X^ LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
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N. 44
SEDUTA Di gioveDI’ 30 NOVEMBRE 2017
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE
VINCENZO CICONTE
Presidenza del Presidente Nicola Irto
La
seduta inizia alle 17,00
Dà
avvio ai lavori invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
Pone
ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
Apriamo i lavori introducendo il primo punto all’ordine del giorno che
riguarda la proposta di provvedimento amministrativo numero 199/10^ d’ufficio recante:
“Reintegrazione del signor Nazareno Salerno nella carica di consigliere
regionale (articolo 8, comma 5 del decreto legislativo 235/2012)” di fatto già
oggetto delle comunicazioni.
Chiedo all’Aula di prendere atto di questo provvedimento amministrativo sul
reinserimento del consigliere Salerno.
(Il Consiglio prende atto)
Ha chiesto di parlare il consigliere Salerno. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi è doveroso da parte mia intervenire,
in questa Assemblea regionale, perché rientro dopo quasi dieci mesi ed è giusto
che i colleghi, è giusto che i calabresi sappiano perché mi sono trovato in
questa brutta situazione. Se sono tornato qui è perché sono innocente, perché
non ho commesso alcun fatto di nessuna delle ipotesi di reato che mi sono state
contestate, altrimenti, se ci fosse stato un solo dubbio, non sarei ritornato
in Consiglio regionale e mi sarei dimesso la mattina del mio arresto. Questo
che sia ben chiaro.
È stato costruito un teorema. Ma i teoremi, quando vengono costruiti, vanno
anche dimostrati. Questo teorema, ad oggi, non è stato dimostrato. Ad oggi,
invece, ho potuto constatare amaramente da uomo delle istituzioni, da persona
per bene, da lavoratore, da persona onesta, da cattolico, che le cose non
funzionano. Non lo dico adesso che ho subito io in prima persona, lo dicevo già
da prima quando, in questa Aula, se ricordate ebbi a dire: io sono garantista e
sono garantista quando si tratta sia di persone coinvolte dalla mia parte
politica sia dall’altra parte politica.
Le cose non funzionano. Ci son voluti mesi per avere la documentazione in
merito al reato più grave che mi è stato contestato: la minaccia, con
aggravante dell’articolo 7, nei confronti di un ex direttore generale. Vi
voglio rappresentare che il video dei Ros con il servizio fotografico di quel
giorno è stato consegnato ai miei legali soltanto in data 4 ottobre. Presidente,
mi consenta, è doveroso nei confronti dei calabresi.
Assolutamente sì, però senza dettagli.
Presidente, mi dia la possibilità di poter chiarire la mia posizione, se
poi lei me la vuole negare prendo, anche, atto di questo. Penso che chi fa
politica ha il dovere nei confronti della comunità di rappresentare,
soprattutto difendere, lo stato di diritto e non far prevalere uno stato di
polizia.
Sono qui perché sono innocente. Credo nella magistratura, in quella vera. In
quella magistratura che si ferma a leggere le carte per giudicare e dimostrerò
la mia innocenza. Sono io a volere il processo perché, anche se dovesse
intervenire una richiesta di archiviazione, sarò io a rinunciare ad una
eventuale archiviazione perché sono convinto della mia innocenza.
Caro Presidente, è bene che oggi questa Assemblea prenda atto di questa
situazione; ogni politico, al di là del ruolo che svolge, magari in questa
circostanza da consigliere regionale per l'attività amministrativa della Regione,
ha anche il dovere di battersi e difendere i diritti delle persone. Non c’è
peggiore cosa di quando una persona viene incolpata da innocente e, soprattutto,
nei suoi confronti vengono applicate delle misure cautelari che certamente non
merita.
È giusto che io chiarisca perché qualcuno, che ha rappresentato anche
questo Consiglio regionale, ha fatto la dichiarazione che Salerno è stato
rimesso in libertà per decorrenza dei termini. Salerno non è stato rimesso in
libertà per decorrenza dei termini, ma Salerno è stato rimesso in libertà per
insussistenza delle esigenze cautelari, che è cosa ben diversa. Questo sentivo
doveroso riferirlo all’Aula, riferirlo al Presidente del Consiglio, al Presidente
della Regione, a tutti i colleghi e anche ai calabresi.
Continuerò nel mio mandato a svolgere al meglio il mio dovere, come ho
sempre fatto, nell’interesse dei calabresi, non lasciandomi coinvolgere nelle
situazioni del momento che spesso, purtroppo, accadono anche dentro la nostra
classe politica. Continuerò ad essere un uomo ponderato, lucido e soprattutto
coscienzioso del ruolo che continuerò a rivestire in questo Consiglio regionale.
Infine, per la mia valutazione di carattere politico, voglio comunicare all’Aula
che lascio il gruppo di Forza Italia e aderisco al gruppo consiliare di Alleanza
Popolare. Grazie.
Continuiamo con i punti all’ordine del giorno: proposta di provvedimento
amministrativo numero 198/10^ d’ufficio, recante: “Elezione alla carica di
Segretario questore del Consiglio regionale della Calabria ex articolo 20 dello
Statuto”.
Ricordo che ai sensi dell’articolo 20, comma 3, dello Statuto regionale, i
consiglieri regionali votano un solo nome. Verrà eletto colui che otterrà il
maggior numero di voti e a parità di voti il più anziano di età. Procediamo con
la costituzione del seggio elettorale. Chiamo a svolgere le funzioni di
scrutatori i consiglieri più giovani, Cannizzaro e Pasqua. I consiglieri
Cannizzaro e Pasqua si possono avvicinare alla Presidenza. Chiedo ai commessi
d’Aula di distribuire le schede per procedere alla votazione a scrutinio
segreto. Prego.
(Vengono distribuite le schede. Segue la votazione
indi lo spoglio delle schede)
Fa
la chiama.
Comunico l’esito della votazione: presenti e votanti 28; hanno riportato
voti i consiglieri: Domenico Tallini 9, Giuseppe Morrone 1; schede bianche 18.
Proclamo, pertanto, eletto alla carica di Segretario questore del Consiglio
regionale il consigliere Domenico Tallini. Prego, consigliere Tallini. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Ringrazio i colleghi che con loro voto mi hanno chiamato
alla responsabilità di Segretario questore del Consiglio regionale della
Calabria, in rappresentanza della minoranza.
Al di là della mia modesta persona, ritengo che questa
elezione, sia pure tardiva e determinata da un fatto eccezionale, sani una
profonda ferita inferta alla democrazia rappresentativa e cioè la sistematica
esclusione del maggiore partito di opposizione dall'organismo che deve
garantire funzionamento e imparzialità alla massima Assemblea elettiva della
Calabria.
Non voglio affondare la polemica, ma penso che solo oggi, con
la legittima partecipazione di un esponente dell'opposizione vera, l'Ufficio di
Presidenza riacquista la piena agibilità democratica e può presentarsi
all'opinione pubblica come un organismo pienamente rappresentativo. Assicuro al
presidente Irto, che ho sempre apprezzato, al di là delle nostre differenti
posizioni, una partecipazione leale ai lavori dell'Ufficio di Presidenza e, nel
contempo, una funzione di stimolo rispetto agli impegni che l'Assemblea dovrà
affrontare. Grazie.
Grazie, consigliere Tallini.
Sull’ordine
dei lavori
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Scalzo. Ne ha facoltà.
Grazie. Presidente, cari colleghi, chiedo l'inserimento
all'ordine del giorno della proposta di legge finalizzata ad una integrazione
di una legge del 2009 che si rende necessaria per poter portare a termine un
iter che tutti i colleghi presenti in quest'Aula conoscono bene: l'apertura del
Centro Protesi Inail di Lamezia Terme. C'è stata la Commissione parlamentare,
alla quale hanno partecipato il Dipartimento salute e l’ufficio del Commissario
per fare il punto sullo stato dei lavori; si è al rush finale sia per quanto
riguarda la dotazione tecnologica e gli arredi, sia per quanto riguarda il
personale. Tuttavia, si rende necessario il passaggio in Aula di questa norma
per consentire all'Inail di essere dal punto vista normativo e amministrativo
nella pienezza delle regole vigenti. Per cui ne chiedo l'inserimento all'ordine
del giorno. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha
facoltà.
Presidente, chiedo scusa, anch'io chiedo di poter inserire
all'ordine del giorno una proposta di legge ferma nella Commissione che
presiedo. Si tratta della proposta di legge numero 275/10^ di iniziativa della
Giunta regionale.
PRESIDENTE
La pregherei di farla avere alla Presidenza, unitamente a
quella il cui inserimento sta per chiedere il consigliere Aieta che ha facoltà
di intervenire.
Intervengo per chiedere l’inserimento all'ordine del giorno
del disegno di legge numero 297/10^ di iniziativa della Giunta regionale
“Modifica a leggi regionali a seguito di impegni assunti con il Governo in
attuazione del principio di leale collaborazione e provvedimento di variazione
al bilancio di previsione 2017-2019”.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sergio. Ne ha
facoltà.
Signor Presidente, chiedo l'inserimento all'ordine dei
lavori di due ordini del giorno protocollo numero 38672 e 38673 del 28
settembre 2017.
PRESIDENTE
Adesso voteremo provvedimento per provvedimento
l’inserimento dell’ordine del giorno. Stiamo aspettando che facciate pervenire
la documentazione per cui avete chiesto l’inserimento. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Presidente, chiedo se può essere richiamata oggi in Aula la
mozione protocollo numero 45366 “Sullo stato di attuazione della rete
oncologica calabrese secondo il modello hub e spoke” presentata nella
precedente seduta di Consiglio regionale. Grazie.
Direi di inserire prima i progetti di legge e, dopo le
interrogazioni, tutti gli ordini del giorno e le mozioni, così come avevamo
concordato. Ogni consigliere potrà riprendere la discussione sulle mozioni
presentate, che saranno richiamate direttamente dopo le interrogazioni.
Intanto direi di votare l'inserimento dei progetti di legge,
le mozioni sono già inserite. Pongo in votazione l'inserimento proposto dal
consigliere Scalzo, la proposta di legge numero 298/10^ che è inserito in coda.
Scusi, Presidente, trattandosi di un provvedimento urgente
che il Dipartimento salute, di concerto con l’Inail, ritiene di dover
trasmettere, chiedo l'inversione dell'ordine del giorno per poterlo discutere
immediatamente.
Pongo in votazione la richiesta di inversione del
consigliere Scalzo che è approvata. In attesa dell’ordine del giorno del
consigliere Bevacqua, pongo in votazione anche quello del consigliere Aieta
che, sostanzialmente, è già stato discusso con i capigruppo.
Si tratta del disegno di legge numero 297/10^ di iniziativa
della Giunta regionale recante: “Modifiche a leggi regionali a seguito di
impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale
collaborazione di provvedimenti di variazione del bilancio di previsione
2017-2019” che é inserito.
Pongo in votazione l’inserimento della proposta di legge numero
275/10^ di iniziativa della Giunta regionale, già in esame in quarta
Commissione, sul Piano regionale della gestione dei rifiuti. La proposta è
inserita.
PRESIDENTE
Prego il consigliere Scalzo di illustrare il progetto di
legge numero 298/10^.
Grazie. Credo che con questa proposta di legge daremo
seguito e concretezza ad un progetto che dura da vent'anni. Dopo vent'anni, il
Centro Protesi Inail di Lamezia Terme diventa operativo in tutte le sue
funzioni, sia quella riabilitativa del day
hospital, sia quella residenziale.
Voglio ribadire un aspetto importante che è stato anche
oggetto di qualche polemica che il presidente Oliverio ha più volte rimarcato,
ovvero che nessun passo indietro è stato fatto sulla funzione del Centro
Protesi Inail.
Voglio ribadire che con l'apertura graduale di tutti i
reparti avremo, soprattutto, la parte che riguarda – a cui teniamo molto – le
officine meccaniche con tutta la componentistica; così come non è stato
apportato nessun ridimensionamento della parte che riguarda la ricerca. Capite
bene che si tratta della realizzazione di un vero Polo di eccellenza
nell'ambito della riabilitazione, ma soprattutto nella costruzione e
nell’applicazione delle protesi in questi soggetti, che diventa un Polo
attrattivo non solo per la Calabria – come avete ben capito – ma per tutto il
Mezzogiorno d'Italia poiché, oltre al Centro protesi di Budrio in Emilia
Romagna, quello di Lamezia Terme sarà un punto di riferimento per tutto il
Mezzogiorno d'Italia, e non solo.
L'ambizione è quella di creare a Lamezia Terme un Polo di
eccellenza che guardi al Mediterraneo e alle altre nazioni del Mediterraneo.
Certamente, questo potrà dare slancio non solo a quell’area, ma a tutta la
Calabria e rappresentare il rilancio di un'offerta sanitaria della Regione.
Credo che questo sia motivo di grande soddisfazione, per cui oggi è importante
e fondamentale che l'Aula si esprima con un voto favorevole. Grazie.
Ci sono interventi? Se non ci sono interventi votiamo la
legge numero 298/10^ illustrata dal consigliere Scalzo.
Articolo 1
(E’ approvato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Votiamo la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportata in
allegato)
Passiamo alla
proposta di legge numero 297/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante “Modifiche a leggi regionali a seguito di impegni assunti
con il Governo in attuazione del principio di leale collaborazione e
provvedimento di variazione al bilancio di previsione 2017-2019”. Chiedo al consigliere Aieta che ne ha chiesto l'inserimento
di illustrare il provvedimento. Prego consigliere.
Presidente, l'inserimento di questo punto all'ordine del
giorno è già stato discusso in Conferenza dei capigruppo.
Stamattina in Commissione abbiamo votato a maggioranza, con
l'astensione dei consiglieri Arruzzolo e Orsomarso, questo disegno di legge che
riguarda, sostanzialmente, una variazione al bilancio di previsione 2017-2019,
in quanto l'Ufficio legislativo del Ministero dell'Economia e delle Finanze ha
rappresentato, nel contesto della leale cooperazione, alcune osservazioni in
ordine alla legge regionale numero 43 del 27 dicembre 2016 e, in particolare,
il MEF ha osservato che l'articolo 1 della legge regionale in oggetto, nel
determinare l'aliquota dell'addizionale regionale all'accisa sul gas naturale
usato come combustibile dell’imposta regionale sostitutiva dell'addizionale
suddetta per le utenze esenti, non apparirebbe in linea con l'articolo 1, comma
26 della legge numero 208 del 28 dicembre 2015 che sarebbe la Legge di
stabilità del 2016. Pertanto, dopo uno scambio tra il Presidente della Giunta e
il MEF si è addivenuti a questa variazione di bilancio.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il vicepresidente Viscomi. Ne ha
facoltà.
Grazie Presidente, soltanto per completare la presentazione
formulata dal consigliere Aieta, dicendo che al primo blocco di norme relative
al principio di leale collaborazione, quindi all'adeguamento della legge
dell'anno passato alle richieste del Governo, si è aggiunto un secondo blocco di
norme che riguardano le entrate e la spesa.
In poche parole, abbiamo utilizzato risorse recuperate dopo
l'assestamento per poter pagare alcune spese obbligatorie connesse, in modo
particolare, all’Autorità Regionale dei Trasporti ART-CAL e all'Agenzia regionale
“Reti e mobilità”, al fine di evitare l'insorgere di debiti fuori bilancio.
Con le entrate abbiamo già effettuato questi pagamenti; il
fatto che la legge sia successiva all'assestamento ci ha consentito di
intervenire per via legislativa a fare le modifiche senza correre il rischio di
effettuare debiti fuori bilancio.
Ci sono interventi? Se non ci sono interventi passiamo
all'esame del provvedimento.
Articolo 1
(E’ approvato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Articolo 4
(E’ approvato)
Articolo 5
(E’ approvato)
Articolo 6
(E’ approvato)
Articolo 7
(E’ approvato)
Articolo 8
(E’ approvato)
Votiamo la legge nel suo complesso.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportata il
Allegato)
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Bevacqua. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente, la proposta di legge in esame è stata
presentata dal collega Romeo e prevede di modificare il Piano regionale di
gestione dei rifiuti, approvato con deliberazione del Consiglio regionale
numero 156 del 2016, introducendo, quale criterio localizzativo degli impianti
di smaltimento e recupero dei rifiuti, il principio dell'equa ed uniforme
distribuzione sul territorio, ai sensi dell'articolo 199, comma 3, lettera i)
del decreto legislativo numero 152 del 2006.
Con questa proposta di legge, inoltre, si chiarisce che tale
criterio di localizzazione sia specificato sulla base del fattore di pressione
territoriale determinato dal rapporto tra volumetrie di discariche e unità di
superficie, calcolato dalle Province e dalla Città metropolitana di Reggio
Calabria su scala comunale e provinciale. A questa proposta di legge propongo
anche due emendamenti, l’emendamento uno e l’emendamento due, che do già per
letti.
Se non ci sono altri interventi, passiamo all'esame del
provvedimento che, ricordo, è già stato discusso in quarta Commissione. Alla
proposta di legge numero 275/10^ è stato presentato un emendamento al titolo,
protocollo numero 48939, che pongo in votazione ed è approvato; c'è un altro
emendamento all'articolo 1, protocollo numero 48940, che è approvato.
Votiamo l'articolo 1 nel suo complesso, così per come
emendato.
Articolo 1
(E’ approvato,
come emendato)
Articolo 2
(E’ approvato)
Articolo 3
(E’ approvato)
Votiamo la legge nel suo complesso che è approvata, come
emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
(E’ riportata in
Allegato)
Chiedo al consigliere Giudiceandrea di illustrare la sua
interrogazione “In ordine allo stato dell'efficacia degli impianti depurazione
ed eventuali azioni di monitoraggio delle acque di balneazione”. Prego
consigliere.
Grazie Presidente, colgo l'occasione per ringraziare lei e
la Conferenza dei capigruppo per aver accordato la scelta di intitolare a Rita
Pisano, a mia madre, la Sala stampa di questo Consiglio regionale.
Si tratta di un riconoscimento, non al figlio ovviamente,
che non merita assolutamente nulla rispetto a quella che è stata l'attività
realizzata da questa donna che ha calcato la scena politica di questa Regione,
dagli anni ‘40 agli anni ‘80.
Ho voluto fare omaggio di un libro scritto da mio padre ai
consiglieri e agli assessori – alle persone alle quali non è arrivato giungerà
in occasione della prossima seduta di Consiglio regionale – nel quale è
tracciata, brevi linee e con grande passione, la storia di Rita Pisano, che
credo debba essere comunque ricordata, non solo per il fatto che la sua effigie
sia stata disegnata da Pablo Picasso nel 1949 a Roma, ma per le grandi opere
che ha realizzato per l'emancipazione della donna calabrese e del mondo in
questa terra.
Ringrazio il Presidente che ci dà l'opportunità di discutere
di interrogazioni che, pur essendo datate, ci consentono di salutare
l'assessore, cui diamo il benvenuto dopo un lungo periodo di malattia da cui la
vediamo ben ripresa e ce ne rallegriamo. Ci rallegriamo anche del fatto che
queste interrogazioni, datate marzo 2016, grazie all'alacre attività svolta dal
suo Assessorato – se vorrà poi darcene illustrazione,
assessore – hanno visto l'eliminazione radicale di alcuni problemi annosi in
alcune zone del nostro litorale.
Pertanto, rispetto a questa interrogazione sulla
balneabilità delle acque, ritengo opportuno che l'assessore ci dia risposte in
ordine a quella che è stata poi una risposta dei fatti: nonostante l'aumento del
6 per cento di turisti nella regione e l'aumento delle affluenze sulle località
balneari della provincia, della regione, abbiamo avuto una balneabilità
sicuramente migliore e il tutto, come diciamo sempre, non è opera dello Spirito
Santo ma di chi ci lavora tutti i giorni da 3 anni per migliorare le cose in
questa regione. Grazie.
Presidenza del
Vicepresidente Vincenzo Ciconte
PRESIDENTE
La parola all’assessore Rizzo.
Grazie. Vorrei dividere la risposta in due parti: una che riguarda
tutta l’attività che è stata svolta sul sistema di depurazione, la seconda,
invece, sui dati della balneazione che vengono forniti annualmente da Arpacal e
che quest’anno vedono, naturalmente, un trend
positivo.
Il sistema della depurazione, ma più in generale il ciclo passivo
(sistema fognario, collettamenti, sistema depurativo) del sistema idrico
integrato rappresenta sicuramente una delle emergenze da affrontare nel
territorio della regione Calabria.
In questo ambito, la mancanza di una governance unitaria del cosiddetto sistema idrico integrato nonché
di un unico soggetto gestore rappresenta sicuramente una delle cause di
criticità del sistema che, oggi, risulta ancora frammentaria perché non riesce
a realizzare quelle economie di scala e quelle economie di scopo che sono
auspicate dalla legge del settore. Ma nonostante questo e nonostante il
problema dei deficit strutturali del
sistema, tante cose sono state fatte in questi tre anni di amministrazione del
presidente Oliverio. Il problema dei deficit
strutturali del sistema nonché il problema di gestione degli impianti hanno
determinato una situazione contingente nonostante negli anni siano stati spesi
circa 700 milioni di euro.
Allo stato attuale gli sforzi della Regione Calabria si sono
concentrati, innanzitutto, su quegli agglomerati interessati da procedure di
infrazione, ma anche su quei comuni con una situazione potenziale di infrazione
cioè comuni con impianti posti sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria o
privi di impianto di trattamento.
Per gli agglomerati con popolazione superiore ai 15.000 abitanti
in infrazione comunitaria per i quali la Comunità europea ha già comminato
delle sanzioni, voglio precisare che la Regione Calabria ha programmato risorse
pari a 159 milioni di euro finalizzati al finanziamento di 16 interventi per
area omogenea, dei quali uno di essi si suddivide in tre sub interventi per un
totale, quindi, di 18 interventi.
Giova ricordare che gli interventi finanziati coinvolgono aree omogenee
a partire dagli agglomerati in procedura di infrazione e, in qualche caso,
prevedono l’estensione anche a quei comuni per i quali potrebbero aprirsi nuove
procedure di contenzioso, ivi compresi, quindi, gli agglomerati con una
popolazione tra i 2.000 e i 15.000 abitanti. Per l’utilizzo di queste risorse
finanziarie è stato stipulato dal MISE, Dipartimento per lo sviluppo e la
coesione economica, il MATTM, Direzione generale per la tutela del territorio e
delle risorse idriche, e la Regione Calabria, dipartimenti numero 3,
Programmazione nazionale e comunitaria e Politiche dell’ambiente, l’articolato
Accordo di programma quadro “rafforzato”.
È doveroso ricordare che 16 interventi sono stati attuati con la
procedura di project financing; per tali procedure l’Autorità
nazionale anticorruzione ha avviato un’indagine perché sono state riscontrate
gravi distorsioni a causa dell’errata ripartizione dei rischi di domanda e di
disponibilità tra pubblico e privato. Ad oggi, comunque, l’Anac, nonostante le
nostre sollecitazioni, non ha espresso definitivamente un parere. È innegabile
che ciò ha rallentato di fatto le procedure di aggiudicazione della gara e di
avvio dei lavori.
Tra i 18 interventi previsti dalla delibera Cipe numero 60 la
Regione Calabria ha lavorato su questi: “Adeguamento e ottimizzazione dello
schema depurativo dell’agglomerato di Castrovillari” nell’agglomerato di
Castrovillari, Civita, Frascineto, San Basile, con capofila il comune di
Castrovillari, con risorse pari a € 5.600.000,00; “Completamento delle reti
Fognanti” nelle aree sprovviste di sistemi di raccolta dei reflui a Montebello
Ionico” per € 2.300.000,00; “Disinquinamento della fascia costiera vibonese”
con capofila il comune di Pizzo con un contributo di € 6.300.000,00;
“Ottimizzazione e completamento dello schema depurativo dell’agglomerato di
Crotone” per un contributo pari a € 2.000.000,00; “Disinquinamento della fascia
costiera vibonese – area omogenea del Mesima” su cui è stato fatto un
intervento anche ad opera del Corap, per un contributo di circa 4 milioni e 200
mila euro.
Considerata la necessità di accelerare la progettazione,
nell’ottobre del 2015, per quanto riguarda l’agglomerato di Crotone,
l’ingegnere Pallaria, dirigente della Regione Calabria, è stato nominato
Commissario straordinario dell’intervento come individuato nell’Accordo di
programma quadro “Depurazione delle acque”. Con lo stesso DPCM, considerata la
necessità di accelerare anche la progettazione e la realizzazione degli
interventi degli agglomerati di Castrovillari e Montebello Ionico – aree
omogenee dell’Angitola e Mesima, sempre l’ingegnere Pallaria è stato nominato
Commissario straordinario.
Il dipartimento Infrastrutture e Lavori Pubblici e Mobilità, a
seguito del decreto del 31 ottobre 2016, è titolare in esclusiva del segmento
depurativo - fognario che si aggiunge a quello idrico, completando il quadro
delle competenze in materia di servizio idrico integrato. Con decreto del 29
dicembre 2016 numero 243 “Interventi urgenti per la coesione sociale e
territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree
del Mezzogiorno” è stato previsto il Commissario straordinario del Governo con
il compito di coordinare e realizzare gli interventi funzionali ad accelerare,
nel Mezzogiorno e nelle altre regioni d’Italia in ritardo rispetto agli standard europei, gli interventi sul
sistema di collettamento e fognature e la realizzazione degli impianti
necessari al trattamento ecologicamente avanzato delle acque reflue.
Per gli agglomerati con una popolazione compresa tra i 2.000 e i
15.000 abitanti in infrazione comunitaria per i quali la Comunità europea ha
avviato la Causa 2014/2059, anche se non giunta a sentenza, si precisa che la
Regione Calabria ha attivato tutte le misure necessarie alla risoluzione della
problematica.
Infatti, per gli interventi in ambito depurativo – fognario, la
delibera di Giunta regionale numero 160 “Patto per lo sviluppo della Regione
Calabria” ha previsto una dotazione finanziaria di 150 milioni di euro a valere
sui fondi di cui alla delibera Cipe numero 26 e ha previsto un Piano di
interventi. Al fine di predisporre un Piano di interventi risolutivo, risulta
necessario partire da un quadro conoscitivo esaustivo della dotazione
infrastrutturale esistente nonché dalla relativa funzionalità.
Oggi, purtroppo, questo quadro è insufficiente in quanto questa
attività non era mai stata avviata dai comuni competenti, per cui la Regione
Calabria sta effettuando, su scala regionale in tutti i comuni, una
ricognizione della dotazione infrastrutturale (delle reti fognarie, collettori e
impianti di depurazione) e della relativa funzionalità per meglio affinare il
Piano degli interventi. Per i comuni in potenziale infrazione, la Regione
Calabria si è attivata anche se gli stessi non sono in infrazione comunitaria
ma potrebbero diventarlo a breve.
Inoltre, sono all’attenzione tutti quei comuni, peraltro numerosi,
con impianti posti sotto sequestro dall’Autorità giudiziaria oltre gli
agglomerati privi di qualsiasi impianto di trattamento depurativo,
collettamento o rete fognaria. Per tali comuni, utilizzando i fondi del POR
FESR Calabria 2014-2020 si sta predisponendo un Piano adeguato degli interventi.
Per quanto riguarda la stagione balneare, voglio ricordare che
annualmente la Regione Calabria, in osservanza alla normativa vigente,
avvalendosi delle strutture di Arpacal e del contributo del personale e dei
mezzi nautici messi a disposizione dalle Capitanerie di Porto, coordinate dalla
direzione marittima di Reggio Calabria, effettua il monitoraggio delle acque di
balneazione. Per far fronte alle criticità segnalate, la Regione Calabria ha,
inoltre, implementato i controlli previsti finanziando per due annualità
consecutive convenzioni con Arpacal e Capitaneria di porto ed ha portato a
termine anche il progetto “SOS pronto intervento mare”; tramite l’attivazione
di un numero verde è possibile monitorare ed intervenire tempestivamente nelle
aree critiche segnalate dalla popolazione e sul sito dell’Arpacal è poi
possibile scaricare la reportistica relativa ai progetti effettuati oltre al
consueto monitoraggio delle acque di balneazione.
Il monitoraggio delle acque destinate alla balneazione, ai sensi della
normativa vigente, ha inizio ad aprile e termina il 30 settembre. L’Arpacal,
dunque, sottopone a controllo tutte le aree destinate alla balneazione che
rappresentano circa il 94 percento della costa calabrese pari a 670 km. Solo il
6 percento sui 715 km non è sottoposto a controllo in quanto soggetto a divieti
permanenti per la presenza di porti, foci di fiumi inquinati, zone industriali,
scogliere inaccessibili o zone militari così come previsto dalla normativa
vigente.
Annualmente il dipartimento Ambiente della Regione Calabria, sulla
base dei risultati ottenuti dal monitoraggio attuato dal personale dei Servizi
tematici acque della Regione Calabria e coordinati dalla direzione scientifica
di Arpacal, in riferimento alla “classificazione delle acque destinate alla
balneazione” elaborata dal Ministero della Salute, emette il decreto
dirigenziale valido per la stagione di balneazione in corso. Il decreto del 13
marzo 2017 ha definito, ad inizio anno, le aree adibite alla balneazione e
quelle vietate in quanto di qualità scarsa per l’annualità 2017. I dati
processati dal calcolo statistico riguardano quattro anni di controlli.
Pertanto, la classificazione emanata quest’anno riguarda i risultati dei
campionamenti dal 2013 al 2016. I parametri analizzati sono “escherichia coli”
ed “enterococchi intestinali”.
Assessore, le chiedo scusa, le ricordo che il Regolamento
stabilisce tre minuti per rispondere all’interrogazione.
I risultati del monitoraggio sono pubblicati sul “Portale Acque”
del Ministero della Salute. Inoltre, da quest’anno i risultati sono stati
comunicati in tempo reale sul sito Arpacal e sui social network, quindi, il cittadino è in grado di accedere a tutte
le informazioni, conoscere la balneabilità delle singole aree, gli eventuali
divieti, sia temporanei sia permanenti, ed i dati del monitoraggio relativo.
Quest’anno il monitoraggio della balneazione ha evidenziato un miglioramento
della situazione rispetto allo scorso anno nelle province di Catanzaro, di Vibo
e di Crotone ed un lieve peggioramento soltanto nella provincia di Cosenza e
Reggio Calabria pari allo 0,15 percento; nel complesso la situazione delle non
conformità rispetto allo stesso anno è migliorata per cui si registra una
diminuzione del dato non conforme pari all’1,3 percento. Nel 2017 le acque che
risultano conformi sono pari al 97,99 percento. Grazie.
Grazie, assessore. La parola al consigliere Giudiceandrea.
Abbiamo aspettato qualche mese, assessore, ma la risposta è stata
compiuta e ci ha pienamente soddisfatti. Le chiedo di poter avere una copia,
almeno in file, del documento del
quale ha dato lettura oggi per poterlo rendere pubblico affinché non resti
soltanto qua in Consiglio e possa essere, comunque, comunicato alla
popolazione. Grazie.
Chiedo scusa, Presidente. Volevo chiedere, se possibile,
l’inserimento all’ordine dei lavori di un’interrogazione da me presentata prima
dell’inizio della seduta odierna, che non vedo inserita all’ordine giorno e che
riguarda la fusione dei comuni di Rossano e
Corigliano.
È
un’interrogazione che ritengo urgente e, quindi, vorrei che fosse inserita
all’ordine del giorno al fine di chiedere al Vicepresidente della Giunta
regionale quali azioni la Giunta ha posto in essere, fino ad oggi, per
accelerare il processo di fusione dei comuni dopo la proclamazione dell’esito
del referendum da parte della Corte di Appello.
L’interrogazione non è ancora pervenuta. Sarà sottoposta alla
Giunta regionale.
PRESIDENTE
Adesso passiamo all’interrogazione numero 265/10^ di iniziativa
del consigliere Giudiceandrea “In ordine alla richiesta di VIA con riferimento
alla discarica di Scala Coeli”. La parola al consigliere Giudiceandrea per
illustrare l’interrogazione.
Grazie, Presidente. Corro il rischio di diventare ripetitivo per
cui procedo velocemente con l’illustrazione. In zona Scala Coeli qualche anno
fa è stata aperta una discarica. Noi sappiamo che il Piano regionale per i
rifiuti prevede la riduzione delle discariche fino all’azzeramento delle stesse
e il raggiungimento di “rifiuti zero” per il 2020.
È stata presentata una valutazione di impatto ambientale per
aumentare la portata della discarica che, a mio modesto avviso, sembra
discrasica rispetto allo spirito dell’impianto totale del Piano rifiuti della
Regione Calabria per come è stato improntato dal governo Oliverio ed anche
dall’assessore Rizzo. Per questo le chiedo, assessore, e lo chiedo alla Giunta
se sono stati assunti provvedimenti per evitare che questo accada. Grazie.
PRESIDENTE
La
parola alla Giunta regionale. Assessore, le ricordo che il Regolamento prevede
tre minuti per rispondere all’interrogazione.
In
ordine a quanto richiesto, voglio precisare che risulta allo stato presentato,
a cura del soggetto proponente, Bieco s.r.l. con sede in Rossano in contrada
Sant’Irene, un progetto di ampliamento di discarica per rifiuti non pericolosi
nel territorio di Scala Coeli, della complessiva capacità di un milione 150
metri cubi da realizzarsi in tre lotti della superficie di 22 mila e 24 mila
metri quadri cadauno, per un’estensione complessiva di 69 mila metri quadri
interessante la discarica di rifiuti non pericolosi in esercizio, giusta
autorizzazione integrata ambientale del 2010.
Il
progetto è stato sottoposto in data 23 dicembre 2016 ed acquisito al protocollo
in pari data. Il 2 marzo 2017 il soggetto proponente ha trasmesso le note del
comune di Scala Coeli e della provincia di Cosenza. Dalle citate note emerge
che durante il deposito degli atti non vi sono state osservazioni, richieste di
presa visione né richieste informali relative al provvedimento di cui stiamo
parlando sia per il comune sia per la provincia. Su sollecitazione del sindaco
di Cariati abbiamo ricevuto una delegazione di amministratori dei comuni di
Cariati e di Scala Coeli e con gli stessi abbiamo concertato la possibilità di
proporre nuove osservazioni; per questo è stato fermato l’iter anche se la documentazione è stata inviata alla struttura
tecnica di valutazione e, naturalmente, stiamo accogliendo tutte le
osservazioni che stanno pervenendo.
Ritengo
che il principio politico sia stato bene esplicitato all’interno del Piano dei
rifiuti in cui abbiamo detto “discariche zero” e, naturalmente, ci riferivamo
anche agli ampliamenti. L’emendamento alla legge regionale numero 275/10^, in
riferimento al fattore di pressione delle discariche, che oggi questo Consiglio
ha voluto approvare va proprio in tal senso e sospende in ogni caso per un
ulteriore anno tutte le autorizzazioni.
Grazie.
Mi ritengo pienamente soddisfatto. Anche in questo caso, le chiedo se è
possibile avere la copia o il file
della nota. Grazie.
PRESIDENTE
Passiamo all’interrogazione numero 260/10^ di iniziativa del
consigliere Nicolò “Per fronteggiare il fenomeno dell’erosione costiera di
Bocale (RC) stante il mancato avvio dei lavori a settembre 2016”. La parola al
consigliere Nicolò per illustrare l’interrogazione.
Presidente, questa interrogazione è datata rispetto alla questione
che afferisce il litorale di Bocale ed in parte sarebbe superata per
l’intervento di manutenzione. L’auspicio è che i lavori terminino prima della
stagione estiva.
Ricordo a me stesso che intervenni due volte per sollecitare la
questione al Governo regionale ed adesso, assessore, – ripeto – l’auspicio è
che i lavori possano terminare in tempi utili ovvero, come dicevo poc’anzi,
prima della stagione estiva.
PRESIDENTE
La parola alla Giunta regionale.
Ad integrazione di quello che ha appena detto il consigliere
Nicolò, voglio ricordare che con nota del giugno di quest’anno, inoltrata alla
Capitaneria di Porto di Reggio Calabria, era stata richiesta la consegna delle
aree demaniali per la realizzazione delle tre scogliere così come era stato
previsto dal progetto esecutivo e nello stesso mese avevamo fatto richiesta anche
al comune di Montebello Jonico e
di Motta San Giovanni. Le risposte sono arrivate giorno 2 novembre. In data 7
novembre si è proceduto …
Presidente,
consenta lo svolgimento dei lavori in Aula …
PRESIDENTE
Prego,
un po’ di silenzio per cortesia …
La Regione Calabria – dicevo – ha fatto richiesta al Comune di
Montebello, alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria …
PRESIDENTE
Allora, prego i consiglieri di accomodarsi. Chiedo scusa, assessore.
Consiglieri, vi prego di prendere posto.
Trattandosi di aree demaniali la Regione Calabria, naturalmente, aveva
fatto richiesta, nel giugno del 2016, al comune di Motta San Giovanni, al
comune di Montebello Jonico ed alla Capitaneria di Porto di Reggio Calabria,
per poter avere la consegna delle aree demaniali e dello specchio d’acqua. Tale
consegna è avvenuta giorno 2 novembre di quest’anno. In data 7 novembre si è
proceduto alla consegna dei lavori; ad oggi, 30 novembre, è stato realizzato il
30 percento dell’opera pari a 120 m di scogliera soffolta.
PRESIDENTE
La parola al consigliere Nicolò per la replica.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto nel senso che adesso sarà cura della
Giunta attraverso gli uffici – ribadisco – controllare l’esecuzione e la tempistica
dei lavori.
PRESIDENTE
Passiamo all’interrogazione numero 236/10^ di iniziativa del consigliere
Giudiceandrea “In ordine alla discarica di Celico”. La parola al consigliere
Giudiceandrea per illustrare l’interrogazione.
Grazie, Presidente. Anche con riferimento a questa interrogazione è
importante determinare la data. Parliamo del novembre del 2016 e ci lamentavamo
di forti esalazioni maleodoranti che provenivano dalla discarica di Celico e
che ammorbavano il comparto cittadino di Rovito, delle città di Spezzano della
Sila e della stessa Celico.
Come
sarà a conoscenza dell’assessore, a seguito di ordinanze della dirigente
Reillo, su indicazione del presidente Oliverio, ci sono state delle sospensioni
reiterate del conferimento di rifiuti presso questo stabilimento ed oggi sappiamo
che sono in atto trattative per giungere ad una definizione della questione. Se
l’assessore vuole dare dei chiarimenti, altrimenti possiamo, comunque,
ritenerci soddisfatti delle azioni compiute dal presidente Oliverio,
dall’assessore Rizzo e dalla dirigente Reillo, per evitare il perdurare di
queste esalazioni ammorbanti di cui vi è prova per via delle delibere delle
Amministrazioni dei 13 comuni investiti dal fenomeno, dalle reiterate
interrogazioni che sono state presentate in Consiglio negli anni da diversi
consiglieri e dalle testimonianze della cittadinanza che, in qualche modo,
finalmente, dall’insediamento della Giunta presieduta dal presidente Oliverio,
ha visto cessato il cattivo odore che arrivava nelle loro case. Grazie.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Rizzo.
Ad integrazione di quanto detto dal consigliere Giudiceandrea, ricordo che
la Regione Calabria, così come molte altre Regioni d’Italia, ha una carenza di
normativa perché non esiste una legge quadro nazionale in materia di emissioni
odorigene. Per tale motivo ci siamo rivolti ad Arpacal proprio perché potesse
fare un’indagine approfondita alla presenza anche di una delegazione di
cittadini del posto proprio perché potessero essere tranquillizzati
dall’intervento. Ci siamo rivolti all’ARPA che aveva esperienza in tale settore
e che è l’Arpa Piemonte per cui abbiamo avviato anche questa ulteriore indagine
per poter spiegare quelle che sono le cause. Naturalmente, poi, abbiamo compiuto
una serie di accertamenti e prescrizioni che sono state eseguite dall’azienda
che ha la gestione dell’impianto, ma in questo momento è in corso una
trattativa tra i comuni per cui dobbiamo rimandare la questione fino a quando
non avremo la risposta da parte dei comuni.
Grazie, assessore, sono pienamente soddisfatto.
PRESIDENTE
Passiamo all’ultima interrogazione a
risposta immediata numero 223/10^ di iniziativa del consigliere
Giudiceandrea “In ordine agli impianti di depurazione di Bisignano e Gioia
Tauro”. La parola al consigliere Giudiceandrea per l’illustrazione.
È
quasi un monopolio e ve ne chiedo scusa, ma
le interrogazioni erano tante. Abbiamo saputo, all’epoca, da vicende di
cronaca, che nel depuratore di Bisignano fossero stati stoccati oli provenienti
dall’Eni di Viggiano per cui vorremmo sapere, assessore, se vi sono stati
sviluppi, se si trattava di una fake news,
se, invece, era una situazione veramente preoccupante e se è stata affrontata
dall’assessorato. Grazie.
PRESIDENTE
La parola all’assessore Rizzo.
A
seguito delle notizie diffuse dai media in ordine alle indagini sui presunti
illeciti della gestione dei reflui petroliferi del Centro Olio in Val d'Agri a
Viggiano dell'Eni, alla luce delle quali risultavano interessati -
relativamente al trattamento degli scarti della lavorazione - gli impianti
calabresi di Ecosistem srl, Consuleco srl e IAM spa, tutti autorizzati in AIA,
il dipartimento Ambiente ha provveduto a disporre alcuni adempimenti:
- è
stata disposta d'urgenza l'effettuazione - a cura dei dipartimenti dell'Arpacal
- di appositi controlli al fine di verificare eventuali violazioni ed effetti
conseguenti;
- è
stata poi inoltrata alla Procura della Repubblica di Potenza formale richiesta
di informazioni – compatibilmente, naturalmente, con le esigenze di segretezza
- sugli accertamenti eseguiti relativamente agli impianti calabresi
interessati.
A
riscontro delle succitate richieste, l'Autorità Giudiziaria rigettava la
richiesta di informazioni trattandosi di atti sottoposti ad indagini; di contro
i dipartimenti competenti procedevano agli accertamenti richiesti ed a
trasmettere al dipartimento Ambiente i relativi esiti.
A
tale riguardo e per ragioni di chiarezza espositiva espongo le risultanze
acquisite per ciascun impianto. Per la IAM, impianto consortile per
l'eliminazione dei rifiuti non pericolosi - trattamento chimico fisico e
biologico dei rifiuti - sito in Gioia Tauro, i riscontri di Arpacal di Reggio
Calabria alle richieste di questo dipartimento sono stati forniti il 12 aprile
del 2016 e risulta che è stata acquisita presso l'impianto IAM la
documentazione relativa all'oggetto con:
-
la descrizione dell'unità di processo dello stabilimento Eni per il trattamento
di idrocarburi provenienti dalla concessione “Val d'Agri”;
-
specifica tecnica del servizio di gestione dei rifiuti liquidi con prelievo,
trasporto e smaltimento provenienti dai gli stessi siti;
-
la lista dei movimenti dei rifiuti conferiti dal 30/10/2013 al 31/12/2014
presso l'impianto IAM che è anche il periodo, naturalmente, incriminato;
- i
rapporti di prova inerenti le analisi condotte dal produttore sui rifiuti
provenienti dalle diverse fasi di processo, sempre per lo stesso periodo di
tempo, nonché le verifiche analitiche espletate dal laboratorio IAM.
I
rifiuti conferiti presso lo stabilimento IAM erano esclusivamente quelli
codificati dal produttore Eni con il codice CER 161002 - cioè soluzioni acquose
di scarto, diverse da quelle di cui alla voce 161001 - e dai rapporti di prova
esaminati risulta la conformità dei rifiuti conferiti alla classificazione di
“rifiuto speciale non pericoloso”.
Si
segnala che l'Arpacal di Reggio Calabria ha anche trasmesso le risultanze di
una ulteriore visita ispettiva - che abbiamo ordinato - eseguita sull'impianto
nel mese di dicembre 2015, ai sensi e per gli effetti del decreto numero 152
del 2006, attestando l'osservanza da parte del gestore di tutte le prescrizioni
AIA. Con riferimento specifico alle analisi dei reflui, ha precisato che dai
campionamenti eseguiti nelle 24 ore per successive analisi chimiche, il refluo
analizzato risulta conforme per i parametri analizzati alle tabelle previste
dal decreto legislativo numero 152 del 2006.
Alla
luce di quanto esposto e tenuto conto delle verifiche di competenza, non è
stata riscontrata - nelle gestione AIA di questo impianto - alcuna evidenza di
inosservanza delle prescrizioni autorizzative.
Per
quanto riguarda la Consuleco Srl, su richiesta del dipartimento, l'Arpacal ha
effettuato un sopralluogo congiunto con i NOE; da questo sopralluogo non sono
emerse irregolarità nello smaltimento di rifiuti liquidi provenienti dalle
attività petrolifere. In particolare, così come emerge dal documento di
controllo effettuato dall’Arpacal, dal controllo effettuato sulle omologhe dei
rifiuti conferiti da ENI della Val d'Agri risulta che gli stessi - in base alle
analisi effettuate dai lavoratori incaricati dalla stessa Eni - sono
classificabili come non pericolosi; l’ENI ha provveduto ad assegnare il codice
CER 161002.
Dai
controlli ordinari eseguiti da Arpacal non risultano ad oggi inosservanze delle
prescrizioni AIA.
Per
quanto riguarda l'altro impianto, il dipartimento Arpacal di Catanzaro ha
effettuato il sopralluogo richiesto sugli impianti ed ha trasmesso le risultanze
relative il 5 maggio 2016, da ciò risulta che la ditta:
-
da luglio 2013 a novembre 2014 è stata intermediario (senza detenzione) dei
rifiuti ENI ed in parte anche trasportatore;
-
dal 2014 al 2015 è stata intermediaria per il solo trasporto;
-
da dicembre 2015, oltre al trasporto, si è occupata - in ATI con Econet-- dello
smaltimento.
Dalle
omologhe dei rifiuti conferiti, risulta che i rifiuti sono stati classificati
come non pericolosi dal produttore in base ad analisi effettuate dai laboratori
incaricati dalla stessa ENI e detto produttore ha provveduto ad assegnare il
codice CER 161002 - cioè soluzioni acquose di scarto diverse da quello di cui
alla voce 161001.
Si
precisa che la Ecosistem Srl è autorizzata al trattamento del rifiuto con
codice 161002, allo scarico delle acque prodotte dal trattamento dei rifiuti
nel rispetto dei limiti della tabella 3 del decreto legislativo numero 152 del
2006.
PRESIDENTE
Prego,
consigliere Giudiceandrea.
Grazie
assessore, sono pienamente soddisfatto. La solita cortesia di fare avere il
file, grazie.
Il
punto 4 è l'ultimo all'ordine del giorno. Interrogazioni a risposta scritta, ai
sensi dell'articolo 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Vorrei
ricordare all’Aula che, ascoltata la risposta della Giunta, l'interrogante ha
diritto di replicare per non più di 3 minuti, al fine di dichiarare se si ritenga
o meno soddisfatto.
La
prima interrogazione è la numero 316/10^ di iniziativa del consigliere Guccione
“In merito ai lavori eseguiti fino ad oggi sul ponte Cannavino (comune di
Celico).” Credo che il consigliere Guccione non ci sia, quindi questa
interrogazione decade.
Proseguiamo
con l'interrogazione numero 315/10^ iniziativa del consigliere Nicolò “In
ordine alle ataviche criticità del sistema depurativo regionale.” Prego,
consigliere.
L’interrogazione
è stata presentata il 18 ottobre del 2017. Devo fare una premessa, in
considerazione del fatto che si trova traccia, nel settembre del 2016, di un
mio intervento su una interrogazione indirizzata al Presidente della Giunta
regionale relativamente al sistema di depurazione in Calabria, volta a capire
quali fossero le strategie che il governo regionale intendeva adottare
rispetto, anche, alla sanzione della Comunità Europea.
Un
sanzione che ammontava a 60 milioni di euro, dovuta all’'inefficienza del
sistema depurativo. Un’inefficienza che va ad incidere - per le ragioni che
conosciamo - soprattutto sulla qualità ambientale, un “prodotto” che non
bisogna offrire per rispetto alle potenzialità turistiche del territorio.
Vorremmo
capire quali azioni sono state prodotte dalla Giunta regionale, dal Presidente
della Giunta regionale, per rimuovere le cause che oggi inficiano il sistema
depurativo e non consentono ai calabresi di poter fruire di un servizio per il
quale addirittura pagano le tasse. Quelle tasse che collocano la Calabria fra
le prime regioni d'Italia, come risulta dalle statistiche di qualche giorno
addietro.
PRESIDENTE
Risponde
l’assessore Rizzo, prego.
È
appena il caso di ricordare, naturalmente, che il sistema depurativo dovrebbe
essere di competenza dei comuni e che, ancora una volta, la Regione Calabria
sta attuando una strategia di soccorso nei loro confronti.
In
riferimento all'interrogazione in oggetto, si sottolinea come la Giunta abbia
subito avviato un percorso programmatico atto a raggiungere il disinquinamento
dei litorali - l'ho ricordato anche nelle interrogazioni precedenti -,
individuando sia i parametri sia le criticità che insistono sui comuni costieri
e sui comuni dell'entroterra. Percorso che ha interessato tutto il territorio
regionale, ciò al fine di individuare in modo puntuale i deficit ancora
esistenti e, quindi, programmare gli interventi necessari in modo efficiente,
renderli funzionali al superamento delle criticità rilevate e, al contempo,
massimizzare gli effetti positivi delle risorse finanziarie a disposizione e
rappresentate nel Patto per la Calabria.
Nello
specifico, la delibera CIPE numero 60 del 2012 ha previsto nel territorio della
Calabria interventi, in corso di autorizzazione, per un importo di
159.850.000,00 euro destinati a risolvere i deficit fognari e depurativi in 18
agglomerati sopra i 15.000 abitanti.
Gli
interventi saranno complementari al redigendo “Piano regionale degli interventi
prioritari dei sistemi fognari e depurativi” dell'intera circoscrizione
regionale, che saranno attualizzati con le risorse messe a disposizione con il
Patto per il sud, al fine di superare in via definitiva la procedura di
infrazione comunitaria 2014/2059 e eliminare qualsiasi tipo di emergenza
ambientale nel settore fognario-depurativo.
In
questo contesto si inseriscono due protocolli di intesa e di collaborazione,
fatti quest'anno, tra la Regione Calabria e le Procure di Castrovillari e Vibo
Valentia, tesi ad individuare possibili reati ambientali e gli interventi
urgenti per riefficientare gli impianti sottoposti a sequestro e gli altri già
interessati da attività giudiziaria in corso.
Tuttavia,
nelle more della definizione di quanto sopra, per assicurare un buon
trattamento depurativo, la Regione Calabria, nel corso delle ultime due
stagioni, ha programmato interventi per il ripristino funzionale degli impianti
di depurazione pari a 7.984.000 euro. Si è programmato un Piano di efficientamento
e completamento di interventi.
Attualmente
si sta predisponendo la programmazione del Patto per il Sud, mediante
un'attenta attività di ricognizione dei deficit fognari e depurativi dei comuni
e degli agglomerati in procedura di infrazione comunitaria.
A
tale riguardo sono stati individuati 19 professionisti esterni, esperti del
settore, che sono stati posti a supporto di tutti i responsabili degli uffici
tecnici comunali, al fine di individuare gli interventi necessari e venire
incontro alle esigenze dei comuni per il superamento delle criticità.
Tali
attività riguardano anche quei comuni che pur non essendo oggi in procedura di
infrazione comunitaria, comunque potrebbero già esserlo nella prossima stagione
o comunque presentare situazioni di rischio rispetto all'inquinamento
ambientale.
Tutta
l’attività di ricognizione costituisce la base portante della programmazione
nel settore fognario depurativo della Regione Calabria che trova possibilità di
attuazione nei fondi messi a disposizione - come dicevo - dal Patto per la
Calabria.
Prego,
consigliere Nicolò.
Parzialmente
soddisfatto, comprendo bene e conosciamo quali sono le competenze rispetto alla
materia. L'azione di controllo compete alla Regione rispetto anche
all'efficienza, all'efficacia ed alla qualità del servizio.
La
mia preoccupazione, oltre all'efficienza e l'efficacia del servizio, è
comprendere se lo stato dell'arte penalizzerà la Regione con un’ulteriore
sanzione da parte della Comunità Europea. Il rischio esiste e persiste
considerata la qualità del servizio.
Le
competenze sono dei comuni, il supporto lo dovrebbe garantire la Regione,
chiedo all'assessore di controllare questi processi rispetto alle finalità
testé rappresentate.
La
prossima interrogazione la numero 312/10^ di iniziativa del consigliere Nicolò
“In ordine a una maggiore informazione sulle cause ostative dei pagamenti a
favore di soggetti
precedentemente inseriti nel bacino dei percettori di mobilità in deroga e
destinatari di percorsi di politiche attive rivolte agli enti pubblici” è
ritirata.
Passiamo
alla prossima interrogazione numero 308/10^ iniziativa del consigliere Aieta
“Sulla revoca del finanziamento per il santuario San Francesco di Paola, sito
nel comune di Paola.”
Presidente,
questa è un'interrogazione rivolta al Presidente della Giunta regionale, sulla
revoca del finanziamento per il santuario San Francesco di Paola, sito nel
comune di Paola, ad opera del Ministero dei Beni e delle Attività culturali,
Segretariato regionale.
Ovviamente,
capisco che la Regione non ha competenza, ma è necessario capire perché, dopo
un iter abbastanza tortuoso, il Segretariato regionale ha revocato
l'affidamento di un bando di gara alla ditta che lo aveva vinto - dopo anche le
sentenze del Tar che avevano caratterizzato il percorso. Devo, su questo,
necessariamente elevare una nota critica al Segretariato regionale con il
quale, per le vie brevi, ho avuto rapporti costanti - anche in qualità di
delegato del Presidente della Regione Calabria per il sesto Centenario - e
attraverso le vie brevi ho avuto sempre garanzie sull'inizio dei lavori. Ad un
certo punto, è arrivata una revoca che appare insolita, immotivata e - a dire
il vero - anche illogica, per cui aspetto di ascoltare le parole dell'assessore
Musmanno per valutare se ritenermi soddisfatto o no.
Prego,
assessore Musmanno.
Rispondo
a nome e per conto del Presidente, considerando che l'interrogazione è
correttamente indirizzata a lui, purtroppo non siamo in grado - anticipo
l'esito - di fornire indicazioni, perché - giusto per precisare - si tratta di
un bando pubblicato il 14 maggio del 2014 sulla Gazzetta Ufficiale, 5^ serie
speciale, da parte del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del
Turismo, ex Direzione regionale per i Beni culturali e paesaggistici della
Calabria (oggi Segretariato regionale) e, pertanto, le procedure svolte - come
già fatto osservare dal consigliere Aieta - esulano dalle competenze del
dipartimento Turismo e dell'Amministrazione regionale.
Circa
i motivi della revoca della procedura non si è conoscenza se dette motivazioni,
che hanno indotto la stazione appaltante all'emanazione del provvedimento di
revoca, consentono oggi la sospensione di quel provvedimento.
È
stato richiesto, peraltro più volte per le vie brevi e in forma scritta, al
Segretariato generale per la Regione Calabria del Mibact di voler informare il
dipartimento sull'evoluzione della vicenda ma, purtroppo, a tutt'oggi non è
ancora pervenuta alcuna risposta in merito. Risposta che ci faremo carico di
sollecitare e, appena ricevuta, di inoltrare direttamente al consigliere Aieta
e all'attenzione dell'intero Consiglio regionale. Quindi, allo stato attuale,
nonostante i solleciti, non abbiamo avuto ancora risposta ufficiale.
Ringrazio
l’assessore Musmanno, ma vorrei rendere noto a quest'Aula e attraverso
quest’Aula ai calabresi, come viene trattato il luogo più suggestivo della
Calabria, il Santuario del più illustre dei calabresi, dal Segretariato
regionale che non si preoccupa di rispondere e di rappresentare le proprie
motivazioni su questo provvedimento alla massima Assise regionale.
Penso
che sia necessario insistere, perché il santuario di Paola non è di proprietà
né del Mibact né del Segretariato generale ed essendo patrimonio della Calabria
e del mondo intero - perché il santuario di Paola è conosciuto ad ogni latitudine
tra i 7 miliardi di persone che abitano il mondo - credo che il Segretariato
regionale del Mibact abbia il dovere di rispondere con chiarezza, a quest’Aula
e ai calabresi, dicendo quali sono i motivi che hanno prodotto la revoca di un
finanziamento che - badate bene - doveva servire per realizzare un museo delle
opere dedicate al Santo nel luogo costruito dalle mani dello stesso.
Quindi,
siccome io ho molta fiducia nella determinazione dell'assessore Musmanno, mi
affido a lui per conoscere le motivazioni e la ragione di questa revoca.
Grazie.
Presidenza del presidente Nicola Irto
Prossima interrogazione la numero 307/10^, a firma del consigliere
Mirabello “In merito alla manifestazione di interesse tirocinanti bando
scuola”, non è presente in aula, decade.
Interrogazione numero 299/10^ a firma del consigliere Greco, non è presente
in aula, decade.
Interrogazione numero 298/10^ a firma del consigliere Greco, non è presente
in aula, decade.
Interrogazione numero 297/10^ a firma della consigliera Ferro, non è
presente in aula, decade.
Interrogazione numero 296/10^, a firma del consigliere Nicolò, “In merito
agli adempimenti della Regione Calabria alle disposizioni legislative
riguardanti l'eliminazione dei rischi derivanti dall'esposizione a siti e
manufatti contenenti amianto”.
Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla.
Presidente, è un’interrogazione indirizzata, come tutte, al Presidente
della Giunta e trasmessa l’11 agosto 2017 sulla questione relativa alle
coperture di amianto che costituiscono fonti di inquinamento dell’ambiente.
Inquinamento che è letale per le motivazioni che conosciamo, per cui,
considerata l’inadempienza della Regione Calabria a disposizioni normative di
carattere perentorio, che costituiscono conditio
sine qua non per ottenere erogazioni di contributi per le bonifiche
previste dal Ministero dell’Interno, vorremmo capire quali sono le azioni che
il governo regionale, in ottemperanza alle prescrizioni di legge e alla
possibilità di poter fruire di finanziamenti, quali ha adottato per le finalità
testé rappresentate.
La
parola all’assessore Rizzo.
La Regione Calabria ha approvato la legge regionale 27 aprile 2011 numero
14, con la quale ha disposto le norme relative all’eliminazione dei rischi
derivanti dall’esposizione a siti e manufatti contenenti amianto, nell’ambito
di misure per la salvaguardia della salute dei cittadini.
La Regione, attraverso una speciale unità organizzativa a carattere
temporaneo, costituita presso l’assessorato all’ambiente, l’USA, ha predisposto
le linee guida per la “determinazione dei criteri per l’individuazione dei
luoghi idonei alla realizzazione e all’esercizio di impianti di smaltimento di
rifiuti contenenti amianto”, approvate con la delibera di Giunta regionale
numero 502, e ha predisposto il “Piano Regionale Amianto per la Calabria”
(PRAC) che è diventato, poi, parte integrante del Piano regionale dei rifiuti,
approvato dal Consiglio regionale il 19 dicembre 2016.
Il Piano Regionale Amianto per la Calabria è stato soggetto alla disciplina
di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), prevista per tutti gli strumenti di
pianificazione in attuazione a quanto previsto dal decreto 152/2006.
La valutazione ambientale dei piani e dei programmi che possono avere un
impatto significativo sull’ambiente, secondo quanto stabilito dal decreto
legislativo 152, ha la finalità di garantire un elevato livello di protezione
dell’ambiente e contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali
all’atto dell’elaborazione, adozione e approvazione di detti piani e programmi,
assicurando che siano coerenti e contribuiscano alle condizioni per uno
sviluppo sostenibile.
Il PRAC, per oggettive problematiche nella modalità di smaltimento, intende
fornire e promuovere strumenti utili alla programmazione di intervento,
finalizzati alla eliminazione, entro dieci anni dalla sua adozione,
dell’amianto presente negli ambienti di vita e di lavoro, con lo scopo di
promuovere la salvaguardia del benessere delle persone, rispetto
all’inquinamento da fibre di amianto.
Il PRAC avrà una durata quinquennale, potrà essere aggiornato ogni due anni
con deliberazione della Giunta regionale o in seguito a modifiche legislative
quando sia necessario, per le conoscenze acquisite durante l’attuazione del
piano stesso.
Sul sito del dipartimento ambiente, inoltre, è stata implementata una
sezione dedicata all’amianto dove è possibile consultare tutte le attività
messe in atto dalla Regione, in particolare la documentazione prodotta
dall’USA, necessaria alle amministrazioni comunali per l’avvio delle attività
di censimento dell’amianto e di informazione alla popolazione, cioè:
- la scheda del censimento con il relativo vademecum per la compilazione;
- lo schema di ordinanza sindacale;
- l’opuscolo informativo;
- il pieghevole informatico.
Il PRAC contempla, inoltre, i dati sulla mappatura dell’amianto nella regione
Calabria. In particolare, la rilevazione delle aree con presenza di amianto, in
conformità a quanto previsto dal D.M. 18/03/2003 numero 101, ammonta
complessivamente a 453.500 ettari, con una indagine di rilevamento di una
superficie coperta di circa 155.000.000 mq, pari al 94 per cento del totale
della regione.
I comuni della Calabria hanno avviato le attività di censimento puntuale
dell’amianto, al fine di stabilire, unitamente all’ASP e all’Arpacal, le
priorità degli interventi di messa in sicurezza ed eventuale bonifica.
Entro il 30 giugno di ogni anno, questo dipartimento provvede a trasmettere
al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, gli
aggiornamenti dei dati relativi all’attività di “mappatura georeferenziata
della presenza di amianto in Calabria”, realizzata ai sensi del D.M. appena
citato, sia per l’amianto “costruito” sia per l’amianto “naturale”.
Le informazioni acquisite dai comuni vengono elaborate da Arpacal, tenendo
conto degli indicatori contemplati dal decreto citato, e i dati vengono
inseriti nell’apposito format redatto dall’INAIL-DIPIA, per conto del Ministero
dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Al fine di individuare
le maggiori criticità presenti sul territorio regionale, per ogni sito viene
calcolato un valore, attraverso l’utilizzo di un algoritmo, il cui punteggio
risulta direttamente proporzionale alla priorità di rischio.
Nonostante il dipartimento ambiente abbia provveduto più volte a
sollecitare i comuni nello svolgere gli adempimenti di cui all’articolo 6,
commi 3 e 4 della legge regionale numero 14 del 2011, è necessario evidenziare
lo scarso numero di adesioni al censimento e la mancata trasmissione ad Arpacal
delle schede di autonotifica da parte delle Amministrazioni comunali; fino a
maggio scorso, in particolare, solo 43 comuni hanno adempiuto.
Infine, voglio evidenziare che più volte, comunque, il dipartimento
ambiente ha richiesto al Ministero dell’Ambiente di poter usufruire di appositi
finanziamenti anche al fine di dare attuazione al PRAC, con appositi contributi
per le necessarie attività di messa in sicurezza e dell’eventuale bonifica dei
manufatti di amianto, ma queste richieste sono rimaste, ad oggi, senza alcun
riscontro. In ultimo, voglio aggiungere che in Calabria non esiste un impianto
per lo smaltimento dell’amianto, ma che utilizziamo gli impianti più vicini che
sono posti nella regione Basilicata.
Prego, consigliere Nicolò.
Presidente, mi dichiaro parzialmente soddisfatto. Non ho riscontrato, però,
alcuna risposta riguardante la possibilità di ottenere i finanziamenti da parte
del Ministero, che potrebbero incentivare, ancor di più, il lavoro di rimozione
dell’amianto, sempre con le giuste competenze che afferiscono alla Regione ed
ai comuni, perché ci sono delle opportunità che il governo rispetto a
prescrizioni normative. Vorrei capire, comprendere se la Regione utilizza
queste opportunità, consentendo quel lavoro che lei, nella sua relazione, in
modo esaustivo, ha esplicato, considerato anche la necessità di interventi
massicci rispetto all’argomento e vorrei capire se i finanziamenti regionali
vengono utilizzati dalla Regione.
Non sto inventando nulla, sto cercando di comparare. Perché a volte non ci
dobbiamo inventare nulla, dobbiamo essere al passo con le altre Regioni e
poiché mi confronto con colleghi di altre Regioni e mi dicono che utilizzano i
finanziamenti, vorrei capire e comprendere se gli uffici che lei dirige
predispongono tutte quelle azioni finalizzate all’utilizzo dei fondi che il
Ministero eroga per incentivare la rimozione dell’amianto.
Il lavoro che sta svolgendo l’assessorato, lei lo ha ben spiegato e do atto
dell’impegno, però non basta e vorrei comprendere se si può fare di più.
Presidenza del Presidente Nicola Irto
La prossima interrogazione è la numero 217/10^, sempre a firma del
consigliere Nicolò, “In ordine alla ricostruzione della frazione Marinella di
Bruzzano”.
Riguarda il litorale Ionico della provincia di Reggio che ha subito dei
danni a seguito delle intemperie del tempo. Ho presentato l’interrogazione al
Presidente della Giunta regionale, perché sono stato destinatario delle
criticità del territorio da parte degli amministratori. Mi si può dire
l’intervento per il comune “x” e per il comune Alfa, ma noi sappiamo che
dobbiamo prestare attenzione a tutte le realtà del territorio regionale.
Con l’interrogazione chiedo di sapere qual è la tempistica prevista per la
conclusione dei lavori per la messa in sicurezza del territorio. È
un’interrogazione datata, vecchia del 2016, per cui potrebbe essere superata,
ma io la illustro perché mi si dice, a tutt’oggi, che esistono e persistono le
criticità che sottoposi all’epoca al Presidente della Giunta. Si tratta di un
piccolo comune ma, al di là dell’ampiezza del territorio, credo che sia
doveroso da parte dei rappresentanti istituzionali prestare le giuste
attenzioni a tutti i cittadini calabresi.
PRESIDENTE
Prego, assessore Musmanno.
Rispondo per conto del Presidente. È vero che si tratta di una
interrogazione datata, però è anche opportuno chiarire qual è la procedura e
quindi è bene dare risposte precise in merito.
In conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici che nei giorni dal 30
ottobre al 2 novembre 2015 hanno colpito il territorio delle province di
Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria, la Regione Calabria, con deliberazioni di
Giunta regionale numero 452 del 3 novembre 2015 e numero 18 del 9 febbraio
2016, ha formalizzato la richiesta dello stato di emergenza al Governo
nazionale, ai sensi dell’articolo 5 della legge numero 225 del 92, a cui ha
fatto seguito la delibera del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2016 e
l’Ordinanza numero 330 dell’1 aprile 2016, recante “Primi interventi urgenti di
protezione civile in conseguenza degli eccezionali eventi che, nei giorni dal 30
ottobre al 2 novembre 2015, hanno colpito il territorio delle province di
Catanzaro, di Cosenza e di Reggio Calabria”.
Per come previsto nella predetta ordinanza, il Piano degli Interventi è
stato trasmesso al dipartimento nazionale di protezione civile, con note del 27
maggio 2016 e del 25 luglio 2016, e ricevuta l’approvazione del piano, l’Unità
Operativa Autonoma di Protezione Civile della Regione Calabria ha proceduto
all’istruttoria delle varie richieste e alla successiva liquidazione dei
contributi per autonome sistemazioni e per le attività di somme urgenze, sulla
base della documentazione probatoria trasmessa dai vari soggetti attuatori.
Allo stato, a seguito della proposta di rimodulazione delle economie,
approvata dal dipartimento nazionale di protezione civile con nota del 20 marzo
2017, sono in corso numero 17 convenzioni stipulate con alcuni Comuni e con la
Provincia/Città Metropolitana di Reggio Calabria, Settore viabilità.
Relativamente al comune di Bruzzano, sono stati finanziati numerosi interventi
anche nella frazione Marinella, di seguito esplicitati: una somma di €
94.731,04 in favore del Settore viabilità della Provincia/Città Metropolitana
di Reggio Calabria, per interventi di ripristino viabilità e messa in sicurezza
del ponte Bruzzano di accesso all’abitato e una serie di interventi urgenti per
il ripristino di servizi essenziali tipo impianto di depurazione, ripristino
condotte approvvigionamento idrico e fognario, ripristino rete elettrica,
ripristino di tratti stradali per un totale di circa € 800.000.
In merito ai lavori di messa in sicurezza del territorio al di fuori
dell’ordinanza di protezione civile, gli interventi devono essere previsti in
via ordinaria. Pertanto il Comune, per tramite della Regione, dipartimento
infrastrutture, lavori pubblici e mobilità, deve inoltrare una richiesta
corredata almeno da progettazione preliminare/studio di fattibilità, secondo le
modalità e i criteri fissati dal D.P.C.M. 28 maggio 2015 da caricare
all’interno del sistema ReNDis (Repertorio Nazionale Difesa Suolo).
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,
infatti, ha attivato un sistema denominato RENDIS che, attraverso l’Ispra e
nell’ottica della trasparenza, prevede che le Regioni, ciascuna per il proprio
territorio di competenza, inseriscano e validino in esso, attraverso la
compilazione di apposita scheda, le richieste di finanziamento relative al
dissesto idrogeologico ed erosione delle coste. Gli interventi dopo le
valutazioni e le validazioni opportune saranno finanziati in base alla
graduatoria e secondo la disponibilità dei fondi per la difesa del suolo.
Passiamo all’interrogazione 166/10^, sempre a firma del consigliere Nicolò,
“In ordine alla tempistica prevista per l'erogazione del
saldo ai beneficiari del contributo per l’eliminazione delle barriere
architettoniche”.
Prego, consigliere Nicolò, ha facoltà di illustrarla.
Presidente, si illustra da sé.
PRESIDENTE
Prego, assessore Roccisano.
Leggo la risposta che in realtà abbiamo mandato il 3 luglio del 2017 e che
ricostruisce quello che è un bando che di fatto è nato nel 2015.
Con decreto numero 7127 è stato approvato l’avviso pubblico “Case
accessibili” - Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e
domotica nelle abitazioni private dei soggetti diversamente abili; gli
interessati dovevano presentare la domanda al Comune entro la data del 8
settembre 2011; i Comuni dovevano trasmettere le domande al Settore politiche
sociali entro la data del 10 ottobre 2011; con decreto numero 15438 del 30
ottobre 2012 è stata approvata la graduatoria provvisoria pubblicata sul Burc
15 giorni dopo.
La scadenza del termine utile per la presentazione di eventuali ricorsi
amministrativi era il 9 dicembre 2012.
Con decreto numero 9860 del 8 luglio 2013 è stata approvata la graduatoria
definitiva; con decreto numero 12957 del 19 settembre 2017 è stato rettificato
il decreto numero 9860 ed approvato lo schema di convenzione, pubblicato sul
Burc numero 40 del 4 ottobre 2013.
I Comuni beneficiari, realizzatori dei progetti, sono stati numero 128; i
destinatari e attuatori degli interventi sono stati numero 327; le Convenzioni
stipulate, poi, tra Regione e Comuni con i beneficiari sono state 124 su 128.
I motivi di ritardo sono da attribuire alla:
- lentezza da parte dei comuni nel richiedere l’anticipazione, di cui al
sopra citato articolo 8 della convenzione;
- non corretta trasmissione della documentazione a corredo della suddetta
richiesta di anticipazione;
- necessità di variazioni progettuali, apportate dai destinatari, in sede
di progettazione esecutiva;
- ritardi procedurali tra destinatario dell’intervento (privato) e
beneficiario (Comuni) con conseguente rallentamento nella presentazione della
documentazione istruttoria da parte degli Enti beneficiari al Settore politiche
sociali;
- altre difficoltà procedurali con carattere di eccezionalità (ritardi nel
rilascio di nulla osta, pareri e certificati da parte degli uffici competenti;
- difficoltà operative, emesse nel mese di giugno 2014, nella gestione del
sistema SIURP degli interventi per incoerenza con il programma operativo FESR
2007-2013, successivamente formalizzate con nota al dipartimento programmazione
il 24 febbraio 2015 senza alcun riscontro formale.
Nonostante quanto sopra esposto, ma in considerazione delle finalità
fondamentali dell’avviso pubblico che sono quelle di ottimizzare i servizi di
assistenza e supporto all’autonomia delle persone con disabilità, favorendo
l’eliminazione delle barriere nelle abitazioni, nonché quella di salvaguardare
il miglioramento dell’offerta di servizi per i disabili e gli anziani in
Calabria, il Settore ha provveduto ad emettere i seguenti decreti di proroga:
• DDS numero 8906 del 23/07/2014;
• DDS numero 11615 del 1/10/2014;
• DDS numero 2041 del 13/03/2015;
• DDS numero 2042 del 13/03/2015.
Complessivamente gli Enti beneficiari dei contributi sono i risultati 89 su
128.
Premesso tutto ciò, si evidenzia quanto segue:
Essendo stati emessi i decreti di proroga nel 2015, per i singoli
interventi, successivamente alle relative scadenze, il dipartimento, al fine di
sopperire senza soluzione di continuità alla vacanza contrattuale e per evitare
inquietudine sociale, ha adottato un’ulteriore ed unico decreto di proroga con
scadenza al 31/12/2015.
A seguito del succitato decreto, il Settore, considerato che si era
prossimi alla scadenza naturale del P.O., ha predisposto tutti i decreti di
erogazione per l’anticipo dell’80 per cento con conseguente verifica di
ammissibilità dell’erogazione e rinvio a data successiva del restante 20 per
cento.
Complessivamente l’erogato è stato pari a € 3.158.921,50 (80 per cento),
l’importo ancora da erogare tutto oggi è di € 801.665,90.
Dopo la data del 31/12/2015, l’Autorità di gestione, a causa della mancata
certificazione della spesa erogata, nonché per l’incoerenza dell’avviso
pubblico, ha provveduto a disattivare tutti gli interventi.
A seguito della concreta chiusura del Programma Operativo che è avvenuta il
31/03/2017 e tenuto conto della problematica sopra esposta, il dirigente di
settore e il dirigente generale pro-tempore, hanno inviato all’Autorità di
gestione le note numero SIAR/70270 del 1/03/2017 e numero SIAR/119599 del
07/04/2017, finalizzate alla risoluzione del problema.
Nello specifico, stante le finalità fondamentali dell’avviso pubblico, che
sono quelle di ottimizzare i servizi di assistenza, si è chiesto, anche per
evitare di sopperire con fondi regionali, di far fronte alla spesa già erogata
ed a quella da erogare utilizzando un’altra fonte di finanziamento, attraverso
l’inserimento nella programmazione PAC 2014-2020 delle operazioni non concluse
alla succitata data del 31/03/2017.
Per completezza devo dire che questa risposta, ripeto, è del 3 luglio 2017,
mi consta che attualmente in questa fase, quindi prima della chiusura del
31/12/2017, la dirigente di Settore, la dottoressa Barone, stia lavorando per
saldare questo 20 per cento, però la risposta formale alla sua interrogazione è
quella del 31 luglio.
La prossima interrogazione è la
numero 162/10^, a firma del consigliere Orsomarso, che decade per assenza del
proponente.
Interrogazione numero 150/10^, a
firma del consigliere Nicolò, “Sui motivi ostativi per l’istituzione dei 14
presidi previsti dalla normativa regionale”. Prego, consigliere Nicolò, ha
facoltà di illustrarla.
Si illustra da sé.
PRESIDENTE
C’è risposta da
parte della Giunta regionale? Assessore Musmanno, prego.
Anche in questo caso
rispondo per conto del Presidente della Giunta regionale. In particolare, per
dare seguito alla interrogazione è stata interpellata Calabria Verde, che
risponde chiarendo che, preliminarmente, in Calabria Verde non sono presenti i
presidi idraulici. Per la mancata attuazione delle disposizioni normative e
delle delibere regionali in tema di sorveglianza idraulica e idrogeologica,
allo stato, all’interno di Calabria Verde, in 9 degli 11 distretti territoriali
dipendenti, sono presenti in numero variabile soltanto addetti al servizio di
sorveglianza idraulica, in tutto 286, distribuiti in modo disomogeneo, di cui
233 preposti al monitoraggio e 53 alla digitalizzazione dei dati.
Si tratta di
personale ex Why Not che, seppur immesso in azienda a mezzo di apposito
concorso, non ha seguito specifici corsi di formazione prima di ottenere la
qualifica di sorvegliante, ovvero di ufficiale idraulico.
Quello della
sorveglianza idraulica è un settore che necessita quanto prima di una radicale
ristrutturazione, attesa l’importanza delle attività svolte; per tale motivo,
nell’ambito della riorganizzazione aziendale di cui alla delibera numero 398
del 6 ottobre 2017 ad oggetto “Modifiche
e integrazioni alle delibere commissariali numero 16 del 23 gennaio 2017 ad
oggetto “Struttura organizzativa dirigenziale dell’Azienda Calabria Verde in
attuazione della legge regionale numero 43 del 27 dicembre 2016 - Approvazione
Regolamento sulle modalità di conferimento degli incarichi di funzione
dirigenziale di livello non generale - Approvazione metodologia di graduazione
delle funzioni dirigenziali” e numero 79 del 23 febbraio 2017 ad oggetto “Struttura organizzativa dell’azienda
Calabria Verde in attuazione della legge regionale numero 43 del 27 dicembre
2016. Funzionigramma e organigramma”, è stato appositamente previsto un
settore sorveglianza idraulica e dissesto idrogeologico ripartito su due
uffici: il primo che dovrà dare supporto ai presidi territoriali idraulici e
idrogeologici; il secondo di pianificazione, progettazione ed esecuzione di
interventi anche rilevanti.
Nell’ufficio di
supporto ai presidi territoriali idraulici e idrogeologici è stato, altresì,
previsto in modo specifico, oltre al monitoraggio della rete idrografica, anche
quello del dissesto idrogeologico.
È naturale che tali
nuove attività presuppongano: l’istituzione di appositi corsi di formazione,
per i quali sono da tempo intrapresi contatti con l’Università della Calabria,
che dovrebbe persino svolgerli a titolo gratuito; l’assegnazione progressiva di
apposite risorse, attraverso fondi comunitari già individuati per
l’acquisizione di mezzi idonei all’esecuzione delle manutenzioni.
In occasione della
presentazione al Consiglio regionale della riorganizzazione dell’azienda
Calabria Verde, prevista a breve, ed a cui presenzierà lo stesso Presidente
della Regione, non si mancherà di illustrare in dettaglio il modello di sorveglianza
proposto, come anche la necessità di istituire un servizio di polizia idraulica
ed un servizio di piena, oggi in Regione completamente assenti.
L’azienda ha
avviato, infine, una riverifica dei possibili emolumenti spettanti al personale
della sorveglianza idraulica per i mesi di settembre, ottobre, novembre,
dicembre e tredicesima mensilità dell’anno 2014. Da un primo controllo gli
stessi sarebbero stati pagati sin dal 2015.
Bene. Passiamo
all’ordine del giorno, protocollo 38672 del 28 settembre 2017, presentato dal
consigliere Sergio. Prego, consigliere Sergio, ha facoltà di illustrarlo.
Signor Presidente,
onorevoli colleghi, l’ordine del giorno riguarda i lavoratori di cui alla legge
regionale numero 15 del 2008.
Una delle vertenze a
più alto impatto sociale in Calabria è certamente quella del completamento del
percorso di stabilizzazione dei lavoratori interessati dalla legge regionale
numero 15 del 2008, lavoratori in difficoltà appartenenti al precariato storico
della Regione, per come individuati da pregressi accordi istituzionali e
sindacali, destinatari di misure di sostegno al reddito, anche di provenienza
comunitaria, a valere sul bilancio dello Stato e delle Regioni.
A tal fine la legge
regionale della Calabria numero 1 del 13 gennaio 2014 “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato”, di cui
al decreto legge numero 101 del 31 agosto 2013, convertito in Legge numero 125
del 30 ottobre 2013, detta puntuali criteri e dettami per attuare un graduale
ma legittimo percorso di stabilizzazione, anche a tempo parziale, dell’intera
categoria in questione, e ciò al fine di pervenire, in modo ordinato e non
arbitrario, al definitivo smaltimento di tale bacino di precariato storico a
livello territoriale.
Ho appreso che nello
scorso mese di giugno, in un incontro sulla problematica relativa ai lavoratori
della legge regionale numero 15 del 2008, tra l’assessore regionale ai lavori
Federica Roccisano ed i rappresentanti delle organizzazioni sindacali NIDIL,
CGIL, FELSA, CISL, Fisascat, CISL, UILTemp, UGL è stato siglato un accordo
sull’applicazione del disciplinare, denominato “Carta dei diritti dei soggetti utilizzati in A.S.U., nonché dei
lavoratori di cui alla legge regionale 15/2008” che riconosce finalmente i
diritti di ferie, malattia e permessi a questi lavoratori.
Nonostante la presa
d’atto del verbale dell’accordo istituzionale che approva la precitata Carta
dei diritti da parte della Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Scuola,
Lavoro e Welfare, nella seduta dello scorso 20 giugno, la carta è ancora nella
fase di approvazione formale, contestualmente alla sottoscrizione dell’accordo
sul sito web della Giunta regionale.
L’assessore alla Scuola,
Lavoro e Welfare aveva comunicato l’impegno di procedere per raggiungere
l’altro importante obiettivo: l’equiparazione economica del lavoro, come anche
del numero di ore di lavoro.
Questi lavoratori,
ad oggi, sono diversi da Comune a Comune, in base all’area di azione prevista.
Di recente, da parte della Giunta regionale, non sono mancati interventi
amministrativi ed anche legislativi atti a stabilizzare gli appartenenti
storici al bacino del precariato regionale, che hanno tenuto conto anche dei
diritti e delle situazione dei lavoratori ex
legge regionale numero 15, evitando, in tal modo, di ingenerare inopinate
disparità di trattamento tra situazioni giuridiche soggettive, assolutamente
analoghe e di pari rilievo e dignità sociale, con il rischio di avvio di
imponenti contenziosi giuslavoristici a carico dell’erario.
Considerata la
sussistenza dei fondi destinati alla definizione del percorso di stabilizzazione,
avendo la Regione già deliberato il cofinanziamento di 38 milioni di euro al
riguardo per il triennio 2016-2018 e tutto quanto premesso, con il presente
ordine del giorno si impegna il Presidente della Regione e la Giunta regionale
a porre in essere ogni iniziativa idonea a dare esecuzione alla Carta dei
diritti dei soggetti utilizzati in A.S.U., nonché dei lavoratori di cui alla
legge regionale numero 15 del 2008; a prevedere nei prossimi provvedimenti di
bilancio che saranno proposti al Consiglio regionale le adeguate dotazioni
finanziarie, idonee ad ottemperare all’impegno assunto in sede di accordo
istituzionale con le organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL, UGL, nella
giornata del 16 giugno 2017, volto ad equiparare il compenso spettante ai lavoratori
di cui alla legge regionale numero 15 a quello degli ex lavoratori LSU LPU, con decorrenza a partire dal primo settembre
2017; ad adottare ogni misura idonea a garantire, fino al processo di
stabilizzazione dei lavoratori, di cui alla legge regionale numero 15 del 2008,
la non interruzione dei rapporti lavorativi, senza soluzione di continuità,
alla data del 31 dicembre 2017, al fine di assicurare all’azione amministrativa
regionale quel necessario grado di omogeneità e rispetto del principio di uguaglianza
a tutti gli appartenenti al complessivo settore degli LSU-LPU. Grazie.
Se non ci sono altri
interventi, ha chiesto di intervenire l’assessore Roccisano. Ne ha facoltà,
prego.
Ringrazio il
consigliere Sergio per l’attenzione e la sensibilità che dimostra anche verso
questa categoria di precari, ultracinquantenni, che sono inseriti all’interno
della legge regionale numero 15 del 2008.
Proprio su questi
lavoratori e sul precariato storico è da due anni che stiamo, a poco a poco,
compiendo dei passi in avanti, insieme al Presidente della Giunta regionale,
anche insieme al Tavolo dei rappresentanti delle categorie sindacali.
Sin dall’inizio
abbiamo attivato,finalmente, dei giusti pagamenti mensili che prima del 2015
non avvenivano; abbiamo sempre garantito, e garantiremo, anche nel bilancio che
presto approveremo in Giunta regionale, la copertura totale per i loro
pagamenti e, insieme ai sindacati, e concordemente, proprio per volontà del
Presidente della Giunta regionale, stiamo lavorando anche su quello che sono i
giusti riconoscimenti dei diritti.
Per cui grazie,
consigliere Sergio, e continuiamo, insieme, a questo punto, magari anche
invitando lei e gli altri consiglieri a partecipare ai futuri Tavoli sul
precariato, sia per garantire oggi i giusti diritti sia, anche e soprattutto,
per tracciare il giusto percorso per la stabilizzazione e per la tutela dei
lavoratori e farli passare dallo status
di precari a quello dei lavoratori. Grazie.
Se non ci sono altri interventi, pongo in votazione l'ordine del giorno
presentato dal consigliere Sergio. Il Consiglio
approva.
(Il
Consiglio approva)
Consigliere Sergio, ha facoltà di illustrare l’ordine del giorno.
Quest’ordine del giorno riguarda l'adozione del sistema di monitoraggio Flash glucose monitor nel trattamento
della malattia diabetica e le prospettive di utilizzo del presidio in fascia
pediatrica. Premesso che il diabete è una malattia cronica in cui si ha un
aumento della glicemia, ovvero dei livelli di zucchero nel sangue che
l'organismo non è in grado di riportare alla normalità, l'obiettivo primario
nella gestione del diabete consiste nel garantire al paziente una soddisfacente
qualità di vita, attraverso la prevenzione delle complicanze acute e croniche
provocate dalla malattia.
La capacità della persona con diabete nel gestire la propria malattia è un
elemento fondamentale per la prevenzione delle complicanze e per garantire,
quindi, una soddisfacente qualità di vita. Con il piano nazionale diabete il
Ministero della Salute ha definito obiettivi, iniziative sulla prevenzione…..
Collega, le chiedo perdono. Presidente stiamo approvando atti, ma non c'è
il numero legale, lo dico a tutela degli atti. Consigliere Sergio, chiedo
scusa, perché magari fa un lavoro che, poi, non produrrà effetti.
PRESIDENTE
Intanto stiamo illustrando il provvedimento.
FERRO
Wanda (Gruppo Misto)
No parlo anche di quelle già votate.
PRESIDENTE
Concluda, consigliere Sergio.
Non commento, su questo mi risparmio. Con il piano nazionale diabete il
Ministero della Salute ha definito obiettivi e iniziative sulla prevenzione,
diagnosi e gestione della patologia. La Regione Calabria nel 2013, recependo le
indicazioni del Piano Nazionale, ha adottato i percorsi diagnostico-terapeutici
assistenziali per la malattia diabetica nell'adulto e nell'età pediatrica. Le
raccomandazioni per un uso appropriato dei dispositivi medici negli adulti e in
età pediatrica definiscono, per ogni condizione clinica, il bisogno di
dispositivi medici della persona.
Considerato che tra i presidi per il monitoraggio, usati nella nostra
regione, risultano ricompresi i dispositivi per il monitoraggio continuo della
glicemia CGM, ma non vengono inseriti i sistemi di monitoraggio Flash, dal
febbraio 2016 è disponibile in commercio un sistema di monitoraggio Flash,
appunto denominato Flash glucose monitor
freestyle libre abbott, che non necessità di fori sul polpastrello in
quanto si applica nella parte superiore del braccio e ha la durata di due
settimane. Dunque, senza dolore, permette di stimare il valore della glicemia,
tramite la misurazione del glucosio interstiziale, registrando il trend delle otto ore precedenti e
consentendo di ridurre, di molto, il numero di misurazioni a vantaggio della
qualità di vita di questi pazienti diabetici. Rilevato che con il sistema di
monitoraggio flash della glicemia si evidenzia come la combinazione di un nuovo
sistema di monitoraggio della glicemia, in associazione ad un migliore utilizzo
di un metodo educativo, come il conteggio dei carboidrati, possa determinare
effetti positivi sul controllo glico-metabolico dei pazienti diabetici.
L'uso del freestyle libre nei bambini porterebbe a vantaggi ancora maggiori
che negli adulti, sia perché il ricorso a pratiche dolorose nei piccoli ha un
impatto emotivo ancora maggiore sia perché consente una vita sociale e di
relazione più normale, rilevando la glicemia anche di notte, senza svegliare il
bambino, a scuola o durante l'attività fisica, senza pratiche invasive che
possono mettere a disagio il bambino stesso davanti ai compagni.
Il sistema di monitoraggio flash risulta, pertanto, particolarmente
indicato per i bambine e i ragazzi di età compresa tra 0 e 18 anni in quanto
migliora il controllo glicemico e la qualità della vita. Da studi comparati non
comporta oneri aggiuntivi per le ASP ma, anzi, prevede un margine di risparmio
economico mensile di circa il venti per cento per ogni paziente.
Appreso che l'associazione giovani diabetici Onlus di Cosenza ha chiesto al
Presidente della Giunta regionale che venisse reso rimborsabile dal sistema
sanitario nazionale il freestyle libre, sistema di monitoraggio Flash glucose monitor, per tutti i
soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 di età compresa tra 0 e 18 anni e
per tutti quei soggetti, con diabete scompensato, che presentano richieste con
quantitativi di strisce alla media di 150 strisce al mese.
Ritenuto che ogni metodo utile al conseguimento di risultati positivi per
la vita dei pazienti sia da valutare, studiare, sperimentare e utilizzare.
Rilevata l'opportunità di fornire una risposta tempestiva e concreta al fine di
dare un positivo e tempestivo riscontro alla problematica posta dalla suddetta
associazione.
Tutto ciò premesso e considerato si impegna il Presidente della Giunta
regionale e l'assessore regionale alla tutela della salute e alle politiche
sanitarie a porre in essere ogni iniziativa idonea all'introduzione di un
presidio di monitoraggio flash della glicemia, come accade in altre regioni,
favorendone la prescrizione per il rimborso da parte del servizio sanitario
nazionale. Grazie.
Illustriamo le mozioni che porremo in votazione nella prossima seduta
utile. Prego, consigliere Cannizzaro, illustri la mozione numero 96/10^. La
vuole illustrare la mozione?
No, Presidente.
Le mozioni, considerata la mancanza del numero legale, le rimetteremo al
prossimo ordine del giorno nel quale andranno in automatico le mozioni che
abbiamo inserito oggi. Avendo esaurito i punti all'ordine del giorno, la seduta
è tolta.
La
seduta termina alle 19,13
È stata presentata alla
Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Modifiche a leggi regionali a
seguito di impegni assunti con il Governo in attuazione del principio di leale
collaborazione e provvedimento di variazione al bilancio di previsione
2017-2019 - (deliberazione G.R. n. 569 del 23.11.2017)” (P.L. n. 297/10^)
E' stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri
regionale:
Sergio, Battaglia, Scalzo - “Istituzione
del Buono scuola - Valorizzazione del servizio pubblico erogato dalle scuole
paritarie private e degli enti locali” (P.L. n. 292/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sergio, Battaglia - “Sostegno
per il mantenimento dell'abitazione principale dei mutuatari in caso di
morosità incolpevole 15.11.2017” (P.L. n. 293/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sergio - “Rafforzamento del
Comitato dei garanti di cui all'articolo 5 della legge regionale 12 giugno 2009,
n. 18 (Accoglienza 15.11.2017 dei richiedenti asilo, dei rifugianti e sviluppo
sociale, economico e culturale delle comunità locali)” (P.L. n. 294/10^)
E' stata assegnata alla prima Commissione
- Affari istituzionali, affari generali e normativa elettorale - ed alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Morrone “Norme in materia di
tutela delle professioni per attività espletate per conto di committenti
privati e di contrasto all'evasione fiscale” (P.L. n. 295/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Giudiceandrea - “Modifiche ed
integrazioni l.r. 18/2007 e s.m.i. (Norme in materia di usi civici)” (P.L. n. 296/10^)
E’ stata assegnata alla quarta
Commissione consiliare - Assetto e utilizzazione del territorio e protezione
dell’ambiente - ed alla seconda - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così
resta stabilito)
Scalzo - “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale, 12 giugno 2009 n. 19 - Provvedimento
generale recante norme di tipo ordinamentale e finanziario (collegato alla
manovra di finanza regionale per l'anno 2009) - Art. 3, comma 4, della legge
regionale 4 febbraio 2002, n. 8” (P.L. n. 298/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa
della Giunta regionale:
“Rendiconto esercizio 2016 -
Azienda Calabria Lavoro - (deliberazione G.R. n. 513 del 10.11.2017)” (P.P.A. n. 197/10^)
E' stata assegnata
alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconto esercizio 2016 -
Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente della Calabria -
(deliberazione G.R. n. 567 del 23.11.2017)” (P.P.A. n. 200/10^)
E' stata assegnata
alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconti esercizio 2015 e
2016 dell'Azienda Calabria Verde - (deliberazione G.R. n. 568 del 23.11.2017)”
(P.P.A. n. 201/10^)
E' stata assegnata
alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività
produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il
parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla
Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Elezione
alla carica di un Segretario Questore del Consiglio regionale della Calabria ex
articolo 20 dello Statuto” (P.P.A. n. 198/10^)
“Reintegrazione del sig.
Nazzareno Salerno nella carica di consigliere regionale (articolo 8, comma 5
del D.lgs. 235/2012)” (P.P.A. n. 199/10^)
La 2^ Commissione, con nota n.
46462 del 16 novembre 2017, ha comunicato che nella seduta del 15 novembre 2017
ha espresso parere favorevole al decreto del dirigente del dipartimento n. 10
della Giunta regionale, n. 10912 del 5 ottobre 2017, recante: "L.R. n.
17/1992 - Legge di stabilità regionale 2017 - Interventi a sostegno degli
aeroclubs calabresi" (Parere n.
31)
In data 17 novembre 2017, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 118 del 17 novembre 2017:
1. Legge regionale 17 novembre 2017, n. 43, recante: "Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016";
2. Legge regionale 17 novembre 2017, n. 44, recante: "Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2017-2019".
Il consigliere regionale Gianluca
Gallo, in data 14 novembre 2017, ha aderito al Gruppo consiliare “Casa delle
libertà”, giusta comunicazione acquisita al protocollo generale n.46164 del
14.11.2017.
Il Presidente del Gruppo
consiliare "Oliverio Presidente", con nota del 16.11.2017, ha
designato come componente della V Commissione Riforme il consigliere Francesco
D'Agostino, in sostituzione del consigliere Vincenzo Pasqua.
A seguito di ordinanza di revoca
della misura cautelare emessa dal Tribunale Ordinario di Catanzaro, sezione Seconda
Penale il 7 novembre 2017, depositata in Cancelleria il 20 novembre 2017 ed
affissa all'Albo Pretorio del Consiglio regionale in data 21 novembre u.s., il signor
Nazzareno Salerno sarà reintegrato nella carica di consigliere regionale.
Conseguentemente, è cessata, ai sensi di quanto previsto dall'art. 8, comma 5,
del D.lgs. n. 235/2015, sin dalla data di deposito in Cancelleria, la supplenza
per l'esercizio delle funzioni di consigliere regionale in capo al dott. Mario
Magno.
La Conferenza dei Capigruppo
riunitasi in data 20 novembre 2017 ha deliberato di intitolare la sala
dell'ufficio stampa del Consiglio regionale alla memoria della signora Rita
Pisano illustre esponente della politica regionale.
In data 15 novembre 2017, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 116 del 15 novembre 2017:
Regolamento regionale n. 18 del
15 novembre 2017, concernente: "Modifiche al regolamento regionale
16 dicembre 2016, n. 17 (Regolamento sulle procedure di autorizzazione,
accreditamento e vigilanza delle strutture a ciclo residenziale e
semiresidenziale socio assistenziali, nonché dei servizi domiciliari,
territoriali e di prossimità) di cui alla DGR n. 449/2016 e s.m.i.".
In data 15 novembre 2017, il
Presidente della Giunta regionale ha emanato il sotto indicato regolamento
regionale e che lo stesso è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della
Regione Calabria n. 117 del 16 novembre 2017:
Regolamento regionale n. 19 del
15 novembre 2017, concernente: "Disciplina degli interventi per
la programmazione e lo sviluppo regionale dell'attività teatrale di cui alla
legge regionale 18 maggio 2017, n. 19"
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione
al bilancio di previsione finanziario 2017-2019:
Deliberazione Giunta regionale n. 538 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 540 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 541 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 542 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 545 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 546 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 547 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 548 del 15.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 554 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 555 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 556 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 557 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 558 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 559 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 560 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 561 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 562 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 563 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 564 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 565 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 566 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 570 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 571 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 572 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 573 del 23.11.2017; Deliberazione Giunta regionale n. 574 del 23.11.2017;
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'unità operativa di Nefrologia
del Grande ospedale metropolitano ha raggiunto da tempo il tetto della
disponibilità di posti, disponendo di un solo posto-dialisi per 6042 abitanti,
contro i 4059 di Cosenza ed i 4715 di Catanzaro;
circa 52 dializzati sono
costretti a recarsi nei centri più vicini per potersi curare, affrontando
lunghi viaggi con aggravio di ulteriori disagi per i pazienti, i quali già si
sottopongono a faticose terapie salva-vita. Si tratta di defatiganti trasferte
forzate alle quali sono “condannati' 13 pazienti che devono recarsi a Scilla;
5 pazienti a Melito Porto Salvo
e 34 obbligati ad attraversare lo stretto;
considerato che: il Comune di
Reggio Calabria ha già individuato nei locali degli Ex Ricoveri Riuniti la
struttura in cui collocare il nuovo centro dialisi della città, in ossequio ad
impegni assunti nell'incontro al quale hanno partecipato rappresentanti degli
enti locali e vertici dell'Asp;
a tutt'oggi, a distanza di un
mese dall'incontro di cui sopra, la situazione è immutata in spregio delle
indicibili sofferenze dei malati e delle loro famiglie;
sussistono interventi tempestivi
in merito da parte del sottoscritto, in cui si denuncia tale situazione
incresciosa, in una logica di tutela dei dializzati reggini e di interruzione
di questo "calvario" -:
quali urgenti interventi intenda
adottare per risolvere definitivamente le problematiche afferenti ai dializzati
reggini, in una logica mirata all'istituzione di un nuovo centro dialisi della
città e per sapere quali siano le cause ostative alla collocazione di tale
struttura presso gli Ex Ricoveri Riuniti.
(322; 17/11/2017)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
i medici dell'emergenza-urgenza
svolgono la loro professione di soccorso sul territorio con una formazione
professionale continua, assicurando al cittadino necessitante di cure urgenti
salvavita, l'erogazione di una prestazione sanitaria adeguata e congrua al
bisogno, educando i cittadini all'uso corretto dei sistemi d'emergenza e
diffondendo la cultura della prevenzione ed educazione sanitaria, nonché
l'integrazione ospedale-territorio;
tale organizzazione garantisce
la tutela della salute pubblica e apporta un notevole risparmio di spesa
sanitaria per la Regione, attraverso la riduzione del ricovero improprio, del
tasso di ospedalizzazione e sovraffollamento del pronto soccorso;
considerato che: l'accordo
integrativo regionale non viene rinnovato da diverso tempo;
ritenuto che: non è più procrastinabile
tale situazione -:
quali urgenti azioni si
intendono porre in essere per pervenire al rinnovo dell'Accordo Integrativo
regionale per i medici dell'emergenza sanitaria territoriale.
(323; 21/11/2017)
Bevacqua - Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere - premesso che:
la Corte d'appello di Catanzaro
ha convalidato l'esito del referendum sulla fusione di Corigliano e Rossano
tenutosi lo scorso 22 ottobre 2017;
l'esito medesimo è in attesa di
essere pubblicato sul BURC -:
se l'Esecutivo regionale si sia
già attivato in vista della richiesta al Prefetto di Cosenza per la nomina del
commissario unico che dovrà produrre gli adempimenti di competenza;
quali azioni ha intrapreso e intende
intraprendere l'Esecutivo regionale per condurre il processo di fusione al suo
naturale compimento.
(324; 23/11/2017)
Arruzzolo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
nelle date del 30, 31 ottobre e
01 e 02 novembre 2015 vaste aree di territorio della Provincia di Reggio
Calabria, con particolare riferimento all'intera area della Locride, sono state
interessate da eccezionali eventi alluvionali che hanno determinato ingenti
danni, tra l'altro, alle infrastrutture rurali, alle aziende agricole ed al
loro potenziale produttivo;
atteso che: in conseguenza della
citata calamità naturale, il tessuto economico-produttivo del comparto agricolo
ed agro-alimentare ha subito un ulteriore indebolimento vedendo seriamente
minate le prospettive di tenuta e di crescita nei mercati di riferimento;
considerato che: nella seduta
del 10 febbraio 2016 il Consiglio regionale della Calabria ha approvato
all'unanimità la mozione n. 51 con cui la Giunta regionale era stata impegnata
ad attivare ogni iniziativa utile e necessaria affinché il dipartimento Agricoltura
e Risorse Agroalimentari procedesse, con urgenza, alla pubblicazione del Bando
per la selezione degli interventi da ammettere a finanziamento nella ambito
della Misura 5 del Psr Calabria 2014-2020, circoscrivendone la localizzazione
al territorio della Provincia di Reggio Calabria interessato dalla calamità
naturale (alluvione) del 30,31 ottobre e 01, 02 novembre 2015 per come
delimitato dalle autorità competenti;
constatato che: con DDG n. 11114
del 22 settembre 2016 del dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari è
stato pubblicato l'avviso pubblico per la presentazione delle domande di
sostegno a valere sulla Misura 05 del Psr Calabria 2014/2020;
dato atto che: a fronte di una
dotazione finanziaria dell'Avviso pubblico in questione pari ad Euro 8 milioni,
un solo intervento riguardante l'area della Locride è stato ammesso a
finanziamento;
considerato che: il dipartimento
Agricoltura e Risorse Agroalimentari della Regione Calabria ha disatteso -
mediante la non previsione di criteri di priorità per gli interventi da
realizzarsi nell'area della Locride colpita dagli eventi alluvionali di che
trattasi — l'atto di indirizzo che il Consiglio regionale della Calabria aveva
adottato all'unanimità con la mozione nr. 51 del 10.02.2016;
rilevato che: il territorio
flagellato dagli eventi alluvionali di che trattasi continua a necessitare di
adeguati interventi di prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico onde
limitare, per tale via, gli effetti negativi sui suoli agricoli e sulle
infrastrutture rurali;
preso atto delle recenti
dichiarazioni rilasciate a mezzo stampa da parte del dirigente del settore Protezione
Civile della Regione Calabria dr. Carlo Tansi, circa i ritardi clamorosi che si
stanno accumulando nella realizzazione degli interventi di sistemazione in
conseguenza degli eventi alluvionali che hanno colpito la Locride nelle date
del 30,31 ottobre e 01, 02 novembre 2015 -:
le motivazioni che non hanno
consentito - come invece prescritto dalla mozione nr. 51 approvata dal
Consiglio regionale - l'emanazione di avviso sulla Misura 05 del Psr 2014/2020
specificamente destinato all'area della Locride danneggiata dalla calamità
naturale, ovvero l'inserimento di criteri di priorità di ammissibilità a
finanziamento per gli interventi ricadenti nella suddetta area;
se è intenzione del Presidente
della Giunta regionale — nella sua qualità di assessore all'Agricoltura
procedere alla più urgente pubblicazione di avviso sulla misura 05 del Psr
2014/2020 con dotazione finanziaria circoscritta all'ammissione a finanziamento
degli interventi ricadenti nell'area della Locride colpita dalla calamità
naturale del 30,31 ottobre e 01, 02 novembre 2015.
(325; 23/11/2017)
Gallo - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
da diversi anni si è in attesa
della realizzazione dell'ospedale unico della Sibaritide, destinato a sorgere
nell’ormai città unica di Corigliano-Rossano;
in coda ai gravi ritardi
accumulati, di recente, in data 27 luglio 2017, il delegato del Presidente
della Giunta regionale per le politiche sanitarie, Franco Pacenza, ed il
direttore generale del dipartimento infrastrutture della Regione Calabria,
Domenico Pallaria, annunciavano l'avvenuta approvazione del progetto esecutivo
dell'opera;
nella stessa sede, veniva resa
nota la volontà di procedere con urgenza alla redazione di un primo stralcio
prioritario del medesimo progetto esecutivo, per la messa in sicurezza della
recinzione dell'area inerente il cantiere, la bonifica degli ordigni bellici, i
movimenti terra connessi all'opera principale e le lavorazioni propedeutiche
alla realizzazione delle opere strutturali;
ai fini della copertura
finanziaria del quadro economico di riferimento, la Regione risulta aver deliberato
l'iscrizione al bilancio 2017 della quota parte delle risorse statali stanziate
per l'esecuzione dei lavori, pari ad oltre 61 milioni di euro, con stanziamento
di ulteriori 19 milioni di euro attinti dal Fondo di sviluppo e coesione di cui
al Patto per la Calabria, destinati alle spese per le attrezzature sanitarie
del nuovo ospedale;
tuttavia in data 3 novembre
2017, nel corso di un'assemblea pubblica promossa dal comitato popolare per la
costruzione dell'ospedale unico della Sibaritide, lo stesso delegato del
presidente della giunta regionale per le politiche sanitarie comunicava che la
società originariamente incaricata della realizzazione dell'opera non avrebbe
più proceduto in tal senso e che nessuna valida alternativa risultava essere
ancora stata individuata;
la notizia, come comprensibile,
ha suscitato indignazione e sconforto, per il rischio sempre più presente di un
fallimento dell'operazione, con gravi ripercussioni sulla tutela del diritto
alla salute della popolazione di una delle aree più urbanizzate dell'intera
Regione, già duramente colpita dal taglio dell'offerta sanitaria e dalla
chiusura di diversi ospedali, a seguito dell'attuazione del piano di rientro
del debito sanitario;
in pericolo sarebbero anche
centinaia di posti di lavoro delle aziende dell'indotto che avrebbero potuto e
dovuto concorrere alla realizzazione dell'opera -:
se e come il Governo regionale,
nella persona del Presidente della Giunta regionale, intenda adoperarsi per
garantire in tempi certi e brevi l'apertura dei cantieri legati alla
realizzazione dell'ospedale unico della Sibaritide Corigliano-Rossano.
(326; 24/11/2017)
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la l.r. n. 38 del 2016, di cui
il sottoscritto era stato tra i promotori, prevede l'istituzione
dell'Osservatorio regionale sulla violenza di genere;
considerato che: tale organismo,
non ancora insediato, ha lo scopo di contribuire a rendere il contrasto al
fenomeno gravissimo della violenza sulle donne, più efficace e risolutivo,
tramite attività di monitoraggio e promozione, attraverso un'opera di
sensibilizzazione dell'opinione pubblica ed una diffusione della cultura del
reciproco rispetto tra i sessi;
ritenuto che: è necessario
realizzare una progettualità mirata alla prevenzione sotto forma di educazione
rivolta alle persone maltrattanti -:
se, e quali, interventi ha
previsto la Giunta regionale sulla problematica in merito;
e in caso contrario, quali
urgenti provvedimenti intenda adottare per progettare, finanziare ed avviare
progetti che contrastino effettivamente il fenomeno della violenza sulle donne.
(327; 24/11/2017)
Greco - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
il Sistema Sanitario Regionale,
stretto dai vincoli del Piano di Rientro e del commissariamento, già vive la
condizione di essere costantemente al di sotto dell'organico minimo necessario
per garantire un livello di assistenza accettabile all'utenza e una razionale
organizzazione del lavoro nelle strutture sanitarie;
considerato che: l'Azienda
Sanitaria Provinciale di Catanzaro , in esecuzione della deliberazione n. 339
del 30 marzo 2017, ha indetto un avviso pubblico di mobilità volontaria
interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura a tempo indeterminato
ed a tempo pieno di due posti di infermiere, pubblicato nel BURC della Regione
Calabria n. 33 dell'11 aprile 2017 e nella G.U. n. 39 del 23 maggio 2017;
tenuto conto che: l'Azienda
Sanitaria Provinciale di Crotone, in esecuzione della deliberazione n. 107 del
24 marzo 2017, ha indetto un avviso pubblico di mobilità volontaria regionale ed
interregionale, per titoli e colloquio, per la copertura a tempo indeterminato
di dieci posti di infermiere, pubblicato nel BURC della Regione Calabria n.29
del 27 marzo 2017 e nella G.U. n. 38 del 19 maggio 2017;
con tutta evidenza si attiva
l'istituto della mobilità e/o si indice una procedura concorsuale per la
necessità ed urgenza di coprire posti vacanti in organico -:
quale sia ad oggi lo stato
dell'iter della procedura di reclutamento del sopraindicato personale e quali
tempi sono previsti per la sua conclusione.
(328; 27/11/2017)
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
la terza Commissione permanente,
nella seduta del 7.11.2017, ha audito i rappresentanti delle associazioni di
categoria regionali ANASTE, UNEBA, ARIS ed AGIDAE, rappresentanti la totalità
delle strutture territoriali (del tipo RSA, Case Protette, Presidi di
Riabilitazione extra ospedaliera) accreditate e convenzionate presenti sul
territorio regionale, in merito alla problematica del pagamento della quota
sociale della retta a loro dovuta;
le prestazioni erogate dalle
strutture in questione hanno, infatti, una retta che, ai sensi della L.R. n. 22
del 2007, artt. 17 e 18, è in percentuale fissa a carico del fondo sociale
regionale;
la Regione Calabria -
dipartimento Politiche Sociali ha provveduto al pagamento della quota sociale
delle rette avendo istituito, con L.R. n. 47 del 23.12.2011 art. 49, uno
specifico capitolo di spesa dedicato alle strutture sociosanitarie;
il capitolo di spesa dedicato è
stato dotato, negli anni, di fondi insufficienti a coprire l'intera spesa delle
prestazioni erogate e, in ragione di ciò, negli anni 2010-2015, sono sorti
numerosi contenziosi giudiziari tra i singoli erogatori e la Regione Calabria
che hanno sempre visto soccombente la Regione, tenuta, secondo tutti i Giudici,
ex lege, al pagamento della quota sociale delle rette;
recentemente, sulla materia è
intervenuta la Corte di Cassazione la quale, sovvertendo le numerose decisioni
dei Tribunali, ha stabilito che la quota sociale delle rette compete alle
Aziende Sanitarie firmatarie delle convenzioni annuali con i singoli erogatori,
chiarendo, al contempo, che le normative regionali che pongono a carico della
Regione il pagamento hanno valenza esclusivamente nei rapporti tra gli Enti e
non nei confronti degli erogatori;
considerato che in ragione di
quanto esposto, le Associazioni di categoria hanno evidenziato: la Regione
Calabria, alla luce della pronuncia della Corte di Cassazione di cui sopra,
risulta oramai vittoriosa in tutti i giudizi ancora pendenti e sta agendo nei
confronti di tutti quegli erogatori che all'esito delle prime decisioni avevano
ottenuto il pagamento delle somme dovute;
nonostante la Corte di Cassazione
non metta in alcun modo in dubbio il credito degli erogatori, le Aziende
Sanitarie non accettano le fatture emesse nei loro confronti in quanto la
Regione Calabria non ha dato loro alcuna indicazione al riguardo;
la vertenza in questione è
cristallizzata al solo periodo 2010-2014 in quanto dal 2015, per effetto della
L.R. n. 11 del 27 aprile 2015 le rette vengono gestite direttamente dalle
Aziende Sanitarie;
le norme sulla tariffazione
delle prestazioni, con le differenti partecipazioni dei fondi sociale e
sanitario, e le regole per la stipula degli accordi sono sempre state
unilateralmente predisposte dalla Regione.
Tutto ciò premesso
impegna
la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria a convocare un tavolo di confronto tra le Associazioni di categoria,
le A.S.P., il dipartimento Tutela della Salute, il dipartimento Sviluppo
Economico - Lavoro - Formazione e Politiche Sociali e l'Avvocatura regionale al
fine , di affrontare e risolvere in maniera definitiva la problematica
descritta ed evitare il sorgere di ulteriori e inutili contenziosi.
(100; 14/11/2017) Mirabello, Esposito, Sergio,
Giudiceandrea, Cannizzaro, Guccione, Nicolò
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
tra gli obiettivi fondamentali
che intende perseguire la Regione Calabria rientra a pieno titolo la
valorizzazione delle esperienze professionali pregresse e la meritocrazia, e
che in tale ambito sussiste un bacino di professionisti che hanno maturato la
propria esperienza attraverso contratti stipulati con la Regione e con società/enti
partecipate dalla stessa;
i predetti
professionisti/componenti gruppi di assistenza tecnica, oltre ad aver sostenuto
molteplici prove selettive per accedere alle posizioni ricoperte (selezioni
attraverso short list;
selezioni per titoli, colloquio
e prove scritte), hanno maturato consolidate competenze professionali che da
tempo, da almeno 3/5/10 anni, contribuiscono o hanno contribuito a:
1) migliorare e potenziare il
funzionamento dell'apparato amministrativo soprattutto per quanto concerne la
valutazione, la gestione, la rendicontazione ed il monitoraggio dei progetti
finanziati con le risorse comunitarie e nazionali;
2) progettare e realizzare
interventi pilota e sperimentazioni in ambito locale (ad es. animazione
territoriale) utili a promuovere strategie regionali ed a velocizzare le
procedure di spesa;
impegna
la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria a voler: assumere tutte le iniziative tese ad avviare un percorso di
valorizzazione delle esperienze maturate dai professionisti/componenti gruppi
di assistenza tecnica;
riconoscere gli stessi, a
livello giuridico, quali facenti parte di un bacino autonomo;
avviare una ricognizione formale
dei professionisti/componenti gruppi di assistenza tecnica interessati dal
predetto percorso.
(101; 14/11/2017) Sergio, Esposito
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
oramai da molto tempo si discute
intorno alla realizzazione del c.d. "nuovo ospedale di Vibo
Valentia";
la realizzazione del citato
nuovo ospedale di Vibo Valentia è auspicabile soprattutto in ragione dello
stato di criticità in cui versa l'attuale presidio ospedaliero che insiste sul
territorio del comune di Vibo Valentia;
considerato che: quand'anche,
nella migliore delle ipotesi, il nuovo nosocomio vibonese dovesse essere realizzato
in tempi tecnici brevissimi, comunque, il lasso di tempo intercorrente tra la
data odierna e l'effettiva operatività della auspicabile nuova struttura
ospedaliera di Vibo Valentia, rimarrebbe ragionevolmente considerevole, forse,
anche in termini di anni;
in ogni caso un intervento di
natura edile volto ad assicurare la piena tutela della salute dei pazienti e
del personale che vi opera all'interno appare tanto auspicabile quanto oramai
opportuno;
ad ogni buon conto, anche
qualora nei tempi più brevi possibili dal punto di vista tecnico, il c.d. nuovo
ospedale di Vibo Valentia dovesse un domani vedere la luce, le suddette opere
potrebbero comportare un evidente risparmio di spesa per l'Azienda Sanitaria
Provinciale di Vibo Valentia, consentendo, di fatto alla Stessa di poter
utilizzare il succitato presidio al fine di ridurre le passività economiche
relative ai contratti di locazione immobiliare in essere alla data odierna per
i diversi servizi e/o articolazioni funzionali che al momento risultano essere
dislocati in diverse parti del territorio di propria competenza;
Le chiedo di voler inserire la
presente mozione all'ordine del giorno della prima seduta utile di Consiglio
regionale affinché lo stesso
impegna
la Giunta regionale
a voler verificare la necessità
di procedere a quantificare l'importo esatto degli eventuali interventi da
realizzare tempestivamente e conseguentemente, provvedere con urgenza, al
relativo stanziamento delle risorse economico-finanziarie per le finalità di
cui in oggetto.
(102; 24/11/2017) Pasqua
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
dapprima il d.lgs. 18 febbraio
1997, n.44, come modificato dal d.lgs. n.95/2003, e successivamente, il d.lgs.
24 aprile 2006, n. 219 hanno previsto che, nell'ambito del sistema nazionale di
farmacovigilanza, facente capo all'Agenzia Italiana del Farmaco (di seguito
AIFA), le Regioni, singolarmente o di intesa tra loro, collaborino con la
stessa AIFA all'attività di farmacovigilanza, attraverso iniziative atte a
promuovere le segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari, nonché
alla diffusione delle informazioni al personale sanitario ed alla formazione
degli operatori nel campo della farmacovigilanza;
l'art, 129 del d.lgs. n.
219/2006, in particolare, stabilisce che le Regioni, 'al fine di coadiuvare
l'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nelle iniziative atte a promuovere le
segnalazioni spontanee da parte degli operatori sanitari, si avvalgano di
appositi Centri di Farmacovigilanza (CRFV);
l'allegato 1 all'Accordo Stato -
Regioni del 28 ottobre 2010, avente ad oggetto "Requisiti minimi di un
Centro regionale di Farmacovigilanza", definisce espressamente i Centri regionali
di Farmacovigilanza (CRFV) come "strutture riconosciute dalla Regione di
appartenenza con atto formale, che partecipano, quale parte integrante, in modo
stabile e continuativo, alle attività del sistema nazionale di farmacovigilanza
facente capo all'AIFA";
l'art. 36, comma 14, della legge
n. 449/1997 (Misure per la stabilizzazione della finanza pubblica), dispone uno
stanziamento annuale a favore delle Regioni da destinare ad iniziative di
farmacovigilanza;
l'Accordo Stato - Regioni del 28
ottobre 2010 (a valere sulle annualità 2008-2009) ed i successivi del 26
settembre 2013 (annualità 2010-2011) e del 30 marzo 2017 (annualità
2012-2013-2014) prevedono l'erogazione alle Regioni di fondi vincolati alla
costituzione ed al successivo mantenimento dei CRFV;
rilevato che: la Regione
Calabria, in ottemperanza all'Accordo Stato-Regioni del 28 ottobre 2010, con
DPGR-CA n.37/2012 ha recepito ed approvato lo schema di convenzione da
stipularsi tra l’AIFA e la stessa Regione, nonché il progetto di costituzione
del Centro regionale di Farmacovigilanza. il personale del CRFV si compone di
n. 10 unità, selezionate con procedura ad evidenza pubblica, che hanno
sottoscritto un contratto di collaborazione coordinata e continuativa di durata
triennale, a decorrere dal 1 dicembre 2015;
il Centro regionale di
Farmacovigilanza (CRFV) riveste un ruolo chiave, trovandosi in una posizione
intermedia tra l'autorità regolatrice nazionale (AIFA), da un lato, ed i
responsabili locali di farmacovigilanza, dall'altro;
di conseguenza, il recepimento
di modalità operative e di controllo sulla corretta funzionalità del sistema di
farmacovigilanza a livello locale non può prescindere dall'intervento del CRFV;
sin dalla sua attivazione, il
CRFV della Regione Calabria si è proposto quale supporto per gli operatori
sanitari ed i cittadini allo scopo di approfondire e diffondere le conoscenze
sul profilo di sicurezza di farmaci, vaccini e dispositivi medici, nonché il
loro impatto in termini di salute pubblica;
il CRFV opera all'interno del
Settore n.13 "Politiche del Farmaco, Farmacovigilanza e Farmacia
Convenzionata" del dipartimento regionale "Tutela della Salute e
Politiche Sanitarie";
le figure professionali in
servizio presso il CRFV, che operano in totale sinergia ed integrazione, sono
dotate di specifiche competenze attinenti le aree farmaceutica, tecnica,
statistica, giuridica ed economica, fornendo collaborazione e supporto
tecnico-amministrativo all'attività istruttoria di tutti i procedimenti di
competenza del Settore 13, come individuati nella declaratoria allegata alla
DDG. n. 106 2016;
tra le diverse attività svolte
dai collaboratori, vanno evidenziate quelle finalizzate al contenimento della
spesa farmaceutica (Piano Operativo 2016-2018) attraverso il monitoraggio
dell'appropriatezza prescrittiva e la valutazione analitica delle prescrizioni;
preso atto che: diverse Regioni
hanno già provveduto alla istituzione dei CRFV con proprio atto formale,
localizzandoli presso ì rispettivi Settori/Servizi di Politica del Farmaco
(come Abruzzo - DGR n.87 del 10 febbraio 2015;
Emilia Romagna - DGR n. 1066 del
16 luglio 2008;
Molise DGR n. 578 del 4 agosto
2011;
Puglia - DGR n.1478 del 17
luglio 2012;
Valle D'Aosta - DGR n. 1877 del
30 dicembre 2014);
l'AIFA, in esecuzione delle
attività di monitoraggio volte a verificare lo stato di operatività del Centro,
da ultimo con propria nota prot. n, 0057236-30/05/2016- AIFA-COD-UO-P, ha
richiesto la trasmissione di una serie di documenti, tra i quali l'atto formale
istitutivo (delibera di Giunta Regionale), ad oggi mancante.
Tutto ciò premesso,
impegna
la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione
Calabria a provvedere alla formale istituzione del Centro regionale di
Farmacovigilanza, quale struttura stabile della Regione localizzata presso il
Settore n.13 del dipartimento Tutela della Salute, tramite l'adozione di
un'apposita deliberazione che ne confermi l'attuale struttura e composizione,
costituendo la formale istituzione del Centro uno specifico adempimento
richiesto dall'Accordo Stato-Regioni del 18/10/2010, nonché strumento
fondamentale per il raggiungimento di prioritari obiettivi nel governo
strutturale dell'assistenza farmaceutica regionale.
(103; 30/11/2017)
Esposito
Gallo - Al
Presidente della Giunta regionale ed all'assessore regionale al Lavoro. Per
sapere - premesso che:
il 7 dicembre 2016 la Regione
Calabria ha firmato con le organizzazioni sindacali un accordo teso al
riutilizzo di risorse finanziarie per sostenere tirocini della durata di sei
mesi da svolgersi presso enti locali ed imprese a cura di lavoratori già
percettori dell'indennità di mobilità in deroga;
successivamente, ottenuta
l'autorizzazione del ministero del lavoro e siglata l'intesa con l'Inps, si
provvedeva ad emanare bando regionale pubblico di reclutamento;
la graduatoria definitiva,
pubblicata nel giugno 2017, portava all'utilizzo presso comuni e imprese di
tutta la Calabria di 5.583 tirocinanti, ben 2.341 dei quali alle dipendenze di
enti ricadenti nell'ambito del territorio provinciale cosentino;
onde evitare la presunta
farraginosità delle procedure di riferimento solitamente utilizzate in analoghe
situazioni, evitando dunque di procedere da sé al pagamento delle spettanze a
seguito delle comunicazioni degli enti o imprese sede di tirocinio, nel corso
dell'estate 2017 la Regione Calabria ha chiesto ed ottenuto dal ministero del
lavoro che fosse l'Inps a pagare direttamente i lavoratori;
a dispetto del tempo trascorso,
ancora ad agosto 2017 nessuna delle mensilità nel frattempo scadute risultava
essere stata liquidata ai tirocinanti;
considerato l'accumularsi degli
arretrati, a seguito delle prime proteste degli enti datoriali e dei sindacati,
nel settembre del 2017 il ministro del lavoro, dalle colonne del Fatto
Quotidiano, rendeva noto doversi ricercare la responsabilità dei ritardi nel
mancato aggiornamento, da parte della Regione Calabria, della banca dati degli
ex percettori di mobilità in deroga;
la Regione Calabria, a mezzo
stampa, respingeva ogni addebito, addossando al Ministero del lavoro ogni
responsabilità;
replicando a tale affermazione,
il ministero del lavoro rendeva noto di aver dal canto suo adempiuto ad ogni
onere, provvedendo a redigere anche una bozza di convenzione disciplinante il
pagamento delle politiche attive, alla data del 31 agosto 2017 non firmata
poiché a quella data non ancora registrata dalla Corte dei conti;
nel mese di ottobre 2017 il Presidente
della Giunta regionale della Calabria, al termine di un incontro col ministro
del lavoro, garantiva lo sblocco entro breve periodo dei pagamenti;
ad oggi, trascorso un ulteriore
mese, ancora nessun pagamento risulta essere stato effettuato, come attestano
le quotidiane prese di posizione di decine di sindaci di tutta la Calabria;
in ogni caso, approssimandosi la
scadenza del semestre di tirocinio, da più parti si levano appelli alla Regione
Calabria affinché voglia adoperarsi per una proroga del tirocinio stesso, alla
luce della professionalità acquisita dai tirocinanti e del loro essenziale
apporto al disbrigo di compiti di pubblica utilità sin qui messi a rischio dal
blocco delle assunzioni nella PA -:
se il Governo regionale, nelle
persone del Presidente della Giunta regionale e dell'assessore regionale al
lavoro, sia a conoscenza della situazione;
se la Regione Calabria, con gli
uffici competenti, abbia adempiuto per tempo le formalità agli stessi spettanti
e, in caso contrario, se e quali azioni ed in quali tempi si intendano
assumere;
se e come lo stesso Governo
regionale e l'assessorato al Lavoro intendano procedere per consentire
l'eventuale proroga dei tirocini in scadenza.
Il Presidente indice la
votazione a scrutinio segreto, ai sensi dell'articolo 20, comma 3 dello
Statuto, per la elezione di un Segretario-Questore, avvertendo che ciascun
consigliere vota un solo nome e che è eletto colui che al primo scrutinio
otterrà il maggior numero di voti e, a parità di voti, il più anziano d’età.
Sono nominati scrutatori i consiglieri
Cannizzaro e Pasqua e distribuite le schede.
Esaurite le operazioni di voto e
di spoglio il Presidente comunica il risultato:
presenti e votanti 28
hanno riportato voti:
TALLINI Domenico voti 9
MORRONE Giuseppe voti 1
Schede bianche 18
Il Presidente, attesi i risultati
come sopra riportati proclama eletto Segretario-Questore del Consiglio
regionale della Calabria il consigliere Tallini Domenico.
Art. 1
(Modifiche all’articolo 65 della l.r.
19/2009)
1. All'articolo
65 della legge regionale, 12 giugno 2009 n. 19 (Collegato alla manovra di
finanza regionale per l'anno 2009), dopo il comma 3 è inserito il seguente
comma:
«3-bis.
Le disposizioni di cui al comma 3 si applicano anche al Polo integrato
INAIL-Regione Calabria di Lamezia Terme.».
Art. 2
(Clausola di neutralità finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Modifiche all'articolo 14 bis della
legge regionale 16 maggio 2013, n. 24)
1. Nel
comma 14 bis dell'articolo 3 della legge regionale 16 maggio 2013, n. 24
(Riordino enti, aziende regionali, fondazioni, agenzie regionali, società e
consorzi comunque denominati, con esclusione del settore sanità), introdotto
dall'articolo 12, comma 1, della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43
(Provvedimento generale recante norme di tipo ordinamentale e procedurale -
Collegato alla manovra di finanza regionale per l'anno 2017), sono soppresse le
parole da ",i quali provvederanno" fino a "rimborso".
Art. 2
(Modifiche all'articolo 11 della legge
regionale 13 maggio 1996, n. 7)
1. Nel
comma 2, lettera i), dell'articolo 11 della legge regionale 13 maggio 1996, n.
7 (Norme sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e
sulla dirigenza regionale), come sostituito dall'articolo 13, comma 1, della
legge regionale 27 dicembre 2016, n. 43 (Provvedimento generale recante norme
di tipo ordinamentale e procedurale - Collegato alla manovra di finanza
regionale per l'anno 2017), le parole "comma 6" sono sostituite dalle
seguenti: "comma 4 ter".
Art. 3
(Modifiche all'articolo 21 bis della
legge regionale 13 maggio 1996, n. 7)
1. Nel
comma 1 dell'articolo 21 bis della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7 (Norme
sull'ordinamento della struttura organizzativa della Giunta regionale e sulla
dirigenza regionale), introdotto dall'articolo 14, comma 1, della legge
regionale 27 dicembre 2016, n. 43 (Provvedimento generale recante norme di tipo
ordinamentale e procedurale - Collegato alla manovra di finanza regionale per
l'anno 2017), la parola "medesima" è sostituita dalle seguenti:
"presente legge".
Art. 4
(Modifiche alla legge regionale 27
dicembre 2016, n. 44)
1. Alla
legge regionale 27 dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017),
sono apportate le seguenti modifiche:
a) al
comma 1 dell'articolo 1 sono soppresse le parole: "A decorrere dal primo
giorno del mese successivo alla data di entrata in vigore della presente
legge,";
b) al
comma 2 dell'articolo 1 sono soppresse le parole: "con la stessa
decorrenza e";
c) dopo
il comma 2 dell'articolo 1 è aggiunto il seguente:
"2 bis. L'efficacia delle disposizioni
del presente articolo è sospesa ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo
1, comma 26, della legge 28 dicembre 2015, n. 208 (legge di stabilità 2016), e
successive modifiche e integrazioni.";
d) dopo
il comma 1 dell'articolo 4 è aggiunto il seguente:
"1
bis. L'efficacia delle disposizioni del presente articolo è sospesa ai sensi e
per gli effetti di cui all'articolo 1, comma 26, della legge 28 dicembre 2015,
n. 208 (legge di stabilità 2016), e successive modifiche e integrazioni."
Art. 5
(Modifiche alla legge regionale 29
dicembre 2010, n. 34)
1. Al
comma 3 dell'articolo 27 della legge regionale 29 dicembre 2010, n. 34, come
sostituito dall'art. 2, comma 1, lett. a), della legge regionale 27 dicembre
2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017), sono soppresse le parole:
"Per impianti di distribuzione di carburante (stradali, autostradali, per
natanti, avio, per usi agricoli e per usi industriali) si intendono quelli di
cui all'articolo 25, comma 2, lettere b) e c) del decreto legislativo 26
ottobre 1995, n. 504, intesi come unitari complessi commerciali o privati
costituiti da uno o più apparecchi di erogazione automatica di carburanti che
consentono di valorizzare l'erogato, ossia quantificare in euro in tempo reale
al momento dell'erogazione il prodotto transitato nell'apparecchio.".
Art. 6
(Variazioni al Bilancio 2017-2019)
1. Nello
stato di previsione di competenza e di cassa della parte entrata del bilancio
2017-2019, approvato con gli articoli 1 e 2 della legge regionale 27 dicembre
2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli
anni 2017-2019), sono introdotte le variazioni indicate nell'allegata tabella
Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata).
2. Nello
stato di previsione di competenza e di cassa della parte spesa del bilancio
2017-2019, approvato con gli articoli 1 e 2 della legge regionale 27 dicembre
2016, n. 45 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli
anni 2017-2019), sono introdotte le variazioni indicate nell'allegata tabella
Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).
3. Alle
autorizzazioni di spesa disposte con l'articolo 19 della legge regionale 27
dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017), sono apportate le
variazioni di cui alla tabella C allegata alla presente legge.
Art. 7
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge,
laddove non diversamente stabilito, si provvede, con le maggiori entrate e le
minori spese indicate nelle tabelle di cui al precedente articolo 6.
2. La Giunta regionale è autorizzata ad apportare
le necessarie modifiche ed integrazioni, di cui all'articolo 51 del d.lgs.
118/2011.
Art. 8
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Art. 1
(Disposizioni transitorie in materia di gestione dei rifiuti)
1. La
Regione Calabria, nel rispetto delle previsioni di cui all’articolo 199, comma
3, lettera l), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia
ambientale) e al Piano regionale di gestione dei rifiuti, approvato con
deliberazione del Consiglio regionale n. 156 del 19 dicembre 2016, così come
integrato dalla deliberazione del Consiglio regionale n. 256 del 30 ottobre
2017, per la durata massima di un anno dall’entrata in vigore della presente
legge, sospende:
a) il
rilascio di autorizzazioni di deposito di rifiuti sul o nel suolo (codice D1
dell’allegato B alla parte IV del d.lgs. 152/2006), ancorché non in contrasto
con il piano attualmente vigente;
b) i
procedimenti di valutazione ambientale e di autorizzazione relativi al deposito
di rifiuti sul o nel suolo (codice D1 dell’allegato B alla parte IV del d.lgs.
152/2006), pendenti presso gli uffici della Giunta regionale.
2. Le
disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alle autorizzazioni già
rilasciate alla data di entrata in vigore della presente legge e ai siti
pubblici di smaltimento di rifiuti solidi urbani rispondenti al principio
dell'autosufficienza.
Art. 2
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione
della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico
della Regione Calabria.
Il Consiglio regionale
premesso che:
una
delle vertenze a più alto impatto sociale in Calabria è certamente quella del
completamento del percorso di stabilizzazione dei lavoratori interessati dalla
Legge regionale n. 15/2008 (lavoratori in difficoltà appartenenti al precariato
storico della Regione, per come individuati da pregressi accordi istituzionali
e sindacali, destinatari di misure di sostegno al reddito, anche di provenienza
comunitaria, a valere sul bilancio dello Stato e delle Regioni);
visto che:
a tale
fine, la L.R. 13 gennaio 2014, n. 1 (Indirizzi volti a favorire il superamento
del precariato di cui al D.L. 31 agosto 2013 n. 101 convertito in legge 30
ottobre 2013 n. 125) detta puntuali criteri e dettami per attuare un graduale
ma “legittimo” percorso di stabilizzazione, anche a tempo parziale, dell’intera
categoria in questione e ciò, al fine di pervenire al definitivo smaltimento di
tale bacino di precariato storico a livello territoriale in modo “ordinato” e
non arbitrario;
appreso che:
nello
scorso mese di giugno in un incontro sulla problematica relativa ai lavoratori
della legge regionale n. 15/2008 tra l’assessore regionale al Lavoro Federica
Roccisano e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Nidil – CGIL, Felsa
– CISL, Fisascat CISL, Uiltemp, Ugl è stato siglato un accordo
sull’applicazione del disciplinare, denominato “Carta dei diritti dei soggetti
utilizzati in A.S.U. nonché dei lavoratori di cui alla legge regionale n.
15/2008” che riconosce, finalmente, i diritti di ferie, malattia e permessi a
questi lavoratori;
nonostante
la presa d’atto del verbale dell’accordo istituzionale che approva la precitata
“Carta dei diritti” da parte della Giunta regionale su proposta dell’assessore alla
Scuola, Lavoro e Welfare nella seduta dello scorso 29 giugno, la “Carta” è
ancora nella fase di approvazione formale;
contestualmente
alla sottoscrizione dell’accordo (sul sito web della Giunta regionale http://portale.regione.calabria.it/website/portaltemplates/view/view.cfm?1011)
con l’Assessore alla Scuola, Lavoro e Welfare aveva comunicato l’impegno di “… procedere per raggiungere l’altro
importante obiettivo: l’equiparazione economica del lavoro, come anche del
numero di ore di lavoro, tra questi lavoratori, ad oggi diverse da Comune a
Comune, in base all’area di azione prevista”;
considerato che:
anche
di recente, da parte della Giunta regionale non sono mancati interventi
amministrativi ed anche legislativi atti a stabilizzare gli appartenenti
storici al bacino dei precari regionali che hanno tenuto conto anche dei dritti
e delle situazioni dei lavoratori ex L.R. 15/2008, evitando in tal modo di
ingenerare inopinate disparità di trattamento tra situazioni giuridiche
soggettive assolutamente analoghe e di pari rilievo e dignità sociale, con il
rischio di avvio di imponenti contenziosi giuslavoristici a carico dell’erario;
considerata:
la
sussistenza dei fondi destinati alla definizione del percorso di
stabilizzazione, avendo la Regione già deliberato il cofinanziamento di
trentotto milioni di euro al riguardo per il triennio 2016/2018;
tutto quanto premesso e
considerato
impegna il Presidente e la Giunta
regionale
a
porre in essere ogni iniziativa idonea a dare esecuzione alla “Carta dei
diritti dei soggetti utilizzati in A.S.U. nonché dei lavoratori di cui alla
legge regionale n. 15/2008”;
a
prevedere nei prossimi provvedimenti di bilancio che saranno proposti al
Consiglio regionale le adeguate dotazioni finanziarie idonee ad ottemperare
all’impegno assunto in sede di accordo istituzionale con le OO.SS. CGIL, CISL,
UIL, UGL nella giornata del 16 giugno 2017 volto ad equiparare il compenso
spettante ai lavoratori di cui alla legge regionale 15/2008 a quello degli ex
lavoratori LSU/LPU con decorrenza a partire dall’1 settembre 2017;
ad
adottare ogni misura idonea a garantire fino al processo di stabilizzazione dei
lavoratori di cui alla L.R. 15/2008, la non interruzione dei rapporti
lavorativi senza soluzione di continuità alla data del 31 dicembre 2017, al
fine di assicurare all’azione amministrativa regione quel necessario grado di
“omogeneità” e rispetto del principio di uguaglianza a tutti gli appartenenti
al complessivo settore degli LSU e LPU.