XII^ LEGISLATURA

 

 

RESOCONTO INTEGRALE

 

N. 17

__________

 

SEDUTA Di LUNEDì 21 NOVEMBRE 2022

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO

 

 


 



Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 15.37

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Onorevole Presidente della Giunta, assessori, cari colleghi consiglieri, assodato che la proposta legislativa dei gruppi di maggioranza, finalizzata a introdurre anche in Calabria, così com’è stato tranquillamente fatto in altre Regioni, l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di  Assessore, poggia su solide basi costituzionali e statutarie, che è una proposta che non comporta alcun aggravio di spesa, tantomeno un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale, perché, qualora fosse approvato il provvedimento legislativo, non modificherebbe la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori che, infatti, rimane inalterata.

Si tratta, infatti, di una proposta di legge che, introducendo la figura del consigliere supplente, attua un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazie liberali: l’incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di  Assessore. Tutto ciò, per distinguere nettamente la funzione di controllo e vigilanza, tipica dei consiglieri regionali, da quella gestionale che spetta all’Assessore.

Tuttavia, pur essendo la proposta condivisa all’unanimità da tutta la maggioranza, proprio per affrontare, con maggiore serenità e in una logica di sistema, le problematiche istituzionali, si è convenuto - nel corso di una riunione del centrodestra terminata poco fa - di riproporre, nei prossimi mesi, alle Commissioni competenti e all’Aula, l’iniziativa legislativa che introduce la figura del consigliere-supplente assieme a una serie di altre modifiche dello Statuto e del Regolamento, con l’obiettivo fondamentale di migliorare l’architettura istituzionale della Regione, per renderla più trasparente, democratica ed efficiente.

Ribadendo la giustezza politica e legislativa del provvedimento che intendiamo rinviare, auspico che tutte le forze politiche presenti in Aula, sui temi istituzionali e sulle questioni di più stringente attualità, si adoperino per recuperare, nella fisiologica dialettica maggioranza-opposizioni, i tratti della leale collaborazione e della responsabilità, requisiti indispensabili per garantire alla Calabria realistiche prospettive di futuro.

Abbiamo oggi undici punti, quindi, all'ordine del giorno da discutere e approvare.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, sulla proposta che avete appena ritirato, possiamo intervenire oppure è una semplice comunicazione?

PRESIDENTE

È al dodicesimo punto, quando arriveremo all'undicesimo vedremo.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Va bene.

 

(Così resta stabilito)

Informativa del Presidente della Giunta regionale a seguito di interlocuzione con il Governo in merito alle infrastrutture del territorio regionale

PRESIDENTE

Abbiamo oggi dodici punti all’ordine del giorno da discutere e approvare, ma permettetemi di asserire che l’informativa richiesta al presidente Occhiuto, a seguito delle interlocuzioni avute con il Governo, in merito alle infrastrutture, costituisce un punto centrale sia per il Consiglio regionale sia per la Calabria, il cui storico deficit infrastrutturale penalizza ogni sua progettualità di sviluppo e genera effetti negativi sull’intera società calabrese.

Questo Consiglio, a un anno dal suo insediamento, sulla questione infrastrutture, che più di altre mette in luce la gravità del divario tra la Calabria e il resto del Paese, ha già dimostrato un impegno serrato su questi argomenti.

Ricordo, in particolare, la mozione sulla Strada Statale 106 approvata all’unanimità il 28 febbraio scorso e con cui abbiamo richiesto il completo finanziamento e la sua definitiva realizzazione. Così come ricordo che il Consiglio regionale ha condiviso i contenuti della ‘Vertenza Calabria’, dopo l’informativa resa a giugno, in quest’Aula, dal presidente Occhiuto.

Indubbiamente c’è tanto da fare per dare alla regione una solida dotazione di infrastrutture materiali e immateriali, ma non c’è dubbio che si stanno facendo molti passi in avanti per assicurare alla Calabria realistiche prospettive di successo.

Sul punto cedo quindi la parola, per il primo punto all’ordine del giorno, al presidente Occhiuto. Prego, Presidente.

Faccio presente che non abbiamo limitato gli interventi, come fatto invece l'altra volta, dopo l'informativa del Presidente, ma ci siamo limitati a limitarne la durata a cinque minuti circa, poi interverrà il Presidente, magari per replica. Prego, Presidente.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Mi limiterò a una breve informativa riservandomi la possibilità, se lei me lo concede, di parlare in sede di replica dopo gli interventi dei colleghi consiglieri.

L'informativa verte sull’interlocuzione col Governo in merito alle infrastrutture del territorio regionale. Mi è stata chiesta dal Consiglio regionale ed ho subito aderito a questo invito, perché non ritenevo fosse giusto e sufficiente che le notizie, in ordine alle mie interlocuzioni col Governo nazionale sul tema delle infrastrutture in Calabria, dovessero essere apprese soltanto dalla stampa, ma volevo che il Consiglio regionale fosse protagonista di un dibattito in questa direzione.

Sapete che, qualche settimana fa, ho incontrato il Ministro delle Infrastrutture, Salvini, insieme al mio collega Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. In quell'occasione Salvini ci ha rappresentato la volontà di investire l'impegno del Governo in ordine alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.

In quell'occasione ho rappresentato al ministro Salvini la necessità di allargare il tema del confronto, da esercitarsi attraverso un gruppo di lavoro composto, appunto, anche dai Presidenti delle due Regioni, sul più generale complesso della infrastrutturazione delle regioni del Mezzogiorno e, nel nostro caso, della Calabria. Ho rappresentato al ministro Salvini la necessità che il Governo sia conseguente rispetto ad un impegno contenuto nell'allegato infrastrutture al DEF, che fu licenziato dal precedente Governo, e che prevedeva di finanziare, con ulteriori tre miliardi di euro, la Strada Statale 106. Era un impegno contenuto nella parte discorsiva dell’allegato infrastrutture al DEF, ma non nelle Tabelle. Così non poteva essere, perché quell'impegno va scritto in legge di bilancio.

Ho rappresentato la circostanza, che il ministro Salvini conosceva, che, in un Paese civile, una strada non può essere definita per 30 anni “la strada della morte”, senza che lo Stato si faccia carico di evitare che questa strada sia definita in questo modo.

La Starda Statale 106 è una strada di importanza strategica non solo per la Calabria, ma per tutto il Paese. Anche l'Europa la mette tra le strade più importanti di collegamento del Mezzogiorno e, nel corso dei decenni precedenti, non c'è mai stato un conseguente impegno da parte dei Governi che si sono succeduti, sia che siano stati di centro-destra sia che siano stati di centro-sinistra.

Insieme all'assessore Dolce, nei mesi passati, abbiamo evidenziato al Governo di allora e anche all'ANAS che la Calabria ha ancor più bisogno di una direttrice stradale ridondante. La Calabria è collegata soltanto dalla A2, dall'autostrada che percorre da nord a sud la nostra regione. E però voi sapete che nella nostra regione, chi la governa e i calabresi in generale debbono essere preoccupati se non piove perché devono essere preoccupati della siccità e devono essere preoccupati se piove, perché è una regione esposta a rischi avversi determinati dai cambiamenti climatici.

Allora, nell’ipotesi di un rischio avverso che spezzasse l’autostrada A2, non avremmo nemmeno una rete ridondante per assicurare i collegamenti in regione. E con questo argomento riuscimmo a convincere ANAS della necessità di prevedere, nella progettazione della Strada Statale 106, la realizzazione a due carreggiate, a quattro corsie.

Ci sono flussi di traffico che in alcuni tratti – c'è stato detto da ANAS – non giustificherebbero un investimento della strada a doppia corsia. Abbiamo spiegato che questo succede perché oggi non c'è una strada e che, comunque, è una strada importante perché collega la nostra regione a tutto il versante adriatico. Credo che questa sia una consapevolezza ormai acquisita all'interno del Governo e spero che nella legge di bilancio, che oggi sarà approvata dall'Esecutivo nazionale, possa trovare allocazione il finanziamento di almeno altri tre miliardi per la Strada Statale 106.

Ho chiesto questo al Governo; ho chiesto anche che ci sia una norma che impegna il Governo a finanziare, in maniera pluriennale, quest'opera, appostando, intanto, i tre miliardi, magari sui prossimi due o tre esercizi, per evitare che si perdano, perché sono risorse che devono essere, poi, cantierate da ANAS. Spero che il Governo sia conseguente, ma questo lo sapremo, appunto, tra qualche ora.

L'oggetto dell'incontro, come vi dicevo, era prevalentemente il Ponte sullo Stretto di Messina

Ho spiegato al ministro Salvini che la ragione per cui io condivido questa necessità – la necessità di realizzare il P

onte – risiede nel fatto che la Calabria ospita il primo porto d’Italia; quindi, sotto i nostri occhi noi stiamo vedendo quanto importante stia diventando il Mediterraneo. Il porto di Gioia Tauro fa tre milioni e mezzo di container, più di quelli che sommati assieme fanno i porti di Trieste e di Genova. È in continua crescita perché il Mediterraneo sta diventando un luogo centrale per gli scambi commerciali, mondiali, sta diventando un luogo centrale nel nuovo paradigma dello sviluppo dell'Europa.

Io credo che per noi si apra una grande possibilità.

Le regioni del nord nei decenni passati ci sono avvantaggiate dalla prossimità al motore di sviluppo dell'Europa, la Germania e i Paesi del nord e del manifatturiero. Oggi si sta spostando il paradigma dello sviluppo dell'Europa. Noi saremo costretti a comprare l'energia dal Mediterraneo; saremo costretti, fra qualche decennio, di attrarre anche lavoratori che verranno a fare in Italia quello che ormai, in Italia, i lavoratori non riescono più a fare.

Il Mediterraneo sarà la zona del mondo dove si affacciano Paesi che cresceranno con un tasso di incremento del PIL segnatamente superiore a quello di altri Paesi europei. Quindi il Mediterraneo diventa davvero centrale.

Allora la Calabria in particolare, il Mezzogiorno più in generale, possono davvero diventare l'hub di sviluppo dell'Europa sul Mediterraneo e un investimento come quello del Ponte sullo Stretto è utile a dimostrare che c'è la volontà del Governo nazionale, dello Stato, di investire in questa parte del Paese, anche con opere infrastrutturali importanti, strategiche, che hanno un riverbero – secondo me – anche dal punto di vista dello sviluppo infrastrutturale secondario.

Dico sempre che quando tanti anni fa si discuteva della necessità di fare l'autostrada del Sole, c'erano tanti teorici del benaltrismo, che dicevano: “Ma perché pensate a fare l'autostrada, se mancano le strade primarie di collegamento?”. Poi, siccome si fece l'autostrada, si fecero anche le altre strade.

Voglio dire che alcune infrastrutture, grandi e strategiche, svolgono una funzione anche di attrattore per le altre infrastrutture e io mi auguro che l'investimento sul Ponte sullo Stretto abbia questa valenza.

Sarebbe un'opera gigantesca, capace anche di attrarre l'interesse mondiale verso la Calabria, verso la Sicilia. Ci sono imprenditori che comprano squadre di calcio per avere lo stadio e per fare una galleria attorno allo stadio. Pensate quello che significherebbe per la città di Reggio Calabria, per la città di Messina, per la Calabria e per la Sicilia avere una enorme galleria, metaforicamente, a margine del Ponte sullo Stretto!

Quindi è di straordinaria importanza, senza la quale – secondo me – anche l'alta velocità ferroviaria – che è prevista nel suo finanziamento, in parte sul PNRR, solo per un miliardo e otto nel tratto fino ai confini con la Calabria, poi per altri nove miliardi nei tratti calabresi – difficilmente si farà, perché collegare una regione di 1.800.000 abitanti con l'alta velocità ferroviaria è una cosa; collegare due regioni che complessivamente hanno sette milioni di abitanti, rende più sostenibile anche l’investimento, quest’altra importante decisiva infrastruttura per la Calabria e per il Mezzogiorno.

Quindi ho detto al ministro Salvini che aveva il mio consenso in ordine alla necessità di riavviare gli adempimenti per la realizzazione del ponte, ma che questo consenso io glielo davo insieme all'assicurazione da parte del Governo nazionale, che ci fosse un pari interesse verso altre infrastrutture che necessitano in Calabria, come la Strada Statale 106.

È una vecchia battaglia anche di questo Consiglio regionale. Io ricordo che questo Consiglio regionale si è espresso all'unanimità sulla necessità di svolgere un'azione forte, incisiva sulla Strada Statale 106 e ricordo anche che, attorno a questa necessità, abbiamo attratto l'interesse delle organizzazioni sindacali.

Ho ricevuto mesi fa, nella sede della Regione, i segretari nazionali dei tre principali sindacati. Insieme a loro ho stipulato un accordo, che è definito “Vertenza Calabria”, che ha proprio nella Statale 106 il suo primo punto. E se oggi, alla fine di questa giornata, il Governo dovesse essere conseguente e dovesse darci quello che abbiamo chiesto, chiesto insieme, e cioè che ci siano altri tre miliardi per la Statale 106, intanto, e poi l'impegno a trovare tutte le risorse in maniera pluriennale, come è stato fatto per l'alta velocità ferroviaria, credo che questo merito sia ascrivibile non solo al governo regionale, ma sia ascrivibile al Consiglio regionale e alle forze sindacali che, con grande passione e determinazione, hanno posto al centro della loro attenzione e del loro interesse la Calabria e quest’opera strategica per la Calabria. Senza il loro contributo, senza il contributo dei sindacati nazionali, senza il contributo del Consiglio regionale, anche per me, come Presidente della Regione, sarebbe stato più difficile ottenere questo risultato, che spero, oggi, stasera, si possa ottenere.

In sintesi, questo è ciò che ho rappresentato al ministro Salvini e quello che voglio rappresentare alle forze politiche presenti in Consiglio regionale, di maggioranza e di opposizione, sul tema delle infrastrutture. Sul tema della infrastrutturazione della Calabria dovremmo essere tutti quanti un'unica cosa, al di là delle appartenenze, perché è un tema connesso anche a quello dell'autonomia differenziata.

Ne approfitto, Presidente, perché anche su questo vorrei preventivamente informare il Consiglio.

Ho incontrato più volte il ministro Calderoli e l'ho incontrato anche in Conferenza delle Regioni. Ho spiegato al ministro Calderoli che vorrei che il Mezzogiorno avesse nei confronti del federalismo e dell'autonomia differenziata, un approccio non meramente difensivo o meramente rivendicativo. Io vorrei che ci fosse un Mezzogiorno capace di confrontarsi con le istanze delle Regioni del nord del Paese sul piano delle competenze, ma anche sul piano delle opportunità da ricercare per le regioni del Mezzogiorno.

E quindi ho detto che non avrei assunto un atteggiamento semplicemente difensivo, perché non voglio, non mi piace un Mezzogiorno che gioca di rimessa rispetto a quello che le Regioni del nord chiedono.

E a proposito dell'autonomia differenziata, ho rappresentato al ministro Salvini che ci sono alcune materie che – per carità – potrebbero essere utili anche alla nostra regione. Lo avete letto! Ho fatto riferimento alla materia dell'energia. Noi produciamo il 42 per cento della nostra energia da fonti rinnovabili; la Lombardia produce il 16 per cento da fonti rinnovabili; il Veneto il 13 per cento. Se sommiamo all'energia prodotta da fonti rinnovabili tradizionali, classiche, l'energia prodotta attraverso l’idroelettrico o attraverso altre fonti non fossili, ebbene, noi in Calabria produciamo più energia di quella che si consuma e però i calabresi pagano l'energia, le bollette così come le pagano i cittadini del Veneto e della Lombardia. Non abbiamo il petrolio, quindi è evidente, non possiamo fare quello che hanno fatto in Basilicata, dove, poiché hanno il petrolio, hanno royalty molto più alte e quindi riescono a riverberarle anche sui consumi energetici. Però se ci fosse data la possibilità di trattenere la fiscalità prodotta dalle aziende che producono energia in Calabria, noi faremmo della nostra una regione ricchissima, capace di far pagare l'energia ai cittadini in maniera più sostenibile.

Se avremo la capacità di vedere l’autonomia differenziata in una logica competitiva con le Regioni del Nord, essa non sarà necessariamente qualcosa di sfavorevole per il Mezzogiorno, ma se continueremo a subire l'imposizione delle materie che interessano alle Regioni del Nord senza avere la capacità di inserire in questo ragionamento materie che, invece, potrebbero fare di alcuni ambiti asset strategici della Calabria, ebbene sì, allora la subiremo.

L’altro esempio che ho fatto al ministro Calderoli riguarda il Porto di Gioia Tauro che, pur essendo il primo d'Italia e il terzo d'Europa, si presenta solo come un Porto di transhipment, che non crea ricchezza in Calabria.

Attualmente siamo impegnati a sviluppare l'area retroportuale di Gioia Tauro; stiamo facendo un piano di attrazione degli investimenti; abbiamo investito sul trasporto ferroviario, già operativo, che parte da Gioia Tauro e arriva a Napoli, a Bari, a Padova, a Bologna consentendo di scaricare le merci, di lavorarle e di farle ripartire lavorate, sviluppando, quindi, il retroporto.

Tuttavia, ho detto al ministro Calderoli: “Perché noi che abbiamo il primo porto d'Italia non abbiamo nemmeno una percentuale di compartecipazione agli oneri doganali?”.

Vogliamo mettere in campo anche questo tema?

Non mi piace che il Sud sia rappresentato semplicemente come la parte del Paese che si difende rispetto a un Nord capace di proporre.

Questo non è il mio Sud!

Certo, chi governa il Sud deve avere, però, anche la capacità di affermare i diritti dei cittadini delle Regioni del Sud.

Allora, ho messo dei paletti importanti su questo impianto dell'autonomia differenziata, spiegando che l'autonomia differenziata in Costituzione è declinata come una possibilità che si dà alle Regioni e al Governo nazionale. Ci sono altre parti della Costituzione che riguardano sempre il rapporto tra Regioni e Governo nazionale e che non sono declinate come possibilità, bensì come dei doveri da parte dello Stato. Mi riferisco a quanto previsto dall’articolo 117 della Costituzione, quando si definiscono i diritti sociali e civili; i LEP (Livelli essenziali delle prestazioni), che sono i diritti sociali e civili.

Ho dichiarato: “Se volete parlare di autonomia differenziata, noi ci stiamo, ma lo facciamo con questo approccio; un approccio, appunto, competitivo con le Regioni del Nord, e lo faremo soltanto un istante dopo che lo Stato avrà attuato i principi previsti dalla Costituzione, nella parte che riguarda i diritti.”.

Infatti, la Costituzione stabilisce che i diritti sociali e civili siano garantiti con uniformità su tutto il territorio nazionale, sia che un cittadino viva a Crotone sia che viva a Treviso.

Altresì, la Costituzione non prevede che questi diritti siano finanziati attraverso l'ingiusto criterio della spesa storica, bensì secondo i fabbisogni, perché la spesa storica consolida soltanto delle diseguaglianze.

In Calabria ci sono Comuni in dissesto o in predissesto, che non possono fare investimenti nella dotazione e nel soddisfacimento dei diritti sociali e civili dei loro cittadini; quindi, per i diritti come asili nido, trasporto pubblico locale, hanno una quota di spesa inferiore rispetto a quella di altre città d'Italia che hanno, invece, una capacità fiscale maggiore.

Se il riparto delle risorse per finanziare questi diritti avviene attraverso la spesa storica, significa che qualora ci fosse un incremento del 10 per cento, questo incremento non sarebbe distribuito in maniera uniforme sul territorio nazionale.

Riprendendo l'esempio di prima, ipotizziamo che Crotone investa 100 mila euro all'anno sugli asili nido, perché non ha più risorse da investire, e Treviso, invece, investa un milione di euro sugli asili, perché ha risorse da investire; se l'anno dopo il fondo per gli asili nido – faccio un esempio banale, giusto per tentare di spiegare meglio il mio ragionamento – venisse incrementato del 10 per cento, Crotone avrebbe 110 mila euro anziché 100 mila euro e Treviso un milione e 100 mila euro anziché un milione.

Significa che Treviso avrebbe 90 mila euro più di Crotone e questo gap si allargherebbe ulteriormente; quindi, il criterio della spesa storica va superato perché bisogna fare in modo che i diritti vengano garantiti attraverso il finanziamento secondo i fabbisogni.

Ho chiesto anche che dell'autonomia differenziata si discuta un minuto dopo aver risolto questo problema, ma anche un minuto dopo aver risolto un altro problema: quello della perequazione, sia infrastrutturale – abbiamo parlato nella prima parte della mia informativa, appunto, di quello che sarebbe necessario che il Governo facesse per colmare questo ritardo di sviluppo infrastrutturale nel Mezzogiorno – sia in ordine alla minore capacità fiscale che si ha nelle Regioni del Mezzogiorno.

Il ministro Calderoli e il presidente Zaia in Conferenza delle Regioni hanno dichiarato che il federalismo differenziato è previsto dalla Costituzione e, quindi, va attuato.

Io ho risposto che oltre alla possibilità del federalismo differenziato, la Costituzione prevede anche altre cose, non come possibilità, ma come dovere dello Stato.

Si tratta dei diritti sociali e civili, garantiti con uniformità e la perequazione.

Pertanto, sarebbe utile attuare l'autonomia differenziata, ma solo un minuto dopo aver attuato la Costituzione nelle parti che più interessano il Mezzogiorno.

Attenzione, però – e concludo – se si definissero davvero i LEP (Livelli essenziali delle prestazioni) dal punto di vista qualitativo e quantitativo e si finanziassero i diritti sociali e civili secondo il fabbisogno standard, scopriremmo che abbiamo avuto molto meno risorse di quelle che avremmo dovuto avere e scopriremmo che dall’attuazione di questa parte della Costituzione, per le Regioni del Sud, deriverebbero benefici di gran lunga superiori di quelli che le Regioni del Nord cercano attraverso l'autonomia differenziata.

Alla luce di ciò, l'atteggiamento che ho tenuto in Conferenza delle Regioni e nel rapporto con il Ministro che si occupa dell’autonomia differenziata è stato quello che vi ho descritto. Non sono tra coloro che ergono barricate, ma tra coloro che sono convinti che chi ha l'onore di governare una Regione dalle straordinarie opportunità – per decenni trascurate dai decisori politici locali e, ancor di più, dai decisori politici nazionali, dai Governi nazionali –abbia in mano delle buone carte per confrontarsi, senza complessi né sudditanza psicologica anche con le Regioni del Nord perché dall'attuazione della Costituzione in tutte le sue parti sono convinto che possano derivare grandi benefici per le Regioni del Mezzogiorno, purché lo sappiano fare, in maniera compatta, con competenza, e dimostrando che a chi governa le Regioni del Sud non basta chiudersi in una logica difensiva o arroccarsi su posizioni rivendicative, ma per fare il salto di qualità, occorre che le Regioni del Mezzogiorno abbiano la capacità, l'intelligenza e il coraggio per confrontarsi con tutto il resto del Paese, avendo, una volta tanto, l'orgoglio di chi questo confronto lo può fare avendo solide e valide argomentazioni.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)

Grazie, presidente Mancuso. Colleghi consiglieri, assessori, presidente Occhiuto, ho attentamente ascoltato la sua informativa e, devo dire la verità – lo dico tranquillamente anche ai miei colleghi di opposizione –: a me piace il presidente Occhiuto nella sua qualità di Presidente della Regione perché, al di là dei Partiti di appartenenza e delle diverse idee, è una persona che comunque ci sta provando.

Accolgo favorevolmente sia le sue interlocuzioni con il Ministro delle infrastrutture sia i rapporti che coltiva con la politica romana.

Il 25 maggio 2022 pubblicamente aveva annunciato: “Con la legge di bilancio, altri 3 miliardi per la Starda Statale 106!”

Stasera il Consiglio dei Ministri approverà la nuova manovra di bilancio.

Stamattina ho seguito attentamente tutta la rassegna stampa: si parla di 30 miliardi di euro messi a bilancio, di cui 21 miliardi solo per il caro bollette.

Purtroppo, non ho letto da nessuna parte un solo centesimo per la Strada Statale 106.

Mi auguro di essere smentito, anche da qualche esponente dei Partiti di maggioranza, che sicuramente hanno più di me delle informazioni dai Ministeri a loro vicini.

Presidente Occhiuto, se il Consiglio dei Ministri di oggi non prevederà nemmeno un centesimo per la Strada Statale 106, già da domani mattina mi aspetto da parte sua la stessa reazione che ha avuto nei confronti dei funzionari del Ministero della sanità per quanto riguarda il Piano operativo che, ho letto pochi minuti fa, sembra sia stato approvato, nonostante qualche rimostranza e segnalazione.

Colleghi, del presidente Occhiuto apprezzo il fatto che sta andando dritto.

Da parte vostra, soprattutto da alcuni di voi iscritti a qualche Partito, mi aspetto che oggi veniate qui a riferirci se, per esempio, Fratelli d'Italia, che è il Partito del nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, abbia ottenuto dei fondi da Roma per la Regione Calabria perché la campagna elettorale è finita e bisogna passare dalle parole ai fatti, colleghi Neri, De Francesco, Montuoro, assessori Orsomarso e Pietropaolo, perché per 10 anni abbiamo sentito tutti quanti voi parlare di Strada Statale 106 e di infrastrutture.

Non è giusto che il presidente Occhiuto porti avanti da solo questa battaglia, anche perché Forza Italia è il terzo Partito di quella maggioranza.

Stesso discorso vale anche per lei, presidente Mancuso, che è espressione del partito del Ministro delle infrastrutture, ma anche del Ministro dell'economia; quindi, anche da parte vostra oggi ci aspettiamo fatti concreti e conoscere qual è il contributo che voi come consiglieri regionali, come assessori, come Presidente del Consiglio regionale state dando alla Calabria, ma soprattutto il supporto che state dando al presidente Occhiuto che, a mio parere, su questa vertenza, al di là delle diverse idee che si hanno sul Ponte e sull'autonomia differenziata, a torto o a ragione, sta provando a portare dei risultati e, presidente Occhiuto - glielo dico chiaramente – da parte mia, ha il totale apprezzamento. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tavernise. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Buongiorno ai colleghi. Io ho ascoltato con interesse l’informativa del presidente Occhiuto che, in realtà, su alcuni argomenti aveva già anticipato sulla stampa.

Devo dire, in sincerità, che alcune cose, condivisibili, sembrerebbero quasi venire da un Presidente eletto con una maggioranza di centro sinistra, lasciatemelo dire, perché quando il presidente Occhiuto dice che “Dobbiamo aprire una vertenza sull'autonomia differenziata, portando prima i risultati sulla garanzia dei diritti costituzionali, sui LEP (Livelli essenziali di prestazione)”, lo sta dicendo il Presidente della Regione Calabria, che è anche un leader nazionale di questo Governo, che ha informato il Consiglio regionale su alcune idee, che io condivido.

A mio avviso, il Consiglio regionale dovrebbe blindare e cristallizzare questa posizione e, assieme alle altre Regioni del Meridione, dovrebbe sancire quello che il presidente Occhiuto oggi ci ha detto: prima dell'autonomia differenziata vengono i diritti civili e i diritti costituzionali;

prima dell'autonomia differenziata dobbiamo ragionare se, su alcune materie, tipo la scuola, ci possono essere ulteriori forzature e deleghe alla Regione o se, invece, su alcuni settori strategici non bisogna garantire l'uniformità della legislazione statale.

Come possiamo rispondere su alcune questioni che il presidente Occhiuto oggi ci ha posto?

Possiamo rispondere che siamo d'accordo. Possiamo rispondere anche che lui è un azionista, comunque un autorevole esponente, del Governo che oggi decide su questa partita e che, quindi, questo non è un dibattito che esauriamo qui; è un dibattito in cui c'è una filiera politico-istituzionale che vede il Governo nazionale e il governo regionale uniti sullo stesso colore politico.

Tutto questo aggrava le responsabilità del presidente Occhiuto che, ancora una volta, dimostra di avere autonomia politica, che noi verificheremo nei fatti su quei tavoli politici nazionali dove si aprirà questa vertenza e dove, a mio avviso, noi non possiamo rompere il fronte delle Regioni meridionali.

Ha ragione, Presidente, qui non si tratta di fare uno stanco meridionalismo di chi ancora oggi va col cappello in mano. Noi non dobbiamo andare col cappello in mano da nessuna parte! Non si è per forza pregiudizievoli rispetto ad alcuni tentativi di riforma istituzionale, però dei paletti vanno messi e ci vuole la forza di poterlo dire con l'assunzione dei rischi che questo comporta e cioè fino a che punto, Presidente, lei è disposto di rompere anche col suo Governo e col suo Partito su questa vicenda.

Su questo la metteranno alla prova i calabresi e il Consiglio regionale.

Sull'autonomia differenziata ho grandissimi dubbi, su cui è inutile oggi aprire un dibattito.

La minoranza, anzi, ha chiesto proprio una seduta di Consiglio regionale ad hoc sul punto perché non possiamo limitare un ragionamento complesso in pochi minuti, ma è altrettanto vero che lo scontro è sotto gli occhi di tutti.

Vi sono alcune Regioni che hanno la necessità di trattenere sul proprio territorio i residui fiscali e cioè il gettito fiscale prodotto da quelle Regioni, utilizzato per funzioni aggiuntive che esse richiedono. Altre Regioni, invece, sostengono un'altra linea come la nostra, come la sua: prima la perequazione, i LEP, la Costituzione.

Questa è la vera partita sui le chiedo di usare tutta l’influenza politica che in questo momento ricopre.

Sul Ponte, anche qui, è inutile discutere perché sarebbe troppo banale avere una posizione puramente conservatrice.

C'è una sfida sulle infrastrutture? Chi vuole rimanere al 1800? Chi non vuole avere un dinamismo anche rispetto a queste sfide?

Però, è altrettanto vero che noi una dose di realismo la dobbiamo avere; cioè, noi parliamo alla Calabria; io parlo in alcuni territori dove ci sono strade di montagna con intere comunità isolate, quindi non è una contrapposizione per cui prendere risorse qui e spostarle lì; è ovvio che si deve perseguire l'uno e l'altro, però bisogna partire dalla realtà e la realtà dice che qualche tempo fa – e le dirò anche quando – un autorevole parlamentare diceva che sopra i flutti o sotto i flutti, la Sicilia sarà unita al Continente. Era il 1876 ed era Zanardelli che diceva questo; cioè, dal 1876 l’Italia parla del Ponte sullo Stretto!

Pochi minuti fa ho visto una cronistoria, non la conoscevo neanche nei suoi dettagli, però ho visto che già nel 1979 Cossiga promuoveva la società Stretto di Messina Spa e nel 1981 prendeva vita questa società che doveva realizzare questo collegamento, Presidente.

Il Ponte sullo Stretto esiste! I cittadini italiani e calabresi lo devono sapere.

Esiste perché costa 1.500 euro al giorno ai cittadini calabresi; è costato finora circa un miliardo di euro in studi di fattibilità, consulenze, progettazione e noi rischiamo di perdere 700 milioni di euro con la ex Impregilo per la revoca dell'affidamento che a essa era stato fatto.

In realtà, era L’ATI Eurolink s.r.l. che, allora, doveva costruire per 3 miliardi e 800 milioni di euro il Ponte sullo Stretto.

Dico questo, Presidente, perché ancora stiamo discutendo se il ponte deve essere realizzato a una o a tre campate, come deve impattare sul rischio sismico di questi territori, come deve impattare nell'ambito del rispetto dell'ambiente.

Non c'è una posizione pregiudiziale, ma c’è la realtà che dice che oggi è inutile illudere ancora una volta i cittadini italiani e calabresi per un'opera che ha difficoltà nel nascere, che costa molti soldi, e che io spero che porti anche un risultato concreto, ma le aspettative, se questi sono i chiari di luna, non sembrano deporre positivamente in tale senso.

Chiudo il mio intervento dicendo e promuovendo questo al Consiglio regionale calabrese: su alcune vertenze, in particolar modo sull'autonomia differenziata, mettiamo nero su bianco quelli che sono i nostri paletti, che non devono essere solo quelli del presidente Occhiuto, bensì di quest'Aula che difende il suo territorio, non ha paura di confrontarsi e, su alcune questioni, non intende indietreggiare neanche di un passo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Ho ascoltato attentamente l'informativa del presidente Occhiuto e mi rimangono delle importanti perplessità. Innanzitutto, sono sicuro che, oggi, il ministro Salvini metterà a disposizione per la Strada Statale 106 (SS 106) quelle che sono le risorse necessarie.

Vorrei, infatti, ricordare a tutti quanti noi che il ministro Salvini, tre anni fa, il 14 ottobre del 2019, presentava in Parlamento un'interrogazione all'allora ministro De Micheli, proprio sulla SS 106. Venne in Calabria, fece uno dei soliti post populisti, insieme al Presidente delle vittime della SS 106, Pugliese, dicendo che fosse uno scandalo che su una strada, in Italia, in poco più di vent'anni ci fossero oltre 700 vittime; ricevette centinaia, migliaia di like, come suo solito fare sui social. Bene! Oggi il ministro Salvini è il Ministro delle infrastrutture, dei lavori pubblici, e, quindi, chi più di lui può rispondere a quella che all'epoca fu la sua stessa interrogazione?! Però sul tappeto, poi, rimangono delle questioni importanti che già sottolineai qualche mese fa, quando dissi che la Calabria condivide il commissario per la SS 106.

Ebbene basta leggere la stampa attuale, degli ultimi giorni, per notare come il commissario Simonini, nominato, oltre un anno e mezzo fa, Commissario alla SS 106, è anche Commissario di un'altra arteria importante che è la Fano - Grosseto e, proprio nei giorni scorsi, il commissario Simonini, insieme a quelli che sono i rappresentanti istituzionali della Toscana, dell'Umbria, delle Marche, è andato a battere cassa al ministro Salvini, chiedendo oltre tre miliardi di euro necessari a completare quell'altra importantissima opera. Allora mi piacerebbe sapere qual è la priorità per il nostro commissario, se è la Fano - Grosseto o se è la SS 106.

Su questo credo che il governo regionale, proprio perché rappresentato in maniera importante nel Governo nazionale, debba chiedere, con forza, una legge solo per la SS 106 calabrese, un commissario che si occupi solo della SS 106 calabrese. Sul Ponte, sull'alta velocità, insomma, mi sono espresso già nei giorni scorsi, dicendo che a tutti quanti, probabilmente, piacerebbe avere questo Ponte, ma prima vorremmo avere delle strade più percorribili, dove non ci fossero ulteriori morti. Proprio nel mio territorio, un mio concittadino, qualche giorno fa, purtroppo, è deceduto. Era una domenica mattina, andava in giro in bicicletta, quella che era la sua passione, e su quella maledetta strada statale 106 ha perso la vita. I calabresi non sognano il Ponte sullo Stretto, i calabresi sognano di poter girare per la Calabria in piena sicurezza e di sapere che i loro figli, quando passano una serata fuori con gli amici, possono rientrare a casa percorrendo strade sicure. Tagliamo prima il nastro di inaugurazione della SS 106, poi parliamo del Ponte sullo Stretto.

Si parla del Porto di Gioia Tauro: benissimo, ma lo sappiamo che i treni - mi auguro partiranno da questo hub fondamentale per il Mediterraneo, dal Porto di Gioia Tauro - non saranno appetibili perché le stazioni ferroviarie calabresi possono ospitare i treni merci - tra l'altro è uscito anche un articolo oggi - fino a 500 metri di lunghezza e la Francia e la Germania già progettano e utilizzano treni merci da oltre 1000 metri di lunghezza. Quindi anche questo non sarà appetibile se non chiederemo a Ferrovie dello Stato di mettere mano alle stazioni ferroviarie calabresi affinché possano far transitare treni merci che possono essere appetibili dal punto di vista degli scambi commerciali.

Sull'energia - mi dispiace che non ci sia il Presidente - è vero che la Calabria produce più energia di quella che ne consuma però vorrei invitare tutti quanti voi, quando siete in giro con la macchina, ad osservare i tanti impianti eolici presenti, noterete che alcune pale eoliche saranno in movimento, altre pale eoliche no, e non perché siano rotte, ma perché la rete elettrica, i cavidotti che sono presenti nella nostra regione sono saturi. Oggi se la Calabria dovesse produrre più energia, come dice il presidente Occhiuto, non avremmo la possibilità di esportarla perché non c'è la rete adeguata per poterla esportare. È inutile, quindi, parlare di un potenziamento dal punto di vista energetico, se il raddoppio della linea attraverso il Pollino non è possibile. L'energia prodotta, oggi, in più in Calabria, transita dalla Calabria, arriva in Sicilia e poi dalla Sicilia viene trasferita fino alla Campania. In più ho una domanda alla quale non riesco a rispondere - sono sicuro che il Presidente avrà ulteriori notizie da darci - sulla convenienza di questa produzione energetica per quanto riguarda i cittadini calabresi.

Dice che, ai fini dell'autonomia differenziata, la Calabria produce più energia di quella che consuma, ne potrà produrre ancora di più - e non è possibile, perché con le reti che ci sono oggi, signor Presidente, non la può esportare - e che quello creerà benessere come se fosse la Calabria il produttore principale di energia e non lo fossero le multinazionali con i loro profitti; quindi, da questo punto di vista, vorrei capire come un'ulteriore produzione di energia, data da investimenti di multinazionali attraverso degli impianti realizzati in Calabria, possa avere un impatto sul PIL, visto che il PIL, da quello che io - ormai sono passati diversi anni - ho studiato, si calcola attraverso il metodo della spesa o quello del valore aggiuntivo, ovvero il metodo dei redditi sul lavoro che viene creato in Calabria. Quindi questo, sinceramente, è un mistero che spero verrà chiarito presto. Grazie.

 

PRESIDENTE

Grazie, collega. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato con molto interesse, con grande attenzione l'informativa che il presidente Occhiuto, poc’anzi, ha tenuto in questa in quest'Aula.

Naturalmente lui snoda la sua informativa su due direttrici sulle quali intendo esprimere le mie riflessioni, i miei punti di vista, per dare un contributo concreto e fattivo alla necessità della nostra regione di voler recuperare quel deficit infrastrutturale che noi abbiamo rispetto al Paese e alle altre regioni. Le due direttrici su cui lui snoda la sua azione informativa, con il confronto con il Governo, sono le tantissime criticità e difficoltà che la Calabria, dal punto di vista infrastrutturale, possiede e, però, lui inserisce un elemento e un aspetto che, secondo me, va integrato, ragionato, approfondito; un aspetto sul quale non bisogna assumere posizioni prevenute e pregiudiziali, perché lui inserisce l'aspetto delle tantissime criticità che insistono nella nostra regione, accanto anche a delle opportunità positive, importanti, strategiche che potrebbero permettere alla nostra regione, se si utilizzassero bene le risorse e gli strumenti che sono disponibili, di agganciare non solo il recupero del deficit infrastrutturale, ma anche di agganciare possibilità di crescita, di ammodernamento e di sviluppo produttivo, oltre che economico e sociale.

Personalmente credo che una classe dirigente avveduta, una classe dirigente responsabile, seria, che ha a cuore le sorti di questa regione, non possa sottrarsi alla discussione di merito che pone il Presidente e che impone, all'insieme della classe dirigente, di ricercare le ragioni della convergenza per rivendicare maggiori infrastrutture e, soprattutto, risorse adeguate a realizzare quelle criticità che lei, Presidente, ha detto.

Parliamoci chiaramente, in questi anni ci sono state diverse posizioni che si sono dispiegate in Calabria nei confronti dei vari Governi che ci sono stati. I diversi Governi della Calabria, di centro sinistra o di centro destra, a prescindere dalla loro posizione, non mi pare che abbiano migliorato di molto le difficoltà e le criticità infrastrutturali che insistono in Calabria, che sono quelle che ci siamo dette.

La SS 106 è un'infrastruttura strategica non solo per la Calabria, va inserita come infrastruttura strategica per il Mezzogiorno, per il Paese, ed è su quello che abbiamo costruito una grande convergenza in questo Consiglio regionale, attestando, l’insieme delle forze di maggioranza e di opposizione del Consiglio regionale, una rivendicazione molto efficace e molto forte nei confronti del Governo nazionale, spostando anche questa volontà alle forze sociali che l'hanno rilanciata, che l'hanno riproposta con i massimi vertici nazionali, inserendola anche in quella più ampia ed importante problematica della “Vertenza Calabria”. Ci sono grandi opere infrastrutturali che richiedono delle sollecitazioni, delle attenzioni alla pari della SS 106.

Mi auguro, Presidente, che ci possano essere risultati concreti, incontrovertibili, seri, perché non sono uno di quelli che gioisce se la SS 106 non viene finanziata anche con le modalità di gradualità, dei diversi investimenti pluriennali. Criticheremo chi ha l'obbligo, il dovere di rappresentare le ragioni di questa rivendicazione a livello nazionale ma, chiaramente, non sono contento, perché significa che le condizioni infrastrutturali di questa regione continuano a restare delle condizioni infrastrutturali, purtroppo, molto deficitarie. La stessa attenzione dovremmo prestarla anche sull'altro versante. Intanto vorrei dire che sul versante ionico c'è anche il problema dell'elettrificazione, perché mentre altrove si stanno realizzando infrastrutture all'avanguardia, anche tecnologicamente, noi siamo in una condizione ancora molto arretrata sulla quale si sono, purtroppo, registrati reiterati ritardi. È stato nominato un Commissario all'elettrificazione e credo, penso, che sarebbe giusto che la Commissione competente lo chiamasse anche a fare, un po’, il punto della situazione, a spiegare qual è lo stato di attuazione, di realizzazione di quella infrastruttura strategica fondamentale che è l’elettrificazione dell'area ionica. Spostiamoci nell’area tirrenica: abbiamo le altre due grandi opere infrastrutturali che ci siamo detti, la A2 e l'alta velocità. Ecco anche da questo versante non mi sembra che ci siano le risorse necessarie previste per realizzare l'importante, effettiva, cantierizzazione di queste opere e quindi la loro effettiva realizzazione per dare alla Calabria quello slancio necessario per poter diventare una regione che agganci anche la modernità e lo sviluppo produttivo sul versante infrastrutturale.

Presidente, guardi, non mi sottraggo alle sue performance, alle sue capacità di inserire questa opera importante della quale si parla da anni, quella del Ponte sullo Stretto con una contestualità quasi condivisibile, nel senso - su questo, naturalmente, mi assumo la responsabilità di una mia personale decisione – che, se riuscissimo a realizzare la SS 106, la A2, l'ammodernamento della rete ferroviaria, la trasversale delle serre, la strada dei due mari, cioè le opere infrastrutturali primarie, fondamentali, indispensabili per la crescita e lo sviluppo produttivo di questa regione, personalmente non sono, pregiudizialmente, contrario all'idea di un'opera strategica così importante come il Ponte sullo Stretto, se inserita, però, in una condizione di non sottrazione nemmeno di 1 euro delle risorse previste per queste infrastrutture, se inserita all'interno di una visione europea che mette in collegamento l'Europa del Nord con l'Europa del Mediterraneo, sapendo, come giustamente lei ha detto, che esiste, qui da noi, uno dei porti più importanti del Paese; e noi agiamo nell'area di libero scambio, nel mercato, unico al mondo, dove ci sono scambi commerciali, produttivi, economici che sono fondamentali ed imprescindibili anche per lo sviluppo del Mezzogiorno e del nostro Paese. Anche gli investimenti nazionali, dell’FSC, del Fondo di sviluppo e di coesione, che spesso vengono utilizzati per realizzare infrastrutture nelle altre regioni del Nord, se qualche volta quei fondi previsti per il nostro Paese, fondi dell'Unione europea, venissero utilizzati per realizzare un'opera infrastrutturale nella nostra regione non sarebbe affatto scandaloso. Allora anche a questa sua sollecitazione, a questo suo sprone positivo non mi sottraggo dal dire che, se ci diamo delle priorità fondamentali ed imprescindibili (il finanziamento e la concreta realizzazione della SS 106, la A2, l'alta velocità, la trasversale, tutte le altre opere infrastrutturali) in una condizione nella quale quest'opera diventi un'infrastruttura aggiuntiva, che non sia solo della Calabria e della Sicilia, ma un'opera del Paese e dell'Europa, con finanziamenti dell'Europa, entrando nel progetto transnazionale del piano TNT, in quel caso, per quanto riguarda la mia posizione personale, non sarei pregiudizialmente contrario, previo, naturalmente, un approccio di valutazione ambientale del rischio sismico e geologico.

Questa è la sfida, Presidente! Non mi sottraggo, ma è chiaro che sulla direttrice di marcia delle priorità e delle scelte che il Governo nazionale deve fare nei confronti di questa regione, dobbiamo essere, insieme, uniti, per dire che sulla Calabria c'è bisogno di un impegno straordinario e maggiore rispetto a quello delle altre regioni del nostro Paese. Grazie, Presidente.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Allora dico rapidamente, per contingentare l'intervento, che per quanto riguarda la SS 106 nulla quaestio, abbiamo votato all’unanimità. Spero anch'io, ardentemente, che questi fondi ci siano fin da oggi.

Per quanto riguarda l'autonomia differenziata, rinvio alla discussione che spero ci sarà in Consiglio, anticipando, soltanto, la mia personale posizione che è quella che, certamente, i LEP vanno pretesi. Sull'autonomia differenziata, personalmente, sono assolutamente contrario, perché è un grimaldello per aumentare la discrepanza nord-sud.

Vorrei, alla fine, concentrarmi sul Ponte sullo Stretto. Leggo perché ho cercato di concentrare gli argomenti. Nel 251 a.C., il console Lucio Cecilio Metello pensò ad un ponte di barche e botti di legno per farci passare i 140 elefanti catturati ai cartaginesi nella prima guerra punica, nulla di fatto, allora come ora. Pur non essendoci, attualmente, elefanti, tutta l'area è compresa in due importantissime zone di protezione speciale dell'Unione europea, la Costa Viola in Calabria e quella siciliana che comprende appunto l'area marina dello stretto nonché da un sistema di ben 11 zone speciali di conservazione della direttiva Habitat, sempre dell'Unione europea. Lo Stretto è, poi, un importantissimo luogo di transito per l'avifauna e i mammiferi marini con una delle più alte concentrazioni di biodiversità al mondo; non a caso, nel 2005, la Commissione europea era pronta ad aprire una procedura di infrazione contro l'Italia per violazione della direttiva comunitaria uccelli, proprio in relazione al progetto del Ponte. Nello Stretto passa una delle rotte migratorie per l'avifauna più importante tra Africa e l’Europa. Sono state censite 328 specie diverse di uccelli di cui almeno 38 di rapaci, mentre la parte marina dello stretto è un unicum nel Mediterraneo dal punto di vista oceanografico: passaggio di cetacei, immigrazione del tonno rosso e dei pesci spada, oltre alle praterie di posidonia oceanica e ricchissime biocenosi in un ambiente estremo, in un'area dove le correnti superficiali arrivano fino a 18 km l'ora.

Lo stretto è sottoposto a robusta sollecitazione dei venti con instabilità aerodinamica e vortici di Von Karman, questo è un dettaglio tecnico. Nel luglio 2021 un gruppo internazionale di geologi ha scoperto la faglia che aveva originato il più tremendo terremoto d'Europa, quello che nel 1908 rase al suolo Messina e Reggio Calabria. La Calabria meridionale e la Sicilia orientale sono zone sismiche 1, quelle a maggiore pericolosità secondo la classificazione sismica aggiornata al novembre 2020 dal Dipartimento della Protezione civile che introduce ulteriori elementi di grande perplessità sulla opportunità di costruire il Ponte.

Un tema, quello del Ponte, che è stato ripreso negli ultimi cinquant'anni e che continua, malgrado le lapidarie conclusioni dei due advisor esterni, consultati dal Governo Amato, che chiarivano come né aspetti economici e sociali, né aspetti trasportistici potessero motivare il progetto che, quindi, assumeva unicamente un significato politico simbolico al costo di diecimila miliardi di lire e circa dieci anni di lavoro.

Quanto si sia speso finora ce lo dice la Corte dei conti: circa 959 milioni di euro, cioè circa un miliardo di euro, senza realizzare nulla. Nel 2021 il Governo Draghi ha riproposto la costruzione del Ponte affidando un nuovo studio di fattibilità alle Ferrovie dello Stato, cioè allo stesso percettore dei fondi, con un clamoroso conflitto di interessi. La relazione del gruppo di lavoro è stata presentata il 4 agosto 2021 con indicazioni per il Ponte, sia a campata unica sia a più campate, con un successivo orientamento, pare, per un ponte a tre campate con due pilastri, appoggiati in mare sulle pendici del fondale dello stretto; pendici per nulla geologicamente stabili, con severissimi problemi statici e senza, ancora, uno studio completo di fattibilità.

I costi, ad oggi a carico dello Stato italiano, visto che il progetto non è attualmente presente negli allegati dei progetti priorità dell'Unione Europea, non sono stati quantificati, forse per non formulare imbarazzanti analisi del tipo costi - benefici sociali che pure sarebbero prescritte dalle norme vigenti.

Dai dati forniti, comunque, appare evidente che l'opera non genera benefici socioeconomici costituiti da risparmi di tempo, poche decine di minuti, tali da giustificarne la costruzione.

Un miglioramento e potenziamento, con soluzioni innovative, del traghettamento o altre ipotesi più sostenibili e realizzabili per il Paese dal punto di vista economico finanziario, sociale, ambientale, non sono stati adeguatamente considerati o, del tutto, illegittimamente ignorati. Si tratta, dunque, di un investimento di risorse pubbliche rilevantissimo, sostanzialmente inutile e dannoso, dall’assai dubbia realizzabilità in un ambiente geografico ristretto; esattamente il contrario di cui ha bisogno la Calabria, che ha necessita, invece, di interventi infrastrutturali - è stato detto e ribadito da tutti: la SS 106, l'adeguamento della disastrosa autostrada A2 - fatelo dire a me che, ogni volta, da Castrovillari a Reggio è davvero un viaggio inenarrabile - della viabilità interna e dell'efficientamento della rete ferroviaria regionale, certo di non minor impatto occupazionale rispetto a quello molto teorico del Ponte, ma, in compenso, a minor rischio di infiltrazioni criminali rispetto al Ponte stesso. Grazie.

Presidenza del vicepresidente Pierluigi Caputo

 

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Ringrazio il presidente Occhiuto per questa informativa, ma devo dire la verità: mi sarei aspettata, forse, qualcosa di più di quello che abbiamo letto sulla stampa perché il tema delle infrastrutture, in particolare del Ponte, è un tema che mi ha visto nascere, crescere, ma anche invecchiare. Sono più di 50 anni che parliamo di questo Ponte. Io non ho pregiudizi rispetto al tema grandi opere perché, insieme alle infrastrutture, sono chiaramente vitali per una Regione. Al momento, però, l’unica cosa che abbiamo fatto vivere in tutti questi anni e sicuramente crescere sono le famiglie dei progettisti e di coloro che hanno lavorato a un'idea di Ponte nelle varie versioni delle società che, comunque, si sono alternate. Anche su questo, insomma, un piccolo dubbio me lo pongo.

Oggi sembra che ci sia una volontà politica - per lo meno così abbiamo letto sulla stampa e così ci ha riferito il presidente Occhiuto - di realizzare concretamente quest’opera sulla quale, da un punto di vista sicuramente geologico e sismico, le problematiche ci sono e importantissime. Sappiamo tutti che siamo, Sicilia e Calabria, su due zolle tettoniche diverse che si avvicinano di un centimetro all'anno. Andando di questo passo, sicuramente, i nostri discendenti non avranno bisogno del Ponte perché saremo vicini. Dunque, il problema della geologia e del lavoro scientifico, che citava prima il collega Laghi, è un'altra realtà e la scienza non è un elemento estetico in una situazione del genere. È un dato importante perché è quella che poi genera le possibilità e la fattibilità di opere. Certo, le tecnologie sono andate molto avanti, sicuramente, anche lo sviluppo da un punto di vista tecnico di tutta una serie di situazioni potrebbe essere in grado di bypassare alcune problematiche. Noi non lo sappiamo perché non siamo tecnici fino a questo punto. Sappiamo solamente che c'è questa volontà politica e, però, anche che la necessità di mettere in gioco una serie ingente di finanziamenti è una realtà. Questo fuor di dubbio. Sicuramente molto più della SS 106.

Allora, credo che in questo tipo di situazione noi dovremmo forse andare anche per priorità. Certo, se qualcuno mi dice, mi sostiene, mi fa vedere che i fondi del Ponte sono altro rispetto a quello di cui noi abbiamo bisogno e che, comunque, sono messi in bilancio - ci auguriamo a partire da stasera - i 3 miliardi per la SS 106 e tutti i fondi che ci servono per migliorare e costruire la rete della viabilità calabrese - che continua ad essere a dorso di mulo come era nell’Ottocento -, allora io posso anche essere d'accordo: facciamo il Ponte! Ma se questo dovesse essere uno scambio, cioè questo è il gruzzoletto di fondi che noi abbiamo e con questo gruzzoletto di fondi noi ci dobbiamo fare che cosa? Dobbiamo fare tutto? Allora penso che dobbiamo assolutamente ragionare per priorità e le priorità sono, evidentemente, quelle che abbiamo già segnalato nella mozione, di cui siamo stati tutti sostenitori, relativa alla SS106.

Un'altra piccola battuta la voglio fare, consentitemi, rispetto al tema dell'autonomia differenziata. Anche qui un tema molto delicato, molto difficile. Un tema sul quale si gioca il futuro di questa terra. Vi voglio ricordare solo qualche dato perché è uscito da pochissimo il report di Save the Children: i bambini che nascono in Calabria, oltre ad avere il 50 per cento della mortalità perinatale, hanno un'aspettativa di vita di 12 anni inferiore rispetto un punto di qualità di vita. Allora, prima di andare a parlare di autonomia differenziata, colmiamo queste lacune. Per cui, se la visione del presidente Occhiuto è quella di dire autonomia differenziata dopo la realizzazione, io su questo non posso non essere d'accordo, ma mi aspetto la seduta di Consiglio tematica che avevamo deciso di calendarizzare lunedì prossimo sull'autonomia differenziata. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito democratico)

Grazie, Presidente. Vorrei, innanzitutto, ringraziare il presidente Mancuso per avere aderito all'invito fatto nella Conferenza dei capigruppo da parte della minoranza di inserire all'ordine del giorno temi così importanti come quello della SS 106 e dell’autonomia differenziata. Abbiamo ottenuto questo punto all’ordine del giorno, così come abbiamo ottenuto, è bene non dimenticarlo, anche la convocazione del Consiglio ad hoc per giorno 28 novembre sull'autonomia differenziata. Quindi, non entro nel merito sull’autonomia differenziata.

Credo che essere costretti a riportare la discussione sulla SS 106 in quest'Aula, non sia un bel segnale da parte di questo Consiglio e di questo governo regionale. Vorrei ricordare a tutti che quest’Aula, a febbraio di quest'anno, ha approvato all'unanimità una mozione con cui impegnava il Governo regionale e questo Consiglio su alcuni punti ben precisi che oggi siamo costretti a rivedere.

Quando sento dire a qualcuno, anche mio collega: “Grazie al presidente Occhiuto per l'impegno profuso in questa materia”, condivido, perché vedo che sta lavorando. Oggi ha fatto un appello al Consiglio regionale e sta assumendo una posizione diversa rispetto alle forze politiche nazionali. È un bel segnale, ma io dirò grazie al presidente Occhiuto e al Consiglio regionale quando la Calabria inizierà a ottenere realmente e concretamente i risultati. Dirò grazie a questo Consiglio regionale, a questa Giunta regionale, quando stasera vedrò se nella legge di bilancio nazionale sono stati inseriti i 3 miliardi destinati alla Strada Statale 106, perché vorrebbe dire che c'è quell’autorevolezza, quella credibilità, quell’interlocuzione forte che ci consentirebbe, finalmente, di testimoniare che in Calabria c'è un gruppo dirigente bravo, rappresentato dalla Giunta regionale, dal Presidente e da questo Consiglio regionale, che assume come impegno prioritario il diritto alla mobilità.

Quando parliamo di autonomia differenziata e di infrastrutture, parliamo di diritto alla mobilità, senza il quale non c'è una Regione che possa avere una prospettiva.

Diritto alla mobilità non è solo la SS 106. Non condivido l'affermazione del Presidente che ha detto che senza il Ponte di Messina non otterremo i soldi per l'alta velocità, perché questo significherebbe sancire definitivamente la rottura tra Nord e Sud, tra Calabria e il resto del Paese.

Credo che l’obiettivo di una Giunta regionale, di un Consiglio regionale, di ogni consigliere regionale debba essere quello di dare ai calabresi quel diritto alla mobilità che oggi manca e che non è solo la SS 106, ma è anche l'alta velocità.

Faccio un mea culpa perché nel precedente Governo c’era anche il Partito Democratico, ma la Calabria è stata quasi esclusa da ogni investimento serio nel PNRR per quanto riguarda la mobilità. L’alta velocità - ha detto bene, mi sembra, proprio il presidente Occhiuto - si ferma vicino ad Agropoli - non ricordo bene il posto - quindi con nessun beneficio per i calabresi.

Altro problema, caro presidente Occhiuto, bisogna capire, oggi, quando parliamo di alta velocità, parliamo di alta velocità passeggeri o alta capacità? Perché c'è una differenza di fondo. Non si capisce - almeno io non riesco a capirlo - se parliamo di alta velocità passeggeri o di alta capacità - lo chiedo anche all’Assessore ai trasporti, non c’è, lo chiedo al presidente Occhiuto - perché è un altro tema dirimente che riguarda il futuro della Calabria. Non è una cosa di poco conto.

Così, anche, evidenzio da tempo che - poi quando parliamo, ragioniamo, ci confrontiamo, poi finisce il dibattito ma non c’è consequenzialità alle cose che diciamo un cancro che abbiamo in questo Paese siano ANAS e RFI. Oggi, ANAS ha nel suo portafoglio, presidente Occhiuto, miliardi di euro per la Calabria che da anni sono fermi. Cito la progettazione del pezzo di autostrada Cosenza-Altilia, lo svincolo dell'autostrada di Montalto, le Serre catanzaresi. Tutti soldi da anni a disposizione di ANAS, ma fermi perché non sono capaci di mettere in campo progetti idonei e adeguati ai tempi che viviamo.

Questa, caro Presidente, è un’osservazione che faccio e che la prego di tenere nella giusta considerazione.

Così come RFI. RFI ha nel suo portafoglio finanziamenti già pronti, quindi avuti dal Governo, ma fermi da anni. È impensabile che ancora non si sappia dove siano fermi e quando saranno completati i lavori per l’elettrificazione della linea jonica, firmata nell’Accordo di programma Governo- Regione del 2018.

Sono questi i temi su cui dobbiamo confrontarci. E noi ci siamo, caro Presidente. Non vogliamo sfuggire alle nostre responsabilità, perché capiamo che lei oggi fa parte di un Governo politico e sta dimostrando di avere la capacità e l’intelligenza di assumere posizioni diverse rispetto alla funzione e alla propria appartenenza politica. Ci mancherebbe altro. Lo cogliamo, però questo non basta se non riusciamo a catalizzare verso la Calabria quell’interesse nazionale che oggi non vediamo.

Non vorrei che questa cosa del Ponte sullo Stretto fosse la solita operazione gattopardesca. Cambiamo tutto per non cambiare nulla. Questo è il rischio che corriamo. Perché io vedo lo specchietto per le allodole, che è il Ponte dello Stretto, ma non vedo un reale inserimento della Calabria in una programmazione di sviluppo serio per quanto riguarda il sistema Paese e, quindi, infrastrutture, sviluppo economico, sociale e quant'altro.

Questi sono i temi su cui dovremmo ragionare con pacatezza, come lei fa stasera. Perché stasera lei con grande pacatezza ha posto al centro del dibattito questi temi. Noi abbiamo colto questa sua disponibilità, questa diversità anche di atteggiamento verso l'opposizione, dimostrata accogliendo il tema e svolgendo anche una relazione abbastanza condivisibile e noi vorremmo che ci confrontassimo, perché credo che nessuno di noi voglia far passare questi cinque anni senza lasciare nulla alla Calabria.

Noi vorremmo, insieme a lei, insieme alla maggioranza di Governo regionale e nazionale e con la minoranza, riuscire a creare qualcosa di positivo per la Calabria.

Noi ci siamo, come sempre, però mi lasci dire una cosa, Presidente, non va bene dire, come qualche volta sento da qualche collega: voi che cosa proponete? Proponiamo, se sappiamo cosa volete per la Calabria. Proponiamo, se sappiamo quali sono le priorità per la Calabria. È l’alta velocità? Noi ci stiamo. Il completamento delle opere primarie? Noi ci stiamo. Anche sul PNRR, caro Presidente, non so se è vero quello che ho letto per quanto riguarda il porto di Gioia Tauro - se sono cose vere o non ho saputo leggere io anche questa volta –, ma nel disegno complessivo si dice con estrema chiarezza che la centralità marittima nazionale si gioca sulle due direttrici settentrionali: adriatica e tirrenica, ovvero Trieste e Genova. Anche su questo stiamo attenti, perché non lo dico io, l’ho letto. È scritto nel PNRR. Quindi, stiamo attenti a quella che potrebbe diventare una grande opportunità per la Calabria con il discorso della centralità nel Mediterraneo, dell’Africa… tutti temi condivisibili, però stiamo attenti a non perdere opportunità legate alle potenzialità che abbiamo nella nostra terra, tra cui il porto Gioia Tauro.

Quindi, affido a lei, alla sua maggioranza e a questo Consiglio le riflessioni che abbiamo fatto in quest’Aula, sapendo che c'è oggi bisogno di unità, di condivisione. Unità e condivisione si costruiscono se c'è buona volontà reciproca su una progettualità seria sui temi nevralgici per la Calabria, non quando si vive un momento di difficoltà o di fragilità o di qualche malumore.

Ecco perché dico: se questo Consiglio a febbraio ha approvato all'unanimità una mozione e dopo sei mesi siamo costretti a tornare in Consiglio, vuol dire che quella capacità di relazioni, quella forza che avremmo dovuto manifestare forse si è un po' arenata.

Quindi, rimettiamoci in cammino tutti insieme. Noi dimostreremo che anche l'opposizione nella sua interezza, pur nelle sue diversità, saprà condividere e aiutare questo percorso.

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.

IRTO Nicola (Partito democratico)

Grazie, Presidente. In verità pensavo che il dibattito di oggi potesse coinvolgere anche la maggioranza in maniera più ampia, tant'è che mi sento, ovviamente, rappresentato da quello che è stato detto dai banchi dell'opposizione, ma alcune considerazioni di ordine generale e, infine, anche personale ci tengo a farle.

Presidente Occhiuto, ho molto condiviso l'impostazione grazie alla quale lei ha ripreso il tema della SS106 e del documento approvato in Consiglio regionale con le modifiche anche dell'opposizione, ponendola come assoluta priorità, però lei, alla fine della sua relazione, ha affrontato il tema dell'autonomia differenziata.

Mi chiedevo mentre lei interveniva e le richiedo: noi possiamo pensare di affrontare in maniera compiuta la questione infrastrutturale della Calabria e del Mezzogiorno facendo finta che il tema dell'autonomia differenziata non sia accanto a noi, purtroppo, e si stia viaggiando attraverso questo nuovo Governo in maniera netta e forte? Il Governo nazionale che, per caso, ha due Ministri, in questo caso leghisti: uno, quello alle infrastrutture ci racconta ogni giorno che la priorità del Mezzogiorno è il Ponte sullo Stretto e , l’altro, il suo collega di partito e di corrente dentro la stessa lega, Calderoli, ha convocato i Presidenti di Regione per buttare sul tavolo una bozza di DDL sull'autonomia differenziata che, per quanto mi riguarda e per quanto ci riguarda, è inaccettabile.

Insomma, noi possiamo accettare questa gigantesca sfida che questo Governo pone come priorità che è quella dell’autonomia differenziata, senza affrontare una legge quadro - che serve - nazionale, senza affrontare il tema dei LEP e senza affrontare la perequazione infrastrutturale, presidente Occhiuto?

La perequazione infrastrutturale. Non possiamo pensare che, con una furbizia, ci venga detto che la perequazione infrastrutturale è il Ponte sullo Stretto. Perché perequazione infrastrutturale significa che se prendiamo, ad esempio, presidente Occhiuto, da Torino a Milano, 140 Km, ci si sposta in 56 minuti; da Catania a Messina, 160 km, 3 ore e 36 minuti; da Reggio Calabria a Crotone 3 ore e mezza. Torino e Milano in 56 minuti si chiama connessione. Potremmo dire che Torino diventa quasi un quartiere di Milano. Quella è la connessione. Questa è l’inciviltà.

Allora, se noi non affrontiamo il tema che non ci sono due Italie ma ci sono due Paesi diversi, soprattutto sul piano infrastrutturale, noi, probabilmente, non affronteremo mai la questione del Mezzogiorno e della Calabria in maniera compiuta, in maniera forte, in maniera autorevole.

Quindi. noi dobbiamo rilanciare sulla priorità della SS106, dobbiamo rilanciare sulla priorità delle strade di connessione tra la jonica e la tirrenica calabrese.

A proposito, nel nostro racconto di oggi sembra quasi che l’A2 sia un'opera bella pronta, finita e moderna. Vorrei dire che chi ogni giorno viaggia sulla A2, ancora in questi giorni, tra manutenzioni e lavori, anche incomprensibili, vive continui ritardi e disagi. Quindi, non affrontiamo la questione come se il problema siano le altre connessioni e non l’A2 che continua a essere un problema enorme.

Insomma serve che sulla SS106, sulla questione infrastrutturale della Calabria, il Governo nazionale si assuma una responsabilità, anche in continuità con quello che già era stato deciso, sapendo però che questo Consiglio regionale, presidente Occhiuto, unanimemente ha chiesto che ci sia un cambio di passo nella scelta del Commissario sulla SS106. Lo diceva prima il collega Alecci: noi abbiamo un Commissario che la mattina deve decidere se lavorare per migliorare e per avanzare lo stato dei lavori della SS106 oppure se ha altre priorità perché fa il Commissario in un’altra infrastruttura di questo Paese. Si tratta di mettere in campo delle priorità e il Governo deve impegnarsi a mettere sul tema della SS106 un elemento di priorità anche nella selezione degli uomini che si scelgono.

Sull'autonomia, presidente Occhiuto, ho condiviso il ragionamento che ha fatto nella parte finale. Lei dice: prima discutiamo dei Livelli essenziali delle prestazioni e poi capiamo in che modo ci possiamo differenziare. Però, in maniera netta, presidente Occhiuto, dobbiamo dire che la bozza Calderoli, la prima, è inaccettabile, perché non solo non prevede che si faccia l’autonomia sui LEP, ma semmai prevede che si faccia sulla spesa storica o addirittura sull'efficienza, cioè le Regioni più efficienti possono avere più autonomia, possono spingere, possono andare avanti e quelle considerate meno efficienti no. Punto primo: chi è che determina l’efficienza? La determina il ministro Calderoli? La determina una maggioranza? La determina un partito? Chi la determina l'efficienza di una Regione? Quindi, mettiamoci d’accordo sulle regole.

Noi, in maniera chiara, come Partito Democratico italiano, non solo calabrese, abbiamo detto “no” alla bozza Calderoli e “sì” alla parlamentarizzazione della proposta.

Presidente Occhiuto, lei è stato parlamentare di lungo corso e comprende che una discussione di questo tipo non si può fare tra il Ministro e i singoli Presidenti di Regione.

Bisogna discutere in Parlamento del tema, per affrontare in maniera forte le ragioni del Mezzogiorno, anche con i parlamentari della destra italiana.

Sì ai livelli essenziali delle prestazioni e sì alla perequazione infrastrutturale che può e deve servire al Paese. Insomma, riuscire in qualche modo sia a mettere assieme le ragioni di un Paese che deve vivere sulla sussidiarietà sia aiutare chi sta più indietro rispetto ad altri piuttosto che pensare alle fughe in avanti.

Presidente Occhiuto - e qui concludo - vorrei salutare e comunicare che questa sarà la mia ultima seduta di Consiglio regionale; oggi, presenterò le dimissioni da consigliere regionale non aspettando di essere dichiarato incompatibile, lo faccio perché sono stato chiamato ad altra funzione, a servire la Calabria da un altro ruolo.

Sono profondamente convinto, anche, avendo presieduto quest'Aula, che il Consiglio regionale e il regionalismo avranno bisogno di una riflessione profonda considerati: la nascita nel 1970; il 1999, con l'elezione diretta dei Presidenti di Regione; il 2001, con la riforma del Titolo V della Costituzione e la discussione di questi giorni sull'autonomia differenziata. Penso che una riflessione a mente fredda servirà.

Io darò un contributo anche su questo, al di là dei colori politici, perché è giusto farlo.

Allo stesso tempo, per tornare all'efficienza, presidente Occhiuto, ci tengo a salutare non solo i colleghi di questa Legislatura e quelli della passata legislatura, ma anche la struttura burocratica del Consiglio regionale che è stata una struttura che, nonostante anche alcune storture, nonostante anche alcune inefficienze a tratti, rappresenta, secondo me, una struttura burocratica che non è seconda a nessun Consiglio regionale delle altre Regioni d’Italia, tanto per dire che non è vero che in Calabria è tutto da buttare.

Ho avuto l'onore di presiedere questo Consiglio regionale e ho avuto anche la possibilità di vedere straordinarie capacità che aiutano ogni giorno l'attività legislativa ad andare avanti e a fare delle scelte straordinarie.

Sono profondamente convinto che, al di là dell'opinione di ognuno di noi sul regionalismo e sul Consiglio regionale, questa regione sarà sempre più forte, se sempre più forte sarà la sua Regione, la sua Istituzione, e questo Consiglio regionale più sarà forte, autorevole e competente, più saremo capaci di affrontare le sfide del futuro che ci aspettano e che saranno, oggi come non mai, importanti, esaltanti e, probabilmente, anche, più grandi rispetto al passato. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Irto. Le faccio i miei personali auguri di buon lavoro per la nuova carica e la ringraziamo di quello che ha dato finora a questo Consiglio regionale. Grazie.

La parola al presidente Occhiuto. Prego.

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Anch’io inizio rivolgendo un augurio di buon lavoro al senatore Irto, non lo avremo più qui in Consiglio regionale, ma sono convinto che lo avremo come autorevole dirigente della politica calabrese in Senato. Sono ancora più convinto che avere dei parlamentari che hanno contezza sia del lavoro che svolge il Consiglio regionale sia delle difficoltà che ha la Calabria possa essere una ricchezza per la Regione.

Mi auguro che il senatore Irto, al di là dei ruoli di maggioranza e di opposizione, possa essere sempre un valido interlocutore del Consiglio regionale e del governo regionale nella funzione che si appresta a svolgere insieme al Parlamento nazionale.

Quindi, grazie per il contributo che ha dato in quest'anno di Legislatura, che si unisce a quello che ha dato negli anni scorsi come Presidente del Consiglio regionale, continueremo a lavorare insieme ciascuno con le proprie posizioni, ma mi auguro, sono certo anzi, tutti e due nell'interesse della nostra Regione.

Voglio partire proprio da lei, quando chiedeva se il tema dell'autonomia differenziata possa essere sganciato dal ragionamento sulle infrastrutture, più in generale sullo sviluppo della Calabria, e diceva: “Possiamo far finta che il tema dell'autonomia differenziata non sia al nostro fianco?”. No, non possiamo far finta di questo, infatti, avrete notato che, pur intervenendo in una informativa che aveva per oggetto soltanto il tema delle infrastrutture, ho voluto rappresentare al Consiglio regionale, anche, la mia posizione sul tema dell'autonomia differenziata perché credo sia intimamente connessa all'investimento che il Governo nazionale, lo Stato deve fare sulle infrastrutture. Quindi, certamente questo è un tema che va svolto con lo stesso interesse col quale dobbiamo svolgere il rapporto col Governo nazionale sulle infrastrutture.

Il consigliere Bevacqua diceva: “Abbiamo approvato in Consiglio regionale una mozione sulla Strada Statale 106 e siamo ancora qui a parlarne”.

Io sono grato ai consiglieri di maggioranza e di opposizione, così come sono grato alle forze sindacali, per avermi aiutato su questo tema approvando quella mozione, a febbraio, in Consiglio regionale, ai sindacati per aver stipulato insieme ai segretari nazionali la “Vertenza Calabria”, perché non è vero che quella mozione non è servita a nulla.

Quella mozione è servita a inserire nell'Allegato infrastrutture del DEF la previsione di 3 miliardi di euro che purtroppo non era contenuta nelle Tabelle, perché le Tabelle vanno modificate con la legge di bilancio; però, se noi non avessimo fatto tutti insieme quell'azione di sollecitazione presso il Governo affinché inserisse questa norma nell'Allegato infrastrutture al DEF - per la prima volta nella storia della SS 106 – non ci sarebbe stato un capitolo proprio sulla 106 che la qualificava come opera strategica.

Era un Governo al quale partecipavamo tutti o quasi e quindi un Governo sostenuto da una rappresentanza di parlamentari prossimi a ciascuno di noi.

Quella mozione, così come l'impegno dei sindacati, è servito in quella fase.

E se, oggi, alla conclusione del Consiglio dei ministri - credo fosse convocato alle ore 18.00 - avremo questa norma - io mi auguro di sì - che stabilisce il finanziamento pluriennale e avremo nelle Tabelle 3 miliardi di euro - per l'esattezza io ho chiesto 3 miliardi e 100 - sarà merito anche del lavoro che è stato svolto.

Certo, io ci ho messo un po’ del mio, perché per avere questi risultati - consigliere Bevacqua, lei lo sa per esperienze antiche, non basta incatenarsi per avere questi risultati - bisogna avere la capacità di interloquire con i Capi di Gabinetto del Ministero, con la Ragioneria generale dello Stato, con gli Uffici legislativi dei Ministeri, oltre che con i Ministri, però il deliberato del Consiglio regionale, che è servito a modificare l'Allegato infrastrutture al DEF, mi è servito anche nell'interlocuzione con i Ministri e con queste strutture del Governo, quindi è un risultato che - non so se riusciremo ad ottenerlo, lo vedremo stasera - se ottenuto sarà di tutti, un risultato condiviso.

Lei, consigliere Bevacqua, diceva: “Ah, però, vediamo se ci saranno questi 3 miliardi e 100”. Io mi auguro però che ci sia, anche, l'onestà intellettuale, qualora ci fossero, di riconoscere che la Calabria ha fatto un buon lavoro.

Le assicuro che, qualora non ci fossero, sarebbe vibrante la mia protesta nei confronti del Governo nazionale, però vorrei che lo stesso coraggio, la stessa onestà, anche di ragionare fuori dagli schemi, li avessimo tutti, in questo Consiglio regionale. Voi mi invitate a ragionare fuori dagli schemi della maggioranza di governo, io a volte lo faccio, ma lo faccio perché - rispondo al consigliere Lo Schiavo che dice che a volte sembro di sinistra - ho solo l’ambizione di sembrare calabrese prima che appartenente ad uno schieramento e di sembrare il Presidente di una Calabria che, una volta tanto, vuole farsi sentire e vuole farsi sentire, anche, con argomenti che non siano soltanto rivendicativi.

Quindi, voi mi invitate a svolgere questa azione, io la svolgo questa azione di rottura rispetto agli schemi.

Vorrei, però, che anche l'opposizione a volte sapesse svolgere un'azione di rottura rispetto agli schemi, che non stesse sempre solo a fare il ruolo classico, tradizionale dell'opposizione contro tutti. Se ci dovesse essere questa norma, mi augurerei anche una assunzione di responsabilità, questa volta, da parte dell'opposizione che dice che per una volta la Calabria è riuscita ad ottenere sulla SS 106 quello che nei decenni precedenti mai si è riuscito a ottenere.

Io ho chiesto 3 miliardi e 100mila euro per evitare che fossero imputati tutti quanti al 2023, altrimenti, poi, ANAS ci dice che non può cantierarli tutti in un anno, ho detto: “Va bene metteteli per gli anni 2023-2024-2025, anche qualcosa nel 2026, nei tempi necessari per cantierare 3 miliardi, ma vorrei che la mia Regione avesse 3 miliardi 100mila euro”.

Spero che il Governo mi abbia ascoltato, ma lo sapremo da qui a qualche ora.

Al consigliere Tavernise, però, dico che tutto quello che io sono riuscito a fare nell'interlocuzione col Governo - qualcosa abbiamo fatto, consigliere Bevacqua, perché questo Governo nelle prime settimane si è dimostrato molto sensibile verso la Calabria -

ho chiesto che si prorogasse il Decreto Calabria e l'hanno prorogato con un apposito Decreto legge, uno dei primi del Governo, quindi è un atto di grande sensibilità, di grande disponibilità.

Ma l'intensità dell'udienza che ottiene il Presidente della Regione nella comunità politica nazionale, anche rispetto al Governo nazionale, dipende anche dai risultati in termini di credibilità, in termini di capacità di saper determinare una rottura rispetto al passato, che può spendere col Governo nazionale, e questi risultati io non li avrei ottenuti senza la mia maggioranza, senza la squadra degli assessori e senza i consiglieri regionali di maggioranza.

Vi ricordate? Abbiamo approvato una legge di riforma dei rifiuti e l'abbiamo fatto con una maggioranza che è stata monolitica in quell'occasione; mentre molti dell'opposizione si lamentavano di quella legge, io fui chiamato dal Presidente di ARERA, dopo l'approvazione, che mi disse: “Ci deve spiegare come avete fatto, perché noi abbiamo sempre segnalato la Calabria come una Regione da non imitare, ora la stiamo segnalando come una Regione da imitare”.

Sono quelle cose che danno il segno di una Regione che riesce a fare.

In passato si moltiplicavano gli organismi di governo di alcuni ambiti, noi li abbiamo accorpati. Lei diceva: “Siamo pronti a collaborare”. Perché non collaboriamo su un altro tema? Anche quello è importante, che riguarda non solo l'agricoltura, ma riguarda una parte delle infrastrutture a sostegno dell'agricoltura, che sono le reti di distribuzione dell'acqua, che sono gestite dai Consorzi di bonifica, che il più delle volte in questa regione sono diventati dei baracconi.

La prossima riforma che, con l'aiuto dell'assessore Gallo, io vorrei portare in Consiglio è una riforma sull'accorpamento dei Consorzi di bonifica. Vorrei un unico Consorzio di bonifica perché nel PNRR abbiamo ottenuto moltissime risorse per le reti idriche, destinate all'irrigazione della nostra agricoltura, e la mia preoccupazione è che queste risorse non si mettano a terra.

Ci sono ambiti sui quali si può collaborare a condizione che ce ne sia la volontà, ma finora tutte le riforme che abbiamo fatto in quest'anno: quella dei rifiuti, dell'idrico, la riforma di Azienda Zero - vedrete da gennaio se non è stata una riforma produttiva per la regione - io le ho fatte soltanto col consenso della mia maggioranza, consigliere Tavernise, alla quale devo dire un sentito grazie per la fiducia che mi ha dato; poi, è normale che ciascuno svolga il proprio ruolo, loro sono consiglieri regionali, io sono il Presidente della Regione. Persino i parlamentari - lo scoprirà il senatore Irto, lo scoprirà il senatore Orsomarso - spesso non hanno il modo di condizionare le scelte del proprio partito rispetto alla Calabria.

Io sono Presidente della Regione, ho sempre detto che avrei messo l'impegno di governo prima dell'impegno di partito e quindi utilizzo non la mia autorevolezza personale, ma l'autorevolezza del ruolo per ottenere risultati che la Calabria merita di ottenere. Senza la mia maggioranza io non avrei potuto far nulla.

Quindi non è vero che i risultati sono ascrivibili soltanto a me e non è giusto che si possa dire.

Consigliere Lo Schiavo, lei mi diceva: “Fino a che punto è disposto ad andare avanti? Anche al punto di rompere con la sua coalizione politica?” No, io sono uno che crede che, poiché governo la Regione, deve rappresentare gli interessi della Regione.

La mia ambizione non è quella di rompere. La mia ambizione è quella, a volte sì anche, di strappare rispetto a un comportamento più ortodosso con la maggioranza di Governo, per ottenere risultati per la Calabria. Io lo farò sempre, lo faccio sull'autonomia differenziata.

A proposito, la posizione che la Calabria ha sostenuto con il ministro Calderoli ha determinato anche la conseguenza che, probabilmente, nella Legge di bilancio, che oggi, verrà licenziata, ci sarà una norma che istituisce una cabina di regia per la definizione e il finanziamento dei Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), perché evidentemente anche il Governo e il ministro Calderoli hanno capito che, senza questa attività propedeutica, non avrebbe trovato sponde, nel Mezzogiorno, sull'autonomia differenziata.

Avere delle posizioni coraggiose di libertà rispetto agli schemi tradizionali è utile ad ottenere dei risultati per la Calabria e io questo sto cercando di fare, sempre in un rapporto di leale collaborazione col Governo che, peraltro, vede nei Ministri molte persone che conosco personalmente, con le quali io ho condiviso anni di impegno.

Al consigliere Alecci che diceva: “Ma in che modo ci possiamo guadagnare dalla produzione dell'energia se, poi, i profitti derivanti da queste produzioni vanno alle multinazionali?” Vero! Però, mi spiegate perché le Regioni del nord chiedono di poter trattenere la fiscalità in alcune materie e noi non possiamo dire al Governo nazionale che vogliamo trattenere la fiscalità prodotta da queste aziende multinazionali?

Questo è il tema. Certo si apre un discorso complesso, difficile, ma dobbiamo evitare di rappresentarci come quelli che stanno col cappello in mano o con lo scudo davanti ai barbari del centro-nord che ci vogliono attaccare.

No. Noi dobbiamo essere dei combattenti. Dobbiamo essere delle persone che dimostrano di avere forza e autorevolezza come hanno dimostrato nel corso degli anni nelle Regioni del sud.

Il consigliere Mammoliti diceva: “È necessario che ci sia l'impegno su tutte le infrastrutture, non solo sul Ponte”. L'ho detto nella mia relazione e devo dire che è necessario che ci sia un impegno non solo sulle infrastrutture di collegamento.

C’è un altro capitolo che sto cercando di svolgere nel confronto col Governo, è quello riguardante altri investimenti infrastrutturali che da anni in Calabria non si fanno, cioè noi siamo una regione ricca di acqua e perdiamo il 70 per cento dell'acqua nelle reti, perché non c'è stato mai un intervento sulla manutenzione straordinaria delle reti.

Noi siamo una regione che ha una ricchezza straordinaria, il mare, e abbiamo un sistema della depurazione nel quale non c'è mai stata una regia complessiva.

Siamo una regione che ha tantissimi problemi potenziali dal punto di vista del rischio sismico e, anche, dal punto di vista dei rischi di eventi avversi, derivanti dai cambiamenti climatici; però, non c'è mai stato un impegno in questa direzione.

E, poi, siamo una regione che ha tantissime risorse per la depurazione e per contrastare il dissesto idrogeologico e queste risorse non le ha messe a terra.

Allora vi anticipo un altro tema di discussione che io vorrò porre al Consiglio regionale: noi abbiamo tantissime risorse in molti ambiti infrastrutturali importanti per la nostra regione che da decenni non si spendono, che da decenni non si spendono e per il prossimo anno avremo un target di spesa elevatissimo: 800 milioni di euro di spesa che, in questa Regione, nemmeno a puntate sono state fatte!

Questo è il prossimo tema che vorrei porre al Consiglio regionale.

Vorrei che la Calabria si dotasse di una struttura di missione, di una cabina di regia composta da professori universitari, avvocati dello Stato, gente che abbia fatto il Capo di Gabinetto nei Ministeri, che abbia competenze e che ci aiuti a mettere a terra queste risorse, senza far perdere occasioni alla Calabria.

Qualcosa dobbiamo fare! Intanto, stiamo cercando di riformare la struttura. Per carità, la Regione Calabria è dotata di ottime professionalità, dirigenti e funzionari di grandissima qualità ma, col filo che abbiamo per tessere, rischiamo di incrementare e velocizzare la spesa e di non mettere, però, a terra tutte le risorse di cui la Calabria ha bisogno.

Pertanto, vorrei che ci fosse un dibattito in Consiglio regionale al fine di capire come strutturalmente si può intervenire sul tema della velocizzazione della spesa.

ANAS: non è vero che possiede miliardi di euro!

Uno dei temi veri è che ANAS fa dei piani di carta, perché poi è finanziata dal Governo.

All’inizio della legislatura, ho mandato ad ANAS un piano di interventi in Calabria per un importo pari a 12 miliardi, comprendenti i 3 miliardi chiesti al Governo per le infrastrutture, il rifacimento del tratto dell'autostrada a cui, se non erro, faceva riferimento il senatore Irto, ovvero Cosenza-Altilia, che è un tratto per il quale, ogni anno, ANAS spende centinaia di milioni in manutenzione; evidentemente, qualcuno negli anni passati aveva fretta di inaugurare l’A2 Salerno-Reggio Calabria e lo ha fatto senza creare la bretella, che, invece, costa un miliardo e duecento milioni, ma ANAS, da qui a tre o quattro anni, sarà costretta a spendere su questo tratto di strada centinaia e centinaia di milioni di euro; già mi pare che ne abbia spesi 400, senza avere, invece, una strada che funzioni realmente.

Il tema, però, è che ANAS non ha risorse proprie, bensì trasferite dal Governo.

Io ho avuto diverse discussioni in merito. Qualcuno scriveva che sono permaloso. Effettivamente, non ho un bel carattere.

A volte mi arrabbio, e una di queste volte – era presente anche l'assessore Dolce – è stata con il nuovo amministratore delegato di ANAS, Aldo Isi.

Poi mi sono reso conto che ANAS non ha risorse proprie, ma deve aspettare che il Governo gliele dia per poi suddividerle fra i piani che le Regioni propongono.

Sul tema più in generale dell'infrastrutturazione della Calabria, noi, consigliere Mammoliti, da un lato dobbiamo chiedere interesse e impegno al Governo nazionale - dobbiamo farlo anche con il contributo di tutte le forze politiche, le forze sindacali, delle organizzazioni datoriali - dall'altro, però, dobbiamo chiederci anche noi come dobbiamo fare per spendere produttivamente le risorse che servono a dotare la Calabria di infrastrutture e che sono già nella disponibilità della Regione o dei Comuni calabresi.

Il consigliere Laghi, sempre puntuale nei suoi interventi, giustamente ha fatto riferimento al Ponte sullo Stretto.

Consigliere Laghi, lei ha fatto riferimento al fatto che alcuni sosterrebbero che il Ponte sullo Stretto di Messina non si può fare perché si tratta di Regioni – la Calabria, ma anche la parte della Sicilia che unirebbe – molto sismiche.

Anch’io mi sono posto il problema; poi mi è stato molto utile l’assessore Dolce, che è uno dei più grandi esperti di sisma in Italia, che mi ha edotto rispetto a una circostanza: il terremoto ha oscillazioni orizzontali molto veloci; per cui, generalmente, quando c'è un terremoto, gli edifici che ne patiscono le conseguenze sono gli edifici più bassi; quelli più alti patiscono di meno gli effetti.

Non c'è esempio di un ponte così grande che abbia subito danni da terremoto; eppure, ci sono ponti che sono stati interessati da forti fenomeni tellurici, ad esempio, il ponte giapponese, il Ponte del Kobe, che ha una campata di 2000 metri quadrati, quindi più o meno quanto il Ponte sullo Stretto di Messina, che ha subito un terremoto di 7.3 gradi della scala Richter ed è rimasto intatto, proprio perché questa caratteristica rientra nella tipologia di opera ingegneristica

Per quanto concerne i cetacei a cui lei faceva riferimento, se – come mi sembra di capire e come è auspicabile – si andrà nella direzione di fare il ponte a campata unica, sotto potranno passare tranquillamente i cetacei; non credo ci saranno problemi per l'eco distretto marino.

Io spero che si faccia il Ponte, però – vi dico la verità – spero che esso rappresenti un veicolo non solo per unire la Calabria e la Sicilia o per dotare il Mezzogiorno di questa importante opera infrastrutturale, ma anche – per il Governo e per il ministro Salvini, che lo vogliono fortemente – per agganciarlo alle altre infrastrutture per le quali la Calabria sta aspettando da tantissimi anni, da decenni.

Qualcuno – se non erro, la consigliera Bruni – faceva riferimento al fatto che se ne parla da 50 anni, da tantissimo tempo, e che tutto sia rimasto soltanto nel libro dei sogni.

Se noi riuscissimo a scrivere nel libro della realtà solo qualche pagina del libro dei sogni delle infrastrutture calabresi, magari cominciando proprio dalla Strada Statale 106, io credo che non solo il governo regionale, ma il Consiglio regionale e la società calabrese potrebbero dire di non avere sprecato quest'anno di governo, di non avere sprecato quest'anno di Legislatura. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente.

Informativa dell’Assessore regionale all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione in merito alla situazione del Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello Jonio cosentino

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all’ordine del giorno riguardante l'informativa dall'Assessore regionale all'agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione in merito alla situazione del Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello Jonio cosentino.

Cedo, pertanto, la parola all'assessore Gallo. Prego, assessore Gallo.

GALLO Gianluca,  Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Grazie, signor Presidente. Signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, colleghi consiglieri, sono chiamato a fare una relazione sulla situazione che, da circa un mese, riguarda il Consorzio di bonifica integrale dei bacini dello Jonio cosentino, meglio conosciuto come Consorzio di bonifica con sede in Trebisacce, in provincia di Cosenza.

Da circa un mese i lavoratori sono in stato di agitazione e alcuni di loro sono presenti in Aula accompagnati dai rappresentanti sindacali.

Si tratta di una protesta pacifica – va detto subito –; una protesta che non ha interrotto i servizi in nessun momento, che è guidata dai sindacati, ma anche dal senso di responsabilità dei lavoratori stessi e che, in ogni caso, viene condotta anche attraverso un sit-in davanti alla sede del Consorzio stesso.

Questi lavoratori, che non abbandonano mai il presidio e di notte si ricoverano in una tenda, anche ora che il tempo è diventato meno clemente, hanno un’esigenza primaria: pur avendo lavorato quest'estate, assicurando il servizio idrico in un'area, come quella dello Ionio, che è di grande pregio dal punto di vista agricolo, quella della Piana di Sibari, non hanno ricevuto il pagamento dei propri stipendi da circa sette

Questa azione – peraltro, è un’azione condotta anche attraverso una serie di scritti che vengono inviati da parte dei sindacati al Dipartimento, segnalando presunte irregolarità da parte della dirigenza del Consorzio stesso –naturalmente, come voi stessi avrete avuto modo di notare, sta avendo attenzione mediatica a livello regionale e nazionale.

Si tratta di una protesta pacifica e legittima e noi come Regione, o meglio, io come Assessore regionale all'agricoltura, avendo ricoperto in passato altri incarichi di rilievo istituzionale sui territori – sono stato Sindaco nella mia città – ho imparato a conoscere, apprezzare e anche a comprendere quale sia il ruolo dei Consorzi di bonifica.

Un ruolo molto importante in una regione che vuol vivere di agricoltura e che vuol far crescere la propria agricoltura, perché, naturalmente, semplificando la loro funzione, che è quella di gestione delle reti irrigue di proprietà della Regione, dalle dighe alle reti di distribuzione, di adduzione e poi di distribuzione, essi somministrano l'acqua d’estate, preziosa e fondamentale per l'agricoltura, ma anche in primavera e durante l'inverno, attraverso la pulizia dei fossi di scolo e in una piana, per esempio, difficile come quella di Sibari, prevengono gli allagamenti.

Credo che questo non sia poco in un’area che, così come tutte le aree della Calabria, da questo punto di vista sono strettamente a rischio.

Per anni non si è parlato di Consorzi di bonifica; anzi, da parte della Regione c'è stato un netto contrasto con l'azione dei Consorzi di bonifica, che – lo voglio ricordare – dal 2009 sono autogovernati dagli agricoltori.

Ci fu una riforma che partì dall’esigenza di andare a coprire la massa debitoria del vecchio Consorzio Sibari-Crati, della contrazione di un mutuo da 36 milioni di euro da parte della Regione e poi una riforma che cancellò alcuni Consorzi di bonifica e ridefinì la geografia dei Consorzi stessi.

Da quella riforma nacquero alcuni Consorzi, i quali da quel momento, dopo anni in cui la politica li aveva governati attraverso il Dipartimento e l'assessorato all'agricoltura, con continui commissariamenti - diciamolo con grande chiarezza, erano stati per tutti, da destra, da sinistra e da centro, un carrozzone politico – sono autogovernati dagli agricoltori. Come? Con libere elezioni che sono convocate, alle quali partecipano gli agricoltori ed eleggono i loro rappresentanti.

Ci sono, poi, dei rappresentanti che vengono nominati dagli enti sovracomunali e c'è una partecipazione anche degli enti locali, ma la governance proviene dal mondo dell’agricoltura.

Qual è il rapporto fra la Regione e i Consorzi di bonifica? Ci sono due leggi che regolano i rapporti: la legge numero 11 del 2003 e la legge numero 36 del 2021, che sono finanziate dalla Regione Calabria.

Nel 2020, su input dei consiglieri regionali Molinaro e Raso, ci fu un emendamento al bilancio di previsione ma, poiché la Giunta regionale avrebbe provveduto all’erogazione straordinaria di tre milioni nei confronti dei Consorzi di bonifica per fronteggiare le gravi difficoltà dovute alla pandemia, si decise di ritirarlo.

Difatti, si aggiunsero al milione e quattro, annualmente erogato, altri tre milioni di euro per un totale di quattro milioni e quattro nel 2020.

Nel 2021 non si riuscì nella stessa operazione.

Nel 2022, su mia richiesta e per volontà del Presidente alla Regione e dei gruppi di maggioranza, al milione e quattrocento mila euro vengono aggiunti tre milioni di euro; un milione e quattrocento mila euro è stato erogato con fondi di bilancio lo scorso 10 agosto; un milione e seicento mila sarà erogato, a seguito dell’assestamento di bilancio, con norma che è già stata predisposta e sarà in discussione – ritengo – nella prossima seduta di Consiglio regionale, prevista per lunedì prossimo.

Anche quest'anno, quindi, ulteriori tre milioni di euro si aggiungeranno ai quattro milioni e quattrocento mila.

Dal racconto di qualche decano che conosce la storia degli ultimi decenni dei Consorzi di bonifica, dei rapporti fra i Consorzi di bonifica e la Regione, pare che quando c’erano grandi risorse di bilancio e, quindi, grandi disponibilità, da parte della Regione, in lire, venissero erogate nei confronti dei Consorzi di bonifica al massimo otto miliardi di lire all'anno; quindi, con i quattro milioni e quattrocento mila euro, superiamo di gran lunga la cifra degli otto miliardi che venivano erogati nel momento migliore della storia dei rapporti fra Consorzi di bonifica e Regione Calabria.

Quattro milioni e quattrocento mila del 2020; un milione e quattrocento mila nel 2021; quattro milioni e quattrocento mila nel 2022.

Tutto questo è un risultato che si ottiene attraverso l'azione non solo della Giunta regionale, ma anche del Consiglio regionale.

Queste somme vengono erogate in maniera straordinaria ai Consorzi di bonifica che - non tutti, devo dire – si trovano nella stessa condizione del Consorzio di Trebisacce. Molti Consorzi, è vero, sono ormai in evidente squilibrio nella gestione finanziaria, perché c'è uno squilibrio di parte corrente, vale a dire incassano meno di quanto spendono con i tributi consortili, che andrebbero anche rivisti in qualche parte perché creano sui territori antipatia da parte degli agricoltori nei confronti degli stessi Consorzi, trattandosi in alcuni casi di tributi che non sono collegati a servizi effettivamente erogati.

Tutto questo, naturalmente, è alla base di una evidente, ulteriore esigenza e necessità di una ulteriore riforma, che viene fuori sia dalle esigenze che rappresentano i sindacati di categoria sia da parte delle parti datoriali stesse sia nella evidenza della difficoltà nella quale versano i Consorzi.

Devo dire che alcuni Consorzi non hanno le difficoltà che vivono altri.

Probabilmente, negli anni hanno avuto una gestione più accorta, hanno proceduto anche a licenziamenti, a contratti di solidarietà, hanno tagliato le spese correnti, soprattutto sul personale, e sono riusciti oggi ad avere un equilibrio finanziario.

Anche su questi Consorzi, però, pendono magari tutta una serie di contenziosi rivenienti molto al di là nel tempo, dovuti alla gestione da parte dei Consorzi di bonifica di opere pubbliche di grande rilievo: la realizzazione di dighe, la realizzazione di grandi opere di adduzione, grandi opere irrigue, che hanno generato contenziosi che pendono, come una spada di Damocle, su questi stessi Consorzi.

Una vicenda, quindi, assai contorta.

Peraltro, per amore di verità, dobbiamo dire che dei Consorzi di bonifica se ne è occupata benissimo la Sesta Commissione, presieduta ottimamente dalla consigliera Katya Gentile, che ha anche elaborato un percorso di approfondimento, conclusosi con un’importante risoluzione.

In occasione di questo confronto che c'è stato in sede di Commissione, non è stato sottaciuto da parte mia che anche da parte dei Consorzi di bonifica ci sono delle rivendicazioni nei confronti della Regione, non riferite a quest'ultimo periodo di governo, ma a periodi di governo antecedenti e risalenti nel tempo; ad esempio, questioni che riguardano il settore della forestazione con contenziosi che si susseguono, perché ci sono alcune cause in corso tra i Consorzi di bonifica e la Regione, rispetto alle quali la Regione, comunque, ha deciso di difendere se stessa e, in alcuni casi, ci sono dei risultati a favore dei Consorzi di bonifica, in altri casi i risultati non vanno dalla parte dei Consorzi di bonifica.

Noi abbiamo relazioni degli uffici, secondo le quali non ci sono somme debende da parte della Regione Calabria nei confronti dei Consorzi stessi, ma tutto questo non ci deve fare immaginare che noi, rispetto a questa situazione, possiamo girarci dall'altra parte, anche perché c'è un problema di continuità amministrativa, perché comunque nel corso degli anni le commistioni, tra la Regione Calabria e i Consorzi di bonifica, sono state tante ed evidenti, ed è chiaro che oggi io da  Assessore, nonostante sia un  Assessore che non ha utilizzato i Consorzi di bonifica nel proprio percorso personale e politico, comunque non posso far finta di non vedere, non posso rimanere – così come ognuno di voi – assolutamente indifferente rispetto alle esigenze legittime di lavoratori che, comunque, tengono in piedi un comparto importante come quello agricolo.

Noi dobbiamo avere come punto finale di caduta e di attenzione non solo il mondo dei Consorzi, ma tutta l'agricoltura nel suo complesso che, in Calabria, è un’attività di grandissimo rilievo e di grandissima importanza.

Per tornare al consorzio di Trebisacce, quest'anno, già il 10 agosto, abbiamo erogato, una cifra intorno a 120.000 euro e abbiamo in questi mesi svolto delle anticipazioni su somme che riguardano il settore forestazione. Infatti, come voi sapete, ci sono molti operai forestali che dipendono dai Consorzi e che vengono naturalmente pagati attraverso il Piano attuativo di forestazione: la Regione, quindi, trasferisce mensilmente le somme ai Consorzi di bonifica che provvedono a pagare i loro dipendenti. Abbiamo anticipato in questi ultimi due mesi, ad ottobre e a novembre, due tranche di mensilità sulla forestazione, attraverso un’anticipazione di cassa, per pagare in questi mesi due mensilità ai lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce.

A seguito dell’assestamento di bilancio, che andremo ad esaminare lunedì prossimo e che proporremo all'approvazione del Consiglio regionale, andremo ad erogare l'altro milione e sei cento mila euro che sarà destinato per 200 mila euro al Consorzio di Trebisacce che, in questi mesi, ha effettuato alcuni interventi straordinari sulle reti irrigue della sibaritide; alcune pompe di sollevamento, pompe adibite all’emulsione, sono andate perdute in agro di Rossano e sono state sostituite; altri pezzi di condotte sono crollati addirittura perché assai vetusti; ci sono stati interventi per 280 mila euro con somme urgenze - abbiamo i verbali – e ne riconosciamo per 200 mila euro. Il rimanente milione e 400 mila euro sarà diviso tra i Consorzi di bonifica - questo lo voglio sottolineare perché in queste ultime settimane è stato oggetto di polemica - non in base ad una suddivisione stabilita dal Dipartimento o dall’Assessore, ma in base a una suddivisione che è stata stabilità in sede ANBI. L’ANBI è l'associazione nazionale bonifiche italiane che rappresenta il coordinamento degli 11consorzi di bonifica calabresi. In quella sede, coordinati da un Presidente, si incontrano gli 11 Presidenti dei Consorzi di bonifica che hanno voluto stabilire un metro di suddivisione delle risorse.

Al Consorzio di Trebisacce, comunque, riconosceremo, oltre le somme suddivise già ad agosto in serie ANBI, altri 200 mila euro, per cui andremo a riconoscere circa 450 mila euro di somme straordinarie nell'anno 2022. Ci sono poi state - come dicevo prima - l'erogazione di liquidità, attraverso anticipazione di cassa, su somme della forestazione ma, evidentemente, il Consorzio vive una grandissima difficoltà. Pare che siano tanti i pignoramenti pervenuti e - devo dire con grande anche determinazione - sindacati ci hanno trasmesso una segnalazione; ci hanno scritto sollevando alcune presunte irregolarità nella gestione del Consorzio; ci hanno detto sostanzialmente che i lavoratori non ricevono nei tempi dovuti le indennità di disoccupazione, gli avventizi, perché pare che ci siano delle irregolarità nel versamento dei contributi previdenziali; pare che il quinto dello stipendio non sia versato, il quinto dello stipendio che i lavoratori naturalmente, liberamente e legittimamente cedono a terzi creditori e a finanziarie, non viene ad essi versato e i lavoratori sono oggetto di azioni legali. È noto che il TFR dei lavoratori forestali e credo anche dei lavoratori delle bonifiche sia in grande arretrato nei pagamenti. Quest'anno abbiamo erogato somme straordinarie e ulteriori ai Consorzi di bonifica per 2 milioni di euro circa, per TFR e forestazione, e credo che quel Consorzio, almeno a detta del proprio Presidente, abbia provveduto prontamente a pagare il TFR del 2016, grazie quindi all'erogazione straordinaria, venuta fuori da parte del Dipartimento forestazione in questo caso. Una situazione quindi di evidente difficoltà.

A seguito dicevo della segnalazione di queste irregolarità, proveniente dai sindacati, il direttore generale del Dipartimento agricoltura, dottore Giovinazzo, ha nominato una Commissione di verifica che è presieduta dal dottore Forte, dirigente regionale, che si occupa peraltro della vigilanza sui consorzi di bonifica, dalla dottoressa Palumbo, altra dirigente regionale, e dal dottor Di Vincenzo, funzionario regionale del Dipartimento agricoltura. C'è stato un primo accesso, peraltro trovando gli uffici chiusi, e in quella circostanza c'è stata una richiesta di documentazione. Credo che ci sarà un’ulteriore richiesta di documentazione e di approfondimento sulla documentazione che è stata inviata, almeno così mi ha riferito il dottor Forte, giovedì o venerdì nell'ultimo incontro che abbiamo avuto. E so che la Commissione, che ha tempo fino al 30 di novembre per verificare quanto sollevato dalle forze sindacali, sta lavorando abbastanza alacremente per avere un risultato nei tempi che il direttore Giovinazzo ha determinato.

A latere di questa vicenda, riteniamo che questo tema - lo diceva prima il Presidente della Regione nel suo intervento di replica - al di là della fattispecie relativa al Consorzio di bonifica dello Jonio Cosentino di Trebisacce, renda evidente l’esigenza, la necessità, di una riforma complessiva dei Consorzi di bonifica. Per cui come Dipartimento abbiamo elaborato un testo base, totalmente aperto, e che sarà sottoposto, naturalmente, al Consiglio regionale, prima di tutto, alle forze sindacali e alle forze datoriali, che è chiaro abbiano un ruolo importante e rappresentano gli agricoltori.

Vorremmo che ci fosse il coinvolgimento dell'intero Consiglio regionale. Non è la riforma del presidente Occhiuto o dell’assessore Gallo, è la riforma dell'intero Consiglio regionale per un settore nevralgico, importante, per un’agricoltura che sta crescendo nei numeri e che, quindi, ha bisogno di una bonifica efficiente, rispetto alla quale nessuno di noi vuol mettere il cappello, di cui nessuno di noi vuole impadronirsi perché non abbiamo bisogno di impadronirci della bonifica, ma vorremmo avere invece una bonifica che funzioni nel modo migliore possibile. È questo l'appello che io comincio a fare oggi ai colleghi della minoranza: è una riforma che non credo possa andare avanti a colpi di maggioranza, ma che deve coinvolgere l'intero Consiglio regionale perché è una riforma importante; oggi siamo noi al governo della Regione, domani, non ve lo auguro, ma dovreste esserci e potreste esserci voi; quindi, è una riforma che assicura efficienza alle bonifiche, è una riforma che comunque sarà utile a tutti.

Quindi c'è una proposta, che peraltro so che sta circolando per cui non è un segreto per nessuno, che è totalmente aperta rispetto ai contributi di ognuno sia nella fase di discussione prodromica sia, soprattutto, nella fase che ci sarà nella Commissione presieduta dalla presidente Gentile e che poi avrà termine nel confronto in Aula. Penso che questo sarà un momento qualificante ed edificante sul quale io auspico un coinvolgimento costruttivo delle minoranze, così come auspicava anche il Presidente della Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Gallo. Non erano previsti interventi, così come da accordi in Conferenza dei capigruppo, però mi sono stati richiesti. Vi prego di attenervi a 3 minuti perché abbiamo ancora dieci punti all'ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. È doveroso da parte nostra ringraziare per l'informativa l'assessore Gallo. Ho ritenuto opportuno, Presidente, colleghi consiglieri, fare questo mio breve intervento, considerato che l'area su cui ricade il consorzio, al centro della discussione in questa Assise regionale, riguarda la parte del territorio dove io vivo. È doveroso anche ringraziare i rappresentanti di alcune sigle sindacali che sono presenti questa sera qui nell’Assise regionale, così come esprimere grande solidarietà per i dipendenti del Consorzio di bonifica che ricade nel territorio di Trebisacce. È da 6 mesi che 150 lavoratori del Consorzio di Bonifica di Trebisacce non ricevono lo stipendio. Dopo lo sciopero dello scorso 11 ottobre, durante il quale hanno bloccato la Strada Statale 106, i lavoratori si stanno alternando da settimane in presidio davanti ai cancelli del Consorzio di Bonifica dello Jonio Cosentino; stanno lì giorno e notte, spesso insieme alle loro famiglie, per chiedere, in modo più che legittimo e comprensibile, di essere pagati per il lavoro svolto. Quest'estate - bisogna ricordarlo – i lavoratori hanno garantito agli agricoltori del territorio - e parlo in particolar modo dell'area della sibaritide - che ci fosse l'acqua per i campi anche se non venivano retribuiti da mesi. A tutti loro e alle loro rispettive famiglie esprimo la mia totale e convinta solidarietà; è una vicinanza la nostra sicuramente non di facciata, ma a supporto di una protesta che ha tutte le ragioni di essere perché - è opportuno ricordarlo - si tratta di una situazione, quella che si è verificata in questi mesi, che non risulta assolutamente essere nuova; già negli anni precedenti e proprio in questo periodo i lavoratori del Consorzio di bonifica di Trebisacce avevano manifestato per il mancato pagamento degli stipendi, segno questo di un problema strutturale.

Dinanzi a queste problematiche la Giunta regionale, su forte impulso del presidente Roberto Occhiuto e dell'assessore all'agricoltura Gianluca Gallo, si è immediatamente attivata, naturalmente, per quelle che sono le competenze della Giunta regionale, per ribadire quella che è la funzione basilare dei lavoratori del Consorzio: un servizio essenziale per l'agricoltura, ma anche e soprattutto per tutto il territorio perché, oltre a gestire il sistema irriguo, i lavoratori svolgono anche una funzione di protezione ambientale e operano su una rete idrica, seguendo naturalmente le condotte, e si occupano di quella che è l'irrigazione e la bonifica, ma anche la pulitura dei fossi di scolo e soprattutto di controllo del territorio stesso. In Calabria, così come è stato ribadito dall’assessore Gallo, esistono 11 Consorzi di bonifica; sono stati definiti carrozzoni politici, hanno avuto negli anni una funzione importantissima in merito al funzionamento dell'agricoltura.

Nonostante ciò, la Giunta regionale si è attivata per garantire due mensilità, che sono state pagate ai lavoratori, e naturalmente si sta attivando anche per la trattativa del relativo mutuo, perché mi risulta che la prossima settimana è previsto anche un incontro con l'istituto bancario. Tutto questo naturalmente nell’attesa di conoscere gli esiti di accertamento, così come è stato detto dall'assessore Gallo, ad opera di una Commissione di accesso che si è insediata lo scorso 7 novembre e che terminerà il proprio lavoro il 30 novembre; termine importante perché, qualora venissero ravvisate delle eventuali irregolarità sull'attività svolta, la Regione procederà senza indugio al commissariamento del Consorzio. Questo rappresenta un fatto importante perché è opportuno sottolineare come negli ultimi dieci anni si è mai preso in considerazione, mai e poi mai, lo stato in cui vivevano i dipendenti del Consorzio di Bonifica ed è solo attraverso questa Giunta regionale che la Regione ha investito, attraverso le proprie liquidità, nei Consorzi. Enti che dal 2015 non avevano neanche i soldi per i necessari interventi di manutenzione. Ma la cosa importante e l'aspetto più necessario e urgente, che sicuramente avrà i suoi tempi, è rappresentato dalla riforma, quella riforma di cui hanno parlato sia il presidente Occhiuto sia l'assessore Gallo, riforma sulla quale, in maniera eccellente, sta lavorando la Presidente della Commissione, Katya Gentile. Una riforma che dovrà procedere a rivedere anche quello che è il pagamento dei tributi.

È stata presentata anche una mia proposta di legge, infatti vengono chiesti ai cittadini dei tributi ai quali non corrisponde un beneficio eseguito e realizzato dai Consorzi di bonifica; una riforma che questa Assise regionale attenderà e per la quale darà il suo contributo affinché si possa rivedere quella che è la gestione dei Consorzi di bonifica in Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Grazie, Presidente. Brevemente intervengo in qualità di vicepresidente della Commissione agricoltura. L'assessore Gallo ha ben spiegato il lavoro che abbiamo svolto insieme ai componenti della Commissione. Anche io voglio ringraziare la collega e Presidente della Commissione, Katya Gentile, per la partecipazione che sta garantendo anche a noi colleghi di minoranza. Però, presidente Gallo, mi preme sottolineare alcune cose che lei non ha detto: la collega Straface ha accennato alla possibilità di commissariare questo Consorzio. Io penso che sia inaccettabile che la Regione Calabria, avendo anche la possibilità di nominare dei delegati regionali, perché svolge funzione di controllo, ad oggi di quel Consorzio, assessore Gallo, consigliera Straface, non conosca quanti siano realmente i debiti e i crediti, tant'è che io ho fatto un accesso agli atti, la settimana scorsa, perché voglio andare a fondo alla questione. Mi auguro che su questo il Dipartimento agricoltura spingerà attraverso questa Commissione di indagine che ha scelto perché addirittura si parla di 50 milioni di euro di debiti di questo consorzio nei confronti di Enel, nei confronti di INPS e nei confronti di Empire.

Assessore Gallo, voglio anche aggiungere un'altra cosa: quel Consorzio è stato gestito come se fosse qualcosa di privato, ci sono dei dipendenti che percepiscono 40 mila euro annui per gestire una pagina Facebook, sono stati subappaltati ad alcune ditte dei lavori che potevano essere tranquillamente espletati ed effettuati da parte dei lavoratori del Consorzio. Penso che noi dobbiamo dare immediatamente una dimostrazione di solidarietà non solo a parole ma con i fatti e procedere subito in direzione del commissariamento, allontanando chi fino ad oggi ha portato a questa situazione 150 famiglie. Mi viene anche da dire una questione riguardo l’ANBI, assessore Gallo: è chiaro che finché noi avremo in Calabria un presidente dell'ANBI, Rocco Leonetti, che svolge anche il ruolo di direttore generale di uno degli undici consorzi, nello specifico quello del Consorzio di Bonifica di Cosenza, è chiaro che i soldi che la Regione stanzierà saranno sempre divisi per 11 perché c'è un chiaro conflitto di interessi tra chi è presidente dell'ANBI e chi è direttore generale di un consorzio che ha pochissimi lavoratori. Non possiamo pensare di mandare le stesse cifre a Consorzi che hanno 10 dipendenti rispetto ai consorzi che hanno 150 dipendenti perché altrimenti non riusciamo a venirne a capo. Concludo, presidente Mancuso.

È chiaro che la riforma oggi può essere l'ancora di salvezza per rilanciare i Consorzi di bonifica e di questo ne sono ne sono assolutamente convinto. Mi fa piacere che ci sia da parte vostra una convergenza verso le minoranze, verso i sindacati. Dobbiamo però intervenire anche sui nuovi Piani di classifica perché ad oggi, per esempio, il Consorzio di bonifica di Trebisacce ha un tasso di riscossione pari al 30 per cento, ed è chiaro che, se spendono 100 ed entrano 30, noi si riusciranno mai a pagare i lavoratori. Mi auguro di avere prima possibile l'accesso agli atti che subito vi comunicherò per capire realmente quanto questo consorzio si sia indebitato.

Da parte mia, da parte del Movimento 5 Stelle, c'è totale apertura nel discutere insieme, lo stiamo facendo in Commissione. Mi viene però da dire, e concludo, Presidente, che se il Dipartimento agricoltura avesse ascoltato quello che insieme ai colleghi Graziano, Gentile, Gelardi, Lo Schiavo e Cirillo avevamo scritto il 18 aprile, denunciando tutto quello che stava succedendo, forse oggi questi lavoratori non sarebbero da 45 giorni in mezzo alla strada. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Gentile. Ne ha facoltà.

GENTILE Katya (Forza Italia)

Grazie, signor Presidente. Buongiorno a tutti, al Presidente della Giunta, agli Assessori, all’assessore Gallo, a tutti i colleghi.

Cerco di essere sintetica al massimo, per dire cosa? Che, secondo me, non ci sono risposte semplici sui Consorzi di bonifica, ma dobbiamo necessariamente misurarci con la realtà. E la realtà che è emersa dopo cinque sedute della Commissione, dedicate al tema dei Consorzi - esclusivamente dedicate al tema dei Consorzi -, tra l'altro fatte proprio in nome di un’operazione di verità non più procrastinabile, credo che ormai abbia assunto le caratteristiche di un giallo a tinte fosche.

Perché dico questo? Perché noi abbiamo individuato nella risoluzione numero 1 del 2022, come già diceva anche il vicepresidente Tavernise, tutte una serie di criticità che hanno portato a quella che è la situazione attuale. Tra l'altro, come giustamente diceva anche l'ottimo assessore Gallo - che dobbiamo ringraziare e apprezzare per il l'impegno e le grandi azioni incisive che sta svolgendo a favore dei lavoratori, ai quali va alla nostra solidarietà - riguardo i finanziamenti, noi quest'anno siamo arrivati a 4.400.000 euro, superando, quindi, la cifra stanziata già 12 anni fa in Consiglio regionale.

Intanto, bisogna ricordare che gli impianti, le dighe e le reti idriche sono di proprietà regionale e vengono affidate ai Consorzi, per cui i dipendenti dei Consorzi non sono dipendenti regionali. Vale la pena di sottolineare anche questa cosa.

Rispetto alle criticità che abbiamo individuato, abbiamo inteso assumerci delle responsabilità come Regione Calabria - che non abbiamo, essendo un’amministrazione nuova - rispetto ai ritardi, per esempio, dell'approvazione dei Piani di classifica o al mancato controllo riguardo le nomine dei componenti regionali negli Enti consortili, per esempio.

Abbiamo riscontrato da parte dei Consorzi proprio, forse - anche non forse, sicuramente - anche in virtù di questa mancata o errata forma di controllo da parte della Regione, delle gestioni che possiamo definire tranquillamente “allegre” che hanno prodotto: disequilibri di natura economico-finanziaria molto gravi e una mole di contenziosi enorme che continua a produrre interessi di mora, spese legali e quant'altro.

Nel caso di Trebisacce in particolare, abbiamo riscontrato che c'è stato, per esempio, un mancato accantonamento del TFR dei lavoratori. Addirittura, ad oggi non c'è traccia dei TFR dei lavoratori transitati dal Consorzio ex Sibari-Crati al Consorzio di Trebisacce.

Come ha detto l’assessore Gallo, i pagamenti per il personale che va in quiescenza, quindi il trattamento di fine rapporto, sono fermi al 2016. Sappiamo che ci sono delle situazioni debitorie enormi, per esempio: si parla di circa 30 milioni di euro nei confronti dell’INPS per mancate contribuzioni previdenziali; 9 milioni di euro per i debiti verso Enel, altri 3 milioni di euro verso ENPAIA. Ci sono una serie di anomalie e, secondo me, di gravi violazioni anche in ambito amministrativo che, evidentemente, necessiterebbero di azioni più forti, assessore Gallo.

Dico questo perché abbiamo scoperto, sempre in Commissione, attraverso le dichiarazioni dei vari auditi, che, addirittura, capita che il Consorzio trattenga il rateo per la cessione del quinto al dipendente senza poi versarlo alle agenzie finanziarie, bancarie e assicurative, facendo segnalare, così, i dipendenti in CRIF e costringendoli, tra l'altro, a un esborso economico per difendere la loro posizione.

Stamattina - proprio perché ci sono i lavoratori del Consorzio di Trebisacce - ho voluto dare un'occhiata al bilancio del Consorzio pubblicato sul sito istituzionale. Ho guardato lo specchietto riepilogativo che credo sia palese, perché riporta residui attivi per 49.314.707,18, residui passivi per 49.226.726,79 con un avanzo d’ esercizio di 129.000 euro e rotti. Credo che questo dato, già di per sé, non faccia il paio con quella che è la realtà, diversamente non troveremmo i dipendenti del Consorzio stamattina davanti alla Regione Calabria a rivendicare quello che è un loro diritto legittimo.

Inoltre, rispetto a queste cifre che tirano fuori al Consorzio di Trebisacce, vorrei sapere quant'è che la Regione, intanto, effettivamente deve al Consorzio? Poco fa l’assessore Gallo ha detto: “Qualche dirigente dice addirittura nulla”. Allora, la quota reale di crediti esigibili a quanto corrisponde rispetto a questi 49 milioni che loro continuano a portarsi in bilancio? Di conseguenza, qual è il dato del disavanzo del Consorzio di Trebisacce?

Atteso che credo che tutte le cose elencate siano tra le più gravi irregolarità, anomalie, violazioni amministrative, economico-finanziarie e di gestione, la Regione, secondo me, dovrebbe dimostrare la capacità di intervenire in maniera ferma, decisa e risolutiva, adoperando lo strumento del commissariamento previsto all'articolo 35 della legge numero 11 del 2003 che è vigente e che recita: “In caso di gravi irregolarità amministrative e/o in presenza di gravi violazioni di leggi, regolamenti e direttive regionali, la Giunta con propria deliberazione scioglie gli organi di amministrazione del Consorzio e nomina, su proposta dell'Assessore regionale all'agricoltura, un Commissario straordinario scelto tra i dirigenti regionali o di altre amministrazioni o tra liberi professionisti di provata esperienza in materia”.

Tra le altre cose, ritengo che questo vada fatto proprio perché penso che ci siano state delle responsabilità di chi ha amministrato il Consorzio in questi lunghi anni, nelle more di quella riforma di cui tanto abbiamo parlato e alla quale continuiamo a lavorare infaticabilmente, proprio per eliminare tutti quei vulnus che rendono la normativa, al momento, inadeguata, e per creare finalmente un modello consortile calabrese che possa, finalmente, essere virtuoso e produttivo.

In questa maniera, assorbiremo anche la proposta della consigliera Straface, la quale mi ha detto di aver predisposto una proposta di legge che va a modificare la parte che riguarda i tributi rispetto a coloro non hanno un beneficio diretto. Andremo, quindi, a regolamentare meglio rispetto alle esigenze territoriali.

Ritengo che non si possa rimanere ostaggio di un'amministrazione che, ad oggi, ha dimostrato - ribadisco - di essere un esempio di pessima amministrazione e su cui bisognerebbe, secondo me, intervenire in maniera più decisa. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Mi sembra che la discussione si muova su due piani diversi: uno generale e uno specifico. Per quanto riguarda quello generale, credo che si sia tutti d'accordo - è stato più volte affermato da una parte e dall'altra, maggioranza e minoranza - che i Consorzi sono stati indebitamente utilizzati, negli anni, come carrozzoni politici con tante zone d'ombra su cui va certamente fatta piena luce. È paradossale che non si sappia con precisione quali siano i livelli d'indebitamento. È criticabile che, in questa situazione di difficoltà economica, vengano esternalizzati lavori che possono essere svolti all'interno dei Consorzi stessi. Sono stati denunciati conflitti di interessi in chi svolge attività di governance e anche questa è una cosa che giudico abbastanza grave. Si parla di spese spropositate per alcuni dipendenti a fronte di altri che non percepiscono lo stipendio, di mancate contribuzioni previdenziali e, addirittura, dello storno del quinto dello stipendio che viene trattenuto, ma non versato. Credo che questo non sia neanche lecito dal punto di vista legale per la verità. Poi, mi pare che sia anche abbastanza risibile la percentuale di prestazioni e di esazioni, a fronte delle prestazioni offerte.

Perciò, è del tutto evidente che è necessario - anche su questo mi pare ci sia un accordo generale - intervenire con la complessiva, radicale riorganizzazione a cui ha fatto cenno l'assessore Gallo, rispetto alla quale noi diamo, assolutamente, fin da ora, la nostra disponibilità a lavorare insieme.

Questo è l'aspetto generale della questione.

Invece, il problema specifico, che ha dato visibilità e ha innescato il problema del Consorzio di Trebisacce, è quello che riguarda i lavoratori che sono in agitazione e occupano la sede perché da tanto tempo, da troppo tempo, non percepiscono stipendio.

Con ogni evidenza, tutte le storture di cui abbiamo parlato non possono riverberare sull'anello debole della catena, rappresentato dai lavoratori.

C'è il concetto - mi rendo conto di affermare una banalità ma la voglio comunque riaffermare - che il lavoro va retribuito, per cui è del tutto necessario che ci si muova in due diverse direzioni: una urgente, che è, a mio parere, quella di una riforma complessiva di una organizzazione che non può più andare avanti in questo modo; una, invece, urgentissima perché si tratta di dare il dovuto a lavoratori che, oltre ad aver fornito una prestazione lavorativa, sono molto spesso monoreddito, quindi agganciati a quegli stipendi che da troppi mesi non percepiscono. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi. Ha chiesto intervenire il collega Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Riguardo alla situazione della gestione dei Consorzi di bonifica, per quanto si sia incancrenita, cito testualmente le parole del collega, amico, assessore Gallo, che già nel 2020 ha affermato: “Occorrono senso di responsabilità e discontinuità, mettendo l'interesse dei lavoratori dell'agricoltura calabrese in cima alle priorità”. Si era detto convinto, già da allora, della necessità di rivedere la relativa legge regionale. Oggi, dopo due anni, finalmente affrontiamo questo problema che, come diceva la collega Gentile, non è facile, è un problema serio perché il ruolo dei Consorzi di bonifica è fondamentale per l'agricoltura e per la difesa idrogeologica del territorio, anche alla luce dei finanziamenti avuti dal PNRR, che sono tanti e vanno spesi con un certo criterio.

Però, io credo, assessore Gallo, che sia necessario eliminare da questo tavolo un convitato di pietra: i lavoratori. Perché, se non riusciremo a pagare gli stipendi ai lavoratori del Consorzio di bonifica dello Jonio cosentino e degli altri Consorzi di bonifica, credo che non riusciremo a fare una riforma organica, seria, perché la tensione che oggi c'è intorno a questa problematica è tale che faremo una legge che magari creerà più problemi che soluzioni.

Caro assessore Gallo, mi permetto di dire, anche al Presidente del Consiglio, Mancuso, che, se ci sono ulteriori somme che oggi possiamo mettere in campo, noi siamo già pronti a firmare in Commissione, in Consiglio, qualsiasi proposta che serva a reperire altre somme per pagare le mensilità e avviare quella famosa discussione seria, approfondita, sulle prospettive dell'agricoltura in Calabria. Noi ci siamo su questo tema.

Abbiamo ricevuto una proposta libera, aperta, ne condividiamo l'impostazione e possiamo anche condividerne gran parte del contenuto. Però, credo che ci sia bisogno di un tavolo che coinvolga, oltre ai sindacati, le associazioni degli agricoltori e l’ANBI. Perché una riforma organica non si può fare lasciandosi guidare dalla pressione che abbiamo oggi in Consiglio regionale.

Le riforme devono essere fatte in maniera seria, costruttiva in modo da essere utili ai territori, ai lavoratori e agli agricoltori.

Quindi, ripeto all’assessore Gallo e anche al Presidente del Consiglio - mi permetto di allargare giro - se troviamo risorse disponibili e se dobbiamo assumerci la responsabilità come Consiglio regionale, come Commissione, di approvare quest’assestamento di bilancio - anche facendo forzature, non lo so -, facciamolo. Noi ci siamo, siamo pronti a sostenere queste eventuali risorse e anche a dare il nostro contributo fattivo, costruttivo e propositivo per avviare una riforma necessaria e indispensabile, ma che richiede - secondo me, per le cose che ha detto poco fa la Presidente della Commissione, Gentile - tempo, pazienza, dedizione e responsabilità e anche capacità di avere una visione. Ecco recuperiamo il senso della visione, perché senza rischiamo di fare danni.

Sono disponibile, siamo disponibili come gruppo del PD, a lavorare assiduamente su una riforma che dia risposte ai calabresi, ai lavoratori, agli agricoltori, perché questo è il nostro dovere.

Quindi, l’invito che faccio maniera sintetica è: oggi commissariamo il Consorzio - che non risolve il problema - perché mettiamo un punto fermo; avviamo una riforma organica del sistema - perché così non regge più - e facciamo tutti gli sforzi che sono nelle nostre possibilità per togliere dalla discussione chi soffre, chi non arriva a fine mese, chi ha un livello di disperazione che non si sa cosa potrà produrre nei prossimi giorni.

Questa è una nostra responsabilità: dare risposte a chi oggi è in quest’Aula.

Lavoriamo insieme, caro  Assessore, caro presidente Mancuso, per trovare quelle risorse che mancano per dare risposte ai lavoratori e consentire un dibattito più sereno, più franco, in quest’Aula e nelle Commissioni preposte.

PRESIDENTE

Grazie, collega. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Preliminarmente, mi devo complimentare con il presidente Mancuso che ha detto che su questa problematica non bisognava aprire il confronto, invece ci sono stati tantissimi interventi che l’hanno affrontata con l'attenzione e la responsabilità che richiede. Però, mi domando anche quali siano le modalità di individuazione delle proposte da inserire all’ordine del giorno, presidente Mancuso, perché il nostro partito - forse il nostro capogruppo si è dimenticato di dirlo - ha presentato, su questa problematica, una mozione.

Non capisco quali valutazioni siano state fatte nella riunione dei capigruppo riguardo l’ordine del giorno. Perché, se si discute di questa problematica e il nostro gruppo ha presentato una mozione, sarebbe stato giusto e anche utile, secondo me, inserirla all’ordine del giorno.

Perché vede, caro assessore Gallo, lei ha fatto una cronistoria molto puntuale, nella quale si evince in maniera incontrovertibile, in maniera chiara, la funzione del ruolo strategico fondamentale delle lavoratrici e dei lavoratori che, con grandissima abnegazione, nonostante il mancato pagamento delle retribuzioni, hanno svolto con responsabilità il loro ruolo, non facendo venire meno la loro professionalità per garantire, comunque, ad un’area strategica della Calabria la funzionalità e la garanzia dell’esigibilità di questi servizi. Poi, sullo sfondo c’è tutta la cronistoria dell’evoluzione dei Consorzi e della prospettiva di quello che dovrà esserci.

Una cosa, assessore Gallo, si evidenzia in maniera palese: da tutta questa vicenda, nonostante le negligenze, i ritardi e le responsabilità, l’anello debole sono le lavoratrici e i lavoratori che da mesi non percepiscono gli stipendi, oltre ad avere anche denunciato, in altre sedi sicuramente più competenti, alcune modalità di inquadramento e anche la mancata attribuzione dei dispositivi di protezione individuale e quant’altro.

Penso che in questa vicenda, in attesa di realizzare contestualmente e con la giusta prospettiva la riforma dei Consorzi di bonifica, ci sia una priorità assoluta che deve essere questa.

Come gruppo del Partito democratico, siamo stati nel luogo di lavoro per essere vicini e solidali ai lavoratori in maniera operativa e concreta così come lo siamo stati oggi con coloro che sono venuti fuori dal Palazzo – non so se poi ci sia stata una interlocuzione con il Presidente – ma la cosa principale che chiedevo in questo ordine del giorno – e mi appello all’assessore Gallo – è sentire quali atti concreti si intendano assumere da qui alle prossime ore per adottare tutti i provvedimenti necessari a garantire, immediatamente e con la giusta tempistica e gradualità, la soluzione di questo problema prioritario che è il pagamento delle retribuzioni dei lavoratori che – se non vado errato – non la percepiscono da 6 o 7 mesi.

Questo è quello che vogliamo sentire, non la storia dei Consorzi di bonifica che ricostruiremo nel momento in cui presenterete un testo sul quale ragionare nelle Commissioni e in Consiglio e sul quale, come diceva il nostro capogruppo, daremo il nostro contributo, così come abbiamo fatto sempre per tutti i provvedimenti che avete portato all’attenzione dell’Aula.

Oggi, però, c’è un’esigenza prioritaria e imprescindibile e, da questo punto di vista, non ho ascoltato parole rassicuranti e impegni coerenti per i lavoratori.

Penso che sia giusto, caro assessore Gallo, – oltre l’esposizione puntuale che lei ci ha offerto per quanto riguarda la problematica, l’emergenza, la criticità e quant’altro e anche sullo sfondo l’orizzonte della prospettiva della riforma dei Consorzi – avere qualche impegno considerevole abbastanza cogente in maniera tale che nelle prossime ore ci possa essere l’assunzione di provvedimenti tali che consentano ai lavoratori, che da mesi non percepiscono la retribuzione, di vedere dignitosamente riconosciuto il proprio diritto. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Saluto il Presidente e tutti i componenti della Giunta e tutti i colleghi consiglieri.

Intanto, volevo fare un plauso e un ringraziamento all’assessore Gallo per aver inteso oggi intervenire in quest’Aula su questo tema così delicato e importante che riguarda decine di lavoratori del Consorzio dello Jonio cosentino e anche per l’intervento e la relazione dettagliata che l’assessore con puntualità oggi ha fatto sui fondi erogati negli ultimi due o tre anni da questa Giunta regionale e anche dalla precedente che non sono pochi, ma, come abbiamo sentito poco fa, sono milioni di euro.

È chiaro ed evidente che il problema contingente è quello di dare ristoro alle giuste aspettative sulle spettanze dovute ai dipendenti del Consorzio di bonifica, di questo come di altri perché, purtroppo, questa situazione – tranne alcuni pochi Consorzi virtuosi – non si verifica soltanto nei Consorzi calabresi.

È, comunque, vero – sono d’accordo con il consigliere Bevacqua – che bisogna intervenire alla radice, come giustamente ha sottolineato lei, Assessore, e anche il presidente Occhiuto nell’introduzione del primo punto dell’odierno ordine del giorno e la radice è quella della riforma dei Consorzi.

Siamo d’accordo con la riforma a cui stanno lavorando il Dipartimento agricoltura e l’Assessore e che è stata accennata prima dal presidente Occhiuto che è quella di fare un Consorzio unico.

È evidente che un Consorzio unico consente di ridurre i costi e di dare una regia unica a livello regionale così come è evidente che una gestione unica fa sì che non si abbiano molteplici spese e indirizzi, anche perché è accaduto spesso e volentieri che ogni Consorzio abbia svolto una parte diversa rispetto a quelle che erano le finalità della legge originaria.

Quindi, una riforma di una legge che è di tanti anni fa va fatta e può sicuramente risolvere il problema alla radice.

La riforma può essere chiaramente frutto anche del lavoro che è stato magistralmente fatto nella Commissione agricoltura, presieduta dalla consigliera Katya Gentile, nella quale è stato fatto un approfondimento complessivo con tutti gli attori che fanno parte di questo mondo.

La Commissione di verifica sicuramente aiuterà anche l’Assessore a far luce sull’attività specifica del Consorzio dello Jonio cosentino, ma aiuterà anche a far sì che la proposta di riforma sia la più completa ed efficace possibile per il futuro.

Ora, c’è però un problema importante che è quello delle persone che sono qua fuori oggi, che hanno viaggiato in pullman per 7 ore per poter essere qua presenti e che da 8 mesi, purtroppo, non possono dare da mangiare ai loro figli: ci sono persone che, come ha detto l’Assessore, sono da più di un mese davanti alla sede del Consorzio e non vi nascondo – ma è cosa reale – che spesso il banco alimentare va a portare alimenti per le famiglie di questi dipendenti.

Oggi, in quest’Aula non possiamo restare sordi così come non sono sordi l’Assessore, la Giunta regionale, questa maggioranza, ma neanche la minoranza su questo che è un tema comune che dobbiamo risolvere tutti insieme.

Credo che la virtuosità di questa Amministrazione andrà a porre rimedio agli errori del passato perché è evidente e palese che sui Consorzi di bonifica ci sono stati degli errori da tutte le parti politiche perché i Consorzi, come altri Enti anche regionali, sono stati usati spesso anche come sbocco occupazionale senza tener fede alle finalità, agli scopi e alla missione di tali Enti che sono fondamentali per la Regione Calabria.

L’altra cosa che volevo dire – faccio l’ultimo inciso e poi lascio la parola al Presidente, in modo che l’Assessore possa concludere – è che, proprio perché c’è unicità di intenti, non dobbiamo speculare su questa storia perché, se ne facciamo una speculazione politica di parte, andiamo davvero a ragionare sulla pelle delle persone che sono qua fuori.

Invito, quindi, tutti ad evitare una speculazione politica di parte su questa storia perché nessuno è qui per far sì che questi dipendenti non vengano pagati, ma abbiamo tutti un unico fine.

Attenzione, però, perché il personaggio di Collodi, Presidente, fece una brutta fine cioè fu fagocitato dal gatto e dalla volpe e non si trasformò in bambino. Nelle legislature precedenti sono passati in quest’Aula altri personaggi che hanno avuto una breve vita e che non ci sono più perché le bugie, poi, hanno le gambe corte. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Prima della breve replica dell’assessore Gallo, ha chiesto di intervenire l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al turismo, marketing territoriale e mobilità

Grazie, Presidente. Ho seguito il dibattito sull’informativa che ha fatto il Presidente che è centrale proprio rispetto a questo tema che oggi vive il Parlamento.

Penso che questo sia uno dei miei ultimi interventi in Consiglio regionale, nel senso che andrò ad onorare questa nuova funzione, ma volevo intervenire proprio per sottolineare ai consiglieri della minoranza – ho sentito i vari interventi, lo dico anche al consigliere Tavernise – che il problema non è chi urla di più su una questione come quella degli investimenti sulla Strada Statale 106. Un Presidente autorevole – lo è stato con il Governo precedente e lo è, a maggior ragione, con questo Governo di centro-destra – dovrebbe contare su una unitarietà di intenti, di linguaggio e anche di obiettivi.

È scontato che non si tratta di chi si occupa di più di un argomento perché siamo stati abituati così, in ossequio anche alle deleghe che abbiamo avuto: non mi avete sentito parlare di sanità, anche se abbiamo continuato ad occuparcene, perché non ero il delegato, ma, in questi mesi, mi avete sentito parlare di turismo, di trasporti, che non significa – vale per la minoranza ma anche per la maggioranza – non occuparsi complessivamente di Calabria.

Intervengo su questo punto per provare a salutare quella che è una palestra che, ovviamente, non lascia indifferenti. Posso assicurarvi – lo raccontavo al Presidente e ai colleghi della maggioranza – che emoziona sedere nel Senato la Repubblica per quella che è una nuova responsabilità e un nuovo ruolo.

Penso anche che, su questo tema specifico che riguarda, poi, l’impegno del collega Gallo – che avete conosciuto come l’Assessore dell’armonia con le forze sindacali e anche con la minoranza e rispetto al quale sono un po’ più spigoloso – se potessimo azzerare tutto in Calabria e ripartire da capo, sarebbe molto più semplice, anche con gli spunti dei vari colleghi – che conosco – sui temi ambientali dei quali abbiamo discusso quando ne avevamo la responsabilità.

Vale per la sanità, per i Consorzi di bonifica, per quelle strade sbagliate che sono state iniziate e mai finite e per tutti gli argomenti complessi che una Regione difficile come la nostra, anche in ruoli diversi, si è trovata ad affrontare.

Non abbiamo mai speculato – lo ricordo a me stesso – anche in momenti di difficoltà su temi così gravi perché, poi, di fronte a lavoratori che non prendono lo stipendio da 8 mesi, è sempre difficile argomentare per chi – vale per chi siede in Parlamento – viene considerato un privilegiato.

Quindi, nel sostenere il lavoro che il collega Gallo sta facendo, il richiamo è proprio a questo, al tempo della responsabilità.

Sul dibattito del regionalismo differenziato, il ministro Fitto – che è meridionale ed è un Ministro di grande esperienza – ha fatto un intervento coraggioso. e, comunque, se in tutti questi anni il divario non è stato colmato, è dipeso fondamentalmente da noi perché non arrivano i marziani a fare il lavoro che, faticosamente, anche voi fate oggi come minoranza e ieri come maggioranza.

Anch’io non attenderò oltre perché abbiamo aspettato che il Presidente facesse una valutazione su questa nuova Giunta, essendoci, insomma, due assessori in un altro ruolo. Quindi, è un modo per salutare il Consiglio regionale dove mi sono formato, ma occorre capire il disincanto perché chi nasce incendiario non può mai morire pompiere e alcune volte sbatte contro la cruda realtà.

Dobbiamo recuperare, non dico 50 anni, ma forse gli ultimi 25 anni e, appunto, su temi come questo penso che dovremmo provare a essere uniti sulla riforma e sul tentativo che sta facendo l’assessore Gallo.

Sappiamo benissimo che i Consorzi sono stata una disfunzione che ha caratterizzato diverse stagioni della politica e sono stati visti con miopia; dobbiamo provare a farci aiutare da un Governo nazionale perché non so se nelle risorse delle riforme ci sarà un dibattito che riguarda anche i Comuni. Quanti Comuni oggi non reggono più rispetto al disinvestimento da parte dello Stato e non possono fare i compiti a casa che la Corte dei conti oggi chiede?! Puoi mettere anche Mandrake…Per quanto mi riguarda proverò a servire la mia terra nel nuovo ruolo, affiancando il Governo di centro-destra che dovrà, ovviamente, esprimere la propria visione di mondo, ma, partendo da questo punto, mi auguro che si prosegua tutti quanti insieme perché colgo lo spirito anche di eleganza dei vostri interventi che sono critici, ma di confronto e eleganti anche riguardo agli appunti al Presidente e alla Giunta.

È una cosa che vi va riconosciuta e, allora, lo spirito è proprio questo: non derogare più in questa Regione a quello che è giusto; tutte le volte che derogheremo con i nostri atteggiamenti, il nostro comportamento, la nostra programmazione, è giusto che voi urliate, che lo facciate sentire ai calabresi, ma, al tempo stesso, su temi come questo – lo diceva bene il collega Graziano – è giusto trovare un’unità di intenti.

Questo vale per gli ospedali che il Presidente oggi sta faticosamente realizzando. Ero in Consiglio regionale quando nel 2011 è stata bandita la gara e siamo arrivati al 2022 e non c’è una pietra. Quindi, immaginate lo sforzo – sembra che non appaia – del Presidente al quale abbiamo delegato. Si è rotto un po’ il meccanismo della politica di chi doveva cogestire perché tutte le scelte, anche col vostro contributo, vanno nella direzione di presentare una Calabria nuova.

Tutti insieme – questo è il mio auspicio e l’augurio dell’intervento – dobbiamo sforzarci, visto che non siamo figli di un Dio minore e, con tutto il rispetto per chi governa il Veneto e la Lombardia, noi abbiamo dimostrato e dobbiamo sforzarci di essere all’altezza.

Questo è l’auspicio, insomma, nell’augurarvi di continuare i lavori – io li seguirò da un altro ruolo – e su questo punto specifico, sull’autonomia differenziata, noi, Presidente, al suo fianco, al di là dell’appartenere ad una maggioranza, non voteremo quello che non ci convince.

Al di là delle sigle e del centro-destra, siamo deputati calabresi che con grande intelligenza svolgono il loro ruolo, accettando anche la sfida del Veneto, della Lombardia e dell’Emilia-Romagna che è trasversale. Alcuni lo definiscono un egoismo geografico; noi che facciamo politica lo consideriamo un ragionamento geografico. Ad esempio, sulla cultura, quanta gente manca nei musei, cara vicepresidente Princi? Se lei avesse la delega lo farebbe come prioritario, se pensiamo ai Bronzi…

L’auspicio è proprio questo di sentirci tutti ogni giorno all’altezza, voi col vostro ruolo, col vostro stimolo, con la vostra eleganza. Riconosco che questa minoranza non fa inciuci e che non c’è da dividere nulla. Siete stati anche, con fermezza, eleganti rispetto alle cose che non avete condiviso.

Vi va riconosciuto e lo riconosco. Anche nel mio ruolo, mi avete mosso tante critiche, ma anche tanti apprezzamenti. Vi ringrazio della condivisione delle cose che abbiamo fatto per cui l’auspicio è di stare a fianco all’assessore Gianluca Gallo in questa battaglia che è di tutti perché, se non si pagano i dipendenti da 8 mesi, sicuramente la colpa non è di chi oggi siede qui. È una responsabilità che viene da lontano, da far tremare le vene ai polsi. Vale per la sanità e per molte altre problematiche.

L’auspicio per questa Calabria e, quindi, per questo Consiglio – noi rappresentiamo tutti i calabresi perché siamo democraticamente eletti – è che possano essere all’altezza di questo grande dibattito.

Quindi, più che ringraziare la mia maggioranza che, insomma, ha contribuito anche a questo nuovo ruolo, voglio ringraziare sinceramente voi e apprezzo questo contributo in un momento difficile. Sebbene dovreste lavorare per far cadere una maggioranza, avete in modo davvero elegante dato un contributo al dibattito di questo primo anno di legislatura, Proverò a farlo in altra sede anche con il collega Nicola Irto, con il quale siamo stati qui. Lo trovo anche in Senato nei banchi dell’opposizione e ogni volta proviamo a ragionare da calabresi per quello che ha senso rispetto a questa Regione.

So che abbiamo un Presidente – questo ve lo dico - , rispetto a tutte le esperienze, è molto disinteressato a far vincere una cosa che non ha significato per il futuro; ce l'ha nelle corde, ce l’ha tutta la sua squadra! Quindi il vostro stimolo può aiutare a far vivere una Calabria che non sia più vista con un grande pregiudizio e su questo ho lottato. Abbiamo scritto “Calabria straordinaria” per parlare soprattutto a noi stessi, ricordarci che abbiamo perso tante occasioni, tante opportunità perché abbiamo derogato, sulla base dell'egoismo personale, a quello che era giusto.

Penso che abbiamo maturità, esperienza e saggezza per non farlo più e provare a non farlo insieme. Grazie, quindi, del contributo che darete anche in futuro al lavoro dell’assessore Gallo e di tutti gli altri assessori e spero di poter contribuire a questa mia terra da un altro ruolo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, assessore Orsomarso, anche a lei vanno gli auguri di buon lavoro per il nuovo ruolo. La parola all'assessore Gallo. Prego, per un breve replica.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Grazie, Presidente. intervengo un po’ anche commozione perché con l’assessore Orsomarso abbiamo condiviso un lungo percorso in Consiglio regionale. Oggi orgogliosamente lo vedo diventare Senatore, insieme a Nicola Irto, e rivolgo loro un augurio sincero di poter continuare a lavorare per la Calabria e i calabresi. Noi faremo la nostra parte da qui. Auguri di buon lavoro, ma veramente con grande affetto e con grande sincerità.

Voglio ringraziare tutti i colleghi consiglieri di maggioranza, a partire dalla presidente Gentile, Presidente della Commissione agricoltura, nella quale passeranno tutti i provvedimenti, tra cui anche il testo della riforma, e i colleghi di minoranza. Credo che questa vicenda sia difficile da affrontare; non è semplice affrontare una questione di revisione del mondo dei Consorzi di bonifica e mentiremmo a noi stessi se pensassimo che si tratta di una vicenda semplice: scoperchiando il vaso di Pandora, probabilmente, come è stato in passato, troveremo mille problemi. Credo che la questione che riguarda gli stipendi e il TFR sia solo, purtroppo, la punta dell'iceberg; ci dicono, infatti, di posizioni debitorie di decine di milioni di euro con gli enti previdenziali, di quasi una decina di milioni di euro con ENEL.

Comprendete come non sia semplice intervenire su tutto questo. Così come volevo ricordare al collega Bevacqua - ne abbiamo parlato nel 2020 e il collega conosce le traversie di quella legislatura - che, nel momento in cui ci apprestavamo ad intervenire e abbiamo contestato proprio quel Consorzio per le assunzioni - non sono la causa del problema diciamolo con grande chiarezza - che erano ulteriori rispetto a una evidente difficoltà, c'è stato poi il decesso della presidente Santelli ed è stato un anno poi nel quale sicuramente non avremmo potuto immaginare o preparare una riforma. Adesso ci sono tutte le condizioni anche grazie a come questi lavoratori, spinti dalle esigenze di mantenere la propria famiglia, hanno portato all'attenzione generale la problematica e io credo che la riforma, il testo di riforma, la discussione, il confronto in Commissione e in Consiglio regionale non siano più procrastinabili.

Noi in questo anno e mezzo, al di là della mancata nomina dei rappresentanti all'interno dei Consorzi di bonifica, che a mio avviso non avrebbero frenato l'attuale situazione. Ricordo a tutti noi che la Regione nomina anche i revisori dei conti dei consorzi di bonifica che dovrebbero essere coloro i quali controllano i conti dei Consorzi di bonifica e dovrebbero essere anche vigilanti sul loro andamento finanziario ed economico. Al di là di questo, ricordo anche a me stesso, ma anche voi, che la Commissione di verifica dei bilanci in più di una circostanza ha bocciato il bilancio dei Consorzi di bonifica, cosa mai avvenuta in precedenza, e i Tribunali amministrativi regionali hanno invece ripristinato la validità di quei bilanci, segno evidente di una carenza legislativa, segno evidente probabilmente anche di difficoltà ad intervenire attraverso efficaci azioni di vigilanza.

Credo che lì sia accaduto qualcosa di estremamente particolare, lo dicevo l'altra volta, sempre in maniera diretta e frontale, al Presidente di quel Consorzio di bonifica, che è Presidente di quel consorzio da 2009, quindi ormai da 13 anni, e che sui 150 dipendenti ne ha assunti almeno 100 in questi anni: “Presidente, non riesco a capire come sia possibile che tu abbia assunto 100 dipendenti su 150 e, adesso, se possibile, te ne trovi contro 151!” Vale a dire si è interrotto il rapporto di fiducia, questa volta non da parte del datore di lavoro nei confronti dei lavoratori, ma da parte dei lavoratori nei confronti del datore di lavoro.

Questo è un fatto evidente che è sotto gli occhi di tutti. Lo dico con estrema sincerità, l'ho detto anche in altre circostanze: non intendo impadronirmi della gestione della bonifica, con tutte le conseguenze che questo comporta, perché non intendo avvalermi anche delle possibilità clientelari della gestione dei Consorzi di Bonifica. Lo dico a voi, ma in maniera sincera, poiché io non muoio dalla voglia di impadronirmi dei Consorzi di bonifica, l'azione di verifica dovrà essere un'azione molto approfondita. Questo non significa - lo dico a beneficio dei lavoratori presenti - che se troveremo delle irregolarità non interverremo, ma poiché la storia dei contenziosi fra la Regione e i Consorzi di bonifica è una storia lunga, credo che questa storia eventualmente dovrà avere un altro momento di confronto nelle aule di giustizia, se si arriverà ad un commissariamento, ma il commissariamento dovrà essere corroborato da atti, dovrà essere giusto e dovrà essere inattaccabile, perché altrimenti si commetterà un errore, fermo restando - lo voglio dire - che la Regione si assumerà tutte le responsabilità che dovrà assumersi se sarà necessario, se sarà evidenziato dagli atti sottoposti alla Commissione di verifica.

Altre due annotazioni: una che riguarda la riforma, io apprezzo moltissimo l'atteggiamento con il quale i consiglieri di minoranza in particolare, ma anche i consiglieri di maggioranza si apprestano a valutare questo testo. È un testo completamente aperto, non è il testo del Presidente, non è il testo dell'Assessore, non è il testo delle organizzazioni dei sindacati, è un testo aperto ad ogni contributo. Noi dobbiamo fare una riforma che possa proiettare almeno per un ventennio la bonifica calabrese verso una serenità perché proiettare la bonifica calabrese verso la serenità significa proiettare l'agricoltura calabrese verso la serenità. Ma sappiate – questa è anche la difficoltà - che non sarà facile, per esempio, al di là del numero nuovo dei Consorzi, liquidare 11 consorzi; non sarà semplice affrontare le questioni rinvenienti dei singoli consorzi, sia in termini di gestione di spesa corrente sia in termini di contenziosi, perché le esperienze del passato sono tante. In questi giorni, per esempio, abbiamo dovuto provvedere a rinominare un commissario, a mandare in liquidazione coatta amministrativa il vecchio Consorzio Sibari-Crati, nominando un commissario con le enormi difficoltà rinvenienti da quelle gestioni nelle quali onestamente ognuno di noi non ha nessuna responsabilità. Infine, una annotazione sulla contingenza: oggi ci sono i lavoratori ai quali manifestiamo vicinanza e solidarietà, ma credo che sia superfluo dirlo perché stiamo ragionando proprio di questi argomenti. C'è probabilmente una possibilità e la possibilità è l’assestamento di bilancio che noi andremo a discutere e sul quale ci confronteremo lunedì prossimo.

Ho apprezzato da parte vostra, così come da parte dei consiglieri di maggioranza, la disponibilità rispetto a questo tema, per cui, io penso che ci sia la possibilità - spero ci sia la possibilità, anzi sono sicuro che ci sarà, anche perché il Presidente ha incontrato, prima di iniziare la seduta di Consiglio regionale, i rappresenti sindacali e una delegazione di lavoratori - nell’assestamento di bilancio di trovare risorse disponibili a favore del Consiglio regionale per essere destinate ad alcune emergenze. E questa è un'emergenza, per cui ne discuteremo nei prossimi giorni e, sicuramente, credo che, col contributo delle minoranze ma in particolare col contributo della maggioranza di governo, io penso che ci sia la possibilità di dare, se possibile, un’ulteriore risposta. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Grazie, assessore Gallo. Passiamo al terzo punto all’ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo 84/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell’Azienda Calabria lavoro”. Invito il consigliere Montuoro a relazionare, così come siamo rimasti d'accordo nella Conferenza dei capigruppo, tutte le pratiche di bilancio, dalla 3 alla 9, per le quali leggerà anche il titolo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Chiedo scusa al collega Montuoro. Presidente, volevo chiedere di inserire all'ordine dei lavori un ordine del giorno sul sostegno alle iniziative promosse da Coldiretti contro il cibo sintetico, se è possibile.

PRESIDENTE

Sarebbe possibile, però ho detto no ad un ordine del giorno presentato dal consigliere Mammoliti. Per correttezza devo dirle di no, però li inseriremo nella seduta di Consiglio del 28 novembre.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Per la seduta del 28 va bene. Grazie, grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Mammoliti, che lei dice sempre che non è ascoltato, non ho inserito l'ordine del giorno dell'assessore Gallo per rispetto della sua richiesta, né a lei né all’Assessore.

Relazione unica su:
Proposta di provvedimento amministrativo numero 84/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Azienda Calabria Lavoro”;
proposta di provvedimento amministrativo numero 81/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL)”;

Proposta di provvedimento amministrativo numero 85/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Azienda Calabria Lavoro”;

Proposta di provvedimento amministrativo numero 90/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”;

Proposta di provvedimento amministrativo numero 77/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma azione e coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma”;

Proposta di provvedimento amministrativo numero 88/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento I.1, II.1.4, II.2.1, II.17, III.6, III.11, I.2, II.1.3, I.3.1. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”

Proposta di provvedimento amministrativo numero 89/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 16/9/2022 e conclusa in data 07/10/2022”

PRESIDENTE

Prego, consigliere Montuoro.

MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. La proposta di provvedimento posta già all'approvazione di questa Assemblea è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla seconda Commissione bilancio nella seduta del 19 ottobre scorso.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento Lavoro e Welfare, del Dipartimento Economia e Finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell’Azienda.

Il rendiconto presenta un avanzo disponibile pari ad € 313.690,83.

Il Revisore Unico dei conti ha verificato che l’ente si è attenuto alle disposizioni diramate dalla Regione Calabria, in merito al contenimento della spesa pubblica per l’anno 2020; il Revisore ha inoltre riscontrato il rispetto del pareggio di bilancio. L’organo di controllo dà atto che l’Ente ha rispettato quanto previsto dal D. Lgs. n. 118/2011, introducendo i nuovi schemi di bilancio della contabilità economico-patrimoniale e, con verbale del 20 settembre 2022, ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2020 di Azienda Calabria Lavoro.

Il Dipartimento Lavoro e Welfare ha verificato il rispetto dei vincoli di spesa e, conclusivamente, lo stesso dipartimento nel rilevare che l’Ente strumentale ha provveduto ad avviare le procedure per l’adeguamento alla piattaforma “SIOPE +” nonché per la dotazione di un conto di tesoreria unico nell’anno 2021, ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto generale dell’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro.

Il dipartimento Economia e Finanze, nell’istruttoria di competenza, raccomanda all’Ente di concludere nell’immediato l’adeguamento alla piattaforma “SIOPE +” aggiungendo altresì che il Dipartimento che esercita la vigilanza sulle attività dovrà provvedere a monitorare costantemente l’assolvimento degli adempimenti da parte dell’Ente.

Considerate le riserve espresse e le raccomandazioni formulate, il dipartimento Economia e Finanze ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del rendiconto relativo all’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n. 8/2002.

Quarto punto, Presidente: la proposta di provvedimento amministrativo 81/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Rendiconto esercizio 2021 dell'Azienda per la protezione dell'ambiente della Calabria – Arpacal”.

La proposta di provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla Seconda Commissione nella seduta del 19 ottobre scorso.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente, del dipartimento Economia e Finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell’Agenzia.

Il Revisore unico dei conti, nell’esprimere parere favorevole all’approvazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2021, raccomanda gli organi di vertice dell’Agenzia di: prendere atto delle osservazioni sopra rilevate allo scopo di adottare le necessarie contromisure per consentire all’Agenzia di potenziare le funzioni ad essa riservate per legge; provvedere con opportuna tempestività all’adozione dei Regolamenti di contabilità e per la gestione del patrimonio; reperire risorse finanziarie adeguate per lo sviluppo potenziale dei servizi dell’Agenzia.

Il Comitato di indirizzo, con verbale numero 4 del 08/08/2022, ha espresso parere favorevole per l’approvazione del Rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2021 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria.

Il Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente ha espresso parere favorevole al rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2021 dell’Agenzia.

Il Dipartimento Economia e Finanze, nell’istruttoria di competenza, rileva che l’azienda ha provveduto ad effettuare il riaccertamento dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2021, con particolare attenzione all’esatta corrispondenza tra i dati finali del 2020 e i dati iniziali del 2021.

Lo stesso Dipartimento, eseguite le verifiche, ritiene possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del rendiconto relativo all’esercizio 2021 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8.

Quinto punto all'ordine del giorno: provvedimento amministrativo 85/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria lavoro”.

La proposta di provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla Seconda Commissione nella seduta del 19 ottobre scorso.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del dipartimento Lavoro e Welfare, del dipartimento Economia e Finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell’Azienda.

Il Revisore unico dei conti dell’Azienda, nel prendere atto che il bilancio di previsione 2022-2024 rispetta gli equilibri di bilancio e i vincoli di finanza pubblica, esprime parere favorevole sulla proposta di Bilancio di previsione 2022-2024 presentata da Azienda Calabria Lavoro. Il Dipartimento Lavoro e welfare, nell’istruttoria di competenza, rileva la sostanziale conformità delle attività previste per l’anno 2022 per Azienda Calabria Lavoro rispetto al mandato istituzionale; è stata verificata la corrispondenza della dotazione dei capitoli in entrata di competenza per l’anno 2022 con i trasferimenti previsti da parte della Regione Calabria- Dipartimento Lavoro e Welfare ed attinenti ai progetti affidati ad Azienda Calabria Lavoro.

Il Dipartimento Economia e Finanze, nell’istruttoria di competenza, evidenzia che risulta la piena corrispondenza tra la previsione di spesa del bilancio regionale relativa al trasferimento ordinario previsto dalla Regione Calabria a favore dell’Ente ed il corrispondente capitolo di entrata della proposta di bilancio in esame che presenta una previsione di risorse di pari importo. La proposta di bilancio di previsione 2022-2024 non prevede l'utilizzo delle quote vincolate o accantonate del risultato di amministrazione. A conclusione dell’attività istruttoria, il dipartimento Economia e Finanze ritiene possibile procedere, da parte della Giunta Regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale

Punto numero sei, la proposta di provvedimento amministrativo numero 90/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante “Bilancio di previsione 22-24 dell'azienda regionale per le erogazioni in agricoltura – ARCEA”.

La proposta di provvedimento, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata a maggioranza dei presenti dalla Seconda Commissione Bilancio nella seduta de 14 novembre scorso.

L’Agenzia è l’Organismo Pagatore della Regione Calabria per gli aiuti in agricoltura relativi al Fondo FEAGA ed al Fondo FEASR, riconosciuto con provvedimento del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali del 2009.

Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento Agricoltura, del dipartimento Economia e Finanze e del parere del Revisore unico dei conti dell’Agenzia.

Il Revisore unico dei conti, con verbale n. 5 del 21 luglio 2022, rileva che il bilancio rispetta il principio di pareggio finanziario e dell’equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto terzi; anche per le annualità 2023 e 2024 sono rispettati il pareggio finanziario e l’equivalenza fra entrate e spese per servizi per conto terzi. Relativamente alle spese del personale e alle spese per il funzionamento, l’Azienda rispetta i limiti di spesa previsti, ex art 6 comma 1 lettera a) della legge regionale n. 43/2016.

Per quanto riguarda il bilancio di previsione 2022-2024, il revisore evidenzia che l’Ente ha proceduto alla decurtazione dello stanziamento dei compensi corrisposti all’organo di vertice, ai sensi dell’art. 9 della legge regionale 22/2010.

Relativamente al fondo per accantonamento contenzioso, nonostante nel bilancio di previsione il suddetto fondo sia stato incrementato, l’organo di controllo prescrive all’Ente di accantonare nel Rendiconto di gestione 2021 la somma di euro 396.405,68, sulla scorta dell’elenco dettagliato dei contenziosi calcolato in base al probabile grado di soccombenza.

Per quanto concerne i maggiori compensi percepiti dai Direttori e/o Commissari in violazione della normativa in materia di “Spending Review”, si specifica che l’Agenzia ha conferito incarico ad un legale per il relativo recupero; nonostante ciò, il revisore intima l’Agenzia a porre in essere ogni utile azione al riguardo finalizzata al recupero delle suddette somme onde evitare che il credito cada in prescrizione.

Dunque, il Revisore unico dei conti esprime parere favorevole dal punto di vista del rispetto degli equilibri di bilancio, con le osservazioni e prescrizioni soprariportate, sulla proposta di bilancio di previsione 2022- 2024 e sui documenti allegati.

Il dipartimento Agricoltura esprime parere favorevole al Bilancio di Previsione esercizio finanziario 2022 e Bilancio Pluriennale 2022-2024, fermo restando quanto rappresentato dal Comitato di Vigilanza ARCEA in merito al recupero delle somme attribuite in eccedenza ai Commissari/Direttori succedutesi nel tempo dall’08.08.2013 al 05.05.2021.

Il Comitato di Vigilanza ARCEA, struttura di controllo dell’ente, ritiene che sussistano le condizioni di legge in ordine alla congruità e attendibilità delle previsioni di bilancio, ferme restando le raccomandazioni da parte del Revisore unico circa il recupero delle somme attribuite in eccedenza ai Commissari/Direttori succedutesi nel tempo dall’08.08.2013 al 5.02.2021.

Il Comitato, ferme restando le avviate attività di recupero degli emolumenti de quibus, invita l’Ente a proseguire con ogni azione legale possibile al recupero del credito, onde evitare che il credito vada in prescrizione.

Il dipartimento Economia e Finanze, nell’istruttoria di competenza, rileva come sulla base delle risultanze contabili non risulta l’applicazione di alcuna delle quote dell’avanzo di amministrazione presunto.

Il Dipartimento, preso atto che la sussistenza degli equilibri di bilancio è garantita esclusivamente dal mancato accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità, ritiene che l’Ente dovrà provvedere con la massima urgenza, ad approvare apposita variazione al bilancio di previsione 2022-2024 implementando gli importi del FCDE e apposita variazione di bilancio di previsione 2002-2024, implementando l'importo del fondo crediti dubbia esigibilità. A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento ritiene possibile procedere da parte della Giunta regionale alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 all'Agenzia regionale Calabria per le erogazioni in agricoltura al Consiglio regionale.

Passo al punto numero 7: la proposta di provvedimento amministrativo numero 77/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programmazione Azione e Coesione 14 - 20 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del programma”.

La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, ha visto una doppia approvazione da parte della Seconda Commissione, atteso che, a causa di alcuni refusi contenuti nel testo del PAC oggetto del provvedimento, è stato necessario, da parte della stessa Giunta, approvare nuove delibere di correzione e conseguentemente la Seconda Commissione ha proceduto ad un’ulteriore approvazione del provvedimento.

Il provvedimento stesso in discussione prevede una proposta di modifica del programma Azione e Coesione 14-20, anche con riferimento alla dotazione finanziaria complessiva che passa dagli attuali euro 720.807.555,11, previsti nella delibera di Giunta regionale n. 63/2022, a euro 960.971.099, per come individuato nel provvedimento in oggetto.

Tali nuove disponibilità finanziarie sono rinvenute in riferimento ad € 118.425.162 per effetto della rideterminazione dei tassi di cofinanziamento comunitario e nazionale dei programmi operativi regionali, prevista dall’articolo 120 del Reg. comunitario 1303/2013.

Nello specifico tale disposizione ha consentito, anche per i programmi operativi regionali, l’incremento della quota di cofinanziamento comunitario fino all’80 per cento.

A seguito di ciò, la Regione Calabria, con delibera n. 320/2020, ha proceduto alla revisione del Por Calabria FESR-FSE 2014/2020, riportando la quota di cofinanziamento comunitario del POR alla percentuale incrementata, pari al 78,93 per cento, con contestuale riduzione lineare su tutti gli Assi del programma della quota di cofinanziamento nazionale, riportata al 21,07 per cento.

A seguito di detta rideterminazione dei tassi di cofinanziamento comunitario e nazionale il valore complessivo del POR è pari a € 118.425.162. Tale riduzione, sempre tramite la DGR 320/2020, è stata destinata ad incrementare la dotazione finanziaria del programma complementare PAC 14-20.

Tali interventi di modifica sono stati comunicati al Dipartimento Politiche di coesione, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la futura approvazione da parte del CIPESS ai sensi delle Delibera CIPE 10/2015.

Contestualmente la Regione Calabria ha richiesto un ulteriore incremento della dotazione finanziaria del PAC 14-20, rinveniente dall’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 242, commi 2 e 3 del decreto-legge 34/2020.

All’esito della suddetta procedura, il MEF – Ragioneria generale dello Stato – Ispettorato Generale per i rapporti Finanziari con l’Unione Europea, ha stabilito la consistenza dell’ulteriore incremento della dotazione del Programma per un importo pari a € 121.738.381,89, di cui € 78.888.313,99 a valere sul FSE e € 44.850.067,90 a valere sul FESR.

Nel corpo del provvedimento si dà anche atto che sulle modifiche descritte, che prevedono un complessivo aumento della dotazione finanziaria del PAC 14/20 pari a € 240.163.543,89 è stata avviata e conclusa positivamente la procedura di consultazione scritta presso il Comitato di coordinamento del Programma, costituitosi ai sensi della DGR 644/2019.

Alla luce di quanto esposto, con le delibere in questione viene approvata la proposta del nuovo Programma di azione e coesione 14/20 della Regione Calabria, che dovrà essere successivamente approvata dal CIPESS, che tiene conto: delle modifiche apportate al testo originario del Programma, condivise da parte del Dipartimento per le Politiche di coesione; della rimodulazione del piano finanziario, in ragione della scadenza del termine di conclusione del Programma, fissata dall’articolo 242 del decreto-legge n. 34/2020, al 31/12/2026.

Viene approvata, altresì, la proposta di allocazione sugli Assi del Programma di una dotazione incrementale pari a € 240.163.543,89, per come approvata dal Comitato di Coordinamento del Programma.

Passiamo al punto numero 8: proposta di provvedimento amministrativo numero 88/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione Calabria 2007-2013. Approvazione e rimodulazione delle schede di intervento 1.1, 2.1.4, 2.2.1, 2.17, 3.6, 3.11, 1.2, 2.1.3, 1.3.1. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”.

La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla Seconda Commissione nella seduta del 14 novembre.

Il provvedimento nasce dalle richieste avanzate dai dirigenti generali dei Dipartimenti interessati e in particolare: il Dirigente generale del Dipartimento Protezione civile ha richiesto la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. III.11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi - per Euro 8.146.401,37; il Dirigente generale del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente ha richiesto la rimodulazione in diminuzione della Scheda Misure Salvaguardia n. II.2.1 “PISU Aree Urbane”, con una riduzione della relativa dotazione finanziaria per euro 8.126.892,66; il Dirigente generale del Dipartimento Lavoro e Welfare ha richiesto diverse rimodulazioni, quali: la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda Anticiclica n. I.1 per euro 1.592.843,00; la rimodulazione della dotazione finanziaria della Scheda Misure Salvaguardia n. II.1.4 per euro 1.257.548,51; la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda Misure Salvaguardia n. II.17 per euro 583.843,14; la rimodulazione in aumento della dotazione finanziaria della Scheda Nuove Operazioni n. III.6 “Politiche attive del lavoro” per euro 19.707.528,68; il Dirigente generale del Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità, unitamente al Dirigente generale del Dipartimento Turismo, Marketing territoriale e Mobilità, hanno richiesto le seguenti rimodulazioni: la rimodulazione in incremento della dotazione finanziaria della Scheda Anticiclica n. I.2 “Potenziamento istruzione tecnica e professionale di qualità” per euro 1.300.000,00; la rimodulazione in aumento della dotazione finanziaria della Scheda Misure Salvaguardia n. II.1.3 “Progetto formula TAT/SAE Italia” per euro 44.540,07 e la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda Anticiclica n. I.3.1.

Nel corpo della Delibera si chiarisce che le conseguenti modifiche del piano finanziario del PAC 2007/2013, di cui all’allegato 10 del provvedimento, si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie nell’ambito dei diversi Pilastri del piano e il totale delle riprogrammazioni finanziarie in aumento equivale alle riduzioni proposte.

Relaziono adesso sul punto numero 9 all'ordine del giorno: la proposta di provvedimento amministrativo numero 89/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano sviluppo e coesione della Regione Calabria - Variazione del Piano finanziario della Sezione ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 16.09.2022 e conclusa in data 07.10.2022”. La proposta di provvedimento amministrativo, posta oggi all’approvazione di questa Assemblea, è stata licenziata dalla Seconda Commissione nella seduta del 14 novembre ultimo scorso.

Il provvedimento in oggetto, approvato dall’esecutivo regionale con deliberazione n. 512 del 17.10.2022, riguarda la variazione del piano finanziario della Sezione Ordinaria nonché la presa d’atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza.

A seguito della delibera n. 416/2022, con la quale sono stati resi nuovi indirizzi per la riprogrammazione delle risorse della Sezione ordinaria del PSC e individuata una nuova operazione per l’inserimento in PSC, è stato richiesto ai Dirigenti regionali competenti la formulazione all’Autorità responsabile del PSC delle proposte di progetti/operazioni candidati ad essere finanziati e quindi da inserire nel PSC.

Successivamente è stata avviata la procedura di consultazione scritta del Comitato di Sorveglianza che si è conclusa con l’approvazione di: utilizzo delle risorse rinvenienti dall’eliminazione dal PSC delle quote non coperte da interventi della Procedura di Attivazione, già previste nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Calabria, associate all’area tematica 03; inserimento della nuova operazione da ricomprendere in PSC per un importo totale di € 2.719.380,00, relativa al settore di intervento 03.02 “Industria e servizi”; conseguente variazione del piano finanziario della sezione ordinaria del PSC, come dettagliata nell’Allegato 1 nella delibera in oggetto.

Nella delibera si chiarisce, inoltre, che la copertura finanziaria dei nuovi interventi da ricomprendere nel PSC di importo pari a € 2.719.380,00 è garantita con le risorse finanziarie a suo tempo stanziate nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Calabria.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Prima di passare alla votazione per ogni singolo punto, ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Ancora una volta, leggendo quelle che sono le variazioni di bilancio, gli scostamenti, purtroppo, si evidenziano alcuni aspetti che mi preoccupano, soprattutto perché si parla di temi fondamentali per la nostra Regione e di risorse che, purtroppo, non saranno spese. Il collega Montuoro ogni volta - giustamente, dico - ribatte dicendo che, ovviamente, se non fossero rimodulate, queste risorse andrebbero perse. Quindi è anche giusto rimodularle. Poi è compito della Giunta regionale individuare dove queste risorse vadano allocate. Non si può non sottolineare, però, come alcune di queste risorse siano sottratte, appunto, ad asset fondamentali per la nostra Regione, come ad esempio quello dell'occupazione di giovani donne e di giovani laureati; parlo della Linea 2.17 all'interno della quale il 20 per cento delle risorse allocate non saranno spese.

Vorrei ricordare a tutti quanti noi che ogni anno dalla regione Calabria vanno via circa 3.500 laureati, eppure le risorse che la Comunità europea ci mette a disposizione per agevolare la loro occupazione, di donne e giovani laureati, purtroppo, non saranno spese, così come quelle relative - e qua chiedo anche un intervento del assessore Orsomarso - sulla nuova ricettività, in cui oltre 1.300.000 euro dei 9 previsti, anche in questo caso, non saranno spesi. E Dio solo sa quanto la Regione Calabria ha necessità di potenziare quella che è l'offerta turistico ricettiva, stante il fatto che lo stesso presidente Occhiuto, qualche seduta di Consiglio fa, ha sottolineato il fatto che il turismo può essere veramente uno dei principali motori di sviluppo della nostra Regione.

E poi, in chiusura, sull'alta formazione: abbiamo parlato più volte di come sia necessario riformare anche il Settore della formazione nella nostra Regione, cercare di far sì che i giovani possano concentrarsi anche su attività non usuali e quindi avviare percorsi formativi differenti da quelli universitari; eppure il 30 per cento dei fondi stanziati per l'alta formazione non verranno spesi e verranno spostati su altri settori. Qua parliamo di oltre 1.200.000 euro. Ogni volta si rimanda dicendo che veniamo da una legislatura passata a marchio centro-sinistra del presidente Oliverio, ma vorrei ricordare a tutti quanti noi che tra qualche mese, tra circa 2 mesi, si concluderanno 3 anni di governo di centro-destra tra la compianta Jole Santelli e il presidente Occhiuto. Quindi credo che ora una bella fetta di responsabilità anche sulla mancata spesa di questi fondi, appunto, in settori fondamentali come il turismo, l'occupazione e i giovani sia anche a carico di questo governo. Il mio augurio, insomma, è che si possa dare un impulso maggiore alla spesa in questi settori affinché la Calabria possa essere sempre più attrattiva. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Siamo di fronte all’aridità dei numeri. Mi rendo conto che diventa pesante e anche difficile affrontare tutta assieme una serie di discussioni che hanno come oggetto i numeri e le rimodulazioni finanziarie, però dietro quei numeri, come diceva bene il consigliere Alecci, c’è la vita delle persone e, sostanzialmente, c'è un principio di ordine generale, che noi abbiamo sottolineato molte volte in Commissione bilancio, anche con il collega Mammoliti, e che può essere sintetizzato facilmente in questi termini: noi siamo costretti a fare una corsa contro il tempo perché su innumerevoli fondi della programmazione comunitaria noi non riusciamo a centrare gli obiettivi di spesa, gli impegni e quant'altro è previsto per cambiare le condizioni di vita della Calabria.

Mi soffermo su un punto - forse c’è anche l'assessore Gallo presente - tra le varie rimodulazioni - di alcune questioni ha parlato bene il consigliere Alecci - ne vorrei aggiungere un'altra: mi riferisco alla rimodulazione del Piano di Azione e Coesione 2007-2013, in particolar modo sulla scheda pilastro III.1.1. Sembra arida la questione, però la voglio sintetizzare in questi termini: qualche tempo fa ho presentato in questo Consiglio regionale un’interrogazione sul fenomeno della processionaria che è un fenomeno, a mio avviso, molto grave per intere popolazioni della Calabria.

Noi stiamo rischiando di perdere il nostro patrimonio boschivo e io sul punto ho interrogato allora - era febbraio, se non ricordo male - l'Assessore competente per capire quali erano stati gli interventi attuativi sul piano della forestazione 2001. Assieme alla Presidente della Commissione agricoltura - lo ricorderà - proprio sulla processionaria abbiamo svolto delle audizioni, abbiamo capito la gravità del problema, abbiamo parlato dei 500.000 euro subito stanziati da Calabria Verde e soprattutto abbiamo concluso che la Regione Calabria, quindi questa Giunta, riteneva prioritario l'intervento su questo punto. Ebbene, colleghi, dobbiamo dirci quello che sta accadendo oggi e quello che stiamo votando: noi stiamo riducendo totalmente la dotazione dei 4 milioni di euro previsti sugli interventi con infezione da processionaria da pino. E mi spiego in maniera ancora più semplice: noi abbiamo stanziato, anzi non noi, la precedente Giunta regionale ha stanziato 4 milioni di euro su questo intervento, su questa priorità, su questa emergenza, con l'adozione necessaria di interventi; noi non abbiamo speso neanche 1 euro e stiamo sottraendo totalmente il capitolo relativo a questa emergenza, spostando le risorse su altri fronti, su altri obiettivi, su altre finalità.

Dobbiamo dirlo ai calabresi perché c'è una contraddizione tra quello che ci diciamo e quello che è la realtà. Io ho trovato anche - non voglio addebitare responsabilità, perché, ovviamente, il problema della processionaria non è un problema che riguarda solo questa Giunta regionale - un comunicato stampa in cui, il 23 gennaio del 2022, si diceva che la Giunta regionale avrebbe investito 4 milioni di euro in fase attuativa, con un piano di contrasto. Questa Giunta regionale diceva a gennaio del 2022 - uso proprio le parole del comunicato - “…che è una priorità la lotta alla processionaria e le linee di intervento saranno sostenute con uno stanziamento di 4 milioni di euro, programmato dalla precedente Giunta regionale e confermato come essenziale anche dall'attuale Governo presieduto da Roberto Occhiuto”. Ebbene, questa priorità della Giunta regionale, oggi, si scontra con questa rimodulazione che – rileggo testualmente - “proponendo la riduzione della relativa dotazione finanziaria rinvenenti dall’azzeramento di due interventi: intervento sulle aree con infezione da processionaria da pino e azzeramento dei ristori a breve termine delle aziende agricole e zootecniche colpite dagli incendi registrati nell'estate del 2021”. Io capisco che, forse, questi fondi saranno rimessi, riprogrammati, ci saranno, però il segnale che diamo non è positivo. Noi stiamo dicendo che dal 2020 ci sono 4 milioni di euro che aspettano di essere spesi per la processionaria e stiamo dicendo che oggi li stiamo spostando su altri capitoli perché non li abbiamo spesi e li perderemo.

E allora, consiglieri e colleghi, dico che alla comunicazione che noi diamo ai cittadini - anche su questo noi c'eravamo rallegrati, su pronti interventi per la processionaria - poi devono seguire i fatti perché una cosa sono le dichiarazioni e i comunicati stampa, un'altra cosa è la realtà. Su alcuni temi e su alcune questioni, anche sulle rimodulazioni finanziarie, invito a prestare maggiore attenzione perché hanno valenza davvero emblematica, altrimenti rimarremo ancora una volta in una contraddizione tra annunci e fatti. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. A fronte dell'analisi di questi provvedimenti amministrativi che riguardano, in particolare, le proposte di provvedimento amministrativo numero 84, 85 e 90 e cioè Calabria Lavoro e ARCEA, vorrei porre alcune semplici domande: come mai non si è proceduto ancora al recupero delle eccedenze stipendiali percepite dai direttori generali in violazione alle norme della spending review? Rischiamo di farle cadere in prescrizione? Rischiamo di procurare un danno erariale all'Ente?

Penso che queste siano domande che necessitano di una risposta perché, ovviamente, l'organizzazione di queste strutture richiede sicuramente fondi e investimenti e, laddove possiamo recuperare, non lo stiamo però facendo. Questa inosservanza delle richieste rischia di fare cadere in prescrizione il recupero di tali somme.

Dopodiché, l'altro brevissimo commento è a sostegno di quanto diceva il consigliere Lo Schiavo perché la storia del finanziamento della lotta alla processionaria, che è assolutamente così importante, rischia di trovare apparentemente un altro capitolo, un altro strumento, ma non vorremmo ritrovarci, a distanza di qualche tempo, di nuovo con lo stesso problema cioè a non avere speso i soldi.

Quindi, fondamentalmente c'è un problema di difficoltà nelle spese e questo lo sappiamo storicamente in tutta la Regione. La raccomandazione vorrebbe assolutamente essere, come dire, di spingere il management e gli organi di controllo esattamente nella corretta programmazione delle spese che sono assolutamente indispensabili per i nostri cittadini.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Presidente, molto brevemente proverò naturalmente a fare delle considerazioni organiche in merito alle diverse problematiche che sono state affrontate e che tra di loro non hanno nemmeno quasi un minimo comune denominatore.

Intanto, nel ribadire i rilievi che sono stati sollevati nelle sedute della Commissione bilancio, come ricordava puntualmente ed efficacemente il consigliere Lo Schiavo, che sembrerebbero di natura burocratica formale, rilevo che, secondo me, non lo sono perché quando non si rispettano i termini previsti per gli adempimenti burocratici, non si tratta soltanto, come dire, del mancato rispetto di un termine che, per quanto non sia perentorio, non ha la sua importanza.

Anzi, secondo me, questo richiederebbe un approfondimento appropriato da parte di chi governa la Regione, per vedere se questi ritardi sono da annoverare alla poca efficacia, al poco funzionamento dell’attività amministrativa oppure a un’esigua presenza di personale e, pertanto, bisognerebbe ragionare sul come implementarlo.

Nelle sedute della Commissione bilancio, con il consigliere Lo Schiavo, come diceva, abbiamo fatto dei rilievi addirittura per quanto riguarda Azienda Calabria Lavoro in quanto il bilancio consuntivo è stato approvato prima di quello preventivo 2022-2024.

Sembrerebbero – ripeto – aspetti formali, ma poi ci sono anche aspetti sostanziali. Essendo intervenuto in Commissione – lo dico al presidente Montuoro, con il quale operiamo, nel rispetto dei ruoli, in un clima proficuo anche di possibile collaborazione – per quanto riguarda l'approvazione, per esempio, del Rendiconto di Azienda Calabria Lavoro, nella parte annoverata, relativa ai debiti, lettera c), avevo chiesto di conoscere e di sapere a cosa si riferissero quei 10 milioni circa di euro, se a mancata retribuzione per i lavoratori, al TFR o altro, però non mi sembra che ci siano state delle risposte adeguate.

Così come pure sull’Arpacal che svolge una funzione importante nella nostra Regione, perché, naturalmente, parliamo di tutta quest’azione poderosa messa in campo, quest'anno, sulla depurazione, sull'ambiente, sul territorio, però poi ci accorgiamo che a questi Enti, che dovrebbero svolgere una funzione fondamentale, si presta un'attenzione quasi come da adempimento burocratico.

Non a caso, in questa situazione dell'Arpacal, non c'è un'adeguata capacità amministrativa dal punto di vista dell’organico, ma, addirittura, come sappiamo, da anni si ripropone la stessa problematica che dovrebbe prevedere il finanziamento all'Arpacal dell’1 per cento dell'insieme delle risorse del Servizio sanitario regionale e, invece, ne vengono assegnate esclusivamente lo 0,45 per cento.

Vogliamo farla una riflessione sul ruolo, sulla missione e sulla funzione dell’Arpacal? Perché, se queste risorse dovessero essere sufficienti – non lo so se è di nostra competenza o meno –, cambiamo questa regola che dice che il finanziamento dovrebbe essere all’1 per cento. Se viceversa, come, invece, immagino, l'adeguamento dell’1 per cento delle risorse del Sistema sanitario regionale venisse assegnato all’Arpacal, probabilmente l’Ente potrebbe svolgere quella missione e quella funzione fondamentale e imprescindibile che per la nostra Regione significa, appunto, ambienti, costa, mare e quant'altro.

E poi, via via, sulle altre Agenzie, sugli altri Enti e sulle altre Aziende.

Qual è la missione di Azienda Calabria Lavoro? Ogni anno finanziamo dei progetti con un’idea, con un approccio di spesa storica di attività che loro svolgono in base al numero dei lavoratori, però non ci interroghiamo se quella missione è sufficiente anche alle nuove sfide, alle nuove risorse che il PNRR ci assegna in materia, per esempio, di politica attiva del lavoro e del rafforzamento dei Centri per l'impiego, sui quali voglio dire che ancora, nonostante tutto, ci sono dei ritardi nell'espletamento di questi concorsi e tantissimi giovani vanno via, aspettando, invece, il completamento di quel concorso.

Poi, l’ARCEA – lo vorrei dire all’Assessore all'agricoltura che lo sa meglio di me – oggi non ha la funzione tradizionale di erogare semplicemente delle risorse per l'Azienda, ma ha il riconoscimento di uno status importante che proviene dall'Unione Europea, per avere il quale – l’Assessore, ripeto, lo sa meglio di me – deve adottare alcune scelte importanti perché, altrimenti, questo status si perde.

Penso, quindi, che sia sbagliato l'approccio quasi generalista e burocratico di questi passaggi che, invece, richiedono un'attenzione e un impegno preciso, particolare, perché altrimenti, per esempio, l'ARCEA potrebbe perdere questo status se entro ottobre 2023 non viene aumentata la pianta organica per consentire l’assolvimento di questa importante missione.

Quindi, non è opportuno mettere insieme tutti questi provvedimenti e fare un calderone così con questa approssimazione.

Ha ragione il consigliere Lo Schiavo che una cosa è fare le annunciazioni roboanti, altra cosa poi sono i fatti e gli atti e molto spesso, rispetto alle cose che si annunciano in modo così roboante ed eclatante, poi i fatti dimostrano, invece, che su tutta una serie di altri aspetti e problematiche c'è un approccio molto superficiale, approssimativo e, secondo me, senza quell’adeguata visione organica che, invece, richiederebbe l'affrontare alcuni passaggi.

Prendiamo, per esempio, la rimodulazione del PAC: abbiamo sviluppato in Commissione un’importantissima discussione. Ci mancherebbe pure! Sono nuove risorse! Stiamo parlando di circa 200 milioni di euro che derivano dal fatto che, avendo aumentato la quota di cofinanziamento, si sono liberate delle risorse che ci consentono maggiori disponibilità.

Anche qui, tra il dire e il fare … Quando c'è bisogno di fare azioni rivendicative, di trovare convergenze per essere più forti nella rivendicazione di alcune problematiche, allora coinvolgiamo il partenariato, le forze sociali e l'opposizione. Quando poi, invece, si tratta di rimodulare maggiori risorse, lo decide motu proprio la Giunta, senza coinvolgere nessuno. Eh, no! Non va bene! Se la responsabilità e il coinvolgimento ci devono essere, ci devono essere sempre, quando ci sono elementi di difficoltà e quando ci sono anche momenti come questo, della rimodulazione del PAC che, a seguito di quelle maggiori risorse, potrebbe vedere il coinvolgimento delle opposizioni e anche delle parti sociali.

Infine – e concludo – in questo anno – debbo dire la verità – sono stato a volte anche combattuto nelle valutazioni e nelle riflessioni, se nella rimodulazione bisogna guardare di più a dove sottrai le risorse oppure guardare, con interesse e con attenzione, dove quelle risorse vengono rimodulate.

Naturalmente sappiamo che se quelle risorse non sono state assunte e spese e non c'è un impegno vincolante entro una certa data, si rischia di vederle disimpegnate. Quindi, penso che, piuttosto che disimpegnarle, sia giusto rimodularle.

Però, anche qui, chiedo al Governo regionale, al suo Presidente: se volete per davvero avere questa interlocuzione positiva e proficua, come voi dite, perché dobbiamo assumere questi atti, di volta in volta, in maniera disorganica, parziale e senza avere una visione generale? Perché non facciamo una verifica di tutte le risorse che rischierebbero di essere disimpegnate e non proviamo, invece, a rimodularle con una visione organica e condivisa, in maniera seria, responsabile e ragionevole per innestarle anche rispetto a quella che è stata la programmazione e in vista dell’approvazione, quanto prima, della nuova programmazione 2021-2027?!

Sono questi fatti e questi elementi che, poi, ti portano ad assumere delle valutazioni e a registrare delle incongruenze e delle discrasie tra le affermazioni che si fanno e, invece, i comportamenti concreti che si mettono in campo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Mammoliti. Vi abbiamo teso la mano per la collaborazione, ma lei vorrebbe governare al posto nostro.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Volevo intervenire su un punto specifico. Per quanto riguarda le rimodulazioni, come gruppo, di solito, abbiamo sempre votato o astenendoci o, addirittura, qualche volta a favore perché, ovviamente, è meglio riprogrammare le somme piuttosto che perderle. È banale dirlo, ma è ovvio che sia così. Però, abbiamo sempre anche abbinato questo voto interlocutorio a una richiesta di utilizzo effettivo di queste somme, piuttosto che di rinvio dopo rinvio.

Per questo volevo segnalare un aspetto che già, a suo tempo, è stato oggetto di un'interrogazione da parte del consigliere Lo Schiavo, che lo ha ribadito anche stasera e vorrei ulteriormente aggiungere la mia voce alla sua: il problema della processionaria è di grandissima gravità e importanza per tutta la regione, quindi, richiederebbe un intervento effettivo, urgente, efficace, anziché una riprogrammazione.

Riguarda tutta la regione, ma a me ha molto colpito, transitando sulla Silana crotonese oppure andando nei territori del Parco del Pollino, la gravità della diffusione della processionaria, che, quindi, credo che non tema la rimodulazione della cifra prevista per combatterla, ma che, invece, pretenderebbe, almeno da parte dei cittadini, degli agricoltori, di tutti i calabresi, un intervento incisivo e urgente per cercare di far fronte a quella che è davvero un’emergenza assoluta del nostro patrimonio boschivo e forestale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Conclude la serie di interventi la consigliera Straface.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato gli interventi dei colleghi consiglieri dei banchi della minoranza e sinceramente mi sarei aspettata da parte loro, negli interventi che si sono susseguiti, di sentire a chiare lettere: “C'è stata una rimodulazione, ma le risorse finanziarie rimodulate a che cosa sono state destinate?”.

Intanto, parliamo di una rimodulazione che viene fatta sicuramente perché alla base ci troviamo di fronte ad alcune emergenze da fronteggiare e mi aspettavo, soprattutto dai consiglieri della minoranza, un plauso rispetto alla destinazione di queste risorse finanziarie. La rimodulazione è stata fatta – saluto e ringrazio il presidente Montuoro per la sua eccellente esposizione – per destinare delle risorse – parliamo di 19 milioni di euro – ai tirocinanti in deroga. Oggi chi – parlo dei consiglieri dei banchi dell'opposizione – si dice difensore, così come ha detto il consigliere Alecci, delle politiche del lavoro, dell'inclusione sociale?

Consigliere Alecci, in una dichiarazione fatta nel corso di una trasmissione televisiva, diceva che il presidente Occhiuto non ha capacità amministrativa. Questo è il segnale della vera capacità amministrativa; questo è il segnale di un Presidente di una Giunta che sta al fianco degli uomini e delle donne che, guarda caso da chi ci ha preceduto, hanno creato quei sistemi virtuosi, carissima assessore Princi, in merito ad alcune politiche del lavoro. Quindi, non accettiamo lezioni rispetto a un'emergenza così seria e sentita: 19 milioni di euro che vengono rimodulati per essere destinati ai tirocinanti in deroga.

Il consigliere Laghi e il consigliere Lo Schiavo parlavano dei 4 milioni di euro che erano destinati al fenomeno della processionaria. Innanzitutto, parliamo di risorse finanziarie che fanno riferimento a una programmazione che, purtroppo, non ci appartiene per quanto riguarda gli indirizzi politici ed è una programmazione per la quale c'è il rischio che si perdano le risorse finanziarie, nel momento in cui non vengono utilizzate. Relativamente alla processionaria questi soldi e queste risorse verranno sicuramente riprogrammate come, anche, gli 8 milioni che erano destinati nell'ambito dei PISU, parliamo dei progetti integrati di sviluppo urbano. Si tratta di progetti che erano destinati alle annualità 2008 e 2009, che non sono stati rendicontati. Dovevano essere rendicontati dai Comuni, dalle Amministrazioni comunali e sono dei finanziamenti che, purtroppo, rischiavano di essere persi.

Qual è l'aspetto importante, a parte l'indirizzo a cui è stata data la rimodulazione di queste risorse finanziarie? Che per quanto riguarda la programmazione del Piano di Azione e Coesione Calabria 2007-2013 siamo obbligati ad utilizzare in modo inderogabile queste risorse, in cui il termine è previsto al 31 dicembre 2022, anche se la Regione Calabria è riuscita ad ottenere, attraverso una propria richiesta, la proroga fino al 2023. Si tratta naturalmente di un termine invalicabile al quale bisogna necessariamente attenersi. Quindi, ritengo che questa rimodulazione sia stata fatta con uno scopo nobile, preciso, che va appunto nella direzione di tutelare i tirocinanti in deroga. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Straface. Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione

Signor Presidente, il mio sarà un breve momento di replica anche rispetto alle osservazioni, che considero legittime, da parte dei consiglieri di minoranza, che hanno osservato e hanno approfondito questi temi. Lo diceva bene la collega Straface: bisogna anche operare delle scelte ad un certo punto e anche su alcune urgenze. C'era un’esigenza!

C'era l'esigenza di rifinanziare i tirocinanti in deroga, che non sono stati creati da noi, consigliere Mammoliti. Ci sono! E a questo punto bisogna scegliere. Mandiamo a casa i tirocinanti in deroga o facciamo altre scelte? E in quel momento si è scelto di spostare delle risorse per finanziare con urgenza, dopo le elezioni, i tirocinanti in deroga, perché era giusto che ci fosse questo rifinanziamento immediato, perché i Comuni lo reclamano, perché si tratta di 4.500 famiglie e questa risposta andava data e anche velocemente.

È chiaro che bisognava trovare delle risorse immediatamente disponibili, rispetto alle quali, per altro, non mutano i programmi della Regione. Lo diciamo con grande chiarezza, perché riguardo la lotta alla processionaria anche in questi giorni ci sono interventi di lotta biologica, attraverso dei preparati biologici che vanno spruzzati sulle piante in questa fase, proprio in questo periodo dell'anno e, rispetto ad azioni che sono state condotte, sono state impegnate delle risorse e ulteriori programmazioni andranno fatte. Non si arretra di un millimetro sulla lotta alla processionaria. Per cui, come argutamente osservava il collega Mammoliti, saranno riappostate immediatamente le risorse.

Così come sulla lotta agli incendi del 2021, la Giunta regionale aveva appostato delle risorse - c'è un’istruttoria in corso - probabilmente ci saranno anche le liquidazioni a breve perché è giusto ristorare e lo abbiamo fatto solo noi, il Governo nazionale non lo ha fatto; le aziende agricole e boschive che in quel momento avevano avuto un danno rinveniente dagli incendi che si sono scatenati nel 2021. Quegli stessi incendi che abbiamo fortemente ridimensionato nel 2022 attraverso la forte azione di prevenzione.

Un'ultima annotazione su ARCEA: noi portiamo all'approvazione lo strumento finanziario di Arcea, voi fate bene a raccontarci che ci dovremmo preoccupare per i prossimi anni, ma noi ci siamo già preoccupati di ARCEA, tanto è vero che ARCEA, che era fortemente a rischio disconoscimento per quanto negli anni passati - non voglio polemizzare - non era stato fatto da precedenti Giunte regionali. Noi l'abbiamo, senza tema di smentita, salvata, perché siamo riusciti nei confronti della Commissione europea a riavere la credibilità che ARCEA e il Dipartimento agricoltura non avevano avuto nei confronti della Commissione Europea e quindi abbiamo ottenuto il mantenimento del riconoscimento.

Altri investimenti dovranno essere fatti, sicuramente, non ci tireremo indietro. Noi abbiamo stabilizzato i lavoratori che altri hanno scelto e faremo ancora così. Non abbiamo assunto nessuno di nuovo se non facendo riferimento a graduatorie già esistenti dalle quali abbiamo pescato, attraverso una selezione dei lavoratori, perché riteniamo e ritenevamo che fosse giusto in quella fase non pensare a selezioni lunghe, ma arrivare velocemente ad una conclusione, rispondendo in pochissimi mesi ai rilievi che aveva fatto la Commissione Europea rispetto ad ARCEA.

Credo che noi dobbiamo mantenere l’Ente pagatore in agricoltura in Calabria. Altre regioni, come Campania e Sardegna, si stanno dotando di Ente pagatore perché l’elefantiaca AGEA crea continui problemi agli agricoltori delle Regioni che non hanno un Ente pagatore in agricoltura. Quindi, noi la dobbiamo mantenere, la dobbiamo difendere e faremo tutto quanto possibile per difenderla. Eventualmente io chiederò al Presidente della Regione, ai colleghi della Giunta, ai colleghi della maggioranza ulteriori stanziamenti, nei prossimi mesi, per far fronte alle esigenze di implementazione della pianta organica o anche di programmi, eventualmente, di software, che saranno necessari per gestire al meglio l’Ente pagatore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Intanto a me fa piacere che la collega Straface mi segua durante le trasmissioni e con attenzione. Magari la informerò quando parteciperò ad altre trasmissioni così avrà il piacere di seguirmi. Il punto è un altro, collega, mi passi la battuta: le risorse è vero che sono state trovate per far fronte a tante famiglie, quasi 4.500 famiglie, che tutti noi in maniera diretta o indiretta conosciamo. Non credo che, però, sia la soluzione al problema.

Al mio paese si dice: spogli un Santo per vestirne un altro. Di quei tirocinanti, molti di loro, sono anche dei giovani laureati, persone molto capaci, competenti.

Non punto il dito contro questo Governo regionale che ha ereditato anche questo problema, ma quando a queste persone non si crea un'opportunità differente, che può essere anche quella di trovare un posto di lavoro stabile nella propria regione con dei contributi pagati - oggi contributi pagati non ne hanno - spendendo quello che è il loro titolo di studio e, quindi, sottraendo delle risorse a quel capitolo di bilancio che io le indicavo e che è previsto per creare occupazione a donne e giovani laureati, significa non avere l'ambizione di far sì che queste persone un giorno possano avere un posto di lavoro stabile, ammesso che non si riesca - poi in quel caso vi dirò bravi - a stabilizzare queste 4500 persone da parte di questo Governo regionale. Se così non dovesse essere, però, dobbiamo avere, collega - facciamolo insieme - l'ambizione, comunque, di creare occupazione e non far sì che 3.500 giovani ogni anno vadano via, tra l'altro, collega Straface, senza avere neanche l'opportunità di spendere un titolo. Se una di queste persone dovesse andare in Lombardia, a Milano, in Emilia Romagna, in qualunque altra regione e gli dovessero chiedere: “Ma tu fino ad oggi cosa hai fatto?” E una di queste persone dirà: “Il tirocinante nella Regione Calabria”, non è neanche un'esperienza, un titolo giuridicamente riconosciuto da poter essere speso perché, come sappiamo e come è stato per gli LSU/LPU, sono forme di lavoro atipiche che, ripeto, non dipendono da una vostra responsabilità. Ci mancherebbe! Sono state ereditate, ma dobbiamo avere l'ambizione di prospettare delle risposte che siano definitive. E allora togliere i soldi dall’occupazione per giovani e donne per metterle sui tirocinanti, sposta il lenzuolo, coprendo una parte e scoprendone un'altra.

Magari, si potevano trovare risorse da altri capitoli di bilancio dai quali non si sarebbero creati gli stessi problemi. Tutto qui.

La mia non vuole essere una polemica, ma solo la sottolineatura del fatto che in Calabria dobbiamo avere l'ambizione primaria di creare posti di lavoro stabili e non clientele politiche come, purtroppo, fino ad oggi molto spesso è stato fatto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 84/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Azienda Calabria Lavoro”

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del punto 3 all’ordine del giorno: la proposta di provvedimento amministrativo numero 84/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 81/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL)”

PRESIDENTE

Punto 4, proposta di provvedimento amministrativo 81/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 85/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Azienda Calabria Lavoro”

PRESIDENTE

Punto 5, proposta di provvedimento amministrativo 85/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 90/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA)”

PRESIDENTE

Punto 6 dell'ordine del giorno, proposta di provvedimento amministrativo 90/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio previsione 2022-2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le erogazioni in agricoltura”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 77/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma azione e coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma”

PRESIDENTE

Punto 7, proposta di provvedimento amministrativo 77/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Azione e Coesione 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del programma”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 88/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento I.1, II.1.4, II.2.1, II.17, III.6, III.11, I.2, II.1.3, I.3.1. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”

PRESIDENTE

Passiamo al punto 8.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Presidente, chiedo di intervenire per una dichiarazione di voto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Credo che le riflessioni che abbiamo sviluppato sui diversi punti siano molto serie, molto adeguate e denotano, per quanto mi riguarda, come gruppo del Partito Democratico, in questa situazione specifica un'attività appropriata dell'azione politica della minoranza e nel senso che, rispetto ai provvedimenti, noi svolgiamo delle valutazioni di merito e non assumiamo posizioni a prescindere.

Presidente, la ringrazio per la sua disponibilità, ma non voglio governare nulla perché a governare è stato chiamato il presidente Occhiuto, insieme alla sua maggioranza, ed è giusto! Però l'opposizione non sbaglia se suggerisce degli elementi di valutazione, poi la maggioranza li può tenere in considerazione o non tenere in considerazione, come a volte sta facendo.

La dichiarazione che volevo fare in merito a questa problematica della rimodulazione di queste risorse, destinate a una finalità importante e – l’ho detto prima: anche nelle altre rimodulazioni - rispetto al relativo disimpegno è la seguente: non voto i provvedimenti a cuor leggero; capisco lo spostamento di risorse da una destinazione programmata a un'altra destinazione, però è chiaro che, rispetto al disimpegno, è giusto anche valutare la riprogrammazione.

In questo caso io annuncio, per esempio, il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico, in quanto la rimodulazione, come veniva detto, dei 19 milioni di euro è un atto che va apprezzato. Ci mancherebbe pure! Anzi debbo dire, a tal proposito, senza nessuna nota polemica, che noi avevamo presentato una mozione, io e il consigliere Lo Schiavo, sui 5 mila lavoratori tirocinanti.

Quindi noi l’apprezziamo che si è fatta una rimodulazione, intanto, di dodici mesi, votiamo a favore e, naturalmente, l'auspicio è che in questi dodici mesi si lavori per vedere come, effettivamente, questo status di precarietà possa essere definitivamente superato per questi lavoratori. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere. Pongo, quindi, in votazione il provvedimento nel suo complesso, la proposta di provvedimento amministrativo 88/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede di intervento. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 89/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 16/9/2022 e conclusa in data 07/10/2022”

PRESIDENTE

Passiamo al punto nove all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo 89/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 16/9/2022 e conclusa in data 7 ottobre 2022”.

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 108/12^ di iniziativa del consigliere P. Straface, recante: “Promozione di iniziative in memoria del Presidente Jole Santelli”

PRESIDENTE

Passiamo al decimo punto all'ordine del giorno, la proposta di legge numero 108/12^ di iniziativa del consigliere P. Straface, recante: “Promozione di iniziative in memoria del Presidente Santelli”.

Cedo la parola alla consigliera Straface per illustrare il provvedimento. Prego.

STRAFACE Pasqualina (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. “Promozione di iniziative in memoria del Presidente Jole Santelli”, questo è l’oggetto della proposta di legge a mia firma e oggi all’esame dell’Aula, fortemente condivisa con questa maggioranza e dal presidente Roberto Occhiuto.

Proposta di legge che nasce da considerazioni comuni, protese innanzitutto a evidenziare il notevole significato e valore umano, sociale e culturale della prima Presidente donna della Regione Calabria, oltre che per la sua attività politico-istituzionale.

Si tratta di una iniziativa istituzionale che mira a diffondere gli ideali che hanno caratterizzato l’intera esistenza della compianta presidente Santelli: indimenticabile esempio di donna, di calabrese, di persona profondamente attenta alle politiche sociali e all’inclusione.

Tale iniziativa legislativa nasce nel solco delle riflessioni formulate dal presidente Occhiuto, fin dal suo insediamento alla guida della Regione Calabria, sulla figura e l’opera della presidente Santelli, quale faro ed esempio, soprattutto per le nuove generazioni, e bussola del comune agire.

Da sempre impegnata sui temi dello sviluppo della Regione e del Mezzogiorno, Jole Santelli è stata una figura rappresentativa e al tempo stesso consapevole che le istituzioni sono la casa comune, il luogo del confronto e del dialogo: con questo spirito, come ricordato anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha lavorato intensamente con i colleghi Presidenti di Regione e con il Governo nazionale anche nei mesi, particolarmente impegnativi, di contrasto alla pandemia.

Jole Santelli si è distinta per la tenacia del suo temperamento e per la combattività che sapeva esprimere nell’azione politica e di governo. Non si è arresa dinnanzi alle avversità, ma ha voluto fortemente portare il proprio contributo alla vita sociale e anche per questo ha meritato unanime stima e apprezzamento.

Non è caso, difatti, che è stato lo stesso presidente Occhiuto a evidenziare, in ogni occasione pubblica fin qui svolta, come la presidente Santelli abbia lasciato traccia indelebile perché ha comunicato un’altra idea di Calabria, evidenziando, con un lavoro straordinario condotto con coraggio e determinazione, una regione differente rispetto a quella che, tradizionalmente e purtroppo, era finora percepita dalla comunità nazionale.

Questa proposta di legge, pertanto, ha la finalità di continuare a dare attuazione all’impegno e agli indirizzi profusi dalla presidente Jole Santelli nella propria attività politico-istituzionale, con riferimento al sostegno e alla diffusione dei principi democratici e solidaristici nonché dei diritti fondamentali. Per tale finalità si intende sostenere finanziariamente le iniziative aventi finalità civiche, solidaristiche, culturali e di utilità sociale che saranno realizzate dall’Associazione che porta il nome della compianta Presidente.

L’Associazione di promozione sociale Jole Santelli, con sede a Malito, in corso Vittorio Emanuele, ha natura giuridica di associazione non riconosciuta e non persegue finalità di lucro. L’Associazione persegue finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, per favorire iniziative volte a realizzare la promozione della cultura attraverso occasioni di scambio, confronto e formazione, contribuendo, altresì, allo sviluppo di processi di democrazia partecipativa che vede al centro la persona, i suoi bisogni e volontà, la qualità delle relazioni umane e sociali al fine di giungere a una maggiore coesione e inclusione delle persone più fragili.

La norma dispone la concessione di un finanziamento annuo nella misura massima di 100.000 euro in favore di detta Associazione, sulla base di un programma annuale di attività, prevedendo il relativo stanziamento per il triennio 2022-2024.

Il testo normativo necessita dell’iter legislativo finora perseguito e non può essere ritenuto di diretta promulgazione, competenza ed emanazione della Giunta Regionale, poiché abbisogna di essere dapprima stabilizzato per poi essere destinatario di appositi capitoli di spesa.

Il suddetto finanziamento, inoltre, non si configura come una sorta di spesa “a pioggia” dalle casse regionali, bensì si fonderà, come già evidenziato nel medesimo testo in oggetto, su una adeguata e accurata relazione da un punto di vista tecnico-finanziario, alla luce di una programmazione delle attività proposte e realizzate e di successiva pubblica rendicontazione delle spese per tutto ciò sostenute.

Nell’ambito del controllo e del monitoraggio delle previste attività finanziarie, difatti, entro il 31 marzo di ciascun anno l’Associazione di promozione sociale “Jole Santelli” è tenuta a presentare e a sottoporre alla preventiva approvazione del Dipartimento regionale competente una dettagliata relazione sull’impiego del finanziamento, sulla rendicontazione dell’attività svolta, sulle iniziative in corso di svolgimento e sul programma delle attività da realizzare nell’anno successivo.

La mancata presentazione della relazione nel termine previsto comporta la perdita del diritto a ottenere il finanziamento previsto dalla presente legge.

Per l’anno in corso, il finanziamento è concesso dietro presentazione e approvazione del programma dettagliato al Dipartimento regionale competente e successiva rendicontazione dell’attività espletata.

È opportuno sottolineare che l’Associazione di promozione sociale “Jole Santelli” si inserisce tra quelle del Terzo Settore con finalità sociali e non scientifiche.

L’Associazione, pertanto, deve necessariamente e autonomamente fare riferimento alle associazioni del Terzo Settore, appositamente censite, dotate di statuti chiari e sottoposte a obblighi stringenti in materia di trasparenza, pena la decadenza, anche al fine di non paventare il rischio di dispersione e frammentazione del contributo previsto dalla proposta di legge, qualora venisse ampliata la platea delle associazioni coinvolte.

In tale ottica, giova evidenziare il carattere interdisciplinare e multiculturale dell’Associazione, che si propone di rivolgere particolare attenzione alle categorie più fragili della società, ai cosiddetti soggetti deboli, innescando virtuosi percorsi formativi. Mi riferisco, ad esempio, alla istituzione di apposite borse di studio riservate a studentesse e studenti ritenuti meritevoli, alle iniziative in favore delle comunità femminili delle case circondariali calabresi nonché a una fattiva collaborazione con realtà culturali, di solidarietà sociale e accademiche.

Una tangibile iniziativa, dunque, per testimoniare affetto e condivisione del percorso politico-istituzionale condotto dalla presidente Jole Santelli che, ne sono certa, sarà pienamente condivisa dall’intero Consiglio regionale per motivi ispiratori ed obiettivi prefissi, nel solco dell’edificazione di una società equa e solidale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Straface. Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Prego.

OCCHIUTO ROBERTO, Presidente della Giunta regionale

Presidente, intervengo solo per annunciare il voto favorevole di tutto il governo regionale a questa proposta di legge e per ringraziare la consigliera Straface perché il testo che oggi si propone al Consiglio è un testo che, negli orientamenti del governo regionale, mesi fa, doveva essere oggetto di un disegno di legge che la Giunta avrebbe dovuto approvare; poi abbiamo deciso, invece, di farne un testo di iniziativa del Consiglio regionale.

Su questo testo io auspicherei un voto unanime da parte del Consiglio regionale, perché si tratta di una legge utile a fare in modo che la memoria di Jole Santelli possa radicarsi ogni anno nella coscienza dei calabresi.

Jole Santelli non è stata soltanto il primo Presidente donna della Calabria, ma è stato anche il primo Presidente capace di dare una rappresentazione della Calabria diversa da quella che tradizionalmente aveva il Paese.

Nell'anno più difficile del nostro Paese, anche della Calabria, che è stato l'anno della pandemia, è stata capace di raccontare al Paese un'altra Calabria; una Calabria che voleva lavorare, che non si rassegnava ai vincoli; una Calabria che affermava le proprie ragioni con autorevolezza, con forza.

Per cui Jole Santelli rappresenta per me - credo rappresenterà per tutti i Presidenti che verranno dopo di me - un esempio da seguire, per continuare a raccontare al Paese una Calabria diversa, una Calabria autorevole, che ha la capacità di esprimere una classe dirigente che si sappia fare apprezzare da tutto il Paese, una classe dirigente di qualità. Quindi, rappresenta un pezzo importante della storia della nostra regione, un pezzo che merita di essere ricordato e rinnovato nella memoria ogni anno.

Questa legge va in questa direzione e quindi siamo particolarmente contenti che oggi il Consiglio la possa esaminare. L’auspicio è che la possa votare senza alcuna divisione, perché la memoria della parte migliore della Calabria non appartiene a uno schieramento piuttosto che all'altro, appartiene a tutta la regione e tutta la regione dovrebbe impegnarsi a fare in modo che questa memoria riviva ogni giorno nella coscienza dei calabresi.

PRESIDENTE

Grazie, Presidente. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Io sono qui a esprimere intanto la serenità di poter approvare questa proposta di legge. Non ho mai conosciuto personalmente Jole Santelli, ma ho intrattenuto con lei una serie di rapporti telefonici per mesi e mesi, perché quando il Centro regionale di neurogenetica, che io ho diretto, versava in condizioni drammatiche –l’ho scritto anche al Presidente della Repubblica –, la presidente Santelli mi chiamò, si fece dare il mio numero di cellulare e mi chiamò, non ci conoscevamo.

Quindi, rispetto alla capacità di questa donna di riconoscere il valore, le capacità di quello che c'era nella sua terra, io non posso non accogliere questa proposta di legge con grande soddisfazione, perché penso che lei avesse realmente una marcia in più, avesse la capacità di guardare oltre la qualunque e questo, forse, può essere un messaggio importante per tutti noi, cioè quello di riuscire a guardare lontano, perché guardare lontano significa costruire, significa continua a mantenere dei sogni, significa continuare a costruire per le nostre future generazioni e non solo per noi stessi.

Quindi, anche come donna, come vicepresidente della Commissione in cui abbiamo discusso su questo e ci siamo trovati a fare questo ragionamento, non posso che accogliere in maniera assolutamente positiva questo provvedimento legislativo.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il collega Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Io, ovviamente, preannuncio il voto favorevole. Mi collego agli interventi degli altri consiglieri per un ricordo assolutamente positivo ed eccezionale della presidente Santelli, con la quale da Sindaco ho avuto l'opportunità di confrontarmi, alla quale ho sempre riconosciuto grandissimo onestà intellettuale e soprattutto di non osservare quello che era il colore politico di un Sindaco, anzi di essere appassionata di Calabria e di voler sempre più mettere in luce la sua regione.

Ricordo che una mattina in estate, forse erano i primi di luglio, mi chiamò alle sette del mattino. Io ancora – devo dire la verità – stavo dormendo perché avevo avuto una serata con l’amministrazione comunale, squillò il telefono. Mi svegliò per comunicarmi che le era piaciuta la mia idea, di stabilire poi un record mondiale di apnea nelle acque di Soverato e che aveva trovato le risorse finanziarie: “Manda subito l’e-mail!”. Con grande entusiasmo! La stessa cosa l'ha fatta per le bandiere blu, tifando per i comuni calabresi in questa bellissima iniziativa, presenziando, poi, alla consegna di queste bandiere.

Quindi, ha dimostrato un amore verso la Calabria e la volontà di colloquiare con tutti a prescindere da quale partito appartenessero.

Io avrei una proposta molto semplice, che penso possa essere utile.

Sarebbe bello che una parte di questi fondi, come già previsto – e faccio i complimenti alla consigliera Straface per la sua proposta – possa essere utilizzata per attivare una, due, quante se ne vogliano, borse di studio aggiuntive – vista, purtroppo, la triste vicenda umana che ha colpito la Presidente – rivolte agli specializzandi in Medicina, magari proprio in Oncologia, che è una delle specializzazioni presenti in Calabria.

Credo che lei ne sarebbe orgogliosa, in una Regione che, come dice sempre il presidente Occhiuto, ha bisogno di medici e sarebbe bello che alcuni di questi medici possano studiare grazie anche al ricordo della presidente Santelli. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Credo che il suo suggerimento possa essere recepito dalla collega Straface all’atto della compilazione del Piano annuale.

Ha chiesto di intervenire la collega De Francesco. Ne ha facoltà.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. La proposta di legge che andiamo a discutere riveste per la sottoscritta un'importanza particolare. Ho avuto il privilegio e la fortuna di essere amica di Jole Santelli e di apprezzare la profonda sensibilità, la simpatia, la disponibilità, l'umanità profonda e la notevole competenza giuridica e politica.

L'ho apprezzata da Sottosegretario alla giustizia, ruolo che ha ricoperto per un quinquennio, da semplice Deputata, da coordinatrice regionale di Forza Italia, da Sottosegretario al lavoro, Vicesindaco di Cosenza e, infine, primo Presidente donna della Giunta regionale; un’esperienza durata troppo poco per colpa di una malattia terribile e spietata che ci ha privati di una figura che, come ha giustamente detto poc'anzi il presidente Occhiuto, appartiene a tutti, senza nessuna distinzione politica.

Del resto, Jole Santelli era una donna di Partito ma non di parte e la legge che ne onora la figura è doverosa, giusta, e arriva dopo l'intitolazione della Cittadella regionale.

È auspicabile che i fondi destinati all’associazione – e sono certa che sarà così – siano utilizzati, come recita la legge, per attività solidali che coinvolgano anche i giovani, a cui Jole Santelli guardava con particolare attenzione.

Voteremo convinti questa legge, certi che tutta l'Assemblea regionale lo farà per onorare una grande donna che fa parte del Pantheon politico, culturale e storico della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega De Francesco. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)

Grazie, Presidente. Anch’io mi associo alle parole dei colleghi che mi hanno preceduto.

Presidente Mancuso, io sono giovane e, come tutti i grillini della prima ora, all'inizio della nostra esperienza politica abbiamo forse un po’ sparato contro tutto e contro tutti.

Difatti, uno dei rimorsi che mi porto dietro è rivolto proprio alla presidente Santelli, quando, pochi giorni prima che morisse, ballò la tarantella a San Giovanni in Fiore in occasione della vittoria dell'attuale Presidente della Provincia, Rosaria Succurro, e diverse persone la schernirono sui social accusandola di ballare, invece di pensare al bene della Calabria.

In realtà, quella persona aveva dentro di sé un malessere che, magari, in quei pochi secondi di serenità, cercava di mettere da parte.

In seguito a quella occasione, mi ero ripromesso di rispettare in futuro anche quelli che sono i miei avversari politici e di calmierare i termini e i temi di quelle che sono state, ed erano, le mie dichiarazioni nella mia esperienza politica; quindi, oggi non posso che votare favorevolmente questa proposta di legge.

Ne approfitto, presidente Mancuso, per scusarmi – lo dico pubblicamente perché sono convinto che quando si sbaglia bisogna anche saper chiedere scusa – se in quest'ultima settimana ho esasperato un po' i toni rispetto alla proposta di legge, poi ritirata dalla maggioranza; magari, qualcuno dei colleghi di maggioranza l’ha presa sul personale e non voglio ripetere l'errore fatto con la presidente Santelli.

Pertanto, chiedo pubblicamente scusa ai capigruppo di maggioranza: Arruzzolo, Crinò, Graziano, De Nisi e Neri.

La proposta di legge che stiamo per approvare mi ricorda che le persone non si devono rispettare quando non ci sono più, bensì quando sono ancora in vita.

Ne approfitto per ricordare a me stesso e a tutti voi, associandomi anche al discorso che ha fatto l'assessore Orsomarso, che le nostre diversità devono accrescere quest’Aula perché penso che tutti quanti noi, da punti di vista differenti, vogliamo il bene della nostra terra e crediamo nel futuro della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Tavernise. Le sue scuse sono accettate. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Ritengo che questa discussione sia carica di emotività perché ovviamente dobbiamo onorare la memoria della presidente Santelli e ciascuno di noi ha il massimo rispetto per una figura che alcuni conoscevano, altri come me non conoscevano, ma che sicuramente ha segnato, anche nella drammaticità della sua fine, della sua giovane età, la storia di questo Consiglio regionale.

Sono due le vicende che hanno segnato in maniera dolorosa la vita di questa Istituzione, consentitemi di ricordarle: quella di cui oggi stiamo parlando, che ha colpito Jole Santelli, la prima Presidente donna della Regione Calabria, che tutti coloro che hanno avuto modo di conoscerla ricordano come una donna carica di umanità, ma anche la drammatica vicenda che ha colpito qualche anno prima il Vicepresidente del Consiglio regionale, Francesco Fortugno.

Questa Assemblea ha avuto due persone di opposti schieramenti politici che hanno segnato in maniera forte ed emotivamente anche molto marcata la storia dell'Istituzione regionale calabrese.

Chi si può opporre quando ne celebriamo la memoria? Chi può fare altri tipi di ragionamenti?

Oltre che non elegante, sarebbe indelicato e, forse, anche stonato per la discussione che noi stiamo facendo.

Pertanto, non voterò contrariamente a questa legge; sarebbe sinonimo di poca sensibilità.

Al contempo, però, siamo legislatori; purtroppo, i giuristi fanno i giuristi e io ho modo di ragionare sulle norme, per cui ritengo che, magari, questo testo di legge avrebbe potuto essere approfondito diversamente.

Ad esempio, avrei preferito che la gestione del progetto e della pubblica utilità fosse direttamente concentrata nelle mani del Presidente del Consiglio regionale, che rappresenta più di ogni altro tutta l'Istituzione.

Si tratta di dettagli e non reputo opportuno entrare nel merito del discorso tecnico-normativo perché interromperei la forma di rispetto che in questo momento si ha nei confronti della presidente Santelli.

Tuttavia, stiamo approvando un provvedimento di legge che ha una sua finalità e demanda al Dipartimento regionale competente l'approvazione; sarebbero tante le sfumature che, probabilmente, tecnicamente avrei in altre sedi dibattuto, anche in maniera forte e proponendo alternative, ma non è questa la sede.

Certo, c'è un discorso che a me piacerebbe che venisse cristallizzato ancora di più, ovvero che si contribuisce in maniera concreta sapendo già che questi finanziamenti avranno obiettivi e ricadute tangibili per tutta la comunità calabrese.

Bene l'idea delle borse di studio per gli specializzati nelle cure oncologiche, così come altre idee possono essere proposte.

Da questo punto di vista, in questo momento, seppur consapevoli che stiamo approvando una norma scritta in determinati termini, che ovviamente avrà delle ricadute concrete e che, magari, su quello e non su altro, si potrebbe esprimere anche un'altra valutazione, nessuno ha l’interesse né la volontà di interrompere questa forma di rispetto che bisogna avere nei confronti della presidente Santelli. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ritengo che una delle questioni prioritarie della Regione Calabria sia quella di far recuperare credibilità, fiducia e autorevolezza alle Istituzioni democratiche calabresi.

Annunciando il voto favorevole e anche qualche apprezzamento, questo voto lo voglio dare con un auspicio perché l'autorevolezza delle Istituzioni si conquista con il proprio modo di essere, il proprio agire, la propria capacità, la propria sensibilità e anche le inclinazioni di tenere alto il valore delle Istituzioni e, a prescindere da maggioranza e minoranza, chi governa deve avere la capacità e la sensibilità di rappresentare tutti i cittadini di una Regione.

Pur non conoscendo la presidente Jole Santelli, quella mattina mi precipitai alla Cittadella regionale.

Non ho avuto modo di apprezzarne la sensibilità e la capacità che tutti quanti riconoscono.

Pur non conoscendola, mi precipitai alla Cittadella per manifestare la vicinanza, il riconoscimento e l'onore all’Istituzione e a quella donna, che è stata la prima Presidente della Regione Calabria e, seppur per breve tempo, ha lasciato un segno indelebile che deve restare proprio come elemento di rafforzamento della cultura delle Istituzioni democratiche di questa Regione.

Esprimo apprezzamento sia per il testo sia per le finalità riferite all’utilizzo delle risorse per i soggetti deboli.

Ritengo che questa scelta sia veramente encomiabile, puntuale e appropriata.

A mio avviso, però, non sarebbe sbagliato – e credo che la sensibilità sarà coerente – accogliere anche la proposta del consigliere Alecci, anch’essa molto appropriata e coerente nell'utilizzo delle finalità di queste risorse.

Pertanto, nell’annunciare il voto favorevole ed esprimere l’apprezzamento per il testo e per questa scelta, il mio auspicio è che questa decisione possa contribuire ad accrescere la consapevolezza di tutti i cittadini del valore della cultura delle Istituzioni democratiche di questa Regione. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mammoliti. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Vorrei dire una cosa che mi sembra del tutto evidente, ma che forse non è stata esplicitata per come avrebbe dovuto: il punto all'ordine del giorno che stiamo discutendo non attiene a valutazioni sull'opera né tantomeno sulla persona dell’onorevole Santelli.

Personalmente, pur nella diversità della visione politica, ho sempre molto apprezzato la Presidente per il rapporto forte che l'ha sempre legata alla sua terra e anche per l'impegno e il coraggio politico e umano di cui ha dato ampiamente prova, proprio per dare senso e corpo a questo impegno.

È del tutto evidente che c'è una unanimità di sentimenti nei confronti della Presidente scomparsa, ma noi siamo qui per valutare un procedimento, un provvedimento, una proposta di legge che si basa su determinati parametri – l'ha già detto il consigliere Lo Schiavo, io lo ribadisco –; parametri tecnici che non attengono al rispetto o al rapporto che si può avere con la Presidente.

Debbo dire che, comunque, non ci siamo trincerati dietro uno sterile immobilismo, ma abbiamo proposto delle modifiche, a nostro avviso migliorative, che potessero coinvolgere unità ed enti di primaria importanza della Regione e che concordemente potessero avere ricadute positive per ambiti, come quello sanitario, e per intelligenze, quelle dei nostri giovani, che nel ricordo della presidente Santelli avrebbero potuto giovarsi delle iniziative di cui parlavo, ahimè vanamente!

Per questo, faccio mia la posizione del consigliere Lo Schiavo, che è anche la mia, ritenendo che ci siano delle diversità di valutazioni riguardo non la persona e l'opera della presidente Santelli, bensì l'aspetto tecnico, burocratico e amministrativo del punto all'ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Laghi. Era pervenuto un emendamento, che si considera ritirato.

Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 31/12^ di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo, recante: “In materia di politiche di contrasto ai fenomeni discriminatori e al fenomeno antisemita”

PRESIDENTE

Passiamo al punto dodici, la mozione numero 31/12^ di iniziativa del consigliere Arruzzolo, recante: “In materia di politiche di contrasto ai fenomeni discriminatori e al fenomeno antisemita”.

Cedo la parola al consigliere Arruzzolo per l’illustrazione della mozione. Prego, consigliere Arruzzolo.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Ne do lettura: “Premesso che la violenza che si abbatte sulle città israeliane, in particolare in questi giorni a Gaza a seguito dei continui attacchi terroristici, provoca distruzioni, lutti e vittime soprattutto nella popolazione civile e impone a ogni istituzione internazionale e a ogni governo di impegnarsi a combattere le vecchie e nuove forme di antisemitismo.

Considerato che la Regione Calabria riconosce nell'interesse di tutte le popolazioni fondamentali e inviolabili i principi di libertà, democrazia, uguaglianza, giustizia, solidarietà, pari dignità, pace e non violenza, per come fissato nell'articolo 2 della nostra Carta statutaria,

tutto ciò premesso,

il Consiglio regionale della Calabria impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo italiano, affinché faccia propria e si renda promotore di un'azione politica e diplomatica alla Nazioni unite nell'Unione Europea e in ogni altra sede multilaterale e bilaterale per sostenere ogni iniziativa utile alla ripresa di un percorso negoziale fra le parti, sostenere in ogni modo il percorso di pacificazione in Medio Oriente con il rafforzamento e l'allargamento degli Accordi di Abramo.

Solo il sostegno forte, pieno e incondizionato delle democrazie disincentiva il terrorismo, conduce al tavolo negoziale e può assicurare una pace duratura.”

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Abbiamo qualche considerazione da fare, Presidente. Intanto ci sembra che Gaza e la Striscia di Gaza non siano esattamente israeliani, ma sia io sia gli altri consiglieri di minoranza riteniamo che questa mozione sia un po' di parte.

Pur trovandoci assolutamente contro l'antisemitismo, preferiremmo una pace per Israele e per la Palestina. Riteniamo, quindi, che questa mozione sia assolutamente sbilanciata e soprattutto che il contesto descritto non sia realistico.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Intervengo solo per fare presente alla consigliera Bruni che questa mozione è stata votata da numerosi Consigli regionali d'Italia e consente anche alla Regione Calabria di far sentire il proprio messaggio di pace e antisemitismo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)

Sarò telegrafico. Condivido in pieno la posizione della consigliera Bruni, in quanto ritengo che, come già sottolineato, la questione sia molto più complessa e che, molte volte, anche nella scrittura e nell'utilizzo di alcuni termini, si può dar luogo a delle ambiguità perché a Gaza, la storia di Gaza e il fatto di cosa accada a Gaza, ovviamente è chiaro ai più, che conoscono anche le sofferenze del popolo palestinese; quindi, io mi sento di aderire in pieno alle osservazioni fatte dalla consigliera Bruni.

Pertanto, anticipo il mio voto di astensione su questa mozione.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo.

Pongo in votazione la mozione con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 21,03

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Loizzo e Minasi.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Riordino del sistema dei controlli interni e istituzione dell'Organismo regionale per i controlli di legalità - (Deliberazione G.R. n. 579 del 15.11.2022)” (PL n. 126/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici) - (Deliberazione G.R. n. 576 del 15.11.2022)” (PL n. 128/12^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione Europea e relazioni con l’estero per il parere finanziario.

“Assestamento del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2022-2024 - (Deliberazione G.R. n. 599 del 18.11.2022)” (PL n. 130/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Montuoro “Modifiche alla Legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)” (PL n. 116/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

 Montuoro e Caputo “Norme in materia di Aree protette e sistema regionale della biodiversità” (PL n. 117/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Laghi “Modifica alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente)” (PL n. 118/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Loizzo “Modifica e/o integrazione all'art.2, comma 2, L.R. 10/2016 “Norme per la tutela della salute dei pazienti nell'esercizio delle attività specialistiche odontoiatriche” (PL n. 119/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Mancuso, Caputo e Comito “Riconoscimento dei maggiori oneri derivanti dall’emergenza COVID-19 sostenuti dagli erogatori privati accreditati, nel triennio 2020-2022, e liquidazione dei conseguenti ristori economici” (PL n. 120/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Caputo e Raso “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 30 marzo 1995, n. 8 (Norme per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica)” (PL n. 121/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Afflitto “Norme sull’attività di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali” (PL n. 122/12^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere finanziario.

Cirillo e Raso “Modifica all’articolo 3 della legge regionale 29 luglio 2022, n. 30 (Disposizioni in materia di vincolo idrogeologico)” (PL n. 123/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Arruzzolo, Crinò, De Nisi, Graziano, Neri “Introduzione incompatibilità tra la carica di Consigliere e la carica di Assessore regionale” (PL n. 124/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Montuoro “Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)” (PL n. 125/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Straface, Caputo, De Nisi, De Francesco, Raso “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 7 luglio 2022, n. 25 (Norme per la rigenerazione urbana e territoriale, la riqualificazione e il riuso)” (PL n. 127/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Caputo “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 7 luglio 2021, n. 24 (Misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive)” (PL n. 129/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale per l’esame di merito e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - (Deliberazione G.R. n. 545 del 31.10.2022)” (PPA n. 90/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

“Rendiconto esercizio 2021 dell’Azienda regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese (ARSAC) - (Deliberazione G.R. n. 583 del 15.11.2022)” (PPA n. 92/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del Consigliere regionale Mattiani:

“Modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria (Deliberazione del Consiglio regionale 27 maggio 2005, n. 5)” (PPA n. 91/12^).

È stata assegnata alla quinta Commissione - Riforme per l’esame di merito.

Richiesta parere su deliberazione della Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 540 del 31 ottobre 2022, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007 - 20l3. Approvazione rimodulazione Schede intervento III 8” “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione e l'attrazione di flussi turistici”, III.l6 “Accogli Calabria”, III.17 “Ospitalità in Calabria”, III.8 “Benessere Calabria” e III.19 “Incoming Calabria”. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”.

(Parere numero 11/12^).

È stato assegnato alla seconda Commissione consiliare.

 

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 567 del 31 ottobre 2022, recante: “Approvazione del Regolamento di attuazione dell’art. 13 della L. R. 18/2007. Disciplina dell'Albo regionale degli Istruttori e periti demaniali”.

(Parere numero 12/12^).

È stato assegnato alla sesta Commissione consiliare.

 

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 575 del 15 novembre 2022, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria - Integrazione obiettivi e indicatori approvati in sede di 1 Comitato di Sorveglianza. Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d’atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 26/10/2022 e conclusa in data 04/11/2022”.

(Parere numero 13/12^).

È stato assegnato alla seconda Commissione consiliare.

Parere favorevole su deliberazione

La sesta Commissione consiliare permanente, nella seduta del 10 novembre 2022, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 567 del 31 ottobre 2022, recante: “Approvazione del Regolamento di attuazione dell’art. 13 della L. R. 18/2007. Disciplina dell'Albo regionale degli Istruttori e periti demaniali”.

(Parere numero 12/12^).

 

La seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 14 novembre 2022, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 540 del 31 ottobre 2022, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-20l3. Approvazione rimodulazione Schede intervento III.8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione e l'attrazione di flussi turistici”, III.l6 “Accogli Calabria”, III.17 “Ospitalità in Calabria”, III.8 “Benessere Calabria” e III.19 “Incoming Calabria”. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”.

(Parere numero 11/12^).

 

La seconda Commissione consiliare permanente, nella seduta del 14 novembre 2022, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 488 del 14 ottobre 2022, recante: “POR CALABRIA FESR FSE 2014/2020 - Rimodulazione del Piano finanziario dell’Asse 1 “Promozione della Ricerca e dell’Innovazione” (OT 1 FESR) - Azioni 1.1.5 e 1.3.1, dell’Asse 5 “Prevenzione dei Rischi” (OT 5 FESR) - Azioni 5.1.1 e 5.1.4, dell’Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT 10 FSE) - Azioni 10.1.1, 10.1.6, 10.5.2 e 10.6.2 e dell’Asse 13 “Capacità istituzionale” (OT 11 FSE) - Azioni 11.1.1, 11.1.2 e 11.4.1”.

(Parere numero 10/12^).  

Riassegnazione proposta di provvedimento amministrativo alla Commissione

Come stabilito dal Consiglio regionale nella XVI Seduta di giovedì 20 ottobre 2022, la proposta di provvedimento amministrativo n. 77/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma”, è stata riassegnata alla seconda Commissione consiliare permanente.

Sottoscrizione proposte di legge da parte dei consiglieri regionali

La proposta di legge n. 21/12^, di iniziativa del consigliere regionale Laghi, recante: “Istituzione della Riserva naturale Foce del Fiume Mesima”, è stata sottoscritta anche dai Consiglieri regionali: Raso, Arruzzolo e Lo Schiavo.

La proposta di legge n. 98/12^, di iniziativa del consigliere regionale Graziano, recante: “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, è stata sottoscritta anche dalla Consigliera regionale Katya Gentile.

Ritiro proposta di legge da parte del proponente

La proposta di legge n. 125/12^, di iniziativa del Consigliere regionale Montuoro, recante: “Modifiche alla legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme sull’ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla dirigenza regionale)” è stata ritirata dal proponente in data 16 novembre 2022.

Promulgazione di legge regionale

In data 21 ottobre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 235 del 21 ottobre 2022:

1. Legge regionale n. 32 del 21 ottobre 2022, recante: “Norme in materia di servizio idrico integrato”;

2. Legge regionale n. 33 del 21 ottobre 2022, recante: “Modalità di erogazione di medicinali cannabinoidi per finalità terapeutiche”;

3. Legge regionale n. 34 del 21 ottobre 2022, recante: “Interventi normativi sulle leggi regionali 20 dicembre 2012, n. 66 e 16 maggio 2013, n. 25”;

4. Legge regionale n. 35 del 21 ottobre 2022, recante: “Modifiche alle leggi regionali 43/2021, 16/2022, 11/2004, 24/2008, 23/2022, 29/2022 e 30/2022. Abrogazione delle leggi regionali 8/2022 e 31/2022”;

5. Legge regionale n. 36 del 21 ottobre 2022, recante: “Modifiche alla l.r. 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione)”.

In data 24 ottobre 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sottoindicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 237 del 24 ottobre 2022:

Legge regionale n. 37 del 24 ottobre 2022, recante: “Disposizioni straordinarie per assicurare i livelli essenziali di assistenza nel sistema sanitario regionale”.

Ordine del giorno Commissione consiliare

La seconda Commissione consiliare nella seduta del 14.11.2022 ha approvato, all’unanimità dei presenti, l’ordine del giorno recante: “Transizione energetica e problematiche relative al notevole incremento dei costi dell’energia”, redatto dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome - Coordinamento Commissioni Politiche Europee.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2022-2024:

1.    Deliberazioni della Giunta regionale numeri 542, 543, 546, 547, 548, 549, 550, 551, 552, 553, 554, 555, 556, 557, 558, 559, 561, 562, 563, 564 e 565 del 31 ottobre 2022

2.    Deliberazioni della Giunta regionale numeri 584, 586, 587, 588, 589, 590, 591, 592, 593, 594, 595, 596 e 597 del 15 novembre 2022

Interrogazioni a risposta immediata

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- il DPCM 3 marzo 2017 ha identificato i sistemi di sorveglianza e i registri di patologia di rilevanza nazionale e regionale, fra i quali il Registro Nazionale della talassemia e delle altre emoglobinopatie;

- la legge 27 dicembre 2017, n. 205, all’art. 1, comma 437, ha previsto che “il Ministro della Salute, con proprio decreto da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, istituisce la Rete nazionale della talassemia e delle emoglobinopatie, di cui fanno parte i centri di cura e le reti regionali già esistenti, ed adotta linee guida specifiche per la corretta applicazione dei protocolli terapeutici e dei percorsi di assistenza”;

- al fine di dare attuazione a quanto previsto dalla citata normativa, con nota prot. n. 3660 del 02/02/2018, il Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute ha chiesto agli Assessorati Regionali informazioni riguardanti i centri regionali deputati alla cura delle talassemie, per costituire la Rete nazionale della talassemia e delle emoglobinopatie;

- in ragione di ciò, la Regione Calabria ha costituito con D.D.G. n. 8510 del 31/07/2018 il Gruppo tecnico regionale, composto dai Responsabili dei Centri Microcitemia delle Aziende Sanitarie, dal Direttore della Struttura Regionale di Coordinamento (SRC) della Medicina Trasfusionale, dai Direttori dei tre Dipartimenti di Medicina Trasfusionale e dalle Associazioni dei pazienti, con il compito di elaborare una proposta di linee guida per il percorso assistenziale del paziente talassemico o con emoglobinopatie;

- con successivo D.D.G. n. 11604 del 03/10/2022, la Regione Calabria ha ritenuto necessario, alla luce della riorganizzazione della struttura dipartimentale, nonché alla messa in quiescenza di alcuni professionisti e a sopraggiunte modifiche organizzative in alcune Aziende, ricostituire il Gruppo tecnico regionale in questione, coordinato dal Dirigente del Settore competente e composto dal Responsabile del Centro Regionale Sangue, dai Responsabili dei Centri Microcitemia delle Aziende Sanitarie e dalle Associazioni dei pazienti, con il compito di elaborare una proposta di percorso assistenziale del paziente talassemico o con emoglobinopatie;

- in conseguenza della recente ricostituzione (03/10/2022) del Gruppo tecnico regionale risultano esclusi senza alcuna specificata motivazione i Direttori dei Dipartimenti di Medicina Trasfusionale;

- ciò comporta inevitabilmente un immotivato deficit competenziale all’interno del Gruppo tecnico regionale de quo;

interroga il Presidente della Regione quale Commissario alla Sanità

per sapere:

- quando gli organi competenti intendano adottare il provvedimento di integrazione del Gruppo tecnico regionale per la Rete della talassemia e delle emoglobinopatie con i Direttori dei Dipartimenti di Medicina Trasfusionale che, per le loro specificità, riconosciute dal D.D.G. n. 8510 del 31/07/2018 e dalla legislazione nazionale e regionale in materia, hanno pieno titolo ad essere presenti nel Gruppo tecnico regionale in questione.

(91; 21/10/2022).

 

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- la risoluzione ONU del 28 luglio 2010 dichiara, per la prima volta nella storia, il diritto all'acqua "un diritto umano universale e fondamentale";

- l’acqua costituisce dunque un bene comune dell’umanità, irrinunciabile, che appartiene a tutti e, quale diritto inalienabile, un bene che deve essere condiviso equamente da tutti;

- nel territorio calabrese gli invasi artificiali rientranti nel Parco Nazionale della Sila, in particolare il lago Arvo e il lago Ampollino, rappresentano dei bacini di importanza vitale per i rilasci di acqua destinati all’irrigazione dei terreni, di competenza dei relativi Consorzi di bonifica, nonché per i prelievi della risorsa idrica da parte dei mezzi antincendio nel periodo di massima allerta per rischio incendio e, certo non da ultimo, per usi idropotabili;

- i sistemi di raccolta e recupero delle acque piovane hanno lo scopo di ridurre il consumo idrico e permettere di trattare e riutilizzare l’acqua raccolta per usi idropotabili, per attività agricole, zootecniche, per l’irrigazione delle aree verdi, per fronteggiare gli incendi e infine, in ambito industriale;

-la “A2A SPA”, multinazionale leader nel settore dei multiservizi, ha la disponibilità degli invasi artificiali silani;

- la predetta società ha abbassato significativamente il livello delle acque dei laghi per utilizzarle a scopo di produzione energetica e che, in ragione di ciò, si è verificata una riduzione della quota utilizzabile per l’irrigazione, per le esigenze sopra richiamate, nonché per i minimi vitali di vari torrenti;

considerato che:

- il 24 ottobre, negli uffici della Regione Calabria, si è svolta una riunione alla presenza del Presidente del Consorzio di bonifica “Ionio Crotonese”, dell’Assessore all’Agricoltura e di due dirigenti di A2A, e in quella occasione si è appreso che, complessivamente, l’acqua disponibile dei due laghi, Arvo e Ampollino, è di 4.700.000 m3;

-solo 1. 500.000 m3 di acqua erano a disposizione per garantire la fornitura idropotabile a Crotone e Rocca di Neto e 3.200.000 m3 di acqua erano a disposizione per possibili blackout energetici;

- l’emergenza siccità in Calabria ha comportato perdite fino al 60% per gli agricoltori, e a ciò si aggiunga l'aumento dei costi di produzione per gli imprenditori agricoli che versano già in grave difficoltà;

- il rischio incendi, per come attestato dal Dipartimento della Protezione Civile, in Calabria è altissimo;

posto che:

- a seguito della scelta operata dalla A2A SpA l’agricoltura dei territori ricadenti nelle zone interessate ha subito e subirà gravi perdite e che, in particolare, le città del crotonese soffriranno certamente per i gravi problemi legati alla fornitura di acqua ad uso potabile;

per sapere:

con urgenza ed immediato riscontro, quale soluzione si intenda adottare per far pronte ai problemi di enorme portata sopra evidenziati.

(96; 02/11/2022).

Interrogazioni a risposta scritta

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con deliberazione della Giunta regionale n. 439 del 30/11/2020 veniva approvata la programmazione al fine di favorire gli investimenti per gli anni 2021 e 2022 di cui alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1 comma 134 e 135;

- la stessa delibera demandava al Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità di individuare, tra gli altri, gli investimenti indiretti realizzabili dagli enti locali;

- a seguito di quanto sopra il Dipartimento Infrastrutture, in data 25/01/2021, pubblicava una manifestazione di interesse rivolta agli enti locali e, alla conclusione della procedura, procedeva a stilare un elenco di proposte progettuali ammesse che trasmetteva al Dipartimento Programmazione Unitaria con pec dell’8/07/2021;

- Il Cipess, con delibera n. 79 del 22 dicembre 2021, assegnava le risorse per gli interventi da finanziare;

Considerato che: dall’esame della delibera Cipess, risultano finanziati nel settore Trasporti e mobilità solo 16 interventi a fronte dei 25 segnalati con la scheda n. 1 allegata alla citata mail pec.

Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale

per sapere:

per conoscere la motivazione per la quale i 9 interventi, seppur segnalati, non sono stati finanziati dalla Delibera (Cipess).

(92; 25/10/2022).

 

Lo Schiavo. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- tra il Ministero della Salute e la Regione Calabria, in data 13.12.2007, è stato sottoscritto l'Accordo di programma per la realizzazione degli ospedali di Vibo Valentia, di Catanzaro e della Piana di Gioia Tauro;

- con ordinanza del Commissario delegato ai sensi dell'Opcm 3635/2007 n.31 del 4 maggio 2011 è stato approvato il progetto preliminare relativo alla realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia, nonché il relativo bando di gara;

- in data 12 settembre 2014 è stato sottoscritto il contratto di concessione, registrato in pari data al Rep. N. 2 dell'Asp di Vibo Valentia, tra la Regione Calabria, l'Asp di Vibo Valentia e la Società "Vibo Hospital Service Spa", avente ad oggetto la realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia e la gestione, per l'intera durata della concessione, dei servizi di supporto non sanitari nonché dei servizi commerciali compatibili con l'attività sanitaria;

- in data 22 ottobre 2015 è stato sottoscritto il contratto di appalto, registrato in pari data al Rep. n. 1878 della Regione Calabria, con il quale è stato affidato alla Società Rina Check S.r.l. il servizio di verifica dei progetti definitivo ed esecutivo dell'intervento di realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia di cui agli artt. 93, comma 6 e 112, comma 5 del D.lgs. 163/2006, e del Titolo II, Capo II del DPR 207/2010;

-con decreto n. 7411 del 06.07.2022 è stato approvato il progetto definitivo del nuovo ospedale di Vibo Valentia;

- con decreto n. 9278 del 3.8.2022 è stata indetta la gara articolata in tre lotti per l'affidamento degli incarichi di componente della Commissione di collaudo in corso d'opera e finale relativo alla "Concessione di costruzione e gestione, ai sensi dell'art.144 del D.lgs. 163/06 e ss.mm.ii., dell'intervento di realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia";

- nelle more della realizzazione della nuova struttura, la situazione del principale presidio sanitario del territorio, l'ospedale "Jazzolino" di Vibo Valentia, da lungo tempo appare fortemente critica. Emblematica in questo senso è la clamorosa protesta dei medici in servizio al pronto soccorso esplosa in modo plateale mercoledì 19 ottobre 2022, che trae origine dalle estenuanti condizioni di lavoro, ossia turni massacranti dovuti alla grave carenza di personale;

- la protesta è Giunta dopo numerose segnalazioni e richieste avanzate dagli interessati ("senza esito") alla direzione aziendale, invitata a porre rimedio ad una situazione divenuta ormai insostenibile che costringe a turni estenuanti coperti quasi sempre da un solo sanitario. - si registrano evidenti carenze anche nelle strutture sanitarie periferiche della provincia che destano crescente preoccupazione tra la popolazione residente. Considerato che: - la durata effettiva dei lavori del Nuovo Ospedale di Vibo, per come da contratto sottoscritto con il Concessionario, è fissata in giorni 1.116 (millecentosedici), naturali e consecutivi, decorrenti dalla data del verbale di consegna lavori;

- la situazione transitoria legata alla realizzazione del nuovo ospedale di Vibo Valentia e la necessità di garantire, al contempo, adeguate cure ai pazienti che hanno accesso al pronto soccorso e a tutti i reparti dell'Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia sta determinando confusione rispetto alla governance dei servizi sanitari ordinari, al punto da portare i medici che operano nel nosocomio a minacciare dimissioni di massa. Verificato che: - l'ordine dei medici di Vibo Valentia, attraverso il presidente -----------, ha espresso solidarietà nei confronti dei colleghi vibonesi appellandosi al presidente Occhiuto affinché si ponga rimedio a questa incresciosa situazione e chiamando alle proprie responsabilità le autorità sanitarie, soprattutto la Regione «che deve innanzitutto rendere appetibile, non solo sul piano economico ma anche su quello della sicurezza e delle condizioni ambientali e tecnologiche, lavorare in pronto soccorso». Tenuto conto che: - la situazione generale di tutte le strutture sanitarie vibonesi, in particolare dell'ospedale Jazzolino, e non ultima la protesta messa in atto dai medici del pronto soccorso non vanno ignorate né sottovalutate ed è necessario intervenire per scongiurare il rischio di dimissioni di massa con conseguenze catastrofiche sul sistema sanitario provinciale;

- le carenze organizzative dell'ospedale Jazzolino di Vibo, in termini di personale e posti letto, riguardano la totalità dei reparti e investono in modo significativo le strutture di Ortopedia, Ginecologia, Medicina (smantellato a causa dell'emergenza Covid), configurando una vera e propria emergenza sanitaria del distretto ospedaliero;

- il territorio vibonese nel suo complesso si trova in una situazione particolarmente critica dal punto di vista sanitario con prestazioni sanitarie di primo livello che non consentono, per come oggi organizzate, di prevenire l'aggravarsi delle condizioni della persona ed impattano in modo significativo sulla medicina d'urgenza e lungodegenza;

- l'art. 32 della Costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e tale diritto rischia di essere negato ai cittadini del territorio vibonese.

Per sapere:

1. quali interventi immediati si intendano mettere in atto per ripristinare condizioni lavorative adeguate ai medici dell'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. 2. Quali azioni urgenti si intendono adottare per un reclutamento straordinario di medici da destinare al pronto soccorso e agli altri reparti dell'Ospedale Jazzolino di Vibo Valentia che soffrono particolari condizioni di carenza d'organico. 3. Quali interventi sono in programma per rafforzare sul piano infrastrutturale e della dotazione d'organico, le strutture sanitarie di Serra San Bruno, Soriano, Nicotera e Tropea. 4. Se ritiene che verranno rispettati i tempi previsti da contratto in relazione alla costruzione del nuovo presidio ospedaliero di Vibo Valentia o se l'opera potrebbe subire ulteriori ritardi.

(93; 27/10/2022).

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- nel comune di Cirò Marina, cittadina che conta 15.000 abitanti, esiste una sola guardia medica o, come più correttamente viene definita oggi, servizio di continuità assistenziale;

- è bene ricordare come la guardia medica rappresenti il servizio che, in assenza del medico di famiglia, garantisce l'assistenza medica di base per situazioni che rivestono carattere di indifferibilità, cioè per quei problemi sanitari per i quali non si può aspettare fino all'apertura dell'ambulatorio del proprio medico curante o pediatra di libera scelta, in ragione di ciò il servizio dovrebbe essere attivo nelle ore notturne e nei giorni festivi e prefestivi;

- detto servizio a Cirò Marina funziona, ormai da troppo tempo, a singhiozzo: assai spesso, specie nel periodo estivo quando la cittadina vede raddoppiare la propria popolazione, non si riesce a coprire tutti i turni e i cittadini sono costretti a rivolgersi alle guardie mediche dei paesi vicini o, addirittura, a recarsi a Crotone presso il Pronto soccorso dell’unico ospedale della provincia che dista oltre 40 km;

- appare del tutto chiaro che la situazione descritta rappresenti una grave lesione del diritto alla salute dei cittadini cirotani che si vedono privati di un servizio essenziale per la loro salute;

- lo scorso 29 agosto si è svolta a Cirò Marina, di fronte il Poliambulatorio che ospita la guardia medica, una partecipata manifestazione per porre l’attenzione sul problema descritto;

- a indurre gli organizzatori ad indire la manifestazione è stato il decesso di un pensionato che, come raccontato anche da numerosi quotidiani, recatosi presso la locale postazione di guardia medica per un malore, ha trovato ad attenderlo non un medico, ma un cartello che invitava quanti avessero bisogno del medico a rivolgersi ai paesi viciniori;

- secondo quanto sostenuto dal responsabile del distretto unico dell’Asp di Crotone, esiste una oggettiva difficoltà a reperire medici, nonostante siano stati banditi concorsi, pubblicati sul bollettino regionale, contattati medici neolaureati, pubblicati avvisi per reperire professionisti esterni, anche in pensione;

- lo stesso dirigente del distretto ha, poi, evidenziato come i pochi medici che hanno risposto all’avviso hanno scelto i paesi più piccoli, rifiutando sistematicamente Cirò Marina;

- alla base di tali rifiuti ci sarebbero sostanzialmente due ragioni: da una parte il fatto che la popolazione di Cirò Marina nel periodo estivo si raddoppi, raggiungendo i 30.000 abitanti e, dunque, sottoponendo i medici in servizio presso la guardia medica ad un super lavoro, dall’altra le ripetute aggressioni subite dai medici in servizio;

- già nel 2019, infatti, l’ASP di Crotone comunicava alla Commissione Straordinaria, che allora amministrava il Comune di Cirò Marina, della difficoltà di garantire il servizio di guardia medica per le ripetute intimidazioni e vessazioni subite dai medici di turno;

- oggi, da quanto si apprende, ad assicurare il servizio, sono due medici di cui uno è un medico di base in pensione che, con spirito di sacrificio e dedizione, continua a lavorare ma, nonostante ciò, molti turni rimangono scoperti. Tutto quanto sopra premesso, il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente della Giunta, anche nella funzione Commissario ad Acta per l'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario,

per sapere:

- se è a conoscenza della situazione in cui versa il servizio di continuità assistenziale del comune di Cirò Marina;

- se e quali tempestivi provvedimenti intenda adottare per porvi rimedio.

(94; 28/10/2022).

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- nella città di Catanzaro, capoluogo di Regione, vi è la sede del Dipartimento regionale dell’ANAS;

- la Sala Operativa Compartimentale dell’ANAS di Catanzaro è particolarmente efficiente;

- la presenza del Dipartimento regionale Anas è il riconoscimento sostanziale del ruolo di capoluogo di Regione alla città di Catanzaro;

- tuttavia, alcune associazioni (‘A Filanda, Cara Catanzaro, Catanzaro nel cuore, Cittadinanza attiva, Csps, Eu20, New Help, Onmic, osservatorio per il decoro urbano, Petrusinu ogni minestra) hanno, in data 24/10/2022, attraverso gli organi di stampa, lanciato l’allarme circa l’imminente chiusura della Sala operativa dell’Anas di Catanzaro;

- tuttavia, per come si legge nella nota lanciata dalle dette Associazioni, “La Sala operativa Compartimentale di Catanzaro registra circa 13000 eventi annui suddivisi in incidenti, criticità causate da neve e maltempo su tutta la rete viaria regionale. La gestione eventi è stata sempre ottimale e in ascesa, anche in piena pandemia. Gestisce 50 strade statali, 18 pannelli a messaggio variabile in gestione remota dalla stessa Soc in tempo reale, più di 100 telecamere dislocate su tutto il territorio calabrese. Redige statistiche annuali su dati di flusso di traffico o incidentalità. E ancora gestisce le ordinanze e i cantieri di lavoro, le informazioni in tempo reale all’utenza tramite CISS, il transito di trasporti eccezionali, il controllo delle stazioni meteo. Collabora costantemente con le Forze dell’ordine e con la Protezione Civile. Ma un altro dato salta agli occhi: la Sala Operativa Compartimentale di Catanzaro è seconda solo a quella di Roma (che monitora tutti i compartimenti nazionali) per numero di eventi gestiti”;

- inoltre, le dette Associazioni hanno denunciato che a seguito di un incontro “tenutosi a Roma i primi giorni di ottobre 2022 tra l’Azienda e i sindacati è scaturita la volontà di chiudere definitivamente la Sala operativa di Catanzaro e traslare tutta la gestione della viabilità a Cosenza”;

- ove tutto ciò fosse vero, significherebbe svilire il ruolo di Catanzaro di città capoluogo di Regione e, inoltre, significherebbe spegnere la sala operativa che è funzionante ed efficiente e che svolge la sua attività in modo proficuo e consistente e efficace;

- piuttosto che depotenziare la sede Anas del capoluogo di Regione, occorrerebbe porre in essere atti ed iniziative diretti a potenziare la stessa sede Anas di Catanzaro accorpandovi anche la gestione autostradale della A2 per come pure chiesto dalle Associazioni sopra richiamate;

- occorre, pertanto, che il Presidente della Regione e la Giunta Regionale verifichino la fondatezza della denuncia/segnalazione svolta dalle dette Associazioni e, ove tale denuncia/segnalazione fosse fondata, attivino ogni iniziativa politico/istituzionale al fine di arrestare l’intenzione di chiudere la Sala operativa di Catanzaro e di depotenziare la sede Anas del capoluogo di Regione. Tutto ciò premesso, con il presente atto,

per sapere:

si chiede che il Presidente della Regione e la Giunta Regionale svolgano ogni attività ed iniziativa dirette a verificare se vi è effettivamente l’intenzione di chiudere la Sala operativa compartimentale dell’Anas di Catanzaro e comunque di depotenziare la sede Anas di Catanzaro e, nel caso tutto ciò fosse vero, si chiede di sapere quali atti e iniziative il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale intendano svolgere con il fine di scongiurare la chiusura della Sala operativa compartimentale dell’Anas di Catanzaro e con il fine di potenziare la sede Anas di Catanzaro.

(95; 28/10/2022).

 

Bevacqua, Alecci, Iacucci, Irto, Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- che i fondi messi a disposizione dal PNRR rappresentano un’opportunità di sviluppo irripetibile per la Regione Calabria;

- che alcuni dei bandi fin qui emanati non hanno avuto la pubblicità necessaria per fare in modo che la partecipazione potesse essere la più estesa possibile innescando spesso anche la polemica politica;

- che la trasparenza per finanziamenti nevralgici per il futuro della Calabria deve essere massima;

- che, in alcune regioni italiane, come l’Emilia-Romagna, è stato attivato un portale ad hoc nel quale trovare tutte le informazioni relative al PNRR, ai bandi, alle risorse disponibili, agli stati di avanzamento e a tutti gli interventi posti in essere. Considerato che: - appare indispensabile e urgente dotare la Regione Calabria di ogni strumento per rendere il più trasparente tutta la procedura di messa a terra delle risorse disponibili del PNRR;

tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- quali iniziative la Giunta intenda intraprendere per aumentare la pubblicità e la trasparenza in ordine alla spesa dei fondi del PNRR e se sia stata valutata la possibilità di dedicare al PNRR un portale esclusivo da mettere a disposizione di tutti i calabresi.

(97; 04/11/2022).

 

Laghi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- Il decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329 stabilisce che l’HIV rientra tra quelle “condizioni e malattie croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione dalla partecipazione al costo per le correlate prestazioni sanitarie incluse nei livelli essenziali di assistenza”;

- la circolare prot. n. 35203-04/08/2022-DGPRE, sulla base dei criteri concordati con le Regioni, ha regolamentato il piano di distribuzione della seconda tranche di donazione del vaccino antivaiolo Jynneos da parte della Commissione Europea e, sulla base della ripartizione territoriale indicata nel predetto Piano, risultano essere assegnate n. 220 fiale di vaccino alla regione Calabria;

- la circolare ministeriale n. 35365 del 5 agosto 2022 dispone, altresì, la vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie gratuita per le categorie di soggetti ad alto rischio con età superiore a 18 anni, tra le quali rientrano le PLWHIV, che costituiscono uno dei gruppi prioritari da sottoporre a vaccinazione Considerato che: - l’Associazione Arcigay Cosenza ha ricevuto segnalazioni da parte degli associati circa difficoltà ad ottenere informazioni riguardanti modalità e tempi relativi alla somministrazione del vaccino in questione da parte dell’ASP di Cosenza;

- sul sito istituzionale dell’Azienda non emergono informazioni in ordine allo stato di attuazione della campagna vaccinale da parte del Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Cosenza;

- l’autorizzazione d’emergenza data dall’AIFA per il vaccino scade il 31/12/2022;

per sapere:

come la Regione Calabria abbia organizzato la somministrazione delle 220 dosi assegnate del vaccino contro il vaiolo delle scimmie e, in particolare, quali siano le iniziative assunte a tal proposito da parte dell’ASP di Cosenza.

(98; 14/11/2022).

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

- L'associazione Italia-Israele di Reggio Calabria si unisce all'azione propulsiva delle altre Associazioni presenti sul territorio nazionale (prima fra tutte quelle di Savona presso la Regione Liguria che ha già adottato il documento seguente) affinché le Regioni adottino una dichiarazione di impegno volta al contrasto dell'antisionismo e alla assunzione della definizione di Antisemitismo adottata dall'IHRA (International Holocaust Rememberance Alliance) secondo la quale “L'antisemitismo è una certa percezione degli ebrei che può essere espressa come odio per gli ebrei. Manifestazioni di antisemitismo verbali e fisiche sono dirette verso gli ebrei o i non ebrei e/o alle loro proprietà, verso istituzioni comunitarie ebraiche ed edifici utilizzati per il culto”. Le manifestazioni possono avere come obiettivo lo Stato di Israele perché concepito come una collettività ebraica. Tuttavia, le critiche verso Israele, simili a quelle rivolte a qualsiasi altro paese, non possono essere considerate antisemite. L'antisemitismo spesso accusa gli ebrei di cospirare per danneggiare l'umanità, e se ne fa ricorso di frequente per dare la colpa agli ebrei quando “le cose non funzionano”. L’antisemitismo si esprime altresì nel linguaggio scritto e parlato, con immagini e con azioni, usa sinistri stereotipi e fattezze caratteriali negative per descrivere gli ebrei. Considerato il contesto generale, esempi contemporanei di antisemitismo nella vita pubblica, nei mezzi di comunicazione, nelle scuole, sul posto di lavoro e nella sfera religiosa includono ma non si limitano a: Incitare, sostenere o giustificare l’uccisione di ebrei o danni contro gli ebrei in nome di un'ideologia radicale o di una visione religiosa estremista. Fare insinuazioni mendaci, disumanizzanti, demonizzanti o stereotipate degli ebrei come individui o del loro potere come collettività – per esempio, specialmente ma non esclusivamente, il mito del complotto ebraico mondiale o degli ebrei che controllano i mezzi di comunicazione, l'economia, il governo o altre istituzioni all'interno di una società. Accusare gli ebrei come popolo responsabile di reali o immaginari crimini commessi da un singolo ebreo o un gruppo di ebrei, o persino da azioni compiute da non ebrei. Negare il fatto, la portata, i meccanismi (per esempio le camere a gas) o l’intenzione del genocidio del popolo ebraico per mano della Germania nazionalsocialista e dei suoi seguaci e complici durante la Seconda Guerra Mondiale (l’Olocausto). Accusare gli ebrei come popolo o Israele come Stato di essersi inventati l’Olocausto o di esagerarne i contenuti. Accusare i cittadini ebrei di essere più fedeli a Israele o a presunte priorità degli ebrei nel mondo che agli interessi della loro nazione. Negare agli ebrei il diritto dell’autodeterminazione, per esempio sostenendo che l’esistenza dello Stato di Israele è una espressione di razzismo. Applicare due pesi e due misure nei confronti di Israele richiedendo un comportamento non atteso da o non richiesto a nessun altro Stato democratico. Usare simboli e immagini associati all’antisemitismo classico (per esempio l'accusa del deicidio o della calunnia del sangue) per caratterizzare Israele o gli israeliani. Fare paragoni tra la politica israeliana contemporanea e quella dei Nazisti. Considerare gli ebrei collettivamente responsabili per le azioni dello Stato di Israele. Gli atti di antisemitismo sono considerati crimini quando vengono definiti tali dalla legge del paese (per esempio, negazione dell'Olocausto o la distribuzione di materiali antisemiti in alcuni paesi). Gli atti criminali sono considerati antisemiti quando l'obiettivo degli attacchi, sia che siano persone o proprietà – edifici, scuole, luoghi di culto o cimiteri – sono scelti perché sono, o sono percepiti, ebrei, ebraici o legati agli ebrei. La discriminazione antisemita è la negazione nei confronti degli ebrei di opportunità o servizi che sono disponibili agli altri ed è illegale in molti paesi.

Visto il preoccupante incremento degli atti di odio antisemita, mascherati spesse volte da prese di posizione contro lo Stato di Israele, unica democrazia del Medio Oriente e avamposto culturale d’Occidente, vista la risposta positiva delle altre Regioni di Italia che hanno già aderito alla dichiarazione di impegno dell’Associazione Italia-Israele di Reggio Calabria,

impegna la Giunta regionale

a unirsi alle altre Regioni d'Italia che già hanno dato il loro segno tangibile nel rifiuto all'odio e all'antisemitismo in ogni sua forma, e, pertanto, il primo Consiglio regionale utilmente convocato adotti la definizione di antisemitismo dell’IHRA nella sua interezza e si impegni ad: attivarsi nei confronti del Governo Italiano affinché faccia propria e si renda promotore di una azione politica e diplomatica alle Nazioni Unite, nell'Unione Europea ed in ogni altra sede multilaterale e bilaterale per:

1) sostenere ogni iniziativa utile alla ripresa di un percorso negoziale fra le parti;

2) avviare iniziative concrete per dare esecuzione agli impegni assunti dal Governo italiano con l’adozione della definizione operativa di antisemitismo IHRA sopra riportata e richiamata dalla nuova strategia UE 2021-2030 per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di antisemitismo;

3) assicurare in forza e coerentemente agli impegni sopra detti, come anche richiesto nel recente appello a firma di numerosi parlamentari italiani di diversi schieramenti politici, l'espressione del voto italiano nelle sedi internazionali, emendando la propria inescusabile prassi (in sede ONU dal 2015 ad oggi sono state adottate 123 risoluzioni contro Israele, quasi tutte con voto favorevole o astensione dell’Italia, l’ultima chiamata di “Gerusalemme” e solo 5 contro Iran, 8 contro Siria, nessuno contro Cuba, Venezuela ed altri Paesi dittatoriali).

4) Contrasti e censuri le nuove forme di antisemitismo volte, al di là di ogni legittima critica all’azione di governo, a delegittimare e demonizzare lo Stato di Israele ed anzi:

- riconosca e tuteli il diritto dello Stato di Israele di esistere in sicurezza, di autodeterminarsi, di difendersi e difendere la vita, l’incolumità e la libertà dei propri cittadini;

- ne ribadisca e ne difenda, erga omnes, il carattere di nazione libera e democratica;

- rifugga ora e per sempre dalla adozione di doppi standard finalizzati a processare e reiteratamente condannare lo Stato di Israele per isolarlo a livello internazionale, ricordando che la delegittimazione dello Stato Ebraico alimenta l’antisemitismo in tutto il mondo, offende e pregiudica la civiltà ed il mondo libero.

5) Ottenere la completa destituzione e disramo di Hamas, Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla jihad e al radicalismo islamico, condannando tutti i movimenti che in Italia e in Europa sostengono queste organizzazioni e condividendone le ideologie come il BDS;

6) mettere in campo ogni iniziativa per impedire che Stati terzi armino, finanzino, collaborino con le organizzazioni del terrore operanti in Medio Oriente;

7) assicurare che, sempre in ottemperanza alla strategia UE per la prevenzione e la lotta contro ogni forma di antisemitismo, fondi UE non siano indebitamente assegnati ad attività che incitano l'odio e la violenza nei confronti degli ebrei e dello Stato di Israele;

8) sostenere in ogni modo il percorso di pacificazione in corso in Medio Oriente con il rafforzamento e l’allargamento degli Accordi di Abramo;

9) riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Solo il sostegno forte ed incondizionato alle democrazie disincentiva il terrorismo, conduce al tavolo negoziale e può assicurare una pace duratura.

(34; 24/10/2022) De Nisi.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- lo strumento legislativo generale che regola gli interventi in materia di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico è l’art. 20 della legge 11 marzo 1988, n. 67 e successive modificazioni e integrazioni;

considerato:

- la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi dell'art.1, comma 602 della legge 11 dicembre 2016, n. 232, su proposta del Ministero della Salute, di concerto col Ministero del Lavoro e sulla base delle indicazioni delle regioni, individua le iniziative urgenti e di elevata utilità sociale nel campo dell'edilizia sanitaria in sinergia tra i servizi sanitari e L'INAIL, valutabili nell'ambito dei propri piani triennali;

- ai fini della valutabilità delle iniziative individuate nei piani annuali e triennali le proposte di investimento debbono essere compatibili con la programmazione sanitaria delle amministrazioni destinatarie dei finanziamenti;

- con decreto del 14 settembre 2022 il Presidente del Consiglio dei Ministri ha aggiornato il piano degli interventi di elevata utilità sociale, condivisi con le regioni, in materia di nuove costruzioni, ammodernamenti e ristrutturazioni da parte dell'INAIL;

- con nota del 18 luglio 2022 prot. 334114 la regione Calabria ha chiesto di espungere gli interventi inseriti nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 febbraio 2021, di seguito indicati:

a) «Riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo» del PO di Locri – padiglione Piastra importo pari a euro 33.397.678,25;

b) «Riqualificazione strutturale ed adeguamento normativo del PO "Tiberio Evoli" di Melito Porto Salvo - tutti i padiglioni» importo pari a euro 40.198.952,00;

c) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Castrovillari ASP Cosenza» importo pari a euro 60.500.000,00;

d) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Cetraro ASP Cosenza» importo pari a euro 48.000.000,00;

e) «Ristrutturazione dell'intero presidio ospedaliero PO di Paola ASP Cosenza» importo pari a euro 21.500.000,00;

- la Regione Calabria con nota prot. 147380 del 25 marzo 2022, successivamente integrata con nota prot. 334114 del 19 luglio 2022, ha indicato le proprie proposte, che escludevano gli interventi di cui sopra;

- con decreto del 20 luglio 2022 il Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell'Economia e Finanze ha provveduto al riparto del fondo, relativo all’annualità 2022, delle risorse di cui all'art. 20 comma 1 della legge 67/88 e s.m.i., assegnando alla Calabria la somma di 60.813.104,56. Tutto ciò premesso e considerato,

impegna la Giunta regionale

a rifinanziare con le risorse dell’annualità 2022 destinate alla Calabria, ai sensi dell'articolo 20 della legge 67/88, gli interventi definanziati con la nota del 18 luglio 2022 prot. 334114, relativi ai Presidi Ospedalieri di Locri, Melito Porto Salvo, Castrovillari, Cetraro e Paola, prevedendo il completamento di tali interventi attraverso l’aggiornamento del piano degli investimenti INAIL relativo all’annualità 2023.

(35; 26/10/2022) Iacucci, Bevacqua, Irto, Alecci, Mammoliti.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- i Consorzi di bonifica calabresi versano in una grave situazione finanziaria, causata in gran parte dalla mancata copertura relativa ai crediti derivanti dei piani attuativi di forestazione, dalla drastica riduzione dei trasferimenti regionali nonché dalla riduzione delle spese generali di forestazione;

rilevato che:

- i Consorzi di bonifica svolgono un ruolo importante sulla tutela e difesa del suolo, hanno competenze nell'esecuzione delle opere di sistemazione idrogeologica, difesa e regimazione dei corsi d'acqua, in materia di irrigazione, nel comparto agroforestale e vanno supportati e sostenuti affinché possano svolgere compiutamente ed efficacemente i propri compiti istituzionali;

considerato che:

- urge un intervento finanziario della Regione Calabria in favore dei Consorzi di bonifica, unitamente a un organico intervento normativo.

Impegna la Giunta regionale

a intervenire senza ulteriori indugi in favore dei crediti da lavoro (stipendi e TFR) vantati dai dipendenti dei Consorzi di bonifica calabresi e a provvedere alla presentazione di organico provvedimento normativo che riconduca i Consorzi di Bonifica calabresi ai principi di economicità, efficacia ed efficienza.

(36; 27/10/2022) Alecci, Bevacqua, Iacucci, Irto, Mammoliti.

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Tavernise e Afflitto. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- la SACAL SPA gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone e, dunque, l’intero sistema aeroportuale calabrese;

- l’Aeroporto di Lamezia Terme è gestito dalla SACAL dal 1990 e dal 2009 ne ha ottenuto la gestione totale per un periodo di quarant’anni, mentre nell’anno 2017 si è aggiudicata la gestione degli aeroporti di Reggio Calabria e Crotone per un periodo di trent’anni.

Considerato che:

- sin dall’inizio la SACAL ha manifestato scarso interesse per lo scalo crotonese, nonostante lo stesso abbia fatto registrare numeri sempre in crescita, malgrado i pochi voli operati, sempre al massimo della capacità degli aeromobili, con una media di passeggeri e coefficienti di riempimento per aeromobile superiori agli altri scali (dati riportati da aeroportiCalabria.com), tanto che basta raffrontare i dati di traffico dei mesi di giugno, luglio, agosto 2022, pubblicati da “Il quotidiano del sud” del 5 ottobre u.s. a pag. 7, perché emerga in maniera inoppugnabile che l’Aeroporto di Crotone, con meno di un terzo dei movimenti rispetto a quelli di Reggio Calabria, ha avuto un numero di passeggeri pressoché identico;

- a riprova dello scarso interesse per lo scalo pitagorico, è di questi giorni l’annuncio di un intervento epocale per la Calabria, con la presentazione del CIS “Volare” da 215,5 milioni di euro per gli scali calabresi, che saranno così suddivisi: Lamezia Terme 119,5 mln, Reggio Calabria 60 mln e, infine, Crotone con appena 36 mln.

Tenuto conto che:

 - la maggior parte delle somme del CIS destinate all’Aeroporto di Crotone, ovvero 20 milioni di euro, riguardano la realizzazione della base aerea della Protezione Civile, che nulla ha a che vedere con lo sviluppo del traffico passeggeri dello scalo;

- le altre opere che dovrebbero portare ad una svolta epocale dell’Aeroporto di Crotone, in realtà, sono già state annunciate più volte nel corso degli ultimi anni e riguardano prevalentemente interventi di messa in sicurezza del sedime aeroportuale, tra i quali, però, manca il collaudo e l’attivazione del sistema ILS, già installato da diversi anni, a proposito del quale, nel mese di marzo u.s., si è pronunciato il TAR Calabria con la sentenza n° 394/2022 Reg.Prov.Coll., che ha accertato l’illegittima occupazione d’urgenza dei suoli ove sono state installate parte delle apparecchiature, a causa della procedura mai completata con l’emanazione del decreto di esproprio da parte della precedente società di gestione dello scalo, “Società Aeroporto S. Anna SPA”, poi fallita e con condanna della curatela della stessa alla restituzione del bene con riduzione in pristino dello stato dei luoghi.

Preso atto che:

- la Regione Calabria, detentrice dell’intero capitale sociale di SACAL, nel mese di settembre u.s. ha confermato l’impegno di stanziare 13 milioni di euro per finanziare gli oneri di servizio dall’Aeroporto di Reggio Calabria, a cui vanno ad aggiungersene altri 3 milioni di euro di fondi statali, senza aver fatto altrettanto per lo scalo crotonese, che è utile sottolineare, rappresenta l’unica infrastruttura al momento efficiente per togliere dall’isolamento l’intera fascia jonica calabrese ed il suo entroterra, attesa la mancanza di collegamenti alternativi adeguati, rappresentati allo stato da una linea ferroviaria ad unico binario non ancora elettrificato e dalla SS 106, strada di categoria C ad unica carreggiata, con un altissimo tasso di incidentalità, tanto da essersi guadagnata il sinistro appellativo di “Strada della morte”;

- i suddetti annunci sullo scalo reggino avvengono in attesa dell’esito della conferenza dei servizi per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico, che ha individuato in Roma l’unica rotta su cui operare e dove saranno destinati i 9 milioni di euro stanziati dalla Legge di Bilancio 2019 per la continuità territoriale, a cui sono da aggiungere ulteriori fondi ENAC;

- la notizia delle ultime ore dell’avvio della nuova tratta Crotone/Treviso operata da Ryanair non lascia per niente soddisfatti, attesa l’improbabile sostenibilità di una simile destinazione, lontana dalle necessità dei cittadini dell’intera fascia jonica;

- infatti, nell’individuazione delle nuove rotte da e per Crotone sarebbe necessaria una seria valutazione delle esigenze del territorio, che riconosca il diritto alla mobilità di tutti i cittadini calabresi e non faccia emergere differenza di trattamento.

Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1.quali siano le ragioni per le quali all’Aeroporto di Crotone vengano sempre destinate somme inferiori rispetto agli altri scali calabresi, nonostante le potenzialità dello stesso e la necessità di utilizzare l’infrastruttura per togliere dall’isolamento l’intera fascia jonica calabrese;

2. quali iniziative urgenti e necessarie intenda assumere per attivare il sistema ILS, il motivo per il quale non sia stato inserito nelle opere da realizzare, quali iniziative siano state adottate a seguito della sentenza del TAR Calabria n° 394/2022 Reg.Prov.Coll. e se la stessa sia stata impugnata o transatta;

3. quali ragioni impediscano alla Regione Calabria di stanziare per l’Aeroporto di Crotone, così come ha fatto per quello di Reggio Calabria, ulteriori somme per sostenere i voli da e per Crotone;

4. quale sia lo stato della conferenza dei servizi per l’imposizione degli oneri di servizio pubblico per il volo Crotone/Roma.

(88; 12/10/2022).

(Risposta)

 

Alecci. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con deliberazione della Giunta regionale n. 439 del 30/11/2020 veniva approvata la programmazione al fine di favorire gli investimenti per gli anni 2021 e 2022 di cui alla legge 30 dicembre 2018, n. 145, art. 1 comma 134 e 135;

- la stessa delibera demandava al Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità di individuare, tra gli altri, gli investimenti indiretti realizzabili dagli enti locali;

- a seguito di quanto sopra il Dipartimento Infrastrutture, in data 25/01/2021, pubblicava una manifestazione di interesse rivolta agli enti locali e, alla conclusione della procedura, procedeva a stilare un elenco di proposte progettuali ammesse che trasmetteva al Dipartimento Programmazione Unitaria con pec dell’8/07/2021;

- Il Cipess, con delibera n. 79 del 22 dicembre 2021, assegnava le risorse per gli interventi da finanziare;

Considerato che: dall’esame della delibera Cipess, risultano finanziati nel settore Trasporti e mobilità solo 16 interventi a fronte dei 25 segnalati con la scheda n. 1 allegata alla citata mail pec.

- Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale

per sapere:

per conoscere la motivazione per la quale i 9 interventi, seppur segnalati, non sono stati finanziati dalla Delibera (Cipess).

(92; 25/10/2022).

(Risposta)

 

Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- nella città di Catanzaro, capoluogo di Regione, vi è la sede del Dipartimento regionale dell’ANAS;

- la Sala Operativa Compartimentale dell’ANAS di Catanzaro è particolarmente efficiente;

- la presenza del Dipartimento regionale Anas è il riconoscimento sostanziale del ruolo di capoluogo di Regione alla città di Catanzaro;

- tuttavia, alcune associazioni (‘A Filanda, Cara Catanzaro, Catanzaro nel cuore, Cittadinanza attiva, Csps, Eu20, New Help, Onmic, osservatorio per il decoro urbano, Petrusinu ogni minestra) hanno, in data 24/10/2022, attraverso gli organi di stampa, lanciato l’allarme circa l’imminente chiusura della Sala operativa dell’Anas di Catanzaro;

- tuttavia, per come si legge nella nota lanciata dalle dette Associazioni, “La Sala operativa Compartimentale di Catanzaro registra circa 13000 eventi annui suddivisi in incidenti, criticità causate da neve e maltempo su tutta la rete viaria regionale. La gestione eventi è stata sempre ottimale e in ascesa, anche in piena pandemia. Gestisce 50 strade statali, 18 pannelli a messaggio variabile in gestione remota dalla stessa Soc in tempo reale, più di 100 telecamere dislocate su tutto il territorio calabrese. Redige statistiche annuali su dati di flusso di traffico o incidentalità. E ancora gestisce le ordinanze e i cantieri di lavoro, le informazioni in tempo reale all’utenza tramite CISS, il transito di trasporti eccezionali, il controllo delle stazioni meteo. Collabora costantemente con le Forze dell’ordine e con la Protezione Civile. Ma un altro dato salta agli occhi: la Sala Operativa Compartimentale di Catanzaro è seconda solo a quella di Roma (che monitora tutti i compartimenti nazionali) per numero di eventi gestiti”;

- inoltre, le dette Associazioni hanno denunciato che a seguito di un incontro “tenutosi a Roma i primi giorni di ottobre 2022 tra l’Azienda e i sindacati è scaturita la volontà di chiudere definitivamente la Sala operativa di Catanzaro e traslare tutta la gestione della viabilità a Cosenza”;

- ove tutto ciò fosse vero, significherebbe svilire il ruolo di Catanzaro di città capoluogo di Regione e, inoltre, significherebbe spegnere la sala operativa che è funzionante ed efficiente e che svolge la sua attività in modo proficuo e consistente e efficace;

- piuttosto che depotenziare la sede Anas del capoluogo di Regione, occorrerebbe porre in essere atti ed iniziative diretti a potenziare la stessa sede Anas di Catanzaro accorpandovi anche la gestione autostradale della A2 per come pure chiesto dalle Associazioni sopra richiamate;

- occorre, pertanto, che il Presidente della Regione e la Giunta Regionale verifichino la fondatezza della denuncia/segnalazione svolta dalle dette Associazioni e, ove tale denuncia/segnalazione fosse fondata, attivino ogni iniziativa politico/istituzionale al fine di arrestare l’intenzione di chiudere la Sala operativa di Catanzaro e di depotenziare la sede Anas del capoluogo di Regione.

Tutto ciò premesso, con il presente atto,

per sapere:

si chiede che il Presidente della Regione e la Giunta Regionale svolgano ogni attività ed iniziativa dirette a verificare se vi è effettivamente l’intenzione di chiudere la Sala operativa compartimentale dell’Anas di Catanzaro e comunque di depotenziare la sede Anas di Catanzaro e, nel caso tutto ciò fosse vero, si chiede di sapere quali atti e iniziative il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale intendano svolgere con il fine di scongiurare la chiusura della Sala operativa compartimentale dell’Anas di Catanzaro e con il fine di potenziare la sede Anas di Catanzaro.

(95; 28/10/2022).

(Risposta)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 84/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2020 dell'Azienda Calabria Lavoro - Deliberazione di Giunta regionale n. 453 del 30/09/2022” (deliberazione consiliare n. 119)

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

visti:

- la legge regionale 19 agosto 2001, n. 5 che ha istituito l’Azienda Calabria Lavoro con la finalità di supportare la Giunta regionale nell’ambito delle scelte sulle politiche del lavoro;

- la legge regionale n. 8/2002;

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 453 del 30 settembre 2022, recante: "Rendiconto esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro - Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

visto il decreto n. 89 del 20 settembre 2022, con cui il Commissario straordinario dell’Azienda Calabria Lavoro ha approvato il rendiconto di gestione per l’esercizio 2020;

considerato che il Revisore unico dell’Azienda, nella relazione al rendiconto sul conto consuntivo dell’esercizio 2020, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:

- ha dato atto che l’Ente ha rispettato quanto previsto dal decreto legislativo n.118/2011, introducendo i nuovi schemi di bilancio della contabilità economico patrimoniale;

- ha riscontrato il rispetto del pareggio di bilancio ai sensi della normativa vigente da parte dell’Ente e che quest’ultimo, nella gestione dell’esercizio 2020, si è attenuto alle disposizioni diramate dalla Regione Calabria in merito al contenimento della spesa pubblica per l’anno 2020;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto per l’esercizio finanziario 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro;

rilevato che il Dipartimento regionale “Lavoro e Welfare”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 417749 del 22 settembre 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale,

- ha attestato il rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa da parte dell'Azienda;

- riguardo al mancato rispetto della normativa in materia di contenimento della spesa da parte dell’Ente strumentale nell’esercizio 2018 riscontrato dallo stesso Dipartimento, ha rilevato che sono state adottate, ai sensi della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, le misure conseguenti alle violazioni riscontrate con deliberazione di Giunta regionale n. 170 del 3 maggio 2021, che ha disposto la riduzione dei trasferimenti a carico del bilancio regionale (per un importo di 28.639,54 euro) operati a favore di Azienda Calabria Lavoro per l’esercizio 2021;

- ha rilevato che l’Ente strumentale ha provveduto ad avviare le procedure per l’adeguamento alla piattaforma “SIOPE +” nonché per la dotazione di un conto di tesoreria unico nell’anno 2021;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto generale dell’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro;

considerato che il Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza (prot. n. 419655 del 23 settembre 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha rilevato che:

 -  sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2020, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente importo dei conti correnti intestati all’Ente;

- sussiste continuità tra i residui finali dell'esercizio 2019 rispetto a quelli iniziali dell'esercizio 2020;

- sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

- sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi, al netto delle differenze di cui alla gestione degli importi in perenzione;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria quale sommatoria dei conti correnti intestati all’Ente, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2020, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

- risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato e del risultato di amministrazione al 31.12.2020;

- ha espresso riserva in merito alla gestione di cassa dell’Ente per il mancato rispetto della normativa di riferimento;

- ha raccomandato all’Ente di concludere nell’immediato l’adeguamento alla piattaforma “SIOPE +” per la rilevazione ed il monitoraggio di incassi e pagamenti nonché di dotarsi di un conto di tesoreria unico la cui gestione deve garantire il rispetto delle regole e delle modalità di cui al decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, richiedendo al Dipartimento vigilante di provvedere a monitorare costantemente l’assolvimento degli adempimenti da parte dell’Ente;

- ha precisato che, con riferimento alla quota disponibile del risultato di amministrazione, pari a 313.690,83 euro, la stessa potrà essere utilizzata solo a seguito dell’approvazione in via definitiva del rendiconto di gestione;

- ha rilevato che, con riguardo al mancato rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese da parte dell’Azienda Calabria Lavoro nell’esercizio 2018 riscontrato dal Dipartimento vigilante sulle attività dell’Ente, sono state adottate, ai sensi della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43, le misure conseguenti alle violazioni riscontrate con deliberazione di Giunta regionale n. 170 del 3 maggio 2021, che ha disposto la riduzione dei trasferimenti a carico del bilancio regionale in favore dell’Ente in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle verifiche espletate (per un importo di 28.639,54 euro) nell’esercizio 2021;

- preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Ente e del Dipartimento “Lavoro e Welfare”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi, le riserve e le raccomandazioni espresse dal Dipartimento vigilante e dallo stesso Dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del rendiconto relativo all’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 19 ottobre 2022, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2020 dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 81/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL) - Deliberazione di Giunta regionale n. 403 del 24/08/2022” (deliberazione consiliare n. 120)

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- l’articolo 57, comma 7 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i rendiconti degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 31 marzo di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 15 aprile al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 maggio trasmette i rendiconti al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 giugno;

visti:

- la legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 (Istituzione dell'Agenzia Regionale - per la Protezione dell'Ambiente della Calabria - A.R.P.A.C.A.L.);

- la legge regionale n. 8/2002;

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

- il decreto legislativo n. 118/2011, per come modificato e integrato dal decreto legislativo n.126/2014;

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 403 del 24 agosto 2022, recante: "Rendiconto esercizio 2021 dell'Agenzia per la Protezione dell’Ambiente della Calabria. Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

vista la deliberazione n. 322 del 3 agosto 2022 con cui il Direttore generale dell’ARPACAL ha approvato il rendiconto di gestione 2021 dell’Ente, allegato al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

tenuto conto che il Revisore unico dell’ARPACAL, con verbale n. 7 del 30 luglio 2022, allegato al presente provvedimento quale parte integrante e sostanziale, ha osservato che:

- la rilevante consistenza media di cassa e il consistente volume dei residui passivi fanno emergere un indice di mediocre capacità di spesa con un conseguente profilo di rallentamento della realizzazione dei programmi e della difficoltà di raggiungere gli obiettivi che la legge istitutiva affida all’ARPACAL;

- per come evidenziato nel Rendiconto dell’Ente per l’esercizio 2020, è necessario sanare la carenza di personale, rispetto all’originaria pianta organica, allo scopo di migliorare l’attività produttiva che, seppure cresciuta nel 2021 rispetto all’esercizio precedente, presenta ancora volumi di ricavi molto modesti rispetto alle esigenze del territorio;

- appare necessario ottimizzare l’utilizzo degli immobili di proprietà allo scopo di valorizzarli;

ha raccomandato:

- di prendere atto delle carenze sopra evidenziate allo scopo di adottare le necessarie contromisure per consentire all’Agenzia di potenziare le proprie funzioni previste per legge;

- di provvedere con opportuna tempestività all’adozione dei regolamenti di contabilità e della gestione del patrimonio;

- di reperire le risorse finanziarie adeguate allo sviluppo potenziale dei servizi dell’Agenzia;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del rendiconto dell’ARPACAL per l’esercizio finanziario 2021, con i relativi allegati, e al bilancio economico patrimoniale;

rilevato che il Comitato di indirizzo dell’ARPACAL, con verbale n. 4 dell’8 agosto 2022, ha espresso parere favorevole per l’approvazione del Rendiconto di gestione relativo all’esercizio finanziario 2021 dell’Agenzia;

considerato che il Dipartimento regionale “Territorio e Tutela dell’Ambiente”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di competenza (prot. n. 372486 del 19 agosto 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha “verificato il rispetto delle misure di contenimento della spesa da parte dell’Ente strumentale”, esprimendo “parere favorevole al rendiconto dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria per l’esercizio 2021”;

tenuto conto che il Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 374769 del 23 agosto 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha rilevato che:

- sussiste la piena corrispondenza tra il saldo di cassa al 31.12.2021, per come risultante dal conto del bilancio, e il corrispondente saldo di cui al conto del tesoriere;

- sussiste la continuità tra i residui finali dell’esercizio 2020 rispetto a quelli iniziali dell’esercizio 2021;

- sussiste la quadratura delle poste contabili iscritte nelle cosiddette “partite di giro”;

- sussiste (a seguito delle scritture di rettifica e di giroconto effettuate dall’Ente) corrispondenza tra i valori a residuo e quelli riportati nel conto del patrimonio, posto che è stata verificata la piena coincidenza tra residui attivi finali e crediti e tra residui passivi finali e debiti, nonché, con riferimento al conto economico, la corrispondenza tra impegni in conto competenza e costi e tra accertamenti e ricavi;

- sussiste la quadratura tra il saldo di tesoreria, in ragione del totale dei pagamenti e degli incassi effettuati nel corso dell'esercizio 2021, e il valore registrato alla voce “Disponibilità liquide” dell’attivo dello Stato Patrimoniale;

- risulta formalmente corretta la determinazione del Fondo Pluriennale Vincolato, del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità e del risultato di amministrazione al 31.12.2021;

ha formulato all’Agenzia le seguenti raccomandazioni:

- di prevedere attraverso un’attenta attività di programmazione, con riferimento alle attività che prevedono la realizzazione di progetti di investimento, gli impegni di spesa collegati ai corrispondenti accertamenti di entrata, con imputazione degli stessi agli esercizi in cui è prevista la realizzazione delle varie fasi degli interventi, sulla base di appositi cronoprogrammi, nel rispetto di quanto previsto al punto 5.3., inerente le modalità di registrazione delle spese di investimento, al fine di garantire la corretta applicazione del principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui al decreto legislativo 23 giugno, n.118;

- con riferimento all'analisi delle risultanze contabili di natura economico–patrimoniale riportate da ARPACAL, essendo stata riscontrata una differenza tra i residui attivi, pari a 3.190.958,69 euro, e i corrispondenti crediti esposti nello Stato patrimoniale, pari a 2.825.851,74 euro, al netto del fondo svalutazione crediti di 784.943,05 euro, e trattandosi probabilmente di un credito iva, il Dipartimento raccomanda all’Ente di procedere al relativo accertamento dell'importo vantato o nell'esercizio in cui si richiede il rimborso o nell'esercizio in cui si procede all'incasso dell'importo rimborsato dall'Erario;

- di procedere alla costante verifica, in corso di anno, delle quadrature tra residui attivi/passivi e crediti/debiti, per come previsto dalla matrice di correlazione, al fine di evitare il ricorso a scritture di rettifica e giroconto in sede redazione dei prospetti di contabilità economico-patrimoniale;

preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Ente e del Dipartimento “Territorio e Tutela dell’Ambiente”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi e le raccomandazioni espresse nelle rispettive istruttorie dal Dipartimento vigilante e dallo stesso Dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto “possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione del rendiconto per l’esercizio 2021 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

tenuto conto che il Consiglio regionale ha approvato il bilancio di previsione 2021-2023 dell’ARPACAL con deliberazione n. 124 del 19 maggio 2021;

considerato che l’ARPACAL fa parte del “Gruppo della Regione” e che la Regione Calabria deve redigere il bilancio consolidato per l’esercizio 2021 con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società controllate e partecipate ai sensi dell’articolo 68 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 19 ottobre 2022, ha approvato il rendiconto per l’esercizio 2021 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) e i documenti ad esso allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 7, della legge regionale n.8/2002, il rendiconto per l’esercizio 2021 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria (ARPACAL) e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 85/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Azienda Calabria Lavoro - Deliberazione di Giunta regionale n. 454 del 30/09/2022” (deliberazione consiliare n. 121)

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- l’articolo 57, comma 3 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento “Bilancio e Patrimonio” per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

visti:

- la legge regionale 19 agosto 2001, n. 5 che ha istituito l’Azienda Calabria Lavoro con la finalità di supportare la Giunta regionale nell’ambito delle scelte sulle politiche del lavoro;

- la legge regionale n. 8/2002;

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria);

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 545 del 30 settembre 2022, recante: "Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro -Trasmissione al Consiglio regionale per gli atti di competenza";

visto il decreto n. 85 del 10 agosto 2022, con cui il Commissario straordinario dell’Azienda Calabria Lavoro ha approvato il bilancio previsionale 2022-2024;

considerato che il Revisore unico dell’Azienda, con verbale del 10 agosto 2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha evidenziato che l’equilibrio corrente di bilancio nel 2022 è assicurato dallo stanziamento, in entrata e in spesa, dei fondi destinati dalla Regione al funzionamento di Azienda, nonché dagli affidamenti progettuali vincolati in entrata e in spesa;

- ha dato atto che il fondo cassa iniziale è quello risultante dalla contabilità dell'Ente e che quest’ultimo ha attivato il servizio di tesoreria a far data dal mese di ottobre 2021 e, ad oggi, si sta provvedendo a regolarizzare le operazioni effettuate sui conti correnti;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro;

tenuto conto altresì che, relativamente al rispetto dei limiti di spesa, di cui alla legge regionale n. 43/2016, il Revisore unico dell’Azienda ha espresso sotto forma di “attestazione” parere favorevole alla certificazione del limite di spesa per l’anno 2022, così come quantificato con decreto del Commissario n. 50 del 17 maggio 2022;

rilevato che il Dipartimento regionale “Lavoro e Welfare”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’istruttoria di competenza (prot. n. 391244 del 6 settembre 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha verificato la corrispondenza della dotazione dei capitoli in entrata di competenza per l’anno 2022 con i trasferimenti previsti da parte della Regione Calabria - Dipartimento Lavoro e Welfare e attinenti ai progetti affidati ad Azienda Calabria Lavoro;

- ha rilevato che non risultano ottemperate da parte dell’Ente le prescrizioni di cui all’articolo 6, comma 6, della legge regionale n. 43/2016, ossia, trasmettere, entro il 31 dicembre di ciascun anno, ai rispettivi Dipartimenti vigilanti e al Dipartimento Bilancio, i dati inerenti alla spesa disaggregata autorizzata e sostenuta per studi e incarichi di consulenza, debitamente

asseverati dai rispettivi organi di controllo;

- ha evidenziato che l’ente strumentale nel complesso ha ridotto le voci di spesa di cui all’articolo 6, comma 1, della l.r. 43/2016 nella misura pari al 23,80 %;

- con riferimento al mancato rispetto della normativa in materia di contenimento delle spese da parte dell’Ente per gli esercizi precedenti al 2019, a seguito di istruttoria del Dipartimento vigilante, con deliberazione di Giunta regionale n.170 del 3 maggio 2021, in applicazione di quanto stabilito al comma 10 dell’articolo 6 della legge regionale n. 43 del 27.12.2016, ha rilevato che si è proceduto alla riduzione dei trasferimenti a carico del bilancio regionale operati a favore di Azienda Calabria Lavoro, in misura pari alle eccedenze di spesa risultanti dalle verifiche espletate, diminuendo della quota complessiva di 360.000,00 euro l’importo di 28.635,54 euro, di cui al previsto trasferimento ordinario in favore di Azienda Calabria Lavoro, per l’esercizio 2021;

- ha più volte intimato e sollecitato l’ente strumentale a provvedere al recupero delle somme percepite in eccedenza dall’ex Direttore Generale e, specificando che al momento il superamento del limite di spesa si rileva in fase di bilancio previsionale, ha prescritto il contenimento della spesa entro i termini di approvazione del rendiconto consuntivo 2021 al fine di non incorrere nelle sanzioni previste per il mancato rispetto dei limiti di spesa ai sensi della legge regionale n. 43/2016;

- ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro;

considerato che il Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell'istruttoria di competenza (prot. n. 419930 del 23 settembre 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

- con riferimento alle entrate dell’Azienda, ha specificato che risulta la piena corrispondenza tra la previsione di spesa del bilancio regionale relativa al trasferimento ordinario previsto dalla Regione Calabria a favore dell’Ente (capitolo di spesa del bilancio regionale U4302010801, che presenta uno stanziamento pari a 5.100.000,00 euro) e il corrispondente capitolo di entrata del bilancio di previsione dell’Azienda E24010025, che presenta una previsione di risorse di pari importo;

- ha raccomandato all’Ente di verificare la congruità del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità durante la gestione dell’esercizio 2022, provvedendo a un aggiornamento dello stesso a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove risorse di dubbia e difficile esazione;

 - ha altresì raccomandato all’Ente, a seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l’esercizio 2021, di provvedere alle dovute variazioni di bilancio, apportando, se necessari, i conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata;

- preso atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti dell’Ente e del Dipartimento “Lavoro e Welfare”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, fermi restando i rilievi, le prescrizioni e le raccomandazioni espresse dal Dipartimento vigilante e dallo stesso Dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022 – 2024 dell’Azienda Calabria Lavoro al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 19 ottobre 2022, ha approvato il bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare, ai sensi dell’articolo 57, comma 3 della legge regionale n.8/2002, il bilancio di previsione 2022-2024 dell’Azienda Calabria Lavoro e i documenti ad esso allegati, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 90/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell'Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) - Deliberazione di Giunta regionale n. 545 del 31/10/2022” (deliberazione consiliare n. 122)

Il Consiglio regionale,

premesso che:

- l’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati entro il 10 settembre di ogni anno ai rispettivi dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano entro il successivo 20 settembre al Dipartimento "Bilancio e Patrimonio" per la definitiva istruttoria di propria competenza;

- la Giunta regionale entro il 15 ottobre trasmette i bilanci al Consiglio regionale per la successiva approvazione entro il 30 novembre, a norma dell'articolo 54, comma 5, lettera b) dello Statuto;

- con decreto del Direttore generale del Dipartimento delle Politiche Europee del Mipaaf n. 0007349 del 14 ottobre 2009, l’ARCEA è stata riconosciuta Organismo Pagatore della Regione Calabria per i regimi di spesa FEAGA e FEASR;

visti:

- la legge regionale 8 luglio 2002, n. 24, istitutiva dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA);

- l'articolo 28 della legge regionale 17 agosto 2005, n. 13, che approva l'istituzione dell'Organismo Pagatore Regionale;

- la legge regionale n. 8/2002;

- l'articolo 54, comma 5, lettera b), della legge regionale 19 ottobre 2004, n.25 (Statuto della regione Calabria;

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi);

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 545 del 30 aprile 2022, recante: “Bilancio di previsione 2022-2024 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA). Trasmissione proposta al Consiglio regionale per gli atti di competenza”;

 visto il decreto n. 144 dell’8 luglio 2022 del Commissario Straordinario dell’ARCEA con cui è stato approvato il bilancio di previsione 2022-2024dell’Agenzia, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

tenuto conto che il Revisore Unico dell’Ente, con verbale n. 5 del 21 luglio 2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:

- ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza delle norme di Legge, dello statuto dell’ente, del regolamento di contabilità, e delle norme del d.lgs. 118/2011;

- ha rilevato la coerenza interna, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio;

- ha verificato che l’Agenzia ha rispettato i limiti di spesa previsti dall’articolo 6, comma 1, lettera a), della legge regionale n. 43/2016, in materia di spese del personale e spese per il funzionamento;

- ha rilevato che, per quanto riguarda il bilancio di previsione 2022-2024, l’ente strumentale ha proceduto alla decurtazione dei compensi corrisposti agli organi di vertice, ai sensi dell’articolo 9 della legge regionale n.22/2010;

- ha verificato che è stato garantito l’equilibrio di competenza e cassa tra le entrate finali e le spese finali;

- ha osservato che le previsioni di entrata e di spesa corrente, pur complessivamente attendibili e congrue, devono essere verificate e monitorate costantemente e, in particolare, è necessario controllare le entrate di gestione e con riguardo alle spese di gestione che siano sempre affrontate nell’ottica dei criteri di economicità e prudenzialità;

- ha formulato all’Agenzia le seguenti prescrizioni:

- relativamente al fondo per accantonamento contenzioso, nonostante nel bilancio di previsione il suddetto fondo sia stato incrementato, di accantonare nel Rendiconto di gestione 2021 la somma di 396.405,68 euro, sulla scorta dell’elenco dettagliato dei contenziosi calcolato in base al probabile grado di soccombenza;

- con riferimento ai maggiori compensi percepiti dai Direttori e/o Commissari in violazione della normativa in materia di spending review, e avendo l’Agenzia conferito incarico ad un legale per il relativo recupero, di porre in essere ogni utile azione al riguardo finalizzata al recupero delle suddette somme onde evitare che il credito cada in prescrizione;

- a conclusione, ha espresso parere favorevole dal punto di vista del rispetto degli equilibri di bilancio, con le osservazioni ed i rilievi sopra riportati, sulla proposta di bilancio di previsione 2022 e pluriennale 2022-2024 e sui documenti allegati;

considerato che il Comitato di Vigilanza dell’ARCEA:

- ha ritenuto che “sussistono le condizioni di legge in ordine alla congruità e attendibilità delle previsioni di bilancio, relativamente all'esercizio finanziario 2022 e bilancio pluriennale 2022-2024, ferme restando le raccomandazioni espresse dal Revisore circa il recupero delle somme attribuite in eccedenza ai Commissari/Direttori succedutasi nel tempo dall’8/8/2013 al 5/2/2021”;

- ferme restando le avviate attività di recupero degli emolumenti de quibus, ha invitato l’Ente a proseguire con ogni azione legale possibile al recupero del credito, onde evitare che il credito vada in prescrizione;

- ha concluso il controllo sul bilancio di previsione 2022 e pluriennale 2022-2024 dell’ARCEA con esito positivo;

rilevato che il Dipartimento regionale “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’Ente, nell’ambito dell’istruttoria di propria competenza (nota prot. n. 437101 del 5 ottobre2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere favorevole all’approvazione del bilancio di previsione dell’ARCEA per l’esercizio finanziario 2022 e del bilancio pluriennale 2022-2024 predisposto dal Commissario straordinario dell'Organismo Pagatore Regionale (ARCEA), fermo restando quanto rappresentato dal Comitato di Vigilanza ARCEA in merito al recupero delle somme attribuite in eccedenza ai Commissari/Direttori succedutisi nel tempo dall'08.08.2013 al 05.02.2021;

considerato che il Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, nell’istruttoria di propria competenza (prot. n. 458099 del 18 ottobre 2022), allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale

- ha preso atto che la sussistenza degli equilibri di bilancio, per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, è garantita esclusivamente dal mancato accantonamento al Fondo crediti di dubbia esigibilità (FCDE) da parte dell’Ente e ha ritenuto che quest’ultimo dovrà provvedere, con la massima urgenza, ad approvare apposita variazione al bilancio di previsione 2022-2024 implementando gli importi del FCDE per come specificato nella relazione istruttoria;

- ha raccomandato:

- al Dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione”, che esercita la vigilanza sulle attività dell’ARCEA, di monitorare l’adozione del provvedimento di variazione, secondo quanto espressamente comunicato dall’Ente, dopo l’approvazione definitiva da parte del Consiglio regionale del bilancio di previsione 2022-2024, al fine di garantire gli equilibri di bilancio e, al contempo, la corretta gestione delle attività dell’Ente;

- all’Ente di verificare, durante l’intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità del fondo in esame, provvedendo a un aggiornamento dello stesso, a seguito di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti dei capitoli di entrata, in termini di eventuali nuove entrate di dubbia e difficile esazione, nonché con riferimento all’effettivo andamento degli incassi adottando se necessarie, apposite misure atte a salvaguardare gli equilibri di bilancio;

- all’Ente di provvedere alle dovute variazioni di bilancio a seguito dell’approvazione della procedura di riaccertamento dei residui 2021, apportando i conseguenti correttivi al Fondo Pluriennale Vincolato per la parte corrente e capitale, di cui alla proposta di bilancio di previsione 2022-2024, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata;

- prendendo atto dei pareri favorevoli del Revisore unico dei conti e del parere favorevole del Dipartimento “Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione” sull’approvazione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’ARCEA, fermo restando la ragione su cui sorregge l’equilibrio di bilancio, i rilievi, le raccomandazioni espressi dal Dipartimento vigilante e dallo stesso Dipartimento “Economia e Finanze”, ha ritenuto possibile procedere, da parte della Giunta regionale, alla trasmissione della proposta di bilancio di previsione 2022-2024 dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA), al fine della successiva trasmissione della stessa al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8;

preso atto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 14 novembre 2022, ha approvato il bilancio di previsione dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) 2022-2024 e i documenti a esso allegati;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare, ai sensi dell'articolo 57, comma 3, della Iegge regionale n.8/2002, il bilancio di previsione dell’Agenzia Regione Calabria per le Erogazioni in Agricoltura (ARCEA) 2022-2024 e i documenti ad esso allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 77/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma - Deliberazione di Giunta regionale n. 326 del 25/07/2022” (deliberazione consiliare n. 123)

Il Consiglio regionale,

visti:

- l’articolo 120 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, e che abroga il regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio;

- l’articolo 5 della legge n. 183/1987 (Coordinamento delle politiche riguardanti l'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee ed adeguamento dell'ordinamento interno agli atti normativi comunitari);

- l’articolo 1, commi 240, 241, 242 e 245 della Legge 27 dicembre 2013, n.147 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - legge di stabilità 2014);

- la delibera n. 10/2015 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE), recante: “Definizione dei criteri di cofinanziamento pubblico nazionale dei programmi europei per il periodo di programmazione 2014-2020 e relativo monitoraggio. Programmazione degli interventi complementari di cui all’articolo 1, comma 242, della legge n. 147/2013 previsti nell’accordo di partenariato 2014-2020”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 448 del 14 novembre 2016, recante: “Approvazione del Piano di Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.160 del 21 dicembre 2016;

- la delibera n. 7/2017 del CIPE, recante: “Programma di Azione e Coesione 2014-2020. Programma complementare Regione Calabria”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 320 del 25 luglio 2017, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria: presa d’atto dell’approvazione da parte del CIPE con delibera n. 7/2017”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 245 del 26 ottobre 2017;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 584 del 30 novembre 2018, recante: «Piano Azione e Coesione (PAC) 2014/2020. Rimodulazione del Piano finanziario – Asse 3 “Competitività dei sistemi produttivi” ed Asse 6 “Tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale”»;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 432 del 27 settembre 2019, recante: “Programma Azione Coesione (PAC) 2007/2013 e Programma Azione Coesione (PAC) 2014/2020. Approvazione Manuale Si.Ge.Co”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 644 del 30 dicembre 2019, recante: “Programma di Azione Coesione (PAC) Calabria 2014/2020. Istituzione del Comitato di coordinamento”;

- la delibera della Giunta regionale n. 320 del 26 ottobre 2020, recante: «POR Calabria FESR FSE 2014/2020 – Presa d'atto della proposta per la revisione del POR CALABRIA FESR-FSE 2014/2020 “Coronavirus Response Investment Initiative” (CRII). Modifiche al Reg. (UE) 1303/2013 e 1301/2013 approvata dal Comitato di Sorveglianza del Programma», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 62 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 488 del 22 dicembre 2020, recante: “Programma di Azione Coesione (PAC)/Programma operativo complementare (POC) 2014/2020 della Regione Calabria. Rimodulazione del Piano finanziario”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.93 del 29 dicembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 447 del 14 settembre 2021, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC)/Programma operativo complementare (POC) 2014-2020 della Regione Calabria. Rimodulazione del Piano finanziario”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 567 del 18 dicembre 2021, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC) 2014/2020 della Regione Calabria. Rimodulazione del Piano finanziario”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 574 del 23 dicembre 2021, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC) 2014/2020 della Regione Calabria. Rimodulazione del Piano finanziario";

- la deliberazione della Giunta regionale n. 63 del 18 febbraio 2022, recante: “Programma Azione e Coesione (PAC) 2014/2020 della Regione Calabria. Rimodulazione del Piano finanziario", approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 58 del 13 aprile 2022;

considerato che l’articolo 120 del Regolamento (UE) n. 1303/2013 ha consentito, anche per i programmi operativi regionali, l’incremento della quota di cofinanziamento comunitario fino all’80%;

preso atto che:

- con deliberazione n. 320/2020, la Regione Calabria ha proceduto alla revisione del POR Calabria FESR-FSE 2014/2020, riportando la quota di cofinanziamento comunitario del POR alla percentuale incrementata, pari al 78,93%, con contestuale riduzione lineare su tutti gli assi del Programma della quota di cofinanziamento nazionale, riportata al 21,07%;

- per effetto di detta rideterminazione dei tassi di cofinanziamento comunitario e nazionale, il valore complessivo del POR è stato ridotto di 118.425.162,00 euro, con corrispondente incremento per detto importo della dotazione finanziaria del Programma di Azione e Coesione (PAC) complementare alla programmazione europea 2014 – 2020;

- tali interventi di modifica sono stati comunicati al Dipartimento Politiche di Coesione istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, al fine di sottoporre, ai sensi della delibera CIPE n.10/2015, al Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile (CIPESS) la corrispondente nuova dotazione del PAC Calabria 2014-2020;

considerato altresì che:

- la Regione Calabria ha richiesto un ulteriore incremento della dotazione finanziaria del PAC 2014-2020, rinveniente dall’attuazione delle disposizioni di cui all’articolo 242, commi 2 e 3, del decreto-legge n. 34/2020;

- il Ministero Economia e Finanze - Ragioneria generale dello Stato - Ispettorato Generale per i rapporti Finanziari con l’Unione europea, ha stabilito la consistenza dell’ulteriore incremento del Programma per un importo pari a 121.738.381,89 euro, di cui 78.888.313,99 euro a valere sul FSE e 44.850.067,90 euro a valere sul FESR;

rilevato che l’Autorità di coordinamento del PAC 2014/2020 ha avviato e concluso positivamente la procedura di consultazione scritta presso il Comitato di coordinamento del Programma per la variazione del Piano finanziario del PAC 2014/2020, la cui dotazione finanziaria proposta è incrementata di complessivi 240.163.543,89 euro (118.425.162,00 € + 121.738.381,89 €);

 viste:

- la deliberazione della Giunta regionale n. 326 del 25 luglio 2022, recante: "Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma";

- la deliberazione della Giunta regionale n. 423 del 7 settembre 2022, recante: "Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma. Modifica DGR n. 326 del 25/07/2022", che sostituisce la delibera di Giunta regionale n. 326 del 25 luglio 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 449 del 30 settembre 2022, recante: "Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria. Approvazione proposta di modifica del Programma. Modifica DGR n. 423 del 7 settembre 2022”;

tenuto conto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta dell’11 ottobre 2022, ha approvato la proposta di modifica del nuovo Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria e il Piano finanziario dettagliato con le risorse incrementate a valere sugli Assi del Programma, per come riportati negli allegati della deliberazione della Giunta regionale n. 423 del 7 settembre 2022, che ha sostituito la deliberazione della Giunta regionale n.326 del 25 luglio 2022, e della deliberazione della Giunta regionale n. 449 del 30 settembre 2022;

atteso che la seconda Commissione consiliare, con documento interno n.5166 del 12 ottobre 2022, ha trasmesso il provvedimento licenziato al Presidente del Consiglio regionale per il tramite del Settore Segreteria Assemblea e Affari generali per l’approvazione definitiva in Aula;

tenuto conto che, prima dell’approvazione del suddetto provvedimento in Consiglio regionale, la Giunta regionale, con deliberazione n. 490 del 14 ottobre 2022, ha sostituito la deliberazione n. 449/2022 e approvato un nuovo Programma di Azione e Coesione (PAC) della Regione Calabria 2014-2020, atteso che quello approvato con la precedente DGR n. 449/2022 conteneva dotazioni che presentavano disallineamenti nella composizione tra Assi della Tavola A: Dotazione finanziaria per Asse – di cui alla Sezione 2b dell’Allegato 1 e che, quindi, si è reso necessario riformulare detta Tavola A che, tuttavia, non muta nei valori totali ascritti;

preso atto della decisione assunta dal Consiglio regionale nella sedicesima seduta del 20 ottobre 2022 di riassegnare alla seconda Commissione consiliare il provvedimento licenziato dalla stessa per ulteriori approfondimenti di natura tecnica;

considerato che, con nota protocollo n. 23714 del 21 ottobre 2022, il Settore Segreteria Assemblea e Affari generali ha riassegnato alla seconda Commissione il provvedimento licenziato dalla stessa, unitamente alla succitata deliberazione della Giunta regionale n. 490 del 14 ottobre 2022;

tenuto conto che il provvedimento è stato riassegnato alla seconda Commissione consiliare prima dell’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 36 (Modifiche alla l.r. 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione)), che ha modificato, tra l’altro, l’articolo 15, comma 2 della legge regionale n. 30/2016, rubricato “Modifiche agli atti di programmazione europea” e, pertanto, necessita dell’approvazione da parte del Consiglio regionale;

visti:

- la proposta di modifica del nuovo Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (allegato 1), per come riportato nel testo dell’allegato 1 della deliberazione della Giunta regionale n. 490/2022;

- il Piano finanziario del Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 con dettaglio delle risorse incrementate, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (allegato 2), per come riportato nel testo dell’allegato 2 della deliberazione della Giunta regionale n. 423/2022;

preso atto, altresì, che:

- il Dirigente generale del Dipartimento regionale proponente, sulla scorta dell’istruttoria effettuata, ha attestato la regolarità amministrativa e la legittimità delle deliberazioni di Giunta regionale n. 423/2022, n. 449/2022e n. 490/2022, la rispettiva conformità alle disposizioni di legge e di regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi della normativa vigente e del disciplinare dei lavori di Giunta, nonché l’assenza di oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale delle suddette deliberazioni;

- con nota prot. n. 392823 del 07.09.2022, n. 429650 del 29.09.2022 e n.448256 dell’11.10.2022, il Dirigente generale del Dipartimento regionale “Economia e Finanze”, preso atto delle attestazioni del Dipartimento regionale proponente sopra richiamate, ha confermato la compatibilità finanziaria dei provvedimenti;

ritenuto di approvare, ai fini della successiva sottoposizione al CIPESS:

- la proposta complessiva del nuovo Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1), per come riportato nel testo dell’Allegato 1 della DGR n. 490/2022, che ha rettificato l’Allegato 1 della DGR n. 449/2022;

- la proposta di allocazione sugli Assi del Programma con dettaglio delle risorse incrementate, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2), per come approvata dal Comitato di coordinamento del Programma e riportata nel testo dell’allegato 2 della DGR n. 423/2022;

tenuto conto che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 14novembre 2022, ha approvato la proposta di modifica del nuovo Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria, per come risultante nella deliberazione della Giunta regionale n. 490/2022, e il Piano finanziario dettagliato con le risorse incrementate a valere sugli Assi del Programma, per come risultante nella deliberazione della Giunta regionale n. 423/2022;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate, di approvare:

- la proposta di modifica del nuovo Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 della Regione Calabria, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

- il Piano finanziario del Programma Azione e Coesione (PAC) 2014-2020 con dettaglio delle risorse incrementate, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2).

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 88/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle Schede intervento I.1, II.1.4, II.2.1, II.17, III.6, III.11, I.2, II.1.3, I.3.1. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario - Deliberazione di Giunta regionale n. 489 del 14/10/2022” (deliberazione consiliare n. 124)

Il Consiglio regionale,

viste:

- la deliberazione della Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013, recante: “Approvazione del programma ordinario convergenza (POC) e del sistema di gestione e controllo (SIGECO)”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 121 dell’8 aprile 2014, recante: “Ridenominazione del Piano ordinario convergenza approvato con dgr 234/13 e modificato con dgr 295/13 in Piano di azione coesione”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 42 del 2 marzo 2015, recante: “Risorse rinvenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale, per effetto della II fase del processo di revisione del POR Calabria FESR 2007/2013, approvata dalla Commissione europea con decisione C(2014) 8746 final del 18.11.2014. costituzione fondo unico pac”, come integrata e modificata dalla deliberazione della Giunta regionale n. 511 del 3 dicembre 2015;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 467 del 12 novembre 2015, recante: “Piano di azione coesione. rimodulazione del Piano finanziario e approvazione Schede degli interventi”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 503 del 1° dicembre 2015, recante: “Piano di azione coesione. rimodulazione del Piano finanziario e approvazione Schede interventi”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 40 del 24 febbraio 2016, recante: “Rimodulazione del piano di azione coesione (PAC) e applicazione art. 1, commi 122 e 123 della legge 23 dicembre 2014, n. 190”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 520 del 16 dicembre 2016, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC). rimodulazione del Piano finanziario -approvazione e riallineamento Schede interventi”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 467 del 29 ottobre 2018, recante: “Piano di azione coesione (pac) 2007/2013. rimodulazione Piano finanziario”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 471 del 2 ottobre 2019, recante: “Piano di azione coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica d.g.r. 467/2018. approvazione del Piano finanziario e presa atto del differimento del termine di conclusione degli interventi del programma”;

- la deliberazione della Giunta regionale n.104 del 25 maggio 2020, recante: “Piano di azione coesione 2007/2013. Rimodulazione Piano finanziario e approvazione Schede intervento”, modificata con deliberazione della Giunta regionale n.141 del 15 giugno 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione 2007/2013. Modifica e sostituzione allegati dgr 104 del 25/05/2020”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 216 del 28 luglio 2020, recante: “Piano di azione coesione (PAC) 2007/2013. approvazione del Piano finanziario, del differimento del termine per la conclusione degli interventi e delle Schede nuove operazioni”, rettificata con deliberazione della Giunta regionale n. 228 del 7 agosto 2020, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. rettifica della scheda di intervento “Accogli Calabria” approvata con delibera di Giunta regionale n.216 del 28/7/2020», e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 58 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 225 del 7 agosto 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. approvazione rimodulazione del Piano finanziario. approvazione Schede intervento”, rettificata con deliberazione della Giunta regionale n. 243 del 3 settembre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 59 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 273 del 28 settembre 2020, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. approvazione rimodulazione Schede intervento "StainCalabria", "InCalabria", "II.13 Interventi stradali e aeroportuali", "III.6 Politiche attive del lavoro". approvazione rimodulazione del Piano finanziario», integrata con deliberazione della Giunta regionale n.292 del 19 ottobre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.60 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 364 dell’11 novembre 2020, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013. approvazione rimodulazione delle Schede intervento "III Politiche attive del lavoro" e "III.17 Ospitalità Calabria. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 85 del 28 novembre 2020;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 419 del 30 novembre 2020, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. rimodulazione Schede di intervento: “III.6 Politiche attive del lavoro”, “III.11 Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi”, “III.14 “InCalabria”, “III.15 “StainCalabria”. approvazione proposta di rimodulazione del Piano finanziario», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 90 del 29 dicembre 2029;

• la deliberazione della Giunta regionale 73 del 25 febbraio 2021, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013. approvazione rimodulazione delle Schede intervento "III.8 Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione dei flussi turistici" e "III.6 Accogli Calabria". Scheda salvaguardia 13 "interventi stradali ed aeroportuali". Approvazione rimodulazione del Piano finanziario», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 109 dell’11 marzo 2021;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 265 del 17 giugno 2021, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. approvazione rimodulazione Schede intervento III.14 "InCalabria"; III.15 "StainCalabria"; III.6 "Politiche attive del lavoro" e II.18 "Interventi di rafforzamento delle attività di gestione, monitoraggio e controllo FSE". approvazione rimodulazione Piano finanziario»;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 412 del 25 agosto 2021, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. approvazione rimodulazione delle Schede intervento:

 Scheda anticiclica n. 6 – Linea di intervento I.5 “Aiuti alle persone con elevato disagio sociale”;

Scheda misure salvaguardia – Linea di intervento II.4 “Progetto case della salute”;

Scheda nuove operazioni n. 6 “Politiche del lavoro – Linea III.6”;

 Scheda nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7;

Scheda nuove operazioni n. 8 “Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” - Linea di intervento III.8;

Scheda nuove operazioni n. 11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi Settore Protezione civile” - Linea di intervento III.11;

 Scheda salvaguardia n.12 “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche, siti di stoccaggio” - Linea di intervento II.12. approvazione rimodulazione del Piano finanziario», rettificata con deliberazione della Giunta regionale n. 439 del 14 settembre 2021;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 87 del 5 marzo 2022, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. approvazione rimodulazione Schede intervento III.6 “Politiche attive del lavoro” e III.5 “Programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani nei Comuni costieri della regione Calabria”. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario», rettificata con deliberazione della Giunta regionale n. 127 del 28 marzo 2022, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 59 del 13 aprile 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 189 del 3 maggio 2022, recante: «Piano di Azione e Coesione (pac) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione Scheda intervento III.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.78 del 6 giugno 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 294 del 30 giugno 2022, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione Scheda intervento misure salvaguardia II.12 “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche e aree degradate, siti di stoccaggio”», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 95 del 29 luglio 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 301 del 8 luglio 2022, recante: «Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione Scheda intervento III.6 “Politiche attive del lavoro”», approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 97 del 29 luglio 2022;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 489 del 14 ottobre 2022, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle Schede intervento I.1, II.1.4, II.2.1, II.17, III.6, III.11, I.2, II.1.3, I.3.1. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario";

rilevato che:

- il dirigente generale del Dipartimento regionale “Protezione civile” ha richiesto la rimodulazione della Scheda nuove operazioni n. III.11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi - Settore Protezione civile”, proponendo la riduzione della relativa dotazione finanziaria per 8.146.401,37 euro;

- il dirigente generale del Dipartimento regionale “territorio e tutela dell’ambiente” ha richiesto la rimodulazione in diminuzione della Scheda misure salvaguardia n. II.2.1 “PISU aree urbane”, con una riduzione della relativa dotazione finanziaria per 8.126.892,66 euro;

- il dirigente generale del Dipartimento regionale “lavoro e welfare” ha richiesto le seguenti rimodulazioni:

- la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda anticiclica n. I.1 “Misure innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione e politiche attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga” per 1.592.843,00 euro;

- la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda misure salvaguardia n. II.1.4 “Iniziative di alta formazione” per 1.257.548,51 euro;

- la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda misure salvaguardia n. II.17 “Occupazione di giovani donne e di giovani laureati” per 583.843,14 euro;

- la rimodulazione in aumento della dotazione finanziaria della Scheda nuove operazioni n. III.6 “Politiche attive del lavoro” per 19.707.528,68 euro;

- il dirigente generale del Dipartimento regionale “istruzione, formazione e pari opportunità”, unitamente al dirigente generale del Dipartimento regionale “turismo, marketing territoriale e mobilità”, hanno richiesto le seguenti rimodulazioni:

- la rimodulazione in incremento della dotazione finanziaria della Scheda anticiclica n. I.2 “Potenziamento istruzione tecnica e professionale di qualità” per 1.300.000,00 euro;

- la rimodulazione in aumento della dotazione finanziaria della Scheda misure salvaguardia n. II.1.3 “Progetto formula TAT/SAE Italy” per 44.540,07 euro e la rimodulazione in riduzione della dotazione finanziaria della Scheda anticiclica n. I.3.1 “Nuova ricettività” per 1.344.540,07 euro;

preso atto, altresì, che i dirigenti generali dei Dipartimenti regionali proponenti hanno attestato, sulla scorta dell’istruttoria effettuata, la regolarità amministrativa e la legittimità della deliberazione di Giunta regionale n. 489 del 14 ottobre 2022, la sua conformità alle disposizioni di legge e di regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi della normativa vigente, nonché l’esistenza della copertura finanziaria sui seguenti capitoli di spesa del bilancio regionale: U4302060202, U4302060201, U4302060207, U4302060209, U4302060205, U4304020302, U4304020301, U4302070301, U9110300106, U9110300107, U3206010101, U2201070101;

preso atto che, con nota prot. n. 442840 del 7 ottobre 2022, il dirigente generale del Dipartimento regionale “economia e finanze”, preso atto delle attestazioni di natura finanziaria dei dirigenti generali dei Dipartimenti regionali proponenti, ha confermato la compatibilità finanziaria del provvedimento della Giunta regionale;

ritenuto, pertanto, di approvare:

- la rimodulazione della Scheda anticiclica n. I.1 “Misure innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione e politiche attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1), con la dotazione finanziaria ridotta di 1.592.843,00 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda misure salvaguardia n. II.1.4 “Iniziative di alta formazione”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2), con la dotazione finanziaria ridotta di 1.257.548,51 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda misure salvaguardia n. II.17 “Occupazione di giovani donne e di giovani laureati”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), con la dotazione finanziaria ridotta di 583.843,14 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda nuove operazioni n. III.11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi - Settore Protezione civile”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 4), con la dotazione finanziaria ridotta di 8.146.401,37 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda misure salvaguardia n. II.2.1 “PISU aree urbane”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 5), con la dotazione finanziaria ridotta di 8.126.892,66 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda nuove operazioni n. III.6 “Politiche attive del lavoro", allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 6), con la dotazione finanziaria incrementata di 19.707.528,68 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda anticiclica n. I.2 “Potenziamento istruzione tecnica e professionale di qualità”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 7), con un incremento della dotazione finanziaria di 1.300.000,00 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda misure salvaguardia n. II.1.3 “Progetto formula TAT/SAE Italy”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 8), con un incremento della dotazione finanziaria di 44.540,07 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la rimodulazione della Scheda anticiclica n. I.3.1 “Nuova ricettività”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 9), con una riduzione della dotazione finanziaria di 1.344.540,07 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la conseguente rimodulazione del Piano finanziario del PAC 2007-2013, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 10);

preso atto che le conseguenti modifiche del Piano finanziario del PAC 2007-2013, riportate nell’Allegato 10 del presente provvedimento, si configurano quale ridistribuzione delle risorse finanziarie nell’ambito dei diversi pilastri del piano (misure anticicliche, salvaguardia e nuove operazioni) e il totale delle riprogrammazioni finanziarie in aumento equivale alle riduzioni proposte;

tenuto conto che il provvedimento è stato assegnato nel merito alla seconda Commissione consiliare prima dell’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 36 (Modifiche alla l.r. 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione)), che ha modificato, tra l’altro, l’articolo 15, comma 2 della legge regionale n. 30/2016, rubricato “Modifiche agli atti di programmazione europea” e, pertanto, necessita dell’approvazione da parte del Consiglio regionale;

rilevato che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 14 novembre 2022, ha approvato la rimodulazione delle Schede intervento I.1, II.1.4, II.2.1, II.17, III.6, III.11, I.2, II.1.3, I.3.1. del Piano azione coesione (PAC) Calabria 2007-2013 e la conseguente rimodulazione del Piano finanziario;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate, di approvare

- la rimodulazione delle seguenti Schede del PAC Calabria 2007-2013:

- Scheda anticiclica n. I.1 “Misure innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione e politiche attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1), con la dotazione finanziaria ridotta di 1.592.843,00 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda misure salvaguardia n. II.1.4 “Iniziative di alta formazione”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2), con la dotazione finanziaria ridotta di 1.257.548,51 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda misure salvaguardia n. II.17 “Occupazione di giovani donne e di giovani laureati”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 3), con la dotazione finanziaria ridotta di 583.843,14 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda nuove operazioni n. III.11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi - Settore Protezione civile”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 4), con la dotazione finanziaria ridotta di 8.146.401,37 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda misure salvaguardia n. II.2.1 “PISU aree urbane”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 5), con la dotazione finanziaria ridotta di 8.126.892,66 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda nuove operazioni n. III.6 “Politiche attive del lavoro", allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 6), con la dotazione finanziaria incrementata di 19.707.528,68 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda anticiclica n. I.2 “Potenziamento istruzione tecnica e professionale di qualità”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 7), con un incremento della dotazione finanziaria di 1.300.000,00 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda misure salvaguardia n. II.1.3 “Progetto formula TAT/SAE Italy”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 8), con un incremento della dotazione finanziaria di 44.540,07 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- Scheda anticiclica n. I.3.1 “Nuova ricettività”, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 9), con una riduzione della dotazione finanziaria di 1.344.540,07 euro rispetto al Piano finanziario vigente;

- la conseguente rimodulazione del Piano finanziario del PAC 2007-2013, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 10).

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 89/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 16/9/2022 e conclusa in data 07/10/2022 - Deliberazione di Giunta regionale n. 512 del 17/10/2022” (deliberazione consiliare n. 125)

Il Consiglio regionale,

visti:

- l’articolo 44 del decreto-legge 30 aprile 2019, n. 34 (Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi);

- la delibera n. 2/2021 del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e Sviluppo Sostenibile (CIPESS), recante: “Fondo sviluppo e coesione. Disposizioni quadro per il piano sviluppo e coesione”;

- la delibera n. 14/2021 del CIPESS, recante: “Fondo sviluppo e coesione -Approvazione del piano sviluppo e coesione della Regione Calabria”;

- la delibera n. 79/2021 del CIPESS, recante: “Fondo sviluppo e coesione 2014-2020 e 2021-2027 Assegnazione risorse per interventi Covid-19 (FSC 2014-2020) e anticipazioni alle regioni e province autonome per interventi di immediato avvio dei lavori o di completamento di interventi in corso (FSC 2021-2027)”;

- l’articolo 56 del decreto-legge 17 maggio 2022, n. 50 (Misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi ucraina);

- la deliberazione della Giunta regionale n. 443 del 14 settembre 2021, recante: “Delibere CIPESS n.2/2021 e n.14/2021. Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria. Individuazione Autorità responsabile del PSC a norma del punto 3 della Delibera CIPESS n. 2/2021”;

- la deliberazione della Giunta regionale n.119 del 28 marzo 2022, recante: “Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria approvato dal Cipess nella seduta del 29 aprile 2021 con delibera n. 14 (G.U. Sg n.190 del 10 agosto 2021). Sezione Ordinaria. Riprogrammazione risorse FSC. Presa d'atto determinazioni del Cds PSC Calabria”, approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 61 del 13 aprile 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 239 del 7 giugno 2022, recante: “Piano Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria approvato con delibera Cipess n. 14 del 29 aprile 2021, pubblicata sulla G.U. Serie Generale n.190 del 10.08.2021. Indirizzi relativi alla riprogrammazione delle risorse Sezione Ordinaria”;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 241 del 14 giugno 2022, recante:“Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria - Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS)", approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 87 del 4 luglio 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 261 del 30 giugno 2022, recante: “Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d’atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 17.6.2022 e conclusa in data 27.6.2022”, approvata dal Consiglio regionale con deliberazione n. 96 del 29 luglio 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 396 del 24 agosto 2022, recante: "Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto attivata in data 22.07.2022 e conclusa in data 08.08.2022”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 109 del 20 ottobre 2022;

- la deliberazione della Giunta regionale n. 424 del 7 settembre 2022, recante: "Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazioni del Piano finanziario della Sezione Ordinaria e integrazione del Piano finanziario delle sezioni speciali 1 e 2. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza attivato con procedura di consultazione per iscritto in data 30.08.2022, conclusa in data 07.09.2022”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 110 del 20 ottobre 2022;

vista la deliberazione della Giunta regionale n. 512 del 17 ottobre 2022, recante: "Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria – Variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria. Presa d'atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito di procedura di consultazione per iscritto in data 16.09.2022, conclusa in data 07.10.2022”;

considerato che:

- con deliberazione n. 416/2022, la Giunta regionale ha reso nuovi indirizzi per la riprogrammazione delle risorse della Sezione ordinaria del PSC, nell’ambito dei quali è stata individuata una nuova operazione da ricomprendere nel PSC ed è stata richiesta ai dirigenti regionali competenti la formulazione all’Autorità responsabile del PSC delle proposte di progetti/operazioni candidati ad essere finanziati, e quindi da inserire nel PSC;

- è stata successivamente avviata la procedura di consultazione scritta del Comitato di Sorveglianza, che si è conclusa in data 7 ottobre 2022 con l’approvazione:

- dell’utilizzo delle risorse rinvenienti dall’eliminazione dal PSC delle quote non coperte da interventi della Procedura di Attivazione (PDA), già previste nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Calabria:

Tema prioritario 3.b.2 “Agroalimentare”, associata all’Area tematica 03 “Competitività imprese”, Settore di intervento 03.01 “Industria e Servizi” del PSC;

Tema prioritario 4.1 “Sviluppo del Turismo”, associata all’Area tematica 03 “Competitività imprese”, Settore di intervento 03.01 “Industria e Servizi” del PSC;

- dell’inserimento delle nuove operazioni da ricomprendere nel PSC nell’ambito del Settore di intervento 03.01 “Industria e servizi” per un importo totale pari a 2.719.380,00 euro;

- della conseguente variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del PSC, come dettagliata nell’Allegato 1, accluso alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

tenuto conto che la copertura finanziaria dei nuovi interventi, di importo pari a 2.719.380,00 euro da ricomprendere nel PSC, è garantita con le risorse finanziarie a suo tempo stanziate nell’ambito del Patto per lo Sviluppo della Calabria, a valere sui capitoli di spesa U9070200601 per 2.709.465,71 euro e U9160300902 per 9.914,29 euro;

preso atto, altresì, che i Dirigenti generali dei Dipartimenti regionali proponenti hanno attestato, sulla scorta dell’istruttoria effettuata, la regolarità amministrativa e la legittimità della deliberazione di Giunta regionale n. 512 del 17 ottobre 2022, la sua conformità alle disposizioni di legge e di regolamento comunitarie, nazionali e regionali, ai sensi della normativa vigente;

ritenuto di prendere atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza, a seguito della procedura di consultazione scritta attivata in data 16 settembre 2022 e conclusa in data 7 ottobre 2022, con la quale è stato, tra l’altro, approvato un quadro di nuove operazioni da ricomprendere nel PSC per un importo pari a 2.719.380,00 euro, con conseguente variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del PSC, allegato alla presente deliberazione

quale parte integrante e sostanziale;

tenuto conto che il provvedimento è stato assegnato nel merito alla seconda Commissione consiliare prima dell’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2022, n. 36 (Modifiche alla l.r. 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell'Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione)), che ha modificato, tra l’altro, l’articolo 15, comma 2 della legge regionale n. 30/2016, rubricato “Modifiche agli atti di programmazione europea” e, pertanto, necessita dell’approvazione da parte del Consiglio regionale;

rilevato che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 14 novembre 2022, ha approvato la variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria, prendendo atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) a seguito della procedura di consultazione scritta attivata in data 16 settembre 2022 e conclusa in data 7 ottobre 2022;

udito il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;

delibera

per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di prendere atto delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza (CdS) in ordine alla variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria;

- di approvare la variazione del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del PSC della Regione Calabria, il cui dettaglio è riportato nell’Allegato 1, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di legge n. 108/12^ di iniziativa della consigliera regionale Straface, recante: “Promozione di iniziative in memoria del Presidente Jole Santelli” (deliberazione consiliare n. 126)

Art. 1

(Promozione di iniziative in memoria del Presidente Jole Santelli)

1. Al fine di promuovere i valori e gli ideali che hanno ispirato l’attività politico-istituzionale del Presidente Jole Santelli, orientata al sostegno e alla diffusione dei principi democratici e solidaristici, nonché dei diritti fondamentali, la Regione sostiene la realizzazione di iniziative aventi finalità civiche, solidaristiche, culturali e di utilità sociale, ivi comprese borse di studio per meritevoli e bisognosi.

2. Per la finalità di cui al comma 1, l’Associazione di promozione sociale Jole Santelli (Jole Santelli A.P.S.) predispone un programma annuale di attività, per la cui realizzazione è autorizzata la concessione di un finanziamento annuo nel limite massimo di 100.000,00 euro.

Art. 2

(Controllo e monitoraggio delle attività finanziate)

1. Entro il 30 marzo di ciascun anno l’Associazione di promozione sociale Jole Santelli è tenuta a presentare e a sottoporre alla preventiva approvazione del Dipartimento regionale competente una dettagliata relazione sull’impiego del finanziamento di cui all’articolo 1, sulla rendicontazione dell’attività svolta, sulle iniziative in corso di svolgimento e sul programma delle attività da realizzare nell’anno successivo.

2. La mancata presentazione della relazione nel termine previsto dal comma 1 comporta la perdita del diritto a ottenere il finanziamento previsto dalla presente legge.

3. Per l’anno in corso il finanziamento è concesso dietro presentazione del programma dettagliato al Dipartimento regionale competente e successiva rendicontazione dell’attività espletata.

Art.3

(Norma finanziaria)

1. Alla copertura degli oneri derivanti dall’attuazione della disposizione di cui all’articolo 1 si provvede, per ciascuna delle annualità del bilancio 2022-2024, con la riduzione dello stanziamento del Fondo speciale per le leggi di parte corrente, allocato alla Missione 20, Programma 03 del bilancio di previsione 2022-2024.

2. Le somme indicate nel comma 1 sono contestualmente allocate alla Missione 12 Programma 08 (U.12.08) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2022- 2024.

3. Per gli esercizi successivi all’anno 2024, alla copertura degli oneri si provvede, nei limiti delle risorse disponibili, in sede di approvazione del bilancio di previsione.

4. La Giunta è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della spesa di bilancio di previsione 2022-2024.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Mozione numero 31/12^ di iniziativa del consigliere regionale Arruzzolo, recante: “in materia di politiche di contrasto ai fenomeni discriminatori e al fenomeno antisemita”

Il Consiglio regionale della Calabria,

premesso che:

- la violenza che si abbatte sulle città israeliane ed in particolare in questi giorni su Gaza, a seguito dei continui attacchi terroristici provoca distruzioni, lutti e vittime, soprattutto nella popolazione civile, impone ad ogni Istituzione internazionale, a ogni governo, a ogni coscienza di impegnarsi a combattere le vecchie e nuove forme di antisemitismo, a sostenere le democrazie e contrastare il terrorismo restituendo la parola al diritto e ai valori democratici;

considerato che:

- la Regione Calabria riconosce, nell’interesse di tutte le popolazioni, fondamentali e inviolabili i principi di libertà, democrazia, eguaglianza, giustizia, solidarietà, sussidiarietà, pari dignità, pace e non violenza, per come fissati all’articolo 2 della nostra carta statutaria;

- la Regione Calabria, sostiene tutte le politiche di contrasto ai fenomeni discriminatori e pertanto anche al fenomeno antisemita, inteso quale percezione che si ha degli ebrei che può essere espressa nella forma dell’odio per questa popolazione, attraverso manifestazioni verbali e fisiche dirette verso gli ebrei ed i non ebrei, alle loro proprietà o in generale verso le istituzioni comunitarie ebraiche e gli edifici utilizzati per il culto;

tutto ciò premesso, il Consiglio regionale della Calabria,

impegna il Presidente e la Giunta regionale

- ad attivarsi nei confronti del Governo italiano affinché faccia propria e si renda promotore di una azione politica e diplomatica alle Nazioni Unite, nell’Unione Europea ed in ogni altra sede multilaterale e bilaterale per:

a) sostenere ogni iniziativa utile alla ripresa di un percorso negoziale fra le parti;

b) avviare iniziative concrete per dare esecuzione agli impegni assunti dal Governo italiano con l’adozione della definizione operativa di antisemitismo IHRA sopra riportata e qui integralmente richiamata ed alla nuova strategia UE 2021 –2030 per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di antisemitismo;

c) assicurare con forza e coerentemente agli impegni sopra detti, come anche richiesto nel recente appello firmato da molti parlamentari italiani di diversi schieramenti politici, che l’espressione del voto italiano nelle sedi internazionali:

- contrasti e censuri le nuove forme di antisemitismo volte, al di là di ogni legittima critica all’azione di governo, a delegittimare e demonizzare lo Stato di Israele;

- riconosca e tuteli il diritto dello Stato di Israele di esistere in sicurezza, di autodeterminarsi, di difendersi e difendere la vita, l’incolumità e la libertà dei propri cittadini;

- ne ribadisca e ne difenda, erga omnes, il carattere di nazione libera e democratica ricordando che la delegittimazione dello Stato Ebraico alimenta l’antisemitismo in tutto il mondo, offende e pregiudica la civiltà e il mondo libero;

d) ottenere la completa destituzione e il disarmo di Hamas, di Hezbollah e di tutte le organizzazioni che si ispirano alla Jihad e al radicalismo islamico condannando tutti i movimenti che in Italia e in Europa sostengono queste organizzazioni;

e) mettere in campo ogni iniziativa per impedire che Stati terzi armino, finanziano, collaborino con le organizzazioni del terrore operanti in Medio Oriente;

f) assicurare che, sempre in ottemperanza alla nuova strategia UE per la prevenzione e la lotta contro ogni forma di antisemitismo, fondi UE non siano indebitamente assegnati ad attività che incitano all’odio e alla violenza nei confronti degli Ebrei e dello Stato di Israele;

g) sostenere in ogni modo il percorso di pacificazione in corso in Medio Oriente con il rafforzamento e l’allargamento degli Accordi di Abramo;

Solo il sostegno forte, pieno e incondizionato alle democrazie disincentiva il terrorismo, conduce al tavolo negoziale e può assicurare una pace duratura.

(Allegato)