Proposta di provvedimento amministrativo n. 252/8^
Tra il Trentino e la Locride, da oltre 10 anni, si e sviluppata una fruttuosa collaborazione promossa e sostenuta da S.E. il Vescovo di Locri-Gerace Mons. Giancarlo Bregantini. Questo gemellaggio riguarda svariati campi di azione che possono essere cos^ sintetizzati:
1. Settore agricolo - piccoli frutti, in particolare lamponi nel periodo invernale. La cooperativa APASO S.ORSOLA con il sostegno prima dell'Assessorato Regionale per la cooperazione e poi di quello Provinciale oltre che della Federazione Trentina della Cooperazione, ha impostato fin dall'inizio un proficuo scambio di esperienze, fornendo l'assistenza tecnica ed occupandosi della commercializzazione dei prodotti; gli agricoltori, inoltre, sono diventati direttamente soci della cooperativa trentina. E' partita la sperimentazione di nuove colture protette di ciliegie e di ortaggi e altre che verranno verificate secondo le necessita commerciali;
2. Tramite il progetto UVA (Ulteriore Valore Aggiunto) coordinato da Formazione Lavoro, con il sostegno della Federazione Trentina della Cooperazione e delle cooperative vitivinicole Cavit, Vivallis, Cantina Toblino, sono state vinificate uve provenienti dalla Calabria. Le cooperative trentine hanno assicurato l'assistenza sul campo, la lavorazione delle uve e l'imbottigliamento;
3. Nel settore vitivinicolo e stata recentemente costituita, in Calabria, la cooperativa Masseria degli Armeni che sta sperimentando interessanti coltivazioni con l'ausilio e l'assistenza di tecnici trentini. La Cooperativa ha recentemente ottenuto a Bruzzano (Rc) l'affidamento di terreni confiscati alle organizzazioni criminali tramite l'Associazione Libera di don Luigi Ciotti e con il pieno sostegno dell'Amministrazione Comunale di Locri;
4. E' in fase di elaborazione un progetto per la valorizzazione della carne suina di campagna attraverso l'utilizzazione del suino nero di Calabria;
5. Tramite la cooperazione di consumo, in particolare la Famiglia Cooperativa di Povo e il Consorzio SAIT, con il sostegno del Comitato Diocesano Trentino - Locride, sono state realizzate vendite promozionali di olio e di arance della Cooperativa Agrinova di Caulonia (Rc). La cooperativa, tramite il Consorzio SAIT, e stata inserita tra i fornitori di COOP ITALIA;
6. CONSOLIDA è impegnato con la cooperativa l'Utopia e lo sportello Crea Lavoro di Gioiosa Jonica nel sostegno alla cooperazione sociale della Locride e, in particolare, nel consolidamento di un consorzio di secondo grado GOEL;
8. La Cassa Centrale con garanzia fideiussoria di alcune Casse Rurali ha accordato un prestito alla Caritas di Locri destinato ad un progetto sociale;
9. Il comune di Romeno da molti anni ospita una trentina di giovani della Locride tramite l'Associazione Don Milani, in prima fila nel sostegno ai ragazzi in difficoltà e nella lotta alla mafia e alla rassegnazione. Anche la cooperativa l'Ancora di Tione ha ospitato ragazzi e stagisti della Calabria;
10. Da tempo si ripete l'esperienza di corsi di formazione per la creazione d'impresa, in particolare cooperativa, che vengono finanziati dal Fondo Sociale Europeo sul Tasso della-mobilita geografica e che, tramite Formazione Lavoro e la società Fidia, hanno portato nel Trentino diverse decine di giovani per frequentare corsi e fare esperienze dirette sul campo;
11. Contatti sono stati avviati anche con cooperative che operano in campo ambientale mettendole in relazione con Consorzio Lavoro Ambiente di Trento. Alcune di queste realtà hanno costituito recentemente il Coordinamento delle cooperative della Locride;
12. Il comprensorio della Val dell'Adige ha siglato un gemellaggio con l'Associazione dei Comuni della Comunità Montana della Limina, che permette uno scambio di esperienze tra amministratori nonché stages formativi per giovani calabresi.Considerato che:
Nell'incontro che si è tenuto a Trento il 2 febbraio 2007, l'Assessore all'Agricoltura della Calabria, Mario Pirillo e l'Assessore all'Agricoltura, Turismo e Foreste del Trentino, Tiziano Mellarini, hanno posto le basi per un progetto di collaborazione che metta in campo le rispettive forze e professionalità, al fine di potenziare il momento sinergico delle due realtà nel comparto agricolo con particolare riferimento:
A) Progetto Filiere Agro - alimentari:
Un serio progetto di sviluppo del comparto agricolo passa anche attraverso l'investimento in alcune variabili territoriali capaci di creare un effetto moltiplicatore sullo stesso. Le due variabili più significative nel territorio calabrese sono rappresentate dal vino e la carne di campagna (suino), che vanno considerate ed affrontate come filiere di territorio, assieme ad altre di tipo complementare (olio, arance, clementine ecc).
L'avvio di una filiera agro-alimentare richiede una solida alleanza progettuale tra gli attori privati e le istituzioni preposte allo sviluppo di tale settore (una sinergia che inglobi vari segmenti di attività: progettazione, formazione, assistenza tecnica, sovvenzioni e promozione in generale).La progettazione di una filiera implica la conoscenza:
-del territorio e delle sue culture e colture;
-della materia prima di trasformazione;
-delle capacita di operare la trasformazione in funzione del mercato e degli investimenti;
-del mercato finale e delle sue regole di comunicazione.Filiera Piccoli Frutti
La Filiera Piccoli Frutti e gia in fase di avvio e rappresenta per la Locride un punto di riferimento. Occorre comunque attivare dei sistemi che permettano la permanenza in loco del valore aggiunto prodotto, in forma di ulteriore sviluppo di strutture per il condizionamento e la conservazione dei prodotti, al fine di rendere il progetto territorialmente più incisivo.
E' necessario, altresì, valutare nel futuro una fase di avvio di forme associate indipendenti con modalità di compartecipazione diverse rispetto alla adesione all'OP Sant'Orsola, incentivando ad esempio la creazione di una OP di piccoli frutti Calabrese associata in AOP con quella Trentina, al fine di consentire una fase di rilancio della filiera calabrese.Filiera del vino
La filiera del vino deve concentrarsi nello studio dei vitigni autoctoni della fascia jonica-reggina. Sembra che i vitigni autoctoni, individuati in tale territorio, siano qualche centinaio. Su alcuni di questi, grazie all'interessamento di Università e di alcuni privati (Associazione Città del vino, Associazione calabra Patrum Vinea), e stata condotta una indagine genetica. Una cinquina di vitigni sono risultati inediti, altri molto interessanti; ma manca, ad oggi, un serio ed organico lavoro di ricerca e di indagine genetica.
In collaborazione con l'Istituto Agrario di San Michele all'Adige e la Regione Calabria - Assessorato all'Agricoltura, si può realizzare un progetto di ricerca dei vitigni autoctoni e di contestuale analisi genetica. Le cooperative potrebbero mettere a disposizione oltre ai terreni per il catalogo ed il campo collezione, anche l'assistenza necessaria sul campo (potatura, rilievo dati ecc.), oltre a garantire il tutoraggio. Dai vitigni cosi catalogati e piantumati sarà possibile ottenere delle microvinificazioni per saggiarne la potenzialità evolutiva rispetto ai mercati odierni. Occorre favorire la nascita e lo sviluppo di cooperative tra agricoltori, cioè tra persone che sono direttamente interessate alla sperimentazione e allo sviluppo dei nuovi impianti vitivinicoli. Ogni cooperativa deve poi occuparsi di un singolo prodotto al fine della migliore specializmazione, della trasparenza amministrativa e della fidelizzazione dei soci.
In quest'ottica la cooperativa Masseria degli Armeni deve completare, entro il 2007, un vigneto di circa 5 ettari che e gia in buono stato di avanzamento.
Nel frattempo si devono mettere in cantiere progetti di formazione di personale diplomato e laureato nel settore dell'agricoltura, da realizzare sia in Trentino che in Calabria (filiera vino- tecnici di campagna). Ciò anche in vista del fatto che nel 2009 il primo lotto della Masseria degli Armeni sarà in produzione per la prima vendemmia, per cui sarà necessario formare anche il personale di cantina. Poiché formare il personale significa far rimanere per diversi mesi i giovani calabresi nelle cantine/campagne trentine occorrerà istituire borse di studio che sostengano il mancato reddito.
Nel frattempo occorrerà predisporre un layout di una piccola cantina da realizzarsi in Calabria pianificando in linea con,_la normativa vigente, la-richiesta di risorse finanziarie e-la predisposizione di un piano di marketing, individuando canali di distribuzione, ad esempio per i molti emigranti calabri sparsi nel mondo.PROGETTO DI MASSIMA
"Sperimentazione e Valorizzazione Vitigni Autoctoni Fascia Ionico Reggina"
PremessaLa Coop. Masseria degli Armeni possiede gia dei terreni coltivati a vite e svolge un ruolo importante collegato all'aspetto produttivo in un territorio ad alto disagio sociale (per questi motivi potrebbe rivestire il ruolo di soggetto capofila del progetto pilota).
Obiettivi:
1. Creazione di una cantina produttivo-sperimentale nelle strutture della Coop.;
2. Individuazione dei vitigni presenti nell'area e impianto di campo catalogo;
3. Produzioni di vini con prove di microvinificazione;
4. Produzione iniziale di vini da consumo al fine di consentire un primo collegamento tra la sperimentazione e la commercializzazione.Modalità di svolgimento del Progetto
Fase I ^ - preparatoria (2007-2008)1. Individuazione del Responsabile Progetto "Coop. Degli Armeni";
2. Predisposizione di un progetto strutturale da finanziare nel PSR 2007-2013 della Regione Calabria per. la,, costruzione di. una cantina ,e la dotazione di strutture e mezzi da parte della Coop. (il progetto potrebbe essere cofinanziato, nella parte privata, oltre che dalla Coop. degli Armeni, da alcune Cooperative Trentine legate alla prima da forme giuridiche di tipo consortile);
3. Ricognizione di tutti gli studi svolti dagli Enti operanti in Calabria (Assessorato Regionale all'Agricoltura, Università Mediterranea di Reggio Calabria, etc.) relativamente ai vitigni autoctoni compresi nell'area in oggetto, al fine di evitare inutili sovrapposizioni di costi per studi e ricerche gia effettuati;
4. Individuazione di un nucleo di tecnici di campo da inviare in Trentino per stages formativi rispetto alle tecniche di coltivazione da applicare in tempo reale nei vigneti della Coop. gia ,produttivi. Il tutoraggio eseguito nella Provincia Autonoma di Trento dovrebbe essere ripetuto nella realta calabrese con gli.stessi tecnici trentini, al fine di evidenziare .le variabili territoriali e fonologiche della tecnica colturale;
5. Individuazione di un gruppo di tecnici enologi da inviare in Trentino per la- formazione e successive prove di vinificazione in Calabria eseguite con prodotto reperito dalla produzione della Coop. o in alternativa da produzioni locali utilizzando una cantina anche privata gia operante sul territorio della Locride, al fine di far emergere i vincoli e trasformarli in opportunità in fase di regime produttivo.Fase II^ - Entrata in Produzione (2008-2013)
1. La fase dell'avvio deve essere caratterizzata da un costante apporto tecnico in Calabria da parte dei tecnici Trentini coinvolti nei punti 4-5 della prima fase, al fine di consentire una partenza viziata non da problematiche tecniche ma solo da componenti territoriali;
2. Allargamento della. base. produttiva sia attraverso nuovi:. terreni gestiti direttamente dalla Coop., sia con l'entrata di nuovi soci locali gia produttori di uve da vino;
3. Individuazione del marchio e dei riferimenti commerciali, cercando di privilegiare l'ottica territoriale calabrese per il primo e quella trentina per i secondi;
4. Entrata a pieno regime della produzione e della trasformazione e conclusione del progetto.Conclusioni
Il successo dell'idea progettuale dipende anche dalla capacita di implementare sistemi di verifica continui sia nella fase preparatoria che in quella di messa a regime, in modo tale da monitorare il progresso dell'iniziativa che, in ultimo, dovrà comportare la creazione di un impresa che risponde ai criteri dell'auto-sostenibilità economica.
Filiera del suino nero di Calabria
Anche per la filiera del maiale occorre prevedere lo studio del teiritorio, delle tradizioni e dei sistemi di lavorazione, ma soprattutto dei mercati.
Non basta cioè produrre, occorre anche porsi il problema di dove vendere il prodotto. La cooperazione di consumo trentina e il circuito COOP possono dare una mano, a patto di garantire un buon rapporto tra qualità e prezzi,, di essere efficienti -e puntuali nelle consegne. Anche qui la formazione & fondamentale.PROGETTO DI MASSIMA
"FILIERA CORTA DEL SUINO NERO DI CALABRIA"
PremessaLa produzione di salumi in Calabria rappresenta uno degli elementi identificativi dell'agroalimentare regionale. La possibilità di utilizzare i territori interni (montani e pedemontani) per l'allevamento del suino nero prospetta una sfida possibile per il rilancio economico di aree depresse. L'allevamento con metodi alternativi tipo il "plen air" francese modificato, consente di' ottenere dei prodotti di qualità esaltati dalle peculiarità della Razza e da un sistema di allevamento che vede nella disponibilità di grandi estensioni di terreno l'originalità dell'iniziativa.
Il progetto dovrebbe prevedere l'individua7ione di un Ente che metta in collegamento gli allevatori locali con la fase relativa alla trasformazione e al condizionamento del prodotto.
Gli Organismi associativi degli allevatori calabresi potrebbero rivestire un ruolo importante nella fase produttiva, mentre la Coop "Masseria degli Armeni" potrebbe essere coinvolta sia nella fase di allevamento di animali da vita (fattrici e verri in purezza), che soprattutto nella trasformazione del prodotto e nell'individuazione dei canali commerciali.Obiettivi
1. Creazione di una rete diffusa di piccoli-medi allevatori (Consorzio di Produttori);
2. Creazione di un protocollo - disciplinare di allevamento e produzione del Suino;
3. Creazione di un centro di produzione di animali da riproduzione in Purezza Suino Nero di Calabria (scrofe e verri);
4. Creazione di un centro unico di trasformazione delle Carni, dimensionato secondo la capacità produttiva dei soci del Consorzio;
5. Produzione iniziale di Salumi e carni al fine di consentire un primo collegamento tra la sperimentazione e la commercializzazione.Modalità di svolgimento del Progetto
Fase I^ preparatoria (2007-2008)1. Individuazione del Responsabile Progetto;
2. Predisposizione di un progetto strutturale da finanziare nel PSR 2007-2013 della Regione Calabria, per la costruzione di un centro di produzione suini fino alla fase di svezzamento dei lattonzoli, e dotazione di strutture e mezzi alla Coop Masseria degli Armeni (il progetto potrebbe essere cofinanziato, nella parte privata oltre che dalla Coop anche da alcuni trasformatori di carni suine calabresi);
3. Predisposizione di un progetto strutturale per la dotazione di strutture di. allevamento. estensivo da parte degli allevatori per portare i suini dalla fase di lattonzoli a quella di macellazione;
4. Ricognizione di tutti gli studi fatti dagli Enti operanti in Calabria (Assessorato all'Agricoltura, Università Mediterranea di Reggio Calabria, etc.), relativamente alla filiera delle carni suine e al suino nero calabrese, al fine di evitare inutili sovrapposizioni di costi per studi e ricerche gia effettuati;
5. Individuazione di un nucleo di allevatori da formare rispetto alle tecniche di allevamento estensivo e sulle caratteristiche genetiche del Suino Nero;
6. Individuazione di un gruppo di tecnici per la formazione e successive prove di trasformazione delle carni suine da effettuare in Calabria, eseguite con prodotto reperito dalla produzione degli allevatori locali, utilizzando un trasformatore gia operante sul territorio della Locride, al fine di far emergere i vincoli e trasformarli in opportunità in fase di regime produttivo;
7. Individuazione delle modalità di percorso da sviluppare prevalentemente in Calabria, coinvolgendo tecnici, allevatori e trasformatori calabresi al fine di coniugare le conoscenze pratiche e il patrimonio di qualità della Regione Calabria e della Provincia Autonoma di Trento.Fase II^ Entrata in Produzione (2008-2013)
1. La realizzazione della struttura di lavorazione dovrà prevedere due fasi distinte: quella della trasformazione della carne in salumi e la vendita di carni fresche. Il sistema di distribuzione dovrà essere similare allo spaccio aziendale per le carni fresche e ai prodotti di nicchia di alta qualità, con elevato valore aggiunto, per il prodotto trasformato. Pertanto nella fase dell'avvio bisogna prevedere un costante apporto tecnico in Calabria;
2. La base produttiva riveste una grande responsabilità per la riuscita dell'iniziativa sia in termini di quantità prodotta ma soprattutto di qualità delle carni da avviare alla trasformazione. Pertanto l'aspetto relativo all'alimentazione dei suini e quello relativo al sistema di allevamento assume un ruolo ad alta valenza tecnica con la previsione di figure altamente specializzate;
3. La fase della trasformazione dovrà prevedere la formazione di tecnici specializzati nei due rami di trasformazioni ovvero quello della produzione degli insaccati e quello relativo alla stagionatura del prodotto;
4. Individuazione del marchio e dei riferimenti commerciali, cercando di privilegiare l'ottica territoriale calabrese per le carni fresche e quella trentina per la commercializzazione, in un rapporto di scambio reciproco;
5. Entrata a pieno regime della produzione e della trasformazione e conclusione del progetto.Conclusioni
La realizzazione dell'idea progettuale consentirà di implementare un sistema di allevamento estensivo, con l'utilizzo di razze autoctone connesse alla trasformazione in prodotti finiti, utilizzando le modalità della filiera corta, che potrebbe rappresentare una valida alternativa anche per altre aree della Calabria con positivi risvolti economico-produttivi.
Ulteriori linee di intervento
Sinergia di mercato mele - Clementine di Calabria I. G.P.
Il rapporto di reciprocità tra produttori trentini e produttori calabresi potrebbe conoscere ulteriori momenti di sinergia anche nel campo della frutticoltura attraverso una collaborazione tra Melinda e il Consorzio dei produttori calabresi della Clementina di Calabria I.G.P.TUTTO CIO' PREMESSO E CONSIDERATO, LE PARTI CONCORDANO QUANTO SEGUE:
Art. l
L'accordo ha lo scopo di promuovere la collaborazione sinergica e reciproca fra la Regione Calabria, la Provincia Autonoma di Trento, la Cooperazione Trentina e la Diocesi "Locri - Gerace".
Il fine e l'attivazione in Calabria di progetti di sviluppo in grado di avviare cooperative, imprese ed altre entità per la promozione socio-economica del territorio.
Le possibili aree d'intervento' sono richiamate, a titolo esemplificativo, nella premessa che costituisce parte integrante del presente accordo.Art.2
Le parti firmatarie, di comune accordo ed in funzione delle specifiche esigenze, nonché nel rispetto delle normative vigenti, individueranno per ciascuna tipologia progettuale la forma di collaborazione imprenditoriale più idonea alla realizzazione dei progetti, con particolare riferimento alle possibilità di attingere a fondi nazionali e della Programmazione Comunitaria 2007-2013, prevedendo nei bandi di misura una priorità per progetti di alta rilevanza sociale effettuati su strutture e terreni confiscate in via definitiva alla criminalità mafiosa.
Art.3
Al fine di assicurare l'ottimale realizzazione delle attività di cui al presente accordo, le parti potranno, di volta in volta e con il parere unanime, associare altri soggetti pubblici e privati qualificati nei settori di attività ritenuti necessari e/o indire conferenze di servizi al fine di rendere lineare ed efficace l'iter burocratico.
Art.4
I costi dei singoli progetti ed iniziative verranno valutati dal Comitato di cui al successivo articolo 5. La Provincia Autonoma di Trento e la Cooperazione Trentina assumono l'onere dei costi e delle spese relative alla valorizzazione delle professioni e degli apporti tecnici. Tutti i costi di altra natura saranno a carico della Regione Calabria.
Art.5
Le parti s'impegnano a formalizzare la costituzione di un Comitato composto da un rappresentante per ciascuno dei firmatari del presente accordo.
Il Comitato, coordinato dall'Assessore all'Agricoltura della Regione Calabria, provvederà a:-elaborare le proposte progettuali;
-individuare le relative azioni d'intervento, coinvolgendo anche solo parte dei firmatari del presente accordo;
-coordinare la fase di realizzazione dei progetti;
-definire le eventuali forme di collaborazione imprenditoriale di cui all'articolo 2.Le parti s'impegnano, altresì, a verificare periodicamente - con cadenza trimestrale - le attività svolte e a definire quant'altro necessario per il pieno raggiungimento degli obbiettivi del presente accordo.
Art. 6
Per tutto quanto finora esposto le parti s'impegnano specificatamente:
1. a mettere a disposizione il proprio personale tecnico garantendo il necessario supporto nella fase di redazione degli studi di fattibilità e dei progetti nonché nella fase della loro realizzazione;
2. a mettere in atto le azioni idonee a garantire la formazione sia teorica che sul campo con l'utilizzo reciproco dei tecnici;
3. a verificare la possibilità di coinvolgimento fattivo nella progettazione di aziende leader nei settori di intervento del presente accordo.