XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 10
SEDUTA Di martedì
03 maggio 2022
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 15,18
Fine lavori h. 18,30
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La
seduta inizia alle 15,18
Dà avvio ai lavori, invitando il
Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È
approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Onorevole
Presidente della Giunta, colleghi, abbiamo inserito - dopo averla concordata
col presidente Occhiuto e formalizzata in sede di Conferenza dei capigruppo -
al primo punto dell'ordine del giorno della seduta odierna, un'informativa sul
recente incontro a Roma tra il Presidente della Giunta regionale e i Segretari
nazionali e regionali di CGIL, CISL e UIL, per definire la “vertenza Calabria”
da sottoporre, in tempi brevi, al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri.
L'abbiamo
fatto, non solo perché il Consiglio regionale, anche su questa bella pagina di
politica e di relazioni sindacali, è pronto a fare la propria parte, ma anche
perché consideriamo la sinergia tra Istituzioni e forze sociali, tesa a porre
all'attenzione nazionale alcuni punti chiave per lo sviluppo della Calabria,
positiva e apprezzabile.
Ci
attendiamo - anche da questa iniziativa che dà risalto alla condivisione del
percorso di riscatto della Calabria e alla mobilitazione di tutte le energie
positive - scatti in avanti per la soluzione di questioni come l'alta velocità,
lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e l'avvio della ZES, lo sblocco delle assunzioni
della sanità e l’ammodernamento della Strada Statale 106, per la quale il
Consiglio regionale ha approvato il 28 febbraio scorso all'unanimità una
specifica mozione.
Passiamo,
quindi, al primo punto all'ordine del giorno riguardante l'informativa al
Consiglio regionale del Presidente della Giunta, onorevole Occhiuto
Grazie,
presidente Mancuso. Grazie, ancor di più, per avermi consentito, unitamente
alla Conferenza dei Presidenti di gruppo, di rendere questa informativa al
Consiglio regionale, in ordine al recente incontro che ho avuto, a Roma, con le
organizzazioni sindacali rappresentate nei vertici regionali da Angelo Sposato,
Tonino Russo e Santo Biondo, ma, anche, rappresentate nei vertici nazionali da Maurizio
Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, attraverso un suo delegato.
Lo
faccio volentieri perché uno dei punti principali del confronto avuto con i
sindacati riguarda un tema che, in qualche modo, qualche settimana prima era
stato affrontato dal Consiglio regionale con una compattezza e una unità di
intenti, veramente, encomiabile. Mi riferisco ai lavori della Strada Statale 106.
Quindi, credevo fosse doveroso rendere conto al Consiglio regionale, anche, di
questo ulteriore passaggio.
Prima
di tutto, però, vorrei esprimere la mia soddisfazione e, anche, un po' di
riconoscenza per l'atteggiamento responsabile avuto dalle organizzazioni
sindacali.
Lo
dico mettendo da parte le ragioni di prudenza, perché la Legislatura sarà lunga
ed è assai prevedibile che tra il Governo regionale e le organizzazioni
sindacali ci possano essere, nel corso dei prossimi anni, motivi di tensione e
di frizione. Ciascuno rappresenta una parte del lavoro che si fa per la
Calabria, da posizione e da sensibilità diverse - è evidente - però, vorrei,
nella massima Assise regionale, riconoscere alle organizzazioni sindacali
quello che ho riconosciuto loro in più occasioni.
Appena
insediatomi ho subito riscontrato che c'è un’ottima qualità della
rappresentanza sindacale in Calabria. Una rappresentanza sindacale che non è
incline ad atteggiamenti di conservazione, che non è incline ad una difesa
corporativa dei propri interessi, degli interessi rappresentati, ma che ha,
anche, la capacità di guardare al futuro e di confrontarsi su un piano rigoroso
senza sconti e un piano di grande responsabilità con chi governa.
Mi
piacerebbe che questo stesso atteggiamento, questa stessa disponibilità al
confronto, pur da posizioni diverse, pur da sensibilità diverse ma senza pregiudizi,
fosse sempre presente, anche, nei luoghi della politica, dove, purtroppo, non
sempre è presente.
Ho
chiesto alle organizzazioni sindacali regionali e nazionali di poter avere un
confronto con loro sui temi che, secondo il governo regionale ma, evidentemente,
anche secondo i sindacati, sono di valenza strategica per la nostra regione.
Abbiamo
avuto questo confronto, qualche giorno fa, nella sede della Regione Calabria, a
Piazza Campitelli, a Roma. Anche questa è una bella circostanza: i Segretari
nazionali delle organizzazioni sindacali che si recano nella sede della nostra
Regione per confrontarsi con chi rappresenta la Regione sui problemi della
Calabria.
Il
punto centrale - ne abbiamo affrontati altri - è stato quello della Strada
Statale 106, sul quale il Consiglio regionale si era unito in una mozione che
ha votato all'unanimità, perché temi del genere non sono temi che possono
trovare una soluzione compiuta solo ad opera del governo regionale. So che
molti consiglieri di opposizione hanno un'idea diversa del governo regionale e
di chi lo presiede, ma vi vorrei rassicurare in ordine al fatto che sono
convinto che non si possa governare da soli e che le grandi cose si possono
fare soltanto con il contributo di tutti gli attori sociali che contribuiscono
alla soluzione dei problemi della Calabria.
I
problemi alla Calabria sono tanti e tanto gravi e tanto abbandonati nelle loro
soluzioni, nel corso degli anni, che un uomo solo, per quanto determinato, non
può risolverli, ma ha bisogno del contributo di tutti. Ne sono assolutamente
persuaso.
Sono
stato felice di trovare l'adesione delle forze sindacali su un tema che è
gigantesco, che è quello della Strada Statale 106 (SS 106). Come sapete,
abbiamo fatto anche un altro dibattito, in Consiglio, su questo tema. Avete
avuto contezza delle risorse disponibili e di quante altre importanti copiose
risorse manchino ancora per concludere il tratto fino a Catanzaro e poi, ancor
di più, il tratto da Catanzaro a Reggio Calabria dove, per molti chilometri,
manca una progettazione quasi definitiva.
Ho
chiesto al Governo di inserire nell'Allegato Infrastrutture del DEF – che, in
qualche modo, indica quelle che saranno le direttrici della legge di bilancio -
che sarà licenziato dal Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, una parte
specifica sulla SS 106 e che la qualifichi come un'opera strategica non solo
per la Calabria, ma per tutto il Mezzogiorno e per il Paese.
Nei
mesi passati ho avuto diverse interlocuzioni con l'amministratore delegato
dell’ANAS- insieme all'assessore Dolce - che ringrazio per il prezioso
contributo che mi ha fornito - con il Ministro delle Infrastrutture e con i
tecnici del Ministero delle Infrastrutture, con la Ragioneria generale dello
Stato, per chiedere che il Governo destini alla SS 106, oltre alle risorse già
a disposizione, almeno altri 3 miliardi di euro.
Spero
che il Governo accolga questa richiesta che ho fatto, ma se, anche, dovesse
farlo vi dico subito che non riterrei l'impegno del Governo sufficiente
rispetto alla SS 106.
Quello
che io sto chiedendo - anche in esito a ciò che mi ha invitato a chiedere il
Consiglio regionale con quel voto che l’Aula ha espresso all'unanimità - e che
la SS 106 possa essere finanziata con una apposita norma in legge di bilancio
che stabilisca, fin da subito, di destinare tutto il finanziamento necessario per
la conclusione dell'opera fino a dicembre.
Se
riuscissimo a ottenere questo risultato, sarebbe un risultato straordinario.
Vi
dico subito che io, da solo, non posso farlo, posso avere, forse, 3 miliardi di
euro in più per la SS 106 ma, per ottenere questo risultato, è importante che
ci sia il contributo di tutti: delle organizzazioni sindacali che, quando si
recano dal Presidente del Consiglio e fanno le loro legittime richieste in
ordine alle azioni che il Governo deve svolgere, affrontino il tema dello
sviluppo del Mezzogiorno, dello sviluppo della Calabria e della SS 106.
Per
questo ho voluto incontrare i rappresentanti nazionali dei sindacati e sono
contento anche dell'esito di questo incontro. Il punto di arrivo deve essere
quello di una legge, come per l'alta velocità, che stabilisca, anno per anno,
il finanziamento che lo Stato mette a disposizione per concludere quest'opera.
Ne
approfitto, anche, per rendervi partecipi delle difficoltà che sto incontrando
rispetto a questo tema. Perché il Governo nelle sue articolazioni dice: come
facciamo a stabilire qual è l'importo delle risorse occorrenti per il
completamento della SS 106 fino a Reggio Calabria se ANAS non ci dice – dato
che non ha la progettazione quasi definitiva - quanto costerebbe fare l'opera
fino a Reggio Calabria?
Stiamo,
quindi, insistendo, con l’assessore Dolce, su ANAS perché dia questo dato utile
a stilare una norma di legge che ci dia la garanzia che la Strada Statale
Jonica 106 si faccia con risorse che già lo Stato mette a disposizione.
È
un progetto ambizioso. È un obiettivo molto ambizioso. Credo che stavolta si
possa conseguire con l'impegno di tutti, perché - ne do atto a tutti quelli che
si sono occupati della SS 106, in questi mesi - mai su questa opera
infrastrutturale c'è stata, nel corso degli anni, un’attenzione così
trasversale, così condivisa tra tutti gli attori politici e sociali.
Quindi,
questo è il momento per dimostrare che questa condivisione di obiettivi può
produrre dei risultati. Abbiamo parlato di questo, soprattutto, nell'incontro
che ho avuto a Roma con le organizzazioni sindacali, perché questo è il primo
punto della vertenza Calabria.
L'idea
della vertenza Calabria non è un'idea del Presidente della Regione, è un'idea
dei sindacati - anche questo mi ha fatto piacere - perché evidentemente le
organizzazioni sindacali nazionali capiscono che è necessario porre i diritti
della Calabria al centro dell'Agenda politica nazionale.
La
Calabria ha molte responsabilità. Ha molte responsabilità, anche, la politica
calabrese di tutti i colori, per quello che è avvenuto in questi anni, ma
queste responsabilità non devono diventare un alibi per il Governo nazionale. La
Calabria ha un credito straordinario da vantare nei confronti del Governo
nazionale, ce l’ha sulle infrastrutture, lo ha sulla sanità, lo ha su tutti i
temi che riguardano i diritti dei calabresi.
Mi
è piaciuto che i sindacati nazionali abbiano definito “vertenza Calabria”
l'oggetto di questo confronto e anche delle rivendicazioni da fare rispetto al
Governo nazionale.
Non
abbiamo parlato, però, solo della Strada Statale 106.
Abbiamo
parlato della ZES (Zona Economica Speciale), che è, anche, zona logistica
speciale, la zona dove si potrebbero insediare degli investimenti con procedure
semplificate.
Abbiamo
chiesto al Governo che ci sia certezza delle risorse da investire sulla ZES; io
ho chiesto ai sindacati di svolgere, insieme a me, un'azione di moral suasion anche sul Governo nazionale.
Questa area è davvero strategica; la ZES non è solo quella di Gioia Tauro, la
ZES è quella a ridosso di tutti i porti. Io parlo di Gioia Tauro perché credo
che una ZES adiacente a un'infrastruttura così importante, come il porto di
Gioia Tauro, che si è sviluppata per inerzia nella distrazione della politica,
nel corso degli anni, possa essere la ZES più importante d'Italia e quindi c'è
da fare un grande piano di attrazione degli investimenti.
Per
farlo è importante che, anche, il Governo si impegni a svolgere un'azione di moral suasion. E perché il Governo si impegni a svolgere un'azione di moral suasion certamente ci vuole un
governo regionale autorevole presso il Governo, ma ci vuole il contributo di
tutti gli attori sociali per accrescere ancora l'autorevolezza della Calabria
nei confronti del Governo.
Ho
detto alle organizzazioni sindacali che non avrei chiesto la loro adesione, la
loro condivisione a un progetto per me molto importante, funzionale allo
sviluppo della ZES di Gioia Tauro, per rispetto alle sensibilità diverse che
pure si possono avere rispetto a questo progetto: il rigassificatore di Gioia
Tauro.
Credo,
però, che questo progetto sia importante, anche, per sviluppare l'area
retroportuale di Gioia Tauro. Perché dico questo? Perché appena insediatomi ho
tirato fuori dai cassetti polverosi della Regione questo progetto, che è in
pancia a Sorgenia, che oggi è una società che è di fatto di proprietà dello Stato,
perché è partecipata al 72 per cento da F2i, che è il fondo di Cassa depositi e
prestiti.
Ho
verificato che le autorizzazioni per fare il rigassificatore a Gioia Tauro sono
stranamente tutte quante valide, tutte quante operative. Si tratterebbe di un
investimento che vale da 1,3 a 1,8 miliardi di euro. Si tratterebbe di un
impianto che produrrebbe un terzo del gas che attualmente l'Italia importa
dalla Russia e di un'infrastruttura che ha collegato a sé la piastra del
freddo.
Perché
dico che sarebbe importante per sviluppare l'area retroportuale? Perché è un'enorme
piastra del freddo. Attenzione, questa piastra del freddo sarebbe molto più
grande di quella, per esempio, di Porto Empedocle, perché il rigassificatore di
Gioia Tauro sarebbe il triplo di quello di Porto Empedocle, perché solo a Gioia
Tauro possono entrare navi così grandi che, invece, a Porto Empedocle e in
altri porti non posso entrare.
Questa
piastra del freddo potrebbe essere l'infrastruttura per costruire lì, nell'area
retroportuale, un'enorme distretto dell'agroalimentare.
Per
dare un esempio, ho spesso indicato questa piastra del freddo come essere utile
a surgelare la metà dei prodotti surgelati che si consumano in Europa; una cosa
enorme che darebbe la possibilità di sviluppare l’area di Gioia Tauro.
Considerate che a Gioia Tauro noi abbiamo un terminalista principale che è MSC,
che è il principale terminalista per il trasporto di prodotti alimentari,
quindi è una cosa straordinaria. Certo, non sono cose che vedrà questo
Presidente della Giunta, perché fare un impianto del genere ha tempi che
oscillano fra i 3 e i 5 anni; sviluppare l'area retroportuale, così come la
immagino, è una cosa che si farà nel corso dei prossimi anni.
Però
ho detto, quando ho parlato per la prima volta da Presidente in questo
Consiglio regionale, che la mia ambizione doveva essere quella di affrontare le
emergenze, ma anche di pensare alla prospettiva della Calabria.
Chi
governa deve avere la capacità di affrontare i temi dell’urgenza, senza
dimenticare però che è lì per costruire il percorso di sviluppo di una regione,
per costruire una strada che, magari, poi, sarà percorsa anche da altri alla
guida della Regione, ma che deve creare le condizioni perché della Calabria,
finalmente, non si parli più come di una regione che deve essere oggetto di una
vertenza, ma come una regione che ha mille problemi, ma anche mille opportunità
da dimostrare al Paese.
Abbiamo,
poi, parlato della necessità di garantire effettivamente tutte le risorse
occorrenti per l'alta velocità ferroviaria.
Vi ricorderete, un mese dopo
il mio insediamento, scrissi al Presidente del Consiglio dei Ministri
lamentando che non ci fosse, fra le opere finanziate dal PNRR e anche dal fondo
complementare, un'opera davvero strategica per la Calabria. Oggi stiamo
parlando della Strada statale 106, ma quello che produrremo sulla 106 sarà
effetto dell'interlocuzione che la Calabria ha col governo regionale, ma del
governo regionale insieme ai sindacati, ai rappresentanti degli industriali,
alle forze politiche che stanno in maggioranza e all'opposizione. Al presidente
Draghi scrivevo che non c'è un'opera strategica per la Calabria, non c'è il
finanziamento per la Strada statale 106 e certezza delle risorse sull’alta
velocità ferroviaria.
L’alta velocità ferroviaria
è finanziata per un miliardo e 800 milioni di euro sul PNRR con circa altri 9
miliardi sul fondo complementare. Poi, però, occorrono altre risorse, non
ancora individuate, per concludere l'alta velocità ferroviaria fino a Reggio
Calabria. Per cui, insieme ai sindacati, abbiamo chiesto al Governo di dare
certezza sulla dotazione finanziaria per concludere queste opere. I sindacati
hanno chiesto al Governo regionale un impegno, per esempio, nella direzione di
lavorare per chiedere al Governo norme di semplificazione per le energie
rinnovabili. Il tema dell'energia è un tema gigantesco nel nostro Paese, siamo
una regione che potrebbe essere una miniera per l'energia, perché ha il sole,
ha il vento, ha la possibilità di utilizzare l'acqua per la produzione
dell'energia; già allo stato attuale noi produciamo il triplo dell'energia che
consumiamo, quindi la Calabria è una ricchezza per la produzione dell'energia,
a condizione, però, che abbia un sistema normativo che faciliti la
realizzazione degli investimenti sul piano delle rinnovabili e abbia - lo dico
con estrema chiarezza - anche una qualità della rappresentanza politica che
sappia distinguere ciò che è strategico per una regione, senza inseguire le
pulsioni come fanno spesso i capo popolo. Anche su questo, i sindacati hanno
chiesto al Governo regionale di impegnarsi per semplificare la normativa
regionale. I processi per sviluppare la produzione di energie rinnovabili in
Calabria dipendono dal Consiglio Regionale ma, soprattutto, dal rapporto col
Governo nazionale.
Un altro tema oggetto della
vertenza è stato quello della sanità. È evidente che con i sindacati ne abbiamo
parlato per il riverbero che la questione della sanità e del diritto alla cura
dei calabresi ha per tutta la Calabria e, quindi, anche per i sindacati che
erano rappresentati al tavolo. Sui temi della sanità, però, il confronto va
chiaramente esteso anche ai sindacati delle organizzazioni che operano negli
ospedali e nel mondo della sanità.
Penso, per esempio, ai
sindacati dei medici. In quell'occasione, però, abbiamo parlato della necessità
di impegnarsi, così come ci si sta impegnando per velocizzare la spesa delle
risorse sanitarie, per utilizzare le occasioni del PNRR nella sanità al fine di
avere sul nostro territorio case di comunità, ospedali di comunità, COT, ma
anche di riempire, poi, tutti questi presidi di medici e infermieri che servono
per erogare servizi ai cittadini. Stamattina sono stato a Vibo Valentia dove si
è realizzata una bellissima convergenza istituzionale.
Già mesi fa ho tenuto tre
tavoli sull'ospedale di Vibo Valentia, per iniziativa della Prefettura, che
hanno coinvolto tutti i livelli istituzionali implicati in questo processo e
siamo riusciti, non solo per l'impegno del Governo regionale ma anche per il
contributo operoso di tutti i livelli amministrativi della Provincia, della
Prefettura e persino della Procura, a tirare fuori dal libro dei sogni
l'ospedale di Vibo Valentia e a creare le condizioni perché a gennaio ci sia la
possibilità di aprire il cantiere per questo ospedale. Subito dopo, sono andato
a visitare l'ospedale Iazzolino e ho trovato lì davanti il consigliere
Mammoliti - fa sempre battaglie molto intense sulla sanità del suo comprensorio
- insieme al Presidente della Commissione sanità e agli altri consiglieri
regionali di Vibo e mi rendo conto che c'è un problema di disponibilità di
personale che è dovuto - l'ho detto ai Ministri dei Ministeri vigilanti, al
Tavolo Adduce - sì al deficit di capacità amministrativa che c'è nelle nostre
aziende sanitarie, ma anche alla scarsa attrattività del sistema sanitario
calabrese. Attenzione: la maggior parte delle altre Regioni chiede al Governo
di poter sfondare il tetto di spesa per le assunzioni, per poter fare più
assunzioni, perché i medici e gli infermieri mancano dappertutto; se vedete
come è messa la sanità che abbiamo raccolto in Calabria, noi fatalmente non
avremmo nemmeno bisogno di chiedere di sfondare questo tetto perché abbiamo
risorse, nel tetto, per assumere 2.500 tra medici e infermieri che, nel corso
degli anni, non sono stati assunti per un difetto di capacità attrattiva.
Ecco perché dico che in
sanità è molto più difficile conseguire i risultati in tempi brevi e credo che
quest'opera di rifondazione che stiamo facendo dalle basi, predisponendo il
Programma operativo, accertando il debito, riprogrammando le risorse che non
erano state spese, serve, appunto, a costruire l'organizzazione per far girare
bene questa macchina.
Quando dico che è più
difficile che in altri ambiti lo dico perché nella sanità ci sono, come ho
ripetuto più volte, mille micro centri di potere amministrativo all'interno
delle aziende sanitarie del nostro sistema che, se non funzionano e girano
nella direzione di produrre risultati, rendono più difficile la produzione di
risultati. Posso fare i migliori atti programmatori ma, se ci sono uffici del personale
che non sono nella condizione di fare concorsi, i concorsi non si fanno,
oppure, non si fanno i concorsi che servono ai calabresi e si fanno invece i
concorsi che servono agli uffici del personale. Noi non avremmo, però, reamente
la necessità di chiedere di sfondare il tetto per le assunzioni perché noi, già
ora, senza chiedere niente a nessuno, nemmeno ai Ministeri vigilanti, potremmo
fare concorsi per assumere 2000-2500 fra medici e infermieri.
Cosa succede però? E il
consigliere Mammoliti lo sa bene. Succede che, se l'Ospedale azienda di Vibo fa
un concorso per una procedura di selezione per anestesisti, non si presenta
nessuno; se a Polistena fanno una procedura di assunzione per selezionare
anestesisti o pediatri, non si presenta nessuno, perché i giovani medici che
escono al termine della specializzazione da un Policlinico Universitario oggi
possono scegliere il posto dove andare a lavorare e, potendo scegliere, fra una
sede che non ha problemi e una sede che, invece, ha deficit strutturali organizzativi,
probabilmente scelgono la prima.
Questo avviene anche quando
i commissari, aderendo ad una richiesta che ho rivolto loro, fanno procedure di
assunzione a tempo indeterminato anziché a tempo determinato.
Ecco su questo è utile che
ci sia un impegno di tutti. Che cosa succede? Ho verificato che a volte le
procedure a tempo indeterminato non si fanno e si fanno le procedure a tempo
determinato perché le procedure a tempo indeterminato sono molto più lunghe. Mi
spiegava un Commissario che persino la pubblicazione dei componenti della
Commissione deve realizzarsi un mese prima che la Commissione stessa possa
mettersi a lavorare. Noi siamo una Regione commissariata. Non lo posso dire
perché poi dicono che io voglio una concentrazione di poteri esagerati. Vi
vorrei ricordare che io sono il Commissario per la sanità, ma con meno poteri
di un assessore alla sanità di qualsiasi altra Regione; le nostre decisioni
sono, comunque, soggette all’autorizzazione dei due Ministeri vigilanti perché
siamo una Regione commissariata e allora se siamo commissariati è perché,
evidentemente, siamo in una condizione straordinaria; se siamo in una
condizione straordinaria e c'è la necessità di avere medici e infermieri per i
nostri pronto soccorso oppure per i reparti di anestesia e rianimazione
dovrebbero consentirci delle procedure semplificate per avere a tempo
indeterminato questi medici e questi infermieri.
Ho chiesto ai Tavoli dei
Ministeri vigilanti, per esempio, di darmi la possibilità in sanità di
procedere alle assunzioni attraverso il Formez perché, atteso che le Aziende
sanitarie non ci riescono, altrimenti è difficile procedere alle assunzioni. Mi
sono dilungato su questo tema che ho posto anche all'attenzione delle
organizzazioni sindacali e che loro hanno posto alla mia attenzione, perché le
organizzazioni sindacali sono, per l'appunto, molto consapevoli del fatto che,
sì, possiamo anche costruire dei bellissimi presidi di assistenza territoriale
con le risorse del PNRR che abbiamo programmato - lo faremo - però, poi, questi
presidi vanno riempiti di uomini, di medici, di infermieri, di uomini e di
donne che si occupano della cura dei calabresi.
Vorrei concludere come ho
iniziato: chi vi parla ha la perfetta contezza del fatto che non si può
governare da soli. Solo chi non ha esperienza può ritenere che questo sia
possibile. Chi vi parla ha la determinazione, dimostrata, di andare avanti
anche da solo quando gli altri non lo seguono, però chi vi parla sa che non si
può governare da soli. Allora sono contento che la politica del Governo
regionale, il Consiglio regionale, da cui è partito tutto con quell’ ordine del
giorno votato all'unanimità, e i sindacati abbiano colto la gravità della
condizione in cui la Calabria versa e si siano uniti per risolvere insieme i
problemi.
Non ci sono solo i
sindacati, ci sono le organizzazioni datoriali anche. L’altro giorno è stata la
festa del lavoro. Come ha scritto la vicepresidente Princi, che ha questa
delega occuparsi del lavoro in Calabria, è una delle sfide più complesse. Però le
ho detto che è necessario il contributo di quelli che rappresentano i
lavoratori e di quelli che rappresentano un altro tipo di lavoratori come gli
imprenditori. Vedrò, quindi, venerdì anche le organizzazioni datoriali, vedrò
Unindustria Calabria. Per venerdì ho convocato la cabina di regia per il PNRR e
vorrei che ci fosse la partecipazione di tutti gli attori sociali al processo
di formazione delle soluzioni per i problemi della Calabria, vorrei che
all'interno di questo Consiglio regionale ci fosse un atteggiamento sì di
differenziazione, come è giusto che sia, fra maggioranza e opposizione, ma mai
di pregiudizio, mai di opposizione preconcetta o di sostegno preconcetto. Vorrei
che ci fosse un atteggiamento del genere che, ripeto, per ora ho riscontrato di
più, purtroppo, fuori dai luoghi della politica che all'interno dei luoghi
della politica.
Non lo dico per polemica, ma
spiegando che, anche rispetto a questo tipo di sensibilità, la politica
calabrese può dimostrare, una volta tanto, di essere avanti e non indietro.
Grazie, presidente Occhiuto.
Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta
di legge numero 63/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito,
Arruzzolo e Cirillo, recante “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019,
numero 29 ‘Storicizzazione risorse per precariato storico’”. Cedo la parola al
relatore, consigliere Comito, per illustrare il provvedimento, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo
prima di tutto per un sentito, forse anche commosso, ringraziamento al
presidente Occhiuto e alle istituzioni che hanno partecipato, oggi, per dare un
impulso nuovo alla ripresa del cantiere dell'ospedale di Vibo Valentia. Questa
è un'attenzione importante per il territorio vibonese che poi è pari all’attenzione
che il Presidente mette su tutto il territorio regionale. Grazie ancora,
Presidente.
L'intervento di novellazione
della legge regionale 25 giugno 2019 si rende opportuna al fine di promuovere e
rendere più efficaci le misure di politica attiva del lavoro, coerenti con la
finalità originaria della stessa, volta a garantire un sostegno concreto e
stabile nel tempo per accompagnare i lavoratori calabresi di cui alla legge
regionale numero 1 del 2014, 40 del 2013, 31 del 2016 e 15 del 2018 verso il
superamento del precariato storico.
In particolare, nello
specifico, con la presente legge di modifica si garantisce al bacino dei
lavoratori di cui alla legge regionale 13 giugno 2008 numero 15, per il
triennio 2022-2024, un trattamento economico uguale a quello degli appartenenti
ai cosiddetti bacini riferiti alle predette leggi regionali e si rimanda alla
legge di bilancio l'eventualità di poter garantire il medesimo trattamento per
le annualità successive, in continuità con quanto già stabilito e formalizzato
dalla Regione Calabria nelle precedenti leggi di bilancio.
L'obiettivo della presente
legge è quello di ridurre il precariato mediante un percorso di
contrattualizzazione e o di stabilizzazione che comprende anche i lavoratori di
cui alla legge regionale numero 15 del 2008, in linea con la ratio legis della legge regionale numero
29 del 2019. Accompagnando gli stessi lavoratori, che saranno contrattualizzati
a tempo indeterminato, si prevede, in particolare per i lavoratori
contrattualizzati con l'Azienda Calabria Lavoro da più di 24 mesi a tempo
determinato, l'accesso alle procedure amministrative che permettano di
contrattualizzare gli stessi a tempo indeterminato.
La presente legge si compone
di 4 articoli: l'articolo 1 dispone l'abrogazione degli articoli 1 e 3 della
legge regionale 42 del 2021, l'articolo 2 modifica l'articolo 1 della legge
regionale numero 29, specificando, da un lato, che la Regione nel caso di
assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori de quibus erogherà il contributo fisso annuo del valore di
11.157,24 euro e che, dall'altro lato, con due commi ad hoc, per ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo 2 della
legge regionale numero 15 per i quali gli enti locali utilizzatori provvedono
alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato, la Regione eroga un
contributo fisso hanno dell'importo di 11.157,24 e, sempre ai medesimi fini, l’
Azienda Calabria Lavoro è autorizzata ad avviare le procedure amministrative
per la contrattualizzazione a tempo indeterminato dei medesimi lavoratori,
riconoscendo loro un contributo fisso anno di 13.138,18 euro. L'articolo 3
definisce la copertura finanziaria. L’articolo 4 prevede l'entrata in vigore
anticipata della legge, rispetto all'ordinario termine di 15 giorni decorrenti
dal giorno successivo a quello della pubblicazione della stessa sul Bollettino
Ufficiale telematico della Regione Calabria.
Mi sento di ringraziare
ancora una volta il presidente Occhiuto, la vicepresidente Princi e tutto il
suo staff del Dipartimento lavoro per quanto sono riusciti a realizzare in così
breve tempo. Grazie ancora.
Grazie, collega Comito. Ha chiesto di intervenire il collega
Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
buonasera a tutti. Come si fa a votare contro una legge che stabilizza dei
lavoratori in Calabria? Sarebbe davvero un non senso, però questo non può
essere un grimaldello per far transitare tutta una serie di problematiche che
poi è stato necessario approfondire, con grande fatica e in tempi
eccessivamente brevi, per cercare di capire quale sia la ratio che ha portato a saltare a piè pari il passaggio in
Commissione di una legge così importante.
Se noi ci siamo dati liberamente delle regole, allora queste regole
devono essere rispettate sempre e comunque, salvo casi eccezionali.
Probabilmente, tra i bacini richiamati in questa legge, qualcuno potrà
dire che ce n'era uno che, essendo in scadenza, non prevedeva la possibilità di
ulteriori attese; e gli altri?
Qual è stato il motivo che ha fatto privilegiare alcuni bacini di
lavoratori e altri no?
Queste sono domande che, ovviamente, dovrebbero emergere nell'ambito
delle Commissioni, che non svolgono un ruolo banalmente notarile, ma bensì di
approfondimento, verifica e apporto istruttorio fondamentale.
Qui sembra quasi che ci sia una libertà decisionale per cui si decide
che, ad onta della normativa, alcune proposte di legge passano e altre no;
anche in questo, non è chiaro quali siano quelle che possono passare e quali
no.
Fermo restando, ripeto, l’ovvietà e l'importanza della necessità di
supportare persone che devono essere stabilizzate - e ce ne sono altre che nel
frattempo aspettano -, questi difetti di istruttoria che ho segnalato non sono
di tipo formale, ma bensì sostanziale e impediscono degli approfondimenti per i
quali oggi siamo qui in quanto eletti.
Mi piacerebbe portare a compimento il mandato elettorale che mi è stato
assegnato attraverso la piena conoscenza di meccanismi, scelte e proposte di
cui gradirei che i rispettivi proponenti spiegassero la ratio, evitando di lasciare alla mia intuizione o al mio lavoro
notturno, stante il lasso di tempo intercorso tra la discussione di oggi e
l’immissione all'ordine del giorno di questa proposta di legge.
Atteso che il voto negativo è da escludere, annuncio un voto di
astensione tecnica che racchiude anche una richiesta di attenzione e di
coinvolgimento.
Continuiamo a parlare – e chiudo davvero – di coinvolgimento, di
partecipazione unanime al processo di costruzione di una nuova Calabria, però
questo coinvolgimento ha dei bug,
ovvero dei buchi che, francamente, giudico non solo inspiegabili, ma anche
inaccettabili. Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Grazie, presidente Mancuso. Saluto i colleghi, gli assessori e il
presidente Occhiuto.
Condivido il pensiero del collega Laghi, ovvero che non si può
assolutamente essere contrari a un processo di stabilizzazione che dopo tanti
anni riguarderà alcuni lavoratori.
Pertanto, annuncio il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle su
questo provvedimento, fermo restando che, come ho già detto, siamo propensi a
chiedere un maggiore coinvolgimento, soprattutto nelle Commissioni, per quanto
riguarda l'iter dei procedimenti.
Vicepresidente Princi, ho avuto modo di leggere la sua intervista,
rilasciata in occasione della Festa del lavoro del primo maggio, dalla quale è
emersa la gravosità del suo ruolo di assessore al lavoro in Calabria.
Intanto, approfitto per farle i complimenti per questa prima conclusione
dell’iter di stabilizzazione di
alcuni lavoratori, chiedendole, veramente con totale e piena cortesia, di
iniziare fin da subito a ragionare sulle altre vertenze che sono vive perché,
come lei ben sa, proprio il primo maggio, diversi lavoratori ex mobilità in
deroga hanno manifestato e protestato davanti alla Stazione ferroviaria di
Lamezia, cui si aggiunge la protesta di qualche mese fa davanti alla sede della
Cittadella regionale, dove addirittura è stata bloccata l'Autostrada; quindi,
anche lì, ci sono diversi lavoratori degli Enti locali che non riescono ad
avere né la stabilizzazione né la contrattualizzazione.
Auspico, pertanto che, da parte sua e da parte dello staff che la circonda,
ci sia nei prossimi giorni o nelle prossime settimane quantomeno un tavolo con
i sindacati, anche perché, come diceva il presidente Occhiuto, quando c'è
sinergia, soprattutto con le parti sociali, si riescono a raggiungere dei
risultati, non soltanto per quanto riguarda la ZES (Zona economica speciale) o
la Statale 106 jonica, ma per tutti gli argomenti.
Io non vengo da una storia sindacale, quindi non devo difendere nessuno,
però alcuni sindacati hanno fatto presente che in alcune occasioni la Giunta
regionale ha manifestato un atteggiamento di chiusura.
Mi auguro che ciò non corrisponda a verità.
No, assolutamente. Non corrisponde a verità perché è tutto verbalizzato
e c'è una interlocuzione costante.
Non sto dicendo che è vero, ma sto semplicemente chiedendo di mettere
mano alla questione, soprattutto per quanto concerne gli ex lavoratori in
mobilità in deroga, che sono molti di più rispetto a quelli che oggi andiamo a
stabilizzare.
Inoltre, approfitto per informarvi di un’altra questione: nelle scorse
settimane, la Regione Calabria ha fatto un passaggio molto importante per
quanto riguarda il bacino di precariato dei lavoratori LSU e LPU, ma ciò che
sta accadendo in diversi Comuni è, a mio avviso, vergognoso e sarebbe
necessario intervenire.
Difatti, la Regione Calabria ha messo a disposizione dei Comuni i fondi
per i lavoratori LSU-LPU che, a sua volta, il Governo, tramite il Ministero del
lavoro, aveva già inserito diversi mesi fa. Cosa è successo? Appena la Regione
ha inserito i fondi, i Comuni hanno ritirato i fondi comunali che avevano
inserito all'interno dei bilanci comunali per aumentare le ore dei lavoratori.
Pertanto, colleghi – e mi rivolgo ai colleghi sia di opposizione sia di
maggioranza – dobbiamo spingere sulle stabilizzazioni perché tutti noi sappiamo
che chi lavora da tanti anni nell'amministrazione pubblica, a differenza di
quello che è stato detto, non fa parte di carrozzoni politici – almeno, la
maggior parte –, però tutti noi dobbiamo chiedere anche alle amministrazioni
locali una maggiore vicinanza nei confronti dei lavoratori degli Enti locali e
dei Comuni perché l’idea che Regione, Ministero e Governo a volte siano dei
Bancomat delle amministrazioni pubbliche a me personalmente non va bene perché,
se alcuni lavoratori lavorano per i Comuni, è anche giusto che i Comuni
facciano dei sacrifici e vadano in questa direzione.
Concludendo, annuncio il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle.
Grazie.
Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Pur dichiarando il voto favorevole su questa
proposta di legge, che dopo tanti anni interviene sulla situazione di tanti
lavoratori abbandonati che hanno più che diritto ad una stabilizzazione, voglio
anch'io sottolineare che questa proposta di legge, pur essendo stata assegnata
alla terza Commissione per l'esame del merito e alla seconda per il parere in
data 27 aprile, non sia stata discussa.
Quello che ha già sottolineato il consigliere Laghi è un aspetto
metodologico che mi sento anch'io di richiamare perché è assolutamente
fondamentale.
Del resto, voglio ricordare a tutti noi consiglieri che la legge numero 42,
presentata in data 28 dicembre, è stata approvata praticamente da 26
consiglieri – 4 erano assenti – ma è stata impugnata dal Governo in quanto
priva di copertura finanziaria; quindi, ci ritroviamo sempre di fronte a leggi
non perfettamente organizzate.
Il problema sembrerebbe risolto perché sono stati individuati i capitoli
su cui imputare queste somme da utilizzare per la proroga dei contratti, cioè
sul bilancio di previsione 2022-2024, ma mi chiedo cosa succederà dopo il 2024.
Pertanto, annuncio il mio voto favorevole, chiedendo che sia programmata
una situazione economica per questi lavoratori a seguire, per cercare di capire
dove andranno a finire.
Che facciamo? Li assumiamo per poi buttarli di nuovo fuori?
Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti.
Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per fare delle riflessioni in
merito a un provvedimento che viene reiterato, come diceva la collega Bruni,
dopo l'approvazione di dicembre.
Vorrei anche sottolineare che l'appello al senso di responsabilità e di
collaborazione dovrebbe avere una funzione istituzionale e politica a 360
gradi, altrimenti rischia di essere strumentale e privo di contenuti politici
di merito.
Rispetto al provvedimento, è chiaro che quando in una Regione fragile e
difficile come la nostra si attiva un'azione di politica attiva - è di questo
che stiamo parlando perché nel corso degli anni siamo stati abituati,
purtroppo, a inseguire e ad assistere a politiche passive – ciò rappresenta la
novità positiva del provvedimento e del contenuto; lo dissi già nel mese di
dicembre, quando votai a favore di quel provvedimento, e lo voglio ribadire
oggi, perché questo provvedimento di politica attiva positiva sul quale voterò
favorevolmente – mi auguro e sono convinto che lo farà anche il resto del
gruppo – non solo denota una grande responsabilità anche rispetto all'appello
che faceva il Presidente, ma denota un atteggiamento ancora più avanzato, e spiego
anche il perché.
Intanto, la volta precedente – lo ribadisco – affermai che, pur votando
a favore, il contenuto del provvedimento non era esaustivo e contemplativo
dell'insieme delle categorie di precariato che esistono in Calabria; era
giusto, quindi, così come facemmo all'epoca, - presentai un emendamento che fu
stato bocciato - approvare un ordine del giorno che impegnava il Governo
regionale - lo approvammo a seguito di un'interlocuzione con la Giunta e il
Presidente della Regione - e prevedeva degli obiettivi e dei contenuti molto
chiari.
Bisogna stabilire, però, se in questo Consiglio regionale, nel massimo
livello istituzionale della Regione Calabria, i provvedimenti e gli ordini del
giorno che si approvano hanno una valenza e un valore oppure hanno una valenza
e un valore solo e semplicemente le cose che dicono alcuni consiglieri, facendo
valere con una miopia politica anacronistica la forza esclusiva ragionieristica
dei numeri.
Eh no, caro presidente Occhiuto, la responsabilità significa che ogni
parte politica di questo Consiglio regionale deve con responsabilità assumersi
delle coerenti decisioni e delle posizioni molto appropriate rispetto ai temi
che stiamo trattando.
Intanto, questo provvedimento è stato richiamato dal Governo nazionale,
quindi mi auguro che questa sia la volta buona per dare un respiro di garanzia
e di stabile occupazione a questi lavoratori; tuttavia, coerentemente e
contestualmente, chiedo al Presidente per l'appello che faceva, alla Giunta e
al Consiglio, di dare attuazione anche all’impegno che prevedeva che entro 90
giorni bisognava fare quei passaggi.
Chiedo al Presidente, al Vicepresidente, a chi ha le deleghe al lavoro:
avete bandito dei concorsi sui Centri per l'impiego, poi sono scomparsi e non
sappiamo ancora come si stanno realizzando, a che punto sono e se si stanno
espletando.
Non abbiamo notizie! A che punto è la garanzia occupabilità lavoro?
La responsabilità noi la cogliamo non solo nel momento in cui una forza
politica di opposizione vota a favore un provvedimento, nonostante i rilievi
che sono stati fatti opportunamente e puntualmente da chi mi ha preceduto.
Noi stiamo votando un provvedimento, è bene che si sappia, senza che sia
stato esaminato dalla Commissione consiliare competente; quindi, caro Presidente,
sul piano della responsabilità non abbiamo nulla da imparare da queste
ramanzine che ogni volta ci esterna.
Il nostro gruppo denota un senso di responsabilità
politico-istituzionale molto più avanzato di quello che ci viene richiesto,
tant'è che approviamo un provvedimento senza sollevare rilievi di fronte alla
mancata discussione in Commissione.
Quale maggiore responsabilità di questa? Cosa dobbiamo fare? Noi
chiediamo invece altrettante responsabilità da parte di chi governa.
Chi governa oggi deve assumere coerentemente questa azione di
responsabilità perché per la prima volta in Calabria ci troviamo di fronte a
una quantità cospicua, enorme, di risorse e di strumenti che forse non avremo
mai più; quindi, la capacità di governare queste dinamiche e questi processi
per agganciare e utilizzare le risorse, deve aiutare e deve servire per dare
risposte al mondo del lavoro, ai precari, ai giovani che stanno andando via,
che stanno lasciando la Calabria.
Su questo terreno si gioca la credibilità del merito degli appelli
istituzionali e politici che facciamo, quindi, va bene il provvedimento, ma noi
vogliamo che si discuta di un Piano straordinario per il lavoro; vogliamo che
si discuta sui temi della sanità per l'assunzione di 2500 operatori che sono andati
in pensione e non sono mai stati sostituiti.
Questo è il senso di responsabilità che il gruppo regionale del Partito
Democratico, e chi vi parla, sta dimostrando in questo Consiglio! Non per voi,
ma per i lavoratori, per i precari, per i giovani, per i calabresi.
Non possiamo seguire il vostro atteggiamento politico altalenante,
rispetto al fatto che alcuni lavoratori rientrano nella categoria della
stabilizzazione mentre altre categorie, nell’ultimo piano del fabbisogno, sono
state escluse per l'ennesima volta.
Veramente pensate di poter governare i processi con questa accentuazione
di discrezionalità esagerata? Non è possibile!
Se gradite la collaborazione e la responsabilità della minoranza, noi la
dimostreremo nel merito e nei confronti delle persone a cui questi
provvedimenti sono indirizzati perché, se dovessimo valutare gli atteggiamenti
e le cose che state attuando, questo provvedimento non avremmo dovuto votarlo,
proprio per il modo in cui state attuando i processi.
Il nostro, dunque, è uno spirito propositivo e di collaborazione utile,
per aprire la stagione di cui parlava il Presidente, all’insegna della
collaborazione su temi nodali e centrali.
Personalmente rispetto la rivendicazione positiva della vertenza
Calabria che si vuole lanciare anche attraverso il coinvolgimento delle forze
sociali, che sono degli attori protagonisti fondamentali della vita della
Regione Calabria.
Apprezzo molto questo sforzo che può aiutare a sganciare anche la
Calabria dal ruolo di marginalità e di subordinazione che vive nel contesto
regionale, però bisogna farlo sempre, a 360 gradi, evitando di arrivare con il
provvedimento e non andare fuori di quel rigo e di quella virgola.
Abbiate pazienza! Abbiate la disponibilità e la forza di confrontarvi a
campo aperto sui temi, sui contenuti, sui provvedimenti, sulle responsabilità
perché l'opposizione, e questo Partito al quale mi onoro di appartenere, vi sta
dimostrando invece che è molto più avanzato della collaborazione che voi
chiedete: vota il provvedimento nonostante tutto e vi sfida, però, a realizzare
contemporaneamente un Piano straordinario per il lavoro, per i giovani, per i
disoccupati, per i precari di questa regione.
Grazie, collega
Mammoliti. Ha chiesto di intervenire la collega Gentile. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Signori della Giunta, signor Presidente della Giunta,
colleghi onorevoli consiglieri, quando si parla di precariato, come oggi, penso
che siamo tutti d'accordo. Lo dicevano anche i colleghi consiglieri
dell'opposizione: bisogna passarsi una mano sulla coscienza e assumersi, con
grande senso di responsabilità, questa enorme mole di oneri che derivano dal
passato. È importante che si ribadiscano, secondo me, un paio di cose: così
come è mia abitudine, penso che anche le altre Commissioni in questi primi mesi
di Legislatura stiano cercando di coinvolgere il più possibile tutti i colleghi
sugli argomenti importanti, sui quali è necessaria, come in questo del
precariato, la massima condivisione.
E
ritengo che il motivo per cui questa proposta di legge non è passata dalle
Commissioni sia semplicemente quello dell’urgenza perché, diversamente,
centinaia di persone, centinaia di lavoratori avrebbero corso il rischio di
perdere il lavoro.
Ritengo
- come diceva il presidente Occhiuto e come dichiarava la vicepresidente Princi
nei giorni scorsi, il primo maggio – che la sfida del lavoro sia una delle
sfide più complicate per la Calabria. Noi dobbiamo dare atto che in questi
pochi mesi di legislatura questa Giunta e - mi permetto di dire - anche questo
Consiglio stiano lavorando comunque per risolvere tematiche ataviche che si
sono incrostate negli anni e che hanno prodotto questi effetti negativi di cui
dobbiamo andare a sciogliere i nodi. Ricordo una frase che mi è rimasta
impressa - credo a parecchi di noi calabresi – che ha detto il presidente
Occhiuto: “La mia Regione dice basta al precariato”.
E
credo che questi passi che si stanno facendo in questo periodo - non è il primo
questo, in Consiglio ne sono stati fatti altri e anche a livello nazionale e
come governo regionale - vadano verso la direzione giusta che è quella di
mettere tutto l'impegno, tutta la determinazione e anche il grande senso di
responsabilità - lo devo riconoscere ai colleghi della minoranza - per sanare
determinate questioni, specie quando riguardano il lavoro e quindi le famiglie.
Ritengo
che ci sia bisogno però di più tempo, probabilmente, per andare a risolvere
tutte quelle che sono le problematiche che in questo ambito riguardano tanti
settori. Penso ai TIS, penso alla i lavoratori della legge 12 del 2014, per cui
si stanno mettendo in campo tutta una serie di soluzioni e di percorsi che si
stanno vagliando e che verranno proposti poi alle Commissioni, laddove ci
saranno, come si auspica, delle proposte di legge risolutive, in maniera tale
da dare risposte a tutti i precari calabresi.
Faccio
questo passaggio sulla legge 12 perché lo ritengo importante. Qualcuno prima –
non ricordo, forse era il dottore Laghi – chiedeva, come se si stesse trattando
di figli e figliastri: “Chi stabilisce su quale parte di precariato dover
intervenire?”. Credo che nelle intenzioni di questa amministrazione ci sia
quella di intervenire per sanare tutte le problematiche che riguardano tutto il
precariato ad ampio spettro, insieme e grazie al grande lavoro che sta
svolgendo il presidente Occhiuto, al quale dobbiamo dare merito dell'impegno,
della passione, della dedizione e della determinazione. Lo diceva bene prima:
va avanti comunque anche quando si trova da solo a doversi assumere una
responsabilità così enorme.
Quindi
io ritengo che oggi, insieme al lavoro che sta svolgendo questa Giunta
regionale, per quello che è possibile fare da parte nostra come consiglieri
regionali, - lo hanno detto già i consiglieri di minoranza che mi hanno
preceduto - sia un’assunzione di responsabilità votare questa legge e riuscire
a cambiare le sorti della Calabria, dei giovani calabresi che hanno la
necessità di avere una dignità lavorativa importante in Calabria, che al
momento non c'è.
Faccio
un passaggio ancora rispetto ai lavoratori della legge 12, che di tanto in
tanto si sentono probabilmente gli ultimi, dimenticati, solo per rassicurarli
perché sono all'attenzione - credo di poter parlare a nome del Consiglio, perché
penso che siamo tutti concordi sulla necessità che si risolvano le
problematiche relative al precariato calabrese - di questa Giunta quindi del
presidente Occhiuto, in particolar modo della vicepresidente Princi, che tanto
si sta impegnando in tal senso e anche del presidente Mancuso. Insieme tutti
noi consiglieri faremo la nostra parte. Grazie.
Grazie, collega Gentile.
Ha chiesto intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Intervengo brevemente per manifestare nuovamente la posizione del
mio gruppo, dopo l’intervento del consigliere Laghi. Chiedere responsabilità
all'opposizione rischia di diventare o di essere il solito refrain, le solite parole vuote. Lo dico con molta chiarezza:
l'opposizione deve fare il suo mestiere e la maggioranza il suo. Non esiste
oggi la possibilità di creare in Calabria, per quanto mi riguarda, forme di
governissimo. C'è un Governo nazionale in cui ci sono tutti partiti assieme. Io
non so se questo sia il modello che si vuole ricalcare in questo Consiglio
regionale. Per quanto mi riguarda, ripeto quello che ho detto all'insediamento
di questo Consiglio: quello che serve alla Calabria non è il governo di tutti,
né tantomeno di maggioranza o di opposizioni mascherate, serve una maggioranza
che governa, che si assume la responsabilità delle proprie azioni, che ci mette
la faccia e che sarà chiamata a rispondere della propria azione fra qualche
mese, quando non ci saranno più alibi, perché chi governa si assume l'onere e
l'onore delle scelte.
La
minoranza invece fa un altro mestiere: il mestiere della minoranza è quello di
avere dignità e decoro nell'istituzione che rappresenta; dignità e decoro
significa che deve esercitare fino in fondo quello che è il mandato che i
propri elettori gli hanno dato; il mandato dei propri elettori è quello di
esercitare un potere di controllo e di verifica e di miglioramento
eventualmente delle posizioni che la maggioranza esprime anche nei testi
normativi.
Questa
ritengo che debba essere la funzione dell'opposizione.
Rispetto
a questo mandato non intendo venire meno e in proposito do una breve
comunicazione all'Aula: proprio questa mattina mi sono dimesso dal ruolo di
vicepresidente della Commissione di vigilanza. Un atto che ha solamente una
valenza simbolica, ma che dimostra una coerenza tra quello che si dice in
questa Aula e quelli che sono i fatti. Avevo annunciato che non avrei
soprasseduto su dei voti favorevoli dati alla maggioranza su questioni
strategiche così rilevanti, ritenendo questo un atto di non garanzia rispetto
al ruolo della minoranza stessa e sono stato coerente con quello che avevo
accennato. Ritengo che, in questo momento, l'opposizione nella Commissione di
vigilanza non abbia quella forza e quel ruolo necessari per contrastare il
ruolo che in questo momento, in tutti i provvedimenti normativi ha la
maggioranza. Non solo perché le leggi non passano più nelle Commissioni, ma -
si badi bene - è proprio un approccio che viene ormai consolidato nella prassi
legislativa di questo inizio legislatura che considera quasi come un mero ruolo
di ratifica, un mero ruolo di orpello quello dei consiglieri di opposizione.
Il
presidente Occhiuto, nella scorsa seduta, dopo il voto positivo sulla legge
sulla multiutility, ha fatto una
dichiarazione ben precisa: ha dichiarato che vorrebbe un'opposizione che
proponesse qualcosa e che non si opponga in maniera pregiudizievole su ogni
proposta del governo regionale. È fiducioso il presidente Occhiuto che
l'opposizione crescerà nei prossimi mesi. Per quanto mi riguarda lo rassicuro
sin da ora e proprio per rassicurarlo, per avere maggiore forza
dell'opposizione, ho lanciato questo segnale in Commissione vigilanza - che
ribadisco qui – e che è di una nettezza chiara su quelli che sono i ruoli di
governo e su quelli che sono i ruoli di opposizione. Anche qui quando si parla
di precariato, si portano provvedimenti che hanno una certa utilità, ovviamente
nessuno vuole fare un’opposizione pregiudizievole, ma non si può neanche
impedire di sottolineare le tante cose che non vanno, anche in provvedimenti
che hanno finalità utile e meritevole, come quello di cui noi ora stiamo
discutendo.
Infine
sulle informative: non vorrei aprire un dibattito perché il presidente Occhiuto
ha indicato quello che ha comunicato al Governo circa le richieste della
Calabria. Dopo 40 anni di meridionalismo ancora siamo a chiedere strade e
ferrovie! Sembra quasi di trovarci nel dopoguerra. A me interessa capire cosa
il Governo però ha detto rispetto alle nostre richieste e quanto noi siamo
pronti, rispetto alle richieste o alle risposte del Governo, a fare rispetto a
queste battaglie, altrimenti tutto si riduce nell'arte e nell'esercizio della
retorica.
E
oggi - attenzione, perché i cittadini non ci comprendono più - parlare
dell'ospedale di Vibo - e chiudo su questo - significa parlare di una ferita
aperta a quella comunità. Nel 2004 si è posta la prima pietra per la
costruzione di un nuovo ospedale nella città di Vibo; siamo nel 2022 e, ancora,
non solo non sono iniziate le opere, siamo soddisfatti perché siamo riusciti a
ragionare su come contingentare le acque di un fosso e abbiamo chiuso un
accordo a questo riguardo. Non vado orgoglioso di questo, non dirò alla mia
comunità che si realizzerà un risultato storico perché realizzeremo il nuovo
ospedale, perché quella comunità lo aspetta da vent'anni e nel frattempo ho un
ospedale da terzo mondo, rispetto al quale non sono garantite le prestazioni e
i diritti costituzionali essenziali dei cittadini.
Non
ho, quindi, il coraggio di andare a dire che oggi c'è una vittoria della
politica. No! Noi non abbiamo vinto un bel niente. Noi stiamo facendo solo il
nostro lavoro che è ancora troppo poco. Troppo poco, rispetto alle difficoltà e
ai problemi della Calabria. E, quindi, riconfermo la nostra posizione - è una
posizione diversa - di astensione. Noi ci asterremo su tanti provvedimenti oggi
che riteniamo utili da un punto di vista di finalità e di obiettivo, ma
riteniamo che l'opposizione non possa confondere il proprio ruolo con un
atteggiamento acritico e non fare capire che deve fare, fino in fondo, il
proprio lavoro che è quello di rimarcare con nettezza una visione alternativa e
diversa per questa regione, per come l'abbiamo spiegata ai cittadini calabresi
durante la campagna elettorale, altrimenti vuol dire che, in questi pochi mesi,
già si sono confuse le acque e che, quindi, ancora una volta, i confini
diventano davvero labili tra un banco e l'altro. Grazie. Presidente.
Grazie,
collega Lo Schiavo. Non ci sono altri interventi. Passiamo all'esame e
votazione del provvedimento.
Articolo
1
(È approvato)
Articolo
2
(È approvato)
Articolo
3
(È approvato)
Articolo
4
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al
coordinamento formale. La legge è approvata con autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il terzo punto riguarda
la proposta di legge 57/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito,
Caputo, Cirillo, recante “Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021 e
9/1996”. Cedo la parola al relatore, consigliere Comito, per illustrare il
provvedimento.
Grazie,
Presidente. La presente proposta di legge è volta ad abrogare alcune
disposizioni della legge regionale 1 marzo 2022, n. 1, in particolare ad
abrogare le lettere a) e c) del comma 1 dell’articolo 1. Le modifiche,
concordate con il Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio
dei Ministri al fine di scongiurare un’impugnativa governativa, mirano a
superare le criticità sollevate dagli uffici legislativi del Ministero della
Difesa, della Salute, dell’Interno e del Ministero dell’Economia e delle
Finanze, nell’ambito del principio di leale collaborazione Stato-Regioni.
In
particolare, quanto alla previsione di cui al comma 1, volta ad abrogare le
lettere a) e c) della legge regionale numero 1 del 2022, si evidenzia quanto
segue.
Ai
sensi del comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale numero 1 del 2022 sono
apportate le seguenti modifiche:
a)
alla lettera f) del comma 2 dell'articolo 6 sono eliminate le parole: "in
favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici" e le seguenti
parole: "alle produzioni agricole ed alle opere approntate su terreni
vincolati per gli scopi di cui alle lettere a), b) e c)";
c)
alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 22 sono eliminate le parole seguenti:
"alle produzioni agricole".
L'intervento
di novellazione, volto ad abrogare le suddette lettere, a loro volta
abrogatrici di disposizioni normative della legge regionale numero 9 del 1996,
non fa rivivere automaticamente le disposizioni soppresse. Occorre una
previsione espressa dello stesso legislatore. Per tale motivo, al comma 1 della
presente proposta di legge, dopo la previsione dell’abrogazione espressa delle
lettere a) e c) della legge regionale numero 1 del 2022, si prevede la
reviviscenza espressa delle disposizioni precedentemente abrogate.
La
proposta si compone di 3 articoli: l’articolo 1 abroga le lettere a) e c) del
comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale numero 1 del 2022 e
contestualmente prevede la reviviscenza espressa delle disposizioni soppresse;
inoltre modifica la legge regionale numero 32 del 2021 e abroga il comma 1
dell’articolo 9; l’articolo 2 prevede l’invarianza finanziaria di tale proposta
di legge regionale; l’articolo 3, in ultimo, dispone l’entrata in vigore
anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quello della sua
pubblicazione sul BUR Calabria. Grazie, Presidente.
Grazie. Ha chiesto
intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Anche durante questa seduta di oggi, non posso che riconfermare il
mio pensiero ed è quello che ribadisco dall'inizio di questa legislatura: non è
ammissibile un modus operandi così approssimativo e poco chiaro, così come
quello utilizzato in questo momento. Questa proposta di legge 57, recante
modifiche alle leggi regionali 1/2022 32/2021 e 9/1996 è la dimostrazione,
chiara e lampante, che da questo modo di operare questa nostra terra benefici
non ne trae. Questa proposta di legge dimostra che solo a distanza di quattro
mesi dall'approvazione di queste leggi ci troviamo qui a discuterne perché è
necessario modificarle nuovamente. Appare assurdo che il presidente Occhiuto
chieda sempre velocità al Consiglio regionale per affrontare le problematicità
di questa nostra Regione e poi noi ci ritroviamo in Consiglio a dovere
ridiscutere sempre le stesse leggi perché scritte male o perché non adeguate
alla normativa nazionale o perché non rispettano dei passaggi procedurali.
Questo
tema della manutenzione mi fa pensare – perdonatemi - di essere in un'officina
piuttosto che non in Consiglio regionale. Non sarebbe meglio prendersi del
tempo prima per lo studio e la stesura delle proposte anziché doverle
modificare continuamente dopo? Badate bene: la fretta è veramente una cattiva
consigliera e la Calabria continua a rimanere indietro perché non si riescono a
fare delle leggi che siano scritte in maniera corretta, non vengono rispettati
tutti i passaggi e non si approfondiscono gli argomenti. A pochi mesi di
distanza vengono modificate dalla maggioranza leggi che sono state scritte da
voi, che vengono fatte rivivere attraverso disposizioni che la stessa
maggioranza aveva abrogato. Siamo allucinati! È un cane che si morde la coda.
Continuo
a sostenere che questo modo di lavorare, che trovo superficiale e fin troppo
celere, non può aiutare questa nostra terra di Calabria. Ritengo che questa
proposta di legge sia una vera marmellata. Mi attiverò e attiverò un canale di
comunicazione con il Ministero delle Regioni a cui trasferirò tutta la
documentazione per sottoporre a valutazione l'operato del Consiglio.
Chiaramente, il mio voto è contrario.
Grazie, collega Bruni.
Non ci sono interventi. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.
Al titolo della proposta di legge è pervenuto
l’emendamento protocollo numero 10711, a firma dei consiglieri Caputo e
Cirillo.
Cedo la parola al consigliere Caputo per
l’illustrazione.
Grazie, Presidente. La presente proposta
emendativa si rende necessaria al fine di inserire nel titolo e nella rubrica
dell’articolo 1 della proposta di legge numero 57/12^ il riferimento alla legge
regionale numero 6 del 2022.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
All’articolo 1 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 10582, a firma del consigliere Cirillo, al quale cedo la
parola per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. La presente proposta
emendativa si rende necessaria per correggere un mero errore materiale alla
lettera a) del comma 1 dell’articolo 1 della proposta di legge in argomento, la
quale non specificava l’articolo della legge regionale numero 1 del 2022
oggetto dell’intervento di manutenzione normativa.
L’emendamento avendo carattere ordinamentale
non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
Pongo in votazione l’articolo 1 per come
emendato.
Articolo
1
(È approvato per come emendato)
Sono pervenuti alcuni emendamenti inerenti
l’inserimento di articoli dopo l’articolo 1.
Il primo è l’emendamento protocollo numero
10696/A01, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo
1 bis.
Cedo la parola al consigliere Caputo per
l’illustrazione.
Grazie, Presidente. La presente proposta
emendativa si rende necessaria per abrogare il comma 3 dell’articolo 1 della
legge regionale numero 6 del 2022, in ragione di un impegno assunto con il
Governo, nell’ambito del principio di leale collaborazione Stato/Regioni.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento protocollo
10696/A04, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo
1 ter.
Cedo la parola al consigliere Caputo per
l’illustrazione.
Con la modifica alla legge regionale numero
15 del 10 luglio 2007 si interviene per autorizzare il Dipartimento competente
in materia di risorse idriche a stipulare con la SO.RI.CAL. S.p.A. apposita
Convenzione che regolamenti l’erogazione delle risorse finanziarie residue
disciplinate dal comma 1 dello stesso articolo, nonché la restituzione di tutte
le anticipazioni erogate.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento protocollo
10696/A02, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo
1 quater.
Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.
Presidente, illustro io l’emendamento. Con
l’inserimento dell’articolo 1 quater,
la Regione Calabria modifica l’articolo 4 della legge regionale numero 36 del
1986 che prevede interventi a favore degli uremici, dei dializzati, al fine di
riconoscere ai soggetti nefropatici cronici, sottoposti a trattamento dialitico
e a controlli, il rimborso delle spese sostenute per il trasporto dal domicilio
ai centri di nefrologia/dialisi e ritorno, con le modalità indicate
dall’emendamento stesso. Grazie, Presidente.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
Passiamo all’emendamento protocollo numero 10696/A03, a firma dei
consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo 1 quinquies.
Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione.
Grazie, Presidente. Con l’articolo 1 quinquies si integra quanto
disciplinato dal comma 4 dell’articolo 7 della legge regionale in esame,
infatti, l’attuale formulazione del comma 4 si limita a prevedere quanto segue:
“La Giunta regionale può
istituire, con proprio atto, unità organizzative autonome e/o di progetto,
anche all’interno di strutture organizzative esistenti, per la cura di
specifici adempimenti o per il perseguimento di particolari obiettivi anche
appartenenti alla competenza di più dipartimenti”.
Pertanto, con la proposta in esame si specifica espressamente il limite
massimo delle U.O.A. (Unità Organizzative Autonome), fissate in 5, e si
equipara il trattamento economico dei dirigenti responsabili alle stesse
assegnati, al fine di assicurarne l’autonomia e l’efficacia nell’attuazione dei
rilevanti compiti alle stesse demandati, a quello dei dirigenti generali dei
dipartimenti regionali, ridotto, però, del 10 per cento.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento:
l’emendamento è approvato.
All’articolo 2 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 10696/A05, a
firma dei consiglieri Caputo e Cirillo.
Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione. Prego.
Grazie,
Presidente. L’articolo 2 della proposta di legge numero 57/12^ è sostituito dal
seguente: “1. Dall’attuazione degli articoli 1,1 bis, 1 ter non derivano nuovi
o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. 2. All’attuazione
dell’articolo 1 quater si provvede con le risorse del Fondo Sanitario
regionale. 3. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 1 quinquies, pari ad € 184.689,99 per
l’anno 2022 e ad € 277.034,99 per gli esercizi successivi, si fa fronte con le
risorse già allocate alla Missione 1, Programma 10 del bilancio di previsione
2022-2024.”. Grazie.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo in votazione l’emendamento interamente
sostitutivo dell’articolo 2: l’emendamento è approvato.
Articolo
2
(È approvato l’emendamento interamente
sostitutivo)
Articolo 3
(È approvato)
Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, per come
emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(È riportato in
Allegati)
Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di
legge numero 46/12^ di iniziativa dei consiglieri K. Gentile, S. Cirillo, G.
Gelardi, G. Graziano, G. Crinò, G. Neri, D. Tavernise, recante: “Norme per
l'incremento, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura
calabrese”.
Cedo la parola al relatore, consigliera Gentile, per l’illustrazione del
provvedimento.
Grazie, Presidente. Poiché ieri sono pervenute 17 osservazioni da parte
del Dipartimento, vorrei chiedere la riassegnazione della proposta di legge
alla Commissione competente per ulteriori approfondimenti. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Quanto appena chiesto dalla Presidente della
Commissione agricoltura, Gentile, che apprezzo per la sua onestà e sincerità,
testimonia ancora una volta quello che, da un po’ di tempo, l’opposizione sta
dicendo all’Aula. Anche poco fa, abbiamo approvato degli interventi di
manutenzione normativa che dimostrano, appunto, che c’è una certa fretta – non
dico altro – nell’approvare i provvedimenti.
Il fatto che, oggi, si porti in Aula un
provvedimento di questo genere – che è stato discusso dalla Commissione – sul
quale arrivano 17 osservazioni da parte del Dipartimento vuol dire che qualcosa
non funziona.
Vi dico di regolarvi, tra Giunta, Consiglio e
Settore assistenza giuridica, per arrivare a una sintesi che non faccia fare
brutta figura al Consiglio regionale e che non crei anche questo rischio di
continui interventi di manutenzione normativa da parte dell’Aula.
Evitiamo questo errore perché la fretta –
l’ho detto anche nell’ultima seduta di Consiglio – fa sempre i figli ciechi.
Non ci vuole niente a perdere un giorno in più, una serata in più in
Commissione, per arrivare alla sintesi migliore. Diciamo questo e auspichiamo
che venga fatto in ogni occasione e in ogni momento.
Non bisogna avere fretta, se non quella di
dare risposte ai cittadini, mettendo in campo le migliori proposte e non dando
risposte alle quali, poi, occorre sempre mettere una pezza. Non mettiamo pezze,
ma produciamo atti legislativi adeguati e che siano inattaccabili da ogni punto
di vista.
Questo è l’invito che mi sento di fare, come
minoranza, come ha già fatto, poco fa, la collega Bruni per quanto riguarda gli
interventi di manutenzione normativa.
Grazie, consigliere Bevacqua. Faremo tesoro
dei suoi consigli, però volevo dirle che la riassegnazione della proposta di
legge in Commissione è stata chiesta in seguito allo spostamento della
competenza dalla sesta alla seconda Commissione consiliare.
Cedo la parola alla consigliera Gentile per
spiegarlo ulteriormente.
Ci sono alcuni approfondimenti, anche di natura
tecnica, che andavano evidentemente rivisti, anche in virtù dell’invarianza
finanziaria della legge per cui era necessario e doveroso, secondo me,
ripercorrere e rivedere il dettato di legge in maniera tale da poter essere
tutti concordi, considerato anche che la proposta è stata approvata
all’unanimità. Grazie.
Pongo in votazione la riassegnazione della
proposta di legge alla sesta Commissione.
(Il Consiglio riassegna la proposta alla
Commissione competente)
Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta
di legge numero 39/12^ di iniziativa dei consiglieri P. Raso e G. Gelardi,
recante: “Strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a
procedimento penale ovvero in esecuzione di pena”.
Cedo la parola al relatore, consigliere Gelardi, per l’illustrazione del
provvedimento.
Onorevoli Presidenti di Consiglio e Giunta, stimati accessori, carissimi
colleghi, la presente proposta di legge mira a istituire le strutture
residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale
ovvero in esecuzione di pena, in quanto vi è la necessità di dotare il
territorio regionale di specifiche strutture residenziali di tipo comunitario
per l’esecuzione delle misure penali integrate nel contesto sociale di
appartenenza, che permettano, finalmente, al Centro per la giustizia minorile
per la Calabria di collocare i ragazzi all’interno del territorio regionale di
appartenenza, scongiurando la pratica del collocamento fuori regione, oggi
largamente adottata per carenza di strutture specifiche.
Ho chiesto oggi di poter relazionare in Aula
in merito a questo progetto di legge perché ritengo importante spendere qualche
parola per provare a comunicare a voi tutti, non tanto e non solo il contenuto
del progetto – che, peraltro, è già stato minuziosamente discusso nelle
Commissioni consiliari – ma, bensì, lo spirito con il quale si è lavorato a
questa proposta.
Come ormai sapete, provengo dal mondo della
scuola e ho trascorso, praticamente, una vita intera a dedicarmi alla
formazione delle giovani generazioni.
In questi svariati anni, dedicati con
passione e impegno ai ragazzi, ho avuto mille soddisfazioni, ma, purtroppo, ho
visto anche mille sofferenze e situazioni difficili e da questo personale
spaccato di vita nasce lo spirito del progetto di legge.
Cari colleghi, per tutti gli anni di lavoro,
ho sempre tenuto a mente il monito di quello che considero un grande esempio di
umanità e professionalità – mi riferisco all’indimenticato Don Lorenzo Milani –
che usava dire: “se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più
scuola, è un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.
Oggi, colleghi, facendo il dovuto parallelo
con il mondo scolastico, in Regione Calabria, purtroppo, avviene proprio
questo.
Quando un ragazzo molto giovane commette un
serio sbaglio o, comunque, per svariati motivi, lo si allontana momentaneamente
dalla famiglia affinché venga gestito e preso in carico direttamente da
strutture statali, succede spesso che questo ragazzo debba essere allontanato
dalla Calabria perché c’è carenza di strutture adeguate. Questo non è giusto,
non è corretto e non è civile.
Se falliremo con i ragazzi più difficili,
avremo fallito con tutti i ragazzi e, dunque, con tutti i calabresi. Dobbiamo,
invece, intervenire e cambiare questo stato di cose e tenere proprio questi
ragazzi il più vicino possibile a noi.
Questo è lo spirito con cui oggi in Aula vi
presento il progetto. Diamo a questi giovani strutture adeguate e
all’avanguardia, con wifi, spazi per lo sport, per le arti e per la musica.
Insomma, diamo loro il meglio che abbiamo, dimostrando la stessa sensibilità
istituzionale dimostrata pochi giorni addietro dal presidente Mancuso con
l’assegnazione della borsa di studio al giovane calabrese di nome Francesco che,
durante il suo percorso di recupero maturato nell’ambito del circuito penale
minorile, si è laureato al Conservatorio e, grazie a questa borsa di studio,
potrà insegnare musica a ragazzi ospiti di comunità solidali.
Con questo animo, mi rivolgo oggi a tutta
l’Aula consiliare, a maggioranza e opposizione, senza distinguo, perché vorrei
che il progetto passasse all’unanimità e che uscisse dall’Aula un segnale dalla
Calabria per la Calabria.
Abbiamo affrontato l’iter legis con grande
senso delle Istituzioni. La Commissione di merito ha anche accolto alcuni degli
emendamenti delle minoranze. Si è verificato il caso – e l’onorevole Bruni mi
sarà testimone di questo – che entrambi abbiamo presentato degli emendamenti di
cui uno che, con parole diverse, di fatto, proponeva la stessa modifica e sono
stato concorde con la decisione della Commissione affinché si approvasse quello
della collega invece del mio. Poi, ancora, altri emendamenti migliorativi sono
stati accolti con favore.
Concludo, colleghi, esortandovi a tenere
vicini e non lontani questi ragazzi più sfortunati di altri, dandogli il meglio
e non il peggio.
Solo così saremo una Regione migliore.
Grazie, Presidente, e grazie a tutti.
Grazie, collega Gelardi. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente. Ho sentito le
parole del consigliere Gelardi che condivido; parole da buon padre di famiglia,
da preside anche, da dirigente scolastico, quindi sono senza dubbio
condivisibili. Quello che manca un po’ in questa proposta di legge – collega,
mi consenta di dirglielo – è un’analisi dei dati.
Non basta dire che c’è il suggerimento da
parte del Tribunale per i minori di mancanza di posti per presentare una proposta
di legge. Tra l’altro, non dobbiamo far confusione tra i giovani che vengono
allontanati dalle famiglie da parte del Tribunale attraverso l’attivazione dei
servizi sociali con i giovani, invece, che sono raggiunti da provvedimenti
penali in esecuzione di pena: sono due casi assolutamente distinti che vanno
trattati in maniera differente.
Si parla di costi che la Regione sostiene per
i ragazzi che vengono inviati fuori regione però i dati che ci consegna la
statistica fatta, tra l’altro, dal Ministero della Giustizia ci dicono un’altra
cosa. Ci dicono che la Calabria costituisce un’eccezione in positivo da questo
punto di vista: su tre Centri che sono operativi sul territorio nazionale ben
due sono all’interno della nostra regione. Sono centri ministeriali, non
privati, che sono oggetto di questa legge: uno è a Catanzaro, con la
disponibilità di 12 posti, e uno a Reggio Calabria, con la disponibilità di 6
posti. Dopodiché, lei diceva che c’è l’esigenza di attivare anche dei Centri
con un carattere privato. Condivido la sua riflessione, però le dico che questi
Centri in Calabria già ci sono: sono individuati in maniera differente, sono
dei Gruppi appartamento, con i quali c’è una Convenzione con il Ministero della
Giustizia, all’interno dei quali oggi ci sono dei ragazzi sottoposti a
procedimenti penali in esecuzione di pena. Non si tratta di uno, due, tre o
quattro, ma sono ben sedici centri privati che oggi riescono a portare avanti
questo servizio di accoglienza.
Inoltre, le statistiche del Ministero della
Giustizia – tra l’altro, l’ultima è di pochi giorni fa ed è aggiornata al 15
marzo 2022 – ci dicono, in maniera chiara, che, mediamente, in Calabria ci sono
circa 25/30 ragazzi oggetto, appunto, di provvedimenti del Tribunale per i
minori rispetto all’incirca a 50 posti presenti nella nostra regione.
Quindi, i dati ci dicono tutt’altro, che non
c’è necessità di attivare nuovi Centri privati, ma che quelli già presenti sono
sufficienti.
In
più c'è da sottolineare un caso praticamente più unico che raro nella nostra
Regione: ad oggi - come tra l’altro i funzionari del Dipartimento hanno
sottolineato - il costo per il mantenimento di questi ragazzi ricade sulla
Regione Calabria, quindi non è il Ministero della Giustizia che interviene
pagando la retta, ma è la Regione Calabria che paga questa retta in maniera
atipica, perché in tutte le altre Regioni d'Italia la retta di questi centri è
pagata dal Ministero della Giustizia.
Quindi,
voglio fare una riflessione: si può anche - per l'amor di Dio - introdurre una
nuova legge che preveda l'apertura di un'altra tipologia di centri, però,
evidenzio, collega Gelardi: che in tutta Italia si sta andando in direzione
opposta. Difatti, non vengono aperti centri dedicati unicamente all'ospitalità
di tali individui, perché si potrebbe finire per ghettizzarli, ma vengono
utilizzati, invece, i Gruppi appartamento, che in Calabria sono già operativi.
All'interno di questi Gruppi, infatti, si trovano ragazzi con percorsi di vita
differenti ed è proprio questa la ratio
delle linee guida ministeriali che si vuole seguire in questi anni, cioè
mettere insieme dei ragazzi con esperienze diverse, affinché possano avere un
percorso formativo differente, piuttosto che far ritrovare ragazzi che debbano
scontare una pena all'interno delle comunità per reati penali, contro il
patrimonio o contro la persona. Purtroppo, mettendo insieme ragazzi con le
medesime problematiche, come all'interno di istituti penitenziari, spesso si
provoca un danno.
Condivido,
senza dubbio, il suo spirito e – ripeto - apprezzo le sue parole da padre di
famiglia e da dirigente scolastico, le dico però che questa legge è abbastanza
approssimativa, perché non abbiamo i dati sulle reali esigenze dei minori fuori
regione. Al momento, abbiamo più posti disponibili rispetto a quelle che
sembrano, dai dati che pubblica il Ministero, le esigenze della nostra Regione.
Inoltre,
abbiamo una grande opportunità: poter utilizzare i Gruppi appartamento - ce ne
sono 6 a Catanzaro, 4 a Cosenza, 1 a Crotone, 5 a Reggio Calabria, nei quali ci
sono 1-2 posti autorizzati - per autorizzare qualche posto in più e aumentare
l'accoglienza nella nostra regione.
Personalmente,
piuttosto che votare contro, mi astengo, perché ho capito le sue intenzioni. Mi
rendo disponibile ad approfondire ancora di più una materia che sicuramente lei
ha affrontato con lo spirito giusto, ma che manca di un'analisi un po’ più
approfondita. Grazie.
Grazie,
consigliere Alecci. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente. L’iter di questa legge è stato abbastanza complesso, difatti è
stata più volte, non soltanto una, presentata e ripresentata, perché, a mio
parere, contiene delle difficoltà interpretative e presenta dei punti di
debolezza sia di merito sia di metodo.
Voglio
dire riguardo questa legge, per la verità, che l'ambito dell'ordinamento
penitenziario dei minori è di esclusiva competenza statale, mentre l'assistenza
sociale è chiaramente demandata alla Regione. Però, la Regione questo ambito lo
ha già normato con la legge numero 23 del 2003 e con un apposito regolamento,
il numero 22 del 2019 - neanche tanto remoto.
Per
cui, francamente, dal mio punto di vista, non si sentiva la necessità di una
proposta di legge che - ribadisco - non è estremamente esaustiva, chiara e non
dà delle indicazioni univoche e, in più, è anche, in più di un punto, carente
nell’articolazione, nel dettaglio, nelle proposte operative che avrebbero
dovuto essere proprie di una proposta di legge.
Proprio
nell'ottica di cui si diceva prima, non basta – ripeto - proporre un argomento
sensibile, delicato, per assicurarsi il supporto della minoranza. Il supporto
della minoranza - che c'è stato, come è stato anche riconosciuto dal presidente
Occhiuto quando c'è stata condivisione di obiettivi – c’è quando si ha
l'impressione di poter efficacemente o positivamente contribuire, come in
questo caso, alla stesura di un testo che presenta, a nostro modo di vedere,
delle lacune. Ed è per questo che, pur non ritenendo utile proporre una legge
apposita - dato che bastava, più semplicemente, riformare la legge e il
regolamento che ho poco fa ha citato -, noi ci siamo impegnati a proporre tutta
una serie di aggiustamenti che riguardavano, nello specifico, per esempio, un
Piano regionale per l'inclusione socio-lavorativa dei minori e dei giovani
adulti in esecuzione penale che definisca tutti gli interventi e le azioni che
la Regione, in collaborazione e coordinamento con tutti i soggetti pubblici e
privati competenti, dovrebbe adottare per favorire il reinserimento del minore.
Quindi,
un aspetto e operativo per il recupero di questi ragazzi.
Un'altra
cosa di cui abbiamo ritenuto fosse carente la legge e che in Commissione
abbiamo proposto di inserire è stato di definire - cosa che abbiamo proposto
come emendamento - un elenco puntuale e dettagliato dei servizi che le
strutture di comunità devono garantire al minore, non lasciando alla buona
volontà o alla discrezionalità di chi dirige la singola struttura, la scelta di
quali opzioni e quale possibilità dare.
Francamente,
mi sembravano e tutt'ora mi sembrano delle proposte assolutamente ragionevoli e
di completamento e chiarimento della proposta di legge.
Devo
dire con rammarico, che - spero si tratti di una soltanto di una impressione
che i fatti smentiranno - mi sembra che il dialogo maggioranza - minoranza sia,
al solito, semplificato in un'ottica di una politica forse non al top: le proposte e gli emendamenti della
maggioranza vanno bene, quelli della minoranza sono una sequela di sciocchezze.
Per
cui, visto che – ripeto: parliamo di una legge che, a mio modo di vedere, non è
indispensabile perché bastava intervenire su quello che già c'è; sono state
bocciate delle proposte di emendamento che mi sembravano e mi sembrano
assolutamente ragionevoli, arricchenti e di completamento alla proposta di
legge. Pe tali ragioni noi non possiamo supportare questa proposta di legge.
Grazie.
Grazie, consigliere
Laghi. Ha chiesto d’intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Come ha detto il consigliere Gelardi, abbiamo lavorato molto in
Commissione e abbiamo cercato di seguire un iter, però alcuni correttivi, dati
da emendamenti migliorativi, non sono stati approvati.
Mi
rimangono, comunque, dei dubbi sull’esistenza, intanto, di una legge già
normata con un regolamento, che sarebbe molto più facile da modificare
piuttosto che presentare una nuova proposta di legge. Ma mi rimangono dubbi
anche sulla richiesta pervenuta dal Centro di giustizia minorile. Mi è stato
assicurato che il Centro di giustizia minorile avrebbe richiesto di approvare,
con urgenza, una legge in questa direzione, però noi non abbiamo visto questa
richiesta.
Dopodiché,
non sono stati neanche coinvolti gli attori che sono deputati ad attuare i
servizi socio-assistenziali che questa nuova proposta di legge evidenzia,
quindi, con nuove autorizzazioni e che si inseriscono - come diceva il collega
Alecci - all'interno della programmazione dei servizi socio-assistenziali che è
già compito di altri organismi previsti dalla legge regionale 23 del 2003. Mi
riferisco, in particolare, proprio alla Conferenza permanente regionale per la
programmazione socio-assistenziale regionale.
Voglio
rammentare, comunque, che, in ogni caso, l'attuazione di questi servizi
socio-assistenziali passa attraverso gli Ambiti territoriali sociali che non
sono stati interpellati prima dell'approvazione della legge e che rischiano di
non riuscire ad applicare la legge stessa. Si rischia, dunque, di vanificare la
necessità e l’urgenza che lo stesso Centro di giustizia minorile sembrerebbe
avere manifestato.
Per
questo, manifestando, dunque, ancora tutti questi miei dubbi, stante la
necessità e urgenza che sembra la renda indifferibile e con la raccomandazione
di non rendere inapplicabile questa legge non inserendola come
aggiornamento/modifica di una programmazione dei servizi socio-assistenziali,
comunico la mia astensione dal voto.
Grazie,
consigliere Bruni. Prendiamo atto che sono pervenute la nuova relazione
illustrativa e la nuova relazione tecnico-finanziaria presentate dal
consigliere Gelardi, protocollo numero 10556/A04, in sostituzione di quelle
allegate al testo licenziato dalla Commissione.
Passiamo
all'esame e votazione del provvedimento.
Articolo
1
(È approvato)
Articolo
2
(È approvato)
All'articolo
3 è pervenuto un emendamento, protocollo numero 10556/A03, a firma del
consigliere Gelardi, a cui cedo la parola per l'illustrazione.
Il
presente emendamento mira a rendere sostenibile la presenza delle strutture
residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale,
ovvero esecuzione di pena, atteso che la previsione di più strutture
nell'ambito del territorio regionale renderebbe, per assurdo, economicamente
non più sostenibile il sistema di collocamento dei minori e giovani adulti
rispetto alle reali esigenze di collocamento.
L'intervento
normativo ha carattere ordinamentale e non comporta oneri a carico del bilancio
regionale.
Grazie,
consigliere Gelardi. Parere della Giunta?
PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.
Votiamo
l'articolo 3 così come emendato.
Articolo
3
(È approvato come emendato)
Articolo
4
(È approvato)
All'articolo
5 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10556/A02, a firma del consigliere
Gelardi, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.
Grazie, Presidente. Il
presente emendamento mira ad esplicitare la neutralità finanziaria della
proposta di legge, recependo quanto osservato durante i lavori della
Commissione. L'intervento normativo ha carattere ordinamentale e non comporta
oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.
Grazie, consigliere
Gelardi. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento: l'emendamento è approvato.
Pongo
in votazione l’articolo 5.
Articolo
5
(È approvato come emendato)
Articolo
6
(È approvato)
Articolo
7
(È approvato)
Articolo
8
(È approvato)
Articolo
9: è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10556/A01, a firma del
consigliere Gelardi, a cui cedo la parola per l’illustrazione.
Grazie,
Presidente. Il presente emendamento mira a coordinare quanto già previsto dalla
proposta emendativa di cui al comma 2 dell'articolo 3 e si pone l'obiettivo di
rendere sostenibile la presenza delle strutture residenziali per minori e
giovani adulti sottoposti a procedimento penale, ovvero esecuzioni di pena,
atteso che esistono già sul territorio regionale strutture ministeriali
pienamente funzionanti.
L'intervento
normativo ha carattere ordinamentale e non comporta oneri a carico del bilancio
regionale. Grazie, Presidente.
Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere del relatore?
Favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento: l'emendamento è approvato.
Pongo
in votazione l’articolo 9.
Articolo
9
(È approvato come emendato)
Articolo
10
(È approvato)
Articolo
11
(È approvato)
Passiamo
alla votazione la legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato con
autorizzazione al coordinamento formale, sostituendo le relazioni, illustrativa
e tecnico finanziaria, che corredano il provvedimento con quelle presentate dal
consigliere Gelardi.
La
legge, unitamente al relativo allegato, è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al sesto punto all'ordine del giorno: proposta di legge numero 50/12^ di
iniziativa del consigliere S. Cirillo, recante: “Modifiche alla legge regionale
26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in materia di concessioni per attività di
acquacoltura)”
Cedo
la parola al relatore, consigliere Gentile, per illustrare il provvedimento.
Grazie,
Presidente. Questa proposta di legge, di iniziativa del consigliere Cirillo, è
stata esaminata e approvata all'unanimità il 19 aprile scorso dalla Commissione
che ho l'onore di presiedere; il 28 aprile la seconda Commissione ha reso
parere favorevole.
Si
tratta di una proposta di legge composta da soli 4 articoli, avente lo scopo di
rendere permanente quanto disposto dalla legge regionale numero 14 del 2021, in
merito al superamento della disparità di trattamento tra le varie tipologie di
operatori di un settore, quello dell'acquacoltura, gravemente colpito dalla
crisi economica in atto.
Con
la legge regionale attualmente vigente, soltanto per gli anni 2021- 2022, alle
concessioni di specchi acquei del mare territoriale, ovvero al compendio
demaniale oggetto di concessione per attività di acquacoltura, si applicano,
indipendentemente dalla natura giuridica del concessionario, le misure unitarie
dei canoni fissati in attuazione dell'articolo 3, comma 2, del decreto legge
del 5 ottobre 1993, numero 400: “Disposizioni per la determinazione dei canoni
relativi a concessioni demaniali marittime”, convertito, con modificazioni,
nella legge 4 dicembre 1993, numero 494.
Il
provvedimento in esame propone l'abrogazione del limite temporale di detta
previsione legislativa, rendendo l’intervento strutturale.
L'articolo
1 ha lo scopo di modificare il titolo della legge al fine di renderlo
rispondente al novellato contenuto. L'articolo 2 abroga la parola “urgenti”
dalla rubrica dell'articolo 1, sempre allo scopo di renderla uniforme al
contenuto e sopprime al comma 1, le parole “limitatamente agli anni 2021 e
2022”. L'articolo 3 “Clausola di invarianza degli oneri finanziari” contiene la
clausola di invarianza degli oneri finanziari e l'articolo 4 prevede che la
legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul
Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. Grazie.
Non
ci sono interventi, quindi passiamo all'esame e alla votazione del
provvedimento. Articolo 1
(È approvato)
Articolo
2
(È approvato)
Articolo
3
(È approvato)
Articolo
4
(È approvato)
Passiamo
alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al
coordinamento formale:
La
legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo
al settimo punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di
provvedimento amministrativo numero 39/12^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: ‘Approvazione Piano Regionale di Tutela della Qualità
dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in seguito ad un quinquennio
di monitoraggio’.
Cedo
la parola dal relatore consigliere Raso, in sostituzione della consigliera
Straface, per illustrare il provvedimento. Prego.
Grazie,
Presidente. La proposta in discussione è relativa all'approvazione del Piano
regionale di tutela della qualità dell'aria - aggiornamento della
classificazione in seguito a un quinquennio di monitoraggio.
Va
premesso che il Consiglio e il Parlamento Europeo, con direttiva 2008/50/CE
relativa alla qualità dell'aria e dell'ambiente per un'aria più pulita in
Europa, hanno stabilito come obiettivo quello di mantenere e possibilmente
migliorare lo stato di qualità dell'aria per salvaguardare le popolazioni, la
vegetazione, gli ecosistemi nel loro complesso.
Il
Governo italiano con decreto legislativo 13 agosto 2010, numero 155, come
modificato dal successivo decreto 250/2012, ha dato attuazione alla direttiva
2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria e dell’ambiente per un’aria più
pulita in Europa, in seguito alla delibera della Giunta regionale numero 141
del 21 maggio 2015 è stata adottata la proposta di Piano regionale di tutela
della qualità dell'aria, comprensiva di rapporto ambientale e sintesi non
tecnica, il tutto previa condivisione e assenso delle competenti strutture del
Ministero dell'Ambiente sulla zonizzazione, valutazione, pianificazione degli
interventi e stima del contributo da fonti naturali.
Si
consideri che il decreto legislativo 13 agosto 2010, numero 155, come
modificato dal successivo decreto 250 del 2012, rimette alle Regioni l'obbligo
di approvare piani e misure per il raggiungimento dei valori limite e livelli
critici, per il perseguimento dei valori obiettivi e per il mantenimento del
relativo rispetto e l'aggiornamento della zonizzazione e della classificazione
almeno ogni 5 anni di monitoraggio.
Altresì,
con delibera di Giunta regionale numero 126 del 28 marzo 2022 viene approvata
la proposta di Piano regionale tutela qualità aria, con aggiornamento della
classificazione in seguito a un quinquennio di monitoraggio e, dopo il
passaggio in quarta Commissione, viene proposto in Consiglio per
l'approvazione. Considerato che la programmazione, il coordinamento e il
controllo in materia di inquinamento atmosferico contenuti nel Piano regionale di
cui sopra rientra nelle più generali materie di indirizzi generali dell’assetto
utilizzazione del territorio, la cui competenza appartiene al Consiglio
regionale, ai sensi della legge regionale 19 ottobre 2004, numero 25, si
precisa che il Piano regionale di cui si chiede l’approvazione è costituito dai
seguenti allegati:
indice
dei documenti e degli allegati cartografici; presentazione del PRTQA; PRTQA
Calabria; appendice al capitolo 4 - zonizzazione della Calabria; appendice al
capitolo 5 - classificazione delle zone; appendice al capitolo 6 - progetto
delle reti di monitoraggio; rapporto ambientale (VAS); sintesi non tecnica;
appendice al rapporto ambientale - elaborazioni a supporto; numero 7
cartografie; aggiornamento della Classificazione.
Il
Piano proposto persegue i seguenti obiettivi generali: 1. integrare le
considerazioni sulla qualità dell’aria nelle altre politiche settoriali
(energia, trasporti, salute, attività produttive, agricoltura, gestione del
territorio); 2. migliorare e tenere aggiornato il quadro conoscitivo, in
particolare quello relativo allo stato della qualità dell’aria attraverso la
ridefinizione e l’implementazione della rete di monitoraggio della qualità
dell’aria e la predisposizione dell’inventario delle emissioni su scala comunale;
3. fornire le informazioni al pubblico sulla qualità dell’aria predisponendo
l’accesso e la diffusione al fine di permetterne una più efficace
partecipazione al processo decisionale in materia; attivare iniziative su buone
pratiche (stili di vita) compatibili con le finalità generali del piano, in
particolare sul risparmio energetico al fine di ottenere un doppio beneficio
ambientale (riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e dei gas
climalteranti regolati dal Protocollo di Kyoto); 4. la tutela e la riduzione
delle emissioni in atmosfera. Grazie, Presidente.
Grazie, consigliere Raso. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Il problema della qualità dell'aria non è, con ogni evidenza, una
mera evasione di un obbligo amministrativo per quanto riguarda la legge che la
contempla, ma è un elemento fondamentale per quanto riguarda il rapporto
ambiente e salute. Ora è del tutto evidente che – è noto più che evidente - la
Calabria gode di un livello di qualità dell'aria estremamente elevato; questo,
ovviamente, non per merito di alcuno, ma per la posizione geografica e anche
per le vie di sviluppo che la nostra regione ha avuto. Ora nostro dovere, secondo
me, è manutenere questo aspetto della qualità dell'aria che non solo presenta
un investimento in termini di salute per le popolazioni ma, nel contempo,
consente di avere fama di regione con aria pura e, quindi, svolge anche un
ruolo attrattivo nei confronti delle persone che vivono in metropoli oppure in
ambiti territoriali particolarmente inquinati. Per esempio la Pianura Padana
che è uno dei posti più inquinati al mondo. Pertanto, se vogliono, possono fare
le ferie andando a respirare una qualità d'aria adeguata - perché no? - in
Calabria. Per cui questo aspetto, a mio parere, deve essere particolarmente
presidiato e studiato con attenzione e seguito passo passo.
Per
quanto riguarda questa legge, uno dei problemi qual è? Un problema è che
praticamente è molto datata, nel senso che vede come orizzonte temporale
prospettico futuro e tendenziale il 2020; piccolo particolare: siamo nel 2022.
E mentre i cambiamenti ambientali possono essere anche rapidissimi, quelli
dell'area che riguardano la nostra regione rapidissimi magari non sono, però
c'è stato, a settembre 2021, per esempio un elemento estremamente importante:
sono cambiati i parametri di aria pura definiti dall’organizzazione Mondiale
della sanità e sottoscritti da decine e centinaia di associazioni scientifiche.
È
del tutto evidente che quei parametri sono fondamentali. Sono cambiati, quindi,
i termini di confronto, di paragone della qualità dell'aria. Ricordiamo che
stiamo parlando di cose estremamente importanti perché dal punto di vista
epidemiologico sempre l’OMS ci informava già 3 anni fa che il 91 per cento
della popolazione mondiale respirava aria non in linea con i parametri
richiesti e questo ha determinato e determinava una premorienza di 7 milioni di
persone l'anno, non casualmente a carico delle fasce deboli di popolazione.
Quindi è del tutto evidente che noi dobbiamo programmare - noi che abbiamo la
fortuna di partire da una buona qualità dell'aria - degli interventi adeguati
per mantenerla e dobbiamo stare al passo con i tempi. Avrei richiesto e mi
sarei aspettato una attualizzazione dei parametri contenuti in questa legge che
tenesse presente appunto questa “rivoluzione copernicana” dei parametri
suggeriti dall’OMS.
Concludo
segnalando un aspetto che io ritengo fondamentale e a cui tengo
particolarmente, visto che si è parlato anche in questa sala di produzione
energetica: purtroppo devo dire che la Calabria, pur avendo - come ha ricordato
il presidente Occhiuto - una produzione energetica tre volte il necessario, è
molto avanti, all'avanguardia per quanto riguarda la produzione termoelettrica
da centrali a biomasse. Ciò da una parte significa la distruzione di un
elemento come boschi e foreste che non solo antagonizza i cambiamenti climatici
e mantiene l'aria pura, e rappresenta dall’altro un indice di richiamo per lo
sviluppo turistico.
Quindi
pur non avendone assolutamente bisogno, noi bruciamo boschi e foreste per
produrre una energia che arricchisce poche persone e impoverisce e fa ammalare
i calabresi, senza nessun motivo plausibile. Segnalo anche che – come è noto -
il problema delle centrali a biomasse è ampiamente infiltrato dalla criminalità
organizzata, la famigerata mafia dei boschi, che quindi completa un quadro che
io definirei drammatico.
Pertanto,
chiederei una maggiore attenzione innanzitutto sulla scadenza dei tempi e una
focalizzazione su alcuni temi. Va benissimo, per esempio, in questo testo che
sia affrontato il problema del supporto al trasporto ferroviario rispetto a
quello su gomma perché, come dice l’IPPC, l’ente internazionale più accreditato
per i cambiamenti climatici, i cambiamenti climatici, con i decessi prematuri
collegati, derivano da attività antropiche di combustione per la produzione
energetica, esattamente quello che noi vogliamo mantenere, sostenere e
incentivare in Calabria.
Concludo
davvero, ricordando che in Calabria esiste uno scandalo internazionale
rappresentato dalla centrale del Mercure, nel cuore del Parco Nazionale del
Pollino, che brucia 350.000 alberi all'anno, emettendo particolato, idrocarburi,
policiclici aromatici, metalli pesanti, impattando sulla biodiversità di
un'area protettissima, non protetta, contribuendo a un rischio di salute delle
popolazioni residenti oltre ad allontanare anche qualsiasi attività turistica
del luogo. Infatti se una persona da Brescia deve venire in Calabria e vedere
una ciminiera se ne sta vicino l'inceneritore di Brescia. Grazie.
Grazie, consigliere
Laghi. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
voglio rimarcare l'importanza di questo documento a cui vengono riconosciute
sicuramente valenze strategiche, però vorrei sottolineare come le azioni di
questa maggioranza e di noi tutti calabresi dovrebbero essere conseguenziali.
Abbiamo le raccomandazioni dell’OMS - ne parlava il consigliere Laghi poco fa -
che ci spingono a monitorare la concentrazione dei metalli pesanti per tutelare
la salute e, contemporaneamente, però stiamo varando il raddoppio di un
inceneritore che, oltre alle patologie respiratorie, ci farà aumentare
chiaramente l'incidenza dei tumori.
Grazie, consigliera
Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Io vorrei sottolineare come è chiara l’importanza
dell'approvazione di questo piano, ma è ancora più importante che poi venga in
realtà messo in atto. E ribadisco quanto ho sottolineato nella scorsa seduta di
Consiglio regionale, ma che purtroppo ancora è fermo al palo: il Piano per il
monitoraggio delle acque calabresi.
Ho
già specificato in questa sede che la Regione Calabria ha ottenuto un
finanziamento di 2 milioni di euro per un monitoraggio della durata di due
anni; monitoraggio che si deve concludere il 31 dicembre 2023 e che ancora ad
oggi non è partito. È quindi facile farsi due conti: la Regione Calabria sta
sprecando 2 milioni di euro perché non li spenderà per poter monitorare, dopo
anni che non si fa, lo stato di salute delle nostre acque quindi dei torrenti,
dei fiumi, dei laghi, delle sorgenti, dei mari.
Io
reputo gravissimo che una Regione come quella calabrese, che sta investendo e
vuole investire sulla sostenibilità ambientale, che vuole investire sul turismo
sostenibile, che finanzia 450 mila euro per i Comuni bandiera blu, non sia in
grado di dire se le acque calabresi sono in buono stato di salute o non sono in
buono stato di salute. E, pur avendo le risorse finanziarie in cassa, pronte ad
essere spese, dimostra totale incapacità in tal senso.
Allora,
ormai mancano di poco più di 18 mesi al completamento di questo progetto che
non è mai partito che, ripeto, prevede una durata di 2 anni, prevede anche
l'acquisto - è questa la cosa, però è inaccettabile! E ma vedo che non c'è più
neanche indignazione su questo - di strumentazione che oggi la Regione Calabria
non possiede. La comunità europea ci finanzia 2 milioni di euro per acquistare
una strumentazione per lo studio delle nostre acque e noi non li stiamo
utilizzando, con il rischio di restituirli. Io l'avevo chiesto l'altra volta al
presidente Occhiuto, lo chiedo alla vicepresidente Princi per favore di dare
attenzione a questa voce: la Regione Calabria sta perdendo 2 milioni di euro e
la possibilità di acquistare strumenti per valutare lo stato di salute delle
nostre acque. Per favore cerchiamo di avere attenzione verso questo progetto.
Grazie.
Grazie,
consigliere Alecci. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso: il
provvedimento è approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Passiamo all'ottavo
punto, che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 35/12^,
di iniziativa della Giunta regionale, recante “Piano di azione e coesione (PAC)
2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021 – Rimodulazione 'Scheda Nuove
operazioni n. 7 Interventi per la promozione e la produzione culturale' – Linea
di Intervento III.7; 'Scheda Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a
supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici' Linea
di Intervento III.8”. Cedo la parola al relatore, consigliere Cirillo, per
illustrare il provvedimento.
Grazie, Presidente. Con
la presente proposta di provvedimento amministrativo si rimodulano le seguenti
schede: la scheda nuove operazioni numero 7 “Interventi per la promozione e la
produzione culturale”, allegate alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, Allegato 1, e scheda nuove operazioni numero 8
“Osservatorio sul turismo e supporto delle azioni di promozioni per
l'attuazione di flussi turistici” -allegato alla presente deliberazione quale
parte integrante e sostanziale. La proposta è stata esaminata dalla seconda
Commissione nella seduta del 27 aprile 2022. Grazie.
Grazie, consigliere
Cirillo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Prego.
Intervengo
brevemente sul punto e devo sottolineare che vi sono delle cose interessanti
anche sulla rimodulazione; penso che quella di puntare su azioni di marketing,
sul turismo delle radici, sul turismo nautico sia la strada giusta. E proprio
sul turismo nautico vorrei aprire un breve inciso: penso che sia positiva la
tendenza ad accelerare la realizzazione dei porti turistici e anticipo, già in
questa sede, che mi farò promotore, nei prossimi giorni, di una proposta di
legge che vuole individuare anche i Marina Resort come strutture ricettive.
La
Calabria ha certamente bisogno di un investimento forte sul turismo però devo
anche esternare alcuni aspetti che non mi convincono di questa programmazione.
Intanto noto che proprio sul turismo vi sono troppe norme, disorganiche, che
necessitano ovviamente oggi di un testo unico perché rischiano di causare
conflitti di norme, di leggi e anche di testi tra loro non omogenei.
Lancio,
quindi, questo spunto all'Assessore, che è qui presente, perché cominci a
ragionare su come coordinare le norme in un testo unico e su come dare
attuazione vera alla legge sui distretti turistici che potrebbe essere la
grande sfida del futuro della Calabria. Attenzione! Quando parliamo di asset
prioritari - abbiamo parlato di sanità, di acqua e di rifiuti - ritengo che il
turismo e la cultura non siano da meno in questa regione, anzi debbano avere la
stessa priorità e la stessa importanza nell’essere considerati come obiettivi
strategici che possono dare un'immagine diversa alla Calabria.
Credo,
quindi, che vada anche superata l’impostazione di tenere separati la
programmazione turistica da quella culturale. Ho letto con attenzione anche il
programma dei grandi eventi. Condivido anche l'idea di istituzionalizzare delle
grandi iniziative - noi ne abbiamo alcune nella città di Vibo, ma penso ci
siano altre rilevanti come il duomo di Cosenza, i Bronzi di Riace - però anche
qui sugli eventi storicizzati del 2021, su cui forse si attende la graduatoria
finale, la mia domanda è: che fine faranno? Roccella Jazz, il Festival di
Altomonte, il festival delle Serre del Cosentino saranno esclusi dai grandi
eventi o troveranno anche qui una loro collocazione? Anche sulla gestione dei
grandi eventi vedo un'impostazione chiara e mi sembra di ripetere lo stesso
discorso adattato ai vari settori che si ripresentano, cioè noto che c'è la
necessità o la voglia di accentrare le funzioni al Dipartimento e mi pare che
lo strumento operativo scelto sia quello della Film Commission.
Non
entro in merito delle scelte strategiche però dico anche questo: che fine
faranno gli eventi dei piccoli Comuni? Mi pongo anche la domanda: quelle
piccole iniziative culturali che con la partecipazione ai bandi e con quella
programmazione potevano ridare vita, vitalità, soprattutto nei mesi estivi, ai
piccoli Comuni interni che fine faranno? Anche su questo lancio uno spunto; è
questo lo spirito del mio intervento, ovviamente in senso migliorativo e
propositivo: ragioniamo per riuscire a tenere tutte e due le cose, per fare in
modo che i comuni non vengano privati della gestione degli eventi. Anche qui,
spero che con una comunicazione unica integrata, con un network culturale
unico, il turismo calabrese possa davvero essere il marchio che riesce a far
fare un salto di qualità nello sviluppo e nel lavoro a questa regione.
E
quando si parla di obiettivi strategici e di priorità, non sottovalutiamo
questo aspetto perché davvero può essere la chiave di volta per un’immagine
diversa della Calabria in Italia e nel mondo. Grazie, Presidente.
Grazie,
consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha
facoltà.
Grazie.
Signor Presidente, anch’io apprezzo gli sforzi e tutte le azioni che sta
mettendo in campo l'assessore Orsomarso. Si vede un certo fermento e, secondo
me, queste sono anche le sfide più importanti che la nostra Regione ha di
fronte.
Prevedo
anche una stagione balneare importante con tante presenze, un'innovazione anche
dal punto di vista turistico.
Ho
bisogno, però, di avere soltanto chiarimenti su alcuni passaggi che non riesco
a comprendere per quanto riguarda la scheda, il punto numero 8, dove sono
previsti determinati interventi, assessore, che mi sembrano però concentrati -
dico subito che non credo né al campanilismo né a una sua volontà - per il 99
per cento dei casi nella provincia di Cosenza. Su 9 interventi, 7 ricadono
nella provincia di Cosenza. Li vado ad elencare: la cabinovia di Camigliatello,
le Terme della Sibaritide, il Parco Archeologico di Sibari, i laghi di Fagnano,
la chiesa di Francesco di Paola, il castello di Belvedere Marittimo.
Attenzione,
sono sicuramente interventi meritevoli – ci mancherebbe altro – però a chi
legge viene il dubbio che non sia stata prestata altrettanta attenzione anche
per altre zone della nostra terra che lei conosce bene - da assessore gira in
lungo e in largo - come il crotonese, ad esempio, che dal punto di vista
culturale religioso ha dei siti importanti. Un'altra incertezza, poi, è sul
rafforzamento del turismo culturale religioso in cui sono previsti tre
interventi importanti in tre strutture religiose, però la dotazione finanziaria
è di soli 144 mila euro. Non vorrei che fosse un refuso di stampa, perché sono
interventi importanti come la demolizione di un campanile, il rifacimento di
alcuni locali e non so, tra progettazione e lavori, se 144 mila euro possano
essere sufficienti.
Tutto
qui! Apprezzo, comunque, lo sforzo che si sta facendo e credo che questa sia la
direzione giusta.
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
Grazie,
collega Alecci. Ha chiesto di intervenire l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie,
intervengo velocemente e provo a dare risposte a tutti gli interventi.
Gli
interventi a cui faceva riferimento riguardano una delibera della precedente
Giunta regionale, in cui sono stati inseriti gli interventi dei Comuni che
avevano progetti e che, finalmente, vengono messi a terra. Non è la
programmazione di questa Giunta.
Quest'anno
abbiamo aggiunto tutta una serie di cose. Intanto sulla programmazione in
materia di turismo siamo in ritardo 50 anni, nel costruire gli Stati generali
del turismo - chi c’è stato lo sa e Amalia Bruni c'è stata – ad esempio,
parlavamo con la vicepresidente Princi, che sta coordinando la celebrazione del
50esimo anno del ritrovamento dei Bronzi: i Bronzi di Riace sono stati
ripescati 50 anni fa a Riace, non sono diventati un fattore economico in questa
terra, non c'è un magnete sui Bronzi, non è stata costruita un'economia legata
alla Monnalisa della Calabria. È ovvio che anche rispetto a questo c’è la
necessità di comunicare delle cose. Noi stiamo badando bene a non avere
ipertrofia muscolare nel comunicare il cinquantesimo, perché se arrivano domani
10 mila persone non sappiamo dove farle mangiare, dove farle dormire. Quindi ci
deve essere questo percorso. Ho coinvolto la minoranza, gli Stati generali, c'è
una piattaforma aperta perché il lavoro di questa programmazione riguarda la
proroga di risorse. Nell’anno del Covid noi avevamo risparmiato risorse, quindi
quest’anno ci sarà una grande promozione, importante, all’estero e in Italia,
che è anche quella che serve.
Nel
frattempo, dobbiamo organizzare meglio il territorio. Stiamo lavorando col
Presidente e con gli altri colleghi assessori, anche con l’assessore Dolce,
perché - faccio un esempio e vado al tema che riguarda i sindaci - ho tolto le
associazioni e ho riinserito i Comuni. Abbiamo previsto che gli eventi siano a
regia regionale. C'è l'ipotesi di un grande capodanno, organizzeremo il primo
gennaio di ogni anno per riempire gli alberghi e sarà itinerante, partendo da
una grande spiaggia, perché noi abbiamo il sole 240 giorni all'anno.
Insomma,
c'è finalmente una strategia! Non lo dico con presunzione, lo dico con chi sta
lavorando e accetta il contributo, perché l'opera più importante non è tanto
questo sentiment, la costruzione dei
MID, lo storytelling della Calabria. Non siamo soltanto mari e borgo, ma tutto
ciò che è collegato all’enogastronomia. Mentre noi parliamo, siamo al Cibus,
siamo ritornati dalla BIT che ci ha visto protagonisti, spendendo un ventesimo
di quanto hanno speso anche altre Regioni, perché con ogni euro che risparmiamo
possiamo fare più cose.
Nel
turismo mancano almeno 120 mila posti di lavoro e vanno attivati. Al di là di
questa programmazione che mette le tracce (Calabria Straordinaria, i MID)
nessuna Regione ha un progetto come il nostro “Turismo delle radici”, che io
affidai a Lucio Presta. Lucio Presta è un calabrese libero che contribuisce
gratis, la Gregoraci ha messo a disposizione la sua immagine con rimborso
spese.
Quindi,
c'è questa voglia, c'è questo sentimento di fermento. Dobbiamo avere la
consapevolezza che in alcune aree ci sono dei ritardi. Insieme a loro, girerò
comune per comune. Abbiamo approvato una delibera su un APQ turismo e, ad
esempio, la cosa più bella – e andremo insieme al Presidente– sarà
l’abbattimento a Melissa di un ecomostro, sequestrato alla ‘ndrangheta, al cui
posto faremo un'area camper; abbiamo finanziato completamente un teatro a
Locri, abbiamo finanziato a Tropea tutti i progetti esecutivi che c'erano,
abbiamo finanziato una cosa bellissima a Lamezia.
La
sto annunciando adesso, ma la settimana prossima faremo una conferenza stampa
insieme a FederAlberghi. Si tratta di immobili comunali, quindi pubblici. C’i
sarà una scuola dell'accoglienza perché ai ragazzi che escono dalle scuole
alberghiere, e che non hanno visto un po' di mondo, serve non soltanto la
conoscenza dell'inglese, ma anche la capacità di accoglienza del turista.
Si
tratta di una parte di economia importante.
Abbiamo
utilizzato i designer calabresi per
disegnare la BIT ed è stato realizzato tutto made in Calabria, spendendo un ventesimo rispetto alle altre
Regioni. A Palazzo dei Principi a San Nicola Arcella, prevediamo un intervento
collegato al design e ho sentito anche
Santo Versace per il brand Versace che è importante. Si tratta di interventi
concreti per una terra che ha il sole 340 giorni all'anno.
La
prima uscita pubblica da assessore al Turismo l'ho fatta a Soverato e stiamo
preparando un bando - vorrei un unico grande bando da 200 milioni di euro di
riqualificazione dell'esistente - sugli appartamenti ammobiliati a uso
turistico. Lo raccontavo sempre: l'appartamento di Soverato, che affittai a 18
anni, l'ho rivisitato da appartamento per uso turistico e dopo 50 anni è
uguale, quindi Soverato non ha fatto passi da gigante.
Tutto
questo rappresenta una programmazione coerente. L’aiuto che vorrò chiedere -
tutti gli stakeholder sono invitati –
sarà per scrivere il Piano Triennale futuro, su cui abbiamo posto le basi, ma
sul Piano Triennale futuro ho aperto al contributo di ciascuno.
Consigliere,
l'avevamo annunciato negli Stati generali, ho già in programma, con chi sta
collaborando con me, una riunione venerdì mattina per la presentazione di un
testo unico, il primo testo unico sulle leggi del turismo. La legge sul tema
dei distretti era una legge vuota per cui normeremo anche su questo. Le faccio
un esempio: ho sentito l'altro giorno l'imprenditore Caffo che mi diceva che
hanno fatto un distretto nella provincia di Vibo dove ci sono tutti tranne due,
non è un distretto! Il distretto di Amalfi ha 2 Comuni e 38 imprenditori
turistici ed è meno accessibile della Calabria, ma fa numeri a partire da
Pasqua, dove gli americani riempiono le strutture. Stiamo lavorando con il
Presidente e con la Vicepresidente e anche con l’assessore Varì per fare anche
degli attrattori culturali un fatto economico. Attendiamo il nuovo management
perché vorremmo riempire di voli. Un po' di interventi li abbiamo fatti in
questa terra perché ci serve un direttore commerciale. A Napoli ho visto gli
svedesi che da tre anni chiamano gli aeroporti e non riescono ad avere nessuno,
perché la gente viene portata da tour operator.
Il
nostro lavoro è sempre migliorabile - l'ho fatto con gli Stati Generali – e
sono disponibile e pronto a ricevere il vostro contributo in Aula sul testo
unico che spero di presentare lunedì prossimo. È un lavoro che abbiamo fatto in
questi mesi e che, quindi, va arricchito.
Queste
modifiche alle schede non dovrebbero nemmeno passare dall’esame del Consiglio
che dovrebbe, invece, costruire gli architravi complessivi. La sistemazione
della scheda per fatti - abbiamo aggiunto i Bronzi - è competenza dei
dirigenti. Dobbiamo costruire e condividere la strategia. Dove mettiamo i
soldi? Su che asset li mettiamo? Ed è
scienza! Il turismo non è una scienza esatta, ma se lo facciamo bene, secondo
me, arriviamo a fare su questo tema economico almeno il 25 per cento del PIL.
Proprio
per essere complementare a quello che diceva l’assessore Orsomarso, voglio
precisare - Presidente, mi consente? - che lui sta lavorando sui grandi eventi,
noi stiamo lavorando – e torno a quello che diceva lei, consigliere Lo Schiavo
– con il Presidente per riprogrammare e programmare le schede del PSC,
permettendoci di intervenire con dei bandi relativi ai piccoli eventi a favore
dei Comuni e delle associazioni. Entro maggio saremo nelle condizioni di
pubblicare i bandi. Grazie per l'opportunità di fornire dei chiarimenti.
Per
completezza, ricordo che con la legge 13 - spero che domani o dopodomani sia
pubblicata - copriamo importanti Comuni affinché progettino insieme, perché se
un Comune prende 6 mila euro e ce ne sono cinque di Comuni, il progetto vale 30
mila, quindi possono fare delle cose importanti.
Grazie.
Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è
approvato.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Il
nono punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 60/12^ di
iniziativa dei consiglieri regionali Arruzzolo, Graziano, De Nisi, Crinò, Neri,
Loizzo, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile
2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno
della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia
responsabile e della trasparenza)”.
Cedo
la parola al relatore, consigliere De Francesco, per illustrare il
provvedimento.
Grazie,
Presidente. La suddetta proposta di legge è stata assegnata alla prima
Commissione consiliare in sede referente per l'esame di merito. Contestualmente
la stessa è stata assegnata, ai sensi dell'articolo 66 del Regolamento interno,
alla terza Commissione e alla Commissione consiliare contro il fenomeno della
‘ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa ed infine per il parere
sulla compatibilità finanziaria alla seconda Commissione consiliare.
Nella
giornata del 27 aprile si sono riunite le Commissioni incaricate, esprimendo
parere favorevole, e a sua volta la prima Commissione ha esitato favorevolmente
il provvedimento incaricando la sottoscritta a relazionare per il Consiglio. Si
precisa che anche la seconda Commissione, nella giornata successiva, ha
deliberato la compatibilità finanziaria della proposta. Mi avvio a relazionare
sulla proposta nel merito.
La
presente proposta mira a modificare l'ultimo capoverso del comma 13
dell'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018 numero 9.
Si
ritiene opportuno intervenire per differire il termine entro il quale i
titolari delle sale da gioco, delle rivendite di generi di monopolio e delle
sale scommesse esistenti, alla data di entrata in vigore della legge in
oggetto, avrebbero dovuto adeguarsi a quanto previsto dai commi 3 e 4
dell'articolo 16.
Anticipo
che c'è un emendamento che modifica la proroga per ridurre ulteriormente il
differimento. La legge non comporta oneri per come si desume dall'articolo 2.
Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.
Presidente,
posso intervenire dopo la presentazione dell’emendamento?
La
collega, in effetti, non ha precisato la data: la proroga è fissata al 31
dicembre 2022.
L'avrei
comunicato non appena fosse stato posto in votazione. Grazie, Presidente.
Presidente
Mancuso, io ho grande stima di queste istituzioni, ho grande stima anche del
lavoro che lei sta portando avanti in questi sei mesi. Come devo ammettere che,
anche se a volte ho idee diverse del presidente Occhiuto, ad oggi – ne parlavo
in macchina prima di venire qua –non posso dire che questa maggioranza abbia
portato delle leggi “porcate” da approvare in Aula.
Stamattina
invece sono uscito pubblicamente con un comunicato forte, perché penso che fare
una proroga del genere su attività così deleterie, come sale slot, come centri
scommesse e non ci si adegua alla normativa nazionale che tutte le altre Regioni,
assessore Orsomarso, hanno fino ad oggi emanato, secondo cui il limite orario
massimo è di otto ore e la chiusura alle 22 di questi esercizi che, purtroppo,
ad oggi, hanno distrutto tantissime famiglie.
Ritengo
che in un periodo di crisi economica come questo e in una Regione così povera
come la Calabria, fare una proroga per 24 mesi sia veramente la peggior legge
che questa maggioranza potesse approvare.
Pertanto,
stamattina sono intervenuto pubblicamente a mezzo stampa per attaccare questo
provvedimento.
Tuttavia,
apprezzo che tale proroga sia stata ridotta da 24 a 6 mesi e vi ringrazio per
aver fatto un grosso passo indietro perché anch’io ho amici e conoscenti che
conducono attività di questo genere, ma è nostro compito tutelare l'interesse
collettivo ed è quello che invito tutti voi a fare sempre.
C’è la
possibilità che nell’arco di sei mesi gli esercenti si adeguino a queste nuove
regole e che, quindi, non si perdano posti di lavoro; però tutti insieme,
colleghi di maggioranza e di minoranza, dobbiamo combattere in tutti i modi
possibili una piaga di questo millennio, che è il gioco d'azzardo.
Pur
annunciando il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, apprezzo questo
passo indietro, che è stato comunque importante perché la riduzione dei tempi a
sei mesi rappresenta un grosso miglioramento della legge.
Vi
invito ancora una volta ad evitare di sbatterci la testa; difatti, ritengo che
abbiate un grosso problema di metodo: correte, correte, correte, alla fine
sbattete la testa contro il muro e poi dovete tornare sui vostri passi.
Basterebbe
una settimana in più, una discussione più aperta nelle Commissioni, anche con
noi consiglieri di opposizione, vicepresidente Princi.
Sono
convinto che ognuno di noi consiglieri di opposizione abbia una storia diversa,
qualità diverse e, pertanto, possa dare dei contributi fattivi importanti alle
proposte di legge in discussione in quest’Aula.
Vi
invito veramente, ancora una volta per il futuro, a considerarci di più perché
le leggi si possono migliorare.
Quando
ci sono trenta teste, invece che venti, su un provvedimento, si può impedire
che possano passare delle proposte sbagliate che non guardano all'interesse
collettivo dei nostri concittadini.
Pur
ringraziando, dunque, per questo passo indietro, il mio voto rimane contrario
perché non si può continuare a prorogare mentre il presidente Occhiuto sostiene
che la Calabria non deve essere ultima. Purtroppo, su questo provvedimento
siamo ultimi e non intendo continuare ad esserlo, sia come cittadino sia come
consigliere regionale.
Pertanto,
auspico che ci siano delle risposte adeguate su questa piaga del gioco
d'azzardo. Grazie.
Grazie,
consigliere Tavernise. Le ricordo che le leggi di molte Regioni in materia sono
diverse dalla nostra.
Si può
sempre migliorare, Presidente.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.
Grazie,
signor Presidente. Vorrei sottolineare un altro aspetto importante oltre a
quello della proroga, ovvero che bisogna dire con coraggio e in maniera chiara
che, attraverso l'approvazione di questa legge, molto simile a quelle già in
essere in tantissime Regioni, queste sale dovranno chiudere.
Ognuno
di noi risiede in Comuni, soprattutto in Calabria, di piccole o medie
dimensioni sopra i 5 mila abitanti e, chiaramente, considerando 500 metri da
stazioni, scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ludoteche, centri
giovanili e bancomat – che ormai non sono più collegati neanche agli Istituti
di credito, ma che gli Istituti di credito disseminano nei territori –, ho
fatto un rapido calcolo quando ero amministratore locale, come tanti in questa
sala lo sono e sanno che, applicando i 500 metri di distanza, in molti centri
queste sale non potranno più esistere e dovranno chiaramente chiudere.
La
proroga o meno sposta il problema, ma non lo risolve, ed è chiaro che il
fenomeno della ludopatia in Calabria, soprattutto nel Mezzogiorno, è un
fenomeno importante, e proprio in questi giorni, sta partendo un progetto che è
quello a carte scoperte che vede coinvolta la Regione Calabria, l’Asp, le
associazioni del Terzo settore con un intervento importante teso proprio a
combattere la ludopatia; quindi, più che soffermarmi sulla proroga o meno di
questa legge che prima o poi finalmente sarà attuata e che vedrà la chiusura
delle sale in quasi tutti i centri calabresi, mi preoccuperei molto di più
degli strumenti da mettere in campo per arginare questo fenomeno che non esiste
solo all'interno delle sale da gioco, ma anche con un semplice smartphone in mano.
In
realtà, il problema è molto più profondo e molto più incisive devono essere le
azioni. Grazie.
Grazie,
consigliere Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Io vorrei entrare un po' più nel merito del problema. Le leggi
servono per regolamentare le attività che si svolgono, nel caso specifico nella
Regione Calabria, ma ci sono attività buone e attività meno buone.
Con
ogni evidenza, il problema delle sale da gioco non è una buona attività e lo ha
dimostrato con grande evidenza.
Tra
l'altro, come è noto, la Calabria è l'unica Regione che non ha regolamentato
gli orari e le localizzazioni di queste sale da gioco, che mi ricordano il
problema del fumo.
Quando
non c'era il Monopolio lo Stato italiano si accontentava di prendere soldi cash al volo, salvo poi rimetterceli
aumentati per curare le patologie da fumo, dalle bronco pneumopatie cronico ostruttive
fino ai tumori polmonari; tra l'altro, il problema è sempre stato di natura
familiare, esattamente come quello più drammatico che deriva dalle ludopatie
che, per chi ha un minimo di esperienza di varia natura, medica o di conoscenza
personale diretta con pazienti affetti – perché di pazienti di tratta – è ben
noto che sono situazioni che oltre a creare dei danni inenarrabili economici,
semplicemente distruggono il tessuto familiare e, quindi, sociale e rischiano
di attentare anche alla struttura sociale, soprattutto delle piccole comunità.
Poi c'è
anche un altro problema, ovvero l’inadeguatezza di associare qualsiasi cosa che
non è stata fatta alla pandemia Covid-19, e che bisogna recuperare; questa è
una cosa che, a mio parere, non si può e non si deve recuperare, che siano 24,
48, 6 o un mese, perché va in una direzione che può essere economicamente
vantaggiosa per qualcuno, ma che è distruttiva per interi nuclei familiari ed è
un esempio negativo per le nostre comunità, per i nostri giovani, per i nostri
ragazzi.
Francamente,
non vedo un motivo per cui questa proroga debba essere concessa, qualunque essa
sia, ma forse – come per altre leggi o anche per questioni di tipo urbanistico,
senza voler fare un parallelo perché qui si tratta di situazioni moralmente
censurabili dal punto di vista medico – se una norma ha bisogno di essere
reiterata più volte perché non si riesce a renderla operativa, allora qualche
problema ci sarà, che non può, sempre e comunque essere la pandemia!
È del
tutto evidente e pleonastico che io dica che rispetto a questa legge siamo
fortemente contrari. Grazie.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.
Intervengo
brevemente per sottolineare due aspetti. In primo luogo, stiamo facendo
riferimento a una legge anti ‘ndrangheta particolarmente importante; anzi, vedo
tra il pubblico, proprio il promotore di questa legge, l'ex consigliere Arturo
Bova, che ringrazio anche da questi scranni per l’impegno che ha profuso nella
redazione di questo testo che è stato preso come riferimento non solo dalla
Calabria, ma da tante Regioni italiane.
Per la
prima volta la Calabria si è dotata di una legge particolarmente incisiva sul
fenomeno, ma che è ancora inattuata in grande parte; quindi, non posso essere
soddisfatto del rinvio solo perché si è abbassato il termine di dilazione
dell’entrata in vigore del testo perché il messaggio che mandiamo è devastante
e molto forte all'esterno.
Difatti,
il segnale simbolico che noi facciamo uscire da quest'Aula è che, ancora una
volta, ci sono dei freni che non consentono la piena applicazione di una norma
che va a combattere un fenomeno così grave come la ludopatia che, proprio nelle
Regioni povere come la Calabria, crea le maggiori piaghe e i maggiori disastri,
familiari e umani.
Quindi
non è un problema di uno, due, sei mesi o un anno, ma bensì del messaggio
politico che stiamo mandando alla comunità calabrese, facendo passare un
messaggio devastante, colleghi, e cioè che ancora una volta e con una nuova
scusa, che può essere quella del Covid, impediamo l'applicazione di una norma
così forte com'è quella che combatte la ludopatia e, più complessivamente, di
alcuni articoli della legge Bova, della legge anti ‘ndrangheta.
Vi
invito, quindi, ad una maggiore attenzione sul significato di quello che stiamo
andando ad approvare e sul messaggio politico sbagliato che rischieremo di
dare.
Grazie,
Presidente.
Grazie,
consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha
facoltà.
Grazie,
Presidente.
Abbiamo
ampiamente sottolineato sia all'interno delle Commissioni sia in Conferenza dei
capigruppo come la problematica di questo allungamento, in realtà, non è altro
che una ulteriore disponibilità a che ci siano soggetti che vadano incontro,
appunto, a questo fenomeno patologico e gravissimo di ludopatia; quindi, non
posso non essere d'accordo con tutti i consiglieri di minoranza che mi hanno
preceduto e mi chiedo chi ci guadagna da questa proroga? Ci guadagnano gli
esercenti che avrebbero dovuto adeguarsi da almeno da 4 anni? Le organizzazioni
che attuano l'usura nei confronti dei giocatori d'azzardo patologici? I
circuiti illegali? Soprattutto, chi non ci guadagna?
Non ci
guadagna la salute dei cittadini; le donne, vittime di uomini maltrattanti
dipendenti dal gioco d'azzardo patologico o, ancora, le donne che cadono nel
giro del gioco d'azzardo patologico e che diventano invisibili perché si
trovano a dover affrontare questa problematica sole, senza nessun sostegno del
nucleo familiare o delle reti sociali più prossime: le famiglie, che sono
distrutte da coloro che cadono in questo giro patologico; la Regione, perché
aumentano i costi di assistenza per i soggetti esattamente dipendenti. La
Regione Calabria è l'unica senza regole su slot
machine e sale scommesse, nonostante la fantastica legge numero 9 del 2018.
Considerato
che il decreto “Cura Italia” ha prorogato fino a giugno tutta la normativa e,
quindi, ci sarebbe comunque questo periodo di tempo, vi invito a non approvare
questa proposta anche perché, come sapete, di recente abbiamo ricevuto la
lettera di “Mettiamoci in gioco”, la campagna nazionale contro i rischi del
gioco d'azzardo, con cui il coordinamento regionale della Calabria ci ha
chiesto espressamente di non proporre ulteriori proroghe dall'applicazione
dell'articolo 16 di questa legge regionale numero 9 del 2018.
Pertanto,
il mio voto su questo provvedimento sarà assolutamente contrario.
Grazie,
consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Grazie.
Intervengo brevemente per annunciare il voto contrario del Partito Democratico
a questa proposta di legge che prevede la proroga per quanto riguarda questa
tematica.
Da anni
mi interesso di questa tematica e ancora oggi assisto a una continua
provocazione da un lato, ma anche all’incapacità di questo Consiglio regionale
di mettere un punto fermo a questa tematica.
Il
collega Lo Schiavo mi ha anticipato sul punto che volevo evidenziare: il
messaggio che oggi mandiamo ai calabresi è devastante dal punto di vista
sociale anche rispetto alle richieste che ci arrivano da tanti operatori e
associazioni che operano in questo settore e ritengo che questo Consiglio
regionale avrebbe dovuto mettere un punto fermo per dare certezza a una
tematica che ha creato tanti danni, soprattutto a tante famiglie, a tante
donne, a tanti padri di famiglia, a tante persone deboli e fragili della
società calabrese che si affidano a questo gioco d’azzardo o ludopatia.
Questo
è il vero tema, e ritengo che oggi il Consiglio regionale della Calabria debba
avere la capacità di fermarsi e di mettere un punto fermo.
Al di
là della proroga di sei, due, tre, quattro mesi, non possiamo e non vogliamo
mandare un messaggio sbagliato e devastante che, a nostro modesto parere, dà
un'immagine non positiva di questo Consiglio regionale.
Pertanto,
invitiamo la maggioranza a riflettere e a rivedere la proposta di legge che
oggi si sta per approvare che, a mio avviso, non sarà sicuramente positiva né
di aiuto all'economia calabrese, ma che piuttosto contribuisce a favorire
alcuni fenomeni e speculazioni, favorendo alcuni mondi e non aiutando la
società calabrese.
Vi
invito, dunque, a fermarvi e a ragionare; diversamente, saremo costretti –
questa volta, mi sembra, senza nessuna direzione – a votare contro questa
proposta di legge.
Grazie,
collega Bevacqua. Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.
All’articolo
1, è stato presentato un emendamento sostitutivo, protocollo numero 10750, a
firma della consigliera De Francesco, a cui cedo la parola per illustrarlo.
Prego, consigliera De Francesco.
Con l'emendamento
alla proposta di legge numero 60/12^ si prevede la proroga degli adempimenti
previsti dalla legge, al 31 dicembre 2022. Grazie.
Grazie,
consigliera De Francesco. Parere della Giunta?
Favorevole.
Parere
del relatore?
Favorevole.
Pongo
in votazione l'emendamento, che è approvato.
Articolo 1
(È approvato l’emendamento interamente sostitutivo)
Articolo 2
(È approvato)
Articolo 3
(È approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso per come emendata, con autorizzazione
al coordinamento formale…
(Il Consiglio approva)
(È riportata in Allegati)
Il
decimo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 55/12^
di iniziativa del consigliere Comito, recante: “Esenzione della tassa
automobilistica per i veicoli storici”.
Cedo la
parola al relatore, consigliere Neri, per illustrare il provvedimento. Prego,
consigliere Neri.
Grazie,
Presidente. Chiedo il rinvio della
proposta di legge in oggetto dal momento che sono necessari ulteriori
approfondimenti da parte del Dipartimento bilancio per la corretta
quantificazione delle somme, anche in ragione del fatto che sono stati
presentati degli emendamenti da parte del consigliere Laghi che riteniamo
meritevoli di accoglimento.
Pertanto,
per evitare problematiche successive, chiedo il rinvio in attesa di questi
approfondimenti. Grazie.
Passiamo
alla votazione del rinvio.
(Il Consiglio rinvia)
Non
essendoci altri punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta. Grazie.
La seduta termina alle 18,30
Hanno chiesto congedo: Arruzzolo,
Crinò, Montuoro, Straface, Minasi.
(È
concesso)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Arruzzolo, Crinò, De Nisi,
Graziano, Neri, Loizzo “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26
aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del
fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia
responsabile e della trasparenza)” (PL n. 60/12^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale,
alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative, alla
Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e
dell’illegalità diffusa per il parere – articolo n. 66, comma 2 del Regolamento
interno del Consiglio regionale della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio,
programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e
relazioni con l'estero per il parere finanziario.
De Nisi “Norme in materia di
autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee ed impianti elettrici con
tensione non superiore a 150.000 volt, e delle linee ad altissima tensione non
facenti parte della rete di trasmissione nazionale, e delle linee e degli
impianti indispensabili per la connessione di impianti per la produzione di
energia da fonti rinnovabili” (PL n. 61/12^).
È stata assegnata alla quarta
Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Arruzzolo e Comito “Modifiche alla
legge regionale 19 novembre 2020, n. 21 (Istituzione Consorzio Costa degli
Dei)” (PL n. 62/12^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Arruzzolo, Comito e Cirillo “Modifiche alla
legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 “Storicizzazione risorse del precariato
storico”” (PL n. 63/12^).
È stata assegnata alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
Fedele, Graziano, Raso, Straface,
Tavernise “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione
dei servizi pubblici locali dell’ambiente)” (PL n. 64/12^).
È stata assegnata alla quarta
Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente
e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.
È stata presentata alla Presidenza
la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Approvazione Piano Territoriale
Triennale 2022-2024 e Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo
sviluppo regionale dell’Istruzione Tecnica Superiore (ITS) (Deliberazione G.R.
n. 154 del 20.04.2022)” (PPA n. 42/12^).
È stata assegnata alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di
merito.
La
proposta di legge n. 59/12^, di iniziativa del consigliere regionale Mattiani,
recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per
l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche private)”, inizialmente
assegnata alla prima Commissione per l’esame di merito e alla terza Commissione
per il parere - articolo numero 66 del
regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria, è stata assegnata
per l’esame di merito alla terza Commissione ed alla seconda Commissione per il
parere finanziario, e, successivamente ritirata dal proponente in data 2 maggio
2022.
Il
consigliere regionale Comito, in data 28 aprile 2022, ha ritirato la proposta
di legge n. 48/12^, recante: “Approvazione Statuto del Consorzio Costa degli
Dei”.
Il consigliere regionale Antonio
Maria Lo Schiavo ha formalizzato le proprie dimissioni da Vice Presidente della
Commissione speciale di Vigilanza, acquisite al protocollo generale, prot.
numero 10718.
In data 19 aprile 2022 la sesta
Commissione consiliare permanente ha adottato la risoluzione avente ad oggetto:
“Azioni per il risanamento dei Consorzi di Bonifica Calabresi”.
In data 20 aprile 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge
regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 53 del 20 aprile 2022:
1. legge regionale n. 10 del 20
aprile 2022, recante: “Organizzazione dei servizi pubblici locali
dell’ambiente”.
In data 21 aprile 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 55 del 22 aprile 2022:
-
Regolamento regionale n. 2 del 21
aprile 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 11 del
12.11.2021 recante ad oggetto «Modalità di conferimento degli incarichi di
dirigente generale dei dipartimenti della Giunta regionale e delle strutture
equiparate””.
In data 22 aprile 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 56 del 22 aprile 2022:
-
Regolamento regionale n. 3 del 22
aprile 2022, concernente: “Regolamento di organizzazione delle strutture della
Giunta regionale”.
In data 2 maggio 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 64 del 2 maggio 2022:
-
Regolamento regionale n. 4 del 2
maggio 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento di organizzazione delle strutture
della Giunta regionale”.
In data 2 maggio 2022, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 65 del 3 maggio 2022:
-
Regolamento regionale n. 5 del 2
maggio 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento 9 aprile 2020 n. 2
«Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45
“Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale».
La Giunta regionale ha trasmesso
copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione
finanziario 2022-2024:
1.
Deliberazioni di Giunta regionale
numeri 149, 150 e 151 del 12 aprile 2022
2.
Deliberazioni di Giunta regionale
numeri 166, 167, 168, 175, 176, 177 e 178 del 30 aprile 2022
Tavernise. Al Presidente della
Giunta regionale.
Premesso che:
- il porto di Vibo Valentia,
caratterizzato da una doppia funzione, commerciale e turistica, è specializzato
nella distribuzione di carburanti e gas, nel commercio di prodotti ittici e nel
turismo, sia da diporto che per i collegamenti da e per le Isole Eolie. È la
sede di una delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera più grandi d'Italia,
con giurisdizione che va da Nicotera a Maratea, così come è sede del Comando
provinciale della Guardia di Finanza;
- con la delibera di Giunta
Regionale n. 412 del 24 ottobre 2016 relativa al “Piano regionale dei
Trasporti” la Regione Calabria destina la cifra di 54 milioni di euro,
derivanti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, ai porti di Vibo
Valentia, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Corigliano Calabro, Crotone e
Taureana di Palmi, così come previsto dal “Patto per lo sviluppo della Regione
Calabria” approvato dal CIPE il 10 agosto 2016 e che individua risorse per
complessivi 195 milioni per il settore prioritario “Sistema portuale. Porti
nazionali e regionali”;
- l’11 luglio 2018 viene
sottoscritto, nella sede della Cittadella a Catanzaro, l’Accordo tra
Amministrazioni per il sistema infrastrutture portuali di rilevanza economica
nazionale e internazionale. L’importo totale degli investimenti previsti
dall’Accordo ammonta a 74,9 milioni di euro, di cui 60 milioni sono destinate
dalla Regione con fondi per lo sviluppo e la coesione e 14,9 da parte
dell'Autorità portuale di Gioia Tauro. L'accordo è sottoscritto, per la
Regione, dal presidente della Giunta, per il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti, dal provveditore per le opere pubbliche Sicilia-Calabria, per
l'autorità portuale di Gioia Tauro e per il Consorzio regionale per le attività
produttive, dai rispettivi commissari straordinari. Nello specifico gli
interventi riguardano i porti di: Vibo Valentia (18 milioni di euro), Gioia
Tauro (16,5 milioni di euro), Reggio Calabria (6,5 milioni di euro), Taureana
di Palmi (4,5 milioni di euro), Corigliano Calabro (12,9 milioni di euro),
Crotone (9 milioni di euro), Villa San Giovanni (5 milioni di euro). Inoltre,
altri 2,5 milioni di euro sono previsti per il controllo telematico dello
Stretto. Per quanto riguarda la tempistica per l’utilizzo concreto delle
risorse, il dirigente generale del Dipartimento regionale infrastrutture e
lavori pubblici dichiara “già alla fine di questo mese si potrà andare alla
firma delle convenzioni attuative”;
-la delibera di Giunta Regionale
n. 308 del 13 luglio 2018 recepisce la sottoscrizione dell’Accordo tra
Amministrazioni e nell’allegato “A” vengono indicati, per il Porto di Vibo
Valentia, gli interventi, per complessivi 18 milioni di euro, per “Lavori di
risanamento e consolidamento delle Banchine Pola e Tripoli” per un importo di
6,5 milioni di euro e “Lavori di risanamento e consolidamento delle Banchine
Papandrea e Buccarelli” per un importo di 11,5 milioni di euro, con soggetto
attuatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Considerato che: -
dal 2018 in poi, nonostante l’accordo siglato tra il Provveditorato ai lavori
pubblici, per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la
Regione Calabria e la delibera di Giunta confermativa, l’iter per la
realizzazione degli interventi nel porto di Vibo Valentia si arresta e le
risorse restano bloccate;
- i 18 milioni vengono trattenuti
nelle casse regionali per sopravvenute difficoltà a riversarli al Ministero,
competente per gli interventi sul porto di interesse nazionale di Vibo
Valentia. Il finanziamento non riesce così ad essere girato al Provveditorato
interregionale per le opere pubbliche con la motivazione che gli uffici dello
Stato non dispongono di un conto corrente bancario;
- a novembre 2019, visto il
rischio di perdita delle risorse, i 18 milioni vengono trasferiti dalla Regione
al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti allo scopo di farli arrivare al
Provveditorato delle Opere pubbliche, per il loro utilizzo. Ma ciò non avviene
e le somme, tutt’ora, risultano giacenti nelle casse del Ministero. Tenuto
conto che: - il 18 giugno 2021 viene istituita l’Autorità di Sistema Portuale
dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, con competenza sui porti di Gioia Tauro,
Crotone, Corigliano Calabro, Palmi e Vibo Valentia;
- il 21 dicembre 2021 è stato
firmato il decreto di progettualità esecutiva relativo ai due progetti di
fattibilità tecnico economica voluti dall’Autorità portuale di Sistema dei Mari
Tirreno Meridionale e Ionio per i lavori di “Risanamento e consolidamento delle
banchine portuali Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli” del porto di Vibo
Valentia, in attesa che la Regione Calabria trasferisca la disponibilità
dell’investimento di 18 milioni di euro, concesso attraverso il Fondo per lo
Sviluppo e la Coesione. Questi lavori sono ritenuti necessari, rilevate le
precarie condizioni di tutte le banchine dell’infrastruttura vibonese,
determinate nel tempo da una concatenazione di fattori. Tra questi il
susseguirsi di fenomeni di risacca, la mancata attività di dragaggio, che ha
determinato l’innalzamento dei fondali variabili da banchina a banchina, e la
dislocazione dei massi di banchina che ha generato estese cavità nel muro.
Condizioni infrastrutturali di inefficienza che hanno limitato la crescita
dello scalo, determinandone l’impossibilità di attracco alle banchine e,
quindi, lo scarso utilizzo delle stesse da parte di aziende della vicina area
industriale oltre al mancato sviluppo turistico del porto;
- tra gli interventi dei due
progetti, sono previsti: la costruzione di paratie di contenimento, un sistema
di raccolta delle acque meteoriche di banchina, con relativo trattamento, il
dragaggio dei fondali, la riqualificazione dei piazzali retrostanti le banchine
e il ripristino della pavimentazione delle banchine. Si tratta di interventi
tecnico-funzionali del valore complessivo di 18 milioni di euro fondamentali
per la razionalizzazione delle attività portuali;
- attraverso la pianificazione di
questi lavori l’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e
Ionio punta, in primo luogo, alla messa in sicurezza delle banchine e, così, al
ripristino della capacità operativa dell’intera infrastruttura portuale, e,
conseguentemente, al rilancio dello scalo affinché possa concretamente essere
al servizio sia delle attività commerciali e industriali ma anche diportistiche
e da crociera, risolvendo il problema dell’insabbiamento, per poter accogliere
navi con maggiore carico, navi da crociera e yacht, valorizzando il comparto
pesca, mantenendo e rendendo funzionali i depositi costieri, arricchendo e
integrando in un’ottica di sistema il potenziale impatto dell’infrastruttura su
tutto il territorio. Preso atto che: - l’intenzione di porre il porto di Vibo
Valentia al centro di azioni politiche strategiche mirate allo sviluppo
infrastrutturale e logistico del territorio e dell’intera Regione si infrange
di fronte ad azioni che non hanno ancora trovato seguito e che lasciano
l’infrastruttura portuale vibonese, pur con i progetti sulle banchine già
pronti, in una condizione di attesa di una liquidità pur prevista e stanziata
da molti anni. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della
Giunta regionale
per sapere:
1. quali iniziative urgenti e
necessarie intenda assumere al fine di attuare l'accordo stipulato per la
concretizzazione di investimenti di così rilevante portata per lo scalo di Vibo
Valentia, verificando se le somme impegnate e bloccate da ben sei anni possano
essere finalmente utilizzate, velocizzando la stipula di una convenzione tra la
Regione Calabria e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità
sostenibili così da dare all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale
e Ionio la possibilità di utilizzare i 18 milioni di euro e far diventare
l’infrastruttura portuale vibonese fulcro di una rinascita territoriale sia
economica che occupazionale.
(50; 21/04/2022).
È pervenuta risposta scritta alla
seguente interrogazione:
Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci,
Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.
Premesso che:
- il porto di Gioia Tauro è il più
grande presente in Italia e grazie alla sua posizione geografica riveste un
ruolo di infrastruttura di importanza strategica per l’intero Mediterraneo e
rappresenta uno snodo nevralgico per la logistica nazionale e internazionale;
- la funzione di Gateway del porto
di Gioia Tauro non è pienamente operativa mancando di una rete ferroviaria
moderna che assicuri una connessione intermodale efficiente con l'entroterra,
in grado di garantire un trasferimento veloce delle merci dallo scalo portuale
verso il resto del Paese, dell’Europa e viceversa;
- l’offerta di trasporti
intermodali da e per Gioia Tauro risulterebbe potenziata attraverso un’opera di
adeguamento della struttura di collegamento ferroviario tra il terminal
portuale e la rete ferroviaria di RFI;
- con un ritardo di quasi un anno,
nel mese di maggio 2021, con delibera n. 221, la Giunta regionale esprime
formale intesa su quanto indicato all’ articolo 208 del decreto-legge 34/2020,
grazie al quale si perfezionava il trasferimento a titolo gratuito del
collegamento ferroviario Rosarno-San Ferdinando e il relativo impianto a RFI;
- sempre l’articolo 208 del
decreto legge 34/2020, con il trasferimento del raccordo a RFI ha intenso
qualificare questo tratto ferroviario in infrastruttura nazionale e affidare
pertanto a RFI, quale gestore dell’infrastruttura nazionale, il processo di
ammodernamento e di adeguamento di questa linea ferroviaria agli standard della
rete nazionale ed europea, dal punto di vista infrastrutturale, tecnologico e
di sicurezza;
- l’Autorità di Regolazione dei
Trasporti ha approvato il regolamento del comprensorio ferroviario del porto di
Gioia Tauro, adottato dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno
Meridionale e Ionio, autorizzando altresì la gestione unica del raccordo
ferroviario ad opera di RFI. Considerato che: - ancora oggi non è stato
completato il trasferimento del raccordo ferroviario Rosarno-San Ferdinando e
del relativo impianto a RFI;
- in fase di ricognizione dei beni
oggetto del trasferimento è risultato che le particelle catastali interessate
dal tratto ferroviario in questione sono di proprietà del CORAP e addirittura
alcune di esse di proprietà di privati;
- il mancato perfezionamento del
trasferimento ha determinando la sospensione delle operazioni di intervento di
ammodernamento del raccordo da parte di RFI;
- il PNRR ha previsto risorse pari
a 60 milioni di euro per la realizzazione di interventi di potenziamento del
collegamento ferroviario del porto di Gioia Tauro e che in particolare questi
interventi consistono nel raddoppio della bretella di collegamento tra San
Ferdinando e Rosarno, nella sistemazione dell’impianto di Rosarno per la
realizzazione di almeno un binario con modulo pari a 750 metri, nella revisione
della stazione di San Ferdinando per la realizzazione di binari modulo pari a
750 metri e nell’ammodernamento dei sistemi di sicurezza e segnalamento;
- i lavori dovranno essere
realizzati in coerenza con i tempi fissati dal PNRR che impongono la
rendicontazione al 2026 e pertanto il ritardo dovuto al mancato trasferimento
del raccordo rischia ancora una volta di vanificare ogni tentativo di rendere
definitivo il rilancio dell’infrastruttura portuale considerato da sempre e da
tutti sicuro volano dell’economia dell’intera regione;
- persino le ultime dichiarazioni
del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in visita al
porto di Gioia Tauro nei giorni scorsi, hanno evidenziato le potenzialità
dell’infrastruttura definendola strategica per il sistema logistico del Paese
anche grazie al collegamento con l’Alta Velocità ferroviaria;
- il perfezionamento del passaggio
della proprietà del collegamento ferroviario Rosarno San Ferdinando dalla
Regione a RFI non può più attendere oltre, con l’augurio che le ultime vicende
che hanno interessato il CORAP, dimissioni inattese del commissario liquidatore
e conseguente nomina del suo sostituto, non siano utilizzate come pretesto per
ulteriori ritardi. Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
- quali azioni intende
intraprendere e quali interventi intende attuare affinché si completi il
trasferimento della proprietà del collegamento ferroviario Rosarno-San
Ferdinando dal CORAP alla Regione e alla società RFI e si permetta di portare a
termine i lavori secondo programmazione e nei tempi previsti.
(40; 18/03/2022).
Risposta:
con
riferimento all'interrogazione in oggetto, proposta dai consiglieri regionali
Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci, Mammoliti, si provvede a rappresentare lo
stato di avanzamento, e le azioni attuate, relative al completamento del
trasferimento delle proprietà di collegamento ferroviario Rosarno- San
Ferdinando dal CORAP alla Regione e, poi, alla società RFI, per portare a
termine i lavori nei tempi previsti. Si premette che il trasferimento della
proprietà della linea ferroviaria Rosarno-Gioia Tauro ha visto un incessante
impegno della Regione che, dopo diversi incontri tenuti con i tecnici di RFI e
del CORAP, è ora in procinto di essere completato. Preliminarmente vi è stato
un gravoso lavoro congiunto, tra i tecnici di RFI e di CORAP, con cui sono
state definite tutte le particelle da trasferire. La situazione catastale delle
particelle, sia quelle che risultavano correttamente frazionate sia quelle
oggetto della recente correzione presso gli Uffici dell'Agenzia del Territorio,
vede queste oggi intestate a CORAP e, quindi, risulta ora attuabile il
trasferimento della proprietà alla Regione affinché, per legge, siano poi
trasferite a RFI. Nel corso dei precedenti due mesi, l'iter del trasferimento
della proprietà ha subito un rallentamento in quanto la procedura, concordata
con il precedente Commissario del CORAP avv. è stata interrotta per le
dimissioni dello stesso e ripresa solo recentemente dopo la nomina del nuovo
Commissario dott. •••••• Non appena insediato il nuovo Commissario sono state
effettuate le ultime verifiche tecniche con RFI e si è rilevato che, per alcune
particelle, non era stata completata la voltura presso gli uffici della Agenzia
del Territorio di Reggio di Calabria. Nella scorsa settimana è stata completata
anche la voltura di un'ultima particella che risultava ancora non correttamente
riportata. Dopo diversi incontri congiunti con gli uffici del patrimonio
regionale, RFI ed il CORAP, è stata concordata la nuova modalità di
trasferimento della proprietà. Prima dell'insediamento del nuovo Commissario,
infatti, si prevedeva un doppio passaggio notarile della proprietà. A seguito
delle ultime interlocuzioni con la Conservatoria del registro, invece, si è
stabilito che il trasferimento verrà effettuato mediante un decreto del CORAP a
cui seguirà una presa d'atto della Regione a valle del quale il trasferimento
della proprietà diventerà definitivo e RFI potrà operare senza vincoli. Infine,
per quanto attiene all'investimento relativo al PNRR, si segnala che la
redazione del progetto da parte di RFI sta procedendo regolarmente.
Informalmente è stato anche comunicato che la procedura del trasferimento della
proprietà, se completata entro il mese di giugno/luglio, non produrrà in alcun
modo ritardi nell'iter, stante che i lavori avranno inizio non prima del
prossimo autunno.
Art. 1
(Abrogazione degli articoli 1 e 3
della l.r. 42/2021)
1. Gli articoli 1 e 3 della legge
regionale 28 dicembre 2021, n. 42 (Modifiche e integrazioni alla legge
regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato
storico)) sono abrogati.
Art. 2 (
Modifiche all’articolo 1 della
l.r. 29/2019)
1. L’articolo 1 della legge
regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato
storico) è così modificato:
a) nella lettera a) del comma 2,
le parole “fino al collocamento in quiescenza” sono sostituite dalle seguenti:
“nel limite massimo dell’autorizzazione annuale di spesa prevista dalla legge
di bilancio”;
b) i commi 3-bis e 3-ter sono
sostituiti dai seguenti:
“3-bis. Nell’ambito delle
politiche volte alla eliminazione del precariato dei lavoratori di cui
all’articolo 2 della l.r.15/2008, allo stato utilizzati dagli enti locali, la
Regione eroga un contributo fisso annuo dell’importo di 11.157,24 euro agli
enti utilizzatori nel caso in cui provvedano, a partire dal 1° luglio 2022,
alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato. Nelle more
dell’espletamento delle procedure amministrative, la Regione può erogare il
suddetto contributo nei limiti degli stanziamenti di bilancio.
3-ter. Per i lavoratori di cui
all’articolo 2 della l.r.15/2008 attualmente contrattualizzati a tempo
determinato da Azienda Calabria Lavoro, la Regione riconosce un contributo
fisso annuo dell’importo di 13.138,18 euro finalizzato all’assunzione a tempo
indeterminato. Azienda Calabria Lavoro procede all’assunzione di cui al periodo
precedente e, nelle more nell’espletamento delle procedure amministrative,
provvede alla proroga dei contratti in essere.”.
Art. 3
(Copertura finanziaria)
1. Agli oneri derivanti dalle
disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), quantificati in
684.310,72 euro per l’anno 2022, in 992.994,36 euro per l’anno 2023 e in
937.208,16 euro per l’anno 2024, si provvede con la riduzione dello
stanziamento di spesa di cui alla legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4 (Misure
di politiche attive dell'impiego in Calabria), allocato al capitolo
U4302020901, Missione 15, Programma 03 (U15.03) del bilancio di previsione
2022-2024.
2. Agli oneri derivanti dalle
disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), quantificati in
3.673.121,42 euro per l’anno 2022, in 7.190.041,48 euro per l’anno 2023 e in
7.022.682,88 euro per l’anno 2024, si provvede, a decorrere dall’anno 2022, con
la riduzione dello stanziamento di spesa di cui all’articolo 2 della legge
regionale 13 maggio 2008 n. 15 (Provvedimento Generale di tipo ordinamentale e
finanziario), per gli importi di seguito indicati: a) per l’anno 2022 lo
stanziamento di spesa dei capitoli U4302010701 e U4302010702, allocati alla
Missione 15, Programma 03 (U15.03), è ridotto rispettivamente per 3.505.762,82
euro e 167.358,60 euro; b) per l’anno 2023 lo stanziamento di spesa dei
capitoli U4302010701 e U4302010702, allocati alla Missione 15, Programma 03
(U15.03), è ridotto rispettivamente per 6.855.324,28 euro e 334.717,20 euro; c)
per l’anno 2024 lo stanziamento di spesa dei capitoli U4302010701 e
U4302010702, allocati alla Missione 15, Programma 03 (U15.03), è ridotto
rispettivamente per 6.687.965,68 euro e 334.717,20 euro.
3. Le somme indicate ai commi 1 e
2, pari complessivamente a 4.357.432,14 euro per l’anno 2022, a 8.183.035,84
euro per l’anno 2023 e a 7.959.891,04 euro per l’anno 2024, vengono
contestualmente allocate alla Missione 15, Programma 03 (U15.03) dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2022-2024.
4. Per gli esercizi successivi, la
copertura degli oneri di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), viene
garantita in sede di approvazione del bilancio di previsione, mentre gli oneri
di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), quantificati a regime nel limite
massimo di 6.833.009,80 euro, trovano copertura, in via continuativa, ai sensi
dell’articolo 38 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (Disposizioni in
materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), a valere sulle risorse rese disponibili
dalla riduzione per il medesimo importo del finanziamento di cui all’articolo 2
della l.r. 15/2008.
5. La Giunta è autorizzata ad
apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2022-2024.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche alle leggi regionali
1/2022, 32/2021 e 9/1996)
1. Alla legge regionale 1 marzo
2022, n. 1 (Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 9/1996,
30/2015, 8/2003, 7/1996, 1/2006, 32/2021 e 6/2021) sono apportate le seguenti
modifiche:
a) le lettere a) e c) del comma 1
dell’articolo 1 sono soppresse;
b) rivivono le seguenti
disposizioni della legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e
la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini
della disciplina programmata dell'esercizio venatorio):
1) alla lettera f) del comma 2
dell'articolo 6, dopo le parole “del risarcimento”, rivivono le seguenti
parole: "in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici" e,
dopo le parole “fauna selvatica”, rivivono le seguenti parole: "alle
produzioni agricole ed alle opere approntate su terreni vincolati per gli scopi
di cui alle lettere a), b) e c)";
2) alla lettera b) del comma 2
dell’articolo 22, dopo le parole “risarcimento danni”, rivivono le seguenti
parole: “alle produzioni agricole”;
c) il comma 1 dell’articolo 9 è
abrogato.
2. Il comma 1-bis dell’articolo 2
della legge regionale 15 dicembre 2021, n. 32 (Istituzione dell’ente di
governance della sanità regionale calabrese denominato “Azienda per il Governo
della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”), inserito dall’articolo 7
della l.r. 1/2022, è così modificato:
a) la lettera g) è sostituita
dalla seguente: “g) relativamente all’attuazione del Numero Unico di Emergenze
europeo NUE 112, attiva e gestisce le Centrali Uniche di Risposta, nell’ambito
delle competenze previste dalla normativa nazionale e negli accordi stipulati
tra il Ministero dell’interno e la Regione Calabria, assicurando la transizione
delle attuali competenze;”;
b) alla lettera h), dopo la parola
“interregionale” sono inserite le seguenti “, in coerenza con le modalità
applicative contenute negli accordi raggiunti con il Governo”.
Art. 2
(Modifiche alla l.r. 6/2022)
1. Il comma 3 dell’articolo 1
della legge regionale 2 marzo 2022, n. 6 (Valorizzazione e gestione del
patrimonio dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese) è
abrogato.
Art. 3
(Modifiche alla l.r. 15/2007)
1. Il comma 4-bis dell’articolo 1
della legge regionale 10 luglio 2007, n. 15 (Investimenti SO.RI.CAL. S.p.A.) è
sostituito dal seguente:
“4-bis. Al fine di assicurare
l’ottimale gestione del servizio idrico integrato regionale coerentemente con
la normativa statale in materia di gestore unico di cui all’articolo 147, comma
2 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale),
considerate le obbligazioni recate dall’Accordo di ristrutturazione dei debiti
del 3 ottobre 2014 di cui all’articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942,
n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo,
dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa),
omologato con decreto del Tribunale di Catanzaro depositato in data 22 dicembre
2014, per come successivamente modificato, il dipartimento competente in
materia di risorse idriche è autorizzato a stipulare con la SO.RI.CAL. S.p.A.
apposita convenzione che regolamenti l’erogazione delle risorse finanziarie
residue di cui al comma 1, nonché la restituzione di tutte le anticipazioni
erogate.”.
Art. 4
(Modifiche all’articolo 4 della
l.r. 36/1986)
1. Il comma 1 dell’articolo 4
della legge regionale 11 agosto 1986, n. 36 (Interventi in favore degli
uremici) è sostituito dai seguenti:
“1. Le Aziende Sanitarie Provinciali
(ASP) competenti riconoscono ai soggetti nefropatici cronici sottoposti a
trattamento dialitico e controlli il rimborso delle spese sostenute per il
trasporto, dal domicilio ai centri di nefrologia-dialisi e ritorno, effettuato
con le modalità di seguito indicate:
a) trasporto con servizi pubblici
di linea;
b) trasporto con mezzo proprio anche
accompagnati dal caregiver familiare;
c) trasporto con servizi pubblici
non di linea;
d) trasporto con mezzi destinati
ai pazienti non autosufficienti, non deambulanti o non trasportabili con altri
mezzi;
e) trasporto sanitario con
ambulanze attrezzate.
1-bis. Il servizio di trasporto
con le modalità di cui al comma 1, lettere d) ed e) è assicurato dalle ASP che
si avvalgono di personale e mezzi propri. Le aziende sanitarie, qualora non
provvedano direttamente ad assicurare il servizio di trasporto, affidano il
servizio medesimo all’esterno, nel rispetto della normativa vigente e dei
principi di economicità, efficienza e non sovracompensazione delle spese
effettivamente sostenute al fine di garantire l'espletamento del servizio di interesse
generale ovvero, in via residuale, garantiscono il rimborso delle spese
sostenute ai pazienti che ne hanno fatto richiesta.
1-ter. Il rimborso delle spese
sostenute dai pazienti, ai sensi del comma 1, è soggetto ai seguenti limiti:
a) quanto alle spese di cui alla
lettera a), in misura pari al costo sostenuto secondo tariffa;
b) quanto alle spese di cui alla
lettera b), in misura pari a un quinto del costo del carburante per il numero
di chilometri percorsi, commisurato al prezzo mensile della benzina
consultabile sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico;
c) quanto alle spese di cui alle
lettere c), d) ed e), il dipartimento competente in materia determina con
apposito provvedimento la misura del rimborso, ovvero in alternativa
l’erogazione di un voucher in favore dei pazienti.
1-quater. La preventiva
autorizzazione della competente ASP in merito alla modalità di trasporto è
condizione necessaria per l'erogazione del rimborso. L’autorizzazione predetta
è rilasciata sulla base di documentate e accertate motivazioni di carattere
sanitario, quando l'uso dei comuni mezzi di trasporto pubblico di linea non sia
possibile o l’assistito sia impossibilitato a utilizzarli per condizioni
fisiche o per situazioni ambientali. 1-quinquies. Nelle more dell’adozione del
provvedimento di cui al comma 1-ter, lettera c), le ASP procedono ai rimborsi
sulla base dei provvedimenti o dei regolamenti rispettivamente adottati.”.
Art. 5
(Modifiche all’articolo 7 della
l.r. 31/2002)
1. Alla fine del comma 4
dell’articolo 7 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 31 (Misure
organizzative di razionalizzazione e di contenimento della spesa per il
personale) è aggiunto il seguente periodo: “Il trattamento economico dei
dirigenti responsabili delle Unità organizzative autonome articolate in uno o
più settori, istituite nel limite massimo di cinque, al fine di assicurarne
l’autonomia, l’efficacia e la tempestività nell’attuazione dei rilevanti
compiti alle stesse demandati, è equiparato a quello dei dirigenti generali dei
dipartimenti regionali, ridotto del 10 per cento.”.
Art. 6
(Disposizioni finanziarie)
1. Dall’attuazione degli articoli
1, 2 e 3 non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
2. All’attuazione dell’articolo 4
si provvede con le risorse del Fondo sanitario regionale.
3. Agli oneri derivanti
dall’attuazione dell’articolo 5, pari a 184.689,99 euro per l’anno 2022 e a
277.034,99 euro per gli esercizi successivi, si fa fronte con le risorse già
allocate alla Missione 1, Programma 10 (U.01.10) del bilancio di previsione
2022-2024.
Art. 7
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Capo I
Disposizioni generali
Art. 1
(Finalità e oggetto)
1. La Regione promuove interventi
a favore dei minorenni e giovani adulti in esecuzione di pena, nonché
sottoposti a procedimento penale, allo scopo di favorire il minor ricorso
possibile alle misure privative della libertà, in attuazione del decreto
legislativo 2 ottobre 2018, n. 121 (Disciplina dell'esecuzione delle pene nei
confronti dei condannati minorenni), in particolare dell’articolo 2, comma 8.
2. La Regione promuove, senza
nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio, azioni per il recupero e il
reinserimento sociale dei soggetti di cui al comma 1.
3. Gli interventi sono realizzati
nel rispetto delle competenze dell'Amministrazione della Giustizia -
Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia
minorile per la Calabria, o centri regionali equivalenti, sui quali ricadono
gli oneri del collocamento dei minori e giovani adulti sottoposti a
provvedimento penale o in esecuzione di pena, con cui la Regione si coordina
anche promuovendo atti d'intesa.
Art. 2
(Funzioni della Regione)
1. La Regione esercita le funzioni
di programmazione, indirizzo e coordinamento del sistema integrato di cui
all'articolo 1 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del
sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria) e, in
attuazione della legge 8 novembre 2000, n.328 (Legge quadro per la
realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), promuove
azioni per l'erogazione dei servizi sociali necessari al reinserimento delle
fasce di popolazione svantaggiata.
2. Gli indirizzi di cui al comma 1
sono preventivamente concordati con l'Amministrazione della Giustizia -
Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia
minorile per la Calabria e devono raccordarsi con la programmazione di quest'ultimo.
Art. 3
(Funzioni degli enti locali)
1. Gli ambiti territoriali sociali
provvedono alla realizzazione e gestione degli interventi previsti dalla
presente legge.
2. Gli ambiti territoriali sociali
afferenti ai distretti di Corte di Appello e nel cui territorio ricadono il
Tribunale per i minorenni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per
i minorenni e gli istituti penali minorili, possono autorizzare una o più
strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento
penale ovvero in esecuzione di pena ricadente in uno dei comuni dell'ambito.
Sull’intero territorio regionale non possono essere autorizzate, in ogni caso,
più di due strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a
procedimento penale ovvero ad esecuzione di pena.
3. Gli ambiti territoriali sociali
competenti nel rispetto del regolamento regionale 25 novembre 2019, n. 22
(Procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a
ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi
domiciliari, territoriali e di prossimità), concedono l'autorizzazione al
funzionamento e l'accreditamento istituzionale delle strutture residenziali di
cui alla presente legge.
4. Gli ambiti territoriali
competenti rilasciano i titoli abilitativi di cui all'articolo 6 del
regolamento regionale n. 22/2019 nel rispetto dei requisiti generali,
strutturali, professionali e organizzativi di cui agli articoli 1, 2.1 e 2.2
dell'Allegato A al regolamento regionale n. 22/2019 e dei requisiti di cui
all'Allegato A alla presente legge.
5. Gli ambiti territoriali sociali
competenti, d'intesa con il Centro per la giustizia minorile per la Calabria,
con i centri regionali equivalenti, con gli Uffici di servizio sociale per i
minorenni (USSM) e in collaborazione con le organizzazioni del Terzo settore,
adottano, quale parte integrante del piano di zona gli interventi a favore dei
minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione
di pena.
Art. 4
(Ruolo del Terzo settore)
1. La Regione riconosce il ruolo
delle organizzazioni del Terzo settore nella realizzazione del sistema
regionale integrato di cui alla presente legge, coinvolgendo in particolare gli
organismi del volontariato, della cooperazione sociale e delle associazioni di
promozione sociale nella progettazione e gestione degli interventi a favore dei
soggetti di cui all'articolo
Capo II
Interventi
Art. 5
(Promozione delle misure
alternative alla detenzione)
1. La Regione, senza nuovi o
maggiori oneri a carico del proprio bilancio, nell'ambito delle competenze ad
essa attribuite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato, potenzia il
sistema integrato dei servizi e degli interventi di cui alla legge 328/2000 e
alla l.r. 23/2003, al fine di favorire l'applicazione delle misure penali di
comunità, alternative alla detenzione, e della giustizia riparativa.
2. La Regione promuove l’intesa
con gli uffici territoriali dell'Amministrazione della Giustizia - Dipartimento
per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia minorile per
la Calabria, o centri regionali equivalenti e con le organizzazioni del Terzo
settore, per realizzare specifici interventi di recupero sociale nei confronti
di minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in
esecuzione di pena, ospiti delle strutture di cui all'articolo 7, informando e
coinvolgendo la comunità al fine di facilitare e sostenere i percorsi
socio-riabilitativi attuati sul territorio.
Art. 6
(Territorializzazione degli
interventi a favore dei minori e giovani adulti)
1. La Regione promuove l’intesa
con il Centro per la giustizia minorile per la Calabria, per concorrere alla
programmazione di interventi a favore di minori giovani e adulti sottoposti a
procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, favorendo una politica
coordinata e strategie inter istituzionali per il loro concreto perseguimento
attraverso la promozione di intese tra i servizi minorili dell'amministrazione
della giustizia e i servizi sociali degli enti locali, nel pieno rispetto delle
esigenze educative dei minori e giovani adulti, al fine di realizzare
l'integrazione degli interventi secondo quanto stabilito dal decreto del
Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448 (Approvazione delle
disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni), dal decreto
legislativo 28 luglio 1989, n. 272 (Norme di attuazione, di coordinamento e
transitorie del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n.
448, recante disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni) e
dal decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121 (Disciplina dell'esecuzione
delle pene nei confronti dei condannati minorenni).
2. Gli enti locali concorrono con
i servizi minorili dell'amministrazione della giustizia alla progettazione e
alla realizzazione di interventi:
a) con la partecipazione delle
organizzazioni del Terzo settore, per favorire il reinserimento nei territori
di provenienza dei minori;
b) in collaborazione con i servizi
sanitari territoriali, volti a dare risposte alle problematiche legate al
disagio minorile e all'integrazione dei minorenni stranieri, con particolare
riferimento ai non accompagnati, ai clandestini e a quelli di etnia Rom;
c) in collaborazione con i servizi sanitari
territoriali, in favore dei minori in situazione di dipendenza da sostanze
legali e illegali o con problematiche personali o familiari a rilevanza
psicologica e/o comportamentali.
Capo III
Strutture di tipo comunitario per
minori in area penale
Art. 7
(Comunità per minori e giovani
adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena)
1. Fermo restando quanto disposto
dall'articolo 10 del d.lgs. 272/1989, la Regione, allo scopo di limitare il più
possibile il ricorso alle misure detentive, favorisce l'inserimento dei minori
e giovani adulti sottoposti a procedimento penale nelle strutture di tipo
comunitario.
2. In attuazione della presente
legge, nel territorio regionale sono istituite le strutture residenziali per
minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale da parte dell'autorità
giudiziaria minorile o in esecuzione di pena con le caratteristiche di cui
all'Allegato A della presente legge.
3. Le strutture, in particolare,
forniscono servizi al fine di:
a) creare percorsi
individualizzati per i minori sottoposti a provvedimenti penali, di nazionalità
italiana e straniera;
b) favorire interventi integrati,
grazie alla rete di collaborazione creata;
c) favorire azioni di formazione,
istruzione e inserimento lavorativo;
d) attivare strategie di rete per
coinvolgere le risorse presenti sul territorio;
e) svolgere attività di
accompagnamento educativo;
f) sperimentare e ottimizzare
percorsi individualizzati per il miglioramento degli utenti con problemi
comportamentali;
g) inserire nel mondo del lavoro
gli ospiti che hanno mostrato volontà e capacità di rendersi indipendenti
economicamente;
h) concludere positivamente l'accompagnamento
educativo degli utenti collegati al circuito penale;
i) attivare, anche su richiesta
della Regione Calabria o dell'autorità di giustizia minorile, ogni intervento
ritenuto utile al raggiungimento degli scopi istitutivi della comunità stessa.
Capo IV
Disposizioni finanziarie,
transitorie e finali
Art. 8
(Clausola di invarianza
finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente
legge e dalla realizzazione degli interventi previsti dalla stessa non derivano
oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.
Art. 9
(Disposizione transitoria)
1. Fino alla modifica del
regolamento regionale n. 22/2019, da adeguare alla presente legge, vige la
seguente disposizione transitoria: fino all'approvazione dei Piani di Zona, che
tengono conto dell'effettivo fabbisogno, da parte della Regione, i comuni capo
ambito non possono procedere a nuove autorizzazioni al funzionamento, fatte
salve le autorizzazioni al funzionamento e gli accreditamenti istituzionali
delle strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a
procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, che possono essere
autorizzate nel numero complessivo di due ai sensi del comma 2 dell’articolo 3
della presente legge.
Art. 10
(Clausola di salvaguardia)
1. Per quanto non espressamente
previsto nella presente legge si rimanda alle indicazioni e alle metodologie
elaborate dalla l.r. 23/2003, in particolare per quanto riguarda il
coinvolgimento della Conferenza permanente, rappresentativa degli enti locali e
dei soggetti del Terzo settore.
Art. 11
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifica del titolo della l.r.
14/2021)
1. Nel titolo della legge
regionale 26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in materia di concessioni per
attività di acquacoltura) è soppressa la parola seguente: “urgenti”.
Art. 2
(Modifiche all’articolo 1 della
l.r. 14/2021)
1. All’articolo 1 della l. r. n.
14/2021, sono apportate le seguenti modifiche: a) nella rubrica è soppressa la
parola seguente: “urgenti”; b) nel comma 1 sono soppresse le seguenti parole:
“e limitatamente agli anni 2021 e 2022”.
Art. 3
(Clausola di invarianza degli
oneri finanziari)
1. Dall’attuazione della presente
legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino
ufficiale telematico della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di Giunta
regionale n. 126 del 28 marzo 2022, recante: “Approvazione Piano Regionale di
Tutela della Qualità dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in
seguito ad un quinquennio di monitoraggio”;
visti: - la Direttiva 2008/50/CE
del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla
qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa; - il decreto
legislativo 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della Direttiva 2008/50/CE
relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa); -
il decreto legislativo 24 dicembre 2012, n. 250 (Modifiche ed integrazioni al
decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante attuazione della Direttiva
2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in
Europa); - il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia
ambientale);
precisato che il predetto d.lgs.
155/2010 rimette alle Regioni l’obbligo di approvare: - piani e misure per il
raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici, per il perseguimento
dei valori obiettivo e per il mantenimento del relativo rispetto (art. 9); -
l’aggiornamento della zonizzazione e della classificazione almeno ogni cinque
anni di monitoraggio (art. 4);
tenuto conto che il mancato
adeguamento alle disposizioni del decreto legislativo n. 155/2010 comporta
l’applicazione del potere sostitutivo dello Stato e, in caso di apertura di una
procedura di infrazione comunitaria, la rivalsa delle sanzioni pecuniarie sulle
Regioni inadempienti;
ritenuto necessario procedere
all’approvazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria e
relativo aggiornamento della Classificazione, al fine di adempiere agli
obblighi di cui al d.lgs. 155/2010, essendo concluso il primo quinquennio di
monitoraggio attraverso la rete regionale di rilevamento della qualità
dell’aria, all’uopo strutturata e descritta nell’appendice al capitolo 6 del
Piano;
vista la legge regionale 19
ottobre 2005, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), e in particolare
l’articolo 16, comma 2, in ordine alla competenza devoluta al Consiglio
regionale in materia di indirizzi generali dell’assetto e utilizzazione del
territorio;
visti i seguenti allegati, che
formano parti integranti e sostanziali della presente deliberazione: 1) Indice
dei documenti e degli allegati cartografici; 2) Presentazione PRTQA; 3) PRTQA
Calabria; 4) Appendice al cap. 4 – zonizzazione della Calabria; 5) Appendice al
cap. 5 – Classificazione delle zone; 6) Appendice al cap. 6 – progetto della
rete di monitoraggio; 7) Rapporto ambientale (VAS); 8) Sintesi non tecnica; 9)
Appendice al RA – elaborazioni a supporto; 10) n. 7 cartografie; 11)
Aggiornamento della Classificazione;
preso atto che il Dirigente
Generale e il Dirigente di Settore del dipartimento regionale proponente hanno
attestato che il provvedimento di iniziativa della Giunta non comporta
ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;
preso atto che, con nota prot. n. 141675 del
22 marzo 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale, il Dirigente Generale del dipartimento regionale “Economia e
Finanze” ha confermato la compatibilità finanziaria del provvedimento
dell’esecutivo regionale;
tenuto conto che la Quarta
Commissione consiliare, nella seduta del 27 aprile 2022, ha approvato
l’aggiornamento della Classificazione del Piano Regionale di Tutela della
Qualità dell’Aria (PRTQA), in seguito ad un quinquennio di monitoraggio,
unitamente ai relativi allegati;
udito il relatore, Consigliere
Raso, che ha illustrato il provvedimento;
delibera per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate:
- di approvare l’aggiornamento
della Classificazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria
(PRTQA), in seguito ad un quinquennio di monitoraggio, unitamente ai relativi
allegati richiamati in premessa, che formano parti integranti e sostanziali
della presente deliberazione.
Il Consiglio regionale
vista la deliberazione di Giunta
regionale n. 115 del 5 marzo 2022, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC)
2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021- Rimodulazione “Scheda Nuove
operazioni n.7 Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea
di Intervento III.7; “Scheda Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a
supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” Linea
di Intervento III.8”;
vista la legge regionale 12
ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria
alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione
Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione),
in particolare l’articolo 15, comma 2;
viste:
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 234 del 27 giugno 2013, recante: “Approvazione del Programma
Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di Gestione e Controllo (SiGeCo)”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 121 dell’8 aprile 2014, recante: “Ridenominazione del Piano
Ordinario Convergenza approvato con DGR 234/13 e modificato con DGR 295/13 in
Piano di Azione Coesione”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 42 del 2 marzo 2015, recante: “Risorse rinvenienti dalla riduzione
del cofinanziamento nazionale, per effetto della II fase del processo di
revisione del POR Calabria FESR 2007/2013, approvata dalla Commissione Europea
con decisione C(2014) 8746 final del 18.11.2014. Costituzione Fondo Unico PAC”,
come integrata e modificata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 511 del
3 dicembre 2015;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 467 del 12 novembre 2015, recante: “Piano di Azione Coesione.
Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede degli interventi”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 503 del 1 dicembre 2015, recante: “Piano di Azione Coesione.
Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede interventi”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 40 del 24 febbraio 2016, recante: “Rimodulazione del Piano di
Azione Coesione (PAC) e applicazione art. 1, commi 122 e 123 della Legge 23
dicembre 2014, n. 190”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 520 del 16 dicembre 2016, recante: “Piano di Azione e Coesione
(PAC). Rimodulazione del piano finanziario - Approvazione e riallineamento
schede interventi”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 467 del 29 ottobre 2018, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC)
2007/2013. Rimodulazione Piano Finanziario”, rettificata con deliberazione di
Giunta regionale n. 471 del 2 ottobre 2019, recante: “Piano di Azione Coesione
(PAC) 2007/2013. Rettifica D.G.R. 467/2018. Approvazione del Piano Finanziario
e presa atto del differimento del termine di conclusione degli interventi del
Programma”;
- la deliberazione di Giunta regionale n.104
del 25 maggio 2020, recante: “Piano di Azione Coesione 2007/2013. Rimodulazione
Piano finanziario e approvazione schede intervento”, modificata con
deliberazione di Giunta regionale n.141 del 15 giugno 2020, recante: “Piano di
Azione e Coesione 2007/2013. Modifica e sostituzione allegati DGR 104 del
25/05/2020”;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 216 del 28 luglio 2020, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC)
2007/2013. Approvazione del piano finanziario, del differimento del termine per
la conclusione degli interventi e delle schede nuove operazioni”, rettificata
con deliberazione di Giunta regionale n. 228 del 7 agosto 2020, recante: “Piano
di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica della scheda di intervento
“Accogli Calabria” approvata con Delibera di Giunta regionale n.216 del
28/7/2020”, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 58 del 10
novembre 2020;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 225 del 7 agosto 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC)
2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario. Approvazione
schede intervento”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 243
del 3 settembre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.
59 del 10 novembre 2020;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 273 del 28 settembre 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione
PAC 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede intervento “StaInCalabria”,
"InCalabria", "II.13 Interventi stradali e aeroportuali",
"III.6 Politiche attive del lavoro". Approvazione rimodulazione del
Piano Finanziario”, integrata con deliberazione di Giunta regionale n. 292 del
19 ottobre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.60 del
10 novembre 2020;
- la deliberazione di Giunta regionale n. 364
dell’11 novembre 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013.
Approvazione rimodulazione delle schede intervento "III Politiche attive
del lavoro" e "III.17 Ospitalità Calabria. Approvazione rimodulazione
del Piano finanziario”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.
85 del 28 novembre 2020;
- la deliberazione di Giunta
regionale 73 del 25 febbraio 2021, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC)
2007-2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento "III.8
Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione
dei flussi turistici" e "III.6 Accogli Calabria". Scheda
salvaguardia 13 "Interventi stradali ed aeroportuali". Approvazione
rimodulazione del Piano Finanziario", approvata con deliberazione del
Consiglio regionale n. 109 dell’11 marzo 2021;
- la deliberazione di Giunta regionale n. 265
del 17 giugno 2021, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria
2007/2013. Approvazione rimodulazione schede intervento III.14
"InCalabria"; III.15 "StainCalabria"; III.6 "Politiche
attive del lavoro" e II.18 "Interventi di rafforzamento delle
attività di gestione, monitoraggio e controllo FSE". Approvazione
rimodulazione piano finanziario";
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 412 del 25 agosto 2021, recante: <<Piano di Azione e
Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento:
Scheda anticiclica n. 6 – Linea di intervento I.5 “Aiuti alle persone con
elevato disagio sociale”; Scheda Misure Salvaguardia – Linea di Intervento II.4
“Progetto Case della Salute”; Scheda Nuove Operazioni n. 6 “Politiche del
lavoro – Linea III.6”; Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la
promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7; Scheda Nuove
Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione
per l’attrazione di flussi turistici” - Linea di Intervento III.8; Scheda Nuove
Operazioni n. 11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale
di previsione e prevenzione dei rischi Settore Protezione Civile” - Linea di
Intervento III.11; Scheda Salvaguardia n.12 “Interventi di bonifica dei siti
inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche, siti di
stoccaggio” - Linea di Intervento II.12. Approvazione rimodulazione del Piano
finanziario>>, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 439
del 14 settembre 2021;
- la deliberazione di Giunta
regionale n. 59 del 18 febbraio 2022, recante: “Art. 4 legge regionale n.
8/2008. Approvazione del “Piano Esecutivo annuale 2022";
rilevato che: - il provvedimento
prevede la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n.7 “Interventi per la
promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7 e della
Scheda n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per
l’attrazione di flussi turistici” – Linea di Intervento III.8; - le
rimodulazioni proposte tengono conto della recente approvazione in campo turistico
del Piano esecutivo annuale 2022 (deliberazione di Giunta regionale n.
59/2022), con il quale sono state programmate specifiche azioni in materia di
comunicazione, promozione e marketing territoriale, rendendo necessario
declinare in modo più specifico le azioni da realizzare e la relativa dotazione
finanziaria; - il dipartimento regionale “Turismo, Marketing territoriale e
Mobilità”, quale dipartimento responsabile della scheda, ha richiesto la
rimodulazione della Scheda n. 7, tenendo conto anche delle attività da porre in
essere da parte del dipartimento regionale “Istruzione, Formazione e Pari
opportunità” e del dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Attrattori
culturali”, entrambi coinvolti nell’attuazione della predetta Scheda Nuove
operazioni n.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea
d’intervento III.7;
preso atto che la Giunta
regionale, con deliberazione n. 134 del 4 aprile 2022, ha sostituito l’Allegato
2, denominato “Scheda Nuove Operazioni n. 8 Osservatorio sul turismo a supporto
delle azioni di promozione per l’attrazione dei flussi turistici”, della
propria deliberazione n. 115 del 21 marzo 2022, atteso che conteneva un mero
errore materiale;
preso atto che i Dirigenti
Generali dei dipartimenti regionali proponenti hanno attestato che il
provvedimento di iniziativa della Giunta non comporta ulteriori oneri a carico
del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;
preso atto che, con nota prot. n.
164237 del 4 aprile 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale, il Dirigente Generale del dipartimento regionale
“Economia e Finanze” ha confermato la compatibilità finanziaria del
provvedimento dell’esecutivo regionale;
ritenuto, pertanto, di approvare:
- la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la
promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7, allegata
alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);
- la rimodulazione della Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo
a supporto delle azioni di promozione per l’attuazione di flussi turistici” –
Linea di Intervento III.8, allegata alla presente deliberazione quale parte
integrante e sostanziale (Allegato 2);
tenuto conto che la Seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 28 aprile 2022, ha approvato la
rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione
e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7 e della Scheda Nuove
Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione
per l’attuazione di flussi turistici” – Linea di intervento III.8;
udito il relatore, Consigliere
Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;
delibera per le considerazioni,
motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente
riportate: - di approvare la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7
“Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento
III.7, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale (Allegato 1);
- di approvare la rimodulazione
della Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle
azioni di promozione per l’attuazione di flussi turistici” – Linea di
intervento III.8, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e
sostanziale (Allegato 2).
Art. 1
(Modifica all’articolo 16 della
l.r. 9/2018)
1. Alla fine del comma 13
dell'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi
regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e
per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della
trasparenza), le parole: "entro i quarantotto mesi successivi a tale
data" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre
2022".
Art.2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della presente
legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art.3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale
telematico della Regione Calabria.