VII^ LEGISLATURA

RESOCONTO SOMMARIO

__________

 

93.

 

SEDUTA DI GIOVEDÌ 6 MAGGIO 2004

 

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LUIGI FEDELE

E DEL VICEPRESIDENTE DOMENICO RIZZA

 

 

 

 

INDICE

 

 

PRESIDENTE  2

GAGLIARDI Mario Albino, segretario f.f. 2

Comunicazioni 2

PRESIDENTE  2

Sull’ordine dei lavori 2

PRESIDENTE  2

NAPOLI Giuseppe Giuliano (DS)  2

TOMMASI Diego Antonio (Verdi – l’Ulivo)  2

Statuto della Regione Calabria - RIESAME, in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 2 del 2004 (ex art. 67 Regolamento) 2

PRESIDENTE  3, 6, 7, 8, 9, 10, 10, 12, 13

ADAMO Nicola (DS)  9, 11, 12

BORRELLO Antonio (Un. Dem. Pop.)  5, 9

BOVA Giuseppe (DS)  4

DIMA Giovanni, assessore Agricoltura, Caccia e Pesca  7

GAGLIARDI Mario Albino (UDC)  8

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)  3, 7, 8, 9, 10, 12

INCARNATO Luigi (SDI)  10

LEONE Gianfranco, relatore  7, 8, 10, 11

MISTORNI Giuseppe (PPI)  10

MORRONE Ennio Giuseppe (All. Pop.)  10

NACCARATO Paolo, Presidente Commissione per l’Autoriforma  2, 12

NAPOLI Giuseppe (DS)  5

NUCERA Giovanni (CDU)  13

OCCHIUTO Roberto (UDC)  6

PIRILLO Mario (Margherita)  7, 10, 12

PISANO Vincenzo (PRI)  5

RIZZA Domenico, relatore  6

TOMMASI Diego Antonio (Verdi – l’Ulivo)  10

TRIPODI Michelangelo (CI)  3, 4, 6, 7, 8, 8, 12

Ordine del giorno in merito alla richiesta modifica dell’articolo 126 della Costituzione  13

PRESIDENTE  13

Progetto di legge n. 199/7^ di iniziativa del Consigliere Tommasi, recante: “Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo”  13

PRESIDENTE  13

 

 

 

 

Presidenza del Presidente Luigi Fedele.

La seduta inizia alle 16,39

PRESIDENTE

Dispone l’inizio dei lavori.

GAGLIARDI Mario Albino, segretario f.f.

Legge il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Dà lettura delle comunicazioni.

Sull’ordine dei lavori

TOMMASI Diego Antonio (Verdi – l’Ulivo)

Rammentato che nella seduta del 5 aprile era stato richiesto ed approvato, ex articolo 67 del Regolamento, l’inserimento all’ordine del giorno del progetto di legge n. 199/7^, relativo al turismo subacqueo, ne chiede l’immediato inserimento al primo punto all’ordine del giorno.

PRESIDENTE

Propone che venga inserito al secondo punto.

TOMMASI Diego Antonio (Verdi – l’Ulivo)

Concorda con la proposta del Presidente.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’inserimento al secondo punto all’ordine del giorno del progetto di legge n. 199/7^ che viene approvato.

NAPOLI Giuseppe Giuliano (DS)

Chiede una breve sospensione della seduta affinché i capigruppo possano conferire per stabilire il prosieguo dei lavori.

PRESIDENTE

Sospende la seduta.

(I capigruppo si recano al banco della presidenza)

La seduta sospesa alle 16,50 riprende alle 17,04

Statuto della Regione Calabria - RIESAME, in ottemperanza alla sentenza della Corte Costituzionale n. 2 del 2004 (ex art. 67 Regolamento)

NACCARATO Paolo, Presidente Commissione per l’Autoriforma

Rammentato l’iter procedurale già affrontato dallo Statuto prima dell’impugnativa da parte del Governo centrale e delle dichiarazioni di incostituzionalità della Corte Costituzionale, comunica che in coerenza con il suo ruolo di presidente della commissione non sarà relatore del provvedimento nella seduta odierna. Dichiarandosi, altresì, rammaricato per quanto avvenuto nel corso dell’ultima seduta di Commissione e non meravigliato dalla richiesta di inserimento all’ordine del giorno ex articolo 67 del Regolamento, giudica tale scelta necessaria e legittima per giungere all’approvazione del nuovo Statuto prima della fine della legislatura, considerando non opportuni gli inviti alle dimissioni rivoltigli dal consigliere Tripodi Michelangelo, che non tenevano a suo avviso in debita considerazione gli effetti negativi di una tale scelta che sarebbe apparsa come abbandono ingiustificato in un delicato momento della storia istituzionale della nostra Regione. Sostenuta, quindi, la scelta di convergere sulle scelte già precedentemente effettuate al fine di non vanificare i contributi che ognuno ha offerto nel corso di questi anni di duro ed intenso lavoro, evidenzia come la sentenza (a suo avviso di natura più politica che tecnica) della Corte Costituzionale imponga una nuova riflessione ed un’ulteriore valutazione sulla forma di governo; anticipa la propria astensione sull’articolo riguardante l’elezione del Presidente della Giunta regionale, sottolineando di contro come parecchi istituti contenuti nel provvedimento siano da considerare innovativi e necessari affinché la Calabria possa affrontare le sfide della modernità e della devolution, al pari delle altre Regioni, attraverso l’umiltà, la perseveranza e la pazienza. Auspica, infine, che si giunga all’approvazione nell’interesse esclusivo di tutti i cittadini calabresi.

PRESIDENTE

Dichiarato di condividere la scelta del consigliere Naccarato di non essere relatore del provvedimento, nomina relatori i consiglieri Leone e Rizza.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Afferma di non condividere la scelta appena compiuta dal Presidente Naccarato ed evidenzia la necessità che vengano ampiamente discussi gli emendamenti presentati.

PRESIDENTE

Assicura che non vi sarà alcuna preclusione circa la possibilità che i vari emendamenti siano ampiamente illustrati e discussi.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Pur essendo favorevole a ridiscutere in Aula lo Statuto, ritenendola sede naturale, solleva un problema di legittimità circa il ricorso alla procedura ex articolo 67 del Regolamento, che a suo avviso non troverebbe applicazione nel caso di specie sia in quanto lo Statuto, per i caratteri di Carta costituzionale regionale non è assimilabile ad un generico provvedimento, sia perché non ravvisa l’utilità di ricorrere allo strumento del richiamo in Aula di un provvedimento che è stato in parte cassato dalla Corte costituzionale.

Il testo originario dello Statuto, spiega, risulta, a causa del pronunciamento della Corte, incompleto in merito alla forma di governo e quindi, non può, a suo avviso, essere preso come testo base della discussione, come non può svolgere tale funzione il testo originario in quanto superato dalla sentenza dalla Corte.

L’articolo 67 del Regolamento, continua, consente di richiamare in Aula un provvedimento e chiede di sapere quale provvedimento si è, facendo ad esso ricorso, inteso richiamare.

Tanto premesso, quindi, i motivi che lo fanno dubitare della legittimità di quanto è stato fatto, censura la mancanza di cautela nel modo di operare circa tale questione e l’eccezionalità della situazione attuale – a causa della pronuncia della Corte costituzionale – che abbisognerebbe, a suo parere, del massimo confronto democratico e ascolto reciproco.

PRESIDENTE

Dichiarato che nella seduta in corso si provvederà a discutere il riesame di una legge in ottemperanza al dettato della Corte costituzionale, ricorda che esisteva l’impegno unanime di portare in Aula la proposta di Statuto entro la fine del mese scorso e che il consigliere Leone aveva più volte informato la Commissione competente che qualora tale data fosse stata disattesa, avrebbe fatto ricorso alla procedura ex articolo 67 del Regolamento.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Giudica, preliminarmente, un “isterismo” della maggioranza il motivo che ha spinto a fare ricorso all’articolo 67 del Regolamento, decretando così la fine della Commissione per l’Autoriforma, e un fallimento politico la situazione attuale che vede la Calabria, dopo essere stata celebrata come la prima delle regioni ad aver approvato lo Statuto, “spinta miseramente verso la discussione”.

Il centrodestra, continua, ha approfittato di una pausa dei lavori della Commissione Autoriforma chiesta dal centrosinistra al fine di trovare una posizione condivisa, per chiudere i lavori dell’ultima seduta e richiamare in Aula il provvedimento. Il vero nodo da sciogliere nella seduta odierna è, comunque, a suo avviso, rappresentato dalla scelta della forma di governo che deve, aggiunge, per ottemperare al dettato della Corte costituzionale essere lineare. Bisogna, cioè, scegliere se adottare una forma di governo presidenzialista (e invita la maggioranza a riflettere sull’uso che il Presidente Chiaravalloti ha fatto dei poteri che essa conferisce al Presidente della Giunta) o riflettere su quanto avvenuto nell’ultimo decennio in Italia (a tale proposito evidenzia quanto avviene nei piccoli Comuni dove i sindaci, con amplissimi poteri sono espressione, spesso, di una minoranza).

Ribadita la proposta sottoscritta con altri consiglieri circa la forma di governo (consistente nell’elezione diretta in Aula del Presidente, garanzia di governabilità data dall’assegnare il 60 per cento dei seggi alla coalizione vincente e lo strumento della fiducia costruttiva per cambiare il Presidente), esorta il resto del centrosinistra a non compiere l’errore di appoggiare a livello regionale lo stesso tipo di presidenzialismo che si combatte a livello nazionale ed evidenzia come ciò sarebbe una scelta ambigua che non convincerebbe gli elettori.

Conclude invitando il Consiglio a voler essere davvero protagonista di un primato: quello della scelta contraria all’affermazione dei poteri assoluti, comunque negativi, indipendentemente dai colori politici che li hanno espressi e ad operare nell’interesse della Calabria.

BOVA Giuseppe (DS)

Sottolineato che il testo sottoposto all’esame dell’ Aula è uguale a quello approvato dopo una lunga riflessione l’anno passato, considera che, in primis, deve essere tutelata l’esigenza di stabilità di governo avvertita dai cittadini, cosa che, a suo avviso, veniva garantita dalla soluzione scelta nella stesura del testo statutario bocciata dalla Corte Costituzionale, soluzione che, ricorda all’Aula, è stata adottata con successo da nazioni come Gran Bretagna e Stati Uniti che hanno raggiunto livelli avanzati di democrazia.

Invita, quindi, l’Aula a compiere una dichiarazione di coerenza riproponendo, tramite un ordine del giorno rivolto al Parlamento, la proposta di legge di revisione costituzionale relativa all’articolo 126, ultimo comma, della Costituzione (prevedente lo scioglimento del Consiglio regionale in caso di morte, dimissioni volontarie o impedimento del Presidente della Regione) evidenziando che nelle ultime settimane la Commissione parlamentare ha accolto alcune della osservazioni avanzate nella proposta.

Anticipando, poi, la propria posizione, dichiara che si asterrà al momento della votazione sull’insieme dello Statuto, per esprimere semplicemente una volontà di non paralisi della attività consiliare e di una legge elettorale che non limiti voci portatrici di legittime esigenze della Calabria, evidenziando come l’aut-aut della sentenza della Corte Costituzionale abbia aperto una ferita che solo il Parlamento nazionale può sanare, recuperando l’idea di democrazia che è di tutti, a fronte della grave affermazione che tutto quello che non è presidenzialismo tout court è un presidenzialismo camuffato.

Conclude elogiando il comportamento della Presidenza della Commissione autoriforma nella prima fase dell’iter legislativo, impoverito, a suo dire, dal brusco “richiamo all’ordine” che rischia di accentuare le difficoltà.

Presidenza del Vicepresidente Rizza

TRIPODI Michelangelo (CI)

Dichiarato, innanzitutto, di non essere d'accordo sulla scelta di richiamare in Aula, ex articolo 67, lo “Statuto”, afferma che giungere ad una linea presidenzialista - espressione della volontà del centro destra -, sancisce un percorso già affrontato l’anno scorso e pieno di polemiche, ma che non risulta condiviso da molte forze politiche. Ritenendo che la fase del “presidenzialismo calabrese” possa essere associata alla stagione più nera della regione Calabria, e quindi un periodo di “caduta libera” che colpisce il territorio nella sua interezza e sotto tutti gli aspetti sia economici sia sociali, asserisce che a tale condizione contribuiscono il non controllo degli atti della Giunta, le numerose deleghe in mano al Presidente della Giunta compresa quella delicatissima di assessore al bilancio e tutta la problematica relativa alla questione ambientale che ad oggi non trova soluzione.

Evidenziato, poi, che il presidenzialismo sta facendo danni dappertutto, non solo in Calabria, afferma di non capire il comportamento dei consiglieri del gruppo dell’Udc, che dopo una serie di richieste di rinvio della Commissione Riforme presentano un emendamento analogo ad uno già presentato da lui stesso che recitava “Il Consiglio regionale elegge il Presidente della Giunta”, emendamento ritirato però dallo stesso proponente dopo qualche giorno, ragion per cui non intuisce la ratio politica di questo “tira e molla”.

Evidenziato che nessuna delle Regioni italiane vuole essere assente al processo costituente ma occorre procedere con cautela, ritiene, infatti che sia soltanto una esigenza politica sostenuta da alcuni partiti utilizzare lo Statuto regionale nella campagna elettorale, ma è necessario seguire un processo democratico affinché tutti i cittadini siano messi nella condizione di esprimere la propria volontà (campagna referendaria) e conclude ribadendo la sua contrarietà alla scelta presidenzialista e annuncia il voto contrario.

NAPOLI Giuseppe (DS)

A suo avviso, il dibattito si svolge in modo anomalo visto che il Consiglio regionale affronta la tematica inerente allo statuto con una procedura insolita, ponendo in discussione una proposta disorganica verso la quale sussistono condizioni di incertezza che sono state rese palesi con il cambio del relatore, a suo giudizio perché il presidente della Commissione Autoriforma non è riuscito a capire su cosa doveva relazionare se su un emendamento o sull’intero impianto statutario, compresa la parte cassata dalla Corte Costituzionale.

Ribadito, poi, che l’insolito modo di procedere è confermato dal richiamo in Aula del provvedimento ai sensi dell’articolo 67 del Regolamento, con una evidente forzatura visto che lo stesso articolo può essere chiamato in causa solo quando l’oggetto è una proposta di legge e non di un elaborato che è ritornato al vaglio della Commissione, sostiene che il Consiglio si accinge ad approvare lo statuto con una tensione ridotta e con una concentrazione sfumata rispetto a quella che invece si avvertiva al momento della prima approvazione. Sottolinea, quindi, che la Corte Costituzionale nella sua sentenza sostiene che la soluzione preferita dal Parlamento italiano è quella dell’elezione diretta che permetterebbe di eliminare l’instabilità politica che fino ad oggi ha regnato, ma, a suo avviso, l’ elezione diretta è il risultato della crisi della politica, dovuta ad una delegittimazione dei partiti, che ha prodotto una cessione di sovranità dai partiti verso la società, la quale  vista l’incapacità delle forze politiche a mediare sui conflitti reclama l’elezione diretta.

Afferma, infine, che la scelta proposta è improntata su meccanismi che eliminano la mediazione delle forze politiche che poi con la scelta del sistema proporzionale si ripristina e conclude asserendo che l’impianto statutario che verrà approvato in questa seduta consiliare deve essere coerente in tutte le sue parti e che i nuovi innesti devono essere privi di contraddizioni rispetto all’intero impianto statutario.

PISANO Vincenzo (PRI)

Alla luce della profonda e radicata cultura democratica del suo Gruppo ed evidenziato come il sistema maggioritario abbia fatto aumentare il distacco tra i cittadini ed il sistema istituzionale, annuncia il suo voto contrario all’articolo relativo all’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale.

BORRELLO Antonio (Un. Dem. Pop.)

Evidenziato come l’argomento meriti una profonda riflessione, sottolinea che il Consiglio regionale può decidere di guardare alla democrazia scegliendo di optare per l’elezione indiretta del Presidente della Giunta regionale o, alternativamente, di rafforzare il “mostro giuridico” partorito dalla legge costituzionale n. 1 del 1999, ricordando come innanzi alla proposta di conferire al Presidente del Consiglio dei ministri il potere di sciogliere le Camere si sia sollevato un coro di protesta nel quale addirittura si parlò di attacco al Parlamentarismo. Asserisce, quindi, di non condividere l’idea di voler uniformare il sistema elettivo di Comuni Province e Regioni e dopo aver censurato la scelta di aver voluto eludere la discussione in Commissione, stigmatizza l’atteggiamento del Gruppo consiliare dell’Udc che assunta una posizione a favore dell’elezione indiretta ha, in 24 ore, diametralmente stravolto la propria posizione con un emendamento, a suo dire, incoerente.

Sottolineato, dunque, come l’esperienza abbia dimostrato che l’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale non sia via praticabile per garantire sia la stabilità che la governabilità della Regione sostiene che la forma di governo era stata chiaramente stabilita dal Consiglio regionale nell’elezione indiretta che investiva, finalmente di nuovo, i consiglieri delle loro più autentiche funzioni. Elezione indiretta che, dichiara, fu intralciata dal Presidente Chiaravalloti attraverso la minaccia di dimissioni e conseguentemente di scioglimento del Consiglio. Annuncia, infine, il suo voto contrario all’intero Statuto data la centralità rivestita dalla forma di Governo, pur riconoscendo che molti istituti in esso contenuti si caratterizzano per modernità e positività.

OCCHIUTO Roberto (UDC)

Rilevato come sullo Statuto si sia in passato ampiamente discusso (sia in Aula in occasione delle due approvazioni, sia in Commissione Autoriforma), interviene per evidenziare, in risposta a quanto detto dal consigliere Borrello, l’atteggiamento di grande coerenza assunto dal proprio gruppo.

Sottolinea, dunque, che a differenza dei ministri dell’Udc che votando contro l’impugnativa dello Statuto calabrese dimostrarono palesemente di rispettare la scelta che il gruppo regionale aveva compiuto e diedero prova di una coerenza di comportamento anche fra livelli istituzionali diversi, autorevoli esponenti nazionali del centrosinistra espressero, allora, posizioni differenti; aggiunge, poi, che il suo gruppo ha chiesto, ripetutamente, che le sedute della Commissione competente venissero rinviate al fine di stimolare un dibattito sulla forma di governo e afferma che l’Udc preferisce una forma di partecipazione diffusa ad una che prevede, invece, il governo di un singolo.

Proprio perché il valore della partecipazione fa parte del suo bagaglio, però, l’Udc non si è posto al riguardo un problema di ordine formale bensì sostanziale: recuperare il ruolo del Consiglio regionale come luogo della rappresentanza; da questa posizione, evidenzia, era scaturita la presentazione in Commissione di un emendamento che era stato anche offerto alla valutazione del centrosinistra che ha saputo soltanto, a suo dire, prima nascondersi e dopo dividersi.

Affermato che i consiglieri dell’Udc sono fedeli tanto ai loro valori quanto al patto stipulato con gli elettori e con gli alleati di coalizione e ringraziando quest’ultimi per aver aiutato il suo gruppo ad uscire dalla posizione di imbarazzo nella quale si trovava, evidenzia come la proposta sulla quale si sono dichiarati disponibili a convergere consente di recuperare un ruolo di rappresentanza al Consiglio regionale. Quanto prevede l’emendamento, continua, pur potendo sembrare risultato da poco rispetto alla previsione dell’elezione indiretta del Presidente della Giunta era il massimo risultato possibile date le condizioni politiche.

Conclude affermando che l’Udc sarà ancora disponibile a ragionare (nel tempo che intercorrerà fino alla seconda lettura), se anche altri ne avranno la volontà e la capacità, ma intanto, questa sera adempierà al mandato avuto dagli elettori.

Presidenza del Presidente Luigi Fedele

PRESIDENTE

Dichiarata chiusa la discussione generale, passa all’esame degli emendamenti.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1165 che propone di inserire all’inizio dello Statuto un preambolo. Tale preambolo si rende a suo avviso necessario in quanto uno Statuto non contenente un riferimento ai valori fondamentali costitutivi della Repubblica italiana e che non richiami l’importanza, il ruolo, il valore della resistenza come atto fondante della stessa Repubblica e del nostro Stato democratico, risulterebbe monco, privo di un riferimento fondamentale della nostra storia, dell’avvio del processo di democratizzazione e libertà dell’Italia.

Concludendo, ricorda che anche la Puglia, Regione governata dalla stessa maggioranza politica della Calabria, ha appena inserito una formula simile nel proprio neoapprovato Statuto.

RIZZA Domenico, relatore

Esprime parere contrario all’emendamento ed esprime il dubbio che la proposta nasca dalla volontà, insita a suo avviso in una certa parte della sinistra, di cercare “motivi per dividere”.

Propone che nel preambolo si inserisca un riferimento al valore sia dell’antifascismo, sia dell’anticomunismo.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Fa presente che mentre il fascismo fa parte della nostra storia, perché l’Italia ha conosciuto quel tipo di dittatura, il comunismo non ha questo rilievo storico, ed evidenzia come la Costituzione stessa sia nata proprio dalla Resistenza.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Chiede che la votazione avvenga per appello nominale.

PRESIDENTE

Disposto che la votazione avvenga per alzata di mano, pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1165, che viene respinto (voti contrari 13, voti favorevoli 8).

TRIPODI Michelangelo (CI)

Rileva, in base all’esito della votazione, la mancanza del numero legale.

DIMA Giovanni, assessore Agricoltura, Caccia e Pesca

Fa presente che il numero complessivo dei votanti non è legato all’effettiva presenza in Aula in quanto esiste la possibilità di non esprimere alcun voto.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Insiste e chiede una nuova votazione.

PRESIDENTE

Dichiarata nulla la votazione precedente, pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1165.

Comunica che in base all’esito della votazione (voti contrari 16, favorevoli 14), l’emendamento viene respinto.

PRESIDENTE

Passando all’esame dell’articolato comunica che all’articolo 1 (La Regione Calabria) vi sono degli emendamenti e pone in votazione gli emendamenti protocollo numero 1194 a firma Mistorni, protocollo numero 1166 e 1167 a firma Tripodi Michelangelo, che sono respinti.

PIRILLO Mario (Margherita)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1146 premettendo che è soltanto uno dei tanti presentati sulle Comunità montane e dichiarandosi disponibile a ritirarli, lasciandone uno solo di cui si individui la giusta collocazione nell’articolato.

LEONE Gianfranco, relatore

Suggerisce di inserire l’emendamento all’articolo 46 del testo, in cui indica la collocazione più idonea.

PRESIDENTE

Assicurato l’impegno del Consiglio a votarlo, comunica il ritiro degli emendamenti relativi allo stesso argomento.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1148 teso ad affermare il ruolo fondamentale del Comune inteso come nucleo fondamentale dell’organizzazione dello Stato.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1148 a firma Guagliardi che è respinto. Indi, pone in votazione l’articolo 1 che è approvato.

Comunica che all’articolo 2 (Principi e finalità) vi sono degli emendamenti e pone in votazione gli emendamenti protocollo numero 1217, 1168, 1169, 1170, 1171 a firma Tripodi Michelangelo, che sono respinti.

Comunica che gli emendamenti protocollo numero 1196, 1197 a firma Gagliardi, protocollo numero 1146 (B) a firma Pirillo, protocollo numero 1151, 1152 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia, protocollo numero 1204, 1204 a firma Pisano sono ritirati.

Indi, pone in votazione l’articolo 2 che è approvato.

Reso noto che ai seguenti articoli non vi sono emendamenti li pone in votazione: articolo 3 (Rapporti interregionali, con l’Unione Europea e con altri Stati); articolo 4 (Partecipazione popolare); articolo 5 (Trasparenza); articolo 6 (Difensore civico); articolo 7 (Consulta dell’ambiente); articolo 8 (Commissione per le pari opportunità): sono approvati.

LEONE Gianfranco, relatore

Esprime parere favorevole all’accoglimento del primo comma dell’emendamento all’articolo 9 (Informazione) protocollo numero 1172 a firma Tripodi Michelangelo, sottolineante l’importanza del diritto all’informazione, e contrario all’accoglimento dei successivi tre commi.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1172 di cui è approvato solo il primo comma, indi prosegue con la votazione degli emendamenti protocollo numero 1173, 1174 a firma Tripodi Michelangelo che sono respinti.

Pone, quindi, in votazione gli articoli 9 e 10 (Modalità di partecipazione) che sono approvati.

LEONE Gianfranco, relatore

Intervenendo relativamente all’emendamento all’articolo 11 (Referendum abrogativo) protocollo numero 1150 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia, propone di abbassare la soglia, necessaria per la richiesta del referendum, del numero degli iscritti alle liste elettorali dei Comuni della Regione dal 5% al 4% e di portare il numero dei Consigli comunali richiesti da 20 a 10.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Ricordato che l’istituto del referendum è un elemento aggiuntivo di democrazia, evidenzia la necessità di facilitare la partecipazione popolare, che non verrebbe garantita perché anche 10 comuni potrebbero non raggiungere la soglia prevista di centomila abitanti.

PRESIDENTE

Pone in votazione la proposta emendativa del consigliere Leone che è approvata con l’astensione del consigliere Gagliardi, l’emendamento protocollo numero 1150 che è respinto, comunica che l’emendamento protocollo numero 1175 a firma Tripodi Michelangelo si considera assorbito da quello approvato precedentemente e pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1153 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia e l’articolo 11 che sono approvati.

Pone in votazione l’emendamento all’articolo 12 (Referendum consultivo) protocollo numero 1149 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia che è respinto e l’articolo 12 che è approvato; pone in votazione gli emendamenti all’articolo 13 (Disciplina referendaria) protocollo numero 1154 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia e protocollo numero 1205 a firma Fortugno che sono respinti, indi, pone in votazione l’articolo 13 e 14 (Organi della Regione); che sono approvati.

LEONE Gianfranco, relatore

Illustra l’emendamento all’articolo 15 (Composizione del Consiglio Regionale) protocollo numero 1185 fissante in cinquanta il numero dei consiglieri regionali.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’emendamento protocollo numero 1185 che è approvato; comunica che l’emendamento protocollo numero 1218 a firma Tripodi Michelangelo e protocollo numero 1154 a firma Guagliardi, Borrello, Tommasi, Torchia si considerano assorbiti da quello approvato precedentemente e pone in votazione l’articolo 15 che è approvato.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Illustra l’emendamento all’articolo 16 (Attribuzioni del Consiglio regionale) protocollo numero 1178 tendente ad affidare ruoli e funzioni al Consiglio regionale che non ha e lo Statuto stesso non prevede.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’emendamento all’articolo 16 protocollo numero 1178 a firma Tripodi Michelangelo che è respinto.

GAGLIARDI Mario Albino (UDC)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1206 relativo al ruolo del Consiglio regionale.

TRIPODI Michelangelo (CI)

A suo avviso sarebbe opportuno esaminare per primi gli emendamenti più lontani dal testo dell’articolato, per cui l’emendamento Leone- Rizza protocollo numero 1206 si dovrebbe discutere alla fine.

PRESIDENTE

Accetta il suggerimento dell’onorevole Tripodi e sospende la votazione dell’emendamento Leone-Rizza, indi comunica che con il parere negativo del relatore gli emendamenti protocollo numero 1176, 1177 sono respinti.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Vista la rilevanza dell’argomento trattato nell’emendamento protocollo numero 1156 relativo all’elezione del Presidente della Giunta chiede il voto per appello nominale.

PRESIDENTE

Comunica che la votazione avverrà per alzata di mano, indi informa che l’emendamento in discussione è respinto. Passa alla votazione degli emendamenti protocollo numero 1186 e 1206 che vengono approvati, pone in votazione l’articolo 16 così come emendato che viene approvato.

L’emendamento protocollo numero 1223 relativo al ruolo delle minoranze è respinto poiché ritenuto oggetto di materia regolamentare.

Pone in votazione gli articoli 17 (Durata della legislatura), 18 (Convalida degli eletti), 19 (Prima seduta del Consiglio regionale), 20 (Elezione del Presidente del Consiglio regionale e dell’Ufficio di Presidenza), 21 (Attribuzioni del Presidente del Consiglio), 22 (Ufficio di Presidenza), 23 (Autonomia funzionale, contabile e organizzativa del Consiglio), 24 (I Consiglieri regionali), 25 (Sedute del Consiglio), 26 (Regolamenti del Consiglio) che vengono approvati.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Illustra gli emendamenti protocollo numero 1179 e 1180 relativi ai gruppi consiliari e ricorda in proposito l’articolo 12 del regolamento che li disciplina.

PRESIDENTE

Pone in votazione gli emendamenti a firma Tripodi che vengono respinti, quindi passa alla votazione degli articoli 27 (Gruppi consiliari) e 28 (Commissioni permanenti) che vengono approvati. Indi comunica che l’emendamento protocollo numero 1157 che recita: “con apposita legge ad ogni inizio legislatura viene istituita una Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria” è respinto, il 1200 a firma Rizza e il 1221 a firma Sarra vengono ritirati.

BORRELLO Antonio (Un. Dem. Pop.)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1224 che riguarda la “commissione di controllo” in quanto a suo avviso per effettuare un controllo su tutte le attività del Consiglio regionale questa risulta essere l’unico strumento.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’emendamento a firma Borrello che viene respinto. Passa alla votazione degli articoli 29 (Competenze delle Commissioni permanenti), 30 (Funzioni redigenti delle Commissioni permanenti), 31 (Attività conoscitiva e sindacato ispettivo delle Commissioni permanenti), 32 (Commissioni d’inchiesta) che vengono approvati. Passa, quindi, alla discussione degli emendamenti successivi.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Sottolinea come anche in questo caso occorra, a suo avviso, iniziare dagli emendamenti più lontani dal testo dell’articolato.

PRESIDENTE

Pone in votazione gli emendamenti all’articolo 33 (Presidente della Giunta regionale) protocollo numero 1158, 1159, 1181 che vengono respinti, e l’emendamento protocollo numero 1187, così come sub-emendato, che viene approvato.

ADAMO Nicola (DS)

Ritiene che l’emendamento sostitutivo dell’articolo 33 interpreti in maniera coerente le osservazioni fatte alla precedente bozza, coerente non da un punto di vista costituzionale ma con le scelte che il Consiglio aveva operato nella precedente proposta.

Affermato, poi, che l’elezione diretta non è comunque una soluzione che il centro sinistra reputa plausibile, per evitare una sorta di rottura politica, propone ai colleghi facenti parte dello schieramento di centro-sinistra che sono a favore dell’elezione indiretta di astenersi dalla votazione sull’articolo 33 per poi dare voto favorevole allo statuto nel suo complesso.

MORRONE Ennio Giuseppe (All. Pop.)

Accoglie la proposta avanzata dal collega Adamo dichiarandosi favorevole al governo delle assemblee rispetto a quello presidenzialista che riduce sicuramente lo spazio democratico.

PIRILLO Mario (Margherita)

Accoglie la proposta del collega Adamo, dichiarando di farlo per recuperare l’unitarietà nel centro sinistra.

TOMMASI Diego Antonio (Verdi – l’Ulivo)

Sottolineato che la scelta della forma di governo in uno Statuto è la più importante, accoglie la proposta del collega Adamo.

MISTORNI Giuseppe (PPI)

Afferma di aver sempre pensato, per come i grandi politici insegnavano, ad un percorso diverso dall’elezione diretta e che comunque l’astensione in qualche modo giustifica tale orientamento.

INCARNATO Luigi (SDI)

Accoglie la proposta del collega Adamo dichiarando la propria astensione e annunciando voto favorevole allo Statuto nel suo complesso.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’articolo 33 che è approvato a maggioranza.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Illustra l’emendamento all’articolo 34 (attribuzioni del presidente della Giunta regionale) protocollo numero 1160.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo n 1160, che è respinto.

LEONE Gianfranco, relatore

Illustra l’emendamento protocollo numero 1188 relativo all’articolo 34 lettera c (nomina e revoca gli assessori).

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1188 che è approvato, indi pone ai voti l’articolo 34 che è approvato.

LEONE Gianfranco, relatore

Illustra l’emendamento protocollo numero 1189 inerente l’articolo 35 (Organizzazione e funzionamento della Giunta regionale), comma 9.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1189 che è approvato, indi accantona l’articolo 35 e pone in votazione l’articolo 36 (Attribuzioni della Giunta regionale) che è approvato.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1163 inerente l’articolo 37 comma 2 (Mozione di sfiducia – questione di fiducia – censura al singolo Assessore).

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1163 che è respinto.

LEONE Gianfranco, relatore

Illustra l’emendamento protocollo numero 1190 riguardante l’articolo 37.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento numero 1190 che è approvato con modifiche e l’articolo 37

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Illustra l’emendamento protocollo numero 1161 riguardante l’inserimento dell’articolo 37-bis (sfiducia costruttiva)

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1161 che è respinto.

PRESIDENTE

Posto in discussione l’articolo 38 (Sistema elettorale), pone ai voti gli emendamenti protocollo numero 1182, 1183 e 1184 che sono respinti, l’emendamento protocollo numero 1191, sostitutivo dell’articolo 38, con alcune correzioni letterali, che è approvato, indi pone ai voti l’articolo 38 così come emendato che è approvato. Comunica che gli emendamenti protocollo numero 1146 c) e 1162, all’articolo 39 (Iniziativa legislativa), sono ritirati, indi pone ai voti l’articolo 39 che è approvato. Passa all’esame dell’emendamento protocollo numero 1147, a firma Napoli e altri, all’articolo 40 (Procedimento).

LEONE Gianfranco, relatore

Chiede che l’emendamento venga discusso in riferimento all’articolo 52 che già contiene il terzo comma.

(Così resta stabilito)

PRESIDENTE

Pone ai voti gli articoli 40, 41 (Promulgazione e Pubblicazione), 42 (Regione e disciplina comunitaria), 43 (Potestà regolamentare) e 44 (Testi unici) che sono approvati, indi, comunicato che l’emendamento protocollo numero 1204 è ritirato, pone ai voti l’articolo 45 (Conflitti di competenza) che è approvato e dichiara che l’emendamento protocollo numero 1198 è ritirato.

LEONE Gianfranco, relatore

Chiede una breve sospensione.

PRESIDENTE

Sospende la seduta.

La seduta sospesa alle 21,56 riprende alle 21,59.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1146 c) a firma Pirillo, Rizza e Leone, che è approvato, indi gli articoli 46 (Rapporti tra Regione ed enti locali) così come emendato, 47 (Finanziamento delle funzioni conferite e delegate), 48 (Consiglio delle autonomie locali), 49 (Principi dell’attività amministrativa regionale), 50 (Organizzazione amministrativa regionale), 51 (Autonomia finanziaria della Regione) - accantona momentaneamente l’articolo 52 su cui dovrà essere discusso l’emendamento Napoli e altri – 52 (Ordinamento contabile), 53 (Rendiconto generale), 54 (Soggetti privati, enti, aziende e imprese regionali), 55 (Autonomie funzionali – Cooperazione), 56 (Consiglio regionale dell’economia e del lavoro), 57 (Consulta statutaria) che sono approvati, indi pone ai voti l’emendamento istitutivo dell’articolo 57 bis che è respinto. Pone ai voti l’articolo 58 (Revisione dello Statuto), che è approvato, indi passa alla discussione dell’emendamento protocollo numero 1192 all’articolo 59 (Norme transitorie e finali).

LEONE Gianfranco, relatore

Spiega che l’emendamento in discussione tiene in considerazione le modifiche introdotte nell’articolato.

PRESIDENTE

Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 1192 e l’articolo 59 che sono approvati, indi passa alla discussione degli emendamenti che erano stati accantonati. Comunica che in sede di coordinamento formale saranno inserite alcune modifiche formali sia all’articolo 19 sia all’articolo 22 che sono approvati, indi pone in discussione l’emendamento a firma Napoli, Adamo e altri relativo al terzo comma dell’articolo 35.

ADAMO Nicola (DS)

Evidenzia come l’emendamento voglia garantire all’interno dell’esecutivo regionale che i due sessi vengano rappresentati ognuno con una percentuale non inferiore al 30%, alla luce della carente presenza femminile all’attività istituzionale e politica della Regione. Chiede quindi il parere del relatore e del presidente della Commissione.

LEONE Gianfranco, relatore

Invita il consigliere Adamo a ritirare l’emendamento, troppo limitativo della discrezionalità del Presidente della Giunta regionale, proponendo che la tematica venga discussa in sede di approvazione della legge elettorale.

(Così resta stabilito)

PRESIDENTE

Passa all’esame dell’emendamento protocollo numero 1147, precedentemente accantonato.

NACCARATO Paolo, Presidente Commissione per l’Autoriforma

Afferma di essere parzialmente favorevole all’emendamento e propone che gli ultimi due commi siano inseriti all’articolo 52 e che il primo venga accolto con il coordinamento formale.

PRESIDENTE

Verificato l’unanime consenso sulla proposta avanzata dal consigliere Naccarato la pone in votazione e viene approvata. Indi, comunica che non vi sono altri emendamenti.

TRIPODI Michelangelo (CI)

Esprime il voto contrario del suo gruppo motivandolo sia per il dibattito svolto in Aula sia con quanto avvenuto in Commissione Autoriforma. Si è assistito, aggiunge, ad una grave forzatura istituzionale consistente nell’aver voluto fare ricorso alla procedura ex articolo 67 del Regolamento, e giudica il testo che sta per essere posto in votazione peggiore rispetto a quello impugnato dalla Corte costituzionale che aveva il merito, almeno, di propendere per una forma di elezione indiretta del Presidente della Giunta.

A differenza di ciò, si sta per scegliere la forma di elezione diretta che ha già in Calabria ha prodotto molti danni e la cui negatività è ben rappresentata dall’operato del Presidente Chiaravalloti.

Un anno fa si è voluto, aggiunge, sancire a tutti i costi un primato: la Calabria era la prima Regione ad approvare lo Statuto, adesso non solo non si sancisce alcun primato, ma si rinuncia anche ad una scelta innovativa e si preferisce ripercorrere la strada tracciata dalla legge costituzionale numero 1/99 che non condivide e che ha dimostrato di non proporre valide soluzioni.

Conclude affermando che l’impostazione data non è lungimirante, mentre lo Statuto dovrebbe essere destinato a durare nel tempo.

ADAMO Nicola (DS)

Esprime il voto favorevole del suo gruppo motivato sia dal fatto che sono stati riproposti il lavoro e l’impianto di una proposta già deliberata dal Consiglio regionale sia dal fatto che il recepimento delle osservazioni sollevate dalla Corte costituzionale consente di mantenere l’assetto scaturente dalle scelte già a suo tempo compiute.

Lo Statuto che sta per essere approvato, continua, consente di dotare la Regione di un carattere moderno, adeguato alle esigenze di un territorio che ha l’ambizione di crescere non solo dal punto di vista economico ma anche da quello della tutela dei diritti.

Conclude esprimendo apprezzamento per le scelte compiute dall’ufficio di presidenza della Commissione Autoriforma che, inoltre, ringrazia per il lavoro svolto.

GUAGLIARDI Damiano (Rif. Com.)

Si sta assistendo, a suo avviso, ad una prova di subalternità della politica regionale rispetto alla politica nazionale e censura che ciò avvenga dopo le tante rinvedicazioni di autonomia regionale seguite all’impugnativa dello Statuto.

Esprime il voto contrario del suo gruppo e lo motiva affermando che lo Statuto risulta essere nel suo insieme contraddittorio in quanto, da un lato afferma i principi della sussidiarietà da un altro li nega, distruggendo i luoghi della rappresentanza. Conclude invitando coloro che voteranno favorevolmente ad operare per indire il referendum confermativo.

PIRILLO Mario (Margherita)

Affermato che lo Statuto può avviare una nuova fase regionalista in grado di esaltare il rapporto dinamico con il territorio, afferma che esso costituisce, a suo avviso, una tappa ineludibile per attivare sinergie e dinamiche di sviluppo, capaci di proiettare la Calabria in un contesto di qualità ed efficienza.

Tanto premesso, sottolinea che il suo gruppo ha sempre teso ad una soluzione che contemplasse nuovi equilibri tra decisionalità e rappresentanza, perché il presidente e la Giunta, a suo avviso sono davvero forti se tale è il potere di indirizzo e di controllo del Consiglio.

Censurato, quindi, l’uso distorto che delle sue prerogative fa il Presidente Chiaravalloti, sostiene che urge il dovere morale di adottare nuove regole e sottolineato come lo Statuto non abbia colore politico ne sottolinea gli aspetti fortemente innovativi in quanto agli strumenti di partecipazione e lo giudica uno strumento che può assurgere a fulcro dello sviluppo regionale.

Concludendo, dopo essersi rammaricato del voto contrario di alcuni gruppi, dichiara il suo voto favorevole.

NUCERA Giovanni (CDU)

Ribadita la personale amarezza causata da un impegno politico che cammina su binari diversi rispetto alla forma di governo recuperata, ché di fronte all’aut-aut posto dalla sentenza della Corte costituzionale, ha scelto di non decidere, introducendo una figura che urta con il libero potere di avere un Presidente designato dal Consiglio, in nome di una falsa idea di stabilità che si cerca di attribuire a questo sistema elettorale, falsa, a suo dire, perché in contrasto con il sistema democratico rappresentato dal parlamento regionale, conclude affermando che, pur non avendo condiviso queste scelte, è necessario e possibile guardare avanti per l’interesse della popolazione ed esprime voto favorevole.

PRESIDENTE

Pone in votazione l’articolato con coordinamento formale che è approvato con il voto contrario dei consiglieri Guagliardi, Borrello e Tripodi Michelangelo.

Indi, pone in votazione l’inserimento di un ordine del giorno per sollecitare l’approvazione della proposta di legge di revisione costituzionale relativa all’articolo 126, ultimo comma, della Costituzione, che è approvato.

Ordine del giorno in merito alla richiesta modifica dell’articolo 126 della Costituzione

PRESIDENTE

Pone in votazione l’ordine del giorno che è approvato.

Indi, pone in votazione l’inserimento del progetto di legge 199/7^, che è approvato.

Progetto di legge n. 199/7^ di iniziativa del Consigliere Tommasi, recante: “Norme per la disciplina dell'attività degli operatori del turismo subacqueo”

PRESIDENTE

Pone ai voti gli articoli 1 (Finalità e ambito di applicazione), 2 (Definizioni), 3 (Albo regionale degli operatori del turismo subacqueo), 4 (Esercizio della attività di guida e istruttore subacqueo), 5 (Esercizio della attività dei centri di immersione e di addestramento subacqueo), 6 (Associazioni senza scopo di lucro), 7 (Domanda di iscrizione), 8 (Rinnovo dell'iscrizione), 9 (Uso della denominazione), 10 (Osservatorio regionale per il turismo subacqueo), 11 (Tariffe), 12 (Sanzioni), 13 (Norme finali e transitorie), 14 (Abrogazione di norme) che sono approvati, indi la legge nel suo complesso che è approvata. Indi, toglie la seduta.

La seduta termina alle 23,03