XI^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 21

 

SEDUTA Di MERCOLEDì 28 LUGLIO 2021

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIOVANNI ARRUZZOLO

E DEL VICEPRESIDENTE LUCA MORRONE




Presidenza del presidente Giovanni Arruzzolo

La seduta inizia alle 12,59

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Presidenza del vicepresidente Luca Morrone

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di legge numero 120/11^ di iniziativa del consigliere F. Mancuso, recante: “Aumento di capitale sociale della società aeroportuale calabrese S.p.A. – SACAL”

PRESIDENTE

Avviamo i lavori con il primo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di legge numero 120/11^ di iniziativa del consigliere Mancuso, recante: “Aumento di capitale sociale della Società aeroportuale calabrese S.A.CAL.”

Cedo la parola al relatore, consigliere Mancuso. Prego.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Grazie, Presidente.

Questa legge si è resa necessaria a seguito dell'assemblea straordinaria del 5 luglio 2021 della Società S.A.CAL. Spa, gestore aeroportuale di tutti gli aeroporti calabresi.

In tale assemblea è stato deliberato quanto segue:

- di aumentare il capitale sociale a pagamento di nominali euro 10.000.331,00 mediante emissione di numero 19.343 azioni ordinarie, ciascuna del valore nominale di euro 517,00 da offrirsi a tutti gli aventi diritto, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2441 del codice civile, in proporzione al numero di azioni già possedute e da deliberarsi in denaro, con versamento di un importo pari al 100 per cento, fermo restando quanto previsto dall'articolo 6, punto 4, dello Statuto sociale;

- di stabilire, al punto 2, al fine dell'esercizio di sottoscrizione dell'aumento di capitale deliberato da parte degli aventi diritto, il termine ultimo del 30 luglio 2021;

- di stabilire, al fine dell'esercizio del diritto opzionale sulle azioni non sottoscritte dagli aventi diritto, il termine ultimo del 30 settembre 2021, fermo restando quanto previsto all'articolo 6, punto 4, dello Statuto sociale;

- di stabilire, al fine dell'esercizio del diritto di prelazione sulle azioni rimaste inoptate, il termine ultimo del 4 novembre 2021, fermo restando quanto previsto all'articolo 6, punto 4, dello Statuto sociale;

- di fissare, quale termine ultimo per la sottoscrizione delle azioni di cui ai punti precedenti, il termine ultimo del 4 novembre 2021, precisando che, alla data suddetta, il capitale sociale risulterà aumentato di un importo pari alle sottoscrizioni complessivamente raccolte.

Nella stessa seduta assembleare è intervenuto il Presidente del Collegio sindacale, esortando, anche in questa sede, gli azionisti a votare a favore dell'aumento di capitale sociale con mezzi propri dal momento che, in difetto, si dovrà procedere allo scioglimento con messa in liquidazione della Società, ovvero al ricorso di diversa procedura ove applicabile.

La situazione di difficoltà deriva dalle perdite di esercizio degli anni 2020-2021, per effetto della crisi pandemica, che nel 2020 ha visto una riduzione del traffico aereo di passeggeri in misura del 72,5 per cento.

La Società in precedenza, con riferimento ai risultati d'esercizio del precedente triennio, presentava risultati positivi con un trend crescente: anno 2017, 48 mila euro; anno 2018, 777 mila euro; anno 2019, un milione e 27 mila euro.

Pertanto, si ritiene necessario sostenere la Società in questa fase di crisi, derivante da cause esogene, ed evitare la sua messa in liquidazione con grave danno sia per la collettività – per le pesanti conseguenze che anche una temporanea interruzione dell'esercizio delle funzioni di gestione aeroportuale potrebbe causare – sia per il patrimonio regionale, in considerazione della capacità di produzione di utili che la Società ha dimostrato di avere.

Conseguentemente, la presente legge prevede la sottoscrizione dell'aumento di capitale della S.A.CAL. aeroportuale calabrese S.p.a., deliberato dall'assemblea dei soci del 5 luglio 2021 in maniera proporzionale al numero di azioni già possedute.

Giusto per chiarire ulteriormente: tale copertura poteva essere fatta anche in sede di assestamento del bilancio, senza votare una legge; però, come ben sapete, il consuntivo del 2020 ancora non è stato approvato, quindi è impossibile procedere all'assestamento in assenza della sua approvazione, e si è dovuto per forza ricorrere all’approvazione di questa legge.

Grazie.

 

Presidenza del presidente Giovanni Arruzzolo

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Presidente, assessori, colleghi, intervenire oggi in questa seduta di Consiglio regionale per me non rappresenta solo un passaggio istituzionale, ma un dovere nei confronti del territorio reggino, che è l'unica area metropolitana della Regione Calabria.

Oggi siamo qui con grande senso di responsabilità per dare seguito alla sottoscrizione dell'aumento di capitale della S.A.CAL., al fine di contrastare la profonda crisi che ha investito la Società e, di conseguenza, i lavoratori e le loro famiglie.

Questo significa che la Regione Calabria oggi sta facendo la sua parte perché una situazione finanziaria sana e foriera di sviluppo è indispensabile per le tre infrastrutture del cui buon funzionamento deve o dovrebbe, forse, occuparsi la S.A.CAL.

La storia recente, però, ci racconta una trama ben diversa sia per il Sant'Anna – sulle cui questioni non mi addentro perché credo che i colleghi del territorio sapranno farlo meglio di me – sia per gli avvenimenti riguardanti l’aeroporto “Tito Minniti”.

L’aeroporto di Reggio Calabria, infatti, vive ormai da tempo di informazioni contrastanti, di poca considerazione, di mancanza di linearità, di annunci cui non è seguita alcuna operatività, di parole e non di fatti.

Se il mio voto oggi è positivo per il passaggio di ricapitalizzazione, la stessa positività non la posso riservare alla gestione dello scalo reggino.

Gestione alla quale, lo voglio ricordare a tutti, oggi vanno anche i soldi dei cittadini di Reggio Calabria.

Nel corso di questi mesi, avremmo preferito comprendere le vicissitudini che vive lo scalo di Reggio Calabria ma, piuttosto che con il presidente De Metrio, con il quale sarebbe stato più naturale, ho trovato più facile, continua e immediata interlocuzione con il viceministro alle infrastrutture, Morelli; non solo perché condividiamo le stesse idee politiche, ma semplicemente per la volontà, espressa e senza alcun tentennamento, di garantire il giusto ruolo ad una struttura strategica.

Parliamo di un aeroporto che potrebbe intercettare una grossa fetta di utenza, vista la sua posizione geografica, e che potrebbe essere al centro di un progetto di sviluppo importante, visti i finanziamenti esistenti.

Tuttavia, l’aeroporto Tito Minniti, nonostante le riconosciute potenzialità, resta inspiegabilmente ancora ai margini e muore ogni giorno di più infrangendosi nella mancanza di trasparenza.

L’attendismo è quello che abbiamo visto fino a ora, ma cosa ha prodotto?

Più volte, privatamente o a mezzo stampa, è stato chiesto alla S.A.CAL. di dipanare i dubbi.

Lo hanno fatto l’assessore Catalfamo, che ringrazio per il suo impegno, la sottoscritta, gli operatori turistici, gli imprenditori, che da poco sono anche usciti pubblicamente, e i cittadini, ormai esasperati.

In cambio abbiamo ricevuto silenzi, notizie centellinate e non sufficienti, proclami, dichiarazioni di interesse allo scalo, ma che non hanno avuto alcun seguito.

Ci si è protetti sempre dietro fantomatiche problematiche di natura tecnica che, a detta di esperti con i quali ho avuto modo di confrontarmi, non rappresentano alcun tipo di impedimento, però rappresentano una comoda via d'uscita per giustificare l'ingiustificabile.

Questo atteggiamento ha una sola spiegazione: mancanza di rispetto per un intero territorio!

Tra le tante cose annunciate, per esempio, il Piano industriale, fatto ma che potremo conoscere solo a settembre, quando invece avremmo dovuto conoscerlo molto tempo addietro; questo significa dire addio alla stagione turistica 2021, nonostante la grave crisi che ha colpito anche la Regione Calabria.

Sarebbe stato opportuno, poi, che il presidente De Metrio avesse anche colloquiato con Alitalia in tempo utile, vista la ristrutturazione che conosciamo da mesi e che investirà la compagnia, giusto perché avrebbe dovuto confrontarsi sugli orari e sul numero dei voli rimasti sull'Aeroporto dello Stretto, che non consentono nemmeno la pendolarità e con prezzi, tra l'altro, assurdi.

Non è una questione di utenza che certamente non può essere incrementata se una aerostazione diventa improponibile per numero di collegamenti, percorsi e orari.

La stessa utenza, però, non ritenuta sufficiente, diviene ovviamente un'ulteriore scusa sulla quale trincerarsi.

Forse il presidente De Metrio avrebbe dovuto ascoltare un po' di più il territorio, tutto, e non proteggersi solo dietro qualche dichiarazione sibillina, sporadica e nella quale non si rintraccia nessuna soluzione concreta.

La S.A.CAL. non può essere gestita come un'azienda privata e, poi, diventare improvvisamente pubblica quando ha bisogno di un sostegno.

Pretendiamo soltanto chiarezza e riteniamo che sia giusto fornire alla città una sola risposta ad una domanda diretta, ovvero quali siano, in maniera chiara, le intenzioni sul Tito Minniti.

Non è più possibile restare in un limbo fatto da “vedremo”, da “probabilmente”, da “forse”, da idee campate in aria.

Il Piano industriale deve essere condiviso in maniera celere e la collettività deve esserne messa a conoscenza.

Per questo, chiedo ai colleghi del territorio, indipendentemente dal colore politico, di sottoscrivere insieme la richiesta di una seduta apposita di Consiglio regionale perché queste battaglie non devono avere colore politico così come trasparente deve essere il futuro di questo aeroporto dello Stretto e di un territorio che non può crescere se manca uno scalo operativo. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo Misto)

Presidente Spirlì, presidente Arruzzolo, colleghi consiglieri, intervengo molto brevemente, preannunciando, intanto, il mio voto favorevole alla proposta di legge, anche dopo essermi confrontato con la CGIL, al fine, altresì, di evitare la privatizzazione dell'azienda.

Si tratta di una proposta di legge diretta a ricapitalizzare la S.A.CAL. nella quale si fa riferimento ad un verbale dell'assemblea dei soci, in cui sarebbe già stata decisa la ricapitalizzazione, e ad un parere reso dal Presidente del Collegio sindacale, in cui i soci sarebbero stati esortati e indotti a ricapitalizzare, perché, altrimenti, la società avrebbe dovuto essere messa in liquidazione.

Tuttavia, non ho rinvenuto, allegati alla proposta di legge, né il verbale dell'assemblea dei soci né questo parere del Collegio sindacale. Comunque, è chiaro che, di fronte a questa tematica così importante, oggi non potevo non essere presente per un senso di responsabilità nei confronti della Calabria e dei calabresi. Ci mancherebbe pure!

Si rischia che la S.A.CAL., che gestisce gli aeroporti di Lamezia Terme, Reggio Calabria e Crotone, vada in default, e, ovviamente, le conseguenze sarebbero devastanti in termini di blocco degli spostamenti, di emarginazione e isolamento della regione e di licenziamento dei lavoratori.

Purtroppo, però, presidente Arruzzolo, dall'inizio di questa legislatura, ci avete sempre abituati alla reiterata violazione delle regole che, sistematicamente, ho il dovere di denunciare.

Intanto, siamo qui in Consiglio regionale senza che questa seduta sia stata preceduta dalla Conferenza dei capigruppo che ha la funzione di calendarizzare i lavori del Consiglio regionale.

Siamo nell’Aula consiliare per esaminare e approvare una proposta di legge che non è stata esaminata – come avrebbe dovuto – dalle Commissioni consiliari competenti, Bilancio e Infrastrutture, ed era necessario, ovviamente, che ciò avvenisse.

Aggiungo, peraltro, che, non facendo esaminare la proposta di legge dalle Commissioni, manifestate disinteresse anche nei confronti di quanto recentemente affermato dalla Corte dei conti nella deliberazione numero 59 del 2021, nella quale si segnala l'anomalia calabrese, cioè il fatto che le proposte di legge “piovono” direttamente in Consiglio regionale.

Inoltre, mi è stata consegnata adesso la cartella di seduta nella quale alla proposta di legge e alla relazione è allegato un parere del Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale che segnala che la proposta doveva passare dalla Commissione.

Perché, secondo me, era necessario che questa proposta fosse trattata dalle Commissioni?

Intanto, perché lo prevede il Regolamento interno del Consiglio regionale, ma poi perché sarebbe stato utile acquisire all'interno delle Commissioni il verbale dei soci, il parere del Presidente del Collegio sindacale e, assessore, sarebbe stato utile anche, ascoltare il Presidente della S.A.CAL. e il Presidente del Collegio sindacale, perché questa proposta di legge nasce per sanare delle perdite che vengono imputate apoditticamente all’emergenza sanitaria da Covid.

Eventualmente, in Commissione si sarebbe anche potuto accertare se, effettivamente, sono dovute al Covid o ad una eventuale mala gestio e in Commissione avremmo potuto ascoltare il Presidente della S.A.CAL. e capire come intende rilanciare i nostri aeroporti, quali sono i Piani industriali, quali sono i Piani di sviluppo, cosa si vuole fare dell'aeroporto di Crotone – se mantenerlo ancora congelato o rilanciarlo seriamente – e cosa si intende fare per tutelare la dignità dei lavoratori che sono in uno stato di precariato sine die.

Insomma, se vogliamo far decollare la Calabria, presidente Spirlì, dobbiamo anche far funzionare gli aeroporti e far volare gli aerei.

Invece no! Siamo qui in Consiglio regionale – sono, veramente, in conclusione – per ricapitalizzare la S.A.CAL. e forse, da qui a qualche mese, ci ritroveremo punto e a capo, cioè con gli aerei che non partono, con le solite emergenze degli aeroporti e con i poveri lavoratori che faticano, vengono sfruttati e non vengono gratificati.

Allora, presidente Spirlì, diamo un senso – mi rivolgo a tutti voi, a tutti noi – a questa seduta di Consiglio regionale.

Va bene ricapitalizzare la S.A.CAL. – è giusto farlo – però perché il Consiglio non chiede oggi al Presidente della Commissione competente di convocare una seduta e di sentire il Presidente della S.A.CAL. e il Presidente del Collegio sindacale per verificare, effettivamente, a chi e a cosa sono dovute queste perdite e, per capire, presidente Spirlì, quali sono le strategie di sviluppo, qual è il Piano industriale e cosa si vuol fare degli aeroporti e come irrobustire l'offerta aeroportuale calabrese.

Dico che i contribuenti sono stanchi di sganciare solo quattrini con cui vengono pagati profumatamente gli amministratori, senza ricavare servizi, ma solo debiti e inefficienze. Grazie.

PRESIDENTE

Consigliere Pitaro, le ricordo, soltanto per chiarire, che su questa problematica si è svolta – forse un mese fa, mi pare, – una iniziativa alla Cittadella regionale, alla presenza del presidente Spirlì, alla quale erano stati convocati tutti i capigruppo di maggioranza e minoranza.

Quindi, il problema è stato affrontato dai capigruppo. La necessità di sottoporre la proposta di legge al Consiglio entro il 30 luglio è stata dettata dall’esigenza di evitare il rischio che le quote potessero essere acquisite anche da privati.

Pertanto, il passaggio di cui parlava nelle competenti Commissioni consiliari non è stato fatto non volutamente, ma perché i tempi tecnici impedivano, effettivamente, di seguire l’iter procedurale previsto.

Comunque, i capigruppo anche di minoranza che hanno condiviso questa necessità, un mese fa, nella riunione svoltasi alla Cittadella regionale, erano stati resi edotti del problema.

Ho ritenuto soltanto di chiarire questo aspetto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Raso. Ne ha facoltà.

RASO Pietro (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Innanzitutto, plaudo all'intervento della Regione Calabria che ha sottoscritto l'aumento di capitale della S.A.CAL. in misura proporzionale alla quota posseduta.

Sono sicuro che tutti sappiamo e siamo consapevoli dell'importanza della S.A.CAL., del ruolo che riveste per i trasporti calabresi e per il futuro dei trasporti di tutta la Calabria e del fatto che l'efficienza della gestione degli aeroporti è condizione necessaria per lo sviluppo economico e turistico dell'intera Regione.

Senza un sistema di trasporti efficienti, senza un sistema efficiente degli aeroporti, è impossibile parlare di turismo in Calabria. È inutile investire in altre infrastrutture se non tuteliamo quello che abbiamo attraverso l'efficienza.

Quindi, secondo me, la Regione Calabria, che riveste un ruolo importante nella guida di tutto lo sviluppo economico regionale, deve avere lo stesso ruolo all'interno della S.A.CAL. quindi si deve impegnare, deve anche, nel caso in cui gli altri soci pubblici non potessero sottoscrivere le proprie quote di aumento capitale, acquistarle, in modo che la S.A.CAL. continui ad essere pubblica e che la Regione possa portare avanti progetti con la stessa società.

Quindi, la Regione riveste un ruolo di attore e non spettatore all’interno del Consiglio di amministrazione della S.A.CAL.

In questi giorni arrivano tante richieste di aiuto da parte dei lavoratori. Tutte le regioni hanno passato un brutto periodo, ma io credo che il presidente De Metrio e il Consiglio di amministrazione della S.A.CAL. troveranno una soluzione, al più presto, per gli operatori, per i dipendenti della S.A.CAL., per gli stagionali PRM che ancora non sono stati chiamati al lavoro – anche se lo trovo strano perché mi hanno riferito che è stato fatto un contratto con un'altra società privata, corrente della S.A.CAL. Dovremmo fare degli approfondimenti.

Il Presidente, inoltre, deve fare un Piano strategico che tenga in considerazione il fatto che molti dipendenti sono part-time e rivendicano la trasformazione dei contratti di lavoro in contratti a tempo pieno. Questo credo che debba essere affrontato nei prossimi Piani strategici della S.A.CAL.

Termino dicendo che la Regione deve puntare sulla S.A.CAL. continuando a giocare un ruolo di primo piano, in modo che la S.A.CAL. sia tra le più importanti società del trasporto aereo nazionale. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io Resto in Calabria)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, anche io voglio portare un contributo alla riflessione sul punto all’ordine del giorno di questo Consiglio regionale. Una riflessione su quello che è il sistema di collegamento della nostra regione con il resto del Paese.

Intanto, c'è da dire che le affermazioni del consigliere della Lega, la collega Minasi -non me ne voglia, non voglio assolutamente fare polemica - lasciano alcune perplessità, perché la collega dice che, nella gestione, la società, la S.A.CAL. non può comportarsi da organo privato e poi, quando ha bisogno - per intenderci uso il suo termine - si comporta da Ente pubblico o Ente compartecipato e viene a chiedere aiuto alle Istituzioni; questa riflessione pone l'accento su quello che è oggi il ruolo del Consiglio regionale. Intanto, il Consiglio regionale è chiamato ad affrontare una discussione che è monca, nel senso che la proposta di legge parla di un aumento del capitale sociale, giustificandolo con la necessità della S.A.CAL. di aumentarlo in virtù di perdite e di difficoltà economiche, ma manca la seconda parte: io aumento il capitale sociale perché ho una situazione economica deficitaria dovuta a questa o a quella motivazione, che noi non sappiamo, e chiedo un aumento non solo per raggiungere un equilibrio nella mia situazione debitoria, ma anche per un successivo investimento atto a sviluppare l'oggetto della S.A.CAL., vale a dire a sviluppare i servizi da rendere alla nostra regione.

Questo non c'è, quindi la discussione è monca. È una discussione in cui il Consiglio regionale, l’Assemblea dei calabresi, viene chiamata a decidere, o meno, se aumentare il capitale della S.A.CAL.

Ritengo che questo sia uno schiaffo anche all’autorevolezza del Consiglio regionale. Non si può pretendere che facciamo da “passacarte” rispetto ad un progetto, invece, che deve essere un progetto complessivo. Il Consiglio regionale e tutti i consiglieri regionali devono vedere e capire la situazione di un Ente che è importantissimo rispetto a un principio generale.

La Regione Calabria paga pegno, non solo per i tanti problemi che ha, ma anche perché è una delle regioni in cui il sistema di collegamento con il resto del Paese è un sistema che fa acqua da tutte le parti.

Pensate che da questa parte politica non ci sia la voglia di dare una mano, affinché il sistema di trasporti, il sistema di collegamenti venga migliorato? O no? C’è, assolutamente, la volontà di dare una mano.

C’è, però, il vulnus che non si capisce rispetto a quali criteri, a quali circostanze, il Consiglio regionale sia chiamato ad approvare questa legge regionale che prevede l'aumento del capitale della S.A.CAL..

Per cui, rispetto a queste considerazioni, Presidente, rispetto al fatto che io ritengo che gli organi del Consiglio regionale, le Commissioni, il Consiglio stesso, debbano chiamare i vertici della S.A.CAL. per capire effettivamente qual è l'indirizzo che si vuole dare a questa all'Azienda e qual è, soprattutto, il Piano d’investimento che viene previsto negli anni successivi, riteniamo, proprio perché c'è comunque una situazione che va a compromettere anche tante persone - i lavoratori per intenderci - che la posizione da assumere in questo momento sia quella dell’astensione sul punto. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Vorrei fare una breve riflessione anche su quello che hanno detto i colleghi e sulla motivazione di questo provvedimento.

Intanto, premetto il voto favorevole del gruppo di Fratelli d'Italia su questo provvedimento.

Ho preso parte alla riunione a cui accennava il presidente Arruzzolo, a cui molti colleghi, pur essendo stati invitati, non hanno partecipato, e abbiamo sviscerato il problema e anche la tempistica. Il problema è molto chiaro: l'aumento di capitale è necessario per perdite che si sono generate nel 2020 e che si stanno continuando a generare nel 2021 a causa esclusivamente del Covid.

Quindi, mi meraviglio di come il consigliere Pitaro si chieda quali siano le motivazioni per cui sia necessario fare questo aumento di capitale.

Tutti gli aeroporti italiani registrano una sofferenza importante, in termini di risultati economici e finanziari, nell’anno 2020 e nel 2021. Tanto è vero che il Governo ha anche previsto un intervento importante a favore di tutti gli aeroporti italiani che dovrebbe arrivare entro la fine dell'anno. Ma siccome le leggi che regolano la vita di una società per azioni, quale è la S.A.CAL., impongono che all'approvazione del bilancio che determina delle perdite oltre un certo livello, il Collegio sindacale e il Consiglio di amministrazione prendano atto, deliberino l'aumento di capitale e, quindi, invitino i soci a sottoscrivere l’aumento di capitale. È quello che si è fatto, nel rispetto delle regole. Quindi, questo fa parte della semplice procedura amministrativa che è stata seguita.

Quello che c'è da dire e che è importante anche per il futuro è, secondo me, che la S.A.CAL. deve rimanere pubblica, per cui è necessario che la Regione si impegni di più nell'attività di guida e di promotore di un'iniziativa seria per far sì che la S.A.CAL. rimanga, comunque, in mani pubbliche e si faccia - come ha accennato il collega Raso - anche promotore dell'acquisto delle eventuali azioni non sottoscritte dagli altri enti pubblici, proprio per garantire che la quota complessivamente pubblica rimanga in mano agli Enti pubblici, principalmente alla Regione Calabria. E poi che la Regione si faccia promotore in maniera molto più attiva e costruttiva di un disegno complessivo e strategico del sistema aeroportuale calabrese.

La S.A.CAL. gestisce tre aeroporti, quindi, a mio modo di vedere, è necessario che la Giunta, proprio perché è l'organo delegato dal Consiglio Regionale alla gestione di tutte le attività che devono presiedere alla promozione del territorio, allo sviluppo del territorio, si faccia promotrice nei confronti del Consiglio di amministrazione di S.A.CAL. per la determinazione di un progetto complessivo ampio, a lungo termine, per stabilire: cosa si vuole fare del sistema aeroportuale calabrese; come il sistema aeroportuale calabrese va ad integrarsi col sistema dei trasporti che uniscono la Calabria al resto dell'Italia e al resto del mondo; quali sono gli argomenti, gli oggetti e gli obiettivi da raggiungere soprattutto in relazione al turismo. Ma non c'è solo il turismo, perché gli aeroporti servono anche per collegare la Calabria al resto dell'Italia e del mondo, anche, per altre attività.

Secondo me, quindi, è necessario avere una visione ampia di lungo termine per capire l’obiettivo finale, ed è qui che la Regione deve far pesare il proprio ruolo all'interno del Consiglio di amministrazione e anche fuori dal Consiglio di amministrazione, quindi nella Giunta eventualmente.

Credo che sia, anche, utile discuterne in Consiglio regionale per capire qual è il programma, qual è il piano strategico che la S.A.CAL. ha in mente di realizzare come supporto, come strumento e volano di sviluppo di tutto il nostro territorio.

In questo si inseriscono, ovviamente, anche le osservazioni fatte dalla collega Minasi perché è ovvio che questo discorso di un ragionamento a 360 gradi sul sistema aeroportuale, sul sistema dei trasporti non può che prevedere un coinvolgimento di tutto il territorio e quindi di tutti e tre gli scali che oggi la S.A.CAL. gestisce: quello di Crotone, quello di Reggio e quello di Lamezia Terme.

Quindi, il mio auspicio - votando, ovviamente, a favore di questo provvedimento - è che nel breve periodo, entro i termini che sono, anche, fissati in questa proposta di legge, la Regione si faccia promotore: a) dell'acquisto delle altre quote eventualmente non optate per far sì che il 51 per cento rimanga in mano agli enti pubblici; b) che la Regione si faccia promotore nei confronti della S.A.CAL. di un Piano strategico complessivo, di capire il sistema aeroportuale e il sistema dei trasporti calabrese dove andrà a finire e come dovrà traguardarsi per i prossimi anni. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il presidente Spirlì. Ne ha facoltà.

SPIRLÌ Antonino, Presidente f.f. della Giunta regionale

Grazie, Presidente e signori consiglieri. Avevo preso un po' di appunti e credo che tornino utili proprio per dare una risposta ad ognuno di voi.

L'approvazione della norma, grazie alla quale la Regione Calabria sottoscriverà l'aumento di capitale di S.A.CAL., rappresenta un’esigenza indifferibile e, cosa ancora più importante, una grande occasione di sviluppo. È indifferibile anche l'intervento finanziario e questo per la grave crisi economica e finanziaria che a causa del Covid-19 - S.A.CAL. non ha mai avuto problemi fino a quando gli aeroporti non si sono fermati, quindi, sottolineiamo a causa del Covid - ha comportato perdite di circa 10 milioni di euro.

Nei mesi scorsi siamo intervenuti con contributi straordinari per 5 milioni di euro che però, essendo sottoposte all'approvazione della Commissione europea, richiedono una tempistica che non è compatibile con le esigenze di cassa della società.

Il pericolo, così come sostenuto dal Presidente del Collegio sindacale, era la messa in liquidazione della società con le evidenti e tragiche conseguenze per la nostra regione. L'iter di approvazione dell'aumento del capitale, così come concordato con i soci di parte privata, che abbiamo avuto modo di incontrare più volte e in più sedi, permetterà di mantenere la maggioranza pubblica del capitale.

La sottoscrizione delle quote di capitale determinerà un esborso iniziale di 970 mila euro, mentre in una fase successiva verificheremo se e attraverso quali modalità si provvederà all’ulteriore acquisto delle azioni non sottoscritte dagli altri soci.

Il sostegno finanziario rappresenta, inoltre, un importante occasione di sviluppo della nostra regione. La scelta di sottoscrivere il capitale ci permette di mantenere una guida strategica in un settore determinante per la crescita e lo sviluppo del territorio e, cosa più importante, di sostenere e tutelare gli ingenti investimenti previsti per tutto il sistema aeroportuale calabrese, se consideriamo le procedure avviate e in fase di avviamento e i finanziamenti provenienti direttamente dal Governo; saranno attivati i cantieri per circa 60 milioni di euro che interesseranno tutti e tre gli aeroporti calabresi.

Nelle crisi economiche, che hanno attraversato ogni settore, l'unica strada percorribile è quella di rilanciare con investimenti e finanziamenti mirati per essere pronti alla fase di crescita che, soprattutto nel settore del trasporto aereo, inizia - lo abbiamo visto - a dare confortanti segnali di ripresa.

Ho sentito parlare di Piano strategico. È esattamente quello di cui stiamo discutendo, da qualche settimana, con il presidente De Metrio.

Il Piano strategico il presidente De Metrio lo ha approntato, non abbiamo fatto in tempo a coordinarci per una comunicazione pubblica, proprio dalla sede della Regione, semplicemente per un piccolo impedimento del presidente De Metrio, per cui sarà questione di qualche giorno, il tempo di poterci coordinare e sarà presentato.

Chiaramente sarete parte degli ospiti che inviteranno altri partecipanti, perché non si può condividere, chiaramente, solo una richiesta, come quella che è fatta oggi, e non condividere poi in realtà il Piano strategico che è il fulcro di questa nostra giornata.

Quindi, intanto, ringrazio e chiedo scusa se sono voluto intervenire, ma avevo avuto modo di ascoltare i vostri interventi e le vostre preoccupazioni sono state le nostre preoccupazioni delle settimane scorse, così come le esigenze del territorio sono quelle che abbiamo sin da subito considerato come Giunta regionale. Tutti gli Assessori interessati hanno partecipato in maniera diversa ma uguale alle richieste e alle raccomandazioni a S.A.CAL. perché nessuna parte del territorio calabrese e nessuno dei tre aeroporti calabresi abbia a patire le dimenticanze che in passato, molto spesso, hanno punito l’uno piuttosto che l’altro territorio calabrese. Grazie, Presidente. Grazie, signori consiglieri.

PRESIDENTE

Passiamo all’esame e votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale. Comunico il voto di astensione dei consiglieri Di Natale e Anastasi.

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

 

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 14,15

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Aieta, Bevacqua, Giannetta, Guccione, Irto, Notarangelo, Tallini, Tassone, Savaglio.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

De Caprio “Modifiche all’articolo 26 della legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)” (PL n. 118/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili; alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per il parere ex art. 66, comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Minasi “Pianificazione e sviluppo della pesca, della acquacoltura e della maricoltura e promozione del turismo marittimo calabrese” (PL n. 119/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.

Mancuso “Aumento di capitale sociale della società aeroportuale calabrese S.p.A. (SACAL)” (PL n. 120/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per l’esame di merito.

Morrone “Misure urgenti in materia di versamento della tassa automobilistica regionale e agevolazioni fiscali” (PL n. 121/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero per il parere.

De Caprio “Modifiche all’articolo 9 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità”” (PL n. 122/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere.

De Caprio, Graziano “Comunità Energetica Rinnovabile della Regione Calabria” (PL n. 123/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili; alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per il parere ex art. 66, comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria ed alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero per il parere finanziario.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Modifica del documento approvato “Livello dei Servizi Minimi del Trasporto Pubblico Locale” con D.C.R. n. 347 del 16 novembre 2018, integrata con delibera n. 354 del 29 novembre 2018 (deliberazione G.R. n. 312 del 21.7.2021)” (PPA n. 112/11^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente per l’esame di merito.

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Approvazione del Bilancio Consolidato del Gruppo di Amministrazione pubblica del Consiglio regionale della Calabria per l’esercizio 2020 - D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118 e ss.mm.ii.- (deliberazione U.P. n. 23 del 23.7.2021)” (PPA n. 113/11^).

“Bilancio di previsione 2021-2023 del Consiglio regionale della Calabria: assestamento e variazioni - (deliberazione U.P. n. 25 del 23.7.2021)” (PPA n. 114/11^).

Richiesta parere su deliberazione alla Commissione consiliare competente

La Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, la deliberazione n. 272 del 29 giugno 2021, recante:

“Recepimento aree geografiche regione Calabria all’interno del Programma (Interreg) Italia/Grecia 2021-2027, e candidature delle aree territoriali della Calabria NUTS3; IT61 Cosenza – IT62 Crotone – IT63 Catanzaro – IT65 Reggio Calabria quali beneficiarie del Programma (Interreg VI-A) IPA CBC Italy Albania Montenegro; in riscontro alla proposta della Commissione europea”. (Parere n. 17/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione.

Parere favorevole su deliberazione della Commissione consiliare competente

La prima Commissione consiliare, nella seduta del 7 luglio 2021, ha espresso parere favorevole con osservazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 267 del 17 giugno 2021, recante:

“Presa d’atto adozione Statuto CORAP”. (Parere n. 16/11^).

Parere favorevole su deliberazione della Commissione consiliare competente

La seconda Commissione consiliare, nella seduta del 15 luglio 2021, ha espresso parere favorevole con osservazioni alla deliberazione della Giunta regionale n. 267 del 17 giugno 2021, recante:

“Presa d’atto adozione Statuto CORAP”. (Parere n. 16/11^).

Parere favorevole su deliberazione della Commissione consiliare competente

La seconda Commissione consiliare, nella seduta del 15 luglio 2021, ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 272 del 29 giugno 2021, recante:

“Recepimento aree geografiche regione Calabria all’interno del Programma (Interreg) Italia/Grecia 2021-2027, e candidature delle aree territoriali della Calabria NUTS3; IT61 Cosenza – IT62 Crotone – IT63 Catanzaro – IT65 Reggio Calabria quali beneficiarie del Programma (Interreg VI-A) IPA CBC Italy Albania Montenegro; in riscontro alla proposta della Commissione europea”. (Parere n. 17/11^).

Promulgazione di Legge regionale

Comunico che, in data 7 luglio 2021, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 54 dell’8 luglio 2021:

1) Legge regionale n. 17 del 7 luglio 2021, recante: “Modifiche alla legge regionale 16 maggio 2013 n. 24 “Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità””;

2) Legge regionale n. 18 del 7 luglio 2021, recante: “Modifiche e integrazioni alla legge regionale 23 aprile 2021, n. 5 (Disciplina delle modalità e delle procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria e determinazione del canone in attuazione dell’articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79)”;

3) Legge regionale n. 19 del 7 luglio 2021, recante: “Integrazione all'articolo 11 della legge regionale 29 gennaio 2018, n. 1 (Istituzione del Garante regionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale)”;

4) Legge regionale n. 20 del 7 luglio 2021, recante: “Disposizioni per garantire in condizioni controllate e sicure gli incontri in ambito ospedaliero tra degenti e familiari”;

5) Legge regionale n. 21 del 7 luglio 2021, recante: “Proroga dei termini di cui al comma 4 dell'articolo 38 della l.r. 47/2011”;

6) Legge regionale n. 22 del 7 luglio 2021, recante: “Proroga dei termini per la regolarizzazione delle occupazioni senza titolo degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Modifica dell’articolo 1 della l.r. 8/95”;

7) Legge regionale n. 23 del 7 luglio 2021, recante: “Proroga del termine di cui al comma 12 dell'articolo 6 della l.r. 21/2010”;

8) Legge regionale n. 24 del 7 luglio 2021, recante: “Misure di impulso allo sviluppo dell’industrializzazione e dell’insediamento di attività produttive”;

9) Legge regionale n. 25 del 7 luglio 2021, recante: “Misure urgenti in tema di equo compenso. Modifiche e integrazioni alla I.r. 25/2018”;

10) Legge regionale n. 26 del 7 luglio 2021, recante: “Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio, di cui all’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118”;

11) Legge regionale n. 27 del 7 luglio 2021, recante: “Misure urgenti in tema di programmi regionali di edilizia residenziale. Modifiche e integrazioni all'articolo 39 della legge regionale 23 dicembre 2011, n. 47”.

Emanazione di Regolamento regionale

Comunico che, in data 15 giugno 2021, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 46 del 24 giugno 2021:

-       Regolamento regionale n. 4 del 15 giugno 2021, concernente: “Modifiche al regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.

Comunico che, in data 13 luglio 2021, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 56 del 14 luglio 2021:

-       Regolamento regionale n. 5 del 13 luglio 2021, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 9 aprile 2020, n. 2 «Regolamento di attuazione della legge regionale 12 ottobre 2021, n. 45 “Gestione, tutela e valorizzazione del patrimonio forestale regionale».

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

1.    Deliberazioni di Giunta regionale n. 280 e 281 del 29 giugno 2021;

2.    Deliberazioni di Giunta regionale n. 286, 287, 288, 289, 290, 291, 292, 293, 294, 295, 296, 297, 298, 299, 300, 301, 302, 303, 304, 305, 306, 307, 308, 309 e 311 del 21 luglio 2021.

Interrogazioni a risposta scritta

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- la legge regionale 5 dicembre 2003 n. 23, in attuazione della legge quadro n. 328/2000, prevede la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali in Calabria;

- la Regione Calabria, in applicazione della L.R. n. 23/2003 e s.m.i. e dell'art. 2 comma 4 della L.R. 19/2001, con il Regolamento Regionale n. 22, approvato dalla Giunta Regionale nella seduta del 25/10/2019 - D.G.R. 503/2019, pubblicato sul B.U.R.C. Parte I n. 131 del 25 novembre 2019 - intende programmare, favorire e supportare i processi fondamentali che stanno alla base del sistema integrato di interventi e servizi sociali nel territorio regionale;

- l'art. 17 della L.R. n. 23/2003 prevede che sia competenza degli Enti la relativa pianificazione allo scopo di garantire carattere universalistico del sistema integrato dei servizi sociali secondo quanto previsto dagli art. 2 e 3 della Costituzione;

- i Comuni, in forma singola o associata, sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e concorrono alla programmazione regionale e che tali funzioni sono esercitate adottando sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa e al rapporto con i cittadini;

- nonostante la Riforma del Welfare sia esecutiva e le somme dalla Regione ai Comuni siano state erogate, la stessa, tuttavia, non trova ancora piena ed omogenea applicazione sul territorio calabrese;

- l'Ambito di Mesoraca riscontra, in questa fase di transizione, difficoltà gestionali ed operative conseguenti alle funzioni assegnategli dalla riforma del welfare per come comunicato dallo stesso Ambito con Nota del 8/4/2021;

- in mancanza di linee chiare da parte della Regione Calabria, l'Ambito Territoriale di Mesoraca, in un periodo di recrudescenza della pandemia Covid-19, rischia di rimanere sprovvisto di servizi essenziali alla persona, in particolare dei servizi sociali, tradizionalmente programmati ed erogati con perizia alla popolazione ricadente nel territorio dello stesso Ambito;

- l'Ambito di Mesoraca, grazie alla storica presenza di numerose e diversificate tipologie di strutture socio-assistenziali, rappresenta un punto di riferimento per diversi altri Ambiti, sia limitrofi che extraprovinciali, sopperendo alle carenze di strutture e servizi di altri territori. - la Riforma in atto, impone requisiti organizzativi e strutturali importanti ed impegna le strutture ad investire risorse economiche ingenti;

- l'Ambito di Mesoraca, su richiesta dei servizi sociali di altri Ambiti Territoriali della Calabria, si ritrova a dover valutare un elevato numero di richieste di istituzionalizzazione, accogliendo persone provenienti da tutta la regione e assumendone, in parte, l'onere della spesa;

- che, infatti, ad oggi, per come riferito dall'Ambito di Mesoraca con Nota del 8/4/2021 le strutture socio assistenziali che insistono in tale ambito ospitano persone proveniente da altri ambiti;

- da come si evince dalla nota regionale con prot. siar n. 176410 del 27/5/2020, le risorse per il 2020 destinate all'Ambito di Mesoraca, da utilizzare per le attività svolte dalle strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali, è pari a 1.963.098,71 Euro;

- nel corso dell'anno 2020 non tutte le risorse sono state utilizzate, sia per mancanza di un Piano di Zona, sia per l'impossibilità di procedere a nuove istituzionalizzazioni;

- si è generato con riferimento all'Ambito di Mesoraca un residuo pari a circa euro 800.000,00 quali somme assegnate al distretto e non utilizzate;

CONSIDERATO CHE: - che con nota prot. N. 157770 del 7/4/2021 la Regione Calabria ha comunicato all'Ambito di Mesoraca la "non approvazione" del piano di zona trasmesso invitando lo stesso Ambito all'invio di un nuovo piano di zona revisionato;

- che con nota del 8/4/2021 l'Ambito di Zona di Mesoraca ha comunicato difficoltà gestionali e un residuo pari ad Euro 800.000,00 rispetto all'importo erogato per l'anno 2020;

-che con la detta nota, inoltre, l'Ambito di Mesoraca ha comunicato che ricadono al suo interno numerose strutture socio-assistenziali che ospitano anche soggetti, ormai da molti anni, provenienti da altri ambiti della Regione;

-che occorre che la Regione risolva le difficoltà gestionali denunciate dall'Ambito;

-che vi è l'esigenza che l'importo residuo di euro 800.000,00 relativo all'anno 2020 venga riconosciuto in aggiunta per l'anno 2021 affinché l'Ambito possa utilizzarlo per lo svolgimento dei necessari ed essenziali servizi;

-che, inoltre, occorre che la Regione adotti le necessarie iniziative ed indichi gli indirizzi operativi affinché i soggetti che provengono da Ambiti diversi da quello di Mesoraca e che, a tutt'oggi, chiedono di essere ospitati dalle strutture socio­ assistenziali dell'Ambito di Mesoraca, siano posti a carico, sotto il profilo economico/finanziario, degli ambiti territoriali di provenienza e conseguentemente riconosciuti gli importi all'Ambito di Mesoraca all'interno del quale le dette persone sono ospitate;

- che tanto è necessario in ossequio ai principi di cui agli artt. 2, 3, 32, 38 della Costituzione. Tutto ciò premesso e considerato, con il presente atto,

per sapere:

si CHIEDE al Presidente f.f. della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale quali atti ed iniziative si intendono adottare e intraprendere al fine di a) riconfermare all'Ambito di Mesoraca, anche per il 2021, le risorse già assegnate dalla Regione Calabria, pari ad euro 1.963.098,71, nonché al fine di corrispondere al detto Ambito il residuo generatosi nel 2020 pari ad Euro 800.000,00, salvo ulteriori eventuali risorse aggiuntive previste nella programmazione regionale. Tali ricollocazioni di risorse avrebbero come unico indirizzo operativo l'implementazione e il miglioramento dell'offerta dei servizi sociali sul territorio di riferimento, soprattutto in considerazione di una già delicata situazione inaspritasi a causa dell'emergenza sanitaria in atto;

b) garantire la continuità assistenziale alle persone che già usufruivano di una convenzione al 31/12/2019 le quali risultano ancora ospiti delle strutture presenti sul territorio e confermare il contributo di cui gli stessi erano beneficiari anche per l'anno in corso;

c) assicurare, con riferimento agli ospiti delle strutture provenienti da un Ambito diverso da quello di Mesoraca, sia per quelli già in carico che per quelli futuri, che le spese siano poste a carico dell'Ambito di provenienza e trasferite all'Ambito di Mesoraca le cui strutture socio assistenziali stanno provvedendo a dare ospitalità alle dette persone proveniente da fuori Ambito. Su tale punto il ruolo della Regione è primario e fondamentale attesa la eterogeneità dei bisogni espressi dai singoli casi e in considerazione del fatto che esiste un livello di assistenza completamente squilibrato tra i vari territori della regione.

(167; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- in Calabria sono numerose le strutture socio assistenziali, autorizzate e accreditate da parte della Regione Calabria, che svolgono funzioni e prestazioni importanti e delicate in favore dei propri ospiti deboli e fragili;

- che le dette strutture, a fronte delle prestazioni svolte, devono ricevere il pagamento delle rette;

- che in Calabria è intervenuta la riforma del Welfare che ha trasferito le competenze in merito dalla Regione Calabria ai Comuni con trasferimento dei fondi dalla Regione Calabria ai Comuni;

- che, tuttavia, tale riforma, pienamente vigente, stenta a decollare e, allo stato, è priva di effettiva e concreta attuazione;

- che, infatti, le strutture socio assistenziali stanno continuando regolarmente a svolgere le prestazioni in favore dei loro ospiti e, tuttavia, non stanno ricevendo i pagamenti né dalla Regione Calabria né da parte dei Comuni;

- che l'omesso pagamento, a fronte delle continue prestazioni svolte, sta mettendo in seria difficoltà le strutture socio assistenziali che hanno alle loro dipendenze numerosi lavoratori e devono pagare regolarmente costi e spese per svolgere il loro servizio;

- che, inoltre, ad oggi, non sono state stipulate le relative convenzioni relative all'anno 2020;

- che, pertanto, a fronte delle continue e permanenti prestazioni svolte da parte delle dette strutture socio assistenziali nessuna somma è loro corrisposta a partire dal 1/1/2020;

- che tale condotta omissiva e inadempiente è intollerabile e le strutture socio assistenziali non riescono a sopportare ulteriormente tale situazione che le vede svolgere continuamente le loro prestazioni socio assistenziali senza, tuttavia, ricevere i dovuti pagamenti;

- che tale situazione, pertanto, potrebbe determinare da un canto la impossibilità per le strutture di continuare a svolgere le prestazioni in favore dei fragili e deboli ospiti e dall'altro il crollo economico delle strutture che potrebbero essere costrette a licenziare i dipendenti;

- che occorre, pertanto, che la Regione Calabria intervenga tempestivamente al fine di permettere alle strutture di ottenere le somme loro dovute per le prestazioni svolte e di continuare a svolgere le prestazioni in favore dei deboli ospiti e di mantenere il carico occupazionale;

- che, peraltro, in caso di condotta omissiva da parte del Comune Capo Ambito è prevista la possibilità di intervento sostitutivo da parte della Regione Calabria. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale,

per sapere:

a) se hanno contezza di quanto sopra esposto e della drammatica situazione in cui si trovano le strutture socio assistenziali le quali stanno continuando a svolgere le prestazioni senza ricevere i dovuti pagamenti dal 1/1/2020 e che tutto ciò potrebbe determinare l'interruzione del servizio da parte delle strutture e il licenziamento dei loro dipendenti;

b) cosa intendono fare e quali atti e provvedimenti ed iniziative intendono adottare e porre in essere al fine di permettere alle dette strutture socio assistenziali di sottoscrivere le convenzioni e di ottenere i dovuti pagamenti a fronte delle prestazioni socio assistenziali svolte e se si intende procedere eventualmente anche attraverso l'intervento sostitutivo nei confronti degli omissivi Comuni capo ambito.

(168; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con deliberazione commissariale n. 95 del 08/03/2019, l' A.S.P. di Crotone ha indetto una procedura selettiva pubblica per la copertura a tempo indeterminato di n. 1 posto di dirigente delle Professioni Sanitarie Infermieristiche, Tecniche, della Riabilitazione, della Prevenzione e della Professione di Ostetricia.

- Tale bando, prima ancora che venisse approvata la relativa graduatoria, è stato annullato con sentenza del T.A.R. Catanzaro n. 972/2019 per violazione di quanto previsto dal decreto del commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro n. 2/2015, che prevede la previa attivazione di processi di mobilità, con la possibilità di attingere da graduatorie ancora valide approvate da altre aziende sanitarie.

 - Con successiva deliberazione commissariale n. 169 del 07/10/2020, l'A.S.P. di Crotone ha dunque indetto un avviso di mobilità volontaria fra azienda ed enti del S.S.N. per la copertura di tale posto.

-Con deliberazione commissariale n. 303 del 26/05/2021 è stata approvata la graduatoria con la nomina del vincitore, dr. ....... Tale decisione di accorpare la responsabilità di tutte le Professioni Sanitarie in capo ad un'unica dirigenza non è conforme al principio introdotto nell'ordinamento giuridico dalla Legge n. 251/2000, che ha istituito le figure della Dirigenza delle professioni sanitarie di area infermieristica e di quelle di area tecnica, prevedendone l'autonomia.

- Tale decisione, soprattutto, non è conforme al Nuovo Atto Aziendale dell'A.S.P. di Crotone, approvato con deliberazione commissariale n. 183 del 13/04/2021 che, in ordine all'Unità Operativa Semplice Dipartimentale "Dirigenza delle Professioni Sanitarie" (pag. 109) prevede che ciascuna area (infermieristica e ostetrica, tecnico­ sanitaria, tecnico-riabilitativa, tecnici della prevenzione e servizi) abbia la sua figura dirigenziale di riferimento.

- Essendo il vincitore della procedura di mobilità appartenente all'area delle professioni infermieristiche, egli potrà svolgere il ruolo dirigenziale solo con riferimento all'area infermieristica, mentre l'A.S.P. di Crotone potrà /dovrà tenere separata la responsabilità delle professioni sanitarie di area tecnica, che, in ossequio al principio dell'autonomia sancito dalla legge e dall'atto aziendale, dev'essere dotato di autonomia gestionale, mantenendo l'attuale situazione organizzativa.

 - La Giunta Regionale, in esercizio dei suoi compiti istituzionali di vigilanza e di controllo sull'organizzazione del sistema sanitario regionale, ha l'onere di sorvegliare affinché il Commissario dell'A.S.P. di Crotone non ponga in essere atti contra legem e attivarsi affinché vengano rispettati, nella gestione del personale dell'Azienda sanitaria, i principi di buon andamento dell'Amministrazione, che passano - anzi tutto - per il rispetto delle regole prefissate in sede di macro-organizzazione, contro ogni personalismo e favoritismo.

- Appare evidente che la nomina di un solo dirigente, oltre a porsi in violazione degli atti sovraordinati, non consente al nominato di dedicarsi alla gestione di tutte le aree delle professioni sanitarie, rischiando di rallentare l'azione della pubblica amministrazione e l'efficienza del personale dell'azienda sanitaria, soprattutto in un periodo emergenziale come quello che stiamo vivendo.

- L'A.S.P. di Crotone, piuttosto, dovrebbe procedere a bandire i concorsi per ciascuna postazione dirigenziale, e dunque anche per le altre al momento scoperte.

- Tale situazione provoca un evidente rallentamento e una condizione di inefficienza dell'A.S.P. di Crotone, già provata dall'esigenza di dare risposte all'utenza della sanità crotonese pur con le notorie difficoltà organizzative di cui essa è affetta. Con la presente, il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente f.f. della Giunta Regionale

per sapere:

premesso quanto sopra: - se voglia intraprendere iniziative di verifica e di controllo nonché di intervento sull'operato dell'Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone sul conferimento degli incarichi dirigenziali delle professioni sanitarie;

- se voglia dare direttive all'Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone in ordine all'annullamento o alla revoca degli atti adottati in violazione di legge e dell'atto aziendale, attesa la loro natura vincolante.

(169; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che l'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro ha adottato l'atto aziendale;

- che tale atto, tuttavia, è stato adottato, e tanto si rileva sin da subito, senza il necessario coinvolgimento del collegio di direzione né delle direzioni tecniche aziendali;

- che tale atto presenta significative variazioni nella organizzazione dei percorsi assistenziali;

- che tale atto annulla tutti i percorsi di multidisciplinarietà realizzati con difficoltà negli anni passati ed indispensabili al fine di una efficace erogazione dei processi assistenziali di una azienda Hub che deve gestire per sua mission processi ad elevata complessità;

- che all'interno dell'AOPC di Catanzaro vi è il Dipartimento onco-ematologico che costituisce una storica istituzione nello scenario sanitario regionale riconosciuta quale polo di eccellenza nella gestione delle patologie ematologiche ed oncologiche da tutte le commissioni ministeriali che ne hanno valutato negli anni i risultati raggiunti;

- che, in particolare, gli indicatori relativi alla mobilità sanitaria extraregionale sottolineano l'impatto fondamentale avuto negli anni dal Dipartimento onco­ ematologico dell'AOPC nel contenimento della migrazione per patologie ematologiche ed onco-ematologiche;

-che, tuttavia, la storia e le funzioni e la struttura del detto Dipartimento, che ha rappresentato una eccellenza nella sanità calabrese, sono state stravolte dall'atto aziendale de quo con cui è stato, di fatto, smembrato il Dipartimento e reso meno funzionale e funzionante lo stesso;

-che, più precisamente, il recente riassetto aziendale priva il dipartimento onco­ ematologico di una struttura complessa (Servizio Trasfusionale) e due strutture semplici dipartimentali (Cure palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore);

-che, inoltre, con il detto atto aziendale i laboratori di secondo livello a supporto alla diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale delle emoglobinopatie vengono trasferiti al dipartimento dei servizi;

-che nelle comunità scientifiche e professionali nazionali l'importanza della gestione congiunta delle attività cliniche e di laboratorio di supporto è da sempre un paradigma non discutibile;

- che queste attività integrate sono cresciute negli anni grazie all'impegno di generazioni di ematologi ed oncologi che hanno contribuito ad accreditarle per la qualità e a farne riconoscere il valore scientifico all'interno di reti nazionali ed internazionali. - che, pertanto, desta grande preoccupazione un atto aziendale che incide nettamente e negativamente sull'organizzazione dell'AOPC e che è manifestamente sganciato dai criteri tecnico/logici e giuridici che devono indirizzare la redazione e compilazione di un atto aziendale a seguito del quale, purtroppo, se non si interverrà prontamente, la Calabria e i calabresi perderanno la funzionalità di un Dipartimento che ha costituito un consolidato punto di riferimento sanitario;

- che, l'art. 3 del d.lgs. 229/99 dispone, a proposito delle aziende ospedaliere, che "la loro organizzazione e funzionamento sono disciplinati con atto aziendale di diritto privato. Le aziende di cui ai commi l e l.bis informano la propria attività ai criteri di efficacia, efficienza ed economicità";

-che, tuttavia, lo smembramento illogico del Dipartimento de quo si pone in aperta violazione dei principi che regolamentano l 'emanazione dell'atto aziendale;

- che è davvero illogico procedere, senza nemmeno consultare il collegio di direzione, alla disintegrazione del Dipartimento onco-ematologico dell'AOPC di Catanzaro, eccellenza della sanità regionale, privandolo di una struttura complessa (servizio trasfusionale), di due strutture semplici dipartimentali (cure palliative al paziente oncologico e Terapia del dolore) e con contestuale trasferimento al dipartimento servizi dei laboratori di secondo livello a supporto alla diagnostica onco-ematologica, emostasi e trombosi e prenatale delle emoglobinopatie;

- che tutto ciò inciderà negativamente sul funzionamento e sulla funzionalità ed operatività del Dipartimento con inevitabili ricadute negative sulla richiesta di prestazioni svolte dai cittadini/pazienti;

- che tutto ciò avviene, peraltro, in una fase in cui i concorsi per l'assegnazione delle direzioni delle strutture all'interno dell'azienda vengono effettuati a spot e utilizzando criteri che non sembrano rispondere a priorità assistenziali;

- che, infatti, nell'ambito del dipartimento onco-ematologico si aspettano ormai da anni i concorsi per l'identificazione dei direttori di struttura complessa in quanto tutte le unità operative hanno allo stato direttori facente funzione;

- che è evidente, pertanto, la necessità di dare stabilità alle figure apicali attraverso una rapida attivazione delle procedure concorsuali da svolgersi tutte nei tempi brevi;

- che, infatti, la stabilizzazione della figura apicale rende, conseguentemente, stabile la stessa struttura sanitaria e favorisce il suo funzionamento sotto la direzione di una figura apicale giuridicamente riconosciuta e strutturata;

tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale

per sapere:

se ha contezza di quanto sopra esposto e del detto atto aziendale adottato dall'Azienda Ospedaliera Pugliese Ciaccio con cui, illogicamente e senza la consultazione obbligatoria degli organi preposti, è stato, di fatto, smembrato il Dipartimento onco-ematologico e reso lo stesso, conseguentemente, meno efficiente e funzionante con sottrazione di una struttura complessa e di due strutture semplici e trasferimento ad altro dipartimento dei laboratori e cosa intende fare, anche attraverso la consultazione del Dipartimento Salute, al fine di impedire tale disintegrazione del detto Dipartimento che è polo di eccellenza della sanità calabrese e punto di riferimento sanitario per tutta la Calabria e i calabresi.

(170; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che con il decreto legge N. 4/2019 è stato istituito il reddito di cittadinanza con la finalità di contrastare la povertà;

- che l'art. 11 della L. 431/1998 dispone che "Presso il Ministero dei lavori pubblici è istituito il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione";

- che tale fondo è stato istituito al fine di permettere alle persone indigenti di potere locare un'abitazione;

- che nel reddito di cittadinanza vi è una componente (di livello essenziale) destinata ai nuclei familiari residenti in abitazioni in locazione;

- che il D.L. N. 4/2019 non prevede alcuna incompatibilità tra il reddito di cittadinanza e il contributo di cui alla L. 431/1988;

- che, peraltro, il diritto all'abitazione rientra nel novero dei diritti sociali fondamentali;

- che sul punto è già intervenuto il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali/Ufficio Legislativo che con parere del 14/4/2020, che si allega, ha ammesso la compatibilità del reddito di cittadinanza con il contributo di cui alla L. 431/98;

- che, infatti, nel detto parere è stato affermato che "Il diritto all'abitazione rientra nel novero dei diritti sociali fondamentali e si desume dall'art. 34 della Carta dei diritti dell'Unione Europea e dagli artt. 30 e 31 della Carta sociale europea e, come affermato e chiarito costantemente dalla Corte Costituzionale, tale diritto 'rientra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzione' e benché non espressamente incluso nella Carta costituzionale deve essere incluso tra i diritti inviolabili e il suo oggetto, l'abitazione, deve considerarsi bene di primaria importanza (Corte Cost. sent. 9 marzo 2020 n. 44). Non ponendo il decreto n. 4 del 2019 alcuna incompatibilità tra il sostegno alle locazioni previsto a livello statale con quello di tipo regionale o comunale, si conferma l'orientamento già espresso da codesta Direzione Generale in tema di REI. In un settore come quello in questione, che coinvolge diritto sociali primari, ben si giustifica il concorso tra lo Stato e il sistema delle autonomie locali, considerato che il Rdc rappresenta in materia solo un livello essenziale di prestazione, pertanto integrabile ad opera di regioni o comuni";

- che, in buona sostanza, nel detto parere è stato correttamente rilevato che non vi è alcuna incompatibilità tra i due sostegni e che, anzi, il reddito di cittadinanza è integrabile attraverso il contributo di cui alla L. 431/98;

- che, tuttavia, inopinatamente, il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria con la Nota del 16/4/2020 Prot. N. 136133/Siar trasmessa ai Comuni della Calabria ha comunicato agli stessi "che la richiesta di contributo ai sensi della Legge 431/98 non può essere presentata da coloro che percepiscono il contributo per l'affitto all'interno del reddito di cittadinanza o da pensione";

- che tutto ciò ha comunicato la Regione Calabria alla luce di una presunta ed indimostrata ed inesistente incompatibilità tra i due contributi;

- che, tuttavia, per come già sopra dedotto, il D.L. N. 4/2019 non prevede alcuna incompatibilità tra il reddito di cittadinanza e il contributo di cui alla L. 431/98;

- che, pertanto, la Nota del 16/4/2020 con cui la Regione Calabria ha comunicato ai Comuni calabresi la (inesistente) incompatibilità tra i due contributi si pone in contrasto con il DL N. 4/2019 e con il parere reso dall'Ufficio Legislativo del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali;

- che tutto ciò lede inevitabilmente i soggetti deboli i quali non possono ottenere la dovuta integrazione economica di cui alla L. 431/98;

- che tutto ciò viola il diritto all'abitazione che rientra tra i diritti sociali fondamentali e tra i diritti inviolabili e ciò perché l'abitazione deve essere considerato bene di primaria importanza;

- che tutto ciò è ancor più grave se solo si pensa che la mancata erogazione avviene in un momento storico drammatico in cui occorre fare i conti con la pandemia sanitaria che aggrava notevolmente la già debolissima condizione economica della Calabria e dei calabresi;

- che occorre, pertanto, che la Regione Calabria intervenga al fine di permettere ai Comuni, attraverso i fondi di cui alla L. 431/98, di erogare alle persone aventi diritto il contributo economico per l'abitazione essendo quest'ultimo dovuto e compatibile con il reddito di cittadinanza. Tutto ciò premesso, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale

per sapere:

se hanno contezza di quanto sopra esposto e della evidente perpetrata violazione del D.L. 4/2019 avvenuta con la Nota del 16/4/2020 del Dipartimento Regionale Infrastrutture e Lavori Pubblici con cui è stato comunicato ai Comuni calabresi la incompatibilità (che non esiste) tra i due contributi e cosa intendono fare e quali atti e provvedimenti ed iniziative intendono adottare e porre in essere al fine di permettere ai soggetti aventi titolo, che sono deboli e indigenti e che percepiscono il reddito di cittadinanza, di ottenere il dovuto contributo abitativo di cui alla L. 431/98 ad integrazione del livello essenziale di prestazione.

(171; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che è stato approvato il 30 ottobre 2014, dalla Conferenza Unificata l'accordo tra il Governo, le Regioni e le Province autonome il documento Piano Nazionale Demenze (PND) - Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze", pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.9 del 13-1-2015;

- che Il Piano Nazionale Demenze (PND) è stato formulato dal Ministero della Salute in stretta collaborazione con le Regioni, l'Istituto Superiore di Sanità e le tre Associazioni Nazionali dei pazienti e dei familiari;

- che il PND, anche se ad oggi non è stato finanziato, è un importante documento di sanità pubblica che fornisce indicazioni strategiche per la promozione e il miglioramento degli interventi nel settore delle demenze "partendo dal presupposto che, come in tutte le patologie cronico-degenerative nelle quali l'approccio farmacologico non è risolutivo nel modificarne la storia naturale, occorre prevedere un insieme articolato ed organico di percorsi assistenziali, secondo una filosofia di gestione integrata della malattia";

- che dopo il progetto Cronos il PND rappresenta il più importante intervento di sanità pubblica nel nostro paese che allinea l'Italia alle politiche in atto negli altri paesi occidentali;

- che gli obiettivi del Piano Nazionale demenze sono i seguenti: Obiettivo 1: Interventi e misure di Politica sanitaria e sociosanitaria Obiettivo 2: Creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata Obiettivo 3: Implementazione di strategie ed interventi per l'appropriatezza delle cure Obiettivo 4: Aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita;

- che Il Piano Nazionale Demenze (PND) prevede l'attivazione di un tavolo di confronto permanente sulle demenze, nell'ambito del quale monitorare il recepimento e l'implementazione del PND e dare avvio ad un lavoro sistematico su questo ambito;

- che la Regione Calabria con il DCA n.258 del 07.12.2018 ha recepito le indicazioni della Conferenza Stato/Regioni del 13 gennaio 2015 "Linee di indirizzo nazionali sui percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per le demenze" in cui è prevista la costituzione di un tavolo tecnico per le demenze anche in Calabria;

- che in CALABRIA è presente una marcata instabilità nell'offerta quali-quantitativa di servizi, diagnosi e cura, fatta eccezione di poche strutture di prossimità e sanitarie;

- che è persistente una scarsa integrazione e collaborazione tra tutti i servizi territoriali che si stanno traducendo in una carenza nella presa in carico delle persone con demenza, nell'assenza della continuità assistenziale e nel totale abbandono delle loro famiglie;

- che non siamo a conoscenza del numero presente in Calabria delle persone con Malattia di Alzheimer o altre forme di demenza (gli ultimi dati parlano nel 2011, di un numero variabile tra i 23.000 e i 38.000, nell'anno 2015 il numero di casi di demenza attesi oscillava tra 24.600 e 41.000, nel 2020 il dato si è elevato in maniera esponenziale tenendo anche in considerazione l'elevata percentuale di persone con demenza ad esordio precoce, dai 40 anni in su);

- che non siamo in grado di supportare adeguatamente le famiglie delle persone con demenza con servizi adeguati;

- che il "Piano nazionale Demenze Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle demenze" di cui all'accordo il Conferenza Unificata del 30 ottobre 2014 ha tra i suoi obiettivi "la creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata" - che Il "Piano Nazionale Demenze - pubblicato in GU nel 2015 (GU Serie generale n.9, del 13 gennaio 2015) prevede all'azione 1.6.: "l'Attivazione di un tavolo di confronto permanente per le demenze, tra Ministero della salute e Regioni, queste ultime eventualmente organizzate in un tavolo interregionale (sul modello di quanto già avviene per altre aree di intervento), che si avvale del contributo scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità' (ISS) e dell'AGENAS, nonché di quello delle Associazioni nazionali dei familiari dei pazienti. Si ritiene importante che il tavolo sia integrato dalle rappresentanze della componente sociale, nelle sue articolazioni nazionale, regionale e locale". Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE Al Presidente FF. della Giunta regionale e alla Giunta Regionale di sapere:

Per sapere:

1) quanti sono, ad oggi, in Calabria i malati di Alzheimer e di altre forme di demenza indicando anche le età delle persone che vengono colpite dalle dette malattie;

2) se è stato istituito il Tavolo tecnico per le demenze e con quale atto e/o deliberazione è stato costituito (con richiesta di trasmissione anche dell'atto contenente la formazione del tavolo e i nominativi dei componenti) e quante volte è stato riunito e gli atti adottati dallo stesso;

3) se all'interno del detto Tavolo e tra i suoi componenti è garantito il carattere della interdisciplinarità e il coinvolgimento delle famiglie.

(172; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che fin dall'anno 2012 è stato previsto un finanziamento di euro 20 milioni di euro per il completamento del porto di Catanzaro Lido;

- che il Comune di Catanzaro è il soggetto attuatore dell'appalto diretto al completamento del porto;

- che trattasi di opera che i catanzaresi e la Calabria aspettano da moltissimi anni (i lavori sono stati avviati negli Anni '60 per poi interrompersi a più riprese fino a quando nel 2019 viene presentato il progetto definitivo del porto che prevede, fra l'altro, la costruzione di un circolo nautico, l'installazione di una gru, una torre di controllo, un molo, l'installazione di nuovi pontili, varie opere di restyling alle attrezzature già presenti e l'aumento dei posti barca fino a un numero di 400);

- che, infatti, trattasi di infrastruttura di grande importanza per il territorio e per la Calabria, per l'economia e per il turismo;

- che il completamento del porto permetterebbe di sfruttare al massimo le potenzialità turistico/economiche di Catanzaro e consentirebbe la crescita economica e turistica dell'intera costa;

- che, tuttavia, sono trascorsi moltissimi anni senza che il detto finanziamento sia stato utilizzato e, conseguentemente, ad oggi, non sono iniziati i lavori diretti al completamento del porto;

- che i fondi per euro 20 milioni sono contemplati nel POR e, inoltre, la Regione Calabria ha, anche alla luce di ciò, un interesse diretto e immediato e concreto alla utilizzazione dei detti fondi e al completamento del porto che vivacizzerebbe non solo Catanzaro ma l'intera regione;

- che è gravissimo che a fronte di un finanziamento di euro 20 milioni che permetterebbe lo sviluppo economico/turistico di Catanzaro e dell'intera costa e dell'intera Calabria siano trascorsi così tanti anni senza che i fondi siano stati effettivamente utilizzati e senza che il porto di Catanzaro Lido costituisca una infrastruttura pienamente funzionante ed effettivamente utilizzabile;

- che, inoltre, dalle notizie trapelate pare che la erogazione del finanziamento e l'avvio dei lavori per il completamento del porto si siano arenati a causa del mancato rilascio della VIA che il Comune di Catanzaro pretendeva che venisse rilasciata dalla Regione Calabria e il cui rilascio, tuttavia, sarebbe di competenza del Ministero dell'Ambiente come pure sarebbe stato affermato da quest'ultimo;

- che non può, nel caso che occupa, non vedersi non solo che sia trascorso molto tempo ma anche l'incapacità del Comune di Catanzaro di velocizzare l'iter amministrativo diretto ad ottenere concretamente i detti fondamentali fondi;

- che, inoltre, non può non vedersi il grave disinteresse della Regione Calabria che, nonostante l'ingente somma di denaro messa a disposizione e nonostante la valenza regionale di una infrastruttura determinante per lo sviluppo economico e turistico, ha omesso e sta omettendo di intervenire, tempestivamente e con la necessaria determinazione, e di coadiuvare e di affiancare il Comune di Catanzaro rivelatosi, ad oggi, inerte e poco concludente nell'attivare e concludere il procedimento amministrativo diretto ad ottenere i fondi de quibus;

- che occorre, pertanto, che la Regione Calabria si faccia parte attiva e assuma, insieme al Comune di Catanzaro, una condotta politico/amministrativa efficace e attiva e propositiva al fine di permettere finalmente l'erogazione dei fondi e l'avvio dei lavori di completamento del porto. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente ff della Giunta Regionale della Calabria di sapere

per sapere:

se ha contezza di quanto esposto nel presente atto e del fatto che, ad oggi, i fondi messi a disposizione del Comune di Catanzaro (soggetto attuatore) per il completamento del porto di Catanzaro Lido non sono stati utilizzati e che, conseguentemente, non sono stati appaltati e avviati i lavori predetti e, inoltre, quale condotta e quali atti politico/amministrativi intenda porre in essere al fine di permettere l'erogazione dei fondi e l'utilizzo effettivo dei fondi de quibus e l'avvio ed ultimazione dei lavori diretti al completamento del porto di Catanzaro Lido che la città capoluogo di Regione e l'intera regione Calabria aspettano ormai da decenni e che permetterebbe lo sviluppo economico/turistico di Catanzaro e dell'intera costa e dell'intera Calabria.

(173; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che l'Assistente Sanitario opera nella Sanità Italiana fin dal 1925 ed il D.M. 69/1997 ne qualifica definitivamente il profilo quale operatore nella prevenzione, promozione ed educazione alla salute;

- che l'assistente sanitario, disciplinato dal relativo Codice Deontologico, fa parte dell'Ordine FINO TSRM PST RP: Federazione Nazionale Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica, delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, in rappresentanza di ben 19 professioni Sanitarie e 61 Ordini Provinciali e interprovinciale;

- che le Professioni Sanitarie, afferenti al suddetto Ordine, sono iscritte nei relativi Albi all'interno dei quali è prevista una Commissione d'Albo;

- che tali Professioni Sanitarie sono dotate di un Profilo Professionale che ne determina le competenze e gli ambiti;

- che, inopinatamente, nelle dotazioni organiche delle Aziende Sanitarie ed Ospedaliere della Regione Calabria non è prevista la figura dell'assistente sanitario;

- che è attivo un Corso di Laurea Triennale abilitante per assistente sanitario presso gli Atenei UMG di Catanzaro e UNICAL di Rende, il quale accesso è subordinato al superamento del concorso nazionale di ammissione (legge 264 del 2 agosto 1999);

- che i laureati nel profilo di Assistente Sanitario presso gli Atenei calabresi ogni anno, pertanto, sono costretti ad emigrare offrendo le loro competenze alle strutture sanitarie pubbliche delle altre regioni italiane, trovando consequenziale riconoscimento ed affermazione, o, in alternativa, a restare disoccupati nella loro regione nonostante siano in possesso di un titolo abilitativo all'esercizio della professione di assistente sanitario;

-che, pertanto, da un canto in Calabria vi è il corso di laurea triennale per assistente sanitario e dall'altro canto, tuttavia, gli assistenti sanitari non trovano spazio nelle strutture sanitarie pubbliche della Regione Calabria;

-che tutto ciò, peraltro, può influire negativamente anche sulla sopravvivenza del detto corso di laurea. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:

per sapere:

se ha contezza di quanto sopra esposto e del fatto che la figura professionale di assistente sanitario non trovi adeguata collocazione all'interno del strutture sanitarie pubbliche della Regione Calabria e cosa intende fare e quali atti e provvedimenti intende adottare al fine di permettere agli assistenti sanitari di potere svolgere le loro prestazioni nelle strutture sanitarie pubbliche calabresi e al fine di permettere alle azienda sanitarie ed ospedaliere calabresi (e conseguentemente all'intera comunità) di potere beneficiare delle competenze specifiche della figura dell'assistenza sanitario.

(174; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che con decreto n. 10508 del 26/9/2018 è stato approvato l'avviso pubblico per il sostegno alle attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali nei borghi della Calabria;

- che a seguito del detto avviso sono stati numerosissimi i soggetti privati che hanno depositato presso la Regione Calabria i progetti chiedendo il sostegno previsto nel detto bando;

- che a tal fine i privati hanno anche dovuto sostenere spese necessarie ai fini della redazione ed elaborazione dei progetti proposti;

- che la Regione Calabria ha avviato la procedura di selezione;

- che, tuttavia, ad oggi, sono decorsi circa due anni e mezzo dal bando de quo e la detta procedura selettiva non è stata ultimata;

- che tutto ciò va contro i principi tipici cui deve ispirarsi la Pubblica Amministrazione ed in particolare quelli di efficacia ed efficienza;

- che, inoltre, il blocco della detta procedura di selezione, che dopo oltre due anni e mezzo non è stata definita, lascia ingiustamente nel limbo tutti i privati i quali sono in attesa che la Regione Calabria ultimi la detta procedura ed eroghi, con riferimento ai progetti ritenuti meritevoli e congrui, i dovuti sostegni economici;

- che, peraltro, la ratio del detto bando era ed è quello anche di favorire la crescita e lo sviluppo dei borghi della Calabria;

che, pertanto, il blocco della detta procedura selettiva contrasta con il principio di buon andamento della P.A. e lede i diritti e gli interessi dei soggetti privati che hanno legittimamente partecipato ad un bando pubblico regionale (sostenendo spese) senza avere, ad oggi, l'esito della detta procedura e senza avere ottenuto il sostegno e che a causa di ciò potrebbero anche svolgere eventuali azioni giudiziarie nei confronti della omissiva Regione Calabria. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale

per sapere:

se gli stessi hanno contezza che la procedura selettiva avviata con decreto n. 10508 del 26/9/2018 (Avviso pubblico per il sostegno alle attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali nei borghi della Calabria) ad oggi non è stata ultimata e definita e che i soggetti privati partecipanti sono, ad oggi, in attesa della sua definizione e quali atti ed iniziative anche di tipo politico/amministrativo intendono avviare al fine di ottenere, in esecuzione dei principi che indirizzano la pubblica amministrazione, la definizione della detta procedura selettiva e al fine di permettere ai soggetti privati, promotori dei progetti meritevoli e congrui, il chiesto sostegno nonché al fine di evitare che la Regione Calabria possa subire eventuali azioni giudiziarie da parte dei soggetti privati che, nonostante le spese sostenute per partecipare al bando, non hanno ancora avuto l'esito della detta selezione.

(175; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che del dissesto idrogeologico calabrese, noto fin dai tempi del meridionalista Giustino Fortunato, non ci si può occupare solo nell'emergenza e che bisogna scongiurare la sottovalutazione dei pericoli e investire in opere di difesa, prevenzione e sicurezza;

- che, mentre è auspicabile che si fronteggiano con celerità i danni arrecati nel Crotonese, è necessario che la Regione assicuri che vi è una programmazione aggiornata di salvaguardia del tenitorio e di efficace prevenzione e, al contempo, informi i calabresi su quanto si sta facendo sul rischio idro-geologico, sulle risorse disponibili e sugli interventi in corso;

- che l'ultima ondata di maltempo che ha colpito la Calabria nei giorni scorsi ha, per l'ennesima volta, messo duramente alla prova il territorio crotonese e tra i Comuni colpiti vi è il comune di Strongoli;

- che le lunghe piogge del 21 novembre, infatti, hanno provocato l'inondazione del torrente Survolo con conseguente straripamento ed allagamento dell'intero centro abitato e non solo;

- che in Viale Stazione l'acqua alta ha colto di sorpresa le famiglie nel cuore della notte e sono state allagate case, colture e attività varie, tra cui attività professionali e commerciali, nonché edifici scolastici e l'intera zona industriale, in località Frasso;

- che la situazione è disastrosa anche al bivio di Strongoli, sulla SS l06, dove il manto stradale è quasi invisibile. Così come impraticabili risultano anche tutte le strade che portano a Strongoli Superiore;

- che, a seguito dell'alluvione, risulta interrotta anche e nuovamente la S.P. 53, importante arteria stradale (ex statale 492) chiusa al traffico per oltre sei anni, sempre a causa di frane e cedimenti del manto stradale che ne avevano irrimediabilmente danneggiato il tracciato;

- che ugual sorte è toccata alla S.P. 16, per il cui ripristino idrogeologico nel 2012 erano stati stanziati 24 mila euro, finalizzati al rifacimento di due grossi muri crollati sempre a seguito di due grosse frane, lasciando così isolato il paese dei 5 colli;

- che anche la strada comunale "Manche" è da diversi anni chiusa alla circolazione a causa di una grossa frana che ha danneggiato la carreggiata in prossimità di una curva impegnativa, impedendone indi la percorribilità;

- che non trascurabili sono i disagi riguardanti le strade interpoderali che collegano le campagne al comune di Strongoli e alla Marina, dove, un'altra piena avvenuta a 200 metri dallo sbocco a mare ha portato a largo delle acque marine barche ed oggetti vari, provocando anche qui ingenti danni a case e attività;

- che risulta evidente che l'impraticabilità delle numerose articolazioni viarie citate reca non pochi disagi ai cittadini di Strongoli ed a quelli dei territori limitrofi, costretti a deviare i loro percorsi accedendovi per altre vie e di certo non senza difficoltà e, per i quali, si rendono necessari interventi urgenti e strutturali di sistemazione e ripristino non più procrastinabili;

- che l'alluvione ha, pertanto, causato danni agli operatori commerciali e agli agricoltori nonché alle abitazioni private. Tutto ciò premesso e considerato, con il presente atto, pertanto, si CHIEDE al Presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale, in merito a quanto sopra esposto,

per sapere:

quali atti e provvedimenti intendano adottare al fine di: a) programmare, quantificare e stanziare gli importi necessari per avviare, con immediatezza ed urgenza, i lavori di ripristino idrogeologico delle SS.PP. 53 e 16, e degli altri tratti sopra citati, la cui impraticabilità, sta provocando, ormai da anni, disagi notevoli e danni seri e gravi alla popolazione interessata e al fine, conseguentemente, di ripristinare la effettiva praticabilità delle dette SS.PP. 53 e 16;

b) procedere alla pulizia periodica dei torrenti (Survolo, Vergadoro, Tronchicello, Foresta e Brausi) che vada da monte a valle, con la finalità di prevenire e, indi, evitare straripamenti e conseguenti allagamenti dannosi delle zone marine e delle contrade;

c) programmare, attraverso lo stanziamento delle somme necessarie, la realizzazione del PONTE finalizzato a collegare Marina di Strongoli alla contrada Santa Focà;

d) prevedere e stanziare forme adeguate di ristoro per la popolazione alluvionata di Strongoli ed in particolare in favore di tutti i soggetti danneggiati e cioè lavoratori autonomi, agricoltori, pescatori, operatori commerciali nonché in favore dei privati cittadini al fine di riparare i danni subiti dalle abitazioni.

(176; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che l'articolo 32 della Costituzione sancisce la tutela della salute come diritto fondamentale dell'individuo e dell'intera collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.

- Che, ciononostante, purtroppo, tale articolo in Calabria sembra rimasto lettera morta, vista la sua disapplicazione in merito alla sottrazione perenne dei diritti alla salute, all'incolumità, alla sicurezza ed alla salubrità pubblica, specie negli ultimi tempi.

- Che sono prova di tale disapplicazione le numerose criticità emerse nel poliambulatorio di Cirò Marina (quali: la chiusura del laboratorio analisi, la riduzione negli anni della Specialistica ambulatoriale, l'assistenza domiciliare integrata non efficiente, l'accentramento a Crotone di diversi uffici, la gestione del personale, la guardia medica e la guardia medica turistica);

- che tali criticità possono anche essere lette come l'anticamera della chiusura del Poliambulatorio;

- che, tuttavia, seppur gravata da serie problematicità, tale struttura poliambulatoriale è punto di riferimento per circa cinquantamila abitanti, fornendo, infatti, prestazioni e soccorso non solo agli abitanti del territorio cirotano, ma anche ai tanti, soprattutto anziani, provenienti dai limitrofi comuni dell'entroterra crotonese.

- Che già lo smantellamento del laboratorio di analisi di Cirò Marina, affidato a quello di Crotone, ha costituito per i fruitori di quel territorio un disservizio di non poco conto, certamente non senza disagi se si pensa alla tempistica legata al trasporto del sangue, al necessario tempo per analizzarlo, refertarlo e trasmettere poi l'esito ai destinatari. Tempistica che diventa preziosa per un malato!

- Che le problematiche ora esposte per la loro rilevanza sono state già oggetto di attenzione e discussione da parte dei Sindaci dei paesi interessati ricadenti nel bacino cirotano a cui appartiene l'ASP i quali, già a giugno 2020 hanno scritto al commissario straordinario di Crotone, ....., al fine di informarlo sulle problematiche delle mancate visite specialistiche presso il poliambulatorio di Cirò Marina, e per avere delucidazioni in merito alla situazione di non ripresa delle visite specialistiche nel paese collinare dopo le sospensione di ogni attività per emergenza covid-19.

- Che gli stessi sindaci, inascoltati, martedì 7 luglio e poi nuovamente l'11 novembre scorso, affiancati da altri Sindaci e da associazioni, rappresentanti di categoria e dal comitato cittadino "Diamo voce alla Calabria" hanno organizzato un sit-in davanti al poliambulatorio di Cirò Marina per protestare a gran voce circa le problematiche riguardanti il poliambulatorio di Cirò Marina e quello di Cirò;

- che, inoltre, movimenti di cittadini hanno anche avviato una raccolta firma al fine di ottenere il potenziamento del poliambulatorio e l'istituzione di un punto di primo soccorso;

- che è evidente che un territorio vasto, come è quello cirotano, non può rimanere scoperto dal punto di vista sanitario e che la tutela del diritto alla salute, sancito in premessa, deve essere non solo garantita, ma anche agevolata e rafforzata.

Tutto ciò premesso e considerato, pertanto, il sottoscritto consigliere, cogliendo il malcontento manifestato dai Sindaci dei Comuni che dovrebbero godere delle prestazioni del Poliambulatorio e delle comunità dei detti territori a cui viene di fatto sottratto un essenziale servizio sanitario, con il presente atto, CHIEDE alla Giunta regionale ed al suo Presidente f.f.

per sapere:

- se ha contezza di quanto sta avvenendo e della continua spoliazione e del continuo smantellamento del Poliambulatorio di Cirò Marina che sta lasciando le comunità dei territori (pari a 50.000 abitanti) prive di un servizio sanitario essenziale e che costituisce punto di riferimento sanitario per molti comuni tra cui Cirò, Pallogorio, Melissa, Umbriatico, Verzino, Carfizzi, San Nicola dell'Alto e cosa intendono fare al fine di bloccare il continuo smantellamento del detto Poliambulatorio di Cirò Marina e al fine di potenziare lo stesso per consentire al Poliambulatorio di essere effettivo e sostanziale punto di riferimento sanitario per le comunità e i territori coinvolti;

- la convocazione di un incontro da fissare prontamente tra i Sindaci dei Comuni interessati, il Direttore Generale dell'ASP di Crotone, il nuovo Commissario ad acta per la Sanità regionale e il Direttore Generale del Dipartimento Salute al fine di poter rappresentare la grave situazione che si sta verificando sulla struttura Poliambulatoriale di Cirò Marina, valutare le ripercussioni di tale chiusura sull'utenza di tutti i paesi limitrofi che quotidianamente si servono dei servizi sanitari minimi essenziali e ricercare insieme le soluzioni più consone a sventare chiusura della struttura stessa e a potenziare il detto Poliambulatorio.

(177; 28/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che in data 20 ottobre 2020 è stato presentato alla Festa del cinema di Roma il cortometraggio “Calabria, terra mia” scritto e diretto da Gabriele Muccino.

- Che l'opera, commissionata dalla Regione Calabria per l'importo di euro 1.700.000,00 e senza bando pubblico, è stata proiettata in anteprima assoluta nel Teatro Studio "Gianni Borgna", alla presenza di Muccino, degli attori protagonisti, Raoul Bova e Rocìo Munoz Morales, e del producer Alessandro Passadore.

 - Che, il cortometraggio, prodotto da Viola film per la Regione Calabria, dura 8 minuti e racconta la storia di un uomo (Bova) che porta la sua compagna (Munoz Morales) a conoscere per la prima volta la Calabria, in un viaggio alla scoperta degli angoli più suggestivi della regione, in cui i protagonisti assoluti sono gli agrumi più caratteristici del luogo - il bergamotto, il cedro, le clementine e il limone di Rocca Imperiale -, che rappresentano il filo conduttore dell'opera.

 - Che l'obiettivo del corto doveva essere quello di promuovere il territorio della Regione Calabria evidenziando il suo patrimonio ambientale e naturale e architettonico e storico al fine di attrarre i turisti;

- che, tuttavia, il "corto" del regista Muccino è, da qualsiasi punto lo si osservi, soporifero, irreale e anacronistico e tutto lascia pensare che rientri appieno nelle strategie politiche demagogiche che ispirano al "panem et circenses" della Roma antica. Strategie che, però, nella società del primo ventennio del XXI secolo, collidono con i criteri dell'efficienza, efficacia ed economicità che debbono informare gli atti della pubblica amministrazione. In questo caso, poi, con esito imprevisto: il "combattimento dei gladiatori" costato 1 milione e 700 mila euro che ha suscitato non consenso nell'opinione pubblica, ma sdegno generale. Sdegno e repulsione virali sui social e ampiamente motivati da numerosi intellettuale, scrittori, storici, giornalisti e ambientalisti calabresi.

- Che, tuttavia, il corto non ha evidenziato né messo in risalto le bellezze naturali e lo straordinario patrimonio storico e culturale ed architettonico calabrese;

- che sostanzialmente il cortometraggio non ha svolto la funzione cui esso era destinato ed ha dato un'immagine dei territori calabresi distorta e irreale nonché incapace, ictu oculi, non solo di emozionare ma anche di attrarre turismo;

-che, pertanto, il "corto" è inutilizzabile perché privo dei contenuti basilari per promuovere la Calabria, e che, se diffuso, anziché giovamento produrrebbe un danno avendo dato una immagine irreale e distorta e fuori tempo della Calabria e dei calabresi e del territorio regionale;

- che, pertanto, la Regione Calabria così facendo ha attribuito intuitu personae un incarico per la cifra enorme di un milione e settecentomila euro senza che, tuttavia, il cortometraggio commissionato abbia raggiunto le finalità per le quali avrebbe dovuto essere realizzato. Tutto ciò premesso e considerato, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale in carica p.t. e alla Giunta Regionale di sapere:

per sapere:

a) quali obiettivi la Regione si proponeva di conseguire commissionando l'opera;

b) se detti obiettivi discendono da desideri soggettivi ed astratti o invece l'esito della consultazione formale di competenze specifiche;

c) se l'opera, così come realizzata, è coerente con gli obiettivi;

d) nel caso anche la Giunta Regionale rilevasse difformità fra gli obiettivi e il risultato, quali azioni si intendono intraprendere per tutelare gli interessi della Regione e garantire che il danaro pubblico sia bene utilizzato;

e) come si è pervenuti alla quantificazione della spesa: la proposta è stata valutata tecnicamente in base ad indagini di mercato o altre modalità di cui c'è traccia formale o la si è accettata sic et simpliciter;

f) in base a quali parametri e/o valutazioni, se non dovesse esserci stato alcun ricorso a consulenze specifiche, il Responsabile del relativo procedimento amministrativo ha reputato congrua la somma di 1 milione e 700 mila euro per sei minuti reali di filmato;

g) se la Regione intende proporre azioni dirette ad ottenere la restituzione dei soldi pubblici e se è sì, come intende farlo.

(178; 28/06/2021)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che da oltre 15 anni l’ASP utilizza i lavoratori dipendenti della società Servizi Integrati srl (ex Obiettivo Lavoro);

- che tali lavoratori prestano servizi essenziali a tutti i livelli presso l'Asp di Cosenza (settori amministrativi, OSS, farmacia, manutenzione, gestione del personale) e, precisamente, negli ospedali di Castrovillari, Lungro, Cosenza, San Giovanni in Fiore e San Marco Argentano, garantendo i servizi mancanti dell’ASP per carenza di organico;

- che ad oggi tali lavoratori espletano le proprie mansioni in una situazione di precariato inaccettabile, nonostante negli anni abbiano maturato particolari competenze e professionalità;

- che è dovere dell’Istituzione Regionale difendere il diritto al lavoro, salvaguardando padri e madri di famiglia, per lo più part time e monoreddito, che hanno diritto al proprio futuro, in questa Calabria martoriata, promuovendo politiche atte a stabilizzare i suddetti lavoratori. Tutto ciò premesso, SI INTERROGA

per sapere:

quali siano le politiche che la Giunta Regionale ha intenzione di promuovere in tema di stabilizzazione dei dipendenti della Servizi Integrati srl (ex Obiettivo Lavoro).

(179; 30/06/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- l'accordo integrativo regionale dei medici di medicina generale è stato approvato con delibera di GR N. 580 del 8/8/2006;

- all'art. 29 del detto AIR è prevista in favore dei medici dell'E.S.T. la erogazione di una indennità;

- tuttavia, l'ASP di Catanzaro e l'ASP di Crotone hanno bloccato l'erogazione della detta indennità alla luce di una nuova interpretazione dell'articolo e pendono tra i medici dipendenti e le due aziende sanitarie giudizi;

- a seguito del blocco della detta indennità, la retribuzione dei medici dell'E.S.T. si è notevolmente ridotta e molti medici hanno rassegnato le dimissioni;

- ad oggi, pertanto, i servizi erogati dall'emergenza sanitaria territoriale sono carenti per l'assenza dei medici, con evidenti rischi per la salute dei cittadini che non possono godere di continue e tempestive prestazioni rese dal servizio di emergenza sanitaria territoriale;

- occorre, pertanto, che la Regione dia avvio al procedimento diretto alla modifica dell'accordo integrativo regionale e, in particolare, dell'art. 29 al fine di prevedere, in modo netto e chiaro, la erogazione della dovuta indennità in favore dei medici dell'emergenza sanitaria territoriale anche per effetto della peculiarità del servizio, della tipologia altamente usurante del servizio e per il rischio che esso comporta;

- ciò, peraltro, è avvenuto in altre Regioni tra cui la Basilicata;

che la modifica dell'art. 29 e la previsione netta e certa della detta indennità in favore dei medici dell'emergenza sanitaria territoriale permetterebbe di rimpinguare il personale delle postazioni 118 che sono, purtroppo, ad oggi, prive di medici con le evidenti negative conseguenze che ne derivano sotto il profilo della inefficienza delle prestazioni sanitarie emergenziali cui hanno diritto i cittadini e che devono essere organizzate dalle aziende sanitarie in esecuzione dell'art. 32 della Costituzione;

- con atto del 26/5/2021, trasmesso in pari data via pec, e che si allega alla presente interrogazione, il sottoscritto ha chiesto al Presidente della Regione Calabria, al Commissario ad acta per Sanità in Calabria e al Direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Calabria che si dia avvio al procedimento diretto alla modifica, in parte qua, dell'AIR e, in particolare dell'art. 29 affinché sia prevista in favore dei medici dell'emergenza sanitaria territoriale la erogazione di una indennità mensile (aggiuntiva alla retribuzione) anche con riferimento alla peculiarità del servizio svolto, alla tipologia altamente usurante del servizio e al rischio che esso comporta;

- tanto è stato chiesto al fine di integrare il personale medico del servizio di emergenza sanitaria territoriale, ad oggi carente per le ragioni sopra esposte, e al fine di permettere che il detto servizio possa svolgere le prestazioni sanitarie con efficienza in favore della comunità garantendo la tutela del diritto alla salute;

- a tal fine con il detto atto è stato chiesto che venga convocato con sollecitudine un incontro al quale invitare tutte le parti essenziali per esaminare la richiesta (con contestuale avvio del relativo procedimento) e la problematica esposta e per raggiungere in tempi rapidi un esito finale positivo;

- infatti, ad oggi, nonostante sia decorso OLTRE UN MESE dalla richiesta del sottoscritto, nessuno ha riscontrato quell'atto, né è stato dato avvio al procedimento diretto alla modifica in parte qua dell'AIR;

- pertanto, la omessa modifica dell'AIR e la omessa previsione netta dell'indennità in favore dei detti medici ha reso cronica l'assenza dei medici sulle ambulanze e, conseguentemente, ad oggi, è sempre più evidente che il servizio di emergenza sanitaria territoriale è non adeguato e carente;

- tutto incide negativamente sul diritto alla salute (art. 32 della Costituzione) della comunità dei territori ricompresi nelle province di Catanzaro e Crotone (i quali rischiano di vedersi arrivare in caso di emergenza ambulanze prive di medico) e incide negativamente sul diritto del lavoratore/medico ad avere (art 36 Cost) "una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa";

- tutto ciò è ancor più grave se solo si pensa che la richiesta del sottoscritto risale al 26/5/2021 e nonostante la gravità della situazione descritta che incide su un servizio primario sanitario essenziale e sui diritti del medici/lavoratori nessuno ha alzato un dito, né convocato un tavolo, né avviato il procedimento diretto alla modifica in parte qua dell'AIR e al riconoscimento delle dovute indennità ai medici maltrattati, né è stata riscontrata in alcun modo quella richiesta;

che il detto immobilismo, a fronte della importante problematica esposta, è gravissimo e ingiustificato;

- infatti, i dirigenti della Regione hanno il dovere di occuparsi dei servizi primari essenziali e del diritto della comunità di Catanzaro e di Crotone di avere il servizio di emergenza sanitaria territoriale efficiente e funzionante ed idoneo e del diritto dei medici/lavoratori di avere una congrua e adeguata retribuzione;

- inoltre, i dirigenti e gli uffici regionali hanno il dovere di riscontrare le richieste e di dare risposte soprattutto allorquando, come nel caso che occupa, si riferiscano a servizi primari e fondamentali che afferiscono direttamente e immediatamente con il diritto alla salute;

- invece, nel caso che occupa, la richiesta del sottoscritto è stata ed è dagli uffici regionali e dai dirigenti completamente ignorata e rispetto alla stessa è stata tenuta una condotta gravemente omissiva. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si chiede al Presidente della Giunta regionale

per sapere:

1) se ha contezza della esposta gravissima problematica che incide negativamente sulla erogazione del servizio primario di emergenza sanitaria territoriale di Catanzaro e Crotone e su1 diritti dei lavoratori/medici del servizio 118;

2) quali iniziative intende adottare per ottenere la convocazione del tavolo e comunque l'avvio del procedimento diretto alla modifica dell'art. 29 dell'AIR al fine di ripristinare l'efficacia del servizio primario ed essenziale di emergenza sanitaria territoriale di Catanzaro e Crotone e di ripristinare il diritto all'indennità dovuta ai medici del 118;

3) quali atti ed iniziative intende porre in essere al fine di sanzionare la condotta omissiva dei dirigenti regionali che, in violazione dei loro doveri, con riferimento alla richiesta del 26/5/2021, afferente direttamente e immediatamente il diritto alla salute e i diritti del medici del 118, hanno tenuto una condotta manifestamente inerte ed omissiva al punto da ignorare completamente quella richiesta e di non riscontrarla e di non avere avviato il procedimento diretto a modificare in parte qua l'AIR con la conseguenza che, ad oggi, quel servizio continua ad essere carente e inadeguato.

(180; 02/07/2021)

 

Molinaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- le acque termali costituiscono un bene pubblico delle Regioni italiane, classificate tra i “beni patrimoniali indisponibili” e pertanto assolutamente escluse dal regime giuridico privatistico ed assoggettate al regime pubblicistico;

- la materia delle acque termali è disciplinata in Calabria dalla legge regionale n. 40/2009, dal regolamento n.3/2011 e dalla delibera di Giunta regionale n° 183 del 26/04/2012;

- l’articolo 54, comma 3 del regolamento n. 3/2011 stabilisce che “per le acque minerali e termali, -omissis- l’entità del contributo annuo da corrispondersi all’autorità competente è stabilita nella misura risultante dalla normativa regionale vigente”;

- la Regione Calabria con Decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019 ha disposto la trasformazione da perpetua in temporanea della concessione mineraria delle Terme Luigiane ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese, rinviando ad un successivo provvedimento, l’autorizzazione alla riperimetrazione della concessione mineraria;

- i Comuni concessionari, nel novembre 2020, hanno approvato un “Regolamento per i contratti d’utilizzo delle acque termali delle Terme Luigiane di Guardia Piemontese ed Acquappesa”;

- a seguito di una lettera del sottoscritto, il Direttore Generale del Dipartimento Attività Produttive, dott. ......... ha concluso la sua risposta, prot. 298531 del 1° luglio 2021, con la seguente affermazione, relativa alle Terme Luigiane: “Tanto premesso, lo scrivente Dipartimento ribadisce, anche alla luce delle disposizioni normative e regolamentari operanti in materia, nonché dei preminenti interessi pubblici sottesi alla gestione delle risorse termali, la necessità che venga garantita la regolare continuità del servizio per cui l’Ente regionale ha rilasciato apposito atto di concessione ai Comuni”;

- la “regolare continuità del servizio” delle Terme Luigiane, ad oggi non è garantita. Al contrario, nonostante gli stabilimenti termali italiani siano aperti, entrambi gli stabilimenti termali delle Terme Luigiane, sia quello di proprietà dei Comuni che quello di proprietà privata, sono chiusi. Pertanto appare palesemente disattesa la finalità per la quale la Regione Calabria ha dato la concessione delle Terme Luigiane ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese;

- il servizio termale è costituito da prestazioni sanitarie ricomprese nei livelli essenziali di assistenza, pertanto l’interruzione del servizio ha anche notevoli implicazioni per la salute dei cittadini che non potendo ricevere le cure presso gli stabilimenti delle Terme Luigiane, sono costretti a rivolgersi ad altre strutture oppure a rinunciare alle cure;

- la chiusura delle Terme Luigiane sta provocando la perdita del lavoro per centinaia di persone che negli anni scorsi erano direttamente impiegati negli stabilimenti termali;

- la chiusura delle Terme Luigiane provoca conseguenze negative sia economiche che sociali per tutta la Calabria ed in particolare per la zona del Tirreno Cosentino, già vittima di crisi occupazionale molto rilevante;

- risulta che da diverse settimane le acque delle Terme Luigiane siano state deviate dalle condotte collegate agli stabilimenti termali e scaricate nel limitrofo torrente Bagni.

Per sapere:

- se, ed in che modo, la Regione Calabria ha preso atto che gli stabilimenti delle Terme Luigiane, ovvero sia il “vecchio” stabilimento di proprietà dei Comuni che il “nuovo” stabilimento di proprietà privata, sono attualmente chiusi, pertanto non erogano alcuna prestazione sanitaria;

- se, ed in che modo, la Regione Calabria si è adoperata ed intende adoperarsi affinché per le Terme Luigiane, bene pubblico di tipo patrimoniale indisponibile ed assoggettato al regime giuridico pubblicistico, sia garantita la continuità del servizio, attualmente interrotta;

- se, ed in che modo, la Regione Calabria ha valutato e dichiarato la compatibilità del “Regolamento per i contratti d’utilizzo delle acque termali delle Terme Luigiane di Guardia Piemontese ed Acquappesa”, approvato dai Comuni concessionari nel novembre 2020, con la concessione trasformata da perenne in temporanea mediante il Decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019. - come sono stati calcolati e ripartiti tra i Comuni concessionari e la società privata sub concessionaria delle Terme Luigiane, negli anni dal 2011 al 2020, gli oneri annuali derivanti dall’applicazione della delibera di Giunta regionale n. 183/2012;

- l’entità delle somme incassate annualmente dalla Regione Calabria, ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 183/2012, e derivanti dalla concessione delle Terme Luigiane, per gli anni dal 2011 al 2020, e come si intende assicurare la regolarità e la continuità delle entrate anche per l’anno 2021;

- se, ed in che modo, la Regione Calabria intende modificare, per il futuro, le tariffe relative alle concessioni termali determinate dalla delibera di Giunta regionale 183/2012, nonché di autorizzare la modifica dei criteri di riparto tra concessionari e sub concessionari;

- se, ed in che modo, la Regione Calabria intende intervenire per valutare ed eventualmente contrastare gli effetti ambientali ed i danni patrimoniali provocati dalla deviazione delle acque termali, dalle condotte regolari, per essere scaricate nel limitrofo torrente Bagni;

- se lo stato di avanzamento della procedura finalizzata ad autorizzare la riperimetrazione delle concessioni mineraria, prevista dal Decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019 è compatibile con la prosecuzione della concessione in favore dei Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese;

- se, ed in che modo, la Regione Calabria intende valutare la sussistenza dei motivi di decadenza della concessione nei confronti dei Comuni, ai sensi della legge regionale n. 40/2009 e del regolamento n. 3/2011.

(181; 08/07/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con DGR n. 5878/2021 è stato disposto un avviso pubblico per la selezione e concessione di aiuti a imprese interessate dagli effetti negativi della crisi economica generata dalle misure di contenimento conseguenti all'emergenza epidemiologica da covid-19;

- dal 14 al 17 giugno le microimprese e le piccole e medie imprese calabresi che hanno subìto gli effetti dell'emergenza Covid-19 hanno potuto fare domanda per ottenere il suddetto sostegno economico garantito dal "Ristora Calabria Bis";

- tra i vari destinatari dell'avviso pubblico, considerati tra i più colpiti dalle misure restrittive adottate dal Governo, compaiono soltanto "le ASD/SSD con sede operativa nella Regione Calabria e affiliate alla Federazione Italiana Nuoto e/o alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico da almeno 3 anni in Calabria e che svolgono attività agonistica";

- il suddetto avviso pubblico presenta una palese e illogica discriminazione in quanto ha incluso le sole ASD/SSD che praticano la disciplina del Nuoto di livello agonistico ed affiliate, da almeno 3 anni, alla Federazione Italiana Nuoto e/o alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico;

- le discipline riconosciute dal CONI, attraverso le delibere del C.N. del CONI 1566/1568/1569 sono ben 385, rappresentando il NUOTO solo una delle 385 Discipline stesse;

- il suddetto bando ha escluso altresì le ASD/SSD praticanti il nuoto e non affiliate alla FIN o alla Federazione Nuoto Paralimpica ma affiliate a uno dei 14 Enti di Promozione Sportiva Nazionali Riconosciuti dal CONI e/o alla FIPSAS (Federazione Italiana Pesca Sportiva Attività Subacquee e Nuoto Pinnato), anch'essa riconosciuta dal CONI, escludendo, in tal modo, una pletora di circa 2.300 (diconsi duemila trecento) ASD/SSD regolarmente iscritte al registro CONI, con grave NOCUMENTO DELLE STESSE poiché facenti parte, a pieno titolo, dell'ordinamento sportivo Italiano;

- dai dati rilevabili dal Registro Pubblico del CONI (https://www.coni.it/it/registro-societa-sportive.html), in Calabria risultano regolarmente registrate per la FIN un numero pari a 25 ASD/SSD e per la FINPD un numero pari a 5 ASD/SSD ovvero un totale di 30 ASD/SSD che hanno potuto partecipare al bando di cui all'oggetto, contro un numero di circa 2300 ASD/SSD che sono rimaste escluse;

i numeri ci dicono, quindi, che il bando in questione è appannaggio dello 0,13 % delle ASD/SSD aventi sede in Calabria e regolarmente iscritte al Registro CONI;

- è comprensibile il disappunto del 99,87 % delle ASD/SSD calabresi a cui è stato illogica mente negato il diritto di richiedere il sostegno economico previsto dal "Ristora Calabria Bis";

- non sussistono motivi ragionevoli che possano giustificare una esclusione così drastica e radicale;

- non esistono discipline sportive di serie A e discipline sportive di serie B e che, nell'ambito della stessa disciplina sportiva, non esistono Federazioni riconosciute dal CONI di Serie A e Federazioni ed Enti di promozione, anch'essi riconosciuti dal CONI, di serie B;

- è innegabile che tutte le discipline sportive, nessuna esclusa, abbiano risentito delle chiusure causate dalla pandemia;

- tutte le discipline sportive, in quanto attività economiche che negli ultimi mesi hanno visto precipitare vertiginosamente le entrate, devono avere la possibilità di richiedere la concessione di un contributo a fondo perduto da cui partire per rimettersi in piedi;

- solo distribuendo equamente le risorse tra le imprese e tutte le discipline sportive si può sperare in una graduale ma energica ripresa economica e sociale della Calabria. Tanto premesso, con la presente, si chiede al Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- secondo quale criterio tra i destinatari dell'avviso pubblico del "Ristora Calabria Bis" sono state inserite soltanto "le ASD/SSD con sede operativa nella Regione Calabria e affiliate esclusivamente alla Federazione Italiana Nuoto e/o alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico da almeno 3 anni in Calabria e che svolgono attività agonistica", escludendo tutte le ASD/SSD non praticanti la disciplina del NUOTO e le ASD/SSD praticanti il nuoto e non affiliate alla FIN o alla Federazione Nuoto Paralimpica ma affiliate a uno dei 14 Enti di Promozione Sportiva Nazionali Riconosciuti dal CONI, - come intende intervenire urgentemente per rettificare un provvedimento che, ad oggi, taglia fuori, iniquamente e illogicamente, il 99,87% delle ASD/SSD calabresi, anch'esse interessate dagli effetti negativi della crisi economica generata dalle misure di contenimento conseguenti all'emergenza epidemiologica da Covid-19 in egual misura delle ASD/SSD affiliate alla Federazione Italiana Nuoto e/o alla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico;

- con quale tempistica si intenda procedere alla rettifica/riapertura del suddetto avviso pubblico, dando in tal modo l'opportunità a tutte le ASD/SSD, che svolgono ogni disciplina sportiva, con sede operativa nella Regione Calabria, di presentare domanda per ottenere il sostegno economico garantito dal "Ristora Calabria Bis".

(182; 13/07/2021)

 

Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con decreto dirigenziale n. 6885 del 02/07/2021 è stato approvato l'avviso pubblico “Grandi Eventi 2021” in attuazione del Piano di Immagine e Promozione Turistica annualità 2021 (DGR n. 117 del 31 marzo 2021), nonché della Scheda “Nuove Operazioni n.7 – PAC 2007-2013” (DGR n.104 del 25 maggio 2020), con l'obiettivo di sostenere nel corrente anno 2021 la programmazione degli eventi, manifestazioni e iniziative turistico-culturali sul territorio della Calabria, ritenendo trattarsi di attività in grado di rilanciare l'economia e la socialità del territorio anche nei confronti dei cittadini e degli operatori in generale, soprattutto in considerazione dell'incidenza che l'emergenza Covid-19 ha avuto sul sistema turistico e sulle attività promozionali;

- tale avviso prevede, al paragrafo 3.1 di finanziare eventi di un costo complessivo non inferiore € 350.000,00 con dimostrata capacità di attrarre sponsor privati e con investimento a carico del proponente non inferiore al 60% nel caso di eventi fruibili a pagamento (con emissione ad esempio di biglietti o abbonamenti) e del 40% nel caso di eventi fruibili gratuitamente;

considerato che:

- tali criteri potrebbero mettere a repentaglio diversi eventi e manifestazioni calabresi che da decenni costituiscono punto di riferimento per i cittadini e turisti e hanno conquistato la ribalta nazionale e internazionale come il Roccella Jazz Festival e il Festival Leggere & Scrivere di Vibo Valentia;

- il sindaco di Roccella Jonica ha rivolto un appello pubblico alle Istituzioni per porre all'attenzione la possibilità che la 41^ edizione del Roccella Jazz Festival, quello che a breve dovrebbe cominciare con il consueto parterre di artisti di fama internazionale, potrebbe essere annullata in quanto la manifestazione rimarrebbe fuori dai “Grandi Eventi” finanziabili secondo i criteri inseriti nel sopra menzionato decreto, un rischio che potrebbero correre tante altre manifestazioni altrettanto importanti;

- evidentemente il fine perseguito dal bando dovrebbe essere esattamente contrario all'eliminazione di eventi come il Roccella Jazz Festival e il Festival Leggere & Scrivere di Vibo Valentia che, invece, dovrebbero continuare a trovare supporto ed essere sempre più valorizzati dal governo regionale proprio per veicolare al meglio l'immagine della Calabria e renderla sempre più appetibile per i turisti anche tramite un'offerta culturale attrattiva e all'altezza;

- i criteri di finanziabilità sopra richiamati appaiono non coerenti con lo stesso impianto dell'Avviso Bandi Pubblici 2021 e che gli eventi culturali, che difficilmente riescono ad autofinanziarsi nelle misure previste dal bando, devono essere considerati attrattori di turismo alla pari, o forse anche in misura maggiore, di altro tipo di eventi;

tanto premesso e considerato, il sottoscritto consigliere regionale interroga il Presidente f.f. della Regione Calabria

per sapere:

- quali azioni intenda intraprendere con la necessaria tempestività per modificare i criteri di finanziabilità dei Grandi Eventi contenuti nell'avviso pubblico del 02/07/2021 per renderli coerenti con gli obiettivi dello stesso bando;

- quali attività voglia porre in essere per scongiurare ogni ipotesi di chiusura per il Roccella Jazz Festival e il Festival Leggere & Scrivere di Vibo Valentia o altri venti e manifestazioni calabresi di respiro nazionale e internazionale che anzi devono essere sempre più valorizzati e mantenuti ai livelli di eccellenza raggiunti.

(183; 14/07/2021)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- sia il Poliambulatorio di Amantea che la struttura ospedaliera di Paola giornalmente accolgono diversi pazienti provenienti da tutta la fascia del basso tirreno cosentino e dai numerosi centri dell’entroterra;

- da più tempo ed a gran voce, sono stati segnalati svariati problemi legati all’impossibilità di prestare il servizio radiologico a causa della indisponibilità dei macchinari;

- le strutture sanitarie pubbliche dovrebbero garantire le giuste cure e le giuste prestazioni a tutti i pazienti e nel caso di guasto di un macchinario, si dovrebbe garantire l’immediata riparazione o sostituzione;

- le inefficienze che si stanno riscontrando in questi giorni e che a dire il vero sono ormai croniche, costringono gli utenti a rivolgersi a strutture private a pagamento ovvero a mettersi in lista in altre strutture ospedaliere ed attendere il proprio turno, per essere chiamati a distanza di mesi;

- tale situazione oltre a porsi in contrasto con i principi costituzionali rivolti alla tutela del diritto alla salute è, altresì, in violazione del principio di uguaglianza, che in casi come questi impone la rimozione di tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono il pieno sviluppo della persona umana;

- parimenti, il diritto alla salute deve essere garantito indistintamente a tutti e, compito delle strutture preposte, è quello di garantire l’attuazione di tale diritto;

tutto ciò premesso e ritenuto, si interroga l’on. Presidente f.f. e la Giunta regionale

per sapere:

se è loro intenzione porre fine a tali asfissianti problematiche, che da più tempo ledono il diritto alla salute degli utenti del Poliambulatorio di Amantea e dell’Ospedale di Paola, che devono sottoporsi a visita radiologica.

(184; 19/07/2021)

 

Pitaro Vito. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con deliberazione n. 253 del 21.05.2021 il Commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera di Cosenza disponeva l'istituzione di Commissione Tecnica per l'Audit di Terza Parte, "per iniziare attività di audit a partire dagli interventi complessi, delle UO Chirurgiche Epatobiliari e di Chirurgia Addominale";

- tale decisione viene giustificata sulla scorta delle "relazioni e note pervenute a questa Direzione Generale negli ultimi due mesi anche a cura del risk manager relativi ai percorsi assistenziali di pazienti con patologie complesse epatobiliopancreatiche ed addominali sottoposti ad intervento chirurgico dalle quali si evidenziano problematiche di appropriatezza;

- nulla di più è dato sapere, ad esempio, né in ordine alle note e relazioni richiamate, né in riferimento alle problematiche riscontrate, rendendo di fatto impossibile assumere elementi di valutazione o conoscenza relativamente alla decisione assunta ed alle motivazioni sottostanti;

- l'oggettiva carenza di adeguata informazione desta perplessità e preoccupazioni, tra il personale medico come tra i cittadini utenti;

tanto premesso, interroga il Signor Presidente della Giunta regionale calabrese

per sapere:

- se il Governo regionale, nella persona del signor Presidente della Giunta regionale calabrese, sia a conoscenza della situazione;

- quali siano le motivazioni alla base dell'adozione della richiamata deliberazione n. 253 del 21.05.2021 del Commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera di Cosenza;

- quali iniziative intenda assumere per favorire una più approfondita e puntuale conoscenza delle stesse.

(185; 22/07/2021)

 

Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- per il 2021 la Regione Calabria in collaborazione con Trenitalia ha previsto l'attivazione dal 24 luglio dei "nuovi servizi treno+bus di Trenitalia (Gruppo FS Italiane), che renderanno più facile raggiungere le località turistiche calabresi, prevedendo per il comprensorio del vibonese il servizio denominato "Capo Vaticano Link" con 5 collegamenti giornalieri che dalla stazione di Ricadi permetteranno di raggiungere in bus la località balneare di Capo Vaticano, lungo la Costa degli Dei.

Visto che questo servizio si aggiunge a quelli già disponibili per chi sceglie di raggiungere comodamente in treno le località turistiche della Calabria come ad esempio il Tropea Line, con un'offerta di 24 collegamenti al giorno fermandosi nelle più belle località di mare lungo la Costa degli Dei e proseguendo da Rosarno per Reggio Calabria lungo la Costa Viola.

Tenuto conto che: la finalità di tale programmazione è quella di abbattere le criticità dei collegamenti e di intensificare la mobilità soprattutto nel periodo estivo in un territorio a prevalente vocazione turistica come quello Vibonese;

considerato che: pare che il servizio di bus sia già stato attivato all'insaputa dei Comuni interessati nonché dei cittadini che disconosco gli orari delle corse previste;

si interroga il Presidente e l'Assessore ai Trasporti

per sapere:

1. se si è a conoscenza che il servizio di bus è già attivo;

2. quali siano i canali di massima informazione, relativamente anche alla questione degli orari dei bus, che la regione Calabria intende utilizzare al fine di ottimizzare il servizio previsto scongiurando un eventuale insuccesso della lodevole iniziativa intrapresa.

(186; 23/07/2021)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- con determina n. 1083/2020, l'A.S.P. Crotone ha ammesso a partecipare al bando di concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di n. 3 posti di dirigente medico­ - disciplina Ginecologia Ostetricia - sia medici specializzati che profili di medici specializzandi, formando due graduatorie, così come prescritto dal Bando di concorso, una in cui sono stati ammessi n. 11 medici specializzati e un'altra, da utilizzare solo dopo avere esaurito la prima graduatoria di medici specializzati, in cui sono stati ammessi n. 9 medici specializzandi;

- l'A.S.P. di Crotone, ad oggi, da notizie informali, avrebbe assunto attingendo dalla graduatoria dei medici specializzandi;

- tuttavia, il bando ha previsto che si attinga prima dalla graduatoria degli specializzati e solo dopo da quella degli specializzandi;

- è chiaro, infatti, che qualora l’A.S.P. Crotone avesse assunto il personale attingendo dalla graduatoria dei medici specializzandi, prima di esaurire la graduatoria dei medici specializzati, ciò configurerebbe una gravissima violazione delle LEX SPECIALIS, oltre che dei basilari principi di imparzialità e buona amministrazione;

- ancora, si rileva che con decreto del Presidente della Repubblica è stato definito il ricorso presentato dal dott. ------- contro l'A.S.P. di Crotone che ha annullato la revoca dell'avviso di conferimento incarico temporaneo di Direttore della U.O.C. Igiene e Salute Pubblica;

- L'A.S.P. Crotone ha, con determina prot. n. 941 del 14/10/2020, preso atto del predetto decreto;

- con la detta determina 941/2021, l'A.S.P. Crotone ha riconosciuta "la ricostruzione giuridica della carriera in relazione al periodo di contestazione";

- tuttavia, ciò è avvenuto nonostante né il decreto del Presidente della Repubblica né il parere del Consiglio di Stato abbiano previsto tale riconoscimento e nonostante ---------- non abbia svolto tale ruolo e ciò perché il concorso non si è svolto ma è stato revocato;

- l’A.S.P. Crotone ha provveduto a ricostruire la carriera del Dott. ------------ con inquadramento dello stesso nella funzione quella di Direttore ff della U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica, funzione che MAI ha svolto in quanto il concorso non si è mai svolto perché revocato dalla stessa Azienda;

- in virtù della predetta "ricostruzione", non prevista né dal DPR né dal parere del Consiglio di Stato, il Dott. ---------- ha potuto partecipare al Bando di Struttura complessa come Direttore del Distretto Unico dell'A.S.P. Crotone e in data 21/07/2021ha svolto il colloquio selettivo;

- è evidente che non essendosi svolto il concorso non è possibile attribuire nella ricostruzione della carriera lo svolgimento dell'incarico di Direttore ff della U.O.C. Igiene e Sanità Pubblica perché quell'avviso è stato revocato dalla detta Azienda;

- E ancora, con delibera 47/2020, l'A.S.P. Crotone ha indetto concorso per il conferimento di un incarico triennale di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale;

- con delibera n. 437 del 21/07/2021, l’A.S.P. Crotone, nonostante l'avvenuta accettazione dell'incarico da parte del primo idoneo classificato Dott. -------------, ha dichiarato quest'ultimo decaduto per mancata presa di servizio entro i termini indicati (pochissimi giorni) ed ha conferito incarico al Dott. -------------, terzo classificatosi;

- inoltre, il secondo classificato è stato estromesso perché non avrebbe svolto le funzioni di RSPP in aziende grandi (senza che peraltro tale requisito sia stato previsto nel bando) e l'azienda ha attribuito l'incarico al terzo collocato in graduatoria sul presupposto che lo stesso è interno all'azienda senza che il bando abbia attribuito rilievo e preminenza a tale aspetto. Tutto ciò considerato, il consigliere regionale chiede

per sapere:

dal Presidente ff della Regione:

1) con riferimento al concorso per ginecologia e ostetricia: a) se ha contezza di quanto esposto e di sapere se l'azienda sanitaria provinciale di Crotone, in conformità a quanto indicato nel bando, abbia attinto o meno alla graduatoria degli specializzandi e se ciò è avvenuto solo a seguito dell'esaurimento della graduatoria degli specializzati e nel caso in cui si fosse attinto alla graduatoria degli specializzandi prima dell'esaurimento della graduatoria degli specializzati quali provvedimenti si intendono adottare per ripristinare la legalità.

2) con riferimento al bando per direttore del distretto unico dell'Asp di Crotone: a) se è vero e se ha contezza del fatto che al dott. ----------,senza che ciò sia stato previsto dal decreto del Presidente della Repubblica n. 1716/A del 24/10/2019, sia stato riconosciuto, nella ricostruzione della carriera, lo svolgimento del ruolo di Direttore ff dell'UOC Igiene e Sanità Pubblica, nonostante l'avviso sia stato revocato dall'ASP e quel ruolo (nel periodo de quo) non sia stato svolto dallo stesso così permettendogli di partecipare al bando per direttore del distretto unico dell'A.S.P. di Crotone e quali atti e provvedimenti intende adottare per ripristinare il rispetto delle regole;

3) con riferimento alla nomina del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione dell'ASP di Crotone: a) se ha contezza di quanto esposto e che il candidato collocato al primo posto in graduatoria è stato dichiarato decaduto solo perché gli è stato assegnato un termine estremamente breve per rendersi disponibile e che il candidato collocato al secondo posto in graduatoria è stato estromesso dall'attribuzione dell'incarico sol perché non avrebbe svolto le funzioni di RSPP in aziende gravi (senza che ciò sia stato previsto quale requisito nell'avviso) e che la nomina è ricaduta sul candidato collocato al terzo posto in graduatoria sul presupposto che fosse un interno (senza che il bando abbia previsto una preferenza rispetto agli interni) e quali atti e provvedimenti intenda adottare al fine di ripristinare la legalità e il rispetto delle regole.

4) con riferimento a tutte le questioni poste ed essendo imminente lo svolgimento delle elezioni regionali se intende comunque intervenire al fine di bloccare (almeno per quanto concerne le nomine non indifferibili ed urgenti) le nomine e le attribuzioni degli incarichi che siano diretti a carpire il consenso (captatio benevolentiae) al fine di permettere una consultazione elettorale equa e corretta.

(187; 26/07/2021)

 

Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- lo stato di grave emergenza idrica che sta caratterizzando delle zone del comprensorio del Vibonese lascia intravedere, nel breve periodo, la permanenza di una situazione fortemente deficitaria delle risorse idriche effettivamente disponibili soprattutto in questi mesi estivi. Considerato che: - a seguito del perdurare di questa crisi idrica potrebbero esserci anche conseguenze per la stagione estiva in corso considerato che i Comuni e le frazioni interessate tra le quali ritroviamo Vibo Marina e Bivona, a vocazione turistica sulla zona costiera, si ritrovano con un razionamento della risorsa solo per poche ore al giorno costringendo gli operatori del settore a limitare o addirittura chiudere le proprie attività. Visto che:

- i Comuni da soli, possono fare ben poco oltre che ad occuparsi delle iniziative di carenza idrica prima che la situazione raggiunga livelli di emergenza sapendo che tale questione è sicuramente riconducibile a problemi infrastrutturali della rete la quale necessità di interventi urgenti. Si interroga

per sapere:

1) se la Regione è a conoscenza del problema idrico che coinvolge soprattutto le frazioni suddette;

2) quali iniziative ha intrapreso e/o intende adottare la Regione Calabria per fronteggiare la situazione di carenza idrica esistente;

3) se è stato aperto un tavolo di confronto con il Comune di Vibo Valentia, nel cui territorio ricadono le frazioni di Vibo Marina e Bivona, e con l’Ente di distribuzione idrica SORICAL;

4) se sono stati attivati dalla Regione dei piani-programmi di intervento per garantire in caso di necessità approvvigionamenti idrici indispensabili al fine di scongiurare un fallimento della stagione turistica.

(188; 26/07/2021)

 

Anastasi, Billari, Notarangelo, Sculco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- sulla stampa regionale (CorrieredellaCalabria.it, 28 ottobre 2020: “Tutti i nei della Dermatologia vengono al pettine”, Il Quotidiano della Calabria, 19 febbraio 2021: “le denunce spuntavano come nei possibili reati di truffa e falso”, Gazzetta del Sud, 2.3.2021: “Saranno rimborsati i pazienti di Dermatologia. Quando?”) sono stati pubblicati vari articoli nei quali vengono ricostruite una serie di violazioni gravissime, alcune delle quali secondo la denuncia della segreteria provinciale della UIL integranti fattispecie di reato, ad opera del Direttore della UOC Dermatologia a danno del Servizio Sanitario e di migliaia di pazienti costretti a pagare cifre non dovute per prestazioni poste arbitrariamente fuori dalla copertura LEA o mutate con codici diversi appartenenti a prestazioni totalmente differenti;

- con interrogazione n. 520 del 19/11/2019 il Consigliere regionale Giuseppe Neri aveva già interrogato il Presidente della Giunta regionale in ordine ad alcuni di tali fatti e ai costi praticati nel GOM per la prestazione “Osservazione in Epiluminescenza”, segnalando le lamentele di numerosi pazienti che sostenevano come tale prestazione venisse praticata o con un costo esorbitante (56 euro di ticket invece che 6,90) denominandola impropriamente “Capillaroscopia” (denominazione appartenente ad altra prestazione di altro reparto), o in Extra_Lca (a totale carico del paziente, al costo di 50 euro) ed in palese violazione delle previsioni del nomenclatore LEA in vigore su tutto il territorio nazionale;

- come è noto le Regioni non hanno alcun potere di modificare le prestazioni ritenute essenziali dalla legge né di imporne surrettiziamente il costo a totale carico del paziente, visto che ciò sarebbe un evidente violazione di legge con sottrazione di talune prestazioni alla garanzia dei LEA a danno della salute;

- la Calabria figura, dai dati Airtum, tra le Regioni che hanno la maggiore mortalità per i tumori della pelle e ciò si ritiene sia dovuto alla scarsa prevenzione;

- risulterebbero numerosi i pazienti che non essendo garantiti dalle previsioni dei LEA abbiano rinunciato alle visite per l’illegittimo alto costo richiesto o abbiano avuto ritardi nei controlli;

- appare evidente che nessun provvedimento sia stato adottato dal Dipartimento Regionale Tutela della Salute (dopo l’interrogazione n. 520/2019), struttura che invece dovrebbe vigilare sulla corretta erogazione delle prestazioni a tutela della salute dei pazienti e nulla ancora è stato disposto dal Dipartimento per accertare tali gravi irregolarità a discapito dei pazienti e della loro salute;

- tali irregolarità sono in essere da qualche anno e quindi avrebbero riguardato migliaia di pazienti cui è stato richiesto un costo illegittimo ed in violazione delle norme sanitarie vigenti;

- la Commissaria dell’A.O. - GOM, a fronte di tali gravi irregolarità da tempo perduranti, e delle denunce pervenute avrebbe adottato soltanto provvedimenti di facciata, mentre non si hanno notizie circa l’esito del procedimento disciplinare disposto dalla Direzione Sanitaria nei confronti del Direttore della Dermatologia, né sulle gravi responsabilità di chi ha consentito che si instaurasse una prassi contra legem a danno dei pazienti con il perseverare di tali abusi;

- al contrario proprio i dirigenti medici che si sono opposti a tali illegittime pratiche e hanno denunciato tali abusi pare siano stati discriminati illecitamente nel calcolo delle ore di lavoro, nelle valutazioni e nell’attribuzione degli incarichi professionali;

- il Giudice del lavoro di Reggio Calabria con sentenza del 9.6.2021 ha peraltro annullato la procedura valutativa interna per il conferimento dell’incarico quinquennale del Direttore di UOC Dermatologia dell’AO GOM di Reggio Calabria ma nulla sinora inspiegabilmente è stato disposto dalla Direzione strategica per eseguire la sentenza nonostante l’ordine del giudice;

- sembra emergere una singolare tutela contro ogni norma codicistica, amministrativa e gestionale tesa a rendere immune dalle conseguenze dei comportamenti quantomeno illegittimi ed irregolari un dipendente pubblico che non avrebbe peraltro alcun titolo per rimanere tale in quanto reclutato irregolarmente e che avrebbe arrecato ai pazienti un danno economico e assistenziale evidente;

per sapere:

- se il Dipartimento abbia svolto la dovuta attività di vigilanza e quali siano i risultati alla luce delle continue lamentele dei pazienti e quali provvedimenti abbia adottato per verificare l’esistenza di tali gravi comportamenti che hanno arrecato un danno anche alla Regione stessa;

- quali siano le ragioni delle resistenze sinora frapposte all’accertamento dei fatti che hanno sinora consentito di sottrarre alla copertura dei LEA alcune prestazioni di prevenzione oncologica previste nelle linee guida di settore;

- perché il Commissario dell’A.O. di Reggio Calabria non adotti i necessari provvedimenti di tutela dei pazienti e protegga gli autori di tali pratiche anche non ottemperando alla sentenza del giudice del Tribunale del lavoro, diversamente da quanto prevede la legge e da quanto disposto finora dall’AO in situazioni analoghe;

- a quanto ammonti il danno arrecato ai pazienti e alla Regione anche in relazione alla copertura per gli esenti di un ticket superiore a quello dovuto;

- quanti pazienti siano stati sottratti alla garanzia dei LEA per una prestazione di prevenzione oncologica fondamentale come la Osservazione in Epiluminescenza e quanti abbiano pagato un ticket illegittimo;

- quali siano le responsabilità sul mancato rimborso ai pazienti per i pagamenti illegittimi da loro sostenuti;

- se non ritiene debbano essere urgentemente rimborsati i numerosi pazienti, come annunciato dalla Commissaria dell’A.O., e conseguentemente interessata l’A.G. e la Corte dei Conti per un accertamento pieno delle responsabilità anche in termini di danno subito;

- quali urgenti provvedimenti e azioni a tutela dell’A.O. per il grave danno (anche di immagine) subito abbia assunto l’Azienda Ospedaliera e la Regione e quali accertamenti abbiano già effettuato;

- quali urgenti provvedimenti intenda assumere per tutelare i medici che hanno denunciato tali abusi in aderenza alla normativa vigente (d.lgs. 165/2001 e smi) valutando di disporre una urgente ispezione in merito;

- quali provvedimenti intenda assumere per conferire effettività ai controlli e quindi al governo dei servizi sanitari tramite il Dipartimento Tutela della Salute, organo della Regione e del Commissario nominato dal Governo Nazionale per la riqualificazione dei servizi sanitari;

- quali provvedimenti intenda assumere per garantire la esecuzione delle sentenze dell’Autorità Giudiziaria in coerenza con i doveri gestionali sanzionati dal comma 7 dell’art. 3 bis del d.lgs. 502/1992 nell’A.O.- GOM di Reggio Calabria.

(189; 27/07/2021)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- il personale in servizio per le unità di 118 dovrebbe essere composto da un medico, un infermiere ed un autista;

- specificatamente, per la zona di Cassano allo Jonio è prevista una Postazione Emergenza Territoriale (PET) dotata di un automezzo H24 e personale medico-infermiere-autista 118;

- tuttavia in molti casi le emergenze sono gestite da poche unità ed addirittura persistono gravissime carenze e si opera perfino senza medico a bordo;

- tali deficienze sono state segnalate da diversi operatori che hanno evidenziato come molto spesso sono costretti a lavorare in condizioni precarie oltre ad effettuare turni massacranti;

- ai cittadini andrebbero assicurati sempre i livelli minimi essenziali;

- soprattutto in momenti di grave emergenza andrebbe garantito un adeguato servizio d’emergenza Tutto ciò premesso e ritenuto, si interroga l’on. Presidente f.f. e la Giunta regionale

per sapere:

quali misure urgenti intende adottare al fine di garantire un servizio di emergenza efficiente.

(190; 27/07/2021)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

- la legge regionale n. 40/2009, “Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria”, dispone o - all’articolo 2, comma 2, che le acque termali, appartengono alla categoria delle miniere e costituiscono patrimonio indisponibile della Regione Calabria;

- all’articolo 4, che la finalità della legge è “a) razionalizzare lo sfruttamento dei giacimenti secondo un piano organico di attività produttiva che consenta il corretto utilizzo della risorsa mineraria regionale nel rispetto del preminente interesse pubblico, al quale l'attività mineraria va subordinata nella scelta delle tecniche di coltivazione e nelle dimensioni quantitative della produzione;

- all’art. 9, comma 7, che “su iniziativa del Dipartimento Attività Produttive la concessione può essere sottoposta a decadenza, per accertate inadempienze del titolare nell'esercizio dell'attività mineraria.” - le Terme Luigiane sono la più antica stazione di cura termale della Calabria. Le acque delle Terme Luigiane sorgono nella vallata del fiume Bagni, a pochi chilometri dal mare, nei comuni di Guardia Piemontese ed Acquappesa, in provincia di Cosenza;

- le acque delle Terme Luigiane hanno caratteristiche sulfuree salso bromojodiche ipertermali (42°C e grado solfidrometrico 172, il più alto d’Europa) e sono utilizzate per cure mediche specialistiche relative a patologie reumatiche, respiratorie, ginecologiche, dermatologiche e otorinolaringoiatriche, con le modalità dei bagni in vasca e/o piscina, delle fangature e delle cure inalatorie, erogate in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Per le loro speciali caratteristiche, le acque delle Terme Luigiane sono classificate al livello qualitativo 1° Super dal Ministero della Salute;

- per oltre ottanta anni, e fino alla stagione termale 2020, la gestione delle Terme Luigiane è avvenuta mediante la concessione delle sorgenti termali ai Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese e la subconcessione all’ente gestore SA.TE.CA. S.p.A., con la regolare erogazione delle prestazioni sanitarie ed impiegando centinaia di lavoratori;

a tale risultato si è giunti anche mediante la gestione concertata, dal 2016 al 2019, tra Regione Calabria ed enti interessati, di due circostanze intervenute: o - la necessità di determinare la scadenza per la concessione ai comuni, rilasciata originariamente in forma perpetua, poiché il decreto legislativo 152/2006 ha sancito il principio della temporaneità delle concessioni;

- la scadenza del contratto di subconcessione tra comuni e S.A.TE.CA. S.p.A., avvenuta il 16 aprile 2016, ed il conseguente obbligo per i comuni di individuare il subconcessionario con una procedura di evidenza pubblica per garantire la parità di trattamento ai partecipanti. Con un Protocollo d’intesa del 10 aprile 2016, stipulato tra Comuni e SA.TE.CA., e con la condivisione della Regione Calabria, si è convenuto che nelle more che i comuni svolgessero la procedura per chiedere alla Regione Calabria la trasformazione della concessione da perpetua in temporanea e che gli stessi comuni svolgessero la procedura di evidenza pubblica per la scelta del subconcessionario, proseguisse la gestione di SA.TE.CA., per garantire la continuità delle prestazioni sanitarie ed i livelli occupazionali. Tale modalità di gestione del “periodo transitorio”, che si è protratto per il ritardo con cui i comuni hanno avviato la procedura di trasformazione della concessione, è stato confermato con un Verbale di accordo sottoscritto tra le parti, e condiviso dalla Regione Calabria, l’8 febbraio 2019, dinanzi al Prefetto di Cosenza. In tale ultimo verbale è stata indicata la scadenza del “periodo transitorio”, di gestione delle terme da parte di SA.TE.CA. S.p.A., al 31/12/2020, ma prevedendo che se le procedure di trasformazione della concessione e di nuova selezione del subconcessinario “dovessero eccedere il termine del 31/12/2020, ai fini di evitare soluzione di continuità aziendale, le attività di SA.TE.CA. SPA proseguiranno fino all’effettivo subentro del nuovo subconcessionario nella gestione del servizio.” - l’obbligo, in capo ai comuni concessionari, di esperire una procedura di evidenza pubblica per la selezione del subconcessionario è stato confermato con il parere espresso dall’ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione) mediante la delibera n. 219 del 2 marzo 2016, riferito allo specifico caso delle Terme Luigiane, su richiesta del Prefetto di Cosenza. La delibera ANAC indica espressamente che “secondo un consolidando orientamento giurisprudenziale l’affidamento di concessioni amministrative aventi ad oggetto l’uso di beni pubblici (siano essi del demanio ovvero del patrimonio indisponibile dello Stato, delle Regioni o dei Comuni) resta assoggettato al generale obbligo delle Amministrazioni - derivante dai fondamentali principi di diritto comunitario rinvenibili direttamente nel Trattato CE (libertà di stabilimento, di libera prestazione dei servizi, nonché principi di par condicio, imparzialità e trasparenza) - di esperire procedure ad evidenza pubblica ai fini della individuazione del soggetto contraente (Consiglio di Stato 25 settembre 2009 n. 5765). In particolare è stato precisato che «alle concessioni di beni pubblici di rilevanza economica (…), poiché idonee a fornire una situazione di guadagno a soggetti operanti nel libero mercato, devono applicarsi i principi discendenti dall’art. 81 del Trattato UE e dalle Direttive comunitarie in materia di appalti, quali quelli della loro necessaria attribuzione mediante procedure concorsuali, trasparenti, non discriminatorie, nonché tali da assicurare la parità di trattamento ai partecipanti”. “Nel caso in esame, nella richiesta di parere viene evidenziato come l’uso del bene pubblico “acque termali” si estrinsechi anche nell’erogazione di servizi costituiti da prestazioni sanitarie specialistiche connesse alle virtù terapeutiche delle acque (cure inalatorie, ginecologiche e per patologie reumatiche, anche a carico del servizio sanitario regionale). Dallo stralcio dell’originario atto di affidamento recante l’oggetto della concessione identificato nella «facoltà di utilizzare l’acqua delle sorgenti termo-minerali denominate “Terme Luigiane”», alla luce dei principi sopra esposti, sembra potersi presumere che la concessione de qua abbia precipuamente come oggetto lo sfruttamento delle acque termali e dunque sia configurabile come una concessione di beni pubblici, con il conseguente corollario dell’obbligo di espletamento di procedure ad evidenza pubblica per la selezione del concessionario.”;

- la Regione Calabria, con decreto dirigenziale n. 16199 del 18/12/2019, ha disposto la trasformazione della concessione mineraria delle Terme Luigiane in favore di Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese da perpetua in temporanea, fino al 29 aprile 2036, rinviando ad un successivo provvedimento, l’autorizzazione alla riperimetrazione della concessione mineraria;

- la Regione Calabria ha fissato i canoni di concessione per tutte le acque termali calabresi, mediante delibera di giunta regionale n. 183/2012 che prevede un corrispettivo commisurato alla superficie della concessione ed un corrispettivo commisurato al fatturato derivante dalla gestione dei servizi termali. Considerato che:

- i Comuni concessionari non hanno finora svolto le procedure concorsuali ad evidenza pubblica, trasparenti, non discriminatorie, nonché tali da assicurare la parità di trattamento ai partecipanti per la individuazione del nuovo subconcessionario, per la gestione delle Terme Luigiane;

- i Comuni si sono limitati a pubblicare, il 30 aprile 2021 con scadenza al 14 giugno 2021, un “Avviso esplorativo pubblico finalizzato ad individuare soggetti interessati a formulare manifestazione di interessi per la gestione dello Stabilimento Termale “San Francesco” e degli Uffici Amministrativi, unitamente a 40 l/s di risorse minerarie idrotermali, presenti nel Compendio Termale delle “Terme Luigiane”;

- a tale avviso non vi è stato alcun seguito;

- i Comuni concessionari, nonostante non abbiano individuato il nuovo subconcessionario, considerano cessata la subconcessione a SA.TE.CA. S.p.A., dal 31/12/2020, pertanto non intendono dare attuazione al verbale da esse stesse sottoscritto l’8 febbraio 2019, con la condivisione della Regione Calabria, il quale prevede che qualora le procedure di evidenza pubblica, finalizzate a selezionare il nuovo subconcessionario, “benché regolarmente introdotte, avviate ed in itinere, dovessero eccedere il termine del 31/12/2020, al fine di evitare soluzione di continuità aziendale, le attività di S.A.TE.CA S.p.A., proseguiranno fino all’effettivo subentro del nuovo concessionario nella gestione del servizio” - per effetto del comportamento dei Comuni, gli Stabilimenti delle Terme Luigiane sono chiusi pertanto l’erogazione delle prestazioni sanitarie specialistiche, anche in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, è interrotta;

- la chiusura degli stabilimenti termali non consente di garantire i livelli occupazionali per centinaia di lavoratori, storicamente impegnati nella gestione delle terme e che da mesi stanno svolgendo manifestazioni di protesta pubblica, perla perdita del lavoro;

- la chiusura degli stabilimenti termali azzera il fatturato per servizi termali che costituisce uno dei parametri per la determinazione del canone di concessione da pagare alla Regione Calabria, ai sensi della delibera di Giunta regionale n. 183/2012, e pertanto, la chiusura degli stabilimenti termali determina una minore entrata per il bilancio regionale;

- i Comuni concessionari hanno provveduto a deviare le acque termali dalle condotte di collegamento tra le sorgenti e gli stabilimenti termali, ed a sversarle nel fiume Bagni con il palese spreco di un bene pubblico e potenziali rischi di alterazione ambientale;

- i Comuni concessionari hanno provveduto ad approvare un Regolamento per l’utilizzo delle acque delle Terme Luigiane, senza alcun confronto con la Regione Calabria, e che prevede una ripartizione delle acque che non consente il regolare funzionamento di uno dei due stabilimenti termali;

- i Comuni concessionari hanno inviato a SA.TE.CA. S.p.A. due proposte di prosecuzione della subconcessione e gestione delle Terme Luigiane, per gli anni 2021 e seguenti, che non derivano dall’espletamento di una procedura di evidenza pubblica, in palese contrasto con il parere espresso dall’ANAC, e pertanto da considerare irregolari;

- il complesso degli atti dei Comuni concessionari provoca il mancato sfruttamento, ed anzi lo spreco, delle risorse termali e può costituire violazione del preminente interesse pubblico per il quale è stata rilasciata la concessione, secondo quanto previsto dall’art. 4 comma 1 della legge regionale n. 40/2009;

impegna la Giunta regionale

- a salvaguardare il preminente interesse pubblico, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 40/2009, con l’urgente intervento, nell’ambito delle proprie funzioni di indirizzo e controllo amministrativo, finalizzato alla interruzione dello spreco delle acque delle Terme Luigiane sversate nel fiume Bagni, alla rapida riattivazione delle prestazioni sanitarie specialistiche erogate dagli stabilimenti delle Terme Luigiane, ed al ripristino dei livelli occupazionali già garantiti, fino alla stagione termale 2020;

- a salvaguardare il preminente interesse pubblico, ai sensi dell’art. 4 della legge regionale n. 40/2009, con l’urgente intervento, nell’ambito delle proprie funzioni di indirizzo e controllo amministrativo, finalizzato a valutare la sussistenza dei motivi di decadenza della concessione nei confronti dei Comuni concessionari, ai sensi dell’art. 9 della l.r. 40/2009 e del regolamento regionale n. 3/2011. - ad attivarsi affinché sia svolta, nel minor tempo possibile, la procedura di evidenza pubblica, con le caratteristiche ribadite dall’ANAC nella delibera n. 219/2016, affinché sia selezionato il concessionario, gestore delle Terme Luigiane, per perseguire le finalità sancite dalla legge regionale n. 40/2009.

(99; 27/07/2021) Molinaro.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- tutti i reparti delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate lamentano forti carenze di operatori in servizio, di strutture, di mezzi ed equipaggiamenti. Nonostante le poche risorse a disposizione, gli investigatori continuano a mettere a segno importanti operazioni contro ogni forma di criminalità;

- si assiste da tempo ad un aumento di disagi e difficoltà che incontrano le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, che operano in territori ad altissima densità criminale e necessaria è l’esigenza di tutelarli da azioni criminose poste in essere a scopo intimidatorio o ritorsivo, mediante il riconoscimento di un ristoro economico.

Considerato che

 - in Italia esiste il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell’usura e dei reati intenzionali violenti, istituito con legge 22.12.1999, n. 512 (modificato con legge 26 febbraio 2011, n. 10 e dall’art. 14, comma 1 della legge 7 luglio 2016, n. 122 per il pagamento dell’indennizzo previsto dal decreto interministeriale 22 novembre 2019, pubblicato il 23.01.2020, in attuazione dell’art. 11, comma 3 della legge 122/2016 e disciplinato dal titolo II del D.P.R. 19 febbraio 2014, n. 60 del 2014) che stabilisce che chiunque abbia subito un danno patrimoniale e/o non patrimoniale, riconosciuto con sentenza emessa a carico di soggetti imputati dei reati di cui all’art. 416 bis del c.p.p., può fare richiesta di accesso al Fondo di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e conseguire con delibera del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e dei reati intenzionali violenti, in presenza dei presupposti e dei requisiti di legge, il risarcimento dei danni liquidati in sentenza;

- l’art. 14 della legge 122/2016 prevede che il Fondo è destinato anche all’indennizzo delle vittime dei reati intenzionali violenti e in tal senso chiunque sia stato vittima di un reato doloso commesso con violenza alla persona e comunque del reato di cui all’art. 603-bis del codice penale, ad eccezione dei reati di cui agli articoli 581 (percosse) e 582 (lesione personale), salvo che ricorrano le circostanze aggravanti previste dall’art. 583 del codice penale, può fare richiesta di accesso al Fondo e conseguire con delibera del Comitato di solidarietà per le vittime dei reati di tipo mafioso e intenzionali violenti, in presenza dei presupposti e dei requisiti di legge, l’indennizzo previsto.

 Rilevato, tra l’altro, che

- suddetta legge nazionale esclude tutti i danni che subiscono quotidianamente gli appartenenti alle Forze dell’ordine e alle Forze Armate a seguito di incendio e danneggiamento o distruzione, di beni mobili e immobili nella disponibilità propria o di prossimi congiunti, ai sensi degli artt. 424 e 635 c.p.. Tutto ciò premesso, al fine di poter concedere un ristoro economico agli operatori delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate che, per ragioni connesse al proprio servizio, subiscono costantemente ritorsioni, minacce, aggressioni e per incentivare la sicurezza pubblica in un territorio, come quello Calabrese, caratterizzato da un crescente fenomeno criminale, che influenza quotidianamente ogni aspetto della vita di chi lotta per la difesa dello Stato e contrasta realmente la ndrangheta sul territorio,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Giunta Regionale a richiedere al Governo ed ai Ministri preposti: - di valutare la possibilità di istituire una normativa ad hoc che miri a tutelare e a risarcire gli operatori delle Forze dell’Ordine e delle Forze Armate, che subiscono danneggiamento seguito da incendio e danneggiamento o distruzione, di beni mobili e immobili nella disponibilità propria o di prossimi congiunti ai sensi degli artt. 424 e 635 c.p., mediante una modifica dell’articolo 14, comma 1, della legge 7 luglio 2016 n. 122.

(100; 28/07/2021) Antonio De Caprio.

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- il sistema sanitario ha bisogno di nuovo personale qualificato come ha, purtroppo, evidenziato l’emergenza sanitaria;

- è indispensabile avviare una programmazione per future assunzioni anche al fine di sopperire all’attuale mancanza di medici specialisti in alcune strutture sanitarie;

- le borse di studio per i medici specializzandi, in aggiunta a quelle nazionali, rappresenterebbero una buona iniziativa al fine anche di favorire la permanenza di specializzandi nelle Aziende Sanitarie della Regione;

- l’alta formazione rappresenta un cardine per un migliore sistema sanitario Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Giunta regionale affinché individuino un percorso per programmare le spese per l’assegnazione di borse di studio da destinare ai medici specializzandi della nostra Regione.

(101; 28/07/2021) Di Natale.

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- la legge regionale 5 dicembre 2003 n. 23, in attuazione della legge quadro n. 328/2000, prevede la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali in Calabria;

- la Regione Calabria, in applicazione della L.R. n. 23/2003 e s.m.i. e dell'art. 2 comma 4 della L.R. 19/2001, con il Regolamento regionale n. 22, approvato dalla Giunta Regionale nella seduta del 25/10/2019 - D.G.R. 503/2019, pubblicato sul B.U.R.C. Parte I n. 131 del 25 novembre 2019 - intende programmare, favorire e supportare i processi fondamentali che stanno alla base del sistema integrato di interventi e servizi sociali nel territorio regionale;

- l'art. 17 della L.R. n. 23/2003 prevede che sia competenza degli Enti la relativa pianificazione allo scopo di garantire carattere universalistico del sistema integrato dei servizi sociali secondo quanto previsto dagli art. 2 e 3 della Costituzione;

- i Comuni, in forma singola o associata, sono titolari delle funzioni amministrative concernenti gli interventi sociali svolti a livello locale e concorrono alla programmazione regionale e che tali funzioni sono esercitate adottando sul piano territoriale gli assetti più funzionali alla gestione, alla spesa e al rapporto con i cittadini;

- nonostante la Riforma del Welfare sia esecutiva e le somme dalla Regione ai Comuni siano state erogate, la stessa, tuttavia, non trova ancora piena ed omogenea applicazione sul territorio calabrese;

- l'Ambito di Mesoraca riscontra, in questa fase di transizione, difficoltà gestionali ed operative conseguenti alle funzioni assegnategli dalla riforma del welfare per come comunicato dallo stesso Ambito con nota del 8/4/2021;

- in mancanza di linee chiare da parte della Regione Calabria, l'Ambito Territoriale di Mesoraca, in un periodo di recrudescenza della pandemia Covid-19, rischia di rimanere sprovvisto di servizi essenziali alla persona, in particolare dei servizi sociali, tradizionalmente programmati ed erogati con perizia alla popolazione ricadente nel territorio dello stesso Ambito;

- l'Ambito di Mesoraca, grazie alla storica presenza di numerose e diversificate tipologie di strutture socio-assistenziali, rappresenta un punto di riferimento per diversi altri Ambiti, sia limitrofi che extraprovinciali, sopperendo alle carenze di strutture e servizi di altri territori. - la Riforma in atto, impone requisiti organizzativi e strutturali importanti ed impegna le strutture ad investire risorse economiche ingenti;

- L'Ambito di Mesoraca, su richiesta dei servizi sociali di altri Ambiti Territoriali della Calabria, si ritrova a dover valutare un elevato numero di richieste di istituzionalizzazione, accogliendo persone provenienti da tutta la regione e assumendone, in parte, l'onere della spesa;

- che, infatti, ad oggi, per come riferito dall'Ambito di Mesoraca con nota del 8/4/2021 le strutture socio assistenziali che insistono in tale ambito ospitano persone proveniente da altri ambiti;

- da come si evince dalla nota regionale con Prot. Siar n. 176410 del 27/5/2020, le risorse per il 2020 destinate all'Ambito di Mesoraca, da utilizzare per le attività svolte dalle strutture socio-assistenziali residenziali e semiresidenziali, è pari a 1.963.098,71 Euro;

- nel corso dell'anno 2020 non tutte le risorse sono state utilizzate, sia per mancanza di un Piano di Zona, sia per l'impossibilità di procedere a nuove istituzionalizzazioni;

- si è generato con riferimento all'Ambito di Mesoraca un residuo pari a circa euro 800.000,00 quali somme assegnate al distretto e non utilizzate;

CONSIDERATO CHE: - che con nota prot. n. 157770 del 7/4/2021 la Regione Calabria ha comunicato all'Ambito di Mesoraca la "non approvazione" del piano di zona trasmesso invitando lo stesso Ambito all'invio di un nuovo piano di zona revisionato;

- che con nota del 8/4/2021 l'Ambito di Zona di Mesoraca ha comunicato difficoltà gestionali e un residuo pari ad Euro 800.000,00 rispetto all'importo erogato per l'anno 2020;

-che con la detta nota, inoltre, l'Ambito di Mesoraca ha comunicato che ricadono al suo interno numerose strutture socio-assistenziali che ospitano anche soggetti, ormai da molti anni, provenienti da altri ambiti della Regione;

-che occorre che la Regione risolva le difficoltà gestionali denunciate dall'Ambito;

-che vi è l'esigenza che l'importo residuo di euro 800.000,00 relativo all'anno 2020 venga riconosciuto in aggiunta per l'anno 2021 affinché l'Ambito possa utilizzarlo per lo svolgimento dei necessari ed essenziali servizi;

-che, inoltre, occorre che la Regione adotti le necessarie iniziative ed indichi gli indirizzi operativi affinché i soggetti che provengono da Ambiti diversi da quello di Mesoraca e che, a tutt'oggi, chiedono di essere ospitati dalle strutture socio­ assistenziali dell'Ambito di Mesoraca, siano posti a carico, sotto il profilo economico/finanziario, degli ambiti territoriali di provenienza e conseguentemente riconosciuti gli importi all'Ambito di Mesoraca all'interno del quale le dette persone sono ospitate;

- che tanto è necessario in ossequio ai principi di cui agli artt. 2, 3, 32, 38 della Costituzione. Tutto ciò premesso e considerato, con il presente atto,

per sapere:

si CHIEDE al Presidente f.f. della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale quali atti ed iniziative si intendono adottare e intraprendere al fine di

a) riconfermare all'Ambito di Mesoraca, anche per il 2021, le risorse già assegnate dalla Regione Calabria, pari ad euro 1.963.098,71, nonché al fine di corrispondere al detto Ambito il residuo generatosi nel 2020 pari ad euro 800.000,00, salvo ulteriori eventuali risorse aggiuntive previste nella programmazione regionale. Tali ricollocazioni di risorse avrebbero come unico indirizzo operativo l'implementazione e il miglioramento dell'offerta dei servizi sociali sul territorio di riferimento, soprattutto in considerazione di una già delicata situazione inaspritasi a causa dell'emergenza sanitaria in atto;

b) garantire la continuità assistenziale alle persone che già usufruivano di una convenzione al 31/12/2019 le quali risultano ancora ospiti delle strutture presenti sul territorio e confermare il contributo di cui gli stessi erano beneficiari anche per l'anno in corso;

c) assicurare, con riferimento agli ospiti delle strutture provenienti da un Ambito diverso da quello di Mesoraca, sia per quelli già in carico che per quelli futuri, che le spese siano poste a carico dell'Ambito di provenienza e trasferite all'Ambito di Mesoraca le cui strutture socio assistenziali stanno provvedendo a dare ospitalità alle dette persone proveniente da fuori Ambito. Su tale punto il ruolo della Regione è primario e fondamentale attesa la eterogeneità dei bisogni espressi dai singoli casi e in considerazione del fatto che esiste un livello di assistenza completamente squilibrato tra i vari territori della regione.

(167; 28/06/2021)

Risposta:

(Allegato)

 

Pitaro Francesco. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che con decreto n. 10508 del 26/9/2018 è stato approvato l'avviso pubblico per il sostegno alle attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali nei borghi della Calabria;

- che a seguito del detto avviso sono stati numerosissimi i soggetti privati che hanno depositato presso la Regione Calabria i progetti chiedendo il sostegno previsto nel detto bando;

- che a tal fine i privati hanno anche dovuto sostenere spese necessarie ai fini della redazione ed elaborazione dei progetti proposti;

- che la Regione Calabria ha avviato la procedura di selezione;

- che, tuttavia, ad oggi, sono decorsi circa due anni e mezzo dal bando de quo e la detta procedura selettiva non è stata ultimata;

- che tutto ciò va contro i principi tipici cui deve ispirarsi la Pubblica Amministrazione ed in particolare quelli di efficacia ed efficienza;

- che, inoltre, il blocco della detta procedura di selezione, che dopo oltre due anni e mezzo non è stata definita, lascia ingiustamente nel limbo tutti i privati i quali sono in attesa che la Regione Calabria ultimi la detta procedura ed eroghi, con riferimento ai progetti ritenuti meritevoli e congrui, i dovuti sostegni economici;

- che, peraltro, la ratio del detto bando era ed è quello anche di favorire la crescita e lo sviluppo dei borghi della Calabria;

che, pertanto, il blocco della detta procedura selettiva contrasta con il principio di buon andamento della P.A. e lede i diritti e gli interessi dei soggetti privati che hanno legittimamente partecipato ad un bando pubblico regionale (sostenendo spese) senza avere, ad oggi, l'esito della detta procedura e senza avere ottenuto il sostegno e che a causa di ciò potrebbero anche svolgere eventuali azioni giudiziarie nei confronti della omissiva Regione Calabria. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale e alla Giunta Regionale

per sapere:

se gli stessi hanno contezza che la procedura selettiva avviata con decreto n. 10508 del 26/9/2018 (Avviso pubblico per il sostegno alle attività ricettive, della ristorazione e dei servizi turistici e culturali nei borghi della Calabria) ad oggi non è stata ultimata e definita e che i soggetti privati partecipanti sono, ad oggi, in attesa della sua definizione e quali atti ed iniziative anche di tipo politico/amministrativo intendono avviare al fine di ottenere, in esecuzione dei principi che indirizzano la pubblica amministrazione, la definizione della detta procedura selettiva e al fine di permettere ai soggetti privati, promotori dei progetti meritevoli e congrui, il chiesto sostegno nonché al fine di evitare che la Regione Calabria possa subire eventuali azioni giudiziarie da parte dei soggetti privati che, nonostante le spese sostenute per partecipare al bando, non hanno ancora avuto l'esito della detta selezione.

(175; 28/06/2021)

Risposta:

(Allegato)

Proposta di legge n. 120/11^ di iniziativa del Consigliere regionale Mancuso, recante: “Aumento di capitale sociale della società aeroportuale calabrese S.p.A. (SACAL)” (deliberazione consiliare n. 145)

Art. 1

(Sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale)

1. La Regione sottoscrive l’aumento del capitale sociale della Società aeroportuale calabrese S.p.A. (SACAL S.p.A.), deliberato nell’Assemblea dei soci del 5 luglio 2021, in maniera proporzionale al numero di quote già possedute. A tal fine è autorizzata per l’esercizio finanziario 2021 la spesa complessiva di 927.421,60 euro con allocazione al Programma U.10.04 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2021-2023.

2. Alla relativa copertura finanziaria si provvede con la riduzione per 250.000,00 euro a valere sullo stanziamento previsto all’articolo 8, comma 8, della legge regionale 30 aprile 2020, n. 2 (Legge di stabilità regionale 2020), (capitolo U90701023, Missione 07, Programma 01 -U07.01) e per 677.421,60 euro a valere sullo stanziamento previsto all’articolo 5, comma 1, della legge regionale 17 novembre 2017, n. 44 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 20172019) (capitolo U91801004, Missione 18, Programma 01-U18.01).

3. La sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale di cui al comma 1 è subordinata alla verifica della compatibilità dell'intervento finanziario previsto con le norme dei trattati europei e, in particolare, con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato alle imprese.

4. La Giunta regionale è autorizzata a effettuare le necessarie variazioni al bilancio di previsione 2021-2023.

Art. 2

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)