
XIII^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 4
_________
SEDUTA DI
giovedì 18 dicembre 2025
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE SALVATORE CIRILLO
E DEL VICEPRESIDENTE GIACOMO PIETRO CRINÒ
Inizio
lavori h. 15,53
Fine
lavori h. 21,41
INDICE
DE
FRANCESCO Luciana, Segretario questore
BRUTTO
Angelo (Fratelli d’Italia)
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito Democratico)
CAPUTO
Pierluigi (Forza Azzurri)
DE
FRANCESCO Luciana (Fratelli
d’Italia), relatrice
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
DE FRANCESCO
Luciana, Segretario questore
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito Democratico)
BRUNO
Vincenzo (Tridico Presidente)
SCUTELLÀ Elisa (Movimento 5 Stelle)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
BARBUTO Elisabetta Maria (Movimento Cinque Stelle)
BRUNO Vincenzo
(Tridico Presidente)
CHIAPPETTA Piercarlo (Forza Italia)
DE CICCO Francesco (Democratici Progressisti)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), relatrice
FALCOMATÀ Giuseppe (Partito Democratico)
GIANNETTA Domenico (Forza Italia)
GRECO
Filomena (Casa Riformista – Italia Viva)
GRECO
Orlandino (Lega Salvini)
LAGHI
Ferdinando (Tridico Presidente)
MADEO Rosellina (Partito
Democratico)
PIETROPAOLO Filippo Maria (Fratelli d’Italia)
RANUCCIO Giuseppe (Partito Democratico)
SCUTELLA’ Elisa (Movimento Cinque Stelle)
In memoria di Gino Multari, già dirigente del Consiglio
regionale
OCCHIUTO Roberto, Presidente Giunta regionale
ALECCI Ernesto (Partito Democratico)
BARBUTO Elisabetta Maria (Movimento Cinque stelle)
BRUNO Vincenzo (Tridico Presidente)
CRINO’ Giacomo (Occhiuto Presidente)
GIANNETTA Domenico (Forza Italia),*
GRECO Filomena (Partito democratico)
Proposta di legge numero
6/13^ recante: "Sistema regionale della formazione professionale"
ALECCI Ernesto (Partito Democratico)
BRUNO Vincenzo (Tridico
Presidente)
BRUTTO Angelo (Fratelli d’Italia), relatore
GRECO Filomena (Partito Democratico)
MADEO Rosellina (Partito
Democratico)
Presidenza del
presidente Salvatore Cirillo
La seduta inizia alle 15.53
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Chiede
l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 6/13^.
Pone
in votazione la richiesta di inserimento che è approvata.
Sottolineato
che la proposta di provvedimento mira a modificare l'articolo 28 del
Regolamento interno del Consiglio regionale, evidenzia che si rende necessaria
al fine di meglio organizzare ed ottimizzare il lavoro delle Commissioni
consiliari, cuore pulsante dell’attività legislativa della Regione Calabria.
Specifica,
quindi, che per una migliore armonizzazione delle competenze, la proposta attribuisce
alla Prima Commissione consiliare la materia delle riforme, attualmente
nell'alveo della Quinta Commissione consiliare, alla quale verranno demandate,
invece, l'istruzione, le attività culturali, sport e politiche giovanili, che
costituiscono un importante patrimonio intangibile del nostro territorio. Riferisce,
pertanto, che il Consiglio viene dotato di una Commissione consiliare che tratterà
esclusivamente le problematiche di tali settori vitali dell'economia regionale,
rendendo più semplice lo sviluppo di nuove politiche che possono essere
maggiormente incisive, al fine di rafforzare il ruolo della Calabria nel
contesto istituzionale di riferimento. Al contempo, sottolinea che si
mantengono in capo alla Terza Commissione consiliare esclusivamente la sanità e
le attività sociali e formative, settori importanti per il rilancio e lo
sviluppo del nostro territorio.
Infine,
evidenzia che l'articolo 2 della proposta abroga l'articolo 28-bis del
Regolamento interno, ai fini di un miglior coordinamento formale con il nuovo sistema di
competenze di cui al novellato articolo 28.
Comunica
che è stato presentato un emendamento sostitutivo dell’articolo 1, protocollo
numero 25243, e invita il proponente ad illustrarlo.
Sottolineato
che l’emendamento mira a sostituire l’articolo 1 della proposta di
provvedimento amministrativo numero 22/13^ al fine di armonizzarlo con quanto
previsto dallo Statuto in relazione alle materie assegnate alle Commissioni
consiliari, precisa che l’emendamento è caratterizzato dalla neutralità sotto
il profilo economico finanziario.
Comunicato
il parere favorevole della Giunta e del relatore, passa alla votazione
dell’emendamento e dell’articolato.
Esprime
voto favorevole sulla proposta di provvedimento nel suo complesso, ma non
condivide le modalità di presentazione dell’emendamento, atteso che la proposta
originaria era stata discussa e condivisa in Conferenza dei Capigruppo,
contrariamente all’emendamento distribuito ai consiglieri a ridosso dell’avvio
della seduta.
Pone
in votazione: l’emendamento sostitutivo dell’articolo 1 che è approvato;
l’articolo 2 che è approvato, indi la proposta nel suo complesso che è
approvata, così come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Ricordate le
disposizioni statutarie e regolamentari che disciplinano le modalità di
elezione del Presidente e del Vicepresidente delle Commissioni, avvia le
procedure elettorali, disponendo la distribuzione delle schede. Indi, invita il
Segretario questore a fare la chiama.
(Sono distribuite le schede)
DE
FRANCESCO Luciana, Segretario questore
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica
l’esito della votazione: presenti e votanti 30; hanno riportato voti i
consiglieri: Orlandino Greco 22; Giuseppe Ranuccio 8. Proclama, pertanto, eletti
alla carica di Presidente della Prima Commissione consiliare permanente il
consigliere Greco e a quella di Vicepresidente il consigliere Ranuccio.
Ricordate le modalità di voto,
dispone la distribuzione delle schede e invita il Segretario questore a fare la
chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica
l’esito della votazione: presenti e votanti 30; hanno riportato voti: Riccardo
Rosa 21; Giuseppe Falcomatà 9. Proclama eletto alla carica di consigliere
segretario della Prima Commissione consiliare permanente il consigliere Rosa.
Ricordate le modalità di votazione - si eleggono contestualmente,
con unica preferenza, il Presidente e il Vicepresidente che risultano
rispettivamente eletti per maggior numero di voti ottenuti - dispone la
distribuzione delle schede. Indi,
invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 29; hanno riportato voti i consiglieri: Filippo Pietropaolo 20 e Giuseppe Falcomatà 9. Pertanto, proclama eletti i consiglieri Pietropaolo e Falcomatà rispettivamente alla carica di Presidente e Vicepresidente della Seconda Commissione consiliare permanente.
Ricordate le modalità di voto, dispone la distribuzione delle
schede. Indi, invita il
Segretario questore a fare la chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 29; hanno
riportato 20 voti il consigliere Giacomo Crinò; schede bianche 9. Pertanto,
proclama eletto alla carica di segretario della Seconda Commissione consiliare
il consigliere Crinò.
Ricordate le modalità di votazione, dispone la distribuzione delle
schede. Indi, invita il
Segretario questore a fare la chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 29; hanno riportato voti i consiglieri: Angelo Brutto 20; Rosellina Madeo 9. Pertanto, proclama eletti i consiglieri Brutto e Rosellina Madeo rispettivamente alla carica di Presidente e Vicepresidente della Terza Commissione consiliare permanente.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 29; ha riportato 20 voti il consigliere Gianpaolo
Bevilacqua; schede bianche 7; schede nulle 2. Pertanto, proclama eletto alla
carica di segretario della Terza Commissione consiliare il consigliere Bevilacqua.
Ricordate le modalità di voto, dispone la
distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare
la chiama.
(Sono distribuite le schede)
Fa la
chiama.
(Segue la
votazione, indi lo spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 29; hanno riportato voti i consiglieri: Sergio
Ferrari 20, Elisa Scutellà 9. Pertanto, proclama eletti alla carica di Presidente
e Vicepresidente della Quarta Commissione consiliare permanente i consiglieri Ferrari
ed Elisa Scutellà.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; hanno riportato voti i consiglieri Rosaria Succurro 20; Laghi 1; schede bianche 7. Pertanto, proclama
eletta alla carica di segretario della Quarta Commissione permanente la
consigliera Succurro.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; hanno riportato voti i consiglieri: Emanuele Ionà
20, Ernesto Alecci 8. Pertanto, proclama eletti alla carica di Presidente e
Vicepresidente della Quinta Commissione consiliare permanente rispettivamente i
consiglieri Ionà e Alecci.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; ha riportato 20 voti la consigliera Daniela Iiriti; schede bianche 8. Pertanto, proclama eletta alla
carica di segretario della Quinta Commissione consiliare permanente la
consigliera Iiriti.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; hanno riportato voti i consiglieri: Elisabetta
Santoianni 20, Filomena Greco 8. Pertanto, proclama eletti alla carica di
Presidente e Vicepresidente della Sesta Commissione consiliare permanente
rispettivamente le consigliere Elisabetta Santoianni e Filomena Greco.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 27; ha riportato 19 voti il consigliere Emanuele
Ionà; schede bianche 7; schede nulle 1. Pertanto, proclama eletto alla carica
di segretario della Sesta Commissione consiliare permanente il consigliere Ionà.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 27; hanno riportato voti i consiglieri: Marco
Polimeni 19; Vincenzo Bruno 8. Pertanto, proclama eletti alla carica di
Presidente e Vicepresidente della Commissione consiliare contro il fenomeno della 'ndrangheta, della corruzione e
dell'illegalità diffusa rispettivamente i
consiglieri Polimeni e Bruno.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; ha riportato 20 voti il consigliere Antonio De
Caprio; schede bianche 8. Pertanto, proclama eletto alla carica di segretario
della Commissione consiliare contro il fenomeno della
'ndrangheta, della corruzione e dell'illegalità diffusa il consigliere De Caprio.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 28; hanno riportato voti i consiglieri: Riccardo Rosa
20; Francesco De Cicco 8. Pertanto, proclama eletti alla carica di Presidente e
Vicepresidente della Commissione speciale di vigilanza rispettivamente i
consiglieri Rosa e De Cicco.
Ricordate le modalità
di voto, dispone la distribuzione delle schede. Indi, invita il Segretario questore a fare la chiama.
(Sono
distribuite le schede)
Fa la chiama.
(Segue la votazione, indi lo
spoglio delle schede)
Presidenza del vicepresidente
Giacomo Pietro Crinò
Comunica l’esito della votazione: presenti e votanti 27; hanno riportato voti i consiglieri Elisabetta
Santoianni 18; Emanuele Ionà 1; schede bianche 8. Pertanto, proclama eletto
alla carica di segretario della Commissione speciale di vigilanza la
consigliera Santoianni.
Sottolineato, preliminarmente, che la
Commissione speciale di vigilanza, istituita nel 2008 dal governo Loiero, è,
per prassi consolidata, assegnata alle forze politiche di opposizione al fine
di garantire il controllo sull’operato della Giunta regionale, stigmatizza la
decisione appena assunta di assegnare alla maggioranza anche la Presidenza di
tale Commissione.
Evidenziato come la Presidenza della Commissione
di vigilanza sia affidata alla minoranza in molte Regioni e anche in Parlamento,
reputa che l’attuale maggioranza, scegliendo di mantenerla per sé, abbia perso l’occasione
di dimostrare una concreta volontà di collaborazione, diversamente da come solo
formalmente sostenuto.
Ricordato come, al contrario, la minoranza abbia
collaborato in più occasioni, accogliendo le richieste della maggioranza sulla
composizione della Giunta per le elezioni e sul numero di componenti delle Commissioni
consiliari, rileva come tale disponibilità non abbia prodotto alcun risultato.
Sottolineato il richiamo alla democrazia e
alla necessità di trasformare le parole in fatti, rivolge alla maggioranza l’appello
per una collaborazione reale e non soltanto formale.
Presidenza del presidente Salvatore Cirillo
Ritenuto che l’assegnazione della
Presidenza della Commissione speciale di vigilanza alla maggioranza rappresenti
il secondo strappo dopo la modifica dello Statuto per l’abolizione del referendum,
sottolinea che tale decisione, considerata una palese violazione delle regole
democratiche, sarà oggetto di ferma opposizione.
Rilevato, di contro, come la
minoranza abbia accolto le richieste di collaborazione della maggioranza su
alcuni provvedimenti, censura la continua violazione delle regole anche per
l’esame dei provvedimenti direttamente in Consiglio senza adeguata discussione
nelle Commissioni competenti.
Evidenziato il precipuo ruolo di
controllo sull’operato della Giunta e del Consiglio da parte della Commissione
di vigilanza, rileva come l’impegno iniziale del presidente Occhiuto di
assegnarla all’opposizione non sia stato rispettato.
Rivolto un appello per il rispetto
delle regole democratiche e degli impegni presi, riferisce l’impegno della minoranza
per garantire trasparenza e correttezza istituzionale.
Manifestata forte contrarietà alla decisione
adottata di assegnare alla maggioranza anche la Presidenza della Commissione
speciale di vigilanza, sottolinea il mancato rispetto dell’impegno assunto dal
presidente Occhiuto.
Registrata l’ennesima mancanza di rispetto
nei confronti della minoranza, stigmatizza con forza, nella qualità di
capogruppo del Movimento Cinquestelle, tale comportamento della maggioranza.
Con riferimento alla proposta di
provvedimento amministrativo numero 25/13^ di iniziativa d'Ufficio, recante: “Elezione
del Presidente e del Vicepresidente della Prima Commissione consiliare
permanente”, comunica una rettifica della votazione.
Presenti e votanti: 30. Hanno riportato
voti: Ranuccio 9 e non 8; Greco Orlandino 21 e non 22.
Sottolineato,
preliminarmente, che il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per
gli anni 2026-2028 è stato approvato dalla Giunta regionale ai sensi dell’articolo
36 del decreto legislativo numero 118/2011, evidenzia che il documento, redatto
tenendo conto delle indicazioni contenute nel Documento Programmatico di
Bilancio nazionale, costituisce lo strumento di programmazione
economico-finanziaria regionale con orizzonte temporale triennale.
Rilevato
che il documento definisce gli obiettivi della manovra di bilancio e orienta le
deliberazioni di Consiglio e Giunta, chiarisce che esso rappresenta il quadro
di riferimento per programmi, risorse e controllo strategico.
Riferisce,
poi, che il DEFR si articola in due sezioni: la prima, che descrive il contesto
economico-finanziario e gli obiettivi strategici, con particolare riferimento
agli obiettivi di politica regionale in campo economico, sociale e territoriale;
la seconda, che analizza la situazione finanziaria regionale e costruisce il
quadro tendenziale di finanza pubblica con indicazione delle misure di manovra.
Sottolineato
che la manovra 2026-2028 si colloca in un contesto di vincoli stringenti, con
criticità legate ai contributi di finanza pubblica che riducono la capacità di
spesa autonoma; specifica che per il 2026 è prevista una lieve riduzione del
contributo statale.
Evidenziato
che il documento individua obiettivi strategici prioritari, integrando risorse
europee (2021-2027), PNRR, fondi statali e regionali, riferisce che le missioni
puntano a sviluppo economico, innovazione, coesione sociale e competitività del
sistema produttivo.
Pone ai voti il provvedimento, che è approvato, unitamente ai relativi allegati, con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra il provvedimento in
discussione concernente il Bilancio di previsione del Consiglio regionale per
gli esercizi 2026-2028 e l’approvazione del Piano degli indicatori di bilancio
per lo stesso triennio, precisando che il documento è stato predisposto in
conformità al decreto legislativo numero 118/2011 e segue la struttura prevista
per i bilanci degli organi regionali, con valenza triennale e natura
autorizzatoria per l’intero periodo.
Riferisce che il bilancio 2026
è redatto sia in termini di competenza che di cassa, mentre le previsioni
relative agli esercizi successivi sono formulate in termini di competenza e le
entrate sono classificate per titoli, secondo la fonte di provenienza, e per
tipologie, in base alla natura economica.
Evidenzia che le principali
entrate per trasferimenti correnti sono costituite dalle somme trasferite dalla
Giunta regionale per il funzionamento del Consiglio regionale, pari a
57.500.000,00 euro per ciascun anno del triennio, e da quelle dell’Autorità Garante
per le Comunicazioni per il finanziamento delle funzioni delegate al Co.Re.Com.
Calabria, pari a 136.548,21 euro.
Sottolineato che le spese sono
articolate in missioni e programmi, secondo le funzioni svolte e gli aggregati
omogenei di attività, e ulteriormente classificate per titoli in relazione alla
natura economica della spesa, specifica che gli stanziamenti sono stati
determinati tenendo conto dei fabbisogni comunicati dai dirigenti delle
strutture amministrative e nel rispetto dei limiti di spesa imposti dalla
normativa vigente.
Conclude ricordando che il
provvedimento include anche l’approvazione del Piano degli indicatori e dei
risultati attesi di bilancio per il triennio 2026-2028 e che, sullo stesso, il
Collegio dei Revisori dei Conti ha espresso parere favorevole.
Preso atto del parere
favorevole del Collegio dei revisori dei conti, pone ai voti il provvedimento,
che è approvato unitamente ai relativi allegati con richiesta di autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Precisa, preliminarmente, che
il provvedimento in esame, recante la Legge di stabilità regionale 2026,
costituisce uno degli strumenti fondamentali di programmazione finanziaria
dell’Ente, ai sensi dell’articolo 36, comma 4, e dell’allegato 4/1 del decreto
legislativo numero 118/2011.
Sottolineato che la legge di
stabilità contiene esclusivamente norme con effetti finanziari a decorrere dal
primo anno considerato nel bilancio di previsione, rileva che il quadro di
riferimento entro cui si inserisce la manovra regionale 2026-2028 risulta
fortemente condizionato dai vincoli multilivello della finanza pubblica, che
riducono in modo strutturale la capacità di intervento della Regione sulle
risorse autonome. Richiama, in particolare, l’impatto determinato dai
contributi al risanamento della finanza pubblica e dalle disposizioni contenute
nella manovra statale.
Precisa, quindi, che i principali contenuti della
proposta di legge comprendono: la rimodulazione del contributo di finanza
pubblica, pari a 11,8 milioni di euro per il 2026, ai sensi dell’articolo 1,
comma 527, della legge numero 213/2023; la rimodulazione degli accantonamenti,
pari a 34,58 milioni di euro per il 2026, di 35,25 milioni per il 2027 e di 35,07
milioni per il 2028, previsti dall’articolo 1, comma 786, della legge numero
207/2024; la ridefinizione del cofinanziamento del Programma Regionale Calabria
FSE+ 2021-2027 per un importo pari a 5 milioni di euro nel 2026, 5,9 milioni
nel 2027 e 5,4 milioni nel 2028; la conferma, nei limiti di compatibilità
finanziaria, dei livelli di finanziamento previsti nella tabella C allegata
alla legge di stabilità 2025-2027, con particolare riguardo alle leggi
regionali cosiddette “sensibili” (politiche sociali, precariato, trasporti,
ecc.).
Riferito, infine, che la proposta si compone di sette
articoli procede ad illustrarli nel dettaglio.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7 che sono approvati e, indi, la proposta di legge nel suo complesso, unitamente ai relativi allegati, che è approvata con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Riferisce, preliminarmente,
che la proposta di legge in discussione, recante il Bilancio di previsione
finanziario della Regione Calabria per gli anni 2026-2028, è stata approvata
con deliberazione di Giunta regionale numero 637 del 5 dicembre 2025.
Sottolineato che il bilancio
di previsione costituisce lo strumento fondamentale di programmazione e
gestione delle risorse finanziarie regionali, definendo le previsioni di
entrata e di spesa secondo gli attuali indirizzi legislativi statali e
regionali, precisa che la proposta, composta da undici articoli, espone la
manovra finanziaria per il triennio di riferimento, includendo previsioni di
competenza e di cassa per l’anno 2026 e previsioni di competenza per gli
esercizi successivi.
Rilevato che la programmazione
regionale si muove in un contesto finanziario complesso, caratterizzato dalla
necessità di mantenere l’equilibrio di bilancio e, al contempo, di sfruttare in
modo ottimale le risorse derivanti da fondi esterni, evidenzia che le misure
introdotte a livello nazionale comportano una riduzione delle risorse
disponibili, quantificata in oltre 65,2 milioni di euro per il 2026, fino a
raggiungere 78 milioni nel 2029, circostanza che limita il margine di manovra
regionale. In tale quadro, ribadisce che le risorse autonome della Regione,
pari a circa l’11% del bilancio complessivo, risultano insufficienti a
sostenere da sole il processo di crescita e sviluppo.
Sottolineato, quindi, il ruolo
cruciale dei fondi comunitari e nazionali, pari a circa 6,2 miliardi di euro,
provenienti dalla programmazione unitaria 2021-2027, dal Fondo per la
perequazione infrastrutturale, dal PNRR e da ulteriori assegnazioni statali, riferisce
che il bilancio di competenza per il 2026 ammonta a circa 7,4 miliardi di euro,
di cui la maggior parte è vincolata a destinazioni specifiche: il 61,3% al
servizio sanitario regionale (4,4 miliardi di euro), il 9,9% ai programmi POR e
PAC (729 milioni di euro), il 6% al Fondo di Sviluppo e Coesione (439 milioni
di euro), e il 10,5% ad altri fondi vincolati statali, inclusi i fondi PNRR per
275,1 milioni di euro.
Precisato che le entrate
derivanti da mutui, pari a 75,7 milioni di euro, sono destinate al
cofinanziamento regionale dei Programmi Comunitari e del Piano Strategico della
PAC, rileva che le risorse effettivamente disponibili per finalità autonome
della Regione si attestano a circa 835 milioni di euro (11,3% del totale),
comunque in gran parte impegnate per spese obbligatorie e prioritarie, quali
personale, mutui, contratti e interventi in ambito sociale e occupazionale.
Ravvisa, pertanto, la
necessità di interventi strutturali sulla spesa, ribadendo che l’indirizzo
politico della Giunta nella predisposizione del bilancio 2026-2028 è stato
improntato al principio della prudenza, al fine di preservare l’equilibrio
economico-finanziario dell’Ente. Ricordato che sono stati confermati gli
stanziamenti relativi alle principali politiche regionali, tra cui Lavoratori
socialmente utili (LSU), precariato, trasporti, politiche sociali e
forestazione, e che è stata prevista l’introduzione di tagli lineari alle voci
di bilancio sottoutilizzate negli ultimi esercizi, riferisce che il Collegio
dei revisori dei conti ha espresso parere favorevole sulla proposta di bilancio.
Stigmatizzata la decisione,
ritenuta autoritaria e non autorevole, di assegnare alla maggioranza la
Presidenza della Commissione speciale di vigilanza, frutto, a suo avviso, di
sete insaziabile di potere, auspicava il mantenimento delle promesse del Governatore
sulla fine del commissariamento della sanità, anche in relazione alle
inevitabili ripercussioni sul bilancio regionale.
Rilevato come, dopo sei anni
di governo del centrodestra, la manovra di bilancio risulti ancora ingessata e
priva di visione strategica, chiarisce che oltre metà delle risorse è assorbita
dalla sanità, settore in forte stato critico, mentre persistono i tagli da
parte del Governo nazionale, a guida centro destra, su infrastrutture e servizi
essenziali, che si ripercuotono inevitabilmente sugli Enti territoriali, aggravando
la situazione della manutenzione di strade, scuole e servizi.
Ritenuto, poi, che l’autonomia
differenziata rappresenti una minaccia per le regioni meridionali con bassa
capacità fiscale, elenca alcune criticità rilevate nella manovra di bilancio
quali, in particolare: l’esiguità delle risorse libere pari soltanto all’11,3
%; le criticità nella spesa dei fondi PNRR; la scarsità delle risorse destinate
alle politiche sociali, pari soltanto al 7 %; i tagli alle autonomie
scolastiche; il mancato finanziamento, per il secondo anno, del bonus affitti.
Rilevata l’assenza di una
chiara strategia di sviluppo, anticipa il voto nettamente contrario alla
manovra di bilancio.
Evidenziata
l’importanza del bilancio di previsione, esprime perplessità per le criticità
legate alla sanità in Calabria, che assorbe il 61 percento delle risorse, senza
che ciò si traduca in un servizio adeguato e vicino ai bisogni dei cittadini, e
sottolinea la persistente sfiducia dei calabresi nel sistema sanitario
regionale, aggravata dal fenomeno della migrazione sanitaria, che rappresenta
una “tassa occulta” e comporta ingenti costi per la Regione.
Richiama
l’attenzione sulla necessità di interventi strutturali per rafforzare la
medicina territoriale, rendere operative le case di comunità e potenziare il
servizio di emergenza-urgenza, oggi in grave difficoltà.
Denuncia, altresì, il fallimento della riforma per l’accesso alla
Facoltà di Medicina che impedisce a molti giovani di realizzare il proprio
progetto professionale, e sollecita misure per aumentare il numero di medici e
garantire retribuzioni più adeguate.
Pur riconoscendo l’importanza del
bilancio come strumento tecnico, evidenzia che esso riflette scelte politiche e
priorità strategiche. Invita, pertanto, la maggioranza a un “atto di coraggio”
per affrontare con decisione le criticità del settore sanitario, ribadendo che
la collaborazione tra forze politiche è indispensabile per dare risposte
concrete ai cittadini. Conclude auspicando che il dibattito non si riduca alla
mera logica dei numeri, ma diventi occasione per costruire soluzioni condivise
e migliorare la qualità dei servizi essenziali.
Annuncia, pertanto, il suo
voto contrario al bilancio di previsione.
Censura la scelta del presidente Occhiuto di esporsi su programmi
televisivi di carattere nazionale per questioni di carattere politico interno
al suo partito, anziché spendersi per ottenere risultati concreti alle
molteplici criticità della Calabria.
Ritiene che il bilancio di previsione
sia privo di una reale spinta innovativa e sottolinea che, nonostante il 60 per
cento delle risorse sia destinato alla sanità, la Calabria continua a
registrare gravi criticità legate alla migrazione sanitaria, alla prevenzione
oncologica e al reperimento dei farmaci.
A tal proposito, annuncia la
presentazione di una mozione condivisa dall’opposizione per affrontare tale emergenza.
Denuncia, poi, la situazione dei
trasporti e l’isolamento persistente della fascia ionica, evidenziando
l’assenza di interventi su nodi strategici come Tarsia e sull’alta velocità,
oltre alle carenze infrastrutturali su strade e ponti, citando il caso di
Longobucco come esempio emblematico.
Richiama, infine, la questione del
lavoro precario, segnalando la condizione dei tirocinanti di inclusione
sociale, degli LSU e dei lavoratori impegnati nei progetti PNRR, che attendono
stabilizzazione, nonché dei dipendenti dei consorzi di bonifica che ancora non
hanno ricevuto il TFR.
Conclude auspicando risposte concrete e
immediate da parte della maggioranza, ribadendo che il bilancio dovrebbe essere
strumento di sviluppo e non di mera gestione ordinaria.
Evidenziata l’importanza del lavoro svolto dalla struttura tecnica e dalla Giunta regionale nella predisposizione del bilancio, che definisce complesso ma caratterizzato da elementi positivi, sottolinea che il rendiconto approvato segna la fine del disavanzo e che l’avanzo è stato utilizzato per evitare tagli e aggiornamenti tariffari, garantendo il finanziamento delle leggi regionali già avviate.
Sottolinea che, pur essendo un bilancio con limitata capienza, esso risponde alle esigenze di finanza pubblica e alle richieste del Governo nazionale, confermando la centralità dei fondi comunitari, destinati non solo alla sanità ma anche a interventi su più assi strategici. Pertanto, invita l’opposizione a concentrare il dibattito sull’efficacia della spesa e sull’utilizzo dei fondi, piuttosto che sulla mera ripartizione delle risorse, ricordando che il bilancio di previsione indica la programmazione e le iniziative future.
Richiama, quindi, i progressi compiuti in ambito sanitario, sottolineando il lavoro della Giunta e del Presidente per l’uscita dal commissariamento e il raggiungimento dei livelli essenziali di assistenza, obiettivi che premieranno la Calabria anche in termini di risorse.
Conclude assicurando il sostegno del gruppo di Fratelli d’Italia al Presidente e alla Giunta regionale per l’attuazione delle politiche di bilancio e per l’utilizzo ottimale dei fondi comunitari, annunciando la volontà di proporre progetti concreti su temi strategici quali la denatalità e il rientro delle competenze giovanili, considerati prioritari per il futuro della regione.
Salutata l’Assise nel suo primo
intervento in Aula, stigmatizza l’atteggiamento poco corretto della
maggioranza, e si chiede quali siano effettivamente le azioni concrete
realizzate, atteso che la Calabria è ancora una Regione in cui si registra la
costante e crescente fuga di giovani, malati, con un elevato numero di precari,
infrastrutture inefficienti e che non valorizza le aree interne, sempre più
soggette a spopolamento e, quindi, destinate a scomparire.
Richiama l’attenzione sulla condizione
socio-economica della Calabria, evidenziando dati allarmanti: saldo negativo
tra pensionati e lavoratori, basso tasso di natalità, scarsa permanenza dei
giovani e fenomeno della “trappola dei talenti”, con un elevato numero di
laureati costretti a emigrare.
Critica la mancanza di politiche attive
efficaci per il lavoro e solleva dubbi sulla reale capacità dei progetti
finanziati, come il programma Padel, di generare occupazione stabile, temendo
che si traduca in ulteriore precarietà.
Segnala, inoltre, ritardi e
inadempienze su questioni cruciali: il piano aziendale dell’ARS per le
assunzioni, il TFR dei lavoratori dei consorzi di bonifica, e le misure per le
aree interne, che restano prive di servizi essenziali, trasporti adeguati e
infrastrutture scolastiche.
Conclude invitando a un approccio
realistico e responsabile, evitando narrazioni di una “Calabria meravigliosa”
che non corrisponde alla realtà, e sollecitando interventi concreti su lavoro,
mobilità, sanità e infrastrutture per garantire pari opportunità e sviluppo
sostenibile.
Ribadisce la contrarietà al metodo
adottato dalla maggioranza, chiarendo che la collaborazione non può essere
intesa come appiattimento, ma come correttezza amministrativa e rispetto delle
regole democratiche. Denuncia, quindi, la mancata condivisione degli atti e
l’assenza di strumenti di controllo come la Commissione di vigilanza, nonché la
convocazione di sedute senza adeguato preavviso, che impedisce un esame
approfondito di documenti complessi come il bilancio.
Passando al merito, evidenzia che il
Documento di Economia e Finanza regionale, pur presentato come strumento di
sviluppo, si limita ad enunciare slogan senza delineare una strategia concreta,
indi, richiama i dati economici: PIL fermo a 35 miliardi, ultimo posto per PIL
pro capite, rapporto spesa pubblica/PIL superiore all’80%, segno di una
dipendenza strutturale dai trasferimenti statali. Sottolinea come la Giunta
parli di superamento dell’assistenzialismo, ma, invece, poi, nei fatti, lo
perpetui, con l’assenza di politiche per correggere squilibri territoriali e di
misure anticicliche.
Denuncia, inoltre, la persistenza della
“trappola dei talenti”, con giovani costretti a emigrare per mancanza di
opportunità e contratti stabili, la criticità dei trasporti e delle
infrastrutture, che mantengono la Calabria isolata. Sul fronte sanitario,
richiama i dati del Piano Nazionale Esiti di Age.Na.S.,
che certificano gravi criticità nei principali presìdi ospedalieri: volumi
sottosoglia, mortalità superiore alla media nazionale in interventi complessi,
e mobilità passiva che continua a drenare risorse e fiducia.
Conclude affermando che il DEF non rappresenta una programmazione di sviluppo, ma la gestione di una precarietà strutturale e che senza una vera riforma sanitaria, politiche industriali e investimenti su infrastrutture e capitale umano, la Calabria resterà priva di prospettive concrete. Annuncia il voto contrario, definendo il documento una conferma del fallimento politico della legislatura sul piano economico e sociale.
Non condivide le critiche e gli
interventi dei consiglieri di minoranza, in particolare con riferimento al
Movimento 5 stelle che, a suo avviso, nel tempo, ha privilegiato la dimensione
della protesta rispetto a quella del confronto costruttivo, risultando spesso
più incline a “farsi sentire” che ad ascoltare. Precisa, quindi, che, pur
avendo prestato attenzione agli interventi dei consiglieri richiamati, non ha
riscontrato contenuti significativi né contributi di merito al dibattito
politico in corso. Sottolinea, in particolare, due caratteristiche che, a suo
giudizio, contraddistinguono l’azione politica del Movimento: l’assenza di
approfondimento e di assunzione di responsabilità nei contenuti espressi e una
sistematica opposizione pregiudiziale, espressa con un “no” ideologico, privo
di argomentazioni concrete. Pone, pertanto, l’attenzione sulla mancanza, nei
suddetti interventi, di una visione strategica per lo sviluppo della Calabria,
con riferimento sia alla programmazione economica generale, sia ai settori
prioritari dell’azione amministrativa, quali la sanità, le politiche giovanili,
il lavoro e l’agricoltura. Contesta, inoltre, l’assenza di un’analisi sulle
criticità ereditate dalle precedenti amministrazioni, nonché il mancato
riconoscimento del percorso avviato negli ultimi anni dal governo regionale.
Ricordato, a tal proposito, che l’attuale esecutivo ha dato impulso alla
realizzazione di nuovi ospedali, all’assunzione di personale sanitario e al
potenziamento dei servizi territoriali, evidenzia, altresì, che il Ministero
della Salute ha recentemente certificato un incremento di oltre 40 punti nei
livelli essenziali di assistenza (LEA) per la Regione Calabria, superando
persino Regioni tradizionalmente considerate virtuose. Rileva, infine, che
l’appello del Presidente della Giunta regionale, successivo alle recenti
elezioni, mirava a favorire una forma di opposizione critica ma costruttiva,
fondata su proposte argomentate, emendabili e potenzialmente condivisibili.
Conclude auspicando, per il prosieguo della legislatura, un confronto più
maturo e responsabile.
Evidenziata la difficoltà per
l’opposizione di contribuire in modo costruttivo alla discussione, avendo avuto
accesso agli atti solo pochi giorni prima, e auspica che l’istituzione delle
Commissioni consenta un confronto più approfondito e la possibilità di proporre
emendamenti, concentra l’analisi su alcuni nodi strutturali: sostenibilità
della finanza regionale, sanità, avanzo di amministrazione, condizione degli
enti locali e questione territoriale. Rileva che, pur riconoscendo i progressi
sul risanamento dei conti e sull’uscita dal disavanzo, tali risultati non
possono essere trasformati in una narrazione autocelebrativa né sostituire una
strategia di sviluppo. Il risanamento contabile, a suo avviso, è condizione
necessaria, ma non sufficiente considerato che una politica economica si misura
dagli effetti reali sulla vita dei cittadini, non solo dai numeri.
Sottolinea, poi, che oltre l’88% delle
risorse del bilancio è vincolato, lasciando alla Regione solo l’11% di margine
decisionale, confermando una dipendenza strutturale dai trasferimenti. Critica,
inoltre, la mancanza di obiettivi misurabili e indicatori chiari in settori
strategici come lavoro, trasporti, agricoltura e pesca, evidenziando l’assenza
di una visione regionale autonoma e di strategie per le aree interne, i Comuni
montani e la marginalità territoriale.
Sul fronte sanitario, pur riconoscendo
i miglioramenti contabili (chiusura bilanci, incremento punteggio LEA),
denuncia l’assenza di risultati strutturali con problematiche come liste
d’attesa, integrazione ospedale-territorio, modelli di gestione del rischio e
indicatori di efficienza che restano irrisolti.
Conclude criticando la scelta di
privilegiare la tutela dei saldi rispetto all’utilizzo dell’avanzo per
politiche attive, la mancanza di strategie per gli enti locali e il silenzio
sull’autonomia differenziata, tema che potrebbe incidere profondamente sulla
capacità della Calabria di garantire diritti e servizi essenziali.
Richiamato il valore simbolico delle
Istituzioni e il significato profondo del ruolo legislativo, evocato
dall’immagine di Zaleuco presente nell’Aula consiliare, ricorda che il
Consiglio regionale è un “piccolo Parlamento” chiamato a scrivere il destino della
comunità calabrese e che la democrazia si fonda sul confronto dialettico, sulla
capacità di proporre e discutere, non sulla mera rivendicazione di posizioni.
Replica, poi, alle osservazioni della
consigliera Barbuto, chiarendo che la democrazia non è prevaricazione né
opposizione preconcetta, ma sintesi tra tesi e antitesi, come insegna la
dialettica hegeliana.
Evidenzia, poi, che, nel dibattito sul
bilancio, è mancata una reale proposta alternativa da parte dell’opposizione:
nessun emendamento, nessuna indicazione concreta per modificare le scelte della
Giunta, nessuna visione strategica su sanità, politiche giovanili, agricoltura
o lavoro.
Ribadisce, quindi, che il bilancio
presentato dalla Giunta è il migliore possibile nelle condizioni attuali,
frutto di un lavoro tecnico e politico che tiene conto delle rigidità contabili
e delle risorse disponibili. Invita, pertanto,
l’opposizione a superare la logica del “no a prescindere” e a trasformare il
dissenso in contributo costruttivo, attraverso proposte e soluzioni
migliorative.
Conclude affermando che la vera democrazia si realizza
quando il confronto tra parti diverse produce sintesi e risposte concrete ai
bisogni dei cittadini, richiamando tutti alla responsabilità di costruire
insieme il futuro della Calabria.
Premesso che il suo intervento sarà concentrato sul settore
sanitario visto che assorbe la maggior parte del bilancio regionale, sottolinea
l’importanza dell’informatizzazione come strumento essenziale per la gestione
dei flussi e la valutazione delle performance delle varie unità operative, ma
avverte che tale processo deve essere accompagnato da un’adeguata
organizzazione del personale: riduzioni negli organici compromettono la
produttività e falsano i dati, generando conseguenze negative sulle unità
operative.
Porta esempi concreti, citando l’ospedale di Castrovillari, dove
la sostituzione di un sistema informatico efficiente con uno inadeguato ha
prodotto criticità gravi: rallentamenti nei collegamenti tra Pronto soccorso e
laboratorio analisi, ritardi nelle dimissioni, aumento dei tempi di degenza e
rischi clinici per i pazienti.
Evidenzia, quindi, che l’informatizzazione non è solo un fatto
tecnico, ma incide direttamente sulla sicurezza e sull’efficacia delle cure, e
denuncia costi elevati sostenuti per soluzioni peggiorative.
Richiama, pertanto, la necessità di un monitoraggio rigoroso
e di una rendicontazione trasparente delle scelte aziendali, sottolineando il
ruolo strategico degli atti aziendali come strumenti di programmazione
sanitaria, che non devono ridursi a mere formalità. Apprezza l’intervento di
controllo sull’ASP di Cosenza, che ha riportato l’atto aziendale nell’alveo
della legalità, ma segnala che in molte realtà tali documenti restano “libri
dei sogni”, privi di criteri chiari per l’allocazione delle risorse.
Conclude richiamando l’urgenza di affrontare il tema delle
liste d’attesa e della prevenzione, valorizzando l’approccio One Health e il
legame tra salute e determinanti ambientali. Avverte che, senza una
programmazione seria e un controllo efficace, la sanità pubblica rischia di
essere progressivamente sostituita da quella privata, con effetti negativi
sull’equità e sull’accesso ai servizi.
Ritenuto che la condotta della
maggioranza renda sempre più difficile adempiere all’auspicio del presidente
Occhiuto di un Consiglio regionale ambizioso e fucina di idee, riflette sulle
possibili ragioni dell’assegnazione alla maggioranza della Presidenza della
Commissione speciale di vigilanza, invitando a riflettere sul rispetto delle
regole di trasparenza, indipendenza e imparzialità nel garantire il pubblico
interesse.
Giudicata tale scelta frutto di un esercizio
arrogante del potere e dell’assenza di garbo istituzionale, in contrasto con i principi
di trasparenza e separazione dei poteri, sottolinea l’evidente e macroscopico,
a suo dire, conflitto di interessi derivante dalla coincidenza tra controllore
e controllato, ritenendo che ciò violi le regole democratiche e il ruolo di
presidio attribuito alla Commissione speciale di vigilanza.
Ricordata la figura di Franco Fortugno,
riprodotta nel quadro presente in Aula, come simbolo di difesa delle
Istituzioni e lotta alla ‘ndrangheta, stigmatizza alcuni provvedimenti della
maggioranza quale la proposta di modifica dello Statuto per evitare il
referendum e l’approvazione della manovra di bilancio senza adeguata
discussione.
Rivolge, pertanto, al presidente
Occhiuto l’invito a restituire la Presidenza della Commissione speciale di
vigilanza alla minoranza, non per gentile concessione, ma per rispetto della
funzione di presidio di democrazia e controllo.
Rilevata l’assenza nella manovra di
bilancio di risorse strutturali per sanità e sviluppo, nonché, in particolare,
per l’avvio della Facoltà di medicina a Reggio Calabria, invita il presidente
Occhiuto a rivedere tale politica adottata, ritenuta “coloniale”.
Evidenziato, preliminarmente, che la
manovra di bilancio non è stata adeguatamente illustrata da parte della
maggioranza, anticipa il suo voto contrario sul provvedimento, privo, a suo
avviso, di misure concrete a favore dei cittadini calabresi.
Rilevato come la mancata assegnazione
alla minoranza della Presidenza della Commissione speciale di vigilanza
rappresenti un brutto esempio di mancanza di democrazia, analogamente al
provvedimento di aumento del numero di assessori, reputa che le risorse
destinate ai due nuovi assessorati avrebbero potuto essere impiegate per
servizi ai cittadini come, ad esempio, per finanziare il bonus affitti e la
manutenzione stradale.
Ribadito il voto contrario al
provvedimento, riferisce, al contempo, l’impegno a sostenere futuri
provvedimenti della maggioranza ritenuti favorevoli ai cittadini.
Ricordato, preliminarmente, come, in
passato, la Presidenza della Commissione speciale di vigilanza sia stata più
volte attribuita alla maggioranza senza, a suo avviso, violare le regole
democratiche, reputa che il problema non sia rappresentato da chi guida la
Commissione ma, piuttosto, dalla sua operatività; riferisce, al riguardo, che
nella precedente Legislatura, la Commissione, pur affidata alla minoranza, si è
riunita solo due volte per adempimenti formali, diversamente da quanto accaduto
nella seconda parte della Legislatura, quando è stata da lui presieduta.
Rivendicati risultati concreti
conseguiti dalla maggioranza, quali, in particolare, il bilancio di genere
dell’ASP di Reggio Calabria e l’attivazione dell’unità per farmaci antiblastici
al GOM di Reggio Calabria, che testimoniano un’inversione di tendenza verso la
normalità e l’eccellenza, invita la minoranza a essere più obiettiva e
propositiva, contribuendo al miglioramento delle politiche regionali.
Ribadite le
considerazioni precedentemente svolte sull’assegnazione alla maggioranza della
Presidenza della Commissione speciale di vigilanza, reputa la manovra di
bilancio in discussione poco coraggiosa e priva di una visione strategica per
il futuro della Calabria, censurando la mancanza di investimenti adeguati per i
giovani e l’alta formazione, con particolare riferimento agli ITS e ai lavori
del futuro legati all’innovazione tecnologica.
Evidenziato
come la promozione turistica della Calabria non possa essere delegata a Ryanair
o alla Film Commission, ritiene che l’attuale modello rischi di creare
dipendenza economica dal vettore aereo, con contratti onerosi e rotte non
strategiche per la regione.
Rilevato il
pericolo di posti di lavoro precari, finanziati con risorse pubbliche e
condizionati dalle scelte della compagnia aerea, propone la creazione di
un’agenzia di promozione professionale, capace di operare con azioni mirate e
misurabili a livello internazionale.
Pur
rilevando nella manovra l’assenza di visione e interventivi scollegati e privi
di un filo conduttore, rivolge un plauso all’assessore Gallo per la fiera sui
vini calabresi.
Ribadisce,
in conclusione, le critiche al bilancio ritenuto prudenziale e poco coraggioso.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10,
11 e 12, che sono approvati, e la proposta di legge nel suo complesso, che è
approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Augurato buon lavoro ai Presidenti delle Commissioni
consiliari e ringraziato il Consiglio regionale per l’approvazione del bilancio
di previsione, ricorda con commozione la figura di Gino Multari, storico
dirigente del Consiglio regionale recentemente scomparso, sottolineando il
valore del suo contributo silenzioso ma fondamentale nel garantire rigore e
senso delle Istituzioni.
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Precisato, preliminarmente, che le modifiche scaturiscono dai rilievi dei Ministeri e che le stesse non comportano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale, riferisce che tale intervento mira a garantire certezza e chiarezza nel rispetto delle competenze statali e regionali che rafforzano la funzione legislativa regionale.
Illustra in dettaglio il contenuto degli articoli della proposta di legge che apportano modifiche a norme di leggi regionali in adempimento degli impegni assunti con il Governo nell’ambito del principio di leale collaborazione.
Evidenzia la necessità di ridurre il ricorso alle leggi “Omnibus”, che contengono disposizioni eterogenee e creano difficoltà sia per l’approfondimento da parte della minoranza, soprattutto quando vengono presentate all’ultimo momento, sia per l’espressione di un voto coerente, poiché possono includere norme condivisibili accanto ad altre non accettabili.
Segnala, inoltre, la presenza nel testo di una norma sullo spoil system applicata ai dirigenti apicali nominati dalla stessa maggioranza, definendola una novità assoluta per il Consiglio regionale, poiché solitamente tali misure si adottano in caso di cambio di governo e non su iniziativa dell’amministrazione in carica.
Conclude dichiarando che, pur mantenendo perplessità sul metodo e sul contenuto, il gruppo del Partito Democratico si asterrà, nella speranza di avviare un percorso improntato alla collaborazione e al confronto costruttivo.
Annuncia il suo voto contrario ravvisando, in particolare agli articoli 10 e 11, elementi di incostituzionalità che potrebbero comportare ricorsi a carico del Consiglio regionale.
Condivide le precisazioni dei colleghi di minoranza e reputa necessario puntare sulla collaborazione. Indi, annuncia il suo voto di astensione.
Annuncia il suo voto contrario, ritenendo il provvedimento contraddittorio e in violazione ai principi di legittimità e trasparenza.
Spiega che la finalità è quella di delimitare con precisione le posizioni dirigenziali soggette a decadenza automatica al cambio di legislatura, restringendo l’ambito alle sole figure apicali, come direttori generali e capi dipartimento, e non all’intera dirigenza.
Sottolinea che la modifica allinea la normativa calabrese alla giurisprudenza costituzionale, che consente la decadenza solo per i dirigenti che collaborano direttamente alla definizione dell’indirizzo politico, escludendo i dirigenti ordinari. Precisa che la maggioranza mantiene la facoltà di rinominare gli stessi dirigenti, ma la norma garantisce certezza giuridica e coerenza con i principi stabiliti dalla Corte Costituzionale.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6 che sono approvati.
Comunica che è pervenuto l’emendamento protocollo numero 25241/A02, a firma del consigliere Crinò.
CRINO’
Giacomo (Occhiuto Presidente)
Illustra l’emendamento soppressivo dell’articolo 7.
Recepito il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore, pone ai voti l’emendamento che è approvato, pertanto l’articolo 7 è espunto dal testo.
Pone ai voti gli articoli 8, 9, 10, 11, 12 e 13 che sono approvati e la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata per come emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra
la proposta di legge numero 6, iniziativa della Giunta regionale, che introduce
una riforma complessiva del sistema di formazione professionale in Calabria,
superando un impianto normativo risalente al 1985. Sottolinea che
l’approvazione del provvedimento consentirà al Paese di raggiungere il target
previsto dalla Missione 7, riforma 5 del PNRR, configurandosi come un
intervento strategico non solo per la Calabria ma per l’intero sistema
nazionale.
Evidenzia
che la legge mira a rendere la formazione professionale coerente con le
esigenze attuali del mercato del lavoro, attraverso l’analisi dei fabbisogni
formativi e la trasformazione in percorsi concreti di riqualificazione. La
riforma si rivolge a giovani che non intendono proseguire gli studi
universitari, a studenti che necessitano di competenze spendibili e a
lavoratori da riqualificare, prevedendo la certificazione delle competenze
tramite ARPAL, con titoli validi su tutto il territorio nazionale.
Tra
le innovazioni, segnala la possibilità di attivare percorsi di formazione
transnazionale mediante protocolli con Paesi esteri per rispondere alla carenza
di manodopera, e l’introduzione di un sistema di monitoraggio e valutazione
degli esiti (articolo 19), per misurare l’impatto dei corsi sul mercato del
lavoro. Precisa che la legge non comporta oneri per il bilancio regionale,
essendo interamente finanziata con fondi europei e comunitari. Conclude
definendo il provvedimento una riforma epocale, capace di modernizzare il
settore e di offrire opportunità concrete di crescita e occupazione.
Annuncia il suo voto di astensione ritenendo importante il tema della formazione e del fabbisogno
Condivide gli aspetti sottolineati dal consigliere relatore e annuncia il suo voto di astensione a causa dell’impossibilità di valutare nel dettaglio il testo della proposta.
Esprime una posizione critica sulla proposta
di legge, sottolineando che un provvedimento di tale portata avrebbe richiesto
un percorso più partecipato e una legittimazione più ampia, pur riconoscendo
alla maggioranza la forza dei numeri e la legittimità decisionale. Evidenzia
che la norma incide su ambiti strategici come scuola, lavoro e relazioni
sindacali, e avrebbe dovuto configurarsi come patrimonio condiviso dell’intera
Calabria. A suo avviso, invece, si tratta di una legge riconducibile esclusivamente
alla maggioranza, che rischia di far perdere un’occasione di confronto e di
maturazione del testo.
Conclude annunciando l’astensione dal voto.
Manifesta sorpresa e disappunto per la posizione dell’opposizione,
ricordando che una legge sulla materia era attesa da decenni. Chiede, difatti,
chiarimenti puntuali su quali aspetti del testo normativo non risultino
condivisibili, contestando l’assenza di critiche specifiche agli articoli o
all’impianto della legge. Difende, quindi, il provvedimento definendolo ben
scritto, moderno e inclusivo, evidenziandone l’attenzione ai soggetti
svantaggiati, alla disabilità, all’inclusione sociale e ai percorsi di formazione,
anche transnazionali. Definita ingiustificata l’astensione e auspicato un voto
favorevole unanime, richiama al senso di responsabilità e al mandato ricevuto
dai cittadini.
Ribadita la posizione già espressa dalla minoranza, sottolinea come la
proposta di legge sia stata presentata e consegnata solo poche ore prima della
discussione, senza consentire il tempo necessario per valutarne adeguatamente i
contenuti. Evidenzia, poi, che l’opposizione ha, comunque, accettato il
percorso procedurale, esercitando legittimamente il diritto di astensione,
inteso come una forma chiara di dichiarazione di voto. Respinge le critiche
rivolte alla minoranza, rivendicando l’autonomia nel definire le proprie
modalità di intervento politico. Conclude affermando che, qualora la legge
dimostrasse nel tempo la propria validità, la minoranza non mancherà di
riconoscerne la bontà.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7,8, 9,10, 11, 12 ,13, 14,
15 ,16, 17, 18, 19, 20, 21, 22 e 23 che sono approvati e la legge nel suo complesso
che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 21,41
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo