XII^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 10

 

SEDUTA Di martedì 03 maggio 2022

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO

E DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO

 

Inizio lavori h. 15,18

Fine lavori h. 18,30

 



Presidenza del presidente Filippo Mancuso

La seduta inizia alle 15,18

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

CIRILLO Salvatore, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Informativa al Consiglio regionale del Presidente della Giunta, On. Occhiuto, sul recente incontro a Roma con i Segretari nazionali e regionali di Cgil, Cisl e Uil, per definire la “vertenza – Calabria” da sottoporre al Presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri

PRESIDENTE

Onorevole Presidente della Giunta, colleghi, abbiamo inserito - dopo averla concordata col presidente Occhiuto e formalizzata in sede di Conferenza dei capigruppo - al primo punto dell'ordine del giorno della seduta odierna, un'informativa sul recente incontro a Roma tra il Presidente della Giunta regionale e i Segretari nazionali e regionali di CGIL, CISL e UIL, per definire la “vertenza Calabria” da sottoporre, in tempi brevi, al presidente del Consiglio Mario Draghi e ai Ministri.

L'abbiamo fatto, non solo perché il Consiglio regionale, anche su questa bella pagina di politica e di relazioni sindacali, è pronto a fare la propria parte, ma anche perché consideriamo la sinergia tra Istituzioni e forze sociali, tesa a porre all'attenzione nazionale alcuni punti chiave per lo sviluppo della Calabria, positiva e apprezzabile.

Ci attendiamo - anche da questa iniziativa che dà risalto alla condivisione del percorso di riscatto della Calabria e alla mobilitazione di tutte le energie positive - scatti in avanti per la soluzione di questioni come l'alta velocità, lo sviluppo del Porto di Gioia Tauro e l'avvio della ZES, lo sblocco delle assunzioni della sanità e l’ammodernamento della Strada Statale 106, per la quale il Consiglio regionale ha approvato il 28 febbraio scorso all'unanimità una specifica mozione.

Passiamo, quindi, al primo punto all'ordine del giorno riguardante l'informativa al Consiglio regionale del Presidente della Giunta, onorevole Occhiuto

OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, presidente Mancuso. Grazie, ancor di più, per avermi consentito, unitamente alla Conferenza dei Presidenti di gruppo, di rendere questa informativa al Consiglio regionale, in ordine al recente incontro che ho avuto, a Roma, con le organizzazioni sindacali rappresentate nei vertici regionali da Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, ma, anche, rappresentate nei vertici nazionali da Maurizio Landini, Pierpaolo Bombardieri e Luigi Sbarra, attraverso un suo delegato.

Lo faccio volentieri perché uno dei punti principali del confronto avuto con i sindacati riguarda un tema che, in qualche modo, qualche settimana prima era stato affrontato dal Consiglio regionale con una compattezza e una unità di intenti, veramente, encomiabile. Mi riferisco ai lavori della Strada Statale 106. Quindi, credevo fosse doveroso rendere conto al Consiglio regionale, anche, di questo ulteriore passaggio.

Prima di tutto, però, vorrei esprimere la mia soddisfazione e, anche, un po' di riconoscenza per l'atteggiamento responsabile avuto dalle organizzazioni sindacali.

Lo dico mettendo da parte le ragioni di prudenza, perché la Legislatura sarà lunga ed è assai prevedibile che tra il Governo regionale e le organizzazioni sindacali ci possano essere, nel corso dei prossimi anni, motivi di tensione e di frizione. Ciascuno rappresenta una parte del lavoro che si fa per la Calabria, da posizione e da sensibilità diverse - è evidente - però, vorrei, nella massima Assise regionale, riconoscere alle organizzazioni sindacali quello che ho riconosciuto loro in più occasioni.

Appena insediatomi ho subito riscontrato che c'è un’ottima qualità della rappresentanza sindacale in Calabria. Una rappresentanza sindacale che non è incline ad atteggiamenti di conservazione, che non è incline ad una difesa corporativa dei propri interessi, degli interessi rappresentati, ma che ha, anche, la capacità di guardare al futuro e di confrontarsi su un piano rigoroso senza sconti e un piano di grande responsabilità con chi governa.

Mi piacerebbe che questo stesso atteggiamento, questa stessa disponibilità al confronto, pur da posizioni diverse, pur da sensibilità diverse ma senza pregiudizi, fosse sempre presente, anche, nei luoghi della politica, dove, purtroppo, non sempre è presente.

Ho chiesto alle organizzazioni sindacali regionali e nazionali di poter avere un confronto con loro sui temi che, secondo il governo regionale ma, evidentemente, anche secondo i sindacati, sono di valenza strategica per la nostra regione.

Abbiamo avuto questo confronto, qualche giorno fa, nella sede della Regione Calabria, a Piazza Campitelli, a Roma. Anche questa è una bella circostanza: i Segretari nazionali delle organizzazioni sindacali che si recano nella sede della nostra Regione per confrontarsi con chi rappresenta la Regione sui problemi della Calabria.

Il punto centrale - ne abbiamo affrontati altri - è stato quello della Strada Statale 106, sul quale il Consiglio regionale si era unito in una mozione che ha votato all'unanimità, perché temi del genere non sono temi che possono trovare una soluzione compiuta solo ad opera del governo regionale. So che molti consiglieri di opposizione hanno un'idea diversa del governo regionale e di chi lo presiede, ma vi vorrei rassicurare in ordine al fatto che sono convinto che non si possa governare da soli e che le grandi cose si possono fare soltanto con il contributo di tutti gli attori sociali che contribuiscono alla soluzione dei problemi della Calabria.

I problemi alla Calabria sono tanti e tanto gravi e tanto abbandonati nelle loro soluzioni, nel corso degli anni, che un uomo solo, per quanto determinato, non può risolverli, ma ha bisogno del contributo di tutti. Ne sono assolutamente persuaso.

Sono stato felice di trovare l'adesione delle forze sindacali su un tema che è gigantesco, che è quello della Strada Statale 106 (SS 106). Come sapete, abbiamo fatto anche un altro dibattito, in Consiglio, su questo tema. Avete avuto contezza delle risorse disponibili e di quante altre importanti copiose risorse manchino ancora per concludere il tratto fino a Catanzaro e poi, ancor di più, il tratto da Catanzaro a Reggio Calabria dove, per molti chilometri, manca una progettazione quasi definitiva.

Ho chiesto al Governo di inserire nell'Allegato Infrastrutture del DEF – che, in qualche modo, indica quelle che saranno le direttrici della legge di bilancio - che sarà licenziato dal Consiglio dei Ministri nei prossimi giorni, una parte specifica sulla SS 106 e che la qualifichi come un'opera strategica non solo per la Calabria, ma per tutto il Mezzogiorno e per il Paese.

Nei mesi passati ho avuto diverse interlocuzioni con l'amministratore delegato dell’ANAS- insieme all'assessore Dolce - che ringrazio per il prezioso contributo che mi ha fornito - con il Ministro delle Infrastrutture e con i tecnici del Ministero delle Infrastrutture, con la Ragioneria generale dello Stato, per chiedere che il Governo destini alla SS 106, oltre alle risorse già a disposizione, almeno altri 3 miliardi di euro.

Spero che il Governo accolga questa richiesta che ho fatto, ma se, anche, dovesse farlo vi dico subito che non riterrei l'impegno del Governo sufficiente rispetto alla SS 106.

Quello che io sto chiedendo - anche in esito a ciò che mi ha invitato a chiedere il Consiglio regionale con quel voto che l’Aula ha espresso all'unanimità - e che la SS 106 possa essere finanziata con una apposita norma in legge di bilancio che stabilisca, fin da subito, di destinare tutto il finanziamento necessario per la conclusione dell'opera fino a dicembre.

Se riuscissimo a ottenere questo risultato, sarebbe un risultato straordinario.

Vi dico subito che io, da solo, non posso farlo, posso avere, forse, 3 miliardi di euro in più per la SS 106 ma, per ottenere questo risultato, è importante che ci sia il contributo di tutti: delle organizzazioni sindacali che, quando si recano dal Presidente del Consiglio e fanno le loro legittime richieste in ordine alle azioni che il Governo deve svolgere, affrontino il tema dello sviluppo del Mezzogiorno, dello sviluppo della Calabria e della SS 106.

Per questo ho voluto incontrare i rappresentanti nazionali dei sindacati e sono contento anche dell'esito di questo incontro. Il punto di arrivo deve essere quello di una legge, come per l'alta velocità, che stabilisca, anno per anno, il finanziamento che lo Stato mette a disposizione per concludere quest'opera.

Ne approfitto, anche, per rendervi partecipi delle difficoltà che sto incontrando rispetto a questo tema. Perché il Governo nelle sue articolazioni dice: come facciamo a stabilire qual è l'importo delle risorse occorrenti per il completamento della SS 106 fino a Reggio Calabria se ANAS non ci dice – dato che non ha la progettazione quasi definitiva - quanto costerebbe fare l'opera fino a Reggio Calabria?

Stiamo, quindi, insistendo, con l’assessore Dolce, su ANAS perché dia questo dato utile a stilare una norma di legge che ci dia la garanzia che la Strada Statale Jonica 106 si faccia con risorse che già lo Stato mette a disposizione.

È un progetto ambizioso. È un obiettivo molto ambizioso. Credo che stavolta si possa conseguire con l'impegno di tutti, perché - ne do atto a tutti quelli che si sono occupati della SS 106, in questi mesi - mai su questa opera infrastrutturale c'è stata, nel corso degli anni, un’attenzione così trasversale, così condivisa tra tutti gli attori politici e sociali.

Quindi, questo è il momento per dimostrare che questa condivisione di obiettivi può produrre dei risultati. Abbiamo parlato di questo, soprattutto, nell'incontro che ho avuto a Roma con le organizzazioni sindacali, perché questo è il primo punto della vertenza Calabria.

L'idea della vertenza Calabria non è un'idea del Presidente della Regione, è un'idea dei sindacati - anche questo mi ha fatto piacere - perché evidentemente le organizzazioni sindacali nazionali capiscono che è necessario porre i diritti della Calabria al centro dell'Agenda politica nazionale.

La Calabria ha molte responsabilità. Ha molte responsabilità, anche, la politica calabrese di tutti i colori, per quello che è avvenuto in questi anni, ma queste responsabilità non devono diventare un alibi per il Governo nazionale. La Calabria ha un credito straordinario da vantare nei confronti del Governo nazionale, ce l’ha sulle infrastrutture, lo ha sulla sanità, lo ha su tutti i temi che riguardano i diritti dei calabresi.

Mi è piaciuto che i sindacati nazionali abbiano definito “vertenza Calabria” l'oggetto di questo confronto e anche delle rivendicazioni da fare rispetto al Governo nazionale.

Non abbiamo parlato, però, solo della Strada Statale 106.

Abbiamo parlato della ZES (Zona Economica Speciale), che è, anche, zona logistica speciale, la zona dove si potrebbero insediare degli investimenti con procedure semplificate.

Abbiamo chiesto al Governo che ci sia certezza delle risorse da investire sulla ZES; io ho chiesto ai sindacati di svolgere, insieme a me, un'azione di moral suasion anche sul Governo nazionale. Questa area è davvero strategica; la ZES non è solo quella di Gioia Tauro, la ZES è quella a ridosso di tutti i porti. Io parlo di Gioia Tauro perché credo che una ZES adiacente a un'infrastruttura così importante, come il porto di Gioia Tauro, che si è sviluppata per inerzia nella distrazione della politica, nel corso degli anni, possa essere la ZES più importante d'Italia e quindi c'è da fare un grande piano di attrazione degli investimenti.

Per farlo è importante che, anche, il Governo si impegni a svolgere un'azione di moral suasion. E perché il Governo si impegni a svolgere un'azione di moral suasion certamente ci vuole un governo regionale autorevole presso il Governo, ma ci vuole il contributo di tutti gli attori sociali per accrescere ancora l'autorevolezza della Calabria nei confronti del Governo.

Ho detto alle organizzazioni sindacali che non avrei chiesto la loro adesione, la loro condivisione a un progetto per me molto importante, funzionale allo sviluppo della ZES di Gioia Tauro, per rispetto alle sensibilità diverse che pure si possono avere rispetto a questo progetto: il rigassificatore di Gioia Tauro.

Credo, però, che questo progetto sia importante, anche, per sviluppare l'area retroportuale di Gioia Tauro. Perché dico questo? Perché appena insediatomi ho tirato fuori dai cassetti polverosi della Regione questo progetto, che è in pancia a Sorgenia, che oggi è una società che è di fatto di proprietà dello Stato, perché è partecipata al 72 per cento da F2i, che è il fondo di Cassa depositi e prestiti.

Ho verificato che le autorizzazioni per fare il rigassificatore a Gioia Tauro sono stranamente tutte quante valide, tutte quante operative. Si tratterebbe di un investimento che vale da 1,3 a 1,8 miliardi di euro. Si tratterebbe di un impianto che produrrebbe un terzo del gas che attualmente l'Italia importa dalla Russia e di un'infrastruttura che ha collegato a sé la piastra del freddo.

Perché dico che sarebbe importante per sviluppare l'area retroportuale? Perché è un'enorme piastra del freddo. Attenzione, questa piastra del freddo sarebbe molto più grande di quella, per esempio, di Porto Empedocle, perché il rigassificatore di Gioia Tauro sarebbe il triplo di quello di Porto Empedocle, perché solo a Gioia Tauro possono entrare navi così grandi che, invece, a Porto Empedocle e in altri porti non posso entrare.

Questa piastra del freddo potrebbe essere l'infrastruttura per costruire lì, nell'area retroportuale, un'enorme distretto dell'agroalimentare.

Per dare un esempio, ho spesso indicato questa piastra del freddo come essere utile a surgelare la metà dei prodotti surgelati che si consumano in Europa; una cosa enorme che darebbe la possibilità di sviluppare l’area di Gioia Tauro. Considerate che a Gioia Tauro noi abbiamo un terminalista principale che è MSC, che è il principale terminalista per il trasporto di prodotti alimentari, quindi è una cosa straordinaria. Certo, non sono cose che vedrà questo Presidente della Giunta, perché fare un impianto del genere ha tempi che oscillano fra i 3 e i 5 anni; sviluppare l'area retroportuale, così come la immagino, è una cosa che si farà nel corso dei prossimi anni.

Però ho detto, quando ho parlato per la prima volta da Presidente in questo Consiglio regionale, che la mia ambizione doveva essere quella di affrontare le emergenze, ma anche di pensare alla prospettiva della Calabria.

Chi governa deve avere la capacità di affrontare i temi dell’urgenza, senza dimenticare però che è lì per costruire il percorso di sviluppo di una regione, per costruire una strada che, magari, poi, sarà percorsa anche da altri alla guida della Regione, ma che deve creare le condizioni perché della Calabria, finalmente, non si parli più come di una regione che deve essere oggetto di una vertenza, ma come una regione che ha mille problemi, ma anche mille opportunità da dimostrare al Paese.

Abbiamo, poi, parlato della necessità di garantire effettivamente tutte le risorse occorrenti per l'alta velocità ferroviaria.

Vi ricorderete, un mese dopo il mio insediamento, scrissi al Presidente del Consiglio dei Ministri lamentando che non ci fosse, fra le opere finanziate dal PNRR e anche dal fondo complementare, un'opera davvero strategica per la Calabria. Oggi stiamo parlando della Strada statale 106, ma quello che produrremo sulla 106 sarà effetto dell'interlocuzione che la Calabria ha col governo regionale, ma del governo regionale insieme ai sindacati, ai rappresentanti degli industriali, alle forze politiche che stanno in maggioranza e all'opposizione. Al presidente Draghi scrivevo che non c'è un'opera strategica per la Calabria, non c'è il finanziamento per la Strada statale 106 e certezza delle risorse sull’alta velocità ferroviaria.

L’alta velocità ferroviaria è finanziata per un miliardo e 800 milioni di euro sul PNRR con circa altri 9 miliardi sul fondo complementare. Poi, però, occorrono altre risorse, non ancora individuate, per concludere l'alta velocità ferroviaria fino a Reggio Calabria. Per cui, insieme ai sindacati, abbiamo chiesto al Governo di dare certezza sulla dotazione finanziaria per concludere queste opere. I sindacati hanno chiesto al Governo regionale un impegno, per esempio, nella direzione di lavorare per chiedere al Governo norme di semplificazione per le energie rinnovabili. Il tema dell'energia è un tema gigantesco nel nostro Paese, siamo una regione che potrebbe essere una miniera per l'energia, perché ha il sole, ha il vento, ha la possibilità di utilizzare l'acqua per la produzione dell'energia; già allo stato attuale noi produciamo il triplo dell'energia che consumiamo, quindi la Calabria è una ricchezza per la produzione dell'energia, a condizione, però, che abbia un sistema normativo che faciliti la realizzazione degli investimenti sul piano delle rinnovabili e abbia - lo dico con estrema chiarezza - anche una qualità della rappresentanza politica che sappia distinguere ciò che è strategico per una regione, senza inseguire le pulsioni come fanno spesso i capo popolo. Anche su questo, i sindacati hanno chiesto al Governo regionale di impegnarsi per semplificare la normativa regionale. I processi per sviluppare la produzione di energie rinnovabili in Calabria dipendono dal Consiglio Regionale ma, soprattutto, dal rapporto col Governo nazionale.

Un altro tema oggetto della vertenza è stato quello della sanità. È evidente che con i sindacati ne abbiamo parlato per il riverbero che la questione della sanità e del diritto alla cura dei calabresi ha per tutta la Calabria e, quindi, anche per i sindacati che erano rappresentati al tavolo. Sui temi della sanità, però, il confronto va chiaramente esteso anche ai sindacati delle organizzazioni che operano negli ospedali e nel mondo della sanità.

Penso, per esempio, ai sindacati dei medici. In quell'occasione, però, abbiamo parlato della necessità di impegnarsi, così come ci si sta impegnando per velocizzare la spesa delle risorse sanitarie, per utilizzare le occasioni del PNRR nella sanità al fine di avere sul nostro territorio case di comunità, ospedali di comunità, COT, ma anche di riempire, poi, tutti questi presidi di medici e infermieri che servono per erogare servizi ai cittadini. Stamattina sono stato a Vibo Valentia dove si è realizzata una bellissima convergenza istituzionale.

Già mesi fa ho tenuto tre tavoli sull'ospedale di Vibo Valentia, per iniziativa della Prefettura, che hanno coinvolto tutti i livelli istituzionali implicati in questo processo e siamo riusciti, non solo per l'impegno del Governo regionale ma anche per il contributo operoso di tutti i livelli amministrativi della Provincia, della Prefettura e persino della Procura, a tirare fuori dal libro dei sogni l'ospedale di Vibo Valentia e a creare le condizioni perché a gennaio ci sia la possibilità di aprire il cantiere per questo ospedale. Subito dopo, sono andato a visitare l'ospedale Iazzolino e ho trovato lì davanti il consigliere Mammoliti - fa sempre battaglie molto intense sulla sanità del suo comprensorio - insieme al Presidente della Commissione sanità e agli altri consiglieri regionali di Vibo e mi rendo conto che c'è un problema di disponibilità di personale che è dovuto - l'ho detto ai Ministri dei Ministeri vigilanti, al Tavolo Adduce - sì al deficit di capacità amministrativa che c'è nelle nostre aziende sanitarie, ma anche alla scarsa attrattività del sistema sanitario calabrese. Attenzione: la maggior parte delle altre Regioni chiede al Governo di poter sfondare il tetto di spesa per le assunzioni, per poter fare più assunzioni, perché i medici e gli infermieri mancano dappertutto; se vedete come è messa la sanità che abbiamo raccolto in Calabria, noi fatalmente non avremmo nemmeno bisogno di chiedere di sfondare questo tetto perché abbiamo risorse, nel tetto, per assumere 2.500 tra medici e infermieri che, nel corso degli anni, non sono stati assunti per un difetto di capacità attrattiva.

Ecco perché dico che in sanità è molto più difficile conseguire i risultati in tempi brevi e credo che quest'opera di rifondazione che stiamo facendo dalle basi, predisponendo il Programma operativo, accertando il debito, riprogrammando le risorse che non erano state spese, serve, appunto, a costruire l'organizzazione per far girare bene questa macchina.

Quando dico che è più difficile che in altri ambiti lo dico perché nella sanità ci sono, come ho ripetuto più volte, mille micro centri di potere amministrativo all'interno delle aziende sanitarie del nostro sistema che, se non funzionano e girano nella direzione di produrre risultati, rendono più difficile la produzione di risultati. Posso fare i migliori atti programmatori ma, se ci sono uffici del personale che non sono nella condizione di fare concorsi, i concorsi non si fanno, oppure, non si fanno i concorsi che servono ai calabresi e si fanno invece i concorsi che servono agli uffici del personale. Noi non avremmo, però, reamente la necessità di chiedere di sfondare il tetto per le assunzioni perché noi, già ora, senza chiedere niente a nessuno, nemmeno ai Ministeri vigilanti, potremmo fare concorsi per assumere 2000-2500 fra medici e infermieri.

Cosa succede però? E il consigliere Mammoliti lo sa bene. Succede che, se l'Ospedale azienda di Vibo fa un concorso per una procedura di selezione per anestesisti, non si presenta nessuno; se a Polistena fanno una procedura di assunzione per selezionare anestesisti o pediatri, non si presenta nessuno, perché i giovani medici che escono al termine della specializzazione da un Policlinico Universitario oggi possono scegliere il posto dove andare a lavorare e, potendo scegliere, fra una sede che non ha problemi e una sede che, invece, ha deficit strutturali organizzativi, probabilmente scelgono la prima.

Questo avviene anche quando i commissari, aderendo ad una richiesta che ho rivolto loro, fanno procedure di assunzione a tempo indeterminato anziché a tempo determinato.

Ecco su questo è utile che ci sia un impegno di tutti. Che cosa succede? Ho verificato che a volte le procedure a tempo indeterminato non si fanno e si fanno le procedure a tempo determinato perché le procedure a tempo indeterminato sono molto più lunghe. Mi spiegava un Commissario che persino la pubblicazione dei componenti della Commissione deve realizzarsi un mese prima che la Commissione stessa possa mettersi a lavorare. Noi siamo una Regione commissariata. Non lo posso dire perché poi dicono che io voglio una concentrazione di poteri esagerati. Vi vorrei ricordare che io sono il Commissario per la sanità, ma con meno poteri di un assessore alla sanità di qualsiasi altra Regione; le nostre decisioni sono, comunque, soggette all’autorizzazione dei due Ministeri vigilanti perché siamo una Regione commissariata e allora se siamo commissariati è perché, evidentemente, siamo in una condizione straordinaria; se siamo in una condizione straordinaria e c'è la necessità di avere medici e infermieri per i nostri pronto soccorso oppure per i reparti di anestesia e rianimazione dovrebbero consentirci delle procedure semplificate per avere a tempo indeterminato questi medici e questi infermieri.

Ho chiesto ai Tavoli dei Ministeri vigilanti, per esempio, di darmi la possibilità in sanità di procedere alle assunzioni attraverso il Formez perché, atteso che le Aziende sanitarie non ci riescono, altrimenti è difficile procedere alle assunzioni. Mi sono dilungato su questo tema che ho posto anche all'attenzione delle organizzazioni sindacali e che loro hanno posto alla mia attenzione, perché le organizzazioni sindacali sono, per l'appunto, molto consapevoli del fatto che, sì, possiamo anche costruire dei bellissimi presidi di assistenza territoriale con le risorse del PNRR che abbiamo programmato - lo faremo - però, poi, questi presidi vanno riempiti di uomini, di medici, di infermieri, di uomini e di donne che si occupano della cura dei calabresi.

Vorrei concludere come ho iniziato: chi vi parla ha la perfetta contezza del fatto che non si può governare da soli. Solo chi non ha esperienza può ritenere che questo sia possibile. Chi vi parla ha la determinazione, dimostrata, di andare avanti anche da solo quando gli altri non lo seguono, però chi vi parla sa che non si può governare da soli. Allora sono contento che la politica del Governo regionale, il Consiglio regionale, da cui è partito tutto con quell’ ordine del giorno votato all'unanimità, e i sindacati abbiano colto la gravità della condizione in cui la Calabria versa e si siano uniti per risolvere insieme i problemi.

Non ci sono solo i sindacati, ci sono le organizzazioni datoriali anche. L’altro giorno è stata la festa del lavoro. Come ha scritto la vicepresidente Princi, che ha questa delega occuparsi del lavoro in Calabria, è una delle sfide più complesse. Però le ho detto che è necessario il contributo di quelli che rappresentano i lavoratori e di quelli che rappresentano un altro tipo di lavoratori come gli imprenditori. Vedrò, quindi, venerdì anche le organizzazioni datoriali, vedrò Unindustria Calabria. Per venerdì ho convocato la cabina di regia per il PNRR e vorrei che ci fosse la partecipazione di tutti gli attori sociali al processo di formazione delle soluzioni per i problemi della Calabria, vorrei che all'interno di questo Consiglio regionale ci fosse un atteggiamento sì di differenziazione, come è giusto che sia, fra maggioranza e opposizione, ma mai di pregiudizio, mai di opposizione preconcetta o di sostegno preconcetto. Vorrei che ci fosse un atteggiamento del genere che, ripeto, per ora ho riscontrato di più, purtroppo, fuori dai luoghi della politica che all'interno dei luoghi della politica.

Non lo dico per polemica, ma spiegando che, anche rispetto a questo tipo di sensibilità, la politica calabrese può dimostrare, una volta tanto, di essere avanti e non indietro.

PRESIDENTE

Grazie, presidente Occhiuto.

Proposta di legge numero 63/12^ di iniziativa dei consiglieri M. Comito, G. Arruzzolo, S. Cirillo recante: "Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 'Storicizzazione risorse del precariato storico' "

PRESIDENTE

Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 63/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito, Arruzzolo e Cirillo, recante “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, numero 29 ‘Storicizzazione risorse per precariato storico’”. Cedo la parola al relatore, consigliere Comito, per illustrare il provvedimento, ne ha facoltà.

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. Intervengo prima di tutto per un sentito, forse anche commosso, ringraziamento al presidente Occhiuto e alle istituzioni che hanno partecipato, oggi, per dare un impulso nuovo alla ripresa del cantiere dell'ospedale di Vibo Valentia. Questa è un'attenzione importante per il territorio vibonese che poi è pari all’attenzione che il Presidente mette su tutto il territorio regionale. Grazie ancora, Presidente.

L'intervento di novellazione della legge regionale 25 giugno 2019 si rende opportuna al fine di promuovere e rendere più efficaci le misure di politica attiva del lavoro, coerenti con la finalità originaria della stessa, volta a garantire un sostegno concreto e stabile nel tempo per accompagnare i lavoratori calabresi di cui alla legge regionale numero 1 del 2014, 40 del 2013, 31 del 2016 e 15 del 2018 verso il superamento del precariato storico.

In particolare, nello specifico, con la presente legge di modifica si garantisce al bacino dei lavoratori di cui alla legge regionale 13 giugno 2008 numero 15, per il triennio 2022-2024, un trattamento economico uguale a quello degli appartenenti ai cosiddetti bacini riferiti alle predette leggi regionali e si rimanda alla legge di bilancio l'eventualità di poter garantire il medesimo trattamento per le annualità successive, in continuità con quanto già stabilito e formalizzato dalla Regione Calabria nelle precedenti leggi di bilancio.

L'obiettivo della presente legge è quello di ridurre il precariato mediante un percorso di contrattualizzazione e o di stabilizzazione che comprende anche i lavoratori di cui alla legge regionale numero 15 del 2008, in linea con la ratio legis della legge regionale numero 29 del 2019. Accompagnando gli stessi lavoratori, che saranno contrattualizzati a tempo indeterminato, si prevede, in particolare per i lavoratori contrattualizzati con l'Azienda Calabria Lavoro da più di 24 mesi a tempo determinato, l'accesso alle procedure amministrative che permettano di contrattualizzare gli stessi a tempo indeterminato.

La presente legge si compone di 4 articoli: l'articolo 1 dispone l'abrogazione degli articoli 1 e 3 della legge regionale 42 del 2021, l'articolo 2 modifica l'articolo 1 della legge regionale numero 29, specificando, da un lato, che la Regione nel caso di assunzione a tempo indeterminato dei lavoratori de quibus erogherà il contributo fisso annuo del valore di 11.157,24 euro e che, dall'altro lato, con due commi ad hoc, per ciascuno dei lavoratori di cui all'articolo 2 della legge regionale numero 15 per i quali gli enti locali utilizzatori provvedono alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato, la Regione eroga un contributo fisso hanno dell'importo di 11.157,24 e, sempre ai medesimi fini, l’ Azienda Calabria Lavoro è autorizzata ad avviare le procedure amministrative per la contrattualizzazione a tempo indeterminato dei medesimi lavoratori, riconoscendo loro un contributo fisso anno di 13.138,18 euro. L'articolo 3 definisce la copertura finanziaria. L’articolo 4 prevede l'entrata in vigore anticipata della legge, rispetto all'ordinario termine di 15 giorni decorrenti dal giorno successivo a quello della pubblicazione della stessa sul Bollettino Ufficiale telematico della Regione Calabria.

Mi sento di ringraziare ancora una volta il presidente Occhiuto, la vicepresidente Princi e tutto il suo staff del Dipartimento lavoro per quanto sono riusciti a realizzare in così breve tempo. Grazie ancora.

PRESIDENTE

Grazie, collega Comito. Ha chiesto di intervenire il collega Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente, buonasera a tutti. Come si fa a votare contro una legge che stabilizza dei lavoratori in Calabria? Sarebbe davvero un non senso, però questo non può essere un grimaldello per far transitare tutta una serie di problematiche che poi è stato necessario approfondire, con grande fatica e in tempi eccessivamente brevi, per cercare di capire quale sia la ratio che ha portato a saltare a piè pari il passaggio in Commissione di una legge così importante.

Se noi ci siamo dati liberamente delle regole, allora queste regole devono essere rispettate sempre e comunque, salvo casi eccezionali.

Probabilmente, tra i bacini richiamati in questa legge, qualcuno potrà dire che ce n'era uno che, essendo in scadenza, non prevedeva la possibilità di ulteriori attese; e gli altri?

Qual è stato il motivo che ha fatto privilegiare alcuni bacini di lavoratori e altri no?

Queste sono domande che, ovviamente, dovrebbero emergere nell'ambito delle Commissioni, che non svolgono un ruolo banalmente notarile, ma bensì di approfondimento, verifica e apporto istruttorio fondamentale.

Qui sembra quasi che ci sia una libertà decisionale per cui si decide che, ad onta della normativa, alcune proposte di legge passano e altre no; anche in questo, non è chiaro quali siano quelle che possono passare e quali no.

Fermo restando, ripeto, l’ovvietà e l'importanza della necessità di supportare persone che devono essere stabilizzate - e ce ne sono altre che nel frattempo aspettano -, questi difetti di istruttoria che ho segnalato non sono di tipo formale, ma bensì sostanziale e impediscono degli approfondimenti per i quali oggi siamo qui in quanto eletti.

Mi piacerebbe portare a compimento il mandato elettorale che mi è stato assegnato attraverso la piena conoscenza di meccanismi, scelte e proposte di cui gradirei che i rispettivi proponenti spiegassero la ratio, evitando di lasciare alla mia intuizione o al mio lavoro notturno, stante il lasso di tempo intercorso tra la discussione di oggi e l’immissione all'ordine del giorno di questa proposta di legge.

Atteso che il voto negativo è da escludere, annuncio un voto di astensione tecnica che racchiude anche una richiesta di attenzione e di coinvolgimento.

Continuiamo a parlare – e chiudo davvero – di coinvolgimento, di partecipazione unanime al processo di costruzione di una nuova Calabria, però questo coinvolgimento ha dei bug, ovvero dei buchi che, francamente, giudico non solo inspiegabili, ma anche inaccettabili. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)

Grazie, presidente Mancuso. Saluto i colleghi, gli assessori e il presidente Occhiuto.

Condivido il pensiero del collega Laghi, ovvero che non si può assolutamente essere contrari a un processo di stabilizzazione che dopo tanti anni riguarderà alcuni lavoratori.

Pertanto, annuncio il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle su questo provvedimento, fermo restando che, come ho già detto, siamo propensi a chiedere un maggiore coinvolgimento, soprattutto nelle Commissioni, per quanto riguarda l'iter dei procedimenti.

Vicepresidente Princi, ho avuto modo di leggere la sua intervista, rilasciata in occasione della Festa del lavoro del primo maggio, dalla quale è emersa la gravosità del suo ruolo di assessore al lavoro in Calabria.

Intanto, approfitto per farle i complimenti per questa prima conclusione dell’iter di stabilizzazione di alcuni lavoratori, chiedendole, veramente con totale e piena cortesia, di iniziare fin da subito a ragionare sulle altre vertenze che sono vive perché, come lei ben sa, proprio il primo maggio, diversi lavoratori ex mobilità in deroga hanno manifestato e protestato davanti alla Stazione ferroviaria di Lamezia, cui si aggiunge la protesta di qualche mese fa davanti alla sede della Cittadella regionale, dove addirittura è stata bloccata l'Autostrada; quindi, anche lì, ci sono diversi lavoratori degli Enti locali che non riescono ad avere né la stabilizzazione né la contrattualizzazione.

Auspico, pertanto che, da parte sua e da parte dello staff che la circonda, ci sia nei prossimi giorni o nelle prossime settimane quantomeno un tavolo con i sindacati, anche perché, come diceva il presidente Occhiuto, quando c'è sinergia, soprattutto con le parti sociali, si riescono a raggiungere dei risultati, non soltanto per quanto riguarda la ZES (Zona economica speciale) o la Statale 106 jonica, ma per tutti gli argomenti.

Io non vengo da una storia sindacale, quindi non devo difendere nessuno, però alcuni sindacati hanno fatto presente che in alcune occasioni la Giunta regionale ha manifestato un atteggiamento di chiusura.

Mi auguro che ciò non corrisponda a verità.

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta

No, assolutamente. Non corrisponde a verità perché è tutto verbalizzato e c'è una interlocuzione costante.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)

Non sto dicendo che è vero, ma sto semplicemente chiedendo di mettere mano alla questione, soprattutto per quanto concerne gli ex lavoratori in mobilità in deroga, che sono molti di più rispetto a quelli che oggi andiamo a stabilizzare.

Inoltre, approfitto per informarvi di un’altra questione: nelle scorse settimane, la Regione Calabria ha fatto un passaggio molto importante per quanto riguarda il bacino di precariato dei lavoratori LSU e LPU, ma ciò che sta accadendo in diversi Comuni è, a mio avviso, vergognoso e sarebbe necessario intervenire.

Difatti, la Regione Calabria ha messo a disposizione dei Comuni i fondi per i lavoratori LSU-LPU che, a sua volta, il Governo, tramite il Ministero del lavoro, aveva già inserito diversi mesi fa. Cosa è successo? Appena la Regione ha inserito i fondi, i Comuni hanno ritirato i fondi comunali che avevano inserito all'interno dei bilanci comunali per aumentare le ore dei lavoratori.

Pertanto, colleghi – e mi rivolgo ai colleghi sia di opposizione sia di maggioranza – dobbiamo spingere sulle stabilizzazioni perché tutti noi sappiamo che chi lavora da tanti anni nell'amministrazione pubblica, a differenza di quello che è stato detto, non fa parte di carrozzoni politici – almeno, la maggior parte –, però tutti noi dobbiamo chiedere anche alle amministrazioni locali una maggiore vicinanza nei confronti dei lavoratori degli Enti locali e dei Comuni perché l’idea che Regione, Ministero e Governo a volte siano dei Bancomat delle amministrazioni pubbliche a me personalmente non va bene perché, se alcuni lavoratori lavorano per i Comuni, è anche giusto che i Comuni facciano dei sacrifici e vadano in questa direzione.

Concludendo, annuncio il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Pur dichiarando il voto favorevole su questa proposta di legge, che dopo tanti anni interviene sulla situazione di tanti lavoratori abbandonati che hanno più che diritto ad una stabilizzazione, voglio anch'io sottolineare che questa proposta di legge, pur essendo stata assegnata alla terza Commissione per l'esame del merito e alla seconda per il parere in data 27 aprile, non sia stata discussa.

Quello che ha già sottolineato il consigliere Laghi è un aspetto metodologico che mi sento anch'io di richiamare perché è assolutamente fondamentale.

Del resto, voglio ricordare a tutti noi consiglieri che la legge numero 42, presentata in data 28 dicembre, è stata approvata praticamente da 26 consiglieri – 4 erano assenti – ma è stata impugnata dal Governo in quanto priva di copertura finanziaria; quindi, ci ritroviamo sempre di fronte a leggi non perfettamente organizzate.

Il problema sembrerebbe risolto perché sono stati individuati i capitoli su cui imputare queste somme da utilizzare per la proroga dei contratti, cioè sul bilancio di previsione 2022-2024, ma mi chiedo cosa succederà dopo il 2024.

Pertanto, annuncio il mio voto favorevole, chiedendo che sia programmata una situazione economica per questi lavoratori a seguire, per cercare di capire dove andranno a finire.

Che facciamo? Li assumiamo per poi buttarli di nuovo fuori?

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni. Ha chiesto di intervenire il collega Mammoliti. Ne ha facoltà.

MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per fare delle riflessioni in merito a un provvedimento che viene reiterato, come diceva la collega Bruni, dopo l'approvazione di dicembre.

Vorrei anche sottolineare che l'appello al senso di responsabilità e di collaborazione dovrebbe avere una funzione istituzionale e politica a 360 gradi, altrimenti rischia di essere strumentale e privo di contenuti politici di merito.

Rispetto al provvedimento, è chiaro che quando in una Regione fragile e difficile come la nostra si attiva un'azione di politica attiva - è di questo che stiamo parlando perché nel corso degli anni siamo stati abituati, purtroppo, a inseguire e ad assistere a politiche passive – ciò rappresenta la novità positiva del provvedimento e del contenuto; lo dissi già nel mese di dicembre, quando votai a favore di quel provvedimento, e lo voglio ribadire oggi, perché questo provvedimento di politica attiva positiva sul quale voterò favorevolmente – mi auguro e sono convinto che lo farà anche il resto del gruppo – non solo denota una grande responsabilità anche rispetto all'appello che faceva il Presidente, ma denota un atteggiamento ancora più avanzato, e spiego anche il perché.

Intanto, la volta precedente – lo ribadisco – affermai che, pur votando a favore, il contenuto del provvedimento non era esaustivo e contemplativo dell'insieme delle categorie di precariato che esistono in Calabria; era giusto, quindi, così come facemmo all'epoca, - presentai un emendamento che fu stato bocciato - approvare un ordine del giorno che impegnava il Governo regionale - lo approvammo a seguito di un'interlocuzione con la Giunta e il Presidente della Regione - e prevedeva degli obiettivi e dei contenuti molto chiari.

Bisogna stabilire, però, se in questo Consiglio regionale, nel massimo livello istituzionale della Regione Calabria, i provvedimenti e gli ordini del giorno che si approvano hanno una valenza e un valore oppure hanno una valenza e un valore solo e semplicemente le cose che dicono alcuni consiglieri, facendo valere con una miopia politica anacronistica la forza esclusiva ragionieristica dei numeri.

Eh no, caro presidente Occhiuto, la responsabilità significa che ogni parte politica di questo Consiglio regionale deve con responsabilità assumersi delle coerenti decisioni e delle posizioni molto appropriate rispetto ai temi che stiamo trattando.

Intanto, questo provvedimento è stato richiamato dal Governo nazionale, quindi mi auguro che questa sia la volta buona per dare un respiro di garanzia e di stabile occupazione a questi lavoratori; tuttavia, coerentemente e contestualmente, chiedo al Presidente per l'appello che faceva, alla Giunta e al Consiglio, di dare attuazione anche all’impegno che prevedeva che entro 90 giorni bisognava fare quei passaggi.

Chiedo al Presidente, al Vicepresidente, a chi ha le deleghe al lavoro: avete bandito dei concorsi sui Centri per l'impiego, poi sono scomparsi e non sappiamo ancora come si stanno realizzando, a che punto sono e se si stanno espletando.

Non abbiamo notizie! A che punto è la garanzia occupabilità lavoro?

La responsabilità noi la cogliamo non solo nel momento in cui una forza politica di opposizione vota a favore un provvedimento, nonostante i rilievi che sono stati fatti opportunamente e puntualmente da chi mi ha preceduto.

Noi stiamo votando un provvedimento, è bene che si sappia, senza che sia stato esaminato dalla Commissione consiliare competente; quindi, caro Presidente, sul piano della responsabilità non abbiamo nulla da imparare da queste ramanzine che ogni volta ci esterna.

Il nostro gruppo denota un senso di responsabilità politico-istituzionale molto più avanzato di quello che ci viene richiesto, tant'è che approviamo un provvedimento senza sollevare rilievi di fronte alla mancata discussione in Commissione.

Quale maggiore responsabilità di questa? Cosa dobbiamo fare? Noi chiediamo invece altrettante responsabilità da parte di chi governa.

Chi governa oggi deve assumere coerentemente questa azione di responsabilità perché per la prima volta in Calabria ci troviamo di fronte a una quantità cospicua, enorme, di risorse e di strumenti che forse non avremo mai più; quindi, la capacità di governare queste dinamiche e questi processi per agganciare e utilizzare le risorse, deve aiutare e deve servire per dare risposte al mondo del lavoro, ai precari, ai giovani che stanno andando via, che stanno lasciando la Calabria.

Su questo terreno si gioca la credibilità del merito degli appelli istituzionali e politici che facciamo, quindi, va bene il provvedimento, ma noi vogliamo che si discuta di un Piano straordinario per il lavoro; vogliamo che si discuta sui temi della sanità per l'assunzione di 2500 operatori che sono andati in pensione e non sono mai stati sostituiti.

Questo è il senso di responsabilità che il gruppo regionale del Partito Democratico, e chi vi parla, sta dimostrando in questo Consiglio! Non per voi, ma per i lavoratori, per i precari, per i giovani, per i calabresi.

Non possiamo seguire il vostro atteggiamento politico altalenante, rispetto al fatto che alcuni lavoratori rientrano nella categoria della stabilizzazione mentre altre categorie, nell’ultimo piano del fabbisogno, sono state escluse per l'ennesima volta.

Veramente pensate di poter governare i processi con questa accentuazione di discrezionalità esagerata? Non è possibile!

Se gradite la collaborazione e la responsabilità della minoranza, noi la dimostreremo nel merito e nei confronti delle persone a cui questi provvedimenti sono indirizzati perché, se dovessimo valutare gli atteggiamenti e le cose che state attuando, questo provvedimento non avremmo dovuto votarlo, proprio per il modo in cui state attuando i processi.

Il nostro, dunque, è uno spirito propositivo e di collaborazione utile, per aprire la stagione di cui parlava il Presidente, all’insegna della collaborazione su temi nodali e centrali.

Personalmente rispetto la rivendicazione positiva della vertenza Calabria che si vuole lanciare anche attraverso il coinvolgimento delle forze sociali, che sono degli attori protagonisti fondamentali della vita della Regione Calabria.

Apprezzo molto questo sforzo che può aiutare a sganciare anche la Calabria dal ruolo di marginalità e di subordinazione che vive nel contesto regionale, però bisogna farlo sempre, a 360 gradi, evitando di arrivare con il provvedimento e non andare fuori di quel rigo e di quella virgola.

Abbiate pazienza! Abbiate la disponibilità e la forza di confrontarvi a campo aperto sui temi, sui contenuti, sui provvedimenti, sulle responsabilità perché l'opposizione, e questo Partito al quale mi onoro di appartenere, vi sta dimostrando invece che è molto più avanzato della collaborazione che voi chiedete: vota il provvedimento nonostante tutto e vi sfida, però, a realizzare contemporaneamente un Piano straordinario per il lavoro, per i giovani, per i disoccupati, per i precari di questa regione.

PRESIDENTE

Grazie, collega Mammoliti. Ha chiesto di intervenire la collega Gentile. Ne ha facoltà.

GENTILE Katya (Forza Italia)

Grazie, signor Presidente. Signori della Giunta, signor Presidente della Giunta, colleghi onorevoli consiglieri, quando si parla di precariato, come oggi, penso che siamo tutti d'accordo. Lo dicevano anche i colleghi consiglieri dell'opposizione: bisogna passarsi una mano sulla coscienza e assumersi, con grande senso di responsabilità, questa enorme mole di oneri che derivano dal passato. È importante che si ribadiscano, secondo me, un paio di cose: così come è mia abitudine, penso che anche le altre Commissioni in questi primi mesi di Legislatura stiano cercando di coinvolgere il più possibile tutti i colleghi sugli argomenti importanti, sui quali è necessaria, come in questo del precariato, la massima condivisione.

E ritengo che il motivo per cui questa proposta di legge non è passata dalle Commissioni sia semplicemente quello dell’urgenza perché, diversamente, centinaia di persone, centinaia di lavoratori avrebbero corso il rischio di perdere il lavoro.

Ritengo - come diceva il presidente Occhiuto e come dichiarava la vicepresidente Princi nei giorni scorsi, il primo maggio – che la sfida del lavoro sia una delle sfide più complicate per la Calabria. Noi dobbiamo dare atto che in questi pochi mesi di legislatura questa Giunta e - mi permetto di dire - anche questo Consiglio stiano lavorando comunque per risolvere tematiche ataviche che si sono incrostate negli anni e che hanno prodotto questi effetti negativi di cui dobbiamo andare a sciogliere i nodi. Ricordo una frase che mi è rimasta impressa - credo a parecchi di noi calabresi – che ha detto il presidente Occhiuto: “La mia Regione dice basta al precariato”.

E credo che questi passi che si stanno facendo in questo periodo - non è il primo questo, in Consiglio ne sono stati fatti altri e anche a livello nazionale e come governo regionale - vadano verso la direzione giusta che è quella di mettere tutto l'impegno, tutta la determinazione e anche il grande senso di responsabilità - lo devo riconoscere ai colleghi della minoranza - per sanare determinate questioni, specie quando riguardano il lavoro e quindi le famiglie.

Ritengo che ci sia bisogno però di più tempo, probabilmente, per andare a risolvere tutte quelle che sono le problematiche che in questo ambito riguardano tanti settori. Penso ai TIS, penso alla i lavoratori della legge 12 del 2014, per cui si stanno mettendo in campo tutta una serie di soluzioni e di percorsi che si stanno vagliando e che verranno proposti poi alle Commissioni, laddove ci saranno, come si auspica, delle proposte di legge risolutive, in maniera tale da dare risposte a tutti i precari calabresi.

Faccio questo passaggio sulla legge 12 perché lo ritengo importante. Qualcuno prima – non ricordo, forse era il dottore Laghi – chiedeva, come se si stesse trattando di figli e figliastri: “Chi stabilisce su quale parte di precariato dover intervenire?”. Credo che nelle intenzioni di questa amministrazione ci sia quella di intervenire per sanare tutte le problematiche che riguardano tutto il precariato ad ampio spettro, insieme e grazie al grande lavoro che sta svolgendo il presidente Occhiuto, al quale dobbiamo dare merito dell'impegno, della passione, della dedizione e della determinazione. Lo diceva bene prima: va avanti comunque anche quando si trova da solo a doversi assumere una responsabilità così enorme.

Quindi io ritengo che oggi, insieme al lavoro che sta svolgendo questa Giunta regionale, per quello che è possibile fare da parte nostra come consiglieri regionali, - lo hanno detto già i consiglieri di minoranza che mi hanno preceduto - sia un’assunzione di responsabilità votare questa legge e riuscire a cambiare le sorti della Calabria, dei giovani calabresi che hanno la necessità di avere una dignità lavorativa importante in Calabria, che al momento non c'è.

Faccio un passaggio ancora rispetto ai lavoratori della legge 12, che di tanto in tanto si sentono probabilmente gli ultimi, dimenticati, solo per rassicurarli perché sono all'attenzione - credo di poter parlare a nome del Consiglio, perché penso che siamo tutti concordi sulla necessità che si risolvano le problematiche relative al precariato calabrese - di questa Giunta quindi del presidente Occhiuto, in particolar modo della vicepresidente Princi, che tanto si sta impegnando in tal senso e anche del presidente Mancuso. Insieme tutti noi consiglieri faremo la nostra parte. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Gentile. Ha chiesto intervenire il collega Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente per manifestare nuovamente la posizione del mio gruppo, dopo l’intervento del consigliere Laghi. Chiedere responsabilità all'opposizione rischia di diventare o di essere il solito refrain, le solite parole vuote. Lo dico con molta chiarezza: l'opposizione deve fare il suo mestiere e la maggioranza il suo. Non esiste oggi la possibilità di creare in Calabria, per quanto mi riguarda, forme di governissimo. C'è un Governo nazionale in cui ci sono tutti partiti assieme. Io non so se questo sia il modello che si vuole ricalcare in questo Consiglio regionale. Per quanto mi riguarda, ripeto quello che ho detto all'insediamento di questo Consiglio: quello che serve alla Calabria non è il governo di tutti, né tantomeno di maggioranza o di opposizioni mascherate, serve una maggioranza che governa, che si assume la responsabilità delle proprie azioni, che ci mette la faccia e che sarà chiamata a rispondere della propria azione fra qualche mese, quando non ci saranno più alibi, perché chi governa si assume l'onere e l'onore delle scelte.

La minoranza invece fa un altro mestiere: il mestiere della minoranza è quello di avere dignità e decoro nell'istituzione che rappresenta; dignità e decoro significa che deve esercitare fino in fondo quello che è il mandato che i propri elettori gli hanno dato; il mandato dei propri elettori è quello di esercitare un potere di controllo e di verifica e di miglioramento eventualmente delle posizioni che la maggioranza esprime anche nei testi normativi.

Questa ritengo che debba essere la funzione dell'opposizione.

Rispetto a questo mandato non intendo venire meno e in proposito do una breve comunicazione all'Aula: proprio questa mattina mi sono dimesso dal ruolo di vicepresidente della Commissione di vigilanza. Un atto che ha solamente una valenza simbolica, ma che dimostra una coerenza tra quello che si dice in questa Aula e quelli che sono i fatti. Avevo annunciato che non avrei soprasseduto su dei voti favorevoli dati alla maggioranza su questioni strategiche così rilevanti, ritenendo questo un atto di non garanzia rispetto al ruolo della minoranza stessa e sono stato coerente con quello che avevo accennato. Ritengo che, in questo momento, l'opposizione nella Commissione di vigilanza non abbia quella forza e quel ruolo necessari per contrastare il ruolo che in questo momento, in tutti i provvedimenti normativi ha la maggioranza. Non solo perché le leggi non passano più nelle Commissioni, ma - si badi bene - è proprio un approccio che viene ormai consolidato nella prassi legislativa di questo inizio legislatura che considera quasi come un mero ruolo di ratifica, un mero ruolo di orpello quello dei consiglieri di opposizione.

Il presidente Occhiuto, nella scorsa seduta, dopo il voto positivo sulla legge sulla multiutility, ha fatto una dichiarazione ben precisa: ha dichiarato che vorrebbe un'opposizione che proponesse qualcosa e che non si opponga in maniera pregiudizievole su ogni proposta del governo regionale. È fiducioso il presidente Occhiuto che l'opposizione crescerà nei prossimi mesi. Per quanto mi riguarda lo rassicuro sin da ora e proprio per rassicurarlo, per avere maggiore forza dell'opposizione, ho lanciato questo segnale in Commissione vigilanza - che ribadisco qui – e che è di una nettezza chiara su quelli che sono i ruoli di governo e su quelli che sono i ruoli di opposizione. Anche qui quando si parla di precariato, si portano provvedimenti che hanno una certa utilità, ovviamente nessuno vuole fare un’opposizione pregiudizievole, ma non si può neanche impedire di sottolineare le tante cose che non vanno, anche in provvedimenti che hanno finalità utile e meritevole, come quello di cui noi ora stiamo discutendo.

Infine sulle informative: non vorrei aprire un dibattito perché il presidente Occhiuto ha indicato quello che ha comunicato al Governo circa le richieste della Calabria. Dopo 40 anni di meridionalismo ancora siamo a chiedere strade e ferrovie! Sembra quasi di trovarci nel dopoguerra. A me interessa capire cosa il Governo però ha detto rispetto alle nostre richieste e quanto noi siamo pronti, rispetto alle richieste o alle risposte del Governo, a fare rispetto a queste battaglie, altrimenti tutto si riduce nell'arte e nell'esercizio della retorica.

E oggi - attenzione, perché i cittadini non ci comprendono più - parlare dell'ospedale di Vibo - e chiudo su questo - significa parlare di una ferita aperta a quella comunità. Nel 2004 si è posta la prima pietra per la costruzione di un nuovo ospedale nella città di Vibo; siamo nel 2022 e, ancora, non solo non sono iniziate le opere, siamo soddisfatti perché siamo riusciti a ragionare su come contingentare le acque di un fosso e abbiamo chiuso un accordo a questo riguardo. Non vado orgoglioso di questo, non dirò alla mia comunità che si realizzerà un risultato storico perché realizzeremo il nuovo ospedale, perché quella comunità lo aspetta da vent'anni e nel frattempo ho un ospedale da terzo mondo, rispetto al quale non sono garantite le prestazioni e i diritti costituzionali essenziali dei cittadini.

Non ho, quindi, il coraggio di andare a dire che oggi c'è una vittoria della politica. No! Noi non abbiamo vinto un bel niente. Noi stiamo facendo solo il nostro lavoro che è ancora troppo poco. Troppo poco, rispetto alle difficoltà e ai problemi della Calabria. E, quindi, riconfermo la nostra posizione - è una posizione diversa - di astensione. Noi ci asterremo su tanti provvedimenti oggi che riteniamo utili da un punto di vista di finalità e di obiettivo, ma riteniamo che l'opposizione non possa confondere il proprio ruolo con un atteggiamento acritico e non fare capire che deve fare, fino in fondo, il proprio lavoro che è quello di rimarcare con nettezza una visione alternativa e diversa per questa regione, per come l'abbiamo spiegata ai cittadini calabresi durante la campagna elettorale, altrimenti vuol dire che, in questi pochi mesi, già si sono confuse le acque e che, quindi, ancora una volta, i confini diventano davvero labili tra un banco e l'altro. Grazie. Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, collega Lo Schiavo. Non ci sono altri interventi. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso, con autorizzazione al coordinamento formale. La legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 57/12^ di iniziativa dei consiglieri M. Comito, P. Caputo, S. Cirillo recante: “Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021 e 9/1996”

PRESIDENTE

Il terzo punto riguarda la proposta di legge 57/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito, Caputo, Cirillo, recante “Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021 e 9/1996”. Cedo la parola al relatore, consigliere Comito, per illustrare il provvedimento.

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. La presente proposta di legge è volta ad abrogare alcune disposizioni della legge regionale 1 marzo 2022, n. 1, in particolare ad abrogare le lettere a) e c) del comma 1 dell’articolo 1. Le modifiche, concordate con il Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri al fine di scongiurare un’impugnativa governativa, mirano a superare le criticità sollevate dagli uffici legislativi del Ministero della Difesa, della Salute, dell’Interno e del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nell’ambito del principio di leale collaborazione Stato-Regioni.

In particolare, quanto alla previsione di cui al comma 1, volta ad abrogare le lettere a) e c) della legge regionale numero 1 del 2022, si evidenzia quanto segue.

Ai sensi del comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale numero 1 del 2022 sono apportate le seguenti modifiche:

a) alla lettera f) del comma 2 dell'articolo 6 sono eliminate le parole: "in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici" e le seguenti parole: "alle produzioni agricole ed alle opere approntate su terreni vincolati per gli scopi di cui alle lettere a), b) e c)";

c) alla lettera b) del comma 2 dell'articolo 22 sono eliminate le parole seguenti: "alle produzioni agricole".

L'intervento di novellazione, volto ad abrogare le suddette lettere, a loro volta abrogatrici di disposizioni normative della legge regionale numero 9 del 1996, non fa rivivere automaticamente le disposizioni soppresse. Occorre una previsione espressa dello stesso legislatore. Per tale motivo, al comma 1 della presente proposta di legge, dopo la previsione dell’abrogazione espressa delle lettere a) e c) della legge regionale numero 1 del 2022, si prevede la reviviscenza espressa delle disposizioni precedentemente abrogate.

La proposta si compone di 3 articoli: l’articolo 1 abroga le lettere a) e c) del comma 1 dell’articolo 1 della legge regionale numero 1 del 2022 e contestualmente prevede la reviviscenza espressa delle disposizioni soppresse; inoltre modifica la legge regionale numero 32 del 2021 e abroga il comma 1 dell’articolo 9; l’articolo 2 prevede l’invarianza finanziaria di tale proposta di legge regionale; l’articolo 3, in ultimo, dispone l’entrata in vigore anticipata della legge, fissandola nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul BUR Calabria. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto intervenire la collega Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Anche durante questa seduta di oggi, non posso che riconfermare il mio pensiero ed è quello che ribadisco dall'inizio di questa legislatura: non è ammissibile un modus operandi così approssimativo e poco chiaro, così come quello utilizzato in questo momento. Questa proposta di legge 57, recante modifiche alle leggi regionali 1/2022 32/2021 e 9/1996 è la dimostrazione, chiara e lampante, che da questo modo di operare questa nostra terra benefici non ne trae. Questa proposta di legge dimostra che solo a distanza di quattro mesi dall'approvazione di queste leggi ci troviamo qui a discuterne perché è necessario modificarle nuovamente. Appare assurdo che il presidente Occhiuto chieda sempre velocità al Consiglio regionale per affrontare le problematicità di questa nostra Regione e poi noi ci ritroviamo in Consiglio a dovere ridiscutere sempre le stesse leggi perché scritte male o perché non adeguate alla normativa nazionale o perché non rispettano dei passaggi procedurali.

Questo tema della manutenzione mi fa pensare – perdonatemi - di essere in un'officina piuttosto che non in Consiglio regionale. Non sarebbe meglio prendersi del tempo prima per lo studio e la stesura delle proposte anziché doverle modificare continuamente dopo? Badate bene: la fretta è veramente una cattiva consigliera e la Calabria continua a rimanere indietro perché non si riescono a fare delle leggi che siano scritte in maniera corretta, non vengono rispettati tutti i passaggi e non si approfondiscono gli argomenti. A pochi mesi di distanza vengono modificate dalla maggioranza leggi che sono state scritte da voi, che vengono fatte rivivere attraverso disposizioni che la stessa maggioranza aveva abrogato. Siamo allucinati! È un cane che si morde la coda.

Continuo a sostenere che questo modo di lavorare, che trovo superficiale e fin troppo celere, non può aiutare questa nostra terra di Calabria. Ritengo che questa proposta di legge sia una vera marmellata. Mi attiverò e attiverò un canale di comunicazione con il Ministero delle Regioni a cui trasferirò tutta la documentazione per sottoporre a valutazione l'operato del Consiglio. Chiaramente, il mio voto è contrario.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bruni. Non ci sono interventi. Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

PRESIDENTE

Al titolo della proposta di legge è pervenuto l’emendamento protocollo numero 10711, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La presente proposta emendativa si rende necessaria al fine di inserire nel titolo e nella rubrica dell’articolo 1 della proposta di legge numero 57/12^ il riferimento alla legge regionale numero 6 del 2022.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

All’articolo 1 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 10582, a firma del consigliere Cirillo, al quale cedo la parola per l’illustrazione.

CIRILLO Salvatore (Coraggio Italia)

Grazie, Presidente. La presente proposta emendativa si rende necessaria per correggere un mero errore materiale alla lettera a) del comma 1 dell’articolo 1 della proposta di legge in argomento, la quale non specificava l’articolo della legge regionale numero 1 del 2022 oggetto dell’intervento di manutenzione normativa.

L’emendamento avendo carattere ordinamentale non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 1 per come emendato.

Articolo 1

(È approvato per come emendato)

Sono pervenuti alcuni emendamenti inerenti l’inserimento di articoli dopo l’articolo 1.

Il primo è l’emendamento protocollo numero 10696/A01, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo 1 bis.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. La presente proposta emendativa si rende necessaria per abrogare il comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale numero 6 del 2022, in ragione di un impegno assunto con il Governo, nell’ambito del principio di leale collaborazione Stato/Regioni.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo 10696/A04, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo 1 ter.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione. 

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Con la modifica alla legge regionale numero 15 del 10 luglio 2007 si interviene per autorizzare il Dipartimento competente in materia di risorse idriche a stipulare con la SO.RI.CAL. S.p.A. apposita Convenzione che regolamenti l’erogazione delle risorse finanziarie residue disciplinate dal comma 1 dello stesso articolo, nonché la restituzione di tutte le anticipazioni erogate.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo 10696/A02, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo 1 quater.

Cedo la parola al proponente per l’illustrazione.

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Presidente, illustro io l’emendamento. Con l’inserimento dell’articolo 1 quater, la Regione Calabria modifica l’articolo 4 della legge regionale numero 36 del 1986 che prevede interventi a favore degli uremici, dei dializzati, al fine di riconoscere ai soggetti nefropatici cronici, sottoposti a trattamento dialitico e a controlli, il rimborso delle spese sostenute per il trasporto dal domicilio ai centri di nefrologia/dialisi e ritorno, con le modalità indicate dall’emendamento stesso. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

Passiamo all’emendamento protocollo numero 10696/A03, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, introduttivo dell’articolo 1 quinquies.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. Con l’articolo 1 quinquies si integra quanto disciplinato dal comma 4 dell’articolo 7 della legge regionale in esame, infatti, l’attuale formulazione del comma 4 si limita a prevedere quanto segue: “La Giunta regionale può istituire, con proprio atto, unità organizzative autonome e/o di progetto, anche all’interno di strutture organizzative esistenti, per la cura di specifici adempimenti o per il perseguimento di particolari obiettivi anche appartenenti alla competenza di più dipartimenti”.

Pertanto, con la proposta in esame si specifica espressamente il limite massimo delle U.O.A. (Unità Organizzative Autonome), fissate in 5, e si equipara il trattamento economico dei dirigenti responsabili alle stesse assegnati, al fine di assicurarne l’autonomia e l’efficacia nell’attuazione dei rilevanti compiti alle stesse demandati, a quello dei dirigenti generali dei dipartimenti regionali, ridotto, però, del 10 per cento.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento: l’emendamento è approvato.

All’articolo 2 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 10696/A05, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione. Prego.

CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)

Grazie, Presidente. L’articolo 2 della proposta di legge numero 57/12^ è sostituito dal seguente: “1. Dall’attuazione degli articoli 1,1 bis, 1 ter non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. 2. All’attuazione dell’articolo 1 quater si provvede con le risorse del Fondo Sanitario regionale. 3. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 1 quinquies, pari ad € 184.689,99 per l’anno 2022 e ad € 277.034,99 per gli esercizi successivi, si fa fronte con le risorse già allocate alla Missione 1, Programma 10 del bilancio di previsione 2022-2024.”. Grazie.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento interamente sostitutivo dell’articolo 2: l’emendamento è approvato.

Articolo 2

(È approvato l’emendamento interamente sostitutivo)

Articolo 3

(È approvato)

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso, per come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Proposta di legge numero 46/12^ di iniziativa dei consiglieri K. Gentile, S. Cirillo, G. Gelardi, G. Graziano, G. Crinò, G. Neri, D. Tavernise recante: “Norme per l'incremento, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura calabrese”

PRESIDENTE

Passiamo al quarto punto all’ordine del giorno relativo alla proposta di legge numero 46/12^ di iniziativa dei consiglieri K. Gentile, S. Cirillo, G. Gelardi, G. Graziano, G. Crinò, G. Neri, D. Tavernise, recante: “Norme per l'incremento, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura calabrese”.

Cedo la parola al relatore, consigliera Gentile, per l’illustrazione del provvedimento.

GENTILE Katya (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Poiché ieri sono pervenute 17 osservazioni da parte del Dipartimento, vorrei chiedere la riassegnazione della proposta di legge alla Commissione competente per ulteriori approfondimenti. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Quanto appena chiesto dalla Presidente della Commissione agricoltura, Gentile, che apprezzo per la sua onestà e sincerità, testimonia ancora una volta quello che, da un po’ di tempo, l’opposizione sta dicendo all’Aula. Anche poco fa, abbiamo approvato degli interventi di manutenzione normativa che dimostrano, appunto, che c’è una certa fretta – non dico altro – nell’approvare i provvedimenti.

Il fatto che, oggi, si porti in Aula un provvedimento di questo genere – che è stato discusso dalla Commissione – sul quale arrivano 17 osservazioni da parte del Dipartimento vuol dire che qualcosa non funziona.

Vi dico di regolarvi, tra Giunta, Consiglio e Settore assistenza giuridica, per arrivare a una sintesi che non faccia fare brutta figura al Consiglio regionale e che non crei anche questo rischio di continui interventi di manutenzione normativa da parte dell’Aula.

Evitiamo questo errore perché la fretta – l’ho detto anche nell’ultima seduta di Consiglio – fa sempre i figli ciechi. Non ci vuole niente a perdere un giorno in più, una serata in più in Commissione, per arrivare alla sintesi migliore. Diciamo questo e auspichiamo che venga fatto in ogni occasione e in ogni momento.

Non bisogna avere fretta, se non quella di dare risposte ai cittadini, mettendo in campo le migliori proposte e non dando risposte alle quali, poi, occorre sempre mettere una pezza. Non mettiamo pezze, ma produciamo atti legislativi adeguati e che siano inattaccabili da ogni punto di vista.

Questo è l’invito che mi sento di fare, come minoranza, come ha già fatto, poco fa, la collega Bruni per quanto riguarda gli interventi di manutenzione normativa.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua. Faremo tesoro dei suoi consigli, però volevo dirle che la riassegnazione della proposta di legge in Commissione è stata chiesta in seguito allo spostamento della competenza dalla sesta alla seconda Commissione consiliare.

Cedo la parola alla consigliera Gentile per spiegarlo ulteriormente.

GENTILE Katya (Forza Italia)

Ci sono alcuni approfondimenti, anche di natura tecnica, che andavano evidentemente rivisti, anche in virtù dell’invarianza finanziaria della legge per cui era necessario e doveroso, secondo me, ripercorrere e rivedere il dettato di legge in maniera tale da poter essere tutti concordi, considerato anche che la proposta è stata approvata all’unanimità. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la riassegnazione della proposta di legge alla sesta Commissione.

 

(Il Consiglio riassegna la proposta alla Commissione competente)

Proposta di legge numero 39/12^ di iniziativa dei consiglieri P. Raso, G. Gelardi recante: “Strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena”

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di legge numero 39/12^ di iniziativa dei consiglieri P. Raso e G. Gelardi, recante: “Strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena”.

Cedo la parola al relatore, consigliere Gelardi, per l’illustrazione del provvedimento. 

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini), relatore

Onorevoli Presidenti di Consiglio e Giunta, stimati accessori, carissimi colleghi, la presente proposta di legge mira a istituire le strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, in quanto vi è la necessità di dotare il territorio regionale di specifiche strutture residenziali di tipo comunitario per l’esecuzione delle misure penali integrate nel contesto sociale di appartenenza, che permettano, finalmente, al Centro per la giustizia minorile per la Calabria di collocare i ragazzi all’interno del territorio regionale di appartenenza, scongiurando la pratica del collocamento fuori regione, oggi largamente adottata per carenza di strutture specifiche.

Ho chiesto oggi di poter relazionare in Aula in merito a questo progetto di legge perché ritengo importante spendere qualche parola per provare a comunicare a voi tutti, non tanto e non solo il contenuto del progetto – che, peraltro, è già stato minuziosamente discusso nelle Commissioni consiliari – ma, bensì, lo spirito con il quale si è lavorato a questa proposta.

Come ormai sapete, provengo dal mondo della scuola e ho trascorso, praticamente, una vita intera a dedicarmi alla formazione delle giovani generazioni.

In questi svariati anni, dedicati con passione e impegno ai ragazzi, ho avuto mille soddisfazioni, ma, purtroppo, ho visto anche mille sofferenze e situazioni difficili e da questo personale spaccato di vita nasce lo spirito del progetto di legge.

Cari colleghi, per tutti gli anni di lavoro, ho sempre tenuto a mente il monito di quello che considero un grande esempio di umanità e professionalità – mi riferisco all’indimenticato Don Lorenzo Milani – che usava dire: “se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola, è un ospedale che cura i sani e respinge i malati”.

Oggi, colleghi, facendo il dovuto parallelo con il mondo scolastico, in Regione Calabria, purtroppo, avviene proprio questo.

Quando un ragazzo molto giovane commette un serio sbaglio o, comunque, per svariati motivi, lo si allontana momentaneamente dalla famiglia affinché venga gestito e preso in carico direttamente da strutture statali, succede spesso che questo ragazzo debba essere allontanato dalla Calabria perché c’è carenza di strutture adeguate. Questo non è giusto, non è corretto e non è civile.

Se falliremo con i ragazzi più difficili, avremo fallito con tutti i ragazzi e, dunque, con tutti i calabresi. Dobbiamo, invece, intervenire e cambiare questo stato di cose e tenere proprio questi ragazzi il più vicino possibile a noi.

Questo è lo spirito con cui oggi in Aula vi presento il progetto. Diamo a questi giovani strutture adeguate e all’avanguardia, con wifi, spazi per lo sport, per le arti e per la musica. Insomma, diamo loro il meglio che abbiamo, dimostrando la stessa sensibilità istituzionale dimostrata pochi giorni addietro dal presidente Mancuso con l’assegnazione della borsa di studio al giovane calabrese di nome Francesco che, durante il suo percorso di recupero maturato nell’ambito del circuito penale minorile, si è laureato al Conservatorio e, grazie a questa borsa di studio, potrà insegnare musica a ragazzi ospiti di comunità solidali.

Con questo animo, mi rivolgo oggi a tutta l’Aula consiliare, a maggioranza e opposizione, senza distinguo, perché vorrei che il progetto passasse all’unanimità e che uscisse dall’Aula un segnale dalla Calabria per la Calabria.

Abbiamo affrontato l’iter legis con grande senso delle Istituzioni. La Commissione di merito ha anche accolto alcuni degli emendamenti delle minoranze. Si è verificato il caso – e l’onorevole Bruni mi sarà testimone di questo – che entrambi abbiamo presentato degli emendamenti di cui uno che, con parole diverse, di fatto, proponeva la stessa modifica e sono stato concorde con la decisione della Commissione affinché si approvasse quello della collega invece del mio. Poi, ancora, altri emendamenti migliorativi sono stati accolti con favore.

Concludo, colleghi, esortandovi a tenere vicini e non lontani questi ragazzi più sfortunati di altri, dandogli il meglio e non il peggio.

Solo così saremo una Regione migliore. Grazie, Presidente, e grazie a tutti.

PRESIDENTE

Grazie, collega Gelardi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Ho sentito le parole del consigliere Gelardi che condivido; parole da buon padre di famiglia, da preside anche, da dirigente scolastico, quindi sono senza dubbio condivisibili. Quello che manca un po’ in questa proposta di legge – collega, mi consenta di dirglielo – è un’analisi dei dati.

Non basta dire che c’è il suggerimento da parte del Tribunale per i minori di mancanza di posti per presentare una proposta di legge. Tra l’altro, non dobbiamo far confusione tra i giovani che vengono allontanati dalle famiglie da parte del Tribunale attraverso l’attivazione dei servizi sociali con i giovani, invece, che sono raggiunti da provvedimenti penali in esecuzione di pena: sono due casi assolutamente distinti che vanno trattati in maniera differente.

Si parla di costi che la Regione sostiene per i ragazzi che vengono inviati fuori regione però i dati che ci consegna la statistica fatta, tra l’altro, dal Ministero della Giustizia ci dicono un’altra cosa. Ci dicono che la Calabria costituisce un’eccezione in positivo da questo punto di vista: su tre Centri che sono operativi sul territorio nazionale ben due sono all’interno della nostra regione. Sono centri ministeriali, non privati, che sono oggetto di questa legge: uno è a Catanzaro, con la disponibilità di 12 posti, e uno a Reggio Calabria, con la disponibilità di 6 posti. Dopodiché, lei diceva che c’è l’esigenza di attivare anche dei Centri con un carattere privato. Condivido la sua riflessione, però le dico che questi Centri in Calabria già ci sono: sono individuati in maniera differente, sono dei Gruppi appartamento, con i quali c’è una Convenzione con il Ministero della Giustizia, all’interno dei quali oggi ci sono dei ragazzi sottoposti a procedimenti penali in esecuzione di pena. Non si tratta di uno, due, tre o quattro, ma sono ben sedici centri privati che oggi riescono a portare avanti questo servizio di accoglienza.

Inoltre, le statistiche del Ministero della Giustizia – tra l’altro, l’ultima è di pochi giorni fa ed è aggiornata al 15 marzo 2022 – ci dicono, in maniera chiara, che, mediamente, in Calabria ci sono circa 25/30 ragazzi oggetto, appunto, di provvedimenti del Tribunale per i minori rispetto all’incirca a 50 posti presenti nella nostra regione.

Quindi, i dati ci dicono tutt’altro, che non c’è necessità di attivare nuovi Centri privati, ma che quelli già presenti sono sufficienti. 

In più c'è da sottolineare un caso praticamente più unico che raro nella nostra Regione: ad oggi - come tra l’altro i funzionari del Dipartimento hanno sottolineato - il costo per il mantenimento di questi ragazzi ricade sulla Regione Calabria, quindi non è il Ministero della Giustizia che interviene pagando la retta, ma è la Regione Calabria che paga questa retta in maniera atipica, perché in tutte le altre Regioni d'Italia la retta di questi centri è pagata dal Ministero della Giustizia.

Quindi, voglio fare una riflessione: si può anche - per l'amor di Dio - introdurre una nuova legge che preveda l'apertura di un'altra tipologia di centri, però, evidenzio, collega Gelardi: che in tutta Italia si sta andando in direzione opposta. Difatti, non vengono aperti centri dedicati unicamente all'ospitalità di tali individui, perché si potrebbe finire per ghettizzarli, ma vengono utilizzati, invece, i Gruppi appartamento, che in Calabria sono già operativi. All'interno di questi Gruppi, infatti, si trovano ragazzi con percorsi di vita differenti ed è proprio questa la ratio delle linee guida ministeriali che si vuole seguire in questi anni, cioè mettere insieme dei ragazzi con esperienze diverse, affinché possano avere un percorso formativo differente, piuttosto che far ritrovare ragazzi che debbano scontare una pena all'interno delle comunità per reati penali, contro il patrimonio o contro la persona. Purtroppo, mettendo insieme ragazzi con le medesime problematiche, come all'interno di istituti penitenziari, spesso si provoca un danno.

Condivido, senza dubbio, il suo spirito e – ripeto - apprezzo le sue parole da padre di famiglia e da dirigente scolastico, le dico però che questa legge è abbastanza approssimativa, perché non abbiamo i dati sulle reali esigenze dei minori fuori regione. Al momento, abbiamo più posti disponibili rispetto a quelle che sembrano, dai dati che pubblica il Ministero, le esigenze della nostra Regione.

Inoltre, abbiamo una grande opportunità: poter utilizzare i Gruppi appartamento - ce ne sono 6 a Catanzaro, 4 a Cosenza, 1 a Crotone, 5 a Reggio Calabria, nei quali ci sono 1-2 posti autorizzati - per autorizzare qualche posto in più e aumentare l'accoglienza nella nostra regione.

Personalmente, piuttosto che votare contro, mi astengo, perché ho capito le sue intenzioni. Mi rendo disponibile ad approfondire ancora di più una materia che sicuramente lei ha affrontato con lo spirito giusto, ma che manca di un'analisi un po’ più approfondita. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto d’intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. L’iter di questa legge è stato abbastanza complesso, difatti è stata più volte, non soltanto una, presentata e ripresentata, perché, a mio parere, contiene delle difficoltà interpretative e presenta dei punti di debolezza sia di merito sia di metodo.

Voglio dire riguardo questa legge, per la verità, che l'ambito dell'ordinamento penitenziario dei minori è di esclusiva competenza statale, mentre l'assistenza sociale è chiaramente demandata alla Regione. Però, la Regione questo ambito lo ha già normato con la legge numero 23 del 2003 e con un apposito regolamento, il numero 22 del 2019 - neanche tanto remoto.

Per cui, francamente, dal mio punto di vista, non si sentiva la necessità di una proposta di legge che - ribadisco - non è estremamente esaustiva, chiara e non dà delle indicazioni univoche e, in più, è anche, in più di un punto, carente nell’articolazione, nel dettaglio, nelle proposte operative che avrebbero dovuto essere proprie di una proposta di legge.

Proprio nell'ottica di cui si diceva prima, non basta – ripeto - proporre un argomento sensibile, delicato, per assicurarsi il supporto della minoranza. Il supporto della minoranza - che c'è stato, come è stato anche riconosciuto dal presidente Occhiuto quando c'è stata condivisione di obiettivi – c’è quando si ha l'impressione di poter efficacemente o positivamente contribuire, come in questo caso, alla stesura di un testo che presenta, a nostro modo di vedere, delle lacune. Ed è per questo che, pur non ritenendo utile proporre una legge apposita - dato che bastava, più semplicemente, riformare la legge e il regolamento che ho poco fa ha citato -, noi ci siamo impegnati a proporre tutta una serie di aggiustamenti che riguardavano, nello specifico, per esempio, un Piano regionale per l'inclusione socio-lavorativa dei minori e dei giovani adulti in esecuzione penale che definisca tutti gli interventi e le azioni che la Regione, in collaborazione e coordinamento con tutti i soggetti pubblici e privati competenti, dovrebbe adottare per favorire il reinserimento del minore.

Quindi, un aspetto e operativo per il recupero di questi ragazzi.

Un'altra cosa di cui abbiamo ritenuto fosse carente la legge e che in Commissione abbiamo proposto di inserire è stato di definire - cosa che abbiamo proposto come emendamento - un elenco puntuale e dettagliato dei servizi che le strutture di comunità devono garantire al minore, non lasciando alla buona volontà o alla discrezionalità di chi dirige la singola struttura, la scelta di quali opzioni e quale possibilità dare.

Francamente, mi sembravano e tutt'ora mi sembrano delle proposte assolutamente ragionevoli e di completamento e chiarimento della proposta di legge.

Devo dire con rammarico, che - spero si tratti di una soltanto di una impressione che i fatti smentiranno - mi sembra che il dialogo maggioranza - minoranza sia, al solito, semplificato in un'ottica di una politica forse non al top: le proposte e gli emendamenti della maggioranza vanno bene, quelli della minoranza sono una sequela di sciocchezze.

Per cui, visto che – ripeto: parliamo di una legge che, a mio modo di vedere, non è indispensabile perché bastava intervenire su quello che già c'è; sono state bocciate delle proposte di emendamento che mi sembravano e mi sembrano assolutamente ragionevoli, arricchenti e di completamento alla proposta di legge. Pe tali ragioni noi non possiamo supportare questa proposta di legge. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto d’intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Come ha detto il consigliere Gelardi, abbiamo lavorato molto in Commissione e abbiamo cercato di seguire un iter, però alcuni correttivi, dati da emendamenti migliorativi, non sono stati approvati.

Mi rimangono, comunque, dei dubbi sull’esistenza, intanto, di una legge già normata con un regolamento, che sarebbe molto più facile da modificare piuttosto che presentare una nuova proposta di legge. Ma mi rimangono dubbi anche sulla richiesta pervenuta dal Centro di giustizia minorile. Mi è stato assicurato che il Centro di giustizia minorile avrebbe richiesto di approvare, con urgenza, una legge in questa direzione, però noi non abbiamo visto questa richiesta.

Dopodiché, non sono stati neanche coinvolti gli attori che sono deputati ad attuare i servizi socio-assistenziali che questa nuova proposta di legge evidenzia, quindi, con nuove autorizzazioni e che si inseriscono - come diceva il collega Alecci - all'interno della programmazione dei servizi socio-assistenziali che è già compito di altri organismi previsti dalla legge regionale 23 del 2003. Mi riferisco, in particolare, proprio alla Conferenza permanente regionale per la programmazione socio-assistenziale regionale.

Voglio rammentare, comunque, che, in ogni caso, l'attuazione di questi servizi socio-assistenziali passa attraverso gli Ambiti territoriali sociali che non sono stati interpellati prima dell'approvazione della legge e che rischiano di non riuscire ad applicare la legge stessa. Si rischia, dunque, di vanificare la necessità e l’urgenza che lo stesso Centro di giustizia minorile sembrerebbe avere manifestato.

Per questo, manifestando, dunque, ancora tutti questi miei dubbi, stante la necessità e urgenza che sembra la renda indifferibile e con la raccomandazione di non rendere inapplicabile questa legge non inserendola come aggiornamento/modifica di una programmazione dei servizi socio-assistenziali, comunico la mia astensione dal voto.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bruni. Prendiamo atto che sono pervenute la nuova relazione illustrativa e la nuova relazione tecnico-finanziaria presentate dal consigliere Gelardi, protocollo numero 10556/A04, in sostituzione di quelle allegate al testo licenziato dalla Commissione.

Passiamo all'esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

All'articolo 3 è pervenuto un emendamento, protocollo numero 10556/A03, a firma del consigliere Gelardi, a cui cedo la parola per l'illustrazione.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

Il presente emendamento mira a rendere sostenibile la presenza delle strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale, ovvero esecuzione di pena, atteso che la previsione di più strutture nell'ambito del territorio regionale renderebbe, per assurdo, economicamente non più sostenibile il sistema di collocamento dei minori e giovani adulti rispetto alle reali esigenze di collocamento.

L'intervento normativo ha carattere ordinamentale e non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gelardi. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento. L'emendamento è approvato.

Votiamo l'articolo 3 così come emendato.

Articolo 3

(È approvato come emendato)

Articolo 4

(È approvato)

All'articolo 5 è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10556/A02, a firma del consigliere Gelardi, a cui cedo la parola per l’illustrazione. Prego.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento mira ad esplicitare la neutralità finanziaria della proposta di legge, recependo quanto osservato durante i lavori della Commissione. L'intervento normativo ha carattere ordinamentale e non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Gelardi. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento: l'emendamento è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 5.

Articolo 5

(È approvato come emendato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

Articolo 9: è pervenuto l'emendamento, protocollo numero 10556/A01, a firma del consigliere Gelardi, a cui cedo la parola per l’illustrazione.

GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Il presente emendamento mira a coordinare quanto già previsto dalla proposta emendativa di cui al comma 2 dell'articolo 3 e si pone l'obiettivo di rendere sostenibile la presenza delle strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale, ovvero esecuzioni di pena, atteso che esistono già sul territorio regionale strutture ministeriali pienamente funzionanti.

L'intervento normativo ha carattere ordinamentale e non comporta oneri a carico del bilancio regionale. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

COMITO Michele (Forza Italia), relatore

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento: l'emendamento è approvato.

Pongo in votazione l’articolo 9.

Articolo 9

(È approvato come emendato)

Articolo 10

(È approvato)

Articolo 11

(È approvato)

Passiamo alla votazione la legge nel suo complesso, unitamente al relativo allegato con autorizzazione al coordinamento formale, sostituendo le relazioni, illustrativa e tecnico finanziaria, che corredano il provvedimento con quelle presentate dal consigliere Gelardi.

La legge, unitamente al relativo allegato, è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 50/12^ di iniziativa del consigliere S. Cirillo recante: “Modifiche alla legge regionale 26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in materia di concessioni per attività di acquacoltura)”

PRESIDENTE

Passiamo al sesto punto all'ordine del giorno: proposta di legge numero 50/12^ di iniziativa del consigliere S. Cirillo, recante: “Modifiche alla legge regionale 26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in materia di concessioni per attività di acquacoltura)”

Cedo la parola al relatore, consigliere Gentile, per illustrare il provvedimento.

GENTILE Katya (Forza Italia), relatore

Grazie, Presidente. Questa proposta di legge, di iniziativa del consigliere Cirillo, è stata esaminata e approvata all'unanimità il 19 aprile scorso dalla Commissione che ho l'onore di presiedere; il 28 aprile la seconda Commissione ha reso parere favorevole.

Si tratta di una proposta di legge composta da soli 4 articoli, avente lo scopo di rendere permanente quanto disposto dalla legge regionale numero 14 del 2021, in merito al superamento della disparità di trattamento tra le varie tipologie di operatori di un settore, quello dell'acquacoltura, gravemente colpito dalla crisi economica in atto.

Con la legge regionale attualmente vigente, soltanto per gli anni 2021- 2022, alle concessioni di specchi acquei del mare territoriale, ovvero al compendio demaniale oggetto di concessione per attività di acquacoltura, si applicano, indipendentemente dalla natura giuridica del concessionario, le misure unitarie dei canoni fissati in attuazione dell'articolo 3, comma 2, del decreto legge del 5 ottobre 1993, numero 400: “Disposizioni per la determinazione dei canoni relativi a concessioni demaniali marittime”, convertito, con modificazioni, nella legge 4 dicembre 1993, numero 494.

Il provvedimento in esame propone l'abrogazione del limite temporale di detta previsione legislativa, rendendo l’intervento strutturale.

L'articolo 1 ha lo scopo di modificare il titolo della legge al fine di renderlo rispondente al novellato contenuto. L'articolo 2 abroga la parola “urgenti” dalla rubrica dell'articolo 1, sempre allo scopo di renderla uniforme al contenuto e sopprime al comma 1, le parole “limitatamente agli anni 2021 e 2022”. L'articolo 3 “Clausola di invarianza degli oneri finanziari” contiene la clausola di invarianza degli oneri finanziari e l'articolo 4 prevede che la legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi, quindi passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento. Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Articolo 4

(È approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale:

La legge è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 39/12^ di iniziativa della Giunta Regionale recante: ‘Approvazione Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in seguito ad un quinquennio di monitoraggio’

PRESIDENTE

Passiamo al settimo punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 39/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: ‘Approvazione Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in seguito ad un quinquennio di monitoraggio’.

Cedo la parola dal relatore consigliere Raso, in sostituzione della consigliera Straface, per illustrare il provvedimento. Prego.

RASO Pietro (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. La proposta in discussione è relativa all'approvazione del Piano regionale di tutela della qualità dell'aria - aggiornamento della classificazione in seguito a un quinquennio di monitoraggio.

Va premesso che il Consiglio e il Parlamento Europeo, con direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria e dell'ambiente per un'aria più pulita in Europa, hanno stabilito come obiettivo quello di mantenere e possibilmente migliorare lo stato di qualità dell'aria per salvaguardare le popolazioni, la vegetazione, gli ecosistemi nel loro complesso.

Il Governo italiano con decreto legislativo 13 agosto 2010, numero 155, come modificato dal successivo decreto 250/2012, ha dato attuazione alla direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria e dell’ambiente per un’aria più pulita in Europa, in seguito alla delibera della Giunta regionale numero 141 del 21 maggio 2015 è stata adottata la proposta di Piano regionale di tutela della qualità dell'aria, comprensiva di rapporto ambientale e sintesi non tecnica, il tutto previa condivisione e assenso delle competenti strutture del Ministero dell'Ambiente sulla zonizzazione, valutazione, pianificazione degli interventi e stima del contributo da fonti naturali.

Si consideri che il decreto legislativo 13 agosto 2010, numero 155, come modificato dal successivo decreto 250 del 2012, rimette alle Regioni l'obbligo di approvare piani e misure per il raggiungimento dei valori limite e livelli critici, per il perseguimento dei valori obiettivi e per il mantenimento del relativo rispetto e l'aggiornamento della zonizzazione e della classificazione almeno ogni 5 anni di monitoraggio.

Altresì, con delibera di Giunta regionale numero 126 del 28 marzo 2022 viene approvata la proposta di Piano regionale tutela qualità aria, con aggiornamento della classificazione in seguito a un quinquennio di monitoraggio e, dopo il passaggio in quarta Commissione, viene proposto in Consiglio per l'approvazione. Considerato che la programmazione, il coordinamento e il controllo in materia di inquinamento atmosferico contenuti nel Piano regionale di cui sopra rientra nelle più generali materie di indirizzi generali dell’assetto utilizzazione del territorio, la cui competenza appartiene al Consiglio regionale, ai sensi della legge regionale 19 ottobre 2004, numero 25, si precisa che il Piano regionale di cui si chiede l’approvazione è costituito dai seguenti allegati:

indice dei documenti e degli allegati cartografici; presentazione del PRTQA; PRTQA Calabria; appendice al capitolo 4 - zonizzazione della Calabria; appendice al capitolo 5 - classificazione delle zone; appendice al capitolo 6 - progetto delle reti di monitoraggio; rapporto ambientale (VAS); sintesi non tecnica; appendice al rapporto ambientale - elaborazioni a supporto; numero 7 cartografie; aggiornamento della Classificazione.

Il Piano proposto persegue i seguenti obiettivi generali: 1. integrare le considerazioni sulla qualità dell’aria nelle altre politiche settoriali (energia, trasporti, salute, attività produttive, agricoltura, gestione del territorio); 2. migliorare e tenere aggiornato il quadro conoscitivo, in particolare quello relativo allo stato della qualità dell’aria attraverso la ridefinizione e l’implementazione della rete di monitoraggio della qualità dell’aria e la predisposizione dell’inventario delle emissioni su scala comunale; 3. fornire le informazioni al pubblico sulla qualità dell’aria predisponendo l’accesso e la diffusione al fine di permetterne una più efficace partecipazione al processo decisionale in materia; attivare iniziative su buone pratiche (stili di vita) compatibili con le finalità generali del piano, in particolare sul risparmio energetico al fine di ottenere un doppio beneficio ambientale (riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti e dei gas climalteranti regolati dal Protocollo di Kyoto); 4. la tutela e la riduzione delle emissioni in atmosfera. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Raso. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Il problema della qualità dell'aria non è, con ogni evidenza, una mera evasione di un obbligo amministrativo per quanto riguarda la legge che la contempla, ma è un elemento fondamentale per quanto riguarda il rapporto ambiente e salute. Ora è del tutto evidente che – è noto più che evidente - la Calabria gode di un livello di qualità dell'aria estremamente elevato; questo, ovviamente, non per merito di alcuno, ma per la posizione geografica e anche per le vie di sviluppo che la nostra regione ha avuto. Ora nostro dovere, secondo me, è manutenere questo aspetto della qualità dell'aria che non solo presenta un investimento in termini di salute per le popolazioni ma, nel contempo, consente di avere fama di regione con aria pura e, quindi, svolge anche un ruolo attrattivo nei confronti delle persone che vivono in metropoli oppure in ambiti territoriali particolarmente inquinati. Per esempio la Pianura Padana che è uno dei posti più inquinati al mondo. Pertanto, se vogliono, possono fare le ferie andando a respirare una qualità d'aria adeguata - perché no? - in Calabria. Per cui questo aspetto, a mio parere, deve essere particolarmente presidiato e studiato con attenzione e seguito passo passo.

Per quanto riguarda questa legge, uno dei problemi qual è? Un problema è che praticamente è molto datata, nel senso che vede come orizzonte temporale prospettico futuro e tendenziale il 2020; piccolo particolare: siamo nel 2022. E mentre i cambiamenti ambientali possono essere anche rapidissimi, quelli dell'area che riguardano la nostra regione rapidissimi magari non sono, però c'è stato, a settembre 2021, per esempio un elemento estremamente importante: sono cambiati i parametri di aria pura definiti dall’organizzazione Mondiale della sanità e sottoscritti da decine e centinaia di associazioni scientifiche.

È del tutto evidente che quei parametri sono fondamentali. Sono cambiati, quindi, i termini di confronto, di paragone della qualità dell'aria. Ricordiamo che stiamo parlando di cose estremamente importanti perché dal punto di vista epidemiologico sempre l’OMS ci informava già 3 anni fa che il 91 per cento della popolazione mondiale respirava aria non in linea con i parametri richiesti e questo ha determinato e determinava una premorienza di 7 milioni di persone l'anno, non casualmente a carico delle fasce deboli di popolazione. Quindi è del tutto evidente che noi dobbiamo programmare - noi che abbiamo la fortuna di partire da una buona qualità dell'aria - degli interventi adeguati per mantenerla e dobbiamo stare al passo con i tempi. Avrei richiesto e mi sarei aspettato una attualizzazione dei parametri contenuti in questa legge che tenesse presente appunto questa “rivoluzione copernicana” dei parametri suggeriti dall’OMS.

Concludo segnalando un aspetto che io ritengo fondamentale e a cui tengo particolarmente, visto che si è parlato anche in questa sala di produzione energetica: purtroppo devo dire che la Calabria, pur avendo - come ha ricordato il presidente Occhiuto - una produzione energetica tre volte il necessario, è molto avanti, all'avanguardia per quanto riguarda la produzione termoelettrica da centrali a biomasse. Ciò da una parte significa la distruzione di un elemento come boschi e foreste che non solo antagonizza i cambiamenti climatici e mantiene l'aria pura, e rappresenta dall’altro un indice di richiamo per lo sviluppo turistico.

Quindi pur non avendone assolutamente bisogno, noi bruciamo boschi e foreste per produrre una energia che arricchisce poche persone e impoverisce e fa ammalare i calabresi, senza nessun motivo plausibile. Segnalo anche che – come è noto - il problema delle centrali a biomasse è ampiamente infiltrato dalla criminalità organizzata, la famigerata mafia dei boschi, che quindi completa un quadro che io definirei drammatico.

Pertanto, chiederei una maggiore attenzione innanzitutto sulla scadenza dei tempi e una focalizzazione su alcuni temi. Va benissimo, per esempio, in questo testo che sia affrontato il problema del supporto al trasporto ferroviario rispetto a quello su gomma perché, come dice l’IPPC, l’ente internazionale più accreditato per i cambiamenti climatici, i cambiamenti climatici, con i decessi prematuri collegati, derivano da attività antropiche di combustione per la produzione energetica, esattamente quello che noi vogliamo mantenere, sostenere e incentivare in Calabria.

Concludo davvero, ricordando che in Calabria esiste uno scandalo internazionale rappresentato dalla centrale del Mercure, nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, che brucia 350.000 alberi all'anno, emettendo particolato, idrocarburi, policiclici aromatici, metalli pesanti, impattando sulla biodiversità di un'area protettissima, non protetta, contribuendo a un rischio di salute delle popolazioni residenti oltre ad allontanare anche qualsiasi attività turistica del luogo. Infatti se una persona da Brescia deve venire in Calabria e vedere una ciminiera se ne sta vicino l'inceneritore di Brescia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Laghi. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Signor Presidente, voglio rimarcare l'importanza di questo documento a cui vengono riconosciute sicuramente valenze strategiche, però vorrei sottolineare come le azioni di questa maggioranza e di noi tutti calabresi dovrebbero essere conseguenziali. Abbiamo le raccomandazioni dell’OMS - ne parlava il consigliere Laghi poco fa - che ci spingono a monitorare la concentrazione dei metalli pesanti per tutelare la salute e, contemporaneamente, però stiamo varando il raddoppio di un inceneritore che, oltre alle patologie respiratorie, ci farà aumentare chiaramente l'incidenza dei tumori.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Io vorrei sottolineare come è chiara l’importanza dell'approvazione di questo piano, ma è ancora più importante che poi venga in realtà messo in atto. E ribadisco quanto ho sottolineato nella scorsa seduta di Consiglio regionale, ma che purtroppo ancora è fermo al palo: il Piano per il monitoraggio delle acque calabresi.

Ho già specificato in questa sede che la Regione Calabria ha ottenuto un finanziamento di 2 milioni di euro per un monitoraggio della durata di due anni; monitoraggio che si deve concludere il 31 dicembre 2023 e che ancora ad oggi non è partito. È quindi facile farsi due conti: la Regione Calabria sta sprecando 2 milioni di euro perché non li spenderà per poter monitorare, dopo anni che non si fa, lo stato di salute delle nostre acque quindi dei torrenti, dei fiumi, dei laghi, delle sorgenti, dei mari.

Io reputo gravissimo che una Regione come quella calabrese, che sta investendo e vuole investire sulla sostenibilità ambientale, che vuole investire sul turismo sostenibile, che finanzia 450 mila euro per i Comuni bandiera blu, non sia in grado di dire se le acque calabresi sono in buono stato di salute o non sono in buono stato di salute. E, pur avendo le risorse finanziarie in cassa, pronte ad essere spese, dimostra totale incapacità in tal senso.

Allora, ormai mancano di poco più di 18 mesi al completamento di questo progetto che non è mai partito che, ripeto, prevede una durata di 2 anni, prevede anche l'acquisto - è questa la cosa, però è inaccettabile! E ma vedo che non c'è più neanche indignazione su questo - di strumentazione che oggi la Regione Calabria non possiede. La comunità europea ci finanzia 2 milioni di euro per acquistare una strumentazione per lo studio delle nostre acque e noi non li stiamo utilizzando, con il rischio di restituirli. Io l'avevo chiesto l'altra volta al presidente Occhiuto, lo chiedo alla vicepresidente Princi per favore di dare attenzione a questa voce: la Regione Calabria sta perdendo 2 milioni di euro e la possibilità di acquistare strumenti per valutare lo stato di salute delle nostre acque. Per favore cerchiamo di avere attenzione verso questo progetto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Alecci. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso: il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 35/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Piano di azione e coesione (PAC) 2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021 – Rimodulazione 'Scheda Nuove operazioni n. 7 Interventi per la promozione e la produzione culturale' – Linea di Intervento III.7; 'Scheda Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici' Linea di Intervento III.8”

PRESIDENTE

Passiamo all'ottavo punto, che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 35/12^, di iniziativa della Giunta regionale, recante “Piano di azione e coesione (PAC) 2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021 – Rimodulazione 'Scheda Nuove operazioni n. 7 Interventi per la promozione e la produzione culturale' – Linea di Intervento III.7; 'Scheda Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici' Linea di Intervento III.8”. Cedo la parola al relatore, consigliere Cirillo, per illustrare il provvedimento.

CIRILLO Salvatore (Coraggio Italia) relatore

Grazie, Presidente. Con la presente proposta di provvedimento amministrativo si rimodulano le seguenti schede: la scheda nuove operazioni numero 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale”, allegate alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, Allegato 1, e scheda nuove operazioni numero 8 “Osservatorio sul turismo e supporto delle azioni di promozioni per l'attuazione di flussi turistici” -allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale. La proposta è stata esaminata dalla seconda Commissione nella seduta del 27 aprile 2022. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Cirillo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Prego.

LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)

Intervengo brevemente sul punto e devo sottolineare che vi sono delle cose interessanti anche sulla rimodulazione; penso che quella di puntare su azioni di marketing, sul turismo delle radici, sul turismo nautico sia la strada giusta. E proprio sul turismo nautico vorrei aprire un breve inciso: penso che sia positiva la tendenza ad accelerare la realizzazione dei porti turistici e anticipo, già in questa sede, che mi farò promotore, nei prossimi giorni, di una proposta di legge che vuole individuare anche i Marina Resort come strutture ricettive.

La Calabria ha certamente bisogno di un investimento forte sul turismo però devo anche esternare alcuni aspetti che non mi convincono di questa programmazione. Intanto noto che proprio sul turismo vi sono troppe norme, disorganiche, che necessitano ovviamente oggi di un testo unico perché rischiano di causare conflitti di norme, di leggi e anche di testi tra loro non omogenei.

Lancio, quindi, questo spunto all'Assessore, che è qui presente, perché cominci a ragionare su come coordinare le norme in un testo unico e su come dare attuazione vera alla legge sui distretti turistici che potrebbe essere la grande sfida del futuro della Calabria. Attenzione! Quando parliamo di asset prioritari - abbiamo parlato di sanità, di acqua e di rifiuti - ritengo che il turismo e la cultura non siano da meno in questa regione, anzi debbano avere la stessa priorità e la stessa importanza nell’essere considerati come obiettivi strategici che possono dare un'immagine diversa alla Calabria.

Credo, quindi, che vada anche superata l’impostazione di tenere separati la programmazione turistica da quella culturale. Ho letto con attenzione anche il programma dei grandi eventi. Condivido anche l'idea di istituzionalizzare delle grandi iniziative - noi ne abbiamo alcune nella città di Vibo, ma penso ci siano altre rilevanti come il duomo di Cosenza, i Bronzi di Riace - però anche qui sugli eventi storicizzati del 2021, su cui forse si attende la graduatoria finale, la mia domanda è: che fine faranno? Roccella Jazz, il Festival di Altomonte, il festival delle Serre del Cosentino saranno esclusi dai grandi eventi o troveranno anche qui una loro collocazione? Anche sulla gestione dei grandi eventi vedo un'impostazione chiara e mi sembra di ripetere lo stesso discorso adattato ai vari settori che si ripresentano, cioè noto che c'è la necessità o la voglia di accentrare le funzioni al Dipartimento e mi pare che lo strumento operativo scelto sia quello della Film Commission.

Non entro in merito delle scelte strategiche però dico anche questo: che fine faranno gli eventi dei piccoli Comuni? Mi pongo anche la domanda: quelle piccole iniziative culturali che con la partecipazione ai bandi e con quella programmazione potevano ridare vita, vitalità, soprattutto nei mesi estivi, ai piccoli Comuni interni che fine faranno? Anche su questo lancio uno spunto; è questo lo spirito del mio intervento, ovviamente in senso migliorativo e propositivo: ragioniamo per riuscire a tenere tutte e due le cose, per fare in modo che i comuni non vengano privati della gestione degli eventi. Anche qui, spero che con una comunicazione unica integrata, con un network culturale unico, il turismo calabrese possa davvero essere il marchio che riesce a far fare un salto di qualità nello sviluppo e nel lavoro a questa regione.

E quando si parla di obiettivi strategici e di priorità, non sottovalutiamo questo aspetto perché davvero può essere la chiave di volta per un’immagine diversa della Calabria in Italia e nel mondo. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)

Grazie. Signor Presidente, anch’io apprezzo gli sforzi e tutte le azioni che sta mettendo in campo l'assessore Orsomarso. Si vede un certo fermento e, secondo me, queste sono anche le sfide più importanti che la nostra Regione ha di fronte.

Prevedo anche una stagione balneare importante con tante presenze, un'innovazione anche dal punto di vista turistico.

Ho bisogno, però, di avere soltanto chiarimenti su alcuni passaggi che non riesco a comprendere per quanto riguarda la scheda, il punto numero 8, dove sono previsti determinati interventi, assessore, che mi sembrano però concentrati - dico subito che non credo né al campanilismo né a una sua volontà - per il 99 per cento dei casi nella provincia di Cosenza. Su 9 interventi, 7 ricadono nella provincia di Cosenza. Li vado ad elencare: la cabinovia di Camigliatello, le Terme della Sibaritide, il Parco Archeologico di Sibari, i laghi di Fagnano, la chiesa di Francesco di Paola, il castello di Belvedere Marittimo.

Attenzione, sono sicuramente interventi meritevoli – ci mancherebbe altro – però a chi legge viene il dubbio che non sia stata prestata altrettanta attenzione anche per altre zone della nostra terra che lei conosce bene - da assessore gira in lungo e in largo - come il crotonese, ad esempio, che dal punto di vista culturale religioso ha dei siti importanti. Un'altra incertezza, poi, è sul rafforzamento del turismo culturale religioso in cui sono previsti tre interventi importanti in tre strutture religiose, però la dotazione finanziaria è di soli 144 mila euro. Non vorrei che fosse un refuso di stampa, perché sono interventi importanti come la demolizione di un campanile, il rifacimento di alcuni locali e non so, tra progettazione e lavori, se 144 mila euro possano essere sufficienti.

Tutto qui! Apprezzo, comunque, lo sforzo che si sta facendo e credo che questa sia la direzione giusta. 

 

Presidenza del presidente Filippo Mancuso

PRESIDENTE

Grazie, collega Alecci. Ha chiesto di intervenire l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al turismo, marketing territoriale e mobilità

Grazie, intervengo velocemente e provo a dare risposte a tutti gli interventi.

Gli interventi a cui faceva riferimento riguardano una delibera della precedente Giunta regionale, in cui sono stati inseriti gli interventi dei Comuni che avevano progetti e che, finalmente, vengono messi a terra. Non è la programmazione di questa Giunta.

Quest'anno abbiamo aggiunto tutta una serie di cose. Intanto sulla programmazione in materia di turismo siamo in ritardo 50 anni, nel costruire gli Stati generali del turismo - chi c’è stato lo sa e Amalia Bruni c'è stata – ad esempio, parlavamo con la vicepresidente Princi, che sta coordinando la celebrazione del 50esimo anno del ritrovamento dei Bronzi: i Bronzi di Riace sono stati ripescati 50 anni fa a Riace, non sono diventati un fattore economico in questa terra, non c'è un magnete sui Bronzi, non è stata costruita un'economia legata alla Monnalisa della Calabria. È ovvio che anche rispetto a questo c’è la necessità di comunicare delle cose. Noi stiamo badando bene a non avere ipertrofia muscolare nel comunicare il cinquantesimo, perché se arrivano domani 10 mila persone non sappiamo dove farle mangiare, dove farle dormire. Quindi ci deve essere questo percorso. Ho coinvolto la minoranza, gli Stati generali, c'è una piattaforma aperta perché il lavoro di questa programmazione riguarda la proroga di risorse. Nell’anno del Covid noi avevamo risparmiato risorse, quindi quest’anno ci sarà una grande promozione, importante, all’estero e in Italia, che è anche quella che serve.

Nel frattempo, dobbiamo organizzare meglio il territorio. Stiamo lavorando col Presidente e con gli altri colleghi assessori, anche con l’assessore Dolce, perché - faccio un esempio e vado al tema che riguarda i sindaci - ho tolto le associazioni e ho riinserito i Comuni. Abbiamo previsto che gli eventi siano a regia regionale. C'è l'ipotesi di un grande capodanno, organizzeremo il primo gennaio di ogni anno per riempire gli alberghi e sarà itinerante, partendo da una grande spiaggia, perché noi abbiamo il sole 240 giorni all'anno.

Insomma, c'è finalmente una strategia! Non lo dico con presunzione, lo dico con chi sta lavorando e accetta il contributo, perché l'opera più importante non è tanto questo sentiment, la costruzione dei MID, lo storytelling della Calabria. Non siamo soltanto mari e borgo, ma tutto ciò che è collegato all’enogastronomia. Mentre noi parliamo, siamo al Cibus, siamo ritornati dalla BIT che ci ha visto protagonisti, spendendo un ventesimo di quanto hanno speso anche altre Regioni, perché con ogni euro che risparmiamo possiamo fare più cose.

Nel turismo mancano almeno 120 mila posti di lavoro e vanno attivati. Al di là di questa programmazione che mette le tracce (Calabria Straordinaria, i MID) nessuna Regione ha un progetto come il nostro “Turismo delle radici”, che io affidai a Lucio Presta. Lucio Presta è un calabrese libero che contribuisce gratis, la Gregoraci ha messo a disposizione la sua immagine con rimborso spese.

Quindi, c'è questa voglia, c'è questo sentimento di fermento. Dobbiamo avere la consapevolezza che in alcune aree ci sono dei ritardi. Insieme a loro, girerò comune per comune. Abbiamo approvato una delibera su un APQ turismo e, ad esempio, la cosa più bella – e andremo insieme al Presidente– sarà l’abbattimento a Melissa di un ecomostro, sequestrato alla ‘ndrangheta, al cui posto faremo un'area camper; abbiamo finanziato completamente un teatro a Locri, abbiamo finanziato a Tropea tutti i progetti esecutivi che c'erano, abbiamo finanziato una cosa bellissima a Lamezia.

La sto annunciando adesso, ma la settimana prossima faremo una conferenza stampa insieme a FederAlberghi. Si tratta di immobili comunali, quindi pubblici. C’i sarà una scuola dell'accoglienza perché ai ragazzi che escono dalle scuole alberghiere, e che non hanno visto un po' di mondo, serve non soltanto la conoscenza dell'inglese, ma anche la capacità di accoglienza del turista.

Si tratta di una parte di economia importante.

Abbiamo utilizzato i designer calabresi per disegnare la BIT ed è stato realizzato tutto made in Calabria, spendendo un ventesimo rispetto alle altre Regioni. A Palazzo dei Principi a San Nicola Arcella, prevediamo un intervento collegato al design e ho sentito anche Santo Versace per il brand Versace che è importante. Si tratta di interventi concreti per una terra che ha il sole 340 giorni all'anno.

La prima uscita pubblica da assessore al Turismo l'ho fatta a Soverato e stiamo preparando un bando - vorrei un unico grande bando da 200 milioni di euro di riqualificazione dell'esistente - sugli appartamenti ammobiliati a uso turistico. Lo raccontavo sempre: l'appartamento di Soverato, che affittai a 18 anni, l'ho rivisitato da appartamento per uso turistico e dopo 50 anni è uguale, quindi Soverato non ha fatto passi da gigante.

Tutto questo rappresenta una programmazione coerente. L’aiuto che vorrò chiedere - tutti gli stakeholder sono invitati – sarà per scrivere il Piano Triennale futuro, su cui abbiamo posto le basi, ma sul Piano Triennale futuro ho aperto al contributo di ciascuno.

Consigliere, l'avevamo annunciato negli Stati generali, ho già in programma, con chi sta collaborando con me, una riunione venerdì mattina per la presentazione di un testo unico, il primo testo unico sulle leggi del turismo. La legge sul tema dei distretti era una legge vuota per cui normeremo anche su questo. Le faccio un esempio: ho sentito l'altro giorno l'imprenditore Caffo che mi diceva che hanno fatto un distretto nella provincia di Vibo dove ci sono tutti tranne due, non è un distretto! Il distretto di Amalfi ha 2 Comuni e 38 imprenditori turistici ed è meno accessibile della Calabria, ma fa numeri a partire da Pasqua, dove gli americani riempiono le strutture. Stiamo lavorando con il Presidente e con la Vicepresidente e anche con l’assessore Varì per fare anche degli attrattori culturali un fatto economico. Attendiamo il nuovo management perché vorremmo riempire di voli. Un po' di interventi li abbiamo fatti in questa terra perché ci serve un direttore commerciale. A Napoli ho visto gli svedesi che da tre anni chiamano gli aeroporti e non riescono ad avere nessuno, perché la gente viene portata da tour operator.

Il nostro lavoro è sempre migliorabile - l'ho fatto con gli Stati Generali – e sono disponibile e pronto a ricevere il vostro contributo in Aula sul testo unico che spero di presentare lunedì prossimo. È un lavoro che abbiamo fatto in questi mesi e che, quindi, va arricchito.

Queste modifiche alle schede non dovrebbero nemmeno passare dall’esame del Consiglio che dovrebbe, invece, costruire gli architravi complessivi. La sistemazione della scheda per fatti - abbiamo aggiunto i Bronzi - è competenza dei dirigenti. Dobbiamo costruire e condividere la strategia. Dove mettiamo i soldi? Su che asset li mettiamo? Ed è scienza! Il turismo non è una scienza esatta, ma se lo facciamo bene, secondo me, arriviamo a fare su questo tema economico almeno il 25 per cento del PIL.

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta

Proprio per essere complementare a quello che diceva l’assessore Orsomarso, voglio precisare - Presidente, mi consente? - che lui sta lavorando sui grandi eventi, noi stiamo lavorando – e torno a quello che diceva lei, consigliere Lo Schiavo – con il Presidente per riprogrammare e programmare le schede del PSC, permettendoci di intervenire con dei bandi relativi ai piccoli eventi a favore dei Comuni e delle associazioni. Entro maggio saremo nelle condizioni di pubblicare i bandi. Grazie per l'opportunità di fornire dei chiarimenti.

ORSOMARSO Fausto, Assessore al turismo, marketing territoriale e mobilità

Per completezza, ricordo che con la legge 13 - spero che domani o dopodomani sia pubblicata - copriamo importanti Comuni affinché progettino insieme, perché se un Comune prende 6 mila euro e ce ne sono cinque di Comuni, il progetto vale 30 mila, quindi possono fare delle cose importanti.

PRESIDENTE

Grazie. Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso. Il provvedimento è approvato.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Proposta di legge numero 60/12^ di iniziativa dei consiglieri G. Arruzzolo, G. Graziano, F. De Nisi, G. Crinò, G. Neri, S. Loizzo recante: "Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)"

PRESIDENTE

Il nono punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 60/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Arruzzolo, Graziano, De Nisi, Crinò, Neri, Loizzo, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)”.

Cedo la parola al relatore, consigliere De Francesco, per illustrare il provvedimento.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatore

Grazie, Presidente. La suddetta proposta di legge è stata assegnata alla prima Commissione consiliare in sede referente per l'esame di merito. Contestualmente la stessa è stata assegnata, ai sensi dell'articolo 66 del Regolamento interno, alla terza Commissione e alla Commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa ed infine per il parere sulla compatibilità finanziaria alla seconda Commissione consiliare.

Nella giornata del 27 aprile si sono riunite le Commissioni incaricate, esprimendo parere favorevole, e a sua volta la prima Commissione ha esitato favorevolmente il provvedimento incaricando la sottoscritta a relazionare per il Consiglio. Si precisa che anche la seconda Commissione, nella giornata successiva, ha deliberato la compatibilità finanziaria della proposta. Mi avvio a relazionare sulla proposta nel merito. 

La presente proposta mira a modificare l'ultimo capoverso del comma 13 dell'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018 numero 9.

Si ritiene opportuno intervenire per differire il termine entro il quale i titolari delle sale da gioco, delle rivendite di generi di monopolio e delle sale scommesse esistenti, alla data di entrata in vigore della legge in oggetto, avrebbero dovuto adeguarsi a quanto previsto dai commi 3 e 4 dell'articolo 16.

Anticipo che c'è un emendamento che modifica la proroga per ridurre ulteriormente il differimento. La legge non comporta oneri per come si desume dall'articolo 2. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Tavernise. Ne ha facoltà.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Presidente, posso intervenire dopo la presentazione dell’emendamento?

PRESIDENTE

La collega, in effetti, non ha precisato la data: la proroga è fissata al 31 dicembre 2022.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatore

L'avrei comunicato non appena fosse stato posto in votazione. Grazie, Presidente.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)

Presidente Mancuso, io ho grande stima di queste istituzioni, ho grande stima anche del lavoro che lei sta portando avanti in questi sei mesi. Come devo ammettere che, anche se a volte ho idee diverse del presidente Occhiuto, ad oggi – ne parlavo in macchina prima di venire qua –non posso dire che questa maggioranza abbia portato delle leggi “porcate” da approvare in Aula.

Stamattina invece sono uscito pubblicamente con un comunicato forte, perché penso che fare una proroga del genere su attività così deleterie, come sale slot, come centri scommesse e non ci si adegua alla normativa nazionale che tutte le altre Regioni, assessore Orsomarso, hanno fino ad oggi emanato, secondo cui il limite orario massimo è di otto ore e la chiusura alle 22 di questi esercizi che, purtroppo, ad oggi, hanno distrutto tantissime famiglie.

Ritengo che in un periodo di crisi economica come questo e in una Regione così povera come la Calabria, fare una proroga per 24 mesi sia veramente la peggior legge che questa maggioranza potesse approvare.

Pertanto, stamattina sono intervenuto pubblicamente a mezzo stampa per attaccare questo provvedimento.

Tuttavia, apprezzo che tale proroga sia stata ridotta da 24 a 6 mesi e vi ringrazio per aver fatto un grosso passo indietro perché anch’io ho amici e conoscenti che conducono attività di questo genere, ma è nostro compito tutelare l'interesse collettivo ed è quello che invito tutti voi a fare sempre.

C’è la possibilità che nell’arco di sei mesi gli esercenti si adeguino a queste nuove regole e che, quindi, non si perdano posti di lavoro; però tutti insieme, colleghi di maggioranza e di minoranza, dobbiamo combattere in tutti i modi possibili una piaga di questo millennio, che è il gioco d'azzardo.

Pur annunciando il voto contrario del Movimento Cinque Stelle, apprezzo questo passo indietro, che è stato comunque importante perché la riduzione dei tempi a sei mesi rappresenta un grosso miglioramento della legge.

Vi invito ancora una volta ad evitare di sbatterci la testa; difatti, ritengo che abbiate un grosso problema di metodo: correte, correte, correte, alla fine sbattete la testa contro il muro e poi dovete tornare sui vostri passi.

Basterebbe una settimana in più, una discussione più aperta nelle Commissioni, anche con noi consiglieri di opposizione, vicepresidente Princi.

Sono convinto che ognuno di noi consiglieri di opposizione abbia una storia diversa, qualità diverse e, pertanto, possa dare dei contributi fattivi importanti alle proposte di legge in discussione in quest’Aula.

Vi invito veramente, ancora una volta per il futuro, a considerarci di più perché le leggi si possono migliorare.

Quando ci sono trenta teste, invece che venti, su un provvedimento, si può impedire che possano passare delle proposte sbagliate che non guardano all'interesse collettivo dei nostri concittadini.

Pur ringraziando, dunque, per questo passo indietro, il mio voto rimane contrario perché non si può continuare a prorogare mentre il presidente Occhiuto sostiene che la Calabria non deve essere ultima. Purtroppo, su questo provvedimento siamo ultimi e non intendo continuare ad esserlo, sia come cittadino sia come consigliere regionale.

Pertanto, auspico che ci siano delle risposte adeguate su questa piaga del gioco d'azzardo. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tavernise. Le ricordo che le leggi di molte Regioni in materia sono diverse dalla nostra.

TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)

Si può sempre migliorare, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Alecci. Ne ha facoltà.

ALECCI Ernesto (Partito Democratico)

Grazie, signor Presidente. Vorrei sottolineare un altro aspetto importante oltre a quello della proroga, ovvero che bisogna dire con coraggio e in maniera chiara che, attraverso l'approvazione di questa legge, molto simile a quelle già in essere in tantissime Regioni, queste sale dovranno chiudere.

Ognuno di noi risiede in Comuni, soprattutto in Calabria, di piccole o medie dimensioni sopra i 5 mila abitanti e, chiaramente, considerando 500 metri da stazioni, scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, ludoteche, centri giovanili e bancomat – che ormai non sono più collegati neanche agli Istituti di credito, ma che gli Istituti di credito disseminano nei territori –, ho fatto un rapido calcolo quando ero amministratore locale, come tanti in questa sala lo sono e sanno che, applicando i 500 metri di distanza, in molti centri queste sale non potranno più esistere e dovranno chiaramente chiudere.

La proroga o meno sposta il problema, ma non lo risolve, ed è chiaro che il fenomeno della ludopatia in Calabria, soprattutto nel Mezzogiorno, è un fenomeno importante, e proprio in questi giorni, sta partendo un progetto che è quello a carte scoperte che vede coinvolta la Regione Calabria, l’Asp, le associazioni del Terzo settore con un intervento importante teso proprio a combattere la ludopatia; quindi, più che soffermarmi sulla proroga o meno di questa legge che prima o poi finalmente sarà attuata e che vedrà la chiusura delle sale in quasi tutti i centri calabresi, mi preoccuperei molto di più degli strumenti da mettere in campo per arginare questo fenomeno che non esiste solo all'interno delle sale da gioco, ma anche con un semplice smartphone in mano.

In realtà, il problema è molto più profondo e molto più incisive devono essere le azioni. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Alecci. Ha chiesto di intervenire il consigliere Laghi. Ne ha facoltà.

LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)

Grazie, Presidente. Io vorrei entrare un po' più nel merito del problema. Le leggi servono per regolamentare le attività che si svolgono, nel caso specifico nella Regione Calabria, ma ci sono attività buone e attività meno buone.

Con ogni evidenza, il problema delle sale da gioco non è una buona attività e lo ha dimostrato con grande evidenza.

Tra l'altro, come è noto, la Calabria è l'unica Regione che non ha regolamentato gli orari e le localizzazioni di queste sale da gioco, che mi ricordano il problema del fumo.

Quando non c'era il Monopolio lo Stato italiano si accontentava di prendere soldi cash al volo, salvo poi rimetterceli aumentati per curare le patologie da fumo, dalle bronco pneumopatie cronico ostruttive fino ai tumori polmonari; tra l'altro, il problema è sempre stato di natura familiare, esattamente come quello più drammatico che deriva dalle ludopatie che, per chi ha un minimo di esperienza di varia natura, medica o di conoscenza personale diretta con pazienti affetti – perché di pazienti di tratta – è ben noto che sono situazioni che oltre a creare dei danni inenarrabili economici, semplicemente distruggono il tessuto familiare e, quindi, sociale e rischiano di attentare anche alla struttura sociale, soprattutto delle piccole comunità.

Poi c'è anche un altro problema, ovvero l’inadeguatezza di associare qualsiasi cosa che non è stata fatta alla pandemia Covid-19, e che bisogna recuperare; questa è una cosa che, a mio parere, non si può e non si deve recuperare, che siano 24, 48, 6 o un mese, perché va in una direzione che può essere economicamente vantaggiosa per qualcuno, ma che è distruttiva per interi nuclei familiari ed è un esempio negativo per le nostre comunità, per i nostri giovani, per i nostri ragazzi.

Francamente, non vedo un motivo per cui questa proroga debba essere concessa, qualunque essa sia, ma forse – come per altre leggi o anche per questioni di tipo urbanistico, senza voler fare un parallelo perché qui si tratta di situazioni moralmente censurabili dal punto di vista medico – se una norma ha bisogno di essere reiterata più volte perché non si riesce a renderla operativa, allora qualche problema ci sarà, che non può, sempre e comunque essere la pandemia!

È del tutto evidente e pleonastico che io dica che rispetto a questa legge siamo fortemente contrari. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Lo Schiavo. Ne ha facoltà.

LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)

Intervengo brevemente per sottolineare due aspetti. In primo luogo, stiamo facendo riferimento a una legge anti ‘ndrangheta particolarmente importante; anzi, vedo tra il pubblico, proprio il promotore di questa legge, l'ex consigliere Arturo Bova, che ringrazio anche da questi scranni per l’impegno che ha profuso nella redazione di questo testo che è stato preso come riferimento non solo dalla Calabria, ma da tante Regioni italiane.

Per la prima volta la Calabria si è dotata di una legge particolarmente incisiva sul fenomeno, ma che è ancora inattuata in grande parte; quindi, non posso essere soddisfatto del rinvio solo perché si è abbassato il termine di dilazione dell’entrata in vigore del testo perché il messaggio che mandiamo è devastante e molto forte all'esterno.

Difatti, il segnale simbolico che noi facciamo uscire da quest'Aula è che, ancora una volta, ci sono dei freni che non consentono la piena applicazione di una norma che va a combattere un fenomeno così grave come la ludopatia che, proprio nelle Regioni povere come la Calabria, crea le maggiori piaghe e i maggiori disastri, familiari e umani.

Quindi non è un problema di uno, due, sei mesi o un anno, ma bensì del messaggio politico che stiamo mandando alla comunità calabrese, facendo passare un messaggio devastante, colleghi, e cioè che ancora una volta e con una nuova scusa, che può essere quella del Covid, impediamo l'applicazione di una norma così forte com'è quella che combatte la ludopatia e, più complessivamente, di alcuni articoli della legge Bova, della legge anti ‘ndrangheta.

Vi invito, quindi, ad una maggiore attenzione sul significato di quello che stiamo andando ad approvare e sul messaggio politico sbagliato che rischieremo di dare.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Lo Schiavo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Bruni. Ne ha facoltà.

BRUNI Amalia (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente.

Abbiamo ampiamente sottolineato sia all'interno delle Commissioni sia in Conferenza dei capigruppo come la problematica di questo allungamento, in realtà, non è altro che una ulteriore disponibilità a che ci siano soggetti che vadano incontro, appunto, a questo fenomeno patologico e gravissimo di ludopatia; quindi, non posso non essere d'accordo con tutti i consiglieri di minoranza che mi hanno preceduto e mi chiedo chi ci guadagna da questa proroga? Ci guadagnano gli esercenti che avrebbero dovuto adeguarsi da almeno da 4 anni? Le organizzazioni che attuano l'usura nei confronti dei giocatori d'azzardo patologici? I circuiti illegali? Soprattutto, chi non ci guadagna?

Non ci guadagna la salute dei cittadini; le donne, vittime di uomini maltrattanti dipendenti dal gioco d'azzardo patologico o, ancora, le donne che cadono nel giro del gioco d'azzardo patologico e che diventano invisibili perché si trovano a dover affrontare questa problematica sole, senza nessun sostegno del nucleo familiare o delle reti sociali più prossime: le famiglie, che sono distrutte da coloro che cadono in questo giro patologico; la Regione, perché aumentano i costi di assistenza per i soggetti esattamente dipendenti. La Regione Calabria è l'unica senza regole su slot machine e sale scommesse, nonostante la fantastica legge numero 9 del 2018.

Considerato che il decreto “Cura Italia” ha prorogato fino a giugno tutta la normativa e, quindi, ci sarebbe comunque questo periodo di tempo, vi invito a non approvare questa proposta anche perché, come sapete, di recente abbiamo ricevuto la lettera di “Mettiamoci in gioco”, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d'azzardo, con cui il coordinamento regionale della Calabria ci ha chiesto espressamente di non proporre ulteriori proroghe dall'applicazione dell'articolo 16 di questa legge regionale numero 9 del 2018.

Pertanto, il mio voto su questo provvedimento sarà assolutamente contrario.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera Bruni. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie. Intervengo brevemente per annunciare il voto contrario del Partito Democratico a questa proposta di legge che prevede la proroga per quanto riguarda questa tematica.

Da anni mi interesso di questa tematica e ancora oggi assisto a una continua provocazione da un lato, ma anche all’incapacità di questo Consiglio regionale di mettere un punto fermo a questa tematica.

Il collega Lo Schiavo mi ha anticipato sul punto che volevo evidenziare: il messaggio che oggi mandiamo ai calabresi è devastante dal punto di vista sociale anche rispetto alle richieste che ci arrivano da tanti operatori e associazioni che operano in questo settore e ritengo che questo Consiglio regionale avrebbe dovuto mettere un punto fermo per dare certezza a una tematica che ha creato tanti danni, soprattutto a tante famiglie, a tante donne, a tanti padri di famiglia, a tante persone deboli e fragili della società calabrese che si affidano a questo gioco d’azzardo o ludopatia.

Questo è il vero tema, e ritengo che oggi il Consiglio regionale della Calabria debba avere la capacità di fermarsi e di mettere un punto fermo.

Al di là della proroga di sei, due, tre, quattro mesi, non possiamo e non vogliamo mandare un messaggio sbagliato e devastante che, a nostro modesto parere, dà un'immagine non positiva di questo Consiglio regionale.

Pertanto, invitiamo la maggioranza a riflettere e a rivedere la proposta di legge che oggi si sta per approvare che, a mio avviso, non sarà sicuramente positiva né di aiuto all'economia calabrese, ma che piuttosto contribuisce a favorire alcuni fenomeni e speculazioni, favorendo alcuni mondi e non aiutando la società calabrese.

Vi invito, dunque, a fermarvi e a ragionare; diversamente, saremo costretti – questa volta, mi sembra, senza nessuna direzione – a votare contro questa proposta di legge.

PRESIDENTE

Grazie, collega Bevacqua. Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

All’articolo 1, è stato presentato un emendamento sostitutivo, protocollo numero 10750, a firma della consigliera De Francesco, a cui cedo la parola per illustrarlo. Prego, consigliera De Francesco.

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)

Con l'emendamento alla proposta di legge numero 60/12^ si prevede la proroga degli adempimenti previsti dalla legge, al 31 dicembre 2022. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliera De Francesco. Parere della Giunta?

PRINCI Giuseppina, Vicepresidente Giunta regionale

Favorevole.

PRESIDENTE

Parere del relatore?

DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)

Favorevole.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento, che è approvato.

Articolo 1

(È approvato l’emendamento interamente sostitutivo)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso per come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale…

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di legge numero 55/12^ di iniziativa del consigliere M. Comito recante: “Esenzione della tassa automobilistica per i veicoli storici

PRESIDENTE

Il decimo punto all'ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 55/12^ di iniziativa del consigliere Comito, recante: “Esenzione della tassa automobilistica per i veicoli storici”.

Cedo la parola al relatore, consigliere Neri, per illustrare il provvedimento. Prego, consigliere Neri.

NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente.  Chiedo il rinvio della proposta di legge in oggetto dal momento che sono necessari ulteriori approfondimenti da parte del Dipartimento bilancio per la corretta quantificazione delle somme, anche in ragione del fatto che sono stati presentati degli emendamenti da parte del consigliere Laghi che riteniamo meritevoli di accoglimento.

Pertanto, per evitare problematiche successive, chiedo il rinvio in attesa di questi approfondimenti. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del rinvio.

 

(Il Consiglio rinvia)

 

Non essendoci altri punti all'ordine del giorno, la seduta è tolta. Grazie.

 

La seduta termina alle 18,30

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Arruzzolo, Crinò, Montuoro, Straface, Minasi.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Arruzzolo, Crinò, De Nisi, Graziano, Neri, Loizzo “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)” (PL n. 60/12^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale, alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative, alla Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa per il parere – articolo n. 66, comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

De Nisi “Norme in materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee ed impianti elettrici con tensione non superiore a 150.000 volt, e delle linee ad altissima tensione non facenti parte della rete di trasmissione nazionale, e delle linee e degli impianti indispensabili per la connessione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili” (PL n. 61/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.

Arruzzolo e Comito “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 21 (Istituzione Consorzio Costa degli Dei)” (PL n. 62/12^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.

 Arruzzolo, Comito e Cirillo “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 “Storicizzazione risorse del precariato storico”” (PL n. 63/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.

Fedele, Graziano, Raso, Straface, Tavernise “Modifiche alla legge regionale 20 aprile 2022, n. 10 (Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente)” (PL n. 64/12^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente e alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione Piano Territoriale Triennale 2022-2024 e Schema di Protocollo d’Intesa per il sostegno e lo sviluppo regionale dell’Istruzione Tecnica Superiore (ITS) (Deliberazione G.R. n. 154 del 20.04.2022)” (PPA n. 42/12^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative per l’esame di merito.

Annunzio di ritiro di proposta di legge

La proposta di legge n. 59/12^, di iniziativa del consigliere regionale Mattiani, recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n. 24 (Norme per l’utilizzo dei farmaci nelle strutture pubbliche private)”, inizialmente assegnata alla prima Commissione per l’esame di merito e alla terza Commissione per il parere -  articolo numero 66 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria, è stata assegnata per l’esame di merito alla terza Commissione ed alla seconda Commissione per il parere finanziario, e, successivamente ritirata dal proponente in data 2 maggio 2022.

 

Il consigliere regionale Comito, in data 28 aprile 2022, ha ritirato la proposta di legge n. 48/12^, recante: “Approvazione Statuto del Consorzio Costa degli Dei”.

Comunicazioni su dimissioni dalla carica di Vice Presidente di Commissione

Il consigliere regionale Antonio Maria Lo Schiavo ha formalizzato le proprie dimissioni da Vice Presidente della Commissione speciale di Vigilanza, acquisite al protocollo generale, prot. numero 10718.

Adozione risoluzione

In data 19 aprile 2022 la sesta Commissione consiliare permanente ha adottato la risoluzione avente ad oggetto: “Azioni per il risanamento dei Consorzi di Bonifica Calabresi”.

Promulgazione di Legge regionale

In data 20 aprile 2022, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 53 del 20 aprile 2022:

1. legge regionale n. 10 del 20 aprile 2022, recante: “Organizzazione dei servizi pubblici locali dell’ambiente”.

Emanazione di Regolamento regionale

In data 21 aprile 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 55 del 22 aprile 2022:

-          Regolamento regionale n. 2 del 21 aprile 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 11 del 12.11.2021 recante ad oggetto «Modalità di conferimento degli incarichi di dirigente generale dei dipartimenti della Giunta regionale e delle strutture equiparate””.

In data 22 aprile 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 56 del 22 aprile 2022:

-          Regolamento regionale n. 3 del 22 aprile 2022, concernente: “Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale”.

In data 2 maggio 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 64 del 2 maggio 2022:

-          Regolamento regionale n. 4 del 2 maggio 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento di organizzazione delle strutture della Giunta regionale”.

In data 2 maggio 2022, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 65 del 3 maggio 2022:

-          Regolamento regionale n. 5 del 2 maggio 2022, concernente: “Modifiche al Regolamento 9 aprile 2020 n. 2 «Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2012, n. 45 “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale».

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2022-2024:

1.    Deliberazioni di Giunta regionale numeri 149, 150 e 151 del 12 aprile 2022

2.    Deliberazioni di Giunta regionale numeri 166, 167, 168, 175, 176, 177 e 178 del 30 aprile 2022

Interrogazioni a risposta scritta

Tavernise. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il porto di Vibo Valentia, caratterizzato da una doppia funzione, commerciale e turistica, è specializzato nella distribuzione di carburanti e gas, nel commercio di prodotti ittici e nel turismo, sia da diporto che per i collegamenti da e per le Isole Eolie. È la sede di una delle Capitanerie di Porto - Guardia Costiera più grandi d'Italia, con giurisdizione che va da Nicotera a Maratea, così come è sede del Comando provinciale della Guardia di Finanza;

- con la delibera di Giunta Regionale n. 412 del 24 ottobre 2016 relativa al “Piano regionale dei Trasporti” la Regione Calabria destina la cifra di 54 milioni di euro, derivanti dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, ai porti di Vibo Valentia, Reggio Calabria, Villa San Giovanni, Corigliano Calabro, Crotone e Taureana di Palmi, così come previsto dal “Patto per lo sviluppo della Regione Calabria” approvato dal CIPE il 10 agosto 2016 e che individua risorse per complessivi 195 milioni per il settore prioritario “Sistema portuale. Porti nazionali e regionali”;

- l’11 luglio 2018 viene sottoscritto, nella sede della Cittadella a Catanzaro, l’Accordo tra Amministrazioni per il sistema infrastrutture portuali di rilevanza economica nazionale e internazionale. L’importo totale degli investimenti previsti dall’Accordo ammonta a 74,9 milioni di euro, di cui 60 milioni sono destinate dalla Regione con fondi per lo sviluppo e la coesione e 14,9 da parte dell'Autorità portuale di Gioia Tauro. L'accordo è sottoscritto, per la Regione, dal presidente della Giunta, per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal provveditore per le opere pubbliche Sicilia-Calabria, per l'autorità portuale di Gioia Tauro e per il Consorzio regionale per le attività produttive, dai rispettivi commissari straordinari. Nello specifico gli interventi riguardano i porti di: Vibo Valentia (18 milioni di euro), Gioia Tauro (16,5 milioni di euro), Reggio Calabria (6,5 milioni di euro), Taureana di Palmi (4,5 milioni di euro), Corigliano Calabro (12,9 milioni di euro), Crotone (9 milioni di euro), Villa San Giovanni (5 milioni di euro). Inoltre, altri 2,5 milioni di euro sono previsti per il controllo telematico dello Stretto. Per quanto riguarda la tempistica per l’utilizzo concreto delle risorse, il dirigente generale del Dipartimento regionale infrastrutture e lavori pubblici dichiara “già alla fine di questo mese si potrà andare alla firma delle convenzioni attuative”;

-la delibera di Giunta Regionale n. 308 del 13 luglio 2018 recepisce la sottoscrizione dell’Accordo tra Amministrazioni e nell’allegato “A” vengono indicati, per il Porto di Vibo Valentia, gli interventi, per complessivi 18 milioni di euro, per “Lavori di risanamento e consolidamento delle Banchine Pola e Tripoli” per un importo di 6,5 milioni di euro e “Lavori di risanamento e consolidamento delle Banchine Papandrea e Buccarelli” per un importo di 11,5 milioni di euro, con soggetto attuatore il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Considerato che: - dal 2018 in poi, nonostante l’accordo siglato tra il Provveditorato ai lavori pubblici, per conto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, e la Regione Calabria e la delibera di Giunta confermativa, l’iter per la realizzazione degli interventi nel porto di Vibo Valentia si arresta e le risorse restano bloccate;

- i 18 milioni vengono trattenuti nelle casse regionali per sopravvenute difficoltà a riversarli al Ministero, competente per gli interventi sul porto di interesse nazionale di Vibo Valentia. Il finanziamento non riesce così ad essere girato al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche con la motivazione che gli uffici dello Stato non dispongono di un conto corrente bancario;

- a novembre 2019, visto il rischio di perdita delle risorse, i 18 milioni vengono trasferiti dalla Regione al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti allo scopo di farli arrivare al Provveditorato delle Opere pubbliche, per il loro utilizzo. Ma ciò non avviene e le somme, tutt’ora, risultano giacenti nelle casse del Ministero. Tenuto conto che: - il 18 giugno 2021 viene istituita l’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, con competenza sui porti di Gioia Tauro, Crotone, Corigliano Calabro, Palmi e Vibo Valentia;

- il 21 dicembre 2021 è stato firmato il decreto di progettualità esecutiva relativo ai due progetti di fattibilità tecnico economica voluti dall’Autorità portuale di Sistema dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio per i lavori di “Risanamento e consolidamento delle banchine portuali Pola, Tripoli, Papandrea e Buccarelli” del porto di Vibo Valentia, in attesa che la Regione Calabria trasferisca la disponibilità dell’investimento di 18 milioni di euro, concesso attraverso il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione. Questi lavori sono ritenuti necessari, rilevate le precarie condizioni di tutte le banchine dell’infrastruttura vibonese, determinate nel tempo da una concatenazione di fattori. Tra questi il susseguirsi di fenomeni di risacca, la mancata attività di dragaggio, che ha determinato l’innalzamento dei fondali variabili da banchina a banchina, e la dislocazione dei massi di banchina che ha generato estese cavità nel muro. Condizioni infrastrutturali di inefficienza che hanno limitato la crescita dello scalo, determinandone l’impossibilità di attracco alle banchine e, quindi, lo scarso utilizzo delle stesse da parte di aziende della vicina area industriale oltre al mancato sviluppo turistico del porto;

- tra gli interventi dei due progetti, sono previsti: la costruzione di paratie di contenimento, un sistema di raccolta delle acque meteoriche di banchina, con relativo trattamento, il dragaggio dei fondali, la riqualificazione dei piazzali retrostanti le banchine e il ripristino della pavimentazione delle banchine. Si tratta di interventi tecnico-funzionali del valore complessivo di 18 milioni di euro fondamentali per la razionalizzazione delle attività portuali;

- attraverso la pianificazione di questi lavori l’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio punta, in primo luogo, alla messa in sicurezza delle banchine e, così, al ripristino della capacità operativa dell’intera infrastruttura portuale, e, conseguentemente, al rilancio dello scalo affinché possa concretamente essere al servizio sia delle attività commerciali e industriali ma anche diportistiche e da crociera, risolvendo il problema dell’insabbiamento, per poter accogliere navi con maggiore carico, navi da crociera e yacht, valorizzando il comparto pesca, mantenendo e rendendo funzionali i depositi costieri, arricchendo e integrando in un’ottica di sistema il potenziale impatto dell’infrastruttura su tutto il territorio. Preso atto che: - l’intenzione di porre il porto di Vibo Valentia al centro di azioni politiche strategiche mirate allo sviluppo infrastrutturale e logistico del territorio e dell’intera Regione si infrange di fronte ad azioni che non hanno ancora trovato seguito e che lasciano l’infrastruttura portuale vibonese, pur con i progetti sulle banchine già pronti, in una condizione di attesa di una liquidità pur prevista e stanziata da molti anni. Tutto ciò premesso e considerato interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1. quali iniziative urgenti e necessarie intenda assumere al fine di attuare l'accordo stipulato per la concretizzazione di investimenti di così rilevante portata per lo scalo di Vibo Valentia, verificando se le somme impegnate e bloccate da ben sei anni possano essere finalmente utilizzate, velocizzando la stipula di una convenzione tra la Regione Calabria e il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili così da dare all’Autorità di sistema portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio la possibilità di utilizzare i 18 milioni di euro e far diventare l’infrastruttura portuale vibonese fulcro di una rinascita territoriale sia economica che occupazionale.

(50; 21/04/2022).

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alla seguente interrogazione:

Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci, Mammoliti. Al Presidente della Giunta regionale.

Premesso che:

- il porto di Gioia Tauro è il più grande presente in Italia e grazie alla sua posizione geografica riveste un ruolo di infrastruttura di importanza strategica per l’intero Mediterraneo e rappresenta uno snodo nevralgico per la logistica nazionale e internazionale;

- la funzione di Gateway del porto di Gioia Tauro non è pienamente operativa mancando di una rete ferroviaria moderna che assicuri una connessione intermodale efficiente con l'entroterra, in grado di garantire un trasferimento veloce delle merci dallo scalo portuale verso il resto del Paese, dell’Europa e viceversa;

- l’offerta di trasporti intermodali da e per Gioia Tauro risulterebbe potenziata attraverso un’opera di adeguamento della struttura di collegamento ferroviario tra il terminal portuale e la rete ferroviaria di RFI;

- con un ritardo di quasi un anno, nel mese di maggio 2021, con delibera n. 221, la Giunta regionale esprime formale intesa su quanto indicato all’ articolo 208 del decreto-legge 34/2020, grazie al quale si perfezionava il trasferimento a titolo gratuito del collegamento ferroviario Rosarno-San Ferdinando e il relativo impianto a RFI;

- sempre l’articolo 208 del decreto legge 34/2020, con il trasferimento del raccordo a RFI ha intenso qualificare questo tratto ferroviario in infrastruttura nazionale e affidare pertanto a RFI, quale gestore dell’infrastruttura nazionale, il processo di ammodernamento e di adeguamento di questa linea ferroviaria agli standard della rete nazionale ed europea, dal punto di vista infrastrutturale, tecnologico e di sicurezza;

- l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ha approvato il regolamento del comprensorio ferroviario del porto di Gioia Tauro, adottato dall’Autorità di Sistema Portuale dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, autorizzando altresì la gestione unica del raccordo ferroviario ad opera di RFI. Considerato che: - ancora oggi non è stato completato il trasferimento del raccordo ferroviario Rosarno-San Ferdinando e del relativo impianto a RFI;

- in fase di ricognizione dei beni oggetto del trasferimento è risultato che le particelle catastali interessate dal tratto ferroviario in questione sono di proprietà del CORAP e addirittura alcune di esse di proprietà di privati;

- il mancato perfezionamento del trasferimento ha determinando la sospensione delle operazioni di intervento di ammodernamento del raccordo da parte di RFI;

- il PNRR ha previsto risorse pari a 60 milioni di euro per la realizzazione di interventi di potenziamento del collegamento ferroviario del porto di Gioia Tauro e che in particolare questi interventi consistono nel raddoppio della bretella di collegamento tra San Ferdinando e Rosarno, nella sistemazione dell’impianto di Rosarno per la realizzazione di almeno un binario con modulo pari a 750 metri, nella revisione della stazione di San Ferdinando per la realizzazione di binari modulo pari a 750 metri e nell’ammodernamento dei sistemi di sicurezza e segnalamento;

- i lavori dovranno essere realizzati in coerenza con i tempi fissati dal PNRR che impongono la rendicontazione al 2026 e pertanto il ritardo dovuto al mancato trasferimento del raccordo rischia ancora una volta di vanificare ogni tentativo di rendere definitivo il rilancio dell’infrastruttura portuale considerato da sempre e da tutti sicuro volano dell’economia dell’intera regione;

- persino le ultime dichiarazioni del Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, in visita al porto di Gioia Tauro nei giorni scorsi, hanno evidenziato le potenzialità dell’infrastruttura definendola strategica per il sistema logistico del Paese anche grazie al collegamento con l’Alta Velocità ferroviaria;

- il perfezionamento del passaggio della proprietà del collegamento ferroviario Rosarno San Ferdinando dalla Regione a RFI non può più attendere oltre, con l’augurio che le ultime vicende che hanno interessato il CORAP, dimissioni inattese del commissario liquidatore e conseguente nomina del suo sostituto, non siano utilizzate come pretesto per ulteriori ritardi. Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- quali azioni intende intraprendere e quali interventi intende attuare affinché si completi il trasferimento della proprietà del collegamento ferroviario Rosarno-San Ferdinando dal CORAP alla Regione e alla società RFI e si permetta di portare a termine i lavori secondo programmazione e nei tempi previsti.

(40; 18/03/2022).

Risposta:

con riferimento all'interrogazione in oggetto, proposta dai consiglieri regionali Irto, Alecci, Bevacqua, Iacucci, Mammoliti, si provvede a rappresentare lo stato di avanzamento, e le azioni attuate, relative al completamento del trasferimento delle proprietà di collegamento ferroviario Rosarno- San Ferdinando dal CORAP alla Regione e, poi, alla società RFI, per portare a termine i lavori nei tempi previsti. Si premette che il trasferimento della proprietà della linea ferroviaria Rosarno-Gioia Tauro ha visto un incessante impegno della Regione che, dopo diversi incontri tenuti con i tecnici di RFI e del CORAP, è ora in procinto di essere completato. Preliminarmente vi è stato un gravoso lavoro congiunto, tra i tecnici di RFI e di CORAP, con cui sono state definite tutte le particelle da trasferire. La situazione catastale delle particelle, sia quelle che risultavano correttamente frazionate sia quelle oggetto della recente correzione presso gli Uffici dell'Agenzia del Territorio, vede queste oggi intestate a CORAP e, quindi, risulta ora attuabile il trasferimento della proprietà alla Regione affinché, per legge, siano poi trasferite a RFI. Nel corso dei precedenti due mesi, l'iter del trasferimento della proprietà ha subito un rallentamento in quanto la procedura, concordata con il precedente Commissario del CORAP avv. è stata interrotta per le dimissioni dello stesso e ripresa solo recentemente dopo la nomina del nuovo Commissario dott. •••••• Non appena insediato il nuovo Commissario sono state effettuate le ultime verifiche tecniche con RFI e si è rilevato che, per alcune particelle, non era stata completata la voltura presso gli uffici della Agenzia del Territorio di Reggio di Calabria. Nella scorsa settimana è stata completata anche la voltura di un'ultima particella che risultava ancora non correttamente riportata. Dopo diversi incontri congiunti con gli uffici del patrimonio regionale, RFI ed il CORAP, è stata concordata la nuova modalità di trasferimento della proprietà. Prima dell'insediamento del nuovo Commissario, infatti, si prevedeva un doppio passaggio notarile della proprietà. A seguito delle ultime interlocuzioni con la Conservatoria del registro, invece, si è stabilito che il trasferimento verrà effettuato mediante un decreto del CORAP a cui seguirà una presa d'atto della Regione a valle del quale il trasferimento della proprietà diventerà definitivo e RFI potrà operare senza vincoli. Infine, per quanto attiene all'investimento relativo al PNRR, si segnala che la redazione del progetto da parte di RFI sta procedendo regolarmente. Informalmente è stato anche comunicato che la procedura del trasferimento della proprietà, se completata entro il mese di giugno/luglio, non produrrà in alcun modo ritardi nell'iter, stante che i lavori avranno inizio non prima del prossimo autunno.

(Allegato)

Proposta di legge n. 63/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito, Arruzzolo e Cirillo, recante: “Modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 “Storicizzazione risorse del precariato storico””. (deliberazione consiliare n. 69)

Art. 1

(Abrogazione degli articoli 1 e 3 della l.r. 42/2021)

1. Gli articoli 1 e 3 della legge regionale 28 dicembre 2021, n. 42 (Modifiche e integrazioni alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato storico)) sono abrogati.

Art. 2 (

Modifiche all’articolo 1 della l.r. 29/2019)

1. L’articolo 1 della legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 (Storicizzazione risorse del precariato storico) è così modificato:

a) nella lettera a) del comma 2, le parole “fino al collocamento in quiescenza” sono sostituite dalle seguenti: “nel limite massimo dell’autorizzazione annuale di spesa prevista dalla legge di bilancio”;

b) i commi 3-bis e 3-ter sono sostituiti dai seguenti:

“3-bis. Nell’ambito delle politiche volte alla eliminazione del precariato dei lavoratori di cui all’articolo 2 della l.r.15/2008, allo stato utilizzati dagli enti locali, la Regione eroga un contributo fisso annuo dell’importo di 11.157,24 euro agli enti utilizzatori nel caso in cui provvedano, a partire dal 1° luglio 2022, alla stipula di contratti di lavoro a tempo indeterminato. Nelle more dell’espletamento delle procedure amministrative, la Regione può erogare il suddetto contributo nei limiti degli stanziamenti di bilancio.

3-ter. Per i lavoratori di cui all’articolo 2 della l.r.15/2008 attualmente contrattualizzati a tempo determinato da Azienda Calabria Lavoro, la Regione riconosce un contributo fisso annuo dell’importo di 13.138,18 euro finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato. Azienda Calabria Lavoro procede all’assunzione di cui al periodo precedente e, nelle more nell’espletamento delle procedure amministrative, provvede alla proroga dei contratti in essere.”.

Art. 3

(Copertura finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), quantificati in 684.310,72 euro per l’anno 2022, in 992.994,36 euro per l’anno 2023 e in 937.208,16 euro per l’anno 2024, si provvede con la riduzione dello stanziamento di spesa di cui alla legge regionale 30 gennaio 2001, n. 4 (Misure di politiche attive dell'impiego in Calabria), allocato al capitolo U4302020901, Missione 15, Programma 03 (U15.03) del bilancio di previsione 2022-2024.

2. Agli oneri derivanti dalle disposizioni di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), quantificati in 3.673.121,42 euro per l’anno 2022, in 7.190.041,48 euro per l’anno 2023 e in 7.022.682,88 euro per l’anno 2024, si provvede, a decorrere dall’anno 2022, con la riduzione dello stanziamento di spesa di cui all’articolo 2 della legge regionale 13 maggio 2008 n. 15 (Provvedimento Generale di tipo ordinamentale e finanziario), per gli importi di seguito indicati: a) per l’anno 2022 lo stanziamento di spesa dei capitoli U4302010701 e U4302010702, allocati alla Missione 15, Programma 03 (U15.03), è ridotto rispettivamente per 3.505.762,82 euro e 167.358,60 euro; b) per l’anno 2023 lo stanziamento di spesa dei capitoli U4302010701 e U4302010702, allocati alla Missione 15, Programma 03 (U15.03), è ridotto rispettivamente per 6.855.324,28 euro e 334.717,20 euro; c) per l’anno 2024 lo stanziamento di spesa dei capitoli U4302010701 e U4302010702, allocati alla Missione 15, Programma 03 (U15.03), è ridotto rispettivamente per 6.687.965,68 euro e 334.717,20 euro.

3. Le somme indicate ai commi 1 e 2, pari complessivamente a 4.357.432,14 euro per l’anno 2022, a 8.183.035,84 euro per l’anno 2023 e a 7.959.891,04 euro per l’anno 2024, vengono contestualmente allocate alla Missione 15, Programma 03 (U15.03) dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2022-2024.

4. Per gli esercizi successivi, la copertura degli oneri di cui all’articolo 2, comma 1, lettera a), viene garantita in sede di approvazione del bilancio di previsione, mentre gli oneri di cui all’articolo 2, comma 1, lettera b), quantificati a regime nel limite massimo di 6.833.009,80 euro, trovano copertura, in via continuativa, ai sensi dell’articolo 38 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), a valere sulle risorse rese disponibili dalla riduzione per il medesimo importo del finanziamento di cui all’articolo 2 della l.r. 15/2008.

5. La Giunta è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche allo stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2022-2024.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di legge n. 57/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Comito, Caputo e Cirillo, recante: “Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021 e 9/1996” (deliberazione consiliare n. 70)

Art. 1

(Modifiche alle leggi regionali 1/2022, 32/2021 e 9/1996)

1. Alla legge regionale 1 marzo 2022, n. 1 (Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 9/1996, 30/2015, 8/2003, 7/1996, 1/2006, 32/2021 e 6/2021) sono apportate le seguenti modifiche:

a) le lettere a) e c) del comma 1 dell’articolo 1 sono soppresse;

b) rivivono le seguenti disposizioni della legge regionale 17 maggio 1996, n. 9 (Norme per la tutela e la gestione della fauna selvatica e l'organizzazione del territorio ai fini della disciplina programmata dell'esercizio venatorio):

1) alla lettera f) del comma 2 dell'articolo 6, dopo le parole “del risarcimento”, rivivono le seguenti parole: "in favore dei proprietari o conduttori dei fondi rustici" e, dopo le parole “fauna selvatica”, rivivono le seguenti parole: "alle produzioni agricole ed alle opere approntate su terreni vincolati per gli scopi di cui alle lettere a), b) e c)";

2) alla lettera b) del comma 2 dell’articolo 22, dopo le parole “risarcimento danni”, rivivono le seguenti parole: “alle produzioni agricole”;

c) il comma 1 dell’articolo 9 è abrogato.

2. Il comma 1-bis dell’articolo 2 della legge regionale 15 dicembre 2021, n. 32 (Istituzione dell’ente di governance della sanità regionale calabrese denominato “Azienda per il Governo della Sanità della Regione Calabria – Azienda Zero”), inserito dall’articolo 7 della l.r. 1/2022, è così modificato:

a) la lettera g) è sostituita dalla seguente: “g) relativamente all’attuazione del Numero Unico di Emergenze europeo NUE 112, attiva e gestisce le Centrali Uniche di Risposta, nell’ambito delle competenze previste dalla normativa nazionale e negli accordi stipulati tra il Ministero dell’interno e la Regione Calabria, assicurando la transizione delle attuali competenze;”;

b) alla lettera h), dopo la parola “interregionale” sono inserite le seguenti “, in coerenza con le modalità applicative contenute negli accordi raggiunti con il Governo”.

Art. 2

(Modifiche alla l.r. 6/2022)

1. Il comma 3 dell’articolo 1 della legge regionale 2 marzo 2022, n. 6 (Valorizzazione e gestione del patrimonio dell’Azienda regionale per lo sviluppo dell’agricoltura calabrese) è abrogato.

Art. 3

(Modifiche alla l.r. 15/2007)

1. Il comma 4-bis dell’articolo 1 della legge regionale 10 luglio 2007, n. 15 (Investimenti SO.RI.CAL. S.p.A.) è sostituito dal seguente:

“4-bis. Al fine di assicurare l’ottimale gestione del servizio idrico integrato regionale coerentemente con la normativa statale in materia di gestore unico di cui all’articolo 147, comma 2 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), considerate le obbligazioni recate dall’Accordo di ristrutturazione dei debiti del 3 ottobre 2014 di cui all’articolo 182-bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267 (Disciplina del fallimento, del concordato preventivo, dell'amministrazione controllata e della liquidazione coatta amministrativa), omologato con decreto del Tribunale di Catanzaro depositato in data 22 dicembre 2014, per come successivamente modificato, il dipartimento competente in materia di risorse idriche è autorizzato a stipulare con la SO.RI.CAL. S.p.A. apposita convenzione che regolamenti l’erogazione delle risorse finanziarie residue di cui al comma 1, nonché la restituzione di tutte le anticipazioni erogate.”.

Art. 4

(Modifiche all’articolo 4 della l.r. 36/1986)

1. Il comma 1 dell’articolo 4 della legge regionale 11 agosto 1986, n. 36 (Interventi in favore degli uremici) è sostituito dai seguenti:

“1. Le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP) competenti riconoscono ai soggetti nefropatici cronici sottoposti a trattamento dialitico e controlli il rimborso delle spese sostenute per il trasporto, dal domicilio ai centri di nefrologia-dialisi e ritorno, effettuato con le modalità di seguito indicate:

a) trasporto con servizi pubblici di linea;

 b) trasporto con mezzo proprio anche accompagnati dal caregiver familiare;

c) trasporto con servizi pubblici non di linea;

d) trasporto con mezzi destinati ai pazienti non autosufficienti, non deambulanti o non trasportabili con altri mezzi;

e) trasporto sanitario con ambulanze attrezzate.

1-bis. Il servizio di trasporto con le modalità di cui al comma 1, lettere d) ed e) è assicurato dalle ASP che si avvalgono di personale e mezzi propri. Le aziende sanitarie, qualora non provvedano direttamente ad assicurare il servizio di trasporto, affidano il servizio medesimo all’esterno, nel rispetto della normativa vigente e dei principi di economicità, efficienza e non sovracompensazione delle spese effettivamente sostenute al fine di garantire l'espletamento del servizio di interesse generale ovvero, in via residuale, garantiscono il rimborso delle spese sostenute ai pazienti che ne hanno fatto richiesta.

1-ter. Il rimborso delle spese sostenute dai pazienti, ai sensi del comma 1, è soggetto ai seguenti limiti:

a) quanto alle spese di cui alla lettera a), in misura pari al costo sostenuto secondo tariffa;

b) quanto alle spese di cui alla lettera b), in misura pari a un quinto del costo del carburante per il numero di chilometri percorsi, commisurato al prezzo mensile della benzina consultabile sul sito internet del Ministero dello sviluppo economico;

c) quanto alle spese di cui alle lettere c), d) ed e), il dipartimento competente in materia determina con apposito provvedimento la misura del rimborso, ovvero in alternativa l’erogazione di un voucher in favore dei pazienti.

1-quater. La preventiva autorizzazione della competente ASP in merito alla modalità di trasporto è condizione necessaria per l'erogazione del rimborso. L’autorizzazione predetta è rilasciata sulla base di documentate e accertate motivazioni di carattere sanitario, quando l'uso dei comuni mezzi di trasporto pubblico di linea non sia possibile o l’assistito sia impossibilitato a utilizzarli per condizioni fisiche o per situazioni ambientali. 1-quinquies. Nelle more dell’adozione del provvedimento di cui al comma 1-ter, lettera c), le ASP procedono ai rimborsi sulla base dei provvedimenti o dei regolamenti rispettivamente adottati.”.

Art. 5

(Modifiche all’articolo 7 della l.r. 31/2002)

1. Alla fine del comma 4 dell’articolo 7 della legge regionale 7 agosto 2002, n. 31 (Misure organizzative di razionalizzazione e di contenimento della spesa per il personale) è aggiunto il seguente periodo: “Il trattamento economico dei dirigenti responsabili delle Unità organizzative autonome articolate in uno o più settori, istituite nel limite massimo di cinque, al fine di assicurarne l’autonomia, l’efficacia e la tempestività nell’attuazione dei rilevanti compiti alle stesse demandati, è equiparato a quello dei dirigenti generali dei dipartimenti regionali, ridotto del 10 per cento.”.

Art. 6

(Disposizioni finanziarie)

1. Dall’attuazione degli articoli 1, 2 e 3 non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

2. All’attuazione dell’articolo 4 si provvede con le risorse del Fondo sanitario regionale.

3. Agli oneri derivanti dall’attuazione dell’articolo 5, pari a 184.689,99 euro per l’anno 2022 e a 277.034,99 euro per gli esercizi successivi, si fa fronte con le risorse già allocate alla Missione 1, Programma 10 (U.01.10) del bilancio di previsione 2022-2024.

Art. 7

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 39/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Raso e Gelardi, recante: “Strutture residenziali per minori/giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena” (deliberazione consiliare n. 71)

Capo I

Disposizioni generali

Art. 1

(Finalità e oggetto)

1. La Regione promuove interventi a favore dei minorenni e giovani adulti in esecuzione di pena, nonché sottoposti a procedimento penale, allo scopo di favorire il minor ricorso possibile alle misure privative della libertà, in attuazione del decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121 (Disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni), in particolare dell’articolo 2, comma 8.

2. La Regione promuove, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio, azioni per il recupero e il reinserimento sociale dei soggetti di cui al comma 1.

3. Gli interventi sono realizzati nel rispetto delle competenze dell'Amministrazione della Giustizia - Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia minorile per la Calabria, o centri regionali equivalenti, sui quali ricadono gli oneri del collocamento dei minori e giovani adulti sottoposti a provvedimento penale o in esecuzione di pena, con cui la Regione si coordina anche promuovendo atti d'intesa.

Art. 2

(Funzioni della Regione)

1. La Regione esercita le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento del sistema integrato di cui all'articolo 1 della legge regionale 26 novembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria) e, in attuazione della legge 8 novembre 2000, n.328 (Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali), promuove azioni per l'erogazione dei servizi sociali necessari al reinserimento delle fasce di popolazione svantaggiata.

2. Gli indirizzi di cui al comma 1 sono preventivamente concordati con l'Amministrazione della Giustizia - Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia minorile per la Calabria e devono raccordarsi con la programmazione di quest'ultimo.

Art. 3

(Funzioni degli enti locali)

1. Gli ambiti territoriali sociali provvedono alla realizzazione e gestione degli interventi previsti dalla presente legge.

2. Gli ambiti territoriali sociali afferenti ai distretti di Corte di Appello e nel cui territorio ricadono il Tribunale per i minorenni, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e gli istituti penali minorili, possono autorizzare una o più strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena ricadente in uno dei comuni dell'ambito. Sull’intero territorio regionale non possono essere autorizzate, in ogni caso, più di due strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero ad esecuzione di pena.

3. Gli ambiti territoriali sociali competenti nel rispetto del regolamento regionale 25 novembre 2019, n. 22 (Procedure di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e semiresidenziale socioassistenziali, nonché dei servizi domiciliari, territoriali e di prossimità), concedono l'autorizzazione al funzionamento e l'accreditamento istituzionale delle strutture residenziali di cui alla presente legge.

4. Gli ambiti territoriali competenti rilasciano i titoli abilitativi di cui all'articolo 6 del regolamento regionale n. 22/2019 nel rispetto dei requisiti generali, strutturali, professionali e organizzativi di cui agli articoli 1, 2.1 e 2.2 dell'Allegato A al regolamento regionale n. 22/2019 e dei requisiti di cui all'Allegato A alla presente legge.

5. Gli ambiti territoriali sociali competenti, d'intesa con il Centro per la giustizia minorile per la Calabria, con i centri regionali equivalenti, con gli Uffici di servizio sociale per i minorenni (USSM) e in collaborazione con le organizzazioni del Terzo settore, adottano, quale parte integrante del piano di zona gli interventi a favore dei minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena.

Art. 4

(Ruolo del Terzo settore)

1. La Regione riconosce il ruolo delle organizzazioni del Terzo settore nella realizzazione del sistema regionale integrato di cui alla presente legge, coinvolgendo in particolare gli organismi del volontariato, della cooperazione sociale e delle associazioni di promozione sociale nella progettazione e gestione degli interventi a favore dei soggetti di cui all'articolo

 

Capo II

Interventi

 

Art. 5

(Promozione delle misure alternative alla detenzione)

1. La Regione, senza nuovi o maggiori oneri a carico del proprio bilancio, nell'ambito delle competenze ad essa attribuite dalla Costituzione e dalle leggi dello Stato, potenzia il sistema integrato dei servizi e degli interventi di cui alla legge 328/2000 e alla l.r. 23/2003, al fine di favorire l'applicazione delle misure penali di comunità, alternative alla detenzione, e della giustizia riparativa.

2. La Regione promuove l’intesa con gli uffici territoriali dell'Amministrazione della Giustizia - Dipartimento per la giustizia minorile e di comunità - Centro per la giustizia minorile per la Calabria, o centri regionali equivalenti e con le organizzazioni del Terzo settore, per realizzare specifici interventi di recupero sociale nei confronti di minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, ospiti delle strutture di cui all'articolo 7, informando e coinvolgendo la comunità al fine di facilitare e sostenere i percorsi socio-riabilitativi attuati sul territorio.

Art. 6

(Territorializzazione degli interventi a favore dei minori e giovani adulti)

1. La Regione promuove l’intesa con il Centro per la giustizia minorile per la Calabria, per concorrere alla programmazione di interventi a favore di minori giovani e adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, favorendo una politica coordinata e strategie inter istituzionali per il loro concreto perseguimento attraverso la promozione di intese tra i servizi minorili dell'amministrazione della giustizia e i servizi sociali degli enti locali, nel pieno rispetto delle esigenze educative dei minori e giovani adulti, al fine di realizzare l'integrazione degli interventi secondo quanto stabilito dal decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448 (Approvazione delle disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni), dal decreto legislativo 28 luglio 1989, n. 272 (Norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del decreto del Presidente della Repubblica 22 settembre 1988, n. 448, recante disposizioni sul processo penale a carico di imputati minorenni) e dal decreto legislativo 2 ottobre 2018, n. 121 (Disciplina dell'esecuzione delle pene nei confronti dei condannati minorenni).

2. Gli enti locali concorrono con i servizi minorili dell'amministrazione della giustizia alla progettazione e alla realizzazione di interventi:

a) con la partecipazione delle organizzazioni del Terzo settore, per favorire il reinserimento nei territori di provenienza dei minori;

b) in collaborazione con i servizi sanitari territoriali, volti a dare risposte alle problematiche legate al disagio minorile e all'integrazione dei minorenni stranieri, con particolare riferimento ai non accompagnati, ai clandestini e a quelli di etnia Rom;

 c) in collaborazione con i servizi sanitari territoriali, in favore dei minori in situazione di dipendenza da sostanze legali e illegali o con problematiche personali o familiari a rilevanza psicologica e/o comportamentali.

 

Capo III

Strutture di tipo comunitario per minori in area penale

 

Art. 7

(Comunità per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena)

1. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 10 del d.lgs. 272/1989, la Regione, allo scopo di limitare il più possibile il ricorso alle misure detentive, favorisce l'inserimento dei minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale nelle strutture di tipo comunitario.

2. In attuazione della presente legge, nel territorio regionale sono istituite le strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale da parte dell'autorità giudiziaria minorile o in esecuzione di pena con le caratteristiche di cui all'Allegato A della presente legge.

3. Le strutture, in particolare, forniscono servizi al fine di:

a) creare percorsi individualizzati per i minori sottoposti a provvedimenti penali, di nazionalità italiana e straniera;

b) favorire interventi integrati, grazie alla rete di collaborazione creata;

c) favorire azioni di formazione, istruzione e inserimento lavorativo;

d) attivare strategie di rete per coinvolgere le risorse presenti sul territorio;

e) svolgere attività di accompagnamento educativo;

f) sperimentare e ottimizzare percorsi individualizzati per il miglioramento degli utenti con problemi comportamentali;

g) inserire nel mondo del lavoro gli ospiti che hanno mostrato volontà e capacità di rendersi indipendenti economicamente;

 h) concludere positivamente l'accompagnamento educativo degli utenti collegati al circuito penale;

i) attivare, anche su richiesta della Regione Calabria o dell'autorità di giustizia minorile, ogni intervento ritenuto utile al raggiungimento degli scopi istitutivi della comunità stessa.

 

Capo IV

Disposizioni finanziarie, transitorie e finali

 

Art. 8

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione della presente legge e dalla realizzazione degli interventi previsti dalla stessa non derivano oneri aggiuntivi a carico del bilancio regionale.

Art. 9

(Disposizione transitoria)

1. Fino alla modifica del regolamento regionale n. 22/2019, da adeguare alla presente legge, vige la seguente disposizione transitoria: fino all'approvazione dei Piani di Zona, che tengono conto dell'effettivo fabbisogno, da parte della Regione, i comuni capo ambito non possono procedere a nuove autorizzazioni al funzionamento, fatte salve le autorizzazioni al funzionamento e gli accreditamenti istituzionali delle strutture residenziali per minori e giovani adulti sottoposti a procedimento penale ovvero in esecuzione di pena, che possono essere autorizzate nel numero complessivo di due ai sensi del comma 2 dell’articolo 3 della presente legge.

Art. 10

(Clausola di salvaguardia)

1. Per quanto non espressamente previsto nella presente legge si rimanda alle indicazioni e alle metodologie elaborate dalla l.r. 23/2003, in particolare per quanto riguarda il coinvolgimento della Conferenza permanente, rappresentativa degli enti locali e dei soggetti del Terzo settore.

Art. 11

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegati)

Proposta di legge n. 50/12^ di iniziativa del consigliere regionale Cirillo, recante: “Modifiche alla legge regionale 26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in tema di concessioni per attività di acquacoltura)” (deliberazione consiliare n. 72)

Art. 1

(Modifica del titolo della l.r. 14/2021)

1. Nel titolo della legge regionale 26 maggio 2021, n. 14 (Misure urgenti in materia di concessioni per attività di acquacoltura) è soppressa la parola seguente: “urgenti”.

Art. 2

(Modifiche all’articolo 1 della l.r. 14/2021)

1. All’articolo 1 della l. r. n. 14/2021, sono apportate le seguenti modifiche: a) nella rubrica è soppressa la parola seguente: “urgenti”; b) nel comma 1 sono soppresse le seguenti parole: “e limitatamente agli anni 2021 e 2022”.

Art. 3

(Clausola di invarianza degli oneri finanziari)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 39/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in seguito ad un quinquennio di monitoraggio”. - Deliberazione di Giunta regionale n. 126 del 28/03/2022 - (Deliberazione consiliare n. 73)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 126 del 28 marzo 2022, recante: “Approvazione Piano Regionale di Tutela della Qualità dell'Aria - PRTQA - aggiornamento della classificazione in seguito ad un quinquennio di monitoraggio”;

visti: - la Direttiva 2008/50/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2008, relativa alla qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa; - il decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155 (Attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa); - il decreto legislativo 24 dicembre 2012, n. 250 (Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante attuazione della Direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa); - il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale);

precisato che il predetto d.lgs. 155/2010 rimette alle Regioni l’obbligo di approvare: - piani e misure per il raggiungimento dei valori limite e dei livelli critici, per il perseguimento dei valori obiettivo e per il mantenimento del relativo rispetto (art. 9); - l’aggiornamento della zonizzazione e della classificazione almeno ogni cinque anni di monitoraggio (art. 4);

tenuto conto che il mancato adeguamento alle disposizioni del decreto legislativo n. 155/2010 comporta l’applicazione del potere sostitutivo dello Stato e, in caso di apertura di una procedura di infrazione comunitaria, la rivalsa delle sanzioni pecuniarie sulle Regioni inadempienti;

ritenuto necessario procedere all’approvazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria e relativo aggiornamento della Classificazione, al fine di adempiere agli obblighi di cui al d.lgs. 155/2010, essendo concluso il primo quinquennio di monitoraggio attraverso la rete regionale di rilevamento della qualità dell’aria, all’uopo strutturata e descritta nell’appendice al capitolo 6 del Piano;

vista la legge regionale 19 ottobre 2005, n. 25 (Statuto della Regione Calabria), e in particolare l’articolo 16, comma 2, in ordine alla competenza devoluta al Consiglio regionale in materia di indirizzi generali dell’assetto e utilizzazione del territorio;

visti i seguenti allegati, che formano parti integranti e sostanziali della presente deliberazione: 1) Indice dei documenti e degli allegati cartografici; 2) Presentazione PRTQA; 3) PRTQA Calabria; 4) Appendice al cap. 4 – zonizzazione della Calabria; 5) Appendice al cap. 5 – Classificazione delle zone; 6) Appendice al cap. 6 – progetto della rete di monitoraggio; 7) Rapporto ambientale (VAS); 8) Sintesi non tecnica; 9) Appendice al RA – elaborazioni a supporto; 10) n. 7 cartografie; 11) Aggiornamento della Classificazione;

preso atto che il Dirigente Generale e il Dirigente di Settore del dipartimento regionale proponente hanno attestato che il provvedimento di iniziativa della Giunta non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

 preso atto che, con nota prot. n. 141675 del 22 marzo 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Dirigente Generale del dipartimento regionale “Economia e Finanze” ha confermato la compatibilità finanziaria del provvedimento dell’esecutivo regionale;

tenuto conto che la Quarta Commissione consiliare, nella seduta del 27 aprile 2022, ha approvato l’aggiornamento della Classificazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria (PRTQA), in seguito ad un quinquennio di monitoraggio, unitamente ai relativi allegati;

udito il relatore, Consigliere Raso, che ha illustrato il provvedimento;

delibera per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate:

- di approvare l’aggiornamento della Classificazione del Piano Regionale di Tutela della Qualità dell’Aria (PRTQA), in seguito ad un quinquennio di monitoraggio, unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che formano parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 35/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di azione e coesione (PAC) 2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021 - Rimodulazione scheda “Nuove operazioni n. 7 Interventi per la promozione e la produzione culturale” - Linea di Intervento III.7; scheda “Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione di flussi turistici” - Linea di Intervento III.8”” - Deliberazione di Giunta regionale n. 115 del 21/03/2022 - (Deliberazione consiliare n. 74)

Il Consiglio regionale

vista la deliberazione di Giunta regionale n. 115 del 5 marzo 2022, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. DGR n. 439 del 14 settembre 2021- Rimodulazione “Scheda Nuove operazioni n.7 Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7; “Scheda Nuove Operazioni, n. 8 Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” Linea di Intervento III.8”;

vista la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all'attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione), in particolare l’articolo 15, comma 2;

viste:

- la deliberazione di Giunta regionale n. 234 del 27 giugno 2013, recante: “Approvazione del Programma Ordinario Convergenza (POC) e del Sistema di Gestione e Controllo (SiGeCo)”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 121 dell’8 aprile 2014, recante: “Ridenominazione del Piano Ordinario Convergenza approvato con DGR 234/13 e modificato con DGR 295/13 in Piano di Azione Coesione”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 42 del 2 marzo 2015, recante: “Risorse rinvenienti dalla riduzione del cofinanziamento nazionale, per effetto della II fase del processo di revisione del POR Calabria FESR 2007/2013, approvata dalla Commissione Europea con decisione C(2014) 8746 final del 18.11.2014. Costituzione Fondo Unico PAC”, come integrata e modificata dalla deliberazione di Giunta regionale n. 511 del 3 dicembre 2015;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 467 del 12 novembre 2015, recante: “Piano di Azione Coesione. Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede degli interventi”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 503 del 1 dicembre 2015, recante: “Piano di Azione Coesione. Rimodulazione del piano finanziario e approvazione schede interventi”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 40 del 24 febbraio 2016, recante: “Rimodulazione del Piano di Azione Coesione (PAC) e applicazione art. 1, commi 122 e 123 della Legge 23 dicembre 2014, n. 190”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 520 del 16 dicembre 2016, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC). Rimodulazione del piano finanziario - Approvazione e riallineamento schede interventi”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 467 del 29 ottobre 2018, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Rimodulazione Piano Finanziario”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 471 del 2 ottobre 2019, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica D.G.R. 467/2018. Approvazione del Piano Finanziario e presa atto del differimento del termine di conclusione degli interventi del Programma”;

 - la deliberazione di Giunta regionale n.104 del 25 maggio 2020, recante: “Piano di Azione Coesione 2007/2013. Rimodulazione Piano finanziario e approvazione schede intervento”, modificata con deliberazione di Giunta regionale n.141 del 15 giugno 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione 2007/2013. Modifica e sostituzione allegati DGR 104 del 25/05/2020”;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 216 del 28 luglio 2020, recante: “Piano di Azione Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione del piano finanziario, del differimento del termine per la conclusione degli interventi e delle schede nuove operazioni”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 228 del 7 agosto 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Rettifica della scheda di intervento “Accogli Calabria” approvata con Delibera di Giunta regionale n.216 del 28/7/2020”, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 58 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 225 del 7 agosto 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario. Approvazione schede intervento”, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 243 del 3 settembre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 59 del 10 novembre 2020;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 273 del 28 settembre 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione PAC 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede intervento “StaInCalabria”, "InCalabria", "II.13 Interventi stradali e aeroportuali", "III.6 Politiche attive del lavoro". Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario”, integrata con deliberazione di Giunta regionale n. 292 del 19 ottobre 2020, e approvata con deliberazione del Consiglio regionale n.60 del 10 novembre 2020;

 - la deliberazione di Giunta regionale n. 364 dell’11 novembre 2020, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento "III Politiche attive del lavoro" e "III.17 Ospitalità Calabria. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario”, approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 85 del 28 novembre 2020;

- la deliberazione di Giunta regionale 73 del 25 febbraio 2021, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007-2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento "III.8 Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di promozione per l'attrazione dei flussi turistici" e "III.6 Accogli Calabria". Scheda salvaguardia 13 "Interventi stradali ed aeroportuali". Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario", approvata con deliberazione del Consiglio regionale n. 109 dell’11 marzo 2021;

 - la deliberazione di Giunta regionale n. 265 del 17 giugno 2021, recante: “Piano di Azione e Coesione (PAC) Calabria 2007/2013. Approvazione rimodulazione schede intervento III.14 "InCalabria"; III.15 "StainCalabria"; III.6 "Politiche attive del lavoro" e II.18 "Interventi di rafforzamento delle attività di gestione, monitoraggio e controllo FSE". Approvazione rimodulazione piano finanziario";

- la deliberazione di Giunta regionale n. 412 del 25 agosto 2021, recante: <<Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione delle schede intervento: Scheda anticiclica n. 6 – Linea di intervento I.5 “Aiuti alle persone con elevato disagio sociale”; Scheda Misure Salvaguardia – Linea di Intervento II.4 “Progetto Case della Salute”; Scheda Nuove Operazioni n. 6 “Politiche del lavoro – Linea III.6”; Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7; Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” - Linea di Intervento III.8; Scheda Nuove Operazioni n. 11 “Azioni di supporto per il potenziamento del sistema regionale di previsione e prevenzione dei rischi Settore Protezione Civile” - Linea di Intervento III.11; Scheda Salvaguardia n.12 “Interventi di bonifica dei siti inquinati, messa in sicurezza e ripristino ambientale discariche, siti di stoccaggio” - Linea di Intervento II.12. Approvazione rimodulazione del Piano finanziario>>, rettificata con deliberazione di Giunta regionale n. 439 del 14 settembre 2021;

- la deliberazione di Giunta regionale n. 59 del 18 febbraio 2022, recante: “Art. 4 legge regionale n. 8/2008. Approvazione del “Piano Esecutivo annuale 2022";

rilevato che: - il provvedimento prevede la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di Intervento III.7 e della Scheda n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione di flussi turistici” – Linea di Intervento III.8; - le rimodulazioni proposte tengono conto della recente approvazione in campo turistico del Piano esecutivo annuale 2022 (deliberazione di Giunta regionale n. 59/2022), con il quale sono state programmate specifiche azioni in materia di comunicazione, promozione e marketing territoriale, rendendo necessario declinare in modo più specifico le azioni da realizzare e la relativa dotazione finanziaria; - il dipartimento regionale “Turismo, Marketing territoriale e Mobilità”, quale dipartimento responsabile della scheda, ha richiesto la rimodulazione della Scheda n. 7, tenendo conto anche delle attività da porre in essere da parte del dipartimento regionale “Istruzione, Formazione e Pari opportunità” e del dipartimento regionale “Sviluppo Economico e Attrattori culturali”, entrambi coinvolti nell’attuazione della predetta Scheda Nuove operazioni n.7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea d’intervento III.7;

preso atto che la Giunta regionale, con deliberazione n. 134 del 4 aprile 2022, ha sostituito l’Allegato 2, denominato “Scheda Nuove Operazioni n. 8 Osservatorio sul turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attrazione dei flussi turistici”, della propria deliberazione n. 115 del 21 marzo 2022, atteso che conteneva un mero errore materiale;

preso atto che i Dirigenti Generali dei dipartimenti regionali proponenti hanno attestato che il provvedimento di iniziativa della Giunta non comporta ulteriori oneri a carico del bilancio annuale e/o pluriennale regionale;

preso atto che, con nota prot. n. 164237 del 4 aprile 2022, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Dirigente Generale del dipartimento regionale “Economia e Finanze” ha confermato la compatibilità finanziaria del provvedimento dell’esecutivo regionale;

ritenuto, pertanto, di approvare: - la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1); - la rimodulazione della Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attuazione di flussi turistici” – Linea di Intervento III.8, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2);

tenuto conto che la Seconda Commissione consiliare, nella seduta del 28 aprile 2022, ha approvato la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7 e della Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attuazione di flussi turistici” – Linea di intervento III.8;

udito il relatore, Consigliere Cirillo, che ha illustrato il provvedimento;

delibera per le considerazioni, motivazioni e finalità di cui in premessa, che qui si intendono integralmente riportate: - di approvare la rimodulazione della Scheda Nuove operazioni n. 7 “Interventi per la promozione e la produzione culturale” – Linea di intervento III.7, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 1);

- di approvare la rimodulazione della Scheda Nuove Operazioni n. 8 “Osservatorio sul Turismo a supporto delle azioni di promozione per l’attuazione di flussi turistici” – Linea di intervento III.8, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale (Allegato 2).

(Allegati)

Proposta di legge n. 60/12^ di iniziativa dei consiglieri regionali Arruzzolo, Graziano, De Nisi, Crinò, Neri, Loizzo, recante: “Modifica all'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza)” (deliberazione consiliare n. 75)

Art. 1

(Modifica all’articolo 16 della l.r. 9/2018)

1. Alla fine del comma 13 dell'articolo 16 della legge regionale 26 aprile 2018, n. 9 (Interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della 'ndrangheta e per la promozione della legalità, dell'economia responsabile e della trasparenza), le parole: "entro i quarantotto mesi successivi a tale data" sono sostituite dalle seguenti: "entro il 31 dicembre 2022".

Art.2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art.3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)