breve tempo possibile, ogni più opportuna iniziativa politica ed istituzionale,
anche raffrontandosi con il governo nazionale, con i Ministeri della Salute e
dell’Università e della Ricerca, e con gli attori territoriali al fine di
favorire le necessarie garanzie per uno sviluppo equilibrato ed armonico del
sistema universitario calabrese, valorizzando e rafforzando le facoltà già esistenti
e le vocazioni territoriali, evitando eventuali costose duplicazioni di facoltà
all’interno del territorio regionale, ed eventualmente rivedendo l’intero
sistema dell’alta formazione universitaria in Calabria.
(45; 13/01/2023)
Mammoliti.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
-
la cefalea nelle sue forme
primarie (emicrania - cefalea tensiva – cefalea a grappolo) colpisce circa il
12% degli individui ed è la patologia neurologica più diffusa nel mondo;
-
l’emicrania cronica è una
malattia estremamente invalidante, tanto da essere inserita dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità tra le patologie con massima disabilità, anche in
considerazione del fatto che essa si manifesta prevalentemente nel periodo più
produttivo della vita del soggetto;
Considerato che: •il
dolore rende difficoltoso svolgere le attività quotidiane ordinarie, anche le
più semplici;
-
l’incapacità di gestire i
propri impegni familiari, domestici, lavorativi e ludici genera sensi di colpa,
frustrazione, insoddisfazione e inadeguatezza che spesso sono acuiti dalla
mancata comprensione di chi sta intorno;
-
le persone soffrono sia
durante sia prima della manifestazione del dolore da cefalea, in quanto, spesso
il timore che possa insorgere il dolore spinge i pazienti a cambiare gli stili
di vita, diminuendo o eliminando occasioni sociali;
-
questa condizione può portare
a una situazione di perenne angoscia, infatti il 70%
circa dei malati dichiara di non riuscire a fare nulla durante l’attacco e il
58% vive nell’angoscia dell’arrivo di una nuova crisi;
Tenuto conto che: al
momento in Italia esistono Centri di terzo livello specializzati nel
trattamento dell’emicrania, ai quali però non sempre è agevole arrivare, sia a
causa del ritardo informativo che esiste rispetto a questa patologia, sia a
causa dell’autogestione della malattia da parte del paziente, che spesso assume
autonomamente farmaci da banco o si rivolge allo specialista sbagliato,
affrontando esami e visite inappropriate che ritardano la corretta diagnosi;
-
la malattia si manifesta
spesso prima del compimento dei 18 anni;
-
il 60% delle persone si
rivolge al medico entro un anno dalla comparsa dei sintomi, ma il tempo medio
per giungere alla diagnosi è di 7 anni;
preso atto che:
- la legge 14 luglio
2020, n. 81 (Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica
come malattia sociale) riconosce l’emicrania cronica e ad alta frequenza, la
cefalea cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici, la cefalea
a grappolo cronica, l’emicrania parossistica cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento
oculare e lacrimazione e l’emicrania continua, come patologie sociali
invalidanti, rinviando a un decreto ministeriale l’individuazione di progetti
finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone
affette da cefalea, nonché i criteri e le modalità con cui le regioni attuano i
medesimi progetti;
- ad oggi il decreto
attuativo non è stato emanato;
impegna la Giunta
regionale
e il Presidente, anche
nella qualità di Commissario ad acta, a sollecitare il Governo all’emanazione
del decreto di cui alla l. 81/2020;
-
ad
adottare ogni provvedimento necessario affinché la cefalea cronica sia inserita
nei livelli essenziali di assistenza (LEA);
-
a promuovere l’inserimento
della figura dello psicologo presso i centri regionali di cura e diagnosi delle
cefalee;
-
a promuovere la formazione di
gruppi di auto mutuo aiuto presso i centri regionali di cura e diagnosi delle cefalee;
-
a favorire la formazione e
l’aggiornamento sulle cefalee dei medici di medicina generale e dei pediatri e
la conoscenza di tale patologia presso le scuole;
-
a garantire l’accesso
tempestivo ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), anche
mediante la riduzione dei tempi di accesso alle visite in convenzione presso i
centri di diagnosi e cura delle cefalee.
(46;
19/01/2023) Tavernise.
Il Consiglio regionale, premesso
che:
- l’articolo 116, comma
3 della Costituzione stabilisce che “ulteriori forme e condizioni particolari
di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell’articolo 117 e
le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l),
limitatamente all’organizzazione della giustizia di pace, n) e s) possono
essere attribuite ad altre regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della
Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui
all’articolo 119. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei
componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata;
-l’articolo 119, comma
3, stabilisce che “La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza
vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per
abitante”;
-l’articolo 119, comma
5, stabilisce che “Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la
solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per
favorire l’effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a
scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina
risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati
Comuni, Province, Città Metropolitane;
Visto che: -Il Ministro
per gli affari regionali e le autonomie ha trasmesso alla Presidenza del Consiglio
dei ministri un proprio DDL in materia di Autonomia Differenziata, da cui
emergono contenuti assolutamente preoccupanti in materia di competenze tra lo
Stato e le Regioni stravolgendo procedure e vincoli definiti
costituzionalmente;
-tale impostazione mette
a rischio l’unità del sistema paese, aumenta drammaticamente le diseguaglianze
territoriali e minaccia, tra l’altro, i diritti essenziali quali sanità,
scuola, trasporti e ambiente, nelle regioni più fragili economicamente;
-la Calabria presenta le
maggiori fragilità dei sistemi regionali e da tale impostazione ne deriverebbe
un definitivo isolamento in materia di diritti civili e sociali garantiti dalla
nostra Costituzione. Considerato che: -anche le drammatiche vicende legate alla
pandemia hanno confermato la necessità di ridefinire competenze tra lo Stato,
le Regioni e il sistema delle Autonomie locali a partire dal Sistema Sanitario
Nazionale con la conseguente necessità di un lavoro di concertazione istituzionale
responsabile e condiviso;
-non può essere
invertito il percorso: prima l’autonomia differenziata e poi la individuazione
dei LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni), che vanno definiti e applicati
su tutto il territorio nazionale e poi eventualmente procedere con nuove forme
di autonomia;
- è incomprensibile
un’ipotesi di autonomia differenziata a costo zero per la finanza pubblica in
quanto nei fatti presuppone un ulteriore indebolimento delle regioni in ritardo
di sviluppo rispetto alle altre più avanzate. A tutt’oggi nessuno ha
quantificato il fabbisogno finanziario necessario per garantire una effettiva
applicazione dei LEP su tutto il territorio nazionale;
-la mancata previsione
di spesa pubblica tesa a garantire un’omogenea applicazione dei LEP su tutto il
territorio nazionale prefigura, ancora una volta, il ricorso alla spesa storica
e di conseguenza una cristallizzazione ed un ulteriore impoverimento dei
servizi nelle aree più fragili del paese a partire dal Mezzogiorno.
impegna la Giunta regionale
impegna il Presidente
della Giunta regionale
a) ad assumere ogni
iniziativa istituzionale adeguata in sede di Conferenza Stato- Regioni tesa a
garantire i percorsi costituzionalmente previsti a partire dalla rigorosa
applicazione dell’art. 119 della Costituzione e, in particolare, in merito alla
determinazione dei LEP prima dell’avvio del processo di autonomia
differenziata;
b) a tenere
sistematicamente informato il Consiglio Regionale sull’andamento del DDL
(Autonomia differenziata);
c) a monitorare
rigorosamente tutte le iniziative che si svilupperanno in materia di Autonomia
differenziata tramite la Commissione Riforme del Consiglio Regionale.
(47; 26/01/2023) Bruni e
Tavernise.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- la cefalea nelle sue
forme primarie (emicrania - cefalea tensiva – cefalea a grappolo) colpisce
circa il 12% degli individui ed è la patologia neurologica più diffusa nel
mondo;
- l’emicrania cronica è
una malattia estremamente invalidante, tanto da essere inserita dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità tra le patologie con massima disabilità, anche in
considerazione del fatto che essa si manifesta prevalentemente nel periodo più
produttivo della vita del soggetto;
considerato che: il dolore rende
difficoltoso svolgere le attività quotidiane ordinarie, anche le più semplici;
- l’incapacità di
gestire i propri impegni familiari, domestici, lavorativi e ludici genera sensi
di colpa, frustrazione, insoddisfazione e inadeguatezza che spesso sono acuiti
dalla mancata comprensione di chi sta intorno;
- le persone soffrono
sia durante sia prima della manifestazione del dolore da cefalea, in quanto,
spesso il timore che possa insorgere il dolore spinge i pazienti a cambiare gli
stili di vita, diminuendo o eliminando occasioni sociali;
- questa condizione può
portare a una situazione di perenne angoscia, infatti
il 70% circa dei malati dichiara di non riuscire a fare nulla durante l’attacco
e il 58% vive nell’angoscia dell’arrivo di una nuova crisi;
Tenuto conto che: al
momento in Italia esistono Centri di terzo livello specializzati nel
trattamento dell’emicrania, ai quali però non sempre è agevole arrivare, sia a
causa del ritardo informativo che esiste rispetto a questa patologia, sia a
causa dell’autogestione della malattia da parte del paziente, che spesso assume
autonomamente farmaci da banco o si rivolge allo specialista sbagliato,
affrontando esami e visite inappropriate che ritardano la corretta diagnosi;
- la malattia si
manifesta spesso prima del compimento dei 18 anni;
- il 60% delle persone
si rivolge al medico entro un anno dalla comparsa dei sintomi, ma il tempo
medio per giungere alla diagnosi è di 7 anni;
preso atto che: la legge 14 luglio 2020, n. 81 (Disposizioni
per il riconoscimento della cefalea primaria cronica come malattia sociale)
riconosce l’emicrania cronica e ad alta frequenza, la cefalea cronica quotidiana
con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici, la cefalea a grappolo cronica,
l’emicrania parossistica cronica, la cefalea nevralgiforme
unilaterale di breve durata con arrossamento oculare e lacrimazione e
l’emicrania continua, come patologie sociali invalidanti, rinviando a un
decreto ministeriale l’individuazione di progetti finalizzati a sperimentare
metodi innovativi di presa in carico delle persone affette da cefalea, nonché i
criteri e le modalità con cui le regioni attuano i medesimi progetti;
- ad oggi il decreto
attuativo non è stato emanato;
impegna la Regione
Calabria
impegna la Giunta
regionale
ad assumere ogni utile e
necessaria iniziativa, anche nei riguardi del Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria, per: -sollecitare il Governo all’emanazione del decreto di
cui alla l. 81/2020;
- adottare ogni
provvedimento necessario affinché la cefalea cronica sia inserita nei livelli
essenziali di assistenza (LEA);
- promuovere
l’inserimento della figura dello psicologo presso i centri regionali di cura e
diagnosi delle cefalee;
- promuovere la
formazione di gruppi di auto mutuo aiuto presso i centri regionali di cura e
diagnosi delle cefalee;
- favorire la formazione
e l’aggiornamento sulle cefalee dei medici di medicina generale e dei pediatri
e la conoscenza di tale patologia presso le scuole;
- garantire l’accesso
tempestivo ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), anche
mediante la riduzione dei tempi di accesso alle visite in convenzione presso i
centri di diagnosi e cura delle cefalee.
(48; 03/02/2023) Tavernise.
È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Bevacqua, Alecci, Iacucci, Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- dalle notizie
riportate dagli organi di stampa, si apprende che la Regione Calabria ha
sostenuto una spesa pari a circa 2,6 milioni di euro per l’allestimento,
dinanzi alla stazione centrale di Milano, di un parco giochi natalizio,
comprensivo di pista di pattinaggio da 1.300 metri quadri, complessivamente
denominati “Sensation on ice”;
- nelle predette istallazioni risultano presenti il marchio e i
loghi di “Calabria Straordinaria”, il brand di promozione turistica della
Regione Calabria;
- l’operazione di
marketing territoriale è stata rivendicata con orgoglio dall’ex Assessore al
Turismo della Regione Calabria, oggi Senatore Fausto Orsomarso, il quale ha
inoltre quantificato in 1,5 milioni di euro le risorse destinate agli eventi
natalizi in Calabria;
- considerato che rileva
l’evidente sproporzione fra quanto investito per un singolo evento fuori
Regione, di dubbia utilità, e l’esiguità di quanto stanziato, ma sovente
neppure ancora accreditato, per i Comuni calabresi;
- appare poco comprensibile
la mancata pubblicità istituzionale dell’intera operazione, stante che i
consiglieri regionali firmatari della presente ne sono venuti a conoscenza
soltanto ex post, a fatto compiuto, e soltanto grazie
alle inchieste giornalistiche sopravvenute;
per sapere:
- se il Presidente della
Giunta era pienamente informato ed edotto in merito
all’operazione e ai suoi costi;
- le ragioni di una
simile operazione che appare del tutto incongrua rispetto all’asfittico
bilancio della nostra Regione;
- le ragioni di una
disparità di trattamento così evidente rispetto alle necessità dei Comuni
calabresi, spesso in difficoltà non solo per allestire le luminarie natalizie
ma per tenere accese anche soltanto gli strumenti di illuminazione delle strade
urbane.
(103; 12/12/2022).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- con DDG n. ... del ...
- avente ad oggetto “Concorso Straordinario Sedi Farmaceutiche disponibili per
il privato esercizio nella Regione Calabria – Assegnazione Sedi Farmaceutiche a
seguito del primo interpello” – la Regione Calabria ha provveduto ad assegnare
la sede farmaceutica n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto, così descritta
“Località Sant’ Anna”, all’ Associazione prot. n. ... - ... - ... (Ref. Dott.
...), classificatasi alla posizione n. 75 della graduatoria di cui al DDG n.
.../...;
- con successivo DDG n.
... del ..., registro decreti n. .../... la Regione Calabria ha rilasciato
l’autorizzazione all’apertura ed all’esercizio della sede farmaceutica urbana
n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR) - di nuova istituzione - così
descritta: “Località Sant'Anna” - a favore della società “Farmacia ...”,
riconoscendone la titolarità;
- la Farmacia … ha
individuato i locali nell’ambito della zona assegnata per come delimitata dal
Comune competente e ha, tempestivamente, provveduto all’apertura della sede
farmaceutica;
- successivamente, i
titolari di altre due farmacie di Isola di Capo Rizzuto hanno promosso ricorso
innanzi al TAR Calabria CZ, finalizzato ad ottenere l’annullamento del
sopracitato decreto dirigenziale n. ... del ..., registro decreti n. .../.., nella parte in cui la Farmacia … , titolare della
quarta sede farmaceutica, era stata autorizzata ad insediarsi in località
Sant’Anna;
- con sentenza resa in
forma semplificata, n. … del … , il Tribunale
Amministrativo Regionale per la Calabria – Catanzaro ha dichiarato il ricorso
in parte irricevibile perché tardivo, rigettandolo in altra parte perché
infondato;
l’organo giudiziario ha,
altresì, rilevato che il Comune di Isola di Capo Rizzuto, con proprio atto
deliberativo, aveva provveduto alla delimitazione delle sedi farmaceutiche e
che tale provvedimento non fosse più impugnabile per decorrenza termini,
infine, ha statuito circa il pieno rispetto dei termini di legge con
riferimento all’attivazione della sede farmaceutica;
- la precitata sentenza
è stata gravata di appello ed il Consiglio di Stato, con sentenza n. … , ha accolto l’impugnativa fondandosi sul presupposto che
i locali individuati per la sede farmaceutica de qua siano al di fuori della
zona n. 4, non sussistendo una precisa delimitazione da parte del Comune,
seppure il C.T.U., nominato dal Giudice di Appello, avesse chiarito che la
localizzazione della farmacia è invece compresa nella zona di Sant’Anna;
- la regione Calabria,
con Decreto Dirigenziale n. .../..., si è determinata a dare esecuzione alla
sentenza resa dal Consiglio di Stato con riferimento alla vicenda in esame,
dichiarando la decadenza dell’assegnazione della sede farmaceutica ai … ,
ritenendo che fossero ormai decorsi i 180 giorni prescritti dal bando affinché
la Farmacia fosse collocata entro I limiti territoriali indicati dal Consiglio
di Stato, intendendo che lo stesso termine dovesse decorrere dall’originaria
assegnazione e non piuttosto dalla decisione del Consiglio di Stato;
- il provvedimento de
quo è stato impugnato dalla Farmacia … presso il TAR Calabria Catanzaro che,
con sentenza resa in forma semplificata n. … , ha
accolto il ricorso annullando il decreto dirigenziale n. .../...;
- di seguito
all’annullamento del decreto n. .../..., la Regione Calabria – Dipartimento
Tutela della Salute, con nota prot. n. .../..., ha concesso il termine di legge
di 180 giorni, decorrenti dalla notifica del predetto
atto, per l’apertura in nuovi locali da individuarsi all’interno dei confini
della località Sant’Anna, con ciò confermando di adeguarsi al termine da
assegnare per l’apertura della Farmacia, anche in seguito a un trasferimento,
non possa essere inferiore a giorni 180;
- la farmacia … ha
proposto ricorso per revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 4 c.p.c.,
intervenendo nel corso del giudizio anche la Società … acquirente della
Farmacia di cui si discute;
- il Consiglio di Stato,
con sentenza n. …, ha rigettato il ricorso per revocazione;
- giusta formale
provvedimento del competente dipartimento regionale, il termine per il
trasferimento della farmacia in questione era stato sospeso in attesa della
decisione sul giudizio di revocazione, con la conseguente assegnazione di un
nuovo termine qualora l’esito del giudizio si fosse rivelato in senso negativo
per i ricorrenti;
- la Regione Calabria,
successivamente al rigetto del ricorso per revocazione, con nota prot. n.
.../..., ha assegnato il termine di giorni 30, con decorrenza dalla notifica
dell’atto precitato, affinché la Farmacia … fosse trasferita in altri locali;
- i titolari della
Farmacia hanno formalmente sottolineato la difficoltà a reperire in un termine
così breve nuovi locali rilevando, altresì, che il termine assegnato costituiva
un’evidente violazione di quanto disposto dal bando di gara;
- pur tuttavia,
l’Amministrazione Regionale ha rigettato la chiesta proroga e con decreto n.
.../... ha dichiarato la decadenza della titolarità della sede farmaceutica in
capo all’originario assegnatario ed agli attuali proprietari della Farmacia;
- il Decreto n. .../...
è stato impugnato dinnanzi al Tar Calabria Catanzaro che ha emesso l’ordinanza
cautelare n. …;
- quest’ultima ordinanza
è stata impugnata dinanzi al Consiglio di Stato che l’ha sospesa cautelarmente
fino alla camera di consiglio del 9 febbraio 2023. Considerato che: - il
diritto alla salute rientrante tra quelli fondamentali e, come tale, tutelato
dall’art. 32 della Costituzione, risulta fortemente compromesso nella frazione
di Sant’Anna del Comune di Isola di Capo Rizzuto a causa della chiusura
repentina della locale Farmacia;
- tale situazione si
ripercuote anche sulle famiglie dei pazienti ricadenti nell’ASP di Crotone, in
particolar modo minori, che fanno riferimento alla Farmacia per la preparazione
dei farmaci salvavita;
- la vicenda si riflette
negativamente anche sulle famiglie dei dipendenti il cui posto di lavoro è
messo in discussione come anche nei confronti dei titolari, che si ritrovano a
dover far fronte anche alle obbligazioni con i fornitori in mancanza di
incassi;
- è prevista l’apertura
di un’altra farmacia nel territorio del comune di Isola di Capo Rizzuto;
- reperire nuovi locali,
metterli a norma, chiedere e ottenere le autorizzazioni necessita di un tempo
ben superiore ai 30 giorni assegnati dalla regione;
- la decadenza della
titolarità della sede farmaceutica di Sant’Anna esporrebbe il comune di Isola
di Capo Rizzuto e la regione Calabria ad una evidente e cospicua richiesta
risarcitoria da parte degli assegnatari. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di Commissario ad
acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario
nella Regione Calabria,
per sapere:
- se è a conoscenza
della situazione sopra descritta e se intende intervenire per ripristinare il
diritto alla salute nella frazione Sant’Anna del Comune di Isola di Capo
Rizzuto, promuovendo il riesame del decreto n. .../... e assegnando il termine
di 180 giorni per il trasferimento della sede farmaceutica.
(112; 24/01/2023).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
il cronoprogramma per
l’elettrificazione della ferrovia ionica calabrese è costellato da continui
problemi che ne hanno minato il corretto svolgimento: ritardi, commissariamenti
e criticità varie. Sono previsti interventi infrastrutturali e tecnologici con
le risorse finanziare necessarie per l’ultimazione del progetto che saranno a
valere sul PNRR, ma per il completamento di questa importante opera occorrerà
aspettare ancora diversi anni;
nel 2022, ad aprile a
Reggio Calabria e a luglio a Corigliano-Rossano, alla presenza del Direttore
Direzione Regionale Calabria Trenitalia Maurizio Fanelli, sono stati presentati
i treni ibridi Blues a tripla alimentazione, elettrica, diesel e a batterie,
realizzati nelle officine calabresi di Hitachi Rail.
In quelle occasioni è stato comunicato che 13 nuovi treni regionali Blues
saranno destinati a percorrere la linea ionica tra Reggio Calabria e Sibari e
la trasversale tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme a partire dal primo trimestre
del 2023;
sette convogli "Blues
Intercity", poi, con una livrea dedicata che li renderà immediatamente
distinguibili dai "cugini" della Divisione Regionale, saranno
destinati al servizio Intercity Taranto - Reggio Calabria, che oggi conta due
coppie di treni effettuati con locomotive Diesel D.445 e tre carrozze Tipo Z.
Considerato che: a dicembre 2022 sono stati consegnati sette Blues suddivisi
tra le regioni Sicilia, dove sono arrivati cinque treni ibridi, e Toscana e
Sardegna, con un treno a testa. Per quanto riguarda la Sicilia i Blues saranno
utilizzati su linee non elettrificate come la tratta
Siracusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Piraineto-Castelvetrano-Trapani
e la Catania-Caltagirone. Tenuto conto che: i nuovi treni regionali Blues
rappresentano un salto generazionale, perché possono viaggiare con motori
diesel su linee non elettrificate come quella ionica, con motore elettrico su
quelle elettrificate e con batterie per percorrere il primo e l’ultimo miglio
sulle linee non elettrificate o durante la sosta nelle stazioni. Si evita,
così, l’uso di carburanti, azzerando emissioni e rumori. La tecnologia ibrida
consente, inoltre, di ridurre del 50% il consumo di carburante, oltre a una
forte diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel.
I Blues sono attrezzati con l’ERTMS, il più evoluto sistema di segnalamento
ferroviario in Europa, raggiungono i 160 km orari e possono ospitare fino a 300
persone sedute nella composizione a quattro carrozze. Costruiti con materiali
riciclabili, sono confortevoli e sostenibili: sono presenti postazioni per le
bici, un’area per i bambini, prese usb e di corrente a 220V, oltre a un sistema
di climatizzazione che prevede l’ottimizzazione dei consumi in base
all’effettivo numero di passeggeri trasportati. Preso atto che: da originario
cronoprogramma di RFI, l’attivazione dell’elettrificazione della Ferrovia
Ionica tra Sibari e Catanzaro Lido e della trasversale Catanzaro Lido – Lamezia
Terme Centrale era prevista per l’anno attualmente in corso. Le attuali stime
del gestore dell’infrastruttura del Gruppo FS Italiane e del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, invece, prevedono l’autorizzazione alla messa
in servizio della trazione elettrica sulle tratte in questione a dicembre 2026;
il solo tratto
Sibari-Rossano risulta attivabile in tempi brevi e ciò permetterebbe il
prolungamento del Frecciargento Sibari-Bolzano fino a Rossano, servendo anche
la stazione di Corigliano, contribuendo, così, alla riduzione del grave
isolamento nell'ambito dei trasporti ferroviari che attanaglia la terza città
calabrese per numero di abitanti;
le opere di
elettrificazione della linea ferroviaria ionica vennero finanziate già nel 2018
attraverso fondi FSC, ma in questi anni gli unici interventi realizzati,
visibili agli occhi di chi quotidianamente percorre la tratta Catanzaro Lido –
Sibari, sono stati quelli relativi alla posa dei pali tipo LS per il futuro
sostegno della catenaria. Il 30 dicembre 2022 il commissario straordinario
Roberto Pagone ha firmato l’ordinanza di Rfi relativa
all’avvio dell’approvazione del Progetto Definitivo di elettrificazione della
tratta Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale;
nell’attesa del
completamento della elettrificazione della linea è indispensabile dare il via a
un cambio completo del modo di viaggiare sulla tratta ionica e supportare il
sistema turistico dei territori interessati nel suo rilancio. Tutto ciò
premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1.che iniziative intende
assumere la Regione Calabria per velocizzare al massimo la consegna dei 13
treni Blues ibridi, migliorando la percorribilità di una tratta ferroviaria
così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di
una zona così vasta e fondamentale della Calabria;
2.se intende attivarsi
per conoscere l’esatto cronoprogramma dei lavori di elettrificazione della
linea ferroviaria Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, fornendo
precise indicazioni tratta per tratta, a cominciare da quelle attivabili in
tempi brevi, sulla durata dei lavori e sui tempi di completamento degli stessi.
(117; 02/02/2023).
Il
Consiglio regionale
premesso che:
·
l’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
·
la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
visti:
·
l’articolo 7 della legge
regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni,
agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del
settore sanità), che ha istituito l'Azienda Territoriale per l'Edilizia
Residenziale Pubblica regionale, quale ente ausiliario della regione in materia
di edilizia residenziale pubblica, con l'accorpamento delle Aziende regionali
per edilizia residenziale;
·
la legge regionale n. 8/2002;
·
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione
Calabria);
·
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
vista
la deliberazione della Giunta regionale n. 685 del 23 dicembre 2022, recante: “Rendiconto
esercizio 2021 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica
Calabria (ATERP Calabria). Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di
competenza”;
vista
la deliberazione n. 428 del 17 novembre 2022 con cui il Commissario
straordinario dell’ATERP ha approvato il conto consuntivo 2021 dell’Ente,
allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale;
tenuto
conto che il Revisore unico dei conti dell’ATERP, con verbale n. 2 del 16
novembre 2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale, sulla base delle verifiche di regolarità amministrativa e
contabile effettuate,
·
ha osservato che i termini per
l'approvazione del documento rendiconto di gestione 2021 non risultano
rispettati;
·
ha constatato una bassa
percentuale di riscossione dei canoni, suggerendo di monitorare in modo
efficace e puntuale tutte le fasi delle entrate, dall'accertamento alla
riscossione, anche coattiva dei canoni di locazione;
·
ha osservato che l’Ente non si
avvale di un servizio di Tesoreria Unica;
·
ha attestato la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione e ha espresso “giudizio positivo
per l’approvazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2021”;
considerato
che il dipartimento regionale “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, che esercita
la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di
competenza (prot. n. 555084 del 13 dicembre 2022), allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
ha evidenziato il sostanziale
rispetto delle disposizioni di cui alla legge regionale n. 43/2016, in materia
di contenimento della spesa del personale e di spese per il funzionamento;
·
ha evidenziato che il saldo
negativo del Fondo di cassa rappresenta una criticità del rendiconto di gestione,
nonostante le documentate spiegazioni fornite dall’Ente circa il carattere
temporaneo del suddetto saldo;
·
ha preso atto delle risultanze
dell’analisi condotta dall’Organo di revisione e fatte proprie le osservazioni
rimesse dallo stesso, esprimendo “parere favorevole all’approvazione del
rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2021 dell’Azienda
Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale”;
tenuto
conto che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di
competenza (prot. n. 564196 del 19 dicembre 2022), allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
ha rilevato che:
-
sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2021, per come risultante dal
conto del bilancio, e il corrispondente valore del conto del tesoriere;
-
sussiste la continuità tra i
residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio
2021;
-
sussiste la quadratura delle
poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;
-
sussiste (a seguito delle
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra
i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi, stante quanto attestato dall’ATERP Calabria nella nota integrativa
allegata al rendiconto 2021;
-
sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2021, e il valore registrato alla voce
“Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato, del Fondo Crediti Dubbia
Esigibilità e del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2021;
·
ha espresso riserva in ordine
al risultato negativo di cassa al 31 dicembre 2021, che costituisce un’anomalia
contabile, raccomandando all’Ente di porre la massima attenzione sulla gestione
finanziaria dei futuri esercizi al fine di evitare criticità contabili, e al
dipartimento vigilante “Infrastrutture e Lavori Pubblici” di provvedere a monitorare
costantemente la gestione finanziaria dell’ATERP;
·
rilevando che l’ATERP Calabria
presenta una percentuale del 96,81% di potenziale inesigibilità dei canoni di
locazione, ha ritenuto necessario che il dipartimento vigilante “Infrastrutture
e Lavori Pubblici” provveda ad effettuare più stringenti azioni di controllo e
monitoraggio in tal senso;
·
ha raccomandato all’Ente, al
fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio nonché di evitare
l’insorgere di possibili danni di natura erariale, di promuovere le attività
necessarie atte a garantire una più incisiva azione di recupero delle posizioni
di credito, stante il perdurare di evidenti difficoltà nella riscossione dei
proventi relativi ai canoni di locazione;
·
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e del dipartimento
regionale “Infrastrutture e Lavori Pubblici”, fermi restando i rilievi, le
riserve e le raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal
dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha
ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla
trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Azienda Territoriale
Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) al Consiglio
regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8”;
tenuto
conto che il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione
2021-2023 dell’ATERP Calabria con deliberazione n. 135 del 25 giugno 2021;
preso
atto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 gennaio 2023,
ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2021 dell'Azienda Territoriale per
l’Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) e i documenti ad
esso allegati;
udito
il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in
premessa, che qui si intendono integralmente riportate,
·
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per
l’esercizio 2021 dell'Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica
Regionale (ATERP Calabria) e i documenti ad esso allegati richiamati in
premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente
deliberazione.
Il Consiglio regionale
premesso che:
·
l’articolo 57, comma 3, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni
anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 20 settembre al dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per
la definitiva istruttoria di propria competenza;
·
la Giunta regionale entro il
15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera
b) dello Statuto;
visti:
·
la legge regionale 20 dicembre
2012, n. 66 (Istituzione dell'Azienda regionale per lo sviluppo
dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura);
·
la legge regionale n. 8/2002;
·
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della regione
Calabria);
·
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
vista la deliberazione
della Giunta regionale n. 686 del 23 dicembre 2022, recante: “Bilancio di
previsione 2022-2024 dell'Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura
Calabrese (ARSAC) - Trasmissione proposta al Consiglio Regionale per gli atti
di competenza”;
vista la deliberazione
n. 135 del 6 dicembre 2022, con cui il Direttore Generale dell’ARSAC ha
approvato il bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda, allegato al
presente atto quale parte integrante e sostanziale;
atteso che il Revisore
unico dei conti dell’ARSAC, con verbale n. 31 del 9 dicembre 2022, allegato
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
con riferimento alle
previsioni di parte corrente:
-
ha considerato congrue le
previsioni di spesa e attendibili le entrate previste, sulla base delle
previsioni definitive 2022-2024, della salvaguardia degli equilibri ex art. 193
del TUEL, delle modalità di quantificazione e aggiornamento del fondo
pluriennale vincolato e della quantificazione del fondo crediti di dubbia
esigibilità;
-
ha osservato che le previsioni
di entrata e di spesa corrente devono essere verificate e monitorate
costantemente;
·
con riferimento alle
previsioni di investimenti, ha considerato coerente la previsione di spesa per
investimenti con il programma amministrativo, e il piano di sviluppo
dell’Azienda;
·
ha riscontrato che le previsioni
di cassa sono attendibili in relazione all’esigibilità dei residui attivi e
delle entrate di competenza, e congrue in relazione al rispetto dei termini di
pagamento con riferimento ai cronoprogrammi e alle scadenze di legge e agli
accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità;
·
ha verificato che il bilancio
è stato redatto in osservanza delle norme di legge, dello statuto e del
regolamento di contabilità dell’Ente, nonché dei principi previsti
dall’articolo 162 del TUEL, dalle norme del d.lgs. 118/2011 e dai principi
contabili applicati 4/1 e 4/2 allegati allo stesso decreto legislativo;
·
ha rilevato la coerenza
interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio
e ha espresso “parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione
2022-2024 e sui documenti allegati”;
considerato che il
dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”,
che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito
dell’istruttoria di competenza (prot. n. 563629 del 19 dicembre 2022), allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
ha riscontrato che l’ARSAC ha
imputato correttamente la somma stanziata nel 2022 a titolo di contributo ex l.r. 66/2012 trasferito dal dipartimento “Agricoltura,
Risorse Agroalimentari e Forestazione” nel 2022, come evidenziato anche nella
relazione generale, tenuto conto del parere favorevole del Revisore unico
dell’Azienda;
·
ha verificato il rispetto
della normativa vigente in tema di spending review ai sensi della legge
regionale n. 43/2016, evidenziando che il contenimento della spesa è stato
complessivamente garantito;
·
ha espresso “parere favorevole
al bilancio di previsione 2022-2023-2024”, approvato con deliberazione del
Direttore Generale dell’ARSAC n. 135 del 6 dicembre 2022;
tenuto
conto che il dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di
competenza (prot. n. 565028 del 19 dicembre 2022), allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale,
·
ha verificato la sussistenza
degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno
2011, n. 118;
·
ha raccomandato all’Ente di
verificare, durante l’intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di
previsione, la congruità del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, provvedendo
ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate
agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove
entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento all’effettivo
andamento degli incassi, adottando, se necessarie, apposite misure atte a
salvaguardare gli equilibri di bilancio;
·
con riferimento al Fondo
Pluriennale Vincolato, ha raccomandato di verificare, durante l’intero periodo
degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo,
provvedendo ad un aggiornamento dello stesso;
·
preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Azienda e del dipartimento
regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la
vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal dipartimento
vigilante e dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto
“possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della
proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Regionale per lo
Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio Regionale, ai sensi
dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
preso atto che la
Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 gennaio 2023, ha approvato
il bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo
dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) e i documenti ad esso allegati;
udito il relatore,
consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate,
·
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale n.8/2002, il bilancio di
previsione 2022-2024 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura
Calabrese (ARSAC) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Il
Consiglio regionale
premesso che:
·
l’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la
definitiva istruttoria di propria competenza;
·
la Giunta regionale entro il
15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva
approvazione entro il 30 giugno;
·
il decreto del Direttore
Generale del Dipartimento delle politiche Europee ed Internazionali del MIPAAF
n. 0007349 del 14 ottobre 2009, I'ARCEA è stata riconosciuta Organismo Pagatore
della Regione Calabria per i regimi di spesa FEAGA e FEASR;
visti:
-
l’articolo 12 della legge
regionale 8 luglio 2002, n. 24, che ha istituito l’Agenzia Regione Calabria per
le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);
-
la legge regionale n. 8/2002;
-
l'articolo 54, comma 5,
lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione
Calabria);
-
il decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
vista la deliberazione della
Giunta regionale n. 687 del 23 dicembre 2022, recante: “Rendiconto esercizio
2021 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) -
Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
visto il decreto n. 230
dell’11 novembre 2022, con cui il Commissario Straordinario dell’ARCEA ha
approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2021 dell’Ente, allegato
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;
tenuto
conto che il Revisore unico dell’ARCEA, con verbale n. 6 del 25 novembre 2022,
allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale, sulla
base delle verifiche di regolarità amministrativa e contabile effettuate
durante l’esercizio,
-
ha sollecitato la ricognizione
dell’iter procedurale finalizzato al recupero dei maggiori compensi percepite
dai Direttori e/Commissari, di cui all’articolo 13, comma 5, della legge
regionale n. 69/2012, in materia di spending review, onde evitare la
prescrizione degli stessi, per come già intimato dallo stesso organo di
revisione nella relazione sul bilancio di previsione 2021-2023;
-
ha rilevato che non sono stati
regolarmente pagati i debiti scaduti V/CAA e V/SIAN, per cui è necessario che
vengano pagati nei tempi previsti;
-
ha invitato l’Ente a
sollecitare l’Organismo interno di valutazione (OIV) al fine di definire le
procedure circa le indennità di risultato, relative alle annualità 2014-2020,
da corrispondere al Commissario/Direttore;
-
ha ribadito la necessità di
costituire un fondo rischi per qualsivoglia evenienza;
-
ha attestato la corrispondenza
del rendiconto alle risultanze della gestione e ha espresso “parere favorevole
per l’approvazione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2021”;
rilevato
che il Comitato di Vigilanza dell’ARCEA, con nota prot. n. 558290 del 15
dicembre 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale,
-
ha evidenziato la piena
osservanza dei limiti di spesa previsti dalla legge regionale n. 69/2012;
-
ha osservato l’accantonamento
nel fondo crediti di dubbia esigibilità di 207.744,28 euro, riferita ai
compensi corrisposti in eccedenza ai Commissari/Direttori succedutisi nel tempo
dall’8 agosto 2013 al 5 febbraio 2021;
-
ha riscontrato la perdurante
inerzia nelle procedure di recupero della somma di 207.744,28 euro, corrisposta
in eccedenza ai direttori generali/ commissari;
considerato che il
dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”,
che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria
di competenza (prot. n. 560290 del 15 dicembre 2022), allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere
favorevole al bilancio consuntivo dell’esercizio finanziario 2021 dell’ARCEA,
“fermo restando quanto rappresentato dal Comitato di Vigilanza ARCEA (...) in
merito al recupero delle somme attribuite in eccedenza ai Commissari/Direttori
succedutesi nel tempo dall’08.08.2013 al 05.02.2021”;
tenuto conto che il
dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza
(prot. n. 564353 del 19 dicembre 2022), allegata alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale,
·
ha rilevato che:
-
sussiste la piena
corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2021, per come risultante dal
conto del bilancio e il corrispondente importo di cui al conto del tesoriere;
-
sussiste continuità tra i
residui finali dell'esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio
2021;
-
sussiste la quadratura delle
poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;
-
sussiste (a seguito delle
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente), corrispondenza tra
i valori a residuo e quelli riportati nello Stato Patrimoniale, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al Conto Economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
-
sussiste la quadratura tra il
saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi
effettuati nel corso dell'esercizio 2021, e il valore registrato alla voce
“Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;
-
risulta formalmente corretta
la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2021;
·
ha prescritto all’Ente di
provvedere con la massima urgenza alla valutazione dei contenziosi in essere
sulla base del probabile rischio di soccombenza così come previsto dalla
normativa in essere ai fini della corretta determinazione del fondo
contenzioso;
·
preso atto del parere
favorevole del Revisore unico dei conti dell’Azienda e dell’istruttoria del
dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”,
che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, e fermi restando i rilievi,
le riserve e le raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal
dipartimento vigilante e dallo stesso dipartimento “Economia e Finanze”, ha
ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla
trasmissione al Consiglio regionale del rendiconto relativo all’esercizio 2021
dell’ARCEA al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;
rilevato che il
Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023 dell’ARCEA
con deliberazione n. 107 dell’11 marzo 2021;
preso atto che la
Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 gennaio 2023, ha approvato
il rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le
Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) e i documenti ad esso allegati;
udito il relatore,
consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate:
-
di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per
l’esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura
(ARCEA) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
visti
il Regolamento (CE) 2 dicembre 2021, n.
2021/2115/UE recante: “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio
recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono
redigere nell'ambito della politica agricola comune (piani strategici della
PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo
europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga i regolamenti (UE)
n. 1305/2013 e (UE) n. 1307/2013”, e in particolare gli articoli 107, 118 e
123;
il Regolamento (CE) 2 dicembre 2021, n.
2021/2116/UE recante: “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sul
finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune
e che abroga il regolamento (UE) n. 1306/2013”;
il Regolamento (CE) 2 dicembre 2021, n.
2021/2117/UE recante: “Regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio che
modifica i regolamenti (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei
mercati dei prodotti agricoli, (UE) n. 1151/2012 sui regimi di qualità dei
prodotti agricoli e alimentari, (UE) n. 251/2014 concernente la definizione, la
designazione, la presentazione, l'etichettatura e la protezione delle
indicazioni geografiche dei prodotti vitivinicoli aromatizzati e (UE)
n.228/2013 recante misure specifiche nel settore dell'agricoltura a favore
delle regioni ultraperiferiche dell'Unione”;
visto l’articolo 3 del decreto legislativo
28 agosto 1997, n. 281 (Definizione ed ampliamento delle attribuzioni della
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano ed unificazione, per le materie ed i compiti di
interesse comune delle regioni, delle province e dei comuni, con la Conferenza
Stato-città ed autonomie locali);
vista la deliberazione
della Giunta regionale n. 738 del 28 dicembre 2022, recante: “Complemento di
programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027
della Regione Calabria - Complemento Strategico Regionale - (CSR). Approvazione”;
vista la legge regionale
12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione
Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche
dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di
sviluppo e coesione);
preso atto
dell’Intesa sulla proposta di ripartizione
del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo
2023-2027, sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le
Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21 giugno
2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato A), con la quale si è proceduto ad assegnare, per il finanziamento
degli interventi di sviluppo rurale della Regione Calabria nel periodo di
programmazione 2023-2027, la dotazione totale di 803.995.894 euro;
della Decisione della Commissione europea C
(2022) 8645 del 2 dicembre 2022, allegata alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale (Allegato B), con la quale è stato approvato il
piano strategico della PAC 2023-2027 dell’Italia ai fini del sostegno dell’Unione
finanziato dal Fondo europeo agricolo di garanzia e dal Fondo europeo agricolo
per lo sviluppo rurale;
visto il Complemento di
programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027
della Regione Calabria (CSR), allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale (Allegato C);
considerato che il CSR è
il documento regionale che attua la strategia definita con il Piano strategico
della PAC (PSP), senza assumere nuove scelte rispetto al PSP, ma illustra come
la strategia sarà declinata a livello regionale, indicando in particolare le
priorità, le disposizioni specifiche, le modalità attuative che sono state
individuate per rispondere nel modo più adeguato alle esigenze e alle
peculiarità di ciascun territorio;
preso atto che il
Dirigente generale reggente del dipartimento regionale proponente ha attestato,
sulla scorta dell’istruttoria effettuata, la regolarità amministrativa e la
legittimità della deliberazione di Giunta regionale n.738/2022, la sua
conformità alle disposizioni di legge e di regolamento comunitarie, nazionali e
regionali, ai sensi della normativa vigente, nonché l’assenza di obbligazioni
giuridiche a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale, in quanto
trattasi di mera presa d'atto;
rilevato altresì che,
con nota prot. n. 573903 del 27 dicembre 2022, il Dirigente generale del
dipartimento regionale “Economia e Finanze”, preso atto delle attestazioni di
natura finanziaria del Dirigente generale reggente del dipartimento regionale
proponente, ha confermato la compatibilità finanziaria del provvedimento della
Giunta regionale;
considerato che la
Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 20 gennaio 2023, ha preso atto
dell’Intesa sulla proposta di ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo
sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2023-2027 e della Decisione della
Commissione europea C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022, approvando il
Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della
PAC 2023-2027 della Regione Calabria (CSR);
udito il relatore,
consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate,
di prendere atto dell’Intesa sulla proposta
di ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per
il periodo 2023-2027, sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo
Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del
21 giugno 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale (Allegato A), con la quale si è proceduto ad assegnare, per il
finanziamento degli interventi di sviluppo rurale della Regione Calabria nel
periodo di programmazione 2023-2027, la dotazione totale di 803.995.894 euro;
di prendere atto della Decisione della
Commissione europea C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato B);
di approvare il Complemento di
programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027
della Regione Calabria (CSR), allegato alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale (Allegato C).
Il Consiglio regionale
premesso che con
l’articolo 8 della legge regionale 8 agosto 1996, n. 21 (Servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a
provvedimenti dell'Autorità Giudiziaria), in deroga all’articolo 2 della legge
regionale medesima, sono stati riconosciuti, tra gli altri, i Gruppi
appartamento operanti nella Regione, per la gestione dei servizi
socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti
dell’Autorità Giudiziaria;
vista la legge regionale
5 dicembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e
servizi sociali nella Regione Calabria (in attuazione della legge n.
328/2000));
tenuto conto che l’articolo
4 della legge regionale n. 21/1996 dispone, al comma 1, che “spetta al
Dipartimento Regionale competente per i Servizi Sociali stipulare con i
soggetti riconosciuti, in base all’articolo 2 della presente legge, alla
Regione apposite convenzioni per l'espletamento del servizio” e, al comma 2,
che “lo schema-tipo di convenzione è adottato dal Consiglio regionale, su
proposta della Giunta da presentare entro sessanta giorni dall'approvazione
della presente legge e dovrà prevedere, oltre alla specificazione dei requisiti
di cui al precedente articolo 2, la durata del rapporto convenzionale, i
rapporti economici, le modalità di erogazione dei finanziamenti, le norme sullo
esercizio dei controlli della gestione e ogni altro elemento necessario per il
migliore funzionamento del servizio”;
rilevato che l’articolo
9 del regolamento regionale n. 4/2010 prevede che i rapporti tra l’Ente gestore
e la Regione devono essere disciplinati da apposita convenzione conforme allo
schema approvato dalla Giunta regionale allegato al suddetto regolamento;
vista la deliberazione
della Giunta regionale n. 187 del 10 luglio 2020, recante: “Approvazione schema
di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per
l'erogazione di servizi socioassistenziali - legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003 - legge regionale n. 21/96 e s.m.i.”, approvata con deliberazione del Consiglio
regionale n. 51 del 14 luglio 2020;
considerato che, a
seguito di richiesta pervenuta dai Gruppi appartamento di revisione del
documento, in considerazione delle esigenze manifestatesi in sede di
applicazione della precedente convenzione, del mutato contesto generale non più
caratterizzato da emergenza sanitaria, nonché del rafforzamento dell’azione
congiunta tra amministrazione e Gruppi appartamento, si rende necessario
procedere alla modifica dello schema-tipo di convenzione di cui al regolamento
regionale n. 4/2010
vista la deliberazione
della Giunta regionale n. 734 del 28 dicembre 2022, recante: “Modifica
schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi appartamento per
l'erogazione di servizi socio-assistenziali allegato
al Regolamento Regionale n. 4/2010";
visto il nuovo
schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi appartamento per
l'erogazione di servizi socio-assistenziali, riportato
nell’allegato A della presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale;
ritenuto, pertanto, di
dover provvedere in merito;
rilevato che, come
riportato nella deliberazione di Giunta regionale n.734/2022, per i Gruppi
appartamento già convenzionati e operanti nel territorio calabrese, la
copertura finanziaria trova la necessaria disponibilità per l’importo massimo
complessivo di 4.400.000,00 euro sul capitolo U6201020301 dello stato di
previsione della spesa del bilancio regionale;
preso atto che il
Dirigente generale e il Dirigente di settore dei dipartimenti regionali
proponenti hanno attestato, sulla scorta dell’istruttoria effettuata, la
regolarità amministrativa e la legittimità della deliberazione di Giunta
regionale n. 734/2022, la sua conformità alle disposizioni di legge e di
regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi della normativa vigente,
nonché la copertura finanziaria sul capitolo di spesa del bilancio regionale;
rilevato altresì che,
con nota prot. n. 568066 del 21 dicembre 2022, il Dirigente generale del
dipartimento regionale “Economia e Finanze”, preso atto delle attestazioni di
natura finanziaria del Dirigente generale e il Dirigente di settore dei
dipartimenti regionali proponenti, ha confermato la compatibilità finanziaria
del provvedimento della Giunta regionale;
dato che la Terza
Commissione consiliare, nella seduta del 31 gennaio 2023, ha approvato la
modifica allo schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi
appartamento per l'erogazione di servizi socioassistenziali allegato al
regolamento regionale n. 4/2010;
udito il relatore,
consigliere Straface, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate,
-
di approvare la modifica allo
schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi appartamento per
l'erogazione di servizi socioassistenziali di cui al regolamento regionale n.
4/2010, riportato nell’allegato A, che costituisce parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1
(Modifiche
agli articoli 8, 9, 10, 11, 14, 16, 18, 19, 21 e 28 della I.r.
40/2009)
1.
Agli articoli 8, 9, 10, 11, 18, 19, 21 e 28 della legge regionale 5 novembre
2009, n. 40 (Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria), le
parole "Dipartimento Attività produttive" sono sostituite dalle
seguenti: "Dipartimento regionale competente in materia di attività
estrattive".
2.
Agli articoli 11, 14 e 16 della I.r. n. 40/2009, la
parola "Provincia" è sostituita dalle seguenti: "Città
metropolitana di Reggio Calabria".
Art.
2
(Modifiche
all'articolo 2 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 2 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1, la parola "minerarie" è sostituita dalla seguente:
"minerali";
b)
il comma 2 è sostituito dal seguente:
"2.
Appartengono alla categoria delle miniere le sostanze e le energie classificate
nella prima categoria di cui all'articolo 2 del regio decreto 29 luglio 1927,
n. 1443 (Norme di carattere legislativo per disciplinare la ricerca e la
coltivazione delle miniere nel Regno).";
c)
dopo il comma 2 è aggiunto il seguente comma:
"2-bis.
Tali sostanze minerali possono dar luogo ad attività di ricerca e di
coltivazione da parte di qualunque soggetto pubblico o privato che sia in
possesso dei requisiti prescritti dalla presente legge, nel rispetto delle
modalità di attuazione da essa previste.";
d)
il comma 3 è sostituito dal seguente:
"3.
Appartengono alla categoria delle cave:
a)
le sostanze minerali classificate nella seconda categoria ai sensi
dell'articolo 2 del r.d. n. 1443/1927;
b)
i materiali inerti presenti nei corsi fluviali e nelle relative aree
demaniali.";
e)
al comma 4:
1)
le parole "e dai fondali marini", "rispettivamente" e
"e al demanio marittimo" sono soppresse;
2)
la parola "dispongono" è sostituita dalla parola "dispone";
f)
il comma 5 è abrogato.
Art.
3
(Modifiche
all'articolo 5 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 5 della l.r. 40/2009 è così modificato:
a) all’alinea
del comma 1:
1)
le parole "delle Attività Produttive" sono sostituite dalle seguenti:
"regionale competente in materia di attività estrattive";
2)
la parola "a" è sostituita dalle parole "alle seguenti
attività";
b)
al comma 1, lettera c):
1) dopo
le parole "dalla Pubblica Amministrazione" è aggiunta l'interpunzione
",";
2)
dopo le parole "Regolamento attuativo" sono aggiunte le parole
"di cui all'articolo 7";
c)
al comma 3, le parole da "al" a "Province" sono sostituite
dalle seguenti: "alle attività estrattive che fanno capo al Dipartimento
regionale competente in materia di attività estrattive, ai Comuni ed alla Città
metropolitana di Reggio Calabria";
d)
al comma 4, lettera a), le parole "Regionali, Provinciali e Comunali"
sono sostituite dalla seguente: "territoriali";
e)
al comma 4, lettera b), le parole "ricerca e" e "di interesse
regionale" sono soppresse;
f)
al comma 4, lettera c), le parole "la ripresa" sono sostituite dalle
seguenti: ", gli ampliamenti o la riattivazione";
g)
dopo il comma 4 è inserito il seguente:
"4-bis.
L'Osservatorio, con le modalità e i termini prescritti dal regolamento di cui
all'articolo 7, effettua la valutazione preliminare delle istanze di
autorizzazione per l'attività di coltivazione di cave e per i relativi
ampliamenti.”;
h)
il comma 5 è sostituito dal seguente:
"5.
L'Osservatorio è costituito dal Dirigente del settore regionale competente in
materia di attività estrattive e fino a cinque esperti, individuati anche tra
soggetti esterni alla Pubblica Amministrazione, con comprovata esperienza nel
settore delle attività estrattive, nominati per la durata di tre anni.”;
i)
il comma 7 è sostituito dal seguente:
"7.
Il regolamento regionale di cui all'articolo 7 disciplina le modalità di
selezione pubblica dei componenti dell'ORAE, tese ad assicurare il reperimento
di profili di specifica e comprovata specializzazione professionale ed il
funzionamento dell'Osservatorio.”.
Art.
4
(Modifiche
all'articolo 6 della l.r. 40/2009)
1.
L'articolo 6 della l.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1:
1)
dopo le parole "l'atto di" sono aggiunte le seguenti:
"pianificazione e";
2)
le parole "e di sistemica organizzazione" sono soppresse;
b)
al comma 2, lettera d), dopo la parola "mercato" sono inserite le
seguenti: "nel periodo";
c)
al comma 2, lettera i), le parole "di interesse regionale" sono
soppresse;
d)
all'inizio del comma 3 viene inserito il seguente periodo: "II PRAE è
redatto in coerenza con i principi e le norme poste a tutela delle risorse
naturali e con il quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica
e"; sempre al comma 3, la parola "sovraordinatorio"
è sostituita dalla parola "sovraordinato";
e)
al comma 4, le parole "ha durata di cinque anni" sono sostituite
dalle seguenti: "è soggetto ad aggiornamento periodico con cadenza
quinquennale".
Art.
5
(Modifiche
all'articolo 7 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 7 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1, lettera a):
1)
la parola "o", ovunque ricorrente, è sostituita dalla seguente:
"e";
2)
le parole "di interesse regionale" sono soppresse;
3)
le parole "del predetto" sono sostituite dalle seguenti: "dell' ";
b)
la lettera b) del comma 2 è soppressa.
Art.
6
(Modifiche
all'articolo 8 della l.r.40/2009)
1.
L'articolo 8 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
nel secondo periodo del comma 1:
1)
la parola "accordato" è sostituita dalla seguente:
"rilasciato";
2)
le parole da "- con" a "del" sono sostituite dalla seguente:
"dal";
b)
il secondo periodo del comma 2 è sostituito dal seguente: "Qualora per
cause di forza maggiore non sia possibile effettuare le attività di ricerca nel
periodo di efficacia del permesso di ricerca, il titolare del permesso di
ricerca può chiedere al competente Dipartimento regionale l'autorizzazione alla
sospensione dei lavori. Cessati i fattori ostativi alla realizzazione dei
lavori, il titolare del permesso di ricerca comunica la ripresa degli stessi al
Dipartimento competente ed il termine ricomincia a decorrere per il restante
periodo di vigenza del permesso, salvo proroga.".
Art.
7
(Modifiche
all'articolo 9 della I.r.40/2009)
1.
L'articolo 9 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
alla fine del comma 1 sono aggiunte le seguenti parole: ", e comunque nel
rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa
comunitaria e nazionale";
b)
al comma 5, dopo la parola "su" è inserita la seguente:
"motivata";
c)
al comma 6, la parola "accordata" è sostituita dalla seguente: "rilasciata";
d)
al comma 7:
1)
il segno d'interpunzione "." dopo la parola "è"
è soppresso;
2)
il secondo periodo è sostituito dal seguente: "II Dipartimento competente
in materia di attività estrattive può disporre il trasferimento della
concessione, nonché il rinnovo della stessa nel rispetto delle procedure di
evidenza pubblica previste dalla normativa comunitaria e nazionale.";
e)
al comma 9, la parola "date" è sostituita dalla seguente:
"rilasciate".
Art.
8
(Modifiche
all'articolo 11 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 11 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1:
1)
le parole "punti a) e c)" sono sostituite dalle seguenti:
"lettera a)";
2)
le parole da "ed" fino a "ORAE" sono soppresse;
b)
al comma 2:
1)
le parole "4, punto b)" sono sostituite dalle seguenti: "3,
lettera b)”;
2)
dopo le parole "anni," sono inserite le seguenti: "dalla Regione
e";
3)
le parole "territorialmente competente" e le parole da "e
a" fino a "ORAE" sono soppresse;
c)
il comma 3 è abrogato;
d)
al comma 5, le parole da "competente" a "estrattive" sono
soppresse.
Art.
9
(Sostituzione
dell'articolo 12 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 12 della I.r. 40/2009 è sostituito dal
seguente:
"Art.
12
(Autorizzazione
per l'attività di coltivazione di cave e per il relativo ampliamento. Proroga
della durata dell'autorizzazione)
1.
L'attività di coltivazione di cava di cui all'articolo 2, comma 3, lettera a),
ed il relativo ampliamento, sono autorizzati, con le modalità e i termini
prescritti dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 7, dal Comune
territorialmente competente, acquisito il parere dell'ORAE, nel rispetto delle
prescrizioni del PRAE e qualora il programma dei lavori sia adeguato a
garantire le necessarie condizioni di sicurezza dei lavoratori e di salubrità
nel posto di lavoro.
2.
L'autorizzazione alla ricerca o alla coltivazione di cava può essere accordata
ad un soggetto pubblico o privato che, in possesso delle capacità tecniche ed
economiche nonché di titolo idoneo sul terreno nel quale ricade la cava, ne
faccia richiesta, nel caso in cui il proprietario non intraprenda la suddetta
attività o non la eserciti con mezzi tecnici ed economici adeguati al valore
del giacimento.
3.
L'autorizzazione all'attività di coltivazione di cava è rilasciata per un
periodo non superiore a venti anni. La durata dell'autorizzazione deve essere
proporzionata, tenuto conto del tipo di materiale, al piano di coltivazione e
di recupero ambientale e paesaggistico.
4.
Su richiesta motivata dell'interessato, la durata dell'autorizzazione
all'attività di coltivazione può essere prorogata per motivate esigenze
produttive, al solo fine di consentire il completamento del piano di
coltivazione e di recupero ambientale e paesaggistico, per una sola volta e per
un massimo di cinque anni.
5.
L'autorizzazione all'ampliamento dell'attività di coltivazione di cava è
rilasciata per un periodo non superiore a dieci anni, prorogabile per una sola
volta per un massimo di tre anni, al fine di consentire il completamento del
piano di coltivazione e di recupero ambientale e comunque nel rispetto delle
condizioni previste nell'autorizzazione e nella convenzione di cui all'articolo
14.
6.
Il Comune autorizza le varianti al piano iniziale di coltivazione e di recupero
ambientale e paesaggistico, previo parere dell'ORAE.
7.
Qualora l'autorizzazione venga rilasciata per successivi lotti o fasi di
coltivazione, il recupero ambientale e paesaggistico avviene contestualmente
alla coltivazione, secondo le modalità ed i tempi previsti dal piano di
coltivazione e di recupero ambientale.".
Art.
10
(Modifiche
all'articolo 13 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 13 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
nella rubrica, dopo la parola "autorizzazione", sono inserite le
seguenti: "e inizio lavori";
b)
il comma 3 è sostituito dal seguente:
“3.
L'inizio dei lavori, per le attività di coltivazione di cava, dovrà avvenire,
con regolare trasmissione di comunicazione al Comune di competenza e al
Dipartimento regionale competente in materia di attività estrattive, entro
ventiquattro mesi dal rilascio dell'autorizzazione finale, pena la decadenza
del provvedimento".
Art.
11
(Modifiche
all'articolo 16 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 16 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1, le parole da "o" a "originario" sono sostituite
dalle seguenti: "non prevedibile al momento dell'adozione del
provvedimento autorizzativo";
b)
al comma 2, dopo la parola "1," sono inserite le seguenti:
"qualora la revoca comporti pregiudizi in suo danno,".
Art.
12
(Modifiche
all'articolo 17 della I.r. 40/2009)
1.
All'articolo 17 della I.r. 40/2009, dopo la parola
"materia", sono aggiunte le seguenti: ", al regolamento di cui
all'articolo 7".
Art.13
(Modifiche
all'articolo 18 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 18 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
alla fine del comma 1, sono aggiunte le seguenti parole: ", anche non
commercializzati";
b)
al comma 3:
1)
le parole "30 giugno" sono sostituite dalle seguenti: "mese di
marzo";
2)
le parole da "competente" a "estrattive" sono soppresse.
c)
nell'alinea del comma 5, le parole da "del" ad "ambientale"
sono sostituite dalle seguenti: "dei canoni per l'esercizio delle attività
di cava";
d)
alla fine della lettera a) del comma 5, sono aggiunte le seguenti parole:
"finalizzate, in particolare, alla sicurezza dei lavoratori ed al recupero
ambientale";
e)
alla lettera b) del comma 5, le parole da ", finalizzate" a
"29" sono soppresse.
Art.
14
(Modifiche
all'articolo 19 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 19 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1:
1)
dopo la parola "attuazione" sono aggiunte le parole: "di cui
all'articolo 7";
2)
le parole da ", competente" a "estrattive," sono soppresse;
b)
al comma 2, le parole da "coadiuvati" a "produttive," sono
sostituite dalle seguenti: "coadiuvato da funzionari dei dipartimenti
regionali";
c)
al comma 3, lettera c):
1)
le parole "ai sensi dell'articolo 13" sono soppresse;
2)
alla fine del periodo sono aggiunte le seguenti parole: "e fatto salvo il
risarcimento del danno ambientale cagionato";
d)
alla fine della lettera c) del comma 4, sono aggiunte le seguenti parole:
", e fatto salvo il risarcimento del danno ambientale cagionato".
Art.
15
(Modifiche
all'articolo 21 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 21 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
la rubrica è così modificata: "Sospensione dell'attività estrattiva e
decadenza dall'autorizzazione";
b)
al comma 1, sono soppresse le parole ", competente in materia di attività
estrattive";
c)
al comma 3:
1)
le parole da "in caso" a "nonché" sono soppresse;
2)
la parola "revoca" è sostituita dalla seguente:
"decadenza";
3)
la parola "stessa" è soppressa;
4)
le parole da ", competente" a "estrattive" sono soppresse.
Art.
16
(Sostituzione
dell'articolo 24 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 24 della I.r. 40/2009 è sostituito dal
seguente:
"Art.
24
(Poteri
sostitutivi)
1.
Ove il Comune territorialmente competente non provveda in merito alla domanda
di autorizzazione all'attività di coltivazione di cava nei termini previsti dal
regolamento attuativo di cui all'articolo 7, non provveda a disporre la
sospensione dell'attività estrattiva o la decadenza dall'autorizzazione ai
sensi dell'articolo 21, o non adotti gli altri atti obbligatori nell'ambito
delle funzioni delegate in materia di attività estrattive, la Regione, previa
diffida a provvedere, entro i successivi trenta giorni, esercita, nel rispetto
del principio di leale collaborazione, i poteri sostitutivi previsti
dall'articolo 4 della legge regionale 12 agosto 2002, n. 34 (Riordino delle
funzioni amministrative regionali e locali).".
Art.
17
(Modifiche
all'articolo 25 della l.r. 40/2009)
1.
L'articolo 25 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
al comma 1, le parole "Le Province ed i Comuni" sono sostituite dalle
parole "Gli enti territoriali competenti";
b)
al comma 2, le parole "dalle Province e dai Comuni" sono sostituite
dalle parole "dagli enti territoriali competenti".
Art.
18
(Modifiche
all'articolo 26 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 26 della I.r. 40/2009 è così modificato:
a)
nella rubrica dell'articolo, le parole "-ampliamenti" sono soppresse;
b)
il comma 1 è sostituito dal seguente:
"1.
Fatto salvo quanto disposto dal presente articolo, fino all'entrata in vigore
del PRAE di cui all'articolo 6, è sospeso il rilascio dell'autorizzazione
all'apertura di nuove cave.”;
c)
al comma 2:
1)
le parole "può essere" sono sostituite dalla seguente: "è”;
2)
le parole "dalla Giunta regionale" sono sostituite dalle seguenti:
"dal Dipartimento regionale competente in materia di attività estrattive,
sentito l'ORAE,'';
3)
le parole da "previo" ad "ambiente" sono sostituite dalle
seguenti: "o in caso di realizzazione di opere a valenza strategica
regionale o sovraregionale";
4)
alla fine del periodo sono aggiunte le seguenti parole: "alla quale
partecipano il proponente e tutte le Amministrazioni competenti o comunque
potenzialmente interessate per il rilascio dei titoli abilitativi necessari
alla realizzazione e all'esercizio del progetto richiesti dal proponente";
d)
alla fine del comma 4 sono aggiunte le seguenti parole: "di cui
all'articolo 7";
e)
al comma 5, la parola "tre" è sostituita dalla seguente:
"cinque";
f)
il comma 6 è sostituito dal seguente:
"6.
Nell'ipotesi in cui il progetto sia soggetto al provvedimento autorizzatorio
unico regionale di cui all'articolo 27-bis del decreto legislativo 3 aprile
2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), il Dipartimento regionale
competente in materia di attività estrattive partecipa alla conferenza di
servizi di cui all'articolo 27-bis, comma 7, del d.lgs.152/2006, nell'ambito
della quale sono invitate tutte le Amministrazioni competenti o potenzialmente
interessate, per il rilascio dei titoli abilitativi necessari ai sensi della
presente legge e del regolamento regionale di cui all'articolo 7.";
g)
dopo il comma 6 sono inseriti i seguenti:
"7.
L'autorizzazione di cui al presente articolo è rilasciata dal Dipartimento
competente in materia di attività estrattive all'esito della conferenza dei
servizi di cui all'articolo 27-bis, comma 7, del d.lgs.152/2006 e confluisce
nel provvedimento autorizzatorio unico regionale.
8.
Le somme derivanti dalla riscossione dei canoni per l'esercizio delle attività
di cava di cui al presente articolo sono:
a)
per il sessanta per cento, utilizzate dal Comune territorialmente competente,
per la realizzazione di opere ed interventi infrastrutturali di tutela
ambientale, previa idonea pubblicazione, anche su quotidiani, di appositi
progetti, nonché per l'esercizio delle funzioni di propria competenza derivanti
dall'attuazione della presente legge finalizzate, in particolare, alla
sicurezza dei lavoratori ed al recupero ambientale;
b)
per il quaranta per cento, versate alla Regione in conto entrate del bilancio
regionale per l'esercizio delle funzioni di competenza, derivanti
dall'attuazione della presente legge.".
Art.
19
(Sostituzione
dell'articolo 27 della I.r. 40/2009)
1.
L'articolo 27 della I.r. 40/2009 è sostituito dal
seguente:
"Art.
27
(Ampliamenti
e proroghe)
1.
Fatto salvo quanto disposto dal presente articolo, fino all'entrata in vigore
del PRAE di cui all'articolo 6, è sospeso il rilascio dell'autorizzazione
all'ampliamento di cave esistenti.
2.
A decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione di
cui all'articolo 7, l'ampliamento delle attività estrattive è autorizzato dal
Dipartimento regionale competente in materia di attività estrattive sentito
l'ORAE, in caso di preminente ed urgente interesse pubblico comunale o
sovracomunale o in caso di realizzazione di opere a valenza strategica
regionale o sovraregionale sulla base delle risultanze di specifica conferenza
di servizi.
3.
L'autorizzazione di cui al comma 2 ha durata non superiore a cinque anni.
4.
Per l'ampliamento delle attività estrattive nell'ipotesi in cui il progetto sia
soggetto al provvedimento autorizzatorio unico regionale di cui all'articolo
27-bis del d.lgs. 152/2006, si applicano le disposizioni di cui all'articolo
26, commi 6 e 7, della presente legge.
5.
La proroga dell'autorizzazione di cui all'articolo 26 e dell'autorizzazione
all'ampliamento di cui al comma 1 possono essere concesse per una sola volta
dal Dipartimento competente in materia di attività estrattive per motivate
esigenze produttive e per un periodo massimo pari a trentasei mesi.
6.
Ai provvedimenti disciplinati dal presente articolo si applica il comma 8
dell'articolo 26.”.
Art.
20
(Modifiche
all'articolo 28 della l.r. 40/2009)
1.
L'articolo 28 della l.r. 40/2009 è così modificato:
a)
alla fine del comma 1, sono aggiunte le parole: "e fatto salvo il rispetto
delle normative in materia ambientale e paesaggistica";
b)
al comma 2, la parola "vanno" è sostituita dalla seguente:
"sono".
Art.
21
(Disposizioni
finanziarie)
1.
Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge, quantificati in
127.895,04 euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2023, 2024 e 2025, si fa
fronte con le risorse allocate alla Missione 09, Programma 02 (U.09.02), la cui
disponibilità è ridotta per i medesimi importi nelle annualità 2023, 2024 e
2025.
2.
La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni al
bilancio di previsione 2023-2025.
Art.
22
(Disposizioni
finali)
1.
Entro novanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, la Giunta
regionale adotta il nuovo regolamento di attuazione di cui all'articolo 7 della
l.r. n. 40/2009.
2.
Le disposizioni della presente legge si applicano a decorrere dalla data di
entrata in vigore del regolamento di cui al comma 1.
Art. 1
(Principi
e finalità)
1.
La Regione, nel rispetto di quanto previsto dalla risoluzione dell'Assemblea
generale delle Nazioni Unite n. A/RES/67/82 del 12 dicembre 2012 sui bisogni
delle persone con autismo, dalla legge 18 agosto 2015, n. 134 recante
“Disposizioni in materia di diagnosi, cura ed abilitazione delle persone con
disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie” e dalle linee
di indirizzo nazionali per la promozione ed il miglioramento della qualità e
dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nei disturbi pervasivi dello
sviluppo, nonché di tutte le disposizioni a tutela delle persone con disabilità
e delle linee guida nazionali ed internazionali in materia, ed in conformità al
quadro normativo regionale promuove l’istituzione dell’Osservatorio regionale
per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico.
Art.
2
(Osservatorio
regionale per giovani e adulti con disturbo dello spetto autistico)
1.
È istituito, presso il competente dipartimento regionale per la tutela della
salute della Regione Calabria, l’Osservatorio regionale per giovani e adulti
con disturbo dello spetto autistico, di seguito Osservatorio, con funzioni
consultive e di monitoraggio delle politiche socioassistenziali, diagnosi e
cura delle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD), per rafforzare
la sinergia tra le famiglie, le associazioni del settore e le istituzioni pubbliche.
2.
L’Osservatorio è costituito con deliberazione della Giunta regionale, entro
trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è
composto:
a)
dal dirigente generale, o suo delegato, del dipartimento regionale in materia
di tutela della salute, servizi sociali e sociosanitari;
b)
dal dirigente generale, o suo delegato, del dipartimento competente in materia
di lavoro e welfare;
c)
dal responsabile, o suo delegato, del coordinamento regionale della rete
interistituzionale dei disturbi dello spettro autistico;
d)
dai direttori dei dipartimenti di salute mentale (DSM) delle aziende sanitarie
provinciali;
e)
dal responsabile, o suo delegato, del dipartimento di epidemiologia e
prevenzione;
f)
dai responsabili, o loro delegati, delle unità operative territoriali (UOT) del
servizio di neuropsichiatria infanzia e adolescenza (NPIA) delle aziende
sanitarie provinciali;
g)
dai direttori, o delegati, delle unità ospedaliere (U.O.) di neuropsichiatria
infantile (N.P.I.);
h)
da un rappresentante dei medici pediatrici di libera scelta designato
dall’ordine professionale;
i)
da un rappresentante dei medici di medicina generale designato dall’ordine
professionale;
j)
da un rappresentante dell’ufficio scolastico regionale;
k)
da tre rappresentanti delle associazioni rappresentative sul territorio
regionale di famiglie con giovani o adulti affetti da disturbi dello spettro
autistico;
l)
dal Garante regionale dell’infanzia;
m)
dal Garante regionale della salute;
n)
da tre esperti del settore individuati con decreto del Presidente del Consiglio
regionale della Calabria;
o)
da due rappresentanti della Consulta regionale del terzo settore.
3.
L’Osservatorio può prevedere l’istituzione, nel proprio ambito, di commissioni
ristrette, anche a carattere temporaneo, per l’esame di specifiche questioni.
4.
Le funzioni di presidente dell’Osservatorio sono assegnate, con decreto del
Presidente della Giunta regionale, ad uno dei componenti dell’organismo.
5.
I componenti dell’Osservatorio sono nominati, ad inizio di ogni legislatura e
restano in carica fino al termine della stessa.
6.
L'Osservatorio regionale si riunisce, su convocazione del suo presidente,
almeno quattro volte l'anno. Può essere altresì convocato, in via
straordinaria, su richiesta motivata dal presidente dell’organismo, del
Presidente della Regione o dalla metà più uno dei componenti.
7.
L’Osservatorio si riunisce anche in modalità telematica e ai membri non è
dovuto alcun compenso né rimborso spese per l’espletamento delle funzioni svolte.
8.
La Regione Calabria, senza nuovi o maggiori oneri nell’ambito della propria
dotazione finanziaria e con personale interno, assicura, il necessario supporto
tecnico ed amministrativo per il funzionamento dell’Osservatorio.
Art.
3
(Compiti
dell’Osservatorio)
1.
L’Osservatorio svolge attività propositiva, consultiva e di osservazione dei
bisogni complessi delle persone con disturbi dello spettro autistico nella
Regione Calabria. L’Osservatorio persegue le seguenti finalità:
a)
monitoraggio delle politiche socioassistenziali, cura e sostegno delle persone
con disturbi dello spettro autistico;
b)
consultive nei confronti dei soggetti istituzionali e sociali che intendono
avvalersene;
c)
favorire e diffondere la cultura, la pratica della salute e della sicurezza in
ogni ambiente della vita sociale, promuovendo ed elevando il livello di
informazione, comunicazione, partecipazione, formazione, assistenza, controllo
e vigilanza in materia.
2.
L’Osservatorio ha i seguenti compiti:
a)
riceve segnalazioni dettagliate sulle discriminazioni dei soggetti con disturbo
dello spettro autistico e le esamina coinvolgendo, ove opportuno, le
associazioni delle persone con disturbi dello spettro autistico e dei loro
familiari che operano a livello territoriale per condividere dati e
informazioni;
b)
riceve i dati per la redazione del rapporto annuale di cui all’articolo 4,
avanzando proposte atte alla risoluzione dei problemi;
c)
propone azioni coordinate e sinergiche per i necessari interventi evidenziati
dal rapporto;
d)
formula proposte di intervento immediate e di medio-lungo periodo per
promuovere la cura e l’assistenza dei soggetti con disturbo dello spettro
autistico;
e)
formula proposte operative al competente dipartimento regionale in materia di
salute e politiche sociali attraverso interventi utili a migliorare l’attività
di programmazione, cura e sostegno dei giovani e adulti con disturbo dello
spettro autistico;
f)
monitora l’attuazione della presente legge e propone eventuali correttivi.
Art.
4
(Rapporto
annuale)
1.
L’Osservatorio, entro il 31 marzo di ogni anno, trasmette al Consiglio
regionale, che ne prende atto, un rapporto annuale riguardante il lavoro
svolto.
2.
Per la redazione del rapporto di cui al comma 1, l’Osservatorio si avvale:
a)
delle informazioni e dei dati statistici forniti dal settore “Ufficio
statistico” responsabile della rete statistica interdipartimentale della
Regione Calabria e del supporto dei dati del competente dipartimento regionale
in materia di salute e politiche sociali;
b)
dei report e del supporto dell’ufficio scolastico regionale e dei dipartimenti
di prevenzione delle aziende sanitarie provinciali calabresi e delle aziende
ospedaliere della Regione Calabria.
3.
Il rapporto di cui al comma 1 è pubblicato sui siti istituzionali della Regione
Calabria e del Consiglio regionale della Calabria.
Art.
5
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.
6
(Entrata
in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Art. 1
(Misure
urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione
del
PNRR e dei fondi SIE)
1.
La Regione Calabria, al fine di garantire l’attivazione di una serie di azioni
di rafforzamento amministrativo in termini di affiancamento e potenziamento per
l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e delle misure
di cui ai Fondi strutturali e di investimento europei (SIE), nelle fasi di
programmazione, progettazione ed esecuzione, individua un contingente di
personale di cui possono avvalersi come supporto tecnico-operativo i
dipartimenti regionali nonché le amministrazioni locali, in forma singola o
associata, considerata la carenza di personale nelle dotazioni organiche degli
enti locali medesimi.
2.
Per la realizzazione delle attività di cui al comma 1, la Regione Calabria si
avvale dei soggetti rientranti nella graduatoria generale dei lavoratori in
possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale 13 gennaio 2014, n. 1
(Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato), come da elenco di
cui ai decreti dirigenziali n. 11614 del 12/11/2020 e n. 4847 del 10/05/2021, mediante
il reinserimento nel mercato del lavoro dei lavoratori qualificati con
esperienza pregressa.
3.
Le attività riferibili all’affiancamento e potenziamento per l’attuazione dei
fondi SIE sono considerate, a tutti gli effetti, come attività di assistenza
tecnica alle Autorità di Gestione per la corretta attuazione dei fondi SIE e i
contratti conclusi con i predetti lavoratori non sono prorogabili oltre le
scadenze definite per l’attuazione del PNRR e della programmazione 2021-2027
dei Fondi SIE e non sono suscettibili di integrare alcuna delle tipologie
contrattuali normativamente previste per la stabilizzazione di personale.
4.
Ai fini della realizzazione di quanto previsto ai commi 1, 2 e 3, i
dipartimenti regionali competenti in materia di lavoro e programmazione
unitaria, nonché l’Autorità di Gestione dei fondi SIE, individuano il percorso
amministrativo necessario, avvalendosi della società in house Fincalabra della Regione Calabria.
Art. 2
(Norma
finanziaria)
1.
Alla copertura finanziaria degli oneri derivanti dalla presente legge,
quantificati in 3.469.000,00 euro per l'anno 2023, si provvede con le risorse
da allocare nei capitoli dell’Assistenza Tecnica delle singole Autorità di
Gestione, in ragione di un terzo sul Programma di Sviluppo Rurale 2023-2027 e
due terzi sul POR Calabria 2021-2027.
Art.3
(Entrata
in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il 31 marzo 2023.
Il
Consiglio regionale
visti gli articoli 16,
comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25
(Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine
di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale
16 gennaio 1985, n. 4, che ha istituito il Difensore civico presso la Regione
Calabria, con il compito di curare, a richiesta dei singoli cittadini, delle
formazioni sociali o degli enti che vi abbiano interesse, il regolare
svolgimento delle loro pratiche presso l'Amministrazione regionale, presso gli
enti e aziende da essa dipendenti o presso gli enti destinatari di deleghe di
funzioni amministrative regionali, limitatamente, per questi ultimi, alle
funzioni delegate, segnalando agli organi statutari della Regione eventuali
ritardi o irregolarità;
considerato che l’articolo
5 della legge regionale n. 4/1985 dispone, al comma 1, che “il difensore civico
è eletto dal Consiglio regionale, che lo sceglie tra i cittadini che siano
dotati di particolare competenza giuridico-amministrativa, che diano la massima
garanzia di indipendenza ed obiettività di giudizio e che abbiano i requisiti
richiesti per l'elezione del Consiglio regionale”, e al comma 2 che “l'elezione
è valida se il designato ottiene il voto dei due terzi dei consiglieri
assegnati alla Regione”;
richiamata la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 dicembre 2021 con la quale
è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione del bando – per il
conferimento delle cariche, tra le altre, del Difensore civico presso la
Regione Calabria;
viste:
la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 31 marzo 2022 con la quale
si è preso atto delle risultanze dell’istruttoria volta alla verifica del
possesso in capo ai candidati dei requisiti previsti per il conferimento della
nomina sopra descritte ed è stato concesso ai candidati esclusi un termine di
sette giorni dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori sul sito
istituzionale dell’Ente per presentare istanza di riesame;
la deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
n. 30 del 12 maggio 2022 con la quale si è dato atto della verifica delle
istanze di riesame relative alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n.
18/2022 e della predisposizione degli elenchi definitivi relativi a ciascuna
delle procedure volte al conferimento delle nomine, nei quali vengono riportati
i nominativi dei candidati risultati idonei e quelli dei candidati esclusi;
preso atto, in
particolare, dell’elenco dei candidati risultati idonei alla nomina di
Difensore civico della Regione Calabria, allegato alla deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n.30 del 12 maggio 2022;
rilevato che il
Consiglio regionale ha esaminato la proposta di provvedimento amministrativo n.
58/12^ recante: “Elezione del Difensore Civico presso la Regione Calabria
(articolo 5, legge regionale 16 gennaio 1985, n. 4)”, posto all’ordine del
giorno della 22^ seduta del 20 febbraio 2023, avviando le necessarie operazioni
di voto;
dato atto che a seguito
delle operazioni di voto a scrutinio segreto, al primo scrutinio lo spoglio
delle schede ha dato il seguente risultato:
-
presenti e votanti 29;
-
hanno riportato: Comite
Ubaldo, voti 22; Algieri Graziella, voti 1; Reda Rossella, voti 1; schede
bianche 2; schede nulle 3;
dato atto altresì che il
candidato Comite Ubaldo ha ottenuto un numero di voti superiore al quorum previsto dall’articolo 5,
comma 2, della l.r. 4/1985;
ritenuto, pertanto, di
dover procedere alla nomina del Difensore civico presso la Regione Calabria in
ottemperanza alla normativa regionale sopra richiamata,
delibera
per le
considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono
integralmente riportate:
di nominare, ai sensi
dell’articolo 5 della l.r. 4/1985, quale Difensore civico presso la Regione
Calabria il dott. Comite Ubaldo;
di demandare al Settore
Segreteria Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente provvedimento al
dott. Comite Ubaldo, con valore di notifica a tutti gli effetti di legge;
di trasmettere copia del presente
provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al Settore Segreteria
Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta regionale per il
seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.
Art. 1
(Modifiche
alla l.r.33/2022)
1.La
legge regionale 20 ottobre 2022, n. 33 (Modalità di erogazione di medicinali
cannabinoidi per finalità terapeutiche) è modificata come segue:
a)
il titolo è sostituito dal seguente: “Disposizioni organizzative per la
dispensazione di medicinali contenenti cannabinoidi per finalità terapeutiche
nell'ambito del sistema sanitario regionale”;
b)
le parole “medicinali cannabinoidi”, ovunque ricorrenti, sono sostituite dalle
seguenti: “medicinali contenenti cannabinoidi”;
c)
la parola “erogazione”, ovunque ricorrente, è sostituita dalla seguente:
“dispensazione”;
d)
le parole “l'erogazione”, ovunque ricorrenti, sono sostituite dalle seguenti:
“la dispensazione”;
e)
all'articolo 1:
1)
dopo la parola “statale,” sono inserite le seguenti: “e conformemente a quanto
previsto dall'articolo 18-quater, comma 6, del decreto-legge 16 ottobre 2017,
n. 148, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 dicembre 2017, n. 172,”;
2)
la parola “regole” è sostituita dalla seguente: “modalità”;
f)
nel comma 1 dell'articolo 2, le parole da “e dal” a “medicinali)” sono
soppresse.
Art.
2
(Modifiche
alla l.r. 37/2022)
1.
I commi 5 e 6 dell'articolo 1 della legge regionale 21 ottobre 2022, n.37
(Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza
nel sistema sanitario regionale) sono abrogati.
Art.
3
(Modifiche
alla l.r. 66/2012)
1.
La lettera m) del comma 2 dell’articolo 2 della legge regionale 20 dicembre
2012, n. 66 (Istituzione dell'Azienda regionale per lo sviluppo
dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura) è
sostituita dalla seguente:
“m)
contribuisce con proprio personale individuato con provvedimento del
dipartimento competente in materia di agricoltura che ne dispone l’utilizzo, ad
attività tecniche, amministrative e di controllo dello stesso dipartimento,
nonché dell’organismo pagatore (ARCEA)”.
Art.
4
(Modifiche
alla l.r. 30/2016)
1.
Nel comma 3 dell'articolo 5-bis della legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30
(Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione) dopo la
parola “3” sono inserite le seguenti: «della legge regionale 21 ottobre 2022,
n.36 recante “Modifiche alla I.r. 12 ottobre 2016, n.
30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e
all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla
programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione)”».
Art.
5
(Modifiche
all'articolo 5 della l.r. 45/2022)
1.
AI comma 2 dell'articolo 5 della legge regionale 12 dicembre 2022, n.45
(Interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia), le parole
"Missione 13 "Tutela della Salute", Programma 07 "Ulteriori
spese in materia sanitaria" (U.13.07)" sono sostituite dalle
seguenti: "Missione 12 "Diritti sociali, politiche sociali e
famiglia", Programma 07 "Programmazione e governo della rete dei
servizi sociosanitari e sociali" (U 12.07)".
2.
AI fine di dare attuazione alle disposizioni di cui al comma 1, la Giunta
regionale è autorizzata a incrementare di 100.000,00 euro lo stanziamento della
Missione 12, Programma 07 (U.12.07) di ciascuna delle annualità del bilancio di
previsione 2023-2025, mediante la contestuale riduzione, per pari importo,
dello stanziamento della Missione 13, Programma 07.
Art.
6
(Modifiche
agli articoli 1 e 3-ter della I.r. 8/1995)
1.
AI comma 1-ter dell'articolo 1 e al comma 3 dell'articolo 3-ter della legge
regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni
senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica), le parole
"entro il 30 giugno 2024" sono sostituite dalle seguenti: "entro
il 30 settembre 2023".
Art.
7
(Modifiche
alla l.r. 35/2015)
1.
Nel comma 6-bis dell'articolo 7 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35
(Norme per i servizi di trasporto pubblico locale), dopo la parola
“Penitenziaria” sono inserite le seguenti: “, al Corpo nazionale dei vigili del
fuoco e alle altre Forze armate, ivi inclusi gli appartenenti al Corpo delle
Capitanerie di Porto Guardia costiera”.
Art.
8
(Interpretazione
autentica dell'articolo 9, comma 2,
della l.r. 22/2010)
1.
All’articolo 9, comma 2, secondo periodo, della legge regionale 11 agosto 2010,
n. 22 (Misure di razionalizzazione e riordino della spesa pubblica regionale),
l'espressione “trattamento retributivo di servizio” si intende riferita a tutte
le voci retributive correlate ai rapporti di lavoro, sia a tempo determinato,
sia a tempo indeterminato.
2.
Gli eventuali oneri derivanti dal comma 1 non determinano trasferimenti
aggiuntivi di risorse a carico della Regione.
Art.
9
(Assegnazione
temporanea di personale dirigenziale)
1.
AI fine di far fronte agli adempimenti necessari per pervenire a una corretta
programmazione nell'ambito sociosanitario e migliorare l'efficienza dello
stesso sistema, il Commissario ad acta individua, mediante interpello e nel
numero massimo di tre unità, i profili professionali appartenenti all'area
della dirigenza sanitaria, medica e veterinaria necessari alla direzione di
specifici settori del dipartimento competente in materia di tutela sanitaria e
sociosanitaria, quale articolazione amministrativa messa a disposizione del
Commissario ad acta, o di Azienda Zero, al conseguimento di specifici obiettivi
o allo svolgimento di specifiche attività, da acquisire presso gli enti del
Servizio sanitario nazionale.
2.
In esito all'individuazione, il conferimento del relativo incarico pertiene al
dirigente generale del dipartimento di cui al comma 1.
3.
Le modalità di svolgimento dell'attività del personale temporaneamente
utilizzato e la durata del periodo di utilizzo sono definite mediante
convenzione stipulata con l'ente sanitario distaccante.
4.
AI personale di cui al comma 1 può essere riconosciuto il trattamento economico
parametrato ai titolari di incarichi dirigenziali presso la Giunta regionale,
se più favorevole, da graduarsi in relazione alla complessità dei settori,
degli obiettivi o ambiti di attività e responsabilità assegnati.
5.
Gli oneri relativi all'eventuale differenza retributiva sono posti a carico del
bilancio regionale.
6.
Azienda Zero può avvalersi di personale in utilizzo temporaneo dalla Regione,
da Aziende ed enti del Servizio sanitario regionale. Al predetto
personale può essere affidata la gestione di procedimenti amministrativi, con
conseguente assunzione della relativa responsabilità.
Art.
10
(Misure
per garantire il funzionamento degli impianti di risalita)
1.
Il funzionamento degli impianti di risalita, rientranti nel patrimonio della
Regione o di enti strumentali, nonché la fruizione dei relativi beni immobili e
mobili pertinenziali, sono assicurati dalla società Ferrovie della Calabria
S.r.l., anche attraverso l'utilizzo del personale adibito all'esercizio di tali
impianti.
2.
Per le finalità di cui al comma 1, l'articolazione amministrativa competente in
materia di servizi di trasporto pubblico adotta gli atti gestionali occorrenti
a disciplinare i rapporti con la società Ferrovie della Calabria S.r.l. e
stipula i conseguenti accordi.
Art.
11
(Misure
per garantire i presidi di legalità)
1.
La Regione, per garantire la sicurezza pubblica nel proprio territorio, anche
coadiuvando l'attività delle amministrazioni statali competenti, sostiene la
capillare presenza sul territorio regionale dei presidi delle forze dell'ordine
per il perseguimento del bene della sicurezza pubblica.
2.
Ai fini di cui al comma 1, onde concorrere con altre amministrazioni pubbliche
al soddisfacimento dell'indispensabile interesse pubblico meritevole di tutela,
la Giunta regionale è autorizzata a concedere contributi nel limite massimo di
200.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023-2025, finalizzato al
sostenimento dei canoni di locazione degli immobili destinati alle forze
dell'ordine.
Art.
12
(Tariffe
per l'autorizzazione all'esercizio e l'accreditamento nel Servizio sanitario
regionale)
1.
Ai fini della concessione dell'accreditamento istituzionale, gli oneri
derivanti dall'attività di verifica svolta dall'organismo tecnicamente
accreditante (OTA) sono a carico dei soggetti pubblici e privati che richiedono
l'accreditamento, secondo le tariffe definite con decreto del dirigente
generale del dipartimento competente in materia di tutela della salute e
servizi sociali e sociosanitari.
2.
Le tariffe di cui al comma 1 comprendono anche la tassa regionale di cui alla
legge regionale 10 aprile 1995, n. 11 (Disciplina delle tasse sulle concessioni
regionali), e gli importi sono differenziati in base al setting assistenziale e
all'eventuale numero dei posti.
3.
Con il decreto di cui al comma 1 è definita, altresì, l'indennità forfetaria,
differenziata per tipologia di struttura, da corrispondere ai componenti
dell’OTA.
Art.
13
(Norma
finanziaria)
1.
AI fine di dare attuazione alle disposizioni di cui all'articolo 5, la Giunta
regionale è autorizzata a incrementare di 100.000,00 euro lo stanziamento della
Missione 12, Programma 07 (U.12.07) di ciascuna delle annualità del bilancio di
previsione 2023-2025, mediante la contestuale riduzione, per pari importo,
dello stanziamento della Missione 13, Programma 07.
2.
Alla copertura degli oneri finanziari derivanti dalle disposizioni di cui
all'articolo 9, quantificati in 147.000,00 euro, si provvede con le risorse
allocate alla Missione 13, Programma 07 (U.13.07) del bilancio di previsione
2023-2025 mediante contestuale riduzione dello stanziamento, per pari importo,
della Missione 20, Programma 03 (U. 20.03).
3.
Alla copertura degli oneri finanziari derivanti dalle disposizioni di cui
all'articolo 11, si provvede nel limite massimo di 200.000,00 euro per ciascuna
annualità del bilancio di previsione 2023-2025, con le risorse allocate alla
Missione 3, Programma 02 (U.03.02) mediante contestuale riduzione dello
stanziamento, per pari importo, della Missione 20, Programma 03 (U.20.03).
4.
La Giunta è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni al bilancio di
previsione 2023-2025.
5.
Dalle altre disposizioni della presente legge non derivano nuovi o maggiori
oneri a carico del bilancio regionale.
CAPO I
PRNCIPI GENERALI
Art. 1
(Finalità
della legge)
1.
La presente legge provvede, nell’esercizio delle competenze di cui all’articolo
117 della Costituzione, al riordino della disciplina e delle funzioni di protezione
civile di competenza della Regione Calabria, nel rispetto dei principi di
sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza organizzativa delle
amministrazioni interessate e dei principi fondamentali contenuti nel decreto
legislativo 2 gennaio 2018, n. 1 (Codice della protezione civile), di seguito
Codice.
2.
La Regione Calabria, quale componente del Sistema nazionale di protezione
civile, in coerenza con le disposizioni del Codice, concorre al perseguimento
delle finalità previste dalla vigente normativa nazionale ed europea e
all’attuazione degli interventi volti a tutelare la vita, l’integrità fisica, i
beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni o dal pericolo di
danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività
dell’uomo.
3.
Nel rispetto del principio di sussidiarietà, la Regione Calabria promuove forme
di cooperazione e di integrazione con le altre componenti e strutture operative
del Sistema nazionale di protezione civile, anche attraverso la definizione di
strumenti di pianificazione e lo svolgimento di attività volte alla previsione,
prevenzione e mitigazione dei rischi, alla gestione delle emergenze e al loro
superamento.
4.
La Regione Calabria, nell’esercizio delle proprie competenze e funzioni,
promuove la diffusione della cultura di protezione civile quale strumento
primario per la formazione, nella popolazione, della consapevolezza dei rischi
naturali e antropici, al fine di incrementare il livello di resilienza dei
cittadini rispetto agli eventi calamitosi.
5.
La Regione Calabria adotta iniziative volte al sostegno al volontariato
organizzato quale forma primaria di partecipazione attiva dei cittadini al
Sistema della protezione civile.
Art.
2
(Tipologia
di eventi di protezione civile e ambiti di competenze)
1.
Ai fini dell’articolazione delle competenze istituzionali e operative del
Sistema regionale di protezione civile, gli eventi emergenziali di protezione
civile si distinguono, in conformità all'articolo 7 del Codice, nelle seguenti
tipologie:
a)
emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti
dall'attività dell'uomo che possono essere fronteggiati mediante interventi
attuabili dai singoli enti e amministrazioni competenti in via ordinaria;
b)
emergenze connesse con eventi calamitosi di origine naturale o derivanti
dall'attività dell'uomo che per loro natura o estensione comportano
l'intervento coordinato di più enti o amministrazioni e devono essere
fronteggiati con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e
predefiniti periodi di tempo, disciplinati dalla Regione secondo il proprio
ordinamento;
c)
emergenze di rilievo nazionale connesse con eventi calamitosi di origine
naturale o derivanti dall'attività dell'uomo che in ragione della loro
intensità o estensione devono, con immediatezza d'intervento, essere
fronteggiate con mezzi e poteri straordinari da impiegare durante limitati e
predefiniti periodi di tempo, ai sensi dell'articolo 24 del Codice.
Art.
3
(Tipologia
dei rischi di protezione civile)
1.
Gli interventi del Sistema regionale di protezione civile, con riferimento agli
eventi di origine naturale e antropica che possono dare origine a emergenze, si
esplicano in relazione alle tipologie di rischio di cui all'articolo 16, commi
1 e 2, del Codice.
2.
In occasione degli eventi di cui all'articolo 16, comma 3, del Codice, le
articolazioni territoriali delle componenti e strutture operative del servizio
regionale di protezione civile possono assicurare il proprio supporto, a
seguito di richiesta delle autorità di protezione civile competenti,
limitatamente ai soli aspetti di assistenza alla popolazione ed attivazione dei
presidi operativi e logistici per la gestione delle emergenze, anche in
attuazione delle disposizioni e delle direttive adottate dal Dipartimento
nazionale della protezione civile.
CAPO
II
SISTEMA
DELLA PROTEZIONE CIVILE
SEZIONE
I
Art.
4
(Sistema
regionale di protezione civile)
1.
I Comuni, la Città metropolitana di Reggio Calabria e la Regione costituiscono
le componenti del Sistema regionale di protezione civile.
2.
I Sindaci, il Sindaco metropolitano di Reggio Calabria e il Presidente della
Regione, in qualità di autorità territoriali di protezione civile ai sensi
dell’articolo 6 del Codice, secondo il principio di sussidiarietà,
differenziazione e adeguatezza, sono responsabili, con riferimento al relativo
ambito di governo:
a)
del recepimento degli indirizzi nazionali in materia di protezione civile;
b)
della promozione, dell'attuazione e del coordinamento delle attività di
protezione civile esercitate dalle strutture organizzative di propria
competenza;
c)
della destinazione delle risorse finanziarie finalizzate allo svolgimento delle
attività di protezione civile;
d)
dell'articolazione delle strutture organizzative preposte all'esercizio delle
funzioni di protezione civile e dell'attribuzione, alle medesime strutture, di
personale adeguato e munito di specifiche professionalità, anche con
riferimento alle attività di presidio delle sale operative, del Centro
funzionale decentrato, nonché allo svolgimento di ulteriori attività dei
presidi territoriali;
e)
della disciplina di procedure e modalità di organizzazione dell'azione
amministrativa delle strutture e degli enti afferenti alle rispettive
amministrazioni, peculiari e semplificate al fine di assicurarne la prontezza
operativa e di risposta in occasione o in vista degli eventi di cui
all'articolo 2.
3.
Costituiscono strutture e articolazioni operative del Sistema regionale della
protezione civile:
a)
il Comitato operativo regionale di protezione civile di cui all'articolo 10;
b)
la Sala operativa regionale di protezione civile di cui all'articolo 11;
c)
il Centro funzionale decentrato regionale di cui all'articolo 12;
d)
gli Uffici di prossimità di cui all'articolo 13;
e)
la Colonna mobile regionale di cui all'articolo 14;
f)
il volontariato organizzato di protezione civile, iscritto nell'elenco
territoriale del volontariato di protezione civile istituito presso la Regione
ai sensi dell'articolo 22, comma 2, lettera b);
g)
gli altri enti regionali di cui all'articolo 15;
h)
le articolazioni territoriali delle strutture operative nazionali di cui
all’articolo 13 del Codice;
i)
i gestori di infrastrutture critiche, di cui al decreto legislativo 11 aprile
2011, n. 61 (Attuazione della Direttiva 2008/114/CE recante l'individuazione e
la designazione delle infrastrutture critiche europee e la valutazione della
necessità di migliorarne la protezione), che attraversano il territorio
regionale.
4.
La Giunta regionale può individuare, relativamente all'ambito territoriale
regionale e nei limiti delle proprie competenze, ulteriori strutture operative
regionali, in ambiti diversi da quelli di riferimento delle strutture di cui al
comma 3 del presente articolo e all'articolo 13, comma 1, del Codice.
5.
Possono concorrere alle attività di protezione civile di ambito regionale,
anche mediante la stipula di apposite convenzioni, i seguenti soggetti:
a)
i singoli Ordini e Collegi professionali territoriali, le loro eventuali forme associative
costituite a livello regionale, nonché le eventuali forme associative fra i
rispettivi consigli nazionali operanti a livello regionale;
b)
gli enti, gli istituti e le agenzie che svolgono funzioni in materia di
protezione civile a livello regionale;
c)
le aziende, le società e gli altri soggetti pubblici o privati che svolgono
funzioni utili per le finalità di protezione civile.
Art.
5
(Ambito
territoriale e organizzativo ottimale)
1.
La Regione, in attuazione degli articoli 11, comma 3, e 18, comma 1, lettera
a), del Codice e in conformità alle direttive vigenti in materia, individua,
con deliberazione della Giunta regionale, gli ambiti territoriali e
organizzativi ottimali quali livelli ottimali di organizzazione delle strutture
di protezione civile a livello territoriale di ambito, al fine di garantire
l'effettività delle funzioni di protezione civile di cui all'articolo 3, comma
3, del Codice.
2.
Con la medesima deliberazione di cui al comma 1, la Regione individua i Comuni
di riferimento degli ambiti.
Art.
6
(Funzioni
della Regione)
1.
La Regione, secondo il proprio ordinamento e nell'ambito delle proprie
competenze, disciplina l'organizzazione, coordina e cura l'attuazione,
all'interno del territorio regionale, delle attività di protezione civile di
cui all'articolo 2 del Codice, volte:
a)
alla previsione, prevenzione e mitigazione dei rischi, anche mediante le
attività di redazione, approvazione e attuazione del Piano regionale di
protezione civile, di cui all'articolo 11, comma 1, lettera a), del Codice;
b)
alla definizione delle procedure del sistema di allertamento del Sistema
regionale di protezione civile, articolato in attività di preannuncio in
termini probabilistici, ove possibile e sulla base delle conoscenze
disponibili, di monitoraggio e di sorveglianza in tempo reale degli eventi e
della conseguente evoluzione degli scenari di rischio meteorologico,
idrogeologico e idraulico;
c)
alla predisposizione degli indirizzi per la redazione, l'aggiornamento, la
revisione e la valutazione periodica dei piani di protezione civile di area
vasta, ovvero della Città metropolitana di Reggio Calabria, degli ambiti
territoriali ottimali e dei Comuni;
d)
alla definizione delle modalità di coordinamento con le altre componenti e
strutture regionali del Servizio nazionale della protezione civile, in caso di
eventi che richiedano l'azione integrata di dette componenti e strutture, ferme
restando le competenze dei prefetti di cui all'articolo 9 del Codice;
e)
alla gestione della Sala operativa regionale, secondo quanto previsto
all'articolo 11;
f)
alla definizione dell'organizzazione della struttura e degli uffici regionali
di protezione civile, nonché delle procedure e modalità relative ad azioni
tecniche, operative e amministrative volte ad assicurare prontezza operativa e
di risposta in occasione o in vista degli eventi emergenziali di cui
all'articolo 2;
g)
alla gestione delle attività del volontariato organizzato di protezione civile
ai sensi dell'articolo 32 del Codice;
h)
alla gestione della Colonna mobile regionale, come disciplinata dall'articolo
14, per gli interventi in occasione o in previsione degli eventi emergenziali
di cui all'articolo 2;
i)
alla definizione delle modalità per la deliberazione dello stato di emergenza
regionale e per lo svolgimento delle conseguenti attività, secondo quanto
previsto all'articolo 11, comma 1, lettera f), del Codice e all'articolo 21
della presente legge;
j)
agli interventi per la ripresa delle normali condizioni di vita nelle aree
colpite da eventi calamitosi;
k)
al concorso del Sistema regionale di protezione civile agli interventi di
livello internazionale, secondo quanto indicato dall'articolo 29 del Codice.
2.
La Regione riconosce e valorizza, mediante l'adozione delle più opportune
iniziative ai sensi dell'articolo 26, l'importanza della diffusione della
conoscenza e della cultura della protezione civile, in particolare tra i
giovani, anche con il coinvolgimento delle istituzioni scolastiche e
universitarie, quale attività di prevenzione non strutturale di protezione
civile ai sensi dell'articolo 2 del Codice, allo scopo di promuovere la
resilienza della comunità e l'adozione di comportamenti consapevoli e misure di
autoprotezione dei cittadini.
Art.
7
(Funzioni
della Città metropolitana di Reggio Calabria)
1.
Nell'ambito del Sistema regionale di protezione civile, alla Città
metropolitana di Reggio Calabria, quale ente di area vasta, sono attribuite le
seguenti funzioni:
a)
attuazione sul territorio di competenza delle attività di previsione e degli
interventi di prevenzione dei rischi stabilite nella programmazione regionale,
con l'adozione dei connessi provvedimenti amministrativi;
b)
alla predisposizione del Piano di protezione civile di area vasta sulla base
degli indirizzi regionali di cui all'articolo 18, in raccordo con le
Prefetture;
c)
alla vigilanza sulla predisposizione da parte delle proprie strutture di
protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in
caso di emergenze.
2.
Al fine di garantire l'effettività dello svolgimento delle funzioni delegate di
cui al presente articolo, la Città metropolitana di Reggio Calabria provvede
all'ordinamento dei propri uffici, mediante l'adozione di un'adeguata struttura
organizzativa, dotata di professionalità qualificate e specificamente formate e
aggiornate, ivi inclusa la nomina di un responsabile di protezione civile in
possesso di formazione specifica.
Art.
8
(Funzioni
dei Comuni, singoli o associati)
1.
I Comuni, in forma singola o associata, in conformità all'articolo 12 del
Codice e nel rispetto degli indirizzi nazionali, ove previsti, provvedono:
a)
all'attuazione delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione
dei rischi, in particolare, per quanto attiene alle attività di presidio
territoriale, sulla base dei criteri fissati dalle direttive di cui
all'articolo 18, comma 4, del Codice e dagli atti di indirizzo adottati dalla
Giunta regionale;
b)
alla redazione, approvazione, aggiornamento, revisione e attuazione, anche nel
rispetto degli indirizzi regionali di cui all'articolo 6, dei piani comunali di
protezione civile nonché alla loro divulgazione alla cittadinanza anche
mediante campagne informative ed esercitazioni pratiche;
c)
all'espletamento di periodiche attività di verifica del coordinamento e della
coerenza dei piani e dei programmi di gestione, tutela e risanamento del
territorio di propria competenza e degli ulteriori strumenti di pianificazione
strategica territoriale di propria competenza con gli scenari di rischio e le
strategie operative definiti nella pianificazione di protezione civile, ai
sensi dell'articolo 18, comma 3, del Codice;
d)
all'ordinamento dei propri uffici, mediante l'adozione di una struttura
organizzativa idonea a garantire l'effettività dello svolgimento delle funzioni
comunali in materia di protezione civile e dotata di professionalità
qualificate e specificamente formate ed aggiornate;
e)
alla disciplina di procedure e modalità di organizzazione dell'azione
amministrativa peculiari e semplificate per provvedere all'approntamento delle
strutture e dei mezzi necessari per l'espletamento delle relative attività, al
fine di assicurarne la prontezza operativa e di risposta in occasione o in
vista degli eventi di cui all'articolo 2;
f)
alla disciplina della modalità di impiego di personale qualificato da
mobilitare, in occasione di eventi che si verificano nel territorio di altri
Comuni, a supporto delle amministrazioni locali colpite;
g)
al verificarsi delle situazioni di emergenza di cui all'articolo 2,
all'attivazione e alla direzione dei primi soccorsi alla popolazione e degli
interventi urgenti necessari a fronteggiare le emergenze in ambito comunale, in
conformità a quanto previsto dal Codice;
h)
alla vigilanza sulla predisposizione e sull'attuazione, da parte delle strutture
locali di protezione civile, degli interventi urgenti, anche con riferimento
all'accesso a finanziamenti e contributi previsti dalla normativa vigente per
le opere di pronto intervento e somma urgenza;
i)
alla predisposizione di misure idonee a favorire la costituzione, lo sviluppo e
l'impiego, sul proprio territorio, del volontariato organizzato di protezione
civile di cui all'articolo 22, sulla base degli indirizzi nazionali e
regionali;
j)
alla raccolta dei dati e alla compilazione delle schede di primo accertamento
dei danni causati dagli eventi calamitosi seguendo gli indirizzi e le direttive
regionali in raccordo con iniziative analoghe del Dipartimento della protezione
civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, nonché all'istruttoria
delle richieste di risarcimento per i danni occorsi sul proprio territorio alle
infrastrutture pubbliche, a beni privati mobili e immobili, a insediamenti
agricoli, artigianali, commerciali, industriali e di servizio, in conformità
alle direttive nazionali e agli indirizzi regionali.
2.
Al verificarsi degli eventi di cui all'articolo 2, comma 1, l'attivazione a
livello comunale degli interventi urgenti di competenza per farvi fronte, in
conformità alla pianificazione comunale di protezione civile, è curata
direttamente dal Comune interessato, il quale provvede, altresì, a darne
tempestiva comunicazione al Prefetto e alla Regione, anche ai fini di eventuali
richieste di interventi a sostegno.
3.
Quando l'evento emergenziale non può essere fronteggiato con i mezzi a
disposizione del Comune o di quanto previsto nell'ambito della pianificazione
di protezione civile, il Sindaco chiede l'intervento di altre forze e strutture
operative del territorio regionale alla Regione e di forze e strutture
operative nazionali al Prefetto, ai sensi dell'articolo 12, comma 6, del
Codice; a tali fini, il Sindaco assicura il costante aggiornamento del flusso
di informazioni con il Presidente della Giunta regionale e con il Prefetto in
occasione di eventi di emergenza, di cui all'articolo 2, comma 1, lettere b) e
c), curando, altresì, l'attività di informazione alla popolazione.
Art.
9
(Rapporti
interistituzionali in materia di protezione civile)
1.
Per il perseguimento delle finalità della presente legge, la Regione promuove
un costante rapporto collaborativo con gli organi dello Stato, con la Città
metropolitana di Reggio Calabria e gli altri enti locali, con le Prefetture,
con il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, con le strutture operative
regionali di protezione civile di cui all’articolo 4, con le articolazioni
regionali delle strutture operative nazionali di protezione civile, con gli
altri enti e organismi operanti, anche su base volontaria, nell'ambito del
Sistema regionale della protezione civile e con altri soggetti pubblici o
privati. Il concorso e il coordinamento delle attività della Regione con i
soggetti di cui al precedente periodo possono essere attuati anche mediante la
sottoscrizione di apposite convenzioni ai sensi del comma 3.
2.
La Regione, su richiesta del Dipartimento della protezione civile della
Presidenza del Consiglio dei ministri, può partecipare alle iniziative di
protezione civile nel territorio di altre Regioni o di altri Stati, in
quest’ultimo caso secondo le procedure di cui all'articolo 29 del Codice,
coordinando il proprio intervento con quello dei predetti
organi, nel rispetto delle competenze attribuite a ciascun soggetto dalla
vigente normativa in materia di protezione civile.
3.
Per un più efficace espletamento delle attività di protezione civile, tutte le
componenti del Sistema regionale della protezione civile, ai sensi
dell'articolo 4, comma 2, del Codice, possono stipulare, nel rispetto della
normativa vigente in materia di acquisizione di beni e di servizi, apposite
convenzioni con le strutture operative e con i soggetti concorrenti di livello
territoriale di cui all'articolo 13, comma 2, del Codice, o con altri soggetti
pubblici o privati, ivi inclusi gli enti e istituti di ricerca, i consorzi e le
strutture universitarie che sono titolari e rendono disponibili conoscenze e
forniscono prodotti derivanti da attività di ricerca e innovazione, che possono
essere integrati nelle attività di protezione civile, anche quali centri di
competenza ai sensi dell'articolo 21 del Codice.
4.
Ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del Codice, le strutture operative
regionali di cui all'articolo 4, comma 4, concorrono con le strutture operative
nazionali, nell'ambito delle rispettive competenze istituzionali, allo
svolgimento delle attività di protezione civile.
SEZIONE II
STRUTTURE REGIONALI DI PROTEZIONE CIVILE
Art. 10
(Comitato operativo regionale
di protezione civile)
1.
In occasione o in vista di un’emergenza di cui all’articolo 2, comma 1, lettere
b) e c), al fine di assicurare il coordinamento degli interventi delle
componenti e strutture operative del Sistema regionale di protezione civile, il
Dirigente generale del Dipartimento regionale di protezione civile, sentito il
Presidente della Giunta regionale, convoca il Comitato operativo regionale di
protezione civile, di seguito Comitato operativo.
2.
Il Comitato operativo è costituito con decreto del Presidente della Giunta
regionale ed è coordinato dal Dirigente generale del Dipartimento regionale di
protezione civile.
3.
Compongono il Comitato operativo i rappresentanti, muniti di adeguati poteri
decisionali, di tutte le strutture e gli enti facenti parte del Sistema
regionale di protezione civile di cui all’articolo 4, oltre che degli altri
soggetti che svolgono funzioni utili per le finalità di protezione civile, e
dei rispettivi delegati.
4.
In relazione alla specifica tipologia di emergenza, il Dirigente generale del
Dipartimento regionale di protezione civile può convocare lo stesso Comitato in
forma ristretta e può invitare a partecipare alle riunioni rappresentanti di
altri enti e istituzioni, pubblici o privati, anche di carattere tecnico o
scientifico, che svolgono funzioni utili per le finalità di protezione civile.
5.
La partecipazione alle riunioni del Comitato operativo non dà luogo a compensi,
indennità o rimborsi comunque denominati. Per i componenti afferenti alle
organizzazioni di volontariato vigono le disposizioni di cui agli articoli 39 e
40 del Codice.
Art. 11
(Sala
operativa regionale di protezione civile)
1.
La Sala operativa regionale di protezione civile, gestita dalla Regione ai
sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera d) del Codice, è istituita presso la
sede principale della protezione civile regionale, con il compito di assicurare
il costante flusso di raccolta e scambio delle informazioni con il Dipartimento
della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, le
Prefetture, la Città metropolitana di Reggio Calabria e i Comuni, il Corpo
nazionale dei Vigili del fuoco e con le strutture concorrenti alle attività di
protezione civile.
2.
Con decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale di protezione
civile si definiscono:
a)
la composizione della Sala operativa regionale, con personale adeguato e dotato
di specifiche professionalità, secondo quanto previsto dall'articolo 46 del
Codice, per garantire l'operatività 24 ore su 24 per 365 giorni l'anno;
b)
le procedure operative e le modalità di organizzazione che ne garantiscono il
funzionamento operativo e amministrativo in occasione o in vista di eventi
emergenziali di cui all'articolo 2;
c)
le procedure di coordinamento con gli altri uffici regionali, con le
prefetture, con la Sala Situazione Italia del Dipartimento della protezione
civile della Presidenza del Consiglio dei ministri, e con le altre componenti,
con le strutture operative e con i soggetti concorrenti del Sistema regionale
di protezione civile.
Art.
12
(Centro
funzionale decentrato)
1.
Il Centro funzionale decentrato della Regione Calabria assicura, ove possibile,
il preannuncio, il monitoraggio e la sorveglianza in tempo reale degli eventi
naturali prevedibili e della conseguente evoluzione degli scenari di rischio,
al fine di attivare i servizi di protezione civile ai diversi livelli
territoriali.
2.
Il Centro funzionale decentrato costituisce una componente del Sistema di
allertamento regionale di cui all'articolo 17 del Codice, il cui governo e
gestione sono assicurati dalla Regione ai sensi del comma 2 dello stesso
articolo 17.
3.
Con deliberazione della Giunta regionale, da adottare nel rispetto delle
direttive statali sulle modalità di organizzazione e svolgimento dell'attività
di allertamento, sono disciplinate le procedure di coordinamento del Centro
funzionale decentrato con gli altri uffici regionali, con i presidi
territoriali, nonché con le componenti, le strutture operative e i soggetti
concorrenti del Sistema regionale di protezione civile.
Art.
13
(Uffici
di prossimità)
1.
Gli Uffici di prossimità costituiscono, a livello provinciale, articolazione e
presidio istituzionale del Sistema regionale di protezione civile, assicurando
comunicazione, supporto e accompagnamento ai soggetti pubblici e alle comunità
locali.
2.
Nell'ambito delle attività di protezione civile svolte dalla Regione ai sensi
della presente legge, gli Uffici di prossimità, esercitano le seguenti
funzioni:
a)
presidio del territorio in situazioni di emergenza;
b)
raccordo tra la direzione regionale competente per le attività di protezione
civile e le altre componenti, le strutture operative e i soggetti concorrenti
del Sistema regionale di protezione civile e i presidi territoriali operanti
sul territorio di rispettiva competenza;
c)
raccordo con le strutture attivate per gestire localmente le emergenze;
d)
supporto agli enti locali nell'esercizio delle funzioni di protezione civile;
e)
attività di ricognizione e accertamento dei danni subiti nel territorio degli
enti locali a causa dell'evento emergenziale e attività di validazione delle
richieste formulate da tali enti per la dichiarazione dello stato di emergenza.
Art.
14
(Colonna
mobile regionale)
1.
La Regione organizza e gestisce la Colonna mobile regionale di protezione
civile per gli interventi in occasione o in previsione degli eventi di cui
all'articolo 2, lettere b) e c), del Codice.
2.
Alla Colonna mobile regionale partecipano la Regione, i suoi enti strumentali,
gli enti locali e il volontariato di protezione civile organizzato di cui
all’articolo 22, comma 2. Possono, altresì, essere integrate nella Colonna
mobile regionale di protezione civile unità operative e moduli delle altre
strutture operative regionali di protezione civile di cui all’articolo 4.
3.
La Giunta regionale, con propria deliberazione, stabilisce:
a)
i criteri per la composizione, l'organizzazione e il funzionamento della
Colonna mobile regionale;
b)
le modalità di partecipazione della Colonna mobile regionale alle attività di
protezione civile, nonché la relativa organizzazione, in conformità agli
indirizzi nazionali;
c)
le modalità per il potenziamento della Colonna mobile regionale e le relative
procedure, nel limite delle risorse finanziarie disponibili.
Art.
15
(Concorso
degli enti regionali alle attività di protezione civile)
1.
Gli enti e le aziende dipendenti dalla Regione concorrono alla realizzazione
delle attività regionali di protezione civile assicurando, in via prioritaria,
la partecipazione di propri dipendenti e la disponibilità di proprie
attrezzature e mezzi, anche attraverso apposite convenzioni e nel rispetto
delle direttive impartite, di volta in volta, dal Presidente della Giunta
regionale.
2.
Azienda Calabria Verde, istituita con legge regionale 16 maggio 2013, n. 25, in
armonia con le funzioni stabilite dall’articolo 4, comma 1, lettere c), d) e
d-bis) della suddetta legge, partecipa al Sistema di protezione civile
regionale sulla base di un’apposita convenzione.
Art.
16
(Fondo
per la protezione civile)
1.
La Regione sostiene l’organizzazione del Sistema regionale di protezione civile
attraverso il Fondo regionale per la protezione civile, finanziato annualmente,
nei limiti delle risorse autorizzate con legge di bilancio, a cui si aggiungono
le risorse trasferite dallo Stato per le medesime finalità.
2.
Il Fondo può essere utilizzato per:
a)
il potenziamento dei soggetti appartenenti al Sistema regionale di protezione
civile, con particolare riferimento al volontariato organizzato di protezione
civile;
b)
il potenziamento e il sostegno economico del pronto intervento e delle spese
sostenute dai Comuni in relazione alle emergenze di cui all'articolo 2, comma
1, lettera b);
c)
il miglioramento e lo sviluppo delle conoscenze di protezione civile, per la
formazione degli operatori di protezione civile, per la pianificazione di
protezione civile, per la formazione e la diffusione della cultura e delle
buone pratiche di protezione civile al fine di aumentare la resilienza della
comunità.
3.
Alla ripartizione del Fondo regionale per la protezione civile e alla
regolazione delle modalità di gestione delle relative risorse finanziarie,
comprese anche quelle di provenienza statale, si provvede con deliberazione
della Giunta regionale sulla proposta tecnica del Dirigente generale del
Dipartimento regionale di protezione civile.
CAPO
III
PIANIFICAZIONE
DELLA PROTEZIONE CIVILE
Art.
17
(Piano
regionale di protezione civile)
1.
Lo strumento tecnico-operativo principale per la programmazione e la
pianificazione delle attività di protezione civile di competenza regionale è
rappresentato dal Piano regionale di protezione civile, di cui all'articolo 11,
comma 1, lettera a), del Codice. Il Piano, approvato con deliberazione della
Giunta regionale, si compone di una sezione generale, relativa a un'analisi
multirischio e alle scelte strategiche e di indirizzo operate dalla Regione in
materia di protezione civile, nonché di una sezione dedicata alla definizione
dei modelli operativi rispetto ai singoli rischi, oltre che di una sezione
dedicata ai piani su base provinciale.
2.
Mediante il Piano regionale di protezione civile, elaborato assicurando la
partecipazione dei cittadini, singoli o associati, la Regione, fermo restando
quanto previsto all'articolo 18 del Codice:
a)
individua gli elementi strategici minimi e indispensabili per consentire
l'azione di soccorso di protezione civile, in conformità agli indirizzi nazionali
sulla pianificazione di protezione civile di cui all'articolo 18, comma 4, del
Codice, ivi compresi l'estensione territoriale di riferimento, l'individuazione
dei rischi e degli scenari, il modello di intervento ai vari livelli
territoriali;
b)
procede alla elencazione degli ambiti territoriali ottimali;
c)
esegue la ricognizione degli ulteriori strumenti, di propria competenza, di
pianificazione territoriale e di prevenzione rischi, approvati o anche da
approvare, che devono essere elaborati in modo coordinato con i contenuti del
piano regionale di protezione civile, al fine di assicurarne la coerenza con
gli scenari di rischio e le strategie operative ivi contenuti;
d)
esegue la ricognizione delle situazioni di rischio esistenti nel territorio
regionale, corredata da possibili scenari di evento, modelli o anche procedure
previsionali, nonché da un'analisi valutativa delle medesime;
e)
definisce il fabbisogno delle attività formative e di addestramento del
volontariato e degli operatori istituzionali impegnati in compiti di protezione
civile, nonché delle attività di informazione della popolazione sui rischi
presenti sul territorio regionale;
f)
disciplina presupposti, criteri e modalità di intervento da seguire in caso di
emergenza di impatto regionale o anche locale, ivi compresi quelli relativi
agli interventi per la ripresa delle normali condizioni di vita nelle aree
colpite da eventi calamitosi, alla relativa ricognizione dei danni e
all'eventuale assegnazione di finanziamenti;
g)
definisce le modalità per il coordinamento e la ricognizione delle attività
conseguenti allo stato di mobilitazione regionale;
h)
definisce i flussi di comunicazione tra le componenti e le strutture operative
interessate del Servizio regionale di protezione civile;
i) individua
la rete principale e la rete secondaria delle infrastrutture critiche regionali
per i settori prioritari, in conformità a quanto previsto dalla normativa
europea e nazionale applicabile.
3.
Il Piano regionale di protezione civile è sottoposto a modifica, con le
medesime modalità di approvazione di cui al comma 1, anche solo parziale,
ogniqualvolta, a parere della Giunta regionale, si ravvisa la necessità di una
revisione o in seguito al verificarsi di eventi o circostanze significativi che
impongano un aggiornamento dei contenuti del piano medesimo.
Art.18
(Piani
di protezione civile della Città metropolitana, di ambito e dei Comuni)
1.
Con deliberazione della Giunta regionale sono definiti gli indirizzi per la
redazione, l'aggiornamento, la revisione e la valutazione periodica dei piani
di protezione civile, della Città metropolitana di Reggio Calabria, di ambito e
dei Comuni ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera b), del Codice.
2.
Fatte salve le direttive di cui all'articolo 18, comma 4, del Codice, gli
indirizzi regionali assumono carattere vincolante per la redazione,
l'aggiornamento o revisione e la valutazione periodica della pianificazione di
protezione civile di livello territoriale locale. A tal fine, la Regione può
mettere a disposizione degli enti locali, quale supporto nell'attività di
pianificazione, un sistema informativo anche per consentire una più agevole
fruizione di indicazioni e indirizzi uniformi.
3.
Ciascun ente locale, nella propria attività di pianificazione di protezione
civile, esegue, in base agli indirizzi regionali, la ricognizione e il
coordinamento delle diverse pianificazioni urbanistiche e territoriali di
propria competenza, con la finalità di integrare gli scenari di rischio nei
piani urbanistici e territoriali e di rendere coerenti con tali scenari di
rischio le previsioni dei piani stessi. I contenuti dei piani di protezione
civile devono essere coordinati con i contenuti del Piano regionale di
protezione civile di cui all'articolo 17, al fine di assicurarne la coerenza
con gli scenari di rischio e le strategie operative ivi contenute.
4.
La pianificazione d'ambito è realizzata dai Comuni di ciascun ambito di
appartenenza secondo le modalità definite dalla deliberazione della Giunta
regionale di cui al comma 1.
5.
I piani di protezione civile della Città metropolitana di Reggio Calabria e
degli ambiti sono predisposti in raccordo con la Prefettura territorialmente
competente, anche ai fini di assicurare quanto previsto dall'articolo 9 del
Codice.
6.
A livello comunale, si provvede alla predisposizione dei piani comunali di
protezione civile sulla base degli indirizzi regionali di cui alla lettera b),
comma 1, dell’articolo 11 del Codice. I contenuti della pianificazione di
protezione civile comunale devono comunque essere commisurati all’effettiva
capacità di pianificazione da parte dei Comuni di piccole dimensioni. Alla
definizione dei piani di protezione civile comunali, al loro aggiornamento e
alla relativa attuazione concorrono tutte le aree/settori dell’amministrazione
(ad esempio: urbanistica, settori tecnici, viabilità) sotto il coordinamento
del Servizio di protezione civile comunale ove esistente.
Art.
19
(Spegnimento
incendi boschivi)
1.
Per lo spegnimento degli incendi boschivi si applica quanto previsto dalla
legge 21 novembre 2000, n. 353 (Legge-quadro in materia di incendi boschivi) e
dalla legislazione regionale vigente.
CAPO
IV
GESTIONE
DELLE EMERGENZE
Art.
20
(Stato
di mobilitazione regionale)
1.
In occasione o in vista di un’emergenza di cui all’articolo 2, comma 1, lettera
b), che, per l’eccezionalità della situazione, si manifesti con intensità tale
da compromettere la vita, l'integrità fisica o beni di primaria importanza, il
Presidente della Giunta regionale può disporre, con decreto, per la durata
massima di quindici giorni, prorogabili di ulteriori quindici giorni, la
mobilitazione straordinaria del Sistema regionale di protezione civile, a
supporto dell’ambito territoriale regionale interessato, anche mediante
l’attivazione, ove necessario, della Colonna mobile regionale di protezione
civile nonché del volontariato organizzato iscritto nell'elenco territoriale
regionale.
2.
Sulla base dell’evoluzione degli eventi di cui al comma 1, con ulteriore
decreto del Presidente della Giunta regionale, è disposta la cessazione dello
stato di mobilitazione ad esclusione dei casi in cui si procede a decretare lo
stato di emergenza di rilievo regionale ai sensi dell'articolo 21, comma 1, o
viene deliberato dal Consiglio dei ministri lo stato di emergenza di rilievo
nazionale ai sensi dell'articolo 24 del Codice.
3.
A seguito della dichiarazione dello stato di mobilitazione regionale, la Giunta
regionale, con deliberazione da adottarsi entro trenta giorni dal decreto di
cui al comma 1, al fine di fronteggiare lo stato di mobilitazione regionale,
può individuare:
a)
l'assegnazione di finanziamenti relativamente alle spese sostenute dalle
componenti e strutture operative mobilitate, nei limiti delle risorse
disponibili sul bilancio regionale, nonché la modalità di rendicontazione delle
stesse, nel limite delle risorse finanziarie disponibili;
b)
eventuali e ulteriori iniziative da assumere.
Art.
21
(Stato
di emergenza regionale)
1.
In presenza o nell'imminenza di un’emergenza di cui all’articolo 2, lettera b),
il Presidente della Giunta regionale, a seguito di una valutazione speditiva
svolta dal Dipartimento regionale di protezione civile sulla base dei dati e
delle informazioni disponibili, con decreto può dichiarare lo stato di
emergenza regionale, determinandone durata ed estensione territoriale.
2.
La durata dello stato di emergenza regionale non può superare i sei mesi ed è
prorogabile di ulteriori sei mesi. L'eventuale revoca anticipata dello stato
d'emergenza regionale è disposta con decreto del Presidente della Giunta
regionale.
3.
A seguito della dichiarazione dello stato di emergenza regionale, la Giunta
regionale, con deliberazione da adottarsi entro trenta giorni dalla data del
decreto di cui al comma 1, individua:
a)
i comuni interessati dall'emergenza;
b)
la tipologia dell’evento, effettuata sulla base di una relazione istruttoria
predisposta dal Dipartimento regionale di protezione civile in relazione alla
straordinarietà dell’evento, al territorio colpito, alla popolazione
interessata, alle risorse operative, tecniche e scientifiche impiegate,
all’entità dei danni prodotti;
c)
l’assegnazione dei finanziamenti, nei limiti delle risorse disponibili sul
bilancio regionale, al fine di fronteggiare l’emergenza.
4.
Le risorse di cui al comma 3 sono destinate in ordine di priorità a:
a)
attività di soccorso e assistenza alla popolazione di cui all’articolo 25,
comma 2, lettera a), del Codice;
b)
interventi più urgenti di cui all’articolo 25, comma 2, lettera b), del Codice,
eseguiti dagli enti locali, o da altre strutture regionali;
5.
In conseguenza della dichiarazione dello stato di emergenza di cui al comma 1,
il Presidente della Giunta regionale può adottare, ai sensi dell'articolo 25,
comma 11, del Codice, in deroga alle disposizioni legislative regionali
vigenti, purché nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico e
delle norme statali e dell'Unione europea, ordinanze di protezione civile per
il coordinamento dell'attuazione degli interventi da effettuare durante il
perdurare dell'emergenza stessa e può disporre l’utilizzazione delle procedure
di urgenza in materia di opere, forniture e servizi previsti a legislazione
statale vigente.
6.
Il Presidente della Giunta regionale può richiedere, ove necessario e valutata
la gravità ed estensione dell’evento medesimo, lo stato di emergenza nazionale
di cui all’articolo 7, comma 1, lettera c), del Codice.
7.
Al termine dello stato di emergenza regionale, il Presidente della Giunta
regionale, qualora necessario, dispone, con decreto, le modalità di
completamento degli interventi previsti a seguito dell’emergenza regionale e
l’eventuale assegnazione delle risorse agli enti ordinariamente competenti per
il completamento degli interventi ancora non conclusi.
CAPO
V
PARTECIPAZIONE
DEI CITTADINI, VOLONTARIATO
ORGANIZZATO
DI PROTEZIONE CIVILE E FORMAZIONE
Art.
22
(Partecipazione
dei cittadini e volontariato organizzato di protezione civile)
1.
La Regione promuove iniziative volte ad accrescere la resilienza delle comunità,
favorendo la partecipazione dei cittadini, singoli e associati, alle attività
di protezione civile di cui alla presente legge.
2.
Il volontariato di protezione civile, inteso quale forma spontanea, individuale
o associativa, di partecipazione dei cittadini, a tutti i livelli, allo
svolgimento delle attività di cui alla presente legge, può essere svolto in
forma organizzata, attraverso la partecipazione al volontariato organizzato di
protezione civile (associazioni di volontariato e gruppi comunali) iscritto
nell'elenco territoriale del volontariato di protezione civile di cui al comma
3.
3.
L'elenco territoriale del volontariato di protezione civile è istituito presso
la Regione ai sensi dell'articolo 34 del Codice, con regolamento regionale da
adottare in conformità alle linee guida nazionali. Il regolamento definisce la
struttura, le sezioni e la composizione – da registrare in apposito sistema
informatico di gestione dell'elenco territoriale - i requisiti e le modalità di
iscrizione e permanenza, le tipologie di soggetti che possono presentare
domanda ai fini dell'iscrizione nell'elenco, i controlli, le ipotesi di revoca
dell'operatività, di sospensione o di cancellazione dall'elenco medesimo e di
comminazione di sanzioni disciplinari.
4.
I soggetti che intendono partecipare alle attività di protezione civile di cui
alla presente legge, sul territorio regionale, in Italia, o all'estero, nonché
svolgere attività formative e addestrative nel medesimo ambito, devono essere
iscritti nell'elenco territoriale del volontariato di protezione civile della
Calabria, di cui al comma 3.
5.
Al fine di essere integrati nel Sistema regionale di protezione civile, i
gruppi comunali, intercomunali costituiti ai sensi dell'articolo 35 del Codice
si iscrivono nell'elenco territoriale del volontariato di protezione civile di
cui al comma 3 del presente articolo.
Art.
23
(Benefici
per il volontariato organizzato)
1.
Ai volontari che fanno parte dei soggetti iscritti nell'elenco territoriale
regionale si applicano gli articoli 39 e 40 del Codice, nei limiti e con le
modalità ivi previste.
2.
Ove il coordinamento dell'intervento da parte dei soggetti iscritti nell'elenco
territoriale regionale sia effettuato dal Dipartimento regionale di protezione
civile, i benefici di cui agli articoli 39 e 40 del Codice sono a carico del
bilancio regionale.
Art.
24
(Contributi
regionali per il volontariato di protezione civile)
1.
La Regione può concedere al volontariato organizzato di cui all'articolo 22,
comma 2, contributi per la realizzazione di progetti finalizzati al
potenziamento della capacità operativa, al miglioramento della preparazione
tecnica e allo sviluppo della resilienza delle comunità, tenuto conto delle
risorse regionali disponibili e dei criteri approvati dal Dipartimento di protezione
civile, ai sensi dell’articolo 37, comma 2, del Codice.
Art.
25
(Comitato
del volontariato di protezione civile regionale)
1.
È istituito il Comitato del volontariato di protezione civile regionale, di
seguito denominato Comitato del volontariato, che garantisce la partecipazione
del volontariato organizzato al Sistema regionale di protezione civile e svolge
compiti consultivi di ricerca, approfondimento e confronto su temi relativi a
promozione, formazione e sviluppo del volontariato.
2.
Il Comitato del volontariato persegue le seguenti finalità:
a)
favorire il pieno coinvolgimento del volontariato organizzato e la massima
valorizzazione delle sue risorse;
b)
favorire un’efficace programmazione per la partecipazione del volontariato organizzato
alle attività di protezione civile nell’ambito della previsione, della
prevenzione e dell’emergenza;
c)
essere lo strumento rappresentativo e di raccordo fra il mondo del volontariato
organizzato della protezione civile e la Regione.
3.
Il Comitato del volontariato è composto da rappresentanti del volontariato
organizzato e dei gruppi comunali di protezione civile, iscritti nell'elenco
territoriale regionale, che restano in carica tre anni.
4.
Il Comitato del volontariato redige un proprio regolamento di funzionamento,
approvato, successivamente, con decreto del Dirigente generale del Dipartimento
regionale di protezione civile.
5.
Il Comitato del volontariato designa il rappresentante dei soggetti iscritti
nell'elenco territoriale regionale ai fini della partecipazione nel Comitato
nazionale di cui all'articolo 42, comma 2, del Codice.
6.
Per la partecipazione alle sedute del Comitato del volontariato la Regione è
autorizzata a riconoscere l’applicazione dei benefici di cui all’articolo 23,
comma 2, nell’ambito delle risorse regionali disponibili.
Art.
26
(Formazione
e diffusione della cultura di protezione civile)
1.
La Regione, nel rispetto degli indirizzi generali per le attività di formazione
di protezione civile di cui all'articolo 8 del Codice, promuove, organizza e
indirizza la formazione e la diffusione della cultura di protezione civile in
tutto il territorio regionale, anche al fine di favorire il coinvolgimento
attivo e la partecipazione dei giovani.
2.
Ai fini di quanto previsto dal comma 1, la Regione, nell'ambito del Piano di
cui all'articolo 6, con deliberazione, definisce i contenuti e le modalità per
garantire:
a)
un modello di formazione continua rivolto ai soggetti che partecipano a vario
titolo al Sistema regionale della protezione civile;
b)
la disseminazione nella comunità della cultura della protezione e della
prevenzione, con particolare riferimento al mondo della scuola per favorire, ai
sensi dell'articolo 3 della legge 20 agosto 2019, n. 92 (Introduzione
dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica), la costituzione di reti
tra le istituzioni scolastiche e i soggetti che afferiscono al mondo della
protezione civile;
c)
la promozione di percorsi formativi, nonché di progetti e collaborazioni con le
università e gli istituti di ricerca e formazione, associazioni e altri enti
pubblici o privati che trattano tematiche afferenti o comunque rilevanti
nell'ambito delle attività di protezione civile;
d)
la diffusione delle informazioni alla popolazione in relazione ai rischi presenti
sul territorio regionale al fine di migliorare la percezione e la
consapevolezza dei rischi;
e)
il supporto ai Comuni nella predisposizione e divulgazione dei Piani comunali
di protezione civile e nella organizzazione e divulgazione delle modalità operative
da attuare durante le fasi pre-emergenziali,
emergenziali e immediatamente post-emergenziali;
f)
per quanto di propria competenza, adeguata diffusione delle campagne nazionali
e regionali di informazione alla cittadinanza.
Art.
27
(Divisa,
logo e altri segni distintivi del volontariato di protezione civile)
1.
La Regione, mediante regolamento e nel rispetto delle disposizioni nazionali,
individua il logo, anche con riferimento al volontariato organizzato iscritto
nell'elenco territoriale regionale, e le modalità di utilizzo e di integrazione
con i segni distintivi delle altre componenti, strutture operative e soggetti
concorrenti del Sistema nazionale della protezione civile.
2.
L'uso del logo, delle denominazioni e di ogni altro segno distintivo
dell'immagine riferiti al Sistema regionale della protezione civile è
esclusivamente riservato agli operatori ad esso appartenenti ed è consentito
solo nell'ambito delle attività di protezione civile o negli eventi ad esse
correlati.
Art.
28
(Benemerenze)
1.
La Regione, mediante deliberazione della Giunta, definisce le tipologie delle
benemerenze, nonché i criteri e le modalità per la relativa attribuzione agli
operatori di protezione civile, siano essi funzionari, dipendenti o volontari,
che si sono distinti per particolari meriti, tenuto conto delle candidature
proposte dalle autorità, dalle componenti e dalle strutture operative del
Sistema regionale di protezione civile.
CAPO
VI
NORMA
FINANZIARIA, NORME ABROGATE, TRANSITORIE E FINALI
Art.
29
(Norma
finanziaria)
1.
Gli oneri complessivi derivanti dall’applicazione della presente legge sono
quantificati in 4.276.081,29 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e
2025.
2.
Agli oneri correnti, quantificati in 4.242.081,29 euro per ciascuna delle
annualità 2023, 2024 e 2025 si fa fronte:
a)
rispettivamente, per 436.743,49 euro nel 2023, per 436.743,49 euro nel 2024 e
per 436.743,49 euro nel 2025 con le risorse allocate alla Missione 01 “Servizi
istituzionali, generali e di gestione”, Programma 03 “Gestione economica,
finanziaria, programmazione e provveditorato”, Titolo 1 “Spese correnti”;
b)
per 3.760.337,80 euro, rispettivamente, nel 2023, nel 2024 e nel 2025, mediante
le risorse allocate alla Missione 11 “Soccorso civile”, Programma 01 “Sistema
di protezione civile”, Titolo 1 “Spese correnti”;
c)
per 45.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025 a valere
sulle risorse allocate alla missione 12 “Diritti sociali, politiche sociali e
famiglia”, Programma 07 “Programmazione e governo della rete dei servizi
sociosanitari e sociali”, Titolo 1 “Spese correnti” dello stato di previsione
del bilancio 2023-2025.
3.
Agli oneri in conto capitale derivanti dall’applicazione della presente legge,
quantificati in 34.000,00 euro per ciascuna delle annualità 2023, 2024 e 2025,
si fa fronte con le risorse allocate alla Missione 11 “Soccorso civile”,
Programma 01 “Sistema di protezione civile”, Titolo 2 “Spese in conto capitale”
del bilancio di previsione 2023-2025.
4.
Per gli esercizi successivi si provvede nei limiti degli stanziamenti
annualmente autorizzati dalle rispettive leggi di bilancio.
Art.
30
(Norme
abrogate)
1.
Dalla data di entrata in vigore della presente legge, è abrogata la legge
regionale 10 febbraio 1997, n. 4 (Legge organica regionale di protezione civile
della Regione Calabria).
Art.
31
(Norme
transitorie e finali)
1.
Fino all’approvazione del regolamento di cui all’articolo 22, comma 3, della
presente legge, da adottarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore della
presente legge, resta in vigore il regolamento regionale 16 dicembre 2016, n.18
(Disciplina dell'albo regionale del volontariato di Protezione Civile, delle
procedure operative per la sua gestione e dell'utilizzo dei loghi di protezione
civile regionale).
Art.
32
(Entrata
in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche
all’articolo 23 della l.r.11/2003)
1.
Il comma 1 dell’articolo 23 della legge regionale 23 luglio 2003, n. 11
(Disposizioni per la bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento
dei Consorzi di Bonifica), è così modificato:
a)
dopo le parole “che traggono un beneficio” sono inserite le seguenti: “diretto
e specifico”;
b)
dopo le parole “pagamento di un contributo consortile” sono inserite le
seguenti: “commisurato al beneficio ricevuto”;
c) dopo
le parole “deve intendersi il vantaggio” sono inserite le seguenti: “diretto e
specifico”.
Art.
2
(Interpretazione
autentica articoli 23 e 28 della l.r. 11/2003)
1.
All’articolo 23, comma 1, e all’articolo 28, comma 1, della l.r.
11/2003, le parole “immobili extragricoli” non si
riferiscono alle aree urbanizzate ed edificabili che
non ricevono un beneficio diretto e specifico.
Art.
3
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1.
Dall’attuazione delle disposizioni della presente legge non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.4
(Entrata
in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Il Consiglio regionale
della Calabria
premesso che:
- la cefalea nelle sue
forme primarie (emicrania - cefalea tensiva – cefalea a grappolo) colpisce
circa il 12% degli individui ed è la patologia neurologica più diffusa nel
mondo;
- l’emicrania cronica è
una malattia estremamente invalidante, tanto da essere inserita
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità tra le patologie con massima
disabilità,
anche in considerazione
del fatto che essa si manifesta prevalentemente nel periodo più produttivo
della vita del soggetto;
considerato che:
- il dolore rende
difficoltoso svolgere le attività quotidiane ordinarie, anche le più semplici;
- l’incapacità di
gestire i propri impegni familiari, domestici, lavorativi e ludici genera sensi
di colpa, frustrazione, insoddisfazione e inadeguatezza che spesso sono acuiti
dalla mancata comprensione di chi sta intorno;
- le persone soffrono
sia durante sia prima della manifestazione del dolore da cefalea, in quanto,
spesso il timore che possa insorgere il dolore spinge i pazienti a cambiare gli
stili di vita, diminuendo o eliminando occasioni sociali;
- questa condizione può
portare a una situazione di perenne angoscia, infatti
il 70% circa dei malati dichiara di non riuscire a fare nulla durante l’attacco
e il 58% vive nell’angoscia dell’arrivo di una nuova crisi;
tenuto conto che:
- al momento in Italia
esistono Centri di terzo livello specializzati nel trattamento dell’emicrania,
ai quali però non sempre è agevole arrivare, sia a causa del ritardo
informativo che esiste rispetto a questa patologia, sia a causa
dell’autogestione della malattia da parte del paziente, che spesso assume
autonomamente farmaci da banco o si rivolge allo specialista sbagliato,
affrontando esami e visite inappropriate che ritardano la corretta diagnosi;
- la malattia si
manifesta spesso prima del compimento dei 18 anni;
- il 60% delle persone
si rivolge al medico entro un anno dalla comparsa dei sintomi, ma il tempo
medio per giungere alla diagnosi è di 7 anni;
preso atto che:
- la legge 14 luglio
2020, n. 81 (Disposizioni per il riconoscimento della cefalea primaria cronica
come malattia sociale) riconosce l’emicrania cronica e ad alta frequenza, la cefalea
cronica quotidiana con o senza uso eccessivo di farmaci analgesici, la cefalea
a grappolo cronica, l’emicrania parossistica cronica, la cefalea nevralgiforme unilaterale di breve durata con arrossamento
oculare e lacrimazione e l’emicrania continua, come patologie sociali
invalidanti, rinviando a un decreto ministeriale l’individuazione di progetti
finalizzati a sperimentare metodi innovativi di presa in carico delle persone
affette da cefalea, nonché i criteri e le modalità con cui le regioni
attuano i medesimi
progetti;
- ad oggi il decreto
attuativo non è stato emanato;
impegna la Giunta
regionale
ad assumere ogni utile e
necessaria iniziativa, anche nei riguardi del Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria, per:
- sollecitare il Governo
all’emanazione del decreto di cui alla l. 81/2020;
- adottare ogni
provvedimento necessario affinché la cefalea cronica sia inserita nei livelli
essenziali di assistenza (LEA);
- promuovere
l’inserimento della figura dello psicologo presso i centri regionali di cura e
diagnosi delle cefalee;
- promuovere la
formazione di gruppi di auto mutuo aiuto presso i centri regionali di cura e
diagnosi delle cefalee;
- favorire la formazione
e l’aggiornamento sulle cefalee dei medici di medicina generale e dei pediatri
e la conoscenza di tale patologia presso le scuole;
- garantire l’accesso
tempestivo ai percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (PDTA), anche
mediante la riduzione dei tempi di accesso alle visite in convenzione presso i
centri di diagnosi e cura delle cefalee.