X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
INTEGRALE
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n. 17
SEDUTA Di MARTEDì 16 FEBBRAIO 2016
PRESIDENZA DEL
PRESIDENTE NICOLA IRTO E DEL VICEPRESIDENTE FRANCESCO D’AGOSTINO
La seduta è aperta. Si dia lettura del verbale della seduta precedente.
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
Legge le comunicazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Legge le interrogazioni e la mozione presentata alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
Il primo punto all’ordine del giorno riguarda le interrogazioni a risposta immediata (art. 122 Regolamento interno Consiglio regionale).
Ricordo all’Aula che l’interrogante ha due minuti di
tempo per illustrare l’interrogazione, mentre
La prima interrogazione a risposta immediata è la numero 55/10^ del 22 giugno 2015 di iniziativa del consigliere Mirabello, recante: “In merito alla violenta grandinata che ha colpito parte del territorio della provincia di Crotone” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
mercoledì 17 giugno, nel primo pomeriggio, si è registrata una intensa ondata di maltempo e che una violentissima grandinata ha interessato un ampio ambito territoriale della Calabria e, in particolar modo, del comprensorio crotonese;
la tempesta di grandine, i cui chicchi avevano un diametro di oltre cinque centimetri, ha colpito soprattutto la fascia costiera crotonese che va da Crucoli a Crotone;
in pochi minuti comuni costieri e collinari unitamente alle campagne circostanti sono state letteralmente bombardate da chicchi di grandine e, successivamente, da violenti nubifragi;
questa ondata di maltempo ha provocato danni ingenti alle colture in un particolare periodo dell'anno in cui queste sono in piena crescita;
nello specifico nei comuni di Ciro Marina, Ciro, Carfizzi, Umbriatico, Crucoli, Melissa, Strangoli e Rocca di Neto si stimano danni per il 90% delle colture ortive, vigneti e cerealicole, queste ultime ormai pronte per la raccolta;
in Calabria gli eventi atmosferici stanno assumendo una fenomenologia sempre più violenta e l'essere collocati in mezzo a due mari, oltre alle caratteristiche orografiche della nostra regione, espone il territorio ad eventi metereologici improvvisi e di una intensità assai pericolosa;
questo rende il lavoro degli agricoltori sempre più difficile e complicato con un aumento dei rischi e delle incertezze per produzioni e raccolti di particolare pregio e qualità;
sicuramente è un passo importante quello intrapreso dal governo di aumentare le risorse per fronteggiare le calamità naturali così come previsto dal decreto legge n. 51 del 2015 concernente "Disposizioni urgenti in materia di rilancio dei settori agricoli in crisi, di sostegno alle imprese agricole colpite da eventi di carattere eccezionale" -:
se è a conoscenza di quanto riportato in premessa e se intenda valutare, sentite le autorità competenti, di proclamare in tempi rapidi lo stato di calamità per i territori interessati dall'ondata di maltempo, nonché di attivare un tavolo istituzionale con i rappresentanti dei territori e le organizzazioni di categoria per individuare opportuni strumenti di sostegno a favore degli operatori delle filiere danneggiate dall'evento calamitoso.”
Prego, consigliere Mirabello ha facoltà di illustrare l’interrogazione.
Grazie Presidente, si tratta in realtà di una interrogazione che ho depositato il 22 giugno, a seguito di una violenta grandinata che mercoledì 17 giugno ha colpito i comuni di Cirò Marina, Cirò, Carfizzi, Umbriatico, Crucoli, Melissa, Strongoli e Rocca di Neto con danni che hanno interessato le diverse colture ortive, vigneti e cerealicole e quant’altro.
Era richiesta una risposta da parte del Presidente della Giunta in ordine agli eventuali provvedimenti ritenuti opportuni al fine di sostenere e favorire gli operatori delle filiere danneggiate dall'evento calamitoso.
Quindi pur tenendo conto del decorso del tempo fra la proposizione della interrogazione e la data odierna, mi interesserebbe comunque comprendere che tipo di interventi è stato predisposto. Grazie Presidente.
La parola alla Giunta.
Chiedo, Presidente,
il rinvio della trattazione per l’assenza in Aula dell’assessore
competente.
Va bene, viene pertanto
rinviata l’interrogazione numero 55/10^.
(E’ rinviata)
Passiamo adesso alla interrogazione a risposta immediata numero 57/10^ del 22 giugno 2015 di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “In ordine allo stato dell'efficacia degli impianti di depurazione e sulle eventuali azioni di monitoraggio ed analisi delle acque di balneazione” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
con l'avvio oramai imminente della stagione turistica, già compromessa in parte per le note vicende legate alla chiusura a tutt'oggi del Viadotto Italia, gli operatori turistici interessati al turismo, cosiddetto marino in particolare, e in generale anche tutti gli operatori del settore, chiedono garanzie circa il corretto funzionamento degli impianti di depurazione;
allo stato attuale sembra permanere qualche dubbio residuo circa la presenza nelle acque del Mar Tirreno cosentino in prevalenze di macchie, ovvero altri organismi, che possono deteriorare immeritatamente l'immagine complessiva del nostro mare;
è necessario acquisire esami puntuali sullo stato delle acque del nostro mare, quale risorsa importante per il nostro turismo da potere spendere nella nostra immagine complessiva di Regione attenta alla cura del proprio patrimonio marino e costiero;
alla regolare balneazione dei nostri mari ed efficacia del nostro sistema di depurazione delle acque seguono oltre il successo o meno dell'attuale stagione turistica, anche le opzioni di prenotazioni per l'anno turistico successivo -:
quali sono tutte le azioni finora intraprese per potere affrontare la stagione turistica imminente in maniera positiva con riferimento alla mappatura ed efficacia della depurazione delle acque e dello stato di balneazione dei nostri mari.”
Ha facoltà di parlare il consigliere Giudiceandrea.
Rapidamente, Presidente,
giusto per l’illustrazione. Noi in provincia di Cosenza
– ma credo che sia una situazione analoga anche nelle altre province della
nostra regione – viviamo sempre, a ridosso o durante il periodo estivo,
l’emergenza dovuta al cattivo funzionamento degli impianti di depurazione.
E’ notizia di alcuni giorni fa, data dalla stampa, dell’interessamento
della Procura della Repubblica di Paola per ciò che concerne la mancata
utilizzazione dei fondi erogati dalla Regione Calabria, da parte degli stessi
comuni che ne sono stati destinatari.
Il Procuratore della Repubblica di Paola si sta interessando alla
vicenda. Presentiamo questa interrogazione affinché ci facciamo parte
diligente, come assessorato all’ambiente, per capire quali sono le attività che
sono state realizzate fino ad oggi in collaborazione con le forze dell’ordine e
con
Presidente, per lo stesso motivo di
prima chiedo il rinvio della trattazione fino all’arrivo dell’assessore Rizzo.
L’interrogazione numero
57/10^ è rinviata.
(E’ rinviata)
Siamo alla interrogazione a risposta immediata numero 63/10^ del 13 luglio 2015 di iniziativa del consigliere Mirabello, recante: “In merito all'istituzione del servizio di trasporto pubblico estivo da Santa Domenica di Ricadi a Aeroporto di Lamezia Terme” che recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
a far data dall'8 luglio 2015 è stato istituito, per il solo periodo estivo, un servizio di trasporto pubblico con 5 corse giornaliere di A/R da Santa Domenica di Ricadi sino all’Aeroporto di Lamezia Terme;
da informazioni assunte presso il dipartimento
"turismo", tale servizio, a decorrere dal prossimo 20 luglio, sarà
allungato di
la struttura tecnica del dipartimento, alla richiesta dell'interrogante di garantire la copertura del servizio all'intera costiera vibonese e quindi prolungando il servizio fino al Comune di Nicotera, ha opposto difficoltà derivanti dal fatto che in atto, in base al programma di esercizio in vigore, non esiste una linea alla quale è possibile agganciare il servizio richiesto;
l'area di cui sopra (Nicotera-Joppolo) è interessata anch'essa da interessanti flussi turistici -:
se è possibile, in via straordinaria, superare le difficoltà indicate dai tecnici del dipartimento ed allungare il servizio di cui in premessa fino al comune di Nicotera programmando in seguito con il nuovo Piano Regionale dei Trasporti un servizio di trasporto pubblico locale dalla Costa degli Dei all'Aeroporto di Lamezia Terme”.
Prego, consigliere Mirabello.
Presidente, con questa interrogazione,
depositata il 13 luglio, si chiedeva di verificare la possibilità di estendere
un servizio che, in via straordinaria, ed in forza
del notevole afflusso turistico che interessa la zona costiera vibonese tra
Tropea e Capo Vaticano, era stato strutturato anche a comuni un po’ più a sud
come Nicotera e quindi di realizzare un servizio che,
sebbene non incluso nelle tratte già sotto contratto, potesse fornire un
servizio all’utenza e soprattutto al settore turistico che è molto richiesto e
che riveste particolare importanza, anche alla luce della disorganizzazione dei
servizi nel proprio complesso che, per la verità, noi come Giunta e come maggioranza
abbiamo evidentemente ereditato.
A questo aggiungerei che
questa interrogazione potrebbe essere il presupposto per un ragionamento da
avviare per la stagione estiva che si sta approssimando e per la quale ritengo
sia necessario verificare se ci sono le condizioni per riproporre lo stesso
servizio o un servizio analogo che sia di supporto ad un movimento turistico che solo nel comune di
Ricadi presenta oltre 17 mila posti letto censiti. Si tratta, quindi, di una
realtà turistica che, se noi poi sommiamo a Tropea e a Nicotera,
supera abbondantemente le 25 mila presenze in posti letto censiti, per la quale
abbiamo la necessità di assicurare dei servizi migliori e più efficaci. Grazie.
La parola alla Giunta.
In riscontro
all’interrogazione del 13 luglio 2015 presentata dal consigliere regionale, Mirabello, si espongono di seguito gli opportuni
chiarimenti.
Anzitutto si pone in
evidenza che i collegamenti intermodali tra gli scali calabresi e le
destinazioni turistiche regionali oggetto dell’interrogazione prendono avvio da
un’attività che è di competenza del Dipartimento Turismo, con finalità di
promozione turistica di cui all’articolo 65 della legge regionale numero 13/85.
Il potenziamento dei
collegamenti viene dunque finanziato con risorse provenienti dal Piano
Regionale di Sviluppo del Turismo sostenibile per il triennio 2011/2013,
approvato nel 2011 con Delibera consiliare numero 140, poi prorogato per
l’annualità 2014 con Delibera di Giunta regionale numero234 del 30 maggio 2014.
Il finanziamento di tali
collegamenti rientra tra le iniziative promozionali di incentivo ai flussi
turistici nazionali e internazionali verso la “destinazione Calabria” e,
dunque, il Dipartimento Lavori Pubblici – Settore Trasporti offre esclusivamente
un supporto di tipo tecnico, al fine di individuare le linee regionali di
maggiore interesse nel periodo estivo, e, in collaborazione con il Dipartimento
Turismo, già nel
Quanto ai collegamenti
individuati con Determina dirigenziale del Dipartimento Turismo, numero 8124
del 4/08/2015, si dava atto che gli stessi venivano tratti in parte
dall’intensificazione di frequenza dei servizi esistenti, ed in parte da
servizi originati da modifiche di quelli esistenti, compatibilmente con i
contratti di servizio già in essere con le Società Consortili affidatarie del
servizio di trasporto pubblico locale su gomma.
Con particolare
riferimento alla tratta oggetto dell’interrogazione, nel verbale del 18 giugno 2015
veniva autorizzato l’itinerario “Santa Domenica di Ricadi – Tropea – Parghelia – Briatico – Porto
Salvo – Vibo Marina – Pizzo – Bivio Angitola –
Svincolo A3 Pizzo – Svincolo A3 Lamezia Terme con prolungamento per Aeroporto
di Lamezia Terme”.
Tale linea risultava
ottenuta dalla combinazione della integrazione della linea già autorizzata con
i programmi di esercizio approvati dalla Giunta regionale numero 237 – “Tratto
S. Domenica di Ricadi – Bivio Angitola” servito da Ferrovie
della Calabria, e la linea numero 247 – “Bivio
Angitola – Svincolo A3 Lamezia Terme” sempre servito
da Ferrovie della Calabria.
Per soddisfare la
richiesta presentata, si rappresentava a possibilità di ottenere il collegamento
tra le destinazioni indicate combinando due linee già autorizzate, la numero 199
e numero 236, poiché in particolare esistenti i seguenti collegamenti: Tratto “Tratto
S. Domenica di Ricadi – Bivio Angitola” e “Bivio Angitola – Svincolo A3 Lamezia Terme”.
Le Società Consortili
avevano assunto l’obbligo di trasmissione dei dati relativi ai ricavi da
traffico e dei passeggeri per ciascuna linea e, sulla base di tali dati, il
Settore avrebbe preso in considerazione le proposte di rimodulazione dei
servizi pervenute nei termini stabiliti.
Il ritardo con cui le
proposte sono state ricevute non ha consentito una valutazione tempestiva. Si
aggiunge, inoltre, che l’importo complessivamente impegnato per i servizi
turistici per l’anno 2015 è pari a Euro 921.419, 28 e che eventuali
prolungamenti di percorsi della stessa tipologia di quelli fatti oggetto della
richiesta avrebbero comportato necessariamente la riduzione di altri servizi
già autorizzati con riferimento alla frequenza o al numero di giorni di
esercizio.
In ogni caso,
l’interrogazione è altresì superata perché attinente all’espletamento di
servizi non più in essere nel periodo attuale.
Al consigliere Mirabello comunque vorrei aggiungere qualche ulteriore
dettaglio per quello che è in programma, in particolare per i servizi da Lamezia
Terme aeroporto anche per l’annualità 2016. Stiamo decisamente intervenendo,
considerando i vincoli attualmente offerti dalla tipologia dei contratti in
essere che sono stati prorogati consensualmente per due anni dal 31.12.2015,
tuttavia nei vincoli imposti dai contratti di servizio, stiamo cercando di
rendere in maniera più strutturale i collegamenti di trasporto in particolare
con l’aeroporto di Lamezia Terme.
E’ già noto – ma comunque
lo ribadisco anche qui in Aula – che a partire dal 1° marzo 2016, cioè da 15
giorni in avanti, saranno attivati in via sperimentale, per due mesi con possibilità
di prolungamento, 121 corse aggiuntive che riguardano come destinazione
intermedia e finale lo scalo di Lamezia Terme aeroporto.
Teniamo conto che stiamo
parlando attualmente di 21 corse che oggi servono l’aeroporto di Lamezia Terme.
Quindi l’incremento appare decisamente sostanziale.
Si tratta, ovviamente, di
una fase sperimentale che ci consentirà,al termine del periodo di sperimentazione,di
fare una valutazione in termini numerici e di valutare quali tra queste linee
potenziare ulteriormente e quali corse invece abolire,perché non interessanti
sotto il profilo della domanda di servizio.
Per il periodo estivo
stiamo costruendo col dipartimento turismo delle
soluzioni che tendano a spostare l’asse da servizi su gomma di tipo tradizionale
realizzati con corse, con servizi a chiamata, che possano in qualche modo
soddisfare l’utenza in maniera più puntuale senza prevedere dei collegamenti che,
in molti casi, comportano risorse piuttosto consistenti ma non vengono di fatto
poi utilizzate dall’utenza.
Il problema è ben in carico a questo assessorato che sta
lavorando molto intensamente per puntare sulla realizzazione di un Hub integrato su Lamezia Terme, considerando che esso è
destinatario di attività di servizi ferroviari su gomma ma anche per quanto
riguarda i servizi aerei. D’accordo? Grazie e buona serata.
Ha chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Ringrazio l’assessore. Sono molto soddisfatto
della risposta che ha dato alla mia interrogazione. Aggiungo solo una mia
considerazione in ordine agli importanti spunti programmatici che l’assessore
ha offerto nella risposta, raccomandando, se mi è consentito usare questo
termine, una attenzione particolare ad una realtà turistica di notevole
importanza – come ho già sottolineato in precedenza – e come si evince dai
flussi e dai posti letto che insistono nell’area della costiera vibonese, per
la quale, un surplus di valutazione, anche dal punto di vista della instaurazione
di un tavolo tecnico con le associazioni imprenditoriali, potrebbe essere utile
al fine di evitare qualche duplicazione di servizio o l’istituzione di servizi
che, come nello scorso anno, sono stati di fatto resi utili, ad esempio, da una
circostanza piuttosto grave: cioè il fatto che non erano per nulla
pubblicizzate le fermate e non si conoscevano né i luoghi di fermata né gli
orari e questo rendeva, di fatto, il servizio stesso non utilizzato nelle forme
e con i presupposti che si erano prospettati all’atto della introduzione.
Ringrazio l’assessore con la richiesta di
istituire su questo punto specifico un tavolo tecnico. Grazie.
Ha chiesto di parlare il consigliere Scalzo.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente,
prendo la parola per chiedere all’Aula – oggi è una giornata dedicata
soprattutto alle interrogazioni ce ne sono moltissime ed è probabile che non si
riesca a soddisfare tutte le domande – se è d’accordo per l’inversione dell’ordine del giorno, anche perché si tratta di una proposta
di legge indifferibile che
riguarda l’elezione dell’Ufficio di Presidenza della Commissione
consiliare riforme.
Come
sapete, all’inizio della legislatura abbiamo ritenuto che
Pongo in votazione la richiesta del consigliere Scalzo. Preciso che anche se viene votata la richiesta di inversione dell’ordine del giorno, si procederà dopo l’interrogazione del consigliere Giudiceandrea che chiude il primo punto all’ordine del giorno.
(Il Consiglio approva)
L’ordine del giorno è invertito. Pertanto dopo l’interrogazione del consigliere Giudiceandrea si chiuderà il primo punto e si passerà agli ultimi due punti dell’ordine del giorno, cioè all’elezione del Presidente e del Vicepresidente e del Segretario della Commissione riforme.
Siamo alla interrogazione a risposta immediata numero 92/10^ del 15 settembre 2015 di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “In ordine alle conseguenze al Piano di Riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico e locale e dei servizi di trasporto ferroviario regionale” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale, all'assessore alle infrastrutture e all’assessore al bilancio e patrimonio. Per sapere - premesso che:
con DGR n. 380 del 25 ottobre 2013 veniva approvato il Piano di riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico e locale e dei servizi di trasporto ferroviario regionale ai sensi dell'art. 16bis del Decreto Legge - 6 luglio 2012, n. 95, e s.m.i ;
al punto 2.5 di detto Piano di riprogrammazione sono previste talune chiusure di linee ferroviarie regionali (in concessione a Ferrovie della Calabria s.r.l.) e precisamente Camigliatello Silano - San Giovanni in Fiore e Palmi - Sinopoli;
in assenza di determinazioni entro il 30.09.2015 le linee Pedace-Camigliatello Silano e Palmi-Cinquefrondi dovranno essere chiuse, ed in tal caso entro il 31.12.2015 i Dipartimenti Bilancio e Patrimonio e Infrastrutture e LL.PP. dovranno proporre alla Giunta regionale i provvedimenti che attuano tale chiusura;
in assenza di determinazioni contrarie si procederà alla loro sdemanializzazione e conferimento nel patrimonio del Concessionario con grave nocumento per la mobilità interna in aree anche a forte vocazione turistica;
la nuova programmazione dei Fondi comunitari prevede il potenziamento del servizio di trasporto pubblico e del trasporto ferroviario regionale -:
vista l’urgenza, la proroga immediata dei termini
per come previsto in DGR n. 380 del 25 ottobre 2013 ribadita negli allegati con
riferimento al Piano di riprogrammazione dei servizi di trasporto pubblico e
ferroviario regionale dal 30 settembre 2015, al 30 settembre
Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea.
Ne ha facoltà.
In maniera rapidissima, Presidente,
approfittando della vostra pazienza, chiedo al Consiglio e all’assessore ai
trasporti, sebbene sia una interrogazione del settembre 2015, per cui è
superata nei fatti da quello che è stato il nuovo eccellente piano approvato
dall’assessorato in questione, se, in particolare riguardo le linee ferroviarie
di Camigliatello Silano-San
Giovanni in Fiore e Palmi-Sinopoli e le linee
ferroviarie da Pedace a Camigliatello
Silano e di Palmi-Cinquefrondi si sia provveduto al
rinvio del termine previsto alla scadenza del dicembre 2015 per la
sdemanializzazione di queste importanti tratte ferroviarie. Non solo per questioni
di carattere turistico, assessore, ma anche per la connessione del tessuto
para-urbano, viciniore alla città di Cosenza, com’è quello della Presila, a
partire da Spezzano della Sila per arrivare a Pedace
si impiegano con le linee ferroviarie meno di 20 minuti. Questa potrebbe essere
una soluzione di modernizzazione del trasporto ed un collegamento con
l’auspicato progetto di metropolitana leggera delle zone della Presila
cosentina. Grazie.
La parola all’assessore Musmanno.
Rapidamente farò un rapido excursus
storico.
Con deliberazione di Giunta regionale numero
380 del 2013 è stato approvato il “Piano di riprogrammazione dei servizi di
trasporto pubblico locale e di trasporto ferroviario regionale”.
Il Piano prevedeva la chiusura immediata delle
linee Palmi-Sinopoli e Camigliatello
Silano-San Giovanni in Fiore, la loro
sdemanializzazione e conferimento nel patrimonio del concessionario.
Considerato che il costo di gestione di queste linee già sospese, è pari a
8.000,00 Euro/km (oltre IVA), il risparmio annuo è pari a circa 413.000,00 Euro.Si prevedeva, inoltre, la chiusura della linea Pedace-Camigliatello Silano, destinandola a servizi
turistici, nonché la valutazione di modalità di trasporto differenti sulla
linea Palmi-Cinquefrondi e si prevedeva invece il
completamento degli investimenti già programmati sulla linea Cosenza-Catanzaro, la valutazione della riapertura del
tratto intermedio, ed il mantenimento del servizio nei due tratti estremi.
Successivamente, con deliberazione di Giunta
regionale numero 124 del 08 aprile 2014, è stata disposta “la dismissione
immediata delle linee ferroviarie Palmi - Sinopoli e
San Nicola/Silvana Mansio – San Giovanni in Fiore, in
maniera parzialmente difforme da quanto previsto dalla Delibera di Giunta
regionale numero 380/2013 (e cioè con l’esclusione di un breve tratto a Palmi e
del tratto con valenza turistica Camigliatello - San
Nicola/Silvana Mansio)”.
Le linee chiuse ammontano complessivamente a
Il Piano di riprogrammazione, approvato con
Deliberazione di Giunta regionale numero 419 del 10 ottobre 2014 ai sensi
dell'articolo 41 del Decreto Legge 12 settembre 2014, numero 133, non attuato,
prevede:chiusura dal 1° gennaio 2015 di tutta la linea da Pedace
a Camigliatello, oltre il tratto Camigliatello
- San Giovanni in Fiore già previsto dal Piano, prevedendone un uso per
finalità turistiche. Previsione di non riapertura del tratto intermedio sospeso
fra Marzi e Soveria Mannelli della linea Cosenza -
Catanzaro, se non con specifico investimento su una linea rettificata. Concentrazione
dei servizi sulle aree a più alta densità abitativa, incluso il tratto Palmi -
Gioia Tauro. Chiusura del tratto Gioia Tauro - Cinquefrondi,
a meno che specifico studio ne dimostri, entro giugno 2015, la possibilità di
raggiungere fin da subito rapporti fra ricavi e costi almeno pari ai 2/3 del fatidico
35 per cento.
Allo stato attuale, sulla base di uno studio
in corso finalizzato alla valutazione del rapporto fra ricavi e costi, si stanno
riverificando, sulla base di valutazioni tecniche e quantitative ancora in
corso, le previsioni del piano di riprogrammazione e,contemporaneamente, si stanno concretamente sforando le ipotesi di riapertura
dei servizi per tratti di tipo suburbano e quindi i collegamenti citati dal
consigliere Giudiceandrea, ovvero in subordine per la valorizzazione in chiave
turistica di tutte le linee già dismesse o che saranno eventualmente dismesse.
Ha chiesto di parlare il consigliere Sergio.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, chiedo cortesemente che
venga inserito all’ordine dei lavori della discussione odierna l’ordine del
giorno protocollo numero 6654.
Pongo in votazione la richiesta di inserimento
dell’ordine del giorno all’ordine dei lavori della seduta odierna.
(E’ inserito)
Siamo adesso alla proposta di provvedimento amministrativo numero 116/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Presidente e del Vice Presidente della Commissione Riforme”.
Si costituisca il seggio elettorale per l’elezione del Presidente, del Vicepresidente e del Segretario della Commissione riforme.
Presidente, vorrei capire: si costituisce il seggio elettorale, ma c’è una proposta che ha fatto la maggioranza sul Presidente della Commissione?
(Interruzione)
Presidente Irto, le sto chiedendo se c’è una proposta della maggioranza sul Presidente della Commissione.
Ci sono altri interventi?
Non so quale sia la procedura.
La procedura è che adesso siamo in seggio elettorale.
Sì, ma ci sono delle proposte?
Visto che abbiamo dato la parola a lei, se qualcuno della minoranza
vuole fare proposte.
Vorrei solo capire se la maggioranza ha fatto una proposta
sull’elezione del Presidente.
Se non ci sono altri interventi rispetto al quesito posto dal consigliere Nucera, è istituito il seggio elettorale.
Chiamo a svolgere le funzioni di scrutatore i consiglieri più giovani che sono Romeo e Cannizzaro, ai quali chiedo di avvicinarsi alla Presidenza.
(Si
costituisce il seggio elettorale. Vengono distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti 20. Hanno riportato voti i consiglieri: Esposito, 14; Pasqua, 5; scheda
nulla 1.
Pertanto, proclamo eletti alla carica di Presidente
e di Vicepresidente della Commissione riforme del Consiglio regionale i
consiglieri Esposito e Pasqua.
Siamo alla proposta di provvedimento amministrativo numero 117/10^ d'Ufficio, recante: “Elezione del Segretario della Commissione Riforme”.
Il seggio elettorale è costituito, si distribuiscano le schede.
(Vengono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti 20. Hanno riportato voti i consiglieri: Bova, 15; D’Acri, 2; scheda
bianca, 1.
Pertanto, proclamo eletto alla carica di
consigliere Segretario della Commissione riforme del Consiglio regionale il
consigliere Bova.
Ha chiesto di parlare il consigliere Esposito.
Ne ha facoltà.
La ringrazio, Presidente, sarò veramente
breve. Solo per ringraziare lei, il Presidente della Giunta, Oliverio, per
rivolgere un ossequioso saluto ai signori assessori e per ringraziare i
colleghi che mi hanno voluto conferire questo prestigioso incarico, eleggendomi
Presidente della Commissione riforme.
Spero di essere all’altezza di questo compito
che cercherò di affrontare con alto senso del dovere e con il rispetto
istituzionale che ho sempre cercato di mettere in campo.
Non sta a me ribadire l’importanza di questo
strumento consiliare, ma ricordo a me stesso le indicazioni che ha voluto dare
il presidente Oliverio fin dal giorno del suo insediamento in questa Assise regionale,
reiterate poi durante l’intervento sulle linee programmatiche.
Quel giorno il Presidente disse che è un
momento importante e che in questi cinque anni dobbiamo avere, tutti insieme,
il coraggio di riformare la macchina regionale; concetto ribadito con forza
alla presenza del Presidente della Repubblica, qualche giorno addietro, a Catanzaro
all’inaugurazione della Cittadella regionale.
Ritengo che il Presidente avesse in mente il
forte desiderio di dare autorevolezza ai territori, quindi all’ente locale
principale,
Riformare, quindi, ma riformare non contro
qualcuno, ma tutti insieme. Se queste riforme necessitano veramente, ancora più
importante è un messaggio politico che il presidente Oliverio e la sua maggioranza
hanno voluto determinare indicando la mia persona alla Presidenza di questa Commissione.
Io non sono parte integrante, organica ed
inglobata all’interno della maggioranza, ma ritengo che la mia persona, ma
soprattutto il comportamento del mio gruppo politico - cui va il mio
ringraziamento: al mio capogruppo, Arruzzolo, e anche
alla guida del gruppo stesso e per la sua esperienza all’onorevole Pino Gentile
– che dal primo giorno in quest’Aula si è posto con un modo pacato e
responsabile, equilibrato e collaborativo nei confronti della maggioranza del centro-sinistra
e del presidente Oliverio.
Sappiamo bene che in questi cinque anni non è
in gioco il destino o il futuro di Mario Oliverio, la sua storia parla chiaro,
ma è in gioco il destino di questa Calabria e se non abbiamo il coraggio - come
diceva il presidente Oliverio – di fare le riforme, probabilmente fra quattro
anni, chiunque sarà a prendere in mano le redini di questa Regione,
consegneremo una Regione così come l’abbiamo trovata. C’è bisogno di un sistema
riformatore, secondo me è un momento importante e significativo affinché
Estremamente significativo è che questa Commissione
trovi la sua re-istituzione nel momento in cui alla Regione Calabria viene
affidato il coordinamento nazionale della prima Commissione nell’ambito della
conferenza Stato-Regioni. Commissione che sarà guidata a livello nazionale,
coordinata dal presidente Mario Oliverio.
C’è la necessità di operare sin da subito,
seguendo quattro - cinque linee di indirizzo sulle quali ci dobbiamo
confrontare e alle quali dobbiamo lavorare insieme.
Una riorganizzazione della macchina
amministrativa già avviata dal presidente Oliverio, non solo con la riduzione
del numero dei dipartimenti, ma anche con una semplificazione e sburocratizzazione
dei vari settori che può rendere più agevoli e veloci tutte le procedure, anche
autorizzative, che giacciono nell’ambito dei vari
settori della vita amministrativa.
Una - subito messa in linea, secondo la legge
“Madia” di riforma della pubblica amministrazione - in particolare riguarda lo
stato delle società partecipate. Diceva il presidente Oliverio - c’è stata
anche ampia convergenza su questo - che vi è la necessità di andare a
rivisitare il numero, i contenuti e gli obiettivi delle partecipate.
Se non si fa, c’è il rischio forte e concreto
di avere carrozzoni inutili e costosi. Dobbiamo adeguare le nostre partecipate
ai i dettami della legge “Madia”, secondo un bilancio organico, trasparente e
sostenuto dalle attuali leggi di mercato.
Non v’è dubbio poi che una delle prime
scommesse che quest’Aula deve affrontare è il riordino degli enti territoriali.
Mi riferisco alla cosiddetta “legge Delrio”.
Bisogna partire dall’importanza strategica che
riveste l’istituzione dell’area metropolitana di Reggio Calabria. Mi auguro che
ci sia una rivisitazione dei contenuti, dei servizi, delle funzioni che vanno
in capo alla città metropolitana che deve fare da collante dell’intera regione.
E’ fondamentale lo sviluppo dell’area metropolitana
della Calabria verso lo Stretto, ma prima di guardare verso lo Stretto
cerchiamo di unire il resto della Calabria, di guardare verso l’area centrale
della Calabria dove è sito il capoluogo di regione che ha tante omologie
rispetto alla città di Crotone e di Vibo Valentia, di guardare alla porta della
Calabria che è l’area della provincia di Cosenza con le sue innumerevoli e
forti potenzialità.
Infine - vado veramente verso le conclusioni
-, in questi quattro anni di fine legislatura dovremo affrontare – per il
momento siamo rispettosi in attesa di quelle che saranno le determinazioni
della Corte costituzionale – il tema spinoso della legge elettorale.
Quella legge va rivisitata, fermo restando che
- nel mio modo di vedere - nel rispetto del criterio della legalità, ogni legge,
anche se non condivisa, va rispettata. Al limite si deve lavorare per migliorarla
e normare diversamente.
Le leggi ci sono, abbiamo rispetto e fiducia
di quelle che saranno le determinazioni della Corte costituzionale, ma la legge
elettorale serve affinché sia dia pieno mandato a chi deve governare
Ma soprattutto, ritengo, che ci debba essere
una legge elettorale nuova che governi i processi e consenta alla Regione di
andare fra quattro anni a votare con una nuova legge elettorale che passi,
però, dal potere legislativo di questa Assise.
Ritengo che vada scritta in modo chiaro, al
fine di evitare – ferme restando le prerogative e le aspettative di tutti che
devono essere difese nelle sedi opportune –, il più possibile, gli innumerevoli
ricorsi elettorali che hanno fatto vivere e fanno vivere spesso questo Consiglio
regionale sotto una ipotetica spada di Damocle, in parte delegittimandolo.
Anche questo è un vulnus della democrazia.
Ho avuto un ricorso elettorale e vi garantisco
che si sente una certa provvisorietà fino a quando non c’è l’emanazione di una
sentenza.
Anche da questo punto di vista, in questi
quattro anni dovremmo mettere mano alla legge, così consentiremo a chi verrà a
governare dopo di noi di poterlo fare in piena autonomia e libertà
nell’interesse della Regione.
Concludo ringraziando tutti i colleghi,
naturalmente inizierò questo nuovo impegno istituzionale di lavoro, di
cooperazione, di sinergia e di collaborazione con il Consiglio regionale, sulle
direttive, anche, della Presidenza del Consiglio regionale e su quelli che
saranno gli indirizzi politici che verranno in quest’Aula, perché no?, dalla maggioranza
che ha il diritto/dovere di governare
(Applausi)
Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne
ha facoltà.
Presidente, solo per chiedere un’inversione all’ordine
del giorno dei lavori con la immediata discussione del punto 5 che riguarda la
“Proposta di legge numero 119/10^ di iniziativa della Giunta regionale,
recante: “Modifiche alle leggi regionali 15 dicembre 2015, numero 27 e 30
dicembre 2015, numero
Pongo
in votazione la richiesta del consigliere Romeo di anticipare il punto 5 all’ordine del giorno.
(E’ approvata)
Allora l’ordine del giorno è invertito.
Siamo
quindi alla proposta di legge numero 119/10^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Modifiche alle leggi regionali 15 dicembre 2015, numero 27
e 30 dicembre 2015, numero
La parola alla Giunta regionale.
Grazie Presidente, con l’articolo 6 della legge
regionale numero 27 del 15 dicembre dello scorso anno è stata autorizzato dal Consiglio
il ricorso all’indebitamento ai sensi dell’articolo 26 della legge 2002, numero
8, e dell’articolo 62 del Decreto legislativo numero 118 del 2011 con oneri a
carico del bilancio regionale per la copertura della quota di cofinanziamento regionale
dei programmi per
Il senso di questa disposizione era di estrema
cautela e attenzione ed è stata approvata allo scopo di prevedere la possibilità
di scrivere in bilancio le risorse dei programmi comunitari a partire dal 2015.
Al comma 3 del succitato articolo 6 si
precisava, poi, che i suddetti mutui per spese di investimento a carico del bilancio
regionale sono contratti ai sensi di quanto disposto dall’articolo 27 della legge
regionale numero 8 del 2002 ma con la precisazione della compatibilità con i
limiti imposti dalla normativa vigente in materia di indebitamento.
Con una nota del febbraio di quest’anno, il Mef ha segnalato che in riferimento agli articoli 26 e 27
della legge regionale numero 8 del 2002 di contabilità regionale che è
contenuta nel citato articolo 6 della legge regionale 27, interferisce con la
disciplina armonizzata dei bilanci pubblici e crea confusione nell’applicazione
del decreto legislativo 118 che, ai sensi della Costituzione, rappresenta l’unica
disciplina dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio cui le Regioni
devono fare diretto riferimento.
Ora le disposizioni contenute nel richiamato
articolo 6 della legge regionale numero 27, non hanno carattere immediatamente precettivo ma hanno, appunto, la funzione di autorizzare
l’indebitamento e non hanno prodotto alcun effetto sulla finanza regionale,
anche perché erano state iscritte per eventuali situazioni di emergenza
riferibili al dicembre 2015.
Tuttavia, al fine di scongiurare l’impugnativa
della norma di cui si parla dinanzi alla Corte costituzionale da parte del Governo
e considerato il carattere meramente cautelativo della stessa norma e la
mancata produzione di effetti nel tempo allora considerato,
Inoltre, poiché all’articolo 6 della legge
regionale numero 32 del 2015, relativa non all’assestamento ma all’approvazione
del bilancio di previsione finanziaria 2016/2018 e riportato in riferimento
all’articolo 6 della stessa legge numero 27 del 2015,
Nessuno chiede di parlare, passiamo alla
votazione dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Ha chiesto di parlare il consigliere Romeo. Ne
ha facoltà.
Presidente, per chiederle l’inserimento all’ordine del
giorno di due leggi.
Una è
la proposta di legge numero 121/10^, l’altra è la proposta
di legge numero
122/10^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Modifiche alle leggi
regionali numero 54 del 2013 e numero 33 del
Pongo
in votazione l’inserimento all’ordine del giorno
delle due proposte di legge
già consegnate alla Presidenza e che mettiamo immediatamente in discussione.
(Sono inserite)
Siamo
alla proposta di legge numero 122/10^ di iniziativa della Giunta
regionale, recante: “Modifiche alle leggi regionali numero 54 del 2013 e numero
33 del
La parola all’assessore Barbalace.
Signor
Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta,
con la legge regionale
numero 54 del 2013 venivano recepite le disposizioni statali che esoneravano le
imprese beneficiarie di contributi comunitari dalla restituzione di somme
percepite, qualora non avessero rispettato determinati parametri.
Tuttavia, la
medesima legge regionale
estendeva tale esenzione al di fuori dei casi previsti dalla legge statale ed
in particolare anche ai casi in cui fossero già intervenuti provvedimenti di
revoca.
Successivamente, con il disegno di
legge numero 67 del 2010 approvato con deliberazione numero 301 dell’11
agosto 2015,
Inoltre,
Deve rilevarsi, inoltre, che la legge
regionale numero 54, nella sua formulazione originaria, impediva alla Regione il recupero di
somme comunitarie con conseguente aggravio per il bilancio regionale,
determinando in tal modo anche un problema di mancata copertura finanziaria.
Tuttavia, nella seduta del 22
dicembre 2015 l’Assemblea regionale ha approvato un emendamento che, nella
sostanza, amplia la possibilità delle imprese di non restituire le somme
indebitamente percepite. Quindi, pur nell’intento di non penalizzare il tessuto
imprenditoriale calabrese vanifica, almeno in parte, la ratio della originaria proposta di legge di iniziativa
della Giunta regionale.
Pertanto, la presente proposta di legge trova la sua
ragion d’essere nella miglior tutela delle ragioni dell’amministrazione regionale,
considerate, altresì, le interlocuzioni nel frattempo intervenute con
Con la presente proposta di legge si modifica
il comma 2 dell’articolo 1 della legge regionale per adeguarlo alle motivazioni
contenute nella delibera numero 301 del 2015 e contestualmente si abroga la lettera
a) del comma 1 dell’articolo 1, della legge regionale 31 dicembre 2015, numero
33 che, per come sopra evidenziato, aveva esteso i benefici previsti dal
legislatore statale.
Si intende, in sostanza - per
come sopra detto – rendere la legge regionale numero 54 de 2013 conforme alla
normativa statale e modificato l’articolo 1 della legge numero 54 del 2013
attraverso l’introduzione del comma 1 e 2. L’articolo 2 che modifica l’articolo
1 della legge regionale numero 33 del 2015. Sono aggiunte la clausola di
invarianza e l’entrata in vigore.
L’assessore ha illustrato la proposta di legge numero
122/10^. Se non ci sono altri interventi sulla proposta
di legge presentata dall’assessore Barbalace,
pongo in votazione l’articolato.
Su questa proposta di legge, comunico, vi
è stata una corrispondenza antecedente tra
Passiamo alla votazione
dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Do la parola all’assessore
Rizzo per illustrare la proposta di legge numero 121/10^ di iniziativa
della Giunta regionale, recante: “Misure di salvaguardia in pendenza
dell’approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti”
Grazie Presidente, il ciclo di gestione dei rifiuti in Calabria
è sempre stato caratterizzato dall’eccessivo ricorso ai siti di smaltimento e,
quindi, alle discariche.
Il piano regionale dei rifiuti attualmente vigente, approvato
nell’ottobre 2007, riporta un elenco di ben 636 siti adibiti nel corso del
tempo a discariche da sottoporre a caratterizzazioni ai fini della valutazione
dell’eventuale stato di contaminazione.
Il nuovo Piano
dei rifiuti, come preannunciato dalle nuove Linee-guida approvate con
delibera di Giunta regionale numero 407, si propone l’obiettivo fondamentale di
traguardare un rinnovamento radicale delle modalità operative e delle prassi
fin qui adottate nella gestione dei rifiuti urbani mediante una serie di misure
efficaci ed efficienti, finalizzate alla implementazione dei sistemi di
raccolta differenziata, che consentano il raggiungimento degli obiettivi
fissati dalla normativa vigente ed una dotazione impiantistica sostenibile di
supporto alla raccolta differenziata che sia adeguata alle
reali necessità di trattamento.
Il nuovo scenario operativo regionale, in
linea con il nuovo quadro di riferimento normativo comunitario e nazionale,
basa i suoi presupposti su alcuni obiettivi essenziali fra i quali evidenziamo:
un decisivo impulso ad una effettiva crescita della raccolta differenziata; il
rispetto degli obiettivi fissati dalla presente pianificazione per la riduzione
del conferimento della raccolta dei rifiuti urbani in discarica; la completa
attuazione del programma di prevenzione della produzione dei rifiuti in ambito regionale;
la salvaguardia, valorizzazione e adeguamento normativo del patrimonio
impiantistico attuale nell’ottica della valorizzazione degli investimenti già
effettuati; il potenziamento del sistema impiantistico regionale basato sulla
logica del massimo recupero di ciclo di Mps; il rispetto
degli obiettivi di recupero di ciclo fissati dalla direttiva rifiuti al 50 per
cento entro il 2020; la definizione di criteri tariffari innovativi che premino
comportamenti virtuosi.
In questo quadro, il ricorso
alla discarica sarà di tipo residuale: si stima che l’attuale percentuale di
smaltimento di circa il 60-70 per cento del tal quale pretrattato in ingresso
agli impianti si ridurrà a valori intorno al 10-20 per cento. Si comprende,
allora, come l’obiettivo tendenziale “zero discariche” possa essere
ragionevolmente raggiunto.
Ne segue che si ridurrà
notevolmente la necessità di volumetrie disponibili che peraltro potrà essere
completamente soddisfatta dall’utilizzo di siti pubblici.
Ai fini della tutela ambientale
appare, pertanto, opportuno, in considerazione della situazione particolare del
territorio calabrese, caratterizzata da una elevata concentrazione di siti di
smaltimento, adottare opportune misure di salvaguardia nelle more del
perfezionamento del procedimento di approvazione del Piano regionale di
gestione dei rifiuti, allo scopo di scongiurare che, all’esito di tale
perfezionamento, si riveli vanificata la possibilità di attuare l’opzione
predetta.
Le suindicate misure di
salvaguardia sono individuate nell’articolo 1 del disegno di legge di cui alla
presente proposta di deliberazione, nella sospensione per la durata di un anno
a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge: del rilascio di
autorizzazioni di deposito di rifiuti sul o nel suolo -codice D1 dell’allegato
B alla parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 -, ancorché
non in contrasto con il piano attualmente vigente; i procedimenti di
valutazione ambientale e di autorizzazione relativi al deposito di rifiuti sul
o nel suolo, pendenti presso gli uffici della Giunta regionale.
Il comma 2 dell’articolo in
questione prevede, inoltre, che le predette misure di salvaguardia non si
applicano: alle autorizzazioni già concesse; ai siti pubblici di smaltimento di
rifiuti solidi urbani rispondenti al principio dell’autosufficienza.
Giova evidenziare che le misure
di salvaguardia in questione, oltre ad essere congruamente giustificate dalle
sopra illustrate ragioni e caratterizzate da una limitata durata temporale – un
anno - sono in sintonia con il quadro normativo statale in quanto consistono in
forme di tutela giuridiche dell’ambiente più restrittive, per come consentito
dall’articolo 3 quinquies, comma 2, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, numero 152.
La proposta di legge regionale,
nel suo complesso, introducendo disposizioni a carattere meramente ordinamentale e procedimentale, non implica alcun onere
finanziario per l’amministrazione, per come previsto nell’articolo 2 del
disegno di legge.
Infine, l’articolo 3 del disegno
di legge regionale dispone l’entrata in vigore della stessa il giorno
successivo a quello della pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione.
Si propone, pertanto, la
presentazione al Consiglio regionale del disegno di legge allegato sub “A” alla
presente proposta di deliberazione, quale parte integrante della stessa,
recante “Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del nuovo piano
regionale di gestione dei rifiuti”.
Nessuno chiede di intervenire,
pertanto passiamo alla votazione dell’articolato.
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo
in votazione la legge nel suo complesso.
(Il
Consiglio approva)
(E’
riportata in allegato)
Ritorniamo al secondo punto all’ordine
del giorno che riguarda le interrogazioni a risposta scritta ed orale ai sensi
dell’articolo 121 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo all’Aula che, ascoltata
la risposta della Giunta, l’interrogante ha il diritto di replicare per non più
di tre minuti al fine di dichiarare se si ritenga o meno soddisfatto.
Do lettura della interrogazione
a risposta scritta numero 6/10^ del 27 gennaio 2015 di iniziativa del
consigliere Mangialavori, recante: “Per
il sostegno economico ai familiari delle vittime sul lavoro”.
Questa
interrogazione decade per assenza del proponente dall’Aula.
Siamo alla interrogazione a risposta scritta numero
7/10^ del 7 gennaio 2015 di iniziativa del consigliere Bevacqua, recante: “Sul
Programma Stage
l’art. 117 comma II della Costituzione italiana prevede la tutela del lavoro come materia di competenza
legislativa concorrente Stato-Regione;
l’art. 3 della Costituzione
prevede l’impegno delle Istituzioni nell’attuazione dell’uguaglianza
sostanziale, con rimozione degli ostacoli di ordine economico-sociale
limitativi della libertà ed eguaglianza dei cittadini;
il «Programma Stages» che trova compiuto riconoscimento giuridico nella
LR n. 26 del 12.11.2004 recante “Incentivi alla residenzialità dei giovani
laureati per lo sviluppo in Calabria dell’economia della conoscenza” ha tra le
finalità enunciate dall’art. 1 anche quella di “realizzare un sistema integrato
di interventi, orientato alla valorizzazione del capitale cognitivo dei giovani
quale elemento decisivo per lo sviluppo della società calabrese”(comma 1) e di “...promuove
un percorso d’eccellenza finalizzato ad attrarre e a trattenere risorse umane
ad alto potenziale, incentivando la residenzialità in Calabria dei giovani che
abbiano conseguito laurea secondo il vecchio ordinamento ovvero laurea
specialistica secondo il nuovo ordinamento e che abbiano capacità e competenze
necessarie per lo sviluppo del tessuto sociale ed economico della regione ...”
(comma 2);
con
il “Programma Stages”, durato dal 20/10/2008 al 20/10/2010 e dell’importo
complessivo di €. 12.000.000,00 - finanziato per buona parte con fondi
comunitari (FSE) 2000/2006 - 2007/2013 e per la restante parte con fondi
regionali derivanti dalla riduzione dei costi di funzionamento della struttura
organizzativa del Consiglio e della Giunta regionale - si è rivelato un
pregevole investimento in termini di formazione del know-how e di capitale
umano;
con LR n. 36/2012 il Consiglio
regionale della Calabria ha stabilito di finanziare ulteriori sei mesi di
attività;
con DG regionale n. 160 del
10/05/2013 si delegava l’Assessorato al Lavoro a “chiedere con urgenza al
Governo centrale l’immediata apertura di un tavolo tecnico per l’esame e la
ricerca delle soluzioni normative e finanziarie da mettere in campo a favore
dell’emergenza lavoro in Calabria” e del precariato nel quale figurano, così
come riportato nella relazione del Dirigente Generale, Avv. Bruno Calvetta,
allegata alla delibera, accanto “ai bacini di precariato «consolidato», si
aggiungono, per effetto della L. R. N. 23/2010, un’ulteriore quantitativo di
giovani laureati calabresi «programma Stages»;
con legge regionale 1/2014 si
prevedeva l’istituzione di due elenchi regionali, uno relativo ai lavoratori
LSU-LPU e l’altro ai lavoratori delle leggi regionali 15/2008, 28/2008 e 8/2010
- cui appartengono, in virtù dell’art. 14, i lavoratori ex stagisti - al fine
di attivare procedura di stabilizzazione e proroga dei lavoratori di cui alla
suddetta delibera di Giunta 160 del 10/05/2013;
con Decreto n. 377 del
22.01.2014 del Dirigente del Dipartimento 10 “Lavoro, Politiche della famiglia,
Formazione Professionale, Cooperazione e Volontariato” della Regione Calabria,
avente ad oggetto Avviso Pubblico previsto dall’art. 1 della L. R. n. 1 del
13/01/2014 finalizzato all’inserimento negli elenchi regionali dei lavoratori
socialmente utili e di pubblica utilità e dei lavoratori di cui alle leggi
regionali 15/2008, 28/2008 e 8/2010”, gli ex stagisti venivano esclusi dai
costituendi elenchi in quanto, pur essendo lavoratori della legge 8/2010, non
rispondevano al requisito di partecipazione di cui all’art. 2 (“rapporto di
utilizzo in essere o alla data del 15/01/2014 o alla data del 01/09/2013) in
quanto a quelle date avevano già cessato i loro rapporti di lavoro;
le OO.SS
hanno inoltrato una richiesta di incontro dei lavoratori “Programma Stages
gli ex stagisti, al fine di
rispondere nel lontano 2008 alla scommessa della Regione Calabria di trattenere
e/o far rientrare i suoi migliori laureati all’interno delle PP. AA (lo slogan
del “Programma Stages” era il seguente: “
quali provvedimenti si intendono
adottare, nel rispetto delle norme vigenti, per individuare una costruttiva e
definitiva soluzione alla suddetta questione, al fine di non vanificare il
pregio dell’esperienza sotto il profilo dell’apporto di valido e formato
capitale umano all’interno delle Amministrazioni Pubbliche calabresi ed al fine
di non vanificare l’investimento economico assunto nel corso degli anni.”
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Signor Presidente, colleghi
consiglieri, assessori, credo che questa mia interrogazione, datata gennaio
2015, sia in parte superata vista la selezione avviata in attuazione della
misura 7.1 DI 145 Tutor tecnico manutentivo
appartenenti al bacino del Programma stage che verranno contrattualizzati
da “Azienda Calabria Lavoro” per 18 mesi.
Ritengo si tratti di un primo
passo concreto, seppure parziale non ancora sufficiente, in primo luogo perché lascia
fuori alcune decine di soggetti all’interno di un bacino che ormai è ridotto a
circa 180 unità, in secondo luogo perché si tratta pur sempre di una soluzione
temporanea.
E’ chiaro che va apprezzato lo
sforzo, l’interessamento fattivo di questa Giunta e dell’assessore che si
ritrova ancora una volta a gestire le manchevolezze di un passato che spesso ha
creduto di risolvere i problemi semplicemente nascondendoli sotto un tappeto.
L’obiettivo adesso deve essere
la stabilizzazione al fine di non vanificare il pregio dell’esperienza sotto il
profilo dell’apporto di valido e formato capitale umano all’interno delle
amministrazioni pubbliche calabresi ed al fine di non annullare l’investimento
economico assunto nel corso degli anni passati. Grazie.
La parola alla Giunta.
Relativamente al Programma
stage, oltre a quanto scritto nella risposta formale, ci sono degli
aggiornamenti nel senso che noi, come dipartimento, abbiamo incontrato diverse
volte questi ragazzi ed abbiamo dato loro informazioni riguardo a quello che
potrebbe essere il loro futuro perché siamo in preparazione di una parte di
bando che è quella prevista nell’ambito di Garanzia Giovani sull’auto impiego
dove loro sono direttamente coinvolti, nelle more dell’avviso che aveva fatto
il Consiglio regionale nei mesi scorsi.
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
L’assessore ha ribadito le cose che avevo
detto, ritenendo un po’ superata l’interrogazione.
Prendo atto dell’impegno profuso in questi
mesi per la soluzione almeno parziale di un problema che è fermo da anni ed al
quale credo si debba dare una risposta, mi auguro, definitiva per non
disperdere il capitale umano e le risorse economiche che abbiamo investito in
questo progetto, su questi giovani che hanno deciso di rimanere in Calabria
partecipando ad un bando pubblico che ha selezionato i migliori della regione.
Penso sia opportuno andare avanti in questa
direzione ma soprattutto per dare una risposta poi definitiva a questo problema
che ci portiamo dietro da anni e a cui questa Giunta ha dato una risposta
parziale dopo tre anni di assenza di risposte.
Prendo atto di questo impegno, di questa
soluzione temporanea ma io invito
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 21/10^ del 23 febbraio 2015 di iniziativa del consigliere Nicolò, recante: “Sul fenomeno dell’erosione costiera di Bocale (R.C) - Verifica dei risultati dopo gli stanziamenti CIPE e POR Calabria FESR 2007 – 2013 per il recupero delle aree interessate”.
Questa interrogazione decade per assenza del consigliere proponente.
Siamo all’interrogazione a risposta scritta
numero 35/10^ del 14 aprile 2015 di iniziativa del consigliere Graziano,
recante: “Sulla Società COMAC: Consorzio Mercato Agricolo Alimentare Calabria”
di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere -
premesso che:
come intende determinarsi
se sono assicurati tutti gli adempimenti
riguardanti gli obblighi sulla sicurezza del lavoro, visite mediche dipendenti,
ecc.;
se il governo regionale ha un piano, anche in
accordo con i sindacati, per il ricollocamento lavorativo degli attuali 12
lavoratori della COMAC o se sono previste altre forme di tutela.”
La parola alla Giunta regionale per la
risposta.
Sulla base di quanto previsto dall’articolo 12
della legge regionale 24/2013, con verbale di assemblea straordinaria del 3
luglio 2014, l’Assemblea deliberava la copertura integrale della perdita
accertata dell’ultimo bilancio approvato, pari ad euro 1 milione 710,174,
mediante la riduzione del capitale sociale da euro 4 milioni 458 fino ad euro 2
milioni 748 con contestuale annullamento di quote sociali pari ad euro 1
milione 710,174, in proporzione alle partecipazioni da ciascun socio possedute
con contestuale messa in liquidazione della società al fine di salvaguardare il
patrimonio aziendale residuo disponibile fino a quel momento oggetto di
numerosi pignoramenti da parte dei fornitori di diverse banche ed anche dallo
stesso personale dipendente.
Da rilevare che tra gli anni 2009/2012 i soci
pubblici: comune di Rende, di Cosenza e Camera di commercio oltre che Banca
Carime hanno deciso di recedere dal Consorzio.
In occasione dell’ultima Assemblea il socio
Regione – nel prendere atto della relazione negativa del
liquidatore, di quella del sindaco e revisore unico e tenuto conto della
relazione interna del dipartimento controlli del 29 gennaio 2015 e del 5
gennaio 2015, – chiedeva al liquidatore, al fine di
concretizzare in termini positivi il percorso avviato dalla legge 24/2013, in
considerazione dell’insediamento della nuova Giunta regionale, di procedere in
tempi celeri e, comunque, non oltre i 15 giorni a trasmettere un bilancio di
verifica straordinario alla data del 31.12.2014 oltre ad una proposta di
valutazione del patrimonio aziendale onde consentire ai soci di valutare ogni
possibile soluzione compatibile con la chiusura della procedura liquidatoria.
Nelle more di quanto sopra, su istanza di uno
o più fornitori privati del consorzio, il tribunale fallimentare di Cosenza
dichiarava definitivamente concluso ogni rapporto dei soci nei confronti del
consorzio Comac.
A seguito delle procedure di liquidazione il
personale dipendente si trova in ovvie condizioni di precarietà per cui il
dipartimento numero 7 dello sviluppo economico, lavoro, formazione sociale per
la parte di specifica competenza al lavoro, d’intesa con il Ministero del lavoro,
attiverà tutte le necessarie iniziative per garantire la soluzione degli ammortizzatori
sociali a favore dei lavoratori e le opportune forme di accompagnamento sociale
di sostegno al reddito per i lavoratori delle imprese in crisi previste dal Pac e dalla programmazione Fse
2014/2020 da definire in dettaglio in un piano operativo concordato con le organizzazioni
sindacali.
Ha chiesto di parlare il consigliere Graziano.
Ne ha facoltà.
Grazie per la risposta, assessore, che è stata
molto dettagliata. Mi dichiaro, però, insoddisfatto perché permangono i dubbi
sul destino dei lavoratori; ancora non è chiaro dalla sua risposta quale sarà
il destino di questi 12 dipendenti e non c’è una riposta sulle mensilità che i
dipendenti avanzano dal Comac dal maggio 2014.
Ha chiesto di parlare il consigliere Giudiceandrea. Ne ha facoltà.
Ricordo che non è consentito aprire il
dibattito su singole interrogazioni. Lo consentiremo ora e anche eventualmente
per altre interrogazioni.
E’ solo per una precisazione, Presidente, solo
per consentire all’assessore Barbalace di verificare
che, medio tempore, sono stati licenziati dal liquidatore del Comac 5 dipendenti su 16 e queste persone hanno impugnato
legittimamente il licenziamento.
Non si capisce a che titolo
In base a quali canoni sono stati effettuati 5
licenziamenti anziché 16? Perché sono stati licenziati quei 5 dipendenti e non
tutti quanti e non sono stati licenziati altri 5.
C’è la realizzazione di un atteggiamento
proditorio del liquidatore del Comac ancora che
persiste a comportarsi in maniera assolutamente autonoma rispetto a quella che
è la volontà della Regione.
Ritengo che debba essere fatta piena luce e
che lei, assessore, debba farsi portatore di una ordinanza, di un ordine, di
qualsiasi tipo di atto che possa far reintegrare nel loro posto di lavoro
questi 5 lavoratori e poi procedere con gli ammortizzatori sociali.
Siamo alla interrogazione a risposta scritta numero 38/10^ del 22 aprile 2015 di iniziativa del consigliere Tallini, recante: “In ordine alla delibera n. 103 del 03/04/2015 avente per oggetto: “Contrattualizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità presso i Dipartimenti Regionali – Atto di indirizzo”.
Questa interrogazione decade per assenza del proponente.
Siamo alla interrogazione a risposta scritta numero 39/10^ del 13 maggio 2015 di iniziativa del consigliere Graziano, recante: “Su Ferrovie della Calabria e FERLOC srl” che così recita: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
nel periodo 2002-2005 l’amministrazione delle
Ferrovie della Calabria Srl, in virtù delle legge regionale 18/2001 sulla
razionalizzazione del TPL e della Deliberazione di Giunta n. 855 del 24/09/2002
decise di costituire con le società SAV S.r.l. e Autoservizi Locco S.r.l. le ATI (Associazioni temporanee d’impresa)
rispettivamente FERSAV e FERLOC, dividendo fra le due le autolinee su
concessione regionale assegnate a Ferrovie della Calabria Srl. Questa
operazione evitò
che le società SAV S.r.l. e Autoservizi Locco S.r.l.
fossero obbligate a restituire le concessioni alla Regione Calabria che avrebbe
potuto assegnare solo ad aziende con almeno
le ATI secondo quanto previsto dalla legge regionale 23/1999 e successive modifiche ed integrazioni, sarebbero dovute trasformarsi in società di capitali entro il 31/12/2005, pena la decadenza dei servizi. Tutto questo avvenne puntualmente con la costituzione delle due società Fersav S.r.l. e Ferloc S.r.l.;
successivamente,
Ferloc nel settembre
a seguito di tali modifiche societarie una parte del personale è transitato a Ferrovie della Calabria mentre la restante parte è rimasto a Ferloc attraverso procedure poco comprensibili. Appare infatti singolare che i dipendenti che all’epoca della costituzione della FERLOC SRL erano dipendenti di Autoservizi Locco S.r.l. oggi lavorano alle dipendenze di Ferrovie della Calabria Srl mentre tutti gli altri che furono assunti tramite la selezione pubblica bandita nel 2009 da Ferrovie della Calabria Srl sono oggi alle dipendenze di Ferloc Srl nonostante nel momento dell’assunzione da Ferloc e da Fersav a tempo determinato i dipendenti firmavano il contratto presso l’ufficio del personale di FdC.
il personale rimasto a Ferloc resta sottoposto al potere disciplinare di detta azienda con possibilità da parte della stessa di poter procedere anche ad eventuali licenziamenti, così come già accaduto ad un dipendente licenziato da Ferloc in data 27.02.2015 a seguito di contestazione disciplinare -:
se il governo regionale ritiene che, in virtù dei poteri di vigilanza e controllo attribuiti alla Regione Calabria, il personale assunto tramite la selezione pubblica bandita nel 2009 da Ferrovie della Calabria Srl abbia diritto al riconoscimento della sussistenza di un rapporto di lavoro con Ferrovie della Calabria e quindi abbia diritto a vedere annullata la procedura condotta a proposito del trasferimento del personale d’azienda a Ferloc;
qualora dovesse essere ritenuta illegittima la procedura di trasferimento del personale in questione, quale iniziativa intende intraprendere al fine di ripristinare la legalità e la riassunzione in servizio del dipendente licenziato.”
La parola alla Giunta regionale.
Quanto ai fatti esposti e riferiti alla costituzione delle società Fersav Srl e Ferloc Srl e al successivo confluire delle stesse nelle società consortili oggi affidatarie del servizio di trasporto pubblico locale su gomma, essa si riferiscono ad anni che vanno dal 2002 al 2008. Rispetto alle stesse non si ritiene, pertanto, di entrare nel merito.
Quanto alla riassunzione del dipendente licenziato per motivi
disciplinari, già l’allora assessore De Gaetano, avendo appreso del fatto, ha
chiesto all’azienda di voler riconsiderare il provvedimento tenuto conto del
momento di particolare difficoltà nel settore che non consentirebbe, quasi certamente,
una idonea ricollocazione lavorativa del dipendente
in questione.
In particolare ha chiesto di revocare il provvedimento di
licenziamento trasformandolo in una sanzione disciplinare di minore gravità.
In considerazione della natura del licenziamento non è possibile né
ammissibile alcun provvedimento della Regione dovendosi l’azienda esclusivamente attenere alle
eventuali decisioni della magistratura competente se adita dal soggetto che si
ritiene leso.
Di recente il sottoscritto, essendo stato interessato dagli avvocati di
un dipendente ricorrente contro la società Ferrovie
della Calabria Srl, ed avendo valutato le pesanti conseguenze che in caso di
soccombenza potrebbero ricadere sulla società ha chiesto alla stessa società
una attenta valutazione della questione dal punto di
vista
giuridico.
La parola all’interrogante per la replica.
Grazie assessore per la risposta.
Io avevo inteso che di recente, lei, anche in un
incontro pubblico che ha avuto con i mass-media ha detto che sarebbe
interessato di questa questione che ormai perdura da molto tempo e che riguarda
questo trasferimento del personale dalla Ferrovia calabro lucana alla Ferloc.
Sappiamo benissimo che ciò è stato dichiarato incostituzionale dalla Corte che ha ribadito il divieto di
affidare in modo diretto a nuovi soggetti i servizi in assenza di gara.
Nonostante
tale sentenza le società furono costituite ugualmente.
Quindi c’è una illegittimità incostituzionale alla base della società che fu
costituita fra Ferrovie della Calabria
e Ferloc. Questo ha poi generato il trasferimento del
personale da Ferrovie della Calabria
a Ferloc.
Ora
il caso di Rosario Rummolo va avanti da tanto tempo.
Il personale era sottoposto al potere disciplinare di detta azienda con possibilità da parte della stessa di
procedere ad eventuali licenziamenti, così come già accaduto al signor Rosario Rummolo licenziato da Ferloc in
data 27.02.2005 a seguito di contestazione disciplinare.
Io avevo chiesto cosa intendesse fare per questo il governo
regionale. Questa interrogazione è stata presentata il 13 maggio. Ora io non
posso essere soddisfatto della sua risposta perché lei oggi mi dice che avete
interessato
Siamo alla interrogazione a risposta orale numero 40/10^ del 15 maggio 2015 di iniziativa del consigliere Arruzzolo, recante: “In ordine alla liquidazione dell’anticipo per i lavori della <Strada Pedemontana di congiungimento dei comuni montani di Cinquefrondi - San Giorgio Morgeto>” di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con Decreto n. 9071 del 25 Luglio
il richiamato Decreto n. 9071/2014 trae origine dal fatto che nella nota n. 124499 del 10 aprile 2014, con la quale il dirigente generale del dipartimento infrastrutture e LL.PP. trasmetteva al Settore Bilancio il prospetto riepilogativo delle somme necessarie per far fronte ai progetti di completamento finanziati con la richiamata L. 64/86, si ometteva di comunicare il cambio del soggetto attuatore da Comunità montana - Versante tirrenico settentrionale ad amministrazione provinciale di Reggio Calabria, giusta determina di presa d’atto n. 5225 del 12.04.2010;
per i beneficiari di cui alla richiamata nota n. 124499 del 10 aprile 2014 si è già proceduto alla liquidazione, così come risulta dalla nota del Dirigente del Settore Bilancio n. 167448 del 19 maggio 2014;
l’omessa comunicazione del cambio del soggetto attuatore ha comportato che, ad oggi, non è stato liquidato l’anticipo di € 1.110.767,09 indispensabile per avviare i lavori della “Pedemontana”;
l’“omissione”, di fatto, ha impedito, e continua ad impedire, la realizzazione della Cinquefrondi - San Giorgio Morgeto;
dalla ragioneria della Regione non si riesce ad avere notizie certe in ordine ai tempi di accredito della somma all’amministrazione provinciale di Reggio Calabria -:
quali urgenti iniziative intende porre in essere per far sì che venga immediatamente accreditato alla Provincia di Reggio Calabria l’anticipo di € 1.110.767,09 per i lavori della “Strada Pedemontana di congiungimento dei comuni montani di Cinquefrondi - San Giorgio Morgeto”.
La parola alla Giunta regionale.
In risposta all’interrogazione
numero 40 riguardante quanto
riportato in oggetto, con la quale si chiede la motivazione dell’omessa comunicazione
del cambio del soggetto attuatore, si evidenzia quanto segue:
- con nota numero 163511 del 15 maggio 2014, veniva
trasmessa al settore bilancio da parte di questo dipartimento la presa
d’atto del cambio di soggetto attuatore;
- con decreto numero 9071 del 25 luglio 2014 di liquidazione in favore
dell’ente attuatore, veniva, inoltre, allegata copia del decreto numero 5228
del 12 aprile 2010, legge 64/1986, delibera Cipe, comunità
montana Versante Tirrenico Settentrionale, cambio soggetto attuatore, delibera
di Giunta regionale numero 666 del 2002, di ratifica accordo di programma
quadro, sistema delle infrastrutture e di trasporto;
- con mandato numero 10290, data di emissione 3 giugno 2015, si è
provveduto al pagamento dell’importo di euro 1.110.767,09.
La parola all’interrogante per la replica.
Effettivamente, è
stato portato a compimento quanto si chiedeva nell’interrogazione pertanto mi ritengo
soddisfatto da quanto espresso dall’assessore.
Passiamo all’interrogazione 41/10^ di iniziativa del consigliere Giudiceandrea, recante: “Sulla mancata apertura RSA realizzata nel Comune di Marano Marchesato”.
Cedo la parola alla Giunta regionale.
Presidente, devo
chiedere il rinvio di questa interrogazione per
assenza del Presidente, che ha mantenuto in capo a sé la delega alla sanità, e questo
vale sia per la numero 41/10^ sia
per la successiva, numero 42/10^.
Quindi l’interrogazione
41/10^ e la 42/10^ sono rinviate.
Si passa all’interrogazione a risposta scritta numero 43/10^ del 20 maggio 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sull’aumento delle tariffe di abbonamento mensile dei pullman per gli studenti pendolari”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
negli ultimi anni
si è avuto un notevole aumento delle tariffe di abbonamento mensile per i pullman che garantiscono i collegamenti per gli studenti pendolari che devono recarsi presso i loro istituti scolastici. Tale aumento ha interessato i collegamenti da e per Rossano come anche tutti gli altri paesi della Calabria sedi di istituti scolastici superiori di secondo grado;
l’aumento delle tariffe incide, specialmente in questo periodo di crisi, sul reddito delle famiglie e, di conseguenza, sulla qualità della vita;
tale situazione di disagio si è palesata, tra l’altro, nella mobilitazione degli studenti nella città di Rossano lo scorso 20 aprile, dove è stata organizzata una manifestazione in cui gli studenti hanno reso pubblico il loro disappunto nel veder penalizzato il loro diritto allo studio ed hanno dichiarato insostenibile l’aumento delle tariffe di abbonamento;
gli studenti lamentano anche che i servizi resi dalle società che gestiscono le tratte non rispecchiano il loro costo per la scarsa qualità offerta sia in termini di puntualità sia nella reale funzionalità del parco veicolare utilizzato -:
se il governo regionale intende, come richiesto anche dai rappresentanti d’Istituto delle Scuole Secondarie di Secondo Grado del Comune di Rossano, istituire un tavolo di trattative con le aziende interessate per alleviare i disagi economici di una vasta parte di cittadini, in particolare studenti pendolari, le cui famiglie devono sopportare una spesa non indifferente per esercitare il diritto allo studio, tutelato dalla Costituzione italiana;
se il governo regionale intende cogliere questa
occasione per affrontare con le aziende di trasporto locale che effettuano
servizi per gli studenti pendolari e le parti interessate il problema delle
tariffe e della qualità dei servizi offerti in tutta
La parola alla Giunta regionale.
La questione delle tariffe ai tempi dell’interrogazione era esclusivamente regolata dal comma 3 dell’articolo 5 della legge
regionale numero 56 del 2013,
che ha previsto in un biennio l’incremento del 20 per cento delle tariffe per i servizi extraurbani
e del 42 per cento per i servizi urbani, rispetto alle tariffe vigenti, a
fronte di una riduzione compensativa dei corrispettivi per le aziende di trasporto
del 5 per cento, con un risparmio di circa 6 milioni di euro.
La riduzione delle tariffe, riportandole ai livelli precedenti, potrebbe,
pertanto, comportare la necessità di reperire ulteriori risorse in un momento
di notevole criticità finanziaria. Oltre a ciò, potrebbe comportare il peggioramento
del rapporto tra ricavi da tariffa e
costi del servizio, che è uno dei parametri principali sulla base dei quali
viene assegnata alle Regioni la quota premiale del Fondo nazionale trasporti,
che per
Dunque, si deve valutare attentamente una rimodulazione
delle tariffe precedenti, preso comunque atto che tale strada è stata prescelta
nel 2013 tra quelle possibili per l’efficientamento
del settore.
Con l’approvazione della legge regionale 31
dicembre 2015, numero 35, l’articolo
La parola al consigliere interrogante.
Grazie
per la risposta, assessore,
però anche qua, purtroppo, il problema si rifà sempre alla stessa discussione.
E’ un diritto allo studio, che è un diritto tutelato dalla Costituzione italiana.
Non riesco a comprendere come le tariffe siano libere, come un ragazzo
di Bocchigliero paghi 120 euro di abbonamento, cioè
una famiglia di Bocchigliero, per mandare due figli a
Rossano, paga 240 euro! Con le condizioni
economiche in cui attualmente versa
Mi dichiaro assolutamente insoddisfatto e mi
aspetto che col nuovo Piano dei trasporti siano previste delle azioni volte a
far sì che ci sia effettivamente libera concorrenza nel sistema del trasporto
pubblico locale in Calabria e quindi aumenti la qualità dei servizi e
diminuiscano i costi.
Passiamo all’interrogazione numero 44/10^ di
iniziativa del Consigliere F. Orsomarso, recante: “Su 'Messa in sicurezza
Viadotto Valle di Neto SS
Il consigliere Orsomarso è assente, pertanto
l’interrogazione decade.
Passiamo all’interrogazione numero 45/10^ di iniziativa del Consigliere D. Tallini, recante: “Sulla chiusura del laboratorio di analisi dell’ospedale di Soverato”.
Il consigliere Tallini è assente, pertanto l’interrogazione decade.
Passiamo all’interrogazione numero 47/10^
di iniziativa del consigliere D. Tallini, recante: “In merito al bando di gara
per l’affidamento del servizio di ristorazione delle Aziende Sanitarie ed
Ospedaliere della Regione Calabria”.
Il consigliere Tallini è assente, pertanto l’interrogazione decade.
Passiamo all’interrogazione numero 48/10^
di iniziativa del consigliere D. Tallini, recante: “In ordine all’avviso
pubblico per inquadramento in ruolo nella dirigenza sanitaria dei medici incaricati
a tempo indeterminato nell’emergenza sanitaria”.
Il consigliere Tallini è assente, pertanto l’interrogazione decade.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 49/10^ dell’8 giugno 2015 di iniziativa del Consigliere G. Graziano, recante: “Sulla chiusura della rampa di uscita dello svincolo di Fagnano Castello”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
lo scorso 30 gennaio a causa di un movimento franoso l’Anas, con propria ordinanza, ha chiuso la rampa di uscita dello svincolo di Fagnano Castello al km 18,300 della statale 283 “delle Terme Luigiane”;
l’Anas ha anche comunicato che la suddetta chiusura permane fino al completamento dei lavori di messa in sicurezza della scarpata;
ad oggi lo svincolo è tuttora chiuso;
lo svincolo interdetto al traffico è un punto cruciale della viabilità del territorio e la sua chiusura rappresenta un notevole disagio per i cittadini di Fagnano Castello;
con l’imminente stagione estiva i disagi derivanti dalla chiusura dello svincolo aumenteranno, anche perché lo svincolo in questione è il nodo principale per raggiungere i laghi naturali della montagna di Fagnano Castello, meta di numerosi turisti;
la suddetta situazione, oltre ad essere un rischio per l’incolumità dei viaggiatori, comporta un considerevole danno economico agli operatori turistici operanti nella zona -:
se e quali iniziative intende assumere
La parola alla Giunta regionale.
In riferimento all’interrogazione,
atteso che l’infrastruttura oggetto di interrogazione ricade nell’ambito
della rete stradale nazionale, le cui competenze di gestione sono attribuite
alla società Anas, si è provveduto ad inoltrare a quest’ultima società corrispondente
richiesta di notizie.
Con nota numero 19557, il signor capo compartimento Anas della viabilità
per
L’allegata nota Anas rende conto dell’attività svolta con riguardo al movimento
franoso che ha provocato la chiusura della rampa in argomento. Sulla base di quanto riferito, la suddetta attività
ha coinvolto anche
E’ altresì evidenziato che il sindaco del Comune di Fagnano
Castello ha emesso i provvedimenti ingiuntivi a carico dei privati interessati,
alla cui esecuzione rimane vincolata l’apertura in sicurezza della rampa.
Anas ha proceduto alla progettazione delle opere di propria competenza,
che si riferiscono oggetto di prossimo affidamento con tempi di realizzazione
contenuti.
Inoltre, c’è un aggiornamento rispetto alla comunicazione a suo tempo
inviata dal dipartimento del 26 giugno 2015. Sentita per le vie brevi la
società Anas, nella persona del direttore di esercizio, ingegnere Angelo
Gemelli, è stato riscontrato che Anas ha effettuato i lavori di propria competenza,
che hanno consentito la riapertura della rampa in argomento. Tuttavia è da evidenziarsi che non sono stati
completati i lavori di messa in sicurezza complessiva dell’area, peraltro già
ingiunti dal sindaco competente ai soggetti privati.
Quanto precede comporta la chiusura della rampa in oggetto in via
temporanea e precauzionale, in corrispondenza di fenomeni di allerta meteo.
La parola al consigliere Graziano.
Mi dichiaro
soddisfatto della risposta dell’assessore, perché nel frattempo effettivamente
l’Anas si è attivata per superare gli ostacoli della rampa d’uscita dallo
svincolo di Fagnano.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 51/10^ del 15 giugno 2015 di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “In ordine all’adozione del progetto Piano di Bacino Erosione Costiera”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con deliberazione del Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino Regionale del 22 luglio 2014 numero 2, pubblicata sul BURC numero 54 del 3 novembre 2014, è adottato il progetto - Piano di Bacino Stralcio Erosione Costiera - che disciplina inoltre, le aree costiere soggette a pericolo - arretramento della linea della riva;
il piano, tra le altre cose, delimita le aree a pericolo di erosione costiera, per come riportate nella Carta della Pericolosità che distingue appunto, la pericolosità in tre modalità diverse, ovvero, aree con alta pericolosità dette P3 - aree a media pericolosità P2 - ed infine aree con bassa pericolosità P1;
dall’adozione del Piano in questione, sono scattate le norme di salvaguardia e che applicandole letteralmente, senza contradditorio o esame delle osservazioni da molti Comuni calabresi già a suo tempo presentate, e nello specifico, Calopezzati, Cassano allo Ionio, Corigliano Calabro, Rossano e Crosia, i Piani Spiaggia si dovrebbero bloccare con conseguente blocco anche di ulteriori ed eventuali concessioni demaniali, se non quelle riferibili alla sola posa di sdraie ed ombrelloni;
i Piani Spiaggia dei Comuni interessati sono stati definiti in ossequio alla legge regionale numero 17 del 2005 e al Piano di Indirizzo Regionale, e che allo stato attuale trova applicazione nelle norme di salvaguardia la necessità di raccordo al Piano Erosione Costiera - determinando di fatto che tutti i procedimenti in corso di rilascio di concessioni demaniali per la realizzazione di stabilimenti balneari dovrebbero essere annullati, con la possibilità di potere ingenerare diversi contenziosi che ricadrebbero anche nei confronti della Regione Calabria;
a quanto sostenuto da diverse amministrazioni comunali nel corso degli anni hanno sostenuto diversi interventi di difesa costiera con finanziamenti pubblici, non emergono dal Piano in questione -:
se il Piano Stralcio per
di valutare e rivedere tale situazione in base a
studi specifici corredati da indagini con scala a maggiore dettaglio circa la perimetrazione della classe di pericolosità P3 impegnandosi
a porre in atto, ed in maniera urgente, ogni idonea azione che possa fare salvi
i Piani di Spiaggia in tutti quei Comuni che hanno depositato idonee
osservazioni e che al momento, nonostante la stagione estiva sia iniziata,
rimangono inevase”.
La parola alla Giunta regionale.
C’è
una risposta estremamente
articolata, che provo a sintetizzare.
In relazione
a quanto in oggetto e rispetto
alla nota, si comunica che con deliberazione del Comitato
istituzionale dell’Autorità di bacino regionale numero 2
del 20 luglio 2014, pubblicata sul Bur Calabria nel
2014, è stato formalmente adottato, secondo le procedure approvate nel corso
della stessa seduta, il progetto
di Piano di bacino stralcio di erosione costiera, che si compone dei seguenti
elaborati: relazione di piano 280 tavole, carte della pericolosità; 280 tavole,
carte del rischio, norme tecniche di attuazione.
Successivamente alla pubblicazione sul Bur Calabria, indirizzata a tutti i Comuni della Calabria e
agli enti territoriali interessati alla gestione del territorio, l’Autorità di
bacino regionale ha notificato l’avvenuta adozione del progetto di piano e l’entrata
in vigore delle norme di attuazione, immediatamente vincolanti come per legge.
Nella medesima nota si riportavano i principali
adempimenti previsti dal procedimento di adozione e approvazione del piano
stralcio, per come definiti dall’articolo 5 delle norme di attuazione, ai sensi
dell’articolo 68 del decreto legislativo 152 del
- l’obbligo per i Comuni di provvedere ad
affiggere all’Albo pretorio per la durata di almeno 30 giorni la comunicazione
dell’avvenuta pubblicazione dell’avviso di adozione del progetto di piano di
stralcio per la difesa delle coste;
- la possibilità di presentazione di osservazioni
al progetto di piano entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’avvenuta adozione;
- in richiamo alla procedura prevista dall’articolo
68 del decreto legislativo 152 del 2006, che prevede, a seguito dell’istruttoria
tecnica, delle osservazioni pervenute, la convocazione di una Conferenza
programmatica con la partecipazione, tra gli altri, di Province e Comuni.
La suddetta Conferenza programmatica esprime
parere sul progetto di piano, individuando su scala provinciale e comunale le
eventuali integrazioni e/o modifiche ritenute necessarie sulla base delle osservazioni
pervenute e delle relative istruttorie.
Tenuto conto del parere della Conferenza
programmatica, il Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino adottava piano
e lo trasmette alla Giunta regionale, perché lo proponga al Consiglio regionale
per la definitiva approvazione.
Le suddette comunicazioni sono state reiterate
con una successiva comunicazione ai Comuni provincia di Cosenza, ai Comuni
provincia di Catanzaro, Comuni provincia di Crotone, di Reggio Calabria e Vibo,
tutte del 14 gennaio 2015.
A seguito dell’istruttoria tecnica e delle osservazioni
pervenute a favore di un’azione più possibile concertativa, si sono considerate
anche quelle pervenute fuori termine.
Sono state convocate sei conferenze
programmatiche secondo uno schema legato alla comunicazione, in particolare l’8
aprile 2015 Provincia di Cosenza e Comuni costieri Alto Ionio cosentino, 20
aprile 2015 Provincia di Cosenza e Crotone più i Comuni costieri Basso Ionio cosentino
e crotonese, fino a giungere a quella del 9 luglio 2015, rappresentata da
Provincia di Cosenza più Comuni costieri e versante Tirreno cosentino.
Nell’ambito delle suddette conferenze
programmatiche, sono illustrate ai Comitati di indirizzo le specifiche tecniche
del progetto di piano e sono state discusse le osservazioni ricevute, sia quelle
che hanno trovato accoglimento, fondate su validi presupposti tecnici, sia quelle
respinte.
Sempre in sede di Conferenza, sono state
accettate ulteriori osservazioni proposte dai Comuni e riportate su specifiche
cartografie.
Premesso tutto quanto esposto, nel merito di quanto
asserito e richiesto, si specifica quanto segue:
- il progetto di piano adottato sostituisce integralmente
il Pai erosione costiera approvato nel 2001 e ne rappresenta una sostanziale evoluzione
tecnica;
- la disciplina dell’uso del suolo interessa
le aree pericolose e non più le sole aree a rischio. Ne consegue che risultano essere
interessati e classificati, in ordine alla pericolosità da erosione costiera,
tutti i territori comunali della Calabria costieri, 116, e non più i 46, come
nel Pai fino ad oggi vigente.
Le perimetrazioni di
rischio erosione costiera, pur nei limiti di scala imposti da uno strumento pianificatorio su scala regionale, sono state determinate sulla
base di metodologie rigorose, secondo criteri unanimemente riconosciuti dalla comunità
scientifica e rappresentati utilizzando come base la carta tecnica regionale in
scala
Per approfondimenti specifici, si rimanda alla
relazione di piano, individuazione della pericolosità da erosione costiera.
Anche nelle aree a pericolosità molto elevata,
P3, le misure di salvaguardia del progetto di piano erosione costiera non
bloccano le normali attività che dovrebbero essere previste dai piani spiaggia,
imponendo un’unica prescrizione per evidenti motivi di cautela. Si ritiene, comunque,
opportuno puntualizzare che le aree individuate a pericolosità molto elevate,
P3, coincidono nella stragrande maggioranza dei casi con la spiaggia, cioè
l’area compresa tra la linea di riva ultima, 2012-2013, e la linea di retrospiaggia, salvo casi specifici nei quali le condizioni
al contorno hanno determinato esiti differenti.
Tutti i processi normativi pianificatori a qualsiasi
scala territoriale prevedono che i piani vengano adottati dall’autorità
competente e successivamente sottoposti alla concertazione con le parti interessate
in contraddittorio – come dice l’interrogazione – prima della definitiva approvazione.
Le misure di salvaguardia, ovviamente,
scattano fin dall’adozione per questioni cautelative. Nel caso specifico, come
evidenziato in dettaglio nelle premesse, le conferenze pianificatorie
con i Comuni interessati si sono tenute nel periodo compreso tra l’8 aprile e 9
luglio 2015, e molte delle osservazioni presentate, quando queste sono state
ritenute tecnicamente sostenibili, sono state recepite.
Per molti dei Comuni interessati, l’iter
previsto può dirsi concluso con l’acquisizione di apposita attestazione
dell’Ufficio tecnico comunale di recepimento del piano.
Nelle premesse dell’interrogazione in oggetto
si citano alcuni Comuni del versante Ionico cosentino, Calopezzati,
Cassano allo Ionio, Corigliano Calabro, Rossano e Crosia,
che paventerebbero, con l’entrata in vigore delle norme tecniche del progetto
di piano difesa costiera, il blocco dei piani spiaggia e delle connesse
concessioni demaniali.
Al riguardo, si specifica che i suddetti Comuni
hanno preso parte alla Conferenza programmatica del 20 aprile 2015 e tutti, ad eccezione
del solo Comune di Rossano, di cui non si hanno specifiche notizie, hanno comunicato
ufficialmente di aver già provveduto al rilascio delle concessioni già
assentite nelle more delle procedure di approvazione dei piani spiaggia
comunali, in coerenza con il progetto di piano erosione costiera.
Relativamente alle opere di difesa costiera
già realizzate, si specifica che delle stesse si è tenuto conto in fase di individuazione
delle aree a differente pericolosità in termini areali. La valutazione puntuale
è stata poi rimandata alla fase di analisi di dettaglio in Conferenza
programmatica, tenuto conto che per le opere esistenti vanno valutate una serie
di specifiche condizioni: ultimazione delle opere, collaudo, valutazione sull’efficacia
e sulla pericolosità residua.
Si specifica, in ultimo, che il progetto di
piano erosione costiera rappresenta, in ogni caso, uno strumento fortemente
dinamico in quanto soggetto, ai sensi dell’articolo 19 della stessa norma di attuazione,
alla possibilità di aggiornamenti, integrazioni e varianti in funzione di studi
di dettaglio, nuove emergenze ambientali, variazioni significative delle
condizioni di rischio di pericolosità derivanti da azioni ed interventi non
strutturali e strutturali di messa in sicurezza delle aree interessate.
In conclusione, ritenendo di aver risposto esaustivamente
ai rilievi dell’interrogazione in oggetto, si sottolinea l’importanza fondamentale
per
In tale ottica, l’aver disciplinato l’uso del
suolo nelle aree caratterizzate da pericolosità elevata e molto elevata,
vietando qualsiasi forma di nuova urbanizzazione, garantisce uno sviluppo
ordinato e teso alla valorizzazione dei nostri beni ambientali, limitando
l’inutile consumo di suolo che, purtroppo, abbiamo registrato negli anni
passati.
La parola all’interrogante.
Assolutamente
e pienamente soddisfatto, assessore, va bene
così.
Ha
chiesto di intervenire il consigliere Salerno. Ne ha facoltà.
Trovo
una contraddizione: non so se è stato concordato in Conferenza dei capigruppo, ma portare
in Aula le interrogazioni a risposta scritta non ha senso, a mio avviso. Mi
spiego? Non so se è stato concordato in Conferenza dei capigruppo, però come consigliere
regionale lo voglio evidenziare, perché questa interrogazione del consigliere Giudiceandrea, che abbiamo discusso e che non era a risposta scritta, è giusto discuterla
in Aula, ma se c’è già una risposta scritta, secondo me non vale la pena
inserirla in Aula.
Poi c’è un altro controsenso, Presidente: se
l’interrogazione è a risposta scritta e la risposta scritta c’è, non decade se
è assente il consigliere. Perché deve decadere? C’è la risposta scritta! Questo
vorrei capire: come mai è stato formulato così l’ordine del giorno? Mi sembra
un controsenso: se c’è l’interrogazione c’è anche la risposta scritta, l’interrogazione
non decade con l’assenza del consigliere e, comunque, secondo me si potrebbe
anche fare a meno di portare in Aula un’interrogazione dove c’è già la risposta
scritta, perché la risposta
Il Regolamento, all’articolo 121, dispone che
se la risposta scritta non viene data entro 20 giorni, l’interrogazione va
portata in Aula e quindi è a risposta orale. Questo è il Regolamento.
La parola al consigliere Graziano.
Volevo dire che questo problema posto dal consigliere Salerno, secondo me, è importante e fondamentale:
noi abbiamo interrogazioni che stiamo facendo dall’inizio della legislatura. A risposta
scritta vuol dire che effettivamente
Ora, in effetti, ci sentiamo in questo ruolo
molto sminuiti, perché le nostre interrogazioni non hanno ricevuto risposta.
Oggi stiamo assistendo alla risposta di interrogazioni che sono state
presentate, addirittura, a maggio, ad aprile; molte hanno perso di importanza perché
non sono più attuali, come quella sul problema di cui parlavamo prima, del Comac. Si è persa l’attualità, perché quell’interrogazione
aveva un’importanza soprattutto in quel momento in cui c’era il problema dei dipendenti;
è sempre attuale, però nel frattempo i dipendenti sono stati mandati a casa.
Allora noi chiediamo, Presidente, che ci sia
una maggiore sensibilizzazione da parte del Consiglio nei confronti della Giunta alle risposte. Se c’è un termine di 20 giorni va
rispettato; non è 20, è 30? Ma noi vogliamo e pretendiamo che ci sia una risposta
da parte della Giunta alle interrogazioni poste, altrimenti la nostra funzione
di consiglieri viene rasa al suolo; è praticamente zero.
Quindi, l’osservazione del consigliere Salerno
la condivido e la rafforzo, perché è necessario che
Ha chiesto di parlare il consigliere Bevacqua.
Ne ha facoltà.
Credo
che questo argomento meriti un’attenzione da
parte dei consiglieri regionali. Condivido le osservazioni
fatte dai colleghi Salerno e Graziano, perché credo che quando un consigliere
regionale di maggioranza o di minoranza – in questo non c’entra il ruolo – si
pone un interrogativo e, tramite l’interrogazione, cerca di avere una risposta in merito all’attualità del problema, ci vorrebbe da
parte della Giunta, anche da parte della Presidenza del Consiglio, dell’Ufficio
di Presidenza, una maggiore accelerazione sugli argomenti da trattare in Consiglio regionale.
Propongo all’Aula, a quei pochi consiglieri che siamo, che si decida una
volta al mese una seduta di Consiglio regionale in cui discutere le interrogazioni
e le mozioni che presentiamo, altrimenti non ha senso arrivare in Consiglio
dopo un anno e più dalla data in cui abbiamo presentato le interrogazioni, perché
oltre a perdere di valore, di attualità, si determina anche un controsenso, una
mortificazione per il ruolo di consigliere regionale.
Invito, quindi, l’Ufficio di Presidenza e
Inoltre, invito il Consiglio regionale a deliberare o a decidere che, una volta al
mese, venga convocata una seduta per discutere delle interrogazioni a risposta
immediata sull’attualità delle mozioni e delle interrogazioni, altrimenti non
ha senso – ripeto – portare cento interrogazioni come oggi, molte delle quali hanno
perso l’attualità o quella valenza di dibattito politico per il quale siamo
chiamati a rispondere alle nostre comunità.
Propongo,
quindi, a quest’Aula
di sancire questo principio, che questo lavoro venga portato in Consiglio regionale una volta al mese, per
rendere attuali le interrogazioni, ma anche per avere come Consiglio regionale quella
gratificazione che deriva dal nostro modo di rapportarci al territorio, che non
può che essere attraverso mozioni, interrogazioni e ordini del giorno, che sono
proprio nelle nostre competenze e nel nostro ruolo.
Ne prendiamo atto e ne discuteremo in Conferenza dei capigruppo.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 52/10^ del 15 giugno 2015 di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “In ordine al mancato rispetto del cronogramma per la costruzione di una cabinovia automatica per come previsto dal PISL 'Lorica Hamata in Sila Amena'”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore al bilancio ed alla programmazione. Per sapere – premesso che:
il Pisl Lorica stanzia un importo complessivo di 16.500.000 euro, di cui 13.347.000 euro è il contributo pubblico e 3.153.000 euro l'importo a carico del privato;
la conclusione della procedura di appalto prevedeva la data del il 31 dicembre 2014, mentre per il 31 dicembre 2015 è prevista invece la conclusione dell'intervento costruttivo e l'inizio della gestione;
l'accordo coinvolge oltre i Comuni interessati anche l'Afor, l’Arsac e il Dipartimento regionale Bilancio e Patrimonio per la cessione dei beni allo scopo necessari e dei Dipartimenti Programmazione e Turismo della Regione Calabria per la titolarità del finanziamento pubblico;
un tale siffatto partenariato prelude inevitabilmente all'acquisizione in origine di ogni necessaria autorizzazione ai lavori ed ai fini del PISL in oggetto necessaria, ed in subordine alla tempestiva rimozione di ogni altro ostacolo non previsto, ovvero imprevedibile;
l'area interessata ha già conosciuto, per il fermo degli impianti, una forte crisi di presenze turistiche che ha determinato un grave danno per gli operatori economici in generale e della nostra offerta turistica regionale in particolare -:
quali sono ad oggi i motivi che stanno oltremodo dilatando i tempi per la realizzazione della cabinovia e di ogni altra opera necessaria per come previsti nel PISL "Lorica Hamata in Sila Amena" e se l'operato di Enti o Agenzie regionali, e non, stia di fatto precludendo in maniera burocratica il normale rispetto della tempistica, opponendo pregiudiziali di fatto inesistenti, ma fortemente pregiudizievoli per la prossima stagione invernale, che allo stato potrebbe risultare compromessa da ritardi che qui si chiede di puntualizzare e chiarire”.
La parola alla Giunta regionale.
Come ho fatto prima, dovrei rinviare
in assenza del Presidente, che ha mantenuto la delega sul turismo, però mi pare che questa sia una conferma
immediata delle osservazioni fatte dai consiglieri Bevacqua, Graziano e Salerno, perché il problema di questa interrogazione ormai mi pare – però poi dirà meglio
il consigliere Giudiceandrea – risolto o comunque
prossimo ad essere definitivamente risolto.
Per quanto possa valere la mia voce, mi
permetto di apprezzare il suggerimento emerso in Aula poco fa, di dedicare uno
spazio periodico, mensile, comunque cadenzato e ben organizzato, per affrontare
con risposta immediata i problemi più urgenti che sono sull’attualità, perché devo
confessare, e condividere con voi che anche per noi aver ricevuto un centinaio
di pagine di interrogazioni ed essere chiamati a rispondere a tutte in una
volta non può che costituire una difficile opera di realizzazione del nostro compito.
La parola all’interrogante.
Sì, la
conferma è che i lavori della cabinovia di Lorica sono ormai al
termine, sta per essere collaudata, sono state montate le cabine,
mancano pochi altri ammennicoli perché possa essere finalmente collaudata; manca la neve, ma
non dipende dalla Giunta né dalla ditta aggiudicatrice dei lavori perché – vivaddio
– purtroppo quest’anno è stato particolarmente parco dal punto di vista della precipitazione
nevosa.
Mi associo anch’io alle richieste del
consigliere Bevacqua e gli faccio presente, in qualità di capogruppo,
che effettivamente questa richiesta l’abbiamo mossa in più di un’occasione all’Ufficio
di Presidenza, per cui mi meraviglia che sia il consigliere Graziano, che di
quell’ufficio fa parte, a muovere la critica in maniera giustamente risentita.
Probabilmente, la calendarizzazione dovrà
subire una revisione con l’intervento di noi capogruppo, ma anche con l’aiuto dell’Ufficio
di Presidenza, per fare in modo che mensilmente, almeno una volta, siano calendarizzate le interrogazioni, perché – come giustamente
diceva il consigliere Graziano – si
tratta dell’unico strumento reale che noi abbiamo per poter, sia dalla parte della
maggioranza sia dalla parte della minoranza, interrogare
Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano.
Ne ha facoltà.
Solamente per precisare una cosa,
professore Viscomi: è vero che oggi voi state
rispondendo a decine di interrogazioni, però il Consiglio regionale queste interrogazioni le ha mandate a suo tempo. Non
voglio polemizzare su questo, ma noi ci aspetteremmo che di volta in volta
venissero date le risposte, allora eviteremmo anche di aver un accumulo oggi,
dove siete sottoposti anche voi a un tour de force, che capisco è esagerato, di risposta a
tutte queste interrogazioni; anche noi stiamo qui a dibattere con voi, che
rispondete a decine di interrogazioni in un giorno solo. Se, invece, si
instaurasse la prassi normale prevista dal Regolamento, nel senso che a voi
arrivano le interrogazioni e mandate la risposta nei tempi, sarebbe più
corretto. 20 giorni non sono un termine perentorio, però è chiaro che dopo 20 giorni si è costretti
a portarle per forza in Aula, perché questo prevede il Regolamento del Consiglio.
Allora, se mano a mano riuscite a risponderci in tempi giusti, evitiamo
anche l’accumulo di interrogazioni e quindi riusciamo a fare un buon lavoro sia
noi che voi.
Ha chiesto di parlare il professore Viscomi. Ne ha facoltà.
Solo
per confermare che questa esigenza espressa dal consigliere Graziano
è stata affrontata anche da noi e negli ultimi tempi abbiamo stabilito, d’accordo con
il segretariato di Giunta, un sistema un po’ più governato e controllato di comunicazione
delle interrogazioni agli assessori e ai dipartimenti interessati, anche attraverso
la definizione di una casella e-mail dedicata, in modo tale che ogni assessore
abbia immediata percezione delle interrogazioni a lui rivolte, proprio perché
crediamo profondamente nel dialogo fra Giunta e Consiglio e crediamo che il
controllo del Consiglio sulla Giunta sia un utile strumento per lavorare. Non
intendiamo, né abbiamo percepito, il controllo in termini coattivi, ma lo
intendiamo in termini propositivi e proattivi – direi quasi – per una migliore
azione di governo regionale.
Proprio per questo, credendo che l’informatizzazione possa semplificare
e ridurre i tempi, abbiamo proprio negli ultimi giorni attivato un ragionamento
su come semplificare e fluidificare la comunicazione su questo versante tra Consiglio
e Giunta.
Quindi la ringrazio per le sue osservazioni, ne faremo ancora maggiore
tesoro.
In ogni caso, voglio chiarire una cosa: le sedute di Consiglio regionale
non le stabilisce l’Ufficio di Presidenza, ma
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 53/10^ del 16 giugno 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sulla presenza di residui di Clorpirifos etile nell’olio extravergine d’oliva”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
la presenza di residui di Clorpirifos etile nell'olio di oliva è una problematica estremamente importante che, già per altre regioni, ha determinato considerevoli difficoltà nella commercializzazione dell'olio extravergine d'oliva, sia sui mercati nazionali sia internazionali;
le cause della presenza dei residui di Clorpirifos etile sono da ricercarsi certamente nell'uso di questa sostanza nei trattamenti degli uliveti, ma in molti casi, a seguito di analisi effettuate da altre regioni, la presenza è stata riscontrata anche in uliveti non trattati;
alcuni tra i punti critici relativi all'uso di questa sostanza e quindi alla presenza dei suddetti residui sono: presenza di deriva per l'impiego su oliveti e/o su altre colture limitrofe, diffuso utilizzo della sostanza nel periodo di inoliazione delle olive, impiego non conforme di Clorpirifos etile sulle colture ed avversità parassitarie, inquinamento durante le fasi di trattamento delle olive presso i frantoi, dove le diverse partite di olive non sono tenute separate;
nella nostra regione numerosi territori sono a forte vocazione olivicola, pertanto, è necessario mettere in campo azioni preventive, come ad esempio applicare in modo rigido le norme previste dal Ministero della salute sull'uso del Clorpirifos etile, limitare l'impiego di questa sostanza ad un unico trattamento annuo sulle altre colture, laddove previsto, ecc;
il miglioramento e la valorizzazione delle produzioni
di qualità deve rappresentare una priorità per
se e quali iniziative ha assunto ed intende assumere
se sono state realizzate e/o si intende realizzare azioni per una adeguata informazione e sensibilizzazione a tutti i soggetti della filiera olivicola per contribuire al miglioramento di un nostro prodotto, già di eccellente qualità grazie proprio al lavoro degli olivicoltori, e contribuire ancora di più alla valorizzazione del nostro territorio”.
Posso fare una proposta operativa?
Consigliere Bevacqua, abbiamo aperto troppo la
discussione.
Va bene, la faccio dopo.
La parola alla Giunta regionale.
L’interrogazione 53/10^ è rinviata.
Si passa all’interrogazione numero 54/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini, recante: “In merito alla ristrutturazione da parte dell'Anas dei ponti della SS 106 del basso ionio Soveratese”.
Poiché il consigliere Tallini è assente, l’interrogazione decade.
Signor Presidente, le
faccio sempre la proposta, se mi concede la parola.
Riprendendo il ragionamento del collega Salerno, dato che
ci troviamo di fronte a risposte tutte scritte, direi, se i colleghi che hanno formulato queste interrogazioni sono d’accordo,
di consegnare la risposta scritta ai colleghi interessati e di andare avanti, se
è possibile, con la discussione per quanto riguarda le risposte non scritte, così
snelliamo il lavoro e credo che, alla fine, completeremo la discussione di
tutte le interrogazione poste all’ordine del giorno.
Questa richiesta la faccio al Vicepresidente, se
è possibile, e al Consiglio, naturalmente.
Consigliere, siccome non c’è stata risposta scritta, per Regolamento
bisogna proseguire.
(Interruzione)
Sono state messe all’ordine del giorno per questo.
Presidente, noi siamo d’accordo,
il Regolamento lo conosciamo. Noi non siamo qui a creare problemi né
all’Ufficio di Presidenza, né alla struttura del Consiglio, né tantomeno
all’Esecutivo, ma stiamo prendendo atto che c’è stato un forte ritardo nelle risposte
alle interrogazioni; c’è stato pure l’avvicendamento della Giunta, per un periodo c’è stata una Giunta monca, che
non era completa, ci sono state diverse situazioni che hanno portato a questo ritardo.
Va bene, ne stiamo prendendo atto, però oggi che cosa stiamo facendo? Va bene quello
che dice il Regolamento, ma noi non stiamo facendo altro che intasare i lavori del
Consiglio, nel senso che stiamo dando delle risposte, oggi, perdendo del tempo
per delle interrogazioni che riguardano maggio, giugno, luglio. Io ho un’interrogazione
sull’inquinamento del mare che era dell’estate scorsa, rispondere oggi che
senso ha!
Allora, se ci sono le risposte scritte o se
Pertanto, se siamo d’accordo maggioranza e minoranza,
Per esempio, ci sono delle interrogazioni che
non riguardano le competenze esclusive della Giunta regionale, perché noi abbiamo
qui interrogazioni che riguardano anche Anas, cioè noi come Regione su Anas non
abbiamo nessuna competenza diretta, se non una sorta di controllo, di sprono,
di vigilanza su quei finanziamenti che transitano tramite il Por regionale o, comunque,
perché l’Anas interviene sul territorio della nostra regione, quindi sulla programmazione
della rete viaria. Quindi non c’è una risposta diretta dell’assessore alle infrastrutture
o del presidente Oliverio, c’è un discorso diverso dove, magari, spesso l’assessore
si deve rivolgere a questo ente per capire che cosa sia successo e poter
fornire una risposta in Aula.
Ho fatto l’assessore e, quando mi arrivavano interrogazioni,
mi attivavo subito, la passavo al direttore generale, che poi a sua volta,
tramite gli uffici del dipartimento, si preoccupava di predisporre la risposta
da sottopormela, perché poi comunque dovevo rispondere io in Aula al Consiglio
regionale.
Allora, se prendiamo un impegno in tal senso, penso
che ci possiamo anche risparmiare altre tre ore di seduta di Consiglio, perché
questi saranno i tempi, se continuiamo a scorrere queste interrogazioni, che
ormai sono superate, vicepresidente Viscomi, sono
problemi che ormai sono stati risolti, forse qualcosa è rimasto ancora da
vedere.
Poi il controsenso – lo ribadisco – se c’è la risposta
scritta, sì, il Regolamento prevede che poi devono arrivare in Aula, però non
deve neanche decadere un’interrogazione, oggi sono assenti diversi colleghi sia
di maggioranza sia di minoranza, che senso ha far decadere un’interrogazione
con risposta scritta?! O si risponde o non si risponde! L’Aula è sovrana.
Secondo me, oggi possiamo anche decidere di cercare di resettare questa
situazione che si è creata, però ci deve essere un impegno solenne.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Graziano.
Ne ha facoltà.
Sono d’accordo con ciò
che diceva prima il collega Salerno, ma con quanto ha
detto ora, o meglio sono d’accordo in parte, nel senso che sulle risposte, per esempio quella precedente,
che riguardava una delega che ha il presidente Oliverio,
che è assente, è chiaro che, a questo punto, sarebbe il caso
che la risposta scritta che è stata, penso, già preparata dagli uffici venga
fornita immediatamente al consigliere interrogante. Però voglio dire che qua ci
sono risposte che noi attendiamo da un anno e non intendo assolutamente rinunciare
alla risposta.
(Interruzione del consigliere Salerno)
Perfetto.
Allora comunico che non rinuncio alle risposte, anche
perché ci sono alcune risposte vecchie, alcune recenti, altre che attendono una
risposta da anni, fra l’altro nel pubblico c’è anche gente che è venuta proprio
per ascoltare la risposta dopo un anno, quindi anche questa esigenza noi dobbiamo
soddisfarla. Per il resto, sono completamente d’accordo con il tuo intervento.
E’ chiaro, però, che oggi l’Esecutivo dovrà dare risposte alle interrogazioni
per i consiglieri presenti in Aula.
Per le risposte che non vengono date
perché manca l’assessore delegato o il Presidente che mantiene la delega,
intanto stigmatizzerei questo comportamento, perché dopo un anno avrei voluto
che ci fossero tutti, però se ciò non è possibile, è giusto quello che diceva
il collega Salerno, che dato che ormai oggi sapevate che era all’ordine del
giorno, anziché dire che non si dà risposta perché manca chi ha la delega,
forse è il caso che questa risposta per iscritto venga data al consigliere in
ogni caso. Essendo passato un anno, credo che la risposta sia dovuta.
La parola al Vicepresidente Viscomi.
Mi pare
di capire che noi abbiamo due problemi
davanti, io cerco di separarli per trovare insieme a voi la migliore soluzione.
Per il futuro, abbiamo
detto e personalmente sostengo, ma credo anche i colleghi di Giunta, l’opportunità
di una seduta dedicata in cui si possa discutere dei problemi, al di là del
testo iscritto, ed è per il futuro. Per questo problema che abbiamo oggi,
invece, mi pare che le soluzioni emerse siano due: quella proposta dal consigliere
Salerno, e
Allora io credo che l’unica mediazione potrebbe
essere quella di trovare in questa sede quali sono effettivamente, consigliere Graziano,
le interpellanze che richiedono una risposta immediata, rinviando per tutto il
resto ad un impegno della
Giunta di inviare, entro 10-15 giorni, le risposte
scritte al Consiglio, però queste dovrebbero essere individuate.
(Interruzione del consigliere Salerno)
Appunto.
Per fare questo, bisogna usare una strategia al tavolo del Presidente.
Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta sospesa alle 17,56
riprende alle 18,03
Propongo
all’Aula di rinviare gli ultimi due
punti all’ordine del giorno, la trattazione delle mozioni e delle interpellanze
a una prossima seduta e, nello stesso tempo, propongo come modus procedendi, per quanto riguarda le interrogazioni, che preventivamente
il Presidente chieda al consigliere se preferisce la risposta per iscritto o in
Aula direttamente nella giornata odierna.
A questo punto, credo che ci sarà anche uno snellimento
dei lavori e ci sarà anche una risposta più esauriente alle interrogazioni che abbiamo
posto, anche per l’assenza di alcuni consiglieri e per l’assenza di parte dell’Esecutivo.
Credo che, se siamo tutti d’accordo, questo possa essere il modo giusto per procedere.
Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere
Graziano.
(Il Consiglio approva)
Presidente, chiedo l’inserimento di un ordine del giorno, che
deposito immediatamente all’Ufficio di Presidenza, avente ad oggetto
la vicenda delle Polizie provinciali della Calabria.
Pongo in votazione la proposta avanzata dal consigliere Mirabello.
(Il Consiglio approva)
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 56/10^ del 22 giugno 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sulla costruzione del nuovo ospedale della Sibaritide e azioni per migliorare l'offerta sanitaria nella Sibaritide”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
in data 9 settembre 2014 è stato firmato dalla ditta aggiudicatrice il primo contratto di assegnazione per la realizzazione dell'ospedale della Sibaritide;
il commissario ad acta per
il commissario ad
acta per
in data 7 giugno
ha altresì dichiarato che l'Ospedale della Sibaritide è stato oggetto di una regolare gara d'appalto;
l'ingegnere Pallaria ha inoltre precisato che il Presidente della Regione, Oliverio, ha inserito in un programma di utilizzazione delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione 8 milioni di euro da contrattualizzare entro la fine del 2015 per i lavori di miglioramento della strada in località Insiti dove sorgerà l'ospedale e per la realizzazione dello svincolo sulla statale 106;
nell'incontro che si è svolto a Sibari il 16 marzo 2015 il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, ha dichiarato che entro quest'anno verrà aperto il cantiere del lavori dell'Ospedale della Sibaritide e che i tempi di realizzazione, compresa la progettazione, non supereranno i due anni e otto mesi;
le ricadute di ulteriori ritardi o della non realizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide sul piano della tutela della salute e sullo stesso diritto alla salute di un così vasto territorio, che già presenta numerose criticità sul piano della sanità e che è stato depauperato di risorse strumentali e personale, sarebbero gravissime;
questo territorio, inoltre, vedrebbe venir meno importanti prospettive di sviluppo, di infrastrutturazione e occupazionali, come ribadito anche dalle organizzazioni sindacali -:
se è garantita l'unitarietà di intenti e di
operatività della Giunta Regionale della Regione Calabria e del Commissario ad
acta per
quali sono i tempi certi di realizzazione del nuovo Ospedale della Sibaritide;
quali sono le azioni, sicuramente urgenti ed indifferibili, previste, nelle more della realizzazione dell'Ospedale della Sibaritide, per garantire il pieno diritto alla salute e la sua tutela, migliorando così l'offerta sanitaria per cittadini dell'area ionica cosentina”.
Prego, consigliere Graziano.
Su questa va bene la risposta
per iscritto, rinuncio alla risposta in Aula.
Va
bene.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 58/10^ del 29 giugno 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sull'efficienza dei CUP (Centro Unico Prenotazioni)”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il CUP (Centro Unico Prenotazioni) si configura come sistema informatizzato, che consente agli utenti di prenotare e pagare le prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture sanitarie;
agli utenti è consentito prenotare tutte le prestazioni erogate dalle strutture ambulatoriali delle Aziende Ospedaliere e Sanitarie e dalle Strutture Private accreditate;
il CUP configura una situazione in cui due diversi CUP Aziendali a valenza provinciale si interfacciano in un unico sistema informatico che gestisce le richieste di prenotazione degli utenti;
su segnalazione di un cittadino calabrese, sono state riscontrate anomalie ed imperizie nella prenotazione di esami riguardanti lo stato di salute del succitato corregionale;
nel dettaglio l'utente si recava giorno 10/06/2015 presso il CUP di San Marco Argentano (CS), per prenotare tre prestazioni;
l'operatore del CUP di San Marco Argentano invitava il richiedente a rivolgersi al CUP di Cosenza per prenotare due delle tre prestazioni, in quanto l'addetto era impossibilitato a procedere con la prenotazione delle stesse;
una volta giunto al CUP di Cosenza, l'utente, dopo essere riuscito a prenotare solo una delle due prestazioni rimaste, veniva sollecitato dagli operatori a recarsi al CUP di Castrovillari per poter effettuare la prenotazione della terza prestazione sanitaria;
l'utente doveva poi pagare il ticket per le tre prestazioni in ognuna delle tre strutture dove effettuava la prestazione;
l'utente, visti i numerosi viaggi fatti per le tre prenotazioni e per non dover fare ulteriori file, assentandosi così dal lavoro, contattava la direzione sanitaria di San Marco chiedendo di poter pagare tutti e tre i ticket il giorno in cui avrebbe eseguito gli accertamenti medici a San Marco Argentano, solo in questo modo riuscendo a risparmiare tempo e viaggi;
il CUP e, di conseguenza, l'informatizzazione delle procedure dovrebbero velocizzare le prenotazioni, la gestione delle analisi e delle visite mediche;
non è accettabile che un utente del nostro servizio sanitario sia costretto a fare la spola tra diverse strutture, anche distanti molti chilometri tra loro, per riuscire a prenotare visite ed esami;
il CUP dovrebbe permettere un risparmio di tempo per l'utente, cosa che in questo caso non è sicuramente avvenuta, soprattutto in termini di ore di lavoro, dal momento che un lavoratore deve richiedere un permesso per effettuare una prenotazione o ritirare un referto;
il CUP dovrebbe consentire di facilitare l'accesso alle prestazioni sanitarie e di monitorare la domanda e l'offerta complessiva, attraverso idonei strumenti di analisi, che forniscano informazioni rilevanti ai fini del governo delle liste di attesa.
il CUP, in definitiva, dovrebbe anche rappresentare un risparmio di costi per la struttura sanitaria ed un'ottimizzazione della gestione della clientela, eliminando le code agli sportelli -:
se e quali iniziative ha assunto ed intende assumere
di fornire chiarimenti in merito alla vicenda del nostro corregionale, di cui si forniranno le generalità, detentore, come il resto della popolazione calabrese, del diritto alla salute”.
Anche su
questa preferirei avere
una risposta per iscritto da parte dell’Esecutivo.
Va
bene.
Passiamo all’interrogazione numero 59/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini, recante: “In merito alla selezione dei 12 esperti”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione a risposta scritta numero 60/10^ del 2 luglio 2015 di iniziativa del consigliere
M. Mirabello, recante: “In merito agli interventi nel settore della depurazione
necessari ad eliminare le disfunzioni per cui
con delibera CIPE nr. 60/2012, Piano per il Sud, sono stati stanziati per la fascia costiera vibonese 30.000.000,00 Euro, di cui 9.000.000,00 (30%) risorse private e 21.000.000,00 (70%) pubbliche, per interventi nel settore della depurazione necessari ad eliminare le disfunzioni per cui la Regione era stata sottoposta a procedura d'infrazione da parte della Comunità Europea (C565/2010);
gli interventi di cui al punto precedente fanno parte del Programma Operativo di Interventi elaborato dalla Regione ed approvato con delibera della Giunta Regionale numero 335 del 22 luglio 2011;
per ognuno di questi interventi è stato realizzato uno studio di fattibilità da porre come elaborato tecnico per la pubblicazione del bando di gara per l’affidamento in “project financing” della concessione per l'adeguamento delle strutture fognarie e depurative e per la gestione degli impianti per anni 15;
nello studio di fattibilità veniva individuato l'importo dei lavori necessario per l'adeguamento delle infrastrutture ed un corrispettivo da versare annualmente al concessionario per i liquami trattati negli impianti di depurazione;
l'Ambito 1 di Tropea ha pubblicato il bando di gara ed ha proceduto all'aggiudicazione provvisoria della concessione;
l'Ambito 2 di Pizzo Calabro deve pubblicare ancora il bando di gara;
l'Ambito 3 di Ionadi ha pubblicato il bando di gara al quale hanno partecipato due imprese e sono in corso di valutazione, da parte della commissione, le offerte per l'aggiudicazione provvisoria della Concessione;
la fase intercorrente tra l'aggiudicazione provvisoria e l'aggiudicazione definitiva della gara, onde poter affidare i lavori e consentire l'ingresso della ditta concessionaria nella gestione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento, è abbastanza lunga e complessa;
i Comuni, ai quali l'ex A.T.O. numero 4 di Vibo Valentia ha consegnato la gestione degli impianti, vi stanno provvedendo effettuando in autonomia le gare di appalto;
i Comuni, causa la situazione finanziaria difficile che stanno attraversando, si stanno limitando ad eseguire i lavori di manutenzione agli impianti strettamente necessari e comunque insufficienti a garantire quegli adeguamenti previsti in progetto dal Concessionario e indispensabili per garantire il loro corretto funzionamento;
gli 8.000.00,00 di euro stanziati dalla Giunta regionale per garantire alcuni degli interventi di cui sopra difficilmente potranno essere realizzati nel corso di questa stagione estiva -:
se sono stati previsti tempi certi di avvio del "project financing" e di consegna dei lavori al concessionario al fine di scongiurare la possibile revoca del finanziamento previsti con delibera CIPE nr. 60/2012;
se per le zone, per lo più montane, non incluse nei finanziamenti della delibera CIPE di cui sopra sono previsti interventi di adeguamento degli impianti di depurazione”.
Approfitterei
della presenza dell’assessore Rizzo, perché si tratta di una materia particolarmente
importante e delicata che mantiene l’attualità della necessità anche della risposta,
per cui gradirei la risposta orale dell’assessore. Illustro velocemente l’interrogazione.
Si tratta di una interrogazione che fa
riferimento alla delibera Cipe numero 60/2012 contenuta
nel Piano per il Sud, con la quale sono stati stanziati 30 milioni di euro, di cui 9 milioni di risorse
private e 21 di risorse pubbliche, per l’efficientamento degli impianti di depurazione in relazione alla
fascia tirrenica della provincia di Vibo Valentia.
In particolare, questi fondi devono essere impiegati in tre ambiti,
l’ambito 1 fascia costiera, l’ambito 2 fascia Angitola, l’ambito 3 fascia Mesima.
C’è da dire che, rispetto a questa importante opera di project financing, si è registrato un ritardo nell’aggiudicazione
dei lavori e soprattutto rimangono fuori da questo progetto alcuni Comuni che
ricadono, peraltro, nell’area dell’Alto Mesima, che
ancora non hanno un’efficiente rete di depurazione e per i quali nella stessa interrogazione
si chiede di verificare quale è l’intendimento della Giunta, e quindi dell’assessore,
in ordine all’eventuale predisposizione di interventi nello specifico.
La parola alla Giunta.
Con riferimento all’interrogazione
in oggetto, nel confermare che la delibera Cipe 60 del
Con la richiamata delibera sono stati erogati finanziamenti finalizzati
a sanare le criticità sottese alla procedura di infrazione comunitaria numero 2004-2034,
per violazione della Direttiva 91271 Ce, concernente il trattamento delle acque
reflue urbane, procedura comminata nella prima sentenza di condanna inflitta
all’Italia nell’ambito della causa C 565/10, istruita presso
Si ribadisce, altresì, che il costo totale degli interventi individuati
nella richiamata delibera Cipe trova copertura
finanziaria in larga parte a valere sulle risorse Fsc
2007-2013 e, in misura complementare, con
risorse private rinvenibili nell’ambito dello strumento del project financing, individuato per la realizzazione degli
interventi con la procedura di aree ex articolo 153, commi 1-14, del decreto
legislativo 163/2006.
Secondo questo prospetto riepilogativo:
- disinquinamento fascia costiera vibonese,
aree comprese tra Briatico e Ricadi, Comune di Tropea capofila, il costo dell’intervento
è di 15 milioni, di cui 10 milioni e 500 mila euro con delibera Cipe e risorse extra delibera 4 milioni e mezzo;
- disinquinamento fascia costiera vibonese area omogenea Mesima, quindi sub 2, il Comune capofila è Ionadi, il costo dell’intervento è di 6 milioni di euro, 4 milioni e 200 mila sono nella delibera Cipe e 1 milione e 8 sono risorse extra delibera Cipe;
- disinquinamento fascia costiera vibonese area omogenea Angitola, sub 3, Comune
capofila Pizzo Calabro, 9 milioni di
euro, 6 milioni e 300 mila con delibera Cipe, 2 milioni
e 700 mila risorse extra delibera Cipe.
Si
ricorda che la procedura da seguire prevede i seguenti passaggi:
- la predisposizione
ed approvazione, mediante Conferenza
dei servizi preliminare, di uno studio di fattibilità volto ad individuare i
deficit infrastrutturali nel settore fognario e depurativo e le soluzioni
tecniche idonee alla definitiva e completa messa a norma dei Comuni rispetto ai
dettami della Direttiva 91/271 della Comunità europea sul trattamento delle acque
reflue urbane, con particolare riferimento agli articoli 3, 4 e 10;
- la pubblicazione del bando di gara ai sensi dell’articolo 153, commi
1-14, del decreto legislativo 163/2012, finanza di progetto, con la predisposizione
in sede di offerta del progetto preliminare;
- l’aggiudicazione provvisoria e l’individuazione del concessionario proponente;
- la trasmissione del progetto preliminare
all’unità tecnica speciale presso il ministero dell’ambiente ai fini delle verifiche
ex articolo 3, comma 3, dell’articolato richiamato nell’Apq rafforzato;
- l’adeguamento del progetto preliminare
dell’aggiudicatario alle eventuali osservazioni e prescrizioni impartite
dall’unità tecnica strutturale del ministero;
- l’approvazione del progetto preliminare modificato
ed integrato in sede di Conferenza dei servizi cosiddetta decisoria;
- l’aggiudicazione definitiva e la nomina del concessionario
promotore;
- la stipula del contratto di affidamento, a
valle della quale seguirà la predisposizione del progetto definitivo, di quello
esecutivo e, infine, l’avvio dei lavori.
Dei tre interventi richiamati, la situazione
alla data odierna è la seguente:
- sub 1 fascia costiera con capofila il Comune
di Tropea. E’ stata effettuata l’aggiudicazione provvisoria di cui al verbale numero
5 del 16 marzo 2015, redatto dalla Commissione di gare costituita presso
- sub 2 Mesima, bando
di gara pubblicato il 24 dicembre 2014 col termine della presentazione delle
offerte al 23 febbraio 2015. Le operazioni di gara sono tuttora in corso ed è
imminente l’aggiudicazione provvisoria;
- sub 3 Angitola. Lo studio di fattibilità da
porre a base di gara è stato esaminato presso la segreteria tecnica del
Ministero per l’ambiente il 4 marzo 2015. Il bando di gara è in corso di pubblicazione.
Per quanto riguarda i Comuni non compresi nei
tre interventi sopra richiamati, innanzitutto si informa che, complessivamente,
128 agglomerati regionali sono oggetto della nuova procedura di infrazione numero
2059/2014, notificata dalla Commissione europea allo Stato italiano con lettera
di costituzione in mora ex articolo 258 TFUE del 28 marzo
La strategia, messa in atto a partire dal 2012
da parte del dipartimento ambiente, è consistita nel procedere all’esame delle criticità
mediante indagini dirette presso i Comuni interessati, al fine di acquisire informazioni
precise e aggiornate in merito alla consistenza attuale dei sistemi
fognario-depurativi, alla quantificazione del deficit infrastrutturale e quindi
alla individuazione dei relativi fabbisogni finanziari.
L’approccio finora seguito ha inteso promuovere
non già le logiche di intervento sul singolo territorio comunale, ma piuttosto
– come richiede anche
E’ stato, pertanto, approntato un programma
stralcio di interventi, focalizzati innanzitutto sugli agglomerati oggetto
della richiamata procedura di infrazione, nel quale sono altresì previsti interventi
su aree più estese, sì da comprendere anche i Comuni limitrofi, con l’intento
di sanare completamente, definitivamente e il più possibile le criticità
infrastrutturali di aree.
Questo programma è attualmente in fase di perfezionamento
e ultimazione, quindi sarà presentato alle sedi ministeriali competenti al fine
di recepire la completa copertura finanziaria.
Con riferimento ai due quesiti posti, in conclusione,
si rappresenta che per tutti e tre gli interventi della provincia vibonese
inseriti nel richiamato Apq rafforzato, si ritiene che l’aggiudicazione
definitiva possa concludersi presto e l’avvio dei lavori potrà avvenire in accordo
alla tempistica prevista per ciascuno di essi, conformemente ai rispettivi
cronoprogrammi.
I Comuni non compresi negli interventi
finanziati nell’ambito del predetto Apq sono oggetto del programma stralcio che
si sta approntando per sanare i deficit infrastrutturali connessi con la
procedura di infrazione 2059/2014, avendo riguardo, in via prioritaria, a quelli
oggetto della procedura e, in via subordinata, agli altri.
Un aggiornamento che è stato fatto nel
febbraio di quest’anno stabilisce che gli agglomerati di Pizzo, Angitola e
Ionadi, Mesima vibonese, che non avevano raggiunto
l’obbligazione giuridicamente vincolante, sono stati commissariati. Il
Ministero dell’ambiente ha nominato come commissario straordinario il direttore
generale del dipartimento ambiente, ai sensi dell’articolo 7, comma 7, della legge
11 novembre 2014, 164, decreto “sblocca Italia”.
Per l’agglomerato della fascia costiera vibonese,
l’area compresa fra Briatico e Ricadi, con capofila Tropea, è stato
perfezionato l’Ogv e si è in attesa delle decisioni
dell’Anas, alla quale sono state inoltrate le controdeduzioni alle
contestazioni sollevate e si è in attesa di audizione.
Aggiungo che abbiamo avuto un ulteriore incontro
al Ministero, evidenziando che c’era stata, presso il dipartimento ambiente,
una riunione con tutti i Comuni ricadenti sia in sub 2 che sub 3, ma anche per gli
altri Comuni che non sono interessati nell’area del vibonese, proprio per richiamare
l’attenzione e la responsabilità dei Comuni stessi a quelle che sono state le dichiarazioni
dell’Anac per quanto riguarda il rischio limitato per
il privato nella gestione della depurazione. In maniera particolare, l’Anac ha evidenziato come è stato previsto nel bando di gara
un rischio più basso rispetto a quello che viene normalmente previsto. Questo, naturalmente,
è stato anche giustificato dal fatto che
Abbiamo immediatamente chiesto all’Anac di essere auditi, per poter rappresentare non solo questa
difficoltà, ma anche come le gare per almeno 13 di questi agglomerati sono già
state portate avanti, quindi saremmo in fase di aggiudicazione. Questa sospensione,
naturalmente, non fa altro che dilatare i tempi e non consentirci di uscire
dalle infrazioni.
La parola all’interrogante per la replica.
Sono
soddisfatto della complessità e della puntigliosità della risposta, per la
quale credo che sarebbe anche opportuno ottenere la copia
scritta, perché credo che sia molto puntuale, per cui ho la necessità anche di acquisire
dati precisi. Ringrazio l’assessore.
Permane, ovviamente, la preoccupazione
per una materia così complessa, che ha anche delle implicazioni molto
importanti in relazione alla salute del mare della Calabria e, conseguentemente,
anche in ordine alla salute del turismo.
Aggiungo, signor Presidente, in ordine alle
altre due interrogazioni all’ordine del giorno che recano la mia firma, in
particolare la 101/10^ rivolta al Presidente della Giunta e all’assessore al personale
Viscomi, che per questa interrogazione, attesa la notevole
complessità della materia che riguarda i dipendenti delle cessate Autorità
d’ambito territoriale ottimale, sono disponibile ad accettare la risposta scritta, senza discussione in
Aula.
Stessa cosa, per altre motivazioni, in ordine all’interrogazione
106/10^, che ho firmato ed è rivolta all’attenzione dell’assessore Musmanno,
in relazione ad un incidente avvenuto il 28 ottobre 2015 e che attiene, nello
specifico, alla manutenzione dei mezzi utilizzati per il trasporto pubblico
locale, anche in questo caso mi è sufficiente la risposta scritta senza discussione
in Aula.
Passiamo all’interrogazione numero 61/10^ di iniziativa del consigliere G. Nucera recante: “In ordine agli appalti per la fornitura di beni e servizi presso l'ASP di Catanzaro”, che decade per assenza dell’interrogante.
(Interruzione)
Ha
chiesto di parlare il consigliere Graziano. Ne ha facoltà.
Per l’economia dei lavori di oggi, poiché sono
stati presentati degli ordini del giorno, se c’è l’assenso dei colleghi Sergio
e Mirabello, chiederei
il rinvio, come abbiamo fatto per le mozioni e le interpellanze. Mi pare che i
consiglieri siano d’accordo, abbiamo prima colloquiato, quindi chiederei al
Presidente di sottoporre all’Aula il rinvio di questi ordini del giorno.
Ha
chiesto di parlare il consigliere Mirabello. Ne ha facoltà.
Volevo
solo precisare che non c’è contrarietà al rinvio, anche per l’economia dei
lavori che avevamo concordato, con la precisazione
che la materia che volevo trattare nell’ordine del giorno è particolarmente
rilevante, in più c’è una folta delegazione dei dipendenti della Polizia
provinciale di Vibo. Con i colleghi
consiglieri abbiamo concordato, insieme all’assessore Viscomi, di avviare una discussione su questa materia che
potrebbe, alla fine, convergere in un’unica mozione da presentare al Consiglio;
quindi su questi presupposti c’è assolutamente favore da parte mia al rinvio.
Pongo
in votazione la proposta di rinvio avanzata dal consigliere Graziano.
(Il Consiglio approva)
I
punti sono rinviati.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 62/10^ del 7 luglio 2015 di iniziativa del consigliere F. Cannizzaro, recante: “In ordine al mancato pagamento degli emolumenti ai dipendenti del Servizio Monitoraggio e Sorveglianza della rete idrografica regionale di ‘Azienda Calabria Verde’”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
ad oggi, come da determine dirigenziali certificate dal preposto dirigente del servizio e pubblicate sull'albo pretorio, ai 286 dipendenti del Servizio Monitoraggio e Sorveglianza della rete idrografica regionale di "Azienda Calabria Verde" non sono state ancora erogate le mensilità pregresse maturate nell'anno 2014 relative ai mesi Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre, e la 13° mensilità nonché relativamente all' anno in corso le mensilità di Giugno e 14° mensilità -:
le ragioni dei predetti mancati pagamenti che hanno messo in ginocchio ben 286 famiglie calabresi in un momento di grande difficoltà e soprattutto per comprendere quale soluzione immediata si intende adottare senza alcuna esitazione per risolvere, e non tamponare, questa drammatica situazione”.
Prego, consigliere Cannizzaro, può illustrare
l’interrogazione.
Per questa interrogazione attendo risposta scritta, così come
per l’interrogazione numero 65/10^.
La parola alla Giunta.
Va
bene su entrambe, anche se mi permetto di
dire che, per quanto riguarda il progetto
rifiuti, c’è già stata la modifica del piano finanziario per consentire la
proroga dei contratti. Comunque forniremo la risposta scritta su entrambe.
Passiamo all’interrogazione numero 64/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Tirocini precari nell'amministrazione della Giustizia. Tutela del patrimonio professionale dei percettori di ammortizzatori e garanzie lavorative”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 65/10^ del 15 luglio 2015 di iniziativa del consigliere F. Cannizzaro, recante: “Proroga contratti del personale a tempo determinato assegnato all'unità del 'Progetto Rifiuti'”, alla quale sarà data risposta scritta dalla Giunta. Ne do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'approvazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'anno in corso e il pluriennale 2015-2017, con L.R. n. 13 del 27.04.2015 relativamente pubblicata sul BURC n. 27 del 27 aprile 2015, prevede la riallocazione delle risorse economiche necessarie per il personale a tempo determinato assegnato all'unità del " Progetto rifiuti", inforza al Dipartimento Politiche dell'Ambiente.
Il predetto progetto si
avvale di 13 (tredici) funzionari e 15 (quindici) istruttori a cui sono
affidati compiti specifici oltre che di categoria previsti, riguardanti settori
strategici del dipartimento regionale che vanno dalla gestione del sistema
impiantistico regionale, alla supervisione delle discariche pubbliche, alla
verifica dei progetti di investimento del previsto settore, la redazione di
bandi e la gestione dei relativi appalti pubblici, all'assistenza normativa e
dei procedimenti della P.A., all'attività di divulgazione e sensibilizzazione
sulla riduzione dei rifiuti, alla rendicontazione delle risorse finanziarie
impegnate;
è evidente, come per altro riscontrato da due distinte note ufficiali del Capo Dipartimento Ambiente ing. Pallaria, come l'attività condotta fino ad oggi dalle unità in carico al "progetto rifiuti" sia risultata determinante per le operazioni di contrasto alle grandi criticità che presenta il settore smaltimento rifiuti urbani della Regione Calabria;
constatato che il contratto dei funzionari e degli istruttori scadrà il 30 settembre p.v., e, vista la certificata necessità al predetto servizio ricoperto da parte del dirigente generale competente-:
il Signor Governatore su quale azioni intenda
adottare affinché il servizio garantito dal "Progetto Rifiuti" non si
interrompa e, per come auspicato dalla competente Direzione Generale, possa
essere prorogato per ulteriori 18 mesi, al fine di scongiurare il collasso del
sistema impiantistico regionale dei rifiuti e quindi garantire l'interesse
pubblico di salvaguardia della salute pubblica e dell'ambiente, e di non
disperdere le professionalità fin qui acquisite, di cui, una Regione come
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 66/10^ del 16 luglio 2015 di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “In ordine alla paventata demolizione del ponte di Sant'Eufemia d'Aspromonte (RC)”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale e all'assessore alle infrastrutture. Per sapere -premesso che:
la società di servizio di trasporto pubblico denominata Ferrovie della Calabria s.r.l. con nota del 30 giugno 2015 da notizia sul proprio sito che è stato emesso il Bando di Gara con oggetto: "Lavori di demolizione del viadotto sito alla progressiva Km 23+443 della linea Gioia Tauro - Sinopoli S.P. e relativa vendita del materiale ferroso di risulta";
trattasi invece, contrariamente a quanto tecnicamente esposto, della demolizione dello storico ponte di Sant' Eufemia D'Aspromonte, da definirsi, per come sostenuto anche, tra le altre associazioni (Italia nostra - sezione di Crotone, Gruppo ferrovie storiche, e Ferrovie in Calabria) un raro esempio di archeologia industriale invece;
sulla questione in oggetto si è, con un articolato
comunicato stampa, espressa in maniera contraria anche
la legislazione di riferimento in tale direzione prevede per come recita il D.L. 42/2004 (i beni immobili pubblici di oltre 50 anni di età (in seguito innalzata a 70 anni dal DL 70/2011), prima di ogni intervento di modifica e/o demolizione e/o vendita, necessitino di un una verifica obbligatoria di interesse culturale e storico da parte del Ministero per i Beni e le attività culturali);
il viadotto in questione è famoso tra gli appassionati di ferrovie in tutta Italia e all'estero per le sue caratteristiche tecnico-costruttive, che rendono questo ponte un esemplare unico per lunghezza e altezza nel panorama storico ferroviario Calabro-Lucano e non solo;
la demolizione e la vendita del materiale ferroso non comporterà nessun guadagno economico, che non avrebbe comunque giustificato la demolizione di parte del nostro passato e patrimonio storico come Regione Calabria;
l'impatto ambientale sarebbe devastante anche per l'equilibrio della flora e della fauna del sito per come documentato da uno studio dell’Università di Messina;
la tratta nel 2012 è stata sdemanializzata, cessando di essere riconosciuta come ferrovia, per diventare una semplice entità patrimoniale di proprietà delle Ferrovie della Calabria (provvedimento attuato dalla Regione Calabria - precedente proprietario dell'infrastruttura);
la demolizione del viadotto di Santa Eufemia comprometterà la fattibilità di un progetto annunciato dall'Associazione Ferrovie in Calabria, ovvero la trasformazione del tratto di ferrovia tra Palmi e Sinopoli in pista ciclabile per il tramite del posizionamento di pannelli studiati per adattarsi al binario, con il doppio vantaggio di preservare il tracciato, immerso negli splendidi paesaggi ai piedi dell'Aspromonte, rendendolo al contempo fruibile per il turismo ciclistico e naturalistico -:
quali sono tutte le azioni che il governo regionale intenderà adottare con urgenza al fine di preservare un patrimonio architettonico importante da considerarsi ad ogni ragione - bene comune - come il Viadotto di Santa Eufemia d'Aspromonte, e quali le azioni procedurali inderogabili per bloccare e revocare il bando di gara di cui sopra”.
Prego, consigliere Giudiceandrea.
Vi è assoluta rinuncia, perché
la gara d’asta che era stata indetta per il ponte di Sant’Eufemia è stata
ritirata, quindi per il momento è salvo. Piuttosto,
bisogna verificare quali attività debbano essere intraprese da parte del nostro assessorato per
la salvaguardia del
ponte stesso.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 67/10^ del 16 luglio 2015 di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea, recante: “In ordine allo stato dei lavori di competenza Anas nelle tratte ad alta frequentazione turistica”, di cui do lettura: “Al Presidente e all'assessore alle infrastrutture. Per sapere - premesso che:
in coincidenza della stagione turistica regionale già iniziata, il settore di riferimento sconta impedimenti e problemi relativi all'interruzione autostradale relativi al Viadotto Italia;
la rete regionale dei collegamenti infrastrutturali di per se già insufficiente a garantire collegamenti idonei da e per la nostra Regione, risulta allo stato attuale maggiormente compromessa da una serie di lavori in corso sulla maggior parte delle arterie stradali di collegamento secondario;
solo a mero titolo esemplificativo insistono diversi cantieri di manutenzione con titolarità ANAS che aggravano ancora di più la mobilità stradale interna;
allo stato attuale difatti, tra gli altri, sono numero 13 cantieri sulla S.S. 106 Jonica tra il Km 6,910 e il Km 330,035 - numero 3 cantieri sulla S.S. 18 Tirrenica Inferiore tra il Km 243,786 e il Km 389,000; dal Km 417,000 e il Km 535,132 - numero 1 cantiere sulla S.S. 682 Ionio-Tirreno tra il Km 0,000 e il Km 38,263;
la situazione su esposta causa notevoli disagi alla viabilità regionale che in coincidenza della stagione turistica di cui sopra vede aumentare il numero degli autoveicoli in circolazione, in danno della qualità della nostra offerta turistica -:
quali azioni di sollecitazioni e chiarimenti intendono intraprendere nei confronti dell'ANAS al fine di ottenere garanzie su una migliore percorribilità nei tratti interessati ai lavori di cui prima almeno in coincidenza della stagione turistica in corso”.
Prego, consigliere Giudiceandrea.
Questa non può
comportare rinuncia, benché sia stata presentata in tempi estivi. La questione credo che debba
essere posta, come per quanto riguarda i depuratori della zona dell’Alto
Tirreno cosentino. Bisognerebbe cominciare a pensare di trovare il modo di
concordare i lavori che l’Anas realizza sulle tratte della SS 18, sulla SS 106,
sulla trasversale della SS 107 silana che va da Paola a Crotone, lavori
durante il periodo delle vacanze estive. La realizzazione degli stessi potrebbe
essere anticipata ai mesi di maggio-giugno, se c’è bisogno di fare delle
asfaltature a caldo, e i mesi di settembre per quanto riguarda il cambio dei
giunti dei ponti, ma puntualmente i lavori si verificano nel mese di agosto,
con gravissimi aggravi della situazione del traffico su queste tratte viarie.
La parola alla Giunta.
Concordiamo.
Passiamo all’interrogazione numero 68/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò, recante: “In ordine alle condizioni di sterilità, igiene, sicurezza al presidio ospedaliero Bianchi-Melacrino-Morelli di Reggio Calabria”, che decade per assenza dell’interrogante.
Anche l’interrogazione numero 69/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò, recante: “Sulla mancata erogazione delle somme dovute ai soggetti beneficiari dell'avviso pubblico 'Case Accessibili'”, decade per assenza dell’interrogante.
Anche l’interrogazione numero 70/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò, recante: “Sul mancato pagamento degli emolumenti arretrati ai sorveglianti idraulici e sui motivi ostativi per l’istituzione dei 14 presidi previsti dalla normativa regionale”, decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 71/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Misure per il mantenimento della pulizia delle acque marine di Capo Vaticano-Nicotera”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta 72/10^ del 22 luglio 2015 di iniziativa del consigliere F. Sergio, recante: “Soppressione fermate alla stazione FS di San Lucido Marina”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
dal 12 aprile 2015, giusto provvedimento della Direzione regionale di Trenitalia, sono state soppresse 16 fermate dei treni regionali presso la stazione di San Lucido Marina;
detta soppressione rappresenta un duro colpo inferto non solo alla popolazione di San Lucido ma anche a quella di Falconara Albanese e Fiumefreddo Bruzio;
i treni in questione, vengono utilizzati, per tutto l'arco dell'anno, da numerosi utenti che, in virtù di tali soppressioni, vedono aumentare a dismisura i costi relativi al trasporto da e per i luoghi di studio e di lavoro;
inoltre, tali convogli rappresentavano e rappresentano tuttora il principale mezzo per raggiungere l'aeroporto di Lamezia Terme e, per i turisti provenienti da fuori regione, il principale mezzo per raggiungere le zone in questione;
la succitata soppressione, oltre ai danni di cui sopra, pertanto, ha causato, e continuerà a farlo, notevoli danni al turismo della zona che giocoforza risente della mancata fermata dei treni regionali;
infatti, tali convogli nel periodo estivo vengono utilizzati, oltre che dai turisti, anche dai bagnanti "pendolari" che, provenienti dai paesi interni della provincia e quindi dal capoluogo, vogliono raggiungere le zone suddette e sostarvi anche per un solo giorno;
ad oggi, sono rimaste attive solo pochissime fermate che in nessun modo riescono a coprire il fabbisogno del territorio di San Lucido e dei Comuni limitrofi anche e soprattutto in virtù dell'aumento di popolazione nel periodo estivo e, quindi, delle maggiori esigenze di beneficiare dei treni in questione;
la soppressione delle fermate di che trattasi, quindi, sta causando un grave danno all'economia della zona già sofferente in questo periodo di grave crisi;
le corse le cui fermate sono state soppresse sono allegate alla presente interrogazione -:
quali sono tutte le azioni finora intraprese, e quelle che codesta Giunta regionale intenderà intraprendere nei confronti di Trenitalia per potere affrontare la problematica in questione, relativa alla soppressione di diverse fermate nella stazione di San Lucido e, altresì, relative alla sospensione di diversi convogli operanti sul territorio regionale.
Elenco convogli interessati alla soppressione delle fermate alla stazione di San Lucido
8260/8291 Reggio C (6.19) - Cosenza (9.07);
8269/8270/8271 Melito PS (6.36) - Cosenza (9.45);
8292/8293 Reggio C (13.19) - Cosenza (15.50);
8298/8299 Reggio C (14.19) - Cosenza (16.50);
8540/8545 Melito PS - Cosenza (16.50);
8415/8416/8417 Melito PS (16.45) - Cosenza (19.50);
8422/8423 Reggio C (18.19) - Cosenza (20.50);
12730/12733 Melito PS - Cosenza (20.50);
8427/8428 Melito PS (18.45) - Paola (21.19);
8255/8256 Paola (5.25) - Melito PS (8.24);
8446/8447/8448 Cosenza (5.40) - Melito PS (8.46);
12736/12737/12738 Cosenza (6.39) - Melito PS;
8472/8473/8474 Cosenza (11.39) - Melito PS (14.46);
8484/8485/8486 Cosenza (14.39) - Melito PS (17.57);
8488/8489 Cosenza (15-39) - Reggio C (18.22);
8492/8493/8494 Cosenza (16.39) - Melito PS (19.46)”.
Prego, consigliere Sergio.
Considerando che questa
interrogazione risale al mese di luglio e riguarda il
problema della soppressione dei treni, mi auguro, in attesa della risposta
scritta, che non levino anche i binari, visto come vanno le cose per le
ferrovie! Perciò ritiro e aspetto la risposta scritta.
Stessa cosa vale per l’interrogazione numero 108 del novembre scorso.
Ritiro anche l’ordine del giorno presentato stamattina, proprio perché,
essendo recentissimo, credo che
PRESIDENTE
La parola alla Giunta.
Favorevole.
Passiamo
all’interrogazione a risposta scritta numero 73/10^ del 22 luglio 2015
di iniziativa dei consiglieri G. Graziano, G. Giudiceandrea, recante:
“Risoluzione del problema del precariato all’ASP di Cosenza con l’applicazione
della legge numero 125/2013 e relativo DPCM che ne disciplina le procedure in
Sanità”, di cui do lettura: “Al
Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
all'ASP di Cosenza esiste da armi un problema irrisolto, rappresentato da un precariato storico che ha visto avvicendarsi varie Legislature senza che nessuna abbia affrontato e risolto definitivamente tale questione;
il Decreto n. 2 del 26 Marzo 2015 del Commissario ad Acta della Sanità della Regione Calabria che indica tra le priorità di assunzione al punto 4, lette) dell'Allegato A, la stabilizzazione del personale precario avente i requisiti di cui alla legge n. 125/2013;
il DPCM che dà attuazione e disciplina le procedure concorsuali riservate al personale precario in Sanità è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23/4/2015;
il DPCM prevede all'art. 2 che gli aventi diritto alla "stabilizzazione" possano partecipare alle procedure indette da altri Enti Regionali che li bandiscono;
avviando procedure concorsuali prima dell'avvenuta stabilizzazione, si può verificare una limitazione all'accesso dall'esterno visto che tantissimi "precari" della Regione, con titoli preferenziali dovuti all'anzianità di servizio, provvederanno a partecipare al bando, causando presumibilmente, un esiguo incremento di unità aggiuntive utili a fronteggiare il fabbisogno degli Enti del Servizio Sanitario;
il personale interessato da tale procedura di assunzione speciale non comporterà alcun costo aggiuntivo per il Sistema Sanitario in quanto si tratta di spesa ormai storicizzata, come assodato e ribadito anche dalla stessa ASP nell'Allegato B di cui alla delibera n.1304 del 17/7/2015;
l'ASP di Cosenza nella Delibera n. 1304 del 17 Luglio 2015, riguardante un piano straordinario di assunzioni anno 2015, indica solo 65 figure professionali da stabilizzare nonostante sia richiesta autorizzazione per un totale di 319 posti da mettere a concorso;
con delibera n. 3436 e 3437 del 30 dicembre
il Commissario ad Acta della Regione con il decreto n. 2 del 2015 non prevede espressamente l'autorizzazione per le stabilizzazioni da parte delle Aziende Sanitarie;
visto che ad una istanza inviata da alcuni componenti RSU dell'ASP di Cosenza al Commissario Straordinario, relativamente all'attuazione di quanto previsto dalla normativa in vigore, è stato risposto che per le procedure di attuazione si resta in attesa di determinazioni della Regione -:
se
se, invece, intenda indicare altra soluzione che riterrà adeguata al fine di risolvere definitivamente tale problematica, nel rispetto della Legge n. 125/2013, precisando che la stabilizzazione non comporterà alcun aggravio di spesa per l'Azienda, essendo il personale de quo già in servizio da molti anni e costituendo quindi un costo storicizzato”.
Prego, consigliere Graziano.
In accordo con il consigliere Giudiceandrea,
sia per l’interrogazione numero 73/10^ sia per la numero 74/10^, che fra
l’altro sono collegate e riguardano la sanità e la stabilizzazione delle nuove
assunzioni, preferiamo avere una risposta per iscritto che sia più esauriente
rispetto alla risposta che potremmo avere oggi.
Vorrei aggiungere che, anche per quanto
riguarda l’interrogazione numero 78/10^, sugli ammortizzatori in deroga, credo
fra l’altro si tratti di un problema già risolto, vorremmo risposta scritta;
anche per l’80/10^ la stessa cosa, risposta per iscritto per i movimenti
franosi al Comune di Mandatoriccio; uguale per l’81/10^, fra l’altro già un
tema affrontato in precedenza che riguarda il Comac;
uguale anche per l’82/10^ per il Consorzio di Sibari e Media Valle Crati;
uguale per l’85/10^, preferirei avere una risposta per iscritto.
La parola alla Giunta.
D’accordo con il consigliere
proponente.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 75/10^ del 24 luglio 2015 di iniziativa del consigliere N. Salerno, recante: “In riferimento agli interventi sul sistema depurativo e all’inquinamento del mare”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il turismo rappresenta una delle principali prospettive di sviluppo della Calabria, che è dotata di paesaggi naturali dalla bellezza unica;
le coste calabresi sono meta di innumerevoli visitatori provenienti non solo dalle regioni italiane, ma anche da altre nazioni;
come reso noto da un comunicato stampa diffuso in data 11 giugno 2015, i Comuni interessati datali interventi sono stati 100;
dai quotidiani regionali e dalle giornaliere segnalazioni dei turisti è emerso che il mare, in lacune località, presenta una colorazione ed odori innaturali e che, in alcuni aree, non è stato balneabile;
la situazione è particolarmente grave a Nicotera, dove l'inquinamento del mare è così evidente da destare seria preoccupazione nella popolazione;
la stessa Giunta regionale, nel comunicato diffuso
in data 11 giugno
quali sono i risultati prodotti dal programma di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione nei Comuni costieri;
se ci sono stati ritardi nell'attuazione del
programma, considerato che l'annuncio dell'erogazione dei fondi è avvenuto solo
a giugno inoltrato;
se è stata elaborata una specifica strategia atta a
prevenire, con la dovuta tempistica, l'inquinamento del mare per la stagione
estiva
Prego, consigliere Salerno.
Anche questa interrogazione, ormai, è superata, però sarebbe gradita risposta scritta, per capire pure come affrontare la prossima stagione, se
ci sono delle situazioni che vanno approfondite.
La parola alla Giunta.
Sì, la
risposta verrà immediatamente
consegnata al consigliere.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 76/10^ del 24 luglio 2015 di iniziativa del consigliere N. Salerno, recante: “In merito alla mancata apertura del 3° Lotto del 5° Tronco 'Argusto – Campo Gagliato' e del 4° Tronco, fra lo svincolo di Torre di Ruggiero e lo svincolo di Chiaravalle Centrale, della Trasversale delle Serre”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
l'apertura dell'infrastruttura permetterebbe, anche nel breve periodo, un rilancio in termini turistici vista la possibilità per i visitatori di coniugare le bellezze della montagna con il divertimento delle aree costiere;
la storia della Trasversale è alquanto lunga e complessa affondando le radici nell'idea nata nel 1966 con il primo appalto che risale al 1983;
per la realizzazione dell'opera sono impiegate risorse provenienti dal Por Calabria 2000- 2006;
il 3° Lotto del 5° Tronco "Argusto - Campo Gagliato" pur essendo asfaltato e dotato dell'impiantista di sicurezza rimane chiuso al traffico per motivi non chiari;
l'apertura del 4° Tronco fra lo svincolo di Torre di Ruggiero e Chiaravalle Centrale continua a subire rallentamenti che impediscono il suo completamento;
il processo di crescita economica, sociale e culturale è stato sostanzialmente bloccato dall'assenza di infrastrutture e dal conseguente mancato accesso ai mercanti regionali e nazionali;
le migliori risorse umane del territorio, vista la scarsità di opportunità di crescita professionale e di prospettive, abbandonano con sempre maggiore frequenza le zone di residenza;
la popolazione segue con insoddisfazione e sfiducia i lavori sulla Trasversale delle Serre mostrando tensione e insofferenza di fronte alle notizie di continui rinvii dell'apertura dei tratti sopra elencati -:
quali siano le reali ragioni che impediscono l'apertura al traffico del 3° Lotto del 5° Tronco "Argusto - Campo Gagliato" e del 4° Tronco, fra lo svincolo di Torre di Ruggiero e Chiaravalle Centrale, della Trasversale delle Serre;
quali iniziative intenda adottare
quali azioni intenda intraprendere
Prego, consigliere Salerno.
Anche
su questa che riguarda la trasversale delle Serre, è un
problema che si trascina ormai da anni su un tronco di strada che è già pronto
per essere aperto, però, forse per problemi burocratici, non so per che cosa,
non viene aperto. Anche su questo aspetto risposta scritta, così possiamo anche
capirne il motivo.
La parola alla Giunta.
Va
benissimo. E’ pronta, la giriamo subito.
Passiamo all’interrogazione numero 77/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò, recante: “Sul mancato aggiornamento del sito web della Regione Calabria con i nuovi componenti dell'esecutivo”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 79/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Misure a sostegno dei lavoratori svantaggiati ex Eurocoop Scalr”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 83/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione, recante: “Sulla realizzazione dei nuovi ospedali di Cosenza, Reggio Calabria e Crotone”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 84/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Interventi di contrasto al degrado dell'ambiente marino cagionato dal materiale di risulta, con particolare riferimento alla 'Costa degli dei'. Programmazione futura”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 86/10^ del 27 agosto 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sulla strada Longobucco-Mirto Crosia (Sila - Mare)”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
la strada Longobucco - Mirto Crosia, conosciuta anche come strada Sila
- Mare, risulta essere un'arteria strategica e di vitale importanza per i
comuni interessati;
i lavori di costruzione e ammodernamento della succitata strada sono
iniziati nel 1989;
ad oggi i lavori non sono stati ultimati, con evidenti disagi per le
popolazioni dell'intera area di riferimento;
l'Assessorato ai lavori pubblici, con nota del 06/09/2012 affermava che
“nel contesto dell'individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di
rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per
l'attuazione del Piano nazionale per il Sud,
il 30 giugno 2014, si teneva l'inaugurazione di un tratto della strada
Sila - Mare, del Bivio SS 107/0rtiano e Bivio SS 107/Acqua del Santo;
subito dopo l'inaugurazione, a causa di adempimenti tecnici, il tratto
stradale appena aperto veniva chiuso al transito;
come già messo in evidenza, la strada Sila - mare risulta essere non
ancora ultimata;
sono stati già spesi diverse decine di milioni di Euro di fondi
pubblici per la strada Longobucco - Mirto Crosia;
la data di ultimazione lavori, fissata al 31/03/2014, non è stata
rispettata -:
quali iniziative intende assumere il Presidente della Giunta regionale
per portare a compimento, nel più breve tempo possibile, la strada Sila-Mare;
se i tempi per la consegna del Lotto del Ponte Manco sono rispettati e,
in ogni caso, a che punto sono i lavori;
a che punto è l'iter per l'inizio dei lavori relativi al Lotto che
arriva fino a Caloveto;
quali provvedimenti intende assumere il Presidente della Giunta regionale per garantire la mobilità dei nostri corregionali colpititi da questo disservizio causato dall'ennesima opera infrastrutturale incompiuta”.
Prego, consigliere Graziano.
Sull’interrogazione 86/10^ preferirei avere una risposta in
Aula, considerata la problematica che è ancora attualissima.
PRESIDENTE
La parola alla Giunta.
Su questa interrogazione però, vorrei fare una precisazione: questa mi risulta, purtroppo,
formulata in una data antecedente ad importanti novità che si sono registrate
nel corso della scorsa settimana, per cui mi riservo una lettura; però se il
consigliere Graziano è d’accordo,
vorrei comunque poter integrare e trasmettere in forma scritta nel giro di
qualche giorno una relazione molto più dettagliata, perché le informazioni
contenute nella risposta scritta, purtroppo, non sono aggiornate a quelle che
dovrebbero essere, anche perché ci sono importanti novità positive sul
completamento dell’opera.
Quindi, se il consigliere Graziano
è d’accordo, posso procedere con la lettura in forma scritta, ma se preferisce,
posso fornire una versione in forma scritta aggiornata, in tempi relativamente
brevi.
La parola al consigliere Graziano.
Grazie,
assessore, prendo atto delle recenti novità positive, quindi, data la positività delle novità
per la ripresa dei lavori di questa importante arteria che
è ferma da moltissimi mesi, aspetto con celerità la risposta scritta da lei
preannunciata.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 87/10^ del 31 agosto 2015 di iniziativa del consigliere N. Salerno, recante: “Sull'utilizzo del sito istituzionale della Regione Calabria”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il sito istituzionale della Regione Calabria (www.regione.calabria.it)
costituisce un importantissimo strumento della comunicazione che assicura
informazioni di carattere amministrativo ai cittadini rendendo note le
decisioni che assumono una certa rilevanza per la vita della popolazione
calabrese;
lo stesso sito è visitato quotidianamente da un gran numero di utenti,
che si connettono anche da fuori regione, e che si aspettano di ottenere
notizie precise e corrette;
in data 6 agosto 2015 sulla homepage del sito è stata pubblicata la
notizia dal titolo "Oliverio alla vigilia della Direzione nazionale del Pd sul
Mezzogiorno: 'Il Sud è una risorsa strategica per tutto il Paese'";
in data 7 agosto 2015 sulla homepage del sito è stata pubblicata la
notizia dal titolo "Intervento del Presidente della Regione Mario Oliverio
alla Direzione straordinaria del
Pd dedicata al Mezzogiorno";
in data 28 agosto 2015 sulla homepage del sito è stata pubblicata la
notizia dal titolo “Oliverio ad Amantea: Il nostro peggior nemico è
l'assistenzialismo” nella cui premessa venivano sottolineati il “grande
interesse e partecipazione di pubblico” alla Festa dell'Unità tenutasi sul Lungomare di Amantea;
in data 29 agosto 2015 sulla homepage del sito è stata pubblicata la
notizia dal titolo “Oliverio a Serra San Bruno: Lo sviluppo della Calabria deve
partire dalle aree interne” nella cui introduzione vengono evidenziati il “parterre de Roi e grande partecipazione
di pubblico alla Festa dell’Unità
di Serra San Bruno”;
questa sequenza di notizie di carattere squisitamente politico e
partitico può costituire una propaganda elettorale che può incidere in maniera
diretta sulle scelte politiche degli utenti che si collegano con l'intenzione
di ottenere notizie prettamente istituzionali;
in data 4 agosto 2015 è stata pubblicata una nota dal titolo “Il
Dipartimento Lavoro sulla Fondazione Calabria Etica” nel corpo del quale in
virgolettato sono presenti affermazioni, genericamente attribuite allo stesso
Dipartimento, di severo giudizio
politico e di aperta condanna dell'operato “della precedente Giunta
regionale Scopelliti-Stasi” e nel quale vengono tacciati di essere
“responsabili dello sfascio della Fondazione (Calabria Etica) Ruberto ed ex
Assessore Salerno”;
emergerebbe, agli occhi degli utenti, una forte confusione/commistione
di ruoli fra la parte burocratica e quella politica e renderebbe l'idea che si
tratti più di un ufficio stampa del Partito Democratico, che non del sito istituzionale della Regione
Calabria -:
se sono state rispettate le norme che regolano la comunicazione;
quali sono le motivazioni dell'uso “distorto” del sito istituzionale
della Regione Calabria”;
quali provvedimenti, eventualmente, saranno adottati per ripristinare il corretto uso dello stesso sito.
Prego, consigliere Salerno.
Anche su questa chiedo risposta scritta.
La parola alla Giunta.
D’accordo.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 89/10^ dell’8 settembre 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sui lavoratori precari progetto SIT presso l'ex Consorzio di bonifica Valle Lao, ora Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentino”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - Premesso che:
presso il Consorzio di Bonifica Valle Lao di Scalea (ora Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentino) il 23 luglio 2001, attraverso concorso pubblico, è stata prevista l'assunzione part time (18 ore settimanali) di unità lavorative, nell'ambito dell'esecuzione del Progetto P.T.T.A. 94/96 - Area Programmata E - Area di Sviluppo Occupazionale Ambientale del mezzogiorno - Intervento n° 11 - Promozione di una struttura di servizi per la gestione degli ambienti naturali del territorio consortile - N.O.C. 11, con scadenza Progetto il 24 maggio 2004;
giorno 1 settembre 2004 è stato stipulato il contratto di lavoro a progetto finalizzato alla realizzazione, di un Sistema Informativo per le Bonifiche denominato S.LB.I.CAL, presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 30 aprile 2006;
il 18 settembre 2006 è stato sottoscritto il contratto di lavoro a progetto finalizzato alla realizzazione del progetto denominato "Costituzione del Catasto delle OO.PP. Di Bonifica", indirizzato all'implementazione del SIBICAL (SIGRIA), sempre presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 18 ottobre 2007;
il 15 marzo 2008 è stato siglato il contratto di Lavoro a Progetto mirato alla realizzazione del progetto denominato "Implementazione del Catasto delle Opere Pubbliche di Bonifica" (IMPLEMENTAZIONE SIGRIA) presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 15 ottobre 2008;
il 03 giugno 2009 è stato definito il contratto di Lavoro a Progetto volto alla realizzazione del Piano Comprensoriale e Sistema Informativo Territoriale dei Consorzi di Bonifica Tirreno Vibonese (VV) e Tirreno Catanzarese (CZ), presso l'URBI Calabria, con scadenza Progetto il 03 gennaio 2010;
il 02 luglio 2014, attraverso selezione pubblica per titoli, è stata attivata procedura di assunzione unità lavorative con contratto a Progetto per la "Realizzazione di un sistema informativo
territoriale a servizio della bonifica", presso il Consorzio Valle Lao di Scalea (CS),con scadenza Progetto il 28 febbraio 2015;
è facile intuire lo stato di malessere che vivono i lavoratori del Progetto SIT presso il Consorzio di bonifica Valle Lao;
si tratta di numerosi lavoratori precari ormai dal 2001, che purtroppo, in questo momento, non vedono garantito il proprio futuro;
attualmente le unità lavorative del Progetto SIT si ritrovano senza lavoro;
quando si parla di precariato non ci riferiamo solo ai diretti interessati, ma anche alle famiglie dei lavoratori che affrontano questa triste situazione e che vivono in uno stato di disagio sociale;
un Ente come
quali iniziative intende assumere per porre fine, in maniera definitiva e nel più breve tempo possibile, al dramma sociale che vivono i lavoratori SIT presso Tex Consorzio di bonifica Valle Lao, ora Consorzio di bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno cosentina”.
Prego, consigliere Graziano.
Anche questa è molto
complessa e riguarda il progetto Sit del Tirreno cosentino, quindi anche qua, se
PRESIDENTE
La parola alla Giunta.
D’accordo.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 90/10^ del 14 settembre 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sull'erogazione dei fondi alle scuole paritarie (Legge 62/2000)”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - Premesso che:
il MIUR ha stanziato per
ai sensi della Legge 62/2000, tali somme devono essere
obbligatoriamente trasferite alle scuole paritarie;
in data 08/09/2015 è apparsa sul sito istituzionale della Regione
Calabria la notizia che "
ad oggi non risultano essere stati erogati i contributi previsti dalla
legge per le scuole paritarie della Regione Calabria;
risulta oltremodo difficoltoso iniziare un nuovo anno scolastico senza
i contributi necessari per il mantenimento delle strutture e dell'apparato che
ruota intorno alla scuola, che tra l'altro sono fondi non regionali ma dello
Stato, considerata anche la situazione socio economica della Calabria -:
a che punto sono le azioni necessarie per l'erogazione dei fondi (€
5.327.344,00) pervenuti dallo Stato a favore delle 400 scuole paritarie della
Regione Calabria;
se entro l'anno 2015 sarà erogato l'intero ammontare delle risorse, in modo da non pregiudicare il corretto svolgimento delle attività scolastiche”.
Anche su questa preferirei
una risposta per iscritto, la 90/10^; anche
per la 97/10^ sui tirocinanti di Castrovillari, problema
già risolto, peraltro, quindi va bene avere una risposta per iscritto
da parte della Giunta; lo stesso dicasi
per la 98/10^, che riguarda un problema molto importante sulla situazione critica dell’ospedale di Castrovillari.
Qui è necessario che
Lo stesso
dicasi per la 121/10^, che è quella dei corpi di Polizia provinciale. Per come
già annunciato dal consigliere Mirabello,
c’è un impegno – mi pare – da parte della Giunta regionale a dare una risposta
completa per le Polizie provinciali riguardanti le varie province calabresi.
Quindi attendiamo questa
mozione unitaria che verrà fatta nella prossima seduta e alla quale mi pare
E’ chiaro che questo è un
tema molto sentito dalla Polizia provinciale, che in questo momento in ogni
provincia non sa di quale morte deve morire! Veramente vorrebbe vivere, soprattutto
vorrebbe vivere alle dipendenze, eventualmente, della Regione, se fosse possibile,
però su questo attendiamo questa risposta per iscritto alla mozione unitaria che
è stata preannunciata e su cui
La
parola alla Giunta.
Favorevole su
tutte le cose. Mi consenta il consigliere Graziano soltanto due osservazioni.
Per
quanto riguarda la 90/10^
sull’erogazione dei fondi alle scuole paritarie,
ormai credo sia superata, nel senso che all’epoca c’era stato un problema nella distribuzione delle risorse ministeriali alle scuole, perché
impattavano sul patto di stabilità, ma credo che al momento sia risolto. Comunque
daremo una risposta per iscritto.
Per quanto riguarda, invece, la questione seria e delicata della
Polizia provinciale, già da tempo è all’attenzione della Giunta, perché
il problema della Polizia provinciale non nasce dalla Regione, è un problema
che ha molte sfaccettature, problemi giuridici, di qualificazione professionale,
di relazione con le varie realtà provinciali, ognuna delle quali ha la sua specificità.
Per cui una riflessione sul tema deve essere fatta, e sarà fatta.
Consigliere Graziano, vuole replicare?
Prendo atto
di quello che ha detto il Vicepresidente, effettivamente per
quanto riguarda le scuole paritarie, consta anche a me che il problema è stato
risolto, quindi anche qui forse non è necessaria la risposta.
Per quanto riguarda
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero
91/10^ del 15 settembre 2015 di iniziativa del consigliere G. Giudiceandrea,
recante: “In ordine ai problemi sulla gestione da parte della società Sacal
dell’aeroporto di Lamezia Terme”, di cui do lettura: “Al Presidente della
Giunta regionale ed all'assessore ai trasporti. Per sapere - premesso che:
SACAL è una
società per azioni di proprietà pubblica per il 66,74% (20,7% Comune di Lamezia
Terme - 19,18% Provincia di Catanzaro - 10% Regione Calabria - 10% Comune di
Catanzaro - 3,067% Provincia di Cosenza - 3.79 % Camere di Commercio);
con convenzione
numero 45 dell'11/09/2007 SACAL ottiene dal Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze,
l'articolo 705 del Codice
della Navigazione definisce il gestore aeroportuale come "il soggetto cui
è affidato, sotto il controllo e la vigilanza dell'ENAC, insieme ad altre
attività o in via esclusiva, il compito di amministrare e di gestire, secondo
criteri di trasparenza e non discriminazione, le infrastrutture aeroportuali e di coordinare e controllare le
attività dei vari operatori privati presenti nell'aeroporto o nel sistema
aeroportuale considerato";
l'Autorità
di Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture nel rapporto
sulle gestioni aeroportuali ha concluso che le società a prevalente capitale
pubblico come SACAL debbano ritenersi organismi di diritto pubblico o imprese
pubbliche, pertanto tale società è tenuta ad applicare il Codice dei Contratti;
la mission di SACAL è quella di sviluppare
l'attività aeroportuale nel pieno rispetto degli standard di sicurezza,
assicurando la massima efficienza e la migliore qualità di servizio ai clienti,
con l'obiettivo di accrescere la propria produttività e redditività e di
contribuire allo sviluppo socioeconomico della Calabria;
nell'anno in
corso le performance dell'aeroporto
hanno subito un drastico ridimensionamento. Dopo una crescita, sia di
passeggeri che dei voli, del 10%, nel 2014 rispetto al 2013, si è avuto un
crollo, nei primi 7 mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014, del
numero di arrivi e partenze del 9,6% e dei passeggeri del 3,3%;
la perdita
di traffico e passeggeri, subita dall'aeroporto di Lamezia, in controtendenza
rispetto alla crescita nello stesso periodo dei flussi turistici verso la
regione, indica la diminuzione dell' offerta di mobilità aerea e pertanto
indirettamente una gestione e programmazione poco efficiente e una diminuzione
dell'appeal dello scalo per vettori e grosse agenzie turistiche;
nel Piano
aeroporti il Governo ha inserito l'aeroporto di Lamezia Terme tra i 12
aeroporti strategici;
sull'aeroporto
di Lamezia manca una Bird Control Unit dedita allo
specifico compito di garantire che la pista di volo sia libera da volatili, con
la conseguenza che spesso gli aeromobili sono costretti a subire notevoli
ritardi in attesa che venga liberata la pista di volo dalla fauna o accade,
nella peggiore delle ipotesi, che aeromobili in decollo e atterraggio impattano
pericolosamente con volatili;
nel 2014 è
stato completato il prolungamento della pista di volo portandone la lunghezza
da
presso l'aeroporto
di Lamezia non è disponibile il carburante AVGAS 100LL utilizzato dai piccoli
aerei impiegati normalmente per aviazione turistica. Tale carenza impedisce di
fatto di
generare una movimentazione di velivoli che, seppur interessando aerei di
dimensioni ridotte,
produrrebbe un notevole indotto turistico nella zona;
i
collegamenti dell'aeroporto di Lamezia Terme con le città di Cosenza, Vibo
Valentia e Catanzaro sono assicurati da un numero esigue di corse garantite
dalla Romano Spa e dalle Ferrovie della Calabria, rendendo di fatto
difficoltoso l'utilizzo dei mezzi pubblici da/per lo scalo -:
per quanto
sopra esposto in merito alle grave problematiche che investono il più grande
scalo aeroportuale regionale se:
non ritenga
di dover chiedere al management SACAL notizie in merito al completamento dei
lavori di prolungamento della pista;
non ritenga
di dover intervenire presso le Ferrovie della Calabria per verificare lo stato
dell'arte del piano per il transito e la sosta in aeroporto di tutte le corse
delle tratte Cosenza/Catanzaro e Catanzaro/Vibo Valentia;
non ritenga
di dover chiedere al management SACAL una verifica nelle procedure delle
ispezioni della pista per allontanamento dei volatili richiedendo l'istituzione
di un'apposita Bird Control Unit;
non ritenga
di dover chiedere al management SACAL notizie in merito al completamento dei
lavori di prolungamento della pista;
non ritenga poiché SACAL gestisce in concessione un bene dello Stato, di dover intervenire presso il Ministero competente per valutare eventuali misure da adottare per giungere ad una necessaria valutazione di merito sul management dello scalo ove necessario”.
Prego, consigliere Giudiceandrea.
Prendiamo
atto, innanzitutto, del fatto che l’interrogazione risale a settembre 2015 e che, nel frattempo,
sono state apportate modifiche sostanziali, soprattutto per quanto riguarda uno
dei punti, cioè la possibilità di accedere con più facilità allo scalo aeroportuale.
Grazie all’assessore Musmanno, 121 – mi pare – sono le corse in più al giorno
che passano da quell’aeroporto, un’idea assolutamente semplice quanto
intelligente, perché ha utilizzato le tratte che già passavano nelle zone
viciniore per fare attraversare anche la zona aeroportuale, garantendo così – e
così pare che gli studiosi abbiano detto – un
aumento potenziale dell’utenza per l’aeroporto, con un incasso potenziale in
aumento all’anno di circa 100 milioni di euro.
Questo è un ottimo risultato, mi permetto di segnalare.
Sulle altre questioni, quelle relative al Bird control unit e
all’allungamento della pista, io non ho risposta. Se vuole, può darla oggi, altrimenti
può farlo anche per iscritto, assessore, non ci sono problemi.
La parola alla Giunta.
Mi
riservo la risposta per iscritto.
Passiamo all’interrogazione numero 93/10^ di iniziativa del consigliere F. Orsomarso, recante: “Sulla regolare prosecuzione dei servizi di TPL fino al 31 dicembre 2015 e relativa copertura finanziaria”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 94/10^ di iniziativa del consigliere F. Orsomarso, recante: “Sui ritardi nell’istruttoria e pagamento delle domande relative all’Avviso Pubblico per l’accesso al credito sociale a favore di coloro che versano in situazioni di temporanea difficoltà economica”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 95/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Interventi di contrasto al degrado dei trasporti regionali; superamento delle indecorose condizioni relative alla tratta Vibo Valentia – Cosenza, gestite dalle Ferrovie della Calabria (FC) Srl”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 96/10^ di iniziativa del consigliere G. Aieta, recante: “Sul progetto Nuclei di Cure Primarie della ASP di Cosenza”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 99/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Su interventi per il ritorno dei sarcofagi contenenti le spoglie di Ruggero I d’Altavilla e della moglie Eremburga, presso il museo statale di Mileto”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 100/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Su interventi a sostegno del museo statale civico di Mileto”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 102/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione, recante: “Sul Poliambulatorio di Amantea”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione numero 103/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori,
recante: “Iniziative appropriate per la valorizzazione della figura di Natuzza Evolo e della realtà che custodisce le sue spoglie
mortali”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione numero 104/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione,
recante: “Emergenza abitativa/Task Force/Sblocco programmi”, che
decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione numero 105/10^ di iniziativa del consigliere F. Orsomarso,
recante: “Sui motivi del ritardo nella gestione delle risorse stanziate per la
ricostruzione a seguito del Sisma del Pollino del 26 ottobre
Passiamo all’interrogazione numero 107/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Fondazione Terina, impegno delle risorse disponibili e definitiva soluzione delle problematiche connesse alla posizione dei dipendenti”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione numero 109/10^ di iniziativa del consigliere A.
Nicolò, recante: “Replica alle critiche sulla partecipazione della regione
all’Expo
Passiamo
all’interrogazione numero 110/10^ di iniziativa del consigliere G. Morrone,
recante: “Su interventi ammodernamento e miglioramento dell'autostrada Sa-RC
e della Statale
Passiamo all’interrogazione a risposta orale numero 111/10^ del 23 novembre 2015 di iniziativa del consigliere D. Bevacqua, recante: “Sulla garanzia nella continuità di prestazioni del laboratorio di analisi medica di Amantea”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il laboratorio analisi presente in Amantea copre un comprensorio di 9 Comuni (Amantea, Aiello Calabro, Cleto, Serra d'Aiello, Lago, San Pietro in Amantea, Belmonte Calabro, Longobardi, Fiumefreddo Bruzio), per una popolazione di circa 30.000 abitanti, oltre a un'utenza proveniente dai Comuni catanzaresi limitrofi di Falerna, Nocera Terinese, Gizzeria e San Mango d'Aquino;
prestazioni effettuate nell'anno 2013: circa 205.000
prestazioni effettuate nell'anno 2014: circa 220.000
sino al 2011, il laboratorio poteva contare su un personale di 5 tecnici di laboratorio, unitamente a 5 unità fra medici e biologi;
alla data odierna, la dotazione effettiva può contare soltanto su 1 medico e 1 biologo, oltre a 2 tecnici che, a rotazione, prestano servizio presso il centro trasfusionale dell'ospedale di Paola;
il personale tecnico in servizio effettivo risulta, pertanto, ridotto a sole 3 unità;
sino ad agosto 2013, presso il laboratorio di analisi, venivano, inoltre, seguiti circa 300
pazienti in terapia anticoagulante (con conseguente controllo del INR quale
esame di laboratorio ricorrente): dopo il decesso del medico responsabile di
tale servizio, la dirigenza non previsto alcuna sostituto, costringendo di
fatto l'utenza (principalmente anziani cardiopatici) a rivolgersi al Centro
Trasfusionale del presidio ospedaliero "San Francesco" di Paola,
distante oltre
quali provvedimenti si intendono adottare, nel rispetto delle norme vigenti, per individuare una costruttiva soluzione all'evidente disagio posto a carico di un'utenza numericamente importante e latrice di patologie necessitanti di quotidiana assistenza in loco”.
Prego, consigliere Bevacqua.
Siccome manca il Presidente che ha la delega alla sanità, non penso possa avere una risposta. Dico bene, Vicepresidente?
Dice bene.
Quindi vuole una risposta scritta?
Scritta per forza, visto che non potrò avere una risposta orale per assenza del Presidente.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 112/10^ del 30 novembre 2015 di iniziativa del consigliere G. Arruzzolo, recante: “Sull’accorpamento dei consorzi provinciali per le aree di sviluppo industriale. Adempimenti previsti dalla legge regionale numero 24/2013”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere - premesso che:
agli artt. 5 e
all'articolo 17, comma3, lettera a), le attività del CORAP sono finanziati dalla Regione, come contributi ordinari;
per tutto quanto sopra esposto, allo stato attuale, sono presenti gravi criticità:
i termini sopra riportati sono stati ampiamente disattesi facendo slittare la definitiva conclusione del processo di accorpamento dei Consorzi;
la mancata corresponsione di diverse mensilità, oltre al mancato versamento dei relativi contributi previdenziali, a favore del personale dipendente ha creato una difficile e precaria situazione economica. In particolare i dipendenti del Consorzio ASI della Provincia di Reggio Calabria, vantano alla data odierna credito per n. 7 mensilità -:
quali siano i motivi del ritardo e se non si ritenga opportuno accelerare i relativi adempimenti per il definitivo accorpamento dei Consorzi ASI calabresi;
se sono state individuate, da parte del governo regionale, le risorse finanziarie necessarie, anche attraverso l'istituzione di un fondo rotativo, eventualmente da recuperare successivamente con l'entrata del CORAP, al fine di sanare i ritardi nell'erogazione delle retribuzioni spettanti al personale dipendente;
quali iniziative intende perseguire il Commissario Straordinario in merito al recupero dei crediti vantati dal Consorzio ASI di Reggio Calabria che consentirebbero il pagamento delle suddette mensilità arretrate”.
Prego, consigliere Arruzzolo.
Risposta scritta,
anche in virtù della
presentazione
dei bilanci da parte del Consorzio ASI, quindi gradisco una risposta scritta.
PRESIDENTE
La parola alla Giunta.
Passiamo all’interrogazione numero 116/10^ di iniziativa del consigliere G. Mangialavori, recante: “Depauperamento del servizio ferroviario con particolare riferimento alla tratta da e verso Mileto. Improcrastinabile necessità di iniziative volte a sollecitare un’inversione di tendenza”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 117/10^ di iniziativa del consigliere A. Nicolò, recante: “Attività prescrittiva farmacologica – Sulla perenne e costante mancanza di ricettari”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 118/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione, recante: “In ordine al contratto integrativo decentrato aziendale del personale dirigente della Giunta regionale”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo all’interrogazione numero 119/10^ di iniziativa del consigliere C. Guccione, recante: “In ordine all'approvazione della nuova struttura organizzativa della Giunta regionale”, che decade per assenza dell’interrogante.
Passiamo
all’interrogazione numero 120/10^ di iniziativa del consigliere D. Tallini,
recante: “In ordine all'attivazione-convenzione tra
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta numero 122/10^ del 18 gennaio 2016 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Selle attività del programma 'Garanzia Giovani' e sullo stato dei pagamenti ai giovani calabresi”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
il Programma “Garanzia Giovani” rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni, ha l'obiettivo di proporre, da parte delle imprese selezionate, un'offerta di lavoro qualitativamente valida entro quattro mesi dalla presa in carico della persona;
nella realizzazione del Programma sono coinvolte le Regioni, che devono predisporre piani attuativi specifici che possono prevedere: Formazione, Accompagnamento al lavoro, Tirocinio, Apprendistato, Servizio Civile, Autoimprenditorialità, Bonus occupazionale alle imprese;
il Programma Garanzia Giovani prevede anche l'individuazione di società che devono operare come strutture di supporto ai giovani in cerca di impiego;
il 24 novembre 2014 è stata siglata
il Regolamento sui tirocini approvato con D.G.R. 158 del 29/04/2015, fissa l'indennità di partecipazione ai tirocini in max 400 € euro mensili lordi;
l'indennità per i tirocinanti aderenti al Programma "Garanzia Giovani" viene erogata dall'INPS, in base all'istruttoria svolta dai competenti uffici regionali;
ad oggi i tirocini attivati in Calabria sono 4600;
in una regione come
è proprio la forte partecipazione a Garanzia Giovani in Calabria, che ha raggiunto risultati importanti in termini numerici (sono tanti i giovani e gli enti che vi partecipano), che fornisce il polso di una situazione sociale e lavorativa allarmante e le istituzioni preposte devono dare risposte concrete e certe;
in tale condizione non dare risposte immediate, soprattutto in termini di pagamento, ai giovani che partecipano, che cercano di inserirsi nel mondo del lavoro e che molto spesso affrontano spese per potersi recare in altri comuni per la loro attività lavorativa, non è assolutamente ammissibile;
finora da quanto risulta dal sito www.regione.calabria.it/formazionelavoro ci sono stati n. 3 provvedimenti di pagamento per giovani tirocinanti;
il lavoro è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, un lavoratore ha diritto alla sua retribuzione e le istituzioni devono operare alacremente per non offendere mai la dignità, anche lavorativa, di un cittadino -:
quali provvedimenti intende assumere al fine di garantire ai giovani calabresi partecipanti a Garanzia Giovani il pagamento delle loro indennità e spettanze, in tempi brevissimi ed in modo da non offendere la loro dignità di lavoratori, costretti sempre a chiedere quanto loro legittimamente dovuto;
quali provvedimenti intende assumere al fine di verificare se il ritardo accumulato nei pagamenti è dovuto a ritardi di trasferimento delle risorse, all'Inps o ad altro;
quali sono i risultati concreti ad oggi, in termini di assunzioni a tempo indeterminato, su tutte le misure del Programma Garanzia Giovani in Calabria, quanti sono i giovani partecipanti in totale e per quanti di loro si è avuto un contratto a tempo indeterminato;
a quanto ammontano in totale le risorse investite, a vario titolo, nel Programma Garanzia Giovani in Calabria;
delle suddette risorse quanto è destinato alle aziende che a vario titolo operano e sono accreditare nel Programma e quanto è destinato ai giovani calabresi partecipanti;
delle suddette risorse quanto finora è stato speso, quanto è stato speso per le aziende che a vario titolo operano e sono accreditate nel Programma e quanto è stato speso (in termini di indennità e spettanze) per i giovani calabresi partecipanti”.
Prego, consigliere Graziano.
Su questa preferirei
che ci fosse una risposta in Aula da parte dell’Esecutivo,
anche perché è un problema tutt’ora attuale e sul quale non è necessaria
una risposta per iscritto, dato che a suo tempo non è stata data, anche perché credo
che l’assessore abbia delle novità da esporci in Aula oggi. Quindi vorrei ascoltare
cosa l’assessore espone oggi su questa interrogazione.
La parola alla Giunta. Raccomando, assessore,
i tempi sono di tre minuti.
Sì, quindi evito di
leggere, visto che la risposta scritta
rimane agli atti, do direttamente le informazioni
aggiuntive
(Interruzione)
Preferisce che la legga?
(Interruzione)
Rispetto alle valutazioni su garanzia giovani, qui trova i numeri, che sono 452 tirocini attivati e già pagati per intero, 4.200 tirocinanti presi in carico, 2 mila regolarmente iscritti, 1.059 i rapporti di lavoro trasformati e quelle che sono le prospettive rispetto al rifinanziamento del bonus occupazionale a rifinanziamento dei tirocini. Troverà tutti i dettagli nella risposta scritta.
La parola al consigliere Graziano.
Prendo atto della solerzia dell’assessore, che ha recato con sé la risposta per iscritto, quindi
prendo atto di questo e prenderò la sua risposta materialmente. Considerato quanto ho
appreso dalla stampa, le volevo solamente chiedere: corrisponde a verità che, nel
momento in cui si andrà a fare una nuova programmazione
di “garanzia giovani”, ci sarà un nuovo finanziamento? Se ci sarà un nuovo finanziamento,
volevo dirle che, in considerazione anche dell’esperienza passata, effettivamente
non è colpa sua perché è arrivata dopo all’assessorato, ma del resto è un programma
nazionale, dove le responsabilità sono condivise anche con l’Inps, poi leggerò
la sua risposta, sicuramente mi dirà delle risposte di questo genere. E’ necessario,
però, non creare illusioni nei giovani per quanto riguarda questo progetto. In
che senso? Perché, purtroppo, da parte delle aziende non c’è stata una grande propensione
nel tramutare questo rapporto di lavoro in un rapporto di lavoro duraturo.
Allora che succede? Che molti di questi giovani
si sono sentiti un po’ illusi, ben consce che questo tipo di contratto non era definitivo,
ma solamente per sei mesi. In Calabria diventa poi una specie di assistenzialismo.
Allora credo che, al di là che si tratti di
una misura nazionale e non tanto regionale, su questi progetti, forse, dobbiamo fare più attenzione, perché altrimenti
continuiamo a creare nei cittadini calabresi delle false illusioni e assistenzialismo che non porterà mai a un posto di
lavoro duraturo per i nostri giovani, che saranno solo illusi di averlo
trovato.
Fra l’altro, le voglio parlare della selezione
che non sempre avviene attraverso i centri per l’impiego, ma attraverso le
società intermediarie che si occupano della collocazione di questi giovani e
che, secondo il mio parere, sono le uniche che ci guadagnano, perché sono aziende
che hanno preso dallo Stato 8 milioni di euro in Italia. Su questo una maggiore
riflessione, nel momento in cui ci si accinge a rifinanziare “Garanzia
giovani”, andrebbe fatta.
La parola all’assessore Roccisano.
In realtà, io penso una
cosa su “Garanzia giovani”, che ho già ribadito più volte: l’aspettativa
sbagliata si ha quando si parla di “Garanzia giovani” come uno
strumento che dà lavoro. Di fatto, “Garanzia giovani” offre uno strumento che è il tirocinio, offre uno strumento che è il bilancio
di competenze e l’avvicinamento del giovane ai circuiti lavorativi. Dobbiamo
essere noi ad avere l’onestà intellettuale di dire le cose per quelle che sono,
uno strumento di tirocinio per sei mesi.
Quando parliamo di riprogrammazione e rifinanziamento
di “Garanzia giovani”, diciamo semplicemente che, oltre a questo strumento, ce ne
sono altri due: la formazione orientata al lavoro, che serve a dare ai ragazzi
che non hanno ancora una loro formazione precisa, una loro connotazione, perché
loro stessi non sanno precisamente dove collocarsi nel mercato del lavoro e noi
diamo una mano per trovare la loro collocazione; poi c’è il rifinanziamento dei
tirocini per gli over 29, grazie ai capitoli e ai fondi comunitari e c’è anche
l’autoimpiego.
Quindi sono risposte che non vanno a ribadire quello
che era stato in precedenza, cioè che il tirocinio crea lavoro, ma che
contribuiscono a dare un plafond di strumenti, per fare in modo che i
ragazzi il lavoro lo trovino da soli.
Passiamo all’interrogazione a risposta scritta
numero 124/10^ del 22 gennaio 2016 di iniziativa del consigliere G. Graziano,
recante: “Sulla vicenda dei cuochi e del personale mensa ospedaliera dell’ASP
di Cosenza ai quali è stato proposto il cambio di qualifica in autisti del
nei giorni scorsi gli organi di stampa
nazionali e regionali hanno dato ampio risalto alla vicenda relativa a sedici
dipendenti, tra cuochi e personale mensa ospedaliera dell'Asp di Cosenza, ai
quali è stato proposto il cambio di qualifica in Autisti del 118;
nell'ambito del Piano di Rientro dal debito
accumulato dal Settore Sanità in Calabria, il commissario ad acta pro tempore
ha deciso di ridurre il numero delle cucine ospedaliere presenti nell'Asp d
Cosenza, sopprimendo, nello specifico le cucine dei nosocomi di Castrovillari,
Mormanno, Paola e Cetraro;
a seguito di tale razionalizzazione e della
soppressione delle cucine è risultato personale in esubero impiegato nell'ambito
dell'Asp in diversi settori senza specifiche qualifiche;
a seguito delle numerose richieste di incontro
fatte pervenire dai 16 operatori cucina/mensa interessati dal cambio della loro
mansione, questi sono stati convocati dalla dirigenza dell'Asp lo scorso 7
Dicembre 2015 per discutere della loro vertenza lavorativa;
nel verbale della succitata riunione,
sottoscritto dalle parti, si evince che i funzionari dell'Asp preposti chiedono
ai suddetti lavoratori la loro disponibilità al cambio di qualifica da cuochi
precari in autisti del 118;
la qualifica di autista soccorritore si
consegue per legge, a seguito di specifici esami attitudinali, formazione
professionale permanente e non prima di una consolidata esperienza -:
quali provvedimenti intende assumere il
Presidente della Giunta al fine di verificare la correttezza dell'iter
procedurale a seguito dall'ASP di Cosenza nella vicenda in questione e per
verificare se un cambio di qualifica in un ambito così delicato poteva
realmente essere fatto nei termini in cui è stato fatto;
se alla luce dei risconti dovesse emergere che
le procedure seguite non sono quelle corrette e previste, quali azioni intende
avviare per risolvere la spinosa questione del suddetto personale dell'ASP di
Cosenza”.
Prego, consigliere Graziano.
Anche questa è una vicenda un po’ strana: c’è un verbale delle Asp che hanno tramutato,
o meglio, hanno proposto ad alcuni dipendenti il cambio di qualifica da cuochi in autisti del
118. Su questo preferirei che ci fosse una risposta
scritta, perché è un tema particolare
che è finito anche sulla cronaca nazionale, quindi forse è necessario
che
La parola alla Giunta.
D’accordo.
L’ultima interrogazione inserita al secondo punto
all’ordine del giorno è la numero 125/10^, a risposta scritta, del 22
gennaio 2015 di iniziativa del consigliere G. Graziano, recante: “Sulla Riforma del
personale dei centri per l’impiego della Calabria”, di cui do lettura: “Al Presidente della Giunta regionale.
Per sapere – premesso che:
la gestione ed il coordinamento dei Centri Per l'Impiego
calabresi (di seguito indicati con l'acronimo CPI) rientrano nelle competenze
delle Province e che passeranno in competenza alla Regione;
ai sensi dell'Accordo Quadro del 30/07/2015, sancito in
sede di Conferenza Stato Regioni, i CPI sono stati indicati come infrastrutture
pubbliche indispensabili per lo sviluppo delle politiche attive;
per la loro peculiarità operativa ed organizzativa, i
CPI hanno un contatto costante con tutti gli attori del territorio con i quali
si è creata una rete al fine di dare risposte concrete alle fondamentali
problematiche che caratterizzano il tessuto sociale più sofferente dal punto di
vista delle problematiche legate alla mancanza del lavoro;
gli operatori dei CPI hanno continuato e continuano a
portare avanti con professionalità e competenza il progetto Garanzia Giovani
Calabria che ha consentito la presa in carico e l'accompagnamento di circa
25.000 giovani;
nel percorso che
tale processo dovrà realizzarsi, fino all'eventuale
passaggio all'ANPAL, mediante l'assegnazione temporanea dei dipendenti dei CPI
ad una "struttura interna dedicata" della Regione Calabria per lo
svolgimento delle attività connesse con i servizi e con le misure di politiche
attive del lavoro;
in attesa della conclusione del dibattito sulla riforma
costituzionale e del transito dei dipendenti dei CPI verso la nuova Agenzia
Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), ai sensi della riforma
contenuta nel D.lgs. 150/15, tale struttura garantirà senza soluzione di
continuità i servizi per l'impiego, ciascuno sul proprio territorio;
in alternativa, così come avvenuto in altre regioni
italiane e, in adesione alle ulteriori previsioni della Conferenza
Stato-Regioni, potrebbe essere possibile assicurare la gestione dei servizi per
l'impiego mediante una delega provvisoria agli Enti di area vasta garantendo a
queste ultime le risorse appositamente previste e nella misura di 2/3 a carico
del Ministero del Lavoro ed 1/3 a carico della Regione Calabria, anche mediante
il ricorso ai Fondi Europei;
l'Assemblea dei CPI ha attivato lo stato di agitazione
proprio per la prospettata ipotesi palesata dalla Regione Calabria di muoversi
verso altre soluzioni, che non trovano il consenso dei lavoratori poiché lesive
dei diritti soggettivi dei dipendenti e che porterebbero ad una fase di
ulteriore confusione nella gestione delle politiche attive in Calabria -:
quali sono le azioni che intendono assumere il
Presidente della Giunta ed il Governo regionale per far fronte alla vertenza
lavorativa dei dipendenti dei CPI, specialmente di fronte alle motivazioni del
loro stato di agitazione ;
se si intende attivare un proficuo confronto con le
organizzazioni sindacali per programmare e definire al meglio il futuro
lavorativo dei dipendenti dei CPI e senza ledere i loro diritti;
se si intende tenere distinti i percorsi dei dipendenti
dei centri per l'impiego da eventuali percorsi di stabilizzazione in atto e in
animo della Regione Calabria che coinvolgono i pur sacrosanti diritti dei
precari impiegati nei diversi enti strumentali della Regione Calabria;
quali sono i tempi di attuazione della Riforma del
personale dei CPI della Regione Calabria, in considerazione del fatto che si è
in netto ritardo rispetto alle altre Regioni italiane”.
Prego, consigliere Graziano.
Anche su questa
interrogazione credo che non ci sia necessità
di risposta, perché nel
frattempo
so che è stata firmata la convenzione da parte della Regione con i lavoratori,
quindi so che il problema è stato risolto. Esprimo ancora la preoccupazione del personale,
che si sente soddisfatto per come la convenzione è stata fatta. Chiedo solamente
alla Giunta, giustamente le preoccupazioni dei lavoratori sono dopo che
La parola all’assessore Roccisano.
Invierò
la risposta scritta che abbiamo già presente e raccolgo i consigli rispetto alla celerità della risoluzione.
Essendo
esaurito l’ordine del giorno, dichiaro chiusa la seduta. La prossima seduta del
Consiglio sarà convocata a domicilio.
Hanno chiesto congedo i consiglieri: Guccione, Mangialavori, Morrone, Neri, Nicolò, Orsomarso, Sculco, Tallini.
(Sono
concessi)
Sono state assegnate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa della Giunta regionale:
“Modifica alle leggi regionali
15 dicembre 2015, n. 27 e 30 dicembre 2015, n. 32 (Deliberazione G.R. n. 21 del 9.02.2016)” (P.L. n. 119/10^)
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
“Misure di salvaguardia in pendenza dell’approvazione del nuovo piano regionale dei rifiuti (Deliberazione G.R. n. 34 del 15.02.2016)” (P.L. n. 121/10^)
E’ stata assegnata alla quarta Commissione consiliare - Assetto
e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente – ed alla seconda - Bilancio
programmazione economica, attività produttive,
affari dell'Unione Europea e relazioni
con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate, inoltre, alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei consiglieri:
Mirabello –
“Cambio denominazione del <Comune di Ricadi> in <Comune di Ricadi-Capo Vaticano>”. (P.L. n. 118/10^)
E’ stata assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali, affari generali, riforme e
decentramento – ed alla seconda – - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero – per il parere.
(Così resta stabilito)
Sergio – “Interventi regionali
a favore della mobilità sostenibile” (P.L. n. 120/10^)
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
Romeo
– “Modifiche alle leggi regionali numero 54/2013 e numero 33/2015” (P.L. n.
122/10^)
E’ stata assegnata alla
seconda Commissione consiliare - Bilancio programmazione economica, attività produttive, affari dell'Unione Europea e relazioni con l'estero.
(Così resta stabilito)
Sono state presentate alla Presidenza
le seguenti proposte di
provvedimento amministrativo d’Ufficio:
“Elezione
del Presidente e del Vicepresidente della Commissione Riforme” (P.P.A. n. 116/10^)
“Elezione
del Segretario della Commissione Riforme” (P.P.A.
n. 117/10^)
La prima Commissione consiliare, con nota n. 6709 del 16 febbraio 2016, ha comunicato che nella seduta del 15 febbraio 2016 ha espresso parere favorevole alla deliberazione della Giunta regionale n. 2 del 18 gennaio 2016, recante: “Attuazione articolo 7 della legge regionale numero 24 del 16 maggio 2013. Istituzione dell’Azienda territoriale per l’edilizia residenziale pubblica regionale”. (Parere n. 14)
In data 9 febbraio 2016, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale. La stessa è stata pubblicata telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 12 del 10 febbraio 2016:
legge
regionale 9 febbraio 2016, n. 1, recante: “Modifiche alla legge regionale 24 dicembre
2015, n. 29 (Disposizioni in materia di personale della Regione Calabria)”.
In data 12 febbraio 2016, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali. Le stesse sono state pubblicate telematicamente sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 14 del 15 febbraio 2016:
legge
regionale 12 febbraio 2016, n. 2, recante: “Istituzione del Registro
Tumori di popolazione
della Regione Calabria”;
legge regionale 12 febbraio 2016, n. 3, recante: “Modifiche ed
integrazioni alla legge regionale 19 aprile 2012, n. 13 (Disposizioni dirette
alla tutela della sicurezza e alla qualità del lavoro, al contrasto e
all’emersione del lavoro non regolare)”;
legge regionale 12 febbraio 2016, n. 4, recante: “Disciplina sulla
trasparenza dell’attività politica e amministrativa della Regione Calabria e
dei suoi enti strumentali e sull’attività di rappresentanza di interessi
particolari”;
legge regionale 12 febbraio 2016, n. 5, recante: “Modifiche alle leggi regionali
n. 10/2000 e n. 66/2012 e gestione transitoria degli acquedotti rurali”.
In data 9 febbraio 2016, il Presidente
della Giunta regionale ha emanato i sotto
indicati regolamenti regionali. Gli stessi sono stati
pubblicati sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria numero 12 del 10 febbraio 2016:
Regolamento regionale n. 1
del 9 febbraio 2016, concernente: “Modifica al regolamento regionale 4 agosto
2008, n. 3 <Regolamento regionale delle procedure di valutazione di impatto
ambientale, di valutazione ambientale strategica e delle procedure di rilascio
delle autorizzazioni integrate ambientali> e ss.mm.ii.”;
Regolamento regionale n. 2
del 9 febbraio 2016, concernente: “Modifiche al regolamento regionale 27 marzo
2013, n. 4 <Regolamento attuativo della legge
regionale del 26 luglio 2012, n. 30 (Misure a favore dei consorzi di
garanzia collettiva fidi in agricoltura)>”.
La Giunta regionale
ha trasmesso la deliberazione numero 32 del 9 febbraio 2016, concernente:
“Integrazioni e modifica DGR n. 210/2015 <Riorganizzazione del sistema
dell’offerta per la gestione dei servizi socio-assistenziali.
Proroga termini>”.
La Giunta regionale ha trasmesso copia della deliberazione di variazione al bilancio di previsione finanziario 2016-2018, numero 20 del 9 febbraio 2016.
Mirabello. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:
con decreto n. 235 del 21 gennaio 2016, recante "Approvazione della nuova Struttura organizzativa della Giunta regionale. Dipartimento Presidenza di cui alla DGR 541 del 16 Gennaio 2015", il Dirigente generale del Dipartimento Presidenza provvedeva ad approvare, anche, la nuova struttura della UOA "Protezione Civile" istituita con DGR 299 del 11.08.2015;
detta organizzazione prevede l'articolazione sul territorio regionale della U.O.A. Protezione Civile in tre Unità Organizzative Territoriali e precisamente: U.O. territoriale Macroarea settentrionale (provincia di Cosenza), U.O. territoriale Macroarea meridionale (provincia di Reggio Calabria) e U.O. territoriale Macroarea centrale (provincie di Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia);
l'articolazione sopra descritta, per come formulata, sopprime le sedi provinciali di Crotone e Vibo Valentia;
detta formulazione appare in contrasto con il dettato della legge regionale 10 febbraio 1997, n. 4 "Legge organica di protezione civile della Regione Calabria (Articolo 12 Legge 24 febbraio 1992, n. 225)" ed in particolare con gli articoli 11 e 20 che, in questa sede, si ritiene opportuno riportare testualmente:
Art. 11. Sale Operative Regionali e provinciali
l. È istituita, presso gli uffici regionali della Protezione Civile, la "Sala Operativa Regionale" quale sede tecnica di coordinamento e controllo, ai fini dell'attività di Protezione Civile di competenza della Regione. La Sala Operativa è posta alle dirette dipendenze del Dirigente incaricato di Protezione Civile ed è presieduta nel l'arco delle 24 ore.
2. Sono istituite, invece, presso le strutture regionali di Protezione Civile, le Sale Operative Provinciali quali sedi tecniche di raccolta notizie, comando, coordinamento, comunicazione, controllo e monitoraggio ai fini dell'attività di Protezione Civile di competenza della Regione. Tali Sale Operative sono decentrate sul territorio a livello provinciale e sono collocate nelle sedi delle strutture regionali di Protezione Civile.
3. Le Sale Operative Provinciali sono in costante contatto informatico e telematico tra loro e con la Sala Operativa Regionale e sono presidiate nell’ arco delle 24 ore. La direzione, organizzazione ed il funzionamento della Sala Operativa Provinciale è attribuita ad un Funzionario.
4. Le Sale Operative Provinciali sono collegate con i sistemi regionali di comunicazione, anche attraverso il centro radio regionale esistente, informazione e rilevamento dati e sono dotate delle opportune strumentazioni tecnologiche, telematiche ed informatiche che assicurano, in particolare:
l'organizzazione di una propria banca dati mediante l'acquisizione e il costante aggiornamento dei dati;
il collegamento in tempo reale con le sedi della Presidenza della Giunta e della Prefettura, con la Sala Operativa del Dipartimento Nazionale per la Protezione Civile, con le strutture, anche periferiche, dei Dipartimenti della Giunta regionale prioritariamente interessati alle attività di protezione civile, con gli uffici e le sedi delle Amministrazioni provinciali e locali, con le strutture del Corpo Forestale dello Stato, con le sedi delle Unità locali socio sanitarie, con l'Istituto Nazionale di Geofisica e con le strutture del Servizio Idrografico e Marigrafico Nazionale interessanti il territorio regionale, in modo da consentire, in qualsiasi momento, l'afflusso e la trasmissione di segnalazione di dati e rilevamenti ai fini degli interventi, meglio coordinati, della Protezione Civile.
5. Le Sale Operative sono altresì, fornite delle attrezzature necessarie per il collegamento con banche dati idonee al recepimento ed alla diffusione d'informazioni di specifica utilità.
6. In situazioni di emergenza le Sale Operative assicurano il necessario supporto tecnico ed organizzativo, unitamente agli uffici regionali di protezione civile, per la concreta diramazione delle decisioni e delle direttive del Presidente della Giunta regionale e per il controllo sullo stato dei conseguenti adempimenti.
Art. 20- competenze del Servizio di Protezione Civile:
l. Il Servizio di “Protezione Civile” svolge, nel rispetto delle prescrizioni della presente legge, tramite i Servizi provinciali, le attività di studio, elaborazione, proposizione, indagini e vigilanza necessarie per assicurare, in situazioni ordinarie, la preordinata ed efficiente organizzazione della Regione finalizzata al soddisfacimento delle proprie competenze nella specifica materia e, in situazioni di emergenza, la direzione unitaria degli interventi e la massima efficacia e tempestività degli stessi per la custodia della pubblica e privata incolumità nonché dei beni e dell'ambiente naturale. Al Servizio spetta in particolare il compito di raccordo e coordinamento delle suddette attività. Cura altresì la sorveglianza sulle aree di programma di loro competenza in stretta collaborazione sia con il Comitato tecnico sia con il Comitato istituzionale stabiliti dagli articoli 6 e 4 della legge regionale n. 35/96.
2. Oltre ai compiti che svolgono le Sale Operative, in particolare spettano ai Servizi Provinciali di Protezione Civile:
a) la predisposizione, per il territorio riguardante la provincia di competenza dei programmi regionali di previsione e prevenzione e dei piani di emergenza e l'organizzazione degli adempimenti necessari per l'elaborazione e l'aggiornamento Periodico degli stessi;
b) l'espletamento delle incombenze di carattere tecnico, professionale e organizzativo indispensabile per realizzare l'insieme delle attività, degli impegni, degli obblighi a carico della Regione espressamente previsti nei programmi e piani;
c) predispone le proposte per l'assolvimento degli adempimenti procedurali e organizzativi finalizzati all'acquisizione di mezzi, di beni e attrezzature, la formalizzazione dei contratti e delle convenzioni nonché l'affidamento di incarichi e di consulenze;
d) la predisposizione e la realizzazione delle iniziative per la costante assistenza tecnica e organizzativa necessaria consulenza nei confronti delle Amministrazioni locali e di tutte le altre componenti operanti nel territorio regionale;
e) l'organizzazione e gestione di un organico servizio di turni e di reperibilità, lavoro straordinario, servizio mensa o buoni mensa, collegati alla particolare natura di servizio pubblico essenziale riconosciuto dall'articolo 3 dell'allegato A della legge regionale n. 30/1990, ai sensi del D.P.R. 23 agosto 1988, n. 395, che coinvolga tutto il personale dalla I alla VIII qualifica funzionale delle strutture regionali di Protezione Civile e che, limitatamente ai periodi di emergenza, venga estesa alle strutture dei Dipartimenti indicati nel 1° comma del successivo articolo 22, in modo da consentire la tempestiva utilizzazione del personale indispensabile per far fronte alle prime esigenze organizzative connesse con l'emergenza;
f) la realizzazione di periodiche iniziative di formazione di informazione, con particolare attenzione alle realtà scolastiche;
g) le attività di segreteria di cui ai precedenti articoli 8, 9 e 10;
h) la collaborazione, con il Servizio Centrale alla predisposizione dei Piani Annuali di Attuazione di cui all'articolo 14;
i) gli adempimenti connessi alla partecipazione delle altre strutture regionali di cui al successivo articolo 22;
j) l'esplicazione, su indicazione del Presidente della Giunta regionale, o suo delegato, delle incombenze burocratiche previste dal secondo comma dell'articolo 18;
k) l'effettuazione degli accertamenti tecnici di cui al secondo comma dell'articolo 25;
l) esplica le procedure previste dall'articolo 26, su disposizione del Dirigente del Servizio, per l'attivazione della Sala Operativa, del Comitato regionale per le emergenze e del Comitato Tecnico-Scientifico, al verificarsi di un evento calamitoso;
m) nei casi di emergenza l'effettuazione delle procedure e l'adozione degli atti previsti;
n) la convocazione di periodiche conferenze di servizi con le Amministrazioni provinciali di cui al comma 3 dell'articolo 28;
o) la gestione dei nuclei plurifunzionali di protezione civile di cui al successivo articolo 33;
p) attuazione delle determinazioni e degli indirizzi assunti dal Comitato Regionale di Protezione Civile ai sensi dell'articolo 35;
q) le procedure per il perfezionamento dei contratti urgenti ai sensi dell'articolo 39;
r) la valorizzazione ed il sostegno del volontariato, anche attraverso la promozione della sua partecipazione alle attività regionali di protezione civile;
al di là del contenuto comunque inequivocabile della sopra citata legge regionale n. 4/1997, le peculiarità dei territori delle province in questione (solo per fare alcuni esempi: la presenza a Crotone di un centro di accoglienza per immigrati tra i più grandi d'Europa, il grave dissesto idrogeologico, ancora lontano dall'essere risolto, che a Crotone come a Vibo Valentia ha generato, anche in anni recenti, danni ingenti ai territori e perdite di vite umane) richiedano, soprattutto in un auspicabile quadro di riforma profonda e rigorosa del settore, un presidio stabile di Protezione Civile -:
se è a conoscenza del sopra citato provvedimento e quali iniziative si intendono intraprendere a salvaguardia dei presidi di protezione civile soppressi.
(129; 9.02.2016)
Guccione. Al Presidente della Giunta regionale. Per
sapere – premesso che:
il Sud e la Calabria sono stati la locomotiva
finanziaria per il bonus occupazionale e per la copertura dello sgravio
contributivo per le assunzioni a tempo indeterminato relative al periodo 2015 -
2018 per come previsto dalla legge di stabilità 2015. L'Agenzia di coesione ha
prelevato le risorse non ancora oggetto di impegni giuridicamente vincolati
alla data del 31 dicembre 2014 dai Piani di azione e coesione i cui interventi
sono concentrati prioritariamente nelle quattro regioni dell'area convergenza
dei fondi strutturali (Calabria, Campania, Sicilia e Puglia);
i fondi prelevati dai piani di azione e
coesione (Pac) a titolarità delle Regioni sono stati
2.228 milioni di euro di cui 373 milioni dalla Regione Calabria;
con la legge di stabilità 2016 entrata in vigore
dal 1 gennaio 2016, all'art. 109, sono riportate espressamente che le risorse
già destinate agli interventi del Piano di azione e coesione (Pac) non ancora oggetto di impegni giuridicamente
vincolanti (cioè alla aggiudicazione definitiva comprensiva della firma del
contratto di appalto) rispetto ai cronoprogrammi
approvati verranno riprogrammate dal governo nazionale così come è avvenuto
nell'anno precedente. Le Amministrazioni titolari di interventi dei Pac approvati alla data di entrata in vigore della presente
legge inviano, entro il 31 gennaio 2016, al sistema di monitoraggio nazionale i
dati relativi alle risorse impegnate e pagate per ciascuna linea di intervento.
Entro il 31 marzo 2016 si provvede con le procedure di cui all'art. 4 comma 3
del decreto legge 76/2013 convertito con L. 99/2013 per la riprogrammazione da
parte del governo nazionale delle risorse dei Pac
regioni convergenza (Calabria, Campania, Sicilia e Puglia) non oggetto di
impegni giuridicamente vincolanti -:
il dato del monitoraggio effettuato dalla
Regione entro il 31 gennaio 2016 per come previsto dalla legge di stabilità
2016 e se - e in che misura - le risorse del Pac
Calabria verranno riprogrammate, entro il 31 marzo 2016, dal governo nazionale
per come già avvenuto nell'anno precedente con 373 milioni di euro di risorse
del Pac Calabria che sono stati impiegati per
finanziare il bonus occupazionale utilizzato in gran parte dalle regioni del
Centro nord mentre la Calabria è stata la regione tra le più penalizzate dai
ritardi. Si chiede inoltre di conoscere la cifra delle risorse Pac che saranno riprogrammate perché prive di impegni
giuridicamente vincolanti per come previsto dalla legge di stabilità 2016 e che
il governo nazionale utilizzerà nuovamente per la copertura economica del bonus
occupazionale.
(130; 11.02.2016)
Il Consiglio regionale,
premesso che:
la legge n. 56 del 07 aprile 2014 (legge Delrio), ha completamente rinnovato l'assetto delle Province e le funzioni loro attribuite sono ritornate nell’ esercizio delle Regioni, avviando un processo di rimodulazione e di riallocazione del personale dipendente;
il successivo DPCM del 26 settembre 2014 pubblicato sulla G.U. n. 263 del 12/11/2014 ha stabilito "Criteri per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse con l'esercizio delle funzioni provinciali";
l'art. 1 del su citato DPCM stabilisce, tra l'altro: "Finalità' e ambito di applicazione"
1.il presente decreto, in attuazione dell'art. 1, comma 92, della legge:
a) stabilisce i criteri generali per l'individuazione dei beni e delle risorse finanziarie, umane, strumentali e organizzative connesse all'esercizio delle funzioni che devono essere trasferite, ai sensi dei commi da 85 a 97 dell'art. 1 della stessa legge, dalle province agli enti subentranti, garantendo i rapporti di lavoro a tempo indeterminato in corso, nonché quelli a tempo determinato in corso fino alla scadenza per essi prevista;
la L.R. n. 14 del 22 giugno 2015 pubblicata sul BURC n. 42 del 24 giugno 2015 -"Disposizioni urgenti per l'attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della Legge 7 aprile 2014 n. 56" ha analogamente disposto il trasferimento delle risorse finanziarie strumentali ed umane connesse allo svolgimento delle funzioni di cui alla L.R. n. 34/2002 - Disciplinando il trasferimento delle specifiche funzioni di competenza delle Province, alla Regione;
le Province Calabresi con propri dispositivi hanno proceduto al trasferimento delle funzioni e delle risorse umane in applicazione e nel rispetto della Legge Regionale n. 14/2015;
considerato che solo la Provincia di Cosenza ha prodotto un ulteriore atto integrativo n. 197 del 30/11/2015 "Integrazione Disposizione del Presidente n. 129 del 24/07/2015 e s.m.i." con allegato elenco del personale relativo alle funzioni svolte, afferenti il demanio idrico lacuale e fluviale, previsto dalla Legge Regionale 34/2002;
considerato che il territorio della Provincia di Cosenza ha un vasto bacino di utenza che richiede una vasta competenza territoriale, per i compiti e le funzioni afferenti il demanio idrico lacuale e fluviale e non risulta ancora trasferito il personale che ha svolto con competenza e professionalità le funzioni nell'ambito di tale servizio ai cittadini;
impegna la Giunta regionale
ed il Presidente della Regione Calabria ad attivarsi presso il Dipartimento preposto con le eventuali e opportune disposizioni al fine di determinare l'iter procedurale, (come per gli altri dipendenti delle altre province, al fine di scongiurare disparità di trattamento e fermo restando il rispetto delle pari opportunità) previsto dalla vigente normativa in materia, per l'inserimento, nei ruoli della Regione Calabria, del relativo personale, già formato qualificato ed esperto del demanio idrico lacuale e fluviale della provincia di Cosenza.
(53; 16.02.2016) Greco
Art. 1
(Modifica alla l.r. 27/2015)
1. L'articolo 6 della legge regionale 15 dicembre 2015, n. 27 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015-2017) è abrogato.
Art. 2
(Modifica alla l.r. 32/2015)
1. All'articolo 6 della legge regionale 30 dicembre 2015, n. 32 (Bilancio di previsione finanziario della Regione Calabria per gli anni 2016-2018) le parole "già autorizzato dall'articolo 6 della legge regionale 15 dicembre 2015, n. 27 (Assestamento e provvedimento generale di variazione del bilancio di previsione della Regione Calabria per l'esercizio finanziario 2015 e del bilancio pluriennale 2015 -2017)" sono soppresse.
Art. 3
(Clausola di invarianza finanziaria)
1. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza regionale.
Art 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).
Art. 1
(Modifica art. 1 della l.r. 54/2013)
1. Il comma 2 dell'articolo 1 della legge regionale 18 dicembre 2013, n. 54 (Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi) è sostituito dal seguente: "2. Per effetto di quanto previsto al comma 1. le imprese beneficiarie di agevolazioni a valere su fondi regionali o su risorse di cui al POP 1994/1999 e al POR 2000/2006 che, alla data di entrata in vigore del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83 (Misure urgenti per la crescita del Paese), convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, hanno completato e regolarmente collaudato gli investimenti, fatti salvi i provvedimenti già adottati, sono esentate dal rispetto degli obblighi e delle prescrizioni derivanti dal calcolo degli indicatori utilizzati per la formazione delle graduatorie, previsti dalle direttive di attuazione. dai bandi e dai relativi provvedimenti di concessione.".
Art. 2
(Modifica art. 1 della l.r. 33/2015)
1. All’articolo 1, comma 1, della legge regionale 31 dicembre 2015, n. 33, recante "Modifiche alla legge regionale 18 dicembre 2013, n. 54 (Accelerazione della definizione di procedimenti agevolativi)", la lettera a) è abrogata.
Art. 3
(Clausola di invarianza)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 4
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).
Art. 1
(Misure di salvaguardia in pendenza dell'approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti)
1. Nelle more dell'approvazione del nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti, di cui all'articolo 199 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale), allo scopo di garantire la tutela giuridica dell'ambiente e in considerazione della situazione particolare del territorio calabrese, caratterizzata da una elevata concentrazione di siti di smaltimento, è sospeso il rilascio di autorizzazioni di deposito di rifiuti sul o nel suolo (codice D1 dell'allegato B alla parte IV del d.lgs. 152/2006), ancorché non in contrasto con il piano attualmente vigente. La sospensione di cui al presente comma ha la durata di un anno.
2. Per le medesime finalità rimangono, altresì sospesi, per il periodo previsto dal comma 1, i procedimenti di valutazione ambientale e di autorizzazione relativi al deposito di rifiuti sul o nel suolo (codice 01 dell'allegato B alla parte IV del d.lgs. 152/2006), pendenti presso gli uffici della Giunta regionale.
3. Le disposizioni di cui ai commi 1 e 2 non si applicano alle autorizzazioni già concesse alla data di entrata in vigore della presente legge e ai siti pubblici di smaltimento di rifiuti solidi urbani rispondenti al principio dell'autosufficienza.
Art. 2
(Invarianza di spesa)
1. Dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Art. 3
(Entrata in vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione Calabria (BURC).