XI^
LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
N. 8
SEDUTA Di MARTEDì 15
SETTEMBRE 2020
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI
Inizio
lavori h. 16,55
Fine lavori h. 20,50
Presidenza del
Presidente Domenico Tallini
La seduta inizia alle 16,55
Dà avvio ai lavori, invitando
il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale
della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Passiamo al primo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di
provvedimento amministrativo numero 52/11^ d'Ufficio, recante: “Presa d'atto
delle dimissioni del consigliere regionale Callipo e relativa surroga”. Cedo la
parola al relatore, consigliere Mancuso.
Grazie, Presidente. Vista la legge regionale 7 febbraio 2005, numero 1,
“Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio
regionale” e successive modificazioni e integrazioni; considerato che in data
29 giugno 2020 il consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le
proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale con decorrenza
immediata, acquisita al protocollo generale in pari data con numero 15255;
constatato che nelle suddette dimissioni è stata data comunicazione nel
corso della 6^ seduta del Consiglio regionale del 29 giugno 2020;
considerato che nella 7^ seduta del 14 luglio 2020 il Consiglio regionale
ha respinto le dimissioni dalla carica di consigliere del consigliere Filippo
Callipo;
considerato che in data 27 luglio 2020 il consigliere Callipo ha
formalmente reiterato le dimissioni da consigliere regionale, acquisito al
protocollo generale in pari data con numeri 17049;
visto l'articolo 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale, e in
particolare:
-
il
comma 4 a mente del quale “Nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il
consigliere le reiteri, si provvede alla presa d'atto, senza voto, nella prima
seduta successiva;
-
il
comma 5, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre 10 giorni dalla
presa d'atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”.
Constatata, pertanto, la necessità di provvedere alla presa d'atto delle
dimissioni reiterate del consigliere Callipo e di procedere di conseguenza alla
relativa surroga;
visto il verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito
presso la Corte d'Appello di Catanzaro ed accertato che il signor Callipo
Filippo, in attuazione del combinato disposto dell'articolo 15, 13^ comma
numero 3 della legge 108/1968 e successive modificazioni e integrazioni
dell'articolo 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999, numero 1,
dell’articolo 1, commi 2 e 7 della legge regionale 7 febbraio 2005, numero 1 e
successive modifiche ed integrazioni, per come reintrodotto con sentenza della
Corte Costituzionale numero 243 del 2016 era stato eletto consigliere regionale
in quanto candidato Presidente della coalizione che aveva ricevuto nella
regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato
proclamato eletto Presidente della Regione, e che, a tale scopo, era stato
riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Democratici
Progressisti” nella circoscrizione elettorale Sud, in quanto ultimo dei seggi
spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegata al candidato
presidente Callipo;
constatato che il seggio attribuito al consigliere dimissionario Callipo,
secondo quanto riportato nel paragrafo 8-quater del precisato verbale l'Ufficio
elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro,
è stato sottratto al gruppo di liste circoscrizionali avente il contrassegno
“Democratici Progressisti”, ed in particolare alla lista numero 4 della
circoscrizione elettorale Sud;
visto il verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale istituito presso
il Tribunale di Reggio Calabria ed accertato che nella lista numero 4 avente il
contrassegno “Democratici Progressisti” l'ordine dei candidati in base ai voti
ripartiti, è stato il seguente: 1. Billari Antonio
A., 2. Galimi Michele ecc.;
Tenuto conto che, come riportato nel paragrafo 15 del verbale d’Ufficio
centrale circoscrizionale elettorale “Calabria Sud” presso il Tribunale di
Reggio Calabria il primo candidato nella lista numero 4 avente il contrassegno
“Democratici Progressisti” è il signor Antonio Billari,
con cifra individuale pari a 6395.
Udito il relatore, consigliere Mancuso, che ha illustrato il provvedimento
Delibera
- di prendere atto delle dimissioni reiterate
del consigliere regionale Filippo Callipo e di procede alla relativa surroga,
ai sensi articolo 26, comma 5 del Regolamento interno del Consiglio regionale;
- di attribuire, ai sensi dell'articolo 16
della legge 17 febbraio 1968, numero 108, (Norme per la elezione dei Consigli
regionali delle Regioni a Statuto normale), il seggio rimasto vacante al signor
Antonio Billari, candidato nella lista
circoscrizionale numero 4 avente come contrassegno “Democratici Progressisti”,
nella circoscrizione Sud.
Pongo in votazione il provvedimento che è approvato. Invito il consigliere
regionale Antonio Billari a prendere posto in Aula.
(Il Consiglio prende atto delle dimissioni e approva la relativa surroga)
(Il consigliere Billari prende posto tra i
banchi destinati ai consiglieri)
Ha chiesto di intervenire il consigliere Billari.
Ne ha facoltà.
Rivolgo un saluto a quest' Aula, al Presidente del Consiglio, alla
Presidente della Giunta, che purtroppo è assente, agli assessori e a tutti i
miei colleghi rappresentanti eletti dal popolo calabrese e agli impiegati di
questa sede.
Un saluto caloroso e particolare lo invio all'ex consigliere Pippo Callipo
che ha deciso di dimettersi non senza intima sofferenza, dopo aver reso note
con grande onestà intellettuale motivazioni che, al di là dei giudizi soggettivi
di ognuno, pongono riflessioni serie su cui noi tutti abbiamo il dovere di
soffermarci.
Un saluto affettuoso e grato rivolgo ai calabresi e a coloro che hanno
votato per la nostra lista e hanno riposto fiducia in me.
Certo mi aspettavo di essere tra voi da molto tempo - subito dopo le
dimissioni, ma, purtroppo, per vari motivi che sono successi in questi mesi non
è stato possibile - in questo consesso in cui vengono riportate, per essere
discusse e ricercate ogni utile soluzione, tutte le gravissime problematiche
che assillano la regione Calabria, tra le ultime in Europa per parametri di
qualità della vita, per ambiente, lavoro, sanità, servizi, istruzione ed
economia della miseria legata ad un sottosviluppo atavico a cui la politica non
ha saputo trovare soluzioni adeguate. Il mio ruolo sarà: essere voce degli
esclusi.
Le ultime fantasticherie estive legate ad ipotetici e fantasiosi progetti
di così mastodontiche opere che compaiono a cadenza d'uso solo per saziare la
fantasia, mentre la regione Calabria è priva di collegamenti strategici verso
il suo stesso territorio e poi verso l'Italia, come strade intercomunali,
statali, trasversali, porti, aeroporti, vera alta velocità e non false chimere,
mi porterà a chiedere continuamente, prima di tutto, le opere strategiche
essenziali e contemporaneamente a combattere ogni forma di manipolazione della
verità e della realtà in cui viviamo.
Gli avvenimenti legati al Covid-19 hanno mostrato una terra debole dal
punto di vista sanitario, il taglio della rete ospedaliera e dei servizi
territoriali negli anni è stato feroce e i guasti prodotti sono sotto gli occhi
di tutti noi. La fuga dei pazienti al Nord, il mancato rinnovamento tecnologico
sanitario, la non costruzione dei quattro ospedali fin dal 2007 finanziati,
l’invecchiamento del nostro personale medico e paramedico, la quota 100, i
saccheggi di cui sono stati vittime le Asp hanno portato deserto
nell'assistenza alla salute ai calabresi e ad un senso totale di scoramento tra
la gente. Mi batterò fin da subito affinché vengano colmate le piante organiche
negli ospedali e sul territorio e per la centralità del servizio sanitario
pubblico calabrese.
Chiederò da subito al Ministro alla Salute, Roberto Speranza, di non
rinnovare l'incarico all’attuale Commissario di Governo al Piano di rientro e
l’abolizione del Decreto Calabria che si sono rivelati fallimentari.
Porterò la voce del precariato stanco, offeso, illuso e lasciato
nell'abbandono dopo tante promesse e mi batterò affinché i precari dopo
vent'anni d’incertezze abbiano la tranquillità e la dignità al lavoro stabile.
La funzionalità dei vari Enti pubblici ormai grava, esclusivamente, sul
sacrificio dei cosiddetti precari, parte integrante ed essenziale nei settori
in cui operano.
I progetti dei Fondi europei, che anno dopo anno languiscono nei cassetti
mentre il territorio, dopo ogni avversità atmosferica, si sbriciola
inesorabilmente isolando ancor di più Comuni e comunità, non mi faranno stare
in silenzio.
La lotta al malaffare e ai colletti bianchi e alle potentissime
organizzazioni di ‘ndrangheta, che vanno contrastate strenuamente fino ad
ispirare ogni atto di questo Consiglio, non ci deve far dimenticare che vanno
affrontate senza indugio le problematiche che affliggono quasi tutti i Comuni
della Regione, Comuni che si dibattono tra crisi abissali di cassa, gestione
del territorio, dei rifiuti, delle forniture idriche, della depurazione, delle
acque, isolamento, perdita d’identità e dell'immenso patrimonio artistico,
artigianale, culturale, storico e religioso che posseggono.
Il futuro della Calabria passa dall’agricoltura, dal turismo e
dall'ambiente. C'è la necessità di puntare sullo sviluppo e sull’innovazione,
investire sul turismo di qualità e sostenibile e sulle eccellenze
dell’agricoltura calabrese. La Regione dovrà fare la sua parte su questi temi,
soprattutto deve sostenere i giovani che puntano nel settore agroalimentare.
Mi batterò perché la crescita culturale del territorio e nelle scuole
siano promosse con imperio da questo Consiglio. Consiglio regionale a cui
porterò istanze affinché si faccia carico della difesa dei diritti delle
persone contro ogni forma di arroganza e sopraffazioni. Questa legislatura è
chiamata ad affrontare la legge elettorale garantendo la doppia preferenza di
genere e della rappresentanza nei territori.
Insomma, ringraziando ancora una volta le persone che mi hanno votato,
intendo svolgere appieno il ruolo che lo Statuto regionale mi concede,
all'interno di una dialettica tra maggioranza e opposizione di cui io faccio
parte. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo.
Ne ha facoltà.
Chiedo l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno
riguardante la situazione dei docenti precari della scuola specializzati sul
sostegno.
Ci sono altre due mozioni che sono state presentate per essere inserite
all’ordine del giorno: la mozione di iniziativa del collega De Caprio e la
mozione di iniziativa del collega Anastasi. Quindi se non ci sono problemi si
può pensare di inserirle all'ordine del giorno e, poi, decidere quando e in che
ordine discuterle.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha facoltà.
Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della mozione riguardante
l'esenzione al 50 per cento del canone demaniale marittimo; come tutti sapete,
scade oggi l’annualità 2020 e riguarda anche il 2021, quindi, possibilmente,
andrebbe trattata in questa seduta. Grazie.
Pongo in votazione l'inserimento all'ordine del giorno della mozione
riguardante l’esenzione del pagamento del canone demaniale marittimo anni
2020-2021, firmata da diversi capigruppo Arruzzolo, Pitaro, Crinò, Pietropaolo, ecc.,
che è approvato. La mozione è inserita all'ordine del giorno.
Pongo in votazione l'inserimento all'ordine del giorno della mozione
riguardante la problematica degli studenti universitari fuori regione che è
approvato. La mozione è inserita all'ordine del giorno.
(Il Consiglio inserisce)
CAPUTO Pierluigi (Jole
Santelli Presidente)
Presidente, chiedo scusa, posso prima di…?
Presidente, avevo chiesto l'inserimento di un ordine del giorno relativo
alla situazione dei docenti precari della scuola specializzati sul sostegno.
Pongo in votazione l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del
giorno che riguarda i precari della scuola specializzati sul sostegno,
presentata da diversi consiglieri Arruzzolo,
Graziano, Pietropaolo, Mancuso, Crinò, Pitaro, Esposito ecc. ecc. che è approvato. L’ordine del
giorno è inserito all'ordine dei lavori.
(Il Consiglio inserisce)
Propongo all'Aula di invertire l'ordine del giorno trattando il punto 4 al
posto del punto 2. Quindi pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine
del giorno che è approvata.
(Il Consiglio approva l’inversione)
Passiamo, dunque, al punto 4 all'ordine del giorno che prevede…
Presidente, chiedo scusa, qual è l’urgenza di invertire i punti all’ordine
del giorno?
Perché poi c’è il dibattito e quindi questa è…
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Credo che il punto più importante all’ordine del giorno della seduta
odierna sia la tematica sulla scuola, quindi, chiedo formalmente di rispettare
l’ordine del giorno e avviare il dibattito sull’avvio dell’anno scolastico
perché è un punto qualificante, sentito ed aspettato e non vedo la necessità di
invertire l’ordine del giorno. Se mi spiegate il motivo potrei anche accettarlo,
ma io non vedo tale necessità.
Chiedete di invertire l’ordine del giorno su un punto che abbiamo inserito
oggi, poco fa, non era nemmeno all’ordine del giorno. L'abbiamo inserito e
direi che è già sufficiente a dimostrazione della nostra disponibilità.
Collega Bevacqua, nessun privilegio, è solo la conclusione di un iter
stabilito in Conferenza di capigruppo, e considerato che è l’unico progetto di
legge all’ordine del giorno - una legge importante che è fortemente in ritardo
rispetto ai tempi per tutte le vicende che voi conoscete - trattandolo e
approvandolo come secondo punto all’ordine del giorno non avremo più problemi
di altra natura. Quindi, poi, potremo tranquillamente ascoltare la relazione
dell’assessore e fare il dibattito sulla scuola senza altri tipi di problemi se
non quello di capire e concentrarci su questa tematica che riguarda la data
imminente dell’apertura dell’anno scolastico.
Presidente, scusi, dovete fissare i termini per la presentazione degli
emendamenti.
Non avete rispettato il Regolamento. Non potete portare in Aula un
progetto di legge, che è stato licenziato poco fa dalla Commissione, senza
fissare i termini per presentare eventuali emendamenti. Quindi, Presidente,
deve stabilire il termine entro il quale presentare gli emendamenti, deve dare
tempo ai singoli consiglieri, ai gruppi per depositare gli emendamenti. Dovete
rispettare le regole.
Solo per puntualizzare quelli che sono gli atti compiuti da me: ho
convocato una Conferenza di capigruppo, si è detto dell'urgenza e della
necessità di questa legge anti sismica, si è stabilito un percorso e la
necessità che andasse alla quarta Commissione. Sempre in sede di Conferenza dei
capigruppo si è deciso che poi sarebbe stata trattata nella seduta odierna. Ora
si sta ponendo un problema. Io non lo so…
Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Sul piano procedurale non vi è dubbio che così com’è stata posta l'eccezione,
da parte del collega Guccione, trova corrispondenza dal punto di vista
normativo e regolamentare, ma nella sostanza, oggi, questa proposta di legge ha
superato il vaglio della Commissione bilancio non della Commissione di
competenza che ha licenziato il testo nei giorni scorsi. Tra le altre cose qui
non si è venuto a fare nessuna forzatura regolamentare perché si è concordato
in Conferenza dei capigruppo, ed il collega Bevacqua era presente e testimone
che sarebbe stata messa all'ordine del giorno qualora avesse passato prima il
vaglio della Commissione competente e poi naturalmente il vaglio della
Commissione bilancio.
Presidente Tallini, del resto - lei che frequenta quest’Aula anche prima
di me - è stata sempre consuetudine, anche nella passata Legislatura, convocare
di mattina Commissione bilancio e poi nella seduta di Consiglio della stessa
giornata inserire le proposte licenziate poco prima dalla Commissione bilancio.
Quindi, ripeto nessuna forzatura normativa, concordato in Conferenza dei
capigruppo, anche con il centro-sinistra, superato il vaglio della Commissione
di competenza, naturalmente non poteva essere esaminato dall’Aula senza il
parere, per la parte di competenza economica, della Commissione bilancio.
Credo, quindi, che tranquillamente si possa iniziare il dibattito su
questo importante procedimento legislativo, c'è stata un'inversione dell’ordine
del giorno che il Presidente sulle giuste eccezioni poste dal collega Bevacqua
ha contro dedotto, quindi io dico velocemente affrontiamo questo problema,
ancora più velocemente andremo su un tema così caro, che è stato proposto dai
colleghi del centro-sinistra, circa l’avvio dell'anno scolastico.
A tal proposito, Presidente, tra le varie mozioni che sono state
presentate credo che una mozione pertinente sia quella presentata, come primo
firmatario, dal collega De Caprio, che credo sia la mozione numero 39 del 15
settembre, proprio sull'inizio dell'anno scolastico posticipato. Per cui sin
d'ora, poiché ancora non siamo sull'argomento, chiedo l'inserimento all’ordine
del giorno, anche, della mozione numero 39 presentata dal collega De Caprio di
cui sarò, da qui a breve, anche firmatario.
Presidente, io non rinnego quanto avevamo deciso nella Conferenza dei capigruppo.
Lei ha ricordato bene i passaggi che c'eravamo detti e che noi vogliamo
rispettare. Non capisco perché dobbiamo invertire l'ordine del giorno in quanto
questo punto è stato inserito e dovrebbe essere discusso per ultimo, anche
perché, oggi, ritengo molto più importante la discussione sulla scuola che è un
tema molto sentito ed avvertito dalla comunità calabrese e non una legge di per
sé importante, qualificante, che aiuta, che potrebbe aiutare non so quanti;
però credo sia un errore dare questa immagine di un Consiglio regionale che non
discute su un tema sentito e avvertito nella comunità e chiede l’inversione
dell’ordine del giorno. Se poi la maggioranza o qualcuno dei consiglieri di
maggioranza deve andare via, il numero legale lo garantiamo noi, non vi
preoccupate. Però noi vogliamo che venga rispettato l’ordine del giorno, perché
riteniamo che questa tematica, inserita su nostra richiesta, sia un punto
importante e qualificante anche nel ruolo di questa Assise regionale.
Collega Bevacqua, per la verità io avrei dato più peso alle osservazioni
del collega Guccione, ma chiarito che si trattava della Commissione bilancio,
dove non c'è impegno di spesa e dove nessun emendamento si poteva presentare,
il problema lo ritengo superato. C'è una proposta di inversione dell'ordine del
giorno, se lei pensa di opporsi, ha già detto le sue ragioni, vediamo cosa
pensa l’Aula.
Presidente, io non voglio contraddirla, lei sa quanto la stimo, però le
cose non stanno così come dice lei…
Il Regolamento prescrive che, a prescindere dal tipo di
Commissione, il Consiglio regionale debba essere messo nelle condizioni di
conoscere l'ordine del giorno e di poter presentare emendamenti.
Lei oggi ha inserito all’ordine del giorno un progetto di
legge, ma non può procedere, visto l’aspetto procedurale da me richiamato e che
prevede che, insieme al progetto di legge, bisogna assegnare i termini ai
singoli consiglieri regionali per presentare gli emendamenti.
Collega Guccione, proprio in virtù della stima reciproca,
mi permetta di dire che non sono stato io a chiedere l’inserimento di questa
proposta all'ordine del giorno, ma lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo,
che ha stabilito anche l’iter da
seguire, con la definizione in Commissione e l’inserimento all'ordine del
giorno della prima seduta utile perché doveva essere completato con il parere
della Commissione bilancio. Si tratta di pura formalità.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Presidente, la Conferenza dei capigruppo determina
l'ordine del giorno; poi, mi sembra che ogni consigliere regionale abbia la
facoltà di intervenire in Consiglio regionale e di rivendicare – come sta
facendo in questo caso il collega Guccione – il rispetto procedurale, dando dei
tempi per proporre eventuali emendamenti.
Io non rinnego quello che si è deciso in Commissione, ma
non si può ignorare un emendamento presentato dal collega Guccione o dal
collega Pitaro ad una legge che oggi approviamo;
altrimenti il Consiglio regionale si fa in Conferenza dei capigruppo e abbiamo
risolto i problemi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne ha facoltà.
Presidente, io condivido in pieno quello che è stato
detto dai colleghi Guccione e Bevacqua.
Qui si dà sempre l'impressione – e questa seduta ne è la
dimostrazione – di un Consiglio regionale in cui le regole non vengono mai
rispettate.
Lei, insieme a qualcun altro – non capisco per quale
ragione –, sta cercando di confondere le cose o, comunque, la descrizione che
fa non è corretta, non corrisponde.
Presidente, la questione non è in questi termini.
In Conferenza dei capigruppo è stato detto che questa
proposta di legge sarebbe arrivata in Consiglio regionale, però c'è un problema
a monte: nell'ordine del giorno, che a me è pervenuto tre giorni fa, non era
previsto questo punto che, difatti, è stato inserito solo qualche minuto fa,
tant’è che mi è arrivata una e-mail che, in verità, non sono riuscito nemmeno
ad aprire, perché mi è arrivata sul telefono.
Pertanto, l'ordine del giorno che mi ha fatto arrivare
via e-mail, è un ordine tardivo sotto il profilo del rispetto delle norme del
Regolamento che disciplina il funzionamento di questo Consiglio regionale.
Dice bene il collega Guccione: “attenzione, se voi
inserite oggi la proposta di legge, a me consigliere regionale impedite di
esercitare un diritto, una prerogativa e una facoltà qual è quella di
depositare un emendamento”.
Presidente, noi consiglieri, oggi – anzi, non oggi,
avremmo dovuto farlo entro il termine che lei avrebbe dovuto indicarci
nell'ordine del giorno – avremmo potuto depositare degli emendamenti e, in
questo caso, non lo possiamo fare; quindi, intanto, c'è una questione di
rispetto delle regole.
Seconda cosa – e chiudo, Presidente –: l'inversione
dell'ordine del giorno è davvero una cosa illogica, che io non riesco a
comprendere.
Con tutte le emergenze e le urgenze che ci possono
essere, discutiamo prima delle cose indicate nell'ordine del giorno.
Questa proposta di legge è prevista al quarto punto e
sarà discussa qualche minuto dopo. Non credo che per questo cadrà il mondo!
Rispettiamo le regole, Presidente! Rispettiamole! Grazie.
Prima di cedere la parola al collega Gallo, le ricordo
che, per motivi giustificati, lei era assente alla Conferenza dei capigruppo,
quindi, non può sapere quello che abbiamo stabilito.
Comunque, non è questo il problema. Le regole le abbiamo
stabilite insieme in Conferenza dei capigruppo; quindi, nessuna violazione
delle regole.
PITARO Francesco (Gruppo misto)
La violazione è un'altra, e la spiego, anche se l'ho già
spiegata. La violazione è la seguente: se lei nell’ordine del giorno non
inserisce il punto, io sono leso nelle mie facoltà.
Ha finito il suo intervento. Faccia parlare gli altri. Ha
chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri, credo che
l'ordine del giorno sarà tranquillamente esaurito, perché ci sarà una
discussione anche lunga sulla questione della scuola.
Su richiesta del Presidente della quarta Commissione, c'è
stata da parte del presidente Tallini la proposta – votata – d’inversione del
punto all'ordine del giorno.
Capisco la posizione del consigliere Pitaro
F., che è alla sua prima esperienza in Consiglio regionale, ma mi meraviglia
molto l’atteggiamento dei colleghi Guccione e Bevacqua che, su questa
questione, stanno alzando le barricate.
Nella passata Legislatura, ad esempio, era prassi
consolidata approvare le leggi in Commissione bilancio e catapultarle in
Consiglio regionale.
Peraltro, non viene leso alcun diritto dei consiglieri
regionali di presentare emendamenti. Assolutamente!
Il Regolamento, signor Presidente, prevede che, con la
votazione dei due terzi, qualsiasi progetto di legge possa essere ammesso
all'ordine del giorno.
L'esercizio di tale prerogativa lo abbiamo appena avuto
in Aula con le mozioni che sono state inserite.
A contrariis, il fatto
che una proposta di legge possa essere inserita all'ordine del giorno su
richiesta dei due terzi, significa che non viene eliminato o espropriato il
diritto dei consiglieri regionali di presentare emendamenti, che possono essere
presentati anche in Aula; peraltro, su proposte di legge che sono state
approvate in quarta Commissione, in Commissione bilancio e che, quindi, hanno
seguito il regolare iter.
Qui abbiamo assistito – e non mi meraviglierebbe molto
che consiglieri attenti come il consigliere Guccione e il consigliere Bevacqua,
nella passata Legislatura, non se ne fossero accorti – all'introduzione
all'ordine del giorno di proposte di legge che non erano passate nemmeno al vaglio
delle Commissioni competenti; per cui, non credo che ci si possa meravigliare
del fatto che una proposta di legge, che ha seguito il regolare iter – approvata in quarta Commissione,
credo anche l'unanimità, e in seconda Commissione, credo all’unanimità o in
assenza dei consiglieri di minoranza – oggi giunga in Aula – peraltro, come da
lei ricordato in qualità di capogruppo – a seguito di regolare accordo unanime
dei gruppi consiliari.
A tal proposito, collega Bevacqua, è vero quello che lei
dice in riferimento al diritto di ciascun consigliere, ma è anche vero che
esistono i gruppi consiliari, in un vincolo anche di rappresentanza da parte
del capogruppo; vale a dire che ogni singolo consigliere regionale, nel momento
in cui aderisce ad un gruppo ed elegge al suo interno un capogruppo, decide
anche di affidarsi ad un capogruppo che, naturalmente, deve relazionarsi con il
singolo consigliere; per cui, è quantomeno inusuale che un consigliere,
appartenente ad un gruppo, venga in Aula e dica una cosa diversa dal proprio
capogruppo.
So bene che lei, in maniera aperta e democratica, dà la
possibilità ai suoi colleghi di esprimersi anche in Aula, però esistono alcune
regole di prassi e di Regolamento.
Se il consigliere Pitaro non
conosce queste regole – che poi sono anche regole consolidate del Consiglio
regionale e anche del Parlamento –, Bevacqua e Guccione, che come me vengono da
lontano, credo che queste regole le conoscano fino in fondo.
Qui c'è stato un iter
seguito dalla proposta di legge: quarta Commissione, seconda Commissione;
regolare accordo in Conferenza dei capigruppo e, addirittura, una richiesta di
inversione dell'ordine del giorno, che è stata già votata.
Pertanto, chiedo che si proceda all'esame della proposta
di legge – non è uno scandalo! – e chiedo ai colleghi che su questo non si
alzino barricate, ma si proceda all'approvazione della norma, se il Consiglio
regionale deciderà di approvarla, per poi passare alla discussione sulla
scuola, che è una questione stringente che interessa tutti.
Presidente, non vorrei contraddire il collega Gallo – non
so se sia intervenuto in qualità di consigliere o di Assessore - però non credo
si tratti di una questione di lana caprina.
Il collega Guccione ha tutto il diritto di porre un
problema procedurale.
Io non ho posto un problema di questo tipo, ma bensì un
problema di merito, in quanto pensavamo che questa seduta di Consiglio
regionale potesse caratterizzarsi con un dibattito sulla scuola, che vorremo
fosse mantenuto, e non andare via dopo aver discusso la legge, ma rimanere in
Aula fino a mezzanotte, discutendo prima di ogni cosa il problema principale,
che è la scuola, per poi approvare gli altri punti all'ordine del giorno.
Ripeto, collega Gallo: è vero che noi eravamo abituati a
fare queste cose, ma la discussione sull’inserimento avveniva sempre alla fine
dell’ordine del giorno e non in anticipo, perché alcune regole vanno
preservate.
Non vedo perché stiamo perdendo tempo su questo tema,
quando poi l’inversione dell’ordine del giorno, caro collega, assessore Gallo,
richiede la presenza dei due terzi dell'Aula consiliare; non penso che oggi
abbiate 21 persone per poter votare l’inversione dell’ordine del giorno.
Adesso facciamo un po' di ordine. Sul problema politico è
intervenuto più volte il collega Bevacqua con una valutazione politica che
rispettiamo, ma che non può rappresentare un problema.
Pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine del
giorno.
Abbiamo parlato tutti e non è più consentito a nessuno di
esprimersi nel merito. Pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine del
giorno.
Chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale
e alla verifica del numero legale.
L’inversione dell’ordine del giorno è approvata.
Presidente, chiediamo la votazione per appello nominale.
Abbiamo già votato, collega Bevacqua.
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
Quale votazione?! Ci vogliono i due terzi. Chiediamo che
si proceda alla votazione per appello nominale, altrimenti abbandoneremo
l’Aula.
Abbiamo già votato e, in contrasto con quanto previsto
dal Regolamento interno del Consiglio regionale, ho dato la parola più volte agli
stessi consiglieri regionali: due volte al collega Pitaro,
due volte al collega Bevacqua e due volte al collega Guccione.
Abbandoniamo l’Aula per mancanza di democrazia!
Forse si sta cercando un alibi per andar via, perché non
si ha nulla da dire sul dibattito della scuola.
Questo è un altro argomento e stiamo perdendo solo tempo!
Consigliere Bevacqua, avremmo già introdotto il dibattito sulla scuola, se lei
non avesse posto un problema inutile. Chi ha voluto presentare gli emendamenti,
lo ha fatto nei termini.
I consiglieri regionali che hanno ritenuto di presentare
emendamenti, lo hanno fatto nei termini previsti, tant'è che sono già
all'ordine del giorno e li discuteremo nel momento in cui tratteremo la legge
sull'adeguamento sismico.
Passiamo, quindi, alla proposta di legge numero 22/11^ di
iniziativa della Giunta regionale, recante: “Procedure per la denuncia, il
deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la
pianificazione territoriale in prospettiva sismica. Abrogazione della legge
regionale 31 dicembre 2015, numero 37”.
Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione
del provvedimento. Prego, consigliere Caputo.
Grazie, Presidente. Dispiace assistere a queste scene. Nel 2020, il Consiglio regionale della Calabria si presenta così ai calabresi in un momento difficile. Questo mi dispiace!
Volevo ricordare al consigliere Bevacqua che questa legge
era inserita all'ordine del giorno due mesi fa, nella seduta di Consiglio
regionale di luglio.
Poi è stata inviata in Commissione per gli
approfondimenti che conosciamo e oggi riapproda in Aula; quindi, non è la prima
volta che il consigliere Bevacqua la vede.
Detto ciò, passiamo subito alla presentazione del disegno
di legge in oggetto che, sostanzialmente, scaturisce dall'esigenza di
revisionare la legge regionale numero 37 del 31 dicembre 2015, al fine di
recepire le disposizioni del decreto legge numero 32 del 18 aprile 2019,
recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti
pubblici per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di
rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, detto
“Sblocca cantieri”.
Ai fini dell’applicazione delle disposizioni, gli
interventi edilizi si considerano suddivisi nelle seguenti categorie: rilevanti
nei riguardi della pubblica incolumità; di minore rilevanza, sempre nei
riguardi della pubblica incolumità, e privi di rilevanza nei riguardi della
pubblica incolumità.
Le classificazioni sopra riportate determinano una
diversa istruttoria del progetto.
Le Regioni, quindi, ai sensi del medesimo comma 2
dell’articolo 94 bis del Decreto del
Presidente della Repubblica numero 380/2001 e sulla base delle Linee guida
approvate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, adottano
specifiche elencazioni di adeguamento per l'individuazione degli interventi
ricadenti nelle fattispecie.
La Regione Calabria ha intenzione di dotarsi delle
specifiche elencazioni approvandole con un successivo Regolamento di
attuazione.
È necessario, inoltre, dare corso a quanto previsto
dall'articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 380/2001 che
stabilisce che i Comuni, nell'ambito della propria autonomia organizzativa,
costituiscano l'ufficio denominato “Sportello unico per l'edilizia”, detto
“Sua”.
Quindi, si propone l'abrogazione della legge regionale
numero 37/2015 e la nuova formulazione, recante: “Procedure per la denuncia, il
deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturare per la
pianificazione territoriale in prospettiva sismica”.
A seguito dell'approvazione della presente proposta di
legge da parte del Consiglio regionale, viene demandata alla Giunta regionale
l’approvazione del relativo Regolamento applicativo degli specifici elenchi per
l'individuazione.
Questa legge, come ha precisato anche lei, è passata al
vaglio della quarta Commissione, dove abbiamo approfondito gli emendamenti che,
in 3 casi, sono stati ritirati per essere ripresentati oggi.
Si tratta soltanto di correzioni che ci ha fatto notare
il Settore assistenza giuridica – che ringrazio – affinché la legge potesse
proseguire il suo iter. Grazie.
Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.
Articolo 1
(È
approvato)
Articolo 2
(È
approvato)
All’articolo 3 è pervenuto un emendamento, protocollo
numero 19292/A01, a firma dei consiglieri Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.
Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione.
Prego, consigliere Caputo, può illustrare l’emendamento.
Grazie,
Presidente. Si tratta di un emendamento all'articolo 3,
comma 4.
Sostanzialmente, su
suggerimento del Settore assistenza giuridica, sono state apportate delle
modifiche, cioè il comma 4 è sostituito dal seguente – lo leggo letteralmente,
così da evitare equivoci –: “gli interventi privi di rilevanza nei riguardi
della pubblica incolumità di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 94 bis del DPR numero 380/2001, come
dettagliati nell'elencazione di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, ai
sensi dell'articolo 93 in deroga al comma 1 dell'articolo 94 del DPR numero
380/2001, al preavviso scritto allo Sportello unico dell'edilizia, con
contestuale deposito del progetto secondo le modalità definite dal Regolamento
di attuazione della presente legge.
Restano ferme le
procedure di cui agli articoli 65 e 67, comma 1, del DPR numero 380/2001.
Pongo in votazione
l’emendamento, protocollo numero 19292/A01, all'articolo 3 che è approvato e l’articolo 3.
Articolo
3
(È
approvato per come emendato)
All’articolo 4 è
pervenuto l'emendamento protocollo numero 19292/A02, a firma dei consiglieri
Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.
Pongo in votazione
l'emendamento, che è approvato.
Pongo in votazione
l'articolo 4.
Articolo
4
(È
approvato per come emendato)
All’articolo 5 è
pervenuto un emendamento protocollo numero 19292/A03, a firma dei consiglieri
Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.
Pongo in votazione
l'emendamento, che è approvato.
Pongo in votazione
l'articolo 5.
Articolo
5
(È
approvato per come emendato)
Articolo
6
(È
approvato)
Articolo
7
(È
approvato)
Articolo
8
(È
approvato)
Articolo
9
(È
approvato)
Articolo
10
(È
approvato)
Articolo
11
(È
approvato)
Articolo
12
(È
approvato)
Articolo
13
(È
approvato)
Articolo
14
(È
approvato)
Articolo
15
(È
approvato)
Articolo
16
(È
approvato)
Articolo
17
(È
approvato)
Articolo
18
(È
approvato)
Pongo in votazione il
provvedimento nel suo complesso per come emendato, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
(È riportato in Allegati)
Prima di procedere al
punto successivo e alla relazione dell’assessore, su proposta del collega
Sinibaldo Esposito, votiamo l'inserimento della mozione relativa all'inizio
dell'anno scolastico, presentata dai colleghi De Caprio ed Esposito.
La mozione è inserita.
Il secondo punto
all'ordine del giorno riguarda il dibatto sull'avvio del nuovo anno scolastico.
Cedo la parola all'assessore Savaglio.
Grazie, presidente
Tallini. Ringrazio le signore ed i signori consiglieri per essere qui.
Mi dispiace che ci sia
stata questa brutta discussione. Io sarei stata felicissima di parlare con il
consigliere Bevacqua e di sentire le sue eventuali repliche.
Questo punto è stato
sollevato proprio da lui e noi abbiamo lavorato per documentare quello che è
stato fatto in questi mesi con questo scritto che spero avrà occasione di
leggere e sul quale, magari, esprimere qualsiasi tipo di critica.
Noi attraverso i vostri appunti,
le vostre note noi possiamo crescere e fare quello che serve per la scuola in
Calabria. Comunque grazie per essere qui, per avermi dato l'opportunità di
raccontarvi che cosa è successo in questi mesi. Io sono arrivata come assessora
nel mese di marzo, anzi febbraio, a marzo è partito il lockdown in tutta Italia incluse
le scuole. Essendo una docente universitaria ho capito subito che c'era una
situazione veramente estrema, ho intuito subito qual’ era l'emergenza: iniziare
con la didattica on-line prima possibile.
Ho iniziato una settimana
prima dell'inizio ufficiale dei corsi universitari e da subito ho capito che
nelle scuole c'era un grande ritardo dal punto di vista della preparazione
degli insegnanti, anche dei ragazzi, degli studenti, a seguire, da subito,
questa didattica on line.
Ho detto: “Facciamo un
annuncio pubblico per dare delle direttive di sostanza e cioè, per esempio,
smetterla di dare il materiale scolastico con WhatsApp, oppure costringere gli
studenti a stampare le lezioni”. Non tutti gli studenti si possono permettere
un computer o una stampante. Questo avveniva già nel mese di marzo quando ho
parlato direttamente con gli studenti e lì ho anche capito che c'era un ritardo
da parte del Governo. La ministra Azzolina ha fatto il suo primo annuncio
pubblico qualche giorno dopo il mio, dicendo cose veramente poco concrete:
“Impegnatevi, ne usciremo”. Questo nel mese di marzo. In realtà, poi, la povera
Ministra si è resa conto che la situazione era veramente drammatica. Ha
iniziato a carburare con ritardo, adesso sta rispondendo con delle manovre di
sostanza veramente importanti. Comunque noi ce ne stiamo occupando con
continuità da quando è iniziata l’emergenza, soprattutto riguardo la questione
della didattica a distanza. Abbiamo capito che ci sono dei forti ritardi da
questo punto di vista, l'accesso alla rete che è garantito per Costituzione non
è effettivamente vero per tutti i ragazzi e le ragazze in Italia e più si
scende a sud più questo ritardo è grave.
Il Covid-19 ha colto tutti
impreparati, ma ci ha dato e ci sta dando una grandissima opportunità per
ammodernare il sistema scolastico in Italia e in particolare nella regione
Calabria.
Ho fatto tantissime
interviste, sollecitando gli insegnanti a impegnarsi, ho ascoltato tantissimi
insegnanti in scuole diverse, in situazioni che uno non si aspetta, con scuole
di primo ordine che non stanno facendo ancora la didattica a distanza, ma anche
in scuole del Nord. Situazioni veramente varie, una situazione totalmente
distribuita, non necessariamente per questioni di appartenenza sociale o
geografica. Abbiamo capito che c'erano dei forti ritardi da questo punto di
vista e la cosa più grave è che i bambini ne stavano soffrendo, i bambini, gli
studenti. Gli studenti più grandi sono più preparati, ma, soprattutto i bambini
hanno subito un danno psicologico importante, per loro è stato un trauma, come
se fosse una guerra, stare chiusi in casa per mesi e non vedere i propri
compagni. Magari i ragazzi delle ultime classi avevano la coscienza che non
avrebbero più potuto riabbracciare e giocare con i propri compagni, è stata una
cosa veramente drammatica.
Comunque ho iniziato il mio
incarico con questa emergenza, non è semplice, anche per voi che avete iniziato
in mezzo a questa emergenza, per tutti quelli che hanno iniziato ad avere un
ruolo istituzionale importante, trovarsi ad affrontare questa emergenza non è
stata una grande fortuna.
Però una fortuna c'è stata e
cioè la possibilità, adesso, di seguire on-line le conferenze con le Regioni,
senza fare, ogni volta, questi viaggi a Roma; ci è stata data la possibilità di
partecipare costantemente a queste conferenze. Sono state conferenze fatte
tutte le settimane, con tutti gli Assessori regionali. Io sono nuova e non
capivo esattamente quale fosse il contesto, molti di questi Assessore si
conoscevano già, io che ero nuova, con i miei collaboratori che hanno
partecipato insieme a me, ho percepito che la Calabria era assente a queste
conferenze perché quando facevamo le nostre proposte era come se non si
percepisse la presenza della Calabria.
Alcune proposte che abbiamo
fatto sono state accolte e sono state accreditate da altre Regioni, dicevano:
“Come forse ha detto l’Assessore Puglia, o l’Assessore Campania, Sicilia”. No!
È stata la Calabria che ha parlato, abbiamo ripetuto più di una volta. Questo
sentire, in qualche modo, che la Calabria è una regione dimenticata per noi è
una sofferenza, ma è così, è un pochino dimenticata.
L’opportunità di aver
partecipato a tutte le conferenze con le Regioni ci ha dato la possibilità di
far sentire la nostra voce, di fare le nostre proposte dimostrando che la
Calabria esiste.
Abbiamo anche incontrato la
ministra Azzolina che, ripeto, è partita molto lentamente ma ha guadagnato
terreno con il passare delle settimane, dei mesi e, quindi, abbiamo anche avuto
l'occasione di incontrarla; era il mese di luglio, quando è venuta a Catanzaro
Lido all’ufficio scolastico regionale. L'abbiamo incontrata personalmente
insieme a tutti i rappresentanti delle scuole, sindacati, sindaci, Presidente
della Provincia.
Quindi, abbiamo potuto
continuare il dibattito sul fatto che una criticità forte, avvertita nel corso
di tutte queste conferenze, era che il Ministero dell'Istruzione non avesse
veramente presente la gravità della situazione e ci sono stati diversi
assessori che hanno avuto reazioni fortissime contro la Ministra, dicendo “Voi
non ascoltate, non sentite le nostre motivazioni, vi stiamo chiedendo delle
cose concrete sulla scuola”. La loro risposta è stata all'inizio molto blanda,
molto generica, degna di una situazione normale, non esattamente di una
emergenza come quella che stiamo vivendo. È stato un inizio abbastanza lento e
però sapete tutti il problema del ritardo che c'è in Calabria sul digitale e
come Regione abbiamo risposto con un bando di più di 5.000.000 euro, 5.300.000
euro, per riempire il gap, la distanza tra le persone che non hanno accesso
alla rete e chi ce l'ha.
In questo modo siamo riusciti
ad offrire il mezzo, un tablet, un computer oppure
semplicemente la rete per chi ha bisogno di seguire le lezioni da casa. Quindi
il bando l'abbiamo pensato in aprile con tantissimi ritardi, io speravo che
uscisse subito questo accesso ai fondi per i ragazzi, speravo che arrivassero
nelle scuole prima della fine dell'anno scolastico, invece no. Comunque
saranno, se non un aiuto, utili anche per il nuovo anno scolastico perché
potrebbe essere che, ancora una volta, si partirà, eventualmente, in una
situazione di didattica a distanza mista alla didattica in presenza.
Da subito abbiamo iniziato a
dialogare con l'ufficio scolastico regionale che sta facendo un lavoro enorme
per assicurare l'apertura delle scuole per il 24 settembre. Ho parlato poco fa
con il direttore dell'ufficio scolastico regionale, ero al telefono prima, sto
chiedendo come sono con gli spazi, leggiamo notizie sui giornali, ci chiedono
il rinvio dell'apertura, che cosa succede. Maria Rita Calvosa
mi ha detto: “Noi dovremmo essere, noi stiamo cercando di essere pronti per il
24, stiamo lavorando tantissimo giorno e notte”. L’ANCI ci sta aiutando e noi
le stiamo vicino con tutti i mezzi possibili perché sappiamo benissimo che
questo è un momento delicatissimo.
La Calabria è una delle
regioni che aprirà in ritardo rispetto al resto d'Italia, 14 regioni hanno
aperto questa settimana. Ci si dice che il dialogo con l'ufficio scolastico regionale
è una novità per la Regione, noi dialoghiamo non tutte le settimane, ma,
insomma, nei momenti caldi ci siamo sentiti spessissimo ed è stato estremamente
utile.
Quando l'anno scolastico, a
giugno, si è chiuso abbiamo iniziato subito a pensare all'apertura per il nuovo
anno e subito abbiamo iniziato ad organizzare dei tavoli tecnici in presenza e
anche degli incontri a distanza inerenti, per esempio, alle situazioni che
riguardano le disabilità e quindi abbiamo pensato di nuovo, immediatamente, alla
riapertura in presenza perché le famiglie lo vogliono, lo chiedono i bambini,
ne hanno bisogno anche i ragazzi e gli studenti più grandi.
Il consigliere Anastasi è un
insegnante, probabilmente lo sa meglio di tutti gli altri quanto sia importante
la presenza dei ragazzi a scuola, io lo so perché ho fatto un corso
universitario a distanza, è difficile, non si trasmettono le stesse cose, gli
studenti hanno difficoltà a seguire.
L'abbiamo fatto per una
questione di sopravvivenza per non far perdere tempo a questi studenti, tutti
vogliamo iniziare dal vivo, ma bisogna farlo in completa sicurezza e quindi
questo è quello che stiamo cercando di fare, che l’ufficio scolastico regionale
sta cercando di ottenere.
Abbiamo organizzato questi
tavoli tecnici alla Regione, abbiamo incontrato i sindaci, i sindacati, i
Presidenti della Provincia, abbiamo discusso per ore, litigato per ore, ci
siamo conosciuti, ci siamo odiati, adesso ci vogliamo quasi bene, ci
riconosciamo per strada. Sono venute spesso le stesse persone vuol dire che si
percepisce il fatto che questo problema, adesso, è diventato un problema
chiave, non è un problema della Calabria, dell’Italia, è un problema mondiale
quello dell’apertura delle scuole in presenza e in sicurezza. Adesso sappiamo
che questi ragazzi non possono essere abbandonati, c'è il pericolo della
dispersione scolastica, lo sento anche con gli studenti universitari perché
domani avrei dovuto fare esami e non c'è nessuno che vuole fare l'esame e mi
chiedo il perché, forse si sentono abbandonati.
Questo non deve succedere, i
ragazzi devono sentire che noi siamo con loro perché loro stanno, in questo
momento, soffrendo una grande crisi che li segnerà, probabilmente, per tutta la
vita.
La realtà è molto più
complessa di quello che uno immagina, la realtà è ancora più difficile andando
dal nord verso il sud, gli spazi non esistono, oppure esistono ma non sono
sufficienti, non ci sono i trasporti, le barriere architettoniche per i
disabili persistono, ci sono carenze di ogni tipo. Questa è la normale
situazione, non ci voleva il Covid-19 per dircelo, forse, adesso, ci dà
l'opportunità, in qualche modo, di affrontarli questi problemi, in qualche modo
di risolverli, se non altro di affrontarli, se non altro di conoscerli, se non
altro di pensare a trovare delle soluzioni prima possibile. Per esempio durante
le nostre conferenze abbiamo chiesto lo stop al dimensionamento scolastico. Voi
sapete che ci sono tantissime scuole, soprattutto per una regione come la
Calabria che ha una situazione geografica in cui ci sono tantissimi paesi
distribuiti nel territorio, dove ci sono pochi bambini perché la natività sta
diminuendo, dove ci sono tantissimi plessi che hanno pochi studenti. Abbiamo
chiesto, questo è vero in tutta Italia, di bloccare il dimensionamento
scolastico, chiudere le scuole e dare le reggenze, invece di avere nelle scuole
i dirigenti scolastici. È una cosa che viene fatta ogni anno, ma adesso che c'è
il Covid-19, adesso che è necessario il distanziamento, chiudere le scuole è
un'operazione non molto furba. Bisogna fermarla questa chiusura delle scuole,
in questo momento non possiamo permettercelo, dobbiamo assicurare il
distanziamento fisico tra i ragazzi e non creare quindi - sono termini che sto
imparando adesso - classi pollaio. Quelle classi dove ci sono troppi studenti
adesso non si possono più fare. È una richiesta che abbiamo avanzato nelle
nostre conferenze con le Regioni in cui, ogni volta, abbiamo chiaramente
ribadito che, almeno in questo momento, siamo contro il dimensionamento scolastico.
Abbiamo avuto il 26 agosto un
incontro, per via telematica, con il ministro degli affari regionali Boccia,
dell'Istruzione Azzolina, della salute Speranza e con il ministro dei trasporti
De Micheli per affrontare tutto quello che riguarda la scuola cioè salute,
trasporti, istruzione. Il ministro Boccia era quello che organizzava la
conferenza, erano presenti una sessantina di persone tra cui chiaramente tutti
gli assessori e abbiamo visto, finalmente, che il Governo ha reagito alla
richiesta degli assessori regionali con delle misure abbastanza importanti. La
ministra Azzolina ha annunciato più di 70 mila nuove assunzioni del personale
dell’organico per la didattica e del personale ATA; questa è stata una misura
veramente importante perché cose di questo tipo non si vedevano da parecchi
anni. Abbiamo parlato dei banchi, la famosa storia dei banchi. Ho sentito dire
alla Ministra, credo De Micheli, che i banchi
saranno forniti a tutte le scuole per la fine di ottobre, che è un po’ tardi.
Onestamente, mi sono chiesta: “Come mai questa reazione così tardiva?”.
La Calabria sarà, sicuramente, una delle ultime regioni ad essere
provvista dei banchi monoposto perché è stata la regione che, finora, ha avuto
meno contagi e, chiaramente, per i banchi le regioni del Nord avranno la
priorità.
Da una parte è, sicuramente, una fortuna che siamo stati colpiti poco dal
virus, dall’altra dobbiamo, per forza, attenerci a queste regole. Le priorità
sui banchi sono in altre regioni; si tratterà di produrre milioni di banchi in
poco tempo.
Il problema dei trasporti è, invece, un problema
più serio e la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti De Micheli ha
annunciato lo stanziamento di 200 milioni di euro per il trasporto pubblico
locale ed anche bandi veloci per l’acquisto di nuovi mezzi da chiudere in poco
tempo, in un paio di settimane, ed aperti ai privati.
Gli spazi sui mezzi di trasporto sono
importanti: è lì che il virus si può trasmettere perché i ragazzi possono
rimanere in contatto in spazi piccoli per più di 15 minuti.
Questa è una questione veramente centrale
della quale abbiamo parlato anche in questi Tavoli organizzati negli uffici
della Regione insieme all’assessore regionale ai trasporti, Mimma Catalfamo, anche lei presente insieme a me.
Questi Tavoli tecnici sono stati estremamente
utili e, quindi, spero che, se dovesse essere necessario, ci sia la possibilità
di continuare a farli nel futuro.
In questi Tavoli, abbiamo anche incontrato il
dottor Belcastro ed i rappresentanti della Protezione civile che hanno
annunciato, per la fine di agosto, l’avvio dei test sierologici per il
personale scolastico e per gli insegnanti. In questo caso c’è stata un po’ di
confusione e, quindi, ci siamo impegnati a fare chiarezza con degli annunci
chiari su cosa fare per sottoporsi al test sierologico. Tanti insegnanti non
sapevano a chi rivolgersi laddove i medici di famiglia avessero detto: “Noi non
lo facciamo, non abbiamo ricevuto indicazioni o altro”.
Adesso sanno come sottoporsi e, considerato
che il test è volontario, ho incoraggiato in diverse occasioni a farlo per la
propria sicurezza e per quella degli studenti. Si tratta di un test facile ed è
molto informativo: accerta se siete positivi, se siete stati positivi negli
ultimi tempi oppure, insomma, se non lo siete ed è sicuro al 96 per cento.
In questi Tavoli tecnici, l’Ufficio
Scolastico Regionale (USR) è sempre stato presente e si è impegnato, sin
dall’inizio, a fare il monitoraggio per recuperare gli spazi che è il tema
centrale.
Chiaramente, all’inizio, gli spazi non erano
presenti in tantissime situazioni: ci sono delle scuole sovraffollate ed altre,
invece, vuote con degli spazi disponibili, quali laboratori che non vengono
utilizzati e che potrebbero essere occupati da studenti.
In Calabria ci sono circa 270 mila studenti:
fino a qualche settimana fa gli spazi venivano ricercati per circa 10 mila
studenti; questo numero è andato via via diminuendo.
Il monitoraggio doveva continuare ad essere
fatto: ad oggi, – questo ha detto il direttore dell’USR, Maria Rita Calvosa – sembra che gli spazi siano stati trovati per
tutti gli studenti e, quindi, il 24 settembre la scuola dovrebbe essere pronta
a riaprire.
Questa – ripeto – è una notizia che ho
sentito da lei.
Quindi, complimenti a tutte le persone che si
sono impegnate da questo punto di vista per raggiungere questo importante
obiettivo.
La decisione di riaprire le scuole il 24
settembre è stata presa insieme alla presidente Jole
Santelli: aprire il 24 settembre vuol dire 10 giorni dopo l’apertura delle
scuole nella maggior parte delle regioni italiane.
Molte regioni del Sud Italia hanno deciso di
rimandare: la Calabria riaprirà il 24 settembre semplicemente perché il 20 e 21
ci saranno le elezioni amministrative in diversi Comuni ed anche il referendum.
Aprire le scuole, risanare, richiuderle per fare le elezioni e, poi, risanarle
nuovamente sarebbe stata un’operazione importante che si poteva evitare
direttamente prendendo altri 10 giorni di tempo e riaprendo per il 24.
Questo anche per rispondere alle sollecitazioni
di diversi grandi Comuni che hanno, appunto, il problema di trovare gli spazi.
Ci siamo impegnati – questo è un decreto recente che verrà sottoposto
alla Giunta la prossima settimana – per trovare risorse per il diritto allo
studio per le famiglie in difficoltà. Sono stati trovati 6 milioni e mezzo di
euro – cioè un incremento di 2 milioni di euro rispetto a quello che è stato
fatto in passato – che dovrebbero essere in grado di fornire le cose essenziali
per il diritto allo studio cioè le mense, i trasporti, i convitti, le borse di
studio.
Questa è anche una manovra importante della quale sono veramente
contenta.
Un altro argomento centrale è stato, poi, quello della disabilità.
Sappiamo benissimo che i ragazzi disabili soffrono in ogni caso anche in una
situazione normale, ma soffrono ancora di più in questa emergenza sanitaria da
Covid-19.
Lo avrete sentito dire in tantissime
occasioni – sicuramente l’avrete letto e guardato in servizi televisivi – che i
disabili sono le persone che soffrono di più. Ce ne siamo occupati incontrando
diverse associazioni ed anche, in questi mesi, la presidente
della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che è
l’associazione più importante in Calabria che riunisce oltre 40 associazioni
che si occupano di disabili.
Stiamo anche pensando di organizzare un
laboratorio permanente che si occuperà dell’autismo. L’autismo è una disabilità
abbastanza importante che colpisce più dell’1 per cento degli studenti in
Calabria ed è in crescita, semplicemente perché è una disabilità difficile da
riconoscere e diagnosticare.
Parleremo più approfonditamente di autismo
presto durante questi incontri con le associazioni che se ne occupano.
Abbiamo anche incontrato il Presidente di una
associazione degli insegnanti di sostegno ed imparato tantissimo di questa
problematica e del ritardo esistente in tutta Italia.
I ragazzi con disabilità in Italia sono quasi
270 mila e sono soltanto 20 mila le cattedre ricoperte da insegnanti di
sostegno specializzati.
Gli insegnanti di sostegno fanno un percorso
formativo molto importante e professionalizzante. Fare l’insegnante di sostegno
è veramente difficile, quindi, abbiamo avuto l’occasione di conoscere questi
numeri ed il ritardo esistente in tutta Italia che – badate bene – è uno dei
Paesi avanzati da questo punto di vista.
La disabilità in Italia è seguita da
parecchio tempo, però mancano i numeri, gli insegnanti specializzati ed in più
non sono insegnanti di ruolo: i ragazzi con disabilità sono costretti a
cambiare insegnante ogni anno e questo è un danno che si fa ai ragazzi perché è
superfluo dire che cosa significa cambiare l’insegnante in generale ma, ancora
di più, per i ragazzi disabili.
Abbiamo conosciuto queste situazioni per le
quali possiamo fare poco tranne che ascoltare e cercare di trovare delle
soluzioni: su 80 mila cattedre necessarie per il sostegno sono solamente 20
mila gli insegnanti di sostegno certificati che, effettivamente, possono
lavorare con i ragazzi.
Quindi, c’è una carenza tremenda ed è una
situazione veramente difficile. Sicuramente ne state sentendo parlare in TV,
alla radio, sui giornali e, quindi, abbiamo promesso di continuare a parlare di
queste problematiche, di cercare di seguirle, di avere un’attenzione
particolare e, insieme agli altri colleghi della Giunta, fare il possibile per
dare a questi ragazzi disabili, se non altro, la possibilità di raggiungere le
scuole cioè affrontare il problema delle barriere architettoniche o qualsiasi
altro tipo di barriere.
Adesso – ho quasi terminato l’intervento –
sta arrivando un aiuto sostanziale dall’Europa con il Recovery Fund e abbiamo preparato delle schede per fare delle proposte su
come utilizzare questi fondi.
Per il settore scuola ne abbiamo preparate
quattro: una scheda riguarda la didattica a distanza con delle piattaforme per
l’apprendimento, chiaramente, non solamente per gli studenti, ma anche per gli
insegnanti. Ci sono tantissimi insegnanti che non sono preparati alla didattica
a distanza, che non l’hanno fatta quasi per niente e, se dovesse riprendere,
abbiamo proposto di fornire un aiuto da professionisti anche universitari che
saranno in grado di aiutare, di preparare e formare gli insegnanti.
Abbiamo preparato una scheda sulla formazione
per il sostegno ai ragazzi autistici, poi un’altra che riguarda le borse di
studio perché quelle che ci possiamo permettere in Calabria coprono le famiglie
con un reddito bassissimo, troppo basso.
Dobbiamo alzare questa soglia di reddito e
dare la possibilità agli studenti con un reddito che, dalle nostre parti,
sarebbe considerato medio, ma che, comunque, spesso risulta insufficiente per
le famiglie con più figli.
Quindi – ripeto – occorre alzare la soglia
del reddito delle famiglie per consentire l’accesso alle borse di studio.
Poi, dobbiamo occuparci del trasporto
pubblico urbano e degli scuolabus perché, in particolare, questi ultimi
costituiscono una nota dolente della Calabria: se ne vedono in giro pochissimi
e spesso sono vecchi, inadeguati per la disabilità e sono mezzi che inquinano.
Sicuramente – mi avvio alla conclusione – ho
dimenticato qualcosa e di questo mi scuso, ma stiamo, veramente, lavorando al
massimo per dare delle risposte.
Il Covid-19 è stata una tragedia, ma ci ha
anche offerto grandissime opportunità per fare le cose meglio, più rapidamente
ed in maniera più moderna possibile e svecchiare. Qualcosa di buono il Covid-19
ce lo lascerà e di questo dobbiamo essere, in qualche modo, contenti.
Ricordo – lo sto ripetendo dal 19 marzo, da
quando ho iniziato ad occuparmi di questa emergenza – che la cosa più
importante è collaborare perché il fine ultimo è quello di raggiungere gli
studenti – i ragazzi e le ragazze che studiano – che rappresentano il futuro di
questa regione.
Abbiamo bisogno di seguirli, di non farli
sentire abbandonati e di garantirgli il diritto principale degli esseri umani,
il diritto allo studio, senza il quale avremo un futuro sempre peggiore.
Quindi, ringrazio tutte le persone con cui ho
lavorato, con cui mi sono confrontata e con cui ho litigato. Sono orgogliosa di
tutto il lavoro che è stato fatto dall’Ufficio scolastico regionale, sono
orgogliosa dei miei collaboratori che mi hanno dato un grandissimo aiuto da
questo punto di vista e sarò felice di accogliere tutte le proposte che vengono
dalla maggioranza o dalla minoranza per fare le cose in maniera migliore perché
– ricordate – i giovani sono il futuro di questa regione.
Loro possono cambiarla questa regione, noi un
po’ meno perché siamo un po’ più ingessati.
La cosa importante per chi ha figli è far
sentire che loro non sono abbandonati. I ragazzi non possono essere
abbandonati: lo so benissimo che anche per le famiglie avere i ragazzi a casa
tutto il giorno non è stato semplice però pensate che, comunque, loro hanno
meno voce rispetto a voi e che, quindi, bisogna prima di tutto pensare ai
ragazzi ed al loro futuro.
Grazie. Buon lavoro a tutti, buona fortuna e
buona salute a tutti.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Di
Natale. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi consiglieri,
faccio intanto una premessa che ritengo doverosa da parte del gruppo di “Io
resto in Calabria”. Siamo rimasti in Aula perché riteniamo, responsabilmente,
che sui temi di interesse generale, quale è il tema della scuola, la politica
debba cedere il passo rispetto ad un interesse generale. Anche perché dai
banchi dell'opposizione deve necessariamente crescere e nascere non solo
l'opposizione, ma anche la proposta politica e da qua a breve dirò alcune cose.
Il nostro è un atto responsabile, volevamo
sentire la relazione dell’assessore e dirò alcune cose rispetto a quanto
ascoltato, questo è l'atteggiamento di chi crede che in Calabria bisogna
voltare davvero pagina. Nel senso che l'immagine dell'Assemblea, del Consiglio
regionale, deve essere preservata, perché questo deve essere il luogo di
discussione dei problemi della nostra regione pur da posizioni opposte,
diametralmente opposte, contrastanti, divergenti. Rispetto a questa
considerazione di carattere politico, non me ne voglia l'assessore che ho
ascoltato con attenzione, però in un momento importante in cui il dibattito del
nostro Paese è focalizzato sulla questione della scuola, sulla ripartenza,
sulla sicurezza dei nostri ragazzi, su quanto è stato fatto, io ho ascoltato
una relazione monca. Una relazione che, da un punto di vista
dell’implementazione dei servizi, dell'impronta che la Regione doveva dare
rispetto all'avvio dell'anno scolastico, dice davvero poco. Assessore, c'è
davvero poco, perché lei ha parlato, più che altro, del lavoro fatto da un
punto di vista della burocrazia della Regione Calabria. Ha parlato di
conferenze, ha parlato di incontri al Governo, ma qui dobbiamo parlare, non
dobbiamo fare una gara per comprendere chi ha le responsabilità. Lei parla
delle responsabilità del ministro Azzolina, riferendosi ad alcune questioni
sulla Calabria, ma in questo momento l'assessore alla cultura e alla pubblica
istruzione della Calabria è lei, non è Azzolina, Azzolina è il Ministro, lei si
deve assumere le responsabilità di quelle che sono le scelte che la Regione fa
in una direzione importante.
Non è una polemica, ci mancherebbe altro, ma
una considerazione di natura politica ad alta voce. Lei sa bene che io la
rispetto.
Così come mi aspettavo di conoscere quali
misure serie, concrete, ha messo in campo la Regione Calabria rispetto
all’emergenza mondiale che è il Covid-19.
Abbiamo una questione che non riguarda solo i
nostri ragazzi che devono andare a scuola, ma che riguarda le nostre famiglie,
gli insegnanti. Si è parlato prima degli insegnanti, ma noi non possiamo fare
orecchie da mercante rispetto agli allarmi lanciati dai sindacati quando
parlano dei precari, quando denunciano il mancato rispetto delle regole
fondamentali per la ripresa delle lezioni, delle esclusioni di alcuni validi
professionisti nelle scuole, del mancato rispetto delle regole
nell’organizzazione del personale docente.
Non possiamo fare orecchie da mercante, così
come non possiamo fare orecchie da mercante e non possiamo sottacere la grande
preoccupazione che abbiamo in Calabria perché non abbiamo le strutture, perché
non siamo pronti ad affrontare delle emergenze di notevole evidenza, perché non
abbiamo anche gli strumenti, perché nel Paese c’è una profonda divisione tra
Nord e Sud.
Rispetto a queste cose, noi non abbiamo
ascoltato nulla. Rispetto a quelle che sono le iniziative che la Regione
Calabria può e deve mettere in campo, nella sua proposta politica, manca la
proposta, manca l’iniziativa.
Rispetto al principio di garantire la
sicurezza abbiamo discusso in quest'Aula, abbiamo presentato mozioni, abbiamo
fatto discussioni, abbiamo detto anzitempo: “attenzione, per l’inizio dell'anno
scolastico, dobbiamo farci trovare pronti anche per fornire assistenza alle
nostre famiglie, agli studenti, ai dirigenti scolastici”.
Vado alla proposta, a quello che ritengo
dover affrontare e dire in quest’Aula, ecco la ragione della nostra presenza.
I nostri docenti, i nostri genitori, i nonni,
il mondo che abbraccia la scuola, è preoccupato per che cosa? Prima l'assessore
ha detto che, addirittura, è una questione positiva la ripartenza della scuola
il 24, così non è, lo sappiamo tutti. I dirigenti scolastici sono in forte
difficoltà, Presidente, perché c'è stata un’ordinanza che chiude le scuole - mi
riferisco quindi alla sensibilità di tutti i colleghi - dal 18 al 22 compresi.
In tutti i Comuni c'è il referendum, in grandi Comuni della Calabria ci sono le
elezioni amministrative e c'è solo un giorno, il 23, per procedere
all'adeguamento ed alla sanificazione dei locali. Non basta! I nostri operatori
scolastici sono in panne.
Ecco perché il Consiglio regionale oggi deve
fare una forte presa di posizione, deve dare un impulso. Io ritengo che bisogna
posticipare l'inizio dell'anno scolastico, assessore, non è possibile iniziare
il 24 in queste condizioni, dando agli operatori scolastici un solo giorno, dal
18 al 22 ripeto sono chiusi, hanno solo il 23 per sanificare, per riorganizzare
gli spazi. È stata una scelta scellerata, forse, il far coincidere le elezioni
referendarie, le elezioni amministrative, con l'inizio dell'anno scolastico e
non possiamo fare orecchie da mercante. Ecco perché, Presidente, ho
protocollato, prima dell'inizio del dei lavori del Consiglio, una proposta per
dire valutiamo di posticipare a lunedì 28 la data d’inizio dell'anno scolastico
in Calabria per dare ancora più giorni, sono 4 giorni in più, per organizzare
l'avvio in sicurezza dei locali, con la possibilità per gli operatori
scolastici di avere più tempo per organizzarsi. Non è solo un grido dai banchi
dell'opposizione, sarà arrivato anche dai consiglieri di maggioranza, è una
necessità che ormai avvertiamo tutti.
Per cui, Presidente, concludo, intanto,
consegnando all'Ufficio della Presidenza quanto già protocollato, vale a dire
la richiesta di proroga dell'inizio dell'anno scolastico a lunedì 28. Sono
sicuro che non è una proposta che viene solo dalla minoranza.
Qui c'è anche questo, il dover
necessariamente prendersi il titolo di una cosa.
Questa, secondo me, è una valutazione che
dovremmo fare con grande senso di maturità e mi rivolgo anche a lei, assessore,
che saprà certamente più di me le difficoltà che hanno i nostri operatori
scolastici.
Presidente, prima di finire, se è possibile,
ho visto questa proposta, non conosco il contenuto della proposta del
consigliere De Caprio, ma se è simile potremmo anche sospendere per qualche
minuto i lavori del Consiglio e giungere ad un’unica proposta, perché io
ritengo che il tema scuola, in questo momento, non debba vedere nessun colore politico.
Grazie.
Sentiremo, su questo, il collega De Caprio.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso.
Ne ha facoltà.
Apro una breve parentesi dando atto ai
colleghi dell'opposizione che sono rimasti in Aula del senso di responsabilità
dimostrato, cosa che invece non ha fatto chi ha abbandonato l'Aula su un
argomento importantissimo, forse sottovalutandolo.
Non entro nel merito dei tecnicismi, se sia
stato rispettato il Regolamento o meno, entro nel merito della proposta di
legge del collega Caputo. Bastava leggere la relazione che accompagna il
provvedimento. Il provvedimento nasce dall'esigenza di revisionare
sostanzialmente la legge regionale numero 37 del 2015, al fine di recepire le
disposizioni del decreto legge numero 32 del 18 aprile 2019 recante:
“Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per
l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di
ricostruzione a seguito di eventi sismici”, il cosiddetto “Sblocca cantieri”.
Già dal titolo si vede che è un provvedimento a favore delle esigenze delle
imprese, degli investimenti, delle infrastrutture, dell'economia. Quindi, e
chiudo la parentesi, i colleghi hanno abbandonato non solo l’Aula, ma anche le
imprese e l'economia calabrese.
Passo all'argomento all'ordine del giorno.
Non sono d'accordo con il collega Di Natale che ha criticato l'intervento
dell'assessore Savaglio perché, a suo avviso, non
conteneva proposte. La proposta c’è, è la riapertura delle scuole il 24
settembre.
L'assessore ha fatto un excursus completissimo
di quella che è stata l'attività di organizzazione delle scuole, anche in
relazione all’emergenza Covid-19. Quindi, respingo al mittente le critiche
all'intervento dell'assessore, in quanto ritengo molto esaustiva la sua
relazione.
Entrando nel merito della riapertura delle
scuole, rinviare tout-court al 28
settembre, onestamente, sembrerebbe prendere tempo. Io sono contrario allo smart working, allo
smart learning,
perché, onestamente, è bello rivedere che sia al lavoro che a scuola si
socializza. È importante anche questo.
Capisco l’emergenza Covid-19, però in questo
momento dobbiamo avere anche un po' di coraggio e osare. Prima o poi bisogna
riaprire, non vorrei continuare con questa pratica di rinvii. Onestamente, mi
sembra esagerato.
È giusto quello che dice il collega Di
Natale, ci sono le elezioni, c'è il referendum, molte scuole saranno utilizzate
come seggio elettorale, la mia proposta è di riaprire il 24 settembre tutti quegli
Istituti che non sono seggi elettorali - mi sembra di capire che, per lo più,
sono scuole superiori in tutte le cittadine - e riaprire il 28, come diceva il
collega Di Natale, le scuole utilizzate come seggi elettorali. Ciò potrebbe
portare un duplice beneficio: aprire in sicurezza e consentire la
disinfestazione e la sanificazione di tutti gli ambienti ed aprire in modo
graduale con minori rischi, con minori assembramenti nelle città dove gli
Istituti sono vicini.
Il pensiero espresso dal collega Di Natale è
anche nella mozione presentata dai colleghi Di Caprio e Baldo Esposito:
riaprire tutto al 28 settembre. Invito i colleghi a modificare questa proposta
che viene sia dalla maggioranza sia dall'opposizione - se lo riterranno
opportuno e giusto - e prevedere la doppia apertura il 24 per gli Istituti che
non sono utilizzati come seggi elettorali e il 28 riaprire tutte le altre
scuole. Magari, se la Presidenza lo ritiene opportuno, si potrebbero sospendere
i lavori per 5 minuti per modificare la mozione, dopo aver sentito, ovviamente,
gli altri colleghi. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giannetta. Ne ha facoltà.
Sono d’accordo, ma questa proposta può avere
un unico vulnus. Vale a dire che, praticamente, uno stesso dirigente
scolastico gestisce il plesso dove ci sono le elezioni referendarie e quello
dove non ci sono. Però, ne possiamo discutere.
Esimi colleghi, Presidente, ringrazio
l’assessore Savaglio per il contributo offerto
all'Aula, ringrazio anche i pochi superstiti della minoranza che sono rimasti
con noi e devo dire grazie a loro per aver dimostrato senso delle Istituzioni e
senso di responsabilità. La stessa cosa non posso dire per la maggioranza dei
consiglieri di minoranza, scusate il bisticcio di parole, che ha deciso di
lasciare l'Aula, perché avrebbero sicuramente potuto dare un contributo anche
loro, perché qualcuno prima di me ha detto che la scuola non ha colore
politico. Io aggiungo che la sanità e la scuola, alla stessa stregua, non
possono avere colore politico. E se immaginiamo che la scuola è quel settore
che forgia le menti dei nostri ragazzi, che forgia la cultura del domani, non
possiamo non aprire un dibattito su un tema che non è solo oggi di attualità.
Il mondo della scuola è perennemente d’attualità, oggi sicuramente lo è
particolarmente. Però mi viene da pensare questo: ma la sinistra a che gioco
sta giocando? Perché gioca a fare l'opposizione quando è all'opposizione e
gioca anche a fare l'opposizione quando è di maggioranza. Perché dico questo?
Perché vorrei ricordare a me stesso e a voi che il Ministro della salute è
Speranza, vorrei ricordare a me stesso e a voi che il Ministero della Salute ha
avocato a sé quei poteri che nella prima fase di emergenza invece aveva
lasciato alle Regioni; vorrei ricordare che la sanità in Calabria è
commissariata e che il commissariamento della Calabria non è stato voluto dalla
Regione Calabria e quindi è espressione ministeriale.
Vorrei anche ricordare un'altra cosa: quando
noi in Commissione salute, nella Conferenza delle regioni, abbiamo discusso il
punto all'ordine del giorno relativo alla presentazione di una campagna per lo
screening da effettuare, in tutte le scuole, al personale docente e ATA, la
campagna è stata letteralmente imposta alle Regioni dal Governo e, per quanto
il direttore del Dipartimento alla salute, dottore Bevere, e io avessimo fatto
emergere e sottolineato alcune criticità, c'è stato risposto che non vi era
tempo, che bisognava procedere subito a un bando per l'acquisto dei cosiddetti
pungi dito, i test sierologici, per poterli fare a un milione duecentomila
persone che frequentano le scuole - intendo il personale ATA e i docenti -
quindi si era in ritardo e bisognava subito fare il bando.
Vorrei anche ricordare un'altra cosa: questo
Partito Democratico insieme al MoVimento 5 Stelle che
governa il nostro Paese nel momento in cui, sempre in Commissione salute, già
da luglio discutevamo di questo e, nello specifico, il 5 settembre abbiamo
udito il sottosegretario Sandra Zampa e il 6 agosto il commissario
straordinario Arcuri, non ci ha dato possibilità di dialogo. Non abbiamo avuto
possibilità di dialogo perché è stato semplicemente detto alle Regioni che
dovevano andare a organizzare quel piano imposto dal Governo a livello
regionale.
Oggi dico: stiamo parlando di un qualcosa che
avveniva a luglio, primi di agosto.
La felice idea è stata quella di andare a
identificare delle date per poter fare questi cosiddetti test sierologici a
tutto il personale docente e ATA. Non solo, ci veniva garantito che tutto
questo sarebbe avvenuto anche grazie a un coinvolgimento come dire
pubblicitario della cosa; si sarebbe pubblicizzata quanto più possibile la cosa
e ci avrebbe pensato il Governo e ciò non è avvenuto perché non c'è stata
nessuna forma di divulgazione. Non solo questa situazione era drammatica per
una serie di motivi che noi abbiamo sviscerato, ma vedeva anche la maggior
parte dei medici di base, che ancora non sapevano se aderire o meno perché
nessuno glielo aveva detto, essere in ferie.
Quindi, capite bene come questo poteva essere
un altro errore e una criticità.
Per altre cose non tutti i medici di base,
come abbiamo visto in un secondo momento, hanno aderito a questa campagna
screening.
Quindi questa campagna insomma è stato un
flop. E non è stato un flop per la Regione Calabria o per le altre Regioni, ma
è stato un flop perché il Governo ha imposto delle regole sbagliate.
Mi sono fatto dare alcuni dati proprio che
riguardano la Regione Calabria dal Dipartimento salute. Noi in Calabria abbiamo
il personale impiegato nelle scuole pubbliche che corrisponde esattamente a
41954 persone, il 3 settembre i test eseguiti erano 3417. Capite bene come meno
del 9 per cento delle dei nostri docenti ha eseguito il test. Allora si è
dovuto correggere il tiro. E come l'abbiamo corretto? Con un'ordinanza della presidente Santelli che, grazie anche al Dipartimento
della Salute, prevedeva la somministrazione presso i laboratori indicati
dall’ASP di questi test. E sapete qual è stato il risultato, quando le cose si
fanno per bene a differenza del Governo? Che la percentuale, dopo l'ordinanza
della Santelli, in soli 10 giorni è stata del 31,9 per cento, quasi il 32 per
cento. E io mi auguro che in questi ulteriori 10 giorni che mancano
all'apertura della scuola o ancora di più, perché sposo fin da adesso la causa
di rimandare al 28 l'apertura, siano in aumento. Lo dico altrimenti può
sembrare che sia una questione prettamente politica o di campanile oppure di
appartenenza ad una fazione piuttosto che un'altra: proprio oggi la Commissione
salute della Conferenza delle regioni invia, tramite il nostro presidente Bonaccini, il nostro Presidente della Commissione salute
nazionale, una lettera al ministro Speranza in cui praticamente chiede di
estendere alle farmacie la possibilità di fare anche questi test sierologici.
Questo che cosa significa? Che ci sforziamo tutti come Regione Calabria e come
Conferenza delle Regioni di cercare delle soluzioni alternative al tavolo
romano, al Governo che però non ne vuole sapere.
È vero, anche in Calabria ci sono poi alcune
discrepanze o diversità di impostazione nel fare questo. Per esempio le ASP di
Cosenza e di Catanzaro non hanno proprio effettuato i test sierologici; ci sono
poi le scuole che provvedono da sé a farli e che hanno fatto predisposto al
loro interno appositi spazi in cui questi test vengono effettuati.
D'altra parte che cosa possiamo fare noi come
Regione? Non possiamo che essere grati a questi dirigenti scolastici che
prendono queste iniziative e che le portano avanti in maniera autonoma. Perché
le nostre scuole - qualcuno l'ha detto prima e io lo riprendo - non sono le
scuole che ci sono in tutto il resto d'Italia e oltre alle difficoltà legate al
Covid-19 dobbiamo fare i conti con le difficoltà legate alle emergenze
strutturali che ormai sono croniche, sono datate da troppi anni e dobbiamo
tenere in considerazione che ci sono molte strutture vecchie e fatiscenti.
Questo inizio di anno scolastico non deve
trovare uno spazio soltanto con il rigore della prevenzione, ma deve fare
soprattutto i conti con il caos ministeriale.
È sotto gli occhi di tutti e sono veramente
scioccanti le immagini, apparse ieri sul Corriere della Sera, di alcuni
ragazzini che erano messi in ginocchio e che appoggiavano i libri sulle sedie
perché non avevano ancora avuto in banchi.
Di questo dobbiamo parlare! Non dobbiamo
addossare responsabilità all'Assessore oppure alla Regione Calabria, dobbiamo
addossare responsabilità a un Governo che ritarda anche nella consegna dei
banchi. Questo dobbiamo fare! È normale che noi ci assumiamo le nostre
responsabilità, ma non tutte possono essere imputabili alla Regione
Calabria.
In questo contesto noi dobbiamo coniugare due
aspetti fondamentali: l’esigenza di una umanità e la necessità della protezione
della salute, perché non dobbiamo dimenticare che all'interno di quelle aule ci
sono i nostri figli che non devono vivere l'avvio dell'anno scolastico come un
trauma.
Diceva bene l’Assessore prima: l'hanno già
vissuto in questi mesi di emergenza Covid-19, in cui sono stati reclusi
all'interno delle nostre case.
Quello che noi vogliamo è che questo aspetto
non sia secondario, non deve passare in secondo ordine, anzi diventa quasi il
nocciolo della questione.
E allora dobbiamo provare tutti a sforzarci
per trovare un equilibrio che coniughi il valore culturale, educativo e sociale
che deve essere messo in primissimo piano. Non possiamo, nemmeno in quest'Aula,
farci la guerra su aspetti così importanti, ognuno di noi deve apportare il
proprio contributo.
La ripartenza della scuola è fondamentale, è
fondamentale per i ragazzi, è fondamentale soprattutto per la società, per la
cosiddetta società civile e noi non possiamo fare nulla di diverso. D'altronde,
ovviamente, non possiamo nemmeno però stare alla schizofrenia di una politica
lunatica della ministra Azzolina che la sera dice una cosa e la mattina ne dice
un’altra. Non è possibile! Abbiamo capito che la tutela degli studenti e dei
docenti ha priorità ma in un sistema valoriale e di soluzioni, non ha priorità
sol perché dobbiamo andare a fare la passerella nelle televisioni o nelle
diverse Aule compresa questa che è del Consiglio regionale.
Oggi il presidente Conte lancia l'ennesima
sfida da Norcia dicendo “Per le scuole con i Recovery Fund avremo 209 miliardi”. Che ben venga, Presidente! Siamo
contenti, siamo felici, ma siamo stanchi di assistere solo a proclami e non
avere poi la possibilità di avere le cose basilari all’interno delle nostre
scuole e mi riferisco anche ai banchi che purtroppo non sono ancora arrivati
all'interno delle scuole.
La Calabria tra le altre regioni paga uno
scotto ancora maggiore perché credo che, Assessore, siano pochissime le scuole
che ad oggi hanno beneficiato dei banchi.
Forse si poteva anche trovare una soluzione
diversa perché questi nuovi banchi sono anche di dimensioni più ridotte, forse
si poteva fare una separazione tra un banco e un altro in plexiglass, non lo
so, potevamo immaginare qualcosa di più veloce e altrettanto efficiente. Questo
non l'ho visto e pensiamo anche che ci sono altre situazioni importanti da
affrontare perché abbiamo 100.000 docenti in meno per coprire le cattedre in
tutta Italia.
Questi sono gli argomenti che noi dobbiamo
affrontare e che dobbiamo mettere al centro del nostro dibattito politico. E se
ogni giorno arriva - come dicevo prima - una direttiva diversa ovviamente tutto
il mondo della scuola va in confusione.
Investimenti per le spese come dicevamo
prima. Sui banchi ci sono state anche alcune scuole che hanno utilizzato il
momento tipo dell'alternanza scuola lavoro; cito l'esempio di una scuola di
Napoli che ha messo i ragazzi insieme ai docenti a produrre materialmente i
banchi perché non sono arrivati. Sono delle lodevoli iniziative che noi
apprezziamo, ma ovviamente bisogna dare uniformità nel discorso a livello
nazionale, perché laddove ci sono dirigenti scolastici che hanno un grande
spirito di iniziativa le cose funzionano, coloro che magari giustamente
aspettano le direttive nazionali che tardano ad arrivare hanno sicuramente
difficoltà.
E la difficoltà è anche a garantire la
vigilanza, caro consigliere Anastasi, mi rivolgo a lei e all'Assessore perché
voi vivete in questo mondo, è il vostro settore. I genitori non possono
addirittura avere accesso ai locali scolastici. Ma stiamo scherzando? In caso
di problemi a uno dei nostri figli, avremo difficoltà ad accedere. Tutte queste
sono situazioni che devono essere ispezionare e devono essere dette.
Tutte le responsabilità, anche di natura
penale, il Governo vorrebbe addossarle ai genitori, ai dirigenti scolastici che
secondo me devono essere non penalizzati ma devono essere tutelati. Il Governo
deve stare accanto alle Istituzioni e le istituzioni scolastiche sono tra
istituzioni più importanti che abbiamo e che si hanno in un Paese civile. Non
devono condannarsi i docenti e dirigenti ma si deve stare loro accanto, quindi
le responsabilità devono essere giustamente spalmate e misurate.
Quindi io veramente concludo, ringraziando il
Presidente per avermi dato l'opportunità di questo dibattito in Aula,
immaginando che il mondo della scuola, in questo momento nello specifico ma in
senso generale per tutta la durata del nostro mandato, dei 5 anni, abbia
centralità nel dibattito politico. E alla centralità dovrà seguire sicuramente
una consequenzialità che si dovrà trasformare in fatti, ponendo attenzione
all'edilizia scolastica, alla qualità dello studio e quindi della proposta
formativa che noi possiamo offrire ai nostri ragazzi, perché solo così facendo
anche la Calabria potrà innalzare il livello culturale, grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Morrone, ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, un saluto ai colleghi
consiglieri, all'assessore. Mi congratulo anche per l'ottima relazione.
Voglio anch'io condannare innanzitutto il
gesto di alcuni consiglieri di minoranza che hanno a mio avviso,
strumentalmente a questo punto, abbandonato l'Aula. E mi metto nei panni dei
calabresi che oggi assistono a questa seduta di Consiglio regionale alla
vigilia oltretutto di un appuntamento così importante quale l’apertura delle
scuole. E immagino quindi anche l'aspettativa, la curiosità, la voglia, magari
attraverso la deputazione regionale, di sentire qualche consiglio, qualche
notizia utile in più e assistere invece a una sceneggiata stile napoletano
diciamo, senza offendere nessuno. Si è trattato quasi di una commedia messa in
piedi da alcuni consiglieri di minoranza su un tema importante, su una proposta
di legge fondamentale che peraltro era all'ordine del giorno ormai da mesi e
che era regolarmente passata nelle Commissioni competenti. Se avessero avuto
proposte da fare, avrebbero potuto presentarle nelle Commissioni a cui sono
state sottoposte.
Oltretutto hanno utilizzato come pretesto
quello di trattare l’argomento della scuola che interessava tutti. Un tema che
invece oggi non affrontano perché sono andati via. Credo che tutto il Paese,
tutti i calabresi sappiano che noi consiglieri regionali, noi come Regione, ben
poche responsabilità abbiamo. Purtroppo subiamo un po’, anzi tanto, quelle che
sono le scelte del Governo, un Governo che è guidato oggi da quella parte
politica. Penso ai genitori che dovranno mandare i propri figli a scuola e mi
riferisco soprattutto a chi ha figli con problemi di disabilità, perché i dati
che oggi si registrano in Calabria, ma anche nel resto del Paese, da questo
punto di vista sono impietosi. L'anno scorso c'erano 1400 cattedre per il
sostegno, quest'anno è stato fatto un taglio del 65 per cento. Quindi, un
ragazzo disabile su quattro oggi, tra qualche giorno, non avrà l'insegnante di
sostegno.
Credo che oggi la discussione avrebbe dovuto
vertere proprio su questo. Su quello che diceva anche il collega Giannetta
prima e cioè della mancanza dei banchi in molte scuole e comunque dell'assenza
di insegnanti anche per tutto il resto delle scuole che andranno a aprire.
Ritengo che purtroppo la responsabilità sia
da attribuire al Governo e noi come Regione abbiamo - cercato di offrire dei
contributi per quello che era di nostra competenza, ma mi aspetto oggi che ci
possa essere su questo tema una convergenza anche rispetto alle proposte fatte
sulla data d'inizio dal consigliere Di Natale. Mi trovo anche d'accordo un po'
con quanto detto dal consigliere Mancuso: dare avvio all’anno scolastico in
date separate potrebbe sicuramente essere utile.
I temi sono stati trattati anche un po' da
chi mi ha preceduto.
Credo che questa sia una fase delicatissima,
il Governo ha avuto oltretutto sei mesi di tempo per pensare alla riapertura
delle scuole perché purtroppo la chiusura, il lockdown, è avvenuta già da
marzo, oggi siamo a settembre e c'è un gravissimo ritardo. Però oggi
prendersela con il Governo sarebbe come sparare alla Croce Rossa.
Probabilmente nel documento che andremo a
licenziare oltre alla data di riapertura delle scuole, che può essere utile far
slittare di qualche giorno, potrebbe essere utile anche un documento forte
bipartisan, anche se così i consiglieri di minoranza sono rimasti in pochi, con
cui chiediamo che si possa dare immediatamente risposte e chiamare tutti gli
insegnanti che hanno dato la disponibilità al ruolo. Non si sa per quale motivo
questo Governo oggi intende far riaprire le scuole senza banchi, senza
insegnanti, quando stiamo parlando dei nostri figli, del futuro dei nostri
giovani, in un momento delicatissimo che è quello del Covid-19, già è stato
detto anche prima. Con tutte le difficoltà legate anche a questa emergenza
sanitaria, non pensare di investire sulla cultura, sui nostri giovani, è
davvero incredibile. Quindi vorrei che, poi, nella breve riunione che seguirà,
alla fine, ci possa essere anche un messaggio forte al Governo.
Penso che questo Consiglio regionale questo
possa fare: licenziare un documento forte nei confronti del ministro Azzolina
affinché in Calabria innanzitutto, ma anche nel resto del Paese, si possa
davvero intervenire con urgenza e migliorare anche in corso d'opera la
riapertura delle scuole che ad oggi sta diventando un incubo per i genitori e
per i nostri ragazzi stessi.
ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)
Presidente, vorrei intervenire.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato, ne ha facoltà. Collega Anastasi, ci sono iscritti
a parlare i consiglieri Arruzzolo, Pitaro, adesso scriviamo pure lei.
Grazie, Presidente, grazie, buonasera a
tutti, grazie all’Assessore per la presenza e per la sua relazione che oggi ci
ha dato la possibilità di conoscere alcuni dati dall'inizio del problema Covid-19,
che ha colpito tutto il territorio, in modo particolare oggi stiamo parlando
della scuola.
Sono note a tutti le difficoltà delle scuole
soprattutto in Calabria, già prima del Covid-19, oggi con il Covid-19 la
problematica ha un aspetto completamente diverso, più grave rispetto a come
siamo partiti l’anno precedente. Dico questo perché ho sentito dire da più
parti che non c'è colore politico. Assolutamente sì, non c'è colore politico e
però, nello stesso momento in cui diciamo che non c'è colore politico, con
molta onestà dobbiamo dire come stanno le cose, dobbiamo dire di chi sono le
competenze, fino a dove arriva la Regione, dov'è competenza dei Comuni, dov’è
competenza della Città metropolitana o province sulle scuole, perché altrimenti
non andiamo da nessuna parte.
Anche perché dobbiamo capire quali sono le
esigenze del territorio, perché ogni territorio ha delle esigenze diverse. E ad
oggi da quest'Aula devono emergere le esigenze del territorio perché, non dalla
Regione Calabria ma dal Governo, ai nostri dirigenti scolastici sono state
delegate tutte le responsabilità, addirittura anche quella sanitaria, cosa che
il dirigente scolastico fino all'anno scorso non aveva.
Oggi, oltre a far ripartire in sicurezza e
quindi a dividere le aule, si ritrovano a fare il doppio turno e a pensare
mille cose, oggi si ritrovano anche con il problema di sovraintendere sotto
l'aspetto sanitario. Sicuramente l'assessore avrà modo di chiarirci com'è la
situazione a questo momento, come ripartiamo, se ripartiamo il 24 o il 28
settembre o il primo ottobre. E io qua mi interrogo e chiedo: in che modo noi
ripartiamo? In che modo siamo? Che dati abbiamo delle scuole, territorio per
territorio? Perché noi tutti consiglieri regionali giornalmente incontriamo i
dirigenti scolastici, incontriamo i professori, ma siamo anche genitori e
conosciamo le difficoltà dei nostri ragazzi e soprattutto delle scuole.
Non dobbiamo dimenticare che la scuola
comunque deve ripartire, perché dal lockdown ad oggi
sono passati 7 mesi e i ragazzi non possono più stare fuori dalla scuola; non
dobbiamo dimenticare che fino ad oggi non ci siamo preoccupati sul piano
nazionale e poi a cascata su piano regionale di quello che è successo con il
distanziamento, abbiamo forse con troppa leggerezza aperto le discoteche. Forse
abbiamo permesso il poco di distanziamento in giro per le città e ancora oggi
avviene. Oggi ci stiamo forse preoccupando giustamente, noi lo vedremo con il
passare dei mesi, delle scuole. Oggi l'unico problema che sento da tutte le parti
è “attenzione, la scuola, c'è il pericolo del contagio, i nostri bambini”.
Il pericolo di contagio c’è fuori, i nostri
ragazzi si frequentano a scuola, ma si frequentano fuori. È un problema
generale e non possiamo in questo momento fotografare solo il pericolo Covid-19
all'interno della scuola.
Si diceva prima dei trasporti scolastici. Noi
mettiamo i nostri ragazzi sul pullman, sul pullman che può portare 60 ragazzi -
di solito ne porta forse qualcuno in più e nessuno questa cosa l'ha mai
denunciata - e lo stesso pullman deve portarne il 50 per cento perché
altrimenti continua a non esserci distanziamento anche sui nostri pullman o sul
treno. La situazione è da guardare sotto tutti i punti di vista.
Oggi siamo nella città di Reggio Calabria e
io mi chiedo: il comune di Reggio Calabria per le scuole di competenza ha fatto
quello che doveva fare? Ha sentito i dirigenti scolastici? Ha sentito gli
insegnanti? Ha riportato alla Regione Calabria quali sono le criticità? E poi
c'è qualcuno che pensa che, oltre al problema scolastico, c’è il problema delle
famiglie? Se il dirigente scolastico stabilisce che un turno va di mattina e un
turno di pomeriggio c'è anche il problema all'interno delle famiglie, c’è un
problema familiare e anche di questo dobbiamo tenere conto.
È riduttivo se noi oggi qui in Aula ci
poniamo soltanto il problema se dobbiamo partire il 24, il 28 o il primo
ottobre.
Non è solo questo il tema. Ma oggi, al netto
delle lezioni, le scuole potevano ripartire in sicurezza il 24? È questa la domanda
che si fanno tutti i genitori, che si fanno gli insegnanti. Sicuramente se
partiranno e partiranno in sicurezza un ringraziamento prima di tutto va
rivolto ai dirigenti scolastici che dal primo di giugno, luglio, agosto stanno
continuando a lavorare e quindi a rifarsi alle direttive che arrivano dal
Governo e dalla Regione per capire come mettere insieme le cose. Questo
dobbiamo dircelo.
Poi qual è la competenza della Regione e
invece qual è la competenza della Città Metropolitana? Ci sono scuole che sono
di competenza della Città Metropolitane altre delle provincie. E credo, mi
auguro, che questi dati all'assessore regionale siano arrivati. Quali sono le
esigenze del territorio? Al netto della sua relazione che ha fotografato la
situazione, da marzo ad adesso, qual è stato il percorso che poi è andato via
via cambiando? Oggi i ragazzi devono andare in presenza, non c'è più l'obbligo
della didattica a distanza. Quindi, andando avanti, da marzo ad oggi, abbiamo
un cambiamento continuo. Anche lei, come assessore, si è dovuta adeguare
rispetto a questi cambiamenti.
E poi c’è il problema dei banchi che
arriveranno in ritardo a fine ottobre, abbiamo classi numerose tra i 25 e 28
ragazzi nelle nostre scuole. Qualcuno diceva che possiamo prendere degli immobili
da poter utilizzare. Ma nessuno dice che un immobile che è ad uso civile non
può essere utilizzato a uso scolastico.
Questo va sottolineato, non possiamo mettere
i nostri figli in un’abitazione ad uso civile e trasformarla ad uso scolastico.
Se ho pensato di fare una casa a uso civile, sicuramente avrò fatto dei calcoli
che dicono che può sopportare un certo peso, non posso cambiare la destinazione
d’uso e mettere a rischio tantissimi ragazzi. Chi si assume questa
responsabilità?
Dobbiamo fare un'analisi più precisa,
quest’Aula ha l’obbligo di parlare, di discutere, di dare suggerimenti che,
sicuramente, possono essere accolti dall'Assessore. Non visti come rimproveri,
assolutamente, ma suggerimenti. È stata lei stessa a dire: “Sono nuova, arrivo
in un mondo nuovo, ho questo problema del Covid-19, che vado ad affrontare,
anche se vengo dal mondo scolastico, dall'Università, conosco quali sono i
problemi meglio di altri. So come interpretano le cose i ragazzi, cosa si
aspettano dalla scuola e cosa si aspettano le famiglie”. Ora, al netto di
quello che sta facendo il Governo, degli indirizzi che sta dando, vediamo qual
è la nostra competenza e, soprattutto, vigiliamo sui Comuni e su chi ha
responsabilità. Se è il caso, attiviamo i poteri sostitutivi dov’è necessario.
Non è possibile che ad oggi, a parte il distanziamento, ci siano scuole che non
possono partire per problemi che non c’entrano nulla con il Covid-19.
Assessore, ci sono scuole che hanno altri
problemi, a cui si aggiunge il problema del Covid-19 e questo non possiamo
farlo passare sotto traccia. Dobbiamo farlo emergere, senza nota polemica,
dobbiamo trovare una soluzione, non le responsabilità.
È questo che ci chiedono le città, che ci
chiedono i cittadini, è questo che la politica deve fare. E deve farlo con lei,
con la Giunta, con in testa la presidente Santelli, di
cui conosco la sensibilità, come di tutta la Giunta, e so che sicuramente lo
faranno. A noi il compito, come Consiglio regionale, maggioranza e minoranza
senza colore politico, di portare proposte sul territorio, perché meglio di noi
nessuno conosce le realtà, una per una. Questo è quello che le chiedo: aprire
il suo assessorato alla discussione, accogliere qualsiasi istanza e stare
vicino alle scuole in questo momento importante. Naturalmente, a causa del
Covid-19, lei avrà sicuramente modo di conoscere le realtà, le problematiche,
anche diverse o che già c'erano e purtroppo continuano ad esserci. Quindi,
stiamo accanto ai dirigenti scolastici, non li abbandoniamo, non li lasciamo soli,
perché quando il dirigente scolastico ha firmato il contratto, sicuramente non
prevedeva di dover gestire anche l'aspetto sanitario.
Ho letto, poco fa, un articolo che diceva che
a causa di una bambina, in una scuola a Firenze - non so quanti di voi l’hanno
letto su “la Repubblica” - è stata messa in quarantena tutta la classe. Il
padre era ricoverato, la bambina è andata a scuola, dopo tre giorni è arrivato
l'esito del tampone, ora sono tutti in isolamento.
Perciò, tenga conto di cosa può succedere, si
può scatenare il panico. Dobbiamo trovare una soluzione.
Dobbiamo convivere con questo Covid-19 fino
al vaccino? Se dobbiamo convivere, lo dobbiamo fare in discoteca, a scuola e
sul marciapiede. Non bisogna puntare il dito, perché mettere rigidità sulla scuola
non va bene. Assumiamoci le responsabilità, come ce le siamo assunti aprendo le
discoteche, i ristoranti, mandando la gente in giro, i nostri figli. Perché i
nostri figli sono gli stessi che domani mattina, il 24, il 28, il primo
ottobre, si frequenteranno a scuola, sono gli stessi che si frequentano per
andare alle feste, vedersi, fare tutto quello che fanno i ragazzi.
Mi affido al suo sapere, alla sua sensibilità
che sicuramente non mancherà portando nella direzione giusta questo inizio, il
prosieguo e la fine dell’anno scolastico. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Voglio ringraziare
l’assessore Savaglio per la relazione esaustiva che
ha fatto in quest'Aula. Mi associo ai ringraziamenti per i colleghi di
minoranza che hanno avuto la sensibilità, su un tema così importante, di
rimanere in Aula, perché i colleghi del Partito Democratico che sono andati
via, Presidente, hanno dimostrato senso di irresponsabilità.
Il punto sulla legge sismica andava discusso,
è un passo avanti che può consentire di risolvere le criticità ataviche della
scuola e gli adeguamenti strutturali in tanti istituti.
Mi rendo conto del perché sono andati via. In
Conferenza dei capigruppo- mi pare che sia stata i primi di settembre, se non
sbaglio, Presidente - avevamo stabilito che il progetto di legge venisse
inserito all’ordine del giorno con il passaggio, dopo la quarta, nella
Commissione bilancio, quindi, i colleghi di minoranza avevano tutto il tempo di
presentare emendamenti. Ma hanno dimostrato che non è questo il problema, hanno
dimostrato di scappare dalle responsabilità. Il consigliere Bevacqua era
Presidente della quarta Commissione, io ho partecipato a tantissime sedute di
Commissione riguardanti questo problema. Ricordo che sono stati auditi gli
ordini professionali, sono stati fatti una serie di incontri. Ma quella
maggioranza, Presidente, non è stata in grado di approvare questa legge, quindi
si devono vergognare di abbandonare oggi l'Aula. Non hanno accettato il fatto
che questa maggioranza, questo Consiglio - mi ero anche proposto per portare in
Aula questo progetto di legge, poi, giustamente, il collega Caputo ha ritenuto
opportuno portarlo in Commissione per approfondire alcuni aspetti, ed ha fatto
bene - e la Giunta in pochi mesi sono riusciti ad approvare una legge che darà
sicuramente un forte impulso ai territori. Basti pensare che per liquidare una
pratica passavano mesi, anni, creando problemi agli ordini professionali, alle
imprese, ai privati cittadini.
Mi viene da pensare che il consigliere
Bevacqua non abbia voluto affrontare il problema perché qualcuno avrebbe potuto
rimproverargli questo. Ognuno si assume le proprie responsabilità, potevano
anche uscire o votare contro, ma nel momento in cui si discute del problema
della scuola, che Bevacqua stesso ha definito importantissimo, dovevano
rientrare in Aula e fare presente le proprie rimostranze.
Comunque, ognuno, come ho detto, si assume le
proprie responsabilità.
Mi rendo conto che il collega di Natale,
giustamente, non può essere soddisfatto della relazione, deve svolgere il ruolo
politico di opposizione. Però, rispetto agli interventi di chi mi ha preceduto,
è opportuno evidenziare che, necessariamente, su questi temi si deve trovare
una sintesi, un punto d’incontro per dare impulso e trovare la soluzione ai
problemi e non crearne di più.
È fuor di dubbio che, in questo momento, il
Governo debba assumersi la responsabilità. Non è un caso che sette Regioni,
compresa la Calabria, abbiano chiesto il differimento dell'apertura dell'anno
scolastico. Addirittura la Campania ancora non ha deciso la data e 5, 7 Comuni
della Liguria hanno chiesto di posticipare l'apertura. In Lazio una scuola su 5
rimane chiusa.
È un problema nazionale, caro collega Di
Natale, non è un problema della Regione Calabria. Se poi si vogliono addossare
delle responsabilità, visto che non ci sono delle indicazioni precise, su
2.400.000 banchi che dovevano essere forniti, ne abbiamo ricevuti soltanto 200
mila. Il commissario Arcuri ha detto che arriveranno entro ottobre. Me lo
auguro. Ma hanno avuto mesi, hanno super consulenti per affrontare il problema.
All'inizio della scuola poi, giustamente, si
scarica tutto sui dirigenti scolastici e sui Comuni mandando delle risorse per
l'adeguamento strutturale. Come se l'adeguamento strutturale di un istituto
scolastico si potesse fare dalla sera alla mattina.
C'è un caos totale del quale il Governo
nazionale, rappresentato dai colleghi di partito di Mimmo Bevacqua, deve
assumersi la responsabilità e non scaricarle sulle Regioni.
Poi, ognuno, giustamente, deve fare il
proprio lavoro, ma mi rendo conto che, in questo momento, fare polemiche non
serve a nulla. È chiaro che, al problema atavico della scuola, oggi, purtroppo,
si aggiunge un problema sanitario che, da un paio di mesi, sta devastando il
mondo, non solo l'Italia.
Ha fatto bene la presidente
Santelli a scrivere al presidente Conte, dicendo che la Calabria è stata
esautorata per quanto riguarda il problema sanitario, perché il nuovo Piano
dell’emergenza sanitaria, su richiesta dei nostri commissari, è stato fatto
senza coinvolgere assolutamente la Regione Calabria ed è stato approvato dal
Ministero competente. E allora si devono assumere le responsabilità delle
scelte che fanno.
Un commissariamento che dovrebbe essere
eccezionale, è ormai diventato strutturale. Abbiamo un commissariamento che
supera i 10 anni. A differenza del passato, la presidente
Santelli non si è messa di traverso, ha dialogato con il commissario
Cotticelli, ha cercato sempre di trovare una sintesi nell'interesse della
Calabria e dei problemi della sanità. Questo va apprezzato perché sono problemi
che riguardano la minoranza, la maggioranza e tutta la Calabria.
Leggevo oggi che, a Catanzaro, i dirigenti
scolastici hanno fatto un incontro con il sindaco Abramo, chiedendo il
posticipo dell'apertura al primo ottobre. Come ha detto il consigliere Sainato, non è un problema di 24 o 28 settembre, è un
problema che purtroppo, comunque lo vai a gestire, trova delle falle.
Cerchiamo di essere seri, cerchiamo, ognuno
per la propria parte, di dare un contributo per far aprire in sicurezza le
scuole, sotto l'aspetto sia strutturale sia sanitario.
Il collega Anastasi è del mondo della scuola,
quindi conosce le criticità che ci sono. Qualunque cosa si vada a fare oggi,
sicuramente non verrà fatta come dovrebbe farsi in un momento di normalità.
Il commissario Arcuri ha detto che le Regioni
che sono commissariate non sono soggetti attuatori. Bene, effettivamente, fa
presente quello che la norma prevede e se ne assume la responsabilità. Ancora
oggi non si sa come debbano essere distribuite le mascherine. Non hanno dato
indicazioni: se devono essere distribuite all’ingresso per evitare
assembramento, non hanno comunicato il numero delle mascherine, se sono per i
docenti o anche per il personale amministrativo. C'è una confusione totale che
non può essere scaricata sulla Regione, collega Di Natale.
Mi rendo conto che ognuno di noi cercare di
portare avanti delle iniziative per risolvere il problema, ma lo dobbiamo
risolvere con buon senso, senza fare polemiche, nell'interesse dei nostri
ragazzi, dei nostri bambini che sono provati dalla problematica della scuola a
distanza e, dopo tanti mesi, hanno voglia di tornare a scuola, ma dobbiamo
cercare di garantire la sicurezza e la salute.
Quindi, ringrazio di nuovo l’assessore Savaglio e mi auguro che potremo dare tutti, in sinergia,
un contributo fattivo. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito
Pitaro. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente, Assessori, colleghi.
Condivido pienamente quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto e avrei
evitato tranquillamente di intervenire per non essere pleonastico nel mio
intervento, però ho deciso di farlo per due ordini di motivi.
Innanzitutto, perché sento l’esigenza di
ringraziare. Di ringraziamenti in quest’Aula ne abbiamo fatti tantissimi in
questi mesi caratterizzati dall’emergenza da Covid-19, però non abbiamo
ringraziato anche la classe dei dirigenti, degli operatori della scuola, degli
insegnanti, dei professori che, in questi mesi, hanno assicurato ai nostri
bambini, ragazzi, familiari, alla gioventù, un’adeguata istruzione, nonostante
l’inadeguatezza del sistema scuola ad affrontare un’emergenza così grande e
così impensabile.
Durante questi mesi, i professori si sono
trovati ad affrontare una situazione di lavoro a distanza diversa dallo smart working del
dipendente regionale che lavora su una pratica e si sente più volte al giorno
con il singolo cittadino. Affrontare una lezione ed istruire in modo cosciente
una classe di 20-30 alunni non è cosa da poco, ma la classe calabrese degli
insegnanti e dei professori ce l’ha fatta.
Intervengo perché tirato dalla giacca
dall’intervento ingeneroso e fazioso del collega Di Natale, perché, se non
l’avessi visto in quest’Aula, dopo il suo intervento, avrei pensato che, quando
parlava l’Assessore, si fosse accomodato fuori, per giusta causa, con i
colleghi del Partito Democratico, perché la relazione dell’assessore Savaglio è stata equilibrata, corretta e da essa emerge una
fotografia chiara e sincera del sistema scuola e dell’istruzione del nostro
Paese.
L’assessore forse è stata troppo equilibrata,
troppo chiara, troppo responsabile perché avrebbe dovuto ricordare al Partito
Democratico, al centro-sinistra, a “Io resto in Calabria” che, quando si tratta
e si parla di ritardi, di disfunzioni, di anomalie, di problematiche relative
alla scuola ed all’istruzione, si parla del Governo nazionale e del Ministro
della Pubblica Istruzione e non si parla della Regione.
Inoltre, l’Assessore avrebbe dovuto
ricordare al consigliere Di Natale che i ritardi nell’apertura della scuola e
nel gestire l’emergenza da Covid-19 a livello scolastico sono attribuibili
esclusivamente al Governo Conte. Avrebbe dovuto, ma è troppo responsabile e
troppo educata, ma, visto che io sono meno educato e certamente più
irresponsabile, avrei detto al collega Di Natale e ai calabresi: “Bene,
conservatevi le mascherine perché, quando finirà il periodo dell’emergenza da
Covid-19, per merito del Ministro della Pubblica Istruzione e del Governo
Conte, i nostri bambini e ragazzi utilizzeranno le mascherine per pulirsi il
sedere”.
Questa è l’unica verità che dovrebbe
emergere da questo confronto e da questo dibattito. Sono certo che, quando
parlava l’assessore Savaglio, il collega Di Natale
non fosse attento, perché l’assessore, nella sua relazione, ha dato una
risposta anticipata a tutte quelle che potevano essere le domande fatte
dall’opposizione e da tutto questo Consesso, perché ha parlato della sicurezza
che, oggi, hanno gli istituti scolastici.
Per merito dell’Ufficio Scolastico Regionale
e della Protezione Civile, si è riusciti a contattare ogni dirigente scolastico
calabrese per poter mettere in sicurezza le aule e garantire a bambini e
ragazzi di andare a scuola nella massima sicurezza.
Quindi, va fatto un plauso a questi dirigenti
dell’Ufficio Scolastico Regionale ed alla Protezione Civile per il lavoro che
hanno fatto in questi mesi.
L’assessore ha dato tante risposte anche
riguardo agli interventi che la Giunta Santelli e l’Assessorato hanno già messo
in campo per la scuola, al fine di accorciare il divario che non è soltanto tra
Nord e Sud, ma è tra l’Italia ed il resto dell’Europa, se ricordiamo bene – e
lo ricordo a me stesso – che la spesa che questo Governo ha messo in campo per
la scuola e per l’istruzione – e quando parlo d’istruzione mi riferisco dalla
scuola dell’infanzia all’Università – è nettamente inferiore a quella messa in
campo dagli altri Paesi europei e questo divario è enorme quando si parla di
Università.
Abbiamo cercato di accorciare le distanze
rispetto a questo divario e di colmare quelle lacune che questo diritto allo
studio incompleto ha generato in questi anni, specialmente nelle regioni
meridionali, se è vero come è vero che tantissimi ragazzi calabresi non sono
ancora raggiunti dalla rete – cioè da quello strumento che li mette ormai in
relazione con la scuola, con gli insegnanti, con gli istituti – e se è vero
come è vero che tantissimi ragazzi non erano e, ancora oggi, non sono dotati di
tablet per poter seguire le lezioni da casa, così
come prevedeva il Decreto ministeriale.
Abbiamo messo a disposizione oltre 5 milioni
di euro per l’acquisto di tablet e oltre 6 milioni,
forse 6 milioni e mezzo – l’Assessore mi corregga se sbaglio – per rafforzare
il diritto allo studio e per estendere ad una platea più ampia la possibilità
di accedere alle borse di studio.
Non è vero che non abbiamo una programmazione
perché l’Assessore è stata chiara quando ha parlato di Recovery Fund che, ricordo ai calabresi, per noi significa possibilità di
investire.
Permettetemi una breve digressione perché la
Giunta Santelli, questo Governo calabrese, ha, in ogni occasione, in questi
mesi, sfruttato le somme, i bandi, i finanziamenti e continua a sfruttare al
meglio tutte le risorse che vengono dall’Europa e dallo Stato, mentre i Governi
che ci hanno preceduto hanno preferito spesso accantonare queste somme che,
poi, non sono state spese e sono tornate indietro.
In questa programmazione abbiamo parlato di
borse di studio, di trasporto, di sostegno ai ragazzi autistici ed alla
didattica e noi speriamo in una didattica diversa.
Dovremo parlare di tanto altro, Assessore,
perché per parlare di diritto allo studio in Calabria non possiamo non parlare
anche di ridimensionamento scolastico e su questo tema, collega Di Natale,
penso che la voce di questo Consesso debba essere corale ed unica, perché è là
che ci giochiamo il futuro ed il presente dei nostri figli.
Una cosa è la sanità ed,
effettivamente, questa pandemia ha messo in luce la debolezza e la fragilità
del sistema sanitario, ma, allo stesso tempo, ha messo in luce la fragilità del
sistema scuola con una differenza. Quando il sistema sanitario calabrese non è
nelle condizioni di dare una risposta ad un cittadino, quest’ultimo, nella
maggior parte dei casi, anche quando non ha le possibilità e lo fa a spese
della Regione, può andare a curarsi altrove.
Quando un bambino non ha una scuola o la
scuola più vicina non è accessibile e fruibile, allora, a quel punto il sistema
scuola è ancora più fragile ed i nostri figli, i nostri ragazzi non hanno
un’opzione, un’alternativa, una possibilità. Quello che rimane a noi calabresi,
visto che di lavoro se ne parla poco perché non ce n’è, è soltanto il diritto
allo studio ed è soltanto con le nostre forze, con lo studio costante, che la
classe dirigente calabrese e i ragazzi calabresi potranno andare in Italia e
confrontarsi a testa alta in Europa.
Sulla questione del ridimensionamento
scolastico parlavo di battaglia corale perché, Assessore, non è possibile
pensare che in Calabria ci siano soltanto alcuni territori e scuole disagiate.
Dobbiamo combattere affinché si affermi il principio che l’80
per cento dei nostri territori è disagiato e che l’80 per cento delle
scuole gravita in ambienti disagiati, per cui anche i Comuni più piccoli devono
avere e mantenere la scuola e le classi.
Questa è una battaglia difficile, ma che
dobbiamo portare avanti. Il lavoro non è finito, Assessore – lo dicevo prima –
siamo all’inizio ed il tema è importantissimo e di cruciale importanza per il
nostro presente.
Capisco la difficoltà di una parte
dell’opposizione a rimanere in Aula e confrontarsi su un dibattito così
importante e giustificare l’assenza ed i ritardi del Governo…
DI NATALE Graziano (Io
resto in Calabria)
Consigliere Pitaro,
però, non può esagerare.
PITARO Vito (Jole
Santelli Presidente)
Capisco e comprendo tutto questo. Assessore,
andiamo avanti …
DI NATALE Graziano (Io
resto in Calabria)
Ma che cosa dice? Non esageri! Non abbiamo
difficoltà a restare in Aula, l’abbiamo spiegato, ma non esageri!
PITARO Vito (Jole
Santelli Presidente)
Queste
sono le resistenze di chi ha difficoltà a giustificare 5 anni di mal governo e
la mancanza, anche a livello regionale, di una politica seria sulla scuola e
sull’istruzione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Anastasi. Ne ha facoltà.
Grazie, signor Presidente del Consiglio,
grazie ai consiglieri regionali della Calabria che hanno preso la parola sino
adesso e grazie all’assessore Sandra Savaglio, con la
quale c’è un rapporto amicale da diversi anni.
Devo dire che, a questo punto, trovo
difficoltà ad intervenire perché sono state dette tante cose che corrispondono
alla realtà dei fatti.
Soprattutto sono d’accordo quando si
sottolinea il fatto che la scuola o la sanità non possono avere un colore politico
e questo è un motivo in più per stare qui e confrontarci insieme, cercare di
dare delle risposte ai calabresi che ci seguono da casa e che, con il proprio
voto, hanno riposto in noi la loro fiducia.
Ho seguito con attenzione la relazione
dell’assessore Sandra Savaglio e comprendo anche le
difficoltà di dover affrontare una responsabilità così particolarmente alta,
divenuta veramente onerosa in un momento straordinario ed eccezionale come
quello che abbiamo vissuto e forse dovremo ancora vivere nei prossimi mesi.
Ho colto in modo particolare quelle che ha
elencato come criticità che riguardano il mondo della scuola. Le ha elencate
tutte, quindi, non è il caso che ci ritorni, per cui c’è stata completezza nel
suo intervento e ho colto con piacere il fatto che più volte lei abbia anche
riconosciuto i meriti da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale e della
dottoressa Maria Rita Calvosa.
Con lei ho avuto modo di interfacciarmi già
nel mese di luglio, dopo aver posto all’attenzione del Consiglio regionale
della Calabria – che ringrazio molto per la posizione che ha assunto in merito
– una mia mozione che riguardava la determinazione di condizioni utili perché
circa 3000 docenti calabresi non ritornassero presso le loro sedi fuori dalla
regione, ma rimanessero qui in Calabria in attesa di un’assegnazione
provvisoria.
In quella circostanza ho incontrato l’alto
funzionario dell’Ufficio Scolastico Regionale che si è messo completamente a
disposizione ed ha mantenuto gli impegni presi, nobilitando anche quanto
insieme, come Consiglio regionale, abbiamo voluto votare all’unanimità e cioè
una mozione che, veramente, potesse porre all’attenzione degli addetti ai
lavori il fatto che tantissimi docenti potessero rimanere con le proprie
famiglie qui nella nostra regione, evitando spostamenti, spese straordinarie,
dal punto di vista economico, e, soprattutto, di mettersi a rischio di contagio
da coronavirus in altre regioni per poi ritornare presso le loro abitazioni,
andando a determinare una situazione di alto rischio di virulenza.
Tutto questo lo abbiamo ottenuto insieme,
anche con il vostro voto.
In merito all’apertura dell’anno scolastico,
volevo anche dirvi che mi ero già preoccupato nel mese di giugno – ma non è una
questione di pennacchio – attraverso comunicati stampa, di porre all’attenzione
di tutti che forse la data migliore per l’apertura delle scuole sarebbe stata
quella del primo ottobre, per i motivi e le criticità che lei, professoressa,
ha messo in risalto: la questione dei trasporti, dei banchi monouso,
soprattutto la mancanza di docenti ed, in particolare, di docenti di sostegno,
che significa in questo momento mettere seriamente a rischio la parte più
fragile dell’utenza scolastica, cioè gli alunni con disabilità, così come pure
gli studenti ritenuti BES, con bisogni educativi speciali, che sarà difficile
seguire se non c’è personale a disposizione.
Questo è uno dei motivi per i quali sposo –
consentitemi, consiglieri regionali della Calabria, – la proposta di Graziano
Di Natale, che mi sembra quella più saggia cioè spostare il più possibile in
avanti la data di avvio dell’anno scolastico in maniera tale da dare la
possibilità alle scuole di organizzarsi.
Siamo in una situazione di emergenza, però –
attenzione! – la fretta non è una buona consigliera. Alcuni giorni in più vanno
a nostro favore e a nostro vantaggio, per cui questo, assessore Savaglio, è il messaggio da portare all’onorevole Santelli,
che si sposti il più possibile in avanti la data di apertura delle scuole per
non pentirci qualora dovesse accadere qualcosa di grave.
Con la mancanza di docenti nelle scuole si
incorre in culpa in vigilando,
qualora gli alunni dovessero rimanere da soli nelle loro aule ed in questo
momento è assai probabile che accada. Quindi, consiglieri regionali della
Calabria, – lo so, apprezzo, ho avuto modo di conoscervi e vi sto conoscendo –
cercate di comprendere anche la mia difficoltà notevole ed il mio disagio, come
uomo che ama il dialogo e costruire ponti e che pone al centro i calabresi ed i
loro problemi.
In questo contesto, avrei voluto prendere la
parola ringraziando il Presidente del Consiglio regionale, che in qualche modo
mi aveva detto: “Vabbè, prova anche a spiegare che avresti delle proposte da
sottoporre”, evitando di ripetere e ritornare sulle criticità che già sono
state messe ben in evidenza da ciascuno di voi.
Fra le mie proposte ce ne sono due che vanno
nella direzione di affrontare i problemi dei calabresi e della nostra regione,
che vive uno spopolamento assai preoccupante e che lascia intravedere, in un
futuro non molto lontano, il rischio di desertificazione.
Attraverso la scuola è possibile in qualche
modo frenare questo fenomeno, partendo dall’Università e facendo in modo che i
nostri ragazzi rimangano a studiare in Calabria, i cui Atenei oggi non hanno
nulla da invidiare agli altri Atenei presenti in Italia.
Come possiamo farlo? Azzerando le tasse
universitarie.
Questa è la proposta di “Io resto in
Calabria”. Azzeriamo le tasse universitarie per incoraggiare i calabresi a
restare in Calabria e frenare il fenomeno dello spopolamento. Questo significa
intervenire anche su chi oggi studia fuori regione e sarebbe un motivo per
farlo rientrare. Di questo incarico – e so che lo farà, con tutte le sue
energie – l’assessore Savaglio, fermo restando che
noi di “Io resto in Calabria” abbiamo già stabilito dei rapporti con i vari
Rettori delle Università che stanno attendendo di incontrarci perché su questo
argomento ci trovano assolutamente d’accordo.
Devo anche sottolineare il fatto che quanto
vi sto esponendo, consiglieri regionali della Calabria, è già un fatto concreto
in altre regioni, vedi la Sicilia e la Puglia dove sta funzionando con
successo.
Se il Presidente del Consiglio mi consente
ancora la parola, un’altra proposta urgente da fare, in questo momento, per
invertire il problema del calo demografico e, quindi, dello spopolamento o per
emigrazione o per mancanza di nuove nascite – e ancora una volta do questo
incarico all’assessore Savaglio, – è quella di
offrire nuovi servizi che in questo momento mancano come le sezioni primavera
della scuola dell’infanzia.
Questo per incentivare le nascite e far
comprendere a quei genitori che stanno pensando ad un nuovo concepimento che
avranno dei servizi nel nostro territorio a loro favore.
E – perché no? – perché non pensare ad un
bonus per ogni nuovo calabrese che nascerà nel 2021?
Dobbiamo invertire questo fenomeno così
talmente importante e grave che rischia di mettere in ginocchio la nostra
regione, dove – credetemi – fa pena andare ogni volta, in una stazione
ferroviaria e vedere tanti calabresi che prendono un treno per andare nel Nord
Italia, in Germania, in Svizzera o in altri Paesi europei.
Dobbiamo trovare tutti insieme delle
opportunità che possano modificare la storia della nostra regione.
Mi sono fermato qui, perché voglio fare
questo discorso e costruire insieme a voi un futuro diverso per i calabresi e
rimango qui a dialogare perché, come uomo di scuola, sono stato abituato al
dialogo.
Confido nella vostra nobiltà che avete
dimostrato in altre occasioni, anche dando la possibilità a Filippo Callipo di
ripensarci – e vi ringrazio per questo – e avete sentitamente avvertito il
grave problema che si è andato a determinare nei confronti di un uomo che oggi
è assente in quest’Aula, che ricordo con
grande affetto e nei cui confronti non posso evitare,
ancora una volta, di manifestare pubblicamente un attestato di stima perché, se
non altro, ha tentato di aprire un nuovo percorso politico in Calabria insieme
a voi ed a noi.
E a noi di “Io resto in Calabria” rimane
l’incarico di portare avanti questo impegno, di rappresentare i calabresi e
soddisfare le loro attese e le loro aspettative.
Per questo, consiglieri regionali della
Calabria, pongo alla vostra attenzione – ci riserviamo di riprendere il
discorso in una prossima seduta di Consiglio regionale – due aspetti importanti
che riguardano la scuola ed il futuro della nostra regione: azzerare le tasse
universitarie, aiutare gli asili nido, in questo momento quelli privati, che
sono di fronte a problemi completamente diversi rispetto al passato dovuti
anche al fatto di dover dimezzare il numero dei bambini per motivi di
sicurezza.
Quindi, occorre trovare il modo di sostenere
anche la parte privata che si occupa del servizio della scuola dell’infanzia e
pensare, stabilendo un rapporto ed un accordo con l’Ufficio Scolastico
Regionale, ad un maggiore numero di scuole dell’infanzia con le sezioni
primavera, coinvolgendo ciascun sindaco, che, oggi più di ieri, può disporre di
edifici rimasti dismessi ed in disuso per il calo demografico, destinati un
tempo ad accogliere i bambini di scuola elementare e che, oggi, potrebbero
diventare quelle sedi per le sezioni primavera di cui vi sto parlando.
Grazie per la vostra attenzione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente, rivolgo un
saluto agli onorevoli colleghi ed un ringraziamento ed una lode all’assessore Savaglio che dimostra come in politica anche i silenzi, rispetto
alle parole ed alle chiacchiere, rappresentano lavoro per la collettività.
Un ringraziamento ai colleghi
dell’opposizione – li cito: i consiglieri Di Natale, Anastasi e Sculco – per
l’alto senso di responsabilità dimostrato in questo frangente.
Forse per loro sarebbe stato più facile
andare via insieme ai colleghi d’opposizione e non rimanere qui invece per
discutere di un problema – quello della scuola – che credo, ormai, in questa
pandemia, ci trasciniamo da qualche mese e che si somma agli innumerevoli
problemi che l’Italia, non solo il Mezzogiorno d’Italia, deve affrontare.
Hanno dimostrato che anche loro hanno a cuore
la problematica.
Due aspetti a me preme sottolineare. Il primo
è la gestione e tutto il cammino che ha portato all’imminente data di
riapertura delle scuole da parte del Governo nazionale, che, purtroppo, ha
dimostrato incapacità nell’affrontare uno dei periodi più tristi della nostra
esperienza di vita e che ha visto un Ministro azzardare più di una soluzione,
in più frangenti, con più punti interrogativi.
Siamo giunti alla data “x”, la data
dell’apertura. Molte Regioni hanno riaperto, abbiamo visto i dubbi e le
problematiche ancora esistenti.
Anche qui in Calabria si avvicina la data di
riapertura e, per fortuna, abbiamo un Presidente lungimirante, perché in tempi
non sospetti ha già deciso di prevedere l’apertura al 24 di settembre. Il mio
personale plauso va alla presidente Santelli che ha
dimostrato, in una fase così particolare, la capacità di assumere soluzioni
senza affidarsi a quelle che sembrano invettive contro i calabresi da parte di
un Governo nazionale, che, purtroppo, lo ha dimostrato con l’impugnativa di una
ordinanza.
Il mio plauso – ripeto – va al Presidente
insieme alla condivisione che avverrà, a breve, con i colleghi presenti di una
proposta che deve essere una proposta di responsabilità. Non possiamo bloccare
le famiglie a casa perché è necessario che la normalità – anche se tutto è ad
oggi tranne che normalità – continui e, dall’altro, non possiamo, comunque,
incappare in errori dovuti all’assenza dei banchi monoposto ed alle modeste
quantità di mascherine chirurgiche, che ormai, come tutti sapete, sono state
consegnate dal Governo tramite la Protezione Civile.
Dobbiamo sopperire a ciò. A tal proposito,
domani farò un gesto di solidarietà donando mille mascherine ad un istituto
comprensivo del territorio dove risiedo e lo faccio proprio per dare un segnale
ed una risposta. Uno di quei segnali e di quelle risposte che la politica deve
essere in grado di dare.
Noi siamo chiamati qui oggi a trovare una
proposta condivisa. Accetto di buon grado quanto dichiarato dall’opposizione,
dai consiglieri Di Natale e Anastasi, che, tra l’altro, ricalca il contenuto
della mozione presentata e firmata anche dal consigliere Baldo Esposito e sposo
e condivido quanto aggiunto dal consigliere Mancuso.
Per questo taccio e non mi dilungo
ulteriormente. Spero che si possa dare un segnale di responsabilità vera,
tramite un dialogo che non guarda alle contrapposizioni, ma che guarda realmente
al bene dei calabresi, che è quello che questa maggioranza di Governo ha fatto
fino ad oggi. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Esposito. Ne ha facoltà.
Le chiedo scusa anche perché sarò
estremamente breve, perché siamo alla fine di un dibattito estremamente
interessante, iniziato con la relazione dell’Assessore e continuato con gli
interventi dei colleghi.
Tutti hanno dato un notevole contributo, ma –
così come il collega De Caprio – voglio citare i tre colleghi di opposizione:
il consigliere Sculco – la cui esperienza l’ha dimostrata anche questa sera
rimanendo ferma al suo banco, parlando di un qualcosa di estremamente
significativo ed importante per la vita dei calabresi come la scuola – e i
colleghi Di Natale e Anastasi, che hanno dato il loro contributo.
Il collega Di Natale, in punto di partenza,
presentando nel suo intervento una proposta e da quella proposta abbiamo voluto
cominciare una nostra riflessione per arrivare insieme, poi, alla modulazione
di un qualcosa che questa Aula approvi in modo unitario, insieme, collega
Anastasi, perché questa maggioranza è disponibile a confrontarsi sui temi
importanti e sulle proposte interessanti.
Per quanto riguarda i “Democratici Progressisti”
ed “Io resto in Calabria”, questa maggioranza si confronterà sul piano del
merito e dei contenuti, senza preconcetti in un tutt’uno, perché soltanto nella
convinzione di stare insieme su questi temi così significativi ed importanti,
probabilmente possiamo dare un’inversione di tendenza per questa nostra amata
terra.
Mi dispiace che i colleghi dell’opposizione –
non voi – che più volte hanno posto in sede di Conferenza dei capigruppo ed al
presidente Tallini la necessità di convocare una seduta di Consiglio regionale
su temi generali, guarda caso, poi, su quei temi generali trovano il pretesto
per abbandonare l’Aula.
Non è successo soltanto oggi che si parla di
scuola perché, assessore Savaglio, quasi in modo
provocatorio, i colleghi di opposizione, del Partito Democratico, ci chiedevano
di venire in Aula, perché pensavano alla nostra impreparazione su questo tema.
La stessa cosa hanno fatto con l’assessore Di
Caprio, quando hanno chiesto, voluto e preteso che all’ordine del giorno del
Consiglio fosse posta la tematica sui rifiuti. Anche in quell’occasione
abbandonarono l’Aula e dei rifiuti non se n’è parlato. Hanno abbandonato l’Aula
anche sul problema delle Commissioni.
Mi sembra di capire – faccio una riflessione
con me stesso – che, probabilmente, quel centro sinistra, quell’opposizione,
non ha capito di aver perso le elezioni, perché hanno un atteggiamento sia in
sede di Conferenza di capigruppo sia in Aula che o si fa come dicono loro o
abbandonano l’Aula.
È chiaro che abbandonano l’Aula, collega Arruzzolo, perché non hanno contenuti da esporre, ma
soltanto strumentalizzazione, becera strumentazione politica.
Chi ha contenuti e proposte rimane in Aula,
lasciando la strumentalizzazione e l’oratoria della politica agli altri, a
coloro che, poi, si defilano e non parlano di quello di cui loro stessi
chiedono di parlare in Aula.
Il loro atteggiamento prima sulla proposta di
legge era contraddittorio perché hanno detto da quei banchi che la proposta di
legge l’avremmo discussa al quarto punto dell’ordine del giorno. Allora, non
erano vere le eccezioni poste sul mancato rispetto del Regolamento, perché
hanno posto questa eccezione, poi, invece, nei loro argomenti hanno detto: “Non
accettiamo l’inversione dell’ordine del giorno”.
L’Aula deve essere attenta perché il
presidente Tallini aveva già messo ai voti l’inversione dell’ordine del giorno
che era già stata approvata.
Allora, tutto quel chiasso e quel perdere
tempo era soltanto strumentalizzazione, perché, se si fosse affrontato il tema
dell’antisismica, in due minuti, poi, si passava a parlare di scuola come il
centro-sinistra aveva preteso.
Quindi, veramente di cuore e non di
necessità, ma sincero il plauso ai colleghi di “Io resto in Calabria” e “Democratici Progressisti”.
Mi sarebbe piaciuto anche – lo dico, poi,
magari, avremo tempo di confrontarci perché è entrato in Aula oggi – che il
collega Billari rimanesse in Aula, ma forse lo hanno
spinto l’inesperienza, l’emozione del primo giorno o valutazioni politiche che
naturalmente io rispetto.
Certo una sintesi la dobbiamo trovare. Siete
stati perfetti, raccogliamo quelle proposte interessanti, globali che sono
state presentate, altre proposte ci saranno da parte di questa maggioranza,
perché è un tutt’uno: sanità, scuola, Covid-19.
Credo che sia da affrontare in un tutt'uno: quelle proposte che servono a
dare slancio alla scuola calabrese, in
primis all’Università per fare rimanere i nostri giovani a studiare in
Calabria, quella incentivazione verso un incremento demografico che passa pure
da un'attenzione verso gli asili nido, perché no! La raccogliamo, collega
Anastasi, ne discuteremo insieme, naturalmente, nella considerazione e nella
consapevolezza che poi quando si parla di tutto, si parla anche di bilancio; è
un lenzuolo corto, in cui cercheremo di fare delle scelte condivise, non
strumentali. Non si viene in Aula e si presenta un emendamento sul bilancio di
7 milioni di euro! Quella è strumentalizzazione che lasciamo a coloro i quali
oggi non sono in Aula.
Dicevo: scuola, sanità, Covid-19, in un tutt'uno, perché, anche qui, noi
vorremmo confrontarci con l'assessore Savaglio e con
il resto della Giunta su quelli che sono gli aspetti, per esempio, della
sicurezza nelle scuole; al dato strutturale e al dato del distanziamento
sociale dobbiamo aggiungere attenzione, anche, a quello della sanificazione.
Vedremo come mettere in campo un progetto che tenga conto, anche, delle
difficoltà economiche, ma che sia di stimolo al Governo, perché ci sono tanti,
tantissimi miliardi da spendere. Credo che il nostro progetto ambizioso di una
sanificazione di tutti gli istituti scolastici della Calabria si possa
determinare, con la disponibilità economica che l'Europa ci ha destinato da
poter spendere, con un momento di analisi, di confronto nelle Commissioni e poi
da portare in Aula tutti insieme.
Non v’è dubbio: la Calabria è Cenerentola! L’ha detto l'assessore Savaglio, anche per fare arrivare i banchi monoposto sulle
rotelle, c'è un'autostrada difficile da percorrere, perché anche i banchi che
percorrono quell'autostrada arriveranno per ultimi.
È assurdo, è aberrante sentire Ministri che dicono che ci sarà una
consegna per ultimo in Calabria piuttosto che in un'altra regione. No! Si parte
tutti insieme, perché ci sono gli strumenti oggi per poter partire tutti
insieme.
Quando la Calabria è ultima rimane ultima e quando siamo primi lo siamo
perché baciati dalla grazia Divina. Ma non siamo stati baciati dalla grazia
Divina, siamo stati pure bravi a gestire le emergenze e i contagi dovuti al
Covid-19, e il Governo, invece, ci abbandona.
Questo Governo deve decidere che cosa vuole fare.
Ribadisco che sono un tutt'uno la scuola, la sanità e il Covid-19.
Credo che la debolezza di questo Governo - e non entro nel merito, perché
i miei colleghi sono stati più bravi di me - la pochezza, la debolezza, le
contraddizioni di questo Governo, anche, sul piano della sanità siano
testimoniati: oggi non comanda il ministro Speranza, credo che ci sia un
Commissario, che è il Commissario dell'intera nazione, che è il Commissario
Arcuri. Perché da lui si va per risolvere tutti i problemi, ivi compresi pure
quelli che poi hanno un riverbero sulla sanità.
È questa la debolezza vera di questo Governo, soprattutto nei confronti
della Calabria. Anche sui test sierologici, evocati in questa Aula, mi trovo
perfettamente d'accordo. Del resto, credo di aver parlato dei test sierologici
proprio il primo giorno di Consiglio regionale, quando di test sierologici poco
si parlava in Italia.
Oggi dai test sierologici rilancio, anche, con l'attenzione che questa
regione deve avere, dal punto di vista scientifico, con i test salivari che
sono ancora più rapidi e probabilmente avranno un know-how imminente e
immediato, come ripercussione pratica, per quanto riguarda la prevenzione dei
contagi.
Vengo veramente alle mie conclusioni, non di questa Aula, perché non mi
permetto di fare conclusioni dell'intera Aula. C’è la proposta del collega Di
Natale, prima ancora era nata una nostra mozione, a firma del consigliere De
Caprio e mia. Ho chiesto al collega De Caprio, anzi lui l'ha chiesto a me, di
ritirarla, perché se noi lasciassimo in campo quella mozione avremmo parlato
soltanto per edulcorare la vostra presenza. Invece per dare contezza, per fare
tutti insieme un qualcosa, vediamo se c'è veramente la possibilità, con 2
minuti di sospensione, Presidente, o - se lo ritiene opportuno - senza
sospendere, di preparare un documento che sia anche una mozione dell'intera
Aula.
Collega Anastasi, credo che quello che è stato detto, soprattutto da persone
competenti quale la professoressa Savaglio e lei, sia
rilevante. Diamoci del tu, perché sei una risorsa, quando parli di scuola per
la tua competenza. Se è stata decisa l'apertura delle scuole il 24 –
lungimirante la presidente Santelli che ha posticipato
al 24 l'apertura delle scuole in Calabria - credo che quella data in qualche
modo debba rimanere in campo, per rispetto di tutta la rete che ha lavorato per
aprire le scuole il 24. Mi riferisco soprattutto all’Ufficio Scolastico
Regionale che ha profuso energie, giornate e giornate di lavoro per essere
pronti ad aprire le scuole il 24 settembre.
Credo che noi possiamo trovare un'intesa, presidente Tallini, collega Di
Natale, perché tra l'altro il nostro vuole essere soltanto un atto di indirizzo
politico, da affidare con una mozione per competenza, per quello che può essere
il ruolo alla presidente Santelli, all'assessore Savaglio, ma, in punta di piedi, da presentare anche
all'Ufficio Scolastico Regionale, diretto, splendidamente, da una donna che non
sta dietro la scrivania, ma che lavora e probabilmente la conosce meglio di me.
Mi riferisco alla già nominata dottoressa Calvosa.
Allora io dico, per rispetto di quel lavoro, per rispetto delle famiglie
che aspettano l'apertura dell'anno scolastico, per il lavoro anche - ce lo
consentirete voi colleghi di opposizione - che hanno svolto la presidente
Santelli e l’assessore Savaglio, chiedo a voi se
possiamo trovare un'intesa per dire che il 24 si cerca e si tenta l'apertura
degli istituti scolastici calabresi che non sono sede di seggi elettorali e si
posticipa al 28 l'apertura di quei plessi che sono, invece, sede di seggio
elettorale.
Tutti i Comuni saranno sede di seggio elettorale, perché c'è il
referendum. Se ci basassimo soltanto sulle amministrative sarebbero pochi i
Comuni dove si vota, invece i seggi elettorali ci sono in tutta la Calabria, in
tutta Italia, perché non ci dobbiamo dimenticare che c’è il referendum.
Probabilmente non è quest’Aula che deve decidere il 24 o il 28, è proprio
un atto di indirizzo politico di un'Aula che all’unisono dà alla Calabria la
tranquillità di andare a scuola, perché sul pezzo ci siamo, in primis questa Aula -
non me ne voglia assessore Savaglio - poi la Giunta,
naturalmente la presidente Santelli, con la cooperazione dell'Ufficio
Scolastico Regionale e con tutte le articolazioni e sub articolazioni che sono
necessarie, mi riferisco anche alle Aziende Sanitarie Provinciali.
Il messaggio è che il 24 in quegli istituti scolastici dove non ci sono
seggi elettorali si va a scuola, tranquilli e sereni, con le mascherine, col
distanziamento sociale. Ahimè, stride con il dimensionamento scolastico, lì la
battaglia va fatta insieme all'assessore Savaglio. Il
dimensionamento scolastico non va in linea con il distanziamento sociale è una
contraddizione di fondo che anche il Governo avrebbe dovuto capire e dare degli
indirizzi. Quindi, mascherine, distanziamento sociale, speriamo che le rotelle
vadano veloci sulla nostra autostrada e arrivino i banchi monoposto, altrimenti
ci andremo a sedere a terra nelle nostre scuole, ma in sicurezza assoluta.
Il 24 apriamo le scuole che si possono aprire perché non sono sede di
seggi elettorali. Ed è un messaggio non di questa maggioranza, ma di quei
consiglieri, espressione democratica dei calabresi, che sono rimasti in questa
Aula.
Mi dispiace veramente, che oggi abbiamo avuto la contezza plastica di
quanto a quest’Aula, ma mi consentite, quanto a questa opposizione, manchi il
cavaliere Pippo Callipo. Hanno perso completamente le coordinate, perché le
dimissioni di Pippo Callipo probabilmente erano state viste e sono il vero
fallimento del Partito Democratico calabrese, direi quasi nazionale, perché per
candidare Pippo Callipo c'è stata una lacerazione forte all'interno del PD.
Oggi sono sprovvisti di una guida, e quella guida pacata, moderata, di
buon uomo, oltre che di ottimo imprenditore, che è Pippo Callipo avrebbe fatto
bene a tante iniziative contraddittorie, un poco mediatiche con il microfono in
mano a cui stiamo assistendo in questi mesi, in quest'Aula da parte degli amici
e colleghi del Partito Democratico.
Concludo, lanciando ai colleghi dell’opposizione questa proposta.
Ripeto è una proposta di indirizzo politico, poi l’Ufficio Scolastico in
cooperazione con l'assessore, con le province che hanno pure loro facoltà e
potestà nel merito, non solo dell'edilizia scolastica, ma anche della
responsabilità dell'anno scolastico, in un tutt'uno prenderanno una decisione.
Mi auguro che questa nostra proposta, che parte dalla proposta del consigliere
Di Natale, che parte dal ritiro della nostra mozione, caro De Caprio, possa
consentire di approvare una proposta unitaria. Una mozione unitaria che già
vedo. Nel corso del mio parlare, avete detto giustamente “parla parla che noi facciamo i fatti”, avete firmato e adesso
pongo pure la mia firma su questa mozione unitaria. Vi ringrazio, veramente.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Raso. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Non voglio ripetere tutte le considerazioni, anzi gli
apprezzamenti, che hanno fatto i colleghi di maggioranza all'assessore Savaglio, però vorrei che la Regione si impegnasse come
amministrazione, come Giunta per quanto riguarda i trasporti, i pullman per gli
studenti, perché dalla mia esperienza di Sindaco e da insegnante, secondo me,
il problema che nascerà in questi giorni sarà proprio quello del trasporto. I
Comuni non hanno pullman, non hanno personale e quindi la Regione dovrebbe
investire con nuove risorse in nuovi pullman e non badare più agli sponsor
della Ministra che parla di banchi, perché la buona casalinga di Voghera
avrebbe lasciato i banchi che c'erano e avrebbe sistemato gli studenti come è
stato fatto in quest'Aula, alternando i posti da utilizzare, quindi sono falsi
problemi. Grazie.
Consigliere De Caprio può illustrare la mozione numero 39.
Con il testo riformulato della mozione numero 39, chiediamo l’impegno al
Presidente della Giunta regionale di valutare la possibilità di posticipare
l'inizio dell'anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020, solo
negli istituti scolastici sede di seggi elettorale, al fine di garantire un
rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e serenità alle
famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.
RASO Pietro (Lega Salvini)
Presidente, chiedo scusa, posso intervenire?
Posso avere il testo del documento?
Presidente, ho firmato il provvedimento, però credo che sia opportuno
posticipare l’inizio dell’anno scolastico in tutti gli istituti scolastici. Può
infatti accadere che lo stesso dirigente abbia più plessi scolastici e si crei
confusione. Stesso discorso vale per il Sindaco, per l’amministrazione comunale
che può avere nello stesso Comune diversi plessi scolastici dove alcuni sono
sede di seggi elettorali ed altri no, quindi genera confusione tra gli studenti
e nelle famiglie.
L'avevo proposto anche io questo, per noi non c'è problema.
RASO Pietro (Lega Salvini)
Inoltre si può verificare che un genitore abbia un figlio che frequenta un
istituto scolastico sede di seggio elettorale, quindi chiuso, e altri figli
invece debbano andare a scuola perché per loro inizia l’anno scolastico.
Ringraziamo l'Assessore che ha rinunciato ad una breve replica,
consentendo che si completasse il documento, illustrato dal collega De Caprio e
sottoscritto da 16 consiglieri regionali, che dà un indirizzo sull’apertura
dell'anno scolastico. Pongo in votazione la mozione, come riformulata, che è
approvata all'unanimità dei presenti, ovviamente.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Se i colleghi concordano, ritengo opportuno rinviare la discussione sulle
mozioni inserite ad una seduta successiva. Un attimo. C'è una richiesta di
rinvio dell’ordine del giorno che riguarda la situazione dei precari, invece
poniamo ai voti le due mozioni che sono state inserite all'ordine dei lavori
nella seduta odierna.
(Così resta stabilito)
Pongo in votazione la mozione di iniziativa del consigliere De Caprio e
firmata da diversi capigruppo, che riguarda l'esenzione del pagamento del
canone demaniale marittimo - anni 2020/2021, che è approvata.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Pongo in votazione la mozione presentata dal collega Anastasi che impegna la presidente Santelli a ricercare e adottare misure straordinarie
per sostenere gli studenti calabresi fuori sede, promuovendo con incentivi
adeguati, quanti decideranno di trasferirsi da altre regioni nelle Università
calabresi nell'anno accademico 2020/2021, che è approvata.
(Il Consiglio
approva)
(È riportata
in Allegati)
Presidente, vale anche per le nuove iscrizioni, quelle del posto. Grazie.
Il terzo punto all’ordine del giorno, la mozione a firma dei consiglieri Pitaro, Bevacqua, Anastasi e Aieta, visto che i proponenti
non sono in Aula, è rinviato.
(Così resta stabilito)
La seduta è tolta e verrà convocata a domicilio.
La seduta
termina alle 20,50
Hanno
chiesto congedo i consiglieri: Aieta, Minasi, Paris.
(È
concesso)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Approvazione Rendiconto
generale relativo all’esercizio finanziario 2019 – (deliberazione G.R. n. 209
del 23.7.2020)” (PL n. 39/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero - al CAL ai sensi
dell’art. 127 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.
“Modifica
alla legge regionale del 6 febbraio 2018 n. 3 (Incentivazione del turismo in
arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei,
ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione) –
(deliberazione G.R. n. 246 del 3.9.2020)” (PL n. 43/11^).
È
stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di
bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili -
alla Seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il
parere.
“Procedure
per la denuncia il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere
strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica -
abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015 n. 37” (PL n. 22/11^).
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionali:
Graziano - “Misure urgenti per
il contenimento dell’inquinamento luminoso e il risparmio energetico e per il
corretto impiego delle risorse energetiche” (PL n. 29/11^).
Bevacqua, Guccione, Irto,
Notarangelo, Tassone - “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello
del comparto pesca” (PL n. 38/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero.
Anastasi - “Istituzione della
Riserva naturale Foce del fiume Mesima” (PL n.
40/11^).
È stata assegnata alla quarta
Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente
– alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - Per il parere.
Pitaro F. - “Istituzione dell’elenco
regionale degli Operatori Socio Sanitari e dell’elenco regionale degli Enti di
Formazione” (PL n. 41/11^).
È stata assegnata alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda Commissione
- Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione
europea e relazioni con l’estero - per il parere.
Graziano - “Riorganizzazione
delle Aziende del Servizio Sanitario regionale” (PL n. 42/11^).
È stata assegnata alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.
Molinaro - “Disposizioni in materia di
costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo” (PL n.
44/11^).
È stata assegnata alla sesta
Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio,
Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili – alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione
europea e relazioni con l’estero - per il parere.
Minasi - “Interventi per la
sicurezza integrata e previsione corso-concorso regionale per reclutamento polizia
locale. Integrazioni alla l. r. 15/2018” (PL n. 45/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale
–alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il
parere.
De Caprio - “Modifica
transitoria alla l.r. n.1, 31 dicembre 1971” (PL n.
46/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero.
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa popolare:
“Istituzione del reddito di
esistenza (misure contro la precarietà)” (PL n. 30/11^).
È stata assegnata alla terza Commissione
- Sanità, Attività sociali, culturali e formative - alla seconda Commissione -
Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione
europea e relazioni con l’estero – per il parere.
“Istituzione del Comune Le
Castella nella provincia di Crotone – art. 39 Statuto e art. 10 l.r. 13/1983” (PL n. 31/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale –
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il
parere.
“Introduzione della doppia
preferenza di genere – modifica dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale
7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente della Giunta
regionale e del Consiglio regionale)” (PL n. 32/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale –
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il
parere.
“Riassetto istituzionale del
Servizio Sanitario Regionale” (PL n. 33/11^).
È stata assegnata alla terza
Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.
“Taglio privilegi” (PL n.
35/11^)
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale.
“Norme in materia di valorizzazione dei centri
storici calabresi nonché in materia ambientale” (PL n. 34/11^).
È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente - alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di Legge di iniziativa del Consiglio comunale
di Catanzaro:
“Misure di promozione di
riequilibrio di genere all’interno della legge elettorale regionale” (PL n.
36/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale –
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il
parere.
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei Consigli comunali di
Bovalino RC, Verzino KR, Ricadi VV:
“Misure di promozione di
riequilibrio di genere all’interno della legge elettorale regionale” (PL n.
37/11^).
È stata assegnata alla prima
Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale -
alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività
produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il
parere.
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa
della Giunta regionale:
“Piano di Azione e Coesione
(PAC) 2007/2013. Approvazione del Piano Finanziario, del differimento del
termine per la conclusione degli interventi e delle schede nuove operazioni –
(deliberazione G.R. n. 216 del 28.7.2020)” (PPA n. 50/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero – rettificata con DGR n. 228 del
7/8/2020.
“Piano di Azione e Coesione
(PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario. Approvazione
schede intervento – (deliberazione G.R. n. 225 del 7.8.2020)” (PPA n. 51/11^).
È stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari
dell’Unione europea e relazioni con l’estero – rettificata con DGR n. 243 del
3/9/2020.
È stata presentata alla
presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa
d’Ufficio:
“Presa d'atto delle dimissioni
del Consigliere regionale Callipo e relativa surroga” (PPA n. 52/11^).
Comunico che la seconda
Commissione consiliare, nella seduta del 24 luglio 2020, ha preso atto che in
relazione ai seguenti pareri:
- PARERE n. 2/11^ recante:
“Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 2
“Sviluppo dell'ICT e attuazione dell'Agenda Digitale” (OT2 FESR)”
(Deliberazione di Giunta regionale n. 46 del 24.04.2020);
- PARERE n. 3/11^ recante:
“Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12
“Istruzione e Formazione” (OT10 FSE) Obiettivo Specifico 10.1 Azioni 10.1.1 –
10.1.6” (Deliberazione di Giunta regionale n. 47 del 24.04.2020);
- PARERE n. 4/11^ recante:
“Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12
“Istruzione e Formazione” (OT10 FSE). Obiettivi Specifici 10.1 e 10.5 Azioni
10.1.6 – 10.5.1e 10.5.2” (Deliberazione di Giunta regionale n. 48 del
24.04.2020);
- PARERE n. 6/11^ recante:
“Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3
“Competitività e attrattività del sistema produttivo”. Azioni 3.1.1 – 3.1.2 –
3.2.1 e 3.3.4” (Deliberazione di Giunta regionale n. 66 del 05.05.2020);
(È trascorso il termine di
quindici giorni previsto dall’articolo 15, comma 3, della legge regionale n.
30/2016 e che, pertanto, come prevede la norma, può essere considerato
favorevolmente acquisito).
Comunico che, in data 20
luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto
indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 73 del 21 luglio 2020:
- Legge regionale 20 luglio
2020, n. 15, recante: “Disposizioni transitorie sulla l.r.
3/2009 recante «Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in
materia di programmazione unitaria»”.
Comunico che in data 9 luglio
2020 è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Casa delle Libertà” il
consigliere regionale Giacomo Pietro Crinò in
sostituzione del consigliere regionale Sinibaldo Esposito.
Comunico che in data 1
settembre 2020 è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Io resto in
Calabria” il consigliere regionale Marcello Anastasi in sostituzione del
consigliere regionale Filippo Callipo.
Comunico che in data 24 luglio 2020 il consigliere
regionale Raffaele Sainato ha aderito al Gruppo
consiliare di “Forza Italia”.
La Corte Costituzionale, con sentenza n. 143/2020,
ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale della
legge regionale 25 giugno 2019, n. 30, recante: “Modifiche all’articolo 1 della
legge regionale 3/2015”.
Comunico che è pervenuto il ricorso ex articolo 127
della Costituzione del Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere che
la Corte costituzionale voglia dichiarare costituzionalmente illegittimi e
conseguentemente annullare l’articolo 9, commi 1, 2 e 4 della legge regionale
n. 1 del 30 aprile 2020.
La Corte Costituzionale, con
sentenza n. 163 del 2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della
legge regionale 31 maggio 2019, n. 16 (Interpretazione autentica dell’articolo
1 della legge regionale 27 aprile 2015, n. 11).
Comunico che è pervenuto
ricorso alla Corte Costituzionale per l’impugnazione e la dichiarazione di
incostituzionalità degli articoli 2, 3 comma 1 e 3, e 4 commi 1 e 2 lettera b)
della legge regionale 2 luglio 2020 n.10, avente ad oggetto “Modifiche ed
integrazioni al Piano Casa”.
Comunico che, in data 14 luglio 2020, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che
lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 71 del 14 luglio 2020:
-
Regolamento regionale n. 14 del 14 luglio 2020,
concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 21 marzo 2017, n. 3 (Procedure
per le nomine e le designazioni di competenza del Presidente della Giunta
regionale e della Giunta regionale nelle Società a partecipazione regionali e
nelle Fondazioni regionali)”.
Comunico che, in data 27 luglio 2020, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che
lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 76 del 27 luglio 2020:
-
Regolamento regionale n. 15 del 27 luglio 2020,
concernente: “Interventi di contrasto alla crisi Covid-19 per gli interventi di
programmazione e sviluppo dell’attività teatrale di cui alla l.r. 18 maggio 2017, n. 19”.
Comunico che, in data 10 agosto 2020, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che
lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 81 del 10 agosto 2020:
-
Regolamento regionale n. 16 del 10 agosto 2020,
concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.
La Giunta regionale ha
trasmesso la deliberazione n. 192 del 20 luglio 2020, recante:
“Chiusura dei conti relativi
all’esercizio finanziario 2019. Ricognizione dei residui passivi perenti agli
effetti amministrativi”.
La Giunta regionale ha
trasmesso la deliberazione n. 193 del 20 luglio 2020, recante:
“Approvazione conto giudiziale del tesoriere –
esercizio finanziario 2019”.
La Giunta regionale ha
trasmesso la deliberazione n. 194 del 20 luglio 2020, recante:
“Chiusura dei conti relativi all’esercizio
finanziario 2019. Riaccertamento ordinario dei
residui attivi, passivi e determinazione economie di spesa (art. 3, comma 4,
del D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118) e ricognizione dei residui attivi e passivi
non rientranti nel riaccertamento ordinario dei
residui (Titolo II del D.lgs. 118/2011 e entrate per conto terzi e partite di
giro)”.
La Giunta regionale ha trasmesso
la deliberazione n. 218 del 7.8.2020, recante:
“Aggiornamento Piano Energetico Regionale
(PEAR) - Avvio attività e costituzione del tavolo tecnico regionale”.
La Giunta regionale ha
trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di
previsione finanziario 2019-2021:
Anastasi.
Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
-
il Consultorio H 12 di Melito Di Porto Salvo (RC) serve una popolazione di
quasi 33 mila persone appartenente ai Comuni di Melito Di Porto Salvo,
Bagaladi, Bova, Bova Marina, Condofuri, Montebello, Roccaforte, Roghudi e San
Lorenzo;
-
la struttura prima dell’emergenza Covid-19 si trovava all’interno dell’Ospedale
“Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo e svolgeva
innumerevoli attività programmate, oltre ad una serie di prestazioni
sociosanitarie (percorso nascita, visite ostetriche e ginecologiche, screening pap test per la prevenzione dei tumori femminili, visite
neuropsichiatriche infantili per il sostegno e diagnosi di sviluppo, attività
di prevenzione pediatriche, ostetriche e psicologiche nelle scuole, visite
psicologiche, attività psicosociale per il Tribunale per i Minorenni, il
Tribunale Ordinario e il Ministero di Grazia e Giustizia, attività di incontri
protetti su mandato dei tribunali);
- a
seguito dell’emergenza Covid-19 il Consultorio H 12 è stato smantellato per far
fronte alla crisi pandemica;
-
nonostante la delibera n 245 del 16 aprile 2020, con la quale l’Asp ha
stabilito che l’Ospedale di Melito di Porto Salvo avrebbe potuto ricoverare
solo i pazienti Covid negativi, nulla è stato
previsto in merito al Consultorio;
-
ad oggi il Consultorio H 12 è stato “provvisoriamente” collocato in quattro stanze
lungo il corridoio centrale dell’Ospedale Tiberio Evoli,
ciò con evidente lesione del diritto alla privacy di coloro che vi accedono e
con un evidente limitazione dei servizi offerti (psicologico, sociale,
pediatrico, ostetrico, ginecologico, pedagogico e neuropsichatrico);
-
il Consultorio H 12 ha erogato nell’ultimo anno prestazioni pari a oltre
settemila di cui ben 4410 ostetriche, 700 servizio psicologico,550 servizio
neuropsichiatria infantile, 550 servizio pedagogico, 700 servizio sociale,300
servizio ginecologico, 400 servizio pediatrico;
-
che nel Consultorio H 12 vi operano 12 unità lavorative;
-
la Regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie,
con DCA n.91 del 18 Giugno 2020 ha approvato il “documento di riordino della
rete ospedaliera in emergenza covid-19 art.2 del d.l.
34/2020” con il quale si rivede l’organizzazione della rete ospedaliera e si
elabora un “Piano” per un potenziale aumento della domanda di assistenza, con
particolare attenzione al regime di ricovero in Terapia Intensiva al fine di
fronteggiare in maniera adeguata le emergenze pandemiche come quella da
COVID-19;
-
il DCA n.91 del 18 Giugno 2020 con riguardo
all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, e in particolare, con
riferimento al Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo, prevede testualmente
(pag. 41): “Realizzazione di Pronto Soccorso dedicato Covid
al piano terra del presidio, attraverso il recupero di struttura già in
possesso dell’azienda, con tac e diagnostica di urgenza. È garantito l’accesso
dedicato ai pazienti Covid. La progettazione del
Pronto Soccorso dedicato è concepita in modo flessibile per consentirne il
relativo utilizzo in regime di normale attività ospedaliera con funzioni di
servizi diagnostica per immagini”;
-
non sono state prese determinazioni in merito al Consultorio il quale, di
fatto, potrebbe rientrare anche nei locali del Presidio Ospedaliero di Melito
Porto Salvo;
- a
seguito dell’incontro avvenuto in data 06.07.2020 tra l’Associazione Culturale
“Donne Insieme” e il responsabile del Consultorio H 12, dott. Sandro Autolitano, è stato appreso che l’Asp intende trasferire la
struttura nella sede c.d. “Palazzo Manganaro”, di
proprietà del Comune di Melito di Porto Salvo e sito in zona centrale di fronte
al palazzo comunale;
- è
stato altresì, comunicato che l’Azienda Sanitaria proprio in questi giorni,
grazie alla disponibilità del Commissario Prefettizio Dott.ssa Anna Aurora Colosimo, ha effettuato insieme ai tecnici del Comune un
sopralluogo nei locali di Palazzo Manganaro;
-
per consentire l’operatività del Consultorio, nella predetta sede devono essere
effettuati dei lavori al fine di eliminare le barriere architettoniche e
garantire il rispetto della normativa vigente in materia di accessibilità dei
luoghi;
-
il Consultorio H 12 è un luogo indispensabile per il territorio perché offre
servizi socio sanitari fondamentali;
-
un’eventuale inerzia pregiudicherebbe il diritto alla salute delle donne e di
tutta la popolazione dell’area grecanica;
per
sapere:
cosa
intende fare il Presidente della Regione per sollecitare l’esecuzione dei
lavori necessari presso il Palazzo Manganaro Di
Melito Porto Salvo per permettere il trasferimento del Consultorio H 12 e per
consentire l’immediata operatività dello stesso.
(55;
24/07/2020)
Bevacqua, Irto. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
l'Ematologia italiana è
riuscita negli ultimi decenni a mettere a segno fondamentali progressi sulla
conoscenza molecolare dei tumori del sangue e, in molti casi, grazie a questi
avanzamenti, si sono ottenuti netti miglioramenti della risposta alla terapia e
della sopravvivenza;
l'unità di Ricerca
Biotecnologica sita nel Comune di Aprigliano (Cs), costituita a novembre 2011
con un protocollo d'intesa sottoscritto insieme dall'Azienda Sanitaria
Provinciale di Cosenza, dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza e dall'Università
della Calabria, fa parte della rete LabNet del
GIMEMA, il network che mette in comunicazione gli ematologi italiani con i
laboratori presenti sul territorio nazionale, dove si eseguono esami del sangue
assai innovativi e indispensabili per fare diagnosi e per valutare se la
terapia sta agendo in modo efficace;
l'URB di Aprigliano è
un'eccellenza certificata da enti nazionali e internazionali, con una dotazione
di strumentazioni all'avanguardia, expertise e competenze professionali al
servizio dei pazienti calabresi, e non solo, e a loro tutela;
l'attività di ricerca dell'URB
è una realtà fortemente voluta dalla sezione di AIL Cosenza "Fondazione
Amelia Scorza" che ha sostenuto i biologi con borse di studio e contratti,
mediante un impegno finanziario che, solo negli ultimi 5 anni, ha superato i
400 mila euro: in tal modo, è stato possibile che la loro expertise fosse messa
a disposizione anche dell'attività di diagnostica, prettamente ospedaliera, il
che ha favorito lo sviluppo dell'Ematologia di Cosenza;
come pubblicamente attestato
dal Presidente Nazionale AIL, Professor Sergio Amadori, "l'URB ha
specifiche peculiarità che la rendono unica e tutti noi conosciamo il ruolo
centrale che laboratori come questo hanno, non solo nella diagnosi ma anche, in
tempi di medicina di precisione, sulle scelte terapeutiche per il paziente
affetto tumore del sangue. Avere analisi del sangue affidabili con lo stesso
livello qualitativo in tutta Italia e in particolare nelle Regioni del sud
Italia, non è banale soprattutto quando si stratta di prescrivere farmaci di
alta precisione e personalizzare le terapie. Inoltre, la presenza di strutture
primarie come l'URB di Aprigliano limita in misura rilevante il grave fenomeno
della migrazione sanitaria, tanto più necessario in questo periodo di emergenza
sanitaria, mettendo a disposizione dei cittadini professionalità e competenze
che nulla hanno da invidiare a quelle di altre regioni d'Italia";
RISULTANDO EVIDENTE CHE: La
decisione dell'A.O. di Cosenza di trasferire l'attività di diagnostica
ematologica dal laboratorio dell'URB di Aprigliano al laboratorio centrale in
attuazione del DCA n. 62 del 6 marzo 2020 ("Aggiornamento e Integrazione
del DCA n. 11212016 - Riorganizzazione Rete Regionale Laboratori
Pubblici") rischia di compromettere un'eccellenza nell'ambito delle
politiche socio-sanitarie del territorio;
tale scelta, inoltre,
graverebbe direttamente sui pazienti e sulla qualità delle cure attualmente
erogate;
per sapere:
chiedono di sapere: se il
Dipartimento Salute della Regione Calabria sia correttamente informato di
quanto sopra riportato e quali provvedimenti di competenza intenda assumere per
porre soluzione immediata che scongiuri il rischio di dilapidare un patrimonio
di natura scientifica e strumentale maturato e accumulato nel tempo, nonché
quali azioni istituzionali intenda intraprendere in merito il Presidente della
Giunta Regionale per salvaguardare il ruolo cruciale dell'URB di Aprigliano nel
suo essere anello di congiunzione tra ospedale e territorio nella diagnosi e
cura dei tumori del sangue.
(53; 16/07/2020)
Bevacqua. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
il Dipartimento "Lavoro,
Formazione e Politiche Sociali (LFPS), Settore 6 - Mercato del Lavoro, Servizi
per l'Impiego, Politiche attive e passive, Ammortizzatori sociali", Con
decreto dirigenziale n. 4253 del 04/05/2018 avente ad oggetto: PAC Calabria
2007/2013, Aree di Azione "Ambiente, Inclusione sociale, Forestazione,
Produzione ed utilizzazione del legno". Progetto pilota "Inclusione
Sociale, Ambiente e valorizzazione delle risorse boschive nelle aree interne
della Sila Greca", recante in descrizione: Spese per la realizzazione di
misure innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione e di politiche
attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga - Trasferimenti
correnti ad Amministrazioni locali (Pilastro Misure Anticicliche - Scheda n.
2), per un importo complessivo pari a Euro 1.467.000,00. Facendo seguito
all'Accordo di Programma fra la Regione Calabria e i Comuni di Bocchigliero,
Campana e Longobucco (quest'ultimo indicato come Comune Capofila) relativo al
Progetto "Inclusione sociale ambiente e valorizzazione delle risorse
boschive nelle aree interne alla Sila Greca" - "La formazione
professionale per uno Sviluppo Sostenibile del Lavoro", ha provveduto ad
avviare n. 4 Progetti finalizzati, rispettivamente a: • Corso per Operatore per
le attività relative alla silvicoltura, alla salvaguardia dell'ambiente e alla
gestione di impianti, macchinati ed attrezzature;
• corso di Qualifica per
operatore per l'assistenza di base;
• corso di qualifica per
tecnico della supervisione, prevenzione e sorveglianza del patrimonio forestale
e faunistico (Guardia ecologica);
• corso di Qualifica per
tecnico della programmazione e dello sviluppo di siti internet e pagine web;
RILEVATO CHE: trattasi di
Progetto Inclusione Sociale destinato a preparare 255 cittadini per un
inserimento e reinserimento lavorativo consentendo loro di acquisire qualifiche
di operatore della silvicoltura e della tutela ambientale, operatore per
assistenza di base, tecnico della supervisione e sorveglianza del territorio,
tecnico della programmazione e creazione di siti web;
RISULTANDO CHE: • il corso di
formazione comprensivo dei relativi esami finali, è terminato a novembre 2019;
• i tutor e docenti hanno
ricevuto il 50% delle somme spettanti in una prima tranche a luglio 2019 e un
ulteriore 30% in una seconda tranche liquidata a gennaio 2020;
- da quest'ultima data,
null'altro è stato liquidato e, pertanto, manca da oltre sei mesi l'accredito
finale delle rispettive spettanze;
- il Comune capofila ha già da
tempo inviato ai competenti uffici regionali tutta la documentazione che
testimonia la regolare chiusura del Progetto;
per sapere:
chiede di sapere: quali
iniziative intende intraprendere l'assessorato regionale del quale Ella è a
capo per provvedere a sanare l'increscioso ritardo nella liquidazione delle
spettanze di cui trattasi.
(54; 20/07/2020)
Irto. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- in una regione come la
Calabria, caratterizzata da una rete ospedaliera organizzata secondo il modello
Hub e Spoke, nella quale esistono oggettive difficoltà delle vie di
comunicazione, il servizio di elisoccorso rappresenta un elemento strategico in
termini di sicurezza per le attività di emergenza e di soccorso a pazienti con
patologie ad elevata complessità clinica, nelle quali la rapidità di intervento
è decisiva. - attualmente, nella nostra Regione, il servizio di elisoccorso è
composto da 4 basi operative, di cui quella di Lamezia abilitata h 24, mentre
le restanti tre (Cosenza, Crotone e Locri) sono operative solo nelle ore
diurne, dal mattino fino al tramonto. - la base dell'elisoccorso di Locri è
attiva sin dai primi anni 2000 e, nel 2014, si è provveduto a predisporre
adeguato impianto di illuminazione al fine di renderla utilizzabile anche per i
voli notturni e, sebbene sia stata ottenuta dall'Ente Nazionale dell'Aviazione
Civile (ENAC) la certificazione di abilitazione della base per il volo
notturno, il servizio non è stato ancora reso operativo in quanto, sulla base
della normativa vigente, non è stata attivata la convenzione con i Vigili del
fuoco, per garantire la presenza degli addetti antincendio anche nelle ore
notturne. - l'importanza del servizio di elisoccorso per la Locride
è documentata dal numero degli interventi effettuati in questi anni per
situazioni di maggiore emergenza e per il trasferimento di pazienti nei presidi
ospedalieri della regione dotati delle necessarie tecnologie e competenze,
supportata anche dalle numerosissime testimonianze di pazienti che hanno potuto
usufruire di detto servizio avendo così salva la vita. Considerato che: - il
costo per l'attivazione di detta convenzione è di circa 50.000 (cinquantamila)
euro/anno. - l’abilitazione della piazzuola di atterraggio dell'Ospedale di
Locri al volo notturno consente di migliorare il sistema sanitario di emergenza
e di dare maggiore sicurezza a tutti i cittadini del territorio della Locride, considerata la distanza di circa 100 km
dell'Ospedale di Locri dai centri Hub della rete ospedaliera regionale. - era
stato presentato, a firma del sottoscritto consigliere regionale, un
emendamento alla Pdl n. 1/XI con il quale si autorizzava la Giunta regionale a
concedere all'Azienda Sanitaria di Reggio Calabria un contributo, per
l’esercizio finanziario 2020, pari a € 50.000, destinato al finanziamento della
convenzione con i Vigili del Fuoco al fine di rendere operativa h 24 la base
dell’elisoccorso di Locri. - alla relativa copertura dell’emendamento suddetto
si sarebbe provveduto con le maggiori entrate derivanti dalla restituzione
dell’avanzo di amministrazione da parte del Consiglio regionale, di cui alla
del. U.P. n. 1 del 9 aprile 2020. - tale emendamento, in sede di approvazione
della legge di stabilità regionale 2020, non aveva trovato il sostegno della
parte politica di maggioranza dell’Assemblea legislativa calabrese, portando a
giustificazione l’impossibilità di operare su fondi in ambito sanitario a causa
del commissariamento, seppur precisando, negli stessi interventi in Aula di alcuni
consiglieri di maggioranza, che la questione sarebbe stata oggetto di
intervento e di pronta risoluzione da parte della Giunta Regionale. Tutto ciò
premesso e considerato il sottoscritto consigliere interroga il Presidente
della Giunta regionale
per sapere:
- quali provvedimenti saranno
assunti dalla Regione Calabria in merito all'abilitazione del servizio notturno
di elisoccorso di Locri, e soprattutto in che tempi e attraverso quali risorse,
al fine di garantire ai cittadini dell’area della Locride
la certezza di un servizio sanitario di emergenza continuo.
(56; 27/07/2020)
F. Pitaro.
Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- è stata adottata la Legge n.
60/2019 di conversione del d.l. n. 35/2019 recante
"Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e
altre misure urgenti in materia sanitaria";
- in virtù dell'art. 3 della
L. 60/2019 sono stati nominati i Commissari Straordinari delle Aziende del
Servizio Sanitario Regionale;
- ai sensi dell'art. 3 comma 9
L. 60/2019 "I Commissari straordinari restano in carica fino al termine di
cui all'art. 15 comma 1 (18 mesi), e comunque fino alla nomina, se anteriore,
dei direttori generali individuati, ai sensi dell'articolo 2 del decreto
legislativo n. 171 del 2016, in esito a procedure selettive, che sono avviate
dalla Regione decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente
decreto";
- l'art. 11 comma 5 bis L.
60/2019 dispone che "Nelle more della revisione dei criteri di selezione
dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo
restando, per le regioni non sottoposte alla disciplina dei piani di rientro,
quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171,
nelle regioni commissariate ai sensi del decreto legge 1 ottobre 2007 n. 159,
convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007 n. 222, e dalla
legge 23 dicembre 2009 n. 191, per diciotto mesi dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è
proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti
maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. Entro
i medesimi limiti temporali, per le regioni sottoposte alla disciplina dei
piani di rientro, il presidente della regione effettua la scelta, nell'ambito
della predetta graduatoria di merito, anche prescindendo, previa adeguata
motivazione, dal relativo ordine";
- pertanto, la detta normativa
ha disposto per la Regione Calabria la nomina di commissari straordinari per le
aziende del servizio sanitario regionale per la durata di 18 mesi e che la
Regione dovrà provvedere, alla individuazione dei nuovi direttori generali a
seguito di selezione da avviare dopo dodici mesi dall'entrata in vigore del
decreto, ai sensi dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/19, attraverso "la rosa
dei candidati proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei
requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da
attribuire" ;
- tuttavia, la Giunta
Regionale ha emesso la deliberazione N. 206 del 23/7/2020 avente ad oggetto:
"Indizione avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi
di direttore generale presso le aziende del S.S.R. ai sensi dell'art. 2 d.lgs n. 171/2016 e ss.mm.ii."
con cui è stato indetto "avviso pubblico di selezione, ex art. 2 comma l
del d.lgs. 171/2016 e s.m.i., di cui all'allegato A
alla presente deliberazione aperto ai candidati che abbiano ottenuto
l'inserimento negli elenchi nazionali, finalizzato alla formazione delle rose
dei candidati idonei alla nomina a Direttore Generale delle seguenti
aziende...";
- pertanto, in violazione
dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, la Giunta Regionale ha indetto l'avviso
"finalizzato alla formazione delle rose dei candidati";
- invece, l'art. 11 comma 5
bis L. 60/2019 ha previsto e prevede che "la rosa dei candidati è proposta
secondo una graduatoria di merito";
- pertanto, il detto avviso si
pone in manifesta violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ciò in
quanto non ha previsto la necessaria graduatoria di merito da cui attingere;
- la ratio dell'art. 11 comma
5 bis L. 60/2019, che ha previsto la formazione di una graduatoria di merito, è
quella di ridurre la discrezionalità della politica nella individuazione del
direttore generali con la previsione di una "graduatoria di merito";
- invece, con la deliberazione
de qua la Giunta Regionale ha violato l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ha
attribuito al Presidente della Giunta Regionale una indebita e completa
discrezionalità nella indicazione del direttore generale delle aziende del SSR
essendo stato eliminato, contra legem, il riferimento ineludibile e necessario alla
"graduatoria di merito";
- tutto ciò non è tollerabile
e nella materia delicatissima della sanità e del diritto alla salute occorre
oltre che attenersi alle norme di legge, in questo caso manifestamente violate,
dare prevalenza al merito e alla competenza dei soggetti che saranno chiamati a
guidare le aziende del SSR. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE
al Presidente della Giunta Regionale:
per sapere:
- se non ritiene, alla luce di
quanto esposto, di dovere ritirare e/o revocare e/o annullare e/o modificare la
deliberazione di GR N. 206 del 23/7/2020 al fine di adeguare e uniformare il
relativo Avviso, inerente il conferimento dell'incarico di direttore generale
delle aziende del SSR, all'art. 11 comma 5 bis della L. 60/2019, prevedendo la
formazione di una graduatoria di merito dei candidati dalla quale attingere per
l'attribuzione dei detti incarichi dando prevalenza al merito e alla competenza
e riducendo la discrezionalità.
(57; 29/07/2020)
Guccione. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- l'Asp di Cosenza è
proprietaria di una struttura destinata a Residenza sanitaria assistenziale per
anziani Sita nel Comune di Caloveto, realizzata con i fondi dell'ex articolo 20
della legge n. 67/88;
- con deliberazione numero
2845 del 2013 è stata autorizzata l'indizione di una gara a procedura aperta
per la concessione della gestione di detta Rsa;
- con delibera numero 1659 del
2014 venivano approvati gli atti di gara per l'espletamento della succitata
procedura per l'affidamento della Rsa per nove anni.
A tale procedura di gara non è stata data alcun seguito;
- con delibera numero 1848 del
2016 veniva indetta una nuova procedura di gara per l'affidamento della
concessione della Rsa di Caloveto;
veniva approvato sia il
capitolato tecnico che il disciplinare di gara;
- con Dca
numero 4 del 2017 veniva annullata la richiamata delibera n. 1848 del 2016 in
quanto non era ancora stato approvato in via definitiva il provvedimento
attuativo del Piano di riorganizzazione della rete dell'assistenza territoriale
della provincia di Cosenza;
- con Dca
numero 108 del 2018 veniva approvato in via definitiva il nuovo Piano attuativo
di riorganizzazione dell'Assistenza territoriale dell'Asp di Cosenza (Delibera
numero 193 del 2018);
- l'Asp di Cosenza con
delibera numero 1149 del 18 giugno 2018 provvedeva all'indizione della gara a
procedura aperta per la concessione di servizi e affidamento della gestione
della Rsa di Caloveto per 60 posti letto, a seguito
dell'adozione della nuova riorganizzazione dell'assistenza territoriale
dell'Asp di Cosenza (delibera n. 193 del 2018). Nel capitolato si legge,
all'articolo 6, che i posti messi a gara sono 60 posti letto Rsa per anziani con retta giornaliera di euro 139,21, retta
annua euro 3.064.000,029, retta totale per 9 anni euro 27.576.000,261;
- stranamente negli atti di
gara non viene rispettato quanto previsto dalla Riorganizzazione dell'assistenza
territoriale (Delibera 193/2018) che prevede per la Rsa
di Caloveto 40 posti letto per anziani e 20 posti letto medicalizzati, che
hanno un costo ben superiore ai primi e requisiti strutturali e organizzativi
molto più complessi. Com'è possibile che l'Asp metta a gara qualcosa di diverso
rispetto a quanto previsto dalla delibera? •- Risulta paradossale che la stessa
Asp approvi un documento di riorganizzazione dell'assistenza territoriale che
prevede alcuni criteri, però poi bandisce gare che non tengono conto di quanto
approvato sia dall'Ufficio del commissario che dalla stessa Asp;
- la struttura pubblica Rsa di Cavoleto da sette anni è in completo abbandono. Fino
al 2013 forniva servizi importantissimi al territorio per fasce deboli della
popolazione, quali anziani e disabili, da sette anni invece è completamente
inattiva;
- è evidente il danno erariale
visto che prima del 2013 l'Asp di Cosenza dalla gestione della Rsa di Caloveto incassava all'anno oltre 200mila euro di
fitto da parte del privato che gestiva la struttura pubblica. Sono oltre
1milione e 400 mila euro di mancato introito in sette anni da parte dell'Asp di
Cosenza. Si interroga la S.V.
per sapere:
come intende procedere per
fare in modo che venga rapidamente riaperta l'importante struttura pubblica di
proprietà dell'Asp di Cosenza, sita in località Caloveto. Si chiede un
intervento urgente teso a verificare le responsabilità di tutti coloro i quali,
in questi sette anni, non sono stati in grado di indire correttamente una gara,
procurando un danno erariale e un danno anche per la mancata erogazione di
servizi importanti per categorie deboli, quali anziani e disabili, in un
territorio privo di questi servizi. Si chiede alla S.V. di verificare come sia
stato possibile bandire una gara di una Rsa in cui si
evince, dagli atti ufficiali dell'Asp, che doveva ospitare 40 posti letto Rsa anziani e 20 medicalizzati, invece la gara è stata
stravolta: tutto ciò emerge da atti ufficiali e dal capitolato delibera n. 1149
dell'8 giugno 2018 che prevedeva semplicemente 60 posti letto per anziani.
Addirittura, ad oggi nessuno si è accorto del macroscopico errore e il 22
gennaio 2019 la Commissione di gara ha provveduto all'apertura dei plichi
dell'offerta tecnica e stabilito l'elenco delle ditte ammesse alla fase
successiva della procedura di gara per l'affidamento della gestione di una Rsa nel Comune di Caloveto.
(58; 20/08/2020)
Di Natale. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
con nota del 27.08.2020 a
firma del Direttore Medico Spoke Cetraro/Paola, Dott. Vincenzo Cesareo,
indirizzata al Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza e per conoscenza
al Procuratore della Repubblica di Paola, si chiede il trasferimento presso
l’Ospedale di Cetraro di tutte le attività chirurgiche finora espletate presso
il nosocomio di Paola, imputando tale spiacevole scelta alla carenza di
personale medico-specialistico in Anestesia e Rianimazione oltre che
all'impossibilità di allocare la Rianimazione nella presunta “fatiscente e
pericolosa Struttura Ospedaliera di Paola”;
la struttura dell’Ospedale di
Paola accoglie un gran numero di pazienti, ai quali dovrebbe essere garantito
il diritto alla salute ed un efficiente ed efficace servizio sanitario;
la decisione del trasferimento
delle suddette attività mediche, indispensabili per un degno presidio
ospedaliero, di certo non garantisce la salute dei pazienti, ma piuttosto ne
lede i diritti. Tutto ciò premesso, si interroga l'On. Presidente della Giunta
per sapere:
se corrisponde al vero che la
struttura di Paola è fatiscente e pericolosa, e altresì se tutte le altre
strutture ospedaliere della provincia di Cosenza possiedono i requisiti
strutturali e non per garantire i servizi chirurgici e medici.
(59; 31/08/2020)
Tassone. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- il Dipartimento
Organizzazione e Risorse Umane" della Regione Calabria, giusto Contratto
di Delega Rep. n. 6680 del 12 marzo 2020 ha disposto la chiusura dei locali del
CPI di Vibo Valentia siti in via Giustino Fortunato snc
89900 Vibo Valentia definendoli inutilizzabili ai fini dell'attività
lavorativa;
considerato che: - i Centri
per l'impiego (Cpi) sono strutture pubbliche
coordinate dalle Regioni che favoriscono sul territorio l'incontro tra domanda
e offerta di lavoro e attuano iniziative e interventi di politiche attive del
lavoro. E Che: - A partite dall' l luglio 2018 la Regione Calabria ha assunto
la competenza gestionale dei servizi per l'impiego con una rete regionale che
si articola in 15 Centri per l'Impiego a cui si aggiungono 25 sedi locali/punti
informativi locali afferenti ai CPI.
Considerato che: - il Centro
per l'impiego di Vibo Valentia con sede in via Giustino Fortunato costituisce
un punto strategico essendo tra i più importanti della provincia vibonese
soprattutto per bacino di utenza abbracciando diversi comuni (Briatico,
Cessaniti, Drapia, Filandari, Filogaso, Francica, Filadelfia, Francavilla,
Ionadi, Joppolo, Limbadi, Maierato, Mileto, Nicotera, Parghelia, Pizzo, Ricadi,
Rombiolo, San Calogero, San Costantino Calabro, San Gregorio d'Ippona,
Sant'Onofrio, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Vibo Valentia, Zaccanopoli,
Zambrone, Zungri) e che: - Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali
con decreto del 22 maggio 2020 ha disposto le modifiche al Piano Straordinario di
potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro (GU
Serie Generale n.196 del 06-08-2020) inserendo all'art. 3 comma l lettera a) la
ripartizione delle risorse per gli anni 2019/2020 anno 2019 - euro
467.200.000,00 anno 2020 - euro 403.100.000,00 e che: - le risorse sopra
indicate sarebbero state ripartite alle regioni sulla base dei criteri previsti
dal Piano straordinario procedendo all'erogazione di metà della quota residua,
una volta valutata la coerenza dello schema del Piano attuativo regionale con
le finalità e indicazioni del Piano straordinario, che prevede il
Potenziamento, anche infrastrutturale dei CPI», previa presentazione di
apposita documentazione, giuridicamente vincolante, attestante le specifiche
spese connesse al potenziamento, anche infrastrutturale, dei centri per
l'impiego. Si interroga
per sapere:
- se la Regione Calabria ha
provveduto alla redazione di un piano attuativo regionale secondo le linee
guida del piano straordinario che prevede il potenziamento anche strutturale
dei CPI - Quali siano gli interventi urgenti che si intendono intraprendere al
fine di riaprire nuovamente il centro per l'impiego di Vibo Valentia, punto
strategico nel vibonese al fine di risolvere il notevole disagio in vista delle
politiche attive varate dal governo.
(60; 07/09/2020)
Di Natale. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- per l’anno scolastico
2020/2021, sono stati evidenziati, da più parti, diversi errori e criticità
commessi dall’ATP di Cosenza, nelle operazioni di avvio dell’anno scolastico;
- tale problematica è stata
più volte sollevata dai sindacati, con diverse note indirizzate all’ATP di
Cosenza;
- fra le tante problematiche
rilevano fra l’altro: assegnazioni provinciali su posto comune effettuate su
disponibilità parziali;
assenza dell’organico di
fatto;
nell’organico di diritto
mancano diverse ore in tante discipline e in tutti gli ordini di scuola;
mancano gli aggiustamenti
cattedra. Ancora, si sottolinea che le assegnazioni e le utilizzazioni sarebbero
state effettuate senza rispettare l’ordine delle fasi e senza tener conto della
posizione in graduatoria dei docenti. Utilizzazioni interprovinciali da posto
comune a sostegno di docenti senza titolo di specializzazione e non appartenete
a classi di concorso in esubero ed effettuate prima delle assegnazioni da
sostegno a sostegno. Tutto ciò premesso,
per sapere:
se quanto pubblicato dall’Atp di Cosenza sia conforme o meno alle normative vigenti
in materia di assegnazioni ed utilizzazioni e se le criticità evidenziate dai
sindacati siano fondate e ragionevoli.
(61; 09/09/2020)
Guccione. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
- la storia della
riconversione dell'ex presidio ospedaliero "L. Pasteur" a Casa della
Salute di San Marco Argentano dura ormai da oltre dieci anni. I fondi
comunitari che erano stati stanziati - circa 9 milioni e 600 mila euro oggi
diventati fondi PAC 2007-2017 - e dovevano servire per ristrutturazione,
adeguamenti funzionali e acquisto delle tecnologie, sono ancora fermi;
• la Regione Calabria, in base
all'articolo 6 comma l del DL 35/2019 convertito in legge n. 60/2019, ha
stipulato una convenzione quadro con Invitalia Spa
quale centrale di committenza per la progettazione e realizzazione dei lavori.
L'Asp di Cosenza ha aderito alla suddetta convenzione non solo per la fase di
gestione delle procedure di gara, ma anche per l'esecuzione dei lavori di
ristrutturazione della Casa della salute di San Marco Argentano. Alla luce di
tutto ciò e considerando che entro il 2011, in base del Decreto n.18 del 22
ottobre 2010, sarebbe dovuto avvenire il processo di riconversione
dell'ospedale di San Marco Argentano SI INTERROGA LA S.V.
per sapere:
quali iniziative urgenti
intende adottare affinché partano i lavori di realizzazione della Casa della
Salute di San Marco Argentano. Ad oggi nulla è stato fatto in merito alla
realizzazione degli interventi sulla Casa della Salute nonostante, in questi
anni, siano stati azzerati tutti i servizi ospedalieri e sanitari a danno del
diritto alla salute dei cittadini di San Marco e della Valle dell'Esaro. Si
passi concretamente alla realizzazione di questa importante struttura che, una
volta entrata in funzione, sarà in grado di erogare servizi e cure sanitarie e
sociosanitarie più capillari ed efficienti per tutta la Valle dell'Esaro.
(62; 14/09/2020)
F. Pitaro.
Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:
- che con il decreto n. 6918
del 29/6/2018 del Dipartimento Turismo, beni culturali e spettacolo è stato
approvato l'avviso pubblico per il sostegno dei progetti di valorizzazione dei
borghi della Calabria;
-che, più precisamente, nel
detto decreto è stato rilevato che "il Settore Beni Culturali intende
procedere nell'attuazione delle azioni di valorizzazione dei borghi della
Calabria finalizzata allo sviluppo turistico mediante la concessione di
finanziamenti ai Comuni della Regione Calabria in forma singola o aggregata ...
al fine di valorizzare i Borghi della Calabria è indispensabile realizzare
interventi di recupero e riqualificazione di immobili in disponibilità dei
Comuni, di rifunzionalizzazione degli edifici
esistenti, potenziamento o start up di attività aventi finalità ricreative e
culturali ... dover accertare la somma complessiva di euro 100.000.000 sul
capitolo d'entrata E9402011001";
- che, a seguito del detto
bando, molti Comuni calabresi hanno regolarmente presentato le domande al fine
di ottenere i necessari finanziamenti per la valorizzazione dei borghi;
- che la procedura selettiva
de qua si è conclusa si è conclusa con il decreto dirigenziale n. 4534 del
9/4/2019 con cui la Regione Calabria ha pubblicato l'elenco delle domande
ammesse e non ammesse;
- che, pertanto, a conclusioni
della detta procedura selettiva, la Regione Calabria, in esecuzione del bando e
della graduatoria emessi, deve procedere alla erogazione delle somme in favore
dei Comuni ammessi;
- che, ad oggi, tuttavia, la
Regione Calabria, nonostante la procedura selettiva de qua sia stata ultimata e
sia stata emessa la graduatoria dei Comuni ammessi, non ha erogato le somme
dovute ai Comuni calabresi;
-che tutto ciò si pone in
contrasto con il bando emesso e con la graduatoria e viola i diritti dei Comuni
i quali hanno partecipato ad un bando regionale al fine di ottenere somme per
la valorizzazione dei borghi e ciò nonostante non ottengono le somme da parte
della Regione Calabria che sta tenendo, conseguentemente, una condotta omissiva
e inadempiente;
- che tutto ciò, peraltro,
oltre che ledere i Comuni, che hanno partecipato al bando e sono stati ammessi al
finanziamento al fine di valorizzare i propri borghi e renderli più fruibili ed
attraenti anche sotto il profilo turistico/culturale, faculta
le dette amministrazioni comunali a ricorrere all'Autorità Giudiziaria al fine
di ottenere le somme loro spettanti e riconosciute dalla Regione Calabria;
- che è davvero illogico
avviare una procedura selettiva e impegnare uffici regionali e comunali nonché
concludere la detta procedura selettiva e poi non dare esecuzione alla stessa e
non erogare le somme spettanti ai soggetti che hanno ottenuto il riconoscimento
alla erogazione e che sono stati ammessi nella graduatoria;
- che tutto ciò danneggia non
solo i Comuni aventi diritto ma tutto il territorio regionale e ciò in quanto a
fronte di somme disponibili e di una procedura selettiva già conclusa la
Regione non erogando le dovute somme impedisce la valorizzazione dei borghi e
nega, di fatto, la crescita dei borghi calabresi. Tutto ciò premesso, con il
presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:
per sapere:
se ha contezza di quanto sopra
esposto e cosa intende fare e quali atti e
provvedimenti intende adottare al fine di permettere alle amministrazioni
comunali, che hanno avuto il riconoscimento del finanziamento con riferimento
al bando/valorizzazione dei borghi e le cui domande sono state regolarmente
ammesse, di ottenere concretamente ed effettivamente le somme loro spettanti e
che devono essere destinate alla valorizzazione dei borghi.
(63; 14/09/2020)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
con il Regolamento regionale
N.3/2017 è stato disciplinato il procedimento per le nomine all'interno delle
società partecipate;
che tale Regolamento
correttamente ha previsto la pubblicazione di un avviso al fine di permettere,
ai fini della individuazione dei soggetti all'interno delle società
partecipate, una selezione tra più soggetti in modo trasparente diretta a
scegliere soggetti competenti;
che, tuttavia, la Giunta
Regionale ha approvato in data 14/7/2020 il Regolamento con cui ha apportato
modifiche al Regolamento N.3/2017;
che con le modifiche apportate
in data 14/7/2020 sostanzialmente la Giunta Regionale ha soppresso l'obbligo di
pubblicare l'avviso ai fini della individuazione dei soggetti all'interno delle
partecipate;
che tutto ciò si evince a
chiare lettere dall'art 3 del nuovo regolamento con cui è stato disposto che
"Le nomine e le designazioni di componenti in organi amministrativi e di
controllo delle società a partecipazione, anche indiretta, di competenza del
Presidente della Giunta regionale o della Giunta, possono essere effettuate,
ove ritenuto opportuno, previa pubblicazione dell'Avviso di cui al presente
articolo";
che, in buona sostanza, per
effetto di tali modifiche il Presidente della Giunta e la Giunta possono
svolgere le dette nomine senza avviso e senza selezione;
che tutto ciò viola
apertamente i principi di trasparenza, pubblicità e partecipazione che
costituiscono principi portanti della pubblica amministrazione;
che, pertanto, per effetto
delle dette modifiche, allorquando si dovrà procedere alle nomine de quibus,
nessuno saprà nulla e ciò in quanto è stato abrogato l'obbligo della
pubblicazione dell'avviso;
che, inoltre, non si potranno
conoscere le ragioni per cui il Presidente della Giunta e la Giunta nomineranno
taluno all'interno di una partecipata;
che, ancora, l'eliminazione
della obbligatorietà dell'avviso e la possibilità per i soggetti interessati di
partecipare abroga, di fatto, l'obbligatorietà della selezione e il diritto di
soggetti interessati di partecipare alla selezione la cui finalità e ratio è
quella di scegliere il migliore tra più soggetti candidati e partecipanti;
che, conseguentemente,
l'abrogazione della selezione contrasta con i principi tipici della pubblica
amministrazione che prevedono l'obbligo di svolgere una selezione al fine di
mettere in competizione più soggetti ed al fine di scegliere tra più candidati
il migliore;
che tutto ciò si riflette
negativamente contro l'ente regionale e ciò in quanto l'eliminazione della
obbligatorietà della selezione (che è diretta a scegliere il migliore tra più
candidati) attribuisce una abnorme e indebita discrezionalità al Presidente
della Giunta regionale e alla Giunta regionale che godranno di completa libertà
nella scelta dei soggetti per le società partecipate che saranno individuati
direttamente e senza avviso né selezione né competizione;
che occorre, pertanto,
abrogare il Regolamento e le modifiche apportate in data 14/7/2020 e
ripristinare, conseguentemente, le disposizioni di cui al Regolamento N. 3/2017
che prevedeva l'obbligatorietà della selezione. Tutto ciò premesso
impegna la Giunta regionale
E IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE ad abrogare integralmente il Regolamento e le modifiche in esso
contenute del 14/7/2020 al fine di ripristinare integralmente il Regolamento N.
3/2017 che prevedeva la pubblicazione di un avviso e lo svolgimento di una
selezione ai fini della individuazione dei soggetti da nominare nelle società
partecipate.
(31; 28/07/2020) F. Pitaro, Bevacqua, Anastasi, Aieta
Il Consiglio regionale,
premesso che:
che sin dagli anni '80 sono
iniziati i lavori di realizzazione di una strada di collegamento delle province
di Catanzaro e Cosenza passando per l'entroterra nella zona centrale della
Calabria;
che i lavori sono iniziati
negli anni '80, ripresi a singhiozzo nel tempo e oggi ben lontani dall'essere
compiuti;
che tale opera è essenziale
per togliere dall'isolamento i comuni dell'entroterra che, nonostante abbiano
un inestimabile patrimonio ambientale, storico, economico e sociale, restano,
tuttavia, difficilmente raggiungibili;
che la realizzazione di tale
strada, che si attende ormai da quaranta anni, interessa i comuni di San Pietro
Apostolo, Decollatura, Soveria Mannelli, Carlopoli, Cicala, Tiriolo,
Marcellinara, Miglierina, Amato, Serrastretta, Panettieri, Bianchi, Colosimi,
Scigliano, Marzi, Pedivigliano, Bianchi, Carpanzano, Rogliano e Santo Stefano
di Rogliano;
che l'assenza di tale
essenziale infrastruttura acutizza la triste problematica dello spopolamento da
cui sono afflitti i comuni dell'entroterra calabrese;
che il Comitato "La
strada che non c'è", costituito con il fine di ottenere la realizzazione
di tale fondamentale opera, ha più volte interloquito con rappresentanti
politici regionali e nazionali e, tuttavia, ad oggi, nulla si è smosso;
che trattasi di opera
fondamentale per la mobilità regionale che determina l'immediato collegamento
tra le province di Cosenza e di Catanzaro e che ha la finalità di collegare
direttamente e immediatamente i comuni dell'entroterra con le strade principali
regionali;
che, inoltre, tale strada
oltre che permettere un più veloce collegamento tra i comuni dell'entroterra ed
il resto della Calabria, permetterebbe alla popolazione dei detti comuni di
raggiungere più rapidamente anche i presidi ospedalieri;
che, pertanto, trattasi di
un'opera essenziale per collegare i detti comuni dell'entroterra con il resto
della Calabria e per favorirne il raggiungimento e gli spostamenti e per
evitare il pericolo effettivo e reale e concreto dello spopolamento;
che trattasi, pertanto, di
infrastruttura essenziale per la Calabria e rispetto alla stessa la Regione
Calabria deve assumere un impegno effettivo e sostanziale non potendo lasciare
i comuni interessati isolati e lontani dal resto della Calabria ad oggi
raggiungibili solo attraverso una strada difficilmente praticabile. Tutto ciò
premesso, con il presente atto,
impegna la Giunta regionale
E IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE ad assumere, con riferimento alla detta strada, un impegno politico
serio e concreto ed effettivo, anche interloquendo con l'Anas e il Governo e
chiedendo l'inserimento della detta infrastruttura nel Piano del Governo,
affinché la strada de qua non resti una delle tante incompiute, ma sia
effettivamente realizzata in tempi celeri, al fine di collegare immediatamente
le due province di Cosenza e Catanzaro e di togliere dall'isolamento i comuni
dell'entroterra calabrese che gravitano in tale area.
(32; 05/08/2020) F. Pitaro
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
- la quasi totalità degli
studenti universitari calabresi iscritti ad Atenei fuori Regione, è stata
costretta a fare ritorno in Calabria nel periodo di quarantena.
- Le famiglie degli studenti
fuorisede hanno dovuto continuare a fronteggiare i costi di alloggio in affitto,
oltre altre spese, con notevoli difficoltà per i nuclei con reddito più basso,
ancora più toccate dalla crisi economica.
- La Regione Calabria ha
previsto un contributo una tantum sia per gli studenti fuorisede che – in
misura minore - per quelli iscritti alle Università calabresi, per il quale si
sta attendendo ancora la pubblicazione delle graduatorie.
- Alcune Regioni meridionali –
come la Puglia o la Sicilia – hanno previsto forme concrete di aiuto per gli
studenti fuorisede che una volta rientrati, dovessero decidere di iscriversi ad
Atenei nella Regione di residenza.
- L’abbandono della Calabria,
sia per motivi di studio che per motivi di lavoro rappresenta una grossa
perdita di risorse tanto culturali che economiche per la nostra Regione.
- Tanto l’offerta formativa
che la qualità dei servizi degli Atenei calabresi sono all’altezza delle
migliori Università italiane.
- Un provvedimento – quale
potrebbe essere l’azzeramento o un contributo sulle tasse universitarie
dell’Anno Accademico 2020/2021 - che vada nella direzione di far optare gli
studenti fuorisede per un trasferimento negli Atenei calabresi, potrebbe
rappresentare un grosso sostegno non solo per l’economia delle famiglie provate
dalla crisi post Covid, ma anche un volano di
crescita per tutte le attività commerciali coinvolte da un’eventuale maggiore
presenza di popolazione universitaria, con benefiche ricadute economiche sul
territorio.
Impegna la Giunta regionale
e il Presidente On. Jole
Saltelli a ricercare e adottare misure straordinarie per sostenere gli studenti
calabresi fuorisede, promuovendo con incentivi adeguati quanti decideranno di
trasferirsi da altre Regioni in Università calabresi nell’Anno Accademico
2020/2021, senza dimenticare misure in favore degli studenti già iscritti agli
Atenei nella nostra Regione.
(33; 02/09/2020) Anastasi
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- il Sindaco del Comune di
Cassano all'Ionio (Cosenza), Gianni Papasso, ha dichiarato la volontà di
attivare la candidatura per ottenere il riconoscimento di Sybaris,
l’antica città della Magna Grecia localizzata all'interno del territorio
comunale, quale Patrimonio Mondiale UNESCO;
considerato che:
- la Lista del Patrimonio
Mondiale UNESCO attua la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale
culturale e naturale, adottata a Parigi il 23 novembre 1972, dalla Conferenza
Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e
la cultura, ratificata dall'Italia con la Legge 6 aprile 1977, n. 184;
- per essere inseriti nella Lista
del Patrimonio Mondiale UNESCO i siti devono essere di eccezionale valore
universale e rispondere ad almeno uno dei criteri previsti nelle Linee Guida
Operative;
- la candidatura deve essere
presentata al Centro del Patrimonio Mondiale- Parigi dalla Rappresentanza
Permanente d’Italia presso l’UNESCO, previa approvazione da parte della
Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che tiene conto dei pareri dei
Ministeri competenti;
- la Commissione Nazionale
Italiana per l’UNESCO riceve le proposte di candidatura formulate da autorità e
soggetti locali;
- la rilevanza storica di Sybaris è universalmente riconosciuta, per essere stata la
più ricca e antica colonia achea d’Italia, fondata nel 730-720 a.c, La Sibari degli Achei fu una delle più grandi città della
Magna Grecia con i suoi 100.000 abitanti distribuiti su 510 ettari, con un
circuito murario di ca. 10 km. Essa ebbe ben 25 città
sottoposte al suo dominio, potendo contare su di un esercito di oltre 300mila
soldati;
- le testimonianze dell’antica
città di Sybaris sono visibili nel Parco Archeologico
di Sibari e nel Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, mete di
visitatori provenienti da tutto il mondo;
ritenuto che:
- il sito di Sybaris possieda i requisiti per soddisfare i criteri
UNESCO per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale;
- l’inserimento di Sybaris nella Lista del Patrimonio Mondiale possa
contribuire in modo determinante allo sviluppo culturale e turistico della
Calabria;
- la Regione Calabria debba
assumere un ruolo attivo di promozione e sostegno per il raggiungimento del
riconoscimento di Sybaris Patrimonio Mondiale UNESCO
nel minor tempo possibile, considerata la complessità della procedura;
impegna la Giunta regionale
E LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA
REGIONALE a promuovere e sostenere, anche nelle sedi istituzionali competenti,
la candidatura di Sybaris a Patrimonio Mondiale
UNESCO, affinché il riconoscimento sia ottenuto nel minor tempo possibile,
considerata la complessità della procedura.
(34; 03/09/2020) Molinaro
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- che a seguito del tragico
evento che ha coinvolto il giovane Manuel Cesta si è registrata una importante
presa di posizione ufficiale da parte delle Istituzioni locali e di tutta la
collettività, tanto che sono stati emessi atti deliberativi dei Comuni
interessati al fine di porre una maggiore attenzione sul tratto stradale che
collega la Valle dell'Esaro al Tirreno cosentino;
- che nell'immediatezza dei
fatti, si è costituito un comitato spontaneo di cittadini che, attraverso la
campagna di sensibilizzazione denominata “In memoria di Manuel Cesta - Strade
Sicure”, ha raccolto circa 2000 firme;
- che il tratto stradale della
SS 283 “Strada delle Terme” è un’importante arteria di collegamento
dell’entroterra con la costa tirrenica e della costa tirrenica con la costa
jonica;
- che sul tratto di strada
interessato, nel tempo si sono registrati numerosi sinistri stradali aggravati
dal fatto che non vi sono apparecchiature necessarie ad assicurare il
collegamento ai servizi della telefonia mobile né colonnine SOS, così da poter
garantire soccorsi più tempestivi in caso di incidente o di guasti ai tanti
mezzi che circolano quotidianamente su questa arteria nevralgica per la nostra
Regione. • Che occorre un intervento urgente affinché una importante arteria
stradale sia messa in sicurezza e siano posti in essere i lavori, indifferibili
ed urgenti, quanto meno al fine di fare in modo che quel tratto di strada, al
momento completamente isolato, sia dotato di tutte le misure di sicurezza
necessarie;
per tutto quanto sopra
premesso ed evidenziato,
impegna la Giunta regionale
e il Presidente della Regione
Calabria, on.le Jole
Santelli, affinché- in sinergia con gli Enti preposti- vengano adottate misure
indifferibili, urgenti e necessarie al fine di un tempestivo intervento di
messa in sicurezza del tratto stradale della SS 283 “Strada delle Terme” e
pertanto vengano poste in essere misure concrete a tutela di tutti coloro che
circolano quotidianamente su questa arteria nevralgica per la nostra regione.
(35; 07/09/2020) Aieta
Il Consiglio regionale,
premesso che:
-
che con le leggi N. 205/2017 e 160/2019 sono state
disciplinate l'enoturismo e l'oleoturismo;
-
che con il decreto del Ministro delle Politiche
Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo del 12/2019 sono state emanante
le "Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi
di qualità per l'esercizio dell'attività enoturistica;
che, ai sensi delle predette
leggi nn. 205/2017 e 160/2019, per "enoturismo
si intendono tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di
produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione di
strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la
commercializzazione di produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad
alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito delle
cantine", e per "oleoturismo si intendono
tutte le attività di conoscenza dell'olio di oliva espletate nel luogo di
produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione
degli strumenti utili alla coltivazione dell'ulivo, la degustazione e la
commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio di oliva, anche in
abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo
nell'ambito dei luoghi di coltivazione e produzione";
- che occorre, pertanto, che
la Regione Calabria recepisca, anche con una delibera e/o Regolamento, così
come già fatto da altre Regioni, in maniera snella e veloce, le leggi
sull'enoturismo e sull'oleoturismo, con cui facendo
proprie le leggi statali stabilisca le regole e i criteri principale per
rendere immediatamente operativa l'attività sui territori. Tale atto, avendo
carattere di Regolamento, dovrà essere sottoposto al vaglio delle competenti
Commissioni consiliari. Tutto ciò premesso, si
impegna la Giunta regionale
ad adottare gli atti
amministrativi necessari per disciplinare le attività di enoturismo e di oleoturismo in ambito regionale. IMPEGNA la Giunta ad
adottare gli adempimenti necessari per disciplinare le attività in questi
settori in ambito regionale, così come previsto dalle leggi nazionali NN.
205/2017 e 160/2019 e dal decreto del ministro delle Politiche agricole,
alimentari, forestali e del turismo 12 marzo 2019 (Linee guida e indirizzi in
merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio
dell'attività enoturistica) e a definire, per quanto la legge nazionale demanda
alle Regioni, modalità e regole per l'espletamento delle funzioni di vigilanza,
di controllo e sanzionatorie sull'osservanza delle disposizioni legislative.
IMPEGNA l'Esecutivo a sostenere le attività di enoturismo e di oleoturismo, anche con interventi integrati dei settori
regionali del turismo, dell'agricoltura e della cultura, al fine di superare la
grave crisi economica che ha interessato il settore agricolo in conseguenza
dell'emergenza epidemiologica COVID-19. Si tratta di stabilire le regole per
disciplinare le attività di enoturismo e di oleoturismo
per come definite dalle leggi NN. 205/2017 e 160/2019 Contestualmente il
Consiglio IMPEGNA la Giunta: A predisporre e a presentare in Aula un atto
ricognitivo su quanto effettivamente sviluppato negli ultimi 10 anni in tema di
enoturismo e di promozione dei vini calabresi. L'atto deve comprendere una
precisa ricognizione su quanto di concreto è stato avviato nelle relazioni fra
territorio, attività vitivinicole e turismo, aggiornando e includendo una
mappatura tematica delle strade del vino già attivate o pianificate in
Calabria. A presentare un progetto puntuale di sviluppo, con l'ausilio delle
Università, dei centri di ricerca e delle più accreditate e attive associazioni
di categoria, sia dei produttori e sia del comparto nel suo complesso, con un
Piano operativo di marketing dei luoghi e delle strade del vino così da
potenziarle e trasformarle in veri assi attrezzati. Predisponendo un'azione
sinergica che metta insieme, in forma integrata e strategica, prodotti,
percorsi, "sentieri" anche immateriali, luoghi di produzione e
cantine, punti informativi e segnaletica, tutti gli spazi museali esistenti
legati al vino o con sezioni di interesse enologico, strutture ricettive e
ristorative armonizzati nell'impegno della valorizzazione dei prodotti tipici e
dell'identità vitivinicola nonché eventi culturali e iniziative progettando,
altresì, la realizzazione di adeguati spazi espositivi indispensabili per
svolgere, con i più importanti e ma anche i più piccoli produttori, attività di
promozione dei prodotti vitivinicoli, in Calabria, in Italia e a livello
internazionale. Il Consiglio, infine, in proposito, ricorda che il quindicesimo
Rapporto sul Turismo del vino in Italia ha accertato che questo settore
determina a livello nazionale oltre quattordici milioni di accessi, tra
escursioni e pernottamenti, e un giro d'affari di 2,5 miliardi di euro. Si
tratta di un particolare segmento del turismo che coinvolge migliaia di
aziende, determinando un notevole moltiplicatore economico, fra prodotto di
vino acquistato e indotto nel territorio. Senza dimenticare che fra i turisti
'del vino', due persone su tre sono interessate anche all'olio extravergine.
(36; 07/09/2020) F. Pitaro
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- lo scoppio dell’emergenza
epidemiologica e l’evolversi della stessa ha prodotto un generale allarme su
tutto il territorio nazionale e mondiale, determinando gravissime conseguenze
non solo sul piano sanitario, ma su prospettive economiche di interi settori;
- le misure adottate dal
Governo, volte a contenere la diffusione da Covid-19 anche nella fase post
emergenza, hanno generato pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del
territorio regionale, soprattutto nel settore del turismo, che necessitava a
livello nazionale di aiuti più concreti;
- in particolare le attività
turistiche e ricettive, unitamente agli stabilimenti balneari, sono stati
duramente colpiti dalla crisi sanitaria per i notevoli costi da sostenere a
fronte di una consistente riduzione delle presenze turistiche;
rilevato che - l’art. 03,
comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito
dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251,
della legge 27 dicembre 2006 n. 296, stabilisce, in via generale, che il canone
annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità
turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di
eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto
della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità
marittime di zona”;
- il Consiglio dei Ministri in
data 31 gennaio 2020 prima e 29 luglio 2020 poi, ha dichiarato lo stato di
emergenza sull’intero territorio nazionale relativo al rischio sanitario
connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e
che il DPCM del 7 settembre 2020 ha prorogato lo stato d’emergenza al 15
ottobre 2020;
- l’epidemia da Covid-19 è
stata valutata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “pandemia” in
considerazione degli alti livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello
globale;
- al fine di fronteggiare la
situazione di crisi economica scaturente dall’emergenza sanitaria dovuta dalla
pandemia, all’art.91 del D.L. n.18, del 17 marzo 2020, è stata inserita una
sorta di clausola “speciale” di esonero da responsabilità per il debitore
momentaneamente incapace di far fronte alle proprie obbligazioni ed è stato,
quindi, stabilito che «(…) Il rispetto delle misure di contenimento di cui al
presente decreto è sempre valutata ai fini dell’esclusione, ai sensi e per gli
effetti degli artt.1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche
relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a
ritardati o omessi adempimenti (…)»;
- analoghe disposizioni sono
state inserite nel D.L. del 19 maggio 2020, n.34, che, all’art.216, 3° comma,
stabilisce quanto segue: «La sospensione delle attività sportive, disposte con
i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi dei citati
decreti legge 23 luglio 2020, n.6, e 25 marzo 2020, n.19, è sempre valutata, ai
sensi degli articoli 1256, 1464, 1467 e 1468 del codice civile, e a decorrere
dalla data di entrata in vigore degli stessi decreti attuativi, quale fattore
di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto
di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprietà di soggetti
privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente
alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente
riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a
cura della parte interessata, si presume pari al cinquanta per cento del canone
contrattualmente stabilito»;
- il Consiglio dei Ministri
con il nuovo decreto legge di agosto, ribattezzato Decreto Rilancio 2, ha
introdotto ulteriori misure urgenti per il sostegno e il rilancio
dell’economia, senza prevedere, però, alcun intervento per l’eliminazione,
riduzione o rinvio del pagamento del canone demaniale, sebbene la situazione in
cui versano i titolari di concessioni demaniali marittime e simili è
assolutamente identica a quella in cui versa qualsiasi altro debitore ai sensi
delle citate disposizioni normative (art.91 del d.l.
n.18 del 17 marzo 2020 e del d.l. n.34 del 19 maggio
2020);
considerato - Che l’epidemia
in corso costituisce un “evento di eccezionale gravità” ai sensi dell’art. 03,
comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito
dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251,
della legge 27 dicembre 2006 n. 296;
- che è necessario supportare
le attività turistiche presenti nel territorio calabrese fortemente provate
dall’emergenza sanitaria e che un aiuto concreto potrebbe essere rappresentato
dalla riduzione - per gli anni 2020 e 2021 – del pagamento del canone demaniale
marittimo nella misura del 50% ai sensi e per gli effetti delle norme ivi
citate;
- che, di certo, l’abolizione
del 50% del canone per due anni - con eventuale riconoscimento di un credito da
porre in compensazione per coloro i quali, alla scadenza al 15 settembre
dell’annualità in corso, avessero provveduto al pagamento - consentirebbe ai
proprietari e agli operatori delle strutture balneari di affrontare con minori
criticità le problematiche economiche derivanti dall’emergenza da Covid-19;
tutto ciò premesso impegna il
Presidente della Giunta e
impegna la Giunta regionale
- in considerazione del fatto
che il settore turistico rappresenta il volano di sviluppo dell’economia
regionale e che l’emergenza sanitaria ha generato un evento di eccezionale
gravità, a richiedere ai Ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture e
dell’Economia e delle Finanze la riduzione del canone demaniale marittimo per
le annualità 2020 – 2021 nella misura del 50%, ai sensi e per gli effetti di
quanto previsto dall’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5
ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e
modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, secondo
cui il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con
finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi
di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto
della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità
marittime di zona”;
- a garantire, dunque,
sostegno economico alle attività turistiche – ricreative e balneari calabresi
in modo da consentire alle stesse di poter intraprendere, al termine del
periodo di emergenza, un percorso di ricrescita economica e sociale;
investe, altresì, il
Presidente della Giunta e la Giunta Regionale - a voler, altresì, valutare –
nel rispetto di quanto previsto dalle misure legislative introdotte in materia
ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 - la
possibilità di richiedere l’esenzione totale del canone demaniale marittimo per
le annualità 2020/2021, per poter fronteggiare al meglio le problematiche
economiche emerse sul proprio territorio.
(37; 14/09/2020) De Caprio
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- che l’art. 61 del D.L.
104/2020 (c.d. “Decreto Agosto”) prevede che tutti i
procedimenti di accorpamento delle Camere di commercio, disciplinati dal D. Lgs. di attuazione n. 219/2016, pendenti alla data di
entrata in vigore del decreto-legge, si concludono con l’insediamento degli
organi della nuova Camera di commercio, entro 60 giorni dall’entrata in vigore
dello stesso decreto. Scaduto tale termine, gli organi delle Camere di
commercio che non hanno completato l’accorpamento, ad esclusione del collegio
dei revisori dei conti, decadono e viene nominato un commissario straordinario;
- che, in un periodo
straordinario, qual è quello attuale, a causa dell’emergenza COVD-19, non ha
ragion d’essere una tale improvvisa accelerazione di un processo che, peraltro,
è stato più volte sottoposto all’attenzione dell’Autorità giudiziaria ed è,
tuttora, oggetto di giudizi pendenti dinanzi a diversi TT.AA.RR., che hanno
anche emesso provvedimenti di sospensiva;
- che, in questa fase, molto
delicata per il sistema socio-economico locale, in cui le imprese sono in
estrema difficoltà, l’applicazione di tale disposizione imporrebbe di portare a
termine i procedimenti entro un termine ed attraverso un iter che, di fatto,
gli enti camerali sono oggettivamente impossibilitati a rispettare, considerata
l’assoluta insufficienza del personale in servizio che, a causa dei tagli al
turn-over, è fortemente ridotto e non sarebbe in grado di dare seguito ad un
provvedimento così complesso;
- che, l’inserimento di detta
misura in un provvedimento che, stando al titolo, dovrebbe andare a sostegno ed
a favore del rilancio dell’economia, è avvenuta ex abrupto, in una fase
nevralgica e di diffusa ed acuta difficoltà, in periodo emergenziale, senza
tener alcun conto del momento storico, in cui l’attenzione delle Camere di
Commercio è totalmente rivolta all’assistenza alle imprese, attraverso concrete
misure di sostegno e la messa a disposizione di aiuti reali, oltre alla
programmazione di eventuali nuove misure e risorse nell’imminente periodo
autunnale, al fine di contrastare gli ulteriori effetti del prorogato stato
emergenziale e le conseguenze derivanti da ipotizzabili provvedimenti di lockdown o da ulteriori cali produttivi e delle vendite;
- che appare quasi inevitabile
il commissariamento di Camere di Commercio virtuose, che si troverebbero
totalmente depotenziate e vedrebbero impegnate, per lunghi mesi, tutte le
proprie risorse umane ed economiche in procedure burocratiche ed in pratiche
amministrative, invece di poter dar corso e seguito ai reali sostegni e
supporti messi in atto o pianificati, a tutela dei settori economici e delle
aziende del territorio;
- che, pertanto, sussiste il
rischio concreto che, non completandosi la fusione nel termine previsto, molti
organi camerali verrebbero commissariati da funzionari ministeriali, privando
gli enti di ogni tipo di rappresentanza locale;
- che una riforma che riguarda
strutture essenziali per l’intera nazione, anche modificandone le relative
competenze funzionali, se pur prevista da una legge dello Stato, non può
avvenire per decreto, ma necessita di tempistica e modalità diverse,
Considerato: - che la suddetta normativa, che comunque non si applica alle
città metropolitane, prevede, tra l’altro, anche l’accorpamento delle Camere di
Commercio di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia;
- che Catanzaro è l’unico
capoluogo di regione italiano, non classificato “città metropolitana” e, di
conseguenza, la Camera di Commercio catanzarese è direttamente interessata dagli
effetti del provvedimento, a differenza di quelle di tutti gli altri capoluoghi
di regione, che sono esclusi (in quanto “città metropolitane”),
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria ad adottare, con urgenza, ogni possibile iniziativa, anche nei
confronti del Governo, idonea ad assicurare, in sede di conversione, lo
stralcio dell’articolo 61 dal D.L. n. 104/20 o, comunque a modificare l’inciso
“provincia autonoma e città metropolitana”, contenuto nell’art. 10, co. 1, lett. B della L. 124/15 (ripreso dall’art. 3, co. 1, lett. C del D. Lgs 219/2016 s.m.i.), in “provincia autonoma, città metropolitana e
capoluogo di regione”.
(38; 14/09/2020) Esposito
Il Consiglio regionale,
premesso che:
- in Calabria l’inizio
dell’anno scolastico è previsto per la data del 24 settembre 2020, dopo le
elezioni amministrative e il referendum indetti nelle giornate del 20 e del 21
settembre, diversamente da altre regioni italiane, dove l’apertura è stata
fissata al 14 settembre;
- la scelta dell’inizio
dell’anno scolastico è stata volutamente fatta dal presidente Santelli che, con
grande lungimiranza e ricevendo gli apprezzamenti del Governo, ha posticipato
il rientro a scuola in Calabria dopo la tornata elettorale amministrativa e il
referendum, perché cosciente di tutte le problematiche che sarebbero potute
emergere;
- in un momento storico cosi
particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso, se da un lato
ben si comprende l’esigenza delle famiglie e degli alunni di poter riprendere,
quanto prima, una vita pressoché normale, la tutela della salute pubblica
unitamente ad un efficiente funzionamento dei servizi scolastici impongono
un’attenta e ponderata riflessione circa l’opportunità di questo imminente
inizio;
- indipendentemente, tra
l’altro, da tutta una serie di difficoltà operative e organizzative che
riguardano la maggior parte degli enti locali, come ad esempio il potenziamento
dei trasporti pubblici e la disponibilità di locali più grandi, destano ad oggi
molta confusione le direttive ministeriali, che, di certo, hanno alimentato un
caos già esistente;
- ad oggi, tra l’altro, seppur
il governo centrale abbia dato rassicurazioni circa la disponibilità dei banchi
monoposto, gli stessi non sono stati ancora consegnati, mentre le mascherine
non sono state distribuite in quantità sufficienti. Diverse infatti sono le
segnalazioni provenienti da istituti scolastici sparsi sul territorio regionale
e dai dirigenti per la scarsità di risorse adeguate per organizzare e gestire
al meglio il rientro a scuola in sicurezza;
considerato - che non si
possono vanificare gli enormi sforzi profusi dai presidi, dai loro
collaboratori, dagli Enti locali e dalle famiglie, affinché la ripartenza
dell’anno scolastico avvenga con maggiore sicurezza - in attesa che vengano
consegnati i banchi monoposto e quantitativi maggiori di mascherine, ed in
considerazione, tra l’altro, del tempo necessario che occorre per una perfetta
sanificazione degli istituti, sedi dei seggi elettorali di ben 75 comuni
calabresi - il regolare inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28
settembre 2020 consentirebbe una maggiore organizzazione;
- che sarà, altresì,
necessario, un maggiore sforzo organizzativo da parte degli istituti scolastici
e degli enti locali per l’allestimento delle classi in base alle normative
vigenti anti-covid;
tutto ciò premesso impegna il
Presidente della Giunta e
impegna la Giunta regionale
- a valutare la possibilità di
slittare l’inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020,
per garantire un rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e
serenità alle famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.
(39; 15/09/2020) De Caprio
È pervenuta risposta scritta
alle seguenti interrogazioni:
Irto, Callipo. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
-la Biblioteca Calabrese di
Soriano Calabro (VV) è una storica istituzione di alto valore culturale che,
come viene riconosciuto anche fuori dalla Regione, è un'eccellenza di tutta la
Calabria, meta di studiosi e studenti di ogni parte d'Italia, luogo di
elaborazione e di iniziative culturali con rilevanza nazionale;
-tale istituzione pubblica con
continuità fin dal lontano 1998 la rivista semestrale "Rogerius",
che viene distribuita a tutte le biblioteche nazionali e a parecchi altri
utenti anche all'estero e annovera sia un comitato scientifico, sia un comitato
di redazione con studiosi ed esperti di chiara fama (tra i quali Aymard, Teti, Ordine solo per citarne alcuni), costituendo
altresì un'opportunità di pubblicazione di contributi scientifici per giovani
studiosi di tutta Italia;
-la Biblioteca Calabrese si
caratterizza anche per l'erogazione di servizi innovativi sul web, sui social
network, all'interno del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) e di quello
Regionale (SBR), ed è diventata punto di riferimento culturale per tutto il
territorio regionale, considerata la peculiarità che la distingue per essere
una biblioteca monotematica: l'unica sul territorio regionale a possedere più
di quarantamila volumi di argomento e/o di autori calabresi;
-il patrimonio della
Biblioteca Calabrese è costituito da periodici e libri rari, e anche da un
consistente numero di stampe antiche, sempre di argomento calabrese,
regolarmente acquistati sul mercato antiquario e anch'essi disponibili sul
catalogo on line;
da un archivio di microfilm e
di foto d'epoca, quest'ultimo in corso di ampliamento grazie alle donazioni di
privati;
-la Regione Calabria per
l'anno in corso ha negato il finanziamento del progetto "Calabria e
Calabresi nella letteratura contemporanea" nonostante lo stesso fosse
stato erogato per ben due annualità consecutive, a seguito della partecipazione
ai relativi bandi;
-sempre l'Ente Regione non ha
distaccato le due unità di personale già in servizio da più di un ventennio
presso la Biblioteca Calabrese, nonostante le richieste formulate ai sensi
della legge regionale 41/2019, con la conseguenza che l'Istituto da circa un
anno è priva del personale che aveva acquisito una grande professionalità nella
gestione dei servizi bibliotecari;
-recentemente dagli organi
d'informazione si è appreso di polemiche politiche che rischiano di interferire
sull'autonomia della Biblioteca Calabrese di Soriano;
tutto ciò premesso, i
sottoscritti Consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta
regionale e l'Assessore al ramo
per sapere:
-per quali ragioni sia stato
negato il finanziamento del progetto "Calabria e Calabresi nella
letteratura contemporanea", di cui era già stato precedentemente
riconosciuto l'elevato valore culturale dalla Regione, con ricadute positive
sul mondo culturale e sul tessuto produttivo locale;
-quali siano le ragioni nel
ritardo del distacco funzionale delle due unità della Regione Calabria presso
la Biblioteca Calabrese ed entro quale termine si intenda dare seguito alla
richiesta, tenuto conto che l'istituto risulta attualmente priva delle
professionalità che hanno contribuito allo sviluppo di servizi tradizionali e
innovativi apprezzati in tutta Italia;
-quali provvedimenti intenda
assumere per tutelare l'autonomia della governance
dell'istituto da ingerenze politiche che minano la libertà e l'efficacia
dell'azione culturale intrapresa ormai da tanti anni dalla Biblioteca Calabrese
di Soriano.
(36; 17/06/2020)
Risposta:
Di Natale. Al Presidente della
Giunta regionale. Premesso che:
che nella Provincia di Cosenza
insistono n. 4 Consorzi di Bonifica, nella fattispecie Consorzio di Bonifica
integrale dei Bacini dello Jonio cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei
Bacini Meridionali del cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini
Settentrionali del cosentino e Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del
Tirreno cosentino;
che i suddetti consorzi di
bonifica, i cui ambiti sono definiti in riferimento ai bacini idrografici,
garantiscono un'efficace funzione di presidio territoriale, con competenza
nella manutenzione delle opere pubbliche di bonifica, riguardanti ad esempio la
sicurezza idraulica, la gestione delle acque destinate all'irrigazione, la
partecipazione ad opere urbanistiche ma anche la tutela del patrimonio
ambientale ed agricolo;
che la situazione economica e
finanziaria dei suddetti Consorzi è gravata da ingenti spese, la maggior parte
delle quali relative all'importante mole di contenzioso;
che per garantire un'ancora
più efficace azione nei vari territori, sono dislocate sedi distaccate i cui
immobili sono detenuti a titolo gratuito da parte degli enti consortili, tipico
esempio ne è la sede distaccata di Paola, del Consorzio di Bonifica integrale
dei Bacini del Tirreno cosentino, la quale è stata concessa in comodato d'uso
dall'ex Comunità Montana attualmente Calabria Verde;
che a seguito della
soppressione delle Comunità montane molte delle loro funzioni sono state
conferite all'Azienda Calabria Verde;
che molti dei suddetti
contratti di comodato non sono stati stipulati con l'Azienda Calabria Verde,
con conseguenti problematiche legate alle utenze;
tutto ciò premesso,
S'INTERROGA
per sapere:
quale sia lo stato delle spese
dei Consorzi di Bonifica della provincia di Cosenza ed in particolare quelle
riguardanti il contenzioso;
quali siano le ragioni per le
quali non si è provveduto a regolarizzare la situazione contrattuale
dell'immobile adibito a sede del consorzio Bacini del Tirreno cosentino. se
nella designazione delle deputazioni amministrative dei Consorzi è
adeguatamente rispettato il disposto dell'art. 8 della Legge regionale 4 agosto
1995, n. 39 "Disciplina della proroga degli organi amministrativi e delle
nomine di competenza regionale”.
(42; 29/06/2020)
Risposta:
F. Pitaro. Al Presidente
della Giunta regionale. Premesso che:
- è stata adottata la Legge n.
60/2019 di conversione del d.l. n. 35/2019 recante
"Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre
misure urgenti in materia sanitaria";
- in virtù dell'art. 3 della
L. 60/2019 sono stati nominati i Commissari Straordinari delle Aziende del
Servizio Sanitario Regionale;
- ai sensi dell'art. 3 comma 9
L. 60/2019 "I Commissari straordinari restano in carica fino al termine di
cui all'art. 15 comma 1 (18 mesi), e comunque fino alla nomina, se anteriore,
dei direttori generali individuati, ai sensi dell'articolo 2 del decreto
legislativo n. 171 del 2016, in esito a procedure selettive, che sono avviate
dalla Regione decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente
decreto";
- l'art. 11 comma 5 bis L.
60/2019 dispone che "Nelle more della revisione dei criteri di selezione
dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando,
per le regioni non sottoposte alla disciplina dei piani di rientro, quanto
previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, nelle
regioni commissariate ai sensi del decreto legge 1 ottobre 2007 n. 159,
convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007 n. 222, e dalla
legge 23 dicembre 2009 n. 191, per diciotto mesi dalla data di entrata in
vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è
proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti
maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. Entro
i medesimi limiti temporali, per le regioni sottoposte alla disciplina dei
piani di rientro, il presidente della regione effettua la scelta, nell'ambito della
predetta graduatoria di merito, anche prescindendo, previa adeguata
motivazione, dal relativo ordine";
- pertanto, la detta normativa
ha disposto per la Regione Calabria la nomina di commissari straordinari per le
aziende del servizio sanitario regionale per la durata di 18 mesi e che la
Regione dovrà provvedere, alla individuazione dei nuovi direttori generali a
seguito di selezione da avviare dopo dodici mesi dall'entrata in vigore del
decreto, ai sensi dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/19, attraverso "la rosa
dei candidati proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei
requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da
attribuire" ;
- tuttavia, la Giunta
Regionale ha emesso la deliberazione N. 206 del 23/7/2020 avente ad oggetto:
"Indizione avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi
di direttore generale presso le aziende del S.S.R. ai sensi dell'art. 2 d.lgs n. 171/2016 e ss.mm.ii."
con cui è stato indetto "avviso pubblico di selezione, ex art. 2 comma l
del d.lgs. 171/2016 e s.m.i., di cui all'allegato A
alla presente deliberazione aperto ai candidati che abbiano ottenuto
l'inserimento negli elenchi nazionali, finalizzato alla formazione delle rose
dei candidati idonei alla nomina a Direttore Generale delle seguenti
aziende...";
- pertanto, in violazione
dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, la Giunta Regionale ha indetto l'avviso
"finalizzato alla formazione delle rose dei candidati";
- invece, l'art. 11 comma 5
bis L. 60/2019 ha previsto e prevede che "la rosa dei candidati è proposta
secondo una graduatoria di merito";
- pertanto, il detto avviso si
pone in manifesta violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ciò in
quanto non ha previsto la necessaria graduatoria di merito da cui attingere;
- la ratio dell'art. 11 comma
5 bis L. 60/2019, che ha previsto la formazione di una graduatoria di merito, è
quella di ridurre la discrezionalità della politica nella individuazione del
direttore generali con la previsione di una "graduatoria di merito";
- invece, con la deliberazione
de qua la Giunta Regionale ha violato l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ha
attribuito al Presidente della Giunta Regionale una indebita e completa
discrezionalità nella indicazione del direttore generale delle aziende del SSR
essendo stato eliminato, contra legem, il riferimento
ineludibile e necessario alla "graduatoria di merito";
- tutto ciò non è tollerabile
e nella materia delicatissima della sanità e del diritto alla salute occorre
oltre che attenersi alle norme di legge, in questo caso manifestamente violate,
dare prevalenza al merito e alla competenza dei soggetti che saranno chiamati a
guidare le aziende del SSR. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE
al Presidente della Giunta Regionale:
per sapere:
- se non ritiene, alla luce di
quanto esposto, di dovere ritirare e/o revocare e/o annullare e/o modificare la
deliberazione di GR N. 206 del 23/7/2020 al fine di adeguare e uniformare il
relativo Avviso, inerente il conferimento dell'incarico di direttore generale
delle aziende del SSR, all'art. 11 comma 5 bis della L. 60/2019, prevedendo la
formazione di una graduatoria di merito dei candidati dalla quale attingere per
l'attribuzione dei detti incarichi dando prevalenza al merito e alla competenza
e riducendo la discrezionalità.
(57; 29/07/2020)
Risposta:
IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTA la legge regionale 7
febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale
e del Consiglio regionale) e s.m.i.;
CONSIDERATO CHE in data 29
giugno 2020 il Consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le proprie
dimissioni dalla carica di Consigliere regionale con decorrenza immediata,
acquisite al protocollo generale in pari data con n. 15255;
CONSTATATO CHE delle suddette
dimissioni è stata data comunicazione nel corso della 6/11^ seduta del
Consiglio regionale del 29 giugno 2020;
CONSIDERATO CHE nella 7/11^
seduta del 14 luglio 2020 il Consiglio regionale ha respinto le dimissioni
dalla carica del Consigliere Filippo Callipo;
CONSIDERATO CHE in data 27
luglio 2020 il Consigliere Callipo ha formalmente reiterato le dimissioni da
Consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con n.
17049;
VISTO l’articolo 26 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, e in particolare:
-il comma 4, a mente del quale
“Nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il Consigliere le reiteri, si
provvede alla presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva”;
-il comma 5, che statuisce che
“Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto, procede alla
surroga del Consigliere dimissionario”;
CONSTATATA, pertanto, la
necessità di provvedere alla presa d’atto delle dimissioni reiterate dal
Consigliere Callipo e di procedere, di conseguenza, alla relativa surroga;
VISTO il verbale dell’Ufficio
elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro
e accertato che il signor Filippo Callipo, in attuazione del combinato disposto
dell'art. 15, 13° comma, n. 3 della legge n. 108/1968 e s.m.i.,
dell’art. 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1,
dell’art. 1, commi 2 e 7 della I.r. 7 febbraio 2005
n. 1 e s.m.i., per come reintrodotto con sentenza della
Corte Costituzionale n. 243/2016, era stato eletto consigliere regionale in
quanto candidato Presidente della coalizione che aveva ricevuto nella Regione
un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato
eletto Presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato riservato il
seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Democratici Progressisti”
nella circoscrizione elettorale Sud, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle
liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato Presidente
Callipo;
CONSTATATO CHE il seggio
attribuito al consigliere dimissionario Callipo, secondo quanto riportato nel
paragrafo 8-quater del precitato verbale dell’Ufficio elettorale centrale
regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, è stato sottratto
al Gruppo di liste circoscrizionali aventi il contrassegno “Democratici
Progressisti”, ed in particolare alla lista n. 4 della circoscrizione
elettorale “Sud”;
VISTO il verbale dell’Ufficio
centrale circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Reggio Calabria ed
accertato che nella lista n. 4 avente il contrassegno “Democratici
Progressisti” l’ordine dei candidati, in base ai voti riportati, è il seguente:
1. BILLARI Antonio A;
2. GALIMI Michele; etc. TENUTO
CONTO CHE, come riportato nel paragrafo 15 del verbale dell’Ufficio centrale
della circoscrizione elettorale “Calabria Sud” presso il Tribunale di Reggio
Calabria il primo candidato della lista n. 4 avente il contrassegno
“Democratici Progressisti” è il Sig. Antonio A. Billari,
con cifra individuale pari a 6395;
UDITO il relatore, Consigliere
Mancuso, che ha illustrato il provvedimento;
DELIBERA
-di prendere atto delle
dimissioni reiterate del Consigliere regionale Filippo Callipo e di procedere
alla relativa surroga, ai sensi dell’articolo 26, comma 5, del Regolamento
interno del Consiglio regionale;
-di attribuire, ai sensi
dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei
Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante
al Sig. Antonio A. Billari, candidato nella lista
circoscrizionale n. 4 avente come contrassegno “Democratici Progressisti”,
nella circoscrizione Sud.
Art.
1
(Finalità)
1. La presente legge persegue
l’obiettivo della tutela della pubblica incolumità attraverso il riordino delle
funzioni in materia sismica e la disciplina del procedimento per la vigilanza
sulle costruzioni, anche attraverso la procedura di trasmissione dei progetti
con l’utilizzo della piattaforma informatica denominata con l’acronimo
SISMI.CA, messa a disposizione della Regione Calabria, di seguito denominata
“piattaforma”.
Art.
2
(Principi
generali)
1. La presente legge detta
disposizioni in materia sismica, anche con riferimento alla redazione degli
strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, sia generali che
attuativi, alla trasmissione informatica dei progetti, alle modalità di
esercizio della vigilanza su opere e costruzioni, nonché all’accertamento delle
violazioni e all’applicazione delle relative sanzioni, nel rispetto dei
principi generali contenuti nella parte II, capo II e capo IV, del decreto del
Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), nella legge 2
febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari
prescrizioni per le zone sismiche), nella legge 5 novembre 1971, n. 1086 (Norme
per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e
precompresso ed a struttura metallica) e nelle norme tecniche per le
costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r.
380/2001.
2. Ai sensi dell’articolo
94-bis, comma 1, del d.p.r. 380/2001, ai fini
dell’applicazione delle disposizioni di cui ai capi I, II e IV della parte II e
nel rispetto di quanto previsto agli articoli 52 e 83 del medesimo decreto, gli
interventi edilizi si considerano suddivisi nelle seguenti categorie:
a) interventi
"rilevanti" nei riguardi della pubblica incolumità;
b) interventi di “minore
rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità;
c) interventi “privi di
rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità.
3. La Giunta regionale, previo
parere vincolante della competente commissione consiliare da rendere entro
trenta giorni, approva il regolamento di attuazione della presente legge che
reca anche le elencazioni di adeguamento alle linee guida di cui all'articolo
94-bis, comma 2, del d.p.r. 380/2001, predisposte dal
dipartimento regionale competente in materia di interventi strutturali in zone
sismiche.
Art.
3
(Tipologia
di interventi e procedure applicative)
1. Gli interventi “rilevanti
nei riguardi della pubblica incolumità" di cui all’articolo 94-bis, comma
1, lettera a), del d.p.r. 380/2001, come dettagliati
nelle elencazioni di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, per come
previsto dall’articolo 94 del d.p.r. 380/2001, alla
preventiva autorizzazione del progetto, con le modalità definite dal
regolamento di attuazione della presente legge. II progetto è inviato allo
Sportello unico per l’edilizia (SUE) che Io trasmette al Settore tecnico
regionale. Sono soggette alla predetta procedura anche le varianti che non sono
collocabili tra quelle definite “non sostanziali”.
2. Gli interventi di “minore
rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità” di cui all’articolo 94-bis,
comma 1, lettera b), del d.p.r. 380/2001, come
dettagliati nelle elencazioni di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, ai
sensi dell’articolo 93 del d.p.r. 380/2001 e in
deroga all’articolo 94, comma 1, al preventivo deposito del progetto secondo le
modalità definite dal regolamento di attuazione della presente legge. Il
progetto è inviato al SUE che Io trasmette al Settore tecnico regionale. Sono
soggette alla predetta procedura anche le varianti che non sono collocabili tra
quelle definite “non sostanziali”. Restano ferme le procedure di cui agli
articoli 65 e 67, comma 1, del d.p.r. 380/2001.
3. I progetti di cui al comma
2 sono soggetti a successivo controllo su un campione minimo pari al 5 per
cento, estratto con criteri automatici e predefiniti dal regolamento di attuazione
della presente legge. Le successive verifiche di merito sono effettuate dal
competente Settore tecnico regionale con le stesse modalità previste per il
rilascio delle autorizzazioni.
4. Gli interventi “privi di
rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità" di cui alla lettera c)
del comma 1 dell'articolo 94-bis del d.p.r. 380/2001,
come dettagliati nelle elencazioni di cui all'articolo 2, comma 3, sono
soggetti, ai sensi dell'articolo 93 e in deroga al comma 1 dell'articolo 94 del
d.p.r. 380/2001, al preavviso scritto al SUE con
contestuale deposito del progetto, secondo le modalità definite dal regolamento
di attuazione della presente legge. Restano ferme le procedure di cui agli
articoli 65 e 67, comma 1, del d.p.r. 380/2001.
5. Fatto salvo quanto disposto
dall’articolo 94-bis, comma 6, e dall’articolo 65, comma 5, sono esonerate dal
preavviso scritto di cui all’articolo 93, comma 1, del d.p.r.
380/2001 le varianti che sono definite “non sostanziali”, come dettagliate
nell’elencazione di cui all’articolo 2, comma 3. Le stesse sono riportate
analiticamente dal direttore dei lavori nella relazione di fine lavori e
confermate dal collaudatore delle opere nella relazione di collaudo.
6. I principi per la redazione
del progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni sono definiti dalla
l. 64/74, dalla I. 1086/71, dal d.p.r. 380/2001,
parte II "Normativa tecnica per l’edilizia", capo II e capo IV, dalle
relative norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001, e, nel caso di opere pubbliche, dalla
normativa europea e statale in materia di contratti pubblici.
7. Le indicazioni applicative,
da utilizzare per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, possono essere
desunte da normative di comprovata validità e da altri documenti tecnici
elencati nelle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001.
Art.
4
(Denuncia
dei lavori e trasmissione del progetto)
1. Nelle zone sismiche di cui
all’articolo 83 del d.p.r. 380/2001, chiunque intenda
procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto, ai sensi
degli articoli 65 e 93 del d.p.r. 380/2001, a darne
preavviso scritto al SUE che provvede a trasmetterne copia al competente
Settore tecnico regionale. La denuncia dei lavori e la trasmissione del
progetto avvengono con le modalità indicate dal regolamento di attuazione della
presente legge.
2. Relativamente agli
interventi di cui all’articolo 3, comma 6, le amministrazioni locali, ai sensi
dell’articolo 17 della l. 64/74 e dell’articolo 4 della l. 1086/71, ne danno
preavviso scritto al Settore tecnico regionale per il tramite della piattaforma
di cui all’articolo 1.
3. Fatto salvo quanto disposto
dall’articolo 94-bis, comma 6, e dall’articolo 65, comma 5, ogni modifica
strutturale, planimetrica e architettonica che non rientra tra le cosiddette
“varianti non sostanziali”, è oggetto di variante progettuale da denunciarsi,
con espresso riferimento al progetto principale, secondo le procedure di cui
all’articolo 3 e con le modalità e le tipologie contenute nel regolamento di
attuazione della presente legge.
4. Il Settore tecnico
regionale, attraverso il SUE acquisisce al protocollo, in modo automatico e per
il tramite della piattaforma informatica di cui all'articolo 1, la denuncia e
gli atti progettuali. Effettuate le verifiche, secondo le modalità indicate nel
regolamento di attuazione della presente legge, rende disponibile, nella
predetta piattaforma informatica, l'autorizzazione nel caso di “interventi
rilevanti”. Nel caso di “interventi di minore rilevanza”, effettuate le
verifiche in automatico sulla completezza della documentazione, l’attestazione
di deposito è costituita dalla ricevuta telematica della piattaforma
informatica di cui all’articolo 1, salvo per quegli interventi sorteggiati per
il controllo a campione, per i quali la suddetta attestazione sarà resa
disponibile una volta effettuate le verifiche secondo le modalità indicate nel
regolamento di attuazione della presente legge, fermo restando l'obbligo
dell'ottenimento del titolo abilitativo per la realizzazione dell'intervento
previsto dalle vigenti norme urbanistiche.
5. Fino all’attivazione del
SUE, il progettista strutturale trasmette all’amministrazione comunale copia
digitale dell’istanza, del progetto e dell’autorizzazione o dell’attestato di
deposito. La copia può essere consegnata su supporto digitale, ovvero inviata
tramite posta elettronica certificata ai comuni che provvedono
all’archiviazione nelle forme di legge.
6. Il direttore dei lavori,
prima di dare inizio alla esecuzione degli stessi, ne dà comunicazione
telematica al SUE, che riporta anche la data e il numero del permesso di
costruire o gli estremi del titolo abilitativo rilasciato dal comune in cui
ricade l’opera da realizzare.
7. Copia del provvedimento
autorizzativo o dell’attestazione di avvenuto deposito è custodita in cantiere
per le verifiche di legge, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 66 del d.p.r. 380/2001.
8. Ove l’esecuzione dell’opera
non sia avviata, l’autorizzazione o il deposito divengono inefficaci a seguito
dell’entrata in vigore di norme di legge o decreti ministeriali di carattere
tecnico contrastanti, salvo quanto espressamente previsto per il regime
transitorio dalle norme stesse.
Art.
5
(Progetto
e allegati)
1. II progetto ha carattere
esecutivo ed è redatto secondo i contenuti dell’articolo 17 della I. 64/1974 e
dell’articolo 93 del d.p.r. 380/2001, della normativa
europea e statale in materia di contratti pubblici, se applicabile, delle norme
tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r.
380/2001 e, comunque, secondo quanto previsto nel regolamento di attuazione
della presente legge.
2. L’istanza e la denuncia
contengono, tra l’altro, la dichiarazione resa da tutti i tecnici che sono
intervenuti nella progettazione, ognuno per le parti di propria competenza, con
la quale asseverano ai sensi del d.p.r. 445/2000:
a) che il progetto è
rilevante, ovvero di minore rilevanza, ovvero privo di rilevanza nei riguardi
della pubblica incolumità ai sensi dell’articolo 2 della presente legge;
b) la redazione del progetto
in conformità alla l. 64/1974, ovvero alla parte II, capo IV, sezione I, del d.p.r. 380/2001, alla normativa europea e statale in
materia di contratti pubblici, se applicabile, e alle norme tecniche per le
costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r.
380/2001;
c) la coerenza tra il progetto
esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico;
d) il rispetto delle eventuali
prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica;
e) che il progetto presentato
è corrispondente a quello trasmesso ai competenti organi comunali per
l'ottenimento del titolo abilitativo all'intervento, previsto dalle vigenti
norme urbanistiche.
Art.
6
(Verifiche)
1. Il Settore tecnico
regionale effettua verifiche, sulle opere denunciate, su quelle in corso
d'opera e sulle opere ultimate, per accertarne la conformità al progetto
autorizzato e alle norme tecniche, con specifico riferimento alla l.64/1974,
alla parte II, capo IV, sezione I del d.p.r. 380/2001
e dei relativi decreti ministeriali applicativi.
2. Le verifiche, tenendo conto
della tipologia delle opere di cui all’articolo 3, sono eseguite con le
modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente legge.
3. Nella valutazione del
progetto, al fine del rilascio dell’atto autorizzativo, o di diniego, ai sensi
della normativa simica, il competente Settore tecnico regionale effettua, con
le modalità definite nel regolamento di attuazione della presente legge, le seguenti
verifiche:
a) verifica in ordine alla
completezza e regolarità formale del progetto esecutivo, relativamente alla:
1) completezza e regolarità
della documentazione amministrativa, dell’istanza e delle dichiarazioni;
2) corretta valutazione e
versamento del contributo di istruttoria;
3) presenza e completezza
delle relazioni e degli elaborati del progetto;
4) regolarità della
sottoscrizione degli elaborati tecnici da parte dei professionisti coinvolti
nel procedimento e dell’esecutore, se individuato;
b) verifica sostanziale in
ordine alla conformità del progetto alle vigenti norme tecniche per le
costruzioni, relativamente alla:
1) coerenza del progetto
architettonico con il progetto strutturale;
2) coerenza tra la tipologia
di intervento dichiarata nell’istanza e gli elaborati progettuali;
3) coerenza, per le
costruzioni esistenti, del livello di conoscenza considerato nel calcolo con il
rilievo geometrico-strutturale e le indagini sui materiali;
4) completezza e adeguatezza
del progetto a rappresentare gli interventi strutturali;
5) congruità con la normativa
vigente per come specificato nel regolamento di attuazione della presente
legge;
6) relazione di calcolo
redatta secondo le modalità definite dalle norme tecniche per le costruzioni previste
dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001 e in particolare
al punto 10.2 NTC18;
7) adeguatezza delle prove sui
materiali e sulle strutture, e delle indagini sui terreni.
4. II progettista è
responsabile dell’intera progettazione strutturale.
5. Le verifiche di cui al
comma 3 non riguardano:
a) la progettazione di
impianti e macchinari regolata da specifiche normative di settore;
b) l’appropriatezza delle
scelte progettuali del progettista.
6. L’atto autorizzativo o di
diniego è rilasciato dal competente Settore tecnico regionale all’esito delle
verifiche di cui al comma 3.
Art.
7
(Adempimenti
legge 1086/1971 e d.p.r. 380/2001 -parte II -capo II)
1. Gli adempimenti previsti
dalla I. 1086/1971 e dagli articoli 65 e 67 del d.p.r.
380/2001 sono effettuati con le modalità previste dal regolamento di attuazione
della presente legge.
Art.
8
(Certificato
di idoneità statica)
1. Il certificato di idoneità
statica relativo ad edifici, oggetto di condono edilizio ai sensi della
normativa vigente, è depositato presso il Settore tecnico regionale con le
modalità previste dal regolamento di attuazione della presente legge.
2. II certificato è redatto
secondo le modalità e le indicazioni previste dalla normativa vigente al tempo
dell’accertamento, come indicato all’articolo 2 comma A6 e B5 del decreto
ministeriale 15 maggio 1985, dai connessi decreti ministeriali e circolari
ministeriali ed è firmato da un tecnico secondo le competenze professionali in
materia, in possesso dei requisiti di legge.
Art.
9
(Responsabilità)
1. I progettisti hanno la
responsabilità diretta della conformità delle opere progettate alle norme
contenute nella I. 64/1974 e nella parte II, capo IV, sezione I, del d.p.r. 380/2001, dei relativi decreti ministeriali e
normative tecniche vigenti in materia di edilizia sismica.
2. Il costruttore, il
direttore dei lavori e il collaudatore, ciascuno per le proprie competenze,
hanno la responsabilità diretta delle conformità delle opere realizzate al
progetto autorizzato o depositato.
3. Il direttore dei lavori,
nel redigere la relazione a struttura ultimata, e il collaudatore statico, nel
redigere la relazione di collaudo, attestano che le opere sono state seguite in
conformità al progetto autorizzato o depositato, nel rispetto delle norme tecniche
di esecuzione e applicando le corrette norme costruttive. II collaudatore,
altresì, attesta specificatamente, per come stabilito dal regolamento di
attuazione della presente legge, la rispondenza dell’opera eseguita alle norme
del capo IV del d.p.r 380/2001, al fine dell’utilizzazione degli edifici,
ai sensi dall’articolo 62 dello stesso d.p.r.
4. Per le opere non soggette
alla I. 1086/1971 o alla parte II, capo II, del d.p.r.
380/2001, ma comunque soggette a collaudo ai sensi delle norme tecniche per le
costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r.
380/2001, il direttore dei lavori, entro sessanta giorni dall’ultimazione degli
stessi, invia al collaudatore la comunicazione dell’avvenuta ultimazione,
nonché la certificazione di rispondenza delle opere eseguite alla normativa
sismica e al progetto autorizzato. Tale certificazione di rispondenza
costituisce documentazione allegata al collaudo statico redatto dal
collaudatore, ai sensi di quanto disciplinato dalle norme tecniche per le
costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r.
380/2001 e dall’articolo 9, comma 1, della presente legge.
5. Per le opere che non sono
soggette a collaudo statico ai sensi delle norme tecniche per le costruzioni
previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001, il
direttore dei lavori trasmette al SUE e, fino alla sua istituzione, al Settore
tecnico regionale, entro sessanta giorni dall’ultimazione degli stessi,
apposita certificazione, attestante la conformità dei lavori eseguiti al
progetto autorizzato o depositato, ai sensi della normativa sismica.
Art.
10
(Accertamenti
e vigilanza)
1. Sulla attività di vigilanza
si applicano le disposizioni di cui alle leggi 64/1974 e 1086/1971, nonché dal d.p.r. 380/2001 e da ogni altra disposizione vigente in
materia.
2. I funzionari, gli ufficiali
e gli agenti indicati dall’articolo 29 della I. 64/1974 e dall'articolo 103 del
d.p.r. 380/2001, accertano che la realizzazione di
opere disciplinate dalla normativa sismica sia effettuata nel rispetto delle
previsioni dell’articolo 3. Gli stessi agenti accertano, ai sensi del citato
articolo 103 del d.p.r. 380/2001 se le opere
procedono in conformità al progetto di cui al predetto articolo 3. Appena
accertato un fatto che costituisce violazione delle norme sismiche, essi
compilano processo verbale, trasmettendolo al Settore tecnico regionale.
3. Le funzioni per la
repressione delle violazioni, non disciplinate dalla presente legge, continuano
a essere esercitate con le procedure e le modalità previste dalla l. 1086/1971
e dalla I. 64/1974, ovvero nella parte II, capo II, sezione II e capo IV
sezione III del d.p.r. 380/2001.
Art.
11
(Utilizzazione
degli edifici)
1. Ai fini del rilascio del
certificato di agibilità di cui all’articolo 24 del d.p.r.
380/2001, è richiesta l'esibizione del certificato di collaudo statico e
dell’attestazione di rispondenza di cui all’articolo 9, comma 3.
Art.
12
(Sistema
sanzionatorio)
1. Per gli interventi
disciplinati dalla presente legge trova applicazione il regime sanzionatorio
previsto dalla parte II, capo IV, sezione III, del d.p.r.
380/2001.
2. Per le opere in cemento
armato e a struttura metallica trova, inoltre, applicazione il regime
sanzionatorio previsto dalla parte II, capo II, sezione III, del d.p.r. 380/2001.
3. Le funzioni circa
l'ottemperanza a quanto disposto dagli articoli 99 del d.p.r.
380/2001 e 24 della I. 64/1974 sono demandate alle amministrazioni comunali.
4. La Regione vigila, in
particolare, sulla osservanza di quanto disposto dal comma 3.
Art.
13
(Parere
sugli strumenti urbanistici)
1. I comuni, nella procedura
di formazione o di adeguamento degli strumenti di pianificazione comunale o
intercomunale, come definiti dall’articolo 19 della legge regionale 16 aprile
2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio -Legge Urbanistica
della Calabria), e delle eventuali varianti agli strumenti o agli strumenti
urbanistici vigenti, chiedono al Settore tecnico regionale competente per
territorio il parere ai sensi dell’articolo 13 della I.64/1974 e dell’articolo
89 del d.p.r. 380/2001, ai fini della verifica di
compatibilità delle rispettive previsioni con le condizioni geomorfologiche del
territorio.
2. II parere di cui al comma 1
è acquisito nel rispetto delle procedure previste dalla normativa nazionale e
dalla l.r. 19/2002, ovvero prima dell’adozione se la
procedura di formazione dello strumento urbanistico prevede la preliminare
adozione.
3. Piani strutturali comunali (PSC) e i Piani
strutturali in forma associata (PSA) sono corredati dagli studi geologici di
cui all’articolo 20, comma 4, della I.r. 19/2002 e
dagli elaborati, nel rispetto di quanto previsto nella deliberazione del
Consiglio regionale 10 novembre 2006, n. 106 (Legge regionale del 16 aprile
2002, n. 19, articolo 17, comma 5 -Linee Guida della Pianificazione Regionale),
nel rispetto del Quadro territoriale regionale e della normativa di settore.
Tali studi formano parte integrante degli stessi strumenti urbanistici.
4. Nella definizione dei Piani
strutturali di cui al comma 3, il Settore tecnico regionale esprime parere nei
termini e secondo le modalità fissate dalla l.r.
19/2002 e con le modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente
legge.
Art.
14
(Norma
transitoria e di rinvio)
1. Le disposizioni della
presente legge si applicano alle istanze e alle denunce acquisite al protocollo
del SUE, qualora già istituito, o della regione per il tramite della
piattaforma di cui all’articolo 1, successivamente all’entrata in vigore della
presente legge.
2. Le disposizioni della
presente legge si applicano, altresì, alle varianti riguardanti progetti già
autorizzati o depositati con le normative previgenti.
3. Per quanto non disposto
dalla presente legge, trova applicazione la normativa statale vigente in
materia.
Art.
15
(Costituzione
del SUE)
1. I comuni, nell’ambito della
propria autonomia organizzativa, costituiscono l’ufficio denominato Sportello
unico per l’edilizia (SUE), per come previsto dall’articolo 5 del d.p.r. 380/2001.
2. Le comunicazioni sono
trasmesse, ai sensi dell’articolo 5, comma 1-ter, del d.p.r.
380/2001, esclusivamente attraverso il SUE; gli altri uffici comunali e le
amministrazioni pubbliche diverse dal comune, che sono interessati al
procedimento, non possono trasmettere al richiedente atti autorizzatori,
nulla osta, pareri o atti di consenso, anche a contenuto negativo.
3. L’amministrazione regionale
mette a disposizione dei comuni una piattaforma informatica al fine di attivare
la funzionalità del SUE.
4. Nelle more dell’entrata in
esercizio della predetta piattaforma, le procedure di cui alla presente legge
sono svolte direttamente presso il Settore tecnico regionale competente per
territorio, attraverso la piattaforma SISMI.CA.
Art.
16
(Regolamento
di attuazione)
1. Il regolamento di
attuazione della presente legge è approvato dalla Giunta regionale.
Art.
17
(Clausola
d’invarianza finanziaria)
1. Dall’attuazione della
presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art.
18
(Disposizioni
finali)
1. Le disposizioni della
presente legge si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore del
regolamento di attuazione di cui all’articolo 16.
2. La legge regionale 31
dicembre 2015, n. 37 (Procedure per la denuncia degli interventi di carattere
strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica) è
abrogata a decorrere dalla data di cui al comma 1.
Il Consiglio regionale della
Calabria, premesso che:
- la quasi totalità degli
studenti universitari calabresi iscritti ad Atenei fuori Regione, è stata
costretta a fare ritorno in Calabria nel periodo di quarantena.
- le famiglie degli studenti
fuori sede hanno dovuto continuare a fronteggiare i costi di alloggio in
affitto, oltre altre spese, con notevoli difficoltà per i nuclei con reddito
più basso, ancora più toccate dalla crisi economica.
- la Regione Calabria ha
previsto un contributo una tantum sia per gli studenti fuori sede che – in
misura minore - per quelli iscritti alle Università calabresi, per il quale si
sta attendendo ancora la pubblicazione delle graduatorie.
- alcune Regioni meridionali –
come la Puglia o la Sicilia – hanno previsto forme concrete di aiuto per gli
studenti fuori sede che una volta rientrati, dovessero decidere di iscriversi
ad Atenei nella Regione di residenza.
- l’abbandono della Calabria,
sia per motivi di studio che per motivi di lavoro rappresenta una grossa
perdita di risorse tanto culturali che economiche per la nostra Regione.
- tanto l’offerta formativa
che la qualità dei servizi degli Atenei calabresi sono all’altezza delle
migliori Università italiane.
- un provvedimento – quale
potrebbe essere l’azzeramento o un contributo sulle tasse universitarie
dell’Anno Accademico 2020/2021 - che vada nella direzione di far optare gli
studenti fuori sede per un trasferimento negli Atenei calabresi, potrebbe
rappresentare un grosso sostegno non solo per l’economia delle famiglie provate
dalla crisi post Covid, ma anche un volano di
crescita per tutte le attività commerciali coinvolte da un’eventuale
maggiore presenza di
popolazione universitaria, con benefiche ricadute economiche sul territorio.
IMPEGNA
la Giunta regionale e il
Presidente On. Jole Saltelli
a ricercare e adottare misure
straordinarie per sostenere gli studenti calabresi fuori sede, promuovendo con
incentivi adeguati quanti decideranno di trasferirsi da altre Regioni in
Università calabresi nell’Anno Accademico 2020/2021, senza dimenticare misure
in favore degli studenti già iscritti agli Atenei nella nostra Regione.
Il Consiglio regionale della
Calabria, premesso che:
- lo scoppio dell’emergenza
epidemiologica e l’evolversi della stessa ha prodotto un generale allarme su
tutto il territorio nazionale e mondiale, determinando gravissime conseguenze
non solo sul piano sanitario, ma su prospettive economiche di interi settori;
- le misure adottate dal
Governo, volte a contenere la diffusione da Covid-19 anche nella fase post
emergenza, hanno generato pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del
territorio regionale, soprattutto nel settore del turismo, che necessitava a
livello nazionale di aiuti più concreti;
- in particolare le attività
turistiche e ricettive, unitamente agli stabilimenti balneari, sono stati
duramente colpiti dalla crisi sanitaria per i notevoli costi da sostenere a
fronte di una consistente riduzione delle presenze turistiche;
RILEVATO CHE
- l’art. 03, comma 1, lettera c),
n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di
conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27
dicembre 2006 n. 296, stabilisce, in via generale, che il canone annuo per le
concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità turistico-ricreative è
ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che
comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, previo
accertamento da parte delle competenti autorità marittime di zona”;
- il Consiglio dei ministri in
data 31 gennaio 2020 prima e 29 luglio 2020 poi, ha dichiarato lo stato di
emergenza sull’intero territorio nazionale relativo al rischio sanitario
connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e
che il DPCM del 7 settembre 2020 ha prorogato lo stato d’emergenza al 15
ottobre 2020;
- l’epidemia da Covid-19 è
stata valutata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “pandemia” in
considerazione degli alti livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello
globale;
- al fine di fronteggiare la
situazione di crisi economica scaturente dall’emergenza sanitaria dovuta dalla
pandemia, all’art.91 del D.L. n. 18, del 17 marzo 2020, è stata inserita una
sorta di clausola “speciale” di esonero da responsabilità per il debitore
momentaneamente incapace di far fronte alle proprie obbligazioni ed è stato,
quindi, stabilito che «(…) Il
rispetto delle misure di
contenimento di cui al presente decreto è sempre valutata ai fini dell’esclusione,
ai sensi e per gli effetti degli artt. 1218 e 1223 c.c., della responsabilità
del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o
penali connesse a ritardati o omessi adempimenti (…)»;
- analoghe disposizioni sono
state inserite nel D.L. del 19 maggio 2020, n. 34, che, all’art. 216, 3° comma,
stabilisce quanto segue: «La sospensione delle attività sportive, disposte con
i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi dei citati
decreti legge 23 luglio 2020, n. 6, e 25 marzo 2020, n. 19, è sempre valutata,
ai sensi degli articoli 1256, 1464, 1467 e 1468 del codice civile, e a
decorrere dalla data di entrata in vigore degli stessi decreti attuativi, quale
fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il
contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprietà di
soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto,
limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una
corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso
ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al cinquanta per
cento del canone contrattualmente stabilito»;
- il Consiglio dei Ministri
con il nuovo decreto legge di agosto, ribattezzato Decreto Rilancio 2, ha
introdotto ulteriori misure urgenti per il sostegno e il rilancio
dell’economia, senza prevedere, però, alcun intervento per l’eliminazione,
riduzione o rinvio del pagamento del canone demaniale, sebbene la situazione in
cui versano i titolari di concessioni demaniali marittime e simili è
assolutamente identica a quella in cui versa qualsiasi altro debitore ai sensi
delle citate disposizioni normative (art. 91 del d.l.
n. 18 del 17 marzo 2020 e del d.l. n. 34 del 19 maggio
2020);
CONSIDERATO
- che l’epidemia in corso
costituisce un “evento di eccezionale gravità” ai sensi dell’art. 03, comma 1,
lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla
legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della
legge 27 dicembre 2006 n. 296;
- che è necessario supportare
le attività turistiche presenti nel territorio calabrese fortemente provate
dall’emergenza sanitaria e che un aiuto concreto potrebbe essere rappresentato
dalla riduzione - per gli anni 2020 e 2021 – del pagamento del canone demaniale
marittimo nella misura del 50% ai sensi e per gli effetti delle norme ivi
citate;
- che, di certo, l’abolizione
del 50% del canone per due anni - con eventuale riconoscimento di un credito da
porre in compensazione per coloro i quali, alla scadenza al 15 settembre
dell’annualità in corso, avessero provveduto al pagamento - consentirebbe
ai proprietari e agli
operatori delle strutture balneari di affrontare con minori criticità le
problematiche economiche derivanti dall’emergenza da Covid-19;
tutto ciò premesso
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e
impegna la Giunta Regionale
- in considerazione del fatto
che il settore turistico rappresenta il volano di sviluppo dell’economia
regionale e che l’emergenza sanitaria ha generato un evento di eccezionale
gravità, a richiedere ai Ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture e
dell’Economia e delle Finanze la riduzione del canone demaniale marittimo per
le annualità 2020 – 2021 nella misura del 50%, ai sensi e per gli effetti di
quanto previsto dall’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto legge 5
ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e
modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, secondo
cui il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con
finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi
di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto
della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità
marittime di zona”;
- a garantire, dunque,
sostegno economico alle attività turistiche – ricreative e balneari calabresi
in modo da consentire alle stesse di poter intraprendere, al termine del
periodo di emergenza, un percorso di ricrescita economica e sociale;
investe, altresì, il
Presidente della Giunta e la Giunta Regionale
- a voler, altresì, valutare –
nel rispetto di quanto previsto dalle misure legislative introdotte in materia
ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 - la
possibilità di richiedere l’esenzione totale del canone demaniale marittimo per
le annualità 2020/2021, per poter fronteggiare al meglio le problematiche
economiche emerse sul proprio territorio.
Il Consiglio regionale della
Calabria, premesso che:
- in Calabria l’inizio
dell’anno scolastico è previsto per la data del 24 settembre 2020, dopo le
elezioni amministrative e il referendum indetti nelle giornate del 20 e del 21
settembre, diversamente da altre regioni italiane, dove l’apertura è stata
fissata al 14 settembre;
- la scelta dell’inizio
dell’anno scolastico è stata volutamente fatta dal presidente Santelli che, con
grande lungimiranza e ricevendo gli apprezzamenti del Governo, ha posticipato
il rientro a scuola in Calabria dopo la tornata elettorale amministrativa e il
referendum, e più precisamente alla data del 24 settembre, perché cosciente di
tutte le problematiche che sarebbero potute emergere;
- in un momento storico cosi
particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso, se da un lato
ben si comprende l’esigenza delle famiglie e degli alunni di poter riprendere,
quanto prima, una vita pressoché normale, la tutela della salute pubblica
unitamente ad un efficiente funzionamento dei servizi scolastici impongono
un’attenta e ponderata riflessione circa l’opportunità di questo imminente
inizio;
- indipendentemente, tra
l’altro, da tutta una serie di difficoltà operative e organizzative che
riguardano la maggior parte degli enti locali, come ad esempio il potenziamento
dei trasporti pubblici e la disponibilità di locali più grandi, destano ad oggi
molta confusione le direttive ministeriali, che, di certo, hanno alimentato un
caos già esistente;
- ad oggi, tra l’altro, seppur
il governo centrale abbia dato rassicurazioni circa la disponibilità dei banchi
monoposto, gli stessi non sono stati ancora consegnati, mentre le mascherine
non sono state distribuite in quantità sufficienti. Diverse infatti sono le
segnalazioni provenienti da istituti scolastici sparsi sul territorio regionale
e dai dirigenti per la scarsità di risorse adeguate per organizzare e gestire
al meglio il rientro a scuola in sicurezza;
CONSIDERATO
- che non si possono
vanificare gli enormi sforzi profusi dai presidi, dai loro collaboratori, dagli
Enti locali e dalle famiglie, affinché la ripartenza dell’anno scolastico
avvenga con maggiore sicurezza - in attesa che vengano consegnati i banchi
monoposto e quantitativi maggiori di mascherine, ed in considerazione, tra
l’altro, del tempo necessario che occorre per una perfetta sanificazione degli
istituti, sedi dei seggi elettorali, sarebbe opportuno, solo per questi
istituti, posticipare – il regolare inizio dell’anno scolastico, alla data del
28 settembre 2020, al fine di garantire una maggiore organizzazione;
- che sarà, altresì,
necessario, un maggiore sforzo organizzativo da parte degli istituti scolastici
e degli enti locali per l’allestimento delle classi in base alle normative
vigenti anti-covid;
tutto ciò premesso
IMPEGNA
il Presidente della Giunta e
la Giunta Regionale
- a valutare la possibilità di
posticipare l’inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28 settembre
2020, solo negli istituti scolastici sedi di seggi elettorali, al fine di
garantire un rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e
serenità alle famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.