XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 11
SEDUTA Di LUNEDI’ 6 GIUGNO
2022
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 15,30
Fine lavori h. 19.35
Presidenza del presidente
Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 15,30
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Avviamo
i lavori con il primo punto posto all'ordine del giorno, riguardante la
proposta di provvedimento amministrativo numero 45/12^ di iniziativa
dell'Ufficio di Presidenza e recante: “Riaccertamento ordinario dei residui
attivi e passivi al 31 dicembre 2021, ai sensi dell'art. 3, comma 4, del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e conseguenti variazioni al bilancio
di previsione 2021-2023 e al bilancio di previsione 2022-2024 del Consiglio
regionale della Calabria”. Cedo la parola al relatore,
consigliere Cirillo, per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. Con il presente provvedimento il Consiglio regionale è chiamato ad
approvare il riaccertamento dei residui attivi e passivi del 31 dicembre 2021
del Consiglio regionale e le conseguenti variazioni di bilancio di previsione
2021-2023 e al bilancio di previsione 2022-2024, così come deliberato
dall'Ufficio di presidenza con deliberazione numero 28 del 12 maggio 2022.
L'approvazione
del riaccertamento dei residui è propedeutica all'approvazione del rendiconto
dell'esercizio 2021 del Consiglio regionale. Dalle attività di riaccertamento
dei residui attivi e passivi, effettuati dagli uffici competenti del Consiglio
regionale, è risultato che al termine dell'esercizio 2021 l'ammontare dei
residui attivi è pari ad euro 48.517.448,73; l'ammontare dei residui passivi è
pari ad euro 6.155.902,65; la consistenza finale del fondo pluriennale
vincolato da iscrivere all'entrata del bilancio dell’esercizio 2022 è pari ad
euro 3.355.588,92 di cui euro 2.081.756,34 per spese correnti ed euro
1.273.832,58 per spese in conto capitale.
Le
risultanze del presente provvedimento saranno inserite nel rendiconto del
Consiglio regionale relativo all'esercizio 2021. Con il presente provvedimento
sono infine approvate le variazioni sia al bilancio di previsione 2021-2023 sia
al bilancio di previsione 2022-2024, necessarie per l'adeguamento della
previsione di competenza e di cassa alle risultanze del riaccertamento dei
residui attivi e passivi del 31 dicembre 2021. Sul presente provvedimento il
Collegio dei revisori dei conti, con verbale numero 13 del 29 aprile 2022, ha
espresso parere favorevole. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie.
Onorevoli consiglieri, pur sapendo che questo è chiaramente un atto dovuto e
un’operazione che riguarda la Pubblica Amministrazione e che non riguarda
soprattutto la Giunta attuale ma la precedente, vorrei fare mie le
raccomandazioni del Collegio dei revisori sia sui residui passivi, che non si
possono eliminare se non ben motivati anche se relativi a cifre contenute, ma
soprattutto i crediti attivi da esigere tempestivamente perché corrispondono ad
una cifra rilevante e il Collegio dei revisori ha osservato che i dirigenti
hanno previsto l'eliminazione di residui attivi poiché questi sarebbero stati
prescritti.
Il
Collegio osserva che la motivazione non è esaustiva in quanto il decreto-legge
118 del 2011 prevede che, per l'eliminazione di questi crediti per avvenuta
prescrizione, si deve addurre una motivazione precisa e motivare attraverso
un’analitica descrizione delle procedure seguite nonché delle ragioni che hanno
portato alla prescrizione. Inoltre, siccome questa cifra è rilevante, si chiede
a codesta amministrazione di essere celeri nelle procedure affinché questi
soldi possano essere realmente a disposizione della collettività.
Grazie,
collega Bruni. Prendiamo atto del parere favorevole del Collegio dei revisori
dei conti. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il
provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
Il
secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 42/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Approvazione Piano Territoriale Triennale 2022-2024 e Schema di Protocollo
d'Intesa per il sostegno e lo sviluppo regionale dell'Istruzione Tecnica
Superiore (ITS)”. Cedo la parola al relatore, consigliere Comito, per
illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. La Giunta regionale, con deliberazione 154 del 20 aprile 2022 ha
approvato il Piano Triennale territoriale istruzione tecnica superiore
2022-2024, lo schema di Protocollo d'Intesa per il sostegno e lo sviluppo del
sistema regionale di Istruzione Tecnica Superiore e ha trasmesso il Piano con
relativa deliberazione al Consiglio regionale. Nel precedente triennio
2019-2021 gli interventi hanno riguardato la creazione di un sistema di alta
formazione professionale, il rafforzamento dell'organizzazione amministrativa e
gestionale delle Fondazioni accreditate e l'ampliamento dell'offerta formativa.
La
Regione Calabria ha voluto dare impulso, negli anni, alla costituzione di nuove
Fondazioni che potessero contribuire alla diversificazione innovativa e
creativa dell'economia regionale, alla riqualificazione dei settori
tradizionali, all'innalzamento dei profili tecnici operanti nelle imprese.
Con
il presente Piano territoriale triennale (PTT) la Regione intende consolidare e
rafforzare il sistema dell'Istruzione Tecnica Superiore (ITS) già operante, al
fine di renderlo maggiormente competitivo e attrattivo, mediante il
miglioramento tanto dell'efficienza dei processi di funzionamento quanto
dell’efficacia in termini di risultati occupazionali, attraverso la rispondenza
ai fabbisogni del territorio.
L'individuazione
delle azioni di potenziamento riportate nel presente Piano scaturiscono da un
lato dalla rilevazione di quanto realizzato nel precedente periodo di
programmazione, compresa l'analisi degli elementi di forza e di debolezza, e
dall'altro tengono conto degli indirizzi della programmazione nazionale in
materia di sviluppo economico e rilancio della competitività, in linea con i parametri
europei, nonché del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che nella
missione 4 “Istruzione e Ricerca” prevede di incrementare il numero degli
iscritti e diplomati negli ITS, riformandone la missione, attraverso misure
mirate a potenziare l'offerta degli Enti di formazione professionale terziaria.
Il
Piano è scaturito anche dall'analisi di contesto occupazionale, non solo a
livello nazionale ma anche nello specifico della Calabria per gli indirizzi
dell’Istruzione Tecnica Superiore. In base all’analisi dei fabbisogni
occupazionali, emerge maggiore richiesta nel commercio e nel turismo, seguita
dai servizi pubblici e privati, formazione e cultura, finanza e consulenza,
salute, costruzione e infrastrutture.
All'interno
di tale scenario economico e sociale l’Istruzione Tecnica Superiore entra con
l'obiettivo di offrire soluzioni al fine di incidere sull' offerta di elevate
competenze tecniche di cui il comparto industriale ed imprenditoriale sente la
forte necessità. È per tale motivo che il settore dell'alta formazione tecnica
in Italia ha ricevuto in questi ultimi anni una spinta a livello nazionale che
le Regioni hanno colto e sviluppato.
L’ITS
nella Regione Calabria prende avvio nel 2010 e nel tempo è stato potenziato con
percorsi formativi, mediante l'attivazione di specifiche procedure, messe in
atto nel triennio 2016-2018, finalizzate allo sviluppo della cultura tecnica,
tecnologica, scientifica e professionale. Anche nel triennio precedente le
fondazioni ITS hanno partecipato ad appositi avvisi pubblici che, attraverso
gli stanziamenti a valere sul PRO Calabria FESR/FSE 2014-2020, hanno permesso
di selezionare la migliore offerta formativa, giudicata da apposite commissioni
di valutazione, all'uopo nominate.
Il
quadro strategico regionale, per il triennio 2022-2024, si pone in stretta
relazione: con gli strumenti e la programmazione nazionale a sostegno del
sistema ITS oltre che dello sviluppo economico e della competitività del
sistema produttivo, del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del
Programma GOL (Garanzia occupabilità lavoratori); con il Programma Operativo
Nazionale - Iniziativa occupazione giovani, per combattere la disoccupazione;
con il Fondo sociale europeo, destinato al finanziamento di progetti a
completamento della Garanzia Giovani e, esclusivamente per le Regioni in
transizione e meno sviluppate, per gli ITS sono previsti due interventi
(strumenti per incentivare l'accesso ai corsi di ITS e la creazione di reti
territoriali per l'attivazione di contratti di apprendistato di primo, secondo
e terzo livello); con sistemi di politiche attive per l'occupazione, con azioni
di sostegno per il rafforzamento delle reti regionali di ITS e con un’azione
specifica rivolta alle Fondazioni ITS, selezionate di concerto con il MIUR, per
il rafforzamento delle relazioni con il tessuto produttivo, la qualificazione
delle fondazioni in termini di orientamento, lo sviluppo percorsi di
transizione istruzione-lavoro; con il PON per la scuola competenze e ambienti
per l'apprendimento, con l'obiettivo di rafforzare il sistema di istruzione
terziaria professionalizzante e di favorire il passaggio dall’Istruzione al
mondo del lavoro e, poi, tramite il PNRR che prevede progetti di investimento
suddivisi in 16 componenti raggruppate a loro volta in 6 missioni:
digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo, rivoluzione
verde e transizione ecologica, infrastrutture per una mobilità sostenibile,
istruzione e ricerca, inclusione e coesione e salute.
Il
Piano è fortemente orientato all'inclusione di genere e al sostegno
all'istruzione, alla formazione e all'occupazione dei giovani.
Gli
obiettivi del Piano sono:
- rilanciare
la qualità del capitale umano per favorire la competitività dei sistemi
produttivi e sostenere il passaggio dei giovani dall’istruzione al mondo del
lavoro, garantendo loro l'acquisizione di competenze che forniscano elevate
opportunità occupazionali. Il fulcro della pianificazione 2022-2024 è
rappresentato dall’obiettivo di consolidare e rafforzare il sistema regionale
ITS già operante, al fine di renderlo maggiormente competitivo e attrattivo;
- contribuire
a consolidare i rapporti tra ITS, imprese e Università;
- promuovere
l'internazionalizzazione dei percorsi e dei partenariati, con coinvolgimento di
imprese nazionali o anche estere come sedi di tirocinio, al fine di innalzare
la qualità e l'innovazione della formazione;
- sostenere
l'autoimprenditorialità degli allievi al termine dei percorsi, attraverso
servizi per l'assistenza alle Start Up e la creazione di impresa a favore di
studenti, con accompagnamento, nella fase iniziale della creazione e dello
sviluppo del loro progetto professionale o imprenditoriale, con del tutoraggio
e poi con un sistema di monitoraggio e valutazione, su incarico del MIUR, al
fine di valutare continuamente l'attività degli ITS con 5 indicatori di
realizzazione e di risultato.
Per
quanto concerne le risorse finanziarie, il Piano sarà sostenuto dall'
assegnazione annuale delle risorse del MIUR e del relativo cofinanziamento
regionale, per come previsto dalla normativa nazionale di riferimento e anche
in base agli indici di monitoraggio di valutazione, pena l'esclusione delle
commissioni. Grazie, Presidente.
Grazie,
collega. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Mi complimento per il lavoro fatto su questo Piano Triennale
- penso che ci sia stato anche un contributo importante da parte della
vicepresidente Princi - e faccio quindi i complimenti perché è un tema di
grandissima attualità sul quale il Governo centrale sta scommettendo tanto,
impegnando delle risorse notevoli. Mai tante risorse sono state investite
nell'alta formazione: circa un miliardo e mezzo di euro per tutto il Paese e la
Calabria, purtroppo, da questo punto di vista era parecchio indietro, basti
pensare che, fino a due anni fa, c'erano 25-26 iscritti in quattro istituti TS,
significa 5-6 iscritti per istituto di media. Significa un fallimento! Credo ci
sia entusiasmo e voglia di fare e sia la strada giusta.
Mi
permetto però di sottolineare, vicepresidente, un aspetto che forse non è stato
affrontato con la giusta ambizione e cioè il punto finale: l’imprenditorialità.
Io credo che difficilmente il mercato calabrese sarà capace di recepire ed
assorbire i ragazzi giovani che usciranno da questi ITS. Sarebbe eccezionale se
fosse così, ma purtroppo sappiamo che il nostro tessuto imprenditoriale non
potrà dare una risposta esaustiva in tal senso rispetto ai dati che ci
restituisce, purtroppo, la nostra regione. Anche dal punto di vista demografico
c’è un calo costante negli ultimi 20 anni che vede la Calabria ormai registrare
poco più di un milione e 800 mila abitanti e, soprattutto, tantissimi giovani
laureati, circa 3500-4000 all'anno, andare via.
Il
pericolo è che con questo Piano messo in campo è che si creino sicuramente
delle ottime professionalità, ma che, poi, queste professionalità possano
andare o debbano andare fuori regione a svolgere la loro professione.
Sicuramente,
quindi, dal punto di vista dell’imprenditorialità giovanile andrebbe superato
un lavoro svolto a compartimenti stagni all'interno dei nostri Dipartimenti
regionali perché è stata fatta una programmazione sui fondi comunitari, è stata
fatta una programmazione sul PNRR e tutti gli altri istituti che abbiamo a
livello regionale, però tra loro queste programmazioni non dialogano. Non c'è
un sistema integrato che prevede l'accompagnamento di questi giovani che
usciranno da questi ITS affinché poi possano svolgere delle proprie attività
imprenditoriali, non sono previsti degli sgravi fiscali, non sono previsti dei
contributi ad hoc. Insomma è un
percorso che, quando termina dal punto di vista formativo, non ha nessun
aggancio con il mercato del lavoro e l'autoimprenditorialità. Viene lasciato,
non dico al caso, però agli ITS formare una sorta di cabina di regia per
l'orientamento.
Allora
io credo che una Regione che ha l'ambizione di creare nuovi posti di lavoro
debba avere anche l'ambizione di rovesciare la forma mentis calabrese affinché
finalmente i calabresi possano diventare imprenditori di sé stessi, affinché
questi nuovi imprenditori siano poi quelli del futuro, capaci di assumere in un
circuito virtuoso queste esperienze, per metterle a sistema. Quindi va bene il
lavoro che si sta portando avanti nei vari assessorati, come nell'assessorato
all'agricoltura, al turismo - c'è grande fermento - ma se tra di loro non c'è
dialogo allora questo bellissimo percorso formativo rischia di interrompersi.
La
Regione deve avere la forza di avere una visione e, soprattutto, di mettere
assieme i dipartimenti e gli assessorati affinché programmino dei percorsi di
accompagnamento a questi futuri imprenditori perché, altrimenti, il dato, anche
nei prossimi anni, sarà sempre a peggiorare.
Rimarcando
nuovamente i miei complimenti per l'ottimo lavoro svolto, forse in anticipo
rispetto a tutte le altre Regioni, che è un bellissimo punto di partenza,
vicepresidente, le rivolgo un appello: mi affido a lei per uno sforzo ancora
successivo, per mettere assieme i suoi colleghi assessori e prevedere una
programmazione che sia unitaria tra tutti loro affinché si creino dei percorsi
veramente virtuosi per questi ragazzi, altrimenti rischiamo di perderli.
Grazie.
Grazie,
collega Alecci. Ha chiesto di intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente, anch'io intendo esprimere, anche a nome del mio gruppo, un giudizio
positivo su questa norma perché stiamo discutendo di un provvedimento che può
sembrare forse secondario ma che, a mio avviso, è centrale nella strategia di
questa Regione. Cioè noi puntiamo su un Piano triennale di istruzione tecnica
superiore, cercando di rovesciare quello che è avvenuto nel passato anche in
materia di formazione scolastica, cerchiamo di capire quello che è il
fabbisogno reale, lavorativo di questa Regione e cerchiamo anche di comprendere
- e questo è il compito della politica - quali sono le peculiarità calabresi,
qual è lo strumento che consente di legare la scuola al lavoro, come cerchiamo
di interrompere quelle emorragia di capitale umano di cui parlava prima il
consigliere Alecci.
Il
contesto in cui ci troviamo a operare ovviamente è drammatico. Mi sono
informato sui dati: nel 2020, 15.800 lavoratori, circa il 15 per cento, sono
andati via dalla nostra regione e quelli che sono andati via sono
prevalentemente lavoratori ad alta formazione. Quindi oggi puntare sulla
formazione tecnica e soprattutto sul collegamento tra scuola e lavoro, tra
formazione e lavoro, può essere un primo tentativo per interrompere questa
emergenza che è un'emergenza, in realtà, democratica della Regione Calabria.
Ovviamente anche qui c'è da fare molto perché non basta puntare su un Piano
sulla carta, poi bisogna dare concretezza alle azioni che mettiamo in campo.
Qui
si gioca la partita vera su come noi leghiamo scuola, università e lavoro.
Ovviamente in una provincia come la mia, ad esempio, quella di Vibo Valentia, le
peculiarità legate al turismo, alla nautica, al commercio sono ovviamente
diverse rispetto a quelle di altre province e ad altre peculiarità calabresi.
Noi dobbiamo capire come mettiamo in connessione il territorio alla formazione
scolastica e come mettiamo in connessione l'università all’istruzione tecnica
superiore.
Noi
parliamo tanto di innovazione tecnologica, ma dobbiamo fare in modo che nascano
sempre più incubatori di impresa, tante, tante start-up che dalla scuola poi
riescano a creare occupazione e prospettive di lavoro.
La
Calabria non è indietro alle altre regioni, noi abbiamo delle innovazioni tecnologiche
che escono dai nostri istituti scolastici. Ho partecipato a molte iniziative in
cui le scuole calabresi hanno vinto premi internazionali e nazionali sulla
robotica, sull'innovazione tecnologica. Ora però dobbiamo fare in modo che
tutto questo non resti limitato a eccellenze dei singoli, ma diventi ragione di
sistema.
Quindi,
bene le scuole e gli istituti tecnici superiori, bene il potenziamento
soprattutto delle Fondazioni perché - è stato detto bene prima - poi il motore
di questa formazione passa attraverso le Fondazioni; le Fondazioni devono
essere aperte al territorio, devono essere aperte alle imprese, devono essere
aperte alle organizzazioni sindacali, devono essere aperte all'università e noi
abbiamo bisogno anche di strumenti normativi. Si parlava prima
dell'apprendistato che è una formula lavorativa che non sempre ha dato i
risultati sperati, però noi dobbiamo puntare sempre più a creare questo
collegamento tra scuola e lavoro, in un mercato sempre più dinamico e in cui i
confini sono aperti.
Chiudo
il mio intervento sperando che dalle scuole calabresi e anche dalla formazione
calabrese noi riusciamo a mandare e a formare i nostri studenti anche in giro
per il mondo, in Europa, con programmi stage che consentano loro di vedere un
respiro internazionale, ma poi, dobbiamo dotarci degli strumenti per riattrarli
qui in Calabria, creando delle condizioni di vita e lavorative decenti proprio
nella loro regione. Ben vengano queste norme! Quando ci sono leggi o
provvedimenti che tutelano gli interessi dei calabresi noi, come gruppo De
Magistris Presidente, ci siamo e certamente non faremo mancare il nostro
contributo. Grazie, Presidente.
Grazie, collega Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la collega
Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Anch'io voglio sottolineare la positività di
questo lavoro importante e, come i miei colleghi, ribadire però, ancora una
volta, che il nostro territorio ha necessità di legare la formazione con
l'esistente e quindi stimolare in una via doppia, chiaramente, le industrie
stesse.
Il legame di queste nuove formazioni degli ITS, delle nuove
professionalità, in risposta alle esigenze dei territori sono assolutamente
indispensabili, ma vanno costruite, vanno avviate, va fatta una programmazione,
va concertata questa tipologia di lavori perché, altrimenti, come sottolineava
il collega Alecci, il rischio altissimo che noi corriamo è proprio quello di
mandare via le professionalità che abbiamo.
Noi stiamo assistendo ad una fase difficilissima in cui il PNRR ci
sta sfidando moltissimo, perché abbiamo molti soldi ma noi non abbiamo le
professionalità in grado di progettare, di programmare e quindi il rischio che
non si riesca ad utilizzare i fondi del PNRR, anche per questo, è molto alto.
Per cui è necessario uno sforzo maggiore in questa direzione, così come penso
che sia necessario uno sforzo maggiore nell'ordine di una armonizzazione
geografica di queste strutture, di questi istituti, perché questo significa
creare anche i legami ulteriori sui territori con le industrie, con le imprese
che possono utilizzare poi queste professionalità. Grazie.
Grazie, collega Bruni. Cedo la parola alla vicepresidente Princi.
Grazie, Presidente. Ringrazio la terza Commissione e quindi il
presidente Comito e tutti quanti i componenti per avere sostenuto all'unanimità
la proposta, ovviamente, ringrazio sempre la Giunta per averne deliberato
l'iter.
Mi rivolgo ai consiglieri Alecci, Lo Schiavo e Bruni richiamando
quello che è lo spirito del Protocollo che è stato sottoposto e anche la
documentazione che ne è a corredo.
Condivido quello che lei dice: la mentalità auto imprenditoriale è
già nella mission di questa Giunta e,
d'intesa con tutte quante le istituzioni scolastiche di secondo grado della
regione e nello specifico i tecnici e i professionali, noi stiamo potenziando
la formazione duale.
Formazione duale che va a concretizzare quelli che sono gli
apprendistati di primo livello. Nell’ambito delle Fondazioni ITS ci sono
proprio le aziende che ne costituiscono parte integrante e voglio leggere,
nello specifico, quella che è la premessa al documento che è stato avallato,
poi, dalla terza Commissione: “I percorsi degli ITS” che, come tutti sappiamo, sono una formazione
post diploma terziaria professionalizzante che fornisce quelle competenze
tecniche specialistiche di cui hanno bisogno proprio le imprese, le stesse
imprese che, come dicevamo, sono parte integrante delle Fondazioni “ hanno una
durata biennale o triennale per 1800-2000 ore, di cui almeno il 30 per cento
deve essere svolto in stage.
L'esperienza in azienda può essere svolta anche con contratto di apprendistato
di alta formazione e di ricerca. In relazione ai formatori, almeno il 50 per
cento dei docenti deve provenire dal mondo del lavoro.”
Se non è questa mentalità auto imprenditoriale che noi andiamo a
determinare all'interno delle Fondazioni che sono strettamente legate al mondo
del lavoro!?
A proposito di questo, faccio riferimento - mi fa piacere che sia
stato richiamata l'unicità in questo della nostra Regione - alla sottoscrizione
di un Protocollo tra Regione Calabria, Ufficio Scolastico Regionale, tutte le
Fondazioni ITS, Unindustria Calabria, ANCI Calabria, ANPAL servizi, Università
della Calabria, Università della Magna Grecia, Università Mediterranea e
Università per Stranieri di Reggio Calabria.
Abbiamo abbracciato tutto il mondo universitario, quindi si va a
legare proprio quel filo conduttore che abbraccia il mondo dell’ITS, il mondo
degli istituti secondari di secondo grado e le imprese che ne costituiscono
parte determinante, anzi sono le imprese a segnalarci quelli che sono i bisogni
occupazionali, quindi i processi formativi, e all'interno degli ITS noi andiamo
a curvare quella che è l'offerta formativa.
Grazie per gli spunti.
Concludo dicendo che noi abbiamo, come Regione, stanziato 3
milioni e 500 mila euro per avviare i nuovi bandi ITS e, come sappiamo. dal
prossimo anno scolastico sarà un percorso strutturato, perché è passata,
finalmente, anche in Senato la proposta di regolamentare gli ITS; ritornerà
alla Camera e sicuramente anche lì ci sarà il plauso, quindi dal prossimo anno
i finanziamenti saranno consolidati.
Per quest'anno noi avevamo qualche problema, quindi, anche il
Presidente ha fortemente voluto stanziare delle risorse che ci permetteranno di
approvare i nuovi bandi che abbiamo già condiviso con tutti i Presidenti delle
Fondazioni e saranno pubblicati a fine giugno. Grazie.
Grazie, vicepresidente Princi. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Intervengo per dichiarazione di voto, Presidente.
Intanto anticipo che il gruppo del Partito Democratico non voterà
contro, ma si asterrà, giusto per questa sottolineatura che ho fatto e che
ribadisco alla vicepresidente, della quale apprezzo, anche, l'intervento che ha
svolto.
In effetti, il fatto che le aziende, le industrie siano parte
fondante degli ITS è un'ottima cosa, perché ci danno quelle che sono le
sensazioni del mercato e, soprattutto, le figure professionali che sono
richieste dal mercato, quindi va benissimo, ma l'autoimprenditorialità però,
signora vicepresidente, è un'altra cosa.
Noi, come Calabria, dobbiamo avere l'ambizione di formare dei
professionisti che non vadano però, poi, a lavorare fuori regione o per grosse
aziende che hanno la sede fuori regione. Lei sa che molte di queste aziende che
fanno parte delle Fondazioni degli ITS hanno sede legale e lavorano in altre
regioni e quindi porteranno…
No, no, la devo contraddire.
Non tutte, una parte…
Scusi, rispetto alle nostre Fondazioni, no. Sono tutte quante
locali e l'impegno che hanno assunto è proprio quello di… guardi quelle di
Gioia Tauro, oppure quella della sua realtà. La mentalità auto imprenditoriale,
che cosa intende lei?
Vicepresidente, io dico questo: va benissimo avere nelle Fondazioni
le imprese che saranno poi, molto probabilmente, i datori di lavoro di questi
giovani che si formeranno all'interno degli ITS, ma io dico un'altra cosa:
questi giovani possono essere loro imprenditori ed avviare delle nuove imprese,
non devono diventare per forza dipendenti di imprese già in essere. Dire che
tutto il personale che verrà fuori dagli ITS potrà trovare un posto di lavoro
all'interno della nostra regione è un’aspettativa troppo alta, che non ci sta
con i numeri, con quelli che si formano e con la domanda che c'è del mercato di
lavoro.
Diverso è dire, invece, che la nostra Regione vuole creare dei
nuovi imprenditori che faranno impresa attraverso dei percorsi guidati, tra
tutti gli assessorati, tracciando quella che è la programmazione regionale;
cioè la Regione deve dare una propria visione, una propria programmazione, e
dire: io investo nell'agricoltura, investo nel turismo.
E allora faccio sì che questi ITS attivino dei percorsi in linea
con quella che è la visione che la Giunta regionale vuole dare per i prossimi
anni, affinché si formino non solo dei dipendenti ma degli imprenditori proprio
nei settori strategici che la Regione individua. Manca questo pezzetto,
Vicepresidente, che è inserito nell'ultimo punto, ma è solo un capoverso, che
però è privo, poi, di contenuti e ha solo buone intenzioni.
Quindi, queste buone intenzioni riempiamole, anche, di contenuti
perché se questi Protocolli d'intesa vengono fatti con l'Università e con il
mondo delle industrie - mi faccia passare una battuta - facciamo sì che dei
Protocolli d’intesa ci possano essere anche all'interno dei nostri Assessorati
e dei nostri Dipartimenti affinché lavorino insieme sul medesimo percorso.
Ha chiesto di intervenire la vicepresidente Princi. Ne ha facoltà.
Mi consenta poiché è un chiarimento per me dovuto, proprio perché
dietro questo c'è un grande lavoro di squadra: dissento, rispetto a quello che
lei dice, perché non è vero che non sono stati coinvolti i Dipartimenti e gli
Assessorati, c'è una quotidianità importante con l'Assessorato al turismo che è
qui presente, con l'Assessorato attrattori culturali, quindi il collega
Orsomarso, il collega Varì, il collega Gallo, ma la
stessa collega Minasi, è un discorso congiunto, tant'è che noi abbiamo attivato
i seguenti ITS:
- ITS “Energetica” di Reggio Calabria: efficienza energetica;
- ITS “Pegasus” di Polistena: mobilità
sostenibile;
- ITS “Tirreno” di Fuscaldo: nuove tecnologie della vita;
- ITS “Pinta” di Cutro: nuove tecnologie per il made in Italy;
- ITS “Elaia” di Vibo Valentia:
tecnologie innovative per i beni e le attività culturali;
- ITS “Iridea” di Cosenza: nuove tecnologie per il made in Italy, anche in questo caso;
- ITS “Cadmo” di Soverato: tecnologie dell'informazione e della
comunicazione, quello a cui ho partecipato e ne conosciamo anche in questo caso
la qualità;
- ITS “Mask” di Palmi: nuove tecnologie per il made in Italy.
Come vede, abbracciano tutti quanti gli ambiti, tutti quanti gli
assessorati, dietro tutto questo e all'interno di questo documento c'è un
lavoro concreto che è legato ad opportunità di lavoro e si lega alle politiche
attive.
Grazie, vicepresidente Princi.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il
provvedimento è approvato.
(Il
Consiglio approva)
(È
riportato in Allegati)
Do
lettura di un seguito di comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine del giorno della
mozione discussa in Conferenza dei capigruppo che riguarda la grave
problematica che l'area di Corigliano-Rossano sta attraversando con atti di
violenza e atti vandalici a ripetizione, la numero 23/12^.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise.
Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l'inserimento all’ordine del giorno della
mozione numero 21/12^, firmata da tutti i capigruppo di maggioranza e
opposizione, relativa alla cancellazione dei treni regionali sulla tratta
ferroviaria Cosenza- Reggio Calabria.
Le corse effettuano le fermate nelle stazioni di Castiglione
Cosentino, Lamezia Terme, Vibo Valentia-Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro, Villa San
Giovanni e Reggio Calabria.
Dal 13 giugno 2022 questi treni verranno soppressi quindi chiedo
che la mozione venga inserita all'ordine del giorno di questa seduta.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo l'inserimento all’ordine del giorno della
mozione numero 22/12^ relativa alla crisi del settore ittico a causa del caro
gasolio, firmata da tutti i capigruppo dell'intera Assise regionale. Grazie.
Votiamo per l'inserimento della mozione numero 23/12^, recante:
“Ferma condanna contro gli atti di violenza e gli atti vandalici verificarsi
nella città di Corigliano-Rossano”. La mozione è inserita
Votiamo per l’inserimento della mozione numero 21/12^ recante:
“Cancellazione treni regionali sulla tratta ferroviaria Cosenza-Reggio
Calabria”. La mozione è inserita
Infine, votiamo per l’inserimento della mozione 22/12^ recante:
“Su crisi settore ittico causa caro gasolio”. La mozione è inserita.
(Così
resta stabilito)
Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero
43/12^ d’iniziativa della Giunta regionale recante: “Piano di azione e coesione
(PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione scheda intervento III.7
Interventi per la promozione e la produzione culturale.
Cedo la parola al relatore, consigliere Montuoro, per
l’illustrazione del provvedimento.
Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti. La proposta di
provvedimento amministrativo, posta oggi all'approvazione di questa Assemblea,
è stata licenziata dalla seconda Commissione bilancio e programmazione
economica e affari dell'Unione Europea.
La Commissione consiliare ha esaminato il documento in oggetto ai
sensi dell'articolo 15, comma 2, della legge regionale numero 30 del 2016 che
disciplina la partecipazione della Regione Calabria al processo normativo
europeo e all'attuazione delle politiche euro-unitarie.
Il provvedimento in oggetto approvato dall'esecutivo regionale con
deliberazione numero 189 del 3 maggio 2022 riguarda la rimodulazione di una
scheda del Programma Azione e Coesione (PAC) 2007-2013.
In particolare, il provvedimento in oggetto prevede la
rimodulazione della scheda III.7 “Interventi per la promozione e la produzione
culturale”
Nel corpo della delibera si evince che le rimodulazioni proposte
tengono conto della recente approvazione in campo turistico del Piano esecutivo
annuale 2022, delibera di Giunta regionale numero 59 del 2022, con il quale
sono state programmate specificazioni in materia di comunicazione, promozione e
marketing territoriale, rendendo necessario declinare in modo più specifico e
riallineare i contenuti delle azioni da realizzare e la relativa dotazione
finanziaria.
Già con le precedenti delibere la numero 115 del 2020 e la 134 del
2022 si era proceduto a rimodulare le schede III.7 e III.8. Oggi con la
delibera in oggetto in funzione delle esigenze manifestate dal Dipartimento
turismo, marketing territoriale e mobilità, quale Dipartimento responsabile
della scheda, si procede ad una nuova rimodulazione della scheda III.7,
Interventi per la promozione e la produzione culturale, al fine di garantire
un’organica ed efficace attuazione delle azioni previste nella predetta scheda.
Nel corpo della delibera si specifica, inoltre, che la votazione
finanziaria complessiva della scheda III.7, è pari a 28.750.000 e rimane così
invariata. Grazie.
Grazie, collega Montuoro. Ha chiesto di intervenire il collega
Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Vorrei fare la seguente considerazione: noi qualche
mese fa abbiamo fatto un'altra rimodulazione del PAC; è evidente che siamo
nella parte finale di completamento dell'utilizzo di queste risorse ed è
politicamente corretto, oltre che istituzionalmente, utilizzare proficuamente
queste risorse piuttosto che rischiare di perderle.
Però, secondo me, a furia di fare queste rimodulazioni si corre un
rischio che noi dobbiamo cercare di evitare.
Il rischio che dobbiamo cercare di evitare è che l'utilizzo di
queste risorse, pur rimodulate, debbono avere una capacità di governo e di
orientamento per agganciare anche la nuova programmazione e soprattutto per
agganciarle, lo dico all’assessore Orsomarso, perché l'ho visto abbastanza
dinamico con gli Stati Generali del turismo e con i passaggi successivi che ha fatto
nella elaborazione del Piano del turismo e dello sviluppo sostenibile per il
quale ha detto di voler fare un Testo Unico.
È chiaro che siamo in presenza del fatto che il Piano attualmente
in vigore è stato redatto in un contesto socio-economico e socio-sanitario
completamente diverso, tant'è che il Consiglio regionale, lo scorso anno, ha
dovuto fare una proroga, ma di un Piano che è stato concepito in un’altra era,
in un'altra fase.
Ora, io chiederei, naturalmente all'Assessore, a che punto è la
prospettiva dell'elaborazione di questo Piano del turismo o Testo unico perché,
secondo il mio modesto punto di vista, anche l'utilizzo proficuo della
rimodulazione del PAC (Piano di azione e coesione), di queste risorse utili,
positive, deve in qualche modo agganciarsi anche alla prospettiva organica di
un utilizzo più razionale e più incisivo, in modo tale da determinare dei
risvolti positivi in uno dei settori nevralgici della vita economica della
Regione Calabria.
Questo
è il rilievo che ho fatto poc'anzi in Commissione e che naturalmente riporto
anche in questa seduta di Consiglio regionale. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Prendo atto che oggi il Consiglio regionale pone in
discussione una mozione sul caro gasolio, quindi sulla sofferenza del settore
ittico.
Prendo
atto, altresì, che c'è anche una rimodulazione che vede spostare delle risorse
a supporto del turismo, di tante attività balneari, e che prevede dei fondi per
agevolare alcuni attracchi, alcuni Porti, favorendo l'accesso attraverso
l’eliminazione della sabbia che, purtroppo, molto spesso ne ostruisce
l'accesso.
Tra
le opere finanziate ci sono quelle di Cetraro, Cariati e Roccella, che
sicuramente sono meritevoli, però manca l'unica che si trova al centro della
costa ionica, ovvero il Porto delle Bocche di Gallipari
di Badolato che, come molti di voi sapranno, è insabbiato da due anni e
pertanto non può essere fruito né dalle imbarcazioni turistiche, i natanti da
diporto –assessore Orsomarso, con un impatto negativo su quelle che sono le
attività economiche – né dagli operatori del settore che nei giorni scorsi si
sono ritrovati a Roma per protestare, dopo aver ricevuto la solidarietà dello
stesso Consiglio regionale, che da una parte dice: "Stiamo vicini al
settore della pesca, perché sta soffrendo tanto il caro carburante, molti
pescatori non escono in mare perché non conviene in quanto il costo del gasolio
è troppo alto" e dall'altra, però, dice: "Finanziamo alcuni porti per
risolvere il problema dell'insabbiamento".
Quale
si lascia escluso? Proprio uno dei Porti che sta soffrendo più di ogni altro
perché è chiuso da due anni, che è quello di Badolato, nel quale lavorano
decine di pescatori che purtroppo però non possono uscire in mare perché il
Porto è insabbiato e la Regione Calabria ha deciso di destinare i fondi
altrove.
Non
so se ci si possa ravvedere rispetto a questo e se sarà possibile reperire
nuovi fondi nei prossimi giorni, ma ritengo che il grido di allarme sia
arrivato a tutti quanti noi. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Mi
associo a quanto riferito dal consigliere Mammoliti, che condivido nel pensiero
e nel ragionamento, ed esprimo le stesse preoccupazioni richiamate dal
consigliere Alecci.
Ci
sono tante infrastrutture strategiche, tanti Porti che necessitano di
interventi immediati anche in merito al pescaggio, ai fondali e
all'insabbiamento degli stessi.
Voglio
richiamare, altresì, le enormi difficoltà che il porto di Vibo Marina sta
attraversando in questi giorni.
Condivido
pienamente la mozione sul caro gasolio per la pesca.
C’è
un problema legato agli operatori dei porti, alla pesca, ma anche
all’infrastruttura stessa e, quindi, anch'io mi riservo di riportare e di
chiedere grande attenzione sia al Consiglio regionale sia alle Commissioni
competenti circa lo stato del Porto di Vibo Marina, che ha un’importanza
strategica per la Calabria e una valenza sia diportistica sia industriale,
grazie alla presenza di importanti depositi costieri di gasolio.
Pertanto,
assieme al consigliere Mammoliti, farò appositi interventi affinché anche
questo Porto sia ricompreso negli interventi oggetto di attenzione e di
finanziamenti in ordine all'infrastruttura materiale. Grazie.
Grazie,
consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. Ho chiesto di intervenire brevemente perché le argomentazioni del
consigliere Mammoliti vanno considerate con la giusta attenzione perché pongono
una questione di sistema, nel senso che le rimodulazioni vanno fatte comunque
in un contesto di strategicità rispetto agli obiettivi fissati dalla
programmazione.
Tuttavia,
ritengo che uno sforzo così importante, insomma, di elaborazione sarebbe stato
più attinente a una delibera di rimodulazione più incisiva perché, nel caso di
specie, siamo andati a rimodulare delle schede PAC che, se non erro, valgono
complessivamente 28 milioni di euro, semplicemente per trovare 300 mila euro
che consentissero il disinsabbiamento di tre Porti –
quello di Roccella, quello di Cariati e quello di Cetraro –perché era stato
richiesto con grande intensità dalle amministrazioni coinvolte e perché era
giusto farsi carico anche della necessità di assicurare che le attività
connesse ai Porti, soprattutto quelle della pesca, si potessero svolgere.
Se
c’è la necessità di fare un investimento sul Porto di Badolato per un
intervento di disinsabbiamento, il governo regionale
è disponibile a farlo, però chiederei al consigliere Alecci di approfondire
meglio la questione perché, da quello che mi risulta, qui il problema è ben più
grave ed è, se non ricordo male, dovuto al fatto che il TAR ha annullato la
concessione alla società che gestisce il Porto che, evidentemente, non funziona
anche per altre ragioni prevalenti.
Se
qualcuno fornisce delle rassicurazioni in ordine al fatto che le risorse dei
calabresi possono essere spese per rimettere in funzione un Porto, il governo
regionale sicuramente sarà disponibile a farlo, così come è stato disponibile a
farsi carico della questione del porto di Vibo dove, attraverso un'altra
rimodulazione ben più importante, abbiamo provveduto a rendere disponibili 18
milioni di euro, con cui l’Autorità portuale potrà intervenire.
Ritengo
che i Porti rappresentino davvero un asset
strategico per la Calabria.
Ne
abbiamo parlato tante volte con l'assessore Orsomarso, per cui non c'è alcuna
intenzione di trascurare importanti infrastrutture di sviluppo come i Porti.
Nel
caso di specie, ripeto, si trattava di una rimodulazione ben più importante, di
somme ben più importanti, che però alla fine ha riguardato soltanto 300 mila
euro a fronte di 28 milioni di euro.
Volevo
chiarire solo questo aspetto e assicurare al Consiglio regionale che
l'attenzione del governo regionale sulle questioni che riguardano i Porti è
sempre molto alta.
Grazie,
Presidente. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti per
dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Apprezzo molto le
considerazioni del presidente Occhiuto, che continua sempre con la giusta
appropriatezza a fare le riflessioni adeguate in merito alle problematiche che
vengono positivamente sottoposte.
Naturalmente però debbo
dire, Presidente, che io non mi riferivo alla modulazione esclusivamente di
questa delibera, ma bensì alle rimodulazioni che nel corso di questi ultimi
mesi reiteratamente sono state fatte.
Ho parlato di una
rimodulazione che abbiamo fatto qualche mese fa; quindi, è chiaro che non sono
contrario alle rimodulazioni, perché è giusto utilizzare proficuamente le
risorse, però naturalmente la rimodulazione di diversi provvedimenti che sono
stati adottati negli ultimi tempi, a mio avviso, potrebbe guardare con grande
interesse e attenzione anche alla prospettiva di ridisegnare organicamente e strategicamente
un asset fondamentale dell'economia calabrese.
Era solo per precisare che
non mi riferivo esclusivamente a questa rimodulazione, ma bensì alle reiterate
rimodulazioni che nel corso degli ultimi mesi, purtroppo, sono state fatte. Per
questa ragione, pur condividendo il merito, dichiaro il mio voto di astensione.
Grazie, consigliere
Mammoliti. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il
quarto punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 70/12^
di iniziativa dei consiglieri Caputo e Cirillo, recante: “Interventi normativi
sulle leggi regionali 11/2011 e 8/2002 e misure di rafforzamento del Servizio
sanitario regionale”.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Reputo opportuno rinviare questa trattazione, per una ragione molto
semplice: c’è un aspetto regolamentare del profilo e anche della responsabilità
del luogo istituzionale di questo Consiglio regionale che viene costantemente
espropriato delle proprie prerogative, nonostante le Commissioni siano state
nominate da diversi mesi, e per ragioni anche di natura politica.
Questo
provvedimento è stato presentato il 30 maggio senza affrontare la discussione
in seno alla Commissione competente.
Pertanto
le chiedo, presidente Mancuso, a difesa della prerogativa del ruolo e della funzione
istituzionale di questo Consiglio regionale, di valutare l'opportunità del
rinvio proprio perché siamo ormai a diversi mesi di attività amministrativa e
questo provvedimento doveva – così come è giusto, in base ai Regolamenti, in
base allo Statuto e in base ai ruoli e alle funzioni istituzionali – passare
dalla Commissione competente e, invece, è stato portato direttamente in
Consiglio regionale, tra l'altro – mi dicono – senza averlo concordato in
Conferenza dei capigruppo.
Grazie.
Le
dicono male, perché è stato concordato in Conferenza dei capigruppo. Pur
ritenendo il suo intervento politico giustificato, penso che abbiamo agito
nella legittimità.
Cedo
la parola al relatore, consigliere Cirillo, per illustrare il provvedimento.
Prego, consigliere Cirillo.
Grazie,
Presidente.
Articolo
1 (Modifica della legge regionale 6 aprile 2011 numero 11).
Si
propone di modificare il comma 1 dell'articolo 12 della legge espungendo la
parola "direttore", in quanto a seguito della modifica del comma 2
dell'articolo 15 della legge stessa, intervenuta con legge regionale numero 31
del 2021, articolo 1, comma 1, la responsabilità del BURC è assegnata ad un
responsabile scelto tra i dipendenti di categoria D della Giunta regionale,
anziché a un direttore.
Si
propone, inoltre, di modificare il comma 1 dell'articolo 19, in quanto il
decreto legislativo numero 82/2005 "Codice dell'amministrazione
digitale" prevede l'obbligo di effettuare tutti i pagamenti alla Pubblica
amministrazione attraverso il Nodo dei pagamenti-SPC, denominato "PagoPA".
La
piattaforma PagoPA è prevista all'articolo 5 del
Codice dell'Amministrazione digitale di cui al decreto legislativo numero
82/2005, ai sensi del combinato disposto dell'articolo 2, comma 2 e
all'articolo 15, comma 5-bis “Tutte le Pubbliche amministrazioni sono
obbligatoriamente tenute ad aderirvi e a utilizzarlo in via esclusiva,
dismettendo altri sistemi di pagamento in incasso”.
Articolo
2 (Modifiche alla legge regionale 4 febbraio 2002, numero 8).
L'abrogazione
degli articoli da 29 a 36 afferenti al titolo IV "Controlli al Piano
operativo" della legge regionale numero 8/2002 è motivata delle esigenze
di riordino normativo, in quanto il sistema integrato di ottimizzazione del
lavoro e dei controlli interni, ivi compreso il controllo di gestione, è
disciplinato dalla legge regionale 3 febbraio 2012, numero 3 "Misure in
materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di
efficienza e trasparenza della Pubblica amministrazione regionale e attuazione
dell’ordinamento regionale e delle disposizioni di principio contenute nel
decreto legislativo 27 ottobre 2009, numero 150".
Articolo
3 (Misure di rafforzamento del servizio sanitario regionale).
L'articolo
16, comma 2, lettera d) del decreto
legge 21 ottobre 2021, numero 146, convertito con modificazione della legge 17
dicembre 2021, numero 215, dispone che, al fine di garantire la piena
operatività delle attività proprie della gestione sanitaria accentrata operante
ai sensi dell'articolo 22 del decreto legislativo 23 giugno 2011, numero 118,
la Regione Calabria può avvalersi di un massimo di 5 esperti o consulenti
nominati nel rispetto dei vincoli assunzionali
previsti dalla normativa vigente e dal limite di spesa complessivo di 500 mila
euro per ciascuno degli anni 2022, 2023, 2024.
Nel
rispetto della suddetta disposizione normativa, con la presente legge si
provvede ad autorizzare la Giunta regionale allo svolgimento delle procedure
selettive e delle successive contrattualizzazioni degli esperti e dei
consulenti nei limiti imposti dalle norme vigenti.
Articolo
4 (Norma finanziaria).
La
norma prevede che non derivano nuovi o maggiori oneri dalle disposizioni di cui
agli articoli 1 e 2 della legge, in quanto trattasi di previsioni di carattere
ordinamentale.
Per
quanto attiene l'articolo 3 delle spese derivanti dalla suddetta disposizione,
si farà fronte alle risorse che saranno allocate alla Misura 13, Programma 07,
a seguito di riduzione dello stanziamento di competenze della Missione 20.03
del bilancio di previsione 2022-2024.
La
Giunta regionale è autorizzata a effettuare le conseguenti variazioni al
bilancio di previsione 2022-2024. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha
facoltà.
Grazie,
presidente Mancuso. Colleghi consiglieri, sarà che sto iniziando a perdere un po'
di entusiasmo, ma ho sempre più l'impressione che in quest’Aula, invece di
trattare i problemi reali di questa regione, soprattutto in materia di sanità,
ci perdiamo sempre nel solito burocratese che a me, francamente, non interessa
per nulla.
Stiamo
parlando da 6 mesi, in materia di sanità, di dirigenti generali e di Azienda
Zero. Oggi inseriamo in questo provvedimento la possibilità di nominare i 5
esperti per un costo pari a 500.000 euro per i prossimi tre anni.
Mi
dispiace che il Presidente della Giunta regionale, che è anche Commissario ad
acta, non sia qui ad ascoltare gli interventi dei consiglieri regionali di
opposizione.
Non
so a voi, a me continuano ad arrivare, quotidianamente, delle proteste da parte
di operatori socio-sanitari, di medici, di infermieri che lavorano in tutte e
cinque le province della Regione Calabria in situazioni vergognose di carenza
di personale.
Ora,
chi, in questi 6 mesi, più di me è stato propositivo e costruttivo in questa
Aula a favore del presidente Occhiuto e della maggioranza? Però penso che, a
casa mia si dice, sia arrivato il momento di “quagliare”.
Per
il momento, per quanto riguarda la carenza di personale in tutte e cinque le
province, continuo a leggere articoli di giornale, a volte anche di consiglieri
di maggioranza, che denunciano gravi carenze di personale, soprattutto nei
Pronto soccorso. Al momento, in sei mesi da Commissario ad acta della sanità
calabrese del presidente Occhiuto, non abbiamo visto ancora un medico assunto,
non abbiamo visto ancora alcun tipo di risoluzione dei problemi di personale in
tutti i Pronto soccorso e in diversi reparti delle 5 province della regione
Calabria. Sentiamo parlare di graduatorie OSS nella provincia di Catanzaro,
nonostante ci siano delle graduatorie esistenti sia nella provincia di Vibo -
il consigliere Comito le conosce bene -, sia nella provincia di Cosenza.
L’amministrazione uscente del capoluogo di provincia di Catanzaro ha fatto,
addirittura, un atto di indirizzo in cui dice che bisogna prendere gli operatori
socio-sanitari della graduatoria della Regione Puglia.
Ecco,
adesso mi aspetterei dal presidente Occhiuto che si passasse, come dice lui,
dalle parole ai fatti e iniziassimo a nominare meno dirigenti, meno esperti,
meno collaboratori ma un po' più di personale, perché francamente sta iniziando
a diventare stancante ricevere quotidianamente telefonate per situazioni di
malasanità nella provincia di Cosenza, nella provincia di Vibo, nella provincia
di Reggio, di Crotone e di Catanzaro.
Io
penso che il tempo delle aperture costruttive sia finito, da oggi in poi mi
auguro che il presidente Occhiuto risolva veramente i problemi di questa nostra
martoriata sanità, meno comunicati stampa e un po' di assunzioni in più.
All’ASP
di Cosenza c'è una graduatoria di infermieri - assessore Orsomarso e assessore
Gallo, parlo anche con voi che siete della provincia di Cosenza - con 430
unità; nonostante ci siano i fondi, nonostante la carenza di personale ovunque,
sono state assunte solo 18 persone a tempo determinato.
Per
favore, iniziamo ad occuparci veramente dei problemi seri di questa regione e
non a perderci in chiacchiere, penso che sia arrivata anche l'ora. Grazie.
Grazie,
collega Tavernise. Ha chiesto d’intervenire il
consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie
Presidente. Il quadro sanitario regionale è sicuramente quello che è stato
testé descritto.
Io
credo che la sanità regionale, purtroppo, non sia un evento che si è
concretizzato nelle ultime settimane o mesi e sia al punto più basso di offerta
sanitaria per le popolazioni calabresi. Bisogna vedere come uscirne.
Però
vorrei rimanere sul punto e fare un intervento metodologico: noi abbiamo avuto
un ordine del giorno con 8 punti che sono diventati 11, con un aumento, quindi,
del 37 per cento. Io credo che sia necessario avere una latenza meno breve fra
l'acquisizione del punto e la sua discussione, perché alle 16, mentre
parlavamo, ancora arrivavano le integrazioni.
Dico
questo senza polemica, perché, dato che sono abituato a preparare i punti,
approfondirli e a discuterli nel gruppo - e meno male che siamo due -, tutto
questo tempo obiettivamente è mancato.
Questo
punto è una sorta di mini-omnibus, all'interno del quale ci sono tanti aspetti,
affrontati e proposti come leggi, alcuni dei quali sono semplicemente glottologicamente manutentivi, cioè togliamo una parola e
ne mettiamo un'altra, va benissimo, però ce ne sono altri più congrui, più
densi, che riguardano proprio la gestione della sanità e che, per trovare anche
un'adeguata discussione d'Aula, meriterebbero, a mio parere, di fare il
percorso proprio in Commissione.
Forse
non è un caso - non so se è sfuggito agli altri colleghi -, ma questo punto
all’ordine del giorno è inserito fra i punti all'ordine del giorno della
Commissione sanità di domani. Ora è del tutto evidente che è stato un disguido,
un refuso o quello che è, però è la dimostrazione che in maniera, forse un po'
biblica, qui la destra non sa quello che fa la sinistra, e non parlo di aree politiche.
Per
cui direi che, salvo casi di eccezionale urgenza e gravità, il transito nelle
Commissioni di argomenti, di leggi in generale ma di questa natura in
particolare che è ad ampio spettro, sia non tanto e non solo un obbligo
formale, ma un utile passaggio valutativo per poterle eventualmente utilmente
integrare e migliorare.
Per
questo motivo noi non siamo pregiudizialmente contrari a motivare e a
modificare le leggi, però siamo contrari ad approcciarci in maniera
approssimativa. Per tali ragioni il nostro voto in questo caso sarà di
astensione, perché non abbiamo avuto il tempo di discussione e di
approfondimento. Grazie.
Grazie,
collega Laghi. Voglio solo precisare visto che, per quanto riguarda questo
punto, è vero: una parte del provvedimento è solo una mera correzione per
quanto riguarda il BURC, quindi una cosa formale; per quanto riguarda la
sanità, visto che è stato obiettato questo, si tratta di una legge nazionale di
cui la Regione deve prendere atto in bilancio. Per creare il capitolo di
bilancio è necessaria una norma. La spesa è già prevista dal Decreto Calabria,
quindi si tratta di una mera formalità: per poter creare il capitolo di
bilancio - può chiedere anche agli addetti al bilancio - è stata necessaria
questa norma. Quindi, è stata una presa d'atto.
Ha
chiesto di intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo proprio per corroborare quello che lei sta dicendo. Che sia chiaro:
la norma a cui faceva riferimento il Presidente del Consiglio regionale è una
norma contenuta nel decreto fiscale, in cui, in attuazione della sentenza della
Corte costituzionale, consigliere Tavernise, prevede
che il Commissario dovrebbe essere assistito da super esperti e da una
struttura tale da evitare che sia da solo ad affrontare i giganteschi problemi
della sanità. La Corte costituzionale ha emesso questa sentenza. Il Parlamento,
- andate a leggere il decreto fiscale - in attuazione della sentenza, ha
stabilito che alla Regione toccassero 5 consulenti per una spesa di 500.000
euro all’anno.
Sono
soddisfatto di questa norma? No. Non sono soddisfatto perché non attua nemmeno
la sentenza della Corte costituzionale, perché se i 5 consulenti li dobbiamo
pagare con il bilancio della Regione questo significa che il Governo ha fatto
praticamente zero.
Qual
è il punto? Che finora questi consulenti non li abbiamo nemmeno potuti nominare,
perché la norma - come diceva il Presidente - contenuta nel decreto fiscale
deve trovare poi una sua corrispettiva norma nella legge di bilancio.
Altrimenti dove li prendiamo i soldi? Sono nel bilancio regionale, ma non
abbiamo un capitolo, né la legge nazionale può scrivere il nostro bilancio
regionale.
Quindi
è una norma che serve a adeguare il nostro bilancio regionale a quanto disposto
da una norma nazionale, semplicemente questo.
Non
è una questione che ha rilievo nell'organizzazione della sanità.
Poi
vorrei dire che, se vogliamo fare qui un altro dibattito sulla sanità, io sono
sempre disponibile.
Per
inciso, vorrei tranquillizzare anche il consigliere Tavernise
che chi guida la sanità oggi ha ben chiaro quello che serve. La sta guidando da
sei mesi, credo che stia costruendo l'organizzazione necessaria per risolvere i
problemi che in 20 anni non sono stati risolti. C'è necessità di
un'organizzazione per farlo, altrimenti i problemi non si risolvono.
La
carenza dei medici riguarda tutto il Sistema nazionale. Non trovano i medici in
Lombardia, non trovano medici in Veneto, e molti di voi che sono medici oltre
che consiglieri regionali lo sanno benissimo.
Per
cui o noi riusciamo ad ottenere, in attuazione della sentenza della Corte
costituzionale, delle norme che ci consentano di essere attrattivi per i medici
o abbiamo un problema ulteriore oltre quelli che tutte le Regioni hanno. Già
non trovano medici le Regioni che hanno sistemi sanitari attrattivi, figuratevi
noi.
Nell'ultimo
incontro che ho avuto col Ministro dell'Economia e delle Finanze, credo di
averlo convinto. Ora vedremo se il Governo sarà conseguente, perché ho detto:
“Scusate, ma se i magistrati, i poliziotti, i carabinieri quando vengono a
lavorare in Calabria, siccome è area svantaggiata, hanno dei benefici dal punto
di vista della retribuzione, delle possibilità di carriera, allora, dato che
l’area di maggiore disagio in Calabria è proprio la sanità, perché questa
regola non deve valere per i medici?” Non so se ci riuscirò, collega Tavernise, dubito che un Commissario che non fosse stato
anche Presidente della Regione avrebbe avuto qualche remota possibilità di
riuscirci.
Non
so se ci riuscirò, ma spero entro l'estate. Questa potrebbe essere una chiave
per tentare di superare le altre regioni, rendendo la nostra più competitiva
per i medici che vogliano partecipare ai bandi che al momento vanno deserti.
Se
lei fa la contabilità dei concorsi banditi in questi sei mesi rispetto ai
concorsi banditi negli ultimi sei anni, si rende conto che il numero è
sensibilmente superiore.
Il
problema è che la pandemia ha dimostrato quanta carenza di personale sanitario,
di medici, ci sia. L'anno prossimo mancheranno 400.000 medici in Italia.
Quindi,
ci stiamo organizzando per affrontare anche questa salita e l’affronteremo. Io
non sono spaventato, sono convinto che abbiamo la possibilità di farlo.
Intanto, però stiamo risolvendo anche altri problemi che lei dovrebbe conoscere
bene, perché, per esempio, era con me sul cantiere dell'Ospedale di Sibari,
anche quello fermo per anni. Oggi se va
a Sibari - non è distante da casa sua - vede che l'Ospedale è in via di
completamento e sarà completato entro dicembre 2023. È un piccolo risultato?
Forse.
Però
è uno dei tre grandi Ospedali che completeremo nei tempi. Come completeremo nei
tempi, entro il 2024 - e lo dovrebbero sapere i consiglieri della provincia di
Vibo, soprattutto quelli che hanno partecipato ai tavoli funzionali col
Prefetto, col Procuratore -, l'Ospedale di Vibo. L'abbiamo sbloccato - ne sono
coscienti i consiglieri regionali di Vibo di opposizione - attraverso una forte
azione del governo regionale anche su Ferrovie dello Stato.
Fra
poco avrò una riunione anche sulle questioni che riguardano l'Ospedale di Palmi
che era stato completamente dimenticato e, anche lì, abbiamo riavviato i
lavori.
Le
cose stia tranquillo che si stanno facendo e si stanno facendo con i tempi, i
modi, la determinazione di un Commissario che, grazie a Dio, è anche Presidente
di Regione e che, grazie a Dio, non teme le polemiche, sa di doverle mettere in
conto, perché è chiaro che, in ragione dello stato comatoso della nostra
sanità, i calabresi giustamente vorrebbero che il Commissario avesse la
bacchetta magica e in sei mesi risolvesse tutti i problemi che in 20 anni non
sono stati risolti. Siccome ho la misura di me stesso, so bene che sono un
uomo, non ho la bacchetta magica, ma so anche bene di avere la determinazione e
la voglia di dimostrare che anche la Calabria può avere una buona sanità.
Per
cui, se volete fare un dibattito sulla sanità, lo faremo quando il Presidente
del Consiglio regionale stabilirà di farlo, ma mi sembrava giusto rispondere -
e non si dica che poi non ho rispetto del Consiglio perché rispondo sempre alle
sollecitazioni che mi vengono dall'opposizione - alle sollecitazioni di un
consigliere di opposizione in ordine a questioni che, peraltro, non sono
nemmeno all'ordine del giorno del Consiglio regionale.
Quindi,
ne ho approfittato per dare una risposta anche ai temi posti dal consigliere Tavernise.
Poi,
chiaramente sono disponibile, Presidente, a partecipare a qualsiasi discussione
in Consiglio regionale che abbia ad oggetto anche il consuntivo del lavoro
svolto dalla Struttura commissariale in questi sei mesi.
Grazie,
Presidente. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Siamo ben consapevoli che il Presidente della Giunta è Commissario,
nominato il 4 novembre, ben consapevoli che, in data 23 dicembre 2021, è stata
assegnata l'attuazione dei nuovi compiti, proprio in base all'articolo 16 septies - che è quello di cui si discute - che è
proprio quello che riguarda il risanamento del servizio sanitario regionale, e
che in questo articolo viene autorizzata la Regione a reclutare con il
contratto di lavoro subordinato, a tempo determinato di durata non superiore a 36
mesi, un’unità dirigenziale e 4 unità di personale non dirigenziali, attraverso
una procedura selettiva pubblica operata d'intesa con il Commissario ad acta;
contingente, poi, che può essere integrato da un massimo di 5 esperti.
Intanto,
Presidente, mi preme sottolineare che la presentazione di questa proposta
legislativa non era chiara, cioè non abbiamo capito minimamente che fosse
necessario questo passaggio in Consiglio. Non è dichiarato e questo è,
probabilmente, alla base di questo punto interrogativo. Ci siamo chiesti perché
questa cosa dovesse passare in Consiglio dal momento che lei ha la facoltà,
ovviamente, di procedere in questa direzione assieme alla Giunta e procedere
anche alle nomine.
Tra
l'altro c'è un DCA già in essere, no? Lei ha già emanato un DCA, che è il
numero 43 del 14 aprile del 2022, in cui ha già dato attuazione, in parte, a
questo articolo 16 septies,
comma 2, lettera d), approvando uno schema di avviso pubblico per titoli
finalizzato alla stipula di un contratto di consulenza.
Quindi,
la richiesta è, quando si propongono queste proposte legislative che,
coinvolgendo il Consiglio, in una qualche maniera ci sembrano dissonanti rispetto
allo stesso ruolo del Commissario, di essere molto chiari nell’introduzione
alle proposte legislative, altrimenti rischiamo di non comprendere bene la ratio di quello che accade e di non
riuscire a interpretare bene anche i nostri ruoli nel Consiglio regionale.
Su
questo è evidente che c'è stata un’introduzione legislativa non perfetta. Molti
di noi, anzi quasi tutti, tutti direi, non abbiamo capito.
Rispetto
l'altro passaggio del consigliere Laghi, relativo al ruolo di Commissione e
Consiglio, siamo consapevoli che questi sono passaggi che devono essere fatti.
In questa situazione viene annullata di suo perché, in realtà, sarebbe bastata
un'informativa molto più chiara sulla proposta legislativa e su qual era
l'obiettivo che – ribadisco - non è stato dichiarato.
Grazie, consigliera Bruni. Mi preme però precisare che non è compito nostro spiegare le regole di bilancio ai consiglieri, mi sembra inopportuno il fatto che lei stia chiedendo di spiegare meglio una semplice regola di bilancio. L'ho detto io, l'ha detto il presidente Occhiuto: per iscrivere in bilancio i fondi è necessaria una legge. Punto. C'è poco da spiegare, è chiarissimo.
Adesso è stato spiegato e non è stato detto nell’illustrazione della proposta legislativa.
Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Alecci, ne ha facoltà.
Si meraviglierà il presidente Occhiuto, ma devo dire che sono invece favorevole alla proposta.
Credo che, come ha detto lui stesso qualche tempo fa, un uomo solo al comando non possa risolvere i problemi della nostra regione, soprattutto da punto di vista sanitario.
Quindi, mi sembra che si faccia populismo dicendo che 100.000 euro all'anno per dei manager siano delle cifre elevate sottratte ai calabresi. Non è così. Anche noi consiglieri regionali abbiamo le indennità e non sempre siamo dei veri e propri scienziati.
Quindi, penso che sia giusto circondarsi di consulenti esperti che possano dare un contributo importante. È giusto che un Commissario possa avere a fianco delle persone capaci e preparate. Voglio fare però un'unica riflessione dato che ho già visto altri avvisi per la costituzione, per esempio, del gruppo di lavoro per il PNRR.
La Calabria, signor Presidente - va benissimo ciò di cui si sta discutendo e sono favorevole -, non attrae più soprattutto le mie generazioni che sono andate via, i quarantenni-cinquantenni che spesso in altre regioni dimostrano di avere ottime capacità e ottime professionalità e che difficilmente rientreranno in Calabria a dare il loro contributo professionale per uno, due o tre anni.
Quindi, se si chiede un contributo, va trovato o all'interno delle professionalità regionali, magari in collaborazione con le Università, oppure, in accordo col Governo centrale, bisogna trovare dei percorsi che siano più strutturati e possano durare nel tempo.
La sanità calabrese è giusto che venga risollevata - mi auguro che lei possa farcela - ma è giusto anche dotarla di competenze e di professionalità che rimangano nel tempo e che non siano solo per un periodo ristretto. Quindi, va bene la ricerca di consulenti, ma che possano rimanere in maniera strutturata nel territorio calabrese. Grazie.
Grazie, collega Alecci. Ha chiesto intervenire il collega Bevacqua. Prego, ne ha facoltà.
Grazie, intervengo molto brevemente solo per ribadire due concetti che ritengo fondamentali e che devono caratterizzare l'impegno e l’attività di ognuno di noi in quest’Aula.
Capisco che qualche lamentela, qualche osservazione, qualche considerazione fuori dal suo banco di maggioranza, possa rendere un po' nervoso il presidente Occhiuto, anche, giustamente, per il carico del lavoro che sta svolgendo in questo settore; può anche fare un intervento, come poco fa, senza parlare di sanità, ma elencando le cose che ha fatto in questi mesi che ha fatto bene a ribadire.
Ci dice spesso, in privato e non, che sulla sanità si gioca i suoi 5 anni e, quindi, capiamo le tensioni che caratterizzano la sua presenza in Aula e il suo impegno su questo tema.
Però credo che, presidente Occhiuto, più che sull’Ospedale di Rossano o di Vibo Valentia, noi la giudicheremo sulle cose che lei ha fatto, a partire da Azienda Zero. In questi mesi, abbiamo registrato un’urgenza estrema per l’approvazione di una legge, che dopo abbiamo dovuto manutenere, senza avere oggi nessun risultato o quantomeno uno spiraglio sulla sua attuazione, riempendola di contenuti, di risorse e di altro.
Di recente, ha nominato il commissario Profiti che ha scelto con pazienza, dopo incontri e interlocuzioni avute a livello nazionale, adesso ci aspettiamo che ponga in attività questa creatura che lei ha voluto realizzare.
Su questo noi giudicheremo, non sulla realizzazione dell’Ospedale e su cose già fatte, ma sulle cose che lei ha pensato per rilanciare la sanità.
Io credo che su Azienda Zero, oggi, il risultato sia zero.
È su questo che vorremmo giudicarla nei prossimi mesi: sulle cose che ha pensato per attuare una visione, un progetto che, secondo me, non deve portare al rafforzamento dell'Ospedale, ma al rafforzamento del territorio, per dare risposte alla sanità dopo la pandemia. Adesso è inutile parlarne.
Il collega Mammoliti ha presentato un emendamento, che condivido, che mette in discussione lo stanziamento di 100.000 euro. Contestiamo l'importo non la necessità, perché sono convinto che senza una squadra - riprendendo il collega Alecci - di persone all'altezza, di professionalità serie e affermate non si vada da nessuna parte.
Come lei ha detto poco fa, se mancano le professionalità in Lombardia, vuol dire che c'è una crisi profonda della sanità nel Paese, causata dalla mancanza di programmazione negli anni precedenti nel sistema Paese Italia. In Calabria ci sono difficoltà ancora maggiori. Quindi, è giusto che ognuno oggi si avvalga delle maggiori risorse possibili.
Ha ragione, su questo, il presidente Occhiuto: la Corte costituzionale ha detto che, a supporto del Commissario alla sanità, bisogna avere 25 tecnici, figure adatte per tentare di attuare una programmazione adeguata.
Quindi, ci sono tanti aspetti positivi e negativi.
Però, presidente Occhiuto, a me preoccupa una cosa: sono stati presentati emendamenti a questa proposta di legge che non riguardano la sanità. Li ha presentati il collega Caputo che penso sia espressione della maggioranza: uno riguarda il settore termale e l’altro riguarda la So.Ri.Cal.. Che c'entrano la So.Ri.Cal. o le politiche termali con “Misure di rafforzamento del servizio sanitario regionale”?
Non ci prendiamo per i fondelli! È necessaria serietà in quest’Aula!
Non si deve arrivare sempre all’ultimo momento - come diceva il collega Laghi – senza dare la possibilità a noi dell’opposizione di valutare tutto quello che proponete.
Le leggi, le furbizie sono fondamentali, ci mancherebbe altro!
Le furbizie sono utili, ma non fatte in questo modo: presentando un articolo 3 bis in Aula che riguarda la So.Ri.Cal.. Cosa c'entra con dare risposte alla sanità?
Pongo al presidente Mancuso questa domanda: perché oggi abbiamo emendamenti proposti dal relatore di questa legge, il collega Caputo, che non riguardano il miglioramento della sanità?
Questo voglio sottolineare, pur condividendo l’idea che il presidente Occhiuto, il Commissario, venga supportato dalle migliori energie de Paese per rilanciare la sanità. Ci mancherebbe altro! Però, ecco, che ci sia sempre rispetto dei ruoli anche nel modo in cui si presentano le proposte di legge in quest’Aula.
Grazie, collega Bevacqua. Ha chiesto intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Intervengo rapidamente perché il presidente Occhiuto mi ha stimolato una riflessione.
Dice bene il collega Bevacqua, a mio avviso: c'è la necessità che la maggioranza faccia la maggioranza, ma l'opposizione deve svolgere fino in fondo il suo ruolo e, se l'opposizione non ha un ruolo di stimolo e capacità di incalzare sulle questioni, io penso che il Consiglio regionale sia più debole.
Brevemente: il presidente Occhiuto ha fatto una scelta strategica, l'abbiamo ripetuto tante volte, ha deciso di metterci la faccia e di governare fino in fondo il processo della sanità calabrese. Lo ripete in ogni seduta del Consiglio regionale. Sostanzialmente vuole dimostrare che lui le questioni le affronta di petto, che non si nasconde dietro altre responsabilità, ma che intende andare fino in fondo sulle questioni che intende portare avanti e la sanità è il banco di prova, è la madre di tutte le battaglie.
Quindi, in primo luogo, cosa posso dire al presidente Occhiuto? Io faccio il tifo per lui, è normale, perché qualunque cittadino calabrese di fronte a una situazione sanitaria da Terzo Mondo, di fronte ad anni di sfacelo, non può che tifare per il recupero del ruolo delle Istituzioni. Quindi, ben venga qualunque azione che possa migliorare le condizioni dei calabresi. Io tifo affinché si portino a termine e si portino in porto le cose che sono state annunciate.
Ovviamente, chi si espone in questi termini si assume proporzionalmente una grandissima responsabilità, una responsabilità politica.
Il presidente Occhiuto ha detto: “I consiglieri di opposizione erano presenti quando abbiamo aperto la vertenza sull’Ospedale di Vibo Valentia”, ma, presidente Occhiuto, i cittadini che aspettano da vent'anni la costruzione di un nuovo Ospedale e per vent'anni hanno messo la prima pietra in quel sito, ovviamente poi non credono più alla politica, da chiunque essa sia rappresentata, e quindi la sfiducia, lo sfavore che i cittadini hanno nei confronti delle risposte delle Istituzioni, preposte per garantire il diritto costituzionale alla salute, non deve meravigliarla, Presidente. Non deve meravigliarla perché i cittadini sono sfiduciati.
Lei ha dato una tempistica, mi sembra di capire che abbia parlato del 2024, se nel 2024 verrà realizzato l'Ospedale di Vibo Valentia, lei avrà fatto una grandissima operazione politica e sarà ricordato come colui che ha portato a termine un'opera strategica per quel territorio.
Sono contento che lei non si nasconda e dia anche delle date, ma le vorrei ricordare che ancora dopo vent'anni per l'Ospedale di Vibo - sono stato presente nelle riunioni operative e nei tavoli convocati alla Prefettura - stiamo parlando del contingentamento delle acque di un fosso! Stiamo parlando ancora di opere infrastrutturali, delle opere complementari di un'opera che i cittadini non hanno neanche la percezione che verrà mai alla luce, a vera vita.
Presidente Occhiuto, noi rappresentiamo anche le ansie dei cittadini calabresi ed è anche giusto che le portiamo in quest'Aula. Ovviamente, queste ansie devono essere volte in termini di proposte positive, non devono avere finalità distruttive, di contestazione fine a sé stessa, ma io non farei fino in fondo il mio compito se non le dicessi che lei si sta assumendo una grandissima responsabilità sulla sanità calabrese e che, anche se la sua scelta è chiara e lineare, deve rispettare anche la posizione di un'opposizione che, ovviamente, dovrà dare conto del suo operato e degli stimoli che le ha dato.
Noi saremo qui, io sono qui e sarò qui nel 2024 a festeggiare con lei se l’Ospedale di Vibo verrà alla luce, ma sarò anche qui per ribadire quello che lei aveva detto in questa giornata qualora questa opera strategica non fosse realizzata.
Quindi ben venga l'opposizione, anzi spero che l'opposizione cresca: cresca di proposte, cresca di contenuti. Lei ha detto - l'ha detto alla stampa qualche mese fa – che confida che l'opposizione cresca in questi mesi, io penso che l'opposizione possa crescere, possa fare il suo lavoro di incalzare e portare avanti sempre i diritti e gli interessi dei calabresi. Grazie.
Grazie, collega Lo Schiavo. Ha chiesto d’intervenire il collega Arruzzolo. Prego, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Mi corre l'obbligo di intervenire, mi rendo conto che l'opposizione debba svolgere il proprio ruolo, però il presidente Occhiuto ha detto che, se vorremo fare un dibattito sulla sanità, il Presidente del Consiglio fisserà una data quando lo riterrà opportuno.
Mi meraviglia l'intervento del collega Bevacqua dopo che, per cinque anni, quando lui faceva parte della maggioranza con il presidente Oliverio, abbiamo assistito a continue beghe tra il presidente Oliverio e iI commissario Scura sulle problematiche della sanità.
In 5 anni, caro collega Bevacqua, soltanto chiacchiere, soltanto polemiche che oggi questa maggioranza si ritrova ad affrontare.
Ricordo che il Commissario coincide col Presidente della Giunta e il Presidente alla Giunta non si occupa soltanto di sanità, si occupa anche di tutte le altre problematiche della Regione Calabria che, grazie ai 5 anni in cui avete amministrato, oggi ci troviamo ad affrontare, comprese quelle relative alla So.Ri.Cal. e al settore termale.
Poi, collega Lo Schiavo, è da 6 mesi che il Presidente della Giunta ricopre il ruolo di Commissario, diamogli il tempo di attuare quello che ha avviato.
Il solo fatto che siano stati attivati gli iter sugli ospedali presumo che sia un fatto positivo.
Non ho capito: i problemi di 20 anni della Regione Calabria li volete vedere risolti nell'arco di 6 mesi? Abbiate pazienza e nel 2024, come diceva il Presidente, saremo tutti soddisfatti se effettivamente l'Ospedale di Vibo vedrà la luce e daremo atto al presidente Occhiuto di aver lavorato bene.
Evitiamo le polemiche, altrimenti ripetiamo sempre le stesse cose e scadiamo nella polemica. Grazie, Presidente.
Ha chiesto d’intervenire il presidente Occhiuto. Ne ha facoltà.
Solo per un chiarimento, perché ho fatto un errore. L'entrata in esercizio al 2024 è per l’Ospedale della sibaritide, vuol dire che sarà concluso entro dicembre del 2023, quindi entro dicembre dell'anno prossimo.
Per quanto riguarda l'Ospedale di Vibo, nel piano operativo abbiamo previsto che il 95 per cento dei lavori siano conclusi entro il 2025.
Quindi, dobbiamo rinviare l'appuntamento di un anno, poi chiaramente ci sarà il tempo necessario per trasferire attrezzature e tutto quanto.
Grazie, Presidente. Non ci sono interventi, passiamo all'esame del provvedimento.
Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto
Potrà intervenire per dichiarazione di voto quando voteremo il provvedimento nel suo complesso, alla fine.
Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
All’articolo 3: è pervenuto l'emendamento protocollo 13894 a firma del consigliere Mammoliti a cui cedo la parola per l'illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente. Ho presentato questo emendamento per le ragioni che cercherò molto velocemente di esprimere. Intanto ho posto il problema che questo provvedimento sia discusso direttamente in Consiglio, senza essere passato al vaglio della Commissione competente.
Non so se la maggioranza abbia i numeri per approvarlo.
Comunque, mi sembra che si stia invertendo l’ordine delle cose, perché questo provvedimento è all’ordine del giorno della seduta di terza Commissione di domani. Se non ricordo male dovrebbe funzionare al contrario, cioè i provvedimenti dovrebbero passare prima in Commissione e poi in Consiglio, invece oggi si approva e si discute questo provvedimento in Consiglio e domani dovrebbe essere sottoposto all’esame della Commissione.
Va bene, prendo atto di questa evoluzione dell'ingegneria istituzionale!
Secondo me, comunque, non sarebbe sbagliato se il Consiglio regionale facesse una discussione, come ha detto il Presidente, su un nuovo documento operativo della sanità, perché se la facessimo dopo l’approvazione del Tavolo Adduce dovremmo solo prendere atto di quello che è stato deciso. Invece, a mio avviso, sarebbe utile una discussione di merito preventiva.
Perché ho
presentato questo emendamento? Perché questo provvedimento non obbliga, dice
che dovete nominare gli esperti, vi dà questa
opportunità e possibilità di farlo, ma potreste, eventualmente, anche decidere
di non farlo.
Non è obbligatorio, è una scelta politica chiara di campo e, come
è stato detto dal consigliere Lo Schiavo, il presidente Occhiuto ha tutto il
diritto di farlo. Devo dargli atto – non ho dubbi e il merito di questo
provvedimento non è in contraddizione con la riflessione della valutazione
politica – dell’azione poderosa che sta mettendo in campo sulla sanità
calabrese.
Vorrei richiamare l’attenzione sulla responsabilità di questo
Consiglio perché – ripeto – do atto al presidente Occhiuto – almeno per quanto
mi riguarda non è in discussione – della poderosa azione intrapresa sulla
problematica della sanità in Calabria, ma questo, però, cosa vuol dire? Che,
poi, i provvedimenti e le azioni poderose che si mettono in campo hanno quella
ricaduta concreta in termini di risposte di salute e di bisogni nei territori?
Come diceva lo stesso Presidente, penso che non sarebbe sbagliato
tenere una discussione, eventualmente, per capire la discrasia tra la grande
capacità dinamica e poderosa che il presidente Occhiuto ha avviato e le
ricadute concrete e reali che ci sono, poi, nelle Asp, nelle aziende
ospedaliere e nei territori.
Rispetto a questo provvedimento – lo dico anche al presidente
Occhiuto perché so che ha un incontro con le organizzazioni sindacali e non lo
voglio trattenere molto – sono preoccupato – parliamoci chiaramente – del
segnale sbagliato che si dà alla Calabria perché, mentre in sanità c’è bisogno
di medici, di infermieri, di ambulanze, di strumenti, di tecnologia, di
strutture – e il Presidente sa quali sono le emergenze e le priorità perché va
a visitare gli Ospedali, mi fa piacere ed esprimo anche qui un apprezzamento –,
noi, invece, nominiamo consulenti.
È questo il messaggio sbagliato che si manda alla Calabria.
Consigliere Mammoliti, deve illustrare l’emendamento, lei ha fatto
un intervento.
Presidente, concludo. Dovremmo, quindi, agire contestualmente e,
con questo emendamento, Presidente, sottolineo che, intanto, i 500.000 euro previsti,
non sono da utilizzare obbligatoriamente nel complesso; se ne potrebbero
utilizzare anche 400.000 euro perché non è scritto da nessuna parte e non c’è
una legge che obbliga a utilizzare l’intera cifra.
Ho presentato l’emendamento con l’intento di dare un segnale.
Capisco e condivido la riflessione del consigliere Alecci sulla
difficoltà a trovare professionalità e sulla necessità di incentivarle –
relativamente al riferimento che faceva il presidente Occhiuto – però,
diminuendo la quantità delle risorse destinate a questi manager e
lanciando il segnale che ci occupiamo anche dell’acquisto delle ambulanze e che,
quindi, il maggiore risparmio lo utilizziamo in quella direzione, possiamo
interagire in quella contestualità di azione nella quale l’attività poderosa
messa in campo significa anche affrontare i problemi più concreti e immediati
che servono per dare risposte di salute ai cittadini.
Questo emendamento prevede una riduzione dell’indennità dei cinque
esperti e la destinazione di questo maggiore risparmio all’acquisto di
ambulanze. Grazie, Presidente.
Parere della Giunta?
Contrario.
Parere del relatore?
Contrario.
Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è respinto.
Pongo in votazione l’articolo 3.
Articolo 3.
(È approvato)
Dopo l’articolo 3 sono pervenuti alcuni emendamenti, il primo dei
quali è l’emendamento protocollo numero 13862/A01, a firma del consigliere
Caputo, introduttivo dell’articolo 3-bis.
Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. La presente proposta di modifica della legge
regionale numero 38 del 2012 “Valorizzazione e promozione del termalismo in
Calabria” intende valorizzare maggiormente il patrimonio idrotermale in
Calabria, anche ai fini dello sviluppo turistico dei territori termali.
Si intende promuovere e valorizzare, in particolare, la
qualificazione del patrimonio idrotermale, ricettivo e turistico, e le risorse
naturali e storico-artistiche dei territori termali, confermando il valore
strategico del sistema termale per l’economia e lo sviluppo della Regione.
Tale proposta di modifica si inserisce in un ampio percorso
normativo di valorizzazione del patrimonio termale regionale, iniziato con il
progressivo trasferimento delle competenze in materia di sviluppo termale e
delle eventuali partecipazioni in aziende termali pubbliche dallo Stato alle
Regioni, avvenuto con la legge numero 59 del 1997, articolo 22, cui è seguito
il trasferimento alla Regione della partecipazione dello Stato nella società
Terme Sibarite S.p.A.
Con la legge regionale numero 38 del 2012, proprio in attuazione
del comma 3, articolo 1 della legge 24 ottobre 2000, la Regione ha, poi,
dettato disposizioni dirette alla valorizzazione e promozione del termalismo in
Calabria, attraverso strumenti di incentivazione e sostegno.
A seguito dell’emanazione della citata legge regionale numero 38
del 2012 ed in fase di razionalizzazione delle proprie partecipate, la Regione,
con deliberazione di Giunta regionale numero 89 del 2015, ha riconosciuto e
confermato il carattere strategico della società Terme Sibarite S.p.A., di sua
proprietà, in coerenza con l’obiettivo di sostenere il “Termalismo in
Calabria”, quale servizio di interesse generale, in assenza di interventi strutturali
a carico dello Stato.
Con la proposta di modifica alla legge regionale numero 38 del
2012, la Regione intende sostenere ulteriormente lo sviluppo del settore
termale calabrese, utilizzando tutti gli strumenti utili a tale scopo e, in
particolare, lo strumento finanziario “Fondo Exit FUIF”, nel rispetto del
relativo Regolamento operativo.
La Regione intende, inoltre, sempre attraverso l’azione della
propria società in house Fincalabra S.p.A. e della propria
partecipata Terme Sibarite S.p.A., porre in essere tutte le azioni necessarie
per la creazione di una “Rete regionale delle Terme”, che accolga tutte le
imprese pubbliche e private operanti nel settore dei servizi di cura e
dell’offerta turistica nelle località termali, con l’obiettivo di creare
un’offerta omogenea di cura e di servizi turistici.
Grazie, consigliere Caputo. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Ritorno sul problema posto in precedenza e sul quale il
consigliere Arruzzolo ha cercato di fornire una
giustificazione: non mi pongo problemi, caro consigliere Arruzzolo,
per il fatto che la maggioranza richiami in Aula una proposta di legge – ci
mancherebbe altro – ma quando il titolo della proposta recita “Misure di
rafforzamento del servizio sanitario regionale” e trovo nel provvedimento due
questioni che non c’entrano nulla, allora, mi domando se è la furbizia di
qualcuno che vuole oggi introdurre in Aula, per approvarlo, un provvedimento
senza aver creato un dibattito e senza che sia stato esaminato in Commissione.
Parliamo di acquisto da parte della Regione che diventa imprenditrice in un
settore senza aver posto minimamente in discussione il problema delle politiche
termali sulle quali siamo d’accordo.
Quello è il tema! Cioè, oggi, avete inserito in questo
provvedimento una questione che non c’entra nulla con la proposta di legge e
che meriterebbe un’attenzione approfondita da parte del Consiglio regionale
perché parliamo del settore delle politiche termali che potrebbe diventare
trainante, ma che meriterebbe un’attenzione particolare prima nelle Commissioni
consiliari competenti e, poi, in Consiglio regionale.
Questo è il problema che pongo – ripeto – e non il fatto che è
prassi ormai consolidata che in quest’Aula si richiama una proposta di legge –
ci mancherebbe altro! l’abbiamo fatto noi, lo fate pure voi, è stato anche
discusso nella riunione della Conferenza dei capigruppo – ma l’interrogativo
che pongo riguarda l’inserimento in questa proposta di legge di due temi che
non c’entrano nulla.
Questa è, secondo me, una mancanza di rispetto tra maggioranza e
minoranza perché era giusto proporre un altro punto all’ordine del giorno
“Acquisto da parte della Regione Calabria tramite Fincalabra…”.
Non capisco perché avete voluto introdurre questo tema nella proposta di legge
e non comprendo – ripeto – se avete tentato di fare una furbizia o altro.
Mi spiegate perché avete inserito So.Ri.Cal.
e questo tema nella proposta di legge?
Il problema non è che avete richiamato in Aula la proposta, lo
abbiamo fatto sempre tutti, è prassi consolidata.
Lo chiedo anche al Presidente della Commissione sanità perché le
politiche termali, a mio avviso, potrebbero diventare il volano di sviluppo
della Regione.
Ne vogliano parlare approfonditamente?! Perché avete fatto questa
adesione? Cosa vi ha portato a fare questa adesione?
Nulla! È stato presentato un emendamento alla proposta di legge.
Denuncio questo e non il fatto che non dovevate richiamare in Aula il
provvedimento.
Il presidente Occhiuto ha detto che si tratta di una mera
questione tecnica e non di altro per quanto riguarda la sanità. Oggi, invece,
in questa proposta di legge ci sono due aspetti importanti.
Grazie, consigliere Bevacqua, le preciso, comunque, che le cure
termali rientrano nella materia sanitaria.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, colleghi consiglieri. Probabilmente,
consigliere Bevacqua, è il titolo che forse la porta a un’interpretazione a suo
uso personale. Comunque, lasciamo questa sua interpretazione nel suo personale
dubbio.
Premetto che volevo intervenire su alcune considerazioni poste
relativamente al punto all’ordine del giorno perché, quando si vuole negare
l’evidenza rispetto ad alcuni interventi che sta portando avanti, in maniera
egregia, il Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto, la cosa
sinceramente non può farci piacere e non ci fa piacere ancora di più quando si
cerca di strumentalizzare rispetto a quello che è il vero disagio in materia di
sanità e di salute pubblica.
Consigliere Tavernise, lei dovrebbe
sapere che, nel giro di pochissimi mesi, vengono riaperti dei presìdi
ospedalieri che erano rimasti chiusi e mi riferisco all’ospedale di Trebisacce,
di Cariati e di Praia.
Tante iniziative sono portate avanti per non parlare, poi, dei
finanziamenti del PNRR relativamente alle Case e agli ospedali di comunità, ma
ritengo che sulla sanità – così come è stato detto dal Presidente – si possa
tranquillamente aprire una discussione.
Consigliere Bevacqua, relativamente al punto e all’emendamento
illustrato dal consigliere Pierluigi Caputo, ritengo che, quando parliamo di
sistema termale, si faccia riferimento alla cura del cittadino calabrese e bene
ha fatto il Presidente a portare avanti una programmazione legata alla rete
termale che è venuta fuori attraverso l’ascolto dei territori e gli incontri
del Presidente con i sindaci.
Qual è stato l’obiettivo di procedere a questa operazione?
Intanto, quello di tutelare un patrimonio turistico legato alla cura del
cittadino calabrese e soprattutto al mantenimento dei livelli occupazionali di
alcune strutture importanti e di specificità, collegate, appunto, alla rete
termale calabrese.
Mi sarei aspettata dai consiglieri dei banchi dell’opposizione non
un plauso perché, sicuramente, dovete fare la vostra parte, però c’è una
responsabilità istituzionale che abbiamo nei confronti dei cittadini calabresi
e di tutte le persone che operavano all’interno di queste strutture e che si
sono viste mancare un posto di lavoro.
Abbiamo una responsabilità – e ringraziamo Dio nell’avere questa
specificità legata alle Terme – nel dire che ben venga lo sviluppo delle Terme.
Questo mi sarei aspettata dai banchi dell’opposizione, come mi
auguro che ci sia un voto favorevole che vada nella direzione dell’approvazione
di questo emendamento.
Grazie, consigliera Straface. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.
(È introdotto
l’articolo 3-bis)
Presidente, chiedo di intervenire per dichiarazione di voto.
Consigliere Bevacqua, vuole intervenire per dichiarazione di voto
sull’emendamento?
Sì, per precisare la posizione del gruppo del Partito Democratico
sull’emendamento.
Lei
è già intervenuto al riguardo e abbiamo capito che è contrario.
Ho
capito, ma ritengo di dover intervenire, avendo sentito la consigliera Straface
che cerca di ribaltare la situazione.
Risponderà,
successivamente, quando interverrà per dichiarazione di voto sulla votazione
del provvedimento nel suo complesso.
Va
bene.
Passiamo
all’emendamento protocollo numero 13862/A02, a firma del consigliere Caputo
introduttivo dell’articolo 3-ter.
Cedo
la parola al proponente per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. Le modifiche all’articolo 18 della
legge regionale numero 10 del 2022 tendono a garantire il rispetto delle
previsioni dell’articolo 2357 del Codice civile rispetto alle azioni proprie
acquistate da So.Ri.Cal. S.p.A., qualora la stessa
ancora le detenga, in tutto o in parte, allo scadere del diciottesimo mese
dall’acquisto.
La
proposta emendativa ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori
oneri a carico del bilancio regionale.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.
(È introdotto
l’articolo 3-ter)
Passiamo all’emendamento protocollo numero 13862/A03,
a firma del consigliere Caputo, introduttivo dell’articolo 3-quater.
Cedo
la parola al proponente per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. Con il presente emendamento si autorizza la
Giunta regionale a provvedere a tutti gli adempimenti di propria competenza
propedeutici all'individuazione di So.Ri.Cal. quale
gestore unico, ai sensi del decreto legislativo numero 152 del /2006, dando
mandato al Presidente della Giunta a sottoscrivere tutti gli atti di propria
competenza.
Per quanto riguarda gli aspetti finanziari della presente
disposizione si rimanda alla relazione allegata all’emendamento che modifica la
norma finanziaria della presente proposta di legge.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Ripropongo ancora la domanda, questa volta alla consigliera
Straface: cosa c’entra la sanità con questo tema? Cosa c’entra questa proposta
di legge su questo tema?
Il problema – ripeto – non è che volete che il presidente Occhiuto
e la Giunta possano sviluppare, attivare, coordinare, supportare e investire.
Mi riferisco a come si tenta di far passare in quest’Aula alcuni provvedimenti
che non c’entrano nulla con la proposta di legge. Avremmo preferito fare un
dibattito sulle politiche termali e sul perché oggi è necessario apportare
delle modifiche alla So.Ri.Cal. che sono temi che
abbiamo già affrontato nelle precedenti occasioni e, dopo pochi giorni, pochi
mesi, si propongono in Aula delle modifiche.
Vorremmo che ci fosse rispetto per quest’Aula e per il ruolo della
minoranza, non inserendo nelle proposte di legge le iniziative della Giunta
regionale che non c’entrano nulla.
Vorrei chiedere perché oggi fate questo e perché non avete
previsto un ordine del giorno dedicato a questi temi.
Questa è la domanda che vorrei porre all’Aula, a ogni consigliere
regionale e ai Presidenti interessati.
Grazie, consigliere Bevacqua. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Caputo. Ne ha facoltà.
Volevo spiegare al consigliere Bevacqua che il titolo del
provvedimento richiama diversi interventi normativi e l’inserimento all’ordine
del giorno è stato concordato nella riunione della Conferenza dei capigruppo.
Quindi, non ho capito perché si agita. Non c’è bisogno di agitarsi
– ripeto – perché l’inserimento all’ordine del giorno era stato deciso nella
riunione della Conferenza dei capigruppo. È un titolo nel quale sono previsti
vari interventi normativi.
Scusi, consigliere Caputo, ma gli emendamenti lei li ha proposti
il 3 giugno – cioè due giorni fa – non nella Conferenza dei capigruppo.
Non facciamo un dibattito, grazie. Pongo in votazione
l’emendamento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha
facoltà.
Presidente, mi scusi, vorrei intervenire sull’emendamento giusto
per comprensione perché, prima di votare, volevo capire bene il senso
dell’emendamento cioè “ai fini di cui al comma 4-bis, successivamente
all’acquisizione da parte di So.Ri.Cal. S.p.A. delle
azioni proprie nella titolarità del socio privato al prezzo complessivo di un
euro, la Regione provvede a tutti gli adempimenti di propria competenza, sia
nella qualità di soggetto concedente sia nella qualità di socio della predetta
società, propedeutici …” stiamo discutendo di questo punto giusto,
Presidente? Di questo emendamento?
Volevo capire la finalità, forse non sono stato molto attento
perché mi pare di capire che stiamo dando la possibilità, ovviamente, di
comprare le quote del socio privato al prezzo di un euro e questo era già
chiaro nel dibattito che avevamo fatto.
C’era una questione di fondo su cui mi sono perso nei meandri.
Ricordavo – ma forse mi sbaglio e questa è l’occasione per
ribadirlo – che le quote del socio privato avessero un pegno cioè ricordavo che
c’era un fondo straniero e, al di là del valore in sé dell’azione, ci fosse un
debito a monte che aveva previsto un pegno su queste quote.
A questo si riferisce la mia curiosità dell’operazione
complessiva. È vero che diamo la possibilità di acquistare le quote del socio
privato da parte di So.Ri.Cal. ad un euro, ma che
fine fa quel debito a monte che c’era con il fondo estero governativo?
Nell’emendamento si legge: “a tal fine, il Presidente della
Giunta regionale sottoscrive tutti gli atti di propria competenza, occorrenti
alla predetta finalità, ivi compresi quelli necessari a definire ogni rapporto
con il socio privato, previa verifica degli uffici competenti”.
Quali sono i rapporti con il socio privato al di là, ora, della
cessione di quota a un euro?
Quali sono i rapporti che dobbiamo definire? Perché, prima di
votare, vorrei capire altrimenti rischio di non far bene il mio lavoro di
consigliere regionale.
Volevo richiamare l’attenzione su questo, ricordando quello che
c’eravamo detti nel dibattito su So.Ri.Cal. e cioè
sul famoso pegno sulle quote e sul famoso fondo estero che non dava l’assenso
alla cessione delle quote.
Forse, nel frattempo, qualcosa è cambiato? C’è un accordo in
merito che darà il potere al Presidente della Giunta regionale di compiere e
definire ogni rapporto con il socio privato?
Quindi, prima di esprimere il mio voto favorevole o contrario,
vorrei capire cosa definiamo con il socio privato. Qual è il merito della
questione?
Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il
Presidente della Giunta regionale. Ne ha facoltà.
Intanto, vi do una buona notizia ossia che il
contenzioso con il fondo governativo tedesco è stato risolto.
La situazione di So.Ri.Cal.
è quella che conoscete, ne abbiamo parlato altre volte. Sorical
è una società in liquidazione che è partecipata da una multinazionale francese
sulle cui quote c’è un pegno di un fondo bancario governativo tedesco
evidentemente per i crediti della società multinazionale nei confronti del
gruppo bancario stesso.
Come sapete, di questa operazione si parla da
anni e l’ostacolo era rappresentato – come giustamente ricordato dal
consigliere Lo Schiavo – dalla indisponibilità del fondo tedesco. Abbiamo avuto
varie interlocuzioni nel corso degli ultimi mesi e in una, decisiva, mi sono
permesso di dire al fondo governativo tedesco che il bivio era il seguente: “Ho
trovato questa società che è in liquidazione, per me la strada più semplice
sarebbe quella di farla fallire e di dire che non ci sono le condizioni di
rilanciarla. Se ponete ostacoli a questo percorso alternativo, non ho
difficoltà a dire che questa società non può andare avanti e, quindi,
fallisce”.
Un bivio – dicevo – perché, dall’altra parte,
invece, c’è la disponibilità della Regione a investire su So.Ri.Cal.
perché, in verità, ha, dal punto di vista tecnico, professionalità eccellenti
al suo interno ed è una società sulla quale, davvero, si potrebbe fare un
investimento in un momento nel quale abbiamo una divisione del settore delle
acque, come sapete, in due macro ambiti: quello dei grandi adduttori di So.Ri.Cal. e quello della distribuzione dell’Autorità
idrica, che ora è confluita nell’unica Autorità costituita qualche tempo fa dal
Consiglio regionale.
Poi, c’è Acque pubbliche di Calabria che era un
altro organismo costituito dai Comuni e al quale aderiscono soprattutto i
Comuni della provincia di Cosenza, ma non gli altri Comuni della Regione.
Quindi, c’era una situazione molto nebulosa
che, in verità, ha fatto perdere alla Calabria alcune occasioni perché nei
primi bandi del PNRR la Calabria ha fallito dal momento che non erano nelle
condizioni di poter procedere né So.Ri.Cal. né, come
avete visto, l’Autorità idrica perché aveva selezionato il soggetto gestore in
ritardo e, quindi, aveva fatto perdere quell’occasione della quale abbiamo
parlato nella seduta di Consiglio regionale e che, poi, ha costituito il
presupposto anche per riorganizzare la governance del settore.
Ritornando a So.Ri.Cal.,
sostanzialmente, abbiamo detto alle banche: “O investite sulla prospettiva di rilanciare
la società – e, allora, il pegno che avete forse vale qualcosa – oppure questo
pegno non vale nulla perché sarà un pegno su quote di una società che
fallisce”.
Così abbiamo vinto la resistenza delle banche
tedesche. Ora il closing di tutta l’operazione è il 15 di giugno quando
è convocata l’assemblea di So.Ri.Cal. ed è previsto
che proceda – mi riferisco al consigliere Lo Schiavo anche in qualità di notaio
– all’acquisto di azioni proprie.
Ricordate? Avevamo pensato anche a Fincalabra, ma era un modo per mettere anche Fincalabra nella cassetta degli attrezzi nel caso in cui le
banche tedesche avessero detto no alla formula di acquisto di azioni proprie.
Invece, siamo riusciti a convincerli e a fare in modo che Fincalabra
acquisti azioni proprie al prezzo di un euro dalla multinazionale francese e,
come si legge nell’emendamento, entro 18 mesi, queste quote dovranno essere
liberate dal pegno.
Perché si chiede l’autorizzazione a compiere
tutti gli atti propedeutici? Perché – come sapete – c’è una convenzione fra il
socio privato e la Regione, entrambi soci di So.Ri.Cal.,
che mi pare sia datata forse 2004-2009.
È una convenzione nella quale sia il socio
privato sia la Regione si impegnavano a fare degli investimenti nel settore
idrico che, in verità, nel corso degli anni, entrambi non hanno fatto.
Allora, gli atti propedeutici sono quelli
necessari a capire in che modo, perfezionando l’acquisto, si può fare una
ricognizione dei rispettivi obblighi come soci di So.Ri.Cal.
e trovare il modo di risolvere questa questione perché non è che andiamo ad
acquistare le quote a un euro e, poi, per esempio, se c’è una montagna di
inadempienze da parte del socio privato che supera le inadempienze della
Regione, diciamo: “Va bene, abbiamo acquistato ad un euro”.
Quindi, stiamo facendo in maniera tale che
questa operazione si concluda anche con una sorta di due diligence su
quello che doveva essere fatto e non è stato fatto.
La notizia positiva che vi do è che il problema
che ha sempre costituito un macigno sulla soluzione della vicenda So.Ri.Cal., che era quello delle banche tedesche, è
risolto.
Ora, entro qualche giorno, dovremmo verificare,
appunto, tutti questi aspetti legati alla vecchia convenzione e, nel caso,
appunto, stipulare un accordo come Regione, socia di So.Ri.Cal.,
al pari della multinazionale francese, per stabilire quali sono i rispettivi
impegni.
Se tutto quanto procede secondo programma, dal
15 giugno So.Ri.Cal. sarà completamente pubblica e,
soprattutto, avremmo posto in essere le condizioni per porla fuori dalla
liquidazione. A quel punto, faremo un dibattito in Consiglio regionale perché
lo reputo il luogo deputato per capire se siamo tutti d’accordo, anche
l’opposizione, sull’idea del governo regionale di fare una multiutility
pubblica che si occupi sia della grande adduzione sia della distribuzione e,
soprattutto, su come questa multiutility pubblica debba vedere coinvolti, da un
lato, la Regione e, dall’altro, il sistema delle autonomie locali.
La mia idea o, meglio, l’idea del governo regionale
è di fare un’Authority pubblica partecipata dalla Regione e dal sistema dei
Comuni e quella sarà materia di discussione chiaramente prima all’interno della
maggioranza – com’è legittimo e giusto che sia – ma, poi, anche in Consiglio
regionale, attraverso il confronto tra maggioranza e opposizione.
Questo è il senso della proposta emendativa che
è stata depositata.
Comprenderete anche le ragioni dell’urgenza
perché il closing di tutta l’operazione, nei tempi stabiliti forse un
paio di mesi fa con le banche tedesche e da qualche settimana con il socio
privato – la multinazionale francese – è, appunto, il 15 giugno.
Grazie, Presidente. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento
è approvato.
(È introdotto l’articolo
3-quater)
All’articolo 4 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 13862/A04, a firma del consigliere Caputo, al quale cedo la
parola per l’illustrazione.
Grazie. È l’ultimo emendamento, consigliere
Bevacqua, non si preoccupi.
La sostituzione dell’articolo 4 della proposta
di legge numero 70 della 12^ legislatura attiene ad esigenze di coordinamento
con gli emendamenti presentati.
Per quanto attiene gli aspetti di natura
finanziaria, relativa ai nuovi commi introdotti, al fine di dare copertura
finanziaria all’articolo 3-quater si rappresenta quanto segue:
l’introduzione dell’articolo 3-quater che introduce il comma 4 ter
della legge regionale numero 15 del 2007 è volta a garantire l’esecuzione di
tutti gli atti occorrenti per addivenire alla pubblicizzazione di So.Ri.Cal. S.p.A. ed alla sua conseguente individuazione
quale gestore unico, ex articolo 147, comma 2, del decreto legislativo numero
152 del 2006; conseguentemente, il Presidente della Giunta regionale provvede
alla sottoscrizione di tutti gli atti occorrenti quale socio e quale soggetto
concedente.
La disposizione di cui trattasi trae origine
dalla necessità di garantire il rispetto del Piano di erogazione e restituzione
di cui articolo 1 della legge regionale medesima. Grazie.
Grazie. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento
è approvato.
Pongo in votazione l’articolo 4 per come
emendato.
Articolo 4
(È approvato per come emendato)
Passiamo alla votazione del provvedimento nel
suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di
voto il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Mancuso.
Presidente Occhiuto, intanto, le chiedo scusa –
non mi ascolta, quindi lo faccio per il tramite del presidente Mancuso – se
prima l’ho interrotta.
Ricordo quando il presidente Occhiuto, in
Parlamento, faceva opposizione al presidente Conte su tutto, a priori e a
prescindere.
Mi comporto in maniera diversa, anzi vengo
criticato quotidianamente per essere la stampella in questo Consiglio
regionale, anche quando dico delle cose così palesi, consigliera Straface. O
vogliamo per caso negarlo?
Mi aspettavo da parte del consigliere Comito …,
che vive quotidianamente le situazioni di cui parlavo.
Se apriamo i nuovi ospedali e non riusciamo
nemmeno a garantire il servizio in quelli che oggi sono aperti, penso che non
andiamo a migliorare il problema, ma, piuttosto, a peggiorarlo perché
spacchettiamo ancora di più le poche unità a disposizione.
Presidente Occhiuto, lei ha parlato di medici
che non riescono ad essere assunti tramite i bandi perché il sistema sanitario
regionale in Calabria non è appetibile, ma ci sono diverse situazioni e
soluzioni, colleghi di maggioranza, che sono ferme sui banchi dei commissari e
direttori generali delle ASP.
C’è la possibilità, collega Loizzo,
lei lo sa bene, di fare delle convenzioni con società private anche di altre
Regioni per inviare nuovi medici e voglio ricordare che nel sistema sanitario
regionale – e lo sapete bene – non ci sono soltanto i medici, ma anche gli
operatori socio-sanitari e gli infermieri.
Abbiamo graduatorie e fondi per attingere ad
entrambe e questo non sta succedendo.
Consigliera Straface, lei sa quanto la stimo e quanto sono aperto alla
collaborazione per il bene dei nostri territori, ma se, poi, a queste
valutazioni e osservazioni che sono oggettive e che faccio in maniera corretta
e costruttiva – non sono critiche soggettive perché lei, come tutti quanti noi,
sa quante telefonate riceviamo quotidianamente per la mancanza di un diritto
alla salute quantomeno normale in questa regione – mi rispondete parlando
dell’ospedale a Sibari, di Vibo, penso che non sia un comportamento
oggettivo.
A questo mi riferisco quando dico di risolvere
i reali problemi della sanità. Ai nostri concittadini fuori non interessa
quanti subcommissari ci sono, ma, piuttosto, che stiano una, due o tre ore nei
pronto soccorso, collega Loizzo, e anche lei sa
meglio di me, che riceviamo quotidianamente telefonate di persone parcheggiate
per giorni nei pronto soccorso.
Faccio il consigliere di opposizione, ma non mi
oppongo in maniera distruttiva.
Mi auguro che questi interventi un po’ più
forti, in questa mia nuova fase o versione, vi siano da pungolo e non come
critica distruttiva che non è nella mia indole. Grazie.
La perdoniamo consigliere.
È intervenuto per dichiarazione di voto? È
contrario, va bene. Ne prendiamo atto. Passiamo alla votazione del
provvedimento nel suo complesso.
Presidente, chiedo di intervenire per
dichiarazione di voto.
Prego, consigliere Bevacqua, può intervenire
per dichiarazione di voto per 3 minuti. Ne ha facoltà.
Intervengo anche per meno tempo. Credo che
abbiamo fatto bene ad evidenziare alcune contraddizioni presenti nella proposta
di legge perché, poi, alla fine, ha anche permesso al presidente Occhiuto di
chiarire almeno un aspetto sulla So.Ri.Cal. e,
quindi, le necessità per le quali oggi chiede questa deroga o questa
possibilità.
Quello che, però, continuo a denunciare è che
in questo modo non si consente alla minoranza di compiere il proprio dovere che
è quello di vigilare sull’operato della maggioranza, ma anche di essere
collaborativi nei momenti in cui riteniamo positivi alcuni provvedimenti, nel
rispetto istituzionale dei ruoli.
Oggi, su questa proposta di legge non lo
abbiamo, invece, registrato, checché ne possa dire il collega Caputo – conosco
bene lui e la sua sensibilità, però ha presentato gli emendamenti il 3 giugno,
quindi tre giorni fa – pertanto, che approfondimenti potevamo fare come
opposizione su questa proposta di legge e su questi emendamenti che vanno al di
là dei contenuti della proposta?
Vorrei soltanto evidenziare questo: non essere
strumentali sulle questioni perché non è almeno mio costume e del gruppo del
Partito Democratico, ma penso anche dei colleghi di minoranza, vorremmo rendere
il nostro contributo utile e funzionale a dare risposte ai calabresi, ma questo
rispetto e queste risposte siano date coinvolgendo e responsabilizzando la
minoranza, rendendola partecipe e mettendola a conoscenza di quanto proposto in
Aula.
Oggi, con il nostro intervento abbiamo evitato
che quest’Aula approvasse al buio un provvedimento su questioni che riteniamo,
invece, che dovranno caratterizzare il dibattito nei prossimi mesi, ancora di
più se vogliamo dare risposte ai calabresi e utilizzare le opportunità che ci
offre il territorio.
Questo vogliamo. Votiamo contro il
provvedimento anche per questo atteggiamento tenuto dalla maggioranza che è
stato non propositivo, non di rispetto verso la minoranza e, pertanto, voteremo
contro anche questo.
Grazie, consigliere Bevacqua. Ha chiesto di
intervenire per dichiarazione di voto la consigliera Loizzo.
Ne ha facoltà.
Intanto, grazie Presidente di avermi dato la
parola. Il consigliere Tavernise mi ha provocato su
un terreno, ovviamente, a me molto caro.
Devo assolutamente disconoscere quello che
dice. Ovviamente, il commissariamento è stato fonte di tutti i mali per il
peggioramento dei livelli essenziali assistenza e anche del debito sanitario,
ma oggi non si può dire che siamo fermi sulla politica sanitaria perché mi pare
che i dati di fatto parlino diversamente.
Il consigliere Tavernise
ha parlato del personale. Come Commissione sanità stiamo licenziando,
addirittura, una proposta di legge nella quale abilitiamo all’ingresso medici
non specialisti, abbiamo fatto un concorso in un Hub di Cosenza dove su 7 posti
al pronto soccorso per mancanza di medici non siamo riusciti a trovare nessuno
e attiviamo – anche questo è sbagliato, consigliere Tavernise
– costantemente le prestazioni aggiuntive in pronto soccorso a Cosenza.
Diamo il tempo al direttore generale e al
commissario dell’ASP di fare altrettanto.
Detto questo per il reclutamento del personale
– come più volte sottolineato dal Presidente – ci vuole una regionalizzazione
delle graduatorie e ci vogliono Istituzioni che reclutino il personale come
Formez.
Credo che il Presidente, nel suo ruolo di
Commissario alla sanità, stia lavorando ad una serie di interventi importanti,
quindi, delegittimare questa fase, secondo me, è – come dire – un po’ populista
per cui ritengo di essere intervenuta con una dichiarazione di voto ovvia
proprio ovvia in relazione a degli attacchi che sono strumentali. Grazie.
Grazie. Il suo voto è favorevole?
Presidente, chiedo di intervenire per
dichiarazione di voto.
Prego, consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Ovviamente, esprimiamo un voto di astensione su
questo provvedimento, però mi preme ringraziare il Presidente, per avere chiarito alcuni
aspetti tecnici - che sono anche politici - dell'operazione che si va a
compiere; aspetti, a mio avviso, importanti perché noi oggi abbiamo un dato che
non possiamo trascurare, cioè noi stiamo acquistando delle quote da un socio
privato, ma ci tiriamo dietro la garanzia ancora di un creditore che ci sta
alle calcagna. In questo momento, abbiamo trascinato, anche dentro la nostra
nuova riorganizzazione, il peso di questo fondo, di questo creditore con cui
dobbiamo andare a definire i rapporti.
Quindi, capisco la strategia del Presidente,
cioè di aprire un ragionamento di rapporti dare-avere che si dovrà fare,
appunto, col fondo estero, però capisco anche che ci sono preoccupazioni e
perplessità sul fatto che questa garanzia continui a esistere, perché sia
affrontata nei giusti termini.
Detto questo, però, devo dare atto che
c’è stato un coinvolgimento quantomeno informativo sulla questione che, a mio
avviso, è determinante. Per quanto mi riguarda, come gruppo, col consigliere
Laghi, ma anche a titolo personale, al di fuori del ruolo di consigliere
regionale, c'è la disponibilità ad affrontare fino in fondo questo problema che
ci trasciniamo, perché questo fondo estero crea le stesse vertenze non solo in
Calabria. Ci sono altre situazioni simili che io ho avuto modo di approfondire
in altre regioni d'Italia e questo è derivato da una certa politica che ha
consentito ai privati, purtroppo, di condizionare l'esercizio di alcuni diritti
inderogabili, come è ovviamente il diritto alle acque, all’erogazione delle
acque; è diritto pubblico che noi oggi stiamo affrontando.
Quindi ribadisco la nostra astensione,
ma è un'astensione propositiva, nel senso di grande disponibilità a riaprire la
vertenza nei termini che ci siamo detti.
Grazie, consigliere Lo Schiavo.
Passiamo alla votazione del provvedimento nel
suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento è
approvato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Passiamo alla proposta di legge numero 33/12^
di iniziativa dei consiglieri Raso e Caputo, recante: “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 – Norme per la tutela,
governo ed uso del territorio – Legge urbanistica della Calabria”.
Cedo la parola al relatore, consigliere Raso,
per illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. La presente proposta di
legge introduce delle modifiche alla legge urbanistica della Calabria volte a
semplificare, rendere più fruibile e chiarire alcuni aspetti di detta
normativa.
Infatti, come consuetudine di questa
amministrazione regionale, guidata dal nostro presidente Occhiuto, si è cercato
di porre delle soluzioni alle diverse problematiche partendo dal basso,
ascoltando i Sindaci, le associazioni di categoria e gli ordini professionali.
Allo stato attuale, a distanza di circa 20 anni
dall'entrata in vigore della legge regionale numero 19 del 2002, sono circa 40
i Comuni che hanno approvato un nuovo Piano strutturale comunale (PSC), ovvero
un Piano strutturale associato; circa 300 i Comuni che hanno avviato la
procedura di formazione del PSC/PSA, di cui circa 80 i Comuni che hanno aderito
alla pianificazione a consumo di suolo zero di cui all’articolo 27 quater; 30
circa i piccoli Comuni che, in alternativa all’approvazione del PSC, hanno
aderito alle procedure semplificate di cui all’articolo 27 ter e circa 30 i
Comuni che non hanno ancora avviato alcuna procedura. Inoltre, circa 20 Comuni,
allo stato attuale, hanno provveduto ad adeguare alle disposizioni di
salvaguardia del Quadro territoriale generale a valenza paesaggistica (QTRP) i
vigenti strumenti urbanistici, ai sensi dell'articolo 73 della legge regionale
numero 19 del 2002.
Le amministrazioni comunali che hanno adempiuto
alle suddette disposizioni di legge sono quindi ancora oggi pochissime. Tale
circostanza è, riconducibili alle note difficoltà in cui versano i Comuni, in
materia sia di risorse umane sia di risorse finanziarie, sono state appesantite
dall’intervenuta emergenza sanitaria, che ha rallentato i procedimenti in
itinere in capo agli enti territoriali.
Tutto ciò, evidentemente, denota una debolezza
strutturale e generalizzata delle amministrazioni comunali calabresi che
possono essere affrontate principalmente con riforme strutturali, tese al
rafforzamento della capacità amministrativa delle medesime amministrazioni, che
richiederebbero, in ogni caso, tempistiche non conciliabili con le attuali
esigenze di velocizzare le richieste per le spese di Fondi comunitari e
nazionali, con particolare riferimento al PNRR.
Per quanto statuito all'articolo 65, comma 2,
della legge regionale 19/2002, fino all’approvazione dei nuovi strumenti
urbanistici, si applicano disposizioni transitorie che prevedono, secondo la
lettera a), che i piani regolatori generali e i programmi di fabbricazione
conservano validità limitatamente alle zone A e B e le relative sottozone
previste nei medesimi strumenti e, secondo la lettera b), non sono ammesse
varianti urbanistiche al di fuori di quelle derivanti dalla definizione delle
richieste di trasformazione di cui lettera a) e delle tipologie ricomprese
nella medesima lettera b), riconducibili a interventi aventi interesse
pubblico.
Pertanto la Regione, con le diverse modifiche
normative alla legge regionale 19/2002,
intervenute nel corso del tempo, per le amministrazioni comunali che non
abbiano adempiuto e non abbiano approvato un nuovo strumento di pianificazione,
ha già adottato misure molto stringenti e restrittive, al di là delle quali non
è più possibile adottare ulteriori sanzioni, fatta salva l’ulteriore sanzione
dell'applicazione del potere sostitutivo regionale, di cui agli articoli 28 e
67 e fatti salvi, in ogni caso, maggiori controlli da parte dell'amministrazione
regionale, implementati nella presente proposta emendativa, al fine di
controllare il rispetto dei requisiti imposti dell'articolo 65. Ciò tenuto
conto che, in ogni caso, ai sensi della legge 17 agosto 1942, numero 1150,
articolo 11, comma 1 “Il Piano regolatore generale del Comune ha vigore a tempo
indeterminato” e, dunque, uno strumento attuativo generale non può essere
caducato totalmente.
La proposta emendativa, pertanto, ha
l'obiettivo prioritario e urgente, in continuità con precedenti e analoghe proposte
emendative, tenuto conto, altresì e soprattutto, delle pesanti ripercussioni
socio-economiche dovute all’attuale emergenza pandemica, di spostare alcuni
termini decorsi (rispetto ai quali, per i Comuni che non hanno adempiuto,
resta, come unica ulteriore sanzione, rispetto a quelle già in essere,
esclusivamente l'applicazione del potere sostitutivo regionale di cui gli
articoli 28 e 67) per l’approvazione dei nuovi strumenti urbanistici generali
da parte delle amministrazioni comunali e per l'adeguamento dei medesimi
strumenti alla legge regionale 19/2002 e alle disposizioni di salvaguardia del
Quadro territoriale regionale a valenza paesaggistica (QTRP), approvato con
deliberazione del Consiglio regionale numero 134/2016, nonché di stabilire che
le singole attività ricognitive dei beni paesaggistici, di cui all’articolo
143, comma 1, lettere b), c) e d), che concorrono all'elaborazione del Piano
paesaggistico, attraverso il quale il medesimo QTRP acquista valenza
paesaggistica, validate in sede di Comitato tecnico di copianificazione,
assumano gli effetti di aggiornamento del quadro conoscitivo del QTRP, di cui
ai commi 9-bis e ter dell'articolo 25 della presente legge.
Quanto sopra, anche nelle more
dell'approvazione del Piano paesaggistico regionale di cui gli articoli 17-bis
e 25 bis della legge regionale 19/2002, tenuto conto che in ogni caso, a
seguito delle attività di co-pianificazione con il MIC, entro il 30 giugno 2023
la Giunta regionale procederà con l'aggiornamento dell'elenco dei centri storici
di cui alla delibera Giunta regionale numero 44 del 10 febbraio.2011 e
approverà per i medesimi un apposito disciplinare per gli interventi di
recupero, valorizzazione e messa in sicurezza del patrimonio edilizio e
urbanistico.
Molto importanti sono le modifiche introdotte
per la semplificazione della realizzazione degli impianti di energie
rinnovabile, che prevede che possono essere ubicate anche in zone classificate
agricole dai vigenti piani urbanistici, fatte salve le disposizioni di
salvaguardia del QTRP. Nell’ubicazione degli impianti in tali zone non è
richiesto variante allo strumento urbanistico.
Per gli impianti agrofotovoltaici
di nuova generazione non si applicano le limitazioni percentuali di utilizzo
del suolo, contrariamente alle notizie date su una rivista on-line
specializzata e prontamente smentita. Sono, inoltre, previste importanti misure
tese a semplificare i procedimenti amministrativi per l'adeguamento delle
disposizioni di salvaguardia del Quadro territoriale regionale a valenza
paesaggistica e a riconoscere ai Comuni che adempieranno, in tal senso,
premialità nelle concessioni di finanziamenti regionali di settori, anche a
valere sui fondi della programmazione comunitaria e nazionale. Ancora, in
assenza di approvazione della nuova pianificazione comunale, entro i nuovi
termini stabiliti dalla legge, sono previsti importanti misure di controllo da
parte del settore regionale, del Dipartimento competente in materia di
territorio e ambiente per gli aspetti urbanistici.
Infine, in assenza di adeguamento alle
disposizioni del QTRP, al fine di preservare i caratteri di ruralità e
l’identità del paesaggio, nelle more dell'approvazione del Piano paesaggistico,
per tutti gli interventi ricadenti in zone classificate agricole dai vigenti
piani urbanistici, i Comuni sono tenuti a certificare la coerenza e la
compatibilità dell'intervento alla legge e al QTRP, sulla base di una relazione
agro pedologica redatta dal proponente l'intervento.
Il presente disegno di legge, inoltre, modifica
l'articolo 61 della legge 19/2002, da un lato, per uniformare e, dall'altro,
per decentrare, nel rispetto del principio di sussidiarietà, l’attribuzione
delle funzioni in materia urbanistica e di opere abusive di cui gli articolo
31, commi 7 e 8, e 32, 39, 40 del DPR 380/2001.
Presidente, si danno per letti i vari articoli.
Grazie.
Non ci sono richieste di intervento, passiamo
all'esame e votazione del provvedimento.
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Articolo 5: è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 14020, a firma del consigliere Raso, a cui cedo la parola per
l’illustrazione, prego.
All'articolo 5, alla fine del punto 4 sono aggiunte le parole “senza ulteriori oneri a carico del bilancio regionale”.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in
votazione l’emendamento. L'emendamento è
approvato.
Pongo in votazione l’articolo 5. Approvato per
come emendato.
Articolo 5
(È approvato per come emendato)
Articolo 6
(È approvato)
Articolo 7
(È approvato)
Articolo 8
(È approvato)
Articolo 9
(È approvato)
Passiamo alla votazione del provvedimento nel
suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. Il provvedimento
per come emendato è approvato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
(È riportato
in Allegati)
Passiamo al sesto punto, cioè la proposta di
legge numero 64/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Straface, Raso,
Fedele, Graziano, Tavernise, De Francesco, recante:
“Modifica alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei
servizi pubblici locali dell’ambiente)”.
Cedo la parola alla consigliera Straface per
illustrare il provvedimento, prego.
Grazie, Presidente. Questa proposta di legge va
a modificare la legge regionale numero 10 del 2022, relativa all'organizzazione
dei servizi pubblici locali dell'ambiente, e va nella direzione di inserire due
grandi città della nostra Regione Calabria come membri di diritto nel Consiglio
direttivo.
Parliamo della città di Corigliano-Rossano, una
città che oggi si attesta la terza città della Calabria, con 73 mila abitanti e
con un’estensione territoriale di 346 km quadrati. Stessa cosa dicasi per
quanto riguarda la città di Lamezia Terme.
Sono realtà che addirittura superano per
estensione territoriale e per numero di abitanti le città capoluogo che sono
state inserite come membri di diritto del Consiglio direttivo. Questo, senza
nulla togliere alle altre realtà territoriali, vuole essere un segnale di
autorevolezza di territori che meritano di entrare nel Consiglio direttivo come
membri di diritto.
Vado a leggere la relazione descrittiva.
La presente proposta di legge è volta a
modificare alcuni commi dell'articolo 8 e la tabella dell'allegato A della
legge regionale 10/22 “Organizzazione dei servizi pubblici locali
dell'ambiente”. L’intervento di novellazione si rende
necessario per uniformare la legge regionale al quadro ordinamentale vigente.
La proposta si compone di quattro articoli di
seguito descritti.
L’articolo 1 modifica l’articolo 8 della legge
regionale 10/2022. All'inizio del comma 1, dopo le parole “la Città
Metropolitana di Reggio Calabria”, è aggiunto “e i comuni di Corigliano-Rossano
e Lamezia Terme”.
Nel medesimo comma la parola “trentacinque” è
sostituita con la parola “trentatré”.
Nel comma 3 dopo le parole “fa parte di diritto
del Consiglio direttivo d’ambito” sono inserite le seguenti: “il Comune
appartenente a una fascia demografica di cui al comma 2, priva di
rappresentanza in tabella A, concorre all'elezione del rappresentante
unitamente ai Comuni facente parte della fascia demografica immediatamente
inferiore”.
Alla fine del comma 10 dopo le parole “Sindaci
predetti” sono inserite le seguenti: “I Sindaci dei Comuni di cui al comma 2
afferenti a fasce demografiche prive di rappresentanza in tabella A e i Sindaci
dei Comuni afferenti alla fascia demografica immediatamente inferiore votano
unitamente designando il proprio rappresentante con una sola preferenza tra i
Sindaci facenti parte di entrambi le fasce demografiche”.
L’articolo 2 modifica la tabella dell’allegato
A.
L'articolo 3 prevede l’invarianza finanziaria
di tale proposta di legge regionale in considerazione alla sua natura squisitamente
ordinamentale.
L’articolo 4 in ultimo dispone l'entrata in
vigore anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quella della
sua pubblicazione sul BURC Calabria, invece che nell’ordinario termine dei 15
giorni della medesima pubblicazione.
Ne approfitto per ringraziare il Presidente
della Commissione ambiente e territorio, il consigliere Raso e insieme a lui i
componenti della Commissione e gli altri firmatari di questa proposta di legge
– mi riferisco alla consigliera regionale Valeria Fedele e al consigliere Tavernise – per aver voluto partecipare ai lavori della
Commissione relativamente a questa proposta di legge. Come un grazie è dovuto a
tutti i componenti della Commissione, perché parliamo di una proposta che è
stata approvata quasi all'unanimità con il solo voto di astensione del
consigliere di minoranza. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, e grazie, collega Straface,
prima firmataria di questa proposta di legge che ci ha tenuto a farla firmare
anche a me in qualità di rappresentante del territorio. La ringrazio veramente
tanto.
Con l’approvazione di questa modifica si chiude
un capitolo, quello della multiutility, su cui i giornali hanno parlato tanto.
Penso, però, che anche attraverso questa modifica si vada a tutelare la
rappresentatività e la rappresentanza dei Sindaci, soprattutto dei Sindaci
della terza e della quarta città della Calabria, che sono Corigliano-Rossano e
Lamezia. Però invito la collega Straface ora a non fermare il lavoro che stiamo
portando avanti per quanto riguarda i problemi ambientali della nostra regione.
È notizia di stamattina, collega Straface, che
i lavoratori dell'impianto di Bucita oggi vogliono incrociare le braccia e
chiedono lo stop alla cassa integrazione. Abbiamo di nuovo i rifiuti in mezzo
alle strade nella Sibaritide, abbiamo un impianto
pubblico, che è quello di Bucita, che a regime arriva a circa 60 tonnellate,
mentre potrebbe lavorarne 130 e i nostri rifiuti stanno andando nella provincia
di Catanzaro.
Quindi invito la collega Straface, anche qui, a
continuare avanti insieme questo percorso per tutelare al meglio e sempre di
più quella che è l'immagine della terza città della Calabria, ma anche quelle
che sono le altre città, che non possono più subire, soprattutto nei periodi
estivi, il problema dei rifiuti in mezzo alle strade. Grazie.
Grazie, collega Tavernise.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente, come sapete io ho votato contro la multiutility perché non condiviso
la creazione di questo, che definisco un mostro, perché dovrebbe avere delle
capacità straordinarie organizzative, di risoluzione dei nostri problemi e non
credo le possa avere, così come non credo neanche nella buona capacità che,
invece, dovrebbe esserci di mettere la differenziata al primo posto e quindi,
comunque, costruire dei servizi e delle strutture virtuose, dei cammini
virtuosi che, comunque, in molti comuni, anche se non in tutti ovviamente,
erano iniziati.
Nonostante
tutto, questa proposta della collega Straface e del collega Tavernese e di
molti altri non può che trovarmi d'accordo perché è evidente che queste due
grosse città devono avere comunque una rappresentanza. È logico, quindi, che in
questa circostanza io possa votare assolutamente in maniera positiva.
Grazie,
collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Per questa legge avevo proposto degli emendamenti perché è del tutto
evidente, come in realtà è stato rilevato nella discussione sulla legge a cui
questa proposta si riferisce, cioè quella della multiutility, chiedersi quale
fosse la ratio. Ed era quella che nel
consiglio direttivo fossero rappresentate le città capoluogo di provincia.
Io
credo che per ogni legge e ovviamente anche per le proposte di modifica debba
esserci una ratio e debba essere data
anche la possibilità di comprensione e di sostenibilità delle modifiche stesse.
Quando abbiamo approvato la legge per la multiutility e c'era già stata una
proposta di emendamento di questo tipo, ricordo che il presidente Occhiuto -
devo dire in maniera del tutto condivisibile - aveva dichiarato che
l'introduzione nel consiglio direttivo di altre rappresentanze non poteva essere
rinvenuto nella numerosità della popolazione, che come criterio non era
sufficiente, sottolineando come si sarebbe trovato il modo di accogliere
l’emendamento e quindi la possibilità che fossero rappresentate sia Lamezia che
Corigliano-Rossano attraverso l’individuazione di motivazioni che non fossero
semplicemente riferibili al numero degli abitanti.
Io
ho trovato questo ragionamento assolutamente logico e condivisibile per cui
avevo proposto degli emendamenti che, ovviamente, mantenessero Corigliano-Rossano
e Lamezia nell'ambito delle città rappresentate nel consiglio direttivo ope legis e a questo, però, avevo pensato
di aggiungere non solo il criterio della popolazione, ma anche il criterio
della rappresentanza territoriale che, nell'ambito dello smaltimento dei
rifiuti e della gestione dell'acqua, rappresentano un criterio fondamentale.
Per cui nel mio emendamento avevo proposto di aggiungere - aggiungere e non
sostituire - a Corigliano-Rossano e Lamezia i comuni di Cassano Jonio e
Castrovillari; Cassano Jonio per la sibaritide,
Castrovillari per l'area Calabria del Centro Nord, quindi del Pollino-Esaro,
Paola per l'area del dell'Alto Tirreno Cosentino, Gioia Tauro e Siderno per la
rappresentanza certa dell'area meridionale tirrenica e meridionale ionica. In
maniera, a mio parere incomprensibile, questo emendamento, con un atteggiamento
che io giudico un po' troppo muscolare, è stato bocciato e si è fatto
nuovamente riferimento unicamente al criterio della popolazione. Criterio della
popolazione che per le città che io avevo indicato è comunque presente perché
sono tutti comuni al di sopra dei 15.000 abitanti.
Secondo
me, con l’approvazione del mio emendamento, si sarebbe garantita una
rappresentatività omogenea sia territorialmente sia come popolazione. Quindi,
ribadisco: Corigliano-Rossano, va bene, Lamezia, va bene, ma perché - non ho
capito ancora il motivo ostativo - bocciare Castrovillari, Cassano, Paola,
Gioia Tauro e Siderno? Questa è una legge a cui noi non riteniamo di poterci e
doverci opporre perché non siamo per la politica di “Occhio per occhio, dente
per dente”, ma rimane comunque una legge monca.
A
questo punto, immagino, che per criteri di appartenenza territoriali ed
elettorali siano inserite soltanto due città, togliendo la possibilità - non
avrebbe tolto niente a nessuno -, della rappresentanza pregiudiziale di tutto
il territorio calabrese. Per questo motivo, noi non voteremo contro, ma non
voteremo a favore, astenendoci dalla proposta. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Straface, prego.
Intanto
vorrei esprimere tutta la nostra solidarietà ai dipendenti dell'impianto di
Bucita che in questo momento stanno manifestando perché non ricevono il loro
stipendio da diversi giorni. Però ci sono alcune responsabilità per quanto
riguarda l'impianto di Bucita e mi rivolgo anche alla consigliera Bruni: se si
è arrivato al discorso della multiutility è perché purtroppo - l'abbiamo detto
anche in Commissione - alcuni ATO - non dico tutti perché Catanzaro ha
rappresentato comunque un esempio importante - non hanno funzionato e le
conseguenze che si sono avute, soprattutto nella provincia di Cosenza, oggi le
ritroviamo nell'impianto di Bucita per il quale esisteva un finanziamento, che
doveva essere utilizzato per l'ampliamento di questo impianto, purtroppo negli
anni non realizzato. Un impianto che risulta fortemente sottodimensionato.
Noi
ci auguriamo che al più presto possa partire la multiutility. Crediamo
fermamente nel discorso della gestione dei rifiuti e per il problema di Bucita
chiederò al presidente Raso di convocare, presidente Raso, il commissario
Gualtieri per poter affrontare anche la problematica relativa ai rifiuti che
oggi investe il nostro territorio.
Per
quanto riguarda invece l'intervento del consigliere Laghi, ho puntualizzato la ratio che ha portato all'inserimento
della città di Corigliano-Rossano e di Lamezia, dicendo che parliamo di due
grossi centri urbani che, addirittura, superano in numero di abitanti le città
capoluogo. Ma la legge sappiamo che riconosce un tot preciso di rappresentanti
per ogni provincia, ad esempio a Cosenza spettano 15 rappresentanti, di cui uno
di diritto, riconosciuto al capoluogo Cosenza, e uno a Corigliano-Rossano, che
viene appunto Inserito – ripeto - per il numero di abitanti e per l'estensione
territoriale. Quindi gli altri 13 vengono comunque inseriti per come previsto
dalla legge, rispettando i punti della Tabella A, in base al numero degli
abitanti, altrimenti andremmo a stravolgere completamente quello che è lo
spirito e la filosofia di questa legge. Grazie.
Grazie,
collega Straface. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È approvato)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Articolo 4
(È approvato)
Pongo
ai voti il provvedimento nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento
formale. Il provvedimento è approvato, con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il
settimo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di provvedimento
amministrativo numero 65/12^ d'ufficio, recante: “Effettuazione referendum
consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 54/12^ di iniziativa del
Consigliere regionale Graziano, recante: 'Modifica dei confini territoriali dei
comuni di Serra d'Aiello e Amantea della provincia di Cosenza'”. Cedo la parola
al relatore, il consigliere Graziano, per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. Saluto tutti i colleghi consiglieri e la Giunta regionale. Questo
provvedimento nasce da una proposta di legge che è stata a me fatta presente da
una a associazione di Amantea che si chiama “Ritorno alle origini di Temesa”, costituita da cittadini residenti nella frazione
di Amantea, attigua al Comune di Serra d'Aiello, ma ricadente nel comune di
Amantea.
La
Costituzione prevede che le Regioni, sentite le popolazioni interessate,
possono apportare modificazioni ai confini territoriali del comune e anche
modificazioni nei nomi dei comuni stessi; anche la legge regionale prevede che
ciò si possa fare, attraverso però preventivamente un referendum consultivo
delle popolazioni interessate territorialmente, ed è quello che proponiamo oggi
alla deliberazione dell'Aula; la legge regionale prevede anche che siano
interessate, motivandolo, le popolazioni effettivamente interessate al quesito,
con esclusione della popolazione che non ha organicità strutturale sul
territorio per vocazione, per dotazioni infrastrutturali, per funzioni territoriali
nonché in caso di eccentricità dei luoghi interessati dalla modificazione.
Effettivamente
il territorio di Campora San Giovanni e i territori di Serra d’Aiello hanno
delle attinenze importanti anche nel contesto storico culturale. Pensate che
già nel XIII° secolo a.c. esisteva la popolazione di Temesa in quel territorio racchiuso fra il fiume Torbido e
il fiume Oliva, dove dovrebbe nascere il nuovo Comune che è per l'appunto la
sommatoria della frazione di Campora e dell'attiguo Comune di Serra d'Aiello.
Si
tratta, quindi, di una popolazione che già aveva una comunità esistente proprio
in quel territorio che è oggetto del referendum attuale.
Anche
dal punto di vista dell’assetto urbanistico infrastrutturale il territorio di
Campora è diviso da Amantea da un promontorio che si chiama Coreca e che è
collegato ad Amantea attraverso una galleria sulla Statale 18 e, soprattutto,
dista da Amantea 8 km. Il contesto linguistico, gli usi e i costumi e le
tradizioni di Serra d'Aiello e di Campora San Giovanni sono comuni: hanno un
dialetto comune, una cadenza dialettale comune, ben diversa da quella di
Amantea che risente dell'invasione degli arabi.
Diciamo
che, fra l'altro, i camporesi, negli anni, hanno
visto evolversi in autonomia le proprie attività sia commerciali sia anche di
scuola e pensate che esistono all'interno della comunità i servizi pubblici
essenziali e basilari ed esistono anche attività economiche autonome. C'è anche
un cimitero a sé stante nella frazione di Campora San Giovanni e anche il servizio
irriguo è a sé stante rispetto ad Amantea e perfettamente autonomo. Anche la
stazione ferroviaria era denominata stazione ferroviaria di Campora-Serra
d'Aiello.
Sono
varie le motivazioni che vengono approfondite all'interno della relazione
corposa che è stata fatta per la proposta di legge, già esaminata dalla prima
Commissione consiliare presieduta dalla collega Luciana De Francesco che ha
fatto, insieme a tutti i componenti che ringrazio, un approfondimento davvero
esaustivo che ha richiesto numerose sedute e numerose audizioni.
Ritengo
sia giusto dare la parola ai territori, ai cittadini e questo anche con il
supporto giuridico garantito del Settore assistenza giuridica del Consiglio
regionale che ci ha seguito in tutto questo lavoro svolto nei mesi e nelle
settimane scorse.
Oggi
noi con questa votazione andiamo a sottoporre questo quesito ai cittadini del
territorio interessato, vale a dire di Campora e di Serra d'Aiello, il cui
testo è “Volete voi il trasferimento della frazione di Campora San Giovanni dal
Comune di Amantea al Comune di Serra d'Aiello, il quale, a seguito della
modifica e dei confini, seconda la planimetria allegata, assume la
denominazione di Temesa?”
Volevo
precisare che questo quesito non va a ledere assolutamente il Comune di Amantea
e capisco che ci siano state anche delle giuste rivendicazioni delle
popolazioni che rimangono fuori dal referendum e che sono quelle del territorio
di Amantea. Amantea non scenderà sotto i 10.000 abitanti se dovesse esserci la
separazione perché Amantea, come risulta dalla certificazione acquisita in
Commissione, è ben al di sopra attualmente dei 14.000 abitanti e la popolazione
che eventualmente verrebbe trasferita nel nuovo comune è poco più di 3 mila
abitanti.
Quindi
Amantea avrebbe quasi 11 mila abitanti. Questo per fugare ogni dubbio da questo
punto di vista. Ma un passaggio lo voglio fare anche in riferimento ad altre
cose che sono circolate negli ultimi giorni.
Amantea
effettivamente in questo periodo ha le elezioni amministrative comunali. Noi
non dobbiamo scappare da questo né vogliamo incidere su questo. Tanto è vero
che questo referendum si svolgerà ben al di là delle elezioni comunali perché
dovrà essere indetto dal Presidente e si svolgerà non prima di 4 mesi a partire
da oggi. Quindi lungi da noi alcuna interferenza sulle elezioni comunali che
continueranno a svolgersi indipendentemente dall'esito di questa votazione.
Volevo
fare questa semplice considerazione e poi rimettere all'Aula il voto su questo
referendum che - ripeto - è esclusivamente consultivo: una volta conosciuto
l’esito del referendum si ritornerà in Commissione per riprendere il percorso
della legge che al momento è interrotto. Non c'è null'altro da aggiungere,
Presidente. La ringrazio molto. Grazie.
Ha
fatto bene a precisare l'ultimo…
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Sento il dovere
di intervenire e lo faccio con l'oggettività di chi anche elettoralmente non è
interessato dal Collegio in questione.
Ovviamente lo
faccio in qualità di consigliere regionale della Calabria e in coerenza con la
posizione già espressa apertamente in Commissione affari istituzionali, dove ho
partecipato al dibattito in materia esprimendo alcune perplessità che voglio
porre all’Aula e che riguardano non certamente la necessità di dare voce ai
cittadini; la democrazia è fatta di questo e, quindi, non ho alcun timore,
nessun consigliere può avere timore a dare la voce al popolo.
Il punto è
che, a mio avviso, stiamo introducendo un precedente particolarmente delicato.
Non sono a
conoscenza degli approfondimenti del Settore assistenza giuridica, però ritengo
che vi siano delle cose da dire.
Punto numero
uno: stiamo andando ad approvare una proposta dopo aver sentito la frazione
interessata di Campora e l'altro Comune, senza però sentire il Comune, che poi
subirà il distacco della frazione stessa, che attualmente si trova in una
situazione di commissariamento e i Commissari, pur se ritualmente invitati, non
hanno preso parte alla discussione.
Rispetto a
ciò ho espresso una mia posizione, ovvero l’opportunità di attendere l'esito
delle elezioni comunali per ripristinare gli organismi democraticamente eletti
in quel Comune e sentire ovviamente anche la posizione di chi subirà questo
provvedimento legislativo.
Questo è il
primo punto che ho osservato e che ho voluto rivendicare in quella sede.
La seconda
cosa riguarda la questione di chi deve votare poi materialmente a questi
referendum per il distacco di una frazione e la conseguente annessione a un
Comune limitrofo.
Stiamo
facendo passare un principio che, in realtà, non è supportato da una norma che
disciplini questo punto.
Semplicemente
nella premessa si fa riferimento a quanto stabilito dalla Corte costituzionale,
ovvero che: “La perimetrazione delle
popolazioni interessate deve fondare su un interesse qualificato e essere
consultati sulla base di una variazione territoriale con l'avvertenza che tale
binomio evoca comunque un dato variabile che può prescindere dal diretto
coinvolgimento nella modifica ricomprendendo anche gruppi di residenti
interessati ad essi in via mediata e indiretta”.
Noi abbiamo
utilizzato questo riferimento della Corte costituzionale per dire cosa?
Che in questo
referendum vota la frazione interessata, vota ovviamente il Comune dove dovrà
annettersi la frazione, ma non voterà poi il residuo della popolazione, in questo
caso di Amantea, che questo distacco dovrà ovviamente subire.
Su questo, a
mio avviso, abbiamo fatto una scelta e una valutazione discrezionale che apre
un precedente: se domani un'altra frazione di un altro Comune intenderà
staccarsi dal Comune madre per entrare in connessione o fondersi con un Comune
limitrofo, noi dovremmo esporre e stabilire che questo principio varrà anche
nei futuri casi e, quindi, in quei casi, saranno solo quelle frazioni a
decidere se unirsi o meno ad altri Comuni; penso, ad esempio, a Catanzaro, a
Cosenza, a Vibo Valentia o qualunque capoluogo di Regione.
È successo
qualche anno fa con la frazione di Vibo Valentia marina e può capitare in
qualunque frazione, per ragioni di conurbazione territoriale, di omogeneità
storica. Poi anche questi sono dei confini molto labili per poter dire qual è
l'omogeneità storica e identitaria di popolazioni così vicine tra di loro.
A mio avviso,
questo principio porterà alla nascita di tanti movimenti di distacco di
frazioni in un momento in cui oggettivamente la tendenza va ad unire i Comuni e
non a distaccarli. È vero anche che, a onor del vero
e per onestà intellettuale, quest'operazione in realtà porterà al nascere di
altre forme di aggregazione, quindi lì avranno un’altra identità, non si tratta
solo di un'operazione di distacco e di annessione.
A quanto
pare, in quel luogo c'è la necessità di recuperare l'identità di più Comuni tra
di loro, ma non è questo il punto; il problema è di metodo e, pertanto, ho
posto un supplemento di riflessione, fermo restando che, ovviamente, mi rimetto
al principio base, che poi è sempre la democrazia; è sempre il voto quello che
legittima qualunque tipo di operazione però, decidere chi vota o meno in questo
referendum, non è una questione di poco conto, anzi, è la questione essenziale
di tutta la vicenda. Grazie, Presidente.
Grazie,
collega Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il collega Iacucci.
Prego, ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Un saluto a tutti i colleghi. Ho partecipato con grande attenzione
ai lavori della Commissione consiliare che ha affrontato il tema oggi in
discussione, tant’è che, non essendo componente di quella Commissione, ho
chiesto al collega Alecci di darmi la possibilità di partecipare perché chi mi
conosce sa che sono figlio di quel territorio e, quindi, conosco bene le
dinamiche e il territorio stesso.
Vi posso assicurare che i lavori della
Commissione – di questo ringrazio la presidente De Francesco, che è stata
rigorosissima – ci hanno permesso di affrontare tutti gli aspetti del problema
che oggi stiamo discutendo – come ha detto bene il collega Graziano – e tutti i
passaggi che erano necessari sono stati affrontati, discussi e approvati in
Commissione, tutti!
È stata organizzata
anche l'audizione del Comune di Amantea che, successivamente, ha deciso di non
essere audito quindi non si tratta di una mancanza della Commissione o del suo
Presidente.
Non sto qui a
ripetere le argomentazioni già esposte dal consigliere Graziano, che condivido
pienamente anche per quanto concerne gli usi e i costumi che riguardano quel
territorio.
Ha fatto bene
il consigliere Lo Schiavo a ricordarlo: questo è l'inizio di un percorso in cui
non si va a dividere, ma si inizia un percorso di aggregazione di più Comuni
per fare sintesi in quel territorio; quindi, non c'è una divisione, ma ci sarà
un’aggregazione che continuerà ad esserci e che quel territorio rivendica da
anni.
Collega Lo
Schiavo, in riferimento al quesito di chi partecipa al referendum, c'è una
sentenza della Corte costituzionale, la numero 214 del 2019, che riguarda una
situazione analoga nella Regione Marche
e, quando si parla di popolazioni interessate, la Corte costituzionale
chiarisce che le popolazioni interessate sono quelle, in questo caso, della
frazione che ha chiesto di aderire a un altro Comune e il Comune stesso; non ci
siamo inventati niente, ma abbiamo semplicemente seguito un percorso che non ci
porterà all’approvazione di una legge, ma all’indizione di un referendum
consultivo, dal cui esito avrà inizio il percorso dell'approvazione della
legge.
Si tratta di
un atto di democrazia, fortemente richiesto da quelle popolazioni, e ritengo
che noi ci dobbiamo fare interpreti delle istanze democratiche provenienti dal
territorio stesso.
Senza voler
mortificare nessuno, credo che le polemiche odierne siano fuori luogo.
Il futuro
Sindaco di Amantea avrà modo di partecipare alla discussione con la sua
amministrazione e avrà sicuramente la possibilità di dire la sua nell’ambito di
un percorso che oggi trova il suo inizio.
Pertanto,
esprimo il parere favorevole del gruppo del Partito Democratico
all'approvazione dell’indizione del referendum consultivo. Grazie.
Grazie,
collega Iacucci. Ha chiesto di intervenire il collega
Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Vorrei fare un breve intervento rifacendomi a quanto già esposto
dal collega Lo Schiavo, che ha posto oggettivamente delle motivazioni
metodologiche estremamente importanti.
Avendo
partecipato casualmente ai lavori della Commissione di cui non faccio parte, ho
avuto modo di ascoltare con grande attenzione e interesse il dibattito e devo
dire che, in realtà, quando si dice che il Comune di Amantea non ha preso la
palla al balzo per intervenire, in realtà è vero, ma forse è vero a metà, nel
senso che il rappresentante di un Comune è il Sindaco; cioè, il popolo
identifica il proprio rappresentante nella figura del Sindaco.
Amantea è
retto, come è ben noto, da un Commissario prefettizio che, quindi, non è stato
né eletto né probabilmente aveva tempo e forse voglia di approfondire una tematica
che è molto sentita.
Considerato
che il nuovo Sindaco di Amantea sarà eletto tra sei giorni, a mio avviso,
sarebbe ragionevole recepire il parere del rappresentante della popolazione di
Amantea tutta.
Ritornando a
quanto già sottolineato dal collega Lo Schiavo, ritengo che qui si corra il
rischio di innescare un meccanismo che non si sa fino a che punto saremo in
grado di controllare perché, a questo punto, qualsiasi ambito territoriale
facente parte di una comunità più ampia potrà richiedere la separazione, forte
del fatto che comunque il resto della popolazione potrà non essere chiamato
alla consultazione elettorale.
Ciò mi sembra
sostanzialmente iniquo perché si tratta della volontà di un’intera comunità,
per cui, se è pur vero che una parte della comunità ha dei diritti, la parte
minoritaria forse non può arrogarsi il diritto di decidere per tutti.
Alla luce di
quanto già illustrato dal collega Lo Schiavo e per le idee che ho rapidamente
espresse, dichiaro il mio voto contrario alla proposta. Grazie.
Grazie,
collega Laghi. Ha chiesto di intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Voglio giusto fare un piccolo intervento su questa tematica perché
penso che sicuramente la storia delle popolazioni, dei luoghi e delle persone
siano un motore importante di cammino e di costruzione.
Mi sembra di
capire che questo distacco è in realtà un distacco che porterà poi ad un
matrimonio successivo e ad un’ulteriore crescita di questa popolazione, perché è
evidente che la costruzione di questo nuovo Comune indicato nella parola Temésa o Temesa, a seconda se è
latino o greco, è certamente una direzione importante da seguire.
Oggi siamo
chiamati fondamentalmente a dire “sì” o “no” all'espressione di un referendum;
il referendum avrà dei tempi importanti perché è evidente che sarà realizzato e
sviluppato sicuramente dopo le elezioni e, certamente, quando ci saranno le
condizioni anche da un punto di vista gestionale – mi riferisco anche ai
Sindaci.
La mia, quindi,
è una posizione positiva rispetto a questo referendum perché è sicuramente
importante che le persone vengano coinvolte e abbiano la possibilità di dire la
loro, certamente, e penso comunque – faccio in questo una battuta – che nella
terra di Calabria fin troppe siano le divisioni; su questo il consigliere Lo
Schiavo ha ragione, vedo una ratio in
quello che dice perché trattandosi di una terra fin troppo piccola si
dovrebbero favorire le unioni dei Comuni all’insegna della crescita; è in
questa direzione di crescita che vedo l'inizio di un cammino e, quindi, sono
disposta a votare positivamente questa proposta.
Grazie. Ha
chiesto di intervenire la collega De Francesco. Ne ha facoltà.
Grazie, signor
Presidente. Sarò brevissima, ma per amore di verità voglio illustrarvi quello
che è stato l'iter della proposta, attraverso un lungo e approfondito lavoro in
Commissione affari istituzionali, che mi onoro di presiedere.
Nella prima
seduta di Commissione è stata avviata la trattazione con l'illustrazione della
proposta da parte del proponente, collega Giuseppe Graziano, che ringrazio per
averci illustrato in maniera chiara ed esaustiva la suddetta proposta, a
seguito della quale si è svolta la discussione generale.
Al termine
della seduta, si è deciso di rinviare la trattazione, ribadendo la necessità di
effettuare le audizioni; pertanto, la seduta successiva è stata dedicata alle
audizioni e, come concordato con tutti i colleghi componenti della Commissione,
sono stati invitati i rappresentanti degli enti locali interessati dal
provvedimento e i rappresentanti dell'associazione promotrice.
Tuttavia, non
è stato possibile audire i rappresentanti delle
Istituzioni del Comune di Amantea, i quali non si sono presentati né hanno
provveduto a delegare alcuno.
Infine, nel
corso dell'ultima seduta di Commissione, si è proceduto all'approvazione di una
Risoluzione sulla base degli elementi emersi nel corso della seduta in esito
anche alle audizioni, al fine di procedere alla consultazione referendaria dei
cittadini residenti nella frazione di Campora San Giovanni e nel Comune di
Serra d'Aiello, previa formulazione di un unico quesito referendario.
Tale proposta
è stata preventivamente comunicata al Presidente del Consiglio regionale.
È pervenuta
una richiesta di audizione da parte di un Comitato, al quale è stato chiesto di
trasmettere la documentazione attestante la formale costituzione, senza
ricevere però alcun riscontro.
Pertanto,
ritengo che l'iter seguito in Commissione si sia svolto in maniera corretta e,
dunque, la trattazione del provvedimento sia stata effettuata nel rispetto
delle procedure istituzionali.
Ringrazio
nuovamente i colleghi della prima Commissione per l'accurato lavoro e il
collega proponente del provvedimento, consigliere Graziano, per la completezza
della proposta fatta con criterio, ben circoscritta e sottoposta all'attenzione
del Settore assistenza giuridica. Grazie.
Grazie,
collega De Francesco. È stata chiarissima.
Pongo in
votazione il provvedimento nel suo complesso.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo.
Ne ha facoltà.
Chiedo il rinvio
dei punti 8, 9, 10 e 11 alla prossima seduta di Consiglio regionale.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mammoliti. Ne ha
facoltà.
Vorrei fare
una breve riflessione per motivare le ragioni del mio dissenso rispetto al
rinvio dei punti all’ordine del giorno.
Ritengo che
questa prassi, ormai perpetrata nel corso degli anni, debba essere scardinata
perché non sempre le prassi ripetute nel tempo sono state positive, ma possono
poi, con il passare degli anni, suggerire dei cambiamenti significativi e, in
questo caso, a mio avviso, il cambiamento significativo consisterebbe nel
riattribuire la funzione e la prerogativa democratica al Consiglio regionale
nella scelta di queste nomine.
Nel passato è
stato fatto così; si rinvia, in maniera tale che poi il Presidente possa avere
i cosiddetti poteri sostitutivi per poter decidere.
Siccome siamo
in una fase di grande cambiamento – e credo che il vero cambiamento dell'azione
amministrativa della Calabria si misuri anche attraverso queste scelte di
cambiamento e di novità sostanziale nell'azione di governo delle scelte
rispetto al merito, alla qualità e alle competenze che si devono decidere in
funzione degli organismi e dei ruoli da ricoprire – personalmente dissento da
questa richiesta di rinvio e, a nome del gruppo del Partito Democratico, chiedo
che il Consiglio regionale proceda alla trattazione dei punti e alle nomine di
competenza. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Anch’io
ritengo che questa prassi debba essere interrotta.
Lo dico con
realismo, pur conoscendo le regole e i meccanismi di funzionamento della
politica.
Nonostante
questo, ha ragione il consigliere Mammoliti: noi viviamo in un momento in cui
bisogna dare un segnale di cambiamento e di rottura.
Il presidente
Occhiuto ha dichiarato in tutte le salse che la musica in Calabria è cambiata,
ma quando la musica cambia, deve cambiare veramente fino in fondo.
Per queste
nomine, su cui c’è l’attenzione della Regione intera –non solo gli addetti ai
lavori, ma tutta l'opinione pubblica è interessata a capire come vengono fatte
le scelte dello Spoil system di organismi che avranno un ruolo rilevante nei
prossimi anni – ebbene, di fronte a questo interesse, la Regione Calabria non
può tradire un'aspettativa di cambiamento, che oggi avverrà se si introdurrà un
ragionamento di merito sui curricula che vengono presi in considerazione; di
merito e di competenza perché è sempre la politica che deve decidere, e questo
nessuno lo nega, ci sono le maggioranze e le opposizioni.
So bene come
funzionano le regole del gioco, però in questo momento, in un momento così
difficile per la Regione in cui si parla in qualunque latitudine, nei convegni
e nelle iniziative, di dare ruolo alla meritocrazia, di interrompere le
clientele della politica e le regole del passato, allora bisogna essere
coerenti fino in fondo con quello che si va a dire nell’opinione pubblica.
Bisogna
essere coerenti fino in fondo perché i giovani laureati calabresi, le tante
intelligenze che vantiamo sempre nei comunicati stampa anche a costo zero
perché è facile elogiarli… però dobbiamo essere coraggiosi quando si tratta di
discutere davvero chi dobbiamo mettere nei posti di comando di questa Regione.
Voglio
intervenire nel merito e decidere, per quello che è di mia competenza, chi,
come, perché, sulla base di quali presupposti, cosa ha fatto nella vita, quale
siano i meriti per cui andiamo a scegliere i componenti delle Società
partecipate della Regione Calabria.
Questo
potrebbe essere il vero segnale di rottura che dimostra che la musica è
cambiata.
Questi sono i
segnali veri che noi possiamo dare ai cittadini calabresi e cioè che adottiamo
qualcosa di nuovo.
Ovviamente
questo che cosa significa? Ho visto come funziona
nelle altre Regioni. Qui l’Ufficio di Presidenza funge da filtro.
Non entrerò nell’annosa questione per cui il
nostro gruppo consiliare e questa opposizione – in realtà è varia, si parla di
più opposizioni – non sia presente nell'Ufficio di Presidenza, ma voglio solo
fare una nota di contorno per dire che, non essendo presente nell'Ufficio di
Presidenza, il gruppo De Magistris Presidente deve avere la possibilità di esprimere
la propria posizione in Consiglio regionale; diversamente, saremmo totalmente
esautorati rispetto a questo tipo di dibattito.
Non si tratta di una questione di tipo
procedurale; in altre Regioni ci sono delle Commissioni ad hoc che valutano i criteri, i requisiti e anche le competenze
per poter partecipare ai bandi stessi.
Nessuno nega i poteri sostitutivi del
Presidente del Consiglio, sia ben chiaro; nessuno nega non solo la legittimità,
ma anche poi un difetto di funzionamento perché a un certo punto le nomine
inevitabilmente passano al Presidente del Consiglio, però oggi uno sforzo in
più lo potevamo fare senza dover fare il solito gioco del rinvio.
Avremmo potuto aprire un dibattito vero in Aula
sui curricula presentati, sul perché alcuni hanno dei requisiti in più, sui
criteri e sui punteggi aggiuntivi da dare, sulla valutazione oggettiva nel
merito; altrimenti – lasciatemelo dire,
colleghi – ancora una volta queste nomine saranno viste come l'accordo, magari
anche tra maggioranza e minoranza, ma sempre accordo non pubblico e non alla
luce del sole.
Questo è il vero segnale
di cambiamento che i calabresi oggi chiedono.
Grazie, collega Lo
Schiavo. Ha chiesto di intervenire il
collega Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. I colleghi Lo Schiavo e Mammoliti hanno fatto
riferimento
a una prassi consolidata.
Intanto, voglio ricordare al collega Lo Schiavo che i curricula sono soggetti
a valutazione. Difatti, negli elenchi ci sono persone escluse e persone ammesse
alla selezione perché effettivamente hanno i titoli per poter partecipare.
Inoltre, vorrei precisare che non c'è nessuna spartizione tra
maggioranza e minoranza in quanto è prevista una quota e non c'è una
spartizione di fatto, ma bensì delle quote spettanti alla minoranza che poi,
naturalmente, dovrete decidere a chi assegnare.
Lei sostiene che il suo gruppo sia esautorato perché non è presente
nell'Ufficio di Presenza, ma non è così.
Le quote di competenza della minoranza vanno discusse al suo interno per
decidere a chi saranno assegnate; quindi, nessuna spartizione!
Il potere decisionale spetta all’attuale maggioranza; quando lo sarete
voi, presenterete una proposta di legge diversa e, se lo riterrete opportuno e
avrete i numeri, procederete per come meglio credete.
Pertanto, ribadisco la richiesta di rinvio del punto. Grazie.
Grazie, collega Arruzzolo. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Mammoliti per dichiarazione di voto. Ne ha facoltà.
Non è mia intenzione aprire adesso né una polemica né un dibattito
sull'ipotesi di fare una nuova legge. Non ritengo ce ne sia bisogno, visto che
la legge in vigore prevede che sia il Consiglio regionale a fare le nomine.
Lo decide la maggioranza! Voi votate come meglio credete!
Non c'è bisogno di fare una nuova legge e, per le ragioni che ho addotto
e che il consigliere Lo Schiavo ha ripreso in maniera ancora più forte ed
efficace, ritengo che il segnale del cambiamento più volte reiterato in
quest’Aula, dal Presidente in primis,
per dare questo segnale di prospettiva e di idea di cambiamento dalla Calabria,
si misura anche con la capacità, il coraggio e l'audacia di assumere decisioni
inedite e forti come quelle che ritengo spettino a questo Consiglio regionale.
Per quanto mi riguarda, sono contrario a questa proposta e lo dico anche
a nome del gruppo del Partito Democratico. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi per dichiarazione
di voto. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Con ogni evidenza, quello di oggi è un ordine del
giorno un po' strano perché ci sono dei punti previsti che vogliono essere
rinviati e dei punti imprevisti che invece ci troviamo in lista.
Detto questo, senza voler fare l'esegesi di quello che ha detto il
collega Lo Schiavo, il punto è un altro. Il collega ha detto, così come penso
sia indubitabile, che noi non siamo rappresentati nell'organismo dell’Ufficio
di Presidenza del Consiglio regionale, questo è innegabile; che poi questo sia
successo per una lettura dello Statuto e del Regolamento che non condividiamo,
certamente questa è una cosa che riguarda e interessa non solo la minoranza, ma
bensì tutto il Consiglio perché come Statuto e Regolamento vengono interpretati
non è una cosa a compartimenti stagni, ma interessa tutti noi.
Per il resto, anch'io faccio riferimento a quanto è stato detto dai
colleghi di minoranza che mi hanno preceduto.
È necessario far seguire i fatti alle parole, altrimenti l’impressione
che se ne ha è che, come al solito, a dichiarazione di principio seguono poi
aggiustamenti, chiamiamoli così, che possono ritardare o meno l'effettuazione
delle nomine e che, quindi, vanno avanti parallelamente ai lavori del Consiglio
regionale fino a che non si arriva a un accordo complessivo all'interno della
maggioranza.
Pertanto, ritengo che un effettivo segnale di cambiamento e di
credibilità, sarebbe quello di non rinviare questo punto, ma di discuterlo oggi
per come previsto dall’ordine del giorno.
Per questo, annuncio il mio voto contrario. Grazie.
Grazie. Vorrei fare un chiarimento: per come è stato espresso il
pensiero della minoranza, sembra che sarò io a fare tutte le nomine, ma non è
così. Meglio chiarirlo!
Poi, se ci sarà la possibilità di legge per farle, si delegheranno al
Presidente; se non ci sarà, non si potranno fare, così come sia il consigliere
Laghi sia il consigliere Lo Schiavo, per una norma di legge alla quale hanno
fatto riferimento, a suo tempo hanno voluto la presenza in tutte le Commissioni
e, mi pare, che abbiano fatto valere le norme di legge, tutto qui; quindi, se
c'è la legittimità, si faranno; se non ce la legittimità, non si faranno.
Passiamo alla votazione.
Votiamo per il rinvio dei punti 8, 9, 10 e 11 dell’ordine del giorno.
(Il Consiglio rinvia)
Passiamo alla mozione numero 23/12^ a firma della consigliera Bruni e
altri, recante: “Ferma condanna contro gli atti di violenza e gli atti
vandalici verificatisi nella città di Corigliano-Rossano”.
Cedo la parola alla consigliera Bruni per l’illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente. Grazie a tutti i capigruppo che hanno voluto firmare
con me questa ferma condanna contro gli atti di violenza nella città di
Corigliano-Rossano.
Negli ultimi mesi stiamo assistendo a una recrudescenza inarrestabile in
più campi e in più settori.
Avevamo già audito il sindaco Flavio Stasi anche in Commissione anti
‘ndrangheta, ma ci sembra estremamente significativo che il Consiglio regionale
tutto si esprima e impegni la Giunta regionale a prendere questa posizione di
netta condanna verso questa escalation
di violenza e, soprattutto, tenti di tutelare con azioni tangibili la serenità
dei cittadini di questa città unica, proponendo una collaborazione tra tutte le
Istituzioni e le Forze dell'ordine proprio per migliorare e cercare di gestire,
con un controllo diffuso e più efficace, quest’area particolarmente ampia – 340
chilometri quadrati – e che il Consiglio regionale si adoperi impegnando la
Giunta regionale a intensificare il dialogo soprattutto con il Governo
nazionale tramite il Ministero degli interni per la prevenzione e la soluzione
del fenomeno.
Voglio sottolineare, a conclusione di questo e sempre ringraziandovi,
che a questa mozione siamo arrivati attraverso le segnalazioni anche di Europa
Verde-Verdi, che ha stimolato la sottoscritta su queste tematiche, quindi
dimostrando come il dialogo con i territori e con le forze anche non
rappresentate apparentemente in Consiglio regionale, ma rappresentate dalla
sottoscritta, possono essere importanti per stimolare un rapporto più
importante e soprattutto più utile per la nostra collettività.
Grazie.
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ringrazio la collega Bruni per aver inserito questa
mozione all'ordine del giorno, la maggioranza e tutti gli altri consiglieri per
averla approvata.
Presidente Mancuso, vorrei comunicare, in particolare a lei e ai
colleghi del gruppo Lega Salvini, Loizzo, Raso e
Gelardi, di aver avviato un’interlocuzione, attraverso il sottosegretario
Nesci, con il delegato alla Polizia, Viceministro degli interni e deputato,
Molteni, che è già a conoscenza di tutto quello che sta succedendo.
A breve dovrebbe essere pubblicato un comunicato stampa congiunto tra il
sottosegretario Nesci e il viceministro Molteni che, probabilmente, nelle
prossime settimane sarà in visita nella Sibaritide.
Considerato che siete colleghi di Partito, soprattutto lei, presidente
Mancuso, che è la più alta carica in Consiglio regionale, la pregherei di voler
dare – e sono certo che lo farà – un contributo in questa direzione.
Non voglio esasperare gli animi, ma è la realtà: notizia di sabato sera,
quindi sto parlando di due giorni fa, in pieno pomeriggio, un tentato omicidio;
alle 7:30 a Schiavonea due settimane fa, un omicidio; due omicidi a Cassano,
oltre agli incendi alle attività, alle automobili e cose varie.
La ringrazio e la prego, per cortesia, per un impegno in questa
direzione. Grazie.
Sarà fatto, per lei ovviamente, per i calabresi e per il territorio.
Pongo in votazione la mozione con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione numero 21/12^ a firma del consigliere Tavernise, recante: “Cancellazione treni regionali sulla tratta
ferroviaria Cosenza-Reggio Calabria”.
Cedo la parola al consigliere Tavernise per
l'illustrazione. Prego, consigliere Tavernise.
Grazie, Presidente. Anche questa mozione è stata concordata in sede di
Conferenza dei capigruppo.
Il problema è molto semplice, colleghi: il treno che effettua le fermate
di Castiglione Cosentino, Lamezia Terme, Vibo-Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro,
Villa San Giovanni e Reggio Calabria Lido, con due collegamenti giornalieri da
Reggio Calabria a Cosenza – il primo con partenza alle 06:00 e arrivo alle
0:00, il secondo con partenza alle 17:50 e arrivo alle 19:55 – dal 13 giugno
2022, risulta essere cancellato.
Ciò comporterà un deciso allungamento dei tempi di viaggio per i tanti
lavoratori, studenti universitari e dei Conservatori calabresi.
Per chi ha la necessità di andare a Reggio Calabria da Cosenza, ad
esempio, si parla di dover anticipare la partenza di circa un'ora e, per quanto
riguarda il ritorno, di oltre 3 ore di tragitto locale, con permanenza nella
Stazione di Paola in attesa della coincidenza, di circa 40 minuti.
Per questo motivo, impegno la Giunta regionale ad assumere ogni utile e
necessaria iniziativa nei riguardi di Trenitalia, per il mantenimento di queste
corse fondamentali in una regione come la nostra, dove sono fin troppi e
strutturali i problemi del trasporto pubblico locale.
Purtroppo, non c'è l’assessore al ramo, Orsomarso.
Vicepresidente Princi, visto che riguarda anche la città di Reggio
Calabria, ho già scritto una lettera alla dottoressa Corallini, che è
responsabile e mi ha risposto dicendomi che si sarebbe informata con Trenitalia
o con RFI, però ancora non ho avuto risposte, quindi chiedo se fosse possibile
un sollecito anche da parte della Giunta regionale.
Grazie.
Grazie, collega Tavernise. Pongo in votazione
la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo alla mozione numero 22/12^ a firma dei consiglieri Arruzzolo, Bevacqua, Bruni, Crinò,
De Nisi, Graziano, Laghi, Loizzo, Neri, Tavernise: “Su crisi settore ittico causa caro gasolio”.
Cedo la parola alla consigliera Straface per l’illustrazione della
mozione. Prego, consigliera Straface.
Grazie, Presidente. È a conoscenza di tutti quello che sta vivendo il settore
ittico, non soltanto in Calabria ma in tutta Italia per quanto riguarda il caro
gasolio.
Ringrazio, intanto, tutti i capigruppo dell'Assise regionale per aver
voluto firmare questa mozione dove chiediamo un impegno, in quanto la Regione
Calabria non può assolutamente rimanere insensibile rispetto a quello che
stanno passando e attraversando le marinerie calabresi.
I numeri parlano chiaro.
Intanto, il settore della pesca in Calabria consta di 106 imbarcazioni
appartenenti alle diverse marinerie della Regione, di cui ben 40 appartengono
alla marineria di Schiavonea, storica per natura ed espressione di una naturale
vocazione e di un’orgogliosa tradizione che si tramanda di padre in figlio.
Ben 300 sono gli operatori del settore ittico e si registra una perdita
di 150 mila euro al giorno a causa del fermo derivante dal caro gasolio.
Un danno che riteniamo di ingenti dimensioni per l'intero indotto del
settore che consta di circa 30 mila persone tra tutti coloro i quali operano
all'interno dello stesso settore ittico.
Va comunque fatta una distinzione tra le imbarcazioni che esercitano la
pesca con le reti a strascico o volante, che sono le maggiori imbarcazioni che
purtroppo oggi soffrono di più.
Nei giorni scorsi, unitamente all'Assessore regionale all'agricoltura e
alla pesca, Gianluca Gallo, ci siamo recati per esprimere la nostra
solidarietà, ma soprattutto per cercare di adottare le misure urgenti presso la
marineria di Schiavonea, così come ha fatto il collega consigliere regionale
Pierluigi Caputo, che si è recato presso la marineria di Cariati.
Una solidarietà e una vicinanza che in questa sede intendiamo rivolgere
naturalmente a tutte le marinerie calabresi, poiché tale mobilitazione unisce i
territori e accomuna istanze provenienti da tutta la Regione e dall'intero Sud
Italia, dove il settore pesca risulta particolarmente attivo ed è di primaria
importanza nella filiera economica e costituisce naturalmente il più delle
volte l'unica fonte di sostentamento per le rispettive famiglie.
Cosa chiediamo in questa mozione?
Intanto, cerchiamo e chiediamo l'impegno della Giunta regionale,
affinché si attivi un tavolo di confronto e di concertazione che veda coinvolti
tutti i soggetti istituzionali interessati, che possa essere un messaggio forte
presso il Governo centrale, chiedendo intanto delle misure di ristoro per
quanto riguarda i marittimi imbarcati, e naturalmente ci riferiamo ai marittimi
che sono regolarmente imbarcati dal primo gennaio al 31 dicembre dell’anno
solare.
Allo stesso tempo, chiediamo che venga proclamato uno stato di fermo per
le imprese del settore pesca, così come è stato fatto nel periodo legato
all’emergenza Covid-19.
Questo per dare, ripeto, un sollievo perché, credetemi, la disperazione
che si registra negli occhi che abbiamo potuto vedere presso tutti gli
operatori del settore ittico, è veramente enorme.
Parliamo di un settore che rappresenta una grossa fetta dell'economia
calabrese. È per questo che attraverso questa mozione la Regione Calabria,
attraverso la Giunta regionale, deve assolutamente esprimere il suo sostegno
con l'attivazione di tavoli di crisi e di concertazione e arrivare, quindi,
presso il Governo centrale, ma anche presso la Comunità europea affinché i
pescatori e le marinerie calabresi, possano essere ascoltati. So.Ri.Cal. Grazie.
Grazie, collega Straface. Pongo in votazione la mozione.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
La seduta è tolta.
La seduta termina alle 19,35
Hanno chiesto congedo gli assessori Dolce e
Pietropaolo.
(È concesso)
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:
Raso “Modifica all’articolo 5 della legge
regionale 12 dicembre 2008, n. 40” (PL n. 65/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Alecci, Bevacqua, Iacucci,
Irto, Mammoliti “Modifica art. 2 comma 3 della legge regionale del 16 dicembre
2021, n. 33 “Razionalizzazione e miglioramento dell’offerta assistenziale nel
territorio regionale”” (PL n. 66/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Lo Schiavo “Disciplina dei Marina Resort” (PL
n. 67/12^).
È stata assegnata alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e
relazioni con l’estero per il parere.
Mattiani
“Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver” (PL n. 68/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione -
Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione
Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Cirillo “Integrazioni all’articolo 27 della legge
regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)” (PL n.
69/12^).
È stata assegnata alla sesta Commissione -
Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse
naturali, Sport e Politiche giovanili e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e
relazioni con l’estero per il parere.
Caputo e Cirillo “Interventi normativi sulle
leggi regionali 11/2011 e 8/2002 e Misure di rafforzamento del servizio sanitario
regionale” (PL n. 70/12^).
È stata assegnata alla prima Commissione -
Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale, alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario e alla
terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per il
parere di cui all’articolo n. 66, comma 2 del Regolamento interno del Consiglio
regionale della Calabria.
Laghi, Comito, Bruni, Graziano, Loizzo, Neri “Modalità di erogazione di medicinali
cannabinoidi per finalità terapeutiche” (PL n. 71/12^).
È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità,
Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di
iniziativa della Giunta regionale:
“Piano di Azione e
Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione scheda intervento
III.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” - (Deliberazione
G.R. n. 189 del 03.05.2022)” (PPA n. 43/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
“Bilancio di previsione
2022-2024 dell’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria
(ARPACAL) - (Deliberazione G.R. n. 179 del 30.04.2022)” (PPA n. 44/12^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per l’esame di merito.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di
iniziativa d’Ufficio:
“Riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2021, ai sensi dell’art.
3, comma 4, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e conseguenti
variazioni al bilancio di previsione 2021-2023 e al bilancio di previsione 2022-2024
del Consiglio regionale della Calabria - (Deliberazione U.P. n. 28 del
12.05.2022)” (PPA n. 45/12^).
“Designazione di sette
membri effettivi e sette supplenti in rappresentanza della Regione nel Comitato
misto delle servitù militari (art. 322, comma 3, d.lgs. 66/2010)” (PPA n.
46/12^).
“Nomina di tre
rappresentanti designati dal Consiglio regionale, di cui uno in rappresentanza
della minoranza, nella Consulta regionale per la difesa e tutela delle
professioni (articolo 5, comma 1, lettera c), legge regionale n. 27/2001)” (PPA
n. 47/12^).
“Nomina di cinque
esperti nell'Osservatorio regionale dello sport (articolo 10, legge regionale
22 novembre 2010, n. 28)” (PPA n. 48/12^).
“Nomina di due
componenti, di cui uno espresso dalla minoranza, in rappresentanza della
Regione Calabria, nel Consiglio di amministrazione del Consorzio del Bergamotto
(articolo 7, legge regionale 14 ottobre 2002, n. 41)” (PPA n. 49/12^).
“Nomina di due membri
nominati dal Consiglio regionale nel Consiglio di amministrazione di FINCALABRA
S.p.a (articolo 3, comma 6, lettera A - legge regionale 11 maggio 2007, n. 9)” (PPA
n. 50/12^).
“Nomina del Presidente e
di un membro effettivo da parte del Consiglio regionale nel Collegio sindacale
di FINCALABRA S.p.a (articolo 3, comma 6, lettera B -
legge regionale 11 maggio 2007, n. 9)” (PPA n. 51/12^).
“Nomina di tre
componenti, tra cui il Presidente, nel Consiglio di Amministrazione dell’Elaioteca Casa degli Oli extravergini d'oliva di Calabria
(articolo 6, legge regionale 10 febbraio 2011, n. 2)” (PPA n. 52/12^).
“Nomina di Revisore
Unico dei Conti dell’Ente Parco Regionale (articolo 15, legge regionale 14
luglio 2003, n. 10)” (PPA n. 53/12^).
“Nomina di sei esperti di
comprovata esperienza nel Nucleo tecnico della cooperazione e relazioni
internazionali della Regione Calabria (articolo 12, legge regionale 10 gennaio
2007, n. 4)” (PPA n. 54/12^).
“Nomina di Revisore
contabile del Consorzio per la tutela del cedro di Calabria (legge regionale 13
ottobre 2004, n. 23)” (PPA n. 55/12^).
“Nomina di tre
componenti in rappresentanza delle Associazioni di categoria e tre componenti
in rappresentanza dei Patronati nell’Organismo di coordinamento e verifica a
favore degli invalidi (articolo 1, comma 5, legge regionale 19 ottobre 2001, n.
20)” (PPA n. 56/12^).
“Nomina su designazione
di cinque esperti indicati dalle Università della Calabria nel Comitato
tecnico-scientifico per le aree protette (articolo 5, comma 4, n. 11, legge
regionale 14 luglio 2003, n. 10)” (PPA n. 57/12^).
“Elezione di Difensore
Civico presso la Regione Calabria (articolo 5, legge regionale 16 gennaio 1985,
n. 4)” (PPA n. 58/12^).
“Nomina del Garante per
l'infanzia e l'adolescenza della Regione Calabria (articolo 3, legge regionale
12 novembre 2004, n. 28)” (PPA n. 59/12^).
“Elezione del Garante
della salute della Regione Calabria (articolo 4, legge regionale 10 luglio
2008, n. 22)” (PPA n. 60/12^).
“Elezione del Garante
regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale
(articoli 3 e 4, legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1)” (PPA n. 61/12^).
“Nomina di tre membri,
compreso il Presidente, di cui uno in rappresentanza delle minoranze, del
Comitato regionale per le comunicazioni - CORECOM CALABRIA (articolo 5, legge
regionale 22 gennaio 2001, n. 2)” (PPA n. 62/12^).
“Nomina di tredici
membri scelti fra donne elette nelle istituzioni e donne che abbiano
riconosciuta esperienza di carattere scientifico, giuridico, culturale, produttivo,
politico e sindacale sulla condizione femminile nella Commissione per le pari
opportunità fra uomo e donna presso il Consiglio regionale (articoli 3, 4 e 7,
legge regionale 26 gennaio 1987, n. 4)” (PPA n. 63/12^).
“Effettuazione
referendum consultivo obbligatorio sulla proposta di legge n. 54/12^ di
iniziativa del Consigliere regionale Graziano, recante: “Modifica dei confini
territoriali dei comuni di Serra d'Aiello e Amantea della provincia di
Cosenza”” (PPA n. 65/12^).
È stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa del
consigliere regionale Mattiani:
“Modifiche al
Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria” (PPA n. 64/12^).
È stata assegnata alla
quinta Commissione - Riforme - per l’esame di merito.
La Giunta regionale ha
trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione
n. 206 del 30 maggio 2022, recante: ““POR Calabria FESR FSE 2014/2020.
Rimodulazione del Piano Finanziario dell’Asse 3 “Competitività dei sistemi
produttivi” - (OT 3 FESR), Azioni 3.1.1, 3.1.2, 3.1.3, 3.3.1, 3.5.1, 3.6.1,
3.6.4, 3.7.1, 3.7.2 e 3.7.3, dell’Asse 5 “Prevenzione dei rischi” - (OT 5
FESR), Azioni 5.1.1 e 5.1.4, e dell’Asse 12 “Istruzione e formazione” (OT 10
FSE), Azioni 10.1.6 e 10.5.2””.
(Parere numero 6/12^).
È stato assegnato alla seconda
Commissione consiliare.
La quarta Commissione
consiliare, nella seduta del 20 maggio 2022, ha espresso parere favorevole al
decreto dirigenziale n. 1018 del 4 febbraio 2022, recante: “Autorizzazione, ai
sensi dell'art. 26 della L.R. 40/2009, per l'apertura di una nuova cava di
argilla in località Loreto del Comune di Lattarico (CS). Società ALA s.r.l.”.
(Parere numero 2/12^).
La quarta Commissione
consiliare, nella seduta del 20 maggio 2022, ha espresso parere favorevole al
decreto dirigenziale n. 2563 dell’11 marzo 2022, recante: “Apertura di una
nuova cava di inerti sabbiosi - comune di Torano Castello (CS). Ditta
individuale Vitaro Salvatore”.
(Parere numero 5/12^).
Il Consigliere regionale
Salvatore Cirillo, con nota del 31 maggio 2022, ha comunicato di ritirare la
proposta di legge n. 69/12^, recante: “Integrazioni all’articolo 27 della legge
regionale 21 agosto 2007, n. 18 (Norme in materia di usi civici)”.
Il Presidente del Gruppo
consiliare del “Partito Democratico”, Domenico Bevacqua, in data 4 maggio 2022,
ha formalizzato le proprie dimissioni da componente della quarta Commissione
consiliare permanente designando quale componente della stessa, il consigliere
regionale Nicola Irto.
Il Presidente del Gruppo
consiliare “Fratelli d’Italia”, Giuseppe Neri, in data 25 maggio 2022, ha
comunicato la sostituzione del rappresentante del Gruppo in seno alla
Commissione speciale di vigilanza designando quale nuovo componente, il
consigliere regionale Luciana De Francesco.
In data 6 maggio 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sottoindicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 70 del 6 maggio 2022:
1. Legge regionale n. 11 del 6
maggio 2022, recante: “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione
risorse del precariato storico)”;
2. Legge regionale n. 12 del 6
maggio 2022, recante: “Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021, 9/1996,
6/2022, 15/2007, 36/1986 e 31/2002”;
3. Legge regionale n. 13 del 6
maggio 2022, recante: “Strutture residenziali per minori e giovani adulti
sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena”;
4. Legge regionale n. 14 del 6
maggio 2022, recante: “Modifiche alla legge regionale 26 maggio 2021, n. 14
(Misure urgenti in materia di concessioni per attività di acquacoltura)”;
5. Legge regionale n. 15 del 6
maggio 2022, recante: “Modifica all’articolo 16 della legge regionale 26 aprile
2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno
della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia
responsabile e della trasparenza)”.
La Giunta regionale ha
trasmesso la deliberazione n. 200 del 12 maggio 2022 concernente: “Approvazione
schema di Atto di Intesa tra la Regione Calabria e l'Azienda Ospedaliera
Universitaria - Mater Domini - di Catanzaro per l'attivazione dell'ambulatorio
infermieristico sito nella sede della Cittadella regionale nell'ambito degli
interventi per il miglioramento del livello di sicurezza sanitaria dei
lavoratori e degli utenti che usufruiscono dei servizi regionali. Delega alla
firma dell'Atto di Intesa per conto della Regione Calabria”.
In data 12 maggio 2022, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato il sottoindicato Regolamento regionale e che
lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 76 del 12 maggio 2022:
-
Regolamento regionale n. 6 del 12 maggio 2022, concernente:
“Modifiche al Regolamento regionale 21 marzo 2017, n. 3 (Procedure per le
nomine e le designazioni di competenza del Presidente della Giunta regionale e
della Giunta regionale nelle società a partecipazione regionale e nelle
fondazioni regionali)”.
In data 31 maggio 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato i sottoindicati regolamenti
regionali e che gli stessi sono stati pubblicati telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 95 del 31 maggio 2022:
1.
Regolamento regionale n. 7 del 31 maggio 2022,
concernente: “Modifiche al Regolamento di organizzazione delle strutture della
Giunta regionale”;
2.
Regolamento regionale n. 8 del 31 maggio 2022,
concernente: “Regolamento strutture ausiliarie, ex art. 5 della legge regionale
13 maggio 1996, n. 7”.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2022-2024:
1.
Deliberazione di Giunta regionale numero 184 del 3
maggio 2022;
2.
Deliberazioni di Giunta regionale numeri 194, 195,
196, 197, 198 e 199 del 12 maggio 2022;
3.
Deliberazioni di Giunta regionale numeri 216, 217,
218, 219, 220, 221, 222, 223, 224, 225, 226, 227, 228 e 229 del 30 maggio 2022.
Laghi. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il Giglio di mare (pancratium
maritimum) è una specie di giglio bulboso che cresce
spontaneamente su alcuni litorali calabresi ancora parzialmente incontaminati e
che rappresenta una presenza naturale che impreziosisce le spiagge del
Mediterraneo, rappresenta un richiamo per naturalisti e appassionati con
evidenti ricadute economiche ed occupazionali legate all’attività turistica;
- tale specie è presente anche sul demanio
marittimo in Praia a Mare (Cosenza) località Sotto Marlane;
- l’Associazione Italia Nostra sezione Alto Tirreno
Cosentino-benemerito sodalizio, ben noto in tutta l’area per le numerose e
significative attività di tutela ambientale svolte negli anni - ha avviato,
nell’area dunale interessata, misure di tutela e
salvaguardia di questa varietà vegetale protetta, attraverso l’apposizione di
cartelli informativi, per segnalare la presenza della specie di alto pregio
naturalistico;
- nel corso degli anni è stato necessario
sostituire più volte tali cartelli, fatti oggetto di atti vandalici, motivo per
cui Italia Nostra sezione Alto Tirreno Cosentino, già in data 2 marzo 2022, ha
denunciato tali episodi alle autorità competenti;
- con comunicazione notificata a mezzo pec, il 3 maggio 2022, indirizzata all’Assessore
all’Ambiente della Regione Calabria, al Dipartimento Regionale Territorio e
Tutela dell’ambiente, al Prefetto di Cosenza, alla Procura della Repubblica di
Paola, all’Agenzia del Demanio, alla Polizia Locale di Praia Mare e alla
Stazione Carabinieri Forestali di Scalea, la sezione Alto Tirreno Cosentino
dell’Associazione Italia Nostra ha comunicato alle autorità suddette che sul
litorale sottostante l’insediamento della ex fabbrica Marlane,
era stato perpetrato un ulteriore atto vandalico consistente nel divellimento
della segnaletica;
- circa questi accadimenti, in data 11 maggio 2022,
veniva sporta formale denuncia presso il corpo di Polizia Locale dal Presidente
e da un membro di Italia Nostra sezione Alto Tirreno Cosentino;
Considerato che, da quanto sopra evidenziato,
appare evidente una minaccia concreta verso la specie protetta dei gigli di
mare, concretizzantesi a danno della spiaggia ove i gigli di mare si trovano e
del patrimonio ambientale del demanio marittimo;
Ritenuto che:
- la legge regionale della Calabria 7 dicembre
2009, n. 47, riconosce il Giglio di mare quale “flora di alto pregio” e
pertanto rientrante, secondo quanto disposto dal comma 5 dall’articolo 2,
“nelle specie vegetali spontanee calabresi rare o minacciate d’estinzione, per
le quali è necessario intraprendere prioritarie misure di conservazione e
avviare progetti di tutela”;
- la stessa legge prevede all’articolo 4 le
funzioni e i compiti attribuiti ai Comuni, al comma 1 dell’articolo 6 le
iniziative di valorizzazione e tutela e all’articolo 7 le funzioni di controllo
e monitoraggio da parte della Regione Calabria di tali specie;
interroga il Presidente della Giunta regionale,
per sapere:
quali misure urgenti intenda adottare a tutela
della flora spontanea di alto pregio e nel caso specifico dei Gigli di mare
nell’area ricadente nel Comune di Praia a Mare, nell’ottica della salvaguardia
del nostro patrimonio ambientale e in ottemperanza alla L.R. 47/2009.
(53; 24/05/2022).
Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
le acque termali costituiscono un bene pubblico, classificate tra i “beni
patrimoniali indisponibili”, possono appartenere soltanto allo Stato o a una
Regione, mai a un soggetto privato e sono sottoposte a uno specifico regime
autorizzatorio e concessorio;
-
le Terme Luigiane sono la più antica stazione di cura
termale della Calabria. Le acque delle Terme Luigiane
sorgono nella vallata del fiume Bagni, a pochi chilometri dal mare, nei comuni
di Guardia Piemontese ed Acquappesa, in provincia di Cosenza, hanno
caratteristiche uniche nel loro genere, seconde per il contenuto di zolfo in
Europa e sono utilizzate per cure mediche specialistiche relative a patologie
reumatiche, respiratorie, ginecologiche, dermatologiche e
otorinolaringoiatriche, con le modalità dei bagni in vasca e/o piscina, delle
fangature e delle cure inalatorie, erogate in convenzione con il Servizio
Sanitario Nazionale. Per le loro speciali caratteristiche, le acque delle Terme
Luigiane sono classificate al livello qualitativo 1°
Super dal Ministero della Salute;
-
la materia delle acque termali è disciplinata in Calabria dalla legge regionale
n. 40/2009, dal regolamento n. 3/2011 e dalla delibera di Giunta regionale n.
183 del 26/04/2012;
-
l’articolo 54, comma 3 del regolamento n. 3/2011 stabilisce che “per le acque
minerali e termali, -omissis- l’entità del contributo annuo da corrispondersi
all’autorità competente è stabilita nella misura risultante dalla normativa
regionale vigente”;
-la
Regione Calabria ha fissato i canoni di concessione per tutte le acque termali
calabresi mediante delibera di giunta regionale n. 183/2012 che prevede un
corrispettivo commisurato alla superficie della concessione ed un corrispettivo
commisurato al fatturato derivante dalla gestione dei servizi termali;
-la
Regione Calabria, con Decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019, ha disposto
la trasformazione della concessione mineraria delle Terme Luigiane
in favore di Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese da perpetua in
temporanea, fino al 29 aprile 2036, rinviando ad un successivo provvedimento,
l’autorizzazione alla riperimetrazione della concessione mineraria. Considerato
che: - fino alla stagione termale 2020 la gestione delle Terme Luigiane è avvenuta mediante la concessione delle sorgenti
termali ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese e la subconcessione
all’ente gestore SATECA SpA, che ha gestito –
fattispecie unica nell’Europa continentale – un compendio termale per oltre 80
anni, impiegando circa 100 unità lavorative e erogando annualmente circa
500.000 prestazioni sanitarie per più di 20 mila curanti, con 35 mila presenze
negli alberghi della zona, nell’ultimo anno di regolare attività, di cui il 60%
calabresi ed il 40% extra regionale;
-
i beni facenti parte del compendio “idrotermale” (non solo la sorgente termale
ma anche aree su cui insistono immobili, fabbricati, spazi verdi, etc.)
risultano essere in uno stato di degrado. La società sub-concessionaria ha, da
molto tempo, costruito un nuovo stabilimento fuori dall’area di compendio ove
esercitava tutte le attività;
-
la scadenza del contratto di sub-concessione tra comuni e SATECA è avvenuta il
16 aprile 2016. I comuni avevano l’obbligo di individuare il sub-concessionario
con una procedura di evidenza pubblica per garantire la parità di trattamento
ai partecipanti. Con un Protocollo d’intesa del 10 aprile 2016, stipulato tra
comuni e SATECA, e con la condivisione della Regione Calabria, si è convenuto
che nelle more che i comuni svolgessero la procedura di evidenza pubblica per
la scelta del sub-concessionario, proseguisse la gestione di SATECA, per
garantire la continuità delle prestazioni sanitarie ed i livelli occupazionali.
Tale modalità di gestione del “periodo transitorio” è stata confermata con un
Verbale di accordo sottoscritto tra le parti, e condiviso dalla Regione
Calabria, l’8 febbraio 2019, dinanzi al Prefetto di Cosenza. In questo Verbale
è stata indicata la scadenza del “periodo transitorio”, di gestione delle terme
da parte di SATECA, al 31 dicembre 2020, prevedendo che se le procedure di
trasformazione della concessione e di nuova selezione del sub-concessionario
“dovessero eccedere il termine del 31/12/2020, ai fini di evitare soluzione di
continuità aziendale, le attività di SATECA SpA
proseguiranno fino all’effettivo subentro del nuovo sub-concessionario nella
gestione del servizio”;
-
i Comuni concessionari, nel novembre 2020, hanno approvato il “Regolamento per
i contratti di utilizzo delle acque termali delle ‘Terme Luigiane’
dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese” e hanno provveduto a
interrompere l’erogazione delle acque termali agli impianti privati della
SATECA. A marzo 2022 è stato approvato lo schema di convenzione fra i Comuni di
Acquappesa e Guardia Piemontese per la gestione delle funzioni e dei servizi
nell’ambito del compendio delle Terme Luigiane;
-
il TAR della Calabria, in data 13 ottobre 2021, con sentenza n. 1949, si è
espresso in merito ai quattro ricorsi avanzati dalla SATECA contro i Comuni di
Guardia Piemontese e Acquappesa, concessionari delle acque termali, e la
Regione Calabria, che ne è invece proprietaria. Il Tar, in sostanza, pur
riconoscendo la legittimità della posizione dei Comuni, ha accolto uno dei
ricorsi avverso l’acquisizione coattiva dei beni e delle sorgenti, esercitata
dai due enti nei confronti della SATECA, bocciando gli altri tre. Il Tar
ritiene che il servizio sanitario offerto dalla Terme Luigiane
debba avere continuità, in virtù dei benefici pubblici, anche in riferimento ai
livelli occupazionali, invitando le due amministrazioni comunali al ripristino
della piena funzionalità del servizio termale attraverso l’erogazione
dell’acqua delle sorgenti secondo le regole che vigevano in funzione
dell’accordo raggiunto l’8 febbraio 2019 presso la Prefettura di Cosenza;
-
gli stabilimenti delle Terme Luigiane sono chiusi dal
31 dicembre 2020, perché anche dopo la sentenza del Tar i Comuni concessionari
e la società sub-concessionaria non sono riusciti a mettersi d’accordo sui
nuovi canoni, pertanto l’erogazione delle prestazioni sanitarie specialistiche,
anche in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, è interrotta. Tenuto
conto che: - la chiusura degli stabilimenti termali azzera il fatturato per
servizi termali che costituisce uno dei parametri per la determinazione del
canone di concessione da pagare alla Regione Calabria, ai sensi della delibera
di giunta regionale n. 183/2012, e pertanto, la chiusura degli stabilimenti
termali determina una minore entrata per il bilancio regionale;
-
il servizio termale è costituito da prestazioni sanitarie ricomprese nei
livelli essenziali di assistenza, pertanto l’interruzione del servizio ha anche
notevoli implicazioni per la salute dei cittadini che non potendo ricevere le
cure presso gli stabilimenti delle Terme Luigiane,
sono costretti a rivolgersi ad altre strutture oppure a rinunciare alle cure;
-
la chiusura delle Terme Luigiane ha provocato la
perdita del lavoro per centinaia di persone che negli anni scorsi erano
direttamente impiegati negli stabilimenti termali e conseguenze negative
economiche, sociali e turistiche per tutta la Calabria ed in particolare per la
zona del Tirreno cosentino;
-
la chiusura delle terme graverà sui bilanci dei Comuni concessionari, sia in
termini di spese di manutenzione delle stesse terme, sia in termini di mancati
introiti dei canoni del compendio termale, sia per la drastica riduzione delle
entrate relative all’imposta di soggiorno, che derivano dalle strutture
alberghiere termali. Preso atto che: - i Comuni concessionari non hanno finora
svolto le procedure concorsuali ad evidenza pubblica, trasparenti, non
discriminatorie, nonché tali da assicurare la parità di trattamento ai
partecipanti per la individuazione del nuovo sub-concessionario, per la
gestione delle Terme Luigiane;
-
a marzo 2022 il Presidente di Regione ha annunciato che è allo studio una
soluzione del problema, tramite l’acquisizione delle azioni della Sateca da parte della finanziaria regionale Fincalabra, con lo scopo di creare una rete sinergica
termale regionale. “Speriamo ci siano importanti novità - ha detto il
Presidente Occhiuto - perché la stagione termale è alle porte e io vorrei che
si potesse svolgere nel migliore dei modi”. La soluzione individuata, però,
necessariamente richiederà lunghi tempi di concertazione e, vista l’assenza di
atti e notizie dopo l’annuncio sulla stampa, al momento, l’ipotesi più
probabile, resta quella che vede le Terme Luigiane
chiuse per la terza estate consecutiva. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale,
per
sapere:
1.
quali iniziative urgenti e necessarie intenda assumere per la riapertura degli
stabilimenti delle Terme Luigiane già dalla stagione
2022, per la rapida riattivazione delle prestazioni sanitarie specialistiche
erogate e per il ripristino dei livelli occupazionali esistenti fino alla
stagione termale 2020;
2.
se ed in che modo intenda adoperarsi, nell’ambito delle proprie funzioni di
indirizzo e controllo amministrativo, affinché sia svolta nel minor tempo
possibile la procedura di evidenza pubblica per selezionare il nuovo ente
gestore delle Terme Luigiane;
3.
l’entità delle somme incassate annualmente dalla Regione Calabria derivanti
dalla concessione delle Terme Luigiane, per gli anni
dal 2011 al 2020;
4.
se ed in che modo intenda modificare le tariffe relative alle concessioni
termali;
5.
lo stato di avanzamento della procedura finalizzata ad autorizzare la
riperimetrazione della concessione mineraria delle sorgenti termo-minerali
delle Terme Luigiane, prevista dal Decreto
dirigenziale n. 16199/2019;
6.
se ed in che modo intenda valutare la sussistenza dei motivi di decadenza della
concessione nei confronti dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, in
mancanza di un progetto di sviluppo della stazione termale, o qualsiasi altra
iniziativa di indirizzo e controllo, finora totalmente assente, volta a
tutelare un patrimonio che dovrebbe essere protagonista dell’offerta sanitaria
e turistica della nostra regione.
(51;
03/05/2022).
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
all’interno del Comune di Maida ricade una struttura pubblica, di proprietà del
Comune stesso e nella disponibilità dell’ASP di Catanzaro, all’interno della
quale insiste il poliambulatorio;
-
con riferimento al PNRR, il Ministero della Salute con decreto del 20/1/2022 ha
attribuito alla Regione Calabria gli importi, a valere sulla Missione 6,
Componente 1, per il complessivo valore di € 128.787.991, 27 per la
realizzazione di Case di Comunità, Centrali operative territoriali e Ospedali
di Comunità;
-
la Regione Calabria ha chiesto alle Aziende sanitarie provinciali di rinvenire
siti idonei per realizzare le dette strutture per le quali sono previsti i
fondi del PNRR;
-
il Comune di Maida ha diritto ed interesse a vedere nascere una delle dette
strutture all’interno del proprio territorio e ciò in quanto nel comune di
Maida insiste già il poliambulatorio all’interno di un bene immobile di
proprietà pubblica;
-
il sopracitato poliambulatorio è stato negli anni ridimensionato e, ad oggi,
non svolge con efficacia la propria funzione a danno, purtroppo, della comunità
di Maida e dei territori limitrofi;
-
che la realizzazione di una delle dette strutture porterebbe enormi benefici
sanitari non solo al Comune di Maida ma a tutto il comprensorio e ciò in quanto
trattasi di territori impervi e difficili da raggiungere e privi di adeguate
strutture sanitarie;
considerato
che:
-
è intervenuta la deliberazione n. 206 del 23/2/2022 del Commissario
Straordinario dell’ASP di Catanzaro avente ad oggetto: “Attuazione PNRR -Fase
1: strutture idonee in uso (di proprietà pubblica) – interventi per la
realizzazione di ospedali di comunità, case di comunità, hub e spoke e centrali operative territoriali presso i presidi di
Catanzaro – Lamezia Terme – Soverato – Approvazione proposta di piano degli
interventi”;
-
nonostante la detta deliberazione l’ASP di Catanzaro non ha individuato il
Comune di Maida quale ente territoriale all’interno del quale realizzare la
casa della comunità o la centrale operativa territoriale o l’ospedale di
comunità;
-
tale atto lede gli interessi e i diritti del Comune di Maida e della sua
comunità oltre che dell’intero comprensorio;
-
il Comune di Maida, inoltre, con atto del 3/3/2022 ha chiesto, ai sensi della
L. 241/90, all’Asp di Catanzaro di avere tutte le carte inerenti la detta
deliberazione, tuttavia l’ASP di Catanzaro non ha riscontrato l’istanza di
accesso agli atti e non ha fornito le carte al Comune di Maida;
-
nonostante l’esistenza di un immobile di proprietà pubblica nel Comune di Maida
e già nella disponibilità dell’ASP di Catanzaro, il Comune di Maida non è stato
inserito nell’elenco dei Comuni allegato alla deliberazione;
-
il Comitato di rappresentanza dei Sindaci dei Comuni non ha mai dato il formale
assenso, né risulta mai essere stato convocato;
-
inoltre, da notizie pubblicate da organi di informazione, parrebbe che, prima
dell’adozione della detta delibera N. 206/22, la Regione Calabria abbia
trasmesso ad Agenas, su proposta dell’ASP, una
pianificazione all’interno della quale era compreso anche il Comune di Maida;
considerato
inoltre che: • il Comune di Maida è stato, pertanto, costretto a rivolgersi al
Tar Calabria Catanzaro al fine di tutelare la propria comunità;
-
vi è l’esigenza che il Comune di Maida, al fine di garantire il diritto alla salute,
ospiti una delle dette strutture di cui alla deliberazione n. 206/2022 del
Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro.
Tutto
ciò premesso e considerato: Interroga il Presidente della Giunta Regionale
della Calabria nella sua funzione di Commissario ad Acta della Sanità.
per
sapere:
-
se ha contezza di quanto avvenuto e del fatto che il Comune di Maida,
nonostante l’esistenza di una struttura pubblica già nella disponibilità
dell’ASP Catanzaro, sia stato escluso dall’elenco dei Comuni allegato alla
deliberazione n. 206/2022 del Commissario Straordinario dell’ASP di Catanzaro e
nonostante il detto territorio sia carente di presidi ospedalieri efficienti e
vi sia una rete stradale impervia e precaria;
-
cosa si intende fare al fine di permettere - implementando le risorse
economiche e rispondendo contestualmente ai rilievi avanzati da AGENAS che
aveva espressamente richiesto l’implementazione del numero degli edifici
sanitari- anche al Comune di Maida di ospitare una delle strutture di cui alla
deliberazione N. 206/2022 del Commissario straordinario dell’ASP di Catanzaro
con l’obiettivo di tutelare la comunità di Maida e dell’intero comprensorio e
di garantire la tutela del diritto alla salute.
(52;
12/05/2022).
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
l’agenzia regionale ARPACAL è stata destinataria del progetto “Rete per il
monitoraggio ambientale dei corpi idrici della Regione Calabria”, già oggetto
di precedente atto di sindacato ispettivo;
-
che, a tutt’oggi, a fronte della scadenza del 31.12.2023, termine di chiusura
del POR, le attività programmate di cui al progetto approvato con deliberazione
D.G. Arpacal n. 234 del 13.07.2021 registrano un
considerevole ritardo, difficilmente colmabile;
-
il piano di attività prevedeva l’utilizzo di personale sia interno sia esterno
con compiti rigorosamente definiti, il coordinamento era affidato a personale
interno;
-
con deliberazione n. 215 del 30/05/2022, Arpacal, pur
richiamando la Deliberazione n. 234/2021, ha attivato procedure selettive per
figure professionali esterne e per attività non previste dal piano, tra le
quali compiti di coordinamento e supervisione;
considerato
che:
-
Arpacal risulta dotata di capacità organizzativa,
laboratori, attrezzature e personale interno specializzato, per cui
l’attribuzione a soggetti esterni dei compiti di coordinamento e supervisione
determina una evidente sovrapposizione di funzioni, ponendosi in contrasto con
i principi di efficienza ed economicità dell’Ente;
-
il piano di attività rischia di essere irrimediabilmente compromesso esponendo
l’Ente alla possibile revoca del finanziamento per la mancata realizzazione nei
tempi previsti;
tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale anche
in qualità della delega di Assessore all’Ambiente,
per
sapere:
-
se intende urgentemente intervenire presso Arpacal al
fine di sollecitare lo stesso Ente al rispetto dei contenuti del piano di
attività, ritirando in autotutela la deliberazione n. 215 del 30/05/2022 e a
chiedere all’Agenzia di dar corso al progetto così come originariamente
previsto.
(54;
06/06/2022).
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
con deliberazione della Giunta regionale del 7 dicembre 2021, n. 545, la
regione Calabria ha emanato atto di indirizzo per la stipula di un accordo di
collaborazione con la Stazione Zoologica Anton Dohrn,
per la realizzazione di progetto di ricerche e analisi finalizzato al
miglioramento e mantenimento dell’ecosistema marino della Regione Calabria;
-
con decreto dirigenziale del 15 dicembre 2021, n. 12940, il dipartimento
Ambiente ha approvato l’accordo con la Stazione Zoologica Anton Dohrn;
-
con successivo decreto dirigenziale dell’11 febbraio 2021, n. 1345 si
individuava la struttura di coordinamento e si assumeva impegno di spesa per €
1.300.000;
-
con ulteriore decreto dirigenziale del 22 febbraio 2022, n. 1747, si liquidava
alla stazione Zoologica Anton Dohrn la somma di €
115.000, quale anticipazione del 30% sulla prima fase la cui spesa prevista è
di € 385.000;
considerato
che: - Il miglioramento e il mantenimento dell’ecosistema marino sono
prioritari per una Regione che ha circa 800 km di costa;
-
Arpacal è l’ente strumentale della Regione nel settore
ambientale, anche marino, e risulta dotato di capacità organizzativa,
laboratori qualificati, attrezzature moderne, personale specializzato,
procedure accreditate, presenza capillare sul territorio regionale per cui
l’attribuzione ad altre amministrazioni, seppur altamente qualificate,
determina una evidente sovrapposizione di funzioni, ponendosi in contrasto con
i principi di efficienza ed economicità dell’Ente;
-
il rafforzamento delle professionalità e delle strumentazioni di Arpacal dovrebbe costituire un interesse essenziale per la
collettività sul quale è necessario che la Regione investa maggiori risorse;
tutto
ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta Regionale anche
in qualità della delega di Assessore all’Ambiente
per
sapere:
se
la Giunta regionale ritenga Arpacal ancora strategica
in relazione alla mission assegnatagli dalla legge istitutiva.
(55;
06/06/2022).
Il Consiglio regionale, premesso che:
- dal 22 marzo 2021 la Divisione Passeggeri
Regionale di Trenitalia, in accordo con la Regione Calabria, committente del
servizio, ha opportunamente istituito due coppie di treni Regionali “fast” tra
Cosenza e Reggio Calabria Centrale e ritorno che si effettuano dal lunedì al
venerdì, collegamenti espletati con convogli ETR 104 “Pop” di ultima
generazione;
- queste quattro corse del trasporto regionale
collegano, in circa due ore, le città di Cosenza e Reggio Calabria, con una
considerevole riduzione sui tempi di percorrenza rispetto agli altri treni
sulla stessa tratta;
- le corse effettuano fermate nelle stazioni di
Castiglione Cosentino, Lamezia Terme, Vibo-Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro, Villa
San Giovanni e Reggio Calabria Lido;
- sono due i collegamenti giornalieri da Reggio
Calabria a Cosenza. Il primo con partenza alle 6.00 e arrivo alle 8.05; per il
secondo la partenza è prevista alle 17.50 e arrivo alle 19.55. Da Cosenza
invece il primo treno “Pop” è programmato alle 6.23 per arrivare nel capoluogo
reggino alle 8.32, e il ritorno alle 17.45 con arrivo alle 19.54.
Considerato che questi trasporti veloci sono stati
molto apprezzati dagli utenti, in particolare pendolari e studenti calabresi,
un netto miglioramento per i trasporti di questa nostra già molto disagiata
regione.
Preso atto che dal 13 giugno 2022 questi treni,
essenziali per gli utenti che ne usufruiscono, risultano essere cancellati. Ciò
comporterà un deciso allungamento dei tempi di viaggio per i tanti lavoratori e
studenti universitari e dei conservatori calabresi. Per chi ha necessità di
andare a Reggio Calabria da Cosenza, ad esempio, si parla di dover anticipare
la partenza di circa un’ora e, per quanto riguarda il ritorno, di oltre tre ore
di tragitto totale, con permanenza nella stazione di Paola, in attesa della
coincidenza, di circa quaranta minuti.
Impegna la Giunta regionale:
1. ad assumere ogni utile e necessaria iniziativa
nei riguardi di Trenitalia al fine del mantenimento di queste corse,
fondamentali in una regione come la nostra dove sono fin troppi e strutturali i
problemi del trasporto pubblico locale.
(21; 03/06/2022) Tavernise.
Il Consiglio regionale, premesso che:
- da diverse settimane, le marinerie italiane
stanno organizzando e promuovendo, con la collaborazione ed il sostegno delle
associazioni di categoria, civili, vibrate azioni di protesta dirette ad
attirare l'attenzione delle Istituzioni regionali e nazionali, oltre che
dell'opinione pubblica, sulla grave crisi che sta colpendo il settore ittico a
causa del vertiginoso aumento del costo del gasolio per le imbarcazioni da pesca;
- la crisi sistemica, che sta investendo, ormai da
tempo, anche a causa della pandemia causata dal Covid-19 che ne ha determinato
più volte il fermo attività, il comparto della pesca e con la quale convivono,
tra innumerevoli ed al tempo stesso difficoltà, gli addetti del settore, si è
ancora di più aggravata a seguito dell'aumento dei prezzi del gasolio che
risultano essere vertiginosamente aumentati, passando, in un anno, da circa 36
centesimi ad 1 euro e 30 centesimi a litro, rendendo, quindi di fatto,
insostenibile l'esercizio di qualsiasi attività produttiva;
- l'ossatura di questo comparto produttivo è
rappresentata, soprattutto, dalla piccola pesca artigianale, di natura
tradizionalmente familiare, che sconta, per dimensioni e capacità organizzative,
le maggiori difficoltà, anche perché, al problema del caro carburante, si
affianca pure quello della mancata o parziale attuazione delle tanto
pubblicizzate misure di sostegno o di diversificazione del reddito dei piccoli
pescatori da adottare in caso di crisi di sistema;
- anche in Calabria, le marinerie locali stanno
organizzando manifestazioni di protesta caratterizzate dalla volontà di far
conoscere a chi ha responsabilità di governo regionale e nazionale lo stato in
cui versa un settore in cui gli operatori rischiano, sempre più spesso, di non
recuperare le spese affrontate per le giornate di lavoro affrontate, con
conseguenze sociali ed economiche evidenti;
- questa situazione non può che essere affrontata
con interventi straordinari che influiscano direttamente sul costo del
carburante e, non solo, con l'adozione di sgravi fiscali, che per loro natura,
hanno effetti di medio e lungo termine;
- è necessario agire sia sul piano nazionale con un
intervento del governo che vada nella direzione di garantire un sostegno
concreto al reddito degli addetti ed un intervento di riduzione dei costi del
gasolio e su quello comunitario in cui l'eccessiva regolamentazione burocratica
non tiene conto delle profonde differenze esistenti tra gli ecosistemi marini del
nord Europa e del Mediterraneo e, soprattutto, delle differenze organizzative
esistenti tra le marinerie europee e quelle del Mediterraneo che,
tradizionalmente, hanno peculiarità e caratteristiche proprie difficilmente
assimilabili ad altre realtà;
impegna la Giunta regionale
a promuovere ogni utile iniziativa, attraverso
l'istituzione di tavoli di crisi, affinché si possano superare le criticità che
stanno coinvolgendo il comparto ittico complessivamente inteso determinando il
venir meno del sostentamento per i pescatori e le loro famiglie prevedendo il
ricorso a misure straordinarie che possano calmierare il costo del carburante e
ristori economici che possano sopperire ai mancati guadagni subiti.
(22; 06/06/2022) Arruzzolo,
Bevacqua, Bruni, Crinò, De Nisi, Graziano, Laghi, Loizzo, Neri, Tavernise.
Il Consiglio regionale, premesso che:
- Corigliano-Rossano è balzata agli onori della
cronaca nelle ultime settimane per il susseguirsi di preoccupanti episodi di
violenza che hanno turbato la tranquillità della comunità cittadina;
- preoccupano i dati dell'escalation malavitosa con
particolare riferimento agli atti intimidatori, agli incendi, alle rapine e ai
furti;
- da inizio anno in città si registra un aumento
esponenziale di incendi dolosi di mezzi di trasporto;
- si sono registrati atti vandalici in edifici
scolastici, continue aggressioni a commercianti e imprenditori della zona;
- in data 24 marzo 2022 il Sindaco di
Corigliano-Rossano è stato audito nella commissione consiliare contro il
fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa in
merito all'escalation di roghi dolosi nel comune oggetto di esame;
- il delitto di Schiavonea con l'uccisione di un
pregiudicato i primi giorni di maggio scorso ha acceso i riflettori sulla
pericolosità della criminalità organizzata nella città Ionica;
- in data 1 giugno 2022 si è consumato sul
lungomare di contrada Pirro-Malena a Corigliano-Rossano un ennesimo agguato a
colpi d'arma da fuoco;
considerato che: - questi episodi sono
particolarmente gravi proprio perché si inseriscono in un quadro di
deterioramento del clima civile e democratico, oltre a colpire luoghi simbolo
della cultura e dell'istruzione per i giovani;
tutto ciò premesso e considerato,
impegna la Giunta regionale:
1. a prendere posizione di netta condanna verso
l'escalation di violenza verificatisi con ancor più intensità nell'ultimo
periodo nella Città di Corigliano-Rossano e nel territorio limitrofo esprimendo
solidarietà a chi è stato aggredito e danneggiato e alle istituzioni
scolastiche colpite;
2. di tutelare con azioni tangibili la serenità dei
cittadini della Città unica, promuovendo una collaborazione tra tutte le istituzioni
e le Forze dell'Ordine per consentire un controllo diffuso e più efficace
dell'intera area, che conta un'estensione territoriale di circa 340 Kmq e una
popolazione di circa 75.000 abitanti;
3. di adoperarsi per intensificare il dialogo con
il Governo Nazionale, tramite il Ministero degli Interni per la prevenzione e
la soluzione del fenomeno in oggetto garantendo una maggiore sicurezza.
(23; 06/06/2022) Arruzzolo,
Bevacqua, Bruni, Crinò, De Nisi, Graziano, Laghi, Loizzo, Neri, Tavernise.
È
pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:
Mammoliti.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in Calabria c’è carenza di medici, infermieri e operatori sanitari;
-
tale situazione comporta turni di lavoro, sovente, insostenibili;
-
mancano ancora strutture sanitarie adeguate, ambulanze, consultori,
poliambulatori;
-
si evince un dato emblematico riguardante l’emigrazione sanitaria che costringe
tantissimi calabresi a spostarsi in un’altra regione per curarsi;
-
inoltre, dall’inizio dell’epidemia da COVID 19 la situazione calabrese non
sembra essere migliorata, nonostante le tante risorse appositamente previste,
in modo particolare, dal decreto rilancio, ancora oggi la Calabria risulta tra
le prime in Italia per occupazione dei posti letto;
-
in tale contesto, risulta ancora più drammatica la situazione socio-sanitaria della
provincia di Vibo Valentia, come si evince dalle denunce quotidiane, dalla
stampa, dai singoli cittadini, dai sindaci, dalle OO.SS. e come ho potuto
constatare personalmente nei giorni scorsi incontrando il Commissario dell’ASP
di Vibo Valentia;
emblematiche
sono le oltre 15 mila visite accumulatesi negli ultimi due anni per prestazioni
ambulatoriali e specialistiche;
-
in questo quadro servirebbero risposte adeguate ed urgenti, assunzioni di
medici, infermieri e operatori sanitari, tecnici ed amministrativi;
c’è
urgente bisogno di un piano di adeguamento tecnologico e soprattutto occorre,
nell’immediato, investire nell’adeguamento strutturale del presidio ospedaliero
Spoke Jazzolino di Vibo che
si trova in condizioni assai precarie, mentre non si hanno notizie certe sulla
costruzione del nuovo nosocomio di Vibo Valentia, atteso, ormai, da più di 10
anni;
-
in considerazione di tale situazione gli interventi previsti dal DCA n. 15 del
01/03/2022 appaiono insufficienti e non completamente rispondenti alle reali
necessità del territorio a cui afferisce l’ASP di Vibo Valentia, in quanto
lasciano scoperte importanti aree come il versante costiero e l’altopiano del
Monte Poro, e inoltre non si evincono valutazioni appropriate (criteri
logistici, prossimità al cittadino, dimensione demografica, caratteristiche
epidemiologiche) su tale strategia di programmazione dell’assistenza
territoriale così come la missione 6 del PNRR richiederebbe. Tutto quanto sopra
premesso, si interroga il Presidente della Giunta regionale nella sua funzione
di Commissario ad acta per il piano di rientro dal disavanzo sanitario,
per
sapere:
se
e quali urgenti provvedimenti intenda adottare per porre in essere: -
l’assunzione di nuovo personale sanitario nell’ASP di Vibo Valentia;
-
l’adeguamento strutturale e tecnologico dei presidi esistenti;
-
l’implementazione del DCA n. 15 del 01/03/2022;
-
l’esigibilità dei LEA.
(44;
30/03/2022).
(Risposta)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
la Gazzetta ufficiale n. 72 del 26 marzo 2022 ha pubblicato la delibera del
CIPE (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) del 22
dicembre 2021 in cui "assegna alle Regioni e Province Autonome risorse per
interventi di immediato avvio dei lavori o di completamento di lavori in
corso" sul Fondo Sviluppo e Coesione;
-
all'interno della delibera vengono assegnati alla Regione Calabria circa 237
milioni di euro;
-
all'interno della stessa delibera circa 75 milioni di euro sono previsti per la
realizzazione in Calabria di 150 interventi nel comparto della depurazione e
delle reti idriche;
considerato
che:
-
il 30 giugno 2020 il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità
della Regione Calabria ha inviato un documento (Prot. n. 214332) al
Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria, al Dipartimento Bilancio,
Finanze e Patrimonio, e per conoscenza all'Assessore delegato al Ciclo
integrato delle Acque Col. Sergio De Caprio recante in oggetto la seguente
dicitura: Piano stralcio straordinario degli "interventi prioritari
funzionale sui sistemi fognari e depurativi da prevedere nell'immediato";
-
all'interno di questo piano veniva espressamente indicato che il comparto
"presenta elementi di forte criticità nell'intero territorio regionale,
causate da un'insufficienza strutturale, in ragione della quale sono in essere
procedure di sequestro di impianti di depurazione, di stazioni di sollevamento,
di scarichi e di corpi idrici superficiali, e relativi procedimenti penali nei
confronti di amministratori e operatori del settore, in altri casi, alcuni
comuni presentano gravi deficit fognario-depurativi, ormai prossimi ad una
eventuale procedura d'infrazione";
-
all'interno del documento era presente una tabella con 22 interventi prioritari
previsti dal Piano da realizzare nei comuni di Bivongi/Pazzano, Falconara
Albanese, Isca sullo Ionio, Limbadi, Melissa, Melito di Porto Salvo,
Montepaone, Pizzo Calabro, Sorianello, Soriano Calabro, Santa Caterina sullo
Ionio, Sant'Agata del Bianco, Torre di Ruggiero, Trebisacce, Caloveto, Campana,
Cleto, Lamezia Terme, San Cosmo Albanese, San Lucido, Regione Calabria (per
lavori presso i comuni di Bianco, Bovalino, Benestare, Casignana), Rende;
-
il Piano Stralcio Straordinario individuava la copertura finanziaria per questi
interventi riportando le economie accertate in APQ al 31 dicembre 2019 con il
relativo codice e la fonte finanziaria per euro 9.672.089,84;
-
da interlocuzioni con i funzionari del settore è stato rilevato che in realtà
le somme previste non siano state utilizzate per questi interventi e ad oggi
non sono più disponibili;
-
questi 22 interventi considerati prioritari non sono stati inseriti tra i 150
interventi finanziati dal CIPE e ad oggi non sono presenti risorse per la loro
realizzazione;
-
la Giunta Regionale con DGR n. 5 del 13 gennaio 2021 nel dare atto di indirizzo
al Dip. Tutela dell'Ambiente per la redazione del piano strategico (poi
finanziato dal CIPE) ha ritenuto che alcuni interventi di project financing già
finanziati con delibera CIPE n. 60/2012 necessitavano di ulteriori
finanziamenti per superare tutte le effettive criticità. Tutto ciò premesso e
considerato, interroga il Presidente della Giunta Regionale anche in qualità
della delega di Assessore all'Ambiente,
per
sapere:
-
quali sono stati i criteri per definire la priorità degli interventi finanziati
dal CIPE e perché non siano stati inseriti i 22 interventi ritenuti prioritari
dalla stessa Regione Calabria due anni prima;
-
quali siano stati i metodi di acquisizione degli atti e delle informazioni per
la redazione del piano strategico inviato al CIPE per il relativo
finanziamento;
-
come sia possibile che le risorse individuate per finanziare i 22 interventi
così importanti e urgenti ad oggi non siano più disponibili;
-
quali azioni intenda intraprendere per finanziare gli interventi sulle opere
importanti e urgenti che sono rimaste ancora non realizzate, anche alla luce
dell'imminente stagione balneare;
-
se è stato previsto che nell'assegnare ulteriori risorse ai project financing
la quota privata sarà opportunamente adeguata.
(45;
31/03/2022)
Risposta:
Oggetto: Riscontro interrogazione a risposta
scritta n.45 -Interventi prioritari e urgenti per la depurazione e la rete
idrica. Riferimento: RGP 2022-Prot. n.0008430 del 31/03/2022.
In riferimento all’oggetto si relaziona quanto
segue.
Con nota n.214332 del 30.06.2020 il Dipartimento
Infrastrutture, allora competente in materia, proponeva al Dipartimento
Programmazione Nazionale e Comunitaria un piano stralcio di n.22 interventi,
ritenuti urgenti, da finanziare a valere su economie dell'APQ "T.A.G.I.R.I.",
per € 9.672.079,84.
Si evidenzia a riguardo che, da successivi
controlli effettuati presso questo Dipartimento, risultava che le economie
effettivamente disponibili ammontavano ad € 5.459.167,75 in quanto nella
quantificazione non si era tenuto conto della Convenzione stipulata con il
Comune di Bova Marina (rif. Rep. n.1188 del 16 giugno
2015) relativa all'intervento di "Realizzazione di impianto di
depurazione, condotta premente e tratto di collettore fognario nel comune di
Bova Marina" di 4.212.912,09, e ancora in essere.
A detta nota n.214332 del 30.06.2020 non è seguito
alcun riscontro dal Dipartimento Programmazione Unitaria.
Contestualmente, nel corso del 2020/2021, questo
Dipartimento ha avviato una serie di interlocuzioni con i Comuni da cui sono
emerse criticità sistematiche per quanto riguarda l'efficienza dei sistemi
depurativo-fognari nonché l'inefficacia delle precedenti programmazioni di
settore.
Tra gli altri, in particolare, sono stati
effettuati incontri con i rappresentanti (Sindaci e tecnici comunali) dei
Comuni in infrazione o con impianti sequestrati finanziati con i fondi del
Patto per la Calabria (n.146) e dell'APQ "rafforzato" 2013 (30). Dal
confronto con le Amministrazioni Comunali è emerso che gran parte dei finanziamenti
precedentemente assentiti erano insufficienti per uscire dalle procedure di
infrazione comunitarie sul trattamento delle acque reflue in quanto le
valutazioni in fase di programmazione erano sottostimate rispetto alle esigenze
reali emerse nelle successive fasi progettuali, in particolare:
-n. 58
Comuni con interventi finanziati nell’ambito dell'APQ rafforzato del 2013
necessitano di ulteriori risorse finanziarie per superare le effettive
criticità;
-n.65 Comuni con interventi finanziati nell'ambito
della DGR 34/2018 necessitano di ulteriori risorse finanziarie per superare le
effettive criticità;
-n.9 Comuni con interventi finanziati sia con l'APQ
rafforzato che con la DGR 34/2018 necessitano di ulteriori finanziamenti per
superare tutte le effettive criticità sui rispettivi territori;
-n.7 Comuni, di cui n.4 in infrazione (Comuni di
Delianuova, Melissa, Melito Porto Salvo, Strongoli) e n.3 privi di impianti di
depurazione (Comuni di Cutro, Melicuccà e Sant'Agata del Bianco), non sono
stati inseriti nelle precedenti programmazioni del 2013 e del 2018.
Dal confronto con le Amministrazioni Comunali
emergevano inoltre esigenze di finanziamento da parte di n.80 Comuni per il
superamento di criticità strutturali sulle reti idriche interne.
Con DGR 5/2021 recante "Interventi nell'ambito
del Ciclo idrico integrato. Atto di indirizzo", la Giunta Regionale ha
preso atto della necessità di realizzare interventi e misure in favore dei
Comuni della Regione Calabria per il superamento delle criticità infrastrutturali
nel settore idrico e depurativo fognario del ciclo integrato delle acque, anche
ai fini del contenimento delle perdite idriche e del superamento delle
procedure di infrazione sul trattamento delle acque reflue, demandando:
1. al Dipartimento "Tutela dell'Ambiente"
a procedere con gli atti consequenziali e di coordinare e perfezionare le
procedure concertative con i Comuni per pervenire alla redazione di un
"Piano Strategico" del ciclo idrico integrato, attuabile anche per
stralci in relazione alle risorse finanziarie effettivamente rese disponibili;
2. al Dipartimento "Programmazione
Unitaria" a procedere con gli atti consequenziali per l'individuazione
delle risorse necessarie e/o disponibili per l'attuazione del suddetto
"Piano Strategico" del ciclo idrico integrato, da individuare con
successivi appositi atti amministrativi, valutando la possibilità di utilizzare
quali fonti di finanziamento il POR FESR FSE 2014/2020, il PAC 2007/2013, il
PAC 2014/2020 e il FSC;
Con nota n.18831 del 19.01.2021 lo scrivente
Dipartimento Tutela dell'Ambiente ha trasmesso il Piano Strategico degli
interventi del Ciclo Idrico Integrato, con la Relazione e le Schede Intervento,
contenente n.210 interventi per un totale di € 99.996.900,00, di cui n.128
interventi per € 67.041.900;00 nel settore depurativo-fognario, n.82 interventi
per € 32.955.00,00 nel settore idrico.
Tutto ciò premesso si evidenzia quanto segue.
1) Gli interventi finanziati con la delibera CIPE
N.79/2021 discendono dal "Piano Strategico degli interventi del Ciclo
Idrico Integrato", redatto in ottemperanza alla DGR n.5/2021, che contiene
tutti gli interventi ritenuti, al momento della redazione dello stesso,
necessari al superamento delle criticità nel settore depurativo fognario e
idrico. Nel suddetto Piano. al momento della redazione privo di copertura
finanziaria, non venivano inseriti i 22 interventi di cui alla nota n.214332
del 30.06.2020, in quanto per gli stessi era stato già individuato un altro
percorso utile al finanziamento, ovvero l'utilizzo di economie di cui all' APQ
"T.A.G.I.R.I.''.
2) Per la redazione del Piano strategico sono stati
effettuati incontri con tutte le Amministrazioni comunali e con i tecnici degli
stessi Comuni, e sono state acquisite le progettazioni disponibili, in genere
studi di fattibilità e progetti preliminari, in alcuni casi progetti definitivi
o esecutivi.
3) In ottemperanza all'art. 44 del D.L. 34/19
convertito in legge n.58/2019 e s.m.i., in
sostituzione di tutti gli strumenti di programmazione in essere (APQ, Patto per
la Calabria, ecc.) è stato individuato un unico strumento di programmazione,
ovvero il Piano Sviluppo e Coesione (PSC), in cui sono confluiti
automaticamente tutti gli interventi contenuti nei precedenti programmi e che
al 31.12.2019 avevano almeno il progetto definitivo.
4) Per finanziare ulteriori interventi necessari
nel settore depurativo-fognario verranno predisposti ulteriori programmi di
interventi da finanziare con i fondi PNRR e POR 2021-2027. A riguardo si
evidenzia che:
-in Conferenza Stato Regione, è stato predisposto
un decreto per la ripartizione alle Regioni dei 600 M€ disponibili sul PNRR,
con una disponibilità per la Regione Calabria di 24 M€;
-sul POR Calabria 2021-2027 per il "ciclo
idrico integrato" saranno disponibili circa 85 M€;
Nell'imminenza della stagione balneare è stata
avviata un'azione congiunta tra Regione, Provincie e Arpacal
su tutti gli impianti di depurazione dei comuni costieri del tirreno compresi
tra Nicotera e Tortora, al fine di verificare i quantitativi di fanghi presenti
negli stessi.
Dalle risultanze delle attività espletate dai
tecnici con Ordinanza del Presidente della Giunta Regionale n.8 recante
"Ordinanza ai sensi dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978,
n. 833 e dell'art. 117, comma 1, del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112
-Disposizioni per la gestione dei fanghi prodotti dal trattamento delle acque
reflue urbane al fine di garantire la corretta erogazione del servizio pubblico
di depurazione" è stato dato mandato al Dirigente Generale del
Dipartimento Territorio e Tutela dell'Ambiente di definire un piano di
interventi prioritario volti al trattamento e smaltimento dei fanghi di
depurazione giacenti.
Il provvedimento adottato si colloca all'interno di
una serie di altre misure atte a fronteggiare le criticità che interessano il
sistema di raccolta, collettamento e trattamento delle acque reflue urbane
cittadine.
Al riguardo, in esecuzione dell'OPGR n. 9/2022, nel
mese di marzo u.s. sono state attivate le procedure amministrative per
l'affidamento dei correlati servizi, ed allo stato sono in corso le attività di
trattamento e smaltimento dei fanghi depositati e stoccati presso gli impianti
di depurazione.
In aggiunta a tanto, con riferimento al comparto
della raccolta e collettamento delle acque reflue, e nello specifico alle
stazioni di sollevamento maggiormente critiche, è stata avviata da questa
Direzione Generale un'attività di raccolta dati e visite tecniche in loco.
Le risultanze dei sopralluoghi a tutt'oggi
effettuati dai tecnici regionali, ed ancora in corso, e le richieste avanzate
dai Comuni, estese all'intero tratto interessato dall'iniziativa di cui
all’OPGR n. 9/2022, consentiranno di stimare il fabbisogno finanziario
necessario per fronteggiare le criticità riferite al comparto fognario
-depurativo, nonché di attivare le procedure amministrative finalizzate a
rendere disponibili le risorse di cui sopra, in considerazione dell'imminente
stagione estiva.
5) Per le ulteriori risorse assegnate ai Comuni e
impattanti su interventi in project financing saranno rimodulati i Piani
Economico-Finanziari e adeguate le private.
(Risposta)
Bruni.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-l’Istituto
Superiore di Sanità (I.S.S.) svolge studi epidemiologici in una vasta gamma di
aree del Paese, principalmente con riferimento ai Siti di Interesse Nazionale
per le bonifiche, ma anche in aree caratterizzate dalla presenza di siti di
smaltimento incontrollato di rifiuti pericolosi e nei comuni italiani con
elevato tasso di mortalità;
-
in queste attività, l’I.S.S. collabora con le Regioni, le ARPA, gli Osservatori
Epidemilogici e le Aziende Sanitarie Locali;
-
da alcuni anni si è sviluppata una crescente rete di collaborazioni fra questo
Istituto (in particolare il Dipartimento Ambiente e Salute) e la Regione
Calabria, testimoniati dal Rapporto ISTISAN 16/9 del 2016 dedicato allo “Studio
epidemiologico dei siti contaminati della Calabria: obiettivi, metodologia,
fattibilità” a cura di Pietro Comba e Massimiliano Pitimada,
alla cui stesura hanno partecipato diverse istituzioni regionali e locali della
Calabria come l’ ARPACal, il Dipartimento Tutela
della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria e il Registro Tumori
della Provincia di Catanzaro;
tenuto
conto che:
-
la pubblicazione dei quattro casi di studio presi in esame fa un primo quadro
dello stato di salute (in uno spazio temporale che va dal 2006 al 2012) e in
tre dei quattro studi, emergono dei dati che meritano di essere “attenzionati”.
Risultati 4 casi studio:
1.
Crotone (unico Sito di Interesse Nazionale presente in Calabria): eccessi di
mortalità in entrambi i generi per tutte le cause, tutti i tumori, tumori
epatici e renali. Eccessi di ricoveri ospedalieri per tutti i tumori e per
neoplasie gastriche, epatiche e polmonari.
2.
Davoli e Lamezia Terme: i dati di incidenza oncologica non mostrano eccessi
rispetto alla popolazione di riferimento.
3.
Serre Vibonesi (Fabrizia, Mongiana, Serra San Bruno): eccesso di mortalità per
tumori totali e in particolare tumori gastrici, e per diverse patologie
cronico-degenerative.
4.
Valle dell’Oliva: nel Comune di Serra d’Aiello eccessi di mortalità per tumori
del colon-retto e per diverse patologie cronico-degenerative;
preso
atto che:
-
il rapporto, sopra citato, a cura di P. Comba e M. Pitimada
è stato inserito nel Piano regionale di prevenzione approvato con DCA n° 137
del 31 dicembre 2021;
considerato
che:
-
il monitoraggio dei dati epidemiologici è fondamentale per impostare i
programmi di politica sanitaria;
-
è prioritario estendere la copertura della sorveglianza epidemiologica e
sanitaria a tutto il territorio regionale. Tutto ciò premesso e considerato
interroga il Presidente della Giunta regionale
per
sapere:
1.
se sia a conoscenza dei fatti esposti in premessa e quali misure intenda
adottare al fine di individuare in maniera puntuale i fattori di rischio e le
cause che determinano simili preoccupanti incidenze e di predisporre un sistema
permanente di sorveglianza epidemiologica e sanitaria nelle aree contaminate
della Calabria;
2.
quali siano le misure adottate a seguito della collaborazione tra la Regione e
l’Istituto Superiore della Sanità alla luce del quadro emerso e da attenzionare
come evidenziato in premessa;
3.
quali iniziative intenda promuovere in riferimento al rapporto tra aree
inquinate/patologie tumorali al fine di garantire un opportuno programma di
prevenzione, nonché di assistenza sanitaria che salvaguardi la salute dei
cittadini;
4.
quando e se si intenda mettere a regime il Registro Tumori sull’intero
territorio regionale alla luce dell’accreditamento all’AIRTUM al fine di avere
un adeguato aggiornamento dei dati inerenti alla mortalità oncologica,
fondamentali per l’analisi dello stato di salute di tutta la popolazione
calabrese;
5.
vista l’incidenza della problematica sull’intero territorio regionale, che
oltrepassa l’ambito di competenza delle aziende sanitarie provinciali, e i dati
particolarmente preoccupanti relativi all’aspetto sanitario, si chiede quali
azioni intenda intraprendere nel merito e se ritiene utile e necessario
coinvolgere il Dipartimento regionale Tutela della Salute.
(47;
08/04/2022).
Risposta:
Oggetto: riscontro a interrogazione a risposta
scritta n. 47112" "Studio epidemiologico delle aree a rischio
ambientali della Calabria".
In risposta all'interrogazione in merito allo
"Studio epidemiologico delle aree a rischio ambientale della
Calabria" facendo riferimento allo studio datato 2016 studio
epidemiologico dei siti contaminate della Calabria: obiettivi, metodologia,
fattibilità" -Rapporto ISTISAN 16/9 si fa presente che si ritiene
assolutamente indispensabile attenzionare il rapporto tra l'ambiente e lo stato
di salute della popolazione umana.
Nel rispondere all'interrogazione si precisa che:
1) il Programma Operativo 2022-2025 ha previsto,
nell'ambito della Rete oncologica dì rendere coerente la legislazione regionale
sul Registro Tumori (Legge Regionale 12 febbraio 2016, n. 2) con la normativa
del Piano di Rientro e con la primaria funzione di ordine sanitario ed
assistenziale. Si ritiene, inoltre, indispensabile riportare presso il
competente settore del Dipartimento Tutela della Salute, Servizi Sociali e
Socio Sanitari la funzione di coordinamento nella materia. Ai sensi della Legge
27 dicembre 2019 n. 160, art.1, comma 463 "Rete nazionale dei registri dei
tumori e dei sistemi di sorveglianza dei sistemi sanitari regionali", sarà
predisposto un progetto operativo per la realizzazione del registro tumori
regionale e le necessarie relazioni con il registro nazionale. Il progetto
dovrà razionalizzare il funzionamento del registro regionale superando le
criticità legate alla distribuzione dei flussi, quali SDO ma non solo, alle
diverse aziende sanitarie. È ancora previsto che il coordinamento regionale
gestisca una rete di registri operanti su una sola banca dati con una sola
generazione di casistica, evitando duplicazioni di attività e di dati.
1) A pag. 134 del Rapporto Istisan
citato sono indicate le proposte conclusive dello studio. Accogliendo quanto
suggerito si provvederà a nominare un gruppo di lavoro che renda operativo
quanto prospettato.
2) Presso il Dipartimento tutela della Salute e
servizi socio-sanitari in collaborazione con la Sezione di Igiene, dipartimento
Universitario Scienze della Vita e Sanità Pubblica, Università Cattolica del
Sacro Cuore di orna e l'Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni
Italiane, Università Cattolica del Sacro Cuore sarà istituito, a seguito di
apposito progetto in corso di definizione, un "Sistema informativo e di
sorveglianza epidemiologica” riferito ai siti contaminati della Calabria
individuati nel citato Rapporto Istisan per lo studio
dell'impatto sanitario sulla popolazione.
3) Si segnala, inoltre, che in Calabria sono
accreditati AIRTum i seguenti Registri Tumori:
Catanzaro, Cosenza-Crotone (accreditato in aprile 20 17) e da poche settimane
anche il registro tumori di Reggio Calabria con una copertura superiore al 90%
della popolazione Calabrese. Manca solo Vibo Valentia che sta procedendo con le
attività necessarie per l'accreditamento AIRTum.
Il Dipartimento Tutela Della Salute e Servizi
Socio-Sanitari ha presentato progetto di potenziamento del sistema informatico
del registro tumori della regione Calabria ai sensi del DM 12 agosto 2021 per
eliminare le criticità precedentemente riscontrate attraverso due interventi:
1. progettazione, acquisizione e/o potenziamento di
software utili a favorire il passaggio al sistema unico regionale (AA.SS.PP.
che non utilizzano il software unico regionale);
2. progettazione acquisizione e/o potenziamento di
un sistema direzionale per l'analisi dei dati del registro tumori regionale.
Con DCA n. 138/2021 sono state approvate le Linee progettuali anno 2021 degli
Obiettivi PSN, all'interno delle quali sono inserite le azioni di supporto al
Piano Nazionale Prevenzione attraverso i Network Nazionali. Si evidenzia
l'approvazione dello schema di accordo con relativo progetto tra Regione
Calabria e Osservatorio Nazionale Screening e sono state previste le risorse
per la collaborazione con ARTIUM.
4) La risposta a questo punto è stata già
contemplate nelle risposte ai punti precedenti.
(Risposta)
Alecci.
Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso
che:
-
in data 8 febbraio 2021 la Regione Calabria - Dipartimento Tutela dell'Ambiente
- con nota prot. 56357 ha trasmesso ad ARPACAL la proposta di affidamento del
Piano di Attività per il rafforzamento della rete per il monitoraggio dei corpi
idrici della Calabria - POR FESR FSE 2014/2020 AZIONE 6.4.2;
-
con delibera 234 del 13 luglio 2021 il direttore generale di ARPACAL ha
approvato il progetto "rafforzamento della rete per il monitoraggio dei
corpi idrici della Calabria" e la relativa convenzione con il Dipartimento
Regionale Tutela dell'Ambiente;
-
il suddetto affidamento prevede un costo complessivo di euro 2.069.000,00;
-
le attività previste dal progetto riguardano un approfondito monitoraggio di
indagine su mari, fiumi, laghi e acque sotterranee della Calabria finalizzato,
soprattutto, alla successiva redazione del "Piano di tutela delle
Acque", operazione fondamentale ai fini della protezione ambientale e
della programmazione delle attività agricole e ittiche, industriali, turistiche
etc, nonché del pieno raggiungimento degli obiettivi
ambientali previsti dalla Direttiva Quadro 2000/60/CE;
-
il finanziamento prevede anche l'acquisto di nuove e moderne attrezzature per
una migliore gestione delle emergenze in mare e nelle acque superficiali da
parte dell'Agenzia;
-
la scadenza prevista per il POR FESR FSE 2014/2020 è fissata al 31/12/23;
-
tale scadenza implica che tutti gli interventi finanziati debbano essere
conclusi e rendicontati con un ragionevole margine di anticipo rispetto a tale
data;
considerato
che:
-
la Regione Calabria non è ancora riuscita ad erogare l'anticipazione dei fondi
poiché Arpacal presenta il DURC non in regola;
-
Arpacal possiede comunque tutti i mezzi per poter
iniziare i lavori, ma le attrezzature a ciò necessarie, custodite presso il
Centro Regionale di Strategia Marina di Crotone, non vengono messe a
disposizione del personale incaricato di eseguire le attività di progetto,
nonostante le reiterate richieste da parte dei tecnici stessi;
-
nonostante alcuni solleciti da parte del Dipartimento Ambiente della Regione
Calabria, Arpacal a 9 mesi dall'approvazione del
progetto non ha ancora avviato l'esecuzione dei lavori;
-
la mancata realizzazione del progetto negherebbe alla Regione Calabria e ad
ARPACAL la possibilità di allinearsi a tutte le altre realtà nazionali in
termini di gestione e controlli diretti dello stato di salute dei corpi idrici
regionali;
-
tale mancanza recherebbe un danno a tutti i cittadini calabresi in termini di
tutela della salute e dell'ambiente. Tutto ciò premesso e considerato interroga
il Presidente della Giunta Regionale, anche in qualità di Assessore alla Tutela
dell'Ambiente,
per
sapere:
1.
quali azioni intenda intraprendere per sbloccare definitivamente la situazione
e consentire oltre che un celere avvio dell'esecuzione dei lavori, il
completamento dello stesso con il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
(48;
12/04/2022).
Risposta:
Segue riscontro interrogazione a risposta scritta
numero 48/12^, proponente il consigliere regionale Alecci, avente ad oggetto:
“Mancato avvio esecuzione dei lavori del progetto ARPACAL - Rete per il
monitoraggio ambientale dei corpi idrici della Regione Calabria”.
Rif. nota prot. n.180174 del 13/04/2022.
Con riferimento all'oggetto si relaziona quanto
segue.
Questo Dipartimento ha redatto, in accordo con
ARPACAL, il progetto finalizzato al monitoraggio ambientale dei corpi idrici
della Calabria, avente quadro economico per una somma complessiva di €
2.069.129,34 attivata nell'ambito dell'attuazione del POR Calabria FESR FSE
201412020 e da erogare, previ stati di avanzamento, in forma di contributo in
conto capitale. Il progetto si prefigge la realizzazione di campionamenti,
analisi di laboratorio e relativi studi, compreso l'avvio della redazione del
Piano di Tutela delle Acque della Regione Calabria, in particolare su corpi
idrici marino. costieri, corpi idrici fluviali, acque potabili, acque idonee
alla vita dei pesci, nitrati provenienti da fonti agricole, fitosanitari, aree
soggette a salinizzazione, sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) e sostanze
dell'elenco di controllo (Watch List).
In data 10/08/2021 è stata stipulata con l'Agenzia
la convenzione rep. n. 9733 con scadenza prevista al 31/12/2023, dunque, entro
i termini di chiusura del POR. In ragione dei ritardi temporali, oggetto di
costante monitoraggio da parte di questo Dipartimento, sono state attivate n. 3
riunioni interlocutorie con la Direzione Generale e la Direzione Scientifica di
ARPACAL, avvenute in data 30 marzo e nelle date del 8 e 13 aprile c.a. presso
la sede di questo Dipartimento (rispettivamente note di convocazione prot n. 23/03/2022, prot. n. 167595 del 05/04/2022 e n.
172980 del 08/04/2022). In occasione dei suddetti incontri, sono state appurate
dallo scrivente Dipartimento, sulla base dei raffronti dati dai referenti
agenziali, i seguenti punti di criticità:
-a fronte di un approvato programma esecutivo delle
attività e ali' avvenuta nomina del gruppo di lavoro
interno ad ARPACAL da dedicare ai monitoraggi ambientali, la sussistenza di
difficoltà operative e tecniche nell'espletamento dei campionamenti per la
maggior parte riconducibili alla mancata disponibilità delle strumentazioni
attualmente in uso presso la medesima Agenzia;
-una mancata attuazione delle procedure ad evidenza
pubblica per l'acquisizione dei beni e dei servizi, tra i quali la
contrattualizzazione del gruppo di lavoro esterno qualificato, necessario al
rafforzamento tecnico delle attività come da previsioni progettuali.
Altro elemento di criticità è rappresentato dal
blocco intervenuto sull'avanzamento finanziario dell'intervento atteso che
l'erogazione della prima quota (€ 366.082,93 lordi) potrà essere completata
solo in caso di DURC positivo e per il quale è stata riavviata dall'ufficio
competente nuova istanza presso lo sportello informatico INPS a fronte di un
esito negativo riscontrato nei mesi di febbraio/marzo 2022.
Le criticità oggi riscontrate, oggetto di richiesta
da parte di questo Dipartimento alla presenza del Direttore di ARPACAL nel
corso dell'ultima riunione del 13 aprile c.a., risulterebbero superabili ai
fini dell'avvio del progetto solo a seguito di un ridimensionamento del
cronoprogramma delle attività con lo scopo di concentrare il monitoraggio delle
acque potabili e di tutti i corpi idrici interessati in un arco temporale di
12/18 mensilità con contestuale avvio immediato di tutte le procedure ad
evidenza pubblica necessaria all'acquisizione dei beni e dei servizi funzionali
all'avvio delle attività.
Tali condizioni qualora ratificate da parte di
ARPACAL, permetteranno l'avvio delle prime attività di campionamento di campo e
analisi di laboratorio, con parallelo avvio degli studi del gruppo di lavoro
agenziale e da parte del gruppo di lavoro esterno destinati alla redazione del
Piano di Tutela delle Acque.
In aggiunta si fa presente che, in virtù delle
valenze strategiche rivestite dal progetto, con nota prot. n. 157122 del
30/03/2022 questo Dipartimento ha chiesto ad ARPACAL, al fine di garantire un
rapido avvio dei servizi di campo, di voler valutare il subentro di ogni
contributo fattivo in termini di utilizzo di tutti i beni strumentali in
possesso dell'apparato tecnico dell'Agenzia.
Alla data di stesura della presente relazione, si
attendono contributi fattivi e documentali comprovati da parte dell'Agenzia,
che è stata sollecitata da ultimo con nota prot. n. 239221 del 19/05/2022.
(Risposta)
Il
Consiglio regionale,
vista
la deliberazione n. 28 del 12 maggio 2022, con la quale l’Ufficio di Presidenza
del Consiglio regionale ha proposto all’Assemblea il riaccertamento ordinario
dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2021, ai sensi dell'articolo 3,
comma 4, del decreto legislativo n. 118/2011, nonché le conseguenti variazioni
al bilancio di previsione 2021-2023 e al bilancio di previsione 2022-2024 del
Consiglio regionale della Calabria;
premesso
che:
-il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato e integrato
dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo
impianto normativo sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di
bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo
di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome
ed enti locali;
-con
deliberazione consiliare n. 100 del 29 dicembre 2020 è stato approvato il
bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari
2021-2023;
-con
deliberazione consiliare n. 11 del 23 dicembre 2021 è stato approvato il
bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi
finanziari 2022-2024;
-con
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 5 del 16 febbraio 2022 sono stati
approvati il verbale di chiusura della contabilità dell’esercizio finanziario
2021 e il prospetto aggiornato del risultato di amministrazione presunto
dell’esercizio 2021;
richiamato
l’articolo 3, comma 4, del citato d.lgs.118/2011, che prevede che tutte le
pubbliche amministrazioni effettuano annualmente l’operazione di riaccertamento
dei residui attivi e passivi, consistente nella revisione delle ragioni del
loro mantenimento, ai fini del rendiconto; lo stesso articolo prescrive,
inoltre, che “possono essere conservati tra i residui attivi le entrate
accertate esigibili nell’esercizio di riferimento, ma non incassate. Possono
essere conservate tra i residui passivi le spese impegnate, liquidate o
liquidabili nel corso dell’esercizio, ma non pagate.
Le
entrate e le spese accertate e impegnate non esigibili nell’esercizio
considerato, sono immediatamente reimputate
all’esercizio in cui sono esigibili. La reimputazione
degli impegni è effettuata incrementando, di pari importo, il fondo pluriennale
di spesa, al fine di consentire, nell’entrata degli esercizi successivi,
l’iscrizione del fondo pluriennale vincolato a copertura delle spese reimputate. La costituzione del fondo pluriennale vincolato
non è effettuata in caso di reimputazione contestuale
di entrate e di spese. Le variazioni agli stanziamenti del fondo pluriennale
vincolato e agli stanziamenti correlati, dell’esercizio in corso e
dell’esercizio precedente, necessarie alla reimputazione
delle entrate e delle spese riaccertate, sono effettuate con provvedimento
amministrativo della giunta entro i termini previsti per l’approvazione del
rendiconto dell’esercizio precedente (…). Al termine delle procedure di
riaccertamento non sono conservati residui cui non corrispondono obbligazioni
giuridicamente perfezionate”;
richiamato,
altresì, il principio contabile applicato concernente la contabilità
finanziaria (allegato 4/2 al d.lgs.118/2011) ed in particolare il punto 9.1,
inerente il riaccertamento ordinario dei residui;
visto
il Regolamento interno di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale
della Calabria, approvato con deliberazione consiliare n. 190 del 4 maggio
2017, successivamente modificato dalla deliberazione consiliare n. 342 del 28
settembre 2018;
dato
atto che, alla luce della normativa sopra richiamata, il Consiglio regionale,
prima della predisposizione del rendiconto dell’esercizio 2021, deve approvare
il riaccertamento ordinario dei residui e procedere alla cancellazione dei
residui attivi e passivi non assistiti da obbligazioni giuridicamente
perfezionate, nonché alla reimputazione dei residui
attivi e passivi le cui obbligazioni non sono esigibili alla data del 31
dicembre dell’esercizio cui si riferisce il rendiconto;
considerato
che la reimputazione dei residui passivi non
esigibili nell’esercizio 2021 comporta: -la creazione, sul bilancio di
previsione 2021-2023, esercizio 2021, cui si riferisce il rendiconto, dei fondi
pluriennali vincolati connessi alle spese reimputate
per le quali la copertura è data dal fondo medesimo;
-una
variazione del bilancio di previsione 2022-2024, esercizio 2022, in corso di
gestione, al fine di istituire o incrementare gli stanziamenti di entrate e
spese su cui devono essere imputate le relative obbligazioni;
-il
trasferimento all’esercizio di reimputazione anche
della copertura che l’impegno aveva nello stanziamento dell’esercizio in cui
era stato inizialmente imputato, attraverso il fondo pluriennale vincolato in
entrata. La costituzione o l’incremento di tale fondo è escluso solo in caso di
contestuale reimputazione di entrate e spese;
preso
atto che:
-in
data 1 febbraio 2022 il dirigente del Settore Bilancio e Ragioneria ha trasmesso
ai responsabili delle strutture amministrative competenti l’elenco dei residui
attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2021, ai fini del loro
riaccertamento;
-i
dirigenti responsabili delle strutture amministrative del Consiglio regionale
hanno trasmesso le risultanze della verifica ordinaria sulla consistenza e
l’esigibilità dei residui di propria competenza, secondo i nuovi principi
contabili applicati, rilevando: gli importi da eliminare definitivamente, in
quanto non corrispondenti ad obbligazioni giuridiche perfezionate, gli importi
da conservare a residuo in quanto corrispondenti ad obbligazioni giuridiche
perfezionate e gli importi da reimputare negli
esercizi successivi rispetto al 31 dicembre 2021, nelle quali l’esigibilità
avrà scadenza;
-sulla
scorta delle comunicazioni di cui sopra, sono stati predisposti i prospetti
(Allegati A e B) relativi al riaccertamento ordinario dei residui attivi e
passivi alla data del 31 dicembre 2021, contenenti sia gli importi da
conservare, sia gli importi da eliminare definitivamente in quanto non
corrispondenti ad obbligazioni giuridicamente perfezionate, sia gli importi da
eliminare e reimputare agli esercizi successivi nei
quali l’esigibilità avrà scadenza;
visti:
a)
gli elenchi dei residui attivi e passivi da conservare nel conto del bilancio
dell’esercizio 2021 (Allegati C e D);
b)
il prospetto relativo agli impegni da reimputare
negli esercizi successivi a quello a cui si riferisce il rendiconto 2021
(Allegato E);
c)
il prospetto relativo alle variazioni intervenute nel Fondo Pluriennale
Vincolato a seguito delle operazioni di riaccertamento dei residui attivi e
passivi alla data del 31 dicembre 2021 e di reimputazione
degli impegni (Allegato F);
d)
il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di
previsione finanziario 2021-2023, esercizio 2021, a seguito delle operazioni di
riaccertamento dei residui attivi e passivi alla data del 31 dicembre 2021 e di
reimputazione degli impegni eliminati in quanto non
esigibili al 31 dicembre 2021 e reimputati
nell’esercizio 2022 (Allegato G);
e)
il prospetto relativo alle variazioni di competenza e di cassa del bilancio di
previsione finanziario 2022-2024, esercizio 2022, al fine di adeguare le
previsioni di competenza e di cassa iscritte in bilancio all’ammontare dei
residui attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2021, nonché della reimputazione degli impegni eliminati in quanto non
esigibili al 31 dicembre 2021, e reimputati
nell’esercizio 2022 (Allegato H);
preso
atto che il Collegio dei Revisori dei Conti, con verbale n. 13 del 29 aprile
2022, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato I), ha espresso parere favorevole sul riaccertamento ordinario dei
residui attivi e passivi al 31 dicembre 2021 e sulle conseguenti variazioni al
bilancio di previsione 2021-2023 e al bilancio di previsione 20222024 del
Consiglio regionale della Calabria;
dato
atto che con successivo provvedimento sarà aggiornato il prospetto del
risultato presunto di amministrazione dell’esercizio 2021, approvato con
deliberazione consiliare n. 11 del 23 dicembre 2021;
ritenuto,
pertanto, di procedere, in ragione di quanto sopra espresso e in ottemperanza
del combinato disposto dell’articolo 3, comma 4, del d.lgs.118/2011 e
dell’articolo 74 del Regolamento interno di amministrazione e contabilità del
Consiglio regionale, all’approvazione delle risultanze del riaccertamento
ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2021, nonché
all’approvazione delle conseguenti variazioni al bilancio di previsione
2021-2023 e al bilancio di previsione 2022-2024 del Consiglio regionale;
udito
il relatore, Consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
-di
approvare, ai sensi dell’articolo 3, comma 4 del decreto legislativo n.118/2011
e in ossequio al principio contabile allegato 4/2 al citato decreto, punto 9.1,
gli elenchi dei residui attivi e passivi cancellati, reimputati
e mantenuti alla data del 31 dicembre 2021, risultanti dall’operazione di
riaccertamento ordinario e allegati alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale del presente provvedimento (Allegati A e B);
-di
dare atto che l’ammontare dei residui attivi al 31 dicembre 2021 è pari a
48.517.448,73 euro, come riportato nell’Allegato C, che forma parte integrante
e sostanziale della presente deliberazione;
-di
dare atto che l’ammontare dei residui passivi al 31 dicembre 2021 è pari a
6.155.902,65 euro, come riportato nell’Allegato D, che forma parte integrante e
sostanziale della presente deliberazione;
-di
disporre la registrazione nella contabilità dell’Ente, con imputazione negli
esercizi in cui sono esigibili, degli impegni 2021 elencati nell’Allegato E,
che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
-di
approvare la variazione del fondo pluriennale vincolato di spesa al termine
dell’esercizio 2021, derivante dalla reimputazione
degli impegni di cui all’Allegato F, che forma parte integrante e sostanziale
della presente deliberazione;
-di
dare atto che la consistenza finale al 31 dicembre 2021 del fondo pluriennale
vincolato da iscrivere nell’entrata del bilancio dell’esercizio 2022, è pari a
3.355.588,92 euro, di cui 2.081.756,34 euro per spese correnti e 1.273.832,58
euro per spese in conto capitale;
-di
approvare le variazioni in conto competenza ed in conto cassa degli
stanziamenti del bilancio di previsione 2021-2023, esercizio 2021,
conseguenti
all’attività di riaccertamento dei residui attivi e passivi, come riportato
nell’Allegato G, che forma parte integrante e sostanziale della presente
deliberazione;
-di
approvare le variazioni in conto competenza ed in conto cassa degli
stanziamenti del bilancio di previsione 2022-2024, esercizio 2022, a seguito
dell’adeguamento dei valori iscritti in bilancio all’ammontare dei residui
attivi e passivi esistenti al 31 dicembre 2021 dopo le operazioni di
riaccertamento ordinario dei residui e di reimputazione
degli impegni eliminati in quanto non esigibili al 31 dicembre 2021, e reimputati nell’esercizio 2022 come risultanti
dall’Allegato H, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento;
-di
prendere atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei Conti,
allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale
(Allegato I);
-di
rinviare ad un successivo provvedimento l’aggiornamento del prospetto del
risultato presunto di amministrazione dell’esercizio 2021, approvato con la
deliberazione consiliare n. 11 del 23 dicembre 2021;
-di
dare atto che le risultanze del presente riaccertamento dei residui
confluiranno nel rendiconto dell’esercizio 2021;
-di
trasmettere la presente deliberazione, unitamente ai relativi allegati, alla
Giunta regionale e al Settore Bilancio e Ragioneria del Consiglio regionale per
opportuna conoscenza e/o per il seguito di rispettiva competenza.
Il
Consiglio regionale,
vista
la deliberazione di Giunta regionale n. 154 del 20 aprile 2022, recante:
“Approvazione Piano Territoriale Triennale 2022-2024 e Schema di Protocollo
d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo regionale dell’Istruzione Tecnica
Superiore (ITS)”;
visti:
-gli
articoli 117 e 118 della Costituzione, che assegnano alle Regioni competenze
esclusive in materia di istruzione e formazione professionale e concorrenti in
materia di istruzione;
-la
legge 17 maggio 1999, n. 144, e in particolare l’articolo 69, che istituisce il
sistema dell’istruzione e formazione tecnica superiore per riqualificare e
ampliare l'offerta formativa destinata ai giovani e agli adulti, occupati e non
occupati, nell'ambito del sistema di formazione integrata superiore;
-la
legge 27 dicembre 2006, n. 296, e in particolare l’articolo 1, commi 631 e 875,
che ha previsto la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione
tecnica superiore nel quadro del potenziamento dell’alta formazione
professionale e delle misure per valorizzare la filiera tecnico-scientifica e
l’istituzione e l’istituzione del Fondo per l'istruzione e formazione tecnica
superiore;
-il
decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 25 gennaio 2008, recante
le Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione
tecnica superiore e la costituzione degli istituti tecnici superiori;
-il
decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di
concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, del 7 settembre
2011, recante norme generali concernenti i diplomi degli Istituti Tecnici
Superiori (I.T.S.) e relative figure nazionali di riferimento, la verifica e la
certificazione delle competenze di cui agli articoli 4, comma 3 e 8, comma 2
del DPCM del 25 gennaio 2008;
-la
legge 13 luglio 2015 n. 107 (Riforma del sistema nazionale di istruzione e
formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti), e
in particolare l’articolo 1, commi da 45 a 52;
-l’Accordo
per la ripartizione del finanziamento nazionale destinato ai percorsi degli
Istituti Tecnici Superiori, e le modifiche e integrazioni al sistema di
monitoraggio e valutazione dei percorsi degli Istituti tecnici superiori,
siglato tra Governo, Regioni ed enti locali in sede di Conferenza Unificata in
data 17 dicembre 2015;
-il
decreto del Ministero dell’istruzione, università e ricerca, di concerto con il
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero dello Sviluppo
economico e il Ministero dell’Economia e delle Finanze, del 16 settembre 2016
recante “Linee guida in materia di semplificazione e promozione degli Istituti
tecnici superiori a sostegno delle politiche di istruzione e formazione sul
territorio e dello sviluppo dell’occupazione dei giovani, a norma dell’articolo
1, comma 47, della Legge 13 luglio 2015, n.107”;
-la
deliberazione del Consiglio regionale n. 443 del 19 novembre 2019 di
approvazione del Piano triennale 2019-2021 per l’Istruzione Tecnica Superiore
(ITS);
tenuto
conto che:
-l’articolo
11 del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25 gennaio 2008,
recante “Linee guida per la riorganizzazione del sistema di Istruzione e
Formazione Tecnica Superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici
Superiori”, prevede che le Regioni, nell’ambito della programmazione
dell’offerta formativa di propria competenza, con riferimento agli indirizzi
della programmazione nazionale in materia di sviluppo economico e rilancio
della competitività, adottino per ogni triennio il Piano Territoriale per
l’Istruzione e la formazione Tecnica Superiore;
-il
Piano triennale 2019-2021, approvato con deliberazione del Consiglio regionale
n. 443 del 19 novembre 2019, ha esaurito i propri effetti programmatici;
ritenuto
di approvare, per il triennio 2022-2024, il Piano Territoriale Triennale degli
ITS, con il quale si intende consolidare e rafforzare il sistema regionale ITS
già operante al fine di renderlo maggiormente competitivo e attrattivo mediante
il miglioramento tanto dell’efficienza dei processi di funzionamento quanto
dell’efficacia in termini di risultati occupazionali attraverso la rispondenza
ai fabbisogni del territorio;
considerato
che la programmazione dell’offerta di istruzione tecnica superiore per il
triennio 2022-2024 della Regione è orientata a rilanciare la qualità del
capitale umano per favorire la competitività dei sistemi produttivi e a
sostenere il passaggio dei giovani dall’istruzione al mondo del lavoro
garantendo loro l’acquisizione di competenze che forniscano elevate opportunità
occupazionali;
ravvisata
la necessità, per le finalità sopra riportate, di attivare modalità di
collaborazione tra la Regione Calabria e i diversi portatori di interessi
convolti nel processo della formazione tecnica superiore, ciascuno con le
rispettive competenze ed esperienze, al fine di contribuire fattivamente al raggiungimento
degli obiettivi del Piano Territoriale Triennale Istruzione Tecnica Superiore
2022-2024;
ritenuto
opportuno procedere alla definizione di uno specifico Protocollo d’Intesa con i
soggetti a vario titolo coinvolti per la realizzazione degli obiettivi che la
Regione intende perseguire nel campo dell’Istruzione Tecnica Superiore;
visti:
-il
Piano Territoriale Triennale per l’Istruzione Tecnica Superiore (I.T.S.)
2022-2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale (Allegato A);
-lo
Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo del sistema
regionale dell’Istruzione Tecnica Superiore, allegato alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato B);
precisato
che il Piano Territoriale Triennale per l’Istruzione Tecnica Superiore (I.T.S.)
2022-2024 di cui all’Allegato A assume, al momento, carattere programmatico
senza puntuali riflessi finanziari, in ragione dell’indicazione delle fonti di
finanziamento di cui al paragrafo 2.5 del Piano, che sono associate a Programmi
che, ancorché prevedano espressamente finalità di sostegno all’Istruzione
Tecnica Superiore, non risultano ancora formalmente approvati con i relativi
piani finanziari (PR 21-27, Piano Operativo Complementare, PNRR, Fondo
Ordinario del Ministero dell’Istruzione);
preso
atto che, con nota prot. n. 172263 dell’8 aprile 2022, allegata alla presente
deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato C), il Dirigente
Generale del dipartimento regionale “Economia e Finanze” ha confermato la
compatibilità finanziaria della DGR n. 154/2022;
rilevato
che la Terza Commissione consiliare, nella seduta del 6 maggio 2022, ha approvato
il Piano Territoriale Triennale per l’Istruzione Tecnica Superiore (I.T.S.)
2022-2024 e lo Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo del
sistema regionale dell’Istruzione Tecnica Superiore;
udito
il relatore, Consigliere Comito, che ha illustrato il provvedimento;
delibera,
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
-di
approvare il Piano Territoriale Triennale per l’Istruzione Tecnica Superiore
(I.T.S.) 2022-2024, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante
e sostanziale (Allegato A);
-di
approvare lo Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo del
sistema regionale dell’Istruzione Tecnica Superiore, allegato alla presente deliberazione
quale parte integrante e sostanziale (Allegato B).
Il
Consiglio regionale,
vista
la deliberazione di Giunta regionale n. 189 del 3 maggio 2022, recante:
"Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione
rimodulazione scheda intervento III.7 “Interventi per la promozione e la
produzione culturale”;
vista
la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione
della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle
politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche
di sviluppo e coesione), in particolare l’articolo 15, comma 2;
viste:
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013, recante:
“Approvazione del Programma Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di
Gestione e Controllo (SiGeCo)”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 121 dell’8 aprile 2014, recante:
“Ridenominazione del Piano Ordinario Convergenza approvato con DGR 234/13 e
modificato con DGR 295/13 in Piano di Azione Coesione”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 42 del 2 marzo 2015, recante: “Risorse
rinvenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale, per effetto della II
fase del processo di revisione del POR Calabria FESR 2007/2013, approvata dalla
Commissione Europea con decisione C(2014) 8746 final
del 18.11.2014. Costituzione Fondo Unico PAC”, come integrata e modificata
dalla deliberazione di Giunta regionale n. 511 del 3 dicembre 2015; -la
deliberazione di Giunta regionale n. 467 del 12 novembre 2015, recante: “Piano
di Azione Coesione. Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede
degli interventi”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 503 dell’1 dicembre 2015, recante: “Piano
di Azione Coesione. Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede
interventi”; -la deliberazione di Giunta regionale n. 40 del 24 febbraio 2016,
recante: “Rimodulazione del Piano di Azione Coesione (PAC) e applicazione art.
1, commi 122 e 123 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 520 del 16 dicembre 2016, recante: “Piano
di Azione e Coesione (PAC). Rimodulazione del piano finanziario Approvazione e
riallineamento schede interventi”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 467 del 29 ottobre 2018, recante: “Piano
di Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Rimodulazione Piano Finanziario”,
rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 471 del 2 ottobre 2019,
recante: “Piano di Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica D.G.R. 467/2018.
Approvazione del Piano Finanziario e presa atto del differimento del termine di
conclusione degli interventi del Programma”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n.104 del 25 maggio 2020, recante: “Piano di
Azione Coesione 2007/2013. Rimodulazione Piano finanziario e approvazione
schede intervento”, modificata con deliberazione di Giunta regionale n.141 del
15 giugno 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione 2007/2013. Modifica e
sostituzione allegati DGR 104 del 25/05/2020”;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 216 del 28 luglio 2020, recante: “Piano di
Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione del piano finanziario, del
differimento del termine per la conclusione degli interventi e delle schede
nuove operazioni”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 228 del
7 agosto 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 58 del
10 novembre 2020;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 225 del 7 agosto 2020, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano
Finanziario. Approvazione schede intervento”, rettificata con deliberazione di
Giunta regionale n. 243 del 3 settembre 2020, e approvata con deliberazione del
Consiglio regionale n. 59 del 10 novembre 2020;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 273 del 28 settembre 2020, recante: “Piano
di Azione e Coesione PAC 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede
intervento "StaInCalabria", "InCalabria", "II.13 Interventi stradali e
aeroportuali", "III.6 Politiche attive del lavoro". Approvazione
rimodulazione del Piano Finanziario”, integrata con deliberazione di Giunta
regionale n. 292 del 19 ottobre 2020, e approvata con deliberazione del
Consiglio regionale n.60 del 10 novembre 2020;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 364 del 11 novembre 2020, recante: “Piano
di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013. Approvazione rimodulazione delle schede
intervento "III Politiche attive del lavoro" e "III.17
Ospitalità Calabria. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”,
approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 85 del 28 novembre 2020;
-la
deliberazione di Giunta regionale 419 del 30 novembre 2020, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Rimodulazione schede intervento “III.6
Politiche attive del lavoro”, “III. 11 Azioni di supporto per il potenziamento
del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi”, “III.14 InCalabria” “III. 15 StaInCalabria”.
Approvazione proposta di rimodulazione del Piano Finanziario", approvata
con deliberazione del Consiglio regionale n. 90 del 29 dicembre 2020;
-la
deliberazione di Giunta regionale n.73 del 25 febbraio 2021, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede
intervento “III.8 Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di
promozione per l’attrazione dei flussi turistici” e “III.16 Accogli Calabria”
Scheda salvaguardia 13 “Interventi stradali ed aeroportuali”. Approvazione
rimodulazione del Piano Finanziario”, approvata con deliberazione del Consiglio
regionale n. 109 dell’11 marzo 2021;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 265 del 17 giugno 2021, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede
intervento III.14 "InCalabria"; III.15
"StainCalabria"; III.6 “Politiche attive
del lavoro” e II.18 “Interventi di rafforzamento delle attività di gestione,
monitoraggio e controllo FSE”. Approvazione rimodulazione piano
finanziario";
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 412 del 25 agosto 2021, recante:
<<Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione
delle schede intervento: Scheda anticiclica n. 6 – Linea di intervento I.5
“Aiuti alle persone con elevato disagio sociale”; Scheda Misure Salvaguardia –
Linea di intervento II.4 “Progetto Case della Salute”; Scheda Nuove Operazioni
n. 6 “Politiche del lavoro – Linea III.6 ”; Scheda Nuove operazioni n. 7
“Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento
III.7; Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle
azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” -Linea di Intervento
III.8; Scheda Nuove Operazioni n. 11 “Azioni di supporto per il potenziamento del
sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi Settore Protezione
Civile” -Linea di Intervento III.11; Scheda Salvaguardia n.12 “Interventi di
bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale
discariche, siti di stoccaggio” -Linea di Intervento II.12. Approvazione
rimodulazione del Piano finanziario>>, rettificata con deliberazione di
Giunta regionale n. 439 del 14 settembre 2021;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 59 del 18 febbraio 2022, recante: “Art. 4
legge regionale n. 8/2008. Approvazione del “Piano Esecutivo annuale
2022";
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 87 del 5 marzo 2022, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007-2013. Approvazione rimodulazione schede
intervento III.6 “Politiche attive del lavoro” e III.5 “Programma di
efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione delle
stazioni di sollevamento dei reflui urbani nei Comuni costieri della Regione
Calabria”. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario”, rettificata con
deliberazione di Giunta regionale n. 127 del 28 marzo 2022, e approvata con
deliberazione del Consiglio regionale n. 59 del 13 aprile 2022;
-la
deliberazione di Giunta regionale n. 115 del 21 marzo 2022, recante: “Piano di
Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre
2021Rimodulazione “Scheda Nuove operazioni n. 7 Interventi per la promozione e
la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7; “Scheda Nuove Operazioni,
n. 8 Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per
l’attrazione di flussi turistici” Linea di Intervento III.8", rettificata
con deliberazione di Giunta regionale n. 134 del 4 aprile 2022, e approvata con
deliberazione del Consiglio regionale n. 74 del 3 maggio 2022;
tenuto
conto che:
-con
la citata deliberazione di Giunta regionale n. 59 del 18 febbraio 2022 è stato
approvato il piano esecutivo annuale 2022 e sono state programmate specifiche
azioni in materia di comunicazione, promozione e marketing territoriale, e si è
reso necessario declinare in modo più specifico e riallineare i contenuti delle
azioni da realizzare e la relativa dotazione finanziaria;
-con
deliberazione del Consiglio regionale n. 74 del 3 maggio 2022 sono state, di
conseguenza, rimodulate le schede III.7 “Interventi per la promozione e la
produzione culturale” e III.8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni
di promozione per l’attrazione di flussi turistici”;
-in
funzione delle esigenze manifestate dal dipartimento regionale competente, al
fine di garantire una organica ed efficace attuazione delle azioni previste
dalla Scheda n.7 del Pilastro III Nuove Operazioni, nel rispetto del
cronoprogramma previsto, occorre una ulteriore rimodulazione della suddetta
scheda, onde declinare ulteriormente gli interventi in essa previsti e la
relativa dotazione finanziaria;
ritenuto
di approvare, sulla base delle esigenze manifestate dal dipartimento regionale
“Turismo, Marketing territoriale e Mobilità”, la rimodulazione della Scheda
III.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale”, restando
immutata la relativa dotazione finanziaria, pari a 28.750.000,00 euro, per come
riportato nell’allegato 1, che costituisce parte integrante e sostanziale della
presente deliberazione;
tenuto
conto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 6 giugno 2022, ha
approvato la rimodulazione della scheda intervento III.7 “Interventi per la
promozione e la produzione culturale” del Piano Azione e Coesione (PAC)
Calabria 2007 -2013;
udito
il relatore, consigliere Montuoro, che ha illustrato il provvedimento;
delibera,
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
-di approvare la rimodulazione della scheda
intervento III.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” del
Piano Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007 – 2013, riportata nell’allegato 1
che costituisce parte integrante e sostanziale della presente deliberazione.
Art. 1
(Modifiche alla l.r. 11/2011)
1.
La legge regionale 6 aprile 2011, n. 11 (Istituzione del Bollettino Ufficiale
Telematico della Regione Calabria e norme per la pubblicazione degli atti) è
così modificata:
a)
nel comma 1 dell’articolo 12, la parola “direttore” è soppressa;
b)
nel comma 1 dell’articolo 19, le parole da “in” a “BURC” sono sostituite dalle
seguenti: “mediante pagamento elettronico, per mezzo del servizio regionale
integrato con il Nodo nazionale dei pagamenti SPC denominato “pagoPA”, in attuazione dell'articolo 5 del decreto
legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell'amministrazione digitale)”.
Art. 2
(Modifiche alla l.r. 8/2002)
1.
Gli articoli da 29 a 36 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8
(Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) sono
abrogati.
Art. 3
(Misure di rafforzamento del servizio sanitario regionale)
1.
Al fine di dare attuazione all’articolo 16-septies, comma 2, lettera d), del
decreto-legge 21 ottobre 2021, n. 146 (Misure urgenti in materia economica e
fiscale, a tutela del lavoro e per esigenze indifferibili), convertito con
modificazioni dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215 e per garantire la piena
operatività delle attività proprie della gestione sanitaria accentrata (GSA),
la Giunta regionale è autorizzata a nominare, nel rispetto della normativa
vigente, cinque esperti o consulenti, nel limite di spesa complessivo di
500.000,00 euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024.
Art. 4
(Integrazione alla l. r. 38/2012)
1.
Dopo l’articolo 2 della legge regionale 3 settembre 2012, n. 38 (Valorizzazione
e promozione del termalismo in Calabria), è inserito il seguente:
“Art. 2-bis (Rete regionale delle terme)
1.
La Regione Calabria, considerata la rilevanza strategica del sistema termale,
quale servizio di interesse generale, promuove la creazione della rete
regionale delle terme, intesa come sistema integrato dei servizi e delle
prestazioni di settore, volta a favorire la qualificazione del patrimonio
idrotermale, ricettivo e turistico, nonché la valorizzazione delle risorse
naturali e storico-artistiche dei comuni termali di cui all’articolo 2.
2.
Ai fini di cui al comma 1, la società Terme Sibarite S.p.A., interamente
partecipata dalla Regione Calabria e da Fincalabra S.p.A, società in house providing
regionale, è autorizzata a intraprendere tutte le iniziative occorrenti per la
realizzazione della rete di cui al presente articolo, ivi comprese eventuali
acquisizioni di aziende termali.
3.
Per far fronte agli oneri finanziari occorrenti all’avvio delle iniziative di
cui al presente articolo, quantificati in 12.000.000,00 euro, Fincalabra S.p.A. è autorizzata all’utilizzo delle risorse
del “Fondo Exit Strategy Fuif”, in qualità di
soggetto gestore e. nel rispetto del relativo regolamento operativo, a porre in
essere tutti gli atti di propria competenza, per dare esecuzione alla presente
legge.”.
Art. 5
(Modifiche all’articolo 18 della l. r. 10/2022)
1.
Alla fine del comma 1 dell’articolo 18 della legge regionale 20 aprile 2022, n.
10 (Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente) dopo le parole
“della predetta SORICAL S.p.A” sono inserite le seguenti:
“, acquistate ai sensi dell’articolo 2357 c.c. e dalla stessa eventualmente
ancora detenute allo scadere del diciottesimo mese dall’acquisto medesimo,”.
Art. 6
(Integrazioni alla l. r. 15/2007)
1.
Dopo il comma 4-bis dell’articolo 1 della legge regionale 10 luglio 2007, n. 15
(Investimenti SO.RI.CAL. S.p.A.) è aggiunto il seguente: “4-ter. Ai fini di cui
al comma 4-bis, successivamente all’acquisizione da parte di SO.RI.CAL. S.p.A.
delle azioni proprie nella titolarità del socio privato al prezzo complessivo
di un euro, la Regione Calabria provvede a tutti gli adempimenti di propria
competenza, sia nella qualità di soggetto concedente, sia nella qualità di
socio della predetta società, propedeutici all’individuazione di SO.RI.CAL.
S.p.A. quale gestore unico ai sensi dell’articolo 147, comma 2, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale). A tal fine il
Presidente della Giunta regionale sottoscrive tutti gli atti di propria
competenza, occorrenti alla predetta finalità, ivi compresi quelli necessari a
definire ogni rapporto con il socio privato, previa verifica degli uffici
competenti.”.
Art. 7
(Norma finanziaria)
1.
Dalle disposizioni degli articoli 1, 2, 4 e 5 della presente legge non derivano
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
2.
Agli oneri finanziari derivanti dalle disposizioni di cui all’articolo 3,
quantificati nel limite massimo di 500.000,00 euro, si fa fronte con le risorse
allocate alla Missione 13, Programma 07 (U.13.07), mediante contestuale
riduzione, per il medesimo importo, dello stanziamento di spesa della Missione
20 – Programma 03 (U.20.03) del bilancio di previsione 2022-2024.
3.
Per gli oneri derivanti dall’articolo 6, al fine di garantire il ripristino
delle risorse finanziarie relative all’annualità 2020, non erogate dal
competente dipartimento nel corso del medesimo esercizio finanziario, la Giunta
regionale è autorizzata a porre in essere tutte le attività necessarie
all’attuazione dell’articolo 1 della legge regionale 10 luglio 2007, n. 15.
4.
Le risorse finanziarie necessarie all’attuazione delle disposizioni contenute
al comma 3, pari a 3.500.000,00 euro, sono allocate, per la parte entrata, al Titolo
5, Tipologia 400, e per la parte spesa, alla Missione 09, Programma 04 (U09.04)
del bilancio di previsione 2022-2024.
5.
La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le conseguenti variazioni al
bilancio di previsione 2022-2024.
Art. 8
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 25-bis della l.r.
19/2002)
1.
L’articolo 25-bis della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la
tutela, governo ed uso del territorio – Legge urbanistica della Calabria), è
così modificato:
a)
dopo il comma 2-bis è aggiunto il seguente comma:
“2-ter.
La Giunta regionale adotta, su proposta del dipartimento competente in materia
di pianificazione territoriale e paesaggistica, a seguito delle attività di
co-pianificazione con il competente Ministero, e, successivamente, previo
parere da parte della commissione consiliare competente da esprimersi entro
trenta giorni dal ricevimento, approva con atto deliberativo le singole
attività ricognitive dei beni paesaggistici di cui all'articolo 143, comma 1,
lettere b), c) e d), del d.lgs. 42/2004, che concorrono all'elaborazione del
Piano paesaggistico regionale e che, a far data dalla pubblicazione sul BURC
della predetta deliberazione di Giunta regionale, assumono gli effetti di
aggiornamento del quadro conoscitivo del QTRP per gli aspetti specifici.”.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 27-ter della l.r.
19/2002)
1.
Il comma 7 dell’articolo 27-ter della l.r. 19/2002 è
sostituito dal seguente: “7. Successivamente all’approvazione del RO secondo la
procedura del presente articolo, quale premialità, per i comuni dotati di
Programma di fabbricazione e di Piano regolatore generale, oltre le zone
omogenee A e B e relative sottozone, sono fatte salve e possono essere
assoggettate a trasformazione territoriale le previgenti zone omogenee D e F,
tutti gli ambiti territoriali comunque denominati nei quali siano stati
approvati piani di attuazione secondo quanto disposto dall'articolo 65 e le
aree destinate agli interventi di edilizia sociale di cui alla legge regionale
16 ottobre 2008, n. 36 (Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale).
È fatta salva la definizione delle richieste di trasformazione acquisite dai
comuni entro i termini ammissibili ai sensi della legge regionale urbanistica
vigente al momento della loro presentazione, in relazione alle differenti zone
omogenee. Ai restanti suoli è estesa la destinazione agricola la cui
utilizzazione è disciplinata dagli articoli 50, 51 e 52, salvo quanto previsto
in forma più restrittiva dal RO.”.
Art. 3
(Modifiche all’articolo 48 della l.r. 19/2002)
1.
L’articolo 48 della l.r. 19/2002 è sostituito dal
seguente:
“Art. 48
(Tutela e valorizzazione dei centri storici e degli agglomerati urbani
che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale)
1.
La Giunta regionale adotta, entro il 30 giugno 2023, su proposta del
dipartimento competente in materia di pianificazione territoriale e
paesaggistica, a seguito delle attività di co-pianificazione con il competente
Ministero, e successivamente, previo parere da parte della commissione
consiliare competente da esprimersi entro trenta giorni dal ricevimento,
approva il disciplinare per gli interventi di recupero, valorizzazione e messa
in sicurezza del patrimonio edilizio e urbanistico, in linea con quanto
previsto dall’articolo 17 delle disposizioni normative del QTRP, e definisce e
aggiorna l’elenco dei centri storici suscettibili di tutela e valorizzazione di
cui alla D.G.R. n. 44 del 10.02.2011, anche in considerazione degli agglomerati
urbani che rivestono carattere storico-artistico di particolare pregio
ambientale.
2.
Il disciplinare di cui al comma 1 indica norme, metodologie, strumenti e
tecniche necessarie a garantire che gli interventi di recupero e valorizzazione
del patrimonio edilizio e urbanistico regionale dei centri storici e degli
agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare
pregio ambientale vengano eseguite con tecniche e materiali locali compatibili
al manufatto e al contesto ambientale nonché in osservanza della normativa
vigente in materia.
3.
I comuni della Calabria sono tenuti ad applicare le disposizioni del
disciplinare di cui al comma 1, come misure di salvaguardia del territorio
comunale che sostituiscono, per le parti in contrasto, le norme degli strumenti
urbanistici vigenti. L’approvazione in consiglio comunale del predetto
disciplinare, secondo le modalità di cui all’articolo 30 della presente legge,
costituisce strumento normativo del centro storico secondo i contenuti
dell’articolo 17, comma 9, del QTRP e dei piani di recupero del patrimonio
edilizio esistente di cui all’articolo 24, comma 1, lettera e), della presente
legge.”.
Art. 4
(Modifiche all’articolo 51 della l.r. 19/2002)
1.
Dopo il comma 3 dell’articolo 51 della l.r. 19/2002,
sono aggiunti i seguenti commi:
“3-bis.
Nelle more dell’approvazione del piano paesaggistico e dei piani di settore che
individuano le aree non idonee, gli impianti per la produzione di energia da
fonti rinnovabili, secondo i principi fondamentali delle leggi nazionali
relative alle discipline dei regimi abilitativi riconducibili alle materie di
cui all’articolo 117, terzo comma, della Costituzione e nell’ambito delle
procedure autorizzative previste dalle normative vigenti, possono essere
ubicati anche in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici,
fatte salve le disposizioni di salvaguardia del QTRP. In coerenza con i
contenuti dell’articolo 12, comma 7, del decreto legislativo 29 dicembre 2003,
n. 387 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione
dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato
interno dell'elettricità) e del punto 15.3 dell’allegato al decreto del
Ministro dello sviluppo economico 10 settembre 2010 (Linee guida per
l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili), per
l'ubicazione degli impianti nelle suddette zone non è richiesta variante allo
strumento urbanistico, la compatibilità e conformità urbanistica è data secondo
legge e si tiene conto delle disposizioni in materia di sostegno nel settore
agricolo, anche per un uso non esclusivo. Per gli impianti agro-fotovoltaici di
nuova generazione, non si applicano le limitazioni percentuali di utilizzo del
suolo.
3-ter.
Le amministrazioni comunali competenti accertano la compatibilità degli
interventi anche in coerenza con la presente legge e con il QTRP, da
verificarsi, in ogni caso, nell’ambito delle procedure autorizzative previste
dalle normative vigenti, secondo le rispettive competenze, da parte delle altre
amministrazioni deputate a rilasciare autorizzazioni, intese, concessioni, licenze,
pareri, concerti, nulla osta e assensi comunque denominati, con particolare
riferimento all’individuazione delle aree potenzialmente non idonee e/o con
vocazioni agricole e/o paesaggistico/ambientali di pregio.”.
Art. 5
(Modifiche all’articolo 61 della l.r. 19/2002)
1.
L’articolo 61 della l.r. 19/2002 è modificato nel
modo seguente:
a)
al comma 1 sono apportate le seguenti modifiche:
1)
sono soppresse le seguenti parole: “Per la Provincia di Reggio Calabria,
nell'attesa della definizione della legge di riordino delle funzioni regionali
anche con riguardo all'istituzione della Città metropolitana,”;
2)
le parole “alla Provincia. Con riferimento alle altre province, per effetto
della legge n. 56/2014 e della conseguente legge regionale 22 giugno 2015, n.
14 (Disposizioni urgenti per l’attuazione del processo di riordino delle
funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56), le funzioni medesime sono
riassunte in capo alla Regione” sono sostituite dalle seguenti parole: “alla
Città metropolitana di Reggio Calabria o alle province”;
b)
al comma 1-bis sono apportate le seguenti modifiche:
1)
le parole “la Giunta regionale diffida” sono sostituite dalle seguenti: “la
Città metropolitana di Reggio Calabria o le province diffidano”;
2)
le parole “la Giunta regionale esercita” sono sostituite dalle seguenti: “la
Città metropolitana di Reggio Calabria o le province esercitano”;
3)
le parole “e affida la specifica funzione al dipartimento della Giunta
regionale competente in materia di urbanistica,” sono soppresse;
4)
alla fine del comma 1-bis sono aggiunti i seguenti periodi: “I provvedimenti
relativi ai poteri sostitutivi previsti dal presente comma sono inviati agli
enti territoriali competenti e alla Regione e sono contestualmente comunicati
alla competente autorità giudiziaria. La Regione svolge la funzione di
coordinamento e monitoraggio al fine di assicurare l'omogeneo esercizio delle
funzioni di vigilanza e controllo sull'attività edilizia, in applicazione della
disciplina prevista dalle vigenti normative, senza ulteriori oneri a carico del
bilancio regionale.”.
Art. 6
(Modifiche all’articolo 65 della l.r. 19/2002)
1.
L’articolo 65 della l.r. 19/2002 è così modificato:
a)
al comma 1, sono soppresse le seguenti parole: “entro e non oltre il 31 dicembre
2017”;
b)
alla fine della lettera b) del comma 2, sono aggiunti i seguenti periodi: “I
comuni, tramite il consiglio comunale, procedono all’adozione e approvazione
delle varianti parziali agli strumenti urbanistici (Piani regolatori generali e
Programmi di fabbricazione), già approvati dalla Regione, secondo quanto
statuito dall’articolo 42, comma 2, lettera b), del d.lgs. 267/2000, che
attribuisce espressamente al medesimo consiglio comunale la competenza in
ordine all’approvazione dei piani territoriali e urbanistici, nel rispetto del
procedimento previsto dall’articolo 14 della presente legge e dalle vigenti
disposizioni normative in materia, ai fini dell’acquisizione dei relativi
pareri, nulla osta, autorizzazioni, atti di assenso comunque denominati
prescritti dalle vigenti normative. In analogia all’articolo 24, comma 2, della
legge 47/1985, nel predetto procedimento, i comuni sono tenuti a trasmettere al
settore regionale competente in materia urbanistica gli atti inerenti le
varianti parziali agli strumenti urbanistici e, su eventuali osservazioni,
provvedono ad adeguare, ovvero a motivare in maniera circostanziata.”;
c)
al comma 5, dopo le parole “non adempiono,” sono aggiunte le seguenti: “, entro
il 31 dicembre 2023,”.
Art. 7
(Modifiche all’articolo 73 della l.r. 19/2002)
1.
L’articolo 73 della l.r. 19/2002 è così modificato:
a)
al comma 2 sono soppresse le seguenti parole: “, entro il 31 dicembre 2021,”;
b)
dopo il comma 2, è aggiunto il seguente:
“2-bis.
Nel caso di redigendi strumenti urbanistici generali,
al fine di non duplicare le operazioni di verifica, l’adeguamento con le
modalità di cui al comma 2 può essere effettuato nell’ambito delle singole
procedure di formazione dei piani di cui agli articoli 26, 27, 27-bis, 27-ter e
27-quater. Il documento così adeguato concorre alla definizione del documento
definitivo dello strumento urbanistico.”;
c)
dopo il comma 4, è aggiunto il seguente: “4-bis. Al fine di preservare i
caratteri di ruralità e l’identità del paesaggio, nelle more dell’approvazione
del piano paesaggistico, per tutti gli interventi di cui al comma 4 ricompresi
in zone classificate agricole dai vigenti piani urbanistici, anche se ricadenti
in aree non sottoposte a tutela paesaggistica secondo disposizioni di legge e/o
conformi urbanisticamente oltre ai casi previsti dalle vigenti normative per il
rilascio di pareri vincolanti del Ministero della cultura e di osservazioni
urbanistiche del settore regionale competente in materia urbanistica, fatte
salve, in ogni caso, le disposizioni di salvaguardia del QTRP, i comuni sono
tenuti ad accertare la coerenza e la compatibilità dell’intervento alla legge e
al QTRP, se ritenuto necessario, anche sulla base di una relazione
agro-pedologica redatta dal proponente l’intervento, secondo quanto previsto
dall’articolo 50, comma 4.”;
d)
al comma 6, dopo le parole “non adempiono” sono aggiunte le seguenti parole: “,
entro il 31 dicembre 2023,”;
e)
dopo il comma 6 è aggiunto il seguente: “6-bis. Ai comuni adempienti sono
riconosciute premialità nella concessione dei finanziamenti regionali di
settore, anche a valere su fondi della programmazione comunitaria e nazionale,
in particolare per interventi riferiti al patrimonio pubblico e ricompresi in
programmi di rigenerazione urbana ai sensi di legge.”.
Art. 8
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art. 9
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 8 della l.r. 10/22)
1.
L’articolo 8 della legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei
servizi pubblici locali dell’ambiente) è così modificato:
a)
al comma 1 sono apportate le seguenti modifiche:
1)
le parole: “e la Città metropolitana di Reggio Calabria” sono sostituite dalle seguenti:
“, la Città metropolitana di Reggio Calabria e i Comuni di Corigliano-Rossano e
di Lamezia Terme”;
2)
la parola: “trentacinque” è sostituita con la parola: “trentatré”;
b)
alla fine del comma 3 è aggiunto il seguente periodo: “Il comune appartenente a
una fascia demografica, di cui al comma 2, priva di rappresentanza nella
Tabella A, concorre all’elezione del rappresentante unitamente ai comuni
facenti parte della fascia demografica immediatamente inferiore.”;
c)
alla fine del comma 10 è aggiunto il seguente periodo: “I sindaci dei comuni di
cui al comma 2, afferenti a fasce demografiche prive di rappresentanza nella
Tabella A, e i sindaci dei comuni afferenti alla fascia demografica
immediatamente inferiore, votano unitamente, designando il proprio
rappresentante, con una sola preferenza, tra i sindaci facenti parte di
entrambe le fasce demografiche.”.
Art. 2
(Sostituzione della Tabella A allegata alla l.r.
10/2022)
1.
La Tabella A della l.r. 10/2022 è sostituita dalla
seguente:
Circoscrizioni
territoriali |
Comuni capoluogo e
Comuni di Corigliano Rossano, Lamezia Terme, (membri di diritto) |
Città metropolitana
di Reggio Calabria (membro di diritto) |
a) ≥15.001
abitanti |
b) tra 10.001 e 15.000
abitanti |
c) tra 5.001 e
10.000 abitanti |
d) tra 1.001 e 5.000
abitanti |
e) ≤1.000
abitanti |
Totale |
Provincia di Cosenza |
2 |
0 |
3 |
2 |
3 |
4 |
1 |
15 |
Città Metropolitana
di Reggio Calabria |
0 |
1 |
2 |
1 |
2 |
3 |
1 |
10 |
Provincia di
Catanzaro |
2 |
0 |
0 |
0 |
3 |
1 |
1 |
7 |
Provincia di Crotone |
1 |
0 |
0 |
1 |
0 |
1 |
1 |
4 |
Provincia di Vibo
Valentia |
1 |
0 |
0 |
0 |
1 |
1 |
1 |
4 |
Tot- |
6 |
1 |
5 |
4 |
9 |
10 |
5 |
40 |
Art. 3
(Clausola di invarianza finanziaria)
1.
Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1.
La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il
Consiglio regionale,
vista
la proposta di legge n. 54/12^ di iniziativa del consigliere G. Graziano,
recante: "Modifica dei confini territoriali dei comuni di Serra d'Aiello e
Amantea della provincia di Cosenza" (assegnata con nota del Settore
Segreteria Assemblea e Affari Generali prot. n. 8893 del 5 aprile 2022) che si
compone di cinque articoli:
-
articolo 1 (Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Serra d’Aiello e
Amantea della provincia di Cosenza);
-
articolo 2 (Rapporti conseguenti alla modifica dei confini territoriali dei
Comuni di Serra d’Aiello e Amantea);
-
articolo 3 (Denominazione del Territorio. Sede del Consiglio Comunale e del
Museo di Temesa);
- articolo 4 (Clausola di invarianza
finanziaria);
-
articolo 5 (Entrata in vigore della legge);
visto
l’Allegato A1 (Planimetrie di inquadramento generale) alla proposta di legge n.
54/12^, costituito dalle planimetrie e dalla relazione descrittiva della
rettifica di confine che individua i fogli di mappa catastali contenuti nella
porzione di territorio da aggregare al territorio del Comune di Serra D'Aiello,
allo stato attuale così censiti:
-
Foglio 31. Particelle: 23, 27, 29, 33, 34, 35, 36, 39, 51, 52, 54, 55, 57, 58,
59, 62, 63, 64, 65, 69, 70, 71, 72, 74, 75, 76, 77, 78, 79, 80, 82, 83, 84, 92,
93, 96, 97, 99, 100, 102, 103, 104, 105, 106, 111, 145, 152, 157, 169, 214,
218, 226, 232, 240, 241, 242, 243, 287, 289, 290, 291, 293, 328, 329, 357, 358,
365, 373, 374, 375, 383, 391, 398, 401, 406, 408, 428, 465, 466, 476, x505,
540, 541, 542, 544, 545, 554 , 556, 558, 559, 560, 563, 566, 568, 569, 570,
571, 572, 584, 585, 625, 626, 690, 691, 693, 694, 698, 699, 700, 701, 702, 704,
705, 706, 716, 717, 723, 724, 725, 726, 727, 729, 730, 742, 743, 744, 745, 746,
747, 748, 749, 750, 751, 752, 753, 754, 755, 756, 757, 758, 769, 770, 771, 772,
773, 774, 775, 776, 777, 778, 779, 780, 781, 782, 783, 784, 785, 786, 787, 788,
789, 790, 791, 792, 832, 834, 835, 836, 838, 840, 841, 848, 855, 856, 868, 874,
876, 888, 889, 892, 893, 924, 931, 940, 1054, 1055, 1056, 1057, 1058, 1059,
1060, 1061, 1062, 1063, 1064, 1065, 1066, 1067, 1068, 1069, 1070, 1071, 1072,
1073, 1074, 1075, 1076, 1077, 1078, 1079, 1080, 1081, 1082, 1083, 1084, 1085,
1086, 1087, 1088, 1089, 1090, 1091, 1092, 1093, 1094, 1095, 1096, 1097, 1098,
1099, 1100, 1101, 1102, 1103, 1104 , 1105, 1106, 1107, 1108, 1109, 1110, 1111,
1112, 1113, 1114, 1115, 1116, 1117, 1118, 1119, 1120, 1121, 1122, 1123, 1124,
1125, 1126, 1127, 1128, 1129, 1130, 1131, 1132, 1133, 1134, 1135, 1136, 1137,
1138, 1139, 1140, 1141, 1142, 1143, 1144, 1145, 1146, 1147, 1148, 1149, 1150,
1151, 1152 , 1153, 1154, 1155, 1156, 1157, 1158, 1159, 1160, 1161, 1162, 1163,
1164, 1165, 1166, 1183, 1184, 1194, 1197, 1198, 1199, 1121, 1200, 1210, 1212,
1221, 1223, 1257, 1258, 1259, 1260, 1261, 1262, 1263, 1264, 1265, 1268, 1270,
1274, 1275, 1276, 1277, 1278, 1279, 1280, 1289, 1290;
-
Fogli di Mappa Catastali: 32 - 33 - 33/A - 33/B - 34 - 35 - 36 - 36/A - 37
nella loro totalità.
visto
l’articolo 133, comma 2 della Costituzione che testualmente recita: “La
Regione, sentite le popolazioni interessate, può con sue leggi istituire nel
proprio territorio nuovi Comuni e modificare le loro circoscrizioni e
denominazioni”;
vista
la legge regionale 5 aprile 1983, n. 13 (Norme di attuazione dello statuto per
l'iniziativa legislativa popolare e per i referendum) e, in particolare:
-
l’articolo 32 (Spese per adempimenti dei Comuni o relative alle competenze dei
componenti i seggi elettorali), che prevede che “Le spese relative agli
adempimenti spettanti ai Comuni, nonché quelle dovute ai componenti dei seggi
elettorali sono anticipate dai Comuni e rimborsate dalla Regione. (…)” e che
“La Regione può anticipare, ai Comuni su loro richiesta, un importo pari al 75%
dell'ammontare delle spese occorrenti (…)”;
-
l’articolo 40 (Referendum consultivo obbligatorio sulla istituzione di nuovi
Comuni e sui mutamenti delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali),
che al comma 1 statuisce che “Prima di procedere all'approvazione di ogni
progetto di legge che comporti l'istituzione di nuovi Comuni ovvero mutamenti
delle circoscrizioni e delle denominazioni comunali, il Consiglio regionale
delibera l'effettuazione del referendum consultivo obbligatorio”;
-
l’articolo 40, comma 3, secondo cui “La deliberazione del Consiglio regionale
indica il quesito da sottoporre a votazione con riferimento agli estremi della
relativa proposta di legge”;
-
l’articolo 40, comma 4, a mente del quale “Al referendum consultivo sono
chiamati: (…); b) nel caso di modificazione della denominazione del comune,
tutti gli elettori residenti nel comune interessato; c) nel caso di
modificazione delle circoscrizioni comunali, tutti gli elettori residenti nei
Comuni interessati dalla modificazione territoriale. Il Consiglio regionale,
nella delibera di cui al comma 1, può, con decisione motivata, escludere dalla
consultazione referendaria le popolazioni che non presentano un interesse
qualificato alla variazione territoriale: per le caratteristiche dei gruppi
residenti sul territorio dei Comuni interessati, della dotazione
infrastrutturale e delle funzioni territoriali, nonché per i casi di
eccentricità dei luoghi rispetto al capoluogo e, quindi, di caratterizzazione
distintiva dei relativi gruppi”;
valutata
la dettagliata relazione illustrativa della proposta di legge n. 54/12^ dalla
quale si evincono le motivazioni sottese alla proposta, di seguito
sinteticamente riportate, e relative a:
-
contesto storico-culturale: da fonti storiche e sulla base di ritrovamenti
archeologici si desume che il territorio dell’attuale frazione Campora,
compreso tra il fiume Oliva e il torrente Torbido, è stato precedentemente
territorio appartenente a Temesa. Dalle testimonianze
rinvenute si può evincere, fino ai giorni nostri, la naturale e spontanea
simbiosi degli abitanti dei luoghi interessati, che mette in evidenza anche
sulla base degli eventi archeologici già ampiamente dettagliati, l’uniformità
ad un unico territorio (Campora San Giovanni-Serra d’Aiello) che affonda le
proprie storiche radici nella città e popolo di Temesa;
-
assetto urbanistico/infrastrutturale di Campora San Giovanni: un promontorio
naturale in località Coreca, consistente in una collina poco distante dalla
battigia della locale costa del mar Tirreno, suddivide il territorio (Amantea a
Nord e Campora San Giovanni a Sud) entrambi distanti 8 Km e collegati
esclusivamente da una galleria (Galleria di Coreca) di recente costruzione
sulla Strada Statale 18, che attraversa il promontorio su citato, permettendo
di raggiungere il centro urbano di Amantea;
-
contesto linguistico, usi, costumi e tradizioni: la diversa terminologia e la
cadenza della lingua dialettale comunemente parlata dai Camporesi, è quasi
identica a quella parlata dai Serresi e simile al
dialetto parlato dai cittadini di Aiello Calabro. Palese è la netta diversità
dal vernacolo amanteano che identifica innegabilmente
la propria etnia, che a tutt’oggi fa risaltare l’influenza araba degli
invasori. Il diverso aspetto socio-culturale viene ampiamente giustificato in
quanto comprovato dall’esistenza della città di Temesa
sull’attuale territorio di Campora San Giovanni e di Serra d’Aiello, che porta
ad attribuire a entrambi gli abitanti dei due territori una comune discendenza
riconducibile sotto il profilo etnico al popolo di Temesa.
Stante ciò, è naturale spiegare come gli usi, i costumi e le tradizioni si
identifichino in Campora San Giovanni e Serra d’Aiello, tanto da poterli
collocare territorialmente ad una comune appartenenza e in un comune
territorio. I Camporesi nel corso degli anni hanno vissuto la loro evoluzione
nel proprio territorio in maniera autonoma sia sotto il profilo urbanistico che
strutturale, per cui si è delineato uno sviluppo socioculturale che si è
maggiormente integrato con i cittadini appartenenti al Comune di Serra d’Aiello
e anche, sebbene in numero minore, con i cittadini provenienti dal territorio
di Aiello Calabro;
-
attività economiche e servizi pubblici alla comunità: attualmente in Campora
San Giovanni sono presenti attivamente, molteplici attività commerciali e libero-professionali,
per cui hanno dato anche motivo di indipendenza socioeconomica anche per
distanza (8 Km da Amantea). È presente un Istituto Comprensivo con
denominazione (Campora-Aiello). Nella frazione è presente un’area cimiteriale
al servizio esclusivo, indipendente da quella di Amantea, per i soli
abitanti/defunti del proprio territorio frazionale. Il rifornimento idrico per
il fabbisogno della popolazione della predetta frazione è indipendente dalla
rete che fornisce il resto del territorio comunale di Amantea;
valutata
altresì, la relazione descrittiva della rettifica di confine, di cui
all’Allegato A1 "Planimetrie di inquadramento generale” della proposta di
legge n. 54/12^, dalla quale si evince che la frazione di Campora San Giovanni
del Comune di Amantea è distante circa 8 Km dal centro abitato di detto Comune
mentre risulta essere contiguo al Comune di Serra d'Aiello;
rilevato:
-
che la frazione di Campora San Giovanni del Comune di Amantea presenta di fatto
una conurbazione con il comune di Serra d'Aiello per dotazione infrastrutturale
e funzioni territoriali;
-
che la suddetta frazione è popolata da un gruppo di abitanti che per
caratteristiche storico-culturali, di costume e tradizione è integrata con la
comunità di Serra d’Aiello, tanto da poterli collocare territorialmente ad una
comune appartenenza e in un comune territorio;
considerato
che la Corte costituzionale ha affermato che la perimetrazione delle
“popolazioni interessate” deve poggiare su «elementi idonei a fondare
ragionevolmente una valutazione di sussistenza o insussistenza di un interesse
qualificato a essere consultati sulla variazione territoriale» (sentenza n. 47
del 2003), con l’avvertenza che tale binomio evoca comunque «un dato variabile,
che può prescindere dal diretto coinvolgimento nella modifica, ricomprendendo
anche gruppi di residenti interessati ad essa in via mediata e indiretta
(sentenze n. 278 del 2011 e n. 334 del 2004)»;
ritenuto,
per quanto precedentemente espresso e concordemente con quanto indicato nella
relazione illustrativa della proposta di legge n. 54/12^, che la consultazione
referendaria possa essere limitata ai soli cittadini residenti nella frazione
di Campora San Giovanni del Comune di Amantea e ai cittadini residenti nel
Comune di Serra d’Aiello, quali popolazioni interessate dalla modifica dei
confini territoriali e dalla modifica della denominazione del comprensorio
territoriale risultante. I cittadini interessati dovranno esprimere la propria
preferenza sull’inclusione della frazione Campora San Giovanni, precisamente
tra i corsi d’acqua dal fiume Oliva e il torrente Torbido, nel Comune di Serra
d’Aiello cui sarà attribuito, a seguito della modifica di detto confine, il
nome di Temesa;
rilevato
che:
-
la relazione tecnico-finanziaria della proposta di legge n. 54/12^ individua
gli elettori potenzialmente interessati alla consultazione referendaria così
suddivisi: Comune di Serra d'Aiello, 725 elettori e 1 sezione elettorale;
Frazione Campora San Giovanni, 3634 elettori e 4 sezioni elettorali;
-
la predetta relazione quantifica, inoltre, le spese connesse alla indizione e
all’organizzazione del referendum consultivo obbligatorio di cui all’articolo
40 della legge regionale n. 13/1983 alla quale integralmente si rinvia;
considerato
che:
-
la Prima Commissione consiliare "Affari istituzionali, affari generali e
normativa elettorale" ha esaminato in sede referente la proposta di legge
n. 54/12^ e ha adottato la risoluzione n.1 del 30 maggio 2022, con la quale
propone al Consiglio regionale di deliberare per l'effettuazione del referendum
consultivo, limitata ai soli cittadini residenti nella frazione di Campora San
Giovanni del Comune di Amantea e ai cittadini residenti nel Comune di Serra
d’Aiello della provincia di Cosenza;
-
la stessa Prima Commissione propone, pertanto, al Consiglio regionale di
proseguire nell'iter procedurale avviato ai sensi della legge regionale
n.13/1983;
ritenuto
di accogliere la proposta della Prima Commissione consiliare di proseguire
nell'iter procedurale e di procedere all'effettuazione del referendum
consultivo delle popolazioni interessate;
rilevato,
infine, che ai sensi del comma 3 dell'articolo 40 della l.r.
13/1983 la deliberazione consiliare di effettuazione del referendum consultivo
deve indicare, in quanto mero atto di indirizzo, il quesito da sottoporre a
votazione con riferimento agli estremi della relativa proposta di legge;
viste
le deliberazioni del Consiglio comunale di Serra d’Aiello n. 13 del 17 dicembre
2021 e n. 1 dell’11 febbraio 2022, allegate alla proposta di legge n.54/12^;
visto
l’articolo 86 del Regolamento interno;
udito
il relatore, consigliere Graziano, che ha illustrato il provvedimento;
delibera,
per
le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si
intendono integralmente riportate:
-
di procedere all'effettuazione del referendum consultivo obbligatorio delle
popolazioni interessate sulla proposta di legge n. 54/12^ di iniziativa del
consigliere regionale Graziano recante: “Modifica dei confini territoriali dei
comuni di Serra d'Aiello e Amantea della provincia di Cosenza”;
-
per l'effetto, che il Presidente della Giunta regionale proceda all'indizione
del referendum consultivo, tra le popolazioni interessate, sulla proposta di
legge n. 54/12^ di iniziativa del consigliere regionale Graziano, recante:
“Modifica dei confini territoriali dei comuni di Serra d'Aiello e Amantea della
provincia di Cosenza”;
-
di definire nei seguenti termini il quesito da sottoporre alla consultazione
popolare con riferimento alla proposta di legge esaminata: “Volete voi il
trasferimento della frazione di Campora San Giovanni dal Comune di Amantea (CS)
al Comune di Serra d’Aiello (CS), il quale, a seguito della modifica dei
confini secondo la planimetria allegata alla PL 54/12^, assume la denominazione
di Temesa?”;
-
di dare atto che, ai sensi dell'articolo 133, comma 2 della Costituzione e
dell'articolo 40, comma 4, lettere b) e c) della legge regionale n. 13/1983, la
consultazione referendaria è limitata ai soli elettori residenti nella frazione
di Campora San Giovanni del Comune di Amantea e agli elettori residenti nel
Comune di Serra d’Aiello;
-
di chiedere ai sindaci dei Comuni interessati di disporre l'anticipazione, ai
sensi dell'articolo 32 della l.r. 13/1983, delle
spese strettamente occorrenti per lo svolgimento del referendum consultivo, che
la Regione provvederà, a consuntivo, a rimborsare dietro presentazione
debitamente documentata delle stesse;
-
di trasmettere copia della presente deliberazione al Presidente della Giunta
regionale per l’indizione del referendum;
-
di trasmettere, per conoscenza, la presente deliberazione ai sindaci dei Comuni
interessati;
-
di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
(Allegato)
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
-
Corigliano-Rossano è balzata agli onori della cronaca nelle ultime settimane
per il susseguirsi di preoccupanti episodi di violenza che hanno turbato la
tranquillità della comunità cittadina;
-
preoccupano i dati dell'escalation malavitosa con particolare riferimento agli
atti intimidatori, agli incendi, alle rapine e ai furti;
-
da inizio anno in città si registra un aumento esponenziale di incendi dolosi
di mezzi di trasporto;
-
si sono registrati atti vandalici in edifici scolastici, continue aggressioni a
commercianti e imprenditori della zona;
-
in data 24 marzo 2022 il Sindaco di Corigliano-Rossano è stato audito nella
commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e
dell'illegalità diffusa in merito all'escalation di roghi dolosi nel comune
oggetto di esame;
-
il delitto di Schiavonea con l'uccisione di un pregiudicato i primi giorni di
maggio scorso ha acceso i riflettori sulla pericolosità della criminalità
organizzata nella città Ionica;
-
in data 1 giugno 2022 si è consumato sul lungomare di contrada Pirro- Malena a
Corigliano-Rossano un ennesimo agguato a colpi d'arma da fuoco;
considerato
che:
-
questi episodi sono particolarmente gravi proprio perché si inseriscono in un
quadro di deterioramento del clima civile e democratico, oltre a colpire luoghi
simbolo della cultura e dell'istruzione per i giovani;
tutto
ciò premesso e considerato
impegna
la giunta regionale:
1.
a prendere posizione di netta condanna verso l'escalation di violenza
verificatisi con ancor più intensità nell'ultimo periodo nella Città di
Corigliano-Rossano e nel territorio limitrofo esprimendo solidarietà a chi è
stato aggredito e danneggiato e alle istituzioni scolastiche colpite;
2.
di tutelare con azioni tangibili la serenità dei cittadini della Città unica,
promuovendo una collaborazione tra tutte le istituzioni e le Forze dell'Ordine
per consentire un controllo diffuso e più efficace dell'intera area, che conta
un'estensione territoriale di circa 340 Kmq e una popolazione di circa 75.000
abitanti;
3.
di adoperarsi per intensificare il dialogo con il Governo Nazionale, tramite il
Ministero degli Interni per la prevenzione e la soluzione del fenomeno in
oggetto garantendo una maggiore sicurezza.
Mozione n. 21/12^ di iniziativa dei consiglieri
regionali Tavernise, Graziano, Laghi, Loizzo, De Nisi, Arruzzolo, Neri,
Crinò, Bruni, Bevacqua, recante: “Cancellazione treni
regionali sulla tratta ferroviaria Cosenza - Reggio Calabria”
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
-
dal 22 marzo 2021 la Divisione Passeggeri Regionale di Trenitalia, in accordo
con la Regione Calabria, committente del servizio, ha opportunamente istituito
due coppie di treni Regionali “fast” tra Cosenza e Reggio Calabria Centrale e
ritorno che si effettuano dal lunedì al venerdì, collegamenti espletati con
convogli ETR 104 “Pop” di ultima generazione;
-
queste quattro corse del trasporto regionale collegano, in circa due ore, le
città di Cosenza e Reggio Calabria, con una considerevole riduzione sui tempi
di percorrenza rispetto agli altri treni sulla stessa tratta;
-
le corse effettuano fermate nelle stazioni di Castiglione Cosentino, Lamezia
Terme, Vibo-Pizzo, Rosarno, Gioia Tauro, Villa San Giovanni e Reggio Calabria
Lido;
-
sono due i collegamenti giornalieri da Reggio Calabria a Cosenza. Il primo con
partenza alle 6.00 e arrivo alle 8.05; per il secondo la partenza è prevista
alle 17.50 e arrivo alle 19.55. Da Cosenza invece il primo treno “Pop” è
programmato alle 6.23 per arrivare nel capoluogo reggino alle 8.32, e il
ritorno alle 17.45 con arrivo alle 19.54.
considerato
che:
-
questi trasporti veloci sono stati molto apprezzati dagli utenti, in
particolare pendolari e studenti calabresi, un netto miglioramento per i
trasporti di questa nostra già molto disagiata regione.
Preso
atto che:
-
dal 13 giugno 2022 questi treni, essenziali per gli utenti che ne usufruiscono,
risultano essere cancellati. Ciò comporterà un deciso allungamento dei tempi di
viaggio per i tanti lavoratori e studenti universitari e dei conservatori
calabresi. Per chi ha necessità di andare a Reggio Calabria da Cosenza, ad
esempio, si parla di dover anticipare la partenza di circa un’ora e, per quanto
riguarda il ritorno, di oltre tre ore di tragitto totale, con permanenza nella
stazione di Paola, in attesa della coincidenza, di circa quaranta minuti.
Impegna
la Giunta regionale
ad
assumere ogni utile e necessaria iniziativa nei riguardi di Trenitalia al fine
del mantenimento di queste corse, fondamentali in una regione come la nostra
dove sono fin troppi e strutturali i problemi del trasporto pubblico locale.
Mozione n. 22/12^ di iniziativa dei consiglieri
regionali Arruzzolo, Bruni, De Nisi, Laghi, Crinò, Neri, Loizzo, Tavernise, Graziano, Bevacqua, recante: “Su crisi settore
ittico causa caro gasolio”
Il
Consiglio regionale della Calabria,
premesso
che:
-
da diverse settimane, le marinerie italiane stanno organizzando e promuovendo,
con la collaborazione ed il sostegno delle associazioni di categoria, civili,
vibrate azioni di protesta dirette ad attirare l'attenzione delle istituzioni regionali
e nazionali, oltre che dell'opinione pubblica, sulla grave crisi che sta
colpendo il settore ittico a causa del vertiginoso aumento del costo del
gasolio per le imbarcazioni da pesca;
-
la crisi sistemica, che sta investendo, ormai da tempo, anche a causa della
pandemia causata dal Covid-19 che ne ha determinato più volte il fermo
attività, il comparto della pesca e con la quale convivono, tra innumerevoli ed
al tempo stesso difficoltà, gli addetti del settore, si è ancora di più
aggravata a seguito dell'aumento dei prezzi del gasolio che risultano essere
vertiginosamente aumentati, passando, in un anno, da circa 36 centesimi ad 1
euro e 30 centesimi a litro, rendendo, quindi di fatto, insostenibile
l'esercizio di qualsiasi attività produttiva;
-
l'ossatura di questo comparto produttivo è rappresentata, soprattutto, dalla
piccola pesca artigianale, di natura tradizionalmente familiare, che sconta,
per dimensioni e capacità organizzative, le maggiori difficoltà, anche perché,
al problema del caro carburante, si affianca pure quello della mancata o
parziale attuazione delle tanto pubblicizzate misure di sostegno o di
diversificazione del reddito dei piccoli pescatori da adottare in caso di crisi
di sistema;
-
anche in Calabria, le marinerie locali stanno organizzando manifestazioni di
protesta caratterizzate dalla volontà di far conoscere a chi ha responsabilità
di governo regionale e nazionale lo stato in cui versa un settore in cui gli
operatori rischiano, sempre più spesso, di non recuperare le spese affrontate
per le giornate di lavoro affrontate, con conseguenze sociali ed economiche
evidenti;
-
questa situazione non può che essere affrontata con interventi straordinari che
influiscano direttamente sul costo del carburante e, non solo, con l'adozione
di sgravi fiscali, che per loro natura, hanno effetti di medio e lungo termine;
-
è necessario agire sia sul piano nazionale con un intervento del governo che
vada nella direzione di garantire un sostegno concreto al reddito degli addetti
ed un intervento di riduzione dei costi del gasolio e su quello comunitario in
cui l'eccessiva regolamentazione burocratica non tiene conto delle profonde
differenze esistenti tra gli ecosistemi marini del nord Europa e del
Mediterraneo e, soprattutto, delle differenze organizzative esistenti tra le
marinerie europee e quelle del Mediterraneo che, tradizionalmente, hanno
peculiarità e caratteristiche proprie difficilmente assimilabili ad altre
realtà;
impegna
la Giunta regionale
a
promuovere ogni utile iniziativa, attraverso l'istituzione di tavoli di crisi,
affinché si possano superare le criticità che stanno coinvolgendo il comparto
ittico complessivamente inteso determinando il venir meno del sostentamento per
i pescatori e le loro famiglie prevedendo il ricorso a misure straordinarie che
possano calmierare il costo del carburante e ristori economici che possano
sopperire ai mancati guadagni subiti.