VII legislatura

28.

seduta di lunedì 18 giugno 2001

 

Presidenza del Vicepresidente Domenico Rizza

La seduta inizia alle 13,50

Francesco PILIECI, Segretario. Legge il verbale della seduta precedente.

(E’ approvato)

Comunicazioni

PRESIDENTE

Legge le comunicazioni.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di interrogazioni e mozioni

Francesco PILIECI, Segretario. Legge le interrogazioni e le mozioni presentate alla Presidenza.

(Sono riportate in allegato)

Annunzio di risposta scritta ad interrogazioni

PRESIDENTE

E’ pervenuta risposta scritta alle seguenti interrogazioni: n. 70 del 7.12.2000 a firma del consigliere Tripodi M; n. 88 del 6.2.2001 a firma del consigliere Pacenza; n. 109 del 19.3.2001 a firma dei consiglieri Pirillo, Pappaterra, Adamo, Tommasi, Guagliardi, Tripodi M., Borrello; n. 112 del 21.3.2001 a firma Galati.

(Sono riportati in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 118/7^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Luigi Meduri, dimissionario con Francesco Fortugno”

PRESIDENTE

Il primo punto dell’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo n. 118/7^ d’Ufficio: “Surroga del consigliere regionale Luigi Meduri, dimissionario, con Francesco Fortugno”

Pongo in votazione la surroga del consigliere Meduri, eletto deputato al Parlamento, al quale subentra Francesco Fortugno.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Invito il consigliere Francesco Fortugno a prendere posto nei banchi riservati ai consiglieri. Colgo l’occasione per rivolgere un augurio di buon lavoro sia all’onorevole Luigi Meduri, eletto al Parlamento sia al collega Fortugno neo consigliere regionale.

(Il neo consigliere Francesco Fortugno prende posto in Aula)

(Applausi)

(È riportato in allegato)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 119/7^ d’Ufficio, recante: “Proroga della Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria”

PRESIDENTE

Il secondo punto dell’ordine del giorno reca la proposta di provvedimento amministrativo n. 119/7^ d’Ufficio: “Proroga della Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria”.

Nessuno chiede di parlare, pertanto che pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo n.119/7^.

(Il Consiglio approva)

(E’ riportata in allegato)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di parlare l’onorevole Tommasi. Ne ha facoltà.

Diego Antonio TOMMASI. Visto che è pervenuta alla Presidenza la  lettera di dimissioni dell’onorevole Pappaterra, chiedo che venga inserita all’ordine del giorno la presa d’atto delle dimissioni e la relativa surroga.

PRESIDENTE

Nessuno chiedendo di intervenire, pongo in votazione la richiesta dell’onorevole Tommasi.

(Il Consiglio approva)

Presa d’atto delle dimissioni dell’onorevole Domenico Pappaterra da consigliere regionale.

PRESIDENTE

Pongo in votazione la presa d’atto delle dimissioni dell’onorevole Pappaterra da consigliere regionale.

(Il Consiglio approva)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 120/7^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Domenico Pappaterra, dimissionario con Luigi Incarnato”

PRESIDENTE

Pongo in votazione la proposta di provvedimento amministrativo n. 120/7^ d’Ufficio, recante: “Surroga del consigliere regionale Domenico Pappaterra, dimissionario”, al quale subentra Luigi Incarnato.

(Il Consiglio approva)

(È riportato in allegato)

Prego il collega Incarnato di prendere posto nei banchi riservati ai consiglieri regionali. All’onorevole Pappaterra e al collega Incarnato giungano gli auguri di buon lavoro, ciascuno per la funzione che va a svolgere.

(Il neo consigliere Luigi Incarnato prende posto in Aula)

(Applausi)

PRESIDENTE.Ha chiesto di parlare l’onorevole Tripodi. Ne ha facoltà.

Michelangelo TRIPODI

Prima della conclusione della seduta, volevo chiedere, Presidente, visto che lei le ha annunciate, che vengano inserite all’ordine del giorno della prossima seduta alcune mozioni da me presentate. In particolare mi riferisco, come peraltro concordato nella riunione dei capigruppo, della mozione che non ho trovato all’ordine del giorno della seduta odierna – e mi pare strano questo aspetto – che riguarda i lavoratori ex Comerint che si occupano degli impianti di depurazione della regione, e poi, se è possibile, aggiungo la richiesta che venga inserita all’ordine del giorno e discussa nella prossima seduta una mozione che ho presentato stamattina al Consiglio regionale, in ordine ad una scelta fatta qualche giorno fa dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla pubblica istruzione Zavettieri, che riguarda il trasferimento e la soppressione dell’Osservatorio antimafia che ha sede a Reggio Calabria. Chiedo che su questo si apra una discussione nella prossima seduta.

PRESIDENTE

Onorevole Tripodi, non ho nulla in contrario, anzi le dirò di più: siccome volevo annunciare che il Consiglio è convocato per le ore 12,00 di giorno 26, inviterei i capigruppo per stabilire e stilare l’ordine del giorno della seduta, in maniera che non ci siano problemi

Michelangelo TRIPODI

Questo discorso della conferenza dei capigruppo è una questione che vedremo nel momento della riunione. Io intanto ho avanzato a lei questa richiesta…

PRESIDENTE

Ho detto di averne preso atto...

Michelangelo TRIPODI

Intanto assumiamo queste due richieste, poi per il resto vediamo.

PRESIDENTE

Stavo dicendo di aver preso atto della sua richiesta e ho aggiunto che c’è convocata subito, la conferenza dei capigruppo per stabilire l’ordine del giorno della prossima seduta che si terrà martedì 26 alle 12,00.

Invito, pertanto, i capigruppo al banco della Presidenza per stabilire subito l’ordine del giorno di martedì.

La seduta è tolta.

La seduta termina alle 14,40


Allegati

Congedi

Hanno chiesto congedo i consiglieri Pirillo, Crinò, Mistorni, Fava, Pezzimenti.

(Sono concessi)

Annunzio di progetti di legge e loro assegnazione a Commissioni

Sono stati presentati alla Presidenza i seguenti progetti di legge di iniziativa della Giunta regionale:

“Norme per la tutela dei consumatori e degli utenti” (delibera n. 263 del 27.3.2001) (P.L. n. 86/7^)

E’ assegnato alla seconda Commissione consiliare - Sviluppo economico.

(Così resta stabilito)

“Interventi regionali per la promozione dell’attività di cooperazione allo sviluppo e solidarietà internazionale” (delibera n. 223 del 27.3.2001) (P.L. n. 89/7^)

E’ assegnato alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali – ed alla seconda – Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Disposizioni per la bonifica e tutela del territorio rurale. Riordino dei consorzi di bonifica” (delibera n. 284 del 27.3.2001) (P.L. n. 90/7^)

E’ assegnato alla quarta Commissione consiliare – Tutela dell’ambiente.

(Così resta stabilito)

“Conferimento e disciplina delle funzioni amministrative degli enti locali e delle autonomie funzionali” (delibera n. 284 del 27.3.2001) (P.L. n. 91/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

“Tutela della salute e salvaguardia dell’ambiente dagli inquinamenti” (delibera n. 420 del 16.5.2001) (P.L. n. 92/7^)

E’ assegnato alla quarta Commissione consiliare – Tutela dell’ambiente – ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Interventi urgenti nel settore del trasporto” (delibera n. 497 del 31.5.2001) (P.L. n. 95/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale  - ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Approvazione rendiconto generale relativo all’esercizio finanziario 2000” (delibera n. 425 del 16.5.2001) (P.L. n. 97/7^)

E’ assegnato alla seconda Commissione consiliare - Sviluppo economico.

(Così resta stabilito)

Sono stati presentati, inoltre, progetti di legge di iniziativa dei consiglieri:

Trematerra, Crinò, Rizza, Occhiuto, Fedele – “Modifiche ed integrazioni all’articolo 8 della legge regionale 13 maggio 1996, n. 7” (P.L. n. 82/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale  - ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

Chiarella – “Riconoscimento dell’associazione cultura musicale “Accademia Leonardo Da Vinci” di Catanzaro” (P.L. n. 84/7^)

E’ assegnato alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali – ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

Rizza, Bova – “Norme sulla dirigenza e sull’ordinamento dei settori, dei servizi e degli uffici del Consiglio regionale. Integrazione e modifica della legge regionale 13 maggio 1996, n. 8”. (P.L. n. 85/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Fedele, Occhiuto, Trematerra, Crinò, Rizza – “Integrazione alla legge 13 maggio 1996, n. 8” (P.L. n. 87/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Fedele, Occhiuto, Crinò, Trematerra, Rizza – “Integrazione alla legge 5 aprile 1985, n. 15” (P.L. n. 88/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Tommasi – “Testo unico in materia di cave, torbiere, miniere. Recupero di aree escavate e riutilizzo di residui recuperabili” (P.L. n. 93/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Aiello P. – “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 23 luglio 1998, n. 8: Eliminazione delle barriere architettoniche. Allegato A”. (P.L. n. 94/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Rizza – “Modifiche all’articolo 12 della legge regionale 31 luglio 1988, n. 17, recante: “Norme sul funzionamento della Commissione prevista all’art. 14 della legge 28 gennaio 1977, n.. 10 e sulle indennità spettante ai componenti” (P.L. n. 96/7^)

E’ assegnato alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

Annunzio di proposte di provvedimento amministrativo e loro assegnazione a Commissioni

Sono state presentate alla Presidenza le seguenti proposte di provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale:

“Programma straordinario di investimenti ex art. 20, legge 67/1988 e successive modifiche. Avvio seconda fase” (delibera n. 357 del 27.4.2001) (P.P.A. n. 115/7^)

E’ assegnato alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali – ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

“Programma regionale per l’attività di forestazione e la gestione del patrimonio forestale indisponibile della Regione Calabria (art. 5 L.R. 20/92). Programma triennale 2000-2002. Reiterazione” – Art. 28 Statuto (delibera n. 406 del 16.5.2001) (P.P.A. n. 116/7^)

E’ assegnato alla quarta Commissione consiliare – Politica ambientale – ed alla seconda Sviluppo economico – per il parere.

(Così resta stabilito)

Sono state presentate le seguenti proposte di provvedimento amministrativo d’Ufficio:

“Elezione di un membro effettivo nelle discipline amministrative per il rinnovo del Comitato regionale di controllo (Co.re.co) in sostituzione del dottor Giuseppe Aloe dimissionario (art. 42, comma 1, lettera a/2 della legge 8 giugno 1990, n. 142)” (P.P.A. n. 112/7^)

“Elezione di un membro effettivo nelle discipline amministrative per il rinnovo della Sezione di Cosenza del Comitato regionale di controllo (Co.re.co) in sostituzione del dottor Eugenio Spagnuolo dimissionario (art. 42, comma 1, lettera a/2 della legge 8 giugno 1990, n. 142)” (P.P.A. n. 113/7^)

“Elezione di un membro effettivo nelle discipline amministrative per il rinnovo della sezione di Catanzaro del Comitato regionale di controllo (Co.re.co) in sostituzione del dottor Michele Ranieli dimissionario (art. 42, comma 1, lettera a/3 della legge 8 giugno 1990, n. 142)” (P.P.A. n. 117/7^)

“Surroga del consigliere regionale Luigi Meduri, dimissionario” (P.P.A. n. 118/7^)

“Proroga della Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria” (P.P.A. n. 119/7^)

“Surroga del consigliere Domenico Pappaterra, dimissionario” (P.P.A. n. 120/7^)

“Surroga del consigliere Gino Trematerra, dimissionario” (P.P.A. n. 121/7^)

E’ stata altresì presentata alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza:

“Approvazione conto consuntivo dell’esercizio finanziario 2000 (delibera n. 71 del 18.4.2001) (P.P.A. n. 114/7^)

E’ stata presentata, inoltre, alla Presidenza la seguente proposta di provvedimento amministrativo di iniziativa dell’Afor:

“Pianta organica Afor (delibera n. 207 del 30.3.2001) (P.P.A. n. 111/7^)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

Richiesta parere su deliberazioni

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 305 del 10.4.2001, recante: “Delega alla Regione delle funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione inerenti l’ex gestione commissariale governativa delle Ferrovie della Calabria: accordo di programma di cui all’art. 8 del D.lgs. 422/97 e successive modificazioni” (Parere n. 14)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 304 del 10.4.2001, recante: “Delega alla Regione delle funzioni e compiti di programmazione e di amministrazione inerenti ai servizi ferroviari in concessione alle Ferrovie dello Stato S.p.a., oggi Trenitalia S.p.a. d’interesse regionale e locale: Accordo di programma di cui all’art. 9 del D.lgs. 422/97 e successive modificazioni” (Parere n. 15)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 410 del 16.5.2001, recante: “Legge regionale 26 agosto 1992, n. 17, avente ad oggetto: “Interventi a sostegno degli Aero club calabresi”. Riparto della somma di lire 50.000.000 stanziata sul capitolo 3314101 del bilancio regionale 2000” (Parere n. 16)

E’ assegnato alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 489 del 31.5.2001, recante: “L.R. n. 31 del 12.11.1984 - “Interventi per la formazione e lo sviluppo dello sport e del tempo libero” - Piano di riparto anno 2000” (Parere n. 17)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 496 del 31.5.2001, recante: “L.R. 12.4.1990, n. 21 e succ. modificazioni. Contributi “una-tantum” in materia di culto per l’anno 2001” ( Parere n. 18)

E’ assegnata alla prima Commissione consiliare - Politica istituzionale.

(Così resta stabilito)

La Giunta regionale ha trasmesso per il parere della competente Commissione consiliare la deliberazione n. 352 del 27.4.2001, recante: “L.R. n. 2186 “Provvedimenti a favore delle Scuole e delle Università calabresi per contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalità mafiosa”. Programma 2000” (Parere n. 19)

E’ assegnata alla terza Commissione consiliare - Servizi sociali.

(Così resta stabilito)

Apposizione di visto su leggi regionali

Il Commissario di Governo nella Regione Calabria, ha comunicato che il Governo non si oppone all’ulteriore corso delle seguenti leggi regionali:

“Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 26 gennaio 1987, n. 6, recante: “Istituzione dell’assicurazione infortuni in favore dei Consiglieri regionali”” (deliberazione n. 55 del 5.3.2001);

“Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2001 e bilancio pluriennale per il triennio 2001/2003” (deliberazione n. 59 del 26.3.2001);

“Interventi a sostegno di iniziative infrastrutturali ed imprenditoriali per lo sviluppo della New Economy in Calabria” (deliberazione n. 63 del 26.3.2001);

“Medicina dello sport e tutela sanitaria delle attività motorie e sportive” (deliberazione n. 64 del 26.3.2001);

“Studio, diagnosi e cura della celiachia in Calabria” (deliberazione n. 66 del 26.3.2001);

“Modifica alla legge regionale 29 marzo 1999, n. 8 recante: “Provvidenze in favore di soggetti affetti da particolari patologie”” (deliberazione n. 67 del 26.3.2001);

“Riconoscimento e valorizzazione della funzione sociale svolta dalla comunità cristiana e dagli operatori parrocchiali nell’ambito del percorso formativo della persona” (deliberazione n. 69 del 26.3.2001);

“Riconoscimento della Fondazione Rubbettino - Cosenza” (deliberazione n. 70 del 26.3.2001);

“Collaborazione tra Regione Calabria e Cittadinanzattiva — Tribunale per i diritti del malato finalizzata all’istituzione del servizio Pit-Calabria” (deliberazione n. 71 del 26.3.2001);

“Recepimento del D.P.R. n. 503 del 10 dicembre 1999 - Anagrafe regionale delle aziende agricole” (deliberazione n. 73 del 26.3.2001).

Il Commissario di Governo nella Regione Calabria, ha comunicato che il Governo non si oppone all’ulteriore corso della legge regionale recante: “Gestione ed organizzazione dei servizi sanitari ed assistenziali in conformità alle norme della serie UNI EN SO 9000” (deliberazione n. 65 del 26.3.2001), osservando che, in relazione all’articolo 9, la prevista modalità di copertura degli oneri derivanti dall’attuazione del provvedimento per il primo anno appare impropria: a) in quanto detto impegno finanziario non sembra destinato a finanziare la spesa sanitaria; b) in quanto anche sotto il profilo quantitativo, considerata l’assenza di specifici elementi di valutazione, non risulta in linea con quanto previsto dall’articolo 83, primo comma, della legge 23.12.2000 n. 388 (Legge finanziaria 2001), secondo il quale “ciascuna Regione è tenuta, per il triennio 2001-2003, a destinare al finanziamento della spesa sanitaria regionale risorse non inferiori alle quote che risultano dal riparto dei fondi destinati per ciascun anno al finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale”

Il Commissario di Governo nella Regione Calabria, ha comunicato che il Governo non si oppone all’ulteriore corso della legge regionale recante: “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale 2001 e pluriennale 2001-2003 (Legge finanziaria)” (deliberazione n. 58 deI 26.3.2001), rilevando che la legge è censurabile in quanto:

a) l’art. 2 bis, quarto comma, laddove - a modifica di una precedente legge regionale (n.14/2000) di interpretazione autentica che spostava un termine dal 31 maggio 1993 al 31 marzo 1996 per quanto riguardava la partecipazione alle selezioni concorsuali - prevede un nuovo termine (29 maggio 1997) che scavalca gli stessi effetti della legge regionale di riferimento n. 8/1996, si pone in contrasto con il principio di ragionevolezza e con il principio di disparità di trattamento di cui all’art. 3 della Costituzione;

b) l’art. 3 bis, secondo comma, laddove si prevede la decadenza ope legis, invece che alla fine del mandato triennale, dell’attuale collegio dei revisori dei conti dell’Arpacal, pur in presenza di requisiti d’iscrizione al registro dei revisori contabili (ex registro revisori ufficiali) previsto all’art. 1, si pone in contrasto con il principio di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione di cui all’art. 97 della Costituzione;

c) l’art. 5 bis, laddove viene previsto il sistema di attribuzione di contributi alle aziende di trasporti, calcolati sulla base di criteri diversi da quelli previsti dalla legge quadro 151/1981, si pone in contrasto con quanto stabilito dal Dl.vo n. 422/1997 che dispone tra l’altro che, fino all’entrata in vigore della legge regionale attuativa della riforma dei trasporti locali, resta in vigore la disciplina prevista dalla legge 151/1981. Infatti avendo la Regione adottato la propria legge (L.R. n. 23/1999) che, in conformità a quanto stabilito dal menzionato Dl.vo 422/1997, ha previsto la regolazione di rapporti con le aziende attraverso i contratti di servizio che hanno la caratteristica di essere basati sui corrispettivi, non può disciplinare criteri nuovi per l’erogazione dei contributi alle medesime aziende di trasporto in quanto ove, come si ritiene, i contratti di servizio non siano ancora stati attivati considerato che comunque conseguono a gare, operano automaticamente le vecchie normative nazionali e quindi i precedenti criteri previsti dalla legge quadro 151/1981;

d) l’art. 5 ter, commi 2, 3, 4, 5, nella parte in cui si prevede che la Regione possa revocare la concessione alle imprese esercenti servizi di autolinee che sviluppano una percorrenza annua inferiore a 600.000 km e che possa poi assegnare i servizi stessi ad altra impresa, si pone in contrasto con l’art. 18, comma 3 del Dl.vo n. 422/97 (“Conferimento alle Regioni ed agli Enti locali di funzioni e compiti in materia di trasporto pubblico locale, a norma dell’art. 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997 n. 59”). Tale disposizione prevede infatti che l’affidamento di nuove concessioni avvenga, già nella fase transitoria di cui al successivo art. 3 bis, esclusivamente attraverso “procedure concorsuali”. Risultano altresì violati i principi (buon andamento e imparzialità, decentramento, sussidarietà) cui la norma statale di conferimento si ispira. In particolare, non richiedendo la materia in oggetto l’unitario esercizio a livello regionale, l’articolo in questione lede le competenze delle Province e degli Enti locali competenti, cui le relative funzioni sono state infatti conferite dalla stessa Regione con l’art. 4 della legge regionale n. 23/99 in attuazione dell’art. 7 del citato Dl.vo n. 422/97;

e) l’art. 7 bis, secondo comma, prevedendo lo scioglimento ope legis, degli organi statutari di gestione e amministrazione dei consorzi di bonifica, con contestuale nomina di commissari straordinari, si pone in contrasto con gli artt. 117, 3 e 97 della Costituzione e con l’art. 24 della stessa Costituzione. Infatti, la normativa vigente in materia di consorzi prevede la possibilità di scioglimento degli stessi solo in caso di riscontrate gravi irregolarità, non sanabili mediante l’esercizio di controlli amministrativi, da attuarsi con decreto del Presidente della Regione, ciò in virtù non solo del principio di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa ma anche del principio di autogoverno degli organi consortili e di separazione tra vigilanza e autonomia degli enti pubblici territoriali desumibile dal regio decreto 13.2.1933, n. 215 e successive modificazioni, come più volte ribadito dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione a sezioni unite da ultimo con sentenze n. 66/92 e 326/98 e dal Consiglio di Stato con decisioni nn. 1377 e 1378/2001. A ciò aggiungasi che lo scioglimento ope legis non consentirebbe l’esercizio diretto della tutela giurisdizionale di posizioni giuridiche soggettive che risulterebbero lese da tale scioglimento. (Analoga norma contenuta nella legge di variazione del bilancio della Regione Puglia è stata rinviata dal Governo nel dicembre 2000).

Per i suesposti motivi il Governo ha rinviato la legge a nuovo esame del Consiglio regionale precisando che trattasi di c.d. rinvio limitato, per cui la Regione può far luogo alla promulgazione e pubblicazione della legge salvo le parti coinvolte da rinvio.

Rinvio a nuovo esame di deliberazione

Il Commissario di Governo nella Regione Calabria ha comunicato che il Governo ha rinviato a nuovo esame la deliberazione n. 72 del 26.3.2001, recante: Fondo regionale di solidarietà per i danni derivati agli appartenenti alle forze dell’ordine ed agli amministratori pubblici da attività di contrasto della criminalità e dell’immigrazione clandestina”.

Il   provvedimento di cui sopra è assegnato alla prima Commissione consiliare – Politica istituzionale – ed alla seconda - Sviluppo economico – per il parere

(Così resta stabilito)

Impugnazione di legge davanti alla Corte Costituzionale

Il Commissario di Governo nella Regione Calabria, con nota n. 619/2.16.02 del 5.4.2001, ha comunicato che il Governo, nella seduta del Consiglio dei Ministri del 4.4.2001, in riferimento alla delibera n. 56 del 19.3.2001, recante: “Legge regionale - Nuovo regime giuridico dei Consorzi per le aree, i nuclei e le zone di sviluppo industriale. Riesame ”, ha stabilito di impugnare la predetta legge davanti la Corte Costituzionale ai sensi dell’art. 127, quarto comma, della Costituzione.

Decadenza di deliberazione

La proposta di provvedimento amministrativo n. 105/7^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma regionale per l’attività di forestazione e la gestione del patrimonio forestale indispensabile della Regione Calabria (art. 5 L.R. 20/1992). Programma triennale 2000-2002” (delibera Giunta regionale n. 157 del 27.2.2001), deve intendersi decaduta ai sensi dell’art. 28 dello Statuto.

Trasmissione di deliberazione

La Giunta regionale, con nota n. 552/S del 23.4.2001, ha trasmesso la deliberazione n. 334 del 17 aprile 2001, recante: “Introduzione e/o mantenimento di un’agricoltura integrata e controllata. Misura Al Reg. Cee 2078/92. Aggiornamento norme tecniche anno 2000”.

La deliberazione di cui sopra sarà trasmessa alla seconda Commissione consiliare – Sviluppo economico – che già si era espressa favorevolmente sull’intero programma autorizzando l’Assessorato all’agricoltura ad apporvi le modifiche richieste e necessarie per l’attuazione del programma medesimo già approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 75 del 31.1.1996

(Così resta stabilito)

Trasmissione relazione trimestrale della Commissione consiliare per l’autoriforma

L’onorevole Paolo Naccarato, Presidente della Commissione consiliare per l’autoriforma - con nota n. 77 del 23 maggio u.s., ha trasmesso la relazione trimestrale della Commissione ai sensi dell’art. 6, comma 2 della legge regionale 18 dicembre 2000, n. 21 - approvata all’unanimità dei Gruppi presenti nella seduta del 22 maggio 2001.

Modificazione di denominazione di gruppo consiliare

Con lettera del 29 maggio u.s. acquisita al prot. n. 1035 del 30 maggio 2001 del Settore Segreteria del Consiglio, l’onorevole Paolo Naccarato, Presidente del Gruppo consiliare “Unione per la Repubblica - Patto Segni” (UPR-Patto Segni), già costituitosi in Consiglio regionale l’8 febbraio 2001, comunica che il Gruppo medesimo a partire dal 30 maggio 2001 ha modificato la propria denominazione da: “UPR-Patto Segni” in “Unione Popolare Regionale per la Calabria - Patto Segni” (Per la Calabria UPR - Patto Segni).

Costituzione di gruppo consiliare

Con lettera del 6 giugno u.s. acquisita al prot. n. 1066 in pari data del Settore Segreteria del Consiglio, l’onorevole Mario Pirillo ha comunicato di aver costituito il Gruppo consiliare “Margherita”.

Trasmissione di deliberazioni

La seconda Commissione consiliare, con nota n. 299 del 12.6.2001, ha trasmesso copia delle seguenti deliberazioni di variazione al bilancio di previsione 2001, adottate dalla Giunta regionale:

Deliberazione Giunta regionale n. 440 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 441 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 442 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 443 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 444 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 445 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 446 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 447 del 23.5.2001

Deliberazione Giunta regionale n. 448 del 23.5.2001

Variazione denominazione di proposta di legge

Il progetto di legge di iniziativa dei consiglieri Borrello, Meduri e Mistorni, recante: Norme per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria”, registrato come proposta di legge statutaria n. 4/7” già assegnata alla Commissione per l’autoriforma, deve intendersi: Progetto di legge n. 81/7” anziché proposta di legge statutaria n. 4/7”.

Interrogazioni a risposta scritta

Pirillo. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

le problematiche connesse alla raccolta ed allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani (RSU) hanno assunto negli ultimi anni proporzioni sempre maggiori e rappresentano un onere non indifferente per gli amministratori della cosa pubblica, che devono saper conciliare le esigenze delle popolazioni locali con la tutela ambientale;

nell’ambito della scelta dei siti per l’ubicazione degli impianti di selezione, stoccaggio e valorizzazione degli RSU, è stata individuata, per il bacino di utenza dei comuni del medio tirreno cosentino, un’area di proprietà del comune di Guardia Piemontese ma ricadente nei limiti amministrativi del comune di Acquappesa;

dagli organi di stampa e dai sindaci dei paesi interessati sono venuto a conoscenza delle legittime preoccupazioni palesate dalle popolazioni residenti che potrebbero sfociare in proteste, anche eclatanti, per la scelta del sito che porterebbe effetti negativi sia sul turismo che nei riguardi dell’ambiente circostante;

dallo studio di Impatto ambientale, presentato a corredo del progetto per l’impianto di selezione e valorizzazione RSU, non emerge uno studio approfondito sulla idrogeologia sotterranea e sugli effetti delle emissione dei fumi e delle fermentazioni che immessi nell’atmosfera potrebbero arrecare seri danni sulla vegetazione ed all’ambiente circostante;

nell’area interessata all’intervento, a poche centinaia di metri, si trovano:

il Parco naturale Monte Caloria, finanziato ed ultimato con le risorse della legge 64/86 per il quale è stato richiesto, agli organi competenti, il riconoscimento di area naturale protetta;

il vallone con la direttrice della falda acquifera che alimenta le sorgenti di acqua sulfurea delle Terme di Guardia Piemontese e Spezzano Albanese -:

quali valutazioni tecniche ed economiche sono state adottate per la scelta del sito in località Pietra Bianca del comune di Guardia Piemontese;

se sono state selezionate e valutate altre aree del comprensorio su cui prevedere l’ubicazione dell’impianto, al fine di ridurre o mitigare l’impatto ambientale negativo;

se è stato effettuato uno studio approfondito sulle caratteristiche idrogeologiche dell’intera area, con particolare riferimento alla percolazione delle acque sotterranee mediante l’uso analitico dei traccianti e coloranti chimici, per individuare e stabilire, senza ombra di dubbio, che gli effetti della percolazione e ruscellamento delle acque superficiali non inquinano le falde acquifere sulfuree sotterranee. Tali acque, come è risaputo, rappresentano una risorsa economica eccezionale, in quanto le stesse  sono utilizzate per uso terapeutico negli stabilimenti delle Terme di Guardia Piemontese e Spezzano Albanese con un’ottima ricaduta occupazionale per l’intero comprensorio;

se sono stati valutati gli effetti nocivi ed inquinanti, sulla flora e sulla fauna, dei fiumi e delle fermentazioni emessi dall’impianto, in una area di grande rilevanza naturalistica, in cui ricade, a poche centinaia di metri, il Parco Naturale Monte Caloria - vero fiore all’occhiello delle aree protette calabresi e su cui il Consiglio regionale deve pronunciarsi per riconoscerla come area protetta di interesse regionale.

(113; 8.5.2001)

Tripodi M.  All’assessore regionale ai trasporti. Per sapere – premesso che:

con il nuovo orario estivo, a decorrere dal prossimo 10 giugno, l’azienda Trenitalia S.p.a. avrebbe deciso di anticipare la partenza dalla stazione di Reggio Calabria Centrale del treno IC 552, portandola dalle ore 6,35 alle ore 6,20;

tale anticipazione dell’orario creerebbe notevoli ed ulteriori disagi alla moltitudine di viaggiatori pendolari che usufruiscono del servizio di trasporto passeggeri lungo la tratta Reggio Calabria - Vibo Valentia - Lamezia Terme;

i lavoratori pendolari danneggiati dal cambio d’orario hanno inviato un’apposita petizione all’indirizzo di Trenitalia S.p.a., con la quale chiedono il riesame del provvedimento o l’adozione d’altre misure che potrebbero alleviare gli effetti negativi derivanti dall’anticipazione di 15 minuti dell’orario di partenza del treno IC 552;

in particolare, i viaggiatori pendolari hanno avanzato richiesta all’azienda Trenitalia di anticipare di 20 minuti l’orario di partenza del treno regionale 3670, attualmente previsto per le ore 6,50, allo scopo di agevolare le coincidenze con i mezzi pubblici sia nello spostamento casa-stazione di partenza, sia in quello stazione d’arrivo-posto di lavoro -:

se é a conoscenza dei fatti sopra segnalati;

quali iniziative intende assumere per tutelare i diritti dei lavoratori pendolari calabresi nei confronti delle scelte assunte da Trenitalia S.p.a. e dalle Ferrovie dello Stato che con la variazione dell’orario a partire dal 10/6/2001 creano ulteriori disagi a centinaia di persone che già debbono affrontare quotidianamente lunghi viaggi per recarsi sul posto di lavoro;

se non ritenga opportuno i nuovi poteri della Regione in materia di trasporto pubblico locale, disponendo, cosi come richiesto dai lavoratori pendolari, l’anticipazione di 20 minuti dell’orario di partenza da Reggio Calabria del treno regionale 3670;

se non ritenga necessario affrontare una discussione generale con Trenitalia S.p.a. e Ferrovie dello Stato su tutta la materia degli orari dei treni in Calabria, per rendere gli stessi compatibili con le esigenze dei lavoratori pendolari e con quelle delle altre categorie interessate.

(114; 22.5.2001)

Borrello. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

con il Decreto legislativo n. 112 del 1998 sono state trasferite alla Regione, tra l’altro, anche le funzioni per la concessione dei trattamenti economici degli invalidi civili e dei beneficiari della legge 210/1992;

con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale sia del Dpcm 26 Maggio 2000 e sia del Dpcm 22 Dicembre 2000 per il trasferimento anche delle risorse per l’esercizio delle funzioni delegate, è definitivamente cessata la competenza delle prefetture per l’emanazione dei decreti di concessione dei benefici economici;

a distanza di tanto tempo la Regione continua a latitare su problemi di rilevante interesse sociale che coinvolge migliaia di soggetti deboli messi all’angolo da ritardi, superficialità ed omissioni;

un ridicolo e stucchevole balletto si sta consumando sulle loro spalle a causa di una sorta di gara a chi conta di più tra il Presidente della Giunta regionale e l’Assessore alla Sanità;

da un lato il Presidente Chiaravalloti decreta l’attribuzione delle competenze nientemeno che al Direttore dipartimentale della delegazione romana di rappresentanza (che ci azzecca?), dall’altro l’assessore Filocamo, invece, dispone d’autorità che sia la struttura del “suo” Assessorato ad occuparsi dell’intero problema e senza alcuna parvenza di seria organizzazione;

l’esito sconvolgente di tale assurda disputa si è tradotto nell’accatastamento presso le stanze o i corridoi dell’Assessorato di migliaia di pratiche destinate a marcire nell’incuria e nell’indifferenza di chi, insensibile ai bisogni degli altri, dà l’impressione di preoccuparsi solo di realizzare strumenti di potere e di pressione clientelare -:

se non ritiene che sia giunto il momento di porre fine ad una stucchevole farsa e, attraverso l’ausilio della miriade di consulenti di cui dispone, assuma, con ogni assoluta urgenza, provvedimenti meno contorti ed approssimativi che ad altre Regioni hanno già da tempo consentito il superamento di difficoltà contingenti, in attesa di una disciplina più organica che regolamenti la delicata materia.

(115; 31.5.2001)

Pacenza. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale all’agricoltura. Per sapere – premesso che:

il Consorzio di Bonifica del Ferro e dello Sparviero, con sede in Trebisacce oltre a gestire il territorio irriguo dell’Alto Jonio cosentino, gestisce in regime di surroga le competenze irrigue anche sul territorio del Consorzio di Bonifica Sibari­ Crati;

ciò lo porta ad essere ente strategico nell’intero territorio della Piana di Sibari e delle altre aree consortili, territorio ad altissima intensità agricola;

la Giunta regionale nel giugno 2000 ha proceduto alla sostituzione della gestione in essere contestandogli la mancata costituzione degli organi statutari del consorzio stesso;

a tutt’oggi l’attuale gestione commissariale non ha assunto le necessarie iniziative tese a costituire gli organismi democratici dell’ente;

il Co.Re.Co. regionale, organo di controllo sugli atti dei consorzi, ha, in sede di approvazione del bilancio dell’ente, dichiarata decaduta la gestione commissariale dell’ente, in quanto la stessa si protrae da più tempo e senza giustificato motivo;

l’attuale gestione commissariale nominata con espresso mandato a costituire gli organi dell’ente è stata prorogata per ben tre volte, disattendendo palesemente il mandato ricevuto, e di fatto consolidando e rendendo ineccepibile la decisione del Co.Re.Co. che ha da tempo dichiarata nulla la gestione commissariale dell’ente;

l’attuale gestione commissariale non solo non ha avviato nessuna procedura tesa a costituire gli organismi democratici dell’ente, ma si vanta sugli organi di stampa di essere un “Commissario definitivo”, ed inoltre per immorali obbiettivi clientelari (assunzioni di personale) è in atto un pericoloso conflitto con le funzioni apicali e l’intero personale dell’ente;

sempre a mezzo stampa l’attuale Commissario ha fatto riferimento ad imprecisate illegalità all’interno dell’ente, dimostrando anche in questa circostanza l’assoluta inadeguatezza alle sue funzioni di legale rappresentante dell’ente, in quanto, ove dovesse esistere illegalità egli ha il dovere di rappresentarli a chi di competenza.

l’ente vive un equilibrio finanziario ormai precario dall’esercizio delle funzioni di surroga che ormai durano da troppo tempo;

il conflitto all’interno dell’ente ed il non aver proceduto all’assetto democratico dell’amministrazione rischiano di produrre un vero e proprio blocco delle attività ordinarie del consorzio -:

a)    quali iniziative intendono assumere tese a garantire in tempi certi la elezione degli organismi democratici del Consorzio di Bonifica del Ferro e dello Sparviero;

b)   quali iniziative intendono assumere a che la straordinaria amministrazione dell’ente avvenga in un clima sereno e collaborativo nel rispetto dei principi costituzionali della buona e sana amministrazione.

(116; 6.6.2001)

Amendola. Al Presidente della Giunta regionale e l’assessore regionale all’agricoltura. Per sapere:

se sono a conoscenza che il Centro Agroalimentare Calabria S.p.A. - Area ex Sir di Lamezia Terme (Cz) ha effettuato assunzioni (autisti, assistenti bibliotecari, segretarie, ecc.) con semplice lettera di incarico da ritenersi quali prestazione continuativa e coordinata, mentre in effetti la prestazione si configura come vero e proprio rapporto di lavoro subordinato;

se è vero che alcune di queste figure professionali hanno preso servizio alla vigilia dell’ultima competizione elettorale anche se le lettere di incarico sono state firmate i primi giorni di marzo 2000;

se è vero che in piena campagna elettorale per le politiche 2001 sono stati convocati presso il suddetto Centro decine di persone per partecipare alla selezione per l’ammissione ad un corso di formazione nell’ambito del progetto Rif Murst: S275 C/F senza che l’avviso di partecipazione sia stato pubblicizzato nei termini di legge;

se è vero che sono state effettuate assunzioni sia durante che immediatamente dopo la recente campagna elettorale, relativamente a figure professionali riguardanti personale di vigilanza, portineria e centralino telefonico, senza tenere in considerazione domande presentate da persone aventi qualifiche e titoli di merito superiori a quelli delle persone che sarebbero state assunte, evitando così la dovuta selezione;

se è vero che personale assunto dal Centro Agroalimentare Calabria S.p.a. presta invece servizio a favore di altre strutture, configurando tale ipotesi come Agenzia di lavoro in affitto, attività non prevista nello statuto della società e regolata da specifiche leggi nazionali;

se tutto o parte di quanto è oggetto della presente interrogazione è vero, quali iniziative si intendono adottare per ricondurre il Centro Agroalimentare Calabria S.p.a. ai suoi obblighi istituzionali, garantendo rispetto delle leggi e trasparenza ad una società che ha come soci diversi Enti regionali.

(117; 8.6.2001)

Pirillo. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale alla sanità.  Per sapere – premesso che:

a) sul Bur n.  8 e 12 dei mesi di febbraio e marzo 2001 sono stati pubblicati, in esecuzione di provvedimenti amministrativi dell’Asl di Paola, diversi concorsi per la copertura di posti dell’area medica e paramedica, sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, facendo riferimento, relativamente alla copertura finanziaria, ad una generica compatibilità e disponibilità di bilancio;

b) si è proceduto, altresì, alla copertura di posti attraverso l’istituto della mobilità;

c) le assunzioni, sia per mezzo dei pubblici concorsi che per mobilità, devono essere individuate nel piano delle assunzioni, l’unico strumento giuridico previsto dalle norme vigenti in materia, atto a garantire la necessità dei posti da coprire e il relativo impegno finanziario;

d) con le delibere 274/01 e 276/01 il Direttore Generale dell’Asl ha proceduto alla nomina del Direttore Amministrativo proveniente da Ente privato non sanitario;

e) per la suddetta nomina, ai sensi del Dlgs no 502/92 e per come ribadito da una circolare diramata dall’Assessore alla Sanità, viene espressamente richiesto “....il periodo di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa deve essere inequivocabilmente maturato in Enti sanitari o strutture sanitarie di Enti pubblici....”;

f) l’anzidetto Direttore Generale ha nominato Direttore del Distretto sanitario di Amantea un dipendente medico ospedaliero del tutto sprovvisto dei requisiti richiesti dall’art. 3/sexies del D.Lgs. 229/99 per il conferimento del relativo incarico, vale a dire specifica esperienza nei servizi territoriali unite ad un’adeguata formazione nella loro organizzazione, ovvero titolarità di convenzione di medicina generale da almeno un decennio;

g) sia nel Presidio ospedaliero di Paola che in quello di Cetraro il Dirigente Amministrativo coordinatore delle funzioni amministrative, è stato sostituito con un cosiddetto referente amministrativo, figura giuridica non contemplata in alcuna disposizione normativa; peraltro, gli interessati sono sprovvisti persino dei requisiti basilari per esplicare tale delicata funzione;

h) con un’iniziativa alquanto discutibile, la quale ha formato oggetto di lagnanze e censure sia da parte dell’Ordine nazionale dei Biologi che del Presidente dell’Ordine dei medici della Provincia di Cosenza e relativamente alla quale l’Assessorato regionale alla Sanità, con propria nota n. 10082/41 del 14/05/2000, ha formulato una serie di corposi e fondati rilievi (significativi, fra gli altri, quelli concernenti la mancanza della prevista autorizzazione regionale, l’assenza di idonee garanzie circa l’affidabilità dell’esito degli esami stante le precarietà delle tecniche di prelievo nonché delle modalità di trasporto e di conservazione dei campioni, la precarietà della protezione igienica), il prefato Direttore Generale ha attivato presso alcuni studi di medici di medicina generale convenzionati dei punti di prelievo per esami ematologici i cui campioni vengono prelevati e trasportati da personale infermieristico dell’ASL col proprio automezzo e con conseguente lievitazione delle spese;

i)  nonostante la Regione Calabria abbia contestato al Direttore Generale dell’epoca, dr. Di Giosa, l’illegittimità dei provvedimenti di nomina dei Dirigenti responsabili dei Dipartimenti sanitari, nessuno degli anzidetti incarichi è stato rimosso, sicché i precedenti titolari seguitano ad esercitare le connesse funzioni;

l) tutti gli acquisti di attrezzature sanitarie disposti dall’attuale Direttore Generale dell’Azienda sanitaria di Paola non sono stati preceduti dall’acquisizione del prescritto parere obbligatorio del Consiglio dei sanitari previsto dalla vigente normativa;

considerato che anche il Collegio dei Revisori dell’Azienda ha sollevato una nutrita serie di consistenti rilievi, peraltro a oggi inevasi, in ordine a numerosi atti e provvedimenti che sono indice di una diffusa illegalità nell’andamento dell’attività gestionale e aziendale e la cui gravità è stata ulteriormente ribadita dal predetto Organismo contabile al Ministero del Tesoro, al Servizio ispettivo regionale, al Ministero della Sanità ed all’Assessorato regionale alla Sanità;

che per inadempienza di gran lunga meno gravi e frequenti, numerosi Direttori Generali, a suo tempo nominati dal precedente governo di centrosinistra, sono stati rimossi dall’incarico senza tener conto delle ampie giustificazioni rese -:

1. se le assunzioni per mobilità effettuate dall’inizio dell’anno ed i posti relativi ai concorsi pubblici banditi dal Direttore Generale rispettano il piano delle assunzioni previsto dalla vigente legislazione ed, in caso contrario, se le assunzioni non fossero state previste e quindi non dovessero avere la necessaria copertura finanziaria, quali fondi, se ed in quanto disponibili, saranno utilizzati per pagare le retribuzioni ai nuovi assunti;

2. se corrisponde al vero che la Direzione Generale ha effettuato assunzioni per mobilità utilizzando una semplice lettera e non un atto deliberativo con relativo impegno di spesa da sottoporre al controllo dei Revisori dei Conti, con la contestuale pubblicazione all’Albo;

3. se è vero che il Direttore Amministrativo non ha i requisiti ed i titoli previsti dalle attuali leggi e norme vigenti in materia. Di conseguenza, se il comportamento del Direttore Generale, che ha effettuato tale nomina possa essere ritenuto omissivo e quindi responsabile anche di eventuale danno erariale;

4. se è vero che la Direzione Generale dell’Asl non tiene in debita considerazione i rilievi effettuati dai Revisori dei Conti espressi su specifici atti amministrativi posti in essere in violazione di numerose disposizioni regionali e nazionali;

5. se è vero che il Dirigente medico nominato Direttore del Distretto sanitario di Amantea non possiede i prescritti requisiti di legge per accedere a detto incarico;

6. se è vero che la figura del “referente amministrativo”, nominato nei PP.00. di Paola e Cetraro in sostituzione del previsto Dirigente Amministrativo - peraltro già regolarmente in carica - non è contemplata da alcuna norma e, conseguentemente, non solo è anomala ed illegittima, ma si appalesa anche inopportuna essendo gli incaricati sprovvisti finanche dei requisiti basilari per espletare le connesse funzioni di coordinamento delle attività amministrative;

7. se è vero che, mentre le nomine dei responsabili dei dipartimenti sanitari dell’Azienda sono state, tra l’altro, prese a base del provvedimento di decadenza dal Direttore Generale che le aveva disposte, i medesimi dirigenti sono stati confermati nell’incarico;

8. se è vero che l’iniziativa di attivare dei punti di prelievo di campioni ematologici presso gli studi di alcuni medici di medicina generale convenzionati non è condivisa né dall’Ordine dei Biologi, né dall’Ordine dei medici, né dall’Assessorato regionale alla Sanità non solo per gli alti costi del servizio, ma anche e soprattutto per la mancanza di garanzie atte ad assicurare l’attendibilità degli esami di laboratorio;

9. se è vero che tutti gli acquisti di attrezzature sanitarie sono stati disposti senza il preventivo parere obbligatorio del Consiglio dei sanitari;

10. se è vero, infine, che dai rilievi del Collegio dei revisori traspare una diffusa, frequente illegalità nell’andamento dell’attività gestionale dell’Azienda sanitaria di Paola;

11. se il Presidente della Giunta regionale e l’assessore alla Sanità non ritengono di fare chiarezza rispetto ai suesposti dubbi riguardanti la non corretta gestione dell’Asl n. 1 di Paola ed eventualmente censurare l’operato del Direttore Generale;

12. se risulta vero che negli ultimi mesi si siano create condizioni di disagio ed emarginazione nei confronti di una parte del personale dipendente dell’Asl, depauperato in molti casi anche delle proprie specifiche funzioni e competenze;

13. qualora tutto questo risultasse vero, se non si ritenga giusto ed impellente ripristinare l’agibilità democratica nell’Asl n. 1 di Paola ed intervenire adeguatamente per ristabilire quel clima di certezza e serenità che rappresentano gli elementi fondamentali di ogni ambiente di lavoro.

(118; 13.6.2001)

Tommasi. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale alla sanità. Per sapere – premesso che:

da segnalazioni pervenute dal Comitato cittadino “Pro ospedale” di Soriano Calabro grave risulta essere lo stato di disagio dei cittadini utenti dovuto alla scarsa attenzione delle competenti autorità nei confronti del Presidio ospedaliero di Soriano Calabro;

la situazione lamentata riguarda una struttura sanitaria istituita meno di venti anni fa e, pertanto, concepita con criteri moderni e dotata di tecnologia avanzata;

notevole è stato l’impegno finanziario, e dello Stato centrale e del Governo regionale, per l’istituzione della struttura sanitaria di Soriano che una programmazione poco attenta tenta surrettiziamente di sopprimere con poca cura per gli sforzi fatti dalla comunità per sostenere la creazione dell’ospedale;

la particolare posizione geografica interna giustifica l’esistenza e la necessità di potenziare quelle strutture sanitarie d’avanguardia che, se gestite oculatamente, una volta realizzate, sono indispensabili per la prevenzione e la cura dei cittadini calabresi, in genere, e, specialmente dei residenti nelle area ricadente nel comprensorio di Soriano, collegata poco agevolmente con altri presidi ospedalieri;

da quanto risulta, i reparti di Medicina, Chirurgia, Ginecologia e Pediatria istituiti già nel 1982, in seguito all’apertura dei servizi di Dialisi e 118, per carenza di personale dovuta a continui trasferimenti, cui non è seguita sostituzione di alcuna unità lavorativa, hanno visto notevolmente ridotta la loro potenzialità operativa (p. es.: il reparto di medicina dalla disponibilità di 32 posti letto e scesa a 16 posti letto) per mancanza di personale medico, paramedico ed ausiliario,

si lamenta il blocco delle assunzioni per il mancato espletamento di procedure concorsuali per coprire la carenza di personale, perdurante da due anni (mancano un medico al reparto di Medicina, 3 a quello di Chirurgia e 3 alla divisione di ginecologia);

da circa una settimana il disagio dei cittadini di tutto il circondano si confronta con condizioni a dir poco grottesche: esiste l’ospedale con ben due divisioni dotate di sala operatoria, ma le stesse non possono essere utilizzate per la mancanza totale di medici anestesisti;

tutto ciò implica la chiusura di fatto dei reparti dove la presenza dello specialista anestesista è indispensabile;

tale chiusura, praticata surrettiziamente, oltre ad impedire l’uso efficiente e funzionale dell’ospedale di Soriano Calabro, provoca disagi soprattutto alle gestanti in attesa di partorire costrette, loro malgrado, a rivolgersi ad altre strutture,

la situazione descritta reca pregiudizio a tutti i calabresi ed ai pazienti dell’Italia meridionale che in stato di necessità e bisogno potevano ricorrere alla Struttura sanitaria di Soriano Calabro, poiché, l’équipe del dott. Genco, sino a quando le condizioni lo hanno consentito, ha effettuato interventi delicatissimi su grandi ustionati,

contrariamente a quanto sta avvenendo le prestazioni del dott. Genco, piuttosto che soppresse, andrebbero supportate e sostenute con ogni sforzo ed ogni mezzo, per la risposta che le stesse hanno dato alle necessità dei cittadini utenti e per l’orgoglio della sanità pubblica calabrese,

tutto ciò avviene senza che le competenti autorità ricorrano a seri provvedimenti definitivamente risolutori;

grave risultano, nel caso in cui rispondano a verità, le notizie diffuse a mezzo stampa (si veda l’articolo pubblicato su “Il Quotidiano” di venerdì 8 giugno 2001, nelle pagine interne dedicate alla cronaca di Vibo valentia e provincia) secondo le quali, personale medico specializzato, dipendente dell’Asl 8, della Calabria percepisce stipendi come anestesista ma svolge mansioni differenti;

si è preso atto della preoccupazione dei cittadini del comprensorio, già mobilitati, i quali hanno lanciato la sottoscrizione di una petizione popolare a sostegno della soluzione dei problemi illustrati, che, giustamente, intendono essere parte attiva di eventuali decisioni miranti, nella riorganizzazione del sistema sanitario regionale, ad individuare un destino diverso per le strutture sanitarie di Soriano Calabro -:

quali siano i provvedimenti urgenti ed immediati che il governo regionale intende adottare per il ripristino della funzionalità dei reparti esistenti e dei servizi già fruiti all’ospedale di Soriano Calabro,

quali iniziative la Regione Calabria intende intraprendere per consentire ai cittadini d’avere servizi adeguati, dotati di alta specializzazione e professionalità, valutato soprattutto che, nell’ottica di un’attenta razionalizzazione e riorganizzazione del sistema sanitario regionale, non si possono annullare gli sforzi fatti dai contribuenti per l’edificazione ed il mantenimento di strutture e l’acquisto di tecnologie ed attrezzature;

infine, con quali modalità verrà intrapreso il necessario ed indispensabile dialettico confronto con le parti sociali, ma, soprattutto con i cittadini dell’area e gli amministratori locali sulle future sorti del Presidio ospedaliero di Soriano Calabro.

(119; 14.6.2001)

Galati. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore regionale ai lavori pubblici. Per sapere – premesso che:

la Regione Calabria, dall’atto della sua nascita (1970), non ha una propria sede nella città di Catanzaro, Capoluogo e sede della Presidenza e della Giunta;

la sede della Presidenza, degli assessorati e dei numerosi uffici di valenza regionale è ospitata in locali in fitto con enorme dispendio di denaro pubblico;

la polverizzazione degli assessorati, degli uffici e dei servizi su tutto il territorio della città di Catanzaro (presidenza e bilancio in viale de Filippis, sanità in località Sant’Antonio, urbanistica e ambiente a Lido, lavori pubblici in via Crispi, agricoltura in corso Mazzini, pubblica istruzione al quartiere San Leonardo, lavoro e forestazione in via Lucrezia della Valle, trasporti in via Milano, turismo in via San Nicola, industria e personale a palazzo Europa, Coreco in via Mario Greco, etc) produce gravi disagi ai cittadini calabresi, costretti ad interminabili ed estenuanti trasferimenti per raggiungere i vari uffici e servizi;

tale situazione si riflette negativamente sulla vivibilità stessa della Città capoluogo, con ripercussioni sul traffico e sulla sosta;

ricordato che il Comune di Catanzaro ha assegnato da più di dieci anni un’ampia area nella valle del Corace, località Germaneto, per la realizzazione della cosiddetta “cittadella della Regione” che dovrebbe ospitare, in un’unica sede, presidenza, assessorati, uffici e servizi, nonché un centro congressi;

tale area è ritenuta strategica dallo stesso Comune di Catanzaro che vi ha localizzato le nuove sedi dell’Università (alcune già completate, altre in fase di realizzazione) ed il centro agro-alimentare, già completato;

tale area sarà interessata alla realizzazione di importanti infrastrutture, come la strada a veloce comunicazione (quattro corsie) già prevista dall’Anas e la trasversale ferroviaria Lido-Lamezia Terme prevista dal Piano direttore delle Fs e dal Prusst elaborato dal Comune di Catanzaro;

tale indicazione è confermata nel progetto di Piano regolatore generale della città di Catanzaro, attualmente al vaglio di una terna di commissari ad acta nominati dalla Regione Calabria;

la Regione Calabria, in seguito a bando pubblico, ha adottato un progetto per la realizzazione della sede della Giunta regionale redatto dal prof. Paolo Portoghesi, uno dei maggiori architetti europei;

il ritardo nella realizzazione della “cittadella regionale” continua a produrre i guasti in premessa e, in particolare, un aggravio per le finanze regionali -:

1. lo stato dell’iter di approvazione definitiva del progetto “Portoghesi”;

2. lo stato dell’iter per il finanziamento dell’opera;

3. se è vero che la Giunta regionale, come si evincerebbe da alcune recenti interviste, si appresterebbe ad abbandonare l’ipotesi della realizzazione della “cittadella regionale” a Germaneto, pensando invece ad una localizzazione dell’opera in un’area ad immediato ridosso del centro abitato di Catanzaro;

4. la valutazione del Presidente della Giunta regionale e dell’assessore ai lavori pubblici su tale ipotesi che, se confermata, stravolgerebbe il disegno urbanistico della città di Catanzaro di costituire nella valle del Corace il Centro direzionale regionale, aperto a tutto il territorio regionale e come congiunzione ideale tra lo Jonio ed il Tirreno;

5. se esistono trattative in corso, da parte della Regione Calabria, per l’acquisizione di aree a ridosso del centro abitato da destinare a costruzione di fabbricati direzionali o addirittura per l’acquisto di strutture già in parte edificate;

6. se ritengono opportuno coinvolgere in questa discussione il Comune di Catanzaro che da più di dieci anni ha assegnato l’area di Germaneto alla Regione Calabria, impegnandola, e che è direttamente interessato all’impatto che la struttura direzionale avrà sul funzionamento del suo sistema urbano.

(120; 18.6.2001)

Mozioni

Il Consiglio regionale della Calabria

premesso che:

l’Ufficio del commissario delegato per l’emergenza del settore acque reflue, per dare una soluzione all’annoso problema della depurazione delle acque in Calabria ha individuato n.5 Ambiti Territoriali Ottimali, che corrispondono alle 5 province della stessa Calabria (ATO. 1 Cosenza, A.T.O. 2 Catanzaro, A.T.O. 3 Crotone, A.T.O. 4 Vibo Valentia, A.T.O. 5 Reggio Calabria) ed ha bandito apposita gara di appalto, pubblicata sul Bur Regione Calabria in data 12 gennaio 2000, per la gestione del servizio integrato degli impianti di depurazione e degli impianti di sollevamento delle reti fognarie;

l’appalto è stato aggiudicato per come segue:

A.T.O.  1 Cosenza - A.t.i. Smeco-Amga Roma; A.T.O. 2 Catanzaro A.t.i. Costruzioni Dondi S.pa.- Ibi Rovigo; A.T.O. 3 Crotone - A.t.i. Impec-Dpr; A.T.O. 4 Vibo Valentia - A.t.i. Siba-Lico Santo-Idrotecnica Vibo Valentia; A.T.O. 5 Reggio Calabria A.ti. Smeco-Amga Roma.

Dai primi di giugno del 2000 è stata avviata la consegna degli impianti alle ditte aggiudicatarie e fino ad oggi si è arrivati ad un totale di circa 250 impianti comunali consegnati alla gestione delle ditte sopraindicate.

In particolare allo stato attuale la situazione gestionale può essere così descritta: 90 impianti e 75 stazioni di sollevamento consegnati all’azienda dell’ATO 1 vengono gestiti con circa 38 operatori, direttori lavori ing. G. Principato e ing. Gallo; 42 impianti e 53 stazioni di sollevamento consegnati all’azienda dell’ATO 2 vengono gestiti con circa 12 operatori, direttore lavori ing. Provenzano; 27 impianti e 32 stazioni di sollevamento consegnati all’azienda dell’ATO 3 vengono gestiti con circa 10 operatori, direttori lavori ing. Treccozzi e Arch. Rameli; 21 impianti e 18 stazioni di sollevamento consegnati all’azienda dell’ATO 4 vengono gestiti con circa 10 operatori, direttori lavori ing. Treccozzi e arch. Ranieli; 50 impianti e 70 stazioni di sollevamento consegnati all’azienda dell’ATO 5 vengono gestiti con circa 14 operatori, direttore lavori ing. Lamari;

considerato che dopo circa un anno di gestione emerge il totale fallimento della scelta di affidare ad un gestore unico gli impianti di depurazione nella Regione Calabria, visto che, non sono stati raggiunti gli obiettivi prefissati e concordati quali:

- la riassunzione dei giovani provenienti dal “training on the job” effettuato dalla Comerint S.p.a. dal 27/12/1997 al 30/06/1999 finanziato con 25.000.000.000 dai Ministeri dell’ambiente e del lavoro con i fondi della legge 160/88: infatti, sono stati assunti circa 65 giovani dei 311 aventi diritto, senza il rispetto dei criteri fissati nell’accordo con le organizzazioni sindacali e con l’Ufficio del Commissario per l’emergenza delle acque reflue;

- la gestione ottimale ed economica degli impianti di depurazione dei comuni che avevano aderito all’iniziativa, poiché la gestione è di scarsissima qualità in quanto i pochi lavoratori assunti dalle società vincitrici della gara sono costretti a girare tutto il giorno per almeno 5 impianti distanti a volte anche 100 chilometri l’uno dall’altro mettendo a repentaglio la sicurezza propria e degli impianti, e senza avere il tempo di poter gestire come si dovrebbe gli impianti, mentre i costi sono addirittura triplicati rispetto alla gestione diretta da parte dei comuni.

Il completo fallimento degli obiettivi programmati in termini occupazionali e di efficienza ed economicità del servizio ha determinato una legittima e forte protesta dei Sindaci dei Comuni interessati che hanno dichiarato, in una recente riunione svoltasi a Lamezia Terme alla presenza del sub-commissario, l’intenzione di attivare le procedure per la rescissione del contratto per porre fine ad una situazione insostenibile sia sul piano delle responsabilità che continuano a ricadere direttamente sui Sindaci anche dopo che gli impianti sono stati consegnati nelle mani del Commissario per l’emergenza e sia sul piano dei costi di gestione che risultano molto più elevati di quelli sostenuti precedentemente procurando un notevole aggravio finanziario che i bilanci comunali e cittadini non possono assolutamente fronteggiare;

Tutto ciò premesso e considerato

Il Consiglio regionale della Calabria

impegna

il Presidente della Giunta Regionale, nella sua qualità di Commissario per l’emergenza delle acque reflue, ad avviare le procedure per ad una gestione del servizio mediante la costituzione di società miste, così come sperimentato con la raccolta differenziata dei rifiuti, prevedendo la riassunzione dei giovani provenienti dal progetto Comerint legge 160/88, di cui oltre 250 sono rimasti disoccupati a causa delle gravi inadempienze e delle omissioni degli enti gestori.

(14; 19.4.2001) Tripodi M.

Il Consiglio regionale della Calabria

Premesso che

la Giunta regionale, con propria deliberazione n. 527 dell’11/06/2001, nel dare attuazione alla legge regionale n. 2 del 1986, ha deciso tra l’altro impropriamente il trasferimento da Reggio Calabria a Catanzaro della sede e del personale dell’Osservatorio Regionale per la lotta alla mafia ed al crimine organizzato, nonché il passaggio delle competenze dalla Presidenza della Giunta all’Assessorato alla Pubblica istruzione;

tale decisione, assolutamente ingiustificata, ha determinato forti e motivate proteste non solo della funzionaria responsabile e degli addetti all’Ufficio, ma anche da parte di illustri personalità quali Antonino Caponnetto, Luigi Ciotti, Rita Borsellino, Maria Falcone impegnati in prima fila nella lotta contro la criminalità organizzata e per la difesa della legalità, anche perché il paventato trasferimento dell’Osservatorio presso l’Assessorato Regionale alla Pubblica istruzione rappresenta sostanzialmente l’anticamera della sua soppressione;

da quando è stato istituito, l’Osservatorio Regionale ha svolto una funzione utile e preziosa nella promozione di attività e di iniziative finalizzate ad una maggiore conoscenza del fenomeno mafioso e ad una crescita della cultura della legalità;

la legge 2/86, riguarda espressamente “Provvedimenti a favore delle scuole e delle Università Calabresi per contribuire allo sviluppo della coscienza civile e democratica nella lotta contro la criminalità mafiosa” e prevede la costituzione di un Comitato permanente di studio, di ricerca e di documentazione presieduto dall’Assessore alla Pubblica istruzione;

pertanto, l’istituzione di tale Comitato, avvenuta con la delibera n. 527 dell’l1/06/2001, non è né sostitutiva né alternativa all’Osservatorio Regionale, proprio perché sono diversi i compiti, i ruoli e le funzioni che i due organismi debbono svolgere.

Tutto ciò premesso il Consiglio regionale impegna

la Giunta regionale a revocare la delibera n. 527 dell’11/06/2001 per la parte riguardante l’Osservatorio Regionale per la lotta alla mafia ed al crimine organizzato.

(15; 18.6.2001) Tripodi M.

Risposta scritta ad interrogazioni

Tripodi M. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’urbanistica. Per sapere - premesso che:

la Variante al Piano regolatore generale, del Comune di Monasterace (RC), che ha avuto parere sfavorevole da parte dell’ufficio tecnico dello stesso comune, contiene alcune scelte di carattere tecnico nettamente in contrasto con le leggi dello Stato vigenti, che vietano la realizzazione di insediamenti a distanza inferiore di 150 m dai corsi d’acqua,

infatti, le previsioni del Piano regolatore generale prevedono uno sviluppo urbanistico-artigianale a ridosso dei torrenti Assi, Stilaro e Fiumarella che risulta in contrasto con la vigente normativa di salvaguardia;

il nuovo Piano regolatore generale  non tiene conto dei vincoli esistenti nel territorio di Monasterace, come, per esempio, la località Arsenale: molte aree di questa località sono sottoposte a vincolo diretto e indiretto, con decreto del ministro dei Beni Ambientali e Culturali;

per tale zona, secondo l’Ufficio Tecnico del comune, il Piano regolatore generale deve necessariamente evitare la possibilità di interessare le suddette zone con l’espansione edilizia, al fine di mantenere integre le caratteristiche che hanno determinato l’imposizione del vincolo;

il nuovo Piano regolatore generale manca della certificazione, di cui all’art. 13 della Legge 64/74, che rappresenta un elemento essenziale per l’approvazione dello strumento urbanistico;

non è prevista nel Piano regolatore generale, una sufficiente localizzazione delle aree idonee da destinare ad edifici pubblici -:

come intendano agire per fare in modo che, anche alla luce dei recenti disastri causati dalle alluvioni, vengano rispettate, da parte dei comuni, ed in questo caso specifico dal comune di Monasterace, le misure che vietano la realizzazione di insediamenti in prossimità dei corsi d’acqua;

quali determinazioni intendano adottare al fine di impedire l’approvazione definitiva del Piano regolatore generale del Comune di Monasterace, che ha avuto parere negativo da parte dell’Ufficio tecnico dello stesso Comune e che presenta gravi difformità rispetto alla vigente normativa in materia urbanistica ed ambientale.

(70; 7.12.2000)

Risposta - Con riferimento alla nota del 2712.2000, prot. n. 1315/5, di codesta Segreteria, acquisita agli atti di questo Servizio il 2.02.2001, concernente l’argomento in oggetto, si informa che allo stato non è stato ancora trasmesso dal Comune di Monasterace, a questo Assessorato, il carteggio relativo al/a proposta di Variante al P.R.G. ivi vigente, per cui non è possibile fornire alcuna risposta.

Si ribadisce comunque, che si provvederà ad evadere la richiesta non appena perverranno a questa struttura, le copie di progetto della Variante.

Il Dirigente del Servizio          (dott. Antonino Genoese)

Pacenza. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore all’urbanistica. Per sapere - premesso che:

nel gennaio 1997 il Comune di Roseto Capo Spulico (CS) dava incarico per la redazione del PRG;

nel marzo 1999 il Piano redatto acquisiva il parere preventivo ed obbligatorio del Genio Civile di Cosenza e quindi diveniva efficace per la sua adozione;

il Consiglio Comunale, stante la circostanza che la quasi totalità dei consiglieri in carica era direttamente o indirettamente interessata all’atto deliberativo, richiedeva ai sensi della normativa vigente, alla Regione Calabria, la nomina del Commissario ad acta per procedere all’adozione del PRG;

la Regione Calabria con propria delibera nominava il Commissario ad acta per come richiesto dal Comune;

a seguito delle elezioni amministrative del 13.06.1999, l’Amministrazione subentrante chiedeva ed otteneva la revoca del Commissario ad acta;

con delibera di G.R. n. 833 del 14.11.2000, il Comune di Roseto Capo Spulico, veniva diffidato all’adozione del PRG entro 30 giorni dalla notifica, avvenuta il 22.12.2000;

in data 25 gennaio u.s., la seduta del Consiglio Comunale appositamente convocata per l’adozione del PRG, andava deserta e che si riproponeva anche in questo nuovo Consesso la incompatibilità ad adempiere per la quasi totalità dei consiglieri comunali;

in data 1.02.2001, lo stesso consesso, prima dichiaratosi incompatibile, procedeva al rigetto del Piano predisposto;

tra l’altro, tale atto produce palese e cospicuo danno erariale;

tale atto esula dalle competenze del Consiglio Comunale essendo esso soggetto proponente, mentre alla Regione competono le funzioni di controllo.

Considerata, quindi, l’impossibilità, del Civico Consesso ad adempiere per palese incompatibilità e che la stessa non è prevedibilmente superabile in tempi brevi;

vista, inoltre, la precedente delibera di diffida della G.R. che preannunciava la nomina di apposito Commissario ad acta, con il compito di adottare il PRG -:

quali iniziative intendono assumere tese a garantire quanto annunciato ed evitare pericolose azioni di abuso, sperpero di danaro pubblico e palesi illegittimità.

(88; 6.2.2001)

Risposta - Con riferimento all’interrogazione di cui in oggetto con la quale il consigliere Pacenza chiede di conoscere quali iniziative siano state assunte in merito all’adozione del Piano Regolatore Generale del Comune di Roseto Capo Spulico obbligato a tale adempimento con D.P.G.R. n. 439 del 22.11.99, si comunica che é già stata predisposta la delibera della Giunta Regionale di nomina del Commissario ad acta e che il relativo decreto sarà emesso a cura di questo Dipartimento.

Il dirigente del Settore(arch. Andrea Iovene)

Pirillo, Pappaterra, Adamo ed altri. Al Presidente della Giunta regionale. Per sapere – premesso che:

sul Bur n. 45 del 22/06/00 veniva pubblicata, in ottemperanza alla legge regionale n. 39/95, la delibera dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale n. 5/00 contenente l’elenco delle nomine di competenza del Consiglio;

il Presidente del Consiglio regionale, con decreto n.  327 del 4/10/2000, attivando i poteri sostitutivi previsti dal terzo comma dell’art. 2 della legge regionale 39/95, procedeva alla nomina dei quattro componenti effettivi e due supplenti per il rinnovo della sezione del Co.Re.Co. di Cosenza;

il primo comma dell’art. 8 della legge regionale 39/95 recita: “Tutte le persone chiamate a svolgere funzioni presso enti ed organismi… debbono possedere i requisiti necessari… e non trovarsi nelle condizioni di incompatibilità... previste dalla legislazione vigente nel momento in cui viene effettuata la nomina o designazione”;

la legge regionale n. 14/99 - al terzo comma dell’art. 1 Bis prevede: “le nomine di competenza regionale inerenti a componenti di organismi esterni alla Regione sono incompatibili con le funzioni di dipendente regionale”;

il dr. Eugenio Spagnuolo, designato in una terna di esperti dall’Ordine dei dottori Commercialisti della provincia di Cosenza è stato nominato componente effettivo del Co.Re.Co. di Cosenza;

rilevato che il summenzionato professionista, pare, risulti essere dipendente regionale in attività di servizio;

tenuto conto dell’importante ruolo che i Co.Re.Co. sono chiamati a svolgere sul controllo degli atti degli Enti locali, dove bisogna assicurare legalità, buon andamento ed imparzialità dell’azione amministrativa -:

se risponde al vero che il dr. Eugenio Spagnuolo risulta essere dipendente regionale. In caso affermativo, se lo stesso è attualmente in attività di servizio o travasi collocato in aspettativa;

se non sono state violate le norme che regolano il conferimento delle nomine di competenza regionale. Particolarmente l’art. 8 - comma 1° della legge regionale n. 39/95 e l’art. 1 bis - comma terzo della legge regionale n. 14/99. Quest’ultima prevede espressamente l’incompatibilità della nomina con lo “status” di dipendente regionale;

se non ci sono stati comportamenti omissivi e superficialità nei controlli della documentazione, ovvero, se non è stata resa, da parte dell’interessato, l’esplicita dichiarazione di non versare in alcun caso di ineleggibilità o incompatibilità previste dall’attuale legislazione e relativa alla nomina di che trattasi;

se non si ritiene necessario avviare l’iter procedurale che regola l’incompatibilità e rimuovere, per autotutela, l’attuale componente e sostituirlo con un altro professionista in possesso di tutti i requisiti di legge.

(109; 19.3.2001)

Risposta – Relativamente alla interrogazione di cui in oggetto, si rende noto che il dottor Eugenio Spagnolo, dipendente regionale in attività di servizio part-time, in data 7 aprile 2001 ha rassegnato le dimissioni da componente del Comitato regionale di controllo, sezione decentrata di Cosenza.

Con decreto n. 47 del 10 aprile 2001 questa Presidenza ha preso atto delle suddette dimissioni.

Come si evince dalla motivazione del citato provvedimento:

al dottor Spagnolo, nominato dal Presidente del Consiglio regionale tra una terna di esperti designati dall’Ordine dei dottori commercialisti della provincia di Cosenza, sono state contestate, con nota presidenziale n. 372 del 12 marzo 2001, le condizioni ostative alla sua nomina;

le sopraggiunte dimissioni hanno fatto venir meno le ragioni, anche per il principio di economicità e speditezza dell’azione amministrativa, per proseguire nel procedimento di decadenza.

Il Presidente    (Dott. Giuseppe Chiaravalloti)

Galati. Al Presidente della Giunta regionale e all’assessore alla cultura. Per sapere – premesso che:

il 2 aprile 2001 ricorre il centenario della nascita di Andrea Cefaly, “il più grande pittore calabrese dopo Mattia Preti” che resta nel patrimonio culturale della Calabria un Maestro di elevata cultura;

per i suoi alti meriti e gli universali riconoscimenti di Grande Artista il 12 novembre del 1983 Sua Santità Giovanni Paolo II lo ha nominato, con Bolla vaticana “Cavaliere, Commendatore dell’ordine di San Silvestro Papa”, la più alta onorificenza per un artista contemporaneo -:

cosa intende fare la Regione Calabria per onorare degnamente il centenario della nascita di un artista che fu Maestro d’arte e di vita, valori che dovrebbero suscitare un riconoscimento tangibile di riverenza e stima, qualità che la Calabria spesso non riconosce ai suoi figli migliori se non dopo secoli di ingrata dimenticanza.

(112; 21.3.2001)

Risposta – In riscontro alla nota prot. n. 530/9 del 18 aprile 2001, si precisa che, in occasione del centenario della nascita del pittore calabrese Andrea Cefaly, sono state organizzate, con il contributo della Regione Calabria, una mostra presso il complesso del S. Giovanni di Catanzaro e una nel complesso del Vittoriano a Roma.

Atteso quanto sopra, questo assessorato, nell’intento di valorizzare al meglio la figura e l’opera del pittore calabrese, ritiene auspicabile che, in futuro, siano assunte, d’intesa col Ministero dei beni culturali, iniziative che siano segno tangibile di stima nei confronti di un uomo e di un maestro considerato dalla critica tra i più grandi pittori calabresi.

Tali auspicabili iniziative saranno oggetto di grande considerazione, anche ai fini del sostegno finanziario, da parte di questo assessorato alla cultura.

Distinti saluti

Il dirigente di Settore(Dott. Giancarlo Perani)

Proposta di provvedimento amministrativo n. 118/7^, recante: “Surroga del consigliere regionale Luigi Meduri, dimissionario con Francesco Fortugno” (Del. n. 74)

“Il Consiglio regionale

dato atto che, con lettera in data 31 maggio 2001 acquisita agli atti il 1° giugno 2001 protocollo n. 1049 l’On. Luigi Meduri ha presentato formalmente le sue dimissioni dalla carica di Consigliere regionale a seguito della sua elezione a Deputato al Parlamento nazionale;

considerato che, a norma dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, recante: “Norme per la elezione dei Consigli regionali delle regioni a statuto normale”, il seggio resosi vacante deve essere attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto;

che , pertanto, si deve procedere alla surroga del Consigliere dimissionario e ciò nei modi di cui alla sopra richiamata disposizione di legge;

considerato, infine, che, così come risulta dalla copia del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Reggio Calabria per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria anno 2000, nella graduatoria dei non eletti, per la lista n. 15 avente il contrassegno: “Partito Popolare Italiano - PPI”, nella quale era stato eletto il Consigliere dimissionario, è riportato il candidato Francesco Fortugno, con cifra individuale 3845;

delibera

di attribuire al candidato Francesco Fortugno, nato a Brancaleone il 15 settembre 1951, il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Luigi Meduri;

di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 119/7^, recante: “Proroga della Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria” (Del. n. 75)

“Il Consiglio regionale

premesso che con legge regionale n. 21 del 18 dicembre 2000, pubblicata sul BUR n. 122 del 21 dicembre 2000 è stata istituita la Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria;

che l’insediamento della predetta Commissione è avvenuto il 25 gennaio 2001 con l’elezione del suo ufficio di presidenza;

che il secondo comma dell’art. 2 della legge regionale n. 21 del 18.12.2000 assegnava alla Commissione stessa un periodo di sei mesi di tempo per il completamento dei propri lavori, prorogabili di altri sei mesi;

considerato che dalla data di insediamento, la Commissione ha dovuto affrontare e risolvere i problemi legati alla necessaria organizzazione;

che le prime sedute della Commissione stessa sono state quasi interamente dedicate alla definizione del programma di lavoro più idoneo per il conseguimento dei risultati;

vista la relazione trimestrale della Commissione per l’autoriforma, approvata all’unanimità dei Gruppi presenti nella seduta del 22 maggio 2001;

ritenuta la necessità di concedere alla predetta Commissione una proroga di sei mesi del termine di scadenza fissato dal secondo comma dell’art. 2 della legge regionale n. 21/2000 per il completamento dei propri lavori;

delibera

di prorogare di sei mesi il termine fissato dall’art. 2, comma 2° della legge regionale n. 21 del 18 dicembre 2000 per il completamento dei lavori della Commissione consiliare per l’autoriforma della Regione Calabria;

di far decorrere il suddetto periodo di proroga dal 22 giugno 2001;

di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.

Proposta di provvedimento amministrativo n. 120/7^, recante: “Surroga del consigliere regionale Domenico Pappaterra, dimissionario con Luigi Incarnato” (Del. n. 76)

“Il Consiglio regionale

dato atto che, con lettera in data 15 giugno 2001 acquisita agli atti il 15 giugno 2001 protocollo n. 1120 l’On. Domenico Pappaterra ha presentato formalmente le sue dimissioni dalla carica di Consigliere regionale a seguito della sua elezione a Deputato al Parlamento nazionale;

considerato che, a norma dell’art. 16 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, recante: “Norme per la elezione dei Consigli regionali delle regioni a statuto normale”, il seggio resosi vacante deve essere attribuito al candidato che, nella stessa lista e circoscrizione, segue immediatamente l’ultimo eletto;

che, pertanto, si deve procedere alla surroga del Consigliere dimissionario e ciò nei modi di cui alla sopra richiamata disposizione di legge;

considerato, infine, che, così come risulta dalla copia del verbale dell’Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Cosenza per l’elezione del Consiglio regionale della Calabria anno 2000, nella graduatoria dei non eletti, per la lista n. 13 avente il contrassegno: “SDI”, nella quale era stato eletto il Consigliere dimissionario, è riportato il candidato Luigi Incarnato, con cifra individuale 4424;

delibera

di attribuire al candidato Luigi Incarnato, nato a Cosenza il 10 agosto 1955, il seggio resosi vacante a seguito delle dimissioni del Consigliere Domenico Pappaterra;

di dare atto che la presente deliberazione, ai sensi della legge n. 127/97, non è soggetta a controllo”.