RESOCONTO INTEGRALE
Presidenza
del Presidente Giuseppe Bova
La seduta inizia alle 18,00
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Legge il verbale della seduta precedente.
(E’ approvato)
PRESIDENTE
Legge le comunicazioni.
(Sono riportate in allegato)
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.
(Sono riportate in allegato)
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Gentile. Ne ha facoltà.
Presidente, siccome sul primo argomento posto all’ordine del giorno non si sono chiariti molti
aspetti all’interno della minoranza, io chiedo a nome di tutta la minoranza,
una ventina di minuti di sospensione per consentirci di venire in Aula e
scegliere il Vicepresidente.
La proposta è formale. Possono intervenire
uno a favore e due contro, questa è la prassi, onorevole
Trematerra, lei parla come ritiene, si capirà se parla a favore o
contro.
Io come l’altra minoranza ritengo che un
percorso per l’elezione alla Vicepresidente sia stato, per
quanto ci riguarda, concluso. Ritengo che potremo sicuramente votare per
l’Ufficio di Presidenza. Grazie.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Nucera. Ne ha facoltà.
Presidente, non sarei intervenuto se non ci fosse stato
l’intervento del collega Trematerra. Ma ritengo che la richiesta avanzata dal
capogruppo di Forza Italia, onorevole Gentile,
sia molto sensata in questo momento. Anzi una richiesta che tende soprattutto a
ricercare quelli che sono gli elementi di unità all’interno di un sistema che,
purtroppo, lo devo sottolineare, non
sempre garantisce i ruoli istituzionali delle rappresentanze politiche
all’interno dei contesti elettivi.
Questo è un deficit molto rimarcato per una
carenza all’interno dello Statuto
regionale.
Se si fosse tenuto in evidenza e se si fosse
rimarcato – io mi auguro che questo possa aprirsi come momento di dibattito
nella fase in cui si andrà a discutere la rivisitazione dello Statuto regionale – noi avremmo dovuto prevedere, così come
avviene nelle democrazie più avanzate, e cito semplicemente i lander della Germania che sono le
Regioni tedesche, quello che è l’istituto della garanzia delle minoranze.
Cioè, le minoranze devono essere in ogni
momento e costantemente garantite attraverso norme precise e non vaghe.
Attraverso riferimenti certi del diritto e non generici perché oggi non saremmo
così.
Io rinuncio all’idea che ci siano due
minoranze in Consiglio regionale perché così
avremmo dovuto anche sostenere la tesi che al posto di due minoranze ce ne
siano tre. Ma non è la moltiplicazione delle minoranze che rende più o meno
incisivo il ruolo e la funzione della minoranza stessa.
La minoranza è una e come tale al proprio
interno deve gestirsi, con rispetto dei ruoli e con rispetto delle posizioni
istituzionali, posizione che di fatti detiene.
La minoranza e la maggioranza
in questo Consiglio regionale, in questa legislatura le hanno determinate il
popolo calabrese. Non ci possono
essere né giochi di prestigio né condizioni di diversificazione rispetto a
questo ruolo che l’elettore calabrese
ha voluto sancire in Consiglio regionale.
Detto questo, Presidente, mi
schiero e sostengo la tesi del collega Gentile. Ritengo che la richiesta sia
sensata, dovuta e rispettosa anche di quelli che possono essere gli scenari che
si possono aprire in questo Consiglio.
Colleghi, io so come sono, di
norma, le regole, contro e a favore. Ma comprendendo quanto è delicato il
quesito non solo tecnico ma anche politico che viene posto, io in questo caso
straordinario non limiterò allo stretto necessario, anche se ovviamente invito
i colleghi ad autoregolamentarsi perché mica apriamo un dibattito su questo.
Avremo la possibilità di fare
qualche intervento in più ma ad un certo punto dobbiamo determinarci
ragionando. Quindi questo tempo serve perché l’Aula…, do la parola al collega
Adamo prima e poi al collega Sarra. L’ho fatto perché capisco che… però se
eravamo in senso stretto, Sarra, io avrei sbagliato se avessi fatto quello
mentre poi ci serve perché serenamente
per quanto possibile l’Aula poi si determini.
Prego, onorevole Adamo.
La ringrazio, Presidente,
e so che la richiesta di intervento da parte mia o ancor dopo da parte del
collega Sarra in qualche modo diventa una eccezione. Non è prevista dalla norma
regolamentare dal momento che uno a favore e uno contro avevano già parlato
sulla proposta dell’onorevole Gentile. Ma mi
sono permesso di chiedere la parola, perché non intendo intervenire per
dichiarazione di voto, onorevole Presidente, a
favore o contro ma per sottoporre all’attenzione sua ed in particolare del
proponente la sospensione, onorevole Gentile,
l’eventualità prima di passare ad un voto sul punto di valutare l’eventualità
di una riunione lampo dei capigruppo al banco della Presidenza
ed in quella sede affrontare il tema con lo stesso capogruppo Gentile.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Sarra. Ne ha facoltà.
Presidente, mi atterrò scrupolosamente alla raccomandazione di essere il più possibile
sintetico non senza evidenziare che ci troviamo a gestire dal punto di vista
tecnico-giuridico una situazione particolare.
Si procede oggi alla elezione del componente l’Ufficio di Presidenza che deve essere comunque in
termini di visibilità espressione della minoranza in questo Consiglio.
Ebbene, noi riteniamo – ed io mi esprimo a
sostegno della tesi e della richiesta dell’onorevole Gentile
– che è un momento cruciale all’interno di questa legislatura. Vede, Presidente, io so e conosco la sua attenzione e la
sua sensibilità
e l’attenzione che lei ha messo durante questa legislatura a garantire il ruolo
di assoluta terzietà della Presidenza del Consiglio.
Invoco questo suo approccio istituzionale, affinché attraverso questa elezione non vengano alterate – se non
proprio travolte – le regole democratiche che rappresentano l’equilibrio tra
maggioranza e minoranza.
In nessun modo può passare una logica, mi permetto di dire, di utilizzo
della legge che paradossalmente in termini assolutamente sereni e non di
evidenza penale, potrebbe risultare in frode alla legge.
Intendo dire che la minoranza deve avere espressione e visibilità
all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Non può essere mai la maggioranza a
scegliere la minoranza all’interno di questo Consiglio perché verrebbero
alterate se non travolte le regole democratiche.
Allora, è proprio per questo che chiediamo un momento di sospensione.
Non è una sospensione per decidere il nome, ma per chiedere tutela e rispetto
delle regole democratiche. Per questo non si può risolvere questo problema con
una semplice riunione dei capigruppo davanti alla sua pur autorevole presenza,
che non viene messa in dubbio da nessuno.
Noi riteniamo che la minoranza abbia il dovere, oltre che il titolo e
la legittimità di esprimere il proprio candidato all’interno dell’Ufficio di
Presidenza. In nessun modo il voto della maggioranza può incidere su quest’espressione.
Addirittura, sennò, dovremmo fare un passo indietro, signor Presidente.
Qual è questo passo indietro? Noi ci troviamo oggi ad esprimere questa
votazione su un rappresentante soltanto dell’Ufficio di Presidenza.
Se questo deve diventare motivo di interferenza della maggioranza sulle
scelte della minoranza, allora bisognerebbe procedere all’azzeramento
dell’Ufficio di Presidenza affinché si voti contestualmente. Così la
maggioranza esprime i componenti della maggioranza e la minoranza esprime i propri
componenti all’interno dell’Ufficio di Presidenza.
Solo questo può consentire il rispetto delle norme che presiedono a
questa elezione.
Le chiedo scusa se mi sono dilungato, ma chiudo e ripeto il concetto.
Lo stralcio di questa elezione non può significare interferenza perché per
porre rimedio a questo allora dovremmo prima azzerare l’Ufficio di Presidenza e
procedere contestualmente all’elezione di tutti i rappresentanti per non
sovvertire le regole democratiche che presiedono alla costituzione ed alla
elezione più correttamente dell’Ufficio di Presidenza.
Pertanto, – e chiudo, Presidente, veramente – le chiedo un attimo
invocando la sua sensibilità istituzionale che in questo caso presiede alle
regole della intelligenza, della capacità o – lo dico in termini sereni – della
furbizia politica, perché ora decidiamo
per ora, non possiamo decidere ora per il futuro. Questo significherebbe fare
delle operazioni che non verrebbero capite né dai calabresi né tanto meno da
noi che svolgiamo il ruolo - signor Presidente della Giunta – di minoranza. So
che le signorie vostre non accetterebbero mai operazioni di furbizia politica
circa il rispetto delle norme istituzionali.
Conosco la vostra rettitudine e mi auguro che sarete – come sempre –
consequenziali rispetto a questa richiesta ed a questa invocazione.
Prima di chiudere questa fase di discussione
le darò la parola, onorevole Gentile.
Intanto, la do con alternanza ai
colleghi che me la chiedono. Approfitto dell’occasione – prima di dare la parola
all’onorevole Pacenza – per dire che vorrei
che tutti i colleghi seguissero con la massima attenzione possibile la
discussione che stiamo facendo.
E’ uno snodo delicato, vedete in quanti
stanno intervenendo. C’è una attenzione legittima sulla questione e va seguita
con estremo punto. Poi per rispondere all’onorevole Sarra,
nessuno di noi ha gestito mai quest’Aula, tanto meno in una occasione di questo
tipo, con colpi di mano.
Noi assecondiamo la discussione ed anche le
proposte che sono state fatte non per soprassedere alla fine alla proposta
perché sappiamo che l’Aula è sovrana e qualora l’onorevole
Gentile non cambia opinione, noi alla fine dobbiamo sottoporre la
proposta all’Aula.
Però vogliamo che tutte le valutazioni
possano essere fatte. Ed anche, onorevole Sarra,
l’eventuale chiamata dei capigruppo al banco non è alternativa alla proposta dell’onorevole Gentile, ma è tutta una fase di
formazione di una opinione che noi vogliamo aiutare in maniera che alla fine –
quando si voterà – lo si faccia col massimo di consapevolezza possibile.
Avvertiamo
la delicatezza del momento, quindi la veda in questo modo.
Noi
dobbiamo gestire. Io ho una funzione in qualche maniera di coordinamento delle prerogative ma qui siamo tutti
assieme in Aula…
Ha chiesto
di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.
Signor Presidente, condivido la preoccupazione del Presidente del Consiglio
quando sollecita l’Aula nella sua interezza ad una attenzione adeguata alla
fase perché non c’è dubbio che è uno snodo sul
piano squisitamente
istituzionale. Ma non c’è dubbio che può avere anche letture di carattere
politico assai delicate.
Vorrei dire anche ad alcuni colleghi che non
c’è nessuna furbizia e nessun tentativo di alterare situazioni. Ne è la prova
il fatto che su questo argomento specifico l’Aula e la stessa Conferenza dei capigruppo – mi risulta –
più volte si sono interrogati con
serenità ed equilibrio.
Vorrei far notare che non per l’invadenza di
qualcuno… , nello specifico, per esempio, a me
non risulta assolutamente che si tratta di andare ad un azzeramento dell’intero
Ufficio di Presidenza per riposizionare le
funzioni.
Sarebbe una scorciatoia – questa sì – incomprensibile. Ma nello
specifico non si può dire alla maggioranza di
estraniarsi perché la stessa validità del voto
impone alla maggioranza una assunzione di responsabilità. Perché il voto può essere espresso
ed avere una sua validità se la maggioranza
assume un atteggiamento di responsabilità.
Quindi dentro questo quadro, perché non c’è un elemento su cui si può
estraniare, ma nello specifico, io
penso, proprio perché di fatto c’è un coinvolgimento complessivo dell’Aula sia
opportuno verificare dentro una interlocuzione con tutti i capigruppo alla Presidenza,
se questo trova uno snodo, bene.
Poi, se c’è a valle di questo passaggio
la ulteriore certificazione di una difficoltà essendoci una richiesta formale
di un gruppo, è giusto che si possa
valutare.
Ma non c’è da questo punto di vista la rappresentazione di un atteggiamento di interferenza di una maggioranza. Perché proprio per quelli che sono gli
strumenti che regolano il processo elettorale, la maggioranza
ha il dovere di assumere una funzione.
Dentro questo quadro mi permetto di insistere
sulla richiesta del capogruppo Adamo per verificare in questa prima fase –
tramite una iniziativa su tutti i gruppi del Consiglio
– quelle che sono le possibilità di uno snodo
positivo.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Gentile. Ne ha facoltà.
Volevo entrare nel merito. Io avevo chiesto e
la formalizzo ancora, una proposta di sospensione di 20 minuti per chiarire
all’interno delle forze di minoranza questo problema.
Era tutto qui, non siamo entrati nel merito
né abbiamo parlato di altre cose. La possibilità
a questa minoranza di poter discutere con la massima serenità possibile di un
problema che dobbiamo affrontare tra 20 minuti. Tutto qui.
PRESIDENTE
Prima di procedere al voto chiamo comunque i
capigruppo al banco. Poi, conclusa questa fase…
Per favore i capigruppo al banco.
(I
capigruppo si portano al banco della Presidenza)
PRESIDENTE
Anticipo già che la Conferenza dei capigruppo, quindi non c’è spaccatura, si è
pronunciata al di là delle singole opinioni per accogliere la proposta di aggiornamento e di
riconvocazione della seduta alle 19.
Pongo in votazione la richiesta di
sospensione.
(Il Consiglio approva)
La
seduta sospesa alle 18,30 è ripresa alle 20,20
PRESIDENTE
Prego i colleghi di prendere posto.
Riprendiamo la seduta.
Il punto
all’ordine del giorno recita Proposta
di provvedimento amministrativo n. 300/8^ d'Ufficio, recante: "Elezione di
un Vicepresidente del Consiglio regionale, in sostituzione del consigliere
Roberto Occhiuto, dimissionario”.
Si distribuiscano le schede. Chiamo a
svolgere le funzioni di scrutatore gli onorevoli Nicolò e Censore.
(Interruzione)
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Gentile. Ne ha facoltà.
Presidente, siccome abbiamo avuto la possibilità di discutere per più di un’ora e mezza
di questo problema – devo ringraziare l’Aula che ha avuto questa pazienza –
voglio solo comunicare che abbiamo trovato una posizione unitaria che riguarda
più o meno tutte le forze della minoranza per cui possiamo andare alla
votazione indicando il collega, onorevole Stillitani,
quale Vicepresidente designato.
PRESIDENTE
Ha chiesto di parlare l’onorevole
Adamo. Ne ha facoltà.
Penso che l’intervento del collega Gentile,
alla luce della sospensione fatta possa fugare ogni dubbio e preoccupazione
rispetto al rischio che qualcuno paventava secondo il quale una votazione e
quindi una elezione del Vicepresidente del Consiglio
regionale, potesse essere esposto ad una azione di interferenza da parte
della maggioranza sulla manifestazione della
volontà politica della minoranza.
Noi registriamo una novità: si formalizza in
Aula una posizione politica di cui portavoce è stato il collega Gentile e si dà
persino una indicazione di voto nominale che riguarda la possibilità di eleggere a Vicepresidente del Consiglio regionale un rappresentante della Unione
di centro, per l’esattezza l’onorevole Stillitani.
Questa preoccupazione attraverso quest’atto viene fugata.
Intervengo, però, per sottolineare il fatto –
ed è su questo che non essendo seggio elettorale ma di fatto essendosi aperto
un dibattito io vorrei capire meglio che si esplicitasse il tutto – che alla luce dell’intervento del collega
Gentile, vorrei capire se le condizioni di cui si è discusso molto in questi
giorni e che abbiamo registrato nella penultima seduta della Conferenza dei capigruppo ma che
soprattutto sono state manifestate ed espresse in sede di Conferenza dei capigruppo che si è tenuta
nella giornata odierna, vengano a cessare.
Cioè una condizione politica secondo cui
l’Unione di centro ha manifestato la espressione di una posizione politica che
di fatto tende ad una dislocazione
istituzionale autonoma.
L’Unione di centro ci ha detto in questi
giorni nelle sedi ufficiali istituzionali che nel Consiglio
regionale della Calabria si esprimono
comunque sotto l’aspetto della dislocazione politica due minoranze. Io
preferisco chiamarle minoranze e non opposizioni.
E’ sottile la differenza ma vorrei si
cogliesse …
Ora se questo è – non so se si
ribadisce questo dato –, non c’è dubbio che siamo in presenza di un fatto
politico che rappresenta anch’esso una novità assoluta nello scenario politico calabrese.
Badate, era questo il dato
prevalente che aveva minato la posizione che già i gruppi del Partito socialista e del Partito democratico
avevano espresso nella riunione della Conferenza dei capigruppo di oggi.
Cioè, non
c’era la volontà da parte del Partito democratico, mi limito a citare le
posizioni espresse ufficialmente in sede di conferenza, o del Partito
socialista di sottrarre il diritto della rappresentanza alla minoranza del suo
componente nell’Ufficio di Presidenza e quindi del Vicepresidente di minoranza.
Anzi,
semmai questo problema dovesse esserci stato, la nostra posizione era tendente
a salvaguardare e mantenere un equilibrio di rappresentanza istituzionale che
tutelava tutte le espressioni politiche che in quest’Aula si manifestano, partendo
dal fatto che abbiamo un esponente di Alleanza nazionale che è Presidente della
Commissione di vigilanza. Partendo dal fatto che già un componente dell’Ufficio
di Presidenza fa capo al gruppo di Forza Italia. Partendo dal fatto che il
componente Vicepresidente che si è dimesso – perché eletto deputato – proveniva
dalla stessa Unione di centro.
Non ci
interessava questo aspetto se non sotto questa forma, ma soprattutto ci
interessava cogliere l’elemento politico, l’aspetto politico che noi vorremmo verificare
in quest’Aula se permane o è stato anch’esso superato.
Non vale il
ragionamento secondo il quale non ci possa essere – come dire – un intreccio
tra la questione politica della espressione della posizione politica e le
questioni istituzionali.
Perché non
c’è questo problema? Non solo perché noi siamo in presenza della manifestazione
di un voto separato.
Non si vota
- e lo spiegava bene per altre ragioni il collega Sarra nel suo intervento –
per l’Ufficio complessivamente inteso, per cui c’è il voto limitato che
consente attraverso l’espressione di una sola preferenza di tutelare nelle
operazioni di voto la minoranza.
Siamo in
presenza di un voto separato che ancor più partendo dal presupposto che in ogni
caso si riconosce ad un gruppo di minoranza quello che oltretutto stava già
nell’Ufficio di Presidenza il diritto di essere nuovamente rappresentato, la
maggioranza pur votando e partecipando al voto, non solo non intendeva alterare
questo dato ma voleva sostanziare il fatto politico che a questo punto diventa
unico e prevalente.
Se il dato
dovesse confermarsi- tra l’altro noi
abbiamo avuto precedenti - ammesso che
il problema poteva esserci o poteva essere oggetto di una discussione perché è
oggettivo e legittimo che ci possa essere una interpretazione anche tout
court del dato, come dicevo, abbiamo avuto esperienze che non riguardano
quest’Aula ma autorevolmente la rappresentanza delle sedi parlamentari
nazionali dove questa interferenza in qualche modo si è manifestata.
Una per
tutte, per esempio, l’elezione del Vicepresidente di una delle Camere quando un
gruppo di maggioranza ha partecipato al voto ed ha determinato l’elezione col
proprio voto del componente di minoranza. Mi riferisco al caso dell’elezione a
Vicepresidente dell’onorevole Rosy Bindi. Però adesso questa condizione non c’è
più.
Ritorniamo
sull’altro dato perché se oggettivamente l’Udc dovesse ribadire e riconfermare
quella posizione, non c’è dubbio che noi siamo in presenza da una parte di un
processo di autonomizzazione politica che può significare – io la definisco
così – una non convergenza dentro il campo della minoranza, di quella che era
la minoranza che era uscita dalle elezioni del 2005, ma dall’altra può essere
anche la manifestazione di un nuovo fatto politico che apre un’altra fase in
Calabria.
Non una
fase di cambio di maggioranza. Non si tratta di questo, ma nella dialettica, dentro il sistema
politico istituzionale noi sappiamo che c’è una maggioranza, ci sono due
minoranze e ci sono due minoranze di cui una è collocata alla stessa
collocazione istituzionale che nel Parlamento della Repubblica hanno in grande
parte, le forze di questa maggioranza. I gruppi parlamentari presenti.
Cioè, in
presenza di un dato stravolgente qual è stato quello determinato dalle elezioni
politiche, un vero e proprio atto di riforma elettorale senza legge, il voto
che ha sancito la elezione, il rinnovo delle Camere e della elezione e quindi
l’insediamento del Governo presieduto dall’onorevole Berlusconi è stato, di
fatto, un atto di riforma del sistema politico, al punto tale che alcuni gruppi
non sono nemmeno rappresentati più nel Parlamento.
Noi abbiamo
due opposizioni a Roma in Parlamento che in Calabria si troverebbero
manifestaste attraverso l’autonomia della minoranza che fa capo alla Unione di
centro e di una espressione di maggioranza che oggi ha il compito, il
diritto-dovere di governare la Calabria.
Non c’è
dubbio che questo è un nodo politico che non può sfuggire ai più rispetto al
quale, ove mai dovesse essere in quest’Aula verificato e riproposto il tema,
noi non possiamo non far finta di non coglierlo.
Parlo per
il Partito democratico, quindi se questo è, non c’è dubbio che potrebbe
portarci – parlo col condizionale perché vorrei tanto ascoltare un
rappresentante della Unione di centro – questa sera alla luce del sole, in
maniera trasparente con una assunzione di responsabilità pulita dal punto di
vista della dialettica politica e della dialettica istituzionale, potrebbe
portare il Partito democratico a convergere anche su un voto per l’elezione a
Vicepresidente, rappresentante della Unione di centro, l’onorevole Stillitani.
PRESIDENTE
Ha chiesto
di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
in tutta questa vicenda della Vicepresidenza del Consiglio
regionale noi non abbiamo mai ritenuto come Partito che la maggioranza abbia avuto un ruolo di ingerenza in
quelle che erano alcune dinamiche.
Dobbiamo ricordare – lo facciamo qui e lo
diciamo pubblicamente – che se oggi si arriva ad una votazione di un
Vicepresidente, se oggi si addiviene ad una posizione, io dico che questo è
merito anche della maggioranza che ha saputo
capire le ragioni per le quali l’Udc nelle due sedute precedenti ha chiesto di non
procedere alla elezione del Vicepresidente perché c’erano delle ragioni che
avrebbero sicuramente portato ad uno squilibrio dell’Ufficio di Presidenza.
Quindi noi dobbiamo dar atto alla
maggioranza che ha saputo svolgere un ruolo che riteniamo straordinariamente
importante, perché ha fatto in modo che
quel che per noi era un sopruso non si verificasse.
Ovviamente tutto questo ha
portato ad una discussione nella minoranza e non ultimo – questo per dirlo
sempre chiaramente perché noi dobbiamo parlare altrettanto chiaramente non solo
all’Aula ma a tutti i calabresi che
stasera, che domani leggeranno – ha portato, come abbiamo detto, anche in
Conferenza dei capigruppo alla nascita di una posizione all’interno della
minoranza di autonomia rispetto alla minoranza nella sua interezza.
Cioè, nasce
un’altra minoranza che è l’Udc. Questo abbiamo detto ieri, questo abbiamo detto
oggi e questo intendo ribadire anche qui in Aula.
Certo,
abbiamo anche registrato – perché no? – che c’è una convergenza su quello che è
il nominativo che l’Udc ha espresso rispetto alla Vicepresidenza. Abbiamo
registrato favorevolmente che i gruppi del Pdl e il nuovo Partito socialista
intendono convergere sul nominativo dell’Udc.
Questo di
fatti porta a riequilibrare l’Ufficio di Presidenza. Voglio anche ricordare che
in questo periodo c’è stata anche una importante presa di posizione da parte
degli amici socialisti di Nencini che hanno anche espresso – loro stessi
favorevolmente – il loro appoggio sul nostro candidato.
Oggi siamo
quindi qui per ribadire che c’è una convergenza della Pdl e di questo non ci
può fare che piacere il fatto che convergano su un nostro nominativo. Esistono
queste due minoranze, il tempo sarà anche fautore delle dinamiche future
all’interno della minoranza.
Per quanto
ci riguarda ribadisco che questo processo ha portato alla nascita delle due
minoranze ma siamo altrettanto felici che il Pdl e il nuovo Partito socialista
che avevano posizioni diversificate nel tempo abbiano inteso convergere sul
nominativo del nostro rappresentante nell’Ufficio di Presidenza.
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Onorevole
Cherubino, siamo in votazione per scrutinio segreto.
PRESIDENTE
Siccome il voto è segreto, come dichiara lei?
(Interruzione)
Vi ringrazio per la parola. Io sarò
brevissimo. Solo per sottoscrivere l’intervento del collega onorevole Adamo, e per dire che abbiamo già
sottolineato in antecedenza che esistono due minoranze.
Rispetto al dubbio o la riflessione che
faceva a voce alta l’onorevole Adamo, riferita
all’Udc, nell’intervento dell’onorevole Trematerra, che condivido, è rimasta chiara la
posizione. I socialisti che per primi avevano indicato questa apertura, questo
dialogo e quindi avevano espresso voto favorevole, ci tengo a sottolineare, esprimono vicinanza e vota
il collega Stillitani.
Ci tenevo a
sottolinearlo per una questione politica. Vi ringrazio e chiedo scusa.
PRESIDENTE
Ha chiesto
di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.
Grazie, Presidente,
Presidente della Giunta,
sarò assolutamente rispettoso dei tempi europei che a voi tanto piacciono.
Solo per
esprimere intanto la soddisfazione per come è andato il dibattito in Aula e
siccome ero intervenuto prima, Presidente, ci tengo ad evidenziare che questo
dibattito ha consentito l’eliminazione di un rischio che era l’equivoco di
fondo che avevamo in qualche modo evidenziato e che in effetti non c’è stato.
Abbiamo
allontanato dall’Aula ogni rischio di venir meno del rispetto delle regole
democratiche. Oggi viene con nostra enorme soddisfazione votato un candidato
della minoranza con tutti i distinguo che vogliamo, ma in Ufficio di Presidenza
ci sarà il rispetto dell’equilibrio delle visibilità che la legge impone.
Cioè il
rispetto della regola democratica della maggioranza e della minoranza, se non
vogliamo dire opposizione ed anche mi
piace parlare in questi termini per come è stato condotto questo dibattito.
Devo dar
atto al Presidente che ha dato ampia visibilità a tutte le espressioni. Si
giunge oggi ad una votazione che credo ci trovi finalmente di intesa su questo
aspetto. Oggi si rispetta quella proporzione che la legge prevede.
C’è un
candidato che è espressione di questo, viene meno quel rischio che avevamo
paventato e mi pare di poter esprimere in conclusione la mia soddisfazione per
come è stato condotto questo dibattito e per come – se mi consentite – si
conclude.
Con
l’auspicio che quello che il collega dell’Udc ha evidenziato possa essere
veramente un discorso di prospettiva.
Con questo
noi iniziamo a lavorare come abbiamo fatto già da tempo per una prospettiva di alternativa
che in questo momento più che mai ci trova in una posizione ferma, rigorosa
anche se rispettosa delle prerogative che la legge ci ha riconosciuto.
(Interruzione)
PRESIDENTE
Io non
vorrei, farà un intervento benissimo ma non vorrei togliere la parola
all’onorevole Tallini, raccomandando la brevità dell’intervento.
Presidente, soltanto un minuto per dire che io ritengo
che le conclusioni delle vicende che hanno riguardato questa Presidenza non sono qualificanti per questo Consiglio regionale.
Soprattutto voglio dire per la maggioranza o per il tentativo di ingerenza che la maggioranza ha tentato di fare in una vicenda che
riguardava solo la minoranza.
Mi premeva soltanto sottolineare questo
aspetto perché anche le conclusioni a cui si è pervenuti stanno a dimostrare
che grazie anche al senso di responsabilità di
tanti oggi forse non si rompe un feeling
o un filo di rapporto e di confronto vero tra la maggioranza
e la minoranza. Perché non riesco a capire come possano esserci più minoranze -
io l’ho già detto e chiudo questo mio intervento per sottolineare questo
aspetto – perché quando si vota c’è uno schieramento che vince e gli
altri che perdono.
Lo schieramento che vince è la maggioranza, quello che perde è la minoranza. Non ci
possono essere più minoranze nell’ambito dello stesso schieramento.
Per questo motivo visto che il collega
Stillitani non ha bisogno di voti perché mi pare che a questo punto forse
riceverebbe il voto alla unanimità, io per questo motivo mi asterrò dal voto.
PRESIDENTE
Prego, onorevole Vilasi,
proceda alla chiama.
(Vengono
distribuite le schede. Segue la votazione indi lo spoglio delle schede)
Io sto in Aula ma non consegno la scheda.
Gesuele VILASI, Segretario Questore
Fa la
chiama.
PRESIDENTE
Comunico l’esito della votazione. Presenti e
votanti 41; hanno riportato voti i consiglieri: Stillitani Francesco Antonio
32; Aiello Pietro 1; bianche 8.
Pertanto, dichiaro eletto Vicepresidente del
Consiglio regionale il consigliere Stillitani.
(Applausi)
Si passa al successivo
punto all’ordine del giorno che recita Proposta di legge numero 314/8^ di
iniziativa dei consiglieri Bova, Borrello, Guerriero, Vilasi, recante:
<<Costituzione Società per azioni in house “Portanova”>>.
L’onorevole Borrello, relatore, ha facoltà di svolgere la
relazione.
Presidente, mi rimetto alla relazione scritta.
PRESIDENTE
E’ stato presentato emendamento protocollo
4898 a firma del consigliere Borrello che così recita: “Al comma 3
dell’articolo , dopo le parole <<Consiglio
regionale>> aggiungere le parole <<con deliberazione numero
124 del 27 dicembre 2007, nonché con determinazione del Segretario generale del
Consiglio regionale n. 425 del 28 maggio
2008>>”.
Anche l’emendamento si illustra da sé.
PRESIDENTE
Pongo in votazione l’emendamento.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 1.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 2.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 3.
(E’ approvato)
Pongo in votazione l’articolo 4.
(E’ approvato)
Pongo in votazione la legge nel suo
complesso.
(Il Consiglio approva)
(E’ riportato in allegato)
Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.
(I
capigruppo si portano al banco della Presidenza)
Ci sono due questioni.
I Presidenti dei
gruppi hanno proposto di soprassedere stasera al terzo punto all’ordine del
giorno per porlo come primo punto
la prossima seduta del 7, intrecciando
questo con la questione delle riforme e poi il successivo dibattito.
Intanto il Consiglio regionale
potrà aver licenziato, come Commissione, sia la legge sulla casa, riforma degli
enti, sia eventualmente altre questioni che riguardano stabilizzazione di
lavoratori precari da parte della Giunta e quindi provvedimenti che possono
arrivare.
Questo punto sarà portato alla
prossima convocazione del Consiglio che anticipo sarà il pomeriggio di giorno
7.
Molti capigruppo di maggioranza e di minoranza:
Morelli, Sarra, Gentile, Nucera, Borrello, Serra, Tripodi, Battaglia, Vilasi
hanno presentato un ordine del giorno che ha come oggetto “Ordine del giorno in
merito all’Hospice “Via delle stelle” di Reggio Calabria – Unità di cure
palliative – (Asp di Reggio Calabria) di cui propongono l’inserimento
all’ordine del giorno prima e successivamente il voto.
La Conferenza
dei capigruppo ha assunto questa posizione pertanto ne propongo
l’inserimento all’ordine del giorno in questa
seduta.
(Il Consiglio approva)
Pongo in votazione l’approvazione dell’ordine
del giorno medesimo di cui do lettura.
(Interruzione)
Prego, onorevole Morelli, ha lei
la parola per la lettura.
Presidente, leggiamo solo la prima parte.
“Il Consiglio
regionale
rilevato che l’Unità di cure
palliative (Azienda sanitaria provinciale
di Reggio Calabria) Hospice “Via delle Stelle” – ubicato in Reggio Calabria,
via delle Camelie, rappresenta per la Regione Calabria un centro di eccellenza
per l’assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie;
rilevato
che, al pari di altre strutture sanitarie, invero, l’anzidetta Unità versa in
una condizione finanziaria disastrata, tanto da non potere continuare ad
assicurare l’erogazione dei suoi servizi, con gravissimi disagi per le famiglie
e dei malati terminali, i quali in caso di sospensione dell’attività dell’Unità
per mancanza di mezzi economici, non avrebbero altre alternative cui fare
ricorso;
rilevato
che tale stato di precarietà, come ne hanno riferito pure i mass-media, ha
destato diffusi e consistenti malumori nella opinione pubblica ed in
particolare tra tutti coloro che non possono fare a meno della struttura
sanitaria in questione tanto da indurre alcuni volenterosi a una spontanea
colletta pubblica per reperire i fondi necessari ed indispensabili per
consentire a questa indispensabile e meritoria struttura sanitaria la
prosecuzione sia pure a livelli minimi, della sua ordinaria attività di
assistenza;
rilevato che
compito inderogabile e principale della Regione è quello di assicurare
l’assistenza sanitaria indispensabile ai malati terminali, quanto meno per
assicurargli una morte dignitosa;
rilevato
che la situazione economica-finanziaria dell’Ucp è tale che se non verrà
erogato prontamente quanto dovuto, sarà costretta a sospendere l’erogazione dei
suoi servizi, con le disastrose conseguente facilmente immaginabili sia in
termini effettivi e concreti sia di immagine della Regione;
rilevato
altresì che la situazione economica in cui versa l’azienda sanitaria
provinciale di Reggio Calabria non consente di assicurare le risorse previste
nell’ambito della convenzione a suo tempo stipulata;
impegna la
Giunta nelle more della revisione delle modalità di finanziamento della
struttura in parola ad anticapre prontamente e direttamente alla Unità di cure
palliative – Hospice di Reggio Calabria la quota per l’anno 2008”.
Pongo in
votazione l’ordine del giorno per come letto in Aula.
(Il
Consiglio approva)
Abbiamo esaurito i punti all’ordine del giorno. Ricordo che il Consiglio è riconvocato a domicilio per il prossimo
7 agosto alle ore 16 .
Il primo punto l’abbiamo già indicato e
riguarda il prosieguo del terzo punto odierno assieme e nella stessa relazione
al punto sulle riforme, poi il dibattito, la legge sulla casa e quant’altro. Ma
l’ordine del giorno vi sarà inviato a domicilio.
La seduta è tolta.
Hanno chiesto congedo i consiglieri Dima,
Acri.
(Sono
concessi)
Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di
iniziativa dei consiglieri:
Bova, Borrello, Guerriero, Vilasi –
“Costituzione società per azioni in house “Portanova” (P.L. n. 314/8^)
E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari
istituzionali e affari generali.
(Così resta stabilito)
Gentile – “Promozione
dell’attività di recupero e distribuzione di prodotto alimentari ai fini di
solidarietà sociale e dei Gas (Gruppo di acquisito solidale)” (P.L. n. 315/8^)
E’ stata assegnata alla terza
Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative –
ed alla seconda - Bilancio, programmazione
economica e attività produttive – per il parere.
(Così resta stabilito)
La Corte costituzionale con sentenza n. 277 del 9 luglio 2008,
depositata in cancelleria in data 16 luglio 2008 e pervenuta al Settore
Segreteria Assemblea in data 24 luglio u.s., ha dichiarato l’illegittimità
costituzionale della legge
regionale 28 dicembre 2007, n. 27 avente ad oggetto: “Integrazione piano
regionale dei rifiuti”.
La Corte costituzionale con sentenza n. 200 del 9 giugno 2008,
depositata in Cancelleria il 13 giugno 2008 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione
Calabria n. 14 del 16 luglio 2008 ha ritenuto
l’illegittimità parziale della legge regionale
5 gennaio 2007, n. 2, recante: “Istituzione e disciplina della Consulta
statutaria” nei termini seguenti: illegittimità costituzionale dell’art. 3,
comma 1; dell’art. 7, comma 3, limitatamente alle seguenti parole “ad eccezione
del caso di conflitti fra organi della Regione o fra Regioni ed enti locali originati da una legge o da un regolamento,
nel quale i soggetti legittimati devono ricorrere alla Consulta entro 30 giorni
dalla promulgazione della legge” e dell’art. 8, comma 4.
In data 10 luglio 2008, il Presidente della Giunta
regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali
e le stesse sono state pubblicate sul Bur supplemento straordinario n. 1 del 18
luglio 2008:
legge
regionale 10 luglio
2008, n. 20 recante: “Riordino istituzionale delle comunità montane ai sensi
dell’art. 2 commi 17 e 18 della legge 244/2007. Modifiche alla legge regionale 19 marzo 1999, n. 4”
legge
regionale 10 luglio
2008, n. 21, recante: “Modifiche all’art. 25, comma 1, della legge regionale n. 15 del 13 giugno 2008”;
legge
regionale 10 luglio
2008, n. 22, recante: “Istituzione del garante della salute della Regione Calabria”;
legge
regionale 10 luglio
2008; n. 23, recante: “Interpretazione autentica dell’art. 2, comma 1, della legge regionale 26 maggio 1997, n. 8,
nonché dell’art. 10, comma 8 della legge
regionale 13 maggio 1996, n. 8”.
In data 18 luglio 2008, il
Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e la stessa è stata
pubblicata sul Bur supplemento straordinario n. 3 del 26 luglio 2008:
legge
regionale 18 luglio
2008, n. 24, recante: “Norme in materia di autorizzazione, accreditamento,
accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e socio-sanitarie
pubbliche e private”.
Pizzini. Al Presidente
della Giunta regionale e agli assessori ai beni culturali e all’urbanistica.
Per sapere –
premesso che:
il centro storico del
Comune di Paola ha conservato fino ad oggi quasi intatta la sua originaria
conformazione urbana e le sue caratteristiche urbanistiche e costruttive, per
il faticoso ma benemerito sforzo compiuto dalle precedenti amministrazioni
comunali che si sono succedute nel corso degli anni;
l'art. 139, Titolo II,
del D.M. n. 490 del 29/10/99 "Testo unico delle disposizioni in materia di
beni culturali ed ambientali", prevede che sono soggette alle disposizioni
di questo articolo, in ragione del loro notevole interesse pubblico, fra
l'altro, i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto
avente valore estetico e tradizionale, nonché le bellezze panoramiche come quei
punti di vista o di belvedere accessibili al pubblico, dai quali si gode lo
spettacolo di quelle bellezze;
inoltre in quel contesto
del centro storico è ubicata la casa natale di San Francesco di Paola,
veneratissimo santo conosciuto in tutto il mondo, che richiama nella città di
Paola sempre più numerosi pellegrini e visitatori;
è in corso di esecuzione, proprio all'interno
dell'area storica comunale, la realizzazione di una strada sopraelevata dalla
dubbia utilità, che ferisce però gravemente ed irrimediabilmente nel contempo quel contesto storico-urbanistico;
tramite una nutrita
sottoscrizione di cittadini residenti nel centro storico di Paola, lo scempio
urbanistico prima evidenziato è stato segnalato nei mesi addietro al
commissario prefettizio comunale allora in carica, al soprintendente regionale
ai Beni Aaas della Calabria, al ministro per i beni culturali, al Presidente regionale di Italia Nostra, nonché agli assessori della Regione Calabria
ai beni culturali ed all'urbanistica;
l’Associazione Italia Nostra ha preso posizione in merito,
segnalando la discutibilità della progettazione riguardante la Paola barocca,
peraltro proprio nel momento in cui a Catanzaro veniva istituito l’Osservatorio regionale per il paesaggio;
nessun altro organo o istituzione con competenze di
tutela e salvaguardia sembra allo stato aver assunto specifiche iniziative in
merito, rivolte ad accertare con tempestività le puntuali ed inconfutabili
critiche alla realizzazione della prima citata arteria stradale sopraelevata;
fa parte ormai della più consolidata cultura
civica e della fruibilità delle bellezze storiche ed urbanistiche dei centri
storici il massimo rigore nella conservazione e tutela dello stato di fatto,
che deve essere mantenuto nella situazione originaria e semmai sorretto
soltanto da interventi di recupero e
riutilizzo, senza quindi alterazioni e gravi innesti viari e similari -:
se sono a conoscenza della composizione
storico-urbanistica ed estetico-tradizionale del centro storico del Comune di Paola;
se sono stati avviati, già alla data odierna,
tutti gli opportuni accertamenti, e quali iniziative ufficiali, in caso
positivo, siano state tempestivamente intraprese per far disporre la necessaria
sospensione dei lavori, in attesa che
gli accertamenti disposti si concludano senza equivoci.
(258; 17.07.2008)
Morelli. Al Presidente
della Giunta regionale. Per sapere –
premesso che:
con il D.D.G. n. 5057 del 30.04.2007 del
Dipartimento Presidenza, veniva indetta procedura per l'affidamento mediante
cottimo fiduciario del "Servizio demoscopico di analisi e monitoraggio per
una coerente valutazione dello stato di attuazione del programma della Giunta
regionale";
il costo del medesimo
servizio veniva presuntivamente indicato in Euro 100.000,00;
con successivo D.D.G. n.
8949 del 2.07.2007, l'incarico del suddetto Servizio, all'esito del cottimo
fiduciario, veniva aggiudicato e dunque affidato alla ditta Ipr Marketing, con
sede legale in Napoli alla via Pontario, 61, per un corrispettivo pari ad Euro
96.000,00 Iva inclusa;
con ulteriore Decreto n.
17944 del 19.11.2007 il Dipartimento Presidenza della Giunta regionale,
nell'attestare la trasmissione di un reportage completo della ricerca
"analisi e monitoraggio per una coerente valutazione dello stato di
attuazione del programma della Giunta regionale", da parte dell'operatore
economico affidatario, statuiva il regolare svolgimento del servizio secondo
termini e modalità stabilite negozialmente tra le parti, disponendo di
conseguenza la liquidazione in favore della ditta Ipr Marketing della
complessiva somma pari ad Euro 96.000,00 IVA inclusa;
a tutt'oggi non è dato
conoscere, pubblicamente gli esiti di detta ricerca demoscopica, nonostante sia
stata realizzata con fondi dell'Ente Regione -:
le motivazioni della
mancata pubblicazione dettagliata degli esiti dei predetti risultati
demoscopici;
eventuali motivi
ostativi alla pubblicizzazione e divulgazione della predetta ricerca.
(259; 21.07.2008)
Pizzini. Al
Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive.
Per sapere- premesso che:
a conclusione
della fase di commissariamento della Camera di Commercio Industria Artigianato
e Agricoltura di Cosenza, sono in corso le competenti procedure per il rinnovo
degli organismi camerali ordinari;
per poter procedere
al rinnovo dei citati organismi camerali ordinari, é stato emesso il decreto
presidenziale n. 114 del 27/5/08 con il quale sono stati attribuiti a ciascun
organismo di categoria avente diritto i posti in seno al ricostituendo
Consiglio della Camera di Commercio;
nessuna cifra
contenuta nel decreto di attribuzione dei posti sembra essere conforme ai dati
ufficiali inviati dall'Inps di Cosenza al Commissario della Camera di
Commercio;
a fronte delle
numerose discordanze già segnalate, sembra profilarsi una illegittima
convocazione dell'assemblea elettiva, con la consapevole conseguenza di ritardi
e danni all'ente camerale;
peraltro, risulta
che in data 9/6/08 la Federazione Provinciale degli Artigiani - Casartigiani -
con sede in Cosenza, ha prodotto formale istanza di revoca e/o modifica del
sopra citato decreto presidenziale, con la quale è stata evidenziata l'erronea
attribuzione ad altro organismo di categoria del posto spettante alla stessa
Casartigiani, in quanto unico organismo ad aver prodotto l'apparentamento per
il "Settore Trasporti" con Confindustria e Confesercenti;
inoltre, sarebbero
stati illegittimamente attribuiti ad altri organismi di categoria quattro seggi
complessivi per il "Settore Artigiani", escludendo ancora una volta
la Federazione Casartigiani -:
se è vero che i
dati forniti dall'Inps di Cosenza al Commissario della Camera di Commercio sono
difformi dai dati contenuti nel decreto presidenziale n. 114 del 27/5/ 08;
se, a fronte delle
già segnalate discordanze di dati ufficiali, sono stati adottati fino ad oggi
provvedimenti tesi ad accertare la veridicità dei dati stessi;
quali iniziative
di sorveglianza istituzionale sono state previste per assicurare la corretta
attribuzione dei posti in seno alla rinnovanda Assemblea camerale e quali
specifiche azioni sono state avviate per garantire la piena legittimità del
rinnovo delle cariche camerali ordinarie.
(260; 22.07.2008)
Art. 1
(Costituzione)
1. Ai sensi e per gli
effetti dell’art. 54 dello Statuto
regionale è costituita la Società per azioni
in house “Portanova” a capitale interamente regionale.
2. L’Ufficio di
Presidenza del Consiglio regionale, per il tramite del Segretariato generale
del Consiglio regionale, cura gli adempimenti finalizzati alla costituzione
della Società.
3. Alla società
è affidato il compito di gestire alcuni servizi strumentali all’attività
assembleare da esternalizzare individuati dall’Ufficio di Presidenza del
Consiglio regionale con
deliberazione numero 124 del 27 dicembre 2007, nonché con determinazione del
Segretario generale del Consiglio regionale n.
425 del 28 maggio 2008.
4.
La Società per
azioni in house “Portanova” opera nel rispetto della normativa vigente in
materia di tutela della concorrenza e, in particolare, di quanto disposto
dall’articolo 13 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 come sostituito
dall’articolo 1 della legge 4 agosto 2006, n. 248 di conversione in legge, con
modificazioni, del decreto legge n. 223/06.
Art. 2
(Contratti
di servizio)
1.
I rapporti tra
il Consiglio regionale e la Società per azioni in
house “Portanova” sono regolati da uno o più contratti di servizio.
Art. 3
(Disposizione
finanziaria)
1. Gli
oneri derivanti dalla presente legge gravano
sul capitolo 4, articolo 1, del bilancio del Consiglio regionale.
Art. 4
(Entrata in
vigore)
1. La presente legge entra in vigore il giorno
successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della
Regione.