XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
N. 19
__________
SEDUTA Di lunedì 12 dicembre
2022
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,12
Fine lavori h. 19,16
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La seduta inizia alle 15,12
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Onorevole Presidente della Giunta,
assessori, colleghi consiglieri, pur avendo un fitto ordine del giorno, prima
di avviare i lavori odierni, consentitemi una breve riflessione sulla vicenda degli
sbarchi di migranti in Calabria che, per più ragioni, desta allarme e
preoccupazione.
È di ieri la notizia dello
sbarco di 200 migranti nel Porto di Reggio Calabria e di 93 portate in salvo a
Roccella Ionica, che si aggiungono ai tre sbarchi avvenuti qualche giorno fa in
meno di 24 ore a Crotone e Reggio Calabria e che hanno visto coinvolti donne,
uomini e minori stremati dal freddo in condizioni psicofisiche drammatiche.
Difatti, i flussi migratori
via mare, sempre più pressanti negli ultimi mesi, non si sono mai fermati nel
corso dell'anno che sta per finire.
Secondo i dati del
Ministero degli interni, nel 2022 l’Italia ha visto un trend sempre crescente
con lo sbarco di 90 mila 297 migranti contro i 57 mila 812 del 2021.
In questo quadro generale,
la Calabria si conferma terra di sbarchi con 17 mila migranti giunti nel corso
dell’anno; molti di più dei diecimila dell'anno scorso e, purtroppo, tutto
lascia pensare che i flussi non cesseranno nel 2023.
Tutto ciò segnala un’emergenza
umanitaria di grosse proporzioni che chiama in causa l'Europa che, come ha
sostenuto di recente anche il presidente Occhiuto, o si pone nelle condizioni
di governare insieme questo processo oppure dimostra di non avere contezza di
quello che sarà, da qui a qualche tempo, questo fenomeno.
Ci troviamo dinanzi a una
condizione di crescente disagio che esige senz'altro dall'Europa un'attenzione
coerente con gli impegni enunciati ogni qualvolta la questione migranti si
impone al dibattito pubblico.
Appare, dunque, necessario
che l'Europa si adoperi per assicurare un equo ricollocamento degli arrivi e si
doti di una strategia di contenimento della fuga dalle aree svantaggiate.
In attesa che si garantisca anche il controllo capillare di chi giunge in Italia affinché non finisca nel limbo dell'emarginazione o nelle grinfie della criminalità, sento il dovere di esprimere il ringraziamento del Consiglio regionale a Comuni, Prefetture, Croce Rossa, Protezione Civile, Capitanerie di Porto e associazioni che in Calabria fronteggiano con un forte spirito di solidarietà le problematiche umane, sanitarie e sociali di un fenomeno così complesso, assumendosi nonostante le oggettive difficoltà in cui versano in centri di accoglienza, un onere pesante che oggettivamente, alla lunga e da soli, non potranno reggere.
Avviamo i lavori con il
primo punto all'ordine del giorno, relativo alla proposta di provvedimento
amministrativo numero 94/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Surroga del
consigliere regionale Nicola Irto”.
Nella diciottesima seduta l’Assemblea
regionale ha preso atto delle dimissioni del consigliere Irto.
Pertanto, procediamo alla
relativa surroga, ai sensi dell’articolo 26, comma 5, del Regolamento interno.
Pongo in votazione la
proposta di provvedimento amministrativo.
(Il Consiglio approva la surroga)
Invito, pertanto, il
consigliere Giovanni Muraca a prendere posto in Aula.
(Il consigliere Muraca prende posto tra i banchi destinati ai
consiglieri)
Passiamo al secondo punto
all'ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo
numero 95/12^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni
del consigliere regionale Fausto Orsomarso”.
In data 28 novembre 2022, il
consigliere Fausto Orsomarso ha formalmente comunicato le sue dimissioni dalla
carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data
con numero 26920.
Ai sensi dell'articolo 26,
comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, sulla presa d'atto
delle dimissioni possono prendere la parola per non più di cinque minuti il
consigliere dimissionario e un relatore per gruppo per dichiarazione di voto.
Possono intervenire altri
consiglieri solo per dichiarare la difformità del loro voto rispetto a quello
del gruppo consiliare a cui appartengono.
Non essendoci interventi, procediamo
alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle dimissioni. Invito
il Segretario questore a fare la chiama. Prego, Segretario questore.
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 23; hanno votato sì,
23.
(Hanno risposto sì: Afflitto,
Arruzzolo, Bevacqua, Bruni, Caputo, Cirillo, Comito, Crinò, De Francesco, De
Nisi, Fedele, Gelardi, Gentile, Iacucci, Laghi, Mammoliti, Mancuso, Mattiani,
Montuoro, Muraca, Raso, Straface, Tavernise)
(Il Consiglio prende atto delle
dimissioni del consigliere Orsomarso)
Attesa la presa d'atto
delle dimissioni del consigliere Orsomarso, si procede immediatamente alla trattazione, se
inserita, della proposta di provvedimento amministrativo numero 101/12^ di
iniziativa d'Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Fausto
Orsomarso”.
Prima di procedere alla
surroga, chiedo di votare l'inserimento all’ordine dei lavori della proposta di
provvedimento amministrativo numero 101/12^.
(La proposta è inserita)
Nella seduta odierna questa
Assemblea ha preso atto delle dimissioni del consigliere Orsomarso. Pertanto, procediamo
alla relativa surroga, ai sensi dell’articolo 26, comma 5, del Regolamento
interno
Pongo in votazione la
proposta di provvedimento amministrativo.
(Il Consiglio approva la surroga)
Invito, pertanto, la consigliera
Mannarino Sabrina a prendere posto in Aula.
(La consigliera Mannarino prende posto tra i banchi destinati ai
consiglieri)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente, se non erro, la
surroga avviene per prassi nella successiva seduta e non contestualmente all’accettazione
delle dimissioni.
La ringrazio, ma vista la
presenza della consigliera in Aula abbiamo votato. Mi riserverò di controllare,
magari.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, colgo
l'occasione di questa seduta di Consiglio regionale per comunicare all'Aula e agli
altri consiglieri la mia volontà di costituire una componente autonoma in Consiglio
regionale che aderirà al Gruppo misto, denominata “Liberamente progressisti”.
Questa iniziativa, ovviamente,
non si pone in contrasto con il progetto politico che mi ha portato all'interno
di quest’Aula, ma parte da un dato di fatto.
Difatti, dopo le elezioni
politiche che hanno visto prima alle elezioni regionali e poi nel Paese la
vittoria delle destre in Calabria e in Italia, ritengo che siamo in una fase
politica nuova in cui ciascuno di noi, con umiltà e pazienza, ha la necessità
di ricostruire insieme una prospettiva e un'alternativa politica progressista
per la Calabria.
Io sono stato eletto con il
Polo civico di De Magistris, a sostegno della candidatura a Presidente di Luigi
De Magistris, e ritengo che quel progetto abbia avuto un risultato davvero
importante: il 16 per cento dei consensi è un risultato forte maturato in
quelle condizioni, che ha visto tante storie politiche diverse tra loro trovare
la sintesi anche nella sua figura e in un progetto che aveva e voleva dare una
rappresentanza di cambiamento nella politica calabrese rispetto ai Partiti
tradizionali.
Un progetto che allora era
di discontinuità sui nomi, sui metodi della politica calabrese e anche – se mi
consentirete di dirlo – sulle imposizioni che i Partiti politici e alcuni
gruppi dirigenti dei Partiti politici hanno rispetto alla Calabria e che
assumono ad ogni elezione.
Con De Magistris, che in
questo momento è impegnato in una prospettiva politica diversa, nella
costruzione di un Partito politico nazionale, continuerà ovviamente una
collaborazione politica e anche con Ferdinando Laghi, che vorrei ringraziare
qui per la competenza e la puntualità con cui assolve il suo ruolo; insieme
andremo avanti in una conurbazione, in una visione comune delle prospettive; però,
oggi, quel progetto per la Calabria, che ci ha visto insieme, non deve perdere
la sua pluralità, anzi, per quel che mi riguarda, quella volontà di cambiamento
deve esserci ora che la sconfitta del centrosinistra è ancora più pesante e più
evidente e deve avere le ambizioni di contaminare, con quelle stesse idee, la
costruzione di un campo largo di alternativa progressista di governo.
Per questo, con il mio Movimento
Liberamente progressisti assieme ad altri movimenti e associazioni proveremo a
lanciare un dialogo, tenendo assieme le forze migliori progressiste calabresi e
certamente quelle non logorate con la responsabilità della gestione e gli
errori del passato.
Come è già accaduto qualche
tempo fa, nell’ambito di una iniziativa politica avviata nella città di Vibo Valentia
assieme al collega Raffaele Mammoliti, intenderemo portare avanti assieme a
movimenti, associazioni, Partiti politici, mondo della cultura e
dell'università, un progetto e una visione comune, alternativa a quella che
oggi il centrodestra esprime al governo della Regione.
Pertanto, noi avremo la
volontà di partire da quello che ci unisce e non da quello che ci divide: una
visione comune!
A questo serve questa
componente: essere riferimento istituzionale da quello che può emergere dai
territori, dai movimenti calabresi e da tutti colori quali, in maniera libera,
vorranno aderire alla costruzione e al cantiere del campo progressista per la
Calabria, ma con un messaggio ben evidente.
Noi dobbiamo mandare un
messaggio politico anche ai Partiti nazionali: la Calabria non può essere più terreno
di conquista; non può essere più terreno di cooptazione o di scelte non
condivise con i territori.
Questa è la prospettiva che
questa piccola iniziativa vuole portare avanti.
Per questo, tra le prime
iniziative politiche, lanceremo una battaglia contro la secessione delle Regioni
ricche che è all'ordine del giorno, ma nello stesso tempo lanceremo una
proposta di legge che miri a cambiare la legge elettorale calabrese che non consente
oggi la rappresentanza delle minoranze in questa Assemblea.
Una legge davvero truffa
con una soglia di sbarramento alta e iniqua e promuoveremo una raccolta di
firme anche per l’abrogazione della legge elettorale nazionale, che consente
ancora oggi di eleggere i Parlamentari sulla base della cooptazione e non della
rappresentanza territoriale.
Tutto questo per dire che
nei prossimi giorni noi lanceremo un sasso nello stagno del centrosinistra
calabrese e su questo proveremo a trovare delle convergenze.
Se sul campo progressista e
di sinistra calabrese non maturerà la consapevolezza che noi siamo davvero
destinati a dover cambiare passo, a cambiare pagina, a battere strade nuove e anche
inedite, noi, con la consapevolezza - lasciatemelo dire - anche della non
autosufficienza di ciascuno di noi, non andremo lontano e regaleremo il governo
del Paese e della Regione ancora una volta al centrodestra.
Per questo motivo,
riteniamo di dovere lanciare questa iniziativa e non vogliamo assumerci la responsabilità
di non aver fatto nulla per evitarlo.
Per questo motivo e per
tanti altri ancora, annuncio la nascita di questa componente di "Liberamente
progressisti” nell'ambito del Gruppo misto del Consiglio regionale della
Calabria. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Lo Schiavo.
Le porgo i migliori auguri per il suo nuovo percorso e la invito a formalizzare
questo passaggio agli uffici per valutare se la componente potrà essere
effettivamente dichiarata o meno.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Gentile Presidente e cari colleghi, quanto appena detto dal mio
collega e amico Antonio Lo Schiavo richiede ovviamente qualche considerazione
da parte mia, in qualità di capogruppo della lista De Magistris Presidente
della quale fino ad oggi il consigliere è stato componente.
Anzitutto,
voglio ringraziarlo per le parole – che so non essere formali – di stima che ha
voluto usare nei miei confronti e che sono del tutto ricambiate.
Questo
primo anno di legislatura ci ha visto sempre lavorare all'unisono con una
consonanza di prassi e di intenti che ha riverberato positivamente sull'agire
politico, ma anche sul rapporto personale.
Adesso
si apre per il consigliere Lo Schiavo una fase politico-prospettica nuova, che
ha ben dettagliato e che ci pone certamente su posizioni diversificate, ma non
necessariamente contrastanti.
Sono
certo, perciò, che il percorso politico, fin qui comune e condiviso, ci vedrà
ancora e spesso su posizioni analoghe.
Dunque,
cosa è cambiato portando alla situazione politica odierna?
È
cambiata la lettura della situazione politica e conseguentemente le prospettive
ad essa collegate.
Personalmente,
ho aderito al progetto di Polo civico messo in campo da Luigi De Magistris, che
ha portato alla mia elezione nella lista De Magistris Presidente dalla quale il
gruppo ha preso il nome. Un progetto chiaro e definito che aveva come obiettivo
quello di dar voce a quanti non si riconoscessero nei Partiti e negli
schieramenti esistenti, diciamo tradizionali, ed in una politica tutta,
inadeguata, che ha la responsabilità di aver portato la Regione Calabria alle
attuali deplorevoli condizioni con una ricaduta negativa per tutti, ma
assolutamente penalizzante per le fasce deboli e per le speranze e il futuro
delle giovani generazioni.
È
stata una campagna elettorale interminabile e dura, ma estremamente
coinvolgente e sovente entusiasmante, fatta in assoluta ristrettezza di risorse,
ma tra la gente e sui territori, vicino ai problemi collettivi di tutti con un
approccio assai diverso dalle consuete modalità di raccolta del consenso elettorale.
Una
campagna assai impegnativa, che ha dato però frutti copiosi, ancora più
preziosi se la si contestualizza in una Regione come la nostra, dove, com’è ben
noto, i flussi elettorali si modificano con estrema difficoltà e lentezza.
Il
consigliere Antonio Lo Schiavo ha ricordato l’oltre 16 per cento del totale, le
130 mila persone che hanno dato voto e fiducia a una prospettiva di cambiamento
e rinnovamento della politica calabrese, non più ancorata a uno schematismo totalizzante
centrodestra-centrosinistra, ma focalizzato sui bisogni reali della gente, in
particolare degli ultimi, sulla tutela ambientale, sulla solidarietà e
l'accoglienza, sui diritti del lavoro e sociali, in primo luogo quello
assolutamente negletto della salute.
In quest'area e in questo contesto sono stato eletto, in quest'area e in questo contesto ho intenzione di rimanere, senza pregiudizi, ma anche senza cedimenti verso semplificazioni politiche che mettano l'appartenenza a schieramenti o partiti prima dei bisogni delle nostre popolazioni, bisogni che sono da ascoltare, interpretare, ma soprattutto da risolvere. E, in quest'ottica, rivendico con orgoglio l'appartenenza a un Terzo polo, quello civico, alternativo al centrodestra e al centro-sinistra, riservandomi un'azione politica autonoma, svincolata da posizione pregiudiziali e giudizi astratti, ma che entri nel merito dei problemi senza schematismi, preconcetti e dia voce ai movimenti, all'associazionismo, al volontariato e all'impegno politico e sociale solidale, disinteressato e si faccia carico delle vertenze dei bisogni collettivi volti al perseguimento del bene delle comunità calabresi. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Laghi.
Presidente.
Sulle comunicazioni non è il caso di intervenire. Al primo punto all’ordine del giorno interverrete.
Era solo per dare il benvenuto nel Gruppo Misto al consigliere Antonio Lo Schiavo.
Sì, ma appena discuteremo, lei potrà fare…
Non c’è bisogno di discutere, è solo una questione di benvenuto. Sono contenta di non essere più sola nel Gruppo Misto, Presidente, e do anche il benvenuto al collega Muraca e a tutti i nuovi che si sono insediati oggi.
Grazie.
Presidente, un minuto.
Devo darlo per forza, altrimenti lei si sente discriminato.
Innanzitutto, vorrei dare il benvenuto alla collega Mannarino appena entrata in questo Consiglio regionale e, soprattutto, all’amico Giovanni Muraca che subentra a una personalità importante del PD calabrese, il senatore Nicola Irto. A entrambi auguro buon lavoro e sono certo che, con il loro contributo e impegno, eleveranno il dibattito in questo Consiglio regionale.
Ho apprezzato molto la dichiarazione con cui il collega Lo Schiavo ha annunciato oggi il suo passaggio al Gruppo Misto, perché dimostra la sua maturità e la consapevolezza di essere protagonisti e fare parte di un progetto politico più ampio: l’appartenenza a un progetto, a una coalizione di centro sinistra che ha riferimenti a livello nazionale.
Quindi, auguro anche buon lavoro al consigliere Lo Schiavo che oggi aderisce al Gruppo Misto. Sono convinto che con il suo apporto, la sua visione, il suo contributo riuscirà a elevare il dibattito politico nell’ambito del centro-sinistra per aiutare un ragionamento, in quest’Aula, che mi auguro veda sempre più protagonisti i territori e il Consiglio regionale per dare più forza e più vigore alla Calabria a livello nazionale.
Quindi, grazie al consigliere Lo Schiavo per aver fatto questa scelta, per essere passato dalla parte movimentista, per aver scelto di appartenere a un progetto politico. Quindi, lo ringrazio di questa scelta, sono certo che insieme faremo un buon lavoro per la Calabria e per i calabresi.
Grazie. Voglio aggiungere anche il mio benvenuto e un buon lavoro agli Assessori calabresi che oggi sono presenti in Aula e ai due nuovi consiglieri che hanno preso posto nei banchi di maggioranza e di minoranza, Mannarino e Muraca. Buon lavoro a tutti.
Procediamo con il terzo punto, la proposta di legge 107/12^, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)”.
Atteso il ritiro delle firme dei consiglieri proponenti e alla luce della richiesta di audizione del Presidente dell'ANCI si è deciso di rinviare la proposta, collega De Francesco, alla Commissione per audire il Presidente dell’ANCI e chi ne farà richiesta in questa settimana, perché intendiamo riproporla al più presto, obbligatoriamente prima della fine dell'anno. Grazie.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo al punto quattro, la proposta di legge 121/12^ di iniziativa dei consiglieri Caputo e Raso, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)”.
Cedo la parola al consigliere Raso per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995 numero 8”.
Le modifiche proposte, che non impegnano alcuna somma del bilancio della Regione Calabria, consentono la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per i nuclei familiari in possesso dei requisiti previsti dalla vigente normativa per l’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica.
La norma si rende necessaria per consentire, soprattutto per il periodo dell’emergenza sanitaria nazionale determinata dal Covid-19, a nuclei familiari particolarmente esposti di richiedere i necessari provvedimenti di regolarizzazione, ove ne ricorrano i presupposti, per beneficiare dell’accesso all’edilizia residenziale pubblica.
Le abrogazioni proposte consentono lo snellimento delle procedure in capo agli enti gestori in considerazione anche dello slittamento proposto dei termini di cui al comma 1, dell’articolo 1, della legge regionale 30 marzo 1995 numero 8.
L'articolato è costituito da cinque articoli e propone le seguenti modifiche.
Modifica l’articolo 1 della legge regionale numero 8 del 1995:
- viene spostata la data di riferimento dell’occupazione abusiva, quindi possono essere regolarizzati gli immobili occupati sino al 31 dicembre 2021;
- sono fissati i termini in cui fare domanda di regolarizzazione se si posseggono i requisiti per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale;
- viene eliminata la parte che permetteva la permanenza temporanea, snellendo le procedure in capo agli enti gestori.
Nell'articolo 2 vengono eliminate delle parole al fine di coordinare l’articolo 2 della legge regionale numero 8 del 1995 con l'eliminazione della possibilità di regolare la permanenza temporanea.
Nell'articolo 3 vengono fissati i termini entro cui fare domanda di regolarizzazione al 30 giugno 2024.
Nell'articolo 4 viene enunciata l’invarianza finanziaria.
L’articolo 5 regola l'entrata in vigore. Grazie, signor Presidente.
Grazie. Ci sono richieste di intervento?
Ci sono io.
Ha chiesto d’intervenire prima il collega Laghi. Ne ha facoltà.
Anch'io poi, Presidente.
Grazie, Presidente. Vorrei ribadire il mio voto favorevole, segnalando tuttavia che va verso delle necessità sociali oggettive che però sono, in qualche modo, a scadenza.
Quindi, voto favorevolmente per questa proposta, con la richiesta e il sollecito di cercare di risolvere, in maniera strutturale, un problema che altrimenti si ripresenterà nuovamente e ripetutamente. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Questa legge consente la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per i nuclei familiari che sono, comunque, in possesso dei requisiti presenti nella vigente normativa per l'assegnazione di questi alloggi, ossia quegli alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati all'assistenza abitativa.
Non ritengo di poter condividere il percorso tracciato da questa norma. Non mi sembra assolutamente condivisibile per un semplice fatto: continua ad avallare il meccanismo della selezione naturale, attraverso cui i più forti avranno sempre la meglio sui più deboli, cioè su quelli che hanno diritto.
Ricordiamoci che la norma è datata, è del 1995, e ha già subito dieci modifiche: la prima nel 1998, nel 2005, 2008, 2009, 2013, 2018 due volte, 2019, 2020 e 2021 e questo continuo prorogare di scadenza, di una sanatoria di occupanti abusivi, fa pensare a molti cittadini calabresi che sicuramente è meglio procedere all'occupazione di alloggi piuttosto che rispettare le procedure previste dalla legge: “tanto poi rientriamo tutti!”.
Beh, Presidente, certamente questo periodo di crisi e la crescente povertà causata dall'epidemia da Covid-19 e dalla crisi energetica mettono in ginocchio tante famiglie, però il modo giusto di sostenerle non mi sembra questo!
C'è un altro tema, quello delle famiglie che si trovano in graduatoria, che attendono l'abitazione da anni e che non vedono assolutamente tutelati i loro diritti. Abbiamo visto che la delibera regionale ha autorizzato, per far fronte a specifiche e documentate situazioni di emergenza abitativa, l'assegnazione, nel limite massimo del 25 per cento, degli alloggi disponibili, dopo l’accertamento dei requisiti e secondo modalità e tempistiche precise.
Gli alloggi attualmente disponibili sono, comunque, soltanto 18. La delibera fissa nell'immediato a 5 il numero massimo di alloggi riservati per l'emergenza abitativa, comprensivo della riserva.
Una misura che sembra smorzare la fame di case, ma sappiamo che sono state presentate 311 domande ed è stata formata una prima graduatoria di 28 nuclei familiari che risultano avere i requisiti per un eventuale assegnazione di alloggio.
Le storie che possono raccontare i drammi di chi è senza casa, di che ne avrebbe diritto, sono veramente tante.
Colleghi, certamente in molti hanno necessità di vedere sanata la loro posizione, ancorché occupanti abusivi di alloggio, ed è necessario che chi si trova in graduatoria abbia un alloggio. La politica deve tutelare e assicurare il diritto alla casa a chiunque.
Il tema delle persone senza dimora è chiaramente fondamentale e occorre mettere sicuramente al centro i bisogni delle persone che non hanno una dimora. Non si può affrontare, sicuramente, in maniera frettolosa e superficiale, come spesso questo governo è abituato a fare, un tema così delicato; occorre potenziare le attività e le finalità istituzionali previste per l’ATERP.
Avere una casa è il primo passo verso l'autodeterminazione, il benessere, il reinserimento sociale. Assicurare una casa a chi vive in strada o in condizione di disagio è diventato un altro degli obiettivi europei. L'Italia continua a rimanere indietro, la Calabria ancora di più, per tutti questi motivi esprimo il mio voto assolutamente contrario.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà
Intanto colgo l'occasione – come ha chiesto lei, Presidente, invece d’intervenire nella discussione che si è svolta poc'anzi – per fare gli auguri e dare il benvenuto ai due nuovi consiglieri regionali. A prescindere dalle posizioni e degli eventuali punti di vista divergenti che si possono avere nel dibattito e nel confronto in Consiglio, credo che ci accomuni la voglia di fare bene per la Calabria, per la nostra regione. Quindi benvenuti e auguri di buon lavoro. Così come faccio gli auguri di buon lavoro anche ai due nuovi assessori che sono stati, qualche settimana fa, nominati dal presidente Occhiuto.
Naturalmente, vorrei anche – poi dirò la mia posizione in merito al punto all’ordine del giorno – apprezzare molto il valore politico del passaggio fatto dal consigliere Antonio Lo Schiavo che mi onoro di conoscere per la sua storia, per il suo impegno, per la sua militanza, per la sua responsabilità. Questa scelta molto forte, ma anche molto consapevole, non fa altro che irrobustire un processo di rafforzamento di uno schieramento politico progressista che si pone il problema, in questa regione, di affrontare alcune criticità molto serie che impediscono a questa nostra terra di poter decollare e di avere delle risposte concrete per la risoluzione dei problemi. Credo che il suo contributo, il suo impegno, la sua determinazione non faranno altro che arricchire e irrobustire la battaglia che è in corso e che sicuramente porterà, quanto prima, dei frutti molto concreti e significativi.
In merito al punto all’ordine del giorno, vorrei fare la seguente riflessione, in maniera equa, senza né enfatizzare né criticare dall'una e dall'altra parte i provvedimenti che ci sono, purtroppo, stati nel passato e che impongono al governo regionale un'attenta, profonda riflessione. Il problema della difficoltà abitativa in Calabria è un problema importante, imponente che tocca soprattutto le classi più deboli: famiglie e persone vulnerabili dal punto di vista economico e sociale.
È giusto cercare di garantire, attraverso provvedimenti legislativi, la possibilità di ottenere un diritto, però dovrebbe essere garantito con processi ordinari, non con l’occupazione. Giustamente le persone perbene, le persone che non fanno queste azioni, che hanno una dignità, anche nella loro vulnerabilità sociale ed economica, non vogliono fare un’occupazione abusiva. È chiaro che dovremmo rispondere con la garanzia dei diritti che spettano alle persone che hanno determinati requisiti, dando risposte a questo loro bisogno. Naturalmente questo avviene perché ci sono delle lungaggini, ci sono dei ritardi, ci sono, evidentemente, delle difficoltà a effettuare, in tempi utili, tutti i passaggi dei procedimenti amministrativi previsti per l'assegnazione a coloro che hanno il giusto diritto all'assegnazione degli alloggi.
Quindi, per quanto ci riguarda, pur comprendendo il senso di questo provvedimento legislativo, ci asteniamo, ma con l'auspicio che, il governo regionale e questo Consiglio, si possano impegnare sempre di più, con determinazione, per ripristinare la gestione ordinaria di questa problematica che richiede veramente tanta attenzione, tanta volontà e disponibilità. Grazie, Presidente.
Grazie collega. Ha chiesto intervenire il collega Afflitto. Ne ha facoltà.
Grazie al Presidente e a tutti i consiglieri. Un benvenuto ai nuovi entrati nel Consiglio regionale. Benvenuti e buon lavoro.
Credo che questa proposta dei consiglieri della maggioranza tenti di mettere una regola nel marasma delle occupazioni degli alloggi popolari, cercando di sanare le diverse posizioni per poter usufruire degli aiuti del PNRR.
In Commissione di vigilanza ci siamo interessati di questo problema. Abbiamo chiamato in audizione il Commissario dell’ATERP, chiedendo il perché dei pochi investimenti per la ristrutturazione delle case popolari. Il problema più diffuso è che tanti occupanti non sono titolari, non avevano sanato la loro posizione. Ci sarebbero parecchi investimenti da fare con il PNRR, come hanno fatto in Lombardia, dove la maggior parte delle case popolari saranno ristrutturate. Cosa che non succederà in Calabria, perché la situazione di tante case popolari non è stata sanata perché tanta gente non solo non è titolare della residenza ma, tra parentesi, è anche morosa.
Il Commissario ha segnalato che, nel caso in cui si dovesse decidere di intervenire sulla ristrutturazione di un edificio, le posizioni di tanti occupanti non sono sanate.
Per cui esprimo parere favorevole a questa iniziativa e faccio i complimenti al consigliere Caputo che è stato uno dei promotori. Grazie.
Grazie, collega Afflitto. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per una breve dichiarazione di voto: mi asterrò su questo provvedimento perché sono in gioco interessi contrapposti.
Ovviamente, c'è un problema sociale che non posso disconoscere che è il problema di chi ha la necessità di avere un alloggio sociale, di chi vive in condizioni di precarietà, però, nello stesso tempo, la penso esattamente all'opposto di come ha appena detto il consigliere Afflitto. Nel senso che, secondo me, questa proposta non mette una regola. Noi siamo nel campo delle eccezioni che è tutt'altra cosa. La regola è che ci sono dei criteri, delle norme che vanno rispettate e che stabiliscono delle graduatorie, quando invece vi sono delle occupazioni abusive, anche in relazione a esigenze sociali molto forti, siamo, però, nel campo non della regola, ma dell'eccezione.
Quindi, noi qui siamo nel campo delle eccezioni, non della regola. Quando siamo nel campo delle eccezioni poi si apre una falla, si danno dei messaggi politici sbagliati per cui, inevitabilmente, mettiamo su una bilancia degli interessi che vanno entrambi tutelati, ma che sicuramente non possono essere la regola.
La regola non è quella di rinviare, anno dopo anno, e sanare occupazioni abusive. Questa non penso che possa essere la prospettiva del Consiglio regionale, del legislatore, dei consiglieri, delle leggi dello Stato, delle Regioni. Per questo, di fronte a questa diversa contrapposizione, io mi asterrò con un voto che è di natura politica non di natura legislativa. Tutto è tranne che predisporre una regola. Noi stiamo legittimando le eccezioni che è tutt'altra cosa, Presidente. Per questo annuncio la mia astensione su questo provvedimento.
Grazie, collega Lo Schiavo. Non ci sono altre richieste di intervento, passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
All’articolo 1 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 26888, a firma dei consiglieri Caputo e Raso. Cedo la parola al consigliere Caputo per illustrare l'emendamento. Prego.
Grazie, Presidente. Con la presente proposta emendativa si intende aggiungere alla lettera b) del comma 1 dell’articolo 1 della proposta di legge numero 121/12^ un periodo volto a sopprimere dal comma 1-ter dell’articolo 1 della legge regionale numero 8 del 1995 le seguenti parole: “o domanda di permanenza temporanea”, al fine di rendere l’articolato omogeneo con le altre modifiche.
Non sono intervenuto prima, quindi vorrei solo chiarire - visti gli interventi della collega Bruni, del collega Mammoliti e del collega Lo Schiavo - che questa proposta di legge è necessaria perché stiamo lavorando, insieme alla Commissione, alla modifica della legge numero 32 del 1996 “Disciplina per l'assegnazione e la determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica” perché, come ben sapete, le Commissioni si riuniscono con una certa lentezza e, quindi, le graduatorie non scorrono. E stiamo lavorando a una legge per regolarizzare quello che oggi è arrivato qui con una modifica, con una proroga dei termini. Grazie.
Grazie. Parere della giunta?
Favorevole.
Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.
Pongo in votazione l’articolato.
Articolo 1
(È approvato
per come emendato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Pongo, quindi, in votazione la proposta di legge nel suo complesso, come modificata, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato, per come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 125/12^ di iniziativa del consigliere A. Montuoro, recante: “Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)”. Cedo la parola al consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie, Presidente. Buon pomeriggio a tutti, Assessori, colleghi consiglieri, la stampa, il pubblico.
Presidente, mi permetta di porgere, a nome del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia, gli auguri di buon lavoro ai neoconsiglieri e ai neoassessori regionali. Quindi, al consigliere Muraca, all'assessore Emma Staine e un augurio particolare all'assessore Giovanni Calabrese e alla consigliera Sabrina Mannarino, espressioni del nostro partito.
La presente proposta di legge origina dalla necessità di disporre l'adeguamento dell'ordinamento giuridico regionale, ai sensi dell'articolo 27 del T.U.P.I.
La predetta norma statale, al comma 1, dispone che "Le regioni a statuto ordinario, nell'esercizio de/la propria potestà statutaria, legislativa e regolamentare, e le altre pubbliche amministrazioni, nell'esercizio della propria potestà statutaria, adeguano ai principi dell'articolo 4 e del presente capo i propri ordinamenti, tenendo conto delle relative peculiarità ...".
L'organo di vertice della Regione Calabria, Regione a Statuto ordinario prevista dalla nostra Carta costituzionale, è diretta espressione di rappresentanza politica, ragion per cui sono consentiti dalla legge dello Stato gli Uffici di diretta collaborazione, posti alle dirette dipendenze dell'organo di vertice dell'Ente.
I predetti Uffici di diretta collaborazione sono previsti dagli articoli 7 e 8 della legge regionale numero 7 del 1996 e la loro disciplina, con la presente proposta di legge, è adeguata alle previsioni del T.U.P.I. avuto particolare riguardo al disposto dell’articolo 14 dello stesso testo.
L'articolo 1 della proposta di legge modifica il comma 3 dell'articolo 7 della legge regionale numero 7 del 1996. La parte finale del comma 3 viene soppressa nell'ambito di un'attività di manutenzione normativa.
L'articolo 2 della proposta di legge modifica l'articolo 8, chiarendo la ragione di adeguamento normativo sottesa alla novella legislativa, nell'ambito dell'attività di manutenzione normativa, finalizzata al riordino delle norme, introducendo il comma 1 bis. Il comma 2 viene modificato affinché lo stesso possa dettare norme per i dipendenti della P.A. assegnati alle strutture speciali. Mentre il comma 3 viene sostituito.
Viene inoltre introdotto il comma 3 bis, che adegua la disciplina del trattamento economico alle disposizioni contenute nell'articolo 14 del T.U.P.I.,
Nel comma 4 viene eliminato il riferimento al comma 3, non più attuale per effetto delle modifiche sopra apportate e viene aggiunto, alla fine del comma 4, la previsione riferita ad otto unità in servizio presso l'autoparco regionale.
Si provvede all'abrogazione del comma 5 e del comma 9, non più attuali rispetto alla nuova disciplina.
L'articolo 3 della proposta di legge dispone l'inserimento nella legge regionale numero 7 del 1996 dell'Allegato A, richiamato ai commi 3 bis e 3 ter che con la presente proposta di legge sono inseriti nel nuovo articolo 8 della stessa.
L’articolo 4 contiene la clausola di invarianza finanziaria, poiché le disposizioni che precedono sono applicate, in maniera espressa, nel limite massimo della spesa a pari titolo prevista nel bilancio di previsione 2022-2024.
Per quanto concerne l'aspetto prettamente finanziario, la modifica legislativa risulta a invarianza di spesa rispetto al trattamento economico del testo di legge attualmente vigente. Anzi, Presidente, mi preme sottolineare che, rispetto alla spesa massima prevista dalla modifica introdotta alla legge regionale numero 7 del 1996, risulta esserci un risparmio pari a euro 170.570,46, che trova copertura finanziaria negli appositi capitoli di bilancio 2022-2024. Grazie.
Grazie, passiamo all'esame votazione del provvedimento.
Presidente, chiedo scusa.
Consigliere Bevacqua, ha facoltà di intervenire.
Prima di passare alla proposta di legge nel suo complesso, sottopongo al collega Montuoro, che ha illustrato il provvedimento, una mia osservazione che deriva dalla lettura dell'articolo 4 di questo provvedimento. Il comma 4 prevede che: “L'Amministrazione pubblica i cui organi di vertice non siano direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica, adeguano i propri ordinamenti al principio della distinzione tra indirizzo e controllo, da un lato, e attuazione e gestione dall'altro. A tale Amministrazione è fatto divieto di istituire uffici di diretta collaborazione, posti alle dirette dipendenze dell’organo di vertice dell'Ente”.
Quindi, chiedo al collega Montuoro che è relatore di questa legge, a fronte della previsione secondo cui all’Amministrazione è fatto divieto di usufruire di uffici di diretta collaborazione, eccetera, se sia corretta, dal punto di vita normativo, l'applicazione di questa norma. Lo chiedo anche all'assessore al ramo.
Risponde l’assessore Pietropaolo.
Grazie, Presidente. Intanto, ringrazio il consigliere Montuoro per la relazione.
Consigliere Bevacqua, questa è una semplice legge di manutenzione ordinaria di una legge regionale che è stata oggetto di attenzione da parte della giustizia amministrativa. Quindi, si è reso necessario intervenire per renderla assolutamente conforme alla normativa. L'articolo 4, a cui lei si riferisce, del decreto legislativo numero 165 del 2001 pone in essere la possibilità, richiamando l'articolo 14 della stessa legge richiamato nella nostra legge, di istituire non degli uffici di diretta collaborazione, perché non stiamo parlando di questo, ma strutture speciali che hanno un ordinamento temporaneo, relativo alla legislatura.
Quindi, il divieto è relativo agli uffici di diretta collaborazione permanente. È ovvio.
Mentre l'articolo 14 del decreto legislativo numero 165 fa riferimento al fatto che è possibile istituire degli Uffici specifici di diretta collaborazione della politica solo, ovviamente, per la durata della legislatura. Si riferisce ai Ministeri, ma noi ci avvaliamo dell'articolo 14, come hanno fatto anche parecchie altre regioni, per mettere mano alla legge e renderla conforme a questa disposizione legislativa.
Tutto il resto è una manutenzione ordinaria che serve a chiarire alcuni punti: la presenza di chi e come sono composte le strutture. Sono già previste dalla legge precedente, questa è un’aggiunta che abbiamo fatto per sanare quello che è, secondo noi, un vulnus nel trattamento di un gruppo di dipendenti, che fanno parte dell'autoparco della Giunta regionale, dei quali abbiamo accolto la richiesta.
L’autoparco è ormai molto ridotto, ha 8 unità. Sapete bene che, per effetto delle leggi di ridimensionamento della spesa riguardo alle auto blu che si sono succedute negli anni, sia le auto sia gli autisti sono fortemente diminuiti.
Oggi sono rimasti soltanto 8 autisti che fanno un lavoro continuo con abnegazione e senza distinzione, a volte, di orario. Per cui abbiamo ritenuto utile e anche giusto, doveroso da parte nostra, assimilare il trattamento economico di queste persone a quello delle strutture speciali.
Di fatto, l'unica vera novità di questa legge è questa assimilazione. Il resto è una manutenzione ordinaria. Il riferimento specifico - di cui dicevo prima - all'articolo 14 del d.lgs.165/2001, è un'attività di manutenzione e anche di regolazione dei compensi che normalmente vengono dati a questo personale, esterno e interno, che fa riferimento al contratto collettivo degli Enti locali e all’emolumento unico citato in questa norma. Abbiamo potuto verificare, facendo questa attività di manutenzione, che anche aggiungendo l’emolumento unico per gli 8 autisti, ci sarebbe un risparmio, rispetto a quanto oggi è già stanziato a bilancio per il 2022/ 2023/ 2024, di circa 170 mila euro per ogni anno. Questo è tutto, grazie.
Grazie, Assessore.
Presidente…
Non è un dibattito, collega! Ha già ha risposto l'Assessore a una domanda a cui non era tenuto a rispondere. La ringrazio.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Passiamo alla votazione della proposta di legge, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Presidente, chiedo la parola per dichiarazione di voto.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Comprendo la pezza che ha cercato di mettere l’assessore Pietropaolo riguardo la proposta in oggetto. Però, io ho chiesto delucidazioni in merito al comma 4 dell'articolo 4, non all'applicazione dell’articolo14 che è una cosa ben diversa, assessore Pietropaolo. Il quarto comma dell’articolo 4 prevede cose ben precise rispetto all'articolo 14.
Non è questione di risparmio o di altro, è una questione di applicazione di una legge, di un comma 4 che prevede altre cose: divieto di utilizzo di personale a diretta disposizione di chi, oggi, svolge quel ruolo nel governo regionale. È diverso il concetto.
Quindi, vorrei che la Giunta - quindi lei che oggi svolge questo ruolo di assessore al personale - ci desse delle delucidazioni in merito al comma 4 dell’articolo 4, non in merito al risparmio sulla spesa o quant'altro.
C’è un'applicazione non corretta della legge, è diverso il concetto. Collega Pietropaolo, vorrei che lei rispondesse in maniera puntigliosa in merito a quanto ho sollevato, non in merito ai risparmi che dall’applicazione di questa legge potrebbero venire, ma in merito all'applicazione della legge stessa.
Vorrei che spiegasse meglio questo concetto. Alla fine, esprimeremo il nostro voto in maniera positiva, negativa o neutra, perché è importante anche rispettare le leggi di cui oggi discutiamo in quest'Aula.
Il suo voto, quindi, com’è?
Su questo,
assessore Pietropaolo, votiamo contro. Non vogliamo essere contrari, ma,
presidente Mancuso, vogliamo semplicemente capire l’applicazione delle leggi.
Ha
chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il consigliere Montuoro. Ne ha
facoltà. Le chiedo di limitare a tre minuti la durata dell’intervento.
Presidente,
intervengo soltanto per fare una piccolissima precisazione.
Intanto,
ringrazio l'assessore Pietropaolo che – consigliere Bevacqua, dovrebbe
apprezzare – ha dato una spiegazione tecnica e non ha messo pezze. Qua non c’è
da mettere pezze.
Penso
che la relazione illustrativa sia molto chiara, a meno che, insomma, non
vogliamo per forza aggirare l'ostacolo e andare oltre.
C'è
scritto: “le Amministrazioni pubbliche i cui organi di vertice non siano
direttamente o indirettamente espressione di rappresentanza politica”. Stiamo
parlando – l’ho detto nella mia relazione – della Regione Calabria,
riconosciuta come Regione a Statuto ordinario, per la quale la legge dice che l'organo
di vertice può avere alle sue dipendenze dei collaboratori. Li ha pure lei,
consigliere Bevacqua, i collaboratori e li abbiamo anche noi consiglieri.
Non si
tratta di trovare “pezze a colori” ma l'assessore Pietropaolo ha spiegato tecnicamente
il significato della proposta di legge. Poi, se dobbiamo fare per forza la
polemica la facciamo, ma non mi sembra il caso di farla in questo contesto.
Grazie.
Passiamo all'esame e votazione della proposta di legge nel suo complesso con
richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Il
provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportata
in Allegati)
Passiamo
alla proposta di provvedimento amministrativo numero 92/12^ di iniziativa della
Giunta regionale recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell'Azienda regionale per
lo Sviluppo dell'Agricoltura calabrese (ARSAC)”.
Cedo
la parola consigliere Montuoro per illustrare il provvedimento. Prego,
consigliere.
Grazie,
Presidente. La proposta di provvedimento amministrativo, posta all'approvazione
di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dalla seconda Commissione
bilancio nella seduta del 25 novembre scorso.
La proposta è relativa al Rendiconto
generale esercizio finanziario 2021 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC).
Alla seduta di
Commissione hanno partecipato il dirigente generale del Dipartimento economia e
finanze, i rappresentanti dell’Azienda, e il dirigente di settore del Dipartimento
agricoltura, avvocato Ferrara.
Il
provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni
istruttorie del Dipartimento agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, del Dipartimento economia
e finanze e del parere del Revisore unico.
L’organo di
controllo dà atto che l’Azienda ha provveduto al riaccertamento ordinario dei
residui attivi e passivi al 31.12.2021 e che il risultato di amministrazione
dell’esercizio 2021, presenta un avanzo di euro 10.252.267,65.
Il Revisore dei
conti, al fine di fornire all’Azienda un supporto di collaborazione tendente a
conseguire efficienza ed economicità della gestione, evidenzia quanto segue:
- una
particolare attenzione deve essere prestata alla gestione degli acquedotti, con
costante monitoraggio dei residui attivi;
- un costante
monitoraggio del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del Fondo rischi e l’Azienda
si deve dotare di una adeguata struttura al fine di avere una situazione
patrimoniale ed un inventario dei beni mobili e immobili aggiornato.
Il Revisore
evidenzia l’attendibilità delle risultanze riportate e il rispetto dei principi
contabili.
L’organo di
controllo, nell’esprimere giudizio positivo
per l’approvazione del Rendiconto dell’esercizio finanziario 2021,
attesta la corrispondenza del Rendiconto alle risultanze della gestione.
Il Dipartimento
agricoltura, nell’istruttoria di competenza, ha provveduto a verificare il
rispetto dei vincoli di spesa di cui alla vigente normativa in materia di spending review, rilevando il rispetto
degli stessi da parte dell’ARSAC; altresì, il Dipartimento ha riscontrato che
l’Ente ha imputato correttamente le somme impegnate nel 2021 a titolo di
contributo ex legge regionale numero 66/2012.
Conclusivamente,
il Dipartimento vigilante esprime parere favorevole al conto consuntivo 2021.
Il Dipartimento
economia e finanze evidenzia, con riferimento alla parte disponibile del
risultato di amministrazione, la congruità delle quote accantonate e vincolate,
limitatamente alle voci verificabili almeno formalmente.
Relativamente
alla quantificazione del Fondo crediti di dubbia esigibilità, lo stesso
sembrerebbe congruo e, nonostante la riduzione registrata negli anni, il Dipartimento
evidenzia che la percentuale di riscossione dei crediti è ancora bassa e la
criticità perdura anche per l’esercizio 2021. Pertanto, il Dipartimento raccomanda
nuovamente all’Ente, per come già fatto in occasione delle istruttorie di cui
al Rendiconto di gestione 2018, 2019 e 2020, di adottare e/o rafforzare le
iniziative opportune alla cura dei propri clienti, al fine di salvaguardare i
propri equilibri di bilancio nonché di evitare l’insorgere di possibili danni
di natura erariale, anche nell’ipotesi in cui la riscossione sia stata affidata
a soggetto esterno, e al Dipartimento vigilante di monitorare costantemente
sull’attuazione di tali operazioni.
Relativamente
alla quota disponibile del risultato di amministrazione pari ad euro
4.562.987,13, il Dipartimento segnala che la quota può essere utilizzata solo a
seguito dell’approvazione in via definitiva del Rendiconto da parte del
Consiglio regionale, esclusivamente per le seguenti finalità, in ordine di
priorità: per la copertura dei debiti fuori bilancio; per i provvedimenti
necessari per la salvaguardia degli equilibri di bilancio ove non possa
provvedersi con mezzi propri; per il finanziamento di spese di investimento; per
il finanziamento delle spese correnti a carattere non permanente; per
l’estinzione anticipata dei prestiti.
A conclusione
dell’istruttoria di competenza, il Dipartimento Economia e Finanze rileva che: sussiste
la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2020, rispetto a quelli
iniziali dell’esercizio 2021; sussiste la quadratura delle poste contabili
iscritte nelle partite di giro; sussiste corrispondenza tra i valori a residuo
e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la
piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi
finali e debiti, nonché con riferimento al conto economico la corrispondenza
tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi; sussiste
la quadratura tra il saldo di cassa pari a € 11.807.852,23 riportato nel conto
del bilancio 2021, e il valore registrato alla voce “disponibilità liquide”
dell’attivo dello stato patrimoniale; risulta formalmente corretta la
determinazione del Fondo pluriennale vincolato e del risultato di
amministrazione al 31/12/2021.
Il Dipartimento
economia e finanze, dunque, ritiene possibile
procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del Rendiconto
relativo all’esercizio 2021 dell’ARSAC al Consiglio regionale. Grazie,
Presidente.
Grazie,
consigliere Montuoro. Ha chiesto di intervenire il collega Afflitto. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Ho letto bene il Rendiconto dell’ARSAC e, alla fine, il Revisore
dei conti nell’esprimere parere favorevole ha, tuttavia, raccomandato di prestare
particolare attenzione alla gestione degli acquedotti con costante monitoraggio
dei residui attivi, di effettuare il monitoraggio del Fondo crediti di dubbia
esigibilità e del Fondo rischi, nonché di dotarsi di un’adeguata struttura per
disporre di una situazione patrimoniale e di un inventario aggiornato dei beni
mobili ed immobili.
Pertanto,
il mio parere non è favorevole.
Grazie,
consigliere Afflitto. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Approfitto anche per fare i migliori auguri e in bocca al lupo ai
subentranti, ai consiglieri Mannarino, agli assessori Calabrese e Staine e al
collega Muraca e, per quanto riguarda l'ordine del giorno, ci tengo a ribadire,
visto che è presente l'assessore Gallo, che sto chiedendo da più di un anno, al
di là dell'approvazione di questo provvedimento amministrativo, l'approvazione
dell'atto aziendale di ARSAC.
ARSAC,
come il Consorzio di bonifica, rischia di essere un Ente strumentalizzato agli
occhi della nostra popolazione e, invece, lei sa meglio di me che ha delle
funzionalità molto importanti nel mondo dell'agricoltura calabrese.
Da
quando è stata creata l’ARSAC non è mai stato approvato l'atto aziendale che
prevede al suo interno nuove assunzioni, la valorizzazione del patrimonio dell’Ente
con i suoi centri sperimentali dimostrativi, ma anche con la gestione dell'impianto
sciistico di Camigliatello.
Risulta
essere un Ente molto importante per lo sviluppo dell'agricoltura calabrese; quindi,
le chiedo di spingere in questa direzione insieme al Dipartimento agricoltura
perché è importante.
Non
possiamo permettere che ci siano beni del patrimonio regionale poco sviluppati
o poco valorizzati e la stessa cosa per quanto riguarda il personale.
C'è
bisogno, ovviamente per quel che è nelle possibilità di bilancio, di inserire
nuove unità di personale perché ho fatto diversi sopralluoghi nei centri
sperimentali – uno è nel mio Comune di residenza, a Crosia, e lo conosco molto
bene – e le dico che c'è, assolutamente, la necessità di predisporre il prima
possibile l'atto aziendale.
Quindi,
le chiedo ufficialmente, appena possibile, l'approvazione di questo atto molto
importante per quanto riguarda l'ARSAC. Grazie.
Grazie,
consigliere Tavernise. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Anch'io prima di esprimere la mia dichiarazione di voto in realtà
sono stata attratta da quanto diceva anche il consigliere Afflitto e cioè che
le raccomandazioni dei Revisore dei conti ci sembrano piuttosto importanti ai
fini dell’approvazione perché, di fatto, non facciamo altro che rischiare di
approvare anche i prossimi bilanci con le medesime raccomandazioni.
Oggi,
a fine 2022, approviamo il consuntivo del 2021. Ci saremmo attesi che, oltre al
consultivo, ci fosse anche un indirizzo rispetto al futuro di questo Ente e
agli obiettivi che vuole perseguire.
Pertanto,
ci chiediamo: la Regione, l'Amministrazione regionale quale linea vuol far
seguire a questo Ente? Perché, se non c'è anche una programmazione futura delle
risorse, come facciamo a capire in quale direzione questo Ente si voglia
muovere?
Mi
piacerebbe che, cogliendo la presenza dell'assessore Gallo, sempre
particolarmente attento a questa tematica e problematica, ci fosse anche un
chiarimento.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Intervengo anch'io su questo punto per evidenziare alcune lacune
che ho riscontrato nella lettura degli atti legati a questo provvedimento
perché sono in quest’Aula da sette anni e ogni anno che approviamo
provvedimenti come quello che riguarda l’ARSAC – potrebbe essere l’ARPACal o un
qualsiasi altro Ente strumentale della Regione o Ente in liquidazione – ciò che
i Revisori dei conti raccomandano è sempre l'attenzione ai residui attivi e ai
rischi che corriamo su altri aspetti.
Quindi,
credo che l'argomento vero che dovremmo porre all'attenzione di quest'Aula
– il gruppo del Partito Democratico l'ha anche
chiesto attraverso una richiesta formale – riguarda le criticità che oggi
presentano le Aziende partecipate e gli Enti strumentali della Regione Calabria
perché, se ogni volta mettiamo la testa sotto la sabbia come gli struzzi, credo
che, alla fine, lasceremo gli stessi problemi in eredità ai nostri figli e
nipoti, se abbiamo la possibilità di essere felici di averli e di vederli.
Quello
che chiedo, invece, a questa maggioranza e a questo Consiglio regionale, è di
dire la verità ai calabresi riguardo a ciò che c'è dietro le difficoltà e le
fragilità che oggi non rilevano i consiglieri Bevacqua o Mammoliti, il Partito
Democratico o l'opposizione, ma, piuttosto, la Corte dei conti che riscontra gravi
difficoltà nell'avere notizie e veridicità sugli atti dei bilanci delle
partecipate o degli Enti strumentali.
Questo
è un argomento che dovrebbe interessare quest’Aula, non approvare in maniera
silenziosa o come atto dovuto i rendiconti o i bilanci che provengono da questi
Enti strumentali o partecipate perché non faremo bene ai calabresi e al ruolo
che svolgiamo in quest'Aula.
Quindi,
l'invito che, come minoranza nel complesso, mi sento di rivolgere oggi al
presidente Mancuso è quello di dedicare una seduta – magari, all’inizio
dell’anno nuovo, a gennaio o febbraio, così trascorriamo le feste in maniera
serena e tranquilla – sulle partecipate e sugli Enti strumentali per conoscere
la verità e anche per rispondere a un'esigenza che oggi la Corte dei conti ha
evidenziato nelle sue relazioni oggetto della parificazione del bilancio
regionale.
Credo
che faremmo il nostro dovere e anche un atto doveroso verso i calabresi.
Pertanto,
questo è l'invito che mi permetto di fare al di là dell’approvazione o meno di
questo strumento dell’ARSAC che, ripeto, è governata da una persona che conosco
e so essere una persona per bene, che sta mettendo anima e core, come diciamo
noi, nel portare a buon fine il suo ruolo, ma non è quello il problema. Il
problema è affrontare il tema vero che per me, oggi, insieme ai residui attivi,
costituisce uno dei cancri dei bilanci regionali. Quindi, sta a noi oggi dire
la verità ai calabresi su questi temi.
Pertanto,
inviterei il presidente Mancuso a prendere atto di questa richiesta che la
minoranza fa oggi in maniera unitaria a questa Assise regionale per porre all'attenzione
delle prossime sedute del nuovo anno di Consiglio regionale questo argomento:
partecipate ed Enti strumentali.
Quali
sono le prospettive? Quali sono le criticità e quali le fragilità?
Noi
saremo lì pronti per dire la nostra.
Grazie,
consigliere Bevacqua. Lei sa che vorrei sempre accontentarla, ma c'è anche la Commissione
di vigilanza, presieduta da un esponente dell’opposizione, che si occupa dei bilanci
delle partecipate. Tuttavia, cercherò di accontentarla anche su questo.
Cedo la
parola all'assessore Gallo per una breve replica. Prego.
Presidente,
rispondo molto brevemente anche alle osservazioni emerse nel corso del
dibattito da parte dei colleghi.
Credo
che ci sia un problema sulle partecipate nella nostra Regione ed è un problema
endemico, che va definito proprio così e che si riporta al di là del tempo.
Onestamente,
però, penso – chi ha esperienza anche di bilanci e strumenti contabili di Enti
locali e non solo e anche di società partecipate lo sa – che i rilievi che vengono
fuori dalla relazione del Revisore dei conti siano, tutto sommato, molto tenui
rispetto all'andazzo generale.
Nel
momento in cui si fa riferimento alla gestione degli acquedotti occorre
precisare che è una gestione un po' impropria che Calabria Verde ha per alcuni
acquedotti dell'area Silana e dell'area Crotonese che, probabilmente, saranno risolti,
di qui a poco, con la nascita della nuova società di carattere generale.
Certamente,
è una eredità che ARSAC si porta da tanto tempo che vale circa 1.000.000 di
euro all'interno del bilancio e, vi assicuro, che è sicuramente in perdita, per
cui credo che una gestione, da parte di un Ente vocato rispetto a questa
funzione, debba essere un obiettivo da raggiungere insieme come Consiglio
regionale.
Sono
d'accordo sul fatto che ARSAC, che ha una mission diversa, lasci la
gestione degli acquedotti destinati a fini anche di consumo civile.
Il
monitoraggio del Fondo crediti di dubbia esigibilità e del Fondo rischi viene
segnalato da ogni Revisore dei conti ad ogni società così come avere una
struttura con l'inventario aggiornato dei beni mobili e immobili.
C'è da
dire che ARSAC ha anche una liquidazione di ARSSA, la vecchia Agenzia regionale:
c'è un Commissario liquidatore, che è il direttore di ARSAC, che, peraltro, ha
un percorso abbastanza lungo, per cui alcuni beni sono in capo a ARSSA e altri sono,
naturalmente, in capo a ARSAC rispetto ai quali c'è un'azione che è finalizzata
ad una migliore utilizzazione. Vi dico, rispetto all'andazzo generale delle
società partecipate calabresi, che ARSAC, ve lo garantisco, è una società
assolutamente in equilibrio finanziario. Il problema è un altro, è diverso, e
lo sottolineava bene il collega Tavernise: dobbiamo ancora una volta rilanciare
la mission che ha una funzione naturalmente di divulgazione agricola. Molti agronomi
di ARSAC sono di fatto da tanto tempo distaccati al Dipartimento agricoltura e
sono gli agronomi che tengono in piedi anche il funzionamento del Dipartimento
agricoltura.
L'azione
di divulgazione agricola ha bisogno di un rilancio; come tutti gli Enti regionali
che, negli ultimi vent'anni, non hanno proceduto ad assunzioni - le ultime
assunzioni di ARSAC risalgono al 2000-2001 - è chiaro che, oggi, risente del
fatto che ci sia uno svuotamento e un invecchiamento del personale, senza
dubbio. Per cui la decisione dovrà essere importante; stiamo svolgendo
un'azione di divulgazione e di approfondimento dal punto di vista scientifico
anche su tantissime coltivazioni rispetto alle quali ci sono istruttorie da
parte di ARSAC per, magari, la promozione dei nostri prodotti attraverso le
certificazioni riconosciute dal Ministero e dall'Europa. Si pensi alle
collaborazioni sul finocchio IGP, si pensi ad altre collaborazioni che sono
attualmente in corso e per le quali ARSAC è sempre protagonista.
Poi ad
ARSAC abbiamo affidato, devo dire con successo, nell'ambito del 2022, un'altra
azione che riteniamo importante: ARSAC è il braccio esecutivo dell'azione di
promozione del Dipartimento e si sta disimpegnando benissimo; sta lavorando per
tutte le azioni di promozione che stiamo svolgendo ed è sempre in prima linea.
Per cui voglio ringraziare il direttore Maiolo e tutta la struttura di ARSAC
per l'impegno che stanno profondendo in questi mesi.
Naturalmente
sono d'accordo con il collega Bevacqua, nel momento in cui pone una questione
di ragionamento, di confronto su queste tematiche: credo sia giusto ragionare,
anche, magari, programmare l'eventuale rilancio di Enti che hanno bisogno di
nuova linfa e che hanno bisogno, eventualmente, di nuovo personale per poter
svolgere al meglio la loro mission.
Grazie, assessore. Non ci
sono richieste di intervento. Pongo in votazione la proposta di provvedimento
amministrativo nel suo complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Mozione
numero 37/12^ di iniziativa dei consiglieri G. Crinò, G. Graziano, G. Neri, G.
Arruzzolo, recante: “Che impegna la Giunta regionale a promuovere, presso il
Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica, ogni azione necessaria
finalizzata a riconoscere l'accesso ai contributi per la realizzazione di
interventi di efficienza energetica previsti dall'Avviso C.S.E. 2022 adottato
dal Direttore Generale Incentivi Energia del Ministero della Transizione
ecologica (oggi Ministero dell'Ambiente e della - Sicurezza energetica) -
provv. nr. 137 del 4/10/2022 - anche alle amministrazioni comunali in dissesto
finanziario”
Passiamo al punto 7, la mozione
numero 37/12^, d’iniziativa del consigliere Crinò, che impegna la Giunta
regionale a promuovere presso il Ministero dell'ambiente e della sicurezza
energetica ogni azione necessaria finalizzata a riconoscere l'accesso ai
contributi per la realizzazione di interventi di efficienza energetica. Cedo la
parola al proponente, consigliere Crinò, per illustrare la mozione. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente. Con
provvedimento numero 137 il 4 ottobre 2022 il direttore generale del Ministero dell'ambiente
e della sicurezza energetica ha adottato l'avviso CSE 2022, Comuni per la
sostenibilità e l'efficienza energetica, relativo alla concessione di
contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi di efficienza
energetica anche tramite interventi per la produzione di energia rinnovabile
negli edifici delle amministrazioni comunali.
L'articolo 2.5 del già
menzionato avviso prevede che, alla data di presentazione dell'istanza di
concessione di contributo, i soggetti istanti non devono trovarsi in condizioni
tali per cui sia stata deliberata nei loro confronti la dichiarazione di
dissesto finanziario ai sensi dell'articolo 246 del decreto legislativo 18
agosto 2000, numero 267.
Trattasi di un avviso a sportello
che prevede l'assegnazione dei contributi fino ad esaurimento, le risorse
disponibili sono circa 320 milioni di euro.
Oltre il 50 per cento dei Comuni
calabresi si trova in dissesto o in riequilibrio finanziario, purtroppo è una
situazione comune ad altre realtà regionali, soprattutto nel Sud Italia.
L'avviso rappresenta un
mezzo concreto per ridurre i consumi energetici negli edifici, nelle strutture
pubbliche o ad uso pubblico.
L'efficientamento
energetico consente l'abbattimento dei costi e quindi favorisce il risanamento.
La misura rappresenta uno strumento concreto che consente ai Comuni di eseguire
interventi finalizzati all'efficientamento energetico degli edifici pubblici,
tramite accesso a finanziamenti nella forma del contributo a fondo perduto pari
al 100 per cento dei costi ammissibili. Per quanto procede, il Consiglio
regionale della Calabria impegna il Presidente della Giunta regionale a
promuovere, presso il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica ogni
azione necessaria, finalizzata a riconoscere l’accesso ai contributi per la
realizzazione di interventi di efficienza energetica previsti dall'avviso CSE
2022, adottato dal direttore generale di incentivi energie del Ministero della transizione
ecologica, oggi Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica,
provvedimento numero 137 del 04/10/2022, anche alle amministrazioni comunali in
dissesto finanziario, ai sensi dell'articolo 246 del testo unico numero 267 del
2000.
Concludo, Presidente, ringraziando
il Presidente della Giunta regionale, onorevole Occhiuto, per la disponibilità
che già nel corso della scorsa seduta del Consiglio regionale offrì e che non
mancherà di offrire alla già menzionata mozione. Grazie.
Grazie. Ha chiesto d’intervenire
la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ritengo
di dover esprimere un appoggio assolutamente incondizionato a questa mozione
che ritengo fondamentale. D'importanza nazionale è il tema, appunto, della
transizione ecologica, come ha spiegato il consigliere Crinò. L'avviso prevede
una dotazione finanziaria di 320 milioni di euro che sono concedibili a fondo
perduto per realizzare, anche tramite la produzione di energie rinnovabili, interventi
di efficienza energetica di immobili insistenti sul territorio nazionale di
proprietà e nelle disponibilità delle amministrazioni comunali a destinazione
residenziale e non, e destinati, anche, ad attività economica nell'offrire beni
e servizi sul mercato.
La normativa in oggetto
esclude, però, tutti quei Comuni che sono in stato di dissesto ed è giusto,
assolutamente, chiedere al Ministero di considerare ogni azione necessaria per
riconoscere l'accesso ai contributi per la realizzazione degli interventi di
efficienza energetica.
Come potete notare, quindi,
quando una battaglia è giusta noi della minoranza non ci tiriamo indietro ed è
opportuno, secondo noi, valutare la possibilità anche di includere questi Comuni
proprio perché si trovano già in forti difficoltà e certamente sarebbe molto
difficile per loro creare delle condizioni per raggiungere la transizione
ecologica; quindi, appoggiamo chiaramente questa mozione del consigliere Crinò.
Grazie, consigliera Bruni.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Sarò
brevissimo. Intervengo soltanto per dire che anch'io voterò assolutamente a
favore, perché l'efficientamento energetico e la transizione ecologica sono
fondamentali.
Sono d'accordo con la
collega Bruni sul fatto di comprendere e inserire in questa manovra anche i
Comuni in dissesto che, altrimenti, non avrebbero la possibilità di attingere a
queste risorse economiche.
Volevo soltanto
puntualizzare che sotto il termine “energie alternative” o “transizione
energetica” si nascondono delle vere e proprie truffe concettuali.
La transizione energetica e
le energie alternative servono e sostanzialmente vengono promosse per evitare
il surriscaldamento, quindi l'effetto serra e quant'altro. Allora, dato che
l'effetto serra, per unanime convinzione degli scienziati di tutto il mondo,
dipende dai processi di combustione, quindi non soltanto combustione di
combustibili fossili, ma anche, per esempio, delle biomasse, vorrei mettere in
guardia i colleghi presenti, sul fatto che la combustione delle biomasse non
può essere considerata un'energia alternativa perché è in linea, sia per
l'apporto climalterante ma anche per l'emissione in area ambiente di sostanze
tossiche, esattamente come la combustione dei combustibili fossili. Quindi voto
favorevole con questa postilla, se posso dire, che terrei a mente. Grazie.
Grazie, consigliere Laghi.
Non ci sono più richieste di intervento. Pongo in votazione la mozione numero
37/12^ che è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Mozione
numero 39/12^ di iniziativa del consigliere L. De Francesco, recante:
“Mareggiata costa tirrenica”
Passiamo al punto 8, la mozione
numero 39/12^ d’iniziativa della consigliera De Francesco “Sulla mareggiata nella
costa tirrenica”. Cedo la parola alla proponente per illustrare la mozione. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. La
presente mozione è stata condivisa con tutti i capigruppo di maggioranza e di
opposizione e riguarda la mareggiata che ha colpito nei giorni scorsi la costa tirrenica
calabrese, causando ingenti danni alle infrastrutture, alle abitazioni private
e ad importanti servizi pubblici. In particolare, il Comune di Paola ha
informato sia la Giunta regionale sia gli uffici RFI dell'aumento dell'erosione
costiera in prossimità del tratto ferroviario di uno dei principali snodi
meridionali.
Pertanto, il Consiglio
regionale impegna la Giunta regionale affinché solleciti il Governo a dichiarare
lo stato di calamità naturale nelle zone interessate e ad assumere ogni utile
provvedimento consequenziale, come la messa a disposizione di risorse per primi
interventi e ripristino dei luoghi.
Grazie, consigliera De
Francesco. Ha chiesto d’intervenire la consigliera Straface, proponente, per
altro, di una mozione simile. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
colleghi consiglieri. Ne approfitto per fare gli auguri ai nuovi consiglieri
regionali, al consigliere Muraca e alla consigliera Mannarino, così come faccio
gli auguri anche ai nuovi assessori per un ottimo lavoro per la nostra Regione
Calabria.
Intervengo su questo punto,
così come è stato ribadito dal presidente Mancuso, perché uno dei punti
successivi riguarderà una mozione che ho voluto presentare per quanto riguarda
le condizioni meteorologiche avverse che hanno interessato la fascia ionica.
Intervengo per dire che
queste mozioni, che prevedono e chiedono un impegno forte alla Giunta per la
richiesta della calamità naturale, sono state superate grazie ad una seduta di Giunta
che si è svolta sabato 10, in cui il Presidente della Giunta regionale, insieme
alla sua Giunta, ha chiesto, appunto, al Governo nazionale, lo stato di
calamità naturale; stato di calamità che riguarda un po’ tutta la regione
Calabria, perché, purtroppo, la nostra regione presenta un territorio con un
elevato dissesto idrogeologico.
Ne approfitto per ribadire
alcuni atti che sono stati adottati dalla Giunta e che sono, veramente, di
notevole interesse pubblico, di interesse regionale e che vanno, appunto, nella
direzione di combattere l'abusivismo che, purtroppo, riguarda la maggior parte
del nostro territorio: la nomina, anche, di alcuni commissari ad hoc,
ma, soprattutto, l’istituzione di un fondo di rotazione a supporto dei sindaci
che devono combattere questo fenomeno legato all'abusivismo che, visti anche
gli eventi che si sono verificati ad Ischia, deve essere necessariamente
ridimensionato. Nell'atto deliberativo si prevedono oltre quattrocento abusi
che sono stati commessi nella nostra regione Calabria e che devono essere
necessariamente eliminati.
Un altro aspetto importante
riguarda, appunto, il discorso del dissesto idrogeologico, e la legge legata al
sistema della protezione civile calabrese. Una legge oramai superata che sarà
necessariamente rivista e sarà cura, appunto, della quarta Commissione
consiliare operare affinché la nuova legge relativa al sistema della Protezione
civile calabrese possa essere rivisitata.
Un ulteriore aspetto
importante è legato sempre all'introduzione della dichiarazione dello stato di
emergenza regionale per sostenere i Comuni e gli altri enti coinvolti a seguito,
appunto, delle condizioni avverse che hanno recato danni sui nostri territori.
Esprimo grande solidarietà
ai Sindaci che si sono ritrovati ad affrontare i danni sul territorio, mettendo,
soprattutto, al riparo la comunità dei cittadini; territori in cui sono stati
creati dei disagi e dei danni enormi, non soltanto al territorio, ma anche alle
attività presenti sullo stesso territorio. A tal fine è stata incrementata la
dotazione del fondo di Protezione civile che sarà destinata, prioritariamente,
alla copertura dei primi interventi necessari per affrontare un'emergenza e, naturalmente,
viene confermata la centralità del volontariato.
Un altro importante
provvedimento è finalizzato all'approvazione di un accordo con il Dipartimento
nazionale di protezione civile e riguarda l'utilizzo dei fondi del Piano
Nazionale di Ripresa e Resilienza per la realizzazione di interventi volti alla
riduzione del rischio idrogeologico, considerati gli eventi alluvionali che si
sono verificati negli ultimi 5 anni.
Parliamo di un sub investimento che è di duecento
interventi che verranno realizzati nel territorio regionale per un importo
complessivo per la Calabria di cinquantotto milioni di euro. Essendo conti
legati, appunto, al PNRR i tempi di realizzazione degli interventi sono molto
stretti e per questo motivo la stessa Regione Calabria sta promuovendo un
accordo con la Cassa depositi e prestiti, proprio per fornire l'assistenza
necessaria e gratuita ai Comuni che dovranno gestire queste risorse. Ritengo
che il presidente Roberto Occhiuto, insieme alla sua Giunta, abbia dimostrato
tempestività; tempestività nella richiesta dello stato di calamità naturale, ma
anche nell'andare ad affrontare quei temi legati al dissesto idrogeologico e
alla Protezione civile che meritano di avere un quadro normativo nuovo e particolare
attenzione. Grazie.
Grazie. Ha chiesto
d’intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Sì, grazie, Presidente. Intervengo
per ragioni molto semplici: come lei ha detto all'apertura dei lavori, anche il
gruppo del Partito Democratico aveva, appositamente, presentato una mozione che,
a differenza della maggioranza che presenta due mozioni, una per la costa
tirrenica e una per la costa ionica, racchiudeva, sostanzialmente, gli aspetti
di criticità che si sono verificati con gli eventi dell'ultima settimana.
Sinceramente non capisco e
non comprendo perché queste due mozioni siano state portate in discussione
all'ordine del giorno, mentre la mozione del Partito Democratico non è stata
portata. Credo che sarebbe stato utile, giusto, anche perché mi pare che,
sostanzialmente, al di là di tutto, ci sia una convergenza di massima su questi
aspetti; tra l'altro, anche da questo punto di vista, credo che, avendo già la
Giunta, già proceduto alla richiesta al Governo nazionale, sia chiaro che
questa discussione viene meno, sia per la mozione della costa tirrenica sia per
quella ionica e, probabilmente, anche per la nostra.
Quindi, ci tenevo a
precisare che, come Partito Democratico, avevamo presentato questa mozione per
richiedere, sollecitare, degli interventi al governo regionale che - debbo dare
atto - mi pare siano stati già assunti e, naturalmente, anche con l'auspicio di
aprire un dibattito e una discussione molto appropriata per quanto riguarda l’assetto
idrogeologico del territorio calabrese che ha fortemente bisogno di interventi
e di attenzione costante e quotidiana. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, da parte mia c’è assoluta condivisione per le mozioni delle colleghe Straface e De Francesco. Ne approfitto, collega Straface, visto che siamo anche dello stesso territorio per fare una precisazione: va bene lo stato di calamità e tutto quello che lei ha ben detto, però come classe dirigente e come classe politica noi dobbiamo prevenire questi fenomeni naturali che, ormai, stanno purtroppo distruggendo da diversi anni le nostre coste e nello specifico la costa jonica.
Presidente Mancuso, noi abbiamo diversi progetti già esecutivi, con finanziamenti di ripascimento costiero, soprattutto sulla costa jonica, che purtroppo da tanti anni non riescono a decollare a causa delle lungaggini della burocrazia regionale.
Mi auguro, quindi, che da parte dell'Assessore al ramo, ma soprattutto dei consiglieri e della consigliera Straface, ci sia un interessamento verso il Dipartimento tutela del suolo per sbloccare dei finanziamenti.
Dicevo che ci sono dei finanziamenti, nello specifico tra il Comune di Crosia e il Comune di Corigliano-Rossano e 4 milioni di euro finanziati per il Comune di Calopezzati per il ripascimento costiero, che sono fermi dal 2014. Otto anni per andare in gara d'appalto penso che sia una vergogna.
Chiedo, quindi, un aiuto soprattutto a lei, consigliera Straface, affinché si recarsi, come sto facendo più volte io, a Catanzaro al Dipartimento tutela del suolo - nello specifico io ho parlato con il dirigente Mancuso - e sollecitare per evitare che il prossimo anno, in questo periodo, si debba tornare qui a chiedere lo stato di calamità. I soldi ci sono, i progetti sono ormai esecutivi, bisogna andare a gara d'appalto per cercare appunto di prevenire e non di curare. Fermo restando, comunque, che apprezzo e condivido nel merito la sua mozione, così come quella della collega De Francesco. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Credo che questo sia un punto su cui dovremmo concentrare molto l'attività e l'attenzione di questo Consiglio regionale.
Io, l'altro giorno, in una nota che abbiamo diramato come Gruppo regionale - mi sono permesso anche di portare il titolo – abbiamo detto che una classe dirigente che non ha come mission quello di porsi il problema del dissesto idrogeologico dovrebbe cambiare mestiere.
Credo che questo sia il tema principale che dovrebbe caratterizzare l'attività e l'impegno di ogni consigliere regionale, perché senza un territorio fruibile, sano, credo sia difficile parlare di turismo, ambiente e di agricoltura. E credo che questo dovrebbe interrogarci su come affrontare questa tematica, perché non basta dire - come ho avuto modo di ascoltare e di leggere – che ci sono tanti finanziamenti in atto e che a causa della burocrazia non si riesce a realizzare queste opere. Se questo è il problema vuol dire che questa Giunta regionale e questo Consiglio regionale dovrebbero porsi il problema di come accelerare i compiti della burocrazia, che non sono quelli di rendere immobile tutto, ma di rendere operativi i programmi che la politica decide, ciò che il territorio chiede, ciò che i Sindaci rivendicano giustamente.
Credo che questo sia un obiettivo, un problema che dovremmo porci tutti in quest'Aula e, se necessario, – lo dico all’assessore Gallo che oggi rappresenta in quest’Aula il presidente Occhiuto – forse dovremmo porci il problema, assessore Gallo, di come oggi accelerare queste opere, di come oggi porre al centro anche delle iniziative con l’Unione europea. A me non basta spendere i soldi dell’Unione europea, a me serve spendere quei soldi per migliorare il PIL calabrese, per rendere più attrattivo il territorio calabrese, per renderlo più fruibile. E quindi credo che sia anche utile ragionare in quest’Aula su come oggi la Giunta regionale e il Presidente della Giunta regionale si pongono nei confronti dell’Unione europea, perché credo sia un tema importante.
È inutile spendere 3 miliardi di euro se poi le condizioni socioeconomiche rimangono uguali in Calabria, se il PIL non aumenta, se non siamo terra attrattiva dal punto di vista turistico e ambientale. Questo è il problema che dobbiamo, secondo me, porci in quest'Aula, al di là delle divisioni, del localismo sfrenato, delle ambizioni personali.
Questo è un tema che deve interrogare anche la coscienza di ognuno di noi perché la Calabria è di per sé una terra ballerina e fragile, come diceva tanti anni fa un famoso scrittore che aveva viaggiato per la Calabria. Se è una terra già ballerina e noi non riusciamo ad offrire a questa terra soluzioni adeguate, credo che sia difficile dopo parlare di agricoltura con l’assessore Gallo, di ambiente, di turismo.
E su questo vorrei anche fare un piccolo inciso: in questi giorni è nata una polemica per quanto riguarda un investimento di euro 2.600.0000 che la Regione Calabria ha fatto e legato a un'iniziativa che avete promosso a Milano. Anche lì bisogna chiedere se questo è un argomento utile e funzionale alla Calabria o se è un investimento a perdere che non porta nulla ai calabresi. Pongo questo argomento senza creare tensioni a quest’Aula, ma è giusto farlo, in questo momento, perché ho letto poco fa su “LaC News24” un'intervista dell'assessore Orsomarso che rivendicava il suo intervento, ma rivolgeva anche accuse e osservazioni all'attuale Giunta regionale.
Quindi, anche per ricreare, in questo momento di festa, nei calabresi… e quindi per evitare strumentalizzazione anche da parte dell’opposizione, anche su questo facciamo chiarezza per capire cosa intendiamo per turismo, cosa intendiamo per promozione del territorio, per marketing del territorio o cosa vogliamo realizzare attraverso i fondi che abbiamo a disposizione per migliorare le condizioni socioeconomiche della Calabria.
Sono argomenti questi che sembra non c'entrino l’uno con l'altro, ma credo che sia importante, invece, partire dal territorio per promuoverlo, perché è necessario consolidare il territorio e quindi creare le condizioni di un territorio sano, pulito, che offre ospitalità. Io sono, per esempio, non per un turismo di massa, ma per un turismo di qualità che sia di attrazione da questo punto di vista.
Chiedo scusa se sono andato oltre il tema, però sono temi che dovrebbero caratterizzare questo dibattito a partire dal dissesto idrogeologico. Se una classe dirigente non si pone questo problema, senza capire dove andiamo, è difficile poi oggi parlare di agricoltura di qualità, di biodiversità o di altro.
Quindi è un argomento che pongo con la massima tranquillità, serenità a quest’Aula, per tentare di arrivare a un ragionamento comune che dia prospettive alla Calabria, che sia anche ambizioso nei progetti e che dia risposte alle tante richieste che abbiamo sui territori calabresi e che provengono dai Sindaci, dagli amministratori, dalle associazioni, dalle categorie che oggi da noi si aspettano risposte. Quindi, vorrei che l’assessore Gallo, che oggi è qui a rappresentare il presidente Occhiuto, faccia proprie queste nostre osservazioni per tentare di trovare un minimo elemento comune per dare risposte ai calabresi che oggi sono incazzati – scusatemi la volgarità – anche per questo finanziamento di 2.600.000 euro destinati a una promozione turistica che per me è fuori luogo, è illogica rispetto alle difficoltà, alle drammaticità che vive la Calabria in questo momento.
Grazie. Non ci sono altre richieste di intervento. Pongo in votazione la mozione. La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto nove, l’ordine del giorno di iniziativa del consigliere Gallo, recante “Sostegno alle iniziative promosse da Coldiretti contro il cibo sintetico”.
Cedo la parola all'assessore per l’illustrazione. Prego.
Grazie, signor Presidente, colleghi consiglieri. Do lettura dell’ordine del giorno: “Sostegno iniziative promosse da Coldiretti contro il cibo sintetico”.
Il Consiglio regionale -
premesso che negli ultimi tempi si sta assistendo a campagne informative dai contenuti opinabili tesi a promuovere la diffusione del cibo sintetico. Dette iniziative suscitano profonda preoccupazione dal momento che il cibo sintetico:
- è prodotto in bioreattori;
- non salva l'ambiente perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e soprattutto è meno efficiente di quelli oggi più performanti;
- limita la libertà dei consumatori;
- omologa le scelte sul cibo;
- favorisce gli interessi di pochi operatori monopolizzando l'offerta di cibo del mondo;
- spezza lo straordinario legame che unisce cibo e natura;
- non aiuta alla salute dal momento che non vi è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per il consumo alimentare e l'esperienza maturata è ancora troppo breve e non consente di avere alcuna certezza al riguardo;
- non aiuta a perseguire gli obiettivi di giustizia sociale che guidano l'Europa, in quanto prodotto su brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo nelle mani di pochi grandi investitori multinazionali;
- può avere impatti socioeconomici molto pericolosi, in quanto figlio di una fascinazione ecologica che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite.
Considerato che:
- la Calabria si è sempre contraddistinta, in ambito agroalimentare, per le politiche tese a favorire la produzione e commercializzazione di prodotti naturali di livello qualitativo sempre crescente, anche attraverso la progressiva introduzione di un numero crescente di prodotti a marchio Dop e Igp;
- il settore zootecnico è un asset fondamentale dell'agroalimentare regionale;
- anche Coldiretti Calabria ha promosso una petizione contro il cibo sintetico e diverse sono state anche in queste settimane le iniziative di sensibilizzazione finalizzate a evidenziare i rischi della diffusione il cibo artificiale. -
si impegna:
- a sostenere la petizione promossa da Coldiretti contro cibo sintetico;
- a
difendere, in sede di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell'agricoltura
e della sovranità alimentare e forestale, le filiere agro-zootecniche regionali
minacciate dalla diffusione del cibo sintetico, anche attraverso leggi di limitazione
della produzione e del consumo del cibo artificiale in Italia;
- a trasmettere copia di questa mozione al MASAF;
- a promuovere ogni altra iniziativa idonea ad assicurare il predetto obiettivo.
Grazie, assessore. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo rapidamente per asserire che noi appoggiamo e sosteniamo fermamente questa battaglia che Coldiretti sta portando avanti contro il cibo sintetico, non solo per gli effetti negativi che questo può avere sulla produzione agricola e sulle imprese agricole, ma per il risvolto sulla salute.
È stato recentissimo il convegno importante che i pediatri italiani hanno avuto recentemente, in cui hanno sottoscritto tale petizione, sottolineando che l’alto livello della sanità italiana in generale e soprattutto la forte azione di prevenzione per le malattie in generale deriva dalla corretta alimentazione degli stili di vita salutari e che sono contestualizzati nei bambini a partire dai primi tre anni di vita, grazie alla filiera e a tutto quello che è il cibo prodotto in maniera spontanea e naturale e l'agroalimentare nazionale.
Dunque, ribadisco il nostro voto favorevole per tale ordine del giorno.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. In realtà volevo condividere con i colleghi d'Aula alcune notazioni che non vogliono essere un esercizio retorico e ancor meno una illustrazione di problemi astratti. Il problema di cui si tratta è in realtà abbastanza più profondo e più articolato di quanto non si possa immaginare.
Molti sanno che questo problema del cibo sintetico deriva con effetto domino dall’approvazione da parte della FDA americana, cioè l'agenzia del farmaco e degli alimenti americana, del cibo sintetico inteso come quello da clonazione di cellule animali, in questo caso diciamo i produttori di carne.
In realtà il cibo sintetico è già presente da molti anni sulle nostre mense, infatti c'è la distinzione fra fake-meat e clean meat, dove la clean meat è la carne derivante da coltivazione di cellule animali, mentre la fake meat è questo cibo sintetico fatto per vegetariani e vegani, realizzato con altre sostanze, di solito proteiche, e che messe insieme evocano il sapore e hanno un po' le caratteristiche organolettiche della carne. Da utilizzatore - vi prego di credere – che la loro palatabilità è assolutamente più che sufficiente e più che adeguata.
Problema, invece, diverso è coltivare delle cellule, clonarle e fare pezzi di carne e quant'altro, carne o pesce che sia.
Credo che dobbiamo effettivamente cercare di opporci a questo scenario vagamente alla Frankenstein, in quanto la natura già provvede da parte sua alle necessità umane.
Però il problema è collegato, Assessore, a livello di salubrità degli alimenti da cui dipende assolutamente la nostra salute. Quindi, noi siamo quello che mangiamo e ogni giorno mettiamo un mattone nell'edificio della nostra salute ed è importante che quel mattone sia ben fatto e non sia artefatto.
Il problema però adesso qual è? Il problema è la diffusione delle sostanze tossiche, inquinanti e nocive per la salute. Parlo, per esempio, dei metalli pesanti, dei pesticidi che si trovano ormai ubiquitariamente. Ci sono dei prodotti alimentari in cui sono stati trovati oltre 50 residui di sostanze chimiche diverse. Parlo anche degli antibiotici, collegati quasi indissolubilmente agli allevamenti intensivi, che io giudico una delle crudeltà peggiori mai elaborate dall'uomo nei confronti degli animali.
Quindi se la risposta a questa richiesta di salubrità non va nella direzione della riduzione o abolizione delle sostanze chimiche con cui gli alimenti naturali vengono avvelenati – non trovo altro termine –il rischio qual è? Il rischio è che i consumatori si rivolgano alla clean meat, cioè si rivolgano al cibo sintetico che, paradossalmente, anziché essere un rischio per la salute, diventa il rischio minore, atteso che l'alimentazione normale diventi sempre più densa, sempre più infiltrata proprio da quelle sostanze chimiche che noi vorremmo abolire.
Quindi, va bene l'ordine del giorno che io voterò, ma vorrei chiedere una particolare attenzione perché siano sviluppate tutte quelle politiche che possono far sì – ci sono tante possibilità alternative di lotta ai vari parassiti che infestano le piante, gli animali e quant'altro – che il cibo naturale si ponga come oggettivo ostacolo al cibo sintetico sia per la sua palatabilità sia per la sua salubrità. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Pongo in votazione l’ordine del giorno. L’ordine del giorno è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo al punto dieci, la mozione numero 40 di iniziativa della consigliera Straface sulla mareggiata. Penso che non si debba svolgere la relazione illustrativa, perché la consigliera Straface ha relazionato prima.
Quindi pongo in votazione la mozione. La mozione è approvata.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 115/12^ di iniziativa della consigliera De Francesco, recante: “Interventi a favore di pazienti oncologici affetti da alopecia”.
Prego, consigliera De Francesco, la può illustrare.
Grazie, Presidente. Prima
di illustrare la presente iniziativa legislativa, vorrei ringraziare gli uffici
regionali per la preziosa collaborazione fornita e le Commissioni che, con
impegno, hanno lavorato e valutato la suddetta proposta: la Commissione sanità,
presieduta dal consigliere Michele Comito, e la Commissione bilancio,
presieduta dal consigliere Antonio Montuoro.
Ringrazio, altresì, l’assessore
Filippo Pietropaolo che, già nella precedente legislatura, aveva presentato
questo disegno di legge, la cui trattazione è stata, poi, interrotta a causa
della conclusione antitempo della legislatura per i motivi che conosciamo.
Ringrazio, infine, il
gruppo di “Gioventù nazionale” di Catanzaro per il supporto e per i contributi
forniti all'elaborazione del testo.
In Calabria è in costante
crescita il numero dei malati oncologici.
Una delle dinamiche più
frequenti in seguito ai trattamenti terapeutici indicati nei casi di patologie
oncologiche è la perdita della maggior parte o di tutti i capelli da parte del
soggetto che si sottopone alle cure.
Il fenomeno è di
particolare impatto sulle donne, essendo i capelli l’espressione tipica della
femminilità per eccellenza, ma anche sugli uomini.
La Regione Calabria,
attraverso questa proposta di legge, intende promuovere una misura che potrebbe
migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici in collaborazione con
le agenzie del Terzo settore che si occupano di questo ambito e nel quale sono accreditate,
fornendo un piccolo aiuto alle persone affette da questa problematica.
In particolare, la Regione
intende dare un contributo economico ai pazienti oncologici che volessero
acquistare una protesi tricologica o, più comunemente, parrucca, al fine di sopperire
a questa conseguenza dovuta, appunto, ai trattamenti terapeutici indicati in
questi casi specifici.
Siamo consapevoli che
questa misura non può essere sostitutiva di tante altre che dovranno essere
attuate in materia di sanità, specialmente, in tema di patologie oncologiche, ma,
se un sistema sanitario pubblico, capace di rispondere alle esigenze dei
cittadini, è fatto certamente di cure e di servizi all'avanguardia, in una
società civile, degna di essere considerata tale, sono molto importanti misure
come questa.
Bisogna comprendere quanto
sia delicata la fase della vita che i pazienti oncologici devono affrontare nel
sottoporsi alle cure ed è fondamentale sostenere anche l'aspetto morale e psicologico
di chi affronta una prova di vita così importante quale la lotta al cancro.
La perdita di capelli nei
pazienti oncologici è spesso motivo di frustrazione e depressione reattiva con
conseguenze che non facilitano la compliance alla terapia.
Al contributo previsto si
aggiungerebbe la detrazione fiscale del 19 per cento riconosciuta al momento
della presentazione della dichiarazione dei redditi. Infatti, la spesa per
l'acquisto della parrucca può essere detratta fiscalmente allegando l'idonea
documentazione.
L'Agenzia delle Entrate,
con la risoluzione del 16 febbraio 2010, ha chiarito che la parrucca può
rientrare tra le spese sanitarie detraibili se serve a rimediare al danno
estetico provocato da una patologia e ad alleviare una condizione di grave
disagio psicologico nelle relazioni della vita quotidiana. In queste ipotesi, infatti,
la parrucca svolge una funzione sanitaria a tutti gli effetti e può essere
considerata a pieno titolo come qualsiasi dispositivo medico destinato dal
produttore ad essere utilizzato per attenuare malattie o lesioni e messo in
commercio con questa finalità.
In particolare, la parrucca
è inclusa tra gli oneri sanitari detraibili nei casi in cui venga utilizzata da
pazienti oncologici per superare le difficoltà psicologiche della caduta dei
capelli causata da trattamenti chemioterapici.
La presente proposta di
legge si propone, inoltre, l'obiettivo di promuovere la creazione di una banca
dei capelli regionale, un organo al quale ciascun cittadino calabrese in
maniera del tutto volontaria potrà donare periodicamente i propri capelli che
saranno destinati alla realizzazione di protesi tricologiche.
Un piccolo gesto di
solidarietà, valore al quale i calabresi sono dediti, che può essere
fondamentale per donare una grande speranza.
La proposta di legge
comporta oneri a carico del bilancio regionale che possono essere quantificati
in euro 200.000 suddivisi in ragione di euro 100.000 per ciascuno degli anni
2023-2024. Grazie.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Afflitto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio esprimere
il mio parere favorevole per questa lodevole proposta di legge a favore dei
pazienti oncologici. Non c'è bisogno di elencare i disagi di chi è affetto da
questa seria patologia, quindi, ben vengano queste proposte a favore di
soggetti defedati.
Un plauso, pertanto, alla
consigliera De Francesco, sensibile a queste problematiche, oltre che a tutta
la Commissione sanità nella persona del presidente Comito. Grazie.
Grazie, consigliere
Afflitto. Ha chiesto intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Di questa
proposta legislativa abbiamo più volte e lungamente discusso in Commissione e, nonostante
donna, nonostante medico e nonostante assolutamente attenta ai problemi
oncologici delle pazienti, mi lascia sempre molto perplessa per più ordini di
motivi.
Intanto, perché se è
corretta la somministrazione di questo piccolo obolo per l'acquisto della
protesi tricologica – fermo restando che per l'acquisto la normativa prevede anche
le detrazioni fiscali – è anche vero che le protesi tricologiche potrebbero
essere assolutamente soppiantate da interventi tecnologici decisamente più
avanzati che non fanno cadere i capelli: si tratta di caschi adoperati durante
le sedute chemioterapiche, che hanno, ovviamente, una rilevanza importante e
che, probabilmente si sarebbero potuti acquistare con gli stessi fondi.
L'altra mia enorme
perplessità è relativa alla banca del capello perché non si capisce chi fa cosa
e, soprattutto, perché mai le donne calabresi dovrebbero donare i propri
capelli per consentire, poi, alle pazienti oncologiche di avere in ritorno non
già una parrucca di capelli veri, ma piuttosto una di capelli finti.
Questo aspetto mi lascia
molto perplessa, pur condividendo la vicinanza a tutte le pazienti oncologiche.
Sono inserita in una chat alla
quale partecipano 250 donne e, quando ho posto loro questa problematica per
cercare di avere un indirizzo anche in questa direzione, si sono mostrate
assolutamente disinteressate al problema, considerando residuale – questo è il
termine che hanno usato – il tema della
parrucca e dicendo che avrebbero preferito e preferirebbero tanto fare una
prevenzione seria piuttosto che arrivare a dovere perdere i capelli per degli
interventi che sono arrivati, purtroppo, troppo tardi.
Voglio ricordare anche in
questa seduta il dramma delle donne di San Giovanni in Fiore che da anni si
battono per la riapertura del loro consultorio e per l'acquisto di un
mammografo e noi stiamo da anni utilizzando – anzi, non spendendo – 86 milioni
di euro dell'articolo 20 che sono deputati all'acquisto di attrezzature
sanitarie.
Sono anni che giochiamo con
questi soldi, nonostante l'ultimo decreto del presidente commissario Occhiuto, a
febbraio 2022, abbia praticamente dato il via all’acquisto di queste
attrezzature che ancora non sono arrivate.
Tutte queste situazioni mi
lasciano perplessa e nonostante la mia totale difficoltà nei confronti di
questa situazione, esprimo, comunque, un voto di astensione e non contrario.
Grazie, consigliera Bruni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Per la
verità, come ho già fatto in Commissione, voterò favorevolmente a questa
proposta di legge.
Spiego rapidamente il perché.
Quale internista, ematologo e anche operatore di un consultorio, per diversi
anni, ho avuto contatti e rapporti professionali con tantissime persone che
hanno sofferto di patologie tumorali e che sono andate incontro, quindi, a poli
chemioterapia. Soprattutto le donne – ho riscontrato – hanno vissuto con grande
disagio l’effetto collaterale della chemioterapia, caratterizzato dalla perdita
dei capelli.
È del tutto evidente che
una protesi tricologica – come in maniera colta viene definita la parrucca – non
possa essere alternativa a una buona chemioterapia o a un buon trattamento in
generale che va dalla diagnosi all'accoglienza.
Se vogliamo entrare nel
merito diagnostico e soprattutto di prevenzione, Presidente, non posso non
ricordare le cifre dell’Organizzazione mondiale della sanità che ci dice che un
quarto delle patologie umane degli adulti deriva da esposizione ambientale e il
33 per cento delle patologie dei bambini sotto i 5 anni è per esposizioni
ambientali prevedibili.
Quindi, la prevenzione è un
discorso che è assolutamente negletto, la terapia, ovviamente, è un altro, così
come la diagnosi precoce.
Molto spesso si equivoca
sul problema degli screening oncologici, delle mammografie o
colonscopie, che non sono esami di prevenzione, ma esami di diagnosi precoce
fondamentali perché, naturalmente, quando si diagnostica un tumore all'esordio
sono massime le possibilità di arrestarlo e guarirlo.
Quindi, vanno benissimo,
però è del tutto evidente che la fase di prevenzione non appartiene a questa
fascia di interventi; così come, purtroppo, la numerosità dei pazienti.
Ricordiamo che le patologie neoplastiche sono al secondo posto a livello
mondiale subito dopo le malattie cardiovascolari e,in una rabberciata e
disastrata sanità come quella italiana e anche quella calabrese, è esclusa, a
mio parere, la possibilità di costosi interventi ad personam.
È, infine, del tutto
evidente, a mio modo di vedere, - e per questo il mio voto è favorevole -che non
c'è nessuna dicotomia tra il supporto psicologico - e, secondo me, dalla mia
esperienza, questo gradito da parte di tante di queste persone che, altrimenti,
affrontano spese personali per fornirsene – e la diagnosi precoce, la
prevenzione, la terapia.
Quindi, l'intervento
terapeutico non è, a mio modo di vedere, assolutamente modulato dall'eventuale
fornitura di questo presidio.
Per questo motivo, questa
iniziativa può dare un marginale, un residuale, un piccolo conforto a persone
che hanno già le loro problematiche e, pertanto, il mio voto sarà favorevole.
Grazie.
Grazie, consigliere Laghi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, intervengo
molto brevemente, in relazione alle riflessioni della consigliera Bruni di poc’anzi.
Intanto, in premessa, mi
preme, ovviamente, sottolineare la mia assoluta condivisione di questa proposta
di legge e, anzi, colgo l'occasione per fare i complimenti alla collega De
Francesco e a chi ha lavorato per la stesura di questo testo molto importante.
Penso che, almeno su
questioni delicate che riguardano i calabresi, al di là delle posizioni
politiche, dovremmo ritrovarci favorevolmente a condividere quelli che possono
essere dei percorsi virtuosi.
È vero che oggi la medicina
sta studiando diverse opportunità per cercare di evitare le attuali conseguenze
dei cicli chemioterapici piuttosto che di altre terapie che, comunque, possono
provocare la perdita dei capelli, però, oggi, penso che sia importante
raccontare alle cittadine calabresi che la Regione è vicina a quello che può
essere un disagio per chi combatte contro le patologie oncologiche.
Quindi, sottoscrivo
assolutamente anche l'intervento del consigliere Laghi nella parte in cui dice
che nel percorso di un paziente oncologico anche l'aspetto psicologico è molto
importante per la riuscita dei percorsi terapici ai quali si viene sottoposti.
Pertanto, ringrazio ancora
una volta la consigliera De Francesco e spero che almeno su queste tematiche
non si guardi il colore politico o la provenienza della proposta, ma bensì solo
ed esclusivamente all’interesse dei calabresi. Grazie.
Grazie, consigliere
Montuoro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, anche
io mi associo agli interventi che mi hanno preceduto ringraziando la collega De
Francesco perché su alcune proposte di legge c'è anche una sensibilità umana che
questo Consiglio regionale può e deve esprimere.
Penso che questa sia una
legge di civiltà, ovviamente un piccolo aiuto nei confronti di chi soffre di
questa patologia e chi ha avuto modo di viverla dall’interno, in seguito alle proprie
vicende umane familiari o di conoscenti, sa realmente di cosa si tratta.
Quindi, esprimo, ovviamente,
un giudizio estremamente favorevole su questa proposta di legge e anche sulla
sensibilità del tema toccato.
Quando si toccano temi che riguardano
la vita dei cittadini calabresi, l'opposizione non si sottrae alle proprie
responsabilità.
Certo non vorrei fare passare
però un messaggio buonista, altrimenti i giornalisti si annoiano in questo
Consiglio regionale, nel senso che, nel momento in cui esprimo questo voto
favorevole, mi sia consentito anche di fare un inciso che forse ha poco a che
fare con questa proposta di legge e cioè che, forse, avremmo reso questa seduta
di Consiglio regionale più scoppiettante da un punto di vista politico se il Presidente
della Regione fosse stato qui con noi e, magari, ci avesse fornito un’informativa
sui temi politici di attualità.
È appena trascorsa una
settimana nella quale le attenzioni politiche sono state concentrate sulla legge
sulla ludopatia. È stato un tema che ha investito molto il dibattito della politica
e dei media, anzi, ricordo bene qualche giorno fa quando in Aula i toni erano
particolarmente accesi.
Avremmo, magari, potuto
aprire un dibattito sul perché questa legge oggi non arriva in Aula e ascoltare
in vivavoce dal Presidente della Giunta regionale anche un'informativa sulle
iniziative in merito alla programmazione turistica della Regione e sul tema
particolarmente dibattuto della sponsorizzazione di un villaggio di Natale di
fronte alla stazione di Milano.
Questi temi politici forse
oggi potevano essere sviscerati se non altro in tema di discussione dialettica,
quantomeno in una informativa, considerato che il presidente Occhiuto ama
parlare al Consiglio regionale.
Tutto questo non c'è stato,
ovviamente, siamo in una seduta natalizia nella quale, quindi, c’è forse anche
un clima di buonismo.
Esprimo un voto favorevole
alla proposta della consigliera De Francesco, ma voglio che dai prossimi
appuntamenti possano entrare nel dibattito del Consiglio regionale anche questi
temi che riguardano l'attualità politica calabrese. Grazie, Presidente.
Grazie.
Non ci sono interventi. Passiamo quindi all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo
1
(È
approvato)
Articolo
2
(È
approvato)
Articolo
3
(È
approvato)
Articolo
4
(È
approvato)
Articolo
5
(È
approvato)
Articolo
6
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso con richiesta di
autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è approvato con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo
alla proposta di legge numero 92/12^ di iniziativa della consigliera Straface
recante: “Istituzione del Parco marino regionale ‘Secca di Amendolara’”.
Prego,
consigliera Straface, ha facoltà d’illustrarlo.
Grazie, Presidente. Istituzione
del Parco marino regionale “Secca di Amendolara”. Questo è l’oggetto della proposta
di legge a mia firma, oggi all’esame dell’Aula: proposta che reputo, a tutti
gli effetti, un’importante iniziativa istituzionale che s’inquadra
nel solco delle competenze e del ruolo della Regione Calabria, in piena
coerenza e simbiosi con il vigente contesto normativo comunitario, al cui
rispetto siamo tutti chiamati ad adempiere, nonché quello regionale.
È
una iniziativa che prevede un significativo intervento della
Regione Calabria, rientrante in una strategia di azioni finalizzate a garantire
la conservazione, la valorizzazione del patrimonio naturale del medesimo
territorio regionale.
Il
Parco marino regionale “Secca di Amendolara”, se tradotto in tangibile realtà,
andrebbe a costituire il soggetto attuatore delle Azioni, delle Misure di conservazione
e dei monitoraggi richiesti dalla direttiva “Natura 2000” nelle Zone speciali
di conservazione e programmati nel PAF 2021-2027 (Quadro di azioni prioritarie)
che permetterebbe di avviare una gestione concreta di un sito che, per
ricchezza, particolarità degli habitat e delle specie presenti, merita
l’istituzione di un’Area marina protetta nazionale.
Il
Parco marino regionale “Secca di Amendolara”, costituirebbe un’opportunità di
valorizzazione delle peculiarità ambientali del sito, ma, soprattutto, andrebbe
a costituire un volano per la valorizzazione turistica dell’intera area di
riferimento. Il tutto in totale aderenza al vigente contesto normativo
comunitario e al vigente ordinamento regionale in materia. La Rete “Natura 2000”,
difatti, è costituita da siti di interesse comunitario (SIC) e si configura
come uno dei principali strumenti dell'Unione europea per il mantenimento della
biodiversità.
La
scelta del sito, allocato sul territorio dell’Alto Jonio Cosentino, in tale
contesto, è nient’affatto casuale, ma corrisponde a dei precisi criteri.
Il
Parco marino “Secca di Amendolara” è un’area di notevole interesse
paesaggistico calabrese e interessa l’area prospiciente i Comuni di Amendolara,
Trebisacce e Villapiana, nella provincia di Cosenza. La secca si trova a largo
della foce del Fiume Crati ed è costituita da scogli a fondale coralligeno che
si elevano da una piattaforma costituita principalmente da fango e sabbia fino
a circa 27 metri dalla superficie, cima dello scoglio più alto.
Il
banco di Amendolara è un’estensione sottomarina della cintura frontale
appenninica. Insieme ai più piccoli banchi di Rossano e Cariati, forma l’area
sommitale della dorsale di Amendolara, che si estende per oltre 80 km a sud-est
della costa, ed è dovuta alla crescita di pieghe attive legate alle faglie. Nel
dettaglio, la Zona speciale di conservazione “Secca di Amendolara” ricade in un
tratto di mare al largo della costa del Comune di Amendolara Marina,
localizzata tra le regioni Calabria, Puglia e Basilicata, nel Golfo di Taranto,
parliamo del Mar Ionio settentrionale, nel compartimento marittimo di Crotone.
La
secca, com’è già detto, si trova a largo della foce del fiume Crati e,
probabilmente, corrisponde ai resti di un’antica isola sommersa per erosione.
In alcune carte nautiche, risalenti al XVII-XVIII secolo, viene evidenziato un
isolotto denominato Monte Sardo.
Recenti
indagini condotte dal gruppo di ricerca della Stazione zoologica “Anton Dohrn”
di Amendolara, diretta dal dott. Silvio Greco, hanno evidenziato la presenza,
nel sito, di banchi di corallo rosso e corallo nero, mai rinvenuti prima nel
Mar Ionio.
L’istituzione
del Parco, pertanto, rappresenta una grande opportunità che potrà innescare un
meccanismo virtuoso che porta a sviluppare, intorno al sito, l’industria del
turismo che in altre parti d’Italia è ben presente e costituisce fonte di
occupazione, di sviluppo e di economia.
La
“Secca di Amendolara” rappresenta uno dei pochi esempi del genere nel
Mediterraneo, delle vere e proprie montagne sottomarine su fondale piatto, che
generano condizioni oceanografiche, fisiche e biologiche del tutto particolari,
i cui effetti sono ancora da studiare, ma che certamente rappresentano dei siti
“sink” per le acque circostanti.
Basti
pensare che la stazione zoologica di Amendolara rappresenta un centro di
ricerca che occupa una delle prime dieci posizioni nella top ten del
mondo e che, molto presto, ospiterà il più grande acquario del Mediterraneo e
una sala didattica, destinata alle scuole nonché a chiunque voglia migliorare
le proprie conoscenze sul mare.
Così
facendo, si apporterebbe l’adeguato riconoscimento istituzionale a un sito
balzato agli onori della cronaca internazionale per la scoperta inattesa di una
colonia di corallo rosso, avvenuta durante una immersione con un Rov – veicolo
sottomarino controllato da remoto – effettuata da Simone Canese e dal personale
di Amendolara della Stazione Zoologica “Anton Dohrn”. Una segnalazione
sorprendente, considerando che il corallo rosso finora non era mai stato
rilevato nell’Alto Ionio calabrese.
Questa
proposta di legge prevede un impegno. Intanto si va ad inserire nei 5 Parchi marini
regionali che sono stati già istituzionalizzati dalla Regione Calabria che
hanno tutti l'obiettivo della tutela della conservazione e della valorizzazione
delle aree parco, ma per la “Secca di Amendolara”, nel contesto di questa legge,
si prevede un onere finanziario di 100.000 euro a partire dal 2023 che
corrisponde alle esigenze di adottare delle misure mirate che possano garantire
il mantenimento delle dinamiche di popolazione e degli equilibri ecosistemici,
tali da assicurare, sul medio periodo, uno stato di conservazione soddisfacente
degli habitat e delle specie di interesse comunitario, nonché di tener conto
delle esigenze economiche, sociali, culturali e delle particolarità regionali e
locali.
Chiedo
l'attenzione dell’Assise regionale, perché, andare a istituire questo Parco,
andrebbe a configurarsi come una vera e propria svolta nell'ambito dell'opera
di tutela e valorizzazione della cosiddetta “Secca di Amendolara” - già oggetto
di studi e di ricerche per la sua storia di isola sommersa che la leggenda
vuole identificare con l’isola di Ogigia narrata da Omero - e farebbe di
Amendolara e dell’intero comprensorio il nuovo epicentro della ricerca
mediterranea sulle scienze marine. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
La
proposta della consigliere Straface è affascinante dal punto di vista
naturalistico e anche rispetto agli obiettivi che si prefigge, sennonché, però,
dobbiamo scontrarci con la realtà. La realtà stride con le dichiarazioni
altisonanti che vengono fatte in quest'Aula.
Ricordo
che, pochi giorni fa, in Commissione bilancio - il presidente della Commissione,
Montuoro, potrà ricordare - abbiamo approvato il bilancio dell’Ente per Parchi
marini della Regione Calabria. Abbiamo discusso sul ruolo strategico degli
stessi e ci siamo scontrati con un dato di fatto: la Regione Calabria continua
a far proliferare e creare Enti strumentali che poi, però, non hanno una funzione
perché non vengono, ovviamente, coperti con una dotazione economica e
finanziaria. Forse la politica non ci crede fino in fondo.
Nell'ultimo
bilancio dell'Ente Parco marino regionale, abbiamo raccolto il grido d'allarme
del Presidente che ci ha sottolineato come questo Ente sia costituito solo
sulla carta, perché non ha mezzi, non ha strutture, non ha dipendenti. Ha solo
poche migliaia di euro destinate a consulenze varie.
Quindi,
se l'idea è creare un ennesimo Ente strumentale che, poi, in realtà finisca lì
nel cassetto, senza essere inserito in un disegno organico, in una visione
strategica e di investimento, anche della politica, non faremo una cosa né
giusta, né opportuna per la Regione Calabria. Andremo a realizzare un’enunciazione
di principio che si scontra con la realtà.
Quindi,
o noi crediamo davvero nell’Ente Parco marino e allora, se si crede davvero in
questo istituto giuridico, bisogna avere la coerenza di andare fino in fondo,
bisogna avere la coerenza di non spendere dei soldi solo per nominare un
Presidente o una governance, bisogna avere la forza di crederci e di fare gli
investimenti che, poi, questi Enti richiedono. O altrimenti noi cosa facciamo
oggi? Approveremo nuovamente un Ente strumentale che magari produrrà orgoglio in
quei territori, ma che poi, di fatto, rimarrà sulla carta, come è già accaduto
troppe volte nella Regione Calabria.
Quindi,
la domanda che io faccio al centro-destra - che ha i numeri per approvare
questa legge - è: avete davvero la volontà di investire sui Parchi marini? C'è
la volontà di dotarli di risorse economiche? C'è la volontà di renderli
effettivi e di non mantenerli come Enti esistenti solo sulla carta e pagare
qualche indennità varia? Allora se questa è la finalità ci si può trovare
d'accordo, ma se la finalità è quella già vista, se il film è quello già visto
fino a oggi…
Ripeto,
io sono componente della Commissione bilancio, penso non siano passati un paio
di mesi da quando abbiamo raccolto il grido d'allarme che denunciava che questi
istituti dei Parchi marini in realtà in Calabria non sono utilizzati, sono solo
degli istituti vigenti sulla carta. Allora, se questo sarà l'ennesimo
carrozzone allora io dico no, ovviamente.
Altrimenti,
dobbiamo avere davvero il coraggio di andare fino in fondo e fare quell’analisi
vera sugli Enti strumentali che anche l'opposizione chiede da tanto tempo: una
semplificazione, una razionalizzazione, per capire davvero dove dirigere le
risorse e quali obiettivi strategici vogliamo realizzare.
Per
questo, mi asterrò rispetto a questa proposta di legge, perché posso
condividerne il contenuto, ma ho seri dubbi sulla ricaduta e sugli obiettivi
concreti che essa potrà realizzare. Se la consigliera Straface riuscirà, oltre
a far approvare la proposta di legge, a recuperare le risorse - cosa un po' più
complessa, dato che, forse, oggi ci vede impegnati su altri tavoli - allora
avrà davvero realizzato il suo obiettivo che, per quanto mi riguarda, è solo a
metà della sua realizzazione.
Vedremo
il presidente Occhiuto e questa Giunta di centro-destra quali riterranno essere
le priorità strategiche, come riterranno di operare per il marketing
territoriale della Regione Calabria.
Ecco,
forse i Parchi marini possono essere una promozione migliore rispetto a una
pista di pattinaggio di fronte una stazione di una città del nord Italia, ma
questa è una battuta che però vuole segnare un problema vero: bisogna davvero
credere alle priorità e andare fino in fondo con serietà. Per questo annuncio
la mia astensione su questo provvedimento.
Grazie.
Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Faccio mie, parzialmente, le obiezioni avanzate dal collega Lo
Schiavo perché, in realtà, è chiaro che un'area protetta deve essere comunque
promossa e ben gestita. Ma c'è un aspetto che, in realtà, voglio valorizzare e
sottolineare: il regime vincolistico-protezionistico di un'area, in una regione
come la Calabria, rimane comunque un prezioso investimento per il futuro.
Devo
dire, purtroppo, che io pregiudizialmente sono favorevole alla creazione di
aree protette, non solo e non tanto perché sono ambientalista, ma perché noi
abbiamo un territorio prezioso, unico, che può essere davvero un volano
incredibile di crescita economica, in maniera direttamente proporzionale al
grado di rispetto che si ha nei confronti di quel territorio e questo è dato
dai vincoli e dalle normative che regolano la presenza, l'esistenza di un'area
protetta. Poi tocca alla politica moltiplicare, lavorare in modo che gli Enti
gestori diventino dei moltiplicatori dei benefici, non soltanto ambientali, ma
anche turistici ed economici dell'area.
L'area,
proposta come riserva dalla consigliera Straface, la conosco bene perché è un
po' nel mio territorio. È un'area assolutamente splendida. La consigliera ha elencato,
giustamente, alcune delle caratteristiche: la presenza di corallo rosso, di
corallo nero e il fatto che insiste sull'area la sezione di Amendolara della
Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli che è uno degli Enti più importanti a
livello internazionale. Lo trovo rassicurante per le attività scientifiche e di
ricerca che si potranno ulteriormente sviluppare nell'area.
Per
cui - e concludo -, il territorio va comunque protetto. Sarà responsabilità
nostra dimostrare che questa protezione è foriera di uno sviluppo economico e
spero e credo che, proprio perché la consigliera Straface fa parte della
maggioranza ed è la proponente di questa proposta di legge, vorrà accompagnarla,
dopo quella che io auspico una immediata approvazione, in quello sviluppo
dell'Ente di governo che renderà quel territorio protetto, non solo prezioso in
assoluto, ma volano di crescita economica, turistica e occupazionale.
Per
questo motivo, ovviamente, voterò a favore. Grazie.
Grazie, consigliere
Laghi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Montuoro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Annuncio
il mio voto favorevole e vorrei rispondere a quelle che sono state le
osservazioni del consigliere Lo Schiavo in merito a un’eventuale mancanza di
copertura finanziaria.
A tal proposito, ricordo
al consigliere Lo Schiavo che, in sede di approvazione dell’assestamento di
bilancio, abbiamo presentato un emendamento con il quale è stata prevista la
copertura finanziaria a partire dall'anno 2023 all'interno delle risorse di cui
all'articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2001, numero 5, che è destinato
alla gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve naturali allocate
alla Missione 9, Programma 5; Pertanto, voglio tranquillizzare il consigliere Lo
Schiavo, in quanto la copertura finanziaria esiste.
Il suddetto emendamento porta
la mia firma e quella degli altri consiglieri di maggioranza componenti della Commissione.
Ovviamente bisogna anche
essere intraprendenti rispetto a quelli che saranno gli strumenti finanziari
che avremo a disposizione nella prossima Programmazione europea e – lo ricordo
soprattutto a me stesso – nell’Obiettivo politico numero 2.1 “Una Calabria più
verde”, e più precisamente nell'Obiettivo specifico 2.7, abbiamo poco più di 51
milioni di euro proprio per rafforzare la protezione e per preservare la natura
e la biodiversità.
Ritengo, quindi, che l’amministrazione
abbia guardato oltre anche rispetto a quella che deve essere una programmazione
che vada a preservare le bellezze naturali della Calabria.
Mi complimento con la
consigliera Straface per la lodevole proposta di legge, che condivido
pienamente.
Ho ritenuto opportuno
tranquillizzare il territorio soprattutto per evitare di trasmettere un
messaggio diverso da quella che è la realtà dei fatti.
Ribadisco che l'emendamento
porta la firma mia e quella degli altri componenti della Commissione bilancio,
che ho l’onore di presiedere; quindi, non c'è assolutamente nessun problema di
natura finanziaria. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di
intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio
esprimere la mia soddisfazione per la proposta di legge di iniziativa della
consigliera Straface perché è noto che la “Secca di Amendolara” sia
assolutamente preziosa e questa biodiversità è fondamentale da studiare, da
mantenere e da conservare soprattutto per le generazioni future.
Chiaramente,
l'istituzione di un Parco marino, da questo punto di vista, ha necessità di fondi,
questo è fuori dubbio; sono anche contenta che il consigliere Montuoro sia
entrato nel tema del finanziamento perché credo che questo sia importante, ma
ritengo altresì che possa già essere un obiettivo immediato del Presidente, che
adesso ricopre la carica di assessore al turismo, e ancora dell'Assessore ai
trasporti; un compito da assolvere nell’immediatezza potrebbe essere quello di cominciare
a prevedere come queste aree possano interfacciarsi e possano essere fruibili e
fruite dalla collettività perché, se è vero che a noi interessa mantenere
altissima la biodiversità e mantenere questi Parchi in maniera corretta e
perfetta, è anche vero che vogliamo farli fruire al turismo, ad un turismo
responsabile e la gente ci deve arrivare; quindi, su quell’area, in cui
sappiamo bene avere grandissime difficoltà di trasporti, sicuramente l'aiuto
delle infrastrutture ai trasporti e al turismo potrebbe essere un obiettivo da
mettere in gioco immediatamente.
Pertanto, annuncio il
mio voto favorevole.
Grazie, collega Bruni. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Annuncio
il voto favorevole del Partito Democratico a questa proposta di legge, però
vorrei ricordare ai colleghi consiglieri regionali che ciò di cui parliamo oggi
era già stato previsto dall’accordo siglato nel 2018 tra l’Esecutivo
regionale di allora e l’Istituto “Anton Dorhn”.
Leggo testualmente quanto
era stato stabilito allora nella delibera che diede vita all'accordo tra l’Istituto
biologico “Anton Dorhn” e la Regione Calabria: “Il supporto scientifico
necessario a valorizzare e conservare l'immenso patrimonio subacqueo dei nostri
mari, partendo dalle foreste di corallo nero fino ai cavallucci marini, in modo
che sempre più appassionati possano vedere queste straordinarie uniche bellezze
e fornire poi alle Amministrazioni locali…”, eccetera, eccetera.
Queste grandi novità che
stasera vogliamo rappresentare per giustificare la nascita del Parco marino,
vorrei semplicemente, timidamente e modestamente rilevare che erano già oggetto
di un accordo di molti anni fa con l'Istituto “Anton Dorhn”.
Premesso che votiamo a
favore di un atto che mira alla salvaguardia e alla valorizzazione del
territorio e non al suo utilizzo, non vorrei che questa fosse l'ennesima
pratica per elargire favori o dare contentini a chi oggi svolge un ruolo
importante come l’Istituto “Anton Dorhn”.
Pongo la questione e me
ne assumo la responsabilità perché, a mio avviso, destinare 100 mila euro per i
compiti che dovrebbe svolgere un Parco marino sembra poca roba e vorrei che l’Aula
cogliesse al meglio le osservazioni che provengono dalla minoranza.
Pertanto, ribadisco che questo
provvedimento non stravolge il mondo, ma sembra piuttosto un semplice
contentino per qualcuno.
Grazie, collega Bevacqua.
Non ci sono altre richieste di intervento. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Passiamo alla votazione della
proposta di legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato, con
richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è
approvato con autorizzazione al coordinamento formale, insieme al relativo
allegato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in
Allegati)
Passiamo al punto
tredici, la proposta di legge 21/12^ di iniziativa de consiglieri Laghi, Raso, Arruzzolo
e Lo Schiavo, recante: “Istituzione della Riserva naturale Foce del Fiume
Mesima”.
Cedo la parola al
consigliere Laghi per illustrare il provvedimento. Prego, consigliere Laghi.
Grazie, Presidente. Questa
proposta di legge ha l'obiettivo di istituire una Riserva naturale alla Foce
del Fiume Mesima.
La finalità è quella di
adottare concreti strumenti e misure di recupero, sostegno, valorizzazione e
promozione di un territorio di particolare rilevanza naturalistica, soprattutto
dal punto di vista della biodiversità, caratterizzato dalla presenza di
eccezionali e rare specie animali e vegetali e da un paesaggio di straordinaria
bellezza e ricchezza che può rappresentare una risorsa enorme per tutta la
Calabria, anche dal punto di vista turistico ed economico.
Questo è un punto che
voglio fortemente sottolineare, a ulteriore e palmare dimostrazione dell’assioma
per cui la tutela dell'ambiente non è cosa astratta ma, al contrario,
strettamente connessa all'interesse delle popolazioni perché tutelare
l'ambiente significa difendere la salute, ma anche sviluppare occupazione e
promuovere l'economia, andando perciò ben al di là delle esigenze di tipo
meramente conservazionistico.
Non si tratta, dunque,
semplicemente di sostenere e conservare un habitat e le diverse specie animali
e vegetali che ivi albergano e che pure rientrano tra quelle maggiormente
tutelate dalla normativa europea e nazionale, ma si tratta di contribuire
attraverso la salvaguardia dell'ambiente fluviale al recupero urbanistico,
sociale, culturale e paesaggistico dell'intera area compresa tra i Comuni di
Nicotera e San Ferdinando-Rosarno; area penalizzata da enormi e svariati
problemi legati alla pervasiva presenza della criminalità organizzata, alla
disoccupazione, allo sfruttamento della manodopera immigrata, all'abusivismo
edilizio, all’inquinamento dei terreni e dei corsi d’acqua.
Riqualificare l'area con
l'istituzione della Riserva comporterebbe una diminuzione degli scarichi
inquinanti nel fiume Mesima, di cui, per esempio, beneficerebbe anche il mare
di Nicotera e San Ferdinando.
Inoltre, questa
riqualificazione consentirebbe anche la realizzazione di opere per permettere
una fruizione sostenibile dell'area, come piste ciclabili, rendendola
accessibile al pubblico e ai turisti che, nel corso degli anni, hanno
abbandonato le strutture ricettive della zona per il progressivo degrado
dell'ambiente circostante.
Tutto ciò avrebbe
evidenti ricadute positive, oltre che sulla ripresa dell'attività turistica e
alberghiera, anche sulla piccola pesca, ancora presente nella zona e che
rischia di scomparire e sull'aumento della qualità delle acque, come dicevo,
destinate alla balneazione.
Non più mini-discariche,
scarichi fognari, bracconaggio, pesca di frodo e abusivismo, ma bellezza,
natura e riscatto sociale ed economico del territorio e delle sue genti.
Dal punto di vista
giuridico, la proposta è stata tracciata nel rispetto del complesso quadro
delle competenze costituzionali in materia di ambiente nonché in conformità
alla normativa statale e specialmente della famosa legge numero 394 del 91 “Legge
quadro sulle aree protette” e della legge regionale numero 10 del 2003, recante
“Norme in materia di aree protette”.
Infatti, è opportuno
ricordare che quella dell'ambiente con articolazione e complessità di contenuti
e aspetti è materia trasversale, nel senso che sullo stesso oggetto insistono
interessi diversi, quello alla conservazione dell'ambiente e quelli inerenti
alle sue autorizzazioni, come statuisce la Corte costituzionale nella sentenza
378 del 2007.
Voglio anche segnalare
come proprio in questi giorni abbia iniziato il percorso in Commissione ambiente
una proposta di legge per adeguare e migliorare l'assetto normativo regionale
delle aree protette, attraverso una opportuna proposta dei consiglieri Montuoro
e Caputo.
Tornando al Mesima, la
proposta di legge è attualmente la più datata tra quelle fin qui depositate,
essendo stata presentata a dicembre 2021, cioè un anno fa.
Per il suo approdo in Aula
sono grato al presidente Mancuso che l'ha inserita nell'odierno ordine del
giorno e ai colleghi Arruzzolo, oggi deputato, Lo Schiavo e Raso che l'hanno sottoscritta.
In particolare, il Presidente
della Commissione ambiente, il consigliere Pietro Raso, è stato di conforto e
sostegno, avendo positivamente valutato l’ampia portata e le positive ricadute
per il territorio di cui l'iniziativa legislativa è portatrice.
Non posso, altresì, mancare
di citare e ringraziare il Dipartimento bilancio e il Presidente della
Commissione, Antonio Montuoro, per il suo significativo apporto nel dare a
questa proposta le gambe del supporto economico-finanziario.
Un impegno comune,
dunque, per una proposta che ha il colore non di uno schieramento o di un Partito,
ma i colori degli interessi della popolazione calabrese.
L'articolato della
proposta consta di 13 articoli: l'articolo 1 inquadra sia la cornice normativa
entro la quale si crea detta riserva sia il territorio interessato;
l'articolo 2 chiarisce
le finalità della legge;
l’articolo 3 gli
obiettivi, ovvero le misure e le azioni che si vogliono concretamente porre in
essere per realizzare quanto specificato nello stesso articolo 2;
l'articolo 4 indica i
confini della Riserva;
l’articolo 5 stabilisce
che l’ente di gestione deve adottare il Piano di assetto naturalistico;
l'articolo 6 affida la
gestione della Riserva all'organizzazione aggregata WWF, provincia di Vibo
Valentia, appartenente alla rete del WWF Italia Onlus, associazione senza scopo
di lucro da sempre operante sul sito e, dunque, dotato di competenze, esperienze
e conoscenze adeguate per le azioni di cui il territorio ha necessariamente
bisogno. È opportuno precisare che l’ente predetto è obbligato a garantire la
partecipazione degli enti locali interessati alla gestione della Riserva nel
rispetto dell'articolo 22 della legge numero 394 del 1991.
L’Ente di gestione deve
adottare, altresì, un regolamento di dettaglio, così come previsto
dall’articolo 7 della proposta;
l’articolo 8 introduce
un importante strumento di gestione di carattere triennale, ovvero il Programma
gestionale.
Detto programma viene
integrato con quello di carattere annuale disciplinato dal successivo articolo
9 contenente le misure e i programmi necessari da realizzare sulla riserva
nell'anno successivo, corredato dalla corrispondente previsione di spesa;
l'articolo 10 contiene la
regolamentazione delle attività di controllo e vigilanza;
l'articolo 11 prevede
l'obbligo di definire i confini dell'area con apposite tabelle;
l'articolo 12 contiene
la norma finanziaria;
l'articolo 13, infine,
stabilisce l’entrata in vigore. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere
Laghi. Non ci sono richieste di intervento. Passiamo all'esame e votazione del
provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5
(È approvato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Articolo 10
(È approvato)
Articolo 11
(È approvato)
Articolo 12
(È approvato)
Articolo 13
(È approvato)
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Mammoliti per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Annuncio
il voto favorevole a questa iniziativa legislativa, che reputo lodevole; però,
vorrei ricordare – evidentemente il consigliere Laghi se ne sarà dimenticato – il
lungo iter che ha portato all’approvazione di questo provvedimento e che il sottoscritto
ha partecipato alla Commissione deputata per sostenere e condividere l'impianto
e le ragioni di questo provvedimento legislativo quando ancora non c'erano le
firme degli altri consiglieri regionali; firme che si sono aggiunte solo
successivamente alla discussione affrontata in quella Commissione, dove è stato
condiviso l'impianto e il contenuto della proposta che, come è stato efficacemente
riferito dal consigliere Laghi, offre una opportunità considerevole di
valorizzazione di quel patrimonio ambientale, naturalistico e territoriale in
una zona e in una realtà difficile con quelle condizioni economiche e sociali
che sono state esplicitate in maniera molto puntuale. Però, sarebbe stato
giusto un elemento di riflessione, anche come elemento di rispetto e di
giustezza delle posizioni che si esprimono nei diversi luoghi delle decisioni e
di maturazione dei provvedimenti legislativi.
Io sono stato
sollecitato da un rappresentante autorevolissimo del WWF che era presente in
quella Commissione in cui si era tentato anche di non fare l’affidamento a questo
ente importante che è il WWF e per il quale, oggi, invece, si è deciso
positivamente.
In quell’occasione ero
presente per sostenerlo e per evidenziare il valore, il patrimonio di
conoscenza del know-how che il WWF ha su questi temi e, quindi, per
quanto mi riguarda, è giusto.
Andrò in quei territori
a sostenere l'approvazione positiva di questo provvedimento legislativo, naturalmente
esplicitando in maniera anche molto chiara la linea politica coerente del mio Gruppo,
e mia, che vota favorevolmente questo provvedimento. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere
Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi per dichiarazione di
voto. Ne
ha facoltà.
Mi fa piacere che la
qualità del contenuto della proposta legislativa attiri l'attenzione del consigliere
Mammoliti e spero anche degli altri consiglieri, che non ho assolutamente
difficoltà a ringraziare personalmente del lavoro svolto.
Il fatto che la proposta
sia stata sottoscritta anche dal Presidente della Commissione, a cui sono grato
personalmente, credo che riverberi su tutti i componenti della Commissione
medesima. Grazie.
Grazie, collega Laghi. Passiamo
alla votazione della proposta di legge nel suo complesso unitamente ai relativi
allegati con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale. La proposta
è approvata, unitamente ai relativi allegati, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in
Allegati)
Per i punti 14, 15 e 16 posti all’ordine del giorno comunico che, per una mera interpretazione tecnica, i provvedimenti adottati rivendicano un voto da parte del Consiglio regionale, quindi procediamo, singolarmente, per ciascuna nomina.
Iniziamo con la proposta di provvedimento amministrativo numero 98/12^ riguardante: “Elezione del Garante della salute della Regione Calabria”.
Presidente, vorrei intervenire a questo proposito.
No, deve intervenire quando…
Chiedo di intervenire proprio in merito alla non procedibilità della votazione del Garante della salute, perché sono stata contattata da molte persone che hanno partecipato e sottoposto il proprio curriculum per essere, eventualmente, nominati Garanti e alcune di esse, in particolare una candidata, hanno segnalato una illegittimità al responsabile dell'anticorruzione, avvocato Dina Cristiani.
Per cui penso che sia opportuno, prima dell’avvio di questa votazione, avere il risultato di questa indagine, piuttosto che votare e poi ritrovarci, comunque, ad avere un risultato negativo, comunque, non utile. Questo penso che sia importante.
Non ritengo che sia ostativo alla nomina in quanto sono già in essere; li abbiamo revocati con l'impegno, ovviamente, e l'obbligo di rivotarli in Consiglio.
Poi, le ripeto, curriculum o no, sono cariche fiduciarie, quindi, quello che dice lei non può corrispondere a quella che lei definisce una illegittimità.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 4 legge regionale numero 22 del 10 luglio 2008 il Garante è eletto a maggioranza qualificata dei presenti dal Consiglio regionale e, ai sensi della legge regionale 4 agosto 95, numero 39, tra persone che abbiano maturato una esperienza almeno decennale nel campo sociale o sanitario. Se dopo tre votazioni non è raggiunto il quorum necessario si procede con una quarta votazione a seguito della quale viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza relativa.
Nelle cartelle trovate l'elenco dei candidati idonei e ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Si costituisca il seggio elettorale. Chiamo a svolgere le funzioni di segretari i consiglieri Segretari questori.
Presidente, chiedo scusa, avevo chiesto di intervenire su questo punto, forse, non mi ha visto.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Intervengo, brevemente, per una ragione politica molto precisa: quando il Consiglio regionale decise di non procedere alle nomine, intervenni per dire che era una consuetudine vetusta e sbagliata quella di evitare l'esigibilità della prerogativa istituzionale del Consiglio regionale di procedere alle nomine, perché non eleggendo in due-tre sedute di Consiglio consecutive - come avviene ormai da prassi consolidata da tanto tempo - si demanda, poi, ai poteri sostitutivi del Presidente, che mi pare abbia in qualche modo, forse, pure ottemperato.
Ora, vedere di nuovo questi punti all’ordine del giorno della seduta, sinceramente mi lascia un po’ perplesso, anche perché mi pare che questa nomina fosse stata pure, in qualche modo - se non ricordo male - effettuata.
Secondo me, noi, per dare prestigio e autorevolezza alle Istituzioni, dobbiamo seguire una linea molto netta. Per quanto mi riguarda - e la ribadisco - la linea molto netta è quella per cui fosse prerogativa del Consiglio regionale effettuare tutte le nomine.
Sinceramente, non comprendo le ragioni di ritornare a trattare solo una parte delle nomine. Vorrei capire come mai, se tale nomina è stata già fatta, si deve riportare in Consiglio per un nuovo pronunciamento. Grazie, Presidente.
Presidente, io dovrei intervenire nuovamente.
Non può intervenire.
Ma sì, Presidente, vorrei intervenire…
Non c’è niente su cui intervenire.
Nelle regole che lei ci sta dando, nei nominativi presenti nell’elenco che ci è stato dato…
Mi dispiace. Mi dispiace perché lei ha partecipato alla Conferenza dei capigruppo e sapeva che l'avremmo inserita all'ordine del giorno e non ha detto niente in quella sede. Sapeva che avremmo inserito il provvedimento.
Come no? L’ho detto, Presidente. Ho detto che, tra coloro che sono nell'elenco del Garante della salute, “tale persona” non ha i titoli, non ha i titoli per partecipare ad essere nominato come Garante della salute, perché ha una splendida carriera in matematica…
Lei non può dire se una persona ha i titoli! Non è titolata lei! Qui ci sono persone che lavorano e che hanno valutato l'elenco; quindi, è lei che non ha i titoli per dire chi è idoneo e chi no.
L'esperienza decennale nel campo sociale e sanitario non può essere assolutamente evidenziata dal curriculum di “tale persona”.
Consigliera Bruni, faccia quello che le è consentito. Procediamo con i lavori. Prego.
Si costituisca il seggio elettorale. Chiedo ai commessi di distribuire le schede per poter procedere con la votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti: 22. Hanno riportato voti: Stanganelli 17; Afflitto 1, schede bianche 4.
Pertanto, è eletto alla carica di Garante della salute della Regione Calabria la dottoressa Stanganelli.
(Il Consiglio approva)
Passiamo al punto 15 all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 99/12^, recante: “Elezione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale”.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale numero 1 del 29 gennaio 2018, il Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale è eletto dal Consiglio regionale con deliberazione adottata a maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati e che, in mancanza di raggiungimento del quorum, dalla terza votazione l'elezione avviene a maggioranza semplice dei consiglieri assegnati.
Nelle cartelle trovate l'elenco dei candidati idonei e ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Si costituisca il seggio elettorale. Chiamo a svolgere la funzione di segretario i consiglieri Segretari questori. Chiedo ai commessi di distribuire le schede per poter procedere alla votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti: 22. Hanno riportato voti: Muglia 19; Cirillo 2, schede bianche 1.
Non essendo stato raggiunto il quorum previsto dei due terzi, si procede con la seconda votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 22. Hanno riportato voti: Muglia 18; schede bianche 2, schede nulle 2. Pertanto, non essendo stato raggiunto il quorum previsto dei due terzi, si procede alla terza votazione nella quale sarà sufficiente la maggioranza semplice.
(Vengono distribuite
le schede)
Fa la chiama.
Comunico l'esito della votazione. Presenti e votanti 22. Hanno riportato voti: Muglia 18; schede bianche 2, schede nulle 2.
Pertanto, è eletto alla carica di Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale il dottor Muglia.
(Il Consiglio approva)
Proposta
di provvedimento amministrativo numero 100/12^ di iniziativa d'Ufficio,
recante: "Nomina del Garante per l'infanzia e l'adolescenza (articolo 3,
legge regionale 12 novembre 2004, n. 28)"
Procediamo con l’ultimo punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 100/12^, recante: “Nomina del Garante per l'infanzia e l'adolescenza”.
Ricordo che, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale numero 28 del 12 novembre 2004, il Garante è nominato dal Consiglio regionale, tra le persone di età non superiore a 65 anni; è eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei consiglieri assegnati e, in mancanza di raggiungimento del quorum, dalla terza votazione è eletto il candidato che ottiene la maggioranza semplice dei voti dei consiglieri assegnati.
Nelle cartelle troverete l'elenco dei candidati idonei, ciascun consigliere regionale può esprimere una sola preferenza.
Si costituisca il seggio elettorale. Chiamo a svolge la funzione di segretari i consiglieri Segretari questori. Chiedo ai commessi di distribuire le schede per poter procedere alla votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 22. Hanno riportato voti: Marziale 17; schede bianche 3, schede nulle 2.
Pertanto, non essendo stato raggiunto il quorum previsto dei due terzi, si procede con la seconda votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
Fa la chiama.
Comunico l'esito della votazione. Presenti e votanti 22. Hanno riportato voti: Marziale 13; schede bianche 3, schede nulle 6.
Pertanto, non essendo stato raggiunto il quorum, si procede con la terza votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 22. Hanno riportato voti: Marziale 9; schede bianche 3, nulle 10.
Pertanto, non essendo stato raggiunto il quorum, si procede con la quarta votazione.
(Vengono
distribuite le schede)
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
Fa la chiama.
Comunico l'esito della quarta votazione. Presente e votanti 20. Hanno riportato voti: Marziale 18; schede bianche 1, schede nulle 1.
È eletto alla carica di Garante per l'infanzia e l’adolescenza il dottor Marziale.
(Il Consiglio approva)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, dichiaro chiusa la seduta
La seduta termina alle 19,16
Hanno chiesto congedo: Alecci, Loizzo e Neri.
(È concesso)
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta
regionale:
“Adozione delle misure
conseguenziali al giudizio di parificazione del Rendiconto generale per
l’esercizio finanziario 2021 - Variazione al bilancio di previsione 2022-2024 -
(Deliberazione G.R. n. 640 del 10.12.2022)” (PL n. 135/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Legge di stabilità
regionale 2023 - (Deliberazione G.R. n. 642 del 10.12.2022)” (PL n. 136/12^).
È stata assegnata alle
seguenti Commissioni per i pareri di propria competenza:
alla seconda Commissione
- Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero;
alla prima Commissione -
Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale;
alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative;
alla quarta Commissione
- Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente;
alla quinta Commissione
- Riforme;
alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili;
alla Commissione
speciale di Vigilanza.
“Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2023-2025 - (Deliberazione G.R.
n. 643 del 10.12.2022)” (PL n. 137/12^).
È stata assegnata alle
seguenti Commissioni per i pareri di propria competenza:
alla seconda Commissione
- Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero;
alla prima Commissione -
Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale;
alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative;
alla quarta Commissione
- Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente;
alla quinta Commissione
- Riforme;
alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili;
alla Commissione
speciale di Vigilanza.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Gallo “Disposizioni per
la realizzazione, il riconoscimento, la valorizzazione e la promozione dei
Cammini di Calabria” (PL n. 132/12^).
È stata assegnata alla
sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo,
Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere
finanziario.
Alecci “Sicurezza del
personale sanitario e sociosanitario” (PL n. 133/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Mammoliti “Modifica
articolo 14 comma 3 della Legge regionale del 19 marzo 2004, n. 11, “piano
regionale per la salute 2004/2006”” (PL n. 134/12^).
È stata assegnata alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame
di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica,
attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il
parere finanziario.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di
iniziativa della Giunta regionale:
“Approvazione del
bilancio consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria - articolo 68 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 - (Deliberazione G.R. n. 639 del
10.12.2022)” (PPA n. 96/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Documento di Economia e
Finanza della Regione Calabria (DEFR) per gli anni 2023-2025 (articolo 36 del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118) - (Deliberazione G.R. n. 641 del
10.12.2022)” (PPA n. 97/12^).
È stata assegnata alle
seguenti Commissioni per i pareri di propria competenza:
alla seconda Commissione
- Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero;
alla prima Commissione -
Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale;
alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative;
alla quarta Commissione
- Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente;
alla quinta Commissione
- Riforme;
alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili;
alla Commissione
speciale di Vigilanza.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di
iniziativa d’Ufficio:
“Nomina del Garante per
l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria, (articolo 3, legge regionale
12 novembre 2004, n. 28)” (PPA n. 100/12^).
“Surroga del Consigliere
regionale Nicola Irto” (PPA n. 94/12^).
“Presa d’atto delle
dimissioni del consigliere regionale Fausto Orsomarso” (PPA n. 95/12^).
“Elezione del Garante
della salute della Regione Calabria (articolo 4, legge regionale 10 luglio
2008, n.22)” (PPA n. 98/12^).
“Elezione del Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale
(articoli 3 e 4, legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1)” (PPA n. 99/12^).
La seconda Commissione consiliare permanente,
nella seduta del 25 novembre 2022, ha espresso parere favorevole alla
deliberazione della Giunta regionale n. 575 del 15 novembre 2022, recante:
“Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria - Integrazione
obiettivi e indicatori approvati in sede di (1°) Comitato di Sorveglianza.
Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d’atto delle
determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione
per iscritto attivata in data 26/10/2022 e conclusa in data 04/11/2022”.
(Parere numero 13/12^).
La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere
della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 636 del 2 dicembre
2022, recante: “PSC Calabria. Variazione Piano finanziario Sez. Ordinaria.
Presa d’atto determinazioni Comitato di Sorveglianza procedura per iscritto
attivata in data 11/11/2022 e conclusa in data 21/11/2022”.
(Parere numero 14/12^).
È stato assegnato alla seconda Commissione
consiliare permanente.
La Giunta regionale ha trasmesso la
deliberazione n. 638 del 10 dicembre 2022, recante: “Approvazione del
rendiconto consolidato dell’anno 2021 della Regione Calabria - articolo 11,
comma 8 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118”, a integrazione della
proposta di legge n. 82/12^.
In data 29 novembre 2022, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa
è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 268 del 29 novembre 2022:
- legge regionale n. 39 del 29 novembre 2022,
recante: “Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per
gli anni 2022-2024”.
In data 30 novembre 2022, il Presidente della
Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse
sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 271 dell’1 dicembre 2022:
1) Legge regionale n. 40 del 30 novembre 2022,
recante: “Disciplina della cremazione. Integrazione alla legge regionale 29
novembre 2019, n. 48 (Disposizioni in materia funeraria e di polizia mortuaria)”;
2) Legge regionale n. 41 del 30 novembre 2022,
recante: “Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di
lavoro”.
In data 1 dicembre 2022, il Presidente della
Giunta regionale, ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa
è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 272 del 2 dicembre 2022:
- Legge regionale n. 42 dell’1 dicembre 2022,
recante: “Riordino del sistema dei controlli interni e istituzione
dell’organismo regionale per i controlli di legalità”.
I consiglieri regionali: Loizzo, Crino', Neri,
Graziano, De Nisi, Arruzzolo hanno comunicato di voler ritirare la
sottoscrizione originariamente apposta alla proposta legge numero 107/12^.
Da decreto del Presidente della Giunta
regionale n. 113 del 29 novembre 2022, la Giunta regionale risulta così
composta:
Occhiuto Roberto Presidente;
Princi Giuseppina Vicepresidente;
Calabrese Giovanni Assessore;
Dolce Mauro Assessore;
Gallo Gianluca Assessore;
Pietropaolo Filippo Assessore;
Staime Emma Assessore;
Varì Rosario Assessore.
Pertanto, la Giunta delle elezioni dovrà dare
seguito a quanto previsto dall’articolo 57, comma 5 del Regolamento interno del
Consiglio regionale per gli Assessori esterni.
La Corte costituzionale, con sentenza n. 236
del 5 ottobre 2022, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo
1, della legge della Regione Calabria del 28 dicembre 2021, n. 41, recante
“Modifica dell’articolo 27 della legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme
in materia di usi civici). Proroga termini”.
In data 5 dicembre 2022, il Presidente della
Giunta regionale ha emanato il sottoindicato regolamento regionale e che lo
stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 273 del 5 dicembre 2022:
- Regolamento regionale n. 10 del 5 dicembre
2022, concernente: “Regolamento di attuazione dell’art. 13 della L.R. 18/2007.
Disciplina dell’Albo regionale degli istruttori e periti demaniali”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia delle
seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario
2022-2024:
-
Deliberazioni della Giunta
regionale numeri 607, 608, 609, 610, 611, 612, 613, 614, 615, 616, 617, 618,
620, 621, 622, 623, 624, 625, 626 e 627 del 29 novembre 2022.
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
il prossimo 11 dicembre
entrerà in vigore il nuovo orario ferroviario invernale di Trenitalia;
nel nuovo orario, per
come anticipato dalla stessa Trenitalia, viene soppressa, sulla tratta
Sibari-Crotone, la fermata dei treni regionali nella stazione ferroviaria del
comune di Torre Melissa in provincia di Crotone;
la cancellazione della fermata
di Torre Melissa, per come denunciato dai numerosi pendolari (lavoratori e
studenti), rappresenta un danno grave al diritto alla mobilità, già
drammaticamente compromesso, dei cittadini della fascia ionica calabrese;
tale decisone appare
ancora più assurda se si pensa all’ormai insostenibile caro benzina conseguente
allo scoppio della guerra in Ucraina;
come facilmente
immaginabile, numerosi sarebbero i disagi conseguenti alla soppressione della
fermata di Torre Melissa, come evidenziato dalla lettera sottoscritta da
moltissimi pendolari ed inviata all’Assessore regionale competente;
nella lettera si legge:
“… abbiamo deciso in gruppo di scrivere le nostre richieste, fattibili e
modeste. Vogliamo inoltre specificare che le persone favorevoli a queste istanze
sono molto più numerose, ma per motivi logistici ci viene difficile raccogliere
tutte le adesioni. Chiediamo pertanto: - Che gli orari dei treni regionali
della Fascia 06:00- 09:00 rimangano invariati. - Che la fermata di Torre
Melissa venga reinserita nella rete ferroviaria senza modifiche. Considerato
che la soppressione della fermata in questione rappresenta un vulnus grave al
diritto alla mobilità dei calabresi che contraddice non solo i dichiarati
obiettivi della Giunta regionale in materia di trasporti, ma anche la stessa
politica di Trenitalia quale, nel presentare il nuovo orario, ha dichiarato
come questo miri a sviluppare una mobilità sempre più integrata, multimodale e
sostenibile anche dal punto di vista economico e sociale;
che, infine, le
richieste avanzate dai pendolari appaiono non solo condivisibili, ma anche di
facile attuazione. Tutto quanto sopra premesso e considerato, il sottoscritto
consigliere regionale interroga l’Assessore con delega ai Trasporti
per sapere:
- se e quali tempestive
iniziative intenda adottare per ripristinare, sulla tratta ferroviaria Sibari-
Crotone, la fermata di Torre Melissa.
(100; 06/12/2022).
Alecci. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- la strada statale 106
Jonica è tristemente nota come “strada della morte”, infatti dal 1996 a oggi si
contano 750 decessi oltre a migliaia di feriti dovuti a incidenti stradali;
- l’arteria è
palesemente insufficiente a gestire gli attuali volumi di traffico;
- il 28 febbraio u.s.,
il Consiglio regionale approvava a voti unanimi una mozione, sottoscritta
unitariamente da tutti i Capigruppo, che impegnava, tra l’altro, la Giunta
regionale a sostenere una specifica e diretta contrattazione con il governo per
definire la realizzazione di una infrastruttura stradale di tipo B (quattro
corsie – due per ogni direzione di marcia);
- nel Documento di
economia e finanza (DEF) 2022 del MIMS è previsto il miglioramento e il
potenziamento della Statale 106 Jonica da Reggio Calabria a Taranto (491 km),
per il quale si ritiene necessario un programma di interventi strutturali e di
messa in sicurezza per un importo complessivo di 3 miliardi di euro;
- dalla visione della
documentazione relativa alla progettazione dell’opera risulta che per il
completamento della stessa sarebbero necessari oltre 8 miliardi, quindi ben più
dei 3 ipotizzati dal DEF e che, allo stato, per alcuni lotti oltre ai fondi
mancherebbe pure la progettazione;
considerato che: - dal
testo dell’art. 88 della manovra finanziaria 2023 che andrà in Commissione,
emerge un finanziamento di 3 miliardi di euro spalmati su 15 anni secondo il
seguente cronoprogramma: 50 milioni per le annualità 2023/2024, 100 milioni per
il 2025/2026 e 150 milioni per il 2027 (data di fine legislatura);
200 milioni annui dal
2028 al 2031, 250 milioni per il 2032 e 300 milioni dal 2033 al 2037 per il
solo asse viario Sibari - Catanzaro;
tutto ciò premesso e
considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale
per sapere:
se corrisponde al vero
quanto sopra esposto e per chiarire se le risorse ipotizzate nel documento
contabile saranno effettivamente garantite e confermate a favore dell’opera
senza possibilità di eventuali futuri storni e che come si intendono recuperare
le risorse per il tratto Catanzaro - Reggio Calabria, ancora mancante di
progettazione.
(99; 28/11/2022).
Laghi. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
-il territorio del
Comune di Montalto Uffugo (CS) è attraversato dal tracciato dell’elettrodotto
Altomonte - Feroleto, segmento dell’elettrodotto a 380 Kv Laino – Feroleto –
Rizziconi, di proprietà della società Terna S.p.A;
-nelle frazioni Pianette
e Lucchetta di detto Comune, la distanza di alcuni tratti delle linee ad alta
tensione risulta essere inferiore a 50 metri da abitazioni civili, preesistenti
all’opera, dove risiedono e lavorano molti cittadini che, si sottolinea, ivi
trascorrono di conseguenza la maggior parte della loro giornata;
-i cavi
dell’elettrodotto generano campi elettromagnetici (CEM) di elevata potenza,
essendo quello di Laino – Rizziconi un elettrodotto che trasporta elettricità
alla tensione massima consentita per legge nel nostro Paese;
-l’esposizione ai CEM è
ritenuta potenzialmente pericolosa per la salute umana, come risulta dalla
letteratura scientifica internazionale, nonché dall’inquadramento che i CEM a
frequenza estremamente bassa (Extremely Low- Frequency -ELF) hanno avuto da
parte dall’ Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione,
dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), che ha categorizzato questa
tipologia di CEM in classe 2B (potenzialmente cancerogeni per l’uomo), fin dal
marzo 2002;
-oltre alle patologie
tumorali, sia a carico del sangue (leucemie, linfomi) che tumori solidi (in
particolare a carico del Sistema Nervoso Centrale–SNC), l’esposizione ai CEM
può determinare tutta una serie di patologie organiche (aritmie) e disturbi
funzionali (cefalea, vertigini, difficolta di concentrazione, insonnia,
stanchezza cronica, calo della libido) che pesantemente incidono, in maniera
negativa, sulla qualità di vita delle persone;
-è noto e accertato che
i rischi per la salute determinati dai CEM sono in stretta relazione con la
durata dell’esposizione e che i bambini risultano essere, per motivi anatomici
e funzionali, soggetti a maggior rischio;
-il rischio per la
salute da esposizione a CEM è contemplato anche nelle vigenti leggi italiane
che, infatti, prescrivono distanze da rispettare e limiti soglia da osservare;
considerato che -le già
menzionate normative, per una inevitabile, oggettiva ed intrinseca
impossibilità, non possono compiutamente valutare le situazioni di vita reale
e, in particolare, la concomitanza di più agenti inquinanti che agiscono
contemporaneamente, determinando il cosiddetto “effetto cocktail”;
-la risposta a tale
situazione, in una doverosa ottica di tutela della salute pubblica, non può che
essere quella di minimizzare quanto più possibile ogni singola fonte di
inquinamento, attraverso specifici interventi atti a ridurre e, ove possibile,
eliminare gli agenti inquinanti;
-tutti gli aspetti e
criticità sopra descritti, sotto il profilo della sicurezza e della salute
pubblica, sono stati evidenziati, anche attraverso specifiche consulenze
tecniche, nonché criticati e fortemente contestati, nel corso degli anni, non
soltanto dai cittadini ma dallo stesso Comune di Montalto Uffugo;
-nel 2007, il Ministero
dell’Ambiente aveva accolto le richieste del Comune e dei cittadini di Montalto
Uffugo e ritenuto di conseguenza necessario che si individuasse il percorso di
un nuovo tracciato dell’elettrodotto;
-nel dicembre del 2007,
sulla base dell’accordo raggiunto tra il succitato Ministero e la Società Terna
S.p.A., con nota n. TE/B2887815783, quest’ultima presentava al Ministero dello
Sviluppo Economico un’istanza di variante del tracciato dell’elettrodotto a 380
Kv che collega la S. E. di Altomonte (CS) e la S. E. di Feroleto (CZ);
-nel febbraio 2008, il
Ministero dello Sviluppo Economico dava avvio al procedimento autorizzativo
relativo al progetto in variante presentato da Terna S.p.A., -tale progetto non
è stato realizzato per l’opposizione dei Comuni sul cui territorio avrebbe
dovuto passare il nuovo tracciato, in quanto gli Amministratori locali erano a
loro volta preoccupati per i rischi per la salute dei cittadini delle loro
Comunità;
atteso che -per le
ragioni sopra evidenziate, l’interramento dei cavi percorsi dalla corrente
elettrica - per un tratto limitato che insiste sulle abitazioni delle contrade
Pianette e Lucchetta di Montalto Uffugo - e, con una spesa conseguentemente
contenuta, porterebbe alla soluzione del problema in quanto, come è tecnicamente
ben noto, abbatterebbe significativamente la potenza dei CEM generati dalla
linea di trasmissione dell’elettrodotto. Interroga il Presidente della Giunta
regionale, anche nella qualità di Commissario ad acta, per conoscere:
per sapere:
-le ragioni ostative
che, ad oggi, non hanno consentito la concreta realizzazione dell’intervento di
interramento dei cavi elettrici, a tutela della salute dei cittadini;
-quale concreta
iniziativa intenda assumere per fugare, dopo molti anni, l’allarme sociale e
dare una risposta alle accorate richieste che giungono dalle Comunità delle
contrade Pianette e Lucchetta di Montalto Uffugo.
(101; 07/12/2022).
Mammoliti. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
per decenni, Vibo Marina
ha ospitato uno stabilimento industriale di Italcementi SpA che è stato,
sicuramente, uno fra i più importanti siti produttivi di calcestruzzo
dell'Italia meridionale. Per decenni, lo stabilimento Italcementi di Vibo
Marina ha rappresentato uno dei motori trainanti dell'economia dell'intera
provincia vibonese in quanto capace di dare occupazione a centinaia di
lavoratori e, al contempo, di creare un enorme indotto attraverso il
coinvolgimento, diretto e indiretto, di tutta una serie di imprese operanti,
soprattutto, nel settore del trasporto del calcestruzzo e della fornitura delle
materie prime. Nell'anno 2012, lo stabilimento ha chiuso i battenti
determinando, di fatto, un grave impoverimento del tessuto produttivo ed
economico esistente nella Provincia di Vibo Valentia. Da allora, il sito di che
trattasi (che ha un'estensione di circa 33 ettari) è stato lasciato in stato di
pressoché totale abbandono e nessuna fra le molteplici proposte e/o strategie
avanzate, al fine di bonificare l'intera area e realizzare una riconversione
produttiva della stessa, è stata sufficientemente forte da concretizzarsi. Da
circa un mese, si registra un risveglio della “sensibilità” delle forze
politiche, sindacali e sociali, maggiormente rappresentative sul territorio
vibonese, in relazione al recupero produttivo del sito della ex Italcementi. E
ciò induce a pensare e ritenere che, finalmente, sia giunto il momento per
affrontare, seriamente ed in modo unitario, un problema ormai annoso e che
continua a costituire una ferita indelebile nell'ambito del tessuto economico,
produttivo e sociale della Provincia di Vibo Valentia. La soluzione del
problema non può che passare attraverso l'effettivo coinvolgimento di tutti i
soggetti che, direttamente e/o indirettamente, ne sono interessati: Comune di
Vibo Valentia, Provincia di Vibo Valentia, Regione Calabria, forze politiche,
sociali, sindacali ed economico-imprenditoriali operanti sul territorio. Tutti
gli attori del mondo istituzionale, socio-politico, sindacale ed economico
hanno il dovere di attivarsi, aprendo, anzitutto, un tavolo di confronto con la
società, facente parte del Gruppo Italcementi SpA, che, attualmente, risulta
essere proprietaria del sito. E, in questo confronto, è eticamente corretto
richiamare la società proprietaria al senso di responsabilità sociale verso un
territorio dal quale ha ottenuto tantissimo, in termini di crescita aziendale,
economico-produttivo. Le cospicue risorse economiche derivanti dal POR Calabria
2021-2027 e dal PNRR rendono realistica la possibilità di una riconversione produttiva
del sito. Tutto quanto sopra premesso, si interroga l'Assessore alle Attività
Produttive, on.le Rosario Varì
per sapere:
quali utili ed urgenti
iniziative intende adottare per favorire e sostenere, in tempi brevi, il
recupero produttivo del sito ospitante lo stabilimento della ex Italcementi SpA
di Vibo Marina.
(102; 11/12/2022).
Bevacqua, Alecci,
Iacucci, Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- dalle notizie
riportate dagli organi di stampa, si apprende che la Regione Calabria ha
sostenuto una spesa pari a circa 2,6 milioni di euro per l’allestimento,
dinanzi alla stazione centrale di Milano, di un parco giochi natalizio,
comprensivo di pista di pattinaggio da 1.300 metri quadri, complessivamente
denominati “Sensation on ice”;
- nelle predette
istallazioni risultano presenti il marchio e i loghi di “Calabria
Straordinaria”, il brand di promozione turistica della Regione Calabria;
- l’operazione di
marketing territoriale è stata rivendicata con orgoglio dall’ex Assessore al
Turismo della Regione Calabria, oggi Senatore Fausto Orsomarso, il quale ha
inoltre quantificato in 1,5 milioni di euro le risorse destinate agli eventi
natalizi in Calabria;
considerato che - Rileva
l’evidente sproporzione fra quanto investito per un singolo evento fuori
Regione, di dubbia utilità, e l’esiguità di quanto stanziato, ma sovente
neppure ancora accreditato, per i Comuni calabresi;
- appare poco
comprensibile la mancata pubblicità istituzionale dell’intera operazione,
stante che i consiglieri regionali firmatari della presente ne sono venuti a
conoscenza soltanto ex post, a fatto compiuto, e soltanto grazie alle inchieste
giornalistiche sopravvenute;
per sapere:
- se il Presidente della
Giunta era pienamente informato ed edotto in merito all’operazione e ai suoi
costi;
- le ragioni di una
simile operazione che appare del tutto incongrua rispetto all’asfittico
bilancio della nostra Regione;
- le ragioni di una
disparità di trattamento così evidente rispetto alle necessità dei Comuni calabresi,
spesso in difficoltà non solo per allestire le luminarie natalizie ma per
tenere accese anche soltanto gli strumenti di illuminazione delle strade
urbane.
(103; 12/12/2022).
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- le avverse condizioni
meteorologiche registratesi nella giornata del 30 novembre u.s. hanno,
soprattutto, interessato la fascia ionica calabrese, con abbondanti
precipitazioni piovose e forti mareggiate, causando, di conseguenza, ingenti
danni alle infrastrutture viarie, in particolar modo a quelle cittadine e
rurali;
al complessivo sistema
di protezione dei fiumi e dei torrenti;
alla spiaggia ed alle
attività ricettive in essa presenti nonché alle abitazioni private;
- gli Enti locali, al
fine di avviare i necessari interventi di messa in sicurezza e di ripristino
dello stato dei luoghi, stanno provvedendo a mappare le situazioni più
critiche;
a predisporre gli
interventi più urgenti al fine di garantire l'incolumità delle persone ed a
quantizzare i danni subiti dai territori amministrati;
- è necessario fornire
risposte immediate agli Enti locali in questi momenti di emergenza e criticità;
impegna la Giunta
regionale
affinché solleciti il
Governo nazionale a dichiarare con rapidità lo stato di calamità naturale nelle
zone colpite dagli eventi meteo avversi dei giorni scorsi e ad assumere ogni
utile conseguente provvedimento.
(40; 02/12/2022)
Straface.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- nell'ultima decade
dello scorso mese di novembre e nei primi giorni del corrente mese di dicembre,
l'intero territorio regionale è stato interessato da una eccezionale ondata di
maltempo che ha causato ingenti danni nell'entroterra e, soprattutto, lungo il
litorale marittimo sia tirrenico che ionico;
- in particolare, nelle
giornate del 22 e del 23 novembre, lungo tutta la costa tirrenica si sono
abbattute forti mareggiate accompagnate da altrettanto forti venti e da piogge
che, per la loro copiosità e durata, hanno alterato il normale deflusso delle acque
di molti fiumi, favorendo importanti fenomeni di esondazione degli stessi. In
conseguenza ed a causa degli anzidetti avversi fenomeni meteorologici, numerose
strutture balneari sono state gravemente danneggiate e, in alcuni casi,
completamente distrutte, a Tropea, a Briatico, a Vibo Marina, a Bivona, a
Paola, a Cetraro, a Fuscaldo, a Praia a Mare, a Tortora e a San Nicola Arcella.
Nei medesimi territori, sabbia, fango e detriti hanno invaso e coperto le
strade site nelle immediate vicinanze del litorale e dei lungomari. Analoghi
avversi fenomeni meteorologici si sono verificati, nelle giornate del 27, del
28, del 29 e del 30 novembre lungo tutta la fascia costiera ionica e,
soprattutto, a Siderno e in tutta la Locride e nel Crotonese, dove le abbondanti
piogge hanno provocato allagamenti di strade e piazze e i fortissimi venti
hanno sradicato alberi ed abbattuto numerosi lampioni dell'illuminazione
pubblica. Nubifragi e trombe d'aria si sono abbattuti nella fascia ionica, fra
le province di Catanzaro e Crotone, nei giorni del 3 e del 4 dicembre.
Particolarmente colpiti sono stati i territori di Catanzaro Lido, Roccelletta
di Borgia, Simeri Crichi, Squillace, Copanello, Cutro e Isola Capo Rizzuto. In
particolare, nel territorio di Cutro, una cinquantina di abitazioni sono state
allagate a causa dell'esondazione del fiume Tacina ed alcune famiglie sono
state messe in salvo grazie all'impiego di barche: in alcuni punti, infatti,
l'acqua ha superato i 120 centimetri di altezza invadendo cortili e cantine e sommergendo
numerose automobili. Infine, una violentissima tromba d'aria ha devastato il
territorio di Isola Capo Rizzuto dove tetti di case sono stati scoperchiati,
cancelli e recinzioni sono stati divelti e danneggiati, tralicci della corrente
elettrica sono stati abbattuti, capannoni agricoli, serre ed automobili sono
stati trascinati via dalla furia del vento. Gravemente danneggiata anche la
zona archeologica di Capocolonna;
considerato che: - i
Comuni di Catanzaro, di Crotone, di Vibo Valentia, di Pizzo, di Briatico, di
Joppolo ed altri Comuni, siti nelle aree particolarmente colpite dalle
mareggiate e dalle intemperie di cui si è data sintetica descrizione, hanno già
chiesto, agli Enti competenti, ivi compresa la Regione, che le situazioni
venutesi a creare, nei loro rispettivi territori, a causa degli avversi
fenomeni meteorologici sopra, brevemente, indicati, vengano qualificate in
termini di “calamità naturale”;
tutto ciò premesso e
considerato
impegna la Giunta
regionale
affinché chieda e
solleciti il Governo a dichiarare lo stato di calamità naturale in tutte le
zone del territorio calabrese coinvolte dai ridetti fenomeni meteorologici
nonché ad assumere ogni utile ed urgente provvedimento conseguenziale.
(41; 06/12/2022)
Mammoliti, Bevacqua, Alecci, Iacucci.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- a causa delle forti
piogge, la Strada Statale 18 Tirrena Inferiore è spesso interessata da
nubifragi che causano continui gravi danni alla costa, rischi alla circolazione
stradale, problemi alla cittadinanza tutta;
- per questo motivo sono
stati appaltati come da verbale della Conferenza dei Servizi del 2 Luglio 2018
lavori ed opere aventi ad oggetto l’“Intervento integrato opere di difesa
costiera” per il litorale Gizzeria Fiume Savuto a Nocera Terinese;
- il nubifragio che ha
interessato la zona in questione nelle scorse settimane, ha provocato
ingentissimi danni alla località di Nocera Terinese;
- nell’ultima Conferenza
del 2018 si è chiusa per l’approvazione del progetto definitivo dell’intervento
integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione
del litorale (Litorale Gizzeria, Foce Fiume Savuto);
considerato che:
- in data 5 marzo 2013 è
stato stipulato l’accordo di programma quadro (APQ) “Difesa del suolo ed
erosione delle coste” tra la Regione e il Ministero dello Sviluppo economico e
il Ministero dell’ambiente;
- le opere che
dovrebbero essere realizzate riguardano gli “Interventi di messa in sicurezza
per l’aumento della resilienza delle infrastrutture dei territori più esposti a
rischio idrogeologico e ad erosione costiera”, intervento che deve essere
realizzato avvalendosi del finanziamento POR FESR – FSE CALABRIA 14/20;
- l’importo delle opere
è di 1 milione 662 mila 600 euro e l’impresa esecutrice è la Ferraro Spa;
- l’inizio dei lavori
era previsto per il 14 marzo 2022 e la conclusione il 16.10.2022;
preso atto che:
- i lavori programmati e
finanziati non sono ancora iniziati.
Impegna la Giunta
regionale
per quanto di
competenza, anche nell'ottica della salvaguardia del territorio, a mettere in
sicurezza la zona del Litorale di Gizzeria, Foce Fiume Savuto, nonché a
prevenire il verificarsi di altri ulteriori danni a persone e cose, causati dal
maltempo, e di sollecitare nel più breve tempo possibile l’inizio dei lavori
almeno entro il mese di gennaio.
(42; 10/12/2022) Bruni.
Il Consiglio regionale,
vista la legge regionale
7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta
regionale e del Consiglio regionale);
considerato che in data
21 novembre 2022 il consigliere regionale Nicola Irto ha formalmente depositato
le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al
protocollo generale in pari data con n. 26371;
constatato che delle
suddette dimissioni il consigliere ha informato l’Aula nel corso della
diciassettesima seduta del 21 novembre 2022;
rilevato che nella
diciottesima seduta del 28 novembre 2022 il Consiglio regionale ha preso atto
delle dimissioni dalla carica del consigliere Nicola Irto;
visti
- il comma 3,
dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui
“La votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello
nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato”;
- il comma 5, del
medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci
giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”;
considerato che la
surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n.
108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;
preso atto che, come
riportato nel paragrafo 17 del verbale dell’Ufficio centrale della
circoscrizione elettorale “Calabria Sud” presso il Tribunale di Reggio
Calabria, il candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto, in base ai
voti riportati, nella lista n. 20 avente il contrassegno “Partito Democratico”
è MURACA Giovanni, con cifra individuale pari a 5.868;
ritenuto di dover
provvedere in merito;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di surrogare il consigliere
regionale Nicola Irto, attribuendo, ai sensi dell’articolo 16 della legge 17
febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle
Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante a MURACA Giovanni,
candidato nella lista n. 20 avente come contrassegno “Partito Democratico”,
nella circoscrizione elettorale “Calabria
Sud”;
- di trasmettere la
presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di
Catanzaro.
Il Consiglio regionale,
premesso che
- in data 28 novembre
2022 il consigliere Fausto Orsomarso ha formalmente depositato le proprie
dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al protocollo generale
in pari data con n. 26920;
- è stata data
comunicazione delle suddette dimissioni nella 19^ seduta del Consiglio
regionale del 12 dicembre 2022;
tenuto conto che
- ai sensi del primo
periodo dell’articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio
regionale “Il Presidente, nella prima seduta utile, pone al primo punto
dell’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni”;
- a mente del comma 3,
del suddetto articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale la
votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale
e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato;
- l’articolo 26, comma
4, del Regolamento interno del Consiglio regionale dispone che “nel caso il
Consiglio respinga le dimissioni ed il consigliere le reiteri, si provvede alla
presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva”
rilevato che il
provvedimento è stato oggetto di ampia e approfondita discussione in Aula;
preso atto che la
votazione per appello nominale ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti: 23
consiglieri:
- hanno votato SÌ: 23
consiglieri;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di prendere atto delle
dimissioni del consigliere regionale Fausto Orsomarso;
- di trasmettere la
presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di
Catanzaro.
Il Consiglio regionale,
vista la legge regionale
7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta
regionale e del Consiglio regionale);
considerato che in data
28 novembre 2022 il consigliere Fausto Orsomarso ha formalmente depositato le
proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, acquisite al
protocollo generale in pari data con n. 26920;
rilevato che nella
diciannovesima seduta del 12 dicembre 2022 il Consiglio regionale ha preso atto
delle dimissioni dalla carica del consigliere Fausto Orsomarso;
visti
- il comma 3,
dell’articolo 26, del Regolamento interno del Consiglio regionale, secondo cui
“La votazione sulla presa d’atto delle dimissioni è effettuata per appello
nominale e, nel caso venga approvata, ha effetto immediato”;
- il comma 5, del
medesimo articolo 26, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci
giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”;
considerato che la
surroga va effettuata a norma dell’articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, n.
108, per come modificato dalla legge regionale n. 1/2005;
preso atto che, come
riportato nel paragrafo 17 del verbale dell’Ufficio centrale della
circoscrizione elettorale “Calabria Nord” presso il Tribunale di Cosenza, il
candidato che segue immediatamente l’ultimo eletto, in base ai voti riportati,
nella lista n. 7 avente il contrassegno “Giorgia Meloni Fratelli d’Italia” è
MANNARINO Sabrina, con cifra individuale pari a 3.449;
ritenuto di dover
provvedere in merito;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di surrogare il
consigliere regionale Fausto Orsomarso, attribuendo, ai sensi dell’articolo 16
della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli
regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante a
MANNARINO Sabrina, candidato nella lista n. 7 avente come contrassegno “Giorgia
Meloni Fratelli d’Italia”, nella circoscrizione elettorale “Calabria Nord”;
- di trasmettere la
presente deliberazione al Prefetto dell’Ufficio Territoriale del Governo di
Catanzaro.
Art.
1
(Modifiche
all’articolo 1 della l.r. 8/1995)
1. L’articolo 1 della
legge regionale 30 marzo 1995, n.8 (Norme per la regolarizzazione delle
occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) è
modificato nel modo seguente:
a) al comma 1, le parole
“31 dicembre 2015” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2021”;
b) al comma 1-ter: le
parole “ai commi 1 e 1-bis, entro centottanta giorni decorrenti dal 1 luglio
2021,” sono sostituite dalle seguenti: “al comma 1, entro il 30 giugno 2024,”;
sono soppresse le seguenti parole: “o domanda di permanenza temporanea”;
c) i commi 1-bis,
1-quater, 1-quinquies e 1-sexies sono abrogati.
Art.
2
(Modifiche
all’articolo 2 della l.r. 8/1995)
1. Al comma 1-bis
dell’articolo 2 della l.r. 8/1995 sono soppresse le seguenti parole: “o a
permanenza temporanea”, “e 1 –bis”.
Art.
3
(Modifiche
e integrazioni all’articolo 3-ter della l.r. 8/1995)
1. Al comma 3
dell’articolo 3-ter della l.r. 8/1995 sono apportate le seguenti modifiche:
a) all’inizio del comma
sono inserite le seguenti parole: “In caso di mancata presentazione della
istanza entro il 30 giugno 2024 o”;
b) sono soppresse le
seguenti parole: “o di permanenza temporanea”.
Art.
4
(Clausola
di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.5
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art.
1
(Modifiche
all’articolo 7 della l.r. 7/1996)
1. Nel comma 3
dell'articolo 7 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme
sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla
dirigenza regionale), le parole da “scelte” a “amministrazione” sono sostituite
dalle seguenti: “, di cui uno con funzioni di responsabile amministrativo”.
Art.
2
(Modifiche
all'articolo 8 della l.r. 7/1996)
1. L' articolo 8 della
l.r. 7/1996 è modificato come segue:
a) alla fine del comma 1
sono aggiunte le seguenti parole: “, che costituiscono attuazione dei principi
di cui all'articolo 4 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, avuto
riguardo anche a quanto previsto dall'articolo 14 del predetto decreto
legislativo 165/2001”;
b) dopo il comma 1 è
inserito il seguente:
“1-bis. Il segretario
particolare, il responsabile amministrativo e l’autista del Presidente, del
Vicepresidente, degli Assessori nonché il responsabile amministrativo
dell'Ufficio di Gabinetto della Giunta regionale possono essere scelti anche
tra soggetti estranei alla pubblica amministrazione, che prestano la loro opera
in base a contratto di diritto privato a termine.”;
c) il comma 2 è sostituito
dal seguente:
“2. Il restante
personale addetto alle segreterie particolari e alla struttura speciale
dell'Ufficio di Gabinetto può essere scelto tra i dipendenti del Consiglio
regionale, di altre pubbliche amministrazioni e delle istituzioni scolastiche
in posizione di aspettativa, comando o fuori ruolo, ovvero tra i dipendenti del
ruolo della Giunta regionale.”;
d) nel comma 3 le parole
da “Limitatamente” a “collettiva.” sono soppresse;
e) dopo il comma 3 sono
inseriti i seguenti:
“3-bis. Fino ad una
specifica disciplina contrattuale, al personale disciplinato dai CCNL,
assegnato alle strutture speciali, è corrisposto mensilmente, in aggiunta alla
retribuzione tabellare in godimento, un trattamento economico accessorio
quantificato sulla base della tabella di cui all'Allegato A), a fronte delle
responsabilità, degli obblighi di reperibilità e di disponibilità ad orari
disagevoli e in considerazione delle funzioni assegnate.
3-ter. Al personale di
cui al comma 1-bis è corrisposto un trattamento economico:
a) per il segretario
particolare e il responsabile amministrativo di cui al comma 1-bis, commisurato
al trattamento economico previsto per la categoria giuridica D6, maggiorato di
una somma quantificata sulla base della tabella di cui all'Allegato A);
b) per l'autista di cui
al comma 1-bis, commisurato al trattamento economico previsto per la categoria
giuridica B3, maggiorato di una somma quantificata sulla base della tabella di
cui all'Allegato A).
3-quater. Il trattamento
economico determinato ai sensi dei commi 3-bis e 3-ter è sostitutivo dei
compensi per il lavoro straordinario, per la produttività collettiva e per la
qualità della prestazione individuale.”;
f) il comma 4 è
modificato come segue:
1) le parole “di cui al
comma 3” sono soppresse;
2) alla fine del comma
sono aggiunte le seguenti parole: “Le indennità di cui al comma 3-bis sono
corrisposte, altresì, a un numero massimo complessivo di otto unità, in
servizio presso l'autoparco regionale, con funzioni di autista, al fine di
garantire, per esigenze di turnazione, gli spostamenti occorrenti al regolare
svolgimento delle attività istituzionali della Regione.”;
g) il comma 5 è
abrogato;
h) il comma 9 è
abrogato;
i) nel comma 10 sono
soppresse le seguenti parole: “comprese quelle dei Dirigenti Generali”.
Art.
3
(Inserimento
dell'Allegato A nella l.r. 7/1996)
1. Alla fine
dell’articolato della legge regionale n. 7/1996 è inserito il seguente
allegato:
“Allegato
A
CATEGORIA |
CATEGORIA
ECONOMICA |
TIPOLOGIA
RAPPORTO |
INDENNITA’
ANNUA |
TRATTAMENTO
ECONOMICO ANNUO |
TOTALE
INDENNITA’ ANNUA (PER INTERNI PREVISIONE SPESA MASSIMA: CATEGORIA D) |
Responsabile
amministrativo- Segretario particolare |
Cat. D6 |
Esterni |
7.650,00
€ |
33.127,00
€ |
693.209,00
€ |
Componente
Cat. D |
Stipendio
in godimento |
Interno |
22.135,68
€ |
Stipendio
in godimento |
332.035,20
€ |
Componente
Cat. C |
Stipendio
in godimento |
17.172,96
€ |
|||
Componente
Cat. B |
Stipendio
in godimento |
15.214,00
€ |
|||
Autista |
Cat. B3 |
Esterno |
15.540,00
€ |
21.725,00
€ |
298.120,00
€ |
Autista
autoparco |
Stipendio
in godimento |
Interno |
15.540,00
€ |
Stipendio
in godimento |
124.320,00
€ |
”
Art.
4
(Norma
finanziaria)
1. Dall'attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale, atteso che agli oneri previsti si fa fronte con le somme già
stanziate per il funzionamento delle strutture speciali e nel limite massimo
della spesa a pari titolo prevista nel bilancio di previsione 2022-2024.
Art.
5
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- l’articolo 57, comma 7
della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della
contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle
Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni
anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia
che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il
successivo 15 aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva
istruttoria di propria competenza;
- la Giunta regionale
entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la
successiva approvazione entro il 30 giugno;
visti:
- la legge regionale 20
dicembre 2012, n. 66 (Istituzione dell'Agenzia Regionale per lo sviluppo
dell'agricoltura e disposizioni in materia di sviluppo dell'agricoltura);
- la legge regionale n.
8/2002;
- l'articolo 54, comma
5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della
regione Calabria);
- il decreto legislativo
23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi
contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei
loro organismi);
vista la deliberazione
di Giunta regionale n. 583 del 15 novembre 2022, recante: “Rendiconto esercizio
2021 dell'Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC)
- Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;
vista la deliberazione
n. 111 del 12 ottobre 2022 con cui il Direttore Generale dell’ARSAC ha
approvato il rendiconto della gestione per l’esercizio 2021 dell’Ente, allegato
al presente atto quale parte integrante e sostanziale;
atteso che il Revisore
unico dell’ARSAC, con verbale n. 22 del 17 ottobre 2022, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
- ha evidenziato
l’attendibilità delle risultanze riportate nel conto consuntivo 2021 e il
rispetto dei principi contabili;
- ha rilevato che
l’Azienda ha operato nel rispetto del decreto legislativo n.118/2011 e non sono
emerse irregolarità contabili;
- al fine di fornire
all’Azienda un supporto di collaborazione volto a conseguire efficienza ed
economicità della gestione, ha formulato le seguenti considerazioni, proposte e
rilievi:
- prestare particolare
attenzione alla gestione degli acquedotti, con costante monitoraggio dei
residui attivi;
- realizzare un costante
monitoraggio del fondo crediti di dubbia esigibilità o del fondo rischi;
- l’Azienda si deve
dotare di un’adeguata struttura al fine di avere una situazione patrimoniale e
un inventario dei beni mobili e immobili aggiornato;
- ha attestato la
corrispondenza del rendiconto alle risultanze della gestione e ha espresso
“giudizio positivo per l’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario
2021”;
considerato che il
Dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”,
che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito
dell’istruttoria di competenza (prot. n. 475392 del 27 ottobre 2022), allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:
- ha riscontrato che
l’ARSAC ha imputato correttamente le somme impegnate nel 2021 a titolo di contributo
ex l.r. 66/2012 che sono state interamente trasferite dal Dipartimento
“Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione” nel 2021, come evidenziato
anche nella relazione generale, tenuto conto del parere favorevole del Revisore
unico dell’Azienda;
- ha verificato il
rispetto della normativa vigente in tema di spending review ai sensi della
legge regionale n. 43/2016, evidenziando che il contenimento della spesa è
stato complessivamente garantito;
- ha espresso parere
favorevole al conto consuntivo dell’esercizio 2021, approvato con deliberazione
del Direttore Generale n. 111 del 12 ottobre 2022;
tenuto conto che il
Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza
(prot. n. 480280 del 31 ottobre 2022), allegata alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale,
- ha rilevato che:
- sussiste continuità
tra i residui finali dell'esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali
dell'esercizio 2021;
- sussiste la quadratura
delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;
- sussiste (a seguito di
scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’ente) corrispondenza tra
i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è
stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra
residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la
corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e
ricavi;
- sussiste la quadratura
tra il saldo di cassa, pari a 11.807.852,23 euro, riportato nel conto del
bilancio 2021 e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide”
dell’attivo dello stato patrimoniale;
- risulta formalmente
corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di
amministrazione al 31 dicembre 2021;
- relativamente alla
quota disponibile del risultato di amministrazione, pari a 4.562.987,13 euro,
la quota può essere utilizzata solo a seguito dell’approvazione in via
definitiva del rendiconto da parte del Consiglio regionale;
- ha raccomandato
all’Ente, per come già fatto in occasione delle istruttorie di cui al
rendiconto di gestione 2018, 2019 e 2020, di adottare/rafforzare le iniziative
opportune alla cura dei propri crediti, al fine di salvaguardare i propri equilibri
di bilancio nonché di evitare l’insorgere di possibili danni di natura
erariale, anche nell’ipotesi in cui la riscossione sia stata affidata a un
soggetto esterno;
- ha raccomandato al
Dipartimento vigilante di monitorare costantemente l’attuazione delle suddette
operazioni;
- preso atto dei pareri
favorevoli del Revisore Unico dei Conti dell’Azienda e del Dipartimento
regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la
vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le
raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal Dipartimento
vigilante e dallo stesso Dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto
“possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione al
Consiglio regionale del rendiconto relativo all’esercizio 2021dell’Azienda
regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) al Consiglio
Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio
2002, n. 8”;
rilevato che l’ARSAC fa
parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il
bilancio consolidato per l’esercizio 2021 con i propri enti ed organismi
strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo
68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;
dato atto che la seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 25 novembre 2022, ha approvato il
rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo
dell'Agricoltura Calabrese (ARSAC) e i documenti a esso allegati;
udito il relatore,
consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di approvare, ai sensi
dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per
l’esercizio 2021 dell’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell'Agricoltura
Calabrese (ARSAC) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che
costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art.
1
(Finalità)
1. La Regione Calabria
promuove interventi finalizzati a garantire un contributo economico alle donne
e agli uomini affetti da patologie oncologiche che, a causa dei trattamenti
terapeutici, sono colpiti da alopecia e necessitano di una protesi tricologica.
Art.
2
(Destinatari)
1. Destinatari dei
provvedimenti previsti dalla presente legge sono le donne e gli uomini affetti
da patologia oncologica residenti nel territorio calabrese che, in seguito alle
cure necessarie al trattamento della detta patologia, perdono, in tutto o in
parte, i capelli.
2. La Giunta regionale,
con regolamento da adottarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in
vigore della presente legge, definisce i criteri specifici per l’individuazione
dei beneficiari del contributo di cui all’articolo 3.
Art.
3
(Intervento
specifico)
1. La Regione riconosce
a ogni paziente oncologico affetto da alopecia a seguito di chemioterapia, nei
limiti delle risorse di cui all'articolo 5, un contributo nella misura massima
di 300,00 euro per l’acquisto di protesi tricologiche.
2. Il contributo di cui
al comma 1 è erogato - nei limiti degli stanziamenti di spesa annualmente
iscritti sul bilancio regionale e sulla base dei criteri di riparto individuati
con il regolamento di cui all’articolo 2 – in ragione della spesa
effettivamente sostenuta e in ogni caso per un importo non superiore a 300,00
euro.
Art.
4
(Banca
regionale dei capelli)
1. Di concerto con le
associazioni maggiormente rappresentative nel settore sul territorio calabrese,
e con le associazioni di volontariato di rilievo regionale che operano per
l’assistenza ai pazienti oncologici, la Regione Calabria promuove, senza nuovi
o maggiori oneri a carico del proprio bilancio, l’istituzione della Banca
regionale dei capelli, alla quale, in maniera volontaria, ciascun cittadino
calabrese può donare periodicamente i propri capelli al fine di permettere la
realizzazione di protesi tricologiche destinate ai malati oncologici affetti da
alopecia, la cui creazione consentirà, negli anni, di soddisfare un numero
sempre maggiore di beneficiari.
2. L’istituzione della
Banca regionale dei capelli avviene secondo i criteri indicati dalla Giunta
regionale con regolamento da adottarsi entro novanta giorni dalla data di
entrata in vigore della presente legge.
Art.
5
(Norma
finanziaria)
1. Agli oneri derivanti
dall’attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 3, quantificati nel
limite massimo di 100.000,00 euro per ciascuna annualità 2023 e 2024, si
provvede con la riduzione dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di
parte corrente allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di
previsione 2022-2024, annualità 2023 e 2024.
2. Le somme indicate nel
comma 1 sono contestualmente allocate alla Missione 13 “Tutela della Salute”,
Programma 07 “Ulteriori spese in materia sanitaria” (U.13.07) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2022-2024.
3. Per gli esercizi
successivi all’anno 2024, alla copertura degli oneri si provvede, nei limiti
delle risorse disponibili, in sede di approvazione del bilancio di previsione.
4. La Giunta regionale è
autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della
spesa di bilancio di previsione 2022-2024.
Art.
6
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
della Calabria,
premesso che:
nei giorni scorsi
un’intensa mareggiata ha interessato la costa tirrenica Calabrese, causando
ingenti danni alle infrastrutture, ad abitazioni private e ad importanti
servizi pubblici.
In particolare, il
Comune di Paola ha informato sia la Giunta regionale che gli uffici RFI
dell’aumento dell’erosione costiera in prossimità del tratto ferroviario dì uno
dei principali snodi meridionali.
Impegna la Giunta
regionale
affinché solleciti il
Governo a dichiarare lo stato di calamità naturale nelle zone interessate e ad
assumere ogni utile provvedimento conseguenziale come la messa a disposizione
di risorse a primi interventi e ripristino dei luoghi.
Il Consiglio regionale
della Calabria,
premesso che:
- le avverse condizioni
meteorologiche registratesi nella giornata del 30 novembre u.s. hanno,
soprattutto, interessato la fascia ionica calabrese, con abbondanti
precipitazioni piovose e forti mareggiate, causando, di conseguenza, ingenti
danni alle infrastrutture viarie, in particolar modo a quelle cittadine e
rurali; al complessivo sistema di protezione dei fiumi e dei torrenti; alla
spiaggia ed alle attività ricettive in essa presenti nonché alle abitazioni
private;
- gli Enti locali, al
fine di avviare i necessari interventi di messa in sicurezza e di ripristino
dello stato dei luoghi, stanno provvedendo a mappare le situazioni più
critiche; a quantizzare i danni subiti dai territori amministrati;
- è necessario fornire
risposte immediate agli Enti locali in questi momenti di emergenza e criticità
impegna la Giunta
regionale
affinché solleciti il
Governo nazionale a dichiarare con rapidità lo stato di calamità naturale nelle
zone colpite dagli eventi meteo avversi dei giorni scorsi e ad assumere ogni
utile conseguente provvedimento.
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- negli ultimi tempi si
sta assistendo a campagne informative dai contenuti opinabili, tese a promuovere
la diffusione del cibo sintetico;
- dette iniziative
suscitano profonda preoccupazione, dal momento che il cibo sintetico:
a) è prodotto in
bioreattori;
b) non salva l'ambiente
perché consuma più acqua ed energia di molti allevamenti tradizionali e soprattutto
è meno efficiente di quelli oggi più performanti;
c) limita la libertà dei
consumatori e omologa le scelte sul cibo;
d) favorisce gli
interessi di pochi operatori, monopolizzando l'offerta di cibo nel mondo;
e) spezza lo straordinario
legame che unisce cibo e natura;
f) non aiuta la salute,
dal momento che non vi è garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri per
il consumo alimentare e l'esperienza maturata è ancora troppo breve e non
consente di avere alcuna certezza al riguardo;
g) non aiuta a
perseguire gli obiettivi di giustizia sociale che guidano l 'Europa, in quanto
prodotto su brevetti e tecnologie con alti costi di ingresso e sviluppo, nelle
mani di pochi grandi investitori multinazionali;
h) può avere impatti
socioeconomici molto pericolosi, in quanto figlio di una fascinazione ecologica
che non ha finora consentito riflessioni ben più approfondite;
considerato che:
- la Calabria si è
sempre contraddistinta, in ambito agroalimentare, per politiche tese a favorire
la produzione, promozione e commercializzazione di prodotti naturali di livello
qualitativo sempre crescente, anche attraverso la progressiva introduzione di
un numero crescente di prodotti a marchio Dop e Igp;
- il settore zootecnico
è un asset fondamentale dell'agroalimentare regionale;
- anche Coldiretti
Calabria ha promosso una petizione contro il cibo sintetico e diverse sono
state anche in queste settimane le iniziative di sensibilizzazione finalizzate
ad evidenziare i rischi della diffusione del cibo artificiale;
tutto ciò premesso,
impegna la Giunta
regionale
- a sostenere la
petizione promossa da Coldiretti contro il cibo sintetico e tutte le iniziative
finalizzate a richiamare l'attenzione sui rischi della diffusione del cibo da
laboratorio;
- a difendere, in sede
di Conferenza Stato-Regioni e nei rapporti con il Ministero dell'Agricoltura e
della Sovranità alimentare e forestale, le filiere agro-zootecniche regionali
minacciate dalla diffusione del cibo sintetico, anche attraverso leggi di
limitazione della produzione e del consumo del cibo artificiale in Italia;
- a trasmettere copia di
questa mozione al MASAF;
- a promuovere ogni
altra iniziativa idonea ad assicurare il predetto obiettivo.
Art.
1
(Istituzione
del Parco marino regionale Secca di Amendolara)
1. Ai sensi
dell'articolo 6 della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Norme in materie
di aree protette), è istituito il Parco marino regionale Secca di Amendolara,
di seguito denominato Parco.
2. Il Parco è
classificato, ai sensi dell'articolo 10, comma 1, della l.r. n. 10/2003, come
parco marino.
Art.
2
(Descrizione
dell'area)
1. Il Parco marino Secca
di Amendolara è un'area di notevole interesse paesaggistico calabrese e
interessa l’area prospiciente i Comuni di Amendolara, Trebisacce e Villapiana,
nella Provincia di Cosenza.
2. La Secca si trova al
largo della foce del fiume Crati ed è costituita da scogli a fondale
coralligeno che si elevano da una piattaforma costituita principalmente da
fango e sabbia fino a circa 27 metri dalla superficie, cima dello scoglio più
alto. Il banco di Amendolara è un’estensione sottomarina della cintura frontale
appenninica. Insieme ai più piccoli banchi di Rossano e Cariati forma l’area
sommitale della dorsale di Amendolara, che si estende per oltre 80 chilometri a
sud-est della costa ed è dovuta alla crescita di pieghe attive legate alle
faglie.
Art.
3
(Finalità
del Parco)
1. Il Parco è istituito
per perseguire le seguenti finalità:
a) la conservazione di
specie animali e vegetali, comunità biologiche, singolarità faunistiche;
b) la tutela della
biodiversità e dell'equilibrio complessivo del territorio;
c) la salvaguardia e la valorizzazione
dei valori paesaggistici del territorio;
d) la conoscenza
scientifica della flora e della fauna finalizzata al monitoraggio e al
censimento, con particolare attenzione per le specie endemiche e rare;
e) la fruizione
turistica, culturale, didattica e ricreativa in forme compatibili con la difesa
della natura e del paesaggio.
Art.
4
(Perimetrazione)
1. I confini del Parco
sono individuati nella planimetria generale in scala 1: 25.000, allegata alla
presente legge, di cui costituisce parte integrante.
Art.
5
(Gestione
del Parco)
1. La gestione del Parco
è demandata all’Ente per i Parchi marini regionali di cui all’articolo 9 della
legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali,
fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con
esclusione del settore sanità).
Art.
6
(Strumenti
di pianificazione)
1. Il perseguimento
degli obiettivi istitutivi, affidati all'Ente gestore, si attua attraverso i
seguenti strumenti di pianificazione del Parco previsti dagli articoli 18, 19 e
21 della l.r. 10/2003:
a) Piano per il Parco;
b) regolamento del
Parco;
c) Piano pluriennale
economico e sociale.
2. La formazione del
Piano del Parco, che è predisposto dall'Ente per i Parchi marini regionali di
cui all’articolo 9 della l.r. 24/2013, è disciplinata dagli articoli 10 e 18
della l.r. 10/2003.
3. Il regolamento del
Parco, redatto ai sensi dell'articolo 19 della l.r. 10/2003, disciplina
l'esercizio delle attività consentite entro il territorio del Parco, è
predisposto dall'Ente per i Parchi marini regionali contestualmente al Piano
per il Parco del quale è parte integrante.
4. Il Piano pluriennale
economico e sociale è elaborato ai sensi dell'articolo 21 della l.r. 10/2003, e
specifica gli obiettivi da conseguire, definisce le priorità, i tempi, le
risorse necessarie e i finanziamenti.
Art.
7
(Norme
di salvaguardia)
1. Fino alla data di
pubblicazione del piano del parco e del regolamento del parco, all'interno del
perimetro del parco si applicano le norme previste dalla l.r. 10/2003, fatte
salve le disposizioni più restrittive previste da leggi nazionali, da strumenti
di pianificazione sovraordinati, dagli strumenti urbanistici comunali o da
altre leggi regionali, anche posteriori rispetto alla presente legge.
2. All'interno del
perimetro del parco si prevedono, negli strumenti di pianificazione di cui alla
l.r. 10/2003, le seguenti regolamentazioni:
a) regolamentazione
dell'attività subacquea;
b) regolamentazione
della pesca;
c) regolamentazione
degli ormeggi.
Art.
8
(Norma
finanziaria)
1. Gli oneri derivanti
dalla presente legge sono a carico dell’Ente gestore.
2. La Regione Calabria
sostiene le attività di cui all’articolo 3 della presente legge, attraverso
l’erogazione di un contributo annuale a favore dell’Ente gestore,
compatibilmente alle risorse disponibili nel bilancio regionale.
3. A decorrere dall’anno
2023 il contributo di cui al comma 2, determinato nel limite massimo di
100.000,00 euro annui, trova copertura a valere delle risorse di cui
all’articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2021, n. 5, destinate alla
gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve naturali regionali e
allocate alla Missione 09, Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione del
bilancio 2022-2024.
4. Il contributo di cui
ai commi 2 e 3 è corrisposto previa rendicontazione da parte dell’Ente gestore,
corredata dalla documentazione comprovante la spesa sostenuta e gli obiettivi
raggiunti.
Art.
9
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
regionale entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art.
1
(Istituzione
della Riserva naturale Foce del fiume Mesima)
1. La Regione Calabria,
nel rispetto delle competenze costituzionali e della normativa nazionale in
materia e in particolare della legge 6 dicembre 1991, n.394 (Legge-quadro sulle
aree protette), in attuazione dell'articolo 2, lettera r), dello Statuto
regionale e della legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Norme in materia di
aree protette), al fine di garantire il mantenimento in uno stato di
conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat contemplati negli
allegati alle direttive comunitarie 2009/147/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 30 novembre 2009, concernente la conservazione degli uccelli
selvatici e 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna
selvatiche, secondo le disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica
8 settembre 1997, n. 357 (Regolamento recante attuazione della direttiva
92/43/CEE), istituisce, nel territorio della Provincia di Vibo Valentia e della
Città metropolitana di Reggio Calabria, lungo il corso del fiume Mesima verso
la sua foce nel Mar Tirreno, la Riserva naturale Foce del fiume Mesima, ente
con personalità di diritto pubblico.
Art.
2
(Finalità)
1. La Regione riconosce
il valore degli habitat naturali quale struttura fondamentale della morfologia
del paesaggio regionale e riferimento prioritario per la costruzione della rete
ecologica regionale.
2. Le finalità della
Riserva sono le seguenti:
a) la conservazione e la
riqualificazione delle caratteristiche naturali e paesaggistiche dell’area e,
in particolare, le specie e gli habitat di interesse europeo ai sensi della
direttiva 92/43/CEE;
b) la fruibilità
dell’ambiente favorendo attività di sensibilizzazione, educazione ambientale e
culturale, di birdwatching, di ricerca scientifica nel rispetto delle caratteristiche
delle biocenosi presenti;
c) la salvaguardia
dell’ambiente fluviale finalizzato al recupero urbanistico, sociale, culturale
dell’intera area urbana che comprende i comuni di Nicotera, San Ferdinando e
Rosarno;
d) la riduzione
dell’impatto degli scarichi inquinanti nel fiume Mesima attraverso interventi
di rinaturazione;
e) la promozione e
incentivazione dell’attività di vigilanza e monitoraggio degli scarichi.
Art.
3
(Obiettivi
gestionali)
1. Le finalità di cui
all’articolo 2 si realizzano attraverso i seguenti obiettivi gestionali:
a) progetti di ricerca
scientifica dedicati allo studio della biodiversità e al monitoraggio di specie
e gruppi di specie identificate come parametri per controllare l’evolversi
dell’ambiente e delle comunità viventi;
b) interventi e azioni
di recupero e di salvaguardia degli habitat e delle specie di interesse
conservazionistico;
c) accoglienza dei
visitatori, facilitando anche l’accessibilità ai diversamente abili;
d) realizzazione di
programmi di educazione ambientale rivolti al mondo scolastico e organizzazione
di visite guidate;
e) iniziative volte a
ridurre i fabbisogni energetici e a promuovere un uso razionale dell'energia,
anche attraverso l’utilizzo di sistemi energetici provenienti da fonti
rinnovabili compatibili con il sistema naturalistico e paesaggistico;
f) sviluppo
dell'agricoltura biologica, attraverso il sostegno e l’incentivazione di
progetti, servizi e di tutte le altre attività connesse alla stessa,
compatibilmente con le caratteristiche ambientali dei luoghi.
Art.
4
(Confini
della Riserva naturale)
1. La Riserva naturale
Foce del fiume Mesima comprende le aree per come delimitate dall'allegata
planimetria, ricadenti nei comuni di Nicotera, San Ferdinando e Rosarno e
un’area di rispetto di 300 metri dai confini dell’area stessa.
Art.
5
(Piano
d’assetto naturalistico)
1. Entro dodici mesi
dalla data di pubblicazione della presente legge, l’Ente di gestione, in
collaborazione con il competente Settore parchi e aree protette della Regione
Calabria, elabora il Piano di assetto naturalistico, secondo le modalità di cui
all’articolo 27 della l.r. 10/2003, finalizzato a garantire il raggiungimento
degli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie che
caratterizzano i siti stessi, nell’ambito di un uso sostenibile delle risorse.
2. Il Piano d'assetto
naturalistico della Riserva naturale Foce del fiume “Mesima” prevede la
zonizzazione della riserva in:
a) zona di riserva
integrale, nella quale l'ambiente naturale è conservato nella sua integrità;
b) zona di riserva
orientata, nella quale è possibile attuare misure di riqualificazione
ambientale;
c) zona di fruizione,
nella quale possono essere realizzate tutte quelle strutture idonee ad
accogliere i visitatori.
3. Il Piano di assetto
naturalistico è adottato e pubblicato nel rispetto della procedura di cui
all’articolo 27 della l.r. 10/2003.
4. Si applicano in ogni
caso i divieti di cui alla l.r. 10/2003.
Art.
6
(Gestione
della Riserva naturale)
1. La gestione della
Riserva naturale è demandata all’Organizzazione Aggregata “WWF Provincia di
Vibo Valentia” appartenente alla rete del "WWF Italia Onlus",
associazione non avente scopo di lucro, riconosciuta a livello nazionale,
dotata della necessaria competenza e specializzazione in materia, ai sensi
degli articoli 6, comma 10, e 26 della l.r. 10/2003.
2. La sede legale e
operativa dell'Ente di gestione della Riserva naturale viene individuata
secondo l'articolo 8 della l.r. 10/2003.
3. L’Ente di gestione
garantisce la partecipazione degli enti locali interessati alla gestione della
Riserva ai sensi dell’articolo 22, comma 1, lettera c), della legge 394/1991.
Art.
7
(Regolamento
della Riserva)
1. Il regolamento della
Riserva è redatto dall'Ente di gestione dell’area protetta contestualmente al
Piano di assetto naturalistico del quale è parte integrante, ai sensi
dell'articolo 19 della l.r. 10/2003, e disciplina l'esercizio delle attività
consentite entro il territorio della Riserva naturale, le attività disciplinate
dall’organo gestore, le attività, i prodotti e i servizi concessi a terzi, il
diritto all’uso del nome e dell’emblema della Riserva nonché i divieti e le
sanzioni, nel rispetto delle normative vigenti in materia.
2. Le modifiche del
regolamento sono adottate e approvate con lo stesso procedimento di cui al
comma 1.
3. Il regolamento è
pubblicato sul BURC e acquista efficacia dalla data della pubblicazione.
Art.
8
(Programma
triennale per la valorizzazione della Riserva naturale)
1. L’Ente di gestione
adotta ogni tre anni, entro il 31 gennaio, previo parere non vincolante delle
Amministrazioni comunali di Nicotera, San Ferdinando e Rosarno da trasmettere
entro sessanta giorni dalla richiesta, un Programma che costituisce lo
strumento gestionale finalizzato a definire gli interventi e le azioni da
attuare per la valorizzazione della Riserva ove sono indicati gli indirizzi
generali, le priorità programmatiche, le attribuzioni economico-finanziarie,
gli obiettivi e le azioni nonché le procedure di verifica e controllo dei
risultati della gestione della Riserva del fiume Mesima.
2. Il Programma
triennale può essere modificato annualmente, nel rispetto della procedura di
cui al comma 1.
Art.9
(Programma
annuale degli interventi)
1. Nel rispetto delle finalità
della presente legge e in coerenza con gli obiettivi contenuti nel Piano di cui
all’articolo 5 e del Programma triennale di cui all’articolo 8, entro il mese
di ottobre di ogni anno, l'Ente di gestione della Riserva naturale predispone e
adotta un Programma degli interventi in attuazione del Piano di cui
all’articolo 5 contenente le misure programmate e necessarie da realizzare
sulla Riserva nell’anno successivo corredato dalla corrispondente previsione di
spesa.
2. Sulla base del
Programma di cui al comma 1, la Regione Calabria sostiene con un contributo
annuale, da determinarsi in sede di approvazione della legge di stabilità
regionale, le spese di funzionamento della Riserva naturale regionale.
Art.
10
(Attività
di controllo e potere sostitutivo)
1. L’attività di
controllo e vigilanza sulla gestione della Riserva naturale viene esercitata
secondo le modalità previste dall’articolo 36 della l.r. 10/2003.
2. A tal fine, l’Ente di
gestione trasmette annualmente, entro il mese di marzo, nel rispetto di quanto
prescritto dall’articolo 32, comma 3, della l.r.10/2003, la relazione
descrittiva:
a) dello stato di
attuazione delle attività programmate e di quelle realizzate;
b) dei motivi eventuali
del mancato raggiungimento degli obiettivi previsti nei Programmi di cui agli
articoli 8 e 9 della presente legge;
c) della rendicontazione
dell’attività contabile annuale, nel rispetto della normativa in materia di
tracciabilità dei pagamenti.
3. Nel caso di grave e
reiterata inadempienza dell’Ente di gestione nella predisposizione del Piano di
cui all’articolo 5 e delle attività e degli interventi previsti nel programma
di cui all’articolo 9, la Regione Calabria, previa diffida, esercita il potere
sostitutivo o di revoca nei confronti del soggetto inadempiente, ai sensi
dell’articolo 37 della l.r. 10/2003.
Art.
11
(Tabellazione)
1. I confini dell’area
protetta e delle aree classificate a riserva naturale integrale, a riserva
naturale guidata e a riserva naturale speciale, entro sei mesi dall’istituzione
delle stesse, sono delimitati da idonee tabelle, collocate in modo visibile
lungo il perimetro dell'area e mantenute in buono stato di conservazione e di
leggibilità, recanti la seguente indicazione: “Regione Calabria - Riserva
naturale regionale”.
Art.
12
(Norma
finanziaria)
1. Gli oneri derivanti
dalla presente legge sono a carico dell’Ente gestore.
2. La Regione Calabria
sostiene gli interventi previsti annualmente ai sensi dell’articolo 9 della
presente legge, unicamente attraverso l’erogazione di un contributo annuale a
favore dell’Ente gestore, compatibilmente alle risorse disponibili nel bilancio
regionale.
3. A decorrere dall’anno
2023 il contributo di cui al comma 2, determinato nel limite massimo di
100.000,00 euro annui, trova copertura a valere delle risorse di cui
all’articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2021, n. 5, destinate alla
gestione dei Parchi naturali regionali e delle Riserve naturali regionali e
allocate alla Missione 09, Programma 05 (U.09.05) dello stato di previsione del
bilancio 2022-2024.
4. Il contributo di cui
ai commi 2 e 3 è corrisposto previa rendicontazione da parte dell’Ente gestore,
corredata dalla documentazione comprovante la spesa sostenuta e gli obiettivi
raggiunti.
Art.13
(Entrata
in vigore)
1. La presente legge
entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale,
visti gli articoli 16,
comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25
(Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine
di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale
10 luglio 2008, n. 22, che ha istituito il Garante della salute della Regione
Calabria;
considerato che, ai sensi
dell’articolo 4 della legge regionale n. 22/2008, il Garante della salute è
eletto, a maggioranza qualificata dei presenti, dal Consiglio regionale ai
sensi della legge regionale 4 agosto 1995, n. 39, tra persone che abbiano
maturato una esperienza almeno decennale nel campo sociale o sanitario;
richiamata la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 dicembre 2021 con la quale
è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione del bando – per il
conferimento delle cariche, tra le altre, del Garante della salute della
Regione Calabria;
viste:
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 31 marzo 2022 con la quale si è preso atto
delle risultanze dell’istruttoria volta alla verifica del possesso in capo ai
candidati dei requisiti previsti per il conferimento delle nomine sopra
descritte ed è stato concesso ai candidati esclusi un termine di sette giorni
dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori sul sito istituzionale
dell’Ente per presentare istanza di riesame;
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 30 del 12 maggio 2022, con la quale si è dato
atto della verifica delle istanze di riesame relative alla deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 17/2022 e della predisposizione degli elenchi
definitivi relativi a ciascuna delle procedure volte al conferimento delle
nomine, nei quali vengono riportati i nominativi dei candidati risultati idonei
e quelli dei candidati esclusi;
visto, in particolare,
l'elenco dei candidati risultati idonei alla nomina di Garante della salute
della Regione Calabria, allegato alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza
n.30 del 12 maggio 2022;
dato atto che nella
tredicesima seduta del 4 luglio 2022 l’Assemblea consiliare ha delegato il
Presidente del Consiglio regionale ad esercitare il potere sostitutivo a norma
dell’articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 14 del 21 ottobre 2022, recante:
“Conferimento carica di Garante della Salute della Regione Calabria”;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 23 del 12 dicembre 2022, recante:
“Annullamento in autotutela del decreto del Presidente del Consiglio regionale
n. 14 del 21 ottobre 2022 relativo alla procedura di nomina di Garante della
Salute della Regione Calabria (art. 4, legge regionale 10 luglio 2008, n. 22)”;
rilevato che, nella
diciannovesima seduta del 12 dicembre 2022, a mente dell’articolo 4, comma 1
della l.r. 22/2008, il Consiglio regionale ha proceduto all’elezione del
Garante della salute della Regione Calabria e che a seguito delle operazioni di
voto a scrutinio segreto lo spoglio delle schede ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti 22;
- hanno riportato voti:
Stanganelli Anna Maria voti 22, schede bianche 4, schede nulle 1;
ritenuto, pertanto, di
dover procedere all’elezione del Garante della salute della Regione Calabria in
ottemperanza alla normativa regionale sopra richiamata,
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di eleggere, ai sensi
dell’articolo 4 della l.r. 22/2008, quale Garante della salute della Regione
Calabria la dott.ssa Anna Maria Stanganelli;
- di demandare al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente
provvedimento alla dott.ssa Anna Maria Stanganelli, con valore di notifica a
tutti gli effetti di legge;
- di trasmettere copia
del presente provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta
regionale per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.
Il Consiglio regionale,
visti gli articoli 16,
comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25
(Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine
di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale
del 29 gennaio 2018, n. 1, che ha istituito il Garante regionale dei diritti
delle persone detenute o private della libertà personale al fine di garantire i
diritti, promuovere e assicurare il rispetto delle persone detenute e di coloro
che sono sottoposti a misure comunque restrittive o limitative della libertà
personale, favorendone, altresì, il recupero e il reinserimento nella società;
considerato che, ai
sensi degli articoli 3 e 4, della legge regionale n. 1/2018, il Garante
regionale è eletto dal Consiglio regionale con deliberazione adottata a
maggioranza dei due terzi dei consiglieri assegnati ed è scelto tra persone di
specifica e comprovata formazione, competenza ed esperienza nel campo giuridico
- amministrativo e nelle discipline afferenti alla promozione e tutela dei
diritti umani o che si siano comunque distinte in attività di impegno sociale,
con particolare riguardo ai temi della detenzione, e che offrano garanzie di
probità, indipendenza e obiettività;
richiamata la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 dicembre 2021 con la quale
è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione del bando – per il
conferimento delle cariche, tra le altre, del Garante regionale dei diritti
delle persone detenute o private della libertà personale;
viste:
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 31 marzo 2022 con la quale si è preso atto
delle risultanze dell’istruttoria volta alla verifica del possesso in capo ai
candidati dei requisiti previsti per il conferimento delle nomine sopra
descritte ed è stato concesso ai candidati esclusi un termine di sette giorni
dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori sul sito istituzionale
dell’Ente per presentare istanza di riesame;
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 30 del 12 maggio 2022 con la quale si è dato atto
della verifica delle istanze di riesame relative alla deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 17/2022 e della predisposizione degli elenchi
definitivi relativi a ciascuna delle procedure volte al conferimento delle
nomine, nei quali vengono riportati i nominativi dei candidati risultati idonei
e quelli dei candidati esclusi;
preso atto, in
particolare, dell’elenco dei candidati risultati idonei alla nomina di Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale,
allegato alla deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n.30 del 12 maggio 2022;
dato atto che nella
tredicesima seduta del 4 luglio 2022 l’Assemblea consiliare ha delegato il
Presidente del Consiglio regionale ad esercitare il potere sostitutivo a norma
dell’articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 15 del 21 ottobre 2022, recante:
“Conferimento carica di Garante regionale dei diritti delle persone detenute o
private della libertà personale”;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 24 del 12 dicembre 2022, recante:
“Annullamento in autotutela del decreto del Presidente del Consiglio regionale
n. 15 del 21 ottobre 2022 relativo alla procedura di nomina del Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale
(art. 3, legge regionale del 29 gennaio 2018, n. 1)”;
rilevato che, nella
diciannovesima seduta del 12 dicembre 2022, a mente degli articoli 3 e 4 della
l.r. 1/2018, il Consiglio regionale ha proceduto all’elezione del Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale;
atteso che nei primi due
scrutini non si è raggiunto il quorum richiesto dall’articolo 4 della l.r.
1/2018;
rilevato che a seguito
delle operazioni di voto a scrutinio segreto, al terzo scrutinio lo spoglio
delle schede ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti 22;
- hanno riportato voti:
Muglia Luca voti 18, schede bianche 2, schede nulle 2;
ritenuto, pertanto, di
dover procedere all’elezione del Garante regionale dei diritti delle persone
detenute o private della libertà personale in ottemperanza alla normativa
regionale sopra richiamata,
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di eleggere, ai sensi
degli articoli 3 e 4 della l.r. 1/2018, quale Garante regionale dei diritti
delle persone detenute o private della libertà personale l’avv. Luca Muglia;
- di demandare al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente
provvedimento all’ avv. Luca Muglia, con valore di notifica a tutti gli effetti
di legge;
- di trasmettere copia
del presente provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta
regionale per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.
Il Consiglio regionale,
visti gli articoli 16,
comma 2, lettera h) e 54, comma 6 della legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25
(Statuto della Regione Calabria);
visto l’articolo 112 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, che dispone in materia di nomine
di competenza del Consiglio;
vista la legge regionale
del 12 novembre 2004, n. 28, che ha istituito il Garante per l'infanzia e
l'adolescenza, al fine di assicurare la piena attuazione nel territorio
regionale dei diritti e degli interessi sia individuali che collettivi dei
minori;
considerato che, ai
sensi dell’articolo 3, della legge regionale n. 28/2004, il Garante per
l’infanzia e l’adolescenza è nominato dal Consiglio regionale tra persone di
età non superiore a sessantacinque anni, laureate con documentata esperienza
almeno decennale, o, in assenza di laurea, in possesso del diploma di scuola
media superiore, con documentata esperienza di almeno quindici anni;
l’esperienza deve essere
maturata nell'ambito delle politiche educative e sociosanitarie, con
particolare riferimento alle materie concernenti l'età evolutiva e le relazioni
familiari;
richiamata la
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 10 del 6 dicembre 2021 con la quale
è stata avviata la procedura – mediante pubblicazione del bando – per il
conferimento delle cariche, tra le altre, del Garante per l’infanzia e
l’adolescenza;
viste:
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 18 del 31 marzo 2022 con la quale si è preso atto
delle risultanze dell’istruttoria volta alla verifica del possesso in capo ai
candidati dei requisiti previsti per il conferimento delle nomine sopra
descritte ed è stato concesso ai candidati esclusi un termine di sette giorni
dalla data di pubblicazione degli elenchi provvisori sul sito istituzionale
dell’Ente per presentare istanza di riesame;
- la deliberazione
dell’Ufficio di Presidenza n. 30 del 12 maggio 2022 con la quale si è dato atto
della verifica delle istanze di riesame relative alla deliberazione dell’Ufficio
di Presidenza n. 17/2022 e della predisposizione degli elenchi definitivi
relativi a ciascuna delle procedure volte al conferimento delle nomine, nei
quali vengono riportati i nominativi dei candidati risultati idonei e quelli
dei candidati esclusi;
preso atto, in
particolare, dell’elenco dei candidati risultati idonei alla nomina di Garante
per l’infanzia e l’adolescenza, allegato alla deliberazione dell’Ufficio di
Presidenza n.30 del 12 maggio 2022;
dato atto che nella
tredicesima seduta del 4 luglio 2022 l’Assemblea consiliare ha delegato il
Presidente del Consiglio regionale ad esercitare il potere sostitutivo a norma
dell’articolo 113 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 13 del 21 ottobre 2022, recante:
“Conferimento carica di Garante per l’infanzia e l’adolescenza”;
visto il decreto del
Presidente del Consiglio regionale n. 22 del 12 dicembre 2022, recante:
“Annullamento in autotutela del decreto del Presidente del Consiglio regionale
n. 13 del 21 ottobre 2022 relativo alla procedura di nomina del Garante per
l’Infanzia e l’adolescenza (art. 3, legge regionale 12 novembre 2004, n. 28)”;
rilevato che, nella
diciannovesima seduta del 12 dicembre 2022, a mente dell’articolo 3 della l.r.
28/2004, il Consiglio regionale ha proceduto alla nomina del Garante per
l’infanzia e l’adolescenza;
atteso che nei primi tre
scrutini non si è raggiunto il quorum richiesto dall’articolo 3 della l.r.
28/2004;
rilevato che a seguito
delle operazioni di voto a scrutinio segreto, al quarto scrutinio lo spoglio
delle schede ha dato il seguente risultato:
- presenti e votanti 20;
- hanno riportato voti:
Marziale Antonio Giuseppe voti 18, schede bianche 1, schede nulle 1;
ritenuto, pertanto, di dover
procedere alla nomina del Garante per l’infanzia e l’adolescenza in
ottemperanza alla normativa regionale sopra richiamata,
delibera
per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di nominare, ai sensi
dell’articolo 3 della l.r. 28/2004, quale Garante per l’infanzia e
l’adolescenza il dott. Antonio Giuseppe Marziale;
- di demandare al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza la trasmissione del presente
provvedimento al dott. Antonio Giuseppe Marziale, con valore di notifica a
tutti gli effetti di legge;
- di trasmettere copia
del presente provvedimento al Segretario Generale, al Direttore Generale, al
Settore Segreteria Ufficio di Presidenza, nonché alla Presidenza della Giunta
regionale per il seguito di competenza e/o per opportuna conoscenza.