X^ LEGISLATURA

 

RESOCONTO INTEGRALE

_________

n. 43

 

SEDUTA Di MARTEDI’ 14 NOVEMBRE 2017

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE VINCENZO CICONTE

 

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

 

La seduta inizia alle 16,48

PRESIDENTE

Dà avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale della seduta precedente.

NERI Giuseppe, Segretario questore

Dà lettura del verbale della seduta precedente.

PRESIDENTE

Pone ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

 

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

PRESIDENTE

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

 

(Sono riportate in allegato)

Comunicazione relativa alla sentenza elettorale della Corte d’Appello di Catanzaro numero 1910/2017 - Decadenza e sostituzione di consigliere regionale

PRESIDENTE

Comunico che la Corte d'Appello di Catanzaro con sentenza elettorale numero 1910/2017, depositata in cancelleria, pubblicata il 6 novembre 2017 e comunicata in pari data alla Presidenza di questo Consiglio regionale – confermando l'ordinanza di primo grado resa dal Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale – ha accertato la sussistenza delle condizioni di ineleggibilità di cui all'articolo numero 154 del 23 aprile 1981 articolo 2, comma 1, numero 2 in capo a Giuseppe Graziano al momento della proposizione della candidatura e per l'effetto ha dichiarato la decadenza di Giuseppe Graziano dalla carica di consigliere regionale, sostituendolo con il candidato Gianluca Gallo, avente diritto alla proclamazione quale eletto alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria del 23 novembre 2014 nella lista Casa delle libertà per la circoscrizione Nord.

L'intera procedura seguita dal Consiglio regionale è stata preceduta da istruttoria del Settore della Segreteria Assemblea, come da comunicazione avvenuta tra il Settore e la Presidenza con protocollo numero 46210 del 14 ottobre 2017. Pertanto, invito il consigliere Gianluca Gallo a prendere posto.

 

(Il consigliere Gallo prende posto tra i banchi della minoranza)

 

Se vuole fare un breve saluto. Prego, consigliere Gallo.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Signor Presidente del Consiglio, signor Vicepresidente della Giunta, onorevoli colleghi, rivolgo un saluto a tutti voi per iniziare nel modo migliore questa mia rinnovata esperienza all'interno della massima Assise regionale calabrese.

Tempo fa, entrando in quest'Aula, la collega Wanda Ferro chiese scusa per il ritardo con cui era arrivata ad occupare questi scranni. In verità, cara collega, per una norma cassata dalla Corte Costituzionale che nemmeno io, onestamente, ricordo di aver discusso e votato – ma forse in quella circostanza ero stato un po' distratto – io, che sono stato con lei ed ho sostenuto orgogliosamente la sua candidatura alla presidenza per le ultime elezioni regionali, voglio manifestare anche ai colleghi consiglieri che, quando lo scorso 6 novembre i miei avvocati mi hanno comunicato che la Corte d'Appello aveva depositato la sentenza con la quale veniva rigettato l'appello proposto dalla mia controparte – peraltro ero stato sostituito al candidato Graziano già con ordinanza del tribunale di Catanzaro del 12 maggio 2015 – beh, da una parte ho provato naturalmente gioia, ma anche amarezza per le lungaggini di un procedimento che mi ha visto protagonista; un procedimento che, secondo la legge dello Stato, va deciso con urgenza in ogni suo grado. Il Presidente mi fa cenno di tagliare essendo oggi una seduta di Consiglio tecnica, ed io cercherò di non metterlo in difficoltà, ma penso che quella lungaggine, in verità, dovrebbe far riflettere tutti noi che, come classe dirigente, dobbiamo partecipare alla rifondazione di un sistema anche perché, altrimenti, non ci sarà mai nessuna certezza per un cittadino che inizia un percorso giudiziario.

Se una causa che riguarda questioni fondamentali per la massima Assise calabrese dura in Corte d'Appello due anni e mezzo, immaginate cosa può accadere ad un cittadino che inizia una causa di natura diversa.

Per la verità con una rimessione degli atti alla Corte Costituzionale sulla base di un precedente molto chiaro, la sentenza numero 309 del 1991 – già citata nell’ordinanza di rimessione e nella sentenza della Corte Costituzionale – é con termini anche di definizione del procedimento in sede di sentenza, che non trovano precedenti in altre circostanze che riguardano procedimenti elettorali.

Questo perché? Da uomo delle istituzioni non voglio pensare che ci sia dietrologia.

Voglio solo dire che è necessario che ci sia certezza nei tempi e anche nei momenti giurisdizionali perché i cittadini hanno bisogno di chiarezza, da questo punto di vista. Quella stessa chiarezza che in quest’Aula faremo anche per quanto concerne l’appartenenza – mi iscrivo al gruppo CDL, Casa delle libertà, nel quale sono stato eletto – e chiarezza anche in termini di collocazione politica. I cittadini hanno voluto che fossimo all'opposizione in quest’Aula ed è giusto, come stimolo e controllo nei confronti della Giunta regionale che svolgiamo con chiarezza e determinazione questo ruolo.

Nel 2014 come UDC – il gruppo al quale appartenevo – inseguimmo il presidente Oliverio, cercammo attraverso il nostro Segretario, Cesa, – che aveva contatti nazionali – di ripristinare anche un quadro Nazionale che vedeva da tempo l’UDC al Governo nazionale con il PD.

Personalmente credetti molto nell'uomo Oliverio. Le circostanze furono diverse e, in quel momento, anziché fare una scelta un po' magmatica, decisi di rientrare nell'alveo del centro-destra, dicendo immediatamente che avevo fatto la scelta giusta e chiedendo scusa per gli errori commessi in quei due o tre mesi nei quali, come UDC, avevamo abbandonato anche il nostro alveo. Tornare nell'alveo importante,  lo faremo nei prossimi mesi, insieme ai colleghi di opposizione, perché ritengo che sia giusto che svolgiamo il ruolo attribuitoci dagli elettori.

In ultimo, Presidente, voglio dire che con la mia presenza in Aula ritorna anche la presenza della mia città della quale sono stato sindaco, Cassano Ionio, alla quale sono legato in maniera viscerale. Ritorna l'area del Pollino e, perché no, l'area della Sibaritide, Cassano fa un po' da cerniera fra Pollino e Sibaritide.

Manifesto immediatamente, in questo momento storico molto importante, la mia volontà di sostenere il processo di fusione fra i comuni di Corigliano e Rossano, senza volermene impadronire, ma evitando anche che altri se ne facciano proprietari, perché nessuno è proprietario delle istituzioni.

L'idea è quella di lavorare insieme, se possibile, all'interno di quest'Aula, con spirito di collaborazione, non facendo opposizione preconcetta, ma essendo rigorosi come è giusto che sia.

Grazie Presidente.

 

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente, lei ci sollecita a fare in fretta perché quella di oggi è una seduta di Consiglio tecnica, ma ritengo assolutamente doveroso accogliere il collega Gallo. Sarò assolutamente veloce.

Anzitutto vorrei salutare cordialmente e dare il benvenuto al collega Gallo che, certamente, con la sua presenza arricchisce questa Assise e ancora di più questa minoranza che, in maniera compatta, forte e determinata, si sta opponendo a quelle che sono le decisioni e le azioni di una politica di sinistra che, in maniera drammatica, sta rovinando la Regione, quindi ritengo che sia assolutamente un valore aggiunto. Conoscevo poco, se non per fama, il professionista Gallo, noto avvocato della regione, ma ho avuto modo di conoscerlo in questi giorni, in queste ore, e sono contento di poterlo avere come componente del gruppo Casa delle Libertà.

Il mio è un doppio benvenuto e sono certo che con la sua esperienza politica darà un contributo e un valore aggiunto alla nostra azione di opposizione. Mi sia consentito di salutare anche il collega Graziano che è uscito da questa Assise e che in questi tre anni con la sua esperienza e abnegazione ha dato il suo contributo per la Regione e col quale, chiaramente, mi sento legato anche dal punto di vista affettivo e dei rapporti personali.

Benvenuto consigliere Gallo e grazie per quello che ci ha raccontato. Mentre lei parlava,  personalmente riflettevo sul fatto che spesso alcune dinamiche un po' complesse non sono note ai calabresi. Oggi, da questi microfoni, lei hai offerto anche un momento di riflessione su quello che è realmente uno stato di giustizia. Giustizia fatta. Personalmente le auguro un grosso in bocca al lupo e sono convinto che assieme, non solo come Casa delle Libertà ma come forze di opposizione, riusciremo a fare sentire la nostra voce e ad immaginare anche un percorso per creare un'alternativa a questa politica di sinistra che sempre di più, purtroppo, sta martoriando la Calabria.

In bocca al lupo e buon lavoro.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Grazie Presidente. Anch'io mi associo ai saluti di benvenuto rivolti al collega Gianluca Gallo. Premetto che è sempre difficile e delicato intervenire in questa Assise per salutare un collega che subentra ad un altro per una vicenda giudiziario-amministrativa che ha ben spiegato il collega Gallo con il suo intervento ma, visto il legame di amicizia, i rapporti di lunga data, il pezzo di strada fatto insieme in altri tempi, non posso non fare il mio personale augurio di benvenuto.

Sono certo che il suo sarà un contributo altrettanto fattivo come quello del collega Graziano e del suo alto senso di responsabilità verso le istituzioni che rappresentiamo in quest'Aula, verso questa Assise che è l’organismo più importante a livello legislativo regionale.

Sono certo che il consigliere Gallo – faccio il saluto anche a nome del PD – arricchirà con il suo contributo i lavori di questa Assise.

È giusto quello che ha appena detto del rispetto dei ruoli di opposizione e maggioranza, di una dialettica sana e proficua per la Calabria e non strumentale che non servirà a nessuno.  Conoscendola so che farà un'opposizione costruttiva, per il ruolo che tutti voi dell’opposizione esercitate. Sono certo che insieme cresceremo per dare un contributo fattivo alla nostra comunità e anche per dare dimostrazione che in questa Aula c'è una palestra di democrazia e di confronto, ma anche di rispetto reciproco di idee, visione e culture diverse che sono qui presenti.

Quindi auguri, buon lavoro e benvenuto tra di noi.

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Prego, ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Anch’io mi associo alle parole dei colleghi. All'inizio del mio intervento è necessaria una premessa. Le cose che sto per dire non le dico per la vicenda con il collega Graziano relativa all’elezione dell'Ufficio di Presidenza, ma bensì sulla scorta di quello che ho potuto registrare in quest'Aula, dall'inizio della Legislatura ad oggi.

Se fossi un giornalista, oggi titolerei la notizia dell’uscita del consigliere Graziano dal Consiglio regionale: “La maggioranza perde pezzi”. Non pensiate che questo sarebbe un titolo forzato. Non solo non sarebbe un titolo forzato ma, addirittura, sarebbe dovuto e dovrebbe essere anche motivato dal fatto che è stato molto più utile di quanto non lo siano stati tanti della stessa maggioranza alla maggioranza stessa. Forse per questo il presidente Oliverio ha avuto un feeling personale, cosa che non sono riuscito a costruire io, perché a me piace fare l'opposizione, ma al punto tale da essere l'unico uomo politico invitato alla nascita di questo movimento regionale e nazionale che ha l'ambizione di cambiare l'Italia e che, chiaramente, non poteva che essere tenuto a battesimo dal presidente Oliverio con cui, evidentemente, c'era un feeling che andava oltre il rapporto del Consiglio regionale. D'altra parte, mi vanto di essere molto amico del consigliere Gianluca Gallo e anche di avere una certa stima che nasce dalla conoscenza del suo impegno all'interno delle istituzioni – mi riferisco, in particolare, all'attività dell’ultima Legislatura, quella precedente di Scopelliti – in cui, se andate a verificare, tutta l'attività e l’impegno istituzionale del collega Gallo è, negli atti, l’impegno di un uomo che con la sua moderazione ha saputo dare dignità al ruolo dell’opposizione ed ha saputo, dai banchi dell'opposizione, difendere e dare prestigio a quest’Aula del Consiglio regionale.

Mi auguro che l'uscita del collega Graziano da questo equivoco porti e contribuisca ancora di più a quel rasserenamento, a quel chiarimento fisiologico che sta avvenendo all'interno dell'Aula. Forse c'è una giustizia che va oltre quella del Consiglio regionale, dove con i numeri si sono determinati degli equilibri e che riguarda un altro ruolo importante all'interno dell'Ufficio di Presidenza. Lo voglio dire prima, perché non voglio che poi qualcuno pensi che fino a quando non si stabilirà come poter ridare all'opposizione il componente che manca dall'inizio di Legislatura, soprattutto al gruppo di Forza Italia, in maniera tale che solo allora si ripristineranno, all'interno dell’istituzione Consiglio regionale, quelle regole e quelle prerogative che dovevano essere garantite all'opposizione sin dall'inizio della Legislatura, che fino ad oggi ci sono state negate e che, fino a quando non ci sarà un vero rappresentante dell’opposizione all'interno dell’Ufficio di Presidenza, resteranno inascoltate.

Questo è il saluto che mi sento di fare nel momento in cui un collega esce ma, soprattutto, nel momento in cui l’opposizione si rafforza con la presenza di Gianluca Gallo e la maggioranza, purtroppo, perde i pezzi, forse in un momento in cui in Italia – non voglio essere provocatorio perché non è nemmeno il momento – tanti personaggi illustri, da Grasso a Bassolino, a Bersani  e ad altri stanno facendo a gara a chi può dichiarare prima di avere più titoli ad abbandonare il PD.

Noi pensiamo che questa fase vada vissuta con molta serenità, così come oggi viviamo con molta serenità questo momento, con animo sereno e senza essere animosi nei confronti di alcuno. È la politica che dà questi momenti, questi spunti. E con questo animo sereno accogliamo la surroga che oggi è avvenuta e facciamo gli auguri. Siamo sicuri che sarà un lavoro proficuo insieme alla minoranza e che la presenza di Gianluca Gallo contribuirà

a fare chiarezza all’interno del Consiglio regionale anche per sconfiggere i trasversalismi a cui abbiamo assistito dall'inizio della Legislatura ad oggi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie Presidente. Ci uniamo anche noi, come gruppo Democratici Progressisti, ai saluti al consigliere Gianluca Gallo di benvenuto, di bentornato nell'Assise regionale. Ovviamente, così come fatto dal collega Cannizzaro, non possiamo esimerci di salutare anche il collega Graziano che, indipendentemente da quelle che sono le visioni differenti che possono esserci all'interno del Consesso, è sicuramente stato un leale avversario per quanto riguarda i rapporti con la maggioranza. Vogliamo salutarla, consigliere Gallo, ricordando a noi stessi che la sua personalità, la capacità di saper far politica è stata riconosciuta – almeno dal sottoscritto in ambiti di centro-sinistra – in tutta la Provincia cosentina e, credo, che si sia estesa in tutta la regione per l'attività svolta nella precedente Legislatura e le è riconosciuta signorilità e garbo che non mancherà di sottolineare ancora una volta per questo scorcio di Legislatura. Benvenuto collega.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente, intanto per dare il benvenuto e per condividere una grande emozione personale rispetto al rientro di Gianluca Gallo al quale sono fortemente legata, non come ha scritto qualche autorevole giornalista da un legame di parentela, ma principalmente da quella stima che ho nei confronti dei politici che hanno in sé la capacità di saper interpretare i bisogni della gente e l'esperienza  - che sarà un valore aggiunto all'interno di Palazzo Campanella -, un esempio di attaccamento alle istituzioni, ma anche, soprattutto, un consigliere con un bagaglio d’esperienza non solo politica, ma anche amministrativa.

Per un verso siamo emozionatissimi per questo rientro, per un altro tristi che questo rientro sia avvenuto a distanza, come nel mio caso, di qualche anno e solo grazie al ricorso alla magistratura.

Questo dovrà essere l'impegno di tutti quanti noi: mettere mano ad una legge che, se impugnata, avrebbe messo in luce molti altri aspetti di incostituzionalità.

Parlo, per esempio, del collegio unico Catanzaro - Vibo - Crotone, rispetto al famoso regime di prorogatio, piuttosto che alla preferenza congiunta - per la prima volta in Italia e per la prima volta nella regione Calabria.

Ovviamente, né io né il collega Gallo abbiamo voluto impugnare la legge, considerato che i calabresi si erano espressi ed avevano deciso da chi essere governati.

A Gianluca un benvenuto, a Gianluca auguro la volontà di costruire insieme un percorso fatto di tante battaglie a favore dei tanti bisogni dei nostri calabresi, a Gianluca un grazie per essere sceso in campo in una battaglia già scritta nel destino, è stato, forse, il momento più terribile per il centro-destra calabrese, ma ho avuto l'onore di aver accanto a me persone e candidati come te che mi hanno fatto sentire orgogliosa di essere il candidato del centro-destra - o la candidata del centro-destra - alla guida della Regione e di avere accanto a me politici che utilizzano anche etica e morale, cosa che - devo dire - oggi non è scontata.

Non è facile recuperare il tempo perso, non ci sono indennizzi che possono risarcire più di due anni ad un politico, ma sono convinta che quello che hai dimostrato in tutte le tue azioni precedenti all'interno delle istituzioni - ma anche nei partiti - lo metterai in campo anche qui.

Dove ci sono grandi passioni, non esistono grandi difficoltà. In bocca al lupo a Gianluca, grazie per far parte della squadra della minoranza e di aver dimostrato che esiste una giustizia e quella giustizia noi la portiamo avanti quotidianamente nei nostri territori a schiena alta e, soprattutto, con la volontà di tenere la barra dritta. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario (Gruppo Misto)

Sì, anch'io voglio porgere i saluti al collega Gianluca Gallo con il quale ho condiviso la precedente legislatura.

Devo dire che è un collega che sicuramente apporterà a questo Consiglio regionale, pur dai banchi dell'opposizione, un contributo positivo per le sue qualità non solo di ottimo professionista, ma anche di politico attento alle problematiche del territorio e che ha una grande esperienza sia nella gestione degli enti locali sia nella Regione Calabria.

Ritengo che il ritardo con il quale è stato definito questo ricorso non dà merito al procedimento giudiziario, in quanto poteva essere definito in tempi più celeri, ma, purtroppo, sappiamo che questo è uno dei grandi problemi della giustizia sia amministrativa sia penale italiana -non per niente si parla continuamente di riforme di entrambi i rami della giustizia.

Penso anche che il ritorno di Gianluca Gallo ridia una fisionomia diversa a questo Consiglio regionale, perché - come diceva il consigliere Tallini - ricrea un’osmosi nel contesto del rapporto tra maggioranza ed opposizione, nel senso che si definiscono in maniera lineare i ruoli di entrambi gli schieramenti presenti all'interno del Consiglio regionale. Chi è stato demandato dall'elettorato a fare maggioranza deve fare maggioranza, chi è stato demandato a fare opposizione deve fare opposizione, senza infingimenti e senza porre in essere situazioni che certamente non depongono positivamente nei confronti dell'elettorato, soprattutto in questa fase in cui la politica vive una stagione difficile e di dubbia legittimazione - alcune volte - del ruolo che svolge.

Ecco, io penso che questo può essere un apporto positivo per questo Consiglio regionale. Sono certo che Gianluca Gallo dall'alto della sua esperienza saprà rappresentare nel modo migliore il ruolo che l'elettorato gli ha assegnato, quindi buon lavoro.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, prendo la parola non per una questione rituale, è sentito perché ho conosciuto e riconosco il valore della persona e anche del politico Gianluca Gallo, consigliere Gallo, che nella scorsa legislatura è stato un collega del sottoscritto. Quando ricoprii la carica di Vicepresidente ebbi modo anche di comprendere e riscontrare la qualità del lavoro che svolse quale Presidente della quarta Commissione. Quindi, il mio saluto è un saluto non solo di benvenuto ma con la consapevolezza dei suoi mezzi, delle sue qualità, di poter avere un collega con il quale creare sinergie istituzionali rispetto ad una progettualità che ci caratterizza quali alternativa di governo in questo Consiglio regionale. Anche perché noi siamo alternativa di Governo, siamo coerentemente rimasti in una posizione, diceva la collega Ferro, rispetto ad una fase in cui c'era la fuga e lavorammo con il freno a mano e con il risultato già scontato. Quindi, una scelta di campo coerente rispetto ai principi e rispetto agli obiettivi programmati, mentre gli altri, alcuni della vecchia pattuglia, transitavano verso il centro sinistra perché era vincente - l'ha detto chiaro Wanda Ferro.

Credo che la coerenza sia quello che dobbiamo insegnare, poi, fuori con la condotta e con l'agire. Perché  quella formazione a cascata per i giovani avviene con l'agire, con la condotta rispetto all'interpretazione del ruolo, rispetto alla produzione, rispetto agli impegni, rispetto alla coerenza dei ruoli, alla coerenza politica, senza - voglio dire - quel lavoretto che si chiama trasversalismo, inciucio e che ha caratterizzato una fase della Legislatura che ha visto spostamenti verso il centro sinistra e noi lavorammo col freno a mano tirato - si suol dire dalle nostre parti - partendo battuti ai nastri, partendo con la consapevolezza di perdere. Wanda Ferro partì con la consapevolezza di perdere e giocammo una partita sull' onestà intellettuale, sui valori e su un programma e vogliamo continuare nel solco di quel percorso, perché ci caratterizziamo per i principi, quelli ispirati ai nobili valori dell'etica che vogliamo trasmettere all'esterno di quest’Aula con la nostra condotta. Gianluca Gallo fa parte di questo percorso, ecco perché oggi mi sento di dire: benvenuto!

 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Prego.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, vorrei fare una domanda, se possibile, al vicepresidente Viscomi e al Presidente della Giunta regionale, in merito alla fusione dei comuni di Rossano e Corigliano.

 

PRESIDENTE

Consigliere Bevacqua, dobbiamo proseguire con l’ordine del giorno. Altri consiglieri hanno chiesto di richiamare delle mozioni, poi concerteremo con i Capigruppo cosa fare, intanto dobbiamo andare avanti sui documenti tecnico-contabili. Ha chiesto di intervenire in consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, sull’ordine dei lavori. È chiaro che viviamo un momento particolare, non è di tutti i giorni che un Presidente della Giunta regionale decida di andarsi a incatenare a Palazzo Chigi a causa di una questione molto seria che riguarda la sanità.

Credo che il Consiglio regionale non possa rimanere in silenzio; non si può non dare la possibilità di discutere, ovviamente dopo una relazione da parte del Presidente della Regione, per capire quali siano i motivi per cui, dopo 3 anni di una situazione così delicata, non si è dato corso a quanto previsto dalla legge, cioè che il Presidente della Regione possa essere anche il Commissario per il Piano di rientro dal deficit sanitario.

Ritengo questa cosa particolarmente grave. È importante, perché qui entra in gioco un tema, la democrazia e il rapporto tra la Regione e il Governo nazionale.

 

PRESIDENTE

Consigliere Guccione, formalizzi la richiesta alla Presidenza e poi ne discutiamo assieme alle altre.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Si, concludo, anche perché oggi ho letto una intervista del mio Capogruppo che sostiene che, se Roma non risponde, si crea una situazione di crisi nel rapporto e, addirittura, anche nel rapporto con il partito di riferimento, il Partito democratico. Quindi, ritengo fondamentale che oggi il Consiglio regionale sia messo nelle condizioni di discutere di questo.

 

PRESIDENTE

Oggi il Consiglio regionale ha un ordine del giorno, consigliere Guccione. Lei conosce bene il Regolamento interno. La prego di formalizzare una eventuale mozione alla Presidenza, ci sono diverse proposte in Aula, poi valuteremo assieme ai Capigruppo, esaurito l'ordine del giorno attuale. Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Mi sento assolutamente di condividere -  o meglio, penso di interpretare la volontà di gran parte dei colleghi dell'opposizione - l'idea di discutere di sanità e, soprattutto, di discutere dopo le dichiarazioni coraggiose del Presidente della Regione che ha annunciato che, addirittura, è disponibile ad incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, se non dovesse essere preso in considerazione.

Ho letto delle smentite, ma qualcuno diceva, addirittura, che stesse passando ad una forma di lotta ancora più grave minacciando di tagliarsi le vene.

Insomma, siamo tutti preoccupati perché ci teniamo alla salute del nostro Presidente, se non altro perché sappiamo che questo Consiglio regionale si reggerà in piedi se il Presidente avrà la piena salute fino alla fine della Legislatura.

A parte l'ironia, riteniamo di condividere questa proposta, anzi la giudichiamo una priorità assoluta, perché, se è una cosa talmente grave per cui il Presidente minaccia di andare a incatenarsi a Roma, non vedo perché noi non ne dobbiamo discutere subito in questo Consiglio regionale.

PRESIDENTE

Bisogna rispettare l’ordine del giorno. Bene, andiamo avanti, esaurito l'ordine del giorno concorderemo come proseguire la discussione sulle mozioni presentate in Aula.

Comunico che per un fatto tecnico il punto tre diventa punto uno, per una questione di priorità di approvazione tra assestamento del Consiglio e assestamento della Giunta regionale.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 195/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Assestamento e conseguenti variazioni

PRESIDENTE

Avviamo, dunque, i lavori di quello che era il terzo punto all'ordine del giorno, riguardante la proposta di provvedimento amministrativo numero 195/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Assestamento e conseguenti variazioni.” Cedo la parola al consigliere Neri per l'illustrazione del provvedimento.

NERI Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore

Sì, grazie. La presente proposta di provvedimento amministrativo ha ad oggetto l'approvazione dell’assestamento del bilancio del Consiglio regionale per gli esercizi 2017/2019.

Il bilancio di previsione del Consiglio per esercizi 2017/2019 è stato approvato con deliberazione consiliare numero 161 del 21 dicembre 2016; con deliberazione consiliare numero 227 del 29 giugno 2017 è stato approvato il rendiconto dell'esercizio finanziario 2016 da cui è risultato un avanzo di amministrazione pari ad euro 14.759.734 così composto: quota vincolata euro 578.906; quota accantonata euro 7.300.000; quota destinata agli investimenti euro 597.875; quota di avanzo di amministrazione libera 6.282.000.

Si comunica all'Assemblea che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione numero 2 del 27 gennaio 2017, numero 14 del 23 febbraio 2017, numero 42 del 18 settembre 2017, ha approvato tre variazioni compensative al bilancio di previsione 2017-2019, a norma dell'articolo 51 del decreto legislativo numero 118 del 2011 e successive modifiche e dell'articolo 27 del nuovo Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, approvato con deliberazione consiliare numero 190 del 4 maggio 2017.

Si comunica, altresì, che con determinazione del Segretario generale numero 426 del 18 settembre 2017 e numero 503 del 30 ottobre 2017, a norma dell'articolo 28, comma 1, lettera d, del nuovo Regolamento di amministrazione e contabilità del Consiglio regionale, è stato applicato al bilancio di previsione 2017 l'avanzo vincolato relativo: all'assegnazione ai gruppi consiliari delle somme non spese nell'esercizio 2016 da utilizzare nell'esercizio 2017 per un importo di euro 36.980; l'assegnazione al Corecom Calabria delle entrate vincolate corrisposte negli anni passati dall'Autorità per la garanzia delle comunicazioni, per le funzioni ad esso legate e non ancora utilizzate, per un importo di euro 530.000.

Con il presente provvedimento sono, infine. approvate le modifiche di bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale, derivanti dall' aggiornamento del fondo cassa al primo gennaio 2017 in euro 7.154.000; dall'aggiornamento dei residui attivi e passivi iscritta il primo gennaio 2017 nel bilancio di previsione dell’esercizio corrente; dall'aggiornamento del fondo pluriennale vincolato iscritto nelle entrate del bilancio di previsione 2017-2019, esercizio 2017, in euro 4.683.000; dalle variazioni di competenza e di cassa apportate al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019, a seguito delle richieste di fabbisogno di dirigenti assegnati alla struttura amministrativa del Consiglio; tali ultime operazioni sono state effettuate senza richiedere ulteriori somme alla Giunta regionale per il funzionamento dell’Assemblea legislativa .

Si dà atto che, a seguito delle variazioni apportate dall'approvazione presente provvedimento, sono garantiti gli equilibri di bilancio per il triennio 2017-2019 e sono rispettati altresì i limiti di spesa previsti dalla Legge numero 122 del 30 luglio 2010.

Sulla proposta in oggetto il Collegio dei revisori dei conti, con il verbale numero 177 del 13 novembre 2017, ha espresso parere favorevole. Grazie.

PRESIDENTE

Ci sono interventi sulla relazione del Segretario questore? Se non ci sono interventi prendiamo atto del parere positivo del Collegio dei revisori dei conti. Pongo in votazione il provvedimento unitamente ai relativi allegati:

 

(Il Consiglio approva)

 

(E’ riportato in allegato)

 

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato.

Proposta di legge numero 242/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016 

PRESIDENTE

Proposta di legge numero 242/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Approvazione Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016”, cedo la parola al relatore del provvedimento, il consigliere Aieta. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito Democratico), relatore

Grazie, signor Presidente, utilizzo questo spazio per formulare i migliori auguri di buon lavoro al collega Gianluca Gallo, anche per aver vissuto la comune esperienza di sindaco e sono certo che potrà traslare quell’esperienza in quest'Aula, perché è stata vigorosa, apprezzabile. Quindi, auguri di buon lavoro.

Nella seduta del 7 novembre, la Commissione Bilancio ha approvato a maggioranza il rendiconto generale della Regione per l'esercizio finanziario 2016.

La Commissione ha, altresì, approvato espressamente, a maggioranza, la composizione dello stato patrimoniale di apertura e del patrimonio netto, per come previsto dal decreto legislativo numero 118 del 2011.

Come è noto, il rendiconto è un documento contabile che mostra i risultati ottenuti da tutte le operazioni di gestione, compiute in un determinato esercizio. È un mezzo di cognizione che permette di conoscere in che modo e in che misura si sono realizzate le previsioni di bilancio e consente di esprimere un giudizio sull'operato degli amministratori.

Il documento contabile in oggetto è stato approvato con deliberazione di Giunta regionale numero 167 del 27 aprile 2017 e trasmesso, prima della definitiva approvazione, alla sezione regionale della Corte dei conti per la relativa parifica.

Con deliberazione numero 97 del 25 ottobre 2017, la Corte dei Conti ha parificato il rendiconto generale della Regione Calabria per l'esercizio 2016, nelle sue componenti del conto del bilancio e dello stato patrimoniale e del conto economico.

Al fine di dare esecuzione al giudizio di parifica di cui alla delibera numero 97 del 2017 della Corte dei Conti, la Giunta regionale, con delibera numero 486 del 31 ottobre 2017, ha rettificato la precedente delibera numero 167 ed ha, contestualmente, approvato il nuovo progetto di legge che è appunto: “Approvazione rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016” con il relativo rendiconto generale 2016.

Il risultato di amministrazione dell'esercizio finanziario 2016 viene determinato in 947 milioni di euro.

In occasione dell'approvazione del rendiconto della gestione, relativa al primo esercizio di adozione della contabilità economico patrimoniale, la composizione dello stato patrimoniale di apertura e del patrimonio netto, costituisce oggetto di una specifica approvazione da parte del Consiglio regionale. Contestualmente al rendiconto, la Regione approva il rendiconto consolidato, comprensivo dei risultati del Consiglio regionale e degli eventuali organismi strumentali, secondo quanto previsto dall'articolo 11 del decreto legislativo numero 118 del 2011.

Le norme sull’armonizzazione contabile hanno comportato profonde innovazioni nei sistemi contabili degli enti pubblici, allo scopo appunto di garantire il consolidamento e la trasparenza degli stessi, secondo le direttive dell'Unione Europea e l'adozione di sistemi informativi omogenei.

Il rendiconto, redatto secondo i nuovi schemi, si compone di tre documenti: il conto del bilancio, il conto economico e lo stato patrimoniale.

Il Collegio dei revisori dei conti, ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale numero 2 del 2013, con verbale numero 175 del 7 novembre 2017, ha espresso parere favorevole sul provvedimento.

Il conto di bilancio (o rendiconto finanziario) mostra i risultati finali della gestione finanziaria rispetto alle autorizzazioni contenute nel primo esercizio considerato nel bilancio di previsione; il conto economico mostra le componenti positive e negative della gestione di competenza economica dell’esercizio considerato, rilevate dalla contabilità economico-patrimoniale; lo stato patrimoniale rappresenta la consistenza del patrimonio al termine dell'esercizio.

Alla seduta della Commissione ha partecipato il direttore generale della ragioneria, il dottore De Cello, che, ovviamente, voglio ringraziare, signor Presidente. Spesso noi parliamo - in quest'Aula e fuori da quest'Aula - di burocrazia, di lacci, di resistenze, di palude, insomma, di zavorra. Io penso che sia anche necessario, talvolta, esaltare, laddove è necessario, penso che il lavoro, la presenza del direttore De Cello, del suo Ufficio e della sua collaboratrice, la dottoressa Buonaiuto, siano un esempio raro di buona governance, di buona burocrazia, di una burocrazia anche dal volto umano, di una burocrazia rigorosa, di una burocrazia che trasferisce competenze e conoscenze anche ai consiglieri regionali, di una burocrazia che ci fa sentire orgogliosi di questa Regione e orgogliosi di questa Calabria. Grazie

PRESIDENTE

Prima l'intervento della Giunta e poi apriamo il dibattito. Prego, vicepresidente Viscomi.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Sì, grazie. La relazione del consigliere Aieta è stata così completa che, veramente, consente di ridurre al minimo le osservazioni della Giunta che fa proprio, invece, il percorso argomentativo espresso.

In questa sede, mi piace, in modo particolare, sottolineare un paio di punti in relazione alle ragioni che hanno indotto la Corte dei conti a parificare il bilancio nelle sue varie componenti con alcune prescrizioni, che sono appunto le prescrizioni alle quali abbiamo dato esecuzione - come ricordava prima il consigliere Aieta.

In particolare, mi interessa segnalare la questione più significativa, per il valore economico di 27.544.229, che riguarda la registrazione delle entrate derivanti da mark-to-market positivo, cioè la questione delle somme provenienti dall’estinzione dei contratti derivati.

È una questione eminentemente contabile, cioè di qualificazione formale delle risorse, ma sulla quale vale la pena soffermarsi per rendere - come dire - più percepibile la questione, il punto centrale della questione.

Si tratta dell’estinzione dei contratti derivati e della registrazione dell'utilizzazione contabile delle somme provenienti da questa estinzione.

Iniziamo con riconoscere che l'estinzione dei contratti derivati è stata una scelta positiva che la Regione Calabria ha compiuto in tempo utile - a differenza di tante altre Regioni che hanno poi avuto una serie di problemi sulla questione dei derivati - e che ha portato ad un’acquisizione di risorse per 27.500.000 euro - come dicevo prima.

Secondo la legislazione nazionale, riaffermata dalla Corte dei Conti, questo importo deve essere assoggettato a vincolo permanente fino all'estinzione anticipata del debito, in quanto le suddette entrate sono finalizzate alla riduzione generale dell'indebitamento dell'ente.

La Regione, invece, nel tempo ha utilizzato, in sede di bilancio di previsione dell'esercizio 2016, queste risorse per il pagamento della parte capitale delle rate di mutui di competenza, specificando che non è mai stata effettuata alcuna operazione contabile o amministrativa di spesa su queste risorse. Cioè, abbiamo utilizzato le risorse provenienti dall'estinzione dei contratti derivati per pagare la parte capitale, la quota della parte capitale delle rate dei mutui.

Quindi, la Regione Calabria non ha effettuato, alcuna spesa, cioè, sostanzialmente, ha realizzato il principio della norma di legge dell'allegato 4/2 al decreto legislativo numero 118.

Tuttavia, la Corte dei conti ha rilevato, in ogni caso, necessità di vincolare queste risorse fino all'estinzione anticipata del debito. Estinzione anticipata, però, che comporta anche delle somme da pagare, come è evidente.

Quindi, con questa legge, noi diamo attuazione alla prescrizione della Corte dei conti, ma ribadendo che è stato opportuno estinguere i contratti derivati e che le risorse derivanti da tale estinzione non sono state mai utilizzate per effettuare spese o per incrementare le spese, ma per ridurre i debiti appunto della Regione Calabria medesima.

Mi consenta, invece, di dire poche cose per quanto riguarda le altre prescrizioni della Corte dei conti che riguardano poste contabili proprio del tutto marginali, come i 357.000 euro dei debiti fuori bilancio, che non erano state impegnate per mero errore materiale, cioè alla variazione bilancio non è poi seguito un impegno materiale della somma. Altre questioni, invece, sono connesse ai residui attivi degli esercizi di competenza che derivano da alcune difficoltà, errori di comunicazione fra dipartimenti e dipartimento bilancio.

Detto questo in via generale, non posso esimermi dal ricordare che la relazione della Corte dei conti sollecita la Regione Calabria ad una particolare attenzione su alcuni versanti: dalla questione dei flussi informativi - ancora dei flussi informativi! - all'interno del sistema burocratico regionale, alla questione del patrimonio, rispetto alla quale la Corte ha sicuramente riconosciuto i passi avanti fatti in quest'anno, ma, ovviamente, ha anche riconosciuto che un problema quarantennale non può essere risolto nel breve volgere di un anno. Così come non dimentico le questioni che la Corte dei conti ha sollevato su alcune tipologie contrattuali che sono presenti in Regione Calabria.

Questo credo sia sufficiente per completare l'osservazione del consigliere Aieta e ringrazio per l'attenzione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente, anch'io, come tanti colleghi, ho preferito attendere di intervenire sui punti all'ordine del giorno per dare il benvenuto al collega Gianluca Gallo, a cui mi lega una sincera amicizia che nasce dal modo in cui, nella scorsa legislatura - e spero in quello che resta di questa legislatura - abbiamo interpretato il ruolo delle istituzioni lavorando insieme in Commissione. Quindi, un grazie ed un in bocca al lupo per il contributo prezioso e leale che saprà dare al ruolo della minoranza - e non solo - all'interno di questo Consiglio regionale.

Intervengo - mi permetto, credo, a nome del gruppo misto, così come abbiamo fatto anche in Commissione - anticipando il voto contrario su tutti e due provvedimenti, sia sul rendiconto generale che sull’assestamento di bilancio.

Lo faccio, presidente Oliverio, a pieno titolo, perché, dopo 3 anni - ce lo siamo detti in Commissione ed anche nei corridoi - vorrei ricordare a quest'Aula, a questa maggioranza che nonostante il voto di astensione, molto spesso con il voto contrario - per ovvie ragioni, per la non condivisione delle linee di indirizzo della gestione -, alcune volte anche con il voto favorevole, penso di aver mantenuto il numero legale in Commissione Bilancio e Programmazione ad una maggioranza, presidente Oliverio, che in Commissione Bilancio e Programmazione - escluso i primi sei mesi di questa legislatura - è minoranza! La mia responsabile presenza, dovuta al rispetto che porto alla Calabria, ai calabresi ed anche a lei, presidente Oliverio - nonostante la differenza di posizioni mi porti spesso, ribadisco, ad astenermi, a votare contro- come su questo punto –, garantisce il numero legale in Commissione.

Ritengo sia un fatto grave - lo dico anche al presidente Irto che dirige questa Assemblea -, c'è un atteggiamento - non so se è una questione politica - di cui va preso atto. Penso che, dopo 3 anni, non si possa venire a rivendicare un futuro per la Calabria, quando in una delle Commissioni più importanti, la Seconda, basterebbe l’uscita dall’aula di Orsomarso per far sì che questa benedetta Commissione non avesse il numero legale per riunirsi.

L’avevamo detto in privato, ma dopo 3 anni credo fosse doveroso da parte mia esplicitarlo, perché qualcuno, all'esterno, facendo due calcoli potrebbe vedere che la Seconda Commissione si riunisce solo se è presente Orsomarso. Tra l'altro, nota di cronaca poco rilevante, sono quello che arriva sempre puntuale all’orario di convocazione delle Commissioni.

Fatto salvo quello che hanno detto il vicepresidente Viscomi, il collega Aieta sul punto all'ordine del giorno e sul bilancio, sul rendiconto, mi unisco alla valutazione di Giuseppe Aieta, rispetto al dirigente che se fosse per me - lo dico prima in modo che rimanga -, per quello che riguarda la mia forza politica, riconfermerei nel ruolo fra due anni - perché, anche su questo,la politica si deve assumere la responsabilità di riconoscere la funzione di memoria storica e il lavoro svolto - quando - mi auguro - ci toccherà ritornare a governare questa Regione. Lo dico perché ho contezza della responsabilità, dell'abnegazione con cui si giustappongono risorse, si giustappongono motivazioni nelle risposte, anche alla Corte dei conti ed ad uno Stato in generale con cui noi, come Consiglio regionale, è arrivato il tempo di far pace.

Sono due, quindi, le motivazioni che mi auguro spingano ad una riflessione approfondita - al di là dei temi sanità e quant'altro - questo Consiglio regionale e questa Giunta regionale, quando approveremo il bilancio di previsione.

Voto contro le difficoltà oggettive rispetto a quello che è il risultato di un rendiconto, di un assestamento di una gestione politica, perché sulla programmazione siamo ancora oggi all'anno zero. Poi bisogna capire se è un problema di dipartimenti però su questo non possiamo negare che l'indirizzo politico ha la sua responsabilità.

Nel fare degli esempi potremmo ipotizzare tutta una serie di forme messe in campo che però non trovano applicazione. Eppure votai quella riforma che prevedeva interventi all'ArtCal e non so a che punto sta, assessore Musmanno, perché ovviamente con la riforma dei trasporti si sarebbe dovuto incidere anche sulla redazione dei rendiconti di bilancio, degli assestamenti e dei futuri bilanci e previsioni, ma il tutto ha risentito, appunto, di un ritardo. Bene le enunciazioni di principio, bene una norma che pure io ho votato e per questo intervengo, credo a pieno titolo, pur essendo in minoranza.

Quest’esempio, così come tanti altri esempi, così come la gestione di altri enti, così come l’aver parcheggiato risorse….in molti si chiedono dove stanno, a che punto stanno le risorse che riguardano le scuole. Da un anno e mezzo sono ferme lì. Io voglio sperare che non si ricada nella logica di ritrovarci le risorse alla vigilia della campagna elettorale, che è una brutta logica che in Calabria ha attraversato stagioni del centro, della destra e della sinistra.

Riassumo qui in pochi spot  - che sono, tra l'altro, molto chiari a tanti sindaci calabresi - che pure egregiamente il mio collega e Presidente, che ringrazio per il suo lavoro, Giuseppe Aieta, fa: questa stagione non è mai partita e, quindi, potrei aggiungere altre mille motivazioni per il risultato della gestione; il rendiconto e anche l’assestamento di bilancio è un fatto complessivamente negativo, al di là della vostra abnegazione, anche al di là  della vostra volontà. Non siete stati capaci! Oggettivamente si traccia questo risultato che, anche al di fuori di questa Aula - è evidente - rimbomba.

Aggiungo una cosa che può salvare un aspetto su cui sentirci uniti: nel redigere questi bilanci, nel riscontrare difficoltà che in passato abbiamo avuto e che oggi il consigliere Aieta, oggi questa Giunta regionale ha, spero non ci sfugga un dibattito che oggi è forte in Italia. Mentre noi qua discutiamo sulla nostra responsabilità, incapacità, poi leggi i sindacati che un giorno sono assenti e un giorno presenti, leggi le associazioni di categoria che spesso in Calabria guidano gli imprenditori - gente che non ha nemmeno 5 dipendenti - quindi l'assurdo della Calabria…

Detto questo, però, non ci sfuggirà che questa Italia è strana: il referendum  in Lombardia ed in Veneto. Un intero arco costituzionale dai pensionati, passando per il PD, passando per Forza Italia, passando per anche un pezzo del nostro partito. Fratelli d'Italia ha avuto  una posizione chiara su quel referendum che era una provocazione fatta nel momento sbagliato e nel modo sbagliato, ma una provocazione giusta che dobbiamo saper cogliere, quando redigiamo bilanci - e questo interessa la maggioranza e la minoranza di oggi e del futuro della Calabria - e ci troviamo a dover applicare – il dottor De Cello lo sa - un pareggio di bilancio, un’armonizzazione che viene da regole imposte dall’Europa con la complessità, con il patto di stabilità.

Senza pensare, però, a quello di cui si occupa lo Stato. Aggiungo pure tutte riforme su cui potrei parlare, partendo dagli anni 80 in avanti, riforme irresponsabili, ad esempio quella degli lsu-lpu

Io -spesso il consigliere Aieta me lo ricorda – ho un cognato in questa situazione e quindi ognuno di noi ha un pezzo di sangue imbrigliato in questa storia. Dagli Lsu agli Lpu, ai forestali a quant'altro, anche l’ultima riforma, quella del titolo V della Costituzione, ci ha portato avere una stabilità.

Dicevo l'altro giorno, Presidente, qui tutti annunciano di incatenarsi ma se c'è una testimonianza vera rispetto ad un Governo che era assente in queste guerriglie interne al PD e che oggi emergono con tutta la loro complessità; non con le defezioni e l'organizzazione che è una cosa ovviamente che interessa il PD e non deve interessare noi.

Voglio ricordare a quest’Aula che due consiglieri che si sono incatenati “dolcemente” sono stati Tallini e Orsomarso, quando la Calabria stentava ad avere un commissario, qualsiasi esso fosse, un commissario per governare la sanità e darci le assunzioni in sanità, dopo anni di sacrificio. Quindi, se dobbiamo incatenarci, Presidente, per ricordarle di incatenarsi, lo possiamo fare anche volentieri, per cui attenderemo anche sulla sanità un dibattito attento.

Però - ripeto - quando si parla di bilanci la Calabria, presidente Oliverio, potrebbe e dovrebbe, al di là - ripeto - del rimpallo delle responsabilità, aprire una vertenza con il Governo nazionale, aprire una vertenza con le Regioni che provocatoriamente parlano di residuo fiscale quando ti hanno imposto una riforma. Le responsabilità politiche ci hanno restituito un debito che abbiamo pagato, ma quando un Drg (diagnosis related group) si paga a Milano perché c'è un’organizzazione scientifica per portare i Drg della sanità a Milano che valgono 250-300 milioni di euro, quando questo Stato è organizzato in modo orizzontale, in modo difforme perché non ti hanno restituito quanto dovuto, allora voglio sottolineare che si può trovare un’opportunità nel bilancio.

 

Presidenza del Vicepresidente Vincenzo Ciconte

 

Si può trovare una sintonia che è una parola grossa perché poi alla vigilia delle elezioni dico no, non l'abbiamo mai cercata, non la cerchiamo ovviamente neanche oggi, però responsabilmente cerchiamo una rappresentanza comune verso i calabresi e verso la Calabria. Anche le risorse che non partono per la tecnicità difficile, i cosiddetti fondi europei su cui abbiamo cofinanziamenti che c'entrano anche coi rendiconti di bilancio e bilanci futuri che andremo ad approvare.

Anche quello necessita di un confronto forte con il Governo nazionale o con i Governi nazionali perché sono diventate negli anni, almeno nella mia esperienza -circa 7 anni di presenza in quest'Aula- interamente sostitutivi del finanziamento ordinario.  Sentiamo qualcuno che dà lezione e ci parla di turismo: sul turismo non c'è una lira di fondo statale!

E’ per quello che ci può essere anche rispetto ai fondi straordinari un dibattito se questo Consiglio regionale ha la volontà di farlo, tenendo distanti gli interessi di parte. Bocciare la vostra azione: siamo qui per questo, provando a motivarla, quando è doverosa, ma non si può ipotizzare che in questo dibattito non si possa trovare una sintesi per indicare i ritardi che i Governi hanno avuto verso questa Regione. Poi c’è la provocazione forte di qualcuno che dice voglio il residuo fiscale. E’ come se sottoponessimo un referendum ai calabresi domani, chiedendo “volete vi vengano restituiti 110 miliardi di euro di infrastrutture mai realizzate?” E’ ovvio che avremo il 70 per cento di consensi elettorali. Sicuramente molto di più di quanto hanno avuto Maroni o gli altri. Quindi, ci vuole una riflessione a voce alta sul punto all'ordine del giorno, ma una riflessione che riguarda il futuro nostro e anche di quelli che verranno. Credo, responsabilmente, che se rivince il centro-destra dopodomani, fra 2 anni, ci ritroveremo ad avere problemi sostanziali rispetto al bilancio, a quelli che abbiamo avuto ieri, che avete voi oggi e che avrà la Calabria domani. Quindi uno spunto per dire al presidente Oliverio, per dire a questa maggioranza, che dobbiamo incontrarci sul terreno della responsabilità, della rappresentanza comune dei calabresi rispetto ai “pacchi” nazionali perché anche il pacco da cui oggi prendiamo le risorse in assestamento, per contribuire in parte alla forestazione, è un pacco di roba che ci hanno preso da fondi e che ci ridanno; sono sempre i soldi nostri, non aggiungono nulla. È un pacco. I pacchi per la Calabria che Renzi magistralmente ha disposto per tutto il Sud ed è ovvio che li utilizzeremo al meglio. Bene avete fatto su un tema così rilevante, come quello della forestazione, a metterlo per gli stipendi. Annuncio il voto contrario a nome mio e del gruppo sui due punti all'ordine del giorno, lasciando questo monito per far sì che quando anche all'esterno ci si dice “no i giornalisti passano e vedono Irto eh…” si possa responsabilmente e con più forza dire che le istituzioni comunque hanno un senso e che le istituzioni possono trovare un senso comune alla rappresentanza generale dei calabresi a prescindere dall’appartenenza.

PRESIDENTE

Grazie. Ci sono altri interventi? Allora passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento. Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, intervengo per esprimere voto contrario e dissenso. Non mi soffermerò su questioni tecniche perché è una competenza che non mi appartiene, ma abbiamo fatto delle valutazioni politiche rispetto ad una rendicontazione fallimentare di questa maggioranza, una rendicontazione fallimentare sia nel metodo sia nel merito.

Diceva il collega Orsomarso, per quanto riguarda soprattutto i fondi comunitari, in cui abbiamo registrato spesso la perdita in settori strategici perché la chiave di volta sta proprio là, considerato che il finanziamento ordinario -non a caso- ci si dice sempre che il bilancio è ingessato, il bilancio è bloccato, non si dà la possibilità di discutere perché le poche risorse sono impegnate per le spese dovute, per le spese ordinarie. Siamo spesso, in modo sovente, intervenuti con interpellanze e interrogazioni ma non lo abbiamo fatto solo per motivi strumentali; lo abbiamo fatto a ragion veduta rispetto alle inefficienze e, a parere nostro, a nostro giudizio, ma non è solo a nostro giudizio, perché poi le cose che diciamo noi, le dice Molinaro, le dice la CGIL, le dicono gli esponenti della vostra parte politica, per cui sono riscontrabili erga omnes rispetto a disfunzioni che riguardano i servizi ma che riguardano anche questioni strutturali e infrastrutturali del nostro territorio e che sono legate. Il bilancio, i bilanci, nelle varie fasi dell'anno dell'esercizio rappresentano la cartina di tornasole dell'attività politica, dell'azione, della governance di una classe dirigente che è stata negativa, è stata fallimentare.

Vediamo spesso il “partito contro il partito” all'interno del PD che produce implosione.

All'inizio di questa Legislatura - diceva il consigliere Orsomarso - da questi banchi sostenemmo che il commissario doveva essere il presidente Oliverio, per avere un referente in Aula, come era giusto che fosse rispetto alla tematica importante per la quale il 70per cento del bilancio viene investito dal Consiglio regionale e, invece, il conferimento non è avvenuto, per motivi che non riguardano certamente questioni istituzionali ma diatribe politiche interne della coalizione di questa maggioranza..

Cosa diversa, invece, in Campania, a cui fu riconosciuto a De Luca la possibilità di guidare un settore per il quale avremmo avuto un referente con il quale discutere, confrontarci, parlare, dibattere, anche scontrarci democraticamente in quest’Aula ma questo, purtroppo, non è avvenuto: abbiamo assistito ad Oliverio contro il PD, al PD contro Oliverio.

Oggi, stasera, apprendiamo della proposta del consigliere Guccione, di una proposta che riteniamo significativa in questa fase, per consentire all’Aula di dibattere una questione rispetto ad una posizione assunta dal Presidente.

Purtroppo, extrema ratio, procedere con un'azione eclatante rispetto alla componente politica che governa il Paese, significa avere una Calabria imbottigliata dal Governo nazionale e dal Governo regionale e questo è il risultato della governance, della non scarsa, ma mancata sinergia, quella sinergia che deve esserci quando due governi, quando un governo della stessa coalizione è impegnato su tutto il territorio.

Non possiamo oggi essere d’accordo, non possiamo assolutamente, nonostante il parere del revisore - ho letto le carte.

C'è un giudizio politico negativo e l'auspicio è che il bilancio di previsione dia al bilancio di previsione, il patto di stabilità finanziaria -chiamatelo come volete- la possibilità dell'ascolto, di ascoltare le parti sociali.

Noi vogliamo che si incardini oggi un procedimento che porti le parti sociali a confrontarsi.

Apriamo questo Palazzo alle istituzioni e cominciamo a capire, a comprendere quali sono le esigenze e la voce del popolo.

PRESIDENTE

Non ci sono ulteriori interventi. Passiamo all'esame ed alla votazione del provvedimento, ai sensi del postulato 9.2 dell’allegato 4/3 del decreto legislativo numero 118/2011 preliminarmente pongo in votazione la composizione dello stato patrimoniale di apertura e del patrimonio netto. Favorevoli? Contrari? Astenuti? Il provvedimento è approvato.

 

(Sono approvati)

 

Passiamo alla votazione dell'articolato.

Articolo1.

(E’ approvato)

Articolo 2.

(E’ approvato)

Articolo 3.

(E’ approvato)

Articolo 4.

(E’ approvato)

Articolo 5.

(E’ approvato)

Articolo 6.

(E’ approvato)

Articolo 7.

(E’ approvato)

Articolo 8.

(E’ approvato)

Articolo 9.

(E’ approvato)

Articolo 10.

(E’ approvato)

Articolo 11.

(E’ approvato)

Articolo 12.

(E’ approvato)

Articolo 13.

(E’ approvato)

Articolo 14.

(E’ approvato)

Articolo 15.

(E’ approvato)

Passiamo alla votazione della legge nel suo complesso e dei relativi allegati con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto del parere del Collegio dei revisori dei conti e della relazione della Commissione speciale di vigilanza, resa ai sensi dell'articolo 34 comma 3 lettera d) del Regolamento interno del Consiglio regionale.

(E’ approvata)

(E’ riportata in allegato)

Il provvedimento, unitamente ai relativi allegati, è approvato con autorizzazione al coordinamento formale.

 

Presidenza del Presidente Nicola Irto

Proposta di legge numero 290/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2017-2019”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 290/10, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione la regione Calabria per gli anni 2017/2019”. Cedo la parola al consigliere Aieta per illustrare il provvedimento. Prego.

AIETA Giuseppe (Partito democratico), relatore

Anche questo punto all'ordine del giorno è stato discusso nella seduta del 7 novembre scorso, a seguito dell’approvazione del rendiconto. Il bilancio di assestamento è lo strumento giuridico e contabile con il quale la Giunta regionale prende atto delle risultanze della gestione dell'esercizio 2016 e propone le variazioni di bilancio necessarie a modificare il valore presunto dei residui, del fondo cassa, del fondo pluriennale vincolato e del risultato di amministrazione, al fine di renderlo pari a quello definitivamente determinato con il rendiconto dell'anno 2016.

Inoltre, attraverso la presente proposta di legge, in base alle maggiori entrate registrate nel corso dell'anno 2017, non esposte prudenzialmente in sede di approvazione del bilancio di previsione per il medesimo anno, l'organo di Governo propone variazioni di carattere finanziario, finalizzate ad affrontare le maggiori esigenze economiche del territorio regionale emerse nell’anno ancora in corso.

In particolare, la manovra di assestamento ammonta complessivamente a circa 153 milioni di euro; la parte discrezionale, soggetta alla decisione della Giunta regionale prima e del Consiglio regionale poi, ammonta però a soli 77 milioni di euro, di cui 48 milioni circa afferiscono a maggiori entrate riscosse ed accertate nel corso dell'esercizio 2017 e 29 milioni di euro circa a minori spese.

La scelta effettuata dalla Giunta regionale è stata quella di destinare tali risorse in via prioritaria alla copertura di spese di carattere obbligatorio. In particolare, gli incrementi di stanziamento hanno riguardato, in via principale, il fondo necessario a garantire la copertura della spesa derivante da atti giudiziari di pignoramento per 18 milioni di euro; il fondo necessario per garantire la copertura degli oneri da contenzioso per 8,2 milioni di euro; la copertura del maggiore fabbisogno per le attività realizzate nel settore della forestazione, per una complessiva spesa di 20 milioni di euro; alcuni trasferimenti a Calabria Verde, per l'importo complessivo di 3,9 milioni di euro per il trattamento economico del personale dei presidi idraulici delle comunità montane ed ex Arsac, trasferito all'Azienda per effetto delle leggi regionali numero 31 del 2009, 8 del 2010 e 66 del 2012; la copertura del maggiore fabbisogno per spese di personale di Arsac, per l'importo di 2 milioni e mezzo di euro; la copertura finanziaria dei maggiori oneri derivanti dall'erogazione dei servizi socio-sanitari per una spesa complessiva di 10 milioni di euro; la copertura per 4 milioni di euro a carico del bilancio regionale del taglio subito a valere sul fondo nazionale destinato al finanziamento del trasporto pubblico locale; un finanziamento di 3,75 milioni di euro per compensare le Province dei costi sostenuti per conto della Regione nella gestione delle funzioni trasferite e per le spese di funzionamento delle sedi dove è allocato ancora il personale ri-trasferito alla Regione; la copertura per circa 2 milioni e mezzo di euro del maggiore fabbisogno necessario a coprire le competenze degli LSU ed LPU; la quota non coperta nel bilancio 2017 per garantire gli stipendi del personale precario di cui alla legge regionale numero 15 del 2008; l'incremento e gli stanziamenti dei capitoli destinati ad altri settori regionali di spesa che presentavano carenza di risorse in sede di bilancio, in sede di previsione, e che riguardano la cultura, il turismo, la Protezione Civile, i consorzi di bonifica.

Il progetto di legge si compone di 10 articoli nei quali viene dettagliata la manovra di assestamento. Sul provvedimento il collegio dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole con il verbale numero 176 del 6 luglio 2017.

PRESIDENTE

Prego, la Giunta regionale, vicepresidente Viscomi. Prego.

VISCOMI Antonio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Anche qui pochissime osservazioni, avvalendomi della relazione esaustiva del consigliere Aieta.

Una prima osservazione vorrei farla sui tempi: siamo a metà novembre e stiamo procedendo all’assestamento, quando, in realtà, dovremmo in questo stesso periodo procedere all'approvazione del bilancio di previsione 2018.

Come è noto all'Aula il rendiconto e, quindi, l'assestamento seguono alla parifica formulata dalla Corte dei Conti nell’udienza del 25 ottobre, per cui è del tutto evidente che questo slittamento in avanti dei tempi e della sessione di bilancio è dovuto al ritardo nella celebrazione dell'udienza di parifica che è avvenuta, appunto, il 25 ottobre. Questo porta, di conseguenza, uno slittamento in avanti di tutti i termini e anche una sostanziale sovrapposizione fra l'assestamento di bilancio per l'anno 2017 e la previsione del bilancio per l'anno 2018. Da qui ad un mese il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi, nel rispetto dei tempi di legge, sul bilancio 2018. Questo ha indotto la Giunta regionale proprio per lo slittamento e la compressione dei tempi a focalizzare l'attenzione sull’assestamento, soltanto sulle questioni più urgenti dal punto di vista della obbligatorietà giuridica o - se mi consentite - dell'obbligatorietà sociale. E in questa chiave di lettura vanno viste le risorse investite su Calabria Verde, su Arsac, su Consorzi di Bonifica e così via.

La scelta dei contenuti, quindi, è vincolata, in qualche misura, anche dai tempi di approvazione dell’assestamento di bilancio e dalla difficoltà tecnica e dal rischio tecnico di impegnare delle risorse con la legge di assestamento per l'anno 2017 e non riuscire a spenderli da qui alla fine dell'anno.

La seconda osservazione che vorrei condividere con il Consiglio regionale è relativa al fatto che la manovra, per un valore complessivo di 153 milioni e 684 mila euro, in realtà, prevede una parte discrezionale soltanto; una parte discrezionale affidata alle decisioni della Giunta regionale e, quindi, al Consiglio regionale per 77 milioni. Questi 77 milioni, come già ha espresso il consigliere Aieta, derivano per 48 milioni da maggiori entrate – e vorrei sottolineare che queste maggiori entrate sono derivanti dal contrasto all'evasione fiscale, concernente sia l'IRPEF sia l'IRAP, mediante l'iscrizione al ruolo, sia per quanto riguarda le riscossioni inerenti accertamento a ruolo e messe a titolo di tassa auto relativa alle annualità pregresse, quasi 10 milioni di euro e, infine, ai maggiori trasferimenti statali a titolo di Irap e di IVA, non sanità, inizialmente non previsti in bilancio. Quindi una gran parte, più della metà della manovra di assestamento, deriva dal contrasto all'evasione fiscale e credo che sia importante sottolineare questo punto, così come è altrettanto importante sottolineare che l'altra parte, cioè i 30 milioni derivano da un accantonamento prudenziale compiuto dell'anno precedente. Il che vuol dire che il bilancio della Regione Calabria continua ad essere ancora gestito in termini di prudenza, così come richiesto dalla Corte dei Conti, dai principi contabili ma soprattutto dal buon senso. Il terzo punto che vorrei segnalare è che non bisogna mai dimenticare che una quota del bilancio è condizionata all’obbligo contabile di iscrivere dei fondi di previsione che servono per compensare i crediti di dubbia esigibilità e rischio da contenzioso.

Come già espresso dal presidente Oliverio dinanzi alla Corte dei Conti, spesso la Regione è oggetto di un'aggressione giudiziaria veramente pesante e sulla quale prima o poi andranno accesi i riflettori, ma è anche condizionata dall'esistenza di crediti che la Regione vanta e che sono da considerare di dubbia esigibilità. Fra questi, in modo particolare - e ribadisco, ancora una volta, in questa sede, la necessità di creare un patto con gli enti locali - bisogna inserire i crediti derivanti dalla riscossione o dai ritardi o dalla mancata riscossione per i rifiuti e per la quota di idrica pre Sorical. L'esistenza di questi crediti, di fondi dei crediti di dubbia esigibilità e i fondi per il rischio connesso al contenzioso, in presenza di un contenzioso enorme subito dalla Regione Calabria, significa bloccare delle risorse, vincolare delle risorse che potrebbero essere invece disponibili per le attività e l’esercizio, più volte richiesto, delle attività ordinarie da parte dal bilancio.

Sottolineo che se questa questione dei fondi per i crediti di dubbia esigibilità e del rischio contenzioso e, ancora prima, se le questioni connesse ai crediti di dubbia esigibilità e al contenzioso, ai quali assocerei anche i pignoramenti, in modo particolare, non viene affrontata in modo molto consapevole dall'insieme, dalla galassia delle pubbliche amministrazioni che operano nella Regione Calabria. Non soltanto la Regione ma anche i livelli sub-regionali saranno a rischio e lo stesso bilancio regionale, nei prossimi anni, potrebbe diventare ancora più ingessato.

Per quanto riguarda il terzo punto   vorrei segnalare all'Aula alcune questioni di dettaglio sulle decisioni di spesa e di assestamento: la prima è indicata nell'articolo 3. Abbiamo ritenuto di poter implementare il fondo speciale per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nello scorcio del 2017 o nel 2018, ma sempre con effetti finanziari a valere sul 2018, per l'importo di 2 milioni di euro, un milione per il fondo speciale destinato alle spese correnti e un milione per il fondo speciale destinato alle spese in conto capitale. Per quanto riguarda gli stanziamenti indicati nell'articolo 4, cioè la variazione alle spese, autorizzate con legge di stabilità del 2017, nei documenti di Aula sono indicati nel dettaglio gli incrementi per un valore complessivo di 35, 8 milioni di euro, di cui 20 milioni riguardano la forestazione, la difesa del suolo e le foreste regionali in Calabria e 4 milioni riguardano le norme per il trasporto pubblico locale, cioè le questioni connesse ai trasferimenti per il trasporto pubblico locale.

Segnalo anche qui su questo capitolo le risorse per i Consorzi di Bonifica, quelle disponibili in questo momento in sede di assestamento, per venire incontro all'ordine del giorno del Consiglio stesso, dell'ultimo Consiglio, dell'ultima seduta del Consiglio regionale.

L’articolo 5 indica nuove autorizzazioni di spesa. Qui consentitemi di segnalare la previsione di 3 milioni 750 mila euro a favore delle Province. Come vi è noto, stiamo approfittando, se posso usare questo termine, della Delrio, cioè della necessità di definire il trasferimento delle risorse strumentali e finanziarie dalle Province alle Regioni, alla Regione per lo svolgimento delle funzioni, già affidato alle Province ma per le quali abbiamo re-incorporato il personale. Come vi è noto, stiamo cercando, approfittando di questa necessità di completare la Delrio, di chiudere le partite connesse alla vecchia legge regionale numero 34 del 2002, di devoluzione delle funzioni alle Province, e siamo in fase conclusiva degli accordi con le singole Province per chiudere la partita sia con le singole Province sia con la Città Metropolitana che, com’è noto, a domanda, riceverà la seconda parte, la seconda tranche per le annualità 2017.

Mi piace ricordare che questa posizione della Regione è stata condivisa con le Province e la Città Metropolitana in un incontro specifico, avuto in sede di dipartimento affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, non più tardi di un anno fa. Sottolineo ancora sull'articolo 5, ribadendo quanto aveva detto il consigliere Aieta, la copertura delle spese per  10 milioni  e 14.427 euro della quota relativa alle attività non sanitarie, per come richiesto dal Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali in data 20 luglio 2017.

Non mi soffermo sugli altri impegni e sulle altre decisioni di assestamento perché sono tutte analiticamente indicate nei documenti di Aula.

Ribadisco che la sensazione di chiusura, di rigidità del bilancio regionale non è una mera sensazione, è una realtà.

Credo che la strada che possiamo avere davanti, che possiamo perseguire per rendere un po' più flessibile questo tipo di bilancio sia, appunto, quella di razionalizzare le entrate. Il recupero dell'evasione fiscale ha consentito il recupero di 40 milioni di euro che hanno consentito, a loro volta, l’assestamento di bilancio.

La definizione dei rapporti credito-debito con gli enti locali, con i Comuni e le Province, per quanto riguarda le varie questioni prima elencate, potrebbero consentire una riduzione significativa del fondo per il credito di dubbia esigibilità e, quindi, un recupero di agibilità per una quota significativa del bilancio regionale.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Allora, passiamo all’esame ed alla votazione del provvedimento per singoli articoli.

 

Articolo 1.

(È approvato)

Articolo 2.

(È approvato)

Articolo 3.

(È approvato)

Articolo 4.

(È approvato)

Articolo 5.

(È approvato)

Articolo 6.

(È approvato)

Articolo 7.

(È approvato)

Articolo 8.

(È approvato)

Articolo 9.

(È approvato)

Articolo 10.

(È approvato)

Pongo in votazione la proposta di legge nel suo complesso ed i relativi allegati dando atto del parere favorevole del Collegio dei revisori dei conti.

 

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Il provvedimento è approvato con autorizzazione al coordinamento formale. Il dipartimento bilancio è autorizzato ad apportare le modifiche necessarie al progetto di legge sull’assestamento, allegati tecnici compresi. Nell’ambito del coordinamento formale si provvederà anche a riallineare il bilancio pluriennale del Consiglio con il bilancio pluriennale della Giunta.

 

(Il Consiglio ne prende atto)

Sull’ordine lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull’ordine dei lavori il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato la proposta del consigliere Guccione ed anche quanto è stato detto in Aula da diversi colleghi. Penso che – come avevamo concordato durante la Conferenza dei capigruppo – questo Consiglio regionale debba svolgere questo ordine del giorno, ma penso anche che la questione posta dal consigliere Guccione sia meritevole di discussione e lo sia entro i termini utili. Quindi, le chiedo di convocare una seduta di Consiglio regionale proponendo la data del 27 novembre.

PRESIDENTE

La seduta del 27 novembre è stata concordata con i capigruppo. Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Non vorrei smentire il consigliere Romeo circa i lavori della Conferenza dei capigruppo … Credo che non ci sia la necessità di vedersi anche perché è vero e non la voglio smentire, consigliere Romeo, nella parte in cui asserisce che in Conferenza dei capigruppo era stato stabilito l’ordine dei lavori. Lei giustamente deve tenere fede e mantenere quella linea rispetto al programma concordato, però, c’è un particolare: il consigliere Guccione, oggi, solleva una questione che è stata oggetto di discussione successivamente alla Conferenza dei capigruppo, quindi si devono anche seguire le dinamiche della politica e, come diceva il consigliere Tallini, noi aderiamo alla richiesta del consigliere Guccione. Pertanto, sarebbe auspicabile, per dare respiro alla democrazia, che si votassero le richieste dei consiglieri Guccione e Romeo affinché su di esse si esprima l’Aula.

 

PRESIDENTE

Ma in Conferenza dei capigruppo era stato concordato di convocare una seduta ad hoc.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Il consigliere Guccione presenta una richiesta all’Assemblea rispetto alla quale l’Assemblea si deve determinare, a meno che il consigliere non la ritiri e si allinei alla posizione del consigliere Romeo, perché è una questione tutta interna al Partito democratico. Come volevasi dimostrare, il Partito democratico contro il Partito democratico. Noi condividiamo la richiesta del consigliere Guccione, non per smentire la Conferenza dei capigruppo, ma perché vanno seguite le dinamiche della politica. C’è una questione eccezionale oggi alla quale non intendiamo sottrarci ed aderiamo alla richiesta del consigliere Guccione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nucera. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Non mi sembra che il consigliere Guccione abbia fatto una richiesta con urgenza o abbia chiesto di tenere necessariamente oggi la seduta di Consiglio regionale sulla sanità. È opportuno, secondo me, consigliere Nicolò, poiché sulla questione della sanità questo Consiglio si è già espresso in maniera chiara, abbiamo votato – mi pare – uno o due ordini del giorno all’unanimità, se non sbaglio. Mi pare – ripeto – che abbiamo votato un documento, un ordine del giorno, all’unanimità. …

Volevo solo chiarire. Se non mi sbaglio, se non ricordo male, il Consiglio regionale della Calabria sulla questione della sanità ha votato un ordine del giorno di intervento verso il Governo nazionale per ripristinare la questione sanità e commissariamento. Se non mi sbaglio – ripeto ­–, ma poi vediamo se è stato votato all’unanimità. Che l’abbiamo discusso lo ricordo. Continuo …

 

(Interruzione)

 

Consigliere Nicolò, poiché sono state individuate le date del 21 o del 27 novembre, convochiamo il Consiglio entro questa data ed in quella seduta chiariremo la questione e parleremo in maniera chiara del problema della sanità in Calabria perché è giusto che ognuno si assuma le sue responsabilità. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini. Ne ha facoltà.

NUCERA Giovanni (La Sinistra)

Quando c’è un intervento è opportuno che ognuno possa esprimersi. Si, ho concluso, però non c’è bisogno che il consigliere Nicolò …

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Consigliere Nucera, noi stiamo facendo un ragionamento molto semplice che è il seguente: abbiamo appreso sulla stampa l’ennesima esternazione del presidente Oliverio, a meno che il Presidente non abbia smentito e non so perché sugli stessi giornali che hanno riportato la dichiarazione non abbiamo registrato alcuna smentita da parte sua. L’ennesima esternazione non la prima! Ripeto l’ennesima esternazione del Presidente che, addirittura, annunciava di volersi incatenare davanti a Palazzo Chigi. Ora a distanza di qualche giorno, per sua dichiarazione, abbiamo appreso che la situazione nella sanità è talmente grave che abbiamo registrato un fortissimo aumento dei costi rispetto alla emigrazione sanitaria della Calabria e si dovrebbe ricorrere assolutamente a provvedimenti di urgenza, come il commissariamento del commissario e, quindi, il trasferimento delle funzioni del commissario nelle mani del Presidente. –…

PRESIDENTE

Consigliere Tallini, però così è un dibattito. La invito a limitare il suo intervento all’ordine dei lavori.

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Ora due sono le cose: o il Presidente prende la parola e dice che la sanità non è una emergenza – così come ha annunciato in quella dichiarazione – oppure credo che la proposta del consigliere Guccione sia da condividere, ma la deve condividere anche la maggioranza perché è il pensiero del Presidente, perché noi abbiamo ansia di conoscere per quale ragione aumentano le emigrazioni sanitarie … se è vero come è vero, chi sta nominando i commissari delle varie ASP e i direttori generali?  Chi sta nominando i direttori sanitari e i direttori amministrativi nelle varie ASP e nei vari ospedali generali, da Catanzaro, a Lamezia, a Reggio Calabria?

 

(Interruzione)

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Tallini.

 

TALLINI Domenico (Gruppo misto)

Chi li sta nominando? La Giunta regionale, addirittura, – e concludo il mio intervento – per nominare un direttore generale a Crotone … si fa il 7 agosto, non si pubblica, poi viene pubblicato dopo un mese, l’interessato ha saputo di essere inserito nel nuovo elenco con nuovi criteri. Non si capisce più niente nella sanità, amici! E allora volete che la proposta del collega Guccione non rivesta – oltre alla richiesta e all’s.o.s. lanciato dal Presidente – motivi di urgenza!

E perché rinviare al 27 novembre? Perché fino al 27 che cosa deve succedere? Forse il presidente Oliverio andrà a Roma e tenterà di nuovo attraverso la diplomazia o i suoi canali diplomatici – tutti falliti fino ad oggi – di tentare di convincere qualcuno. Questa volta è il Presidente del Consiglio Gentiloni ad essere convinto che il problema della sanità in Calabria si chiama “problema Scura” … no! E allora sarebbe opportuno che, comunque, il Presidente smentisca o perlomeno chiarisca quali sono state le motivazioni per cui è stato costretto a fare l’ennesima esternazione. Se non c’è urgenza, lo dica pure. Se l’emergenza sanitaria, l’emigrazione sanitaria non c’è, lo dica pure perché a questo punto anche noi ci convinceremo che non è urgente convocare la seduta fra qualche giorno e che possiamo anche aspettare il 27 novembre.

Possiamo anche arrivare a giorno 27, caro presidente Irto, e differire al 27 del mese successivo e del successivo ancora, come è già avvenuto per l’elezione dell’Ufficio di Presidenza. Siamo stati tre mesi in vacanza, caro Presidente! Siamo stati sulle pagine di tutti i giornali che hanno riportato che siamo stati in ferie per 90 giorni! Vogliamo continuare a fare così? Facciamo così. Tanto il Presidente e questa maggioranza – ma soprattutto il presidente Oliverio ­– ormai stanno cadendo nell’oblio, ma non vogliamo che nell’oblio cada ancora la regione Calabria con tutte le sue emergenze.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Aieta. Ne ha facoltà.

AIETA Giuseppe(Partito Democratico)

Signor Presidente, intervengo perché ovviamente questa discussione appare paradossale poiché siamo abituati e probabilmente è perché anche questo Consiglio regionale è commissariato a parlare di altro e non nel merito delle questioni. Io credo che rispetto alla posizione del consigliere Guccione ci debba essere un atto di responsabilità, intanto per capire chi sta nella battaglia al fianco del primo cittadino della Calabria e chi gioca nell’ambiguità. Di fronte ad un urlo drammatico siamo di fronte anche ad una situazione drammatica, perché la prudenza e lo stile del governatore Oliverio sono proverbiali, però in questi anni non ho visto nettezza di posizione neanche nel mio partito, per essere chiari!

Neanche nel mio partito! E non ammetto su questa questione giochi ed ambiguità perché è la questione per la quale noi tutti oggi siamo qui e abbiamo una potestà legislativa che è limitata.

Voi siete commissariati! Il Consiglio regionale è commissariato! Il dipartimento alla salute della Regione Calabria è commissariato! O ci piace? perché noi abbiamo anche il complesso, la sindrome della dominazione che ci viene da lontano. O godiamo rispetto a coloro i quali si sostituiscono al nostro potere oppure non saprei come leggere e come spiegare posizioni anche ironiche, questa dimensione che anche emotiva non ammette.

Allora, bisogna essere chiari ed io sono chiaro: io sto con il presidente Oliverio in questa battaglia! Ci sto tutto per intero perché da tre anni a questa parte ed io mi sono candidato come molti di voi per mettere intanto riparo alla catastrofe della sanità – …

Vi pregherei di visitare gli ospedali ma di andarci per davvero per rendervi conto di cosa dicono medici, paramedici, infermieri. Andiamoci tutti negli ospedali!

 

(Interruzione)

 

Vi prego, io quando parlate non vi parlo addosso, quindi pretendo che non mi parliate addosso perché su questa questione noi tutti e ripeto a cominciare dal mio partito dobbiamo uscire dall’ambiguità. Dobbiamo uscire dall’ambiguità e dire ai calabresi come la pensiamo. Io la penso come Mario Oliverio e penso che sia stato troppo prudente in questi anni, troppo stile istituzionale, ed oggi siamo ad un punto in cui i calabresi, come avevo previsto perché, purtroppo, chi sta nei comuni ed ha avuto esperienza nelle amministrazioni locali sa come ragiona il popolo il popolo non distingue più tra noi e il commissario. Non distingue più tra le azioni del commissario che sono detestabili anche negli atteggiamenti, nelle relazioni con le Istituzioni e noi che avremmo dovuto programmare la sanità qui dentro. Pertanto, signor Presidente, non so se è bene fare adesso la discussione o farla il 27 novembre, non lo so. So per certo che bisogna uscire dall’ambiguità e dalla palude. Oggi c’è una posizione che è drammatica ripeto rispetto ad un problema altrettanto drammatico e dobbiamo dire da che parte stiamo. Non bisogna più giocare né dobbiamo avere timore delle prossime elezioni. Non dobbiamo avere timore perché dobbiamo difendere i calabresi e l’onore, l’onorabilità di questo civico consesso che è il più alto e nobile della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Magno. Ne ha facoltà.

MAGNO Mario(Gruppo misto)

Non comprendo l’intervento del consigliere Aieta che vuole fare apparire come se la gestione della sanità sia solo un problema del commissario Scura. Premesso che sono favorevole all’attribuzione delle funzioni di commissario della sanità calabrese a Mario Oliverio, tuttavia non è possibile far passare il messaggio che la sanità calabrese è solo Scura. Voi dimenticate che la sanità calabrese è gestita direttamente da questa maggioranza di centro-sinistra attraverso la nomina dei vostri direttori generali che stanno producendo un disastro all’interno di questa Regione.

Andate a guardare i dati dei bilanci delle varie ASP, degli ospedali di Catanzaro, di Cosenza, delle aziende ospedaliere! Guardate i dati e vedete se la produzione che riguarda le strutture sanitarie presenti sul territorio corrisponde a quello che doveva essere, invece, un percorso di rientro dallo sforamento del Piano sanitario per abbandonare il commissariamento della sanità in Calabria. Il commissario Scura lo potevate mandare a casa, se aveste gestito la sanità in maniera corretta. Poiché non siete in grado di gestirla, perché continuate a produrre debiti all’interno delle strutture sanitarie calabresi, allora oggi volete scaricare tutta quanta la colpa di una gestione fallimentare della sanità sul commissario Scura.

Ma qua siamo all’assurdo! Collega Aieta, siamo all’assurdo! Voi non potete continuare ad essere demagoghi su questa problematica e – ripeto - io non ho nulla in contrario al fatto che il commissariamento della sanità faccia capo a Mario Oliverio perché, come hanno ripetuto i colleghi, può essere una gestione che corrisponde meglio alle esigenze del riordino complessivo del sistema sanitario calabrese. Però, oggi, consentitemi che questa cosa non può passare come se fosse una questione che riguarda soltanto il commissariamento della sanità …

PRESIDENTE

Consigliere Magno, la invito a limitare il suo intervento sull’ordine dei lavori …

MAGNO Mario (Gruppo misto)

Concludo. Il consigliere Guccione sta chiedendo, legittimamente, da diverso tempo, non soltanto oggi, un dibattito all’interno di quest’Aula su una problematica che non stiamo dibattendo che però è drammatica per i cittadini calabresi. E se lui ha chiesto che questo dibattito venga fatto … non lo volete fare oggi? Dateci una data però! Quando dobbiamo fare questo dibattito? Indicando le date perché, altrimenti, qui veramente si vuole far passare una questione fondamentale per la Calabria come se fosse soltanto una battaglia del presidente Oliverio per il commissariamento. E l’essenza di questo depone male nei confronti del Presidente perché si pensa che lui voglia occupare un posto di potere ma non è così, riguarda la gestione complessiva del sistema sanitario regionale.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Magno. Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Pensavo di aver fatto una cosa positiva visto che non capita tutti i giorni che un Presidente di una Giunta regionale del nostro Paese decida di andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi sulla questione della sanità ed indichi anche la data! Potevamo nella prima seduta di Consiglio dopo l’annuncio restare in silenzio? Potevamo non on investire l’Aula di una questione così importante?

Ma capite che cosa significa sul piano istituzionale e sul piano politico e democratico che un Presidente di Regione sia costretto ad andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi per la sanità della sua Regione? Guarda caso, poi, – cosa più grave ­– il presidente Oliverio ha la stessa tessera del presidente Gentiloni, quindi vuol dire che anche in un partito non si parla, non c’è stata una sede in cui discutere, ma questo interessa poco ai calabresi.

La questione centrale è la sanità che, dopo nove anni di commissariamento, non un mese, ma – ripeto – nove anni di commissariamento, porta un Presidente di Regione, in questa consiliatura, a tre anni dall’elezione, a fare un annuncio eclatante tant’è che stamattina ci ha messo il carico il mio capogruppo che in una intervista a “Il Quotidiano” ha annunciato rotture clamorose tra la Regione ed il Governo nazionale se non si dipana questa questione.

Di che stiamo parlando? Volevamo tenere all’oscuro quest’Aula? Io credo di no, non è possibile tenere all’oscuro quest’Aula, non avviare un dibattito e sentire le ragioni de presidente Oliverio che possono essere le ragioni della Calabria. Io mi chiedo perché il Presidente della Campania si e il presidente Oliverio no! Lo dico io che con Oliverio non corre buon sangue ma io mi interrogo del perché il Presidente della Campania si e Oliverio no! Cosa?

(Interruzione)

Non mi interessa … analizzeremo … il presidente Oliverio dice cose gravi, che ci sono sistemi, forze occulte e non, che impediscono la sua nomina! Voglio i nomi e i cognomi, altrimenti siamo sul generico! Ed io voglio concordare con il Governo nazionale la fuoriuscita dal Piano di rientro. Non è più tollerabile che in Calabria dopo nove anni ­– e i dati non saranno positivi – si mantenga ancora lo stato di commissariamento. Ritornino i poteri in capo alla Giunta ed al Consiglio regionale! Dobbiamo concordare con il presidente Gentiloni l’uscita dal Piano di rientro per fare un nuovo Piano sanitario. Noi qui, il Consiglio regionale, quest’Aula democratica! Io pensavo di discuterne subito. Se, poi, diventa pure un problema discuterne oggi, domani, dopodomani o … io dico che dobbiamo discuterne subito. Oggi? il 27, il 25 o il 26 novembre?

Dobbiamo discutere prima che il Presidente si rechi a Roma ad incatenarsi perché io penso che daremmo un’idea sbagliata della Calabria. Penso anche che questo Consiglio debba essere messo nelle condizioni di discutere ed, in conclusione, votare un documento. Stabilite voi, stabiliamolo  insieme quando deve essere ed entriamo nel merito alla questione. Lo decidono i capigruppo? Vanno al banco della Presidenza e decidono, ovviamente il  prima possibile rispetto a tutte queste questioni perché, altrimenti, alimentiamo il qualunquismo e il populismo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Cannizzaro. Ne ha facoltà.

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente, intervengo semplicemente per una riflessione perché trovo veramente ridicolo, vergognoso e mortificante questo dibattito poiché se il collega Guccione ha appena formulato la richiesta di dibattere sulla sanità … A proposito, collega Guccione, la invito a formalizzare la richiesta perché gli uffici dicono che non c’è una richiesta formale. Il foglio glielo presto io, la penna ce l’ha, può scriverla personalmente, io la sosterrò su questa proposta per aprire anche tra un minuto, finalmente, un dibattito serio su una problematica così atavica. 

Dicevo vergognoso e mortificante perché mentre noi stiamo qui – consentitemelo senza offesa perché offenderei anche me stesso – giocando sulla questione sanità, il mio pensiero va ai medici, agli infermieri, ma soprattutto agli ammalati che in questo momento sono in tutte le strutture della Calabria e stanno soffrendo. E mi viene veramente da pensare a quei 20 sindaci della Locride che quest’oggi – chi con la macchina, chi con il treno – sono andati a Palazzo Chigi per protestare contro un Governo che ha proprio completamente ignorato le istanze che provengono dal territorio. E, allora, senza ipocrisia, perché collega io la stimo e l’apprezzo per quello che fa, però è tipico di voi del Partito democratico alzare la voce e fare comizi anche nelle Assemblee regionali. Pensate di poter offuscare le vostre défaillance che ci sono e si vedono tutte, il vostro sfaldamento e non soltanto all’interno di un Assemblea regionale come quella calabrese.

Credetemi è un po’ triste vedere questa maggioranza che si sgretola giorno dopo giorno, è veramente triste pensare alle parole di Matteo Renzi ad Amantea durante un comizio del Partito democratico nel quale sosteneva Mario Oliverio Presidente dicendo: “Tu dovrai essere il commissario alla sanità”. Sono passati diversi mesi e mi pare che non sia cambiato nulla mentre, come ricordava qualcuno, per qualche altra Regione come la Campania le cose sono andate diversamente. E allora delle due l’una: o non contate nulla a Roma – e mi pare che questo è chiaro ed evidente – o siete completamente scollegati da un sistema del Partito democratico che è già in piena campagna elettorale e dove la Calabria non viene considerata.

Presidente Oliverio, glielo dico con estrema sincerità, su questa battaglia mi piacerebbe essere al suo fianco e al fianco di tutti coloro i quali credono che il sistema sanitario deve e può essere aggredito solamente se lo facciamo assieme. Però, siamo scollegati. Voi non avete messo in campo un’idea ben chiara anche per la parte che in questo momento vi compete e mi riferisco a quelle nomine inopportune, sbagliate che avete fatto e io faccio nomi e cognomi perché non ho problemi. Quando voi nominate il Brancati di turno – egregia persona, professionista, nulla da eccepire – ma assolutamente inappropriato al ruolo che in questo momento voi gli avete assegnato, iI risultati sono quelli che i sindaci partono dalla Calabria con i treni e le macchine e vanno a protestare a Palazzo Chigi. Lei ha dichiarato, come ricordava qualcuno, che andrà ad incatenarsi a palazzo Chigi contro il Governo, Presidente, lei andrà a protestare …

PRESIDENTE

Stiamo facendo il dibattito, consigliere Cannizzaro, …

CANNIZZARO Francesco (Casa delle libertà)

Presidente Irto, lei ha dato il tempo ai colleghi e la prego di voler dare anche a me il tempo necessario per esprimere il mio pensiero. Di fatto ha ragione, è nato il dibattito, quindi abbiamo in pratica già accolto con questo dibattito la proposta del consigliere Guccione.

Scherzi a parte, mi avvio a concludere ma non posso concludere il mio pensiero senza ricordare che il presidente Oliverio dichiara che va ad incatenarsi a Palazzo Chigi, quindi a protestare contro se stesso e contro il proprio partito. E allora mi viene, telegraficamente, il pensiero del sindaco Falcomatà che, assieme a tutta la corazzata del Partito democratico reggino ed anche con qualche esponente regionale, protestò quando il Ministro degli interni decise di spostare da Reggio Calabria la sede dell’agenzia dei beni confiscati. Falcomatà in prima linea, in trincea, per protestare contro se stesso, contro il suo partito e contro il Governo amico.

Siamo all’assurdità! È vergognoso, è allucinante! Voi non dovreste annunciare le battaglie, non dovreste annunciare di incatenarvi a Roma! Dovreste annunciare le dimissioni qualora il vostro Governo amico non vi ascolti! Siamo prossimi alle elezioni. Approfittate di questo momento, presidente Oliverio – i sondaggi vi danno perdenti in tutti i collegi della Calabria e concludo, Presidente – che potrebbe essere anche un monito per andare dai vostri leader nazionali e dire “Dateci qualche segnale di presenza altrimenti la Calabria vi consegnerà un dato elettorale pessimo”. Questa potrebbe essere anche un’occasione, visto che siamo in clima elettorale, per ottenere qualcosa che forse state tanto sperando oramai da tre anni. Ed è vero – e concludo veramente Presidente – come dice il consigliere Nucera che quest’Aula ha dibattuto sulla sanità, ma ha dibattuto un anno fa. Non mi pare che da un anno a questa parte le cose siano cambiate o meglio le cose sono cambiate, ma in peggio.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bova. Ne ha facoltà.

BOVA Arturo (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Intervengo giusto per ribadire quanto detto dal consigliere Aieta che sottoscrivo in pieno e tra l’altro mi pronuncio anch’io in questo momento perché sto pienamente con il presidente Mario Oliverio in questa battaglia che, a questo punto, condivido non foss’altro che per i dati che abbiamo sotto i nostri occhi. Sono disarmanti, un fallimento certificato, a prescindere dai giudizi sulle singole persone, sul commissario Scura, su altri, ma i dati sono incontrovertibili. È scienza questa alla quale bisognerà pure porre rimedio. Semmai su questo potremmo tenere anche altre discussioni nelle sedi opportune, nei momenti opportuni, su come lungo un tragitto quando si approva un provvedimento, lo si mette in esecuzione, si valuta se necessita di modifiche. Ovviamente, il mio riferimento è più alla politica nazionale e ad altre cose. Detto questo, però, volevo sottolineare che sto con Aieta anche per l’attacco indecoroso che oggi si sta scagliando nei confronti del Presidente. Mi permetto solo di dire - non ho salutato personalmente il consigliere Gallo, avevo delegato il mio capogruppo - ai consiglieri di destra che hanno accusato Mario Oliverio indecorosamente di una campagna acquisti con riferimento al consigliere Graziano, non presente, e che semmai saluto per una legge tra le più importanti che è stata varata da questo Consiglio che è la legge sulle lobby che fa vanto alla Calabria intera.

E gli devo dare atto di questo. Forse certe leggi per alcuni sono importanti per altri no, è un punto di vista tra centro-sinistra e centro-destra. Volevo sottolineare questa cosa e dire: avete attaccato il Presidente su eventuali compravendite di voti, due giorni fa è stata depositata la sentenza della Corte d’Appello che vi dimostra come il vostro presidente Berlusconi andasse a corrompere i parlamentari e li acquistasse a milioni di euro. Semmai parlate di lui. Sono sentenze passate in giudicato. Quindi, un po’ più di serietà in un Consiglio regionale! Detto questo, ritengo che anche la dichiarazione del presidente Oliverio …

(Interruzione)

… consigliere Tallini, mi faccia concludere, io non interrompo nessuno … L’ennesima volta che è condannato in via definitiva. Fatevi l’elenco delle condanne! Detto questo, Presidente, per favore …

(Interruzione)

… cambi di casacca proprio a me, Cambio di casacca!

Detto questo – dicevo – personalmente non ho condiviso la dichiarazione del presidente Oliverio di incatenarsi o di fare altre cose. Io preferisco che in questi casi si affronti il rapporto con un Governo e gli si vada a dire di che pasta è fatto, se condivide la nostra azione di governo, se è il caso di continuare in un certo modo o non è il caso. Si fa così. Ritengo che questa sarebbe stata una strada migliore. Il consigliere Romeo ha messo una bella pezza oggi giustamente perché dice: “Teniamo una seduta di Consiglio regionale”. Scusate, lo dico pure al consigliere Guccione in Aula, ma volete parlare oggi, adesso, volete parlare di sanità adesso tanto per fare? Faremo tutti una canea probabilmente qua dentro, indeboliremmo il Consiglio regionale. Per la serietà di tutti, consiglio di fare attenzione. Lo dico alla maggioranza, non alla minoranza, se non mi vuole ascoltare, al consigliere Romeo, capogruppo del Partito democratico, come lo dico al mio capogruppo. Quando convochiamo una seduta di Consiglio sulla sanità veniamo a parlare di un Piano sanitario. Siamo seri tutti quanti! Portiamo in Consiglio regionale un Piano sanitario che si possa dire all’altezza della gestione della sanità calabrese e chiediamo le revoche del commissariamento. A casa mia mi è stato insegnato di procedere in questo modo o quantomeno, se non abbiamo – consigliere Esposito – proprio un Piano a portata di mano, attrezziamoci perché, altrimenti, senza proposte alternative, non credo che si possa andare avanti. Lo dico con tutta la mia piena onestà intellettuale. Quindi, ci tenevo, però ribadisco anche il pieno appoggio al presidente Oliverio in questa delicata vicenda che, tuttavia, Presidente, non può più essere trascinata in questo modo e non ci può trascinare in dichiarazioni di sciopero, di astensione. Siamo un Consiglio regionale, prendiamo le decisioni e ci comportiamo di conseguenza. La regione Calabria, i calabresi, hanno votato Mario Oliverio, non hanno delegato a Roma e a nessun altro la gestione di questa Regione. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro. Ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Grazie, Presidente, auspico ovviamente che ritornino i toni, ma anche soprattutto in alcuni concetti la serenità di quella che, secondo me, è stata una richiesta normale – ovviamente non sono qui certamente ad esaltare il consigliere Guccione e non sta a me farlo – ad un grido d’allarme che, in qualche modo, abbiamo registrato e di cui ci sentiamo tutti – credo  – consapevolmente sostenitori in un dibattito che dovrebbe essere prettamente politico, fatto nei tempi più brevi possibili e, soprattutto, non mi sembra una lesa maestà. Più volte abbiamo parlato e lamentato che in questo Consiglio – anche per la stampa – andiamo velocemente ad approvare solo ed esclusivamente atti amministrativi, ma mai a parlare di ambiente, mai fare una seduta di Consiglio ad hoc sul lavoro, sui trasporti, ancor meno sulla sanità.

E devo dire che il grido di dolore che ha visto impegnate soprattutto tutte le testate giornalistiche non solo locali, anche nazionali, ha in qualche modo la consapevolezza sia da parte della maggioranza sia della minoranza di rendere più forte una richiesta che deve partire da questa Assemblea a seguito di una seduta di Consiglio nella quale, però, vogliamo ovviamente capire cosa significa perché sappiamo che a marzo scadrà l’incarico al commissario Scura che – ricordiamo a noi stessi – è stato nominato per scelta perché al momento dell’insediamento c’erano i termini per nominare il presidente Oliverio. Non sono stati evidentemente condivisi dal Governo centrale.

A marzo scadrà l’incarico – dicevo – ma noi riteniamo di non dover aspettare una scadenza considerato che in una Regione consorella e soprattutto vicina – visto che il presidente De Luca appartiene al Partito democratico – è stata fatta una scelta totalmente diversa. E, allora, una seduta di Consiglio aperta, ovviamente, ai presidi ospedalieri e ai direttori generali, un tavolo permanente nel quale abbiamo parlato di quella classe di medici che spesso lamentano le tante difficoltà e, soprattutto, capire cosa si vuole fare.

Altrimenti ha ragione il collega Aieta, che mi spiace non vedere in Aula dopo la veemenza del suo intervento, che anche in occasione, presidente Irto, di una trasmissione televisiva dell’“Altro Corriere” trasmessa qualche sera fa – ed ero con il collega Giudiceandrea – nella quale si parlava di questa disattenzione da parte del Governo e della maggioranza, ha ribadito e ha voluto sottolineare. È chiaro che da Praia a mare, a Locri, a Siderno, a Catanzaro, a Gioia Tauro, è ovviamente una sanità al collasso dove si riesce in qualche modo ad affrontare, tra le tante difficoltà, l’emergenza - urgenza, dove, per esempio, il presidio di Locri oggi vede una coalizione di sindaci andare a protestare. In qualche modo, poi, scendono i politici a dire “tutto a posto” ma soprattutto anche un botta e risposta degli scorsi giorni con la ministra Lorenzin che, a pieno titolo, come ministra alla sanità ma soprattutto come “stampella” e parte attiva del governo Renzi, oggi Gentiloni, ha risposto al presidente Oliverio.

Ricordo che la ministra scese in Calabria proprio in occasione delle competizioni regionali parlando di sblocco del turnover. Vorremmo in qualche modo che questa Aula si riappropriasse del titolo che ha di discutere e dire che cosa vuole fare della sanità perché, altrimenti, consigliere Aieta, è vero quello che lei dice che il cittadino non distingue più tra noi e il commissario perché non lo può fare in quanto il commissario è emanazione di quella parte politica che lei con grande chiarezza ha voluto sottolineare non essere chiara, soprattutto all’interno del Partito democratico. E nello stesso tempo il cittadino non riesce più a distinguere la scelta della politica che, ovviamente, doveva essere quella, che credo il consigliere Guccione ha voluto sottolineare, di abbattere una forma di commissariamento che porta ad avere e a fare delle scelte spesso impopolari.

Altrimenti rimane anche il dubbio che sia una parte parlata. In qualche modo le scelte impopolari vanno fatte, noi vogliamo capire cosa sarà di Praia a Mare, cosa si aprirà, cosa si rimodulerà, cosa si chiuderà. Vogliamo avere un progetto da portare avanti affinché ci possa essere la giusta risposta nei confronti dei cittadini e di coloro che protestano, dalle RSA al rafforzamento del territorio, a tutte quelle case della salute che nel corso degli anni hanno subito dei fermi impopolari ed anche al problema dell’integrazione. Voglio ricordare che la Calabria ha la sede di un Policlinico Universitario a Catanzaro ma che è università dei calabresi che deve affrontare il problema di cui da oltre vent’anni si continua a parlare – e sul quale ci siamo anche rapportati con il presidente Oliverio – che è il tema dell’integrazione dove il cittadino ha accoglienza ma soprattutto dove si affronti, attraverso il pronto soccorso, l’emergenza – urgenza.

La gente ci chiede ospedali all’avanguardia, la gente ci chiede sanità, possibilità di curarsi. Io credo, mi auguro, al di là della data del 27 novembre, consigliere Romeo, che sull’emergenza dobbiamo essere capaci e pronti a riunirci anche domani, a sostenere il progetto del presidente Oliverio che con chiarezza dirà cosa vuole fare, ad essere parte attiva di un cambiamento. Voglio soltanto dire una cosa e lo dico sinceramente: la sanità, purtroppo, rappresenta la prima fabbrica dei calabresi; la seconda sappiamo tutti che era l’indotto dell’edilizia, dei lavori pubblici che, devo dire, oggi vede una crisi totale del settore. Mi auguro che, più che una fabbrica di consensi, possa essere veramente una fabbrica di salute per i nostri cittadini.

Quindi, l’impegno è a non strumentalizzare una richiesta del collega Guccione, a rispondere a quello che non deve essere in qualche modo parlare alla pancia della gente. Dire al cittadino: “Ne vuoi sanità? Io credo che sia normale, dobbiamo avere un progetto chiaro sia sulle scelte popolari sia sulle scelte impopolari.

Dopo che sapremo qual è questo progetto saremo al vostro fianco per chiedere ovviamente al Governo che non faccia figli e figliastri o, perlomeno, che abbia la parola chiave del perché in Campania viene presa una misura e in Calabria un’altra. Calabria dove, ovviamente, di sanità si può anche morire, fra virgolette quando la sanità diventa un argomento politico e credo che questo ovviamente sia un po’ sotto gli occhi di tutti.

Quindi, collega Aieta, si assenta spesso, siamo qui ad ascoltarlo, mi sarebbe piaciuto veramente che anche lui avesse fatto la stessa cosa. Non è una difesa o un attacco al Governatore. Ricordo che questi commissariamenti hanno sempre ucciso parte della politica. Essere commissari, comunque, fino a quando non si sarà fuori dal Piano di rientro, significa dover fare i conti con poche risorse. Dobbiamo avere, però, la capacità di mettere queste risorse in presidi ospedalieri – e penso ai 18 milioni di euro che Locri sta aspettando da tanto tempo per rimettere a norma, in sicurezza, il Pronto Soccorso piuttosto che dei reparti importanti. Credo che sia un nostro dovere.

Il consigliere Tallini parlava delle ferie che i consiglieri regionali hanno fatto o che in qualche modo ci hanno portato sulla cronaca nazionale, credo che abbiamo un debito in più con i cittadini nel tenere al più presto una seduta sulla sanità e, quindi, mi sento di appoggiare la proposta del consigliere Guccione. Grazie.

PRESIDENTE

Al di là della proposta del consigliere Guccione che, di fatto, è stata condivisa in molti interventi di maggioranza e minoranza, si è, effettivamente, avviato il dibattito. Adesso sono iscritti a parlare i consiglieri Mirabello, Esposito, Bevacqua, Giudiceandrea, Gallo e il presidente Oliverio.

Ha chiesto di intervenire il presidente Oliverio. Ne ha facoltà.

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, intervengo per fare innanzitutto una semplicissima considerazione, poiché non si sta dibattendo se rinviare o meno questo tema ma si è entrati nel merito, per evitare di fare ipocrisie, perché di solito c’è la celebrazione delle ipocrisie: propongo che si continui nella discussione di merito stasera in Aula.

Chi vuole riprendere la parola la riprenda, io sono a disposizione, purché si evitino ipocrisie. Dico questo perché mi preme chiedere al Presidente del Consiglio che i lavori siano regolati per come previsto dal Regolamento. Se c’è una discussione sulla opportunità di rinviare o meno il punto all’ordine del giorno, si chieda la parola stando al tema, per discutere se rinviare o meno l’ordine del giorno, e si faccia nei termini previsti dal Regolamento, perché se ogni punto diventa una discussione interminabile, credo che non si faccia il bene di questa Aula, dal punto di vista dell’immagine e della possibilità di fare svolgere il ruolo che ha il Consiglio regionale. Detto questo, poiché la discussione non si sta svolgendo sull’opportunità di andare al 27 o di svolgerla adesso, perché la discussione è già nel merito, propongo che si continui questa discussione, concedendo ai consiglieri che vogliono intervenire di ritornare ad intervenire nel merito.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.

MIRABELLO Michelangelo (Partito Democratico)

Volevo intervenire sull’ordine dei lavori, ma l’intervento del presidente Oliverio ha superato le osservazioni che avevo intenzione di fare, per cui nel merito, se prosegue la discussione, mi riservo di intervenire successivamente.

PRESIDENTE

Bene c'è una proposta del presidente Oliverio.

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente Irto, propongo di mettere ai voti la proposta di continuare a discutere stasera.

PRESIDENTE

Allora chi è favorevole a continuare la discussione…

OLIVERIO Mario, Presidente della Giunta regionale

Favorevole, favorevole a fare la discussione stasera.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Non si discute…?

PRESIDENTE

Discutiamo subito sulla proposta del Presidente della Giunta.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Chiedo di intervenire sulla proposta del Presidente.

PRESIDENTE

C’è un elenco di interventi, consigliere Tallini. La discussione è aperta. Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Credo che stiamo prendendo una piega che non è consone a questo Consiglio regionale e alla responsabilità che risiede in ognuno di noi. Credo che, lo dico con estrema franchezza anche al collega Tallini, si è sbagliato ad aprire una discussione su questo tema, si doveva semplicemente prendere atto di una richiesta del collega Guccione che io condivido, ed eventualmente porre all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale, per come avevamo stabilito, per approfondire un tema, che è il tema nevralgico per la Calabria, per i cittadini calabresi, per la qualità della vita, quindi per la salute, ma che, a mio parere, merita più attenzione e merita un dibattito ad hoc, che non può essere ridotto alla seduta di stasera.

Credo che chiunque sia intervenuto abbia messo carne al fuoco, secondo me, in un modo pieno di ipocrisia o pieno di una difesa di posizione, che oggi devono essere, a mio modesto parere, meglio metabolizzate, comprese e capite per poter superare difficoltà. Diciamocelo chiaramente che ci sono, a livello dei ruoli istituzionali, delle responsabilità, che c'è una difficoltà tra i vari livelli di responsabilità. Perché non dirlo? Mi sono permesso di scrivere una lettera riservata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ho fatto alcune osservazioni, visto i rapporti di amicizia, che non ho reso pubblica, perché credo che il ruolo di un consigliere regionale non sia quello di alimentare una polemica fine a se stessa, ma quello di governare i processi, di capire dov’è l’inghippo e trovare una soluzione utile ai calabresi e non fare demagogia o strumentalizzare le vicende o gli eventi. Se dovessimo parlare delle vicende dovremmo parlare di chi ha voluto il commissariamento, di chi l’ha scelto e di chi l’ha imposto, ma io non voglio farlo stasera, lo farò nel momento in cui ci sarà la discussione seria e pacata. 

Invito il presidente Oliverio a ritirare la proposta. E’ necessario superare le difficoltà che ci sono e arrivare a fine mese con una seduta di Consiglio, magari aperta, con chi ha responsabilità, affrontiamo il problema della sanità a 360 gradi, senza ipocrisia, senza demagogia, perché questo danneggia, ancora di più, il Consiglio regionale. Quando si fa demagogia su un tema come questo, quando si innesca un meccanismo di non governo di questo processo, chi ci perde è la politica, è il Consiglio regionale, sono i Sindaci che sono gli avamposti sul territorio. Quindi riflettiamo sul nostro ruolo e sulla nostra responsabilità.

Ribadisco l’invito al Presidente della Giunta regionale a non dire continuiamo o meno la discussione, ma a prendere atto che c’è una volontà forte, oggi, di discutere su un tema delicato, drammatico per  la Calabria e di dedicare una seduta ad hoc su questo tema, come si era concordato, da qui a pochi giorni, per dare la possibilità ad ognuno di noi, di arrivare pronti con documentazione adeguata, con più documenti in mano da porre all’attenzione del Consiglio regionale, perché solo così facciamo il bene della nostra comunità e siamo responsabili del ruolo che svolgiamo.

A volte questo tipo di scontri, di contrapposizione, non aiuta nessuno e non aiuta a farci capire dai calabresi, quindi l’invito che faccio prima al Presidente della Giunta regionale e poi al Presidente del Consiglio regionale è di aggiornare, su questo tema, la discussione, di farla da qui ad una settimana, per meglio approfondire capire e comprendere le difficoltà ed anche arrivare qui preparati. La questione non riguarda il Pd calabrese o Forza Italia calabrese, ma riguarda la salute dei cittadini e dei calabresi che rappresentiamo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Grazie, Presidente. Mi ero iscritto a parlare sulla proposta dell’onorevole Guccione, nel condividerla naturalmente, ma per dire, tra l'altro, che si è avviato il dibattito sulla sanità. Poi è seguito l’intervento del presidente Oliverio che dichiara ampia disponibilità affinché il dibattito possa trovare avvio anche questa sera in Aula. Ritengo che si debba parlare di sanità, perché se questo Consiglio non parla di sanità, spiegatemi di che cosa deve parlare? Per rendere più efficace ed entrare nel merito nella sostanza dei tanti problemi legati alla sanità, raccolto il giusto input, la giusta disponibilità, la legittima, anzi, rispettosa disponibilità che il presidente Oliverio ha voluto dare a questa Aula, ma ritengo proprio per non fare sì che non si rimanga nelle enunciazioni di principio, ma si vada veramente nella sostanza e nelle viscere di questo grave, grosso problema della sanità, che raccolta la proposta del consigliere Guccione si discuta nell’immediatezza di sanità. Nell’immediatezza può anche significare nella prossima seduta di Consiglio, preparando una seduta monotematica che vada ad affrontare, nella sua globalità, l’aspetto della sanità, perché altrimenti ci limiteremo ognuno di noi a trattare dei temi importanti, ma di ordine più specifico, territoriale senza una visione globale di quella che invece è la sanità calabrese.

Ritengo, tra le altre cose, che parlare di sanità sia un unicum rispetto, anche, a quei settori indotti che dalla sanità portano al sociale, alla economia e quant’altro. Pertanto, non un ragionamento solo sulla sanità, magari anche territorialmente, spoke, hub e aziende sanitarie, ma un programma e un progetto che parta da questo Consiglio regionale. Non so se può essere, collega Guccione e collega Bova, un nuovo Piano sanitario regionale di cui questo Consiglio deve essere primo attore, perché a nessuno di noi deve sfuggire la realtà delle cose.

Siamo in una fase di Piano di rientro di commissariamento che nessuno di noi ha voluto. Tra le altre cose, lo ricordo a me stesso, quando in una fase in cui ancora si poteva discutere commissariamento si commissariamento no, all’interno del mio partito all’epoca PdL, Fausto non so se ti ricordi, a Gizzeria, in una riunione di direzione regionale del partito probabilmente le uniche voci fuori dal coro furono la mia e quella di Piero Aiello, che eravamo assolutamente contrari ad ogni forma di commissariamento, in particolare al commissariamento della sanità.

Lo abbiamo subito il commissariamento, non siamo stati noi attori, perché ripeto in una delegazione regionale del partito, allora il PdL, io e Piero Aiello siamo stati gli unici due che, con forza, se c'era ancora qualche piccola possibilità per evitare quel commissariamento, secondo noi, andava sfruttata. Se eravamo di quella opinione, a maggior ragione noi siamo dell’opinione che nel subire il commissariamento, il commissariamento debba andare in capo al Presidente della Giunta regionale. In Campania sì, in Calabria no, si poteva fare prima del 31 dicembre 2014 e non è stato fatto, oggi io non ritengo che ci siano i termini perché questo Consiglio regionale vada a ridiscutere un nuovo piano di rientro, che può essere l’aspetto propedeutico, poi, della fine del commissariamento.

Che facciamo, non parliamo di sanità? Assolutamente no, anche, perché la sanità non è solo quello che va ad emanare la struttura commissariale, ma la sanità, l'ha detto chi mi ha preceduto, è quello che emana il management delle aziende sanitarie, è quello che ha il compito anche preposto del dipartimento regionale. Di quello dobbiamo parlare! Perché anche lì, diciamocela tutta, le cose non vanno bene, se siamo indietro su qualunque tipo di modello delle reti assistenziali, per intensità di cura, secondo il modello dell’hub e dello spoke, siamo indietro per quanto riguarda gli screening oncologici, per quanto riguarda gli screening neonatale per le malattie rare metaboliche. Chi sa di sanità, capisce di che cosa sto parlando. Siamo indietro rispetto all’emanazione di un decreto ministeriale che vede ancora la Calabria non aver deciso dove i neonati calabresi devono fare questo screening; stiamo parlando di una positività del 3 per 1000, stiamo parlando di una positività che porta a morte il neonato o, se non si interviene nelle immediatezza della 24-48 ore, crea un grave disabile.

Se di tutto questo dobbiamo parlare, sono disponibile, conosco un poco la materia e tra altre cose, collega Cannizzaro, raccolgo quel grido di preoccupazione. Ma che non passi il concetto da questo Consiglio regionale che in questo momento i calabresi sono a rischio di salute, perché in questo momento, mentre noi stiamo parlando, ci sono tanti medici, tanti operatori della sanità, in tanti ospedali calabresi che forniscono anche buona sanità a tutela dei calabresi stessi. Altrimenti passa un grido di allarme estremamente pericoloso, dal punto di vista non solo sanitario ma anche sociale, che non ci possiamo permettere per quel senso di responsabilità che deve essere alla base della nostra azione politica.

Sono disponibile, anche, ad andare avanti, a parlare un’ora di sanità. Ripeto: qualcosa ne capisco perché vengo da quel mondo.  Ritengo, per dare il meglio nell’ambito del dibattito, che una seduta di Consiglio regionale monotematica, su questi problemi, nobiliti i problemi stessi, e stiamo parlando della sanità, ma ognuno di noi può dare un contributo maggiore ad una sintesi, ed essendo la sintesi del Consiglio regionale determina maggiore forza nelle mani del presidente Mario Oliverio. Ero contro il commissariamento, se devo subire il commissariamento ritengo che la paternità, anche, nella struttura commissariale debba andare in capo al Presidente della Giunta, ieri era Scopelliti, è stata il presidente facente funzioni, Stasi, oggi è Mario Oliverio, domani può essere chiunque altro. Ma è giusto che, secondo me, le responsabilità su un tema così importante per i calabresi debbano essere in capo anche alla politica.

Ripeto, Presidente, mi accorgo che il dibattito andrà avanti, le chiedo sin d’ora, in una rivisitazione poi del giro degli interventi, se necessario di intervenire nuovamente.

PRESIDENTE

Lo stiamo già facendo il dibattito, consigliere Esposito.

ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo Centro Destra)

Presidente, se devo entrare nel merito le dico dove sono i punti di criticità che la politica regionale, che è in capo, anche, al presidente Oliverio, deve andare a rimuovere. Il Presidente è  testimone che, alcune volte, quando ci siamo confrontati, grazie anche al suo decisionismo, si sono risolti problemi che erano sul tavolo da 7-8 mesi; questo la dice lunga, dobbiamo intervenire anche laddove abbiamo la potestà di intervenire, vale a dire verso il dipartimento della salute, verso i direttori, il management,  perché i direttori generali delle varie aziende sanitarie non solo devono essere spronati e indirizzati, ma anche monitorati nel loro lavoro se vogliamo fare un lavoro accurato al fine di un aumento dei servizi.

Discutere di sanità significa anche andare a discutere di numeri che ognuno di noi conosce, ma che ha la necessità di andare a raccogliere in modo più specifico e analitico. Ripeto, se non vogliamo fare passerella e vogliamo entrare nel merito dei vari problemi, per macroaree: i problemi degli spoke e dell’hub, i problemi dell’assistenza territoriale, i problemi della prevenzione di cui ormai sento parlare poco, ma dovremmo riprendere a parlare, e capire anche quali sono le responsabilità che ci vedono agli ultimi posti, mentre siamo ai primi posti per quanto riguarda la mobilità passiva, qualcuno parlava di azienda, credo la consigliera Ferro, ma ahimè la vera azienda siamo i calabresi che emigriamo, ancora, per malattie che potremmo tranquillamente curare nella nostra terra.

Ritengo che dobbiamo essere seri e ribadisco che, secondo me, è utile continuare il dibattito se c’è la disponibilità dell’Aula, ma ritengo che disporre una seduta di Consiglio monotematica sulla sanità sia la situazione più seria che si possa fare, per essere preparati e pronti. Nessuno di noi è tuttologo, ognuno di noi può dare il meglio di sé se si arriva preparati nella conoscenza, dal Pollino a Scilla, di quello che è il problema sanità calabrese, altrimenti ognuno, probabilmente, andrà a parlare del piccolo orto territoriale che conosciamo, perché essendo rappresentante del popolo siamo chiamati in causa giornalmente per le tante criticità che ci sono nel dare servizi ai cittadini.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.

GIUDICEANDREA Giuseppe (Democratici Progressisti)

Grazie, Presidente. Ho ascoltato in religioso silenzio gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto e l’ho fatto con il doveroso rispetto, perché da capogruppo mi aspettavo che anche gli altri capigruppo ricordassero, avessero a mente le ultime riunioni che abbiamo fatto.

Ho sentito parlare di vergogna e di attacchi alla democrazia se non avessimo affrontato questo dibattito stasera con urgenza, perché i problemi sono urgenti e vanno risolti stasera, però, Presidente, dovrebbe essere a sua memoria il fatto che avevamo calendarizzato, come riunione dei capigruppo, una seduta per il 21 per gli ordini del giorno e un’altra per la data del 27 proprio sulla sanità. L’avevamo deciso in democrazia nella riunione dei capigruppo, alcuni dei quali stasera ci hanno tacciato di non voler dare corso al dibattito.

Lo ricordo a me stesso e non a loro perché evidentemente hanno perso ampiamente la memoria ed assumono adesso un atteggiamento schizofrenico - come minoranze non personalmente - dopo che il presidente Oliverio, a questo punto, pretende che si discuta e che stasera alla fine di un dibattito acceso, senza numeri e senza preparazione, diamo lo spettacolo di chi vuole occuparsi per forza di un problema grave, serio che attanaglia la Calabria e che il Presidente sta affrontando con tutto quanto il cuore possibile, minacciando anche di incatenarsi di fronte a Palazzo Chigi se non dovessimo riuscire a risolverlo. Problema di cui questa situazione è assolutamente figlia. Lo ricordo ai consiglieri che sono intervenuti prima, alcuni dei quali sedevano su questi banchi proprio mentre si chiedeva il commissariamento e sono stati complici e correi di quella richiesta. Presidente vogliamo continuare a fare un dibattito, riusciremo dopo 3 ore di nulla a trovare la soluzione dei problemi della sanità perché il collega Tallini, il collega Nicolò e il collega Cannizzaro pressano perché si faccia questa discussione. Facciamola la discussione, ma che sia seria sui temi e sui numeri.

Mi permetto di accogliere l’appello del collega Esposito, presidente Oliverio, mi permetto di accoglierlo perché abbiamo il dovere di rappresentare i problemi con la massima serietà, non facendo campagna elettorale e non facendo demagogia. Sì, questa sì, collega, la demagogia che è stata citata prima, chiedendo di discutere di un argomento che avevamo già calendarizzato, presidente Irto, e che era già programmato per poterlo fare con tutti i sacri crismi che il problema della sanità richiede in questa regione.

Accolgo la richiesta, anche provocatoria, del presidente Oliverio: siamo pronti a discuterne fino a tarda notte, fino a domani, di continuo, a patto però che questa discussione porti la soluzione del problema sanità e non sia, invece, un esercizio di stile per attaccare la maggioranza da una minoranza che ha quattro opinioni diverse su ogni problema che viene posto. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Bevacqua. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, chiedo scusa, ho fatto una proposta chiara, netta, in modo pacato con grande equilibrio e saggezza che deve essere tale di questa Aula. Ho chiesto al Presidente del Consiglio e al Presidente della Giunta di valutare l’opportunità di rinviare questo dibattito perché è utile in questi giorni, a mio parere, capire le difficoltà che ci sono a vari livelli istituzionali e dedicare una seduta ad hoc, una seduta di Consiglio regionale aperta sulla sanità, in cui ognuno di noi ha la possibilità di argomentare bene che significa oggi la programmazione sanitaria e di arrivare qui con chiarezza di posizione e con la consapevolezza di quello che diciamo.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Bevacqua. Avevamo votato una richiesta del presidente Oliverio di continuare il dibattito.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente bisogna votare qualcosa però.

PRESIDENTE

Avevamo votato la richiesta di continuare.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Chi l’ha votata?

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)

Presidente, io non ho votato nessuna proposta di continuare la discussione.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Presidente, la prima cosa che doveva fare era di mettere ai voti la mia richiesta, non l’ha messa ai voti, non è una cosa di poco conto. Ho chiesto una seduta di Consiglio perché si discuta delle dichiarazioni del presidente Oliverio che minaccia di incatenarsi a Palazzo Chigi per il motivo della sanità ed avevo chiesto che il Presidente ci spiegasse qui, in quest’Aula solenne, i motivi e su questi motivi si aprisse un dibattito.

PRESIDENTE

Avevamo calendarizzato le prossime sedute, ma su richiesta del presidente Oliverio abbiamo deciso tutti di continuare la discussione. A questo punto formulate le richieste di rinvio della seduta. C'è una richiesta di rinvio di seduta formulata da due consiglieri di seguito, il primo Esposito e il secondo Bevacqua, quindi, a questo punto, metto ai voti, così come da Regolamento, la richiesta di rinvio per appello nominale.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Presidente, chiedo di parlare, guardi il Regolamento, qualcuno parla a favore altri contro. Io parlo contro.

PRESIDENTE

Metto ai voti la richiesta di rinvio per appello nominale, con dichiarazione di voto, chi è favorevole al rinvio della discussione?

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Che vuol dire? Voglio intervenire prima di votare.

PRESIDENTE

Prego, consigliere Tallini, ha facoltà di intervenire.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

E se poi il dibattito si orienta in maniera diversa, Presidente?

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, al termine del dibattito ponga ai voti la questione, credo che questo sia…

PRESIDENTE

E’ una richiesta di rinvio da parte dei consiglieri.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Ma al termine di questa parte del dibattito, Presidente, le spiego…

PRESIDENTE

Lei non mi spiega niente…metto ai voti una richiesta proposta dal consigliere Guccione, dal consigliere Bevacqua e dal consigliere Esposito. Siete pregati di votare, se volete intervenire per dichiarazione di voto.

Ci sono dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire il consigliere Gallo. Ne ha facoltà.

Ed invito i capigruppo ad avvicinarsi al tavolo della presidenza. Grazie.

GALLO Gianluca (Casa delle libertà)

Presidente, chiedo scusa, sta zittendo un dibattito che si è aperto, e, sicuramente, non da parte nostra, ma l’ha aperto la maggioranza. Presidente, faccia chiudere questa parte del dibattito.

Ho insistito nel chiedere la parola, perché credo che le regole di questo dibattito debbano essere improntate al rispetto di una fase propedeutica, che peraltro lei, in maniera del tutto democratica, ha aperto ed ha consentito.

Non essendo presente in questa Aula, per qualche anno, mi è mancato qualche passaggio, però devo dire che, stasera, riprendendo il filo del discorso, comincio a capirlo e forse anche i motivi per il quale, Bellantoni, io non ho chiesto scusa alla Ferro perché le sono stato poco vicino alla causa, ho chiesto scusa ai calabresi perché, come Udc, abbiamo inseguito per mesi il presidente Oliverio. Ti prego di chiarire questo aspetto, che è anche il mio pensiero.

Stasera cosa è accaduto? Il consigliere Guccione, che è un consigliere di maggioranza, apre un dibattito e io noto che all’interno della maggioranza ci sono evidenti spaccature, perché si parlano linguaggi diversi, si parla di argomenti diversi, si litiga, quindi evidentemente c'è una maggioranza sfilacciata che cerca poi di ribaltare queste responsabilità sulla minoranza.

 

(Interruzione)

 

Presidente, lei ha consentito il dibattito, le chiedo scusa, l’importante è che io parli perché tanto non mi distraggono.

 

(Interruzione)

 

C’è un Presidente della Regione che zittisce il Presidente del Consiglio accusandolo di aver aperto un dibattito e lei invece ha fatto bene ad aprire questa fase di dibattito che è una fase importante, che una fase propedeutica. Se, adesso, il Presidente sfida il Consiglio regionale e si apre il dibattito - perché il meccanismo, l’idea è quella della sfida, anche col commissario Scura - io credo che questo dibattito, Presidente, lo dovrà organizzare secondo i normali crismi, vale a dire una relazione, non con l’autorizzazione del Presidente della Regione poi a riprendere la parola, ma con una relazione, come accade per la discussione di ogni punto da parte del Presidente o da parte di chi è delegato, se c'è un delegato alla sanità, affinché poi si apra un dibattito chiaro, aperto sulle mille problematiche. Io non credo, però, consigliere Guccione, che il problema dei problemi, in questa Calabria, sia chi fa il commissario.  Voglio ricordare, per un fatto storico, che nel 2010 Scopelliti si trovò scaricato addosso il commissariamento, dopo i 5 anni disastrosi di Loiero, e che Scopelliti si intestò, sbagliando, lo dico in questa Aula, ma l’ho sempre detto a Scopelliti, sbagliando nelle responsabilità, non dialogando con i calabresi.

Io non credo che il problema dei problemi sia quello del commissario, non credo nemmeno che bene abbia fatto il Presidente della Giunta, in questi anni, a litigare con il commissario Scura, perché nell’interesse dei calabresi, della sanità calabrese avrebbe dovuto trovare, magari, punti di incontro e non solo punti di contrasto, altrimenti possiamo pensare ad una pantomima, e non credo che un Presidente della Regione debba ridursi a incatenarsi davanti a Palazzo Chigi, perché questo certifica la sconfitta dell’istituzione e dell’uomo.

Credo, invece, che noi dobbiamo trovare le occasioni, in questo Consiglio regionale, per ragionare nell’interesse generale. Questo è un tema oltremodo sensibile, negli ospedali calabresi si muore, anche per banalità, la gente non viene curata e credo che questo problema, che risale di là nel tempo, dottor Esposito, tu lo conosca bene, non si risolve se noi cambiamo il commissario della sanità. Certo avere una governance interna aiuta, ma vorrei ricordare che nella gestione, in questi anni, la governance interna c'è stata attraverso le nomine dei direttori generali e dei primari e tutto quanto altro è collegato.

Credo che noi, se abbiamo maturità, insieme e su questo ci aspettiamo una relazione del Presidente, dobbiamo trovare il modo per dare ai calabresi quel progetto di sanità, che è mancato quando la sanità non era commissariata e che non c'è stato anche in questi anni di commissariamento. Per cui, Presidente, noi siamo qui, se volete stasera facciamo il dibattito, ne possiamo fare anche mille, ci aspettiamo una relazione, possiamo attardarci fino a domattina, però il problema è che l’atteggiamento non deve essere quello della sfida continua, la sfida a Scura, la sfida a Palazzo Chigi, la sfida alla minoranza, la sfida al Consiglio regionale, la sfida al Presidente del Consiglio regionale. Credo che l’atteggiamento debba essere costruttivo e forse in quel caso possiamo trovare delle ampie convergenze, perché su questi temi non credo che ci possa essere separazione, atteso il grado di disagio e di disastro nel quale verso la sanità calabrese e soprattutto dei calabresi.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLO’ Alessandro (Forza Italia)

Credo che ci sia stata un po’ di confusione e ad essere in confusione è stato soprattutto il centro sinistra rispetto alle dichiarazioni del consigliere Guccione che erano circoscritte e sulle quali chiesi all’Aula di pronunciarsi. C’era una proposta Guccione, una mozione rispetto ad un dibattito circoscritto, perché siamo consapevoli e coscienti che un dibattito sulla sanità prevede la relazione di un Presidente, per cui un dibattito su una dichiarazione, su una relazione e di questo ne siamo coscienti.

Credo che il collega Guccione si sia pronunciato in perfetto italiano, ha chiesto chiarimenti, rispetto a dichiarazioni inquietanti, provenienti dalla fonte autorevole del Presidente e del capogruppo, su questa, io chiesi di pronunciarsi, dopo la proposta di rinvio del consigliere Romeo, sulla proposta Guccione. Tutta l'enfasi è costruzione propria del centro-sinistra.

Poi è chiaro che nel dibattito qualcuno si è soffermato su alcuni aspetti critici della sanità, ma credo che il problema meriti degli approfondimenti con una relazione appropriata. L’Aula, però, si sarebbe dovuta pronunciare su una proposta del consigliere Guccione che riteneva, come ha detto il consigliere Tallini nel suo intervento, l’ha richiamato anche la consigliera Wanda Ferro, che  aveva tutti i caratteri dell’urgenza e soprattutto per l’inquietudine che ne derivava. Era quello il senso, poi ci fu la richiesta di differimento del consigliere Romeo sulla proposta del consigliere Guccione, non sulla sanità, nessuno ha chiesto il dibattito sulla sanità, siete un po’ in confusione.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Romeo. Ne ha facoltà.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente Irto, secondo me, stiamo perdendo il filo del discorso. Il consigliere Guccione ha fatto una richiesta, su questa richiesta si è sviluppato un dibattito che purtroppo è entrato nel merito della vicenda sanità. Ad un certo punto il Presidente della Regione, che è presente e vigile, ha detto con chiarezza: “io non sfuggo da nessun dibattito! perché se voi mi chiedete qual è la mia opinione, qual è la mia relazione, qual è la situazione sulla sanità calabrese, come l’ho detto pubblicamente sui giornali, le dico stasera in Aula”. Quindi, a mio giudizio, ha fatto bene, perché altrimenti domani si sarebbe detto che il presidente Oliverio scappa dal dibattito sulla sanità. Parliamoci con estrema chiarezza, questo non è consentito, non è consentito perché Oliverio ha assunto iniziative ed ha rilasciato dichiarazioni nell’interesse dei calabresi, dicendo una cosa molto semplice: “I cittadini della mia regione, che io rappresento, hanno gli stessi diritti o devono avere gli stessi diritti dei cittadini del resto d’Italia”.

Dopodiché, fare un dibattito nel merito, così complesso e così articolato, necessita di un attimo di riflessione, ma da parte del Consiglio regionale non del Presidente della Giunta regionale, perché il Presidente della Giunta regionale ha detto con chiarezza “per me si faccia la seduta stasera”.

Diversi consiglieri regionali, presidente Irto, dopo l’intervento del presidente Oliverio, che l’Aula ha comunque apprezzato, hanno detto fissiamo a breve un dibattito, nel merito, che ci consenta di fare il punto e, secondo me, di dare mandato pieno, tutti i calabresi e questa Aula in particolare, al presidente Oliverio per chiedere con forza che si chiuda la fase del commissariamento. Questo è quello su cui, con chiarezza - qualche collega ha detto vediamo quali sono le posizioni per davvero fino in fondo e senza ambiguità - secondo me, l’Aula dovrà pronunciarsi.

Preso atto che il presidente Oliverio ha dato la sua disponibilità a farlo stasera, perché non ha nessuna difficoltà, ma che i consiglieri che si dovranno esprimere, quindi per loro richiesta e necessità, chiedono di farlo in tempi ragionevolmente brevi, io le chiedo di sospendere il dibattito venire alla Presidenza e concordare nella nostra responsabilità, al di là e al di fuori della responsabilità del Presidente della Giunta regionale, che opportunamente si è espresso ed  ha fatto chiarezza. Altrimenti qui c’erano strumentalità già pronte, ne abbiamo ascoltate di tutti i colori nei confronti del presidente Oliverio e questo non è accettabile. Io le chiedo di assumere noi una decisione, la assumono i consiglieri regionali, perché il Presidente è stato chiarissimo.

PRESIDENTE

C’è una richiesta di sospensione dei lavori di 5 minuti.  Pongo in votazione la richiesta di sospensione. Chi vota a favore? Chi vota contro? La seduta è sospesa.

Prego i capigruppo di avvicinarsi alla presidenza.

 

La seduta sospesa alle 19,54 riprende alle 19;59

PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori. C'è una proposta dei capigruppo alla presidenza, di tutti i capigruppo di dedicare una seduta ad hoc su questo argomento. La proposta è quella di andare ad una seduta nella quale si possa discutere, in maniera approfondita, anche sulla sanità ed è pervenuta da molti consiglieri.

La proposta, condivisa da maggioranza e minoranza, presidente Oliverio, è quella di fare una seduta ad hoc su questa vicenda, nella quale il dibattito lo conclude il Presidente della Giunta regionale con la stesura di un documento finale.  Ha chiesto di intervenire il consigliere Nicolò. Ne ha facoltà.

NICOLÒ Alessandro (Forza Italia)

Presidente, un elemento ad adiuvandum: abbiamo condiviso la scelta di una seduta ad hoc e questo va oltre la proposta del consigliere Guccione, perché stasera se ci fossimo limitati alla proposta Guccione, ci saremmo dovuti esprimere su quella richiesta. Abbiamo condiviso questa proposta, visto che l'argomento merita una certa attenzione, riflessione, alto senso di responsabilità delegando la conferenza dei capigruppo a convocare una seduta di Consiglio ad hoc sulla sanità a breve termine.

PRESIDENTE

Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Con molta schiettezza devo esprimere disappunto per questa decisione dei capigruppo ed esprimo il mio voto contrario, il mio pieno dissenso a questa decisione, per un semplice motivo, perché credo che, dopo aver sviluppato un dibattito nel merito, far finta di rinviare ad altra data la discussione sia un atto meramente ipocrita che non depone bene per il Consiglio regionale. Questa decisione doveva essere espressa al momento della proposta iniziale, considerato che il Presidente del Consiglio aveva avanzato una proposta concordata, pare - non ho partecipato alla Conferenza dei capigruppo -, ma il Consiglio regionale ha avviato, invece, una discussione, pigliando spunto dall'opportunità di svolgere la discussione o di rinviare, e si è consentito di sviluppare la discussione di merito con interventi, alcuni di oltre mezz'ora.

Da oltre due ore stiamo dibattendo e non comprendo come dopo una discussione di merito, con argomentazioni di merito, con giudizi di merito, si possa concludere la discussione facendo finta che la discussione non ci sia stata. Quindi prendo atto, perché naturalmente rispetto la decisione dei capigruppo, ma permettetemi di esprimere pubblicamente il mio dissenso da queste ipocrisie che debilitano il ruolo e la dignità del Consiglio regionale, di questo Consiglio Regionale.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Tallini, ne ha facoltà.

TALLINI Domenico (Gruppo Misto)

Credo che la dichiarazione del presidente Oliverio offenda questo Consiglio regionale; offende, soprattutto, la sua maggioranza, perché l'intervento avvenuto precedentemente in Aula era un intervento, come ha rimarcato il nostro collega dell'opposizione Gallo, di critica al presidente Irto. Stiamo parlando di un dibattito che è iniziato, è vero, ma di sanità questo Consiglio regionale non ne parla da anni; questo Consiglio regionale non si convoca da mesi su questo tema. Non devo difendere il Presidente del Consiglio ma qualcuno è entrato nel merito e questo, praticamente, ha indispettito il presidente Oliverio che questa volta, probabilmente, si è sentito isolato su questa sua idea di ritirare, subito, il dibattito.

Abbiamo detto, caro Presidente, che vogliamo che se ne discuta con urgenza, non abbiamo detto oggi, se vogliamo farlo oggi il dibattito siamo pronti più di lei perché le problematiche della sanità in Calabria le conosciamo più di lei e potremmo dire quello che lei non direbbe mai quest’Aula. Questa sfida al Consiglio sui tempi “io sono pronto non sono pronto” non l'ho capita, siamo disponibili a stare, lei ce l'ha una relazione? Siamo disponibili anche a stare qua tutta la notte ed andarcene domani mattina se lei ritiene, insieme a noi, che la sanità sia un'emergenza vera, la prima emergenza di questa Regione. Non accetto assolutamente rinvii, per questa ragione ritiro il mio voto di disponibilità al rinvio e voto, insieme al presidente Oliverio, contro il rinvio della discussione sulla sanità.

ROMEO Sebastiano (Partito Democratico)

Presidente Irto, è evidente che bisogna proseguire il dibattito non ci sono alternative.

PRESIDENTE

Bene, allora è cambiato l'orientamento dei capigruppo. Ha chiesto di intervenire la consigliera Ferro, ne ha facoltà.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Ho il solo timore che finiamo tutti su “Striscia la notizia” perché sinceramente sto sentendo di tutto….

PRESIDENTE

No, non glielo consento perché, quando siamo in Aula e si fa un dibattito, rispondiamo ai calabresi.

FERRO Wanda (Gruppo Misto)

Ne parla la mia storia, credo che quella sia sufficiente, non devo nessuna risposta in tal senso, non era riferito alla sua persona ma ai capigruppo che prima decidono una cosa e adesso si alza un capogruppo e ne propone un’altra. Credo che lei, prima di me, stesse sottolineando questo, se non ho inteso male, presidente Irto.

Allora a me dispiace perché la discussione - che non parte dalla minoranza, benché sia stata richiesta più volte – nessuno ha detto che debba svolgersi stasera. Credo che parlare di sanità non presupponga altro se non sapere cosa vogliamo fare di sanità, quindi una seduta di Consiglio ad hoc, ovviamente con il Governatore; gradiremmo ci fosse anche il commissario Scura, ci fossero i direttori delle ASP, gradiremmo che fosse una seduta di Consiglio, innanzitutto, dove si capisce cosa vogliamo fare, cosa è in testa, ovviamente, del presidente Oliverio. Se condividiamo questo percorso usciremo con un documento da mandare al Governo rispetto al commissariamento. Non ho capito queste accuse di speculazione, ho sentito, mi dispiace che sia andato via il consigliere Giudiceandrea, conoscendo la sua serietà, ma qua nessuno vuole fare passerella. C'è stato un intervento del consigliere Guccione che abbiamo sposato non nella data, oltretutto parliamo da due ore, ma se questa data era già stata fissata nella conferenza dei capigruppo perché non è stato detto all'inizio?

Allora: o non è stata fissata o ci stiamo prendendo in giro. Una cosa che voglio dire, e mi dispiace, sinceramente, aver alzato i toni, è che forse a questo Consiglio servirebbe ad arginare manovre interne o esterne, in casa o fuori casa, rispetto a ciò che sta vedendo il presidente Oliverio che combatte una legittima battaglia che, però, diventa legittima se sposata, secondo me, bipartisan e sulla base di quello che il Presidente vuole fare. Vogliamo sapere cosa si apre in Calabria, cosa si chiude, cosa si taglia, cosa si riconverte, sapere il programma sulla sanità. Sappiamo cosa sta facendo il commissario Scura ma vorremmo sapere cosa vuole fare il presidente Oliverio. Credo che sia legittimo per noi, per voi, per i calabresi, per i media.

Chiudo chiedendo scusa per il tono, perché non mi appartiene, ma sinceramente mi sembra il gioco delle parti e questo lo dico simpaticamente perché chi conosce il mio rapporto con Arturo Bova lo sa, io sono una che ha sempre detto “abbattiamo il muro del trasformismo, del cambio di casacca” e non sono qui, di certo, a difendere il presidente Berlusconi, però l'ultimo articolo parla di trasformismo in Parlamento, di duecento trentacinque cambi di casacca in meno di due anni, quindi credo che nessuno possa brillare e parlare di compravendita da parte di qualcuno, non appartiene a me, ma mi auguro, nei prossimi interventi, non appartenga neanche al consigliere Bova.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Guccione. Ne ha facoltà.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

Credo che quest’Aula non possa abdicare al suo ruolo. Ho fatto una richiesta chiara, semplice che aveva una sua urgenza.  Poiché ho letto su un giornale nazionale che il presidente Oliverio aveva annunciato di andarsi ad incatenare a Palazzo Chigi per risolvere la questione della sanità, ho chiesto che il Consiglio fosse messo nelle condizioni, attraverso una relazione del presidente Oliverio, di capire qual è la motivazione, del perché si è arrivati a tanto. Non si tratta di una scelta ordinaria e penso che i calabresi si chiedano perché il presidente Oliverio debba andare a incatenarsi per rivendicare un diritto che è quello di poter diventare commissario della sanità in Calabria, visto che in Campania questo è stato fatto.

Quest'Aula, su questa scelta, deve essere spettatrice o deve avere una sua opinione?

PRESIDENTE

C'era una proposta di rinvio.

GUCCIONE Carlo (Partito Democratico)

La sua proposta, Presidente, è un poco confusa perché non voglio un dibattito sulla sanità, voglio, l'ho spiegato, poi si discuterà pure di sanità, che ci sia una relazione del presidente Oliverio sul fatto che ha deciso, se non cambiano le cose, il 28 e 29 di questo mese, di andare ad incatenarsi davanti a Palazzo Chigi sulla questione della sanità. Se si va a dibattito interverrò perché questa è una grande questione politica istituzionale sulla quale dobbiamo confrontarci e nessuno, su questo, si può sottrarre e buttare la palla fuori campo; qua c'è un tentativo di buttare la palla fuori campo e non far giocare la partita al Consiglio regionale. Lo vogliamo fare dopodomani, facciamolo dopodomani, prima però che accada l’irreparabile, perché non è una bella cosa dover rivendicare un diritto portando un Presidente ad incatenarsi a Palazzo Chigi, questo non è mai avvenuto nella storia italiana. Ne vogliamo discutere o giochiamo di melina? O qualcuno non la vuole far giocare questa partita? Questa è la questione! Ovviamente, quando discuteremo di questo punto all'ordine del giorno, qualche riferimento alla sanità, sullo stato della sanità, andrà fatto, ma non è questo, c'è una grande questione politica istituzionale che riguarda la nostra Regione. Il presidente Oliverio se ha deciso di fare una iniziativa eclatante, avrà le sue buone ragioni per farla, pero io non voglio essere spettatore e non voglio discuterne sui giornali. Siccome sono consigliere regionale l’ho voluta portare in quest’Aula, nell’Aula dei calabresi. E’ possibile discutere di queste cose, oggi, domani, decidete voi quando, però questa è la grande questione e chi fa finta di non capire vuol dire che si è già alleato con il nemico. Su questo pretendo chiarezza: vogliamo discutere stasera fino alle tre di notte? vogliamo discutere tra due giorni? Facciamolo su questo, però.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Orsomarso. Ne ha facoltà.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo misto)

Penso che quest'Aula possa discutere stanotte, tutto stanotte, riconvocarsi il 21 riconvocarsi il 27 su un tema così importante, quindi voto la proposta del presidente Oliviero perché se è stato aperto un dibattito possiamo continuare a discutere anche stasera. Diceva bene la consigliera Wanda Ferro: sarebbe il caso, dopo 3 anni, di discutere su una visione diversa, su una visione di gestione della sanità da parte del PD. Lo dico al consigliere Baldo Esposito: non sono esperto di sanità, ho dovuto studiare, lo ricorderà l'ex sindaco Giuseppe Aieta, nel confronto con l’allora commissario, perché ti devi confrontare con tutti i cittadini, ti devi confrontare con i rappresentanti dei cittadini.

Ho dovuto studiare per poter dire, a partire da mia madre a casa, a tutti i cittadini che provo a rappresentare “guarda su questa roba possiamo emendare, questa cosa è giusta”. Ho dovuto studiare per spiegare quello che disse Oliverio, quando lo raggiunsi nella sua Cetraro, ad un assemblea dei sindaci, che per la sanità del futuro ci vogliono riforme che dureranno 10 anni. Ed è quello, però, che non avete fatto, irresponsabilmente, nelle campagne elettorali di ognuno, di ciascuno.

Sapete quanto mi è costato a 38 anni, 39 anni andare a spiegare che dovevamo chiudere le cose mentre pensavo di doverne aprire?! C'è una sostanziale differenza. Noi, anche stasera, ci mettiamo la faccia sul tema della sanità e c’è chi continua a metterci le mani sulla sanità, c'è chi lo fa in modo improprio, chi lo fa in modo proprio, ma la vera grande battaglia è questa. Sono d'accordo con il consigliere Guccione che è rilevante che un Presidente dichiari di volersi incatenare.

Mi è umanamente dispiaciuto, tant'è che l'ho fatto come una battuta, ero a Rogliano con degli amici, dicendo che siamo pronti a incatenarci per ricordare Oliverio che decide di incatenarsi. Se un Presidente arriva ad utilizzare una forma non democratica dovrebbe esserci un confronto ed è la risposta che questa Aula dovrebbe dare e mi dispiace per il consigliere Baldo Esposito, ma un ministro come la Lorenzin che risponde alla domanda “dove vai?” con “Porto pesci”… ecco, brava! Porta pesci! E’ una cosa dignitosissima portare pesci. “Dove vai? Porto pesci”, ecco, come Ministro della sanità potrebbe portare pesci. Ma attenzione a dire “hanno commissariato tutte le Regioni, se ci fossi stato io non si commissariava”, perché la strada era purtroppo quella, eravamo in quelle condizioni. Allora, a distanza di tre anni, a saldo di quello che è Scura come commissario, non ho elementi per dire altro se non che è un commissario governativo del PD, un commissario governativo di una forza politica che ci ha messo faccia e mani in questa problematica.

ORSOMARSO Fausto (Gruppo misto)

Ha ragione la collega Wanda Ferro. A distanza di 3 anni, un Presidente che chiede – e noi preferiamo un calabrese, insomma, “la Calabria ai calabresi” é uno slogan minimo – deve essere attrezzato innanzitutto – ha ragione il consigliere Guccione – per spiegarci come mai ci sono questi motivi gravi per i quali è arrivato a dire che si incatenerà. Si, sto chiudendo, Presidente, ma, poiché c’è stato un dibattito, vorrei dire che per me possiamo continuare, discutendo in modo serio sulla sanità. Ha ragione la collega Wanda Ferro: chiudiamo, apriamo e facciamo; si faranno i nuovi ospedali su cui ci sono le risorse? Le risorse sono state bandite nel 2013 se non vado errato, il consigliere Tallini era in Giunta. Questi sono i temi seri, tutto il resto sono solo chiacchiere; tutto il resto è la differenza tra noi che ci mettiamo la faccia e quelli che continuano a metterci le mani.

PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? L'intervento del presidente Oliverio sarà conclusivo rispetto alle questioni poste in discussione. Prego, presidente Oliverio.

OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale

Presidente, credo di avere diritto di esprimere il mio punto di vista, considerato che lo hanno espresso tutti e considerato che si è utilizzato l'argomento dell’opportunità di rinviare questa discussione ad una apposita seduta del Consiglio regionale per argomentarne le ragioni.

Innanzitutto vorrei ricordare – lo ricordo a me stesso e a questo Consiglio regionale – che la sanità in Calabria è commissariata dal 2010. Sono trascorsi 7 anni da quando la sanità in Calabria è stata commissariata, non per volontà e virtù dello Spirito Santo, ma per un’esplicita richiesta al Governo dell'epoca, all'allora governo Berlusconi da parte del Presidente pro tempore della Regione che nel 2010, se non erro, era succeduto al presidente Loiero ed era il presidente Scopelliti.

Naturalmente il presidente Scopelliti avrà avuto le sue ragioni per chiedere il commissariamento della sanità; presumo che tra queste ragioni – considerato che in quel momento la sanità era in capo al Presidente, il commissario era in capo al Presidente della Regione – ve ne fosse una che poteva anche avere un fondamento, ovvero quella di non avere lacci e laccioli nella gestione di un Piano di rientro che nell’anno precedente era stato deciso dal Governo – parlo del 2009 – e che, al momento della decisione di quel Piano di rientro, aveva visto rispetto al soggetto a cui mettere in capo la gestione, l’opposizione dell'allora Presidente della Regione, Loiero nel 2009, circa l’opportunità di nominare un commissario per la gestione del Piano di rientro.

Lo ricordo benissimo perché ero Presidente della Provincia ed oggi come allora ero impegnato pubblicamente, quindi seguivo attentamente anche le vicende della sanità.

Da quel commissariamento, il primo commissariamento, sono passati 7 anni e l’interrogativo che mi pongo oggi, e che ci siamo posti in questo Consiglio regionale circa un anno fa, determinandoci con un voto unanime del Consiglio regionale, è il seguente: cosa è cambiato rispetto al 2010, ovvero alla decisione di commissariare la sanità calabrese? E’ stato invertito il trend negativo? I risultati che non riusciva a portare la Regione in tutte le espressioni di governo che ci sono state fino al 2010: Chiaravalloti prima e Loiero poi, con un'alternanza di ruoli alla guida di questa Regione. Quello che non era stata in grado di fare la Regione attraverso gli organi di governo ordinari, cioè la Giunta e il Consiglio, non chiedo se era stato in grado di farlo il commissario, ma piuttosto se il commissario era stato in grado di invertirlo quel trend.

Ritengo che dobbiamo partire dai dati per dare una risposta a ciò.

E parlo di 7 anni, non solo degli ultimi due o tre anni, i cui i dati dicono che l’inversione di trend non c'è stata perché i LEA sono al di sotto della media che, appunto, è quella dei 160 al di sotto a cui si fa riferimento, perché le risorse che la Regione paga all'esterno per garantire la tutela della salute dei cittadini sono aumentate; siamo a trecento e oltre milioni di euro, erano 200 nel 2010 e adesso siamo oltre 300 con l'aumento di un terzo delle risorse nel corso dei 7 anni, perché le strutture ospedaliere non brillano di efficienza per le condizioni che si sono determinate. Non credo di inventare nulla, perché i servizi territoriali sono nettamente indeboliti e tutti gli indicatori ci dicono che la gestione di questa lunga fase di commissariamento non ha prodotto una inversione del trend, ma bensì un aggravamento delle condizioni sanitarie calabresi. Perché, altrimenti, i calabresi che vanno fuori dalla Calabria per tutelare e curare la propria salute dovrebbero aumentare? C'è una risposta a questo.

Perché non trovano una risposta nel sistema sanitario regionale; cose di cui si è largamente discusso in questo Consiglio regionale.

Vedo che ogni tanto qualcuno alza l'antenna e scopre quasi con meraviglia, ma purtroppo verifico che queste meraviglie sono periodiche perché, appunto, l’intento è quello di ritagliarsi uno spazio mediatico. Questo è il punto!

Invece dobbiamo discutere con serietà di questi problemi e ciò significa assumersi responsabilità perché vorrei ricordare che sono stato attaccato, tacciato, indicato come colui il quale ha fatto una schermaglia, una lotta con il commissario Scura, quasi per dire: “Mettiti da parte perché mi devo pigliare io il potere”.

Sto parlando nel merito di problemi, ne abbiamo già parlato in quest'Aula con un'apposita discussione che si è conclusa qualche mese fa, ancora non è passato un anno e che – lo ricordo benissimo – si é conclusa con un documento unitario del Consiglio Regionale con cui si chiedeva il superamento del commissariamento e la riappropriazione da parte degli organi di governo della Regione di quelle funzioni e di quei poteri. Ricordo uno ad uno gli interventi che ci sono stati e li posso richiamare. Ricordo anche il contenuto dei singoli interventi e la convergenza su questo punto da parte del Consiglio regionale. Ricordo anche che, a conclusione di quella discussione, dissi che sul tema della sanità si fosse finalmente determinato un confronto ed una convergenza libera da collocazioni politiche e che guardava al merito – lo ricordava prima il consigliere Orsomarso – dei problemi della sanità.

Cosa è avvenuto rispetto ad allora? Che ho assunto più iniziative per chiedere che si invertisse questo trend e questa rotta. Ho assunto questa iniziativa che dovrebbe essere apprezzata perché non ho assunto un'iniziativa forte in presenza di un Governo di colore diverso rispetto al mio; questa cosa dovrebbe essere apprezzata perché non assumo questa posizione in maniera strumentale, ma la assumo in modo sofferto, vorrei dirlo al consigliere Gallo, che è arrivato qui adesso, ma che credo abbia avuto modo di seguire anche dall'esterno i lavori di questo Consiglio regionale, lo dico facendo gli auguri, senza commiati perché vedo che spesso anche gli auguri assumono i toni del commiato, ma in modo politico.

Assumo una posizione che è sofferta perché prima di tutto viene la Calabria ed i calabresi, prima dell'appartenenza a un partito, prima di una maglietta, per capirci, e la assumo in un momento anche delicato, vista la prossimità delle elezioni politiche. Respingo questi atteggiamenti strumentali, tesi ad utilizzare un problema reale e grave di questa regione per caricarli di altri connotati. Li assumo con grande determinazione e, se ho dichiarato che mi legherò e incatenerò davanti a Palazzo Chigi, state tranquilli che, se non ci saranno risposte entro la fine del mese, il presidente Oliverio si incatenerà davanti a Palazzo Chigi. Non per fare populismo o demagogia, ma perché il Governo del Paese, che é anche il mio Governo, deve prendere atto che in Calabria non si può andare avanti in questa direzione e che questo sfacelo è stato determinato da 7 anni di commissariamento.

Nell'altra discussione ho detto: “Maledetto il giorno in cui qualcuno che mi ha preceduto si è presentato a Palazzo Chigi per chiedere il commissariamento. Maledetto quel giorno”.

Non si può – sarebbe davvero futile, banale e meschino – dividere in due tempi il commissariamento, perché c'è stato un unico tempo del commissariamento e, al di là di chi ha incarnato personalmente il ruolo di commissario, c'è stato un trend costante di aggravamento delle condizioni delle prestazioni del sistema sanitario calabrese dal 2010 in poi.

Lasciamo stare i piccoli aspetti perché questo trend negativo è stato costante. Ecco perché bisogna essere onesti quando si fanno valutazioni di merito rispetto a problematiche come quelle della sanità.

Questo significa rottura col Governo? Assolutamente no, significa richiamare il Governo ad un problema grave che evidentemente non ha presente e, proprio perché prima di tutto vengono i problemi della Calabria, sono un uomo libero da schemi. Rispetto alla gravità che ha assunto il problema del sistema sanitario calabrese non è la preoccupazione di apparire a guidarmi, caro consigliere Guccione. Apparire che cosa? Sono due anni che pongo il problema di una discussione pubblica e non segreta.

Non è che il presidente Oliverio si è alzato un bel giorno ed ha scoperto la gravità della situazione del sistema sanitario calabrese: la situazione è pubblica.

Sono stato persino tacciato, accusato di voler fare la guerra di potere al commissario Scura, del quale non mi interessa nulla. Parlo dell'istituto del commissario, che è stato praticamente deleterio per la vita di questa regione, e aggiungo – lo dico a lei, consigliere Guccione e ai consiglieri dell'opposizione con i quali vedo che c'è una buona convergenza di valutazioni, da questo punto di vista – che non chiedo potere al presidente Oliverio, chiedo che si inverta il trend.

Non è possibile che, rispetto a questa situazione, si continui con la pratica di governo che si sta portando avanti, e ritengo che bisogna rivedere e anche rinegoziare il Piano di rientro. Ma chi lo rinegozia il Piano di rientro? Il commissario? Un commissario che é solo ancorato alla contabilità, ammesso che anche la contabilità portasse una quadratura dei conti e che, anche dal punto di vista della contabilità, si portasse una quadratura dei conti.

Chi lo rinegozia il Piano di rientro?

La Calabria, con il suo sistema sanitario, non uscirà mai da questa spirale perversa che si avvita su se stessa, se non ha la possibilità di investire in risorse.

C'è stata una battaglia nel corso della primavera scorsa. Solo chi ha il prosciutto davanti agli occhi e i tappi nelle orecchie non si è accorto che ho dovuto fare una battaglia con il Ministro della Sanità per chiedere lo sblocco delle assunzioni, malgrado una legge – che rivedeva, e rivede l'organizzazione dei turni di lavoro eccetera eccetera – consentisse di sbloccare una prima quota, una buona quota di assunzioni nel sistema sanitario. Cosa non sufficiente per cui il Piano di rientro va rinegoziato e rivisto.

Chi lo rivede il Piano di rientro se non c'è una Regione con poteri e possibilità di aprire una interlocuzione non solo col Ministero della Sanità, ma col Governo nel suo insieme, con il MEF? Perché in Italia oggi il MEF – Ministero dell'Economia e delle Finanze – come noto, è la struttura da cui passa tutta l'attività del Governo nel suo insieme e dei singoli dicasteri. Sono problemi molto seri quelli che sto ponendo e non bisogna pensare di banalizzarli solo per operazioni strumentali o di parte. Io non sono uno che si è abbeverato alla mammella del populismo e della demagogia ma ho alle spalle anni di funzioni, di ruoli e di esperienza politica che non mi hanno mai portato a fare atti populistici.

Però oggi ritengo – e lo dico anche da quest’Aula al Governo – che la misura è colma ed è necessario che questa Regione sia messa nelle condizioni di invertire il trend per quanto riguarda il sistema sanitario.

La Calabria ne ha diritto perché per sette anni è stata messa in castigo e ai margini.

La Calabria ha diritto ad un sistema sanitario nel quale i calabresi possano avere la sicurezza e la tranquillità di poter dire: “posso vivere in questa regione perché, a partire dalla sanità, ho la tutela e le garanzie di cura della mia salute”.

Non vedo perché bisogna costruire, su una posizione semplice e limpida, architetture di interpretazioni che non rispondono ad altro che alla distorsione di una verità semplicissima.

Si è d'accordo, non si è d'accordo con il gesto che ho inteso pronunziare che farò, libertà di ognuno di essere o meno d'accordo, ma sul merito credo che bisogna pronunziarsi ed esprimersi.

Liberamente ho annunciato di fare un gesto, che mi auguro di non dover fare, qualora vi fossero atti forti che vadano nella direzione di invertire il trend e, per quanto riguarda il resto, non ho nulla da difendere, né da nascondere.

C'è un problema nelle singole aziende? Con molta probabilità in alcune aziende c'è. Ci sono pure problemi, intendiamoci, però non si sfugga – lo dico al ministro Lorenzin – al dato di fondo che la politica sanitaria regionale é in mano ad un commissario di nomina governativa; altrimenti che funzione avrebbe il commissario? Poi, naturalmente, i direttori delle aziende devono svolgere la loro funzione nel rispetto degli orientamenti dettati dalla politica regionale che, in questo caso, è assunta dal commissario che supplisce gli organi ordinari di governo, cioè la Giunta e il Consiglio regionale. Ma non si confonda, perché se ci sono problemi e aspetti da valutare rispetto alle singole aziende, non sto qui a difendermi e discuteremo anche di quello. Però non bisogna dimenticare che la questione di fondo è nel manico e il manico, in questo momento, è in mano ad un commissario, perché altrimenti l’ho detto in una dichiarazione – consigliere Orsomarso, mi rivolgo a lei – nella polemica che, non so – visto che era pure ad hoc – il ministro Lorenzin ha voluto fare nei miei confronti, ho detto “dove vai?” “Porto pesci” questa è stata la risposta della Lorenzin ed io sto rispondendo e motivando questa espressione.

Naturalmente sono rimasto un poco meravigliato e non posso non evidenziarlo e non ricordarlo, perché il ministro Lorenzin non oltre 3 o 4 mesi fa, venendo alla Conferenza dei Presidenti delle Regioni, ha avuto modo di dire che il giudizio sui commissariamenti era assolutamente negativo.

Vorrei ricordare anche al ministro Lorenzin, che il 20 giugno il Tavolo interministeriale, ovvero il cosiddetto Tavolo Adduce, che vede Ministero della Salute e Ministero dell'Economia e delle Finanze esercitare la supervisione ed il controllo sulle attività dei commissari nelle Regioni commissariate, quindi della Calabria, ha steso una relazione. A conclusione di questa riunione e a conclusione di quel verbale – di cui vi manderò in copia– c’è scritto che i Ministeri vigilanti, MEF e Salute, sulla base delle attività eccetera eccetera.. chiedono al Governo la rimozione del commissario Scura; non ho chiesto io questa cosa; questa è la conclusione di un Tavolo, che è il Tavolo tecnico interministeriale del 20 giugno scorso. Quindi, anche quel Tavolo ha dovuto prendere atto di una gestione e di una governance non rispondente a quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di una inversione del trend e di riqualificazione del sistema sanitario, oltre che di contenimento della spesa.

Questo è il quadro e, sulla base di questo quadro, ho sentito e sento il dovere di mettere in campo un’azione interruttiva. Non ci sono stati altri metodi? Non è stato efficace il voto unanime del Consiglio regionale? Non è stato efficace il mio interloquire? Può darsi, ma permettetemi di avere qualche dubbio sul fatto che – mi permetto di inserirlo questa sera – ci possono essere e, sicuramente ci sono altri elementi, altri fattori che condizionano la mancata risposta a questa situazione.

Chi sono le forze? Non lo so. Se avessi saputo nomi e cognomi li avrei fatti, non su richiesta del consigliere Guccione, perché per come sono fatto io li avrei fatti in modo libero ed aperto ma, di sicuro, so che anche nel sistema sanitario calabrese ci sono interessi – e non svelo una novità, dico cose che sapete tutti –più o meno reconditi: interessi economici, lobbistici, politici e di varia natura.

Ho letto pure un articolo poco fa su un giornale online di interessi massonici, mafiosi, interessi a 360 gradi e, naturalmente, pongo questo interrogativo: perché? E non lo dico in rapporto al mio collega De Luca che è stato nominato commissario e Oliverio no, perché la situazione è diversa, bisogna essere oggettivi, perché in Campania il commissario si era dimesso nel mese di febbraio e c'era una vacatio che il Governo ha coperto.

Qui non si è dimesso il commissario, ma il sub commissario che è stato chiamato ad altri ruoli e ad altre responsabilità a livello ministeriale; qui non si è dimesso il commissario, ma c'è un fatto: che il 20 giugno il Tavolo dei Ministeri vigilanti ha steso un verbale a conclusione del quale ha chiesto al Governo di rimuovere il commissario; c'è un fatto diverso da quello che è avvenuto in Campania, quando a febbraio si è dimesso il commissario e, comunque, De Luca è stato nominato a maggio.

Qui c'è una situazione diversa, c'è un verbale dei Ministeri vigilanti che si conclude con la richiesta al Governo di rimuovere il commissario e, naturalmente, ancora non si è ottemperato a questa proposta del Tavolo, per cui credo ci sia bisogno di un intervento interruttivo, e lo faccio con grande serenità, senza essere preoccupato da altri fattori, come la turbativa del Governo Gentiloni, mio carissimo amico, oppure il fatto che possa apparire un demagogo o un populista.

No! Lo faccio con coscienza perché é mio dovere rispetto alla Calabria e ai calabresi non risparmiare nessuna energia, nessun tentativo perché si possa invertire il trend. D'altronde – e chiudo –  siamo a due anni dalla conclusione della legislatura e so bene che – qualora il Governo dovesse decidere di metterla in capo al Presidente della Regione – questa responsabilità verrebbe caricata in un tempo breve, non di una legislatura ma in 2 anni, che sono pochi, con probabilità di rischio e responsabilità elevatissime – lo so benissimo – però so altrettanto bene che il primo dovere di chi chiede consenso agli elettori per governare i loro bisogni ed i loro problemi é di farsi carico di assumere la responsabilità sporcandosi tra virgolette, in modo nobile, le mani per risolvere i problemi, senza secondi fini, o pensare a subordinate.

Visto che la discussione di stasera ha rischiato di rivelarsi come quella degli azzeccagarbugli sulla data, su una data, utilizzando la data per esprimere posizioni e valutazioni politiche di merito, ho chiesto al Presidente del Consiglio regionale che la discussione si svolgesse stasera, senza nessun atto polemico nei confronti del Consiglio regionale né – qualcuno ha utilizzato questa parola ed io la riutilizzo, l’ha utilizzata il consigliere Gallo –“atti intimidatori” che non sono né nel mio costume, né nella mia cultura politica. E non credo che il Presidente Irto abbia bisogno di intimidazioni o di lisciatine di pelo perché ha la maturità, l'esperienza e la competenza per esercitare il suo ruolo liberamente, come è sempre stato, e come dovrà sempre continuare ad essere.

Ad un certo punto mi sono permesso di alzarmi e prendere la parola perché sulla proposta di rinvio si è scatenata l'ira di Dio dicendo che si doveva discutere subito, e lo si è fatto con argomenti di merito, con interventi di oltre mezz'ora e quaranta minuti, per alcuni. Se mi permettete, a quel punto ho detto di discuterne come, naturalmente, é stato fatto stasera e come mi sono permesso di fare anche con il mio intervento. Ritengo che su una problematica come questa, che angoscia e preoccupa i calabresi – al di là dell'appartenenza politica e al di là dei territori dove risiedono –  credo che sia nostro dovere, così come lo è stato qualche mese fa, quando abbiamo votato all'unanimità, assumere con serietà questo problema, libero da appartenenze, da magliette e da collocazioni politiche perché credo che, almeno su questa problematica, è bene che il Consiglio regionale mantenga la barra ferma, come ha fatto in passato, evitando di farsi prendere dall’angoscia che, magari, ci può essere in questa fase prossima alle elezioni e che, naturalmente e legittimamente, vede anche in corsa soggetti singoli e soggetti politici collettivi. Grazie.

PRESIDENTE

Chiudiamo la discussione, così come concordato con i capigruppo che verranno convocati per calendarizzare ulteriori sedute. Esauriti i punti all'ordine del giorno dichiaro chiusa la seduta.

 

La seduta termina alle 20,51

 

 

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo: Gentile, Greco.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) ed e) comma 1, dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n, 118 e s.m.i. - (deliberazione G.R. n. 503 del 31.10.2017)” (P.L. n. 289/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2017-2019-(deliberazione G.R. n. 488 del 31.10.2017)” (P.L. n. 290/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di legge di iniziativa del consigliere regionale:

Aieta - “Norme recanti disposizioni volte alla tutela, alla promozione e alla valorizzazione dell'invecchiamento attivo” (P.L. n. 291/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Rendiconti esercizio 2015 delle disciolte cinque Aziende Territoriali per l'Edilizia Residenziale Pubblica delle Province di Catanzaro, Cosenza, Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone - (deliberazione G.R. n. 504 del 31.10.2017)” (P.P.A. n. 194/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

“Rendiconto esercizio 2016 dell'Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica Calabria (Aterp Calabria) - (deliberazione G.R. n. 514 del 10.11.2017)” (P.P.A. n. 196/10^)

E' stata assegnata alla seconda Commissione - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

È stata presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Assestamento e conseguenti variazioni - (deliberazione U.P. n. 59 del 7.11.2017)” (P.P.A. n. 195/10^)

Richiesta parere della Commissione consiliare

Il dipartimento n. 10 - "Turismo e beni culturali, istruzione e cultura" della Giunta regionale ha trasmesso, per il parere della competente Commissione consiliare, il decreto del dirigente n. 10912 del 5 ottobre 2017, recante: "L.R. n. 17/1992 - Legge di stabilità regionale 2017 - Interventi a sostegno degli aeroclubs calabresi" (Parere n. 31/10^)

E' stata assegnata alla terza Commissione – Sanità, Attività sociali, culturali e formative - ed alla seconda Commissione - Bilancio Programmazione Economica, Attività produttive, Affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero - per il parere.

(Così resta stabilito)

Parere favorevole su Decreto del Dirigente del dipartimento n.10

La 3^ Commissione, con nota n. 45378 del 9 novembre 2017, ha comunicato che nella seduta del 7 novembre 2017 ha espresso parere favorevole al decreto del dirigente del dipartimento n. 10 della Giunta regionale, n. 10912 del 5 ottobre 2017, recante: "l.r. n. 17/1992 - Legge di stabilità regionale 2017 - Interventi a sostegno degli aeroclubs calabresi" (Parere n. 31)

Promulgazione di legge regionale

In data 31 ottobre 2017, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 104 del 2 novembre 2017:

1. Legge regionale 31 ottobre 2017, n. 35, recante: "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. a) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)";

2. Legge regionale 31 ottobre 2017, n. 36, recante: "Riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera a) comma 1, ai sensi dell'articolo 73 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)";

3. Legge regionale 31 ottobre 2017, n. 37, recante: "Riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale della Calabria ai sensi dell'articolo 73, comma 1, lett. e) del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42)";

4. Legge regionale 31 ottobre 2017, n. 38, recante: "Modifiche ed integrazioni all'articolo 19 della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017)"

In data 7 novembre 2017, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e che le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 109 dell'8 novembre 2017:

1. Legge regionale 7 novembre 2017, n. 39, recante: "Modifica dei confini territoriali dei Comuni di Petronà e Beicastro della provincia di Catanzaro";

2. Legge regionale 7 novembre 2017, n. 40, recante: "Valorizzazione Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento di Nicotera";

3. Legge regionale 7 novembre 2017, n. 41, recante: "Disposizioni per agevolare l'uso di locali di stagionatura tradizionali - Modifiche alla legge regionale 23 febbraio 2004, n. 5 (Norme per l'individuazione dei prodotti a base di latte ritenuti storici e/o tradizionalmente fabbricati)";

4. Legge regionale 7 novembre 2017, n. 42, recante: "Differimento dei termini di conclusione delle procedure di liquidazione di enti pubblici previsti da disposizioni di leggi regionali"

Subentro consigliere quale componente Commissione consiliare

Si comunica che il consigliere Orlandino Greco è stato designato quale componente della 4^ Commissione consiliare e il consigliere Francesco D'Agostino componente della Commissione speciale di vigilanza, in sostituzione del consigliere Vincenzo Pasqua, giusta comunicazione acquisita agli atti in data 6 novembre 2017 al protocollo generale n. 44461.

Trasmissione di deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione finanziario 2017-2019:

Deliberazione

Giunta regionale

n.

489

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

490

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

498

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

499

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

500

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

501

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

502

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

506

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

507

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

508

del

31.10.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

511

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

512

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

515

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

516

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

517

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

518

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

519

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

520

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

521

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

522

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

523

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

524

del

10.11.2017

Deliberazione

Giunta regionale

n.

525

del

10.11.2017

 

Decadenza dalla carica di consigliere

La Corte d'Appello di Catanzaro con sentenza elettorale n. 1910/2017, depositata in Cancelleria e pubblicata il 6.11.2017 e comunicata in pari data alla Presidenza di questo Consiglio regionale, confermando l'ordinanza di primo grado resa dal Tribunale di Catanzaro in composizione collegiale, ha accertato la sussistenza della condizione di ineleggibilità di cui alla legge n. 154 del 23 aprile 1981, art. 2 co 1 n. 2, in capo a Giuseppe Graziano al momento della proposizione della candidatura e, per l'effetto, ha dichiarato la decadenza di Giuseppe Graziano dalla carica di consigliere regionale, sostituendo al candidato illegittimamente eletto il candidato Gianluca Gallo avente diritto alla proclamazione quale eletto alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Regione Calabria del 23.11.2014 nella lista "Casa delle Libertà" per la Circoscrizione Nord.

Interrogazioni a risposta scritta

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

le Rsa versano in una situazione critica ascrivibile ai contenziosi insorti in merito alla titolarità della copertura delle rette per i servizi;

Regione ed Aziende Sanitarie erano compartecipi nel pagamento delle rette sulla base di quote prestabilite;
la Corte di Cassazione ha da ultimo stabilito che il pagamento della quota sociale delle rette è in capo esclusivo alle Aziende sanitarie provinciali;

considerato che: in ordine alla riscossione della quota sociale delle rette, si assiste ad un "rimpallo di responsabilità" tra Regione ed Aziende sanitarie;

tale paradossale situazione pregiudica la continuità gestionale delle Rsa, che come è noto, svolgono una funzione fondamentale di assistenza a soggetti anziani e disabili -:

quali urgenti iniziative intenda esperire al fine di risolvere tempestivamente le problematicità affliggenti le Rsa, in una logica di tutela della sussistenza di tali strutture.

(318; 08.11.2017)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

con decreto del direttore generale dell'Autorità Regionale - Stazione Unica Appaltante, n. 11001 del 21 settembre 2016, si indissero ed approvarono gli atti di gara per l'affidamento del "Servizio di gestione degli impianti di trattamento dei rifiuti urbani di Siderno e Gioia Tauro, ubicati nella provincia dì Reggio Calabria, e dei connessi lavori di rieffìcientamento funzionale", con aggiudicazione mediante procedura aperta e con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa;
con decreto dirigenziale n. 5681 del 30 maggio c.a. il servizio di cui all'oggetto è stato aggiudicato in via definitiva all'operatore economico Ecologia Oggi Spa;

considerato che: a tutt'oggi non si è proceduto alla stipulazione del contratto nonostante il decorso del termine di trentacinque giorni dal ricevimento della comunicazione relativa -:

quali siano le cause ostative alla stipulazione del contratto de quo.

(319; 08.11.2017)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

sono stati assegnati alla Calabria 4,8 milioni di euro destinati al nuovo sistema integrato di istruzione, così come risultante dalla tabella relativa approvata in Conferenza Unificata il 2 c.m;
si evince dunque una differenza di 1,3 milioni di euro rispetto alla tabella originaria elaborata dal Miur, anteriormente al confronto con Regioni e Comuni e trasmessa il 2 ottobre c.a. agli enti locali;
considerato che: tale situazione penalizza notevolmente la Calabria
-:

chiarimenti in ordine alle risoluzioni pregiudizievoli per i bambini calabresi in merito alla ripartizione dei fondi ministeriali afferenti al sistema integrato di educazione e istruzione stabiliti in Conferenza Unificata Stato- Regioni.

(320; 09.11.2017)

 

Nicolò - Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:

l'ospedale di Locri versa in una situazione critica ascrivibile al ridimensionamento di alcuni reparti quali l'Ortopedia, la Medicina, la Geriatria e il Centro Trasfusionale;

si sopprimono temporaneamente e si riaprono a fasi alterne taluni reparti a causa dell'impossibilità di dare copertura ad ogni turnazione di lavoro;

si riscontrano criticità anche nel Pronto soccorso dell'ospedale de quo, dove gli utenti sono obbligati a stazionare giornate intere, senza poter ricevere adeguata assistenza medica;

considerato che: l'ospedale di Locri è riferimento importante per un vasto bacino d'utenza dell'area Jonica reggina -:

quali interventi impellenti intenda esperire al fine di risolvere tempestivamente le problematiche affliggenti il nosocomio di Locri, garantendo un'effettiva tutela al diritto alla salute dei cittadini della Locride.

(321; 13.11.2017)

Mozioni

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la Calabria è una regione tra le più esposte al mondo al rischio sismico ed è inquantificabile il numero di edifici privati che necessitano di interventi di adeguamento sismico al fine di evitare eventi che minino l'incolumità dei cittadini;

molti comuni calabresi non hanno ancora proceduto ad elaborare il Piano di emergenza;

per quanto attestato dalla Protezione Civile regionale, esistono oltre 140.000 edifici abusivi non accatastati realizzati senza seguire la regolamentazione del settore;

alla Manifestazione di interesse per la concessione di contributi finalizzati alla esecuzione di interventi strutturali di miglioramento sismico o eventualmente, di demolizione e ricostruzione, di edifici privati promossa dalla Regione Calabria hanno partecipato soltanto 1.235 soggetti;
considerato che alla graduatoria definitiva pubblicata il 30 ottobre 2017 dal dipartimento Infrastrutture, lavori pubblici e Mobilità della Regione Calabria, risultano ammessi a finanziamento solo 169 soggetti;

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria: ad individuare all'interno del bilancio regionale nuove risorse economiche che consentano di finanziare il maggior numero di soggetti privati possibile, interessati ad ottenere contributi finalizzati all'esecuzione di interventi strutturali di miglioramento sismico, o eventualmente, di demolizione e ricostruzione di edifici;
ad effettuare una mappatura degli edifici abusivi e a sollecitare, anche attraverso sanzioni, i Comuni che non abbiano provveduto a redigere il Piano di emergenza.

(98; 07.11.2017) Greco

 

Il Consiglio Regionale,

premesso che:

la Regione Calabria, nella formulazione del programma operativo 2013-2015 (ai sensi dell'art. 15, comma 20, DL 6 luglio 2012, n. 95, convertito con modificazioni nella L. 7 agosto 2012, n. 135), ha previsto nel programma 13 "Reti assistenziali per intensità di cure", l'individuazione dei presidi secondo il modello Hub e Spoke e secondo la logica dell'intensità delle cure (rete ictus, trauma, oncologica, etc);

fra le attività da porre in essere vi era anche la costituzione di una Rete Oncologica Regionale seguendo il modello Hub and Spoke attraverso uno specifico documento costitutivo condiviso con gli esperti del settore;

che con decreto del Presidente della Giunta Regionale n. 40 del 21 marzo 2014 è stato istituito il gruppo tecnico per la definizione della Rete Oncologica;

l'attività svolta dal predetto gruppo di lavoro ha prodotto il documento "Rete Oncologica Calabrese Hub e Spoke ad integrazione territoriale";

il Decreto del Commissario ad acta del 2 aprile 2015 fa obbligo ai direttori generali delle Aziende Sanitarie Provinciali e Ospedaliere di dare la massima diffusione al predetto documento, di attuare quanto in esso contenuto secondo le indicazioni e la tempistica indicata e di provvedere al monitoraggio di attuazione;

lo stesso decreto stabilisce che venga effettuato dal dipartimento Tutela della Salute il monitoraggio semestrale sull'attuazione delle azioni a carico delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali;

il decreto precisa inoltre che l'attuazione delle reti sarà obiettivo prioritario dei Commissari/Direttori Generali delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie Provinciali;

considerato che: il documento "Rete Oncologica Calabrese Hub e Spoke" recitava che i residenti in Calabria nel 2013 sono stati 1.958.238. L'offerta assistenziale per quanto riguarda le neoplasie in senso lato, includendo cioè chirurgia, oncologia medica, radioterapia, ematologia, cure palliative, ecc per alcuni aspetti risulta sufficiente e per altri inadeguato. Per quanto riguarda la dotazione di posti letto (p.l.) di oncologia medica, dal censimento al 4/02/2014 (pl HSP_NSIS) risultano 72 p.l. di degenza ordinaria e 91 p.l. di DH., per un totale di 163 p.l. Se confrontiamo i dati della Calabria con la media nazionale sul totale dei p.l. per 100.000 abitanti abbiamo una media nazionale pari al 6,7 vs una media regionale pari all'8,3. L'articolazione della rete sulla base dei bacini di utenza definita dalla bozza di Regolamento nazionale - prevede per la disciplina di oncologia medica un bacino di utenza di 300.000 - 600.000 abitanti. La programmazione delle strutture di oncologia medica in Calabria potrà pertanto prevedere da 3 a massimo 7 strutture. L'attuale dotazione di strutture risulta allo stato sovradimensionata alle esigenze assistenziali della Regione;
la mobilità extraregionale dei calabresi che si ammalano di cancro rimane particolarmente importante (quasi 4000 persone nel 2012) e i dati relativi per gli interventi chirurgici dei maggiori tumori e di chemioterapia vedono uno spostamento in particolare verso strutture delle regioni Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna. Tuttavia un fenomeno da considerare è la mobilità passiva verso strutture di regioni confinanti o viciniori come la Sicilia e la Puglia con le quali sarà valutata l’opportunità di sottoscrivere specifici accordi. per il corretto funzionamento della rete oncologica il documento fissava le seguenti azioni: o il netto rafforzamento della rete territoriale per l'implementazione degli screening oncologici;

o l'acquisizione di competenze apicali di primo ordine;

o il rafforzamento degli organici esistenti attraverso investimenti sulla formazione ai fini dell'acquisizione e il miglioramento di competenze specialistiche (clinical competence);

o la suddivisione dei ricoveri per intensità di cura;

o l'investimento nella organizzazione effettiva della rete regionale che dovrà essere gestita, sulla base del modello proposto, sia a livello di Area che a livello regionale con la definizione di indicatori di processo e di esito dei diversi percorsi terapeutici assistenziali;

o la definizione di un piano degli investimenti strutturali e tecnologici;
l'implementazione del sistema informativo oncologico. gli obiettivi fissati per la rete oncologica sono: o qualificare l'offerta assistenziale con l'identificazione di percorsi diagnostico- terapeutici;

o privilegiare modelli di assistenza diversi rispetto ai ricoveri ordinari: day hospital e prestazioni ambulatoriali;

o definire le modalità di integrazione fra offerta ospedaliera e risorse;

o coordinare le attività professionali per il miglioramento della qualità;

o prendere in carico il paziente con percorsi diagnostico-terapeutici adeguati e tempestivi, riducendo le liste di attesa;

o ridurre la modalità passiva extra regionale;

o condividere i sistemi informativi e le linee guida;

o valorizzare il ruolo delle associazioni pazienti. precisato che: il documento sulla Rete Oncologica prevede il Coordinamento Oncologico unico di Area, con la partecipazione di tutte le aziende erogatrici esistenti nel territorio della Area stessa. Questo Coordinamento definisce i nodi della rete stabilendo il Piano Oncologico di Area. Il Piano identifica le unità operative delle strutture Hub e Spoke coinvolte, le unità operative specialistiche non oncologiche che partecipano ai percorsi diagnostico-terapeutici dei pazienti oncologici e i punti di offerta territoriali;

il responsabile del Coordinamento Oncologico unico di Area è il centro Hub dell'Area (specificato appresso nel presente documento per ciascuna area). Questa funzione di coordinamento e garanzia è assunta dal Direttore del dipartimento di Oncologia, ove esistente, altrimenti è affidata al direttore dell'Unità Operativa complessa di Oncologia;

l'Unità di valutazione multidisciplinare oncologica è diretta dal Direttore del dipartimento di Oncologia, ove esistente, altrimenti è affidata al Direttore dell'Unità Operativa complessa di Oncologia;

il Coordinamento regionale della rete oncologica è affidato al settore competente del dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, con il supporto dei coordinatori di Area;

i percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali avrebbero dovuto essere definiti entro 6 mesi dall'emanazione del documento sulle principali patologie oncologiche solide con particolare riguardo alle seguenti fasi: screening oncologici, sospetti diagnostici, accertamento diagnostico e stadiazione, trattamento, stadi iniziali, malattia localmente avanzata, malattia metastatica, follow up e valutazione delle risposte, cure palliative/hospice;

in relazione ai PDTA avrebbero dovuto essere definiti indicatori di processo, outcome con i relativi standard nell'ottica di valutazione della performance dei direttori generali e direttori della UOC. accertato che: sempre in base al documento le aziende ospedaliere e sanitarie provinciali avrebbero dovuto sviluppare il sistema informativo aziendale per l'oncologia secondo indicazioni prodotte dal Coordinamento regionale;

avrebbe dovuto essere implementato il monitoraggio delle liste d'attesa per le prestazioni diagnostiche e terapeutiche, specificando la tipologia oncologica;

si sarebbero dovuti identificare, nell'ambito dei percorsi diagnostico- terapeutici, tempi massimi per l'erogazione di prestazioni specialistiche diagnostiche e degli interventi terapeutici. I tempi avrebbero dovuto essere monitorati e valutati attraverso gli specifici indicatori nell'ambito delle attività di monitoraggio e valutazione;

il documento prevedeva anche di: o assicurare il coinvolgimento di tutti gli specialisti nel trattamento del paziente oncologico;

o individuare i percorsi diagnostici e terapeutici più appropriati nel singolo caso;

o definire il Piano assistenziale individuale (PAI);

o assicurare la continuità terapeutica e assistenziale dei pazienti. L'esistenza di una funzione di accoglienza, la definizione del PAI per il singolo e la valutazione dell'adesione al percorso diagnostico terapeutico saranno considerati tra gli indicatori a fini della valutazione di performance aziendale e dipartimentale laddove esistente;

il documento identificava in modo preciso le strutture di Hub & Spoke. considerato che: il documento prevedeva: o l'istituzione dei Coordinamenti regionale e d'area entro 30 giorni dall'approvazione del documento, con decreto commissariale;

o la costituzione delle Unità di valutazione multidisciplinari oncologiche (UVM) presso ogni HUB e Spoke entro 60 giorni dall'approvazione del presente documento, con Decreto Commissariale;

o la definizione dei percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali e relativi indicatori per le principali patologie oncologiche entro sei mesi dall'approvazione del presente documento, con Decreto Commissariale;

o la rivalutazione dell'attività oncologica dei nodi della rete con particolare riguardo ai volumi di attività, all'appropriatezza e alla qualità dell'assistenza con cadenza annuale da parte del Coordinamento Regionale;

il documento prevedeva, altresì, come indicatori di attuazione delle Rete:-il numero di unità cliniche multidisciplinari (UVM) costituite sul numero totale di Hub e Spoke, entro due mesi.-il numero di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali sul totale previsti dalla rete (n. 5), entro 6 mesi;

rilevato che: il progetto "La salute un bene da difendere, un diritto da promuovere", promosso da 14 associazioni pazienti e coordinato da Salute Donna Onlus attraverso il lavoro di una prestigiosa Commissione Tecnico Scientifica, ha favorito la creazione di un intergruppo di consiglieri regionali della Calabria proprio per portare all'attenzione della politica, con realismo e senso pratico, le questioni relative alla presa in carico dei pazienti attraverso l'attuazione della rete oncologica regionale.

Tutto ciò premesso,

impegna la Giunta regionale

ed il Presidente della Regione Calabria a:

- verificare lo stato di attuazione della rete oncologica seguendo i principi illustrati in premessa;

- operare la ricognizione della strumentazione tecnica in dotazione dei diversi centri Hub & Spoke individuati dal documento sulla rete oncologica;

- assicurare un forte coordinamento regionale per l'attuazione della rete oncologica;

- promuovere lo sviluppo dei Programmi di Prevenzione e di Riabilitazione oncologica;

- dare corso all' integrazione, nelle piante organiche oncologiche calabresi sia in Ospedale che nel Territorio, di figure professionali irrinunciabili: Psiconcologi, Case Manager;

Data Manager;

- sviluppare una maggiore attenzione alla Ricerca Clinica;

- favorire il dialogo sul territorio con le associazioni di pazienti onco-ematologici;
- quantificare e ridurre sensibilmente, anche attraverso l'attuazione dei principi della rete oncologica, la mobilità passiva derivante dalla migrazione sanitaria dei pazienti oncologici calabresi.

(99; 09.11.2017) Esposito

Proposta di provvedimento amministrativo n. 195/10^ di iniziativa dell'Ufficio di Presidenza recante: “Bilancio di previsione finanziario 2017-2019. Assestamento e conseguenti variazioni” (Del. n.260)

Il Consiglio regionale

 

vista la deliberazione n. 59 del 7 novembre 2017, con la quale l’Ufficio di Presidenza ha proposto l’approvazione dell’assestamento e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione 2017-2019 del Consiglio regionale;

premesso che:

la legge regionale del 19 ottobre 2004, n. 25 stabilisce all’articolo 23 che: “Il Consiglio regionale, nell’esercizio delle sue funzioni e nell’espletamento delle sue attività, gode di autonomia organizzativa, funzionale e contabile secondo le norme dei regolamenti interni”;

il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118, così come modificato ed integrato dal decreto legislativo del 10 agosto 2014, n. 126, ha introdotto il nuovo impianto normativo sull’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle autonomie locali finalizzato a stabilire il quadro complessivo di riferimento dei principi contabili generali per regioni, province autonome ed enti locali, fissando al primo gennaio 2015 l’entrata in vigore per gli enti citati delle norme in materia di armonizzazione contabile;

con deliberazione consiliare n. 161 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il bilancio di previsione del Consiglio regionale della Calabria per gli esercizi finanziari 2017-2018-2019;

con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 62 del 21 dicembre 2016 è stato approvato il documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2018-2019 e sono state assegnate le risorse al Segretario/Direttore Generale, ai sensi dell’art. 3 del Regolamento Interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale;

con determinazione del Segretario generale RG. n. 602 del 29 dicembre 2016 è stato approvato il bilancio finanziario gestionale del Consiglio regionale per gli esercizi 2017-2018-2019;

con le deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza n. 2 del 27 gennaio 2017, n. 14 del 23 febbraio 2017 e n. 42 del 18 settembre 2017, sono state approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019;

con le determinazioni del Segretario generale R.G. n. 144 del 24 marzo 2017, n. 210 del 28 aprile 2017, n. 309 del 28 giugno 2017, n. 368 del 25 luglio 2017 e n. 482 del 20 ottobre 2017, sono state autorizzate n. 5 variazioni compensative al bilancio gestionale per gli esercizi 2017-2019, esercizio 2017, fra capitoli di entrata della medesima categoria e fra capitoli di spesa del medesimo macroaggregato;

con le deliberazioni consiliari n. 192 del 4 maggio 2017 e n. 233 del 29 giugno 2017, sono state approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019, esercizio 2017 derivanti dal riconoscimento della legittimità dei debiti fuori bilancio ai sensi dell’art. 73, comma 1, lett. a) e lett. e) del d. lgs. n. 118/2011e ss.mm.ii;

con deliberazione consiliare n. 226 del 29 giugno 2017 sono state approvate le variazioni compensative al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019;

con deliberazione dell’Ufficio di Presidenza n. 41 del 18 settembre 2017 è stata approvata la variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio di previsione per gli esercizi 2017-2019;

con determinazione del Segretario generale R.G. n. 440 del 25 settembre 2017 sono state approvate le variazioni del bilancio gestionale per gli esercizi 2017-2018-2019;

 

vista la deliberazione consiliare n. 227 del 29 giugno 2017 “Approvazione del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione” da cui risulta che l’avanzo di amministrazione al 31 dicembre, determinato secondo le risultanze del rendiconto della gestione per l’esercizio 2016 in euro 14.759.734,05, è così composto:

Quota vincolata pari ad euro 578.906,56 distinta in:

Vincoli derivanti da leggi, pari ad euro 48.851,09;

Vincoli derivanti da trasferimenti, pari ad euro 530.055,47;

Quota accantonata pari ad euro 7.300.000,00 distinta in:

Fondo rischi soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2015, accantonato sull’avanzo 2015 e non applicati al bilancio 2016, pari ad euro 1.630.000,00;

Fondi accantonati sull’avanzo 2015, non applicati al bilancio 2016, destinati a spese in conto capitale rinviate all’esercizio 2016, pari ad euro 1.215.112,81;

Fondo rischi soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio al 31.12.2016, pari ad euro 3.454.887,19;

Fondo rischi per passività potenziali, pari ad euro 1.000.000,00;

Quota destinata agli investimenti pari ad euro 597.875,74;

Quota libera dell’avanzo di amministrazione pari ad euro 6.282.951,75;

considerato che, con determinazioni del Segretario generale R.G. n. 426 del 18 settembre 2017 e R.G. n. 503 del 30 ottobre 2017, si è proceduto a due variazioni di bilancio per l’importo di euro 567.035,97 mediante l’applicazione della quota vincolata alle spese correnti per l’assegnazione ai Gruppi consiliari delle somme non spese nell’esercizio 2016 da utilizzare nell’esercizio 2017 e dai trasferimenti Ag.Com. per lo svolgimento di funzioni delegate al Co.Re.Com. Calabria;

tenuto conto che, a seguito della richiesta del dirigente del settore Bilancio e Ragioneria ai dirigenti delle strutture amministrative del Consiglio regionale di segnalare l’eventuale esistenza di debiti fuori bilancio ai sensi dell’articolo 59 del nuovo Regolamento interno di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale:

con nota prot. gen. n. 33639 del 08.08.2017, il dirigente del settore Risorse Umane ha riscontrato l’esistenza di un debito fuori bilancio dell’importo di euro 500,00, la cui legittimità è stata riconosciuta con legge regionale 31 ottobre 2017, n. 37;

con nota prot. n. 38835 del 29.09.2017, il dirigente del settore Segreteria Ufficio di Presidenza ha riscontrato l’esistenza di possibili debiti fuori bilancio derivanti da “conferimenti di incarichi defensionali a professionisti esterni all’Amministrazione consiliare, i quali risulterebbero privi di pattuizione di onorario e relativo impegno di spesa”, e di cui non è stato possibile quantificare l’importo e verificare l’esigibilità;

con nota prot. gen. n. 23194 del 29.05.2017, il dirigente del settore Legale ha comunicato l’elenco dei contenziosi in cui il Consiglio regionale è parte al 31.12.2016, per un importo presunto in caso di soccombenza in giudizio, pari ad euro 7.900.000,00;

la copertura finanziaria dei debiti presunti derivanti dal conferimento di incarichi defensionali a professionisti esterni, nonché dal contenzioso in essere alla data del 31.12.2016, è riscontrabile nell’applicazione della quota di avanzo accantonato in sede di approvazione del rendiconto relativo all’esercizio 2016 al fondo rischi di soccombenza spese legali e debiti fuori bilancio, già costituito in sede di approvazione del bilancio di previsione 2017-2019;

nel corso dell’esercizio 2016, con propria determinazione, il dirigente del Settore Tecnico ha prenotato la somma di euro 597.875,74 per la spesa relativa all’incarico di progettazione/direzione lavori per la realizzazione delle opere occorrenti per l’adeguamento alla normativa antincendio del Consiglio regionale la cui procedura di gara non è terminata entro il 31.12.2016 e che tale somma è confluita nella quota di avanzo dell’esercizio 2016 destinata agli investimenti, come previsto dal principio contabile applicato della contabilità finanziaria potenziata;

il Collegio dei revisori dei conti, con verbale n. 158 del 26.05.2017 ha certificato il risparmio di euro 3.344.751,00 conseguito dall’applicazione del Piano di razionalizzazione della spesa 2016-2018 e che il corrispondente importo, confluito nell’avanzo libero, può essere destinato “per finanziare la contrattazione integrativa ovvero destinare tali economie in compensazione alle somme contestate dal MEF in seguito alla verifica eseguita dal 30 settembre al 20 dicembre 2013 per gli anni 2008-2012”;

ritenuto di applicare all’annualità 2017 del bilancio di previsione del Consiglio regionale 2017-2019, l’avanzo di amministrazione relativo all’esercizio 2016, l’importo di euro 13.254.497,33, come riportato nell’Allegato A);

preso atto che:

con deliberazione consiliare n. 225 del 29 giugno 2017 è stato approvato il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi al 31 dicembre 2016, da cui è risultato che:

l’ammontare dei residui attivi al 31.12.2016 è pari ad euro 24.729.616,53;

l’ammontare dei residui passivi al 31.12.2016 è pari ad euro 12.441.499,10;

con deliberazione consiliare n. 227 del 29 giugno 2017 è stato approvato del rendiconto dell’esercizio finanziario 2016 e della relazione sulla gestione, da cui è risultato che:

il fondo cassa al 1° gennaio rispetto a quello presunto riportato nel bilancio di previsione 2017-2019 è rideterminato in euro 7.154.869,65

il fondo pluriennale vincolato iscritto nell’entrata del bilancio di previsione 2017 è quantificato in euro 4.683.253,03, di cui euro 4.419.483,20 per spese correnti ed euro 263.769,83 per spese in conto capitale;

dato, altresì, atto che:

soddisfatte le necessità di utilizzo della quota vincolata, accantonata, destinata agli investimenti e libera dell’avanzo di amministrazione dell’esercizio precedente, coerentemente alle indicazioni di cui all’articolo 42 del d. lgs. n. 118 del 23 giugno 2011 e ss.mm.ii., sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione per il triennio 2017-2019;

a seguito delle variazioni conseguenti all’assestamento delle previsioni di bilancio in oggetto permane il rispetto dei limiti di spesa previsti dalla legge n. 122 del 30 luglio 2010, come da prospetto riepilogativo di cui all’Allegato B), e che gli stessi sono monitorati all’atto dell’assunzione dei relativi impegni di spesa;

considerato che, a seguito di specifiche richieste, i dirigenti del Consiglio regionale hanno evidenziato alcune necessità di maggiori risorse finanziarie, nonché economie di spesa, per cui si ritiene necessario procedere conseguentemente ad apportare variazioni agli stati di previsione delle entrate e delle spese del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2017-2019 per adeguare gli stanziamenti di competenza e di cassa per Titoli/Tipologie (Entrate) e per Missioni/Programmi (Spese);

visti:

il prospetto riepilogativo di cui all’Allegato C), che riporta le variazioni di competenza e di cassa da apportare al bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019;

il prospetto riepilogativo delle variazioni effettuate ai sensi dell’articolo 51, comma 9, del d.lgs. n. 118/2011 di cui all’Allegato D);

considerato che, in coerenza con quanto disposto dall’articolo 51 del d.lgs. n. 118/2011, l’Ufficio di Presidenza procederà alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con propria deliberazione n. 62 del 21 dicembre 2016 e successivamente variato con deliberazione n. 41 del 18 settembre 2017, nonché ad autorizzare, senza ulteriori formalità, il Segretario Generale ad apportare al bilancio finanziario gestionale esercizio 2017 le variazioni di cui al presente provvedimento;

visti:

la deliberazione del Consiglio regionale n. 190 del 04.05.2017, di approvazione del nuovo Regolamento di Amministrazione e Contabilità del Consiglio regionale della Calabria;

il d.lgs. n.118/2011 e ss.mm.ii;

preso atto del verbale n. 177 del 13 novembre 2017, con cui il Collegio dei revisori dei conti della Regione Calabria ha espresso parere favorevole sul provvedimento in oggetto (Allegato E);

delibera

di approvare l’assestamento di bilancio e le conseguenti variazioni al bilancio di previsione finanziario 2017-2019 del Consiglio regionale secondo le risultanze riportate negli allegati A, B, C, D della presente deliberazione per farne parte integrante e sostanziale;

di destinare l‘importo di euro 13.254.497,33 relativo all’avanzo di amministrazione dell’esercizio 2016 secondo le finalità indicate nell’Allegato A), che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, come di seguito indicato:

avanzo vincolato per l’importo di euro 11.870,59;

avanzo accantonato per l’importo di euro 6.084.887,19;

avanzo destinato agli investimenti e relativo all’anno 2016, per l’importo di euro 597.875,74;

avanzo destinato agli investimenti e relativo all’anno 2015, non applicata al bilancio 2016, per l’importo di euro 1.215.112,81;

avanzo libero per l’importo di euro 5.344.751,00;

di dare atto che, dopo le variazioni di cui ai punti precedenti, sono garantiti gli equilibri del bilancio di previsione del Consiglio regionale per il triennio 2017-2019 e sono rispettati, altresì, i limiti di spesa previsti dalla legge 30 luglio 2010, n. 122;

di dare mandato all’Ufficio di Presidenza a procedere alla conseguente variazione del documento tecnico di accompagnamento al bilancio, approvato con deliberazione n. 62 del 21 dicembre 2016 e successivamente variato con deliberazione n. 41 del 18 settembre 2017, nonché ad adottare i successivi adempimenti di propria competenza.

Proposta di legge numero 242/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Rendiconto generale relativo all'esercizio finanziario 2016” (Del. n.261)

Art. 1

(Approvazione del rendiconto della gestione)

 

            1.         Il Rendiconto della gestione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2016, è approvato con le risultanze esposte negli articoli seguenti.

 

Art. 2

(Conto del bilancio)

 

            1.         Il Conto del bilancio della Regione Calabria per l'esercizio 2016, che forma parte integrante della presente legge, è approvato con le risultanze di cui agli articoli seguenti.

 

Art. 3

(Entrate di competenza)

 

            1.         Il totale delle entrate accertate nell'esercizio finanziario 2016 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto Consuntivo del Bilancio in

 

€ 6.856.098.092,97

delle quali riscosse e versate

€ 5.200.181.417,39

rimaste da riscuotere e versare

€ 1.655.916.675,58

 

            2.         Il movimento di cassa in entrata (capitoli E0610310201, E0610310401), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2016 è stabilito, per come risulta dal Conto Consuntivo del Bilancio, in euro 802.092.252,57.

 

Art. 4

(Spese di competenza)

 

            1.         Il totale delle spese impegnate nell'esercizio finanziario 2016 per la competenza propria dell'esercizio stesso è stabilito, per come risulta dal Conto di Bilancio, in

 

€ 6.671.967.282,57

delle quali pagate

€ 5.476.240.341,71

rimaste da pagare

€ 1.195.726.940,86

 

            2.         Il movimento di cassa in uscita (capitoli U0910310201, U0910310401), per operazioni di tesoreria verificatesi nell'esercizio finanziario 2016 è stabilito, per come risulta dal Conto di bilancio, in euro 758.864.782,47.

 

Art. 5

(Riepilogo entrate e spese di competenza)

 

            1.         Il riepilogo generale dei risultati delle entrate e delle spese di competenza dell'esercizio finanziario 2016 risulta così definito:

 

ENTRATE

 

TITOLO 1 - Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa

€ 4.532.436.724,65

TITOLO 2 - Trasferimenti correnti

€ 513.004.072,00

TITOLO 3 - Entrate extratributarie

€ 67.265.848,54

TITOLO 4 - Entrate in conto capitale

€ 723.319.848,77

TITOLO 5 - Entrate da riduzione di attività finanziarie

€ 3.500.000,00

TITOLO 6 - Accensione Prestiti

€ 29.582.179,94

TITOLO 7 - Anticipazioni da Istituto Tesoriere

€ 0

TITOLO 9 - Entrate per conto terzi e partite di giro

€ 986.989.419,07

                  TOTALE

€ 6.856.098.092,97

 

SPESE

 

TITOLO 1 - Spese correnti

€ 4.632.532.665,78

TITOLO 2 - Spese in conto capitale

€ 981.373.703,32

TITOLO 3 - Spese per incremento attività finanziarie

€ 3.957.827,90

TITOLO 4 - Rimborso Prestiti

€ 67.113.666,50

TITOLO 5 - Chiusura Anticipazioni ricevute da istituto tesoriere/cassiere

€ 0

TITOLO 7 - Uscite per conto terzi e partite di giro

€ 986.989.419,07

                 TOTALE

€ 6.671.967.282,57

 

RIEPILOGO

 

ENTRATE

€ 6.856.098.092,97

SPESE

€ 6.671.967.282,57

Saldo della competenza dell'esercizio 2016

€ 184.130.810,40

 

Art. 6

(Residui attivi provenienti da esercizi precedenti)

 

            1.         I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2015 risultavano determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in

 

€ 3.596.838.750,21

dei quali riscossi e versati nell'esercizio 2016

€ 1.035.083.670,92

eliminati per minore accertamento

€ 427.905.022,89

riaccertati per maggiore accertamento

0,00

rimasti da riscuotere

€ 2.133.850.056,40

 

Art. 7

(Residui passivi provenienti da esercizi precedenti)

 

            1.         I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2015 risultavano determinati dal Conto Consuntivo del bilancio in

 

€ 2.757.960.125,23

dei quali pagati nell'esercizio 2016

€ 1.064.206.060,76

eliminati per economie

€ 169.755.804,72

rimasti da pagare

€ 1.523.998.259,75

 

Art. 8

(Residui attivi alla chiusura dell'esercizio 2016)

 

            1.         I residui attivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2016 risultano stabiliti dal Conto di Bilancio nelle seguenti somme:

Somme rimaste da riscuotere sulle entrate accertate per la competenza propria dell'esercizio 2016 (Art. 3)             € 1.655.916.675,58

 

Somme rimaste da riscuotere sui residui degli esercizi precedenti (Art.6)

                        € 2.133.850.056,40

RESIDUI ATTIVI AL 31.12 2016

€ 3.789.766.731,98

           

Art. 9

(Residui passivi alla chiusura dell'esercizio 2016)

 

            1.         I residui passivi alla chiusura dell'esercizio finanziario 2016 risultano stabiliti dal Conto di Bilancio nelle seguenti somme:

Somme rimaste da pagare sulle spese impegnate per la competenza propria dell'esercizio 2016 (Art. 4)             € 1.195.726.940,86

Somme rimaste da pagare sui residui degli esercizi precedenti (Art. 7)

                        € 1.523.998.259,75

RESIDUI PASSIVI AL 31.12.2016

€ 2.719.725.200,61

Art. 10

(Situazione di cassa)

 

            1.         Il fondo di cassa dell'esercizio finanziario 2016 è determinato in

 

€ 369.672.384,98

come risulta dai seguenti elementi

 

Fondo cassa al 01.01.2016

€ 674.853.699,14

 

RISCOSSIONI

 

in conto competenza

€ 5.200.181.417,39

in conto residui

€ 1.035.083.670,92

                TOTALE

€ 6.235.265.088,31

PAGAMENTI

 

in conto competenza

€ 5.476.240.341,71

in conto residui

€ 1.064.206.060,76

                TOTALE

€ 6.540.446.402,47

FONDO DI CASSA AL 31.12.2016

€ 369.672.384,98

 

Art. 11

(Risultato di amministrazione)

 

            1.         Il risultato di amministrazione per l'esercizio 2016 è pari ad euro

 

€ 947.066.032,03

per come risulta dai seguenti elementi

 

Fondo cassa al 31.12.2016

€ 369.672.384,98

Residui attivi

€ 3.789.766.731,98

Residui passivi

€ 2.719.725.200,61

Fondo pluriennale vincolato di spesa – parte corrente

€ 117.592.021,81

Fondo pluriennale vincolato di spesa – in conto capitale

€ 375.055.862,51

Risultato di amministrazione al 31.12.2016

€ 947.066.032,03

 

            2.         La determinazione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2016, nelle componenti disciplinate dalla legislazione vigente, è indicata nel “Prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione 2016” annesso alla presente legge.

 

Art. 12

(Conto economico)

1. Il risultato economico dell’esercizio 2016 è stabilito in euro -491.491.644,28 in base alle seguenti risultanze:

Conto economico

Valori al 31/12/2016

a) componenti positivi della gestione

€ 5.813.875.829,70

b) componenti negativi della gestione

€ 5.344.350.405,42

 

Differenza (a- b)

 

€ 469.525.424,28

c.1) Proventi finanziari

€ 4.147.846,93

c.2) Oneri finanziari

€ 55.544.954,56

Totale proventi e oneri finanziari (c)

€ -51.397.107,63

Totale rettifiche (d)

0

e.1) Proventi straordinari

€ 238.953.218,97

e.2) Oneri straordinari

€ 1.140.397.390,39

Totale proventi e oneri straordinari (e)

€ - 901.444.171,42

Risultato prima delle imposte (a-b+c+d+e)

€ - 483.315.854,77

Imposte

€ 8.175.789,51

Risultato dell'esercizio

€ - 491.491.644,28

 

Art. 13

(Stato patrimoniale)

 

            1.         La situazione patrimoniale attiva al 31 dicembre 2016 è stabilita in euro 7.191.172.287,14 in base alle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale - attivo

Valori al 31/12/2016

a) Crediti vs stato e altre amm.ni pubbliche per la partecipazione al fondo di dotazione

 

€ 0

b) Immobilizzazioni

€ 3.134.466.175,94

c) Attivo circolante

€ 4.056.504.238,85

d) Ratei e risconti

€ 201.872,35

Totale dell'attivo ( a+b+c+d )

€ 7.191.172.287,14

 

            2.         La situazione patrimoniale passiva al 31 dicembre 2016 è stabilita in euro 7.191.172.287,14, in base alle seguenti risultanze:

Stato patrimoniale - passivo

 

a) Patrimonio netto

€ 1.702.646.523,18

b) Fondi per rischi ed oneri

€ 383.174.597,39

c) Debiti

€ 4.549.026.372,60

d) Ratei e risconti e contributi agli investimenti

 

€ 556.324.793,97

Totale passivo (a+b+c+d)

€ 7.191.172.287,14

 

Art. 14

(Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio regionale)

 

            1.         Ai sensi dell’articolo 11, comma 1, lettera b) e dell’articolo 63, comma 3, del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, e norme sugli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modifiche e integrazioni, sono approvati i contenuti di dettaglio del “Rendiconto consolidato Giunta - Consiglio 2016”, come da allegato al Rendiconto Generale della Regione Calabria per l’anno 2016.

 

Art. 15

(Entrata in vigore)

 

            1.         La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.

Proposta di legge numero 290/10^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2017-2019” (Del. n.262)

Art. 1

(Residui attivi e passivi e fondo cassa)

 

     1.  I dati presunti dei residui attivi e passivi - riportati rispettivamente nello stato di previsione delle entrate e delle spese del bilancio per l'esercizio finanziario 2017, approvato con legge regionale 27 dicembre 2016, n. 45 recante “Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2017 – 2019” - sono rideterminati e aggiornati in conformità ai corrispondenti dati definitivi risultanti dal rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2016, per come di seguito indicato:

          a)           il totale dei residui attivi al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro 3.355.938.465,10;

          b)           il totale dei residui attivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2017 risulta essere determinato definitivamente in euro 433.828.266,88;

          c)           il totale dei residui passivi al 1° gennaio 2017, al netto delle contabilità speciali, risulta essere rideterminato definitivamente in euro 2.709.542.636,52;

          d)           il totale dei residui passivi delle contabilità speciali al 1° gennaio 2017 risulta essere determinato definitivamente in euro 10.182.564,09.

     2.  Le differenze fra l'ammontare dei residui risultanti dal rendiconto e l'ammontare dei residui presunti riportati nello stato di previsione del bilancio per l'esercizio finanziario 2017, sono rappresentate nel Prospetto 1 (Variazione dei residui Parte Entrata) e nel prospetto 2 (Variazione dei residui Parte Spesa) allegati alla presente legge.

     3.  Il fondo di cassa presso il Tesoriere al 1° gennaio 2017 risulta essere determinato in euro 369.672.384,98.

Art. 2

(Saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2016

e fondo pluriennale vincolato)

 

     1.  A seguito degli aggiornamenti di cui all’articolo 1, il saldo finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2016 è pari ad euro 947.066.032,03.

     2.  A seguito dell’approvazione del rendiconto generale dell’esercizio finanziario 2016, il fondo pluriennale vincolato di parte corrente è rideterminato in euro 117.592.021,81 e il fondo pluriennale di parte in conto capitale in euro 375.055.862,51.

     3.  A seguito degli aggiornamenti di cui all’articolo 1 le quote vincolate dell’avanzo di amministrazione sono pari a euro 1.091.465.208,34.

 

Art. 3

(Fondi speciali per le leggi)

     1.  Gli importi iscritti nei Fondi speciali ai sensi dell’articolo 49 del decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, Enti Locali e dei loro organismi), per il finanziamento dei provvedimenti legislativi che si prevede possano essere approvati nel triennio 2017-2019 sono incrementati per l’anno 2018 di euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese correnti (Programma U.20.03) e di euro 1.000.000,00 per il Fondo speciale destinato alle spese in conto capitale (Programma U.20.03), così come indicato nelle tabelle A e B allegate alla presente legge.

 

Art. 4

(Variazioni alle spese autorizzate con la legge di stabilità 2017)

     1.  Alle autorizzazioni di spesa disposte con l’articolo 19 della legge regionale 27 dicembre 2016, n. 44 (Legge di stabilità regionale 2017), sono apportate le variazioni di cui alla tabella C allegata alla presente legge.

 

Art. 5

(Nuove autorizzazioni di spesa)

     1.  Al fine di contribuire alle maggiori spese sostenute dalle Province per l’attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni) è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2017, la spesa di euro 3.750.000,00, con allocazione al Programma U.18.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

     2.  Al fine di garantire l’adeguamento delle strutture comunali in occasione della santificazione del Beato Angelo d’Acri è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2017, la concessione di un contributo di euro 180.000,00 in favore del Comune di Acri, con allocazione al Programma 08.01 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

     3.  Al fine di corrispondere agli avvocati regionali i compensi relativi all’anno 2015, dovuti ai sensi del Regolamento regionale 23 settembre 2016, n. 11 (Adeguamento del Regolamento sulla disciplina degli onorari per la corresponsione dei compensi professionali agli avvocati regionali), è autorizzata, per l’esercizio finanziario 2017, la spesa di euro 991.000,00, con allocazione al Programma 01.11 dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

     4.  Al fine di garantire la copertura delle spese relative alle attività non sanitarie, richiesta nel verbale del Tavolo Tecnico per la verifica degli adempimenti regionali a seguito della riunione del 20 luglio 2017, è autorizzata la spesa di euro 10.014.427,78 con allocazione al Programma U.12.07, dello stato di previsione della spesa del bilancio di previsione 2017-2019.

 

Art. 6

(Variazioni al Bilancio 2017-2019)

     1.  Nello stato di previsione di competenza e di cassa della parte entrata e della parte spesa del bilancio 2017-2019, approvato con l.r. 45/2016, sono introdotte le variazioni di cui alle allegate Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa).

 

Art. 7

(Variazioni al quadro generale riassuntivo e agli allegati

al bilancio di previsione 2017-2019)

 

     1.  Il quadro generale riassuntivo del bilancio della Regione per il triennio 2017-2019 è modificato secondo le variazioni apportate agli stati di previsione dell’entrata e della spesa con la presente legge.

     2.  Gli schemi di bilancio e i relativi allegati, di cui all’articolo 11 del d.lgs. 118/2011 sono modificati in conseguenza delle variazioni apportate con la presente legge agli stati di previsione dell’entrata e della spesa.

 

Art. 8

(Modifiche alla L.R. n. 45/2016 a seguito di impegni assunti con il Governo,

in attuazione del principio di leale collaborazione)

 

     1.  La tabella dimostrativa del risultato presunto di amministrazione, di cui all’articolo 4 della l.r. 45/2016, è modificata per come indicato nel Prospetto A allegato alla presente legge.

     2.  Il prospetto dimostrativo del “rispetto dei vincoli di indebitamento” relativo alle entrate derivanti dalla contrazione dei mutui di cui all’articolo 5 della l.r. 45/2016, è modificato in conformità al prospetto previsto dall’articolo 11, comma 3, lettera d), del d.lgs. 118/2011 (Prospetto B allegato alla presente legge).

     3.  Il quadro generale riassuntivo, di cui all’articolo 9 della l.r. 45/2016, è modificato per come indicato nel Prospetto C allegato alla presente legge.

     4.  L’articolo 11 della l.r. 45/2016 è sostituito dal seguente:

“Art.11

(Autorizzazione alle variazioni al bilancio)

     1.  Le variazioni di bilancio sono effettuate ai sensi degli articoli 48 e 51 del decreto legislativo n. 118/2011.”

 

Art. 9

(Copertura finanziaria)

 

     1.  Alla copertura finanziaria delle disposizioni contenute nella presente legge, laddove non diversamente stabilito, si provvede, con le maggiori entrate e le minori spese indicate nelle Tabelle Entrata (Variazioni alle previsioni di entrata) e Spesa (Variazioni alle previsioni di spesa) allegate alla presente legge.

     2.  La Giunta regionale è autorizzata ad apportare le necessarie modifiche ed integrazioni al documento tecnico di cui all’articolo 51 del d.lgs. 118/2011.

 

Art. 10

(Entrata in vigore)

 

     1.  La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria.