IV LEGISLATURA

RESOCONTO INTEGRALE

52.

SEDUTA DI VENERDI 1 AGOSTO 2008

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GIUSEPPE BOVA

 

Presidenza del Presidente Giuseppe Bova

La seduta inizia alle 18,00

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Legge le interrogazioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gentile. Ne ha facoltà.

Giuseppe GENTILE

Presidente, siccome sul primo argomento posto all’ordine del giorno non si sono chiariti molti aspetti all’interno della minoranza, io chiedo a nome di tutta la minoranza, una ventina di minuti di sospensione per consentirci di venire in Aula e scegliere il Vicepresidente.

PRESIDENTE

La proposta è formale. Possono intervenire uno a favore e due contro, questa è la prassi, onorevole Trematerra, lei parla come ritiene, si capirà se parla a favore o contro.

Michele TREMATERRA

Io come l’altra minoranza ritengo che un percorso per l’elezione alla Vicepresidente sia stato, per quanto ci riguarda, concluso. Ritengo che potremo sicuramente votare per l’Ufficio di Presidenza. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Nucera. Ne ha facoltà.

Giovanni NUCERA

Presidente, non sarei intervenuto se non ci fosse stato l’intervento del collega Trematerra. Ma ritengo che la richiesta avanzata dal capogruppo di Forza Italia, onorevole Gentile, sia molto sensata in questo momento. Anzi una richiesta che tende soprattutto a ricercare quelli che sono gli elementi di unità all’interno di un sistema che, purtroppo, lo devo sottolineare,  non sempre garantisce i ruoli istituzionali delle rappresentanze politiche all’interno dei contesti elettivi.

Questo è un deficit molto rimarcato per una carenza all’interno dello Statuto regionale.

Se si fosse tenuto in evidenza e se si fosse rimarcato – io mi auguro che questo possa aprirsi come momento di dibattito nella fase in cui si andrà a discutere la rivisitazione dello Statuto regionale – noi avremmo dovuto prevedere, così come avviene nelle democrazie più avanzate, e cito semplicemente i lander della Germania che sono le Regioni tedesche, quello che è l’istituto della garanzia delle minoranze.

Cioè, le minoranze devono essere in ogni momento e costantemente garantite attraverso norme precise e non vaghe. Attraverso riferimenti certi del diritto e non generici perché oggi non saremmo così.

Io rinuncio all’idea che ci siano due minoranze in Consiglio regionale perché così avremmo dovuto anche sostenere la tesi che al posto di due minoranze ce ne siano tre. Ma non è la moltiplicazione delle minoranze che rende più o meno incisivo il ruolo e la funzione della minoranza stessa.

La minoranza è una e come tale al proprio interno deve gestirsi, con rispetto dei ruoli e con rispetto delle posizioni istituzionali, posizione che di fatti detiene.

La minoranza e la maggioranza in questo Consiglio regionale, in questa legislatura le hanno determinate il popolo calabrese. Non ci possono essere né giochi di prestigio né condizioni di diversificazione rispetto a questo ruolo che l’elettore calabrese ha voluto sancire in Consiglio regionale.

Detto questo, Presidente, mi schiero e sostengo la tesi del collega Gentile. Ritengo che la richiesta sia sensata, dovuta e rispettosa anche di quelli che possono essere gli scenari che si possono aprire in questo Consiglio.

PRESIDENTE

Colleghi, io so come sono, di norma, le regole, contro e a favore. Ma comprendendo quanto è delicato il quesito non solo tecnico ma anche politico che viene posto, io in questo caso straordinario non limiterò allo stretto necessario, anche se ovviamente invito i colleghi ad autoregolamentarsi perché mica apriamo un dibattito su questo.

Avremo la possibilità di fare qualche intervento in più ma ad un certo punto dobbiamo determinarci ragionando. Quindi questo tempo serve perché l’Aula…, do la parola al collega Adamo prima e poi al collega Sarra. L’ho fatto perché capisco che… però se eravamo in senso stretto, Sarra, io avrei sbagliato se avessi fatto quello mentre poi ci serve perché serenamente per quanto possibile l’Aula poi si determini.

Prego, onorevole Adamo.

Nicola ADAMO

La ringrazio, Presidente, e so che la richiesta di intervento da parte mia o ancor dopo da parte del collega Sarra in qualche modo diventa una eccezione. Non è prevista dalla norma regolamentare dal momento che uno a favore e uno contro avevano già parlato sulla proposta dell’onorevole Gentile. Ma mi sono permesso di chiedere la parola, perché non intendo intervenire per dichiarazione di voto, onorevole Presidente, a favore o contro ma per sottoporre all’attenzione sua ed in particolare del proponente la sospensione, onorevole Gentile, l’eventualità prima di passare ad un voto sul punto di valutare l’eventualità di una riunione lampo dei capigruppo al banco della Presidenza ed in quella sede affrontare il tema con lo stesso capogruppo Gentile.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.

Alberto SARRA

Presidente, mi atterrò scrupolosamente alla raccomandazione di essere il più possibile sintetico non senza evidenziare che ci troviamo a gestire dal punto di vista tecnico-giuridico una situazione particolare.

Si procede oggi alla elezione del componente l’Ufficio di Presidenza che deve essere comunque in termini di visibilità espressione della minoranza in questo Consiglio.

Ebbene, noi riteniamo – ed io mi esprimo a sostegno della tesi e della richiesta dell’onorevole Gentile – che è un momento cruciale all’interno di questa legislatura. Vede, Presidente, io so e conosco la sua attenzione e la sua sensibilità e l’attenzione che lei ha messo durante questa legislatura a garantire il ruolo di assoluta terzietà della Presidenza del Consiglio.

Invoco questo suo approccio istituzionale,  affinché attraverso questa elezione non vengano alterate – se non proprio travolte – le regole democratiche che rappresentano l’equilibrio tra maggioranza e minoranza.

In nessun modo può passare una logica, mi permetto di dire, di utilizzo della legge che paradossalmente in termini assolutamente sereni e non di evidenza penale, potrebbe risultare in frode alla legge.

Intendo dire che la minoranza deve avere espressione e visibilità all’interno dell’Ufficio di Presidenza. Non può essere mai la maggioranza a scegliere la minoranza all’interno di questo Consiglio perché verrebbero alterate se non travolte le regole democratiche.

Allora, è proprio per questo che chiediamo un momento di sospensione. Non è una sospensione per decidere il nome, ma per chiedere tutela e rispetto delle regole democratiche. Per questo non si può risolvere questo problema con una semplice riunione dei capigruppo davanti alla sua pur autorevole presenza, che non viene messa in dubbio da nessuno.

Noi riteniamo che la minoranza abbia il dovere, oltre che il titolo e la legittimità di esprimere il proprio candidato all’interno dell’Ufficio di Presidenza. In nessun modo il voto della maggioranza può incidere su quest’espressione.

Addirittura, sennò, dovremmo fare un passo indietro, signor Presidente. Qual è questo passo indietro? Noi ci troviamo oggi ad esprimere questa votazione su un rappresentante soltanto dell’Ufficio di Presidenza.

Se questo deve diventare motivo di interferenza della maggioranza sulle scelte della minoranza, allora bisognerebbe procedere all’azzeramento dell’Ufficio di Presidenza affinché si voti contestualmente. Così la maggioranza esprime i componenti della maggioranza e la minoranza esprime i propri componenti all’interno dell’Ufficio di Presidenza.

Solo questo può consentire il rispetto delle norme che presiedono a questa elezione.

Le chiedo scusa se mi sono dilungato, ma chiudo e ripeto il concetto. Lo stralcio di questa elezione non può significare interferenza perché per porre rimedio a questo allora dovremmo prima azzerare l’Ufficio di Presidenza e procedere contestualmente all’elezione di tutti i rappresentanti per non sovvertire le regole democratiche che presiedono alla costituzione ed alla elezione più correttamente dell’Ufficio di Presidenza.

Pertanto, – e chiudo, Presidente, veramente – le chiedo un attimo invocando la sua sensibilità istituzionale che in questo caso presiede alle regole della intelligenza, della capacità o – lo dico in termini sereni – della furbizia politica,  perché ora decidiamo per ora, non possiamo decidere ora per il futuro. Questo significherebbe fare delle operazioni che non verrebbero capite né dai calabresi né tanto meno da noi che svolgiamo il ruolo - signor Presidente della Giunta – di minoranza. So che le signorie vostre non accetterebbero mai operazioni di furbizia politica circa il rispetto delle norme istituzionali.

Conosco la vostra rettitudine e mi auguro che sarete – come sempre – consequenziali rispetto a questa richiesta ed a questa invocazione.

PRESIDENTE

Prima di chiudere questa fase di discussione le darò la parola, onorevole Gentile. Intanto,  la do con alternanza ai colleghi che me la chiedono. Approfitto dell’occasione – prima di dare la parola all’onorevole Pacenza – per dire che vorrei che tutti i colleghi seguissero con la massima attenzione possibile la discussione che stiamo facendo.

E’ uno snodo delicato, vedete in quanti stanno intervenendo. C’è una attenzione legittima sulla questione e va seguita con estremo punto. Poi per rispondere all’onorevole Sarra, nessuno di noi ha gestito mai quest’Aula, tanto meno in una occasione di questo tipo, con colpi di mano.

Noi assecondiamo la discussione ed anche le proposte che sono state fatte non per soprassedere alla fine alla proposta perché sappiamo che l’Aula è sovrana e qualora l’onorevole Gentile non cambia opinione, noi alla fine dobbiamo sottoporre la proposta all’Aula.

Però vogliamo che tutte le valutazioni possano essere fatte. Ed anche, onorevole Sarra, l’eventuale chiamata dei capigruppo al banco non è alternativa alla proposta dell’onorevole Gentile, ma è tutta una fase di formazione di una opinione che noi vogliamo aiutare in maniera che alla fine – quando si voterà – lo si faccia col massimo di consapevolezza possibile.

Avvertiamo la delicatezza del momento, quindi la veda in questo modo.

Noi dobbiamo gestire. Io ho una funzione in qualche  maniera di coordinamento delle prerogative ma qui siamo tutti assieme in Aula…

Ha chiesto di parlare l’onorevole Pacenza. Ne ha facoltà.

Franco Mario PACENZA

Signor Presidente, condivido la preoccupazione del Presidente del Consiglio quando sollecita l’Aula nella sua interezza ad una attenzione adeguata alla fase perché non c’è dubbio che è uno snodo sul piano squisitamente istituzionale. Ma non c’è dubbio che può avere anche letture di carattere politico assai delicate.

Vorrei dire anche ad alcuni colleghi che non c’è nessuna furbizia e nessun tentativo di alterare situazioni. Ne è la prova il fatto che su questo argomento specifico l’Aula e la stessa Conferenza dei capigruppo – mi risulta – più volte si  sono interrogati con serenità ed equilibrio.

Vorrei far notare che non per l’invadenza di qualcuno… , nello specifico, per esempio, a me non risulta assolutamente che si tratta di andare ad un azzeramento dell’intero Ufficio di Presidenza per riposizionare le funzioni.

Sarebbe una scorciatoia – questa sì – incomprensibile. Ma nello specifico non si può dire alla maggioranza di estraniarsi perché la stessa validità del voto impone alla maggioranza una assunzione di responsabilità. Perché il voto può essere espresso ed avere una sua validità se la maggioranza assume un atteggiamento di responsabilità.

Quindi dentro questo quadro, perché non c’è un elemento su cui si può estraniare,  ma nello specifico, io penso, proprio perché di fatto c’è un coinvolgimento complessivo dell’Aula sia opportuno verificare dentro una interlocuzione con tutti i capigruppo alla Presidenza,  se questo trova uno snodo,  bene. Poi,  se c’è a valle di questo passaggio la ulteriore certificazione di una difficoltà essendoci una richiesta formale di un gruppo,  è giusto che si possa valutare.

Ma non c’è da questo punto di vista la rappresentazione di un atteggiamento di interferenza di una maggioranza. Perché proprio per quelli che sono gli strumenti che regolano il processo elettorale, la maggioranza ha il dovere di assumere una funzione.

Dentro questo quadro mi permetto di insistere sulla richiesta del capogruppo Adamo per verificare in questa prima fase – tramite una iniziativa su tutti i gruppi del Consiglio – quelle che sono le possibilità di uno snodo positivo.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gentile. Ne ha facoltà.

Giuseppe GENTILE

Volevo entrare nel merito. Io avevo chiesto e la formalizzo ancora, una proposta di sospensione di 20 minuti per chiarire all’interno delle forze di minoranza questo problema.

Era tutto qui, non siamo entrati nel merito né abbiamo parlato di altre cose. La possibilità a questa minoranza di poter discutere con la massima serenità possibile di un problema che dobbiamo affrontare tra 20 minuti. Tutto qui.

PRESIDENTE

Prima di procedere al voto chiamo comunque i capigruppo al banco. Poi, conclusa questa fase…

Per favore i capigruppo al banco.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

PRESIDENTE

Anticipo già che la Conferenza dei capigruppo, quindi non c’è spaccatura, si è pronunciata al di là delle singole opinioni per accogliere la proposta di aggiornamento e di riconvocazione della seduta alle 19.

Pongo in votazione la richiesta di sospensione.

(Il Consiglio approva)

La seduta sospesa alle 18,30 è ripresa alle 20,20

PRESIDENTE

Prego i colleghi di prendere posto. Riprendiamo la seduta.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 300/8^ d'Ufficio, recante: "Elezione di un Vicepresidente del Consiglio regionale, in sostituzione del consigliere Roberto Occhiuto, dimissionario”

PRESIDENTE

Il punto all’ordine del giorno recita Proposta di provvedimento amministrativo n. 300/8^ d'Ufficio, recante: "Elezione di un Vicepresidente del Consiglio regionale, in sostituzione del consigliere Roberto Occhiuto, dimissionario”.

Si distribuiscano le schede. Chiamo a svolgere le funzioni di scrutatore gli onorevoli Nicolò e Censore.

(Interruzione)

Ha chiesto di parlare l’onorevole Gentile. Ne ha facoltà.

Giuseppe GENTILE

Presidente, siccome abbiamo avuto la possibilità di discutere per più di un’ora e mezza di questo problema – devo ringraziare l’Aula che ha avuto questa pazienza – voglio solo comunicare che abbiamo trovato una posizione unitaria che riguarda più o meno tutte le forze della minoranza per cui possiamo andare alla votazione indicando il collega, onorevole Stillitani, quale Vicepresidente designato.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Adamo. Ne ha facoltà.

Nicola ADAMO

Penso che l’intervento del collega Gentile, alla luce della sospensione fatta possa fugare ogni dubbio e preoccupazione rispetto al rischio che qualcuno paventava secondo il quale una votazione e quindi una elezione del Vicepresidente del Consiglio regionale, potesse essere esposto ad una azione di interferenza da parte della maggioranza sulla manifestazione della volontà politica della minoranza.

Noi registriamo una novità: si formalizza in Aula una posizione politica di cui portavoce è stato il collega Gentile e si dà persino una indicazione di voto nominale che riguarda la possibilità di eleggere a Vicepresidente del Consiglio regionale un rappresentante della Unione di centro, per l’esattezza l’onorevole Stillitani.

Questa preoccupazione attraverso quest’atto viene fugata.

Intervengo, però, per sottolineare il fatto – ed è su questo che non essendo seggio elettorale ma di fatto essendosi aperto un dibattito io vorrei capire meglio che si esplicitasse il tutto –  che alla luce dell’intervento del collega Gentile, vorrei capire se le condizioni di cui si è discusso molto in questi giorni e che abbiamo registrato nella penultima seduta della Conferenza dei capigruppo ma che soprattutto sono state manifestate ed espresse in sede di Conferenza dei capigruppo che si è tenuta nella giornata odierna, vengano a cessare.

Cioè una condizione politica secondo cui l’Unione di centro ha manifestato la espressione di una posizione politica che di fatto tende  ad una dislocazione istituzionale autonoma.

L’Unione di centro ci ha detto in questi giorni nelle sedi ufficiali istituzionali che nel Consiglio regionale della Calabria si esprimono comunque sotto l’aspetto della dislocazione politica due minoranze. Io preferisco chiamarle minoranze e non opposizioni.

E’ sottile la differenza ma vorrei si cogliesse

Ora se questo è – non so se si ribadisce questo dato –, non c’è dubbio che siamo in presenza di un fatto politico che rappresenta anch’esso una novità assoluta nello scenario politico calabrese.

Badate, era questo il dato prevalente che aveva minato la posizione che già i gruppi del Partito socialista e del Partito democratico avevano espresso nella riunione della Conferenza dei capigruppo di oggi.

Cioè, non c’era la volontà da parte del Partito democratico, mi limito a citare le posizioni espresse ufficialmente in sede di conferenza, o del Partito socialista di sottrarre il diritto della rappresentanza alla minoranza del suo componente nell’Ufficio di Presidenza e quindi del Vicepresidente di minoranza.

Anzi, semmai questo problema dovesse esserci stato, la nostra posizione era tendente a salvaguardare e mantenere un equilibrio di rappresentanza istituzionale che tutelava tutte le espressioni politiche che in quest’Aula si manifestano, partendo dal fatto che abbiamo un esponente di Alleanza nazionale che è Presidente della Commissione di vigilanza. Partendo dal fatto che già un componente dell’Ufficio di Presidenza fa capo al gruppo di Forza Italia. Partendo dal fatto che il componente Vicepresidente che si è dimesso – perché eletto deputato – proveniva dalla stessa Unione di centro.

Non ci interessava questo aspetto se non sotto questa forma, ma soprattutto ci interessava cogliere l’elemento politico, l’aspetto politico che noi vorremmo verificare in quest’Aula se permane o è stato anch’esso superato.

Non vale il ragionamento secondo il quale non ci possa essere – come dire – un intreccio tra la questione politica della espressione della posizione politica e le questioni istituzionali.

Perché non c’è questo problema? Non solo perché noi siamo in presenza della manifestazione di un voto separato.

Non si vota - e lo spiegava bene per altre ragioni il collega Sarra nel suo intervento – per l’Ufficio complessivamente inteso, per cui c’è il voto limitato che consente attraverso l’espressione di una sola preferenza di tutelare nelle operazioni di voto la minoranza.

Siamo in presenza di un voto separato che ancor più partendo dal presupposto che in ogni caso si riconosce ad un gruppo di minoranza quello che oltretutto stava già nell’Ufficio di Presidenza il diritto di essere nuovamente rappresentato, la maggioranza pur votando e partecipando al voto, non solo non intendeva alterare questo dato ma voleva sostanziare il fatto politico che a questo punto diventa unico e prevalente.

Se il dato dovesse confermarsi-  tra l’altro noi abbiamo avuto precedenti -  ammesso che il problema poteva esserci o poteva essere oggetto di una discussione perché è oggettivo e legittimo che ci possa essere una interpretazione anche tout court del dato, come dicevo, abbiamo avuto esperienze che non riguardano quest’Aula ma autorevolmente la rappresentanza delle sedi parlamentari nazionali dove questa interferenza in qualche modo si è manifestata.

Una per tutte, per esempio, l’elezione del Vicepresidente di una delle Camere quando un gruppo di maggioranza ha partecipato al voto ed ha determinato l’elezione col proprio voto del componente di minoranza. Mi riferisco al caso dell’elezione a Vicepresidente dell’onorevole Rosy Bindi. Però adesso questa condizione non c’è più.

Ritorniamo sull’altro dato perché se oggettivamente l’Udc dovesse ribadire e riconfermare quella posizione, non c’è dubbio che noi siamo in presenza da una parte di un processo di autonomizzazione politica che può significare – io la definisco così – una non convergenza dentro il campo della minoranza, di quella che era la minoranza che era uscita dalle elezioni del 2005, ma dall’altra può essere anche la manifestazione di un nuovo fatto politico che apre un’altra fase in Calabria.

Non una fase di cambio di maggioranza. Non si tratta di questo,  ma nella dialettica, dentro il sistema politico istituzionale noi sappiamo che c’è una maggioranza, ci sono due minoranze e ci sono due minoranze di cui una è collocata alla stessa collocazione istituzionale che nel Parlamento della Repubblica hanno in grande parte, le forze di questa maggioranza. I gruppi parlamentari presenti.

Cioè, in presenza di un dato stravolgente qual è stato quello determinato dalle elezioni politiche, un vero e proprio atto di riforma elettorale senza legge, il voto che ha sancito la elezione, il rinnovo delle Camere e della elezione e quindi l’insediamento del Governo presieduto dall’onorevole Berlusconi è stato, di fatto, un atto di riforma del sistema politico, al punto tale che alcuni gruppi non sono nemmeno rappresentati più nel Parlamento.

Noi abbiamo due opposizioni a Roma in Parlamento che in Calabria si troverebbero manifestaste attraverso l’autonomia della minoranza che fa capo alla Unione di centro e di una espressione di maggioranza che oggi ha il compito, il diritto-dovere di governare la Calabria.

Non c’è dubbio che questo è un nodo politico che non può sfuggire ai più rispetto al quale, ove mai dovesse essere in quest’Aula verificato e riproposto il tema, noi non possiamo non far finta di non coglierlo.

Parlo per il Partito democratico, quindi se questo è, non c’è dubbio che potrebbe portarci – parlo col condizionale perché vorrei tanto ascoltare un rappresentante della Unione di centro – questa sera alla luce del sole, in maniera trasparente con una assunzione di responsabilità pulita dal punto di vista della dialettica politica e della dialettica istituzionale, potrebbe portare il Partito democratico a convergere anche su un voto per l’elezione a Vicepresidente, rappresentante della Unione di centro, l’onorevole Stillitani.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Trematerra. Ne ha facoltà.

Michele TREMATERRA

Grazie, Presidente, in tutta questa vicenda della Vicepresidenza del Consiglio regionale noi non abbiamo mai ritenuto come Partito che la maggioranza abbia avuto un ruolo di ingerenza in quelle che erano alcune dinamiche.

Dobbiamo ricordare – lo facciamo qui e lo diciamo pubblicamente – che se oggi si arriva ad una votazione di un Vicepresidente, se oggi si addiviene ad una posizione, io dico che questo è merito anche della maggioranza che ha saputo capire le ragioni per le quali l’Udc nelle due sedute precedenti  ha chiesto di non procedere alla elezione del Vicepresidente perché c’erano delle ragioni che avrebbero sicuramente portato ad uno squilibrio dell’Ufficio di Presidenza.

Quindi noi dobbiamo dar atto alla maggioranza che ha saputo svolgere un ruolo che riteniamo straordinariamente importante,  perché ha fatto in modo che quel che per noi era un sopruso non si verificasse.

Ovviamente tutto questo ha portato ad una discussione nella minoranza e non ultimo – questo per dirlo sempre chiaramente perché noi dobbiamo parlare altrettanto chiaramente non solo all’Aula ma a tutti i calabresi che stasera, che domani leggeranno – ha portato, come abbiamo detto, anche in Conferenza dei capigruppo alla nascita di una posizione all’interno della minoranza di autonomia rispetto alla minoranza nella sua interezza.

Cioè, nasce un’altra minoranza che è l’Udc. Questo abbiamo detto ieri, questo abbiamo detto oggi e questo intendo ribadire anche qui in Aula.

Certo, abbiamo anche registrato – perché no? – che c’è una convergenza su quello che è il nominativo che l’Udc ha espresso rispetto alla Vicepresidenza. Abbiamo registrato favorevolmente che i gruppi del Pdl e il nuovo Partito socialista intendono convergere sul nominativo dell’Udc.

Questo di fatti porta a riequilibrare l’Ufficio di Presidenza. Voglio anche ricordare che in questo periodo c’è stata anche una importante presa di posizione da parte degli amici socialisti di Nencini che hanno anche espresso – loro stessi favorevolmente – il loro appoggio sul nostro candidato.

Oggi siamo quindi qui per ribadire che c’è una convergenza della Pdl e di questo non ci può fare che piacere il fatto che convergano su un nostro nominativo. Esistono queste due minoranze, il tempo sarà anche fautore delle dinamiche future all’interno della minoranza.

Per quanto ci riguarda ribadisco che questo processo ha portato alla nascita delle due minoranze ma siamo altrettanto felici che il Pdl e il nuovo Partito socialista che avevano posizioni diversificate nel tempo abbiano inteso convergere sul nominativo del nostro rappresentante nell’Ufficio di Presidenza.

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Onorevole Cherubino, siamo in votazione per scrutinio segreto.

PRESIDENTE

Siccome il voto è segreto, come dichiara lei?

(Interruzione)

Cosimo CHERUBINO

Vi ringrazio per la parola. Io sarò brevissimo. Solo per sottoscrivere l’intervento del collega onorevole Adamo, e per dire che abbiamo già sottolineato in antecedenza che esistono due minoranze.

Rispetto al dubbio o la riflessione che faceva a voce alta l’onorevole Adamo, riferita all’Udc, nell’intervento dell’onorevole Trematerra,  che condivido, è rimasta chiara la posizione. I socialisti che per primi avevano indicato questa apertura, questo dialogo e quindi avevano espresso voto favorevole, ci tengo a sottolineare,  esprimono  vicinanza e vota il collega Stillitani.

Ci tenevo a sottolinearlo per una questione politica. Vi ringrazio e chiedo scusa.

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Sarra. Ne ha facoltà.

Alberto SARRA

Grazie, Presidente, Presidente della Giunta, sarò assolutamente rispettoso dei tempi europei che a voi tanto piacciono.

Solo per esprimere intanto la soddisfazione per come è andato il dibattito in Aula e siccome ero intervenuto prima, Presidente, ci tengo ad evidenziare che questo dibattito ha consentito l’eliminazione di un rischio che era l’equivoco di fondo che avevamo in qualche modo evidenziato e che in effetti non c’è stato.

Abbiamo allontanato dall’Aula ogni rischio di venir meno del rispetto delle regole democratiche. Oggi viene con nostra enorme soddisfazione votato un candidato della minoranza con tutti i distinguo che vogliamo, ma in Ufficio di Presidenza ci sarà il rispetto dell’equilibrio delle visibilità che la legge impone.

Cioè il rispetto della regola democratica della maggioranza e della minoranza, se non vogliamo dire opposizione ed  anche mi piace parlare in questi termini per come è stato condotto questo dibattito.

Devo dar atto al Presidente che ha dato ampia visibilità a tutte le espressioni. Si giunge oggi ad una votazione che credo ci trovi finalmente di intesa su questo aspetto. Oggi si rispetta quella proporzione che la legge prevede.

C’è un candidato che è espressione di questo, viene meno quel rischio che avevamo paventato e mi pare di poter esprimere in conclusione la mia soddisfazione per come è stato condotto questo dibattito e per come – se mi consentite – si conclude.

Con l’auspicio che quello che il collega dell’Udc ha evidenziato possa essere veramente un discorso di prospettiva.

Con questo noi iniziamo a lavorare come abbiamo fatto già da tempo per una prospettiva di alternativa che in questo momento più che mai ci trova in una posizione ferma, rigorosa anche se rispettosa delle prerogative che la legge ci ha riconosciuto.

(Interruzione)

PRESIDENTE

Io non vorrei, farà un intervento benissimo ma non vorrei togliere la parola all’onorevole Tallini, raccomandando la brevità dell’intervento.

Domenico TALLINI

Presidente, soltanto un minuto per dire che io ritengo che le conclusioni delle vicende che hanno riguardato questa Presidenza non sono qualificanti per questo Consiglio regionale.

Soprattutto voglio dire per la maggioranza o per il tentativo di ingerenza che la maggioranza ha tentato di fare in una vicenda che riguardava solo la minoranza.

Mi premeva soltanto sottolineare questo aspetto perché anche le conclusioni a cui si è pervenuti stanno a dimostrare che grazie anche al senso di responsabilità di tanti oggi forse non si rompe un feeling o un filo di rapporto e di confronto vero tra la maggioranza e la minoranza. Perché non riesco a capire come possano esserci più minoranze - io l’ho già detto e chiudo questo mio intervento per sottolineare questo aspetto – perché quando si vota c’è uno schieramento che vince e gli altri che perdono.

Lo schieramento che vince è la maggioranza, quello che perde è la minoranza. Non ci possono essere più minoranze nell’ambito dello stesso schieramento.

Per questo motivo visto che il collega Stillitani non ha bisogno di voti perché mi pare che a questo punto forse riceverebbe il voto alla unanimità, io per questo motivo mi asterrò dal voto.

PRESIDENTE

Prego, onorevole Vilasi, proceda alla chiama.

(Vengono distribuite le schede. Segue la votazione indi lo spoglio delle schede)

Io sto in Aula ma non consegno la scheda.

Gesuele VILASI, Segretario Questore

Fa la chiama.

PRESIDENTE

Comunico l’esito della votazione. Presenti e votanti 41; hanno riportato voti i consiglieri: Stillitani Francesco Antonio 32; Aiello Pietro 1; bianche 8.

Pertanto, dichiaro eletto Vicepresidente del Consiglio regionale il consigliere Stillitani.

(Applausi)

Proposta di legge numero 314/8^ di iniziativa dei consiglieri Bova, Borrello, Guerriero, Vilasi, recante: <<Costituzione Società per azioni in house “Portanova”>>

PRESIDENTE

Si passa al successivo punto all’ordine del giorno che recita Proposta di legge numero 314/8^ di iniziativa dei consiglieri Bova, Borrello, Guerriero, Vilasi, recante: <<Costituzione Società per azioni in house “Portanova”>>.

L’onorevole Borrello, relatore, ha facoltà di svolgere la relazione.

Antonio BORRELLO, relatore

Presidente, mi rimetto alla relazione scritta.

PRESIDENTE

E’ stato presentato emendamento protocollo 4898 a firma del consigliere Borrello che così recita: “Al comma 3 dell’articolo , dopo le parole <<Consiglio regionale>> aggiungere le parole <<con deliberazione numero 124 del 27 dicembre 2007, nonché con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale n. 425 del 28 maggio 2008>>”.

Antonio BORRELLO, relatore

Anche l’emendamento si illustra da sé.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’emendamento.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 1.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 2.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 3.

(E’ approvato)

Pongo in votazione l’articolo 4.

(E’ approvato)

Pongo in votazione la legge nel suo complesso.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportato in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Chiamo i capigruppo al banco della Presidenza.

(I capigruppo si portano al banco della Presidenza)

Ci sono due questioni.

I Presidenti dei gruppi hanno proposto di soprassedere stasera al terzo punto all’ordine del giorno per porlo  come primo punto la  prossima seduta del 7, intrecciando questo con la questione delle riforme e poi il successivo dibattito.

Intanto il Consiglio regionale potrà aver licenziato, come Commissione, sia la legge sulla casa, riforma degli enti, sia eventualmente altre questioni che riguardano stabilizzazione di lavoratori precari da parte della Giunta e quindi provvedimenti che possono arrivare.

Questo punto sarà portato alla prossima convocazione del Consiglio che anticipo sarà il pomeriggio di giorno 7.

Molti capigruppo di maggioranza e di minoranza: Morelli, Sarra, Gentile, Nucera, Borrello, Serra, Tripodi, Battaglia, Vilasi hanno presentato un ordine del giorno che ha come oggetto “Ordine del giorno in merito all’Hospice “Via delle stelle” di Reggio Calabria – Unità di cure palliative – (Asp di Reggio Calabria) di cui propongono l’inserimento all’ordine del giorno prima e successivamente il voto.

La Conferenza dei capigruppo ha assunto questa posizione pertanto ne propongo l’inserimento all’ordine del giorno in questa seduta.

(Il Consiglio approva)

Ordine del giorno a firma dei consiglieri Morelli, Sarra, Gentile, Nucera, Borrello, Serra, Tripodi, Battaglia, Vilasi “in merito all’Hospice “Via delle stelle” di Reggio Calabria – Unità di cure palliative – (ASP di Reggio Calabria)

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’approvazione dell’ordine del giorno medesimo di cui do lettura.

(Interruzione)

Prego, onorevole Morelli, ha lei la parola per la lettura.

Francesco MORELLI

Presidente, leggiamo solo la prima parte.

“Il Consiglio regionale

rilevato che l’Unità di cure palliative (Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria) Hospice “Via delle Stelle” – ubicato in Reggio Calabria, via delle Camelie, rappresenta per la Regione Calabria un centro di eccellenza per l’assistenza ai malati terminali e alle loro famiglie;

rilevato che, al pari di altre strutture sanitarie, invero, l’anzidetta Unità versa in una condizione finanziaria disastrata, tanto da non potere continuare ad assicurare l’erogazione dei suoi servizi, con gravissimi disagi per le famiglie e dei malati terminali, i quali in caso di sospensione dell’attività dell’Unità per mancanza di mezzi economici, non avrebbero altre alternative cui fare ricorso;

rilevato che tale stato di precarietà, come ne hanno riferito pure i mass-media, ha destato diffusi e consistenti malumori nella opinione pubblica ed in particolare tra tutti coloro che non possono fare a meno della struttura sanitaria in questione tanto da indurre alcuni volenterosi a una spontanea colletta pubblica per reperire i fondi necessari ed indispensabili per consentire a questa indispensabile e meritoria struttura sanitaria la prosecuzione sia pure a livelli minimi, della sua ordinaria attività di assistenza;

rilevato che compito inderogabile e principale della Regione è quello di assicurare l’assistenza sanitaria indispensabile ai malati terminali, quanto meno per assicurargli una morte dignitosa;

rilevato che la situazione economica-finanziaria dell’Ucp è tale che se non verrà erogato prontamente quanto dovuto, sarà costretta a sospendere l’erogazione dei suoi servizi, con le disastrose conseguente facilmente immaginabili sia in termini effettivi e concreti sia di immagine della Regione;

rilevato altresì che la situazione economica in cui versa l’azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria non consente di assicurare le risorse previste nell’ambito della convenzione a suo tempo stipulata;

impegna la Giunta nelle more della revisione delle modalità di finanziamento della struttura in parola ad anticapre prontamente e direttamente alla Unità di cure palliative – Hospice di Reggio Calabria la quota per l’anno 2008”.

PRESIDENTE

Pongo in votazione l’ordine del giorno per come letto in Aula.

(Il Consiglio approva)

Convocazione della prossima seduta

PRESIDENTE

Abbiamo esaurito i punti all’ordine del giorno. Ricordo che il Consiglio è riconvocato a domicilio per il prossimo 7 agosto alle ore 16 .

Il primo punto l’abbiamo già indicato e riguarda il prosieguo del terzo punto odierno assieme e nella stessa relazione al punto sulle riforme, poi il dibattito, la legge sulla casa e quant’altro. Ma l’ordine del giorno vi sarà inviato a domicilio.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 21,03

Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Dima, Acri.

(Sono concessi)

Annunzio di proposte di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di legge di iniziativa dei consiglieri:

Bova, Borrello, Guerriero, Vilasi – “Costituzione società per azioni in house “Portanova” (P.L. n. 314/8^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Affari istituzionali e affari generali.

(Così resta stabilito)

Gentile – “Promozione dell’attività di recupero e distribuzione di prodotto alimentari ai fini di solidarietà sociale e dei Gas (Gruppo di acquisito solidale)” (P.L. n. 315/8^)

E’ stata assegnata alla terza Commissione consiliare - Attività sociali, sanitarie, culturali e formative – ed alla seconda - Bilancio, programmazione economica e attività produttive – per il parere.

(Così resta stabilito)

Dichiarazione di illegittimità costituzionale

La Corte costituzionale con sentenza n. 277 del 9 luglio 2008, depositata in cancelleria in data 16 luglio 2008 e pervenuta al Settore Segreteria Assemblea in data 24 luglio u.s., ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della legge regionale 28 dicembre 2007, n. 27 avente ad oggetto: “Integrazione piano regionale dei rifiuti”.

La Corte costituzionale con sentenza n. 200 del 9 giugno 2008, depositata in Cancelleria il 13 giugno 2008 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Calabria n. 14 del 16 luglio 2008 ha ritenuto l’illegittimità parziale della legge regionale 5 gennaio 2007, n. 2, recante: “Istituzione e disciplina della Consulta statutaria” nei termini seguenti: illegittimità costituzionale dell’art. 3, comma 1; dell’art. 7, comma 3, limitatamente alle seguenti parole “ad eccezione del caso di conflitti fra organi della Regione o fra Regioni ed enti locali originati da una legge o da un regolamento, nel quale i soggetti legittimati devono ricorrere alla Consulta entro 30 giorni dalla promulgazione della legge” e dell’art. 8, comma 4.

Promulgazione di leggi regionali

In data 10 luglio 2008, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato le sotto indicate leggi regionali e le stesse sono state pubblicate sul Bur supplemento straordinario n. 1 del 18 luglio 2008:

legge regionale 10 luglio 2008, n. 20 recante: “Riordino istituzionale delle comunità montane ai sensi dell’art. 2 commi 17 e 18 della legge 244/2007. Modifiche alla legge regionale 19 marzo 1999, n. 4”

legge regionale 10 luglio 2008, n. 21, recante: “Modifiche all’art. 25, comma 1, della legge regionale n. 15 del 13 giugno 2008”;

legge regionale 10 luglio 2008, n. 22, recante: “Istituzione del garante della salute della Regione Calabria”;

legge regionale 10 luglio 2008; n. 23, recante: “Interpretazione autentica dell’art. 2, comma 1, della legge regionale 26 maggio 1997, n. 8, nonché dell’art. 10, comma 8 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8”.

In data 18 luglio 2008, il Presidente della Giunta regionale ha promulgato la sotto indicata legge regionale e la stessa è stata pubblicata sul Bur supplemento straordinario n. 3 del 26 luglio 2008:

legge regionale 18 luglio 2008, n. 24, recante: “Norme in materia di autorizzazione, accreditamento, accordi contrattuali e controlli delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private”.

Interrogazioni a risposta scritta

Pizzini. Al Presidente della Giunta regionale e agli assessori ai beni culturali e all’urbanistica.

Per sapere – premesso che:

il centro storico del Comune di Paola ha conservato fino ad oggi quasi intatta la sua originaria conformazione urbana e le sue caratteristiche urbanistiche e costruttive, per il faticoso ma benemerito sforzo compiuto dalle precedenti amministrazioni comunali che si sono succedute nel corso degli anni;

l'art. 139, Titolo II, del D.M. n. 490 del 29/10/99 "Testo unico delle disposizioni in materia di beni culturali ed ambientali", prevede che sono soggette alle disposizioni di questo articolo, in ragione del loro notevole interesse pubblico, fra l'altro, i complessi di cose immobili che compongono un caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale, nonché le bellezze panoramiche come quei punti di vista o di belvedere accessibili al pubblico, dai quali si gode lo spettacolo di quelle bellezze;

inoltre in quel contesto del centro storico è ubicata la casa natale di San Francesco di Paola, veneratissimo santo conosciuto in tutto il mondo, che richiama nella città di Paola sempre più numerosi pellegrini e visitatori;

è in corso di esecuzione, proprio all'interno dell'area storica comunale, la realizzazione di una strada sopraelevata dalla dubbia utilità, che ferisce però gravemente ed irrimediabilmente nel contempo quel contesto storico-urbanistico;

tramite una nutrita sottoscrizione di cittadini residenti nel centro storico di Paola, lo scempio urbanistico prima evidenziato è stato segnalato nei mesi addietro al commissario prefettizio comunale allora in carica, al soprintendente regionale ai Beni Aaas della Calabria, al ministro per i beni culturali, al Presidente regionale di Italia Nostra, nonché agli assessori della Regione Calabria ai beni culturali ed all'urbanistica;

l’Associazione Italia Nostra ha preso posizione in merito, segnalando la discutibilità della progettazione riguardante la Paola barocca, peraltro proprio nel momento in cui a Catanzaro veniva istituito l’Osservatorio regionale per il paesaggio;

nessun altro organo o istituzione con competenze di tutela e salvaguardia sembra allo stato aver assunto specifiche iniziative in merito, rivolte ad accertare con tempestività le puntuali ed inconfutabili critiche alla realizzazione della prima citata arteria stradale sopraelevata;

fa parte ormai della più consolidata cultura civica e della fruibilità delle bellezze storiche ed urbanistiche dei centri storici il massimo rigore nella conservazione e tutela dello stato di fatto, che deve essere mantenuto nella situazione originaria e semmai sorretto soltanto da interventi di recupero e riutilizzo, senza quindi alterazioni e gravi innesti viari e similari -:

se sono a conoscenza della composizione storico-urbanistica ed estetico-tradizionale del centro storico del Comune di Paola;

se sono stati avviati, già alla data odierna, tutti gli opportuni accertamenti, e quali iniziative ufficiali, in caso positivo, siano state tempestivamente intraprese per far disporre la necessaria sospensione dei lavori, in attesa che gli accertamenti disposti si concludano senza equivoci.

(258; 17.07.2008)

Morelli. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con il D.D.G. n. 5057 del 30.04.2007 del Dipartimento Presidenza, veniva indetta procedura per l'affidamento mediante cottimo fiduciario del "Servizio demoscopico di analisi e monitoraggio per una coerente valutazione dello stato di attuazione del programma della Giunta regionale";

il costo del medesimo servizio veniva presuntivamente indicato in Euro 100.000,00;

con successivo D.D.G. n. 8949 del 2.07.2007, l'incarico del suddetto Servizio, all'esito del cottimo fiduciario, veniva aggiudicato e dunque affidato alla ditta Ipr Marketing, con sede legale in Napoli alla via Pontario, 61, per un corrispettivo pari ad Euro 96.000,00 Iva inclusa;

con ulteriore Decreto n. 17944 del 19.11.2007 il Dipartimento Presidenza della Giunta regionale, nell'attestare la trasmissione di un reportage completo della ricerca "analisi e monitoraggio per una coerente valutazione dello stato di attuazione del programma della Giunta regionale", da parte dell'operatore economico affidatario, statuiva il regolare svolgimento del servizio secondo termini e modalità stabilite negozialmente tra le parti, disponendo di conseguenza la liquidazione in favore della ditta Ipr Marketing della complessiva somma pari ad Euro 96.000,00 IVA inclusa;

a tutt'oggi non è dato conoscere, pubblicamente gli esiti di detta ricerca demoscopica, nonostante sia stata realizzata con fondi dell'Ente Regione -:

le motivazioni della mancata pubblicazione dettagliata degli esiti dei predetti risultati demoscopici;

eventuali motivi ostativi alla pubblicizzazione e divulgazione della predetta ricerca.

(259; 21.07.2008)

Pizzini. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alle attività produttive. Per sapere- premesso che:

a conclusione della fase di commissariamento della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cosenza, sono in corso le competenti procedure per il rinnovo degli organismi camerali ordinari;

per poter procedere al rinnovo dei citati organismi camerali ordinari, é stato emesso il decreto presidenziale n. 114 del 27/5/08 con il quale sono stati attribuiti a ciascun organismo di categoria avente diritto i posti in seno al ricostituendo Consiglio della Camera di Commercio;

nessuna cifra contenuta nel decreto di attribuzione dei posti sembra essere conforme ai dati ufficiali inviati dall'Inps di Cosenza al Commissario della Camera di Commercio;

a fronte delle numerose discordanze già segnalate, sembra profilarsi una illegittima convocazione dell'assemblea elettiva, con la consapevole conseguenza di ritardi e danni all'ente camerale;

peraltro, risulta che in data 9/6/08 la Federazione Provinciale degli Artigiani - Casartigiani - con sede in Cosenza, ha prodotto formale istanza di revoca e/o modifica del sopra citato decreto presidenziale, con la quale è stata evidenziata l'erronea attribuzione ad altro organismo di categoria del posto spettante alla stessa Casartigiani, in quanto unico organismo ad aver prodotto l'apparentamento per il "Settore Trasporti" con Confindustria e Confesercenti;

inoltre, sarebbero stati illegittimamente attribuiti ad altri organismi di categoria quattro seggi complessivi per il "Settore Artigiani", escludendo ancora una volta la Federazione Casartigiani -:

se è vero che i dati forniti dall'Inps di Cosenza al Commissario della Camera di Commercio sono difformi dai dati contenuti nel decreto presidenziale n. 114 del 27/5/ 08;

se, a fronte delle già segnalate discordanze di dati ufficiali, sono stati adottati fino ad oggi provvedimenti tesi ad accertare la veridicità dei dati stessi;

quali iniziative di sorveglianza istituzionale sono state previste per assicurare la corretta attribuzione dei posti in seno alla rinnovanda Assemblea camerale e quali specifiche azioni sono state avviate per garantire la piena legittimità del rinnovo delle cariche camerali ordinarie.

(260; 22.07.2008)

Proposta di legge numero 314/8^, recante: <<Costituzione Società per azioni in house “Portanova”>> (Del. n. 276)

Art. 1

(Costituzione)

1.      Ai sensi e per gli effetti dell’art. 54 dello Statuto regionale è costituita la Società per azioni in house “Portanova” a capitale interamente regionale.

2.      L’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, per il tramite del Segretariato generale del Consiglio regionale, cura gli adempimenti finalizzati alla costituzione della Società.

3.      Alla società è affidato il compito di gestire alcuni servizi strumentali all’attività assembleare da esternalizzare individuati dall’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale con deliberazione numero 124 del 27 dicembre 2007, nonché con determinazione del Segretario generale del Consiglio regionale n. 425 del 28 maggio 2008.

4.      La Società per azioni in house “Portanova” opera nel rispetto della normativa vigente in materia di tutela della concorrenza e, in particolare, di quanto disposto dall’articolo 13 del decreto legge 4 luglio 2006, n. 223 come sostituito dall’articolo 1 della legge 4 agosto 2006, n. 248 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge n. 223/06.

Art. 2

(Contratti di servizio)

1.      I rapporti tra il Consiglio regionale e la Società per azioni in house “Portanova” sono regolati da uno o più contratti di servizio.

Art. 3

(Disposizione finanziaria)

1.   Gli oneri derivanti dalla presente legge gravano sul capitolo 4, articolo 1, del bilancio del Consiglio regionale.

Art. 4

(Entrata in vigore)

1.   La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.