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LEGISLATURA
RESOCONTO INTEGRALE
_________
n. 43
SEDUTA Di MARTEDI’ 14 NOVEMBRE 2017
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE
Presidenza
del Presidente Nicola Irto
La
seduta inizia alle 16,48
Dà lettura del verbale della seduta
precedente.
Pone ai voti il
verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni.
(Sono
riportate in allegato)
Legge le interrogazioni presentate alla
Presidenza.
(Sono
riportate in allegato)
Comunico che la Corte
d'Appello di Catanzaro con sentenza elettorale numero 1910/2017, depositata in
cancelleria, pubblicata il 6 novembre 2017 e comunicata in pari data alla
Presidenza di questo Consiglio regionale – confermando l'ordinanza di primo
grado resa dal Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale – ha accertato
la sussistenza delle condizioni di ineleggibilità di cui all'articolo numero
154 del 23 aprile 1981 articolo 2, comma 1, numero 2 in capo a Giuseppe
Graziano al momento della proposizione della candidatura e per l'effetto ha
dichiarato la decadenza di Giuseppe Graziano dalla carica di consigliere
regionale, sostituendolo con il candidato Gianluca Gallo, avente diritto alla
proclamazione quale eletto alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale
della Calabria del 23 novembre 2014 nella lista Casa delle libertà per la
circoscrizione Nord.
L'intera procedura
seguita dal Consiglio regionale è stata preceduta da istruttoria del Settore
della Segreteria Assemblea, come da comunicazione avvenuta tra il Settore e la
Presidenza con protocollo numero 46210 del 14 ottobre 2017. Pertanto, invito il
consigliere Gianluca Gallo a prendere posto.
(Il
consigliere Gallo prende posto tra i banchi della minoranza)
Se vuole fare un breve saluto. Prego,
consigliere Gallo.
Signor Presidente del
Consiglio, signor Vicepresidente della Giunta, onorevoli colleghi, rivolgo un
saluto a tutti voi per iniziare nel modo migliore questa mia rinnovata
esperienza all'interno della massima Assise regionale calabrese.
Tempo fa, entrando in
quest'Aula, la collega Wanda Ferro chiese scusa per il ritardo con cui era
arrivata ad occupare questi scranni. In verità, cara collega, per una norma
cassata dalla Corte Costituzionale che nemmeno io, onestamente, ricordo di aver
discusso e votato – ma forse in quella circostanza ero stato un po' distratto –
io, che sono stato con lei ed ho sostenuto orgogliosamente la sua candidatura
alla presidenza per le ultime elezioni regionali, voglio manifestare anche ai
colleghi consiglieri che, quando lo scorso 6 novembre i miei avvocati mi hanno
comunicato che la Corte d'Appello aveva depositato la sentenza con la quale
veniva rigettato l'appello proposto dalla mia controparte – peraltro ero stato
sostituito al candidato Graziano già con ordinanza del tribunale di Catanzaro
del 12 maggio 2015 – beh, da una parte ho provato naturalmente gioia, ma anche
amarezza per le lungaggini di un procedimento che mi ha visto protagonista; un
procedimento che, secondo la legge dello Stato, va deciso con urgenza in ogni
suo grado. Il Presidente mi fa cenno di tagliare essendo oggi una seduta di
Consiglio tecnica, ed io cercherò di non metterlo in difficoltà, ma penso che
quella lungaggine, in verità, dovrebbe far riflettere tutti noi che, come
classe dirigente, dobbiamo partecipare alla rifondazione di un sistema anche
perché, altrimenti, non ci sarà mai nessuna certezza per un cittadino che
inizia un percorso giudiziario.
Se una causa che
riguarda questioni fondamentali per la massima Assise calabrese dura in Corte
d'Appello due anni e mezzo, immaginate cosa può accadere ad un cittadino che
inizia una causa di natura diversa.
Per la verità con una
rimessione degli atti alla Corte Costituzionale sulla base di un precedente
molto chiaro, la sentenza numero 309 del 1991 – già citata nell’ordinanza di rimessione
e nella sentenza della Corte Costituzionale – é con termini anche di
definizione del procedimento in sede di sentenza, che non trovano precedenti in
altre circostanze che riguardano procedimenti elettorali.
Questo perché? Da
uomo delle istituzioni non voglio pensare che ci sia dietrologia.
Voglio solo dire che
è necessario che ci sia certezza nei tempi e anche nei momenti giurisdizionali
perché i cittadini hanno bisogno di chiarezza, da questo punto di vista. Quella
stessa chiarezza che in quest’Aula faremo anche per quanto concerne
l’appartenenza – mi iscrivo al gruppo CDL, Casa delle libertà, nel quale sono
stato eletto – e chiarezza anche in termini di collocazione politica. I
cittadini hanno voluto che fossimo all'opposizione in quest’Aula ed è giusto,
come stimolo e controllo nei confronti della Giunta regionale che svolgiamo con
chiarezza e determinazione questo ruolo.
Nel 2014 come UDC –
il gruppo al quale appartenevo – inseguimmo il presidente Oliverio, cercammo
attraverso il nostro Segretario, Cesa, – che aveva contatti nazionali – di
ripristinare anche un quadro Nazionale che vedeva da tempo l’UDC al Governo
nazionale con il PD.
Personalmente
credetti molto nell'uomo Oliverio. Le circostanze furono diverse e, in quel
momento, anziché fare una scelta un po' magmatica, decisi di rientrare
nell'alveo del centro-destra, dicendo immediatamente che avevo fatto la scelta
giusta e chiedendo scusa per gli errori commessi in quei due o tre mesi nei
quali, come UDC, avevamo abbandonato anche il nostro alveo. Tornare nell'alveo
importante, lo faremo nei prossimi mesi,
insieme ai colleghi di opposizione, perché ritengo che sia giusto che svolgiamo
il ruolo attribuitoci dagli elettori.
In ultimo,
Presidente, voglio dire che con la mia presenza in Aula ritorna anche la
presenza della mia città della quale sono stato sindaco, Cassano Ionio, alla
quale sono legato in maniera viscerale. Ritorna l'area del Pollino e, perché
no, l'area della Sibaritide, Cassano fa un po' da cerniera fra Pollino e
Sibaritide.
Manifesto
immediatamente, in questo momento storico molto importante, la mia volontà di
sostenere il processo di fusione fra i comuni di Corigliano e Rossano, senza
volermene impadronire, ma evitando anche che altri se ne facciano proprietari,
perché nessuno è proprietario delle istituzioni.
L'idea è quella di
lavorare insieme, se possibile, all'interno di quest'Aula, con spirito di
collaborazione, non facendo opposizione preconcetta, ma essendo rigorosi come è
giusto che sia.
Grazie Presidente.
PRESIDENTE
Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere
Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, lei ci
sollecita a fare in fretta perché quella di oggi è una seduta di Consiglio
tecnica, ma ritengo assolutamente doveroso accogliere il collega Gallo. Sarò
assolutamente veloce.
Anzitutto vorrei
salutare cordialmente e dare il benvenuto al collega Gallo che, certamente, con
la sua presenza arricchisce questa Assise e ancora di più questa minoranza che,
in maniera compatta, forte e determinata, si sta opponendo a quelle che sono le
decisioni e le azioni di una politica di sinistra che, in maniera drammatica,
sta rovinando la Regione, quindi ritengo che sia assolutamente un valore
aggiunto. Conoscevo poco, se non per fama, il professionista Gallo, noto
avvocato della regione, ma ho avuto modo di conoscerlo in questi giorni, in
queste ore, e sono contento di poterlo avere come componente del gruppo Casa
delle Libertà.
Il mio è un doppio
benvenuto e sono certo che con la sua esperienza politica darà un contributo e
un valore aggiunto alla nostra azione di opposizione. Mi sia consentito di
salutare anche il collega Graziano che è uscito da questa Assise e che in
questi tre anni con la sua esperienza e abnegazione ha dato il suo contributo
per la Regione e col quale, chiaramente, mi sento legato anche dal punto di
vista affettivo e dei rapporti personali.
Benvenuto consigliere
Gallo e grazie per quello che ci ha raccontato. Mentre lei parlava, personalmente riflettevo sul fatto che spesso
alcune dinamiche un po' complesse non sono note ai calabresi. Oggi, da questi
microfoni, lei hai offerto anche un momento di riflessione su quello che è
realmente uno stato di giustizia. Giustizia fatta. Personalmente le auguro un
grosso in bocca al lupo e sono convinto che assieme, non solo come Casa delle
Libertà ma come forze di opposizione, riusciremo a fare sentire la nostra voce
e ad immaginare anche un percorso per creare un'alternativa a questa politica
di sinistra che sempre di più, purtroppo, sta martoriando la Calabria.
In bocca al lupo e
buon lavoro.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne
ha facoltà.
Grazie Presidente. Anch'io
mi associo ai saluti di benvenuto rivolti al collega Gianluca Gallo. Premetto
che è sempre difficile e delicato intervenire in questa Assise per salutare un
collega che subentra ad un altro per una vicenda giudiziario-amministrativa che
ha ben spiegato il collega Gallo con il suo intervento ma, visto il legame di
amicizia, i rapporti di lunga data, il pezzo di strada fatto insieme in altri
tempi, non posso non fare il mio personale augurio di benvenuto.
Sono certo che il suo
sarà un contributo altrettanto fattivo come quello del collega Graziano e del
suo alto senso di responsabilità verso le istituzioni che rappresentiamo in
quest'Aula, verso questa Assise che è l’organismo più importante a livello
legislativo regionale.
Sono certo che il
consigliere Gallo – faccio il saluto anche a nome del PD – arricchirà con il
suo contributo i lavori di questa Assise.
È giusto quello che
ha appena detto del rispetto dei ruoli di opposizione e maggioranza, di una
dialettica sana e proficua per la Calabria e non strumentale che non servirà a
nessuno. Conoscendola so che farà
un'opposizione costruttiva, per il ruolo che tutti voi dell’opposizione
esercitate. Sono certo che insieme cresceremo per dare un contributo fattivo alla
nostra comunità e anche per dare dimostrazione che in questa Aula c'è una
palestra di democrazia e di confronto, ma anche di rispetto reciproco di idee,
visione e culture diverse che sono qui presenti.
Quindi auguri, buon
lavoro e benvenuto tra di noi.
PRESIDENTE
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini.
Prego, ne ha facoltà.
Anch’io mi associo
alle parole dei colleghi. All'inizio del mio intervento è necessaria una
premessa. Le cose che sto per dire non le dico per la vicenda con il collega
Graziano relativa all’elezione dell'Ufficio di Presidenza, ma bensì sulla
scorta di quello che ho potuto registrare in quest'Aula, dall'inizio della
Legislatura ad oggi.
Se fossi un
giornalista, oggi titolerei la notizia dell’uscita del consigliere Graziano dal
Consiglio regionale: “La maggioranza perde pezzi”. Non pensiate che questo
sarebbe un titolo forzato. Non solo non sarebbe un titolo forzato ma,
addirittura, sarebbe dovuto e dovrebbe essere anche motivato dal fatto che è
stato molto più utile di quanto non lo siano stati tanti della stessa
maggioranza alla maggioranza stessa. Forse per questo il presidente Oliverio ha
avuto un feeling personale, cosa che non sono riuscito a costruire io, perché a
me piace fare l'opposizione, ma al punto tale da essere l'unico uomo politico
invitato alla nascita di questo movimento regionale e nazionale che ha
l'ambizione di cambiare l'Italia e che, chiaramente, non poteva che essere
tenuto a battesimo dal presidente Oliverio con cui, evidentemente, c'era un
feeling che andava oltre il rapporto del Consiglio regionale. D'altra parte, mi
vanto di essere molto amico del consigliere Gianluca Gallo e anche di avere una
certa stima che nasce dalla conoscenza del suo impegno all'interno delle
istituzioni – mi riferisco, in particolare, all'attività dell’ultima
Legislatura, quella precedente di Scopelliti – in cui, se andate a verificare,
tutta l'attività e l’impegno istituzionale del collega Gallo è, negli atti,
l’impegno di un uomo che con la sua moderazione ha saputo dare dignità al ruolo
dell’opposizione ed ha saputo, dai banchi dell'opposizione, difendere e dare
prestigio a quest’Aula del Consiglio regionale.
Mi auguro che
l'uscita del collega Graziano da questo equivoco porti e contribuisca ancora di
più a quel rasserenamento, a quel chiarimento fisiologico che sta avvenendo
all'interno dell'Aula. Forse c'è una giustizia che va oltre quella del
Consiglio regionale, dove con i numeri si sono determinati degli equilibri e
che riguarda un altro ruolo importante all'interno dell'Ufficio di Presidenza.
Lo voglio dire prima, perché non voglio che poi qualcuno pensi che fino a
quando non si stabilirà come poter ridare all'opposizione il componente che
manca dall'inizio di Legislatura, soprattutto al gruppo di Forza Italia, in
maniera tale che solo allora si ripristineranno, all'interno dell’istituzione
Consiglio regionale, quelle regole e quelle prerogative che dovevano essere
garantite all'opposizione sin dall'inizio della Legislatura, che fino ad oggi
ci sono state negate e che, fino a quando non ci sarà un vero rappresentante
dell’opposizione all'interno dell’Ufficio di Presidenza, resteranno
inascoltate.
Questo è il saluto
che mi sento di fare nel momento in cui un collega esce ma, soprattutto, nel
momento in cui l’opposizione si rafforza con la presenza di Gianluca Gallo e la
maggioranza, purtroppo, perde i pezzi, forse in un momento in cui in Italia –
non voglio essere provocatorio perché non è nemmeno il momento – tanti
personaggi illustri, da Grasso a Bassolino, a Bersani e ad altri stanno facendo a gara a chi può
dichiarare prima di avere più titoli ad abbandonare il PD.
Noi pensiamo che
questa fase vada vissuta con molta serenità, così come oggi viviamo con molta
serenità questo momento, con animo sereno e senza essere animosi nei confronti
di alcuno. È la politica che dà questi momenti, questi spunti. E con questo
animo sereno accogliamo la surroga che oggi è avvenuta e facciamo gli auguri.
Siamo sicuri che sarà un lavoro proficuo insieme alla minoranza e che la
presenza di Gianluca Gallo contribuirà
a fare chiarezza
all’interno del Consiglio regionale anche per sconfiggere i trasversalismi a
cui abbiamo assistito dall'inizio della Legislatura ad oggi.
Ha chiesto di intervenire il consigliere
Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie Presidente. Ci
uniamo anche noi, come gruppo Democratici Progressisti, ai saluti al
consigliere Gianluca Gallo di benvenuto, di bentornato nell'Assise regionale.
Ovviamente, così come fatto dal collega Cannizzaro, non possiamo esimerci di
salutare anche il collega Graziano che, indipendentemente da quelle che sono le
visioni differenti che possono esserci all'interno del Consesso, è sicuramente
stato un leale avversario per quanto riguarda i rapporti con la maggioranza.
Vogliamo salutarla, consigliere Gallo, ricordando a noi stessi che la sua
personalità, la capacità di saper far politica è stata riconosciuta – almeno
dal sottoscritto in ambiti di centro-sinistra – in tutta la Provincia cosentina
e, credo, che si sia estesa in tutta la regione per l'attività svolta nella
precedente Legislatura e le è riconosciuta signorilità e garbo che non mancherà
di sottolineare ancora una volta per questo scorcio di Legislatura. Benvenuto
collega.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha
facoltà.
Grazie, Presidente,
intanto per dare il benvenuto e per condividere una grande emozione personale rispetto
al rientro di Gianluca Gallo al quale sono fortemente legata, non come ha
scritto qualche autorevole giornalista da un legame di parentela, ma
principalmente da quella stima che ho nei confronti dei politici che hanno in
sé la capacità di saper interpretare i bisogni della gente e l'esperienza - che sarà un valore aggiunto all'interno di
Palazzo Campanella -, un esempio di attaccamento alle istituzioni, ma anche,
soprattutto, un consigliere con un bagaglio d’esperienza non solo politica, ma
anche amministrativa.
Per un verso siamo
emozionatissimi per questo rientro, per un altro tristi che questo rientro sia
avvenuto a distanza, come nel mio caso, di qualche anno e solo grazie al
ricorso alla magistratura.
Questo dovrà essere
l'impegno di tutti quanti noi: mettere mano ad una legge che, se impugnata,
avrebbe messo in luce molti altri aspetti di incostituzionalità.
Parlo, per esempio,
del collegio unico Catanzaro - Vibo - Crotone, rispetto al famoso regime di prorogatio, piuttosto che alla preferenza
congiunta - per la prima volta in Italia e per la prima volta nella regione
Calabria.
Ovviamente, né io né
il collega Gallo abbiamo voluto impugnare la legge, considerato che i calabresi
si erano espressi ed avevano deciso da chi essere governati.
A Gianluca un
benvenuto, a Gianluca auguro la volontà di costruire insieme un percorso fatto
di tante battaglie a favore dei tanti bisogni dei nostri calabresi, a Gianluca
un grazie per essere sceso in campo in una battaglia già scritta nel destino, è
stato, forse, il momento più terribile per il centro-destra calabrese, ma ho
avuto l'onore di aver accanto a me persone e candidati come te che mi hanno
fatto sentire orgogliosa di essere il candidato del centro-destra - o la
candidata del centro-destra - alla guida della Regione e di avere accanto a me
politici che utilizzano anche etica e morale, cosa che - devo dire - oggi non è
scontata.
Non è facile
recuperare il tempo perso, non ci sono indennizzi che possono risarcire più di
due anni ad un politico, ma sono convinta che quello che hai dimostrato in
tutte le tue azioni precedenti all'interno delle istituzioni - ma anche nei
partiti - lo metterai in campo anche qui.
Dove ci sono grandi
passioni, non esistono grandi difficoltà. In bocca al lupo a Gianluca, grazie
per far parte della squadra della minoranza e di aver dimostrato che esiste una
giustizia e quella giustizia noi la portiamo avanti quotidianamente nei nostri
territori a schiena alta e, soprattutto, con la volontà di tenere la barra
dritta. Grazie.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.
Sì, anch'io voglio
porgere i saluti al collega Gianluca Gallo con il quale ho condiviso la
precedente legislatura.
Devo dire che è un
collega che sicuramente apporterà a questo Consiglio regionale, pur dai banchi
dell'opposizione, un contributo positivo per le sue qualità non solo di ottimo
professionista, ma anche di politico attento alle problematiche del territorio
e che ha una grande esperienza sia nella gestione degli enti locali sia nella
Regione Calabria.
Ritengo che il
ritardo con il quale è stato definito questo ricorso non dà merito al
procedimento giudiziario, in quanto poteva essere definito in tempi più celeri,
ma, purtroppo, sappiamo che questo è uno dei grandi problemi della giustizia
sia amministrativa sia penale italiana -non per niente si parla continuamente
di riforme di entrambi i rami della giustizia.
Penso anche che il
ritorno di Gianluca Gallo ridia una fisionomia diversa a questo Consiglio
regionale, perché - come diceva il consigliere Tallini - ricrea un’osmosi nel
contesto del rapporto tra maggioranza ed opposizione, nel senso che si
definiscono in maniera lineare i ruoli di entrambi gli schieramenti presenti
all'interno del Consiglio regionale. Chi è stato demandato dall'elettorato a
fare maggioranza deve fare maggioranza, chi è stato demandato a fare
opposizione deve fare opposizione, senza infingimenti e senza porre in essere
situazioni che certamente non depongono positivamente nei confronti
dell'elettorato, soprattutto in questa fase in cui la politica vive una
stagione difficile e di dubbia legittimazione - alcune volte - del ruolo che
svolge.
Ecco, io penso che
questo può essere un apporto positivo per questo Consiglio regionale. Sono
certo che Gianluca Gallo dall'alto della sua esperienza saprà rappresentare nel
modo migliore il ruolo che l'elettorato gli ha assegnato, quindi buon lavoro.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, prendo la
parola non per una questione rituale, è sentito perché ho conosciuto e
riconosco il valore della persona e anche del politico Gianluca Gallo,
consigliere Gallo, che nella scorsa legislatura è stato un collega del
sottoscritto. Quando ricoprii la carica di Vicepresidente ebbi modo anche di
comprendere e riscontrare la qualità del lavoro che svolse quale Presidente
della quarta Commissione. Quindi, il mio saluto è un saluto non solo di
benvenuto ma con la consapevolezza dei suoi mezzi, delle sue qualità, di poter
avere un collega con il quale creare sinergie istituzionali rispetto ad una
progettualità che ci caratterizza quali alternativa di governo in questo
Consiglio regionale. Anche perché noi siamo alternativa di Governo, siamo
coerentemente rimasti in una posizione, diceva la collega Ferro, rispetto ad
una fase in cui c'era la fuga e lavorammo con il freno a mano e con il
risultato già scontato. Quindi, una scelta di campo coerente rispetto ai principi
e rispetto agli obiettivi programmati, mentre gli altri, alcuni della vecchia
pattuglia, transitavano verso il centro sinistra perché era vincente - l'ha
detto chiaro Wanda Ferro.
Credo che la coerenza
sia quello che dobbiamo insegnare, poi, fuori con la condotta e con l'agire.
Perché quella formazione a cascata per i
giovani avviene con l'agire, con la condotta rispetto all'interpretazione del
ruolo, rispetto alla produzione, rispetto agli impegni, rispetto alla coerenza
dei ruoli, alla coerenza politica, senza - voglio dire - quel lavoretto che si
chiama trasversalismo, inciucio e che ha caratterizzato una fase della
Legislatura che ha visto spostamenti verso il centro sinistra e noi lavorammo
col freno a mano tirato - si suol dire dalle nostre parti - partendo battuti ai
nastri, partendo con la consapevolezza di perdere. Wanda Ferro partì con la
consapevolezza di perdere e giocammo una partita sull' onestà intellettuale,
sui valori e su un programma e vogliamo continuare nel solco di quel percorso,
perché ci caratterizziamo per i principi, quelli ispirati ai nobili valori
dell'etica che vogliamo trasmettere all'esterno di quest’Aula con la nostra
condotta. Gianluca Gallo fa parte di questo percorso, ecco perché oggi mi sento
di dire: benvenuto!
PRESIDENTE
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Bevacqua. Prego.
Presidente, chiedo
scusa, vorrei fare una domanda, se possibile, al vicepresidente Viscomi e al Presidente
della Giunta regionale, in merito alla fusione dei comuni di Rossano e
Corigliano.
PRESIDENTE
Consigliere Bevacqua,
dobbiamo proseguire con l’ordine del giorno. Altri consiglieri hanno chiesto di
richiamare delle mozioni, poi concerteremo con i Capigruppo cosa fare, intanto
dobbiamo andare avanti sui documenti tecnico-contabili. Ha chiesto di
intervenire in consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Presidente,
sull’ordine dei lavori. È chiaro che viviamo un momento particolare, non è di
tutti i giorni che un Presidente della Giunta regionale decida di andarsi a
incatenare a Palazzo Chigi a causa di una questione molto seria che riguarda la
sanità.
Credo che il
Consiglio regionale non possa rimanere in silenzio; non si può non dare la
possibilità di discutere, ovviamente dopo una relazione da parte del Presidente
della Regione, per capire quali siano i motivi per cui, dopo 3 anni di una
situazione così delicata, non si è dato corso a quanto previsto dalla legge, cioè
che il Presidente della Regione possa essere anche il Commissario per il Piano
di rientro dal deficit sanitario.
Ritengo questa cosa
particolarmente grave. È importante, perché qui entra in gioco un tema, la
democrazia e il rapporto tra la Regione e il Governo nazionale.
PRESIDENTE
Consigliere Guccione,
formalizzi la richiesta alla Presidenza e poi ne discutiamo assieme alle altre.
Si, concludo, anche
perché oggi ho letto una intervista del mio Capogruppo che sostiene che, se
Roma non risponde, si crea una situazione di crisi nel rapporto e, addirittura,
anche nel rapporto con il partito di riferimento, il Partito democratico.
Quindi, ritengo fondamentale che oggi il Consiglio regionale sia messo nelle
condizioni di discutere di questo.
PRESIDENTE
Oggi il Consiglio
regionale ha un ordine del giorno, consigliere Guccione. Lei conosce bene il
Regolamento interno. La prego di formalizzare una eventuale mozione alla
Presidenza, ci sono diverse proposte in Aula, poi valuteremo assieme ai
Capigruppo, esaurito l'ordine del giorno attuale. Ha chiesto di intervenire il
consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Mi sento
assolutamente di condividere - o meglio,
penso di interpretare la volontà di gran parte dei colleghi dell'opposizione -
l'idea di discutere di sanità e, soprattutto, di discutere dopo le
dichiarazioni coraggiose del Presidente della Regione che ha annunciato che,
addirittura, è disponibile ad incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, se non dovesse
essere preso in considerazione.
Ho letto delle
smentite, ma qualcuno diceva, addirittura, che stesse passando ad una forma di
lotta ancora più grave minacciando di tagliarsi le vene.
Insomma, siamo tutti
preoccupati perché ci teniamo alla salute del nostro Presidente, se non altro
perché sappiamo che questo Consiglio regionale si reggerà in piedi se il
Presidente avrà la piena salute fino alla fine della Legislatura.
A parte l'ironia,
riteniamo di condividere questa proposta, anzi la giudichiamo una priorità
assoluta, perché, se è una cosa talmente grave per cui il Presidente minaccia
di andare a incatenarsi a Roma, non vedo perché noi non ne dobbiamo discutere
subito in questo Consiglio regionale.
Bisogna rispettare
l’ordine del giorno. Bene, andiamo avanti, esaurito l'ordine del giorno
concorderemo come proseguire la discussione sulle mozioni presentate in Aula.
Comunico che per un
fatto tecnico il punto tre diventa punto uno, per una questione di priorità di approvazione
tra assestamento del Consiglio e assestamento della Giunta regionale.
Avviamo, dunque, i
lavori di quello che era il terzo punto all'ordine del giorno, riguardante la
proposta di provvedimento amministrativo numero 195/10^ di iniziativa dell'Ufficio
di Presidenza recante: “Bilancio di previsione finanziario 2017-2019.
Assestamento e conseguenti variazioni.” Cedo la parola al consigliere Neri per
l'illustrazione del provvedimento.
Sì, grazie. La
presente proposta di provvedimento amministrativo ha ad oggetto l'approvazione
dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi
2017/2019.
Il bilancio di
previsione del Consiglio per esercizi 2017/2019 è stato approvato con deliberazione
consiliare numero 161 del 21 dicembre 2016; con deliberazione consiliare numero
227 del 29 giugno 2017 è stato approvato il rendiconto dell'esercizio
finanziario 2016 da cui è risultato un avanzo di amministrazione pari ad euro
14.759.734 così composto: quota vincolata euro 578.906; quota accantonata euro
7.300.000; quota destinata agli investimenti euro 597.875; quota di avanzo di
amministrazione libera 6.282.000.
Si comunica
all'Assemblea che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione numero 2 del 27
gennaio 2017, numero 14 del 23 febbraio 2017, numero 42 del 18 settembre 2017,
ha approvato tre variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019, a
norma dell'articolo 51 del decreto legislativo numero 118 del 2011 e successive
modifiche e dell'articolo 27 del nuovo Regolamento di amministrazione e
contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare
numero 190 del 4 maggio 2017.
Si comunica, altresì,
che con determinazione del Segretario generale numero 426 del 18 settembre 2017
e numero 503 del 30 ottobre 2017, a norma dell'articolo 28, comma 1, lettera d,
del nuovo Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale,
è stato applicato al bilancio di previsione 2017 l'avanzo vincolato relativo: all'assegnazione
ai gruppi consiliari delle somme non spese nell'esercizio 2016 da utilizzare
nell'esercizio 2017 per un importo di euro 36.980; l'assegnazione al Corecom
Calabria delle entrate vincolate corrisposte negli anni passati dall'Autorità
per la garanzia delle comunicazioni, per le funzioni ad esso legate e non
ancora utilizzate, per un importo di euro 530.000.
Con il presente
provvedimento sono, infine. approvate le modifiche di bilancio di previsione
2017-2019 del Consiglio regionale, derivanti dall' aggiornamento del fondo
cassa al primo gennaio 2017 in euro 7.154.000; dall'aggiornamento dei residui
attivi e passivi iscritta il primo gennaio 2017 nel bilancio di previsione
dell’esercizio corrente; dall'aggiornamento del fondo pluriennale vincolato
iscritto nelle entrate del bilancio di previsione 2017-2019, esercizio 2017, in
euro 4.683.000; dalle variazioni di competenza e di cassa apportate al bilancio
di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019, a seguito
delle richieste di fabbisogno di dirigenti assegnati alla struttura
amministrativa del Consiglio; tali ultime operazioni sono state effettuate
senza richiedere ulteriori somme alla Giunta regionale per il funzionamento
dell’Assemblea legislativa .
Si dà atto che, a
seguito delle variazioni apportate dall'approvazione presente provvedimento,
sono garantiti gli equilibri di bilancio per il triennio 2017-2019 e sono
rispettati altresì i limiti di spesa previsti dalla Legge numero 122 del 30
luglio 2010.
Sulla proposta in
oggetto il Collegio dei revisori dei conti, con il verbale numero 177 del 13
novembre 2017, ha espresso parere favorevole. Grazie.
Ci sono interventi
sulla relazione del Segretario questore? Se non ci sono interventi prendiamo
atto del parere positivo del Collegio dei revisori dei conti. Pongo in
votazione il provvedimento unitamente ai relativi allegati:
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Il provvedimento,
unitamente ai relativi allegati, è approvato.
Proposta di legge
numero 242/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione
Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016”, cedo la parola al
relatore del provvedimento, il consigliere Aieta. Prego.
Grazie, signor
Presidente, utilizzo questo spazio per formulare i migliori auguri di buon lavoro
al collega Gianluca Gallo, anche per aver vissuto la comune esperienza di
sindaco e sono certo che potrà traslare quell’esperienza in quest'Aula, perché
è stata vigorosa, apprezzabile. Quindi, auguri di buon lavoro.
Nella seduta del 7
novembre, la Commissione Bilancio ha approvato a maggioranza il rendiconto
generale della Regione per l'esercizio finanziario 2016.
La Commissione ha,
altresì, approvato espressamente, a maggioranza, la composizione dello stato
patrimoniale di apertura e del patrimonio netto, per come previsto dal decreto
legislativo numero 118 del 2011.
Come è noto, il
rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le
operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio. È un mezzo di
cognizione che permette di conoscere in che modo e in che misura si sono
realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio
sull'operato degli amministratori.
Il documento
contabile in oggetto è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale
numero 167 del 27 aprile 2017 e trasmesso, prima della definitiva approvazione,
alla sezione regionale della Corte dei conti per la relativa parifica.
Con deliberazione
numero 97 del 25 ottobre 2017, la Corte dei Conti ha parificato il rendiconto
generale della Regione Calabria per l'esercizio 2016, nelle sue componenti del
conto del bilancio e dello stato patrimoniale e del conto economico.
Al fine di dare
esecuzione al giudizio di parifica di cui alla delibera numero 97 del 2017
della Corte dei Conti, la Giunta regionale, con delibera numero 486 del 31
ottobre 2017, ha rettificato la precedente delibera numero 167 ed ha,
contestualmente, approvato il nuovo progetto di legge che è appunto:
“Approvazione rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016” con
il relativo rendiconto generale 2016.
Il risultato di
amministrazione dell'esercizio finanziario 2016 viene determinato in 947
milioni di euro.
In occasione
dell'approvazione del rendiconto della gestione, relativa al primo esercizio di
adozione della contabilità economico patrimoniale, la composizione dello stato
patrimoniale di apertura e del patrimonio netto, costituisce oggetto di una
specifica approvazione da parte del Consiglio regionale. Contestualmente al
rendiconto, la Regione approva il rendiconto consolidato, comprensivo dei
risultati del Consiglio regionale e degli eventuali organismi strumentali,
secondo quanto previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo numero 118 del
2011.
Le norme
sull’armonizzazione contabile hanno comportato profonde innovazioni nei sistemi
contabili degli enti pubblici, allo scopo appunto di garantire il
consolidamento e la trasparenza degli stessi, secondo le direttive dell'Unione
Europea e l'adozione di sistemi informativi omogenei.
Il rendiconto, redatto
secondo i nuovi schemi, si compone di tre documenti: il conto del bilancio, il
conto economico e lo stato patrimoniale.
Il Collegio dei
revisori dei conti, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale numero 2 del
2013, con verbale numero 175 del 7 novembre 2017, ha espresso parere favorevole
sul provvedimento.
Il conto di bilancio
(o rendiconto finanziario) mostra i risultati finali della gestione finanziaria
rispetto alle autorizzazioni contenute nel primo esercizio considerato nel
bilancio di previsione; il conto economico mostra le componenti positive e
negative della gestione di competenza economica dell’esercizio considerato,
rilevate dalla contabilità economico-patrimoniale; lo stato patrimoniale
rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell'esercizio.
Alla seduta della
Commissione ha partecipato il direttore generale della ragioneria, il dottore
De Cello, che, ovviamente, voglio ringraziare, signor Presidente. Spesso noi
parliamo - in quest'Aula e fuori da quest'Aula - di burocrazia, di lacci, di
resistenze, di palude, insomma, di zavorra. Io penso che sia anche necessario,
talvolta, esaltare, laddove è necessario, penso che il lavoro, la presenza del
direttore De Cello, del suo Ufficio e della sua collaboratrice, la dottoressa
Buonaiuto, siano un esempio raro di buona governance, di buona burocrazia, di
una burocrazia anche dal volto umano, di una burocrazia rigorosa, di una
burocrazia che trasferisce competenze e conoscenze anche ai consiglieri
regionali, di una burocrazia che ci fa sentire orgogliosi di questa Regione e
orgogliosi di questa Calabria. Grazie
Prima l'intervento
della Giunta e poi apriamo il dibattito. Prego, vicepresidente Viscomi.
Sì, grazie. La relazione
del consigliere Aieta è stata così completa che, veramente, consente di ridurre
al minimo le osservazioni della Giunta che fa proprio, invece, il percorso
argomentativo espresso.
In questa sede, mi
piace, in modo particolare, sottolineare un paio di punti in relazione alle
ragioni che hanno indotto la Corte dei conti a parificare il bilancio nelle sue
varie componenti con alcune prescrizioni, che sono appunto le prescrizioni alle
quali abbiamo dato esecuzione - come ricordava prima il consigliere Aieta.
In particolare, mi
interessa segnalare la questione più significativa, per il valore economico di
27.544.229, che riguarda la registrazione delle entrate derivanti da mark-to-market positivo, cioè la
questione delle somme provenienti dall’estinzione dei contratti derivati.
È una questione
eminentemente contabile, cioè di qualificazione formale delle risorse, ma sulla
quale vale la pena soffermarsi per rendere - come dire - più percepibile la
questione, il punto centrale della questione.
Si tratta dell’estinzione
dei contratti derivati e della registrazione dell'utilizzazione contabile delle
somme provenienti da questa estinzione.
Iniziamo con
riconoscere che l'estinzione dei contratti derivati è stata una scelta positiva
che la Regione Calabria ha compiuto in tempo utile - a differenza di tante
altre Regioni che hanno poi avuto una serie di problemi sulla questione dei
derivati - e che ha portato ad un’acquisizione di risorse per 27.500.000 euro -
come dicevo prima.
Secondo la
legislazione nazionale, riaffermata dalla Corte dei Conti, questo importo deve
essere assoggettato a vincolo permanente fino all'estinzione anticipata del
debito, in quanto le suddette entrate sono finalizzate alla riduzione generale
dell'indebitamento dell'ente.
La Regione, invece, nel
tempo ha utilizzato, in sede di bilancio di previsione dell'esercizio 2016,
queste risorse per il pagamento della parte capitale delle rate di mutui di
competenza, specificando che non è mai stata effettuata alcuna operazione
contabile o amministrativa di spesa su queste risorse. Cioè, abbiamo utilizzato
le risorse provenienti dall'estinzione dei contratti derivati per pagare la
parte capitale, la quota della parte capitale delle rate dei mutui.
Quindi, la Regione
Calabria non ha effettuato, alcuna spesa, cioè, sostanzialmente, ha realizzato
il principio della norma di legge dell'allegato 4/2 al decreto legislativo
numero 118.
Tuttavia, la Corte
dei conti ha rilevato, in ogni caso, necessità di vincolare queste risorse fino
all'estinzione anticipata del debito. Estinzione anticipata, però, che comporta
anche delle somme da pagare, come è evidente.
Quindi, con questa
legge, noi diamo attuazione alla prescrizione della Corte dei conti, ma
ribadendo che è stato opportuno estinguere i contratti derivati e che le
risorse derivanti da tale estinzione non sono state mai utilizzate per
effettuare spese o per incrementare le spese, ma per ridurre i debiti appunto
della Regione Calabria medesima.
Mi consenta, invece,
di dire poche cose per quanto riguarda le altre prescrizioni della Corte dei
conti che riguardano poste contabili proprio del tutto marginali, come i
357.000 euro dei debiti fuori bilancio, che non erano state impegnate per mero
errore materiale, cioè alla variazione bilancio non è poi seguito un impegno
materiale della somma. Altre questioni, invece, sono connesse ai residui attivi
degli esercizi di competenza che derivano da alcune difficoltà, errori di
comunicazione fra dipartimenti e dipartimento bilancio.
Detto questo in via
generale, non posso esimermi dal ricordare che la relazione della Corte dei
conti sollecita la Regione Calabria ad una particolare attenzione su alcuni
versanti: dalla questione dei flussi informativi - ancora dei flussi
informativi! - all'interno del sistema burocratico regionale, alla questione
del patrimonio, rispetto alla quale la Corte ha sicuramente riconosciuto i
passi avanti fatti in quest'anno, ma, ovviamente, ha anche riconosciuto che un
problema quarantennale non può essere risolto nel breve volgere di un anno.
Così come non dimentico le questioni che la Corte dei conti ha sollevato su
alcune tipologie contrattuali che sono presenti in Regione Calabria.
Questo credo sia
sufficiente per completare l'osservazione del consigliere Aieta e ringrazio per
l'attenzione.
Ha chiesto di
intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
anch'io, come tanti colleghi, ho preferito attendere di intervenire sui punti
all'ordine del giorno per dare il benvenuto al collega Gianluca Gallo, a cui mi
lega una sincera amicizia che nasce dal modo in cui, nella scorsa legislatura -
e spero in quello che resta di questa legislatura - abbiamo interpretato il
ruolo delle istituzioni lavorando insieme in Commissione. Quindi, un grazie ed
un in bocca al lupo per il contributo prezioso e leale che saprà dare al ruolo
della minoranza - e non solo - all'interno di questo Consiglio regionale.
Intervengo - mi
permetto, credo, a nome del gruppo misto, così come abbiamo fatto anche in
Commissione - anticipando il voto contrario su tutti e due provvedimenti, sia
sul rendiconto generale che sull’assestamento di bilancio.
Lo faccio, presidente
Oliverio, a pieno titolo, perché, dopo 3 anni - ce lo siamo detti in Commissione
ed anche nei corridoi - vorrei ricordare a quest'Aula, a questa maggioranza che
nonostante il voto di astensione, molto spesso con il voto contrario - per
ovvie ragioni, per la non condivisione delle linee di indirizzo della gestione
-, alcune volte anche con il voto favorevole, penso di aver mantenuto il numero
legale in Commissione Bilancio e Programmazione ad una maggioranza, presidente
Oliverio, che in Commissione Bilancio e Programmazione - escluso i primi sei
mesi di questa legislatura - è minoranza! La mia responsabile presenza, dovuta
al rispetto che porto alla Calabria, ai calabresi ed anche a lei, presidente
Oliverio - nonostante la differenza di posizioni mi porti spesso, ribadisco, ad
astenermi, a votare contro- come su questo punto –, garantisce il numero legale
in Commissione.
Ritengo sia un fatto
grave - lo dico anche al presidente Irto che dirige questa Assemblea -, c'è un
atteggiamento - non so se è una questione politica - di cui va preso atto.
Penso che, dopo 3 anni, non si possa venire a rivendicare un futuro per la
Calabria, quando in una delle Commissioni più importanti, la Seconda,
basterebbe l’uscita dall’aula di Orsomarso per far sì che questa benedetta
Commissione non avesse il numero legale per riunirsi.
L’avevamo detto in
privato, ma dopo 3 anni credo fosse doveroso da parte mia esplicitarlo, perché
qualcuno, all'esterno, facendo due calcoli potrebbe vedere che la Seconda
Commissione si riunisce solo se è presente Orsomarso. Tra l'altro, nota di
cronaca poco rilevante, sono quello che arriva sempre puntuale all’orario di
convocazione delle Commissioni.
Fatto salvo quello
che hanno detto il vicepresidente Viscomi, il collega Aieta sul punto
all'ordine del giorno e sul bilancio, sul rendiconto, mi unisco alla
valutazione di Giuseppe Aieta, rispetto al dirigente che se fosse per me - lo
dico prima in modo che rimanga -, per quello che riguarda la mia forza
politica, riconfermerei nel ruolo fra due anni - perché, anche su questo,la
politica si deve assumere la responsabilità di riconoscere la funzione di
memoria storica e il lavoro svolto - quando - mi auguro - ci toccherà ritornare
a governare questa Regione. Lo dico perché ho contezza della responsabilità,
dell'abnegazione con cui si giustappongono risorse, si giustappongono motivazioni
nelle risposte, anche alla Corte dei conti ed ad uno Stato in generale con cui
noi, come Consiglio regionale, è arrivato il tempo di far pace.
Sono due, quindi, le
motivazioni che mi auguro spingano ad una riflessione approfondita - al di là
dei temi sanità e quant'altro - questo Consiglio regionale e questa Giunta
regionale, quando approveremo il bilancio di previsione.
Voto contro le difficoltà
oggettive rispetto a quello che è il risultato di un rendiconto, di un
assestamento di una gestione politica, perché sulla programmazione siamo ancora
oggi all'anno zero. Poi bisogna capire se è un problema di dipartimenti però su
questo non possiamo negare che l'indirizzo politico ha la sua responsabilità.
Nel fare degli esempi
potremmo ipotizzare tutta una serie di forme messe in campo che però non
trovano applicazione. Eppure votai quella riforma che prevedeva interventi
all'ArtCal e non so a che punto sta, assessore Musmanno, perché ovviamente con
la riforma dei trasporti si sarebbe dovuto incidere anche sulla redazione dei
rendiconti di bilancio, degli assestamenti e dei futuri bilanci e previsioni,
ma il tutto ha risentito, appunto, di un ritardo. Bene le enunciazioni di
principio, bene una norma che pure io ho votato e per questo intervengo, credo
a pieno titolo, pur essendo in minoranza.
Quest’esempio, così come
tanti altri esempi, così come la gestione di altri enti, così come l’aver
parcheggiato risorse….in molti si chiedono dove stanno, a che punto stanno le
risorse che riguardano le scuole. Da un anno e mezzo sono ferme lì. Io voglio
sperare che non si ricada nella logica di ritrovarci le risorse alla vigilia
della campagna elettorale, che è una brutta logica che in Calabria ha
attraversato stagioni del centro, della destra e della sinistra.
Riassumo qui in pochi spot
- che sono, tra l'altro, molto chiari a tanti sindaci calabresi - che
pure egregiamente il mio collega e Presidente, che ringrazio per il suo lavoro,
Giuseppe Aieta, fa: questa stagione non è mai partita e, quindi, potrei
aggiungere altre mille motivazioni per il risultato della gestione; il
rendiconto e anche l’assestamento di bilancio è un fatto complessivamente
negativo, al di là della vostra abnegazione, anche al di là della vostra volontà. Non siete stati capaci!
Oggettivamente si traccia questo risultato che, anche al di fuori di questa
Aula - è evidente - rimbomba.
Aggiungo una cosa che può
salvare un aspetto su cui sentirci uniti: nel redigere questi bilanci, nel
riscontrare difficoltà che in passato abbiamo avuto e che oggi il consigliere
Aieta, oggi questa Giunta regionale ha, spero non ci sfugga un dibattito che
oggi è forte in Italia. Mentre noi qua discutiamo sulla nostra responsabilità,
incapacità, poi leggi i sindacati che un giorno sono assenti e un giorno
presenti, leggi le associazioni di categoria che spesso in Calabria guidano gli
imprenditori - gente che non ha nemmeno 5 dipendenti - quindi l'assurdo della
Calabria…
Detto questo, però, non ci
sfuggirà che questa Italia è strana: il referendum in Lombardia ed in Veneto. Un intero arco
costituzionale dai pensionati, passando per il PD, passando per Forza Italia,
passando per anche un pezzo del nostro partito. Fratelli d'Italia ha avuto una posizione chiara su quel referendum che era una provocazione
fatta nel momento sbagliato e nel modo sbagliato, ma una provocazione giusta
che dobbiamo saper cogliere, quando redigiamo bilanci - e questo interessa la
maggioranza e la minoranza di oggi e del futuro della Calabria - e ci troviamo
a dover applicare – il dottor De Cello lo sa - un pareggio di bilancio,
un’armonizzazione che viene da regole imposte dall’Europa con la complessità,
con il patto di stabilità.
Senza pensare, però, a
quello di cui si occupa lo Stato. Aggiungo pure tutte riforme su cui potrei
parlare, partendo dagli anni 80 in avanti, riforme irresponsabili, ad esempio
quella degli lsu-lpu
Io -spesso il consigliere
Aieta me lo ricorda – ho un cognato in questa situazione e quindi ognuno di noi
ha un pezzo di sangue imbrigliato in questa storia. Dagli Lsu agli Lpu, ai
forestali a quant'altro, anche l’ultima riforma, quella del titolo V della
Costituzione, ci ha portato avere una stabilità.
Dicevo l'altro giorno,
Presidente, qui tutti annunciano di incatenarsi ma se c'è una testimonianza
vera rispetto ad un Governo che era assente in queste guerriglie interne al PD
e che oggi emergono con tutta la loro complessità; non con le defezioni e
l'organizzazione che è una cosa ovviamente che interessa il PD e non deve
interessare noi.
Voglio ricordare a
quest’Aula che due consiglieri che si sono incatenati “dolcemente” sono stati
Tallini e Orsomarso, quando la Calabria stentava ad avere un commissario,
qualsiasi esso fosse, un commissario per governare la sanità e darci le
assunzioni in sanità, dopo anni di sacrificio. Quindi, se dobbiamo incatenarci,
Presidente, per ricordarle di incatenarsi, lo possiamo fare anche volentieri,
per cui attenderemo anche sulla sanità un dibattito attento.
Però - ripeto - quando si parla
di bilanci la Calabria, presidente Oliverio, potrebbe e dovrebbe, al di là -
ripeto - del rimpallo delle responsabilità, aprire una vertenza con il Governo
nazionale, aprire una vertenza con le Regioni che provocatoriamente parlano di
residuo fiscale quando ti hanno imposto una riforma. Le responsabilità
politiche ci hanno restituito un debito che abbiamo pagato, ma quando un Drg (diagnosis related group) si paga a
Milano perché c'è un’organizzazione scientifica per portare i Drg della sanità
a Milano che valgono 250-300 milioni di euro, quando questo Stato è organizzato
in modo orizzontale, in modo difforme perché non ti hanno restituito quanto
dovuto, allora voglio sottolineare che si può trovare un’opportunità nel
bilancio.
Presidenza del Vicepresidente Vincenzo Ciconte
Si può trovare una sintonia
che è una parola grossa perché poi alla vigilia delle elezioni dico no, non
l'abbiamo mai cercata, non la cerchiamo ovviamente neanche oggi, però
responsabilmente cerchiamo una rappresentanza comune verso i calabresi e verso
la Calabria. Anche le risorse che non partono per la tecnicità difficile, i
cosiddetti fondi europei su cui abbiamo cofinanziamenti che c'entrano anche coi
rendiconti di bilancio e bilanci futuri che andremo ad approvare.
Anche quello necessita di
un confronto forte con il Governo nazionale o con i Governi nazionali perché
sono diventate negli anni, almeno nella mia esperienza -circa 7 anni di
presenza in quest'Aula- interamente sostitutivi del finanziamento ordinario. Sentiamo qualcuno che dà lezione e ci parla
di turismo: sul turismo non c'è una lira di fondo statale!
E’ per quello che ci può
essere anche rispetto ai fondi straordinari un dibattito se questo Consiglio
regionale ha la volontà di farlo, tenendo distanti gli interessi di parte.
Bocciare la vostra azione: siamo qui per questo, provando a motivarla, quando è
doverosa, ma non si può ipotizzare che in questo dibattito non si possa trovare
una sintesi per indicare i ritardi che i Governi hanno avuto verso questa
Regione. Poi c’è la provocazione forte di qualcuno che dice voglio il residuo
fiscale. E’ come se sottoponessimo un referendum
ai calabresi domani, chiedendo “volete vi vengano restituiti 110 miliardi di
euro di infrastrutture mai realizzate?” E’ ovvio che avremo il 70 per cento di
consensi elettorali. Sicuramente molto di più di quanto hanno avuto Maroni o
gli altri. Quindi, ci vuole una riflessione a voce alta sul punto all'ordine
del giorno, ma una riflessione che riguarda il futuro nostro e anche di quelli
che verranno. Credo, responsabilmente, che se rivince il centro-destra
dopodomani, fra 2 anni, ci ritroveremo ad avere problemi sostanziali rispetto
al bilancio, a quelli che abbiamo avuto ieri, che avete voi oggi e che avrà la
Calabria domani. Quindi uno spunto per dire al presidente Oliverio, per dire a
questa maggioranza, che dobbiamo incontrarci sul terreno della responsabilità,
della rappresentanza comune dei calabresi rispetto ai “pacchi” nazionali perché
anche il pacco da cui oggi prendiamo le risorse in assestamento, per
contribuire in parte alla forestazione, è un pacco di roba che ci hanno preso
da fondi e che ci ridanno; sono sempre i soldi nostri, non aggiungono nulla. È
un pacco. I pacchi per la Calabria che Renzi magistralmente ha disposto per
tutto il Sud ed è ovvio che li utilizzeremo al meglio. Bene avete fatto su un
tema così rilevante, come quello della forestazione, a metterlo per gli
stipendi. Annuncio il voto contrario a nome mio e del gruppo sui due punti
all'ordine del giorno, lasciando questo monito per far sì che quando anche
all'esterno ci si dice “no i giornalisti passano e vedono Irto eh…” si possa
responsabilmente e con più forza dire che le istituzioni comunque hanno un
senso e che le istituzioni possono trovare un senso comune alla rappresentanza
generale dei calabresi a prescindere dall’appartenenza.
Grazie. Ci sono altri
interventi? Allora passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo per
esprimere voto contrario e dissenso. Non mi soffermerò su questioni tecniche
perché è una competenza che non mi appartiene, ma abbiamo fatto delle
valutazioni politiche rispetto ad una rendicontazione fallimentare di questa
maggioranza, una rendicontazione fallimentare sia nel metodo sia nel merito.
Diceva il collega
Orsomarso, per quanto riguarda soprattutto i fondi comunitari, in cui abbiamo
registrato spesso la perdita in settori strategici perché la chiave di volta
sta proprio là, considerato che il finanziamento ordinario -non a caso- ci si
dice sempre che il bilancio è ingessato, il bilancio è bloccato, non si dà la
possibilità di discutere perché le poche risorse sono impegnate per le spese
dovute, per le spese ordinarie. Siamo spesso, in modo sovente, intervenuti con
interpellanze e interrogazioni ma non lo abbiamo fatto solo per motivi
strumentali; lo abbiamo fatto a ragion veduta rispetto alle inefficienze e, a
parere nostro, a nostro giudizio, ma non è solo a nostro giudizio, perché poi
le cose che diciamo noi, le dice Molinaro, le dice la CGIL, le dicono gli
esponenti della vostra parte politica, per cui sono riscontrabili erga omnes rispetto a disfunzioni che
riguardano i servizi ma che riguardano anche questioni strutturali e
infrastrutturali del nostro territorio e che sono legate. Il bilancio, i
bilanci, nelle varie fasi dell'anno dell'esercizio rappresentano la cartina di
tornasole dell'attività politica, dell'azione, della governance di una classe dirigente che è stata negativa, è stata
fallimentare.
Vediamo spesso il “partito
contro il partito” all'interno del PD che produce implosione.
All'inizio di questa
Legislatura - diceva il consigliere Orsomarso - da questi banchi sostenemmo che
il commissario doveva essere il presidente Oliverio, per avere un referente in
Aula, come era giusto che fosse rispetto alla tematica importante per la quale
il 70per cento del bilancio viene investito dal Consiglio regionale e, invece,
il conferimento non è avvenuto, per motivi che non riguardano certamente
questioni istituzionali ma diatribe politiche interne della coalizione di
questa maggioranza..
Cosa diversa, invece, in
Campania, a cui fu riconosciuto a De Luca la possibilità di guidare un settore
per il quale avremmo avuto un referente con il quale discutere, confrontarci,
parlare, dibattere, anche scontrarci democraticamente in quest’Aula ma questo,
purtroppo, non è avvenuto: abbiamo assistito ad Oliverio contro il PD, al PD
contro Oliverio.
Oggi, stasera, apprendiamo
della proposta del consigliere Guccione, di una proposta che riteniamo
significativa in questa fase, per consentire all’Aula di dibattere una
questione rispetto ad una posizione assunta dal Presidente.
Purtroppo, extrema ratio, procedere con un'azione eclatante rispetto alla componente
politica che governa il Paese, significa avere una Calabria imbottigliata dal
Governo nazionale e dal Governo regionale e questo è il risultato della governance, della non scarsa, ma mancata
sinergia, quella sinergia che deve esserci quando due governi, quando un
governo della stessa coalizione è impegnato su tutto il territorio.
Non possiamo oggi essere
d’accordo, non possiamo assolutamente, nonostante il parere del revisore - ho
letto le carte.
C'è un giudizio politico
negativo e l'auspicio è che il bilancio di previsione dia al bilancio di
previsione, il patto di stabilità finanziaria -chiamatelo come volete- la
possibilità dell'ascolto, di ascoltare le parti sociali.
Noi vogliamo che si incardini
oggi un procedimento che porti le parti sociali a confrontarsi.
Apriamo questo Palazzo alle
istituzioni e cominciamo a capire, a comprendere quali sono le esigenze e la
voce del popolo.
Non ci sono ulteriori
interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento, ai sensi
del postulato 9.2 dell’allegato 4/3 del decreto legislativo numero 118/2011
preliminarmente pongo in votazione la composizione dello stato patrimoniale di
apertura e del patrimonio netto. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Il
provvedimento è approvato.
(Sono approvati)
Passiamo alla votazione dell'articolato.
Articolo1.
(E’ approvato)
Articolo 2.
(E’ approvato)
Articolo 3.
(E’ approvato)
Articolo 4.
(E’ approvato)
Articolo 5.
(E’ approvato)
Articolo 6.
(E’ approvato)
Articolo 7.
(E’ approvato)
Articolo 8.
(E’ approvato)
Articolo 9.
(E’ approvato)
Articolo 10.
(E’ approvato)
Articolo 11.
(E’ approvato)
Articolo 12.
(E’ approvato)
Articolo 13.
(E’ approvato)
Articolo 14.
(E’ approvato)
Articolo 15.
(E’ approvato)
Passiamo alla votazione
della legge nel suo complesso e dei relativi allegati con autorizzazione al
coordinamento formale, prendendo atto del parere del Collegio dei revisori dei
conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi
dell'articolo 34 comma 3 lettera d) del Regolamento interno del Consiglio
regionale.
(E’ approvata)
(E’ riportata in
allegato)
Il provvedimento,
unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al
coordinamento formale.
Presidenza
del Presidente Nicola Irto
Passiamo alla proposta di
legge numero 290/10, di iniziativa della Giunta regionale, recante:
“Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione
la regione Calabria per gli anni 2017/2019”. Cedo la parola al consigliere Aieta
per illustrare il provvedimento. Prego.
Anche questo punto
all'ordine del giorno è stato discusso nella seduta del 7 novembre scorso, a
seguito dell’approvazione del rendiconto. Il bilancio di assestamento è lo
strumento giuridico e contabile con il quale la Giunta regionale prende atto
delle risultanze della gestione dell'esercizio 2016 e propone le variazioni di
bilancio necessarie a modificare il valore presunto dei residui, del fondo
cassa, del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione, al
fine di renderlo pari a quello definitivamente determinato con il rendiconto
dell'anno 2016.
Inoltre, attraverso la
presente proposta di legge, in base alle maggiori entrate registrate nel corso
dell'anno 2017, non esposte prudenzialmente in sede di approvazione del
bilancio di previsione per il medesimo anno, l'organo di Governo propone
variazioni di carattere finanziario, finalizzate ad affrontare le maggiori
esigenze economiche del territorio regionale emerse nell’anno ancora in corso.
In particolare, la manovra
di assestamento ammonta complessivamente a circa 153 milioni di euro; la parte
discrezionale, soggetta alla decisione della Giunta regionale prima e del
Consiglio regionale poi, ammonta però a soli 77 milioni di euro, di cui 48
milioni circa afferiscono a maggiori entrate riscosse ed accertate nel corso
dell'esercizio 2017 e 29 milioni di euro circa a minori spese.
La scelta effettuata dalla
Giunta regionale è stata quella di destinare tali risorse in via prioritaria
alla copertura di spese di carattere obbligatorio. In particolare, gli
incrementi di stanziamento hanno riguardato, in via principale, il fondo
necessario a garantire la copertura della spesa derivante da atti giudiziari di
pignoramento per 18 milioni di euro; il fondo necessario per garantire la
copertura degli oneri da contenzioso per 8,2 milioni di euro; la copertura del
maggiore fabbisogno per le attività realizzate nel settore della forestazione,
per una complessiva spesa di 20 milioni di euro; alcuni trasferimenti a
Calabria Verde, per l'importo complessivo di 3,9 milioni di euro per il
trattamento economico del personale dei presidi idraulici delle comunità
montane ed ex Arsac, trasferito
all'Azienda per effetto delle leggi regionali numero 31 del 2009, 8 del 2010 e
66 del 2012; la copertura del maggiore fabbisogno per spese di personale di
Arsac, per l'importo di 2 milioni e mezzo di euro; la copertura finanziaria dei
maggiori oneri derivanti dall'erogazione dei servizi socio-sanitari per una
spesa complessiva di 10 milioni di euro; la copertura per 4 milioni di euro a
carico del bilancio regionale del taglio subito a valere sul fondo nazionale
destinato al finanziamento del trasporto pubblico locale; un finanziamento di 3,75
milioni di euro per compensare le Province dei costi sostenuti per conto della
Regione nella gestione delle funzioni trasferite e per le spese di
funzionamento delle sedi dove è allocato ancora il personale ri-trasferito alla
Regione; la copertura per circa 2 milioni e mezzo di euro del maggiore
fabbisogno necessario a coprire le competenze degli LSU ed LPU; la quota non
coperta nel bilancio 2017 per garantire gli stipendi del personale precario di
cui alla legge regionale numero 15 del 2008; l'incremento e gli stanziamenti
dei capitoli destinati ad altri settori regionali di spesa che presentavano
carenza di risorse in sede di bilancio, in sede di previsione, e che riguardano
la cultura, il turismo, la Protezione Civile, i consorzi di bonifica.
Il progetto di legge si
compone di 10 articoli nei quali viene dettagliata la manovra di assestamento.
Sul provvedimento il collegio dei revisori dei conti ha espresso parere
favorevole con il verbale numero 176 del 6 luglio 2017.
Prego, la Giunta regionale,
vicepresidente Viscomi. Prego.
Grazie, Presidente. Anche
qui pochissime osservazioni, avvalendomi della relazione esaustiva del
consigliere Aieta.
Una prima osservazione
vorrei farla sui tempi: siamo a metà novembre e stiamo
procedendo all’assestamento, quando, in realtà, dovremmo in questo stesso
periodo procedere all'approvazione del bilancio di previsione 2018.
Come è noto all'Aula il
rendiconto e, quindi, l'assestamento seguono alla parifica formulata dalla
Corte dei Conti nell’udienza del 25 ottobre, per cui è del tutto evidente che
questo slittamento in avanti dei tempi e della sessione di bilancio è dovuto al
ritardo nella celebrazione dell'udienza di parifica che è avvenuta, appunto, il
25 ottobre. Questo porta, di conseguenza, uno slittamento in avanti di tutti i
termini e anche una sostanziale sovrapposizione fra l'assestamento di bilancio
per l'anno 2017 e la previsione del bilancio per l'anno 2018. Da qui ad un mese
il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi, nel rispetto dei tempi di legge, sul
bilancio 2018. Questo ha indotto la Giunta regionale proprio per lo slittamento
e la compressione dei tempi a focalizzare l'attenzione sull’assestamento,
soltanto sulle questioni più urgenti dal punto di vista della obbligatorietà
giuridica o - se mi consentite - dell'obbligatorietà sociale. E in questa
chiave di lettura vanno viste le risorse investite su Calabria Verde, su Arsac,
su Consorzi di Bonifica e così via.
La scelta dei contenuti,
quindi, è vincolata, in qualche misura, anche dai tempi di approvazione
dell’assestamento di bilancio e dalla difficoltà tecnica e dal rischio tecnico
di impegnare delle risorse con la legge di assestamento per l'anno 2017 e non
riuscire a spenderli da qui alla fine dell'anno.
La seconda osservazione che
vorrei condividere con il Consiglio regionale è relativa al fatto che la
manovra, per un valore complessivo di 153 milioni e 684 mila euro, in realtà,
prevede una parte discrezionale soltanto; una parte discrezionale affidata alle
decisioni della Giunta regionale e, quindi, al Consiglio regionale per 77
milioni. Questi 77 milioni, come già ha espresso il consigliere Aieta, derivano
per 48 milioni da maggiori entrate – e vorrei sottolineare che queste maggiori
entrate sono derivanti dal contrasto all'evasione fiscale, concernente sia
l'IRPEF sia l'IRAP, mediante l'iscrizione al ruolo, sia per quanto riguarda le
riscossioni inerenti accertamento a ruolo e messe a titolo di tassa auto
relativa alle annualità pregresse, quasi 10 milioni di euro e, infine, ai
maggiori trasferimenti statali a titolo di Irap e di IVA, non sanità,
inizialmente non previsti in bilancio. Quindi una gran parte, più della metà
della manovra di assestamento, deriva dal contrasto all'evasione fiscale e
credo che sia importante sottolineare questo punto, così come è altrettanto
importante sottolineare che l'altra parte, cioè i 30 milioni derivano da un
accantonamento prudenziale compiuto dell'anno precedente. Il che vuol dire che
il bilancio della Regione Calabria continua ad essere ancora gestito in termini
di prudenza, così come richiesto dalla Corte dei Conti, dai principi contabili
ma soprattutto dal buon senso. Il terzo punto che vorrei segnalare è che non
bisogna mai dimenticare che una quota del bilancio è condizionata all’obbligo
contabile di iscrivere dei fondi di previsione che servono per compensare i
crediti di dubbia esigibilità e rischio da contenzioso.
Come già espresso dal
presidente Oliverio dinanzi alla Corte dei Conti, spesso la Regione è oggetto
di un'aggressione giudiziaria veramente pesante e sulla quale prima o poi
andranno accesi i riflettori, ma è anche condizionata dall'esistenza di crediti
che la Regione vanta e che sono da considerare di dubbia esigibilità. Fra
questi, in modo particolare - e ribadisco, ancora una volta, in questa sede, la
necessità di creare un patto con gli enti locali - bisogna inserire i crediti
derivanti dalla riscossione o dai ritardi o dalla mancata riscossione per i
rifiuti e per la quota di idrica pre Sorical. L'esistenza di questi crediti, di
fondi dei crediti di dubbia esigibilità e i fondi per il rischio connesso al
contenzioso, in presenza di un contenzioso enorme subito dalla Regione
Calabria, significa bloccare delle risorse, vincolare delle risorse che
potrebbero essere invece disponibili per le attività e l’esercizio, più volte
richiesto, delle attività ordinarie da parte dal bilancio.
Sottolineo che se questa
questione dei fondi per i crediti di dubbia esigibilità e del rischio contenzioso
e, ancora prima, se le questioni connesse ai crediti di dubbia esigibilità e al
contenzioso, ai quali assocerei anche i pignoramenti, in modo particolare, non
viene affrontata in modo molto consapevole dall'insieme, dalla galassia delle
pubbliche amministrazioni che operano nella Regione Calabria. Non soltanto la
Regione ma anche i livelli sub-regionali saranno a rischio e lo stesso bilancio
regionale, nei prossimi anni, potrebbe diventare ancora più ingessato.
Per quanto riguarda il
terzo punto vorrei segnalare all'Aula
alcune questioni di dettaglio sulle decisioni di spesa e di assestamento: la
prima è indicata nell'articolo 3. Abbiamo ritenuto di poter implementare il
fondo speciale per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede
possano essere approvati nello scorcio del 2017 o nel 2018, ma sempre con
effetti finanziari a valere sul 2018, per l'importo di 2 milioni di euro, un
milione per il fondo speciale destinato alle spese correnti e un milione per il
fondo speciale destinato alle spese in conto capitale. Per quanto riguarda gli
stanziamenti indicati nell'articolo 4, cioè la variazione alle spese,
autorizzate con legge di stabilità del 2017, nei documenti di Aula sono
indicati nel dettaglio gli incrementi per un valore complessivo di 35, 8
milioni di euro, di cui 20 milioni riguardano la forestazione, la difesa del
suolo e le foreste regionali in Calabria e 4 milioni riguardano le norme per il
trasporto pubblico locale, cioè le questioni connesse ai trasferimenti per il trasporto
pubblico locale.
Segnalo anche qui su questo
capitolo le risorse per i Consorzi di Bonifica, quelle disponibili in questo
momento in sede di assestamento, per venire incontro all'ordine del giorno del
Consiglio stesso, dell'ultimo Consiglio, dell'ultima seduta del Consiglio
regionale.
L’articolo 5 indica nuove
autorizzazioni di spesa. Qui consentitemi di segnalare la previsione di 3
milioni 750 mila euro a favore delle Province. Come vi è noto, stiamo
approfittando, se posso usare questo termine, della Delrio, cioè della
necessità di definire il trasferimento delle risorse strumentali e finanziarie
dalle Province alle Regioni, alla Regione per lo svolgimento delle funzioni,
già affidato alle Province ma per le quali abbiamo re-incorporato il personale.
Come vi è noto, stiamo cercando, approfittando di questa necessità di
completare la Delrio, di chiudere le partite connesse alla vecchia legge
regionale numero 34 del 2002, di devoluzione delle funzioni alle Province, e
siamo in fase conclusiva degli accordi con le singole Province per chiudere la
partita sia con le singole Province sia con la Città Metropolitana che, com’è
noto, a domanda, riceverà la seconda parte, la seconda tranche per le annualità 2017.
Mi piace ricordare che
questa posizione della Regione è stata condivisa con le Province e la Città
Metropolitana in un incontro specifico, avuto in sede di dipartimento affari
regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non più tardi di un anno
fa. Sottolineo ancora sull'articolo 5, ribadendo quanto aveva detto il
consigliere Aieta, la copertura delle spese per
10 milioni e 14.427 euro della
quota relativa alle attività non sanitarie, per come richiesto dal Tavolo
tecnico per la verifica degli adempimenti regionali in data 20 luglio 2017.
Non mi soffermo sugli altri
impegni e sulle altre decisioni di assestamento perché sono tutte
analiticamente indicate nei documenti di Aula.
Ribadisco che la sensazione
di chiusura, di rigidità del bilancio regionale non è una mera sensazione, è
una realtà.
Credo che la strada che
possiamo avere davanti, che possiamo perseguire per rendere un po' più
flessibile questo tipo di bilancio sia, appunto, quella di razionalizzare le
entrate. Il recupero dell'evasione fiscale ha consentito il recupero di 40
milioni di euro che hanno consentito, a loro volta, l’assestamento di bilancio.
La definizione dei rapporti
credito-debito con gli enti locali, con i Comuni e le Province, per quanto
riguarda le varie questioni prima elencate, potrebbero consentire una riduzione
significativa del fondo per il credito di dubbia esigibilità e, quindi, un
recupero di agibilità per una quota significativa del bilancio regionale.
Ci sono altri interventi? Allora, passiamo all’esame
ed alla votazione del provvedimento per singoli articoli.
Articolo 1.
(È approvato)
Articolo 2.
(È approvato)
Articolo 3.
(È approvato)
Articolo 4.
(È approvato)
Articolo 5.
(È approvato)
Articolo 6.
(È approvato)
Articolo 7.
(È approvato)
Articolo 8.
(È approvato)
Articolo 9.
(È approvato)
Articolo 10.
(È approvato)
Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso ed i
relativi allegati dando atto del parere favorevole del Collegio dei revisori
dei conti.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportata in
allegato)
Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento
formale. Il dipartimento bilancio è autorizzato ad apportare le modifiche
necessarie al progetto di legge sull’assestamento, allegati tecnici compresi.
Nell’ambito del coordinamento formale si provvederà anche a riallineare il
bilancio pluriennale del Consiglio con il bilancio pluriennale della Giunta.
(Il Consiglio ne prende
atto)
Ha chiesto di intervenire sull’ordine dei
lavori il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente. Ho ascoltato la proposta del consigliere
Guccione ed anche quanto è stato detto in Aula da diversi colleghi. Penso che –
come avevamo concordato durante la Conferenza dei capigruppo – questo Consiglio
regionale debba svolgere questo ordine del giorno, ma penso anche che la
questione posta dal consigliere Guccione sia meritevole di discussione e lo sia
entro i termini utili. Quindi, le chiedo di convocare una seduta di Consiglio
regionale proponendo la data del 27 novembre.
La seduta del 27 novembre è stata concordata con i
capigruppo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Non vorrei smentire il consigliere
Romeo circa i lavori della Conferenza dei capigruppo … Credo che non
ci sia la necessità di vedersi anche perché è vero e non la voglio smentire,
consigliere Romeo, nella parte in cui asserisce che in Conferenza dei
capigruppo era stato stabilito l’ordine dei lavori. Lei giustamente deve tenere
fede e mantenere quella linea rispetto al programma concordato, però, c’è un
particolare: il consigliere Guccione, oggi, solleva una questione che è stata
oggetto di discussione successivamente alla Conferenza dei capigruppo, quindi
si devono anche seguire le dinamiche della politica e, come diceva il
consigliere Tallini, noi aderiamo alla richiesta del consigliere Guccione.
Pertanto, sarebbe auspicabile, per dare respiro alla democrazia, che si
votassero le richieste dei consiglieri Guccione e Romeo affinché su di esse si
esprima l’Aula.
PRESIDENTE
Ma in Conferenza dei capigruppo era stato concordato di
convocare una seduta ad hoc.
Il
consigliere Guccione presenta una richiesta all’Assemblea rispetto alla quale
l’Assemblea si deve determinare, a meno che il consigliere non la ritiri e si
allinei alla posizione del consigliere Romeo, perché è una questione tutta
interna al Partito democratico. Come volevasi dimostrare, il Partito
democratico contro il Partito democratico. Noi condividiamo la richiesta del
consigliere Guccione, non per smentire la Conferenza dei capigruppo, ma perché
vanno seguite le dinamiche della politica. C’è una questione eccezionale oggi alla
quale non intendiamo sottrarci
ed aderiamo alla richiesta del consigliere Guccione.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.
Volevo
solo chiarire. Se non mi sbaglio, se non ricordo male, il Consiglio regionale
della Calabria sulla questione della sanità ha votato un ordine del giorno di
intervento verso il Governo nazionale per ripristinare la questione sanità e
commissariamento. Se non mi sbaglio – ripeto –, ma poi vediamo se è stato
votato all’unanimità. Che l’abbiamo discusso lo ricordo. Continuo …
(Interruzione)
Consigliere
Nicolò, poiché sono state individuate le date del 21 o del 27 novembre,
convochiamo il Consiglio entro questa data ed in quella seduta chiariremo la
questione e parleremo in maniera chiara del problema della sanità in Calabria
perché è giusto che ognuno si assuma le sue responsabilità. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.
Quando c’è un intervento è opportuno
che ognuno possa esprimersi. Si, ho concluso, però non c’è bisogno che il
consigliere Nicolò …
Consigliere
Nucera, noi stiamo facendo un ragionamento molto semplice che è il seguente:
abbiamo appreso sulla stampa l’ennesima esternazione del presidente Oliverio, a
meno che il Presidente non abbia smentito e non so perché sugli stessi giornali
che hanno riportato la dichiarazione non abbiamo registrato alcuna smentita da
parte sua. L’ennesima esternazione non la prima! Ripeto l’ennesima esternazione
del Presidente che, addirittura, annunciava di volersi incatenare davanti a
Palazzo Chigi. Ora a distanza di qualche giorno, per sua dichiarazione, abbiamo
appreso che la situazione nella sanità è talmente grave che abbiamo registrato
un fortissimo aumento dei costi rispetto alla emigrazione sanitaria della
Calabria e si dovrebbe ricorrere assolutamente a provvedimenti di urgenza, come
il commissariamento del commissario e, quindi, il trasferimento delle funzioni
del commissario nelle mani del Presidente. –…
Consigliere
Tallini, però così è un dibattito. La invito a limitare il suo intervento
all’ordine dei lavori.
Ora
due sono le cose: o il Presidente prende la parola e dice che la sanità non è
una emergenza – così come ha annunciato in quella dichiarazione – oppure credo
che la proposta del consigliere Guccione sia da condividere, ma la deve
condividere anche la maggioranza perché è il pensiero del Presidente, perché
noi abbiamo ansia di conoscere per quale ragione aumentano le emigrazioni
sanitarie … se è vero come è vero, chi sta nominando i commissari delle varie
ASP e i direttori generali? Chi sta nominando
i direttori sanitari e i direttori amministrativi nelle varie ASP e nei vari
ospedali generali, da Catanzaro, a Lamezia, a Reggio Calabria?
(Interruzione)
Grazie, consigliere Tallini.
Chi
li sta nominando? La Giunta regionale, addirittura, – e concludo il mio
intervento – per nominare un direttore generale a Crotone … si fa il 7 agosto,
non si pubblica, poi viene pubblicato dopo un mese, l’interessato ha saputo di
essere inserito nel nuovo elenco con nuovi criteri. Non si capisce più niente nella
sanità, amici! E allora volete che la proposta del collega Guccione non rivesta
– oltre alla richiesta e all’s.o.s. lanciato dal Presidente – motivi di
urgenza!
E
perché rinviare al 27 novembre? Perché fino al 27 che cosa deve succedere? Forse
il presidente Oliverio andrà a Roma e tenterà di nuovo attraverso la diplomazia
o i suoi canali diplomatici – tutti falliti fino ad oggi – di tentare di
convincere qualcuno. Questa volta è il Presidente del Consiglio Gentiloni ad
essere convinto che il problema della sanità in Calabria si chiama “problema
Scura” … no! E allora sarebbe opportuno che, comunque, il Presidente smentisca
o perlomeno chiarisca quali sono state le motivazioni per cui è stato costretto
a fare l’ennesima esternazione. Se non c’è urgenza, lo dica pure. Se
l’emergenza sanitaria, l’emigrazione sanitaria non c’è, lo dica pure perché a
questo punto anche noi ci convinceremo che non è urgente convocare la seduta
fra qualche giorno e che possiamo anche aspettare il 27 novembre.
Possiamo
anche arrivare a giorno 27, caro presidente Irto, e differire al 27 del mese
successivo e del successivo ancora, come è già avvenuto per l’elezione
dell’Ufficio di Presidenza. Siamo stati tre mesi in vacanza, caro Presidente!
Siamo stati sulle pagine di tutti i giornali che hanno riportato che siamo
stati in ferie per 90 giorni! Vogliamo continuare a fare così? Facciamo così.
Tanto il Presidente e questa maggioranza – ma soprattutto il presidente
Oliverio – ormai stanno cadendo nell’oblio, ma non vogliamo che nell’oblio
cada ancora la regione Calabria con tutte le sue emergenze.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.
Signor
Presidente, intervengo perché ovviamente questa discussione appare paradossale
poiché siamo abituati – e
probabilmente è perché anche questo Consiglio regionale è commissariato – a parlare di altro e non nel
merito delle questioni. Io credo che rispetto alla posizione del consigliere
Guccione ci debba essere un atto di responsabilità, intanto per capire chi sta
nella battaglia al fianco del primo cittadino della Calabria e chi gioca
nell’ambiguità. Di fronte ad un urlo drammatico siamo di fronte anche ad una situazione drammatica,
perché la prudenza e lo stile del governatore Oliverio sono proverbiali, però
in questi anni non ho visto nettezza di posizione neanche nel mio partito, per
essere chiari!
Neanche
nel mio partito! E non ammetto su questa questione giochi ed ambiguità perché è
la questione per la quale noi tutti oggi siamo qui e abbiamo una potestà
legislativa che è limitata.
Voi
siete commissariati! Il Consiglio regionale è commissariato! Il dipartimento
alla salute della Regione Calabria è commissariato! O ci piace? perché noi
abbiamo anche il complesso, la sindrome della dominazione che ci viene da
lontano. O godiamo rispetto a coloro i quali si sostituiscono al nostro potere
oppure non saprei come leggere e come spiegare posizioni anche ironiche, questa
dimensione che anche emotiva non ammette.
Allora,
bisogna essere chiari ed io sono chiaro: io sto con il presidente Oliverio in
questa battaglia! Ci sto tutto per intero perché da tre anni a questa parte – ed io mi sono candidato come
molti di voi per mettere intanto riparo alla catastrofe della sanità – …
Vi
pregherei di visitare gli ospedali ma di andarci per davvero per rendervi conto
di cosa dicono medici, paramedici, infermieri. Andiamoci tutti negli ospedali!
(Interruzione)
Vi
prego, io quando parlate non vi parlo addosso, quindi pretendo che non mi
parliate addosso perché su questa questione noi tutti – e ripeto a cominciare dal mio
partito –
dobbiamo uscire dall’ambiguità. Dobbiamo uscire dall’ambiguità e dire ai
calabresi come la pensiamo. Io la penso come Mario Oliverio e penso che sia
stato troppo prudente in questi anni, troppo stile istituzionale, ed oggi siamo
ad un punto in cui i calabresi, come avevo previsto – perché, purtroppo, chi sta nei
comuni ed ha avuto esperienza nelle amministrazioni locali sa come ragiona il
popolo – il
popolo non distingue più tra noi e il commissario. Non distingue più tra le
azioni del commissario – che
sono detestabili anche negli atteggiamenti, nelle relazioni con le Istituzioni – e noi che avremmo dovuto
programmare la sanità qui dentro. Pertanto, signor Presidente, non so se è bene
fare adesso la discussione o farla il 27 novembre, non lo so. So per certo che
bisogna uscire dall’ambiguità e dalla palude. Oggi c’è una posizione che è
drammatica –
ripeto –
rispetto ad un problema altrettanto drammatico e dobbiamo dire da che parte
stiamo. Non bisogna più giocare né dobbiamo avere timore delle prossime
elezioni. Non dobbiamo avere timore perché dobbiamo difendere i calabresi e
l’onore, l’onorabilità di questo civico consesso che è il più alto e nobile
della Calabria. Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha
facoltà.
Non comprendo l’intervento del
consigliere Aieta che vuole fare apparire come se la gestione della sanità sia
solo un problema del commissario Scura. Premesso che sono favorevole
all’attribuzione delle funzioni di commissario della sanità calabrese a Mario
Oliverio, tuttavia non è possibile far passare il messaggio che la sanità
calabrese è solo Scura. Voi dimenticate che la sanità calabrese è gestita
direttamente da questa maggioranza di centro-sinistra attraverso la nomina dei
vostri direttori generali che stanno producendo un disastro all’interno di
questa Regione.
Andate a guardare i dati dei bilanci
delle varie ASP, degli ospedali di Catanzaro, di Cosenza, delle aziende
ospedaliere! Guardate i dati e vedete se la produzione che riguarda le
strutture sanitarie presenti sul territorio corrisponde a quello che doveva
essere, invece, un percorso di rientro dallo sforamento del Piano sanitario per
abbandonare il commissariamento della sanità in Calabria. Il commissario Scura
lo potevate mandare a casa, se aveste gestito la sanità in maniera corretta.
Poiché non siete in grado di gestirla, perché continuate a produrre debiti
all’interno delle strutture sanitarie calabresi, allora oggi volete scaricare
tutta quanta la colpa di una gestione fallimentare della sanità sul commissario
Scura.
Ma qua siamo all’assurdo! Collega
Aieta, siamo all’assurdo! Voi non potete continuare ad essere demagoghi su questa
problematica e – ripeto - io non ho nulla in contrario al fatto che il
commissariamento della sanità faccia capo a Mario Oliverio perché, come hanno
ripetuto i colleghi, può essere una gestione che corrisponde meglio alle
esigenze del riordino complessivo del sistema sanitario calabrese. Però, oggi,
consentitemi che questa cosa non può passare come se fosse una questione che
riguarda soltanto il commissariamento della sanità …
Consigliere Magno, la invito a limitare il suo intervento sull’ordine
dei lavori …
Concludo. Il consigliere Guccione sta
chiedendo, legittimamente, da diverso tempo, non soltanto oggi, un dibattito
all’interno di quest’Aula su una problematica che non stiamo dibattendo che
però è drammatica per i cittadini calabresi. E se lui ha chiesto che questo
dibattito venga fatto … non lo volete fare oggi? Dateci una data però! Quando
dobbiamo fare questo dibattito? Indicando le date perché, altrimenti, qui
veramente si vuole far passare una questione fondamentale per la Calabria come
se fosse soltanto una battaglia del presidente Oliverio per il
commissariamento. E l’essenza di questo depone male nei confronti del
Presidente perché si pensa che lui voglia occupare un posto di potere ma non è
così, riguarda la gestione complessiva del sistema sanitario regionale.
Grazie,
consigliere Magno. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha
facoltà.
Pensavo di aver fatto una cosa positiva
visto che non capita tutti i giorni che un Presidente di una Giunta regionale
del nostro Paese decida di andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi sulla
questione della sanità ed indichi anche la data! Potevamo nella prima seduta di
Consiglio dopo l’annuncio restare in silenzio? Potevamo non on investire l’Aula
di una questione così importante?
Ma capite che cosa
significa sul piano istituzionale e sul piano politico e democratico che un
Presidente di Regione sia costretto ad andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi
per la sanità della sua Regione? Guarda caso, poi, – cosa più grave – il
presidente Oliverio ha la stessa tessera del presidente Gentiloni, quindi vuol
dire che anche in un partito non si parla, non c’è stata una sede in cui
discutere, ma questo interessa poco ai calabresi.
La questione centrale è la
sanità che, dopo nove anni di commissariamento, non un mese, ma – ripeto – nove
anni di commissariamento, porta un Presidente di Regione, in questa
consiliatura, a tre anni dall’elezione, a fare un annuncio eclatante tant’è che
stamattina ci ha messo il carico il mio capogruppo che in una intervista a “Il
Quotidiano” ha annunciato rotture clamorose tra la Regione ed il Governo
nazionale se non si dipana questa questione.
Di che stiamo parlando?
Volevamo tenere all’oscuro quest’Aula? Io credo di no, non è possibile tenere
all’oscuro quest’Aula, non avviare un dibattito e sentire le ragioni de
presidente Oliverio che possono essere le ragioni della Calabria. Io mi chiedo
perché il Presidente della Campania si e il presidente Oliverio no! Lo dico io
che con Oliverio non corre buon sangue ma io mi interrogo del perché il
Presidente della Campania si e Oliverio no! Cosa?
(Interruzione)
Non
mi interessa … analizzeremo … il presidente Oliverio dice cose gravi, che ci
sono sistemi, forze occulte e non, che impediscono la sua nomina! Voglio i nomi
e i cognomi, altrimenti siamo sul generico! Ed io voglio concordare con il
Governo nazionale la fuoriuscita dal Piano di rientro. Non è più tollerabile
che in Calabria dopo nove anni – e i dati non saranno positivi – si mantenga
ancora lo stato di commissariamento. Ritornino i poteri in capo alla Giunta ed
al Consiglio regionale! Dobbiamo concordare con il presidente Gentiloni
l’uscita dal Piano di rientro per fare un nuovo Piano sanitario. Noi qui, il
Consiglio regionale, quest’Aula democratica! Io pensavo di discuterne subito.
Se, poi, diventa pure un problema discuterne oggi, domani, dopodomani o … io
dico che dobbiamo discuterne subito. Oggi? il 27, il 25 o il 26 novembre?
Dobbiamo
discutere prima che il Presidente si rechi a Roma ad incatenarsi perché io
penso che daremmo un’idea sbagliata della Calabria. Penso anche che questo
Consiglio debba essere messo nelle condizioni di discutere ed, in conclusione,
votare un documento. Stabilite voi, stabiliamolo insieme quando deve essere ed entriamo nel
merito alla questione. Lo decidono i capigruppo? Vanno al banco della
Presidenza e decidono, ovviamente il prima
possibile rispetto a tutte queste questioni perché, altrimenti, alimentiamo il
qualunquismo e il populismo.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.
Presidente, intervengo semplicemente per una riflessione
perché trovo veramente ridicolo, vergognoso e mortificante questo dibattito
poiché se il collega Guccione ha appena formulato la richiesta di dibattere
sulla sanità … A proposito, collega Guccione, la invito a formalizzare la
richiesta perché gli uffici dicono che non c’è una richiesta formale. Il foglio
glielo presto io, la penna ce l’ha, può scriverla personalmente, io la sosterrò
su questa proposta per aprire anche tra un minuto, finalmente, un dibattito
serio su una problematica così atavica.
Dicevo vergognoso e mortificante perché mentre
noi stiamo qui – consentitemelo senza offesa perché offenderei anche me stesso
– giocando sulla questione sanità, il mio pensiero va ai medici, agli
infermieri, ma soprattutto agli ammalati che in questo momento sono in tutte le
strutture della Calabria e stanno soffrendo. E mi viene veramente da pensare a
quei 20 sindaci della Locride che quest’oggi – chi con la macchina, chi con il
treno – sono andati a Palazzo Chigi per protestare contro un Governo che ha
proprio completamente ignorato le istanze che provengono dal territorio. E,
allora, senza ipocrisia, perché collega io la stimo e l’apprezzo per quello che
fa, però è tipico di voi del Partito democratico alzare la voce e fare comizi
anche nelle Assemblee regionali. Pensate di poter offuscare le vostre défaillance che ci sono e si vedono
tutte, il vostro sfaldamento e non soltanto all’interno di un Assemblea
regionale come quella calabrese.
Credetemi è un po’ triste vedere questa
maggioranza che si sgretola giorno dopo giorno, è veramente triste pensare alle
parole di Matteo Renzi ad Amantea durante un comizio del Partito democratico
nel quale sosteneva Mario Oliverio Presidente dicendo: “Tu dovrai essere il commissario alla sanità”. Sono passati diversi
mesi e mi pare che non sia cambiato nulla mentre, come ricordava qualcuno, per
qualche altra Regione come la Campania le cose sono andate diversamente. E
allora delle due l’una: o non contate nulla a Roma – e mi pare che questo è
chiaro ed evidente – o siete completamente scollegati da un sistema del Partito
democratico che è già in piena campagna elettorale e dove la Calabria non viene
considerata.
Presidente Oliverio, glielo dico con estrema sincerità,
su questa battaglia mi piacerebbe essere al suo fianco e al fianco di tutti
coloro i quali credono che il sistema sanitario deve e può essere aggredito
solamente se lo facciamo assieme. Però, siamo scollegati. Voi non avete messo
in campo un’idea ben chiara anche per la parte che in questo momento vi compete
e mi riferisco a quelle nomine inopportune, sbagliate che avete fatto e io
faccio nomi e cognomi perché non ho problemi. Quando voi nominate il Brancati
di turno – egregia persona, professionista, nulla da eccepire – ma
assolutamente inappropriato al ruolo che in questo momento voi gli avete
assegnato, iI risultati sono quelli che i sindaci partono dalla Calabria con i
treni e le macchine e vanno a protestare a Palazzo Chigi. Lei ha dichiarato,
come ricordava qualcuno, che andrà ad incatenarsi a palazzo Chigi contro il
Governo, Presidente, lei andrà a protestare …
Stiamo facendo il
dibattito, consigliere Cannizzaro, …
Presidente Irto, lei ha dato il tempo ai
colleghi e la prego di voler dare anche a me il tempo necessario per esprimere
il mio pensiero. Di fatto ha ragione, è nato il dibattito, quindi abbiamo in
pratica già accolto con questo dibattito la proposta del consigliere Guccione.
Scherzi a parte, mi avvio a concludere ma non
posso concludere il mio pensiero senza ricordare che il presidente Oliverio
dichiara che va ad incatenarsi a Palazzo Chigi, quindi a protestare contro se
stesso e contro il proprio partito. E allora mi viene, telegraficamente, il
pensiero del sindaco Falcomatà che, assieme a tutta la corazzata del Partito
democratico reggino ed anche con qualche esponente regionale, protestò quando
il Ministro degli interni decise di spostare da Reggio Calabria la sede
dell’agenzia dei beni confiscati. Falcomatà in prima linea, in trincea, per
protestare contro se stesso, contro il suo partito e contro il Governo amico.
Siamo all’assurdità! È vergognoso, è
allucinante! Voi non dovreste annunciare le battaglie, non dovreste annunciare
di incatenarvi a Roma! Dovreste annunciare le dimissioni qualora il vostro
Governo amico non vi ascolti! Siamo prossimi alle elezioni. Approfittate di
questo momento, presidente Oliverio – i sondaggi vi danno perdenti in tutti i
collegi della Calabria e concludo, Presidente – che potrebbe essere anche un
monito per andare dai vostri leader
nazionali e dire “Dateci qualche segnale di presenza altrimenti la Calabria vi
consegnerà un dato elettorale pessimo”. Questa potrebbe essere anche
un’occasione, visto che siamo in clima elettorale, per ottenere qualcosa che
forse state tanto sperando oramai da tre anni. Ed è vero – e concludo veramente
Presidente – come dice il consigliere Nucera che quest’Aula ha dibattuto sulla
sanità, ma ha dibattuto un anno fa. Non mi pare che da un anno a questa parte
le cose siano cambiate o meglio le cose sono cambiate, ma in peggio.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Bova. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente.
Intervengo giusto per ribadire quanto detto dal consigliere Aieta che
sottoscrivo in pieno e tra l’altro mi pronuncio anch’io in questo momento
perché sto pienamente con il presidente Mario Oliverio in questa battaglia che,
a questo punto, condivido non foss’altro che per i dati che abbiamo sotto i
nostri occhi. Sono disarmanti, un fallimento certificato, a prescindere dai
giudizi sulle singole persone, sul commissario Scura, su altri, ma i dati sono
incontrovertibili. È scienza questa alla quale bisognerà pure porre rimedio.
Semmai su questo potremmo tenere anche altre discussioni nelle sedi opportune,
nei momenti opportuni, su come lungo un tragitto quando si approva un
provvedimento, lo si mette in esecuzione, si valuta se necessita di modifiche.
Ovviamente, il mio riferimento è più alla politica nazionale e ad altre cose.
Detto questo, però, volevo sottolineare che sto con Aieta anche per l’attacco
indecoroso che oggi si sta scagliando nei confronti del Presidente. Mi permetto
solo di dire - non ho salutato personalmente il consigliere Gallo, avevo
delegato il mio capogruppo - ai consiglieri di destra che hanno accusato Mario
Oliverio indecorosamente di una campagna acquisti con riferimento al
consigliere Graziano, non presente, e che semmai saluto per una legge tra le più
importanti che è stata varata da questo Consiglio che è la legge sulle lobby
che fa vanto alla Calabria intera.
E gli devo dare atto di
questo. Forse certe leggi per alcuni sono importanti per altri no, è un punto
di vista tra centro-sinistra e centro-destra. Volevo sottolineare questa cosa e
dire: avete attaccato il Presidente su eventuali compravendite di voti, due
giorni fa è stata depositata la sentenza della Corte d’Appello che vi dimostra
come il vostro presidente Berlusconi andasse a corrompere i parlamentari e li
acquistasse a milioni di euro. Semmai parlate di lui. Sono sentenze passate in
giudicato. Quindi, un po’ più di serietà in un Consiglio regionale! Detto
questo, ritengo che anche la dichiarazione del presidente Oliverio …
(Interruzione)
… consigliere Tallini, mi
faccia concludere, io non interrompo nessuno … L’ennesima volta che è
condannato in via definitiva. Fatevi l’elenco delle condanne! Detto questo,
Presidente, per favore …
(Interruzione)
… cambi di casacca proprio
a me, Cambio di casacca!
Detto questo – dicevo –
personalmente non ho condiviso la dichiarazione del presidente Oliverio di
incatenarsi o di fare altre cose. Io preferisco che in questi casi si affronti
il rapporto con un Governo e gli si vada a dire di che pasta è fatto, se
condivide la nostra azione di governo, se è il caso di continuare in un certo
modo o non è il caso. Si fa così. Ritengo che questa sarebbe stata una strada
migliore. Il consigliere Romeo ha messo una bella pezza oggi giustamente perché
dice: “Teniamo una seduta di Consiglio regionale”. Scusate, lo dico pure al
consigliere Guccione in Aula, ma volete parlare oggi, adesso, volete parlare di
sanità adesso tanto per fare? Faremo tutti una canea probabilmente qua dentro,
indeboliremmo il Consiglio regionale. Per la serietà di tutti, consiglio di
fare attenzione. Lo dico alla maggioranza, non alla minoranza, se non mi vuole
ascoltare, al consigliere Romeo, capogruppo del Partito democratico, come lo
dico al mio capogruppo. Quando convochiamo una seduta di Consiglio sulla sanità
veniamo a parlare di un Piano sanitario. Siamo seri tutti quanti! Portiamo in
Consiglio regionale un Piano sanitario che si possa dire all’altezza della
gestione della sanità calabrese e chiediamo le revoche del commissariamento. A
casa mia mi è stato insegnato di procedere in questo modo o quantomeno, se non
abbiamo – consigliere Esposito – proprio un Piano a portata di mano,
attrezziamoci perché, altrimenti, senza proposte alternative, non credo che si
possa andare avanti. Lo dico con tutta la mia piena onestà intellettuale.
Quindi, ci tenevo, però ribadisco anche il pieno appoggio al presidente
Oliverio in questa delicata vicenda che, tuttavia, Presidente, non può più
essere trascinata in questo modo e non ci può trascinare in dichiarazioni di
sciopero, di astensione. Siamo un Consiglio regionale, prendiamo le decisioni e
ci comportiamo di conseguenza. La regione Calabria, i calabresi, hanno votato
Mario Oliverio, non hanno delegato a Roma e a nessun altro la gestione di
questa Regione. Grazie.
Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente, auspico ovviamente che ritornino i toni, ma anche soprattutto in
alcuni concetti la serenità di quella che, secondo me, è stata una richiesta
normale – ovviamente non sono qui certamente ad esaltare il consigliere
Guccione e non sta a me farlo – ad un grido d’allarme che, in qualche modo,
abbiamo registrato e di cui ci sentiamo tutti – credo – consapevolmente sostenitori in un dibattito
che dovrebbe essere prettamente politico, fatto nei tempi più brevi possibili
e, soprattutto, non mi sembra una lesa maestà. Più volte abbiamo parlato e
lamentato che in questo Consiglio – anche per la stampa – andiamo velocemente
ad approvare solo ed esclusivamente atti amministrativi, ma mai a parlare di
ambiente, mai fare una seduta di Consiglio ad hoc sul lavoro, sui trasporti,
ancor meno sulla sanità.
E
devo dire che il grido di dolore che ha visto impegnate soprattutto tutte le
testate giornalistiche non solo locali, anche nazionali, ha in qualche modo la
consapevolezza sia da parte della maggioranza sia della minoranza di rendere
più forte una richiesta che deve partire da questa Assemblea a seguito di una
seduta di Consiglio nella quale, però, vogliamo ovviamente capire cosa
significa perché sappiamo che a marzo scadrà l’incarico al commissario Scura
che – ricordiamo a noi stessi – è stato nominato per scelta perché al momento
dell’insediamento c’erano i termini per nominare il presidente Oliverio. Non
sono stati evidentemente condivisi dal Governo centrale.
A
marzo scadrà l’incarico – dicevo – ma noi riteniamo di non dover aspettare una
scadenza considerato che in una Regione consorella e soprattutto vicina – visto
che il presidente De Luca appartiene al Partito democratico – è stata fatta una
scelta totalmente diversa. E, allora, una seduta di Consiglio aperta,
ovviamente, ai presidi ospedalieri e ai direttori generali, un tavolo
permanente nel quale abbiamo parlato di quella classe di medici che spesso
lamentano le tante difficoltà e, soprattutto, capire cosa si vuole fare.
Altrimenti
ha ragione il collega Aieta, che mi spiace non vedere in Aula dopo la veemenza
del suo intervento, che anche in occasione, presidente Irto, di una trasmissione
televisiva dell’“Altro Corriere” trasmessa qualche sera fa – ed ero con il
collega Giudiceandrea – nella quale si parlava di questa disattenzione da parte
del Governo e della maggioranza, ha ribadito e ha voluto sottolineare. È chiaro
che da Praia a mare, a Locri, a Siderno, a Catanzaro, a Gioia Tauro, è
ovviamente una sanità al collasso dove si riesce in qualche modo ad affrontare,
tra le tante difficoltà, l’emergenza - urgenza, dove, per esempio, il presidio
di Locri oggi vede una coalizione di sindaci andare a protestare. In qualche
modo, poi, scendono i politici a dire “tutto a posto” ma soprattutto anche un
botta e risposta degli scorsi giorni con la ministra Lorenzin che, a pieno
titolo, come ministra alla sanità ma soprattutto come “stampella” e parte
attiva del governo Renzi, oggi Gentiloni, ha risposto al presidente Oliverio.
Ricordo
che la ministra scese in Calabria proprio in occasione delle competizioni
regionali parlando di sblocco del turnover.
Vorremmo in qualche modo che questa Aula si riappropriasse del titolo che ha di
discutere e dire che cosa vuole fare della sanità perché, altrimenti,
consigliere Aieta, è vero quello che lei dice che il cittadino non distingue
più tra noi e il commissario perché non lo può fare in quanto il commissario è
emanazione di quella parte politica che lei con grande chiarezza ha voluto
sottolineare non essere chiara, soprattutto all’interno del Partito
democratico. E nello stesso tempo il cittadino non riesce più a distinguere la
scelta della politica che, ovviamente, doveva essere quella, che credo il
consigliere Guccione ha voluto sottolineare, di abbattere una forma di
commissariamento che porta ad avere e a fare delle scelte spesso impopolari.
Altrimenti
rimane anche il dubbio che sia una parte parlata. In qualche modo le scelte
impopolari vanno fatte, noi vogliamo capire cosa sarà di Praia a Mare, cosa si
aprirà, cosa si rimodulerà, cosa si chiuderà. Vogliamo avere un progetto da
portare avanti affinché ci possa essere la giusta risposta nei confronti dei
cittadini e di coloro che protestano, dalle RSA al rafforzamento del
territorio, a tutte quelle case della salute che nel corso degli anni hanno
subito dei fermi impopolari ed anche al problema dell’integrazione. Voglio
ricordare che la Calabria ha la sede di un Policlinico Universitario a
Catanzaro ma che è università dei calabresi che deve affrontare il problema di
cui da oltre vent’anni si continua a parlare – e sul quale ci siamo anche
rapportati con il presidente Oliverio – che è il tema dell’integrazione dove il
cittadino ha accoglienza ma soprattutto dove si affronti, attraverso il pronto
soccorso, l’emergenza – urgenza.
La
gente ci chiede ospedali all’avanguardia, la gente ci chiede sanità,
possibilità di curarsi. Io credo, mi auguro, al di là della data del 27
novembre, consigliere Romeo, che sull’emergenza dobbiamo essere capaci e pronti
a riunirci anche domani, a sostenere il progetto del presidente Oliverio che
con chiarezza dirà cosa vuole fare, ad essere parte attiva di un cambiamento.
Voglio soltanto dire una cosa e lo dico sinceramente: la sanità, purtroppo,
rappresenta la prima fabbrica dei calabresi; la seconda sappiamo tutti che era
l’indotto dell’edilizia, dei lavori pubblici che, devo dire, oggi vede una
crisi totale del settore. Mi auguro che, più che una fabbrica di consensi,
possa essere veramente una fabbrica di salute per i nostri cittadini.
Quindi,
l’impegno è a non strumentalizzare una richiesta del collega Guccione, a
rispondere a quello che non deve essere in qualche modo parlare alla pancia
della gente. Dire al cittadino: “Ne vuoi sanità? Io credo che sia normale,
dobbiamo avere un progetto chiaro sia sulle scelte popolari sia sulle scelte
impopolari.
Dopo
che sapremo qual è questo progetto saremo al vostro fianco per chiedere
ovviamente al Governo che non faccia figli e figliastri o, perlomeno, che abbia
la parola chiave del perché in Campania viene presa una misura e in Calabria
un’altra. Calabria dove, ovviamente, di sanità si può anche morire, fra
virgolette quando la sanità diventa un argomento politico e credo che questo
ovviamente sia un po’ sotto gli occhi di tutti.
Quindi,
collega Aieta, si assenta spesso, siamo qui ad ascoltarlo, mi sarebbe piaciuto
veramente che anche lui avesse fatto la stessa cosa. Non è una difesa o un
attacco al Governatore. Ricordo che questi commissariamenti hanno sempre ucciso
parte della politica. Essere commissari, comunque, fino a quando non si sarà
fuori dal Piano di rientro, significa dover fare i conti con poche risorse.
Dobbiamo avere, però, la capacità di mettere queste risorse in presidi
ospedalieri – e penso ai 18 milioni di euro che Locri sta aspettando da tanto
tempo per rimettere a norma, in sicurezza, il Pronto Soccorso piuttosto che dei
reparti importanti. Credo che sia un nostro dovere.
Il
consigliere Tallini parlava delle ferie che i consiglieri regionali hanno fatto
o che in qualche modo ci hanno portato sulla cronaca nazionale, credo che
abbiamo un debito in più con i cittadini nel tenere al più presto una seduta
sulla sanità e, quindi, mi sento di appoggiare la proposta del consigliere
Guccione. Grazie.
Al
di là della proposta del consigliere Guccione che, di fatto, è stata condivisa
in molti interventi di maggioranza e minoranza, si è, effettivamente, avviato
il dibattito. Adesso sono iscritti a parlare i consiglieri Mirabello, Esposito,
Bevacqua, Giudiceandrea, Gallo e il presidente Oliverio.
Ha
chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.
Presidente,
intervengo per fare innanzitutto una semplicissima considerazione, poiché non
si sta dibattendo se rinviare o meno questo tema ma si è entrati nel merito,
per evitare di fare ipocrisie, perché di solito c’è la celebrazione delle
ipocrisie: propongo che si continui nella discussione di merito stasera in
Aula.
Chi
vuole riprendere la parola la riprenda, io sono a disposizione, purché si
evitino ipocrisie. Dico questo perché mi preme chiedere al Presidente del Consiglio
che i lavori siano regolati per come previsto dal Regolamento. Se c’è una
discussione sulla opportunità di rinviare o meno il punto all’ordine del
giorno, si chieda la parola stando al tema, per discutere se rinviare o meno
l’ordine del giorno, e si faccia nei termini previsti dal Regolamento, perché
se ogni punto diventa una discussione interminabile, credo che non si faccia il
bene di questa Aula, dal punto di vista dell’immagine e della possibilità di
fare svolgere il ruolo che ha il Consiglio regionale. Detto questo, poiché la
discussione non si sta svolgendo sull’opportunità di andare al 27 o di
svolgerla adesso, perché la discussione è già nel merito, propongo che si
continui questa discussione, concedendo ai consiglieri che vogliono intervenire
di ritornare ad intervenire nel merito.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Volevo intervenire sull’ordine dei
lavori, ma l’intervento del presidente Oliverio ha superato le osservazioni che
avevo intenzione di fare, per cui nel merito, se prosegue la discussione, mi
riservo di intervenire successivamente.
Bene
c'è una proposta del presidente Oliverio.
Presidente
Irto, propongo di mettere ai voti la proposta di continuare a discutere
stasera.
Allora
chi è favorevole a continuare la discussione…
Favorevole,
favorevole a fare la discussione stasera.
Non
si discute…?
Discutiamo
subito sulla proposta del Presidente della Giunta.
Chiedo
di intervenire sulla proposta del Presidente.
C’è
un elenco di interventi, consigliere Tallini. La discussione è aperta. Ha
chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Credo
che stiamo prendendo una piega che non è consone a questo Consiglio regionale e
alla responsabilità che risiede in ognuno di noi. Credo che, lo dico con
estrema franchezza anche al collega Tallini, si è sbagliato ad aprire una
discussione su questo tema, si doveva semplicemente prendere atto di una
richiesta del collega Guccione che io condivido, ed eventualmente porre
all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale, per come
avevamo stabilito, per approfondire un tema, che è il tema nevralgico per la
Calabria, per i cittadini calabresi, per la qualità della vita, quindi per la
salute, ma che, a mio parere, merita più attenzione e merita un dibattito ad hoc, che non può essere ridotto alla
seduta di stasera.
Credo
che chiunque sia intervenuto abbia messo carne al fuoco, secondo me, in un modo
pieno di ipocrisia o pieno di una difesa di posizione, che oggi devono essere,
a mio modesto parere, meglio metabolizzate, comprese e capite per poter
superare difficoltà. Diciamocelo chiaramente che ci sono, a livello dei ruoli
istituzionali, delle responsabilità, che c'è una difficoltà tra i vari livelli
di responsabilità. Perché non dirlo? Mi sono permesso di scrivere una lettera
riservata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ho fatto alcune
osservazioni, visto i rapporti di amicizia, che non ho reso pubblica, perché
credo che il ruolo di un consigliere regionale non sia quello di alimentare una
polemica fine a se stessa, ma quello di governare i processi, di capire dov’è
l’inghippo e trovare una soluzione utile ai calabresi e non fare demagogia o
strumentalizzare le vicende o gli eventi. Se dovessimo parlare delle vicende
dovremmo parlare di chi ha voluto il commissariamento, di chi l’ha scelto e di
chi l’ha imposto, ma io non voglio farlo stasera, lo farò nel momento in cui ci
sarà la discussione seria e pacata.
Invito
il presidente Oliverio a ritirare la proposta. E’ necessario superare le
difficoltà che ci sono e arrivare a fine mese con una seduta di Consiglio,
magari aperta, con chi ha responsabilità, affrontiamo il problema della sanità
a 360 gradi, senza ipocrisia, senza demagogia, perché questo danneggia, ancora
di più, il Consiglio regionale. Quando si fa demagogia su un tema come questo,
quando si innesca un meccanismo di non governo di questo processo, chi ci perde
è la politica, è il Consiglio regionale, sono i Sindaci che sono gli avamposti
sul territorio. Quindi riflettiamo sul nostro ruolo e sulla nostra
responsabilità.
Ribadisco
l’invito al Presidente della Giunta regionale a non dire continuiamo o meno la
discussione, ma a prendere atto che c’è una volontà forte, oggi, di discutere
su un tema delicato, drammatico per la
Calabria e di dedicare una seduta ad hoc
su questo tema, come si era concordato, da qui a pochi giorni, per dare la
possibilità ad ognuno di noi, di arrivare pronti con documentazione adeguata,
con più documenti in mano da porre all’attenzione del Consiglio regionale,
perché solo così facciamo il bene della nostra comunità e siamo responsabili
del ruolo che svolgiamo.
A
volte questo tipo di scontri, di contrapposizione, non aiuta nessuno e non
aiuta a farci capire dai calabresi, quindi l’invito che faccio prima al
Presidente della Giunta regionale e poi al Presidente del Consiglio regionale è
di aggiornare, su questo tema, la discussione, di farla da qui ad una
settimana, per meglio approfondire capire e comprendere le difficoltà ed anche
arrivare qui preparati. La questione non riguarda il Pd calabrese o Forza
Italia calabrese, ma riguarda la salute dei cittadini e dei calabresi che
rappresentiamo.
Ha chiesto di intervenire il
consigliere Esposito. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Mi ero iscritto a parlare sulla proposta dell’onorevole Guccione,
nel condividerla naturalmente, ma per dire, tra l'altro, che si è avviato il
dibattito sulla sanità. Poi è seguito l’intervento del presidente Oliverio che
dichiara ampia disponibilità affinché il dibattito possa trovare avvio anche
questa sera in Aula. Ritengo che si debba parlare di sanità, perché se questo
Consiglio non parla di sanità, spiegatemi di che cosa deve parlare? Per rendere
più efficace ed entrare nel merito nella sostanza dei tanti problemi legati
alla sanità, raccolto il giusto input, la giusta disponibilità, la legittima,
anzi, rispettosa disponibilità che il presidente Oliverio ha voluto dare a
questa Aula, ma ritengo proprio per non fare sì che non si rimanga nelle
enunciazioni di principio, ma si vada veramente nella sostanza e nelle viscere
di questo grave, grosso problema della sanità, che raccolta la proposta del
consigliere Guccione si discuta nell’immediatezza di sanità. Nell’immediatezza
può anche significare nella prossima seduta di Consiglio, preparando una seduta
monotematica che vada ad affrontare, nella sua globalità, l’aspetto della
sanità, perché altrimenti ci limiteremo ognuno di noi a trattare dei temi
importanti, ma di ordine più specifico, territoriale senza una visione globale
di quella che invece è la sanità calabrese.
Ritengo,
tra le altre cose, che parlare di sanità sia un unicum rispetto, anche, a quei
settori indotti che dalla sanità portano al sociale, alla economia e
quant’altro. Pertanto, non un ragionamento solo sulla sanità, magari anche
territorialmente, spoke, hub e aziende sanitarie, ma un programma e un progetto
che parta da questo Consiglio regionale. Non so se può essere, collega Guccione
e collega Bova, un nuovo Piano sanitario regionale di cui questo Consiglio deve
essere primo attore, perché a nessuno di noi deve sfuggire la realtà delle
cose.
Siamo
in una fase di Piano di rientro di commissariamento che nessuno di noi ha
voluto. Tra le altre cose, lo ricordo a me stesso, quando in una fase in cui
ancora si poteva discutere commissariamento si commissariamento no, all’interno
del mio partito all’epoca PdL, Fausto non so se ti ricordi, a Gizzeria, in una
riunione di direzione regionale del partito probabilmente le uniche voci fuori
dal coro furono la mia e quella di Piero Aiello, che eravamo assolutamente
contrari ad ogni forma di commissariamento, in particolare al commissariamento
della sanità.
Lo
abbiamo subito il commissariamento, non siamo stati noi attori, perché ripeto
in una delegazione regionale del partito, allora il PdL, io e Piero Aiello
siamo stati gli unici due che, con forza, se c'era ancora qualche piccola
possibilità per evitare quel commissariamento, secondo noi, andava sfruttata.
Se eravamo di quella opinione, a maggior ragione noi siamo dell’opinione che
nel subire il commissariamento, il commissariamento debba andare in capo al
Presidente della Giunta regionale. In Campania sì, in Calabria no, si poteva
fare prima del 31 dicembre 2014 e non è stato fatto, oggi io non ritengo che ci
siano i termini perché questo Consiglio regionale vada a ridiscutere un nuovo
piano di rientro, che può essere l’aspetto propedeutico, poi, della fine del
commissariamento.
Che
facciamo, non parliamo di sanità? Assolutamente no, anche, perché la sanità non
è solo quello che va ad emanare la struttura commissariale, ma la sanità, l'ha
detto chi mi ha preceduto, è quello che emana il management delle aziende
sanitarie, è quello che ha il compito anche preposto del dipartimento
regionale. Di quello dobbiamo parlare! Perché anche lì, diciamocela tutta, le
cose non vanno bene, se siamo indietro su qualunque tipo di modello delle reti
assistenziali, per intensità di cura, secondo il modello dell’hub e dello
spoke, siamo indietro per quanto riguarda gli screening oncologici, per quanto
riguarda gli screening neonatale per le malattie rare metaboliche. Chi sa di
sanità, capisce di che cosa sto parlando. Siamo indietro rispetto
all’emanazione di un decreto ministeriale che vede ancora la Calabria non aver
deciso dove i neonati calabresi devono fare questo screening; stiamo parlando
di una positività del 3 per 1000, stiamo parlando di una positività che porta a
morte il neonato o, se non si interviene nelle immediatezza della 24-48 ore,
crea un grave disabile.
Se
di tutto questo dobbiamo parlare, sono disponibile, conosco un poco la materia
e tra altre cose, collega Cannizzaro, raccolgo quel grido di preoccupazione. Ma
che non passi il concetto da questo Consiglio regionale che in questo momento i
calabresi sono a rischio di salute, perché in questo momento, mentre noi stiamo
parlando, ci sono tanti medici, tanti operatori della sanità, in tanti ospedali
calabresi che forniscono anche buona sanità a tutela dei calabresi stessi.
Altrimenti passa un grido di allarme estremamente pericoloso, dal punto di
vista non solo sanitario ma anche sociale, che non ci possiamo permettere per
quel senso di responsabilità che deve essere alla base della nostra azione
politica.
Sono
disponibile, anche, ad andare avanti, a parlare un’ora di sanità. Ripeto:
qualcosa ne capisco perché vengo da quel mondo.
Ritengo, per dare il meglio nell’ambito del dibattito, che una seduta di
Consiglio regionale monotematica, su questi problemi, nobiliti i problemi
stessi, e stiamo parlando della sanità, ma ognuno di noi può dare un contributo
maggiore ad una sintesi, ed essendo la sintesi del Consiglio regionale
determina maggiore forza nelle mani del presidente Mario Oliverio. Ero contro
il commissariamento, se devo subire il commissariamento ritengo che la
paternità, anche, nella struttura commissariale debba andare in capo al
Presidente della Giunta, ieri era Scopelliti, è stata il presidente facente
funzioni, Stasi, oggi è Mario Oliverio, domani può essere chiunque altro. Ma è
giusto che, secondo me, le responsabilità su un tema così importante per i
calabresi debbano essere in capo anche alla politica.
Ripeto,
Presidente, mi accorgo che il dibattito andrà avanti, le chiedo sin d’ora, in
una rivisitazione poi del giro degli interventi, se necessario di intervenire
nuovamente.
Lo
stiamo già facendo il dibattito, consigliere Esposito.
Presidente,
se devo entrare nel merito le dico dove sono i punti di criticità che la politica regionale, che è in capo, anche,
al presidente Oliverio, deve andare a rimuovere. Il Presidente è testimone che, alcune volte, quando ci siamo
confrontati, grazie anche al suo decisionismo, si sono risolti problemi che
erano sul tavolo da 7-8 mesi; questo la dice lunga, dobbiamo intervenire anche
laddove abbiamo la potestà di intervenire, vale a dire verso il dipartimento
della salute, verso i direttori, il management,
perché i direttori generali delle varie aziende sanitarie non solo
devono essere spronati e indirizzati, ma anche monitorati nel loro lavoro se
vogliamo fare un lavoro accurato al fine di un aumento dei servizi.
Discutere
di sanità significa anche andare a discutere di numeri che ognuno di noi
conosce, ma che ha la necessità di andare a raccogliere in modo più specifico e
analitico. Ripeto, se non vogliamo fare passerella e vogliamo entrare nel
merito dei vari problemi, per macroaree: i problemi degli spoke e dell’hub, i
problemi dell’assistenza territoriale, i problemi della prevenzione di cui
ormai sento parlare poco, ma dovremmo riprendere a parlare, e capire anche
quali sono le responsabilità che ci vedono agli ultimi posti, mentre siamo ai
primi posti per quanto riguarda la mobilità passiva, qualcuno parlava di
azienda, credo la consigliera Ferro, ma ahimè la vera azienda siamo i calabresi
che emigriamo, ancora, per malattie che potremmo tranquillamente curare nella
nostra terra.
Ritengo
che dobbiamo essere seri e ribadisco che, secondo me, è utile continuare il
dibattito se c’è la disponibilità dell’Aula, ma ritengo che disporre una seduta
di Consiglio monotematica sulla sanità sia la situazione più seria che si possa
fare, per essere preparati e pronti. Nessuno di noi è tuttologo, ognuno di noi
può dare il meglio di sé se si arriva preparati nella conoscenza, dal Pollino a
Scilla, di quello che è il problema sanità calabrese, altrimenti ognuno,
probabilmente, andrà a parlare del piccolo orto territoriale che conosciamo,
perché essendo rappresentante del popolo siamo chiamati in causa giornalmente
per le tante criticità che ci sono nel dare servizi ai cittadini.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Grazie,
Presidente. Ho ascoltato in religioso silenzio gli interventi dei colleghi che
mi hanno preceduto e l’ho fatto con il doveroso rispetto, perché da capogruppo
mi aspettavo che anche gli altri capigruppo ricordassero, avessero a mente le
ultime riunioni che abbiamo fatto.
Ho
sentito parlare di vergogna e di attacchi alla democrazia se non avessimo
affrontato questo dibattito stasera con urgenza, perché i problemi sono urgenti
e vanno risolti stasera, però, Presidente, dovrebbe essere a sua memoria il
fatto che avevamo calendarizzato, come riunione dei capigruppo, una seduta per
il 21 per gli ordini del giorno e un’altra per la data del 27 proprio sulla
sanità. L’avevamo deciso in democrazia nella riunione dei capigruppo, alcuni
dei quali stasera ci hanno tacciato di non voler dare corso al dibattito.
Lo
ricordo a me stesso e non a loro perché evidentemente hanno perso ampiamente la
memoria ed assumono adesso un atteggiamento schizofrenico - come minoranze non
personalmente - dopo che il presidente Oliverio, a questo punto, pretende che
si discuta e che stasera alla fine di un dibattito acceso, senza numeri e senza
preparazione, diamo lo spettacolo di chi vuole occuparsi per forza di un
problema grave, serio che attanaglia la Calabria e che il Presidente sta
affrontando con tutto quanto il cuore possibile, minacciando anche di
incatenarsi di fronte a Palazzo Chigi se non dovessimo riuscire a risolverlo.
Problema di cui questa situazione è assolutamente figlia. Lo ricordo ai
consiglieri che sono intervenuti prima, alcuni dei quali sedevano su questi
banchi proprio mentre si chiedeva il commissariamento e sono stati complici e
correi di quella richiesta. Presidente vogliamo continuare a fare un dibattito,
riusciremo dopo 3 ore di nulla a trovare la soluzione dei problemi della sanità
perché il collega Tallini, il collega Nicolò e il collega Cannizzaro pressano
perché si faccia questa discussione. Facciamola la discussione, ma che sia
seria sui temi e sui numeri.
Mi
permetto di accogliere l’appello del collega Esposito, presidente Oliverio, mi
permetto di accoglierlo perché abbiamo il dovere di rappresentare i problemi
con la massima serietà, non facendo campagna elettorale e non facendo
demagogia. Sì, questa sì, collega, la demagogia che è stata citata prima,
chiedendo di discutere di un argomento che avevamo già calendarizzato,
presidente Irto, e che era già programmato per poterlo fare con tutti i sacri
crismi che il problema della sanità richiede in questa regione.
Accolgo
la richiesta, anche provocatoria, del presidente Oliverio: siamo pronti a
discuterne fino a tarda notte, fino a domani, di continuo, a patto però che
questa discussione porti la soluzione del problema sanità e non sia, invece, un
esercizio di stile per attaccare la maggioranza da una minoranza che ha quattro
opinioni diverse su ogni problema che viene posto. Grazie.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.
Presidente,
chiedo scusa, ho fatto una proposta chiara, netta, in modo pacato con grande
equilibrio e saggezza che deve essere tale di questa Aula. Ho chiesto al
Presidente del Consiglio e al Presidente della Giunta di valutare l’opportunità
di rinviare questo dibattito perché è utile in questi giorni, a mio parere,
capire le difficoltà che ci sono a vari livelli istituzionali e dedicare una
seduta ad hoc, una seduta di
Consiglio regionale aperta sulla sanità, in cui ognuno di noi ha la possibilità
di argomentare bene che significa oggi la programmazione sanitaria e di
arrivare qui con chiarezza di posizione e con la consapevolezza di quello che
diciamo.
Grazie,
consigliere Bevacqua. Avevamo votato una richiesta del presidente Oliverio di
continuare il dibattito.
Presidente
bisogna votare qualcosa però.
Avevamo
votato la richiesta di continuare.
Chi
l’ha votata?
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.
Presidente,
io non ho votato nessuna proposta di continuare la discussione.
Presidente,
la prima cosa che doveva fare era di mettere ai voti la mia richiesta, non l’ha
messa ai voti, non è una cosa di poco conto. Ho chiesto una seduta di Consiglio
perché si discuta delle dichiarazioni del presidente Oliverio che minaccia di
incatenarsi a Palazzo Chigi per il motivo della sanità ed avevo chiesto che il
Presidente ci spiegasse qui, in quest’Aula solenne, i motivi e su questi motivi
si aprisse un dibattito.
Avevamo
calendarizzato le prossime sedute, ma su richiesta del presidente Oliverio
abbiamo deciso tutti di continuare la discussione. A questo punto formulate le
richieste di rinvio della
seduta. C'è una richiesta di rinvio di seduta formulata da due consiglieri di
seguito, il primo Esposito e il secondo Bevacqua, quindi, a questo punto, metto
ai voti, così come da Regolamento, la richiesta di rinvio per appello nominale.
Presidente,
chiedo di parlare, guardi il Regolamento, qualcuno parla a favore altri contro.
Io parlo contro.
Metto
ai voti la richiesta di rinvio per appello nominale, con dichiarazione di voto,
chi è favorevole al rinvio della discussione?
Che
vuol dire? Voglio intervenire prima di votare.
Prego,
consigliere Tallini, ha facoltà di intervenire.
E
se poi il dibattito si orienta in maniera diversa, Presidente?
Presidente,
al termine del dibattito ponga ai voti la questione, credo che questo sia…
E’
una richiesta di rinvio da parte dei consiglieri.
Ma
al termine di questa parte del dibattito, Presidente, le spiego…
Lei
non mi spiega niente…metto ai voti una richiesta proposta dal consigliere
Guccione, dal consigliere Bevacqua e dal consigliere Esposito. Siete pregati di
votare, se volete intervenire per dichiarazione di voto.
Ci
sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne
ha facoltà.
Ed
invito i capigruppo ad avvicinarsi al tavolo della presidenza. Grazie.
Presidente,
chiedo scusa, sta zittendo un dibattito che si è aperto, e, sicuramente, non da
parte nostra, ma l’ha aperto la maggioranza. Presidente, faccia chiudere questa
parte del dibattito.
Ho
insistito nel chiedere la parola, perché credo che le regole di questo
dibattito debbano essere improntate al rispetto di una fase propedeutica, che
peraltro lei, in maniera del tutto democratica, ha aperto ed ha consentito.
Non
essendo presente in questa Aula, per qualche anno, mi è mancato qualche
passaggio, però devo dire che, stasera, riprendendo il filo del discorso,
comincio a capirlo e forse anche i motivi per il quale, Bellantoni, io non ho
chiesto scusa alla Ferro perché le sono stato poco vicino alla causa, ho
chiesto scusa ai calabresi perché, come Udc, abbiamo inseguito per mesi il
presidente Oliverio. Ti prego di chiarire questo aspetto, che è anche il mio
pensiero.
Stasera
cosa è accaduto? Il consigliere Guccione, che è un consigliere di maggioranza,
apre un dibattito e io noto che all’interno della maggioranza ci sono evidenti
spaccature, perché si parlano linguaggi diversi, si parla di argomenti diversi,
si litiga, quindi evidentemente c'è una maggioranza sfilacciata che cerca poi
di ribaltare queste responsabilità sulla minoranza.
(Interruzione)
Presidente,
lei ha consentito il dibattito, le chiedo scusa, l’importante è che io parli
perché tanto non mi distraggono.
(Interruzione)
C’è
un Presidente della Regione che zittisce il Presidente del Consiglio
accusandolo di aver aperto un dibattito e lei invece ha fatto bene ad aprire
questa fase di dibattito che è una fase importante, che una fase propedeutica.
Se, adesso, il Presidente sfida il Consiglio regionale e si apre il dibattito -
perché il meccanismo, l’idea è quella della sfida, anche col commissario Scura
- io credo che questo dibattito, Presidente, lo dovrà organizzare secondo i
normali crismi, vale a dire una relazione, non con l’autorizzazione del
Presidente della Regione poi a riprendere la parola, ma con una relazione, come
accade per la discussione di ogni punto da parte del Presidente o da parte di
chi è delegato, se c'è un delegato alla sanità, affinché poi si apra un
dibattito chiaro, aperto sulle mille problematiche. Io non credo, però,
consigliere Guccione, che il problema dei problemi, in questa Calabria, sia chi
fa il commissario. Voglio ricordare, per
un fatto storico, che nel 2010 Scopelliti si trovò scaricato addosso il
commissariamento, dopo i 5 anni disastrosi di Loiero, e che Scopelliti si
intestò, sbagliando, lo dico in questa Aula, ma l’ho sempre detto a Scopelliti,
sbagliando nelle responsabilità, non dialogando con i calabresi.
Io
non credo che il problema dei problemi sia quello del commissario, non credo
nemmeno che bene abbia fatto il Presidente della Giunta, in questi anni, a
litigare con il commissario Scura, perché nell’interesse dei calabresi, della
sanità calabrese avrebbe dovuto trovare, magari, punti di incontro e non solo
punti di contrasto, altrimenti possiamo pensare ad una pantomima, e non credo
che un Presidente della Regione debba ridursi a incatenarsi davanti a Palazzo
Chigi, perché questo certifica la sconfitta dell’istituzione e dell’uomo.
Credo,
invece, che noi dobbiamo trovare le occasioni, in questo Consiglio regionale,
per ragionare nell’interesse generale. Questo è un tema oltremodo sensibile,
negli ospedali calabresi si muore, anche per banalità, la gente non viene
curata e credo che questo problema, che risale di là nel tempo, dottor
Esposito, tu lo conosca bene, non si risolve se noi cambiamo il commissario
della sanità. Certo avere una governance
interna aiuta, ma vorrei ricordare che nella gestione, in questi anni, la
governance interna c'è stata attraverso le nomine dei direttori generali e dei
primari e tutto quanto altro è collegato.
Credo
che noi, se abbiamo maturità, insieme e su questo ci aspettiamo una relazione
del Presidente, dobbiamo trovare il modo per dare ai calabresi quel progetto di
sanità, che è mancato quando la sanità non era commissariata e che non c'è
stato anche in questi anni di commissariamento. Per cui, Presidente, noi siamo
qui, se volete stasera facciamo il dibattito, ne possiamo fare anche mille, ci
aspettiamo una relazione, possiamo attardarci fino a domattina, però il
problema è che l’atteggiamento non deve essere quello della sfida continua, la
sfida a Scura, la sfida a Palazzo Chigi, la sfida alla minoranza, la sfida al
Consiglio regionale, la sfida al Presidente del Consiglio regionale. Credo che
l’atteggiamento debba essere costruttivo e forse in quel caso possiamo trovare
delle ampie convergenze, perché su questi temi non credo che ci possa essere
separazione, atteso il grado di disagio e di disastro nel quale verso la sanità
calabrese e soprattutto dei calabresi.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Credo
che ci sia stata un po’ di confusione e ad essere in confusione è stato
soprattutto il centro sinistra rispetto alle dichiarazioni del consigliere
Guccione che erano circoscritte e sulle quali chiesi all’Aula di pronunciarsi.
C’era una proposta Guccione, una mozione rispetto ad un dibattito circoscritto,
perché siamo consapevoli e coscienti che un dibattito sulla sanità prevede la
relazione di un Presidente, per cui un dibattito su una dichiarazione, su una
relazione e di questo ne siamo coscienti.
Credo
che il collega Guccione si sia pronunciato in perfetto italiano, ha chiesto
chiarimenti, rispetto a dichiarazioni inquietanti, provenienti dalla fonte
autorevole del Presidente e del capogruppo, su questa, io chiesi di
pronunciarsi, dopo la proposta di rinvio del consigliere Romeo, sulla proposta
Guccione. Tutta l'enfasi è costruzione propria del centro-sinistra.
Poi
è chiaro che nel dibattito qualcuno si è soffermato su alcuni aspetti critici
della sanità, ma credo che il problema meriti degli approfondimenti con una
relazione appropriata. L’Aula, però, si sarebbe dovuta pronunciare su una
proposta del consigliere Guccione che riteneva, come ha detto il consigliere
Tallini nel suo intervento, l’ha richiamato anche la consigliera Wanda Ferro,
che aveva tutti i caratteri dell’urgenza
e soprattutto per l’inquietudine che ne derivava. Era quello il senso, poi ci
fu la richiesta di differimento del consigliere Romeo sulla proposta del
consigliere Guccione, non sulla sanità, nessuno ha chiesto il dibattito sulla
sanità, siete un po’ in confusione.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.
Presidente
Irto, secondo me, stiamo perdendo il filo del discorso. Il consigliere Guccione
ha fatto una richiesta, su questa richiesta si è sviluppato un dibattito che
purtroppo è entrato nel merito della vicenda sanità. Ad un certo punto il
Presidente della Regione, che è presente e vigile, ha detto con chiarezza: “io
non sfuggo da nessun dibattito! perché se voi mi chiedete qual è la mia
opinione, qual è la mia relazione, qual è la situazione sulla sanità calabrese,
come l’ho detto pubblicamente sui giornali, le dico stasera in Aula”. Quindi, a
mio giudizio, ha fatto bene, perché altrimenti domani si sarebbe detto che il
presidente Oliverio scappa dal dibattito sulla sanità. Parliamoci con estrema
chiarezza, questo non è consentito, non è consentito perché Oliverio ha assunto
iniziative ed ha rilasciato dichiarazioni nell’interesse dei calabresi, dicendo
una cosa molto semplice: “I cittadini della mia regione, che io rappresento,
hanno gli stessi diritti o devono avere gli stessi diritti dei cittadini del
resto d’Italia”.
Dopodiché,
fare un dibattito nel merito, così complesso e così articolato, necessita di un
attimo di riflessione, ma da parte del Consiglio regionale non del Presidente
della Giunta regionale, perché il Presidente della Giunta regionale ha detto
con chiarezza “per me si faccia la seduta stasera”.
Diversi
consiglieri regionali, presidente Irto, dopo l’intervento del presidente
Oliverio, che l’Aula ha comunque apprezzato, hanno detto fissiamo a breve un
dibattito, nel merito, che ci consenta di fare il punto e, secondo me, di dare
mandato pieno, tutti i calabresi e questa Aula in particolare, al presidente
Oliverio per chiedere con forza che si chiuda la fase del commissariamento.
Questo è quello su cui, con chiarezza - qualche collega ha detto vediamo quali
sono le posizioni per davvero fino in fondo e senza ambiguità - secondo me,
l’Aula dovrà pronunciarsi.
Preso
atto che il presidente Oliverio ha dato la sua disponibilità a farlo stasera,
perché non ha nessuna difficoltà, ma che i consiglieri che si dovranno
esprimere, quindi per loro richiesta e necessità, chiedono di farlo in tempi
ragionevolmente brevi, io le chiedo di sospendere il dibattito venire alla
Presidenza e concordare nella nostra responsabilità, al di là e al di fuori
della responsabilità del Presidente della Giunta regionale, che opportunamente
si è espresso ed ha fatto chiarezza.
Altrimenti qui c’erano strumentalità già pronte, ne abbiamo ascoltate di tutti
i colori nei confronti del presidente Oliverio e questo non è accettabile. Io
le chiedo di assumere noi una decisione, la assumono i consiglieri regionali,
perché il Presidente è stato chiarissimo.
C’è
una richiesta di sospensione dei lavori di 5 minuti. Pongo in votazione la richiesta di
sospensione. Chi vota a favore? Chi vota contro? La seduta è sospesa.
Prego
i capigruppo di avvicinarsi alla presidenza.
La seduta sospesa alle 19,54 riprende alle
19;59
Riprendiamo i lavori. C'è
una proposta dei capigruppo alla presidenza, di tutti i capigruppo di dedicare
una seduta ad hoc su questo
argomento. La proposta è quella di andare ad una seduta nella quale si possa
discutere, in maniera approfondita, anche sulla sanità ed è pervenuta da molti
consiglieri.
La proposta, condivisa da maggioranza
e minoranza, presidente Oliverio, è quella di fare una seduta ad hoc su questa vicenda, nella quale il
dibattito lo conclude il Presidente della Giunta regionale con la stesura di un
documento finale. Ha chiesto di
intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.
Presidente, un elemento ad adiuvandum: abbiamo condiviso la
scelta di una seduta ad hoc e questo
va oltre la proposta del consigliere Guccione, perché stasera se ci fossimo
limitati alla proposta Guccione, ci saremmo dovuti esprimere su quella
richiesta. Abbiamo condiviso questa proposta, visto che l'argomento merita una
certa attenzione, riflessione, alto senso di responsabilità delegando la
conferenza dei capigruppo a convocare una seduta di Consiglio ad hoc sulla sanità a breve termine.
Prego, presidente Oliverio.
Con molta schiettezza devo
esprimere disappunto per questa decisione dei capigruppo ed esprimo il mio voto
contrario, il mio pieno dissenso a questa decisione, per un semplice motivo,
perché credo che, dopo aver sviluppato un dibattito nel merito, far finta di
rinviare ad altra data la discussione sia un atto meramente ipocrita che non
depone bene per il Consiglio regionale. Questa decisione doveva essere espressa
al momento della proposta iniziale, considerato che il Presidente del Consiglio
aveva avanzato una proposta concordata, pare - non ho partecipato alla
Conferenza dei capigruppo -, ma il Consiglio regionale ha avviato, invece, una
discussione, pigliando spunto dall'opportunità di svolgere la discussione o di
rinviare, e si è consentito di sviluppare la discussione di merito con
interventi, alcuni di oltre mezz'ora.
Da oltre due ore stiamo
dibattendo e non comprendo come dopo una discussione di merito, con
argomentazioni di merito, con giudizi di merito, si possa concludere la
discussione facendo finta che la discussione non ci sia stata. Quindi prendo
atto, perché naturalmente rispetto la decisione dei capigruppo, ma permettetemi
di esprimere pubblicamente il mio dissenso da queste ipocrisie che debilitano
il ruolo e la dignità del Consiglio regionale, di questo Consiglio Regionale.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Tallini, ne ha facoltà.
Credo che la dichiarazione
del presidente Oliverio offenda questo Consiglio regionale; offende,
soprattutto, la sua maggioranza, perché l'intervento avvenuto precedentemente
in Aula era un intervento, come ha rimarcato il nostro collega dell'opposizione
Gallo, di critica al presidente Irto. Stiamo parlando di un dibattito che è
iniziato, è vero, ma di sanità questo Consiglio regionale non ne parla da anni;
questo Consiglio regionale non si convoca da mesi su questo tema. Non devo difendere
il Presidente del Consiglio ma qualcuno è entrato nel merito e questo,
praticamente, ha indispettito il presidente Oliverio che questa volta,
probabilmente, si è sentito isolato su questa sua idea di ritirare, subito, il
dibattito.
Abbiamo detto, caro
Presidente, che vogliamo che se ne discuta con urgenza, non abbiamo detto oggi,
se vogliamo farlo oggi il dibattito siamo pronti più di lei perché le
problematiche della sanità in Calabria le conosciamo più di lei e potremmo dire
quello che lei non direbbe mai quest’Aula. Questa sfida al Consiglio sui tempi
“io sono pronto non sono pronto” non l'ho capita, siamo disponibili a stare,
lei ce l'ha una relazione? Siamo disponibili anche a stare qua tutta la notte
ed andarcene domani mattina se lei ritiene, insieme a noi, che la sanità sia
un'emergenza vera, la prima emergenza di questa Regione. Non accetto
assolutamente rinvii, per questa ragione ritiro il mio voto di disponibilità al
rinvio e voto, insieme al presidente Oliverio, contro il rinvio della discussione
sulla sanità.
Presidente Irto, è evidente
che bisogna proseguire il dibattito non ci sono alternative.
Bene, allora è cambiato l'orientamento
dei capigruppo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro, ne ha facoltà.
Ho il solo timore che
finiamo tutti su “Striscia la notizia” perché sinceramente sto sentendo di
tutto….
No, non glielo consento
perché, quando siamo in Aula e si fa un dibattito, rispondiamo ai calabresi.
Ne parla la mia storia,
credo che quella sia sufficiente, non devo nessuna risposta in tal senso, non
era riferito alla sua persona ma ai capigruppo che prima decidono una cosa e
adesso si alza un capogruppo e ne propone un’altra. Credo che lei, prima di me,
stesse sottolineando questo, se non ho inteso male, presidente Irto.
Allora a me dispiace perché
la discussione - che non parte dalla minoranza, benché sia stata richiesta più
volte – nessuno ha detto che debba svolgersi stasera. Credo che parlare di
sanità non presupponga altro se non sapere cosa vogliamo fare di sanità, quindi
una seduta di Consiglio ad hoc,
ovviamente con il Governatore; gradiremmo ci fosse anche il commissario Scura,
ci fossero i direttori delle ASP, gradiremmo che fosse una seduta di Consiglio,
innanzitutto, dove si capisce cosa vogliamo fare, cosa è in testa, ovviamente,
del presidente Oliverio. Se condividiamo questo percorso usciremo con un
documento da mandare al Governo rispetto al commissariamento. Non ho capito
queste accuse di speculazione, ho sentito, mi dispiace che sia andato via il
consigliere Giudiceandrea, conoscendo la sua serietà, ma qua nessuno vuole fare
passerella. C'è stato un intervento del consigliere Guccione che abbiamo
sposato non nella data, oltretutto parliamo da due ore, ma se questa data era
già stata fissata nella conferenza dei capigruppo perché non è stato detto
all'inizio?
Allora: o non è stata
fissata o ci stiamo prendendo in giro. Una cosa che voglio dire, e mi dispiace,
sinceramente, aver alzato i toni, è che forse a questo Consiglio servirebbe ad
arginare manovre interne o esterne, in casa o fuori casa, rispetto a ciò che
sta vedendo il presidente Oliverio che combatte una legittima battaglia che,
però, diventa legittima se sposata, secondo me, bipartisan e sulla base di
quello che il Presidente vuole fare. Vogliamo sapere cosa si apre in Calabria,
cosa si chiude, cosa si taglia, cosa si riconverte, sapere il programma sulla
sanità. Sappiamo cosa sta facendo il commissario Scura ma vorremmo sapere cosa
vuole fare il presidente Oliverio. Credo che sia legittimo per noi, per voi,
per i calabresi, per i media.
Chiudo chiedendo scusa per
il tono, perché non mi appartiene, ma sinceramente mi sembra il gioco delle
parti e questo lo dico simpaticamente perché chi conosce il mio rapporto con
Arturo Bova lo sa, io sono una che ha sempre detto “abbattiamo il muro del
trasformismo, del cambio di casacca” e non sono qui, di certo, a difendere il
presidente Berlusconi, però l'ultimo articolo parla di trasformismo in
Parlamento, di duecento trentacinque cambi di casacca in meno di due anni,
quindi credo che nessuno possa brillare e parlare di compravendita da parte di
qualcuno, non appartiene a me, ma mi auguro, nei prossimi interventi, non
appartenga neanche al consigliere Bova.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.
Credo che quest’Aula non
possa abdicare al suo ruolo. Ho fatto una richiesta chiara, semplice che aveva
una sua urgenza. Poiché ho letto su un
giornale nazionale che il presidente Oliverio aveva annunciato di andarsi ad
incatenare a Palazzo Chigi per risolvere la questione della sanità, ho chiesto
che il Consiglio fosse messo nelle condizioni, attraverso una relazione del
presidente Oliverio, di capire qual è la motivazione, del perché si è arrivati
a tanto. Non si tratta di una scelta ordinaria e penso che i calabresi si chiedano
perché il presidente Oliverio debba andare a incatenarsi per rivendicare un
diritto che è quello di poter diventare commissario della sanità in Calabria,
visto che in Campania questo è stato fatto.
Quest'Aula, su questa
scelta, deve essere spettatrice o deve avere una sua opinione?
C'era una proposta di
rinvio.
La sua proposta,
Presidente, è un poco confusa perché non voglio un dibattito sulla sanità,
voglio, l'ho spiegato, poi si discuterà pure di sanità, che ci sia una
relazione del presidente Oliverio sul fatto che ha deciso, se non cambiano le
cose, il 28 e 29 di questo mese, di andare ad incatenarsi davanti a Palazzo
Chigi sulla questione della sanità. Se si va a dibattito interverrò perché questa
è una grande questione politica istituzionale sulla quale dobbiamo confrontarci
e nessuno, su questo, si può sottrarre e buttare la palla fuori campo; qua c'è
un tentativo di buttare la palla fuori campo e non far giocare la partita al
Consiglio regionale. Lo vogliamo fare dopodomani, facciamolo dopodomani, prima
però che accada l’irreparabile, perché non è una bella cosa dover rivendicare
un diritto portando un Presidente ad incatenarsi a Palazzo Chigi, questo non è
mai avvenuto nella storia italiana. Ne vogliamo discutere o giochiamo di
melina? O qualcuno non la vuole far giocare questa partita? Questa è la
questione! Ovviamente, quando discuteremo di questo punto all'ordine del
giorno, qualche riferimento alla sanità, sullo stato della sanità, andrà fatto,
ma non è questo, c'è una grande questione politica istituzionale che riguarda
la nostra Regione. Il presidente Oliverio se ha deciso di fare una iniziativa
eclatante, avrà le sue buone ragioni per farla, pero io non voglio essere
spettatore e non voglio discuterne sui giornali. Siccome sono consigliere
regionale l’ho voluta portare in quest’Aula, nell’Aula dei calabresi. E’
possibile discutere di queste cose, oggi, domani, decidete voi quando, però
questa è la grande questione e chi fa finta di non capire vuol dire che si è
già alleato con il nemico. Su questo pretendo chiarezza: vogliamo discutere
stasera fino alle tre di notte? vogliamo discutere tra due giorni? Facciamolo
su questo, però.
Ha chiesto di intervenire
il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.
Penso che quest'Aula possa
discutere stanotte, tutto stanotte, riconvocarsi il 21 riconvocarsi il 27 su un
tema così importante, quindi voto la proposta del presidente Oliviero perché se
è stato aperto un dibattito possiamo continuare a discutere anche stasera.
Diceva bene la consigliera Wanda Ferro: sarebbe il caso, dopo 3 anni, di
discutere su una visione diversa, su una visione di gestione della sanità da
parte del PD. Lo dico al consigliere Baldo Esposito: non sono esperto di
sanità, ho dovuto studiare, lo ricorderà l'ex sindaco Giuseppe Aieta, nel
confronto con l’allora commissario, perché ti devi confrontare con tutti i
cittadini, ti devi confrontare con i rappresentanti dei cittadini.
Ho dovuto studiare per
poter dire, a partire da mia madre a casa, a tutti i cittadini che provo a
rappresentare “guarda su questa roba possiamo emendare, questa cosa è giusta”.
Ho dovuto studiare per spiegare quello che disse Oliverio, quando lo raggiunsi
nella sua Cetraro, ad un assemblea dei sindaci, che per la sanità del futuro ci
vogliono riforme che dureranno 10 anni. Ed è quello, però, che non avete fatto,
irresponsabilmente, nelle campagne elettorali di ognuno, di ciascuno.
Sapete quanto mi è costato
a 38 anni, 39 anni andare a spiegare che dovevamo chiudere le cose mentre
pensavo di doverne aprire?! C'è una sostanziale differenza. Noi, anche stasera,
ci mettiamo la faccia sul tema della sanità e c’è chi continua a metterci le
mani sulla sanità, c'è chi lo fa in modo improprio, chi lo fa in modo proprio,
ma la vera grande battaglia è questa. Sono d'accordo con il consigliere
Guccione che è rilevante che un Presidente dichiari di volersi incatenare.
Mi è umanamente dispiaciuto,
tant'è che l'ho fatto come una battuta, ero a Rogliano con degli amici, dicendo
che siamo pronti a incatenarci per ricordare Oliverio che decide di
incatenarsi. Se un Presidente arriva ad utilizzare una forma non democratica
dovrebbe esserci un confronto ed è la risposta che questa Aula dovrebbe dare e
mi dispiace per il consigliere Baldo Esposito, ma un ministro come la Lorenzin
che risponde alla domanda “dove vai?” con “Porto pesci”… ecco, brava! Porta
pesci! E’ una cosa dignitosissima portare pesci. “Dove vai? Porto pesci”, ecco,
come Ministro della sanità potrebbe portare pesci. Ma attenzione a dire “hanno
commissariato tutte le Regioni, se ci fossi stato io non si commissariava”,
perché la strada era purtroppo quella, eravamo in quelle condizioni. Allora, a
distanza di tre anni, a saldo di quello che è Scura come commissario, non ho
elementi per dire altro se non che è un commissario governativo del PD, un
commissario governativo di una forza politica che ci ha messo faccia e mani in
questa problematica.
Ha
ragione la collega Wanda Ferro. A distanza di 3 anni, un Presidente che chiede
– e noi preferiamo un calabrese, insomma, “la Calabria ai calabresi” é uno
slogan minimo – deve essere attrezzato innanzitutto – ha ragione il consigliere
Guccione – per spiegarci come mai ci sono questi motivi gravi per i quali è
arrivato a dire che si incatenerà. Si, sto chiudendo, Presidente, ma, poiché
c’è stato un dibattito, vorrei dire che per me possiamo continuare, discutendo
in modo serio sulla sanità. Ha ragione la collega Wanda Ferro: chiudiamo,
apriamo e facciamo; si faranno i nuovi ospedali su cui ci sono le risorse? Le
risorse sono state bandite nel 2013 se non vado errato, il consigliere Tallini
era in Giunta. Questi sono i temi seri, tutto il resto sono solo chiacchiere;
tutto il resto è la differenza tra noi che ci mettiamo la faccia e quelli che
continuano a metterci le mani.
Ci
sono altri interventi? L'intervento del presidente Oliverio sarà conclusivo rispetto
alle questioni poste in discussione. Prego, presidente Oliverio.
Presidente,
credo di avere diritto di esprimere il mio punto di vista, considerato che lo hanno
espresso tutti e considerato che si è utilizzato l'argomento dell’opportunità
di rinviare questa discussione ad una apposita seduta del Consiglio regionale
per argomentarne le ragioni.
Innanzitutto
vorrei ricordare – lo ricordo a me stesso e a questo Consiglio regionale – che
la sanità in Calabria è commissariata dal 2010. Sono trascorsi 7 anni da quando
la sanità in Calabria è stata commissariata, non per volontà e virtù dello
Spirito Santo, ma per un’esplicita richiesta al Governo dell'epoca, all'allora
governo Berlusconi da parte del Presidente pro tempore della Regione che nel
2010, se non erro, era succeduto al presidente Loiero ed era il presidente
Scopelliti.
Naturalmente
il presidente Scopelliti avrà avuto le sue ragioni per chiedere il commissariamento
della sanità; presumo che tra queste ragioni – considerato che in quel momento
la sanità era in capo al Presidente, il commissario era in capo al Presidente
della Regione – ve ne fosse una che poteva anche avere un fondamento, ovvero
quella di non avere lacci e laccioli nella gestione di un Piano di rientro che
nell’anno precedente era stato deciso dal Governo – parlo del 2009 – e che, al
momento della decisione di quel Piano di rientro, aveva visto rispetto al
soggetto a cui mettere in capo la gestione, l’opposizione dell'allora
Presidente della Regione, Loiero nel 2009, circa l’opportunità di nominare un
commissario per la gestione del Piano di rientro.
Lo
ricordo benissimo perché ero Presidente della Provincia ed oggi come allora ero
impegnato pubblicamente, quindi seguivo attentamente anche le vicende della
sanità.
Da
quel commissariamento, il primo commissariamento, sono passati 7 anni e
l’interrogativo che mi pongo oggi, e che ci siamo posti in questo Consiglio
regionale circa un anno fa, determinandoci con un voto unanime del Consiglio
regionale, è il seguente: cosa è cambiato rispetto al 2010, ovvero alla
decisione di commissariare la sanità calabrese? E’ stato invertito il trend negativo? I risultati che non
riusciva a portare la Regione in tutte le espressioni di governo che ci sono
state fino al 2010: Chiaravalloti prima e Loiero poi, con un'alternanza di
ruoli alla guida di questa Regione. Quello che non era stata in grado di fare
la Regione attraverso gli organi di governo ordinari, cioè la Giunta e il
Consiglio, non chiedo se era stato in grado di farlo il commissario, ma
piuttosto se il commissario era stato in grado di invertirlo quel trend.
Ritengo
che dobbiamo partire dai dati per dare una risposta a ciò.
E
parlo di 7 anni, non solo degli ultimi due o tre anni, i cui i dati dicono che
l’inversione di trend non c'è stata
perché i LEA sono al di sotto della media che, appunto, è quella dei 160 al di
sotto a cui si fa riferimento, perché le risorse che la Regione paga
all'esterno per garantire la tutela della salute dei cittadini sono aumentate;
siamo a trecento e oltre milioni di euro, erano 200 nel 2010 e adesso siamo
oltre 300 con l'aumento di un terzo delle risorse nel corso dei 7 anni, perché
le strutture ospedaliere non brillano di efficienza per le condizioni che si
sono determinate. Non credo di inventare nulla, perché i servizi territoriali
sono nettamente indeboliti e tutti gli indicatori ci dicono che la gestione di
questa lunga fase di commissariamento non ha prodotto una inversione del trend, ma bensì un aggravamento delle
condizioni sanitarie calabresi. Perché, altrimenti, i calabresi che vanno fuori
dalla Calabria per tutelare e curare la propria salute dovrebbero aumentare?
C'è una risposta a questo.
Perché
non trovano una risposta nel sistema sanitario regionale; cose di cui si è
largamente discusso in questo Consiglio regionale.
Vedo
che ogni tanto qualcuno alza l'antenna e scopre quasi con meraviglia, ma
purtroppo verifico che queste meraviglie sono periodiche perché, appunto,
l’intento è quello di ritagliarsi uno spazio mediatico. Questo è il punto!
Invece
dobbiamo discutere con serietà di questi problemi e ciò significa assumersi
responsabilità perché vorrei ricordare che sono stato attaccato, tacciato,
indicato come colui il quale ha fatto una schermaglia, una lotta con il
commissario Scura, quasi per dire: “Mettiti da parte perché mi devo pigliare io
il potere”.
Sto
parlando nel merito di problemi, ne abbiamo già parlato in quest'Aula con
un'apposita discussione che si è conclusa qualche mese fa, ancora non è passato
un anno e che – lo ricordo benissimo – si é conclusa con un documento unitario
del Consiglio Regionale con cui si chiedeva il superamento del commissariamento
e la riappropriazione da parte degli organi di governo della Regione di quelle
funzioni e di quei poteri. Ricordo uno ad uno gli interventi che ci sono stati
e li posso richiamare. Ricordo anche il contenuto dei singoli interventi e la
convergenza su questo punto da parte del Consiglio regionale. Ricordo anche
che, a conclusione di quella discussione, dissi che sul tema della sanità si
fosse finalmente determinato un confronto ed una convergenza libera da
collocazioni politiche e che guardava al merito – lo ricordava prima il
consigliere Orsomarso – dei problemi della sanità.
Cosa
è avvenuto rispetto ad allora? Che ho assunto più iniziative per chiedere che
si invertisse questo trend e questa
rotta. Ho assunto questa iniziativa che dovrebbe essere apprezzata perché non
ho assunto un'iniziativa forte in presenza di un Governo di colore diverso
rispetto al mio; questa cosa dovrebbe essere apprezzata perché non assumo
questa posizione in maniera strumentale, ma la assumo in modo sofferto, vorrei
dirlo al consigliere Gallo, che è arrivato qui adesso, ma che credo abbia avuto
modo di seguire anche dall'esterno i lavori di questo Consiglio regionale, lo
dico facendo gli auguri, senza commiati perché vedo che spesso anche gli auguri
assumono i toni del commiato, ma in modo politico.
Assumo
una posizione che è sofferta perché prima di tutto viene la Calabria ed i
calabresi, prima dell'appartenenza a un partito, prima di una maglietta, per
capirci, e la assumo in un momento anche delicato, vista la prossimità delle
elezioni politiche. Respingo questi atteggiamenti strumentali, tesi ad
utilizzare un problema reale e grave di questa regione per caricarli di altri
connotati. Li assumo con grande determinazione e, se ho dichiarato che mi
legherò e incatenerò davanti a Palazzo Chigi, state tranquilli che, se non ci saranno
risposte entro la fine del mese, il presidente Oliverio si incatenerà davanti a
Palazzo Chigi. Non per fare populismo o demagogia, ma perché il Governo del
Paese, che é anche il mio Governo, deve prendere atto che in Calabria non si
può andare avanti in questa direzione e che questo sfacelo è stato determinato
da 7 anni di commissariamento.
Nell'altra
discussione ho detto: “Maledetto il giorno in cui qualcuno che mi ha preceduto
si è presentato a Palazzo Chigi per chiedere il commissariamento. Maledetto
quel giorno”.
Non
si può – sarebbe davvero futile, banale e meschino – dividere in due tempi il
commissariamento, perché c'è stato un unico tempo del commissariamento e, al di
là di chi ha incarnato personalmente il ruolo di commissario, c'è stato un trend costante di aggravamento delle
condizioni delle prestazioni del sistema sanitario calabrese dal 2010 in poi.
Lasciamo
stare i piccoli aspetti perché questo trend
negativo è stato costante. Ecco perché bisogna essere onesti quando si fanno
valutazioni di merito rispetto a problematiche come quelle della sanità.
Questo
significa rottura col Governo? Assolutamente no, significa richiamare il
Governo ad un problema grave che evidentemente non ha presente e, proprio
perché prima di tutto vengono i problemi della Calabria, sono un uomo libero da
schemi. Rispetto alla gravità che ha assunto il problema del sistema sanitario
calabrese non è la preoccupazione di apparire a guidarmi, caro consigliere
Guccione. Apparire che cosa? Sono due anni che pongo il problema di una
discussione pubblica e non segreta.
Non
è che il presidente Oliverio si è alzato un bel giorno ed ha scoperto la
gravità della situazione del sistema sanitario calabrese: la situazione è
pubblica.
Sono
stato persino tacciato, accusato di voler fare la guerra di potere al
commissario Scura, del quale non mi interessa nulla. Parlo dell'istituto del
commissario, che è stato praticamente deleterio per la vita di questa regione,
e aggiungo – lo dico a lei, consigliere Guccione e ai consiglieri dell'opposizione
con i quali vedo che c'è una buona convergenza di valutazioni, da questo punto
di vista – che non chiedo potere al presidente Oliverio, chiedo che si inverta
il trend.
Non
è possibile che, rispetto a questa situazione, si continui con la pratica di
governo che si sta portando avanti, e ritengo che bisogna rivedere e anche
rinegoziare il Piano di rientro. Ma chi lo rinegozia il Piano di rientro? Il
commissario? Un commissario che é solo ancorato alla contabilità, ammesso che
anche la contabilità portasse una quadratura dei conti e che, anche dal punto
di vista della contabilità, si portasse una quadratura dei conti.
Chi
lo rinegozia il Piano di rientro?
La
Calabria, con il suo sistema sanitario, non uscirà mai da questa spirale perversa
che si avvita su se stessa, se non ha la possibilità di investire in risorse.
C'è
stata una battaglia nel corso della primavera scorsa. Solo chi ha il prosciutto
davanti agli occhi e i tappi nelle orecchie non si è accorto che ho dovuto fare
una battaglia con il Ministro della Sanità per chiedere lo sblocco delle
assunzioni, malgrado una legge – che rivedeva, e rivede l'organizzazione dei
turni di lavoro eccetera eccetera – consentisse di sbloccare una prima quota,
una buona quota di assunzioni nel sistema sanitario. Cosa non sufficiente per
cui il Piano di rientro va rinegoziato e rivisto.
Chi
lo rivede il Piano di rientro se non c'è una Regione con poteri e possibilità
di aprire una interlocuzione non solo col Ministero della Sanità, ma col Governo
nel suo insieme, con il MEF? Perché in Italia oggi il MEF – Ministero
dell'Economia e delle Finanze – come noto, è la struttura da cui passa tutta
l'attività del Governo nel suo insieme e dei singoli dicasteri. Sono problemi
molto seri quelli che sto ponendo e non bisogna pensare di banalizzarli solo
per operazioni strumentali o di parte. Io non sono uno che si è abbeverato alla
mammella del populismo e della demagogia ma ho alle spalle anni di funzioni, di
ruoli e di esperienza politica che non mi hanno mai portato a fare atti
populistici.
Però
oggi ritengo – e lo dico anche da quest’Aula al Governo – che la misura è colma
ed è necessario che questa Regione sia messa nelle condizioni di invertire il trend per quanto riguarda il sistema
sanitario.
La
Calabria ne ha diritto perché per sette anni è stata messa in castigo e ai
margini.
La
Calabria ha diritto ad un sistema sanitario nel quale i calabresi possano avere
la sicurezza e la tranquillità di poter dire: “posso vivere in questa regione
perché, a partire dalla sanità, ho la tutela e le garanzie di cura della mia
salute”.
Non
vedo perché bisogna costruire, su una posizione semplice e limpida,
architetture di interpretazioni che non rispondono ad altro che alla
distorsione di una verità semplicissima.
Si
è d'accordo, non si è d'accordo con il gesto che ho inteso pronunziare che
farò, libertà di ognuno di essere o meno d'accordo, ma sul merito credo che
bisogna pronunziarsi ed esprimersi.
Liberamente
ho annunciato di fare un gesto, che mi auguro di non dover fare, qualora vi
fossero atti forti che vadano nella direzione di invertire il trend e, per quanto riguarda il resto,
non ho nulla da difendere, né da nascondere.
C'è
un problema nelle singole aziende? Con molta probabilità in alcune aziende c'è.
Ci sono pure problemi, intendiamoci, però non si sfugga – lo dico al ministro
Lorenzin – al dato di fondo che la politica sanitaria regionale é in mano ad un
commissario di nomina governativa; altrimenti che funzione avrebbe il
commissario? Poi, naturalmente, i direttori delle aziende devono svolgere la
loro funzione nel rispetto degli orientamenti dettati dalla politica regionale
che, in questo caso, è assunta dal commissario che supplisce gli organi
ordinari di governo, cioè la Giunta e il Consiglio regionale. Ma non si
confonda, perché se ci sono problemi e aspetti da valutare rispetto alle
singole aziende, non sto qui a difendermi e discuteremo anche di quello. Però
non bisogna dimenticare che la questione di fondo è nel manico e il manico, in
questo momento, è in mano ad un commissario, perché altrimenti l’ho detto in
una dichiarazione – consigliere Orsomarso, mi rivolgo a lei – nella polemica
che, non so – visto che era pure ad hoc – il ministro Lorenzin ha voluto fare
nei miei confronti, ho detto “dove vai?” “Porto pesci” questa è stata la
risposta della Lorenzin ed io sto rispondendo e motivando questa espressione.
Naturalmente
sono rimasto un poco meravigliato e non posso non evidenziarlo e non
ricordarlo, perché il ministro Lorenzin non oltre 3 o 4 mesi fa, venendo alla
Conferenza dei Presidenti delle Regioni, ha avuto modo di dire che il giudizio
sui commissariamenti era assolutamente negativo.
Vorrei
ricordare anche al ministro Lorenzin, che il 20 giugno il Tavolo
interministeriale, ovvero il cosiddetto Tavolo Adduce, che vede Ministero della
Salute e Ministero dell'Economia e delle Finanze esercitare la supervisione ed
il controllo sulle attività dei commissari nelle Regioni commissariate, quindi
della Calabria, ha steso una relazione. A conclusione di questa riunione e a
conclusione di quel verbale – di cui vi manderò in copia– c’è scritto che i
Ministeri vigilanti, MEF e Salute, sulla base delle attività eccetera
eccetera.. chiedono al Governo la rimozione del commissario Scura; non ho
chiesto io questa cosa; questa è la conclusione di un Tavolo, che è il Tavolo
tecnico interministeriale del 20 giugno scorso. Quindi, anche quel Tavolo ha
dovuto prendere atto di una gestione e di una governance non rispondente a
quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di una inversione del trend e di riqualificazione del sistema
sanitario, oltre che di contenimento della spesa.
Questo
è il quadro e, sulla base di questo quadro, ho sentito e sento il dovere di
mettere in campo un’azione interruttiva. Non ci sono stati altri metodi? Non è
stato efficace il voto unanime del Consiglio regionale? Non è stato efficace il
mio interloquire? Può darsi, ma permettetemi di avere qualche dubbio sul fatto
che – mi permetto di inserirlo questa sera – ci possono essere e, sicuramente
ci sono altri elementi, altri fattori che condizionano la mancata risposta a
questa situazione.
Chi
sono le forze? Non lo so. Se avessi saputo nomi e cognomi li avrei fatti, non
su richiesta del consigliere Guccione, perché per come sono fatto io li avrei
fatti in modo libero ed aperto ma, di sicuro, so che anche nel sistema
sanitario calabrese ci sono interessi – e non svelo una novità, dico cose che
sapete tutti –più o meno reconditi: interessi economici, lobbistici, politici e
di varia natura.
Ho
letto pure un articolo poco fa su un giornale online di interessi massonici,
mafiosi, interessi a 360 gradi e, naturalmente, pongo questo interrogativo:
perché? E non lo dico in rapporto al mio collega De Luca che è stato nominato
commissario e Oliverio no, perché la situazione è diversa, bisogna essere
oggettivi, perché in Campania il commissario si era dimesso nel mese di
febbraio e c'era una vacatio che il
Governo ha coperto.
Qui
non si è dimesso il commissario, ma il sub commissario che è stato chiamato ad
altri ruoli e ad altre responsabilità a livello ministeriale; qui non si è
dimesso il commissario, ma c'è un fatto: che il 20 giugno il Tavolo dei
Ministeri vigilanti ha steso un verbale a conclusione del quale ha chiesto al
Governo di rimuovere il commissario; c'è un fatto diverso da quello che è
avvenuto in Campania, quando a febbraio si è dimesso il commissario e,
comunque, De Luca è stato nominato a maggio.
Qui
c'è una situazione diversa, c'è un verbale dei Ministeri vigilanti che si
conclude con la richiesta al Governo di rimuovere il commissario e,
naturalmente, ancora non si è ottemperato a questa proposta del Tavolo, per cui
credo ci sia bisogno di un intervento interruttivo, e lo faccio con grande
serenità, senza essere preoccupato da altri fattori, come la turbativa del
Governo Gentiloni, mio carissimo amico, oppure il fatto che possa apparire un
demagogo o un populista.
No!
Lo faccio con coscienza perché é mio dovere rispetto alla Calabria e ai
calabresi non risparmiare nessuna energia, nessun tentativo perché si possa
invertire il trend. D'altronde – e
chiudo – siamo a due anni dalla
conclusione della legislatura e so bene che – qualora il Governo dovesse
decidere di metterla in capo al Presidente della Regione – questa
responsabilità verrebbe caricata in un tempo breve, non di una legislatura ma
in 2 anni, che sono pochi, con probabilità di rischio e responsabilità
elevatissime – lo so benissimo – però so altrettanto bene che il primo dovere
di chi chiede consenso agli elettori per governare i loro bisogni ed i loro
problemi é di farsi carico di assumere la responsabilità sporcandosi tra
virgolette, in modo nobile, le mani per risolvere i problemi, senza secondi
fini, o pensare a subordinate.
Visto
che la discussione di stasera ha rischiato di rivelarsi come quella degli
azzeccagarbugli sulla data, su una data, utilizzando la data per esprimere
posizioni e valutazioni politiche di merito, ho chiesto al Presidente del
Consiglio regionale che la discussione si svolgesse stasera, senza nessun atto
polemico nei confronti del Consiglio regionale né – qualcuno ha utilizzato
questa parola ed io la riutilizzo, l’ha utilizzata il consigliere Gallo –“atti
intimidatori” che non sono né nel mio costume, né nella mia cultura politica. E
non credo che il Presidente Irto abbia bisogno di intimidazioni o di lisciatine
di pelo perché ha la maturità, l'esperienza e la competenza per esercitare il
suo ruolo liberamente, come è sempre stato, e come dovrà sempre continuare ad
essere.
Ad
un certo punto mi sono permesso di alzarmi e prendere la parola perché sulla
proposta di rinvio si è scatenata l'ira di Dio dicendo che si doveva discutere
subito, e lo si è fatto con argomenti di merito, con interventi di oltre
mezz'ora e quaranta minuti, per alcuni. Se mi permettete, a quel punto ho detto
di discuterne come, naturalmente, é stato fatto stasera e come mi sono permesso
di fare anche con il mio intervento. Ritengo che su una problematica come
questa, che angoscia e preoccupa i calabresi – al di là dell'appartenenza
politica e al di là dei territori dove risiedono – credo che sia nostro dovere, così come lo è
stato qualche mese fa, quando abbiamo votato all'unanimità, assumere con
serietà questo problema, libero da appartenenze, da magliette e da collocazioni
politiche perché credo che, almeno su questa problematica, è bene che il
Consiglio regionale mantenga la barra ferma, come ha fatto in passato, evitando
di farsi prendere dall’angoscia che, magari, ci può essere in questa fase
prossima alle elezioni e che, naturalmente e legittimamente, vede anche in
corsa soggetti singoli e soggetti politici collettivi. Grazie.
Chiudiamo
la discussione, così come concordato con i capigruppo che verranno convocati
per calendarizzare ulteriori sedute. Esauriti i punti all'ordine del giorno
dichiaro chiusa la seduta.
La seduta termina alle 20,51
Hanno chiesto congedo: Gentile, Greco.
(Sono concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le
seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Riconoscimento della legittimità dei
debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) ed e) comma 1, dell'articolo 73
del decreto legislativo 23 giugno 2011, n, 118 e s.m.i. - (deliberazione G.R.
n. 503 del 31.10.2017)” (P.L. n.
289/10^)
E' stata assegnata alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
“Assestamento e provvedimento generale
di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni
2017-2019-(deliberazione G.R. n. 488 del 31.10.2017)” (P.L. n. 290/10^)
E' stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
È stata presentata alla Presidenza la
seguente proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale:
Aieta - “Norme recanti
disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione
dell'invecchiamento attivo” (P.L. n. 291/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta
regionale:
“Rendiconti esercizio 2015
delle disciolte cinque Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale
Pubblica delle Province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e
Crotone - (deliberazione G.R. n. 504 del 31.10.2017)” (P.P.A. n. 194/10^)
E' stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
“Rendiconto esercizio 2016
dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (Aterp
Calabria) - (deliberazione G.R. n. 514 del 10.11.2017)” (P.P.A. n. 196/10^)
E' stata assegnata alla
seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così resta stabilito)
È stata presentata alla Presidenza la
seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di
Presidenza:
“Bilancio di previsione
finanziario 2017-2019. Assestamento e conseguenti variazioni - (deliberazione
U.P. n. 59 del 7.11.2017)” (P.P.A. n.
195/10^)
Il dipartimento n. 10 - "Turismo e
beni culturali, istruzione e cultura" della Giunta regionale ha trasmesso,
per il parere della competente Commissione consiliare, il decreto del dirigente
n. 10912 del 5 ottobre 2017, recante: "L.R. n. 17/1992 - Legge di
stabilità regionale 2017 - Interventi a sostegno degli aeroclubs
calabresi" (Parere n. 31/10^)
E' stata assegnata alla terza
Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda
Commissione - Bilancio Programmazione Economica, Attività produttive, Affari
dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.
(Così
resta stabilito)
La
3^ Commissione, con nota n. 45378 del 9 novembre 2017, ha comunicato che nella
seduta del 7 novembre 2017 ha espresso parere favorevole al decreto del
dirigente del dipartimento n. 10 della Giunta regionale, n. 10912 del 5 ottobre
2017, recante: "l.r. n. 17/1992 - Legge di stabilità regionale 2017 -
Interventi a sostegno degli aeroclubs calabresi" (Parere n. 31)
In data 31 ottobre 2017, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 104 del 2 novembre 2017:
1. Legge regionale 31 ottobre
2017, n. 35, recante: "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori
bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73,
comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni
in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)";
2. Legge regionale 31 ottobre
2017, n. 36, recante: "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori
bilancio di cui alla lettera a) comma 1, ai sensi dell'articolo 73 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti
locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio
2009, n. 42)";
3. Legge regionale 31 ottobre
2017, n. 37, recante: "Riconoscimento della legittimità di un debito fuori
bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73,
comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni
in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio
delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1
e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)";
4. Legge regionale 31 ottobre
2017, n. 38, recante: "Modifiche ed integrazioni all'articolo 19 della
legge regionale 27 dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale
2017)"
In data 7 novembre 2017, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi
regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino
Ufficiale della Regione Calabria n. 109 dell'8 novembre 2017:
1. Legge regionale 7 novembre
2017, n. 39, recante: "Modifica dei confini territoriali dei Comuni di
Petronà e Beicastro della provincia di Catanzaro";
2. Legge regionale 7 novembre
2017, n. 40, recante: "Valorizzazione Dieta Mediterranea Italiana di
Riferimento di Nicotera";
3. Legge regionale 7 novembre
2017, n. 41, recante: "Disposizioni per agevolare l'uso di locali di
stagionatura tradizionali - Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n.
5 (Norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o
tradizionalmente fabbricati)";
4. Legge regionale 7 novembre 2017, n.
42, recante: "Differimento dei termini di conclusione delle procedure di
liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali"
Si
comunica che il consigliere Orlandino Greco è stato designato quale componente
della 4^
Commissione consiliare e il consigliere Francesco D'Agostino componente della
Commissione speciale di vigilanza, in sostituzione del consigliere Vincenzo
Pasqua, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 6 novembre 2017 al
protocollo generale n. 44461.
La
Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al
bilancio di previsione finanziario 2017-2019:
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
489 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
490 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
498 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
499 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
500 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
501 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
502 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
506 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
507 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
508 |
del |
31.10.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
511 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
512 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
515 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
516 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
517 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
518 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
519 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
520 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
521 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
522 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
523 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
524 |
del |
10.11.2017 |
Deliberazione |
Giunta regionale |
n. |
525 |
del |
10.11.2017 |
La
Corte d'Appello di Catanzaro con sentenza elettorale n. 1910/2017, depositata
in Cancelleria e pubblicata il 6.11.2017 e comunicata in pari data alla Presidenza
di questo Consiglio regionale, confermando l'ordinanza di primo grado resa dal
Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale, ha accertato la sussistenza
della condizione di ineleggibilità di cui alla legge n. 154 del 23 aprile 1981,
art. 2 co 1 n. 2, in capo a Giuseppe Graziano al momento della proposizione
della candidatura e, per l'effetto, ha dichiarato la decadenza di Giuseppe
Graziano dalla carica di consigliere regionale, sostituendo al candidato
illegittimamente eletto il candidato Gianluca Gallo avente diritto alla
proclamazione quale eletto alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale
della Regione Calabria del 23.11.2014 nella lista "Casa delle
Libertà" per la Circoscrizione Nord.
Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso
che:
le Rsa
versano in una situazione critica ascrivibile ai contenziosi insorti in merito
alla titolarità della copertura delle rette per i servizi;
Regione
ed Aziende Sanitarie erano compartecipi nel pagamento delle rette sulla base di
quote prestabilite;
la Corte di Cassazione ha da ultimo stabilito che il pagamento della quota
sociale delle rette è in capo esclusivo alle Aziende sanitarie provinciali;
considerato
che: in ordine alla riscossione della quota sociale delle rette, si assiste ad
un "rimpallo di responsabilità" tra Regione ed Aziende sanitarie;
tale
paradossale situazione pregiudica la continuità gestionale delle Rsa, che come
è noto, svolgono una funzione fondamentale di assistenza a soggetti anziani e
disabili -:
quali
urgenti iniziative intenda esperire al fine di risolvere tempestivamente le
problematicità affliggenti le Rsa, in una logica di tutela della sussistenza di
tali strutture.
Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso
che:
con
decreto del direttore generale dell'Autorità Regionale - Stazione Unica
Appaltante, n. 11001 del 21 settembre 2016, si indissero ed approvarono gli
atti di gara per l'affidamento del "Servizio di gestione degli impianti di
trattamento dei rifiuti urbani di Siderno e Gioia Tauro, ubicati nella
provincia dì Reggio Calabria, e dei connessi lavori di rieffìcientamento
funzionale", con aggiudicazione mediante procedura aperta e con il
criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa;
con decreto dirigenziale n. 5681 del 30 maggio c.a. il servizio di cui
all'oggetto è stato aggiudicato in via definitiva all'operatore economico
Ecologia Oggi Spa;
considerato
che: a tutt'oggi non si è proceduto alla stipulazione del contratto nonostante
il decorso del termine di trentacinque giorni dal ricevimento della
comunicazione relativa -:
quali
siano le cause ostative alla stipulazione del contratto de quo.
Nicolò - Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
sono
stati assegnati alla Calabria 4,8 milioni di euro destinati al nuovo sistema
integrato di istruzione, così come risultante dalla tabella relativa approvata
in Conferenza Unificata il 2 c.m;
si evince dunque una differenza di 1,3 milioni di euro rispetto alla tabella
originaria elaborata dal Miur, anteriormente al confronto con Regioni e Comuni
e trasmessa il 2 ottobre c.a. agli enti locali;
considerato che: tale situazione penalizza notevolmente la Calabria -:
chiarimenti
in ordine alle risoluzioni pregiudizievoli per i bambini calabresi in merito
alla ripartizione dei fondi ministeriali afferenti al sistema integrato di
educazione e istruzione stabiliti in Conferenza Unificata Stato- Regioni.
Nicolò
- Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
l'ospedale
di Locri versa in una situazione critica ascrivibile al ridimensionamento di
alcuni reparti quali l'Ortopedia, la Medicina, la Geriatria e il Centro
Trasfusionale;
si
sopprimono temporaneamente e si riaprono a fasi alterne taluni reparti a causa
dell'impossibilità di dare copertura ad ogni turnazione di lavoro;
si
riscontrano criticità anche nel Pronto soccorso dell'ospedale de quo, dove gli
utenti sono obbligati a stazionare giornate intere, senza poter ricevere
adeguata assistenza medica;
considerato
che: l'ospedale di Locri è riferimento importante per un vasto bacino d'utenza
dell'area Jonica reggina -:
quali
interventi impellenti intenda esperire al fine di risolvere tempestivamente le
problematiche affliggenti il nosocomio di Locri, garantendo un'effettiva tutela
al diritto alla salute dei cittadini della Locride.
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
la
Calabria è una regione tra le più esposte al mondo al rischio sismico ed è
inquantificabile il numero di edifici privati che necessitano di interventi di
adeguamento sismico al fine di evitare eventi che minino l'incolumità dei
cittadini;
molti
comuni calabresi non hanno ancora proceduto ad elaborare il Piano di emergenza;
per
quanto attestato dalla Protezione Civile regionale, esistono oltre 140.000
edifici abusivi non accatastati realizzati senza seguire la regolamentazione
del settore;
alla
Manifestazione di interesse per la concessione di contributi finalizzati alla
esecuzione di interventi strutturali di miglioramento sismico o eventualmente,
di demolizione e ricostruzione, di edifici privati promossa dalla Regione
Calabria hanno partecipato soltanto 1.235 soggetti;
considerato che alla graduatoria definitiva pubblicata il 30 ottobre 2017 dal
dipartimento Infrastrutture, lavori pubblici e Mobilità della Regione Calabria,
risultano ammessi a finanziamento solo 169 soggetti;
impegna la Giunta
regionale
ed il Presidente
della Regione Calabria: ad individuare all'interno del bilancio regionale nuove
risorse economiche che consentano di finanziare il maggior numero di soggetti
privati possibile, interessati ad ottenere contributi finalizzati
all'esecuzione di interventi strutturali di miglioramento sismico, o
eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici;
ad effettuare una mappatura degli edifici abusivi e a sollecitare, anche
attraverso sanzioni, i Comuni che non abbiano provveduto a redigere il Piano di
emergenza.
Il Consiglio Regionale,
premesso che:
la
Regione Calabria, nella formulazione del programma operativo 2013-2015 (ai
sensi dell'art. 15, comma 20, DL 6 luglio 2012, n. 95, convertito con
modificazioni nella L. 7 agosto 2012, n. 135), ha previsto nel programma 13
"Reti assistenziali per intensità di cure", l'individuazione dei
presidi secondo il modello Hub e Spoke e secondo la logica dell'intensità delle
cure (rete ictus, trauma, oncologica, etc);
fra le
attività da porre in essere vi era anche la costituzione di una Rete Oncologica
Regionale seguendo il modello Hub and Spoke attraverso uno specifico documento
costitutivo condiviso con gli esperti del settore;
che con
decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 40 del 21 marzo 2014 è stato
istituito il gruppo tecnico per la definizione della Rete Oncologica;
l'attività
svolta dal predetto gruppo di lavoro ha prodotto il documento "Rete
Oncologica Calabrese Hub e Spoke ad integrazione territoriale";
il
Decreto del Commissario ad acta del 2 aprile 2015 fa obbligo ai direttori
generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere di dare la massima
diffusione al predetto documento, di attuare quanto in esso contenuto secondo
le indicazioni e la tempistica indicata e di provvedere al monitoraggio di
attuazione;
lo
stesso decreto stabilisce che venga effettuato dal dipartimento Tutela della
Salute il monitoraggio semestrale sull'attuazione delle azioni a carico delle
Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali;
il
decreto precisa inoltre che l'attuazione delle reti sarà obiettivo prioritario
dei Commissari/Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie
Provinciali;
considerato
che: il documento "Rete Oncologica Calabrese Hub e Spoke" recitava
che i residenti in Calabria nel 2013 sono stati 1.958.238. L'offerta
assistenziale per quanto riguarda le neoplasie in senso lato, includendo cioè
chirurgia, oncologia medica, radioterapia, ematologia, cure palliative, ecc per
alcuni aspetti risulta sufficiente e per altri inadeguato. Per quanto riguarda
la dotazione di posti letto (p.l.) di oncologia medica, dal censimento al
4/02/2014 (pl HSP_NSIS) risultano 72 p.l. di degenza ordinaria e 91 p.l. di
DH., per un totale di 163 p.l. Se confrontiamo i dati della Calabria con la
media nazionale sul totale dei p.l. per 100.000 abitanti abbiamo una media
nazionale pari al 6,7 vs una media regionale pari all'8,3. L'articolazione
della rete sulla base dei bacini di utenza definita dalla bozza di Regolamento
nazionale - prevede per la disciplina di oncologia medica un bacino di utenza
di 300.000 - 600.000 abitanti. La programmazione delle strutture di oncologia
medica in Calabria potrà pertanto prevedere da 3 a massimo 7 strutture.
L'attuale dotazione di strutture risulta allo stato sovradimensionata alle
esigenze assistenziali della Regione;
la mobilità extraregionale dei calabresi che si ammalano di cancro rimane
particolarmente importante (quasi 4000 persone nel 2012) e i dati relativi per
gli interventi chirurgici dei maggiori tumori e di chemioterapia vedono uno
spostamento in particolare verso strutture delle regioni Lombardia, Lazio ed
Emilia Romagna. Tuttavia un fenomeno da considerare è la mobilità passiva verso
strutture di regioni confinanti o viciniori come la Sicilia e la Puglia con le
quali sarà valutata l’opportunità di sottoscrivere specifici accordi. per il
corretto funzionamento della rete oncologica il documento fissava le seguenti
azioni: o il netto rafforzamento della rete territoriale per l'implementazione
degli screening oncologici;
o
l'acquisizione di competenze apicali di primo ordine;
o il
rafforzamento degli organici esistenti attraverso investimenti sulla formazione
ai fini dell'acquisizione e il miglioramento di competenze specialistiche
(clinical competence);
o la
suddivisione dei ricoveri per intensità di cura;
o
l'investimento nella organizzazione effettiva della rete regionale che dovrà
essere gestita, sulla base del modello proposto, sia a livello di Area che a
livello regionale con la definizione di indicatori di processo e di esito dei
diversi percorsi terapeutici assistenziali;
o la
definizione di un piano degli investimenti strutturali e tecnologici;
l'implementazione del sistema informativo oncologico. gli obiettivi fissati per
la rete oncologica sono: o qualificare l'offerta assistenziale con
l'identificazione di percorsi diagnostico- terapeutici;
o
privilegiare modelli di assistenza diversi rispetto ai ricoveri ordinari: day
hospital e prestazioni ambulatoriali;
o
definire le modalità di integrazione fra offerta ospedaliera e risorse;
o
coordinare le attività professionali per il miglioramento della qualità;
o
prendere in carico il paziente con percorsi diagnostico-terapeutici adeguati e
tempestivi, riducendo le liste di attesa;
o
ridurre la modalità passiva extra regionale;
o
condividere i sistemi informativi e le linee guida;
o
valorizzare il ruolo delle associazioni pazienti. precisato che: il documento
sulla Rete Oncologica prevede il Coordinamento Oncologico unico di Area, con la
partecipazione di tutte le aziende erogatrici esistenti nel territorio della
Area stessa. Questo Coordinamento definisce i nodi della rete stabilendo il
Piano Oncologico di Area. Il Piano identifica le unità operative delle
strutture Hub e Spoke coinvolte, le unità operative specialistiche non
oncologiche che partecipano ai percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti
oncologici e i punti di offerta territoriali;
il
responsabile del Coordinamento Oncologico unico di Area è il centro Hub
dell'Area (specificato appresso nel presente documento per ciascuna area).
Questa funzione di coordinamento e garanzia è assunta dal Direttore del
dipartimento di Oncologia, ove esistente, altrimenti è affidata al direttore
dell'Unità Operativa complessa di Oncologia;
l'Unità
di valutazione multidisciplinare oncologica è diretta dal Direttore del
dipartimento di Oncologia, ove esistente, altrimenti è affidata al Direttore
dell'Unità Operativa complessa di Oncologia;
il
Coordinamento regionale della rete oncologica è affidato al settore competente
del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, con il supporto
dei coordinatori di Area;
i
percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali avrebbero dovuto essere definiti
entro 6 mesi dall'emanazione del documento sulle principali patologie
oncologiche solide con particolare riguardo alle seguenti fasi: screening
oncologici, sospetti diagnostici, accertamento diagnostico e stadiazione,
trattamento, stadi iniziali, malattia localmente avanzata, malattia
metastatica, follow up e valutazione delle risposte, cure palliative/hospice;
in
relazione ai PDTA avrebbero dovuto essere definiti indicatori di processo,
outcome con i relativi standard nell'ottica di valutazione della performance
dei direttori generali e direttori della UOC. accertato che: sempre in base al
documento le aziende ospedaliere e sanitarie provinciali avrebbero dovuto
sviluppare il sistema informativo aziendale per l'oncologia secondo indicazioni
prodotte dal Coordinamento regionale;
avrebbe
dovuto essere implementato il monitoraggio delle liste d'attesa per le
prestazioni diagnostiche e terapeutiche, specificando la tipologia oncologica;
si
sarebbero dovuti identificare, nell'ambito dei percorsi diagnostico-
terapeutici, tempi massimi per l'erogazione di prestazioni specialistiche
diagnostiche e degli interventi terapeutici. I tempi avrebbero dovuto essere
monitorati e valutati attraverso gli specifici indicatori nell'ambito delle
attività di monitoraggio e valutazione;
il
documento prevedeva anche di: o assicurare il coinvolgimento di tutti gli
specialisti nel trattamento del paziente oncologico;
o
individuare i percorsi diagnostici e terapeutici più appropriati nel singolo
caso;
o
definire il Piano assistenziale individuale (PAI);
o
assicurare la continuità terapeutica e assistenziale dei pazienti. L'esistenza
di una funzione di accoglienza, la definizione del PAI per il singolo e la
valutazione dell'adesione al percorso diagnostico terapeutico saranno
considerati tra gli indicatori a fini della valutazione di performance
aziendale e dipartimentale laddove esistente;
il
documento identificava in modo preciso le strutture di Hub & Spoke.
considerato che: il documento prevedeva: o l'istituzione dei Coordinamenti
regionale e d'area
entro 30 giorni dall'approvazione del documento, con decreto commissariale;
o la
costituzione delle Unità di valutazione multidisciplinari oncologiche (UVM)
presso ogni HUB e Spoke entro 60 giorni dall'approvazione del presente
documento, con Decreto Commissariale;
o la
definizione dei percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali e relativi
indicatori per le principali patologie oncologiche entro sei mesi
dall'approvazione del presente documento, con Decreto Commissariale;
o la
rivalutazione dell'attività oncologica dei nodi della rete con particolare
riguardo ai volumi di attività, all'appropriatezza e alla qualità
dell'assistenza con cadenza annuale da parte del Coordinamento Regionale;
il
documento prevedeva, altresì, come indicatori di attuazione delle Rete:-il
numero di unità cliniche multidisciplinari (UVM) costituite sul numero totale
di Hub e Spoke, entro due mesi.-il numero di percorsi diagnostico-terapeutici
assistenziali sul totale previsti dalla rete (n. 5), entro 6 mesi;
rilevato
che: il progetto "La salute un bene da difendere, un diritto da
promuovere", promosso da 14 associazioni pazienti e coordinato da Salute
Donna Onlus attraverso il lavoro di una prestigiosa Commissione Tecnico
Scientifica, ha favorito la creazione di un intergruppo di consiglieri
regionali della Calabria proprio per portare all'attenzione della politica, con
realismo e senso pratico, le questioni relative alla presa in carico dei
pazienti attraverso l'attuazione della rete oncologica regionale.
Tutto
ciò premesso,
impegna la Giunta regionale
ed il
Presidente della Regione Calabria a:
-
verificare lo stato di attuazione della rete oncologica seguendo i principi
illustrati in premessa;
-
operare la ricognizione della strumentazione tecnica in dotazione dei diversi
centri Hub & Spoke individuati dal documento sulla rete oncologica;
-
assicurare un forte coordinamento regionale per l'attuazione della rete
oncologica;
-
promuovere lo sviluppo dei Programmi di Prevenzione e di Riabilitazione
oncologica;
- dare
corso all' integrazione, nelle piante organiche oncologiche calabresi sia in
Ospedale che nel Territorio, di figure professionali irrinunciabili:
Psiconcologi, Case Manager;
Data
Manager;
-
sviluppare una maggiore attenzione alla Ricerca Clinica;
- favorire
il dialogo sul territorio con le associazioni di pazienti onco-ematologici;
- quantificare e ridurre sensibilmente, anche attraverso l'attuazione dei
principi della rete oncologica, la mobilità passiva derivante dalla migrazione
sanitaria dei pazienti oncologici calabresi.
Il
Consiglio regionale
vista
la deliberazione n. 59 del 7 novembre 2017, con la quale l’Ufficio di
Presidenza ha proposto l’approvazione dell’assestamento e le conseguenti
variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;
premesso
che:
la
legge regionale del 19 ottobre 2004, n. 25 stabilisce all’articolo 23 che: “Il
Consiglio regionale, nell’esercizio delle sue funzioni e nell’espletamento
delle sue attività, gode di autonomia organizzativa, funzionale e contabile
secondo le norme dei regolamenti interni”;
il
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato
dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo
impianto normativo sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di
bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo
di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome
ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l’entrata in vigore per gli enti
citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;
con
deliberazione consiliare n. 161 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il
bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi
finanziari 2017-2018-2019;
con
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 62 del 21 dicembre 2016 è stato
approvato il documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per
gli esercizi 2017-2018-2019 e sono state assegnate le risorse al
Segretario/Direttore Generale, ai sensi dell’art. 3 del Regolamento Interno di
Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale;
con
determinazione del Segretario generale RG. n. 602 del 29 dicembre 2016 è stato
approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli
esercizi 2017-2018-2019;
con le
deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza n. 2 del 27 gennaio 2017, n. 14 del 23
febbraio 2017 e n. 42 del 18 settembre 2017, sono state approvate le variazioni
compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019;
con le
determinazioni del Segretario generale R.G. n. 144 del 24 marzo 2017, n. 210
del 28 aprile 2017, n. 309 del 28 giugno 2017, n. 368 del 25 luglio 2017 e n.
482 del 20 ottobre 2017, sono state autorizzate n. 5 variazioni compensative al
bilancio gestionale per gli esercizi 2017-2019, esercizio 2017, fra capitoli di
entrata della medesima categoria e fra capitoli di spesa del medesimo
macroaggregato;
con le
deliberazioni consiliari n. 192 del 4 maggio 2017 e n. 233 del 29 giugno 2017,
sono state approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per
gli esercizi 2017-2019, esercizio 2017 derivanti dal riconoscimento della
legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 73, comma 1, lett. a)
e lett. e) del d. lgs. n. 118/2011e ss.mm.ii;
con
deliberazione consiliare n. 226 del 29 giugno 2017 sono state approvate le
variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019;
con
deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 41 del 18 settembre 2017 è stata
approvata la variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di
previsione per gli esercizi 2017-2019;
con
determinazione del Segretario generale R.G. n. 440 del 25 settembre 2017 sono
state approvate le variazioni del bilancio gestionale per gli esercizi
2017-2018-2019;
vista
la deliberazione consiliare n. 227 del 29 giugno 2017 “Approvazione del
rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione” da
cui risulta che l’avanzo di amministrazione al 31 dicembre, determinato secondo
le risultanze del rendiconto della gestione per l’esercizio 2016 in euro
14.759.734,05, è così composto:
Quota
vincolata pari ad euro 578.906,56 distinta in:
Vincoli
derivanti da leggi, pari ad euro 48.851,09;
Vincoli
derivanti da trasferimenti, pari ad euro 530.055,47;
Quota
accantonata pari ad euro 7.300.000,00 distinta in:
Fondo
rischi soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2015,
accantonato sull’avanzo 2015 e non applicati al bilancio 2016, pari ad euro
1.630.000,00;
Fondi accantonati
sull’avanzo 2015, non applicati al bilancio 2016, destinati a spese in conto
capitale rinviate all’esercizio 2016, pari ad euro 1.215.112,81;
Fondo
rischi soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2016, pari ad
euro 3.454.887,19;
Fondo
rischi per passività potenziali, pari ad euro 1.000.000,00;
Quota
destinata agli investimenti pari ad euro 597.875,74;
Quota
libera dell’avanzo di amministrazione pari ad euro 6.282.951,75;
considerato
che, con determinazioni del Segretario generale R.G. n. 426 del 18 settembre
2017 e R.G. n. 503 del 30 ottobre 2017, si è proceduto a due variazioni di
bilancio per l’importo di euro 567.035,97 mediante l’applicazione della quota
vincolata alle spese correnti per l’assegnazione ai Gruppi consiliari delle
somme non spese nell’esercizio 2016 da utilizzare nell’esercizio 2017 e dai
trasferimenti Ag.Com. per lo svolgimento di funzioni delegate al Co.Re.Com.
Calabria;
tenuto
conto che, a seguito della richiesta del dirigente del settore Bilancio e
Ragioneria ai dirigenti delle strutture amministrative del Consiglio regionale
di segnalare l’eventuale esistenza di debiti fuori bilancio ai sensi
dell’articolo 59 del nuovo Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità
del Consiglio regionale:
con
nota prot. gen. n. 33639 del 08.08.2017, il dirigente del settore Risorse Umane
ha riscontrato l’esistenza di un debito fuori bilancio dell’importo di euro
500,00, la cui legittimità è stata riconosciuta con legge regionale 31 ottobre
2017, n. 37;
con
nota prot. n. 38835 del 29.09.2017, il dirigente del settore Segreteria Ufficio
di Presidenza ha riscontrato l’esistenza di possibili debiti fuori bilancio
derivanti da “conferimenti di incarichi defensionali a professionisti esterni
all’Amministrazione consiliare, i quali risulterebbero privi di pattuizione di
onorario e relativo impegno di spesa”, e di cui non è stato possibile
quantificare l’importo e verificare l’esigibilità;
con
nota prot. gen. n. 23194 del 29.05.2017, il dirigente del settore Legale ha
comunicato l’elenco dei contenziosi in cui il Consiglio regionale è parte al
31.12.2016, per un importo presunto in caso di soccombenza in giudizio, pari ad
euro 7.900.000,00;
la
copertura finanziaria dei debiti presunti derivanti dal conferimento di
incarichi defensionali a professionisti esterni, nonché dal contenzioso in
essere alla data del 31.12.2016, è riscontrabile nell’applicazione della quota
di avanzo accantonato in sede di approvazione del rendiconto relativo
all’esercizio 2016 al fondo rischi di soccombenza spese legali e debiti fuori
bilancio, già costituito in sede di approvazione del bilancio di previsione
2017-2019;
nel
corso dell’esercizio 2016, con propria determinazione, il dirigente del Settore
Tecnico ha prenotato la somma di euro 597.875,74 per la spesa relativa
all’incarico di progettazione/direzione lavori per la realizzazione delle opere
occorrenti per l’adeguamento alla normativa antincendio del Consiglio regionale
la cui procedura di gara non è terminata entro il 31.12.2016 e che tale somma è
confluita nella quota di avanzo dell’esercizio 2016 destinata agli
investimenti, come previsto dal principio contabile applicato della contabilità
finanziaria potenziata;
il
Collegio dei revisori dei conti, con verbale n. 158 del 26.05.2017 ha certificato
il risparmio di euro 3.344.751,00 conseguito dall’applicazione del Piano di
razionalizzazione della spesa 2016-2018 e che il corrispondente importo,
confluito nell’avanzo libero, può essere destinato “per finanziare la
contrattazione integrativa ovvero destinare tali economie in compensazione alle
somme contestate dal MEF in seguito alla verifica eseguita dal 30 settembre al
20 dicembre 2013 per gli anni 2008-2012”;
ritenuto
di applicare all’annualità 2017 del bilancio di previsione del Consiglio
regionale 2017-2019, l’avanzo di amministrazione relativo all’esercizio 2016,
l’importo di euro 13.254.497,33, come riportato nell’Allegato A);
preso
atto che:
con
deliberazione consiliare n. 225 del 29 giugno 2017 è stato approvato il
riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2016, da
cui è risultato che:
l’ammontare
dei residui attivi al 31.12.2016 è pari ad euro 24.729.616,53;
l’ammontare
dei residui passivi al 31.12.2016 è pari ad euro 12.441.499,10;
con
deliberazione consiliare n. 227 del 29 giugno 2017 è stato approvato del
rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione, da
cui è risultato che:
il
fondo cassa al 1° gennaio rispetto a quello presunto riportato nel bilancio di
previsione 2017-2019 è rideterminato in euro 7.154.869,65
il
fondo pluriennale vincolato iscritto nell’entrata del bilancio di previsione
2017 è quantificato in euro 4.683.253,03, di cui euro 4.419.483,20 per spese
correnti ed euro 263.769,83 per spese in conto capitale;
dato,
altresì, atto che:
soddisfatte
le necessità di utilizzo della quota vincolata, accantonata, destinata agli
investimenti e libera dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente,
coerentemente alle indicazioni di cui all’articolo 42 del d. lgs. n. 118 del 23
giugno 2011 e ss.mm.ii., sono garantiti gli equilibri del bilancio di
previsione per il triennio 2017-2019;
a
seguito delle variazioni conseguenti all’assestamento delle previsioni di
bilancio in oggetto permane il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla
legge n. 122 del 30 luglio 2010, come da prospetto riepilogativo di cui
all’Allegato B), e che gli stessi sono monitorati all’atto dell’assunzione dei
relativi impegni di spesa;
considerato
che, a seguito di specifiche richieste, i dirigenti del Consiglio regionale
hanno evidenziato alcune necessità di maggiori risorse finanziarie, nonché
economie di spesa, per cui si ritiene necessario procedere conseguentemente ad
apportare variazioni agli stati di previsione delle entrate e delle spese del
bilancio di previsione finanziario per il triennio 2017-2019 per adeguare gli
stanziamenti di competenza e di cassa per Titoli/Tipologie (Entrate) e per
Missioni/Programmi (Spese);
visti:
il
prospetto riepilogativo di cui all’Allegato C), che riporta le variazioni di
competenza e di cassa da apportare al bilancio di previsione del Consiglio
regionale per il triennio 2017-2019;
il
prospetto riepilogativo delle variazioni effettuate ai sensi dell’articolo 51,
comma 9, del d.lgs. n. 118/2011 di cui all’Allegato D);
considerato
che, in coerenza con quanto disposto dall’articolo 51 del d.lgs. n. 118/2011,
l’Ufficio di Presidenza procederà alla conseguente variazione del documento
tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con propria deliberazione n.
62 del 21 dicembre 2016 e successivamente variato con deliberazione n. 41 del
18 settembre 2017, nonché ad autorizzare, senza ulteriori formalità, il
Segretario Generale ad apportare al bilancio finanziario gestionale esercizio
2017 le variazioni di cui al presente provvedimento;
visti:
la
deliberazione del Consiglio regionale n. 190 del 04.05.2017, di approvazione
del nuovo Regolamento di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale
della Calabria;
il
d.lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;
preso
atto del verbale n. 177 del 13 novembre 2017, con cui il Collegio dei revisori
dei conti della Regione Calabria ha espresso parere favorevole sul
provvedimento in oggetto (Allegato E);
delibera
di
approvare l’assestamento di bilancio e le conseguenti variazioni al bilancio di
previsione finanziario 2017-2019 del Consiglio regionale secondo le risultanze
riportate negli allegati A, B, C, D della presente deliberazione per farne
parte integrante e sostanziale;
di
destinare l‘importo di euro 13.254.497,33 relativo all’avanzo di amministrazione
dell’esercizio 2016 secondo le finalità indicate nell’Allegato A), che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, come di
seguito indicato:
avanzo
vincolato per l’importo di euro 11.870,59;
avanzo
accantonato per l’importo di euro 6.084.887,19;
avanzo
destinato agli investimenti e relativo all’anno 2016, per l’importo di euro
597.875,74;
avanzo
destinato agli investimenti e relativo all’anno 2015, non applicata al bilancio
2016, per l’importo di euro 1.215.112,81;
avanzo
libero per l’importo di euro 5.344.751,00;
di dare
atto che, dopo le variazioni di cui ai punti precedenti, sono garantiti gli
equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio
2017-2019 e sono rispettati, altresì, i limiti di spesa previsti dalla legge 30
luglio 2010, n. 122;
di dare
mandato all’Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del
documento tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con deliberazione
n. 62 del 21 dicembre 2016 e successivamente variato con deliberazione n. 41
del 18 settembre 2017, nonché ad adottare i successivi adempimenti di propria
competenza.
Art. 1
(Approvazione
del rendiconto della gestione)
1. Il
Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario
2016, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.
Art. 2
(Conto
del bilancio)
1. Il
Conto del bilancio della Regione Calabria per l'esercizio 2016, che forma parte
integrante della presente legge, è approvato con le risultanze di cui agli
articoli seguenti.
Art. 3
(Entrate
di competenza)
1. Il
totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2016 per la
competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal
Conto Consuntivo del Bilancio in
|
€
6.856.098.092,97 |
delle
quali riscosse e versate |
€ 5.200.181.417,39 |
rimaste
da riscuotere e versare |
€
1.655.916.675,58 |
2. Il
movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401), per
operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2016 è
stabilito, per come risulta dal Conto Consuntivo del Bilancio, in euro
802.092.252,57.
Art. 4
(Spese
di competenza)
1. Il
totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2016 per la competenza
propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di
Bilancio, in
|
€
6.671.967.282,57 |
delle
quali pagate |
€
5.476.240.341,71 |
rimaste
da pagare |
€
1.195.726.940,86 |
2. Il
movimento di cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401), per operazioni
di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2016 è stabilito, per come
risulta dal Conto di bilancio, in euro 758.864.782,47.
Art. 5
(Riepilogo
entrate e spese di competenza)
1. Il
riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza
dell'esercizio finanziario 2016 risulta così definito:
ENTRATE
TITOLO
1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa |
€
4.532.436.724,65 |
TITOLO
2 - Trasferimenti correnti |
€
513.004.072,00 |
TITOLO
3 - Entrate extratributarie |
€
67.265.848,54 |
TITOLO
4 - Entrate in conto capitale |
€
723.319.848,77 |
TITOLO
5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie |
€
3.500.000,00 |
TITOLO
6 - Accensione Prestiti |
€
29.582.179,94 |
TITOLO
7 - Anticipazioni da Istituto Tesoriere |
€ 0 |
TITOLO
9 - Entrate per conto terzi e partite di giro |
€
986.989.419,07 |
TOTALE |
€
6.856.098.092,97 |
SPESE
TITOLO
1 - Spese correnti |
€
4.632.532.665,78 |
TITOLO
2 - Spese in conto capitale |
€
981.373.703,32 |
TITOLO
3 - Spese per incremento attività finanziarie |
€
3.957.827,90 |
TITOLO
4 - Rimborso Prestiti |
€
67.113.666,50 |
TITOLO
5 - Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere |
€ 0 |
TITOLO
7 - Uscite per conto terzi e partite di giro |
€
986.989.419,07 |
TOTALE |
€
6.671.967.282,57 |
RIEPILOGO
ENTRATE |
€
6.856.098.092,97 |
SPESE |
€
6.671.967.282,57 |
Saldo
della competenza dell'esercizio 2016 |
€
184.130.810,40 |
Art. 6
(Residui
attivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I
residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2015 risultavano
determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in
|
€
3.596.838.750,21 |
dei quali
riscossi e versati nell'esercizio 2016 |
€
1.035.083.670,92 |
eliminati
per minore accertamento |
€
427.905.022,89 |
riaccertati
per maggiore accertamento |
0,00 |
rimasti
da riscuotere |
€
2.133.850.056,40 |
Art. 7
(Residui
passivi provenienti da esercizi precedenti)
1. I
residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2015 risultavano
determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in
|
€
2.757.960.125,23 |
dei
quali pagati nell'esercizio 2016 |
€ 1.064.206.060,76 |
eliminati
per economie |
€
169.755.804,72 |
rimasti
da pagare |
€
1.523.998.259,75 |
Art. 8
(Residui
attivi alla chiusura dell'esercizio 2016)
1. I
residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2016 risultano stabiliti
dal Conto di Bilancio nelle seguenti somme:
Somme
rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria
dell'esercizio 2016 (Art. 3)
€ 1.655.916.675,58 |
|
Somme
rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (Art.6) € 2.133.850.056,40 |
|
RESIDUI
ATTIVI AL 31.12 2016 |
€
3.789.766.731,98 |
Art. 9
(Residui
passivi alla chiusura dell'esercizio 2016)
1. I
residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2016 risultano
stabiliti dal Conto di Bilancio nelle seguenti somme:
Somme
rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria
dell'esercizio 2016 (Art. 4)
€ 1.195.726.940,86 |
|
Somme
rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (Art. 7) € 1.523.998.259,75 |
|
RESIDUI
PASSIVI AL 31.12.2016 |
€
2.719.725.200,61 |
Art. 10
(Situazione
di cassa)
1. Il
fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2016 è determinato in
|
€
369.672.384,98 |
come
risulta dai seguenti elementi |
|
Fondo
cassa al 01.01.2016 |
€
674.853.699,14 |
RISCOSSIONI |
|
in
conto competenza |
€
5.200.181.417,39 |
in conto
residui |
€
1.035.083.670,92 |
TOTALE |
€
6.235.265.088,31 |
PAGAMENTI |
|
in
conto competenza |
€
5.476.240.341,71 |
in
conto residui |
€
1.064.206.060,76 |
TOTALE |
€
6.540.446.402,47 |
FONDO
DI CASSA AL 31.12.2016 |
€
369.672.384,98 |
Art. 11
(Risultato
di amministrazione)
1. Il
risultato di amministrazione per l'esercizio 2016 è pari ad euro
|
€
947.066.032,03 |
per
come risulta dai seguenti elementi |
|
Fondo
cassa al 31.12.2016 |
€ 369.672.384,98 |
Residui
attivi |
€
3.789.766.731,98 |
Residui
passivi |
€
2.719.725.200,61 |
Fondo
pluriennale vincolato di spesa – parte corrente |
€
117.592.021,81 |
Fondo
pluriennale vincolato di spesa – in conto capitale |
€
375.055.862,51 |
Risultato
di amministrazione al 31.12.2016 |
€
947.066.032,03 |
2. La
determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2016, nelle
componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto
dimostrativo del risultato di amministrazione 2016” annesso alla presente
legge.
Art. 12
(Conto
economico)
1. Il
risultato economico dell’esercizio 2016 è stabilito in euro -491.491.644,28 in
base alle seguenti risultanze:
Conto
economico |
Valori
al 31/12/2016 |
a) componenti
positivi della gestione |
€
5.813.875.829,70 |
b)
componenti negativi della gestione |
€
5.344.350.405,42 |
Differenza
(a- b) |
€
469.525.424,28 |
c.1)
Proventi finanziari |
€
4.147.846,93 |
c.2)
Oneri finanziari |
€
55.544.954,56 |
Totale
proventi e oneri finanziari (c) |
€
-51.397.107,63 |
Totale
rettifiche (d) |
0 |
e.1)
Proventi straordinari |
€
238.953.218,97 |
e.2)
Oneri straordinari |
€
1.140.397.390,39 |
Totale
proventi e oneri straordinari (e) |
€ -
901.444.171,42 |
Risultato
prima delle imposte (a-b+c+d+e) |
€ -
483.315.854,77 |
Imposte |
€
8.175.789,51 |
Risultato
dell'esercizio |
€ -
491.491.644,28 |
Art. 13
(Stato
patrimoniale)
1. La
situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2016 è stabilita in euro 7.191.172.287,14
in base alle seguenti risultanze:
Stato
patrimoniale - attivo |
Valori
al 31/12/2016 |
a)
Crediti vs stato e altre amm.ni pubbliche per la partecipazione al fondo di
dotazione |
€ 0 |
b)
Immobilizzazioni |
€
3.134.466.175,94 |
c) Attivo
circolante |
€
4.056.504.238,85 |
d)
Ratei e risconti |
€
201.872,35 |
Totale
dell'attivo ( a+b+c+d ) |
€
7.191.172.287,14 |
2. La
situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2016 è stabilita in euro 7.191.172.287,14,
in base alle seguenti risultanze:
Stato
patrimoniale - passivo |
|
a)
Patrimonio netto |
€
1.702.646.523,18 |
b)
Fondi per rischi ed oneri |
€
383.174.597,39 |
c)
Debiti |
€
4.549.026.372,60 |
d) Ratei
e risconti e contributi agli investimenti |
€
556.324.793,97 |
Totale
passivo (a+b+c+d) |
€
7.191.172.287,14 |
Art. 14
(Rendiconto
consolidato Giunta - Consiglio regionale)
1. Ai
sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b) e dell’articolo 63, comma 3, del
decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di
armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni,
degli enti locali e dei loro organismi, e norme sugli articoli 1 e 2 della
legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche e integrazioni, sono
approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto consolidato Giunta -
Consiglio 2016”, come da allegato al Rendiconto Generale della Regione Calabria
per l’anno 2016.
Art. 15
(Entrata
in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.
Art. 1
(Residui attivi e passivi e fondo cassa)
1. I dati
presunti dei residui attivi e passivi - riportati rispettivamente nello stato
di previsione delle entrate e delle spese del bilancio per l'esercizio
finanziario 2017, approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 recante
“Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 –
2019” - sono rideterminati e aggiornati in conformità ai corrispondenti dati
definitivi risultanti dal rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2016,
per come di seguito indicato:
a) il
totale dei residui attivi al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità
speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro
3.355.938.465,10;
b) il
totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2017 risulta
essere determinato definitivamente in euro 433.828.266,88;
c) il
totale dei residui passivi al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità
speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro
2.709.542.636,52;
d) il
totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2017
risulta essere determinato definitivamente in euro 10.182.564,09.
2. Le differenze fra l'ammontare dei residui
risultanti dal rendiconto e l'ammontare dei residui presunti riportati nello
stato di previsione del bilancio per l'esercizio finanziario 2017, sono
rappresentate nel Prospetto 1 (Variazione dei residui Parte Entrata) e nel
prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa) allegati alla presente legge.
3. Il
fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2017 risulta essere
determinato in euro 369.672.384,98.
Art. 2
(Saldo finanziario alla
chiusura dell’esercizio finanziario 2016
e fondo pluriennale
vincolato)
1. A
seguito degli aggiornamenti di cui all’articolo 1, il saldo finanziario alla
chiusura dell’esercizio finanziario 2016 è pari ad euro 947.066.032,03.
2. A
seguito dell’approvazione del rendiconto generale dell’esercizio finanziario
2016, il fondo pluriennale vincolato di parte corrente è rideterminato in euro
117.592.021,81 e il fondo pluriennale di parte in conto capitale in euro
375.055.862,51.
3. A
seguito degli aggiornamenti di cui all’articolo 1 le quote vincolate
dell’avanzo di amministrazione sono pari a euro 1.091.465.208,34.
Art. 3
(Fondi speciali per le
leggi)
1. Gli
importi iscritti nei Fondi speciali ai sensi dell’articolo 49 del decreto
legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione
dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, Enti Locali e
dei loro organismi), per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si
prevede possano essere approvati nel triennio 2017-2019 sono incrementati per
l’anno 2018 di euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese
correnti (Programma U.20.03) e di euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale
destinato alle spese in conto capitale (Programma U.20.03), così come indicato
nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.
Art. 4
(Variazioni alle spese
autorizzate con la legge di stabilità 2017)
1. Alle
autorizzazioni di spesa disposte con l’articolo 19 della legge regionale 27
dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017), sono apportate le
variazioni di cui alla tabella C allegata alla presente legge.
Art. 5
(Nuove autorizzazioni di
spesa)
1. Al
fine di contribuire alle maggiori spese sostenute dalle Province per
l’attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città
metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) è autorizzata,
per l’esercizio finanziario 2017, la spesa di euro 3.750.000,00, con
allocazione al Programma U.18.01 dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2017-2019.
2. Al
fine di garantire l’adeguamento delle strutture comunali in occasione della
santificazione del Beato Angelo d’Acri è autorizzata, per l’esercizio
finanziario 2017, la concessione di un contributo di euro 180.000,00 in favore
del Comune di Acri, con allocazione al Programma 08.01 dello stato di
previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.
3. Al
fine di corrispondere agli avvocati regionali i compensi relativi all’anno
2015, dovuti ai sensi del Regolamento regionale 23 settembre 2016, n. 11
(Adeguamento del Regolamento sulla disciplina degli onorari per la
corresponsione dei compensi professionali agli avvocati regionali), è
autorizzata, per l’esercizio finanziario 2017, la spesa di euro 991.000,00, con
allocazione al Programma 01.11 dello stato di previsione della spesa del
bilancio di previsione 2017-2019.
4. Al
fine di garantire la copertura delle spese relative alle attività non
sanitarie, richiesta nel verbale del Tavolo Tecnico per la verifica degli
adempimenti regionali a seguito della riunione del 20 luglio 2017, è
autorizzata la spesa di euro 10.014.427,78 con allocazione al Programma
U.12.07, dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione
2017-2019.
Art. 6
(Variazioni al Bilancio
2017-2019)
1. Nello
stato di previsione di competenza e di cassa della parte entrata e della parte
spesa del bilancio 2017-2019, approvato con l.r. 45/2016, sono introdotte le
variazioni di cui alle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di
entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).
Art. 7
(Variazioni al quadro
generale riassuntivo e agli allegati
al bilancio di previsione
2017-2019)
1. Il
quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per il triennio
2017-2019 è modificato secondo le variazioni apportate agli stati di previsione
dell’entrata e della spesa con la presente legge.
2. Gli
schemi di bilancio e i relativi allegati, di cui all’articolo 11 del d.lgs.
118/2011 sono modificati in conseguenza delle variazioni apportate con la
presente legge agli stati di previsione dell’entrata e della spesa.
Art. 8
(Modifiche alla L.R. n.
45/2016 a seguito di impegni assunti con il Governo,
in attuazione del
principio di leale collaborazione)
1. La
tabella dimostrativa del risultato presunto di amministrazione, di cui
all’articolo 4 della l.r. 45/2016, è modificata per come indicato nel Prospetto
A allegato alla presente legge.
2. Il
prospetto dimostrativo del “rispetto dei vincoli di indebitamento” relativo
alle entrate derivanti dalla contrazione dei mutui di cui all’articolo 5 della
l.r. 45/2016, è modificato in conformità al prospetto previsto dall’articolo
11, comma 3, lettera d), del d.lgs. 118/2011 (Prospetto B allegato alla
presente legge).
3. Il
quadro generale riassuntivo, di cui all’articolo 9 della l.r. 45/2016, è
modificato per come indicato nel Prospetto C allegato alla presente legge.
4.
L’articolo 11 della l.r. 45/2016 è sostituito dal seguente:
“Art.11
(Autorizzazione alle
variazioni al bilancio)
1. Le
variazioni di bilancio sono effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del
decreto legislativo n. 118/2011.”
Art. 9
(Copertura finanziaria)
1. Alla
copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge,
laddove non diversamente stabilito, si provvede, con le maggiori entrate e le
minori spese indicate nelle Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di
entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa) allegate alla presente
legge.
2. La
Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed
integrazioni al documento tecnico di cui all’articolo 51 del d.lgs. 118/2011.
Art. 10
(Entrata in vigore)
1. La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.