XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 22
SEDUTA Di lunedì 20 febbraio
2023
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL VICEPRESIDENTE
PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 15,10
Fine lavori h. 20,26
Presidenza
del presidente Filippo Mancuso
La
seduta inizia alle 15.10
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È
approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Comunico che la Corte di Appello di Catanzaro con sentenza numero 144/2023, depositata il 19 gennaio 2023 e pubblicata il 9 febbraio 2023, pronunciandosi nel giudizio numero 485/2022 registro generale ha confermato l'ordinanza del 17 marzo 2022 emessa dal Tribunale di Catanzaro - Sezione prima civile, nella causa iscritta al registro generale numero 4197/2021 che ha disposto la surroga, al candidato legittimamente proclamato eletto Fedele Valeria, del candidato Talerico Antonello.
(Il consigliere Talerico prende posto
tra i banchi dei consiglieri di maggioranza)
Onorevoli Presidente della Giunta, assessori, colleghi consiglieri, oggi abbiamo ben undici punti all'ordine del giorno e alcuni particolarmente importanti.
Il Consiglio torna a riunirsi, è vero, dopo più di un mese dall’ultima seduta, ma nel frattempo non è rimasto a braccia conserte, visto che, se oggi possiamo occuparci di leggi e provvedimenti significativi, lo possiamo fare perché le Commissioni e le altre articolazioni del Consiglio non hanno mai smesso di lavorare.
Mi fa piacere riferire, per esempio, che, proprio domani e dopo vent’anni di tentativi, a seguito della legge approvata in quest’Aula a dicembre 2021, sarà siglato fra il presidente Occhiuto e il rettore De Sarro, il Protocollo d'intesa che condurrà alla costituzione, a Catanzaro, del più grande polo sanitario del Mezzogiorno al servizio dell'area centrale e dell'intera Calabria.
Voglio, inoltre, congratularmi con il presidente Occhiuto per come la Calabria, la scorsa settimana, si è presentata alla Borsa Internazionale del Turismo a Milano, dove la sua ricca e variegata offerta, all’interno di uno degli stand più suggestivi della Fiera, ha saputo mettere in luce, riscuotendo plausi e condivisioni, le grandi potenzialità di natura e cultura che la Calabria mette a disposizione dell'umanità.
Mi corre anche il dovere di riferirvi, formalmente, che il Consiglio regionale della Calabria, attraverso la mia persona, è entrato a far parte del Comitato di coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane e che, da quella postazione, si potrà meglio interloquire non solo con le altre Assemblee regionali ma anche con il Parlamento e l’Europa.
Mi è parso utile, in quell’occasione, invitare la Conferenza dei Presidenti regionali a tenere quanto prima una sua plenaria presso Palazzo Campanella, sui temi che concernono le prerogative legislative dei Consigli e il loro ruolo nell’architettura istituzionale dell’Unione Europea.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colgo l’occasione per esprimere gli auguri e, soprattutto, grande senso di orgoglio per il ruolo che il nostro Presidente dell’Assise regionale riveste, che sarà grande punto di riferimento rispetto a quella che sarà l'attività legislativa della nostra Regione Calabria.
Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge numero 89/12^ d'iniziativa dei consiglieri regionali Straface e Gentile, recante: “Modifiche alla legge regionale 23 luglio 2003, numero 11”. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi associo ai complimenti per la sua elezione all'interno della Conferenza dei Presidenti e do il benvenuto al consigliere Talerico.
Vorrei chiedere la sua attenzione e quella dei colleghi per inserire all'ordine del giorno la mozione 47/12^, presentata da me e dal consigliere Tavernise, sull'autonomia differenziata, in base all'articolo 119 del Regolamento del Consiglio regionale. Quindi, chiederei il voto per l'inserimento della mozione, una discussione che ritengo fondamentale e soprattutto tempestiva.
Consigliera Bruni, come ben ricorda, nella Conferenza dei capigruppo ne avevamo parlato e avevamo deciso che, probabilmente, terremo una riunione a parte su questo argomento. Mi sembra, quindi, superfluo inserire all’ordine del giorno la sua mozione, però mi rifaccio all’Aula.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Gelardi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sottolineo che nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi, che si è tenuta la settimana scorsa, abbiamo deciso - visto l'argomento particolarmente interessante e scottante - di rinviare e di proporre l’inserimento dell’argomento all'ordine del giorno, in una seduta successiva, per discutere in maniera ordinata e documentata da parte di tutti i consiglieri. È così importante il ruolo che il governo calabrese avrà per l'autonomia differenziata, per le 23 materie concorrenti, che bisogna, effettivamente, ponderare bene; pertanto, propongo che il tutto venga rinviato ad una prossima discussione. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 47/12^ che è respinta.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi unisco e le faccio i complimenti per l'ingresso nel Comitato di Coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative. Faccio i migliori auguri, anche, ai colleghi Molinaro, Giannetta e Talerico, appena entrato in Consiglio regionale.
Chiedo l'inserimento della mozione numero 48/12^ sulla cefalea, per promozioni di strumenti adeguati alla diagnosi e cura e per l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza. Grazie.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 48/12^ che è inserita.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Talerico. Ne ha facoltà.
Ringrazio e saluto, innanzitutto, il Presidente della Giunta, il Presidente del Consiglio, le consigliere e i consiglieri, miei colleghi. Sono arrivato con un anno e mezzo di ritardo, spero di poter contribuire e di recuperare, ben consapevole, naturalmente, del ruolo del singolo consigliere che deve ispirarsi, sicuramente, a rettitudine, indipendenza e capacità di confronto.
Ci aspetta una grande sfida! Sicuramente questa prima fase, questa prima parte di consiliatura si è caratterizzata per un tentativo di rivoluzionare anche la mentalità e l’approccio ed è tutto nella personalità del Presidente. È ovvio, naturalmente, che ci sono stati e ci saranno sicuramente dei momenti di tensione e di conflitto, ma la vera grande sfida è quella, anche, di riordinare, di semplificare il corpus normativo, oramai vetusto, che necessita sicuramente di interventi chiarificatori.
So bene, naturalmente, che, per come è strutturata, la pubblica amministrazione necessita di un processo di deburocratizzazione, ma necessita, anche, di un processo di delegificazione, laddove sarà possibile.
La proliferazione delle leggi non aiuta ed è ovvio che nelle singole Commissioni…, attenderò adesso - tra tre giorni deciderò a quale gruppo consiliare aderire - di determinarmi anche rispetto a quello che può essere il mio contributo in ragione della mia appartenenza professionale che è quella dell'avvocatura.
Non impegno i lavori oltre il tempo che ho utilizzato fino adesso, anche perché i punti sono tanti e spero - realisticamente ringrazio i colleghi che mi hanno in questi giorni contattato e chiamato per darmi il buon augurio - che tutti insieme si possa effettivamente rappresentare per i cittadini calabresi un momento di svolta e non solo più di speranza. Buon lavoro.
Grazie, collega Talerico.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Saluto lei, il Presidente della Giunta, gli assessori e i colleghi consiglieri. Do il benvenuto al consigliere Talerico per l'ingresso, oggi, in quest'Aula importante che è la massima Assise regionale e gli auguro anche buon lavoro.
Vorrei, però, avendo vissuto, in passato, una vicenda simile, con Gianluca Gallo, ricordare, anche, l’apporto che ha dato la collega Valeria Fedele, che da oggi non è più in Aula. Mi pare che in quest'anno e mezzo di Legislatura sia stata una collega molto diligente, modesta che ha saputo anche relazionarsi con noi e con la Presidenza nel modo giusto e corretto.
Voglio farle un augurio di buon lavoro in quello che farà dopo questa esperienza in Consiglio regionale e vorrei citarla comprendendo la situazione di chi magari è stato eletto; però le sentenze vanno applicate e se il consigliere Talerico oggi è in Aula vuol dire che spetta a lui questo seggio.
Mi auguro, quindi, che questo proficuo rapporto ci sia, anche, con il consigliere Talerico, che oggi è entrato in Aula, al quale credo che sia stato fornito in carpetta, anche, lo Statuto e il Regolamento interno. Credo che lui, da avvocato qual è, abbia già letto e quindi noi ci muoveremo nel solco del rispetto dell’Istituzione e del rispetto anche dei colleghi. Grazie, Presidente.
Considerato che il consigliere Montuoro è relatore dei primi quattro punti all’ordine del giorno, se i colleghi sono d’accordo, facciamo relazionare sui singoli provvedimenti e poi, a seguire, faremo la discussione e la votazione separatamente.
(Così resta stabilito)
Cedo la parola al consigliere Montuoro, per illustrare
i provvedimenti. Prego.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Do, anche io, il benvenuto al nuovo consigliere regionale Antonello Talerico: auguri di buon lavoro ed in bocca al lupo per quello che sarà la sua futura azione all'interno del Consiglio regionale.
La proposta di provvedimento amministrativo numero 105/12^, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 20 gennaio scorso.
La proposta è relativa al Rendiconto esercizio 2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Calabria (ATERP Calabria).
Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, del Dipartimento economia e finanza e del parere del Revisore unico dei conti dell’Azienda.
Il Revisore unico dei conti non ha rilevato gravi irregolarità contabili o gravi anomalie gestionali e/o suggerito misure correttive non adottate dall’Ente, suscettibili di particolari rilievi. L’organo di controllo attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione ed esprime giudizio positivo per l’approvazione del rendiconto dell'esercizio finanziario 2021
Dall’istruttoria di competenza del Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici
è emerso che il fondo di cassa al 31/12/2021 presenta un saldo negativo; a
seguito della richiesta di spiegazioni in merito alla suddetta criticità,
l’Ente ha chiarito le motivazioni che hanno portato un temporaneo saldo
negativo del “Fondo di cassa”, dimostrando che il saldo delle disponibilità
liquide appostate nell’attivo dello stato patrimoniale risulta di gran lunga
superiore al saldo negativo sopradetto. Nonostante le documentate spiegazioni
fornite dall’Ente, il Dipartimento evidenzia che il saldo negativo del “Fondo
di cassa” rappresenta una criticità del rendiconto di gestione.
Il Dipartimento, altresì, rileva il
sostanziale rispetto dei limiti di spesa previsti dall’articolo 6 della legge
regionale numero 43/2016 in materia di spese del personale e spese per il
funzionamento.
A conclusione dell’attività istruttoria,
il Dipartimento vigilante esprime parere
favorevole all’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario
2021 dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale Pubblica della
Regione Calabria.
Il Dipartimento economia e finanze
esprime riserva in merito al saldo di cassa negativo che costituisce
un’anomalia contabile e raccomanda all’Ente di porre la massima attenzione
sulla gestione finanziaria dei futuri esercizi al fine di evitare criticità
contabili e al Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, di provvedere a monitorare costantemente la gestione
finanziaria dello stesso.
Il
Dipartimento evidenzia che anche nel 2021 continua ad emergere in maniera evidente
la forte difficoltà, da parte dell’ATERP Calabria, nella riscossione dei canoni
di locazione. La suddetta situazione di difficoltà nell’incasso dei canoni
pregressi, già segnalata anche in occasione dell’analisi dei precedenti rendiconti
per gli esercizi 2016-2017, 2018-2019 e 2020, non è stata superata, dunque, è necessario
che il Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, che esercita la vigilanza
sulle attività dell’Ente, provveda ad effettuare più stringenti azioni di controllo
e monitoraggio in tal senso. Il Dipartimento raccomanda
nuovamente all’Ente, al fine di salvaguardare i propri equilibri di bilancio
nonché di evitare l’insorgere di possibili danni di natura erariale, di
promuovere le attività necessarie atte a garantire una più incisiva azione di
recupero delle posizioni di credito.
Sulla
base delle risultanze contabili di cui al rendiconto di gestione 2021, l’ATERP
Calabria ha recuperato la quota annuale prevista per il ripiano del disavanzo
determinato dal riaccertamento straordinario pari a euro 2.354.291,27 (quota
2021), sulla base di quanto stabilito
dall’art. 4, comma 2, del Decreto ministeriale del 2 aprile 2015 del Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
A
conclusione dell’istruttoria di competenza, il dipartimento rileva che: sussiste
la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31/12/2021, per come risultante
dal conto del bilancio, e il corrispondente valore del conto del tesoriere; sussiste
la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali
dell’esercizio 2021; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata
la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, stante
quanto attestato dall’ATERP Calabria nella nota integrativa di cui al presente
rendiconto di gestione 2021; sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria,
in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso
dell'esercizio 2021, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide”
dell’attivo dello Stato Patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione
del Fondo pluriennale vincolato, del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del
risultato di amministrazione al 31/12/2021.
Il
Dipartimento economia e finanze, dunque, ritiene possibile procedere, da parte
della Giunta Regionale, alla trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2021
dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP
Calabria) al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della
legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.
Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 106/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”.
La proposta di provvedimento, posta oggi
all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei
presenti dalla Commissione bilancio nella seduta del 20 gennaio scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, del Dipartimento
economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti.
L’organo di controllo
evidenzia che il bilancio di previsione proposto rispetta il pareggio finanziario
complessivo di competenza. Gli equilibri di parte corrente evidenziano un
disequilibrio che vengono posti in pareggio dalle previsioni di parte capitale.
Il
revisore unico dei conti ha: verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza
delle norme di legge, dello statuto dell’ente, del regolamento di contabilità,
dei principi previsti dall’articolo 162 del TUEL e dalle norme del decreto
legislativo numero 118/2011 e dai principi contabili applicati numero 4/1 e numero
4/2 Allegati al predetto decreto legislativo; rilevato
la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni
di bilancio.
L’organo
di revisione, con verbale numero 31 del 9/12/2022, esprime parere favorevole
sulla proposta di bilancio di previsione 2022-2024 e sui documenti allegati.
Il Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari,
nell’istruttoria di competenza, ha provveduto a verificare il rispetto dei
vincoli di spesa di cui alla vigente normativa in materia di spending review, rilevando che il
contenimento della spesa è stato complessivamente garantito; altresì, il
Dipartimento ha riscontrato che l’Ente ha imputato correttamente la somma stanziata
nel 2022 a titolo di contributo ex legge regionale numero 66/2012.
Conclusivamente,
il Dipartimento vigilante
esprime parere favorevole al
bilancio di previsione 2022-2024.
Il Dipartimento economia e finanze evidenzia
che, sulla base dei dati, risulta che con riferimento alle previsioni di
entrata e di spesa sono garantiti sia gli equilibri contabili, tra cui la
quadratura delle cosiddette partite di giro, sia la presenza di un saldo finale
di cassa non negativo.
Con riferimento al Fondo crediti
di dubbia esigibilità, il Dipartimento raccomanda all’Ente di verificare, durante
l’intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità
del fondo in esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso, a seguito di
eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in
termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con
riferimento all’effettivo andamento degli incassi adottando se necessarie,
apposite misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio.
Relativamente
alla previsione del Fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda di verificare, durante l’intero periodo
degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo in
esame, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso. Il Dipartimento, altresì, rileva che l’Ente ha iscritto nella
parte entrata della annualità 2022 l’importo di euro 2.792.077,96 quale
utilizzo dell’avanzo di amministrazione. Pertanto, è necessario verificare che
tale importo risulti congruo rispetto al risultato di amministrazione
conseguito in sede di rendiconto 2021.
A conclusione
dell’istruttoria di competenza, il Dipartimento economia e finanze ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale,
alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda
Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio
Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio
2002, numero 8.
Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”.
La proposta di
provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata
a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del
20 gennaio scorso.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, del
Dipartimento economia e finanze e del parere del Revisore unico dei conti
dell’Agenzia.
Il Revisore unico dei conti, ha verificato che il risultato di amministrazione
dell’esercizio 2021 presenta un avanzo di euro 941.948,86. L’organo di
controllo, con verbale n. 6 del 25 novembre 2022, sollecita, entro 15 giorni
dalla propria relazione, la ricognizione dell’iter procedurale finalizzato al
recupero dei maggiori compensi percepiti dai Direttori e/Commissari ex legge
69/2012 art. 13 comma 5, cosiddetta “spending review”, onde evitare la
prescrizione degli stessi; altresì, invita l’Ente a sollecitare l’organo
interno di valutazione (OIV) al fine di definire le procedure circa le indennità
di risultato, relative alle annualità 2014-2020, da corrispondere al
Commissario/Direttore; inoltre ribadisce la necessità di costituire un fondo
rischi per qualsivoglia evenienza.
Il
Revisore unico dei conti attesta la corrispondenza del rendiconto alle risultanze
della gestione ed esprime parere
favorevole per l’approvazione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2021.
Il Dipartimento agricoltura e risorse
agroalimentari esprime parere
favorevole al bilancio consuntivo ARCEA esercizio finanziario 2021, fermo
restando quanto rappresentato dal
Comitato
di Vigilanza ARCEA in merito al recupero delle somme attribuite in eccedenza ai
Commissari/Direttori succedutesi nel tempo dall’08/08/2013
al 05/02/2021.
Il
Comitato di Vigilanza ARCEA, struttura di
controllo dell’ente, osserva: la piena osservanza dei limiti di spesa previsti
dalla legge regionale n. 69/2012; l’accantonamento nel fondo crediti di dubbia
esigibilità di euro 207.744,28, riferita ai compensi corrisposti in eccedenza
ai Commissari/Direttori succedutesi nel tempo
dall’08.08.2013 al 05.02.2021; la perdurante inerzia nelle procedure di recupero
della somma di euro 207.744,28, corrisposta in eccedenza ai Direttori
generali/Commissari. Inerzia evincibile dall’istruttoria degli atti acquisiti
che evidenziano la produzione, ad oggi, di una mera diffida inviata in data
24/01/2022.
Il Dipartimento economia e finanze, nell’istruttoria di competenza, rileva che: sussiste la piena corrispondenza tra il
saldo di cassa al 31.12.2021, per come risultante dal conto del bilancio e il
corrispondente importo di cui al conto del tesoriere; sussiste la continuità
tra i residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali
dell’esercizio 2021; sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte
nelle cosiddette “partite di giro”; sussiste corrispondenza tra i valori a
residuo e quelli riportati nello Stato Patrimoniale, posto che è stata
verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al Conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;
sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei
pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell’esercizio 2021, e il valore
registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato
Patrimoniale; risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo
Pluriennale Vincolato; risulta formalmente corretta la determinazione del
risultato di amministrazione al 31/12/2021.
A conclusione
dell’attività istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile procedere, da parte
della Giunta regionale, alla trasmissione del Rendiconto relativo all’esercizio
2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), al
Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale
4 febbraio 2002, numero 8.
Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 109/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Calabria – Complemento Strategico Regionale – (CSR). Approvazione”.
La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla seconda Commissione bilancio, programmazione economica ed affari dell’Unione europea nella seduta del 20 gennaio u.s.
La Commissione consiliare ha esaminato il documento in oggetto ai sensi della legge regionale 30/2016 che disciplina la partecipazione della Regione Calabria al processo normativo europeo e all’attuazione delle politiche euro-unitarie
Con la delibera in oggetto (n. 738 del 28.12.2022) si approva il Complemento per lo sviluppo rurale (Csr), documento regionale attuativo del Piano strategico della Politica Agricola Comune Italia 2023-2027, approvato dalla Commissione europea con decisione C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022.
Oltre alla suddetta approvazione, si prende atto dell’Intesa sulla ripartizione del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) per il periodo 2023-2027, sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 21.06.2022, nonché della Decisione della Commissione europea C (2022) 8645 del 2 dicembre 2022. Con detta intesa si è proceduto ad assegnare, per il finanziamento degli interventi di sviluppo rurale della Regione Calabria nel periodo di programmazione 2023-2027, la dotazione totale di euro 803.995.894.
Il regolamento (UE) 2021/2115 disciplina la redazione e l’attuazione, da parte degli Stati membri, di piani strategici della PAC (PSP) relativi al periodo 2023-2027.
Il regolamento presenta, dal punto di vista del programmatore, importanti elementi di novità rispetto al passato, al periodo 2023-2027.
Il
Regolamento presenta, dal punto di vista del programmatore, importanti elementi
di novità rispetto al passato in quanto dispone l'adozione di: un Piano strategico
comune per i due pilastri e i due fondi della PAC e comprende i pagamenti
diretti, gli interventi settoriali e lo sviluppo rurale separando, di fatto, il
FEASR dal perimetro giuridico dei fondi SIE; un unico documento programmatico
di livello nazionale che, nel caso dell'Italia, sostituisce i PSR delle Regioni
e delle Province autonome; un nuovo modello di attuazione decisamente orientato
al conseguimento dei risultati piuttosto che alla verifica della conformità
normativa.
L'Italia,
attraverso la regia del Ministero dell'Agricoltura e con il contributo delle Regioni
e Province autonome, ha elaborato, nel corso del biennio 2021-2022, il proprio Piano
strategico della PAC e lo ha sottoposto alla Decisione di approvazione della Commissione
europea, che è giunta il 2 dicembre 2022.
Il modello
di governance del PSP prevede la gestione centralizzata da parte del Ministero
dei pagamenti diretti, di buona parte degli interventi settoriali e dei quattro
interventi di sviluppo rurale afferenti al tipo di intervento “gestione del
rischio”.
L'attuazione
dei restanti interventi di sviluppo rurale è, nel rispetto delle attribuzioni costituzionali,
demandata alle Regioni e alle Province autonome che costituiranno Autorità di
gestione e Comitati di monitoraggio responsabili per il pertinente livello
territoriale.
In questo
contesto, il Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale (CSR) è il
documento regionale che attua la strategia definita con il Piano strategico
della PAC (PSP). Il CSR non assume nuove scelte rispetto al PSP, ma illustra come
la strategia sarà declinata a livello regionale indicando, in particolare, le
priorità, le disposizioni specifiche, le modalità attuative che sono state
individuate per rispondere nel modo più adeguato alle esigenze e alle
peculiarità di ciascun territorio.
Nel
corpo del documento si specifica, inoltre, che la strategia della Regione
Calabria per lo sviluppo rurale si innesta nel quadro della strategia nazionale
per la PAC. In particolare, tutti gli interventi, ad eccezione di quelli
relativi agli strumenti per la gestione del rischio, sono di portata nazionale
con la previsione di elementi di specificità regionali.
Le scelte
strategiche della Regione Calabria hanno portato, anche con il coinvolgimento
del Tavolo partenariale, ad individuare 40 interventi di sviluppo rurale che
consentono di rispondere agli obiettivi generali e agli obiettivi specifici di
cui al Regolamento (UE) numero 2021/2115. Grazie, Presidente.
Grazie,
consigliere Montoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Intanto, mi unisco agli altri colleghi per formularle le
congratulazioni e gli auguri per questo prestigioso e importante ruolo e
incarico a livello nazionale che, naturalmente, esprime un importantissimo profilo
istituzionale dal versante di una Regione del Mezzogiorno. Quindi, le auguro,
per davvero, buon lavoro e sono sicuro che farà valere anche le ragioni delle nostre
realtà meridionali e, poi, mi associo anche agli auguri al neoconsigliere
regionale Talerico.
Devo
dire la verità. Come al solito, siamo di fronte all'atteggiamento della
maggioranza che mette insieme provvedimenti molto eterogenei che, invece, richiederebbero
un approfondimento e una discussione specifica perché si tratta di problematiche
diverse, ognuna delle quali ha delle peculiarità e delle specificità che non
possono essere sviluppate e affrontate adeguatamente in una discussione di
carattere generale.
Se,
per esempio, prendiamo in considerazione l'ATERP, leggendo le carte, ci
accorgiamo di una discrasia tra le cose che scrive il Collegio dei revisori e le
comunicazioni puntuali che ci sono state offerte nella discussione in Commissione
dall’avvocato Petrolo, il Commissario dell'ATERP: da una parte, viene riproposta
e reiterata –era stato così anche negli anni precedenti – la difficoltà di
riscuotere il necessario, mentre il Presidente, nella discussione in Commissione,
dice che, anche dal punto di vista della riscossione, la condizione concreta e
reale si trova in uno stadio molto più avanzato e migliore.
Lo stesso
per quanto riguarda l’ARSAC: abbiamo chiesto di conoscere anche qual è lo stato
della gestione liquidatoria dell'ARSSA che, come sapete, è incardinata in ARSAC,
e non riusciamo a capirlo e ad avere delle informazioni che possano offrirci
questo quadro di appropriatezza anche sotto questi aspetti.
Poi,
naturalmente, – lo diceva bene il presidente Montuoro nella sua esposizione – anche
la questione di ARCEA: non è la prima volta, appunto, che il Revisore unico reitera
l'accertamento e la ricognizione effettiva prevista dal processo aperto con la
cosiddetta spending review.
C'è,
insomma, un filo rosso che lega la complessità e la difficoltà di questi Enti
strumentali e il filo rosso è che, comunque, ogni anno vengono reiterati dei
rilievi molto perentori e anche abbastanza precisi, però, la maggioranza che
governa fa quasi finta di non cogliergli, di non vedere, di non essere
interessata ad approfondire e trova espedienti, anche di natura tecnica, per poter
dire alla fine: “Ferme restando le riserve, ferme restando le raccomandazioni,
non c'è niente che impedisce la possibile approvazione”.
Credo,
invece, che l’approccio della maggioranza sia politicamente sbagliato, perché
non consente al Consiglio di fare una discussione approfondita sulle missioni
che i diversi Enti strumentali della Regione devono appropriatamente e necessariamente
assolvere e, quindi, sugli investimenti da fare, sulle risorse umane, che
spesso non sono sufficienti per consentire agli Enti di realizzare gli
obiettivi per i quali essi sono nati e dovrebbero continuare ad esistere.
Vorrei
che si svolgesse, come era stato, in qualche modo, comunicato, una discussione sull'insieme
degli Enti strumentali, sulla verifica della loro missione – se ancora oggi è aggiornata
e attuale oppure andrebbe rivista –, ma mi sembra che il Governo regionale e la
maggioranza continuino con un atteggiamento pressapochista, generalista, quasi
con un approccio di natura esclusivamente burocratica, senza assumersi fino in
fondo la responsabilità delle scelte e degli obiettivi che questi Enti devono
assolvere.
Credo
che questo atteggiamento sia sbagliato, perché penso che, invece, ci sia
bisogno di un approfondimento per ragionare in maniera attenta e rigorosa sull’efficacia,
sulla funzionalità, sugli obiettivi e sulle missioni di questi Enti, al fine di
rilanciarli, con investimenti appropriati e adeguati, anche in termini di
risorse umane.
Siamo,
però, abituati ormai spesso – questo è il secondo anno – a vedere che queste
argomentazioni e queste problematiche vengono affrontate in un dibattito e in un
calderone di carattere generale.
Devo
dire la verità – e intervengo sull'altro punto – che non mi meraviglio perché noto
– l'ho registrato sovente in questo anno – una idiosincrasia della maggioranza
e, quindi, del governo regionale, a volersi confrontare e a voler approfondire,
nei passaggi politico-istituzionali, le problematiche e le questioni che, di
volta in volta, affrontiamo.
Anche
su questo punto, sul Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale, un
documento strategico importantissimo per la nostra Regione – stiamo parlando di
800 milioni di euro, della programmazione e della pianificazione di uno dei
settori strategici fondamentali dell'economia regionale– devo dire la verità - lo
ripeto perché l’ho detto anche in Commissione – registro questa idiosincrasia,
questo pressapochismo, questo atteggiamento superficiale della maggioranza. In Commissione
l'Assessore regionale deputato non è venuto perché era fuori regione per altri
impegni.
Ma,
scusate, di che cosa volete che parliamo se, nei punti cruciali della
pianificazione e della programmazione di documenti strategici così significativi
e importanti per l'economia regionale, vi sottraete al confronto nei passaggi
politico-istituzionali?
Fate
valere la ragione dei numeri, tanto avete i numeri, come se diceste: “Parlate, dite
quello che ritenete, tanto abbiamo la forza della maggioranza per fare
approvare i provvedimenti”.
Ma
ritenete che sia questa la strada del cambiamento, dell'innovazione, della sfida
del governo e dei processi di una Regione che possiede degli strumenti e delle
risorse che, se utilizzate proficuamente, potrebbero incidere positivamente sulle
dinamiche della crescita e dello sviluppo?
Non
mi meraviglio – dicevo – perché lo stesso identico atteggiamento era stato
utilizzato nell'approvazione di quello che considero il documento strategico
più importante che questa legislatura sicuramente licenzierà e cioè il
documento sui fondi della programmazione 2021-2027: 3 miliardi e 700 milioni di
euro.
Pur
dando atto al Presidente della Commissione bilancio, Montuoro, perché – ci mancherebbe,
pure – abbiamo fatto discussioni con i dirigenti, valutazioni, approfondimenti,
dicevo che lo stesso identico atteggiamento è stato riservato dal Presidente
della Giunta che non era presente, quando il documento è stato approvato in Consiglio
regionale, perché impegnato in altri appuntamenti.
Questi
sono gli atteggiamenti della maggioranza sugli strumenti più importanti e
significativi per la Regione. Però, la mia preoccupazione e il mio dispiacere è
che le conseguenze di questo atteggiamento così superficiale, quasi burocratico,
purtroppo, lo pagheranno i cittadini e le imprese, che, quotidianamente, devono
affrontare le difficoltà che conosciamo e anche la crisi produttiva e energetica che si sta abbattendo sulla nostra economia.
Devo,
purtroppo, rilevare che l'Assessore su un documento strategico così importante –
ripeto 800 milioni di euro – era impegnato in un'altra occasione e, quindi, non
ha potuto effettivamente presenziare e partecipare al dibattito che si è
sviluppato e che, comunque, secondo me, bisogna ancora approfondire e portare
avanti.
Naturalmente,
poi, ci meravigliamo degli indicatori negativi della Calabria, del deficit
di sviluppo produttivo e di diritti di cittadinanza che, forse, non ha nessun’altra
Regione d'Italia e, poi, vediamo le risorse comunitarie che non vengono spese per
come programmate e pianificate e per evitare di perderle le dobbiamo poi
riprogrammare, così come abbiamo fatto – anzi, come avete fatto – quest’anno, nel
quale avete riprogrammato una serie di finanziamenti soltanto per evitare di
perderli.
Credo,
cara maggioranza, che non potete reiterare di fronte alla Calabria questo
atteggiamento sbagliato sul piano politico e del merito, perché vi sottraete ad
un importante profilo culturale, istituzionale e politico che richiede, invece,
un vero confronto democratico in quanto dovete dimostrare se avete anche il
coraggio di cogliere gli spunti e i suggerimenti che possono offrire i diversi
attori, che interagiscono sulle questioni che si affrontano, e anche – per quanto
ci e mi riguarda – l'opposizione.
Vorrei
sapere dall' Assessore all'agricoltura come si intendono declinare i contenuti
che sono previsti nel documento. In Calabria abbiamo una situazione complessa e
difficile nella quale, molto spesso, le imprese agricole hanno una dimensione
di una superficie molto polverizzata.
Come
si aiutano, quindi, queste imprese ad affrontare la crisi drammatica che oggi
si trovano a combattere spesso da sole? Come questo aiuto può favorire anche il
presidio del territorio e il permanere nelle zone interne e rurali?
Poi,
sinceramente non ho capito – e lo vorrei sapere – qual è stato il livello del
coinvolgimento del partenariato: si parla di 400 questionari, di 400 domande, ma
non si capisce bene.
Avete
convocato le associazioni agricole e le organizzazioni sindacali? Avete parlato,
ragionato e discusso sugli obiettivi che intendete realizzare, sull'utilizzo
proficuo di questi 800 milioni di euro? Oppure, pensate che potete decidere il
destino di tali risorse a prescindere dal coinvolgimento e dal confronto democratico
con il partenariato nei passaggi politico-istituzionali?
Assessore, – lo dico con molta franchezza –
non capisco una cosa: nel documento di programmazione viene riportato un dato che
è molto importante e che dobbiamo difendere: in Calabria l'approccio al
biologico ha dato dei risultati straordinari e vede la Regione tra le prime nel
Paese, subito dopo la Sicilia.
Non
sono, però, riuscito a capire – forse anche per i tempi ristretti, forse me lo
spiegherà lei – se è vero o meno, se ho interpretato bene o male, se questa è
la scelta: mi sembra di cogliere e di capire che nel documento l’approccio al
biologico – che è una misura che va bene – viene garantito solo a coloro che,
effettivamente, hanno già realizzato questa esperienza e, quindi, in continuità,
senza consentire ai nuovi giovani, alle nuove imprese, che avessero l'intenzione
di approcciarsi, di poterlo fare.
Credo
che dobbiate dare queste risposte, non all'opposizione, non al consigliere
Mammoliti, ma alla Calabria, alle imprese e ai giovani.
Per
questo, reputo assolutamente sbagliato questo comportamento e questo approccio
quasi distaccato verso provvedimenti e atti di grandissima pianificazione sui
quali manifestate un atteggiamento quasi di natura tecnica e burocratica.
Credo,
caro Assessore all’agricoltura – lo dico anche al Presidente e alla Giunta –
che la programmazione e la pianificazione di questi strumenti rappresenti un
passaggio politico fondamentale per invertire la tendenza nella nostra Regione e
intraprendere azioni di crescita e di sviluppo produttivo, non solo in un settore
strategico come l'agricoltura, ma nell'insieme dell'economia della nostra regione,
per fermare l’emorragia delle zone interne e lo spopolamento delle aree rurali.
Solo, però, attraverso un ascolto sensato e responsabile, attraverso valutazioni
e riflessioni collettive, sono fiducioso che si potranno utilizzare meglio le
risorse e gli strumenti disponibili per migliorare le condizioni di vita e di
lavoro dei calabresi e anche per mettere le imprese agricole e agroalimentari calabresi
al passo con i tempi, offrendo condizioni concrete di miglioramento.
Purtroppo,
questa disponibilità, questo approccio, questa volontà e questo impegno non
l'ho registrato in questo anno e vedo un atteggiamento che, per quanto mi
riguarda, considero negativo, sbagliato, distaccato verso la Calabria e verso il
sistema produttivo in questo caso agricolo. Grazie, Presidente.
Grazie,
consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne
facoltà.
Grazie, Presidente.
Le mie vogliono essere delle brevissime
riflessioni su alcuni di questi punti che sono in trattazione perché, devo dire
la verità, mi sembra un dejà vu.
A distanza di un anno e mezzo,
le situazioni che io tiro fuori da queste proposte legislative, che sono in
realtà dei rendiconti, pongono sempre le stesse problematiche.
In particolare, sul punto uno,
la proposta di legge numero 105/12^, il rendiconto dell'ATERP, dobbiamo
registrare che a distanza, appunto, di questo periodo che indicava un ente
ancora commissariato, non si capisce perché non si riescono a individuare delle
procedure per avere un Direttore generale e, nonostante questo rendiconto di esercizio,
comunque, abbia ricevuto un parere favorevole dai Revisori dei conti, devo
assolutamente registrare che le criticità che emergono sono enormi.
Tra queste, vi è un’inesigibilità
dei canoni di locazione che è del 96,81 per cento; ciò significa che non paga
nessuno.
Ritengo che questa Regione una
domanda se la debba porre, perché se non paga nessuno vuol dire che probabilmente
questi alloggi sono occupati da persone particolarmente indigenti, che non sono
in grado di pagare; evidentemente, sono le fasce più deboli della popolazione.
Un'altra domanda che mi pongo
andando in giro è che, spesso e volentieri, questi alloggi dell'ATERP, da un punto
di vista estetico e strutturale, sono veramente malmessi.
La domanda che voglio porre
alla maggioranza è la seguente: visto che questi alloggi sono di proprietà
della Regione Calabria, è stata fatta una riflessione sulla messa in sicurezza,
sulla messa a norma e sulla situazione dal punto di vista della dignità?
Non vorrei che ci fosse gente
che, magari, sarebbe anche in grado di pagare un minimo di locazione ma, allo
stesso tempo, non lo faccia perché queste case non ricevono la manutenzione che
dovrebbe essere di competenza della Regione Calabria.
Abbiamo, dunque, analizzato se,
per esempio, con i tanti fondi del PNRR sarebbe possibile ancora fare un piano
per la ristrutturazione di queste case?
Questa è una domanda che mi
pongo.
L'altra piccola riflessione la
voglio fare sulla proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^, cioè
il rendiconto di esercizio dell'ARCEA, poiché anche qui il Revisore unico dei
conti esprime parere favorevole, però sollecita che la ricognizione dell’iter procedurale
finalizzato al recupero dei maggiori compensi percepiti dai direttori-commissari,
ex legge 69/2012, relativa appunto alla spending review, onde evitare la
prescrizione degli stessi e rileva che non sono stati pagati alcuni debiti
scaduti.
Anche questa cosa, io l'ho
segnalata l'anno scorso, ed è paradossale che a distanza di un anno, nonostante
avessimo evidenziato questa problematica, questo recupero di somme
indebitamente percepite per il mancato rispetto da parte dell'ente di queste
norme della spending review, che prevedono la riduzione del 20 per cento dei
compensi spettanti ai direttori, non è stato avviato.
Chiedo, quindi, notizie in
merito a questo ritardo, in quanto c'è il rischio di prescrizione, e questo penso
che lo sappiate tutti!
Vi ricordo, altresì, che la
nota con la quale è stato richiesto, a suo tempo, l'avvio del procedimento
finalizzato al recupero di queste somme indebitamente percepite dall’organo di
vertice dell'Agenzia, attivando ogni iniziativa necessaria per il recupero dei
compensi indebitamente percepiti dal direttore Arcea negli anni tra il 2014 e
il 2018, risale all'8 ottobre del 2018. Siamo nel 2023! Quali sono i motivi di
questi ritardi? Cinque anni! Vogliamo veramente che cadano in prescrizione?
Vorrei ricordare che, comunque,
questo recupero può avvenire anche attraverso meccanismi coercitivi che sono
previsti dalla legge, ricorrendo, se necessario, anche a procedure di
esecuzione forzata; altrimenti, appunto, la prescrizione è dietro l'angolo con
un danno comunque per l’erario.
Ancora un'altra domanda:
perché non è stata dato incarico all'Avvocatura regionale di procedere al
recupero delle somme? Mi fermo qui. Grazie.
Grazie, consigliera Bruni. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Penso sia doveroso, Presidente,
altrimenti, rischiamo di fare confusione anche rispetto a quelle che sono le
tematiche trattate.
Alcune cose mi rendono
perplesso, Presidente, anche perché da una parte si dice che la minoranza non è
coinvolta e la maggioranza si sottrae al confronto, dall'altra si dice però che
sono graditi i momenti di confronto all'interno delle Commissioni, attraverso le
audizioni dei dirigenti dei Dipartimenti che controllano le varie società della
Regione Calabria.
Per quanto riguarda i fondi
dell'agricoltura, l'ho detto, l'ho rimarcato - ringrazio ancora l'assessore
Gallo per la grande disponibilità e l'attenzione nei confronti dei lavori delle
Commissioni consiliari - l'assessore Gallo conosce bene l'importanza dei lavori
che si svolgono in Commissione, essendo stato consigliere anche prima di noi
che siamo intervenuti su questo punto.
Mi fa specie però, consigliere
Mammoliti, che lei chieda come mai l'assessore Gallo si sia sottratto alla
discussione. In apertura dei lavori della Commissione, ho spiegato che
l'assessore Gallo in quel momento si trovava a Berlino, per partecipare a una
manifestazione importantissima per l'agricoltura calabrese a rappresentare la Regione
Calabria.
Ho detto anche – ho preso
l'impegno con lei e spero non se lo sia dimenticato, altrimenti rischiamo di
fare confusione – che l'assessore Gallo aveva già preso l'impegno di
partecipare a una seduta ad hoc per parlare di questo importante
strumento finanziario che avrà a disposizione la Regione Calabria; poi, però,
si arriva in Aula, Presidente, ci si dimentica degli impegni presi e del lavoro
concordato all'interno delle Commissioni e si critica l'operato dell' Assessore
e del Dipartimento, che non si è sottratto.
L' Assessore ha mandato un
illustre rappresentante del Dipartimento agricoltura per relazionare su quelli
che sono i Piani strategici di questo importantissimo strumento finanziario e, insieme,
abbiamo preso l'impegno – chiesto, tra l'altro, a gran voce anche da lei medesimo
– di discuterne, nell’ambito di una seduta ad hoc, alla presenza dell'Assessore
e del Direttore generale.
Non vedo, quindi, dove sia
questa grande mancanza di confronto.
Il discorso delle associazioni
è stato spiegato anche in Commissione, che serve proprio a questo: ad arrivare
in Aula con le idee più chiare rispetto alla tematica trattata e al coinvolgimento
delle associazioni di categoria.
C’è un tavolo istituzionale,
di partenariato, in cui si discute di quelle che sono le strategie, gli obiettivi
e gli strumenti finanziari che la Regione Calabria ha a disposizione.
Men che meno accetto le
critiche mosse nei confronti del presidente Occhiuto, rispetto all'iter che ha
seguito l'approvazione del POR Calabria 2021-2027.
Lo abbiamo detto, lo ha ammesso
anche lei, che mi ha ringraziato; sono io che ringrazio lei per il prezioso contributo
che puntualmente dà all'interno della Commissione; però, non dobbiamo farci
prendere dalla frenesia dell'Aula, dall'emozione delle telecamere e delle presenze
all'interno dell'Aula consiliare.
Il POR Calabria è stato
ampiamente discusso in seno alla Commissione in più sedute; è stato ampiamente
relazionato dalla Direzione generale; abbiamo prodotto anche degli
interessantissimi opuscoletti dove si evidenziavano i cinque obiettivi politici
principali del POR Calabria, tutte le strategie, le dotazioni finanziarie,
punto per punto, analizzato più volte.
Ora, però, non si può venire
in Aula e dire che la maggioranza si vuole sottrarre al confronto, perché – mi
perdoni, Presidente – se questo non significa confrontarsi, allora vuol dire
che forse, come dice e rimarca spesso il consigliere Mammoliti, non dobbiamo far
fede nemmeno ai numeri, quindi arriviamo in Aula in
ordine sparso e ognuno fa quello che maggiormente si sente. Non ritengo, però,
che questo faccia parte dell'indirizzo politico di questa amministrazione che
sta dimostrando ampiamente di saper affrontare, di petto e in maniera corretta,
tutte quelle che sono le principali problematiche della Calabria.
Consigliere Mammoliti, non mi
può dire: “Le rimodulazioni del vecchio POR che voi state facendo!”.
Orgogliosamente lo facciamo
perché – ve lo ricordo, qualora qualcuno se lo dimenticasse – quelli sono
strumenti finanziari che abbiamo ereditato e stiamo cercando di evitare di
perdere risorse, proprio grazie allo strumento della rimodulazione, uno
strumento finanziario che la sua parte politica ha programmato a suo tempo.
Siamo fieri di poter
rimodulare quelle risorse per evitare che la Calabria le perda e che ritornino
al mittente.
Ritengo che, da questo punto
di vista, anche su quelli che saranno i nuovi strumenti finanziari, questa
amministrazione sia pronta a utilizzarli nel migliore dei modi per cercare di
puntare sulla qualità dei progetti e su quelle che sono le principali problematiche
della Calabria.
Per quanto concerne gli enti
strumentali, Presidente, quando discutiamo dei bilanci degli enti strumentali,
degli enti in house della Regione, puntualmente chiediamo sempre la
partecipazione del Dipartimento controllante e del Commissario, o direttore, o
comunque delle figure apicali degli enti strumentali e, all'interno della Commissione,
approfittiamo, nel senso buono del termine, della presenza di queste figure,
per approfondire nel migliore dei modi quelli che sono gli indirizzi che si
stanno dando per cercare di sanare le lacune e le debolezze che ci sono
all'interno di alcuni enti; è ovvio che nel giro di pochi mesi non si possono
risolvere problematiche che si portano dietro da diversi anni.
Lei parlava dell’ATERP e della
difficoltà di riscossione dei canoni, però dobbiamo considerare che veniamo da due
anni di pandemia in cui le famiglie hanno vissuto delle difficoltà importanti e,
sicuramente, ci sono delle pendenze che vanno recuperate.
Credo che dalle relazioni dei Dirigenti
dei Dipartimenti controllanti e dai Commissari degli enti strumentali si sia potuto
riscontrare che, comunque, si sta andando verso una fase di normalizzazione
rispetto a quella che è l'attività degli enti strumentali; quindi, bisogna
cercare di dare supporto, poiché è facile urlare e scaricare sulla maggioranza
di questo Consiglio regionale, ma bisognerebbe andare anche a ritroso per
verificare cosa non si è fatto negli anni precedenti e cosa si sta facendo
adesso, in maniera concreta, per portare avanti nel migliore dei modi il lavoro
verso quella che deve essere una dimensione diversa della Calabria.
Ritengo, quindi, che gli
attacchi della minoranza siano effettivamente strumentali e, purtroppo, devo
dire che non entrano nel merito delle problematiche evidenziate.
Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Montuoro. È
stato chiarissimo.
Vorrei aggiungere che le somme
di cui parlava la consigliera Bruni saranno recuperate.
Sono state avviate le
procedure ma, come lei stessa ha detto, si tratta di somme indebitamente corrisposte
dal 2014 al 2018, quando la Calabria era governata dalla sua parte politica.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Non sarei voluto intervenire,
visti gli interventi dei colleghi Mammoliti e Bruni, ma il consigliere Montuoro
mi ha sollecitato a intervenire su questi punti.
Collega Montuoro, credo che in
quest'Aula debba prevalere il dibattito e la discussione nel rispetto dei ruoli
e delle funzioni di ognuno di noi, perché c'è chi difende la propria funzione, il
proprio ruolo, come lei in qualità di Presidente della Commissione bilancio,
c'è chi come noi cerca di offrire momenti di dibattito, di discussione, di
riflessioni, di confronto anche animato e aspro, che non è finalizzato ad
alimentare un dibattito ideologico preconcetto, bensì per offrire all'assessore
Gallo, in questo caso, o alla maggioranza che governa la Regione Calabria,
momenti di riflessione e spunti di discussione.
Oggi vorrei porre a quest'Aula
e al collega Montuoro un problema che non riguarda l'approvazione dei
rendiconti di alcuni enti, bensì alcuni enti strumentali in liquidazione dal
2015 e che ancora continuano a essere in vita.
Questo è un problema politico
serio che non può passare ogni anno sotto osservazione o consentire di scaricare
gli uni sugli altri le responsabilità.
Vorrei ricordare al collega Montuoro
e alla sua maggioranza che il centrodestra governa la Regione Calabria da ben
tre anni, prima con il governo Santelli e oggi con il governo Occhiuto.
Basta dire: “Ieri c’eravate
voi!”.
Siete al governo di questa
Regione da tre anni e non mi sembra che le sfide fondamentali siano state
affrontate, a partire dall'ARSAC; è scandaloso che un ente strumentale in
liquidazione dal 2015 ancora continui a svolgere un ruolo e non sia stato
chiuso e, se oggi registriamo – lo dico all’assessore Gallo – ancora 214 mila
euro di debito nei confronti dei dipendenti e altre problematiche riguardo all'ARSAC,
si tratta di debiti della Regione Calabria.
Questo è un problema che
dobbiamo porci, politicamente e seriamente, e cioè di come chiudere un
rubinetto che è ancora aperto in questa Regione.
L'altro problema politico, caro
presidente Mancuso, riguarda l’ATERP.
Noi sappiamo che l'ATERP è l'Agenzia
che si occupa delle persone che vivono un disagio sociale profondo e la collega
Bruni diceva che se ognuno di noi facesse un giro di questi immobili capirebbe
il disagio profondo e il degrado urbanistico che c'è intorno a questo ente.
Perché non dobbiamo porci il problema
di come trovare finanziamenti idonei ad ammodernare tutto il patrimonio dell'ATERP?
Queste sono le sfide politiche
da affrontare in quest'Aula, non approvare semplici rendiconti.
La vicenda della famiglia di
Catanzaro, vittima di un incendio in un quartiere degradato, evidenzia un
disagio sociale, caro collega Mancuso, e noi dovremmo impegnarci per trovare
finanziamenti e migliorare le condizioni.
Questo dovrebbe discutere la
politica e non solo il punto di vista ragionieristico o tecnico.
Non parliamo del POR Calabria,
perché su questo e sul PNRR ci auguriamo di affrontare una discussione seria in
quest'Aula, in quanto sono gli strumenti fondamentali per lo sviluppo socioeconomico
calabrese.
Attendiamo che la maggioranza
ci offra la possibilità di farlo, così come ci saremmo aspettati che quest'Aula
oggi discutesse la proposta di legge inerente al Superbonus, nonostante l’impugnativa
del Governo nazionale.
È vergognoso che il governo
regionale blocchi tutte le procedure del Superbonus.
Questi sono i temi su cui vorremmo
sfidare la maggioranza e la minoranza: la qualità della vita dei
calabresi; ATERP, quindi il disagio sociale; i bilanci regionali e quindi la
tenuta dei conti; l’ARSAC; la prospettiva per le imprese calabresi legata al
superbonus.
Su questo vi sfidiamo! Siamo in quest’Aula a sfidarvi e per
sapere se avete proposte serie, di qualità, di prospettiva e di rilancio.
Noi siamo qui per dirvi questo.
Ci siamo, però consentiteci, almeno, di aprire bocca in
quest’Aula e dire quello che pensiamo. Diciamo cavolate? Bene, ma non
richiamateci all'ordine solo perché il collega Mammoliti o la collega Bruni hanno
cercato di fare osservazioni puntuali e giuste, conseguenza anche del lavoro
fatto da revisori.
Non abbiamo detto cavolate! I revisori hanno fatto alcune
osservazioni in merito ai debiti dell'ARCEA, osservazioni puntuali… mancati
pagamenti previdenziali, mancato ritorno delle indennità prese da ex dirigenti.
Noi abbiamo detto questo, non abbiamo detto altro. Poi la
politica dovrebbe dire, ripeto: riguardo l'ATERP, come migliorare la qualità del
patrimonio urbanistico e tante altre cose che hanno sottolineato il collega
Mammoliti e la collega Bruni.
Quindi, consentiteci almeno di aprire bocca e di dire
qualcosa di positivo, di utile e funzionale al dibattito in quest'Aula.
Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il
collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente, dato che,
probabilmente, interverrà anche l'assessore Gallo, ma la mia lingua batte
sempre sullo stesso argomento: l’ARSAC, soprattutto.
Presidente e assessore Gallo, dato che oggi andremo ad
approvare il bilancio di previsione 2022-2024, secondo me, i colleghi della
maggioranza hanno fatto un errore.
Capisco il ruolo del collega Montuoro che è Presidente
della Commissione bilancio, si occupa di numeri, insieme al Dipartimento, li fa
quadrare, però mi aspetto anche che l'Assessore al ramo, soprattutto riguardo ARSAC,
dica quello che vuol fare da qui al 2024.
Torno a ripetere - molti colleghi lo sanno bene -: ARSAC
sta aspettando l'approvazione dell'atto aziendale da diversi anni. Se non approveremo
l'atto aziendale, ARSAC continuerà a essere una scatola vuota. Continuiamo a
vedere dipendenti parcheggiati nei Centri sperimentali dimostrativi di ARSAC
che dovrebbero essere il fiore all'occhiello dell'agricoltura calabrese
Agricoltura che non ho problemi a dire che, per certi
versi, sta dando risultati anche positivi. Però, assessore Gallo, mi aspetto
che su ARSAC ci sia una risposta più decisa del Dipartimento agricoltura, grazie
all'indirizzo politico dato dal suo Assessorato. Dobbiamo far ripartire questi
Enti, perché non si può venire in quest'Aula – per quanto riguarda l’ATERP i
miei colleghi hanno già descritto bene tutto – ad ascoltare i numeri, votare
contro, arrivederci e grazie.
Mi piacerebbe che ci fossero anche delle spiegazioni, da
parte della maggioranza, non solo sui numeri, ma su quello che questi Enti
vogliono fare da qui ai prossimi due anni. Grazie, Presidente.
Grazie.
Conclude l'assessore Gallo. Prego.
Grazie, Presidente. Signor Presidente della Giunta,
colleghi Assessori, colleghi consiglieri e, naturalmente, Presidente del Consiglio
regionale, io sono prima di tutto consigliere regionale e quindi - lo dico
naturalmente a beneficio dei miei colleghi di maggioranza e di minoranza - non
voglio mai sottrarmi al confronto.
Penso che il confronto politico e dialettico, anche con gli
operatori dei settori che mi sono stati affidati dalla presidente Santelli e dal
presidente Occhiuto, sia una regola generale peraltro conosciuta e diffusa all'interno
del territorio regionale. Quindi, lungi da me l'idea di non confrontarmi con
chi è deputato, poi, ad approvare quelli che sono i documenti strategici per il
funzionamento non solo delle dirette emanazioni della Regione come ARCEA e ARSAC,
ma anche del Dipartimento stesso, come il Complemento di programmazione del PSR.
Il giorno in cui è stata convocata la Commissione - lo
ricordava il consigliere Montuoro - mi trovavo fuori sede, fuori Italia, ma
sono sempre disponibile a confrontarmi su temi strategici come quello del Complemento
di programmazione.
Peraltro - voglio sottolinearlo solo per una conoscenza
comune - mi viene data l'occasione per raccontare il percorso che è stato fatto
per arrivare al Complemento di programmazione: il primo argomento è stato la
ripartizione delle risorse fra le Regioni. Non era un argomento scontato,
perché chi c’è stato prima di me, consigliere Mammoliti, si era accordato con
le altre Regioni, a svantaggio delle Regioni del sud, per abbandonare un
criterio di ripartizione che si chiama “criterio storico” che favoriva le Regioni
a Obiettivo convergenza.
Questo cosa avrebbe comportato sulla ripartizione delle
somme europee di quello che viene definito POR e che invece in agricoltura è il
FEASR? Non solo la riduzione del 14 per cento per la Brexit, ma anche un
ulteriore riduzione perché nella ripartizione delle somme noi avremmo avuto
questa penalizzazione come Regione del sud.
Allora, innanzitutto, rispetto al tempo - nemmeno molto lontano
perché si risale alla passata legislatura, presidente Mancuso - in cui la Regione
Calabria non partecipava ai confronti con le altre Regioni ed era assente dai Tavoli
nazionali, la Regione Calabria è presente ed è anche capace di fare cartello
con altre Regioni del sud. Abbiamo fatto cartello, in particolare, con la
Sicilia e abbiamo coinvolto anche la Basilicata, la Campania, la Puglia e
l'Umbria, insieme abbiamo condotto una battaglia per difendere le ragioni delle
Regioni del sud soprattutto in termini finanziari.
Quindi, siamo riusciti non solo a non avere il taglio della
Brexit, non solo a non avere il taglio per questo “criterio storico” - perché
nel verbale finale lo abbiamo ripristinato, per cui chi verrà dopo di me come Assessore
non si troverà sul tavolo l'idea dell'abbandono del “criterio storico” -, ma
abbiamo anche avuto un incremento delle risorse.
Nel 2014-2020 le risorse a disposizione degli agricoltori
calabresi sono state un miliardo e ottantacinque milioni. Se le dividete per un
settennio sono 155 milioni all'anno, per rendere più facile anche il conteggio.
Nel biennio 2021-2022, abbiamo avuto anche le somme della Next
Generation EU. Abbiamo avuto 364 milioni, quindi 182 milioni all'anno, e siamo
i primi in Italia per velocità di spesa della Next Generation EU. Nel 2023-2027
abbiamo, allo stato, rispetto ai 781 milioni di euro che avete visto nel
documento che vi è stato sottoposto, altri 22 milioni, quindi
siamo ad 804 milioni di euro. Quindi, nella ripartizione abbiamo 156 milioni, ma
ne avremo anche di più perché avremo altri 30 milioni che saranno messi a nostra
disposizione se un impegno preso dal ministro Patuanelli
in sede di contrattazione con le Regioni sarà confermato. Questo per dire che
l'azione è stata condotta a monte, quando abbiamo difeso le risorse.
Poi, tutte le organizzazioni agricole di questa regione,
che ho coinvolto nei mesi di luglio e agosto in lunghe riunioni presso la
Cittadella regionale - alle quali, devo dire, sono stati invitati anche i
consiglieri regionali e qualcuno, in qualche fase, ha partecipato - e che hanno
sottoscritto il documento di ripartizione di queste somme, mi hanno raccontato
che questo non è mai accaduto in precedenza. Vale a dire che questo documento
in precedenza non c'è mai stato. C'è stato nel 2022 con la ripartizione
2023-2027.
Intelligentemente, il consigliere Mammoliti ha fatto
riferimento a un dato sul biologico: sul biologico abbiamo impegnato, grazie
anche alla Next Generation EU, 53 milioni all'anno, soprattutto nel biennio 2021-2022.
In precedenza, nel settennio 2014-2020, c’è stato un bando sul biologico con impegno
settennale 2016-2022 che impegnava circa 20 milioni di euro. Noi abbiamo
impegnato nel biennio 2021-2022, con un nuovo bando 2020-2021-2022 con impegno
triennale, altri 35 milioni e siamo arrivati a una spesa importante di 53
milioni. Questo ci ha consentito di essere - ne dobbiamo essere tutti
consapevoli - non tra le prime regioni d'Italia, consigliere Mammoliti, ma la
prima regione in Italia per superficie agricola utilizzata. Siamo al 37 per cento
di SAU, siamo la terza regione in Europa per superficie agricola utilizzata.
Purtroppo, questa è una misura ambientale, non è una misura
finalizzata alla produzione. L'Europa sostanzialmente dice, consigliere Laghi, che,
per avere una salubrità anche nella gestione dei territori collegata alla
salute, preferisce avere terreni anche “a riposo”, ma non avere una produzione.
Noi, come regione, siamo - questo lo dico anche ai colleghi
per essere consapevoli del risultato, noi che siamo abituati a essere ultimi e
neri, Calimero della situazione - i primi in assoluto in Italia.
L'Europa cosa propone, per il 2026, alle Regioni? Un tetto
minimo del 25 per cento di superficie agricola utilizzata per il biologico. I
miei colleghi di altre Regioni alle quali noi guardiamo come riferimento:
Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, che hanno fatto agricoltura competitiva, per
cui hanno utilizzato molto i territori, sono al 6, al 7, all'8 per cento e sono
in grande difficoltà per arrivare alla soglia del 25 per cento. Noi siamo già
al 37 per cento.
Certo, l'impegno dei 53 milioni è impossibile da mantenere anche
per i prossimi anni, perché, altrimenti, la somma relativa alle misure a
superficie la impegneremmo tutta sul biologico. Per cui, è chiaro che bisognerà
fare una serie di aggiustamenti e di valutazioni anche per impedire un fenomeno
che non è secondario: ci sono anche grossi proprietari terrieri che
preferiscono tenere i terreni a riposo e prendere le somme per il biologico
perché queste non sono comparabili con la produzione.
Su questi temi ci siamo già confrontati con le
organizzazioni agricole e ci confronteremo nei prossimi mesi, per trovare una
soluzione che, per quanto mi riguarda, deve essere la più vicina possibile
all'attuale sia in termini di quantità di ettari, sia in termini di percentuale,
sia in termini di beneficiari, perché, da questo punto di vista, non voglio
arretramenti.
Abbiamo a disposizione, in questo momento, 185 milioni nel
quinquennio, metteremo a disposizione altri 30 milioni, perché, con le
organizzazioni agricole, si è deciso già che le somme destinate nel primo
documento alla compensativa saranno destinate al biologico, ma è chiaro che,
rispetto al biennio 2021-2022, gli impegni saranno leggermente inferiori.
Questo momento credo che sia importante, c'è grande curiosità
nei confronti dell'agricoltura e dell'agroalimentare calabrese anche
all'esterno dei confini regionali - a Berlino questa attenzione è stata
confermata -, sull'ortofrutta saremo regione partner a Macfrut
a Rimini dal 3 al 5 maggio. Quindi, saremo una regione importante, centrale, nel
parterre nazionale.
Quello a cui dovremo mirare, però, oltre all'ampliamento
delle produzioni IGP e DOP che stiamo portando avanti - abbiamo avuto successo
sul finocchio IGP, sul cedro DOP, è iniziato il percorso, con la trasmissione
al Ministero, del riconoscimento dell'IGP per il peperoncino di Calabria che
credo, per noi, sia marcatore identitario -, è aumentare le produzioni
biologiche perché il post-Covid ha modificato alcuni comportamenti dei
consumatori che si sentono più garantiti se acquistano prodotti IGP e DOP e,
soprattutto, prodotti biologici, sostenibili o altamente sostenibili.
Ed è questa la difficoltà che abbiamo in questo momento:
aumentare le produzioni biologiche.
Ribadisco ai colleghi consiglieri che, quando vorranno il
presidente Gentile o il presidente Montuoro, sarò sempre disponibile a
confrontarmi su questi temi.
Credo, per esempio, che, da qui a non molto, saremo
chiamati a un confronto sul tema dei Consorzi di bonifica, perché si sta
predisponendo un testo che poi, naturalmente, andrà in Commissione e percorrerà
un lungo iter con tante audizioni di tutto il mondo agricolo calabrese per fare
in modo che si arrivi alla riforma del settore.
Parlando poi di ARCEA e ARSAC, non credo che ci si possa a
loro riferire come - la storia di questa Regione è infarcita di queste
situazioni - Enti in crisi dal punto di vista economico e finanziario. Potrei
raccontarvi storie di Enti in crisi dal punto di vista economico e finanziario
come AFOR, con responsabilità alternative di centrodestra e centrosinistra, o Consorzi
di bonifica come il Sibari-Crati. Ci sarebbe molto da dire, ma sicuramente
l'attuale ARSAC e l'attuale ARCEA non sono due Enti in difficoltà economica. Naturalmente,
qualcosa che viene evidenziata dai rispettivi revisori però, credo, che siano Enti
in salute.
In particolare, per ARCEA siamo riusciti a invertire la
rotta - in questa fase almeno - rispetto a un destino che sembrava ineluttabile:
il disconoscimento da parte della Commissione europea. Per cui ARCEA c’è,
funziona e continua ad erogare pagamenti ai nostri agricoltori, anche con indipendenza
e autonomia rispetto alla AGEA, cosa che credo vada confermata e sostenuta.
Per quanto riguarda ARSAC, ne abbiamo già parlato in questa
sede. Certo, ARSAC si occupa di divulgazione. Da oggi, probabilmente, ARSAC non
si occuperà più - ed è giusto che sia così - di gestione di impianti di
risalita - peraltro si disimpegna bene anche in questo settore - ma sta
conducendo un'azione, recuperata in questi anni, di grande efficacia e anche di
grande collaborazione. Spesso non si parla bene dei dipendenti della Regione o dei
dipendenti pubblici in generale, ma io ho visto fare a questi dipendenti
nottate, lavori di domenica, di sabato, viaggi anche lunghi senza avere
riconoscimenti se non magari il semplice rimborso spese, li ho visti lavorare e
impegnarsi efficacemente nell'azione di promozione. Il concorso mondiale del
vino di Bruxelles in Calabria lo abbiamo organizzato con ARSAC, tutte le
attività di promozione le stiamo organizzando con uomini ARSAC che si stanno
impegnando e disimpegnando. ARSAC ci darà anche un contributo, lo sta già dando
efficacemente, nel sistema anche di gestione del PSRR del sistema dei controlli.
Oggi chiederemo ad ARSAC un ulteriore investimento in termini di aiuto
strutturale al Dipartimento, perché credo che l'apporto degli agronomi di ARSAC
dovrà essere ancora maggiore.
Il consigliere Tavernise chiede un rilancio di ARSAC, lo
chiede da più tempo con l'approvazione anche dell'atto aziendale che
significherebbe un rilancio anche in termini occupazionali. È chiaro che i
pensionamenti di questi ultimi anni, per esempio nei centri divulgazione
agricola territoriali, stanno svuotando di personale e c'è anche qualche
difficoltà nella gestione, ma questo sarà - ha ragione il consigliere Tavernise
- l'argomento sul quale ci dovremo confrontare, perché è necessario un riordino,
una riorganizzazione generale, dato che oggi è all’esame dell’Aula la gestione
degli impianti di risalita da ARSAC ad altro Ente. È giusto che sia così, è
giusto che, magari, per ARSAC si provveda a pensare a un impegno, oltre che
nella promozione, anche nell'approccio scientifico e nella divulgazione.
Ripeto, questo solo per chiarire, perché su alcuni temi i
colleghi consiglieri mi hanno stimolato al confronto, al dibattito dialettico
ed è giusto che sia così. Però, attenzione, è un momento in cui non solo c'è
curiosità nei confronti dell'agroalimentare calabrese, per esempio nel 2022 i
numeri ci hanno dato ragione, perché non solo abbiamo accelerato la spesa e
siamo tra i primi in Italia per velocità di spesa - questo è secondario -, ma
le attività che abbiamo condotto o comunque il caso - come voi volete - hanno
fatto sì che nel 2022 l'agroalimentare calabrese sia cresciuto
nell’esportazione di oltre il 30 per cento. Aspettiamo i dati finali del 31
dicembre, però questi sono numeri che non possiamo disconoscere. Possiamo, quindi,
pensare a un investimento ulteriore anche utilizzando - perché no? - somme del PAC.
Tra poco partiremo con un bando con fondi PNRR che saranno
destinati per 22 milioni alla meccanizzazione agricola e per 16 milioni ai
nuovi frantoi. Sono fondi PNRR, ma ulteriori investimenti, a mio avviso,
sarebbero importanti, oltre quelli PSR, perché in questo momento oltre che
l'attività di promozione va stimolata la produzione di qualità.
Dovremmo avere un'unica ambizione nei prossimi anni,
utilizzando un generale vantaggio che ci viene dalla fertilità delle nostre terre
e dalla biodiversità dei nostri areali: l'ambizione di fare le cose per bene,
facendo capire, soprattutto ai giovani che sono bravi in questo, molto bravi,
di puntare sulla qualità delle produzioni.
Grazie, Assessore. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ho chiesto la parola per una riflessione - davvero di 2 minuti - che volevo condividere con voi.
Rifacendomi al discorso che ha fatto l'assessore Gallo, il problema dell'agricoltura biologica non è di secondaria importanza. Sono lieto dei dati riportati riguardo il ranking che riguarda la nostra Regione in ambito italiano, ma, oltre che lodevole, questo settore va ulteriormente potenziato perché è un investimento economico.
È noto - io negli anni l’ho appreso proprio dagli amici delle associazioni agricole e dagli agricoltori con cui ho fatto tante vertenze - che i nostri prodotti sono, a volte, scarsamente competitivi a livello internazionale perché devono competere con altri prodotti, magari non dell'Unione Europea, che hanno un costo della manodopera assolutamente risibile. Però, cos’è che fa scattare l’appeal della nostra produzione? È proprio il fatto che vendiamo, insieme al prodotto, l'immagine di un territorio non vessato da pratiche agricole sconsiderate che, apparentemente, nel breve periodo, sono orientate a una maggiore produzione, ma si è visto scientificamente che nel tempo riducono la produttività dei suoli e, soprattutto, oggi come oggi, rendono meno appetibile il prodotto che viene proposto ai consumatori.
Per questo motivo, la produzione di prodotti biologici è anche un'assicurazione dal punto di vista economico per gli agricoltori, oltre che, certamente, un vincolo importante per la tutela della salute. Dobbiamo fare ancora un po' di strada, però. Per esempio, nella nostra regione – chiudo -, vorrei ricordare anche i biodistretti come il BATICOS, il biodistretto dell'Alto tirreno cosentino, cioè iniziative territoriali che vanno supportate e incentivate proprio perché uniscono una produzione di qualità a un consumo e una diffusione del prodotto assolutamente rilevante. Grazie.
Non ci sono altri interventi.
Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 105/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria)”. Pongo in votazione il provvedimento. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
Passiamo alla votazione della proposta di provvedimento amministrativo numero 106/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 3 all’ordine del giorno: proposta di provvedimento amministrativo numero 107/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo al punto 4 all’ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio annunciare, così come ho fatto nei primi tre provvedimenti, l’astensione dal voto e voglio anche motivare dei passaggi che, secondo me, stridono con gli obiettivi e con i contenuti che l’Assessore, in qualche modo, ci ha descritto.
Parliamoci chiaro, è ridondante ribadire al massimo livello istituzionale di quest’Aula la profonda differenza che esiste tra: il dibattito, il confronto e la discussione che si può sviluppare nelle Commissioni, che non è esaustiva, e il confronto e il dibattito che si può sviluppare nel Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda – lo dico anche al mio capogruppo – non è una concessione la possibilità di intervenire e dire quello che pensiamo. Ci mancherebbe pure! Io non mi limito nell’esprimere le mie riflessioni e le mie valutazioni di merito rispetto ai provvedimenti che, di volta in volta, vengono portati in questo Consiglio, in quest’Aula.
Però, devo dire la verità, il dibattito, il confronto porta sempre crescita, risultati positivi. Caro Assessore, lei è stato giustamente sollecitato a chiarire la valutazione di merito che ha accompagnato questo importantissimo strumento ed è giusto che questa venga a conoscenza di quest’Aula e anche dei cittadini.
Non voglio difendere chi ha amministrato negli anni passati, io sono arrivato da qualche anno, prima svolgevo altri compiti e altre funzioni. Non ho bisogno di nessun riflettore e di nessuna platea per affermare con determinazione, con consapevolezza e con convinzione, le idee che, con grande garbo democratico, metto in atto.
Però, mi accorgo che, quando la maggioranza viene colpita nel merito delle proprie responsabilità, reagisce e a volte reagisce con garbo e correttezza, a volte reagisce in maniera scomposta.
I due atti più importanti che questo Consiglio licenzierà in questa legislatura… La Programmazione 2021-2027 è stata approvata senza la presenza del Presidente della Regione in quest’Aula. Questo è un dato, poi uno può dire: “Ma era a Bruxelles”, “Ma era a festeggiare i 100 anni della Gazzetta del Sud”. Questo è un dato politico.
Così come, caro Assessore, non discuto dove lei fosse quando è stata convocata la Commissione, ma si poteva convocare il giorno dopo o il giorno dopo ancora, non si doveva fare per forza quando lei era Bruxelles! Abbiate pazienza! Anche perché, da quella seduta di Commissione all’approvazione di oggi, sono trascorsi dei giorni. Questo è un altro dato incontrovertibile: lei non c’era in Commissione quando, questo documento, è stato discusso e approvato.
Quindi, non c’è nessuna contraddizione tra il dibattito e il confronto che si sviluppa in Commissione e gli atti di coerenza politica che poi vengono ragionati e discussi in questo Consiglio.
Concludo, annunciando che mi asterrò dal voto per le ragioni che ho addotto.
Apprezzo la disponibilità dell’Assessore e sicuramente non mancheranno momenti di riflessione e di confronto nel merito, ma, per quanto mi riguarda, resta un fatto culturale, politico, istituzionale: il Presidente non è stato presente all’approvazione dell’atto più importante, la Programmazione 2021-2027, e l’Assessore non è stato presente alla discussione e approvazione, in Commissione, dell’atto strategico più importante per il settore primario di questa nostra Regione cioè il documento che oggi si sta discutendo e approvando. Grazie, Presidente.
Grazie. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo numero 109/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Calabria – Complemento Strategico Regionale – (CSR). Approvazione”. Il provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 108/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifica schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di servizi socio-assistenziali allegato al Regolamento Regionale n. 4/2010”. Cedo la parola alla consigliera Straface per illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo all’ordine del giorno è finalizzata alla adozione del nuovo schema-tipo di convenzione in vigore dall’anno 2023 tra la Regione Calabria e i Gruppi Appartamento per l’erogazione di servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria.
I Gruppi Appartamento sono un servizio sociale estremamente importante, caratterizzato da una dimensione tipicamente familiare, che accoglie persone adulte e parzialmente autonome, prive di nucleo familiare o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o permanentemente impossibilitata.
Una sorta di "istituzione leggera" che: svolge una funzione di supporto alle comunità terapeutiche per pazienti psichiatrici al fine di graduare la dimissione dei loro ospiti; pone attenzione al "piccolo", cioè a situazioni di convivenza tra poche persone, in contrapposizione ai grandi numeri delle strutture protette; permette di prendere in esame in modo analitico ed organizzato anche il problema della residenza.
Il programma psico-riabilitativo attuato dai Gruppi Appartamento è determinante per il loro reinserimento sociale e si snoda su tre assi fondamentali: quotidianità, attività terapeutiche e attività socio-riabilitative.
Tra le finalità, consente: di garantire ai minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria un contesto di vita caratterizzato da modelli relazionali riconducibili a quelli della famiglia; di agevolare loro relazioni affettive, organizzative, educative e relazionali, anche con l’ambiente esterno; di consentire una evoluzione completa e positiva della personalità; di predisporre progetti educativi mirati; promuovendo, inoltre, lo sviluppo dell'autonomia e dell'autodeterminazione negli ospiti stessi.
L’obiettivo ultimo e preziosissimo di tale attività è l’inclusione sociale, ma anche lavorativa, dei soggetti, da intendere, naturalmente, quale reinserimento nella ricchezza del mondo sociale, al quale potranno dare il loro contributo una volta accertato l’effettivo miglioramento delle loro condizioni, ma dal quale i medesimi potranno anche attingere, spesso pienamente per la prima volta nella loro vita!
Nella Regione Calabria i Gruppi Appartamento operanti sul territorio sono stati riconosciuti con legge regionale numero 21 del 1996.
Con successiva legge regionale numero 18 del 2004, articolo 12 bis, comma 2, si è stabilito che spetta al Dipartimento regionale competente per i Servizi sociali la stipula, con i soggetti riconosciuti in base alla legge regionale numero 21 del 1996, di apposite Convenzioni per l’espletamento del servizio, mentre con due successivi D.G.R. sono stati approvati, rispettivamente, nel 2010 il Regolamento attuativo con il relativo schema-tipo di Convenzione dei Gruppi Appartamento per minori sottoposti a provvedimenti giudiziari, e, nel 2012, il disciplinare e lo schema-tipo di convenzione relativo alla gestione ed erogazione dei servizi socio-assistenziali dei Gruppi Appartamento, quest’ultimo modificato ulteriormente con successivo D.G.R. nel 2014 e infine nel 2020 con l’approvazione del nuovo schema-tipo di convenzione.
A seguito di mutate esigenze in sede di applicazione della precedente convenzione e soprattutto del mutato contesto generale non più caratterizzato dall’emergenza sanitaria, i Gruppi Appartamento hanno manifestato richiesta di revisione dell’ultimo schema-tipo in essere, da cui l’esigenza di dover provvedere a ridefinire lo schema formale dei rapporti intercorrenti tra i Gruppi medesimi e la Regione Calabria.
Su proposta dell’Assessore al Welfare, dott.ssa Emma Staine, la Giunta regionale ha pertanto deliberato, nello scorso mese di dicembre, di modificare lo schema-tipo di convenzione che, oggi, nel rispetto della già citata normativa regionale vigente, deve essere adottato dal Consiglio regionale dopo aver acquisito il parere favorevole, all’unanimità, della terza Commissione, competente sulla materia, il 31 gennaio scorso.
La modifica dello schema-tipo di convenzione in vigore dall’anno 2023 riguarda alcune significative integrazioni fatte per precisare il richiamo alla norma regolamentare dei Gruppi Appartamento.
In particolare, sono stati modificati: l’articolo 2 ove è stato aggiunto un comma in cui si specifica che al servizio non possono accedere minori con disturbi psichiatrici certificati o comunque soggetti con caratteristiche diverse da quelli previsti esplicitamente dalla normativa in vigore; l’articolo 3, dove, al primo comma, i requisiti strutturali organizzativi, che prima erano elencati, ora corrispondono a quelli richiamati nel Regolamento 4 del 15 marzo 2010; l’articolo 4 ove, all’ultimo comma, si specifica come l’ente gestore debba collaborare con le strutture amministrative territoriali competenti per attività di co-programmazione e realizzazione di interventi di contrasto alla povertà educativa minorile, potenziare l’attività tradizionale di reinserimento sociale dei minori attraverso sinergie con l’Ambito Territoriale Sociale di riferimento, sviluppare, con i soggetti pubblici gestori della funzione socioassistenziale e gli altri soggetti che ne facciano richiesta, forme di collaborazione per l’accesso ai servizi proposti, destinati ai minori, mediante appositi protocolli operativi; l’articolo 5, ove viene precisato che nei Gruppi Appartamento il personale, che non è più quello elencato nel precedente schema-tipo, dev’essere quello previsto dalla normativa regionale in vigore, prevedendo altresì l’individuazione, da parte del Gestore, di un operatore con funzioni di coordinatore fra le figure previste, nonché la possibile adozione di forme di flessibilità oraria; l’articolo 7, che statuisce di avere reale capacità ricettiva nonché il divieto assoluto di ospitare minori in soprannumero. Infine, l’articolo 13, ove, in merito alla erogazione delle rate, si specifica che la seconda rata pari al 45 per cento, verrà concessa a rendicontazione della prima già erogata, includendo, tale rendicontazione, le fasi di asseverazione, comunicazione relativa ai pagamenti e versamenti stipendiali, previdenziali ed assistenziali del personale del Gruppo Appartamento, e le comunicazioni relative alla non cessione del credito e alla non tracciabilità dei flussi finanziari.
Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire col collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Avrei preferito ci fosse anche l'assessore Staine; non c’è, quindi proverò ad andare a incontrarla poi in Cittadella. Ci sono due punti all'ordine del giorno che trattano temi relativi alle politiche sociali, sarebbe stato importante confrontarsi su una materia che, purtroppo, mi sembra poco all’attenzione di questo governo regionale. Lo dissi già al Presidente, precedentemente: mi sembra che lo sforzo che si sta facendo - bisogna anche riconoscerlo - sulla sanità, sull'agricoltura e in tante altre materie, sulle politiche sociali non arrivi, stenti ad arrivare.
Anche oggi, su una proposta di legge, su una convenzione, legittima, che bene ha portato in Aula la collega Straface bisognava però a monte fare un po’ più di chiarezza.
Questo sarebbe stato compito dell'Assessore perché i minori, che subiscono degli interventi da parte della autorità giudiziaria e quindi vengono allontanati dalle proprie famiglie, vanno poi ad essere collocati o all'interno delle comunità o all'interno dei Gruppi Appartamento che, voglio sottolineare, hanno gli stessi professionisti che se ne occupano: assistenti sociali, educatori, un coordinatore. Sono disciplinati dalla delibera di Giunta regionale numero 503 del 2019 che va a regolamentare le politiche sociali nella nostra Regione e che individua appunto in quattro fattispecie le strutture che accolgono i minori. Purtroppo, però, nell'allegato relativo alle rette, che vengono poi utilizzate per il pagamento di questi servizi, sfugge la parte relativa ai Gruppi Appartamento che, come sa la collega Straface, non incide sui bilanci che poi vengono trasferiti per le politiche sociali agli ambiti sociali, ma vengono pagati in maniera diretta da parte della Regione verso i Gruppi Appartamento.
Già questa è una prima diversità che si registra solo nella nostra Regione. Una retta per un minore all'interno di una comunità è di 149 euro al giorno, all'interno dei Gruppi Appartamento è di 6 euro al giorno.
È chiaro allora che c'è qualcosa che non torna. Perché? Perché i Gruppi Appartamento, utilizzando anche una metafora magari un po' fuori luogo ma che rende chiaro il concetto, vengono pagati vuoti per pieno: se ci sono dei minori seguiti, c'è un rimborso aggiuntivo di sei euro per minore, se non c'è nessun minore seguito comunque le spettanze vengono retribuite. Circa 200 mila euro sono stanziati per i Gruppi Appartamento anche se non dovessero avere minori in accoglimento. In un momento drammatico come quello che vivono le politiche sociali sul nostro territorio e all'interno del quale le nostre strutture presenti negli ambiti hanno difficoltà finanziarie e vengono in Cittadella regionale a battere cassa per avere maggiori risorse, credo che un po' di chiarezza andrebbe fatta, su strutture che sicuramente rendono un servizio utilissimo. Ci mancherebbe altro!
Sarebbe stato utile se questa proposta di legge fosse stata anche supportata da numeri: quanti ragazzi vengono accolti ogni anno? Quanti di questi venti Gruppi Appartamento funzionano a pieno regime? Se così non fosse, allora si potrebbe avere un risparmio e, oltretutto, credo che sia anche corretto inserirli all'interno di un Testo unico sulle politiche sociali, una sorta di nuova delibera di Giunta 503. Gli ambiti o hanno la diretta gestione delle politiche sociali del proprio territorio o non possono su alcuni minori ragionare, seguendoli anche all’interno degli enti, creando un supporto per le loro famiglie, e su altri non ragionare perché sfuggono dalla competenza dell'ambito territoriale. Quindi credo che anche i Gruppi Appartamento vadano inclusi nella gestione degli ambiti territoriali, non solo per la presa in carico ma anche per la previsione di spesa.
Purtroppo, collega Straface, manca l'Assessore alla quale avrei voluto dire queste cose; le dico a lei perché è Presidente di un’importante Commissione che sta lavorando anche bene. Credo che nelle prossime sedute di Commissione sarebbe utile tornare sull'argomento. Grazie.
Grazie, collega Alecci. Non ci sono richieste di intervento. Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo nel suo complesso. La proposta è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 95/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 5 novembre 2009, numero 40 (Attività estrattive del territorio della Regione Calabria)”.
Cedo la parola alla consigliera Gentile per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, signor Presidente. Buon pomeriggio anzi a tutti, ai colleghi, ai nuovi arrivati, al consigliere Talerico. Complimenti a lei, presidente Mancuso, per questo nuovo incarico che sappiamo gestirà con grande apprezzamento.
La proposta di legge in esame è di iniziativa della Giunta regionale - plaudo al lavoro svolto dall’assessore Varì e dal Dipartimento competente in materia - e interviene con funzioni di modifica e riordino della materia in tema di attività di ricerca e coltivazione dei materiali di miniera e di cava nel territorio della Regione Calabria.
Metto in evidenza che i principali obiettivi del testo sono: individuare, a seguito delle disposizioni nazionali sulle città metropolitane e sulle province, i nuovi enti titolari del rilascio delle autorizzazioni di cui alla legge regionale numero 40 del 2009, che disciplina l'attività estrattiva sul territorio della Regione; rimodulare la composizione e le attività dell'Osservatorio regionale dell'attività estrattiva, ORAE, quale ufficio di supporto al Dipartimento competente in materia di attività estrattive regionali; razionalizzare il procedimento autorizzativo nel caso in cui il progetto sia soggetto al provvedimento autorizzativo unico regionale (PAUR), coordinando l'autorizzazione da rilasciare ai sensi della legge regionale numero 40 del 2009 con il procedimento PAUR di cui all'articolo 27 bis del decreto legislativo 152 del 2006; in regime transitorio, fino all'approvazione del Piano regionale dell'attività estrattiva (PRAE), semplificare l'iter autorizzativo per l'apertura di nuove cave o per l'ampliamento o la proroga di cave esistenti; rimodulare la copertura finanziaria degli oneri derivanti dall'attuazione della legge e la destinazione dei canoni per l'esercizio dell'attività estrattive.
Si propongono, poi, alcune modifiche che porteranno al superamento di una commistione tra l'attività di indirizzo politico amministrativa e l’attività di gestione, con riferimento ai procedimenti di rilascio dell'autorizzazione all'apertura di nuove cave nella fase transitoria, ossia fino all'adozione del Piano regionale delle attività estrattive. Si provvede infatti all'eliminazione dell'approvazione da parte della Giunta regionale e del relativo parere delle Commissioni consiliari competenti che sono sostituite dal rilascio dell'autorizzazione da parte del Dipartimento regionale competente in materia di attività estrattive. Inoltre, si precisa che si prevede di prolungare da tre a cinque anni la durata dell'autorizzazione per l'attività di cava; periodo di tempo ritenuto più congruo con la natura e la tipologia delle attività di coltivazione di cava.
Infine, per quanto riguarda i risvolti di natura finanziaria, la proposta di legge autorizza la Giunta ad apportare le opportune variazioni al bilancio 2022 - 2024. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Rispetto a questa proposta legislativa, siamo assolutamente consapevoli che l'attività estrattiva sia un settore di primaria importanza per l'economia di un Paese, ma altrettanto che l'assenza di criteri nella pianificazione di queste attività estrattive possa comportare importanti impatti sul territorio, soprattutto quando le operazioni di scavo causano un'alterazione morfologica dei luoghi e di taluni elementi dell'ecosistema interessato, come perdita irreversibile di suolo o fenomeni di inquinamento delle acque sotterranee; una serie di questioni anche relative alla destinazione d'uso poi delle aree dismesse.
È indubbio, inoltre, come purtroppo spesso numerose inchieste svolte su gran parte del territorio regionale hanno dimostrato, che queste attività abbiano stimolato e stimolano interessi della criminalità più o meno organizzata già durante le fasi di esercizio, con abusivismo totale o prelievi maggiori dell’autorizzato e soprattutto nelle fasi post operam, con l'utilizzo delle cavità create per lo smaltimento a basso costo di rifiuti a vario grado di tossicità quando non gravemente tossici. Il problema più sentito dal nostro territorio calabrese riguarda il controllo che le ecomafie esercitano su questa attività di cava che permette di tenere sotto controllo il ciclo del cemento e di riutilizzare le aree abbandonate come discariche abusive, con presenza di rifiuti pericolosi.
E qui vengo alla nota dolente: ancora oggi in Calabria questo PRAE e cioè il Piano regionale delle attività estrattive, strumento utilissimo per programmare, pianificare, snellire le procedure amministrative e, soprattutto, aiutare gli imprenditori seri e onesti e lo stesso territorio a costruire una filiera organizzativa, non viene approvato. Attualmente le cave in esercizio in Calabria autorizzate sono 237, quelle dismesse 49.
Ora il problema che ci poniamo è esattamente cosa impedisca a questa maggioranza di lavorare su uno strumento che renderebbe la vita più facile a tutti quanti, imprenditori e territorio!? È sotto gli occhi di tutti che l'attività estrattiva stia risentendo pesantemente della crisi economica di questi ultimi anni.
Quindi noi che cosa facciamo? Continuiamo a non approvare questo PRAE, a non costruirlo, violando la stessa norma che è quella del 2009 che prevedeva la sua compilazione. L'intralcio è molto importante. Ma pregherei di non rispondere sempre col fatto che voi siete arrivati da poco perché in realtà oggi voi comandate.
L'altra considerazione che mi sento di fare rispetto a questa proposta legislativa è relativa all’inserimento di cinque consulenti. Se aveste voluto prendere dei consulenti, ci sarebbe stato bisogno di fare una norma legislativa? A cosa servono questi consulenti? Su questo gradirei una risposta. Chiudo il mio intervento.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà è poco chiaro perché si sia inteso proporre una legge che dà delle indicazioni in attesa dell'approvazione del PRAE, che è un adempimento del 2009, piuttosto che lavorare per presentare il Piano regionale.
Questa proposta di legge la trovo non condivisibile perché modifica la legge regionale in alcuni articoli di fondamentale rilevanza che riguardano un po' tutto l'aspetto dell'attività estrattiva il cui rilievo è noto a tutti: pianificazione, procedure autorizzative, concessioni per l'apertura di nuove cave e torbiere. Con ciò anche introducendo procedure semplificate e deroghe; procedure semplificate e deroghe che non attengono soltanto alla rapidità del procedimento amministrativo, ma che possono negativamente influenzare l'impatto sul territorio e l'impatto paesaggistico, concretizzandosi alla fin fine con una minore tutela, soprattutto, dal punto di vista paesaggistico e ambientale. Che poi questo tipo di attività sia collegata ad attività illecite, con una frequenza che percentualmente non saprei identificare, è un ulteriore elemento che dovrebbe indurci alla massima cautela e alla massima attenzione.
E infine debbo dire che probabilmente, a mio modo di vedere, questa legge si pone anche in deroga alle prescrizioni statali in materia di pianificazione paesaggistica e anche questa è una valutazione che credo debba essere fatta. Per questi motivi, il mio voto non può che essere contrario. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire l’assessore Varì. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente, onorevoli consiglieri, signor Presidente della Giunta, colleghi della Giunta. Ringrazio la consigliera Bruni per aver sollecitato il mio intervento così che io possa andare ad indicare quelli che sono gli obiettivi che questa modifica della legge va a proporre. Intanto è una legge un po' vetusta, del 2009, e quindi dobbiamo andare ad armonizzarla con quelle che sono le attuali disposizioni vigenti in materia a livello nazionale.
In secondo luogo, abbiamo un’esigenza proprio in ragione della circostanza, consigliera Bruni, che non esiste il Piano regionale delle attività estrattive, nonostante siano purtroppo trascorsi 13 anni dall'approvazione di questa legge e nessuno ha mai messo mano al Piano; abbiamo necessita assoluta di adottare questo Piano proprio per tutte le ragioni che lei ha elencato durante il suo intervento. Per mettere mani al Piano abbiamo necessità di andare a nominare i componenti dell'ORAE, l’Osservatorio regionale per le attività estrattive, che sono gli esperti grazie ai quali potremmo avere i pareri necessari per l'adozione del Piano regionale delle attività estrattive.
È quindi un’attività propedeutica, necessaria, affinché la pianificazione regionale, che fino a oggi non c'è mai stata, venga posta in essere. Inoltre non possiamo negare che, purtroppo, in Regione abbiamo avuto per diversi anni una commistione tra quella che è l'attività di indirizzo politico e l'attività gestionale perché, come i consiglieri ovviamente sanno, in regime transitorio, che è quello che abbiamo avuto dal 2009 fino a oggi, in assenza del PRAE, le autorizzazioni per nuove attività estrattive o per ampliamenti di attività estrattive, ai sensi della legge, sono autorizzate dalla Giunta, previo parere delle Commissioni consiliari.
Questo è un elemento che noi dobbiamo assolutamente superare perché è del tutto normale che questa sia un'attività di gestione in capo ai Dipartimenti e agli esperti e non in capo alla politica. Questo è un aspetto della legge che noi abbiamo modificato ed eliminato.
Dobbiamo poi snellire le procedure autorizzatorie, dobbiamo armonizzarle con le novelle legislative che sono intervenute e, in particolar modo, con il PAUR. Senza armonizzazione delle normative, i tempi che si perdono per i due provvedimenti autorizzatori, il PAUR e quello relativo alla legge 40, fanno in modo che i ritardi siano così tanti da causare il blocco delle attività. Peraltro, questo è un primo passo che noi andiamo a fare perché, come avrete notato, l'articolo 7 di questa norma prevede che venga successivamente adottato il regolamento per le autorizzazioni alle attività estrattive, in ragione del quale la Giunta regionale potrà completare il quadro regolatorio per queste autorizzazioni.
Ritengo, quindi, in definitiva, consiglieri e in particolar modo consigliera Bruni, che questa novella legislativa vada esattamente incontro alla risoluzione delle problematiche che lei ha evidenziato nel corso del suo intervento; mi auguro, pertanto, che questa Aula possa approvare questa novella e subito dopo ci metteremo al lavoro per redigere quel Piano regionale delle attività estrattive che, purtroppo, in 13 anni non è stato mai adottato. Vi ringrazio.
Grazie,
Assessore. Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.
Articolo
1
(È approvato)
Articolo
3
Articolo
4
Articolo
5
Articolo
6
(È
approvato)
(È approvato)
Articolo
8
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
12
(È
approvato)
All’ articolo 13 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 3785, a firma del consigliere Caputo, a cui cedo la parola
per l'illustrazione. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. La presente proposta emendativa mira a sostituire la lettera e) del
comma due dell'articolo 13 della proposta di legge numero 95/12^, recante “Modifiche
integrazioni alla legge regionale numero 40 del 2009 - Attività estrattiva nel
territorio della Regione Calabria”. L'intervento emendativo ha la finalità di
rivedere la destinazione della quota parte delle somme derivanti dalla
riscossione del contributo per il recupero ambientale versato alla Regione. La
proposta emendativa ha natura esclusivamente ordinamentale, atteso che in essa
sono contenute disposizioni che non comportano nuovi o maggiori oneri a carico
del bilancio regionale.
Grazie. Parere della Giunta?
Parere
favorevole
Parere
del relatore?
Parere
favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento protocollo numero 3785 che è approvato.
Articolo
13, come emendato.
(È
approvato)
Articolo
14
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
17
(È
approvato)
(È approvato)
(È approvato)
(È approvato)
Articolo
21
(È
approvato)
Articolo
22
(È
approvato)
Pongo
in votazione proposta di legge nel suo complesso, con richiesta di autorizzazione
al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato, così come emendato, con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo
alla proposta di legge numero 146/12^ di iniziativa dei consiglieri Mancuso e Fedele,
recante: “Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbo dello
spettro autistico”. Cedo la parola alla consigliera Straface per illustrare il
provvedimento. Prego, ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Prima di entrare nel merito della proposta di legge, colgo l'occasione
per ringraziare il Presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, per la
sensibilità e per l'impegno dimostrato nella predisposizione di questa proposta
di legge.
È una
proposta di legge importante, ma colgo anche l'occasione per salutare e per
fare i complimenti alla consigliera Valeria Fedele: questo è un testo di legge
da lei relazionato nella terza Commissione e lo ha fatto veramente con grande professionalità,
autorevolezza e con lo spirito di una donna che mostra di avere sensibilità
verso un tema così delicato.
Quindi
ringrazio l’avvocato Fedele per aver voluto presentare questa proposta di legge
nella terza Commissione. La proposta di legge mira ad istituire un Osservatorio
regionale per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico, tenendo
conto che in Italia vivono 60 milioni di persone e sono circa 600.000 gli
individui con una diagnosi di autismo. Questi dati sono in linea, naturalmente,
con quelli stimati in altri paesi europei.
Fatta
la doverosa premessa, l'organismo che si intende istituire con la proposta di
legge è a carattere consultivo nei confronti dei soggetti istituzionali e
sociali che intendono avvalersene, di monitoraggio delle politiche regionali
relative alla sfera socio assistenziale, di sostegno alle persone con disturbo
dello spettro autistico e di promozione della diffusione della cultura della
salute e della sicurezza in ogni ambiente della vita sociale, promuovendo ed
elevando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione, formazione,
assistenza, controllo e vigilanza in materia. Questo al fine di permettere a
tutti i soggetti interessati il raggiungimento della massima inclusione e
garantire, soprattutto, pari opportunità di accesso in tutti i campi della vita
civile.
L'autismo
non è soltanto una patologia e, quindi, un disturbo di tipo sanitario, ma è,
fondamentalmente, un problema di tipo sociale. Istituendo l'Osservatorio di
tipo sanitario, così come previsto nel piano operativo, non si risolve in toto
il problema dell'autismo. Con la proposta di legge, invece, si intende creare
un Osservatorio regionale per l'autismo che vada a coinvolgere il terzo
settore, i Comuni, i caregiver e tutte quelle associazioni che si occupano di
autismo.
L'Osservatorio
sanitario è di carattere epidemiologico, fornisce notizie circa l'evoluzione
della materia nei distretti della Calabria, calcolandone la maggiore o minore
incidenza nei distretti stessi, dovrebbe fungere, quindi, da ausilio
soprattutto per quanto riguarda i ricercatori universitari. L'Osservatorio che,
invece, proponiamo in questo disegno di legge è di carattere sociale, deve
sottolineare le esigenze, le priorità, i bisogni delle famiglie, i bisogni –
ripeto - delle famiglie con i figli affetti da autismo.
La
proposta di legge è pertinente e non sovrapponibile ad alcun organismo, figura
o competenza. Ma si vuole, soprattutto, creare un punto di riferimento che,
nelle more di altre iniziative, risponda a quei bisogni complessi che partono
da una problematica di carattere sanitario fino ad un contesto sociale.
L'iniziativa
legislativa riguarda quindi una tematica multidisciplinare, molto delicata e
sentita, e necessita di un approccio trasversale e sinergico tra i vari
dipartimenti, evidenzia, inoltre, un refuso nel testo. Non si tratta quindi di una
legge che entra nello specifico, ripeto, di quello che dovrà essere l'Osservatorio
sull'autismo previsto nel piano operativo, ma si tratta di un Osservatorio
sull'autismo analogo a quello nazionale, di carattere consultivo, di pungolo,
di monitoraggio, di una fenomenologia e di un'attività di sintesi, di
informazione, ma non di osservazioni agli interlocutori, oppure a carattere
impositivo né decisionale, in quanto scelte e interventi possono essere solo
adottati da tale organismo.
L'Osservatorio,
nello specifico. assolve ai seguenti punti: riceve segnalazioni dettagliate
sulle discriminazioni dei soggetti con disturbo dello spettro autistico e le esamina
coinvolgendo, ove opportuno, le associazioni delle persone con disturbo dello
spettro autistico e i loro familiari che operano a livello territoriale per
condividere dati e informazioni; riceve i dati per la redazione del rapporto
annuale di cui all'articolo 4, avanzando proposte atte alla risoluzione dei problemi;
propone azioni coordinate e sinergiche per i necessari interventi evidenziati
dal rapporto; formula proposte di intervento immediate di medio e lungo periodo
per promuovere la cura e l'assistenza dei soggetti con disturbo dello spettro
autistico; formula proposte operative al competente dipartimento regionale in
materia di salute e politiche sociali, attraverso interventi utili a migliorare
l'attività di programmazione, cura e sostegno dei giovani e adulti con disturbo
dello spettro autistico; rileva l’attuazione della presente legge e propone eventuali
correttivi.
L'Osservatorio
sarà composto da professionisti operanti nel mondo socioassistenziale e sociosanitario
regionale e si pone l'obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi
puntuali e propositive riguardanti, ad ampio raggio, le tematiche legate al
mondo dell'autismo, nonché offrire un concreto supporto ai soggetti
istituzionali e sociali, senza invadere, ovviamente, la competenza e le
decisioni di organizzazione sanitaria spettanti al Commissario ad acta.
Tale
organismo deve essere punto di riferimento per le numerose famiglie e
associazioni che necessitano di avvertire più vicina la presenza e il conforto
morale e specialistico di esperti del settore, facilita, soprattutto, la
risoluzione delle tante difficoltà che quotidianamente affrontano in tutti i
campi del vivere sociale.
Qual
è l'aspetto che riteniamo importante, presidente Mancuso? Qual è il compito che
viene assegnato da questa disposizione normativa a tale organismo? Entro il 31 marzo
di ogni anno è chiamato a produrre al Consiglio regionale un rapporto completo
sul lavoro svolto, focalizzando l'attenzione sulla formulazione di proposte di
intervento immediate, di medio e lungo periodo per promuovere e migliorare le
politiche socioassistenziali rivolte ai giovani e adulti con disturbi dello
spettro autistico.
La
presente proposta di legge si compone di 6 articoli,
ha neutralità finanziaria, non comporta maggiori oneri finanziari per il
bilancio regionale e nel corpo dell'articolato è precisato che l'Osservatorio
regionale per giovani adulti con disturbo dello spettro autistico viene
istituito presso il competente Dipartimento regionale, che si avvale
naturalmente delle risorse interne del Dipartimento stesso. Ringrazio
nuovamente il Presidente del Consiglio, Mancuso, e l’avvocato Valeria Fedele e
chiedo, veramente, all'intera Assise regionale una particolare attenzione verso
questa proposta di legge, proprio per le caratteristiche che presenta come grande
punto di riferimento verso una categoria che, vi dico, tra virgolette, potremmo
definire malata, ma che non voglio definire in questo modo. È, invece, una
categoria sociale che merita di avere dei punti di riferimento istituzionali
importanti, a partire dalle persone che soffrono dello spettro autistico a
finire alle famiglie e a quelle associazioni che, sino ad oggi, non hanno avuto
nessun punto di riferimento. Grazie.
Grazie,
collega Straface. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha
facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Sicuramente è un provvedimento importante in una regione,
purtroppo, che ancora paga dazio, dicevo prima, in materia di politiche sociali.
L'Osservatorio sarà utile, sarà uno strumento importante, ma basterebbe, nell'immediato,
ascoltare la voce di tanti genitori di tanti ragazzini autistici per capire le
difficoltà che incontrano quotidianamente e che si potrebbero risolvere in
maniera agevole se la nostra Regione avesse un pizzico in più di sensibilità e i
nostri Dipartimenti lavorassero in maniera più celere.
La vicepresidente
Princi sa - gliel'ho sottolineato nel mese di settembre - quanto sia importante
e urgente stanziare le risorse per l'assistenza specialistica nelle scuole e sono
sicuro che il prossimo anno andrà diversamente. Però bisogna dire che in
Calabria - svestiamoci la casacca dei colori politici - da sempre, le risorse
per l'assistenza specialistica nelle scuole arrivano, mediamente, nel mese di
novembre, il che significa che i bambini che frequentano le nostre scuole, i bambini
e le bambine nel mese di settembre, di ottobre, di novembre, oltre
all'insegnante di sostegno che, purtroppo, non completa tutto l'orario, si
trovano con delle ore scoperte e in queste ore scoperte molte volte sono i genitori
a chiedere l’autorizzazione alla scuola per far entrare del personale
specializzato ad assistere i propri figli, assumendosi direttamente quella che
è la spesa. E allora non ho dubbi che il prossimo anno - lavorerò per questo e
se c'è bisogno sarò anche presente in Dipartimento - i fondi verranno stanziati
a settembre per dare la giusta assistenza. Dobbiamo anche dire che quando tanti
genitori di bambini con disabilità vanno nelle ASP per chiedere di essere
forniti, ad esempio, delle attrezzature, dei pannolini, viene loro risposto che
i pannolini per ragazzini di sei, sette, otto, nove anni, non vengono forniti
perché sono acquistati soltanto quelli per i neonati o per gli adulti. Allora
questi genitori sono costretti o a fasciare due o tre volte i bambini con dei
pannoloni enormi o a dover far fronte, loro, con duecento, trecento euro al
mese, all’ acquisto dei pannolini. Bisognerebbe chiedere a questi genitori che
assistono questi ragazzi per tutta la giornata se hanno o meno il diritto di
andare da un parrucchiere o a fare una partita di calcetto. Non lo possono fare
perché i centri diurni che assistono i ragazzi e le ragazze con lo spettro autistico,
purtroppo, nella nostra regione sono in numero inferiore rispetto a tutte le
regioni d'Italia. Sono arrivati i finanziamenti, si sta lavorando per attivare
questi centri, ma ancora ci sono ambiti nei quali non c'è nessuna assistenza
per questi ragazzi per i quali l'unico riferimento sono le proprie famiglie.
L'autismo
non si può prevenire, non si può curare! Bisogna educare la società a convivere
con l'autismo e con la disabilità e quindi vanno fatti corsi di
approfondimento, di formazione e di insegnamento ai medici, ai datori di
lavoro, affinché questi ragazzi possano vivere una vita, tra virgolette,
normale. Il vero sforzo che questo Osservatorio deve fare è dare le giuste
indicazioni affinché la società calabrese si sappia rapportare con questi
ragazzi e non far seguire questi ragazzi come se fossero dei diversi. La vera
sfida è questa! Mi auguro che la nostra regione la sappia non solo cogliere ma,
soprattutto, vincere. Grazie.
Grazie,
collega Alecci. Ha chiesto d’intervenire la consigliera De Francesco. Ne ha
facoltà.
Grazie
Presidente. Le faccio gli auguri per la prestigiosissima nomina che ha
ricevuto, formulo gli auguri di buon lavoro al collega Talerico
e saluto affettuosamente e cordialmente l'avvocato Valeria Fedele con la quale
ho condiviso un proficuo percorso di lavoro. Per quanto riguarda questa
proposta, l’iniziativa legislativa è finalizzata all'istituzione dell'Osservatorio
regionale per i giovani e adulti con il disturbo dello spettro autistico. In
particolare, si tratta di un organismo consultivo per il monitoraggio delle
politiche regionali di prevenzione, cura e sostegno delle persone con lo
spettro autistico e per la promozione della diffusione di una cultura della
salute e della sicurezza in tutti gli ambiti della vita sociale, promuovendo e
migliorando il livello di informazione, comunicazione, partecipazione, assistenza,
gestione e prevenzione in questo ambito.
L'Osservatorio
sarà composto da professionisti che operano nel mondo della salute di comunità
e del sociale e si occuperà di un'ampia gamma di tematiche rilevanti per il mondo
autistico con puntualità.
L'obiettivo
è quello di facilitare il processo decisionale, attraverso un'analisi proattiva
e anche di fornire un supporto concreto alle istituzioni e agli attori sociali
che intendono avvalersi del suo lavoro. Il disegno di legge prevede una
maggiore conoscenza e attenzione all'elaborazione di proposte, di interventi
immediati e a medio e lungo termine per promuovere o migliorare la prevenzione,
la cura e l'assistenza alle persone affette da disturbi dello spettro
autistico. Questa proposta di legge impone a tutti noi, sicuramente, di fare
un'analisi chiara sull'autismo, un disturbo del neurosviluppo
per il quale chi ne è affetto non è in grado di interagire in modo appropriato
con le persone e l'ambiente. Tuttavia, spesso accade che siano le persone cosiddette
normali che vivono, giocano, lavorano e studiano con le persone autistiche ad
interagire in modo inappropriato. Il ruolo dell'Osservatorio deve essere una
costante presenza di analisi e di supporto alle istituzioni e agli attori
sociali per dare risposte efficaci ai disturbi autistici che si manifestano in
un'ampia gamma di livello di gravità che definiamo spettro.
Lo
spettro è un continuum di diversità e questo concetto è molto
importante; infatti, esiste un numero infinito di disturbi autistici che determinano
una qualità ridotta, una compromissione dell'interazione sociale, una qualità e
compromissione della comunicazione, dei modelli di comportamento, interessi limitati,
fissi e ripetitivi. Bisogna che si abbatta il muro della diversità e operare per
l'inclusività. Questo non riguarda soltanto i bambini autistici o le persone
con qualche forma di disabilità, si tratta, piuttosto, di un paradigma culturale:
è importante educare e illuminare le persone sul fatto che diversità non
equivale a disabilità. Essere diversi non significa non poter fare qualcosa
rispetto alle persone sane, si tratta di un pregiudizio molto radicato che
limita la possibilità di dialogo e di comunione. Tutti, senza esserci esclusi,
hanno un talento particolare perché hanno talenti diversi che altri non hanno.
Anche i bambini con autismo hanno una ricchezza da scoprire e possono
esprimerla anche se in modo particolare.
Quindi,
convinta della valenza della presente proposta di legge, concludo sostenendo
che educare e valorizzare le diversità è un compito fondamentale delle
istituzioni, delle istituzioni educative, dalla scuola alle famiglie, tutti
devono fare dei passi in questa direzione: gli educatori per sviluppare il
potenziale di chi è nello spettro autistico, le scuole per essere inclusive, i
genitori per insegnare ai loro figli a vedere il buono, il bello nella
diversità, senza fargliela temere o catalogarla come atipica. La chiave
dell'inclusione è permettere ai bambini di giocare insieme senza isolare quelli
considerati disabili fisicamente o mentalmente in ghetti, distraendosi insieme,
lavorando a progetti tutti possono realizzare il proprio potenziale e lavorare
in squadra, così facendo si crea un circolo virtuoso di rispetto reciproco e si
favorisce l'autostima. Grazie.
Grazie, collega De Francesco. Ha chiesto di intervenire il collega Comito. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Credo sia il momento giusto per ringraziare Valeria Fedele per tutto quello che ha fatto in questo suo periodo di consiliatura e credo che tutto quello che ha fatto e la bontà per cui l’ha fatto le dia merito dell'ampio consenso elettorale che ha avuto. Nel contempo, mi sento di fare un grande in bocca al lupo all'avvocato Talerico per la nuova esperienza qui in Consiglio regionale.
La proposta di legge dà merito a lei, Presidente, ma anche alla consigliera Fedele per la sensibilità che avete dimostrato. Spero che sia uno stimolo per la ricezione e l'utilizzo del Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri sui fondi per la disabilità, fra cui ci sono una serie di progetti a favore dell'autismo. So già che l'azienda sanitaria provinciale di Cosenza e quella di Reggio Calabria si sono già attivate nel progettare in tal senso. Esiste a Vibo Valentia una bella realtà: una struttura semiresidenziale che dà assistenza e fa percorsi riabilitativi per i bambini e gli adolescenti con autismo. Diceva bene il consigliere Alecci su come assistere queste persone, ma dobbiamo anche adoperarci perché i giovani adulti si possano inserire nel mondo del lavoro. Presidente, ringrazio lei e la consigliera Fedele per questa sensibilità che avete dimostrato nel presentare questa proposta di legge.
Grazie, collega Comito. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Abbiamo lungamente discusso in Commissione di questa proposta legislativa, presentata da lei e dalla collega Fedele, che ovviamente sottolinea una tematica di una grandissima serietà. È una tematica dibattuta, studiata soprattutto dalla scienza, che credo che noi tutti, come consiglieri regionali, come collettività, dobbiamo abbracciare. I temi delle disabilità e delle fragilità cognitive sono molto a rischio di stigma sociale.
L'argomento di cui si parla è esattamente quello dello stigma: quando si tende ad escludere le persone, bambini o adulti che siano, rispetto a un’etichetta di diagnosi o un comportamento è perché non hai chiaro esattamente che cosa quella persona può esprimere e di cosa ha necessità. Allora le difficoltà che io ho espresso in Commissione sono relative al fatto che il nostro progetto operativo regionale, approvato a novembre 2022, recita e parla di autismo e ci dà due obiettivi che ha scritto il Presidente commissario: uno è quello che riguarda la creazione dell'Osservatorio e l'altro riguarda il coordinamento regionale. Devo dire che la chiarezza che oggi ha espresso la presidente Pasqualina Straface mi ha convinto molto di più di quello che abbiamo discusso in Commissione perché il taglio profondamente sociale che oggi la Presidente sta dando mi convince assolutamente.
Sono chiaramente sensibile a queste tematiche, mi rendo perfettamente conto delle necessità e di come sia assolutamente importante dare voce al terzo settore, alle famiglie e a tutte le realtà che devono collaborare di concerto alle istituzioni. Tra queste, tra virgolette, patologie - ricordo che tra questi soggetti ci sono persone che non vogliono essere chiamate pazienti - ci sono forme di autismo con altissima performance cognitiva, monotematici, che sono i cosiddetti super intelligenti. Tutto sono o si vogliono sentir dire tranne che pazienti, fermo restando che richiedono ovviamente attenzioni particolari.
Allora io, che comunque esprimo un voto favorevole e positivo a questa proposta di legge, voglio sottolineare, per esempio, la positività di questo Osservatorio di avere messo insieme non solo le associazioni, ma anche la scuola, che è fondamentale. Sono, fuor di dubbio, due aspetti della nostra collettività che devono stare insieme, soprattutto rispetto a questo argomento.
Voglio altrettanto allertare la maggioranza e la nostra stessa Commissione, chiunque possa essere interessato e soprattutto sostenitore di questo, che gli obiettivi che noi dobbiamo raggiungere per il Piano operativo regionale devono essere comunque perseguiti. E penso che possa creare confusione chiamare Osservatorio questa struttura e avere anche l'Osservatorio sanitario. È un mio timore e spero che questo non accada. Una delle tematiche, presidente Straface, di cui bisognerà, comunque, che questo Osservatorio si occupi è anche quella di entrare nel merito delle scelte educative riabilitative di tutta una serie di servizi pubblici e/o accreditati: c'è una giungla di trattamenti, spesso e volentieri non corretti, che si sviluppa nei confronti di queste persone e di questi bambini.
Dobbiamo assolutamente, seguendo la scienza, dare voce e peso a quelli che sono i trattamenti riabilitativi corretti, fermo restando che, chiaramente, la scienza va avanti e c'è la possibilità di dimostrare in futuro che trattamenti che oggi non ricevono una positività da un punto di vista scientifico possano richiedere o ricevere un'approvazione.
Penso, quindi, che questa struttura possa essere valida, ma al posto dei proponenti, del Presidente del Consiglio e di Valeria Fedele, forse avrei optato per un nome diverso. All'inizio, infatti, questa struttura è passata come se fosse la stessa cosa dell'Osservatorio sanitario; evidentemente non lo era. Sono contenta che il mio pungolo, le mie opposizioni – mi auguro costruttive - abbiano stimolato un pensiero, una riflessione successiva su questo. Penso, però, che dobbiamo stare molto attenti a evitare che si possa creare confusione perché la gente e le Istituzioni stesse rischiano, poiché condividono un nome, di non capire che cosa è un Osservatorio sanitario e cosa è un Osservatorio sociale. Questo rischia di essere un problema.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente della Giunta, onorevoli assessori, Presidente del Consiglio, colleghi. Concedetemi qualche minuto, visto che è il mio primo intervento di questa mia terza legislatura, per rivolgere un saluto a questa prestigiosa Assemblea, ai cittadini calabresi e a voi tutti; un caro augurio e un in bocca al lupo al collega Talerico che oggi subentra in Consiglio.
Dopo un eloquente silenzio, nel rispetto dei ruoli e delle istituzioni, vorrei condividere con voi quello che è il mio stato d'animo, quello che mi accompagnerà in questa legislatura, con l'entusiasmo di chi sale in un treno in corsa che ha già intrapreso la giusta direzione; la direzione del cambiamento oserei dire; un progetto riformatore presieduto dal presidente Roberto Occhiuto che sta prendendo forma in Calabria e che sta bruciando i tempi, per conseguire risultati importanti nella nostra Regione. È lampante che la Calabria sta vivendo una stagione e un momento particolari di un forte rilancio che - oserei dire - ha come protagonista il regionalismo calabrese, coraggioso e lungimirante, che non fa finalmente apparire la Calabria come fanalino di coda o come la Cenerentola di tutte le Regioni. I calabresi non sono più scettici, hanno iniziato a capire quel progetto che il presidente Occhiuto sta portando avanti e questo è veramente importante.
Non dobbiamo consentire che l'indolenza del “si è fatto sempre così” possa prendere il sopravvento.
Non è così che funziona la politica.
Bisogna avere coraggio, bisogna perseguire le proprie idee e, soprattutto, non devono averla vinta quei soggetti che non vogliono che ci sia un riformismo nella nostra Regione. Ci sono temi scottanti, temi caldi che dovremo affrontare da qua ai prossimi 6 anni e, sicuramente, uno di questi è quello della sanità. Sulla sanità ci giochiamo tutti la partita più difficile, ma la vera partita, anche qua, è il cambiamento. È bene quello che ha fatto fin qua il nostro governatore, che ha scommesso su scelte impopolari; le scelte sono divisive, è vero, ma alla fine qualcuno le deve pur fare, le deve pur prendere, e queste scelte spesso - per non dire quasi sempre - in questo caso specifico hanno avuto la meglio e la ragione su quelle che sono state le proposte risolutive del nostro presidente Occhiuto. Proposte che noi siamo pronti a dibattere e ad animare anche nel confronto politico, se è necessario, a volte, anche in maniera serrata.
La grande sfida che ci accingiamo ad affrontare, a proposito di sanità, è quella dell'Azienda zero, una macchina che da qua a breve verrà messa in moto e ci permetterà di operare con un controllo centralizzato. La sanità, come dicevo prima, è il nostro settore più delicato e più fragile che, dopo anni di immobilismo, sta sperimentando nuove pratiche che hanno consentito di risolvere i problemi. Consentitemi di rivolgere un saluto ai miei concittadini che in questo momento si trovano davanti al presidio ospedaliero di Oppido e che cercano di salvaguardare il presidio sanitario. Non ce l'hanno con questo governo regionale, ma cercano di difendere un loro sacrosanto diritto alla salute; questo governo non vuole chiudere il reparto di lungodegenza, ma, purtroppo, vi è una crisi di medici che, mese dopo mese, stanno andando in pensione e alla fine ci sono soltanto due unità operative all'interno di quella struttura ospedaliera. Il Presidente sta conducendo battaglie, nel vero senso della parola, senza precedenti. Noi chiediamo, insieme alla comunità oppidese, che si possano trovare, assieme al commissario Di Furia, le soluzioni per mantenere in vita un presidio che è importante in una zona così disagiata.
Vorrei concludere questa premessa del mio intervento ringraziando anche il Presidente del Consiglio, Mancuso, al quale mi permetto di rivolgere un caloroso saluto per il garbo con cui dirige questa Assemblea e il rispetto che dimostra soprattutto delle anime politiche presenti in quest'Aula.
Discutevamo di autismo, di disturbi dello spettro autistico. Non definirei l'autismo una malattia perché la malattia ha una diagnosi e una cura; nel caso dell'autismo questo non c'è, quindi parlerei di sindrome dello spettro autistico. Bisogna capire che ogni individuo affetto da autismo è un caso a sé; non tutti i soggetti autistici hanno le stesse caratteristiche o hanno la stessa sintomatologia o la stessa sindrome, per meglio dire. Vogliamo fare un esempio? Tutti abbiamo visto il film con Dustin Hoffman “Rain Man”. Quello è un esempio eccellente di come si possa sviluppare la sindrome autistica, ma non tutti gli autistici sono così, come dicevamo prima, anzi quella è una sparuta minoranza.
La maggior parte degli autistici sono composti da persone, a volte da bambini, da infanti - purtroppo il ritardo anche nella diagnosi poi porta ad avere problemi successivi - che ancora all'età di 10 anni non riescono a dire la parola mamma. Vogliamo parlare di questo? Parliamo di questo come sindrome, ma ne parliamo soprattutto come momento di disagio sociale per le famiglie.
Credo che l'Osservatorio si rivolga soprattutto a questi aspetti ed è per questo che sostengo con veemenza e con fervore la nascita dell’Osservatorio sullo spettro autistico e quindi sull'autismo: bisogna fare monitoraggio, prevenzione e soprattutto dare sostegno e prevenire quello che potrebbe essere per un soggetto autistico un futuro di povertà, non solo sociale, umana, ma anche, effettivamente, di povertà economica che non gli consentirebbe l’autosufficienza. Bisogna osservare, come dicevo prima, questi fenomeni sulle categorie degli autistici fin dalla tenera età. Spezzerei una lancia a favore dell’assistenza sociale che, come Regione Calabria, dobbiamo garantire.
Abbiamo, caro Presidente, in Calabria il 28 per cento degli assistenti sociali utili. Questo è un dato che si riferisce al 2021, in cui il nostro Presidente ancora non governava; però ci sono alcune Regioni ad esempio la Valle d'Aosta, che ha istituito e attuato quel numero di assistenti sociali idonei per far fronte anche a situazioni del genere, che sono arrivate addirittura al 100 per cento; una piccola regione come la Valle d'Aosta; abbiamo la Sardegna che è al 96 per cento, noi siamo al 28 per cento assieme a tante altre Regioni anche del Sud. Il mio invito in questa Assise è quello, soprattutto, di garantire strumenti affinché quell'Osservatorio sull'autismo possa essere realmente efficace, altrimenti rischiamo solo di pulirci la coscienza, dicendo, politicamente parlando, “abbiamo istituito l'Osservatorio sull'autismo” senza dare consequenzialità alle azioni da mettere in atto per dare sostegno agli autistici e alle loro famiglie.
Per queste ragioni mi trovate ovviamente d'accordo e voterò a favore di questo provvedimento per l’istituzione dell’Osservatorio sullo spettro autistico, convinto più che mai che questo governo regionale possa avere le carte in regola per dare delle risposte importanti e concrete sul mondo del sociale e sulla sanità. Grazie.
Presidenza del vicepresidente
Pierluigi Caputo
Grazie, consigliere Giannetta.
Ha chiesto di intervenire l'assessore Princi. Ne ha facoltà.
Grazie, Vicepresidente. Buonasera a tutti.
Anch'io porgo le mie congratulazioni al presidente Mancuso per l'importante incarico, certa che saprà rappresentarci al meglio a livello nazionale.
Saluto i neoconsiglieri e faccio loro un in bocca al lupo.
I miei complimenti vanno anche alla presidente Straface e a tutti i componenti della terza Commissione per l’importante lavoro e per il contributo rispetto a una tematica che riscuote l'interesse di tutti noi.
Consentitemi un particolare e personale ringraziamento alla ex consigliera Valeria Fedele, che in questi anni è stata di supporto su importanti iniziative legislative di questo Consiglio regionale.
Ritengo che la tematica sia di fondamentale importanza, in quanto interviene su un ambito che per troppo tempo è stato marginalizzato.
Si parla del settore sociosanitario, in particolare dello spettro autistico e di quelle che sono le esigenze delle famiglie non soltanto adesso, ma anche nel dopo di noi.
Si tratta di un Osservatorio che, intanto, ci permette di avere una tabulazione di quelli che sono i dati e i numeri, anche scolastici, che ci consentono di poter intervenire.
Ringrazio il consigliere Alecci perché una sana politica deve fungere da stimolo affinché si possa fare sempre di più e meglio.
Perché sono importanti i dati che andremo a ricevere attraverso l'ausilio dell'Osservatorio? Perché ricordo ai presenti che la Giunta regionale in un primo momento aveva stanziato risorse in bilancio per un importo pari a 4 milioni 500 mila euro, che poi sono state incrementate di un ulteriore milione 500 mila euro, arrivando in tutto a quasi 6 milioni di euro. Risorse importanti, seppur sempre insufficienti, ma che rispetto gli anni precedenti garantiscono una copertura volta alla difesa dei diritti dei più deboli, come li definiamo noi. Le risorse sono state erogate tardivamente alle Province e alla Città metropolitana di Reggio Calabria che, a loro volta le distribuiranno ai Comuni, dopo aver acquisito i dati dall'INPS rispetto alla popolazione scolastica distribuita nei territori, compresi gli studenti disabili. Purtroppo, nonostante le continue sollecitazioni, i dati dell’INPS sono pervenuti tardivamente e, quindi, noi siamo potuti intervenire a settembre e ottobre inoltrato.
Cercheremo di portare avanti un lavoro di squadra affinché nei prossimi anni si possa intervenire anzitempo, ma i dati, appunto, del monitoraggio ci saranno certamente utili.
Vorrei informare quest'Aula che sia il presidente Occhiuto sia la Giunta regionale tutta tengono molto a quello che è un ambito che, come ho già detto, è stato trascurato a lungo. Infatti, lo stesso presidente Occhiuto, ha voluto che fosse costituito un tavolo sociosanitario che a breve sarà formalizzato e ci permetterà di intervenire con le importanti risorse previste dalla Missione 5 del PNRR legate proprio all'inclusione sociale.
Al contempo, si sta lavorando proprio con la sanità per l'accreditamento delle strutture, che ci permetterà di avviare quella importante fase di riabilitazione che fino ad ora è stata difficile, se non impossibile.
Voglio ricordare ai presenti il risultato storico che come Regione abbiamo raggiunto, sempre garantendo e tutelando i bisogni educativi speciali degli studenti, attraverso l’attivazione di un progetto sperimentale come Giunta regionale, che ha previsto proprio l'attivazione di equipe multidisciplinari composte da psicologi, logopedisti e neuropsichiatri infantili oltre che assistenti sociali, che saranno a supporto delle Istituzioni scolastiche nella individuazione dei disturbi specifici di apprendimento; quindi, parliamo di fase della diagnostica e della certificazione.
Voglio ricordare che fino ad oggi in Regione Calabria per il rilascio di una certificazione un genitore avrebbe dovuto pagare fino a 800 euro; per cui, si tratta di un investimento importante in questa prima fase per un importo pari a un milione e 100 mila euro, a cui si aggiungeranno ulteriori 5 milioni e mezzo nell'ambito di un Progetto scuola e sanità.
Su indicazione del presidente Occhiuto, abbiamo convocato tutti i commissari delle ASP, che hanno messo a disposizione – anche queste, comunque, rappresentano opportunità di lavoro – le graduatorie non esaurite di psicologi e neuropsichiatri – laddove non ci dovessero essere, saranno pubblicati degli avvisi – e assistenti sociali.
Dunque, interverremo prioritariamente con lo scorrimento delle graduatorie e poi metteremo a concorso a tempo determinato queste figure.
Anche questa è una battaglia di civiltà a favore dei più deboli. Grazie.
Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie. Nell’annunciare il mio voto positivo, preciso che, in realtà, la mia prima idea nata in Commissione era quella dell'astensione, perché ritengo che il termine Osservatorio possa denotare la passività di questo organismo mentre, per quanto riguarda il problema dell'autismo, c'è poco da osservare e molto da fare; quindi, temporalmente, avrei visto la collocazione dell'Osservatorio non a monte, ma a valle di tutta una serie di iniziative pratiche e concrete, da monitorare e supportare.
In ogni caso, trattandosi di una materia così delicata e importante, ritengo che si possa dare fiducia a questa struttura, ma nel ruolo che dicevo prima, ovvero di stimolo e non notarile di osservazione e presa d'atto.
Pertanto, il mio voto sarà favorevole con una rapidissima richiesta di valutare per il futuro anche una rendicontazione più dettagliata e lineare dei vari Osservatori attivi nella Regione Calabria e che debbono dare segno di sé dimostrando l'effettiva utilità della loro implementazione.
Grazie, Presidente.
Presidenza del presidente
Filippo Mancuso
Grazie, consigliere Laghi.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 139/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Mancuso, Gentile, Arruzzolo, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Nisi, Fedele, Gelardi, Graziano, Loizzo, Mattiani, Raso, Straface, De Francesco, Neri, Montuoro, Mannarino, recante: “Misure urgenti per l'attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”.
Se non erro, il provvedimento è stato sottoscritto anche dal neoconsigliere Antonello Talerico.
Cedo la parola alla consigliera Gentile per illustrare il provvedimento.
Prego, consigliera Gentile.
Grazie, Presidente.
Prima di passare alla lettura della relazione illustrativa, vorrei esprimere viva soddisfazione per quello che è stato quasi un parto gemellare.
Intanto, saluto i lavoratori di questo bacino che sono qui oggi.
Come dicevo, è una grande soddisfazione arrivare alla discussione di questa proposta di legge oggi in Aula, dopo un anno di lavoro.
Il primo ringraziamento va al presidente Occhiuto, senza il cui benestare non saremmo qui a discutere di questa proposta di legge, e poi sicuramente a coloro che mi hanno affiancato in questo grande lavoro di raccordo e convincimento, ovvero il consigliere Caputo e ancor di più il presidente Mancuso che, con grande incisività, è stato capace di mettere insieme le fila.
Credo che sia la prima volta in questa Legislatura che una proposta di legge porti la firma di tutti i consiglieri di maggioranza, sia uscenti, sia entranti; quindi, consentitemi un ringraziamento anche a loro.
È importante dare atto che questa proposta di legge, molto attesa dal bacino di precariato relativo alla legge numero 12 del 2014, istituzionalizzato con legge regionale e, quindi, molto attesa da questi lavoratori che, diciamo la verità, per anni sono stati dimenticati, bistrattati e mortificati, rende merito anche alla Regione Calabria, in particolar modo a quello che è solito ripetere anche il nostro presidente Occhiuto, dando seguito a quella che è la possibilità per la Regione Calabria di mettere a disposizione dei Comuni, proprio perché convinta del valore e dell’importanza del PNRR, queste risorse umane a servizio proprio di quegli Enti che hanno necessità per la messa a terra e la rendicontazione di questi progetti, quindi di forza lavoro nuova perché, obiettivamente, negli Enti pubblici, nei Comuni in particolar modo, sappiamo bene che la carenza di personale è uno di quei problemi gravissimi che, purtroppo, non si possono risolvere se non con queste misure transitorie.
Con questa proposta di legge abbiamo inteso unire – il presidente Occhiuto ha condiviso questa idea fin da subito, quindi un anno e mezzo fa – diversi elementi: questo bacino di precari – che abbiamo istituzionalizzato con una serie di decreti dirigenziali che sono seguiti alle due leggi del Consiglio regionale – che hanno maturato delle esperienze e delle competenze in ambito di euro progettazione e di rendicontazione, e la carenza di personale negli Enti, soprattutto nei Comuni, che devono necessariamente mettere a terra questi progetti per poter provvedere anche allo sviluppo dei vari territori; mettendo in correlazione questa domanda con questa offerta, attraverso l'Ente in house Fincalabra, abbiamo pensato di realizzare una proposta di legge come quella che ci stiamo apprestando ad approvare proprio per sortire degli effetti positivi.
Do lettura della relazione illustrativa: “L'articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 31 maggio 2021, numero 77, convertito con modificazioni dalla legge 29 luglio 2021, numero 108, prevede che al fine di assicurare l'efficacia e tempestiva attuazione degli interventi del PNRR, le amministrazioni centrali, le Regioni, le Province autonome di Trento e Bolzano e gli enti locali, possono avvalersi del supporto tecnico operativo assicurato da società a prevalente partecipazione pubblica, rispettivamente, statale, regionale e locale e da enti vigilati.
In tale ambito, è prevista l'attivazione di una serie di azioni di rafforzamento amministrativo in termini di assistenza tecnica e supporto operativo all'attuazione dei progetti PNRR, di cui potranno beneficiare sia le amministrazioni centrali titolari di interventi PNRR, sia le amministrazioni territoriali responsabili dell'attuazione dei singoli progetti.
La presente proposta di legge, al fine di dare attuazione, in particolare, agli interventi previsti dal PNRR, ma anche alle misure finanziate attraverso i fondi SIE, mira a garantire l'attivazione di una serie di azioni di rafforzamento amministrativo in termini di affiancamento e potenziamento con un innesto di forza lavoro.
I Dipartimenti regionali, oltre che le diverse amministrazioni locali, anche in forma associata, titolari dei progetti finanziati attraverso il PNRR e il SIE, potranno avvalersi quindi di risorse umane supplementari da poter affiancare alle proprie dotazioni organiche.
Per la realizzazione delle attività indicate, la Regione Calabria farà riferimento al bacino dei lavoratori qualificati rientranti nella graduatoria generale dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale numero 1 del 13 gennaio 2014, così come modificata dalla legge regionale numero 12 del 2014, come da elenco di cui al decreto dirigenziale numero 11614 del 12 novembre 2020 e del decreto numero 4847 del 10 maggio 2021 attraverso il reinserimento nel mercato del lavoro.
È da sottolineare che le attività riferibili all'affiancamento e potenziamento per l'attuazione dei fondi SIE sono considerate, a tutti gli effetti, come attività di assistenza tecnica alle Autorità di gestione per la corretta attuazione dei fondi SIE e i contratti stipulati non sono suscettibili di integrare alcuna delle tipologie contrattuali normativamente previste per le procedure di stabilizzazione del personale.
Ai fini della realizzazione di quanto previsto, le Autorità di gestione dei fondi e i relativi Dipartimenti regionali competenti, individuano il percorso amministrativo necessario e le relative coperture finanziarie avvalendosi dell'Ente in house della Regione Calabria, FINCABRA.
Si propone di avviare il Programma rivolto ai soggetti individuati attraverso l'iscrizione in bilancio della somma di 3 milioni 469 mila euro sui Programmi PSR 2023-2027 e sul POR Calabria 2021-2027”.
Voglio precisare per i colleghi dell'opposizione che ci sono degli emendamenti migliorativi della proposta di legge; per cui, ci auguriamo che, trattandosi di un tema molto sentito e assolutamente bipartisan come quello del precariato, ci possa essere una presa di coscienza da parte vostra e che questa proposta di legge possa essere approvata all'unanimità.
Grazie.
Grazie, consigliera Gentile.
Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Annuncio il mio voto favorevole.
La collega avrà notato già in Commissione, quando votai favorevolmente la proposta di legge, come anche l'opposizione abbia dimostrato di voler essere a fianco di questi lavoratori, e non solo, tra i quali già ci sono delle esperienze personali qualificate; quindi, sono sicuro che sapranno dare una mano importante alla Regione Calabria affinché le risorse del PNRR possano essere messe a terra, quindi possano essere spese e possano anche generare quella crescita e quello sviluppo affinché tanti altri lavoratori possano trovare un posto di lavoro, non per forza in un Ente pubblico ma anche, magari, nel privato che sarà aiutato, appunto, dalla spinta del PNRR.
Approfitto di questo intervento anche per sottolineare che tanti sono ancora i precari che sperano e aspettano un intervento - ne parlavo con l'assessore Calabrese qualche giorno fa - ad esempio i tirocinanti mobilità in deroga, che sono oltre 4 mila.
Pur riconoscendo con onestà intellettuale che questa è una questione ereditata dal governo regionale, da ex sindaco che ha stabilizzato tutto quel bacino – l'avrà fatto anche il collega Sindaco – di LSU e LPU, so quanti di loro sono stati stabilizzati in età avanzata e dopo un anno o due sono andati in pensione senza aver maturato nulla, perché, purtroppo, i contributi non erano stati versati.
Allora, credo che da parte della maggioranza e della minoranza sia importante fare un'operazione verità, mettere sul tappeto tutti i bacini di precariato presenti in Calabria e, in maniera costruttiva, capire che futuro si può offrire, se un futuro si può offrire.
Chiudo augurando a questi lavoratori che entreranno a breve negli uffici regionali o in quelli comunali un buon lavoro, a supporto delle amministrazioni pubbliche perché anche da loro passa il futuro di una Regione che ha bisogno di spendere questi fondi, che dubito torneranno in futuro a essere nelle nostre disponibilità. Grazie.
Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo su questo perché ritengo che abbia un'alta valenza sia politica sia pratica. Intanto anticipo subito il mio voto favorevole, quindi sgombero il campo da equivoci, perché su questa materia quando si parla della vita reale delle persone - qui parliamo della vita di decine di lavoratori che aspettano da tempo e hanno visto nubi sul loro futuro - non si può, ovviamente, avere atteggiamenti né ostruzionistici, né di parte. Diceva bene la consigliera: è stata firmata dai consiglieri di maggioranza ma non per questo la minoranza non condivide lo spirito di fondo.
Come diceva il consigliere Alecci, dobbiamo dirci alcune cose, dobbiamo dirle in maniera onesta in quest’ Aula: la questione di fondo è che abbiamo tanti bacini e tanti precari, tanti precari che sono stati illusi dalla politica negli anni e sono stati tenuti dal collo nei rinnovi delle varie amministrazioni regionali e sono sempre più dipendenti dalle scelte politiche di turno. Questa è stata una pagina negativa della politica calabrese per anni e noi a quella pagina politica dobbiamo chiudere definitivamente le porte. È bene, quindi, cominciare a ragionare sui vari bacini di precarietà. Ricordava prima i tirocinanti, a me piace ricordare anche coloro i quali sul PNRR hanno vinto un concorso, ricordo il concorso di coesione 1 e 2, parlo di tanti tecnici che oggi lavorano e assistono i Comuni nell'assistenza tecnica legislativa di supporto operativo per il PNRR, anche loro oggi si trovano in condizioni di forte incertezza pur essendo stati selezionati e assunti per questa finalità. Voglio dire che non possiamo mettere i precari l'uno contro l'altro a fare una guerra tra poveri, questo è un errore che si è fatto per troppo tempo; uno non esclude l'altro e il mio intervento è volto a dire che noi, oggi, ci occupiamo di un bacino, ma di altri dovremmo occuparci a breve e proprio perché sul PNRR si gioca la partita del nostro sviluppo.
Dobbiamo, quindi, avere personale specializzato, personale formato in numero cospicuo, da assegnare negli Enti che hanno la finalità non solo di assorbire bacini di precarietà, ma anche di dare efficienza alle nostre amministrazioni.
Sono stato un partecipante del programma stage; la Regione Calabria anni addietro aveva selezionato laureati con centodieci e lode su un criterio puramente meritocratico che dovevano, anche allora, dare aiuti, non c'era il PNRR, si parlava di efficienza e di modernizzazione della pubblica amministrazione. Ricordo come è finito quel programma stage e come, anche lì, abbiamo creato precariato.
Arrivo ora al merito. Voto favorevolmente e spero che subito si renda possibile per questi lavoratori una prospettiva di maggiore dignità e stabilità, ma attenzione a non creare precariato su precariato. Ho visto dei tentativi di allungare anche la loro esperienza formativa, ma attenzione a non giocare con le illusioni perché la vita delle persone viene prima di ogni altra cosa. Anche sulla tecnica legislativa in Commissione bilancio avevo espresso alcune mie perplessità che, in maniera molto sopita, sollevo anche qui: attenzione alla tecnica legislativa e alla copertura finanziaria perché non vorrei che, poi, domani, ci ritrovassimo a dovere affrontare delle cose che si potevano vedere per tempo. Qualche parere l'ho letto, qualche perplessità tecnico giuridica sulla copertura devo dire la verità continuo ad averla, ma non insisterò su questo. Insisto, invece, col presidente Occhiuto, che di una nuova Calabria parla spesso e, quindi, anche di un nuovo approccio della politica, a dare continuità a questa legge, cioè ad affrontare in maniera organica il problema del precariato calabrese e capire come la politica, finalmente, deve liberarsi di un antico vizio e cioè quello di tenere sotto i lavoratori e di continuare a sfruttare le condizioni di sofferenza di troppi cittadini calabresi.
Annuncio il mio voto favorevole, ovviamente. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Colgo l'occasione per ringraziare l'intera Commissione, la terza Commissione, che ha lavorato a questa proposta di legge; ognuno, nei propri ruoli di appartenenza, ha dato grandi contributi affinché potesse diventare quel disegno di legge che, oggi, portiamo all'attenzione dell’Assise regionale.
C'è da dire che questo disegno di legge nasce, principalmente, dal forte impulso che parte, proprio, dal presidente Roberto Occhiuto nel voler definire alcune linee di intervento ma, soprattutto, nel voler dare una risposta, un'impostazione completamente diversa rispetto a quella che si è data in passato.
Con questa proposta di legge raggiungiamo diversi obiettivi. Da una parte ci troviamo in una fase storica particolare dove molti fondi, sia di origine europea ma anche quelli che arrivano ordinariamente e direttamente dallo Stato, arrivano in Regione e agli Enti locali con difficoltà di organico, soprattutto, nello specifico, parliamo dei Comuni, ma, in particolar modo, con i blocchi o con i limiti normativi assunzionali vigenti.
Quindi, attraverso questa proposta di legge si rende possibile la messa a disposizione di un importante contingente di risorse umane - li saluto, molti di loro sono qui presenti questa sera - per mettere a terra progetti, strumenti amministrativi e finanziari ma, soprattutto, per offrire una grande opportunità di supporto tecnico operativo che sia finalizzato alla spesa delle risorse e, soprattutto, all'utilizzo virtuoso dei fondi; quei fondi che serviranno per migliorare i servizi dovuti ai nostri cittadini e, soprattutto, per lo sviluppo dei nostri territori.
Quindi, questo testo normativo fornisce una risposta concreta - lo diceva il consigliere Lo Schiavo e lo sottolineo - senza alimentare illusioni o derive clientelari ad un contingente di persone; parliamo di persone dotate di professionalità ed esperienza che dopo un lungo periodo amministrativo e selettivo, attuato attraverso la legge regionale numero 1 del 2014 e la legge regionale numero 12 del 2014, non avevano mai avuto l'opportunità di lavoro pure essendo, questa legge, nata, in origine, con le finalità espresse ed esplicite della normativa che determinavano la costituzione di un elenco di lavoratori potenzialmente impiegabili nelle realtà pubbliche e operanti nel territorio calabrese. Nell'elenco di lavoratori sono presenti professionalità di eccellenza, ma anche risorse dotate di esperienza, sia pur non corredata da titoli accademici o postuniversitari. Tale doppia chiave di accesso è resa possibile dall'uso per la contrattualizzazione di due tipologie di fonti: il nuovo POR e il PSR, che rendono possibile un coinvolgimento delle professionalità più elevate, nell'ambito del primo, e delle altre risorse, nel contesto del secondo. Tutte e due queste tipologie di lavoratori serviranno agli Enti calabresi, in particolar modo ai Comuni nei cui organici mancano, ad oggi, sia funzionari di alta specializzazione sia di medio inquadramento amministrativo. Le professionalità di più alto livello, invece, saranno utili ai Dipartimenti regionali laddove ce ne dovesse essere la necessità.
Il percorso amministrativo necessario alla selezione dei lavoratori da contrattualizzare, per le finalità esplicitate nella proposta di legge, dovrà essere trasparente e tempestivo così da mettere a disposizione degli Enti calabresi le risorse umane prima possibile. Dovrà essere valorizzato il merito, dovranno essere presi in considerazione titoli ed esperienze, non dovranno essere favorite false speranze, né ipotizzate o prefigurate costituzioni di nuovi bacini o riesumazioni di vecchi contenitori di precariato.
L'orizzonte per noi è il lavoro, vero e utile, quello che la politica regionale vuole fare diventare una realtà con tutte le competenze, gli strumenti normativi e amministrativi che ha a disposizione e che devono creare quelle condizioni di contesto affinché le imprese investano e creino il lavoro, mentre le Istituzioni si impegnano a garantire i servizi, l'efficienza della burocrazia, le opere infrastrutturali e gli strumenti della digitalizzazione. Grazie.
Ha chiesto intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.
Non ho la pretesa di chiudere la discussione anche perché intervengo esattamente per dare al Consiglio, che oggi si esprime su questa proposta di legge, il merito di averla presentata. Questa non è una proposta del Governo regionale, questa è una proposta di legge che non vede il Governo regionale contrario, anzi è una proposta di legge sulla quale c'è, chiaramente, l'assenso del Governo regionale. Se, oggi, però, si discute questa proposta di legge è solo per l'impegno a farlo che è stato rappresentato anche a me e al Governo regionale dal presidente Mancuso, da molti consiglieri regionali di maggioranza e di minoranza.
Ringrazio molto i firmatari, la consigliera Gentile, la presidente di Commissione Straface, ma sono intervenuto non per chiudere la discussione ma perché sollecitato da alcune cose che ho ascoltato dal consigliere Lo Schiavo e anche, poi, per testimoniare che, oggi, siamo qui non per merito del presidente Occhiuto, ma a discutere questa legge proprio per l'iniziativa dei consiglieri regionali. Lo faccio perché ho ascoltato la consigliera Straface che diceva: è una legge fortemente voluta dal Presidente. No! Diamo a Cesare quel che è di Cesare! Questa è una legge fortemente voluta dai consiglieri regionali e sulla quale, vi confesso, ho riflettuto molto perché credo di aver dato dimostrazione in questi 15 mesi di Governo regionale, insieme alla mia squadra, alla maggioranza, al Governo regionale, ai componenti del Governo regionale, che il modo che abbiamo scelto di procedere è orientato su due direzioni: da un lato abbiamo tentato di asciugare il bacino del precariato e dall'altro abbiamo velocizzato, per quanto possibile, i concorsi sui centri per l'impiego; ne abbiamo fatti altri per dare la possibilità a chi non fosse precario di avere, comunque, titolo a partecipare a procedure selettive della Regione. Dobbiamo pensare ai precari e, poiché la nostra è una Regione con una grande storia di precariato, dobbiamo pensare anche ai figli dei precari, cioè dobbiamo pensare a quelli che precari non sono e che, però, hanno titolo a partecipare a procedure selettive.
Avete visto che questo Governo regionale, attraverso emendamenti che ha avuto la capacità di proporre e di far approvare dal Parlamento nazionale, ha avuto delle risorse in aggiunta rispetto a quelle del piano del fabbisogno per bandire più concorsi e per prevedere la possibilità che in questi concorsi ci fosse l'opportunità di stabilizzare una parte dei precari che ci sono nella nostra regione.
Credo che non ci sia stato, negli ultimi anni, Governo regionale che abbia avuto un atteggiamento del genere, cioè che abbia investito più risorse nella stabilizzazione, nelle nuove assunzioni e senza creare – attenzione! - un solo precario in più. I miei assessori sanno che l'orientamento di governo che noi diamo a tutte le società regionali è quello di evitare ciò che è stato fatto in passato quando si creavano short list, quando si facevano bandi e invece di asciugare questo bacino di precariato lo si aumentava.
Vedo molti consiglieri regionali che si occupano, anche con grande puntualità, di problemi che riguardano la sanità, ma anche nella sanità abbiamo fatto la stessa cosa: invece di bandire nuovi concorsi abbiamo dato mandato di scorrere le graduatorie che c'erano e di prorogare i contratti di quelli che avevano lavorato nel sistema e, quando era possibile, di stabilizzarli. Generalmente in questa Regione si dimenticava tutto quello che era stato fatto in passato e pur di assecondare qualche spinta clientelare si facevano nuovi concorsi.
Non credo che ci sia stato, nella storia della Calabria, un Governo regionale che abbia fatto di più di quello che stiamo tentando di fare noi. Lo stiamo facendo perché è giusto farlo, ma lo stiamo facendo anche perché - mi riferisco a questi lavoratori della legge 12 e a tutti i precari della Regione - purtroppo, il tessuto amministrativo della burocrazia regionale in Calabria è costituito, soprattutto, da queste persone.
Appena mi sono insediato ho verificato che su 1.800 dipendenti della Regione soltanto il 25 per cento stava a Germaneto, gli altri stavano nelle sedi decentrate, eppure l'85 per cento delle pratiche amministrative si producono a Catanzaro. Ho dato subito mandato ai direttori generali di evitare ulteriori spostamenti verso le sedi decentrate; ho chiesto ai direttori generali di evitare di inviare dipendenti per due o tre giorni a settimana presso le sedi decentrate, perché su 1800, anche più di 1800 dipendenti regionali, soltanto il 25 per cento dei dipendenti è a Catanzaro, nella sede della Cittadella. Se non fosse per queste persone che lavorano come precari, oppure lavorano attraverso l'assistenza tecnica, molte delle pratiche amministrative che vengono svolte in Regione non sarebbe possibile svolgerle.
Allora ho ritenuto fosse giusto farsi carico di questa necessità e continuare nel modo in cui stiamo facendo, a volte anche con errori, con ritardi che, purtroppo, rappresentano un danno collaterale. Mi riferisco a quello che abbiamo fatto sulle procedure di selezione che abbiamo delegato tutte quante a Formez. Quando il Ministero della pubblica amministrazione mi ha chiesto chi volessi nominare nelle commissioni ho detto che non volevo nominare nessuno che li doveva nominare il Ministero della pubblica amministrazione. Quando mi è stato chiesto chi dovesse partecipare alle commissioni durante le prove di selezione abbiamo risposto, con l'assessore Pietropaolo, che avremmo preferito che queste commissioni locali, che dovevano verificare la correttezza e le procedure di selezione, fossero costituite da personale della Guardia di Finanza perché è importante che la Calabria sappia dare un'altra idea di sé stessa. Passa, nella comunità nazionale, come una Regione che ha infarcito la pubblica amministrazione di clientele; invece, è importante dare la sensazione che c'è un cambio di passo, che si fanno concorsi e scelte guardando al merito. Tutto ciò non per un approccio ideologico, ma perché se non facciamo così i risultati amministrativi non li conseguiremo.
Ecco credo sia una buona cosa, che fa anche un racconto diverso della Calabria.
Poi c'è qualche danno collaterale legato ai ritardi perché Formez è ingolfato di attività e, purtroppo, non riesce a svolgerle tutte quante nei tempi previsti; però, abbiamo cercato di fare un altro racconto della Calabria, non attraverso le parole, ma con azioni concrete che sono quelle che vi sto descrivendo.
Quando approviamo o esaminiamo leggi come queste – condivido il pensiero del consigliere Lo Schiavo e dei consiglieri di maggioranza – non bisogna alimentare speranze e illusioni.
Ai consiglieri regionali che mi hanno parlato di questa necessità, a cominciare dal Presidente del Consiglio regionale – approfitto per rivolgergli un affettuoso augurio per l'importante ruolo che ha assunto – ho detto che non avremmo dovuto fare una legge che alimentasse illusioni.
Ho voluto che si scrivesse che non è una legge che dà luogo alla stabilizzazione; anzi, ho chiesto l’inserimento - credo che sarà votato - di un emendamento che elimini il comma 5 che sostanzialmente stabilisce che, se all'esito di questa procedura dovessero rimanere delle risorse, il Dipartimento potrà fare un altro avviso per reclutare altre persone.
No! Questa legge si fa solo per quelli che sono precari oggi e che a volte non sono nemmeno precari perché non lavorano nemmeno in Regione, bensì all'assistenza tecnica, e che, tuttavia, meritano di essere trattati alla stregua degli altri.
Ho chiesto che si impedisse al Dipartimento, quindi al governo regionale, di poter fare un avviso per replicare quello che era stato fatto in passato con l’ampliamento di questo bacino con precari sempre di nuovi poiché, ogni qualvolta si faceva la proroga, c’erano sempre altri da inserire.
Abbiamo voluto far questo e abbiamo anche stabilito che il rapporto di lavoro che si andrà a creare sarà un rapporto di lavoro utile alla pubblica amministrazione e ai Comuni per conseguire gli obiettivi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e gli obiettivi di spesa del Programma operativo regionale, ma che il suddetto rapporto di lavoro si andrà ad estinguere con la fine di questi programmi.
Questo significa avere il coraggio di affrontare le questioni senza alimentare, appunto, illusioni e false speranze.
Sono compiaciuto del fatto che ci sia una larghissima maggioranza a favore di questo testo.
Sono contento che i consiglieri di maggioranza abbiano spinto molto per portare all'esame dell'Aula questo testo e approvarlo oggi.
Chiedo all'opposizione di svolgere il lavoro che deve svolgere e che è, appunto, quello di fare le pulci anche al governo regionale e alla maggioranza rispetto agli errori che il governo regionale può commettere. Chi fa a volte sbaglia anche.
Chiedo di incalzare il governo regionale se si ha l'impressione di un aumento del bacino del precariato.
Vi chiederei –forse sono troppo velleitario – di riconoscere, una volta ogni tanto, che questo governo regionale, sul tema del precariato, sta lavorando in antitesi e segnando un punto di rottura rispetto a tanti governi regionali che nel corso degli anni, in Calabria, questo tema del precariato lo hanno affrontato non avendo attenzione alla vita dei lavoratori, bensì alle necessità di consolidare il consenso di chi in quest'Aula votava.
Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
A me dispiace dover intervenire dopo il presidente Occhiuto, ma avevo già chiesto di intervenire e avrei ritenuto più giusto, anche sul piano politico e istituzionale, che il presidente Occhiuto chiudesse la discussione; però, c'è stata questa incomprensione, quindi non intervengo per fare osservazioni di chissà quale natura, ma quando in Calabria si assumono provvedimenti e decisioni che danno valore e dignità al lavoro, per quanto mi riguarda e per quanto ci riguarda, noi ci siamo.
Ci siamo con convinzione, senza approccio demagogico, con merito e soprattutto con la volontà di agganciare la prospettiva del coinvolgimento positivo dei lavoratori che sono stati lasciati – questo lo voglio dire – per molto tempo in stand by.
Lo scorso anno avete assunto una decisione e un provvedimento legislativo che stabilizzava una parte del precariato calabrese e io intervenni per dire che i provvedimenti che portano a procedura di stabile occupazione per i lavoratori vanno bene, ma che si stava affrontando però solo una parte molto marginale e molto residuale dell'insieme del precariato esistente nella Regione Calabria.
Ho fatto anche riferimento –in politica le cose si raccontano con un livello di coerenza e anche di organicità – alla relazione programmatica del presidente Occhiuto che al suo esordio disse: “Io porrò fine al precariato”; affermazione che io salutai con grande interesse e favore per questo percorso e questo obiettivo.
Mi permetto di precisare il mio voto favorevole nonostante la voglia della maggioranza che anche qui tradisce una chiara volontà recondita, lo dico con molta franchezza e con grande rispetto.
Il fatto che il provvedimento legislativo sia stato sottoscritto da tutti i consiglieri di maggioranza, potrebbe far trapelare l’intenzione di mandare un messaggio del tipo: “Questo provvedimento lo facciamo perché ci siamo noi e il merito è nostro”, ma su questo provvedimento ci sarà – almeno per quanto mi riguarda – da parte del gruppo del Partito Democratico, la volontà di esprimere parere favorevole nonostante alcuni aspetti trattati in Commissione e ripresi anche in quest’Aula potessero consentirci di fare qualche polemica che noi non vogliamo e non siamo nelle condizioni di voler fare.
A mio avviso, questo provvedimento realizza due obiettivi importanti: la possibilità di recuperare competenze, professionalità e intelligenze che possono dare alla loro prospettiva occupazionale un senso anche di valore e di dignità e naturalmente anche rafforzare l'azione amministrativa negli enti locali per consentire loro di utilizzare proficuamente le risorse e gli strumenti esistenti.
Qui, probabilmente, il governo regionale dovrebbe valutare la possibilità di attivare una Cabina di regia per mettere insieme le risorse disponibili, dal PNRR a tutti gli altri strumenti poiché, probabilmente, la mancanza di capacità e di efficienza amministrativa per carenza cronica di personale che esiste in tutti gli enti pubblici della Calabria rischia di compromettere la messa a terra dei progetti del PNRR.
Per questa ragione, io sostengo favorevolmente questa proposta che dà prospettive e dignità ai lavoratori rafforzando, al contempo, anche l'azione amministrativa e l'efficienza della pubblica amministrazione, che può aiutare processi dell’utilizzo proficuo delle risorse.
C'è un aspetto che intendo reiterare e sollecitare. Quando l'anno scorso noi approvammo la proposta di legge per storicizzare alcune figure di precariato, avendo presentato a quella proposta un emendamento che mi era stato bocciato, intervenni in maniera molto energica e, in quel mio intervento rimasto agli atti, ho dichiarato che esistevano tantissime altre sacche di precariato, alcune delle quali, pur essendo precari, avevano comunque un rapporto e continuavano a lavorare, mentre altri precari, come quelli della legge 12, erano stati lasciati a casa da tanto tempo.
Questi sono atti pubblici che si possono sempre consultare.
Cosa avvenne in quella discussione molto positiva e proficua che si sviluppò con l'assessore Gallo e con il presidente Occhiuto? Che quell’emendamento che era stato bocciato fu ripresentato e fu approvato un ordine del giorno che impegnava tutto il Consiglio regionale all'unanimità a procedere entro 90 giorni, attraverso il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, all’effettiva realizzazione di un Piano straordinario per il lavoro.
A cosa deve indurci la politica?
La politica ci deve spingere alla consapevolezza della coerenza che deve seguire ai provvedimenti e alle decisioni che assumiamo.
È chiaro che un ordine del giorno non ha il vicolo di un provvedimento legislativo, ma impegna, vincola ed esprime una volontà politica.
Dunque, attuiamola, realizziamola perché sul piano del lavoro abbiamo una quantità di risorse e di strumenti che, se utilizzate per tempo, non solo darebbero dignità e valore alla condizione lavorativa dei lavoratori della legge numero 12, ma ci consentirebbero di mettere a sistema una serie di altre categorie precarie che oggi, purtroppo, guardano in maniera non del tutto fiduciosa alla loro prospettiva.
Potrei citare una serie infinita di precari, dai tirocinanti ad altri precari che esistono in Calabria.
Ritengo che sia giusto anche per dare operatività alle risorse previste, ai ritardi che stiamo registrando, all'effettiva realizzazione della garanzia occupabilità lavoro, alla chiusura di alcuni Centri per l'impiego.
Noi ci siamo e siamo favorevoli al provvedimento, ma per quanto riguarda la prospettiva dell'occupazione e della fine del precariato in Calabria e la possibilità di realizzare un Piano del lavoro, nonostante gli strumenti e le risorse, ancora siamo molto ma molto lontani.
Per quanto mi riguarda e per quanto ci riguarda, nell'annunciare il voto favorevole a questo provvedimento, ci batteremo a lavoreremo affinché si possa realizzare nel migliore dei modi un proficuo utilizzo di tutte le risorse e gli strumenti disponibili per la Regione Calabria. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anche io mi unisco ai colleghi di maggioranza e di minoranza. Da parte del Movimento Cinque Stelle, su questo provvedimento, il voto è assolutamente favorevole.
Mi sento anche di fare i complimenti per il lavoro svolto alla collega Gentile, che ha avuto una grossa intuizione; difatti, se da una parte oggi arriva un aiuto alle pubbliche amministrazioni, dall'altra diverse persone che oggi si trovano in mezzo alla strada ritornano nel mondo del lavoro; devo – passatemi la battuta – anche ringraziarla perché da oggi avrò un paio di stalker in meno, che continuavano a sollecitare un intervento in questa direzione.
Ritengo, quindi, che oggi bisogna dare atto ai consiglieri di maggioranza che c'è stata una mossa politica che va in una direzione sicuramente propositiva per diverse famiglie e diversi lavoratori.
Presidente Mancuso, io avevo intenzione di fare un altro intervento, ma ascoltando il presidente Occhiuto a volte mi viene in mente quel film che cita la mossa Kansas City, e cioè “quando il mondo va a sinistra, tu parla di destra”.
A volte, ascoltando il presidente Occhiuto, mi sembra di vivere in una Regione completamente diversa rispetto a quella in cui viviamo.
Sicuramente il presidente Occhiuto è stato molto dinamico fino ad oggi rispetto a diverse branche della quotidianità in Calabria, ma sul precariato ricordo un solo atto di questa Giunta regionale che ha previsto la proroga di un anno dei tirocinanti.
Dopodiché, silenzio totale su tutta la linea e oggi addirittura si fanno battute al collega Mammoliti sull’ex ministro Di Maio e sull'abolizione della povertà e della precarietà.
Non trovo giusto che sulla questione dei Centri per l'impiego la croce la porti l'Assessore al personale, Filippo Pietropaolo, però voglio ricordare ai miei concittadini calabresi che, a oltre un anno dall’insediamento del presidente Occhiuto alla guida della Regione Calabria, non è stata ancora fatta un'assunzione nei Centri per l'impiego.
Oggi mi sarei aspettato che il presidente Occhiuto parlasse di questo.
Questo non è un attacco all'assessore Pietropaolo perché non è colpa sua o del suo assessorato se siamo in questa situazione, però ricordo che il presidente Occhiuto appena insediato ha fatto una conferenza stampa elogiando il Formez, sulla scelta del Formez, concorsi trasparenti, veloci, e poi dopo un anno e mezzo oggi ancora, nonostante i fondi siano stanziati, non è stata assunta una sola unità nei Centri per l'impiego calabresi e in città come Vibo e Cosenza i Centri per l'impiego sono chiusi.
A mio avviso, oggi il presidente Occhiuto avrebbe dovuto parlare di questo e non “lavare la faccia” – scusate il termine – ai colleghi di maggioranza che hanno attuato un provvedimento serio e che, quindi, va elogiato.
Quando si va in questa direzione e si abbatte il precariato, non si creano condizioni simili a quelle delle Legislature precedenti perché ad oggi, ripeto, c'è stato un solo passaggio da parte dell’ex Assessore al lavoro, attuale vicepresidente Princi, che ha visto la proroga dei 4.500 contratti dei tirocinanti e nulla più.
Pertanto, l'opposizione deve incalzare la maggioranza in questa direzione.
Siamo con voi quando ci sono dei provvedimenti che mirano ad aiutare le amministrazioni comunali e quando ci sono dei provvedimenti che reimmettono nel mondo del lavoro sacche di precariato; però, francamente, su questo discorso non penso che sia giusto e consono oggi parlare di uno stacco rispetto al passato perché nei fatti, ad oggi, differenze rispetto alle amministrazioni precedenti sulle sacche di precariato questa Giunta regionale non ne ha apportate. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, comincio con tardive, ma non formali, congratulazioni per la prestigiosa carica alla quale lei è stato eletto, con gli auguri di benvenuto al consigliere Talerico e i saluti alla collega Fedele.
Per quanto riguarda la proposta in discussione, devo dire che è stata lungamente, diffusamente e approfonditamente dibattuta all'interno delle Commissioni. Ho partecipato a queste discussioni per la definizione, quindi, di una proposta di legge che, in qualche modo, rappresentasse il risultato del dibattito. Per questo, per la verità, sono rimasto abbastanza stupito degli emendamenti presentati in Aula che, sia per bacino di riferimento sia per durata di supporto ai lavoratori, di fatto, disegnano una nuova legge.
Francamente, credo che queste tardive proposte emendative avrebbero dovuto – non potuto, ma dovuto – essere presentate nell'ambito proprio della discussione in Commissione. Non vedo, assolutamente, in modo favorevole la prassi di aggiungere provvedimenti in Aula, ai fini di una complessiva trattazione della materia, mai come in questo caso, assolutamente delicata.
Devo ancora rilevare come questa, a mio modo di vedere, non sia una legge tecnicamente ben fatta, anzitutto, perché non raggiunge il primario obiettivo che si propone cioè quello della stabilizzazione.
Non c'è alcun dubbio che il vastissimo bacino di precariato che c'è in Regione Calabria, che troppo spesso la politica ha alimentato…
(Vociare dei consiglieri fuori
microfono)
Vi chiedo, per cortesia, di fare silenzio.
È del tutto evidente – dicevo – che il bacino di precariato così ampio e così articolato – troppo spesso per interventi della politica regionale, nei decenni scorsi, – debba essere affrontato radicalmente per portare questi lavoratori verso una condizione di stabilizzazione.
Questa legge non consente di ottenere questo obiettivo!
Con questa legge, che si propone di stabilizzare il precariato – ambiti di precariato che vengono modificati, fra l'altro, dall'emendamento presentato in questi ultimi minuti – devo dire – ripeto – che non si raggiunge l'obiettivo che dicevo.
Detto questo, c'è anche qualche altra considerazione da fare ad esempio rispetto ai profili professionali individuati, che appaiono abbastanza incerti, e anche alla definizione di supporto tecnico, che è quanto mai vaga e impedisce di individuare con certezza i profili professionali che dovrebbero andare a supportare le comunità locali per azioni legate al PNRR che, notoriamente, richiedono un'alta competenza professionale; anche il rappresentante dell’ANCI in audizione ha confermato come la carenza degli uffici tecnici – in riferimento sia alla quantità sia alla professionalità del personale – rappresentino un limite importante nella produzione di progetti collegati al PNRR, che poi dovrebbero consentire, appunto, l'utilizzo dei fondi stessi.
Tuttavia, è del tutto evidente che, malgrado questa legge, di fatto, prolunghi lo status di precari, ampli in maniera additiva e improvvisa questa platea, stiamo parlando di lavoro e di persone che hanno delle necessità, ma ho anche un pensiero per coloro che, tecnicamente e adeguatamente formati, potrebbero dare un effettivo ed efficace contributo tecnico alla presentazione di quei progetti di cui parlavo prima e che, quindi, sono tecnicamente competenti, ma non saranno più utilizzabili per l'impiego di questi bacini di precariato.
Rimane il fatto, quindi, che, come dichiarazione di voto, esprimerò un voto favorevole perché trattasi, appunto, di un argomento estremamente delicato però, anche prospetticamente, il problema del precariato deve essere radicalmente prosciugato e bonificato e non può e non deve essere utilizzato come strumento per far passare anche proposte di legge che avrebbero potuto e dovuto essere costruite diversamente. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Laghi. Conclude la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, per avermi affidato le conclusioni quasi fossi il presidente Occhiuto.
La ringrazio.
È sempre il capo dell'opposizione!
Grazie, Presidente. Sono, soprattutto, una persona molto sintetica che, quindi, non vi fa annoiare!
Questa proposta legislativa sta mettendo insieme due aree: una è quella data da questa larga messe di 209 lavoratori, di cui 125 di categoria D e 84 di categoria C, precari da molti anni, che sono stati fotografati come gruppo apparentemente armonico e omogeneo tre anni addietro, quindi nel 2020. Già comincio a chiedermi in questi tre anni che tipo di movimenti ci siano stati!
Professionisti e lavoratori che, loro malgrado, sono precari – uno non sceglie di fare il precario a vita! – e che, quindi, avrebbero voluto sicuramente essere riconosciuti nella loro dignità di lavoratori e di professionisti.
So bene che cosa significa lavorare e avere a che fare con lavoratori precari, avendo avuto, nella mia precedente vita di medico ricercatore, degli straordinari collaboratori che non ho potuto mantenere esattamente perché precari e che io stessa ho spinto sulla strada della stabilizzazione dopo diciassette anni di precariato.
Quindi, sono più che disponibile sulla necessità che a questi lavoratori venga riconosciuto uno status e che gli si diano delle opportunità. Vedremo, però, che questa opportunità è a termine.
Un lavoro stabile serve per mantenere la salute mentale e non solo, ma anche fisica delle famiglie che, spesso e volentieri, i lavoratori hanno. Dunque, ribadisco la mia assoluta attenzione.
La seconda area è quella relativa all’enorme sfida che il PNRR ci sta mettendo davanti: questo bancomat da 230 miliardi che è la sfida del secolo.
Perché è una sfida? È una sfida perché i soldi ci sono, ma ce li dobbiamo guadagnare, dobbiamo essere in grado di gestire, fare progetti, riuscire a svilupparli nei tempi corretti e, soprattutto, quindi, dare risultati.
La Banca d'Italia ci ha detto che è molto preoccupata, – sono dati che saranno pubblicati a breve – perché per riuscire a rimanere al passo con gli investimenti dovremmo aumentare esattamente del 64 per cento la capacità di spesa, perché i soldi ci sono, ma non c'è la capacità di spesa che attiene alle organizzazioni, alle Amministrazioni e, quindi, anche alla progettazione relativa.
Dunque, questo PNRR ci mette davanti la necessità di approdare ad un comparto di professionisti altamente qualificati da cui ci attendiamo risultati.
Il presidente Occhiuto, però, ha appena terminato di dire che vuole stabilizzare tutti i precari, vuole asciugare questi comparti.
Saluto con interesse la presentazione di un emendamento che individua la copertura finanziaria per questi precari al termine del PNRR, perché quando la proposta è stata presentata in Commissione era prevista solamente per un anno, circostanza che – perdonatemi – rendeva, veramente, ridicola e offensiva questa proposta di legge.
Dunque, siamo di fronte ad una proposta legislativa che incrocia questi due aspetti e che quindi, dobbiamo necessariamente considerare in termini favorevoli, fermo restando che mi chiedo che cosa sarà di questi professionisti al termine di questi anni.
Non stiamo parlando di un'asciugatura di un fondo – mi sembra che questo sia emerso molto chiaramente da questi interventi, non solo di coloro che hanno proposto la legge, ma anche del presidente Occhiuto – dunque, su questo voi avrete davanti ulteriori anni per gestire, in qualche modo, queste sfide enormi.
Su questo, vi invito fortemente anche ad accogliere queste sfide della progettazione, del controllo e di tutto quello che ognuno di voi, da un punto di vista tecnico, riuscirà a fare con un grande entusiasmo, perché sta a voi e sarà sulle vostre spalle anche il risultato di questo PNRR.
In questo momento, avete un ruolo enorme, perché la collettività calabrese, la Giunta e il Consiglio regionale vi sta chiedendo di impegnarvi e mettere la faccia su questi risultati. Questo sia chiaro!
È un impegno importantissimo su cui la sottoscritta, come Gruppo misto, è su queste posizioni, ma sono anche – e ve lo esterno – preoccupata per voi, perché questa non è un'asciugatura di un bacino di precariato e bisognerà, comunque, continuare a lavorare e che questo Consiglio regionale proponga assolutamente degli atti più consistenti e sicuramente più coerenti con quello che è lo sviluppo di una vita e di una dignità professionale e umana.
Concludo, comunque, questo mio intervento esprimendo un voto favorevole.
Grazie. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Vi invito a prendere posto, per favore!
All’articolo 1 sono stati presentati alcuni emendamenti. Iniziamo con l'emendamento, protocollo numero 3891, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi, Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione, prego.
All'articolo 1, comma 2, della proposta di legge regionale numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”, dopo le parole “da elenco di cui al decreto dirigenziale numero 11614 del 12.11.2020” si aggiungono le parole “numero 4847 del 10.05.2021”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento che è approvato.
Passiamo all'emendamento, protocollo numero 3892, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi e Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.
All'articolo 1 della proposta di legge numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR e dei fondi SIE”, al comma 3, dopo le parole “e i contratti conclusi con i predetti lavoratori non sono prorogabili” sono aggiunte le parole “oltre le scadenze definite per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e della programmazione 21-27 dei fondi di investimento e strutturali europei”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Il parere del relatore è favorevole trattandosi della presentatrice dell’emendamento. Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Passiamo all'emendamento, protocollo numero 3894, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi e Graziano. Cedo la parola al proponente per l'illustrazione. Prego.
Do lettura dell’emendamento: <<“Il comma 5 dell’articolo 1 della proposta di legge numero 139/12^, recante “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell’attuazione del PNRR e dei fondi SIE” è soppresso>>.
Presidente, mi consenta di fare una precisazione per il consigliere Lo Schiavo, che prima diceva di non creare ulteriori bacini di precariato.
Questa è la dimostrazione che, proprio per evitare di creare confusione ed essere veramente chiari fino allo stremo – praticamente, per essere più realisti del re – abbiamo inteso abrogare questo comma. Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Pongo in votazione l'articolo 1.
(È approvato come emendato)
Articolo 2
(È approvato)
All’articolo 3 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 3888, a firma dei consiglieri Gentile, Crinò, De Nisi, Graziano. Cedo la parola ai proponenti per l'illustrazione. Prego.
All'articolo 3 della proposta di legge numero 139/12^ recante: “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del PNRR dei Fondi SIE”, il comma 1 è sostituito integralmente dal seguente: “La presente legge entra in vigore il 31 marzo 2023”, questo per ovviare al problema della copertura finanziaria visto l'ultimo atto di perfezionamento dell'approvazione dei Fondi che avverrà nei prossimi giorni. Grazie.
Parere della Giunta?
Parere favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento che è approvato.
Articolo 3
(È approvato per come emendato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso, per come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il provvedimento è approvato, così come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 58/12^ d’Ufficio, recante: “Elezione del Difensore Civico presso la Regione Calabria.
Ricordo che ai sensi dell'articolo 5 della legge regionale, numero 4, del 1985, il difensore civico è eletto dal Consiglio regionale che lo sceglie tra i cittadini che siano dotati di particolare competenza giuridico-amministrativa, che diano la massima garanzia di indipendenza ed obiettività di giudizio e che abbiano i requisiti richiesti per le elezioni del Consiglio regionale.
L'elezione è valida se il designato ottiene il voto dei 2/3 dei consiglieri assegnati alla regione, 21. La votazione avviene a scrutinio segreto.
Nelle cartelle trovate l’elenco dei candidati idonei, ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Si costituisca il seggio elettorale.
Chiamo a svolgere le funzioni di segretario i segretari questori.
Chiedo ai commessi di distribuire le schede per poter procedere alla votazione.
(Si
costituisce il seggio elettorale e vengono distribuite le schede)
Chiedo al segretario questore di procedere con la chiama dei consiglieri regionali.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione per la nomina del Difensore Civico della Regione Calabria. Presenti e votanti 29; hanno riportato voti: Comite 22, Algeri 1, Reda 1, schede bianche 2, schede nulle 3. Pertanto, proclamo eletto il signor Ubaldo Comite quale Difensore Civico della Regione Calabria.
Passiamo alla proposta di legge numero 159/12^ di iniziativa del consigliere Montuoro, recante: “Modifiche leggi regionali e disposizioni normative”.
Cedo la parola al consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. Farò una veloce disamina dei contenuti che ci sono nei vari articoli presenti alla proposta di legge.
Gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 della proposta di legge apportano modifiche alle leggi regionali numero 33/2022, 37/2022 e 30/2016, in esecuzione degli impegni assunti dal Presidente della Giunta regionale, in sede di contraddittorio con i competenti Ministeri, in attuazione del principio di leale collaborazione, per come ritenute occorrenti a evitare l'impugnativa delle stesse dinanzi alla Corte costituzionale.
L'articolo 6 modifica la legge regionale 31 dicembre 2015, numero 35, sul presupposto che la norma vigente non comprende tutti gli appartenenti alle forze dell'ordine, in considerazione del fatto che alcuni risultavano esclusi dall'agevolazione e mira ad introdurre nell'elencazione dei beneficiari dell'agevolazione stessa, anche, le altre forze dell'ordine, ivi compresi i corpi delle Capitanerie di porto Guardia costiera nonché il Corpo dei Vigili del fuoco, ritenendo che tale misura sia in linea con le finalità della norma di incrementare la sicurezza a bordo mezzi, favorendo la presenza di determinate categorie. Le modifiche normative sono ad invarianza di spesa ricadendo sulle risorse che sono già state previste per la copertura.
L’articolo 7 (Interpretazione autentica della norma dettata dall'articolo 9, comma 2, della legge regionale 22/2010) definisce il significato da attribuire all'espressione “trattamento retributivo di servizio”, interpretando che tutte le voci retributive correlate al rapporto di lavoro, sia esso a tempo determinato o a tempo indeterminato, non subiscono la decurtazione prevista dalla norma in questione. La ratio dell'interpretazione autentica è quella di orientare la portata applicativa della norma, laddove si consideri il significato correlato all'espressione spending review che è quello di incrementare l'efficacia della spesa rispetto agli obiettivi e favorire una maggiore efficienza e utilizzo di risorse materiali e umane a disposizione, non certo quello di operare un'autentica riduzione delle retribuzioni contrattualmente previste per lo svolgimento di una prestazione resa sulla base di un rapporto di lavoro.
L'articolo 8 (Assegnazione temporanea di persona dirigenziale) consente di individuare un numero massimo di tre unità di personale, rispondenti ai profili professionali appartenenti all'area della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria, da acquisire in assegnazione temporanea dagli enti del servizio sanitario nazionale, per esigenze connesse alla direzione di specifici settori o all'attuazione di specifici obiettivi ed attività. Tale individuazione è rimessa al Commissario ad acta al fine di dare compiuta attuazione alle previsioni del Decreto Calabria.
L'articolo 9 (Misure per garantire il funzionamento di impianti di risalita) detta disposizioni atte ad assicurare il funzionamento degli impianti di risalita che siano di proprietà regionale o di enti strumentali della Regione, nonché la fruizione di beni immobili e mobili pertinenziali, per il tramite della società Ferrovie della Calabria S.r.l., partecipata al 100 per cento dalla Regione Calabria. La norma in oggetto non comporta oneri a carico del bilancio regionale trattandosi di un servizio che trova copertura nell'ambito della gestione della tariffa.
L'articolo 10 (Misure per garantire i presidi di legalità) con la finalità di garantire l'esistenza capillare di presidi di legalità sul territorio regionale e, pertanto, il soddisfacimento dell'indispensabile interesse pubblico della sicurezza, prevede che la Regione Calabria concorra con altre amministrazioni pubbliche nelle spese relative al pagamento dei canoni di locazione degli immobili da destinare alle forze dell'ordine per le loro finalità istituzionali. La previsione trova attuazione solo laddove non vi siano immobili appartenenti al patrimonio regionale o confiscati alla criminalità organizzata da destinare alle predette finalità in quel caso alcuna spesa è sostenuta
L'articolo 11 riguarda le tariffe per l'attuazione all'esercizio e l'accreditamento nel Servizio Sanitario Regionale.
L'articolo 12 contiene la norma di finanziaria afferente alla disposizione della presente legge e l'articolo 13 disciplina l'entrata in vigore della stessa.
Grazie. Presidente.
Grazie, consigliere Montuoro.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo molto brevemente per due considerazioni.
La prima è che, anche, questo provvedimento dimostra un po’ il merito e il senso politico dei miei ragionamenti precedenti, cioè un provvedimento che arriva in Aula senza essere trattato da tutte le Commissioni competenti in merito alle diverse tematiche che si affrontano.
Poi, vorrei fare una riflessione sull'articolo 9 in quanto so che le segreterie regionali di CGIL, CISL e UIL delle categorie avrebbero avanzato al Presidente della Regione, Roberto Occhiuto, una richiesta di incontro in merito ai contenuti dell'articolo 9 e sono a conoscenza, anche, che l’incontro è stato concesso. Però, sinceramente, se si concede un incontro dopo aver già assunto la decisione non capisco quale possa essere il motivo dell'incontro.
Visto che le organizzazioni sindacali chiedono di essere sentite, prima dell'approvazione di questo provvedimento, chiederei se da questo provvedimento si potesse stralciare l'articolo 9. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Mammoliti.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo molto brevemente. Questo decreto omnibus non mi convince proprio da un punto di vista di metodo. Continuate a presentarci proposte legislative di modifica di cui molti di noi hanno, addirittura, in alcuni casi firmato proposte legislative come, per esempio, quella della cannabis che io stessa ho siglato, insieme al collega Laghi.
Ci ritroviamo oggi in questo pot-pourri di variazioni legislative in cui vengono messe insieme una serie di articolazioni sulle quali non possiamo esprimere un parere favorevole.
Tra l'altro, il problema che trattava il collega Mammoliti, cioè del non avere sentito i sindacati, credo che ci imporrebbe proprio una sospensione dell'esame di questa proposta e un riaggiornamento anche perché il fatto che questo omnibus non sia stato trattato nelle Commissioni di merito per l’esame più approfondito, chiaramente, ci mette in grandi difficoltà.
Noi stiamo andando ad approvare una proposta legislativa che non ha seguito un iter legislativo corretto, che contiene tutta una serie di assemblaggi che la stessa scheda di analisi tecnico normativa definisce particolarmente critici, perché mette insieme proposte legislative di varia tipologia.
Quindi, chiedo che si possa ragionare e sospendere l'esame questa proposta legislativa per ricominciare l’iter corretto, partendo dalla trattazione nelle Commissioni competenti e, poi, successivamente giungere in Aula.
Grazie, consigliera Bruni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà tutte le proposte di legge di questa natura, cioè omnibus, hanno in sé tutta una serie di provvedimenti che dovrebbero, a mio modo di vedere, avere almeno la caratteristica della omogeneità, eventualmente, di materia trattata.
Non è questo il nostro caso. Qualcuna - come è stato ricordato, quella sulla cannabis - in cui l'intervento è meramente lessicale e non di sostanza e altre, per cui ci sono stati dei suggerimenti di modifiche unicamente formali, sono del tutto accettabili.
Però nella stessa proposta ci sono altre che, invece, sono sostanziali e che, a mio modo di vedere, avrebbero potuto tranquillamente seguire il normale iter nelle Commissioni competenti perché in nessuna di esse, almeno a me, pare di ravvisare il criterio dell'urgenza.
Giusto per fare qualche riferimento sugli ultimi articoli: l'articolo 7, quello dell'interpretazione autentica, forse non è specificamente collegato all'interpretazione autentica come normalmente si intende; gli articoli 8, 10 e 11 sono di natura sanitaria e quindi avrebbero potuto e forse dovuto o essere assunti dal Commissario alla sanità oppure dibattuti almeno in Commissione. Per quanto riguarda l'articolo 9 mi rifaccio a quello che ha detto il consigliere Mammoliti che nell'ambito è certamente un esperto.
Un provvedimento disomogeneo, quindi, non giustificato da nessuna urgenza, le cui singole materie avrebbero dovuto e potuto percorrere la strada della valutazione in Commissione. Quindi, ove, come credo, il percorso non sarà quello di bloccare, ma sarà quello di votarla, personalmente anticipo un voto di astensione. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire il collega Bevacqua. Prego.
Grazie, Presidente. Credo che questa maggioranza - mi spiace che non ci sia il presidente Occhiuto - abbia preso una brutta abitudine che è quella di presentare in Aula questi provvedimenti omnibus mischiando di tutto e di più, cercando, spesso, anche - e lo voglio dire con franchezza e anche con rammarico - di metterli o all'ultimo momento o all'ultimo punto all'ordine del giorno, magari per distrarre l'attenzione, e anche perché credo che, come diceva il collega Montuoro che ha presentato la proposta, una cosa è, presentare in Aula provvedimenti per realizzare questa leale collaborazione con il Governo e altra cosa è proporre modifiche di legge che davvero a me preoccupano per la superficialità e la leggerezza con cui provvedete.
Faccio un solo esempio, non parlo
più di Azienda Zero, parlare di Azienda
zero è diventata una continua reiterazione in quest'Aula.
Se in un anno, per ben cinque volte si discute in
Aula delle modifiche da apportare ad Azienda zero, ciò può essere dovuto sia all’approssimazione
legislativa sia all’improvvisazione e dovrebbe interrogare il legislatore; in
questo caso, noi tutti.
Chi propone queste continue modifiche dovrebbe
chiedere scusa all'Aula; probabilmente, l'ansia di arrivare ai risultati delle
volte porta a deragliare su altri binari.
Ritengo che questo sia un argomento su cui
riflettere, presidente Mancuso, vista la sua sensibilità alle tematiche e anche
al ruolo di quest’Aula.
Bisogna, quindi, riflettere se è possibile
modificare una legge per ben cinque volte nell’arco di un anno.
A mio avviso, tutto ciò rappresenta un demerito
suo e di tutta quest'Aula.
L'altra cosa che mi ha colpito tra le proposte
fatte dai colleghi riguarda la modifica alla legge di fusione dei Comuni che
prevedrebbe l’eliminazione delle delibere consiliari per consentire solo il
Referendum consultivo, esautorando così il ruolo dei Consigli comunali.
A mio avviso, questa è una cosa grave, cari
colleghi, in quanto state proponendo qualcosa che mira ad esautorare il ruolo
del Consiglio comunale di aderire o meno al Referendum.
Reputo impensabile una cosa di questo genere.
Se mi sto sbagliando, chiedo scusa, e mi auguro
che voi non stiate realmente proponendo questo, ovvero di eliminare le delibere
dei Consigli di adesione al Referendum e affidare a quest’Aula il Referendum
consultivo come se la volontà dei Consigli comunali non avesse più valore e senso.
Se così fosse, chiedo ai
consiglieri di maggioranza di riflettere bene su questo tipo di approccio
perché sarebbe alquanto mortificante sia per il ruolo dei Consigli Comunali sia
per i Sindaci.
Ripeto, se ho letto male, chiedo scusa, però
non credo di aver letto male, perché si parla di eliminare la deliberazione dei
Consigli comunali. Pertanto, vi chiedo di rivedere questa posizione perché
sarebbe molto grave che quest'Aula delegittimasse il ruolo dei Consigli comunali.
Grazie, collega Bevacqua.
Prima di chiudere la discussione e passare alla
votazione del provvedimento, voglio precisare che quello di cui parla riguarda gli
emendamenti e non la legge.
La proposta in discussione risponde ai principi
di leale collaborazione col Governo.
Per quanto concerne gli emendamenti, su
iniziativa di tutti i capigruppo di maggioranza, saranno ritirati e discussi
successivamente.
(Interruzione fuori microfono)
È inutile ribadire sempre la stessa cosa.
Per arrivare a fare quello che si faceva nelle
precedenti Legislature con i provvedimenti presentati direttamente in Aula
dovremmo portarne tre in ogni seduta di Consiglio regionale; invece, ne
portiamo uno ogni cinque sedute, quindi ancora siamo nella media.
(Voci fuori microfono)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro.
Ne ha facoltà.
Vista la preoccupazione del consigliere
Bevacqua, tengo a precisare che la proposta di cui lei parla e inerente alle deliberazioni
dei Consigli comunali, nel momento in cui vi fossero eventuali proposte di fusione
tra Comuni, fa parte degli emendamenti.
Adesso – magari, era distratto – stavamo
discutendo dalla proposta di legge nei suoi contenuti iniziali.
Quello di cui lei parla è un emendamento allegato
alla proposta di legge che, come ha spiegato poc’anzi il Presidente, praticamente
sarà ritirato insieme ad altri per una futura discussione.
Era giusto tranquillizzarla, vista la sua
preoccupazione. Grazie.
Grazie, consigliere Montuoro.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Dopo l'articolo 2 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3800/A02, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per l'illustrazione.
Prego, assessore Gallo, può illustrare l’emendamento.
Presidente, questo emendamento mira a dare la
possibilità al Dipartimento agricoltura di utilizzare alcune professionalità –
ne parlavamo in precedenza – soprattutto agronomi che sono in forza ad ARSAC a supporto
di tutte le dinamiche interne del Dipartimento agricoltura. Non c'è alcuna
spesa.
Grazie, assessore Gallo. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento che è approvato.
Pertanto, è inserito un nuovo articolo tra il 2 e il 3.
Articolo 3
(È approvato)
Dopo l'articolo 3 è pervenuto l'emendamento
protocollo 3800/A04, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per
l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 4 è pervenuto l'emendamento
protocollo 3800/A06, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile. Cedo la
parola al proponente per l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Dopo
l'articolo 6 sono pervenuti alcuni emendamenti.
Il primo è l’emendamento protocollo numero 3726,
a firma del consigliere Crinò, a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego,
consigliere Crinò.
L’emendamento è ritirato.
Passiamo all'emendamento protocollo numero 3800/A02,
a firma dei consiglieri Gallo e Caputo.
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare:
politiche sociali e per la famiglia
L’emendamento è ritirato.
Articolo 7
(È approvato)
Dopo l'articolo 7 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3800/A08, a firma dei consiglieri Gallo, Caputo e Gentile.
Cedo la parola al proponente per
l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 8
(È approvato)
Dopo l'articolo 8 è pervenuto l'emendamento
protocollo numero 3802/A04, a firma dei consiglieri Gallo e Caputo.
Cedo la parola al proponente per
l’illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
All’articolo 9 è stato presentato l'emendamento
protocollo numero 3877, a firma del consigliere Molinaro, a cui cedo la parola
per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 9.
(È approvato)
All’articolo 10 è stato
presentato l'emendamento protocollo numero 3803/A04, a firma del consigliere
Molinaro, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 10.
(È approvato)
All’articolo 11 è stato presentato
l'emendamento protocollo numero 3734, a firma della consigliera Straface, a cui
cedo la parola per l'illustrazione. Prego, consigliera Straface.
Grazie, Presidente.
Ai fini della concessione dell'accreditamento
istituzionale, gli oneri derivanti dell'attività di verifica svolta
dall'organismo tecnicamente accreditante, OTA, sono a carico dei soggetti
pubblici e privati che richiedono l'accreditamento secondo le tariffe definite
con Decreto del Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di
rientro dai disavanzi del Servizio sanitario della Regione Calabria.
La tariffa di cui al comma 1 comprende
l'indennità forfettaria da corrispondere ai componenti dell'OTA, differenziata
per tipologie di struttura in base al setting assistenziale e all'eventuale
numero dei posti.
Pongo ai voti l’emendamento protocollo numero
3734. L'emendamento è respinto.
Articolo 11
(È approvato)
Dopo l'articolo 11 sono pervenuti degli emendamenti.
Il primo è l’emendamento protocollo numero 3725,
a firma del consigliere Caputo, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Passiamo all’emendamento protocollo numero 3738,
a firma del consigliere Cirillo, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
L’emendamento è ritirato.
Articolo 12
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge
nel suo complesso per come emendata con richiesta di autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto undici, la proposta di legge numero
138/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Disciplina del Sistema
di Protezione civile della Regione Calabria”.
Cedo la parola al consigliere Raso per
illustrare il provvedimento. Prego, consigliere Raso.
Anch’io, Presidente, le faccio gli auguri per
la nomina nel Coordinamento della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative
e porgo i miei saluti e gli auguri ai nuovi eletti in Consiglio regionale.
Attualmente le attività di Protezione civile
sono disciplinate dalla legge regionale 10 febbraio 1997, numero 4 (Legge
organica di Protezione civile della Regione Calabria) che, oltre a essere
divenuta ormai anacronistica, non risulta essere più rispondente sia al mutato
assetto normativo nazionale sia al contesto operativo organizzativo attualmente
esistente.
La sua articolazione rifletteva, infatti,
l’organizzazione regionale dell'epoca non più coerente con l'attuale assetto
risultante dalle norme di carattere sia nazionale sia regionale che nel corso
degli anni si sono succedute.
Inoltre, il Sistema regionale risente di una
serie di riorganizzazioni adottate ad opera di deliberazioni di Giunta regionale
intervenute nel tempo e che hanno avuto come il risultato la creazione di una
struttura che presenta ripetizioni e sovrapposizioni che rendono difficile l’individuazione
di una catena di comando.
Si è ritenuto necessario provvedere
all'approvazione di una nuova legge regionale che riordini il Sistema di
Protezione civile data la necessità di recepire quanto prescritto in primis
dal Decreto legislativo numero 1 del 2018 (Codice della Protezione civile).
Il testo di legge predisposto dal Dipartimento
regionale di Protezione civile –mi corre l'obbligo di ringraziare il Dirigente
generale del Dipartimento Protezione civile, Domenico Costarella, per il lavoro
svolto e per la fattiva collaborazione – è stato approvato con delibera di Giunta
regionale trasmessa all'Assemblea legislativa per l’approvazione in Consiglio
regionale.
Il disegno di legge, discusso in due sedute
della quarta Commissione e approvato all’unanimità dai componenti di
maggioranza e minoranza, è suddiviso in sei capitoli per complessivi 32
articoli.
Nel capitolo 1 sono stabiliti i principi
generali e le finalità, in particolare, sono definite: le finalità intese come
l’attuazione degli interventi volti a tutelare la vita, l'integrità fisica, i
beni, gli insediamenti, gli animali e l’ambiente dai danni del pericolo e dai
danni derivanti da eventi calamitosi di origine naturale o derivanti
dall'attività dell'uomo; viene enunciato il principio di sussidiarietà, la
promozione della diffusione della cultura di Protezione civile, il sostegno al
volontariato organizzato; sono definite le tipologie di eventi di Protezione civile,
gli ambiti di competenza e le tipologie di rischio.
Il capitolo 2, suddiviso in due sezioni,
individua il Sistema regionale di Protezione civile: i Comuni e la Città metropolitana
di Reggio Calabria della Regione costituiscono le componenti del Sistema
regionale di Protezione civile; sono individuate le competenze dei Sindaci, del
Sindaco della Città metropolitana e del Presidente della Regione in funzione al
relativo ambito del governo; sono individuate le strutture e le articolazioni
del Sistema regionale di Protezione civile nonché le funzioni dei componenti
del Sistema di Protezione civile.
Nella sezione 2 (Strutture regionali di
Protezione civile) è definito il Comitato operativo regionale di Protezione
civile, che viene convocato in vista di un'emergenza non ordinaria ed è definita
la Sala operativa regionale, il Centro-funzionale decentrato, che costituisce
una componente del sistema di allertamento regionale; sono definiti gli uffici
di prossimità, che costituiscono le articolazioni e il presidio istituzionale
del Sistema regionale assicurando comunicazione, supporto e accompagnamento ai
soggetti pubblici e alle comunità locali.
Nella stessa sezione si indica il funzionamento
della Colonna mobile di Protezione civile e il concorso degli altri enti
regionali al funzionamento della Protezione civile.
Inoltre, viene istituito il Fondo annuale per
il funzionamento del Sistema di Protezione civile.
Nel capitolo 3 (Pianificazione di Protezione civile)
è definito il Piano regionale di Protezione civile e i Piani di Protezione
civile della Città metropolitana di ambito dei Comuni.
Nel capitolo 4 (Sistema gestionale di emergenza)
viene definito lo stato di mobilitazione regionale e stato di emergenza
regionale.
Il capitolo 5 (Partecipazione dei cittadini,
volontariato organizzato di Protezione civile e formazione) definisce la
partecipazione dei cittadini e volontariato organizzato di Protezione civile.
La Regione promuove iniziative volte ad
accrescere la resilienza delle comunità favorendo la partecipazione dei cittadini,
singoli e associati, alle attività di Protezione civile di cui alla presente
legge.
Il volontariato di Protezione civile è intenso quale
forma spontanea, individuale e associativa di partecipazione dei cittadini a tutti
i livelli allo svolgimento dell'attività di cui alla presente legge e può
essere svolta in forma organizzata attraverso la partecipazione al volontariato
organizzato di Protezione civile iscritto nell'elenco territoriale del
volontariato di Protezione civile.
L'elenco territoriale del volontariato di
Protezione civile è istituto presso la Regione e sono definiti benefici per il
volontariato organizzato e il Comitato di volontariato di Protezione civile
regionale.
Nello stesso capitolo sono individuati i
principi e gli indirizzi volti alla promozione della formazione e diffusione
della cultura di Protezione civile.
Nel capitolo 6, infine, vengono trattate le
norme finanziarie e le norme abrogate transitorie e finali.
Mi preme porre l’attenzione sull’urgenza e sulla
necessità per la popolazione calabrese di dotarsi di uno strumento normativo
adeguato a fronteggiare tutte le fasi coinvolte nella gestione delle emergenze,
dalla prevenzione al soccorso.
Le recenti cronache delle catastrofi sismiche
in Turchia e in Siria stimolano l'urgenza di operare in un regime strutturato
ed efficiente di Protezione civile e ci ricordano quanto la nostra regione sia
altamente vulnerabile e fragile.
Basta pensare che il 100 per cento dei Comuni
calabresi sono interessati da pericolosità da frana idraulica, così come il 100
per cento dei Comuni calabresi sono a rischio sismico, di cui il 60 per cento
ad elevata pericolosità sismica.
La Calabria è stata, infatti, l'area più
centrale di alcuni dei più catastrofici terremoti che si sono verificati in
tutta l'area mediterranea negli ultimi secoli.
Pertanto, dotarsi di uno strumento normativo
efficiente in grado di fronteggiare questi rischi, e non solo, assume carattere
di estrema urgenza nell'interesse di garantire la sicurezza dei cittadini
calabresi. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Raso. Ha chiesto di intervenire
il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. A me sinceramente
dispiace il clima di distrazione presente in Aula – anche da parte
dell'opposizione – su un tema così importante.
Come sappiamo, la sanità è al primo posto negli
interventi da mettere in campo, ma stiamo parlando
della riforma del Sistema della Protezione civile in una delle regioni più
fragili del nostro Paese, se non la più fragile, dal punto di vista del dissesto
idrogeologico, degli incendi boschivi e delle tante vittime che, purtroppo, la Calabria
ha contato anche a causa di un semplice acquazzone.
Ritengo che quest'Aula abbia il dovere di
prestare la massima attenzione per questa tematica, e mi rivolgo anche ai
banchi dell'opposizione.
Finalmente assistiamo a una riforma che riceverà
il mio voto favorevole e mi auguro che questo sia un punto di partenza per
stare sempre più vicini ai Comuni che spesso hanno poche risorse dal punto di
vista umano e finanziario per mettere in piedi gli interventi di assistenza
alla popolazione.
Devo dire che da un anno a questa parte un
cambio di passo c'è stato.
Qualche mese fa in quest'Aula dissi che c'erano
ancora delle persone e degli operatori che attendevano le risorse stanziate a
seguito dell'alluvione di Vibo del 2006 – stiamo parlando di 16/17 anni fa –
qualcuno si mise a ridere dicendo che non era possibile; invece, grazie al lavoro
svolto in questi mesi presso gli uffici della Protezione civile, quelle
pratiche sono state riprese e in questi giorni si sta provvedendo
all’erogazione dei pagamenti ai tanti operatori economici che erano stati messi
in ginocchio dall’alluvione.
Il mio augurio è che, oltre alle risorse
economiche e umane da mettere in campo, si riesca
anche a sensibilizzare tutti i Comuni calabresi, perché purtroppo in molti Comuni
o in quasi tutti manca anche la segnaletica con l'indicazione dei luoghi sicuri
e i luoghi di ritrovo; per cui, in caso di un malaugurato evento, la popolazione
non saprebbe neanche dove ritrovarsi e cosa fare.
Sono certo che la nuova dirigenza saprà dare le
giuste risposte e che questo sia solo l'inizio di un lungo percorso. Grazie.
Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di
intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere il
mio voto assolutamente favorevole per questa proposta che mi sembra ben
articolata e che finalmente comincia a mettere un punto fermo su quella che è poi
la programmazione di tutto ciò che dovrà essere a valle; quindi, la mia
raccomandazione è che questo non resti solo su carta perché spessissimo abbiamo
visto bellissime proposte di legge che poi non sono riuscite a essere incardinate
nei territori che hanno necessità di camminare con le gambe delle persone, con
gente capace e soprattutto in grado di seguire i percorsi e i processi.
La nostra è una regione veramente fragilissima
da tanti punti di vista.
Ci troviamo su faglie che tremano continuamente
e i nostri terremoti sono continui e costanti.
La presenza delle Eolie e il rischio di
maremoto è sempre presente.
Inoltre, il dissesto idrogeologico è
pesantissimo e profondissimo e, quindi, questa proposta complessiva di
riorganizzazione non può che trovarmi assolutamente favorevole.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole
per una proposta che inerisce a un ambito assolutamente fondamentale;
certamente perfettibile come proposta, ma assolutamente ben costruita dal punto
di vista tecnico e non dubito che le esperienze e le capacità professionali di
chi si occuperà di calarla sul territorio consentiranno alla Calabria di
aumentare quel livello di tutela che proprio la fragilità della nostra regione
richiede assolutamente. Grazie.
Grazie, consigliere Laghi anche per il suo
breve intervento. Cedo la parola al Presidente della Giunta regionale.
Intervengo brevemente per esprimere il mio
personale apprezzamento e quello del governo regionale nei confronti dei gruppi
consiliari di maggioranza e di minoranza per l'esame che hanno concluso in Commissione
e oggi in Aula su questa proposta di legge che, come dicevano alcuni colleghi, rappresenta
una bella pagina scritta dal Consiglio regionale perché si va a riformare una
legge, quella della Protezione civile, che risaliva agli anni ’90.
Una regione come la Calabria, che ha problemi
in ordine al rischio sismico, agli eventi avversi e a tutti quegli eventi di
cui si occupa la Protezione civile, non può rimanere ancorata a una legge di
Protezione civile risalente agli anni ’90.
Da allora è cambiato il mondo anche nella
Protezione civile e il Consiglio regionale oggi ha scritto una bella pagina.
Un ringraziamento vorrei rivolgerlo anche a chi
ha lavorato a questo testo che, vorrei ricordare, è stato licenziato dal
governo regionale perché si tratta di un disegno di legge inviato al Consiglio
regionale a seguito di un importante lavoro preparatorio svolto da Mauro Dolce,
che avete conosciuto come Assessore ai lavori pubblici, e da Agostino Miozzo,
ovvero due ex dirigenti generali della Protezione civile, grazie anche al
lavoro svolto dal Dipartimento della Protezione civile.
Consentitemi, in conclusione, un ultimo
ringraziamento proprio al Dirigente generale della Protezione civile della
Calabria, Domenico Costarella, che si sta distinguendo come dirigente molto
apprezzato anche dalla Protezione civile nazionale, dalle Autonomie locali e dai
Sindaci, a dimostrazione del fatto che la nostra burocrazia regionale può avere
degli esempi di eccellenza da segnalare anche alla comunità nazionale quando i
dirigenti vengono scelti in ragione della loro passione, delle loro qualità,
delle loro competenze.
Quando ci siamo insediati il Dirigente generale
della Protezione Civile era assolutamente sottoutilizzato dall'apparato
regionale; abbiamo deciso di responsabilizzarlo e siamo contenti di averlo
fatto perché sta svolgendo davvero un lavoro straordinario.
Ciò mi conforta e deve confortare ciascuno di
voi perché è la dimostrazione del fatto che nella burocrazia e negli apparati
amministrativi della Regione Calabria ci sono giovani professionisti molto
capaci che, se valorizzati, possono dimostrare al Paese quanto bravi riescano a
essere i calabresi.
Grazie, Presidente. Passiamo all'esame e
votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Articolo 14
(È approvato)
Articolo 15
(È approvato)
Articolo 16
(È approvato)
Articolo 17
(È approvato)
Articolo 18
(È approvato)
Articolo 19
(È approvato)
Articolo 20
(È approvato)
Articolo 21
(È approvato)
Articolo 22
(È approvato)
Articolo 23
(È approvato)
Articolo 24
(È approvato)
Articolo 25
(È approvato)
Articolo 26
(È approvato)
Articolo 27
(È approvato)
Articolo 28
(È approvato)
Articolo 29
(È approvato)
Articolo 30
(È approvato)
Articolo 31
(È approvato)
Articolo 32
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge
nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 89/12^
di iniziativa delle consigliere Straface e Gentile, recante: “Modifiche alla legge
regionale 23 luglio 2003, numero 11 (Disposizioni per la bonifica e la tutela
del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di bonifica)”.
Cedo la parola alla consigliera Straface per l’illustrazione
del provvedimento. Prego, consigliera Straface.
La presente proposta di legge è volta a
modificare il comma 1 dell'articolo 23 della legge regionale.
Oggetto di modifica è interpretare in maniera
più chiara le parole “immobili extra agricoli” di cui agli articoli 23 e 28
della medesima norma.
L’articolo 1 della legge è volto a specificare
che deve trattarsi di un beneficio diretto e specifico, di un vantaggio diretto
e specifico e che il pagamento del contributo è commisurato al beneficio
ricevuto.
All'articolo 2 interpreta in maniera più chiara
il comma 1 dell'articolo 28 della legge regionale, evidenziando che le parole “immobili
extra agricoli” non si riferiscono agli immobili extra agricoli ricadenti nelle
aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali.
L’articolo 3 prevede l'invarianza finanziaria
di tale proposta di legge regionale in considerazione alla sua natura
squisitamente ordinamentale.
L'articolo 4 dispone l’entrata in vigore
anticipata della legge fissandola nel giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul BUR Calabria, invece che nell'ordinario termine dei 15 giorni
della medesima pubblicazione. Grazie.
Grazie.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Passiamo alla votazione alla proposta di legge
al suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento normale. Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo, infine, alla mozione numero 48/12^ di
iniziativa del consigliere Tavernise, recante: “Cefalea: promozione di
strumenti adeguati per la diagnosi, la cura e
inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (LEA)”.
Cedo la parola al consigliere Tavernise per
illustrare la mozione.
Prego, consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Con questa mozione chiedo ai colleghi
consiglieri di impegnare la Giunta regionale ad assumere ogni utile e
necessaria iniziativa, anche nei riguardi del Commissario ad acta per
l'attuazione del Piano di rientro del disavanzo del settore sanitario della
Regione Calabria, per sollecitare il Governo all'emanazione del decreto di cui
alla Legge numero 81 del 2020. Si impegna, pertanto, la Giunta regionale ad adottare
ogni provvedimento necessario affinché la cefalea cronica sia inserita nei Livelli
essenziali di assistenza (LEA); promuovere l'inserimento della figura dello
psicologo presso i Centri regionali di cura e diagnosi delle cefalee;
promuovere la formazione di gruppo di auto aiuto presso i Centri regionali di
cura e diagnosi delle cefalee; favorire la formazione e l'aggiornamento sulle
cefalee dei medici di Medicina generale, dei pediatri e la conoscenza di tale
patologia presso le scuole e, infine, garantire l'accesso tempestivo ai
percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, anche mediante la riduzione dei
tempi di accesso alle visite in convenzione presso i Centri di diagnosi e cura
delle cefalee.
Grazie, consigliere Tavernise. Pongo in
votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
La seduta è tolta.
La
seduta termina alle 20,26
Hanno chiesto congedo: Staine.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa della Giunta regionale:
“Ratifica dell'intesa
tra le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano per
l'istituzionalizzazione della conferenza delle Regioni e delle Province
autonome - (Deliberazione G.R. n. 6 del 12.01.2023)” (PL n. 152/12^).
È stata assegnata alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
“Modifiche alla legge regionale 3 agosto 1999,
n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della
Calabria - “ARPACAL”) - (Deliberazione G.R. n. 11 del 16.01.2023)” (PL n.
153/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Gallo, Gentile e
Afflitto “Disciplina delle attività di coltivazione, raccolta, prima
trasformazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali” (PL
n. 149/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario.
Mancuso e Fedele “Riconoscimento e sostegno
del progetto “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere”” (PL n. 150/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Mancuso, Gelardi, Raso, Molinaro “Disposizioni
per l’inclusione sociale, la rimozione delle barriere e il riconoscimento e la
promozione della lingua dei segni e la piena accessibilità delle persone sorde
alla vita collettiva” (PL n. 151/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Crinò “Modifiche
della legge regionale 14/1984 - Provvidenze in favore dei mutilati ed invalidi
civili e del lavoro” (PL n. 154/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
De Nisi e Graziano “Misure
di compensazione dei debiti fiscali attraverso l’acquisto dei crediti relativi
ai bonus edilizi” (PL n. 155/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Cirillo “Modifiche e
integrazioni alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 25 (Promozione
dell’istituzione delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili)” (PL n.
156/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito,
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario e alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio
e protezione dell’ambiente per il parere di cui all’Art. 66, comma 2 del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Gallo e Gentile “Modifiche
alla legge regionale 14 ottobre 2002, n. 41 “Norme per la salvaguardia della coltura e della qualità della produzione di Bergamotto.
Disciplina del Consorzio del Bergamotto”” (PL n. 157/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario.
Montuoro “Estensione
delle agevolazioni tariffarie sul trasporto pubblico locale per i Vigili del
Fuoco” (PL n. 158/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione
economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con
l'estero per il parere finanziario.
Montuoro “Modifiche
leggi regionali e disposizioni normative” (PL n. 159/12^).
È stata assegnata alla
prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa
elettorale per l’esame di merito,
alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere ex Art. 72 del Regolamento interno del
Consiglio regionale della Calabria, alla quarta Commissione - Assetto e
utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, alla terza Commissione
- Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione -
Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere di cui all’Art. 66, comma 2, del
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
Laghi “Norme in materia
di valorizzazione delle aree verdi e delle formazioni vegetali in ambito urbano”
(PL n. 160/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
Laghi “Disciplina
regionale in materia di impianti radioelettrici ai fini di un efficace sviluppo
delle reti di telecomunicazioni in osservanza della tutela ambientale e
sanitaria della popolazione)” (PL n. 161/12^).
È stata assegnata alla
quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente per l’esame di merito, alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere ex Art. 72 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per il
parere di cui all’Art. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
della Calabria.
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo
di iniziativa della Giunta regionale:
“Bilancio di previsione
2023-2025 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) - Deliberazione G.R.
n. 33 dell’1.02.2023” (PPA n. 115/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa d’Ufficio:
“Nomina del Garante
regionale dei diritti delle persone con disabilità della Regione Calabria
(legge regionale 4 agosto 2022, n. 29)” (PPA n. 116/12^).
È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento
amministrativo di iniziativa del consigliere regionale Laghi:
“Integrazioni al Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria (Deliberazione del Consiglio
regionale 27 maggio 2005, n. 5)” (PPA n. 114/12^).
È stata assegnata alla
quinta Commissione - Riforme per l’esame di merito.
La Seconda Commissione consiliare permanente,
nella seduta del 20 gennaio 2023, ha espresso parere positivo alla
deliberazione della Giunta regionale n. 699 del 23 dicembre 2022, recante: “PSC
Calabria. Variazione Piano finanziario Sez. Ordinaria e integrazione
indicatori. Presa d’atto determinazioni Comitato di Sorveglianza procedure per
iscritto: attivata 11/11/2022 e conclusa 21/11/2022; attivata 6/12/2022 e
conclusa 15/12/2022”.
(Parere numero 16/12^).
La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere
della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 50 del 16 febbraio
2023, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013.
Approvazione integrazione scheda intervento 111.8 “Osservatorio sul Turismo a
supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici””.
(Parere numero 17/12^).
È stato assegnato alla seconda Commissione
consiliare permanente.
Le proposte di legge n. 84/12^, n. 94/12^ e n.
132/12^, unificate, sono state sottoscritte anche dai consiglieri regionali
Molinaro e Gentile.
Le proposte di legge n. 144/12^ e 145/12^, di
iniziativa del Consigliere regionale Raso, sono state sottoscritte anche dal consigliere
regionale Montuoro.
La proposta di legge n. 98/12^, di iniziativa
dei consiglieri regionali Graziano e Gentile, recante: “Tutela degli animali
d’affezione e prevenzione del randagismo” è stata sottoscritta anche dal Consigliere
regionale Laghi.
La proposta di legge n. 122/12^, di iniziativa
del consigliere regionale Afflitto, recante: “Norme sull’attività di
coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”, è stata
ritirata dal proponente in data 24 gennaio 2023.
In data 10 gennaio 2023, il consigliere
regionale Domenico Giannetta ha aderito al Gruppo consiliare “Forza Italia” e
il consigliere regionale Pietro Santo Molinaro ha aderito al Gruppo consiliare “Lega
Salvini”.
In data 11 gennaio 2023, il Presidente del
Gruppo consiliare “Lega Salvini”, ha effettuato le seguenti designazioni:
- Terza Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Raso, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Quinta Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Sesta Commissione consiliare: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del Consigliere Giuseppe
Gelardi, dimissionario;
- Commissione speciale di Vigilanza: il consigliere
Giuseppe Gelardi, in sostituzione del componente Simona Loizzo;
- Commissione speciale contro il fenomeno della
‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa: il consigliere
regionale Pietro Santo Molinaro, in sostituzione del consigliere Giuseppe
Gelardi, dimissionario.
In data 18 gennaio 2023, il consigliere regionale
Giovanni Muraca è stato designato quale componente della Quarta Commissione
consiliare.
Nella seduta della terza Commissione consiliare
del 12 gennaio u.s., a seguito delle elezioni sono stati proclamati eletti,
rispettivamente, quale Presidente della stessa, il consigliere regionale
Pasqualina Straface e quale Segretario, il consigliere regionale Pietro Raso.
Nella seduta della Commissione consiliare
contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità
diffusa del 20 gennaio 2023, a seguito della elezione, è stato proclamato
eletto, quale Presidente, il consigliere Pietro Santo Molinaro.
Con decreto del Presidente della Giunta
regionale n. 12 dell’1 febbraio 2023, il dott.
Marcello Minenna è stato nominato Assessore con competenze tecniche di
indirizzo in materia di Programmazione Unitaria, ambiente e tutela del
territorio, programmazione, pianificazione e gestione del ciclo integrato dei
rifiuti e delle risorse idriche, coordinamento strategico e razionalizzazione
delle società partecipate, verifica attuazione e progetti strategici del
governo regionale.
Il Comitato Regionale per le Comunicazioni ha
trasmesso la Relazione sulle attività svolte dal Co.Re.Com.
Calabria e la Relazione sul Sistema delle Comunicazioni in Calabria - anno
2022.
La Commissione speciale di Vigilanza ha
trasmesso la relazione sull’attività svolta dalla stessa nel secondo semestre
2022.
In data 12 gennaio 2023, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse
sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 14 del 13 gennaio 2023:
1) Legge regionale n. 1 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche alla legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 (Riordino
dell’organizzazione turistica regionale)”;
2) Legge regionale n. 2 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche e integrazioni della legge regionale 4 agosto 2022, n. 30
(Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico)”;
3) Legge regionale n. 3 del 12 gennaio 2023,
recante: “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n.
47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)”.
Il Presidente della Giunta regionale, con nota
prot. 2752 del 6.2.2023, facendo seguito alle osservazioni del Ministero della
Salute, ha comunicato l’impegno a presentare al Consiglio regionale una
proposta di legge di modifica della legge regionale 16 dicembre 2022, n. 45
(Interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia) volta a
novellare la norma finanziaria sostituendo, in particolare, al comma 2
dell’articolo 5, le parole “Missione 13” “Tutela della salute”, Programma 07 “Ulteriori
spese in materia sanitaria” (U.13.07) con le seguenti: “Missione 12 “Diritti
sociali, politiche sociali e famiglia”, Programma 07 “Programmazione e governo
della rete dei servizi sociosanitari e sociali” (U.12.07) e, nel contempo, a
prevedere l’incremento della Missione 12 con contestuale riduzione per pari
importo della Missione 13.
La Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione n. 13 del 16 gennaio 2023, recante: “Approvazione Piano degli
indicatori e dei risultati attesi di bilancio riferito al bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 (Art. 18 bis e 41 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”;
La Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione n. 28 del 30 gennaio 2023, recante: “Piano Nazionale di Ripresa e
Resilienza (PNRR) - Missione 2 Componente 2 - Investimento 3,1 Accordo di
Cooperazione Istituzionale per l'attuazione della misura M2C2 - Investimento
3,1 “Produzione di idrogeno in aree industriali dismesse” tra Ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica e Regione Calabria”.
In data 13 gennaio 2023, il Presidente della
Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo
stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 14 del 13 gennaio 2023:
-
Regolamento regionale n. 1 del
13 gennaio 2023, concernente: “Regolamento delle procedure di controllo interno
in attuazione dell'articolo 4, comma 7 e dell'articolo 9 della legge regionale 1 dicembre 2022, n. 42 (Riordino del sistema di controlli
interni e istituzione dell'Organismo regionale per i controlli di legalità)”.
In data 17 febbraio 2023, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 41 del 17 febbraio 2023:
-
Regolamento regionale n. 2 del
17 gennaio 2023, concernente: “Regolamento di attuazione delle disposizioni di
cui alla legge regionale n. 10/98 (art. 2, comma 4) e di cui ai CC.CC.NN.LL.
del personale d'area e di comparto funzioni locali, disciplinanti l'assunzione
a carico della regione degli oneri relativi a giudizi per responsabilità
civile, penale ed amministrativa promossi nei confronti di dipendenti o amministratori
in conseguenza di fatti o atti connessi con l'espletamento del servizio”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2023-2025:
1. deliberazione
della Giunta regionale numero 12 del 16 gennaio 2023
2. deliberazioni
della Giunta regionale numeri 20, 21, 22, 23, 24, 25 e 26 del 30 gennaio 2023
3. deliberazioni della Giunta regionale numeri 34,
35, 36 e 37 dell’1 febbraio 2023
4. deliberazioni
della Giunta regionale numeri 43, 44 e 45 del 16 febbraio 2023
La Corte di Appello di Catanzaro, con sentenza
n.144/2023, depositata il 19.01.2023 e pubblicata il 09.02.2023, pronunciata
nel giudizio n.485/2022 R.G., ha confermato l’ordinanza del 17.03.2022 emessa
dal Tribunale di Catanzaro, Sezione Prima Civile, nella causa iscritta al
R.G.A.C. n. 4197/2021, che ha disposto la surroga al candidato illegittimamente
proclamato eletto, Fedele Valeria, del candidato Talerico Antonello.
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- da informazioni di
stampa si apprende che, da circa dieci giorni, nell'Ospedale di Tropea, i
pazienti oncologici non possono essere sottoposti ai trattamenti chemioterapici
perchè l'unico medico anestesista-rianimatore in
servizio presso l'anzidetto nosocomio è in malattia. - Stando a quanto è stato
dichiarato alla stampa dalla dott.ssa .... ,
responsabile dell'Unità di Oncologia, lo svolgimento delle sedute di
chemioterapia richiederebbe la necessaria ed indispensabile presenza di un
medico anestesista-rianimatore in quanto si tratterebbe di cure nel corso delle
quali sarebbe altamente facile e probabile l'insorgenza, nei pazienti, di
gravissime crisi respiratorie e/o cardiologiche e/o di reazioni allergiche. -
Pertanto, la totale mancanza, in loco, di medici specializzati in anestesia e
rianimazione sarebbe sufficiente a giustificare la sospensione del Servizio di
Chemioterapia al fine di scongiurare gravi rischi per la salute dei pazienti
oncologici. - Diverso, invece, è il giudizio che sarebbe stato espresso, sulla
medesima tematica, da altri medici del nosocomio di Tropea i quali,
opportunamente interrogati da giornalisti, avrebbero dichiarato che non ci
sarebbe alcuna norma che impone la presenza di un anestesista-rianimatore
durante le sedute di chemioterapia. - Se dubbia e dibattuta è, all'interno
dell'Ospedale di Tropea, la questione se sia o meno necessaria la presenza di
un medico anestesista-rianimatore nel corso di una seduta chemioterapica, certe
sono, invece, le conseguenze derivate dalla sospensione, tuttora in atto, del
relativo servizio: danni, il più delle volte irreparabili ed irreversibili, a
carico della salute, già di per sé molto precaria, degli ammalati oncologici.
Tutto ciò premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale, anche
nella sua qualità di Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro
dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
per sapere:
quali utili ed urgenti
provvedimenti si intendono adottare, nell'immediatezza, per garantire la
ripresa, all'interno dell'Ospedale di Tropea, del Servizio di Chemioterapia in
condizioni tali da non generare rischi né, tanto meno, arrecare danni, alla
salute dei pazienti oncologici.
(115; 27/01/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- le attività di
emergenza-urgenza sono diventate, e lo saranno sempre di più, strategiche nel
servizio sanitario regionale;
- la stessa pandemia ha
dimostrato la centralità del servizio di emergenza-urgenza;
- nonostante la
dimostrazione sul campo, permane una sottovalutazione sia in sede contrattuale
che legislativa, a partire dallo status lavorativo degli operatori del servizio
di emergenza-urgenza;
- come in tante altre
offerte sanitarie, le attività del 118 in Calabria vivono condizioni
insopportabili, non ultimo il mancato riconoscimento delle indennità Covid.
Considerato che: - in data 6 luglio 2020 è stato sottoscritto un accordo
sindacale con la presidenza della Regione per il riconoscimento di incrementi
economici per attività svolte in occasione dell'emergenza Covid-19;
- tale accordo sindacale
è richiamato nel DCA n. 140 del 31.12.2021;
- il DCA n. 140 prende
atto delle deliberazioni della Giunta Regionale n. 567 del 18.12.2021 e n. 574
del 23.12.2021 che definiscono una rimodulazione del Programma Azione e
Coesione (PAC) FESR-FSE 2014/2020, al fine di rimpinguare le risorse necessarie
a far fronte al fabbisogno finanziario necessario ad affrontare spese relative
a compensi aggiuntivi connessi alla pandemia. Tenuto conto che: - con DCA n. 49
del 5.5.2022 sono state approvate le Linee guida e schede di rendicontazione
dei compensi aggiuntivi;
- contrariamente a
quanto previsto nel DCA n. 140 del 2021 e nel rispetto del sopracitato accordo
sindacale, con DCA n. 49 del 2022 si delimitava il riconoscimento delle
indennità aggiuntive ai soli dipendenti del SSR, escludendo il personale
convenzionato, tra cui la stragrande maggioranza degli operatori del servizio
di emergenza-urgenza;
- ciò rappresenta una
vera e propria assurdità, se consideriamo la grande prova di generosità e
abnegazione dimostrata dai sopracitati operatori;
- è inaccettabile, a parità
di prestazioni rese, la negazione del compenso aggiuntivo solo per il diverso
status giuridico rispetto alle altre figure professionali. Preso atto che: -le
organizzazioni sindacali hanno recentemente annunciato lo stato di agitazione
degli operatori del servizio di emergenza-urgenza al fine di ottenere il
rispetto dell'accordo sindacale del 6 Luglio 2020.
Tutto ciò premesso e considerato INTERROGA il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1) nell’immediatezza
quali iniziative intende assumere tese al rispetto dell'accordo sindacale del 6
Luglio del 2020 e così scongiurare il blocco del
servizio di emergenza-urgenza.
(121; 09/02/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- in capo alle Aziende
Sanitarie Provinciali vi è l’obbligo di provvedere l’erogazione dell’assistenza
medico-generica in forma domiciliare e ambulatoriale, assicurando i livelli di
prestazioni stabiliti dal Piano Sanitario Nazionale;
- il medico di medicina
generale è la figura di riferimento per ogni problema che riguarda la salute
del proprio assistito;
- il medico di medicina
generale, più comunamente definito medico di base, fornisce le seguenti
prestazioni: visita medica generale (ambulatoria domiciliare), prestazione di
particolare impegno professionale, prescrizione di farmaci, richiesta di
prestazioni specialistiche, proposte di ricovero ospedaliero, certificazione di
malattia per i lavoratori, collaborazione ai programmi di assistenza
domiciliare;
- tutte le prestazioni
sopraindicate sono rese gratuitamente;
- ogni cittadino
iscritto al Servizio sanitario nazionale (SSN) ha diritto a un medico di base
(o medico di famiglia) che, conoscendo approfonditamente lo stato di salute dei
propri pazienti, è in grado di guidarli in tutto il percorso terapeutico
all’interno delle strutture del SSN, permettendo loro di accedere a tutti i
servizi e alle prestazioni comprese nei Livelli essenziali di assistenza (LEA);
- il cittadino esercita
il suo diritto di scelta tra i medici iscritti in un apposito elenco
nell’ambito territoriale di residenza. Considerato che: - Nel comune di Nocera
Terinese nel giugno 2020 vi è stato il pensionamento della dott.ssa ------- e
al suo posto è stata nominata, con delibera Asp CZ, la dott.ssa ----------;
- La dott.ssa --------
lo scorso 20 novembre 2022 a seguito di richiesta di trasferimento è stata
spostata a Catanzaro;
tenuto conto che: -da
quanto si apprende dagli organi di informazione e dalle manifestazioni di
protesta dei cittadini del comune di Nocera Terinese circa 1000
assistiti (zona centro storico del comune medesimo) si trovano senza medico di
base;
- tra i presenti tanti
pazienti presentano patologie gravi e il maggior numero di assistiti è
rappresentato da anziani;
- la carenza di medici
sull’intero territorio regionale. Preso atto che: - gli altri medici di base
presenti sul territorio comunale sono già massimalisti (1500 assistiti, limite
massimo) e alcuni medici risultano fuori ambito territoriale (l’ambito in
questione è costituito dai comuni di Falerna, Gizzeria e Nocera Terinese);
- non sono garantiti i
livelli essenziali di assistenza, con grave pregiudizio per la salute pubblica;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quali azioni, anche n.q. di Commissario ad Acta della sanità regionale, intende
portare avanti nella risoluzione del problema sopra evidenziato;
2. lo stato dell’arte
dell’interlocuzione con l’Asp di Catanzaro sulle evidenti difficoltà causate
alla comunità e ai cittadini del comune di Nocera Terinese per la carenza di
assistenza dei pazienti rimasti senza medico di base.
(111; 18/01/2023).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- con DDG n. ... del ...
- avente ad oggetto “Concorso Straordinario Sedi Farmaceutiche disponibili per
il privato esercizio nella Regione Calabria – Assegnazione Sedi Farmaceutiche a
seguito del primo interpello” – la Regione Calabria ha provveduto ad assegnare
la sede farmaceutica n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto, così descritta
“Località Sant’ Anna”, all’ Associazione prot. n. ... - ... - ... (Ref. Dott.
...), classificatasi alla posizione n. 75 della graduatoria di cui al DDG n.
.../...;
- con successivo DDG n.
... del ..., registro decreti n. .../... la Regione Calabria ha rilasciato
l’autorizzazione all’apertura ed all’esercizio della sede farmaceutica urbana
n. 4 del Comune di Isola di Capo Rizzuto (KR) - di nuova istituzione - così
descritta: “Località Sant'Anna” - a favore della società “Farmacia ...”,
riconoscendone la titolarità;
- la Farmacia … ha
individuato i locali nell’ambito della zona assegnata per come delimitata dal
Comune competente e ha, tempestivamente, provveduto all’apertura della sede
farmaceutica;
- successivamente, i
titolari di altre due farmacie di Isola di Capo Rizzuto hanno promosso ricorso
innanzi al TAR Calabria CZ, finalizzato ad ottenere l’annullamento del
sopracitato decreto dirigenziale n. ... del ..., registro decreti n. .../.., nella parte in cui la Farmacia … , titolare della
quarta sede farmaceutica, era stata autorizzata ad insediarsi in località
Sant’Anna;
- con sentenza resa in
forma semplificata, n. … del … , il Tribunale
Amministrativo Regionale per la Calabria – Catanzaro ha dichiarato il ricorso
in parte irricevibile perché tardivo, rigettandolo in altra parte perché
infondato;
l’organo giudiziario ha,
altresì, rilevato che il Comune di Isola di Capo Rizzuto, con proprio atto
deliberativo, aveva provveduto alla delimitazione delle sedi farmaceutiche e
che tale provvedimento non fosse più impugnabile per decorrenza termini,
infine, ha statuito circa il pieno rispetto dei termini di legge con
riferimento all’attivazione della sede farmaceutica;
- la precitata sentenza
è stata gravata di appello ed il Consiglio di Stato, con sentenza n. … , ha accolto l’impugnativa fondandosi sul presupposto che
i locali individuati per la sede farmaceutica de qua siano al di fuori della
zona n. 4, non sussistendo una precisa delimitazione da parte del Comune,
seppure il C.T.U., nominato dal Giudice di Appello, avesse chiarito che la
localizzazione della farmacia è invece compresa nella zona di Sant’Anna;
- la regione Calabria,
con Decreto Dirigenziale n. .../..., si è determinata a dare esecuzione alla
sentenza resa dal Consiglio di Stato con riferimento alla vicenda in esame,
dichiarando la decadenza dell’assegnazione della sede farmaceutica ai … ,
ritenendo che fossero ormai decorsi i 180 giorni prescritti dal bando affinché
la Farmacia fosse collocata entro I limiti territoriali indicati dal Consiglio
di Stato, intendendo che lo stesso termine dovesse decorrere dall’originaria
assegnazione e non piuttosto dalla decisione del Consiglio di Stato;
- il provvedimento de
quo è stato impugnato dalla Farmacia … presso il TAR Calabria Catanzaro che,
con sentenza resa in forma semplificata n. … , ha
accolto il ricorso annullando il decreto dirigenziale n. .../...;
- di seguito
all’annullamento del decreto n. .../..., la Regione Calabria – Dipartimento
Tutela della Salute, con nota prot. n. .../..., ha concesso il termine di legge
di 180 giorni, decorrenti dalla notifica del predetto
atto, per l’apertura in nuovi locali da individuarsi all’interno dei confini
della località Sant’Anna, con ciò confermando di adeguarsi al termine da
assegnare per l’apertura della Farmacia, anche in seguito a un trasferimento,
non possa essere inferiore a giorni 180;
- la farmacia … ha proposto
ricorso per revocazione ai sensi dell'art. 395 n. 4 c.p.c., intervenendo nel
corso del giudizio anche la Società … acquirente della Farmacia di cui si
discute;
- il Consiglio di Stato,
con sentenza n. …, ha rigettato il ricorso per revocazione;
- giusta formale
provvedimento del competente dipartimento regionale, il termine per il
trasferimento della farmacia in questione era stato sospeso in attesa della
decisione sul giudizio di revocazione, con la conseguente assegnazione di un
nuovo termine qualora l’esito del giudizio si fosse rivelato in senso negativo
per i ricorrenti;
- la Regione Calabria,
successivamente al rigetto del ricorso per revocazione, con nota prot. n.
.../..., ha assegnato il termine di giorni 30, con decorrenza dalla notifica
dell’atto precitato, affinché la Farmacia … fosse trasferita in altri locali;
- i titolari della
Farmacia hanno formalmente sottolineato la difficoltà a reperire in un termine
così breve nuovi locali rilevando, altresì, che il termine assegnato costituiva
un’evidente violazione di quanto disposto dal bando di gara;
- pur tuttavia,
l’Amministrazione Regionale ha rigettato la chiesta proroga e con decreto n.
.../... ha dichiarato la decadenza della titolarità della sede farmaceutica in
capo all’originario assegnatario ed agli attuali proprietari della Farmacia;
- il Decreto n. .../...
è stato impugnato dinnanzi al Tar Calabria Catanzaro che ha emesso l’ordinanza
cautelare n. …;
- quest’ultima ordinanza
è stata impugnata dinanzi al Consiglio di Stato che l’ha sospesa cautelarmente
fino alla camera di consiglio del 9 febbraio 2023. Considerato che: - il
diritto alla salute rientrante tra quelli fondamentali e, come tale, tutelato
dall’art. 32 della Costituzione, risulta fortemente compromesso nella frazione
di Sant’Anna del Comune di Isola di Capo Rizzuto a causa della chiusura
repentina della locale Farmacia;
- tale situazione si
ripercuote anche sulle famiglie dei pazienti ricadenti nell’ASP di Crotone, in
particolar modo minori, che fanno riferimento alla Farmacia per la preparazione
dei farmaci salvavita;
- la vicenda si riflette
negativamente anche sulle famiglie dei dipendenti il cui posto di lavoro è
messo in discussione come anche nei confronti dei titolari, che si ritrovano a
dover far fronte anche alle obbligazioni con i fornitori in mancanza di
incassi;
- è prevista l’apertura
di un’altra farmacia nel territorio del comune di Isola di Capo Rizzuto;
- reperire nuovi locali,
metterli a norma, chiedere e ottenere le autorizzazioni necessita di un tempo
ben superiore ai 30 giorni assegnati dalla regione;
- la decadenza della
titolarità della sede farmaceutica di Sant’Anna esporrebbe il comune di Isola
di Capo Rizzuto e la regione Calabria ad una evidente e cospicua richiesta
risarcitoria da parte degli assegnatari. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di Commissario ad
acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario
nella Regione Calabria,
per sapere:
- se è a conoscenza
della situazione sopra descritta e se intende intervenire per ripristinare il
diritto alla salute nella frazione Sant’Anna del Comune di Isola di Capo
Rizzuto, promuovendo il riesame del decreto n. .../... e assegnando il termine
di 180 giorni per il trasferimento della sede farmaceutica.
(112; 24/01/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- purtroppo, per come
segnalato anche dal Circolo PD di Lamezia Terme, mancano all’interno della
città di Lamezia Terme medici pediatri;
- tutto ciò sta causando
disagi e difficoltà alle famiglie e ai genitori dei piccoli pazienti di Lamezia
Terme i quali sono costretti a recarsi presso pediatri
che si trovano al di fuori della città di Lamezia Terme;
- inoltre, tutto ciò
costringe le famiglie a rivolgersi al Pronto Soccorso con conseguente
sovraffollamento dello stesso;
- infatti, i medici
pediatri, attualmente presenti nella città di Lamezia Terme, hanno raggiunto il
numero massimo di piccoli pazienti e non hanno conseguentemente disponibilità;
- tutto ciò è stato
segnalato anche da giornali on line;
- non può non vedersi la
gravità della situazione esposta che si collega direttamente ed immediatamente
con il diritto alla salute dei piccoli pazienti;
- infatti, l’assenza di
medici pediatri all’interno della città di Lamezia Terme rende difficoltoso
l’accesso alle cure dei piccoli pazienti residenti in Lamezia Terme;
- inoltre, dalle notizie
assunte, vi è che con decreto dirigenziale N. 369 del 1/6/2022 del Dipartimento
Tutela della Salute della Regione Calabria è stata approvata la graduatoria
regionale dei pediatri di libera scelta”;
- occorre, pertanto, che
la Regione Calabria adotti atti e provvedimenti per rendere effettivo e reale e
immediato il diritto alle cure e alla salute dei piccoli pazienti che vivono e
risiedono nella città di Lamezia Terme garantendo loro il diritto di avere un
pediatra che si trovi nella città di Lamezia Terme. Tutto ciò premesso, con il
presente atto, si chiede al Presidente della Giunta Regionale della Calabria,
anche nella qualità di Commissario ad acta per la sanità calabrese, e alla
Giunta Regionale di sapere
per sapere:
se hanno contezza della
grave problematica sopra esposta e quali atti e provvedimenti politici e
amministrativi e gestionali si intenda tempestivamente adottare al fine di
permettere ai genitori dei piccoli pazienti che risiedono nella città di
Lamezia Terme di poter scegliere un pediatra di libera scelta che abbia studio
nella stessa città di Lamezia Terme e per consentire che il diritto alle cure
sanitarie e alla salute dei detti piccoli pazienti residenti in Lamezia Terme
sia immediatamente accessibile e diretto e immediato e concreto.
(113; 25/01/2023).
Bruni. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- la costa della
Calabria si sviluppa per 710 km, di cui 450 km di costa bassa e 253 di costa
alta e l’erosione costiera riguarda 278 km pari a circa il 61%;
- nel periodo 2008-2013
sono stati realizzati ripascimenti per 1,2 milioni di metri cubi e diversi
interventi con opere rigide;
- l’incidenza sui
fenomeni erosivi riguarda in maggior misura le infrastrutture portuali e le
varie strutture “spot” di protezione rigida;
- l’erosione costiera in
Calabria colpisce in maggior misura la fascia del tirreno-cosentino, fascia che
necessita di un piano di sistema sui ripascimenti e sull’individuazione dei
siti di raccolta dei sedimenti;
- le coste calabresi
rappresentano un patrimonio di inestimabile valore ambientale e rischiano di
subire rilevanti impatti dai cambiamenti climatici;
Considerato che: -
l’area effetto dell’erosione è sempre a sud del processo che l’ha innescata
poiché l’erosione si sviluppa da nord verso sud;
- la fascia del
tirreno-cosentino, da Caposuvero a Tortora, necessita
di un piano strutturale per il recupero di circa 30/40 metri di spiaggia;
- negli ultimi giorni il
maltempo ha colpito il litorale della costa tirrenica compromettendo, zona
Falerna-Nocera, un pezzo di spiaggia insieme ad un tratto della statale 18;
- la statale 18 è
un’arteria fondamentale per la viabilità di quella zona in quanto congiunge
tutti i principali centri della costa tirrenica lametina:
Gizzeria, Falerna, Nocera Terinese;
- alcuni interventi
sull’erosione costiera sono previsti nella manutenzione ordinaria e da tempo
immemore sono state diverse le segnalazioni dei comuni colpiti dal fenomeno;
Tenuto conto che: - i
comuni hanno una carenza di organico nel progettare e rendere esecutive le
azioni da mettere in campo;
- il personale richiesto
deve presentare un’alta specializzazione a fronte della complessità degli
interventi da programmare;
- sulle azioni di
ripascimento alcuni interventi in Calabria hanno oggettivamente evidenziato una
difficoltà di reperimento delle materie prime: le georisorse;
- la carenza di georisorse può essere risolta dall’utilizzo di materiali
artificiali eco-compatibili con il sistema ambientale di riferimento;
- è possibile prelevare
dai fondali, attraverso le cave sottomarine, del materiale necessario al
ripascimento;
Preso atto che: - in
Calabria fino ad ora si è provveduto ad interventi di contingenza e non
strutturali;
- la realizzazione di
opere rigide come i “pennelli” e le “barriere frangiflutti” si sono dimostrate
inadeguate nella risoluzione della problematica dell’erosione;
- in Calabria con
delibera n. 1 del 22 luglio 2014 del comitato istituzionale è stato approvato
il Master plan per gli interventi di difesa e di tutela della costa;
- il Master plan,
sopracitato, non è stato aggiornato ed è di competenza regionale;
- è auspicabile che
venga coinvolto il sistema universitario calabrese per il know how sviluppato e per favorire una sinergia istituzionale e
di competenze degli enti coinvolti;
- la stessa società del
gruppo ferrovie dello stato italiane (RFI) ha un interesse sul tema;
- il Presidente della
Giunta regionale è commissario di governo per il contrasto del dissesto
idrogeologico nel territorio della Regione Calabria;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1. quali azioni intende
attivare a fronte dell’emergenza erosione costiera e dissesto idrogeologico in
Calabria;
2. quale sia la
strategia complessiva di sistema e il cronoprogramma degli interventi da attuare
in favore delle coste calabresi;
3. quale piano
straordinario si intenda adottare per ristorare le comunità e attività
coinvolte in tutte le zone colpite al fine di garantire alle attività
danneggiate la possibilità di esercitare nella prossima stagione estiva.
(114; 26/01/2023).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
-la zona costiera alle
porte della Città di Crotone, di fronte all’area “ex Pertusola”, di proprietà
di Eni Rewind S.p.A. oggi versa in uno stato di totale abbandono;
-nella suddetta area
sono evidenti le rovine di quella che più di vent’anni fa era la zona
industriale e sono ammassate ingentissime quantità di rifiuti, anche
radioattivi, senza dubbio pericolosi per i cittadini dell’intera area urbana;
-lo stato attuale della
zona rappresenta un serio pericolo per la salute dell’intera comunità e un
freno per lo sviluppo turistico ed economico della Città e della provincia di
Crotone;
-in data 24 ottobre 2019
si era tenuta una Conferenza dei Servizi tenutasi presso il Ministero
dell’Ambiente e della Tutele del Territorio e del Mare, a cui avevano
partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Syndial S.p.A. (oggi Eni Rewind
S.p.A.) e in videoconferenza anche la Regione Calabria e il Comune di Crotone,
per l’esame degli interventi di bonifica da effettuare all’interno e nei pressi
della zona;
-all’interno della
Conferenza si era preso in esame il progetto relativo al sito di bonifica di
Interesse Nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara” – Discariche fronte mare e aree
industriali – Progetto di Bonifica fase 2 (POB 2) trasmesso in precedenza da
Syndial SPA;
-a margine di suddetta
Conferenza dei Servizi il verbale redatto riportava che l’Arch. ... durante
l’illustrazione ai presenti del provvedimento PAUR (Provvedimento Autorizzatorio
Unico Regionale) relativo al POB 2 comunicava che all’interno del Provvedimento
stesso erano state inserite “una serie di prescrizioni, la cui principale è
che, in ogni caso, il destino dei rifiuti (TENORM E NON TENORM) deve essere
posto fuori dal territorio regionale”;
- ... aggiungeva che “la
richiesta di portare i rifiuti all’esterno del territorio regionale nasce, sin
dalle fasi iniziali della valutazione del progetto, dalla necessità di non
aggravare la situazione già presente localmente mediante la realizzazione di
nuove discariche ed è stata condivisa da tutte le amministrazioni locali”;
-il verbale riportava
anche che il Dott. Pugliese, in qualità di Sindaco di Crotone e di Presidente
della Provincia, esprimeva parere favorevole in particolare sulla certezza che
i rifiuti venissero portati al di fuori del territorio del Comune e della
Provincia di Crotone;
-in
conclusione di riunione, la Conferenza dei Servizi, all’unanimità, sulla
base dei pareri e delle determinazioni fornite dalle Amministrazioni
interessate e dagli Enti tecnici presenti, esprimeva parere favorevole sul
Progetto in esame. Considerato che: -dopo quasi 3 anni, il Ministero
dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha convocato una nuova Conferenza
dei Servizi istruttoria per il 9 febbraio 2023 con il seguente ordine del
giorno: presentazione del Documento “Discariche fronte mare e aree industriali
di pertinenza Eni Rewind SpA. Progetto Operativo di
Bonifica Fase 2 (…) Variante al POB fase2 “Realizzazione di una discarica di scopo
per rifiuti TENORM con amianto derivante dalle operazioni di bonifica della
discarica ex Fosfotec Farina – Trappeto all’interno
del sito Eni Rewind di Crotone”. -Alla Conferenza dei Servizi sono stati
invitati, tra gli altri, la Regione Calabria Dipartimento Territorio e Tutela
dell’Ambiente e Dipartimento Urbanistica, la Provincia di Crotone Settore
Ambiente, il Comune di Crotone, ARPACAL;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di
assessore all’Ambiente della Regione Calabria,
per sapere:
-quale sia la reale
portata e la pericolosità dei rifiuti presenti nella area in questione;
-da dove nasca la
necessità di una nuova Conferenza dei Servizi dopo quella decisoria del 2019;
-per quale motivo si
debba richiedere nuovamente un parere alle Amministrazioni laddove già espresso
in precedenza sulla medesima situazione;
-quale posizione intenda
assumere il Dipartimento Ambiente della Regione sulla questione in essere e nei
confronti delle proposte formulate da Eni Rewind SpA.
(116; 30/01/2023).
Tavernise.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il cronoprogramma per
l’elettrificazione della ferrovia ionica calabrese è costellato da continui
problemi che ne hanno minato il corretto svolgimento: ritardi, commissariamenti
e criticità varie. Sono previsti interventi infrastrutturali e tecnologici con
le risorse finanziare necessarie per l’ultimazione del progetto che saranno a
valere sul PNRR, ma per il completamento di questa importante opera occorrerà
aspettare ancora diversi anni;
nel 2022, ad aprile a
Reggio Calabria e a luglio a Corigliano-Rossano, alla presenza del Direttore
Direzione Regionale Calabria Trenitalia Maurizio Fanelli, sono stati presentati
i treni ibridi Blues a tripla alimentazione, elettrica, diesel e a batterie,
realizzati nelle officine calabresi di Hitachi Rail.
In quelle occasioni è stato comunicato che 13 nuovi treni regionali Blues
saranno destinati a percorrere la linea ionica tra Reggio Calabria e Sibari e
la trasversale tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme a partire dal primo trimestre
del 2023;
sette convogli
"Blues Intercity", poi, con una livrea dedicata che li renderà
immediatamente distinguibili dai "cugini" della Divisione Regionale,
saranno destinati al servizio Intercity Taranto - Reggio Calabria, che oggi
conta due coppie di treni effettuati con locomotive Diesel D.445 e tre carrozze
Tipo Z. Considerato che: a dicembre 2022 sono stati consegnati sette Blues
suddivisi tra le regioni Sicilia, dove sono arrivati cinque treni ibridi, e
Toscana e Sardegna, con un treno a testa. Per quanto riguarda la Sicilia i
Blues saranno utilizzati su linee non elettrificate come la tratta
Siracusa-Modica-Gela-Caltanissetta, la Piraineto-Castelvetrano-Trapani
e la Catania-Caltagirone. Tenuto conto che: i nuovi treni regionali Blues
rappresentano un salto generazionale, perché possono viaggiare con motori
diesel su linee non elettrificate come quella ionica, con motore elettrico su
quelle elettrificate e con batterie per percorrere il primo e l’ultimo miglio
sulle linee non elettrificate o durante la sosta nelle stazioni. Si evita,
così, l’uso di carburanti, azzerando emissioni e rumori. La tecnologia ibrida
consente, inoltre, di ridurre del 50% il consumo di carburante, oltre a una
forte diminuzione delle emissioni di CO2 rispetto agli attuali convogli diesel.
I Blues sono attrezzati con l’ERTMS, il più evoluto sistema di segnalamento
ferroviario in Europa, raggiungono i 160 km orari e possono ospitare fino a 300
persone sedute nella composizione a quattro carrozze. Costruiti con materiali
riciclabili, sono confortevoli e sostenibili: sono presenti postazioni per le
bici, un’area per i bambini, prese usb e di corrente a 220V, oltre a un sistema
di climatizzazione che prevede l’ottimizzazione dei consumi in base
all’effettivo numero di passeggeri trasportati. Preso atto che: da originario
cronoprogramma di RFI, l’attivazione dell’elettrificazione della Ferrovia
Ionica tra Sibari e Catanzaro Lido e della trasversale Catanzaro Lido – Lamezia
Terme Centrale era prevista per l’anno attualmente in corso. Le attuali stime
del gestore dell’infrastruttura del Gruppo FS Italiane e del Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti, invece, prevedono l’autorizzazione alla messa
in servizio della trazione elettrica sulle tratte in questione a dicembre 2026;
il solo tratto
Sibari-Rossano risulta attivabile in tempi brevi e ciò permetterebbe il
prolungamento del Frecciargento Sibari-Bolzano fino a Rossano, servendo anche
la stazione di Corigliano, contribuendo, così, alla riduzione del grave
isolamento nell'ambito dei trasporti ferroviari che attanaglia la terza città
calabrese per numero di abitanti;
le opere di
elettrificazione della linea ferroviaria ionica vennero finanziate già nel 2018
attraverso fondi FSC, ma in questi anni gli unici interventi realizzati,
visibili agli occhi di chi quotidianamente percorre la tratta Catanzaro Lido –
Sibari, sono stati quelli relativi alla posa dei pali tipo LS per il futuro
sostegno della catenaria. Il 30 dicembre 2022 il commissario straordinario
Roberto Pagone ha firmato l’ordinanza di Rfi relativa
all’avvio dell’approvazione del Progetto Definitivo di elettrificazione della
tratta Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale;
nell’attesa del completamento
della elettrificazione della linea è indispensabile dare il via a un cambio
completo del modo di viaggiare sulla tratta ionica e supportare il sistema
turistico dei territori interessati nel suo rilancio. Tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta regionale
per sapere:
1.che iniziative intende
assumere la Regione Calabria per velocizzare al massimo la consegna dei 13
treni Blues ibridi, migliorando la percorribilità di una tratta ferroviaria
così importante e propulsiva per lo sviluppo sociale, turistico ed economico di
una zona così vasta e fondamentale della Calabria;
2.se intende attivarsi
per conoscere l’esatto cronoprogramma dei lavori di elettrificazione della
linea ferroviaria Sibari – Catanzaro Lido – Lamezia Terme Centrale, fornendo
precise indicazioni tratta per tratta, a cominciare da quelle attivabili in
tempi brevi, sulla durata dei lavori e sui tempi di completamento degli stessi.
(117; 02/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- il Presidio
Ospedaliero Ciaccio/De Lellis è struttura che svolge continue prestazioni
sanitarie soprattutto in campo oncologico;
- tale presidio
costituisce struttura di riferimento non solo per i pazienti di Catanzaro ma
anche per i pazienti dell’intero territorio regionale;
- è essenziale nello
svolgimento delle dette prestazioni sanitarie la disponibilità della Pet;
- fino alla data del
28/8/2022 il Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis ha potuto contare sulla
disponibilità di una Pet Mobile presente nella struttura per tre giorni a
settimana;
- purtuttavia, a
decorrere dal 28/8/2022 non è più disponibile presso il Presidio Ospedaliero
Ciaccio/De Lellis la Pet mobile;
- l’assenza della Pet
nel Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis ostacola con tutta evidenza lo
svolgimento delle prestazioni sanitarie tipiche non potendo il detto Presidio
disporre di uno strumento diagnostico essenziale;
- al momento, per
effetto di una convenzione esistente con l’Azienda Mater Domini, vi è la
disponibilità ad utilizzare la Pet dell’azienda Mater Domini in modo, tuttavia,
molto limitato e non soddisfacente;
- pertanto, in molti
casi i pazienti sono costretti a recarsi fuori dalla regione Calabria al fine
di eseguire gli esami a cui è finalizzata la Pet;
- tutto ciò lede il
diritto alla salute dei pazienti che si rivolgono al Presidio Ciaccio/De Lellis
i quali, purtroppo, a causa dell’assenza della necessaria Pet non possono
beneficiare di tempestive e immediate cure sanitarie;
- occorre, pertanto, con
rapidità e tempestività, comprendere le ragioni per le quali presso il Presidio
Ospedaliero Pugliese/Ciaccio non sia più disponibile l’essenziale Pet e
adottare ogni necessario atto e provvedimento al fine di permettere al detto
Presidio di poter contare sull’essenziale Pet e di potere dare immediate e
tempestive risposte ai pazienti. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si
CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, anche nella qualità
di Commissario ad acta per la sanità calabrese, e alla Giunta Regionale
per sapere:
se hanno contezza della
grave problematica sopra esposta e di sapere quali atti e provvedimenti
politici e amministrativi e gestionali si intenda porre in atto tempestivamente
al fine di permettere al Presidio Ospedaliero Ciaccio/De Lellis e ai pazienti
che si rivolgono alla detta struttura di poter disporre della necessaria ed
essenziale Pet e al fine di rendere effettivo e concreto e reale anche per i
pazienti del Presidio Ciaccio/De Lellis il diritto alla salute e alle cure
sanitarie.
(118; 06/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
- con il Protocollo di
intesa sottoscritto in data 18 ottobre 2016 tra Regione Calabria e Rete
ferroviaria italiana S.p.A. (RFI) è stato avviato il processo finalizzato alla
velocizzazione del collegamento multimodale "Aeroporto – Stazione Lamezia
Terme Centrale – Germaneto – Catanzaro Lido” prevedendo una collaborazione tra
Regione Calabria e RFI in tutte le fasi dell’intervento: fattibilità,
finanziamento europeo, progettazione ed esecuzione;
- nell’ambito di tale
intervento particolare rilievo ha assunto il collegamento tra la Stazione di
Lamezia Terme e l’Aeroporto, atteso che la realizzazione di un collegamento
stabile e frequente consentirebbe di migliorare notevolmente i collegamenti
intermodali e incrementare l’utilizzo del servizio ferroviario per raggiungere
l’aeroporto dalle diverse aree della Calabria;
- l’intervento era stato
inserito nel Programma Operativo Regionale FESR 2014-2020 della Regione
Calabria approvato dalla Commissione Europea in data 20/10/2015;
- nel quadro sopra
descritto, la Regione Calabria ha inteso affidare il servizio per la redazione
del progetto di fattibilità tecnico economica per la realizzazione del
“Collegamento Aeroporto – Stazione Lamezia Terme Centrale” tramite una
procedura aperta ai sensi dell’art. 60 del D. Lgs.n.
50/2016 e ss.mm.ii., secondo il criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa, ai sensi dell’art.95 comma 3, lett. a) del D.
Lgs. 50/2016;
- il Documento
Preliminare alla Progettazione, approvato nel marzo 2020, chiedeva di prevedere
almeno due alternative: Alternativa 1) Realizzazione di un collegamento con bus
elettrici o a metano possibilmente in sede riservata dalla stazione
all’aeroporto e, specificatamente, il progetto di sistema doveva valutare la
possibilità di collegare con un sistema di trasporto su gomma a basso impatto
ambientale, bus elettrici, i due principali poli trasportistici dell’area di
Lamezia Terme, la Stazione Ferroviaria e l’Aeroporto, al fine di favorire
l’interscambio dei passeggeri provenienti dalle linee ferroviarie afferenti
alla stazione di Lamezia T. C.le diretti
all’aeroporto, e viceversa. Alternativa 2) Realizzazione di un collegamento
People Mover automatizzato con valutazione tecnica di
almeno due possibili tracciati e, specificatamente, il progetto doveva valutare
la possibilità di collegare con un sistema di trasporto innovativo automatico,
tipo People Mover, i due principali poli
trasportistici dell’area di Lamezia Terme, la Stazione Ferroviaria e
l’Aeroporto, al fine di favorire l’interscambio dei passeggeri provenienti
dalle linee ferroviarie afferenti alla stazione di Lamezia T. C.le diretti all’aeroporto, e viceversa. CONSIDERATO che -
la Regione Calabria, con decreto n. 9486 del 18/09/2020, ha aggiudicato il
"servizio di architettura e ingegneria per l’esecuzione di prestazioni
relative al livello di approfondimento di progettazione di fattibilità tecnica
ed economica del Collegamento Multimodale Stazione Lamezia Terme – Aeroporto
Lamezia Terme” alla RTI Ferrotramviaria Engineering S.p.A. (Mandataria
Capogruppo);
che in data 17/02/2021
tra Regione Calabria e Ferrotramviaria S.p.A. è stato firmato il Contratto Rep.
n. 18636 e con nota la Ferrotramvia S.p.A. ha inviato
(prot. n.1222/FE del 21/09/2021) alla Regione Calabria gli elaborati
concernenti le ipotesi progettuali, in ottemperanza al contratto di appalto
sottoscritto ed al relativo cronoprogramma. Tutto quanto sopra premesso e
considerato, in ragione del tempo trascorso e dei ritardi accumulati, il
sottoscritto Consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta e
l’Assessore regionale competente
per sapere:
cosa prevedono le
proposte progettuali selezionate e quale sia il cronoprogramma per la
realizzazione dell’infrastruttura.
(119; 07/02/2023).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale.
Premesso che:
nella Relazione annuale
2022, approvata con Delibera n. 1/2023 dalla Sezione di controllo per gli
affari comunitari e internazionali della Corte dei conti, sui rapporti
finanziari con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi comunitari, sono
emerse diverse criticità per la regione Calabria relative alla Programmazione
2014-2020;
sulla gestione dei fondi
comunitari per l’esercizio finanziario 2021 la Corte dei conti rileva che “per
i Fondi FSC, i principali parametri finanziari al 31 dicembre 2021 presentano
una dotazione assegnata e rideterminata pari ad euro 2.260.531.679, con un
livello di spesa registrato pari al 48,6% che, considerata la chiusura del
programma prevista per il 2023, non può ritenersi un target soddisfacente”.
Questo livello di spesa, pur insufficiente, è stato raggiunto grazie ai
regolamenti di flessibilità e semplificazione adottati a marzo 2020 per fare
fronte alla pandemia, ma tuttavia, proprio a causa del Covid, è diminuita la
spesa infrastrutturale;
un altro rilievo contenuto
nella relazione, sempre relativo ai Fondi FSC, è riguardante il rischio di
perdita delle risorse, considerando la conclusione del Programma al 31 dicembre
2023. I giudici contabili, infatti, osservano che “L’importo delle risorse
ancora non programmate, pari ad euro 265.449.156 (11,74% dell’intero importo
programmato), rimane consistente se si considera che il settennio di
programmazione è quasi terminato. Tenendo conto della tempistica per l’avvio
dei bandi e per la valutazione ed esecuzione dei progetti, si ritiene possibile
che il tempo per rispettare la cosiddetta regola “n+3” (prevista per il 2023) e
per evitare il disimpegno automatico, possa non essere sufficiente.”;
la relazione pone
l’attenzione anche sulle le somme, di provenienza comunitaria, erogate a tutti
gli enti strumentali, alle fondazioni e alle partecipate della Regione
Calabria, nella qualità di soggetti attuatori di progetti o opere, evidenziando
come “A seguito dell’omessa risposta da parte della Regione sulla modalità di
rendicontazione della spesa dei fondi, non è stato possibile conoscere per
quanti e per quali progetti la spesa è stata certificata alla UE da parte del
soggetto attuatore/beneficiario/gestore e per quanti e quali progetti la
certificazione è avvenuta con solo l’ordinativo di pagamento atto a
giustificare il trasferimento delle risorse.”;
nell’ambito delle
risorse reperite per fronteggiare l’emergenza sanitaria, dal riscontro
istruttorio è emerso che la spesa prodotta è pari solamente al 36% circa di
quanto disponibile. Le somme, inoltre, sono state impiegate in aiuti una tantum
erogati a lavoratori ed imprese e in aiuti funzionali a mantenere i livelli di
occupazione e nessuna azione di investimento sembra abbia avuto sviluppo.
Nonostante la normativa emergenziale abbia introdotto nuovi spazi di
flessibilità, la relazione riassume così i dati analizzati: “Nel complesso: è
evidente che le risorse del POR Calabria messe a disposizione per fronteggiare
la pandemia sono state solo in parte utilizzate.”;
non sembrano esserci i
presupposti per la conclusione dei due progetti a cavallo tra le programmazioni
2007-2013 e 2014-2020, il collegamento ferroviario metropolitano tra la nuova
stazione FF.SS. di Catanzaro in Località Germaneto e l'attuale stazione di
Catanzaro Sala e la costruzione del terzo lotto della strada Gallico-Gambarie,
la cui scadenza è prevista per il primo progetto al 31.12.2023 e per il secondo
al 30.06.2023;
la chiusura del POR
Calabria FSE 2007-2013 non è stata ancora conclusa. Considerato che: per quanto
riguarda i controlli di I livello, nel periodo che va dal 1° luglio 2020 al 30
giugno 2021 il numero totale delle irregolarità identificate è stato molto più
alto rispetto al precedente periodo esaminato. Su un importo totale di 496
milioni di euro la spesa ammissibile, con riferimento al FESR e FSE, è stata
pari ad 451 milioni di euro. Tenuto conto che: rispetto alle altre regioni del
Sud Italia, il POR Calabria, secondo la Corte dei conti, ha presentato le
performance meno apprezzabili. Per quanto riguarda l'avanzamento finanziario
degli impegni e dei pagamenti, al 31 dicembre 2021, sull'importo programmato il
valore complessivo impegnato è pari al 72,4%. I pagamenti sono stati pari
solamente al 48,6%. Preso atto che: tali dati confermano la gravità della
situazione e mettono a rischio concreto la perdita di risorse importanti per la
Calabria. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
quali iniziative urgenti
intende intraprendere la Regione Calabria per evitare il disimpegno delle
risorse entro il 31.12.2023 e per migliorare e accelerare i processi di impegno
e di spesa delle somme messe a disposizione dall'Unione Europea, dissipando i
dubbi e le ombre emerse nella Relazione annuale 2022 sui rapporti finanziari
con l’Unione europea e l’utilizzazione dei Fondi europei della Corte dei conti.
(120; 09/02/2023).
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- il Parlamento europeo
con la risoluzione del 16 febbraio 2022 su Rafforzare l'Europa nella lotta
contro il cancro - Verso una strategia globale e coordinata (2020/ 2267(INI))
nell'enunciazione dei campi di azione al paragrafo 125 specificatamente chiede
"che entro il 2025, al più tardi, tutti gli Stati membri garantiscano il
diritto all'oblio a tutti i pazienti europei dopo dieci anni dalla fine del
trattamento e fino a cinque anni dopo la fine del trattamento per i pazienti
per i quali la diagnosi è stata formulata prima dei 18 anni di età";
- senza il
riconoscimento del diritto all'oblio oncologico oggi in Italia milioni di
cittadini subiscono discriminazioni determinate dalla loro storia medica e
patologica. Infatti per la stipula di contratti
bancari e assicurativi, vengono richieste tutta una serie di informazioni sullo
stato psico-fisico del cliente e, in caso di pregresse patologie oncologiche,
le stesse possono determinare l'imposizione di oneri maggiori rispetto a quelli
normalmente e normativamente previsti, oltre a incidere sfavorevolmente sulla
valutazione del rischio e della solvibilità del cliente;
- in Italia nonostante
alcune iniziative parlamentari, ad oggi, non esiste una norma che impedisca le
suddette discriminazioni o che adegui la normativa nazionale alla risoluzione
europea. Si precisa che già 5 Paesi Europei,
specificatamente Francia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Portogallo hanno, con
strumenti diversi ma di analogo contenuto, garantito il diritto all'oblio
oncologico. Considerato che • le pregresse patologie oncologiche possono essere
elemento di discriminazione anche in altri ambiti quali avanzamenti di
carriera, adozioni di minori o reinserimento lavorativo nonostante nessuna
normativa preveda limitazioni determinati da precedenti stati patologici;
- il riconoscimento
all'oblio oncologico risponderebbe oltre che agli impegni europei anche al
rispetto degli art. 2, 3 e 32 della nostra Costituzione;
- pur trattandosi di
materia rientrante nella competenza esclusiva del legislatore nazionale, le
istituzioni regionali possono comunque compulsare l'iniziativa legislativa
nelle sedi competenti e insistere con azioni propositive e di sensibilizzazione
sul tema;
tutto ciò premesso e
considerato
impegna la Giunta
regionale
- a farsi promotore nei
confronti del Governo e del Parlamento affinché venga approvata una normativa
nazionale che disciplini in modo compiuto il diritto all'oblio oncologico;
- a incentivare in ogni
sede opportuna il dibattito pubblico utile a esortare l'azione politica sul
diritto del cittadino all'oblio oncologico.
(44; 12/01/2023) Fedele.
Il Consiglio regionale, premesso
che:
che nella città di
Catanzaro vi è l’Università Magna Graecia tra i cui
corsi è ricompreso quello di Medicina e Chirurgia;
che il corso di Medicina
e Chirurgia, che esiste all’interno dell’UMG da diversi decenni, si avvale
della presenza essenziale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini
ed ha permesso e permette alla Calabria di poter contare su personale medico di
qualità;
che nel 2020 è stato
istituito il corso interateneo (Magna Graecia/Unical) in Medicina e
Tecnologie digitali che prevede lo svolgimento dello stesso per tre anni a
Cosenza (secondo le specificità didattiche dell’Unical)
e per tre anni a Catanzaro (secondo le specificità medico/cliniche della Magna Graecia);
che con L.R. 16/12/2021
N. 33 è stata disposta la fusione per incorporazione dell’Azienda Ospedaliera
Pugliese Ciaccio con l’Azienda Ospedaliera Universitaria Mater Domini;
che è, pertanto, nata,
con la L.R. 33/2021, l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”, con
sede in Catanzaro, che avrà 850 posti letto e che costituirà un punto di
riferimento medico/clinico e didattico non solo per la Calabria ma per l’intero
Sud;
che all’art. 2 della
L.R. N. 33/2021 è disposto che “Entro dodici mesi dall’entrata in vigore della
presente legge sono definiti i rapporti tra Regione Calabria e Università degli
Studi Magna Graecia di Catanzaro in materia di
attività integrate di didattica, ricerca e assistenza, mediante protocollo
d’intesa … Il protocollo d’intesa … stabilisce anche i criteri generali per
l’adozione degli atti normativi interni tenendo conto non solo delle vocazioni
assistenziali di emergenza urgenza e di alta specializzazione dell’Azienda
Ospedaliera Pugliese Ciaccio e di elezione, urgenza, didattica e ricerca
dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Mater Domini, ma anche di quella che
sarà l’attività integrata dell’azienda dopo la fusione, nonché dei volumi di
attività da esse realizzati e delle esigenze di funzionamento delle scuole di
specializzazione e dei corsi di laurea, di laurea magistrale e di laurea
magistrale a ciclo unico, della Scuola di medicina e chirurgia”;
che, non può, pertanto,
non vedersi un diretto e immediato collegamento tra la nuova Azienda
Ospedaliera Universitaria “Renato Dulbecco”, con sede in Catanzaro, e la
facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Magna Graecia
di Catanzaro;