XI^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 12
SEDUTA Di VENERDì 27 NOVEMBRE 2020
PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUCA MORRONE
E DEL SEGRETARIO QUESTORE FILIPPO MANCUSO
Presidenza del
Vicepresidente Luca Morrone
La seduta inizia alle
16,36
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario
questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Pietropaolo. Ne ha facoltà.
Presidente, vorrei fare una comunicazione; l'assessore Orsomarso mi ha
chiesto di porgere formalmente le scuse a tutto il Consiglio regionale per la
sua assenza, in quanto impegnato in Cittadella insieme ai deputati Antonio
Viscomi, Riccardo Tucci e Wanda Ferro, per quanto concerne la problematica
relativa alla stabilizzazione degli Lsu e Lpu.
Grazie.
Dà lettura delle comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Francesco Pitaro. Ne ha facoltà.
Buon pomeriggio a tutti. Prendo brevemente la parola per dire che ritengo
questa seduta di Consiglio regionale alquanto surreale. Dico questo perché se
da un canto, presidente Spirlì, ritengo che oggi si possa procedere alla
surroga del consigliere regionale, necessaria al fine di permettere al
Consiglio regionale di svolgere atti indifferibili ed urgenti, dall'altro canto
io ritengo che non vi siano le condizioni giuridiche, ma soprattutto non vi è
l'opportunità politica, di procedere all’elezione del nuovo Presidente del
Consiglio regionale.
Perché dico questo? Perché il Consiglio regionale, a seguito della morte
della presidente Santelli, e ai sensi dell'articolo 126 della
Costituzione, è un Consiglio sciolto.
Presidente, davanti a questo dato di fatto, davanti ad un Consiglio
regionale giuridicamente e tecnicamente sciolto, che può svolgere solo atti
indifferibili ed urgenti e che non deve fare altro che traghettarci verso le
elezioni, e davanti all'articolo 9 del Regolamento interno del Consiglio
regionale che prevede che, in caso di mancanza del Presidente del Consiglio
regionale questi venga sostituito dal Vicepresidente, credo che non vi sia
assolutamente l'esigenza giuridica, ma nemmeno l'opportunità politica, di
procedere, oggi, all’elezione fuori tempo massimo del nuovo Presidente del
Consiglio regionale.
Dico tutto questo, indipendentemente da chi la maggioranza indicherà a
ricoprire questo ruolo e lo dico perché l’elezione del nuovo Presidente del
Consiglio regionale, con tutto ciò che implicherà in un momento anche di nomine
che spettano al nuovo Presidente del Consiglio regionale, non farà altro che
amplificare, presidente Spirlì, la frattura tra la comunità e la politica; una
frattura che già esiste e che darà l'immagine di un’Assemblea legislativa
completamente disallineata dai problemi e dalle esigenze reali dei calabresi.
Prima di passare alle ultime riflessioni, faccio un passo indietro per
concludere quel punto, invitando questo Consiglio regionale a desistere dal
procedere all’elezione del nuovo Presidente del Consiglio regionale; un atto, a
mio avviso, assolutamente inopportuno e antigiuridico che la Calabria ed i
calabresi non capirebbero mai.
Due brevissime riflessioni.
La prima, su ciò che è accaduto al Presidente del Consiglio regionale,
attinto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari e dimessosi. Personalmente,
ho spesso polemizzato pubblicamente, in Aula, col presidente Tallini sotto il
profilo politico e procedurale. Ciò nonostante, auguro al presidente Tallini di
venire fuori al più presto da questa storia e a testa alta. Allo stesso tempo,
spero che la Magistratura – che sta svolgendo le indagini e che non finiremo
mai di ringraziare per quello che sta facendo nella lotta contro la mafia –
voglia fare chiarezza con rapidità.
La seconda riflessione la rivolgo al presidente Spirlì. Ho constatato,
presidente Spirlì, che ogni volta io le abbia sottoposto questioni di interesse
generale, ho riscontrato la sua totale apertura e sensibilità politica.
L'ultima questione che le ho sottoposto, riguarda la vicenda
amministrativa relativa a Villa Sant'Anna.
Consigliere Pitaro, il punto all'ordine del giorno riguarda le dimissioni
del Presidente; quindi, stiamo andando fuori tema.
Le chiedo di concludere l’intervento, perché non era questo il punto su
cui intervenire.
PITARO
Francesco (Gruppo misto)
Ho finito.
Se ha finito, prendiamo atto dell'intervento. Grazie.
PITARO
Francesco (Gruppo misto)
Ho finito! Presidente Spirlì, visto il suo atteggiamento di grande
sensibilità e visto anche l’atteggiamento di chiusura che finora vi è stato
verso l'opposizione, la invito all'ascolto e ad occuparsi dei problemi concreti
e reali dei calabresi che, in questo momento, hanno bisogno di non sentirsi
orfani delle Istituzioni.
Grazie.
Ricordo che non possiamo procedere ad interventi che non siano attinenti
all'ordine del giorno.
Detto questo, anch'io voglio fare una breve riflessione su quello che è
accaduto al presidente Tallini, esprimendo la mia personale solidarietà e
vicinanza, certo che la Magistratura saprà fare celermente il suo corso e
sicuro che il collega Tallini saprà far valere le proprie ragioni.
Passiamo al primo punto all’ordine del giorno, recante: “Presa d'atto
delle dimissioni del Presidente del Consiglio regionale”.
Comunico che il consigliere Domenico Tallini ha formalizzato le proprie
dimissioni dalla carica di Presidente del Consiglio regionale in data 21
novembre 2020, acquisito al protocollo generale in data 23 novembre 2020 con
numero 23486.
Ricordo, inoltre, che sul punto non si procederà a votazione e che, prima
di passare al secondo punto all'ordine del giorno, possono prendere la parola,
previa richiesta e per non più di cinque minuti, un consigliere per ogni
gruppo.
Pertanto, si può intervenire solo sul punto relativo alle dimissioni. Se
non ci sono interventi, prendiamo atto delle dimissioni del presidente Tallini
dalla carica di Presidente del Consiglio regionale.
(Il Consiglio prende atto)
Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, la proposta di
provvedimento amministrativo numero 80/11^ d’Ufficio, recante: “Temporanea
sostituzione del consigliere regionale Domenico Tallini, in atto sospeso dalla
carica, con il signor Frank Mario Santacroce”.
Pongo in votazione il provvedimento.
(Il Consiglio approva)
Invito il consigliere Santacroce a prendere posto nei banchi riservati ai
consiglieri.
(Il consigliere Santacroce prende posto tra
i banchi destinati ai consiglieri)
Cedo la parola al consigliere Santacroce per un breve intervento.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, sono perfettamente consapevole
che il mio ingresso in quest'Aula non è solo legato al mio risultato
elettorale, ma anche ad una vicenda giudiziaria importante, che auguro al
consigliere Tallini di risolvere in tempi brevi.
Sono altrettanto consapevole che, durante questo mandato, mi impegnerò al
massimo per mantenere fede all'impegno che deve avere un consigliere regionale
nell'esclusivo interesse dei calabresi. Grazie.
Prima di procedere al terzo punto all’ordine del giorno, cedo la parola
all’assessore Gallo.
Prego, assessore Gallo.
Signor Presidente, Presidente f.f. della Giunta regionale, egregi colleghi
consiglieri, ci troviamo a dover eleggere nuovamente il Presidente del
Consiglio regionale in un momento assai difficile per la vita della
Legislatura; anzi, con una Legislatura che, ormai, è giunta al termine.
Anch'io voglio esprimere vicinanza al collega Domenico Tallini per la
vicenda che lo ha riguardato, augurandogli di chiarire la sua posizione.
Per la mia personale esperienza, Domenico Tallini è stata una persona, un
consigliere regionale serio e mai ho avuto l'impressione che potesse essere
vicino a mondi dell'anti Stato.
Rinnoviamo la fiducia nella Magistratura ma, a seguito di ciò che è
accaduto e che ha portato alle sue dimissioni da Presidente del Consiglio
regionale, dobbiamo procedere all’elezione del Presidente del Consiglio
regionale. Ce lo dicono gli Uffici e la Segreteria generale del Consiglio
regionale. Essendo a fine Legislatura avremmo anche evitato, ma si tratta di un
adempimento che, formalmente, dobbiamo svolgere.
Poiché, lo scorso 26 marzo, noi eleggemmo il Presidente del Consiglio
regionale e, in quella sede, alla luce delle misure legate all’emergenza
Covid-19, proposi ai colleghi consiglieri dell'opposizione di evitare di
procedere all'elezione in due sedute, per come previsto dal Regolamento interno
del Consiglio regionale, chiedo che, qualora nelle prime due votazioni non si
dovessero avere i numeri per l'elezione del Presidente del Consiglio regionale,
la terza votazione si svolga nella seduta odierna. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne
ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io sono stato stimolato dal suo intervento e anche da
quello dell'assessore Gallo.
Da un lato, dobbiamo sicuramente dare atto a Domenico Tallini di essersi
dimesso da Presidente del Consiglio Regionale. Ha fatto un comunicato stampa e
ha cercato di tutelare l'istituzione. Sul piano personale, spero che possa
chiarire al più presto.
Oggi, però, il Consiglio regionale della Calabria si sta riunendo in forma
straordinaria per eleggere il Presidente del Consiglio regionale che è venuto
meno alle sue funzioni.
Voi comprendete, colleghi, che questo Consiglio regionale nella sua vita –
non solo di questa Legislatura, ma di sempre – purtroppo ha vissuto momenti
drammatici simili a questo, oppure diversi, come l'uccisione del vicepresidente
Fortugno, che è raffigurato anche nel quadro presente in quest’Aula.
Questo Consiglio regionale, a più riprese e a più momenti, ha avuto a che
fare con temi giganteschi, come quello del rapporto della politica con il
territorio o di prendere atto dell'esistenza drammatica della ‘ndrangheta in
Calabria.
Per questo, oggi non possiamo fare solo una seduta di rito, facendo finta
che nulla sia avvenuto. Tra qualche mese, ci saranno le elezioni regionali e
non possiamo non fare una riflessione sul fatto che la politica e i Partiti
politici, alle prossime elezioni regionali, debbano avere un forte approccio
etico e di trasparenza amministrativa, sugli atti e sul proprio agire, perché
la storia ha dimostrato spesso che è proprio lì che si annidano le
infiltrazioni criminali, le ambiguità e i problemi delle Istituzioni calabresi.
Viviamo un momento difficile e per questo chiedo – e lo faccio in questa
sede e in questo momento affinché resti traccia – l’assunzione da parte di
tutti noi di un impegno etico e concreto.
Una volta ho avuto un dibattito in quest’Aula con il presidente Tallini
perché io ritenevo che in Calabria è tutto più difficile, anche le cose che in
altre regioni possono apparire normali, e che, pertanto, bisogna fare di più,
per le arretratezze e per i problemi storici che la regione ha.
Lui contestò queste mie considerazioni – ne rimane traccia nei filmati di
quella seduta di Consiglio regionale – dicendo che la Calabria è una regione
come le altre.
Certamente la Calabria è una regione come le altre, però le sue
arretratezze storiche ci portano a dover prendere delle decisioni drastiche e
ad assumere impegni decisi e forti rispetto all'opinione pubblica e ai
cittadini calabresi.
Per questo, chiedo ai consiglieri regionali e alle forze politiche un
impegno etico e di trasparenza, anche e soprattutto per le prossime elezioni
regionali.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.
Presidente, ovviamente anch’io voglio sottolineare che ci troviamo, ancora
una volta, in una situazione in cui mai ci saremmo voluti trovare e anch'io,
ovviamente, spero che il presidente Tallini possa al più presto dimostrare la
sua estraneità ai fatti.
Procedere, oggi, alla sostituzione del Presidente del Consiglio regionale,
come già evidenziato anche in Conferenza dei capigruppo, è un atto dovuto e non
derogabile e questo è oggi anche supportato dal parere del Segretario generale.
L'Ufficio di Presidenza è infatti un organo collegiale, perfetto, e quindi non
può essere incompleto nella sua composizione caratterizzata da tutti i membri
effettivi, così come d'altronde è previsto dallo stesso articolo 14 dello
Statuto.
Quindi, è importantissimo che, al netto della situazione, si debba
gestire, al meglio e in maniera lineare, la fase della prorogatio e le
incombenze cui, eventualmente, far fronte.
La ratio è una sola: ottemperare
alle funzioni cui quest’organo è preposto e la cui efficienza non può prescindere
dalla sua completezza e dalla possibilità di operare in composizione plenaria.
Quindi, non siamo in presenza, come ha sottolineato poco fa il consigliere
Pitaro, di una semplice assenza o di un impedimento momentaneo, e questo lo
spiega benissimo il parere del Segretario generale, quindi di un'assenza
gestibile con un Vicepresidente in carica, bensì di un impedimento definitivo a
cui bisogna ottemperare solo con una nuova elezione. Questo non è vietato dal
già citato regime di prorogatio, perché tale condizione presuppone
un'attività che, ovviamente, è limitata, ma che comunque è presente.
Mi sento di tranquillizzare il consigliere Pitaro che il neo-eletto
Presidente saprà, con sensibilità, interpretare non solo il proprio ruolo nel
miglior modo possibile ma anche il momento di difficoltà, pure finanziaria e
sociale, che la nostra Calabria sta vivendo, contribuendo a mantenere quelle
economie che il grave momento richiede e che, ovviamente, tutti i cittadini
calabresi legittimamente si aspettano.
Questo è un aspetto a cui, come Lega, teniamo particolarmente, anche e
soprattutto nelle more di una particolare situazione di ordinaria
amministrazione, visto anche che da qui a brevissimo ci saranno le nuove
elezioni. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.
Anch’io a nome del gruppo vorrei esprimere la nostra vicinanza al
presidente Tallini. Sappiamo che sta vivendo un momento molto particolare e ce
ne dispiacciamo, siamo convinti che la Magistratura farà chiarezza nel più
breve tempo possibile e che il presidente Domenico Tallini saprà uscire a testa
alta da questa storia, facendo emergere la sua estraneità ai fatti.
Faccio anche riferimento a quanto già detto dall'assessore Gallo e dalla
consigliera Minasi poco prima di me, per ribadire che si tratta di un
adempimento - l’elezione di un nuovo Presidente di fatto è un atto obbligatorio
- un atto d'ufficio che dobbiamo porre in essere.
Come ha detto l'assessore, non era la volontà di tutta la maggioranza
procedere obbligatoriamente ad una nuova elezione, ma è un atto dovuto. Visto
che siamo vicini alle nuove elezioni amministrative regionali, forse si poteva
anche fare a meno, ma di fatto non è possibile. C'è stato comunicato
formalmente dagli Uffici del Consiglio regionale e dal Segretario generale che,
in maniera puntuale, ha esplicitato i motivi per i quali è necessario procedere
a queste elezioni e sono sicuro che chiunque sia poi il Presidente votato da
quest’Assemblea saprà interpretare il suo ruolo, in questa fase finale di
Legislatura, in maniera adeguata, portando e offrendo il proprio servizio al
Consiglio regionale e quindi a tutti i calabresi, fino allo svolgimento delle
prossime elezioni regionali.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, un saluto ai colleghi. Da Presidente della Commissione
anti-‘ndrangheta mi preme intervenire sulla vicenda che purtroppo ha coinvolto
il nostro collega, il consigliere Tallini. Voglio anche lanciare un messaggio
di fiducia nei confronti della Magistratura nella speranza che il collega
Tallini riesca a risolvere questo problema.
È giusto però, come ha detto qualcuno anche dai banchi dell'opposizione,
ricordare a tutti i colleghi, ed anche a me stesso, che è necessario mettersi con fermezza contro qualsiasi tipo di
contaminazione tra ‘ndrangheta e politica.
Questa è
la vera missione di quest’Assise regionale e di coloro che vogliono impegnarsi
nelle Istituzioni.
Solo se in
Calabria, nel meridione d'Italia maggiormente, si raggiungerà tale maturità,
potremo, sicuramente, un domani raccontare di una terra migliore.
Dopo la
nomina del nuovo Presidente del Consiglio, chiederò immediatamente di poter
convocare un'audizione per comprendere a che punto sia quella legge che creò
grandi scontri nella passata Legislatura, la legge contenente le norme relative
all’anti-‘ndrangheta, e per comprendere meglio se tale legge, che da più mesi
sto osservando e vagliando, sia stata applicata e nel caso in cui non lo sia
stata quali siano le motivazioni perché è giusto che i calabresi vengano
rappresentati nel miglior modo possibile seguendo un principio univoco che è
quello della legalità. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Credo che non possiamo, nella prima seduta utile in quest’Aula dopo
l'evento che ha portato all'arresto del presidente Tallini, non effettuare tra
noi una serie di riflessioni, vista la drammaticità dell'evento. È il primo
Presidente di un Consiglio regionale arrestato a seguito delle accuse mosse
dalla Procura.
Lo dico perché non sono un garantista con lo sterzo e non ho neanche la
doppia morale; garantisti si è sempre, in particolare con gli avversari
politici.
Se vogliamo dirla fino in fondo, se vogliamo avere rapporti costruttivi e
civili, non ho mai utilizzato le vicende giudiziarie di nessuno per fare
battaglia politica.
Ricorderete, quando sono arrivati diversi avvisi di garanzia al Presidente
dell’allora Giunta regionale, Oliverio, che io mi sono alzato in quest’Aula e
ho detto chiaramente, anche in presenza di un aspro confronto
politico tra me, il Presidente della Giunta e la maggioranza - tant'è che non
fui invitato all'unica riunione
di maggioranza che si fece da Oliverio - che non avrei utilizzato quella
vicenda per battaglia politica.
Anche oggi lo faccio, però l’Italia ci guarda e ci ha guardato in questi
giorni. È stato un evento dirompente per quest'Aula con cui deve fare i conti.
Credo che la Magistratura farà fino in fondo il proprio dovere e che ci
sarà un giudice terzo che dirà alla Calabria, a Tallini, ai suoi familiari,
qual è la verità.
Però il nodo c'è! C'è un nodo essenziale che è quello del rapporto tra
politica, Istituzioni e ‘ndrangheta. E, in particolare, il ruolo e l'intreccio
che c'è con la ‘ndrangheta dentro il sistema sanitario calabrese.
Questo è un punto! Non a caso noi abbiamo due ASP commissariate per
mafia, non era mai avvenuto, e questo dimostra come è tangibile il rapporto tra
‘ndrangheta e sanità. Anche perché sapete tutti che la sanità detiene 3,5
miliardi di euro, il 68 per cento, il 70 per cento del bilancio di
quest’Istituzione. È palpabile l'intreccio che c'è e noi, da questo punto di
vista, dobbiamo dire una parola chiara, nel senso che i partiti, le Istituzioni
devono introdurre degli anticorpi che, francamente, non ci sono in questo
momento.
Le Istituzioni calabresi sono esposte alle infiltrazioni della
‘ndrangheta.
Allora, in vista delle prossime elezioni che si terranno da qui a
qualche mese, o facciamo un ragionamento e insieme, in un patto di tipo
elettorale, introduciamo elementi, anche nella formazione delle liste, a
garanzia di tutti gli schieramenti o altrimenti non possiamo continuare a fare
chiacchiere.
È passato il tempo delle chiacchere. Lo dico anche perché dobbiamo
rispettare le regole, non stiamo dando un buon esempio anche stasera. Lo
abbiamo già fatto nella precedente seduta di Consiglio regionale, non stiamo
rispettando le regole.
Con tutta la fiducia e rispetto delle competenze degli uffici e dei
pareri che sono stati dati - che io non ho letto -, io avrei chiesto al
Presidente f.f., all’Ufficio di Presidenza, un parere del Consiglio dei
Ministri e del Ministero per gli Affari regionali, per vedere se quest’Aula è
deputata a poter eleggere un nuovo Presidente.
Non so se è possibile, però vista la straordinarietà dell'evento, vista
la situazione in cui si trova la Calabria e il fatto che siamo sovraesposti dal
punto di vista mediatico, io mi sarei reso responsabile di un’iniziativa per
chiedere un parere ai massimi livelli.
Perché noi siamo stati congedati dal Consiglio regionale, non dal
decesso della presidente Santelli, anche se, secondo me, già da quella data, ma
dal 10 di novembre.
Siamo congedati, siamo in una situazione di prorogatio. Ci sono
sentenze della Corte Costituzionale, tant’è che abbiamo fatto ricorso alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri, perché avete adottato provvedimenti che
non sono né indifferibili e né urgenti.
Ma si può riunire una Commissione consiliare per approvare due cave?
Dov’è l’urgenza e l’indifferibilità di approvare in Commissione i provvedimenti
per la realizzazione di due cave? Così come un elenco abnorme di provvedimenti
che avete approvato nella penultima seduta del Consiglio regionale. Dov’è
l’urgenza e l’indifferibilità se non nel tentativo di condizionare il voto? Lo
dice la Corte Costituzionale; c'è una sentenza che dice: “il Consiglio regionale
può approvare solo atti indifferibili e necessari… ed evitare, attraverso la
trasparenza e la legalità, atti legislativi o atti di approvazione del
Consiglio regionale che possono captare la benevolenza degli elettori”.
Questo significa che ci può essere un tentativo di condizionare,
attraverso questo tipo di provvedimenti, l'esito delle elezioni - dice la Corte
Costituzionale -, se quest’Assise, come ha già fatto nella precedente seduta,
approva provvedimenti che vanno in questa direzione e che, quindi, non sono né
indifferibili e né urgenti.
Attenzione che il rispetto delle regole vale sempre. Se si va fuori
dalle regole, vuol dire che si vuol porre in essere un modo di agire, di
utilizzare le Istituzioni, che non persegue l'interesse comune ma l'interesse
di parte.
Andate a leggere cosa dice la Corte Costituzionale. Consiglierei, ancora
siete in tempo di consultare e di chiedere un parere legale alla Presidenza del
Consiglio e al Ministero per gli affari regionali, su come questo Consiglio
regionale si debba comportare. Perché la violazione di queste regole,
importanti nella vita di una democrazia, condiziona anche il rispetto più
generale delle regole democratiche. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Neri. Ne ha facoltà.
Intervengo dopo quello che ha detto il collega Guccione, con il quale
sono d'accordo: il Consiglio regionale oggi non può licenziare atti legislativi
che non siano indifferibili e urgenti né le Commissioni possono produrre atti
legislativi che non siano indifferibili e urgenti.
Relativamente al discorso del parere reso sulle cave, è opportuno
evidenziare che non stiamo parlando di un provvedimento legislativo perché non
va in Consiglio regionale.
Punto numero due, la legge obbliga la seconda Commissione a prendere
atto di quello che è approvato in quarta Commissione e a rendere il parere
sulle cave che, poi, viene passato in Giunta e la Giunta procede. Quindi, non
passa in Consiglio regionale.
È ovvio che, come Presidente, mi sono creato il problema se rendere
questo parere fosse un atto indifferibile o urgente. Già in precedenza, proprio
in seconda Commissione, di cui facevo parte col presidente Aieta e con cui
abbiamo discusso tantissime volte sul fatto che il parere sulle cave passasse
obbligatoriamente in Commissione, non abbiamo reso il parere, proprio perché
non ci rendevamo conto di quale fosse il motivo per cui dovesse essere dato
dalle Commissioni consiliari e quell’inerzia ha prodotto tutta una serie di
ricorsi amministrativi nei confronti della Regione e, evidentemente, un
conseguente esborso da parte della Regione.
Giusto per chiarire, perché quando si parla, le cose si devono guardare
bene: si deve capire che non sono atti legislativi e che sono pareri
indifferibili e urgenti. Non dare quel parere dicendo: “non lo do, perché sono
depotenziato, sono in fase di fine Legislatura…” poco conta dal punto di vista
amministrativo, perché poi quelle società, quelle persone fisiche fanno ricorso
amministrativo e la Regione è costretta a pagare i danni.
Ne abbiamo discusso sia nella precedente Legislatura sia in questa, per
evitare ogni dubbio abroghiamo le leggi che prevedono l'obbligatorietà di
fornire questi pareri, perché neanch’io capisco perché le Commissioni
consiliari debbano fornire dei pareri su delle cave, non sono mai riuscito a
comprenderlo.
Spero di aver chiarito il punto, perché non vorrei che un atto dovuto,
che mette al riparo la Regione da eventuali contenziosi amministrativi, possa
passare per un atto di campagna elettorale, grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho ascoltato gli interventi di
chi mi ha preceduto con molta attenzione, in un momento particolare della vita
della nostra regione, ma anche della vita legislativa di questa Assemblea e non
vi nascondo che, da parte mia, c'è una profonda amarezza per quello che sta
accadendo in Calabria, ma soprattutto c'è un’amarezza perché si sente, al di
fuori di quest’Aula ,una voglia di riscatto dei calabresi, una voglia di voler
voltare pagina in tutti gli aspetti che sono propri di una terra che,
purtroppo, in questi anni è stata più e più volte vilipesa. Però, ogni volta
che ci troviamo ad affrontare i problemi, restiamo nelle nostre posizioni senza
fare nulla di concreto e senza voler dimostrare realmente la voglia di cambiare
in questa regione, ma soprattutto la voglia di interpretare i sentimenti dei
calabresi.
Non voglio entrare nelle vicende giudiziarie. Auspico che la
Magistratura faccia celermente il suo corso e ritengo anche che, comunque, noi
dobbiamo garantire, in una situazione di profonda emergenza, la solidità delle
Istituzioni.
Voglio fare una piccola riflessione, signor Presidente, rispetto alle
parole del collega Guccione, quando dice che più volte qui si è sbagliato, più
volte si è corso, più volte non si è avuta la capacità di fermarsi e di
ragionare rispetto alle questioni che sono state proposte, che sono presentate e
ritengo che ci siano dei punti cardini, dei punti fermi che non possono essere
più sovvertiti, che non possono essere più scavalcati.
La morte della presidente Santelli ha sancito
uno spartiacque nella Legislatura. Una Legislatura che sebbene è all'inizio va
verso la conclusione, sembra un bisticcio di parole. Oggi, però è necessario
traghettare la regione, la nostra Calabria, in acque tranquille, ma
soprattutto, in sicurezza.
Signor Presidente, mi riferisco non solo al
punto posto all'ordine del giorno, ma a come siamo giunti in Aula. Intanto,
all’inizio, l’ordine del giorno prevedeva semplicemente l'elezione del
Presidente del Consiglio - mi soffermerò, poi, brevemente su questo aspetto - e
successivamente è stato integrato con una sfilza di provvedimenti che vanno dai
Rendiconti dei Parchi marini, ai Rendiconti della comunità Arbereshe…
Consigliere Di Natale, devo interromperla
perché su questo abbiamo fatto una Conferenza dei capigruppo e abbiamo
preannunciato…No, no, perché altrimenti…
Questo per rigore di verità. Quello che sta
dicendo non è vero. Ne abbiamo parlato in Conferenza dei capigruppo, eravamo
d'accordo; i Rendiconti prima dovevano essere licenziati nell'apposita
Commissione bilancio, poi potevamo inserirli all’ordine del giorno, quindi, può
continuare a parlare ma non su questo argomento perché è una falsità.
DI NATALE Graziano (Io resto in
Calabria)
Presidente, intanto, non può essere una
falsità perché c’è un ordine del giorno che è stato integrato e ci sono atti e
documenti che lo testimoniano, però, al di là di questo, io non dico che quello
che è stato fatto è illegittimo o non corrispondente a quello che si poteva
fare in Consiglio regionale, sto semplicemente dicendo che siamo qui, questa
sera, per un ordine del giorno che prevede l'elezione del Presidente del
Consiglio regionale e altri punti che sono stati aggiunti, successivamente,
alla convocazione della seduta di Consiglio; però in un'ottica generale, per
esempio, non prevede un passaggio che il Consiglio dei Ministri ha detto che
possiamo fare in regime di prorogatio,
vale a dire provvedimenti urgenti e indifferibili che riguardano l'emergenza
coronavirus.
Faccio un esempio: mi sarebbe piaciuto
discutere e sapere cosa pensa l’Aula rispetto all'apertura dei nostri ospedali
attualmente chiusi e rispetto, invece, agli ospedali da campo che sono delle
istituzioni tampone. Ma questa questione l’affronteremo successivamente.
Mi riporto alle parole del consigliere
Guccione sulle elezioni del Presidente del Consiglio regionale, quando diceva:
“Siamo sicuri che è un atto che può essere affrontato e discusso all'interno di
questa Aula, questa sera?”
Il parere degli Uffici è un parere che serve,
fa stare tranquilli l'Assemblea rispetto a quello che voi e noi dovremmo andare
a votare o, invece, è necessario un surplus di interventi, un surplus di andare
a verificare con il Ministero degli Affari regionali se effettivamente questa
cosa si può fare? Perché dico questo? Perché non possiamo commettere più
errori, perché io non ci sto a commettere errori. Perché soprattutto, in un
periodo di profonda crisi della nostra regione, noi non possiamo dare, non può
l'Assemblea del Consiglio regionale dare un’immagine sbagliata.
Per cui credo che sia il momento di fermarsi,
di riflettere, di capire cosa questa Assemblea può fare. Quali sono le
priorità? Nelle priorità c'è l'elezione del Presidente del Consiglio o invece
c'è la volontà di affrontare il tema sanitario in questa regione? Insomma, c'è
una scaletta di priorità che, io credo, non stiamo rispettando. Grazie.
Ribadisco che nella Conferenza dei capigruppo
avevamo ampliamente discusso sulla legittimità e sulla volontà odierna di
procedere alla votazione, anche, del nuovo Presidente del Consiglio, in più
erano stati già preannunciati tutti questi provvedimenti che riguardano il
bilancio e che sarebbero stati poi oggetto di approvazione. Quindi nulla di
nuovo, nulla di imprevisto, ma tutto già ben definito, tra l’altro anche votato
all'unanimità in Conferenza dei capigruppo.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Graziano. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Saluto la Giunta e i
colleghi consiglieri. È un momento difficile del Consiglio regionale della
Calabria, difficile e grave che è iniziato con la morte della Presidente della
Giunta ed è proseguito con una misura cautelare del Presidente del Consiglio.
Credo che sia uno dei momenti più delicati
che la storia di questo Consiglio abbia mai potuto attraversare. Rispetto alla
misura cautelare del consigliere Tallini sono sempre stato garantista in ogni
fase e in ogni momento e lo siamo ancora oggi, rispettando il lavoro dell'autorità giudiziaria che ha
chiesto la misura cautelare, dell’autorità giudiziaria che lo ha emesso. Io
sono certo che la Magistratura svolgerà il suo ruolo nel modo migliore, secondo
le garanzie che sono della Costituzione, quindi, certamente si arriverà
attraverso anche i vari gradi di giudizio, sia sulla misura cautelare sia in un
eventuale processo, ad accertare la verità dei fatti.
Detto questo, a dire il vero, non volevo
proseguire con altre argomentazioni, perché pensavo che questo Consiglio fosse
oltremodo attraversato da una responsabilità estrema, in questo periodo
difficile a cui si accomuna anche l'epidemia che sta travagliando, sotto tutti
i profili economici e sociali ed anche istituzionali, l'Italia intera ed anche
la nostra regione.
Oggi, pensavo che non ci fosse motivo di
discussione ulteriore sul punto all'ordine del giorno dell'elezione del
Presidente del Consiglio.
Io preferisco delle volte più stare zitto che
fare fiato inutile. Ho troppo rispetto per quest’Aula, per il ruolo
istituzionale che ogni consigliere è chiamato a svolgere ed anche per chi
svolge funzioni istituzionali all'interno del Consiglio regionale. Ho troppo
rispetto della nostra funzione, ma anche di chi svolge ruoli amministrativi di
vertice in questo Consiglio.
Il Consiglio regionale in questo momento ha
un Segretario generale che svolge anche le funzioni di Direttore generale che
sono racchiusi in unica figura.
Chiedere all'Aula di assumere pareri
all'esterno dell'Assemblea con un Ufficio legislativo apposito che ha questo
Consiglio è come se la Camera dei Deputati chiedesse ad un altro organo di
esprimersi sulla propria attività. Questa è un'Assemblea consiliare, è
organizzata con lo stesso Regolamento, quasi uguale, delle Assemblee
parlamentari.
Bene ha fatto, onde evitare ogni equivoco, -
pensavamo che ciò bastasse - il vicepresidente Morrone a chiedere, comunque, ad adiuvandum un parere scritto da parte
del Segretario generale del Consiglio regionale, che non è una figura
qualsiasi, ma è la massima carica del Consiglio regionale.
Questo parere di tre pagine belle fitte che
c'è stato fornito è molto completo e io non mi permetto di metterlo
assolutamente in dubbio; ma vorrei leggere a chi non l'avesse fatto alcuni
passaggi. Alla fine, ripeto, dopo tre pagine fitte, dice: “Rimane pregiudicato
il principio generale secondo cui un organo collegiale deve sempre poter
operare in composizione plenaria, tenuto conto che risultano incompleti sia il
Consiglio regionale che il suo Ufficio di Presidenza, né parrebbe risultare
ostativa a tale considerazione la circostanza che il Consiglio regionale sia
entrato nel regime di prorogatio dal
10 novembre, infatti tale regime - stiamo attenti a quello che c'è scritto -
incide esclusivamente sulla ampiezza dei poteri esercitabili dagli organi che
risulta essere più limitata, ma non può spingersi fino a negare
l’indispensabile sussistenza di questi ultimi”. Cioè la sussistenza degli
organi deve essere al completo. Da qui la necessità della loro ricomposizione
e/o ricostituzione quali atti di ordinaria amministrazione, pure
imprescindibili ed urgenti visto il particolare momento storico del Consiglio
regionale e la Regione tutta sta in questo epilogo dell’XI^ Legislatura.
Credo che questi passaggi di questo parere
non siano da commentare, ma si debba solo prenderne atto, senza chiedere un
ulteriore parere, altrimenti viene delegittimata l'istituzione del Consiglio
regionale e noi questo non ce lo possiamo permettere; delegittimiamo anche noi
stessi che rappresentiamo all'esterno quest'Aula.
Chiudo questa parte per aggiungere un altro
passaggio. Oggi, a me sembra di assistere alla Conferenza dei capigruppo e non alla
discussione dell'ordine del giorno. Io, l’altro ieri, ho partecipato da
capogruppo alla Conferenza dei capigruppo, dove c'erano rappresentati tutti i
gruppi consiliari. C'erano, anche, i capigruppo dei consiglieri che, poco fa,
mi hanno preceduto nell'intervento. Ebbene o c’è una mancanza di dialogo tra
consigliere e capogruppo, oppure io, come tutti gli altri componenti della
Conferenza dei capigruppo, ho vissuto un’altra storia, cioè voglio dire ci
siamo sdoppiati. Non lo so! Siamo due figure dottor Jekyll e mister Hyde: oggi
rappresenta una cosa, l’altro ieri ne rappresentava un’altra.
Ebbene, l'ordine del giorno è stato discusso
e approvato nella Conferenza dei capigruppo - c'è la registrazione - compresa l’elezione del
Presidente del Consiglio, ma, ancor di più, anche gli altri punti che
riguardano il bilancio di alcuni enti sub-regionali e la variazione di
bilancio. Sono stati puntualmente elencati all'interno della Conferenza dei
capigruppo ed erano addirittura elencati in carpetta, quindi, vi invito a
recuperare la carpetta della Conferenza dei capigruppo.
Io credo che su ciò ci sia poco da parlare e
credo che dobbiamo essere più responsabili sul ruolo che noi svolgiamo. Oggi ho
notato che questa responsabilità sta mancando, me ne dolgo amaramente ed
effettivamente termino il mio intervento con una dose di infelicità, nel senso
che vorrei essere rappresentante di questa Istituzione in modo collegiale,
responsabile, nel massimo dello svolgimento del compito.
Quando l'Istituzione viene svilita e viene
anche indebolita con gli interventi appena sentiti è tutta la Calabria che ci
perde, perché vuol dire che noi non siamo in grado di rappresentare nemmeno gli
elettori che ci hanno eletti e questo credo che sia una cosa grave che io mai
mi sarei sognato di sentire oggi. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Crinò. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io non sarei voluto
intervenire o meglio il mio avrebbe dovuto essere un messaggio dovuto, sentito,
caloroso, sia a nome mio sia del gruppo che rappresento, di solidarietà nei
confronti di tutto ciò che ha colpito la figura del Presidente del Consiglio
regionale, il collega Tallini.
Solidarietà che si accompagna, anche, alla
fiducia che egli possa dimostrare la totale estraneità ai fatti che gli vengono
contestati in un rapporto corretto, un rapporto leale, un rapporto che si ispiri alla separazione
dei poteri che, ancora, governa il nostro ordinamento e che, in virtù di questa
separazione, ci dia la forza, anche a noi del mondo politico, del mondo delle
istituzioni, di instaurare un rapporto con l'altro potere che è quello
giudiziario. Un rapporto che deve essere di lealtà, di correttezza, di non
subalternità, dobbiamo semplicemente lavorare su delle direttrici che sono
quelle che la nostra Costituzione precisa bene.
Eppure, tanti di noi, anche in questa Aula,
hanno utilizzato le parole “sono garantista”, alcuni credo, anche,
impropriamente sulla base, poi, del ragionamento che è seguito.
Allora io sono garantista.
Chi è garantista, poi, non può svolgere un
seguito di ragionamento e dire: “…e però”.
Io sono garantista e sul punto dico che vige
un principio di non colpevolezza fino a sentenza passata in giudicato e questo
deve valere per il presidente Tallini così come per qualsiasi altro cittadino
italiano. E mi fermo. Non aggiungo altro!
Se, invece, circostanze come quelle per cui
ci troviamo a dibattere, subito dopo l'espressione del garantismo - secondo me
strumentale - a questa viene aggiunto un ragionamento sulla ‘ndrangheta che noi
conosciamo, sulla criminalità organizzata, in senso più ampio, che noi
conosciamo, sui rischi seri e concreti di infiltrazioni nelle istituzioni - ma
io potrei aggiungere nel mondo delle professioni, dei mestieri, in qualsiasi
altro tessuto connettivo della nostra società, visto che purtroppo è un
problema che c'è - e se aggiungiamo all'espressione di essere o di
auto-dichiararci garantisti altre valutazioni, secondo me il garantismo, nel
momento in cui viene espresso, un po’ si imbastardisce e mi sa tanto, comunque,
di una occasione che viene colta per dire al “garantismo d’ufficio e alla
solidarietà d’ufficio”, che devo sempre e comunque esprimere, vi colgo un po'
in fallo e approfitto dell'occasione per fare, anche, un po' di
strumentalizzazione elettorale, visto che ci troviamo in piena campagna
elettorale.
Quindi, se il collega Esposito me lo
consente, anche, a nome suo e del nostro gruppo ci dichiariamo garantisti. E ci
dichiariamo solidali nei confronti del Presidente del Consiglio, Mimmo Tallini,
punto!
Non utilizziamo l'occasione di questa
Assemblea per parlare di altro. Perché se vogliamo essere sinceri e non essere
strumentali, di quell'altro, di cui dobbiamo parlare, in realtà abbiamo sempre
parlato. Dobbiamo continuare a parlare non utilizzando l'occasione che ci offre
il momento e la strumentalizzazione politica.
Mi dispiace, anzi, mi onora, dover citare di
nuovo la nostra compianta presidente Santelli, d’altronde l'ho seguita in
campagna elettorale, l'abbiamo seguita un po' tutti, e cosa diceva quando si
parlava di legalità? Diceva: “è una precondizione, parliamo dell'ovvio,
parliamo del nulla; mettere in un programma politico elettorale di osservare il
principio di legalità significa, semplicemente, svegliarsi al mattino e
respirare”. Questo ci diceva lei.
E quindi da questo punto di vista, il mio
invito è a non cogliere occasioni che, oggi, ci auguriamo, colgono in fallo
temporaneo il centro-destra con un suo rappresentante autorevole, a non
utilizzare queste occasioni che, anche, esperienze passate hanno dimostrato
che, da questo punto di vista, ci può essere una certa equità tra i vari campi
politici che in Calabria si sono sempre confrontati e alternati.
Doveva
essere solo questo il mio intervento, in realtà, poi, ci pensa il consigliere
Di Natale a darmi degli spunti e lo ringrazio. Lo ringrazio perché o stiamo
vivendo una finzione - come diceva prima il collega Graziano - oppure c'è
qualcosa che viene rappresentato, non più, come normalmente da questi banchi
deve essere, ma in una logica di parte, cicero
pro domo sua. No! Qui bisogna mettere un fermo alle bugie. Qui bisogna dire
quello che è avvenuto.
Sono
state mosse delle contestazioni circa l'ordine del giorno allora mi chiedo e
chiedo, pubblicamente in quest'Aula, al capogruppo, collega Anastasi,
capogruppo del gruppo del collega Di Natale, che venga in soccorso di quello
che già la registrazione di quella conferenza dei capigruppo potrà confermare,
quindi chiedo che mi venga in soccorso e dica al suo collega la verità.
La
verità è che con riferimento alle eccezioni che, solo ora, dai banchi
dell'opposizione stanno venendo circa la situazione che ci viene prospettata
come necessitata, non abbiamo alcun dubbio per ritenere che così non sia, di
una nuova e pronta elezione del nuovo Presidente del Consiglio. Nulla nella Conferenza
dei capigruppo è stato detto dagli autorevoli colleghi dell’opposizione, nulla
è avvenuto in quella sede. Collega Guccione, avrebbe potuto pure essere
un'idea, ma lei deve sapere che chi rappresentava il suo gruppo non ha neppure
offerto l'ipotesi o l'idea di rivolgersi, per esempio, per un parere, alla
Presidenza del Consiglio dei Ministri. Avremmo potuto valutarla, certo se i
tempi di evasione di questa, eventuale, richiesta non fossero stati quelli che,
ahi noi, ahi noi tutti i calabresi, sono i tempi con i quali il Governo
giallorosso sta decidendo le sorti della nostra salute, delle nostre vite, con
riferimento alla questione dell’indicazione del nuovo commissario. Chiedo venia
se qualche dubbio, legittimo, mi viene.
Allora,
dicevo, ci pensa anche il collega Pitaro di opposizione a farmi dire qualcosa.
Lui è capogruppo e all'ultima Conferenza dei capigruppo non c'è stato, ha
dimenticato di dire ai cittadini calabresi che ha giustificato la sua assenza
ma non c'è stato. E poiché ha rivolto, come spesso fa - gliene do atto, non
perché le condivido, ma perché, evidentemente, ha degli argomenti - anche in
questa sede, per l'ennesima volta, delle eccezioni di natura, anche, giuridica
o metagiuridica, devo ricordare in questa che è la casa dei calabresi che nella
Conferenza dei capigruppo laddove abbiamo chiesto, laddove il collega Peppe
Neri, su un iniziale silenzio - mi riferisco alla elezione, all'inserimento
all'ordine del giorno delle elezioni del nuovo Presidente del Consiglio -
silenzio dei capigruppo di opposizione, ha chiesto di sapere, espressamente,
cosa ne pensassero e loro hanno risposto: “Se l'ufficio dice che è una cosa da
fare, nulla obiettiamo”.
Diciamo
la verità, la verità non una verità, e poi e possiamo fare anche un po' di
filosofia. Dopo di che- e concludo - ho perso una scommessa banale, un semplice
caffè, perché con un mio collaboratore, che mi ha seguito qui oggi in macchina,
che mi chiedeva se credessi che i colleghi dell'opposizione avrebbero voluto
parlare del tema della sanità, io onestamente ho perso un caffè perché ho
detto: “Ci gioco un caffè con molta facilità”.
DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)
Mi
auguro che stia scherzando.
Consigliere
Di Natale, non interrompa, non ha fatto nomi.
CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)
Grazie,
Presidente, per aver ripristinato l’ordine in Aula.
Solo
per dire che ho chiesto l'inserimento dell'ordine del giorno sulla questione
sanità il 16 novembre se non mi sbaglio, anzi il 15 novembre.
Consigliere
Di Natale, la invito a chiedere la parola prima intervenire, non le è
consentito così.
L'ho
persa perché, ovviamente sbagliando, ho risposto al mio collaboratore dicendo:
“Vedrai che non avranno il fegato di parlare di sanità visto quello che i
cittadini calabresi, il popolo calabrese sta passando da 23 giorni a causa
dell'inerzia, dell'inettitudine del Governo loro amico”.
Allora
quando in quest'Aula e da questo banco - qualcuno dei colleghi consiglieri
amici dall'altra parte ha ironizzato - c'è stato qualcuno che ha detto
“Chiediamo una raffica di dimissioni”, dopo 23 giorni, insisto nel chiedere a
tutti voi una grande presa di posizione: non possiamo più subire quello che dal
Governo stiamo subendo! Caro Consiglio regionale della Calabria, è da 23 giorni
che, per meri calcoli di lottizzazione politica, il Governo giallorosso sta
facendo scempio della nostra regione, della nostra sanità, dei nostri
cittadini, delle nostre vite, della nostra salute. Termino come ho terminato
l'altra volta: vi esorto a prendere posizione tutti insieme, compatti, uniti su
questa vicenda, altrimenti ognuno risponderà ai cittadini calabresi delle
proprie azioni e posizioni politiche. Grazie.
PRESIDENTE
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.
Grazie
Presidente, buonasera a tutti. Naturalmente viviamo - come da più parti detto,
sia dalla maggioranza sia dall’ opposizione - un momento particolare nella
nostra regione, nel nostro Consiglio regionale. Non vi è dubbio che l’arresto
del presidente Tallini metta in difficoltà la politica rispetto a quello che,
ogni giorno, noi facciamo; nello stesso momento non possiamo non augurare al
presidente Tallini che possa dimostrare che quello che oggi la Magistratura va
ad inputargli non è vero e possa renderlo libero, libero prima come persona, in
riferimento alla famiglia e poi come politico. Chi ha conosciuto il presidente
Tallini, sa che è persona rispettabilissima, persona a cui va, sicuramente, il
nostro augurio, il mio augurio anche personale. Nello stesso tempo, ho massima
fiducia nella Magistratura che, in questi anni, ha liberato la Calabria da
tante cose sommerse in cui, purtroppo, anche la politica aveva le proprie
responsabilità.
Dico
questo e vorrei riportare un attimo la calma, anche nei banchi
dell'opposizione, giusto per dire: abbiamo fatto una Conferenza dei capigruppo
dove ci siamo detti tante cose, anche noi avevamo le nostre perplessità,
abbiamo fatto un parere, è stato anche chiesto di inserire un punto all'ordine
del giorno per parlare di sanità, parlare del Covid e abbiamo detto che prevedremo
una seduta di Consiglio con un solo punto all'ordine del giorno dedicato alla
sanità.
Capisco
che ci sono responsabilità non governative, responsabilità commissariali, ma,
ritengo, che in questo momento noi non possiamo che stare uniti, questo
Consiglio non può non rimanere unito e non penso che ci sia maggioranza e
nemmeno minoranza che non voglia risolvere il problema della pandemia.
Mi
aggancio solamente al discorso fatto dal consigliere Guccione, ha ragione
quando dice che all'interno della sanità c'è la ‘ndrangheta, è dimostrato,
abbiamo due ASP sciolte per mafia.
Però,
attenzione, che quando ci andiamo a nascondere, non è il caso di Guccione,
dietro le parole “c’è la ’ndrangheta”, non andiamo oltre. Non si possono
risolvere i problemi all'interno della ASL, delle ASP con le stesse persone che
li hanno provocati, perché se noi continuiamo - noi politica, non noi
consiglieri regionali - a mandare i commissari dei commissari dei commissari e
i commissari vengono comunque gestiti dalle stesse persone che sono il motivo per
il quale l’ASP è stata sciolta per mafia, non ne veniamo fuori. Allora la
politica, su questo, si deve interrogare e la politica non dico che deve
sostituirsi alla Magistratura ma deve dire ai rappresentanti politici di
scegliere il migliore commissario, scegliere i migliori commissari, persone che
possono iniziare a fare pulizia all'interno delle ASP, altrimenti non ne
veniamo fuori.
Non
penso che sia responsabilità di Di Natale o di Sainato se non riusciamo ad
avere i reparti Covid all'interno degli ospedali; non è responsabilità di
Guccione o degli altri o di Morrone, è una responsabilità politica e ce lo
siamo detti tutti, voi stessi nei cinque anni della Legislatura precedente
avete avuto delle divisioni, delle divergenze politiche con i vostri riferimenti.
Però
mettiamo, un attimo, tutto da parte, affrontiamo il problema sanità con senso
di responsabilità, poi, se ci sono responsabilità penali lasciamolo accertare
alla Magistratura; chi si andrà a premiare, chi e che cosa, lo faranno i
cittadini quando andremo alle votazioni, ma oggi abbiamo questa responsabilità,
da consiglieri regionali non abbiamo altra responsabilità e non voglio dire se
dobbiamo votare.
Il
Presidente va votato perché sapete benissimo – lo sa chi ha più esperienza di
me - che l'ufficio di presidenza, al di là che siamo congedati, rimane anche
oltre la proclamazione. Il Presidente sarà quello che dovrà firmare e convocare
il prossimo Consiglio, ci sono degli adempimenti da fare e ci siamo, come
dicevano i colleghi che mi hanno preceduto, rivolti, anche, al supporto del
segretario- direttore generale.
Diceva
prima il collega Pitaro, leggeva furbamente, politicamente il regolamento: in
assenza del Presidente lo sostituisce il Vicepresidente. Lo dicono tutti i
regolamenti e lei da bravo avvocato e da bravo politico la lancia là, la mette
là. Lo sostituisce in assenza vuol dire che se è assente il Presidente, in
qualsiasi Assise, interviene il Vicepresidente. Qua siamo in un mondo diverso,
il nostro Presidente, per altri motivi che già sappiamo, non c'è più, si è
dimesso e quindi va votato per andare avanti con quello che la legge ci dice,
il bilancio, il Covid e quant'altro.
È
questo che vi chiedo: rassereniamo gli animi, rimaniamo sereni, stiamo andando
al voto, non penso che un insulto politico, tra parentesi, tra di noi, ci possa
portare un voto in più; ritengo, però, che un senso di responsabilità da parte
della maggioranza e della minoranza possa far vedere, al di fuori di questo
palazzo, una politica diversa, perché questo è quello che ci chiedono i
cittadini, è quello che ci chiedono i nostri figli, è quello per cui siamo
stati votati. Grazie, Presidente.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.
Intervengo
brevemente perché nella mia qualità, sia per motivi logistici - i nostri uffici
erano attigui, il mio e quello di Mimmo Tallini, per motivi di incarico – sia
per le mie funzioni di segretario questore, lo coadiuvavo nelle pratiche, ero,
forse, la persona, in quest'Aula, più vicina a lui.
Quindi
faccio mio l’intero intervento del collega Crinò e sono certo che potrà e saprà
chiarire la sua posizione.
In
questo volevo ricordare anche qualche intervento importante e come Tallini,
appena insediato, abbia voluto, a tutti i costi, destinare una parte del
cospicuo avanzo di amministrazione, circa un milione e 200.000 euro alla
povertà e ai bisogni, sostenendo la devoluzione di questi fondi alle famiglie
bisognose. Voglio ricordare poi il sostegno a quella che a Catanzaro volevamo
da tempo, che lui ha sostenuto con forza e di cui è stato il promotore:
l'unificazione delle aziende ospedaliere.
Ho
ascoltato con attenzione l'intervento del collega Guccione, che ascolto,
appunto, con molta attenzione, ci ha fatto il monito di non usare, di non
utilizzare questi ultimi giorni di legislatura, quest’ ultimo mese, per fare
campagna elettorale.
Onestamente,
la gente penso che ci osserva e orientati alla campagna elettorale ho sentito
soltanto gli interventi fatti dai banchi dell'opposizione e invito, perché ci
sono gli atti, ad andare a controllare tutti gli atti prodotti, tutte le
delibere, tutti i decreti e tutti i provvedimenti amministrativi, collega
Guccione, che sono stati fatti negli ultimi due mesi della precedente Legislatura,
in prossimità del voto. Grazie
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.
La ringrazio, presidente Morrone. Mi compiaccio per il suo ruolo odierno
di coordinatore dei lavori di questo Consiglio regionale che ha già visto, tra
le altre cose, la possibilità di accogliere un nuovo consigliere in
sostituzione del presidente Tallini, al quale ho avuto modo di esprimere la mia
solidarietà dal punto di vista umano e cristiano per quanto verificatosi e mi
auguro veramente che, al più presto, possa chiarire con molta tranquillità la
sua posizione.
Do il benvenuto al neo consigliere, Frank Santacroce, e mi dispiace che
si sia trovato in un contesto dove sembra emergere una certa conflittualità ma
che, in realtà, è soltanto una discussione in merito a situazioni che
preoccupano ogni singolo consigliere regionale e, a maggior ragione, i colleghi
Guccione, Di Natale, Pitaro e Irto, che si sono espressi attraverso i loro
interventi.
Ho apprezzato molto le cose che hanno detto; oltretutto, sono le
medesime che io stesso ho manifestato fin da subito in seno alla Conferenza dei
capigruppo.
Se lei ricorda, collega Crinò, fin da subito in quella sede, ho
manifestato le mie perplessità in merito all’eventuale elezione di un nuovo
Presidente del Consiglio regionale proprio in questa fase e, alla luce anche
del breve tempo che rimane per l’attività consiliare, ho posto legittimamente
la questione se davvero fosse utile o meno trattare come argomento o considerare
la possibilità o la necessità di eleggere un nuovo Presidente regionale, con
tutto ciò che questo potrebbe comportare.
In merito a questa mia interrogazione, devo dire che certe perplessità
riguardanti il discorso normativo, sono state superate grazie all'intervento
chiarificatore da parte di chi rappresenta la Segreteria della Presidenza del
Consiglio regionale; però, è altrettanto vero quanto dice il consigliere
Guccione: “Attenzione, forse sarebbe bene porre la questione anche ad organi molto
più in alto; un parere ministeriale lo si potrebbe anche eventualmente
chiedere, per evitare di incorrere in errori che poi andrebbero a compromettere
la nostra posizione all'interno di questo contesto di cui ognuno di noi fa
parte”.
Sposo, quindi, in pieno il suggerimento del consigliere Guccione, che
reputo espressione di grande responsabilità e di saggezza, così come la
necessità, esternata dal collega Di Natale, di trattare al più presto possibile
la questione della sanità; cosa che io ho già evidenziato in seno alla
Conferenza dei capigruppo.
Non possiamo nascondere quanto sta accadendo sotto gli occhi di tutti
nella regione Calabria, non solo su scala nazionale ricoprendoci di ridicolo,
ma togliendo anche quel poco di dignità che forse avremmo potuto salvare, con
la storia dei Commissari, il “toto commissari”, che continua senza risultati
concreti con la nomina di una figura autorevole che possa risollevare il
sistema sanitario calabrese.
È chiaro che la questione sanità non può non essere messa in discussione
in seno a un’altra seduta di Consiglio regionale, così come era stato
concordato con il presidente Morrone.
Non possiamo fare come è stato fatto per la questione riguardante
l’emergenza rifiuti, rispetto alla quale c'è stato un lungo silenzio in
quest'Aula.
La questione sanità in questo momento preoccupa tutti i calabresi; per
cui, ancora una volta, invito il presidente Morrone o chi eventualmente
assumerà, da qui a breve, il ruolo di nuovo Presidente del Consiglio regionale,
a convocare al più presto possibile una seduta di Consiglio regionale nella
quale affrontare e discutere la questione della sanità nella Regione Calabria.
Grazie.
Presidenza del Segretario questore Filippo Mancuso
Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Io intervengo per ultimo. Ho ascoltato tutti gli
interventi dei colleghi sulla vicenda che ha scosso il Consiglio regionale
della Calabria per quanto accaduto al presidente Domenico Tallini che, in
questi otto mesi, ha dimostrato grande correttezza istituzionale nei confronti
di tutti i colleghi, compresi quelli dell'opposizione.
Pertanto, reputo doveroso in questa sede, esprimere vicinanza umana a
Domenico Tallini; una persona che ha fatto politica per oltre 40 anni, senza
mai destare alcun sospetto di legami con ambienti criminali.
Io sono sempre garantista. Lo sono stato anche nella passata
Legislatura, quando alcuni colleghi della minoranza sono stati colpiti da
alcune vicende giudiziarie e poi, per fortuna, hanno potuto dimostrare la loro
totale estraneità ai fatti. Lo ero allora, lo sono oggi e lo sarò sempre.
Presumo che il concetto di presunzione di innocenza debba sempre
prevalere e sono rimasto amareggiato per alcune affermazioni a caldo che hanno
gettato fango sulla figura di Domenico Tallini con cui ho fatto un lungo
percorso umano e politico e sul quale non avevo dubbi.
Difatti, ha subito dimostrato la sua correttezza istituzionale,
dimettendosi da Presidente del Consiglio regionale e da tutti gli incarichi
all'interno di Forza Italia.
Pertanto, sento il dovere di esprimere una forte vicinanza alla sua
famiglia e auspico che al più presto possa dimostrare la sua totale estraneità
ai fatti.
Abbiamo fiducia nella Magistratura perché, nel lavoro instancabile che
sempre fa, alla fine potrà sicuramente dare le giuste risposte a queste vicende
che, purtroppo, ci amareggiano e lasciano lo sconforto. Grazie.
Presidenza del Vicepresidente Luca Morrone
Possiamo porre in votazione la proposta dell'assessore Gallo di
procedere alla terza votazione nella giornata odierna, anziché nella giornata
di domani, per come previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale e
come già fatto nella seduta di insediamento del Consiglio regionale, nel caso
in cui le prime due votazioni dovessero finire senza raggiungere il quorum dei
due terzi richiesto per l'elezione del Presidente.
Prima di porre in votazione la proposta dell’assessore Gallo, sarebbe
opportuno sospendere brevemente la seduta per una Conferenza dei capigruppo.
La seduta è sospesa alle 18,30 e
riprende alle 18,56
Riprendiamo da seduta. È pervenuta la richiesta di ritiro della proposta
di votazione sulla deroga a quanto previsto dallo Statuto per la votazione del
Presidente; per cui si procederà con le due votazioni successive e, nel caso in
cui non venisse raggiunto il numero dei due terzi dei consiglieri, la seduta
verrà aggiornata a domani stesso orario.
Prima di procedere alla votazione, cedo la parola al Presidente ff.
Spirlì, che ha chiesto di riferire una comunicazione all'Aula. Prego,
presidente Spirlì.
Presidente, signori consiglieri, colleghi assessori, si tratta di una
comunicazione di servizio perché, qualche minuto fa, sono stato contattato dal
ministro Speranza, a seguire dal ministro Boccia e dal premier Conte, i quali
mi hanno comunicato che sta per essere firmato il decreto che dichiara la
Calabria Zona arancione, a partire dalle prossime ore.
Ciò rappresenta un primo passo che abbiamo ottenuto grazie al sano
comportamento dei nostri corregionali.
In un certo qual modo è stata rivista anche l'attività intorno alla
sanità calabrese.
Nel contempo, vi comunico che il Consiglio dei ministri ha nominato il
nuovo Commissario ad acta. Si tratta
del Prefetto in pensione, dottor
Guido Longo, il cui ultimo incarico è stato proprio a Vibo Valentia. Queste
sono le novità.
Da questo momento in poi, sarà lui il nostro Commissario ad acta, e noi, come al solito, gli
abbiamo assicurato la massima disponibilità, proprio per consentire ai
calabresi di poter godere di una maggiore tutela della salute e anche perché
questa girandola delle ultime settimane ha mortificato la nostra terra anche
dal punto di vista del senso civico.
Erano giusto queste le due notizie che vi volevo dare.
Per tutto il resto, quello che ci siamo detti in queste settimane a
proposito delle segnalazioni da fare per quanto concerne la sanità, lo
trasmetterò per competenza al Commissario ad
acta al primo incontro utile, fermo restando che mi auguro che lui accetti
la nostra vicinanza e ci faccia collaborare, avendo dimostrato in queste
settimane – salvo pareri contrari – non dico la competenza, ma quantomeno la
buona volontà e il buon senso anche in questo campo. Vi ringrazio.
Riprendiamo il punto all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento
amministrativo numero 81/11^, recante: “Elezione del Presidente del Consiglio
regionale”.
Procediamo alla costituzione del seggio elettorale.
Invito i consiglieri Segretari questori, Mancuso e Di Natale, a svolgere
le funzioni di segretari.
Ricordo che, ai sensi dell’articolo 20, comma 2, dello Statuto, e
dell’articolo 5 del Regolamento interno, il Presidente è eletto a maggioranza
dei due terzi dei componenti del Consiglio. Se dopo due scrutini, nessun
candidato ottiene la maggioranza richiesta, nel terzo, da tenersi nel giorno
successivo, è sufficiente la maggioranza dei voti dei consiglieri regionali.
Qualora alla terza votazione, nessuno riporta la maggioranza richiesta, si
procede nello stesso giorno al ballottaggio fra i due candidati che hanno
ottenuto nel precedente scrutinio il maggior numero dei voti e viene proclamato
eletto il consigliere regionale che consegue la maggioranza dei voti.
A parità di voti è eletto o entra in ballottaggio, il più anziano di
età.
Ricordo, inoltre, che ciascun consigliere può esprimere una sola
preferenza e che la votazione avviene a scrutinio segreto.
Rammento, infine, che, sussistendo omonimia fra i due consiglieri Pitaro
Vito, eletto nella lista Jole Santelli Presidente, e Pitaro Francesco, eletto
nella lista Io resto in Calabria, sarà considerato valido esclusivamente il
voto espresso indicando il nome e il cognome del consigliere, altrimenti non sarà
attribuita alcuna preferenza.
Si procede alla distribuzione delle schede.
Invito il Segretario questore a fare la chiama dei consiglieri.
Fa la chiama.
(Segue la votazione e lo
spoglio delle schede)
Comunico
l’esito della votazione: presenti e votanti19. Hanno riportato voti: Arruzzolo,
16; schede bianche, 3.
Non
essendo stato raggiunto il quorum richiesto, procederemo alla seconda votazione.
Si
distribuiscano le schede.
Invito
nuovamente i Segretari questori a fare la chiama.
Fa la
chiama.
(Segue la votazione e lo
spoglio delle schede)
Comunico
l’esito della votazione. presenti e votanti:19. Hanno riportato voti:
Arruzzolo, 19.
Poiché
non si è raggiunta la maggioranza prescritta per il secondo scrutinio, ai sensi
dell'articolo 20 dello Statuto, il Consiglio regionale è convocato alle ore 15
di domani, 28 novembre.
La
seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo:
Aieta, Bevacqua, Orsomarso, Savaglio.
(È concesso)
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte
di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Primo provvedimento di
variazione al bilancio di previsione 2020-2022 approvato con la legge regionale
30 aprile 2020 n. 3, ai sensi dell'art. 51, comma 1, del decreto legislativo 23
giugno 2011, n. 118 – (deliberazione G.R. n. 379 del 19.11.2020)” (PL n.
65/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di
iniziativa della Giunta regionale:
“Rendiconto esercizio
2019 dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL) –
(deliberazione G.R. n. 362 dell’11.11.2020)” (PPA n. 78/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
“Piano di Azione e
Coesione (PAC) 2007/2013 - Approvazione rimodulazione delle schede intervento
III.6 Politiche attive del lavoro e III.17 Ospitalità Calabria. Approvazione
rimodulazione del Piano finanziario – (deliberazione G.R. n. 364
dell’11.11.2020)” (PPA n. 79/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
“Rendiconto esercizio
2019 dell’Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP
Calabria) – (deliberazione G.R. n. 395 del 24.11.2020)” (PPA n. 82/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
“Rendiconto esercizio
2019 dell’Istituto regionale per la comunità Arbereshe di Calabria –
(deliberazione G.R. n. 392 del 24.11.2020)” (PPA n. 83/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
“Rendiconto esercizio
2019 dell’Istituto regionale per la comunità Occitana di Calabria –
(deliberazione G.R. n. 394 del 24.11.2020)” (PPA n. 84/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
“Rendiconto esercizio
2019 dell’Istituto regionale per la comunità Greca di Calabria – (deliberazione
G.R. n. 391 del 24.11.2020)” (PPA n. 85/11^).
È stata assegnata alla
seconda Commissione – Bilancio, programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
Sono state presentate
alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Temporanea sostituzione
del consigliere regionale Domenico Tallini, in atto sospeso dalla carica, con
il Sig. Frank Mario Santacroce” (PPA n. 80/11^).
“Elezione del Presidente
del Consiglio regionale” (PPA n. 81/11^).
La seconda Commissione
consiliare ha comunicato che nella seduta del 26 novembre 2020 ha espresso
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 4272 del 15 aprile 2020, recante:
“Autorizzazione, ai
sensi dell'art. 26 della L.R. 40/2009, per la coltivazione di una cava di
inerti e contestuale recupero ambientale in località Candeloro nel Comune di
Motta San Giovanni (RC). Ditta Edilcem Srl Unipersonale - Amministratore Unico
sig. Ambrogio Leonardo”. (Parere n. 1/11^).
La seconda Commissione
consiliare ha comunicato che nella seduta del 26 novembre 2020 ha espresso
parere favorevole al decreto dirigenziale n. 4878 del 29.04.2020, recante:
“Autorizzazione, ai
sensi dell'art. 26 della L.R. 40/2009, per l’Apertura, coltivazione e
sistemazione finale di una cava a cielo aperto per l’estrazione di inerti in
località Saetta del Comune di Spezzano Albanese (CS). Ditta Edil Servizi Srl”.
(Parere n. 5/11^).
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2019-2021:
1.
Deliberazioni di Giunta
regionale n. 361 e 363 dell’11 novembre 2020
2.
Deliberazioni di Giunta regionale n. 370, 371,
372, 373 e 374 del 16 novembre 2020
3.
Deliberazioni di Giunta
regionale n. 377, 382, 383, 384, 385, 386 e 387 del 19 novembre 2020
4.
Deliberazioni di Giunta
regionale n. 390, 396, 397, 398, 399, 400, 401, 402, 403 e 404 del 24 novembre
2020
Graziano. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- la seconda ondata
dell’emergenza pandemica da Covid-19 sta mettendo a dura prova il servizio sanitario
regionale con maggiore riferimento alla rete di assistenza ospedaliera;
- esiste una oggettiva
carenza di personale medico, paramedico e ausiliare per far fronte alle
esigenze degli ospedali della Calabria;
- ad essere maggiormente
colpite da questa situazione di emergenza sono le Aziende Ospedaliere di Reggio
Calabria, Catanzaro e Cosenza insieme a tutti gli ospedali spoke che in questo
momento stanno funzionando anche come Centri Covid-19 territoriali;
- è necessario, in
questo frangente, reclutare nuove figure di Operatore socio-sanitario da
impiegare negli ospedali in affanno - Esistono diversi concorsi in itinere ed
altri espletati per il reclutamento di operatori O.S.S. sia nelle aziende
ospedaliere che sanitarie della regionale Considerato che - In data 9 Novembre
u.s. la direzione generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, a mezzo
telegramma, ha inoltrato un telegramma a tutti gli Operatori Socio Sanitari
utilmente collocati nella graduatoria del bando di concorso per il reclutamento
di N.10 O.S.S. espletata dall’Asp di Vibo Valentia ed il cui iter era stato
avviato con delibera DG-ASPVV N.1347 dell’8/10/2015;
-l’assunzione a tempo
determinato (6 mesi - rinnovabile) avviene in ordine di discrezionalità da
parte dell’Azienda Ospedaliera e solo sulla scorta delle disponibilità;
- esistono altre
procedure concorsuali, come quella in itinere nell’A.O. di Cosenza, per il
reclutamento di medesime figure O.S.S. Si interroga il Presidente della Giunta
regionale
per sapere:
- quali azioni si intendono
porre in essere per avere contezza, puntualmente e con la necessaria celerità,
direttamente dall’Azienda Ospedaliera di Cosenza sui criteri discrezionali
adottati dalla direzione generale della suddetta Azienda nella scelta di
attingere dalla graduatoria concorsuale O.S.S. dell’Azienda Sanitaria
provinciale di Vibo Valentia (giusta delibera DG-ASPVV N.1347 dell’8/10/2015);
- quali azioni si
intendono porre in essere per avere informazioni direttamente dall’Azienda
Ospedaliera di Cosenza sullo stato di attuazione del concorso per OSS che la
suddetta A.O. ha bandito nel 2017, affinché si possa avere certezza della sua
conclusione in tempi brevissimi, in modo da avere con rapidità il personale
necessario in questo frangente di emergenza.
(82; 12/11/2020)
Pitaro Francesco. Al
Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- è stato approvato il
30 ottobre 2014, dalla Conferenza Unificata l'accordo tra il Governo, le
Regioni e le Province autonome il documento Piano Nazionale Demenze (PND) -
Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità e
dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle
demenze", pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.9 del 13-1-2015;
- il Piano Nazionale
Demenze (PND) è stato formulato dal Ministero della Salute in stretta
collaborazione con le Regioni, l'Istituto Superiore di Sanità e le tre
Associazioni Nazionali dei pazienti e dei familiari;
- il PND, anche se ad
oggi non è stato finanziato, è un importante documento di sanità pubblica che
fornisce indicazioni strategiche per la promozione e il miglioramento degli
interventi nel settore delle demenze "partendo dal presupposto che, come
in tutte le patologie cronico-degenerative nelle quali l'approccio
farmacologico non è risolutivo nel modificarne la storia naturale, occorre
prevedere un insieme articolato ed organico di percorsi assistenziali, secondo
una filosofia di gestione integrata della malattia" ;
- dopo il progetto
Cronos il PND rappresenta il più importante intervento di sanità pubblica nel
nostro paese che allinea l 'Italia alle politiche in atto negli altri paesi
occidentali.;
- gli obiettivi del
Piano Nazionale demenze sono i seguenti: Obiettivo 1: Interventi e misure di
Politica sanitaria e sociosanitaria obiettivo 2: Creazione di una rete integrata
per le demenze e realizzazione della gestione integrata Obiettivo 3:
Implementazione di strategie ed interventi per l'appropriatezza delle cure
Obiettivo 4: Aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un
miglioramento della qualità della vita;
- il Piano Nazionale
Demenze (PND) prevede l'attivazione di un tavolo di confronto permanente sulle
demenze, nell'ambito del quale monitorare il recepimento e l'implementazione
del PND e dare avvio ad un lavoro sistematico su questo ambito;
- la Regione Calabria
con il DCA n.258 del 07.12.2018 ha recepito le indicazioni della Conferenza
Stato/Regioni del 13 gennaio 2015 "Linee di indirizzo nazionali sui
percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (PDTA) per le demenze" in
cui è prevista la costituzione di un tavolo tecnico per le demenze anche in
Calabria;
- in CALABRIA è presente
una marcata instabilità nell'offerta quali-quantitativa di servizi, diagnosi e
cura, fatta eccezione di poche strutture di prossimità e sanitarie;
- è persistente una scarsa
integrazione e collaborazione tra tutti i servizi territoriali che si stanno
traducendo in una carenza nella presa in carico delle persone con demenza,
nell'assenza della continuità assistenziale e nel totale abbandono delle loro
famiglie;
- non siamo a conoscenza
del numero presente in Calabria delle persone con Malattia di Alzheimer o altre
forme di demenza;
(gli ultimi dati parlano
nel 2011, di un numero variabile tra i 23.000 e i 38.000, nell'anno 2015 il
numero di casi di demenza attesi oscillava tra 24.600 e 41.000, nel 2020 il
dato si è elevato in maniera esponenziale tenendo anche in considerazione
l'elevata percentuale di persone con demenza ad esordio precoce, dai 40 anni in
su;
- non siamo in grado di
sopportare adeguatamente le famiglie delle persone con demenza con servizi
adeguati;
- il "Piano
nazionale Demenze Strategie per la promozione ed il miglioramento della qualità
e dell'appropriatezza degli interventi assistenziali nel settore delle
demenze" di cui all'accordo il Conferenza Unificata del 30 ottobre 2014 ha
tra i suoi obiettivi "la creazione di una rete integrata per le demenze e
realizzazione della gestione integrata" che Il "Piano Nazionale
Demenze - pubblicato in GU nel 2015 (GU Serie generale n.9, del 13 gennaio 2015)
prevede all'azione 1.6.: "l 'Attivazione di un tavolo di confronto
permanente per le demenze, tra Ministero della salute e Regioni, queste ultime
eventualmente organizzate in un tavolo interregionale (sul modello di quanto
già avviene per altre aree di intervento), che si avvale del contributo
scientifico dell'Istituto Superiore di Sanità' (ISS) e dell'AGENAS, nonché di
quello delle Associazioni nazionali dei familiari dei pazienti. Si ritiene
importante che il tavolo sia integrato dalle rappresentanze della componente sociale,
nelle sue articolazioni nazionale, regionale e locale" Tutto ciò premesso,
con il presente atto, si chiede
per sapere:
al Presidente FF. della
Giunta regionale e alla Giunta Regionale di sapere:
1) quanti sono, ad oggi,
in Calabria i malati di Alzheimer e di altre forme di demenza indicando anche
le età delle persone che vengono colpite dalle dette malattie;
2)se è stato istituito
il Tavolo tecnico per le demenze e con quale atto e/o deliberazione è stato
costituito (con richiesta di trasmissione anche dell'atto contenente la
formazione del tavolo e i nominativi dei componenti) e quante volte è stato
riunito e gli atti adottati dallo stesso;
3)se all'interno del
detto Tavolo e tra i suoi componenti è garantito il carattere della
interdisciplinarità e il coinvolgimento delle famiglie.
(83; 18/11/2020)
Pitaro Francesco. Al
Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- in Calabria sono
numerose le strutture socio assistenziali, autorizzate e accreditate da parte
della Regione Calabria, che svolgono funzioni e prestazioni importanti e
delicate in favore dei propri ospiti deboli e fragili;
- le dette strutture, a
fronte delle prestazioni svolte, devono ricevere il pagamento delle rette;
- in Calabria è
intervenuta la riforma del Welfare che ha trasferito le competenze in merito
dalla Regione Calabria ai Comuni con trasferimento dei fondi dalla Regione
Calabria ai Comuni;
- tuttavia, tale
riforma, pienamente vigente, stenta a decollare e, allo stato, è priva di
effettiva e concreta attuazione;
- infatti, le strutture
socio assistenziali stanno continuando regolarmente a svolgere le prestazioni
in favore dei loro ospiti e, tuttavia, non stanno ricevendo i pagamenti né
dalla Regione Calabria né da parte dei Comuni;
- l 'omesso pagamento, a
fronte delle continue prestazioni svolte, sta mettendo in seria difficoltà le
strutture socio assistenziali che hanno alle loro dipendenze numerosi
lavoratori e devono pagare regolarmente costi e spese per svolgere il loro
servizio;
- inoltre, ad oggi, non
sono state stipulate le relative convenzioni relative all'anno 2020;
- pertanto, a fronte
delle continue e permanenti prestazioni svolte da parte delle dette strutture
socio assistenziali nessuna somma è loro corrisposta a partire dal 1/1/2020;
- tale condotta omissiva
e inadempiente è intollerabile e le strutture socio assistenziali non riescono
a sopportare ulteriormente tale situazione che le vede svolgere continuamente
le loro prestazioni socio assistenziali senza, tuttavia, ricevere i dovuti
pagamenti;
- tale situazione,
pertanto, potrebbe determinare da un canto la impossibilità per le strutture di
continuare a svolgere le prestazioni in favore dei fragili e deboli ospiti e
dall'altro il crollo economico delle strutture che potrebbero essere costrette
a licenziare i dipendenti;
- occorre, pertanto, che
la Regione Calabria intervenga tempestivamente al fine di permettere alle
strutture di ottenere le somme loro dovute per le prestazioni svolte e di
continuare a svolgere le prestazioni in favore dei deboli ospiti e di mantenere
il carico occupazionale;
- peraltro, in caso di
condotta omissiva da parte del Comune Capo Ambito è prevista la possibilità di
intervento sostitutivo da parte della Regione Calabria. Tutto ciò premesso, con
il presente atto, si chiede al Presidente della Giunta e alla Giunta regionale
per sapere:
a)se hanno contezza di
quanto sopra esposto e della drammatica situazione in cui si trovano le
strutture socio assistenziali le quali stanno continuando a svolgere le
prestazioni senza ricevere i dovuti pagamenti dal 1/1/2020 e che tutto ciò
potrebbe determinare l'interruzione del servizio da parte delle strutture e il
licenziamento dei loro dipendenti;
b)cosa intendono fare e
quali atti e provvedimenti ed iniziative intendono adottare e porre in essere
al fine di permettere alle dette strutture socio assistenziali di sottoscrivere
le convenzioni e di ottenere i dovuti pagamenti a fronte delle prestazioni
socio assistenziali svolte e se si intende procedere eventualmente anche
attraverso l'intervento sostitutivo nei confronti degli omissivi Comuni capo
ambito.
(84; 20/11/2020)
Graziano. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- i Centri per l'impiego
(CPI) sono strutture pubbliche coordinate dalle Regioni che favoriscono sul
territorio l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e attuano iniziative e
interventi di politiche attive del lavoro;
- a partite dall'1
luglio 2018 la Regione Calabria ha assunto la competenza gestionale dei servizi
per l'impiego con una rete regionale che si articola in 15 Centri per
l'Impiego;
- per effetto della
Legge 205 del 27/12/2017 che trasferiva le competenze dalle Province alle
Regioni, con l’obbligo ai sensi dell’art. 18 comma 1 e art. 11 comma 1 lett. A
del D.Lgs. 150/2015 che poneva in capo alle regioni l’obbligo di costituire
propri uffici territoriali denominati Centri per l’Impiego;
la Regione Calabria
nella circostanza riteneva di mantenere in vita i vecchi uffici così per come
trasferiti dalle province;
- la Regione Calabria
invece di re-istituire ex novo i Centri per l’Impiego, riorganizzandoli secondo
le mutate esigenze del territorio calabrese, manteneva in vita i preesistenti
uffici provinciali ereditati da un’organizzazione risalente al 2001. Pertanto,
nella provincia di Cosenza insistono 5 Centri per l’impiego situati nei comuni
di Cosenza, Paola, Castrovillari e 2 nel comune di Corigliano Rossano (Area
Urbana Rossano e Corigliano);
- in particolare, per
effetto della coincidenza dei tempi tra il passaggio delle competenze dei
Servizi per l’Impiego alle Regioni e la Legge Regionale 2 febbraio 2018, n. 2
con cui vi è stata l’istituzione del Comune di Corigliano-Rossano derivante
dalla fusione dei comuni di Corigliano Calabro e di Rossano, la Regione
Calabria ha perso un’occasione formidabile per istituire il Centro Per
l’Impiego di Corigliano Rossano, ciò avrebbe dato impulso all’effettiva fusione
dei 2 territori. Appare paradossale che proprio la Regione Calabria da un lato
con propria Legge istituisca un Comune unico (fra i comuni fusi il più grande
d’Italia) e dall’altra si faccia sfuggire l’occasione per dare un primo reale e
importante contributo all’effettiva fusione con l’istituzione di un unico
Centro per l’Impiego, dando così un primo ed importante esempio agli altri Enti
ed istituzioni statali e non che insistevano sui due territori. - un Centro per
l’Impiego all’avanguardia sarebbe da volano in un territorio che con il
processo di fusione vuole rilanciarsi in tutti i settori della vita pubblica ed
in particolare nello sviluppo economico e delle politiche attive del lavoro.
Ciò dovrebbe rappresentare l’auspicio della Regione Calabria per far uscire
dall’isolamento un vasto e produttivo territorio. - l’istituzione del Centro
per l’Impiego di Corigliano Rossano consentirebbe fra l’altro un importante
risparmio di risorse economiche, sia a carico della regione che dello stesso
Comune, poiché attualmente vi è un evidente spreco di risorse pubbliche, in
quanto le spese sostenute per il mantenimento di due uffici sono di gran lunga
superiori alle spese che si andrebbero a sostenere con un unico ufficio;
Considerato che - la
Regione Calabria, seppur in ritardo nel poter procedere alla riorganizzazione
dei CPI, con la previsione del Centro per l’Impiego di Corigliano Rossano,
farebbe ancora in tempo a sfruttare le ingenti risorse economiche che il
Ministero del lavoro e delle politiche sociali con decreto del 22 maggio 2020
ha disposto nelle modifiche al Piano Straordinario di potenziamento dei centri
per l'impiego e delle politiche attive del lavoro (GU Serie Generale n.196 del
06-08-2020) inserendo nella ripartizione delle annualità in corso svariati
milioni di euro per il potenziamento infrastrutturale dei CPI. - l’attuale
situazione che vede la presenza di due Centri per l’Impiego (CPI Corigliano e CPI
Rossano), rispettivamente riferiti ai soppressi Comuni di Corigliano Calabro e
di Rossano, nella praticità operativa, nell’applicazione delle norme in materia
di lavoro, presenta notevoli discrasie e difficoltà applicative delle norme
vigenti che vengono minimizzate, equilibrate e di volta in volta superate solo
grazie allo spirito di abnegazione e al buon senso degli operatori degli
attuali Centri per l’Impiego che in molte circostanze già operano
congiuntamente, al fine di evitare disservizi ai cittadini utenti. Si interroga
il Presidente della Giunta Regionale
per sapere:
- quali azioni ed atti
inderogabili ed urgenti la Regione Calabria, tramite il competente
Dipartimento, ha fatto e intende fare per dare corso all’istituzione del Centro
per l’Impiego di Corigliano Rossano, che ha un importante bacino di utenza che
rappresenta la terza città della Calabria e come peraltro avviene per le altre
grandi città di Reggio Calabria e Catanzaro ove insiste un unico Centro per
l’Impiego.
(85; 24/11/2020)
Pitaro Francesco. Al
Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- con il decreto legge
N. 4/2019 è stato istituito il reddito di cittadinanza con la finalità di
contrastare la povertà;
- l'art. 11 della L.
431/1998 dispone che "Presso il Ministero dei lavori pubblici è istituito
il Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in
locazione";
- tale fondo è stato
istituito al fine di permettere alle persone indigenti di potere locare
un'abitazione;
- nel reddito di
cittadinanza vi è una componente (di livello essenziale) destinata ai nuclei
familiari residenti in abitazioni in locazione;
- il D.L. N. 4/2019 non
prevede alcuna incompatibilità tra il reddito di cittadinanza e il contributo
di cui alla L. 431/1988;
- peraltro, il diritto
all'abitazione rientra nel novero dei diritti sociali fondamentali;
- sul punto è già
intervenuto il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali/Ufficio
Legislativo che con parere del 14/4/2020, che si allega, ha ammesso la
compatibilità del reddito di cittadinanza con il contributo di cui alla L.
431/98;
- infatti, nel detto
parere è stato affermato che "Il diritto all'abitazione rientra nel novero
dei diritti sociali fondamentali e si desume dall'art. 34 della Carta dei
diritti dell'Unione Europea e dagli artt. 30 e 31 della Carta sociale europea
e, come affermato e chiarito costantemente dalla Corte Costituzionale, tale
diritto 'rientra i requisiti essenziali caratterizzanti la socialità cui si
conforma lo Stato democratico voluto dalla Costituzionè e benché non
espressamente incluso nella Carta costituzionale deve essere incluso tra i
diritti inviolabili e il suo oggetto, l'abitazione, deve considerarsi bene di
primaria importanza (Corte Cost. sent. 9 marzo 2020 n. 44). Non ponendo il
decreto n. 4 del 2019 alcuna incompatibilità tra il sostegno alle locazioni
previsto a livello statale con quello di tipo regionale o comunale, si conferma
l'orientamento già espresso da codesta Direzione Generale in tema di REI. In un
settore come quello in questione, che coinvolge diritto sociali primari, ben si
giustifica il concorso tra lo Stato e il sistema delle autonomie locali,
considerato che il Rdc rappresenta in materia solo un livello essenziale di
prestazione, pertanto integrabile ad opera di regioni o comuni";
- in buona sostanza, nel
detto parere è stato correttamente rilevato che non vi è alcuna incompatibilità
tra i due sostegni e che, anzi, il reddito di cittadinanza è integrabile
attraverso il contributo di cui alla L. 431/98;
- tuttavia,
inopinatamente, il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria con la
Nota del 16/4/2020 Prot. N. 136133/Siar trasmessa ai Comuni della Calabria ha
comunicato agli stessi "che la richiesta di contributo ai sensi della
Legge 431/98 non può essere presentata da coloro che percepiscono il contributo
per l'affitto all'interno del reddito di cittadinanza o da pensione";
- tutto ciò ha
comunicato la Regione Calabria alla luce di una presunta ed indimostrata ed
inesistente incompatibilità tra i due contributi;
- tuttavia, per come già
sopra dedotto, il D.L. N. 4/2019 non prevede alcuna incompatibilità tra il
reddito di cittadinanza e il contributo di cui alla L. 431/98;
- pertanto, la Nota del
16/4/2020 con cui la Regione Calabria ha comunicato ai Comuni calabresi la
(inesistente) incompatibilità tra i due contributi si pone in contrasto con il
DL N. 4/2019 e con il parere reso dall'Ufficio Legislativo del Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali;
- tutto ciò lede
inevitabilmente i soggetti deboli i quali non possono ottenere la dovuta
integrazione economica di cui alla L. 431/98;
- tutto ciò viola il
diritto all'abitazione che rientra tra i diritti sociali fondamentali e tra i
diritti inviolabili e ciò perché l'abitazione deve essere considerato bene di
primaria importanza;
- tutto ciò è ancor più
grave se solo si pensa che la mancata erogazione avviene in un momento storico
drammatico in cui occorre fare i conti con la pandemia sanitaria che aggrava
notevolmente la già debolissima condizione economica della Calabria e dei calabresi,
- occorre, pertanto, che la Regione Calabria intervenga al fine di permettere
ai Comuni, attraverso i fondi di cui alla L. 431/98, di erogare alle persone
aventi diritto il contributo economico per l'abitazione essendo quest'ultimo
dovuto e compatibile con il reddito di cittadinanza. Tutto ciò premesso, si
chiede al Presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale
per sapere:
se hanno contezza di
quanto sopra esposto e della evidente perpetrata violazione del D.L. 4/2019
avvenuta con la Nota del 16/4/2020 del Dipartimento Regionale Infrastrutture e
Lavori Pubblici con cui è stato comunicato ai Comuni calabresi la
incompatibilità (che non esiste) tra i due contributi e cosa intendono fare e
quali atti e provvedimenti ed iniziative intendono adottare e porre in essere
al fine di permettere ai soggetti aventi titolo, che sono deboli e indigenti e
che percepiscono il reddito di cittadinanza, di ottenere il dovuto contributo
abitativo di cui alla L. 431/98 ad integrazione del livello essenziale di prestazione.
(86; 25/11/2020)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- che con legge
regionale n. 29 del 25 giugno 2019, sono state storicizzate le risorse in
favore di tutti quei bacini di lavoratori meglio richiamati nel testo di cui
alla legge regionale n. 1/2014 all’interno del quale si trovano i lavoratori di
cui alle leggi regionali 15/2008 – 31/2016 - 40/2013 attualmente percettori di
sussidio a totale carico delle casse Regionali ed utilizzati con appositi
progetti presso vari enti pubblici (amministrazioni comunali e Parco nazionale
del Pollino);
- che con successivi
atti decretativi emanati dal competente dipartimento regionale al lavoro, le
somme di cui alla predetta L.R. 29/2019 sono state rese disponibili attraverso
apposita manifestazione di interesse allegata ai singoli atti decretativi
concedenti contributi finalizzati alla contrattualizzazione/stabilizzazione dei
lavoratori afferenti ai bacini de quo;
- che le risorse
storicizzate, in forza dei richiamati decreti attuativi sono già disponibili e
sono indirizzate allo svuotamento generale del bacino di precariato storico
istituzionalizzato per come indicato dalla Legge Regionale 1/2014;
- che in occasione di
diversi incontri avvenuti tra le parti sindacali e la Regione Calabria, non
ultimo quello del 14 ottobre u.s., è stato individuato quale percorso
attuabile, senza variazione di spesa, la stabilizzazione dei lavoratori di cui
alle LL.RR. 15/2008 – 31/2016 -40/2013 attualmente percettori di sussidio
attraverso l’ente strumentale in house Azienda Calabria Verde;
- che il Consiglio
Regionale della Calabria a più riprese ha sempre convenuto e deliberato nel
senso di chiudere i contesti sociali generatori di precariato a maggior ragione
quando questi si protraggono infaticabilmente da diversi anni costituendo
comunque una spesa corrente per le casse della Regione;
impegna la Giunta
regionale
IMPEGNA IL PRESIDENTE E
LA GIUNTA REGIONALE: - ad attivarsi presso il neo commissario dell’azienda
Calabria Verde e gli uffici amministrativi competenti, il direttore generale
del dipartimento agricoltura della Regione Calabria nonché attraverso il
dipartimento al lavoro, ad avviare tutte le azioni utili affinché non si
interrompa l’iter amministrativo e tecnico finalizzato alla definitiva
stabilizzazione di tutti i lavoratori di cui in narrativa l’ente strumentale in
house Azienda Calabria Verde.
(48; 11/11/2020)
Graziano
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- con delibera n. 271
del 19 giugno 2017 “approvazione schema di bando” l’Azienda ospedaliera di
Cosenza, procedeva ad avviare concorso pubblico per titoli ed esami, per n. 24
posti di OSS, Cat. BS, a tempo indeterminato;
- nel mese di aprile
dell’anno 2019 si procedeva alla preselezione e su circa 10000 domande
pervenute, venivano selezionati 1045 unità;
- ad oggi il concorso
non è stato ancora ultimato e conseguentemente non v’è alcuna graduatoria dalla
quale attingere soprattutto in un momento così delicato e di emergenza;
- l’Azienda Ospedaliera
di Cosenza, a causa della sua stessa inerzia, ha comunque proceduto a conferire
incarichi ad altre figure di OSS che avevano seguito un altro iter concorsuale,
ma successivo a quello dell’anno 2017;
- la medesima sorte
spettava all’ASP di Cosenza che dopo aver indetto il concorso per le medesime
figure non portava a termine l’iter concorsuale e tuttavia sopperiva alla
carenza di personale riqualificando dipendenti di categoria inferiore e
adoperandoli con le stesse mansioni degli OSS;
tutto ciò premesso,
rilevato e considerato,
impegna la Giunta
regionale
ed il Presidente della
Giunta regionale affinché provvedano ad individuare e conseguentemente ad
attuare le misure più opportune per far si che vengano ultimate le graduatorie
della procedura di selezione già avviata e mai completata all’uopo eventualmente
sulla base di titoli e colloquio ovvero individuando una data, in termini
celeri, per la prova di idoneità.
(49; 25/11/2020) Di
Natale
Il Consiglio regionale,
premesso che:
-
con decreto prot. n. 1651 del
16.01.2018, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 22 del 27.01.2018, il
Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali ha dichiarato
l’esistenza del carattere di eccezionalità dell’evento “Siccità dal 01.04.2017
al 22.09.2017”, per la Regione Calabria;
-
con decreti a firma del
dirigente del dipartimento agricoltura della Regione Calabria n. 11642, n.
11750 e n. 11781 del 12.11.2020 venivano approvate le graduatorie provvisorie
delle imprese agricole ammesse all’indennizzo di cui in oggetto,
rispettivamente per le province di Crotone, Vibo Valentia e Catanzaro;
-
con decreto a firma del
dirigente del dipartimento agricoltura della Regione Calabria n. 11618 del
12.11.2020 venivano approvate le graduatorie definitive delle imprese agricole
ammesse al ristoro di cui in oggetto, per la provincia di Cosenza;
-
per la provincia di Cosenza
sono state escluse le imprese agricole che hanno subito un danno inferiore al
30%, lasciando tali imprese prive di un sostegno adeguato a superare il
delicato momento di difficoltà;
-
la situazione finanziaria
delle imprese agricole calabresi risulta essere fortemente compromessa anche a
causa della grave crisi economica causata dalle restrizioni dovute alla
pandemia da Covid-19, tant’è che molte aziende sono costrette per sopravvivere
a svendere i propri prodotti, con gravi danni economici per le stesse;
-
è dovere da parte delle
istituzioni non lasciare da soli, in questo momento di particolare difficoltà,
gli imprenditori di un comparto fondamentale per lo sviluppo della nostra
Calabria qual è quello agricolo. Tutto ciò premesso, rilevato e considerato,
impegna la Giunta
regionale
ad individuare e ad
attuare le misure più opportune per sostenere gli imprenditori agricoli
calabresi, pensando ad una forma di finanziamento a lunga durata, magari in
base al fatturato dell’anno precedente.
(50; 26/11/2020) Di
Natale
IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO CHE con decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 novembre 2020, notificato
dall'Ufficio Territoriale del Governo di Catanzaro in data 23 novembre 2020, si
è accertata la sospensione del Sig. Domenico Tallini dalla carica di
consigliere regionale e di Presidente del Consiglio della Regione Calabria dal
17 novembre 2020, ai sensi degli articoli 7 e 8 del decreto legislativo 31
dicembre 2012, n. 235;
VISTO il decreto
legislativo 31 dicembre 2012, n. 235 (Testo unico delle disposizioni in materia
di incandidabilità e di divieto di ricoprire cariche elettive e di Governo
conseguenti a sentenze definitive di condanna per delitti non colposi, a norma
dell'articolo 1, comma 63, della legge 6 novembre 2012, n. 190);
ATTESO che, ai sensi
dell’articolo 16-bis della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la
elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il Consiglio
regionale deve procedere -nella prima adunanza successiva alla notificazione
del provvedimento di sospensione e, comunque, non oltre trenta giorni dalla
predetta notificazione -alla temporanea sostituzione del consigliere sospeso,
affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere al
candidato della stessa lista che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior
numero di voti;
CONSIDERATO CHE, come
risulta dalla copia del verbale dell'Ufficio Centrale Circoscrizionale presso
il Tribunale di Catanzaro, relativo alle elezioni del Consiglio regionale della
Calabria anno 2020, nella stessa lista n. 7 avente il contrassegno "Forza
Italia", nella quale è stato eletto il consigliere sospeso, il candidato
che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior numero di voti è il Sig. Frank
Mario Santacroce, con cifra individuale di 4.918 preferenze;
RITENUTO, pertanto, di
dover procedere alla temporanea sostituzione del consigliere Domenico Tallini
affidando la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale
al Sig. Frank Mario Santacroce, in conformità delle disposizioni di legge sopra
richiamate;
DELIBERA
-di prendere atto che il
Sig. Domenico Tallini è sospeso dalla carica di consigliere regionale a
decorrere dal 17 novembre 2020;
-di procedere alla
temporanea sostituzione del consigliere regionale Domenico Tallini, affidando
la supplenza per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale al Sig.
Frank Mario Santacroce, candidato che ha riportato, dopo gli eletti, il maggior
numero di voti con cifra individuale di 4.918 preferenze;
-di dare atto che detta
supplenza avrà termine con la cessazione della sospensione del consigliere di
cui trattasi.