X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

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n. 53

 

SEDUTA Di LUNEDì’ 4 giugno 2018

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E

DEL VICEPRESIDENTE ANTONIO CICONTE

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

La seduta inizia alle 16,27

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

(E’ approvato senza osservazioni)

Presidenza del Vicepresidente Vincenzo Antonio Ciconte

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà. Non proseguiamo se non vediamo i consiglieri seduti.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Grazie, Presidente. Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di legge numero 337/10^.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Battaglia. Ne ha facoltà.

BATTAGLIA Domenico Donato (Partito Democratico)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di legge numero 328/10^.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori della mozione numero 121 del 31 maggio 2018, recante “Avvio negoziato con il Governo per sottoscrizione intesa ex articolo 116, comma terzo, della Costituzione - Autonomia differenziata”.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori di due proposte di legge: la proposta di legge numero 347/10^, che integra la legge regionale numero 39 del 1995, e la proposta di legge numero 345/10^, già depositata, recante “Disposizioni transitorie relative all’autorizzazione sismica di cui all’articolo 3 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Modifica alla legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. - Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica)”.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Chiedo l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, protocollo numero 23416, del 21 maggio 2018.

PRESIDENTE

Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 337/10^.

(E’ inserita)

 

Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 328/10^.

(E’ inserita)

 

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Mi scusi, chiedo anche l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 334/10^.

PRESIDENTE

Possiamo conoscere l’oggetto?

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

“Modifica all'articolo 23 della legge regionale 29 marzo 2013, n. 15 (Norme sui servizi educativi per la prima infanzia)”. E’ la richiesta di proroga dei termini.

PRESIDENTE

Va bene. Pongo ai voti l’inserimento della mozione numero 121 del 31 maggio 2018, d’iniziativa del consigliere Pasqua.

(E’ inserita)

 

Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 347/10^.

(E’ inserita)

 

Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 345/10^.

(E’ inserita)

 

Pongo ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno, protocollo numero 23416, del 21 maggio 2018.

(E’ inserito)

 

Pongo ai voti l’inserimento della proposta di legge numero 334/10^.

(E’ inserita)

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Presidente, un’ultima richiesta: l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno, a firma mia e del consigliere Giudiceandrea, protocollo numero 25579, del 4 giugno 2018.

PRESIDENTE

Pongo ai voti l’inserimento dell’ordine del giorno.

(E’ inserito)

Svolgimento interrogazioni a risposta immediata (art. 122 Regolamento interno del Consiglio regionale):

Interrogazione numero 356/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine al rinnovo dell’A.I.A. a favore della Mi.Ga. srl”

PRESIDENTE

Primo punto dell’ordine del giorno. Avviamo i lavori con le interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell’articolo 122 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

Ricordo all’Aula che l’interrogante dispone di due minuti per illustrare l’interrogazione; la Giunta regionale dispone di 3 minuti per la risposta; l’interrogante ha diritto di replica per non più di un minuto. In caso di assenza del proponente l’interrogazione decade, in caso di assenza della Giunta regionale l’interrogazione è rinviata.

Esaminiamo la prima interrogazione, numero 356/10^, d’iniziativa del consigliere Giudiceandrea, “In ordine al rinnovo dell’A.I.A. a favore della MI.Ga. srl”.

Cedo la parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione. Prego.

Colleghi, vi chiedo scusa, un po’ di silenzio in Aula altrimenti interrompiamo la seduta.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. E’ un’interrogazione che abbiamo proposto perché, a seguito dell’emanazione di una sentenza del TAR della Calabria, è venuto fuori che la società che gestisce l’impianto di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in Celico, la MI.Ga. srl, ha ottenuto l’A.I.A. (autorizzazione di integrata ambientale) in assenza della VINCA (valutazione di incidenza ambientale), che sarebbe assolutamente necessaria per le zone di protezione speciale (ZPS).

Queste inadempienze potrebbero minare, ab origine, le autorizzazioni integrate ambientali, per cui v’è necessità che l’Assessorato all’ambiente si pronunci sulla necessità o meno di questa documentazione. Grazie.

PRESIDENTE

Per la Giunta regionale risponde qualcuno?

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, era stata incaricata l’assessore Robbe, in questo momento assente perché probabilmente impegnata in una telefonata.

PRESIDENTE

Rinviamo l’interrogazione a fra poco.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

L’interrogazione potrebbe essere messa in coda alle altre perché è già stata rinviata, insieme alle altre interrogazioni, la scorsa settimana.

PRESIDENTE

La mettiamo in coda. Va bene.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente.

Interrogazione numero 362/10^ di iniziativa del consigliere D. Bevacqua “Sul mancato intervento dell’elisoccorso 118 a supporto degli operatori del Soccorso Alpino calabrese”

PRESIDENTE

Passiamo alla seconda interrogazione numero 362/10, d’iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Sul mancato intervento del Soccorso 118 a supporto degli operatori del Soccorso Alpino calabrese”.

Cedo la parola al consigliere Bevacqua per l’illustrazione. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Questa interrogazione è stata presentata ad inizio maggio, dopo un episodio molto spiacevole che si è verificato in quei giorni, in località Cerchiara, in merito al mancato trasporto in quota degli operatori del Soccorso Alpino da parte del 118.

Con questa interrogazione si chiedono spiegazioni da parte della Giunta regionale, del dipartimento alla sanità, perché credo che sia un problema molto avvertito, molto grave, vista anche l’esistenza di una legge regionale, proposta dal collega Giudiceandrea, e successivamente approvata, in merito all’utilizzo degli operatori del Soccorso Alpino.

Chiedo alla Giunta regionale di capire le ragioni per cui non sia stato possibile utilizzare l’elisoccorso da parte degli addetti, degli operatori del Soccorso Alpino, con cui si sarebbero potuti risparmiare tempo e risorse per il raggiungimento di una persona in difficoltà.

In questo caso si trattava di una persona caduta in un burrone per un errore umano.

Quindi, vorrei chiedere le ragioni per cui non sia stato possibile trasportare il personale, gli operatori del Soccorso Alpino e se sussistono responsabilità a carico del dipartimento alla salute o se in questo mese e mezzo, in questi giorni, sia avvenuto qualcosa di utile, di proficuo, di positivo per tale problematica incresciosa, la cui risoluzione riteniamo, invece, funzionale ad un servizio migliore per le nostre comunità, visto che, proprio ieri, in altra circostanza, è stato, invece, possibile utilizzare l’elisoccorso da parte degli operatori del Soccorso Alpino.

Chiedo, quindi, alla Giunta regionale spiegazioni in merito e se vi è stata, in questo lasso di tempo, soluzione al problema. Grazie.

 

Presidenza del presidente Nicola Irto

Interrogazione numero 356/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine al rinnovo dell’A.I.A. a favore della Mi.Ga. srl”ripresa della discussione

PRESIDENTE

Per la Giunta regionale risponde l’assessore Robbe. Prego.

ROBBE Savina Angela Antonietta, assessore al lavoro e welfare

Buonasera a tutti. Relativamente all’oggetto si riscontra la richiesta, assunta al protocollo del Consiglio regionale numero 20061 del 30 aprile 2018 e pervenuta al dipartimento scrivente per il tramite del Segretario generale.

In ordine alle questioni ivi sollevate, anche alla luce della pronuncia TAR richiamata, si forniscono le informazioni di seguito esposte.

1)            In ordine ai rilievi sulla relazione di riferimento.

Preliminarmente si evidenzia che, relativamente all’obbligo della relazione di riferimento la procedura all’uopo prevista è-era disciplinata dal decreto ministeriale numero 272 del 2014, adottato in applicazione del decreto legislativo numero 46 del 2014, che all’articolo 2, lettera m), prevede il ricorso alla relazione di riferimento prima della messa in esercizio o prima del primo aggiornamento utile.

Come ripetutamente evidenziato dallo stesso Comitato presilano - citato nell’interrogazione in riscontro - il decreto ministeriale numero 272 del 2014 è stato emanato successivamente al rilascio del provvedimento A.I.A. di cui al decreto del direttore generale numero 12587 del 2014 (decreto di aggiornamento) e, in quanto tale, non si può inficiare la validità/legittimità del provvedimento in parola. Circostanza quest’ultima, peraltro, chiaramente evidenziata anche dal TAR Calabria nella sentenza numero 682 del 2018, pure richiamata nell’interrogazione a firma del consigliere Giudiceandrea, e per ciò solo sufficiente ad escludere ogni fondamento fattuale e giuridico alla richiesta di sospensione dell’autorizzazione sotto tale specifico profilo.

Ciò precisato, per quanto concerne la presentazione della suddetta relazione, va preliminarmente precisato che il decreto ministeriale numero 272 del 2014 prevede una verifica preventiva, cosiddetta verifica di assoggettabilità, per accertare la sussistenza dell’obbligo di tale presentazione, che non è automatica, bensì prevista proprio in ragione degli esiti positivi della predetta verifica.

Con riferimento specifico agli impianti di rifiuti, quale quello in esame, il Ministero dell’Ambiente, al punto 12 della nota protocollo numero 12442 del 17 giugno 2015, ha chiarito che gli stessi non sono tenuti a presentare la relazione di riferimento per quanto riguarda i rifiuti gestiti, nemmeno nella forma della verifica preliminare.

Gli obblighi connessi alla relazione di riferimento prevista dalla disciplina A.I.A. vanno riferiti esclusivamente alle sostanze pericolose pertinenti, eventualmente gestite, e non alla presenza dei rifiuti.

Le sostanze pericolose, ovvero sostanze e miscele, sono definite dall’articolo 5, comma 1, lettera v-octies, del decreto legislativo numero 152 del 2006, che fa riferimento al Regolamento REACH (registration, evaluation, authorisation and restriction of chemicals) e, in particolare, all’articolo 2, punti 7 e 8 del Regolamento CE numero 1272 del 16 dicembre 2008, relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele e non è, pertanto, applicabile ai rifiuti.

A tale riguardo, in ogni caso, si rende noto che con sentenza numero 11452 del 20 novembre 2017 il TAR del Lazio ha annullato il decreto ministeriale numero 272 del 13 novembre 2014, recante le modalità per la redazione della “relazione di riferimento”.

Ad oggi, non sono ancora noti gli esiti di un eventuale appello del Ministero dell’Ambiente, con conseguente incertezza, per quanto attiene tale profilo, sui procedimenti relativi alla presentazione di nuove istanze A.I.A. ed ai rinnovi.

1.             In ordine alla VINCA e alla mancata applicazione della disciplina della valutazione di incidenza di cui alla direttiva 92/43/CEE (“Habitat”).

Il richiamo alla circostanza del rilascio del provvedimento di rinnovo senza la valutazione di incidenza di cui alla direttiva 92/43/CEE ed all’articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica numero 357 dell’8 settembre 1997 dell’impianto sui siti di interesse comunitario Monte Curcio, Serra Stella, Acqua di Faggio, Pineta di Camigliatello e sulla zona di protezione speciale, Sila Grande, addotto a sostegno della richiesta di sospensione, non ha fondamento alcuno.

Sul punto è chiaro il disposto della sentenza TAR numero 682 del 2018, pure richiamata dal Comitato presilano. Nella pronuncia in parola si legge che “l’esame della normativa di riferimento induce ad escludere che vi sia, nel caso di specie, l’obbligo della valutazione di incidenza”.

Non ricorrono nel caso di specie i presupposti che rendono la valutazione di incidenza ambientale obbligatoria, atteso che l’area di ubicazione dell’impianto non ricade in zona sito di interesse comunitario, né in area ZPS. Le circostanze sovraesposte, considerato che si tratta di impianto autorizzato sin dall’anno 1998 e con A.I.A., ottenuta nel 2008, rendono inconferente anche ogni richiamo alla possibilità di VINCA postuma che, pur essendo in astratto ammissibile, non può avere ragion d’essere nel caso di specie.

Come opportunamente rilevato dal TAR adito, infatti, “il riconoscimento della possibilità di operare in via postuma la valutazione è ricollegata all’ipotesi in cui l’amministrazione l’abbia omessa, ancorchè doverosa”.

Analoghe considerazioni in merito all’inconferenza della VINCA rilevano, nel caso di specie, anche con riferimento alla possibilità prevista, a norma dell’articolo 6, numero 3, della direttiva numero 92/43/CEE, laddove si prevede la possibilità di una valutazione per progetti che, pur non essendo direttamente connessi e necessari alla gestione di un SIC o di una ZPS, possono avere incidenze significative su tale sito.

Come opportunamente rilevato nella sentenza in parola, la necessità di un’opportuna valutazione delle incidenze di un piano o di un progetto è subordinata alla condizione che questo sia idoneo a pregiudicare significativamente il sito interessato e tale rischio sussiste, per il principio di precauzione, allorché non possa essere escluso, sulla base di elementi obiettivi, che il suddetto progetto pregiudichi significativamente il sito interessato.

Nel caso di specie, dalla documentazione relativa all’area di ubicazione dell’impianto risulta che lo stesso dista dal Parco Nazionale della Sila 2,4 chilometri e 2,7 chilometri dall’area SIC (siti di importanza comunitaria) più vicina (Serra Stella); dati questi ultimi che portano oggettivamente ad escludere il rischio di pregiudizio significativo richiesto dalla norma sopracitata.

Le osservazioni suesposte sono a sostegno della legittimità del procedimento di A.I.A., rilasciata in favore della MI.Ga. srl, per come, peraltro, confermato dal TAR Calabria nella pronuncia del 14 marzo 2018.  Allo stato, pertanto, e per quanto risulta agli atti dello scrivente dipartimento, non sussistono i presupposti di fatto e di diritto per procedere alla sospensione del predetto provvedimento. Relata refero.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Ha risposto l’assessore Robbe e ci riteniamo soddisfatti. Valuteremo, a questo punto, la possibilità di ampliare l’area del Parco Nazionale della Sila, coinvolgendo i centri abitati del nostro territorio. In quel caso non ci sarebbero più queste enormi distanze con il Parco Nazionale, la zona ricadrebbe nel SIC e ci sarebbe la necessità della VINCA. Grazie.

Interrogazione numero 365/10^ di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea “In ordine al progetto ‘Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva postpartum’”

PRESIDENTE

Proseguiamo con l’interrogazione numero 365/10^. Prego, consigliere Giudiceandrea. Ha facoltà di illustrarla.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. E’ un’interrogazione con risposta immediata relativa al progetto “Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva postpartum”.

Premesso che:

- la Regione Calabria ha inviato al Ministero della sanità il progetto esecutivo “Misure afferenti alla prevenzione, alla diagnosi, cura e assistenza della sindrome depressiva postpartum”, con richiesta di finanziamento, per il tramite del dipartimento tutela della salute e politiche sanitarie;

- il progetto inviato ha come unico referente l’unità operativa della Provincia di Catanzaro;

- si è consapevoli della bontà del progetto e della validità professionale del coordinamento finora scelto, ricadendo unicamente nella provincia di Catanzaro;

- altre Regioni hanno inteso progettare su analogo intervento, coinvolgendo tutto il territorio regionale.

Si interroga il Presidente della Giunta regionale per sapere se non sia necessario ampliare almeno il coordinamento del progetto, creando un gruppo regionale che possa sostenere meglio il progetto in questione, in attesa di una sua replicabilità operativa nelle altre province della Regione stessa. Grazie.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori l’assessore Musmanno. Ne ha facoltà.

MUSMANNO Roberto, assessore alle Infrastrutture

Presidente, chiedo il rinvio dell’interrogazione per la discussione su questo argomento, in quanto l’assessore competente è assente. Mi scuso ma c’è stato un piccolo problema. E chiedo il rinvio anche della precedente interrogazione che è stata illustrata dal consigliere Bevacqua.

(Così resta stabilito)

Svolgimento interrogazioni a risposta scritta (art. 121 Regolamento interno del Consiglio regionale)

Interrogazione numero 248/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “Sulla mancata pubblicazione degli incarichi vacanti di continuità assistenziale”

PRESIDENTE

E’ stato chiesto il rinvio della interrogazione numero 248/10^, in materia sanitaria, d’iniziativa del consigliere Nicolò, per la mancanza del Presidente della Giunta regionale.

(E’ rinviata)

Interrogazione numero 306/10^ di iniziativa del consigliere S. Esposito “Sulla disciplina della delegazione di pagamento applicata nel territorio regionale ai dipendenti pubblici del comparto sanitario”

PRESIDENTE

Lo stesso vale per l’interrogazione numero 306/10^, d’iniziativa del consigliere Esposito. Prego, consigliere. Ha facoltà di intervenire.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, ritengo che questa interrogazione non abbia più motivo di esistere perché, dal momento della presentazione ad oggi, la disciplina della delegazione ha fatto, in effetti, dei passi avanti e, a mia conoscenza, è stata riconosciuta sul territorio calabrese. Quindi, quelle disparità che erano alla base della mia interrogazione sono state sanate in corso d’opera.

Ritengo che l’interrogazione sia superata, proprio grazie alla soluzione fornita nella stessa interrogazione.

PRESIDENTE

Quindi l’interrogazione è ritirata.

Interrogazione numero 342/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “Sulla situazione della Sanità calabrese”

PRESIDENTE

Passiamo all’interrogazione numero 342/10^, d’iniziativa del consigliere Guccione, “Sulla situazione della sanità calabrese”.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, l’interrogazione trae spunto da un presupposto e da un’affermazione, quella che il Presidente della Regione Calabria il 3 novembre 2017 fece durante un’iniziativa a Praia a Mare ed in cui annunciò di incatenarsi a Palazzo Chigi se non fossero state rimosse le cause del commissariamento della sanità.

Lo ha ripetuto ben due volte in Consiglio regionale, nelle sedute del 19 dicembre 2017 e del 29 novembre 2017, ma non abbiamo avuto più notizie dell’incatenamento.

Il commissariamento è ancora lì. Si è cambiato Governo e la sanità calabrese è diventata la “Cenerentola d’Italia”.

Le situazioni si sono aggravate; abbiamo una situazione grave che mette in discussione il diritto alla salute nella nostra regione e il presidente Oliverio non ha messo in atto nessuna iniziativa tesa a far finire questo conflitto istituzionale tra il Presidente della Regione e l’ufficio del commissario.

Era evidente la contraddizione politica: si annunciava l’incatenamento sulla questione della sanità mentre a governare l’Italia era un Presidente del Consiglio dei Ministri iscritto allo stesso partito del Presidente della Regione. Anche perché da questo punto di vista tutto è apparso come una “lotta di potere” per aggiudicarsi la gestione dei 3 miliardi e mezzo di risorse che ogni anno lo Stato trasferisce alla Regione per la gestione della sanità pubblica, invece di mettere in moto un percorso virtuoso che garantisse e garantisca i livelli essenziali di assistenza per i cittadini calabresi.

Sessanta mila cittadini sono costretti ogni anno a curarsi fuori regione per una spesa pari a 319 milioni di euro. Addirittura, anche la vicenda del direttore generale dell’ASP di Reggio Calabria, nominato dal presidente Oliverio, che qualche giorno fa si è rivolto allo stesso, chiedendogli le dimissioni per quanto riguarda la direzione dell’ASP, testimonia la confusione in cui si muove la Giunta regionale sulla questione della sanità.

Per non parlare delle condizioni in cui si trova il dipartimento salute!

E’ circa un anno e mezzo che abbiamo un direttore del dipartimento “facente funzioni”, a scavalco! In quel dipartimento, che dovrebbe gestire i tre miliardi e mezzo che ogni anno lo Stato trasferisce alla Regione Calabria per la gestione della sanità, mancano 6 dirigenti e 83 dipendenti.

Bisogna concludere il commissariamento ma penso che forse il presidente Oliverio ignori quali siano le leggi che permettono il superamento del commissariamento.

Ognuno fa finta di ignorare perché per superare il commissariamento abbiamo bisogno almeno di due bilanci consecutivi a pareggio e l’innalzamento dei LEA (livelli essenziali di assistenza) a quota 160. Questa è l’unica condizione per farci uscire dal commissariamento.

Altro che chiacchiere! Altro che incatenamento!

Non bisogna speculare sulla sanità! Troppi interventi clientelari! Abbiamo assistito a troppi sprechi in questi anni! E, in particolare, anche nella gestione di questa Giunta regionale!

Dobbiamo fare quadrato intorno a questo.

Per quanto riguarda anche gli altri direttori è pervenuta una proposta di legge con lo scopo di commissariare, in un progetto di riforma, tutte le Aziende Ospedaliere e le Azienda Sanitarie.

I direttori di queste Aziende sono stati nominati dal presidente Oliverio, dalla Giunta Oliverio.

Con un solo provvedimento si sarebbero eliminati tutti i vertici delle Aziende ospedaliere e tutti i vertici delle Azienda sanitarie locali.

Allora, delle due l’una: o al presidente Oliverio è sfuggita di mano la situazione o non si fida più dei direttori generali, nominati da lui, che governano la sanità calabrese.

Questa è una questione politica a cui il Presidente e la sua Giunta regionale devono rispondere.

Non si può più continuare con questo andazzo!

Credo che occorra che il Consiglio regionale si appropri di questa materia e chieda al commissario Scura ed al presidente Oliverio una seduta ad hoc in merito.

In questi giorni si sta formando un nuovo Governo nazionale, a cui rivolgo gli auguri - non lo condivido e saremo all’opposizione. Lo invito ad intervenire sulla sanità calabrese e, con un cambiamento di rotta, a rompere i meccanismi di un sistema di potere che preferisce tenere la sanità in Calabria in queste condizioni di non-governo.

Allora, Presidente, che il Consiglio regionale si riappropri di una competenza propria e approvi un nuovo Piano sanitario regionale, al netto delle risorse che lo Stato trasferisce alla Calabria!

Rivolgo l’invito al nuovo Governo, al nuovo Ministro per la sanità di farsi carico della situazione calabrese perché nei prossimi due anni chiederemo le condizioni per uscire dal Piano di rientro.

Questo è il grande obiettivo che dobbiamo proporre! Nove anni di commissariamento sono tanti.

La conflittualità di questi quattro anni ha permesso al commissario Scura di avere le “mani libere”. Non c’è più la contrapposizione politica tra due esponenti istituzionali dello stesso partito, Presidente della Regione e Presidente del Consiglio dei Ministri.

Mi auguro che, attraverso una nostra, forte iniziativa del Consiglio Regionale, riusciremo a creare le condizioni per una fuoriuscita, secondo la legge, dal Piano di rientro e permettere ai calabresi di diventare protagonisti della propria salute.

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l’assessore Musmanno. Ne ha facoltà.

MUSMANNO Roberto, assessore alle Infrastrutture

Grazie, signor Presidente. Il tema trattato dal consigliere Guccione è certamente molto importante e merita un'attenzione che in questo momento, non siamo in grado di garantire attraverso gli assessori presenti quest’oggi. Chiediamo pertanto la disponibilità dell’Aula al rinvio della risposta a questa interrogazione, così come a molte delle altre che sono inserite all'ordine del giorno, vista l'assenza del Presidente e di alcuni componenti della Giunta, che meglio di noi presenti avrebbero potuto argomentare su tali tematiche.

A tale proposito mi permetto di proporre, se mi è consentito, di mantenere la discussione sulle interrogazioni a risposta scritta, la numero 352, la 353 e la 361, su cui posso relazionare di persona e chiedere il rinvio delle altre interrogazioni alla successiva seduta del Consiglio. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Quando sarà data risposta all’interrogazione?

PRESIDENTE

L'interrogazione è rinviata.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Può succedere che il Presidente della Regione si debba assentare, però è strano che manchi, anche, il vicepresidente, lo dico per organizzarci i lavori. Presidente, potevamo, anche, rinviare la seduta di Consiglio regionale, questa è la seconda volta che rinviamo l’interrogazione all'ordine del giorno.

PRESIDENTE

All’ordine del giorno della seduta odierna oltre alle interrogazioni ci sono tre proposte di legge da trattare.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, all’altra seduta di Consiglio abbiamo rinviato le interrogazioni per discuterle oggi, però noto che c'è mancanza di coordinamento, sarebbe potuto venire anche il vicepresidente a sostituire il Presidente della Giunta e rispondere all'interrogazione, altrimenti i nostri lavori sono inutili.

PRESIDENTE

Le interrogazioni su cui la Giunta, in questo momento, non può rispondere vengono rinviate direttamente alla prossima seduta di Consiglio.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, sull'ordine dei lavori e facendo seguito a quello che ha detto il collega Guccione, credo che in Conferenza dei capigruppo sarebbe possibile, magari insistendo, stabilire più sedute di Consiglio e si potrebbero affrontare diversi temi. Ho provato a dibatterne anche sulla stampa, non potendo dibatterne qui, un esempio per tutti: non è colpa del presidente Oliverio - l’ho detto, anche, sui quotidiani - ma ci sono tre ospedali - non quello che dovrebbe realizzarsi a Cosenza che è soltanto sulla carta e con le chiacchiere – che sono i nuovi ospedali di Gioia, di Vibo e della sibaritide che nonostante i fondi al 2008 sono fermi, sono stati fatti progettare da infrastrutture Lombarde, sono stati assegnati, siamo al 2018 e non è stata messa una pietra.

Sui temi delle interrogazioni noi non speculeremo sull'assenza del Presidente e del vicepresidente della Giunta, diamoci una regolata per discutere i temi importanti e portiamoli, più che come interrogazioni, all'ordine del giorno delle prossime sedute di Consiglio; facciamo più di una seduta perché su diversi argomenti, sull’uscita dal commissariamento della sanità, su tutta la divisione nel Partito Democratico, non so dove e come ne possiamo discutere, insomma, il luogo deputato a discuterne sarebbe l’Aula.

Ancora una volta all’ordine del giorno c’è una mia interrogazione che riguarda l’Asp di Vibo che se passa tempo non ha più significato, sembra che non ce ne occupiamo, ma voglio ribadire che l'Aula deputata a farlo è questa; quindi, ragionate in termini di maggioranza, chiedete delle date al presidente Oliverio, ma sulla sanità, sulla prospettiva della sanità e anche di questo commissariamento, di questa diatriba commissari-Oliverio, credo che una seduta ad hoc debba essere fatta al più presto.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente, intervengo solo per fare chiarezza. Oggi, noi abbiamo cinque punti all'ordine del giorno – senza considerare quelli che sono stati inseriti, perché l’Aula ha deciso così - due punti riguardano le interrogazioni, laddove si può dare risposta si procede, dove non si può, ovviamente, si rinvia alla seduta successiva e lei ha fatto benissimo; poi ci sono tre proposte di legge e siamo nelle condizioni di discuterle insieme e quindi l’Aula può lavorare.

Presidente, sottolineo che, ovviamente, essendo pervenuta la richiesta di congedo per impegni istituzionali del presidente Oliverio vicino all'orario di svolgimento della seduta di Consiglio, era impossibile programmare diversamente, quindi penso che lei abbia fatto bene a mantenere la convocazione e la invito ad andare avanti. Grazie.

Interrogazione numero 352/10^ di iniziativa del consigliere G. Gallo “Sul mancato completamento della diga dell’Esaro”

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione numero 352/10^ d’iniziativa del consigliere Gallo “Sul mancato completamento della diga dell'Esaro”.

Prego, consigliere Gallo, ha facoltà di illustrare l’interrogazione.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Signor Presidente, signori colleghi consiglieri, ho presentato questa interrogazione al Presidente della Giunta regionale, come diceva lei, su una tematica che è giusto che torni di attualità, vale a dire quella relativa al mancato completamento della diga dell'Esaro.

Devo confessare, signor Presidente, che per scrivere questa interrogazione ho dovuto fare qualche piccolo approfondimento, che è bene che sia patrimonio comune anche del Consiglio regionale perché si discute di questa importante infrastruttura della nostra regione ormai da quasi 40 anni.

Infatti con delibera numero 4818 del 19 dicembre 1979 la Cassa del Mezzogiorno approvò il progetto esecutivo per un invaso nella valle del fiume Esaro, naturalmente in provincia di Cosenza, con un importo all'epoca di 71.270 milioni di lire, quindi circa 37 milioni di euro; il progetto era finalizzato all’utilizzazione delle acque dei bacini dei fiumi Esaro ed Abatemarco per il potenziamento e la realizzazione degli schemi acquedottistici a servizio di un’ampia parte del territorio della provincia di Cosenza, con la creazione della più grande diga d'Europa con una portata, a pieno regime, di circa 120 milioni di metri cubi d'acqua; l'utilizzo a pieno regime dell'invaso avrebbe garantito una produzione idroelettrica di 30 gigawatt all'anno, un uso potabile di 750 litri al secondo e un utilizzo irriguo addirittura di 1300 litri al secondo; la consegna dei lavori all’ATI aggiudicataria Lodigiani-Del Favero-Italstrade avvenne il 6 settembre 1983, con un tempo di esecuzione determinato in 1720 giorni; a seguito del prolungarsi delle procedure di esproprio e di una serie di perizie di variante, le lavorazioni iniziarono soltanto nel 1986 per essere sospese il 17 dicembre 1987, a seguito di una frana verificatasi nell'area della spalla sinistra della diga.

Nel 1989 venne rideterminato, in 112,3 milioni di euro, il fabbisogno finanziario necessario per il completamento dell'opera e il consolidamento della frana; a seguito della liquidazione dell’Agensud e di un lungo contenzioso con l'appaltatore, culminato con la risoluzione del contratto nel dicembre del 1992, la competenza della realizzazione dell'intervento passò dalla Cassa del Mezzogiorno dell’Agensud alla Regione Calabria che, nelle more dell'esecuzione dell'opera, aveva approvato un decreto, il numero 498 del 17 giugno 2002, con quale approvava il progetto della “Diga Alto Esaro a Cameli e collegamento Abatemarco per Cosenza - stralcio funzionale dell'ottava perizia - messa in sicurezza dell'opera” per un importo di ulteriori 55,2 milioni di euro.

Dopo l'affidamento, effettuato nel 2002 da parte della stazione appaltante Sorical SpA (gestore del servizio idrico regionale), all'impresa Torno Internazionale Spa, si sono succedute tre perizie di variante e il subentro, come impresa appaltatrice principale, della Impresa spa che ha acquisito il cantiere della Torno; nel 2005 la Regione Calabria stanzia ulteriori 78 milioni di euro per vedere finalmente completata l'opera; nonostante questo ulteriore finanziamento pubblico, nel 2006, a causa di un contenzioso tra appaltatore di amministratore, 70 operai vengono licenziati alla ditta Torno, società addetta alla costruzione della diga dell'Esaro.

Attualmente risultano, sostanzialmente, conclusi i lavori relativi alla messa in sicurezza del sito (consolidamento della fondazione diga e spalle) e quelli delle opere accessorie di valle (vasca di dissipazione, soglie del canale di restituzione, strada di collegamento spalla sinistra-fondovalle).

Con deliberazione 62/2011 “Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale di rilevanza strategica per l'attuazione del piano d'azione del Sud”, il Cipe ha finanziato con un importo 122 milioni di euro l'intervento descritto come “Sistema Esaro: costruzione corpo diga”;

A questo punto, nella seduta del 8 agosto 2013, con l'interazione della Regione Calabria che dovette intervenire per il salvataggio delle Ferrovie della Calabria - questa è una questione ascrivibile alla Giunta regionale, guida Scopelliti, lo dico prima io, prima degli altri - il Cipe ha approvato una riprogrammazione di quelle risorse e con delibera 62/2011, per assicurare copertura finanziaria alle esigenze delle Ferrovie della Calabria srl che andavano in quel momento in fase di salvataggio, stanziò 65 milioni di euro per le Ferrovie della Calabria e 12 milioni di euro per il completamento della diga del Menta, togliendo di fatto i finanziamenti per il completamento della diga dell'alto Esaro. Questo accadeva nel 2013.

Nel maggio 2016, però dopo altri tre anni di silenzio, presentando il Patto per la Calabria, il governatore Oliverio aveva annunciato lo stanziamento di 2 milioni di euro per finanziare uno studio di fattibilità inerente il completamento dell'invaso, per riattivare le procedure burocratiche e favorire la realizzazione dell'opera sia pure attraverso un ridimensionamento della stessa, con riduzione della sua portata a 50 milioni di metri cubi in meno.

Nel luglio e da ultimo nel novembre 2017 il Presidente della Giunta regionale ha ribadito di essere impegnato a lavorare per riprendere la realizzazione di importanti dighe iniziate ed interrotte, e tra queste quella dell’Esaro, proponendo in sede di Conferenza Stato-Regioni l'apertura di un tavolo interministeriale per definire una strategia adeguata ed un programma da sostenere con i diversi strumenti finanziari disponibili.

Dal 1982 ai giorni nostri, e andiamo poi al concreto, secondo stime prudenti, per la realizzazione della diga dell'Esaro ad oggi non realizzata, perché sono state realizzate soltanto alcune opere complementari, sono stati spesi circa 500 milioni di euro, per un'opera che non vede neanche il 20 per cento dei lavori; molteplici e condivisibili sono state, in questi anni, le prese di posizione, le proteste delle comunità interessate e delle forze sindacali, da ultimo la CISL attraverso l'intervento del segretario regionale del comparto Mauro Venulejo.

Ad oggi non si ha notizia alcuna rispetto agli impegni nel tempo assunti, in particolare quelli annunciati negli ultimi due anni.

Chiediamo, quindi:

- come la Regione valuti, oggi, l'operato dell'ente attuatore Sorical spa ed a quanto ammontino nel complesso le risorse finanziarie pubbliche stanziate a favore di quest'ultima dal 2014 ad oggi;

- se e quando e con quali risultati si sia riunito il tavolo interministeriale richiesto nel luglio 2017 dal Presidente della Regione in sede di Conferenza Stato-Regioni;

- se e come e con quali risultati siano stati spesi i due milioni di euro destinati alla redazione dello studio di fattibilità sulla ripresa delle lavorazioni per la realizzazione della diga dell'Esaro,

- se la Regione Calabria abbia quantificato le risorse occorrenti per il completamento dell'opera ed individuato le relative fonti di finanziamento;

- se la Regione Calabria abbia intenzione e volontà di portare a compimento l'opera e, nel caso, come essa intenda procedere.

In parole povere, signor Presidente, signori della Giunta, colleghi consiglieri la mia interrogazione è finalizzata a capire se ancora noi possiamo dire ai cittadini di quell'area, della Valle dell'Esaro, ai cittadini della provincia di Cosenza, se ci sono volontà politiche positive rispetto alla direzione di quell'opera.

Credo che il Consiglio regionale sia la sede giusta nella quale individuare eventuali responsabilità delle parti politiche che hanno gestito il passato, capire se quest'opera ancora rientra fra le opere strategiche del Paese per la nostra regione e, quindi, eventualmente rilanciare iniziative inerenti a questa importante infrastruttura; la penuria idrica in provincia di Cosenza, nello scorso anno si è fatta sentire fortemente a causa anche di una forte siccità, e quindi comprendere come, eventualmente, attraverso anche la spinta in Consiglio regionale, si dia forza al Presidente della Giunta regionale per interagire nella migliore maniera possibile con il Governo centrale.

Ricordava qualcuno che mi ha preceduto, credo il collega Guccione, che da qualche giorno c'è un nuovo Governo: Governo votato fortemente, anche, dai calabresi.

Credo che sia giusto che questo nuovo Governo dia attenzione al sud e alle infrastrutture del sud e credo che questo passaggio in Consiglio regionale, attraverso una affermazione di volontà positiva rispetto alla realizzazione di questa infrastruttura, debba spingere anche il Governo centrale a dare attenzione al Mezzogiorno attraverso finanziamenti concreti, cioè passare finalmente dall'astratto al concreto. Finora si è contestato, adesso il Governo, che è stato votato dal 50 per cento dei calabresi, che ha dato forza ad una delle componenti che rappresenta il Governo, deve avere attenzione per la Calabria: quale modo migliore attraverso un'infrastruttura di questo genere come la diga dell'Esaro della quale discutiamo da 45 anni?

PRESIDENTE

Risponde l’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle Infrastrutture

Grazie, Presidente. Ringrazio anche il consigliere Gallo perché è stato da stimolo con questa interrogazione per riprendere la discussione su un tema particolarmente complesso quale è il completamento della diga dell'Esaro. E’ chiaro che interventi che hanno origine in 40 anni portano a delle valutazioni che sono estremamente complesse e che è difficile anche argomentare, soprattutto in termini di efficienza-efficacia dell'operato delle amministrazioni e in particolare anche della Regione Calabria.

Rispondo puntualmente alle varie osservazioni, alle varie richieste. Innanzitutto per quanto riguarda le risorse finanziarie a favore della Sorical spa dal 2014 ad oggi, con riferimento alla realizzazione delle opere di messa in sicurezza delle aree di imposta della diga, finanziamento del progetto di 55 milioni di euro, progetto “Diga Alto Esaro a Cameli” e collegamento Abatemarco per Cosenza, con dispositivo del 5 giugno 2013 è stata disposta l'approvazione del collaudo tecnico amministrativo; allo stato attuale è in corso, da parte dei competenti uffici regionali, l'attività istruttoria propedeutica alla chiusura del rapporto convenzionale Sorical-Regione Calabria, con cui Sorical aveva preso in carico tale intervento nel settembre del 2004, le ultime risorse in ordine temporale a riguardo sono state trasferite a Sorical nel 2012.

Dal 2014 a oggi risultano stanziate a favore di Sorical le sole risorse finanziarie per la redazione del citato studio di fattibilità pari a 2 milioni di euro, inserite nel Patto per lo sviluppo della Calabria - Linea di Azione 2.5 “Schemi idrici e reti idriche”, intervento denominato “Studio di fattibilità completamento del sistema della diga dell'Esaro”.

A proposito dei risultati del tavolo interministeriale richiesto nel luglio del 2017, comunico che è stata recentemente avviata una interlocuzione piuttosto significativa sul tema con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in particolare con la dirigente del dipartimento del MIT competente in materia, la dottoressa Segnalini.

Tali interlocuzioni hanno prodotto sinora risultati molto interessanti e proficui, in merito alla possibilità a valle della rimodulazione prevista del progetto, per quanto riguarda lo studio di fattibilità, di inserire la ripresa dei lavori sulla diga dell'Esaro nell'ambito del Piano nazionale degli invasi che il MIT sta redigendo.

A proposito di quali risultati siano stati conseguiti a valle della spesa dei 2 milioni di euro, ricordo che il 26 gennaio 2018 il dipartimento infrastrutture lavori pubblici e mobilità, ha richiesto ufficialmente, con apposita nota alla Sorical, di avviare le procedure per la redazione dello studio di fattibilità. Al riguardo Sorical sta riesaminando tutti gli elaborati progettuali disponibili e in atti, al fine di definire con esattezza i termini e gli elementi da porre a base della procedura di gara per l'affidamento del suddetto studio di fattibilità.

Per quanto riguarda la quantificazione delle risorse occorrenti per il completamento dell'opera, la quantificazione delle risorse risulta evidentemente correlata all'esito dello studio di fattibilità.

Le vicende storiche relative alla diga dell'Esaro, infatti, hanno reso opportuno condizionare tutte le azioni tecnico-amministrative da svolgere per realizzazione delle relative opere allo studio di fattibilità; come detto, Sorical sta riesaminando tutti gli elaborati progettuali disponibili, questo al fine di definire con esattezza i termini e gli elementi da porre a base della procedura di gara.

Allego a questa risposta scritta, anche, un breve excursus storico, il consigliere Gallo mi ha preceduto, ma è opportuno anche fare riferimento a questo documento, che fa il quadro di una tristissima situazione alla quale speriamo di porre a breve rimedio. Grazie.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, prendo atto di questa volontà dichiarata dall'assessore Musmanno di rilanciare questa infrastruttura. Noto l'estrema lentezza attraverso la quale si sta procedendo con responsabilità, che io considero diffuse, in alcuni casi responsabilità che possono essere dovute anche a causa di forza maggiore.

Credo che una dichiarazione di volontà forte, che può provenire anche da questo Consiglio regionale, sulla volontà positiva nella realizzazione sull'attualità di questa infrastruttura, dovrebbe esserci, per cui mi dichiaro parzialmente soddisfatto, magari attiverò qualche altra iniziativa in futuro per far sì che anche l'Aula su questo argomento si pronunci attraverso la votazione di una mozione a favore della realizzazione di questa infrastruttura.

Quel che vorrei capire, e oggi non sono riuscito a capire, dalle parole dell'assessore e se ancora vi è l’attualità per la realizzazione dell'infrastruttura e soprattutto se quanto realizzato fino ad ora, attraverso la cospicua spesa di svariati milioni di euro, sia recuperabile ai fini della realizzazione dell'opera.

Ripeto: su questo argomento e su queste problematiche credo che dovremmo ritrovarci in futuro per continuare a discutere dell'opportunità della realizzazione di questa infrastruttura. Grazie.

Interrogazione numero 353/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione “In ordine all'attuazione del programma di cui alla legge regionale n. 36/2008”

PRESIDENTE

Proseguiamo con l'interrogazione numero 353/10^ d’iniziativa del consigliere Guccione “In ordine all'attuazione del programma di cui alla legge regionale numero 36/2008”.

Prego, consigliere Guccione, ha facoltà di illustrare l’interrogazione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, il Consiglio regionale, il 16 ottobre 2008, ha approvato la legge numero 36 “Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale”, cioè per dare una un'abitazione a famiglie con reddito medio-basso, alle giovani coppie, alle ragazze madri, alle famiglie al cui interno vivono persone diversamente abili; ha stanziato 175 milioni di euro, ad oggi su 2400 alloggi previsti alla data del 28 settembre del 2017, gli alloggi completati risultavano soltanto 150.

A distanza di 8 anni dal bando pubblicato dalla Regione Calabria, il 22 dicembre 2010, si registrano gravi ritardi da parte dei Comuni, delle Aterp, dalle imprese private, dalle cooperative che sono titolari di un finanziamento che era finalizzato alla realizzazione di questi alloggi.

Undici sono gli interventi di edilizia sociale di imprese e cooperative per i quali sono decorsi i termini per l'avvio dei cantieri e per questo sono stati revocati; il dipartimento infrastrutture ha emanato, nell’agosto 2016, un decreto per consentire la delocalizzazione degli interventi.

Il Consiglio regionale, il 5 luglio 2017, ha approvato una norma per la conversione degli interventi da vendita a locazione anche con riduzione dell'obiettivo fisico; questo significa che se un'azienda, una cooperativa e ha avuto un finanziamento di 10 milioni di euro, per la realizzazione di 100 alloggi, il Consiglio regionale ha deciso che, fermo restando il finanziamento di 10 milioni di euro, gli alloggi da costruire erano la metà, cioè 50. Ovviamente, su questo, io non ho partecipato al voto, ho chiesto espressamente al Consiglio regionale… perché qua ci troviamo di fronte a una norma che viola ogni regola di mercato anche dal punto di vista giuridico: con la stessa somma un azienda realizza cento alloggi, un'altra azienda, dopo questa legge approvata dal Consiglio regionale, con 10 milioni di euro ne realizza 50.

Penso che sia venuto il momento di porre fine a questa esperienza, di conoscere che fine hanno fatto i 175 milioni di euro; sono trascorsi 4 anni con questa Giunta e io mi aspetto che da questo punto di vista ci sia la consapevolezza che un'operazione verità va fatta sull'applicazione della legge 36/2008, parliamo di 175 milioni di euro che sono stati investiti nell'edilizia sociale, gran parte di questi ad oggi risultano bloccati.

Ritengo che il Consiglio debba fare un'operazione, mi auguro che la Giunta sia d'accordo, per chiudere questa parentesi e aprirne un’altra. Un recente studio ci dice che dopo una crisi, dal 2013 fino al 2017, nel settore edilizio in Calabria si registrano le riprese. Questo settore garantiva 30 mila posti di lavoro nella nostra regione, c'è una crisi abitativa, un’emergenza abitativa nei grandi centri a cui non ci si riesce a dare una risposta.

E’ il momento che si adottino strumenti necessari a dare una risposta a chi oggi un alloggio non ce l'ha, vive nella condizione di disagio, di emarginazione. Credo che sia urgente che la Regione, attraverso uno strumento legislativo che si deve dare, alla luce dell'esperienza della legge 36, , perché non solo può dare sostegno alle imprese dell'edilizia calabrese, al sistema economico e imprenditoriale pubblico e privato, ma dare una risposta di alloggio, di case che è richiesto, in particolare nelle aree urbane della Calabria.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Ringrazio il consigliere Guccione che ha già avuto modo di discutere ampiamente degli obiettivi della legge regionale numero 36 del 16 ottobre 2008, recante “Norme di indirizzo per programmi di edilizia sociale”, che perseguiva l'obiettivo di agevolare l'accesso alla prima casa per categorie sociali particolarmente svantaggiate.

In quegli anni il costo degli immobili aveva raggiunto un picco dopo essere costantemente cresciuto rispetto agli anni precedenti.

L'obiettivo di alleviare le difficoltà di accesso a una abitazione per la popolazione in condizioni di sofferenza economica è, dunque, del tutto comprensibile.

L’attuazione di questa legge, tuttavia, ha incontrato numerose difficoltà, dovute, da un lato, al repentino ed imprevisto mutamento delle condizioni economiche e sociali che a seguito della crisi economica hanno investito la società calabrese a partire dal 2008 e, dall'altro, alle modalità con cui la legge è stata implementata che, in alcuni casi, si sono rivelate insufficienti a garantire una corretta ed efficiente realizzazione del programma.

In attuazione alla suddetta legge, la Regione Calabria ha indetto nel 2008 un bando di concorso per l'individuazione di programmi finalizzati alla realizzazione di alloggi sociali da offrire locazione e in proprietà. Con successivo decreto del dirigente generale del 2010, il bando è stato annullato in autotutela. Nel dicembre del 2010 è stato approvato un nuovo bando per la realizzazione degli alloggi di edilizia sociale da offrire in locazione o in proprietà.

Il finanziamento ammontava a 155 milioni di euro, di cui metà per alloggi da cedere in locazione e l'altra metà da cedere in vendita.

Successivamente la dotazione è stata incrementata di ulteriori 20 milioni di euro.

L'avviso era aperto a cooperative, imprese, Aterp, Comuni e Università. Molti dei soggetti risultati vincitori del bando hanno poi avuto difficoltà nella realizzazione degli interventi.

Diversi progetti, infatti, hanno accumulato ritardi che, ai sensi del bando originario, ne avrebbero dovuto determinare la revoca, ma si è ritenuto di adottare tale provvedimento solo nei casi in cui non fossero possibili altri percorsi.

La revoca comporta, infatti, la rinuncia alla realizzazione di un servizio per la cittadinanza e, da un punto di vista amministrativo, risulta – ahimè – non priva di difficoltà.

L'amministrazione regionale ha, quindi, cercato in vari modi di agevolare la realizzazione degli interventi previsti. Ad esempio, come ricordava il consigliere Guccione, nel maggio del 2015 è stata concessa una proroga dei termini per gli interventi in ritardo; nel 2016 è stata consentita la delocalizzazione degli interventi stessi sotto opportune condizioni riguardanti, ad esempio, la qualità dell'intervento che non doveva risultare inferiore a quello approvato nella graduatoria originaria ed elevato il livello di sostenibilità ambientale dell'edificio.

Anche il Consiglio regionale della Calabria è intervenuto nel 2017, con una modifica alla legge finalizzata a consentire la conversione degli interventi che prevedevano la vendita degli alloggi in interventi per locazione.

La legge stessa prevede la proroga dei termini per il completamento dei lavori. Nonostante tutto ciò, diversi interventi non sono stati nelle condizioni di partire e sono stati, pertanto, revocati.

Per quanto riguarda lo stato di attuazione degli interventi, occorre precisare quanto segue: per gli interventi eseguiti da soggetti pubblici, Comuni, Aterp e Università, la Commissione di valutazione prevista dal bando ha considerato ammissibili 41 interventi.

Dei suddetti 41 interventi, solo 21 sono stati avviati dai soggetti attuatori, per 253 alloggi.

Dei 21 interventi avviati, 6 sono stati completati ad oggi, per un totale di 35 alloggi.

Con riferimento ai soggetti privati, inizialmente sono stati finanziati 67 interventi e ulteriori 26 sono stati ammessi a finanziamento a seguito di successivi scorrimenti della graduatoria, mentre i 7 interventi, inizialmente esclusi, sono stati riammessi a seguito di sentenze del Tar.

Complessivamente, quindi, sono stati ammessi a finanziamento 100 interventi per un totale di 2 mila 807 alloggi.

Le revoche hanno riguardato in tutto 16 interventi, per un totale di 402 alloggi.

In alcuni casi il numero di alloggi per l'intervento è stato ridotto, per come previsto dal bando, con corrispondente riduzione del contributo o incremento della superficie per alloggio.

La riduzione complessiva è di 107 alloggi.

A seguito della norma approvata dal Consiglio regionale nel luglio del 2017, i beneficiari hanno proposto rimodulazioni con riduzione dell'obiettivo fisico per complessivi 103 alloggi.

Dei 94 interventi rimanenti, per un totale di 2 mila 195 alloggi, sono stati completati 599 alloggi. Complessivamente, i finanziamenti per gli interventi attivi o completi ammontano a 149 milioni 237 mila 372 euro, di cui 94 milioni 987 mila 472 euro già erogati.

Per gli interventi pubblici, il valore degli interventi attivi o completi ammonta a 14 milioni 600 mila euro, di cui 11 milioni 073 già erogati.

Per i privati, il totale é di 134 milioni 637 mila, di cui 83 mila 914 erogati.

Ai sensi dell'articolo 8 della legge numero 36 del 2008, il dipartimento infrastrutture, lavori pubblici e mobilità trasmette periodicamente alla competente Commissione consiliare una relazione dettagliata sullo stato di attuazione del programma di interventi.

La relazione sarà completata e trasmessa entro il prossimo mese di giugno.

A margine di questa interrogazione, aggiungo che il tema di questa legge è particolarmente scottante e richiede degli interventi che non possono essere più dilazionati, vale a dire: la chiusura immediata di tutti gli interventi e la chiusura dei contenziosi, in maniera tale da mettere una parola fine ed eventualmente riprogrammare le economie derivanti da questi programmi di spesa con una legge più consona ai tempi attuali. Grazie.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, mi pare che, anche dai dati che ci ha illustrato l’assessore Musmanno, emerga un quadro allarmante circa l'applicazione della legge. Mi trovo d'accordo con le conclusioni dell’assessore perché bisogna mettere in atto tutto quello che è necessario per chiudere i contenziosi, verificare le criticità e chiudere questa parentesi della legge numero 36, così come è nata e come si è sviluppata.

Si tratta di un dato eclatante, dei 2 mila 400 alloggi programmati, oggi l’assessore comunica – io avevo i dati al 27 ottobre del 2017 – che ne sono stati completati circa 500.

Mancano all'appello circa 2000 alloggi. Dai contenziosi, dai problemi che ci sono, sarà difficile portare avanti questi progetti di realizzazione.

Il problema è che, nonostante la presunta ripresa dichiarata dagli indicatori economici, questa legge non ha aiutato né i Comuni, né le Aterp, né le imprese private e le Cooperative a dare una risposta alle richieste di alloggio a certe condizioni, come si dice di “alloggio sociale”, e c'è un'emergenza, in particolare nelle aree urbane della Calabria che sono in una situazione di forte degrado perché, oltre a dare un alloggio, l'edilizia sociale avrebbe dovuto recuperare interi quartieri con l'inclusione sociale. C’è la necessità di mettere un punto e andare a capo.

Mi auguro che nel giro di un mese massimo si possa procedere alla chiusura di tutti i contenziosi anche attraverso transazioni e procedure che possano snellire i procedimenti.

Non dobbiamo essere punitivi però, assessore, so che è in itinere il bando per una manifestazione di interesse con Cassa depositi e prestiti, per quanto riguarda l'edilizia sociale. Le chiedo di sollecitare la pubblicazione di questa manifestazione interesse.

So che l'accordo è stato concordato con Cassa depositi e prestiti, perché una parte delle risorse cofinanziate a supporto della legge numero 36 sicuramente non saranno utilizzate e potranno servire per dare risposte concrete nella direzione di intervenire, non solo nella realizzazione di alloggi, ma anche per il recupero dei quartieri degradati delle grandi aree urbane della regione.

Questo per dare ossigeno all'economia, perché i dati di 30 mila disoccupati che la crisi ha prodotto devitalizzano il calabrese e, pertanto, bisogna trovare i modi per sostenere questo settore dal punto di vista pubblico, attraverso l'edilizia sociale.

Ritengo che questo sia uno strumento importante, una risposta concreta ed immediata alla crisi economica. Le risorse ci sono. Si tratta di chiudere dal punto di vista giuridico ed amministrativo tutti i contenziosi e tutte le difficoltà in essere per dare la possibilità, da questo punto di vista, di aprire una nuova stagione che riguarda l'edilizia sociale in questa Regione. Grazie.

Interrogazione numero 361/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò “In ordine ai trasferimenti dei fondi regionali relativi alla gestione del sistema di trasporto pubblico locale nella città di Reggio Calabria”

PRESIDENTE

Passiamo all'ultima interrogazione, la numero 361/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò “In ordine ai trasferimenti dei fondi regionali relativi alla gestione del Sistema di trasporto pubblico locale nella città di Reggio Calabria”. Prego, consigliere Nicolò. La può illustrare.

NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto)

Grazie. Presidente, lei ha già menzionato l'oggetto dell'interrogazione che mi appresto a rappresentare all'Aula e che riguarda le criticità già esposte dal sindaco della città di Reggio Calabria che ha lanciato un appello bipartisan anche ai consiglieri regionali per una loro una presa di posizione a sostegno di questa causa che riguarda la problematica afferente al mancato trasporto pubblico locale ed ai mancati trasferimenti delle risorse che, secondo il decreto ministeriale, sarebbero dovute essere erogate mensilmente per consentire di procedere alle prestazioni effettuate.

Si tratta di criticità che vanno ad inficiare un servizio importante in una realtà il cui perimetro, così come si riscontra, é il quinto d'Italia, con la sua orografia, con un servizio che è importante per la sua essenza e che va fronteggiare quelle che sono le esigenze di una città universitaria in cui vi è l'Aeroporto – auspicando che lo stesso possa essere funzionale rispetto a quelle che sono le prospettive di una Città turistica metropolitana – una città di 200 mila abitanti che si estende in un perimetro molto ampio.

Se queste cose non vengono recepite dal governo regionale rispetto al funzionamento dei servizi principali e non vi é il tempismo per garantire la funzionalità degli stessi, dobbiamo renderci conto che siamo all'anno zero perché il servizio dei trasporti è una componente fondamentale per lo sviluppo di un territorio rispetto alle esigenze che ho menzionato, di una realtà che ha le sue peculiarità, l’Università, l'Ospedale, l'Aeroporto e altre componenti che devono consentire alla stessa di potersi sviluppare e progredire.

La scarsa puntualità dei pagamenti, peraltro non riscontrata da me, ma dal primo cittadino che in data 18 maggio 2018, quindi un mese fa, ha lanciato un appello alla Giunta regionale, al Presidente ed ai consiglieri regionali, nonostante le difficoltà, l’ho recepita, registrata, riscontrata sul territorio e rappresentata al Presidente della Giunta regionale. Auspico, pertanto, che in mezzo ci sia una risposta soddisfacente. Grazie.

PRESIDENTE

Cedo la parola all’assessore Musmanno.

MUSMANNO Roberto, assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente. Grazie, consigliere Nicolò.

Dal testo dell'interrogazione in forma scritta, avevo dato una interpretazione diversa, poi dalle sue parole ho capito che forse la questione è di altra natura, quindi mi permetto anzitutto di fornire la risposta all'interrogazione per come è stata formulata in forma scritta e, successivamente, darò ulteriori ragguagli sulla questione che credo sia leggermente differente da come è stata rappresentata nel testo.

La Regione Calabria, con l'articolo 12 della legge regionale numero 35 del 2015, ha previsto un unico bacino regionale per l'organizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale.

L'unica eccezione è contenuta nel comma 4 dell'articolo 14 della stessa legge che, mediante intesa con la Regione Sicilia e sentita la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche dell'Area dello Stretto per il relativo parere consultivo, prevede che possono essere istituiti servizi di trasporto pubblico locale nell’Area integrata dello Stretto, costituita dalle Città metropolitane di Reggio Calabria e Messina.

In tal caso, nelle forme previste dall'intesa, l’Area integrata dello Stretto costituisce un bacino ottimale interregionale e all'Ente di governo partecipa la Città metropolitana di Reggio Calabria.

Ai sensi dell'articolo 14 della stessa legge, le funzioni di definizione di massima dei programmi di esercizio possono essere svolte dalla Città metropolitana di Reggio Calabria per i servizi che interessano un’area che comprende il comune capoluogo e un ambito del proprio territorio, individuato dalla stessa Città metropolitana.

Fatto ciò presente, per quanto riguarda l'istituzione del bacino ottimale interregionale dell’Area integrata dello Stretto, le Città metropolitane ed i Comuni di Messina e Reggio Calabria hanno deliberato le proposte di istituzione alle Regioni Sicilia e Calabria, conseguentemente inviate e tutt’ora in corso di interlocuzione tra gli assessori competenti in materia delle due Regioni, ovvero tra il sottoscritto e l'assessore Falcone, per il perfezionamento dell’intesa prevista dalla legge, nel senso che ci stiamo pronunciando e dobbiamo ancora verificare la disponibilità della Regione Siciliana.

Peraltro, il tema in questione é all'attenzione della Conferenza permanente per il coordinamento delle politiche nell'Area dello Stretto, di cui il consigliere regionale Battaglia è Presidente.

Solo dopo l'istituzione di tale bacino sarà possibile trasferire le risorse all’Ente di governo del bacino partecipato dalla Città metropolitana.

Per quanto riguarda la programmazione di competenza della Città metropolitana, la facoltà di esercitarla dipende unicamente dalle decisioni dello stesso Ente.

Ovvero, solo allorquando sarà istituito formalmente il bacino interregionale potranno essere trasferite le risorse direttamente alla Città metropolitana, che ne potrà disporre anche ai fini della programmazione.

Ovviamente, bisognerà attendere non solo il parere della Regione Calabria – già assunto come per scontato, visto che lo abbiamo indicato nella stessa legge numero 35, come facoltà dell'Area dello Stretto di potersi determinare – ma anche il pronunciamento della Regione Siciliana che è un po' in ritardo rispetto alle procedure di legge per la valutazione del bacino interregionale.

In realtà basterebbe anche un atto di Giunta, che stiamo sollecitando.

Nel momento in cui la Regione Siciliana sarà disponibile ad accordarsi per la costituzione di questo bacino interregionale, provvederemo a trasferire le risorse previste nell'ambito del Fondo nazionale Trasporti alla Città metropolitana per le risorse e gli adempimenti di competenza, sia per la programmazione sia per la gestione.

Da quello che lei diceva e che ho avuto modo di ascoltare, il problema non riguarderebbe tanto il trasferimento delle risorse alla Città di Reggio Calabria, quanto piuttosto il pagamento delle attività svolte dalla Società di servizi che opera nella Città metropolitana di Reggio, ovvero l’Atam, nello specifico.

Ricordo che tutte le Società consortili hanno stipulato un contratto con la Regione che disciplina le modalità di pagamento e, a valle delle attività e della consuntivazione che questi effettuano, il dipartimento provvede al pagamento delle spettanze secondo modalità bimestrale.

Quindi, per come stabilito dal contratto, il dipartimento, provvede a pagare queste spettanze con cadenza bimestrale.

In passato é arrivata una istanza di pagamenti di tipo mensile, che non può essere accolta perché il contratto non prevede questa modalità.

Devo dire che, anche rispetto al più recente passato, il dipartimento ha più che velocizzato le operazioni di pagamento, evitando così l'accumulo di ritardi.

Da questo punto di vista, c'è da dire che non ci sono più manifestazioni molto eclatanti sui ritardi di pagamento della Regione Calabria perché l'ufficio si è finalmente organizzato, raggiungendo delle performance che in passato non erano mai state rispettate e garantite.

Credo che il quadro sia di due tipi; quando avremo la possibilità – e speriamo di farlo nel mese di giugno – di avere un pronunciamento favorevole da parte della Regione Siciliana sul bacino interregionale, provvederemo immediatamente e senza ulteriori indugi a mettere a disposizione le risorse, anche ai fini della programmazione dei servizi.

NICOLÒ Alessandro (GruppoMisto)

Prendo atto della risposta dell'assessore però, probabilmente, in essa c'è anche la considerazione ad un vecchio quesito che sottoposi al Presidente della Giunta regionale. E’ la seconda risposta che calza al quesito posto al Presidente del Consiglio regionale rispetto al mancato conferimento del finanziamento che risponde anche al decreto ministeriale del 19 gennaio che prevede che il Fondo per l'esercizio ordinario del trasporto locale venga erogato mensilmente, in anticipo rispetto alle prestazioni effettuate.

Queste considerazioni non le faccio io, bensì il Sindaco della Città metropolitana e sono state da me recepite.

Si tratta, quindi, di un'interrogazione che viene recepita rispetto a inadempimenti denunciati dal Sindaco della Città metropolitana che è preoccupato rispetto alle disfunzioni di un servizio che è strategico per i motivi di cui parlavamo prima.

Presidenza del Presidente Nicola Irto

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, vista l'importanza degli ordini del giorno inseriti in coda, chiedo di poterne anticipare la discussione. Ce ne sono due: il primo, contingente ed importante, è l’ordine del giorno protocollo numero 25579 che tratta della morte del giovane Sacko Soumaiyla; l'altro è il protocollo numero 23416, presentato dal consigliere Mirabello.

PRESIDENTE

Considerata l’attualità della tematica, direi di procedere con la trattazione del primo ordine del giorno inserito in coda, per poi proseguire con gli altri progetti di legge e ordini del giorno.

 

(Così resta stabilito)

Ordine del giorno di iniziativa dei consiglieri M. Mirabello, G. Giudiceandrea: “In ordine ai fatti accaduti a San Calogero di Vibo Valentia.”

PRESIDENTE

Passiamo alla trattazione dell’ordine del giorno sui fatti accaduti a San Calogero di Vibo Valentia nei giorni scorsi. Prego, consigliere Mirabello. Può illustrare l’ordine del giorno.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Come è noto, sabato scorso, nel comune di San Calogero, si è consumato un atto vile nei confronti di un gruppo di migranti dei quali uno è rimasto ucciso.

Si tratta del giovane di origine maliana, Sacko Soumaiyla, che, oltre ad essere titolare di regolare permesso di soggiorno, rappresentava un punto di riferimento per le comunità dei migranti, nonché attivista sul tema delle tutele sindacali.

Riteniamo opportuno che, nel corso di questa seduta di Consiglio regionale, si assuma questo ordine del giorno, soprattutto alla luce della nuova forma schiavitù che si sta registrando in una importante area della nostra regione, ovvero nella tendopoli di San Ferdinando nell'area di Rosarno, che non ci può lasciare indifferenti.

Le cronache ci dicono che l’efferato omicidio di questo ragazzo di 30 anni, padre di una figlia di 5 anni, sia accaduto all'interno di una fabbrica dismessa, nella fornace “Tranquilla” che è sequestrata da oltre 10 anni perché abusiva, in un sito noto alle cronache perché considerato pericoloso e nei cui paraggi, secondo le indagini della Magistratura, risulta siano stati interrati rifiuti pericolosi.

Alla luce di ciò, il fatto del quale il giovane maliano si sarebbe reso probabilmente reo agli occhi dell'omicida è costituito dal tentativo di recuperare delle lamiere insieme ad altri ragazzi della sua stessa età, per approntare dei ricoveri e dei rifugi per alcuni migranti che, come lui, vivevano nella tendopoli di San Ferdinando.

Considerato questo gravissimo evento che apre la discussione anche su una serie di altri temi, a partire dal fatto che queste comunità di migranti, che vivono in condizioni sovrumane e disumane all'interno di quell'area, sono utilizzati e sfruttati da caporali che li utilizzano come fossero degli schiavi, riteniamo che la politica non debba usare ancora una volta il linguaggio della campagna elettorale. Le Istituzioni non possono tacere di fronte ad episodi di questa gravità.

E’ questo il motivo per cui, insieme ai colleghi Giudiceandrea, Nucera e Romeo, abbiamo ritenuto di presentare questo ordine del giorno.

Per questa ragione, nel testo in discussione, il Consiglio regionale esprime il proprio cordoglio all'intera comunità dei migranti, deprecando il vile gesto che assume caratteristiche anche a potenziale sfondo xenofobo, ed impegna il Presidente della Giunta regionale a testimoniare il sentimento di vicinanza alla comunità migrante presente in quel territorio, così come alle organizzazioni nelle quali Sacko Soumaiyla era impegnato, a sollecitare ogni necessaria iniziativa che possa rimuovere possibili cause di discriminazione in danno dei migranti ed a tenere vivo l'interesse affinché possano al più presto essere assicurati alla giustizia i colpevoli dell'omicidio del giovane Sacko Soumaiyla.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)

Presidente, premetto di avere un’estrazione sociale tipicamente moderata e anche cattolica e premetto anche che di fronte alla vita e, quindi, anche di fronte alla morte, non ci si può esimere dal dare solidarietà, dal manifestare vicinanza, però credo che l’ordine del giorno, che i colleghi consiglieri Mirabello e Giudiceandrea hanno proposto all’attenzione del Consiglio regionale, ponga un’attenzione particolare su una problematica che esiste in Calabria ed anche in tutto il Paese. Vale a dire la questione immigrazione che in tanti casi non è un’opportunità ma un problema, anche per la convivenza civile fra i nostri connazionali, i nostri concittadini e coloro i quali provengono da altri Paesi. E’ capitato spesso nel Paese, e anche in Calabria, che ci fossero omicidi a “parti invertite” e che, dunque, le vittime - è capitato più volte - fossero nostri connazionali.

Non mi è capitato, però, di vedere simili ordini del giorno presentati anche in Consiglio regionale o in altri Consessi.

Credo che non dobbiamo fare polemica su questi argomenti. Dobbiamo, però, affrontare tali problematiche in maniera seria, affinché non ci si fermi alla solidarietà di un attimo, di un momento, alla discussione sull’onda emozionale, dovuta anche alla pressione dei massmedia nazionali. Ho appena letto un dispaccio di agenzia che su questa vicenda ci racconta una storia non chiara, non ancora ben definita.

È chiaro: di fronte alla morte non ci si può esimere dal dare solidarietà - lo voglio ribadire - e offriamo piena solidarietà al cittadino, all’uomo di origine africana che è stato barbaramente ucciso. Nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un proprio simile! È un principio sul quale ci ritroviamo tutti, ma il principio sul quale dovremmo ritrovarci, però, è più vasto.

Capire, per esempio, cosa si può fare per eliminare condizioni di vita assolutamente disumane; capire cosa può fare la Regione Calabria per affrontare queste problematiche o la problematica del caporalato, questioni che spesso vedono gli immigrati non inseriti in una normale condizione di civile convivenza. Gli immigrati sono spesso preda e vittime della criminalità organizzata.

Perché esistono baraccopoli con 500-1000 uomini che vengono trattati in queste condizioni?

Credo che dovremmo approfondire questi argomenti. Cosa può fare la Regione Calabria per creare condizioni di vita diverse? Cosa può fare la Regione Calabria e l’intero sistema-Paese per creare condizioni, finalizzate anche all’integrazione reale, fra i nostri connazionali e i cittadini provenienti da altri Paesi? Attenzione, perché la facile solidarietà su determinate questioni rischia di smuovere anche ulteriori conflitti sociali!

Non nascondiamo i conflitti sociali. Le ultime elezioni politiche hanno determinato il formarsi di volontà da parte di cittadini che hanno inseguito anche coloro i quali “parlavano alla pancia” degli italiani su questi argomenti.

La forza politica, la parte politica che rappresento, che è di estrazione moderata, non insegue assolutamente e non strumentalizza determinati fatti, però, cari colleghi, credo che non possiamo fermarci ad un ordine del giorno.

Bene hanno fatto i colleghi a presentarlo, spinti anche dal momento emozionale, dalla pressione dei massmedia. Capisco che il consigliere Mirabello proviene da quell’area, però, collega, questa è una vicenda non chiara, è una vicenda sulla quale credo sarà necessario fare degli approfondimenti da parte della giustizia. È chiaro, la solidarietà non la neghiamo, una solidarietà che offriamo per rispetto ad una vita umana. Chi ha sbagliato dovrà pagare! Nessuno è autorizzato a togliere la vita ad un altro uomo, nemmeno se l’altro ha sbagliato.

È un principio sul quale ci ritroviamo assolutamente tutti, ma su questi argomenti invito alla cautela, invito anche al rispetto dei nostri connazionali perché spesso questo accade a “parti invertite”. Ricordate, ad esempio, i nostri connazionali che vengono aggrediti in strada, spesso inconsapevoli, ignari, e vengono uccisi.

Dobbiamo invece porci un problema diverso, colleghi, il problema di come creare regole di civile convivenza e di rispetto reciproco fra comunità che spesso provengono da altri Paesi con mentalità, tradizioni, culture e religioni diverse dalle nostre.

Non possiamo dimenticare questi passaggi, perché altrimenti offriamo la solidarietà di un attimo, che è mera ritualità.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato l’illustrazione del consigliere Mirabello; ho discusso con i colleghi che hanno scritto materialmente quest’ordine del giorno, come il consigliere Giudiceandrea, e naturalmente, come sono solito fare, ho ascoltato con attenzione l’intervento del consigliere Gallo. Penso sia necessario fare una discussione scrupolosa e di merito su un tema così delicato affinché siano chiariti alcuni punti.

Dal momento che rispetto il collega Gallo, non soltanto formalmente ma di fatto, poiché so che è una persona con determinati valori, vorrei provare a ragionare su quanto detto in quest’Aula.

Perché abbiamo ravvisato l’esigenza di scrivere un ordine del giorno, presentarlo e sottoporlo al voto ed alla discussione di quest’Aula su questo efferato e grave fatto di sangue?

È paragonabile questo fatto di sangue con altri fatti accaduti in Calabria, in Italia, in Europa, nel Mondo? Naturalmente siamo tutti d’accordo nel dire che ogni omicidio viene condannato. Discuterne è persino ridicolo.

si possono distinguere fatti così gravi l’uno dall’altro; lo sono tutti, li condanniamo, siamo d’accordo e così via, ma il collega Gallo dice: “perché avete ravvisato l’esigenza di farlo in questo caso e in altri no?”.

Perché, collega, questo caso si inserisce in una tematica di grandissima attualità, che è una tematica mondiale, che parla dell’uguaglianza delle persone, a prescindere dal colore della loro pelle, e, per di più, oggi, con la formazione del nuovo Governo nazionale - al quale vanno gli auguri da parte nostra di buon lavoro, ed in cui il Ministro dell’Interno è l’onorevole Salvini, che sul tema ha delle posizioni molto al di fuori dalla cultura democratica del nostro Paese - è bene che il Consiglio regionale si esprima. Anche perché Soumayla Sacko è stato ucciso probabilmente perché esercitava una funzione e un’attività di rappresentanza sindacale e questo lo rendeva particolarmente esposto in territori come quelli.

Il consigliere Mirabello ha sottolineato che è avvenuto a San Calogero ma la Piana di Rosarno, di Gioia Tauro, di Nicotera è oggetto di un insediamento di fratelli migranti, spesso sfruttati nei campi. Il consigliere Gallo dice: “non dobbiamo stare al solo ordine del giorno”, e sono d’accordo, tant’è che mi sono reso promotore nel 2016 di una proposta di legge - che il Consiglio regionale, che ringrazio di nuovo, ha approvato - per il contrasto al fenomeno del lavoro nero e del caporalato.

Quel testo di legge, molto innovativo - non lo dico io, è stato detto a più riprese nel Paese - è diventato modello per altre Regioni italiane e ha individuato degli strumenti che sono stati utilizzati dalla magistratura e dalle forze di polizia in questi anni, proprio per contrastare il caporalato ed il lavoro nero. Quel testo di legge è stato poi assorbito dal presidente Arturo Bova e dall’Aula nella proposta di legge per il contrasto al fenomeno della ‘ndrangheta.

Quindi non ci siamo limitati a scrivere un ordine al giorno ma abbiamo sviluppato un’attività legislativa.

E’ bastevole questa attività legislativa? No! L’esortazione che viene dal consigliere Gallo va, quindi, raccolta e sviluppata in quest’Aula.

Sul tema dei migranti e del sostegno ad una politica attenta, inclusiva e solidale, poi, il Presidente della Regione è impegnato concretamente e fattivamente ad impedire, ad esempio, che esperienze avanzatissime, come quella di Riace, che ha visto l’impegno del sindaco Lucano, vengano sostenute anche con determinate risorse. Perché si sostiene un’idea che è l’idea che qui, su questa Terra, siamo tutti uguali e le discriminazioni non sono possibili, né per orientamenti sessuali, né per razza, né per colore della pelle, per orientamenti religiosi e quant’altro.

Per questo abbiamo presentato un ordine del giorno in un contesto di iniziative, legislative, progettuali, politiche e amministrative del Presidente della Regione, con una particolare sensibilità rispetto a questa tematica.

Approvare quest’ordine del giorno, discutere di questi temi non è un fatto che consideriamo isolato, è un fatto caratterizzante la nostra azione sul piano culturale, prima che politico.

Credo che l’odioso crimine compiuto ai danni di questo ragazzo sindacalista non debba rimanere senza segno e nemmeno il percorso istituzionale intrapreso perché attribuisco a questo un determinato e grave significato, proprio in questa particolare fase storica che il nostro Paese vive. Bene, quindi, da parte di tutti il voto, che è stato annunciato, al quale mi unisco. Penso, Presidente, si possa dedicare un approfondimento ulteriore a temi di questo tipo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pasqua. Ne ha facoltà.

PASQUA Vincenzo (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente. Ci tengo a sottolineare, brevemente e sommessamente, un aspetto.

Innanzitutto stiamo “congetturando” perché qui ciascuno di noi non è conoscenza dei reali accadimenti; siamo nelle mani della magistratura e degli organi inquirenti.

Ci affidiamo a loro affinché facciano piena luce su quello che è accaduto nei modi e nei tempi che riterranno opportuni e speriamo il prima possibile.

Oggi, però, è compito nostro cercare di non trasformare una tragedia in altro, perché la perdita di un uomo, nonché padre di famiglia, è una tragedia, qualunque colore della pelle egli abbia; non si può scadere in una discussione con risvolti politici.

Dico questo ringraziando i colleghi che hanno presentato quest’ordine del giorno, ma sottolineando che non ha nulla a che vedere né il discorso del collega Romeo, quando sostiene l’esistenza di un insieme di azioni poste in essere per sostenere il sistema di integrazione e di accoglimento dei migranti, il riferimento al nuovo Governo appena insediatosi o al modello cosiddetto Riace.

Non è di questo che stiamo parlando. Dobbiamo distinguere la situazione ed ecco perché tale ordine del giorno secondo me non trova luogo all’interno di questa Assise.

Oggi stiamo condannando fermamente la morte di un uomo, che sia bianco, nero, giallo o verde; che quest’uomo, poi fosse, un sindacalista, un bracciante, un immigrato, regolare o irregolare, per quello che mi riguarda, è un fatto del tutto secondario.

Vorrei concludere ribadendo con fermezza che quest’Assise dovrebbe, piuttosto, cercare di interrogarsi sulle modalità attraverso cui dare sostegno a tutte le fasce più deboli della popolazione, indipendentemente dal colore della pelle.

Ecco perché tengo a precisare, cari colleghi, che oggi siamo dinanzi ad una tragedia che non va strumentalizzata in nessuna maniera, né volutamente, indirettamente.

Sono convinto che ciascuno di noi non voglia strumentalizzare questa tragedia e dobbiamo cercare di evitare di “farci tirare dalla giacchetta”, anche dal punto di vista mediatico, perché l’impegno che dobbiamo profondere è un impegno istituzionale, che va concretizzato in atti quotidiani.

Ci sono state delle ricostruzioni mediatiche, sia sulle cause sia sugli effetti, e ho letto anche di reazioni verificatesi nella tendopoli, che non giustifico sotto nessun punto di vista, lo voglio dire senza nascondermi e con la massima chiarezza, perché nessun atto, fosse anche una tragedia del genere, giustifica reazioni che non rientrano nel vivere civile.

L’ordine e la sicurezza pubblica devono essere assicurate e garantite sempre, tanto quando un cittadino si reca nella proprietà privata altrui e viene barbaramente assassinato, tanto quando si verifica una reazione spropositata da parte di un gruppo di persone di qualunque estrazione, ceto, colore o appartenenza si parli. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Intervengo solo per condividere l’ordine del giorno, presentato dal collega Mirabello e altri, perché credo che questo sia un tema particolarmente avvertito, un tema sul quale ci si dovrebbe interrogare di più.

Bisognerebbe comprendere le ragioni di questo fenomeno, anche perché oggi una campagna elettorale aspra, dura ha segnato la vittoria del populismo e di una proposta che definirei fascista.

Su questo ci dovremmo interrogare tutti: chi ha una coscienza civica e democratica, chi ha votato PD o altre forze politiche, perché credo che sui temi della sicurezza e delle migrazioni in questi anni siano stati commessi errori.

Non siamo riusciti a comprendere o a gestire questo fenomeno, che non si governa con gli annunci, con i proclami, come sta facendo in questi giorni il ministro Salvini – così parleremmo solo senza comprendere davvero le ragioni - ma si governa con un processo forte di relazioni internazionali con gli altri Paesi che stanno al di là delle sponde del Mediterraneo.

Credo, quindi, che la strumentalizzazione o il continuare a parlare su questa problematica sia il limite che ha caratterizzato in questi anni la politica italiana e la classe dirigente di questo Paese.

Ci vuole buon senso su queste vicende e ci vuole, soprattutto, il coraggio e l’onestà intellettuale per affermare che l’immigrazione non è un fenomeno che si governa facilmente; è un fenomeno che si governa se si ha la capacità di instaurare relazioni internazionali importanti e serie e soprattutto se si ha la capacità di investire risorse verso quei Paesi che hanno problemi sociali, problemi di sopravvivenza umana. E’ lì che dobbiamo investire per ridimensionare o tentare di arginare un fenomeno che è presente nella società da secoli.

Vorrei ricordare che l’Italia un po’ di anni fa, 100 anni fa, mi rivolgo al consigliere Pasqua, è stata protagonista di un fenomeno migratorio con numeri ben maggiori rispetto a quello attuale.

E’ un processo grave che non va assolutamente strumentalizzato, non può diventare oggetto di strumentalizzazione o di affermazioni populiste.

Le elezioni ci hanno consegnato, purtroppo, un Italia, un Paese che vive di paura e vuole più sicurezza ed è su questi temi che dovremmo capire come governare. In tutto ciò anche esprimendo solidarietà al sindaco di Riace, Lucano, che ha trasformato il suo paese in un paese dell’accoglienza, simbolo dell’accoglienza; il presidente Oliverio ha fatto sicuramente bene a sostenerlo, a stargli vicino, a esprimergli solidarietà, a valorizzare la sua azione.

Credo che se il Consiglio regionale - e mi rivolgo agli amici dell’opposizione - ha dei valori e una determinata formazione culturale al suo interno non possa che esprimere solidarietà a chi oggi svolge il ruolo di “supplenza” verso un fenomeno che - ahimè - non è assolutamente governabile e che richiede da parte nostra più ragionevolezza, maggior buon senso e capacità di governare questi processi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, per utilizzare un termine che non è molto forte, trovo il dibattito miserabile. Lo dico ai colleghi che, tra l’altro, conoscono che c’è una gara a chi si dice più o meno moderato ed io in vita mia, molto spesso, per le scelte che ho fatto … Qui si confondono i piani delle visioni del mondo, il multiculturalismo, l’identità dell’Europa, dell’Italia, su un fatto che, per onore di cronaca, è stato gestito in modo estremamente sbagliato.

A me – per usare parole povere – non piacciono i toni del ministro Salvini, non li ho mai condivisi, tant’è che penso che sollevino un problema che – partendo da Trump, potremmo parlare dell’evoluzione del mondo – ha visto tante cosiddette sensibilità far avvertire in tante periferie italiane non il pericolo dell’altro, del diverso, del colore della pelle. Ricordo a quest’Aula, a me stesso e a tutti quelli che, molto spesso, in questa Regione, con la gestione dell’informazione, una gestione culturale, una gestione naif che è stata definita da radical-chic, che sono figlio di un socialista, sono nato nel 1971, al di là del fatto che faccio parte del PDL, di Forza Italia o di Fratelli d’Italia. Voglio sottolineare che, in questo sforzo, Giorgia Meloni, che rappresenta una nuova generazione del centro-destra italiano, è sempre stata molto misurata anche quando ha dovuto far avvertire quello che, tra l’altro, il ministro Minniti parlando poco … quindi non con le dichiarazioni ad effetto che sono quelle sì populiste!

Allora, non vorrei che un atteggiamento storico consolidato che fa parte di una tradizione politica riconosciuta e di un confronto che è diverso, venga, oggi, ad essere confuso su un fatto – l’hanno detto bene i colleghi – sul quale mi astengo perché non posso votare contro l’idea di dire: “C’è una morte, diciamo al Presidente …” No! diciamo agli inquirenti delle tante morti, in questa Regione, strane come questa che, tra l’altro, va verificata, per capire in quali condizioni è maturata.

Ma vi prego – e lo faccio con la massima umiltà possibile – di provare a non diventare noi tutti insieme, oggi, miserabili che è l’aggettivo migliore che posso trovare.

Si tratta del dramma di un uomo che ha trovato fortuna in un territorio e, quindi, non è un problema di paura, di differenza del colore della pelle, di integrazione. Ci sarebbe da discutere molto e anche su questo confondete diversi piani perché, purtroppo, accade con le voci forti. Quanto al “modello Riace”, se lo chiedete a me vi dico che il modello di integrazione, a costo dell’Italia, di sostituzione di popolazione non mi convince. Cosa ben diversa è l’attività di un sindaco che, in un momento storico, fa l’accoglienza di alcuni migranti economici e non e, quindi, non di clandestini che vogliono delinquere.

Abbiamo scoperto che, purtroppo, in Italia è arrivata anche la mafia nigeriana, ma abbiamo già la ‘ndrangheta che ha un suo livello di pericolosità. Quindi, il peggior discorso populista è quello che sento stasera cioè dover parlare di piani, di visioni culturali, legati alla morte di un uomo.

Per chi, come noi, ha una visione cristiana della vita o anche laica, occorre grande rispetto per la tragedia di un uomo che muore in circostanze che non si comprendono. Quindi, ben venga il lavoro degli inquirenti volto a chiarire cos’è accaduto ad un giovane, tra l’altro, – se non sbaglio – di 29 anni, che aveva un incarico sindacale in una Calabria che è solidale molto più di tanti che hanno agognato interventi e che non hanno sofferto. 

Penso, tra l’altro, che i calabresi non abbiano votato dando consensi spinti dalla paura dell’altro perché ci sono tanti migranti economici che a Rosarno costituiscono l’ossatura dell’economia; e, quindi, lì va bene la legge sul caporalato che è una tradizione italiana poco dignitosa.

Però, attenzione! Evitiamo di partecipare ad un dibattito e far scrivere domani a qualcuno – come ho sentito dire anche al consigliere Bevacqua – la parola “fascismo” perché penso che siamo tutti ridicoli, fermo restando che la nostra è una democrazia giovane e va difesa con i ragionamenti e, soprattutto, con i comportamenti.

Allora, il comportamento migliore che io possa avere oggi in questa Aula è quello di chiedervi di non strumentalizzare il dramma di una persona, che è un dramma umano, della famiglia, di chi, insieme a lui, ha fatto battaglie importanti per quella condizione che altri non conoscono.

Ma non confondiamo i piani perché non si può fare un dibattito sull’idea che possiamo tollerare tutto ed immaginare così la società futura perché è quello, tra l’altro, che avete pagato anche in termini elettorali sulla questione di imporre. Ormai, con il cashmere e gli appartamenti ai Parioli, uno non vive le periferie italiane.

La mia idea, per i miei figli, non può essere oggetto di questo dibattito perché non posso immaginare – sia pure in una società come la nostra per quanto laico sia lo Stato – che ci sono alcuni che vengono – tra l’altro, non sono i migranti economici, con flussi, quelli che fanno le battaglie – e vogliono imporre, magari a mia figlia, di mettere il burqa secondo usi e costumi di altre tradizioni. Vorrei difendere la mia tradizione tenendo dentro tutti, ma non condivido che mia figlia debba mettere il burqa.

Potrei parlarvi dell’universo mondo rispetto a questo tema di multiculturalismo – contenuto nell’intervento del capogruppo – ma voi confondete il piano della solidarietà rispetto ad un dramma costruendoci un ragionamento politico. Ed è quello che sta avvenendo a causa delle parole sbagliate usate da alcuni protagonisti della vita politica italiana, ma non condivido l’agire sulle paure della gente, in modo irresponsabile, anche quando si parla della sicurezza di questo Paese.

Quindi, vi chiedo la cortesia, nel dibattito, di non fare classificazioni – ho sentito finanche il consigliere Bevacqua parlare di fascismo – perché non lo merita la Calabria, non lo merita questa vicenda che, purtroppo, viene strumentalizzata dagli organi di informazione con un collante che sta fuori dal mondo per quello che riguarda le nostre generazioni.

Poi – ribadisco – se inserite – l’ha fatto il consigliere Bevacqua – anche il tema di Riace, dico che si parla di un sindaco bravo e tutto il resto, ma se vogliamo fare integrazione possiamo investire risorse per sostituire la popolazione in tutti i posti che la gente abbandona perché non ha una casa e prima si è parlato anche di questo. Posso parlare di tutto, ma mi sembra allucinante il livello di superamento del problema che questo dibattito ha preso.

Parliamo della morte, in Calabria, in circostanze difficilissime, in un territorio difficilissimo, di un uomo a cui deve andare tutta la nostra solidarietà ed il massimo sostegno ed impegno per capire in quali circostanze, come e perché si è tolta la vita ad un uomo di 29 anni. Ma non ci fate la filippica sulla visione del mondo perché – ripeto – non mi sento di votare un ordine del giorno che, come sempre, sarà gestito e strumentalizzato in modo populistico, ad uso e consumo di chi vuole dare pagelle di civiltà. E poiché – ribadisco – sono nato in Calabria, figlio di un socialista, ho una laurea ed un dottorato di ricerca, non mi faccio dare pagelle da nessuno nel momento in cui – ripeto – vi dico che non posso votare un ordine del giorno che non mi può trovare d’accordo, così come si presenta in questo dibattito e così come sarà utilizzato da domani, fermo restando tutto quello che abbiamo detto. L’ha detto bene Gianluca Gallo ed anche il collega Pasqua, che è una vicenda che, ovviamente, ci rattrista per noi che siamo padri e cittadini del mondo, uguali, al di là del colore della pelle.  Ma, intanto, cerchiamo di capire quello che è successo perché – anche rispetto ai commenti che leggo – nessuno deve morire per violenza. Non ci deve essere mai violenza nel percorso di integrazione che è fatto di ragionamento, di regole e di accompagnamento. Figuratevi che sono contro le armi – insomma, sembrerà strano – perché uno è sempre abituato a collocare e a ghettizzare. Non fate questa operazione culturale che è sbagliata. È sbagliata in Italia, è sbagliata anche in Calabria ed in questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Ritengo che non si sia letto bene l’ordine del giorno. Chiedo scusa ma sono stato in perfetto silenzio e vorrei esprimere la mia opinione, collega Orsomarso.

Non era mia intenzione intervenire, ma è un punto particolare, una discussione particolare e mi sa tanto che la si stia strumentalizzando da altra parte con gli argomenti che sto sentendo e che, oggi, non scrivono una bella pagina che, caso mai, ci si poteva risparmiare.

Noi siamo di fronte ad un fatto gravissimo. Poi, dirò la mia umile, modestissima opinione in questa sede – perché, secondo me, non ha neanche una matrice mafiosa – anche stimolato dagli interventi precedenti per cui rivolgo i complimenti al consigliere Mirabello ed al mio capogruppo Giudiceandrea per l’ordine del giorno. Anzi, meno male perché questo è il primo momento in cui, ufficialmente, il Consiglio si riunisce dopo un fatto di una gravità inaudita di cui si è parlato in tutto il mondo.

Credo che un Consiglio regionale debba esprimere solidarietà e dire che ci teniamo lontani da certi fenomeni. Dire parole di questo tipo non credo che abbia innescato o volesse innescare nessun dibattito politico o strumentalizzarlo in un contesto. Semmai, qualcun altro, visto che tutti quanti avete anche citato dei nomi, il “modello Riace” eccetera … che non è che non c’entri. Come non c’entra? C’entra pure in queste questioni, ma avreste dovuto scandalizzarvi quando una persona come Mimmo Lucano è stato definito “zero” dal Ministro dell’Interno. In altri Paesi, in un Paese civile se ne sarebbe andato ancor prima di assumere il mandato, si sarebbe dovuto dimettere e non per quello che ha scritto Fortune e altri, ma perché un Ministro dell’Interno dovrebbe avere, quantomeno, un contegno istituzionale verso un sindaco diverso che fa tanto.

Tra l’altro, lo possiamo dire, assessore Fragomeni – se non sbaglio, poiché si dice che ci si caratterizza, poi, per l’impegno quotidiano – ieri era domenica e noi eravamo vicini anche a Mimmo Lucano; abbiamo lasciato le nostre famiglie, insieme al presidente Oliverio, per andare ad esprimere anche lì solidarietà rispetto ad una problematica molto più ampia che abbracciava tante cose.

Ma, voglio dire, nell’ordine del giorno si esprime solidarietà ad un fatto deprecabile, a meno che non diciamo che in Calabria siamo abituati. Undici colpi di lupara! Vi chiedo scusa. Undici colpi di lupara sparati da una persona! A mio avviso, non ha una matrice ‘ndranghetistica o non di quella diretta. Spiego subito perché c’è una testimonianza – leggiamo i giornali che fanno un buon lavoro e raccontano – e Drame Madiheri lo dice chiaro. Ha parlato almeno per quello che abbiamo appreso non da atti processuali ma – ripeto – da notizie giornalistiche. Una sola persona spara, un bianco, da una Panda e spara. Ora la ‘ndrangheta, per quello che conosciamo tutti, quando vuole o esegue un ordine ben preciso, non manda una persona a costituire un commando. Le modalità sono diverse ma, soprattutto, normalmente, finisce – ahimè – l’opera macabra che ha iniziato quando attenta alla vita delle persone. Non spara e se ne va.

Ho conosciuto Sacko, sono stato vicino, ho avuto modo di parlare con le associazioni come Amnesty International e, soprattutto, Emergency, che opera in quella zona, Polistena eccetera, e sta vicino ai migranti.

Parlo ai consiglieri di minoranza perché sto sentendo delle parole e, addirittura, ho sentito anche il consigliere Gallo dire che la solidarietà in questi casi rischia di scatenare … Che cosa? Che cosa dovrebbe scatenare? Di fronte ad un ragazzo ammazzato in quel modo così vile e barbaro, un Consiglio regionale si presenta e manifesta solidarietà – a proposito, sia Sacko che le altre due persone ferite sono immigrati regolari, con regolare permesso di soggiorno, quindi sgomberiamo il campo anche da un’altra confusione – ad un cittadino che rispettava le regole italiane, che era venuto in Italia, che faceva il suo dovere, che cercava, probabilmente, di aiutare. Poi, se ci sono altre cose, lo dirà la magistratura, ci sono delle indagini in corso.

Ma avete letto questo ordine del giorno? Impegna il Presidente della Giunta a testimoniare il sentimento di vicinanza alla comunità migrante.

Chiedo scusa, non doveva – consigliere Orsomarso – semmai, accomunare tutti voi in un afflato generale? In questi momenti, nessuno vuole fare la campagna elettorale, peraltro, ne siamo anche fuori. Nessuno voleva strumentalizzare politicamente, ma ne usciamo male quando fuori si dirà – ci sono i giornali, c’è una diretta streaming – che in Consiglio regionale hanno litigato su questo.

Signori, ci sono momenti in cui si mette da parte tutto, ma si è parlato di tutto e di più, da Riace ad altre cose, e questo non era – credo – nelle intenzioni di chi ha proposto l’ordine del giorno.

Quindi, complimenti ancora. Volevo dire una cosa. Vorrei che da quei banchi, però, leggeste i provvedimenti perché il consigliere Romeo non ha dato piena contezza di quello che questa Regione, il Governo precedente, il Governo nazionale hanno fatto per risolvere il problema. Non parole, non chiacchiere.

Il Governo nazionale si è impegnato con una lotta senza precedenti investendo risorse adeguate.

Sono stati stipulati vari protocolli dall’ex Ministro dell’Interno con una serie di Prefetture ed anche in Calabria abbiamo stipulato un precedente protocollo per quanto riguardava la problematica del caporalato. Il consigliere Romeo ha parlato di una proposta di legge che aveva presentato che, poi, è stata assorbita nel testo della legge anti ‘ndrangheta.

Attenzione! Ma leggetela! Per la prima volta, nella storia italiana è prevista la stipula di convenzioni – e la Calabria fa da esempio in tutta Italia – in base alle quali Regioni – per la Regione Calabria, l’ha fatto il Presidente e qui ci sono i consiglieri – Enti locali, Comuni, – ad esempio, i vari Comuni interessati, in modo particolare San Calogero – aziende, firmeranno dei protocolli, delle convenzioni, che sono disciplinate per legge, in base alle quali la mattina non vedrete più il caporale andare con il gippone a far salire, a dire chi sale per andare a lavorare, ma ci saranno autobus di linea che porteranno gli immigrati regolari nelle campagne e nelle aziende a lavorare e li riporteranno a casa.

Si tratta di convenzioni ben precise, con copertura economica-finanziaria, assicurando loro istruzione, assistenza medica e miglioramento delle condizioni di vita.

Non sono di origine e non ho una formazione socialista. Dovremmo forse dire socialista in senso lato perché in Italia molti dei socialisti poi vanno a destra. Questa è una tradizione che arriva da vecchia data; da socialisti si arriva, purtroppo, alla destra. Il socialismo che intendiamo noi è qualcosa di diverso. Poi, faremo una discussione, ma poiché la Calabria ha il vanto – non soltanto il pregiudizio – di essere, la prima terra di approdo di persone – attenzione – che sfuggono ad altre cose, sfuggono alla morte, forse avremmo dovuto inquadrare la questione in questa maniera.

Meno male che certi richiami ci arrivano, di recente, anche nei confronti delle rappresentanze governative nuove, da mondi moderati. Non sono un moderato per natura – anzi tutt’altro – né per formazione politica quindi non partecipo – collega Orsomarso – a quella gara di cui parlava prima verso il moderato. Sono un progressista di sinistra. La moderazione in politica troppe volte viene confusa con altro; la moderazione diventa “inciucio”, centro di interessi diversi.

Avete instaurato una polemica di cui potevate fare, veramente, a meno. In questo momento, il Consiglio – forse abbiamo sbagliato perché avremmo dovuto affrontare la questione in apertura di seduta – stava soltanto esprimendo la propria solidarietà, il proprio rammarico, la propria vergogna perché questo fatto avviene in Calabria ed è una vergogna per tutti noi, per ribadire, ancora una volta, quali sono i principi, i valori e gli ideali che caratterizzano la nostra azione.

Trovate dove volete le critiche da muovere a questa consiliatura che, però, ha messo in campo provvedimenti legislativi che – ripeto – costituiscono un punto di partenza, un punto da imitare, una forza per l’immagine di questa Regione in tutto il contesto non solo nazionale ma internazionale. Almeno su questo campo, dateci la possibilità di riconoscere non i nostri meriti, ma il nostro sentimento di persone solidali. Quando si parla di governi solidali, poi si intende questo.

State parlando da mezz’ora per dire che, addirittura, esprimere la solidarietà rischia di innescare problemi più gravi. Forse, consigliere Gallo, quando dice che la solidarietà rischia di innescare problemi più gravi, non so a quale popolo calabrese e a quale tipo di elettorato ci si rivolge, forse è dalla vostra parte che si cerca di strumentalizzare, di dire – ahimè – non ci mettiamo contro certi personaggi, certi facinorosi o certe persone che parlano dei propri fratelli a prescindere dal colore.

Proprio ieri un vescovo ci ricordava i nostri – non so quanti milioni – emigranti in giro per il mondo. Appartengo ad un paese nel quale l’emigrazione è fondamentale, per cui su 2800 abitanti ci sono 1000 persone all’estero, che sono partite – va bene, consigliere Orsomarso, capisco che, magari, questo non è condivisibile – con quella famosa valigia con lo spago per diventare adesso protagonisti anche di quei sistemi.

Diamo anche noi a queste persone la possibilità di esprimersi e di migliorare anche noi stessi. Ci sono altri valori, scontriamoci su altro, affinché non passi che, in Consiglio, abbiamo avuto il coraggio e la faccia tosta di litigare anche su questa vicenda e di non trovare un punto di unità.

Sono questioni che vanno al di là della politica contingente di questi giorni.

Ho finito. Grazie, Presidente.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, perdonatemi, l’ho detto in premessa …

PRESIDENTE

Non si può intervenire due volte.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo per fatto personale, perché ero seduto al banco, ho visto l’ordine del giorno e – lo dico ai giornalisti – esprimo la mia solidarietà personale …

PRESIDENTE

Consigliere Orsomarso, lo ha già detto questo.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

…dopodiché il dibattito, la speculazione vergognosa, non mi faccio dare lezioni di vita da nessuno …

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Collega Orsomarso, la speculazione la sta facendo lei da mezz’ora …

 

(Interruzione)

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Non é la prima volta che l'opposizione sottopone all'attenzione del Consiglio regionale una tipica problematica, relativa al problema dell'immigrazione, che riguarda la nostra Regione e, guarda caso, questa maggioranza ha sempre eluso questo argomento come se il problema dell'immigrazione non riguardasse la nostra terra, come se la Calabria non fosse il trampolino di approdo di tutto un fenomeno che da molto tempo è terra di accoglienza, di conquista e di approdo per tantissimi immigrati che poi dalla Calabria cercano di emigrare in luoghi dove, magari, pensano di stare meglio.

La prima riflessione che voglio fare, amici della maggioranza del centro-sinistra della Calabria, è che a furia di ragionare così, i vostri colleghi della sinistra del nord Italia si sono ritrovati con un partito eroso, soprattutto dal problema della Lega, proprio per aver affrontato in questo modo il problema dell'immigrazione.

Mi permetto di ricordarvi che nel nostro Paese, a causa di un buonismo che consentiamo sulla pelle degli altri, ma non sulla nostra – perché quando il buonismo si paga sulla propria pelle, non c'è colore politico che non cambi opinione, come in molti casi abbiamo assistito in questo Paese –  non so se é stato o meno razzismo, quello che ha visto in tante occasioni, non solo extracomunitari, regolari o meno che, armati di piccone, hanno tentato di uccidere per strada, nelle nostre strade, cittadini italiani.

Qualche settimana fa, in una città come Roma, alcuni immigrati, non so se regolari o meno, hanno violentato una donna che hanno incontrato per strada.

Se avessimo dovuto ragionare così quando si è verificata qualche reazione al nord, avremmo dovuto celebrare questi momenti all'inverso nei Consigli comunali e regionali e avremmo dovuto fare gli ordini del giorno di solidarietà, cosa che invece nel nostro Paese non può avvenire perché c'è una cultura che è quella della sinistra, improntata al cosiddetto buonismo, come prima richiamava il collega Orsomarso, che, praticamente, ha consentito che tutto questo avvenisse ma che non ha fatto i calcoli e i conti con quello che é il vero impatto con l'opinione pubblica.

Collega Bova, se lei mi chiedesse solidarietà o cosa penso della xenofobia o del razzismo, le direi che vengo da una cultura –  guarda caso, il gioco di parole – “fascista” che non era razzista ed è stato accusata in maniera volgare di essere arrivata in Africa e di aver tentato di civilizzare i paesi africani; più o meno la teoria che tanti oggi vorrebbero, ovvero andare a dare una mano nei loro paesi, invece di consentire questa immigrazione e utilizzare questa carne da macello che arriva dai paesi del nord Africa.

Ma questo avveniva quando gli italiani andavano in Africa per portare la civiltà, tant'è che forse voi dimenticate. Lo so e non mi meraviglia che il nostro concetto di civiltà sia questo, ma l'ultimo Negus d’Abissinia, nell'ultima visita fatta a Roma, passando per le strade, guarda caso, salutava la gente col saluto romano, ricordando e ringraziando il popolo italiano per come si era posto nei confronti di quelle popolazioni.

Nel fare una cosa del genere, mi viene in mente quello che è accaduto e che avrete certamente letto quando nel Consiglio comunale di Catanzaro si è pensato di commemorare due immigrati annegati a Catanzaro Lido.

E’ successo un sabato mattina, quando nel rincorrere un pallone uno di loro stava annegando, l'altro è andato a soccorrere l'amico e sono annegati entrambi.

Poi c'è stata un'iniziativa in Consiglio comunale da parte dell'opposizione per un minuto di silenzio in memoria di questi giovani defunti.

Ebbene, una parte dell'opposizione si alzò e se ne andò …

 

(Interruzione)

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Era una proposta del consigliere Riccio.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Una parte dell'opposizione candidata col centro-sinistra si è alzata e ha chiesto: “Per quale motivo dobbiamo commemorare questi morti, quando anche qui ci sono stati tanti morti e ancora c'è gente dispersa a Catanzaro Lido, pescatori italiani dispersi che non stati nemmeno commemorati e ricordati?”.

E’ un'esagerazione quella che vuole la commemorazione di quelli che, solo fino a qualche giorno prima, erano coinvolti in una vicenda giudiziaria di traffico di stupefacenti?

Oppure é un'analisi giusta quella che fa chi siede sui banchi dell'opposizione ed era candidato con la lista del vicepresidente Ciconte, candidato a sindaco al Comune di Catanzaro?

Non lo so! Ma questo è avvenuto a dimostrazione dell’ipocrisia, perché si parla comunque di persone con regolare permesso che di notte sono arrivate e sono entrate in una proprietà privata. Questi sono elementi che abbiamo appreso dai giornali.

Voglio ricordare quando ci sono stati degli attentati. Voglio dire anche un’altra cosa. In questo momento abbiamo un’eroina ed è la mamma di colui che è stato ucciso con un'autobomba a Limbadi. Avrei apprezzato di più se, anziché un ordine del giorno che non fa correre nessun rischio, aveste portato l’esempio della mamma di una persona uccisa con un'autobomba che non riesce ad avere la scorta e che sta facendo di tutto per portare la questione all'attenzione dell'opinione pubblica.  Vorrei capire cosa ha fatto o cosa farà la Commissione antindrangheta e per quale motivo non ha detto una sola parola in questo Consiglio regionale.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Consigliere Tallini, lei non c’era, ma io ero presente alla marcia e sono stato vicino alla signora.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Qui si strumentalizzano i morti che non c’entrano nulla, né col razzismo e né con la ‘ndrangheta, perché cose del genere purtroppo ne abbiamo viste tante in questa martoriata terra e nessuno ha mai commemorato i tanti morti, innocenti e indifesi, per colpa di uno Stato che non li ha saputi difendere. Nessuno li ha mai voluti ricordare ed il Consiglio regionale, in questo caso, dovrebbe essere complice di questa omertà.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Vorrei fare una proposta che potrebbe essere condivisa anche dal consigliere Esposito. Chiederei al collega Mirabello di ritirare l’ordine del giorno.

 

(Ripetute interruzioni da parte dei consiglieri regionali)

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Credo ci siano ancora le condizioni affinché il Consiglio regionale decida il da farsi, collega Bevacqua.

Non v’é dubbio che, quanto accaduto lo scorso sabato, sia un atto che va fortemente condannato, senza se e senza ma.

Si tratta di un ulteriore episodio che dimostra qualcosa di ancora più grande rispetto a quanto accaduto, ovvero che i diritti umanitari, che ormai sembravano una conquista dell'intera umanità, siano posti a forte rischio, non solo in Calabria – che é un granello del mondo e di una globalità – ma dal terrorismo islamico che è cresciuto anche in Europa, a causa degli sbarchi che non sono controllati e – apro e chiudo una parentesi, collega Bova – poco conta che il povero maliano fosse in possesso di regolare permesso di soggiorno. Questo è soltanto un micro aspetto di ciò che non è più garantito nel mondo, ovvero i diritti umanitari.

Poi è passato un altro messaggio che non possiamo consentirci in questo Consiglio regionale. Collega Bova, se i colleghi continuano a parlare fra di loro, probabilmente perderemo di vista quello che era il senso della mozione, ovvero discutere il problema e questo episodio, nel rispetto dei ruoli.

Ho parlato di un problema molto più grosso di quello che è successo a San Calogero. I diritti umanitari sono a rischio. Perché? Di questo dobbiamo discutere.

Certamente a causa di un terrorismo islamico che è cresciuto anche per gli sbarchi incontrollati di cui l’Europa è vittima, le tante guerre che attualmente ci sono nel mondo, le tante sacche di povertà e di fame che rubano a tanti bambini il diritto della loro infanzia e della loro fanciullezza. Detto questo, per recuperare un senso di questi diritti umanitari, subentra una sola condizione che è quella della tolleranza. Ma, naturalmente, la tolleranza non può essere una condizione così, che si declina, ma deve essere posta all'interno di un equilibrio con lo stato sociale delle cose.

Fa bene il collega Tallini quando dice che accanto al mantenimento dello Stato ci sono state tantissime vittime da parte delle forze dell'ordine

E’ qui che dobbiamo insistere, ma quello che dicevo prima di essere interrotto è che non può passare in questo Consiglio regionale una enunciazione difforme da quella che è la verità.

Stiamo ponendo il dubbio tra le parti politiche di quello che è, invece, il DNA della nostra terra.

La terra di Calabria è una terra tollerante. La tolleranza, secondo i calabresi, è una forma di emancipazione, una modernizzazione di quel DNA che era accoglienza e solidarietà.

Questo va sostenuto da tutte le forze politiche. Se qualcuno pensa che, presentando una mozione, pone a rischio questo criterio della tolleranza da parte dei calabresi, sbaglia!

Vengo, dunque, al problema che ha scatenato la confusione, non fra le parti politiche ma anche all'interno della vostra parte politica. Condivido in pieno il tentativo del collega Bevacqua di riportare in una logica di unità di intenti, se non ho capito male, collega Bevacqua, quello che deve essere il prosieguo di questo Consiglio regionale.

Vogliamo fare un documento di piena e assoluta solidarietà al ragazzo che è morto perché vittima di un attentato? Lo facciamo tutti, ma la mozione è un'altra cosa, per due motivi.

Qui nessuno è depositario della verità, colleghi Giudiceandrea e Bova. C’è soltanto un momento di confronto rispetto a un fatto grave, che acquista un valore ancora più grande se si parla di divieto di diritti della dignità, della libertà, della vita e di tutto quello che ne consegue.

Ma la tolleranza fine a se stessa non può mai mettere a rischio quella che é la sicurezza dello Stato. Su questo equilibrio, per non fare soltanto enunciazioni di principio e retro ideologie, ci giochiamo tutto.

Una cosa è la solidarietà, altra cosa é una mozione che, addirittura, parla di stimolo a chi di competenza per assicurare alla giustizia i colpevoli dell'omicidio.

Ma che cosa stiamo dicendo? Mettiamo in dubbio che le forze dell'ordine, che hanno la competenza di agire e garantire alla giustizia i colpevoli di un fatto vile, debbano essere stimolate dal Consiglio regionale?

Così come ogni possibile causa di discriminazione, affidando un ulteriore impegno al Presidente della Giunta regionale?

L'impegno è di tutti noi che facciamo politica in questa terra, determinando le condizioni per non essere discriminanti, ce lo dice la storia della Calabria. Per questo ho fatto l'esempio di una terra accogliente e solidale che oggi diventa anche una terra tollerante.

Ma detto questo la mozione, così come è scritta, non va bene nel merito e, soprattutto, alla luce di interventi di strumentalizzazione politica che non sono partiti dall'opposizione.

Così diciamo una falsa verità. Bisogna che ci ricomponiamo e che parliamo di un criterio di solidarietà piena al maliano, alla sua famiglia e ai due ragazzi che sono stati feriti.

Si tratta di un documento, seppur di piena solidarietà, che deve impegnare il Presidente?

Che significa “impegnare il Presidente a rimuovere possibili cause di discriminazione”? E’ insito nella facoltà di ognuno di noi che facciamo politica, così come è insito solo nell'ambito delle forze dell'ordine e della Magistratura assicurare alla giustizia i colpevoli di un atto vile che va sicuramente condannato, senza se e senza ma.

Se riportiamo la logica in questa direzione, sarò disponibile – credo anche i colleghi dell'opposizione – a condividere un documento di assoluta solidarietà nei confronti di una vittima “innocente”. I fatti strettamente legati alla giustizia, alla Magistratura, alle forze dell'ordine che svolgono questo ruolo con grande abnegazione e muoiono sul “campo di battaglia” della Calabria, dell'Italia, dell'Europa e del mondo, vanno poi nella logica di ognuno di noi, evitando anche le scenette cui stiamo assistendo oggi con cui non abbiamo scritto una bella pagina.

Lo potremo fare se riusciremo a togliere tutta l'enfasi politica che c'è dietro la presentazione di questa mozione, facendolo diventare un documento di piena e assoluta solidarietà.

Da questo punto di vista il mio gruppo è d’accordo.

Ritengo che anche i colleghi dell'opposizione potrebbero seguire questa mia idea che poi è scaturita dai loro interventi. Sto facendo soltanto una sintesi di queste discussioni.

La mozione, così come formulata e per come è andato il dibattito, rappresenta una becera strumentalizzazione politica.

PRESIDENTE

Ci sarà, dunque, un lavoro di sintesi tra i capigruppo, sul documento all'ordine del giorno che sarà votato dopo il terzo punto.

Sull’ordine di lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Volevo chiedere l’inversione dell’ordine del giorno con la trattazione delle mozione presentata dal consigliere Pasqua.

PRESIDENTE

La mozione é già inserita all’ordine del giorno. Intanto procediamo con i punti all’ordine del giorno. Prego, consigliere Mirabello.

Proposta di legge numero 203/10^ di iniziativa del consigliere G. Neri recante: “Disciplina regionale dei servizi di Polizia locale”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 213/10^ di iniziativa del consigliere Neri recante: “Disciplina regionale dei servizi di Polizia locale”. Prego, consigliere Mirabello, può illustrare il provvedimento.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Su questo punto all'ordine del giorno, in qualità di Presidente della Commissione, delego a relazionare il collega Neri che ha seguito la materia in maniera più approfondita.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Neri, può illustrare il provvedimento.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, collega Mirabello. Grazie, Presidente. Spero anch'io di avere il dono della sintesi, vista anche l'ora. Oggi il Consiglio regionale interviene su un aspetto molto importante che è, appunto, quello riguardante la Polizia locale della Regione Calabria.

Si tratta di un provvedimento importante perché interviene su un assetto normativo che non veniva modificato da circa 28 anni, in quanto l'ultima legge relativa alla Polizia locale è quella del 1990.

Interveniamo in maniera nuova e moderna, dando nuova linfa e nuova spinta a un settore che, a nostro avviso, è molto importante.

Non lo facciamo modificando la vecchia legge, ma proponendo una legge ex novo che, se per certi aspetti potrebbe essere considerata una legge quadro, per altri si presta a regolare in maniera moderna e nuova un corpo che, fino al momento da 28 anni, non aveva subito alcun tipo di intervento legislativo.

A mio avviso, la cosa più importante che faremo oggi, sarà quella di offrire uno strumento legislativo moderno, capace di dare vero valore al corpo di Polizia locale, facendolo diventare davvero il primo organo di presidio, controllo e sicurezza nelle città, nei Comuni e nei paesi.

Sintetizzo i punti fondamentali della legge: l'istituzione di corsi di formazione professionale specializzanti; la standardizzazione dei mezzi di servizio, delle uniformi e dei segni distintivi; la possibilità di usufruire e valorizzare i supporti tecnologici di ultima generazione; la creazione di standard essenziali di servizi delle strutture di Polizia locale; la gestione associata del servizio della Polizia locale e l'istituzione della struttura di coordinamento.

Cosa importante, questa legge non nasce solo dall’input del consigliere regionale, ma è una legge condivisa, nata, cresciuta e sviluppata nelle Commissioni che adesso trova sfogo in seduta di Consiglio regionale.

Una legge condivisa, come dicevo, perché hanno partecipato proprio i comandanti e tutto il corpo della Polizia locale, dando gli input ed i suggerimenti necessari affinché questa legge diventasse fruibile per loro.

La condivisione continua perché è prevista anche l'istituzione di questa struttura di coordinamento di cui faranno parte sia gli organi politici che gli organi giudiziari e, attraverso questa struttura di coordinamento questa legge verrà riempita di contenuti, verranno fatti i regolamenti rendendola un elemento importante per far sì che tutto quello che dicevo prima venga realizzato.

Ringrazio i comandanti della Polizia locale qui presenti perché é anche grazie a loro se questa legge trova oggi la luce.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Innanzitutto vorrei ricordare al Presidente di far rispettare l'ordine in questo Consiglio regionale, al di là che si tratti di consiglieri di maggioranza o minoranza.

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, la prego di limitarsi a intervenire solo sull’ordine del giorno.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Vorrei ringraziare i tanti poliziotti locali presenti che hanno avuto la pazienza di ascoltare gli interventi all'ordine del giorno di questa seduta, importanti provvedimenti che riguardano la vita dei calabresi.

In questo caso, credo che la proposta di legge avanzata dal consigliere Neri meriti tutta la mia approvazione, il mio sostegno e la mia condivisione in quanto, finalmente, mette ordine alla materia anche attraverso l’impiego di risorse; le risorse forse sono esigue, da parte della Regione Calabria, ma parliamo di 500 mila euro messi a disposizione dalla Giunta regionale, dal presidente Oliverio e dalla maggioranza, che oggi rappresentiamo per tentare di dare forza nello svolgimento di un ruolo importante di coordinamento e di innovazione, attraverso la formazione ed una funzione sinergica all'interno del corpo di Polizia locale nei vari Comuni.

Questo è molto importante. Credo sia un provvedimento che legittima e qualifica il lavoro di questo Consiglio regionale. Da parte mia non può che avere pieno sostegno, approvazione e condivisione, trattandosi di un provvedimento pensato dal collega Neri, che apprezzo molto e avrà il mio sostegno in quest’Aula. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha facoltà.

SERGIO Franco (Oliverio Presidente)

Signor Presidente, colleghi consiglieri, voglio fare un plauso al collega Neri che, con questa proposta di legge, ha posto i riflettori su una problematica molto importante che é quella del riordino della Polizia locale che non solo mancava da oltre 25 anni, ma necessita di una disciplina articolata e completa, che dovrà trovare le risposte nell'ambito del lavoro di implementazione che il Comitato tecnico dovrà produrre con la stesura delle norme regolamentari.

Avevo presentato degli emendamenti a questa proposta, ma li ritiro poiché ripongo la massima fiducia nelle capacità e competenze del consigliere Neri, con la consapevolezza che le mie osservazioni, le proposte ed i suggerimenti troveranno piena cittadinanza, allorché il regolamento sarà incastonato nel corpo della legge stessa. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo per evidenziare la positività del lavoro svolto, anche da parte del collega Neri. La Polizia locale svolge un ruolo molto importante all'interno delle comunità, siano esse piccole o medio grandi.

Nel corso della mia esperienza politica, ho avuto modo di svolgere l’incarico di Sindaco, quindi anche di capo della Polizia municipale, e sono riuscito a rendermi conto di quanto sia importante e nevralgico per un territorio, per un’Amministrazione comunale, il ruolo svolto dalla Polizia locale, anche e soprattutto nei meccanismi di contrasto alla criminalità organizzata.

Nessuno può pensare che la Polizia locale sia in grado di svolgere azioni di contrasto alla criminalità organizzata, ma chi conosce questi fenomeni sa che articolazioni della criminalità organizzata sono presenti in settori come quello ambientale, per l'abusivismo edilizio e le discariche abusive o in quello dello sfruttamento alla prostituzione.

La Polizia municipale ha un ruolo nevralgico anche in questo settore, quale sentinella sui territori per la segnalazione alle procure competenti dell'insorgere di determinati fenomeni che possono essere spia di interessi ed interazioni della criminalità organizzata, rispetto ad alcuni settori e ad alcuni fenomeni; quindi trovo giusta l’attenzione del Consiglio regionale.

L'unica critica – non nei suoi confronti, ma della Giunta regionale – riguarda le somme che il consigliere Neri ha strappato.

Ritengo che l’attenzione non debba riguardare solo il contributo per l'acquisto delle macchine della Polizia municipale ma che, come indicato nella legge, debba riguardare anche i meccanismi di formazione ed il supporto, anche tecnico, di questi importanti corpi, affinché l’ente sovracomunale, che è la Regione, possa supportare gli enti territoriali in questa azione.

Collega, si fa opposizione ma quando c'è da favorire iniziative come la sua lo facciamo a gran voce perché non abbiamo nessuna posizione preconcetta. Pertanto, rispetto a questa proposta, annuncio il voto favorevole a nome mio e del mio gruppo.

Ho guardato anche gli emendamenti del collega Sergio e, devo dire che, anche su quelli – avrete ragionato fra di voi – non ho visto, tranne che su qualche emendamento in particolare, diversità o mancanza di sostegno.

Positiva, pertanto, l’azione svolta dal Consiglio regionale con la riscrittura della normativa che riguarda questo settore. L’augurio è che in futuro ci possano essere le risorse giuste per un maggiore sostegno rispetto a chi giornalmente non amministra solo il traffico ma svolge, anche e soprattutto, attività importanti di prevenzione rispetto ai fenomeni che, purtroppo, attanagliano la Regione Calabria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto)

Anch’io intervengo per esprimere compiacimento per il lavoro svolto dal collega Neri rispetto ad uno strumento legislativo che va ad innovare un settore strategico.

Nella mia esperienza politica ho avuto la fortuna di svolgere anche le funzioni di assessore alle Politiche ambientali e alla Polizia provinciale. Pertanto, posso evidenziare all’Aula l'importanza, sia per le attività di prevenzione, di repressione e, spesso, anche per la risoluzione di problemi che sfuggono all'Amministrazione.

Sono riuscito a sensibilizzare parte dell'Amministrazione rispetto alla pericolosità, attraverso l'impiego e l'impegno della Polizia provinciale.

Quindi la Polizia locale ha una funzione importantissima che non è solo quella relativa alla circolazione, ma anche per l'attività di prevenzione – come diceva il collega Gallo – e di contrasto alla criminalità rispetto alle molteplici competenze che, comunque, consentono alle amministrazioni di poter affermare quel principio di legalità tanto auspicato da chi interpreta ruoli istituzionali.

E’ una legge che consente di dare agibilità ad un settore importante.

Saremo noi a vigilare rispetto all'agibilità della stessa, perché non rimanga una legge manifesto, affinché sia efficace e, anche in futuro, possa migliorare rispetto all'evoluzione dei tempi, in un contesto in cui ai corpi vanno garantiti gli organici, gli strumenti e la possibilità di svolgere la loro funzione con la massima efficienza. Questo è l'impegno.

Quando parliamo di attività di Polizia, parliamo di garanzia e di affermazione della legalità.

Quindi, interpreto il pensiero del collega Orsomarso, con il quale mi sono confrontato e ci siamo capiti su quello che non diciamo ed esprimo il parere favorevole a questa proposta di legge.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Mi associo anch’io alle parole dei colleghi per una legge che, tra l’altro, è molto importante.

Avevamo già una normativa di riferimento la legge numero 24 del 1990, già citata dal collega Neri, e la legge numero 5 del 2007, che già prevedeva il sistema integrato di sicurezza. 

Era un pacchetto normativo importante, ma vetusto e antiquato rispetto all'evoluzione del corpo di Polizia locale.

Premesso che condivido anche quanto pervenuto dai banchi dell'opposizione, ovvero di cercare un maggiore impegno nei limiti delle risorse – sappiamo che la coperta è quella e la si può tirare fino ad un certo punto – ma sarebbe opportuno che la Regione o gli enti sovra ordinati intercedessero su un altro punto che sarà certamente condiviso anche dagli agenti di Polizia locale presenti, che salutiamo per il preziosissimo lavoro che fanno in ordine alla sicurezza urbana di cui tanto si parla e di cui sono i principali protagonisti.

Si tratta di una preoccupazione dovuta al fatto che spesso, tra forze dell'ordine, la Polizia locale sembra essere figlia di un Dio minore.

In qualità di Presidente della Commissione antimafia, reputo opportuno interagire per evidenziare che, tra le varie forze dell'ordine, è proprio la Polizia locale a rilevare i reati ambientali e gli abusivismi edilizi, che spesso dimostrano anche l’arroganza del potere mafioso su un territorio e, sapete bene, cosa significa andare a fare un sopralluogo e quali rischi corre il vigile urbano.

Sono stato Sindaco anch’io e conosco bene quel particolare settore.

E’ dunque importante che la Regione Calabria si faccia sempre promotrice di iniziative tendenti a creare maggiore osmosi, compartecipazione e collaborazione tra le diverse forze dell'ordine superando quello che di fatto c'è.

Poi ognuno, nella propria coscienza, potrà pensare se è vera o no – sono avvocato e ne ho vissute anche da questo punto di vista – questa considerazione che la Polizia locale deve necessariamente avere affinché questi provvedimenti di legge possano librarsi e produrre gli effetti sperati.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Neri. Prego, ne ha facoltà.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti)

Presidente, intervengo solo per ringraziare il consigliere Sergio che aveva presentato degli emendamenti sicuramente attinenti alla materia ma, vista l'impostazione della legge che, come dicevo prima, anche se non tecnicamente, può sostanzialmente considerarsi una legge quadro ed è assimilabile. Tutti gli emendamenti del consigliere Sergio verranno presi in considerazione nei Tavoli che faremo per riempire di contenuti la legge. Grazie.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento.

 

Articolo 1

(È approvato)

 

Articolo 2

(È approvato)

 

Articolo 3

(È approvato)

 

Articolo 4

(È approvato)

 

Articolo 5

(È approvato)

 

Articolo 6

(È approvato)

 

Articolo 7

(È approvato)

 

Articolo 8

(È approvato)

 

Articolo 9

(È approvato)

 

Articolo 10

(È approvato)

 

Articolo 11

(È approvato)

 

Articolo 12

(È approvato)

 

Articolo 13

(È approvato)

 

Articolo 14

(È approvato)

 

Articolo 15

(È approvato)

 

Articolo 16

(È approvato)

 

Articolo 17

(È approvato)

 

Articolo 18

(È approvato)

 

Articolo 19

(È approvato)

 

Articolo 20

(È approvato)

 

Articolo 21

(È approvato)

 

Articolo 22

(È approvato)

 

Prima di passare alla votazione della legge nel suo complesso con autorizzazione al coordinamento formale, ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso per dichiarazione di voto.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Presidente, intervengo per sottolineare che più volte è stata richiamata la giusta presenza in Aula dei rappresentanti delle forze di Polizia locale. Ho contribuito personalmente a questa legge e, personalmente, viste le poche risorse – ricorderà anche il consigliere Neri – l’unica cosa che ho rilevato è stata la festa della Polizia che però non è stato un problema e siamo ben lieti di averla sostenuta in Commissione bilancio, dove ho garantito il numero legale nelle occasioni in cui l’abbiamo votata, così come stasera.

Se non ci fossimo noi a votare questo provvedimento di legge che viaggia verso l’unanimità, per l'ennesima volta il Consiglio regionale non avrebbe il numero legale e non si approverebbe nessuna legge, né in Commissione – il consigliere Neri ne è testimone – né in Consiglio.

Siamo ben lieti, quindi, di poter contribuire con il nostro voto anche a questa buona legge. Un grosso in bocca al lupo a voi per il lavoro che fate, con l’augurio che in futuro si possano aggiungere risorse importanti per chi testimonia l’organizzazione sociale, insieme alle altre forze, come fate voi in tutte le nostre città. Bravo e complimenti al consigliere Neri per questa legge.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, il collega Orsomarso mi ha preceduto. È giusto. Dico questo, purché non vi arrabbiate, ma so che non lo farete colleghi di maggioranza.

Nella scorsa seduta ho sottolineato come per la quinta volta, oggi la sesta, alla maggioranza manchi il numero legale.

Si tratta di una questione politica importante, per la quale avevo chiesto al presidente Oliverio di intervenire, nelle more fra una seduta di Consiglio e l'altra, per registrare i rapporti all'interno della maggioranza e capire come mai ogni volta ciò accada.

Non si può dire, come ha fatto il Presidente nella scorsa seduta, che i consiglieri devono andare al bagno – ha usato anche termini più forti.

Credo che ci sia un problema politico all’interno della maggioranza. Ancora una volta siamo qui, in maniera seria e rappresentiamo l'opposizione in maniera chiara, rispetto a questo inconcludente governo regionale ma, quando ci sono provvedimenti come quelli che con il suo impegno ha portato in Aula il consigliere Neri, il nostro sostegno non può mancare.

D’altro canto – ve lo dico – manca il numero legale. Non potete dire altro, ma passatemi la battuta: l'altra volta chi si è arrabbiato è stato il Presidente e stasera manca anche lui.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini per dichiarazione di voto. Prego, ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Forza Italia)

Intervengo per annunciare il voto favorevole e per ricordare ai colleghi Bova e Giudiceandrea che quando si porta in Aula qualcosa di serio, l'opposizione si comporta in maniera diversa, non per farvi sorridere o per farvi una cortesia, ma soprattutto perché sappiamo che la proposta di riforma introdotta dal collega Neri è una cosa seria.

Semmai arriva in ritardo e, fin da adesso, dobbiamo precisare che nei Tavoli che si andranno a fare bisognerà utilizzare il massimo della professionalità, viste le differenziazioni, la confusione e le incongruenze che ci sono nei regolamenti dei corpi e nei rapporti tra le amministrazioni ed i sindaci.

Pur avendo preso tantissimi verbali per infrazioni al Codice della strada, anch’io mi associo a quanto detto in merito al compito che il corpo dei Vigili urbani svolge in ogni Comune.

Addirittura, laddove non c'è la caserma dei Carabinieri, il vigile urbano – l'unico vigile urbano di quel Comune – deve fare il comandante e dirimere ogni problema che riguarda il traffico.

Senza dimenticare che i vigili urbani operano anche nel settore dell'ordine pubblico, perché sono pubblici ufficiali e collaborano con l'Amministrazione comunale per compiti delicatissimi, relativi anche alla sanità, quindi sappiamo benissimo che, oggi come oggi, il vigile urbano svolge una funzione fondamentale.

Un plauso al collega Neri. Se mi vorrà coinvolgere nelle riunioni successive, sarò lieto di partecipare perché si tratta di un tema che ho molto a cuore.

Posso dire soltanto che fornire la giusta immagine degli uomini in divisa, che quasi sempre sono i vigili urbani, significa davvero presentare le comunità a chi viene in questa terra a visitare i nostri Comuni. Vi ringrazio e ringrazio anche tutti i vigili urbani che, con la loro presenza, hanno dato impulso e stimolo a questo atto.

Mi scusi, Presidente, se non le dà fastidio, vorrei ricordare – qualora qualcuno l'avesse dimenticato – che siamo qui a dare il nostro contributo e a mantenere il numero legale.

L'unica cosa che vi consiglierei di fare è una tiratina di orecchie ai vostri colleghi, perché la pazienza dell'opposizione non può essere scambiata o correre il rischio di confondersi con una quasi connivenza con una maggioranza che invece non c’é.

L'unica connivenza che dichiariamo apertamente di avere è quella per la risoluzione dei problemi dei calabresi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLÒ Alessandro (Gruppo Misto)

Presidente, spesso questa opposizione è stata definita demagogica e strumentale per alcune vicende, ma credo, invece, che a nessuno sfugga il senso di responsabilità ed il positivismo dell'azione che caratterizza questa opposizione. Lo si fa oggi garantendo, come è stato detto, il numero legale.

In questa seduta non si è affrontata la discussione sulle interrogazioni, non per colpa o responsabilità nostra. È vero che il Presidente si può assentare, ma è pur vero che una maggioranza deve essere organizzata ad affrontare l’Aula.

C'è un ordine del giorno che va rispettato. Si arriva in Aula per garantire una produzione rispetto alle diversità delle competenze e questo non è avvenuto per la prima parte dei lavori.

Siamo rimasti al nostro posto, con il buon senso che ci caratterizza, abbiamo consentito che slittassero le interrogazioni, ma abbiamo anche favorito lo svolgimento dei lavori.

Lavori che ci hanno visti impegnati per alcuni punti importanti, come quello dell'approvazione della legge del consigliere Neri.

Questo senso di responsabilità non avviene solo in Aula, ma anche in Commissione perché, mi pare di aver capito che, senza il contributo fattivo del collega Orsomarso, oggi la legge non sarebbe transitata qui, non avremmo potuto discuterla, perché ci sono tanti testi di legge che giacciono in Commissione, compresi quelli del sottoscritto.

Non sollecito nessuno, lascio al vostro buon senso rispetto anche ai contenuti e alla bontà degli stessi provvedimenti.

Per concludere, voglio sottolineare – lo hanno detto i colleghi che mi hanno preceduto – il buon senso che anima il nostro agire “di buon padre di famiglia” rispetto ad una governance che viene meno – lo dice spesso il collega Guccione da quella parte – e per la quale, alcune volte, responsabilmente sopperiamo per la giusta causa.

Quando c'è una giusta causa, infatti, siamo qui a sostenere le ragioni dei calabresi a cui queste ragioni appartengono, in senso lato, perché dare risposte ad un settore significa rendere un servizio alla Calabria.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, intervengo per dichiarazione di voto. Un voto convinto per due motivi: nel merito della proposta e nel metodo che è stato usato. Mi spiegherò meglio.

Nel merito della proposta, perché si tratta –“lupus in fabula” – proprio dopo una discussione sulla sicurezza, oggi stiamo approvando questa legge che è un sistema integrato di sicurezza, dove le forze di Polizia locale acquisiscono, al di là della repressione e della prevenzione nei confronti dei reati, un ruolo di centralità fondamentale ed importante cui questa legge contribuisce, ancor più di prima, dando compiti di riqualificazione delle aree urbane, di educazione alla legalità; quindi, un presidio di una forza di Polizia locale, di prossimità sul territorio accanto ai cittadini e nell'interesse unico di innalzare quel livello di legalità che dicevo prima, ma che alla fine la legalità porta inevitabilmente anche ad un miglioramento della tanto auspicata sicurezza.

Quindi, c'è anche quel rispetto della legalità che va ad intaccare la professionalità del Corpo di Polizia Municipale, non solo nel momento della repressione, come dicevo prima, ma anche dal punto di vista urbanistico, sanitario, di edilizia sanitaria, di edilizia pubblica e tutto quello che è contenuto in questa legge.

Una legge che è stata presentata – e qui vado alla bontà del metodo che lei ha voluto usare, consigliere Neri – secondo quei canoni di un confronto serio e leale nell'ambito delle varie forze politiche.

Ritengo che, se si va verso questo tipo di percorso, più di una volta questo Consiglio regionale potrà portare all'unanimità del consenso le leggi proposte da ogni singolo consigliere regionale.

Non mi voglio soffermare sulla presenza o meno del numero legale, ma su un'altra cosa.

Nel momento della debolezza riceviamo applausi da parte della maggioranza – consigliere Bova – però poi ve ne dimenticate e anche lei stasera se ne è dimenticato, perché nell'intervento sulla mozione di solidarietà al maliano ha detto: “questa maggioranza ha approvato leggi importanti”. Ahimè, probabilmente si riferiva con giusto merito alla legge da lei presentata, dimenticando che, anche in quella circostanza, con voto palese quella legge è passata grazie alla presenza tranquilla, serena e propositiva di questa opposizione.

Non ci facciamo prendere dall’enfasi quando parliamo al microfono, ma ricordiamoci dei momenti di debolezza politica che stiamo documentando, giorno dopo giorno, in questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Passiamo alla votazione del provvedimento con autorizzazione coordinamento formale.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in Allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, avevo chiesto, anche in precedenza, l'inversione dell’ordine del giorno e l’inserimento di questa mozione.

PRESIDENTE

Consigliere Gallo, le ho detto che gli ordini del giorno inseriti saranno discussi dopo i progetti di legge che sono già all'ordine del giorno. L’abbiamo discusso prima.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Va bene, prendiamo atto della chiusura. Vedremo se avrete il numero legale.

Proposta di legge numero 280/10^ di iniziativa dei consiglieri S. Esposito, G. Giudiceandrea recante: “Disposizioni in materia funeraria e di Polizia mortuaria”

PRESIDENTE

Ha facoltà di intervenire il consigliere Mirabello per illustrare la proposta.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico), relatore

Grazie, signor Presidente, onorevoli colleghi. La proposta di legge 280/10^, di iniziativa dei consiglieri Esposito e Giudiceandrea, tratta di una materia molto importante che è quella relativa alla regolamentazione delle disposizioni in materia funeraria e di Polizia mortuaria.

Questa proposta di legge deriva da una discussione molto serrata avvenuta in Commissione, con una lunga serie di audizioni e dalla unificazione di due testi di legge, che sono stati poi discussi: quello del collega Esposito e quello del collega Giudiceandrea, che pur con alcune sfaccettature e divergenze, regolamentavano la stessa materia.

In realtà, poi, dal lavoro della Commissione, che ha analizzato oltre 60 emendamenti nel corso delle sedute, è venuto fuori un testo di sintesi che riesce a compensare bene due esigenze contrapposte: da un lato, le esigenze e le spinte provenienti dalle grandi organizzazioni di Polizia, dalle grandi organizzazioni e associazioni di categoria riguardanti le organizzazioni che si occupano della materia funeraria e, dall’altro, dalle piccole imprese che ci sono nelle nostre realtà locali.

Dal compendio fra queste due esigenze, quindi, né da un lato sbilanciare troppo il testo di legge in direzione delle grosse organizzazione, né dall'altro privare la materia di una giusta regolamentazione, è venuta fuori questa buona sintesi che oggi è all'approvazione del Consiglio regionale. Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi?

Prima di passare alla votazione del provvedimento, chiedo agli uffici di fare l'appello nominale. Prego, consigliere Segretario-questore.

NERI Giuseppe (Segretario Questore)

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Consiglieri presenti: 15; assenti: 16. In mancanza del numero legale la seduta è tolta.

La seduta termina alle 19,46

 

Allegati

Congedi

Ha chiesto congedo: Greco, Salerno, Rizzo, Rossi, Russo, Oliverio.

(È concesso)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri regionali:

Mirabello - Norme in materia di Distretti Turistici, Zone a burocrazia zero e nautica da diporto (P.L. n. 344/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere

(Così resta stabilito)

Romeo - Disposizioni transitorie relative all'autorizzazione sismica di cui all'articolo 3 della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 37 (Modifica alla legge regionale n. 35 del 19 ottobre 2009 e s.m.i. - Procedure per la denuncia degli interventi di carattere strutturale e per la pianificazione territoriale in prospettiva sismica) (P.L. n. 345/10^)

E' stata assegnata alla quarta Commissione - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Bova - Modifiche alla legge regionale n. 50/2002 - Istituzione di una Commissione consiliare contro la 'ndrangheta (P.L. n. 346/10^)

E' stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere ed alla Commissione contro la 'ndrangheta ai sensi dell'art. 66, comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale.

(Così resta stabilito)

Tallini, Romeo - Integrazione alla legge regionale 39/1995 (Disciplina della proroga degli organi amministrativi e delle nomine di competenza regionale) (P.L. n. 347/10^)

E' stata assegnata alla prima - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Richiesta parere della Commissione consiliare

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 203 del 28 maggio 2018, recante: "Legge regionale n. 24 del 16 maggio 2013. Ente per i Parchi Marini Regionali. Adozione Statuto dell'Ente"

(PARERE N. 38/10^)

E' stata assegnata alla prima Commissione - Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su deliberazione

La seconda Commissione, con nota n. 24463 del 29.5.2018, ha comunicato che nella seduta del 28 maggio 2018 ha espresso parere favorevole alla deliberazione n. 115 del 16 aprile 2018, recante: "Piano Regionale di Sviluppo Turistico Sostenibile. Piano Esecutivo Annuale 2018 (art. 4 della L.R. 8/2008). Rimodulazione ed integrazioni."

(PARERE N. 37)

Promulgazione legge regionale

In data 25 maggio 2018, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e che la stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 53 del 29 maggio 2018:

1. Legge regionale 25 maggio 2018, n. 14, recante: "Tutela, conservazione, valorizzazione della diversità del patrimonio di varietà, razze e ceppi microbici di interesse agrario e alimentare del territorio calabrese".

Notifica della deliberazione consiliare n. 302 del 21 maggio 2018

In data 24 maggio 2018, ai sensi dell'articolo 19, comma 2, del Regolamento interno, il Presidente del Consiglio regionale ha disposto la notifica a mezzo posta ai consiglieri regionali Wanda Ferro e Francesco Cannizzaro della deliberazione consiliare n. 302 del 21 maggio 2018, recante "Dichiarazione di incompatibilità dei consiglieri regionali eletti al Parlamento" e che la stessa è stata eseguita, rispettivamente, in data 29 maggio 2018 e 30 maggio 2018.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2018-2020:

Deliberazione Giunta regionale n. 185 del 16.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 192 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 193 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 194 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 195 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 196 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 197 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 198 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 199 del 28.5.2018

Deliberazione Giunta regionale n. 200 del 28.5.2018

 

Interrogazioni a risposta scritta

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere- premesso che:

i consorzi di bonifica versano in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla carenza di risorse economiche adeguate;

considerato che: tali enti svolgono una funziona fondamentale e strategica per gli agricoltori e l'intero territorio in merito all'irrigazione, alla difesa del suolo e alla prevenzione al dissesto idrogeologico;

ritenuto che: non si riscontrano provvedimenti concreti da parte del Governo Regionale ad eccezione di irrisori finanziamenti -:

quali interventi impellenti si intendono adottare in una logica volta a tutelare la funzionalità di tali enti.

(368; 22/05/2018)

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

nel 2008 veniva aggiudicata la gara per la realizzazione "chiavi in mano" del blocco parto e sale operatorie presidio ospedaliero di Castrovillari all’ATI Sapio Life S.r.l.-SHD S.r.l. con registrazione contratto a Cosenza il 07/11/2008 per un importo contrattuale delle opere pari a euro 4.778.400,00 Iva inclusa;

era stato redatto in data 08/01 /2010 verbale di consegna lavori del blocco operatorio con previsione di inizio attività in data 20/01/2010;

nel 2012 sono state inaugurate le sale operatorie dell’ospedale di Castrovillari. Quattro sale operatorie – Cardiochirurgia, Ortopedia e due di Chirurgia – sono state inaugurate altre volte ma ancora ad oggi non risultano entrate in funzione;

il collaudatore, in data 11/01/2018, comunicava con una relazione, esprimendo un proprio parere motivato, che l'opera "blocco operatorio e sale operatorie del P.O, di Castrovillari" non è collaudabile;

considerato che: sono passati ormai dieci anni dalla stipula del contratto con la Ditta ATI Sapio Life S.r.l. - SHD S.r.l. e tenendo conto della gravità della vicenda che ha messo in evidenza un uso spregiudicato delle risorse pubbliche e di una politica delle inaugurazioni farsa, ad oggi non sono in funzione le quattro sale operatorie previste. Un danno che non può che avere ripercussioni sulla salute dei cittadini -:

affinché possano entrare finalmente in funzione le nuove sale operatorie ponendo fine a farsesche inaugurazioni. Lavori e procedure di collaudo risultano in itinere da anni e la mancata realizzazione dell'opera va a incidere sulla salute dei cittadini. Nonostante le iniziative che sono state nel frattempo messe in campo dall’Asp di Cosenza - che ha affidato a un professionista le operazioni necessarie e propedeutiche alle operazioni di collaudo e messa in esercizio delle Sale operatorie del P.O. di Castrovillari - chiedo se non ritiene fare chiarezza sulla questione con una vera e propria operazione verità su queste sale operatorie più volte inaugurate ma mai entrate in esercizio. Oggi il blocco operatorio e le sale operatorie non sono collaudabili. Sono state evidenziate incongruenze contabili e amministrative riguardante l'iter di esecuzione delle opere, non è stato possibile reperire atti contabili e progettuali relativi all'appalto. Tanti sono i punti oscuri sul quale urge fare chiarezza ed è fondamentale conoscere il costo reale di questa opera rispetto all'iniziale bando di gara.

(369; 31/05/2018)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

ai sensi e per gli effetti dell'art. 5, della Costituzione: "la Repubblica. una ed indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali;

attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo;

adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento." l'articolo 116, comma terzo, della Costituzione, recita testualmente: "Ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, concernenti le materie di cui al terzo comma dell'articolo 117 e le materie indicate dal secondo comma del medesimo articolo alle lettere l), limitatamente all'organizzazione della giustizia di pace, n) e s), possono essere attribuite ad altre Regioni, con legge dello Stato, su iniziativa della Regione interessata, sentiti gli enti locali, nel rispetto dei principi di cui all'articolo 119”. La legge è approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti, sulla base di intesa fra lo Stato e la Regione interessata.": visto altresì l'art. 118, primo comma, della Costituzione: "Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurare l'esercizio unitario, siano conferite a Province. Città metropolitane, Regioni e Stato sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.";

l'art. 119. quarto comma, della Costituzione: "Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città Metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite”;

l'articolo 14 (Attuazione dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione) della legge 5 maggio 2009, n. 42 (Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell'articolo 119 della Costituzione) a norma del quale: "Con la legge con cui si attribuiscono, ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, forme e condizioni particolari dì autonomia a una o più regioni si provvede altresì all'assegnazione delle necessarie risorse finanziarie, in conformità all'articolo 119 della Costituzione e ai principi della presente legge ";

l’art. 119, del regolamento interno del Consiglio regionale della Calabria n. 5 del 27 maggio 2005, es. m. i;

considerato che. ai sensi dell'art. 116, terzo comma, della Costituzione - per come modificato dall'art. 2, comma 2, della legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, alle Regioni a statuto ordinario possono essere attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, seguendo un apposito procedimento e sempre limitatamente a determinate materie che di seguito vengono indicate: a) ex art. 117, III comma, Costituzione, tutte le materie di potestà legislativa concorrente tra Stato e Regioni: rapporti intemazionali e con l'Unione europea delle regioni;

commercio con l'estero;

tutela e sicurezza del lavoro;

istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale;

professioni;

ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all'innovazione per i settori produttivi;

tutela della salute;

alimentazione;

ordinamento sportivo;

protezione civile;

governo del territorio;

porti e. aeroporti civili;

grandi reti di trasporto e di navigazione;

ordinamento- della comunicazione;

produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia;

previdenza complementare e integrativa;

coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;

valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali;

casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale;

enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. b) ex art. 117, secondo comma, lett. l). n), ed s), della Costituzione - materie di potestà legislativa esclusiva statale: organizzazione della giustizia di pace;

norme generali sull'istruzione: tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali;

che, il procedimento delineato dalle citate disposizioni costituzionali rinviene il proprio addentellato logico giuridico nell'iniziativa della Regione interessata;

che, la discrezionale scelta politica ed amministrativa di ricorrere al modello del referendum consultivo effettuata recentemente da altre Regioni, rimane pur sempre anteriore e del tutto esterna rispetto alla procedura codificata dall'art. 116, III comma, della Costituzione, in ragione della quale è necessaria, su iniziativa della Regione interessata, l'approvazione di una legge dello Stato, sulla base di una apposita Intesa tra la Regione stessa e lo Stato;

che, ai sensi e per gli effetti dell'art. .1, comma 571, della legge n. 147 del 2013, : "Anche ai fini dì coordinamento della finanza pubblica, il Governo si attiva sulle iniziative delle regioni presentate al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro per gli affari regionali ai fini dell'intesa ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione nel termine di sessanta giorni dal ricevimento. La disposizione del primo periodo si applica anche alle iniziative presentate prima della data dì entrata in vigore della presente legge in applicazione del principio di continuità degli organi e delle funzioni. In tal caso, il termine di cui al primo periodo decorre dalla data dì entrata in vigore della presente legge.": che, al fine di giungere ad ottenere una autonomia differenziata per la Regione Calabria, capace in quanto tale di consentire una gestione diretta di risorse finanziarie e umane connesse alle competenze legislative ed amministrative assegnate e/o trasferite e ritenute di fondamentale importanza per la crescita e lo sviluppo socio - economico della Regione, appare doveroso procedere secondo i modi e nei limiti dettati dal combinato disposto delle norme costituzionali già sopra citate;

che, il trasferimento delle competenze dallo Stato alla Regione avrà decorrenza contestuale con l'effettivo trasferimento delle risorse finanziarie, umane, strumentali ed organizzative.

Impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Giunta regionale ad avviare apposito negoziato con il Governo ai fini della sottoscrizione dell'Intesa prevista dall'articolo 116, comma terzo, della Costituzione, individuando, in via preferenziale, quale oggetto di contrattazione le materie di seguito riportate: 1. tutela dell'ambiente, dell'ecosistema e dei beni culturali;

2. norme generali sull'istruzione;

3. tutela della salute;

4. valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali: 5. rapporti internazionali e con l'Unione europea delle regioni;

6. coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario: impegna altresì il Presidente della Giunta regionale a definire di concerto con il Consiglio Regionale, ogni eventuale modifica che riterrà opportuna rispetto alle competenze appena sopra indicate: la Giunta regionale a richiedere obbligatoriamente il parere, seppur non vincolante, del Consiglio delle autonomie locali, oltreché, dell'ANCI - Calabria e dell'UPI Calabria, ai sensi e per gli effetti, del richiamato articolo 116, comma terzo, della Costituzione;

il Presidente della Giunta a trasmettere al Consiglio Regionale lo schema di intesa con il Governo, prima della sua formale sottoscrizione;

la Giunta regionale a comunicare tempestivamente a codesto Consiglio Regionale il formale avvio del negoziato con il Governo nazionale: il Presidente della Giunta regionale ad informare codesto Consiglio Regionale, bimestralmente, circa gli esiti del negoziato con il Governo nazionale.

(121; 31/05/2018)

Interpellanze

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale ed all'Assessore Regionale al Lavoro. Per sapere - premesso che:

il 7 dicembre 2016 la Regione Calabria ha firmato con le organizzazioni sindacali un accordo teso al riutilizzo di risorse finanziarie per sostenere tirocini della durata di sei mesi da svolgersi presso enti locali ed imprese a cura di lavoratori già percettori dell'indennità di mobilità in deroga;

successivamente, ottenuta l'autorizzazione del ministero del lavoro e siglata l'intesa con l’Inps, si provvedeva ad emanare bando regionale pubblico di reclutamento;

che la graduatoria definitiva, pubblicata nel giugno 2017, portava all'utilizzo presso comuni e imprese di tutta la Calabria di 5.583 tirocinanti, ben 2341 dei quali alle dipendenze di enti ricadenti nell'ambito del territorio provinciale cosentino;

onde evitare la presunta farraginosità delle procedure di riferimento solitamente utilizzate in analoghe situazioni, evitando dunque di procedere da sé al pagamento delle spettanze a seguito delle comunicazioni degli enti o imprese sede di tirocinio, nel corso dell'estate 2017 la Regione Calabria chiedeva ed otteneva dal ministero del lavoro che fosse l'Inps a pagare direttamente i lavoratori;

a dispetto del tempo trascorso, da agosto 2017 nessuna delle mensilità nel frattempo scadute risultava essere stata liquidata ai tirocinanti;

considerato l'accumularsi degli arretrati, a seguito delle prime proteste degli enti datoriali e dei sindacati, nel Settembre del 2017 il ministro del lavoro, dalle colonne del Fatto Quotidiano, rendeva noto doversi ricercare la responsabilità dei ritardi nel mancato aggiornamento, da parte della Regione Calabria, della banca dati degli ex percettori di mobilità in deroga;

la Regione Calabria, a mezzo stampa, respingeva ogni addebito, addossando al ministero del lavoro ogni responsabilità;

replicando a tale affermazione, il ministero del lavoro rendeva noto di aver dal canto suo adempiuto ad ogni onere, provvedendo a redigere anche una bozza di convenzione disciplinante il pagamento delle politiche attive, alla data del 31 agosto 2017 non firmata poiché a quella data non ancora registrata dalla Corte dei Conti;

nel mese di ottobre 2017 il presidente della giunta regionale della Calabria, al termine di un incontro col ministro del lavoro, garantiva lo sblocco entro breve periodo dei pagamenti;

al novembre 2017 ancora nessun pagamento risultava essere stato effettuato e soltanto dopo proteste, dei lavoratori ed a livello istituzionale, si perveniva ad un parziale sblocco della situazione, mentre nel frattempo, approssimandosi la scadenza del semestre di tirocinio, da più parti sì levavano appelli alla Regione Calabria affinché si adoperasse per una proroga del tirocinio stesso, alla luce della professionalità acquisita dai tirocinanti e del loro essenziale apporto al disbrigo di compiti di pubblica utilità messi a rischio dal blocco delle assunzioni nella PA, o in alternativa procedesse all'emanazione di nuovo bando di reclutamento;

tra il gennaio ed il febbraio del 2018 i tirocini giungevano tutti a compimento, ma il saldo delle indennità maturate avveniva solo parzialmente;

agli inizi di febbraio del 2018 la giunta regionale, attraverso il presidente Mario Oliverio, annunciava l'imminente pubblicazione di un nuovo bando di reclutamento ed il saldo delle indennità maturate e non ancora corrisposte;

a metà del maggio 2018, incontrando i lavoratori convenuti a Catanzaro per una pacifica manifestazione, la giunta regionale addebitava all'Inps i ritardi nella mancata liquidazione delle due indennità ancora da liquidarsi, garantendo altresì la pronta pubblicazione del bando di reclutamento data per imminente già tre mesi prima;

ad oggi nessuna concreta novità si registra ancora sia quanto al pagamento delle indennità arretrate sia in ordine alla pubblicazione dell'atteso bando -:

se il Governo regionale, nelle persone del Presidente della Giunta regionale e dell'assessore regionale al lavoro, sia a conoscenza della situazione;

se e come la Regione intenda adoperarsi con l'Inps perché le segnalate, presunte inadempienze di quest'ultima nella liquidazione delle indennità arretrate possano essere celermente e con urgenza superate;

se e come lo stesso Governo regionale e l'Assessorato al lavoro intendano procedere per consentire la tempestiva pubblicazione del nuovo bando di reclutamento.

(3; 29/05/2018)

 

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

a fine Aprile l’Asp di Cosenza ha deciso di ridurre i medici a disposizione del servizio 118, determinando cosi una situazione di forte pericolo in diverse postazioni di emergenza territoriale esposte al rischio dì non poter garantire per ogni turno la presenza di medico a bordo delle ambulanze;

tale eventualità , qualora dovesse verificarsi, rappresenterebbe un grave vulnus per la tutela a del diritto alla salute dei cittadini, dal momento che un'ambulanza senza medico a bordo si riduce a funzioni dì mero trasporto, dato che in assenza del medico riesce ad esempio impossibile intubare i pazienti, dare farmaci o formulare diagnosi, con conseguente perdita di tempo che potrebbe invece risultare prezioso;

le situazioni richiamate trovano eco nelle parole del presidente del Sis 118, Mario Balzanelli, che non più tardi di un mese fa ha evidenziato come il sistema salvavita imperniato sulla funzionalità delle postazioni di emergenza territoriale rischi di essere smantellato qualora non si sia in grado di assicurare la presenza di medici a bordo delle ambulanze: particolarmente delicata, sotto questo aspetto, si presenta la situazione di alcune Pet dell'area ionica cosentina, come ad esempio quella di Cassano Ionio, al servizio di un bacino d'utenza che nella stagione estiva arriva a contare decine di migliaia di utenti e che dal 2001 ad oggi si è caratterizzata per una media di 1.300 interventi annui, spesso e volentieri preziosi e risolutivi;

nella predetta postazione il servizio di medico a bordo è al momento garantito dalla permanenza in servizio di due soli medici, costretti all'evidenza ad estenuanti turni, con pericolo e disagi per sé e per l'utenza, e che lo scenario non è mutato dalla rassicurazione di impiego, in caso di necessità, in regime di straordinario, di altro personale distaccato presso altre strutture da impiegare alla fine dei regolari turni di lavoro degli stessi;

sulla carta, Pet come quella di Cassano risultano essere dotate di personale medico che, nei fatti, risulta invece essere stato inopinatamente distaccato presso altre strutture;

di recente il sindacato Gonfial, con nota prot. 71311 del 22.05.2018 indirizzata all'Asp di Cosenza ed al direttore della centrale operativa del 118 ha denunciato e contestato la nota prot. n. 775451 del 18.04.2015 con la quale la direzione generale dell'Asp istituiva la figura del referente del 118 per l'area ionica, in realtà non prevista nell'atto aziendale e confliggente con i compili e le funzioni proprie della dirigenza medica e della direzione del servizio 118, riconducendo a tale decisione le difficoltà organizzative che negli ultimi tempi stanno verificandosi a Cassano ed in tutta l’area ionica cosentina -:

se il Governo regionale, nella persona del Presidente della Giunta regionale, sia a conoscenza della situazione;

se la Regione ritenga legittimo l'operato dell'Asp di Cosenza in ordine alla situazione lamentata dal sindacato Confial;

se la Regione non ritenga di dover verificare per quali ragioni e sulla base di quali provvedimenti sia stata disposta l'assegnazione ad altre strutture di medici formalmente in servizio presso le Pet di Cassano e di altri centri dell'area ionica cosentina;

se e come la Giunta regionale intenda adoperarsi perché la presenza di medico a bordo delle ambulanze del servizio 118 sia costantemente garantita nelle postazioni di emergenza territoriale di Cassano e dell'area ionica cosentina, in maniera pienamente conforme alla legge ed al rispetto dei diritti dei medici in servizio.

(4; 30/05/2018)

Risposta scritta all’interrogazione

È pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni:

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

la Fondazione Campanella, costituiva un'eccellenza nel campo della ricerca in materia di sanità;

tale fondazione è stata posta in liquidazione, determinando conseguenze pregiudizievoli per i dipendenti della stessa;

considerato che: 260 ex dipendenti della fondazione Campanella, giustamente,sono stati ricollocati nel mondo del lavoro in seguito al superamento di procedure selettive pubbliche;

invece sette dipendenti del settore amministrativo della fondazione non hanno avuto la possibilità di essere riposizionati nel mondo del lavoro;

si registra una situazione di stallo in merito ad un bando emanato per altri 9 dipendenti del settore amministrativo appartenenti alle categorie protette;

ritenuto che: non è dato riscontrare alcun provvedimento del governo regionale in merito a tale vexata quaestio -:

quali provvedimenti impellenti si intendano adottare per una risoluzione definitiva della problematica in una logica volta a garantire la possibilità di uno sbocco occupazionale per tutti gli ex dipendenti della fondazione Campanella.

(357; 04/05/2018)

 

Risposta: “In riferimento all’interrogazione specificata in oggetto, si fa presente che la ricollocazione delle 260 unità di personale già appartenenti alla Fondazione Campanella si è resa possibile in quanto trattasi di professionalità a supporto delle attività sanitarie e parasanitarie, per le quali esisteva un fabbisogno espresso dalia Regione e validato dai Ministeri affiancanti la stessa Regione nell'attivazione del Piano di Rientro. Non esistendo tali condizioni per le figure amministrative, non è stato possibile procedere ad una loro ricollocazione nelle Aziende del Servizio Sanitario Regionale. Si rappresenta che sono in atto interlocuzioni con le Aziende dei S.S.R. dell'area centrale, affinché si possa trovare una soluzione che consenta l'utilizzo delle 7 unità di personale amministrativo attraverso l'esternalizzazione di servizi le cui procedure sono ancora in atto”

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

il "Santa Maria Ungheresi" di Polistena costituisce uno dei tre punti di riferimento per le gestanti nella provincia di Reggio Calabria;

considerato che: il reparto di ostetricia e ginecologia versa in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla carenza di personale medico;

ritenuto che: da ultimo è stata disposta, la sospensione della turnazione notturna e della doppia reperibilità notturna del personale ostetrico e infermieristico;

tale situazione incresciosa rischia di diventare insostenibile con l'approssimarsi della stagione estiva, con possibili pregiudizi alle gestanti e ai neonati -:

quali provvedimenti si intendano esperire al fine di risanare la situazione venuta a determinarsi, in una logica volta a garantire servizi adeguati alle gestanti.

(358; 04/05/2018)

 

Risposta:Vista l'Interrogazione n. 358/10^ "In ordine alle criticità afferenti, il reparto di ostetricia e ginecologia del nosocomio di Polistena" si rappresenta quanto segue. L'Ospedale S. Maria degli Ungheresi è uno dei tre poli di riferimento per le gestanti della provincia di Reggio Calabria ma, ultimamente, sono emerse alcune criticità legate alla carenza di personale medico per cui è stata disposta la sospensione della turnazione notturna e della doppia reperibilità notturna del personale ostetrico ed infermieristico con paventate ulteriori problematiche connesse all'imminente periodo estivo. Il DG dell’ ASP di RC, dopo apposita riunione, ha dato mandato al Direttore del Dipartimento Materno-lnfantile di ripristinare, presso la Sala Operatoria di Ostetricia, il precedente assetto organizzativo, soprattutto durante le ore notturne. Inoltre, al fine di contenere e/o sanare le criticità rilevate, è stata emanata una apposita disposizione di servizio (n. 45 del 17 maggio 2018) a firma del Direttore Sanitario Aziendale con la quale sono stati disposte diverse azioni e interventi urgenti tra le quali: Disponibilità di tutti i dirigenti medici di Ostetricia e Ginecologia assegnati al Dipartimento Materno infantile dell'ASP di RC a coprire eventuali carenze di personale che potrebbero verificarsi presso gli spoke di Polistena e Locri, ferma restando la garanzia di tutti i servizi anche attraverso misure di razionalizzazione organizzativa; Rinvio dei congedi per tutto il personale, sanitario e di supporto, ove fosse necessario; Vigilanza e controllo sistematico e rigoroso sulle assenze per malattie (anche per L.104 e L. 151) soprattutto in concomitanza con tale disposizione; Rivalutazione di tutte le esenzioni, ormai consolidate, dal lavoro notturno attraverso il coinvolgimento degli uffici preposti; Coinvolgimento di tutte le risorse mediche afferenti a tale specialità anche in servizio in strutture extra ospedaliere e/o consultoriali al fine della copertura di turni eventualmente scoperti con coinvolgimento, quale estrema ratio, anche dei medici in servizio presso il P.O. di Melito se ciò dovesse risultare efficace. Elaborazione dei turni in maniera congiunta da parte di tutti i responsabili (Direttore U.O., DMP, DSA, DDip e DDistretto) al fine di garantire copertura h24; Infine si segnala che l'ASP di RC risulta già autorizzata alla assunzione di personale in forza dei DCA n.55/2018 (per n. 2 dirigenti medici di ostetricia per n. 1 Direttore SOC di Ostetricia per il P.O. di Polistena), del DCA n. 4/2018 (per l'ASP di RC n. 6 Ostetriche e n. 38 OSS) e del DCA n. 11/2017 (per l'ASP di RC per n. 21 Infermieri e n. 42 OSS) con procedure in corso in varie fasi di completamento”.

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

 

 

Guccione - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con Deliberazione n. 156 del 19 dicembre 2016 il Consiglio regionale della Regione Calabria ha approvato il Piano Regionale di Gestione dei rifiuti (PRGR) e il Piano Regionale Amianto per la Calabria (PRAC);

con ordinanza contingibile e urgente n. 119 del 15 novembre 2017, emessa dalla Presidenza della Regione Calabria ai sensi dell'art. 191, d.lgs. 152/2006 e s.m.i., sono state imposte nuove disposizioni in ordine alla gestione dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria specificamente riferite al conferimento dei rifiuti solidi urbani nel territorio della Regione Calabria;

dall'insediamento del presidente della Giunta regionale Mario Oliverio sono state emanate fino ad oggi dieci ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'articolo 191 d.lgs. 152/2006 per il conferimento dei rifiuti solidi urbani della Regione Calabria;

rilevato che: il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti evidenzia la "necessità di incidere significativamente sull'adeguamento dell'attuale sistema impiantistico regionale in maniera tale che lo stesso sia orientato a quelle necessarie attività di supporto alla raccolta differenziata e, attraverso l'impiego di tecnologie di recupero spinto, possa ulteriormente incidere sul recupero di quelle materie riciclabili ancora contenute nei RU indifferenziati a valle della raccolta differenziata", nell'ottica di ridurre drasticamente la dipendenza del sistema regionale dalle discariche o dalla combustione;

la Regione Calabria, per affrontare una situazione diventata oggi estremamente critica conseguentemente ad una gestione dei rifiuti non in linea con i dettami della normativa comunitaria e nazionale e che ha determinato l'avvio di procedure d'infrazione a suo carico, nelle more della costituzione delle Comunità d'ambito, si è attivata in loro sostituzione per affidare i progetti per la ristrutturazione degli impianti di trattamento previsti nel nuovo assetto e per dare inizio alle relative procedure di istruttoria e di valutazione, a valle delle quali si potrà procedere con l'affidamento delle attività di realizzazione degli stessi;

nell'Ordinanza n. 119 del 15 novembre 2017 si specifica che per assicurare l'equilibrio del sistema, nelle more della realizzazione della nuova impiantistica pubblica, è scaturita la necessità di potersi avvalere di alcune disposizioni in deroga;

rilevato che: le ordinanze contingibili e urgenti, ai sensi del già richiamato art. 191 del D.lgs. 152/2006, in base al comma 1, possono essere emesse per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti anche in deroga alle disposizioni vigenti nel rispetto comunque delle disposizioni contenute nelle Direttive dell'Unione Europea ed hanno efficacia per un periodo non superiore a sei mesi;

il potere di ordinanza presenta numerose problematicità legate soprattutto all'adozione di provvedimenti che si pongono in contrasto con il principio di legalità in senso sostanziale. In tale ambito il diritto ambientale è intriso di norme - nella forma di regole ovvero di principi - di origine comunitaria, la cui derogabilità da parte di un atto amministrativo è difficilmente ammissibile, e anzi dovrebbe essere esclusa;

a tal proposito la norma introduce accanto al presupposto della "eccezionale ed urgente necessità" di tutela della salute e dell'ambiente, la precisazione che ai provvedimenti derogatori è possibile ricorrere solo qualora "non si possa altrimenti provvedere", introducendo un termine massimo di sei mesi all'efficacia dei provvedimenti ed un limite alla possibilità di reiterazione;

la riformulazione attuata con il D.L. 80/2008, a modifica del quarto comma dell'art. 191, ha eliminato ogni possibile incertezza interpretativa perché specifica inequivocabilmente che nessuna forma speciale di gestione dei rifiuti può legittimamente protrarsi per più di 18 mesi -:

qual è ad oggi lo stato delle procedure relative all'attivazione degli impianti pubblici, previsti nel piano regionale dei rifiuti, del Polo tecnologico di Gioia Tauro, degli impianti di Siderno, Rossano, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Catanzaro. Quali iniziative intende adottare visto che l'ordinanza contingibile e urgente n. 199 del 15 novembre 2017 ha efficacia fino al 13 maggio 2018 e che rappresenta la decima reiterazione emessa dall'insediamento di questa amministrazione regionale in materia di rifiuti per evitare che si possa creare una situazione di emergenza per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti della nostra regione.

(359; 09/05/2018)

 

Risposta: Come correttamente evidenzialo nell'interrogazione che si riscontra, le ordinanze contingibili ed urgenti ex art. 191 del d.lgs. n.152 del 2006 rappresentano uno strumento extra ordinem che consentono all'amministrazione di far fronte ad emergenze nelle quali non è possibile intervenire mediante i provvedimenti tipici e le procedure ordinarie previste dalla legge, e a cui la Regione Calabria è stata "costretta" a ricorrere in un contesto di criticità nel settore dei rifiuti, ereditato dall'inefficace gestione delle precedenti Amministrazioni ed, in particolare, di quella commissariale. Qualora infatti non si fosse fatto ricorso a tale istituto giuridico, il forte squilibrio tra la quantità di rifiuti prodotti sul territorio regionale e la complessiva insufficienza del sistema tecnologico di trattamento/smaltimento dei rifiuti calabrese, avrebbero sicuramente portato al collasso l'intero sistema, di per sé fragile, con inevitabili danni sulla salute pubblica e l'ambiente oltre che con forti ripercussioni di natura sociale. E' proprio in tali drammatici contesti, che il legislatore prevede la possibilità - in situazioni eccezionali e per periodi di tempo limitati - che la gestione dei rifiuti avvenga "in deroga" alla disciplina posta dalla parte quarta del codice su richiamato, quando ciò si renda indispensabile per tutelare la salute dei cittadini e l'ambiente, specificando al comma 1 dell'art. 191, che, accanto al presupposto della "eccezionale e urgente necessità" di tutela della salute dell'ambiente, "non si possa altrimenti provvedere". Orbene, proprio dal citato quadro normativo hanno tratto genesi le ordinanze contingibili ed urgenti che, soprattutto negli ultimi anni non sono state una reiterazione sic et simpliciter delle precedenti bensì, differendo nella forma oltre che nei contenuti derogatori, hanno rappresentato delle "nuove ordinanze". A riprova di quanto sopra, alla scadenza delle stesse, non è stata necessaria alcuna preventiva intesa con il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che, diversamente, sarebbe stata indispensabile qualora l'efficacia delle medesime si fosse protratta oltre i 24 mesi (6+18) in conformità all'art 191. co 4 del d.lgs. 152/2006 e smi. E difatti anche la recente ordinanza contingibile ed urgente n. 34 del 15 maggio 2018, resasi necessaria alla scadenza della ordinanza n. 119/2017, è intrisa di contenuti nuovi rispetto alla precedente (limitando la deroga ai soli impianti di Reggio Calabria -loc Sambatello- e Catanzaro - loc. Alli - impianti per i quali la struttura tecnica di valutazione ambientale si è espressa positivamente ma per i quali occorre completare taluni interventi impiantistici peraltro in corso di esecuzione (Catanzaro) o prossimi all'esecuzione (Reggio Calabria)) e ciò grazie agli sforzi profusi da questa Amministrazione regionale che negli ultimi anni ha mutato radicalmente lo scenario dell'intero sistema di gestione dei rifiuti in Calabria, Innumerevoli infatti sono state le azioni poste in essere da questa Amministrazione regionale e tangibili i risultati raggiunti. Quanto in particolare alle attività inerenti la «uova progettazione impiantistica, oggetto dell’interrogazione consiliare, si registra il seguente avanzamento procedurale: Nuovo impianto di Catanzaro. Appalto aggiudicato in data 8-6-2017, ponendo a base di gara il progetto preliminare della nuova piattaforma. Il progetto definitivo prodotto dall'aggiudicatario, nella seduta della Conferenza dei servizi del 28 marzo scorso, ha riportato parere favorevole all'approvazione con decreto- di PAUR (Provvedimento Autorizzatorio Unico regionale) emesso in data 14-5-2018. Quindi il progetto, non appena integrato dall'affidatario con le prescrizioni contenute nel decreto di PAUR, sarà trasmesso al Provveditorato alle OO.PP. per il parere di competenza. Seguirà verifica e validazione; stipulazione contratto; consegna del servizio; stesura progetto esecutivo; verifica ed approvazione progetto esecutivo; consegna dei lavori. 1 lavori potrebbero essere conclusi entro la seconda metà del 2020. L'opera risulta finanziata con i fondi Obiettivi di Servizio - Cipe n. 79/2012; Nuovo impianto di Reggio Calabria: la progettazione definitiva ha conseguito tutti i pareri e le autorizzazione di legge (Decreto di AIA e VIA; parere del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti - Provveditorato interregionale alle OO.PP. per le Regioni Sicilia e Calabria; parere favorevole del competente Comando Provinciale dei VVF), il parere di coerenza programmatica ed è stata già oggetto di verifica e validazione. La Stazione Unica Appaltante regionale ha completato la stesura del disciplinare di gara che a giorni sarà pubblicato. I lavori potrebbero essere conclusi entro la seconda metà del 2020. L'opera risulta finanziata attingendo ai fondi del POR Calabria 2014-2020: Nuovo impianto di Rossano: la progettazione definitiva ha conseguito il parere favorevole all'approvazione da parte della Conferenza dei servizi, nella seduta del 22 marzo 2017. Il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti - Provveditorato interregionale alle OO.PP. per le Regioni Sicilia e Calabria, ha chiesto lo svolgimento di ulteriori indagini strutturali sugli edifici esistenti che si prevede di riutilizzare e di altre natura ambientale. Tutte le indagini sono state eseguite nel decorso inverno. In esito a quelle ambientali, si è deciso di disaccoppiare la progettazione del nuovo impianto dalla post-gestione della discarica. Ottenuto il parere del Provveditorato alle OO.PP., cui il progetto è stato recentemente ritrasmesso, si procederà con la verifica e validazione della progettazione definitiva da porre a base di gara. 1 lavori potrebbero essere conclusi entro la fine del 2020. L'opera è finanziata dai fondi di cui alla Delibera CIPE 79/2012. Nuovo impianto di inertizzazione delle scorie e ceneri del TMV di Gioia Tauro: si è conclusa positivamente la conferenza dei servizi preliminare ed è- in corso la stesura del progetto definitivo. Ad oggi è finanziata solo una parte del finanziamento (12 M€ sui 42 necessari) dal Sviluppo e Coesione 2014-2020, di cui alla Delibera CIPE 25 del 10-8-2016, ancorché non ancora materialmente disponibile. Infine per i nuovi impianti da realizzarsi in provincia di Cosenza e Vibo Valentia e nel comune di Siderno, il Piano Regionale prevede che siano le costituende Comunità d'Ambito, a svolgere tutto quanto necessario per la loro realizzazione, attingendo ai fondi del Patto per lo sviluppo della Regione Calabria, approvato con DGR n. 160 del 13 maggio 2016. L'ATO di Vibo valentia ha individuato un sito, allo stato in fase di attenta valutazione paesaggistico-ambientale. Per TATO di Cosenza, i comuni ancora non si sono determinati ad indicare un sito idoneo, nonostante le numerose sollecitazioni in tal senso. Per l'impianto di Siderno, il comune ha recentemente richiesto la variazione delle tipologia impiantistica per il trattamento dell'umido, confermando quella esistente di tipo aerobico. Quanto invece alle attività inerenti l’efficientamento dell'impiantistica esistente, ad oggi si registra: S per il riefficientamento dell'esistente impianto di Crotone, si è conclusa positivamente la procedura di gara ed i lavori (in uno alla gestione dell'impianto) sono stati consegnati al nuovo affidatario in data 15-2-2016. E' all'esame del Rup il progetto esecutivo prodotto dall'affidatario. La conclusione dei lavori di riefficientamento è prevista entro la fine dell'anno. L'opera è finanziata con i fondi del Patto per la Calabria; per il riefficientamento dell'esistente impianto di Rossano, si è conclusa positivamente la procedura di gara ed i lavori (in uno alla gestione dell'impianto) sono stati consegnati al nuovo affidatario in data 15-4-2016. La conclusione dei lavori di riefficientamento è prevista entro al fine del mese di luglio 2018. L'opera è finanziata con i fondi di cui al Patto per la Calabria; per il riefficientamento degli esistenti impianti di Siderno e Gioia Tauro (gara unica), in data 31-5-2017 è stata disposta l'aggiudicazione definitiva al nuovo affidatario. II servizio è stato consegnato il 6-11-2017; i lavori in data 13-12-2017. La conclusione dei lavori è prevista entro la fine del mese di luglio. L'opera è finanziata con i fondi di cui al Patto per la Calabria. Inoltre: II progetto per il recupero volumetrico della discarica di Motta San Giovanni ha conseguito parere VIA favorevole nel decorso mese di marzo. A breve sarà indetta conferenza dei servizi. Seguirà stesura progetto esecutivo; verifica e validazione; gara; lavori. L'opera risulta finanziata con i fondi di cui al Patto per la Calabria. Per l'impianto di smaltimento di Catanzaro, il soggetto attuatore (comune di Catanzaro) ha predisposto lo studio di fattibilità e si accinge a produrre il progetto definitivo. L'opera è finanziata dall'APQ Tutela e risanamento ambientale per 7,0 M€. Notevoli sono state altresì le attività e i risultati raggiunti connessi al rilancio della raccolta differenziata che in questi ultimi anni, hanno fatto registrare un notevole balzo in avanti della percentuale della stessa . Rispetto al dato del 2013 (13,2% di RD), nel corso del 2016 si è registrato un incremento superiore al 100% (l'ultimo dato ufficiale pubblicato da Ispra nel novembre 2017 e relativo al 2016, riporta il 33,2%). Sulla scorta del quantitativo di frazione organica confluito negli impianti di trattamento pubblici e privati asserviti al servizio pubblico della Calabria nel corso del 2017, che hanno quasi saturato l'offerta impiantistica regionale, si può affermare che il livello della raccolta differenziata nella regione Calabria oramai raggiunge la percentuale del 40%. Le ulteriori azioni programmate (1 - bando da 36,6 M€ per il finanziamento della RD nei comuni con popolazione maggiore di 5.000 abitanti; 2 - bando da 11 M€ per il finanziamento della RD nei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; 3 - stanziamento di 10,2 M6 per la realizzazione di circa 30 impianti di compostaggio di comunità, per i quali sono iniziate le attività concertative con le Comunità d'ambito; 4 - stanziamento di 4,0 per il rifinanziamento di 30 centri di raccolta oggetto della precedente programmazione comunitaria ma mani conclusi) non potranno far altro che contribuire al definitivo rilancio della raccolta porta a porta che si spera raggiunga, entro il programmato 2020, la percentuale di legge del 65%. Da quanto sopra, emerge chiaramente che il nuovo sistema infrastrutturale dell'impiantistica pubblica in aggiunta ai risultati raggiunti in materia di raccolta differenziata oltre alle innumerevoli attività in corso di espletamento contenute nelle relazioni di accompagno all'ultima ordinanza contingibile ed urgente, hanno consentito di superare quasi integralmente le problematiche successive al subentro di questa Regione al Commissario Delegato nelle more del definitivo subentro dei comuni calabresi nelle competenze in materia di rifiuti in attuazione della legge regionale n. 14/2014' ("Riordino del servizio di gestione dei rifiuti urbani in Calabria"). A tale proposito si segnala che la Regione Calabria, al fine di favorire la piena attuazione della citata normativa, ha svolto tutta una serie di incontri, con cadenza pressoché mensile, con i sindaci ricadenti nei 5 ATO provinciali, in particolare con i comuni capofila, volti da una parte a chiarire ai dubbiosi enti locali i termini della partecipazione alla Comunità, dall'altra, per il tramite di un dettagliato cronoprogramma, a guidare il completamento del processo di transito. Questa intensa attività ha consentito l'adesione di tutti i comuni calabresi alla Comunità d'ambito quale ente di governo dell'Ambito territoriale Ottimale, sebbene si sia dovuto ricorrere al commissariamento di 5 di essi. Spetta adesso alle Comunità costituite operare per il loro definitivo subentro anche nell'attività di controllo della gestione degli impianti di trattamento. Certi di aver soddisfatto i contenuti dell'interrogazione sollevata dall’On.Guccione si porgono distinti saluti”.

 

D.S. Ing. Antonio Augruso; D.G. Ing. Domenico Pallaria;D.G. Arch. Orsola Reillo

 

 

Gallo - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con decreto del dirigente generale reggente del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, n. 6791 del 26.06.2017, veniva approvato l'avviso pubblico per l'adesione alla sub misura 4.3-intervento 04.03.01 "Investimenti in infrastrutture";

attraverso la misura in questione si intendeva mettere a disposizione dei Comuni singoli o in forma associata, con popolazione superiore ai 5.000 abitanti, oltre che dei Consorzi di Bonifica, uno stanziamento complessivo di 6 milioni di euro, a valere sul Psr Calabria 2014-2020;

detta dotazione finanziaria risultava essere finalizzata al miglioramento e adeguamento- delle infrastrutture di base a servizio delle aziende agricole e silvicole ed a contribuire e sviluppare una gestione economica sostenibile delle foreste;

la scadenza per la presentazione delle domande attraverso il portale Sian da parte degli enti interessati veniva fissata al 25.07.2017;

ad oggi, ad onta del tempo trascorso, non risulta essere stata pubblicata la graduatoria delle domande presentate e valutate, con conseguente blocco nell'erogazione dei finanziamenti;

non si ha motivo di dubitare che gli Uffici interessati abbiano svolto con diligenza il proprio lavoro, e che per questo ancor più assurdo si configurano essere la mancata pubblicazione della graduatoria e, ancor più, l'assenza di chiarimenti e spiegazioni ufficiali in ordine all'oggettivo, grave ritardo;

il comparto agricolo calabrese soffre gravi e negative ripercussioni proprio a causa del deficit infrastrutturale che, con gli investimenti di. cui al bando in questione, potrebbe essere almeno parzialmente lenito -:

se la Giunta regionale sia a conoscenza dei fatti esposti;

quali siano le .ragioni reali del ritardo della mancata pubblicazione della graduatoria di cui all'avviso pubblico approvato con il sopra richiamato decreto del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari;

quali iniziative la Giunta regionale intenda assumere per sanzionare eventuali negligenze ed omissioni e consentire che la graduatoria venga quanto prima pubblicata, in maniera tale da consentire la celere ripartizione delle risorse disponibili in favore degli enti meritevoli di finanziamento.

(360; 10/05/2018)

 

Risposta: “Con riferimento all'interrogazione in oggetto, l'iter procedimentale riguardante l'attuazione del Bando relativo alla Misura 4.3.1 del PSR Calabria 2014/2020 è ancora in corso. Con Decreto n. 6791 del 26 Giugno 2017 è stato pubblicato l'Avviso Pubblico per la presentazione delle domande di sostegno a valere sulla Misura 04 - Sub Misura 4.3 - Intervento 4.3.1. "Investimenti in infrastrutture" - Annualità 2017, confermando per la pratica attuazione gli allegati approvati con DDG. n. 13758/2016 ovvero le Disposizioni Attuative e Procedurali", la cui dotazione finanziaria assegnata ammonta ad €6.000.000,00. Alla data di scadenza dell'Avviso pubblico risultano pervenute al sistema SIAN n. 88 domande di aiuto per una spesa complessiva agli investimenti richiesta di circa € 21 milioni di euro. Con nota protocollo Siar n. 253944 del 02/08/2017 del Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari, è stata formalmente nominata la Commissione per l'esame delle domande dì adesione presentate sulla detta Misura e successivamente, con nota prot Siar n, 359395 del 17/11/2017 è stato autorizzato il soccorso istruttorio ai sensi della Legge 241/90-art.6. Al termine del riesame per soccorso istruttorio, in considerazione della esigua disponibilità finanziaria prevista dal bando rispetto alla considerevole richiesta di investimenti pervenuta, considerata la valenza strategica della Misura volta al miglioramento delle condizioni infrastrutturali delle aree interne, concordemente con l'Autorità di Gestione del PSR si è valutato di promuovere una variazione finanziaria al programma di Sviluppo rurale da sottoporre ai competenti Uffici della Commissione europea, finalizzata al reperimento di ulteriori risorse da destinare a! soddisfacimento di tale obiettivo, Altresì, la fase di valutazione istruttoria ha necessità di ulteriore tempi per consentire approfondimenti dei quadri economici degli investimenti già finanziati nell'ambito del primo bando dell'anno 2016, in quanto molti Enti pubblici hanno presentato domande di investimento anche con il secondo bando 2017 pure in relazione alle informative presso il MISE connesse al rilascio del Codice unico di Progetto (C.U.P.); Per le motivazioni esposte la fase di valutazione istruttoria è da considerarsi ancora in itinere”.

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

le autoambulanze in dotazione alla Postazione di emergenza territoriale di Locri non sono idonee a garantire i servizi ordinari e di emergenza dei territori, in quanto oltre ad essere obsolete e vetuste presentano gravi problemi tecnici;

l'ambulanza principale, usualmente destinata agli interventi di emergenza sul territorio, al momento sarebbe non utilizzabile a causa del mancato funzionamento del pannello comandi relativo ai lampeggianti e segnalatori acustici;

considerato che: tale situazione incresciosa mette a rischio sia l'incolumità del personale medico sia quella degli utenti -:

quali interventi immediati e risolutivi si intendano esperire in una logica volta a garantire un servizio ordinario e di emergenza adeguato nonché condizioni di sicurezza per il personale medico e i pazienti.

(366; 17/05/2018)

 

Risposta: "L'ambulanza principale ha solo due anni di vita ed ha come unico problema un guasto tecnico alla scheda di controllo dei lampeggianti che è stata già ordinata e sarà sostituita non appena arriva, presumibilmente in un paio di giorni, viene comunque sostituita dall'ambulanza di presidio fornita dalla ditta aggiudicataria dell'appalto che ha solo pochi mesi di vita ed è perfettamente funzionante, è vero che la seconda ambulanza che di solito si usa per i trasferimenti secondari ed in sostituzione della prima quando quest'ultima presenta eventuali avarie è vetusta e dovrebbe essere rottamata in quanto non presenta più i requisiti minimi per essere utilizzata, è vero che la Pet di Locri ha bisogno, vista la mole di lavoro, di una seconda ambulanza perfettamente funzionante ma è anche vero che è già stata fatta una gara per il suo acquisto che è andata deserta, e quindi si è optato per il noleggio a lungo termine le cui pratiche sono in itinere da parte dalla Direzione Aziendale dell'Azienda Sanitaria provinciale di Reggio Calabria".

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

sono stati bloccati i pagamenti delle Asp ai laboratori sanitari privati per le prestazioni relative al 2018;

considerato che: i laboratori de quo costituiscono una parte fondamentale del sistema sanitario calabrese -:

quali siano i provvedimenti impellenti che si intendono esperire per rimuovere la situazione di blocco dei pagamenti delle Asp ai laboratori sanitari privati.

(367; 18/05/2018)

 

Risposta: “Riferimento all'Interrogazione specificata in oggetto, si fa presente che al fine di procedere ai pagamenti di cui all'interrogazione il Dirigente Generale del Dipartimento Tutela della Salute con nota prot. n. 159699 dell'08.05.2018 aveva invitato i Direttori Generali delle ASP di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, uniche aziende "morose", a procedere al pagamento delle prestazioni rese nel periodo intercorrente dal 1° Gennaio del corrente anno sino alla data di convocazione delle medesime strutture da parte di ciascuna ASP, per la sottoscrizione del contratto 2017. Tale richiesta veniva avanzata sulla scorta del fatto che l'art. 9 del contratto sottoscritto dai suddetti erogatori per il 2016 prevede che il medesimo accordo è da ritenersi valido ed esigibile sino all'eventuale sottoscrizione del nuovo contratto. Con successiva nota prot N. 172289 del 17.05.2018 il Commissario ad acta per l'attuazione del Piano di Rientro diffidava i suddetti Direttori Generali a procedere al pagamento, evidenziando responsabilità di tipo erariali in attesa di un eventuale provvedimento del medesimo Organo”.

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

 

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

i consorzi di bonifica versano in una situazione di estrema criticità ascrivibile alla carenza di risorse economiche adeguate;

considerato che: tali enti svolgono una funziona fondamentale e strategica per gli agricoltori e l'intero territorio in merito all'irrigazione, alla difesa del suolo e alla prevenzione al dissesto idrogeologico;

ritenuto che: non si riscontrano provvedimenti concreti da parte del Governo Regionale ad eccezione di irrisori finanziamenti -:

quali interventi impellenti si intendono adottare in una logica volta a tutelare la funzionalità di tali enti.

(368; 22/05/2018)

 

Risposta: “Con riferimento all'interrogazione in oggetto, di seguito si riportano le attività poste in essere dalla Regione attraverso il Dipartimento Agricoltura e Risorse agroalimentari che interessano direttamente i Consorzi di bonifica sul territorio regionale. Nella seduta del 04.05.2017 il Consiglio Regionale, con varie Deliberazioni, ha provveduto ad approvare I Piani di Classifica per tutti i Consorzi di Bonifica (Ionio Crotonese, Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, Tirreno Vibonese, Integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino, Integrale dei Bacini Meridionali dei Cosentino, Integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino, Ionio Catanzarese, Tirreno Catanzarese, Alto Ionio Reggino, Tirreno Reggino e Basso Ionio Reggino). Come è noto i Piani di classifica consentono a ciascun Consorzio di Bonifica programmare le attività e le spese per Centri di Costo, procedere alla equa imposizione dei tributi verso alla contribuenza consortile secondo criteri omogenei, nonché l'avvio della normalizzazione e sostenibilità delle attività economiche. Con la legge di bilancio 2018, del 27 dicembre 2017 n. 205. all'art. 1 commi dal 516 al 525 è stato introdotto il Piano nazionale degli interventi nel settore idrico sezione acquedotti" e "invasi", ed al comma 1072, che ha confermato ed incrementato il fondo investimenti istituito nel 2017 con l'articolo 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, per il sostegno agli investimenti nel settore delle "infrastrutture, anche relative alla rete idrica e alle opere di collegamento, nonché "difesa del suolo, dissesto idrogeologico, risanamento ambientale e bonifiche", è stato redatta apposita progettazione da parte di ciascun Consorzio e l'intero parco progetti è stato trasmesso al competente MIPAF, affinché trovi opportunità di finanziamento nell'ambito delle risorse disponibili. L'ammontare complessivo della progettazione comunicata ammonta ad € 357.676.738 , Attraverso il Programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 risultano finanziati diversi investimenti in favore dei Consorzi, mediante l'attivazione di specifici bandi: Misura 5.1.1 "Investimenti di prevenzione per ridurre le conseguenze di probabili eventi alluvionali", -bando del 2016 - risultano finanziati n. 17 progetti in favore dei Consorzi dì Bonifica, per un importo complessivo di €.8.000.000,00. Si evidenzia che detti interventi sono ancora in itinere ed in molti casi ancora da avviare. Misura 4.3.1. "investimenti in infrastrutture" bando annualità 2016 progetti finanziati 7 per importo € 1.746.650,24. Si evidenzia che detti interventi sono ancora da avviare. Per quanto concerne il Bilancio regionale risultano assegnati con vari decreti le risorse che di seguito si riportano: contributo sulle dighe regionali L.R. n. 31/2015 -esercizio 2018- € 100 000,00 ~ "Spese per Sa gestione delle dighe regionali di proprietà della Regione" - Ripartizione somme con il Decreto n. 2896 dei 04.04,2018"; contributo per la bonifica e la tutela del territorio rurale di cui alla legge regionale n. 11/03 art. 26 - Ripartizione Fondi agli Enti Gestori del contributo per l'esercizio e la manutenzione degli impianti pubblici di irrigazione- Esercizio 2018 - € 250,000,00 Decreto n. 2297 del 21.03.2018; contributo legge regionale n. 26/75 - Ripartizione fondi per gli interventi nel settore delle infrastrutture rurali delle opere pubbliche dì bonifica " Esercizio 2018 € 1.000.000,00 - Decreto n. 4243 del 04.05,2018; contributo legge regionale n. 66/12 art. 11 bis e ss.mm.ii. "Trasferimenti Impianti irrigui Silani Ex ARSSA ai Consorzi di Bonifica interessati" -Esercizio 2018 € 1.150.000,00 - Ripartizione somme con il Decreto n. 3898 del 26.04.2018; contributo di cui alla L.R. n. 26/75, articolo 2, comma 1, punto 2). Ripartizione fondi ai Consorzi di Bonifica della Regione per il completamento degli interventi inerenti le dighe di proprietà regionale. - D.D.G.14181 del 13/12/2017, per come segue: Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino (diga Farneto del Principe) - € 250.000,00 per il collaudo DPR 1363/59: Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino (diga Redisole) -€ 183.000,00 per il collaudo DPR 1363/59; Consorzio dì Bonifica integrale dei Bacini Meridionali del Cosentino {diga Votturino) - € 122.000,00 per il collaudo DPR 1363/59; Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino (diga Tarsia) € 181.064,35 per il collaudo DPR 1363/59; Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino (diga Timpa di Pantaleo)- €120.000,00 per Indagini e Strumentazione; Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino (diga Metramo) - € 100.000,00 per Strumentazioni. Al fine di consentire il pieno esercizio della diga sul fiume Tarsia sul fiume Crati, nel rispetto degli impegni assunti a carico della Regione in sede istituzionale, l'art. 2. comma 18 della Legge di stabilità regionale 2018, n. 55 del 22 dicembre 2017 ha previsto per l'esercizio finanziario 2018 la spesa di euro 350.000,00, con allocazione alla Missione U.09.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018-2020". Altresì, si deve tener conto che con le specifiche risorse di provenienza statale, di cui alla richiamata Legge di Stabilità 2016, sono stati finanziati interventi sulle dighe di proprietà regionale, in gestione ai Consorzi, per come segue:€500.000,00 - Vasca S.Anna - Consorzio di Bonifica del Crotonese;€ 200.000,00 - Diga Farneto dei Principe - Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini Settentrionali del Cosentino; € 3.500.000,00 - Diga del Lordo - Consorzio di Bonifica Alto Jonio Reggino;€ 1,000,000,00 - Traversa di Tarsia - Consorzio di Bonifica integrale dei Bacini dello Ionio Cosentino; 200.000,00 Diga del Menta - Sorical. Relativamente alle ripristino ed efficientamento delle reti irrigue esistenti alimentate dalle dighe Redisole e Vottorino in capo al Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali, il Dipartimento Agricoltura e risorse Agroalimentari ha provveduto, con distinti Decreti all'approvazione dei relativi progetti: 1. progetto relativo alla "Ricognizione relativa ai lavori ed alle indagini necessarie a definire il progetto esecutivo di ripristino delle reti alimentale dalla Diga Redisole - Efficientamento rete irrigua esistente sottesa", importo pari ad € 40,070,78 - Decreto n. 15806/17; 2. progetto relativo alla "Ricognizione relativa ai lavori ed alle indagini necessarie a definire il progetto esecutivo di ripristino delle reti alimentate dalla Diga Votturino - Efficientamento rete irrigua esistente sottesa" - importo pari ad € 84.767,23". Decreto n. 15804/17 infine, è in corso di definizione un project financing con specifiche risorse recate dal Patto per la Calabria, per la definitiva realizzazione della diga del Metramo che coinvolge il Consorzio di Bonifica Tirreno reggino”.

 

Presidente Regione Calabria - On. Gerardo Mario Oliverio

Proposta di legge numero 203/10^ di iniziativa del consigliere G. Neri recante: “Disciplina regionale dei servizi di Polizia locale” (Del. n. 304)

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 1 (Finalità e oggetto)

1. La Regione Calabria pone la sicurezza urbana tra le condizioni primarie per un ordinato svolgimento della vita civile.

2. La presente legge, al fine di incrementare i livelli di sicurezza urbana nel territorio regionale e nel pieno rispetto dell'esclusiva competenza statale in materia di ordine pubblico e sicurezza, definisce gli indirizzi generali dell'organizzazione e dello svolgimento del servizio di polizia locale dei comuni, delle province, della città metropolitana e delle loro forme associative, il coordinamento delle attività e l'esercizio associato delle funzioni, gli interventi regionali per la sicurezza urbana, nonché le modalità di accesso e di formazione degli operatori di polizia locale.

3. Gli interventi nei settori della sicurezza sociale, dell'educazione alla legalità e della riqualificazione urbana costituiscono strumenti per il concorso della Regione allo sviluppo di un'ordinata e civile convivenza, alla prevenzione dei fenomeni criminali e delle loro cause. Tali interventi sono disciplinati dalla legge regionale 10 gennaio 2007, n.5 (Promozione del sistema integrato di sicurezza).

 

Art. 2 (Politiche regionali)

1. La Regione, per il perseguimento delle finalità indicate nell'articolo 1, oltre alle iniziative previste dalla I. r. 5/2007:

a) sviluppa politiche regionali e ne promuove la realizzazione a livello locale;

b) promuove forme di coordinamento delle politiche regionali con quelle locali, e tra queste e le attività degli organi decentrati dello Stato;

c) promuove accordi di programma quadro con il governo nazionale in tema di sicurezza urbana, tutela ambientale e territoriale al fine di concretizzare la collaborazione tra comuni, province, città metropolitana, regioni e le istituzioni dello Stato responsabili dell'ordine e della sicurezza pubblica.

2. La Regione assume altresì il compito di:

a) fornire supporto e assistenza tecnica agli enti locali e alle associazioni e organizzazioni operanti nel settore della sicurezza dei cittadini, con particolare riguardo alla definizione dei patti locali di sicurezza e all'accesso alle risorse economiche dell'Unione europea;

b) promuovere attività di formazione in materia di sicurezza di prevenzione e tutela dell'ambiente e del territorio;

c) fornire sostegno all'attività operativa, di formazione e aggiornamento professionale della polizia locale, promuovendo anche forme di collaborazione con le forze di pubblica sicurezza presenti sul territorio regionale;

d) favorire lo scambio di buone pratiche operative anche mediante la promozione di modelli operativi uniformi e modulistica unica, attività di ricerca e documentazione.

Art. 3 (Funzioni della Città metropolitana e delle province)

1. La Città metropolitana di Reggio Calabria e le province, nell'ambito delle proprie competenze, con particolare riferimento alla tutela dell'ambiente e del territorio, partecipano al sistema di politiche per la sicurezza integrata, attraverso:

a) l'istituzione del corpo di polizia locale; b) la promozione e la gestione dei progetti per la sicurezza urbana e la partecipazione ai patti locali di sicurezza di cui alla l.r. 5/2007; c) la partecipazione del corpo di polizia alle attività previste nei patti locali di sicurezza urbana e in generale all'attività di controllo del territorio.

Art. 4 (Funzioni dei comuni)

1. I comuni, nell'ambito delle proprie competenze, concorrono alla definizione di un sistema integrato di politiche per la sicurezza urbana attraverso:

a) l'istituzione del corpo di polizia locale;

b) la promozione e la gestione dei progetti per la sicurezza di cui alla

l.r. 5/2007;

c) l'orientamento delle politiche sociali a favore dei soggetti a rischio di devianza anche nell'ambito di un più vasto programma di politiche per la sicurezza urbana;

d) l'assunzione del tema della sicurezza urbana e della tutela dell'ambiente e del territorio come uno degli obiettivi da perseguire nell'ambito delle competenze relative all'assetto e utilizzazione del territorio e dello sviluppo economico.

 

Art. 5 (Festa regionale della polizia locale)

1. È istituita nella Regione Calabria la giornata regionale della polizia locale, che si svolge il 20 gennaio di ogni anno in occasione della ricorrenza di San Sebastiano, patrono della polizia locale.

2. La giornata regionale si celebra, di norma, in un comune capoluogo di provincia secondo un criterio di rotazione; in occasione della giornata della polizia locale viene celebrata una cerimonia religiosa e sono organizzate iniziative per l'approfondimento delle tematiche relative alla sicurezza, alla conoscenza del codice della strada e all'educazione alla legalità, nonché per il conferimento di particolari riconoscimenti agli operatori che si siano distinti per azioni e condotte meritevoli nello svolgimento delle funzioni di polizia locale.

 

CAPO II ORDINAMENTO DELLA POLIZIA LOCALE

Art. 6 (Principi organizzativi)

1. Le funzioni di polizia locale sono esercitate dagli enti locali, in forma singola o associata, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità. A tal fine, il corpo di polizia locale è istituito con un numero minimo di sette operatori di polizia locale compreso il responsabile.

2. Per la determinazione delle risorse umane da destinare al servizio di polizia locale ciascun ente locale deve tenere in considerazione, secondo criteri di funzionalità e di economicità, il numero di abitanti, l'estensione e la morfologia del territorio, i flussi giornalieri di traffico, le caratteristiche socioeconomiche della comunità locale e i flussi turistici, nonché ogni altro elemento peculiare che possa incidere sulla domanda di sicurezza urbana. In ogni caso, per i corpi di polizia provinciale o metropolitana è prevista, di norma, una unità operativa ogni cinquemila abitanti, mentre per i corpi di polizia municipale almeno una unità operativa ogni cinquecento abitanti.

3. La Giunta regionale definisce i criteri organizzativi di carattere generale a cui gli enti locali si attengono nell'organizzazione del servizio di polizia locale.

4. Gli enti locali disciplinano con propri regolamenti l'ordinamento, le modalità di impiego del personale e l'organizzazione del servizio di polizia locale, svolto in forma singola o associata, in conformità a quanto previsto dalla normativa vigente e dalla presente legge.

5. Il servizio di polizia locale, ove sia istituito in corpo di polizia locale, non può costituire struttura intermedia di settori amministrativi più ampi né essere posto alle dipendenze del responsabile di diverso settore amministrativo.

 

Art. 7 (Personale addetto al servizio di polizia locale)

1. Il personale della polizia locale si suddivide, di norma, in dirigenti e/o responsabili del corpo o servizio, addetti al coordinamento e al controllo e agenti.

2. Il personale della polizia locale non può essere destinato a svolgere attività e compiti diversi da quelli previsti dalla legge 7 marzo 1986, n. 65 (Legge - quadro sull'ordinamento della polizia municipale) e dalla presente legge, anche negli enti locali ove presti servizio un solo operatore della polizia locale.

 

Art. 8 (Funzioni di polizia amministrativa)

1. La polizia locale, nell'esercizio delle funzioni dì polizia amministrativa, svolge attività di prevenzione e repressione degli illeciti amministrativi derivanti dalla violazione di leggi, regolamenti e provvedimenti statali, regionali e locali.

Art. 9 (Funzioni di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza)

1. Per le funzioni e le qualifiche di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza del personale della polizia locale si applica la disciplina prevista dalla legge 65/86.

Art. 10 (Servizi esterni di supporto e soccorso)

1. La polizia locale, nell'ambito delle proprie competenze, presta ausilio e soccorso in caso di eventi che pregiudichino la sicurezza dei cittadini, la tutela dell'ambiente e del territorio e l'ordinato vivere civile.

2. Al fine di far fronte a esigenze di natura temporanea, la Regione promuove l'accordo tra le amministrazioni interessate per l'impiego di operatori di polizia locale presso amministrazioni locali diverse da quelle di appartenenza; in tal caso gli operatori sono soggetti alla direzione dell'autorità locale che ne ha fatto richiesta, mantenendo la dipendenza dall'ente di appartenenza agli effetti economici, assicurativi e previdenziali.

 

Art. 11 (Mezzi di servizio)

1. Le attività di polizia locale sono svolte anche con l'utilizzo di veicoli i cui colori, contrassegni e dotazioni sono disciplinati con regolamento regionale.

2. I servizi o i corpi di polizia locale possono essere dotati di natanti a motore per i servizi di polizia marittima.

3. Nel caso di eventi particolarmente critici o che interessino più comuni, i corpi dì polizia locale possono essere dotati di mezzi operativi adatti alla natura del servizio o del territorio, compresi i mezzi aerei.

4. I mezzi di servizio sono adibiti esclusivamente per compiti di istituto.

 

Art. 12 (Uniformi e segni distintivi)

1. La divisa degli appartenenti ai corpi e servizi di polizia locale, con il relativo equipaggiamento, deve soddisfare le esigenze di funzionalità, sicurezza e visibilità degli operatori.

2. Le divise sono ordinarie, di servizio e per servizi di onore e di rappresentanza.

3. Sull'uniforme sono apposti gli elementi identificativi dell'operatore e dell'ente di appartenenza nonché lo stemma della Regione Calabria.

4. I simboli distintivi di grado sono attribuiti a ciascun operatore della polizia locale in relazione al profilo e alle funzioni conferite.

5. Gli appartenenti alla polizia locale possono fregiarsi con decorazioni da apporre sulle uniformi, così come determinate dalla Giunta regionale con regolamento. Agli stessi è consentito di fregiarsi con decorazioni già conferite da autorità statali o enti pubblici.

 

Art. 13 (Regolamenti regionali)

1. La Giunta regionale adotta uno o più regolamenti regionali con cui sono disciplinati:

a) i colori, i contrassegni e gli accessori dei mezzi di trasporto in dotazione alla polizia locale;

b) gli strumenti da tenere a bordo dei mezzi di trasporto;

c) le caratteristiche di ciascun capo delle divise della polizia locale, le I modalità d'uso e gli elementi identificativi dì cui all'articolo 12, comma 3;

d) i modelli cui si conformano i distintivi da apporre sulle uniformi degli operatori della polizia locale;

e) i simboli distintivi di grado per la polizia locale;

f) i requisiti di accesso di tipo fisico e psico-attitudinale, nel rispetto delle norme che disciplinano l'accesso al lavoro nella pubblica amministrazione;

g) il sistema formativo per la polizia locale di cui agli articoli 16 e 17, i sistemi di preselezione e di concorso da utilizzare e i sistemi di valutazione del personale.

2. Entro sei mesi dall'entrata in vigore dei regolamenti di cui al comma 1,

o nel diverso termine stabilito dai regolamenti medesimi, i comuni, le province e la città metropolitana provvedono all'adeguamento dei regolamenti vigenti. La Regione, in sede di prima applicazione, può cofinanziare l'adeguamento nei limiti della disponibilità finanziaria annuale.

3. Al fine di garantire gli adeguamenti richiesti con i regolamenti regionali di cui al presente articolo, previsti unicamente in fase di prima applicazione, la Regione concede un contributo una tantum agli enti locali di cui all'articolo 6.

CAPO III COORDINAMENTO DELLE ATTIVITA' REGIONALI

Art. 14 (Struttura di coordinamento)

1. Al fine di assicurare la collaborazione, l'uniformità formativa e operativa e l'integrazione delle attività dei corpi e dei servizi di polizia locale, viene costituita, presso il competente dipartimento della Giunta regionale, una struttura di coordinamento. La struttura, presieduta dal Presidente del Consiglio regionale o da un suo delegato è composta, oltre che dall'assessore regionale con delega alla sicurezza o un suo delegato, dai comandanti pro tempore o delegati delle polizie locali dei capoluoghi di provincia, e integrata, secondo le esigenze operative, dai comandanti delle polizie locali il cui territorio è interessato alle specifiche problematiche trattate. La partecipazione alla struttura è a titolo gratuito e non dà luogo a rimborso di spese.

2. La struttura di coordinamento:

a) promuove il coordinamento tra comandi di polizia locale nei casi in cui fenomeni o avvenimenti rilevanti per i compiti della polizia locale interessino il territorio di più comuni o province ovvero richiedano, per estensione, gravità o intensità dell'allarme sociale, un'azione concorrente e coordinata della polizia locale medesima;

b) effettua la raccolta e il monitoraggio dei dati inerenti le funzioni di polizia locale e ne cura la diffusione;

c) formula proposte e pareri alla Giunta regionale in merito ai criteri e alle modalità per la gestione associata del servizio, alla realizzazione e gestione del sistema informativo unificato, alle procedure operative per l'espletamento del servizio;

d) individua, nel numero massimo di due unità e in ogni caso nei limiti consentiti nelle varie annualità dalla normativa vigente e dalla previsione del bilancio regionale e senza alcun tipo di rimborso spese, i collaboratori esperti per il supporto tecnico scientifico;

e) indica gli strumenti e i mezzi di supporto per l'incremento dell'efficacia dei servizi e il loro coordinamento e si occupa dell'adozione della modulistica unica;

f) assiste gli enti locali per l'istituzione di forme di gestione associata

dei servizi di polizia locale;

g) organizza la festa regionale della polizia locale;

h) gestisce un sito internet dedicato alla polizia locale;

i) sostiene iniziative di innovazione tecnologica per potenziare e

uniformare i sistemi di radio e telecomunicazione;

j) promuove la formazione e l'aggiornamento di cui all'articolo 17 del personale addetto ai servizi di polizia locale.

3. Nel perseguimento dei fini indicati al comma 1, la Giunta regionale può individuare strumenti e mezzi di supporto volti a rendere più efficace l'attività dei corpi e dei servizi di polizia locale, anche mediante appositi strumenti di comunicazione a mezzo internet e stampa.

4. Nell'ottica di agevolare lo svolgimento dei compiti della polizia locale, la Giunta regionale de'finisce linee guida per le procedure operative da seguire nell'espletamento del servizio e promuove l'adozione di una modulistica unica sul territorio regionale.

5. Al fine di garantire un efficace scambio di informazioni e un rapido intervento sul territorio, gli enti locali, anche con il supporto della Regione, assicurano il raccordo telematico tra i comandi dei servizi di polizia locale e degli stessi con la struttura di coordinamento regionale.

6. La struttura di coordinamento opera mediante l'utilizzo di risorse umane e strumentali del competente dipartimento della Giunta regionale.

 

Art. 15 (Gestione associata del servizio di polizia locale)

1. La Regione promuove e incentiva la gestione associata del servizio di polizia locale al fine di aumentarne il grado di efficienza, efficacia ed economicità e assicurare livelli elevati di sicurezza urbana sul territorio.

2. Gli operatori di polizia locale degli enti locali che aderiscono al servizio associato svolgono il servizio nell'ambito territoriale associato, con le modalità previste negli accordi tra enti locali.

3. Gli operatori di polizia locale, nel caso di cui al comma 2, dipendono funzionalmente dal sindaco o dal presidente della provincia e, operativamente, da un responsabile del corpo o del servizio individuato ai sensi del regolamento adottato dagli enti locali associati.

4. Negli atti costitutivi delle forme associative deve essere prevista l'adozione di un regolamento per definire i contenuti essenziali del servizio, le modalità di svolgimento sul territorio di competenza e individuare l'organo istituzionale cui spettano le funzioni di direzione e vigilanza.

 

CAPO IV FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Art. 16 (Sistema formativo regionale per la polizia locale)

1. La Regione. anche attraverso l'erogazione di contributi, promuove il coordinamento delle esigenze formative per la polizia locale provenienti dagli enti locali, nel rispetto dell'autonomia organizzativa dell'ente locale da cui dipende il personale.

2. Gli enti locali possono concorrere economicamente al funzionamento del sistema formativo, mediante assegnazioni di risorse, sulla base di accordi stipulati tra le amministrazioni interessate.

3. Le iniziative formative di qualificazione promosse dagli enti locali e attuate direttamente dai comandi di polizia locale costituiscono una componente del sistema di risorse che concorre alla qualificazione delle professionalità del personale di polizia locale e alla qualità dei servizi delle prestazioni e dei comportamenti attuati sul territorio cui la Regione contribuisce secondo criteri di sussidiarietà e adeguatezza.

4. Le risorse per la formazione del personale addetto alla polizia locale sono costituite da: a) somme destinate annualmente dal bilancio regionale nei limiti delle risorse disponibili; b) somme assegnate dagli enti locali in relazione agli accordi stipulati; c) ulteriori entrate derivanti dalla propria attività.

Art. 17 (Formazione e aggiornamento periodico)

1. La Regione promuove la formazione di ingresso e la formazione continua del personale di polizia locale, anche al fine di assicurare un qualificato contributo della polizia locale nelle attività di sicurezza urbana.

2. La Giunta regionale stabilisce:

a) le modalità di svolgimento dei percorsi formativi di ingresso;

b) la durata e i contenuti dei corsi formativi di preparazione ai concorsi per operatore e addetto al coordinamento e controllo, eventualmente promossi e attivati dagli enti locali.

3. I percorsi di formazione di ingresso si articolano in formazione di base per gli operatori e in formazione di accesso e di qualificazione per gli addetti al coordinamento e controllo.

4. La formazione continua è rivolta al personale di polizia locale che abbia già assolto all'obbligo della formazione di ingresso. La formazione continua accompagna lo sviluppo professionale attraverso la promozione di iniziative di aggiornamento, specializzazione e perfezionamento.

5. I percorsi di formazione per gli appartenenti ai corpi e ai servizi di polizia locale vengono svolti in base al sistema formativo regionale di cui al presente articolo.

6. La selezione per la partecipazione ai corsi è effettuata dagli enti locali sulla base del fabbisogno formativo accertato ai sensi del comma 8.

7. Le modalità organizzative, i contenuti, la durata, le prove finali dei corsi, nonché i criteri per la composizione delle commissioni esaminatrici sono disciplinati con deliberazione della Giunta regionale.

8. La struttura regionale di coordinamento di cui all'articolo 14 promuove, anche tramite modalità telematiche, una rilevazione annuale del fabbisogno formativo presso gli enti locali calabresi.

9. La struttura di cui al comma 8, nei limiti del fabbisogno formativo accertato annualmente, coordina, nei limiti delle previsioni del bilancio regionale, la gestione amministrativa ed economica, le risorse tecniche di direzione, progettazione, coordinamento didattico e orientamento, nonché la gestione dei servizi informativi.

10. Nel rispetto delle esigenze di economicità, efficacia ed efficienza, le attività didattiche possono essere promosse presso le sedi istituzionali della Giunta regionale e del Consiglio regionale o presso sedi decentrate, con la collaborazione degli enti territoriali e dei comandi di polizia locale, sulla base di appositi atti sottoscritti con gli enti locali. Possono essere, altresì, attivate forme utili di collaborazione con altri soggetti pubblici e privati per spazi attrezzati con caratteristiche idonee per la formazione.

Art. 18 (Periodo di prova e corso di prima formazione per agenti)

1. Ciascun ente locale, in caso di assunzione di personale addetto ai corpi e ai servizi di polizia locale, durante il periodo di prova, assicura la frequenza del corso di ingresso organizzato ai sensi dell'articolo 17, con una verifica finale della preparazione acquisita; al termine del corso, il personale può essere adibito al servizio attivo con affiancamento tecnico per almeno tre mesi.

 

CAPO V DISPOSIZIONI FINALI E FINANZIARIE

Art. 19 (Condizioni di accesso ai finanziamenti regionali)

1. Il rispetto di quanto previsto nella presente legge è condizione essenziale per l'accesso ai finanziamenti regionali.

2. Gli enti locali che non hanno istituito i corpi di polizia locale o che, a tal fine, non hanno attivato forme di gestione associata dei servizi di polizia locale, non possono accedere ai finanziamenti regionali.

 

Art. 20 (Abrogazioni)

1. La legge regionale 14 aprile 1990, n. 24 (Norme sull'ordinamento della polizia municipale) è abrogata.

Art. 21 (Norma finanziaria)

1. Agli oneri derivanti dalla presente legge, quantificati in 500.000,00 euro, si provvede con le risorse allocate sul Programma U.03.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio 2018-2020 che presenta la necessaria disponibilità. Alla copertura finanziaria degli oneri per le annualità successive si provvede nei limiti consentiti dalle effettive disponibilità di risorse autonome, per come stabilite nella legge di approvazione del bilancio di previsione.

2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2018-2020.

 

Art. 22 (Entrata in vigore)

1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione.