XI^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 8

 

SEDUTA Di MARTEDì 15 SETTEMBRE 2020

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI

 

Inizio lavori h. 16,55

Fine  lavori h. 20,50

 

 

Presidenza del Presidente Domenico Tallini

La seduta inizia alle 16,55

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

 

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 52/11^ d'Ufficio recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Callipo e relativa surroga”

PRESIDENTE

Passiamo al primo punto all'ordine del giorno riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 52/11^ d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Callipo e relativa surroga”. Cedo la parola al relatore, consigliere Mancuso.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Vista la legge regionale 7 febbraio 2005, numero 1, “Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale” e successive modificazioni e integrazioni; considerato che in data 29 giugno 2020 il consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale con decorrenza immediata, acquisita al protocollo generale in pari data con numero 15255;

constatato che nelle suddette dimissioni è stata data comunicazione nel corso della 6^ seduta del Consiglio regionale del 29 giugno 2020;

considerato che nella 7^ seduta del 14 luglio 2020 il Consiglio regionale ha respinto le dimissioni dalla carica di consigliere del consigliere Filippo Callipo;

considerato che in data 27 luglio 2020 il consigliere Callipo ha formalmente reiterato le dimissioni da consigliere regionale, acquisito al protocollo generale in pari data con numeri 17049;

visto l'articolo 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale, e in particolare:

-      il comma 4 a mente del quale “Nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il consigliere le reiteri, si provvede alla presa d'atto, senza voto, nella prima seduta successiva;

-      il comma 5, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre 10 giorni dalla presa d'atto, procede alla surroga del consigliere dimissionario”.

Constatata, pertanto, la necessità di provvedere alla presa d'atto delle dimissioni reiterate del consigliere Callipo e di procedere di conseguenza alla relativa surroga;

visto il verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro ed accertato che il signor Callipo Filippo, in attuazione del combinato disposto dell'articolo 15, 13^ comma numero 3 della legge 108/1968 e successive modificazioni e integrazioni dell'articolo 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999, numero 1, dell’articolo 1, commi 2 e 7 della legge regionale 7 febbraio 2005, numero 1 e successive modifiche ed integrazioni, per come reintrodotto con sentenza della Corte Costituzionale numero 243 del 2016 era stato eletto consigliere regionale in quanto candidato Presidente della coalizione che aveva ricevuto nella regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato eletto Presidente della Regione, e che, a tale scopo, era stato riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Democratici Progressisti” nella circoscrizione elettorale Sud, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegata al candidato presidente Callipo;

constatato che il seggio attribuito al consigliere dimissionario Callipo, secondo quanto riportato nel paragrafo 8-quater del precisato verbale l'Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, è stato sottratto al gruppo di liste circoscrizionali avente il contrassegno “Democratici Progressisti”, ed in particolare alla lista numero 4 della circoscrizione elettorale Sud;

visto il verbale dell'Ufficio centrale circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Reggio Calabria ed accertato che nella lista numero 4 avente il contrassegno “Democratici Progressisti” l'ordine dei candidati in base ai voti ripartiti, è stato il seguente: 1. Billari Antonio A., 2. Galimi Michele ecc.;

Tenuto conto che, come riportato nel paragrafo 15 del verbale d’Ufficio centrale circoscrizionale elettorale “Calabria Sud” presso il Tribunale di Reggio Calabria il primo candidato nella lista numero 4 avente il contrassegno “Democratici Progressisti” è il signor Antonio Billari, con cifra individuale pari a 6395.

Udito il relatore, consigliere Mancuso, che ha illustrato il provvedimento

Delibera

-      di prendere atto delle dimissioni reiterate del consigliere regionale Filippo Callipo e di procede alla relativa surroga, ai sensi articolo 26, comma 5 del Regolamento interno del Consiglio regionale;

-      di attribuire, ai sensi dell'articolo 16 della legge 17 febbraio 1968, numero 108, (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a Statuto normale), il seggio rimasto vacante al signor Antonio Billari, candidato nella lista circoscrizionale numero 4 avente come contrassegno “Democratici Progressisti”, nella circoscrizione Sud.

PRESIDENTE

Pongo in votazione il provvedimento che è approvato. Invito il consigliere regionale Antonio Billari a prendere posto in Aula.

 

(Il Consiglio prende atto delle dimissioni e approva la relativa surroga)

(Il consigliere Billari prende posto tra i banchi destinati ai consiglieri)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Billari. Ne ha facoltà.

BILLARI Antonio

Rivolgo un saluto a quest' Aula, al Presidente del Consiglio, alla Presidente della Giunta, che purtroppo è assente, agli assessori e a tutti i miei colleghi rappresentanti eletti dal popolo calabrese e agli impiegati di questa sede.

Un saluto caloroso e particolare lo invio all'ex consigliere Pippo Callipo che ha deciso di dimettersi non senza intima sofferenza, dopo aver reso note con grande onestà intellettuale motivazioni che, al di là dei giudizi soggettivi di ognuno, pongono riflessioni serie su cui noi tutti abbiamo il dovere di soffermarci.

Un saluto affettuoso e grato rivolgo ai calabresi e a coloro che hanno votato per la nostra lista e hanno riposto fiducia in me.

Certo mi aspettavo di essere tra voi da molto tempo - subito dopo le dimissioni, ma, purtroppo, per vari motivi che sono successi in questi mesi non è stato possibile - in questo consesso in cui vengono riportate, per essere discusse e ricercate ogni utile soluzione, tutte le gravissime problematiche che assillano la regione Calabria, tra le ultime in Europa per parametri di qualità della vita, per ambiente, lavoro, sanità, servizi, istruzione ed economia della miseria legata ad un sottosviluppo atavico a cui la politica non ha saputo trovare soluzioni adeguate. Il mio ruolo sarà: essere voce degli esclusi.

Le ultime fantasticherie estive legate ad ipotetici e fantasiosi progetti di così mastodontiche opere che compaiono a cadenza d'uso solo per saziare la fantasia, mentre la regione Calabria è priva di collegamenti strategici verso il suo stesso territorio e poi verso l'Italia, come strade intercomunali, statali, trasversali, porti, aeroporti, vera alta velocità e non false chimere, mi porterà a chiedere continuamente, prima di tutto, le opere strategiche essenziali e contemporaneamente a combattere ogni forma di manipolazione della verità e della realtà in cui viviamo.

Gli avvenimenti legati al Covid-19 hanno mostrato una terra debole dal punto di vista sanitario, il taglio della rete ospedaliera e dei servizi territoriali negli anni è stato feroce e i guasti prodotti sono sotto gli occhi di tutti noi. La fuga dei pazienti al Nord, il mancato rinnovamento tecnologico sanitario, la non costruzione dei quattro ospedali fin dal 2007 finanziati, l’invecchiamento del nostro personale medico e paramedico, la quota 100, i saccheggi di cui sono stati vittime le Asp hanno portato deserto nell'assistenza alla salute ai calabresi e ad un senso totale di scoramento tra la gente. Mi batterò fin da subito affinché vengano colmate le piante organiche negli ospedali e sul territorio e per la centralità del servizio sanitario pubblico calabrese.

Chiederò da subito al Ministro alla Salute, Roberto Speranza, di non rinnovare l'incarico all’attuale Commissario di Governo al Piano di rientro e l’abolizione del Decreto Calabria che si sono rivelati fallimentari.

Porterò la voce del precariato stanco, offeso, illuso e lasciato nell'abbandono dopo tante promesse e mi batterò affinché i precari dopo vent'anni d’incertezze abbiano la tranquillità e la dignità al lavoro stabile. La funzionalità dei vari Enti pubblici ormai grava, esclusivamente, sul sacrificio dei cosiddetti precari, parte integrante ed essenziale nei settori in cui operano.

I progetti dei Fondi europei, che anno dopo anno languiscono nei cassetti mentre il territorio, dopo ogni avversità atmosferica, si sbriciola inesorabilmente isolando ancor di più Comuni e comunità, non mi faranno stare in silenzio.

La lotta al malaffare e ai colletti bianchi e alle potentissime organizzazioni di ‘ndrangheta, che vanno contrastate strenuamente fino ad ispirare ogni atto di questo Consiglio, non ci deve far dimenticare che vanno affrontate senza indugio le problematiche che affliggono quasi tutti i Comuni della Regione, Comuni che si dibattono tra crisi abissali di cassa, gestione del territorio, dei rifiuti, delle forniture idriche, della depurazione, delle acque, isolamento, perdita d’identità e dell'immenso patrimonio artistico, artigianale, culturale, storico e religioso che posseggono.

Il futuro della Calabria passa dall’agricoltura, dal turismo e dall'ambiente. C'è la necessità di puntare sullo sviluppo e sull’innovazione, investire sul turismo di qualità e sostenibile e sulle eccellenze dell’agricoltura calabrese. La Regione dovrà fare la sua parte su questi temi, soprattutto deve sostenere i giovani che puntano nel settore agroalimentare.

Mi batterò perché la crescita culturale del territorio e nelle scuole siano promosse con imperio da questo Consiglio. Consiglio regionale a cui porterò istanze affinché si faccia carico della difesa dei diritti delle persone contro ogni forma di arroganza e sopraffazioni. Questa legislatura è chiamata ad affrontare la legge elettorale garantendo la doppia preferenza di genere e della rappresentanza nei territori.

Insomma, ringraziando ancora una volta le persone che mi hanno votato, intendo svolgere appieno il ruolo che lo Statuto regionale mi concede, all'interno di una dialettica tra maggioranza e opposizione di cui io faccio parte. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Chiedo l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno riguardante la situazione dei docenti precari della scuola specializzati sul sostegno.

PRESIDENTE

Ci sono altre due mozioni che sono state presentate per essere inserite all’ordine del giorno: la mozione di iniziativa del collega De Caprio e la mozione di iniziativa del collega Anastasi. Quindi se non ci sono problemi si può pensare di inserirle all'ordine del giorno e, poi, decidere quando e in che ordine discuterle.

Ha chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha facoltà.

DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)

Chiedo l'inserimento all'ordine del giorno della mozione riguardante l'esenzione al 50 per cento del canone demaniale marittimo; come tutti sapete, scade oggi l’annualità 2020 e riguarda anche il 2021, quindi, possibilmente, andrebbe trattata in questa seduta. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento all'ordine del giorno della mozione riguardante l’esenzione del pagamento del canone demaniale marittimo anni 2020-2021, firmata da diversi capigruppo Arruzzolo, Pitaro, Crinò, Pietropaolo, ecc., che è approvato. La mozione è inserita all'ordine del giorno.

Pongo in votazione l'inserimento all'ordine del giorno della mozione riguardante la problematica degli studenti universitari fuori regione che è approvato. La mozione è inserita all'ordine del giorno.

(Il Consiglio inserisce)

 

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Presidente, chiedo scusa, posso prima di…?

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Presidente, avevo chiesto l'inserimento di un ordine del giorno relativo alla situazione dei docenti precari della scuola specializzati sul sostegno.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'inserimento all'ordine dei lavori di un ordine del giorno che riguarda i precari della scuola specializzati sul sostegno, presentata da diversi consiglieri Arruzzolo, Graziano, Pietropaolo, Mancuso, Crinò, Pitaro, Esposito ecc. ecc. che è approvato. L’ordine del giorno è inserito all'ordine dei lavori.

 

(Il Consiglio inserisce)

 

Propongo all'Aula di invertire l'ordine del giorno trattando il punto 4 al posto del punto 2. Quindi pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine del giorno che è approvata.

 

(Il Consiglio approva l’inversione)

 

Passiamo, dunque, al punto 4 all'ordine del giorno che prevede…

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, qual è l’urgenza di invertire i punti all’ordine del giorno?

PRESIDENTE

Perché poi c’è il dibattito e quindi questa è…

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Credo che il punto più importante all’ordine del giorno della seduta odierna sia la tematica sulla scuola, quindi, chiedo formalmente di rispettare l’ordine del giorno e avviare il dibattito sull’avvio dell’anno scolastico perché è un punto qualificante, sentito ed aspettato e non vedo la necessità di invertire l’ordine del giorno. Se mi spiegate il motivo potrei anche accettarlo, ma io non vedo tale necessità.

Chiedete di invertire l’ordine del giorno su un punto che abbiamo inserito oggi, poco fa, non era nemmeno all’ordine del giorno. L'abbiamo inserito e direi che è già sufficiente a dimostrazione della nostra disponibilità.

PRESIDENTE

Collega Bevacqua, nessun privilegio, è solo la conclusione di un iter stabilito in Conferenza di capigruppo, e considerato che è l’unico progetto di legge all’ordine del giorno - una legge importante che è fortemente in ritardo rispetto ai tempi per tutte le vicende che voi conoscete - trattandolo e approvandolo come secondo punto all’ordine del giorno non avremo più problemi di altra natura. Quindi, poi, potremo tranquillamente ascoltare la relazione dell’assessore e fare il dibattito sulla scuola senza altri tipi di problemi se non quello di capire e concentrarci su questa tematica che riguarda la data imminente dell’apertura dell’anno scolastico.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, scusi, dovete fissare i termini per la presentazione degli emendamenti.

Non avete rispettato il Regolamento. Non potete portare in Aula un progetto di legge, che è stato licenziato poco fa dalla Commissione, senza fissare i termini per presentare eventuali emendamenti. Quindi, Presidente, deve stabilire il termine entro il quale presentare gli emendamenti, deve dare tempo ai singoli consiglieri, ai gruppi per depositare gli emendamenti. Dovete rispettare le regole.

PRESIDENTE

Solo per puntualizzare quelli che sono gli atti compiuti da me: ho convocato una Conferenza di capigruppo, si è detto dell'urgenza e della necessità di questa legge anti sismica, si è stabilito un percorso e la necessità che andasse alla quarta Commissione. Sempre in sede di Conferenza dei capigruppo si è deciso che poi sarebbe stata trattata nella seduta odierna. Ora si sta ponendo un problema. Io non lo so…

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Sul piano procedurale non vi è dubbio che così com’è stata posta l'eccezione, da parte del collega Guccione, trova corrispondenza dal punto di vista normativo e regolamentare, ma nella sostanza, oggi, questa proposta di legge ha superato il vaglio della Commissione bilancio non della Commissione di competenza che ha licenziato il testo nei giorni scorsi. Tra le altre cose qui non si è venuto a fare nessuna forzatura regolamentare perché si è concordato in Conferenza dei capigruppo, ed il collega Bevacqua era presente e testimone che sarebbe stata messa all'ordine del giorno qualora avesse passato prima il vaglio della Commissione competente e poi naturalmente il vaglio della Commissione bilancio.

Presidente Tallini, del resto - lei che frequenta quest’Aula anche prima di me - è stata sempre consuetudine, anche nella passata Legislatura, convocare di mattina Commissione bilancio e poi nella seduta di Consiglio della stessa giornata inserire le proposte licenziate poco prima dalla Commissione bilancio.

Quindi, ripeto nessuna forzatura normativa, concordato in Conferenza dei capigruppo, anche con il centro-sinistra, superato il vaglio della Commissione di competenza, naturalmente non poteva essere esaminato dall’Aula senza il parere, per la parte di competenza economica, della Commissione bilancio.

Credo, quindi, che tranquillamente si possa iniziare il dibattito su questo importante procedimento legislativo, c'è stata un'inversione dell’ordine del giorno che il Presidente sulle giuste eccezioni poste dal collega Bevacqua ha contro dedotto, quindi io dico velocemente affrontiamo questo problema, ancora più velocemente andremo su un tema così caro, che è stato proposto dai colleghi del centro-sinistra, circa l’avvio dell'anno scolastico.

A tal proposito, Presidente, tra le varie mozioni che sono state presentate credo che una mozione pertinente sia quella presentata, come primo firmatario, dal collega De Caprio, che credo sia la mozione numero 39 del 15 settembre, proprio sull'inizio dell'anno scolastico posticipato. Per cui sin d'ora, poiché ancora non siamo sull'argomento, chiedo l'inserimento all’ordine del giorno, anche, della mozione numero 39 presentata dal collega De Caprio di cui sarò, da qui a breve, anche firmatario.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, io non rinnego quanto avevamo deciso nella Conferenza dei capigruppo. Lei ha ricordato bene i passaggi che c'eravamo detti e che noi vogliamo rispettare. Non capisco perché dobbiamo invertire l'ordine del giorno in quanto questo punto è stato inserito e dovrebbe essere discusso per ultimo, anche perché, oggi, ritengo molto più importante la discussione sulla scuola che è un tema molto sentito ed avvertito dalla comunità calabrese e non una legge di per sé importante, qualificante, che aiuta, che potrebbe aiutare non so quanti; però credo sia un errore dare questa immagine di un Consiglio regionale che non discute su un tema sentito e avvertito nella comunità e chiede l’inversione dell’ordine del giorno. Se poi la maggioranza o qualcuno dei consiglieri di maggioranza deve andare via, il numero legale lo garantiamo noi, non vi preoccupate. Però noi vogliamo che venga rispettato l’ordine del giorno, perché riteniamo che questa tematica, inserita su nostra richiesta, sia un punto importante e qualificante anche nel ruolo di questa Assise regionale.

PRESIDENTE

Collega Bevacqua, per la verità io avrei dato più peso alle osservazioni del collega Guccione, ma chiarito che si trattava della Commissione bilancio, dove non c'è impegno di spesa e dove nessun emendamento si poteva presentare, il problema lo ritengo superato. C'è una proposta di inversione dell'ordine del giorno, se lei pensa di opporsi, ha già detto le sue ragioni, vediamo cosa pensa l’Aula.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, io non voglio contraddirla, lei sa quanto la stimo, però le cose non stanno così come dice lei… 

Il Regolamento prescrive che, a prescindere dal tipo di Commissione, il Consiglio regionale debba essere messo nelle condizioni di conoscere l'ordine del giorno e di poter presentare emendamenti.

Lei oggi ha inserito all’ordine del giorno un progetto di legge, ma non può procedere, visto l’aspetto procedurale da me richiamato e che prevede che, insieme al progetto di legge, bisogna assegnare i termini ai singoli consiglieri regionali per presentare gli emendamenti.

PRESIDENTE

Collega Guccione, proprio in virtù della stima reciproca, mi permetta di dire che non sono stato io a chiedere l’inserimento di questa proposta all'ordine del giorno, ma lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo, che ha stabilito anche l’iter da seguire, con la definizione in Commissione e l’inserimento all'ordine del giorno della prima seduta utile perché doveva essere completato con il parere della Commissione bilancio. Si tratta di pura formalità.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, la Conferenza dei capigruppo determina l'ordine del giorno; poi, mi sembra che ogni consigliere regionale abbia la facoltà di intervenire in Consiglio regionale e di rivendicare – come sta facendo in questo caso il collega Guccione – il rispetto procedurale, dando dei tempi per proporre eventuali emendamenti.

Io non rinnego quello che si è deciso in Commissione, ma non si può ignorare un emendamento presentato dal collega Guccione o dal collega Pitaro ad una legge che oggi approviamo; altrimenti il Consiglio regionale si fa in Conferenza dei capigruppo e abbiamo risolto i problemi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Francesco. Ne ha facoltà.

PITARO Francesco (Gruppo misto)

Presidente, io condivido in pieno quello che è stato detto dai colleghi Guccione e Bevacqua.

Qui si dà sempre l'impressione – e questa seduta ne è la dimostrazione – di un Consiglio regionale in cui le regole non vengono mai rispettate.

Lei, insieme a qualcun altro – non capisco per quale ragione –, sta cercando di confondere le cose o, comunque, la descrizione che fa non è corretta, non corrisponde.

Presidente, la questione non è in questi termini.

In Conferenza dei capigruppo è stato detto che questa proposta di legge sarebbe arrivata in Consiglio regionale, però c'è un problema a monte: nell'ordine del giorno, che a me è pervenuto tre giorni fa, non era previsto questo punto che, difatti, è stato inserito solo qualche minuto fa, tant’è che mi è arrivata una e-mail che, in verità, non sono riuscito nemmeno ad aprire, perché mi è arrivata sul telefono.

Pertanto, l'ordine del giorno che mi ha fatto arrivare via e-mail, è un ordine tardivo sotto il profilo del rispetto delle norme del Regolamento che disciplina il funzionamento di questo Consiglio regionale.

Dice bene il collega Guccione: “attenzione, se voi inserite oggi la proposta di legge, a me consigliere regionale impedite di esercitare un diritto, una prerogativa e una facoltà qual è quella di depositare un emendamento”.

Presidente, noi consiglieri, oggi – anzi, non oggi, avremmo dovuto farlo entro il termine che lei avrebbe dovuto indicarci nell'ordine del giorno – avremmo potuto depositare degli emendamenti e, in questo caso, non lo possiamo fare; quindi, intanto, c'è una questione di rispetto delle regole.

Seconda cosa – e chiudo, Presidente –: l'inversione dell'ordine del giorno è davvero una cosa illogica, che io non riesco a comprendere.

Con tutte le emergenze e le urgenze che ci possono essere, discutiamo prima delle cose indicate nell'ordine del giorno.

Questa proposta di legge è prevista al quarto punto e sarà discussa qualche minuto dopo. Non credo che per questo cadrà il mondo! Rispettiamo le regole, Presidente! Rispettiamole! Grazie.

PRESIDENTE

Prima di cedere la parola al collega Gallo, le ricordo che, per motivi giustificati, lei era assente alla Conferenza dei capigruppo, quindi, non può sapere quello che abbiamo stabilito.

Comunque, non è questo il problema. Le regole le abbiamo stabilite insieme in Conferenza dei capigruppo; quindi, nessuna violazione delle regole.

PITARO Francesco (Gruppo misto)

La violazione è un'altra, e la spiego, anche se l'ho già spiegata. La violazione è la seguente: se lei nell’ordine del giorno non inserisce il punto, io sono leso nelle mie facoltà.

PRESIDENTE

Ha finito il suo intervento. Faccia parlare gli altri. Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia.

Signor Presidente, colleghi consiglieri, credo che l'ordine del giorno sarà tranquillamente esaurito, perché ci sarà una discussione anche lunga sulla questione della scuola.

Su richiesta del Presidente della quarta Commissione, c'è stata da parte del presidente Tallini la proposta – votata – d’inversione del punto all'ordine del giorno.

Capisco la posizione del consigliere Pitaro F., che è alla sua prima esperienza in Consiglio regionale, ma mi meraviglia molto l’atteggiamento dei colleghi Guccione e Bevacqua che, su questa questione, stanno alzando le barricate.

Nella passata Legislatura, ad esempio, era prassi consolidata approvare le leggi in Commissione bilancio e catapultarle in Consiglio regionale.

Peraltro, non viene leso alcun diritto dei consiglieri regionali di presentare emendamenti. Assolutamente!

Il Regolamento, signor Presidente, prevede che, con la votazione dei due terzi, qualsiasi progetto di legge possa essere ammesso all'ordine del giorno.

L'esercizio di tale prerogativa lo abbiamo appena avuto in Aula con le mozioni che sono state inserite.

A contrariis, il fatto che una proposta di legge possa essere inserita all'ordine del giorno su richiesta dei due terzi, significa che non viene eliminato o espropriato il diritto dei consiglieri regionali di presentare emendamenti, che possono essere presentati anche in Aula; peraltro, su proposte di legge che sono state approvate in quarta Commissione, in Commissione bilancio e che, quindi, hanno seguito il regolare iter.

Qui abbiamo assistito – e non mi meraviglierebbe molto che consiglieri attenti come il consigliere Guccione e il consigliere Bevacqua, nella passata Legislatura, non se ne fossero accorti – all'introduzione all'ordine del giorno di proposte di legge che non erano passate nemmeno al vaglio delle Commissioni competenti; per cui, non credo che ci si possa meravigliare del fatto che una proposta di legge, che ha seguito il regolare iter – approvata in quarta Commissione, credo anche l'unanimità, e in seconda Commissione, credo all’unanimità o in assenza dei consiglieri di minoranza – oggi giunga in Aula – peraltro, come da lei ricordato in qualità di capogruppo – a seguito di regolare accordo unanime dei gruppi consiliari.

A tal proposito, collega Bevacqua, è vero quello che lei dice in riferimento al diritto di ciascun consigliere, ma è anche vero che esistono i gruppi consiliari, in un vincolo anche di rappresentanza da parte del capogruppo; vale a dire che ogni singolo consigliere regionale, nel momento in cui aderisce ad un gruppo ed elegge al suo interno un capogruppo, decide anche di affidarsi ad un capogruppo che, naturalmente, deve relazionarsi con il singolo consigliere; per cui, è quantomeno inusuale che un consigliere, appartenente ad un gruppo, venga in Aula e dica una cosa diversa dal proprio capogruppo.

So bene che lei, in maniera aperta e democratica, dà la possibilità ai suoi colleghi di esprimersi anche in Aula, però esistono alcune regole di prassi e di Regolamento.

Se il consigliere Pitaro non conosce queste regole – che poi sono anche regole consolidate del Consiglio regionale e anche del Parlamento –, Bevacqua e Guccione, che come me vengono da lontano, credo che queste regole le conoscano fino in fondo.

Qui c'è stato un iter seguito dalla proposta di legge: quarta Commissione, seconda Commissione; regolare accordo in Conferenza dei capigruppo e, addirittura, una richiesta di inversione dell'ordine del giorno, che è stata già votata.

Pertanto, chiedo che si proceda all'esame della proposta di legge – non è uno scandalo! – e chiedo ai colleghi che su questo non si alzino barricate, ma si proceda all'approvazione della norma, se il Consiglio regionale deciderà di approvarla, per poi passare alla discussione sulla scuola, che è una questione stringente che interessa tutti.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, non vorrei contraddire il collega Gallo – non so se sia intervenuto in qualità di consigliere o di Assessore - però non credo si tratti di una questione di lana caprina.

Il collega Guccione ha tutto il diritto di porre un problema procedurale.

Io non ho posto un problema di questo tipo, ma bensì un problema di merito, in quanto pensavamo che questa seduta di Consiglio regionale potesse caratterizzarsi con un dibattito sulla scuola, che vorremo fosse mantenuto, e non andare via dopo aver discusso la legge, ma rimanere in Aula fino a mezzanotte, discutendo prima di ogni cosa il problema principale, che è la scuola, per poi approvare gli altri punti all'ordine del giorno.

Ripeto, collega Gallo: è vero che noi eravamo abituati a fare queste cose, ma la discussione sull’inserimento avveniva sempre alla fine dell’ordine del giorno e non in anticipo, perché alcune regole vanno preservate.

Non vedo perché stiamo perdendo tempo su questo tema, quando poi l’inversione dell’ordine del giorno, caro collega, assessore Gallo, richiede la presenza dei due terzi dell'Aula consiliare; non penso che oggi abbiate 21 persone per poter votare l’inversione dell’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Adesso facciamo un po' di ordine. Sul problema politico è intervenuto più volte il collega Bevacqua con una valutazione politica che rispettiamo, ma che non può rappresentare un problema.

Pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine del giorno.

Abbiamo parlato tutti e non è più consentito a nessuno di esprimersi nel merito. Pongo in votazione l’inversione dei punti all’ordine del giorno.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale e alla verifica del numero legale.

PRESIDENTE

L’inversione dell’ordine del giorno è approvata.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, chiediamo la votazione per appello nominale.

PRESIDENTE

Abbiamo già votato, collega Bevacqua.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Quale votazione?! Ci vogliono i due terzi. Chiediamo che si proceda alla votazione per appello nominale, altrimenti abbandoneremo l’Aula.

PRESIDENTE

Abbiamo già votato e, in contrasto con quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale, ho dato la parola più volte agli stessi consiglieri regionali: due volte al collega Pitaro, due volte al collega Bevacqua e due volte al collega Guccione.

PITARO Francesco (Gruppo misto)

Abbandoniamo l’Aula per mancanza di democrazia!

PRESIDENTE

Forse si sta cercando un alibi per andar via, perché non si ha nulla da dire sul dibattito della scuola.

Questo è un altro argomento e stiamo perdendo solo tempo! Consigliere Bevacqua, avremmo già introdotto il dibattito sulla scuola, se lei non avesse posto un problema inutile. Chi ha voluto presentare gli emendamenti, lo ha fatto nei termini.

I consiglieri regionali che hanno ritenuto di presentare emendamenti, lo hanno fatto nei termini previsti, tant'è che sono già all'ordine del giorno e li discuteremo nel momento in cui tratteremo la legge sull'adeguamento sismico.

Proposta di legge numero 22/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Procedure per la denuncia, il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica - Abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37”

PRESIDENTE

Passiamo, quindi, alla proposta di legge numero 22/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Procedure per la denuncia, il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica. Abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015, numero 37”.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione del provvedimento. Prego, consigliere Caputo.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Dispiace assistere a queste scene. Nel 2020, il Consiglio regionale della Calabria si presenta così ai calabresi in un momento difficile. Questo mi dispiace!

Volevo ricordare al consigliere Bevacqua che questa legge era inserita all'ordine del giorno due mesi fa, nella seduta di Consiglio regionale di luglio.

Poi è stata inviata in Commissione per gli approfondimenti che conosciamo e oggi riapproda in Aula; quindi, non è la prima volta che il consigliere Bevacqua la vede.

Detto ciò, passiamo subito alla presentazione del disegno di legge in oggetto che, sostanzialmente, scaturisce dall'esigenza di revisionare la legge regionale numero 37 del 31 dicembre 2015, al fine di recepire le disposizioni del decreto legge numero 32 del 18 aprile 2019, recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici per l’accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, detto “Sblocca cantieri”.

Ai fini dell’applicazione delle disposizioni, gli interventi edilizi si considerano suddivisi nelle seguenti categorie: rilevanti nei riguardi della pubblica incolumità; di minore rilevanza, sempre nei riguardi della pubblica incolumità, e privi di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità.

Le classificazioni sopra riportate determinano una diversa istruttoria del progetto.

Le Regioni, quindi, ai sensi del medesimo comma 2 dell’articolo 94 bis del Decreto del Presidente della Repubblica numero 380/2001 e sulla base delle Linee guida approvate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, adottano specifiche elencazioni di adeguamento per l'individuazione degli interventi ricadenti nelle fattispecie.

La Regione Calabria ha intenzione di dotarsi delle specifiche elencazioni approvandole con un successivo Regolamento di attuazione.

È necessario, inoltre, dare corso a quanto previsto dall'articolo 5 del Decreto del Presidente della Repubblica numero 380/2001 che stabilisce che i Comuni, nell'ambito della propria autonomia organizzativa, costituiscano l'ufficio denominato “Sportello unico per l'edilizia”, detto “Sua”.

Quindi, si propone l'abrogazione della legge regionale numero 37/2015 e la nuova formulazione, recante: “Procedure per la denuncia, il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturare per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica”.

A seguito dell'approvazione della presente proposta di legge da parte del Consiglio regionale, viene demandata alla Giunta regionale l’approvazione del relativo Regolamento applicativo degli specifici elenchi per l'individuazione.

Questa legge, come ha precisato anche lei, è passata al vaglio della quarta Commissione, dove abbiamo approfondito gli emendamenti che, in 3 casi, sono stati ritirati per essere ripresentati oggi.

Si tratta soltanto di correzioni che ci ha fatto notare il Settore assistenza giuridica – che ringrazio – affinché la legge potesse proseguire il suo iter. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento.

Articolo 1

(È approvato)

Articolo 2

(È approvato)

All’articolo 3 è pervenuto un emendamento, protocollo numero 19292/A01, a firma dei consiglieri Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.

Cedo la parola al consigliere Caputo per l’illustrazione. Prego, consigliere Caputo, può illustrare l’emendamento.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Si tratta di un emendamento all'articolo 3, comma 4.

Sostanzialmente, su suggerimento del Settore assistenza giuridica, sono state apportate delle modifiche, cioè il comma 4 è sostituito dal seguente – lo leggo letteralmente, così da evitare equivoci –: “gli interventi privi di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 94 bis del DPR numero 380/2001, come dettagliati nell'elencazione di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, ai sensi dell'articolo 93 in deroga al comma 1 dell'articolo 94 del DPR numero 380/2001, al preavviso scritto allo Sportello unico dell'edilizia, con contestuale deposito del progetto secondo le modalità definite dal Regolamento di attuazione della presente legge.

Restano ferme le procedure di cui agli articoli 65 e 67, comma 1, del DPR numero 380/2001.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento, protocollo numero 19292/A01, all'articolo 3 che è approvato e l’articolo 3.

Articolo 3

(È approvato per come emendato)

All’articolo 4 è pervenuto l'emendamento protocollo numero 19292/A02, a firma dei consiglieri Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.

Pongo in votazione l'emendamento, che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 4.

Articolo 4

(È approvato per come emendato)

All’articolo 5 è pervenuto un emendamento protocollo numero 19292/A03, a firma dei consiglieri Caputo, Raso, Pietropaolo e Paris.

Pongo in votazione l'emendamento, che è approvato.

Pongo in votazione l'articolo 5.

Articolo 5

(È approvato per come emendato)

Articolo 6

(È approvato)

Articolo 7

(È approvato)

Articolo 8

(È approvato)

Articolo 9

(È approvato)

Articolo 10

(È approvato)

Articolo 11

(È approvato)

Articolo 12

(È approvato)

Articolo 13

(È approvato)

Articolo 14

(È approvato)

Articolo 15

(È approvato)

Articolo 16

(È approvato)

Articolo 17

(È approvato)

Articolo 18

(È approvato)

Pongo in votazione il provvedimento nel suo complesso per come emendato, con autorizzazione al coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportato in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Prima di procedere al punto successivo e alla relazione dell’assessore, su proposta del collega Sinibaldo Esposito, votiamo l'inserimento della mozione relativa all'inizio dell'anno scolastico, presentata dai colleghi De Caprio ed Esposito.

La mozione è inserita.

Dibattito sull’avvio del nuovo anno scolastico

PRESIDENTE

Il secondo punto all'ordine del giorno riguarda il dibatto sull'avvio del nuovo anno scolastico. Cedo la parola all'assessore Savaglio.

SAVAGLIO Sandra, Assessore alla ricerca

Grazie, presidente Tallini. Ringrazio le signore ed i signori consiglieri per essere qui.

Mi dispiace che ci sia stata questa brutta discussione. Io sarei stata felicissima di parlare con il consigliere Bevacqua e di sentire le sue eventuali repliche.

Questo punto è stato sollevato proprio da lui e noi abbiamo lavorato per documentare quello che è stato fatto in questi mesi con questo scritto che spero avrà occasione di leggere e sul quale, magari, esprimere qualsiasi tipo di critica.

Noi attraverso i vostri appunti, le vostre note noi possiamo crescere e fare quello che serve per la scuola in Calabria. Comunque grazie per essere qui, per avermi dato l'opportunità di raccontarvi che cosa è successo in questi mesi. Io sono arrivata come assessora nel mese di marzo, anzi febbraio, a marzo è partito il lockdown in tutta Italia incluse le scuole. Essendo una docente universitaria ho capito subito che c'era una situazione veramente estrema, ho intuito subito qual’ era l'emergenza: iniziare con la didattica on-line prima possibile.

Ho iniziato una settimana prima dell'inizio ufficiale dei corsi universitari e da subito ho capito che nelle scuole c'era un grande ritardo dal punto di vista della preparazione degli insegnanti, anche dei ragazzi, degli studenti, a seguire, da subito, questa didattica on line.

Ho detto: “Facciamo un annuncio pubblico per dare delle direttive di sostanza e cioè, per esempio, smetterla di dare il materiale scolastico con WhatsApp, oppure costringere gli studenti a stampare le lezioni”. Non tutti gli studenti si possono permettere un computer o una stampante. Questo avveniva già nel mese di marzo quando ho parlato direttamente con gli studenti e lì ho anche capito che c'era un ritardo da parte del Governo. La ministra Azzolina ha fatto il suo primo annuncio pubblico qualche giorno dopo il mio, dicendo cose veramente poco concrete: “Impegnatevi, ne usciremo”. Questo nel mese di marzo. In realtà, poi, la povera Ministra si è resa conto che la situazione era veramente drammatica. Ha iniziato a carburare con ritardo, adesso sta rispondendo con delle manovre di sostanza veramente importanti. Comunque noi ce ne stiamo occupando con continuità da quando è iniziata l’emergenza, soprattutto riguardo la questione della didattica a distanza. Abbiamo capito che ci sono dei forti ritardi da questo punto di vista, l'accesso alla rete che è garantito per Costituzione non è effettivamente vero per tutti i ragazzi e le ragazze in Italia e più si scende a sud più questo ritardo è grave.

Il Covid-19 ha colto tutti impreparati, ma ci ha dato e ci sta dando una grandissima opportunità per ammodernare il sistema scolastico in Italia e in particolare nella regione Calabria.

Ho fatto tantissime interviste, sollecitando gli insegnanti a impegnarsi, ho ascoltato tantissimi insegnanti in scuole diverse, in situazioni che uno non si aspetta, con scuole di primo ordine che non stanno facendo ancora la didattica a distanza, ma anche in scuole del Nord. Situazioni veramente varie, una situazione totalmente distribuita, non necessariamente per questioni di appartenenza sociale o geografica. Abbiamo capito che c'erano dei forti ritardi da questo punto di vista e la cosa più grave è che i bambini ne stavano soffrendo, i bambini, gli studenti. Gli studenti più grandi sono più preparati, ma, soprattutto i bambini hanno subito un danno psicologico importante, per loro è stato un trauma, come se fosse una guerra, stare chiusi in casa per mesi e non vedere i propri compagni. Magari i ragazzi delle ultime classi avevano la coscienza che non avrebbero più potuto riabbracciare e giocare con i propri compagni, è stata una cosa veramente drammatica.

Comunque ho iniziato il mio incarico con questa emergenza, non è semplice, anche per voi che avete iniziato in mezzo a questa emergenza, per tutti quelli che hanno iniziato ad avere un ruolo istituzionale importante, trovarsi ad affrontare questa emergenza non è stata una grande fortuna.

Però una fortuna c'è stata e cioè la possibilità, adesso, di seguire on-line le conferenze con le Regioni, senza fare, ogni volta, questi viaggi a Roma; ci è stata data la possibilità di partecipare costantemente a queste conferenze. Sono state conferenze fatte tutte le settimane, con tutti gli Assessori regionali. Io sono nuova e non capivo esattamente quale fosse il contesto, molti di questi Assessore si conoscevano già, io che ero nuova, con i miei collaboratori che hanno partecipato insieme a me, ho percepito che la Calabria era assente a queste conferenze perché quando facevamo le nostre proposte era come se non si percepisse la presenza della Calabria.

Alcune proposte che abbiamo fatto sono state accolte e sono state accreditate da altre Regioni, dicevano: “Come forse ha detto l’Assessore Puglia, o l’Assessore Campania, Sicilia”. No! È stata la Calabria che ha parlato, abbiamo ripetuto più di una volta. Questo sentire, in qualche modo, che la Calabria è una regione dimenticata per noi è una sofferenza, ma è così, è un pochino dimenticata.

L’opportunità di aver partecipato a tutte le conferenze con le Regioni ci ha dato la possibilità di far sentire la nostra voce, di fare le nostre proposte dimostrando che la Calabria esiste.

Abbiamo anche incontrato la ministra Azzolina che, ripeto, è partita molto lentamente ma ha guadagnato terreno con il passare delle settimane, dei mesi e, quindi, abbiamo anche avuto l'occasione di incontrarla; era il mese di luglio, quando è venuta a Catanzaro Lido all’ufficio scolastico regionale. L'abbiamo incontrata personalmente insieme a tutti i rappresentanti delle scuole, sindacati, sindaci, Presidente della Provincia.

Quindi, abbiamo potuto continuare il dibattito sul fatto che una criticità forte, avvertita nel corso di tutte queste conferenze, era che il Ministero dell'Istruzione non avesse veramente presente la gravità della situazione e ci sono stati diversi assessori che hanno avuto reazioni fortissime contro la Ministra, dicendo “Voi non ascoltate, non sentite le nostre motivazioni, vi stiamo chiedendo delle cose concrete sulla scuola”. La loro risposta è stata all'inizio molto blanda, molto generica, degna di una situazione normale, non esattamente di una emergenza come quella che stiamo vivendo. È stato un inizio abbastanza lento e però sapete tutti il problema del ritardo che c'è in Calabria sul digitale e come Regione abbiamo risposto con un bando di più di 5.000.000 euro, 5.300.000 euro, per riempire il gap, la distanza tra le persone che non hanno accesso alla rete e chi ce l'ha.

In questo modo siamo riusciti ad offrire il mezzo, un tablet, un computer oppure semplicemente la rete per chi ha bisogno di seguire le lezioni da casa. Quindi il bando l'abbiamo pensato in aprile con tantissimi ritardi, io speravo che uscisse subito questo accesso ai fondi per i ragazzi, speravo che arrivassero nelle scuole prima della fine dell'anno scolastico, invece no. Comunque saranno, se non un aiuto, utili anche per il nuovo anno scolastico perché potrebbe essere che, ancora una volta, si partirà, eventualmente, in una situazione di didattica a distanza mista alla didattica in presenza.

Da subito abbiamo iniziato a dialogare con l'ufficio scolastico regionale che sta facendo un lavoro enorme per assicurare l'apertura delle scuole per il 24 settembre. Ho parlato poco fa con il direttore dell'ufficio scolastico regionale, ero al telefono prima, sto chiedendo come sono con gli spazi, leggiamo notizie sui giornali, ci chiedono il rinvio dell'apertura, che cosa succede. Maria Rita Calvosa mi ha detto: “Noi dovremmo essere, noi stiamo cercando di essere pronti per il 24, stiamo lavorando tantissimo giorno e notte”. L’ANCI ci sta aiutando e noi le stiamo vicino con tutti i mezzi possibili perché sappiamo benissimo che questo è un momento delicatissimo.

La Calabria è una delle regioni che aprirà in ritardo rispetto al resto d'Italia, 14 regioni hanno aperto questa settimana. Ci si dice che il dialogo con l'ufficio scolastico regionale è una novità per la Regione, noi dialoghiamo non tutte le settimane, ma, insomma, nei momenti caldi ci siamo sentiti spessissimo ed è stato estremamente utile.

Quando l'anno scolastico, a giugno, si è chiuso abbiamo iniziato subito a pensare all'apertura per il nuovo anno e subito abbiamo iniziato ad organizzare dei tavoli tecnici in presenza e anche degli incontri a distanza inerenti, per esempio, alle situazioni che riguardano le disabilità e quindi abbiamo pensato di nuovo, immediatamente, alla riapertura in presenza perché le famiglie lo vogliono, lo chiedono i bambini, ne hanno bisogno anche i ragazzi e gli studenti più grandi.

Il consigliere Anastasi è un insegnante, probabilmente lo sa meglio di tutti gli altri quanto sia importante la presenza dei ragazzi a scuola, io lo so perché ho fatto un corso universitario a distanza, è difficile, non si trasmettono le stesse cose, gli studenti hanno difficoltà a seguire.

L'abbiamo fatto per una questione di sopravvivenza per non far perdere tempo a questi studenti, tutti vogliamo iniziare dal vivo, ma bisogna farlo in completa sicurezza e quindi questo è quello che stiamo cercando di fare, che l’ufficio scolastico regionale sta cercando di ottenere.

Abbiamo organizzato questi tavoli tecnici alla Regione, abbiamo incontrato i sindaci, i sindacati, i Presidenti della Provincia, abbiamo discusso per ore, litigato per ore, ci siamo conosciuti, ci siamo odiati, adesso ci vogliamo quasi bene, ci riconosciamo per strada. Sono venute spesso le stesse persone vuol dire che si percepisce il fatto che questo problema, adesso, è diventato un problema chiave, non è un problema della Calabria, dell’Italia, è un problema mondiale quello dell’apertura delle scuole in presenza e in sicurezza. Adesso sappiamo che questi ragazzi non possono essere abbandonati, c'è il pericolo della dispersione scolastica, lo sento anche con gli studenti universitari perché domani avrei dovuto fare esami e non c'è nessuno che vuole fare l'esame e mi chiedo il perché, forse si sentono abbandonati.

Questo non deve succedere, i ragazzi devono sentire che noi siamo con loro perché loro stanno, in questo momento, soffrendo una grande crisi che li segnerà, probabilmente, per tutta la vita.

La realtà è molto più complessa di quello che uno immagina, la realtà è ancora più difficile andando dal nord verso il sud, gli spazi non esistono, oppure esistono ma non sono sufficienti, non ci sono i trasporti, le barriere architettoniche per i disabili persistono, ci sono carenze di ogni tipo. Questa è la normale situazione, non ci voleva il Covid-19 per dircelo, forse, adesso, ci dà l'opportunità, in qualche modo, di affrontarli questi problemi, in qualche modo di risolverli, se non altro di affrontarli, se non altro di conoscerli, se non altro di pensare a trovare delle soluzioni prima possibile. Per esempio durante le nostre conferenze abbiamo chiesto lo stop al dimensionamento scolastico. Voi sapete che ci sono tantissime scuole, soprattutto per una regione come la Calabria che ha una situazione geografica in cui ci sono tantissimi paesi distribuiti nel territorio, dove ci sono pochi bambini perché la natività sta diminuendo, dove ci sono tantissimi plessi che hanno pochi studenti. Abbiamo chiesto, questo è vero in tutta Italia, di bloccare il dimensionamento scolastico, chiudere le scuole e dare le reggenze, invece di avere nelle scuole i dirigenti scolastici. È una cosa che viene fatta ogni anno, ma adesso che c'è il Covid-19, adesso che è necessario il distanziamento, chiudere le scuole è un'operazione non molto furba. Bisogna fermarla questa chiusura delle scuole, in questo momento non possiamo permettercelo, dobbiamo assicurare il distanziamento fisico tra i ragazzi e non creare quindi - sono termini che sto imparando adesso - classi pollaio. Quelle classi dove ci sono troppi studenti adesso non si possono più fare. È una richiesta che abbiamo avanzato nelle nostre conferenze con le Regioni in cui, ogni volta, abbiamo chiaramente ribadito che, almeno in questo momento, siamo contro il dimensionamento scolastico.

Abbiamo avuto il 26 agosto un incontro, per via telematica, con il ministro degli affari regionali Boccia, dell'Istruzione Azzolina, della salute Speranza e con il ministro dei trasporti De Micheli per affrontare tutto quello che riguarda la scuola cioè salute, trasporti, istruzione. Il ministro Boccia era quello che organizzava la conferenza, erano presenti una sessantina di persone tra cui chiaramente tutti gli assessori e abbiamo visto, finalmente, che il Governo ha reagito alla richiesta degli assessori regionali con delle misure abbastanza importanti. La ministra Azzolina ha annunciato più di 70 mila nuove assunzioni del personale dell’organico per la didattica e del personale ATA; questa è stata una misura veramente importante perché cose di questo tipo non si vedevano da parecchi anni. Abbiamo parlato dei banchi, la famosa storia dei banchi. Ho sentito dire alla Ministra, credo De Micheli, che i banchi saranno forniti a tutte le scuole per la fine di ottobre, che è un po’ tardi. Onestamente, mi sono chiesta: “Come mai questa reazione così tardiva?”.

La Calabria sarà, sicuramente, una delle ultime regioni ad essere provvista dei banchi monoposto perché è stata la regione che, finora, ha avuto meno contagi e, chiaramente, per i banchi le regioni del Nord avranno la priorità.

Da una parte è, sicuramente, una fortuna che siamo stati colpiti poco dal virus, dall’altra dobbiamo, per forza, attenerci a queste regole. Le priorità sui banchi sono in altre regioni; si tratterà di produrre milioni di banchi in poco tempo.

Il problema dei trasporti è, invece, un problema più serio e la ministra delle Infrastrutture e dei trasporti De Micheli ha annunciato lo stanziamento di 200 milioni di euro per il trasporto pubblico locale ed anche bandi veloci per l’acquisto di nuovi mezzi da chiudere in poco tempo, in un paio di settimane, ed aperti ai privati.

Gli spazi sui mezzi di trasporto sono importanti: è lì che il virus si può trasmettere perché i ragazzi possono rimanere in contatto in spazi piccoli per più di 15 minuti.

Questa è una questione veramente centrale della quale abbiamo parlato anche in questi Tavoli organizzati negli uffici della Regione insieme all’assessore regionale ai trasporti, Mimma Catalfamo, anche lei presente insieme a me.

Questi Tavoli tecnici sono stati estremamente utili e, quindi, spero che, se dovesse essere necessario, ci sia la possibilità di continuare a farli nel futuro.

In questi Tavoli, abbiamo anche incontrato il dottor Belcastro ed i rappresentanti della Protezione civile che hanno annunciato, per la fine di agosto, l’avvio dei test sierologici per il personale scolastico e per gli insegnanti. In questo caso c’è stata un po’ di confusione e, quindi, ci siamo impegnati a fare chiarezza con degli annunci chiari su cosa fare per sottoporsi al test sierologico. Tanti insegnanti non sapevano a chi rivolgersi laddove i medici di famiglia avessero detto: “Noi non lo facciamo, non abbiamo ricevuto indicazioni o altro”.

Adesso sanno come sottoporsi e, considerato che il test è volontario, ho incoraggiato in diverse occasioni a farlo per la propria sicurezza e per quella degli studenti. Si tratta di un test facile ed è molto informativo: accerta se siete positivi, se siete stati positivi negli ultimi tempi oppure, insomma, se non lo siete ed è sicuro al 96 per cento.

In questi Tavoli tecnici, l’Ufficio Scolastico Regionale (USR) è sempre stato presente e si è impegnato, sin dall’inizio, a fare il monitoraggio per recuperare gli spazi che è il tema centrale.

Chiaramente, all’inizio, gli spazi non erano presenti in tantissime situazioni: ci sono delle scuole sovraffollate ed altre, invece, vuote con degli spazi disponibili, quali laboratori che non vengono utilizzati e che potrebbero essere occupati da studenti.

In Calabria ci sono circa 270 mila studenti: fino a qualche settimana fa gli spazi venivano ricercati per circa 10 mila studenti; questo numero è andato via via diminuendo.

Il monitoraggio doveva continuare ad essere fatto: ad oggi, – questo ha detto il direttore dell’USR, Maria Rita Calvosa – sembra che gli spazi siano stati trovati per tutti gli studenti e, quindi, il 24 settembre la scuola dovrebbe essere pronta a riaprire.

Questa – ripeto – è una notizia che ho sentito da lei.

Quindi, complimenti a tutte le persone che si sono impegnate da questo punto di vista per raggiungere questo importante obiettivo.

La decisione di riaprire le scuole il 24 settembre è stata presa insieme alla presidente Jole Santelli: aprire il 24 settembre vuol dire 10 giorni dopo l’apertura delle scuole nella maggior parte delle regioni italiane.

Molte regioni del Sud Italia hanno deciso di rimandare: la Calabria riaprirà il 24 settembre semplicemente perché il 20 e 21 ci saranno le elezioni amministrative in diversi Comuni ed anche il referendum. Aprire le scuole, risanare, richiuderle per fare le elezioni e, poi, risanarle nuovamente sarebbe stata un’operazione importante che si poteva evitare direttamente prendendo altri 10 giorni di tempo e riaprendo per il 24.

Questo anche per rispondere alle sollecitazioni di diversi grandi Comuni che hanno, appunto, il problema di trovare gli spazi.

Ci siamo impegnati – questo è un decreto recente che verrà sottoposto alla Giunta la prossima settimana – per trovare risorse per il diritto allo studio per le famiglie in difficoltà. Sono stati trovati 6 milioni e mezzo di euro – cioè un incremento di 2 milioni di euro rispetto a quello che è stato fatto in passato – che dovrebbero essere in grado di fornire le cose essenziali per il diritto allo studio cioè le mense, i trasporti, i convitti, le borse di studio.

Questa è anche una manovra importante della quale sono veramente contenta.

Un altro argomento centrale è stato, poi, quello della disabilità. Sappiamo benissimo che i ragazzi disabili soffrono in ogni caso anche in una situazione normale, ma soffrono ancora di più in questa emergenza sanitaria da Covid-19.

Lo avrete sentito dire in tantissime occasioni – sicuramente l’avrete letto e guardato in servizi televisivi – che i disabili sono le persone che soffrono di più. Ce ne siamo occupati incontrando diverse associazioni ed anche, in questi mesi, la presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che è l’associazione più importante in Calabria che riunisce oltre 40 associazioni che si occupano di disabili.

Stiamo anche pensando di organizzare un laboratorio permanente che si occuperà dell’autismo. L’autismo è una disabilità abbastanza importante che colpisce più dell’1 per cento degli studenti in Calabria ed è in crescita, semplicemente perché è una disabilità difficile da riconoscere e diagnosticare.

Parleremo più approfonditamente di autismo presto durante questi incontri con le associazioni che se ne occupano.

Abbiamo anche incontrato il Presidente di una associazione degli insegnanti di sostegno ed imparato tantissimo di questa problematica e del ritardo esistente in tutta Italia.

I ragazzi con disabilità in Italia sono quasi 270 mila e sono soltanto 20 mila le cattedre ricoperte da insegnanti di sostegno specializzati.

Gli insegnanti di sostegno fanno un percorso formativo molto importante e professionalizzante. Fare l’insegnante di sostegno è veramente difficile, quindi, abbiamo avuto l’occasione di conoscere questi numeri ed il ritardo esistente in tutta Italia che – badate bene – è uno dei Paesi avanzati da questo punto di vista.

La disabilità in Italia è seguita da parecchio tempo, però mancano i numeri, gli insegnanti specializzati ed in più non sono insegnanti di ruolo: i ragazzi con disabilità sono costretti a cambiare insegnante ogni anno e questo è un danno che si fa ai ragazzi perché è superfluo dire che cosa significa cambiare l’insegnante in generale ma, ancora di più, per i ragazzi disabili.

Abbiamo conosciuto queste situazioni per le quali possiamo fare poco tranne che ascoltare e cercare di trovare delle soluzioni: su 80 mila cattedre necessarie per il sostegno sono solamente 20 mila gli insegnanti di sostegno certificati che, effettivamente, possono lavorare con i ragazzi.

Quindi, c’è una carenza tremenda ed è una situazione veramente difficile. Sicuramente ne state sentendo parlare in TV, alla radio, sui giornali e, quindi, abbiamo promesso di continuare a parlare di queste problematiche, di cercare di seguirle, di avere un’attenzione particolare e, insieme agli altri colleghi della Giunta, fare il possibile per dare a questi ragazzi disabili, se non altro, la possibilità di raggiungere le scuole cioè affrontare il problema delle barriere architettoniche o qualsiasi altro tipo di barriere.

Adesso – ho quasi terminato l’intervento – sta arrivando un aiuto sostanziale dall’Europa con il Recovery Fund e abbiamo preparato delle schede per fare delle proposte su come utilizzare questi fondi.

Per il settore scuola ne abbiamo preparate quattro: una scheda riguarda la didattica a distanza con delle piattaforme per l’apprendimento, chiaramente, non solamente per gli studenti, ma anche per gli insegnanti. Ci sono tantissimi insegnanti che non sono preparati alla didattica a distanza, che non l’hanno fatta quasi per niente e, se dovesse riprendere, abbiamo proposto di fornire un aiuto da professionisti anche universitari che saranno in grado di aiutare, di preparare e formare gli insegnanti.

Abbiamo preparato una scheda sulla formazione per il sostegno ai ragazzi autistici, poi un’altra che riguarda le borse di studio perché quelle che ci possiamo permettere in Calabria coprono le famiglie con un reddito bassissimo, troppo basso.

Dobbiamo alzare questa soglia di reddito e dare la possibilità agli studenti con un reddito che, dalle nostre parti, sarebbe considerato medio, ma che, comunque, spesso risulta insufficiente per le famiglie con più figli.

Quindi – ripeto – occorre alzare la soglia del reddito delle famiglie per consentire l’accesso alle borse di studio.

Poi, dobbiamo occuparci del trasporto pubblico urbano e degli scuolabus perché, in particolare, questi ultimi costituiscono una nota dolente della Calabria: se ne vedono in giro pochissimi e spesso sono vecchi, inadeguati per la disabilità e sono mezzi che inquinano.

Sicuramente – mi avvio alla conclusione – ho dimenticato qualcosa e di questo mi scuso, ma stiamo, veramente, lavorando al massimo per dare delle risposte.

Il Covid-19 è stata una tragedia, ma ci ha anche offerto grandissime opportunità per fare le cose meglio, più rapidamente ed in maniera più moderna possibile e svecchiare. Qualcosa di buono il Covid-19 ce lo lascerà e di questo dobbiamo essere, in qualche modo, contenti.

Ricordo – lo sto ripetendo dal 19 marzo, da quando ho iniziato ad occuparmi di questa emergenza – che la cosa più importante è collaborare perché il fine ultimo è quello di raggiungere gli studenti – i ragazzi e le ragazze che studiano – che rappresentano il futuro di questa regione.

Abbiamo bisogno di seguirli, di non farli sentire abbandonati e di garantirgli il diritto principale degli esseri umani, il diritto allo studio, senza il quale avremo un futuro sempre peggiore.

Quindi, ringrazio tutte le persone con cui ho lavorato, con cui mi sono confrontata e con cui ho litigato. Sono orgogliosa di tutto il lavoro che è stato fatto dall’Ufficio scolastico regionale, sono orgogliosa dei miei collaboratori che mi hanno dato un grandissimo aiuto da questo punto di vista e sarò felice di accogliere tutte le proposte che vengono dalla maggioranza o dalla minoranza per fare le cose in maniera migliore perché – ricordate – i giovani sono il futuro di questa regione.

Loro possono cambiarla questa regione, noi un po’ meno perché siamo un po’ più ingessati.

La cosa importante per chi ha figli è far sentire che loro non sono abbandonati. I ragazzi non possono essere abbandonati: lo so benissimo che anche per le famiglie avere i ragazzi a casa tutto il giorno non è stato semplice però pensate che, comunque, loro hanno meno voce rispetto a voi e che, quindi, bisogna prima di tutto pensare ai ragazzi ed al loro futuro.

Grazie. Buon lavoro a tutti, buona fortuna e buona salute a tutti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io Resto in Calabria)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, faccio intanto una premessa che ritengo doverosa da parte del gruppo di “Io resto in Calabria”. Siamo rimasti in Aula perché riteniamo, responsabilmente, che sui temi di interesse generale, quale è il tema della scuola, la politica debba cedere il passo rispetto ad un interesse generale. Anche perché dai banchi dell'opposizione deve necessariamente crescere e nascere non solo l'opposizione, ma anche la proposta politica e da qua a breve dirò alcune cose.

Il nostro è un atto responsabile, volevamo sentire la relazione dell’assessore e dirò alcune cose rispetto a quanto ascoltato, questo è l'atteggiamento di chi crede che in Calabria bisogna voltare davvero pagina. Nel senso che l'immagine dell'Assemblea, del Consiglio regionale, deve essere preservata, perché questo deve essere il luogo di discussione dei problemi della nostra regione pur da posizioni opposte, diametralmente opposte, contrastanti, divergenti. Rispetto a questa considerazione di carattere politico, non me ne voglia l'assessore che ho ascoltato con attenzione, però in un momento importante in cui il dibattito del nostro Paese è focalizzato sulla questione della scuola, sulla ripartenza, sulla sicurezza dei nostri ragazzi, su quanto è stato fatto, io ho ascoltato una relazione monca. Una relazione che, da un punto di vista dell’implementazione dei servizi, dell'impronta che la Regione doveva dare rispetto all'avvio dell'anno scolastico, dice davvero poco. Assessore, c'è davvero poco, perché lei ha parlato, più che altro, del lavoro fatto da un punto di vista della burocrazia della Regione Calabria. Ha parlato di conferenze, ha parlato di incontri al Governo, ma qui dobbiamo parlare, non dobbiamo fare una gara per comprendere chi ha le responsabilità. Lei parla delle responsabilità del ministro Azzolina, riferendosi ad alcune questioni sulla Calabria, ma in questo momento l'assessore alla cultura e alla pubblica istruzione della Calabria è lei, non è Azzolina, Azzolina è il Ministro, lei si deve assumere le responsabilità di quelle che sono le scelte che la Regione fa in una direzione importante.

Non è una polemica, ci mancherebbe altro, ma una considerazione di natura politica ad alta voce. Lei sa bene che io la rispetto.

Così come mi aspettavo di conoscere quali misure serie, concrete, ha messo in campo la Regione Calabria rispetto all’emergenza mondiale che è il Covid-19.

Abbiamo una questione che non riguarda solo i nostri ragazzi che devono andare a scuola, ma che riguarda le nostre famiglie, gli insegnanti. Si è parlato prima degli insegnanti, ma noi non possiamo fare orecchie da mercante rispetto agli allarmi lanciati dai sindacati quando parlano dei precari, quando denunciano il mancato rispetto delle regole fondamentali per la ripresa delle lezioni, delle esclusioni di alcuni validi professionisti nelle scuole, del mancato rispetto delle regole nell’organizzazione del personale docente.

Non possiamo fare orecchie da mercante, così come non possiamo fare orecchie da mercante e non possiamo sottacere la grande preoccupazione che abbiamo in Calabria perché non abbiamo le strutture, perché non siamo pronti ad affrontare delle emergenze di notevole evidenza, perché non abbiamo anche gli strumenti, perché nel Paese c’è una profonda divisione tra Nord e Sud.

Rispetto a queste cose, noi non abbiamo ascoltato nulla. Rispetto a quelle che sono le iniziative che la Regione Calabria può e deve mettere in campo, nella sua proposta politica, manca la proposta, manca l’iniziativa.

Rispetto al principio di garantire la sicurezza abbiamo discusso in quest'Aula, abbiamo presentato mozioni, abbiamo fatto discussioni, abbiamo detto anzitempo: “attenzione, per l’inizio dell'anno scolastico, dobbiamo farci trovare pronti anche per fornire assistenza alle nostre famiglie, agli studenti, ai dirigenti scolastici”.

Vado alla proposta, a quello che ritengo dover affrontare e dire in quest’Aula, ecco la ragione della nostra presenza.

I nostri docenti, i nostri genitori, i nonni, il mondo che abbraccia la scuola, è preoccupato per che cosa? Prima l'assessore ha detto che, addirittura, è una questione positiva la ripartenza della scuola il 24, così non è, lo sappiamo tutti. I dirigenti scolastici sono in forte difficoltà, Presidente, perché c'è stata un’ordinanza che chiude le scuole - mi riferisco quindi alla sensibilità di tutti i colleghi - dal 18 al 22 compresi. In tutti i Comuni c'è il referendum, in grandi Comuni della Calabria ci sono le elezioni amministrative e c'è solo un giorno, il 23, per procedere all'adeguamento ed alla sanificazione dei locali. Non basta! I nostri operatori scolastici sono in panne.

Ecco perché il Consiglio regionale oggi deve fare una forte presa di posizione, deve dare un impulso. Io ritengo che bisogna posticipare l'inizio dell'anno scolastico, assessore, non è possibile iniziare il 24 in queste condizioni, dando agli operatori scolastici un solo giorno, dal 18 al 22 ripeto sono chiusi, hanno solo il 23 per sanificare, per riorganizzare gli spazi. È stata una scelta scellerata, forse, il far coincidere le elezioni referendarie, le elezioni amministrative, con l'inizio dell'anno scolastico e non possiamo fare orecchie da mercante. Ecco perché, Presidente, ho protocollato, prima dell'inizio del dei lavori del Consiglio, una proposta per dire valutiamo di posticipare a lunedì 28 la data d’inizio dell'anno scolastico in Calabria per dare ancora più giorni, sono 4 giorni in più, per organizzare l'avvio in sicurezza dei locali, con la possibilità per gli operatori scolastici di avere più tempo per organizzarsi. Non è solo un grido dai banchi dell'opposizione, sarà arrivato anche dai consiglieri di maggioranza, è una necessità che ormai avvertiamo tutti.

Per cui, Presidente, concludo, intanto, consegnando all'Ufficio della Presidenza quanto già protocollato, vale a dire la richiesta di proroga dell'inizio dell'anno scolastico a lunedì 28. Sono sicuro che non è una proposta che viene solo dalla minoranza.

Qui c'è anche questo, il dover necessariamente prendersi il titolo di una cosa.

Questa, secondo me, è una valutazione che dovremmo fare con grande senso di maturità e mi rivolgo anche a lei, assessore, che saprà certamente più di me le difficoltà che hanno i nostri operatori scolastici.

Presidente, prima di finire, se è possibile, ho visto questa proposta, non conosco il contenuto della proposta del consigliere De Caprio, ma se è simile potremmo anche sospendere per qualche minuto i lavori del Consiglio e giungere ad un’unica proposta, perché io ritengo che il tema scuola, in questo momento, non debba vedere nessun colore politico. Grazie. 

PRESIDENTE

Sentiremo, su questo, il collega De Caprio. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Apro una breve parentesi dando atto ai colleghi dell'opposizione che sono rimasti in Aula del senso di responsabilità dimostrato, cosa che invece non ha fatto chi ha abbandonato l'Aula su un argomento importantissimo, forse sottovalutandolo.

Non entro nel merito dei tecnicismi, se sia stato rispettato il Regolamento o meno, entro nel merito della proposta di legge del collega Caputo. Bastava leggere la relazione che accompagna il provvedimento. Il provvedimento nasce dall'esigenza di revisionare sostanzialmente la legge regionale numero 37 del 2015, al fine di recepire le disposizioni del decreto legge numero 32 del 18 aprile 2019 recante: “Disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a seguito di eventi sismici”, il cosiddetto “Sblocca cantieri”. Già dal titolo si vede che è un provvedimento a favore delle esigenze delle imprese, degli investimenti, delle infrastrutture, dell'economia. Quindi, e chiudo la parentesi, i colleghi hanno abbandonato non solo l’Aula, ma anche le imprese e l'economia calabrese.

Passo all'argomento all'ordine del giorno. Non sono d'accordo con il collega Di Natale che ha criticato l'intervento dell'assessore Savaglio perché, a suo avviso, non conteneva proposte. La proposta c’è, è la riapertura delle scuole il 24 settembre.

L'assessore ha fatto un excursus completissimo di quella che è stata l'attività di organizzazione delle scuole, anche in relazione all’emergenza Covid-19. Quindi, respingo al mittente le critiche all'intervento dell'assessore, in quanto ritengo molto esaustiva la sua relazione.

Entrando nel merito della riapertura delle scuole, rinviare tout-court al 28 settembre, onestamente, sembrerebbe prendere tempo. Io sono contrario allo smart working, allo smart learning, perché, onestamente, è bello rivedere che sia al lavoro che a scuola si socializza. È importante anche questo.

Capisco l’emergenza Covid-19, però in questo momento dobbiamo avere anche un po' di coraggio e osare. Prima o poi bisogna riaprire, non vorrei continuare con questa pratica di rinvii. Onestamente, mi sembra esagerato.

È giusto quello che dice il collega Di Natale, ci sono le elezioni, c'è il referendum, molte scuole saranno utilizzate come seggio elettorale, la mia proposta è di riaprire il 24 settembre tutti quegli Istituti che non sono seggi elettorali - mi sembra di capire che, per lo più, sono scuole superiori in tutte le cittadine - e riaprire il 28, come diceva il collega Di Natale, le scuole utilizzate come seggi elettorali. Ciò potrebbe portare un duplice beneficio: aprire in sicurezza e consentire la disinfestazione e la sanificazione di tutti gli ambienti ed aprire in modo graduale con minori rischi, con minori assembramenti nelle città dove gli Istituti sono vicini.

Il pensiero espresso dal collega Di Natale è anche nella mozione presentata dai colleghi Di Caprio e Baldo Esposito: riaprire tutto al 28 settembre. Invito i colleghi a modificare questa proposta che viene sia dalla maggioranza sia dall'opposizione - se lo riterranno opportuno e giusto - e prevedere la doppia apertura il 24 per gli Istituti che non sono utilizzati come seggi elettorali e il 28 riaprire tutte le altre scuole. Magari, se la Presidenza lo ritiene opportuno, si potrebbero sospendere i lavori per 5 minuti per modificare la mozione, dopo aver sentito, ovviamente, gli altri colleghi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Sono d’accordo, ma questa proposta può avere un unico vulnus. Vale a dire che, praticamente, uno stesso dirigente scolastico gestisce il plesso dove ci sono le elezioni referendarie e quello dove non ci sono. Però, ne possiamo discutere.

Esimi colleghi, Presidente, ringrazio l’assessore Savaglio per il contributo offerto all'Aula, ringrazio anche i pochi superstiti della minoranza che sono rimasti con noi e devo dire grazie a loro per aver dimostrato senso delle Istituzioni e senso di responsabilità. La stessa cosa non posso dire per la maggioranza dei consiglieri di minoranza, scusate il bisticcio di parole, che ha deciso di lasciare l'Aula, perché avrebbero sicuramente potuto dare un contributo anche loro, perché qualcuno prima di me ha detto che la scuola non ha colore politico. Io aggiungo che la sanità e la scuola, alla stessa stregua, non possono avere colore politico. E se immaginiamo che la scuola è quel settore che forgia le menti dei nostri ragazzi, che forgia la cultura del domani, non possiamo non aprire un dibattito su un tema che non è solo oggi di attualità. Il mondo della scuola è perennemente d’attualità, oggi sicuramente lo è particolarmente. Però mi viene da pensare questo: ma la sinistra a che gioco sta giocando? Perché gioca a fare l'opposizione quando è all'opposizione e gioca anche a fare l'opposizione quando è di maggioranza. Perché dico questo? Perché vorrei ricordare a me stesso e a voi che il Ministro della salute è Speranza, vorrei ricordare a me stesso e a voi che il Ministero della Salute ha avocato a sé quei poteri che nella prima fase di emergenza invece aveva lasciato alle Regioni; vorrei ricordare che la sanità in Calabria è commissariata e che il commissariamento della Calabria non è stato voluto dalla Regione Calabria e quindi è espressione ministeriale.

Vorrei anche ricordare un'altra cosa: quando noi in Commissione salute, nella Conferenza delle regioni, abbiamo discusso il punto all'ordine del giorno relativo alla presentazione di una campagna per lo screening da effettuare, in tutte le scuole, al personale docente e ATA, la campagna è stata letteralmente imposta alle Regioni dal Governo e, per quanto il direttore del Dipartimento alla salute, dottore Bevere, e io avessimo fatto emergere e sottolineato alcune criticità, c'è stato risposto che non vi era tempo, che bisognava procedere subito a un bando per l'acquisto dei cosiddetti pungi dito, i test sierologici, per poterli fare a un milione duecentomila persone che frequentano le scuole - intendo il personale ATA e i docenti - quindi si era in ritardo e bisognava subito fare il bando.

Vorrei anche ricordare un'altra cosa: questo Partito Democratico insieme al MoVimento 5 Stelle che governa il nostro Paese nel momento in cui, sempre in Commissione salute, già da luglio discutevamo di questo e, nello specifico, il 5 settembre abbiamo udito il sottosegretario Sandra Zampa e il 6 agosto il commissario straordinario Arcuri, non ci ha dato possibilità di dialogo. Non abbiamo avuto possibilità di dialogo perché è stato semplicemente detto alle Regioni che dovevano andare a organizzare quel piano imposto dal Governo a livello regionale.

Oggi dico: stiamo parlando di un qualcosa che avveniva a luglio, primi di agosto.

La felice idea è stata quella di andare a identificare delle date per poter fare questi cosiddetti test sierologici a tutto il personale docente e ATA. Non solo, ci veniva garantito che tutto questo sarebbe avvenuto anche grazie a un coinvolgimento come dire pubblicitario della cosa; si sarebbe pubblicizzata quanto più possibile la cosa e ci avrebbe pensato il Governo e ciò non è avvenuto perché non c'è stata nessuna forma di divulgazione. Non solo questa situazione era drammatica per una serie di motivi che noi abbiamo sviscerato, ma vedeva anche la maggior parte dei medici di base, che ancora non sapevano se aderire o meno perché nessuno glielo aveva detto, essere in ferie.

Quindi, capite bene come questo poteva essere un altro errore e una criticità.

Per altre cose non tutti i medici di base, come abbiamo visto in un secondo momento, hanno aderito a questa campagna screening.

Quindi questa campagna insomma è stato un flop. E non è stato un flop per la Regione Calabria o per le altre Regioni, ma è stato un flop perché il Governo ha imposto delle regole sbagliate.

Mi sono fatto dare alcuni dati proprio che riguardano la Regione Calabria dal Dipartimento salute. Noi in Calabria abbiamo il personale impiegato nelle scuole pubbliche che corrisponde esattamente a 41954 persone, il 3 settembre i test eseguiti erano 3417. Capite bene come meno del 9 per cento delle dei nostri docenti ha eseguito il test. Allora si è dovuto correggere il tiro. E come l'abbiamo corretto? Con un'ordinanza della presidente Santelli che, grazie anche al Dipartimento della Salute, prevedeva la somministrazione presso i laboratori indicati dall’ASP di questi test. E sapete qual è stato il risultato, quando le cose si fanno per bene a differenza del Governo? Che la percentuale, dopo l'ordinanza della Santelli, in soli 10 giorni è stata del 31,9 per cento, quasi il 32 per cento. E io mi auguro che in questi ulteriori 10 giorni che mancano all'apertura della scuola o ancora di più, perché sposo fin da adesso la causa di rimandare al 28 l'apertura, siano in aumento. Lo dico altrimenti può sembrare che sia una questione prettamente politica o di campanile oppure di appartenenza ad una fazione piuttosto che un'altra: proprio oggi la Commissione salute della Conferenza delle regioni invia, tramite il nostro presidente Bonaccini, il nostro Presidente della Commissione salute nazionale, una lettera al ministro Speranza in cui praticamente chiede di estendere alle farmacie la possibilità di fare anche questi test sierologici. Questo che cosa significa? Che ci sforziamo tutti come Regione Calabria e come Conferenza delle Regioni di cercare delle soluzioni alternative al tavolo romano, al Governo che però non ne vuole sapere.

È vero, anche in Calabria ci sono poi alcune discrepanze o diversità di impostazione nel fare questo. Per esempio le ASP di Cosenza e di Catanzaro non hanno proprio effettuato i test sierologici; ci sono poi le scuole che provvedono da sé a farli e che hanno fatto predisposto al loro interno appositi spazi in cui questi test vengono effettuati.

 D'altra parte che cosa possiamo fare noi come Regione? Non possiamo che essere grati a questi dirigenti scolastici che prendono queste iniziative e che le portano avanti in maniera autonoma. Perché le nostre scuole - qualcuno l'ha detto prima e io lo riprendo - non sono le scuole che ci sono in tutto il resto d'Italia e oltre alle difficoltà legate al Covid-19 dobbiamo fare i conti con le difficoltà legate alle emergenze strutturali che ormai sono croniche, sono datate da troppi anni e dobbiamo tenere in considerazione che ci sono molte strutture vecchie e fatiscenti.

Questo inizio di anno scolastico non deve trovare uno spazio soltanto con il rigore della prevenzione, ma deve fare soprattutto i conti con il caos ministeriale.

È sotto gli occhi di tutti e sono veramente scioccanti le immagini, apparse ieri sul Corriere della Sera, di alcuni ragazzini che erano messi in ginocchio e che appoggiavano i libri sulle sedie perché non avevano ancora avuto in banchi.

Di questo dobbiamo parlare! Non dobbiamo addossare responsabilità all'Assessore oppure alla Regione Calabria, dobbiamo addossare responsabilità a un Governo che ritarda anche nella consegna dei banchi. Questo dobbiamo fare! È normale che noi ci assumiamo le nostre responsabilità, ma non tutte possono essere imputabili alla Regione Calabria. 

In questo contesto noi dobbiamo coniugare due aspetti fondamentali: l’esigenza di una umanità e la necessità della protezione della salute, perché non dobbiamo dimenticare che all'interno di quelle aule ci sono i nostri figli che non devono vivere l'avvio dell'anno scolastico come un trauma.

Diceva bene l’Assessore prima: l'hanno già vissuto in questi mesi di emergenza Covid-19, in cui sono stati reclusi all'interno delle nostre case.

Quello che noi vogliamo è che questo aspetto non sia secondario, non deve passare in secondo ordine, anzi diventa quasi il nocciolo della questione.

E allora dobbiamo provare tutti a sforzarci per trovare un equilibrio che coniughi il valore culturale, educativo e sociale che deve essere messo in primissimo piano. Non possiamo, nemmeno in quest'Aula, farci la guerra su aspetti così importanti, ognuno di noi deve apportare il proprio contributo.

La ripartenza della scuola è fondamentale, è fondamentale per i ragazzi, è fondamentale soprattutto per la società, per la cosiddetta società civile e noi non possiamo fare nulla di diverso. D'altronde, ovviamente, non possiamo nemmeno però stare alla schizofrenia di una politica lunatica della ministra Azzolina che la sera dice una cosa e la mattina ne dice un’altra. Non è possibile! Abbiamo capito che la tutela degli studenti e dei docenti ha priorità ma in un sistema valoriale e di soluzioni, non ha priorità sol perché dobbiamo andare a fare la passerella nelle televisioni o nelle diverse Aule compresa questa che è del Consiglio regionale.

Oggi il presidente Conte lancia l'ennesima sfida da Norcia dicendo “Per le scuole con i Recovery Fund avremo 209 miliardi”. Che ben venga, Presidente! Siamo contenti, siamo felici, ma siamo stanchi di assistere solo a proclami e non avere poi la possibilità di avere le cose basilari all’interno delle nostre scuole e mi riferisco anche ai banchi che purtroppo non sono ancora arrivati all'interno delle scuole.

La Calabria tra le altre regioni paga uno scotto ancora maggiore perché credo che, Assessore, siano pochissime le scuole che ad oggi hanno beneficiato dei banchi.

Forse si poteva anche trovare una soluzione diversa perché questi nuovi banchi sono anche di dimensioni più ridotte, forse si poteva fare una separazione tra un banco e un altro in plexiglass, non lo so, potevamo immaginare qualcosa di più veloce e altrettanto efficiente. Questo non l'ho visto e pensiamo anche che ci sono altre situazioni importanti da affrontare perché abbiamo 100.000 docenti in meno per coprire le cattedre in tutta Italia.

Questi sono gli argomenti che noi dobbiamo affrontare e che dobbiamo mettere al centro del nostro dibattito politico. E se ogni giorno arriva - come dicevo prima - una direttiva diversa ovviamente tutto il mondo della scuola va in confusione.

Investimenti per le spese come dicevamo prima. Sui banchi ci sono state anche alcune scuole che hanno utilizzato il momento tipo dell'alternanza scuola lavoro; cito l'esempio di una scuola di Napoli che ha messo i ragazzi insieme ai docenti a produrre materialmente i banchi perché non sono arrivati. Sono delle lodevoli iniziative che noi apprezziamo, ma ovviamente bisogna dare uniformità nel discorso a livello nazionale, perché laddove ci sono dirigenti scolastici che hanno un grande spirito di iniziativa le cose funzionano, coloro che magari giustamente aspettano le direttive nazionali che tardano ad arrivare hanno sicuramente difficoltà.

E la difficoltà è anche a garantire la vigilanza, caro consigliere Anastasi, mi rivolgo a lei e all'Assessore perché voi vivete in questo mondo, è il vostro settore. I genitori non possono addirittura avere accesso ai locali scolastici. Ma stiamo scherzando? In caso di problemi a uno dei nostri figli, avremo difficoltà ad accedere. Tutte queste sono situazioni che devono essere ispezionare e devono essere dette.

Tutte le responsabilità, anche di natura penale, il Governo vorrebbe addossarle ai genitori, ai dirigenti scolastici che secondo me devono essere non penalizzati ma devono essere tutelati. Il Governo deve stare accanto alle Istituzioni e le istituzioni scolastiche sono tra istituzioni più importanti che abbiamo e che si hanno in un Paese civile. Non devono condannarsi i docenti e dirigenti ma si deve stare loro accanto, quindi le responsabilità devono essere giustamente spalmate e misurate.

Quindi io veramente concludo, ringraziando il Presidente per avermi dato l'opportunità di questo dibattito in Aula, immaginando che il mondo della scuola, in questo momento nello specifico ma in senso generale per tutta la durata del nostro mandato, dei 5 anni, abbia centralità nel dibattito politico. E alla centralità dovrà seguire sicuramente una consequenzialità che si dovrà trasformare in fatti, ponendo attenzione all'edilizia scolastica, alla qualità dello studio e quindi della proposta formativa che noi possiamo offrire ai nostri ragazzi, perché solo così facendo anche la Calabria potrà innalzare il livello culturale, grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Morrone, ne ha facoltà. 

MORRONE Luca (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente, un saluto ai colleghi consiglieri, all'assessore. Mi congratulo anche per l'ottima relazione.

Voglio anch'io condannare innanzitutto il gesto di alcuni consiglieri di minoranza che hanno a mio avviso, strumentalmente a questo punto, abbandonato l'Aula. E mi metto nei panni dei calabresi che oggi assistono a questa seduta di Consiglio regionale alla vigilia oltretutto di un appuntamento così importante quale l’apertura delle scuole. E immagino quindi anche l'aspettativa, la curiosità, la voglia, magari attraverso la deputazione regionale, di sentire qualche consiglio, qualche notizia utile in più e assistere invece a una sceneggiata stile napoletano diciamo, senza offendere nessuno. Si è trattato quasi di una commedia messa in piedi da alcuni consiglieri di minoranza su un tema importante, su una proposta di legge fondamentale che peraltro era all'ordine del giorno ormai da mesi e che era regolarmente passata nelle Commissioni competenti. Se avessero avuto proposte da fare, avrebbero potuto presentarle nelle Commissioni a cui sono state sottoposte.

Oltretutto hanno utilizzato come pretesto quello di trattare l’argomento della scuola che interessava tutti. Un tema che invece oggi non affrontano perché sono andati via. Credo che tutto il Paese, tutti i calabresi sappiano che noi consiglieri regionali, noi come Regione, ben poche responsabilità abbiamo. Purtroppo subiamo un po’, anzi tanto, quelle che sono le scelte del Governo, un Governo che è guidato oggi da quella parte politica. Penso ai genitori che dovranno mandare i propri figli a scuola e mi riferisco soprattutto a chi ha figli con problemi di disabilità, perché i dati che oggi si registrano in Calabria, ma anche nel resto del Paese, da questo punto di vista sono impietosi. L'anno scorso c'erano 1400 cattedre per il sostegno, quest'anno è stato fatto un taglio del 65 per cento. Quindi, un ragazzo disabile su quattro oggi, tra qualche giorno, non avrà l'insegnante di sostegno.

Credo che oggi la discussione avrebbe dovuto vertere proprio su questo. Su quello che diceva anche il collega Giannetta prima e cioè della mancanza dei banchi in molte scuole e comunque dell'assenza di insegnanti anche per tutto il resto delle scuole che andranno a aprire.

Ritengo che purtroppo la responsabilità sia da attribuire al Governo e noi come Regione abbiamo - cercato di offrire dei contributi per quello che era di nostra competenza, ma mi aspetto oggi che ci possa essere su questo tema una convergenza anche rispetto alle proposte fatte sulla data d'inizio dal consigliere Di Natale. Mi trovo anche d'accordo un po' con quanto detto dal consigliere Mancuso: dare avvio all’anno scolastico in date separate potrebbe sicuramente essere utile.

I temi sono stati trattati anche un po' da chi mi ha preceduto.

Credo che questa sia una fase delicatissima, il Governo ha avuto oltretutto sei mesi di tempo per pensare alla riapertura delle scuole perché purtroppo la chiusura, il lockdown, è avvenuta già da marzo, oggi siamo a settembre e c'è un gravissimo ritardo. Però oggi prendersela con il Governo sarebbe come sparare alla Croce Rossa.

Probabilmente nel documento che andremo a licenziare oltre alla data di riapertura delle scuole, che può essere utile far slittare di qualche giorno, potrebbe essere utile anche un documento forte bipartisan, anche se così i consiglieri di minoranza sono rimasti in pochi, con cui chiediamo che si possa dare immediatamente risposte e chiamare tutti gli insegnanti che hanno dato la disponibilità al ruolo. Non si sa per quale motivo questo Governo oggi intende far riaprire le scuole senza banchi, senza insegnanti, quando stiamo parlando dei nostri figli, del futuro dei nostri giovani, in un momento delicatissimo che è quello del Covid-19, già è stato detto anche prima. Con tutte le difficoltà legate anche a questa emergenza sanitaria, non pensare di investire sulla cultura, sui nostri giovani, è davvero incredibile. Quindi vorrei che, poi, nella breve riunione che seguirà, alla fine, ci possa essere anche un messaggio forte al Governo.

Penso che questo Consiglio regionale questo possa fare: licenziare un documento forte nei confronti del ministro Azzolina affinché in Calabria innanzitutto, ma anche nel resto del Paese, si possa davvero intervenire con urgenza e migliorare anche in corso d'opera la riapertura delle scuole che ad oggi sta diventando un incubo per i genitori e per i nostri ragazzi stessi.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Presidente, vorrei intervenire.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato, ne ha facoltà. Collega Anastasi, ci sono iscritti a parlare i consiglieri Arruzzolo, Pitaro, adesso scriviamo pure lei.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente, grazie, buonasera a tutti, grazie all’Assessore per la presenza e per la sua relazione che oggi ci ha dato la possibilità di conoscere alcuni dati dall'inizio del problema Covid-19, che ha colpito tutto il territorio, in modo particolare oggi stiamo parlando della scuola.

Sono note a tutti le difficoltà delle scuole soprattutto in Calabria, già prima del Covid-19, oggi con il Covid-19 la problematica ha un aspetto completamente diverso, più grave rispetto a come siamo partiti l’anno precedente. Dico questo perché ho sentito dire da più parti che non c'è colore politico. Assolutamente sì, non c'è colore politico e però, nello stesso momento in cui diciamo che non c'è colore politico, con molta onestà dobbiamo dire come stanno le cose, dobbiamo dire di chi sono le competenze, fino a dove arriva la Regione, dov'è competenza dei Comuni, dov’è competenza della Città metropolitana o province sulle scuole, perché altrimenti non andiamo da nessuna parte.

Anche perché dobbiamo capire quali sono le esigenze del territorio, perché ogni territorio ha delle esigenze diverse. E ad oggi da quest'Aula devono emergere le esigenze del territorio perché, non dalla Regione Calabria ma dal Governo, ai nostri dirigenti scolastici sono state delegate tutte le responsabilità, addirittura anche quella sanitaria, cosa che il dirigente scolastico fino all'anno scorso non aveva.

Oggi, oltre a far ripartire in sicurezza e quindi a dividere le aule, si ritrovano a fare il doppio turno e a pensare mille cose, oggi si ritrovano anche con il problema di sovraintendere sotto l'aspetto sanitario. Sicuramente l'assessore avrà modo di chiarirci com'è la situazione a questo momento, come ripartiamo, se ripartiamo il 24 o il 28 settembre o il primo ottobre. E io qua mi interrogo e chiedo: in che modo noi ripartiamo? In che modo siamo? Che dati abbiamo delle scuole, territorio per territorio? Perché noi tutti consiglieri regionali giornalmente incontriamo i dirigenti scolastici, incontriamo i professori, ma siamo anche genitori e conosciamo le difficoltà dei nostri ragazzi e soprattutto delle scuole.

Non dobbiamo dimenticare che la scuola comunque deve ripartire, perché dal lockdown ad oggi sono passati 7 mesi e i ragazzi non possono più stare fuori dalla scuola; non dobbiamo dimenticare che fino ad oggi non ci siamo preoccupati sul piano nazionale e poi a cascata su piano regionale di quello che è successo con il distanziamento, abbiamo forse con troppa leggerezza aperto le discoteche. Forse abbiamo permesso il poco di distanziamento in giro per le città e ancora oggi avviene. Oggi ci stiamo forse preoccupando giustamente, noi lo vedremo con il passare dei mesi, delle scuole. Oggi l'unico problema che sento da tutte le parti è “attenzione, la scuola, c'è il pericolo del contagio, i nostri bambini”.

Il pericolo di contagio c’è fuori, i nostri ragazzi si frequentano a scuola, ma si frequentano fuori. È un problema generale e non possiamo in questo momento fotografare solo il pericolo Covid-19 all'interno della scuola.

Si diceva prima dei trasporti scolastici. Noi mettiamo i nostri ragazzi sul pullman, sul pullman che può portare 60 ragazzi - di solito ne porta forse qualcuno in più e nessuno questa cosa l'ha mai denunciata - e lo stesso pullman deve portarne il 50 per cento perché altrimenti continua a non esserci distanziamento anche sui nostri pullman o sul treno. La situazione è da guardare sotto tutti i punti di vista.

Oggi siamo nella città di Reggio Calabria e io mi chiedo: il comune di Reggio Calabria per le scuole di competenza ha fatto quello che doveva fare? Ha sentito i dirigenti scolastici? Ha sentito gli insegnanti? Ha riportato alla Regione Calabria quali sono le criticità? E poi c'è qualcuno che pensa che, oltre al problema scolastico, c’è il problema delle famiglie? Se il dirigente scolastico stabilisce che un turno va di mattina e un turno di pomeriggio c'è anche il problema all'interno delle famiglie, c’è un problema familiare e anche di questo dobbiamo tenere conto.

È riduttivo se noi oggi qui in Aula ci poniamo soltanto il problema se dobbiamo partire il 24, il 28 o il primo ottobre.

Non è solo questo il tema. Ma oggi, al netto delle lezioni, le scuole potevano ripartire in sicurezza il 24? È questa la domanda che si fanno tutti i genitori, che si fanno gli insegnanti. Sicuramente se partiranno e partiranno in sicurezza un ringraziamento prima di tutto va rivolto ai dirigenti scolastici che dal primo di giugno, luglio, agosto stanno continuando a lavorare e quindi a rifarsi alle direttive che arrivano dal Governo e dalla Regione per capire come mettere insieme le cose. Questo dobbiamo dircelo.

Poi qual è la competenza della Regione e invece qual è la competenza della Città Metropolitana? Ci sono scuole che sono di competenza della Città Metropolitane altre delle provincie. E credo, mi auguro, che questi dati all'assessore regionale siano arrivati. Quali sono le esigenze del territorio? Al netto della sua relazione che ha fotografato la situazione, da marzo ad adesso, qual è stato il percorso che poi è andato via via cambiando? Oggi i ragazzi devono andare in presenza, non c'è più l'obbligo della didattica a distanza. Quindi, andando avanti, da marzo ad oggi, abbiamo un cambiamento continuo. Anche lei, come assessore, si è dovuta adeguare rispetto a questi cambiamenti.

E poi c’è il problema dei banchi che arriveranno in ritardo a fine ottobre, abbiamo classi numerose tra i 25 e 28 ragazzi nelle nostre scuole. Qualcuno diceva che possiamo prendere degli immobili da poter utilizzare. Ma nessuno dice che un immobile che è ad uso civile non può essere utilizzato a uso scolastico.

Questo va sottolineato, non possiamo mettere i nostri figli in un’abitazione ad uso civile e trasformarla ad uso scolastico. Se ho pensato di fare una casa a uso civile, sicuramente avrò fatto dei calcoli che dicono che può sopportare un certo peso, non posso cambiare la destinazione d’uso e mettere a rischio tantissimi ragazzi. Chi si assume questa responsabilità?

Dobbiamo fare un'analisi più precisa, quest’Aula ha l’obbligo di parlare, di discutere, di dare suggerimenti che, sicuramente, possono essere accolti dall'Assessore. Non visti come rimproveri, assolutamente, ma suggerimenti. È stata lei stessa a dire: “Sono nuova, arrivo in un mondo nuovo, ho questo problema del Covid-19, che vado ad affrontare, anche se vengo dal mondo scolastico, dall'Università, conosco quali sono i problemi meglio di altri. So come interpretano le cose i ragazzi, cosa si aspettano dalla scuola e cosa si aspettano le famiglie”. Ora, al netto di quello che sta facendo il Governo, degli indirizzi che sta dando, vediamo qual è la nostra competenza e, soprattutto, vigiliamo sui Comuni e su chi ha responsabilità. Se è il caso, attiviamo i poteri sostitutivi dov’è necessario. Non è possibile che ad oggi, a parte il distanziamento, ci siano scuole che non possono partire per problemi che non c’entrano nulla con il Covid-19.

Assessore, ci sono scuole che hanno altri problemi, a cui si aggiunge il problema del Covid-19 e questo non possiamo farlo passare sotto traccia. Dobbiamo farlo emergere, senza nota polemica, dobbiamo trovare una soluzione, non le responsabilità.

È questo che ci chiedono le città, che ci chiedono i cittadini, è questo che la politica deve fare. E deve farlo con lei, con la Giunta, con in testa la presidente Santelli, di cui conosco la sensibilità, come di tutta la Giunta, e so che sicuramente lo faranno. A noi il compito, come Consiglio regionale, maggioranza e minoranza senza colore politico, di portare proposte sul territorio, perché meglio di noi nessuno conosce le realtà, una per una. Questo è quello che le chiedo: aprire il suo assessorato alla discussione, accogliere qualsiasi istanza e stare vicino alle scuole in questo momento importante. Naturalmente, a causa del Covid-19, lei avrà sicuramente modo di conoscere le realtà, le problematiche, anche diverse o che già c'erano e purtroppo continuano ad esserci. Quindi, stiamo accanto ai dirigenti scolastici, non li abbandoniamo, non li lasciamo soli, perché quando il dirigente scolastico ha firmato il contratto, sicuramente non prevedeva di dover gestire anche l'aspetto sanitario.

Ho letto, poco fa, un articolo che diceva che a causa di una bambina, in una scuola a Firenze - non so quanti di voi l’hanno letto su “la Repubblica” - è stata messa in quarantena tutta la classe. Il padre era ricoverato, la bambina è andata a scuola, dopo tre giorni è arrivato l'esito del tampone, ora sono tutti in isolamento.

Perciò, tenga conto di cosa può succedere, si può scatenare il panico. Dobbiamo trovare una soluzione.

Dobbiamo convivere con questo Covid-19 fino al vaccino? Se dobbiamo convivere, lo dobbiamo fare in discoteca, a scuola e sul marciapiede. Non bisogna puntare il dito, perché mettere rigidità sulla scuola non va bene. Assumiamoci le responsabilità, come ce le siamo assunti aprendo le discoteche, i ristoranti, mandando la gente in giro, i nostri figli. Perché i nostri figli sono gli stessi che domani mattina, il 24, il 28, il primo ottobre, si frequenteranno a scuola, sono gli stessi che si frequentano per andare alle feste, vedersi, fare tutto quello che fanno i ragazzi.

Mi affido al suo sapere, alla sua sensibilità che sicuramente non mancherà portando nella direzione giusta questo inizio, il prosieguo e la fine dell’anno scolastico. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Arruzzolo. Ne ha facoltà.

ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)

Grazie, Presidente. Voglio ringraziare l’assessore Savaglio per la relazione esaustiva che ha fatto in quest'Aula. Mi associo ai ringraziamenti per i colleghi di minoranza che hanno avuto la sensibilità, su un tema così importante, di rimanere in Aula, perché i colleghi del Partito Democratico che sono andati via, Presidente, hanno dimostrato senso di irresponsabilità.

Il punto sulla legge sismica andava discusso, è un passo avanti che può consentire di risolvere le criticità ataviche della scuola e gli adeguamenti strutturali in tanti istituti.

Mi rendo conto del perché sono andati via. In Conferenza dei capigruppo- mi pare che sia stata i primi di settembre, se non sbaglio, Presidente - avevamo stabilito che il progetto di legge venisse inserito all’ordine del giorno con il passaggio, dopo la quarta, nella Commissione bilancio, quindi, i colleghi di minoranza avevano tutto il tempo di presentare emendamenti. Ma hanno dimostrato che non è questo il problema, hanno dimostrato di scappare dalle responsabilità. Il consigliere Bevacqua era Presidente della quarta Commissione, io ho partecipato a tantissime sedute di Commissione riguardanti questo problema. Ricordo che sono stati auditi gli ordini professionali, sono stati fatti una serie di incontri. Ma quella maggioranza, Presidente, non è stata in grado di approvare questa legge, quindi si devono vergognare di abbandonare oggi l'Aula. Non hanno accettato il fatto che questa maggioranza, questo Consiglio - mi ero anche proposto per portare in Aula questo progetto di legge, poi, giustamente, il collega Caputo ha ritenuto opportuno portarlo in Commissione per approfondire alcuni aspetti, ed ha fatto bene - e la Giunta in pochi mesi sono riusciti ad approvare una legge che darà sicuramente un forte impulso ai territori. Basti pensare che per liquidare una pratica passavano mesi, anni, creando problemi agli ordini professionali, alle imprese, ai privati cittadini.

Mi viene da pensare che il consigliere Bevacqua non abbia voluto affrontare il problema perché qualcuno avrebbe potuto rimproverargli questo. Ognuno si assume le proprie responsabilità, potevano anche uscire o votare contro, ma nel momento in cui si discute del problema della scuola, che Bevacqua stesso ha definito importantissimo, dovevano rientrare in Aula e fare presente le proprie rimostranze.

Comunque, ognuno, come ho detto, si assume le proprie responsabilità.

Mi rendo conto che il collega di Natale, giustamente, non può essere soddisfatto della relazione, deve svolgere il ruolo politico di opposizione. Però, rispetto agli interventi di chi mi ha preceduto, è opportuno evidenziare che, necessariamente, su questi temi si deve trovare una sintesi, un punto d’incontro per dare impulso e trovare la soluzione ai problemi e non crearne di più.

È fuor di dubbio che, in questo momento, il Governo debba assumersi la responsabilità. Non è un caso che sette Regioni, compresa la Calabria, abbiano chiesto il differimento dell'apertura dell'anno scolastico. Addirittura la Campania ancora non ha deciso la data e 5, 7 Comuni della Liguria hanno chiesto di posticipare l'apertura. In Lazio una scuola su 5 rimane chiusa.

È un problema nazionale, caro collega Di Natale, non è un problema della Regione Calabria. Se poi si vogliono addossare delle responsabilità, visto che non ci sono delle indicazioni precise, su 2.400.000 banchi che dovevano essere forniti, ne abbiamo ricevuti soltanto 200 mila. Il commissario Arcuri ha detto che arriveranno entro ottobre. Me lo auguro. Ma hanno avuto mesi, hanno super consulenti per affrontare il problema.

All'inizio della scuola poi, giustamente, si scarica tutto sui dirigenti scolastici e sui Comuni mandando delle risorse per l'adeguamento strutturale. Come se l'adeguamento strutturale di un istituto scolastico si potesse fare dalla sera alla mattina.

C'è un caos totale del quale il Governo nazionale, rappresentato dai colleghi di partito di Mimmo Bevacqua, deve assumersi la responsabilità e non scaricarle sulle Regioni.

Poi, ognuno, giustamente, deve fare il proprio lavoro, ma mi rendo conto che, in questo momento, fare polemiche non serve a nulla. È chiaro che, al problema atavico della scuola, oggi, purtroppo, si aggiunge un problema sanitario che, da un paio di mesi, sta devastando il mondo, non solo l'Italia.

Ha fatto bene la presidente Santelli a scrivere al presidente Conte, dicendo che la Calabria è stata esautorata per quanto riguarda il problema sanitario, perché il nuovo Piano dell’emergenza sanitaria, su richiesta dei nostri commissari, è stato fatto senza coinvolgere assolutamente la Regione Calabria ed è stato approvato dal Ministero competente. E allora si devono assumere le responsabilità delle scelte che fanno.

Un commissariamento che dovrebbe essere eccezionale, è ormai diventato strutturale. Abbiamo un commissariamento che supera i 10 anni. A differenza del passato, la presidente Santelli non si è messa di traverso, ha dialogato con il commissario Cotticelli, ha cercato sempre di trovare una sintesi nell'interesse della Calabria e dei problemi della sanità. Questo va apprezzato perché sono problemi che riguardano la minoranza, la maggioranza e tutta la Calabria.

Leggevo oggi che, a Catanzaro, i dirigenti scolastici hanno fatto un incontro con il sindaco Abramo, chiedendo il posticipo dell'apertura al primo ottobre. Come ha detto il consigliere Sainato, non è un problema di 24 o 28 settembre, è un problema che purtroppo, comunque lo vai a gestire, trova delle falle.

Cerchiamo di essere seri, cerchiamo, ognuno per la propria parte, di dare un contributo per far aprire in sicurezza le scuole, sotto l'aspetto sia strutturale sia sanitario.

Il collega Anastasi è del mondo della scuola, quindi conosce le criticità che ci sono. Qualunque cosa si vada a fare oggi, sicuramente non verrà fatta come dovrebbe farsi in un momento di normalità.

Il commissario Arcuri ha detto che le Regioni che sono commissariate non sono soggetti attuatori. Bene, effettivamente, fa presente quello che la norma prevede e se ne assume la responsabilità. Ancora oggi non si sa come debbano essere distribuite le mascherine. Non hanno dato indicazioni: se devono essere distribuite all’ingresso per evitare assembramento, non hanno comunicato il numero delle mascherine, se sono per i docenti o anche per il personale amministrativo. C'è una confusione totale che non può essere scaricata sulla Regione, collega Di Natale.

Mi rendo conto che ognuno di noi cercare di portare avanti delle iniziative per risolvere il problema, ma lo dobbiamo risolvere con buon senso, senza fare polemiche, nell'interesse dei nostri ragazzi, dei nostri bambini che sono provati dalla problematica della scuola a distanza e, dopo tanti mesi, hanno voglia di tornare a scuola, ma dobbiamo cercare di garantire la sicurezza e la salute.

Quindi, ringrazio di nuovo l’assessore Savaglio e mi auguro che potremo dare tutti, in sinergia, un contributo fattivo. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente, Assessori, colleghi. Condivido pienamente quanto detto dai colleghi che mi hanno preceduto e avrei evitato tranquillamente di intervenire per non essere pleonastico nel mio intervento, però ho deciso di farlo per due ordini di motivi.

Innanzitutto, perché sento l’esigenza di ringraziare. Di ringraziamenti in quest’Aula ne abbiamo fatti tantissimi in questi mesi caratterizzati dall’emergenza da Covid-19, però non abbiamo ringraziato anche la classe dei dirigenti, degli operatori della scuola, degli insegnanti, dei professori che, in questi mesi, hanno assicurato ai nostri bambini, ragazzi, familiari, alla gioventù, un’adeguata istruzione, nonostante l’inadeguatezza del sistema scuola ad affrontare un’emergenza così grande e così impensabile.

Durante questi mesi, i professori si sono trovati ad affrontare una situazione di lavoro a distanza diversa dallo smart working del dipendente regionale che lavora su una pratica e si sente più volte al giorno con il singolo cittadino. Affrontare una lezione ed istruire in modo cosciente una classe di 20-30 alunni non è cosa da poco, ma la classe calabrese degli insegnanti e dei professori ce l’ha fatta.

Intervengo perché tirato dalla giacca dall’intervento ingeneroso e fazioso del collega Di Natale, perché, se non l’avessi visto in quest’Aula, dopo il suo intervento, avrei pensato che, quando parlava l’Assessore, si fosse accomodato fuori, per giusta causa, con i colleghi del Partito Democratico, perché la relazione dell’assessore Savaglio è stata equilibrata, corretta e da essa emerge una fotografia chiara e sincera del sistema scuola e dell’istruzione del nostro Paese.

L’assessore forse è stata troppo equilibrata, troppo chiara, troppo responsabile perché avrebbe dovuto ricordare al Partito Democratico, al centro-sinistra, a “Io resto in Calabria” che, quando si tratta e si parla di ritardi, di disfunzioni, di anomalie, di problematiche relative alla scuola ed all’istruzione, si parla del Governo nazionale e del Ministro della Pubblica Istruzione e non si parla della Regione.

Inoltre, l’Assessore avrebbe dovuto ricordare al consigliere Di Natale che i ritardi nell’apertura della scuola e nel gestire l’emergenza da Covid-19 a livello scolastico sono attribuibili esclusivamente al Governo Conte. Avrebbe dovuto, ma è troppo responsabile e troppo educata, ma, visto che io sono meno educato e certamente più irresponsabile, avrei detto al collega Di Natale e ai calabresi: “Bene, conservatevi le mascherine perché, quando finirà il periodo dell’emergenza da Covid-19, per merito del Ministro della Pubblica Istruzione e del Governo Conte, i nostri bambini e ragazzi utilizzeranno le mascherine per pulirsi il sedere”.

Questa è l’unica verità che dovrebbe emergere da questo confronto e da questo dibattito. Sono certo che, quando parlava l’assessore Savaglio, il collega Di Natale non fosse attento, perché l’assessore, nella sua relazione, ha dato una risposta anticipata a tutte quelle che potevano essere le domande fatte dall’opposizione e da tutto questo Consesso, perché ha parlato della sicurezza che, oggi, hanno gli istituti scolastici.

Per merito dell’Ufficio Scolastico Regionale e della Protezione Civile, si è riusciti a contattare ogni dirigente scolastico calabrese per poter mettere in sicurezza le aule e garantire a bambini e ragazzi di andare a scuola nella massima sicurezza.

Quindi, va fatto un plauso a questi dirigenti dell’Ufficio Scolastico Regionale ed alla Protezione Civile per il lavoro che hanno fatto in questi mesi.

L’assessore ha dato tante risposte anche riguardo agli interventi che la Giunta Santelli e l’Assessorato hanno già messo in campo per la scuola, al fine di accorciare il divario che non è soltanto tra Nord e Sud, ma è tra l’Italia ed il resto dell’Europa, se ricordiamo bene – e lo ricordo a me stesso – che la spesa che questo Governo ha messo in campo per la scuola e per l’istruzione – e quando parlo d’istruzione mi riferisco dalla scuola dell’infanzia all’Università – è nettamente inferiore a quella messa in campo dagli altri Paesi europei e questo divario è enorme quando si parla di Università.

Abbiamo cercato di accorciare le distanze rispetto a questo divario e di colmare quelle lacune che questo diritto allo studio incompleto ha generato in questi anni, specialmente nelle regioni meridionali, se è vero come è vero che tantissimi ragazzi calabresi non sono ancora raggiunti dalla rete – cioè da quello strumento che li mette ormai in relazione con la scuola, con gli insegnanti, con gli istituti – e se è vero come è vero che tantissimi ragazzi non erano e, ancora oggi, non sono dotati di tablet per poter seguire le lezioni da casa, così come prevedeva il Decreto ministeriale.

Abbiamo messo a disposizione oltre 5 milioni di euro per l’acquisto di tablet e oltre 6 milioni, forse 6 milioni e mezzo – l’Assessore mi corregga se sbaglio – per rafforzare il diritto allo studio e per estendere ad una platea più ampia la possibilità di accedere alle borse di studio.

Non è vero che non abbiamo una programmazione perché l’Assessore è stata chiara quando ha parlato di Recovery Fund che, ricordo ai calabresi, per noi significa possibilità di investire.

Permettetemi una breve digressione perché la Giunta Santelli, questo Governo calabrese, ha, in ogni occasione, in questi mesi, sfruttato le somme, i bandi, i finanziamenti e continua a sfruttare al meglio tutte le risorse che vengono dall’Europa e dallo Stato, mentre i Governi che ci hanno preceduto hanno preferito spesso accantonare queste somme che, poi, non sono state spese e sono tornate indietro.

In questa programmazione abbiamo parlato di borse di studio, di trasporto, di sostegno ai ragazzi autistici ed alla didattica e noi speriamo in una didattica diversa.

Dovremo parlare di tanto altro, Assessore, perché per parlare di diritto allo studio in Calabria non possiamo non parlare anche di ridimensionamento scolastico e su questo tema, collega Di Natale, penso che la voce di questo Consesso debba essere corale ed unica, perché è là che ci giochiamo il futuro ed il presente dei nostri figli.

Una cosa è la sanità ed, effettivamente, questa pandemia ha messo in luce la debolezza e la fragilità del sistema sanitario, ma, allo stesso tempo, ha messo in luce la fragilità del sistema scuola con una differenza. Quando il sistema sanitario calabrese non è nelle condizioni di dare una risposta ad un cittadino, quest’ultimo, nella maggior parte dei casi, anche quando non ha le possibilità e lo fa a spese della Regione, può andare a curarsi altrove.

Quando un bambino non ha una scuola o la scuola più vicina non è accessibile e fruibile, allora, a quel punto il sistema scuola è ancora più fragile ed i nostri figli, i nostri ragazzi non hanno un’opzione, un’alternativa, una possibilità. Quello che rimane a noi calabresi, visto che di lavoro se ne parla poco perché non ce n’è, è soltanto il diritto allo studio ed è soltanto con le nostre forze, con lo studio costante, che la classe dirigente calabrese e i ragazzi calabresi potranno andare in Italia e confrontarsi a testa alta in Europa.

Sulla questione del ridimensionamento scolastico parlavo di battaglia corale perché, Assessore, non è possibile pensare che in Calabria ci siano soltanto alcuni territori e scuole disagiate. Dobbiamo combattere affinché si affermi il principio che l’80 per cento dei nostri territori è disagiato e che l’80 per cento delle scuole gravita in ambienti disagiati, per cui anche i Comuni più piccoli devono avere e mantenere la scuola e le classi.

Questa è una battaglia difficile, ma che dobbiamo portare avanti. Il lavoro non è finito, Assessore – lo dicevo prima – siamo all’inizio ed il tema è importantissimo e di cruciale importanza per il nostro presente.

Capisco la difficoltà di una parte dell’opposizione a rimanere in Aula e confrontarsi su un dibattito così importante e giustificare l’assenza ed i ritardi del Governo…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Consigliere Pitaro, però, non può esagerare.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Capisco e comprendo tutto questo. Assessore, andiamo avanti …

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Ma che cosa dice? Non esageri! Non abbiamo difficoltà a restare in Aula, l’abbiamo spiegato, ma non esageri!

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Queste sono le resistenze di chi ha difficoltà a giustificare 5 anni di mal governo e la mancanza, anche a livello regionale, di una politica seria sulla scuola e sull’istruzione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Grazie, signor Presidente del Consiglio, grazie ai consiglieri regionali della Calabria che hanno preso la parola sino adesso e grazie all’assessore Sandra Savaglio, con la quale c’è un rapporto amicale da diversi anni.

Devo dire che, a questo punto, trovo difficoltà ad intervenire perché sono state dette tante cose che corrispondono alla realtà dei fatti.

Soprattutto sono d’accordo quando si sottolinea il fatto che la scuola o la sanità non possono avere un colore politico e questo è un motivo in più per stare qui e confrontarci insieme, cercare di dare delle risposte ai calabresi che ci seguono da casa e che, con il proprio voto, hanno riposto in noi la loro fiducia.

Ho seguito con attenzione la relazione dell’assessore Sandra Savaglio e comprendo anche le difficoltà di dover affrontare una responsabilità così particolarmente alta, divenuta veramente onerosa in un momento straordinario ed eccezionale come quello che abbiamo vissuto e forse dovremo ancora vivere nei prossimi mesi.

Ho colto in modo particolare quelle che ha elencato come criticità che riguardano il mondo della scuola. Le ha elencate tutte, quindi, non è il caso che ci ritorni, per cui c’è stata completezza nel suo intervento e ho colto con piacere il fatto che più volte lei abbia anche riconosciuto i meriti da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale e della dottoressa Maria Rita Calvosa.

Con lei ho avuto modo di interfacciarmi già nel mese di luglio, dopo aver posto all’attenzione del Consiglio regionale della Calabria – che ringrazio molto per la posizione che ha assunto in merito – una mia mozione che riguardava la determinazione di condizioni utili perché circa 3000 docenti calabresi non ritornassero presso le loro sedi fuori dalla regione, ma rimanessero qui in Calabria in attesa di un’assegnazione provvisoria.

In quella circostanza ho incontrato l’alto funzionario dell’Ufficio Scolastico Regionale che si è messo completamente a disposizione ed ha mantenuto gli impegni presi, nobilitando anche quanto insieme, come Consiglio regionale, abbiamo voluto votare all’unanimità e cioè una mozione che, veramente, potesse porre all’attenzione degli addetti ai lavori il fatto che tantissimi docenti potessero rimanere con le proprie famiglie qui nella nostra regione, evitando spostamenti, spese straordinarie, dal punto di vista economico, e, soprattutto, di mettersi a rischio di contagio da coronavirus in altre regioni per poi ritornare presso le loro abitazioni, andando a determinare una situazione di alto rischio di virulenza.

Tutto questo lo abbiamo ottenuto insieme, anche con il vostro voto.

In merito all’apertura dell’anno scolastico, volevo anche dirvi che mi ero già preoccupato nel mese di giugno – ma non è una questione di pennacchio – attraverso comunicati stampa, di porre all’attenzione di tutti che forse la data migliore per l’apertura delle scuole sarebbe stata quella del primo ottobre, per i motivi e le criticità che lei, professoressa, ha messo in risalto: la questione dei trasporti, dei banchi monouso, soprattutto la mancanza di docenti ed, in particolare, di docenti di sostegno, che significa in questo momento mettere seriamente a rischio la parte più fragile dell’utenza scolastica, cioè gli alunni con disabilità, così come pure gli studenti ritenuti BES, con bisogni educativi speciali, che sarà difficile seguire se non c’è personale a disposizione.

Questo è uno dei motivi per i quali sposo – consentitemi, consiglieri regionali della Calabria, – la proposta di Graziano Di Natale, che mi sembra quella più saggia cioè spostare il più possibile in avanti la data di avvio dell’anno scolastico in maniera tale da dare la possibilità alle scuole di organizzarsi. 

Siamo in una situazione di emergenza, però – attenzione! – la fretta non è una buona consigliera. Alcuni giorni in più vanno a nostro favore e a nostro vantaggio, per cui questo, assessore Savaglio, è il messaggio da portare all’onorevole Santelli, che si sposti il più possibile in avanti la data di apertura delle scuole per non pentirci qualora dovesse accadere qualcosa di grave.

Con la mancanza di docenti nelle scuole si incorre in culpa in vigilando, qualora gli alunni dovessero rimanere da soli nelle loro aule ed in questo momento è assai probabile che accada. Quindi, consiglieri regionali della Calabria, – lo so, apprezzo, ho avuto modo di conoscervi e vi sto conoscendo – cercate di comprendere anche la mia difficoltà notevole ed il mio disagio, come uomo che ama il dialogo e costruire ponti e che pone al centro i calabresi ed i loro problemi.

In questo contesto, avrei voluto prendere la parola ringraziando il Presidente del Consiglio regionale, che in qualche modo mi aveva detto: “Vabbè, prova anche a spiegare che avresti delle proposte da sottoporre”, evitando di ripetere e ritornare sulle criticità che già sono state messe ben in evidenza da ciascuno di voi.

Fra le mie proposte ce ne sono due che vanno nella direzione di affrontare i problemi dei calabresi e della nostra regione, che vive uno spopolamento assai preoccupante e che lascia intravedere, in un futuro non molto lontano, il rischio di desertificazione.

Attraverso la scuola è possibile in qualche modo frenare questo fenomeno, partendo dall’Università e facendo in modo che i nostri ragazzi rimangano a studiare in Calabria, i cui Atenei oggi non hanno nulla da invidiare agli altri Atenei presenti in Italia.

Come possiamo farlo? Azzerando le tasse universitarie.

Questa è la proposta di “Io resto in Calabria”. Azzeriamo le tasse universitarie per incoraggiare i calabresi a restare in Calabria e frenare il fenomeno dello spopolamento. Questo significa intervenire anche su chi oggi studia fuori regione e sarebbe un motivo per farlo rientrare. Di questo incarico – e so che lo farà, con tutte le sue energie – l’assessore Savaglio, fermo restando che noi di “Io resto in Calabria” abbiamo già stabilito dei rapporti con i vari Rettori delle Università che stanno attendendo di incontrarci perché su questo argomento ci trovano assolutamente d’accordo.

Devo anche sottolineare il fatto che quanto vi sto esponendo, consiglieri regionali della Calabria, è già un fatto concreto in altre regioni, vedi la Sicilia e la Puglia dove sta funzionando con successo.

Se il Presidente del Consiglio mi consente ancora la parola, un’altra proposta urgente da fare, in questo momento, per invertire il problema del calo demografico e, quindi, dello spopolamento o per emigrazione o per mancanza di nuove nascite – e ancora una volta do questo incarico all’assessore Savaglio, – è quella di offrire nuovi servizi che in questo momento mancano come le sezioni primavera della scuola dell’infanzia.

Questo per incentivare le nascite e far comprendere a quei genitori che stanno pensando ad un nuovo concepimento che avranno dei servizi nel nostro territorio a loro favore.

E – perché no? – perché non pensare ad un bonus per ogni nuovo calabrese che nascerà nel 2021?

Dobbiamo invertire questo fenomeno così talmente importante e grave che rischia di mettere in ginocchio la nostra regione, dove – credetemi – fa pena andare ogni volta, in una stazione ferroviaria e vedere tanti calabresi che prendono un treno per andare nel Nord Italia, in Germania, in Svizzera o in altri Paesi europei.

Dobbiamo trovare tutti insieme delle opportunità che possano modificare la storia della nostra regione.

Mi sono fermato qui, perché voglio fare questo discorso e costruire insieme a voi un futuro diverso per i calabresi e rimango qui a dialogare perché, come uomo di scuola, sono stato abituato al dialogo.

Confido nella vostra nobiltà che avete dimostrato in altre occasioni, anche dando la possibilità a Filippo Callipo di ripensarci – e vi ringrazio per questo – e avete sentitamente avvertito il grave problema che si è andato a determinare nei confronti di un uomo che oggi è assente in quest’Aula, che ricordo con grande affetto e nei cui confronti non posso evitare, ancora una volta, di manifestare pubblicamente un attestato di stima perché, se non altro, ha tentato di aprire un nuovo percorso politico in Calabria insieme a voi ed a noi.

E a noi di “Io resto in Calabria” rimane l’incarico di portare avanti questo impegno, di rappresentare i calabresi e soddisfare le loro attese e le loro aspettative.

Per questo, consiglieri regionali della Calabria, pongo alla vostra attenzione – ci riserviamo di riprendere il discorso in una prossima seduta di Consiglio regionale – due aspetti importanti che riguardano la scuola ed il futuro della nostra regione: azzerare le tasse universitarie, aiutare gli asili nido, in questo momento quelli privati, che sono di fronte a problemi completamente diversi rispetto al passato dovuti anche al fatto di dover dimezzare il numero dei bambini per motivi di sicurezza.

Quindi, occorre trovare il modo di sostenere anche la parte privata che si occupa del servizio della scuola dell’infanzia e pensare, stabilendo un rapporto ed un accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, ad un maggiore numero di scuole dell’infanzia con le sezioni primavera, coinvolgendo ciascun sindaco, che, oggi più di ieri, può disporre di edifici rimasti dismessi ed in disuso per il calo demografico, destinati un tempo ad accogliere i bambini di scuola elementare e che, oggi, potrebbero diventare quelle sedi per le sezioni primavera di cui vi sto parlando.

Grazie per la vostra attenzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere De Caprio. Ne ha facoltà.

DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)

Grazie, Presidente, rivolgo un saluto agli onorevoli colleghi ed un ringraziamento ed una lode all’assessore Savaglio che dimostra come in politica anche i silenzi, rispetto alle parole ed alle chiacchiere, rappresentano lavoro per la collettività.

Un ringraziamento ai colleghi dell’opposizione – li cito: i consiglieri Di Natale, Anastasi e Sculco – per l’alto senso di responsabilità dimostrato in questo frangente.

Forse per loro sarebbe stato più facile andare via insieme ai colleghi d’opposizione e non rimanere qui invece per discutere di un problema – quello della scuola – che credo, ormai, in questa pandemia, ci trasciniamo da qualche mese e che si somma agli innumerevoli problemi che l’Italia, non solo il Mezzogiorno d’Italia, deve affrontare.

Hanno dimostrato che anche loro hanno a cuore la problematica.

Due aspetti a me preme sottolineare. Il primo è la gestione e tutto il cammino che ha portato all’imminente data di riapertura delle scuole da parte del Governo nazionale, che, purtroppo, ha dimostrato incapacità nell’affrontare uno dei periodi più tristi della nostra esperienza di vita e che ha visto un Ministro azzardare più di una soluzione, in più frangenti, con più punti interrogativi.

Siamo giunti alla data “x”, la data dell’apertura. Molte Regioni hanno riaperto, abbiamo visto i dubbi e le problematiche ancora esistenti.

Anche qui in Calabria si avvicina la data di riapertura e, per fortuna, abbiamo un Presidente lungimirante, perché in tempi non sospetti ha già deciso di prevedere l’apertura al 24 di settembre. Il mio personale plauso va alla presidente Santelli che ha dimostrato, in una fase così particolare, la capacità di assumere soluzioni senza affidarsi a quelle che sembrano invettive contro i calabresi da parte di un Governo nazionale, che, purtroppo, lo ha dimostrato con l’impugnativa di una ordinanza.

Il mio plauso – ripeto – va al Presidente insieme alla condivisione che avverrà, a breve, con i colleghi presenti di una proposta che deve essere una proposta di responsabilità. Non possiamo bloccare le famiglie a casa perché è necessario che la normalità – anche se tutto è ad oggi tranne che normalità – continui e, dall’altro, non possiamo, comunque, incappare in errori dovuti all’assenza dei banchi monoposto ed alle modeste quantità di mascherine chirurgiche, che ormai, come tutti sapete, sono state consegnate dal Governo tramite la Protezione Civile.

Dobbiamo sopperire a ciò. A tal proposito, domani farò un gesto di solidarietà donando mille mascherine ad un istituto comprensivo del territorio dove risiedo e lo faccio proprio per dare un segnale ed una risposta. Uno di quei segnali e di quelle risposte che la politica deve essere in grado di dare.

Noi siamo chiamati qui oggi a trovare una proposta condivisa. Accetto di buon grado quanto dichiarato dall’opposizione, dai consiglieri Di Natale e Anastasi, che, tra l’altro, ricalca il contenuto della mozione presentata e firmata anche dal consigliere Baldo Esposito e sposo e condivido quanto aggiunto dal consigliere Mancuso.

Per questo taccio e non mi dilungo ulteriormente. Spero che si possa dare un segnale di responsabilità vera, tramite un dialogo che non guarda alle contrapposizioni, ma che guarda realmente al bene dei calabresi, che è quello che questa maggioranza di Governo ha fatto fino ad oggi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Le chiedo scusa anche perché sarò estremamente breve, perché siamo alla fine di un dibattito estremamente interessante, iniziato con la relazione dell’Assessore e continuato con gli interventi dei colleghi.

Tutti hanno dato un notevole contributo, ma – così come il collega De Caprio – voglio citare i tre colleghi di opposizione: il consigliere Sculco – la cui esperienza l’ha dimostrata anche questa sera rimanendo ferma al suo banco, parlando di un qualcosa di estremamente significativo ed importante per la vita dei calabresi come la scuola – e i colleghi Di Natale e Anastasi, che hanno dato il loro contributo.

Il collega Di Natale, in punto di partenza, presentando nel suo intervento una proposta e da quella proposta abbiamo voluto cominciare una nostra riflessione per arrivare insieme, poi, alla modulazione di un qualcosa che questa Aula approvi in modo unitario, insieme, collega Anastasi, perché questa maggioranza è disponibile a confrontarsi sui temi importanti e sulle proposte interessanti.

Per quanto riguarda i “Democratici Progressisti” ed “Io resto in Calabria”, questa maggioranza si confronterà sul piano del merito e dei contenuti, senza preconcetti in un tutt’uno, perché soltanto nella convinzione di stare insieme su questi temi così significativi ed importanti, probabilmente possiamo dare un’inversione di tendenza per questa nostra amata terra.

Mi dispiace che i colleghi dell’opposizione – non voi – che più volte hanno posto in sede di Conferenza dei capigruppo ed al presidente Tallini la necessità di convocare una seduta di Consiglio regionale su temi generali, guarda caso, poi, su quei temi generali trovano il pretesto per abbandonare l’Aula.

Non è successo soltanto oggi che si parla di scuola perché, assessore Savaglio, quasi in modo provocatorio, i colleghi di opposizione, del Partito Democratico, ci chiedevano di venire in Aula, perché pensavano alla nostra impreparazione su questo tema.

La stessa cosa hanno fatto con l’assessore Di Caprio, quando hanno chiesto, voluto e preteso che all’ordine del giorno del Consiglio fosse posta la tematica sui rifiuti. Anche in quell’occasione abbandonarono l’Aula e dei rifiuti non se n’è parlato. Hanno abbandonato l’Aula anche sul problema delle Commissioni.

Mi sembra di capire – faccio una riflessione con me stesso – che, probabilmente, quel centro sinistra, quell’opposizione, non ha capito di aver perso le elezioni, perché hanno un atteggiamento sia in sede di Conferenza di capigruppo sia in Aula che o si fa come dicono loro o abbandonano l’Aula.

È chiaro che abbandonano l’Aula, collega Arruzzolo, perché non hanno contenuti da esporre, ma soltanto strumentalizzazione, becera strumentazione politica.

Chi ha contenuti e proposte rimane in Aula, lasciando la strumentalizzazione e l’oratoria della politica agli altri, a coloro che, poi, si defilano e non parlano di quello di cui loro stessi chiedono di parlare in Aula.

Il loro atteggiamento prima sulla proposta di legge era contraddittorio perché hanno detto da quei banchi che la proposta di legge l’avremmo discussa al quarto punto dell’ordine del giorno. Allora, non erano vere le eccezioni poste sul mancato rispetto del Regolamento, perché hanno posto questa eccezione, poi, invece, nei loro argomenti hanno detto: “Non accettiamo l’inversione dell’ordine del giorno”.

L’Aula deve essere attenta perché il presidente Tallini aveva già messo ai voti l’inversione dell’ordine del giorno che era già stata approvata.

Allora, tutto quel chiasso e quel perdere tempo era soltanto strumentalizzazione, perché, se si fosse affrontato il tema dell’antisismica, in due minuti, poi, si passava a parlare di scuola come il centro-sinistra aveva preteso.

Quindi, veramente di cuore e non di necessità, ma sincero il plauso ai colleghi di “Io resto in Calabria” e “Democratici Progressisti”.

Mi sarebbe piaciuto anche – lo dico, poi, magari, avremo tempo di confrontarci perché è entrato in Aula oggi – che il collega Billari rimanesse in Aula, ma forse lo hanno spinto l’inesperienza, l’emozione del primo giorno o valutazioni politiche che naturalmente io rispetto.

Certo una sintesi la dobbiamo trovare. Siete stati perfetti, raccogliamo quelle proposte interessanti, globali che sono state presentate, altre proposte ci saranno da parte di questa maggioranza, perché è un tutt’uno: sanità, scuola, Covid-19.

Credo che sia da affrontare in un tutt'uno: quelle proposte che servono a dare slancio alla scuola calabrese, in primis all’Università per fare rimanere i nostri giovani a studiare in Calabria, quella incentivazione verso un incremento demografico che passa pure da un'attenzione verso gli asili nido, perché no! La raccogliamo, collega Anastasi, ne discuteremo insieme, naturalmente, nella considerazione e nella consapevolezza che poi quando si parla di tutto, si parla anche di bilancio; è un lenzuolo corto, in cui cercheremo di fare delle scelte condivise, non strumentali. Non si viene in Aula e si presenta un emendamento sul bilancio di 7 milioni di euro! Quella è strumentalizzazione che lasciamo a coloro i quali oggi non sono in Aula.

Dicevo: scuola, sanità, Covid-19, in un tutt'uno, perché, anche qui, noi vorremmo confrontarci con l'assessore Savaglio e con il resto della Giunta su quelli che sono gli aspetti, per esempio, della sicurezza nelle scuole; al dato strutturale e al dato del distanziamento sociale dobbiamo aggiungere attenzione, anche, a quello della sanificazione.

Vedremo come mettere in campo un progetto che tenga conto, anche, delle difficoltà economiche, ma che sia di stimolo al Governo, perché ci sono tanti, tantissimi miliardi da spendere. Credo che il nostro progetto ambizioso di una sanificazione di tutti gli istituti scolastici della Calabria si possa determinare, con la disponibilità economica che l'Europa ci ha destinato da poter spendere, con un momento di analisi, di confronto nelle Commissioni e poi da portare in Aula tutti insieme.

Non v’è dubbio: la Calabria è Cenerentola! L’ha detto l'assessore Savaglio, anche per fare arrivare i banchi monoposto sulle rotelle, c'è un'autostrada difficile da percorrere, perché anche i banchi che percorrono quell'autostrada arriveranno per ultimi.

È assurdo, è aberrante sentire Ministri che dicono che ci sarà una consegna per ultimo in Calabria piuttosto che in un'altra regione. No! Si parte tutti insieme, perché ci sono gli strumenti oggi per poter partire tutti insieme.

Quando la Calabria è ultima rimane ultima e quando siamo primi lo siamo perché baciati dalla grazia Divina. Ma non siamo stati baciati dalla grazia Divina, siamo stati pure bravi a gestire le emergenze e i contagi dovuti al Covid-19, e il Governo, invece, ci abbandona.

Questo Governo deve decidere che cosa vuole fare.

Ribadisco che sono un tutt'uno la scuola, la sanità e il Covid-19.

Credo che la debolezza di questo Governo - e non entro nel merito, perché i miei colleghi sono stati più bravi di me - la pochezza, la debolezza, le contraddizioni di questo Governo, anche, sul piano della sanità siano testimoniati: oggi non comanda il ministro Speranza, credo che ci sia un Commissario, che è il Commissario dell'intera nazione, che è il Commissario Arcuri. Perché da lui si va per risolvere tutti i problemi, ivi compresi pure quelli che poi hanno un riverbero sulla sanità.

È questa la debolezza vera di questo Governo, soprattutto nei confronti della Calabria. Anche sui test sierologici, evocati in questa Aula, mi trovo perfettamente d'accordo. Del resto, credo di aver parlato dei test sierologici proprio il primo giorno di Consiglio regionale, quando di test sierologici poco si parlava in Italia.

Oggi dai test sierologici rilancio, anche, con l'attenzione che questa regione deve avere, dal punto di vista scientifico, con i test salivari che sono ancora più rapidi e probabilmente avranno un know-how imminente e immediato, come ripercussione pratica, per quanto riguarda la prevenzione dei contagi.

Vengo veramente alle mie conclusioni, non di questa Aula, perché non mi permetto di fare conclusioni dell'intera Aula. C’è la proposta del collega Di Natale, prima ancora era nata una nostra mozione, a firma del consigliere De Caprio e mia. Ho chiesto al collega De Caprio, anzi lui l'ha chiesto a me, di ritirarla, perché se noi lasciassimo in campo quella mozione avremmo parlato soltanto per edulcorare la vostra presenza. Invece per dare contezza, per fare tutti insieme un qualcosa, vediamo se c'è veramente la possibilità, con 2 minuti di sospensione, Presidente, o - se lo ritiene opportuno - senza sospendere, di preparare un documento che sia anche una mozione dell'intera Aula.

Collega Anastasi, credo che quello che è stato detto, soprattutto da persone competenti quale la professoressa Savaglio e lei, sia rilevante. Diamoci del tu, perché sei una risorsa, quando parli di scuola per la tua competenza. Se è stata decisa l'apertura delle scuole il 24 – lungimirante la presidente Santelli che ha posticipato al 24 l'apertura delle scuole in Calabria - credo che quella data in qualche modo debba rimanere in campo, per rispetto di tutta la rete che ha lavorato per aprire le scuole il 24. Mi riferisco soprattutto all’Ufficio Scolastico Regionale che ha profuso energie, giornate e giornate di lavoro per essere pronti ad aprire le scuole il 24 settembre.

Credo che noi possiamo trovare un'intesa, presidente Tallini, collega Di Natale, perché tra l'altro il nostro vuole essere soltanto un atto di indirizzo politico, da affidare con una mozione per competenza, per quello che può essere il ruolo alla presidente Santelli, all'assessore Savaglio, ma, in punta di piedi, da presentare anche all'Ufficio Scolastico Regionale, diretto, splendidamente, da una donna che non sta dietro la scrivania, ma che lavora e probabilmente la conosce meglio di me. Mi riferisco alla già nominata dottoressa Calvosa.

Allora io dico, per rispetto di quel lavoro, per rispetto delle famiglie che aspettano l'apertura dell'anno scolastico, per il lavoro anche - ce lo consentirete voi colleghi di opposizione - che hanno svolto la presidente Santelli e l’assessore Savaglio, chiedo a voi se possiamo trovare un'intesa per dire che il 24 si cerca e si tenta l'apertura degli istituti scolastici calabresi che non sono sede di seggi elettorali e si posticipa al 28 l'apertura di quei plessi che sono, invece, sede di seggio elettorale.

Tutti i Comuni saranno sede di seggio elettorale, perché c'è il referendum. Se ci basassimo soltanto sulle amministrative sarebbero pochi i Comuni dove si vota, invece i seggi elettorali ci sono in tutta la Calabria, in tutta Italia, perché non ci dobbiamo dimenticare che c’è il referendum.

Probabilmente non è quest’Aula che deve decidere il 24 o il 28, è proprio un atto di indirizzo politico di un'Aula che all’unisono dà alla Calabria la tranquillità di andare a scuola, perché sul pezzo ci siamo, in primis questa Aula - non me ne voglia assessore Savaglio - poi la Giunta, naturalmente la presidente Santelli, con la cooperazione dell'Ufficio Scolastico Regionale e con tutte le articolazioni e sub articolazioni che sono necessarie, mi riferisco anche alle Aziende Sanitarie Provinciali.

Il messaggio è che il 24 in quegli istituti scolastici dove non ci sono seggi elettorali si va a scuola, tranquilli e sereni, con le mascherine, col distanziamento sociale. Ahimè, stride con il dimensionamento scolastico, lì la battaglia va fatta insieme all'assessore Savaglio. Il dimensionamento scolastico non va in linea con il distanziamento sociale è una contraddizione di fondo che anche il Governo avrebbe dovuto capire e dare degli indirizzi. Quindi, mascherine, distanziamento sociale, speriamo che le rotelle vadano veloci sulla nostra autostrada e arrivino i banchi monoposto, altrimenti ci andremo a sedere a terra nelle nostre scuole, ma in sicurezza assoluta.

Il 24 apriamo le scuole che si possono aprire perché non sono sede di seggi elettorali. Ed è un messaggio non di questa maggioranza, ma di quei consiglieri, espressione democratica dei calabresi, che sono rimasti in questa Aula.

Mi dispiace veramente, che oggi abbiamo avuto la contezza plastica di quanto a quest’Aula, ma mi consentite, quanto a questa opposizione, manchi il cavaliere Pippo Callipo. Hanno perso completamente le coordinate, perché le dimissioni di Pippo Callipo probabilmente erano state viste e sono il vero fallimento del Partito Democratico calabrese, direi quasi nazionale, perché per candidare Pippo Callipo c'è stata una lacerazione forte all'interno del PD.

Oggi sono sprovvisti di una guida, e quella guida pacata, moderata, di buon uomo, oltre che di ottimo imprenditore, che è Pippo Callipo avrebbe fatto bene a tante iniziative contraddittorie, un poco mediatiche con il microfono in mano a cui stiamo assistendo in questi mesi, in quest'Aula da parte degli amici e colleghi del Partito Democratico.

Concludo, lanciando ai colleghi dell’opposizione questa proposta.

Ripeto è una proposta di indirizzo politico, poi l’Ufficio Scolastico in cooperazione con l'assessore, con le province che hanno pure loro facoltà e potestà nel merito, non solo dell'edilizia scolastica, ma anche della responsabilità dell'anno scolastico, in un tutt'uno prenderanno una decisione. Mi auguro che questa nostra proposta, che parte dalla proposta del consigliere Di Natale, che parte dal ritiro della nostra mozione, caro De Caprio, possa consentire di approvare una proposta unitaria. Una mozione unitaria che già vedo. Nel corso del mio parlare, avete detto giustamente “parla parla che noi facciamo i fatti”, avete firmato e adesso pongo pure la mia firma su questa mozione unitaria. Vi ringrazio, veramente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Raso. Ne ha facoltà.

RASO Pietro (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Non voglio ripetere tutte le considerazioni, anzi gli apprezzamenti, che hanno fatto i colleghi di maggioranza all'assessore Savaglio, però vorrei che la Regione si impegnasse come amministrazione, come Giunta per quanto riguarda i trasporti, i pullman per gli studenti, perché dalla mia esperienza di Sindaco e da insegnante, secondo me, il problema che nascerà in questi giorni sarà proprio quello del trasporto. I Comuni non hanno pullman, non hanno personale e quindi la Regione dovrebbe investire con nuove risorse in nuovi pullman e non badare più agli sponsor della Ministra che parla di banchi, perché la buona casalinga di Voghera avrebbe lasciato i banchi che c'erano e avrebbe sistemato gli studenti come è stato fatto in quest'Aula, alternando i posti da utilizzare, quindi sono falsi problemi. Grazie.

Mozione numero 39 di iniziativa dei consiglieri De Caprio e altri “Sull’inizio dell’anno scolastico posticipato”

PRESIDENTE

Consigliere De Caprio può illustrare la mozione numero 39.

DE CAPRIO Antonio (Forza Italia)

Con il testo riformulato della mozione numero 39, chiediamo l’impegno al Presidente della Giunta regionale di valutare la possibilità di posticipare l'inizio dell'anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020, solo negli istituti scolastici sede di seggi elettorale, al fine di garantire un rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e serenità alle famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.

RASO Pietro (Lega Salvini)

Presidente, chiedo scusa, posso intervenire?

PRESIDENTE

Posso avere il testo del documento?

RASO Pietro (Lega Salvini)

Presidente, ho firmato il provvedimento, però credo che sia opportuno posticipare l’inizio dell’anno scolastico in tutti gli istituti scolastici. Può infatti accadere che lo stesso dirigente abbia più plessi scolastici e si crei confusione. Stesso discorso vale per il Sindaco, per l’amministrazione comunale che può avere nello stesso Comune diversi plessi scolastici dove alcuni sono sede di seggi elettorali ed altri no, quindi genera confusione tra gli studenti e nelle famiglie.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

L'avevo proposto anche io questo, per noi non c'è problema.

RASO Pietro (Lega Salvini)

Inoltre si può verificare che un genitore abbia un figlio che frequenta un istituto scolastico sede di seggio elettorale, quindi chiuso, e altri figli invece debbano andare a scuola perché per loro inizia l’anno scolastico.

PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore che ha rinunciato ad una breve replica, consentendo che si completasse il documento, illustrato dal collega De Caprio e sottoscritto da 16 consiglieri regionali, che dà un indirizzo sull’apertura dell'anno scolastico. Pongo in votazione la mozione, come riformulata, che è approvata all'unanimità dei presenti, ovviamente.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Se i colleghi concordano, ritengo opportuno rinviare la discussione sulle mozioni inserite ad una seduta successiva. Un attimo. C'è una richiesta di rinvio dell’ordine del giorno che riguarda la situazione dei precari, invece poniamo ai voti le due mozioni che sono state inserite all'ordine dei lavori nella seduta odierna.

(Così resta stabilito)

Mozione numero 37 di iniziativa del consigliere De Caprio “Sull’esenzione del pagamento canone demaniale marittimo - anni 2020/2021

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione di iniziativa del consigliere De Caprio e firmata da diversi capigruppo, che riguarda l'esenzione del pagamento del canone demaniale marittimo - anni 2020/2021, che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Mozione numero 33 di iniziativa del consigliere Anastasi “Sugli studenti calabresi fuorisede”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione presentata dal collega Anastasi che impegna la presidente Santelli a ricercare e adottare misure straordinarie per sostenere gli studenti calabresi fuori sede, promuovendo con incentivi adeguati, quanti decideranno di trasferirsi da altre regioni nelle Università calabresi nell'anno accademico 2020/2021, che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Presidente, vale anche per le nuove iscrizioni, quelle del posto. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno, la mozione a firma dei consiglieri Pitaro, Bevacqua, Anastasi e Aieta, visto che i proponenti non sono in Aula, è rinviato.

 

(Così resta stabilito)

 

La seduta è tolta e verrà convocata a domicilio.

 

La seduta termina alle 20,50

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri: Aieta, Minasi, Paris.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione Rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2019 – (deliberazione G.R. n. 209 del 23.7.2020)” (PL n. 39/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - al CAL ai sensi dell’art. 127 del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria.

“Modifica alla legge regionale del 6 febbraio 2018 n. 3 (Incentivazione del turismo in arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione) – (deliberazione G.R. n. 246 del 3.9.2020)” (PL n. 43/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili - alla Seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

“Procedure per la denuncia il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica - abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015 n. 37” (PL n. 22/11^).

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Graziano - “Misure urgenti per il contenimento dell’inquinamento luminoso e il risparmio energetico e per il corretto impiego delle risorse energetiche” (PL n. 29/11^).

 

Bevacqua, Guccione, Irto, Notarangelo, Tassone - “Normativa quadro per la gestione integrata multilivello del comparto pesca” (PL n. 38/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero.

 

Anastasi - “Istituzione della Riserva naturale Foce del fiume Mesima” (PL n. 40/11^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - Per il parere.

 

Pitaro F. - “Istituzione dell’elenco regionale degli Operatori Socio Sanitari e dell’elenco regionale degli Enti di Formazione” (PL n. 41/11^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

Graziano - “Riorganizzazione delle Aziende del Servizio Sanitario regionale” (PL n. 42/11^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

 

Molinaro - “Disposizioni in materia di costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo” (PL n. 44/11^).

È stata assegnata alla sesta Commissione - Agricoltura e foreste, Consorzi di bonifica, Turismo, Commercio, Risorse naturali, Sport e Politiche giovanili – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

 

Minasi - “Interventi per la sicurezza integrata e previsione corso-concorso regionale per reclutamento polizia locale. Integrazioni alla l. r. 15/2018” (PL n. 45/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale –alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

 

De Caprio - “Modifica transitoria alla l.r. n.1, 31 dicembre 1971” (PL n. 46/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero.

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa popolare:

“Istituzione del reddito di esistenza (misure contro la precarietà)” (PL n. 30/11^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative - alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere.

 

“Istituzione del Comune Le Castella nella provincia di Crotone – art. 39 Statuto e art. 10 l.r. 13/1983” (PL n. 31/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere.

 

“Introduzione della doppia preferenza di genere – modifica dell’articolo 2, comma 2, della legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l’elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale)” (PL n. 32/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere.

 

“Riassetto istituzionale del Servizio Sanitario Regionale” (PL n. 33/11^).

È stata assegnata alla terza Commissione - Sanità, Attività sociali, culturali e formative – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

 

“Taglio privilegi” (PL n. 35/11^)

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale.

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei Consigli comunali di Trebisacce CS, Cardinale CZ, Torre di Ruggiero CZ, San Mango D’Aquino CZ, Rossano CS, Altomonte CS, San Marco Argentano CS, Morano Calabro CS, Spezzano della Sila CS, Cleto CS, Castiglione Cosentino CS, Cerisano CS, Montalto Uffugo CS, Buonvicino CS, Fuscaldo CS, Papasidero CS, Motta S. Lucia CZ, Paterno Calabro CS, Spilinga VV, Filadelfia VV, Santa Severina KR:

“Norme in materia di valorizzazione dei centri storici calabresi nonché in materia ambientale” (PL n. 34/11^).

È stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell'ambiente - alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di Legge di iniziativa del Consiglio comunale di Catanzaro:

“Misure di promozione di riequilibrio di genere all’interno della legge elettorale regionale” (PL n. 36/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale – alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – per il parere.

 

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa dei Consigli comunali di Bovalino RC, Verzino KR, Ricadi VV:

“Misure di promozione di riequilibrio di genere all’interno della legge elettorale regionale” (PL n. 37/11^).

È stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero - per il parere.

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

 

“Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione del Piano Finanziario, del differimento del termine per la conclusione degli interventi e delle schede nuove operazioni – (deliberazione G.R. n. 216 del 28.7.2020)” (PPA n. 50/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – rettificata con DGR n. 228 del 7/8/2020.

 

“Piano di Azione e Coesione (PAC) 2007/2013. Approvazione rimodulazione del Piano Finanziario. Approvazione schede intervento – (deliberazione G.R. n. 225 del 7.8.2020)” (PPA n. 51/11^).

È stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio, programmazione economica e attività produttive, affari dell’Unione europea e relazioni con l’estero – rettificata con DGR n. 243 del 3/9/2020.

 

È stata presentata alla presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere regionale Callipo e relativa surroga” (PPA n. 52/11^).

Parere favorevolmente espresso da Commissione

Comunico che la seconda Commissione consiliare, nella seduta del 24 luglio 2020, ha preso atto che in relazione ai seguenti pareri:

- PARERE n. 2/11^ recante: “Por Calabria FESR-FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 2 “Sviluppo dell'ICT e attuazione dell'Agenda Digitale” (OT2 FESR)” (Deliberazione di Giunta regionale n. 46 del 24.04.2020);

- PARERE n. 3/11^ recante: “Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE) Obiettivo Specifico 10.1 Azioni 10.1.1 – 10.1.6” (Deliberazione di Giunta regionale n. 47 del 24.04.2020);

- PARERE n. 4/11^ recante: “Por Calabria FESRFSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 12 “Istruzione e Formazione” (OT10 FSE). Obiettivi Specifici 10.1 e 10.5 Azioni 10.1.6 – 10.5.1e 10.5.2” (Deliberazione di Giunta regionale n. 48 del 24.04.2020);

- PARERE n. 6/11^ recante: “Por Calabria FESR FSE 2014-2020. Rimodulazione del Piano Finanziario Asse 3 “Competitività e attrattività del sistema produttivo”. Azioni 3.1.1 – 3.1.2 – 3.2.1 e 3.3.4” (Deliberazione di Giunta regionale n. 66 del 05.05.2020);

(È trascorso il termine di quindici giorni previsto dall’articolo 15, comma 3, della legge regionale n. 30/2016 e che, pertanto, come prevede la norma, può essere considerato favorevolmente acquisito).

Promulgazione legge regionale

Comunico che, in data 20 luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 73 del 21 luglio 2020:

- Legge regionale 20 luglio 2020, n. 15, recante: “Disposizioni transitorie sulla l.r. 3/2009 recante «Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria»”.

Assunzione di Presidenza di gruppo consiliare

Comunico che in data 9 luglio 2020 è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Casa delle Libertà” il consigliere regionale Giacomo Pietro Crinò in sostituzione del consigliere regionale Sinibaldo Esposito.

Comunico che in data 1 settembre 2020 è stato nominato Presidente del Gruppo consiliare “Io resto in Calabria” il consigliere regionale Marcello Anastasi in sostituzione del consigliere regionale Filippo Callipo.

Adesione di consigliere regionale a gruppo consiliare

Comunico che in data 24 luglio 2020 il consigliere regionale Raffaele Sainato ha aderito al Gruppo consiliare di “Forza Italia”.

Dichiarazione inammissibilità questione di legittimità costituzionale

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 143/2020, ha dichiarato inammissibile la questione di legittimità costituzionale della legge regionale 25 giugno 2019, n. 30, recante: “Modifiche all’articolo 1 della legge regionale 3/2015”.

Pervenuto ricorso dichiarazione di illegittimità costituzionale

Comunico che è pervenuto il ricorso ex articolo 127 della Costituzione del Presidente del Consiglio dei Ministri per chiedere che la Corte costituzionale voglia dichiarare costituzionalmente illegittimi e conseguentemente annullare l’articolo 9, commi 1, 2 e 4 della legge regionale n. 1 del 30 aprile 2020.

Dichiarazione di illegittimità costituzionale

La Corte Costituzionale, con sentenza n. 163 del 2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale 31 maggio 2019, n. 16 (Interpretazione autentica dell’articolo 1 della legge regionale 27 aprile 2015, n. 11).

Comunico che è pervenuto ricorso alla Corte Costituzionale per l’impugnazione e la dichiarazione di incostituzionalità degli articoli 2, 3 comma 1 e 3, e 4 commi 1 e 2 lettera b) della legge regionale 2 luglio 2020 n.10, avente ad oggetto “Modifiche ed integrazioni al Piano Casa”.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 14 luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 71 del 14 luglio 2020:

-         Regolamento regionale n. 14 del 14 luglio 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale 21 marzo 2017, n. 3 (Procedure per le nomine e le designazioni di competenza del Presidente della Giunta regionale e della Giunta regionale nelle Società a partecipazione regionali e nelle Fondazioni regionali)”.

Comunico che, in data 27 luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 76 del 27 luglio 2020:

-         Regolamento regionale n. 15 del 27 luglio 2020, concernente: “Interventi di contrasto alla crisi Covid-19 per gli interventi di programmazione e sviluppo dell’attività teatrale di cui alla l.r. 18 maggio 2017, n. 19”.

 

Comunico che, in data 10 agosto 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 81 del 10 agosto 2020:

-         Regolamento regionale n. 16 del 10 agosto 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i.”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 192 del 20 luglio 2020, recante:

“Chiusura dei conti relativi all’esercizio finanziario 2019. Ricognizione dei residui passivi perenti agli effetti amministrativi”.

 

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 193 del 20 luglio 2020, recante:

 “Approvazione conto giudiziale del tesoriere – esercizio finanziario 2019”.

 

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 194 del 20 luglio 2020, recante:

 “Chiusura dei conti relativi all’esercizio finanziario 2019. Riaccertamento ordinario dei residui attivi, passivi e determinazione economie di spesa (art. 3, comma 4, del D.lgs. 23 giugno 2011, n. 118) e ricognizione dei residui attivi e passivi non rientranti nel riaccertamento ordinario dei residui (Titolo II del D.lgs. 118/2011 e entrate per conto terzi e partite di giro)”.

 

La Giunta regionale ha trasmesso la deliberazione n. 218 del 7.8.2020, recante:

 “Aggiornamento Piano Energetico Regionale (PEAR) - Avvio attività e costituzione del tavolo tecnico regionale”.

 

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

  1. Deliberazione Giunta regionale n. 195 del 20.7.2020
  2. Deliberazione Giunta regionale n. 196 del 20.7.2020
  3. Deliberazione Giunta regionale n. 197 del 20.7.2020
  4. Deliberazione Giunta regionale n. 212 del 28.7.2020
  5. Deliberazione Giunta regionale n. 213 del 28.7.2020
  6. Deliberazione Giunta regionale n. 214 del 28.7.2020
  7. Deliberazione Giunta regionale n. 223 del 7.8.2020
  8. Deliberazione Giunta regionale n. 227 del 7.8.2020
  9. Deliberazione Giunta regionale n. 229 del 7.8.2020
  10. Deliberazione Giunta regionale n. 242 del 3.9.2020
  11. Deliberazione Giunta regionale n. 244 del 3.9.2020

Interrogazioni a risposta immediata

Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- il Consultorio H 12 di Melito Di Porto Salvo (RC) serve una popolazione di quasi 33 mila persone appartenente ai Comuni di Melito Di Porto Salvo, Bagaladi, Bova, Bova Marina, Condofuri, Montebello, Roccaforte, Roghudi e San Lorenzo;

- la struttura prima dell’emergenza Covid-19 si trovava all’interno dell’Ospedale “Tiberio Evoli” di Melito di Porto Salvo e svolgeva innumerevoli attività programmate, oltre ad una serie di prestazioni sociosanitarie (percorso nascita, visite ostetriche e ginecologiche, screening pap test per la prevenzione dei tumori femminili, visite neuropsichiatriche infantili per il sostegno e diagnosi di sviluppo, attività di prevenzione pediatriche, ostetriche e psicologiche nelle scuole, visite psicologiche, attività psicosociale per il Tribunale per i Minorenni, il Tribunale Ordinario e il Ministero di Grazia e Giustizia, attività di incontri protetti su mandato dei tribunali);

- a seguito dell’emergenza Covid-19 il Consultorio H 12 è stato smantellato per far fronte alla crisi pandemica;

- nonostante la delibera n 245 del 16 aprile 2020, con la quale l’Asp ha stabilito che l’Ospedale di Melito di Porto Salvo avrebbe potuto ricoverare solo i pazienti Covid negativi, nulla è stato previsto in merito al Consultorio;

- ad oggi il Consultorio H 12 è stato “provvisoriamente” collocato in quattro stanze lungo il corridoio centrale dell’Ospedale Tiberio Evoli, ciò con evidente lesione del diritto alla privacy di coloro che vi accedono e con un evidente limitazione dei servizi offerti (psicologico, sociale, pediatrico, ostetrico, ginecologico, pedagogico e neuropsichatrico);

- il Consultorio H 12 ha erogato nell’ultimo anno prestazioni pari a oltre settemila di cui ben 4410 ostetriche, 700 servizio psicologico,550 servizio neuropsichiatria infantile, 550 servizio pedagogico, 700 servizio sociale,300 servizio ginecologico, 400 servizio pediatrico;

- che nel Consultorio H 12 vi operano 12 unità lavorative;

- la Regione Calabria, Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, con DCA n.91 del 18 Giugno 2020 ha approvato il “documento di riordino della rete ospedaliera in emergenza covid-19 art.2 del d.l. 34/2020” con il quale si rivede l’organizzazione della rete ospedaliera e si elabora un “Piano” per un potenziale aumento della domanda di assistenza, con particolare attenzione al regime di ricovero in Terapia Intensiva al fine di fronteggiare in maniera adeguata le emergenze pandemiche come quella da COVID-19;

- il DCA n.91 del 18 Giugno 2020 con riguardo all’Azienda Sanitaria Provinciale di Reggio Calabria, e in particolare, con riferimento al Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo, prevede testualmente (pag. 41): “Realizzazione di Pronto Soccorso dedicato Covid al piano terra del presidio, attraverso il recupero di struttura già in possesso dell’azienda, con tac e diagnostica di urgenza. È garantito l’accesso dedicato ai pazienti Covid. La progettazione del Pronto Soccorso dedicato è concepita in modo flessibile per consentirne il relativo utilizzo in regime di normale attività ospedaliera con funzioni di servizi diagnostica per immagini”;

- non sono state prese determinazioni in merito al Consultorio il quale, di fatto, potrebbe rientrare anche nei locali del Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo;

- a seguito dell’incontro avvenuto in data 06.07.2020 tra l’Associazione Culturale “Donne Insieme” e il responsabile del Consultorio H 12, dott. Sandro Autolitano, è stato appreso che l’Asp intende trasferire la struttura nella sede c.d. “Palazzo Manganaro”, di proprietà del Comune di Melito di Porto Salvo e sito in zona centrale di fronte al palazzo comunale;

- è stato altresì, comunicato che l’Azienda Sanitaria proprio in questi giorni, grazie alla disponibilità del Commissario Prefettizio Dott.ssa Anna Aurora Colosimo, ha effettuato insieme ai tecnici del Comune un sopralluogo nei locali di Palazzo Manganaro;

- per consentire l’operatività del Consultorio, nella predetta sede devono essere effettuati dei lavori al fine di eliminare le barriere architettoniche e garantire il rispetto della normativa vigente in materia di accessibilità dei luoghi;

- il Consultorio H 12 è un luogo indispensabile per il territorio perché offre servizi socio sanitari fondamentali;

- un’eventuale inerzia pregiudicherebbe il diritto alla salute delle donne e di tutta la popolazione dell’area grecanica;

per sapere:

cosa intende fare il Presidente della Regione per sollecitare l’esecuzione dei lavori necessari presso il Palazzo Manganaro Di Melito Porto Salvo per permettere il trasferimento del Consultorio H 12 e per consentire l’immediata operatività dello stesso.

(55; 24/07/2020)

Interrogazioni a risposta scritta

Bevacqua, Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

l'Ematologia italiana è riuscita negli ultimi decenni a mettere a segno fondamentali progressi sulla conoscenza molecolare dei tumori del sangue e, in molti casi, grazie a questi avanzamenti, si sono ottenuti netti miglioramenti della risposta alla terapia e della sopravvivenza;

l'unità di Ricerca Biotecnologica sita nel Comune di Aprigliano (Cs), costituita a novembre 2011 con un protocollo d'intesa sottoscritto insieme dall'Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, dall'Azienda Ospedaliera di Cosenza e dall'Università della Calabria, fa parte della rete LabNet del GIMEMA, il network che mette in comunicazione gli ematologi italiani con i laboratori presenti sul territorio nazionale, dove si eseguono esami del sangue assai innovativi e indispensabili per fare diagnosi e per valutare se la terapia sta agendo in modo efficace;

l'URB di Aprigliano è un'eccellenza certificata da enti nazionali e internazionali, con una dotazione di strumentazioni all'avanguardia, expertise e competenze professionali al servizio dei pazienti calabresi, e non solo, e a loro tutela;

l'attività di ricerca dell'URB è una realtà fortemente voluta dalla sezione di AIL Cosenza "Fondazione Amelia Scorza" che ha sostenuto i biologi con borse di studio e contratti, mediante un impegno finanziario che, solo negli ultimi 5 anni, ha superato i 400 mila euro: in tal modo, è stato possibile che la loro expertise fosse messa a disposizione anche dell'attività di diagnostica, prettamente ospedaliera, il che ha favorito lo sviluppo dell'Ematologia di Cosenza;

come pubblicamente attestato dal Presidente Nazionale AIL, Professor Sergio Amadori, "l'URB ha specifiche peculiarità che la rendono unica e tutti noi conosciamo il ruolo centrale che laboratori come questo hanno, non solo nella diagnosi ma anche, in tempi di medicina di precisione, sulle scelte terapeutiche per il paziente affetto tumore del sangue. Avere analisi del sangue affidabili con lo stesso livello qualitativo in tutta Italia e in particolare nelle Regioni del sud Italia, non è banale soprattutto quando si stratta di prescrivere farmaci di alta precisione e personalizzare le terapie. Inoltre, la presenza di strutture primarie come l'URB di Aprigliano limita in misura rilevante il grave fenomeno della migrazione sanitaria, tanto più necessario in questo periodo di emergenza sanitaria, mettendo a disposizione dei cittadini professionalità e competenze che nulla hanno da invidiare a quelle di altre regioni d'Italia";

RISULTANDO EVIDENTE CHE: La decisione dell'A.O. di Cosenza di trasferire l'attività di diagnostica ematologica dal laboratorio dell'URB di Aprigliano al laboratorio centrale in attuazione del DCA n. 62 del 6 marzo 2020 ("Aggiornamento e Integrazione del DCA n. 11212016 - Riorganizzazione Rete Regionale Laboratori Pubblici") rischia di compromettere un'eccellenza nell'ambito delle politiche socio-sanitarie del territorio;

tale scelta, inoltre, graverebbe direttamente sui pazienti e sulla qualità delle cure attualmente erogate;

per sapere:

chiedono di sapere: se il Dipartimento Salute della Regione Calabria sia correttamente informato di quanto sopra riportato e quali provvedimenti di competenza intenda assumere per porre soluzione immediata che scongiuri il rischio di dilapidare un patrimonio di natura scientifica e strumentale maturato e accumulato nel tempo, nonché quali azioni istituzionali intenda intraprendere in merito il Presidente della Giunta Regionale per salvaguardare il ruolo cruciale dell'URB di Aprigliano nel suo essere anello di congiunzione tra ospedale e territorio nella diagnosi e cura dei tumori del sangue.

(53; 16/07/2020)

 

Bevacqua. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

il Dipartimento "Lavoro, Formazione e Politiche Sociali (LFPS), Settore 6 - Mercato del Lavoro, Servizi per l'Impiego, Politiche attive e passive, Ammortizzatori sociali", Con decreto dirigenziale n. 4253 del 04/05/2018 avente ad oggetto: PAC Calabria 2007/2013, Aree di Azione "Ambiente, Inclusione sociale, Forestazione, Produzione ed utilizzazione del legno". Progetto pilota "Inclusione Sociale, Ambiente e valorizzazione delle risorse boschive nelle aree interne della Sila Greca", recante in descrizione: Spese per la realizzazione di misure innovative e sperimentali di tutela dell'occupazione e di politiche attive del lavoro collegate ad ammortizzatori sociali in deroga - Trasferimenti correnti ad Amministrazioni locali (Pilastro Misure Anticicliche - Scheda n. 2), per un importo complessivo pari a Euro 1.467.000,00. Facendo seguito all'Accordo di Programma fra la Regione Calabria e i Comuni di Bocchigliero, Campana e Longobucco (quest'ultimo indicato come Comune Capofila) relativo al Progetto "Inclusione sociale ambiente e valorizzazione delle risorse boschive nelle aree interne alla Sila Greca" - "La formazione professionale per uno Sviluppo Sostenibile del Lavoro", ha provveduto ad avviare n. 4 Progetti finalizzati, rispettivamente a: • Corso per Operatore per le attività relative alla silvicoltura, alla salvaguardia dell'ambiente e alla gestione di impianti, macchinati ed attrezzature;

• corso di Qualifica per operatore per l'assistenza di base;

• corso di qualifica per tecnico della supervisione, prevenzione e sorveglianza del patrimonio forestale e faunistico (Guardia ecologica);

• corso di Qualifica per tecnico della programmazione e dello sviluppo di siti internet e pagine web;

RILEVATO CHE: trattasi di Progetto Inclusione Sociale destinato a preparare 255 cittadini per un inserimento e reinserimento lavorativo consentendo loro di acquisire qualifiche di operatore della silvicoltura e della tutela ambientale, operatore per assistenza di base, tecnico della supervisione e sorveglianza del territorio, tecnico della programmazione e creazione di siti web;

RISULTANDO CHE: • il corso di formazione comprensivo dei relativi esami finali, è terminato a novembre 2019;

• i tutor e docenti hanno ricevuto il 50% delle somme spettanti in una prima tranche a luglio 2019 e un ulteriore 30% in una seconda tranche liquidata a gennaio 2020;

- da quest'ultima data, null'altro è stato liquidato e, pertanto, manca da oltre sei mesi l'accredito finale delle rispettive spettanze;

- il Comune capofila ha già da tempo inviato ai competenti uffici regionali tutta la documentazione che testimonia la regolare chiusura del Progetto;

per sapere:

chiede di sapere: quali iniziative intende intraprendere l'assessorato regionale del quale Ella è a capo per provvedere a sanare l'increscioso ritardo nella liquidazione delle spettanze di cui trattasi.

(54; 20/07/2020)

 

Irto. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- in una regione come la Calabria, caratterizzata da una rete ospedaliera organizzata secondo il modello Hub e Spoke, nella quale esistono oggettive difficoltà delle vie di comunicazione, il servizio di elisoccorso rappresenta un elemento strategico in termini di sicurezza per le attività di emergenza e di soccorso a pazienti con patologie ad elevata complessità clinica, nelle quali la rapidità di intervento è decisiva. - attualmente, nella nostra Regione, il servizio di elisoccorso è composto da 4 basi operative, di cui quella di Lamezia abilitata h 24, mentre le restanti tre (Cosenza, Crotone e Locri) sono operative solo nelle ore diurne, dal mattino fino al tramonto. - la base dell'elisoccorso di Locri è attiva sin dai primi anni 2000 e, nel 2014, si è provveduto a predisporre adeguato impianto di illuminazione al fine di renderla utilizzabile anche per i voli notturni e, sebbene sia stata ottenuta dall'Ente Nazionale dell'Aviazione Civile (ENAC) la certificazione di abilitazione della base per il volo notturno, il servizio non è stato ancora reso operativo in quanto, sulla base della normativa vigente, non è stata attivata la convenzione con i Vigili del fuoco, per garantire la presenza degli addetti antincendio anche nelle ore notturne. - l'importanza del servizio di elisoccorso per la Locride è documentata dal numero degli interventi effettuati in questi anni per situazioni di maggiore emergenza e per il trasferimento di pazienti nei presidi ospedalieri della regione dotati delle necessarie tecnologie e competenze, supportata anche dalle numerosissime testimonianze di pazienti che hanno potuto usufruire di detto servizio avendo così salva la vita. Considerato che: - il costo per l'attivazione di detta convenzione è di circa 50.000 (cinquantamila) euro/anno. - l’abilitazione della piazzuola di atterraggio dell'Ospedale di Locri al volo notturno consente di migliorare il sistema sanitario di emergenza e di dare maggiore sicurezza a tutti i cittadini del territorio della Locride, considerata la distanza di circa 100 km dell'Ospedale di Locri dai centri Hub della rete ospedaliera regionale. - era stato presentato, a firma del sottoscritto consigliere regionale, un emendamento alla Pdl n. 1/XI con il quale si autorizzava la Giunta regionale a concedere all'Azienda Sanitaria di Reggio Calabria un contributo, per l’esercizio finanziario 2020, pari a € 50.000, destinato al finanziamento della convenzione con i Vigili del Fuoco al fine di rendere operativa h 24 la base dell’elisoccorso di Locri. - alla relativa copertura dell’emendamento suddetto si sarebbe provveduto con le maggiori entrate derivanti dalla restituzione dell’avanzo di amministrazione da parte del Consiglio regionale, di cui alla del. U.P. n. 1 del 9 aprile 2020. - tale emendamento, in sede di approvazione della legge di stabilità regionale 2020, non aveva trovato il sostegno della parte politica di maggioranza dell’Assemblea legislativa calabrese, portando a giustificazione l’impossibilità di operare su fondi in ambito sanitario a causa del commissariamento, seppur precisando, negli stessi interventi in Aula di alcuni consiglieri di maggioranza, che la questione sarebbe stata oggetto di intervento e di pronta risoluzione da parte della Giunta Regionale. Tutto ciò premesso e considerato il sottoscritto consigliere interroga il Presidente della Giunta regionale

per sapere:

- quali provvedimenti saranno assunti dalla Regione Calabria in merito all'abilitazione del servizio notturno di elisoccorso di Locri, e soprattutto in che tempi e attraverso quali risorse, al fine di garantire ai cittadini dell’area della Locride la certezza di un servizio sanitario di emergenza continuo.

(56; 27/07/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- è stata adottata la Legge n. 60/2019 di conversione del d.l. n. 35/2019 recante "Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria";

- in virtù dell'art. 3 della L. 60/2019 sono stati nominati i Commissari Straordinari delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale;

- ai sensi dell'art. 3 comma 9 L. 60/2019 "I Commissari straordinari restano in carica fino al termine di cui all'art. 15 comma 1 (18 mesi), e comunque fino alla nomina, se anteriore, dei direttori generali individuati, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 171 del 2016, in esito a procedure selettive, che sono avviate dalla Regione decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente decreto";

- l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 dispone che "Nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando, per le regioni non sottoposte alla disciplina dei piani di rientro, quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, nelle regioni commissariate ai sensi del decreto legge 1 ottobre 2007 n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007 n. 222, e dalla legge 23 dicembre 2009 n. 191, per diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. Entro i medesimi limiti temporali, per le regioni sottoposte alla disciplina dei piani di rientro, il presidente della regione effettua la scelta, nell'ambito della predetta graduatoria di merito, anche prescindendo, previa adeguata motivazione, dal relativo ordine";

- pertanto, la detta normativa ha disposto per la Regione Calabria la nomina di commissari straordinari per le aziende del servizio sanitario regionale per la durata di 18 mesi e che la Regione dovrà provvedere, alla individuazione dei nuovi direttori generali a seguito di selezione da avviare dopo dodici mesi dall'entrata in vigore del decreto, ai sensi dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/19, attraverso "la rosa dei candidati proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire" ;

- tuttavia, la Giunta Regionale ha emesso la deliberazione N. 206 del 23/7/2020 avente ad oggetto: "Indizione avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi di direttore generale presso le aziende del S.S.R. ai sensi dell'art. 2 d.lgs n. 171/2016 e ss.mm.ii." con cui è stato indetto "avviso pubblico di selezione, ex art. 2 comma l del d.lgs. 171/2016 e s.m.i., di cui all'allegato A alla presente deliberazione aperto ai candidati che abbiano ottenuto l'inserimento negli elenchi nazionali, finalizzato alla formazione delle rose dei candidati idonei alla nomina a Direttore Generale delle seguenti aziende...";

- pertanto, in violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, la Giunta Regionale ha indetto l'avviso "finalizzato alla formazione delle rose dei candidati";

- invece, l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 ha previsto e prevede che "la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito";

- pertanto, il detto avviso si pone in manifesta violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ciò in quanto non ha previsto la necessaria graduatoria di merito da cui attingere;

- la ratio dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, che ha previsto la formazione di una graduatoria di merito, è quella di ridurre la discrezionalità della politica nella individuazione del direttore generali con la previsione di una "graduatoria di merito";

- invece, con la deliberazione de qua la Giunta Regionale ha violato l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ha attribuito al Presidente della Giunta Regionale una indebita e completa discrezionalità nella indicazione del direttore generale delle aziende del SSR essendo stato eliminato, contra legem, il riferimento ineludibile e necessario alla "graduatoria di merito";

- tutto ciò non è tollerabile e nella materia delicatissima della sanità e del diritto alla salute occorre oltre che attenersi alle norme di legge, in questo caso manifestamente violate, dare prevalenza al merito e alla competenza dei soggetti che saranno chiamati a guidare le aziende del SSR. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:

per sapere:

- se non ritiene, alla luce di quanto esposto, di dovere ritirare e/o revocare e/o annullare e/o modificare la deliberazione di GR N. 206 del 23/7/2020 al fine di adeguare e uniformare il relativo Avviso, inerente il conferimento dell'incarico di direttore generale delle aziende del SSR, all'art. 11 comma 5 bis della L. 60/2019, prevedendo la formazione di una graduatoria di merito dei candidati dalla quale attingere per l'attribuzione dei detti incarichi dando prevalenza al merito e alla competenza e riducendo la discrezionalità.

(57; 29/07/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- l'Asp di Cosenza è proprietaria di una struttura destinata a Residenza sanitaria assistenziale per anziani Sita nel Comune di Caloveto, realizzata con i fondi dell'ex articolo 20 della legge n. 67/88;

- con deliberazione numero 2845 del 2013 è stata autorizzata l'indizione di una gara a procedura aperta per la concessione della gestione di detta Rsa;

- con delibera numero 1659 del 2014 venivano approvati gli atti di gara per l'espletamento della succitata procedura per l'affidamento della Rsa per nove anni. A tale procedura di gara non è stata data alcun seguito;

- con delibera numero 1848 del 2016 veniva indetta una nuova procedura di gara per l'affidamento della concessione della Rsa di Caloveto;

veniva approvato sia il capitolato tecnico che il disciplinare di gara;

- con Dca numero 4 del 2017 veniva annullata la richiamata delibera n. 1848 del 2016 in quanto non era ancora stato approvato in via definitiva il provvedimento attuativo del Piano di riorganizzazione della rete dell'assistenza territoriale della provincia di Cosenza;

- con Dca numero 108 del 2018 veniva approvato in via definitiva il nuovo Piano attuativo di riorganizzazione dell'Assistenza territoriale dell'Asp di Cosenza (Delibera numero 193 del 2018);

- l'Asp di Cosenza con delibera numero 1149 del 18 giugno 2018 provvedeva all'indizione della gara a procedura aperta per la concessione di servizi e affidamento della gestione della Rsa di Caloveto per 60 posti letto, a seguito dell'adozione della nuova riorganizzazione dell'assistenza territoriale dell'Asp di Cosenza (delibera n. 193 del 2018). Nel capitolato si legge, all'articolo 6, che i posti messi a gara sono 60 posti letto Rsa per anziani con retta giornaliera di euro 139,21, retta annua euro 3.064.000,029, retta totale per 9 anni euro 27.576.000,261;

- stranamente negli atti di gara non viene rispettato quanto previsto dalla Riorganizzazione dell'assistenza territoriale (Delibera 193/2018) che prevede per la Rsa di Caloveto 40 posti letto per anziani e 20 posti letto medicalizzati, che hanno un costo ben superiore ai primi e requisiti strutturali e organizzativi molto più complessi. Com'è possibile che l'Asp metta a gara qualcosa di diverso rispetto a quanto previsto dalla delibera? •- Risulta paradossale che la stessa Asp approvi un documento di riorganizzazione dell'assistenza territoriale che prevede alcuni criteri, però poi bandisce gare che non tengono conto di quanto approvato sia dall'Ufficio del commissario che dalla stessa Asp;

- la struttura pubblica Rsa di Cavoleto da sette anni è in completo abbandono. Fino al 2013 forniva servizi importantissimi al territorio per fasce deboli della popolazione, quali anziani e disabili, da sette anni invece è completamente inattiva;

- è evidente il danno erariale visto che prima del 2013 l'Asp di Cosenza dalla gestione della Rsa di Caloveto incassava all'anno oltre 200mila euro di fitto da parte del privato che gestiva la struttura pubblica. Sono oltre 1milione e 400 mila euro di mancato introito in sette anni da parte dell'Asp di Cosenza. Si interroga la S.V.

per sapere:

come intende procedere per fare in modo che venga rapidamente riaperta l'importante struttura pubblica di proprietà dell'Asp di Cosenza, sita in località Caloveto. Si chiede un intervento urgente teso a verificare le responsabilità di tutti coloro i quali, in questi sette anni, non sono stati in grado di indire correttamente una gara, procurando un danno erariale e un danno anche per la mancata erogazione di servizi importanti per categorie deboli, quali anziani e disabili, in un territorio privo di questi servizi. Si chiede alla S.V. di verificare come sia stato possibile bandire una gara di una Rsa in cui si evince, dagli atti ufficiali dell'Asp, che doveva ospitare 40 posti letto Rsa anziani e 20 medicalizzati, invece la gara è stata stravolta: tutto ciò emerge da atti ufficiali e dal capitolato delibera n. 1149 dell'8 giugno 2018 che prevedeva semplicemente 60 posti letto per anziani. Addirittura, ad oggi nessuno si è accorto del macroscopico errore e il 22 gennaio 2019 la Commissione di gara ha provveduto all'apertura dei plichi dell'offerta tecnica e stabilito l'elenco delle ditte ammesse alla fase successiva della procedura di gara per l'affidamento della gestione di una Rsa nel Comune di Caloveto.

(58; 20/08/2020)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

con nota del 27.08.2020 a firma del Direttore Medico Spoke Cetraro/Paola, Dott. Vincenzo Cesareo, indirizzata al Commissario Straordinario dell’ASP di Cosenza e per conoscenza al Procuratore della Repubblica di Paola, si chiede il trasferimento presso l’Ospedale di Cetraro di tutte le attività chirurgiche finora espletate presso il nosocomio di Paola, imputando tale spiacevole scelta alla carenza di personale medico-specialistico in Anestesia e Rianimazione oltre che all'impossibilità di allocare la Rianimazione nella presunta “fatiscente e pericolosa Struttura Ospedaliera di Paola”;

la struttura dell’Ospedale di Paola accoglie un gran numero di pazienti, ai quali dovrebbe essere garantito il diritto alla salute ed un efficiente ed efficace servizio sanitario;

la decisione del trasferimento delle suddette attività mediche, indispensabili per un degno presidio ospedaliero, di certo non garantisce la salute dei pazienti, ma piuttosto ne lede i diritti. Tutto ciò premesso, si interroga l'On. Presidente della Giunta

per sapere:

se corrisponde al vero che la struttura di Paola è fatiscente e pericolosa, e altresì se tutte le altre strutture ospedaliere della provincia di Cosenza possiedono i requisiti strutturali e non per garantire i servizi chirurgici e medici.

(59; 31/08/2020)

 

Tassone. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- il Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane" della Regione Calabria, giusto Contratto di Delega Rep. n. 6680 del 12 marzo 2020 ha disposto la chiusura dei locali del CPI di Vibo Valentia siti in via Giustino Fortunato snc 89900 Vibo Valentia definendoli inutilizzabili ai fini dell'attività lavorativa;

considerato che: - i Centri per l'impiego (Cpi) sono strutture pubbliche coordinate dalle Regioni che favoriscono sul territorio l'incontro tra domanda e offerta di lavoro e attuano iniziative e interventi di politiche attive del lavoro. E Che: - A partite dall' l luglio 2018 la Regione Calabria ha assunto la competenza gestionale dei servizi per l'impiego con una rete regionale che si articola in 15 Centri per l'Impiego a cui si aggiungono 25 sedi locali/punti informativi locali afferenti ai CPI.

Considerato che: - il Centro per l'impiego di Vibo Valentia con sede in via Giustino Fortunato costituisce un punto strategico essendo tra i più importanti della provincia vibonese soprattutto per bacino di utenza abbracciando diversi comuni (Briatico, Cessaniti, Drapia, Filandari, Filogaso, Francica, Filadelfia, Francavilla, Ionadi, Joppolo, Limbadi, Maierato, Mileto, Nicotera, Parghelia, Pizzo, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, San Costantino Calabro, San Gregorio d'Ippona, Sant'Onofrio, Spilinga, Stefanaconi, Tropea, Vibo Valentia, Zaccanopoli, Zambrone, Zungri) e che: - Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali con decreto del 22 maggio 2020 ha disposto le modifiche al Piano Straordinario di potenziamento dei centri per l'impiego e delle politiche attive del lavoro (GU Serie Generale n.196 del 06-08-2020) inserendo all'art. 3 comma l lettera a) la ripartizione delle risorse per gli anni 2019/2020 anno 2019 - euro 467.200.000,00 anno 2020 - euro 403.100.000,00 e che: - le risorse sopra indicate sarebbero state ripartite alle regioni sulla base dei criteri previsti dal Piano straordinario procedendo all'erogazione di metà della quota residua, una volta valutata la coerenza dello schema del Piano attuativo regionale con le finalità e indicazioni del Piano straordinario, che prevede il Potenziamento, anche infrastrutturale dei CPI», previa presentazione di apposita documentazione, giuridicamente vincolante, attestante le specifiche spese connesse al potenziamento, anche infrastrutturale, dei centri per l'impiego. Si interroga

per sapere:

- se la Regione Calabria ha provveduto alla redazione di un piano attuativo regionale secondo le linee guida del piano straordinario che prevede il potenziamento anche strutturale dei CPI - Quali siano gli interventi urgenti che si intendono intraprendere al fine di riaprire nuovamente il centro per l'impiego di Vibo Valentia, punto strategico nel vibonese al fine di risolvere il notevole disagio in vista delle politiche attive varate dal governo.

(60; 07/09/2020)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- per l’anno scolastico 2020/2021, sono stati evidenziati, da più parti, diversi errori e criticità commessi dall’ATP di Cosenza, nelle operazioni di avvio dell’anno scolastico;

- tale problematica è stata più volte sollevata dai sindacati, con diverse note indirizzate all’ATP di Cosenza;

- fra le tante problematiche rilevano fra l’altro: assegnazioni provinciali su posto comune effettuate su disponibilità parziali;

assenza dell’organico di fatto;

nell’organico di diritto mancano diverse ore in tante discipline e in tutti gli ordini di scuola;

mancano gli aggiustamenti cattedra. Ancora, si sottolinea che le assegnazioni e le utilizzazioni sarebbero state effettuate senza rispettare l’ordine delle fasi e senza tener conto della posizione in graduatoria dei docenti. Utilizzazioni interprovinciali da posto comune a sostegno di docenti senza titolo di specializzazione e non appartenete a classi di concorso in esubero ed effettuate prima delle assegnazioni da sostegno a sostegno. Tutto ciò premesso,

per sapere:

se quanto pubblicato dall’Atp di Cosenza sia conforme o meno alle normative vigenti in materia di assegnazioni ed utilizzazioni e se le criticità evidenziate dai sindacati siano fondate e ragionevoli.

(61; 09/09/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- la storia della riconversione dell'ex presidio ospedaliero "L. Pasteur" a Casa della Salute di San Marco Argentano dura ormai da oltre dieci anni. I fondi comunitari che erano stati stanziati - circa 9 milioni e 600 mila euro oggi diventati fondi PAC 2007-2017 - e dovevano servire per ristrutturazione, adeguamenti funzionali e acquisto delle tecnologie, sono ancora fermi;

• la Regione Calabria, in base all'articolo 6 comma l del DL 35/2019 convertito in legge n. 60/2019, ha stipulato una convenzione quadro con Invitalia Spa quale centrale di committenza per la progettazione e realizzazione dei lavori. L'Asp di Cosenza ha aderito alla suddetta convenzione non solo per la fase di gestione delle procedure di gara, ma anche per l'esecuzione dei lavori di ristrutturazione della Casa della salute di San Marco Argentano. Alla luce di tutto ciò e considerando che entro il 2011, in base del Decreto n.18 del 22 ottobre 2010, sarebbe dovuto avvenire il processo di riconversione dell'ospedale di San Marco Argentano SI INTERROGA LA S.V.

per sapere:

quali iniziative urgenti intende adottare affinché partano i lavori di realizzazione della Casa della Salute di San Marco Argentano. Ad oggi nulla è stato fatto in merito alla realizzazione degli interventi sulla Casa della Salute nonostante, in questi anni, siano stati azzerati tutti i servizi ospedalieri e sanitari a danno del diritto alla salute dei cittadini di San Marco e della Valle dell'Esaro. Si passi concretamente alla realizzazione di questa importante struttura che, una volta entrata in funzione, sarà in grado di erogare servizi e cure sanitarie e sociosanitarie più capillari ed efficienti per tutta la Valle dell'Esaro.

(62; 14/09/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che con il decreto n. 6918 del 29/6/2018 del Dipartimento Turismo, beni culturali e spettacolo è stato approvato l'avviso pubblico per il sostegno dei progetti di valorizzazione dei borghi della Calabria;

-che, più precisamente, nel detto decreto è stato rilevato che "il Settore Beni Culturali intende procedere nell'attuazione delle azioni di valorizzazione dei borghi della Calabria finalizzata allo sviluppo turistico mediante la concessione di finanziamenti ai Comuni della Regione Calabria in forma singola o aggregata ... al fine di valorizzare i Borghi della Calabria è indispensabile realizzare interventi di recupero e riqualificazione di immobili in disponibilità dei Comuni, di rifunzionalizzazione degli edifici esistenti, potenziamento o start up di attività aventi finalità ricreative e culturali ... dover accertare la somma complessiva di euro 100.000.000 sul capitolo d'entrata E9402011001";

- che, a seguito del detto bando, molti Comuni calabresi hanno regolarmente presentato le domande al fine di ottenere i necessari finanziamenti per la valorizzazione dei borghi;

- che la procedura selettiva de qua si è conclusa si è conclusa con il decreto dirigenziale n. 4534 del 9/4/2019 con cui la Regione Calabria ha pubblicato l'elenco delle domande ammesse e non ammesse;

- che, pertanto, a conclusioni della detta procedura selettiva, la Regione Calabria, in esecuzione del bando e della graduatoria emessi, deve procedere alla erogazione delle somme in favore dei Comuni ammessi;

- che, ad oggi, tuttavia, la Regione Calabria, nonostante la procedura selettiva de qua sia stata ultimata e sia stata emessa la graduatoria dei Comuni ammessi, non ha erogato le somme dovute ai Comuni calabresi;

-che tutto ciò si pone in contrasto con il bando emesso e con la graduatoria e viola i diritti dei Comuni i quali hanno partecipato ad un bando regionale al fine di ottenere somme per la valorizzazione dei borghi e ciò nonostante non ottengono le somme da parte della Regione Calabria che sta tenendo, conseguentemente, una condotta omissiva e inadempiente;

- che tutto ciò, peraltro, oltre che ledere i Comuni, che hanno partecipato al bando e sono stati ammessi al finanziamento al fine di valorizzare i propri borghi e renderli più fruibili ed attraenti anche sotto il profilo turistico/culturale, faculta le dette amministrazioni comunali a ricorrere all'Autorità Giudiziaria al fine di ottenere le somme loro spettanti e riconosciute dalla Regione Calabria;

- che è davvero illogico avviare una procedura selettiva e impegnare uffici regionali e comunali nonché concludere la detta procedura selettiva e poi non dare esecuzione alla stessa e non erogare le somme spettanti ai soggetti che hanno ottenuto il riconoscimento alla erogazione e che sono stati ammessi nella graduatoria;

- che tutto ciò danneggia non solo i Comuni aventi diritto ma tutto il territorio regionale e ciò in quanto a fronte di somme disponibili e di una procedura selettiva già conclusa la Regione non erogando le dovute somme impedisce la valorizzazione dei borghi e nega, di fatto, la crescita dei borghi calabresi. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:

per sapere:

se ha contezza di quanto sopra esposto e cosa intende fare e quali atti e provvedimenti intende adottare al fine di permettere alle amministrazioni comunali, che hanno avuto il riconoscimento del finanziamento con riferimento al bando/valorizzazione dei borghi e le cui domande sono state regolarmente ammesse, di ottenere concretamente ed effettivamente le somme loro spettanti e che devono essere destinate alla valorizzazione dei borghi.

(63; 14/09/2020)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

con il Regolamento regionale N.3/2017 è stato disciplinato il procedimento per le nomine all'interno delle società partecipate;

che tale Regolamento correttamente ha previsto la pubblicazione di un avviso al fine di permettere, ai fini della individuazione dei soggetti all'interno delle società partecipate, una selezione tra più soggetti in modo trasparente diretta a scegliere soggetti competenti;

che, tuttavia, la Giunta Regionale ha approvato in data 14/7/2020 il Regolamento con cui ha apportato modifiche al Regolamento N.3/2017;

che con le modifiche apportate in data 14/7/2020 sostanzialmente la Giunta Regionale ha soppresso l'obbligo di pubblicare l'avviso ai fini della individuazione dei soggetti all'interno delle partecipate;

che tutto ciò si evince a chiare lettere dall'art 3 del nuovo regolamento con cui è stato disposto che "Le nomine e le designazioni di componenti in organi amministrativi e di controllo delle società a partecipazione, anche indiretta, di competenza del Presidente della Giunta regionale o della Giunta, possono essere effettuate, ove ritenuto opportuno, previa pubblicazione dell'Avviso di cui al presente articolo";

che, in buona sostanza, per effetto di tali modifiche il Presidente della Giunta e la Giunta possono svolgere le dette nomine senza avviso e senza selezione;

che tutto ciò viola apertamente i principi di trasparenza, pubblicità e partecipazione che costituiscono principi portanti della pubblica amministrazione;

che, pertanto, per effetto delle dette modifiche, allorquando si dovrà procedere alle nomine de quibus, nessuno saprà nulla e ciò in quanto è stato abrogato l'obbligo della pubblicazione dell'avviso;

che, inoltre, non si potranno conoscere le ragioni per cui il Presidente della Giunta e la Giunta nomineranno taluno all'interno di una partecipata;

che, ancora, l'eliminazione della obbligatorietà dell'avviso e la possibilità per i soggetti interessati di partecipare abroga, di fatto, l'obbligatorietà della selezione e il diritto di soggetti interessati di partecipare alla selezione la cui finalità e ratio è quella di scegliere il migliore tra più soggetti candidati e partecipanti;

che, conseguentemente, l'abrogazione della selezione contrasta con i principi tipici della pubblica amministrazione che prevedono l'obbligo di svolgere una selezione al fine di mettere in competizione più soggetti ed al fine di scegliere tra più candidati il migliore;

che tutto ciò si riflette negativamente contro l'ente regionale e ciò in quanto l'eliminazione della obbligatorietà della selezione (che è diretta a scegliere il migliore tra più candidati) attribuisce una abnorme e indebita discrezionalità al Presidente della Giunta regionale e alla Giunta regionale che godranno di completa libertà nella scelta dei soggetti per le società partecipate che saranno individuati direttamente e senza avviso né selezione né competizione;

che occorre, pertanto, abrogare il Regolamento e le modifiche apportate in data 14/7/2020 e ripristinare, conseguentemente, le disposizioni di cui al Regolamento N. 3/2017 che prevedeva l'obbligatorietà della selezione. Tutto ciò premesso

impegna la Giunta regionale

E IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE ad abrogare integralmente il Regolamento e le modifiche in esso contenute del 14/7/2020 al fine di ripristinare integralmente il Regolamento N. 3/2017 che prevedeva la pubblicazione di un avviso e lo svolgimento di una selezione ai fini della individuazione dei soggetti da nominare nelle società partecipate.

(31; 28/07/2020) F. Pitaro, Bevacqua, Anastasi, Aieta

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

che sin dagli anni '80 sono iniziati i lavori di realizzazione di una strada di collegamento delle province di Catanzaro e Cosenza passando per l'entroterra nella zona centrale della Calabria;

che i lavori sono iniziati negli anni '80, ripresi a singhiozzo nel tempo e oggi ben lontani dall'essere compiuti;

che tale opera è essenziale per togliere dall'isolamento i comuni dell'entroterra che, nonostante abbiano un inestimabile patrimonio ambientale, storico, economico e sociale, restano, tuttavia, difficilmente raggiungibili;

che la realizzazione di tale strada, che si attende ormai da quaranta anni, interessa i comuni di San Pietro Apostolo, Decollatura, Soveria Mannelli, Carlopoli, Cicala, Tiriolo, Marcellinara, Miglierina, Amato, Serrastretta, Panettieri, Bianchi, Colosimi, Scigliano, Marzi, Pedivigliano, Bianchi, Carpanzano, Rogliano e Santo Stefano di Rogliano;

che l'assenza di tale essenziale infrastruttura acutizza la triste problematica dello spopolamento da cui sono afflitti i comuni dell'entroterra calabrese;

che il Comitato "La strada che non c'è", costituito con il fine di ottenere la realizzazione di tale fondamentale opera, ha più volte interloquito con rappresentanti politici regionali e nazionali e, tuttavia, ad oggi, nulla si è smosso;

che trattasi di opera fondamentale per la mobilità regionale che determina l'immediato collegamento tra le province di Cosenza e di Catanzaro e che ha la finalità di collegare direttamente e immediatamente i comuni dell'entroterra con le strade principali regionali;

che, inoltre, tale strada oltre che permettere un più veloce collegamento tra i comuni dell'entroterra ed il resto della Calabria, permetterebbe alla popolazione dei detti comuni di raggiungere più rapidamente anche i presidi ospedalieri;

che, pertanto, trattasi di un'opera essenziale per collegare i detti comuni dell'entroterra con il resto della Calabria e per favorirne il raggiungimento e gli spostamenti e per evitare il pericolo effettivo e reale e concreto dello spopolamento;

che trattasi, pertanto, di infrastruttura essenziale per la Calabria e rispetto alla stessa la Regione Calabria deve assumere un impegno effettivo e sostanziale non potendo lasciare i comuni interessati isolati e lontani dal resto della Calabria ad oggi raggiungibili solo attraverso una strada difficilmente praticabile. Tutto ciò premesso, con il presente atto,

impegna la Giunta regionale

E IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE ad assumere, con riferimento alla detta strada, un impegno politico serio e concreto ed effettivo, anche interloquendo con l'Anas e il Governo e chiedendo l'inserimento della detta infrastruttura nel Piano del Governo, affinché la strada de qua non resti una delle tante incompiute, ma sia effettivamente realizzata in tempi celeri, al fine di collegare immediatamente le due province di Cosenza e Catanzaro e di togliere dall'isolamento i comuni dell'entroterra calabrese che gravitano in tale area.

(32; 05/08/2020) F. Pitaro

Il Consiglio Regionale, premesso che:

- la quasi totalità degli studenti universitari calabresi iscritti ad Atenei fuori Regione, è stata costretta a fare ritorno in Calabria nel periodo di quarantena.

- Le famiglie degli studenti fuorisede hanno dovuto continuare a fronteggiare i costi di alloggio in affitto, oltre altre spese, con notevoli difficoltà per i nuclei con reddito più basso, ancora più toccate dalla crisi economica.

- La Regione Calabria ha previsto un contributo una tantum sia per gli studenti fuorisede che – in misura minore - per quelli iscritti alle Università calabresi, per il quale si sta attendendo ancora la pubblicazione delle graduatorie.

- Alcune Regioni meridionali – come la Puglia o la Sicilia – hanno previsto forme concrete di aiuto per gli studenti fuorisede che una volta rientrati, dovessero decidere di iscriversi ad Atenei nella Regione di residenza.

- L’abbandono della Calabria, sia per motivi di studio che per motivi di lavoro rappresenta una grossa perdita di risorse tanto culturali che economiche per la nostra Regione.

- Tanto l’offerta formativa che la qualità dei servizi degli Atenei calabresi sono all’altezza delle migliori Università italiane.

- Un provvedimento – quale potrebbe essere l’azzeramento o un contributo sulle tasse universitarie dell’Anno Accademico 2020/2021 - che vada nella direzione di far optare gli studenti fuorisede per un trasferimento negli Atenei calabresi, potrebbe rappresentare un grosso sostegno non solo per l’economia delle famiglie provate dalla crisi post Covid, ma anche un volano di crescita per tutte le attività commerciali coinvolte da un’eventuale maggiore presenza di popolazione universitaria, con benefiche ricadute economiche sul territorio.

Impegna la Giunta regionale

e il Presidente On. Jole Saltelli a ricercare e adottare misure straordinarie per sostenere gli studenti calabresi fuorisede, promuovendo con incentivi adeguati quanti decideranno di trasferirsi da altre Regioni in Università calabresi nell’Anno Accademico 2020/2021, senza dimenticare misure in favore degli studenti già iscritti agli Atenei nella nostra Regione.

(33; 02/09/2020) Anastasi

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- il Sindaco del Comune di Cassano all'Ionio (Cosenza), Gianni Papasso, ha dichiarato la volontà di attivare la candidatura per ottenere il riconoscimento di Sybaris, l’antica città della Magna Grecia localizzata all'interno del territorio comunale, quale Patrimonio Mondiale UNESCO;

considerato che:

- la Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO attua la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale, adottata a Parigi il 23 novembre 1972, dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ratificata dall'Italia con la Legge 6 aprile 1977, n. 184;

- per essere inseriti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO i siti devono essere di eccezionale valore universale e rispondere ad almeno uno dei criteri previsti nelle Linee Guida Operative;

- la candidatura deve essere presentata al Centro del Patrimonio Mondiale- Parigi dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO, previa approvazione da parte della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO che tiene conto dei pareri dei Ministeri competenti;

- la Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO riceve le proposte di candidatura formulate da autorità e soggetti locali;

- la rilevanza storica di Sybaris è universalmente riconosciuta, per essere stata la più ricca e antica colonia achea d’Italia, fondata nel 730-720 a.c, La Sibari degli Achei fu una delle più grandi città della Magna Grecia con i suoi 100.000 abitanti distribuiti su 510 ettari, con un circuito murario di ca. 10 km. Essa ebbe ben 25 città sottoposte al suo dominio, potendo contare su di un esercito di oltre 300mila soldati;

- le testimonianze dell’antica città di Sybaris sono visibili nel Parco Archeologico di Sibari e nel Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide, mete di visitatori provenienti da tutto il mondo;

ritenuto che:

- il sito di Sybaris possieda i requisiti per soddisfare i criteri UNESCO per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale;

- l’inserimento di Sybaris nella Lista del Patrimonio Mondiale possa contribuire in modo determinante allo sviluppo culturale e turistico della Calabria;

- la Regione Calabria debba assumere un ruolo attivo di promozione e sostegno per il raggiungimento del riconoscimento di Sybaris Patrimonio Mondiale UNESCO nel minor tempo possibile, considerata la complessità della procedura;

impegna la Giunta regionale

E LA PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE a promuovere e sostenere, anche nelle sedi istituzionali competenti, la candidatura di Sybaris a Patrimonio Mondiale UNESCO, affinché il riconoscimento sia ottenuto nel minor tempo possibile, considerata la complessità della procedura.

(34; 03/09/2020) Molinaro

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- che a seguito del tragico evento che ha coinvolto il giovane Manuel Cesta si è registrata una importante presa di posizione ufficiale da parte delle Istituzioni locali e di tutta la collettività, tanto che sono stati emessi atti deliberativi dei Comuni interessati al fine di porre una maggiore attenzione sul tratto stradale che collega la Valle dell'Esaro al Tirreno cosentino;

- che nell'immediatezza dei fatti, si è costituito un comitato spontaneo di cittadini che, attraverso la campagna di sensibilizzazione denominata “In memoria di Manuel Cesta - Strade Sicure”, ha raccolto circa 2000 firme;

- che il tratto stradale della SS 283 “Strada delle Terme” è un’importante arteria di collegamento dell’entroterra con la costa tirrenica e della costa tirrenica con la costa jonica;

- che sul tratto di strada interessato, nel tempo si sono registrati numerosi sinistri stradali aggravati dal fatto che non vi sono apparecchiature necessarie ad assicurare il collegamento ai servizi della telefonia mobile né colonnine SOS, così da poter garantire soccorsi più tempestivi in caso di incidente o di guasti ai tanti mezzi che circolano quotidianamente su questa arteria nevralgica per la nostra Regione. • Che occorre un intervento urgente affinché una importante arteria stradale sia messa in sicurezza e siano posti in essere i lavori, indifferibili ed urgenti, quanto meno al fine di fare in modo che quel tratto di strada, al momento completamente isolato, sia dotato di tutte le misure di sicurezza necessarie;

per tutto quanto sopra premesso ed evidenziato,

impegna la Giunta regionale

e il Presidente della Regione Calabria, on.le Jole Santelli, affinché- in sinergia con gli Enti preposti- vengano adottate misure indifferibili, urgenti e necessarie al fine di un tempestivo intervento di messa in sicurezza del tratto stradale della SS 283 “Strada delle Terme” e pertanto vengano poste in essere misure concrete a tutela di tutti coloro che circolano quotidianamente su questa arteria nevralgica per la nostra regione.

(35; 07/09/2020) Aieta

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

-         che con le leggi N. 205/2017 e 160/2019 sono state disciplinate l'enoturismo e l'oleoturismo;

-         che con il decreto del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo del 12/2019 sono state emanante le "Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività enoturistica;

che, ai sensi delle predette leggi nn. 205/2017 e 160/2019, per "enoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza del vino espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione di strumenti utili alla coltivazione della vite, la degustazione e la commercializzazione di produzioni vinicole aziendali, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito delle cantine", e per "oleoturismo si intendono tutte le attività di conoscenza dell'olio di oliva espletate nel luogo di produzione, le visite nei luoghi di coltura, di produzione o di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell'ulivo, la degustazione e la commercializzazione delle produzioni aziendali dell'olio di oliva, anche in abbinamento ad alimenti, le iniziative a carattere didattico e ricreativo nell'ambito dei luoghi di coltivazione e produzione";

- che occorre, pertanto, che la Regione Calabria recepisca, anche con una delibera e/o Regolamento, così come già fatto da altre Regioni, in maniera snella e veloce, le leggi sull'enoturismo e sull'oleoturismo, con cui facendo proprie le leggi statali stabilisca le regole e i criteri principale per rendere immediatamente operativa l'attività sui territori. Tale atto, avendo carattere di Regolamento, dovrà essere sottoposto al vaglio delle competenti Commissioni consiliari. Tutto ciò premesso, si

impegna la Giunta regionale

ad adottare gli atti amministrativi necessari per disciplinare le attività di enoturismo e di oleoturismo in ambito regionale. IMPEGNA la Giunta ad adottare gli adempimenti necessari per disciplinare le attività in questi settori in ambito regionale, così come previsto dalle leggi nazionali NN. 205/2017 e 160/2019 e dal decreto del ministro delle Politiche agricole, alimentari, forestali e del turismo 12 marzo 2019 (Linee guida e indirizzi in merito ai requisiti e agli standard minimi di qualità per l'esercizio dell'attività enoturistica) e a definire, per quanto la legge nazionale demanda alle Regioni, modalità e regole per l'espletamento delle funzioni di vigilanza, di controllo e sanzionatorie sull'osservanza delle disposizioni legislative. IMPEGNA l'Esecutivo a sostenere le attività di enoturismo e di oleoturismo, anche con interventi integrati dei settori regionali del turismo, dell'agricoltura e della cultura, al fine di superare la grave crisi economica che ha interessato il settore agricolo in conseguenza dell'emergenza epidemiologica COVID-19. Si tratta di stabilire le regole per disciplinare le attività di enoturismo e di oleoturismo per come definite dalle leggi NN. 205/2017 e 160/2019 Contestualmente il Consiglio IMPEGNA la Giunta: A predisporre e a presentare in Aula un atto ricognitivo su quanto effettivamente sviluppato negli ultimi 10 anni in tema di enoturismo e di promozione dei vini calabresi. L'atto deve comprendere una precisa ricognizione su quanto di concreto è stato avviato nelle relazioni fra territorio, attività vitivinicole e turismo, aggiornando e includendo una mappatura tematica delle strade del vino già attivate o pianificate in Calabria. A presentare un progetto puntuale di sviluppo, con l'ausilio delle Università, dei centri di ricerca e delle più accreditate e attive associazioni di categoria, sia dei produttori e sia del comparto nel suo complesso, con un Piano operativo di marketing dei luoghi e delle strade del vino così da potenziarle e trasformarle in veri assi attrezzati. Predisponendo un'azione sinergica che metta insieme, in forma integrata e strategica, prodotti, percorsi, "sentieri" anche immateriali, luoghi di produzione e cantine, punti informativi e segnaletica, tutti gli spazi museali esistenti legati al vino o con sezioni di interesse enologico, strutture ricettive e ristorative armonizzati nell'impegno della valorizzazione dei prodotti tipici e dell'identità vitivinicola nonché eventi culturali e iniziative progettando, altresì, la realizzazione di adeguati spazi espositivi indispensabili per svolgere, con i più importanti e ma anche i più piccoli produttori, attività di promozione dei prodotti vitivinicoli, in Calabria, in Italia e a livello internazionale. Il Consiglio, infine, in proposito, ricorda che il quindicesimo Rapporto sul Turismo del vino in Italia ha accertato che questo settore determina a livello nazionale oltre quattordici milioni di accessi, tra escursioni e pernottamenti, e un giro d'affari di 2,5 miliardi di euro. Si tratta di un particolare segmento del turismo che coinvolge migliaia di aziende, determinando un notevole moltiplicatore economico, fra prodotto di vino acquistato e indotto nel territorio. Senza dimenticare che fra i turisti 'del vino', due persone su tre sono interessate anche all'olio extravergine.

(36; 07/09/2020) F. Pitaro

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- lo scoppio dell’emergenza epidemiologica e l’evolversi della stessa ha prodotto un generale allarme su tutto il territorio nazionale e mondiale, determinando gravissime conseguenze non solo sul piano sanitario, ma su prospettive economiche di interi settori;

- le misure adottate dal Governo, volte a contenere la diffusione da Covid-19 anche nella fase post emergenza, hanno generato pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del territorio regionale, soprattutto nel settore del turismo, che necessitava a livello nazionale di aiuti più concreti;

- in particolare le attività turistiche e ricettive, unitamente agli stabilimenti balneari, sono stati duramente colpiti dalla crisi sanitaria per i notevoli costi da sostenere a fronte di una consistente riduzione delle presenze turistiche;

rilevato che - l’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, stabilisce, in via generale, che il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità marittime di zona”;

- il Consiglio dei Ministri in data 31 gennaio 2020 prima e 29 luglio 2020 poi, ha dichiarato lo stato di emergenza sull’intero territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e che il DPCM del 7 settembre 2020 ha prorogato lo stato d’emergenza al 15 ottobre 2020;

- l’epidemia da Covid-19 è stata valutata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “pandemia” in considerazione degli alti livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale;

- al fine di fronteggiare la situazione di crisi economica scaturente dall’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia, all’art.91 del D.L. n.18, del 17 marzo 2020, è stata inserita una sorta di clausola “speciale” di esonero da responsabilità per il debitore momentaneamente incapace di far fronte alle proprie obbligazioni ed è stato, quindi, stabilito che «(…) Il rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è sempre valutata ai fini dell’esclusione, ai sensi e per gli effetti degli artt.1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti (…)»;

- analoghe disposizioni sono state inserite nel D.L. del 19 maggio 2020, n.34, che, all’art.216, 3° comma, stabilisce quanto segue: «La sospensione delle attività sportive, disposte con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi dei citati decreti legge 23 luglio 2020, n.6, e 25 marzo 2020, n.19, è sempre valutata, ai sensi degli articoli 1256, 1464, 1467 e 1468 del codice civile, e a decorrere dalla data di entrata in vigore degli stessi decreti attuativi, quale fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprietà di soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al cinquanta per cento del canone contrattualmente stabilito»;

- il Consiglio dei Ministri con il nuovo decreto legge di agosto, ribattezzato Decreto Rilancio 2, ha introdotto ulteriori misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, senza prevedere, però, alcun intervento per l’eliminazione, riduzione o rinvio del pagamento del canone demaniale, sebbene la situazione in cui versano i titolari di concessioni demaniali marittime e simili è assolutamente identica a quella in cui versa qualsiasi altro debitore ai sensi delle citate disposizioni normative (art.91 del d.l. n.18 del 17 marzo 2020 e del d.l. n.34 del 19 maggio 2020);

considerato - Che l’epidemia in corso costituisce un “evento di eccezionale gravità” ai sensi dell’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296;

- che è necessario supportare le attività turistiche presenti nel territorio calabrese fortemente provate dall’emergenza sanitaria e che un aiuto concreto potrebbe essere rappresentato dalla riduzione - per gli anni 2020 e 2021 – del pagamento del canone demaniale marittimo nella misura del 50% ai sensi e per gli effetti delle norme ivi citate;

- che, di certo, l’abolizione del 50% del canone per due anni - con eventuale riconoscimento di un credito da porre in compensazione per coloro i quali, alla scadenza al 15 settembre dell’annualità in corso, avessero provveduto al pagamento - consentirebbe ai proprietari e agli operatori delle strutture balneari di affrontare con minori criticità le problematiche economiche derivanti dall’emergenza da Covid-19;

tutto ciò premesso impegna il Presidente della Giunta e

impegna la Giunta regionale

- in considerazione del fatto che il settore turistico rappresenta il volano di sviluppo dell’economia regionale e che l’emergenza sanitaria ha generato un evento di eccezionale gravità, a richiedere ai Ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture e dell’Economia e delle Finanze la riduzione del canone demaniale marittimo per le annualità 2020 – 2021 nella misura del 50%, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, secondo cui il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità marittime di zona”;

- a garantire, dunque, sostegno economico alle attività turistiche – ricreative e balneari calabresi in modo da consentire alle stesse di poter intraprendere, al termine del periodo di emergenza, un percorso di ricrescita economica e sociale;

investe, altresì, il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale - a voler, altresì, valutare – nel rispetto di quanto previsto dalle misure legislative introdotte in materia ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 - la possibilità di richiedere l’esenzione totale del canone demaniale marittimo per le annualità 2020/2021, per poter fronteggiare al meglio le problematiche economiche emerse sul proprio territorio.

(37; 14/09/2020) De Caprio

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- che l’art. 61 del D.L. 104/2020 (c.d. “Decreto Agosto”) prevede che tutti i procedimenti di accorpamento delle Camere di commercio, disciplinati dal D. Lgs. di attuazione n. 219/2016, pendenti alla data di entrata in vigore del decreto-legge, si concludono con l’insediamento degli organi della nuova Camera di commercio, entro 60 giorni dall’entrata in vigore dello stesso decreto. Scaduto tale termine, gli organi delle Camere di commercio che non hanno completato l’accorpamento, ad esclusione del collegio dei revisori dei conti, decadono e viene nominato un commissario straordinario;

- che, in un periodo straordinario, qual è quello attuale, a causa dell’emergenza COVD-19, non ha ragion d’essere una tale improvvisa accelerazione di un processo che, peraltro, è stato più volte sottoposto all’attenzione dell’Autorità giudiziaria ed è, tuttora, oggetto di giudizi pendenti dinanzi a diversi TT.AA.RR., che hanno anche emesso provvedimenti di sospensiva;

- che, in questa fase, molto delicata per il sistema socio-economico locale, in cui le imprese sono in estrema difficoltà, l’applicazione di tale disposizione imporrebbe di portare a termine i procedimenti entro un termine ed attraverso un iter che, di fatto, gli enti camerali sono oggettivamente impossibilitati a rispettare, considerata l’assoluta insufficienza del personale in servizio che, a causa dei tagli al turn-over, è fortemente ridotto e non sarebbe in grado di dare seguito ad un provvedimento così complesso;

- che, l’inserimento di detta misura in un provvedimento che, stando al titolo, dovrebbe andare a sostegno ed a favore del rilancio dell’economia, è avvenuta ex abrupto, in una fase nevralgica e di diffusa ed acuta difficoltà, in periodo emergenziale, senza tener alcun conto del momento storico, in cui l’attenzione delle Camere di Commercio è totalmente rivolta all’assistenza alle imprese, attraverso concrete misure di sostegno e la messa a disposizione di aiuti reali, oltre alla programmazione di eventuali nuove misure e risorse nell’imminente periodo autunnale, al fine di contrastare gli ulteriori effetti del prorogato stato emergenziale e le conseguenze derivanti da ipotizzabili provvedimenti di lockdown o da ulteriori cali produttivi e delle vendite;

- che appare quasi inevitabile il commissariamento di Camere di Commercio virtuose, che si troverebbero totalmente depotenziate e vedrebbero impegnate, per lunghi mesi, tutte le proprie risorse umane ed economiche in procedure burocratiche ed in pratiche amministrative, invece di poter dar corso e seguito ai reali sostegni e supporti messi in atto o pianificati, a tutela dei settori economici e delle aziende del territorio;

- che, pertanto, sussiste il rischio concreto che, non completandosi la fusione nel termine previsto, molti organi camerali verrebbero commissariati da funzionari ministeriali, privando gli enti di ogni tipo di rappresentanza locale;

- che una riforma che riguarda strutture essenziali per l’intera nazione, anche modificandone le relative competenze funzionali, se pur prevista da una legge dello Stato, non può avvenire per decreto, ma necessita di tempistica e modalità diverse, Considerato: - che la suddetta normativa, che comunque non si applica alle città metropolitane, prevede, tra l’altro, anche l’accorpamento delle Camere di Commercio di Catanzaro Crotone e Vibo Valentia;

- che Catanzaro è l’unico capoluogo di regione italiano, non classificato “città metropolitana” e, di conseguenza, la Camera di Commercio catanzarese è direttamente interessata dagli effetti del provvedimento, a differenza di quelle di tutti gli altri capoluoghi di regione, che sono esclusi (in quanto “città metropolitane”),

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria ad adottare, con urgenza, ogni possibile iniziativa, anche nei confronti del Governo, idonea ad assicurare, in sede di conversione, lo stralcio dell’articolo 61 dal D.L. n. 104/20 o, comunque a modificare l’inciso “provincia autonoma e città metropolitana”, contenuto nell’art. 10, co. 1, lett. B della L. 124/15 (ripreso dall’art. 3, co. 1, lett. C del D. Lgs 219/2016 s.m.i.), in “provincia autonoma, città metropolitana e capoluogo di regione”.

(38; 14/09/2020) Esposito

 

Il Consiglio regionale, premesso che:

- in Calabria l’inizio dell’anno scolastico è previsto per la data del 24 settembre 2020, dopo le elezioni amministrative e il referendum indetti nelle giornate del 20 e del 21 settembre, diversamente da altre regioni italiane, dove l’apertura è stata fissata al 14 settembre;

- la scelta dell’inizio dell’anno scolastico è stata volutamente fatta dal presidente Santelli che, con grande lungimiranza e ricevendo gli apprezzamenti del Governo, ha posticipato il rientro a scuola in Calabria dopo la tornata elettorale amministrativa e il referendum, perché cosciente di tutte le problematiche che sarebbero potute emergere;

- in un momento storico cosi particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso, se da un lato ben si comprende l’esigenza delle famiglie e degli alunni di poter riprendere, quanto prima, una vita pressoché normale, la tutela della salute pubblica unitamente ad un efficiente funzionamento dei servizi scolastici impongono un’attenta e ponderata riflessione circa l’opportunità di questo imminente inizio;

- indipendentemente, tra l’altro, da tutta una serie di difficoltà operative e organizzative che riguardano la maggior parte degli enti locali, come ad esempio il potenziamento dei trasporti pubblici e la disponibilità di locali più grandi, destano ad oggi molta confusione le direttive ministeriali, che, di certo, hanno alimentato un caos già esistente;

- ad oggi, tra l’altro, seppur il governo centrale abbia dato rassicurazioni circa la disponibilità dei banchi monoposto, gli stessi non sono stati ancora consegnati, mentre le mascherine non sono state distribuite in quantità sufficienti. Diverse infatti sono le segnalazioni provenienti da istituti scolastici sparsi sul territorio regionale e dai dirigenti per la scarsità di risorse adeguate per organizzare e gestire al meglio il rientro a scuola in sicurezza;

considerato - che non si possono vanificare gli enormi sforzi profusi dai presidi, dai loro collaboratori, dagli Enti locali e dalle famiglie, affinché la ripartenza dell’anno scolastico avvenga con maggiore sicurezza - in attesa che vengano consegnati i banchi monoposto e quantitativi maggiori di mascherine, ed in considerazione, tra l’altro, del tempo necessario che occorre per una perfetta sanificazione degli istituti, sedi dei seggi elettorali di ben 75 comuni calabresi - il regolare inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020 consentirebbe una maggiore organizzazione;

- che sarà, altresì, necessario, un maggiore sforzo organizzativo da parte degli istituti scolastici e degli enti locali per l’allestimento delle classi in base alle normative vigenti anti-covid;

tutto ciò premesso impegna il Presidente della Giunta e

impegna la Giunta regionale

- a valutare la possibilità di slittare l’inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020, per garantire un rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e serenità alle famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.

(39; 15/09/2020) De Caprio

Risposta scritta ad interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Irto, Callipo. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-la Biblioteca Calabrese di Soriano Calabro (VV) è una storica istituzione di alto valore culturale che, come viene riconosciuto anche fuori dalla Regione, è un'eccellenza di tutta la Calabria, meta di studiosi e studenti di ogni parte d'Italia, luogo di elaborazione e di iniziative culturali con rilevanza nazionale;

-tale istituzione pubblica con continuità fin dal lontano 1998 la rivista semestrale "Rogerius", che viene distribuita a tutte le biblioteche nazionali e a parecchi altri utenti anche all'estero e annovera sia un comitato scientifico, sia un comitato di redazione con studiosi ed esperti di chiara fama (tra i quali Aymard, Teti, Ordine solo per citarne alcuni), costituendo altresì un'opportunità di pubblicazione di contributi scientifici per giovani studiosi di tutta Italia;

-la Biblioteca Calabrese si caratterizza anche per l'erogazione di servizi innovativi sul web, sui social network, all'interno del Sistema Bibliotecario Nazionale (SBN) e di quello Regionale (SBR), ed è diventata punto di riferimento culturale per tutto il territorio regionale, considerata la peculiarità che la distingue per essere una biblioteca monotematica: l'unica sul territorio regionale a possedere più di quarantamila volumi di argomento e/o di autori calabresi;

-il patrimonio della Biblioteca Calabrese è costituito da periodici e libri rari, e anche da un consistente numero di stampe antiche, sempre di argomento calabrese, regolarmente acquistati sul mercato antiquario e anch'essi disponibili sul catalogo on line;

da un archivio di microfilm e di foto d'epoca, quest'ultimo in corso di ampliamento grazie alle donazioni di privati;

-la Regione Calabria per l'anno in corso ha negato il finanziamento del progetto "Calabria e Calabresi nella letteratura contemporanea" nonostante lo stesso fosse stato erogato per ben due annualità consecutive, a seguito della partecipazione ai relativi bandi;

-sempre l'Ente Regione non ha distaccato le due unità di personale già in servizio da più di un ventennio presso la Biblioteca Calabrese, nonostante le richieste formulate ai sensi della legge regionale 41/2019, con la conseguenza che l'Istituto da circa un anno è priva del personale che aveva acquisito una grande professionalità nella gestione dei servizi bibliotecari;

-recentemente dagli organi d'informazione si è appreso di polemiche politiche che rischiano di interferire sull'autonomia della Biblioteca Calabrese di Soriano;

tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali interrogano il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore al ramo

per sapere:

-per quali ragioni sia stato negato il finanziamento del progetto "Calabria e Calabresi nella letteratura contemporanea", di cui era già stato precedentemente riconosciuto l'elevato valore culturale dalla Regione, con ricadute positive sul mondo culturale e sul tessuto produttivo locale;

-quali siano le ragioni nel ritardo del distacco funzionale delle due unità della Regione Calabria presso la Biblioteca Calabrese ed entro quale termine si intenda dare seguito alla richiesta, tenuto conto che l'istituto risulta attualmente priva delle professionalità che hanno contribuito allo sviluppo di servizi tradizionali e innovativi apprezzati in tutta Italia;

-quali provvedimenti intenda assumere per tutelare l'autonomia della governance dell'istituto da ingerenze politiche che minano la libertà e l'efficacia dell'azione culturale intrapresa ormai da tanti anni dalla Biblioteca Calabrese di Soriano.

(36; 17/06/2020)

Risposta:

(Allegato)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

che nella Provincia di Cosenza insistono n. 4 Consorzi di Bonifica, nella fattispecie Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Meridionali del cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Settentrionali del cosentino e Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno cosentino;

che i suddetti consorzi di bonifica, i cui ambiti sono definiti in riferimento ai bacini idrografici, garantiscono un'efficace funzione di presidio territoriale, con competenza nella manutenzione delle opere pubbliche di bonifica, riguardanti ad esempio la sicurezza idraulica, la gestione delle acque destinate all'irrigazione, la partecipazione ad opere urbanistiche ma anche la tutela del patrimonio ambientale ed agricolo;

che la situazione economica e finanziaria dei suddetti Consorzi è gravata da ingenti spese, la maggior parte delle quali relative all'importante mole di contenzioso;

che per garantire un'ancora più efficace azione nei vari territori, sono dislocate sedi distaccate i cui immobili sono detenuti a titolo gratuito da parte degli enti consortili, tipico esempio ne è la sede distaccata di Paola, del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno cosentino, la quale è stata concessa in comodato d'uso dall'ex Comunità Montana attualmente Calabria Verde;

che a seguito della soppressione delle Comunità montane molte delle loro funzioni sono state conferite all'Azienda Calabria Verde;

che molti dei suddetti contratti di comodato non sono stati stipulati con l'Azienda Calabria Verde, con conseguenti problematiche legate alle utenze;

tutto ciò premesso, S'INTERROGA

per sapere:

quale sia lo stato delle spese dei Consorzi di Bonifica della provincia di Cosenza ed in particolare quelle riguardanti il contenzioso;

quali siano le ragioni per le quali non si è provveduto a regolarizzare la situazione contrattuale dell'immobile adibito a sede del consorzio Bacini del Tirreno cosentino. se nella designazione delle deputazioni amministrative dei Consorzi è adeguatamente rispettato il disposto dell'art. 8 della Legge regionale 4 agosto 1995, n. 39 "Disciplina della proroga degli organi amministrativi e delle nomine di competenza regionale”.

(42; 29/06/2020)

Risposta:

(Allegato)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- è stata adottata la Legge n. 60/2019 di conversione del d.l. n. 35/2019 recante "Misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria e altre misure urgenti in materia sanitaria";

- in virtù dell'art. 3 della L. 60/2019 sono stati nominati i Commissari Straordinari delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale;

- ai sensi dell'art. 3 comma 9 L. 60/2019 "I Commissari straordinari restano in carica fino al termine di cui all'art. 15 comma 1 (18 mesi), e comunque fino alla nomina, se anteriore, dei direttori generali individuati, ai sensi dell'articolo 2 del decreto legislativo n. 171 del 2016, in esito a procedure selettive, che sono avviate dalla Regione decorsi dodici mesi dall'entrata in vigore del presente decreto";

- l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 dispone che "Nelle more della revisione dei criteri di selezione dei direttori generali degli enti del Servizio sanitario nazionale, fermo restando, per le regioni non sottoposte alla disciplina dei piani di rientro, quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo 4 agosto 2016, n. 171, nelle regioni commissariate ai sensi del decreto legge 1 ottobre 2007 n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007 n. 222, e dalla legge 23 dicembre 2009 n. 191, per diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire. Entro i medesimi limiti temporali, per le regioni sottoposte alla disciplina dei piani di rientro, il presidente della regione effettua la scelta, nell'ambito della predetta graduatoria di merito, anche prescindendo, previa adeguata motivazione, dal relativo ordine";

- pertanto, la detta normativa ha disposto per la Regione Calabria la nomina di commissari straordinari per le aziende del servizio sanitario regionale per la durata di 18 mesi e che la Regione dovrà provvedere, alla individuazione dei nuovi direttori generali a seguito di selezione da avviare dopo dodici mesi dall'entrata in vigore del decreto, ai sensi dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/19, attraverso "la rosa dei candidati proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell'incarico da attribuire" ;

- tuttavia, la Giunta Regionale ha emesso la deliberazione N. 206 del 23/7/2020 avente ad oggetto: "Indizione avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi di direttore generale presso le aziende del S.S.R. ai sensi dell'art. 2 d.lgs n. 171/2016 e ss.mm.ii." con cui è stato indetto "avviso pubblico di selezione, ex art. 2 comma l del d.lgs. 171/2016 e s.m.i., di cui all'allegato A alla presente deliberazione aperto ai candidati che abbiano ottenuto l'inserimento negli elenchi nazionali, finalizzato alla formazione delle rose dei candidati idonei alla nomina a Direttore Generale delle seguenti aziende...";

- pertanto, in violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, la Giunta Regionale ha indetto l'avviso "finalizzato alla formazione delle rose dei candidati";

- invece, l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 ha previsto e prevede che "la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito";

- pertanto, il detto avviso si pone in manifesta violazione dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ciò in quanto non ha previsto la necessaria graduatoria di merito da cui attingere;

- la ratio dell'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019, che ha previsto la formazione di una graduatoria di merito, è quella di ridurre la discrezionalità della politica nella individuazione del direttore generali con la previsione di una "graduatoria di merito";

- invece, con la deliberazione de qua la Giunta Regionale ha violato l'art. 11 comma 5 bis L. 60/2019 e ha attribuito al Presidente della Giunta Regionale una indebita e completa discrezionalità nella indicazione del direttore generale delle aziende del SSR essendo stato eliminato, contra legem, il riferimento ineludibile e necessario alla "graduatoria di merito";

- tutto ciò non è tollerabile e nella materia delicatissima della sanità e del diritto alla salute occorre oltre che attenersi alle norme di legge, in questo caso manifestamente violate, dare prevalenza al merito e alla competenza dei soggetti che saranno chiamati a guidare le aziende del SSR. Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE al Presidente della Giunta Regionale:

per sapere:

- se non ritiene, alla luce di quanto esposto, di dovere ritirare e/o revocare e/o annullare e/o modificare la deliberazione di GR N. 206 del 23/7/2020 al fine di adeguare e uniformare il relativo Avviso, inerente il conferimento dell'incarico di direttore generale delle aziende del SSR, all'art. 11 comma 5 bis della L. 60/2019, prevedendo la formazione di una graduatoria di merito dei candidati dalla quale attingere per l'attribuzione dei detti incarichi dando prevalenza al merito e alla competenza e riducendo la discrezionalità.

(57; 29/07/2020)

Risposta:

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 52/11^ d’Ufficio recante: “Presa d'atto delle dimissioni del Consigliere regionale Callipo e relativa surroga” (deliberazione consiliare n. 53)

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la legge regionale 7 febbraio 2005, n. 1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale) e s.m.i.;

CONSIDERATO CHE in data 29 giugno 2020 il Consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale con decorrenza immediata, acquisite al protocollo generale in pari data con n. 15255;

CONSTATATO CHE delle suddette dimissioni è stata data comunicazione nel corso della 6/11^ seduta del Consiglio regionale del 29 giugno 2020;

CONSIDERATO CHE nella 7/11^ seduta del 14 luglio 2020 il Consiglio regionale ha respinto le dimissioni dalla carica del Consigliere Filippo Callipo;

CONSIDERATO CHE in data 27 luglio 2020 il Consigliere Callipo ha formalmente reiterato le dimissioni da Consigliere regionale, acquisite al protocollo generale in pari data con n. 17049;

VISTO l’articolo 26 del Regolamento interno del Consiglio regionale, e in particolare:

-il comma 4, a mente del quale “Nel caso il Consiglio respinga le dimissioni ed il Consigliere le reiteri, si provvede alla presa d’atto, senza voto, nella prima seduta successiva”;

-il comma 5, che statuisce che “Il Consiglio, entro e non oltre dieci giorni dalla presa d’atto, procede alla surroga del Consigliere dimissionario”;

CONSTATATA, pertanto, la necessità di provvedere alla presa d’atto delle dimissioni reiterate dal Consigliere Callipo e di procedere, di conseguenza, alla relativa surroga;

VISTO il verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro e accertato che il signor Filippo Callipo, in attuazione del combinato disposto dell'art. 15, 13° comma, n. 3 della legge n. 108/1968 e s.m.i., dell’art. 5, comma 1 della legge costituzionale 22 novembre 1999 n. 1, dell’art. 1, commi 2 e 7 della I.r. 7 febbraio 2005 n. 1 e s.m.i., per come reintrodotto con sentenza della Corte Costituzionale n. 243/2016, era stato eletto consigliere regionale in quanto candidato Presidente della coalizione che aveva ricevuto nella Regione un totale di voti validi immediatamente inferiore al candidato proclamato eletto Presidente della Regione e che, a tale scopo, era stato riservato il seggio assegnato alla lista avente come contrassegno “Democratici Progressisti” nella circoscrizione elettorale Sud, in quanto ultimo dei seggi spettanti alle liste circoscrizionali della coalizione collegate al candidato Presidente Callipo;

CONSTATATO CHE il seggio attribuito al consigliere dimissionario Callipo, secondo quanto riportato nel paragrafo 8-quater del precitato verbale dell’Ufficio elettorale centrale regionale istituito presso la Corte d'Appello di Catanzaro, è stato sottratto al Gruppo di liste circoscrizionali aventi il contrassegno “Democratici Progressisti”, ed in particolare alla lista n. 4 della circoscrizione elettorale “Sud”;

VISTO il verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale istituito presso il Tribunale di Reggio Calabria ed accertato che nella lista n. 4 avente il contrassegno “Democratici Progressisti” l’ordine dei candidati, in base ai voti riportati, è il seguente:

1. BILLARI Antonio A;

2. GALIMI Michele; etc. TENUTO CONTO CHE, come riportato nel paragrafo 15 del verbale dell’Ufficio centrale della circoscrizione elettorale “Calabria Sud” presso il Tribunale di Reggio Calabria il primo candidato della lista n. 4 avente il contrassegno “Democratici Progressisti” è il Sig. Antonio A. Billari, con cifra individuale pari a 6395;

UDITO il relatore, Consigliere Mancuso, che ha illustrato il provvedimento;

DELIBERA

-di prendere atto delle dimissioni reiterate del Consigliere regionale Filippo Callipo e di procedere alla relativa surroga, ai sensi dell’articolo 26, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale;

-di attribuire, ai sensi dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108 (Norme per la elezione dei Consigli regionali delle Regioni a statuto normale), il seggio rimasto vacante al Sig. Antonio A. Billari, candidato nella lista circoscrizionale n. 4 avente come contrassegno “Democratici Progressisti”, nella circoscrizione Sud.

(Allegato)

Proposta di legge n. 22/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Procedure per la denuncia il deposito e l'autorizzazione di interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica - abrogazione della legge regionale 31 dicembre 2015 numero 37” (deliberazione consiliare n. 54)

Art. 1

(Finalità)

1. La presente legge persegue l’obiettivo della tutela della pubblica incolumità attraverso il riordino delle funzioni in materia sismica e la disciplina del procedimento per la vigilanza sulle costruzioni, anche attraverso la procedura di trasmissione dei progetti con l’utilizzo della piattaforma informatica denominata con l’acronimo SISMI.CA, messa a disposizione della Regione Calabria, di seguito denominata “piattaforma”.

Art. 2

(Principi generali)

1. La presente legge detta disposizioni in materia sismica, anche con riferimento alla redazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, sia generali che attuativi, alla trasmissione informatica dei progetti, alle modalità di esercizio della vigilanza su opere e costruzioni, nonché all’accertamento delle violazioni e all’applicazione delle relative sanzioni, nel rispetto dei principi generali contenuti nella parte II, capo II e capo IV, del decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), nella legge 2 febbraio 1974, n. 64 (Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche), nella legge 5 novembre 1971, n. 1086 (Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica) e nelle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001.

2. Ai sensi dell’articolo 94-bis, comma 1, del d.p.r. 380/2001, ai fini dell’applicazione delle disposizioni di cui ai capi I, II e IV della parte II e nel rispetto di quanto previsto agli articoli 52 e 83 del medesimo decreto, gli interventi edilizi si considerano suddivisi nelle seguenti categorie:

a) interventi "rilevanti" nei riguardi della pubblica incolumità;

b) interventi di “minore rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità;

c) interventi “privi di rilevanza” nei riguardi della pubblica incolumità.

3. La Giunta regionale, previo parere vincolante della competente commissione consiliare da rendere entro trenta giorni, approva il regolamento di attuazione della presente legge che reca anche le elencazioni di adeguamento alle linee guida di cui all'articolo 94-bis, comma 2, del d.p.r. 380/2001, predisposte dal dipartimento regionale competente in materia di interventi strutturali in zone sismiche.

Art. 3

(Tipologia di interventi e procedure applicative)

1. Gli interventi “rilevanti nei riguardi della pubblica incolumità" di cui all’articolo 94-bis, comma 1, lettera a), del d.p.r. 380/2001, come dettagliati nelle elencazioni di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, per come previsto dall’articolo 94 del d.p.r. 380/2001, alla preventiva autorizzazione del progetto, con le modalità definite dal regolamento di attuazione della presente legge. II progetto è inviato allo Sportello unico per l’edilizia (SUE) che Io trasmette al Settore tecnico regionale. Sono soggette alla predetta procedura anche le varianti che non sono collocabili tra quelle definite “non sostanziali”.

2. Gli interventi di “minore rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità” di cui all’articolo 94-bis, comma 1, lettera b), del d.p.r. 380/2001, come dettagliati nelle elencazioni di cui all’articolo 2, comma 3, sono soggetti, ai sensi dell’articolo 93 del d.p.r. 380/2001 e in deroga all’articolo 94, comma 1, al preventivo deposito del progetto secondo le modalità definite dal regolamento di attuazione della presente legge. Il progetto è inviato al SUE che Io trasmette al Settore tecnico regionale. Sono soggette alla predetta procedura anche le varianti che non sono collocabili tra quelle definite “non sostanziali”. Restano ferme le procedure di cui agli articoli 65 e 67, comma 1, del d.p.r. 380/2001.

3. I progetti di cui al comma 2 sono soggetti a successivo controllo su un campione minimo pari al 5 per cento, estratto con criteri automatici e predefiniti dal regolamento di attuazione della presente legge. Le successive verifiche di merito sono effettuate dal competente Settore tecnico regionale con le stesse modalità previste per il rilascio delle autorizzazioni.

4. Gli interventi “privi di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità" di cui alla lettera c) del comma 1 dell'articolo 94-bis del d.p.r. 380/2001, come dettagliati nelle elencazioni di cui all'articolo 2, comma 3, sono soggetti, ai sensi dell'articolo 93 e in deroga al comma 1 dell'articolo 94 del d.p.r. 380/2001, al preavviso scritto al SUE con contestuale deposito del progetto, secondo le modalità definite dal regolamento di attuazione della presente legge. Restano ferme le procedure di cui agli articoli 65 e 67, comma 1, del d.p.r. 380/2001.

5. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 94-bis, comma 6, e dall’articolo 65, comma 5, sono esonerate dal preavviso scritto di cui all’articolo 93, comma 1, del d.p.r. 380/2001 le varianti che sono definite “non sostanziali”, come dettagliate nell’elencazione di cui all’articolo 2, comma 3. Le stesse sono riportate analiticamente dal direttore dei lavori nella relazione di fine lavori e confermate dal collaudatore delle opere nella relazione di collaudo.

6. I principi per la redazione del progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni sono definiti dalla l. 64/74, dalla I. 1086/71, dal d.p.r. 380/2001, parte II "Normativa tecnica per l’edilizia", capo II e capo IV, dalle relative norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001, e, nel caso di opere pubbliche, dalla normativa europea e statale in materia di contratti pubblici.

7. Le indicazioni applicative, da utilizzare per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, possono essere desunte da normative di comprovata validità e da altri documenti tecnici elencati nelle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001.

Art. 4

(Denuncia dei lavori e trasmissione del progetto)

1. Nelle zone sismiche di cui all’articolo 83 del d.p.r. 380/2001, chiunque intenda procedere a costruzioni, riparazioni e sopraelevazioni, è tenuto, ai sensi degli articoli 65 e 93 del d.p.r. 380/2001, a darne preavviso scritto al SUE che provvede a trasmetterne copia al competente Settore tecnico regionale. La denuncia dei lavori e la trasmissione del progetto avvengono con le modalità indicate dal regolamento di attuazione della presente legge.

2. Relativamente agli interventi di cui all’articolo 3, comma 6, le amministrazioni locali, ai sensi dell’articolo 17 della l. 64/74 e dell’articolo 4 della l. 1086/71, ne danno preavviso scritto al Settore tecnico regionale per il tramite della piattaforma di cui all’articolo 1.

3. Fatto salvo quanto disposto dall’articolo 94-bis, comma 6, e dall’articolo 65, comma 5, ogni modifica strutturale, planimetrica e architettonica che non rientra tra le cosiddette “varianti non sostanziali”, è oggetto di variante progettuale da denunciarsi, con espresso riferimento al progetto principale, secondo le procedure di cui all’articolo 3 e con le modalità e le tipologie contenute nel regolamento di attuazione della presente legge.

4. Il Settore tecnico regionale, attraverso il SUE acquisisce al protocollo, in modo automatico e per il tramite della piattaforma informatica di cui all'articolo 1, la denuncia e gli atti progettuali. Effettuate le verifiche, secondo le modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente legge, rende disponibile, nella predetta piattaforma informatica, l'autorizzazione nel caso di “interventi rilevanti”. Nel caso di “interventi di minore rilevanza”, effettuate le verifiche in automatico sulla completezza della documentazione, l’attestazione di deposito è costituita dalla ricevuta telematica della piattaforma informatica di cui all’articolo 1, salvo per quegli interventi sorteggiati per il controllo a campione, per i quali la suddetta attestazione sarà resa disponibile una volta effettuate le verifiche secondo le modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente legge, fermo restando l'obbligo dell'ottenimento del titolo abilitativo per la realizzazione dell'intervento previsto dalle vigenti norme urbanistiche.

5. Fino all’attivazione del SUE, il progettista strutturale trasmette all’amministrazione comunale copia digitale dell’istanza, del progetto e dell’autorizzazione o dell’attestato di deposito. La copia può essere consegnata su supporto digitale, ovvero inviata tramite posta elettronica certificata ai comuni che provvedono all’archiviazione nelle forme di legge.

6. Il direttore dei lavori, prima di dare inizio alla esecuzione degli stessi, ne dà comunicazione telematica al SUE, che riporta anche la data e il numero del permesso di costruire o gli estremi del titolo abilitativo rilasciato dal comune in cui ricade l’opera da realizzare.

7. Copia del provvedimento autorizzativo o dell’attestazione di avvenuto deposito è custodita in cantiere per le verifiche di legge, ai sensi di quanto stabilito dall’articolo 66 del d.p.r. 380/2001.

8. Ove l’esecuzione dell’opera non sia avviata, l’autorizzazione o il deposito divengono inefficaci a seguito dell’entrata in vigore di norme di legge o decreti ministeriali di carattere tecnico contrastanti, salvo quanto espressamente previsto per il regime transitorio dalle norme stesse.

Art. 5

(Progetto e allegati)

1. II progetto ha carattere esecutivo ed è redatto secondo i contenuti dell’articolo 17 della I. 64/1974 e dell’articolo 93 del d.p.r. 380/2001, della normativa europea e statale in materia di contratti pubblici, se applicabile, delle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001 e, comunque, secondo quanto previsto nel regolamento di attuazione della presente legge.

2. L’istanza e la denuncia contengono, tra l’altro, la dichiarazione resa da tutti i tecnici che sono intervenuti nella progettazione, ognuno per le parti di propria competenza, con la quale asseverano ai sensi del d.p.r. 445/2000:

a) che il progetto è rilevante, ovvero di minore rilevanza, ovvero privo di rilevanza nei riguardi della pubblica incolumità ai sensi dell’articolo 2 della presente legge;

b) la redazione del progetto in conformità alla l. 64/1974, ovvero alla parte II, capo IV, sezione I, del d.p.r. 380/2001, alla normativa europea e statale in materia di contratti pubblici, se applicabile, e alle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001;

c) la coerenza tra il progetto esecutivo riguardante le strutture e quello architettonico;

d) il rispetto delle eventuali prescrizioni sismiche contenute negli strumenti di pianificazione urbanistica;

e) che il progetto presentato è corrispondente a quello trasmesso ai competenti organi comunali per l'ottenimento del titolo abilitativo all'intervento, previsto dalle vigenti norme urbanistiche.

Art. 6

(Verifiche)

1. Il Settore tecnico regionale effettua verifiche, sulle opere denunciate, su quelle in corso d'opera e sulle opere ultimate, per accertarne la conformità al progetto autorizzato e alle norme tecniche, con specifico riferimento alla l.64/1974, alla parte II, capo IV, sezione I del d.p.r. 380/2001 e dei relativi decreti ministeriali applicativi.

2. Le verifiche, tenendo conto della tipologia delle opere di cui all’articolo 3, sono eseguite con le modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente legge.

3. Nella valutazione del progetto, al fine del rilascio dell’atto autorizzativo, o di diniego, ai sensi della normativa simica, il competente Settore tecnico regionale effettua, con le modalità definite nel regolamento di attuazione della presente legge, le seguenti verifiche:

a) verifica in ordine alla completezza e regolarità formale del progetto esecutivo, relativamente alla:

1) completezza e regolarità della documentazione amministrativa, dell’istanza e delle dichiarazioni;

2) corretta valutazione e versamento del contributo di istruttoria;

3) presenza e completezza delle relazioni e degli elaborati del progetto;

4) regolarità della sottoscrizione degli elaborati tecnici da parte dei professionisti coinvolti nel procedimento e dell’esecutore, se individuato;

b) verifica sostanziale in ordine alla conformità del progetto alle vigenti norme tecniche per le costruzioni, relativamente alla:

1) coerenza del progetto architettonico con il progetto strutturale;

2) coerenza tra la tipologia di intervento dichiarata nell’istanza e gli elaborati progettuali;

3) coerenza, per le costruzioni esistenti, del livello di conoscenza considerato nel calcolo con il rilievo geometrico-strutturale e le indagini sui materiali;

4) completezza e adeguatezza del progetto a rappresentare gli interventi strutturali;

5) congruità con la normativa vigente per come specificato nel regolamento di attuazione della presente legge;

6) relazione di calcolo redatta secondo le modalità definite dalle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001 e in particolare al punto 10.2 NTC18;

7) adeguatezza delle prove sui materiali e sulle strutture, e delle indagini sui terreni.

4. II progettista è responsabile dell’intera progettazione strutturale.

5. Le verifiche di cui al comma 3 non riguardano:

a) la progettazione di impianti e macchinari regolata da specifiche normative di settore;

b) l’appropriatezza delle scelte progettuali del progettista.

6. L’atto autorizzativo o di diniego è rilasciato dal competente Settore tecnico regionale all’esito delle verifiche di cui al comma 3.

Art. 7

(Adempimenti legge 1086/1971 e d.p.r. 380/2001 -parte II -capo II)

1. Gli adempimenti previsti dalla I. 1086/1971 e dagli articoli 65 e 67 del d.p.r. 380/2001 sono effettuati con le modalità previste dal regolamento di attuazione della presente legge.

Art. 8

(Certificato di idoneità statica)

1. Il certificato di idoneità statica relativo ad edifici, oggetto di condono edilizio ai sensi della normativa vigente, è depositato presso il Settore tecnico regionale con le modalità previste dal regolamento di attuazione della presente legge.

2. II certificato è redatto secondo le modalità e le indicazioni previste dalla normativa vigente al tempo dell’accertamento, come indicato all’articolo 2 comma A6 e B5 del decreto ministeriale 15 maggio 1985, dai connessi decreti ministeriali e circolari ministeriali ed è firmato da un tecnico secondo le competenze professionali in materia, in possesso dei requisiti di legge.

Art. 9

(Responsabilità)

1. I progettisti hanno la responsabilità diretta della conformità delle opere progettate alle norme contenute nella I. 64/1974 e nella parte II, capo IV, sezione I, del d.p.r. 380/2001, dei relativi decreti ministeriali e normative tecniche vigenti in materia di edilizia sismica.

2. Il costruttore, il direttore dei lavori e il collaudatore, ciascuno per le proprie competenze, hanno la responsabilità diretta delle conformità delle opere realizzate al progetto autorizzato o depositato.

3. Il direttore dei lavori, nel redigere la relazione a struttura ultimata, e il collaudatore statico, nel redigere la relazione di collaudo, attestano che le opere sono state seguite in conformità al progetto autorizzato o depositato, nel rispetto delle norme tecniche di esecuzione e applicando le corrette norme costruttive. II collaudatore, altresì, attesta specificatamente, per come stabilito dal regolamento di attuazione della presente legge, la rispondenza dell’opera eseguita alle norme

del capo IV del d.p.r 380/2001, al fine dell’utilizzazione degli edifici, ai sensi dall’articolo 62 dello stesso d.p.r.

4. Per le opere non soggette alla I. 1086/1971 o alla parte II, capo II, del d.p.r. 380/2001, ma comunque soggette a collaudo ai sensi delle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001, il direttore dei lavori, entro sessanta giorni dall’ultimazione degli stessi, invia al collaudatore la comunicazione dell’avvenuta ultimazione, nonché la certificazione di rispondenza delle opere eseguite alla normativa sismica e al progetto autorizzato. Tale certificazione di rispondenza costituisce documentazione allegata al collaudo statico redatto dal collaudatore, ai sensi di quanto disciplinato dalle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001 e dall’articolo 9, comma 1, della presente legge.

5. Per le opere che non sono soggette a collaudo statico ai sensi delle norme tecniche per le costruzioni previste dall’articolo 52 del d.p.r. 380/2001, il direttore dei lavori trasmette al SUE e, fino alla sua istituzione, al Settore tecnico regionale, entro sessanta giorni dall’ultimazione degli stessi, apposita certificazione, attestante la conformità dei lavori eseguiti al progetto autorizzato o depositato, ai sensi della normativa sismica.

Art. 10

(Accertamenti e vigilanza)

1. Sulla attività di vigilanza si applicano le disposizioni di cui alle leggi 64/1974 e 1086/1971, nonché dal d.p.r. 380/2001 e da ogni altra disposizione vigente in materia.

2. I funzionari, gli ufficiali e gli agenti indicati dall’articolo 29 della I. 64/1974 e dall'articolo 103 del d.p.r. 380/2001, accertano che la realizzazione di opere disciplinate dalla normativa sismica sia effettuata nel rispetto delle previsioni dell’articolo 3. Gli stessi agenti accertano, ai sensi del citato articolo 103 del d.p.r. 380/2001 se le opere procedono in conformità al progetto di cui al predetto articolo 3. Appena accertato un fatto che costituisce violazione delle norme sismiche, essi compilano processo verbale, trasmettendolo al Settore tecnico regionale.

3. Le funzioni per la repressione delle violazioni, non disciplinate dalla presente legge, continuano a essere esercitate con le procedure e le modalità previste dalla l. 1086/1971 e dalla I. 64/1974, ovvero nella parte II, capo II, sezione II e capo IV sezione III del d.p.r. 380/2001.

Art. 11

(Utilizzazione degli edifici)

1. Ai fini del rilascio del certificato di agibilità di cui all’articolo 24 del d.p.r. 380/2001, è richiesta l'esibizione del certificato di collaudo statico e dell’attestazione di rispondenza di cui all’articolo 9, comma 3.

Art. 12

(Sistema sanzionatorio)

1. Per gli interventi disciplinati dalla presente legge trova applicazione il regime sanzionatorio previsto dalla parte II, capo IV, sezione III, del d.p.r. 380/2001.

2. Per le opere in cemento armato e a struttura metallica trova, inoltre, applicazione il regime sanzionatorio previsto dalla parte II, capo II, sezione III, del d.p.r. 380/2001.

3. Le funzioni circa l'ottemperanza a quanto disposto dagli articoli 99 del d.p.r. 380/2001 e 24 della I. 64/1974 sono demandate alle amministrazioni comunali.

4. La Regione vigila, in particolare, sulla osservanza di quanto disposto dal comma 3.

Art. 13

(Parere sugli strumenti urbanistici)

1. I comuni, nella procedura di formazione o di adeguamento degli strumenti di pianificazione comunale o intercomunale, come definiti dall’articolo 19 della legge regionale 16 aprile 2002, n. 19 (Norme per la tutela, governo ed uso del territorio -Legge Urbanistica della Calabria), e delle eventuali varianti agli strumenti o agli strumenti urbanistici vigenti, chiedono al Settore tecnico regionale competente per territorio il parere ai sensi dell’articolo 13 della I.64/1974 e dell’articolo 89 del d.p.r. 380/2001, ai fini della verifica di compatibilità delle rispettive previsioni con le condizioni geomorfologiche del territorio.

2. II parere di cui al comma 1 è acquisito nel rispetto delle procedure previste dalla normativa nazionale e dalla l.r. 19/2002, ovvero prima dell’adozione se la procedura di formazione dello strumento urbanistico prevede la preliminare adozione.

3.  Piani strutturali comunali (PSC) e i Piani strutturali in forma associata (PSA) sono corredati dagli studi geologici di cui all’articolo 20, comma 4, della I.r. 19/2002 e dagli elaborati, nel rispetto di quanto previsto nella deliberazione del Consiglio regionale 10 novembre 2006, n. 106 (Legge regionale del 16 aprile 2002, n. 19, articolo 17, comma 5 -Linee Guida della Pianificazione Regionale), nel rispetto del Quadro territoriale regionale e della normativa di settore. Tali studi formano parte integrante degli stessi strumenti urbanistici.

4. Nella definizione dei Piani strutturali di cui al comma 3, il Settore tecnico regionale esprime parere nei termini e secondo le modalità fissate dalla l.r. 19/2002 e con le modalità indicate nel regolamento di attuazione della presente legge.

Art. 14

(Norma transitoria e di rinvio)

1. Le disposizioni della presente legge si applicano alle istanze e alle denunce acquisite al protocollo del SUE, qualora già istituito, o della regione per il tramite della piattaforma di cui all’articolo 1, successivamente all’entrata in vigore della presente legge.

2. Le disposizioni della presente legge si applicano, altresì, alle varianti riguardanti progetti già autorizzati o depositati con le normative previgenti.

3. Per quanto non disposto dalla presente legge, trova applicazione la normativa statale vigente in materia.

Art. 15

(Costituzione del SUE)

1. I comuni, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, costituiscono l’ufficio denominato Sportello unico per l’edilizia (SUE), per come previsto dall’articolo 5 del d.p.r. 380/2001.

2. Le comunicazioni sono trasmesse, ai sensi dell’articolo 5, comma 1-ter, del d.p.r. 380/2001, esclusivamente attraverso il SUE; gli altri uffici comunali e le amministrazioni pubbliche diverse dal comune, che sono interessati al procedimento, non possono trasmettere al richiedente atti autorizzatori, nulla osta, pareri o atti di consenso, anche a contenuto negativo.

3. L’amministrazione regionale mette a disposizione dei comuni una piattaforma informatica al fine di attivare la funzionalità del SUE.

4. Nelle more dell’entrata in esercizio della predetta piattaforma, le procedure di cui alla presente legge sono svolte direttamente presso il Settore tecnico regionale competente per territorio, attraverso la piattaforma SISMI.CA.

Art. 16

(Regolamento di attuazione)

1. Il regolamento di attuazione della presente legge è approvato dalla Giunta regionale.

Art. 17

(Clausola d’invarianza finanziaria)

1. Dall’attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 18

(Disposizioni finali)

1. Le disposizioni della presente legge si applicano a decorrere dalla data di entrata in vigore del regolamento di attuazione di cui all’articolo 16.

2. La legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica) è abrogata a decorrere dalla data di cui al comma 1.

(Allegato)

Mozione numero 33/11^ di iniziativa del consigliere Anastasi recante: “Studenti calabresi fuori sede”

Il Consiglio regionale della Calabria, premesso che:

- la quasi totalità degli studenti universitari calabresi iscritti ad Atenei fuori Regione, è stata costretta a fare ritorno in Calabria nel periodo di quarantena.

- le famiglie degli studenti fuori sede hanno dovuto continuare a fronteggiare i costi di alloggio in affitto, oltre altre spese, con notevoli difficoltà per i nuclei con reddito più basso, ancora più toccate dalla crisi economica.

- la Regione Calabria ha previsto un contributo una tantum sia per gli studenti fuori sede che – in misura minore - per quelli iscritti alle Università calabresi, per il quale si sta attendendo ancora la pubblicazione delle graduatorie.

- alcune Regioni meridionali – come la Puglia o la Sicilia – hanno previsto forme concrete di aiuto per gli studenti fuori sede che una volta rientrati, dovessero decidere di iscriversi ad Atenei nella Regione di residenza.

- l’abbandono della Calabria, sia per motivi di studio che per motivi di lavoro rappresenta una grossa perdita di risorse tanto culturali che economiche per la nostra Regione.

- tanto l’offerta formativa che la qualità dei servizi degli Atenei calabresi sono all’altezza delle migliori Università italiane.

- un provvedimento – quale potrebbe essere l’azzeramento o un contributo sulle tasse universitarie dell’Anno Accademico 2020/2021 - che vada nella direzione di far optare gli studenti fuori sede per un trasferimento negli Atenei calabresi, potrebbe rappresentare un grosso sostegno non solo per l’economia delle famiglie provate dalla crisi post Covid, ma anche un volano di crescita per tutte le attività commerciali coinvolte da un’eventuale

maggiore presenza di popolazione universitaria, con benefiche ricadute economiche sul territorio.

IMPEGNA

la Giunta regionale e il Presidente On. Jole Saltelli

a ricercare e adottare misure straordinarie per sostenere gli studenti calabresi fuori sede, promuovendo con incentivi adeguati quanti decideranno di trasferirsi da altre Regioni in Università calabresi nell’Anno Accademico 2020/2021, senza dimenticare misure in favore degli studenti già iscritti agli Atenei nella nostra Regione.

Mozione numero 37/11^ di iniziativa dei consiglieri regionali De Caprio, Pietropaolo, Pitaro Vito, Crinò, Mancuso, Graziano, Arruzzolo, Sculco, recante: “Esenzione pagamento canone demaniale marittimo - anni 2020/2021”

Il Consiglio regionale della Calabria, premesso che:

- lo scoppio dell’emergenza epidemiologica e l’evolversi della stessa ha prodotto un generale allarme su tutto il territorio nazionale e mondiale, determinando gravissime conseguenze non solo sul piano sanitario, ma su prospettive economiche di interi settori;

- le misure adottate dal Governo, volte a contenere la diffusione da Covid-19 anche nella fase post emergenza, hanno generato pesanti ripercussioni sul tessuto socio-economico del territorio regionale, soprattutto nel settore del turismo, che necessitava a livello nazionale di aiuti più concreti;

- in particolare le attività turistiche e ricettive, unitamente agli stabilimenti balneari, sono stati duramente colpiti dalla crisi sanitaria per i notevoli costi da sostenere a fronte di una consistente riduzione delle presenze turistiche;

RILEVATO CHE

- l’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, stabilisce, in via generale, che il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità marittime di zona”;

- il Consiglio dei ministri in data 31 gennaio 2020 prima e 29 luglio 2020 poi, ha dichiarato lo stato di emergenza sull’intero territorio nazionale relativo al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili e che il DPCM del 7 settembre 2020 ha prorogato lo stato d’emergenza al 15 ottobre 2020;

- l’epidemia da Covid-19 è stata valutata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come “pandemia” in considerazione degli alti livelli di diffusività e gravità raggiunti a livello globale;

- al fine di fronteggiare la situazione di crisi economica scaturente dall’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia, all’art.91 del D.L. n. 18, del 17 marzo 2020, è stata inserita una sorta di clausola “speciale” di esonero da responsabilità per il debitore momentaneamente incapace di far fronte alle proprie obbligazioni ed è stato, quindi, stabilito che «(…) Il

rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è sempre valutata ai fini dell’esclusione, ai sensi e per gli effetti degli artt. 1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche relativamente all’applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti (…)»;

- analoghe disposizioni sono state inserite nel D.L. del 19 maggio 2020, n. 34, che, all’art. 216, 3° comma, stabilisce quanto segue: «La sospensione delle attività sportive, disposte con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri attuativi dei citati decreti legge 23 luglio 2020, n. 6, e 25 marzo 2020, n. 19, è sempre valutata, ai sensi degli articoli 1256, 1464, 1467 e 1468 del codice civile, e a decorrere dalla data di entrata in vigore degli stessi decreti attuativi, quale fattore di sopravvenuto squilibrio dell’assetto di interessi pattuito con il contratto di locazione di palestre, piscine e impianti sportivi di proprietà di soggetti privati. In ragione di tale squilibrio il conduttore ha diritto, limitatamente alle cinque mensilità da marzo 2020 a luglio 2020, ad una corrispondente riduzione del canone locatizio che, salva la prova di un diverso ammontare a cura della parte interessata, si presume pari al cinquanta per cento del canone contrattualmente stabilito»;

- il Consiglio dei Ministri con il nuovo decreto legge di agosto, ribattezzato Decreto Rilancio 2, ha introdotto ulteriori misure urgenti per il sostegno e il rilancio dell’economia, senza prevedere, però, alcun intervento per l’eliminazione, riduzione o rinvio del pagamento del canone demaniale, sebbene la situazione in cui versano i titolari di concessioni demaniali marittime e simili è assolutamente identica a quella in cui versa qualsiasi altro debitore ai sensi delle citate disposizioni normative (art. 91 del d.l. n. 18 del 17 marzo 2020 e del d.l. n. 34 del 19 maggio 2020);

CONSIDERATO

- che l’epidemia in corso costituisce un “evento di eccezionale gravità” ai sensi dell’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296;

- che è necessario supportare le attività turistiche presenti nel territorio calabrese fortemente provate dall’emergenza sanitaria e che un aiuto concreto potrebbe essere rappresentato dalla riduzione - per gli anni 2020 e 2021 – del pagamento del canone demaniale marittimo nella misura del 50% ai sensi e per gli effetti delle norme ivi citate;

- che, di certo, l’abolizione del 50% del canone per due anni - con eventuale riconoscimento di un credito da porre in compensazione per coloro i quali, alla scadenza al 15 settembre dell’annualità in corso, avessero provveduto al pagamento - consentirebbe

ai proprietari e agli operatori delle strutture balneari di affrontare con minori criticità le problematiche economiche derivanti dall’emergenza da Covid-19;

tutto ciò premesso

IMPEGNA

il Presidente della Giunta e impegna la Giunta Regionale

- in considerazione del fatto che il settore turistico rappresenta il volano di sviluppo dell’economia regionale e che l’emergenza sanitaria ha generato un evento di eccezionale gravità, a richiedere ai Ministeri dei Trasporti e delle Infrastrutture e dell’Economia e delle Finanze la riduzione del canone demaniale marittimo per le annualità 2020 – 2021 nella misura del 50%, ai sensi e per gli effetti di quanto previsto dall’art. 03, comma 1, lettera c), n. 1), del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 400, inserito dalla legge di conversione n. 494/1993 e modificato dall’art. 1, comma 251, della legge 27 dicembre 2006 n. 296, secondo cui il canone annuo per le concessioni su aree e pertinenze demaniali con finalità turistico-ricreative è ridotto del 50% “in presenza di eventi dannosi di eccezionale gravità che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, previo accertamento da parte delle competenti autorità marittime di zona”;

- a garantire, dunque, sostegno economico alle attività turistiche – ricreative e balneari calabresi in modo da consentire alle stesse di poter intraprendere, al termine del periodo di emergenza, un percorso di ricrescita economica e sociale;

investe, altresì, il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale

- a voler, altresì, valutare – nel rispetto di quanto previsto dalle misure legislative introdotte in materia ai sensi dell’art. 100 del Decreto Legge n. 104 del 14 agosto 2020 - la possibilità di richiedere l’esenzione totale del canone demaniale marittimo per le annualità 2020/2021, per poter fronteggiare al meglio le problematiche economiche emerse sul proprio territorio.

Mozione numero 39/11^ di iniziativa dei consiglieri regionali De Caprio, Di Natale, Sculco, Anastasi, Morrone, Mancuso, Arruzzolo, Graziano, Pietropaolo, Sainato, Crinò, Raso, Molinaro, Caputo, Vito Pitaro, Esposito, recante: “Inizio anno scolastico posticipato”

Il Consiglio regionale della Calabria, premesso che:

- in Calabria l’inizio dell’anno scolastico è previsto per la data del 24 settembre 2020, dopo le elezioni amministrative e il referendum indetti nelle giornate del 20 e del 21 settembre, diversamente da altre regioni italiane, dove l’apertura è stata fissata al 14 settembre;

- la scelta dell’inizio dell’anno scolastico è stata volutamente fatta dal presidente Santelli che, con grande lungimiranza e ricevendo gli apprezzamenti del Governo, ha posticipato il rientro a scuola in Calabria dopo la tornata elettorale amministrativa e il referendum, e più precisamente alla data del 24 settembre, perché cosciente di tutte le problematiche che sarebbero potute emergere;

- in un momento storico cosi particolare, caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso, se da un lato ben si comprende l’esigenza delle famiglie e degli alunni di poter riprendere, quanto prima, una vita pressoché normale, la tutela della salute pubblica unitamente ad un efficiente funzionamento dei servizi scolastici impongono un’attenta e ponderata riflessione circa l’opportunità di questo imminente inizio;

- indipendentemente, tra l’altro, da tutta una serie di difficoltà operative e organizzative che riguardano la maggior parte degli enti locali, come ad esempio il potenziamento dei trasporti pubblici e la disponibilità di locali più grandi, destano ad oggi molta confusione le direttive ministeriali, che, di certo, hanno alimentato un caos già esistente;

- ad oggi, tra l’altro, seppur il governo centrale abbia dato rassicurazioni circa la disponibilità dei banchi monoposto, gli stessi non sono stati ancora consegnati, mentre le mascherine non sono state distribuite in quantità sufficienti. Diverse infatti sono le segnalazioni provenienti da istituti scolastici sparsi sul territorio regionale e dai dirigenti per la scarsità di risorse adeguate per organizzare e gestire al meglio il rientro a scuola in sicurezza;

CONSIDERATO

- che non si possono vanificare gli enormi sforzi profusi dai presidi, dai loro collaboratori, dagli Enti locali e dalle famiglie, affinché la ripartenza dell’anno scolastico avvenga con maggiore sicurezza - in attesa che vengano consegnati i banchi monoposto e quantitativi maggiori di mascherine, ed in considerazione, tra l’altro, del tempo necessario che occorre per una perfetta sanificazione degli istituti, sedi dei seggi elettorali, sarebbe opportuno, solo per questi istituti, posticipare – il regolare inizio dell’anno scolastico, alla data del 28 settembre 2020, al fine di garantire una maggiore organizzazione;

- che sarà, altresì, necessario, un maggiore sforzo organizzativo da parte degli istituti scolastici e degli enti locali per l’allestimento delle classi in base alle normative vigenti anti-covid;

tutto ciò premesso

IMPEGNA

il Presidente della Giunta e la Giunta Regionale

- a valutare la possibilità di posticipare l’inizio dell’anno scolastico almeno alla data del 28 settembre 2020, solo negli istituti scolastici sedi di seggi elettorali, al fine di garantire un rientro a scuola più sicuro e per dare maggiore tranquillità e serenità alle famiglie, agli studenti e agli addetti ai lavori.