XI^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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N. 7

 

SEDUTA Di MARTEdì 14 LUGLIO 2020

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO TALLINI

 

Inizio lavori h. 16,25

Fine  lavori h. 22,17

 

 

Presidenza del presidente Domenico Tallini

La seduta inizia alle 16,25

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(È approvato senza osservazioni)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Colleghi, prima di iniziare i lavori con il primo punto all'ordine del giorno, se ritenete che ci siano delle proposte da inserire all'ordine dei lavori procediamo, ma in maniera sintetica e velocemente perché abbiamo già discusso in Conferenza dei capigruppo.

Ha chiesto di intervenire la collega Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Chiedo che sia inserito all’ordine dei lavori un ordine del giorno a sostegno della tutela del diritto alla salute e del comparto turismo.

PRESIDENTE

Collega Minasi, qual è l'ordine del giorno?

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Presidente, è un ordine del giorno a sostegno della tutela del diritto alla salute e del comparto turismo. Riguarda il problema degli sbarchi degli immigrati di questi ultimi giorni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, considerato che, poco fa, abbiamo preso delle decisioni in Conferenza dei capigruppo, adesso vorrei comprendere meglio, non ho capito il senso …

Chiedo scusa, avevo capito tutt'altra cosa, certo non un ordine del giorno riguardante il problema degli immigrati. Credo che, se dovessimo aprire un dibattito su questa tematica, ognuno di noi vorrebbe intervenire.

Da parte nostra, quindi, credo che non ci sia un voto favorevole all’inserimento di questo ordine del giorno se riguarda lo sbarco degli immigrati. Se poi riguarda altre tematiche, cara collega, possiamo ragionare, dobbiamo capire bene il senso, altrimenti…

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Consigliere Bevacqua, mi sembra che in Conferenza dei capigruppo sono stata chiara, poi non so che senso vuole capire oggi.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, ho necessità di ricordarle che ho presentato una mozione di massima urgenza.

PRESIDENTE

Consigliere Anastasi, alla fine di questa discussione potrà parlare.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Mi sembra che ci fosse un'intesa, ma questo non significa che ognuno non possa dire la propria rispetto a un ordine del giorno. Sono d'accordo ad aprire un dibattito sulla tematica. Ritengo che il momento che stiamo vivendo sia un momento che ci impone, pure, di aprire una discussione al di là, poi, delle proposte e delle soluzioni.

Credo che quello che sta vivendo, in questo momento, la Calabria con l’emergenza sanitaria sia una fase in cui dobbiamo, intanto, essere pronti, anche, come Consiglio regionale a dare un contributo, ma soprattutto, in modo equilibrato, non ci deve far ragionare su aspetti di natura e considerazioni di carattere etnico, bensì di natura strettamente necessaria a quella che è l'emergenza sanitaria.

Ritengo che questa problematica possa essere affrontata senza che nessuno possa pensare che la discussione possa sconfinare in situazioni che, secondo me, in questo momento sarebbero poco opportune.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, semplicemente per dire sia che capisco la bontà dell'iniziativa della collega Minasi sia che ho presentato un’interrogazione in relazione al trasferimento dei 13 immigrati nella città di Amantea.

Innanzitutto, dobbiamo leggere l’ordine del giorno da inserire all’ordine dei lavori, oppure - faccio la proposta; dovremmo essere tutti consapevoli di aprire un dibattito affinché poi l’Aula possa approvare un ordine del giorno frutto della discussione, altrimenti non conoscendo l'ordine del giorno della collega Minasi non so bene a cosa si riferisce.

PRESIDENTE

Collega Di Natale, stiamo facendo distribuire la copia dell’ordine del giorno a tutti i consiglieri. Nel frattempo possiamo passare agli altri argomenti da trattare, la richiesta di inserimento della collega Minasi sarà posta in votazione dopo che avrete preso atto del contenuto.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Presidente, intervengo brevemente. Ritengo, avendo letto l’ordine del giorno presentato dalla collega Minasi, che non voglia assolutamente essere intriso di una ideologia sugli sbarchi, sulla questione degli immigrati, ma voglia essere, invece, tutela di garanzia del diritto della salute proprio degli immigrati e naturalmente, anche, dei calabresi che devono accogliere, eventualmente, gli immigrati positivi al Covid-19.

Quindi, fin da adesso, mi dichiaro favorevole all’inserimento dell’ordine del giorno proposto dalla collega Minasi.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, dobbiamo leggerlo.

PRESIDENTE

Consigliere Di Natale, si stanno distribuendo le copie dell’ordine del giorno.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, mi permetto, con massima garbatezza del tono di ricordarle che, in relazione alle mozioni che presentiamo e di cui lei dà comunicazione in Aula, mi piacerebbe vederle iscritte all'ordine del giorno, anche perché alcune sono contestuali ad un arco temporale, per cui se vengono trattate dopo tre o quattro sedute di Consiglio perdono di attualità.

Una mozione, tra quelle presentate da me, riguarda l'emergenza sanitaria.

Vedo che, comunque, sono state inserite all'ordine del giorno, in modo cronologico, delle mozioni che portano un numero successivo a quella da me presentata.

Volevo richiamarla al suo equilibrio e al suo buon fare, in modo tale che anche le prerogative dei consiglieri regionali siano esplicitate all'interno dell'Aula.

PRESIDENTE

La ringrazio per l’osservazione. Ma sottolineo che esiste un criterio di iscrizione all'ordine del giorno che chiaramente è mediato dalla Conferenza dei capigruppo, dai contributi che i colleghi capigruppo, di volta in volta, ritengono di fornire sull’'ordine del giorno.

Io non ho nessun problema, visto che partecipa anche il suo capogruppo alla Conferenza dei capigruppo e comunque credo che tra l’ipotesi precedente e un rapporto diretto, non ci sia nessun problema a recepire la sua osservazione. Però, secondo me, se ci sforziamo tutti a ragionare e lavorare per semplificare l'attività dell'Aula faremo cosa utile per tutti.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, mi fa porre all'attenzione del Consiglio regionale una mozione che io, in tempo utile avevo presentato alla sua Segreteria e posta anche alla sua attenzione?

Se mi consente avrei bisogno di porre all'attenzione di tutti una questione molto urgente, che riguarda circa 2500-3000 docenti calabresi. Posso procedere? Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Onorevoli consiglieri, da giorni ricevo tante telefonate di notevole preoccupazione, da parte di tanti colleghi docenti, che lavorano presso le sedi di titolarità in altre regioni d'Italia.

Alcuni di questi docenti mi hanno esortato a porre alla vostra attenzione il problema e di porlo anche all'attenzione della ministra Azzolina, che ho avuto modo di incontrare personalmente proprio ieri, e anche all'attuale direttrice dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria, la quale, anche lei, si è posta in ascolto e ha condiviso la mia preoccupazione e quella di tanti docenti.

PRESIDENTE

Consigliere Anastasi, solo la richiesta di inserimento, la illustrerà, eventualmente, dopo.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Va bene. Chiedo all’Aula di esprimersi a favore dell’inserimento della mozione all’ordine del giorno, grazie.

PRESIDENTE

Votiamo la richiesta di inserimento all’ordine del giorno della mozione numero 30/11^.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

L’argomento è assegnazioni provvisorie personale docente.

PRESIDENTE

Consigliere lo dirà dopo, quando si discuterà la mozione.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Presidente, il consigliere Giannetta mi chiedeva informazioni, proverò ad essere veloce e sintetico.

PRESIDENTE

Collega, deve essere breve.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Va bene. Pongo all’attenzione del Consiglio regionale della Calabria che circa 2500 docenti calabresi, oltre al personale ATA, dovrebbero prendere servizio il prossimo primo settembre in istituti scolastici di altre regioni.

In molte delle regioni in cui il personale calabrese sarà mandato temporaneamente si registrano ancora focolai di Covid-19, larga parte di questo personale docente è in attesa, nei prossimi mesi, di una assegnazione nella regione di residenza.

Un trasferimento in un'altra regione, sebbene per pochi mesi, comporterebbe uno sforzo organizzativo enorme, un impegno di spesa notevole per le famiglie già provate dalla pesante crisi degli ultimi mesi.

Molti docenti, in attesa di assegnazione provvisoria nella regione di residenza, hanno una situazione di necessità particolare, in quanto loro stessi o qualche componente della famiglia sono affetti da forme di disabilità che richiedono continua assistenza presso il proprio domicilio. Una larga parte del personale interessato ha diritto all'assegnazione provvisoria per ricongiungersi con le famiglie residenti in Calabria.

Con questa istanza, si vuole impegnare la Giunta regionale e la presidente Santelli a farsi promotrice presso il MIUR nella persona del Ministro dell'Istruzione affinché, data la particolare situazione, si lavori per dare serenità ai docenti, al personale ATA e alle loro famiglie, anticipando le assegnazioni provvisorie interprovinciali del personale della scuola operante fuori regione.

In ultima analisi, come alternativa, sia quantomeno data loro la possibilità, ai docenti, di seguire le attività di programmazione on line dal proprio domicilio, quindi senza mettersi in viaggio, senza trasferirsi in altre regioni. Grazie.

PRESIDENTE

Va bene, consigliere Anastasi, ha relazionato adesso piuttosto che farlo dopo.

Pongo in votazione la richiesta di inserimento all'ordine del giorno della mozione numero 30/11^ che è approvata.

 

(Il Consiglio inserisce)

Considerato che il testo dell’ordine del giorno, a firma della collega Minasi, è stato distribuito, votiamo per il suo inserimento all’ordine dei lavori, che è approvato.

 

(Il Consiglio inserisce)

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Presidente, posso intervenire?

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Chiedo l’inserimento all’ordine del giorno di due proposte.

La prima è la proposta di provvedimento amministrativo numero 49/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione dello schema di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l’erogazione di servizi socio assistenziali - legge numero 328 del 2000 e legge regionale numero 23 del 2003”.

L’altra è la proposta di legge numero 28/11^ recante: “Disposizioni transitorie sulla legge regionale numero 3 del 2009, recante: Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria”.

PRESIDENTE

Bisogna fare due votazioni separate.

Chi è d'accordo per l'inserimento all'ordine del giorno della “Proposta di provvedimento amministrativo numero 49/11^di iniziativa della Giunta regionale recante: Approvazione schema convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l’erogazione di servizi socio assistenziali – legge n. 328/2000 e legge regionale numero 23/2003 – legge regionale numero 21 del 1996 e s.m.i”?

La proposta è inserita all'ordine del giorno.

 

(Il Consiglio inserisce)

Proposta di legge numero 28/11^ di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Disposizioni transitorie sulla legge regionale numero 3 del 2009, recante: Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria”.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, questo punto non è stato discusso nella Conferenza dei capigruppo. Quindi, riguardo il primo punto, abbiamo preso atto della richiesta, l'abbiamo discussa e abbiamo dato il nostro parere favorevole.

Vi invitiamo, però, a non continuare ad inserire, ogni qualvolta si arrivi in Aula, provvedimenti che non siano stati discussi.

PRESIDENTE

Il collega Caputo non c'era.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Presidente, se è possibile, posso spiegare, si tratta di una cosa semplicissima.

PRESIDENTE

Se può offrire un contributo maggiore, poi valuteremo.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Sostanzialmente, l’attuale legge regionale prevede la sospensione per tutto il mese di agosto, per quanto riguarda la pubblicazione di bandi relativi alla programmazione unitaria Mi sembra una follia, soprattutto in questo anno di emergenza Covid-19. Oggi, con questa proposta di legge, modifichiamo tale previsione per l'anno 2020, in modo da andare avanti e pubblicare bandi anche nel mese di agosto. Tutto qui.

PRESIDENTE

È vero quello che dice il collega Bevacqua, ma valutate se è il caso di inserirla.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.

IRTO Nicola (Partito Democratico)

Presidente, francamente, non posso votare quest’inserimento all’ordine del giorno, perché non riesco a comprenderne la portata. Capisco dalle parole del collega che c'è una buona intenzione. Però, se non ricordo male, ma devo approfondire perché non sappiamo di cosa stiamo parlando, questa legge fu istituita circa 7-8 anni fa perché si voleva evitare una prassi drammatica, quella dei bandi agostani, ferragostani. Bandi in cui non si capiva quando venivano pubblicati, quanto rimanevano pubblicati, quanta pubblicità poteva essere data nel mese di agosto, nei mesi di ferie. E venne fatta quella scelta. Ricordo così a mente, sentendo parlare il collega, non ho documenti, non ho atti in mano per poter verificare quello che sto dicendo. Mi sembra che quella legge fu di buon senso, molto apprezzata dai cittadini, perché si impediva alla Regione Calabria, alla macchina istituzionale burocratica della Regione di pubblicare dei bandi ad agosto.

PRESIDENTE

Abbiamo capito, con la condivisione si poteva inserire, ma se non c'è. Credo che sia giusto che sugli argomenti che si inseriscono all'ordine del giorno…

IRTO Nicola (Partito Democratico)

Presidente, le chiedo scusa, visto che il collega Caputo rimbrotta.

La legge numero 1 di questa Legislatura è stata depositata alla Segreteria Assemblea e riguarda la regolamentazione delle donazioni in Sanità, dà più potere alla Giunta regionale di controllare le donazioni all'Azienda Ospedaliera. È a costo zero e non riguarda il Consiglio, ma dà più potere alla Giunta regionale. Non è ancora all'ordine del giorno. Le Commissioni sappiamo che non sono insediate, ci sono altri problemi. Tutte le leggi sono importanti, tutte le leggi sono proposte nell'interesse dei calabresi. Quindi, se non ci diamo un minimo di regole, rischiamo di fare delle cose estemporanee. Grazie.

PRESIDENTE

Ha ragione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Può sembrare una banalità, ma quello che ha proposto il consigliere Caputo è l'esatto contrario della trasparenza. Noi fummo accusati dall’opinione pubblica, la Pubblica amministrazione ed anche il Consiglio regionale, di pubblicare bandi di concorso e per l’erogazione di Fondi comunitari nel mese di agosto. Ci fu un grande dibattito su questa questione. Riproporla oggi mi sembra una follia, anche perché questo Consiglio regionale…

PRESIDENTE

Abbiamo già deciso di non proseguire.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, le cose così, “fuori busta”, producono danni irreparabili. Le cose che non passano, in questo caso, dalla Conferenza dei capigruppo, rischiano di danneggiare l’immagine pubblica di questa Aula.

Anche sulla convenzione per quanto riguarda i Gruppi di appartamento, mi auguro ci sia stata una concertazione, che siano stati sentiti i responsabili dei vari settori, delle associazioni, delle varie categorie dalla Giunta regionale, visto che non passerà dalla Commissione che è il luogo deputato per le audizioni, e che non sia frutto di un lavoro, anche il migliore in assoluto, calato dall'alto.

Mettiamoci d'accordo, Presidente, perché lei è il garante del funzionamento del Consiglio regionale. La riunione dei capigruppo ha un senso? Non la fate se non ha un senso, e se l'ordine del giorno diventa ballerino ogni volta non gestiamo più nulla. Da questo punto di vista, mi auguro che l'Ufficio di Presidenza ed i capigruppo facciano il proprio lavoro per fare in modo che le questioni delicate vengano discusse e concordate.

PRESIDENTE

Credo che la Conferenza dei capigruppo debba avere un senso e credo che ognuno di noi si debba sforzare perché sia così, è fondamentale per la semplificazione dei lavori di questo Consiglio regionale.

È giusta l'osservazione, ma anche il rapporto tra capigruppo e componenti del Gruppo deve essere tale da aiutare a semplificare i lavori del Consiglio, altrimenti faremo, di volta in volta, direttamente il Consiglio regionale invece che la Conferenza dei capigruppo e semplificheremo tutto.

Il provvedimento iscritto all'ordine del giorno, collega Guccione, riguarda il rinnovo della convenzione che purtroppo è scaduta. Quindi, intanto, la riattiviamo con urgenza, perché è scaduta il 30 di marzo. Poi, i consiglieri regionali potranno svolgere il loro ruolo, in questo Consiglio regionale chiunque ritenga opportuno modificare una proposta, mi pare che abbia gli strumenti per poterlo fare.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, scusi, per quale motivo non è stata messa all'ordine del giorno del Consiglio, se era così urgente?

PRESIDENTE

È arrivata ieri, collega. Ha chiesto di intervenire l’assessore Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto, assessore allo sviluppo economico e lavoro

Vorrei dire ai colleghi della minoranza che sono d'accordo, nel senso che quella norma che andava a regolamentare l'uscita dei bandi ad agosto è stata pensata perché c'era una stagione in cui c'erano i “furbetti del quartierino”.

La ratio dove sta? Così come è stato per le norme che hanno concesso l’estensione dei lidi in un momento straordinario - che io condivido perché è venuta d’impulso da qualche Dipartimento - abbiamo un regime di temporary framework sulla concessione di aiuti.

Faccio un esempio pratico. Abbiamo finito la valutazione di “Riapri Calabria” - che ha funzionato -, la scelta drammatica, sofferta, sulla rimodulazione delle risorse è stata andare su alcun codici Ateco, soltanto quelli inclusi nel DPCM ministeriale. È ovvio che vorremmo destinare le risorse rimaste anche ad altri codici Ateco.

Facciamo un esempio: le scuola guida non sono state chiuse da nessun DPCM, ma sono state chiuse dalle Prefetture; i fotografi non hanno lavorato per tutta la stagione. L'esigenza è, temporaneamente, in questa stagione Covid-19, poter far uscire in piattaforma i bandi - come avete visto è molto semplice - anche ad agosto.

La ratio della norma è questa, non si faranno bandi per investimenti.

Sto vedendo questa norma oggi, sarebbe molto utile al mio Dipartimento.

Un altro esempio pratico: “Riapri Calabria” si è chiuso, restano 1500 domande, è un'anomalia, il documento si può sanare, ma per riuscire a riaprirlo si rischia di arrivare intorno al 23 al 24 di luglio. Conoscete la dinamica e il procedimento amministrativo, sono Fondi europei, rischiamo di arrivare anche al primo agosto. Si tratta di un provvedimento che, comunque, ha avuto una sua efficacia, che non è valso, purtroppo, erga omnes, perché, pur con sofferenza, bisognava scegliere alcuni codici.

“Lavora Calabria”, ad esempio, era sul mantenimento occupazionale, abbiamo messo più risorse, ma non ha funzionato. Potremmo rimodulare anche queste risorse e dare oggi ai calabresi, a quelli che stanno arrivando - lo sto riscontrando con l’e-mail - per la ripartenza, una boccata di ossigeno che si è aggiunta all’azione del Governo.

Penso che sia questa la ratio della norma proposta dal collega. Quindi, se il Consiglio vuole pensarci, poi, è ovvio che la responsabilità è di Orsomarso, o di qualsiasi altro assessore. Si tratta sempre di bandi per gestire l’emergenza in un momento straordinario, in cui abbiamo puntato sulla grande velocità. È necessaria una riflessione, lo dico anche al presidente Tallini, sulla ratio di questa norma che è soltanto per questa stagione. Io l’approverei.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti)

È vero quello che dice il consigliere Irto. Ricordo bene quella norma, è vero quello che dicono i consiglieri Guccione e Bevacqua, la ratio alla base del divieto di pubblicare bandi nel mese di agosto veniva fuori da una nebulosa che si era diffusa in quegli anni. È vero anche, però, che c’è un controllo sociale da qualche anno a questa parte. Tra l'altro ho letto che questa norma opera solo per il 2020, per cui onestamente, responsabilmente, non me la sento di dire non pubblichiamo bandi per il mese di agosto, dopo tutto ciò che abbiamo vissuto durante questo periodo di pandemia.

Sul metodo, condivido che potevamo, ovviamente, parlarne nella Conferenza dei capigruppo, questa cosa arriva, ancora, fuori sacco e credo che non vada bene.

Così come la proposta sui Gruppi appartamento, con i colleghi Bevacqua ed Anastasi ci siamo, subito, dichiarati disponibili a votarla, perché capiamo cosa significa questa convenzione.

Quindi, sul piano del metodo, assessore Orsomarso, dovrei dire di no, ma ovviamente non me la sento, anche alla luce delle cose che lei ha testé affermato e, responsabilmente, voterò a favore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Ho ascoltato. È ovvio che non devo fare una difesa d'ufficio, però prendo atto degli interventi che sono stati svolti, tutti condivisibili, dai colleghi Guccione e Irto. Non posso fare a meno di dire che siamo in un periodo particolare, quindi, così come l’emergenza è stata utilizzata in altri settori, anche nel campo economico stiamo operando - mi pare - a seguito della pandemia. Non si può fare a meno di precisare che questa norma è valida soltanto per il 2020, è a favore dei cittadini, è a favore dei calabresi. Non si tratta, quindi, di una difesa d'ufficio, ma di una constatazione. È una cosa oggettiva. Per sgomberare ogni dubbio su eventuali speculazioni, si potrebbe dare un grande risalto, un’evidenza sui media, sulla stampa per annunciare che anche nel mese di agosto potranno essere pubblicati bandi che sono a sostegno dell'economia e a sostegno dei cittadini calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Irto. Ne ha facoltà.

IRTO Nicola (Partito Democratico)

Ho ascoltato l’assessore Orsomarso e non c’è dubbio che ci possano essere dei bandi legati all’emergenza e che, quindi, seguano dei tempi non ordinari. Però la norma, così per come modificata e per come c'è stata consegnata 3 minuti fa, apre all inclusive. La norma è questa! C'è una relazione che dice bene o male quello che ha detto l’assessore Orsomarso, cioè che riguarderà i bandi legati all'emergenza Covid-19, ma la norma in sé va, sostanzialmente, a togliere il vincolo di agosto, a prescindere dalla natura del bando.

Allora due sono le cose, questa è una proposta, presidente Tallini: se faremo un’altra seduta di Consiglio regionale prima di agosto, avremo il tempo di ripresentare la proposta prima di agosto, altrimenti potremmo avere un momento di confronto a margine della discussione e pensare un emendamento di tre parole, in cui si prevede che la norma si applichi limitatamente ai bandi urgenti, nelle cui motivazioni o il cui oggetto di delibera e di determina dei dirigenti stessi siano inequivocabilmente legati all’ emergenza Covid-19. Non vorrei che dietro le parole, il detto e il non detto, possano uscire i famosi bandi di agosto, al di là delle buone intenzioni dell’assessore Orsomarso, che non metto in dubbio.

 

(Interruzione dell’assessore Orsomarso)

 

Ho capito! Ma la norma dice altro, assessore Orsomarso, la norma dice altro. Se noi lo specifichiamo nella norma è un sistema di garanzia, non per noi ma per i calabresi. Poi è chiaro che quello che lei ha detto trova riscontro nei bisogni dei calabresi. Presidente Tallini, faccio due proposte, o l’una o l’altra per quanto ci riguarda: o si approva un emendamento, anche da scrivere in Aula, di tre parole, in cui si prevede “limitatamente ai bandi legati all'emergenza Covid-19”, oppure emendiamo il testo con calma in una prossima seduta di Consiglio Regionale prima di agosto.

PRESIDENTE

Penso che l’emendamento, proposto dal collega Irto, rappresenti un po' anche lo spirito degli interventi dei colleghi e quanto detto, mi pare, sia dall'assessore Orsomarso sia dal collega Caputo, che è legato strettamente, sia dallo stesso collega Mancuso. Credo che stiate dicendo tutti la stessa cosa. Quindi ritengo che, con questo emendamento e con questa precisazione, si possa inserire all'ordine del giorno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Credo che sul metodo non v’è dubbio che dobbiamo anche trovare una sintesi tra maggioranza e opposizione, rispetto a quello che ci diciamo all'interno della Conferenza dei capigruppo. E, in effetti, qualche discrepanza c’è, fra quella che è la risultanza della Conferenza dei capigruppo e quello che facciamo una volta insieme in Aula; sono perfettamente d'accordo che qualcosa vada meglio disciplinato. Così come, per quanto riguarda l'approvazione dello schema di convenzione, nella Conferenza dei capigruppo se n'era parlato, probabilmente ai capigruppo di opposizione sarà sfuggito, però se ne era parlato e si era deciso di richiamarla oggi all’ordine del giorno.

Per quanto riguarda invece la proposta del collega Caputo, ritengo che i tempi ci impongano, anche grazie all'apertura che proviene dai banchi dell'opposizione, di poterla discutere oggi, eventualmente emendandola. Si tratta, però, di un emendamento che è già racchiuso in sé dalla relazione illustrativa. Una relazione illustrativa che accompagna la proposta di legge e che probabilmente già sarebbe bastevole per indicare che non tutti i bandi possono essere emanati nel periodo che va dal primo al 31 agosto. Se serve ad essere ancora più chiari, naturalmente, ci possiamo riferire solo a quei bandi che sono a sostegno dei soggetti che, a causa dell'epidemia Covid-19, si trovano in uno stato di necessità e in uno stato di crisi.

Credo, però, che la tempistica abbia il suo senso e che, grazie all’apertura dell’opposizione, sia corretto reiterare la richiesta di mettere all'ordine del giorno la proposta del collega Caputo, fermo restando una piccola sospensione, per articolarci con i colleghi dell'opposizione e trovare sintesi di quegli interventi che abbiamo già svolto a microfono e che, di fatto, hanno già aperto la discussione; per cui propongo una breve sintesi per trovare l'accordo con l'opposizione e, dopo, secondo me, questa legge oggi può trovare l'iscrizione all'ordine del giorno.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Intervengo soltanto per una sottolineatura: si può dire tutto all'opposizione in questa fase, tranne di aver fatto ostruzionismo, anzi, abbiamo sempre dato i nostri consigli e le nostre valutazioni. Però, collega Esposito, non mi venga a dire che la relazione è esaustiva del progetto di legge, perché la relazione dice una cosa, ma la proposta di legge ne dice un'altra. La relazione dice una cosa e il progetto di legge va in tutt'altra direzione!

La cosa che noi vogliamo sottolineare, consigliere Esposito, è che noi siamo disponibili, anche in questo caso. Quando pretendiamo a livello nazionale le cose, è giusto che noi dell'opposizione siamo coerenti affinché tutte quelle misure, bandi necessari al contrasto della crisi economica e sociale, siano autorizzati anche ad essere pubblicati nel mese di agosto.

Questa è, secondo me, la precisazione che noi dobbiamo introdurre nell’articolato di legge, nel senso che questo specifica l'urgenza e cioè perché noi ad agosto andiamo anche in deroga rispetto a decisioni del passato.

L'altra questione, Presidente, altrimenti qua perdiamo tempo: le consiglio di arrivare in Aula con un ordine del giorno preciso, perché poi noi dobbiamo rendere produttivo il Consiglio regionale affinché tutte le cose siano dipanate nel Consiglio, nella riunione dei capigruppo e nell'Ufficio di Presidenza e il Consiglio, poi possa lavorare, grazie ad uno sfoltimento delle pratiche che devono essere esaminate in Consiglio; così possiamo iniziare ad operare e a fare quello che il Consiglio regionale deve fare.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Guccione, e grazie anche dei consigli. Credo che un po' ci siamo intesi, perché lo spirito, sottolineato dallo stesso consigliere Esposito, non è quello di non recepire il suggerimento del collega Irto, ma è come dire che nella stessa legge questo spirito lo trovava. Penso che ribadire il concetto con l'emendamento proposto dal consigliere Irto, consenta l'inserimento all'ordine del giorno di questa proposta. Mi pare sia una cosa tranquilla, che esprime un po' la volontà dell’Aula.

Mi permetto di proporre, con questo emendamento, proposto dal collega Irto, l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di legge numero 28/11^.

 

(Il Consiglio inserisce)

Mi pare non ci siano più argomenti da inserire all'ordine del giorno.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, vorrei ricordare che nella scorsa seduta è stata approvata la proposta di legge recante la firma anche del collega consigliere Mancuso ed era in discussione una mia mozione in relazione alla istituzione di una Commissione che coadiuvasse gli operatori balneari, per l'attività di distanziamento. Questa mozione, su suo suggerimento, poteva anche essere rivista come ordine del giorno da inserire all’esame del Consiglio regionale. Porta il numero cronologico numero 15.

La illustro brevemente, così recita: “…di impegnare la Giunta regionale a concordare, definire con le ASP competenti e per territorio, la costituzione di una Commissione medica territoriale, incrementata dalla presenza di infettivologi, con compiti di controllo, supporto, indirizzo agli operatori balneari”. Se il Consiglio regionale vuole recepire questa mia proposta, la potremmo trasformare…

PRESIDENTE

Può rileggere le ultime tre righe? Che funzione avrebbe questa Commissione?

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Lo scopo è quello di coadiuvare la costituzione di una Commissione medica territoriale, da coordinare con le ASP competenti, con i territori, incrementata dalla presenza di infettivologi, che sono il materiale umano per fronteggiare l'emergenza, con compiti di controllo, supporto, indirizzo per affiancare gli operatori balneari nell'attività, appunto, che viene esplicitata in questi mesi. È chiaro che approvarla dopo questa data non avrebbe più senso.

PRESIDENTE

Comunque, mi sembra che non ci siano motivi per cui non possa essere inserita all’ordine del giorno, poi, se all’atto della discussione, ci sono proposte o contributi che vengono dai colleghi…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Sì, collega Esposito, la faccio distribuire.

PRESIDENTE

Votiamo l’inserimento della proposta. La proposta è inserita all'ordine del giorno.

 

(Il Consiglio inserisce)

Mi pare che non ci siano più argomenti da inserire all'ordine del giorno. Ha chiesto di intervenire il consigliere Paris. Ne ha facoltà.

In memoria delle vittime della Rivolta di Reggio Calabria del 1970

PARIS Nicola (Unione di Centro)

Presidente, grazie. Prima di continuare con i punti all'ordine del giorno, ci terrei a ricordare che oggi è il 14 luglio e ricorre il cinquantesimo anniversario della rivolta di Reggio Calabria, che coincide, anche, con la Giornata della commemorazione e del ricordo delle 5 vittime: il ferroviere Bruno Labate, trovato morto in una traversa del Corso Garibaldi; il quarantacinquenne autista di autobus, Angelo Campanella, ucciso il 17 settembre a Rione ferrovieri; il poliziotto quarantasettenne, Vincenzo Corigliano, colto da infarto durante l'assalto alla questura; il diciannovenne agente di pubblica sicurezza, Antonio Bellotti, colpito da un sasso alla testa mentre era sul treno che  riportava il suo reparto nella città di provenienza; il barista venticinquenne, Carmine Iaconis, colpito da un proiettile il 17 settembre del 1971; oltre le decine di morti e mutilati. Quindi, ci terrei, Presidente, che in Aula si osservasse un minuto di raccoglimento. Grazie.

PRESIDENTE

Credo che l'intervento del collega Paris debba trovare un momento di condivisione, a prescindere da qualsiasi altra considerazione per le vittime di quell'evento. Oggi c'è una ricorrenza e credo che il miglior modo per onorare quelle vittime sia un minuto di silenzio e di raccoglimento, così come proposto dal collega Paris.

 

(I consiglieri ed i presenti si levano in piedi ed osservano un minuto di silenzio)

 

Proposta di provvedimento amministrativo numero 48/11^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Filippo Callipo”

PRESIDENTE

Si riprendono i lavori e si passa alla discussione del primo punto all'ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 48/11^ d'Ufficio, recante: “Presa d'atto delle dimissioni del consigliere regionale Filippo Callipo”. Cedo la parola al relatore, consigliere Mancuso.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Il Consiglio regionale, premesso che, in data 29 giugno 2020, il consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale, con decorrenza immediata, acquisite al protocollo generale, in pari data, con il numero 15255, considerato che delle suddette dimissioni è stata data comunicazione nel corso della sesta seduta del Consiglio regionale del 29 giugno 2020; tenuto conto che, ai sensi del primo periodo dell'articolo 26, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, il Presidente nella prima seduta utile pone al primo punto all'ordine del giorno la presa d'atto delle dimissioni e che, ai sensi dell'articolo 26, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, la votazione sulla presa d'atto delle dimissioni è effettuata per appello nominale e nel caso venga approvata ha effetto immediato.

PRESIDENTE

In data 29 giugno 2020, il consigliere Filippo Callipo ha formalmente comunicato le proprie dimissioni dalla carica di consigliere regionale con decorrenza immediata, acquisita al protocollo generale, in pari data, con numero 15255 e delle quali è stata data comunicazione nella sesta seduta del Consiglio regionale del 29 giugno scorso. 

Colleghi consiglieri, nell'annunciare che tutti i Gruppi consiliari hanno espresso l'intenzione di respingere le dimissioni dell'onorevole Filippo Callipo, voglio precisare che questo atto politico non è, mai come in questo caso, una prassi d'ufficio o un vuoto riconoscimento. Ritengo, invece, che si tratti di un serio e forte richiamo di tutto il Consiglio regionale al senso di responsabilità e alla sensibilità politica del consigliere Callipo, nella speranza che possa contribuire ad una sua riflessione profonda sulle motivazioni delle dimissioni.

Non è mai accaduto nella storia del regionalismo calabrese che il capo riconosciuto delle opposizioni abbandoni, dopo solo quattro mesi, la postazione politica istituzionale a cui lo hanno delegato migliaia di elettori.

Il mio, ovviamente, non è un rimprovero al cavaliere Callipo che stimo enormemente, come uomo e come imprenditore di successo. Non ho condiviso il taglio da lui dato alle dimissioni, perché credo che le motivazioni vere e più profonde della sua delusione e della sua amarezza siano da ricercare negli ingiusti e ingenerosi attacchi alla sua persona da quello che io chiamo il “club dell'antipolitica”, gli antagonisti da salotto, che passano il loro tempo a tessere trame contro i loro avversari.

Non mi piace entrare in un dibattito che appartiene tutto al centro sinistra, in particolare al Partito Democratico, ma trovo molto sensate le riflessioni che ha fatto uno dei principali sostenitori della candidatura del cavaliere Callipo alla Presidenza della Regione, l'imprenditore De Masi. Anche lui, da uomo libero che combatte il malaffare e la criminalità, ritiene che il posto del cavaliere Callipo sia qui in questa Assemblea, dove non rappresenta sé stesso, ma i 245.000 elettori calabresi che hanno creduto nel suo progetto. Consigliere Callipo, l'immagine di un Consiglio regionale delegittimato, dopo appena quattro mesi, non è veritiera e non ci fa onore. Più volte ho ammesso errori di valutazione e incomprensioni fra maggioranza e opposizione che non fanno bene all’Istituzione, ma questo non vuol dire che questo Consiglio non abbia le carte in regola per fare un ottimo lavoro, così come abbiamo dimostrato in occasione dell'approvazione del bilancio e di altre leggi importanti e provvedimenti. Anche nella seduta di Consiglio odierno sono in discussione argomenti importanti, vitali e strategici per la nostra Regione.

Penso che lei, privandola di una guida riconosciuta e scaturita dall'elettorato, indebolirà la sua parte politica e, più in generale, tutto il Consiglio regionale. Ascolti dalla voce dei Gruppi le motivazioni delle decisioni di respingere le sue dimissioni e si conceda un momento di riflessione, prima di compiere un atto che lascerebbe un'ombra sulla sua esemplare vita di uomo e di imprenditore.

Alla luce di questa riflessione, ci sono interventi su questo punto all'ordine del giorno? Ha chiesto di intervenire il consigliere Anastasi. Ne ha facoltà.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, la ringrazio molto per questo invito ed anche per il suo intervento che è di stile, che non vuole porsi, nei confronti del consigliere Callipo, come un atto di indulgenza, bensì vuole creare ponti. È un intervento il suo, presidente Tallini, che apprezzo, perché in un contesto politico con grandi difficoltà e che da mesi non riesce ancora a trovare pienamente il confronto e la condivisione su tante problematiche, al punto tale da scoraggiare anche lo stesso Pippo Callipo, da lei oggi proviene, secondo il mio punto di vista, questo messaggio forte, di ripartire insieme all'insegna della collaborazione e del rispetto della dignità nei confronti della stessa minoranza.

Per cui non posso che ringraziarla veramente di cuore. Oltretutto, il suo intervento credo che sia utile nel riconoscere, effettivamente, l'alta statura di un uomo dell'imprenditoria calabrese, un uomo di alti valori etico-morali. Ma non solo, presidente Tallini, forse a sua insaputa, l'intervento che ha fatto mira anche a dare una risposta a migliaia di persone che hanno votato Callipo e la possibilità di poterlo riavere in quest'Aula, dove io ho avuto la fortuna di sedere accanto a lui per mesi, alla sua destra, e avvertire, mi creda, il profumo della sua nobiltà, della sua generosità di un uomo, per quanto importante dal punto di vista imprenditoriale ed economico, che ha creato condizioni di lavoro per centinaia di persone, di un’umiltà veramente che stupisce chiunque.

Noi in questo periodo di lontananza, perché così è stato, nel senso che abbiamo avuto rispetto del silenzio di Pippo Callipo e anche del fatto di non poterlo vedere direttamente, abbiamo molto riflettuto, al di là di quelle che sono state le sue dichiarazioni stampa. E ritengo, presidente Tallini, onorevoli consiglieri della Calabria, che quello di Pippo Callipo, Presidente di “Io resto in Calabria” sia un monito rivolto a tutti noi, un urlo forte che vuole rappresentare la Calabria buona, onesta, che ha bisogno di una classe politica, capace di ribaltare la storia.

In questo senso, ringrazio ancora il Presidente del Consiglio e tutti voi consiglieri della Regione Calabria. Credo che tutti avrete modo di esprimere il vostro voto che vada, naturalmente, contro le dimissioni del consigliere Callipo, ovvero a favorire il suo rientro in questa Aula per conferirle quel valore aggiunto che, in questo momento, è venuto meno in questa compagine politica.

Non posso che ringraziare le tantissime persone che in questi giorni hanno fatto pervenire, a noi consiglieri regionali di” Io resto in Calabria” manifestazioni di affetto, di stima, di simpatia. Tanti sostenitori che vogliono che “Io resto in Calabria” resti davvero, attraverso la figura di Pippo Callipo.

Lo chiedo a nome di migliaia e migliaia di persone che ci hanno votato.

Chiedo anche alla stampa di raccontare bene la storia, perché un conto è la storia, un conto fare cronaca, accompagnandola con una passionalità che, a volte, può ferire la sensibilità delle persone e far venire meno il rispetto di chi è fatto di carne e ossa, come tutti noi.

Per cui, invito i media, nel loro comunicare, ad avere rispetto delle decisioni di Pippo Callipo, quelle già esplicitate e quelle che avrà modo di poter prendere alla luce di quel periodo di riflessione di cui parlava il presidente del Consiglio regionale.

Concludo, non aggiungo altro, anche qualora la decisione del nostro Presidente non dovesse essere secondo le aspettative nostre e di migliaia e migliaia di calabresi, noi ci chiuderemo in un silenzio, ovviamente, di grande rispetto verso un grande uomo della Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. In questi giorni, si è parlato, ingiustamente, di come la maggioranza di questo Consiglio regionale abbia, arbitrariamente, messo in atto delle decisioni in palese violazione di legge, in relazione proprio all’elezione dei componenti delle Commissioni consiliari.

Il mio intervento, oggi, in Aula, ancor più che correlato al semplice ruolo di consigliere di maggioranza, è specificamente connesso al mio ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza.

Mi sia consentito, da questo punto di vista, prendere le dovute distanze da tali posizioni, soprattutto da quanti erano assenti nelle precedenti sedute e, particolarmente, da chi, successivamente, ha rassegnato le dimissioni da Vicepresidente delle Commissioni stesse.

Coloro che, all’inizio, avevano detto che avrebbero presentato ricorsi innanzi all’Autorità giudiziaria, si sono, poi, ritirati ed anche coloro che hanno detto che volevano – come dire – dare un significato politico da segnalare alle Autorità istituzionali sovraordinate.

Ritengo, piuttosto, che in questo caso, la minoranza abbia perso un’occasione, rispetto a quanto fair play c’è stato, invece, all’interno della maggioranza.

Ribadisco che ritengo che i consiglieri fossero tutti consapevoli dei provvedimenti all’ordine del giorno delle precedenti sedute di Consiglio e per chi si nasconde dietro la classica scusa del ritardo e, quindi, delle indecisioni della maggioranza prima di entrare nell’Aula, ricordo a me stesso ancora prima che agli altri, che, nei sette mesi in cui ho svolto il ruolo di consigliere di minoranza, ho assistito a ritardi mostruosi dell’allora maggioranza a guida Oliverio.

Alla luce di quanto detto, credo che sia fondamentale oggi sottolineare qual è stato il comportamento dilatorio e defatigatorio dell’attuale minoranza, che, se da un lato, predica bene, dall’altro, poi, in effetti, razzola male. Questa è una manifesta incapacità organizzativa di un gruppo di minoranza che, proprio in questi ultimi giorni, ha visto la manifestazione plastica di un fallimento della coalizione del centrosinistra.

Mi spiego meglio, perché le dimissioni di Filippo Callipo rappresentano l’azzeramento di un programma politico. Esprimo rispetto per la persona e per le scelte – su questo, ovviamente, non vi è dubbio – ma questo – lo dobbiamo sottolineare e, soprattutto, dire e gridare con forza in quest’Aula – è un manifesto plastico del centrosinistra.

Chi si candida a governare la Calabria, non può abbandonare al primo ostacolo. È come il comandante che abbandona la propria nave nel momento di bisogno; anzi, piuttosto deve scendere per ultimo, soprattutto, quando si pensa che ci possa essere un pericolo per la democrazia.

In questo caso, non c’è stato nessun pericolo per la democrazia. In questo caso, il Consiglio regionale ha rispettato le leggi. E, in questo caso, chi pensava, che il Consiglio non le avesse rispettate, era proprio nel luogo giusto per proporre delle situazioni alternative.

Invece, proprio perché la democrazia non è stata affatto messa da parte, credo che l’elettorato calabrese, che ha votato la coalizione di centro-sinistra, invece, sia stato tradito.

Ovviamente, dispiace perdere un consigliere dello spessore del cavaliere Callipo, al quale vanno i nostri auguri, così come a chi, eventualmente, lo sostituirà.

Inoltre, vorrei chiarire un aspetto – perché l’occasione mi è ghiotta per ribadire, ancora una volta, alla minoranza che non deve predicare bene e razzolare male – a proposito, appunto, della Commissione speciale di vigilanza, di cui tanto si è parlato anche in questi giorni ed alla quale si voleva attribuire un qualcosa di strano e qualcuno ha anche parlato di prassi.

Vorrei smentire anche questa tesi della prassi, perché – ricordo sempre a me stesso e, poi, agli altri – che nelle legislature regionali precedenti, il ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza, a volte, è stato svolto da esponenti della maggioranza, altre volte, da consiglieri che appartenevano al Gruppo misto.

Situazione ben diversa – non vorrei che qualcuno, magari, avesse confuso questa circostanza – si ha nel caso dell’istituzione di Commissioni di inchiesta, per le quali, invece, è previsto che il Presidente venga eletto esclusivamente dai membri della minoranza, ai sensi dell’articolo 32 dello Statuto regionale e dell’articolo 35 del Regolamento interno al Consiglio regionale.

Non oso, poi, immaginare, perché, altrimenti sarebbe veramente mortificante, che l’attività di controllo e di vigilanza possa essere svolta soltanto dalla minoranza, perché, ricordiamo a noi stessi che siamo tutti consiglieri di pari grado, al di là della posizione politica che occupiamo e al di là di quello che è stato il verdetto ed il risultato dei cittadini calabresi.

Credo che tutti siamo in grado di vigilare su quella che è la programmazione economica e sociale della Regione, degli Enti e delle Aziende dipendenti e di tutto il resto che è previsto all’interno di queste attività e non sia, appunto questa, una prerogativa esclusiva della minoranza o, a maggior ragione, ancor meno, di una parte della minoranza che, in questo caso, è quella della sinistra. Vorrei, infine, tranquillizzare tutti che svolgerò il ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza con la massima imparzialità ed invito tutti a proporre e ad essere – come dire – inclusivi, nessuno escluso, e a farne parte attivamente.

Poi, concludendo questo mio breve intervento – da ultimo, certamente non per ordine di importanza – vorrei ricordare sempre me stesso e a voi tutti che vi è un brocardo latino che recita “absens heres non erit”, ossia gli assenti hanno sempre torto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, intanto, apprezzo il garbo istituzionale con il quale ha introdotto la riflessione che viene posta all’attenzione del Consiglio regionale. Non mi è piaciuto, invece, l’intervento del consigliere Giannetta, perché ha spostato l’attenzione su un altro punto. Mi verrebbe da dire che stiamo parlando di altro, però, non lo dico, perché, poi, al di là di questo, nel Consiglio regionale ognuno può dire ciò che vuole, ma il punto erano le dimissioni del consigliere Callipo e la sua valenza politica all’interno del Consiglio regionale, come capo dell’opposizione.

Al di là di questo e della valutazione che ognuno di noi può dare secondo il proprio convincimento, ritengo che ha fatto bene il Presidente del Consiglio regionale a fare quell’intervento e a richiamare il consigliere Callipo ad un ripensamento, non perché rappresenta questa parte politica, ma perché le sue dimissioni, così come contestualizzate, temporalmente, in un periodo particolare del Consiglio regionale, rappresentano un vulnus non per la minoranza, ma per il Consiglio regionale.

Molte volte è facile fare gol quando si tira un rigore senza il portiere, altre volte si può sbagliare.

Ciò significa che in politica le migliori decisioni e i migliori risultati si hanno quando, all’interno di un organismo come la massima Assise regionale, vi è una forte maggioranza, ma anche una opposizione ed una alternativa altrettanto forte, che non deve fare soltanto vigilanza e controllo, ma deve fare vigilanza, controllo e deve essere propositiva. Al di là dei colori politici, a me piace dire, che, comunque, rappresentiamo una Istituzione nella sua interezza perché dobbiamo fare il bene dei calabresi.

Mal si concilia con il nostro ruolo – non è la prima volta che sento questa frase, soprattutto io che sono alla prima Legislatura – la circostanza secondo cui alcuni dicono: “Attenzione, le cose sono andate così perché la volta scorsa, quando c’era Oliverio, andavano peggio”.

Non vorrei scomodare, perché sono l’ultimo a poter scomodare e a chiamare in causa uno dei migliori magistrati che abbiamo avuto nel nostro Paese, Falcone, quando disse: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare sempre così”.

Ciò significa che abbiamo l’obbligo di cambiare le cose in Calabria.

Faccio l’esempio del Consiglio regionale – non me ne voglia e chiedo scusa al Presidente del Consiglio regionale – ma quando diciamo: “Guardate che il ritardo con cui il Consiglio regionale inizia i suoi lavori non fa bene anche alla lucidità dei consiglieri regionali in carica”, non è che la risposta deve essere: “Attenzione! Sei fuori luogo, perché le cose sono andate sempre così”.

Non è così, la risposta deve essere: “Dobbiamo invertire la rotta” perché se il Consiglio regionale deve iniziare i suoi lavori alle 12, non può iniziarli alle 16, alle 18 o alle 21.

Non sto attribuendo responsabilità a nessuno, sto facendo una riflessione ad alta voce da componente di questa Assemblea che vuole dare un contributo, affinché i lavori del Consiglio e dell’Amministrazione regionale possano rappresentare degnamente i calabresi.

Le dimissioni del consigliere Callipo, intanto, – ha ben detto prima il collega Marcello Anastasi – per noi rappresentano una battuta d’arresto. È inutile che ci nascondiamo dietro un dito. Rappresentano una battuta d’arresto, perché abbiamo portato avanti una battaglia in campagna elettorale e tanti si sono ritrovati in quello che è un nuovo Movimento che Filippo Callipo ha lanciato: un Movimento civico che ha rappresentato tante persone, che ha messo in campo tante energie – dalla società civile a quant’altro – e che, oggi, però, ha la necessità di dire: “Fermiamoci”, perché quel grido non deve essere un grido di chi vuole abbandonare il campo perché ha qualche altro motivo.

Filippo Callipo ha raggiunto delle vette, da un punto di vista professionale, che sono invidiabili sia per quanto riguarda la sua professionalità sia la sua vita personale. È una persona che può dare al di là di destra e sinistra.

Quindi, ha fatto bene il Presidente del Consiglio regionale a richiamare tutta l’Aula ad un senso di responsabilità e ad appellarsi alla nostra responsabilità di consiglieri regionali.

Anche oggi, se ci fosse una piccola possibilità di un ritorno in campo di Callipo, ne sarei davvero contento perché – lo ha detto prima il consigliere Anastasi – l’abbiamo visto come faro in un’attività politica che ha iniziato a muovere i primi passi, però, ciò significa che oggi dobbiamo capire che quelle parole non siano gettate nel vuoto.

Quelle sono delle parole che servono a tutti quanti noi per capire che nel prossimo futuro la credibilità dell’Assemblea regionale deve essere ancora più forte, ma, soprattutto, il lavoro del Consiglio regionale deve essere ancora più forte e presente nel territorio per il bene dei calabresi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Grazie, Presidente. In questi giorni, si è parlato, ingiustamente, di come la maggioranza di questo Consiglio regionale abbia, arbitrariamente, messo in atto delle decisioni in palese violazione di legge, in relazione proprio all’elezione dei componenti delle Commissioni consiliari.

Il mio intervento, oggi, in Aula, ancor più che correlato al semplice ruolo di consigliere di maggioranza, è specificamente connesso al mio ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza.

Mi sia consentito, da questo punto di vista, prendere le dovute distanze da tali posizioni, soprattutto da quanti erano assenti nelle precedenti sedute e, particolarmente, da chi, successivamente, ha rassegnato le dimissioni da Vicepresidente delle Commissioni stesse.

Coloro che, all’inizio, avevano detto che avrebbero presentato ricorsi innanzi all’Autorità giudiziaria, si sono, poi, ritirati ed anche coloro che hanno detto che volevano  dare un significato politico da segnalare alle Autorità istituzionali sovraordinate.

Ritengo, piuttosto, che in questo caso, la minoranza abbia perso un’occasione, rispetto a quanto fair play c’è stato, invece, all’interno della maggioranza.

Ribadisco che ritengo che i consiglieri fossero tutti consapevoli dei provvedimenti all’ordine del giorno delle precedenti sedute di Consiglio e per chi si nasconde dietro la classica scusa del ritardo e, quindi, delle indecisioni della maggioranza prima di entrare nell’Aula, ricordo a me stesso ancora prima che agli altri che, nei sette mesi in cui ho svolto il ruolo di consigliere di minoranza, ho assistito a ritardi mostruosi dell’allora maggioranza a guida Oliverio.

Alla luce di quanto detto, credo che sia fondamentale oggi sottolineare qual è stato il comportamento dilatorio e defatigatorio dell’attuale minoranza che, se da un lato, predica bene, dall’altro, poi, in effetti, razzola male. Questa è una manifesta incapacità organizzativa di un gruppo di minoranza che, proprio in questi ultimi giorni, ha visto la manifestazione plastica di un fallimento della coalizione del centrosinistra.

Spiego meglio perché le dimissioni di Filippo Callipo rappresentano l’azzeramento di un programma politico. Esprimo rispetto per la persona e per le scelte – su questo, ovviamente, non vi è dubbio – ma questo – lo dobbiamo sottolineare e, soprattutto, dire e gridare con forza in quest’Aula – è un manifesto plastico del centrosinistra.

Chi si candida a governare la Calabria non può abbandonare al primo ostacolo. È come il comandante che abbandona la propria nave nel momento di bisogno; anzi, piuttosto deve scendere per ultimo, soprattutto, quando si pensa che ci possa essere un pericolo per la democrazia.

In questo caso, non c’è stato nessun pericolo per la democrazia. In questo caso, il Consiglio regionale ha rispettato le leggi. E, in questo caso, chi pensava, che il Consiglio non le avesse rispettate, era proprio nel luogo giusto per proporre delle situazioni alternative.

Invece, proprio perché la democrazia non è stata affatto messa da parte, credo che l’elettorato calabrese, che ha votato la coalizione di centro-sinistra, invece, sia stato tradito.

Ovviamente, dispiace perdere un consigliere dello spessore del cavaliere Callipo, al quale vanno i nostri auguri, così come a chi, eventualmente, lo sostituirà.

Inoltre, vorrei chiarire un aspetto – perché l’occasione mi è ghiotta per ribadire, ancora una volta, alla minoranza che non deve predicare bene e razzolare male – a proposito, appunto, della Commissione speciale di vigilanza, di cui tanto si è parlato anche in questi giorni ed alla quale si voleva attribuire un qualcosa di strano e qualcuno ha anche parlato di prassi.

Vorrei smentire anche questa tesi della prassi, perché – ricordo sempre a me stesso e, poi, agli altri – che nelle legislature regionali precedenti, il ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza, a volte, è stato svolto da esponenti della maggioranza, altre volte, da consiglieri che appartenevano al Gruppo misto.

Situazione ben diversa – non vorrei che qualcuno, magari, avesse confuso questa circostanza – si ha nel caso dell’istituzione di Commissioni di inchiesta, per le quali, invece, è previsto che il Presidente venga eletto esclusivamente dai membri della minoranza, ai sensi dell’articolo 32 dello Statuto regionale e dell’articolo 35 del Regolamento interno al Consiglio regionale.

Non oso, poi, immaginare, perché, altrimenti sarebbe veramente mortificante, che l’attività di controllo e di vigilanza possa essere svolta soltanto dalla minoranza, perché, ricordiamo a noi stessi che siamo tutti consiglieri di pari grado, al di là della posizione politica che occupiamo e al di là di quello che è stato il verdetto ed il risultato dei cittadini calabresi.

Credo che tutti siamo in grado di vigilare su quella che è la programmazione economica e sociale della Regione, degli Enti e delle Aziende dipendenti e di tutto il resto che è previsto all’interno di queste attività e non sia, appunto questa, una prerogativa esclusiva della minoranza o, a maggior ragione, ancor meno, di una parte della minoranza che, in questo caso, è quella della sinistra. Vorrei, infine, tranquillizzare tutti che svolgerò il ruolo di Presidente della Commissione speciale di vigilanza con la massima imparzialità ed invito tutti a proporre e ad essere inclusivi, nessuno escluso, e a farne parte attivamente.

Poi, concludendo questo mio breve intervento – da ultimo, certamente non per ordine di importanza – vorrei ricordare sempre me stesso e a voi tutti che vi è un brocardo latino che recita “absens heres non erit”, ossia gli assenti hanno sempre torto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, intanto, apprezzo il garbo istituzionale con il quale ha introdotto la riflessione che viene posta all’attenzione del Consiglio regionale. Non mi è piaciuto, invece, l’intervento del consigliere Giannetta, perché ha spostato l’attenzione su un altro punto. Mi verrebbe da dire che stiamo parlando di altro, però, non lo dico, perché, poi, al di là di questo, nel Consiglio regionale ognuno può dire ciò che vuole, ma il punto erano le dimissioni del consigliere Callipo e la sua valenza politica all’interno del Consiglio regionale, come capo dell’opposizione.

Al di là di questo e della valutazione che ognuno di noi può dare secondo il proprio convincimento, ritengo che ha fatto bene il Presidente del Consiglio regionale a fare quell’intervento e a richiamare il consigliere Callipo ad un ripensamento, non perché rappresenta questa parte politica, ma perché le sue dimissioni, così come contestualizzate, temporalmente, in un periodo particolare del Consiglio regionale, rappresentano un vulnus non per la minoranza, ma per il Consiglio regionale.

Molte volte è facile fare gol quando si tira un rigore senza il portiere, altre volte si può sbagliare.

Ciò significa che in politica le migliori decisioni e i migliori risultati si hanno quando, all’interno di un organismo come la massima Assise regionale, vi è una forte maggioranza, ma anche una opposizione ed una alternativa altrettanto forte, che non deve fare soltanto vigilanza e controllo, ma deve fare vigilanza, controllo e deve essere propositiva. Al di là dei colori politici, a me piace dire, che, comunque, rappresentiamo una Istituzione nella sua interezza perché dobbiamo fare il bene dei calabresi.

Mal si concilia con il nostro ruolo – non è la prima volta che sento questa frase, soprattutto io che sono alla prima legislatura – la circostanza secondo cui alcuni dicono: “Attenzione, le cose sono andate così perché la volta scorsa, quando c’era Oliverio, andavano peggio”.

Non vorrei scomodare, perché sono l’ultimo a poter scomodare e a chiamare in causa uno dei migliori magistrati che abbiamo avuto nel nostro Paese, Falcone, quando disse: “Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare sempre così”.

Ciò significa che abbiamo l’obbligo di cambiare le cose in Calabria.

Faccio l’esempio del Consiglio regionale – non me ne voglia e chiedo scusa al Presidente del Consiglio regionale – ma quando diciamo: “Guardate che il ritardo con cui il Consiglio regionale inizia i suoi lavori non fa bene anche alla lucidità dei consiglieri regionali in carica”, non è che la risposta deve essere: “Attenzione! Sei fuori luogo, perché le cose sono andate sempre così”.

Non è così, la risposta deve essere: “Dobbiamo invertire la rotta” perché se il Consiglio regionale deve iniziare i suoi lavori alle 12, non può iniziarli alle 16, alle 18 o alle 21.

Non sto attribuendo responsabilità a nessuno, sto facendo una riflessione ad alta voce da componente di questa Assemblea che vuole dare un contributo, affinché i lavori del Consiglio e dell’Amministrazione regionale possano rappresentare degnamente i calabresi.

Le dimissioni del consigliere Callipo, intanto, – ha ben detto prima il collega Marcello Anastasi – per noi rappresentano una battuta d’arresto. È inutile che ci nascondiamo dietro un dito. Rappresentano una battuta d’arresto, perché abbiamo portato avanti una battaglia in campagna elettorale e tanti si sono ritrovati in quello che è un nuovo Movimento che Filippo Callipo ha lanciato: un Movimento civico che ha rappresentato tante persone, che ha messo in campo tante energie, dalla società civile a quant’altro, e che, oggi, però, ha la necessità di dire: “Fermiamoci”, perché quel grido non deve essere un grido di chi vuole abbandonare il campo perché ha qualche altro motivo.

Filippo Callipo ha raggiunto delle vette, da un punto di vista professionale, che sono invidiabili sia per quanto riguarda la sua professionalità sia la sua vita personale. È una persona che può dare al di là di destra e sinistra.

Quindi, ha fatto bene il Presidente del Consiglio regionale a richiamare tutta l’Aula ad un senso di responsabilità e ad appellarsi alla nostra responsabilità di consiglieri regionali.

Anche oggi, se ci fosse una piccola possibilità di un ritorno in campo di Callipo, ne sarei davvero contento perché – lo ha detto prima il consigliere Anastasi – l’abbiamo visto come faro in un’attività politica che ha iniziato a muovere i primi passi, però, ciò significa che oggi dobbiamo capire che quelle parole non siano gettate nel vuoto.

Quelle sono delle parole che servono a tutti quanti noi per capire che nel prossimo futuro la credibilità dell’Assemblea regionale deve essere ancora più forte, ma, soprattutto, il lavoro del Consiglio regionale deve essere ancora più forte e presente nel territorio per il bene dei calabresi. Grazie.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Posso, Presidente?

PRESIDENTE

Scusi, ha chiesto d’intervenire prima il consigliere Aieta. E, poi, lei ha già svolto l'intervento. Prima di dare la parola al collega Aieta, vorrei solo ricordare che il tempo che utilizziamo prima di entrare in Aula, non lo spendiamo raccontandoci barzellette oppure parlando di calcio. Credo che, se non si riesce o non si capisce quanto sono importanti questi lavori preliminari all'ingresso in Aula, evidentemente, che sia stata fatta o no politica, si è abituati male. Io, invece, sono abituato al confronto. Una discussione, prima del Consiglio, può durare pure 12 ore pur di arrivare ad una sintesi, ma, poi, arrivati in Aula, non ce ne andiamo dopo mezz'ora perché abbiamo iniziato in ritardo ed abbiamo la fretta di tornare a casa. No!

Vogliamo cadere ancora nella demagogia di chi scrive sui social, parlando di quanto si lavora o non si lavora? Mi permetto di dire che io lavoro anche la notte, il giorno, non ci sono momenti in cui non lavori. Poi ci sono le sedute, quello che si percepisce all’esterno, magari pensano che siano solo quella l'attività, ma mi dispiace che ci siano colleghi che avallino questa teoria. Consigliere Aieta, prego.

AIETA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Signor Presidente, sono attraversato da un sentimento di difficoltà a discutere sulla presa d'atto delle dimissioni di Pippo Callipo, anche alla luce delle parole che lei ha espresso. Perché, signor Presidente, glielo dico con molta sincerità, quelle parole camminano in superficie.

Capisco il travaglio del Presidente del Consiglio, dell'Aula, però rispetto a ciò che avvenuto dobbiamo fare uno sforzo e andare in profondità, perché questa è la massima Assise calabrese, non è un piccolo Consiglio comunale.

C'è il capo dell'opposizione, che ha avuto circa 250.000 voti dai calabresi, che si dimette e non per motivi personali o familiari, ma attraverso un'analisi impietosa di quest’Assise. Sono due i motivi che mi spingono ad intervenire. Uno è, appunto, il rispetto che ho per Pippo Callipo, per il suo travaglio, ci mancherebbe altro, per quello che ha vissuto in questi giorni, per l’aggressione mediatica. Ma chi fa politica mette in conto l'aggressione mediatica, perché la politica è un'attività pratica che deve necessariamente avere a che fare con il dissenso. L'altro motivo è che dissento completamente dalle motivazioni che sono alla base delle dimissioni del cavaliere Callipo. Sono certo che in uno slancio di sincerità di quest'Aula, tutti siamo convinti del fatto che quell’analisi impietosa è ingiusta verso questa Istituzione.

Io voterò a favore della presa d’atto, lo faccio perché non voglio liquidare con superficialità quelle parole espresse da Pippo Callipo. Lo faccio per difendere il ruolo di questa Istituzione.

Io vengo dalla storia socialista, c'era un grande Ministro, Rino Formica, che ha coniato un'espressione straordinaria: “la politica è sangue…” ed un'altra parola che non ripeto per rispetto di quest’Aula.

Tra le tante analisi, che, in questi giorni, all'indomani delle dimissioni di Callipo mi hanno colpito, ho una totale coincidenza di intenti, in particolare, con quella espressa da due grandi, bravi commentatori calabresi: Aldo Varano e Filippo Veltri, i quali il primo di luglio hanno fatto un'analisi di quelle dimissioni. Attenzione, perché se questa Aula liquida quelle dimissioni con superficialità, noi ci troveremo da qui ai prossimi mesi, ai prossimi anni, con una zavorra sospesa: aver evitato un dibattito che dobbiamo necessariamente fare.

Cosa dicono Aldo Varano e Filippo Veltri? Riportano le parole del cavaliere Callipo, sulle quali vi invito a riflettere: “è stato traumatizzante dovere accettare che qualsiasi sforzo profuso non avrebbe portato ad alcun risultato”, tradotto, dicono i due commentatori, significa la Calabria è capace di azzerare qualsiasi sforzo per aiutarla, di più e peggio, che dalla Calabria non potrà mai arrivare un contributo alla sua trasformazione positiva.

Noi questo concetto signor Presidente, lo dobbiamo ribaltare. È doveroso.

Chiedo scusa all'Assessore al bilancio, ma siccome sono coinvolto anche emotivamente…

(Interruzione)

Sì concorda, la ringrazio che concordi, però mi disturba. Concordi in silenzio, come, credo, la maggior parte di questa Aula.

Ecco perché non partecipo alla giostra dell'ipocrisia. C'è la sindaca di Ancona che è stata eletta migliore sindaca del mondo nel 2018, la quale in un'intervista afferma che il rapporto con i cittadini deve essere un rapporto di sincerità e che la politica è pratica e si deve stare nella pancia dei cittadini.

Noi, in quest'Aula, dobbiamo riportare a galla questo sentimento che ci attraversa, che ancora è timido, e che è, appunto, la sincerità.

Perché i problemi che ci pongono oggi le dimissioni di Callipo, sono problemi che afferiscono non solo al Consiglio regionale, ma al centro-sinistra. E il centro-sinistra, che oggi si trova orfano del suo condottiero, deve aprire una riflessione su tale fallimento per il bene di questa Aula e dei calabresi. Abbiamo necessità di approfondire e di fare proprio gli esegeti di quelle dichiarazioni. Perché sono pesantissime le dichiarazioni rivolte a questa Istituzione. Capisco che dal suo punto di vista di imprenditore, non ci siano stati gli stessi meccanismi che operano nell'impresa, perché la politica è sangue e quella parola che non pronuncio; la politica è mediazione, è compromesso virtuoso; la politica è discussione; la politica non è una bacchetta magica. No! La politica è lavoro, fatica, sacrificio continuo nei territori, con la gente. Questa è la politica! Lo sapete tutti che è questa.

Allora, signor Presidente, io rispetto la posizione di Callipo, ci mancherebbe altro, ma respingo il giudizio rassegnato sulla Calabria. Perché è vero che i calabresi “vogliono essere parlati”, come diceva Corrado Alvaro, ma i calabresi vanno anche aiutati con l'ottimismo, con il lavoro, con precise iniziative, che diano loro speranza. Questo vogliono i calabresi e questo avremmo dovuto fare e faremo, come abbiamo dimostrato anche con l'emendamento alla legge che sospendeva i bandi ad agosto.

Abbiamo dimostrato responsabilità, abbiamo aiutato la Calabria, non abbiamo aiutato noi stessi.

Quindi io respingo il giudizio rassegnato sulla Calabria, perché non c'è messaggio peggiore che apparire vinti dalla rassegnazione. Io non mi rassegno, sono stato nelle istituzioni tanti anni: il lavoro, la visione, il coraggio, la lungimiranza, la sincerità con i cittadini ha prodotto risultati. Non mi voglio piegare a quel sentimento di rassegnazione, non mi rassegno, e per questo voterò a favore della presa d'atto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente, cercherò anch'io di essere breve, partendo dalla condivisione della proposta fatta dal presidente del Consiglio regionale, Tallini.

Mi ha lasciato basito, per la verità, l’intervento del collega Giannetta che conosco per il suo equilibrio, la sua saggezza politica. Perché sembrava che fossimo qui, stasera, non per discutere di un fatto importante, significativo, che ha creato malessere, amarezza in questi banchi dell'opposizione, ma per parlare in un tribunale, della difesa di un collega consigliere che è fuori discussione, fuori da ogni logica, da ogni contesto.

Non ho nessun problema, a differenza dei colleghi che mi hanno preceduto, ad ammettere che le dimissioni del consigliere Callipo ci hanno colti di sorpresa e colpiti nel profondo.

Lo dico con estrema franchezza, onestà e sincerità, perché questa è un Aula importante. È un Aula che discute, che si confronta, ma deve, anche, essere un Aula libera nel pensiero, che non si lascia condizionare da meccanismi e giochi esterni, che svolge un ruolo politico-istituzionale dando risposte ai calabresi, come diceva il collega Aieta.

Le dimissioni del consigliere Callipo sono una sconfitta per il centro-sinistra. Perché era stata una scelta condivisa dal Partito Democratico, che è stato chiamato in causa regionale e nazionale, che aveva individuato in Pippo Callipo l’inizio di un rinnovamento della politica in Calabria, l'uomo giusto per poter iniziare a parlare un linguaggio nuovo e diverso, di apertura con la società civile.

Questo leitmotiv era stato il nostro cardine della campagna elettorale, quindi, per noi è un motivo di grande riflessione.

E le riflessioni si fanno, anche, ragionando sulle motivazioni che oggi hanno portato Pippo Callipo alle dimissioni. Perché sarebbe facile dire: “Io sono quello che quest’Aula…”

Ognuno di noi è qui dentro per difendere l’onore di quest'Aula, il privilegio di far parte di questa Aula e le responsabilità che ricorrono, su ognuno di noi, in questa Aula.

Credo, che le dimissioni del consigliere Callipo - lo dico anche al collega Aieta - devono farci riflettere molto, forse, sulla responsabilità che abbiamo come classe dirigente di questa Regione: siamo poco accorti, poco sensibili o poco aperti, anche alle sensibilità umane di uomini come Pippo Callipo che avevano deciso di scendere in campo, per dare una mano al centro-sinistra calabrese e per dare una mano alla Calabria.

Pippo Callipo era stato scelto perché era un imprenditore sano, un imprenditore conosciuto nel mondo, che dà lavoro a un bel numero di dipendenti e noi avevamo affidato a lui la guida della coalizione, per tentare di offrire un’immagine forte della coalizione di centro-sinistra calabrese e dare, quindi, la possibilità ai calabresi di poter cambiare in meglio le vicende politiche e istituzionali della nostra terra.

La prima domanda che faccio, quindi, e la faccio prima a me stesso è questa: come partiti e come istituzioni calabresi siamo in grado e pronti ad aprirci, realmente, alle energie migliori di questa terra? 

L'esperienza Callipo mi fa davvero riflettere, perché forse metterci sangue e l’altra parola - ammetto che non l’aggiungo nemmeno io, come ha fatto il collega Aieta - fa capire, a chi scende in campo, che fare politica è una fatica.

È una continua mediazione e conoscenza dei problemi e forse questo non siamo stati bravi a farlo capire a chi era sceso in campo in politica, offrendo la sua storia di manager, di imprenditore e di società civile.

Questo è un punto interrogativo vero che dobbiamo porci come classe dirigente di questa Regione. Forse non eravamo pronti ad aprire le porte, spalancare le porte alla società civile e forse non abbiamo saputo aiutare - e su questo faccio un mea culpa - chi si era calato in questa arena politica a comprendere meglio i processi, a capire che le liturgie della politica non sono finalizzate a perdere tempo, ma a mediare posizioni, a comprendere meglio i processi, a trovare soluzioni e sintesi sulle cose di cui parliamo. Questa è una nostra responsabilità.

Ecco perché credo che noi abbiamo la responsabilità su questa vicenda del consigliere Callipo, perché non abbiamo saputo aiutare - in un percorso, in un processo di maturazione all’interno di questa Aula - chi era fuori da ogni meccanismo e da ogni contesto, chi non conosceva nemmeno il funzionamento delle Istituzioni.

Credo che questo deve essere il vero punto di discussione in quest'Aula. Perché ognuno di noi difende quest'Aula, ognuno di noi difende la dignità di questa Aula, ma le dimissioni del consigliere Callipo hanno fatto riflettere molto su questo aspetto qua. E devono farci riflettere ancora di più se davvero vogliamo dare l’immagine di un gruppo dirigente calabrese, di partiti e di uomini della politica calabrese, dobbiamo riflettere veramente e non chiuderci nei recinti - come qualcuno ci dice - nell’ambito dei partiti.

La sfida la vinciamo se noi abbiamo la capacità di aprirci alla società civile e di far diventare questo Consiglio regionale attrattivo della società civile, non dare l'impressione, la sensazione che questo Consiglio sia sempre chiuso nel recinto dei quattro amici al bar o uomini di apparato di partito.

Questo non lo possiamo consentire e non dobbiamo nemmeno consentire a chi, oggi, cerca di lucrare su questo aspetto - parlo dell’ambito della mia coalizione - per ritornare in gioco. Queste persone devono sapere che il Partito Democratico ha avviato un processo di cambiamento in Calabria e non ci fermeremo davanti a nulla, lo porteremo avanti con più forza, con più determinazione, perché crediamo che la via giusta era quella imboccata: apertura alla società civile.

Basta con i recinti. Basta con i 4 amici al bar. Sì all'apertura vera della società. E noi questa sfida la rilanciamo stasera, come gruppo dirigente del Partito Democratico regionale e nazionale, dicendo che il PD continuerà su questa strada di cambiamento e di rinnovamento, che il PD non si fermerà davanti a questa battuta d'arresto grave che ci ha molto amareggiato e ferito. 

Ma questo per noi è un monito, non per fermarci, ma per capire meglio i processi e per andare avanti con più convinzione e forza nell'apertura alla società civile, nel coinvolgimento della società civile, avendo un atteggiamento rigoroso in questo Consiglio regionale, rigoroso negli atteggiamenti pubblici, perché è così che dobbiamo ragionare. Quindi, queste dimissioni del consigliere Callipo siano da monito a tutti, ad ogni consigliere regionale. Sia da monito al centro-sinistra - e lo è, lo stiamo già metabolizzato - e sia da stimolo ad aprirci sempre di più, anche sbagliando una volta, due volte, ma questa è la sfida di un gruppo dirigente se vogliamo cambiare la Calabria.

La Calabria si cambia se le Istituzioni diventano aperte, aria pulita e fresca, energie fresche, così si cambiano le Istituzioni, perché noi che siamo qua dentro non siamo sufficienti a cambiarle.

Ripeto: è necessario allargare il più possibile, aprire finestre e porte, così forse faremo il servizio della Calabria. Nessuno è qui a scaldare la poltrona, nessuno è qui a non parlare dei problemi della Calabria, nessuno è qui per difendere interessi particolari.

Se siamo qui, lo siamo perché convinti di un progetto, di una visione di società, di un impegno profondo per cambiare la politica in Calabria.

C'è bisogno di più umiltà, di più rispetto, ma soprattutto di guardare a quello che oggi ci fa segnare una battuta di arresto.

Noi dichiariamo, da questo punto di vista, la nostra amarezza e non la nascondiamo e, sicuramente, non ci fermeremo davanti a questo ostacolo che abbiamo avuto, oggi. Porteremo avanti progetti, idee più forti e più innovative, che ci potrebbero far diventare centrali nel dibattito politico nei prossimi mesi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone. Ne ha facoltà.

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo velocemente per dire che il provvedimento che voteremo oggi è un adempimento, certamente, formale del Consiglio, così come previsto dal Regolamento, ma mallo stesso tempo rappresenta anche un passaggio che impone a questa Assemblea e a ciascuno di noi una riflessione seria e rigorosa.

L’atto delle dimissioni è una decisione che matura, anzitutto, nella dimensione individuale, sulla quale questo Consiglio, ritengo nulla può eccepire.

Si tratta però di un atto che ha un suo significato, anche e soprattutto, sul profilo della funzione istituzionale e della rappresentanza politica.

Ad oggi noi per primi dobbiamo assumerci un onere maggiore per rispettare il ruolo che c'è stato affidato dai cittadini calabresi e saremmo degli ipocriti se decidessimo di non porci questo problema. Fare delle belle affermazioni, apprezzabili, condivisibili, che vanno nella direzione di voler aiutare la Calabria a scardinare vecchi schemi e logiche superate dalla realtà storica ed aprire una stagione di rinascita per questo territorio, comporta delle responsabilità ben precise. È difficile e comporta senza dubbio dei sacrifici, lo diceva prima il collega Aieta.

Ma è nostro dovere, bisogna avere il coraggio di sporcarsi le mani, perché mai il cambiamento è stato servito stando seduti sulla poltrona di casa. Invece bisogna stare sul campo, perché le resistenze ci sono. Eccome!

E allora noi dobbiamo assumerci questo ulteriore responsabilità. Da un lato dobbiamo continuare a svolgere la nostra funzione in maniera virtuosa, mettendo a disposizione dei cittadini quante energie ed entusiasmo possibili; dall'altro, però, abbiamo la necessità di indicare una direzione e di compiere delle scelte rigorose nel percorrere una strada nuova. Credo che il Partito Democratico e il centro-sinistra abbia le intelligenze e la capacità per farlo senza rincorrere nessuno, perseguendo, anche, la strada del rinnovamento, altrimenti, se così non fosse, faremmo bene ad abbandonare il campo.

Per queste ragioni - che ho provato succintamente ad esporre non essendo stato coinvolto, né io né altri consiglieri di questo schieramento in un confronto - annuncio il mio voto favorevole alle dimissioni. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pietropaolo. Ne ha facoltà.

PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)

Grazie, Presidente. Porto le risultanze di una approfondita valutazione che abbiamo fatto nel nostro gruppo politico. Ho ascoltato con molto interesse l'intervento del collega Aieta e credo - ne abbiamo parlato anche nel nostro Gruppo - che le valutazioni fatte siano assolutamente condivisibili.

Non possiamo non tenere in considerazione che le motivazioni addotte dal consigliere Callipo per le sue dimissioni, sono assolutamente da rigettare.

Non è possibile in questo contesto accusare questo Consiglio in maniera così pesante, senza un corretto approfondimento, una corretta valutazione, dare dei giudizi così pesanti, senza che questo provochi un nostro disappunto.

E questo perché sono anche d'accordo sul fatto, come diceva il collega Aieta, che la politica significa raccolta delle esigenze, dei fabbisogni, stare in mezzo ai nostri ambiti, alla nostra gente, capire quali sono le problematiche, confrontarsi ma poi anche portare delle soluzioni.

La politica è, poi, fatti concreti; la politica è, quindi, sostegno, controllo dell'azione, dell'amministrazione, quindi della Giunta, perché si raggiungano i risultati che vanno a favore della nostra popolazione.

Ecco perché riteniamo che il contributo che poteva dare il collega Callipo era fondamentale perché era, ed è, un contributo – spero che lo sia, perché annuncio il nostro voto comunque contrario alle dimissioni –  che speriamo lui possa continuare a dare, proprio perché proviene da un mondo del fare, da un  mondo molto pratico che, sicuramente, riscontra delle difficoltà di adeguamento alla prassi politica e alla vita anche di questa Istituzione; è un mondo, però, quello che Callipo rappresenta che può dare un contributo molto importante e fattivo. Noi abbiamo espresso all’interno del nostro gruppo la valutazione di non accettare e di votare contro la proposta di dimissioni da parte del collega Callipo, pur non essendo assolutamente d'accordo con le motivazioni che lui ha sostenuto, ma con l'obiettivo di invitarlo a una riflessione, come diceva correttamente il presidente Tallini, di cui condividiamo la relazione.

Quindi speriamo che  le risultanze di questo voto oggi e dell'Aula - risultanze che vengono da parte sia della maggioranza sia dell'opposizione - possano far riflettere il cavaliere Callipo sulla sua permanenza e sul contributo che può dare; ognuno di noi può dare un contributo, chi in un modo chi in un altro, ma ognuno di noi ha il dovere di dare un contributo fattivo affinché effettivamente le azioni messe in campo dall'amministrazione vadano a vantaggio della collettività e vadano nella maniera più corretta e più giusta.

Il contributo, quindi, è importante, ed è importante evitare che si perdano contributi rilevanti, che si perda il valore di ciascuno di noi.

Come diceva il consigliere Aieta, e mi ricollego a lui, questo Consiglio secondo me ha delle professionalità che possono dare, sia da parte dei banchi della maggioranza sia dell'opposizione, delle professionalità che possono effettivamente dare un contributo e, quindi, assolutamente mi schiero dalla parte di chi vuole lavorare per fare in modo che questa istituzione dia il massimo per la propria regione.

Anticipiamo il nostro voto contrario, ma con lo scopo, semplicemente, di contribuire alla riflessione da parte del cavaliere Callipo perché ci dia la possibilità di rivederlo qui nei banchi insieme a noi. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, non volevo intervenire, anche perché il piglio della sua introduzione mi aveva convinto, però noi dobbiamo evitare la sagra dell'ipocrisia.

So che questo è un tema molto scottante che richiama la credibilità di quest'Aula però condividere le motivazioni – che sono legittime – del collega Aieta e poi votare diversamente, permettetemi, questo mi solleva qualche dubbio.

Quindi, bando all'ipocrisia e andiamo alla sostanza! Come lei diceva, nella storia del regionalismo calabrese, è la prima volta che si dimette il capo dell'opposizione a distanza di solo 4 mesi dalle elezioni.

Questo è un punto politico che riguarda maggioranza e minoranza, non può essere un problema della minoranza. Lo è, nel senso che, ovviamente, il centro-sinistra aveva pensato di rompere con il passato e di aprire una fase nuova, al di là del risultato elettorale; si aprono le stagioni nuove, non solo guardando al consenso elettorale, ma guardando in prospettiva ovviamente, perché il giudizio rispetto al passato è un giudizio fortemente negativo.

Da qui c'era una richiesta di discutere sull'emergenza rifiuti, faccio solo questo esempio: è impensabile che qualcuno possa addossare la questione dell’emergenza rifiuti all'attuale governatrice o all'attuale maggioranza. Ovviamente, ci sono stati errori nel passato - faccio questo esempio - approvando una legge sui rifiuti che non è stata applicata, che ha creato queste emergenze, come ci sono tante altre questioni.

In questo senso, si era deciso di aprire una fase nuova.

Io ritengo che noi possiamo svolgere un ruolo: invitare il capo dell'opposizione a rinunciare alle dimissioni e a venire fare a fare qui, insieme a noi, una battaglia; una battaglia per la legalità e la trasparenza; una battaglia che è legata anche ad evitare che la Regione sia gestione e non programmazione, controllo, leggi.

Questo è un punto!

Sbaglia chi non sta in campo e chi ha avuto un mandato elettorale di governo o di opposizione.

Questo è un punto politico!

Io non ho condiviso le dimissioni di Callipo. Ne comprendo le ragioni, ma so anche che, in soli quattro mesi, non si possono esprimere ragionamenti compiuti, perché – fatemelo dire francamente –, lo dico al collega Giannetta, le Istituzioni vivono anche di atti simbolici.

Lo so che, in passato, e anche nella passata Legislatura, l'opposizione si è scelta anche i Presidenti delle Commissioni di Vigilanza e Riforme.

La maggioranza si è scelta i rappresentanti. C'ero, quindi conosco la storia.

Il problema è di aprire anche in modo simbolico una fase nuova nel ragionamento e nell’interlocuzione tra la minoranza e la maggioranza in Consiglio regionale.

La cosa più grave in questa Regione sono cinquant’anni di regionalismo in cui è imperversato il consociativismo e il trasversalismo, che sono stati utilizzati per fare affari in questa Regione e permettere alla ‘ndrangheta di insediarsi, in particolare, nella sanità. Due Aziende importanti sono commissariate per mafia!

Chiamiamole per nome e cognome le cose, se vogliamo fare una discussione vera.

Io pensavo che si potesse inaugurare, anche dal ruolo dell’opposizione, una stagione nuova in questa Regione, però la prova delle Commissioni è stata evidente: una maggioranza ripiegata solo sulle postazioni di potere.

Questa è stata l'immagine che è stata data all'esterno. È legittimo! Non è legittimo politicamente il fatto che si stravolgono le regole del gioco, una volta lo fa il centro-sinistra e, illegittimamente, lo avete fatto anche voi.

Questo è, però, eh! Non troviamo giustificazioni. Così come nessuno può pensare di mettere sotto il tappeto il fatto che questa Legislatura prima che iniziasse, si insediasse, è stata, quest’Aula, stravolta dalla Magistratura, da provvedimenti della Magistratura.

Vogliamo metterlo sotto il tappeto questo?  Io sono sempre garantista. Mi avete sentito dire una parola contro l'assessore? No! Sono garantista fino alla fine.

Lo pretendo per me e lo pretendo anche per i miei avversari, però questo ci deve far riflettere: c'è un tentativo forte, anche delle forze populiste e sovraniste, di delegittimare questa Assemblea. O vi volete nascondere? C'è un tentativo!

Noi abbiamo avuto un atteggiamento, non solo in riferimento alla pandemia, e abbiamo detto: “Non guardiamo le tessere di Partito, ma guardiamo alla sostanza. Si vince insieme questa fase!”

Ancora non è finita perché, non so se vi accorgete, ma il punto di caduta sarà a settembre, non solo per la pandemia e per la crisi economica. Le Istituzioni calabresi terranno?

Ci sarà la tenuta delle Istituzioni dall'attacco della crisi economica, collegata anche a forze sovversive in questa regione che soffiano e soffieranno sulla miseria? Saremo in grado di tenere la democrazia in piedi in questa regione? Le istituzioni in piedi da qui a qualche mese, a settembre? Così com’è rischiamo di essere travolti.

Allora, io mi ritengo che sarebbe stato un bene per tutti avere Callipo in quest'Aula perché è espressione di un mondo; non c’è stata una discussione anche del centro-sinistra sulla candidatura, però abbiamo, così, deciso di aprirci a un mondo e dare la possibilità a questo mondo di rappresentarsi nelle Istituzioni, in questo Consiglio regionale.

Ovviamente, questo arricchisce la democrazia, non la indebolisce e, quindi, si rafforza una istituzione, si rafforza una scelta di tenere insieme forze che anche hanno difficoltà a rispettare le regole delle Istituzioni.

Non è facile stare in Consiglio regionale e rispettare determinate regole.

Io mi auguro che, anche con alcune considerazioni, in particolare, si avvii una riflessione.

Ovviamente, è puerile - lo dico al mio mondo - pensare di utilizzare le dimissioni di Callipo per prendersi qualche rivincita interna. È puerile!

Se qualcuno pensa nel mio schieramento di utilizzare le dimissioni del consigliere Callipo per tentare delle rivincite, è finita un’epoca, per quanto riguarda il centro-sinistra.

Diceva Gramsci: “Il vecchio mondo è morto, ma il nuovo ancora stenta a nascere!” Noi ci troviamo in questa situazione.

Lo dico al centro-sinistra e un po' in generale, si potrebbe anche dire all’Italia.

Non lo so cosa produrrà la vicenda della pandemia nei rapporti tra le forze politiche nel nostro Paese.

Non so quali futuri scenari ci saranno, però dico una cosa: attenzione, ormai è certo, non ho dubbi sul fatto che per fortuna l'Europa ha deciso di aprire le casseforti.

L’'Italia avrà circa 200 miliardi di euro, tra il MES ed i Fondi del Recovery Fund.

Una parte di questi 200 miliardi saranno a fondo perduto, quindi la pandemia può diventare anche un'opportunità da un punto di vista economico.

Se noi siamo nelle condizioni, ognuno rispettoso dei propri ruoli dovuti all’elettorato, di aprire una stagione in cui in questo Consiglio siamo in grado di approvare leggi che vanno nella direzione di riformare la sanità calabrese – e noi in questo senso abbiamo fatto delle proposte in assonanza dibattito che abbiamo fatto sulle dichiarazioni programmatiche con la governatrice –, se saremo in grado di mobilitare le risorse comunitarie insieme a un progetto vero, di rilancio dell'economia calabrese, utilizzando questi fondi, noi saremo nelle condizioni di essere una classe dirigente che porta la Calabria a livelli altissimi.

Questo è il punto!

Le dimissioni di Callipo ci pongono anche questo problema perché la schermaglia politica, la schermaglia regolamentare, la schermaglia di vendere lo Statuto, diventa defaticante e inconcludente.

Noi, invece, vogliamo lavorare intorno a queste questioni per effettivamente mettere in campo un progetto di governo che sia nelle condizioni di dare queste risposte perché, torno a ripetere, vinciamo tutti; nessuno può pensare di vincere da solo in questa condizione.

Ritengo che in questa fase, la presenza del cavaliere Callipo, sarebbe utilissima al Consiglio regionale, con tutte le sue spigolosità, con tutte le sue questioni, però sarebbe un contributo di freschezza di proposte e anche dal punto di vista politico, per tutti, se noi conveniamo che questa è la condizione politica e il momento storico in cui ci troviamo in Calabria.

Quando parlo di tenuta democratica, mi riferisco anche a quello che sta accadendo in alcuni apparati dello Stato.

Non ho paura!

Io non so cosa succederà con la vicenda Palamara in Calabria.

Quando parlo di Istituzione, mi rivolgo a 360 gradi, non solo alle Istituzioni elette dal popolo.

Sono preoccupato della tenuta democratica dello Stato in Calabria, così come in Italia, non solo per la crisi economica, ma proprio perché la situazione in cui stanno attraversando gli apparati dello Stato.

Da questo punto di vista, ci deve essere una politica che si assume la responsabilità e l'unico modo è la risposta attraverso provvedimenti, leggi, progetti che il Consiglio regionale deve licenziare per dare il senso che è iniziato il cambiamento.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Sì, grazie, Presidente. È giusto fare una riflessione rispetto alle dimissioni del capo dell'opposizione. È giusto dire che questo Consiglio regionale va difeso nel suo complesso.

È giusto dire anche che all'interno della minoranza manca il capo dell'opposizione, non per una colpa di questo Consiglio, ma è una sintesi, caro collega Guccione, che dovete fare anche all'interno della minoranza, nel senso, se vi manca il capo dell'opposizione, un perché dovete chiedervelo.

La nostra apertura, come diceva bene il presidente Tallini, era per recuperare, non il politico perché politico non lo è, ma l'uomo, l'imprenditore Callipo all’interno del Consiglio regionale.

La nostra non era una posizione di contrasto rispetto a quello che oggi voi ci state dicendo dai banchi dell'opposizione.

Certo, però, è che questo Consiglio regionale in alcuni casi deve parlare un’unica lingua.

Non possiamo continuare a parlarci addosso. Non possiamo continuare a farci apparire irresponsabili.

La responsabilità c’è stata oggi quando dal collega Irto è arrivata un'apertura su un inserimento all'ordine del giorno.

Dobbiamo interrogarci su come andremo a condurre il Consiglio regionale e su quello che andremo a discutere, da qui in avanti, rispetto alle dimissioni di Callipo perché ci sono diversi punti all'ordine del giorno che noi adesso andremo a trattare.

La responsabilità non sta se accogliere o respingere così solo le dimissioni di Callipo; la responsabilità sta in quello che diciamo, in quello che facciamo, anche dalla vostra posizione.

Voi in questo momento state perdendo il capo dell'opposizione, noi riteniamo che stiamo perdendo una valida persona all'interno del Consiglio regionale.

Voi una riflessione, al vostro interno, dovete farla; noi sicuramente, come maggioranza, rispetto all'inizio faticoso per diversi problemi, per diverse motivazioni, dobbiamo capire come agire e come andare avanti.

Non tornerei sul problema delle Commissioni ma, comunque, inviterei l'opposizione a risolvere il problema perché, altrimenti, ogni giorno, ogni seduta di Consiglio regionale, ci troviamo qua ad inserire punti all'ordine del giorno, perché le Commissioni sono completamente bloccate.

Questo è un invito che lancio all'opposizione per sbloccare questo Consiglio regionale, perché si può governare in maggioranza, ma si può governare anche meglio, forse bene, anche dalla parte dell'opposizione a cui mi sembra non manchi l'esperienza.

Ci sono consiglieri regionali nuovi, ma ci sono consiglieri regionali che hanno già frequentato questa sala; ci sono ex assessori regionali che, quindi, possono dare un contributo di crescita al Consiglio regionale, a chi come me per la prima volta siede in Consiglio regionale e come tanti altri che per la prima volta siedono in Consiglio regionale.

È su questi temi che dobbiamo confrontarci.

Callipo si, Callipo no. Sono una brutta vicenda le dimissioni del capo dell'opposizione, questo ce lo dobbiamo dire. Dobbiamo difendere sicuramente quest'Aula.

Dovete fare una riflessione che vi porterà dietro alla candidatura di Callipo - questa è una riflessione vostra, che dovete fare all'interno dell'opposizione - al motivo per cui oggi voi avete aperto alla società civile - e avete fatto bene - che però non sempre, all'interno di un'Aula consiliare regionale, all'interno della politica, riesce a dare il proprio contributo.

Questo è sotto gli occhi di tutti e Callipo ne è la dimostrazione, perché non si può abbandonare un Consiglio regionale a 4 mesi dall'inizio, senza dare una motivazione, senza passare da quest'Aula. Avrei preferito Callipo in quest'Aula, al suo posto, che prendesse la parola, spiegando i motivi perché vuole andare via.

A questo punto potevamo aprire una discussione, ognuno poteva dire la propria sulle dimissioni o sulla volontà di Callipo. Questo non ci è stato concesso.

Ci è stato concesso solo attraverso articoli di giornale, alcuni scritti da lui, alcuni scritti anche dalla struttura leggevo in questi giorni; quindi, quando uno scrive, o scrive personalmente o si fa scrivere dalla struttura.

Ritengo che la responsabilità è personale di chi scrive; quindi, queste cose noi dobbiamo raccogliere.

Noi raccogliamo e noi, come gruppo Fratelli d'Italia, se dobbiamo fare un passo indietro, caro Presidente, quindi non respingere ma accogliere le dimissioni di Callipo, noi siamo pronti ad accoglierle proprio alla luce della discussione, proprio alla luce di quello che sta avvenendo fuori con la responsabilità ognuno nel proprio ruolo, noi di maggioranza e voi di opposizione.

Dobbiamo sicuramente guardarci dentro, come maggioranza, su come proseguire e in che modo proseguire; voi dovete guardare dentro all'interno della vostra opposizione perché quello che manca non è la presidente Santelli che si dimette ma il capo dell'opposizione, quello che poteva essere in caso di vittoria, il Presidente, il Governatore della Calabria; quindi, la scelta è ricaduta, sicuramente, su un grande imprenditore ma, sul piano politico, è stata una scelta infelice rispetto a questo vostro inizio, a questo inizio dell’opposizione.

Massimo rispetto della persona Callipo come imprenditore per quello che ha fatto nella vita e quello che continuerà a fare come imprenditore.

La politica è tutt'altra cosa! La politica è confronto, la politica è sicuramente anche scontro politico sano e, naturalmente, quando Guccione parlava di legalità, penso che il Consiglio regionale, questo Consiglio regionale in tutte le sue sfaccettature, stia cercando in tutti i modi di portare verso la legalità, verso tutto quello che stiamo facendo, anche facendo errori. Possiamo fare errori, sul piano politico, ma non sicuramente errori, tutto il Consiglio regionale, sul problema della legalità.

La lotta alla ‘ndrangheta non si fa facendo comizi, ma compiendo atti. Atti che questo Consiglio regionale sta realizzando, che la Giunta sta realizzando in diversi settori, uno su tutti, quello dell'ambiente e la Giunta lo sta facendo, sta mettendo in atto alcune cose.

Dateci tempo e aiutateci rispetto a questo percorso. Avremo, da qui a breve, la discussione rispetto ad alcuni temi.

Ribadisco, e chiudo, il fatto delle Commissioni.

Vi inviterei – l'abbiamo fatto già nella Giunta del Regolamento e aspettavamo i nomi dei componenti delle Commissioni – a dare la possibilità alla Calabria di poter fare finalmente partire e funzionare anche le Commissioni nell'interesse di tutti. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente. Saluto i colleghi e saluto anche i componenti della Giunta.

Annuncio il voto contrario del mio gruppo, dell’UDC, alle dimissioni del consigliere Callipo da questo Consiglio, anche condividendo appieno l'analisi che è stata fatta all’inizio di questo punto della trattazione da parte del presidente Tallini, e ne spiegherò anche dopo le motivazioni.

Certo, però, sono d'accordo su quello che alcuni colleghi hanno detto: non bisogna essere ipocriti sulle dichiarazioni e sulle motivazioni che il consigliere Callipo ha dato a mezzo stampa circa le sue dimissioni, noi dobbiamo farne anche tesoro, in un certo senso, perché la denuncia riguarda l'intero Consiglio regionale e, quindi, sia maggioranza sia minoranza.

Raccolgo l'invito fatto poc’anzi, e credo che un esame delle cause e delle motivazioni debba essere fatto assieme, perché la Legislatura di questo Consiglio regionale è legata moltissimo alle dimissioni del capo dell'opposizione.

Per noi, così come anche per voi, è un fatto importantissimo, ed è bene che oggi se ne discuta con la massima serenità.

Comprendo lo stato d'animo della minoranza. Lo comprendo perché – è vero – si è voluta cancellare una stagione politica che non era stata sicuramente delle migliori per la Regione Calabria e lo si è voluto fare con una candidatura nuova della società civile che andava ad intraprendere un nuovo percorso per il centro-sinistra in Calabria.

Trovarsi oggi orfani del capo dell'opposizione, che annuncia di arrendersi e di dimettersi dal suo ruolo fondamentale in questa Assise – un ruolo anche di garanzia dei lavori del Consiglio regionale – è una cosa che, chiaramente, porta tormento all'interno della minoranza, ed io comprendo benissimo quello che accade e lo comprendo anche oggi nel dibattito che si sta svolgendo in Aula.

Proprio per questo, dobbiamo invitare il consigliere Callipo a ritornare in Consiglio regionale sin dalla prossima seduta.

Noi respingiamo le sue dimissioni perché, se il consigliere Callipo ritiene che questo Consiglio regionale non rispetti le regole ma, piuttosto, le calpesti, che questo Consiglio regionale non sia in grado di produrre leggi per il bene dei calabresi, allora, il cavaliere Callipo deve restare in questo Consiglio regionale perché non può arrendersi a questo stato di cose dopo soli quattro mesi!

Deve essere presente e portare avanti il compito assegnato ai consiglieri regionali; soprattutto a lui che è il capo dell’attuale opposizione e ha un ruolo fondamentale: quello di far sì che la maggioranza non governi da sola, fungendo da stimolo e da pungolo attraverso proposte di legge che vadano nell'interesse del bene della collettività e di tutti i calabresi.

Negli ultimi quattro mesi non ho visto proposte di legge presentate dal capo dell'opposizione da poter discutere in questo Consiglio regionale.

Per questo, il consigliere Callipo ha necessità di produrre attività legislativa attraverso mozioni, interrogazioni e interventi perché è questo il suo mandato elettorale ed è per questo che deve ritornare in quest'Aula, rispettando il mandato elettorale di oltre 200 mila elettori; altrimenti, gli elettori che l’hanno votato si vedrebbero non rappresentati adeguatamente da colui che è stato votato per essere il candidato a Presidente della Regione Calabria.

Se il consigliere Callipo fosse stato eletto Presidente e avesse ceduto le armi dopo quattro mesi, immagino che sciagura ci saremmo trovati in Calabria: non senza il capo dell'opposizione ma senza il Presidente della Regione!

Ecco perché il consigliere Callipo deve ritornare sui suoi passi!

Io condivido l'analisi fatta dagli altri consiglieri: la Calabria deve lottare contro le cose che il consigliere Callipo ha messo in evidenza e considerare anche il suo essere un uomo dell'antimafia, che ha combattuto come imprenditore per poter affermare la propria azienda in Calabria.

Questo Consiglio regionale rappresenta la massima Assise calabrese e se non lotta contro la mafia, non vedo chi potrebbe farlo!

Chi dei nostri elettori potrebbe farlo, da solo, senza il nostro sostegno, la nostra attività legislativa e senza la dimostrazione di ciò che andiamo a fare con le nostre azioni?

Il consigliere Callipo deve ritornare in Consiglio regionale, perché deve essere a capo della minoranza anche nella lotta alle mafie.

È un ruolo importante a cui non può rinunciare, anche da politico, perché è stato eletto nel Consiglio regionale ed ha un mandato diverso rispetto al mandato imprenditoriale che ha svolto finora.

Lo invito, quindi, a ritornare in questa Assise per lottare insieme contro il malaffare, contro le mafie, contro la corruzione e anche contro la cattiva politica, ma dall'interno; altrimenti, si rischia di cadere in un errore molto grave: quello del populismo di coloro che sono bravi a fare gli eroi da tastiera!

Non oso immaginare che il cavaliere Callipo sia un eroe della tastiera perché nella sua vita ha dimostrato di essere un eroe dell'imprenditoria, facendola bene e in una terra difficile.

Se andiamo nei supermercati della maggiore distribuzione organizzata o nei supermercati del Nord, troviamo i prodotti di Callipo, dai gelati al tonno; non voglio fare uno spot all'azienda di Callipo, ma far capire cosa è riuscito a creare e come ha portato in alto il nome della Calabria.

Ecco perché noi votiamo a favore del suo ritorno in Aula.

Pertanto, annuncio il voto sfavorevole alle sue dimissioni da parte del gruppo dell'UDC. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Credo sia doverosa una considerazione che parta, innanzitutto, dalla relazione del Presidente, che rappresenta tutto il Consiglio regionale e, così come è stato detto anche dai colleghi di maggioranza che mi hanno preceduto, è perfettamente in linea con quello che poi è il pensiero che si tramuterà in un voto contrario alle dimissioni del consigliere Callipo.

Vorrei fare anche una riflessione personale nei confronti di Pippo Callipo: come tutti i calabresi e gli italiani, lo conoscevo, probabilmente anche fuori Italia, per il suo essere imprenditore.

In questi ultimi mesi, ho conosciuto anche l'uomo Callipo ed ho maturato un grande sentimento di stima nei suoi confronti.

Un sentimento che non può essere considerato ipocrisia, perché è vero e non faccio parte di coloro i quali stasera vogliono fare ipocrisia in quest’Aula.

Certo, avremmo voluto, e credo ci siano ancora i presupposti, conoscerlo anche nella sua dimensione politica. Ci sono i presupposti, perché ci auguriamo che possa rivedere la sua posizione di dimissionario di quest’Aula. Conoscendo il Callipo uomo, naturalmente, vi è il rispetto per la decisione che ha assunto che, ovviamente, ha dei risvolti politici.

Per la dimensione di colui che ho conosciuto come imprenditore e come uomo, voglio pensare che il motivo principale delle sue dimissioni sia l’essere stato crocifisso più di altri in quest’Aula dopo le prime sedute di Consiglio regionale.

Ci sono stati dei passaggi che lo hanno visto coinvolto, così come l'intera Aula, ma che probabilmente ha subito di più perché, tra le altre cose, da un uomo così importante ci si aspetta anche di più; quindi, ci sta nel gioco dell’esposizione imprenditoriale, mediatica e anche politica.

Mi riferisco alla brutta vicenda dell'indennità differita e anche al problema delle Commissioni perché, fino a quel momento, il consigliere Callipo era presente all'interno dell'opposizione e non aveva denunciato motivi di sue dimissioni.

Poi ci sono le cose dette e non dette dal cavaliere Callipo, del tipo: “Non ci sono le condizioni per andare avanti”, “…regole e principi cedevoli alla consuetudine in quest’Aula...”, “…regole calpestate...”, “...rompere logiche clientelari non ci riesco e mi dimetto...”.

Se veramente fossero queste le motivazioni, non v’è dubbio che, per quanto mi riguarda, docet l'intervento del collega Aieta – piaccia o non piaccia!

Rimane, però, un problema di tipo politico.

Se quelle motivazioni fossero vere, dico al collega Aieta che, a maggior ragione, il cavaliere Callipo doveva rimanere al suo posto per cercare di invertire la rotta rappresentata dalle motivazioni che ha addotto alle sue dimissioni.

Non v’è dubbio che le dimissioni del consigliere Callipo lasciano un vulnus non nell'opposizione ma nell'intero Consiglio regionale.

C'è da considerare anche un risvolto politico: il centro-destra, nella figura del candidato presidente, Jole Santelli, si è confrontato in una campagna elettorale difficile contro il centro-sinistra, e proprio con Pippo Callipo; quindi, oggi viene meno quella consequenzialità: una forte opposizione può generare una forte maggioranza ma, accanto ad una forte maggioranza, ci deve essere una forte opposizione!

Non me ne voglia nessuno, l'intervento del collega Giannetta conteneva dei passaggi di tipo politico nell'evidenziare che siamo tutti dispiaciuti e che si è creato un vulnus all'interno del Consiglio regionale, maggioranza e opposizione tutta quanta, ma non v’è dubbio che il problema riguarda il centro-sinistra. È stato detto in modo chiaro: l'indicazione a candidato a Presidente del cavaliere Callipo, all'interno del centro-sinistra, non è stata una cosa non traumatica, ma è stato un qualcosa, come ha detto qualcuno dai banchi dell'opposizione, che voleva rompere con il recente passato e voleva creare un distaccamento forte anche dall'ultimo governo Oliverio.

Non v’è dubbio che quel trauma all'interno del centro-sinistra, oggi, può generare qualche sentimento, non dico gioia, ma chi si è sentito rottamato anche da quella scelta di Pippo Callipo candidato a Presidente, oggi se non gioisce sicuramente può ammettere che quella designazione, all'interno del centro-sinistra, è stata sbagliata.

Perché la maggioranza vuole doverosamente respingere le dimissioni di Pippo Callipo?

Perché riteniamo che il problema dell'Aula non ci garantisce la presenza di Pippo Callipo e di avere davanti a noi il capo della opposizione, ma riteniamo che il problema sia all'interno dell'opposizione e rappresentato dall’ipotesi che il centro-sinistra, che fino a qualche giorno fa credeva in Pippo Callipo, creda ancora in lui come capo dell'opposizione in quest’Aula.

Ritengo che il problema sia tutto all'interno del centro-sinistra: convincere Pippo Callipo a rimuovere le sue dimissioni!

Non mi soffermo sugli aspetti anche di frammentazione all'interno della minoranza circa le dimissioni del consigliere Callipo che, naturalmente, dovrà decidere se continuare o meno ad essere il leader del centro-sinistra.

Se questo fidanzamento – che si è tramutato in un matrimonio con la candidatura di Pippo Callipo a Presidente della Regione Calabria – è finito, ci troviamo di fronte a un divorzio consensuale di cui anche quest’Aula, alla fine, sarà costretta a prendere atto.

Noi ci auguriamo che, sin dalla prossima seduta, il cavaliere Callipo riconquisti il suo posto all'interno di quest'Aula per confrontarci e, laddove fossero vere le cose dette e non dette di cui parlavo prima, provare insieme ad invertire quella tendenza.

Non sono convinto siano quelle le motivazioni perché è un uomo che, tra le altre cose, non credo voglia offendere i suoi colleghi consiglieri regionali o le Istituzioni.

Proprio per questo, credo debba ritornare in Aula e insieme a tutti quanti, maggioranza e opposizione, far sì che ci siano le condizioni per andare avanti e che le regole, seppur cedevoli alla consuetudine, non diventino regole calpestate, ma soprattutto per dare una mano affinché tutti quanti andiamo a remare verso la rottura di quella logiche clientelari che poi sono alla base della criminalità organizzata che tutti noi vogliamo combattere e, da questo punto di vista, il cavaliere Callipo ci potrà dare una mano.

Sul piano politico, rimane un problema all'interno del centro-sinistra, che noi raccoglieremo solo come qualcosa che deciderà l'opposizione.

Avremmo anche potuto astenerci e lasciare all'opposizione il compito di decidere se Callipo sia ancora il leader di questa coalizione, ma per la stima prima all’imprenditore e poi all'uomo che abbiamo conosciuto – fra virgolette ancora “inespresso”, perché il tempo era minimo – e, quindi, anche al politico Callipo, per dimostrare la sua caratura politica, chiediamo di ritornare in Aula e di combattere insieme a noi per invertire quella tendenza che, sicuramente, vede la Calabria fra le ultime Regioni italiane.

PRESIDENTE

Procediamo alla votazione per appello nominale sulla presa d'atto delle dimissioni del consigliere Callipo.

Invito il Segretario questore a fare la chiama, ricordando ai colleghi consiglieri che chi vota sì, vota sì alle dimissioni, e chi vota no, vota no alle dimissioni.

Invito il Segretario questore, Mancuso, a procedere alla chiama e alla votazione.

MANCUSO Filippo, Segretario questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti: 27; hanno risposto sì: numero tre consiglieri; hanno risposto no: numero 24 consiglieri.

(Hanno risposto sì i consiglieri: Aieta, Sculco e Tassone;

Hanno risposto no i consiglieri: Anastasi, Arruzzolo, Bevacqua, Caputo, Crinò, De Caprio, Di Natale, Esposito, Gallo, Giannetta, Graziano, Guccione, Irto, Mancuso, Minasi, Molinaro, Morrone, Notarangelo, Paris, Pietropaolo, Pitaro Vito, Raso, Sainato e Tallini.)

Pertanto, la presa d'atto delle dimissioni del consigliere Callipo è stata respinta.

Credo che ci sarà una procedura attraverso cui il collega Callipo manifesterà la sua volontà, da qui a qualche giorno.

Noi ci auguriamo che possa tornare sulla sua decisione e accogliere l'invito di questo Consiglio regionale.

 

(Il Consiglio respinge)

Anticipazione di liquidità in favore degli enti del Servizio sanitario regionale di cui agli articoli 115 e 117 del D.L. 34/2020 – Informativa

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, che riguarda l'informativa sull’anticipazione di liquidità in favore degli Enti del Servizio sanitario regionale di cui agli articoli 115 e 117 del decreto legislativo numero 34 del 2020.

Per la Giunta regionale, relaziona l'assessore Talarico. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua, ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, prima di procedere alla relazione dell'assessore, vorrei capire perché oggi c'è la necessità e l’urgenza di relazionare sull’anticipazione di liquidità, quando non c'è ancora un atto compiuto dalla Giunta regionale.

Questa relazione avrebbe un senso nel momento in cui questo Consiglio regionale fosse chiamato a votare un atto prodotto dalla Giunta regionale.

Non vedo perché oggi ci troviamo all'ordine del giorno questo tema da discutere. Noi sapevamo che questo era un tema per il quale eravamo stati costretti a convocare il Consiglio regionale entro il 15 luglio in quanto si trattava di un provvedimento importante, urgente e necessario per consentire alla Giunta regionale di approvare questo Piano di anticipazione di liquidità.

Chiedo scusa, ma non vedo cosa potrebbe interessare all'Aula delle dichiarazioni dell’assessore su un tema del quale non decideremo nulla.

PRESIDENTE

Collega Bevacqua, mi dia la possibilità di chiarire. Noi accettiamo qualsiasi tipo di osservazione.

Le dico la verità, sono soddisfatto per il tono con cui si è svolto il dibattito sulle dimissioni del collega Callipo, ma anche per il livello di maturità e di equilibrio attraverso cui i consiglieri regionali si sono attivati.

La responsabilità è mia, collega Bevacqua, perché sono stato tra coloro che a tutti i costi hanno cercato di convincere tutti che era opportuno ricorrere a questa procedura.

Visto che non c'è una proposta, per una questione di rispetto nei confronti del Consiglio regionale, oggi c'è un'informativa iscritta all'ordine del giorno nella quale ci sono anche le motivazioni e, qualora non dovessero bastassero quelle che renderà l'assessore Talarico, se mi si consentirà, io e i colleghi potremo aggiungere anche il resto.

Quando si parla e si dice di dover valorizzare il Consiglio regionale e farlo diventare protagonista – ripetendo le parole del collega Guccione - è questo un momento in cui il Consiglio regionale diventerà protagonista. Nel momento in cui viene a mancare un’opportunità, noi abbiamo il dovere di venire in Aula e spiegare per quale motivo non si è potuta cogliere.

Mi assumo io la responsabilità, perché si poteva non iscrivere nulla all'ordine del giorno ma, proprio per il rispetto che si ha nei confronti del Consiglio regionale, è giusto che l’assessore Talarico, esponga questa informativa per conto della Giunta regionale, spiegando quali sono stati i travagli di questi giorni nell'affrontare e nel verificare tutto quello che è avvenuto, attraverso l'acquisizione di certificazioni che hanno visto mobilitato tutto l'apparato burocratico della Giunta regionale.

Ovviamente, anche i colleghi consiglieri potranno fare la propria parte. Cedo la parola all’assessore al bilancio, Francesco Talarico.

TALARICO Francesco, assessore al bilancio e politiche del personale

Grazie, Presidente. Ritengo che sia importante questa informativa che oggi viene data al Consiglio da parte della Giunta regionale, proprio per andare nel dettaglio e capirne anche le motivazioni; non è stata una scelta semplice, ma una scelta che ha visto anche una lunga discussione tra il Dipartimento bilancio, il Dipartimento personale e il Dipartimento sanità, proprio perché l'anticipazione di liquidità poteva rappresentare un'occasione importante per le Aziende sanitarie per la copertura di quei debiti certi, liquidi ed esigibili, che avevano al 31 dicembre e che, attraverso l'anticipazione di liquidità, avrebbero potuto pagare ai fornitori.

Questa occasione ci viene offerta dal decreto legge numero 34 del 2020, il quale prevedeva 12 miliardi di euro –otto riferiti ai Comuni, alle Regioni e agli altri Enti locali, e quattro riferiti esclusivamente ai debiti della sanità – che potevano essere utilizzati da parte delle amministrazioni locali per adempiere alle loro obbligazioni.

Come Dipartimento bilancio siamo usciti più volte, anche per un incontro con l'Anci, per sollecitare i Comuni e le amministrazioni locali ad attingere a questa opportunità per sanare i debiti che avevano nei confronti della Regione.

Mi riferisco ai debiti sull'acqua e sui rifiuti di cui avevamo parlato anche nella relazione al bilancio.

Devo dire che, dai numeri iniziali, che non conosciamo al momento nel dettaglio, circa 150 Comuni calabresi hanno attinto a questa opportunità.

Nelle prossime settimane entreremo nel merito per capire anche su quali poste sono andate a incidere e su cosa hanno chiesto la liquidità.

Visto che in questo periodo abbiamo scritto ai Comuni calabresi per evidenziare tutti i debiti sull'acqua e sui rifiuti nei confronti della Regione, ci auguriamo che questo possa avvenire.

Il secondo comma, invece, prevedeva la possibilità di mettere a disposizione 4 miliardi di euro per i debiti della sanità.

Avevamo scritto alle Aziende sanitarie e avevamo anche predisposto la delibera già approvata in Giunta, proprio perché c'era la volontà di fare questa anticipazione di liquidità.

In una prima fase – è giusto che il Consiglio regionale abbia conoscenza anche di questi dati – le Aziende sanitarie avevano richiesto fatture e anticipo di liquidità per 600 milioni di euro: l'Azienda provinciale di Crotone, 44 milioni di euro; l'Azienda sanitaria di Catanzaro, 75 milioni di euro; l'Azienda provinciale di Reggio Calabria, 327 milioni di euro; l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, 12 milioni di euro; l'Azienda ospedaliera di Catanzaro, 32 milioni di euro; l'Azienda ospedaliera universitaria “Mater Domini”, 108 milioni di euro; le Aziende sanitarie Provinciali di Cosenza, di Vibo Valentia e l’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria non avevano chiesto nessun anticipo di liquidità.

Quando abbiamo scritto in maniera più dettagliata, chiedendo di riferirsi esclusivamente ai debiti iscritti sulla piattaforma commerciale, quei 600 milioni si sono ridotti a 219 milioni di euro perché, non essendo iscritti questi debiti sulle piattaforme commerciali, i commissari dell’Azienda sanitaria, non hanno risposto alla nota del bilancio.

Rispetto a quello che diceva prima il consigliere Bevacqua, sono dei dati che devono far riflettere l'intero Consiglio regionale.

Quando abbiamo chiesto che questi debiti risultassero dal bilancio previsto al 31 dicembre, addirittura, i 200 milioni di euro sono diventati 100 milioni di euro; quindi, l'entità dei debiti si è ridotta ancora di più.

Questo ci fa capire della gestione non proprio rigorosa e attenta che avviene nelle Aziende sanitarie provinciali.

Questa era un'opportunità importante perché il tasso di interesse era all’1,2 per cento.

Noi facevamo un mutuo trentennale con Cassa depositi e prestiti, loro ci davano i 100 milioni di euro e i settori sui quali intervenire per coprire l’esposizione nei confronti di Cassa depositi e prestiti erano a scelta tra l’aumento della pressione fiscale o la riduzione delle spese regionali e del finanziamento delle leggi regionali – quello che abbiamo fatto con la Tabella C nel corso dell'approvazione del bilancio – o, terzo caso, l’utilizzo delle economie di spesa derivanti da tutti coloro che andranno in pensione nel 2020 e nel 2021.

Oggi avremmo dovuto approvare una norma di vincolo nei confronti di Cassa depositi e prestiti per 30 anni, precisando che i 3 milioni di euro dovevamo essere bloccati sulle economie di spesa derivanti dal personale.

Inizialmente, c'era stata una interlocuzione abbastanza diretta con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e, quindi, con il Tavolo, anche sui disavanzi nella spesa sanitaria.

Proprio il giorno in cui la Giunta regionale doveva definire il progetto di legge con un’azione, a mio avviso, molto rigorosa nei confronti della Regione e con il blocco del turn over, per una rata di un milione e mezzo che avevamo come debito di mutuo di interessi passivi, ci hanno bloccato i 3 milioni di euro, precludendo la possibilità di procedere nei prossimi anni a fare dei concorsi e con l’obbligo di dover bloccare la spesa per quanto riguarda l'età pensionabile.

Tutto questo non ci ha convinti e abbiamo bloccato questa decisione, non approvandola in Giunta regionale.

Pertanto, oggi non approveremo nessun disegno di legge anche perché, da qui a ottobre, arriveranno nelle casse regionali, proprio dal Tavolo “Adduce”, 200 milioni di euro come premialità e questo potrà consentirci di darli all'Azienda sanitaria per procedere poi al pagamento di tutte queste spettanze che, naturalmente, ci preoccupano. Tutta questa esposizione debitoria delle Aziende sanitarie testimonia che il decreto Calabria e quello che è avvenuto l’anno scorso con l’individuazione di manager non hanno prodotto quel risparmio di spesa che tutti quanti noi ci auguravamo, ma, in realtà, hanno prodotto disavanzo, disorganizzazione, Aziende sanitarie commissariate, Aziende sanitarie senza bilanci di riferimento.

Sotto l'aspetto economico, questo ci preoccupa molto perché, alla fine, i disavanzi che avvengono in sanità, vanno a finire nel conto del bilancio regionale e vanno a gravare sui cittadini, tant'è che il disavanzo di quest'anno, che sarà intorno ai 200 milioni di euro fino a fine anno 2019, ancora non c'è un dato certo, ha già prodotto l'aumento dell'addizionale regionale dell'Ira, sempre e comunque a scapito dei calabresi.

Alla fine, ci ritroviamo una sanità che non riesce a dare risposte ma che produce anche debiti e, quindi, ha bisogno, sempre comunque, di un aumento della pressione fiscale nei confronti dei cittadini.

Dalle notizie che abbiamo noi questi 4 miliardi non sono stati opzionati da altre Regioni, nel senso che, secondo me, questa procedura che il decreto Rilancio ha immaginato, quindi attraverso anche l'intervento del MEF, non è un'operazione contabile appetibile, infatti molte aziende, molte Regioni non hanno chiesto questo anticipo di liquidità. Vedremo come si evolverà questa situazione, noi non l'abbiamo totalmente chiusa questa possibilità. Non si sa se, eventualmente, in questo momento di emergenza derivante dal Covid-19 si vuole venire incontro anche alle aziende sanitarie e alle Regioni, quindi aspetteremo nelle prossime settimane che cosa avverrà, pronti a fare anche una riflessione ulteriore.

Ecco perché ritengo che questo ragionamento che stiamo facendo in Consiglio può essere utile: se noi valutiamo che ci possa essere realmente l'opportunità di utilizzare questo strumento non perderemo un attimo, proprio per dare la possibilità di pagare i tanti fornitori che  attendono le loro spettanze e, soprattutto, perché poi i debiti con quei fornitori aumenteranno, aggiungendo interesse di mora  e interessi di varia natura; quindi da 10 quel debito, da parte dell'azienda, potrebbe diventare molto di più.

Sotto questo aspetto, quindi, era doverosa questa informativa anche dal punto di vista mediatico, perché avevamo annunciato, anche in un incontro con i sindacati, che avremmo provveduto ad aderire a questa anticipazione di liquidità; quando, però, siamo entrati nel merito, attraverso una discussione tra i vari dipartimenti, personale e bilancio, abbiamo ritenuto opportuno non aderire e rinviare a una scelta successiva, in attesa che ci possano essere delle condizioni più favorevoli per la nostra Regione.

PRESIDENTE

Prima di cedere la parola ai colleghi, anche in qualità di presentatore di una mozione di indirizzo, volevo aggiungere una mia considerazione personale rispetto ad un esito che riguarda un aspetto importante della nostra Regione cioè la Sanità e i suoi debiti.

Non vi nego che in qualità di Presidente, essendo stato stimolato da alcuni operatori della sanità rispetto ad una grande opportunità che rappresentava il decreto 34/2019 in particolare gli articoli 115 e 117, mi fosse apparsa una grandissima opportunità per la Calabria e in particolare per il settore della Sanità.

Ritengo importante fare questo intervento perché mi sono fatto promotore di una forma di sensibilizzazione, attraverso non solo la Giunta e il Presidente, ma anche attraverso una serie di colloqui avuti con i vari dirigenti della Regione, preposti ai diversi Settori, dalla sanità alla Direzione generale, al Capo di Gabinetto,  rispetto alle difficoltà di mettere mano ad un comparto che,  come tutti ben conoscete, vive tantissime precarietà e tantissime problematiche, come  ricordava prima il collega Guccione: ben due Aziende sanitarie sono commissariate per mafia.

C'è difficoltà a certificare la spesa, c'è il timore di certificare la spesa e, però, attraverso questo monitoraggio che ho ritenuto di effettuare anche a nome del Consiglio, benché quella mozione fosse rimasta là senza discussione, interpretandone lo spirito, ho voluto parlare con tutti i dirigenti e ho voluto ragionare anche sulla opportunità di non perdere questa grande occasione.

E allora qual è il ragionamento che ho fatto con tutti quanti? Si dice spesso che la Calabria non è in grado di cogliere alcune opportunità importanti, questa è una grande opportunità, è stata una grande opportunità, e ci si è messi di buona lena e di buona volontà per fare anche le cose impossibili, ad esempio quella di ottenere, in tempi brevi, una certificazione della spesa delle diverse aziende sanitarie. Voi sapete che, azienda per azienda, ci sono difficoltà enormi non solo sulla contabilità, ma anche sul presupposto che ci sono molte questioni che riguardano la cosiddetta paura della contabilità per la doppia fatturazione; quindi si sono dovuti convincere coloro che andavano a certificare la spesa a far di tutto perché questi debiti fossero contabilizzati e trasmessi alla Direzione generale.

Ebbene, prima si è dovuto fare questo tipo di lavoro e poi, grazie a Dio, una volta avuta tutta la documentazione, dal Direttore generale, dottor Belcastro, al dottore De Cello, al dottore Borgo, al Capo di Gabinetto, sotto la regia della presidente Santelli, si è dovuto avere a che fare con i Ministeri.   

Chiudo questa mia riflessione con un'amara considerazione non perché io voglio essere pessimista, ma perché poi bisogna affrontare con la giusta consapevolezza le problematiche che vive la Calabria.

La prima considerazione: non ho capito per quali ragioni il Ministero se vuole aiutare la Sanità in Calabria, trattandosi di risorse previste per aiutare i debiti della sanità, impone alla Regione di farsi carico degli interessi. Non l’ho capito ed è inconcepibile.

Voi sapete che abbiamo i Commissari e dovete sapere che in particolare in Calabria questo aspetto è stato imposto dai Commissari e dal Tavolo Adduce; cioè noi andiamo ad azionare un meccanismo per accedere a dei mutui che avrebbero dovuto alleggerire i debiti della sanità, ma guarda caso il carico degli interessi doveva avvenire attraverso un sistema a carico della Regione Calabria, soprattutto  quest'anno – come mi ha detto l’assessore - in cui abbiamo dovuto approvare il bilancio, facendoci carico di tutte le prescrizioni della Corte dei Conti, che ci impone di camminare su un equilibrio non molto stabile.

Il collega Talarico è stato sommario, ma io voglio dare un'informativa che sono riuscito ad ottenere dalla ragioneria e che si tramuta in soli tre punti dai quali potrete trarre la convinzione, ma anche la consapevolezza che tutto il lavoro svolto dalla Regione, soprattutto negli ultimi 10 giorni, è stato un lavoro duro che, purtroppo, non trova una rispondenza, una collaborazione da parte dello Stato centrale.

Come diceva l’assessore Talarico, gli interessi sono stati richiesti non alla sanità, ma alla Regione. La Regione Calabria si è fatta carico di questo problema e, in occasione della disamina della medesima documentazione al tavolo di verifica degli adempimenti regionali in materia sanitarie, svoltasi il 10 luglio, veniva chiesto alla Regione stessa di contrarre gli spazi assunzionali per un valore di circa 1,5-1,6 milioni. La Regione, quindi, si sarebbe dovuta impegnare a creare economie nel bilancio corrente per 1,6 milioni e questa linea era stata concordata; nella riunione successiva, però, è stato richiesto alla Regione di contrarre gli spazi assunzionali per un valore doppio, come diceva l’assessore Talarico, pari a 3,2 milioni di euro rispetto alle somme necessarie a pagare gli interessi dell'anticipazione.

Tale gravosa richiesta poteva anche essere presa in considerazione, tale era la volontà della Giunta, se non fosse stata seguita dall’ ulteriore pretesa di non superare, per l'intero periodo di restituzione del prestito, il livello della spesa di personale registrato nell'anno 2020, al netto del doppio del valore degli interessi da liquidare annualmente per l'anticipazione in questione, e di sottoporsi annualmente alla verifica del Tavolo in merito a ciò.

Il Tavolo Adduce introduceva così, discostandosi da quanto già discusso informalmente, condizioni vessatorie ed estremamente penalizzanti nei confronti dell'amministrazione regionale che avrebbero chiesto manovre strutturali definitive sul bilancio. Non bastava il milione e seicento mila euro previsto con il blocco del turnover, il cui mantenimento sarebbe stato costantemente monitorato dal Tavolo Adduce, ma avrebbero voluto avere la possibilità di verifica su ogni questione relativa al personale. La Giunta, convocata appositamente nel pomeriggio del 10 luglio, è stata invitata a rivedere le proprie determinazioni in ordine all’opportunità di concludere le operazioni di anticipazione e a non dare corso alla presentazione del disegno di legge.

Credo che queste siano delle considerazioni che ci inducono a dare atto al nostro Presidente e a tutto l'apparato burocratico del lavoro alacre svolto negli ultimi giorni solo per raggiungere questo obiettivo. Al collega Bevacqua voglio precisare che ho seguito costantemente tutto l’iter per fissare la data del Consiglio e quella di oggi è una data in cui, verosimilmente, ci sarebbe stato il provvedimento. La decisione, però, di non aderire è successiva alla convocazione del Consiglio. Abbiamo ritenuto opportuno per queste ragioni iscrivere all'ordine del giorno una informativa, che per la Giunta ha dato il collega Talarico e per il Consiglio il sottoscritto che si è illuso di capire, di comprendere che questa fosse una grande opportunità per la Regione Calabria.

Non vi nego che ci sono stati momenti in cui, nel confronto coi burocrati e con la Presidente, ho manifestato con fermezza la mia idea di aderire a tutti i costi a quell’ipotesi, pur tra tante difficoltà del procedimento.

Non vi nego di essere contento e convinto che, se non l'avessimo fatto, noi oggi non avremmo questa verità e questa realtà; il fatto che sia venuta fuori questa realtà ci deve indurre a pensare che la soluzione delle nostre problematiche non è così facile, soprattutto fino a quando ci sarà un commissariamento della Sanità; commissariamento che io considero abusivo, perché chi l’ha decretato ha di fatto decretato una riforma costituzionale che nega alla Calabria il diritto di governarsi da sola, con la mentalità di Commissari che hanno una logica ragionieristica e non capiscono che agevolare questi procedimenti può significare dare respiro non solo all'economia, ma soprattutto alla sanità stessa che ne avrebbe tratto sicuramente grande vantaggio.

Spero che il commissariamento della Sanità finisca prima possibile! Mi auguro - e so di interpretare la volontà di tutti - che il commissariamento della sanità finisca al più presto, così che prima si sviluppi dentro di noi la consapevolezza di una ripresa che deve appartenere alla politica. È la politica che, così come è stata accusata di aver affossato la sanità in Calabria, deve avere la consapevolezza di come si possa fare più dei Commissari e utilizzare le risorse per cercare di organizzare una sanità dignitosa in Calabria. Una sanità che non dico sia ai livelli della sanità Lombarda - anche se è un’ambizione che tutti quanti agogniamo – ma abbia amministratori posti nelle condizioni di potersi cimentare in un'operazione da cui da qualche anno, almeno 10 anni, sono stati esclusi e i risultati sono fallimentari. Grazie.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Cerco di  motivare le ragioni per cui io avevo chiesto, prima dell'intervento dell’assessore Talarico, la parola: avevo intuito, capito che la relazione dell’assessore Talarico, svolta in maniera sintetica, ma anche chiara e precisa, testimonia che c'è una difficoltà, oggi, nel governo della Regione, ma non per colpa dell’assessore Talarico; una difficoltà nel governo della Regione che è figlia, è frutto di un sistema creato in questi anni e che mette in grandissima difficoltà, oggi, a mio modesto parere, il governo della sanità in Calabria.

Lei ha detto delle cose gravi, pesanti che dimostrano che il management che oggi guida le Asp in Calabria - ahimè, tutto del nord e figlio di scelte effettuate dal Governo giallo-verde e il decreto 35, tomba della sanità in Calabria, oggi creano questo sistema, questo non governo, questa non conoscenza della gravità della situazione dal punto di vista finanziario ed economico, che richiede uno scossone da parte di questa Aula.

Se vi ricordate bene, lo voglio ricordare al presidente Tallini ma anche alla maggioranza, nella prima seduta di Consiglio regionale abbiamo detto: facciamo una battaglia comune sulla Sanità, perché è sulla Sanità che si misura la qualità della vita di una regione, che si misura la capacità e l’autorevolezza di un  gruppo dirigente; è sulla sanità che i cittadini ci guardano, perché i cittadini senza i servizi non avranno mai fiducia nelle Istituzioni, senza sicurezza dei servizi non avranno mai fiducia nell’Istituzione, senza, quindi, quella sicurezza e tranquillità nello scegliere gli ospedali calabresi per farsi curare. Quella è la vera scommessa!

L’avevamo detto insieme: facciamo una battaglia comune, apriamo una vertenza con il Governo nazionale per dire basta al decreto 35, cancelliamo il decreto 35; mandiamo a casa questi manager del Nord che nulla gliene frega della Calabria se non di venire qua, fare quattro giorni e ritornare a Bergamo, o a Milano o a Torino da dove provengono. Questi sono i segnali forti che dobbiamo dare, caro Presidente del Consiglio!

L’assessore Talarico, di cui ho apprezzato molto la relazione, ha tracciato un quadro preoccupante della situazione finanziaria calabrese e della capacità di visione del governo della sanità calabrese, dal punto di vista sia finanziario sia economico.

Questo è molto preoccupante perché noi potevamo, forse, utilizzare una opportunità che il Governo ci aveva messo a disposizione e per questa incapacità, per questo non governo della sanità calabrese, oggi ci troviamo a rinunciare a dare risposte a tanti nostri cittadini, a tante imprese calabresi, a tanti imprenditori calabresi che con questo provvedimento potevano avere una risposta e ossigeno per le proprie attività.

Dalla relazione dell’assessore Talarico dobbiamo comprendere che oggi c’è necessità di smuovere le acque, di dare uno scossone alla sanità calabrese e non si dà da maggioranza o minoranza ma si dà insieme. Io comprendo che chi ha ereditato una situazione pesante, come voi, non può risolvere il problema. Come sui rifiuti, dove - non invidiamo l’assessore Di Caprio - insieme ragioniamo per trovare una soluzione. Anche lì avete avuto troppa improvvisazione ad annunciare alcune cose, ma noi non siamo qui oggi per strumentalizzare le problematiche ma per risolverle.

La sanità e i rifiuti sono oggi due emergenze in Calabria, quindi o ci mettiamo insieme e ragioniamo sulle cose che ha detto l’assessore Talarico, di cui ho apprezzato l'onestà, la sincerità e la chiarezza con cui ha delineato un quadro che però è preoccupante, oppure ragioniamo insieme e troviamo soluzioni immediate, offrendo risposte ai cittadini, altrimenti rischiamo davvero di parlarci addosso ogni volta. Dobbiamo comprendere e capire sia i processi, che già conosciamo, sia mettere il dito nella piaga! Sappiamo dov’è! Mettiamo il dito nella piaga! Siamo pronti a farlo e anche ad aprire una vertenza con il Governo nazionale ma facciamolo prima possibile, perché oggi la Calabria ha una situazione economica sociale difficile e una qualità della vita che conosciamo tutti. O ci svegliamo, ci mobilitiamo ognuno per i propri ruoli e la propria funzione, maggioranza e minoranza, governo regionale e nazionale, o altrimenti i cittadini non faranno distinzione di colore politico.

I cittadini vedranno i risultati che otterranno dal Consiglio regionale, dalla maggioranza, dalle Regioni o dai Comuni. Quello è il tema.

Noi ribadiamo la nostra disponibilità a lavorare, però voi dovete capire che nella Sanità è vostra la responsabilità, perché voi avevate approvato questo Piano, avevate pensato questo progetto, non noi. Come minoranza non sapevamo nulla del Piano, ma abbiamo apprezzato oggi le cose che ci ha detto l’assessore Talarico e cioè di questo tentativo, di cui ho letto più volte sui giornali, di fare appello ai Comuni. Oggi, però, dovete essere voi ad assumervi la responsabilità, dicendo cose chiare sulla sanità, sul management di questo governo della sanità in Calabria, che per me è un management inadeguato, che non conosce i problemi della Calabria, che viene in Calabria solo per gestire l’ordinaria amministrazione, senza programmare qualcosa di utile per i calabresi.  Noi ci aspettavamo, da questo punto di vista, che la presidente Santelli aprisse una vertenza con il Governo nazionale, un confronto con i Commissari di governo e trovi da subito una soluzione nella gestione, nel governo della sanità delle Aziende calabresi, che hanno una gestione e un governo preoccupante, molto fragile. L’esempio oggi rappresentato plasticamente a questa Aula dall’assessore Talarico ne è la dimostrazione più lampante e vivente. Su questo, invito voi, maggioranza, invito la presidente Santelli ad aprire una partita col Governo nazionale e con il Commissario per dire basta ad un certo management che non viene in Calabria per governare, ma solo per gestire l’ordinaria amministrazione, se va bene e quando va bene.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Intervengo brevemente solo per chiarire alcuni punti.

È vero ci eravamo illusi che questo decreto potesse essere molto favorevole, che l'economia avesse un maggior impulso, attraverso l'incasso di tutti i debiti delle Aziende sanitarie e realizzare un risparmio, anche, in quota interessi per tutti i debiti per i quali ci sono esposizioni bancarie. Così non è stato.

Bisogna, anche, dire che questa decretazione d'urgenza, questi decreti Covid-19 hanno un po' confuso le idee, perché in un primo momento si pensava che si potessero pagare, con questo mutuo, con questo credito, tutti i debiti esistenti nelle Aziende sanitarie, poi, invece, con delle circolari successive soltanto quelli relativi alla parte corrente e alla fine solo quelle iscritte in bilancio al 31 dicembre 2019.

Tutta questa confusione è stata generata dalla decretazione nazionale, quindi è tutta da ascrivere al Governo PD e MoVimento 5 stelle che hanno ingenerato false illusioni in tutte le amministrazioni, pertanto è solo a loro che bisogna attribuire la colpa. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Non vedo in Aula il collega Bevacqua al quale volevo chiedere scusa per averlo interrotto fuori microfono. Era un'interruzione, amici della maggioranza, dovuta al fatto che mi sembra che alcune volte – anche in sede di Conferenza dei capigruppo e qui in Aula - l'opposizione ci vuole dettare pure i tempi del dibattito.   

Per questo mi sono permesso di interrompere il collega Bevacqua, perché ritengo invece che l'informativa resa dall'assessore Talarico sia stata estremamente significativa e importante, che è poi stata complementare ed è diventata esaustiva con l'intervento del presidente Tallini.

Nel momento in cui è venuta fuori la possibilità di utilizzo di questo fondo di liquidità per i debiti, soprattutto, della sanità, presidente Tallini, ricorderà che ho apprezzato la forte volontà da lei espressa di poter cogliere un'opportunità che, probabilmente, nella logica della nostra ignoranza economica contabile, era un'opportunità unica che, tra altre cose, si inseriva in un momento di grande mancanza di liquidità nelle aziende calabresi.

Quel fondo di liquidità che sarebbe servito anche a mettere traveller cheque freschi, soldi freschi, anche nelle aziende calabresi che hanno crediti importanti nei confronti delle Asp, l'avevamo visto, sicuramente, come qualcosa che la Calabria non poteva non cogliere.

Per come si sono verificate le cose, faccio due riflessioni.

La prima riflessione è quella che diceva anche il collega Bevacqua e poi ritornerò brevemente; la seconda, invece, quella che, seppur sinteticamente, ha voluto mettere in evidenza il collega Mancuso.

Il collega Bevacqua ha parlato di drammi per la Sanità creati dal Governo giallo-verde, il verde è uscito - certo che parlare male di un qualcosa di giallo-rosso per me è un po' strano - ma il vero dramma è questo attuale Governo giallo-rosso, perché l’assessore Talarico e lei, presidente Tallini, siete stati chiari, chiarissimi che, anche laddove le Aziende sanitarie avessero potuto certificare per organizzazione ottimale il debito delle aziende sanitarie, probabilmente, a quelle condizionalità accettare, a quel punto, questo fondo di liquidità sarebbe stato capestro, assessore Talarico.

Uso il termine condizionalità perché questo Governo, ogni sera, sui talk show ci fa vedere le condizionalità presunte del MES, per cui non sappiamo se utilizzarlo o meno.

Poi il Governo italiano, però, rispetto a Regioni in difficoltà come la Calabria, difficoltà ancora più grave per il momento Covid-19, inserisce queste condizionalità.

Ma accettare sarebbe stato capestro, anche, alla luce di un residuo di 100 milioni di euro che avrebbe ridotto il monte debitorio delle nostre Aziende sanitarie del 10-15 per cento, per cui il monte debitorio ci sarebbe rimasto, avremmo contratto un debito con lo Stato a quelle condizioni capestri per la Regione Calabria.

Quindi, anche laddove le Aziende sanitarie fossero stati efficienti ed organizzate a certificare il debito, probabilmente, a quelle condizioni noi stessi, che eravamo fautori - in primis il presidente Tallini - ci siamo adoperati con gli uffici - e aggiungo anche il dottore Ferrari, del Settore economico del Dipartimento - perché a quelle condizioni sarebbe stato veramente capestro accettare.

Al collega Bevacqua è sfuggito un particolare: siamo di fronte ad un Governo che non pone attenzione alle Regioni in difficoltà e che ha costretto anche la Giunta regionale a fare un passo indietro, anche, rispetto ai 100 milioni di euro. Sarebbe stato un doppio errore perché, ripeto, non avremmo colmato di granché il monte debitorio delle nostre aziende sanitarie.

Questo fa il paio - non me ne vogliano gli amici dell'opposizione -  con il decreto semplificazione che ha lasciato alla Regione Calabria soltanto le briciole. Le briciole di un qualcosa che è già in campo da vent'anni: il tratto di autostrada Rogliano-Cosenza, il Megalotto della Strada Statale 106 con l'aggiunta della strada di collegamento Aeroporto-Stazione di Lamezia Terme.

Sono questi i temi. Se veramente c'è la volontà di stare insieme, caro collega Bevacqua, dobbiamo stare insieme a prescindere da chi ci governa a Roma; è facile sparare sul Governo giallo-verde che ormai da un anno non è più in auge.

Il collega Bevacqua, tra le altre cose, dice: prendiamo atto del fallimento di questo management delle Aziende sanitarie e delle Aziende ospedaliere. L'80 per cento l’ha nominato il ministro Speranza, il 12 dicembre del 2019, e nell’intervento il collega Bevacqua dava la responsabilità al Governo giallo-verde. Falso! Non corrisponde al vero.

Certo non nascondiamo la testa sotto la sabbia per l’inefficienza e la disorganizzazione, come diceva l'assessore Talarico, rispetto alle Aziende sanitarie che partono da un monte debitorio di 600 milioni di euro, lo traducono a 219 milioni di euro sulla piattaforma commerciale e poi, il 31 dicembre 2019, arrivano nel bilancio soltanto a 100 milioni di euro.

Ci dobbiamo interrogare responsabilmente noi maggioranza, se vogliamo, nella logica che prima o poi finisca il commissariamento, assumerci la responsabilità nell'ambito della programmazione della gestione della Sanità.

Ci dobbiamo interrogare sulla efficienza di funzionari e dirigenti che prendono stipendi lauti, anche con delle premialità, se poi non siamo in grado di capire con un click qual è il monte debitorio di una Azienda sanitaria. Poi, avremmo dovuto premiarli o li premieremo, assessore Talarico, con i 200 milioni di euro di premialità sulla Sanità che possono essere distribuiti alle Aziende sanitarie per colmare parte del monte debitorio.

È su questo che ci dobbiamo interrogare, senza fare sconti a nessuno, nel momento in cui andremo a rivedere gli apparati delle Aziende sanitarie, sia il ruolo dei funzionari sia quello dei dirigenti e non ultimo il ruolo apicale.

Qui ci si misura insieme, collega Bevacqua, ci si confronta e si prendono delle decisioni insieme per cercare di mettere una linea netta rispetto al passato e che guardi, invece, veramente al merito nel momento delle decisioni e delle nomine del management delle Aziende sanitarie regionali.

Quindi, credo che sia stato estremamente significativo e importante e mi auguro che i colleghi dell'opposizione, nel momento in cui si parla di fondo di liquidità, ammettano completamente il fallimento di questo fondo di liquidità, che avrebbe dovuto prevedere anche una copertura “assicurativa” doppia rispetto all'interesse e a cui, poi, la Regione avrebbe dovuto fare fronte. 

Prima, ai colleghi della maggioranza, avevo detto, chiedendo scusa al collega Bevacqua per averlo interrotto, che alcune volte, anche in Conferenza dei capigruppo o qui in Aula, siamo troppo rispettosi, perché il confronto e il rapporto leale con l'opposizione noi lo vogliamo, ma siamo maggioranza e vorremmo anche dettare i tempi dell'Aula, il modo di procedere secondo quelli che sono i punti all'ordine del giorno, secondo quella che è anche la logica della responsabilità che ci appartiene per essere stati votati dai calabresi, come maggioranza, per i prossimi cinque anni.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Intervengo, Presidente, per alcuni ordini di motivi: uno, perché sono un operatore sanitario, quindi ho sempre vissuto di pane e sanità; due, perché sono delegato componente della Commissione salute nella conferenza delle Regioni - quindi è un tema a noi come Regione caro; tre, perché sono, posso essere, un potenziale paziente o parente di un potenziale paziente.

Quindi è giusto che vengano sviscerati tutti quelli che sono i nodi di una sanità in Calabria che, purtroppo, non gode sicuramente di uno stato di ottima salute.

Intervengo, soprattutto, per fare un plauso al metodo della Giunta e quindi di questa amministrazione che porta in Aula un’informativa su una tematica così delicata e importante che da tutti è definita come il principale dei settori all'interno della Nazione: il sistema sanitario nazionale, quindi, di conseguenza, della Regione e che assorbe buona parte del bilancio regionale.

Quindi è giusto che sia fatta trasparenza da questo punto di vista ed è giusto che la Giunta abbia provato a poter accedere a quelle somme messe a disposizione dal decreto legge 34 del 2020 che, successivamente, ad una attenta disamina, è risultato più svantaggioso che vantaggioso. Mi spiego meglio: la situazione critica della sanità in Calabria non è tale solo perché c'è una massa debitoria importante e imponente. Già solo per questo va fatto un plauso all'assessore Talarico che nella sua puntuale, precisa descrizione ed esamina di questo è riuscito a carpire - dico io per grandi linee, perché ancora c'è tanto sommerso - quanti sono i debiti ipotetici e poi quelli reali, ossia quelli certi, liquidi ed esigibili, iscritti nei bilanci delle rispettive ASP o aziende ospedaliere.

Ciò è fondamentale per capire che abbiamo, purtroppo, una situazione, al di là se sia stata o meno ereditata, annosa dove si sono alternate intere legislature e abbiamo ereditato una situazione catastrofica. La questione non è solo legata ai debiti nei confronti dei creditori che hanno offerto un servizio alle aziende, ma anche e soprattutto è basata su una questione di difficoltà degli ospedali e dei reparti che sono sottodimensionati e hanno organici che, in effetti, sono insufficienti a garantire la giusta erogazione del Servizio Sanitario Nazionale.

Allora di fronte alla possibilità di accedere a questo prestito, di contro, c’era lo svantaggio di non poter assumere personale per i prossimi anni, soprattutto da qua al prossimo triennio; già i reparti sono sottodimensionati non solo di personale sanitario ma anche parasanitario. Capite bene come avremmo messo in ginocchio, ulteriormente, tutti i reparti, in previsione anche della possibilità e della concretezza che da qua ai prossimi tre anni andranno in pensione talmente tanti medici e infermieri che, se noi non abbiamo la possibilità di rimpiazzarli, il sistema sanitario regionale andrà al collasso.

Direi che è stato fatto un buon lavoro che ci ritornerà utile.

Abbiamo sicuramente subito una battuta d'arresto perché poi, da un'attenta disamina di quella che era stata una prima delibera di indirizzo della Giunta, si è giunti alla sua revoca. Non dobbiamo arrenderci, dobbiamo seguire gli sviluppi e dobbiamo essere costanti e presenti nelle interlocuzioni con il Ministero della Salute affinché quei 4 miliardi, individuati come somme da mettere a disposizione per ripianare i debiti delle aziende sanitarie regionali di tutta Italia, possano essere reimmessi in un circuito. È possibile, quindi, che in un prossimo futuro anche la Regione Calabria possa accedere a questo circuito.

Mi trovano d'accordo i colleghi che mi hanno preceduto sul fatto che in una Regione come la nostra, soggetta a commissariamento nel settore della sanità, dobbiamo immaginare di rimboccarci tutti le maniche e far sì che siano maturi i tempi affinché si possa arrivare a un superamento del commissariamento stesso. Quindi plaudo, rinnovo il mio plauso alla Giunta che con grande trasparenza, oggi, attraverso la massima Assise mette a conoscenza i cittadini, gli utenti, i pazienti calabresi, che si ritrovano a dover usufruire del servizio sanitario regionale, della situazione attuale e soprattutto del perché è stato fatto, tra virgolette, un passo indietro. Quel passo indietro ha portato ad avere più vantaggi rispetto agli svantaggi che potevano derivare da una delibera di Giunta che è stata ritirata con grande senso di responsabilità da parte della stessa Giunta.

PRESIDENTE

Chiedo, se è possibile, di abbreviare gli interventi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Non entro più nel merito rispetto alla problematica che già è stata discussa dai colleghi e riguardante il debito sanitario. Volevo chiedere e far valutare all'assessore Talarico la possibilità di poter contrarre un mutuo non per il debito sanitario ma per i debiti che abbiamo all'interno del bilancio e che ci stanno bloccando il bilancio, con riferimento, per esempio, all'acqua e ai rifiuti.

Mi spiego meglio: abbiamo dei debiti che ci bloccano il bilancio perché - tutti sappiamo - siamo costretti, ogni volta che facciamo la formazione del bilancio, a creare il fondo di svalutazione crediti. La Corte dei conti ci impone di dare copertura e, quindi, ingessa il bilancio. Sono debiti in questo momento, anche se risultano crediti, che dobbiamo andare a riscuotere dai Comuni e, quindi, questo ci crea un problema e potrebbe creare problemi anche ai Comuni. Allora chiedo all'assessore Talarico, quindi alla Giunta, di valutare la possibilità di contrarre un mutuo per dare copertura a questi debiti. Vediamo come esce il consuntivo sull'avanzo di amministrazione 2019, quindi bisogna dare copertura a quei debiti con l'avanzo di amministrazione e bisogna inserire liquidità.

La liquidità verrà inserita con le somme derivanti dall’accensione del mutuo e la copertura la diamo con l’avanzo di amministrazione. Perché dico questo? Perché ho sentito dire, dalla relazione dell'assessore Talarico, che c'è la possibilità di contrarre il mutuo con i risparmi derivanti dalle persone che vanno in pensione. Non possiamo ingessare al 100 per cento la macchina, la futura macchina del Consiglio regionale, però possiamo dividere il tutto al 50 per cento. Quindi recuperare la somma del 50 per cento dalle persone che vanno in pensione, tenendo presente che si crea un moltiplicatore: se oggi nel 2020 vanno in pensione 10 persone risparmio cento, quel cento viene riprodotto negli anni, quindi quel cento non è solo per l'anno 2020 ma viene riprodotto, viene impegnato anche negli anni successivi e quindi mi dà ampia copertura rispetto a un ipotetico mutuo.

Cosa faccio nel momento in cui riesco a contrarre il mutuo? Con l’avanzo di amministrazione creo la copertura in bilancio, con il mutuo creo liquidità e vado a svincolare le somme dei fondi di svalutazione e queste somme mi daranno la possibilità di introdurre liquidità al prossimo bilancio 2021. Riusciamo ad ottenere, così, con una mossa due risultati e aiutiamo anche i Comuni perché andremo a chiedere loro una rateizzazione offrendo la possibilità di pagare il loro debito. Quello sarebbe comunque un incasso. Allo stesso tempo, rispondiamo, prontamente, a quello che ci scrive e ci ha sottolineato, più volte, la Corte dei conti e quindi le dimostriamo grande attenzione, non solo per aver dato copertura ai debiti, ma anche per aver immesso liquidità.

Un eventuale debito, quello che andrò a riscuotere, lo riscuoterò interfacciandomi con i Comuni e libero, ripeto, libero somme dal fondo svalutazione crediti che poi andrò a riversare nei diversi capitoli di bilancio.

Concordo sul problema riguardante la sanità che, comunque, Presidente, merita un appuntamento ad hoc dove si parlerà solo ed esclusivamente di sanità. Grazie.

PRESIDENTE

Credo che l'informativa e anche il dibattito siano stati esaustivi.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 11/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura 2000 in Calabria, ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali, semi-naturali, della flora e della fauna selvatiche.

Atto di indirizzo

PRESIDENTE

Passiamo al punto 3 all'ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 11/11^ d’iniziativa della Giunta regionale, recante: “Quadro di Azioni Prioritarie per natura 2000 in Calabria ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 92/43 CEE relativa alla conservazione degli Habitat naturali e semi-naturali della flora e della fauna selvatica, atto di indirizzo.

Cedo la parola al relatore, consigliere Molinaro.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini), relatore

Grazie, Presidente. Il provvedimento in esame è un atto di indirizzo per la programmazione 2021-2027, inerente il sostegno alla biodiversità e, più in generale, alle aree naturali. Il Quadro di Azione Prioritario per Natura 2000 è stato redatto, da parte della Commissione europea, secondo un format molto preciso e rigido che è composto da 19 misure per un totale di stima di spesa, per i 7 anni, di circa 91 milioni di euro, significa un 25 per cento in più rispetto alla programmazione 2014/2020.

L’obiettivo è quello di rendere in qualche modo possibile la manutenzione e il ripristino degli habitat delle specie di importanza unionale, quindi d’interesse comunitario, con beneficio, ovviamente, anche sulla mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento agli stessi. Al 31 dicembre 2019, tanto per dare un dato dell'importanza di questa atto di indirizzo, la Calabria ha censito e iscritto all'albo dei siti aree protette 185 siti che insieme costituiscono la rete di Natura 2000. Questo atto d'indirizzo è stato predisposto dal Dipartimento ambiente e territorio ed è stato concertato con l'assessorato programmazione comunitaria e agricoltura, con gli Enti parco e con le Università che hanno competenza sull'ambiente: l'Unical e l’Università Mediterranea di Reggio Calabria. La Commissione Europea, che ha ricevuto questa programmazione nel mese di ottobre 2019, ha espresso parere favorevole indicando alla Regione Calabria di apportare alcune modifiche tecniche che lo staff, guidato e coordinato dal dottore Giovanni Aramini, ha provveduto ad apportare e quindi siamo in piena coerenza rispetto agli impegni con la Commissione Europea.

Quest'atto di indirizzo servirà per la programmazione comunitaria 2021-2027. Non c'è un impegno di spesa sul bilancio regionale poiché le risorse saranno rinvenienti dai programmi comunitari. Ultima segnalazione all'Aula: nell’atto della Giunta regionale c'è l'Allegato 1, che va da pagina 111 a pagina 120, si tratta delle linee guida per redigere le misure, ma non lo approviamo con la presa d’atto e con l’approvazione di questo atto di indirizzo. Pertanto invito, ovviamente, l'Aula su questo provvedimento della Giunta ad approvarlo senza l’Allegato 1. Grazie.

PRESIDENTE

Non ci sono interventi passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento nel suo complesso, espungendo l’Allegato 1, riguardante le Linee guida per la compilazione del PAF. Il provvedimento è approvato con l’astensione della minoranza. Pure ai piani faunistici vi astenete, non siete ambientalisti.

 

(Il Consiglio approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo, ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Chiedo l'inversione dell’ordine del giorno e la trattazione della proposta di legge 49/11^, recante “Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e i gruppi appartamento per l’erogazione di servizi socio assistenziali, legge 328/2000, legge numero 23/2003, legge regionale numero 21/96”.

PRESIDENTE

Aggiungo che dopo l'inversione vorrei che si votassero i tre punti che riguardano il bilancio dell’Aterp, dell'Arpacal e dei Parchi Marini e vorrei, subito dopo, richiamare la mozione del collega Anastasi che mi sembra molto importante perché in scadenza e anche perché è legata all’emergenza sanitaria e potrebbe lenire le difficoltà di tantissimi operatori del mondo della scuola.

Quindi, se è possibile, procediamo con quest’ ordine. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, c'è all’ordine del giorno il punto sui rifiuti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Ci sono gli altri ordini del giorno da approvare.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, c'è il punto sui rifiuti, ci sono anche gli altri punti all’ordine del giorno.

Se l’assessore Gallo chiede l’inversione dell’ordine del giorno, la chiedo pure io riguardo alla discussione sui rifiuti. Io avevo chiesto in Conferenza dei capigruppo di discutere sui rifiuti dopo la trattazione di alcuni punti all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Non mi sembra che stiamo votando provvedimenti che possono e che abbiano caratteristiche di iniziative particolari. Credo che la necessità di invertire l'ordine del giorno, collega, nasca dal fatto che è scaduta una convenzione e credo sia necessario dare la possibilità alla Giunta di riattivare questa convenzione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Noi vogliamo approvarla ma alla fine della discussione. Rimaniamo in Aula, non abbandoniamo l’Aula. Quindi se viene chiesta l’inversione dell’ordine del giorno, chiedo che venga aperta la discussione sui rifiuti.

PRESIDENTE

Se c’è l’impegno a svolgere tutto l’ordine del giorno continuiamo, visto che il collega Bevacqua, collega Gallo, dice che c’è l’impegno a completare tutto l’ordine del giorno. Il collega Bevacqua garantisce e parla pure a nome degli altri insomma.

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo, ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

L’ impegno è totale, ci mancherebbe altro, con il consigliere Bevacqua abbiamo avuto anche un confronto abbastanza vivace nell'ultima seduta di Consiglio regionale sul tema dei rifiuti, sul quale non temiamo confronti, soprattutto riguardo a quanto accaduto nella passata Legislatura in cui Bevacqua era, peraltro, autorevole componente di maggioranza del Consiglio regionale e Presidente della Commissione ambiente. Qui non scappa nessuno men che meno l'assessore De Caprio che è qui con noi. Però, come proposta operativa, Presidente, sull’ordine dei lavori votiamo ciò che c’è da votare e poi ci confrontiamo su tutto. Noi non scappiamo, ci mancherebbe altro, però vorremmo che ci fosse questa inversione dell’ordine del giorno. Votiamo velocemente i punti e andiamo avanti.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua, ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

È questione di regole. Credo che ci siano all’ordine del giorno dei punti importanti da discutere, come la rimodulazione dei fondi comunitari, e dopo discuteremo e approveremo quello che c’è all’ordine del giorno, tra cui la proposta dell’assessore Gallo che abbiamo richiamato in Aula e inserito all’ordine del giorno anche con il voto favorevole della minoranza.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Gallo, ne ha facoltà.

GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Credo che questa posizione del collega Bevacqua sia causidica; noi non scappiamo, siamo qui, ma votiamo le cose che si devono votare e poi ci fermiamo e discutiamo del problema dei rifiuti.

PRESIDENTE

Vogliamo condurre, fin quando è possibile, i lavori con l’accordo di tutti, perché, poi c'è pure un problema di risultati.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Dov’è il problema? È una questione di metodo. Avete inserito all’ordine del giorno una proposta condivisa dalla minoranza, mi chiedo il perché si debba anticipare la discussione della stessa. Proseguiamo con l’ordine del giorno e poi ci arriviamo.

PRESIDENTE

È solo un problema di tempi e chiedo, soprattutto, alla maggioranza di fare un poco di sintesi perché mi pare che gli interventi siano un po’ lunghi. Siccome dobbiamo fare un poco di sintesi, chiedo che ci siano interventi brevi perché è giusto che si proceda a esaminare tutti i punti all'ordine del giorno. Abbiamo, grazie a Dio, in questo momento, in Aula, una presenza di consiglieri tale da poter garantire la discussione e l'espletamento di tutto l'ordine del giorno.

Evitiamo di proporre l'inversione.

Proposta di provvedimento amministrativo numero 14/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020-2022 dell'Azienda Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria)”

PRESIDENTE

Passiamo al punto 4 all'ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 14/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020-2022 dell'azienda territoriale pubblica Aterp Calabria”. Relaziona il consigliere Paris. Ne ha facoltà.

PARIS Nicola (Unione di Centro), relatore

Presidente, la proposta di provvedimento amministrativo in oggetto riguarda il bilancio di previsione 2020-2022 dell’Aterp Calabria. Il provvedimento si compone della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento lavori pubblici, del Dipartimento bilancio e del parere del Collegio dei Revisori dei conti dell’azienda. Si svolge una breve disamina che sintetizza le raccomandazioni e le prescrizioni espresse dal Collegio e dai dipartimenti competenti.

Il Collegio dei revisori dei conti, con verbale del 23 dicembre 2019, invita l’ente sia a un rigoroso rispetto del limite massimo, pari ad euro 502.831,71, per le spese di cui alla lettera b) dell'articolo 6 della legge regionale n 43/2016, sia a monitorare costantemente il contenzioso, causa principale nel sorgere di debiti fuori bilancio per i quali non risulta istituito apposito fondo.

L’organo di controllo, nell’esprimere parere favorevole all'adozione del provvedimento, sottopone, altresì, la spesa del personale alla seguente prescrizione: la spesa di personale autorizzata è limitata ad un importo pari alla spesa del personale già in forza dell'ente nell'anno 2020 e corrispondente al totale delle spese impegnato nell'anno 2019; l’importo di 10.449.417,12 costituisce, senza dubbio alcuno, il limite massimo delle spese per personale da poter impegnare relativamente al bilancio di previsione 2020-2022 ai sensi della legge regionale numero 43 del 2016.

L’ulteriore maggiore spesa del personale, fino alla concorrenza di euro 10.593.986 euro, si intende autorizzata solo ed esclusivamente al termine, con esito positivo, dell’iter autorizzatorio che l’ente dovrà tempestivamente attivare e a condizione che venga emesso un provvedimento amministrativo da parte della Regione Calabria che approva espressamente il fabbisogno di personale 2020-2022 e ne quantifichi la spesa complessiva, autorizzandola ai sensi dell'articolo 6 della legge regionale numero 43 del 2016.

Viceversa, nel caso in cui l'intervento abbia esito negativo, si renderà necessario e obbligatorio effettuare una corrispondente variazione di bilancio ai sensi dell'articolo 21 dello Statuto.

Il Collegio dei revisori dei conti, con successivo verbale numero 38 del 31 marzo 2020, invita l’ente a rispettare la prescrizione secondo cui in vigenza dell’articolo 6 comma 2 della legge regionale numero 43 del 2016 l'adozione di provvedimenti che, pur rispettando i limiti di cui alla lettera a) del comma 1, comportino nuova spesa per personale a qualunque titolo, incluso, quindi, ad esempio, l'istituto del comando o del distacco, eccetera, deve essere preventivamente autorizzata dalla Giunta regionale. L'organo di controllo con il suddetto verbale esprime, altresì, parere favorevole alla programmazione del fabbisogno del personale 2020-2022 di cui alla deliberazione numero 103 del 12 febbraio 2020. Al contempo il Collegio invita l’ente al rigoroso rispetto del vigente iter procedimentale regionale, precisando che la nuova spesa di personale deve essere limitata all'importo rinveniente nel turnover 2019-2020, dall'Aterp calcolato in 1.792.380 euro. Conclusivamente, come già affermato dal precedente verbale, il Collegio attesta che il limite massimo della spesa del personale anche per l’anno 2020 è pari a 10.449.417 euro.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento vigilanza ha espresso parere favorevole con le seguenti prescrizioni: la spesa di personale autorizzata è limitata all’importo di euro 10.449.417 euro, la spesa di gestione autorizzata per l'anno 2020 è limitata all'importo massimo di euro 502.821,71 euro e, nello specifico, agli importi massimi dettagliati per ciascuna categoria, il monitoraggio costante del contenzioso per tutelarsi dal rischio di potenziali passività, evitando, così, di ricorrere frequentemente a debiti fuori bilancio.

Il Dipartimento bilancio, a seguito dei controlli eseguiti, raccomanda all’ente di verificare la congruità del conto crediti di dubbia esigibilità; per quanto concerne il fondo pluriennale vincolato, il Dipartimento raccomanda all’ente, a  seguito del completamento della procedura di riaccertamento ordinario dei residui per l'esercizio 2019, di provvedere alle dovute variazioni di bilancio, apportando, se necessario, i  conseguenti correttivi al fondo pluriennale vincolato nella parte corrente e capitale, nel rispetto del principio contabile della competenza finanziaria potenziata.

A conclusione dell'attività istruttoria, il Dipartimento bilancio non rileva motivi ostativi alla trasmissione, da parte della Giunta regionale, della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell’Aterp Calabria al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57 della legge regionale numero 8 del 2002. Ciò premesso, sottopongo all’Aula la proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Sarebbe il caso che nella relazione si dica se c’è il parere dei revisori e poi il risultato finale. Passiamo alla votazione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Sul punto in discussione, ma riguarda anche gli altri punti e precisamente il punto 6 e il punto 8 che vengono portati, oggi, all'attenzione del Consiglio regionale, faccio rilevare che il comma 1 e il comma 2 dell'articolo 72 del Regolamento del Consiglio regionale prevedono che le proposte devono passare dal vaglio della Commissione bilancio per il relativo parere. Il parere non c'è per l’evidente fatto che la Commissione ancora non è stata istituita e quindi, rispetto a questa cosa, annuncio l'astensione perché ritengo il punto in esame incompleto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro Vito. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente, intervengo brevemente. L’Aterp è indubbiamente un ente strumentale importantissimo per tutte le regioni. È un ente che si regge su risorse proprie che derivano dall’alienazione dei beni mobili e dalle locazioni, quindi, dai canoni locativi. Oggi più che mai si trova ad affrontare una difficile situazione in Calabria perché ha di fronte una platea di cittadini che non sono più, spesso, nelle condizioni di pagare i canoni o di poter acquistare l’immobile di cui sono assegnatari.

Parallelamente, esiste un'altra categoria che è quella dei conduttori degli appartamenti, volgarmente detti affittuari che, invece, hanno un sostegno da parte della Regione per i contratti di locazione registrati, mentre, invece, gli assegnatari delle case cosiddette popolari, quindi case dell’Aterp, non hanno questa possibilità. Allora l’Aterp è un ente strumentale, dicevo prima, che si regge su risorse proprie, ma non ha possibilità di ricevere un sostegno da parte della Regione. Quindi il mio invito -qui non c'è il Presidente, ma ci sono l'assessore Gallo e l'assessore De Caprio - è che nel prossimo bilancio di previsione sia prevista la possibilità di stanziare una somma a diretto sostegno dell’Aterp e dei cittadini assegnatari di alloggi popolari che si trovano in situazione di indigenza, oppure destinando delle somme direttamente all’Aterp affinché possano scomputarle dai canoni di locazione.

È un intervento importantissimo perché si rivolge ad una platea importante e disagiata di cittadini. Risponde ad un’esigenza che è stata già colta da altre Regioni e sono certo che anche la Calabria saprà dare una risposta ed un’attenzione particolare ai cittadini in tal senso. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone. Ne ha facoltà.

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Intervengo velocemente per annunciare – così come detto dal collega Graziano Di Natale – l’astensione del gruppo del Partito Democratico in quanto il Regolamento interno del Consiglio regionale prevede che i provvedimenti di bilancio siano sottoposti alla Commissione bilancio per il parere.

Quindi, comunico l’astensione del gruppo del Partito Democratico. 

PRESIDENTE

Volevo dire che vi astenete, ma ancora non avete messo il Consiglio regionale nella condizione di far funzionare le Commissioni.

Lo voglio dire perché, se non ci fosse questo vostro atteggiamento, non avremmo avuto problemi a sottoporre i provvedimenti all’esame delle Commissioni.

Non l’ho detto subito al collega per consentire ad ognuno di esprimere la propria opinione, ma è opportuno evitare che si possa percepire, attraverso la videoripresa della seduta, che in Consiglio c’è qualcuno che non vuole che i provvedimenti vengano sottoposti all’esame delle Commissioni per i dovuti approfondimenti.

Mi sembra opportuno comunicare questo davanti alle telecamere. 

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Intervengo nuovamente soltanto per ribadire che, rispetto alle Commissioni, la maggioranza non ha voluto riconoscere all’opposizione la Presidenza di una Commissione.

La discussione è a tutti nota e, ad onor del vero, è per questo, presidente Tallini, che le Commissioni non stanno ancora operando.

PRESIDENTE

Le ricordo che nell’ultima riunione della Conferenza dei capigruppo vi siete impegnati a comunicare le designazioni dei componenti entro 4 giorni, ma, ancora oggi, dobbiamo rilevare che non sono state effettuate.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà. 

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Intervengo, perché, adesso, la pazienza ed il garbo iniziano a terminare.

Presidente Tallini, ribadiamo – e lo facciamo ad alta voce – che non abbiamo comunicato i nominativi dei componenti delle Commissioni per l’arroganza della maggioranza che non ha riconosciuto alla minoranza la Presidenza di una Commissione che, per prassi, le veniva sempre riconosciuta.

Ci assumiamo la responsabilità politica di questa decisione!

(Interruzione del consigliere Vito Pitaro)

Posso completare? Poi, darà la parola al consigliere Vito Pitaro.

Non siamo stati noi a parlare delle Commissioni perché se siamo persone serie – come siamo – abbiamo preso l’impegno verso i cittadini calabresi – non per rispetto verso la maggioranza che non ha avuto rispetto di noi – di comunicare i nominativi dei componenti delle Commissioni entro domani mattina, ma il problema politico rimane e nessuno può pensare di aver risanato uno strappo politico- istituzionale grave che per noi rimane! 

PRESIDENTE

Non gridi, consigliere Bevacqua. In Conferenza dei capigruppo avevamo stabilito questo ordine del giorno con la trattazione dei provvedimenti relativi all’approvazione dei bilanci degli enti strumentali ed in quella sede non sono venute fuori le sue osservazioni.

Oggi, le manifesta ed è giusto – se mi consente – che vengano fatte le precisazioni da una parte e dall’altra. 

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 16/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di Azione e Coesione 2007/2013 - Rimodulazione Piano finanziario e approvazione schede intervento” 

PRESIDENTE

Passiamo al quinto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 16/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Piano di azione e coesione 2007/2013 - Rimodulazione Piano finanziario e approvazione schede intervento”.

PARIS Nicola (Unione di Centro), relatore

Presidente, chiedo un rinvio della trattazione in quanto gli uffici hanno riscontrato, nella formulazione delle schede, la presenza di un errore che è già stato corretto.

La delibera è già stata trasmessa ai Ministeri ed è stata validata. Aspettiamo che ci venga restituita e non appena il Dipartimento predisporrà la nuova delibera, la sottoporremo all’esame della prossima seduta del Consiglio.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Chiedo scusa, Presidente, vorrei evidenziare all’Aula …

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, ha chiesto di intervenire? Su che cosa?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Vorrei intervenire sulle dichiarazioni fatte adesso dal consigliere Paris.

PRESIDENTE

Vuole intervenire anche sulle pratiche rinviate?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Sì e spiego perché. Ho letto – posso anche sbagliarmi nel porre il problema e chiedo scusa se mi sbaglio – che ieri è stato pubblicato un bando che prevede lo stanziamento rispettivamente di 15 e 12 milioni di euro su due idee messe in campo dalla Giunta.

Oggi, rilevo che il Consiglio regionale non approva questa delibera. Credo che ci sia un problema anche dal punto di vista giuridico, rispetto alla pubblicazione del bando senza l’approvazione del Consiglio regionale.

Pongo la questione senza la volontà di creare problemi, ma come riflessione per verificare se la mia considerazione è giusta o è sbagliata perché credo che quando si fa un bando ci debba essere non soltanto la copertura finanziaria, ma anche l’approvazione degli atti necessari.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente, a me dispiace, non volevo intervenire – non l’ho fatto neanche prima – però, effettivamente, ritengo che dobbiamo fare una seduta di Consiglio regionale utile ai lavori.

Se, invece, vogliamo fare la polemica perniciosa, l’intervento distruttivo, non costruttivo, tanto per parlare, consigliere Bevacqua, siamo capaci di farlo tutti.

Non abbiamo messo il dito nella piaga …

(Interruzione)

… mi deve far parlare! La prego, non continui, io non l’ho interrotta durante tutta la seduta. Credo che dobbiamo fare in modo, come sta cercando di fare il presidente Tallini, di rendere utili i lavori del Consiglio. Se, poi, invece, vogliamo fare, come dire, il bambino birichino che interviene su ogni cosa, tutti siamo capaci di farlo.

Figuratevi se non siamo capaci anche noi, che siamo 20 persone, e possiamo rimanere in Aula per 4 giorni di fila.

Non abbiamo nessun problema, consigliere Bevacqua, non stiamo scappando e rimaniamo qua tranquillamente, però le voglio dire che lei interviene in Aula, chiede la parola su un punto quando siamo nella fase di votazione del rinvio, interrompe le votazioni per parlare di un comunicato stampa relativo ad un deliberato della Giunta.

È chiaro, consigliere Bevacqua, che la Giunta comunica la sua attività attraverso comunicati stampa.

Di che cosa stiamo parlando? Non ho capito il motivo del suo intervento.

La prego di essere costruttivo per i lavori del Consiglio. La ringrazio.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Sono disposto a rimanere in Aula tutta la notte, come facevate voi nella precedente legislatura – ricordo i consiglieri Gallo, Tallini, ed altri colleghi – quindi non ho nessun problema a rimanere in Aula perché faccio il mio dovere.

Consigliere Graziano, ho posto un problema serio. Lei mi dice che ha svolto il ruolo di dirigente in questa Regione e non si rende conto del problema che ho posto.

Ho detto: “Siamo di fronte ad una rimodulazione dei fondi comunitari che, dopo l’approvazione della Giunta, deve essere approvata dal Consiglio regionale”.

Oggi, dopo aver pubblicato un bando, proponente il rinvio. Pongo il problema per voi, non per me. Lo dico agli Uffici: “è corretto o non è corretto”?

PRESIDENTE

La trattazione è rinviata.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, dobbiamo votare il rinvio. 

PRESIDENTE

Non si vota il rinvio. La trattazione della proposta è rinviata.

(Così resta stabilito)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 35/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020-2022 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPACAL)”

PRESIDENTE

Passiamo al sesto punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 35/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020-2022 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPACAL)”.

Cedo la parola al consigliere Paris per l’illustrazione.

PARIS Nicola (Unione di Centro), relatore

Presidente, la proposta di provvedimento amministrativo in oggetto riguarda il bilancio di previsione 2020/2022 dell’ARPACAL Calabria.

Il Revisore unico dei conti dell’Ente, con i pareri rilasciati in data 15.1.2020 e 12.2.2020, ha espresso parere favorevole rispettivamente all’approvazione del bilancio di previsione 2020-2022. Il Comitato di indirizzo, con verbale del 5.5.2020, ha espresso parere favorevole all’approvazione della proposta di bilancio di previsione per il triennio 2020-2022. Anche il Dipartimento ambiente, a conclusione dell’istruttoria effettuata dal Dipartimento, esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio di previsione 2020-2022.

Pertanto, propongo all’Aula l’approvazione della proposta.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Paris. Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Intervengo brevemente, soltanto per richiamare l’attenzione su un Ente che è di fondamentale importanza per la Calabria e, soprattutto, sul precariato presente in questa Agenzia. Con la dotazione organica di quest’anno si dà modo, probabilmente, di procedere alla stabilizzazione dei precari.

Quindi, chiedo al Dipartimento ambiente – ovviamente rappresentato qui anche dall’assessore – di prestare particolare attenzione e vigilare su questa stabilizzazione di precari, e, poiché anche da molti anni non avvengono le progressioni verticali, c’è molto personale che presta mansioni superiori a quelle per cui è stato assunto.

Quindi, è opportuno che avvengano le progressioni soprattutto per evitare futuri contenziosi che, come vediamo nei provvedimenti di approvazione dei debiti fuori bilancio, periodicamente deliberiamo. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 36/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Atto di indirizzo per l’avvio del percorso di costruzione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus per il periodo 2021-2027”

PRESIDENTE

Passiamo al settimo punto all’ordine del giorno, che riguarda la proposta di provvedimento numero 36/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Atto di indirizzo per l’avvio del percorso di costruzione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus per il periodo 2021-2027”.

Cedo la parola al consigliere Paris per l’illustrazione.

PARIS Nicola (Unione di Centro), relatore

Il provvedimento in oggetto, approvato dall’Esecutivo regionale con deliberazione numero 136 dell’1.5.2020, riguarda l’avvio del percorso di definizione e stesura del Programma Operativo Regionale Fondo Europeo di sviluppo regionale e Fondo Sociale Europeo Plus, relativo al ciclo di programmazione 2021-2027.

Come risulta dalla deliberazione di Giunta regionale, il dirigente generale del Dipartimento competente nonché il dirigente di settore hanno attestato che il provvedimento non comporta oneri a carico del bilancio regionale.

Ciò premesso, propongo di prendere atto della deliberazione in questione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, so che dò fastidio a qualche collega, ma vengo preparato in Consiglio, studio, approfondisco, capisco di cosa parliamo e discutiamo ed anche che siamo davanti ad un documento importante che riguarda la programmazione 2021-2027 di cui oggi dobbiamo discutere non velocemente, ma con approfondimento.

Si tratta di un documento al quale maggioranza e minoranza dovrebbero dedicare molto tempo, fare delle riflessioni approfondite perché ci troviamo, a mio modesto parere, di fronte ad una svolta nella programmazione dei fondi comunitari.

Spiego anche il perché partendo dalla premessa che ritengo sbagliato il titolo di questa proposta “Avvio della fase di programmazione”.

Vorrei ricordare a me per primo e, poi, a voi che l’avvio della fase di programmazione è già avvenuto nel novembre del 2019, con la vecchia esperienza Oliverio, nella quale ci sono stati tavoli di partenariato che hanno portato ad un confronto molto ampio, ma è legittimo che l’opposizione oggi riavvii il confronto da zero.

Nulla quaestio – ci mancherebbe altro – perché condivido che una maggioranza ed un Presidente che si insediano, avviino un procedimento nuovo, quindi, una fase di discussione nuova con tutti gli attori del territorio, con il partenariato e con tutti i soggetti interessati.

Ritengo, però, che questo Consiglio regionale dovrebbe dire alcune cose importanti perché – dicevo – siamo davanti ad una programmazione che potrebbe costituire una svolta per le Regioni del Sud. Non so chi ha letto i fondi comunitari, ma, per la prima volta, dopo decenni, non si parla più di 14 ma di 5 Assi e si parla di programmazione territoriale.

Tutto ciò, poi, accade nella fase di emergenza sociale e sanitaria che è rappresentata dal Covid-19.

Ho apprezzato – lo dico – l’invito ricevuto ieri dalla presidente Santelli che ha invitato i capigruppo di maggioranza e minoranza ad un tavolo di partenariato. Così mi è stato detto e – ripeto – ho apprezzato la disponibilità e l’invito ricevuto e, quindi, ringrazio la presidente Santelli per l’attenzione che ha avuto nei confronti della minoranza e del Partito che rappresento.

Però, detto questo, credo che questo Consiglio regionale dovrebbe svolgere un ruolo importante in questa fase perché tutti sappiamo che se utilizziamo e finalizziamo questa programmazione su pochi asset fondamentali per lo sviluppo della Calabria, forse potremmo dire di aver svolto il nostro compito ed il nostro ruolo con efficacia, con una visione più alta, con una programmazione efficiente che tenga conto delle specificità e delle opportunità offerte dal territorio.

Caro presidente Tallini, lo dico a lei perché poco fa – quando mi ha rimproverato per aver posto il problema all’assessore Talarico – ha detto una cosa importante cioè che questo Consiglio regionale deve svolgere un ruolo centrale.

Credo anche che su questa programmazione ci giochiamo la nostra funzione ed il nostro ruolo. Ecco perché non possiamo approvare il provvedimento come un accendino, senza una minima discussione.

Ritengo che sia sbagliato, che sia un errore politico ed anche di incapacità di interlocuzione e di autorevolezza nei confronti della Giunta regionale perché con questo atto che approviamo – forse non lo avete letto – il Consiglio regionale viene completamente tagliato fuori. Non so se prima era così, ma – ripeto – con questo provvedimento che approviamo nascerà una Commissione formata dagli assessori e dalla Presidente della Giunta regionale ed il Consiglio è completamente tagliato fuori.

Se fosse stato così nel passato, forse sarebbe stato giusto, ma oggi è una nuova epoca in cui, finalmente, l’Europa parla di sociale e di solidarietà e si è aperto uno spiraglio enorme per poter svolgere un ruolo importante ed incisivo nei processi politici.

Quindi, collega Graziano, credo che sia importante capire di cosa parliamo e cosa possiamo fare in termini di proposte e di idee da mettere in campo.

L’invito che faccio ad ognuno di noi, a partire dal sottoscritto, è di essere pronti, capaci, bravi a proporre tre o quattro idee vincenti per la Calabria e per farlo c’è bisogno di un Consiglio regionale – maggioranza e minoranza insieme – che svolge un ruolo importante, perché ricordiamoci – e mi dispiace che avete rinviato il punto precedente – che ancora in Calabria gli effetti del Covid-19 non li abbiamo visti.

In Calabria avremo dei mesi pesanti e se non sappiamo cogliere le opportunità ed anche le sfide che dobbiamo accettare, ne usciremo tutti male.

Credo che sia importante ragionare, prenderci del tempo, chiedere all’assessore Talarico – mi dispiace che sia andato via perché su questo tema doveva relazionare l’assessore al ramo che è Talarico e non il consigliere Paris – perché ritengo che siano momenti importanti di crescita culturale, di confronto politico, di sensibilità istituzionale ed anche di coinvolgimento, di sintesi, di sinergia che deve essere necessaria se vogliamo davvero utilizzare bene questi sei anni della programmazione dei fondi comunitari, a servizio dei calabresi, senza più polverizzare le risorse, senza più localismo, ma guardando a quei tre o quattro obiettivi che potrebbero costituire la svolta per la Calabria.

Per far ciò, c’è bisogno di senso di responsabilità, di una capacità di ascolto tra di noi che spesso manca e non di perdere tempo. Occorre – ripeto - capacità di ascolto perché non vengo in Aula per perdere tempo. Chi mi conosce sa che, prima di venire qua, stanotte ho studiato, ieri ho letto, ho approfondito gli argomenti e, poi, vengo non per perdere tempo, ma per offrire il mio contributo a quest’Aula in qualità di capogruppo del Partito Democratico, ma anche di semplice consigliere regionale.

Voglio puntualizzare bene questo aspetto perché, se pensiamo che il Consiglio regionale sia solo una mera approvazione di provvedimenti proposti dalla Giunta o di mozioni o ordini del giorno, non comprendiamo il nostro ruolo e la nostra funzione che è quella di elevare il dibattito. Per fare ciò, c’è bisogno di proposte, di capacità progettuale e di idee vincenti per la Calabria, altrimenti, facciamo fare ad altri il mestiere di consigliere regionale e noi facciamo un altro mestiere.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.

Le chiedo, se è possibile, di essere sintetico, considerato che non posso chiederlo agli esponenti della minoranza.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Grazie, Presidente, il mio intervento sarà molto contenuto, però vorrei che il tempo fosse contenuto per tutti perché, altrimenti, rischiamo che parli soltanto il consigliere Bevacqua e, quindi, è necessario che intervengano anche esponenti della maggioranza per assicurare la contrapposizione e la dialettica.

Volevo dire al consigliere Bevacqua che tutti sappiamo studiare, leggere ed anche interpretare cosa è accaduto in questa delibera di Giunta che, come ha detto lei, è soltanto un atto di indirizzo che si dà ai direttori generali interessati soprattutto alla programmazione per avviare le fasi preliminari per la redazione del programma economico che riguarda il POR FSE e FESR 2021/2027.

Deve leggere tutta la delibera regionale: la Commissione Europea è intervenuta nel 2018 con ben sette note di indirizzo alla Regione Calabria per redigere questo Piano che deve partire a gennaio del 2021.

Caro consigliere Bevacqua, questo Piano doveva essere già stato fatto, non come atto di indirizzo, ma di concerto con il partenariato, doveva essere redatto il Piano preliminare, poi il POR definitivo, e i Piani FSE e FESR dovevano essere inviati alla Commissione europea per l’approvazione. A gennaio dovevamo essere pronti a partire con la programmazione, caro consigliere Bevacqua.

Ci sono tre anni già di ritardo che la sua Giunta Oliverio ha accusato su questo programma!

Ora lei viene a fare il pernicioso su un atto semplicemente di indirizzo che, finalmente, dà il via e la delega ai direttori generali per poter procedere a formare il partenariato, per poter fare un semplice atto preliminare ed, alla fine, consigliere Bevacqua, arrivare al POR ed alla programmazione effettiva del FESR e del FSE dei prossimi sette anni.

Ma lei ha letto di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di un ritardo di 3 anni che, finalmente, stiamo avviando e le responsabilità politiche per il mancato sviluppo della Calabria sono interamente vostre! Grazie.

PRESIDENTE

Mi pare sia stato sufficiente l’intervento del consigliere Graziano, quindi, passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

 (Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 37/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EMPR)”

PRESIDENTE

Passiamo all’ottavo punto all’ordine del giorno che riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 37/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Bilancio di previsione 2020 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali”.

Cedo la parola al consigliere Paris per l’illustrazione.

PARIS Nicola (Unione di Centro), relatore

La proposta di provvedimento amministrativo in oggetto riguarda il bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali.

Il Dipartimento bilancio ha evidenziato che sussistono gli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo numero 118 del 2011, non rileva motivi ostativi alla trasmissione da parte della Giunta regionale della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali al Consiglio regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale del 4 febbraio del 2002 numero 8.

Ciò premesso, sottopongo all’Aula la proposta di provvedimento amministrativo.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(È riportata in Allegati)

Esame dello stato d’emergenza igienico-sanitaria in materia ambientale/ciclo dei rifiuti – Dibattito.

PRESIDENTE

Passiamo al nono punto all’ordine del giorno: Esame dello stato di emergenza igienico-sanitaria in materia ambientale/ciclo dei rifiuti.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Se vogliamo affrontare la materia seriamente, credo che sia importante che sul punto relazioni l’assessore e, poi, si sviluppi un dibattito che, già in parte, è stato avviato nella precedente seduta, in cui abbiamo sviscerato i problemi e le difficoltà e non abbiamo scaricato le responsabilità su questa Giunta, ma su un sistema che non funziona da anni.

Su questo tema avevamo proposto una seduta monotematica di Consiglio regionale e credo che sia importante tenerla invitando, Presidente, se condividiamo, i portatori di interessi, ma soprattutto l’ANCI per dare un contributo – al di là del fatto che l’assessore li ha incontrati – e da lì avviare la discussione, piuttosto che fare il dibattito a quest’ora con un Aula semivuota e dedicarci venti minuti perché, altrimenti, qualche collega della maggioranza si innervosisce ancora di più.

Credo che sia più utile e funzionale dedicare una seduta apposita a questo tema che, come quello sanitario, è di estrema importanza, per affrontarlo, poi, da qui a pochi giorni, se siamo d’accordo, altrimenti, andiamo avanti nella discussione.

(Interruzione del consigliere Esposito)

Collega Esposito, non sono su “Scherzi a parte” anzi non ho chiesto – così come era stato stabilito nella Conferenza dei capigruppo e lei era presente – di discutere la problematica al secondo punto.

(Interruzione del consigliere Graziano)

Discutiamo, sono qua. Qual è il problema, collega Graziano?

Non ho fatto nessuna richiesta di rinvio, collega Graziano, ho detto che è opportuno aprire un dibattito su questo tema …

(Interruzione)

Non è opportuno … allora, proseguiamo, diamo la parola all’assessore …

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, ha chiesto il rinvio del punto previsto all’ordine del giorno?

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Signor Presidente, ho chiesto di valutare se sia più utile aprire un dibattito che richiederà tempo, a mio modesto parere, perché è un tema di estrema delicatezza e importanza, oppure, come avevamo chiesto tramite richiesta formale firmata da sette consiglieri, una seduta di Consiglio monotematica sul tema. Decidete voi che volete fare.

PRESIDENTE

Scusate un attimo. Siccome è una cosa che stiamo dicendo da parecchio tempo al collega Bevacqua e, finalmente, stasera si è deciso a condividere questa proposta su un tema così importante, ringraziamo l'assessore De Caprio che è al suo posto, pronto a relazionare sulla questione dei rifiuti, ma ribadiamo quello che si è stabilito in Conferenza dei capigruppo. Evitiamo discussioni perché è in via di redazione il Piano regionale per i rifiuti e sarebbe opportuno rinviare questa discussione più in là nel tempo. Ritengo di non banalizzare la questione, né fare questioni di principio, andando a chiudere l'ordine del giorno, anche perché ci sono delle cose importanti, problematiche che riguardano alcune categorie di lavoratori, come quella proposta dall'assessore Gallo e quella contenuta nella mozione del consigliere Anastasi.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano. Ne ha facoltà. 

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Accolgo la sua proposta senza dubbio, sono d'accordo con lei.

Volevo solamente sottolineare un punto: pochi minuti fa, avevamo chiesto l’inversione dell’ordine del giorno, l’aveva chiesta l’assessore Gallo, e avremmo potuto farla avendo la maggioranza, ma per avere un'utilità dei lavori non l'abbiamo messa ai voti perché il consigliere Bevacqua si è quasi opposto dialetticamente all'inversione perché ha detto, un'ora fa, che dovevamo trattare il punto sui rifiuti. Ora, io prendo atto di una cosa…

PRESIDENTE

Al suo posto, lo ringrazierei.

GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)

Politicamente, lo devo sottolineare. Devo prendere atto che, purtroppo, sono rimasti quattro consiglieri della minoranza, quindi, il dibattito non lo vogliono fare, mentre noi siamo qua a lavorare, loro se ne sono andati a casa.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Consigliere Graziano, non sono d'accordo con quello che sta dicendo. Per quanto ci riguarda…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Chiedo la parola, Presidente.

PRESIDENTE

È stato chiesto il rinvio del punto all'ordine del giorno, io credo che…

(Interruzione)

Vabbè! Se volete lavorare per guastare, fatelo pure, andate avanti! Prendete la parola! Fate quello che volete! Però, c'è un momento in cui è giusto che qualcuno dica quello che deve dire.

(Interruzione)

Su che cosa? E vabbè, ma…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Allora, Presidente…

PRESIDENTE

Sto cercando di invitarvi ad evitare di fare una discussione sul nulla, perché altrimenti rischiamo, colleghi, di dare ragione a chi dice determinate cose. Invece, stiamo andando veloci verso l’esaurimento dell'ordine del giorno. Ci sono delle cose importanti inserite all'ordine del giorno, ve lo sto ripetendo, e noi andiamo a discutere del sesso degli angeli!

Se la proposta avanzata dall’ opposizione oggi viene ritirata per motivi di opportunità, io non vedo nulla di strano. Anzi, siamo stati noi a dire: “Ritiratela, perché questa discussione può avvenire in un momento diverso, in cui, probabilmente, si potrà discutere anche di Piano regionale dei rifiuti”.

Oggi abbiamo questa opportunità e, per fare dispetto non so a chi, dobbiamo dire di no, io invece dico di sì. Se è possibile, vorrei invitare tutti alla serietà, perché dopo una giornata di confronto ma anche di risultati, chiudere con una mezza rissa in Consiglio regionale non mi sembra sia una cosa bella.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Intanto, la ringrazio per avermi concesso la parola. Potrei essere l'ultimo a fare paternali e né tantomeno ho intenzione di farle. Sono stato buono buono, insieme al collega Marcello Anastasi, ma anche insieme agli altri, ad assistere a discussioni, anche quando non condividevo. Non è che ad ogni piè sospinto uno si deve alzare e gridare al microfono per dire non so che cosa.

Devo anche manifestare rispetto all'assessore De Caprio che è stato in Consiglio regionale fino alle 21:15, senza sapere se deve intervenire o no su un punto che io sono disponibile a trattare. Perché, non sono qui per trovare scorciatoie, consigliere Graziano, ma per concludere l'ordine del giorno e sono, anche, qui rispettoso per stabilire e fare ciò che l'Assemblea decide.

Però se, poi, lei dice che la minoranza non è rimasta qui, quasi a farci la lezione, non glielo consento! Io sono disponibile a dibattere ed a mettere in campo le mie idee.

Quindi, il monito del Presidente del Consiglio, in questo momento, deve essere rivolto più alla parte che rappresenta la maggioranza che la minoranza, perché questa parte è rimasta diligentemente al suo posto. Il mio, Presidente, non è un intervento di chi vuole mettere benzina sul fuoco, ma di chi vuole richiamare alla responsabilità tutti quanti per dire: “Affrontiamo gli argomenti, discutiamo anche ad alta voce, ma non facciamo saltare il banco”. Perché, far saltare il banco in Consiglio regionale, non è un gioco che va a favore dei calabresi. Grazie.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Signor Presidente, posso prendere la parola?

PRESIDENTE

Se mi consentite, c'è una richiesta di rinvio. Credo che sia opportuno rinviare. Fare un solo intervento, se è possibile, da parte della maggioranza e finirla, perché non stiamo dimostrando una grande maturità e rispetto nella gestione della discussione all'ordine del giorno. Abbiamo altre cose importanti da fare, vorrei che le facessimo rapidamente tutti insieme.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Posso prendere la parola, signor Presidente?

PRESIDENTE

Su che cosa scusa, mi scusi?

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Sulla questione dei rifiuti. 

Rimango trasecolato - mi perdoni, Presidente, la ringrazio per il suo modo di condurre il Consiglio regionale - per quello che si sta verificando di fronte ad una situazione di emergenza che vive tutta la Calabria, in modo particolare la città di Reggio Calabria, e perché, alla presenza dell'assessore De Caprio che è stato sino adesso lì ad attendere, ci si defila di fronte ad un argomento così importante.

Se mi consente di continuare il Presidente del Consiglio, vorrei, innanzitutto, ringraziare l'Assessore per il sacrificio, per il modo assolutamente composto di rimanere in Aula, in attesa che chi di dovere, nel caso del punto all'ordine del giorno, le ponesse le questioni sulla situazione che vive, in questo momento, la nostra regione.

Una situazione che ereditiamo da quelli che sono stati gli ultimi 15 anni, quando, in pratica, si sono susseguiti una serie di provvedimenti tampone, senza però andare al nocciolo della questione. Mentre, fra l'altro, in altre regioni si poteva assistere a situazioni completamente diverse che consentono lo smaltimento dei rifiuti in maniera assai intelligente…

Concludo, Presidente.

PRESIDENTE

Entriamo nel merito della discussione? Facciamo la discussione?

ANASTASI Marcello (Io Resto in Calabria)

Mi perdoni, Presidente! Le chiedo scusa, Assessore, stiamo banalizzando la sua presenza qui a Reggio Calabria. Però ci tengo a sottolineare che non ho alcuna intenzione di banalizzare la sua attesa sino a questo momento. Oltretutto, stamattina, ho avuto il piacere di incontrare personalmente l'Assessore e discutere di alcuni problemi che avrei voluto riprendere in quest'Aula. Per cui, Presidente, se me lo consente, lo faccio. Altrimenti, io correttamente…

PRESIDENTE

Stiamo dicendo che è opportuno rinviare, non aprire la discussione. Se lei entra nel merito, anche gli altri sono portati a fare la stessa cosa.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Non possiamo chiedere ad un assessore De Caprio che ha mille cose da fare, ha un problema d’emergenza nella Regione Calabria, di stare qui un intero pomeriggio, per poi liquidarlo così. È anche una questione di stile.

Sto assumendo una posizione autonoma, non credo che sia giusto. Non credo che sia eticamente corretto, avere una risorsa professionale di questa portata e dire: “rimandiamo” su una situazione di emergenza che la Calabria ha necessità di affrontare al più presto possibile. Abbiamo l'assessore oggi, vorrei porre alcune questioni.

PRESIDENTE

Non c'è discussione, perché è stato proposto il rinvio. L'assessore De Caprio sarà qui anche la prossima volta e lei non perderà l'occasione di fare le sue domande ed anche i complimenti, come ho già fatto anch’io.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Comunque, le chiedo scusa per quello che sta accadendo. Sono mortificato.

PRESIDENTE

Lo dico perché un intervento può tirare un altro, finiamola con questa storia. Ha chiesto di intervenire il consigliere Sainato. Ne ha facoltà.

SAINATO Raffaele (Fratelli d’Italia)

Non voglio, assolutamente, fare polemica. Accolgo la sua richiesta, mi sembra che il tema sia serio e serva la serietà dell'intera Aula. L’Assessore va ringraziato perché fa il proprio dovere, ma ritengo che oggi non possa darci risposte complete. Anche il collega Bevacqua, con senso di responsabilità, ha detto: “Discutiamo in modo diverso”.

Andiamo avanti, perché abbiamo altri punti importanti all'ordine del giorno.

Ritengo, collega, che, oggi, l'Assessore non ci possa dare tutte le risposte, perché il Piano non è completato.

L'Assessore lo possiamo incontrare alla Cittadella, anche in modo separato, per dare qualsiasi suggerimento o capire com'è la situazione, per poi trovare una soluzione tutti insieme in Aula. Non penso che l’Aula voglia offendere l'Assessore, anzi diamo un’opportunità in più per completare il tema dei rifiuti ed accogliere, anche, le proposte di maggioranza e di opposizione.

Ecco la motivazione della richiesta di rinvio. Vi invito a rimanere in Aula, con grande senso di responsabilità, perché dobbiamo completare gli altri punti. Grazie.

 

(Così resta stabilito)

Ordine del giorno numero 2/11^ “Sostegno alla candidatura di Tropea a capitale italiana della cultura 2022”

PRESIDENTE

Passiamo al punto decimo all'ordine del giorno del Consiglio regionale a firma dei consiglieri Tallini, Pitaro Vito, Pietropaolo, Minasi: “Sostegno alla candidatura di Tropea a capitale italiana della cultura 2022”. È una grande opportunità, c'è una sola candidatura. Nessuno vuole illustrarlo, i andiamo a leggere la parte finale di questa mozione: “Il Consiglio regionale della Calabria si impegna a sostenere con forza la candidatura della città di Tropea a capitale italiana della Cultura 2022 e ad azionare, nell'eventualità auspicabile della designazione, tutti i meccanismi utili allo scopo di rendere ancora più coinvolgente ed efficace il programma di manifestazioni ed eventi culturali, costruendo una piattaforma regionale di “turismo della conoscenza” che potrà essere d’esempio nella fase del dopo Covid-19.”

Il testo di quest’ordine del giorno sarà trasmesso al Comitato promotore “Tropea capitale della cultura 2022”, al MIBAC, alla Presidenza della Giunta regionale della Calabria, al Comune di Tropea.

È sottoscritto da quattro consiglieri regionali, ma ritengo che, in questo momento, tutto il Consiglio regionale, maggioranza e opposizione, abbia in animo lo stesso sentimento, perché è l'unica candidatura della Calabria in questo momento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tassone. Ne ha facoltà.

TASSONE LUIGI (Partito Democratico)

Presidente, grazie. Intervengo, velocemente, per manifestare il mio apprezzamento su questo ordine del giorno che impegna il Consiglio regionale a sostenere la candidatura di Tropea a capitale della cultura. Ritengo questa una preziosa opportunità, non solo per la città di Tropea, per il Vibonese, ma per tutto il territorio regionale, perché, nonostante le sue difficoltà, Tropea è una località molto famosa in tutto il mondo. Il suo prestigio è riconosciuto a livello internazionale. Sono convinto che questo ordine del giorno incontri la piena condivisione visto l’impegno che sta animando questo progetto. Pertanto, annuncio il mio voto favorevole.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Su Tropea ci dobbiamo porre un obiettivo: vincere. Questo è uno di quei casi in cui non basta partecipare, ma bisogna vincere. Potrebbe essere un momento importante per la Calabria. Tropea capitale della cultura si sta giocando la partita assieme ad altre 10 città in ambito nazionale e noi, come Regione, dobbiamo dare tutto il sostegno, anche in termini tecnici, burocratici. Questa proposta deve arrivare al Tavolo nazionale e deve essere forte, bene articolata e corposa. Per questo, dobbiamo sostenere questo progetto, come dicevo prima, anche con le competenze regionali.

Il Comune sta facendo, proprio in questi giorni, un dossier che dovrà presentare per la candidatura di Tropea a capitale italiana della cultura.

Questo dossier deve essere supportato, come dicevo, ovviamente, oltre che tecnicamente anche dal punto di vista economico.

Ho sviscerato alcuni dati che riguardano una piccola regione del Sud, all'interno della quale c'è la città di Matera che è stata la capitale europea della cultura. Come si legge nella scheda finanziaria del Ministero dei Beni Culturali, è costata 52 milioni di euro, di cui 25 sono arrivati dalla Regione con i fondi strutturali dell’Unione Europea, 5 dalla città di Matera e da 131 Comuni della Basilicata, quindi vuol dire che hanno saputo fare rete, 11 milioni dal Governo e 7 dal Settore.

Questo è un esempio virtuoso, non immaginiamo che la Regione Calabria possa mettere in campo le stesse somme che sono state messe per “Matera, città europea della cultura”, ma, secondo me, bisogna parametrare il dato giusto per Tropea, affinché possa esserci un impegno finanziario, anche se di minore entità.

Ecco perché deve diventare un progetto corale, può rappresentare un esempio e un rilancio culturale importante per la nostra città.

Sarebbe, secondo me, un esempio positivo anche presentare ad una competizione nazionale una nostra città.

Questo appello deve essere rivolto a tutti: alla città di Tropea, alla Regione, a tutti i Comuni e -perché no? - anche ai privati. Per esempio, il nostro imprenditore Callipo potrebbe sostenere un progetto così importante.

Ci dobbiamo sbrigare, concludo Presidente, perché abbiamo pochissimo tempo. Solo due settimane, il 31 luglio il dossier del Comune di Tropea, dovrà essere completato.

Quindi, chiedo a tutti, in questo momento, una grande collaborazione, un impegno corale, un grande senso di responsabilità verso la Regione Calabria per farci riprendere la giusta dignità agli occhi della nostra nazione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Credo che l'ordine del giorno proposto all’Aula sia importante e debba vederci uniti in questa richiesta. Quando si tratta dell'immagine della Calabria, di un'opportunità importante di valenza europea, anche mondiale, non esiste maggioranza o minoranza, ma l'interesse dei calabresi. L’interesse di far diventare la Calabria polo d’eccellenza, in questo caso per la cultura.

Credo che sia utile fare squadra e coinvolgere tutti i settori possibili e immaginabili per ottenere questo risultato. C’è piena condivisione da parte nostra e faremo ulteriori sforzi per coinvolgere nostri amici che hanno ruoli importanti a livello nazionale per tentare di porre Tropea come soluzione finale. Per arrivarci, però, è fondamentale un progetto serio - ha detto bene il collega Giannetta - credibile, forte, con un supporto economico derivante dalla capacità di fare rete sul territorio con le varie istituzioni e con, soprattutto, una società civile che dia un contributo serio, fattivo.

Credo che, da stasera, sia necessario creare una rete di soggetti, di portatori di interessi che possano aiutarci in questo progetto.

Poi, volevo porre una domanda, perché non lo so: siamo sicuri che sia l'unica proposta che ha avanzato la Calabria? Ho letto male o c'è anche una richiesta della Locride?

(Interruzione)

Per evitare che qualcuno ci accusi di aver…

Come sempre, pongo il problema. Se è così, la proposta è più allettante, più forte, perché una proposta unica ci aiuta a chiedere maggiore sinergia.

Quindi, da parte nostra, pieno sostegno a quest’iniziativa che darà modo, se dovessimo riuscire, di dare l'immagine di una Calabria che si pone al centro dell'attenzione, con tutte le caratteristiche e le qualità necessarie per promuovere il territorio, come ha fatto la Basilicata in questi anni.

Ha ricordato bene i dati il collega Giannetta, tutti significativi, importanti, incoraggianti. Ecco perché credo che sia utile sostenere questa proposta.

PRESIDENTE

Non ci sono altri iscritti parlare, quindi pongo ai voti l'ordine del giorno a sostegno della candidatura di Tropea a capitale italiana della cultura 2022. È approvato all’unanimità.

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 22/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Tallini, F. Pietropaolo, C. Minasi, G. Arruzzolo, G. Graziano, recante: “In merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”

PRESIDENTE

Ultimo punto all'ordine del giorno, prima di trattare le questioni inserite oggi. Mozione numero 22/11^ di iniziativa dei consiglieri D. Tallini, F. Pietropaolo, C. Minasi, G. Arruzzolo, G. Graziano, recante: “In merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Credo sia fondamentale intervenire su questioni come quella del Ponte.

Sono nato un mese prima di quando è stato costituito il regionalismo, quindi 50 anni fa, e la questione del Ponte si discuteva ancora prima, 65 anni fa.

Credo sia importante confrontarsi in quest'Aula, perché la Regione dovrà avere un ruolo importante in un'opera faraonica che metterà in collegamento la Calabria e la Sicilia e la Sicilia con il resto d'Italia.

Da allora sono cambiati tantissimi Governi, dove i fronti del “no” e del “sì” erano in contraddizione anche all'interno dello stesso partito.

Oggi parlo a nome mio, ma mi sento anche orgoglioso di parlare a nome del partito a cui appartengono che è “Forza Italia” che, a differenza di tutti gli altri partiti, è stato sempre coerente in questo percorso ed ha sempre voluto con forza la costruzione del Ponte.

Nello stesso tempo, mi fa piacere vedere che anche altri partiti, che da sempre hanno ostacolato questa possibilità, oggi hanno un po' rivisto le loro posizioni.

Quindi, dobbiamo ragionare in questi termini. Sicuramente, è importante non sprecare questa opportunità. Non sarà facile, dobbiamo ancora discutere, ragionare, però alcuni dati ci insegnano che è finito il momento di fare solo le passerelle su una questione così importante.

In tutti questi anni sono stati spesi 960 milioni di euro, sono stati impegnati 300 professionisti e 100 società hanno lavorato per nulla o quasi, perché non abbiamo visto realizzato niente. Non possiamo consentire che questo tema possa essere appannaggio di uno sterile dibattito tra le parti, ma dobbiamo fare in modo che sia oggetto di una forte espressione anche all'interno della Regione Calabria che, come vi dicevo, avrà un ruolo fondamentale.

Ci avviciniamo, anche, alla scadenza elettorale del Comune di Reggio Calabria, ci auguriamo che anche il Comune e la Città metropolitana di Reggio Calabria possano avere una guida forte, autorevole, espressione di un centrodestra che possa sommare le proprie competenze e la propria volontà politica a quella di una Regione che rivendica con forza, per i prossimi anni, un protagonismo che vada al di là di quella che può essere l'importanza strategica del Ponte - che rappresenta un'opera tra le più importanti, unica al mondo - anche in termini di movimenti economici. Una Regione che, in questo momento, ha sicuramente voglia di riscattarsi, ma, anche, di rilanciare la propria economia attraverso una grande opera come il Ponte sullo Stretto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Questo credo che sia un tema molto sentito, molto dibattuto anche all'interno dei diversi partiti.

Personalmente, non condivido la proposta di costruzione del Ponte sullo Stretto senza una visione organica di sviluppo del territorio. Senza una perequazione infrastrutturale, sociale ed economica del Paese che tenga insieme il Mezzogiorno e il Nord, non possiamo pensare di creare un deserto nel deserto.

Il Ponte potrebbe avere una funzione importantissima, strategica, se dotassimo il Mezzogiorno del Paese e la Calabria di quegli importanti strumenti che oggi non abbiamo. Senza un'alta velocità, senza togliere dall’isolamento le zone interne, senza creare le autostrade veloci, a cosa serve il ponte? Credo che il Ponte debba essere la parte terminale di un processo di crescita, di sviluppo del territorio della Calabria. Allora sì che ha una funzione il Ponte sullo Stretto.

Ma se devo creare un deserto nel deserto: con le strade che abbiamo, con le aree interne che abbiamo, con le difficoltà aeree, viarie e ferroviarie che abbiamo, a cosa serve? A fare attraversare, lo dico brutalmente, più velocemente la Calabria? Ragioniamo su queste cose, non facciamo diventare la questione il vessillo di un qualcosa, che sia di “Forza Italia” o del “Partito Democratico”, che è utile in questo momento.

Non è questo, credo, un modo positivo di porsi di fronte ad un investimento di notevole importanza dal punto di vista economico e finanziario.

Il Ponte è utile e funzionale se c'è un progetto di rinascita del Sud, attraverso le infrastrutture, la perequazione infrastrutturale, sociale ed economica che oggi non abbiamo.

In questo contesto credo che il Ponte potrebbe rappresentare la ciliegina sulla torta, ma senza questa visione d’insieme, se dovessimo fermarci solo a chiedere il Ponte sullo Stretto, credo che faremo un errore di strategia e di impostazione nello sviluppo sociale ed economico della Calabria.

Questa è la mia posizione personale, perché all'interno del Partito c'è un dibattito acceso su questa cosa, così come nella maggioranza.

Non credo che sia questa la posizione ideologica e progettuale, quindi, il mio voto su questa mozione non sarà positivo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Raso. Ne ha facoltà.

RASO Pietro (Lega Salvini)

Grazie, Presidente. Secondo me, stiamo riproponendo gli stessi discorsi che hanno portato all'annullamento del progetto nel 2011.

A cosa serve il Ponte, se non ci sono le autostrade e le ferrovie? Sono passati 10 anni e non sono state realizzate né autostrade né ferrovie veloci.

Credo che l'importanza del Ponte sia legata al tipo di investimento – circa 20 miliardi di euro – mentre, per rendere più efficienti le autostrade e le ferrovie in Calabria, basterebbero due o tre miliardi di euro; quindi, sono opere secondarie.

In un periodo in cui mancano liquidità, investimenti e Pil (Prodotto interno lordo), bisogna valutare bene l'importanza di spendere 20 miliardi di euro tra Calabria e Sicilia e ciò che ne deriverebbe per le imprese, per tutti i settori secondari e per l'occupazione.

La Calabria ha bisogno di queste grandi opere. Pertanto, ritengo che bisogna puntare innanzitutto sul Ponte e, poi, su tutte le altre opere infrastrutturali che sono alla base del nostro sviluppo economico. Grazie.

PRESIDENTE

Prima di sottoscrivere questa mozione, mi sono domandato per quale ragione, sia a livello nazionale sia in Sicilia, si discuta del Ponte sullo Stretto e, guarda caso, non se ne discuta in Calabria. Mi pare strano!

Capisco che il collega Bevacqua appartenga ad una componente del Partito Democratico che, forse, fa capo ad una minoranza che la pensa così, ma credo che la stragrande maggioranza dei componenti del Partito Democratico, come diceva prima qualcuno, oggi abbia sposato l'idea della realizzazione del Ponte sullo Stretto.

Come diceva il consigliere Giannetta, la questione del Ponte sullo Stretto è tornata ad essere discussa per iniziativa dei membri dell'attuale Governo.

Ovviamente, poi, ci sono coloro che sono stati sempre coerenti rispetto a questa idea. Tanta gente dice che ci sono ben altri problemi, ma io credo che, se si ragionasse anche con l’idea che il Ponte sullo Stretto sarebbe un’opera unica al mondo, tantissima gente verrebbe in Calabria solo per vederlo e, con l’occasione, visitare anche la Calabria e – come spesso accade – rimanerne positivamente impressionati. Per non lasciare le questioni alla pura demagogia, ci siamo fatti un'altra questione: sappiamo che c'è un problema di progettualità che va aggiornata.

Quando ci siamo resi conto di questo problema, abbiamo preso contatti anche con amministratori siciliani e, pur consapevoli che con l’approvazione della mozione non si sta realizzando il Ponte, abbiamo voluto far capire e far sapere all'Italia intera che, nel momento in cui l'argomento è stato ripreso, soprattutto da settori importanti dell'attuale Governo, noi abbiamo ritenuto di non essere gli ultimi; anzi, se ci sono le condizioni per realizzarlo, sia dall’opposizione al Governo sia dalla maggioranza in questo Consiglio regionale – estesa anche ai molti contributi della minoranza – ci auguriamo che questo Ponte possa cominciare a vedere un avvio delle procedure e che finalmente si possa realizzare qualcosa di concreto.

Chiediamo, quindi, un adeguamento del vecchio progetto e l’avvio delle procedure che servono per farlo diventare possibile.

Questa è la discussione che vogliamo suscitare con questo ordine del giorno, sensibilizzando tutti quanti.

Vogliamo dire con forza che questo Consiglio regionale non è insensibile ad un'opera che muoverebbe un’economia inimmaginabile, con l’utilizzo di contributi anche europei.

Non si può trascurare un progetto di tale entità, solo perché qualcuno pensa che sarà difficile da realizzare.

È un sogno, ma credo che ogni tanto si debba anche sognare!

In questo momento nel mondo si realizzano opere di ingegneria che, solo a pensarci, si potrebbero considerare irrealizzabili e impossibili; eppure si realizzano!

Oggi ci sono tecniche modificate; 10 anni fa, era 10 anni fa! Dopo 10 anni la tecnologia, l'ingegneria, e tutto quello che può essere messo al servizio di un'opera come questa, sicuramente sono cambiate in senso positivo.

Ritengo che anche questo sia un segnale positivo, un messaggio che vogliamo mandare dalla Calabria a tutti i coloro che in Italia, in Europa e nel mondo, pensano che questa sia un’opera che, qualora si realizzasse, andrebbe a merito dell'umanità intera.

Immaginate quest'opera realizzata: la Calabria collegata alla Sicilia mediante un'opera unica al mondo! Magari è solo un sogno.

Forse si potrà realizzare e gran parte dei problemi si potranno superare, creando economia, occupazione, un circuito positivo e quelle attrattive che fino ad oggi abbiamo avuto difficoltà a rappresentare.

Credo che, con questo spirito, la mozione possa essere approvata. Pongo ai voti la mozione.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 49/11^di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione schema convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l’erogazione di servizi socio assistenziali – legge numero 328/2000 e legge regionale numero 23/2003 – legge regionale numero 21 del 1996 e s.m.i.

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 49/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e gruppi di appartamento per l'erogazione dei Servizi socio-assistenziali, legge numero 328 del 2000, legge regionale numero 23 del 2003, legge regionale numero 21 del 1996 e sue modifiche”.

Cedo la parola all’assessore Gallo per l’illustrazione della proposta.

GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia

Si tratta di una proposta di natura tecnica, uno schema di convenzione che si rifà alla legge regionale numero 21 del 1996 e che riguarda i gruppi appartamento che, come è noto ai colleghi consiglieri, sono gruppi organizzati all'interno di abitazioni di natura civile, che ospitano minori a rischio, seguiti e curati da alcune cooperative che hanno al loro interno degli educatori professionali.

Essi sono tutelati dalla legge numero 21 del 1996 e la convenzione che finanzia e sostiene questa organizzazione, composta da 19 gruppi appartamento in tutta la regione, deve passare attraverso il Consiglio regionale, previa delibera di Giunta regionale che approva lo schema di convenzione.

Attraverso questa votazione, di fatto, andiamo a prorogare la convenzione che sostiene l'organizzazione dei gruppi appartamento che, ripeto, attualmente in Calabria sono 19, con circa 200 operatori e 150 ospiti, tra cui minori a rischio, soprattutto con problemi di giustizia o con famiglie che hanno problemi di questa natura.

PRESIDENTE

Passiamo all'esame e alla votazione del provvedimento nel suo complesso.

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 30/11^ di iniziativa del consigliere Anastasi: “Assegnazioni provvisorie scuola”

PRESIDENTE

Passiamo alla mozione numero 30/11^ di iniziativa del consigliere Anastasi, recante: “Assegnazioni provvisorie scuola”. Cedo la parola al collega Anastasi per l’illustrazione della mozione.

ANASTASI Marcello (Io resto in Calabria)

Grazie, Presidente. Ho già avuto modo di illustrare la questione, ma ci ritorno ben volentieri e confido nella sensibilità di tutti i consiglieri regionali presenti in Aula, affinché possano rispondere con il loro voto favorevole alla necessità di migliaia di docenti che annualmente si trasferiscono in Calabria dopo aver ricevuto l'assegnazione provvisoria per la quale, purtroppo, ogni anno devono sottoporsi a spese straordinarie di viaggio, vitto e alloggio per circa 20 giorni.

Quest'anno, in modo particolare, avvertono anche il problema dell’emergenza Coronavirus e, il fatto di doversi spostare verso aree regionali al di fuori della Calabria, come l'Emilia Romagna, la Lombardia e il Veneto, dove ancora ci sono focolai legati all’emergenza sanitaria, preoccupa in maniera particolare, ancor di più di quello che può essere l'impegno di spesa per i motivi che già vi ho già illustrato.

A ciò, si aggiunge il fatto che questo spostamento dovrebbe durare circa 20 giorni, per poi rientrare in Calabria una volta ottenuta l'assegnazione provvisoria.

Questo problema può essere affrontato e risolto se la Giunta regionale, nella persona della presidente Jole Santelli, vorrà fare le proprie dimostranze presso l’Ufficio scolastico regionale, presso il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) e nei confronti del ministro Azzolina, facendo pervenire la richiesta di anticipazione delle operazioni di assegnazione provvisoria, in maniera tale da evitare che migliaia di docenti calabresi debbano trasferirsi soltanto per 15-20 giorni, con tutte le motivazioni che andrebbero a ricadere anche sulle loro famiglie e sul piano dell'equilibrio relazionale, oltre che dal punto di vista economico.

Credo che questo sia fattibile e, qualora non dovessero esserci le condizioni, si potrebbe anche ovviare, dando la possibilità ai docenti, di prendere servizio e di potersi rapportare on line con la sede di titolarità in altre regioni, continuando ad operare, come si è fatto anche nei mesi scorsi, in collegamento telematico. Grazie.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la mozione presentata dal consigliere Anastasi.

 

(Il Consiglio approva)

Proposta di legge numero 28/11^ di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Disposizioni transitorie sulla legge regionale numero 3 del 2009: Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 28/11^ di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Disposizioni transitorie sulla legge regionale numero 3 del 2009: ‘Disposizioni regionali sui bandi relativi ai finanziamenti in materia di programmazione unitaria”.

Abbiamo già discusso sull’integrazione proposta dal collega Irto e dell’emendamento protocollo numero 16375, a firma sua e del consigliere Caputo, a cui cedo la parola per l’illustrazione.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Come abbiamo già discusso prima, la proposta prevede la sospensione, per il solo mese di agosto dell'anno in corso, della legge regionale: “Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria”. L’emendamento serve per specificare meglio che si tratta soltanto di bandi inerenti l'emergenza Covid-19.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l'emendamento all’articolo 1, protocollo numero 16375, a firma dei consiglieri Irto e Caputo.

L’emendamento è approvato.

Articolo 1

(È approvato per come emendato)

Articolo 2

(È approvato)

Articolo 3

(È approvato)

Pongo in votazione il provvedimento così come emendato.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno numero 3/11^: “A sostegno della tutela al diritto alla salute e al comparto turistico”.

PRESIDENTE

Passiamo all’ordine del giorno a firma della consigliera Minasi “A sostegno della tutela al diritto alla salute e al comparto turistico”. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Credo che ci sia un errore, perché si era detto che ne avremmo discusso per poi richiamarlo al termine dei lavori.

In ogni caso, annuncio il voto contrario, anche perché, se si legge bene, la mozione è stata superata nel momento in cui si parla di un’inerzia del Governo.

Come lei ben sa, i 13 immigrati minorenni sono già stati trasferiti a Roma; quindi, la mozione che lei propone, è venuta meno perché il problema è stato risolto.

PRESIDENTE

Ci sono state delle evoluzioni. Ha chiesto di intervenire la consigliera Minasi. Ne ha facoltà.

MINASI Clotilde (Lega Salvini)

Non ritengo che la questione sia superata. Quello di cui parla, è avvenuto qualche giorno fa.

Intanto, ci sono seri rischi per la salute con l’apertura di nuovi focolai che andrebbero a penalizzare tutti gli imprenditori del comparto turistico che, dopo aver investito anche con proprie risorse per mettersi a norma, rischiano di veder chiuse le loro attività proprio quando cominciavano a vedere un minimo di luce.

Questo non sarà l'ultimo degli sbarchi; quindi, è chiaro che bisogna prendere dei provvedimenti affinché questo non accada, anche a tutela della salute, non solo dei cittadini ma anche delle Forze dell'ordine.

Difatti, come ben sa, con lo sbarco di Roccella Ionica, oltre 25 poliziotti oggi si trovano in quarantena, con grave disagio per tutte le famiglie.

Tutto ciò comporterà gravi pregiudizi e una perdita economica anche per gli operatori del settore che dovessero vedersi chiusi alcuni territori altamente ricettivi.

Pertanto, invitiamo la Giunta regionale a prendere tutti i provvedimenti necessari affinché siano tutelati la salute ed il comparto turistico.

PRESIDENTE

Collega Bevacqua, secondo me, è utile leggere il cosiddetto deliberato della mozione.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

L’ho letto attentamente e non siamo d’accordo.

PRESIDENTE

L’ordine del giorno recita: “Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a sostenere con vigore ogni provvedimento ed ogni iniziativa assunta dalla governatrice, mirata sempre al rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo a garantire la gestione degli sbarchi dei profughi, e con modalità tali da assicurare concretamente il diritto alla salute dei cittadini calabresi, così tutelando al contempo il comparto turistico-alberghiero”.

Credo che il contenuto e le conclusioni di questo documento siano condivise da tutti.

Ritengo che non ci sia nulla di particolare, tale da non dare la giusta dignità a questo documento, anche attraverso una corsia privilegiata, così come l'hanno avuta tanti altri provvedimenti oggi in quest’Aula.

BEVACQUA Domenico (Partito democratico)

Questo è un atto politico non è un ordine del giorno. Avevamo capito che non fosse stato inerito, che sarebbe stato discusso e poi eventualmente inserito; poi, se volete approvarlo, approvatelo. Noi non possiamo votare un ordine del giorno di questo genere.

PRESIDENTE

Pongo ai voti l'ordine del giorno della collega Minasi, relativa al sostegno della tutela del diritto alla salute e al comparto turismo, che è approvata.

 

(Il Consiglio approva)

Mozione numero 15/11^ di iniziativa del consigliere Di Natale recante “In merito alla istituzione di una commissione medica territoriale a supporto degli operatori balneari”.

PRESIDENTE

Dulcis in fundo abbiamo la mozione numero 15/11^. Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito, ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Prima che il collega Di Natale relazioni su questa mozione, volevo fare una precisazione: credo che all'inizio ci sia stato un disguido perché avevamo chiesto di soprassedere alla votazione, poiché non conoscevamo il contenuto della mozione, invece si si è proceduto all’inserimento e dai banchi della maggioranza avevamo espresso parere contrario alla sua introduzione all'ordine del giorno. Adesso la vediamo posizionata sui nostri banchi. Tra l'altro, avendola letta, a maggior ragione, confermo che probabilmente avremmo votato no anche nel merito per la presentazione in Aula di questa mozione. Dal punto di vista meritorio dell'iniziativa non v’è dubbio che sia da apprezzare, alla stessa stregua dell’ordine del giorno presentato dalla collega Minasi, rispetto al sistema turistico che può essere inficiato da sbarchi Covid positivi. Anche questa mozione guarda con grande attenzione ad un aspetto turistico estremamente particolareggiato che è quello degli operatori balneari. Detto questo, ripeto, in modo meritorio ci sono aspetti che ci portano a non poter votare a favore della mozione perché costituire una nuova commissione medica territoriale, incrementata anche della presenza di infettivologi, non è una prerogativa costituzionale che spetta al Consiglio regionale, né tantomeno alla Giunta che la deve, poi, tramutare in un atto deliberativo verso il Dipartimento tutela della salute perché interferisce con i poteri della struttura commissariale. In una Regione in cui la sanità è commissariata, è un mantra che ci siamo sempre ripetuti anche 5 anni nella precedente legislatura: c'è un’interferenza palese perché genera un aumento di spesa. In ogni caso, non c'è una consequenzialità al merito che lei avrebbe voluto dare a questa mozione e, inoltre, c'è anche una questione di sovrapposizione palese di una nuova costituenda Commissione, rispetto al lavoro che già brillantemente fanno i dipartimenti di prevenzione ed igiene su tutto il territorio regionale, in tutte le Aziende Sanitarie Provinciali. Dipartimento di igiene e prevenzione che voglio ringraziare, anche prendendo spunto dalla sua mozione, per l'opera efficiente e meritoria: hanno messo veramente il cuore oltre l'ostacolo, alla stessa stregua degli operatori sanitari intraospedalieri.

In ogni caso, nei compiti del Dipartimento di prevenzione ed igiene c'è una sovrapposizione palese, rispetto ai compiti che lei vorrebbe affidare a questa nuova commissione territoriale che sono quelli di controllo, di supporto e di indirizzo che, quotidianamente, anche nelle precedenti stagioni, il Dipartimento, mediante gli uffici d’igiene, ha sempre dato agli operatori balneari. Ma c'è un ultimo aspetto che inficia, non il merito della mozione ma la conseguenzialità della mozione stessa: per essere conseguenziali, ammesso e non concesso che noi approviamo, stasera, la mozione e la trasportiamo come atto d’indirizzo alla Giunta, la Giunta deve deliberare un qualcosa che sicuramente non avrà seguito presso la struttura commissariale. La struttura commissariale non la approverebbe perché c'è incremento di spesa, un DCA che, poi, serve alle Aziende Sanitarie provinciali per costituire la commissione. Conosciamo anche i tempi, delle non urgenze emergenze, un po' elefantiaci di tutti questi percorsi, per cui si arriverebbe ad una soluzione del problema a stagione finita.

Se il collega reputa opportuno ritirare la mozione e lasciare con un atto di indirizzo al Dipartimento che si può anche avvalere anche infettivologi dell'ASL, magari a titolo gratuito per non incrementare la spesa, allora magari raggiungiamo lo stesso l'obiettivo, ma senza approvare degli atti, dal punto di vista politico, istituzionale e amministrativo che hanno una forte debolezza.

Chiarito il disguido sulla votazione -, ripeto che la maggioranza aveva votato “no” senza entrare nel merito, perché avremmo voluto prima giustamente, come la stessa opposizione su una nostra mozione, riceverla per leggerla e poi fare una votazione di merito per inserirla all'ordine del giorno. Noi avevamo detto “no”, c’è stato questo disguido, per l'amor di Dio, che si è rilevato palese; non lo abbiamo posto subito perché c'erano i lavori del Consiglio regionale che dovevano andare avanti, nel merito vale l’intervento che ho appena fatto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mancuso. Ne ha facoltà.

MANCUSO Filippo (Lega Salvini)

Non aggiungo altro da un punto di vista tecnico, quello che ha detto il collega Esposito, ovviamente, vale per quanto riguarda quello che dovrebbe essere l’iter burocratico e le autorizzazioni, la spesa e tutto. Io parlo più dal punto di vista pratico. Costituire questa Commissione che vada negli stabilimenti balneari - sì, capisco, che è a tutela della salute però siamo ormai ad estate inoltrata - non farebbe altro che comportare dei disagi ai gestori perché se arrivano, ormai, ad agosto non so come potrebbero tornare indietro nell'ultimo mese. È un'iniziativa apprezzabilissima però andava presentata come emendamento nel momento in cui abbiamo approvato l'ultimo ordine del giorno sulla modifica della legge sulla balneazione. Se l'avesse presentata in quella data, avrebbe trovato tutti noi d'accordo. Onestamente, invito a ritirarla, resta, è valida, però, diciamo che è ormai fuori tempo. Grazie

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Mi sembra un po' strano che i colleghi parlino prima di aver sentito la relazione del proponente della mozione. Intanto perché si perdono tre passaggi. Questa mozione cronologicamente è la numero 15 ed è stata presentata il 18 Maggio 2020; rispedisco al mittente il ritardo della presentazione della mozione. Intanto si perdono il terzo passaggio e cioè l’interlocuzione, non fuori le stanze del Consiglio regionale ma dentro il Consiglio regionale, in Aula, con il Presidente del Consiglio regionale che invita a trasformare questa mozione in ordine del giorno. Se andiamo a sentire la registrazione, non solo della seduta precedente, ma anche di qualche ora fa, ho detto “Presidente, siccome la volta scorsa quando avete portato in Aula la legge sui balneari, vale a dire sull'ampliamento della volumetria, c'era anche questa e si è stabilito insieme di riportarla alla prima seduta di Consiglio regionale utile”. Non vi dovete lamentare, poi, quando l'opposizione fa l'opposizione, nel senso che dovete capire che qui c'è gente responsabile che fa le cose come si devono fare. Quarta cosa: attenzione! Perdete di vista il problema! Il problema non è creare una nuova Commissione, assolutamente no! Il problema è che le commissioni territoriali, per quanto riguarda la prevenzione, esistono già, quello che non esiste, purtroppo, è la presenza dell'infettivologo e ho già detto in precedenza che è come andare in guerra senza fucile.

Presidente, la proposta non la ritiro! Chiedo che il Consiglio si esprima su questo aspetto. Non c'è nessun tipo di problema se il Consiglio regionale non è d'accordo, vota contro ed è finita lì, ma ritengo che sia utile anche per fronteggiare l’emergenza. Qui non si tratta di andare a stravolgere, si tratta di andare a supporto, senza nessun costo perché l'ufficio prevenzione prima deve andare a supportare, a consigliare l'operatore balneare; non si tratta di stabilire le distanze e basta, ma di come affrontare una prevenzione rispetto all’emergenza Covid-19. Allora è una proposta che non ha nessun tipo di costi.

Se questa cosa non si può fare, votate contro. Non c'è nessun tipo di problema, ma resta il fatto che è una proposta che io ritengo presentata secondo i crismi, secondo quelle che sono le regole che impone il Consiglio e che impone il settore per cui è stata richiamata. Quindi non c'è nessun tipo di impegno né economico, né quant’altro. Spieghiamo qual è l'impegno, spieghiamolo però.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Per quanto riguarda le distanze e il supporto nella fase di allestimento ci sono delle linee guida ministeriali e regionali che lei stesso richiama nella mozione e sono quelle a cui bisogna attenersi. Per quanto riguarda la mozione stessa è scritta in forma italiana, la leggo in italiano e parla della costituzione di una Commissione. Allora cambiamo la mozione…

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Lei sta interpretando una mozione presentata da me.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle Libertà)

Non ho mai interrotto il collega Di Natale perché so che è un collega che parla con responsabilità, non mi sono mai permesso di interromperlo. Poiché devo votare qualcosa che è scritto, interpreto lo scritto secondo scienza e coscienza che mi appartengono. Sarò cretino, non ho scienza, non ho coscienza, però interpreto quello che c'è scritto. La maggioranza interpreta la costituzione di una nuova commissione territoriale, addirittura si dice Commissione medica territoriale incrementata; quindi si parla di una nuova commissione incrementata da infettivologi. Non è possibile per l'interferenza sia con i poteri della struttura commissariale sia col Piano di rientro. Per noi, come maggioranza, e ritengo di parlare a nome dell'intera maggioranza, la mozione non doveva essere trattata perché c’è stato quel disguido; non le attribuisco alcuna responsabilità, ma avevamo votato no all'inserimento all’ordine del giorno. Esiste una democrazia con i voti di maggioranza e opposizione, abbiamo discusso lo stesso nel merito, collega Di Natale, ma la maggioranza ritiene di votare contro la mozione per come è scritta nella forma italiana e anche nel merito della stessa.

PRESIDENTE

Dobbiamo votare. Lei è votato al sacrificio estremo.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Certo non ho nessun tipo di problema, Presidente, non ho nessun tipo di problema ad accettare un voto contrario del Consiglio regionale; non ho nessun tipo di problema a dire che quello che ha detto il consigliere Esposito è totalmente inesatto; non ho nessun tipo di problema a dire, non per una questione di ripicca ma per una questione di rispetto istituzionale, che le mozioni dalla prossima seduta di Consiglio regionale devono seguire un criterio. Rispetto a quello che ha detto il consigliere Esposito e cioè che questa mozione non doveva o doveva essere presente in Consiglio regionale, poiché sono stato pacatamente al mio posto, allora le dico, preannuncio, che ogni volta che verrà inserita in Consiglio regionale una mozione con un ordine cronologico diverso, rispetto alla presentazione, sarò qui a prendere la parola e a far capire che il funzionamento del Consiglio regionale deve avere sempre una linea e non una linea alternativa oppure a proprio piacimento. Niente di particolare e di personale.

PRESIDENTE

Se ho ben capito, mi pare che il collega Esposito volesse dire un'altra cosa, e cioè che non si è percepito bene, all'atto della votazione, l'esito.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Questa cosa che non si è percepito bene non è un fatto inusuale, mi pare un fatto usuale.

PRESIDENTE

Mi sembra che in questo caso lei sia il beneficiario.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Io non sono beneficiario di un bel nulla.

PRESIDENTE

C'è stato un malinteso; ho inteso che la mozione sia passata, poi c’è la discussione, c’è la maggioranza, c’è la minoranza.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Questa proposta ha un interesse generale e non particolare, peraltro, arriva in Consiglio regionale per due volte e per due volte è stata rinviata. È stata fatta dal Presidente del Consiglio regionale una proposta, attraverso un impegno del Presidente del Consiglio regionale che, oggi, prendo atto, è venuto meno.

PRESIDENTE

Come è venuto meno, se si sta discutendo della mozione? Come fa a negarlo.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Si metta d’accordo con il consigliere Esposito che un minuto fa ha detto che questa mozione è stata inserita erroneamente all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Cosa significa? Se viene inserita all’ordine del giorno non significa che debba essere per forza condivisa da tutti. La stavo invitando a ritirare la mozione.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Non ritiro nulla, le idee positive non si ritirano.

PRESIDENTE

C’è una discussione, si sta votando, per cui quello che dice il collega Esposito presuppone una cosa che non è vera. Intanto voglio verificare se c'è la presenza del numero legale, se è possibile. Ci siamo, siamo in 17. Pongo ai voti la mozione del consigliere Di Natale che è respinta.

 

(Il Consiglio respinge)

 

Il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 22,17

 

Allegati

 

Congedi

Hanno chiesto congedo: F. Pitaro, Neri.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Sculco “Promozione della parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive regionali” (PL n. 26/11^);

Sainato “Riequilibrio della rappresentanza di genere. Modifiche alla legge regionale 7 febbraio 2005, n.1 (Norme per l'elezione del Presidente della Giunta regionale e del Consiglio regionale)” (PL n. 27/11^);

Caputo “Disposizioni transitorie sulla l.r. 3/2009 recante “Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria” (PL n. 28/11^).

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa d’Ufficio:

“Presa d’atto delle dimissioni del Consigliere regionale Filippo Callipo” (PPA n. 48/11^).

 

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l'erogazione di servizi socio assistenziali - legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003 - legge regionale n. 21/96 e s.m.i. – (deliberazione G.R. n. 187 del 10.7.2020)” (PPA n. 49/11^).

Promulgazione legge regionale

Comunico che, in data 30 giugno 2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 65 del 30 giugno 2020:

- Legge regionale 30 giugno 2020, n. 7, recante: “Proroga del termine di adeguamento. Modifica delle disposizioni transitorie sui requisiti strutturali e organizzativi delle strutture socio-educative per la prima infanzia, di cui all’articolo 23 della l.r. 15/2013”;

- Legge regionale 30 giugno 2020, n. 8, recante: “Proroga termini. Modifiche all’articolo 2-bis della l.r. 18/2013”;

- Legge regionale 30 giugno 2020, n. 9, recante: “Modifica del termine di cui al comma 3, articolo 14, l.r. 47/2018”.

Comunico che, in data 2 luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 66 del 2 luglio 2020:

- Legge regionale 2 luglio 2020, n. 10, recante: “Modifiche e integrazioni al Piano casa (legge regionale 11 agosto 2010, n. 21)”;

- Legge regionale 2 luglio 2020, n. 11, recante: “Modifiche agli articoli 25-bis e 52 della l.r. 19/2002 e abrogazione della l.r. 61/2019”;

- Legge regionale 2 luglio 2020, n. 12, recante: “Riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria derivante da sentenza esecutiva di condanna, ai sensi dell’articolo 73, comma 1, lettera a) del d.lgs. 118/2011”;

- Legge regionale 2 luglio 2020, n. 13, recante: “Norme di salvaguardia e disposizioni transitorie in materia di demanio marittimo. Integrazioni agli articoli 14 e 27 della l.r. 17/2005”;

- Legge regionale 2 luglio 2020, n. 14, recante: “Materia funeraria e di polizia mortuaria. Modifiche alla legge regionale 48/2019 e abrogazione della legge regionale 53/2019”.

Dichiarazione di illegittimità costituzionale

La Corte costituzionale, con sentenza n. 133/2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 1 della legge regionale 31 maggio 2019, n. 19, recante: “Interpretazione autentica del comma 1 dell’articolo 10 della legge regionale 2 marzo 2005, n. 8 (Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2005)”.

Questione di legittimità costituzionale

La Camera arbitrale per i contratti pubblici, con ordinanza dell’8 luglio 2020, ha rimesso alla Corte costituzionale la questione di legittimità costituzionale dell’art. 1 della legge regionale della Regione Calabria n. 47 del 25 novembre 2019.

Emanazione di regolamento regionale

Comunico che, in data 3 luglio 2020, il Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento regionale e che lo stesso è stato pubblicato telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 67 del 6 luglio 2020:

-      Regolamento regionale n. 13 del 3 luglio 2020, concernente: “Modifiche al Regolamento regionale n. 3/2019 e s.m.i”.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2019-2021:

Deliberazione Giunta regionale n. 169 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 170 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 171 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 172 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 173 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 174 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 175 del 2.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 178 del 7.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 183 del 10.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 184 del 10.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 185 del 10.7.2020;

Deliberazione Giunta regionale n. 186 del 10.7.2020.

Interrogazioni a risposta immediata

Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- Gioia Tauro rappresenta il centro nevralgico della Piana che comprende 38 comuni, è una città che vanta un elevato tasso di densità abitativa e confina con zone di cruciale importanza logistica, per trasporto merci, lavoro e turismo;

- la stazione presenta un’ottima posizione di centralità che la rende facilmente raggiungibile da ogni parte;

- è l’unica stazione, al pari di Agropolis, ad essere stata interessata da opere di riammodernamento che hanno migliorato l’affidabilità dell’infrastruttura ed ottimizzato la tecnologia utilizzata per il funzionamento della rete. Gli stessi interventi di ristrutturazione infatti, sono stati realizzati proprio al fine di conformare la stazione alle caratteristiche tecniche – strutturali necessarie ad accogliere l’alta velocità;

- i lavori di rinnovamento sono stati effettuati utilizzando 38 milioni di euro di Fondi europei;

- ad oggi, dopo gli interventi di riammodernamento, la qualità del servizio delle utenze passeggeri è stata ottimizzata attraverso misure di innovazione dello scalo ed adeguamento alle norme vigenti sull'abbattimento delle barriere architettoniche, di inserimento dei tornelli di ingresso nonché gate riservati ai soli viaggiatori che garantiscono l’accessibilità e la sicurezza degli stessi. È dotata inoltre di: 4 ascensori, 5 binari di circolazione di cui 4 “banalizzati” (a doppio senso) per i treni ad alta velocità, un’adeguata zona parcheggio, che, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza, può accogliere più di 100 posti macchina nonché un servizio di accoglienza ricettiva (servizi igienici e ristorazione) posto in essere nel rispetto di tutte le norme europee e nazionali di igiene e sicurezza. Infine si segnala la centrale e importante presenza, all'interno della stazione, della Polizia ferroviaria la cui giurisdizione è molto ampia, estendendosi dal territorio di Bagnara fino alla zona di Eccellente. Considerato che

- non verrebbe pregiudicato o escluso il servizio già attivo presso la stazione di Rosarno, in quanto i due comuni servono un territorio vastissimo qual è quello della Piana ma lo si vuole implementare prevedendo l’alternanza delle fermate ed un’eventuale aumento delle corse per un ottimale servizio di trasporto. Nello specifico, Rosarno servirebbe utilmente i paesi a sud della provincia di Vibo, i paesi a Nord della Piana ed i paesi del litorale ionico, mentre Gioia Tauro i paesi del centro-sud, compresi i paesi della zona pre-aspromontana ed in particolare centri di notevole importanza come Palmi. Difatti, attraverso un accordo tra le società Trenitalia ed Italo finalizzato a prevedere un’equa ripartizione delle fermate si migliorerebbe il servizio di mobilità e trasporto dell’intero territorio della Piana;

- il mancato inserimento di Gioia Tauro penalizza, di fatto, una stazione che ha tutti i crismi, la tecnologia e gli standard operativi moderni e necessari per il funzionamento della rete dell’alta velocità;

- l’esclusione della stazione di Gioia Tauro, inoltre, crea enormi disagi per un elevato bacino di utenza e rischia di depotenziare lo stesso servizio dell’Alta velocità;

- per gli interventi di ammodernamento sono state utilizzate risorse pubbliche proprio al fine di garantire e migliorare un essenziale servizio di trasporto e mobilità su tutto il territorio;

- numerose sono le richieste dei rappresentanti istituzionali e delle associazioni private della zona per inserire la stazione di Gioia Tauro quale scalo dell’alta velocità.

Per sapere:

quali azioni intenda prendere la Giunta regionale, per trovare una soluzione conveniente, ragionevole ed imparziale che, sulla base di una idonea e razionale analisi di mercato, dei flussi di utenza e del territorio, possa contemperare le esigenze dei due principali centri della Piana (Rosarno e Gioia Tauro) e garantire, nel rispetto dei criteri di logicità, equità e funzionalità, anche al fine di evitare lo spreco di risorse pubbliche, un Piano della mobilità efficiente su tutto il territorio.

(49; 10/07/2020)

 

Anastasi. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- nel territorio del Comune di Gioia Tauro, in Contrada Marrella, si trovano due discariche contigue, una di proprietà dello stesso Comune e una di proprietà ex Tec Veolia spa, entrambe dismesse. - Le stesse discariche sono state entrambe poste sotto sequestro dall'autorità giudiziaria. - Da queste discariche provengono liquami e percolato, probabilmente a causa di rifiuti interrati di dubbia natura che, mescolandosi all'acqua sorgiva, attraversano i terreni coltivati e adibiti a pascolo, con danni incalcolabili per gli imprenditori locali. - Gli stessi liquami inquinanti, si riversano nel torrente Budello, arrivando al mare, con gravi ripercussioni sull'ambiente. - Le stesse discariche abbandonate sono diventate luoghi abusivi di raccolta rifiuti di ogni natura, potenzialmente pericolosi per la salute dei residenti, come materiali inerti, eternit ecc., proprio a causa dell’assenza di controlli. Considerato che: - Da fonti giornalistiche, sembrano essere aumentati nelle zone limitrofe, i casi di malattie potenzialmente correlate alla situazione di inquinamento dovute alle discariche di Contrada Marrella.

Per sapere:

quali misure intenda prendere la Giunta regionale, in particolare l’Assessore all'Ambiente, Dott. Sergio De Caprio, per monitorare e affrontare di conseguenza la questione delle discariche di Contrada Marrella, al fine di tutelare l’ambiente circostante e, cosa fondamentale, la salute dei cittadini della zona, esposti continuamente a questa grave minaccia.

(50; 10/07/2020)

Interrogazioni a risposta scritta

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

che nella Provincia di Cosenza insistono n. 4 Consorzi di Bonifica, nella fattispecie Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Jonio cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Meridionali del cosentino, Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini Settentrionali del cosentino e Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno cosentino;

che i suddetti consorzi di bonifica, i cui ambiti sono definiti in riferimento ai bacini idrografici, garantiscono un'efficace funzione di presidio territoriale, con competenza nella manutenzione delle opere pubbliche di bonifica, riguardanti ad esempio la sicurezza idraulica, la gestione delle acque destinate all'irrigazione, la partecipazione ad opere urbanistiche ma anche la tutela del patrimonio ambientale ed agricolo;

che la situazione economica e finanziaria dei suddetti Consorzi è gravata da ingenti spese, la maggior parte delle quali relative all'importante mole di contenzioso;

che per garantire un'ancora più efficace azione nei vari territori, sono dislocate sedi distaccate i cui immobili sono detenuti a titolo gratuito da parte degli enti consortili, tipico esempio ne è la sede distaccata di Paola, del Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini del Tirreno cosentino, la quale è stata concessa in comodato d'uso dall'ex Comunità Montana attualmente Calabria Verde;

che a seguito della soppressione delle Comunità montane molte delle loro funzioni sono state conferite all'Azienda Calabria Verde;

che molti dei suddetti contratti di comodato non sono stati stipulati con l'Azienda Calabria Verde, con conseguenti problematiche legate alle utenze;

tutto ciò premesso, S'INTERROGA

per sapere:

quale sia lo stato delle spese dei Consorzi di Bonifica della provincia di Cosenza ed in particolare quelle riguardanti il contenzioso;

quali siano le ragioni per le quali non si è provveduto a regolarizzare la situazione contrattuale dell'immobile adibito a sede del consorzio Bacini del Tirreno cosentino. se nella designazione delle deputazioni amministrative dei Consorzi è adeguatamente rispettato il disposto dell'art. 8 della Legge regionale 4 agosto 1995, n. 39 "Disciplina della proroga degli organi amministrativi e delle nomine di competenza regionale”.

(42; 29/06/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

• le Associazioni regionali di categoria Unindustria-Sezione Sanità, Uneba, Aiop, Anaste, Aris, Agidae, Crea lo scorso 11 giugno, dopo numerose sollecitazioni, hanno inviato una lettera indirizzata al presidente della Regione Jole Santelli, al commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro Saverio Cotticelli, al sub commissario Maria Crocco e alla dirigente del Dipartimento Tutela della salute Francesca Fratto avente come oggetto: “Sollecito conclusione procedure amministrative relative alle nuove autorizzazioni e ai nuovi accreditamenti;

• già l’8 aprile e il 21 aprile 2020 avevano chiesto a che punto fosse la conclusione delle procedure amministrative relative alle nuove autorizzazioni e ai nuovi accreditamenti;

• nonostante per tutte le pratiche ci siano le delibere delle competenti Aziende sanitarie l’iter burocratico non si è ancora concluso a causa dell’assenza di personale che provvede a stilare i Decreti e a sottoporli alla firma del Direttore generale e della Struttura commissariale;

• è da oltre nove mesi che le pratiche giacciono in attesa di definizione;

• alla nota firmata dalle Associazioni di categoria hanno risposto il commissario e sub commissario per l’attuazione del Piano di rientro confermando che la mancata conclusione delle procedure amministrative relative alle nuove autorizzazioni e ai nuovi accreditamenti è dovuta all'assenza presso il Settore “Rilascio autorizzazioni e accreditamento Strutture sanitarie – Servizi ispettivi” di personale che deve procedere all'attività istruttoria di che trattasi;

• il commissario Saverio Cotticelli e il sub commissario Maria Crocco hanno confermato che il Settore in questione è privo del relativo Dirigente responsabile dal 19 novembre 2019. Attualmente risultano in servizio due unità di personale e precisamente il responsabile dell’U.O. “Organismo Tecnicamente accreditante” e un dipendente di cat. A. Vista la carenza di organico ribadivano la necessità di porre in essere i provvedimenti utili all'assegnazione del personale atto ad espletare l’attività istruttoria delle pratiche in giacenza e a predisporre i relativi provvedimenti di autorizzazione all'esercizio ovvero all'accreditamento;

• già precedentemente, in data 20 maggio 2020, la Dirigente generale reggente del Dipartimento Tutela della Salute Francesca Fratto in una nota indirizzata all'assessore al Bilancio Francesco Talarico, al dirigente generale del Dipartimento Risorse Umane Bruno Zito, al presidente Jole Santelli e al commissario Saverio Cotticelli, segnalava l'assoluta assenza di personale del Settore “Rilascio autorizzazioni e accreditamenti Strutture sanitarie – Servizi ispettivi” sottolineando l'assoluta necessità di procedere a individuare con urgenza almeno una unità di personale di categoria “B”, una di categoria “C” e una di categoria “D”. Si interroga la S.V.

Per sapere:

quali iniziative urgenti intende adottare per fare in modo che si sblocchi l'iter di conclusione delle procedure amministrative relative alle nuove autorizzazioni e ai nuovi accreditamenti. È paradossale che un Settore si fermi per l'assenza di personale e che nonostante i numerosi solleciti la situazione continui a rimanere immutata. In questo modo non si possono avviare le attività per le quali la maggior parte delle Aziende ha anche fatto ricorso al Credito Bancario per sostenere l'investimento. Non è più sostenibile che un Dipartimento strategico come quello per la Tutela della Salute sia carente di sei dirigenti e 83 unità di personale.

(43; 30/06/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-che siamo entrati nella cosiddetta 'fase 2' dopo la pandemia da Covid-19 e che, da qualche giorno ormai, dopo aver scrupolosamente osservato ogni protocollo di sicurezza nella fase emergenziale, si assiste ad assembramenti, a volte eccessivamente disinibiti, un po'dappertutto ma in particolare nei centri delle coste;

-che pur essendo nella 'fase 2', rassicurante dal punto di vista dei dati epidemiologici, tutto suggerisce di non abbassare la guardia perché il virus non è stato ancora sconfitto;

- che a Soverato, città a fortissima vocazione turistica, gli ultimi weekend hanno registrato la presenza massiccia di giovani impazienti di socialità, e che, in particolari situazioni, si è sottovalutata ogni forma di tutela ed autotutela, nonché le relative norme vigenti con lo scopo di prevenzione sanitaria;

- che gli assembramenti sono destinati a ripetersi, specie con l'approssimarsi di luglio e agosto, quando Soverato sarà presa d'assalto dai turisti proveniente da ogni parte del Paese e dell'Europa;

- che altre città - Roma, Salerno, Ancona, Pesaro, Camogli - hanno assunto provvedimenti con cui vengono chiuse al pubblico determinate zone e/o si determina l'orario di somministrazione alimenti e bevande fino ad una certa ora e/o si obbliga all'uso di mascherine e/o si sancisce il numero massimo di persone presenti contemporaneamente in una data via/zona con relativo controllo in entrata ed uscita e/o si determina lo spostamento di determinate attività per il periodo estivo;

- che per questa estate è previsto che il 94% degli italiani sceglierà di trascorrere le vacanze rimanendo in Italia e, presumibilmente, le regioni del Sud saranno meta ambita anche in considerazione del fatto che queste siano state le meno colpite dal virus;

- che la Regione Calabria non ha previsto l'obbligo di tampone e né quello di quarantena e che sono tante le presenze previste a Soverato e la malaugurata ipotesi anche di un solo eventuale contagiato nelle aree della movida potrebbe dare vita ad un focolaio che esporrebbe la salute dei cittadini a grave rischio e la città ad un nuovo lockdown;

- che l 'Amministrazione comunale non dispone di mezzi, strumenti, risorse umane (ha solo 4 vigili urbani) e finanziarie sufficienti, per fronteggiare le esigenze del momento ed i rischi connessi;

- che le criticità e l'esigenza di intervenire tempestivamente sono state rappresentate di recente dal capogruppo di "Patto per lo Jonio" del Comune di Soverato avv. Vittorio Sica, Tutto ciò premesso, con il presente atto, si CHIEDE alla Presidente della Regione on. Jole Santelli

per sapere:

se è a conoscenza delle suddette difficoltà e dei rischi che si corrono rimanendo inerti;

se non ritiene di dover incontrare, con l'urgenza che la situazione esige, il Sindaco di Soverato per sostenere la città in questa delicatissima fase, attraverso l'assunzione temporanea di personale, la richiesta di una presenza più corposa delle forze dell'ordine finalizzata al rispetto delle norme sulla sicurezza sanitaria e/o la messa a disposizione di risorse per approntare tutte le misure preventive che sono necessarie per scongiurare ogni possibile rischio e/o adottando qualunque altro atto ritenuto opportuno per fronteggiare efficacemente ogni situazione potenzialmente pericolosa.

(44; 01/07/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

•la U.O.C. Affari legali e contenzioso dell'Asp di Cosenza attualmente, alla luce della legge "Quota 100", è composta da un dirigente avvocato, un dirigente amministrativo, due collaboratori amministrativi, due assistenti amministrativi e due coadiutori amministrativi;

•l'ammontare del contenzioso dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza arriverebbe alla cifra di quasi un miliardo di euro;

•la struttura U.O.C. Affari legali e contenzioso ancora ad oggi non utilizza nessun programma informatico per carenza di personale;

•è evidente per come più volte dettagliatamente denunciato che centinaia di milioni di euro dell'Asp di Cosenza, finalizzati a garantire i Livelli essenziali di assistenza e le cure dei cittadini, siano stati utilizzati per pagare interessi di mora, spese legali e pagamenti doppi e/o tripli di una stessa fattura;

•viene da pensare che dietro ci sia una vera e propria regia per continuare a mantenere e alimentare in questo importante ufficio dell'Asp il disordine organizzato" in modo da permettere la distrazione di importanti risorse sanitarie per alimentare un sistema perverso;

•si è arrivati al punto che l'avvocato Giovanni Laudicella, direttore dell'U.O.C. Affari legali e contenzioso, ormai prossimo alla pensione, abbia per iscritto affermato: "ritenendo di voler fornire un dato non contestabile del contenzioso nella somma complessiva non è stato conteggiato il valore delle controversie di valore indeterminato e/o indeterminabile, i procedimenti esecutivi (non essendo stato possibile reperire negli elenchi trasmessi dai Tribunali i titoli di interventi effettuati per gli importi richiesti)";

•la Corte dei Conti ha chiesto chiarimenti all'Asp di Cosenza in merito al contenzioso al fine di valutare gli opportuni provvedimenti e adottare le proprie determinazioni allo stato degli atti. Ha invitato l'Asp di Cosenza a fornire entro 60 giorni dal ricevimento della nota elementi di valutazione e chiarimenti in ordine alle criticità riscontrate correlandoli dei relativi atti giustificativi. Si interroga la S.V.

per sapere:

quali iniziative intende adottare per evitare questo "disordine organizzato" che imperversa presso la U.O.C. Affari legali e contenzioso dell'Asp di Cosenza e che sta dilapidando le risorse. È necessario e urgente istituire una task-force con la Guardia di Finanza a supporto dell'U.O.C. Affari legali e Contenzioso per evitare che la drammatica situazione finanziaria dell'Asp continui a peggiorare visto che il contenzioso è arrivato ormai a circa un miliardo di euro.

(45; 03/07/2020)

 

F. Pitaro. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-che il Castello aragonese di "Le Castella" - magnifica fortezza del XV secolo solennemente immersa nell'Area marina protetta tra le più estese d'Europa (42 chilometri) - sarà chiuso al pubblico per tutto il mese di luglio e, probabilmente, anche per il mese di agosto;

-che, più precisamente, il Castello è chiuso al pubblico dal 15/10/2019;

-che il Comune di Isola Capo Rizzuto, in cui insiste il detto Castello, ha più volte chiesto al Polo Museale della Calabria di riaprire il maniero, ma tali sollecitazioni sono rimaste inascoltate;

-che il monumento precluso al pubblico è la dimostrazione che manca del tutto la volontà politica di innescare vere azioni di sviluppo per una regione che, se mettesse a valore il proprio immenso patrimonio ambientale, culturale e artistico, potrebbe generare ricchezza e nuova occupazione;

-che la chiusura dello straordinario Castello è davvero intollerabile;

-che la chiusura del Castello priva la Calabria di una delle maggiori attrattive turistiche;

-che la chiusura del Castello lede l'intera regione e, ancor di più, direttamente e immediatamente, tutto il comprensorio che ricade attorno al Castello e ciò in quanto, mancando il "richiamo" del Castello, i turisti non sono più indotti a visitare Le Castella;

-che tutto ciò pertanto, oltre che privare la Calabria di un monumento storico/architettonico di grande valore e pregio, si ripercuote negativamente sulle attività economiche che vivono di turismo;

-che frequentare la Borsa Internazionale del Turismo e investire 11 milioni nella "comunicazione emozionale" sono soluzioni vacue e inefficaci se la Regione non dà ascolto ai sindaci, intervenendo sulle criticità locali, e non si impegna a risolvere intralci burocratici, sovrapposizioni di competenze e veti incrociati che impediscono la fruizione di un monumento-simbolo delle bellezze calabresi;

-che tale scelleratezza - che si compie in una stagione cruciale come quella estiva e in una fase post-emergenziale in cui a far sperare in una ripresa economica è il turismo di prossimità - causerà gravi danni all'economia locale e disincentiverà il turismo in tutta l'area, caratterizzata da beni naturalistici, archeologici e artistici di inestimabile valore;

-che occorre, pertanto, che l'ente pubblico/Regione Calabria, in cui ricade lo straordinario Castello, nell'esercizio dei propri potere e delle proprie prerogative, intervenga immediatamente al fine di fare luce su tutta la vicenda e al fine di ottenere l'immediata apertura del Castello consentendo alla collettività di visitare un monumento dalle straordinarie caratteristiche storiche e architettoniche Tutto ciò premesso, si chiede di sapere:

per sapere:

-se la Presidente Santelli è a conoscenza dell'assurda chiusura del maniero e cosa intende fare per mettere fine a questa oscenità e quando ritiene che il Castello potrà essere riaperto al fine di essere riconsegnato alla collettività -se la Presidente Santelli è consapevole che quando depliant, brochure e audiovisivi per promuovere la Calabria non riflettono la verità sul nostro patrimonio culturale - spesso abbandonato all'incuria e alla disattenzione generale - si genera soltanto sfiducia -se l'attuale governo regionale intende dare un segnale immediato di cambiamento, rimuovendo tutto ciò che impedisce ai nostri beni culturali di farsi adeguatamente apprezzare e cominciando con il sanzionare coloro che pensano sia plausibile tenere la fortezza de "Le Castella" chiusa al pubblico.

(46; 06/07/2020)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

-che oramai da anni uno degli aspetti più delicati delle politiche del lavoro e del welfare della Regione Calabria è rappresentato dalle misure adottate per i tirocini formativi;

-che la finalità della politica regionale in materia era quella di promuovere il tirocinio come misura formativa di politica attiva, onde creare un contatto diretto tra soggetto ospitante e tirocinante, al fine di favorirne l'arricchimento delle conoscenze, l'acquisizione di competenze professionali e giungere al reinserimento lavorativo;

-che i tirocinanti svolgono la loro attività presso enti locali, uffici giudiziari e sedi territoriali dei ministeri, acquisendo competenze professionali specifiche;

-che gli enti ospitanti e soprattutto gli enti locali, il cui organico è nella maggior parte dei casi sottodimensionato, riescono a garantire i servizi essenziali ai propri cittadini proprio grazie all'apporto del lavoro dei tirocinanti;

-che nonostante l'importante contributo professionale dei tirocinanti presso gli enti ospitanti, questi lavoratori hanno sempre mantenuto uno stato di precarietà inaccettabile, tant'è che non è previsto in favore degli stessi nessun trattamento previdenziale e contributivo, percependo una retribuzione mensile di soli € 500,00;

-che questa categoria di lavoratori è stata dimenticata anche dalle politiche governative, dimostrazione ne è che è stata esclusa anche dal DL "Cura Italia", lasciando 7.000 famiglie calabresi, la maggior parte monoreddito, prive dei mezzi necessari per vivere in un momento storico delicato come quello dovuto alla pandemia, a causa del Covid-19;

-che ancora più folle è la preoccupazione sul futuro lavorativo dei tirocinanti dopo le notizie secondo cui è intenzione lettura della Regione Calabria di dirottare questi lavoratori nel settore privato, vanificando, in tal modo, sia le competenze professionali acquisite dopo anni ed anni di formazione professionale nei settori in cui operano e, sia l'entità delle risorse investite e finanziate dalla Regione Calabria in questi anni;

-che la scelta più opportuna sarebbe rappresentata dal mettere in campo misure idonee atte a riconoscere la dignità che questi lavoratori meritano, attraverso politiche volte a portare alla stabilizzazione delle posizioni lavorative dei tirocinanti;

Tutto ciò premesso, S'INTERROGA

per sapere:

-quali siano le politiche che la Giunta Regionale ha intenzione di promuovere in tema di tirocini formativi e, soprattutto, se corrisponde a verità che uno degli obiettivi della Giunta Regionale è quello di inviare nel settore privato i lavoratori tirocinanti.

(47; 07/07/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

•il Dipartimento Tutela della salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria e l'ufficio del commissario ad acta per l'attuazione del Piano di rientro hanno approvato il Documento di riordino della Rete ospedaliera in emergenza Covid-19 per la Regione Calabria;

•l'organizzazione della Rete ospedaliera in emergenza Covid-19 dovrà essere attiva ed efficiente già dai mesi di settembre/ottobre per fronteggiare al meglio una possibile recrudescenza della pandemia ed evitare il caos e la disorganizzazione dei mesi scorsi;

•per l'Azienda Ospedaliera di Cosenza sono previsti 34 posti letti aggiuntivi di terapia intensiva: n. 6 posti letto negli spazi dell'attuale Terapia Intensiva, di cui due di Terapia Intensiva Pediatrica; n. 28 posti letto attraverso la ristrutturazione dell'intero secondo piano del plesso "Medicine" all'interno dello stabilimento dell'Annunziata contiguo strutturalmente e funzionalmente al plesso Dea. Sono previsti inoltre 28 posti di terapia semi-intensiva aggiuntivi;

•si prevede la realizzazione di un'area ad elevata intensità di cura nel Plesso 39 dell'Annunziata con la realizzazione di 28 posti letto di Terapia semi-intensiva. La realizzazione di tali posti letto potrà avvenire identificando due lotti: n. 14 posti letto di cui 7 prontamente convertibili in posti letto di Terapia intensiva al terzo livello; n. 14 posti letto di cui 7 prontamente convertibili in posti letto di Terapia intensiva al piano terra negli spazi attualmente occupati dall'oncologia che sarà trasferita, al termine dei lavori in corso, presso lo stabilimento del Mariano Santo;

•I 28 posti letto di Terapia semi-intensiva saranno individuati attraverso la riconversione di 6 posti letto di Medicina generale in quanto, a fronte di 58 posti letto di degenza ordinaria, ad oggi sono necessari 52 posti letto; 18 posti letto di Pneumologia in quanto, a fronte di 36 posti letto di degenza ordinaria, ad oggi sono necessari 18 posti letto;4 posti letto di Medicina d'urgenza a fronte di 20 di degenza ordinaria ad oggi sono necessari 16 posti letto;

•si rende necessario un adeguamento degli impianti dell'attuale palazzina "Malattie infettive" laddove trova collocazione anche Pneumologia;

•si prevede l'adeguamento impiantistico dello stabilimento di Rogliano (che nel corso dell'emergenza con Ordinanza Presidente di Giunta regionale è stato individuato quale struttura Covid) dei 14 posti letto attivi: 8 di Medicina generale e 6 di lungodegenza;

•si prevede l'adeguamento del Pronto soccorso attraverso: allocazione nel piazzale antistante l'area di accesso al Pronto soccorso di una struttura prefabbricata in cui si prevede possa trovare collocazione stabile il pre-triage dedicato; adeguamento impiantistico al fine di rendere compatibile la struttura esistente con il trattamento dei pazienti infetti; installazione di Tac dedicata; riorganizzazione degli accessi al Dea per assicurare la definitiva separazione dei percorsi attraverso la realizzazione di un adeguato accesso pedonale al Pronto soccorso e l'accesso dedicato di collegamento diretto dall'elisuperficie al Dea attraverso specifica passerella di collegamento, Alla luce di tutto ciò e considerata la disorganizzazione in cui si trova l'Azienda Ospedaliera di Cosenza, come sottolineato anche dal presidente dell'Ordine dei medici e dalle organizzazioni sindacali Si interroga la S.V

per sapere:

per conoscere i tempi stabiliti per adeguare, così come previsto dal Dca 91/2020, l'Azienda Ospedaliera di Cosenza per fronteggiare eventuali future emergenze pandemiche. Inoltre, si chiede di conoscere il cronoprogramma per la realizzazione di tali lavori di ristrutturazione dei Plessi per le misure anti-Covid. Lavori che dovranno concludersi nei tempi giusti per evitare poi di trovarsi nuovamente impreparati in caso di emergenza visto che numerosi esperti e scienziati prevedono una possibile seconda ondata di diffusione del Covid in autunno.

(48; 08/07/2020)

 

Di Natale. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

- che a seguito degli sbarchi di migranti avvenuti nella giornata di ieri nel porto di Roccella Jonica, un nutrito gruppo è stato trasferito presso un centro di accoglienza di Amantea in Provincia di Cosenza;

- che tredici migranti facenti parte di questo gruppo, dopo essere stati sottoposti a tampone, sono risultati positivi al coronavirus;

- che allo stato, gli stessi si trovano ricoverati in una struttura sita nel centro cittadino dove sono alloggiati anche altri migranti. Tutto ciò premesso, S’INTERROGA l’on. Presidente della Giunta

per sapere:

se la suddetta struttura sia dotata:

1) di tutte autorizzazioni necessarie per l’accoglienza dei migranti;

2) delle autorizzazioni necessarie per il servizio mensa;

3) delle caratteristiche e delle autorizzazioni appropriate ad ospitare persone risultate positive al coronavirus. S’interroga, altresì, se sia possibile che una struttura di accoglienza situata in un centro cittadino possa ospitare delle persone positive al coronavirus e sottoposte a misure di quarantena obbligatoria.

(51; 13/07/2020)

 

Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Premesso che:

• il virus non è scomparso e non è stato sconfitto, così come hanno ribadito numerosi virologi, esperti e studi della comunità scientifica mondiale. Nonostante i dati siano buoni bisogna continuare a mantenere alta l’attenzione. Una seconda ondata di Coronavirus nel prossimo autunno è una “possibilità molto reale”. Ecco perché occorre prepararsi a ogni evenienza ed essere in grado di bloccare sul nascere nuovi contagi e focolai. Eviteremo così di ricorrere a misure straordinarie che hanno un effetto devastante a livello socio-economico;

• con DCA n. 91 del 18 giugno 2020 la Regione Calabria ha approvato il Documento di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19 ai sensi dell’art. 2 del D.L. 34/2020, che prevede una serie di adeguamenti e provvedimenti che dovranno essere realizzati attraverso dei lavori;

• secondo il Documento di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19 in Calabria sono previsti 134 posti letto di Terapia intensiva aggiuntivi e 123 posti letto di terapia semi-intensiva.

 Ecco nel dettaglio la suddivisione dei posti letto come riportata nel Documento:

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Catanzaro PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 15;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Cosenza PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 34;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 20;

AZIENDA SANITARIA Azienda Osp. Universitaria Magna Graecia PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 18;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 6;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 18;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 3;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di R. Calabria PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 14;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di V. Valentia PL INTENSIVA AGGIUNTIVI 6;

TOTALE POSTI LETTO 134. AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Cosenza PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 28;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Catanzaro PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 15;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 14;

AZIENDA SANITARIA Azienda Osp.Universitaria Magna Graecia PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 11;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 8;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di V. Valentia PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 3;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 8;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 26;

AZIENDA SANITARIA Azienda Sanitaria Provinciale di R. Calabria PL TERAPIA SEMI-INTENSIVA 10;

TOTALE POSTI LETTO 123.

• Per quanto riguarda la riorganizzazione dei Pronto Soccorso della rete Covid bisognerà rispettare determinati requisiti: aree di pre-triage distinte;

ambulatori per sospetti Covid-19;

area di attesa dedicata a sospetti Covid-19;

percorso specificamente individuato per paziente Covid-19;

accesso diretto e percorsi dedicati di mezzi di soccorso a spazi di attesa sospetti barellati;

diagnostica radiologica dedicata.

 AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Catanzaro DESCRIZIONE DEA II Livello;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Cosenza DESCRIZIONE DEA II Livello;

AZIENDA SANITARIA Azienda Ospedaliera di Reggio Calabria DESCRIZIONE DEA II Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Lamezia Terme DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Soverato DESCRIZIONE PS;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Castrovillari DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Cetraro-Paola DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Corigliano-Rossano DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Crotone DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Gioia Tauro DESCRIZIONE PS;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Locri DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Melito Porto Salvo DESCRIZIONE PS;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Polistena DESCRIZIONE DEA I Livello;

AZIENDA SANITARIA Presidio Ospedaliero di Vibo Valentia DEA I Livello. • Registriamo ulteriori ritardi sull'entrata in funzione delle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca), fondamentali per contrastare l’emergenza da Covid-19. Ma per essere operative devono essere dotate di medici, infermieri e di dispositivi di protezione individuali che ad oggi non sono sufficienti o non sono ancora stati acquistati da alcune Asp;

• quanto previsto nel Documento a firma del commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro Saverio Cotticelli e dal sub commissario Maria Crocco deve essere attuato e reso operativo con l’avvio dei lavori e degli adeguamenti necessari in modo da garantire un’assistenza efficiente in caso di una nuova emergenza. Si interroga la S.V.

per sapere:

quali sono i tempi effettivi di realizzazione di quello che prevede il Piano per adeguarsi all'emergenza Covid-19. Dovremmo approfittare di questo periodo per rafforzare l’assistenza territoriale, ristrutturare il sistema sanitario regionale in modo da non farci trovare di nuovo impreparati. Si sta investendo sulla nostra salute e sulla capacità di creare una sanità più efficiente e più vicina ai cittadini ma, a quanto pare, si sta perdendo del tempo prezioso. Passano le settimane e gli ospedali e le Asp calabresi devono ancora fare i conti con le problematiche post lockdown. Il piano di riordino della rete ospedaliera in emergenza Covid-19 deve essere messo nelle condizioni di funzionare subito dopo l’estate e prima che possa esserci una possibile seconda ondata con l’arrivo dell’autunno. Ecco perché servono tempi certi e un cronoprogramma preciso per evitare di essere preparati solo sulla carta, con i decreti, ma non nella realtà concreta. Inerzie ed inefficienze non sono più ammissibili. Chi si rende responsabile di tale atteggiamento dovrà rispondere delle sue azioni. Considerando le criticità emerse con l’operato dei vari commissari e direttori generali di Asp e Aziende ospedaliere, adesso abbiamo il dovere di pretendere che tutto venga fatto secondo le regole. Questa volta non ci sono scusanti: errare è umano, perseverare diabolico. La gravità di una possibile nuova ondata ovviamente non possiamo conoscerla, ma sarebbe irresponsabile non farsi trovare pronti a qualsiasi evenienza. Ci auguriamo che anche gli organi istituzionali preposti al controllo, vigilino fin da subito per evitare il peggio e per fare in modo che eventuali responsabili di condotte illecite o omissioni vengano individuati immediatamente.

(52; 13/07/2020)

Mozioni

Il Consiglio regionale, premesso che:

-Circa 2.500 docenti calabresi, oltre al personale ATA, dovrebbero prendere servizio il prossimo primo settembre in istituti scolastici di altre regioni. -In molte delle regioni in cui il personale sarà mandato temporaneamente, si registrano ancora focolai di Covid-19. -Larga parte di questo personale docente, è in attesa, nei prossimi mesi, di un’assegnazione nella regione di residenza. -Un trasferimento in un’altra regione, sebbene per pochi mesi, comporta uno sforzo organizzativo enorme un impegno di spesa notevole per famiglie già provate dalla pesante crisi degli ultimi mesi. -Molti docenti in attesa di assegnazione provvisoria nella regione di residenza, hanno una situazione di necessità particolare in quanto loro stessi o qualche componente della famiglia sono affetti da forme di disabilità che richiedono continua assistenza presso il proprio domicilio. -Una larga parte del personale interessato, ha diritto all'assegnazione provvisoria per ricongiungersi con le famiglie, residenti in Calabria.

Impegna la Giunta regionale

e il Presidente On. Jole Saltelli a farsi promotrice presso il MIUR nella persona del Ministro dell’Istruzione affinché, data la particolare situazione, si lavori per dare serenità ai docenti e al personale ATA e alle loro famiglie, anticipando le assegnazioni provvisorie interprovinciali del personale della scuola operante fuori regione. In ultima analisi, come alternativa, sia quanto meno data la possibilità ai docenti di seguire le attività di programmazione on line dal proprio domicilio sino alla data dell'assegnazione provvisoria presso la sede richiesta.

(30; 10/07/2020) ANASTASI

Proposta di provvedimento amministrativo numero 11/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura 2000 in Calabria ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Atto di indirizzo" (deliberazione Consiglio regionale numero 46)

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 72 del 15 maggio 2020, recante: “Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura 2000 in Calabria ai sensi dell'articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche. Atto di indirizzo";

VISTE: -la Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e fauna selvatiche; -la Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

VISTO il D.P.R. n. 357/1997 e s.m.i. “Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”;

VISTE: -la legge regionale 14 luglio 2003, n. 10 (Norme in materia di aree protette); -la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione);

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 117 del 04.04.2014 di revisione del sistema regionale delle ZPS – Direttiva 2009/147/CE “Conservazione degli uccelli”;

VISTE le seguenti deliberazioni di Giunta regionale:

-DGR n. 243 del 30.05.2014, n. 277 del 19.07.2016, n. 278 del 19.07.2016, n. 279 del 19.07.2016, n. 280 del 19.07.2016, n. 322 del 09.09.2016, n. 323 del 09.09.2016, n. 543 del 16.12.2016, n. 537 del 15.11.2017 di approvazione delle misure di conservazione dei 178 siti di importanza comunitaria marini e terrestri ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/1997 e s.m.i.;

-DGR n. 78 del 17.03.2016, n. 227 del 27.05.2017, n. 73 del 09.03.2018 e n. 542 del 16.12.2016, di adozione dell’intesa con il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per la designazione delle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) marine e terrestri, ai sensi della Direttiva 92/43/CEE e del D.P.R. 357/1997 e s.m.i.;

VISTI i decreti del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare 12.04.2016, 27.06.2017 e 10.04.2018 con cui sono designati quali Zone Speciali di Conservazione (ZSC) della regione biogeografica mediterranea i 178 siti di interesse comunitario presenti nel territorio regionale;

VISTE le deliberazioni di Giunta regionale n. 227 del 29.05.2017, n. 448 del 29.04.2017 e n. 378 del 10.08.2018 con le quali sono stati individuati gli enti gestori delle ZSC;

TENUTO CONTO CHE:

-per effetto dell’articolo 8 della Direttiva 92/43/CEE a ciascuno Stato Membro è chiesto di inviare alla Commissione europea una stima dei cofinanziamenti comunitari necessari per adempiere agli obblighi previsti dall’articolo 6 della stessa Direttiva, attraverso un documento strategico di programmazione pluriennale, denominato “Prioritized Action Framework (PAF)”;

-il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio ha redatto il “Quadro di azioni prioritarie (PAF) per la Rete Natura 2000 della Calabria, secondo le indicazioni dello specifico format fornito dalla Commissione europea, avvalendosi dei risultati ottenuti dalle attività di studio e di monitoraggio degli habitat e delle specie naturali e seminaturali;

-nel PAF sono indicate le azioni prioritarie da realizzare nel periodo 2021-2027, per la tutela di habitat e specie presenti nel territorio regionale sulla base di quanto previsto dalle misure di conservazione, le esigenze di finanziamento e il relativo fabbisogno finanziario per l’infrastruttura verde, laddove contribuisce alla coerenza ecologica della Rete Natura 2000;

-il documento è stato condiviso, in data 13.05.2019 e 16.05.2019, con i dipartimenti regionali competenti in materia di gestione dei fondi comunitari, quali il Dipartimento Programmazione Comunitaria per il FESR, FSE e FSC, il Dipartimento Agricoltura per il FEASR e il FEAMP, il Nucleo regionale per gli investimenti con gli Enti Parco e gli Enti gestori delle ZSC e con le due Università presenti in Calabria competenti in materia ambientale (Università della Calabria e Università Mediterranea di Reggio Calabria), al fine di concertare le azioni prioritarie previste nel PAF e di recepire eventuali suggerimenti o integrazioni;

-il documento PAF della Calabria è stato trasmesso alla Commissione europea-Direzione Generale Ambiente dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare;

-la Commissione europea – Direzione Generale Ambiente ha espresso parere positivo in data 23.10.2019, evidenziando la necessità di alcune integrazioni tecniche, che sono state successivamente effettuate dal Dipartimento regionale competente in materia di Ambiente;

CONSIDERATO CHE:

-il Quadro delle azioni prioritarie PAF rappresenta un documento di indirizzo e programmazione delle risorse della programmazione 2021 – 2027, Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale (FEASR), Fondo Sociale Europeo (FSE), Fondo Europeo dello Sviluppo Regionale (FESR) e Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e della Pesca (FEAMP);

-si rende necessario adottare il suddetto documento di indirizzo, allegato alla presente deliberazione come parte integrante e sostanziale, quale documento finalizzato alla futura programmazione, tenendo conto che le azioni previste potranno trovare attuazione in funzione delle disponibilità finanziarie reperibili nell’ambito della programmazione dell’Unione europea, nazionale e regionale per il periodo 2021 – 2027 e dei relativi provvedimenti della Giunta regionale;

PRESO ATTO del parere di compatibilità finanziaria espresso dal Dirigente generale del Dipartimento regionale Bilancio, Patrimonio e Finanze in data 7 maggio 2020, prot. SIAR n.0155499;

UDITO il relatore, consigliere Molinaro, che ha illustrato il provvedimento, sottolineando la necessità di espungere l’allegato 1 dell’allegato A, accluso alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

DELIBERA

-di approvare il Quadro di Azioni Prioritarie (PAF) per Natura 2000 in Calabria ai sensi dell’articolo 8 della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (allegato A), quale documento di indirizzo e programmazione delle risorse e delle azioni da attuare per il periodo 2021 – 2027, che forma parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;

-di dare atto che il suddetto documento di indirizzo rappresenta un documento finalizzato alla futura programmazione, tenendo conto che le azioni previste potranno trovare attuazione in funzione delle disponibilità finanziarie reperibili nell’ambito della programmazione dell’Unione europea, nazionale e regionale per il periodo 2021 -2027 e dei relativi provvedimenti della Giunta regionale.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 14/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “bilancio di previsione 2020-2022 dell'Azienda Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria)” (Deliberazione Consiglio regionale numero 47)

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 85 del 15 maggio 2020 recante: "Bilancio di previsione 2020-2022 dell'Azienda Territoriale Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria) – Trasmissione proposta al Consiglio regionale";

PREMESSO CHE:

-con il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 e ss.mm.ii. (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), sono stati individuati i principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione;

-l’articolo 57, comma 3 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci di previsione degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento Bilancio, Patrimonio e Finanze per la definitiva istruttoria di propria competenza; la Giunta regionale trasmette il bilancio al Consiglio regionale per la successiva approvazione;

-con legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è stata istituita l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria), quale ente ausiliario della Regione in materia di edilizia residenziale pubblica, a seguito dell'accorpamento delle aziende provinciali;

-con deliberazione di Giunta regionale n. 66 del 2 marzo 2016 è stato approvato lo Statuto dell’ATERP Calabria, definendo altresì gli aspetti procedimentali relativi all'approvazione dei documenti contabili ai sensi del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 99 del 9 maggio 2016 è stata istituita l'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria);

VISTA la deliberazione n.1160 del 24.12.2019, con cui il Direttore Generale pro tempore dell'Ente ha approvato il bilancio di previsione 2020-2022 dell'ATERP Calabria, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

RILEVATO CHE il Collegio dei Revisori dei Conti dell'Ente, con verbale del 23.12.2019, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2020 – 2022 con alcune prescrizioni formulate in ordine alla spesa per il personale, ai sensi della lettera a) dell’articolo 6 della l.r. 43/2016 e con l’invito al rigoroso rispetto del limite massimo pari ad euro 502.831,71 per le spese di cui alla lettera b) dell’articolo 6 della l.r. 43/2016, raccomandando altresì l’Ente di monitorare costantemente il contenzioso, causa principale dell’insorgere di debiti fuori bilancio per i quali non risulta istituito apposito fondo;

CONSIDERATO CHE il Collegio dei Revisori dei Conti dell’Ente, con verbale n.38 del 31.03.2020, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:

-ha dato atto che l'ATERP, in relazione alla Programmazione del fabbisogno annuale 2020 e triennale 2020 – 2022, con nota del 17.02.2020 ha specificato e quantificato gli importi degli stanziamenti da detrarre dal macroaggregato 01 per l'importo complessivo di euro 305.000,00 al fine del rispetto del limite massimo fissato, sin dal 2014, in euro 10.449.417,12 confermando, di fatto, il rispetto del limite di spesa previsto pari ad euro 10.449.417,12, posto che la spesa di personale in conto dell’esercizio 2020 da parte dell’Ente al netto degli importi computati in detrazione ammonta ad euro 10.288.986,00;

-ha espresso parere favorevole alla Programmazione del fabbisogno del personale 2020/2022 dell’Ente di cui alla deliberazione n.103 del 12 febbraio 2020, confermando le prescrizioni riportate nel parere al bilancio di previsione 2020-2022, invitando l’Ente al rigoroso rispetto del vigente iter procedimentale regionale e precisando che la nuova spesa di personale deve essere limitata all’importo riveniente dal turn-over 2019-2020 dall’ATERP calcolato in euro 1.792.380,00;

- ha attestato che il limite massimo di spesa del personale anche per l’annualità 2020 è pari ad euro 10.449.417,12;

TENUTO CONTO CHE il Dipartimento Infrastrutture, Lavori Pubblici e Mobilità, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nell’ambito dell’istruttoria di propria competenza (nota prot. 143926/SIAR del 24.04.2020 allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale), ha espresso parere favorevole all'approvazione del bilancio di previsione 2020-2022 dell'ATERP Calabria, con le seguenti prescrizioni: -la spesa di personale autorizzata è limitata all'importo di euro 10.449.417,12

che costituisce senza dubbio alcuno il limite massimo delle spese per il personale da poter impegnare relativamente al bilancio di previsione 2020/2022 ai sensi dell'art. 6 legge regionale n. 43 del 2016;

-la spesa di gestione autorizzata per l'anno 2020 è limitata all'importo massimo di euro 502.821,71 e nello specifico negli importi massimi dettagliati per ciascuna categoria, per come riportati nella tabella di cui alla pagina 10 del parere del Collegio dei Revisori del 23.12.2019, che costituisce senza dubbio alcuno il limite massimo delle spese da poter impegnare relativamente al bilancio di previsione 2020/2022 ai sensi dell'art. 6 L.R. 43/2016;

-il monitoraggio costante del contenzioso per tutelarsi da rischi di potenziali passività, evitando di ricorrere frequentemente a "debiti fuori bilancio" per l'evasione dei costi relativi alle sentenze passate in giudicato esponendo l'Ente a un forte disagio finanziario;

RILEVATO CHE il Dipartimento Bilancio, Finanze e Patrimonio, nell’ambito dell'istruttoria di propria competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale: -ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118; -ha espresso raccomandazioni all’Ente in merito alla verifica e alla gestione del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE) nonché all’eventuale aggiornamento del Fondo Pluriennale Vincolato (FPV) a seguito delle risultanze contabili di cui al riaccertamento ordinario dei residui 2019; -fermo restando quanto prescritto e raccomandato dal Dipartimento Infrastrutture nella relativa istruttoria, non ha rilevato “motivi ostativi alla trasmissione, da parte della Giunta Regionale, della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell’ATERP Calabria al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

UDITO il relatore, consigliere Paris, che ha illustrato il provvedimento;

DELIBERA

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale n. 8/2002, il bilancio di previsione 2020-2022 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 35/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “bilancio di previsione 2020-2022 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPACAL)”, Deliberazione di Giunta n. 125 del 10/6/2020, (Deliberazione Consiglio regionale numero 48).

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 125 dell’11 giugno 2020 recante “Bilancio di previsione 2020 – 2022 dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPACAL) – Trasmissione proposta al Consiglio regionale”;

PREMESSO CHE: -con il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 e ss.mm.ii. (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), sono stati individuati i principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione; -l’articolo 57, comma 3 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci di previsione degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento Bilancio, Patrimonio e Finanze per la definitiva istruttoria di propria competenza; la Giunta regionale trasmette il bilancio al Consiglio regionale per la successiva approvazione; -con la legge regionale 3 agosto 1999, n. 20 è stata istituita l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria (ARPACAL), quale Ente operante per la tutela, il controllo, il recupero dell'ambiente e per la prevenzione e promozione della salute collettiva;

VISTI i seguenti allegati che costituiscono parte integrante e sostanziale della

presente deliberazione: -la proposta di bilancio di previsione 2020 – 2022 dell'Ente approvata dal Direttore Generale dell’ARPACAL con deliberazione n. 17 del 16.01.2020, secondo gli schemi contabili di cui al decreto legislativo n. 118/2011, successivamente rettificata con deliberazione n. 70 del 19.02.2020, corredate dai rispettivi verbali del 15.01.2020 e del 12.02.2020 del Revisore Unico dei Conti dell'Ente, nei quali l'organo di controllo ha provveduto ad esaminare il bilancio di previsione, esprimendo parere favorevole all'approvazione dello stesso e alla relativa rettifica (allegato 1); -la nota prot. SIAR n.160875 del 13.05.2020, con la quale il Dipartimento Ambiente e Territorio, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, ha effettuato l’istruttoria di propria competenza, esprimendo parere favorevole all'approvazione della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell'ARPACAL, facendo salvo quanto specificato nella parte narrativa della stessa, con riferimento alla deliberazione di Giunta regionale n. 26 dell'1.04.2020 e ai punti 8), 9), 10) e 12) (allegato 2);

-l'istruttoria del Dipartimento Bilancio, Finanze e Patrimonio (allegato 3), nella quale il Dipartimento:

 ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 esclusivamente, attraverso l’applicazione della parte vincolata del risultato di amministrazione presunto;

 ha prescritto all’Ente di procedere, con successiva variazione, alla riduzione dell’importo di euro 30.239,50 dello stanziamento previsto sul capitolo E2401000101 dello stato di previsione dell’entrata per l’esercizio 2020, con conseguente riduzione di pari valore in parte spesa;

 ha raccomandato all’Ente, a seguito dell’approvazione della procedura di riaccertamento dei residui 2019, di provvedere alle dovute variazioni di bilancio apportando i conseguenti correttivi al FPV per la parte corrente e capitale, di cui alla proposta di bilancio di previsione 2020-2022, nel rispetto del principio contabile applicato della competenza finanziaria potenziata;

 ha raccomandato all’Ente, nel corso dell’esercizio 2020, di provvedere ad aggiornare correttamente le previsioni di spesa di cui al FCDE, nonché di verificarne, a seguito dell’attività di gestione, la congruità, provvedendo ad una sistematica analisi dello stesso sulla base di eventuali variazioni apportate agli stanziamenti di competenza dei relativi capitoli di entrata, nonché con riferimento all’effettivo andamento degli incassi;

 fermo restando quanto prescritto e raccomandato dal Dipartimento Ambiente e Territorio, ha concluso che “non si rilevano motivi ostativi alla trasmissione, da parte della Giunta Regionale, della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell’ARPACAL al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

UDITO il relatore, consigliere Paris, che ha illustrato il provvedimento;

DELIBERA

di approvare, ai sensi dell'articolo 57 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8, il bilancio di previsione 2020 -2022 dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente (ARPACAL), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 36/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “atto di indirizzo per l'avvio del percorso di costruzione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus per il periodo 2021-2027 " (Deliberazione Consiglio regionale numero 49)

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 136 del 15 giugno 2020, recante: "Atto di indirizzo per l'avvio del percorso di costruzione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus per il periodo 2021-2027 ";

VISTO la legge regionale 19 ottobre 2004, n. 25 (Statuto della Regione Calabria);

VISTA la legge regionale 12 ottobre 2016, n. 30 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Calabria alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione Europea e sulla programmazione nazionale per le politiche di sviluppo e coesione);

VISTI: -la Comunicazione della Commissione 2 maggio 2018 “Un bilancio moderno al servizio dell’Unione che protegge, che dà forza, che difende. Quadro finanziario pluriennale 2021 – 2027” contenente la proposta di articolazione del nuovo bilancio di lungo periodo dell’Unione; -la COM (2018) 375 final contenente la proposta di Regolamento che stabilisce le disposizioni comuni per il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo plus (FSE +), il Fondo di coesione, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), oltre alle regole finanziarie applicabili anche ad altri fondi a gestione condivisa; -la COM (2018) 372 final contenente la proposta di Regolamento sul Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e sul Fondo di coesione; -la COM (2018) 382 final contenente la proposta di Regolamento sul Fondo sociale europeo plus (FSE +), che include una componente a gestione condivisa (FSE) e una gestione diretta della Commissione sui temi della salute e dell’innovazione sociale; -la COM (2018) 374 final contenente la proposta di Regolamento con le disposizioni specifiche per l’Obiettivo cooperazione territoriale europea (Interreg); -la COM (2018) 392 final contenente la proposta di Regolamento recante norme sul sostegno ai piani strategici che gli Stati membri devono redigere nell’ambito della politica agricola comune (piani strategici della PAC) e finanziati dal Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) e dal Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR); -la “Relazione per Paese relativa all’anno 2019 comprensiva dell’esame approfondito sulla prevenzione e correzione degli squilibri macroeconomici” (c.d. Country Report), elaborata dalla Commissione europea nell’ambito del Semestre europeo 2019, che contiene le priorità di riforma, e in particolare l’Allegato D “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla Politica di Coesione 2021 – 2027 per l’Italia”,

che costituisce la base per un dialogo tra l’Italia e i servizi della Commissione in vista della programmazione dei fondi della politica di coesione 2021 – 2027;

CONSIDERATO CHE: -il nuovo pacchetto legislativo per la Politica di coesione comunitaria 20212027 propone, sulla base degli obiettivi e principi strategici del sostegno a carico dei fondi definiti dai Regolamenti, una programmazione articolata in Programmi Operativi nazionali e regionali per attuare i fondi e un Accordo di partenariato tra la Commissione europea e i singoli Stati membri – coinvolgendo il partenariato con le competenti Autorità regionali e locali – per selezionare gli obiettivi e tradurli in scelte strategiche a livello nazionale; -in assenza di proposta di strategia europea per la crescita quale riferimento programmatico, in analogia con il ruolo svolto dalla Strategia “Europa 2020”, i riferimenti per la programmazione della Politica di coesione vanno ricercati nelle strategie settoriali e nell’Agenda 2030 dell’ONU per lo sviluppo sostenibile, volte ad attuare gli obiettivi di sviluppo sostenibile e basate su una governance riformata che sviluppi appieno la governance multilivello; -si rende necessario assicurare una coerenza programmatica che ponga in stretta complementarietà tutte le programmazioni che incidono sulle dinamiche dello sviluppo della Regione (Fondi nazionali, FESR, FSE, FEASR, FEAMP, ecc.); -in questo quadro normativo in evoluzione, già nel mese di aprile 2019, il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri ha avviato il confronto partenariale per la predisposizione dell’Accordo di Partenariato, relativo al ciclo di programmazione 2021 – 2027; -il dibattito a livello nazionale è stato articolato in cinque Tavoli tematici, uno per ciascuno degli obiettivi strategici della nuova programmazione, che ha anche beneficiato dei contributi sviluppati parallelamente nel Gruppo di Coordinamento strategico “Cooperazione Territoriale Europea”, coordinato dal Dipartimento per le Politiche di Coesione; -i lavori dei Tavoli hanno tenuto conto degli “Orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla Politica di coesione 2021 – 2027 per l’Italia” espressi nell’Allegato D del Country Report 2019, che costituisce la base per il dialogo tra l’Italia e la Commissione europea sulla materia, ed hanno avuto la finalità di individuare e gradualmente definire il perimetro, le modalità e le intensità dell’intervento della politica di coesione 2021 – 2027 nell’ambito di ciascuno dei cinque Obiettivi; -si rende necessario, per la formulazione di una strategia unitaria dei Programmi 2021-2027, avviare l’attività di concertazione con il Partenariato istituzionale economico-sociale e l’attività di confronto con l’organo politico e con le strutture tecniche amministrative della Regione, al fine di condividere le scelte programmatiche prioritarie;

RILEVATO CHE, al fine di procedere alla stesura del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus relativo al ciclo di programmazione 2021 – 2027, si rende necessario:

-avviare il percorso di definizione e stesura del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus relativo al ciclo di programmazione 2021 – 2027, con l’obiettivo di definire le strategie per conseguire l’integrazione, su scala regionale, della Politica di coesione europea e delle sue politiche prioritarie, tenendo conto sia della Strategia di Specializzazione Intelligente (Smart Specialisation Strategy) sia della Strategia Regionale per lo Sviluppo Sostenibile (SRSvS);

-assicurare la giusta complementarietà e sinergia tra le azioni ascritte ai singoli fondi nazionali e comunitari;

-procedere, preliminarmente, all’elaborazione di un documento di indirizzo strategico regionale per la programmazione comunitaria 2021 – 2027, contenente la strategia, l’approccio territoriale, le priorità e gli strumenti di attuazione, in coerenza degli indirizzi formulati dall’organo politico;

-istituire un coordinamento strategico per la programmazione comunitaria 2021 -2027, composto dagli Assessori regionali e presieduto dal Presidente della Giunta regionale che opera in raccordo con il Partenariato istituzionale, economico-sociale della Regione e con il supporto del Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria;

-istituire un Comitato di coordinamento, composto dai Dirigenti Generali dei Dipartimenti della Giunta regionale coinvolti nel ciclo di programmazione comunitaria 2021-2027, con il compito di contribuire all’analisi socio economica del territorio e per il confronto sugli obiettivi e sulle priorità del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus;

-affidare al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria il coordinamento del suddetto Comitato, nonché le attività di negoziato tecnico che coinvolgono la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per lo Sviluppo di Coesione, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, l’ANPAL e gli uffici della Commissione europea;

-affidare al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria con il supporto del Nucleo Regionale di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici, il coordinamento delle attività necessarie alla valutazione nella fase di definizione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus;

-dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria di avviare le procedure di istituzione e consultazione del Partenariato istituzionale, economico-sociale regionale, composto dagli attuali soggetti del Partenariato istituzionale, economico-sociale regionale del POR Calabria FESR/FSE 2014-2020, previa loro conferma, e da coloro che ne faranno richiesta purché portatori di interessi generali a carattere regionale;

-dare mandato al Dirigente Generale del Dipartimento Programmazione Unitaria di predisporre il Documento di indirizzo strategico regionale ed il conseguente Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus 2021 – 2027;

UDITO il relatore, consigliere Paris, che ha illustrato il provvedimento;

DELIBERA

di approvare, ai sensi dell’articolo 14, comma 2 della legge regionale n. 30/2016, l’atto di indirizzo per l’avvio del percorso di costruzione del Programma Operativo Regionale FESR/FSE Plus 2021 – 2027.

(Allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 37/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “bilancio di previsione 2020-2022 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EMPR)” (Deliberazione Consiglio regionale numero 50)

IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

-con il decreto legislativo 23 giugno 2011, n.118 e ss.mm.ii. (Disposizioni in materia dì armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi dì bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42), sono stati individuati i principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione;

-l’articolo 57, comma 3 della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della Regione Calabria) dispone che i bilanci di previsione degli Enti, delle Aziende e delle Agenzie regionali sono presentati ai rispettivi Dipartimenti della Giunta regionale competenti per materia che, previa istruttoria conclusa con parere favorevole, li inviano al Dipartimento Bilancio, Patrimonio e Finanze per la definitiva istruttoria dì propria competenza; la Giunta regionale trasmette il bilancio al Consiglio regionale· per la successiva approvazione;

-con legge regionale 16 maggio 2013, n. 24 (Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità) è stato istituito l'Ente Parchi Marini Regionali, preposto allo svolgimento dì funzioni tecnico operative e gestionali nel settore della tutela dei beni ambientali, con particolare riferimento ai parchi marini regionali cui sono state attribuite svolte dagli enti gestori dei cinque parchi marini regionali, di cui alle leggi regionali n. 9/2008, n. 10/2008, n. 11/2008, n. 12/2008 e n.13/2008;

-con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 195 del 20 dicembre 2016 è stato nominato il Commissario Straordinario dell'Ente per i Parchi Marini Regionali, al fine di addivenire all'accorpamento dei cinque parchi marini della Regione Calabria nell'Ente Parchi Marini Regionali;

-con successivo decreto n. 138 del 12 dicembre 2017 il Presidente della Giunta regionale ha provveduto a costituire il nuovo Ente per i Parchi Marini Regionali trasferendo tutti i diritti attivi e passivi nonché i beni mobili e immobili e le risorse finanziarie degli accorpati cinque parchi marini regionali al nuovo Ente per i Parchi Marini Regionali;

VISTA la proposta dì bilancio di previsione 2020-2022 e ai relativi allegati, approvata dal Commissario Straordinario dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) con decreto n.16 del 15 giugno 2020, allegati alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale;

TENUTO CONTO CHE, con verbale n. 5 del 30 aprile 2020 allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Revisore Unico dei Conti dell’Ente:

-ha rilevato che il bilancio di previsione è stato redatto nell’osservanza delle norme di legge, dello Statuto dell’Ente, del regolamento di contabilità e delle norme del d.lgs. 118/2011 e dai principi contabili applicati n. 4/1 e n.4/2 allegati al predetto d.lgs;

-ha rilevato la coerenza, la congruità e l’attendibilità contabile delle previsioni di bilancio; -ha espresso parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2020– 2022 e ai relativi documenti allegati;

RILEVATO CHE, con verbale n. 6 del 15 giugno 2020 allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, il Revisore Unico dei Conti ha espresso parere favorevole sulle modifiche effettuate al bilancio di previsione 2020 – 2022, relative al fondo svalutazione crediti e alle somme vincolate sul risultato di amministrazione;

PRESO ATTO CHE, con nota prot. SIAR n. 197509 del 16 giugno 2020, il Dipartimento Ambiente e Territorio, che esercita la vigilanza sulle attività dell'Ente, nell’ambito dell'istruttoria di propria competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale, ha espresso parere favorevole sulla proposta dì bilancio 2020-2022 dell’Ente;

TENUTO CONTO CHE il Dipartimento Bilancio, Finanze e Patrimonio, nell’istruttoria di propria competenza, allegata alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale:

-ha verificato la sussistenza degli equilibri di bilancio per come definiti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118;

-ha prescritto all’Ente di procedere, con successiva variazione, alla riduzione dell’importo dello stanziamento previsto sul capitolo E0002010102 dello stato di previsione dell’entrata per gli esercizi 2021 e 2022 per un importo di euro 20.000 con conseguente riduzione di pari valore in parte spesa;

-ha formulato alcune raccomandazioni all’Ente in merito alla verifica e alla gestione del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE);

-ha concluso che “non si rilevano motivi ostativi alla trasmissione, da parte della Giunta Regionale, della proposta di bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali al Consiglio Regionale, ai sensi dell’articolo 57, comma 3, della legge regionale 4 febbraio 2002, n. 8”;

UDITO il relatore, consigliere Paris, che ha illustrato il provvedimento;

DELIBERA

di approvare il bilancio di previsione 2020-2022 dell’Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR), unitamente ai relativi allegati richiamati in premessa, che costituiscono parti integranti e sostanziali della presente deliberazione.

(Allegati)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 49/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l'erogazione di servizi socio assistenziali - legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003 - legge regionale n. 21/96 e s.m.i.” (Deliberazione Consiglio regionale n. 51)

IL CONSIGLIO REGIONALE

VISTA la deliberazione di Giunta regionale n. 187 del 10 luglio 2020, recante: "Approvazione schema di convenzione tra la Regione Calabria e i Gruppi di Appartamento per l'erogazione di servizi socio assistenziali -legge n. 328/2000 e l.r. n. 23/2003 -legge regionale n. 21/96 e s.m.i. ";

VISTI:

-la legge regionale 8 agosto 1996, n. 21 (Servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria);

-la legge regionale 5 dicembre 2003, n. 23 (Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria);

-il Protocollo d’Intesa sottoscritto dalla Regione Calabria e dal Dipartimento Giustizia Minorile della Calabria e della Basilicata in data 11 febbraio 2003, finalizzato ad avviare azioni ed interventi di programmazione sperimentale comune;

PREMESSO CHE:

-con l’articolo 8 della l.r. 21/1996, in deroga all’art. 2 della stessa legge regionale, sono stati riconosciuti per la gestione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria i Gruppi Appartamento operanti nella Regione ed istituiti con deliberazione di Giunta regionale n. 769 del 27 febbraio 1978, nonché altri gruppi appartamento operanti nella Regione ed istituiti con atti formali adottati dalla Giunta regionale alla data di entrata in vigore della presente legge, nonché le due strutture Casa Serena di Celico e A. Velonà di Botricello;

-con legge regionale n. 23/2003 la Regione Calabria ha inteso realizzare il sistema integrato di interventi e dei servizi sociali in attuazione della Legge n.328/2000;

-l’articolo 11, comma d) della l.r. 23/2003 prevede nell’ambito delle funzioni amministrative della Regione la definizione, sulla base dei requisiti minimi definiti dallo Stato di cui al D.M. 308/2001, dei criteri per l’autorizzazione, l’accreditamento e la vigilanza delle strutture e dei servizi sociali a gestione pubblica, onlus e del Terzo Settore e/o privata;

-l’articolo 12 bis, comma 4 della legge regionale 11 agosto 2004, n. 18 prevede che al Dipartimento regionale competente spetta la stipula delle Convenzioni con i soggetti riconosciuti in base all’articolo 2 della l.r. 21/1996;

-con deliberazione di Giunta regionale n. 248 del 15 marzo 2010, ai sensi dell’articolo 11, comma d) della l.r. 23/2003, è stato approvato il Regolamento attuativo e il relativo schema di Convenzione dei Gruppi Appartamento per minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria;

-con deliberazione di Giunta regionale n. 187 del 26 aprile 2012 sono stati approvati il disciplinare e lo schema di convenzione relativo alla gestione e all’erogazione dei servizi socio-assistenziali dei Gruppi Appartamento, di cui alla l.r. 21/1996;

-con successiva deliberazione di Giunta regionale n. 84 del 28 febbraio 2014 è stato approvato il nuovo schema di convenzione relativo alla gestione e all’erogazione dei servizi socio-assistenziali dei Gruppi Appartamento, di cui alla l.r. 21/1996;

TENUTO CONTO CHE l’articolo 4, comma 2 della legge regionale n. 21/1996 dispone che “lo schema -tipo di convenzione è adottato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta da presentare entro sessanta giorni dall’approvazione della presente legge e dovrà prevedere, oltre la specificazione dei requisiti di cui al precedente articolo 2, la durata del rapporto convenzionale, i rapporti economici, le modalità di erogazione dei finanziamenti, le norme sull’esercizio dei controlli della gestione e ogni altro elemento necessario per il migliore funzionamento del servizio”;

CONSIDERATO CHE: -si è reso necessario adeguare e modificare la convezione di cui alla DGR n.84/2014;

-per le strutture (Gruppi Appartamento) già convenzionate e operanti sul territorio regionale la copertura finanziaria trova la necessaria disponibilità nel capitolo U6201020301 del bilancio di previsione 2020 – 2022, per un importo di euro 4.400.000,00 già impegnato per l’annualità corrente, come di seguito indicato:

 impegno n. 2183 del 1 aprile.2020 per euro 1.458.469,96, assunto con decreto n. 4299 del 15 aprile 2020; impegno n. 2645 del 4 giugno 2020 per euro 2.941.530,04, assunto con D.D.S. n. 6289 del 12 giugno 2020;

RITENUTO di dover provvedere a definire i criteri per la formalizzazione dei rapporti con le strutture che erogano servizi alla persona ed alla comunità per la tipologia di Gruppi Appartamento, di cui alla l.r. 21/1996 a favore di minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, operanti nel territorio regionale;

UDITO l’Assessore regionale all’agricoltura, welfare, politiche sociali e per la famiglia, Gallo, che ha relazionato sul provvedimento;

Consiglio regionale della Calabria

DELIBERA

di approvare, ai sensi dell’articolo 4 della legge regionale n. 21/1996, il nuovo schema di convenzione per la gestione e l’erogazione dei servizi socio – assistenziali in Gruppo Appartamento a favore di minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, allegato alla presente deliberazione quale parte integrante e sostanziale.

(Allegati)

Proposta di legge n. 28/11^, di iniziativa del consigliere Caputo, recante: “Disposizioni transitorie sulla l.r. 3/2009 recante: “disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria” (Deliberazione consiglio regionale n. 52)

Art. 1

(Disposizioni transitorie sulla l.r. 3/2009)

1. La previsione di cui al comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 15 gennaio 2009, n. 3 (Disposizioni regionali sui bandi relativi a finanziamenti in materia di programmazione unitaria), non opera per l'anno 2020 esclusivamente per i bandi e i finanziamenti per contrastare la crisi economica derivante dall’emergenza COVID -19..

Art. 2

(Clausola di invarianza finanziaria)

1. Dall'attuazione delle disposizioni di cui alla presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.

Art. 3

(Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

(Allegato)

Mozione numero 22/11^ di iniziativa dei consiglieri regionali Tallini, Pietropaolo, Minasi, Arruzzolo, Graziano, recante: “In merito alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina”

Il Consiglio regionale, premesso che:

•che il processo di ripresa economica del Paese nel dopo emergenza-Covid è legato strettamente ad un programma di grandi opere infrastrutturali che mobilitino risorse e generino occupazione;

•che il recente dibattito sulle grandi opere infrastrutturali ha registrato una rivalutazione del progetto strategico della realizzazione di un collegamento stabile tra la Calabria e la Sicilia, il cosiddetto Ponte sullo Stretto, con significative aperture del Governo e altrettanto significative convergenze bipartisan tra le forze politiche nazionali;

•che indubbiamente la realizzazione del collegamento stabile tra Calabria e Sicilia rappresenterebbe una straordinaria e irripetibile occasione per fare ripartire il motore dell’economia nelle due Regioni interessate, ma più complessivamente nel Meridione, determinando enormi vantaggi di natura economica e sociale, tra cui un incremento dell’occupazione valutato in migliaia di addetti per un periodo di cinque-sei anni;

•che l’assenza di un collegamento stabile tra Calabria e Sicilia costituisce il principale ostacolo alla realizzazione dell’Alta Velocità nella parte più meridionale del Paese e nell’Isola;

•che la realizzazione di un’opera così ardita, ambiziosa e monumentale costituirebbe anche uno straordinario elemento di attrattività per il turismo mondiale;

sottolineato: •che il progetto esecutivo dell’opera - che prevede il collegamento tra Cannitello in Calabria e Ganzirri in Sicilia mediante un ponte sospeso a campata unica (3.300 m ) con sei corsie di traffico stradale e due binari di traffico ferroviario di 3.666 m di lunghezza complessiva, sostenuta da due piloni alti 398 m (376 m s.l.m.) posti sulle sponde della Calabria e della Sicilia - ha evidentemente bisogno di una rivalutazione alla luce dello sviluppo delle nuove tecnologie e, in particolare, per approfondire alcuni aspetti fondamentali, come l’impatto con i venti e condizioni atmosferiche estreme, la lunghezza, il tracciato, la salvaguardia dell’ambiente;

•che in tutto il mondo, dall’Asia al nord Europa al Medioriente, sono stati realizzati in questi ultimi anni ponti sul mare di enorme lunghezza che hanno prodotto enormi benefici ai Paesi interessati, modernizzando e velocizzando il sistema dei trasporti, anche ferroviari;

impegna il Presidente della Giunta regionale

impegna la Giunta regionale

a chiedere al Governo di inserire il progetto di collegamento stabile tra Calabria e Sicilia tra le grandi opere strategiche su cui fondare la ripresa del Paese nel dopo emergenza Covid 19;

a chiedere al Governo di utilizzare risorse provenienti dal Recovery Fund per una riprogettazione del Ponte sullo Stretto che tenga conto dei notevoli progressi registrati dalla tecnologia in tutto il mondo per la realizzazione di ponti di lunghezza anche maggiore di quella prevista per il collegamento Calabria/Sicilia e che superino le criticità finora emerse per quanto riguarda l’impatto con i venti e l’ottimizzazione del tracciato. ad aprire un tavolo di confronto con la Regione Sicilia e, contemporaneamente, con gli Enti territoriali direttamente interessati al progetto, con in testa la Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Mozione numero 30/11^ di iniziativa del consigliere regionale Anastasi, recante: “Assegnazioni provvisorie scuola”.

Il Consiglio regionale, premesso che:

-circa 2.500 docenti calabresi, oltre al personale ATA, dovrebbero prendere servizio il prossimo primo settembre in istituti scolastici di altre regioni. -In molte delle regioni in cui il personale sarà mandato temporaneamente, si registrano ancora focolai di Covid-19. -Larga parte di questo personale docente, è in attesa, nei prossimi mesi, di un’assegnazione nella regione di residenza. -Un trasferimento in un’altra regione, sebbene per pochi mesi, comporta uno sforzo organizzativo enorme un impegno di spesa notevole per famiglie già provate dalla pesante crisi degli ultimi mesi. -Molti docenti in attesa di assegnazione provvisoria nella regione di residenza, hanno una situazione di necessità particolare in quanto loro stessi o qualche componente della famiglia sono affetti da forme di disabilità che richiedono continua assistenza presso il proprio domicilio. -Una larga parte del personale interessato, ha diritto all'assegnazione provvisoria per ricongiungersi con le famiglie, residenti in Calabria.

Impegna la Giunta regionale

e il Presidente on. Jole Saltelli a farsi promotrice presso il MIUR nella persona del Ministro dell’Istruzione affinché, data la particolare situazione, si lavori per dare serenità ai docenti e al personale ATA e alle loro famiglie, anticipando le assegnazioni provvisorie interprovinciali del personale della scuola operante fuori regione. In ultima analisi, come alternativa, sia quanto meno data la possibilità ai docenti di seguire le attività di programmazione on line dal proprio domicilio sino alla data dell'assegnazione provvisoria presso la sede richiesta.

Ordine del giorno numero 2/11^, di iniziativa dei consiglieri Tallini, V. Pitaro, Pietropaolo, Minasi, recante: “Sostegno alla candidatura di Tropea a Capitale Italiana della Cultura 2022”

IL CONSIGLIO REGIONALE, PREMESSO:

che la Città di Tropea si è candidata al titolo di "Capitale italiana della Cultura 2022, aderendo al bando promosso dal Ministero per i Beni e le attività culturali attraverso le risorse del decreto Cultura e della legge Art Bonus;

che la candidatura della Città di Tropea è l'unica espressa dalla Calabria e che, pertanto, rappresenta unitariamente tutto il territorio regionale;

che i termini di partecipazione sono stati prorogati al 31 luglio e l'assegnazione del titolo avverrà a settembre con l'individuazione di una griglia di 10 Città aspiranti, mentre la definitiva indicazione della giuria di esperti avverrà nel mese di ottobre;

che il titolo di "Città italiana della cultura", oltre al grande prestigio internazionale, comporta anche l'assegnazione di un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione del calendario degli eventi;

SOTTOLINEATO:

che la Città di Tropea, nota in tutto il mondo per le sue bellezze paesaggistiche e i suoi originali aspetti storici e culturali, è ben degna di rappresentare l'Italia nel contesto internazionale della cultura;

che la candidatura di Tropea rappresenta una straordinaria occasione di sviluppo per tutto il territorio regionale che, in questa circostanza, si identifica con uno dei suoi luoghi simbolo;

che la Città di Tropea e la Costa degli Dei sono state amate da grandissimi artisti, come il grande attore e regista Raf Vallone, nativo proprio di Tropea, e lo scrittore Giuseppe Berta, autore di capolavori come "Anonimo Veneziano" e “Il male oscuro";

che i luoghi di Tropea e del Vibonese hanno ispirato negli anni una moltitudine di artisti e uomini di cultura;

che il mitico territorio della Costa degli Dei è stato un crocevia di culture che hanno

 segnato il cammino della civiltà e della storia;

che la Calabria, avviandosi ad una situazione di Covid Free, presenta tutte le condizioni per potere ospitare in tutta sicurezza gli eventi culturali e spettacolari previsti nel 2022;

rimarcata l'esigenza di integrare il dossier della candidatura della Città di Tropea con una formale dichiarazione di intenti del Consiglio Regionale della Calabria;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

a sostenere con forza la candidatura della Città di Tropea a "Capitale italiana della Cultura 2022 e ad azionare, nell'eventualità auspicabile ella designazione, tutti i meccanismi utili allo scopo di rendere ancora più coinvolgente ed efficace il programma di manifestazioni ed eventi culturali, costruendo una piattaforma regionale di "turismo della conoscenza" che potrà essere di esempio nella fase del dopo Covid.

Ordine del giorno numero 3/11^ recante: “A sostegno della tutela al diritto alla salute e al comparto turismo”

IL CONSIGLIO REGIONALE, PREMESSO:

che il diffondersi della pandemia c.d. da covid-19 ha innescato una straordinaria crisi socio-sanitaria;

 che la Governance della Regione Calabria ha tempestivamente adottato lungimiranti misure di contenimento che hanno consentito di arginare sensibilmente la propagazione della suddetta pandemia nel territorio Calabrese;

 che parimenti le Istituzioni Regionali hanno varato significative misure a sostegno dell’economia con particolare attenzione ai comparti più colpiti dal lockdown ivi compreso quello turistico;

 che tuttavia, sforzi e risultati conseguiti rischiano di essere vanificati in dipendenza dei numerosi sbarchi di migranti registrati sulle coste calabresi nei giorni scorsi;

che infatti, dei 70 profughi sbarcati sulle coste di Roccella Jonica ben 26 sono risultati positivi al covid-19;

 che dal reiterarsi di episodi analoghi conseguirebbe un alto rischio per la salute dei cittadini calabresi, nonché gravi e irreparabili pregiudizi per gli operatori turistici/ alberghieri già duramente colpiti dalla crisi dovuta al lockdown disposto per contrastare il diffondersi della citata pandemia;

 che, ancorché prontamente sensibilizzato in merito dalla Governatrice, il Governo nazionale è ad oggi rimasto inerte;

RITENUTO

che l'Articolo 32 della Costituzione tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività;

 che l'art. 41 della Costituzione riconosce e tutela la libera iniziativa d'impresa privata;

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

a sostenere con vigore ogni provvedimento e/o iniziativa assunta dalla Governatrice mirata, sempre nel rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo, a garantire la gestione degli sbarchi di profughi con modalità tali da assicurare concretamente il diritto alla salute dei cittadini calabresi, così tutelando al contempo il comparto turistico/alberghiero.