XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 21

 

SEDUTA Di MARTEDì 10 GENNAIO 2023

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

 

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 16,11

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

ALECCI Ernesto Francesco, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’elezione di 22 componenti nel Consiglio delle Autonomie Locali

PRESIDENTE

Prima di occuparci dei punti all’ordine del giorno, consentitemi un riferimento all’appuntamento elettorale di domani mercoledì 11 gennaio presso la Cittadella regionale, che vedrà i sindaci calabresi eleggere i 22 componenti in aggiunta ai 10 componenti di diritto del Consiglio regionale delle Autonomie locali, formato dalla legge regionale numero 1 del 5 gennaio 2007 con l’intento di favorire l’intervento dei Comuni nei processi decisionali della Regione e per attuare i principi di consultazione e cooperazione permanente tra Regione ed Enti locali.

L’auspicio è che la partecipazione dei sindaci sia ampia e indirizzata a migliorare le relazioni fra le varie articolazioni istituzionali della Repubblica, a incominciare, per quanto ci riguarda, tra la Regione e i 400 Comuni della Calabria.

Tutto ciò, con l’intento di contribuire - lo ha ricordato il Presidente della Repubblica intervenendo all’assemblea dell’Anci a Bergamo - a mettere i Comuni in condizione di adempiere ai compiti loro affidati, per poter concorrere a realizzare il principio costituzionale della pari dignità dei cittadini.

Sul PNRR sono ben note le difficoltà dei Comuni nelle fasi di progettazione, realizzazione delle opere e rendicontazione della spesa, ma riteniamo che il nuovo Governo saprà intervenire per porvi rimedio, perché questa sfida, per l’Italia e il suo Mezzogiorno, è di quelle che segnano il presente e il futuro di tutti noi.

Con la seduta odierna, si apre per l’Assemblea regionale un anno d’impegno, che sarà senz’altro ancora più intenso di quello che ci lasciamo alle spalle e, soprattutto, orientato a dare valore alla partecipazione e al coinvolgimento di ogni rappresentanza della società civile su ogni scelta strategica della Regione.

In tal senso, la relazione Regione-Comuni spero possa superare ogni ombra di incomprensione e, anche attraverso il Consiglio delle Autonomie Locali che ci apprestiamo a mettere in campo, non dubito che riusciremo a dare preminenza agli interessi generali della Calabria e dei calabresi. 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 110/12^ d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Simona Loizzo

PRESIDENTE

Avviamo i lavori con il primo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 110/12^ d'Ufficio, recante “Presa atto delle dimissioni del consigliere regionale Simona Loizzo”.

In data 23 dicembre 2022, il consigliere Simona Loizzo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisita al protocollo generale in pari data con numero 29465. Ai sensi dell'articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla presa d'atto delle dimissioni possono prendere la parola, per non più di cinque minuti, il consigliere dimissionario e un relatore per gruppo. Per dichiarazione di voto possono intervenire altri consiglieri solo per dichiarare la difformità del loro voto rispetto a quella del gruppo consiliare cui appartengono.

Ci sono interventi?

Procediamo alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle dimissioni. Invito il collega Alecci a fare la chiama, prego.

ALECCI Ernesto Francesco, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Consiglieri presenti e votanti 24; hanno risposto sì 24 consiglieri.

 

(Hanno risposto sì: Afflitto, Alecci, Arruzzolo, Bevacqua, Bruni, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Francesco, De Nisi, Gelardi, Gentile, Graziano, Iacucci, Laghi, Lo Schiavo, Mammoliti, Mancuso, Mannarino, Mattiani, Montuoro, Muraca, Raso, Straface)

 

Pertanto, la presa d’atto delle dimissioni del consigliere Loizzo è approvata con effetto immediato.

(Il Consiglio prende atto delle dimissioni della consigliera Loizzo)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Propongo, pertanto, di inserire all’ordine del giorno la proposta di provvedimento amministrativo 112/12^ d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Simona Loizzo”.

La proposta è inserita all’ordine del giorno.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 112/12^ di iniziativa d'Ufficio recante: “Surroga della consigliera regionale Simona Loizzo”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 112/12^ d'Ufficio, recante “Surroga del consigliere regionale Simona Loizzo”. Nella seduta odierna questa Assemblea ha preso atto delle dimissioni del consigliere Loizzo; procediamo ai sensi dell’articolo 26, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale alla relativa surroga. Pertanto, pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

Il provvedimento è approvato.

(Il Consiglio approva la surroga)

Invito, pertanto, il consigliere Pietro Santo Molinaro a prendere posto in Aula, prego.  

(Il consigliere Molinaro prende posto tra i banchi destinati ai consiglieri)

 

Benvenuto, consigliere Molinaro, e buon lavoro.

Proposta di n provvedimento amministrativo numero 111/12^ d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento amministrativo 111/12^ d'Ufficio, recante: “Presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo”.

In data 4 gennaio 2023, il consigliere Giovanni Arruzzolo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisita al protocollo generale in pari data, con numero 212. Ai sensi dell'articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla presa d'atto delle dimissioni possono prendere la parola, per non più di cinque minuti, il consigliere dimissionario e un relatore per gruppo per dichiarazione di voto. Possono intervenire altri consiglieri solo per dichiarare la difformità del loro voto rispetto a quello del gruppo consiliare cui appartengono.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ritengo doveroso fare un saluto stasera, visto l'impegno che mi chiama in altra sede, con l'intento di sempre di poter dare un contributo alla Calabria.

Ho ritenuto in questi mesi, nonostante le polemiche, essere sempre presente alle sedute di Consiglio regionale, alle sedute di Commissione e in tutte le sedi nelle quali sono stato chiamato a svolgere il mio ruolo istituzionale. Ritengo doveroso un saluto e un ringraziamento al gruppo di Forza Italia che in questo anno mi ha sostenuto, mi ha supportato e mi ha dato la fiducia di rappresentarli come Presidente del gruppo.

Un saluto a tutti i colleghi della maggioranza, con i quali abbiamo condiviso molti importanti risultati anche con vedute diverse, ma trovando sempre una sintesi nell'interesse dei calabresi.

Un saluto anche ai colleghi di minoranza, con i quali ci siamo confrontati anche spesso in maniera accesa, ma sempre con rispetto dei ruoli e delle prerogative di ognuno.

Un saluto alla burocrazia, con la quale mi sono confrontato anche nell'anno in cui ho presieduto il Consiglio regionale e con la quale ho instaurato sempre un rapporto di correttezza, di non intromissione nei ruoli a essa prettamente spettanti, perché è importante che ci sia una condivisione tra l'indirizzo politico e l'attività burocratica. Quindi un saluto a tutto il personale del Consiglio regionale.

È un percorso della mia vita. Ho trascorso otto anni in quest'Aula: prima tra i banchi della minoranza, poi in maggioranza, cercando sempre di dare il piccolo contributo che ognuno di noi, in maniera corretta e fattiva, deve dare.

Un saluto anche alla stampa che è sempre stata presente e attenta alle dinamiche del Consiglio.

Io mi congedo questa sera, lasciando una riflessione ai colleghi della minoranza, perché nelle ultime sedute di Consiglio ho più volte ascoltato, da autorevoli rappresentanti delle varie componenti di minoranza, gli inviti all'unità, a sintesi. Mi viene sempre di fronte il consigliere Bevacqua; lui dice che mi rivolgo sempre a lui, lo faccio affettuosamente perché con il consigliere Bevacqua abbiamo trascorso anche cinque anni in Commissione, lui era il mio Presidente. Ho sentito anche l’ex consigliere Nicola Irto che, il giorno delle sue dimissioni, rivolgendosi al presidente Occhiuto, precisava che, in questo momento particolare, la Calabria ha delle opportunità che deve cogliere con l'aiuto di tutti. Io mi rivolgo ai colleghi della minoranza, perché oggi abbiamo due opportunità: quella di mandare ancora un messaggio all'esterno e al resto dell'Italia, in cui la Calabria è vista come una zavorra, come una Regione che non è in grado di spendere le risorse e che non è in grado di attuare i programmi, oppure abbiamo l'opportunità di dare un segnale forte di cambiamento. Ritengo che ci siano le condizioni.

Quindi la riflessione che rivolgo ai colleghi della minoranza qual è? Nelle azioni forti che possono far sì che la Calabria possa cambiare passo, chiedo un forte sostegno, come l'abbiamo fatto noi, collega Bevacqua, quando eravamo all'opposizione. Ti ricorderai delle problematiche innescate tra il presidente Oliverio, per quanto riguarda il commissariamento della sanità, con il commissario Scura. Abbiamo assistito a cinque anni di conflitti, a cinque anni del nulla, che purtroppo hanno prodotto problemi. Ora non voglio fare polemica assolutamente, perché ritengo che non sia questo il momento di farle.

Il presidente Occhiuto ha ereditato una Calabria disastrata, come l'ha ereditata Oliverio. Senza dare colpe a nessuno - purtroppo abbiamo decenni di problemi per quanto riguarda la sanità - abbiamo problemi infrastrutturali; abbiamo problemi di precariato. Però dobbiamo dare atto al presidente Occhiuto di aver iniziato un nuovo corso. Lo ha fatto quando in campagna elettorale diceva che lui si sarebbe battuto per il commissariamento, lo ha fatto per altre cose e quindi ritengo che vada sostenuto in quelle battaglie per mandare quel messaggio che oggi ritengo che tutti dobbiamo cogliere. C'è una maggioranza, c'è un'opposizione che fa la propria parte, il proprio ruolo, ma i risultati poi sono nell'interezza del Consiglio regionale, nel ruolo che spetta ad ogni gruppo politico.

E quindi ritengo, conoscendovi personalmente – con alcuni già da tanti anni, con altri in questo scorcio di Legislatura –, che il buon senso debba prevalere su tutte quelle cose che possono portare benefici e utilità alla Calabria.

Lascio il Consiglio a malincuore, perché effettivamente ormai mi ero affezionato a tanti colleghi, a questo luogo. Lo faccio veramente a malincuore. Ritengo, però, che, come nella vita e come nelle professioni, si facciano dei percorsi. Io ora sono chiamato a fare il deputato della Repubblica, dopo aver fatto, a differenza di tanti che arrivano paracadutati dal cielo, un percorso dal basso: da consigliere comunale, provinciale regionale e così via.

Quindi ritengo di poter dare anche un piccolo contributo a livello nazionale. Lo farò con passione, con cuore perché effettivamente ritengo che una sintesi e una sinergia tra il Governo nazionale amico e il Consiglio regionale produrrà quei frutti che faranno bene alla Calabria.

Grazie e buona serata a tutti.

PRESIDENTE

Grazie, collega Arruzzolo. Le auguriamo buon lavoro. Io lo faccio a nome di tutti e so che ovviamente porterà nelle sedi opportune le ragioni di questa terra.

Ha chiesto – la prego ancora di rimanere qualche minuto – di intervenire il capogruppo dell'UDC, Giuseppe Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente, saluto la Giunta e i colleghi.

Sono entrato in questo Consiglio regionale insieme all’onorevole Arruzzolo otto anni fa, come ha ricordato poc'anzi, e quindi sento che oggi una parte di questo Consiglio importante, con la quale ho lavorato in questi anni, va via; va via anche, dal punto di vista personale, una parte di me per ciò che abbiamo fatto insieme all’interno del Consiglio regionale in questi anni.

Chiaramente auguriamo all'onorevole Arruzzolo che abbia all'interno del Parlamento italiano delle soddisfazioni ancora migliori di quelle che ha avuto in Consiglio regionale, però d'altra parte – come ho già detto anche a lui personalmente quando è stato eletto parlamentare della Repubblica – questo Consiglio perde un consigliere regionale importante; un consigliere regionale che ha guidato anche, come è stato ricordato poc'anzi, questo Consiglio con equilibrio, con pacatezza e con moderazione. Diciamo che ha svolto ruoli di capogruppo di gruppi importanti di questo Consiglio, per ultimo Forza Italia, che è il gruppo più importante e anche di Presidente del Consiglio. Quindi è arrivato a svolgere il ruolo massimo di questa Assise del Consiglio e l'ha sempre fatto con modestia, perché Gianni Arruzzolo è sempre stato una persona modesta che non ha mai fatto pesare all'esterno il peso effettivo che aveva all'interno di questo Consiglio.

Gianni Arruzzolo è stato determinante in molti passaggi delicati di questo Consiglio, sia durante la legislatura Oliverio sia durante le due legislature successive e quindi verrà sicuramente ricordato come uno dei consiglieri più bravi, più capaci che abbiano ricoperto il ruolo di consigliere regionale all'interno di quest'Aula.

Volevo dire queste due parole perché era giusto e anche necessario farlo e auguro a Gianni di continuare meglio di come ha fatto in questo Consiglio. Dal punto di vista personale sai che è una perdita anche affettiva, da oggi importante anche per me, all'interno del Consiglio. Grazie ancora.

PRESIDENTE

Grazie, collega Graziano. Ha chiesto di intervenire il capogruppo del Partito democratico, Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo, innanzitutto, per dare il benvenuto ai neo-colleghi, consiglieri regionali, Pietro Molinari e Mimmo Giannetta, ma soprattutto anch'io per esprimere il mio apprezzamento, soprattutto il mio augurio di buon lavoro, al collega Gianni Arruzzolo, chiamato oggi a ricoprire un ruolo più importante di quello di consigliere regionale. Quando si cresce e si arriva a livelli più alti in termini di rappresentanza dei calabresi e interesse dei calabresi, si deve essere orgogliosi di questo ruolo che, Gianni, ti è stato affidato dagli elettori e devi essere anche orgoglioso di ricevere oggi, in quest'Aula, gli apprezzamenti, la vicinanza umana di chi ti ha conosciuto in questi anni.

Anch'io sono da otto anni in questo Consiglio regionale e ho sempre apprezzato la tua disponibilità, la tua umanità, la tua voglia di contribuire a risolvere i problemi, senza mai ragionare in termini di maggioranza e di minoranza. L'ho constatato quando io ero Presidente della Commissione ambiente e tu eri in minoranza; l'ho constatato quando tu eri Presidente del Consiglio regionale e io all'opposizione. Quando prevalgono alcuni valori, alcuni principi, come il rispetto della persona, la valorizzazione dei ruoli e soprattutto l’impegno a mettere insieme capacità, conoscenze e competenze per dare risposte ai calabresi, credo sia la cosa più bella ed è così che vedo la tua persona.

Raccogliendo il tuo invito, Gianni, collega Arruzzolo, anzi, onorevole deputato Arruzzolo, da quando ci siamo insediati in quest'Aula stiamo cercando di svolgere il nostro ruolo con scienza e coscienza, perché sarebbe sbagliato ridurre il ruolo di consigliere regionale, di minoranza o di maggioranza, nella semplice presa d'atto di ciò che si propone o di ciò che ci viene imposto.

Credo che questo Consiglio regionale debba farlo!

Utilizzo sempre un termine: ossatura democratica interloquente. Cioè quella capacità di mettere insieme maggioranza e minoranza per far crescere la Calabria e supportare anche progetti importanti che riguardano la Calabria, come l’autonomia differenziata, la Strada Statale 106 e altre tematiche sulle quali noi ci siamo misurati in quest'Aula.

Credo che tu, anche da quello scranno, saprai rappresentare gli interessi dei calabresi e non troverai un'opposizione, ma amici che ti guarderanno sempre con attenzione, perché credo che la Calabria potrà avere un futuro se si recupera quel rispetto dei ruoli, delle funzioni che sono fondamentali per far crescere l’ossatura democratica, per far crescere quell’humus culturale che, spesso, nel passato è mancato, vedendo solo il prevalere di localismi o individualismi che non portano da nessuna parte.

Il mio auspicio, il nostro augurio è quello che tu, anche da lì, tenga come faro questa rappresentazione della Calabria: un Consiglio regionale autorevole, capace di aiutare i processi e di far prevalere anche quel tratto di umanità e di mitezza che spesso è mancato in quest'Aula e che a te riconosco.

Umanità e mitezza, due parole che spesso dimentichiamo e che per me sono il faro dell'azione politica e dei rapporti personali fondamentali per guardare al domani in maniera diversa e migliore per noi e per i nostri figli.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il capogruppo di Forza azzurri, Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Intervengo, molto brevemente, per associarmi agli attestati di stima per la persona, per il politico, per il collega Gianni Arruzzolo. Mi associo con grande sincerità, con grande trasporto, con grande anche emotività, perché posso testimoniare personalmente quello che Gianni ha rappresentato per la mia esperienza: sono entrato in Consiglio regionale poco meno di tre anni fa e posso dire di essere, grazie a Gianni Arruzzolo, diverso da quello che ero, certamente sono più riflessivo.

L'esempio che Gianni ci ha consegnato è quello di un uomo, di un politico, di un rappresentante delle Istituzioni che ha fatto del garbo, della mitezza, dell'accoglienza - - quella che poi in realtà è una delle caratteristiche o dovrebbe essere una delle caratteristiche più importanti per chi si occupa della cosa pubblica, come facciamo noi -della logica di una dialettica, che a volte può avere delle parentesi di asprezza, ma sempre e costantemente e continuamente all'insegna del rispetto di tutti, della propria parte politica, della propria maggioranza e certamente anche delle opposizioni, un suo punto di forza.

Mi limito a dire che la proposta di provvedimento amministrativo, così recita il testo dell'ordine del giorno del punto che stiamo discutendo in maniera fredda, in burocratese, in realtà - come si può intuire - si sta trasformando - e ne sono veramente compiaciuto, anche per quello che ha appena detto il collega capogruppo del PD, Mimmo Bevacqua – in un tributo bipartisan all'opera che ha svolto Gianni.

Mi permetto di dire che in quest'Aula ci sono state diversi passaggi verso il Parlamento nel corso degli anni e delle legislature, ma non so quante volte chi è andato a ricoprire anche ruoli più importanti ha avuto la possibilità di ricevere queste attestazioni di stima. Con l'onorevole Arruzzolo questo sta avvenendo.

Questo credo che sia un momento alto che quest’Aula sta vivendo e concludo dicendo che abbiamo strappato una promessa a Gianni: non ci sta lasciando, non si sta pensionando dall'attività politica. Tutt’altro! La sta portando avanti in un’altra sede, anche più prestigiosa, qual è la Camera dei deputati. Continua, quindi, il suo impegno, anche con più forza di prima. Di Gianni uomo e di Gianni politico continueremo ad avere bisogno e sono certo che non ci farà mancare la sua collaborazione e il suo aiuto. Grazie, Gianni.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Naturalmente, parlo a nome del gruppo di Forza Italia. Sento l'esigenza di esprimere un sentito ringraziamento nei riguardi del collega Gianni Arruzzolo.

Caro Gianni, ti aspettano momenti importanti, soprattutto rispetto alle istanze di una terra, la nostra Calabria, con le sue problematiche. Sono sicura che, grazie alla tua maturità, alla tua preparazione, al tuo grande senso di responsabilità, alla tua autorevolezza, ma soprattutto al tuo amore per questa terra di Calabria, riuscirai a portarle nella sede della Camera dei deputati e tenere alto il nome della Calabria.

Ti ringraziamo perché sei stato veramente una grande guida per noi, per il gruppo di Forza Italia. Abbiamo preso decisioni forti rispetto al tema della sanità, alla riorganizzazione dei servizi, ai grandi temi, alle grandi sfide che riguardano questa nostra terra di Calabria. Ci metterai la stessa passione, ne siamo convinti, con l'augurio che tu riesca a mantenere insieme a questo gruppo, che hai guidato in maniera egregia, eccellente, rapporti di collaborazione per la risoluzione dei tanti problemi. Ma sento anche questa sera il dovere di fare gli auguri al nuovo capogruppo di Forza Italia, Michele Comito. Le faccio gli auguri a nome del gruppo e sono sicura che grazie al suo grande senso di equilibrio, alla preparazione che ha dimostrato nella presidenza della Commissione sanità, cultura e servizi sociali, sarà un ottimo capogruppo e una grande guida per il gruppo di Forza Italia. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il consigliere Comito. Ne ha facoltà.

COMITO Michele (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Per me non è tanto facile parlare oggi perché il legame con Gianni è più che fraterno. Per dimostrare la grandezza della persona, devo far riferimento a due aspetti, l'inizio e la fine di questa mia breve esperienza politica: ci siamo candidati insieme e, pur avendo un rapporto assolutamente fraterno, non c'è stata interferenza dell’uno verso l'altro nella campagna elettorale, nella scelta mia di candidarmi, anche se lui è un veterano e io ero all'inizio. Ho scelto di candidarmi in piena autonomia, eppure lui - vi posso garantire che avrebbe potuto farlo sia perché è un po' più anziano di me, sia per l’esperienza politica che è certamente più importante della mia – non ha interferito con consigli favorevoli o sfavorevoli.

Il secondo aspetto, invece, riguarda la fine di questa esperienza in comune, quando invece ha saputo mediare, da par suo, con tutti i componenti del gruppo, con tutte le espressività del partito, nell’indicare me come successore alla carica di capogruppo. Lo devo ringraziare perché l'ha fatto con il suo solito garbo, sapendo unire tutte le forze del gruppo e del partito. Certo non sarò alla sua altezza, però sono convinto di avere il sostegno di tutti i componenti del mio gruppo, il sostegno del Presidente, persona assolutamente equilibrata, del Vicepresidente, del vicario, di tutti e il sostegno dell'esperienza politica di tutti gli altri capigruppo.

Mi corre l'obbligo di ringraziare tutti i componenti della terza Commissione che ho avuto l'onore di presiedere fino ad oggi e li ringrazio perché hanno avuto la capacità di amplificare l'entusiasmo di quest’avventura che, purtroppo, oggi termina. Dico purtroppo perché, con grande dispiacere, dico che oggi lascio. Devo molto alla grandezza delle persone che compongono questa Commissione sia perché è composta da quattro medici - ringrazio la dottoressa Bruni, il dottore Laghi, la dottoressa Loizzo – sia perché abbiamo avuto il supporto - noi quattro tecnici - di due grandi esperti dal punto di vista legale e politico: Peppe Graziano e Peppe Neri. Peppe Neri ultimamente è stato sostituito dalla collega Mannarino.

Mi sento ancora di ringraziarvi perché abbiamo avuto la capacità di fare un lavoro in assoluta armonia, condividendo anche le proposte di legge e firmandole tutti insieme. Questo è il vero senso della politica, almeno come la intendo io. Grazie ancora.

Come ultimo, mi sento di fare un grande in bocca al lupo ai nuovi venuti, i consiglieri Molinaro e Giannetta. Grazie, ancora.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Veramente brevissimo il mio saluto a Gianni Arruzzolo e a Simona Loizzo che mi dispiace molto non avere qui oggi per poterla salutare in prima persona. Sebbene la mia esperienza da neofita sia ancora molto breve, soprattutto Gianni Arruzzolo è stata persona che mi ha insegnato i rudimenti anche di alcuni passaggi. Ha dato motivazione scientifica ai nostri ritardi. Quando io, con precisione teutonica, volevo iniziare le Commissioni a una certa ora, Gianni mi diceva: “Sì, ma noi facciamo politica, siamo nei territori. Quindi, arriviamo tardi perché facciamo!”. Ha dato queste motivazioni scientifiche che ho accettato con il sorriso perché venivano sicuramente, e vengono, da una persona che della politica, sicuramente, ha fatto la sua ragione di vita.

Voglio, chiaramente, dare il benvenuto ai colleghi Molinaro e Giannetta. Siamo qui tutti realmente per cercare di fare un cammino per questa terra. Io penso che il ruolo di coloro che sono stati promossi a questo grado superiore di governo sia realmente molto importante e mi auguro che riescano a mantenere saldi i principi che li hanno ispirati nel cammino, ma che, soprattutto, mantengano saldi i legami con questa terra che ha tantissimo bisogno anche di camminare in una qualità organizzativa, non solo locale, ma anche di rapporti, ovviamente, con il livello governativo centrale.

Quindi, faccio un grandissimo in bocca al lupo sia a Gianni Arruzzolo che a Simona Loizzo. Aspettiamo di avere un legame ulteriore e la costruzione di un qualcosa di importante per questa terra che, in questo momento e sempre di più, continua ad avere necessità di essere guidata all'interno di questo mare in tempesta che è il contesto storico e politico di questo periodo.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto d’intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)

Mi associo ai saluti al collega Gianni Arruzzolo che, a differenza di altri colleghi, ho conosciuto solo recentemente, ma ho potuto tastare, intanto, una disponibilità sul piano umano e anche una certa disponibilità di ragionamento fuori dal comune.

Però, per non scadere nella retorica, altrimenti annoiamo chi ci ascolta, con un unico intervento, intanto, saluto i nuovi colleghi Molinaro e Giannetta e nel salutare, per nuovi incarichi e per nuovi percorsi, l'onorevole Arruzzolo, mi piace sottolineare due cose che lui ha detto: il percorso politico che lo ha portato in Parlamento è un percorso che richiede formazione, militanza; in politica non ci si approssima, ma bisogna seguire delle tappe di un percorso politico che, da quanto lui stesso ha detto, parte dalla partecipazione nell'assise nei Consigli comunali. Poi il percorso di ognuno è diverso, però io credo ancora nella capacità di costruire le classi dirigenti dalle esperienze che si maturano nelle assemblee legislative, nelle assemblee istituzionali, dalle più piccole alle più grandi.

Quindi, sicuramente andrà in Parlamento con un percorso e con un'esperienza maturata che si acquisisce solo stando dentro i percorsi politici e stando dentro le Istituzioni.

La capacità di mediazione, poi. E arrivo alla seconda cosa che ha detto: l'unità. E’ ovvio che su alcune questioni non si può essere divisi. Oggi, una rappresentanza così forte della Calabria in Parlamento, partendo, intanto, dal presidente Occhiuto - come ho più volte sottolineato - ma anche i tanti parlamentari calabresi che si inseriscono in un filone istituzionale ormai netto, non ci consente più di avere alibi.

Non voglio ricadere in una divisione politica, però penso ci sia una congiuntura favorevole. Questo governo regionale ha lo stesso colore politico del Governo nazionale. C'è la classica filiera istituzionale. Abbiamo il Presidente della Giunta regionale che è stato capogruppo di uno dei maggiori partiti politici italiani. Non abbiamo alibi.

Questa unità con l'opposizione si deve trovare a tutela dei calabresi, già dalle prossime partite. La prossima partita vera sarà l'autonomia regionale differenziata dove noi, lì, misureremo la capacità di stare uniti, al di là dei colori politici, su una grande vertenza nazionale.

Quindi, chiudo il mio intervento dicendo che non solo colgo lo spirito e il saluto dell'onorevole Arruzzolo, ma che lo farò mio e lo faremo nostro da questo Consiglio regionale. Quindi, questa sinergia continuerà. Ovviamente, saluti anche al nuovo capogruppo di Forza Italia, il mio concittadino con cui ho modo di vedermi spesso.

Oggi lasciamo questo Consiglio, un Consiglio - mi pare - gioioso, Presidente; sul tavolo all'ordine del giorno vedo che ci sono solo cose belle, surroghe e progressioni politiche, però bisogna ricordare che ci sono anche i problemi politici, i problemi dei calabresi che, purtroppo, ci sono e ci pressano. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto d’intervenire il collega De Nisi. Ne ha facoltà.

DE NISI Francesco (Coraggio Italia)

Intervengo brevemente per un saluto ai consiglieri regionali Arruzzolo e Loizzo che oggi lasciano questo Consiglio regionale per andare a occupare un posto nel Parlamento nazionale. Il collega Arruzzolo ho avuto modo di conoscerlo in questi mesi e di apprezzare le qualità che avete richiamato tutti.

Ritengo che il nuovo incarico sia anche frutto del suo lavoro, con uno stile che ha contraddistinto una persona umile, moderata, riflessiva e animata dal grandissimo amore e dalla grandissima passione per la politica e per il territorio che rappresenta.

Probabilmente, questo è il premio per il lavoro politico svolto in questo Consiglio regionale che ha lasciato anche il segno e il senso di fare politica in questa Regione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere De Nisi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente.

Anche il gruppo consiliare Fratelli d'Italia vuole rivolgere il saluto all'amico, prima di tutto – mi permetto di dire – Gianni Arruzzolo, con il quale abbiamo vissuto delle bellissime esperienze.

Difatti, la collaborazione di questo anno di Legislatura è stata ricca di giornate particolarmente intense di lavoro all’insegna della condivisione di tante belle iniziative per la Calabria. Ciò che mi ha colpito particolarmente è stata la sua grande passione per la politica e il suo amore per la per la Calabria.

Ci tengo a porgere un saluto e un ringraziamento anche per i preziosi consigli che ha dato, soprattutto a chi come me si ritrovava per la prima volta in quest'Aula.

Sicuramente, il Consiglio regionale perde un pezzo importante, ma sono sicuro che l’onorevole Arruzzolo non farà mancare il suo sostegno e la sua vicinanza anche in quello che sarà il suo ruolo da deputato che - sono sicuro - svolgerà alla grande e nell'interesse della Calabria tutta.

Noi le staremo alle calcagna, come si suol dire, quando sarà il momento di sposare tutte quelle battaglie che mirano proprio a cercare di fare questo cambio di passo che i cittadini calabresi si aspettano.

Sono sicuro che grazie alla sinergia che si è creata all'interno del Consiglio regionale, riusciremo a fare un grandissimo lavoro.

Rivolgo un saluto affettuoso anche ai neoconsiglieri Molinaro e Giannetta. Sono sicuro che tutti insieme faremo un gran bel lavoro per la Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente.

Intervengo rapidamente non certo per evitare di essere l'unico rappresentante di gruppo che non lo fa, ma per esprimere il mio pensiero.

Sebbene la maggioranza e la minoranza si trovino sicuramente divise da una visione prospettica rispetto a dove portare politicamente la Regione, ritengo che a ciò si unisca anche la possibilità di una fattiva collaborazione per fatti specifici, pratici, quotidiani che possano portare, in attesa del compimento di questa visione, comunque dei vantaggi concreti e reali alle popolazioni calabresi.

Pertanto, rivolgo il mio augurio ai neodeputati Gianni Arruzzolo e Simona Loizzo per la strada che stanno per intraprendere a pieno titolo, certo che, appunto, potranno portare atti concreti a vantaggio della Regione Calabria.

Neanche a farlo apposta, a supporto di quello che dicevo prima, forse non è casuale che con il consigliere Gianni Arruzzolo abbiamo firmato insieme una proposta di legge, adesso legge della quarta Area protetta calabrese, che è estremamente importante.

Do il benvenuto ai colleghi Giannetta e Molinaro. A quest’ultimo, in particolare, mi legano battaglie e vertenze territoriali ai tempi della Coldiretti, che avevano lo scopo di difendere il territorio e gli interessi delle popolazioni calabresi.

Queste esperienze ci fanno capire come si possa, nella prassi quotidiana, cercare di raggiungere degli obiettivi che siano immediatamente positivi e utili per le nostre popolazioni.

Concludo con un flash rapidissimo per quanto riguarda la Commissione sanità.

Anch'io voglio ringraziare il Presidente, Michele Comito, per il garbo oltre che per la grande capacità con cui ha svolto il suo ruolo nell’ambito di una Commissione molto produttiva senza guardare troppo alle appartenenze, ma molto alla sostanza delle cose.

Al contempo, sono sicuro che anche l'avvento della consigliera Pasqualina Straface consentirà di svolgere un lavoro proficuo e utile sempre in quest'ottica che, ripeto, non è un’ottica di appartenenza politico-ideologica, ma può essere un'ottica invece di costruzione quotidiana di strumenti che servono alle nostre popolazioni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Gelardi. Ne ha facoltà.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente.

Anch'io voglio ringraziare e salutare i colleghi che sono stati eletti in Parlamento, in primis, la collega Simona Loizzo, che mi ha preceduto come capogruppo in questo Consiglio regionale spendendosi per il gruppo Lega Salvini

Devo dire che, insieme al presidente Mancuso e al collega Raso, abbiamo fatto un buon lavoro di squadra, nonostante i piccoli screzi che a volte si creano e che, in alcuni casi, possono anche degenerare.

Sono contento che la collega Loizzo sia riuscita a ottenere ciò che più desiderava. A lei porgo i migliori auguri di buon lavoro. Sono sicuro che riuscirà a fare bene e darà il suo contributo particolare e intenso per la Regione.

Ringrazio, altresì, i neosenatori Orsomarso, Irto e Minasi per il contributo che hanno dato in questo Consiglio regionale.

Vorrei rivolgere un ringraziamento speciale al grande amico, Gianni Arruzzolo.

Io sono arrivato qui neofita, con poca esperienza. A volte mi sentivo parecchio a disagio e il consigliere Arruzzolo è stato una spalla, un grande amico e, come diceva il consigliere Crinò, è stato di supporto, di aiuto e con la sua umiltà, il suo sorriso, la sua intelligenza, il suo modo di fare e di essere è stato un grande consigliere.

Per questo sarà una grande mancanza per questo Consiglio, ma so che sarà sempre con noi e ci supporterà da lontano. Ha promesso che verrà spesso a trovarci. Ci ha aiutato a fare squadra come maggioranza: la sua stanza, i suoi uffici sono stati sempre aperti con la massima disponibilità e il massimo affetto. Grazie, Gianni! In bocca al lupo per il grande lavoro che saprai svolgere per la Calabria in quel di Roma.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gelardi.

Cedo la parola all’assessore Gallo per una doverosa conclusione a nome della Giunta regionale. Prego, assessore Gallo.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Grazie, Presidente.

Al di là della retorica, credo sia doveroso un saluto e un arrivederci alla collega Loizzo, ma soprattutto al collega Arruzzolo, con il quale ho condiviso cinque anni sia in una fase di opposizione, dopo il mio rientro in Consiglio regionale, sia in una fase di maggioranza.

Peraltro, il collega Arruzzolo ha svolto più ruoli: è stato capogruppo in Consiglio regionale, è stato anche Presidente del Consiglio regionale e ha sempre svolto questo ruolo con grande equilibrio, dedizione, passione, ma soprattutto con il senso dell'amicizia e dell'appartenenza anche ad una parte politica e ad un Partito politico.

Ci tengo a ringraziarlo per l'impegno profuso, per la serietà e per la vicinanza in ogni circostanza.

L'ho sempre apprezzato in privato, lo faccio adesso pubblicamente, e gli auguro di svolgere con le stesse doti e con la stessa determinazione, ma soprattutto nell'interesse della Calabria e dei calabresi, insieme alla collega Loizzo, il ruolo che andrà a svolgere, peraltro in Commissione agricoltura; questo mi fa piacere perché continueremo ad avere rapporti diretti in seno al Parlamento; per cui, gli auguro ogni bene e ogni fortuna.

Rivolgo il mio augurio anche ai consiglieri Molinaro e Giannetta, che rientrano dopo l'esperienza della scorsa legislatura, per svolgere al meglio le loro funzioni in rappresentanza di una parte politica, la nostra parte politica, la maggioranza consiliare, dando equilibrio, ma anche sostegno, se possibile, all'azione del governo regionale.

Ho apprezzato gli interventi dei consiglieri di minoranza che hanno dato merito al lavoro svolto dai colleghi che andranno a ricoprire questo importante incarico in Parlamento e che continueranno a collaborare in Consiglio regionale, naturalmente nella reciproca divisione anche delle parti previste dalla regola della democrazia, ma lo faranno, come è stato finora, in maniera corretta, nell'interesse della Calabria e dei calabresi perché è interesse anche della maggioranza e del governo avere un'opposizione che possa avere un ruolo di controllo e di stimolo nei confronti dell'azione del Governo.

Lo dicevate in tanti: è un momento importante e difficile sicuramente per il Paese, ma anche un momento che può creare e fare in modo che per una Regione come la Calabria, che è sempre stata abituata a essere fanalino di coda, ci possano essere invece occasioni di riscatto con una rappresentatività sia in Parlamento sia in Consiglio regionale sia attraverso il ruolo del governo regionale, che possa dare occasione di crescita e di rilancio, e magari dare a questa Regione quel modello di sviluppo che forse non c'è mai stato.

Ritengo che il protagonismo e il ruolo centrale del Consiglio regionale e del singolo consigliere regionale debbano essere sottolineati.

Ogni consigliere regionale ha una responsabilità.

Io ho svolto per più tempo il ruolo di consigliere regionale, che è diverso dal ruolo di appartenente al governo regionale, ma ugualmente nevralgico e centrale perché il Consiglio regionale ha una funzione, anche in questo caso, più generale di controllo e di stimolo nei confronti dell'azione del Governo regionale, alla quale dà stabilità, e deve sentirsi coinvolto in un progetto di rilancio e di crescita di questa Regione.

È questo – credo – quello che Giovanni Arruzzolo, ma anche Simona Loizzo, hanno consentito e dato in questi anni e in questi ultimi mesi, per cui mi auguro che tutto il Consiglio regionale possa proseguire in quest’azione di crescita e di riscatto per una terra che non vuol più rimanere ultima.

PRESIDENTE

Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per una breve replica.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, intervengo soltanto per salutare anche i colleghi Pietro Molinaro e Mimmo Giannetta che fanno ingresso oggi in quest’Aula. Rivolgo un saluto anche alla Giunta e ringrazio tutti per gli attestati di stima, veramente sentiti e di cuore, che mi hanno commosso. Grazie a tutti e una buona serata.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Arruzzolo. È bello constatare, dopo tutti questi attestati di stima, come sia stata apprezzata sia la sua attività politica sia il risvolto umano che lascia in quest’Aula. Non posso, quindi, che augurarle che accada lo stesso anche nella nuova Istituzione che si appresta a frequentare. Ancora un in bocca al lupo e a presto.

Procediamo adesso alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle dimissioni. Invito il segretario questore a fare la chiama.

ALECCI Ernesto Francesco, Segretario questore f.f.

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l'esito della votazione: presenti e votanti 25; hanno risposto sì 25.

 

(Hanno risposto sì: Afflitto, Alecci, Arruzzolo, Bruni, Caputo, Comito, Crinò, De Francesco, De Nisi, Gallo, Gelardi, Gentile, Graziano, Iacucci, Laghi, Lo Schiavo, Mammoliti, Mancuso, Mannarino, Mattiani, Molinaro, Montuoro, Muraca, Raso, Straface)

 

(Il Consiglio prende atto delle dimissioni del consigliere Arruzzolo)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Propongo di inserire all'ordine del giorno la proposta di provvedimento amministrativo numero 113/12^ d'ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo”.

Pongo in votazione l’inserimento della proposta.

 

(La proposta è inserita)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 113/12^ di iniziativa d'Ufficio recante: “Surroga del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 113/12^ d’ufficio, recante: “Surroga dal consigliere regionale Giovanni Arruzzolo”.

Nella seduta odierna questa Assemblea ha presso atto delle dimissioni del consigliere Arruzzolo e, pertanto, procediamo, ai sensi dell'articolo 26, comma 5, del Regolamento interno, alla relativa surroga.

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo.

 

(Il Consiglio approva la surroga)

 

Invito, pertanto, a prendere posto in Aula il consigliere Domenico Giannetta al quale vanno i nostri e i miei personali auguri di buon lavoro.

 

(Il consigliere Giannetta prende posto tra i banchi destinati ai consiglieri)

Sull’ordine dei lavori

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di intervenire sull'ordine dei lavori.  

PRESIDENTE

Prego, consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie. Come già anticipato ad alcuni colleghi, vorrei richiamare in Aula la mozione numero 19 del 24 marzo 2022 che ha come oggetto l'inserimento della vulvodinia, neuropatia del pudendo e fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche invalidanti riconosciute nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), come, d'altronde, hanno fatto già molte Regioni.

Le signore che sono in Aula sanno di cosa si tratta e il mio auspicio è che la Commissione sanità, che era ben presieduta dal presidente Comito, continui il suo lavoro facendo sua questa mozione e, magari, trasformandola poi in una proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento della mozione presentata dal consigliere Alecci che è inserita.

Proposta di legge numero 104/12^ di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Modifiche alla legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 (Riordino dell’organizzazione turistica regionale)”

PRESIDENTE

Procediamo con il terzo punto all’ordine del giorno, riguardante la proposta di legge numero 104/12^ di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Modifica alla legge regionale 5 aprile 2008 numero 8 (Riordino dell’organizzazione turistica regionale)”.

Cedo la parola al consigliere Graziano per l’illustrazione del provvedimento.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di legge è finalizzata a disciplinare la figura del direttore tecnico di agenzia di viaggi e turismo che è stata introdotta nel panorama nazionale dal Decreto legislativo numero 79 del 23 maggio 2011.

Da allora, dal 2011, si è creato un vuoto normativo sia a livello nazionale sia a livello regionale. A dire il vero, la Regione Calabria era stata antesignana in questo perché aveva disciplinato questa funzione già con la legge sul turismo del 2008.

Nel 2011, la Conferenza Stato-Regioni ha approvato uno schema di Decreto del ministro del turismo concernente proprio la disciplina a livello nazionale dei requisiti professionali dei direttori tecnici dell'agenzia di viaggi e turismo; a ciò è seguito il Decreto ministeriale 5  agosto 2021 del Ministero del turismo che dava poi mandato alle Regioni di rilasciare le prescritte autorizzazioni per poter svolgere l'attività di direttore tecnico di agenzia di viaggi e turismo, previa constatazione dei requisiti professionali, linguistici e formativi da parte dei richiedenti. Per tali ragioni la Regione Calabria non si era ancora adeguata a questa normativa e non era andata a modificare la legge sul turismo del 2008.

Con questa proposta di legge si va colmare questa lacuna e a modificare, appunto, la legge regionale numero 8 del 5 aprile 2008 nella parte relativa alla figura del direttore tecnico di agenzia di viaggi e turismo. È questo che stiamo proponendo all’Aula.

La legge, al di là della relazione tecnica, ha anche un risvolto occupazionale: in Calabria ci sono delle Facoltà di Scienze turistiche e alcune lauree specialistiche riguardano proprio il direttore tecnico di agenzia.

Finora, i ragazzi laureati che si sono specializzati in Calabria non hanno potuto lavorare nella nostra regione, perché, in questo momento non esiste la figura del direttore tecnico, mentre hanno potuto favorevolmente trovare impiego in regioni distanti dalla Calabria.

Con questa norma consentiamo l'abilitazione professionale a chi possiede questo titolo che può trovare benissimo occupazione anche nella nostra regione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Graziano. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Signor Presidente, consigliere Graziano, questa proposta è sicuramente utile perché mette fine a una vera e propria giungla che c'è stata in tutti questi anni.

Preannuncio, chiaramente, un voto favorevole, ma, poiché l’Albo provinciale sarà soppresso da questa nuova norma, probabilmente, sarebbe utile e importante – nel momento in cui immagino sarà predisposto dalla Giunta regionale un disciplinare per la regolamentazione da un punto di vista tecnico – creare un elenco nel quale fare confluire tutti coloro che hanno già acquisito il titolo e, nello stesso tempo, inserire le persone che via via lo matureranno.

Questa potrebbe essere una semplificazione anche molto utile e pratica da fornire, poi, a tutte le strutture che possono usufruirne.

Quindi, mi auguro che vogliate tenere in considerazione questa proposta. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Non ci sono altri interventi. Passiamo, quindi, all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Articolo 5

(È approvato)

Articolo 6

(È approvato)

Passiamo alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 123/12^ di iniziativa dei consiglieri S. Cirillo, P. Raso, recante: “Modifica all'articolo 3 della legge regionale 29 luglio 2022, n. 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico)”

PRESIDENTE

Procediamo con il quarto punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di legge numero 123/12^ di iniziativa dei consiglieri Cirillo e Raso recante: “Modifica all'articolo 3 della legge regionale 29 luglio 2022 numero 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico)”.

Prima di cedere la parola al consigliere Raso per l’illustrazione del provvedimento, informo l'Aula che, per mero errore materiale, è stata indicata quale data della legge regionale numero 30 il 29 luglio 2022, invece, che il 4 agosto 2022; di conseguenza, anche la data riportata negli emendamenti presentati dal consigliere Raso è da intendersi riferita al 4 agosto 2022.

Prego, consigliere Raso.

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di legge in oggetto scaturisce dall’esigenza di apportare modifiche all’articolo 3 della legge regionale numero 30 del 4 agosto 2022 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico), al fine di semplificare le funzioni amministrative relative al rilascio di autorizzazioni in materia di vincolo idrogeologico di cui al Regio decreto numero 3267 del 1923, per interventi e attività che comportino in aree agricole non boscate movimenti di terra non superiori, in luogo che agli attuali 250 metri cubi, a 500 metri cubi.

In sostanza, si attribuisce ai Comuni la competenza al rilascio dell'autorizzazione in materia di vincolo idrogeologico per i movimenti di terra inferiore a 500 metri cubi.

Il testo si compone di tre articoli: articolo 1. “Al comma 1 dell’articolo 3 della legge regionale 4 agosto 2022, numero 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico), la parola “250” è sostituita dalla seguente: “500”; articolo 2. “La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale”; articolo 3. “La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria”. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il consigliere Alecci, ne ha facoltà. Dopo interverrà la consigliera Bruni.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Avrei solo bisogno di un chiarimento dal collega Raso che sicuramente ha le competenze per poterlo dare.

Noi approvammo questa legge già il 29 luglio 2022, quando, tra l'altro, chiacchierammo anche sulla necessità, per chi aspetta le autorizzazioni, che si sveltisca l’iter dal punto di vista burocratico anche per le Pubbliche amministrazioni, e fu messo, all'epoca, il limite di 500 metri cubi. Dopodiché, tornammo in Aula, il 21 ottobre 2022, e, in osservanza del principio di leale collaborazione con il Governo - noi neofiti già abbiamo imparato a conoscerlo –, diminuimmo i metri cubi da 500 a 250.

Oggi torniamo in Aula per riaumentare i metri cubi da 250 a 500, anche se mi sembra che sia stato presentato un emendamento che cambia la tipologia di terreni di destinazione su cui fare questi interventi. Nelle prime proposte di legge si parlava di terreni boschivi, oggi invece nell’emendamento si parla di terreni abbandonati o incolti.

Dico già che non sono contrario per principio, però il Governo ha segnalato che 500 metri cubi sono una quantità rilevante, perché, lo dico per chi non è detto ai lavori - c'è qualche ingegnere, il collega De Nisi, lo stesso collega Raso - sono l’equivalente di una cinquantina di quei camion che vediamo girare per le strade coperti dai teli. Quindi, è un movimento non importantissimo - non è che si muova una montagna -, però è un intervento che incide sul territorio.

Mi chiedo se gli Uffici tecnici comunali - fra noi ci sono un bel po' di ex amministratori - abbiano le competenze, le professionalità, per decidere se questi interventi, seppur non rilevanti, possano essere sostenuti.

Sappiamo che, in molti Comuni, spesso il Sindaco è il facente funzione del responsabile dell'Ufficio tecnico. Quindi, è vero che velocizziamo la procedura, alleggerendo il carico degli Uffici regionali, ma la stiamo trasferendo agli Uffici comunali senza sapere se ci sono le necessarie professionalità.

Allora, la mia è una domanda non è una polemica: siamo sicuri che 500 metri cubi, anche di terreni incolti o abbandonati, possano essere mossi con un’autorizzazione che viene da piccoli Comuni dove non ci sono delle professionalità tali da esprimersi in maniera competente? Questa è la mia semplice domanda. Grazie al collega Raso per quella che sarà la risposta.

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Presidente, posso rispondere?

PRESIDENTE

Risponderà durante l’illustrazione degli emendamenti. Aveva chiesto d’intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Faccio mie le perplessità espresse dal consigliere Alecci. In particolare, mi chiedo, nonostante questa proposta legislativa sia compatibile con il quadro ordinamentale vigente, questo vai e vieni tra 500, 250 e di nuovo a 500 metri cubi, francamente mi lascia perplessa. Mi lascia perplessa perché mi chiedo qual sia la ratio.

Mi sembra che ci sia un po' di confusione all'interno della maggioranza. Questo vai e vieni legislativo, non mi sembra una cosa corretta, anche perché ho davanti il problema del vincolo idrogeologico. La nostra è una terra di una fragilità mostruosa, qualsiasi tipo di cosa, spesso e volentieri, si riverbera in un dramma data la mancata tutela del territorio e soprattutto l’assenza di prevenzione.

Per cui, ovviamente, se i 250, i 500 metri cubi sono di un'unica persona possono essere irrilevanti, ma quando sono di più persone, all'interno dei territori, chiaramente questo crea dei problemi. A maggior ragione se sono terreni incolti - come probabilmente l'emendamento recita - perché il fatto che siano incolti non vuol dire che non siano anche pericolosi da movimentare.

Penso che, in una regione come la nostra, dovremmo stare estremamente attenti. Per cui, a meno che gli emendamenti non siano tali da farmi realmente ragionare in termini diversi, esprimo un voto negativo, quindi contrario, rispetto a questa proposta legislativa.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il collega Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Faccio un breve intervento per dire che, in realtà, su questa proposta di legge abbiamo molto discusso in Commissione dov'è stata portata e riportata - come è prassi e come dovrebbe essere, in verità, d'obbligo - e ne abbiamo discusso anche in Aula. Ho motivato sia in Commissione sia in Aula il mio voto contrario in quanto, secondo me, il problema non è vincolato e collegato alla quantità di metri cubi, ma riguarda proprio complessivamente il cambiamento normativo per cui, con questa legge, viene eliminato un livello di controllo sovraordinato, lasciando ai Comuni tutto l'onere della verifica dei procedimenti.

Ora, si è detto in Commissione che tale proposta è motivata dall’inadeguatezza organica strutturale della Regione, dei Dipartimenti, però, se Sparta piange Atene non ride, cioè trasferire questa competenza a Comuni che molto spesso hanno dei responsabili degli Uffici tecnici a scavalco, in una regione che ha l'80 per cento e oltre di Comuni al di sotto dei 5000 abitanti, rende, secondo me, improbabile un’effettiva accelerazione ma condita, comunque, con effettivi controlli sull'espletamento di queste pratiche.

Per cui, non è tanto la quantità, 250 o 500 metri cubi, a essere al centro delle mie perplessità, ma è proprio la complessiva organizzazione e il cambiamento delle responsabilità di controllo sull'assetto idrogeologico che, effettivamente, è un aspetto d’incredibile delicatezza e importanza per la nostra regione.

Per questo motivo, annuncio il mio voto contrario. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire il collega De Nisi. Ne ha facoltà.

DE NISI Francesco (Coraggio Italia)

Intervengo per esprimere il mio voto favorevole e per dire che forse questa norma è stata travisata. Innanzitutto, il vincolo idrogeologico non è lo strumento principale che tutela l’assetto del territorio, le aree a rischio sono classificate dal PAI, oppure dal Piano di gestione del rischio alluvioni.

Il vincolo idrogeologico è una vecchia classificazione del territorio fatta nel 1923, per cui molte aree non rispondono a quelli che sono veramente i parametri di rischio. Per cui, non penso che il vincolo idrogeologico tuteli il territorio dal dissesto.

Poi, non vedo la differenza tra il geometra dell'Ufficio tecnico comunale e il geometra che istruisce la pratica in Regione. La qualifica e le competenze sono le stesse, chi è deputato o può gestire e concedere un’autorizzazione edilizia, un permesso di costruire, non vedo perché non possa esprimersi sullo sbancamento in una zona agricola, in una zona isolata, di 500 metri cubi - che poi sarebbe l’interrato di una piccola villetta, non stiamo parlando di grossi interventi.

Più che altro, dico che gli Uffici regionali devono essere messi nelle condizioni di porre attenzione agli interventi realmente importanti. Gravare gli Uffici regionali con delle pratiche di semplici recinzioni, di piccolissimi interventi, fa sì che i grossi interventi, quelli con effetti devastanti sul territorio, abbiano meno attenzione, non essendo possibile per i funzionari svolgere studi o analisi approfondite nella valutazione delle pratiche.

Penso che le cose vadano ripartite secondo l’importanza degli interventi. Quindi, liberare gli Uffici dalla miriade di pratiche che oggi ci sono, è sicuramente qualcosa di positivo per la tutela per il territorio. Gli Uffici della Regione possono lavorare questo tipo di pratiche in forma collegiale, ma devono lavorare sulle pratiche importanti e non possono essere gravati da migliaia di pratiche che non riescono a valutare e a cui devono concedere i nulla osta o i pareri giusto perché dovuti a causa della decorrenza dei termini o di eccessive lungaggini.

PRESIDENTE

Grazie, collega De Nisi. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento. Al titolo e prima dell'articolo 1 della proposta di legge sono pervenuti due emendamenti. Cedo la parola al collega Raso per illustrare gli emendamenti e rispondere a qualche quesito. Prego.

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Prima di illustrare gli emendamenti, rispondo ai quesiti che mi hanno posto i consiglieri Alecci, Bruni e gli altri colleghi.

C’è stato un errore, non era stata chiesta dal Governo la riduzione a 250 metri cubi, per cui adesso torniamo alla quantità prevista dalla legge originale.

Nella nuova proposta vengono inseriti i terreni incolti e abbandonati. È una restrizione, perché questa legge non si può applicare ai boschi e ai terreni incolti non abbandonati.

Questa è la richiesta che ci ha fatto il Governo.

È inutile rifare il solito discorso: con questa legge si snellisce il procedimento amministrativo. Attualmente, per avere un'autorizzazione dalla Regione, dato che c’è un numero incalcolabile di pratiche, passano due-tre mesi. In questo modo, togliamo lavoro agli Uffici regionali che possano concentrarsi sulle cose più importanti.

Passo agli emendamenti. Primo emendamento: “Con la presente proposta emendativa si intende sostituire il titolo della proposta di legge numero 123/12^ al fine di renderlo omogeneo con l'altra modifica dell'articolato”.

Secondo emendamento: “Con la presente proposta emendativa, al fine di dare attuazione a un impegno assunto con il Governo nell’ambito del principio di leale collaborazione Stato/Regioni, si intende aggiungere un articolo ad hoc, prima dell’articolo 1 della proposta di legge numero 123/12^, volto a prevedere la modifica del comma 1 dell’articolo 2: “Al comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 29 luglio 2022, numero 30, dopo la parola “bosco” sono inserite le seguenti: “, terreni abbandonati o incolti” ”.

Questo vuol dire che in questi luoghi non può essere applicata la legge. Quindi, è più restrittiva. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Raso.

Parere della Giunta all'emendamento al titolo della proposta di legge?

DOLCE Mauro, Assessore ai lavori pubblici

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Parere della Giunta all'emendamento prima dell'articolo 1 della proposta di legge?

DOLCE Mauro, Assessore ai lavori pubblici

Parere favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento al titolo della proposta di legge che è approvato.

Pongo in votazione l'emendamento che si inserisce prima dell'articolo 1 della proposta di legge che è approvato.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come emendata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale, così come emendato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 148/12^ di iniziativa del consigliere F. De Nisi, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)”

PRESIDENTE

Passiamo al quinto e ultimo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 148/12^ di iniziativa del consigliere De Nisi, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47 (Collegato alla manovra finanziaria regionale per l'anno 2012). Cedo la parola al collega De Nisi per illustrare il provvedimento. Prego.

DE NISI Francesco (Coraggio Italia), relatore

Grazie, Presidente. È un semplice provvedimento che mira a garantire agli interventi di edilizia sociale, finanziati ai sensi della legge 16 ottobre 2008, numero 36, di poter essere ultimati entro il 31 dicembre del 2025.

Il termine del 31 dicembre 2025 è la proroga del termine attuale che è il 31 dicembre del 2023.

In effetti non si tratta di finanziare o di realizzare nuovi interventi, ma di dare la possibilità agli interventi in corso di poter essere ultimati.

Questi due anni di proroghe che noi concediamo - un ulteriore tempo per completare questi interventi - è per dare la possibilità alle cooperative e agli investitori, che, sono in prevalenza giovani coppie e famiglie, di completare questi interventi.

In effetti questi due anni si giustificano perché - come tutti sappiamo il 2020 di fatto è stato un anno di lavoro completamente bruciato dalla pandemia e dal Covid - nel 2020 i cantieri sono rimasti quasi completamente fermi, soprattutto nei primi sei mesi, poi è successo che da metà 2021 in poi, fino ad oggi, il mondo dell'edilizia è completamente impazzito. I prezzi sono completamente esplosi, il mercato è completamente fuori controllo, per cui piani e quadri economici di questi investimenti - dobbiamo dirci la verità - sono completamente saltati.

Adesso, molte cooperative stanno rimettendo in sesto i quadri economici, stanno cercando di completare gli interventi perché i conti sono completamente impazziti.

Ritengo che sia nostro dovere concedere una proroga a queste famiglie, a queste cooperative per dare la possibilità di completare questi interventi.

Inoltre, diamo la possibilità di rimodulare gli interventi, se scegliere la tipologia di proprietà o di concessione in locazione, diamo questa possibilità prorogando il termine dal 31 dicembre 2021 al 31 dicembre del 2023; in più, diamo la possibilità di scegliere, entro il 31 dicembre 2023, di delocalizzare alcuni di questi interventi che sono degli interventi già definiti e finanziati perché alcuni interventi si sono incagliati nella fase di rilascio delle concessioni edilizie; molte cooperative non sono riuscite ad ottenere la concessione edilizia perché dal programma iniziale, quando hanno presentato il progetto, ci sono state delle variazioni urbanistiche, oppure non sono riusciti, per indirizzi politici dei vari Comuni, degli uffici tecnici o urbanistici, a completare le pratiche per ottenere la concessione edilizia.

Quindi, queste proroghe mirano a venire incontro a queste famiglie che stanno investendo in questi interventi di edilizia sociale.

La norma si compone esclusivamente di 3 articoli che adesso andrò a leggere. L’articolo 1 recita: <<All'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, numero 47, sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, le parole “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2025” e le parole “31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2023;

b) al comma 3, le parole “31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2023”>>.

Poi, l'articolo 2 è la clausola di invarianza finanziaria e l'articolo 3 l'entrata in vigore.

Per cui ne propongo l'approvazione solo perché è una norma di buon senso e di aiuto per i cittadini.

PRESIDENTE

Grazie, collega De Nisi. Ha chiesto di intervenire il collega Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Il mio intervento è un intervento di metodo e di merito. Quello di cui parliamo è un provvedimento estremamente delicato che va a interessare fasce deboli di popolazione.

Ora, forse a me sfugge, però, non capisco, proprio per la delicatezza del problema, l'impossibilità di approfondire i vari aspetti in sede di Commissione. Nel senso che se questa proposta è stata depositata in Segreteria Assemblea il 5 gennaio perché portarla il 10 gennaio in Aula, senza dare la possibilità di un approfondimento, non necessariamente polemico o avverso, ma, per esempio, capire bene lo stato dell'arte dell’edilizia sociale, a che punto è? Che cosa si può fare di più e meglio?

Tanto più che essendo il primo end point, previsto dalla legge, il 31 dicembre 2023, francamente mi sfugge la necessità di portarlo il 10 gennaio e non per esempio il 5 febbraio, dopo, anche, un rapido passaggio in Commissione che, certamente, avrebbe consentito un approfondimento dovuto, vista la natura della materia che, se posso permettermi, non può essere sostituito dalla pur brillante presentazione del collega De Nisi.

Per cui, garbatamente, mi permetto di segnalare, come ho fatto a chiusura dell'anno scorso, la necessità che provvedimenti che non abbiano - come credo questo in esame - una necessità di approvazione urgente, abbiano un loro percorso il più rapido possibile - questo è nelle corde della maggioranza - nelle Commissioni deputate, per far sì che arrivino in Aula e che tutti i consiglieri, come diritto e dovere di ciascuno di noi, conoscano e poi abbiano approfondito bene la materia e possano quindi dare un giudizio e quindi un voto conseguente.

Come approccio mentale, come approccio alla delicatezza della situazione, il mio voto sarebbe stato certamente positivo - questo è evidente – però, proprio per questo bypass, per me incomprensibile e non condivisibile, io mi asterrò, non certo per il merito della legge, ma per il metodo con cui è stata portata in Consiglio. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo per esprimere il mio parere favorevole alla proposta di legge, quindi, quando ci sono delle proposte negli interessi dei cittadini e dei calabresi non c'è mai un'opposizione preconcetta che non vuole analizzare nel merito il contenuto delle proposte.

Conosco questa materia perché l'affronto su altri piani, sono entrato molte volte in contatto con il mondo delle cooperative e con coloro i quali devono gestire questa complicata materia, quindi, non posso che essere favorevole a questa proroga dei termini.

Certo, c'è da fare un ragionamento più complessivo, perché il tema dell'edilizia sociale - come diceva il consigliere Laghi - è un tema che merita un approfondimento sicuramente maggiore rispetto a una semplice proroga dei termini.

Una materia complicata per i vincoli che essa comporta anche nella circolazione degli immobili successivamente costruiti. Ritengo che su questo tema, forse, questo Consiglio regionale debba aprire un focus più attento nelle Commissioni competenti. Forse su questa materia dovremmo andare a fare un report, come dicevamo in precedenza: a che punto sono gli interventi previsti? Quali sono i limiti della loro attuazione? Quali sono gli ostacoli di natura urbanistica e di natura concessoria? Quali sono i controlli che poi la Regione deve compiere, successivamente all'edificazione del patrimonio immobiliare destinato all'edilizia sociale? Cioè ci sono delle questioni legate a questo tema che sono veramente rilevanti e strategiche per la Regione Calabria.

Esprimo, anche, l'esigenza di una semplificazione della materia che è davvero complessa e si intreccia assieme a un coacervo di norme nazionali e regionali sul punto.

Il mio intervento è per ribadire, nonostante sia un intervento tampone e limitato nella sua efficacia, il mio voto favorevole alla proposta di legge del collega De Nisi.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lo Schiavo. Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Mozione numero 19/12^ di iniziativa del consigliere E. Alecci: “Inserimento Vulvodinia, Neuropatia del Pudendo e Fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA)”

PRESIDENTE

Passiamo adesso alla mozione numero 19/12^ di iniziativa del consigliere Alecci, recante: “Inserimento della vulvodinia, della neuropatia del pudendo e della fibromialgia nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza”.

Cedo la parola al collega Alecci per illustrare la mozione. Prego.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Ho presentato la mozione già qualche mese fa perché sollecitato da tante associazioni e da tante donne. La vulvodinia è una patologia che colpisce il 15 per cento delle donne, soprattutto dopo l'età adolescenziale ma in maniera diffusa in tutte le età, inserendo, poi, anche la neuropatia del pudendo e la fibromialgia che purtroppo colpisce, anche, gli uomini spesso con dolori invalidanti che non permettono alle donne e agli uomini che ne soffrono di poter svolgere le attività lavorative, di studi e tante Regioni già si stanno attrezzando inserendole all'interno dei LEA.

Credo che una Regione come la nostra, che tanti sforzi sta producendo in ambito sanitario, debba fare uno sforzo in più affrontando questo argomento che registra anche un'emigrazione sanitaria importante perché oggi in Calabria non ci sono centri che offrono le giuste cure e, soprattutto, manca la formazione per quelli che sono i medici, il personale sanitario nella nostra Regione.

Il mio augurio, come dicevo prima, è che anche la Commissione sanità possa fare sua questa mozione e tradurla poi in una proposta di legge.

Vado a leggere velocemente quello che è il testo: “La vulvodinia e la neuropatia del pudendo sono patologie che colpiscono le donne di tutte le età, causando forti dolori nelle zone dei genitali e che, nei casi più gravi, possono durare diversi anni. Recenti studi hanno evidenziato che a soffrirne è il 15 per cento della popolazione femminile. La fibromialgia presenta dolori muscolari diffusi e colpisce anche tanti uomini. Nelle forme più acute queste patologie sono talmente invalidanti da impedire a chi ne soffre di lavorare, studiare o svolgere le normali attività quotidiane. Si tratta di malattie, purtroppo, subdole, molto spesso invisibili che possono avere e che hanno delle forti ricadute oltre che dal punto di vista fisico - come i colleghi in Aula che svolgono la professione di medico sanno - anche dal punto di vista psicologico.

Spesso le terapie necessarie sono lunghe e costose.

Considerato che: la vulvodinia, la neuropatia del pudendo e la fibromialgia non sono inserite nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza del sistema sanitario nazionale; i centri più attrezzati per la cura di suddette patologie sono presenti in prevalenza nel Nord Italia e chi ne soffre spesso è obbligato a farsi curare fuori regione, con conseguenti ritardi nella diagnosi e anche con costi elevati per affrontare le cure; molte Regioni italiane hanno previsto il riconoscimento di tali patologie nei propri elenchi delle malattie croniche e invalidanti…”

Quindi, l'auspicio è che anche la Regione Calabria faccia questo e quindi attraverso la mozione si impegna la Giunta: ad inserire dette patologie nell'elenco delle malattie croniche  e invalidanti all'interno dei LEA; di sostenere all'interno della Conferenza Stato-Regioni e in Commissione nazionali per l'aggiornamento LEA la possibilità di inserimento di queste patologie nell'elenco delle malattie croniche invalidanti tutelate dal servizio sanitario nazionale; assicurare una corretta formazione del personale medico; individuare i presidi sanitari pubblici da specializzare per la cura di queste patologie; definire protocolli terapeutici e percorsi riabilitativi adeguati; promuovere scambi di buone prassi con presidi ospedalieri specializzati, anche, di altre regioni e soprattutto promuovere campagne di sensibilizzazione e di prevenzione dei cittadini che hanno queste patologie, e concludo, signor Presidente, evidenziando che probabilmente, anzi sicuramente, dagli studi sono oltre 100 mila residenti cittadini regionali che soffrono di queste patologie, quindi, una percentuale importante.

Il mio augurio è che la Calabria sappia cogliere questa sfida e soprattutto vincerla. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci.

Pongo in votazione la mozione che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

 

La seduta è tolta. Grazie a tutti.

La seduta termina alle 18.11

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Cirillo, Fedele, Neri, Pietropaolo, Princi, Tavernise, Varì.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Lo Schiavo e Mammoliti “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1” (PL n. 143/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Raso “Istituzione della Riserva Naturale Regionale di Sant'Andrea Apostolo dello Jonio” (PL n. 144/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Raso “Istituzione della Riserva Naturale Regionale del Vergari” (PL n. 145/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mancuso e Fedele “Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico” (PL n. 146/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mattiani “Norme per il riconoscimento e il sostegno del caregiver familiare” (PL n. 147/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

De Nisi “Modifiche all’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)” (PL n. 148/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconto esercizio 2021 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (ATERP Calabria) - (Deliberazione G.R. n. 685 del 23.12.2022)” (PPA n. 105/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

 “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Azienda regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) - (Deliberazione G.R. n. 686 del 23.12.2022)” (PPA n. 106/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

“Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - (Deliberazione G.R. n. 687 del 23.12.2022)” (PPA n. 107/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

“Modifica schema-tipo di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi appartamento per l'erogazione di servizi socio-assistenziali allegato al Regolamento Regionale n. 4/2010 - (Deliberazione G.R. n. 734 del 28.12.2022)” (PPA n. 108/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito.

“Complemento di programmazione per lo sviluppo rurale del Piano strategico della PAC 2023-2027 della Regione Calabria - Complemento Strategico Regionale - (CSR). Approvazione - (Deliberazione G.R. n. 738 del 28.12.2022)” (PPA n. 109/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Simona Loizzo” (PPA n. 110/12^).

“Presa d’atto delle dimissioni del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo” (PPA n. 111/12^).

Richiesta parere della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 699 del 23 dicembre 2022, recante: “PSC Calabria. Variazione Piano finanziario Sez. Ordinaria e integrazione indicatori. Presa d’atto determinazioni Comitato di Sorveglianza procedure per iscritto: attivata 11/11/2022 e conclusa 21/11/2022; attivata 6/12/2022 e conclusa 15/12/2022”.

(Parere n. 16/12^).

È stato assegnato alla seconda Commissione consiliare permanente.

Annunzio di ritiro di proposta di legge

La proposta di legge n. 68/12^, di iniziativa del consigliere regionale Mattiani, recante: “Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver”, è stata ritirata dal proponente in data 4 gennaio 2023.

Dimissioni dalla carica di consigliere regionale

L’on. Simona Loizzo ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale in data 23 dicembre 2022.

L’on. Giovanni Arruzzolo ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale in data 4 gennaio 2023.

Comunicazioni su dimissioni dalla carica di Presidente di Commissione

Il Consigliere regionale Michele Comito si è dimesso da Presidente della terza Commissione consiliare - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - con decorrenza dal cinque gennaio 2023.

Comunicazione composizione Commissione consiliare

Il Presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia”, Giovanni Arruzzolo, in data 9 gennaio 2023, ha designato quale componente della Terza Commissione consiliare il Consigliere regionale Pasqualina Straface.

Assunzione di Presidenza di gruppo consiliare

In data 9 gennaio 2023, è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Forza Italia” il Consigliere regionale Michele Comito.

Promulgazione di legge regionale

In data 23 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 299 del 23 dicembre 2022:

1) Legge regionale n. 48 del 23 dicembre 2022, recante: “Rendiconto generale e rendiconto consolidato relativi all’esercizio finanziario 2021”.

In data 23 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 297 del 23 dicembre 2022:

1) Legge regionale n. 49 del 23 dicembre 2022, recante: “Adozione delle misure conseguenziali al Giudizio di parificazione del Rendiconto generale per l’esercizio finanziario 2021. Variazione al bilancio di previsione 2022-2024”;

2) Legge regionale n. 50 del 23 dicembre 2022, recante: “Legge di stabilità regionale 2023”;

3) Legge regionale n. 51 del 23 dicembre 2022, recante: “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025”.

In data 23 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 298 del 23 dicembre 2022:

1) Legge regionale n. 52 del 23 dicembre 2022, recante: “Modifiche alle leggi regionali 19/2002, 20/1999, 24/2008, 3/2018, 13/1983, 2/2001, 47/2018, 42/2017 e 22/2020. Utilizzo graduatorie”;

2) Legge regionale n. 53 del 23 dicembre 2022, recante: “Modifiche all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza)”;

3) Legge regionale n. 54 del 23 dicembre 2022, recante: “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive)”;

4) Legge regionale n. 55 del 23 dicembre 2022, recante: “Sostituzione dell'articolo 3 della legge regionale 22 settembre 1998, n. 10 (Legge finanziaria)”.

Deliberazione della Giunta regionale

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 681 del 23 dicembre 2022, recante: “Approvazione Piano di razionalizzazione periodica delle partecipazioni societarie regionali dirette ed indirette, ai sensi dell'art. 20 del D.lgs. 19/08/2016 n. 175 e s.m.i.”.

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 710 del 28 dicembre 2022, recante: “Approvazione “Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio relativi al Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2021” (art. 18 - bis e 41 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118)”.

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 713 del 28 dicembre 2022, recante: “Documento tecnico di accompagnamento al bilancio di prevIsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 (Artt. 11 e 39, comma 10, D.Lgs. 23 giugno 2011, n. 118)”.

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 714 del 28 dicembre 2022, recante: “Bilancio finanziario gestionale della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 (Art. 39, comma 10, del D. Lgs. 23.6.2011, n. 118)”.

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 719 del 28 dicembre 2022, recante: “Approvazione elenco dei soggetti componenti il “Gruppo Regione Calabria” al fine di predisporre il bilancio consolidato della Regione esercizio 2022, ai sensi dell'art. 11-bis del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”.

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 726 del 28 dicembre 2022, recante: “Aggiornamento del Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili della Regione Calabria approvato con D.G.R. n. 249 del 25 novembre 2019”.

Emanazione di regolamento regionale

In data 23 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 297 del 23 dicembre 2022:

- Regolamento regionale n. 15 del 23 dicembre 2022 concernente: “Modifiche al regolamento regionale n. 10 del 12.11.2021 concernente: “Regolamento regionale sulle modalità di conferimento degli incarichi dirigenziali di livello non generale”.

In data 28 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 302 del 28 dicembre 2022:

- Regolamento regionale n. 16 del 28 dicembre 2022 concernente: “Regolamento per l'utilizzo di graduatorie di concorsi pubblici approvate da altre pubbliche amministrazioni e per l'autorizzazione all'utilizzo di graduatorie della Giunta regionale della Calabria da parte di altre pubbliche amministrazioni”.

In data 29 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato i sottoindicati regolamenti regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 303 del 29 dicembre 2022:

Regolamento regionale n. 17 del 29 dicembre 2022 concernente: “Modifiche al regolamento regionale 9 aprile 2020, n. 2 «Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale»;

Regolamento regionale n. 18 del 29 dicembre 2022 concernente: “Modifiche al regolamento n. 22 del 2019 “Procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza de strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità””.

In data 30 dicembre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 305 del 30 dicembre 2022:

Regolamento regionale n. 19 del 30.12.2022 concernente: “Modifiche al regolamento regionale 6 febbraio 2014 n. 1, concernente “Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance della Regione Calabria””.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2022-2024:

1. deliberazioni della Giunta regionale numeri 682, 683 e 690 del 23 dicembre 2022;

2. deliberazioni della Giunta regionale numeri 684, 688, 689, 691 e 692 del 23 dicembre 2022;

3. deliberazioni della Giunta regionale numeri 711, 712, 715, 716, 717 e 718 del 28 dicembre 2022.

Interrogazioni a risposta scritta

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la L. 68/1999 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili) ha (art. 1) “come finalità la promozione dell’inserimento e della integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro”;

- la ratio della legge è quella di permettere la integrazione delle persone disabili introducendole nel mondo del lavoro;

- le persone che hanno diritto alla detta integrazione sono quelle indicate nei commi a), b), c) e d) dell’art. 1 della L. 68/1999 ed all’art. 18 della medesima Legge che fa, specificatamente, riferimento agli orfani e ai coniugi superstiti di coloro che siano deceduti per causa di lavoro, di guerra o di servizio, ovvero in conseguenza dell'aggravarsi dell'invalidità riportata per tali cause, nonché dei coniugi e dei figli di soggetti riconosciuti grandi invalidi per causa di guerra, di servizio e di lavoro e dei profughi italiani rimpatriati;

- l’art. 3 della L. 68/1999 dispone che “i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie di cui all’articolo 1 nella seguente misura: a) sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti;

b) due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti;

c) un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti”;

- l’art. 18 della L. 68/1999 dispone che è attribuita in favore dei soggetti ivi previsti una quota di riserva, sul numero di dipendenti dei datori di lavoro pubblici e privati che occupano più di cinquanta dipendenti, pari a un punto percentuale, la predetta quota è pari ad un'unità per i datori di lavoro, pubblici e privati, che occupano da cinquantuno a centocinquanta dipendenti;

- analoga riserva, prevista dall’art. 18 della L. 68/1999, è statuita per le vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata e categorie equiparate;

- è necessario, pertanto, che gli enti pubblici ed anche quelli privati osservino le disposizioni della detta legge introducendo nel mondo lavorativo i soggetti disabili e fragili al fine di favorirne l’integrazione;

- la legge de qua è, pertanto, applicabile alla Regione Calabria e a tutti gli enti ad essa riferibili nonché ai soggetti privati che abbiano rapporti con la Regione Calabria;

- è necessario, pertanto, al fine di verificare il rispetto della predetta legge, con il precipuo scopo di favorire e garantire l’integrazione dei soggetti appartenenti alle categorie sopra elencate, sapere se la Regione Calabria e tutti gli enti ad essa riferibili (comprese le azienda sanitarie ed ospedaliere e ospedaliero/universitarie nonché tutti gli enti di sottogoverno e tutti i soggetti privati che svolgono prestazioni sanitarie in convenzione) stiano dando esecuzione alla legge de qua e abbiano proceduto e procedano regolarmente all’inserimento lavorativo di detti soggetti, secondo le quote previste dalla L. 68/1999. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si chiede al Presidente della Giunta Regionale della Calabria e alla Giunta Regionale

per sapere:

se la Regione Calabria e tutti gli enti ad essa riferibili (comprese tutte le aziende sanitarie e aziende ospedaliere e ospedaliero/universitarie, nonché tutti gli enti di sottogoverno e tutti i soggetti privati che svolgono prestazioni sanitarie in convenzione) stiano dando esecuzione e diano esecuzione alla L. 68/1999 secondo le quote previste dalla stessa.

(109; 09/01/2023).

 

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

-le condizioni del comparto sanitario pubblico nel comprensorio delle Serre vibonesi sono da tempo caratterizzate, per fatto notorio, da innumerevoli criticità;

-in particolare, l’area interessata risente di una oramai risalente carenza di strutture, strumenti e personale;

-l’Ospedale “San Bruno” di Serra San Bruno ricade in un’area interna morfologicamente critica per le tante comunità e con una popolazione di 29.000 abitanti residenti in comuni di altitudine medio-alta che, specialmente nel periodo invernale, incontrano rilevanti difficoltà nel raggiungere altre strutture sanitarie;

-attualmente, non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza, si pensi ad esempio alla situazione paradossale venutasi a creare in riferimento alla diagnostica per immagini, dove per aver refertato un esame bisogna attendere il radiologo, presente solamente alcuni giorni a settimana;

-recentemente, il Commissario straordinario dell’Asp di Vibo Valentia, intervenendo alla Conferenza dei Sindaci, ha comunicato che l’Ospedale rimarrà un ospedale di zona disagiata;

considerato che: -occorre bandire al più presto concorsi a tempo indeterminato per garantire la presenza di tutte le figure previste per un ospedale di zona disagiata e, nel frattempo, magari consentire che almeno le radiografie effettuate nel nosocomio serrese possano essere refertate digitalmente a distanza da un professionista ubicato in altra struttura che garantisce il servizio h24;

-il Comitato spontaneo costituitosi a difesa del nosocomio ha, più volte, dichiarato di temere che l’allocazione della Casa di Comunità nei locali ospedalieri possa rappresentare il preludio per la chiusura dell’ospedale. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale, anche n. q. di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dai disavanzi del Sistema sanitario nella Regione Calabria,

per sapere:

-se è a conoscenza dei fatti su esposti;

-quali azioni intenda intraprendere per garantire i livelli di assistenza nel territorio delle serre vibonesi;

-se, specificamente, ritiene di dover adottare provvedimenti urgenti per il potenziamento del pronto soccorso ospedaliero e garantire l’immediata refertazione degli accertamenti diagnostici.

(110; 09/01/2023).

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

- gli studenti plusdotati e ad alto potenziale cognitivo sono bambini e ragazzi con capacità cognitive superiori alla media e un QI in grado di toccare i 130 punti. Secondo la World Population Review del 2021 l'Italia è il primo paese europeo per quoziente intellettivo, con una media di 102 e con una stima di circa l'8% di studenti plusdotati;

- la plusdotazione presenta un funzionamento globale dell'individuo diverso dalla generalità delle persone, determinato non solo da un livello intellettivo superiore alla media ma soprattutto da un livello emotivo più complesso. In particolare, questo determina una maggiore sensibilità e intensità emotiva e recettiva. Inoltre, gli studenti plusdotati, definiti anche Gifted children, apprendono in modo qualitativamente diverso e hanno un ragionamento arborescente e non sequenziale;

- il nostro sistema statale, a cominciare dal sistema scolastico, non sembra in grado di valorizzare questo talento e molti studenti plusdotati finiscono così per abbandonare troppo presto gli studi. È il fenomeno dei "drop-out capaci" che viene determinato spesso dalla mancata percezione delle doti dello studente spesso confuse, a causa della loro ipereccitabilità, con patologie quali adhd, iperattività o disturbo dello spettro autistico;

- non esiste un riconoscimento formale da parte del Legislatore nazionale dei ragazzi plusdotati e quindi una normativa che disciplini in modo compiuto le necessità scolastiche di tali alunni. Nello specifico l'unico passo in avanti è stato compiuto con la nota nr. 562 del 03.04.2019 del Ministro dell'Istruzione, la quale, accogliendo le istanze delle numerose famiglie, si è limitato a confermare la prassi già seguita dalle scuole di inserire i ragazzi con alto potenziale cognitivo nell'elenco dei BES, quindi con diritto a piani di studio personalizzati;

- la nota ministeriale nr.562 del 2019 si limita a confermare le prassi scolastiche restando comunque in vigore il Decreto legislativo nr. 66/17 "Promozione dell'inclusione scolastica degli studenti con disabilità" nella sua formulazione originaria. Tale Decreto pone particolare attenzione ai contesti educativi di qualità e mira a creare un sistema scolastico maturo, riferendosi però esclusivamente agli studenti con disabilità certificata, rappresentando una scelta di settorializzazione e di categorizzazione separata dagli alunni con bisogni educativi speciali;

considerato che

- l'art.3 della Costituzione sancisce il principio di eguaglianza, quale fondamentale diritto della persona, nella sua duplice accezione formale e sostanziale. Infatti, l'eguaglianza, da un punto di vista formale, è intesa come parità di dignità sociale dinnanzi alla legge e, soprattutto, parità di dignità sociale nella Legge. Nell'eguaglianza sostanziale si rinviene l'elemento più importante per le istituzioni della Repubblica Italiana prevendendo il dovere specifico di rimuovere gli ostacoli che limitano il pieno sviluppo umano. Sempre nella linea tracciata dal nostro Costituente è altresì necessario richiamare l'art. 2 della Costituzione, il quale sancisce il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove svolge la sua personalità. Diritti inviolabili che ovviamente ricomprendono anche il diritto allo studio e il diritto all'inclusione in una delle più importanti formazioni sociali per un ragazzo, cioè la scuola. Fulcro dei citati articoli della Costituzione italiana è quindi il valore e la dignità umana che devono essere i principi guida di tutta l'attività del Legislatore;

- in materia d'inclusione scolastica la normativa principale si rintraccia nel Decreto Legislativo n. 66/2017, che nei principi fondamentali esplicita una disciplina compiuta, purtroppo ancora non applicata per i ragazzi plusdotati. L'inclusione scolastica riguarda le studentesse e gli studenti, che hanno differenti bisogni educativi e si realizza attraverso strategie educative e didattiche finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, nel rispetto del diritto all'autodeterminazione e all'accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita. L’inclusione si realizza altresì nell'identità culturale, educativa, progettuale e nell'organizzazione delle istituzioni scolastiche, nonché attraverso la definizione e la condivisione di progetti individuali fra scuole, famiglie e altri soggetti, pubblici e privati, operanti sul territorio. Viene stabilito inoltre che costituisce impegno fondamentale di tutte le componenti della comunità scolastica, le quali, nell'ambito degli specifici ruoli e responsabilità, concorrono ad assicurare il successo formativo delle bambine e dei bambini, delle alunne e degli alunni, delle studentesse e degli studenti;

-orbene tali finalità pregevoli per le alunne e gli alunni ad alto potenziale cognitivo non sono neppur in minima parte raggiunti. Infatti, sull'intero territorio nazionale solo 95 scuole hanno la certificazione per il trattamento degli alunni plusdotati, che tradotto significa che solo queste poche scuole hanno personale adeguatamente formato per rispondere alle esigenze educative di questi giovani. Quindi un livello molto lontano dalle finalità d'inclusione scolastica dettata dal Legislatore stesso soprattutto se si considera che le 95 scuole certificate hanno raggiunto tale obiettivo spontaneamente, non essendo infatti previsto alcun obbligo normativa a riguardo;

- è necessario individuare gli strumenti idonei a realizzare percorsi scolastici personalizzati, nonché percorsi formativi specifici per il personale docente che si trovano a gestire i bisogni educativi dei ragazzi plusdotati. Formare e informare gli adulti che si relazionano con i minori ad alto potenziale cognitivo, al fine di agevolare il riconoscimento delle loro peculiarità e, quindi, favorire contesti anche extrascolastici che possano concorrere in maniera positiva al pieno sviluppo della persona, scongiurando i rischi di abbandono scolastico ed emarginazione dei Gifted Children. Tutto ciò premesso e considerato impegna il presidente della Giunta e la Giunta

impegna la Giunta regionale

- a farsi promotore nei confronti del Governo e del Parlamento della necessità di una specifica normativa nazionale finalizzata al riconoscimento degli alunni con alto potenziale cognitivo, nonché della necessità di prevedere percorsi formativi per docenti e piani didattici personalizzati per gli alunni che presentano tali specificità;

- a adottare, nei limiti delle proprie competenze, misure finalizzate a favorire l'inclusione e la valorizzazione scolastica di bambini e ragazzi ad alto potenziale cognitivo e a promuovere un'adeguata campagna d'informazione sul tema;

- a promuovere sul territorio regionale politiche sociali e di welfare per il soddisfacimento dei bisogni emozionali e relazionali di bambini e giovani ad alto potenziale cognitivo e delle loro famiglie.

(43; 28/12/2022) Fedele.

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la strada statale 106 Jonica è tristemente nota come “strada della morte”, infatti dal 1996 a oggi si contano 750 decessi oltre a migliaia di feriti dovuti a incidenti stradali;

- l’arteria è palesemente insufficiente a gestire gli attuali volumi di traffico;

- il 28 febbraio u.s., il Consiglio regionale approvava a voti unanimi una mozione, sottoscritta unitariamente da tutti i Capigruppo, che impegnava, tra l’altro, la Giunta regionale a sostenere una specifica e diretta contrattazione con il governo per definire la realizzazione di una infrastruttura stradale di tipo B (quattro corsie – due per ogni direzione di marcia);

- nel Documento di economia e finanza (DEF) 2022 del MIMS è previsto il miglioramento e il potenziamento della Statale 106 Jonica da Reggio Calabria a Taranto (491 km), per il quale si ritiene necessario un programma di interventi strutturali e di messa in sicurezza per un importo complessivo di 3 miliardi di euro;

- dalla visione della documentazione relativa alla progettazione dell’opera risulta che per il completamento della stessa sarebbero necessari oltre 8 miliardi, quindi ben più dei 3 ipotizzati dal DEF e che, allo stato, per alcuni lotti oltre ai fondi mancherebbe pure la progettazione;

considerato che: - dal testo dell’art. 88 della manovra finanziaria 2023 che andrà in Commissione, emerge un finanziamento di 3 miliardi di euro spalmati su 15 anni secondo il seguente cronoprogramma: 50 milioni per le annualità 2023/2024, 100 milioni per il 2025/2026 e 150 milioni per il 2027 (data di fine legislatura);

200 milioni annui dal 2028 al 2031, 250 milioni per il 2032 e 300 milioni dal 2033 al 2037 per il solo asse viario Sibari - Catanzaro;

tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale

per sapere:

se corrisponde al vero quanto sopra esposto e per chiarire se le risorse ipotizzate nel documento contabile saranno effettivamente garantite e confermate a favore dell’opera senza possibilità di eventuali futuri storni e che come si intendono recuperare le risorse per il tratto Catanzaro – Reggio Calabria ancora mancante di progettazione.

(99; 28/11/2022).

(Risposta)

 

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

-il territorio del Comune di Montalto Uffugo (CS) è attraversato dal tracciato dell’elettrodotto Altomonte - Feroleto, segmento dell’elettrodotto a 380 Kv Laino – Feroleto – Rizziconi, di proprietà della società Terna S.p.A;

-nelle frazioni Pianette e Lucchetta di detto Comune, la distanza di alcuni tratti delle linee ad alta tensione risulta essere inferiore a 50 metri da abitazioni civili, preesistenti all’opera, dove risiedono e lavorano molti cittadini che, si sottolinea, ivi trascorrono di conseguenza la maggior parte della loro giornata;

-i cavi dell’elettrodotto generano campi elettromagnetici (CEM) di elevata potenza, essendo quello di Laino – Rizziconi un elettrodotto che trasporta elettricità alla tensione massima consentita per legge nel nostro Paese;

-l’esposizione ai CEM è ritenuta potenzialmente pericolosa per la salute umana, come risulta dalla letteratura scientifica internazionale, nonché dall’inquadramento che i CEM a frequenza estremamente bassa (Extremely Low- Frequency -ELF) hanno avuto da parte dall’ Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), che ha categorizzato questa tipologia di CEM in classe 2B (potenzialmente cancerogeni per l’uomo), fin dal marzo 2002;

-oltre alle patologie tumorali, sia a carico del sangue (leucemie, linfomi) che tumori solidi (in particolare a carico del Sistema Nervoso Centrale–SNC), l’esposizione ai CEM può determinare tutta una serie di patologie organiche (aritmie) e disturbi funzionali (cefalea, vertigini, difficolta di concentrazione, insonnia, stanchezza cronica, calo della libido) che pesantemente incidono, in maniera negativa, sulla qualità di vita delle persone;

-è noto e accertato che i rischi per la salute determinati dai CEM sono in stretta relazione con la durata dell’esposizione e che i bambini risultano essere, per motivi anatomici e funzionali, soggetti a maggior rischio;

-il rischio per la salute da esposizione a CEM è contemplato anche nelle vigenti leggi italiane che, infatti, prescrivono distanze da rispettare e limiti soglia da osservare;

considerato che -le già menzionate normative, per una inevitabile, oggettiva ed intrinseca impossibilità, non possono compiutamente valutare le situazioni di vita reale e, in particolare, la concomitanza di più agenti inquinanti che agiscono contemporaneamente, determinando il cosiddetto “effetto cocktail”;

-la risposta a tale situazione, in una doverosa ottica di tutela della salute pubblica, non può che essere quella di minimizzare quanto più possibile ogni singola fonte di inquinamento, attraverso specifici interventi atti a ridurre e, ove possibile, eliminare gli agenti inquinanti;

-tutti gli aspetti e criticità sopra descritti, sotto il profilo della sicurezza e della salute pubblica, sono stati evidenziati, anche attraverso specifiche consulenze tecniche, nonché criticati e fortemente contestati, nel corso degli anni, non soltanto dai cittadini ma dallo stesso Comune di Montalto Uffugo;

-nel 2007, il Ministero dell’Ambiente aveva accolto le richieste del Comune e dei cittadini di Montalto Uffugo e ritenuto di conseguenza necessario che si individuasse il percorso di un nuovo tracciato dell’elettrodotto;

-nel dicembre del 2007, sulla base dell’accordo raggiunto tra il succitato Ministero e la Società Terna S.p.A., con nota n. TE/B2887815783, quest’ultima presentava al Ministero dello Sviluppo Economico un’istanza di variante del tracciato dell’elettrodotto a 380 Kv che collega la S. E. di Altomonte (CS) e la S. E. di Feroleto (CZ);

-nel febbraio 2008, il Ministero dello Sviluppo Economico dava avvio al procedimento autorizzativo relativo al progetto in variante presentato da Terna S.p.A., -tale progetto non è stato realizzato per l’opposizione dei Comuni sul cui territorio avrebbe dovuto passare il nuovo tracciato, in quanto gli Amministratori locali erano a loro volta preoccupati per i rischi per la salute dei cittadini delle loro Comunità;

atteso che -per le ragioni sopra evidenziate, l’interramento dei cavi percorsi dalla corrente elettrica - per un tratto limitato che insiste sulle abitazioni delle contrade Pianette e Lucchetta di Montalto Uffugo - e, con una spesa conseguentemente contenuta, porterebbe alla soluzione del problema in quanto, come è tecnicamente ben noto, abbatterebbe significativamente la potenza dei CEM generati dalla linea di trasmissione dell’elettrodotto. Interroga il Presidente della Giunta regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta, per conoscere:

per sapere:

-le ragioni ostative che, ad oggi, non hanno consentito la concreta realizzazione dell’intervento di interramento dei cavi elettrici, a tutela della salute dei cittadini;

-quale concreta iniziativa intenda assumere per fugare, dopo molti anni, l’allarme sociale e dare una risposta alle accorate richieste che giungono dalle Comunità delle contrade Pianette e Lucchetta di Montalto Uffugo.

(101; 07/12/2022).

(Risposta)

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- per decenni, Vibo Marina ha ospitato uno stabilimento industriale di Italcementi SpA che è stato, sicuramente, uno fra i più importanti siti produttivi di calcestruzzo dell'Italia meridionale. Per decenni, lo stabilimento Italcementi di Vibo Marina ha rappresentato uno dei motori trainanti dell'economia dell'intera provincia vibonese in quanto capace di dare occupazione a centinaia di lavoratori e, al contempo, di creare un enorme indotto attraverso il coinvolgimento, diretto e indiretto, di tutta una serie di imprese operanti, soprattutto, nel settore del trasporto del calcestruzzo e della fornitura delle materie prime. Nell'anno 2012, lo stabilimento ha chiuso i battenti determinando, di fatto, un grave impoverimento del tessuto produttivo ed economico esistente nella Provincia di Vibo Valentia. Da allora, il sito di che trattasi (che ha un'estensione di circa 33 ettari) è stato lasciato in stato di pressoché totale abbandono e nessuna fra le molteplici proposte e/o strategie avanzate, al fine di bonificare l'intera area e realizzare una riconversione produttiva della stessa, è stata sufficientemente forte da concretizzarsi. Da circa un mese, si registra un risveglio della “sensibilità” delle forze politiche, sindacali e sociali, maggiormente rappresentative sul territorio vibonese, in relazione al recupero produttivo del sito della ex Italcementi. E ciò induce a pensare e ritenere che, finalmente, sia giunto il momento per affrontare, seriamente ed in modo unitario, un problema ormai annoso e che continua a costituire una ferita indelebile nell'ambito del tessuto economico, produttivo e sociale della Provincia di Vibo Valentia. La soluzione del problema non può che passare attraverso l'effettivo coinvolgimento di tutti i soggetti che, direttamente e/o indirettamente, ne sono interessati: Comune di Vibo Valentia, Provincia di Vibo Valentia, Regione Calabria, forze politiche, sociali, sindacali ed economico-imprenditoriali operanti sul territorio. Tutti gli attori del mondo istituzionale, socio-politico, sindacale ed economico hanno il dovere di attivarsi, aprendo, anzitutto, un tavolo di confronto con la società, facente parte del Gruppo Italcementi SpA, che, attualmente, risulta essere proprietaria del sito. E, in questo confronto, è eticamente corretto richiamare la società proprietaria al senso di responsabilità sociale verso un territorio dal quale ha ottenuto tantissimo, in termini di crescita aziendale, economico-produttivo. Le cospicue risorse economiche derivanti dal POR Calabria 2021-2027 e dal PNRR rendono realistica la possibilità di una riconversione produttiva del sito. Tutto quanto sopra premesso, si interroga l'Assessore alle Attività Produttive, On.le Rosario Varì

per sapere:

quali utili ed urgenti iniziative intende adottare per favorire e sostenere, in tempi brevi, il recupero produttivo del sito ospitante lo stabilimento della ex Italcementi SpA di Vibo Marina.

(102; 11/12/2022).

(Risposta)

 

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- dal 12 dicembre 2022 è stato modificato l’orario regionale ferroviario dei servizi affidati a Trenitalia con informazioni incomplete e senza i necessari tempi di preavviso;

-la predetta circostanza ha creato numerosi problemi in quanto ha impedito ai cittadini di programmare, in maniera efficace, l’organizzazione dei propri spostamenti;

-nonostante l’avallo della Regione Calabria, la programmazione oraria ha destato preoccupazione e disagi su tutto il territorio regionale, tanto che i pendolari, che usufruiscono in particolare di abbonamenti mensili ed annuali, hanno vivacemente protestato in più aree, fino a preannunciare vere e proprie forme di mobilitazione;

-nello specifico, gli orari stabiliti in “fascia pendolare” non tengono adeguatamente conto dell’utenza lavorativa e scolastica, sottovalutando le loro esigenze;

-l’organizzazione attuale delle corse infatti determina, così come denunciato dagli stessi pendolari, paradossali situazioni negli arrivi e nelle partenze, prevendendo, troppo spesso, o anticipi o prossimità temporali eccessivi, rispetto agli orari di inizio delle attività lavorative e delle lezioni scolastiche;

-ciò causa, quale ulteriore conseguenza, lunghe attese, in particolare sulla linea ionica, per l’assenza di corse programmate nella fascia dalle 11 alle 14, penalizzando l’utenza diretta ed in arrivo nella e dalla Locride, ove insistono scuole di ogni ordine e grado, sedi periferiche dei principali uffici statali e regionali nonché il Presidio ospedaliero spoke ed il Tribunale;

-risulta altresì penalizzante, illogica ed immotivata la soppressione delle fermate dei principali treni nelle stazioni di Reggio O.ME.CA. e di Bianco;

-analoghe situazioni di disagio e difficoltà vengono ripetutamente segnalate per la soppressione o la modifica di alcune corse su altre tratte, quali: Sibari-Cosenza, Sapri-Cosenza, Lamezia Terme-Reggio Calabria, Paola-Cosenza, Catanzaro Lido-Lamezia Terme, Cosenza-Reggio Calabria e Crotone- Reggio Calabria;

-quanto sopra evidenziato aggrava non solo i costi sostenuti dagli abbonati pendolari ma soprattutto danneggia la qualità della loro vita. Molti, infatti, denunciano il fatto che, nonostante abbiano già sottoscritto l’abbonamento annuale o mensile, siano costretti ad utilizzare mezzi alternativi (auto private o bus) accrescendo, come sopra evidenziato, le spese, i rischi ed i tempi di percorrenza;

-si registra altresì un aumento del prezzo dei biglietti a corsa singola, per via del mancato intervento da parte dell’Autorità Regionale Trasporti e della Regione (che ha evitato solo ed esclusivamente l’aumento degli abbonamenti in essere);

considerato che: -l’articolo 13 della Legge regionale 31 dicembre 2015, n. 35, “Norme per i servizi di trasporto pubblico locale” ha previsto l’Istituzione dell’Autorità Regionale dei Trasporti – Calabria “ARTCal”, la quale ha l’obiettivo di promuovere e coordinare nell’ambito regionale le politiche di mobilità sostenibile, conformemente alla pianificazione e alla programmazione regionale, ottimizzando, in una logica di sistema, i servizi di trasporto pubblico locale ferro-gomma, al fine di conseguire obiettivi di efficienza, efficacia, universalità del servizio e sostenibilità ambientale, promuovendo anche economie di scala e di differenziazione idonee a massimizzare l’efficienza del settore;

posto che: -il trasporto pubblico collettivo deve essere organizzato in modo efficiente e funzionale alle esigenze di mobilità ordinaria e straordinaria dei calabresi. Inoltre, il gestore e la Regione Calabria, in questo momento di grossa difficoltà economica e sociale, dovrebbero tenere in prioritaria considerazione la situazione di crisi ed adottare misure che attenuino gli aumenti dovuti al carovita, tutelando il primario diritto alla mobilità individuale dei cittadini calabresi;

-nel corso dell’anno 2022 è stato istituito un “bonus trasporti” nazionale destinato agli utenti, che non verrà prorogato al 2023;

interroga il Presidente della Giunta regionale,

per sapere:

- se, considerati i disagi sopra evidenziati, non sia opportuno intervenire per ripristinare l’orario vigente sino al mese scorso, come ampiamente e specificamente richiesto dai pendolari;

- se, di conseguenza, non sia anche il caso di avviare una interlocuzione con le associazioni ed i comitati dei pendolari, per affrontare congiuntamente i problemi e giungere a soluzioni eque e condivise tra Parte pubblica ed i Fruitori del servizio, relativamente agli orari delle corse, ma anche ai costi ad esse collegati;

- valutando la possibile introduzione di una misura atta a consentire l’abbonamento integrato nonché il biglietto unico per il trasporto pubblico, già introdotto in altre regioni;

- quali misure e provvedimenti intenda adottare per reperire le risorse economiche necessarie, al fine di consentire, anche attraverso interventi di ammodernamento del materiale rotabile ferroviario, non solo un incremento significativo della frequenza dei servizi di Trasporto Pubblico Locale (TPL) urbani e sovracomunali su gomma e su ferro, ma altresì un miglioramento della fruibilità dei servizi di trasporto pubblico, rendendoli efficienti anche nelle fasce orarie oggi poco o per nulla servite.

(105; 16/12/2022).

(Risposta)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 110/12^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Simona Loizzo” (deliberazione consiliare n. 157)

Il Consiglio regionale

premesso che

- in data 23 dicembre 2022 il consigliere Simona Loizzo ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con n. 29465;

- è stata data comunicazione delle suddette dimissioni nella 21^ seduta del Consiglio regionale del 10 gennaio 2023;

tenuto conto che

- ai sensi del primo periodo dell’articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale “Il Presidente, nella prima seduta utile, pone al primo punto dell’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni”;

- a mente del comma 3, del medesimo articolo 26, la votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato;

- l’articolo 26, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale dispone che “nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il consigliere le reiteri, si provvede alla presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva”;

rilevato che il provvedimento è stato oggetto di ampia e approfondita discussione in Aula;

preso atto che la votazione per appello nominale ha dato il seguente risultato:

- presenti e votanti: 24 consiglieri:

- hanno votato SÌ: 24 consiglieri;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di prendere atto delle dimissioni del consigliere regionale Simona Loizzo;

- di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 112/12^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Simona Loizzo” (deliberazione consiliare n. 158)

Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale);

considerato che in data 23 dicembre 2022 il consigliere regionale Simona Loizzo ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con n. 29465;

constatato che delle suddette dimissioni è stata data comunicazione durante la seduta del Consiglio regionale del 10 gennaio 2023;

rilevato che nella 21^ seduta del 10 gennaio 2023 il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni dalla carica del consigliere Simona Loizzo;

visti

- il comma 3, dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui “La votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato”;

- il comma 5, del medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”;

considerato che la surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;

preso atto che, come riportato nel paragrafo 17 del verbale dell’Ufficio centrale della circoscrizione elettorale “Nord” presso il Tribunale di Cosenza, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto, in base ai voti riportati, nella lista n. 6 avente il contrassegno “Lega Salvini Calabria” è Molinaro Pietro Santo, con cifra individuale pari a 4.312;

ritenuto di dover provvedere in merito;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di surrogare il consigliere regionale Simona Loizzo, attribuendo, ai sensi dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante a Molinaro Pietro Santo, candidato nella lista n. 6 avente come contrassegno “Lega Salvini Calabria”, nella circoscrizione elettorale “Nord”;

- di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 111/12^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere regionale Giovanni Arruzzolo” (deliberazione consiliare n. 159)

Il Consiglio regionale

premesso che

- in data 4 gennaio 2023 il consigliere Giovanni Arruzzolo ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale il 5 gennaio 2023 con n. 212;

- è stata data comunicazione delle suddette dimissioni nella 21^ seduta del Consiglio regionale del 10 gennaio 2023;

tenuto conto che

- ai sensi del primo periodo dell’articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale “Il Presidente, nella prima seduta utile, pone al primo punto dell’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni”;

- a mente del comma 3, del medesimo articolo 26, la votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato;

- l’articolo 26, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale dispone che “nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il consigliere le reiteri, si provvede alla presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva”;

rilevato che il provvedimento è stato oggetto di ampia e approfondita discussione in Aula;

preso atto che la votazione per appello nominale ha dato il seguente risultato:

- presenti e votanti: 25 consiglieri:

- hanno votato sì: 25 consiglieri;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di prendere atto delle dimissioni del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo;

- di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 113/12^ di iniziativa d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Giovanni Arruzzolo” (deliberazione consiliare n. 160)

Il Consiglio regionale

vista la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale);

considerato in data 4 gennaio 2023 il consigliere Giovanni Arruzzolo ha formalmente depositato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale il 5 gennaio 2023 con n. 212;

constatato che è stata data comunicazione delle suddette dimissioni nella 21^ seduta del Consiglio regionale del 10 gennaio 2023;

rilevato che nella 21^ seduta del 10 gennaio 2023 il Consiglio regionale ha preso atto delle dimissioni dalla carica del consigliere Giovanni Arruzzolo;

visti

- il comma 3, dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui “La votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato”;

- il comma 5, del medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”;

considerato che la surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;

preso atto che, come riportato nel paragrafo 17 del verbale dell’Ufficio centrale della circoscrizione elettorale “Sud” presso il Tribunale di Reggio Calabria, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto, in base ai voti riportati, nella lista n. 5 avente il contrassegno “Forza Italia” è Giannetta Domenico, con cifra individuale pari a 9.930;

ritenuto di dover provvedere in merito;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di surrogare il consigliere regionale Giovanni Arruzzolo, attribuendo, ai sensi dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante a Giannetta Domenico, candidato nella lista n. 5 avente come contrassegno “Forza Italia”, nella circoscrizione elettorale “Sud”;

- di trasmettere la presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro.

(Allegato)

Proposta di legge n. 104/12^ di iniziativa del consigliere regionale Graziano, recante: “Interventi normativi alla legge regionale n. 8 del 5 aprile 2008 (Riordino dell'organizzazione turistica regionale) e recepimento decreto del Ministro del turismo 5 agosto 2021 (Requisiti professionali a livello nazionale dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo)” (deliberazione consiliare n. 161)    

Art. 1

(Sostituzione dell'articolo 29 della l.r. 8/2008)

1. L’articolo 29 della legge regionale 5 aprile 2008, n. 8 (Riordino dell’organizzazione turistica regionale) è sostituito dal seguente:

“Art. 29

(Accesso alla professione di Direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo)

1. La responsabilità tecnica dell’agenzia di viaggio e turismo è affidata al direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo.

2. Il direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo svolge le seguenti funzioni:

a) sovraintende alle attività aziendali, ne cura l’organizzazione, la programmazione e la promozione, gestendo le risorse umane;

b) assolve alle funzioni di natura tecnico specialistica concernenti la produzione, l’organizzazione e l’intermediazione di viaggi e di altri prodotti

turistici.”.

Art. 2

(Sostituzione dell’articolo 30 della l.r. 8/2008)

1. L’articolo 30 della l.r. 8/2008 è sostituito dal seguente:

“Art. 30

(Abilitazione e requisiti del direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo)

1. L’abilitazione all’esercizio dell’attività di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo è rilasciata dalla Regione Calabria previo accertamento del possesso dei requisiti previsti dall’articolo 2 del decreto del Ministro del turismo 5 agosto 2021 (Requisiti professionali a livello nazionale dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo).

2. L’abilitazione di cui al comma 1 ha validità su tutto il territorio nazionale, compatibilmente con le previsioni di cui all’articolo 20 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 (Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo).”

Art. 3

(Modifiche all’articolo 32 della l.r. 8/2008)

1. La rubrica dell’articolo 32 della l.r. 8/2008 è sostituita dalla seguente: (Competenze delle Province e della Regione).

2. Dopo il comma 5 dell’articolo 32 della l.r. 8/2008 sono aggiunti i seguenti commi:

“6. Il rilascio dell'abilitazione all'esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo è di competenza della Regione Calabria, in conformità all’articolo 2, comma 1, del decreto del Ministro del turismo 5 agosto 2021.

7. A conclusione dell’istruttoria, la Regione Calabria rilascia l’attestato di abilitazione all’esercizio della professione utilizzando un format conforme alle linee guida approvate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella riunione del 16 marzo 2022.”.

Art. 4

(Sostituzione dell’articolo 33 della l.r. 8/2008)

1. L’articolo 33 della l.r. 8/2008 è sostituito dal seguente:

“Art. 33

(Abilitazione, autorizzazione e tesserino di riconoscimento)

1. I titolari di autorizzazione provinciale all'esercizio delle professioni turistiche, in particolare, le guide turistiche, le guide naturalistiche, gli accompagnatori turistici, gli animatori turistici, hanno l'obbligo di portare con sé la predetta autorizzazione e un tesserino di riconoscimento e di esibirli ad ogni controllo.

2. I titolari di abilitazione all’esercizio della professione di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo, rilasciata dalla Regione di provenienza, hanno l'obbligo di portarla con sé e di esibirla ad ogni controllo.”.

Art. 5

(Norma di invarianza finanziaria)

1. All'attuazione delle disposizioni della presente legge si provvede utilizzando le risorse umane, finanziarie e strumentali esistenti a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza regionale.

Art. 6

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di legge n. 123/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Cirillo e Raso, recante: “Modifica all'articolo 3 della legge regionale 29 luglio 2022, n. 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico) (deliberazione consiliare n. 162)

Art. 1

(Integrazione dell'articolo 2 della l.r. 30/2022)

1. Al comma 1 dell’articolo 2 della legge regionale 4 agosto 2022, n. 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico), dopo la parola “bosco” sono inserite le seguenti: “, terreni abbandonati o incolti”.

Art. 2

(Modifica dell'articolo 3 della l.r. 30/2022)

1. Al comma 1 dell’articolo 3 della l.r. 30/2022, la parola “250” è sostituita dalla seguente: “500”.

Art. 3

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. La presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di legge n. 148/12^ di iniziativa del consigliere regionale De Nisi, recante: “Modifiche all'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2012)” (deliberazione consiliare n. 163)

Art. 1

(Modifica all'articolo 39 della l.r. 47/2011)

1. All’articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2012) sono apportate le seguenti modifiche:

a) al comma 1, le parole: “31 dicembre 2023” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2025” e le parole “31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2023”;

b) al comma 3, le parole: “31 dicembre 2021” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2023”.

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Mozione numero 19/12^ di iniziativa del consigliere regionale Alecci, recante: “Inserimento “Vulvodimia - neuropatia del Pudendo” e “fibromialgia” nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA)”

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

- La "Vulvodinia" e la "Neuropatia del Pudendo" sono patologie che colpiscono le donne di tutte le età, causando forti dolori nella zona dei genitali, e che, nei casi più gravi, possono durare diversi anni;

- recenti studi hanno evidenziato che a soffrirne è circa il 15% della popolazione femminile;

- la "Fibromialgia" presenta dolori muscolari diffusi e colpisce anche tanti uomini;

- nelle forme più acute, queste patologie sono talmente invalidanti da impedire a chi ne soffre di lavorare, studiare o svolgere le normali attività quotidiane;

- si tratta di malattie subdole, a volte invisibili, che possono avere forti ricadute dal punto di vista fisico e psicologico;

- spesso le terapie necessarie si presentano come lunghe e costose.

considerato che:

- la “Vulvodinia”, la "Neuropatia del Pudendo" e la "Fibromialgia" non sono inserite nell’elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA) da parte del Sistema Sanitario Nazionale;

- i centri più attrezzati per la cura di suddette patologie sono presenti in prevalenza al Nord e chi ne soffre è spesso obbligato a farsi curare fuori regione, con conseguenti ritardi nella diagnosi e costi elevati per le terapie necessarie;

- altre regioni italiane hanno previsto il riconoscimento di tali patologie nei propri elenchi delle malattie croniche e invalidanti.

impegna la Giunta regionale

- a inserire le patologie in oggetto nel proprio elenco delle malattie croniche e invalidanti riconosciute nei livelli essenziali di assistenza (LEA);

- sostenere all’interno della Conferenza Stato-Regioni e in Commissione Nazionale per l'aggiornamento LEA la possibilità di inserimento di queste patologie nell'elenco delle malattie croniche e invalidanti tutelate dal SSN;

- assicurare una corretta formazione al personale medico riguardo le suddette patologie in modo da ridurre il ritardo diagnostico;

- individuare presidi sanitari pubblici da specializzare nella cura di queste patologie;

- definire protocolli terapeutici e percorsi riabilitativi adeguati;

- promuovere scambi di buone-prassi con presidi ospedalieri specializzati in altre regioni e campagne di prevenzione volte alla sensibilizzazione dei cittadini sulla natura di queste patologie.

(Allegato)