XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 54
__________
SEDUTA Di mercoledì 25
giugno 2025
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 12,35
Fine lavori h. 18,18
INDICE
TAVERNISE Davide, Segretario
questore
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico) ,*
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO SCHIAVO
Antonio (Gruppo Misto)
OCCHIUTO
Roberto, Presidente della Giunta regionale
TAVERNISE
Davide (Movimento Cinque stelle)
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri),
relatore,*
GALLO Gianluca, Assessore
all’agricoltura, risorse agroalimentari e forestazione, aree interne e
minoranze linguistiche, servizi di mobilità sostenibile e trasporto pubblico
locale,*
GELARDI
Giuseppe (Lega Salvini)
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO SCHIAVO
Antonio Maria (Gruppo Misto)
MOLINARO
Pietro Santo (Fratelli d’Italia),*
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia)
BRUNI Amalia
(Partito Democratico),*,*,*,*,*,*,*
DE FRANCESCO
Luciana (Fratelli d’Italia)
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
OCCHIUTO
Roberto, Presidente della Giunta
regionale
STRAFACE
Pasqualina (Forza Italia), relatrice,*
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico),*
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia), relatore,*
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
DE FRANCESCO
Luciana (Fratelli d’Italia),
relatrice,*,*,*,*
BRUNI Amalia
(Partito Democratico)*
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
STRAFACE Pasqualina (Forza Italia),
relatrice
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico),*
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia), relatore,*
Interrogazioni a
risposta immediata
TAVERNISE
Davide (Movimento Cinque Stelle),*
CARACCIOLO
Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica,
area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni
migratori, urbanistica,*
MURACA Giovanni (Partito democratico),*
CARACCIOLO
Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica,
area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni
migratori, urbanistica,*
MURACA Giovanni (Partito democratico),*,*
CARACCIOLO
Maria Stefania, Assessore ai lavori pubblici, istruzione, edilizia scolastica,
area dello Stretto e Città Metropolitana di Reggio Calabria, fenomeni
migratori, urbanistica,*
TAVERNISE
Davide (Movimento Cinque stelle),*
Interrogazioni a
risposta scritta
GALLO
Gianluca, assessore agricoltura,
risorse agroalimentari e forestazione
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico) ,*
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico)
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La seduta
inizia alle 12.35
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Ricorda la richiesta avanzata dalla minoranza affinché il presidente Occhiuto informi il Consiglio regionale in merito alla vicenda giudiziaria di cui ha dato notizia nei giorni precedenti a mezzo social media e televisivi, reputandolo un passaggio dovuto in Consiglio regionale.
Invita il presidente Occhiuto a prendere la parola.
Pur avendo annunciato congedo per impegni istituzionali precedentemente assunti, ha ritenuto di dover essere presente in Aula, a seguito della richiesta della minoranza, per un’opportuna informativa sui fatti che negli ultimi giorni lo hanno riguardato e di cui ancora non conosce precisamente fatti e comportamenti contestati.
Riferisce, quindi, di aver ricevuto il 6 di giungo la notifica di richiesta di proroga di indagini a suo carico, dalla quale, conseguentemente, ha appreso di essere iscritto nel registro degli indagati, disconoscendo però le ragioni a ciò sottese. Sottolineando lo stato d’animo con cui ha vissuto tali momenti, informa di aver chiesto di essere ascoltato dalla Procura della Repubblica e che ciò dovrebbe avvenire entro l’estate. Precisa, inoltre, di aver appreso, in termini generici, quali possano essere gli argomenti delle eventuali contestazioni a suo carico per via di notizie diffuse a mezzo stampa.
Evidenziata la necessità di essere sempre misurati nell’uso delle parole, precisa che la richiesta di informativa era tesa a ricondurre nella sede deputata la formale informazione che il Presidente della Giunta ha ritenuto di affidare ad altri strumenti e modalità. Sottolineato, poi, che il Consiglio regionale non può, non vuole e non deve sostituirsi alla magistratura o esprimere giudizi apodittici, ritiene che il principio di innocenza e il conseguente garantismo non vadano utilizzati in maniera altalenante.
Esorta, quindi, il Presidente a non attribuire alla vicenda colori politici che potrebbero sfociare in inevitabili contrapposizioni, evitando condizionamenti e coinvolgimenti in vicende che non sono né istituzionali né politiche.
Apprezzato l’intervento informativo e sottolineata la vicinanza e la correttezza dimostrata dal suo partito in tale circostanza, auspica che il Presidente possa dimostrare la propria innocenza e la propria onestà sia a livello personale sia istituzionale. Solleva, però, perplessità sulla circostanza per cui gli ultimi cinque Presidenti di Regione siano stati oggetto di indagine e quattro di essi siano stati assolti e l’unico condannato lo sia stato per fatti non attribuibili a funzioni svolte in qualità di Presidente di Regione.
Comunica di non aver sottoscritto la mozione poiché, trattandosi di una vicenda ancora poco chiara e distinta, reputa necessario attendere la conclusione dell’iter giudiziario che esula dall’attività istituzionale in capo al Consiglio regionale.
Ritiene, altresì, che il compito dei consiglieri sia quello di concentrarsi sull’attività legislativa all’insegna del benessere dei calabresi e auspica un miglior funzionamento del Consiglio regionale.
A tal proposito, chiede chiarimenti in merito alla proposta inerente all’istituzione della Riserva naturale di Castrovillari, il cui iter non prosegue con conseguenti ripercussioni sul territorio.
In attesa, pertanto, dell’evolversi delle indagini, invita a concentrarsi sulla reale attività istituzionale in capo al Consiglio regionale.
Apprezzata l’informativa del Presidente, precisa che la minoranza ha ritenuto opportuno tale passaggio formale, quale indice di responsabilità e trasparenza nei confronti dei calabresi.
Rivolge i saluti del Consiglio regionale al
Presidente della Repubblica di Albania, S.E. Gen. Bajram Begaj, in visita
ufficiale in Calabria, rinnovandogli la disponibilità a proseguire nelle
relazioni di amicizia con il popolo albanese. Ricorda, pertanto, che, per
rilevanza numerica e per l’importanza storico-culturale, la Calabria è la
regione italiana più rappresentativa delle comunità arbëreshe, felice esempio
di integrazione, grazie al rapporto dialettico tra identità e alterità loro
tramandato.
Illustra la proposta, introduttiva in
Calabria della tecnologia blockchain, soluzione innovativa capace di garantire
la tracciabilità e la sicurezza dei prodotti agroalimentari. Rileva, quindi,
che la tecnologia blockchain non va considerata esclusivamente quale
metodologia comunicativa, evidenziandone la sempre maggiore diffusione al fine
di rafforzare il legame con il
consumatore e valorizzare le caratteristiche del prodotto.
Riferisce, poi, che il settore
agroalimentare ha rappresentato il 60 per cento delle esportazioni regionali,
registrando un valore economico di 261 milioni di euro, che si scontra però con
i rischi di contraffazione. Porta quindi ad esempio il caso della ‘nduja di
Spilinga e di altri prodotti spesso soggetti a contraffazioni e frodi
alimentari.
Evidenzia, inoltre, che la tecnologia
blockchain consente il tracciamento della produzione dal suo avvio, ad esempio
la semina, sino all’arrivo del prodotto finale ai consumatori, fornendo una
identità digitale che contiene tutte le informazioni rilevanti in forma immutabile.
Riferisce che, praticamente, tale
certificazione potrà consentire di fornire, ad esempio per il vino, tutte le
informazioni relative alla filiera distributiva, costituendo un evidente limite
ai rischi di contraffazione e favorendo gli acquisti consapevoli.
Sottolinea, poi, i vantaggi sottesi in
termini di efficienza e ottimizzazione dei processi che consentono non solo la
registrazione dettagliata delle tipologie produttive e l’automatismo delle
verifiche connesse alle certificazioni DOP e GPT, ma certificano anche l’utilizzo
di tecniche produttive rispettose dell’ambiente. Conclude evidenziando che
l’utilizzo della tecnologia blockchain può essere il catalizzatore per un nuovo
modello di business e ringraziando l’assessore Gallo e il Dipartimento
agricoltura per la sensibilità avuta nel promuovere la proposta di legge.
Ringraziato, preliminarmente, il consigliere
Caputo per lo sforzo profuso nell’elaborazione della proposta, riferisce con
soddisfazione che anche l’ultimo trimestre ha registrato un trend di crescita
nell’export del settore agroalimentare calabrese. Sottolinea, quindi, che le
aziende calabresi producono prodotti di qualità riconosciuti sia a livello
nazionale sia a livello internazionale, benché alcune siano di nicchia, ed evidenzia
la varietà delle produzioni.
Riferisce, quindi, come sia in crescita
anche la credibilità dei prodotti calabresi e reputa vi siano ulteriori margini
di crescita in materia di export, evidenziando che la Calabria si distingue
anche per ulteriori primati, quali ad esempio: il 36% di superficie coltivata a
produzione biologica; una menzione dall’Unione europea quale regione esemplare,
in riferimento agli allevamenti, per il benessere animale.
Ritiene, quindi, che la tracciabilità dei
prodotti, così come “il racconto” della loro produzione, siano obiettivi
connessi alla ricerca costante di qualità, i cui livelli ritiene migliorabili
anche grazie alla proposta in esame.
Esprime apprezzamento per la proposta di
legge che giudica lungimirante, concreta e orientata al futuro, posto che si
inserisce nel solco delle strategie europee in materia con particolare riguardo
all’innovazione. In qualità di componente del gruppo consiliare Lega Salvini,
dichiara la propria contrarietà alle forme di contraffazione e frode e
sottolinea il valore della tecnologia blockchain che consentirà di sviluppare
una filiera intelligente sicura e certificata. Reputa, quindi, che la Calabria
possa assurgere a modello e accoglie con favore l’utilizzo di strumenti di IA
generativa.
Sostiene, infine, che la tecnologia
blockchain sia un’opportunità per tutelare il sistema agroalimentare e che rappresenti
un ausilio concreto per la produzione locale. Annuncia, pertanto, il voto
favorevole del gruppo Lega Salvini.
Annuncia il suo voto favorevole alla
proposta che, a suo avviso, pone la Calabria tra le regioni virtuose,
valorizzandone i prodotti. Espresso plauso ai proponenti per l’iniziativa, ritiene
che leggi di interesse generale, come quella in esame, vadano approvate in
maniera bipartisan.
Passa all’esame e votazione dell’articolato,
su cui sono stati presentati emendamenti. Indi invita i proponenti ad
illustrare gli emendamenti a loro firma. Passa, pertanto, all’esame
dell’emendamento all’articolo 1, protocollo numero 12923, a firma del consigliere
Molinaro.
Dà lettura dell’emendamento che estende la
collaborazione già prevista con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del
Mezzogiorno anche alle università calabresi, al fine di ottenere una più ampia
validità scientifica dei previsti processi attraverso il coinvolgimento degli
atenei presenti in Calabria, e che recita: << all’articolo 1, comma 4, dopo le parole
“della collaborazione” sono inserite le parole “delle università calabresi e”>>.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato,
con il parere favorevole della Giunta e del relatore, e l’articolo 1 che è
approvato come emendato. Indi, passa all’esame dell’emendamento che inserisce
l’articolo 1-bis, protocollo numero 12925, a firma del consigliere
Caputo.
Illustra emendamento che garantisce l’avvio
di un regime di qualità per i prodotti della filiera agroalimentare e le
produzioni locali, attraverso l’eventuale creazione di marchi di certificazione,
protocolli di controllo e l’adozione di un Regolamento regionale che definisca
i criteri, le modalità e le procedure per l'istituzione e il funzionamento del
regime di qualità. Precisa, inoltre, che la disposizione ha carattere
ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Giudica l’emendamento capace di elevare
ulteriormente il livello qualitativo delle aziende calabresi che dovranno
uniformarsi ai regimi di qualità, ottenendo la certificazione di elevati
livelli di qualità anche per le produzioni di nicchia. Chiede, pertanto,
l’approvazione dell’emendamento sul quale esprime parere favorevole.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato
con il parere favorevole della Giunta, indi pone ai voti l’articolo 2 che è
approvato e passa all’esame dell’emendamento all’articolo 3, protocollo numero
12945/A02, a firma del consigliere Molinaro.
Illustra l’emendamento all’articolo 3 che mira
a garantire che l’accesso alla piattaforma regionale sia il più semplificato possibile
al fine di permettere alla più ampia platea di cittadini-utenti la possibilità
di potervi accedere senza difficoltà ed avere facilmente accesso alle
informazioni ed ai dati che saranno ivi contenuti. Precisa, infine, che la
disposizione ha carattere ordinamentale e non produce nuovi o maggiori oneri a
carico del bilancio regionale.
Pone ai voti l’emendamento all’articolo 3,
che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore, e
l’articolo 3 che è approvato come emendato. Indi, pone ai voti gli articoli 4,
5, 6 e 7 che sono approvati.
Intervenendo per dichiarazione di voto,
annuncia il suo favore all’introduzione della tecnologia blockchain, che
giudica all’avanguardia e di cui condivide gli aspetti tecnici. Biasima, però,
la mancanza di risorse, paventando che gli effetti previsti non si realizzino e
le disposizioni restino inattuate o inefficaci.
Pone ai voti la proposta di legge nel suo
complesso che è approvata, per come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede l’inversione dell’ordine del giorno
con la trattazione immediata dei provvedimenti inseriti al punto 5.
Pone ai voti la richiesta di inversione, che
è approvata,
Esprime, preliminarmente, un sentito ringraziamento all’assessore Capponi, ai componenti della terza Commissione consiliare e, altresì, alla consigliera Bruni per la presentazione della proposta di legge che è stata esaminata dalla Commissione che ha, poi, scelto come testo base il provvedimento di iniziativa della Giunta regionale.
Sottolineato come la violenza di genere
rappresenti un’emergenza sociale sempre crescente sia in Italia sia nel resto
dell’Europa, con una escalation di violenza che coinvolge sempre più
spesso minori e donne, evidenzia che, in tale ottica, la Regione Calabria
interviene con una proposta di legge organica per rafforzare le misure di
prevenzione, assistenza e tutela delle vittime, attraverso un sistema di reti
territoriali che prevedono l’erogazione di servizi dedicati.
Rilevato, sulla base dei dati contenuti
nell’ultima relazione dell’Osservatorio regionale sulla violenza di genere, che
quasi il 14 per cento delle donne calabresi tra i 16 e i 70 anni ha subito, nel
corso della propria vita, violenza fisica o sessuale da partner o ex partner, riferisce,
inoltre, che, nel 2023, le chiamate al numero antiviolenza 1522 sono state
1355, con un incremento costante rispetto agli anni precedenti, che il 91
percento delle vittime sono donne, che la fascia d’età più colpita è quella tra
i 30 e i 49 anni e che circa un terzo delle segnalazioni proviene da donne
disoccupate e senza reddito.
Evidenziato come tali dati disegnino
un’emergenza strutturale e non episodica tale da richiedere interventi stabili
e mirati, sottolinea che in Calabria operano 14 centri antiviolenza, 7 case
rifugio e 3 centri per uomini autori di violenza, numeri ancora insufficienti
rispetto al fabbisogno, con aree ancora totalmente sprovviste di strutture
adeguate.
Ricordato che la legge regionale numero 20
del 2007 ha dotato il territorio di strumenti prima inesistenti, rappresentando
un primo passo fondamentale, sottolinea, tuttavia, che oggi risulta superata
dalle evoluzioni normative nazionali (Convenzione di Istanbul, Codice Rosso) e
dalle nuove esigenze emerse sul territorio.
Riferito, inoltre, che la proposta è frutto
di un percorso partecipato con oltre trenta soggetti auditi in Commissione, precisa
che il provvedimento mira a costruire un sistema di protezione stabile, con
misure innovative, introducendo una riforma strutturale che si fonda su quattro
pilastri: governance integrata, consolidamento dei servizi, autonomia
delle vittime e prevenzione culturale.
Illustra, quindi, nel dettaglio, le
principali innovazioni introdotte dalla legge, quali, in particolare:
l’istituzione di una Rete regionale antiviolenza con il coinvolgimento
di Enti locali, ASP, Forze dell’ordine, scuole, università e centri
specializzati, che sarà collegata alla Rete nazionale del Dipartimento per le
Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri, precisando,
altresì, che ogni ambito territoriale attiverà una rete locale per la presa in
carico dei casi e l’attuazione di Protocolli operativi e d’intesa;
l’introduzione di Protocolli d’intesa con forze dell’ordine e magistratura, per
la realizzazione di percorsi di tutela, previsti dall’articolo 14; la
previsione del riutilizzo dei beni confiscati per finalità sociali e di
protezione, attraverso la presentazione di un emendamento a sua firma; il
potenziamento della formazione per gli operatori che interagiscono le con vittime, con particolare
attenzione alle vittime con disabilità; la possibilità per la Regione di
costituirsi parte civile nei processi per femminicidio e violenza grave, misura
che, a suo avviso, rinnova il senso della comunità a fianco delle vittime;
l’istituzione del Piano triennale regionale degli interventi previsto dall’articolo
16, che definisce obiettivi, azioni e risorse da impiegare, con un
coordinamento integrato tra fondi regionali, statali e comunitari.
Sottolineato che la norma finanziaria
prevede uno stanziamento massimo di 350.000 euro annui per ciascuna annualità
del triennio 2025–2027, rileva che ulteriori risorse proverranno da donazioni e
risarcimenti derivanti dalla costituzione di parte civile.
Evidenziata la rivoluzione del sistema
culturale avviata dal provvedimento in esame, sottolinea che la legge
rappresenta un impegno concreto delle Istituzioni al fianco delle vittime, come
dimostrato dal caso della giovane di Seminara, sostenuta dalla Regione in un
momento di isolamento e difficoltà.
Ribadisce, infine, i ringraziamenti a tutti
coloro che hanno contribuito alla stesura del provvedimento in esame.
Espresso apprezzamento per il provvedimento
in discussione, sottolinea che trattasi di atto di grande civiltà ed evidenzia
la necessità di intervenire tempestivamente e concretamente nelle situazioni
nelle quali le donne, che denunciano violenze, subiscono, poi, ostracismo da
parte della comunità, come avvenuto nei casi di Seminara e Oppido.
Sottolineata la necessità di prevedere, in
via ordinaria, ulteriori misure di sostegno alle vittime, come, a titolo
esemplificativo, la possibilità che l’ATERP fornisca alloggi alle famiglie
delle vittime che denunciano, ringrazia per la trattazione immediata del
provvedimento che, dovendo assentarsi dai lavori del Consiglio, gli consente di
esprimere il suo voto favorevole a una legge che onora la Calabria.
Ringraziata la presidente Straface per il
riconoscimento del lavoro svolto in Commissione, sottolinea l’azione pacifica
svoltasi il 16 giugno a Roma dal movimento “Bruciamo tutto”, dedicato a Giulia
Cecchettin, per denunciare la carenza dei centri antiviolenza (CAV) in Italia
rispetto agli standard della Convenzione di Istanbul.
Rilevato come la mancanza, in Italia, di
almeno 200 Centri antiviolenza ostacoli, di fatto, l’accesso a misure fondamentali
per le donne vittime di violenza, come il “reddito di libertà”, riferisce che i
dati ISTAT mostrano che nel 2024 le richieste di aiuto sono aumentate, ma i
fondi disponibili per ogni donna, pari in media in Calabria a 464 euro, sono palesemente
insufficienti.
Ricordato che la proposta di legge di sua
iniziativa nasce da un lungo percorso di ascolto con operatori e associazioni, evidenzia
che essa era finalizzata a superare la precarietà del settore, garantendo
continuità, risorse adeguate e una programmazione stabile, attraverso, in
particolare, l’istituzione di un Fondo unico regionale, con una dotazione di 3,2
milioni di euro, rispetto ai 350.000 euro attuali, per sostenere le attività
dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio.
Riferita la scelta della terza Commissione
consiliare, con il suo voto contrario, di assumere come testo base il
provvedimento di iniziativa della Giunta regionale, reputa che tale proposta non
risolva, di fatto, le criticità principali, ereditate anche della ormai
obsoleta legge regionale numero 20 del 2007, quali la precarietà e la mancanza
di programmazione, non rappresentando, di fatto, a suo dire, un vero
cambiamento, in quanto non garantisce certezze né alle donne né agli operatori.
Sottolineato come la problematica in esame
rappresenti un’emergenza che non può essere affrontata con soluzioni
provvisorie e con esigue risorse finanziarie, rileva la necessità per la
Calabria di allinearsi agli standard nazionali, ribadendo l’incapacità, a suo
avviso, della legge in esame di superare le criticità evidenziate, quali
precarietà e la mancanza di programmazione.
Espresso apprezzamento per l’iniziativa legislativa, a
suo avviso, centrata su un tema drammaticamente attuale e in crescita che
coinvolge l’intera società, sottolinea come si tratti innanzitutto di un
fallimento culturale, ancor prima che giudiziario, ribadendo la necessità di
una risposta politica forte e strutturata. In questo contesto, ricorda acnhe come il Governo Meloni sia intervenuto
con norme incisive.
Evidenzia, inoltre, come la legge in discussione punti
alla costruzione di un sistema integrato che dia importanza all’intervento
tempestivo. Fondamentale risulta, a suo avviso, l’investimento nei Centri antiviolenza
e nelle Case rifugio, così come l’avvio di percorsi di responsabilizzazione dei
soggetti matrattanti. Sottolinea, infine, il valore politico dell’introduzione
del principio secondo cui la Regione può costituirsi parte civile nei processi
per femminicidio.
Stupita delle dichiarazioni della consigliera Bruni in
riferimento all’assenza di una puntuale programmazione, ricorda che il cuore
della legge risiede proprio nella redazione di un Piano triennale. Rammenta,
inoltre, che non è possibile creare un Fondo unico poiché è necessario lavorare
sui capitoli di spesa già istituiti e che le risorse del Dipartimento per le Pari
opportunità sono storicizzate e variabili, poiché dipendono dal numero di
centri autorizzati. Sottolinea, inoltre, l’approccio interdisciplinare della
legge che coinvolge anche i Dipartimenti sviluppo economico e lavoro e
formazione.
Evidenziata l’importanza della legge in esame che
affronta un problema, a suo dire, multiforme, pur riconoscendo l’aspetto
economico come centrale, sottolinea la natura culturale del fenomeno, ragion
per cui la legge deve essere dinamica, capace di adeguarsi alle esigenze e ai
cambiamenti della società.
Individuato, poi, nella rete territoriale un nodo
fondamentale per la costruzione di un sistema in grado di contrastare
efficacemente gli episodi di violenza, sottolinea la necessità di supportare e
potenziare tali reti.
Esprime, infine, perplessità rispetto agli aspetti
economico-finanziari, in particolare sul fatto che centri consolidati possano
essere messi in discussione per ragioni economiche oggettive, affermando la
necessità di soddisfarle. Dichiara, quindi, il proprio voto favorevole alla
legge.
Presa posizione rispetto ad alcune affermazioni della
consigliera Bruni, afferma di non riscontrare grandi differenze nell’impianto
strutturale della legge, di non condividere le accuse di “sterlità” delle
disposizioni predisposte , sottolineando che le norme di contabilità pubblica
contemplino l’uso di fondi diversi e non un fondo unico.
In merito agli emendamenti presentati dalla
consigliera Bruni, osserva che alcuni risultano tecnicamente inattuabili,
mentre su altri si dichiara disponibile ad avviare un confronto costruttivo.
Conclude ponendo l’accento sull’importanza strategica
della rete regionale e sull’esigenza che l’azione politica persegua, come
obiettivo prioritario, la creazione di contesti capaci di garantire protezione
e supporto concreto alle donne nella loro quotidianità.
Ricordato che il Consiglio regionale ha istituito un
Osservatorio sulla violenza di genere che ha stipulato una convenzione con
l’ATERP che prevede la messa a disposizione di 3 alloggi in ogni provincia,
menziona anche l’Osservatorio sulle discriminazioni nei luoghi di lavoro, che
colpiscono frequentemente le donne, come segni evidenti dell’attenzione del
Consiglio regionale verso tale problematica.
Pone, quindi, in votazione gli articoli 1, 2 e 3 che
sono approvati e comunica che all’articolo 4 è pervenuto un emendamento della
consigliera Bruni, protocollo numero 12883/A01.
Illustra l’emendamento che integra la previsione
relativa alla Rete Territoriale Antiviolenza con l’introduzione dei comuni
dell’Ambito Sociale territoriale:
“Alla fine del comma 2 dell’art. 4 (‘Rete
Territoriale’) della Proposta di Legge n.362/12^ di iniziativa della Giunta
regionale recante: "Norme per il contrasto alla violenza di genere"
dopo le parole ‘le Forze dell’Ordine’ sono aggiunte le parole ‘e i comuni
dell’Ambito Sociale territoriale’”.
Pone in votazione l’emendamento, che è approvato e
l’articolo 4 che è approvato come emendato.
Successivamente, pone in votazione gli articoli 5, 6,
7, 8, 9, 10 e 11 che sono approvati.
Comunica che all’articolo 12 è stato presentato un
emendamento soppressivo da parte della consigliera Bruni, protocollo numero
12883/A02.
Illustra l’emendamento che mira a sopprimere la
disposizione che prevede la definizione dei criteri di erogazione dei
contributi straordinari mediante atto del dipartimento regionale competente
attribuendo, a suo avviso, all’amministrazione un margine eccessivamente ampio
di discrezionalità, che recita: <<Il comma 2 dell’art. 12 (Accesso a
fondi pubblici) della proposta di legge n.362/12^ di iniziativa della Giunta
regionale recante: "Norme per il contrasto alla violenza di genere"
che recita: “2. Possono essere previsti contributi nei casi di particolare
gravità che richiedono interventi urgenti. I criteri di erogazione dei
contributi sono disciplinati con atto del dipartimento regionale competente in
materia” viene soppresso.>>
Pone in votazione l’emendamento che è respinto.
Pone in votazione gli articoli 12, 13 e 14 che sono
approvati.
Comunica, poi, che è stato presentato un emendamento
aggiuntivo dopo l’articolo 14, a firma
della consigliera Bruni, protocollo numero 12883/A03.
Dà lettura dell’emendamento che crea un albo regionale
dei centri antiviolenza e delle case rifugio, necessario per accedere ai
finanziamenti e che recita:
“Dopo l’art. 14 (‘Protocolli d'intesa con le Forze
dell'ordine e gli Uffici giudiziari) della PL n.362/12^ di iniziativa della
Giunta regionale recante: "Norme per il contrasto alla violenza di
genere" viene aggiunto il seguente articolo:
Art. 14 bis
Istituzione dell’albo
regionale dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio
1. Al fine di garantire un’adeguata ed aggiornata
conoscenza dei servizi attivi sul territorio regionale e rispondenti ai
principi di cui alla presente legge, è istituito l’albo regionale dei centri
antiviolenza e delle case rifugio, suddiviso nelle due rispettive sezioni.
2. Per l'iscrizione nell’albo regionale, i centri
antiviolenza sono tenuti, in modo cumulativo: a. ad avere sede in Calabria;
b. ad essere in possesso di autorizzazione al
funzionamento rilasciata da parte dei competenti organismi.
3. Per l'iscrizione nell’albo regionale, le case
rifugio sono tenute, in modo cumulativo:
a. ad avere sede in Calabria;
b. ad essere in possesso di autorizzazione al
funzionamento rilasciata da parte dei competenti organismi.
4. La perdita di uno solo dei requisiti di cui ai
commi 2 e 3 comporta la cancellazione dall’albo regionale.
5. Nell’albo regionale devono risultare l’associazione
titolare del CAV e/o della Casa Rifugio, la sede (solo per il CAV), l'ambito
territoriale di attività. Nell’albo sono, altresì, iscritti i trasferimenti
della sede (solo per il CAV).
6. Onde salvaguardare la necessaria riservatezza in
merito alla collocazione delle case rifugio, nell’albo regionale deve risultare
esclusivamente l’associazione titolare di ciascuna casa.
7. L'iscrizione nell’albo regionale è condizione per
accedere, da parte dei centri antiviolenza e delle case rifugio,
all'assegnazione dei contributi regionali e statali previsti dalle vigenti
normative di settore.
8. L’albo regionale è pubblicato a cadenza annuale sul
Bollettino Ufficiale della Regione Calabria.
9. La Regione Calabria, attraverso il Tavolo di lavoro
regionale dei centri antiviolenza e delle case rifugio ha obbligo di vigilare
su possesso e mantenimento dei requisiti per l'iscrizione e la permanenza
nell'Albo Regionale anche attraverso ispezioni dirette nelle sedi dei Centri
antiviolenza e delle Case Rifugio iscritte all'Albo.
10. La Regione trasmette al Dipartimento per le Pari
Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri entro il 1° febbraio di
ogni anno i dati aggiornati sul numero dei CAV e delle Case Rifugio operanti
sul territorio in possesso dei requisiti minimi di cui all’accordo Stato
Regione relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case
rifugio. Tali dati devono essere coerenti con i dati forniti dalla stessa
Regione ai fini del riparto delle risorse del Fondo per le politiche relative
ai diritti ed alle pari opportunità di cui agli articoli 5 e 5 bis del
decreto-legge 15 agosto 2013, n. 93, convertito con modificazioni nella legge
15 ottobre 2013, n. 119.
11. La Regione si impegna a:
a) predisporre adeguate coperture finanziarie e ad
assegnarle con continuità e tempestività affinché i CAV e le Case Rifugio siano
in condizione di operare sulla base dei requisiti e criteri previsti dalla
presente legge;
b) garantire il rispetto dei requisiti previsti
dall’intesa Stato-Regione relativa ai requisiti minimi dei Centri antiviolenza
e delle Case rifugio nei loro atti e nella ripartizione delle risorse.”
Pone in votazione l’emendamento, che è approvato,
e l’articolo 15 che è approvato.
Comunica, successivamente, che è stato presentato un
emendamento all’articolo 16, a firma della consigliera Bruni, protocollo numero
12883/A04.
Illustra l’emendamento che introduce un Piano
triennale per pianificare e monitorare gli interventi regionali in relazione
agli obiettivi da perseguire, alle azioni necessarie, ai criteri per la loro
realizzazione, con particolare attenzione alla istituzione di nuovi servizi,
che devono inderogabilmente prevedere risorse finanziarie aggiuntive,
prevedendo altresì l’assegnazione ad ogni servizio regolarmente autorizzato una
soglia di finanziamento destinato al riconoscimento dei costi fissi. Indi, ne
dà lettura: <<Il comma 2 dell’art. 16 (‘Piano triennale regionale degli
interventi per contrastare la violenza di genere’) della proposta di legge
n.362/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante "Norme per il
contrasto alla violenza di genere" viene così modificato e riformulato:
“2. Il Piano triennale, nel contesto della
programmazione regionale, definisce gli obiettivi da perseguire, le azioni
necessarie, i criteri per la loro realizzazione, con particolare attenzione
alla istituzione di nuovi servizi, che devono inderogabilmente prevedere
risorse finanziarie aggiuntive. Il piano triennale, in modo organico, programma
l’utilizzo dell’insieme delle risorse regionali, nazionali e comunitarie. Al
fine di superare la precarietà dei servizi esistenti il Piano triennale assegna
ad ogni servizio regolarmente autorizzato una soglia di finanziamento destinato
al riconoscimento dei costi fissi’”>>.
Pone ai voti l’emendamento che è respinto.
Riferisce che dopo l’articolo 16 sono
pervenuti alcuni emendamenti a firma della consigliera Bruni, protocollo numero
12883/A05, 12883/A06, 12883/A07.
Illustra
l’emendamento protocollo numero 12883/A05, che inserisce l’articolo 16-bis per
la promozione della formazione degli operatori dei Centri antiviolenza
nell’ambito delle risorse europee e nazionali, senza gravare sulle risorse
autonome del bilancio regionale per come indicato e recita:
<<Art. 16 bis (Formazione delle operatrici e operatori e
standard formativi)
1. La Regione nell’ambito
della programmazione comunitaria prevede misure destinate a corsi di formazione
promossi dai centri antiviolenza e case rifugio rivolti al: personale operante
nei servizi antiviolenza e negli altri servizi pubblici che intervengono in
tale ambito, quali operatori sociali, sanitari, scolastici, volontari, tutor e
forze dell’ordine in modo da assicurare competenze specifiche sul fenomeno
della violenza di genere e favorire una efficace presa in carico dei casi dal
primo contatto, all’accoglienza e all’accompagnamento in ogni fase del percorso
d’uscita dalla situazione di violenza.
La formazione ha
caratteristiche di multidisciplinarietà, competenza, coerenza e capillarità,
nonché di certificazione delle competenze acquisite dai partecipanti ai corsi.
2. La Regione valorizza
le pratiche di accoglienza basate sulle relazioni fra donne e riconosce le
operatrici di accoglienza in possesso di comprovata e riconosciuta esperienza
in materia un ruolo preferenziale nell’azione di sostegno alle donne vittime di
violenza.
3. La Regione finanzia,
nell’ambito dell’offerta formativa, specifici profili e percorsi formativi standard
sia in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere e sia per
l’operatività
nei servizi antiviolenza
con la finalità di garantire una formazione ed un aggiornamento degli operatori
omogeneo su tutto il territorio e la certificazione delle competenze secondo la
normativa vigente.
4. La Regione finanzia i
corsi di formazione e l'aggiornamento attraverso personale qualificato e di
comprovata esperienza nel settore, per gli operatori sociali, sanitari e forze
dell’ordine che si trovano a contatto con gli autori di violenza.
5. La Regione finanzia attività di formazione ed
aggiornamento sulle tematiche oggetto della 23 presente legge rivolte al
personale dei servizi dedicati al lavoro ed alla formazione professionale,
coinvolgendo le organizzazioni datoriali e sindacali e le agenzie formative e
gli ordini professionali.>>
Illustra poi l’emendamento protocollo numero
12883/A06 che inserisce l’articolo 16-ter che obbliga la Giunta a
presentare periodiche relazioni al Consiglio regionale sull’attuazione della
legge per come indicato e che recita: <<Dopo l’art. 16 viene aggiunto il
seguente articolo: “Art. 16-ter (Clausola valutativa)
1. La Giunta regionale rende conto periodicamente
al Consiglio regionale delle modalità di attuazione della presente legge e dei
risultati ottenuti in termini di contributo alla prevenzione, all'informazione
e al supporto alle vittime di violenza ed ai loro figli.
2. Per la finalità di cui al comma 1 la Giunta
regionale, decorsi due anni dall'entrata in vigore della presente legge e
successivamente almeno centoventi giorni prima dell'adozione del piano
triennale regionale degli interventi di cui all'articolo 18, presenta alla
commissione consiliare competente e al Comitato per la qualità della normazione
e la valutazione delle politiche, una relazione che fornisce in particolare le
seguenti informazioni:
a) un quadro dell'andamento del fenomeno della
violenza di genere e delle principali attività e iniziative realizzate sul
territorio regionale per la prevenzione, l'informazione, il contrasto e
l'assistenza alle vittime di violenza di genere e ai loro figli;
b) una descrizione sintetica del fenomeno della
violenza sulle donne, fondata sui dati dei CAV, delle case rifugio, dei CUAV e
dei servizi attivi sul territorio regionale;
c) le attività svolte dalle Reti Antiviolenza
Territoriali;
d) le modalità di finanziamento degli interventi
oggetto della presente legge e la distribuzione dei finanziamenti sul
territorio;
e) le attività ed azioni di cui al capo III e le
iniziative formative realizzate in materia di prevenzione e contrasto della
violenza di genere e per il sostegno alle donne vittime di violenza e ai loro
figli;
f) una descrizione dello stato di attuazione della
presente legge, in particolare degli interventi previsti dal capo IV, e delle
eventuali criticità.
3. Le relazioni successive alla prima documentano
inoltre gli effetti delle politiche di prevenzione e di contrasto alla violenza
di genere e per il sostegno delle donne vittime di violenza e dei loro figli,
fornendo, in particolare, le seguenti informazioni:
a) il contributo dato dagli strumenti, dalle
attività, dalle azioni e dagli interventi al perseguimento delle finalità di
cui all'articolo 1;
b) l'evoluzione del fenomeno della violenza di
genere sul territorio regionale nelle sue varie manifestazioni, anche in
confronto alla situazione nazionale, attribuibile al complesso delle iniziative
previste dalla presente legge;
c) una sintesi delle opinioni prevalenti tra gli
operatori della rete locale, attiva nel settore.
4. Le relazioni sono rese pubbliche unitamente agli
eventuali documenti del Consiglio regionale che ne concludono l'esame.
5. I soggetti coinvolti nell'attuazione della
presente legge, pubblici e privati, forniscono le informazioni necessarie
all'espletamento delle attività previste dai commi precedenti.”>>
Illustra l’emendamento protocollo numero 12883/A07,
che inserisce l’articolo 16-quater con cui vengono fatti salvi i
provvedimenti assunti dal Commissario ad acta per l’attuazione del Piano
di rientro dal disavanzo sanitario della Regione Calabria per come indicato e
che recita:<<Dopo l’art. 16 viene aggiunto il seguente articolo: “(Clausola
di salvaguardia)
1. Le previsioni della presente legge, ove
difformi, sono adeguate a quanto disposto dai provvedimenti assunti dal
Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo
sanitario della Regione Calabria, ai sensi dell’articolo 4 del decreto-legge 1°
ottobre 2007, n. 159 (Interventi urgenti in materia economica finanziaria, per
lo sviluppo e l’equità sociale), convertito dalla legge 29 novembre 2007, n.
222.
2. I provvedimenti assunti dal Commissario ad acta
per l’attuazione del Piano, di cui al comma 1, si applicano in luogo delle
disposizioni regionali in contrasto, sino alla data di entrata in vigore della
norma regionale di adeguamento.”>>.
Recepito il parere contrario della Giunta
regionale e del relatore, pone ai voti gli emendamenti protocollo numero:
12883/A05, 12883/A06, 12883/A07 che sono respinti.
Pone, quindi, ai voti gli articoli 17 e 18,
che sono approvati.
Riferisce che dopo l’articolo 18 è pervenuto
l’emendamento protocollo numero 12883/A08, aggiuntivo dell’articolo 18-bis.
Illustra l’emendamento protocollo numero
12883/A08 che introduce una norma a carattere programmatico che consente di
reperire le risorse nell’ambito delle risorse statali e regionali e che
recita:<<Dopo l’art. 18 è aggiunto l’art. 18-bis (‘Istituzione
Fondo regionale per il contrasto alla violenza di genere’).
“Art. 18-bis (Istituzione Fondo
regionale per il contrasto alla violenza di genere)
1. È istituito il Fondo regionale per il
contrasto alla violenza di genere, finalizzato al finanziamento degli
interventi di cui alla presente legge.
2. Al finanziamento degli interventi
concorrono anche le risorse statali assegnate alla Regione, ai sensi
dell’articolo 5 bis del decreto-legge 93/2013 o di altre previsioni normative
specifiche.
3. Per gli anni ricompresi nel periodo
2025-2027, alla copertura degli oneri derivanti dalla presente legge si
provvede in tre milioni e duecento mila euro e trova copertura come segue:
• un milione e 200.000,000 mila euro dal
fondo regionale delle politiche sociali, capitolo di base U04331109 missione di
programma U.12.07;
• euro 350.000,00 nella legge regionale
20/2007, U62010520 missione di programma U.12.04, •euro 1.665.889,62 a valere
sui capitoli U9120400601, U6201056002; U9120400602, U9120400603.
4. I finanziamenti concessi ai sensi della
presente legge sono cumulabili con quelli previsti da altre normative statali,
regionali o comunitarie, purché da queste non diversamente stabilito, secondo
le procedure e le modalità previste dalle norme medesime.
5. La Giunta regionale, successivamente
all’entrata in vigore della legge, è autorizzata ad apportare le conseguenti
variazioni al documento tecnico di cui all’articolo 10 della legge regionale
del 4 febbraio 2002 n. 8 (Ordinamento del bilancio e della contabilità della
Regione Calabria).
6. Per gli anni successivi, la
corrispondente spesa sarà determinata, in ciascun esercizio finanziario, con la
legge di approvazione del bilancio e con la collegata legge finanziaria
inerente allo stesso esercizio.”>>.
Recepito il parere contrario della Giunta
regionale e del relatore, pone ai voti l’emendamento che respinto.
Pone quindi ai voti gli articoli 19, 20, 21,
22, 23 e 24, che sono approvati, e la proposta di legge nel suo complesso che è
approvata, per come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
Interviene per dichiarazione di voto e ribadisce
che alcuni emendamenti avrebbero potuto contribuire fattivamente per il tramite
del Commissario ad acta della Regione Calabria, considerato che i fondi
esistono e vengono forniti a fronte di una adeguata progettazione che potrebbe
essere realizzata per porre attenzione alle famiglie colpite da tali
problematiche e che, per contro, senza risorse non potranno ricevere adeguati e
necessari servizi.
Alla luce di ciò, annuncia il voto contrario
del gruppo del Partito Democratico.
(Il Consiglio approva)
Evidenzia che il provvedimento approvato in
seconda Commissione si inserisce coerentemente nel quadro degli obblighi di
finanza pubblica imposti alle Regioni a Statuto ordinario per il periodo
2025-2028.
Ricorda, infatti, che tali obblighi derivano
da precise disposizioni statali, le quali impongono alle Regioni il versamento
di un contributo annuale, quantificato per la Calabria, per l’anno 2025, in
euro 15.610.000,00, come stabilito dal DPCM del 25 marzo 2025.
Sottolinea, inoltre, che per il solo anno
2024 era stata prevista una deroga, che ha consentito all’Amministrazione
regionale di accantonare una somma inferiore – pari a euro 13.604.765,79 – da
destinare al ripiano del disavanzo, evitando così il versamento diretto allo
Stato.
Tale misura, tuttavia, non è stata prorogata
per gli anni successivi, per i quali permane integralmente l’obbligo di
versamento.
Procede, quindi, a illustrare puntualmente
il contenuto del disegno di legge, composto da due articoli: il primo autorizza
la spesa e individua la relativa copertura finanziaria; il secondo articolo,
invece, disciplina l’entrata in vigore del provvedimento, fissandola al giorno
successivo alla pubblicazione nel Bollettino ufficiale telematico della Regione
Calabria.
Conclude riferendo che il provvedimento è
corredato da relazione illustrativa e da relazione tecnico-finanziaria.
Pone in evidenza le ricadute negative che, a suo avviso, derivano dal provvedimento, sottolineando in particolare come il Governo centrale continui a ridurre i trasferimenti alle Regioni con l’obiettivo di fare cassa, determinando un irrigidimento della spesa corrente e limitando la capacità di manovra finanziaria degli enti territoriali.
Solleva inoltre una questione di natura politico-istituzionale, osservando che, in sede di Conferenza Stato-Regioni, la Calabria non ha espresso alcuna posizione di dissenso rispetto alla decisione del Governo, evidenziando che le regioni del Centro-Nord, godendo di una maggiore solidità economica, non subiscono effetti altrettanto penalizzanti.
Ribadisce, quindi, la condizione strutturale di fragilità della Calabria, richiamando il recente rapporto della Banca d’Italia che evidenzia criticità rilevanti in ambito occupazionale e demografico. In tale contesto, ritiene che un incremento di risorse pari a 15 milioni di euro avrebbe potuto sostenere proposte legislative di forte impatto sociale, come quella sul contrasto alla violenza di genere, nonché altri provvedimenti già iscritti all’ordine del giorno e destinati ad essere approvati senza nuovi oneri per il bilancio regionale.
Alla luce di tali considerazioni, annuncia l’astensione del Partito Democratico in sede di votazione sul provvedimento.
In riferimento alle osservazioni del consigliere Mammoliti, precisa che la manovra finanziaria adottata ha avuto un carattere conservativo, non restrittivo, in quanto non ha comportato né un incremento della pressione fiscale né una riduzione dei servizi erogati ma, al contrario, grazie a un’efficace sinergia tra gli uffici competenti, riferisce che è stato possibile predisporre un intervento che ha salvaguardato gli equilibri di bilancio, evitando effetti destabilizzanti.
Con riguardo alla riflessione sul ruolo del Governo centrale e sull’ipotesi di un utilizzo delle Regioni come strumento di riequilibrio finanziario, ritiene opportuno avviare una valutazione più ampia, che includa anche le scelte operate dai precedenti esecutivi di centrosinistra. A suo avviso, infatti, l’attuale Governo sta perseguendo una linea di intervento orientata al superamento delle criticità pregresse.
Evidenzia, inoltre, che la Regione Calabria ha formalmente rappresentato, attraverso dati puntuali, le difficoltà che la riduzione dei trasferimenti avrebbe comportato per territori strutturalmente privi di risorse libere significative e sottolinea che, nonostante ciò, il bilancio regionale è stato approvato senza ricorrere ad aumenti della pressione fiscale.
Ribadisce il voto di astensione del gruppo del Partito Democratico per le ragioni già precedentemente espresse.
Pone ai voti gli articoli 1 e 2 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Illustra la proposta in dettaglio,
sottolineando che lo scopo principale è quello di fornire assistenza e tutela
ai minori, vittime di abusi e sfruttamento sessuali, evidenziandone gli effetti
devastanti non solo nell’immediato ma anche riguardo al loro futuro, che, senza
i corretti interventi, giudica inevitabilmente compromesso. Ricordato un
cruento e doloroso episodio di cronaca avvenuto sei anni fa, sottolinea la
valenza della proposta che è stata approvata dalla terza Commissione
consiliare, che ringrazia per il lavoro svolto, con il contributo del Garante
per l’infanzia e l’adolescenza e del Garante per le vittime di reato della
Regione Calabria. A suo avviso, quindi, benché la normativa nazionale in
materia esista, persistono lacune che è possibile che la Regione colmi, con la
collaborazione di tutte le Istituzioni e degli attori coinvolti, ricordando
come i dati conosciuti non siano effettivamente rappresentativi, poiché molti
sono i casi sommersi. Riferisce, quindi, come la proposta risponda anche a una
precisa scelta politica regionale, riferendosi in particolare alla presenza
degli psicologi nelle scuole e agli atti di indirizzo approvati dalla Regione.
Precisa, poi, che la proposta consta di 9 articoli
e ne illustra in dettaglio i contenuti.
Infine, ritiene che la proposta possa
garantire maggiore tutela e supporto ai minori della regione, attivando
politiche di prevenzione, centrali dell’azione politica.
Ritiene che ogni iniziativa volta alla tutela e alla promozione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sia meritevole di apprezzamento, sottolineando come tali diritti risultino troppo spesso disattesi o, peggio, calpestati.
Pur condividendo, quindi, pienamente le finalità della proposta in esame, esprime perplessità circa l’effettiva efficacia dell’intervento, ritenendo le risorse stanziate del tutto insufficienti a garantirne una concreta attuazione.
Ricorda, inoltre, che nel corso della seduta di Commissione, il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza ha evidenziato come molti minori, vittime di abusi, necessitino di un’assistenza specialistica e continuativa, richiamando in particolare l’urgenza di potenziare i servizi di neuropsichiatria infantile. In tale contesto, rammenta l’impegno assunto dal presidente Occhiuto in merito alla realizzazione di 28 posti letto presso l’Azienda ospedaliera “Renato Dulbecco” di Catanzaro. In proposito, osserva come, troppo spesso, i bambini vittime di violenza sviluppino comportamenti autolesionistici o manifestazioni di aggressività, rendendo imprescindibile un approccio sistemico e strutturato alla presa in carico di tali fragilità. Ribadisce, pertanto, che la previsione dei posti di neuropsichiatria infantile all’interno degli atti aziendali deve tradursi in un impegno concreto e non disatteso e che l’introduzione dello psicologo scolastico, pur utile, non può essere considerata misura sufficiente a fronteggiare la complessità del fenomeno.
Pone ai voti gli articoli 1 e 2 che sono
approvati e passa all’esame dell’articolo 3 a cui sono stati presentati diversi
emendamenti per i quali invita i proponenti man mano ad illustrarli.
Illustra l’emendamento all’articolo 3,
protocollo numero 12776/A02, che inserisce tra i soggetti convolti nelle
politiche a supporto delle azioni regionali mirate al raggiungimento degli
obiettivi della proposta anche il Garante regionale per la tutela delle vittime
di reato, in ragione delle peculiari competenze di tale organo di garanzia
regionale.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato
con il parere favorevole della Giunta regionale, indi passa all’esame
dell’emendamento successivo, protocollo numero 12776/A04, a firma della
consigliera De Francesco.
Illustra l’emendamento, sempre all’articolo
3, protocollo numero 12776/A04, che inserisce tra i soggetti convolti nelle
politiche a supporto delle azioni regionali indicate nella proposta
l’Osservatorio media e minori, considerate le competenze specifiche di
quest’ultimo.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato,
indi pone ai voti l’articolo 3 che è approvato per come emendato e passa
all’esame dell’emendamento all’articolo 4, protocollo numero 12776/A02, a firma
della consigliera De Francesco.
Illustra l’emendamento che inserisce tra i
soggetti che compongono il coordinamento costituito presso il Dipartimento regionale
competente al fine di coordinare e monitorare le attività oggetto della
proposta, anche il Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, in
ragione delle peculiari competenze di tale organo di garanzia regionale.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato e
l’articolo 4 che è approvato per come emendato; indi passa all’esame
dell’emendamento all’articolo 5, protocollo numero 12776/A03, a firma della
consigliera De Francesco.
Illustra l’emendamento che inserisce
tra i soggetti convolti nelle politiche a supporto delle azioni regionali
specifiche oggetto della proposta anche il Garante regionale per la tutela
delle vittime di reato, in ragione delle peculiari competenze di tale organo di
garanzia regionale.
Pone ai voti l’emendamento all’articolo
5 che è approvato e l’articolo 5 che è approvato per come emendato, indi pone
ai voti gli articoli 6, 7, 8 e 9, che sono approvati, e la proposta di legge
nel suo complesso che è approvata, per come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Evidenziata, preliminarmente, la quotidiana
difficoltà vissuta da chi è affetto da malattie reumatologiche, sottolinea come
tali patologie, spesso invisibili ma profondamente invalidanti, compromettano
la qualità della vita di migliaia di cittadini calabresi, rendendo necessaria
una risposta normativa adeguata.
Illustra, pertanto, la proposta, che nasce
dall’esigenza di colmare un vuoto normativo e di rafforzare la Rete reumatologica
regionale, già istituita con DCA n. 119/2017 e aggiornata con DCA n. 53/2024,
ma non ancora pienamente attuata dalle Aziende sanitarie. Precisa, quindi, che
con l’approvazione del testo, si intende conferire alla rete una cornice
legislativa stabile, integrandola strutturalmente nelle politiche sanitarie
regionali, in coerenza con i LEA, il Piano nazionale delle malattie rare e la
programmazione sanitaria vigente.
Sottolineato che l’articolato normativo si
sviluppa su più livelli, ne illustra dettagliatamente i contenuti, articolo per
articolo, e riferisce che, in Commissione, è stata audita l’associazione
APMARR, il cui contributo ha portato all’approvazione di emendamenti
migliorativi, recepiti nel testo finale come segno tangibile della volontà
politica di costruire una norma realmente partecipata.
Evidenziato che la proposta non comporta
nuovi oneri per il bilancio regionale, chiarisce che essa si fonda su un uso
più efficiente delle risorse già disponibili.
Condivisa, infine, la convinzione che la
proposta rappresenti un esempio virtuoso di ascolto, partecipazione e
responsabilità istituzionale, esprime un sentito ringraziamento ai componenti
della terza Commissione per il lavoro svolto.
Sottolineata la centralità della tematica in
discussione, precisa che trattasi di un gruppo molto eterogeneo di patologie
croniche, che colpiscono articolazioni, muscoli e tessuti, con notevole impatto
sulla vita quotidiana, in quanto caratterizzate da manifestazioni di dolore,
spesso sottovalutate; ne evidenzia, quindi, le conseguenti ricadute economiche
e sociali, come dimostrato dai dati nazionali, che registrano una spesa di
circa 2 miliardi di euro l’anno per le malattie reumatologiche.
Evidenziato come tali costi siano in gran
parte imputabili a spese sanitarie, riferisce che ogni anno per un paziente
affetto da malattie reumatologiche si spendono circa 14 mila euro, arrivando ad
una spesa complessiva di circa 3,5 miliardi di euro, considerando la presenza
di quasi 260 mila pazienti.
Rilevato come la situazione sia aggravata
dal ritardo diagnostico, a causa della difficoltà di individuazione della
diagnosi, che si traduce nel peggioramento clinico dei pazienti,
pregiudicandone la possibilità di una remissione stabile, riferisce che in
Calabria si stima la presenza di circa 300 mila persone affette da tali
patologie.
Ringraziata l’Associazione APMARR per
l’importante contributo offerto in Commissione, sottolinea la finalità della
proposta in esame di integrare l’aspetto ospedaliero con l’aspetto
territoriale.
Auspicato il raggiungimento degli obiettivi
prefissati dalla proposta in esame, reputa che tale sistema di integrazione
multidisciplinare dovrebbe essere esteso ad altri campi.
Sottolineato come la Calabria sia la patria
delle malattie rare per motivi genetici, ravvisa la necessità che la politica
si occupi fattivamente di tali problematiche, evidenziando la necessità, in
particolare, di consentire l’implementazione territoriale dei percorsi
diagnostico terapeutico assistenziali (PDTA), spesso inattuati.
Evidenziata, poi, l’importanza
dell’inserimento nelle leggi delle clausole di salvaguardia, esprime la
condivisione del provvedimento da parte del Partito Democratico al fine di
colmare il divario esistente, che vede la Calabria assestarsi nelle ultime
posizioni.
Comunica, infine, la presentazione di un
emendamento.
Sottolineata la rarità in Calabria dei
centri di reumatologia, ringrazia la presidente Straface per la proposta di
legge in discussione, che ha provveduto a sottoscrivere, considerato che
trattasi di una categoria di pazienti, spesso misconosciuta e che, purtroppo,
vive momenti di frustrazione, anche a causa della sintomatologia estremamente
dolorosa.
Richiamata la necessità di lavorare in
sinergia per la risoluzione delle problematiche sanitarie, ricorda
l’approvazione della legge di sua iniziativa sull’uso terapeutico della
cannabis, evidenziando, tuttavia, le problematiche connesse alla grave mancanza
del Regolamento operativo, al fine di assicurare l’operatività della legge.
Rammentate, poi, le audizioni nella
Commissione di merito dei pazienti affetti da malattie reumatologiche, in
alcuni casi non svolte per l’impossibilità di partecipazione degli auditi,
proprio a causa della patologia, riferisce la trattazione nella quinta
Commissione consiliare di una proposta di legge, di sua iniziativa, finalizzata
a consentire, in caso di impossibilità a presenziare, di avvalersi di un
collegamento da remoto.
Ritenuto ambizioso il provvedimento in
esame, considerate le marcate problematiche dei pazienti, rileva la necessità
di fornire adeguate misure di supporto, ricordando, in particolare, che la
fibromialgia, patologia invalidante, ma ambigua, attesa la difficoltà di
diagnosi, non è inclusa nei Livelli essenziali di assistenza.
Sottolineato come la proposta in esame
costituisca un ottimo punto di partenza, evidenzia la necessità di incrementare
le risorse finanziarie in dotazione, auspicando l’uscita della Calabria dal
Piano di rientro del deficit sanitario, al fine di poter disporre di
adeguate risorse finanziarie.
Posto ai voti
l’articolo 1, che è approvato, passa all’emendamento protocollo numero
12773/A01 all’articolo 2, comma 3, a firma della consigliera Bruni.
Illustra l’emendamento all’articolo 2, comma 3, protocollo numero 12773/A01, con il quale viene meglio precisato, dal punto di vista letterale-interpretativo, che la Rete reumatologica regionale, per quanto attiene alle malattie reumatologiche rare, ai sensi del DCA numero 28 del 30/01/2024, favorisce la realizzazione del Centro di coordinamento regionale delle malattie rare, prevedendo anche il coinvolgimento delle associazioni del Terzo Settore operanti nell’ambito delle patologie reumatologiche.
Precisato, poi, che dalla nuova disposizione non derivano nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, avendo carattere ordinamentale, dà lettura del testo dell’emendamento.
Posto ai voti l’emendamento protocollo numero 12773/A01, che è approvato con il parere favorevole della relatrice e della Giunta, pone ai voti l’articolo 2, che è approvato per come emendato. Indi, posti ai voti gli articoli, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12 e 13, che sono approvati, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata per come emendata con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Illustra il provvedimento in discussione,
finalizzato alla tutela, valorizzazione e promozione del cospicuo patrimonio
artistico-culturale legato a Mattia Preti, uno dei massimi esponenti del tardo
barocco italiano e del caravaggismo, noto come il Cavaliere calabrese, nato a
Taverna, che ha lasciato un’impronta profonda nella terra d’origine, dove oggi
si conservano numerose sue opere.
Ripercorsi i tratti salienti della vita e
della carriera artistica di Mattia Preti, sottolinea che il Museo civico di
Taverna ospitato nell’ex convento dei Domenicani, custodisce un patrimonio
artistico di grande valore, ma necessita di risorse adeguate al fine di proseguire
le attività di tutela, restauro e promozione.
Precisa, quindi, che la proposta destina un contributo
economico di 20.000 euro al Comune di Taverna, da impiegare in collaborazione
con il Museo Civico per: progetti di studio, restauro e
valorizzazione delle opere di Mattia e Gregorio Preti; reperimento e
catalogazione di nuove opere e documenti originali; attività editoriali,
didattiche e divulgative; collaborazioni con scuole, università e istituzioni
culturali a livello regionale, nazionale e internazionale; formazione e
aggiornamento del personale museale.
Evidenziato che l’iniziativa si inserisce in
un più ampio progetto di promozione culturale e identitaria, volto a rendere il
patrimonio artistico un motore di sviluppo e conoscenza condivisa, chiarisce
che la proposta si fonda sulla convinzione che la cultura debba essere
accessibile, partecipata e sostenuta con strumenti concreti e continui.
Rilevato che il numero legale per
l’approvazione del provvedimento non sarebbe raggiunto senza la presenza della
minoranza, in ciò ravvisando un chiaro segnale di responsabilità politica da
parte di quest’ultima, ricorda di essere promotore della proposta relativa
all’introduzione della clausola valutativa in tutte le proposte di legge,
enfatizzata quale elemento di novità dalla consigliera Straface.
La proposta, a suo giudizio, è meritevole di
condivisione e apprezzamento e rappresenta un’azione di promozione diffusa, pur
in presenza di risorse assegnate non sufficienti a garantire la piena
realizzazione di un progetto così ambizioso.
Annunciato il proprio voto favorevole,
comunica di aver presentato un emendamento volto ad aumentare le risorse
disponibili.
Espresso un giudizio positivo sull’approccio
del consigliere Mammoliti, rammenta che l’assegnazione delle risorse è pari a
60.000 euro in tre anni e propone di avviare le attività previste per poi
valutare nel tempo l’eventuale reperimento di ulteriori fondi, evitando di
discutere l’emendamento in questa fase, ma mantenendo un’apertura verso
possibili adeguamenti.
Apprezzato il segnale di apertura del
consigliere Montuoro in merito all’emendamento per l’incremento delle risorse,
sottolinea come tale disponibilità rappresenti un segno di attenzione concreto
nei confronti dell’obiettivo prefissato dalla proposta e, pertanto, ritira
l’emendamento.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3 e 4
che sono approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Ricorda le modalità di svolgimento delle
interrogazioni.
Comunica il rinvio dell’interrogazione a
causa dell’assenza temporanea in Aula del proponente.
Comunica che le interrogazioni in materia
sanitarie verranno rinviate a causa dell’assenza in Aula del Presidente della
Giunta, Roberto Occhiuto.
Comunica il rinvio dell’interrogazione a
causa dell’assenza temporanea in Aula del proponente.
Illustra l’interrogazione, specificando, di
averla presentata prima del deposito dell’inchiesta giudiziaria cha ha
coinvolto il presidente Occhiuto.
In particolare, spiega che l’A.M.A.CO.
S.p.A., è l’azienda pubblica, interamente partecipata dal Comune di Cosenza,
che ha gestito per decenni il trasporto pubblico locale (TPL) nell’area urbana
cosentina, partecipando al Consorzio Cometra – soggetto concessionario del
servizio in regime transitorio fino al 31 dicembre 2026. Al termine di questo
periodo, la Regione Calabria dovrà procedere con gara pubblica per
l'affidamento del servizio. Rende noto che l’A.M.A.CO. S.p.A. conta 120
dipendenti, ma la sua condizione economico-finanziaria è gravemente
compromessa, per cui l’azienda è stata posta in liquidazione giudiziale nel
novembre 2023. Informato, inoltre, che il curatore ha tentato senza successo di
vendere o affittare il ramo d’azienda relativo al TPL, ma che l’ultima asta è
andata deserta, spiega che, in assenza di offerte entro la nuova scadenza del
28 luglio 2025, il servizio resterà in esercizio provvisorio fino al 30
settembre, senza ulteriori avvisi di vendita. Nel frattempo, rende noto che i
22 nuovi autobus acquistati da Cometra per servire l’area urbana restano
inutilizzati nei depositi A.M.A.CO. a causa di ostacoli burocratici, mentre i
lavoratori continuano a operare con mezzi obsoleti.
Chiede, quindi, quali iniziative la Regione
intenda adottare per garantire i livelli occupazionali, la continuità e
l’efficienza del servizio di trasporto pubblico locale nell’area urbana di
Cosenza.
Condivisa la preoccupazione per lo stato
dell’azienda, ne evidenzia le difficoltà economiche in atto, chiarendo che non
si tratta di responsabilità della Regione, in quanto quest’ultima agisce da
committente, attribuendo chilometri alle società concessionarie e pagando per i
relativi servizi e osserva come questa situazione danneggi non solo l’azienda e
i lavoratori, ma anche la Regione stessa.
Annuncia, quindi, che, d’intesa con il
presidente Occhiuto, si è deciso di salvaguardare i livelli occupazionali e
che, qualora anche la seconda asta di vendita dovesse andare deserta, si
aprirebbe una nuova fase, nella quale la Regione si impegnerà affinché la
società Cometra possa assorbire sia i chilometri che i dipendenti di A.M.A.CO..
Inoltre, ricorda che la Regione ha investito
nel rinnovo del parco mezzi in tutti i Comuni serviti, acquistando veicoli
elettrici e che tali mezzi saranno messi a disposizione del nuovo soggetto
subentrante.
Conclude affermando che la Regione ha
intrapreso un percorso chiaro e svolgerà le attività di sua competenza, con la
società Cometra pronta a subentrare nella gestione del servizio.
Ringrazia l’assessore Gallo per la risposta,
ritenendo significativi gli elementi forniti, in particolare l’ipotesi di
assorbimento da parte di Cometra.
Illustra l’interrogazione volta a sapere quali provvedimenti urgenti intende intraprendere la Regione Calabria per far fronte allo stato di calamità naturale del Comune di Scilla.
In riferimento agli eventi meteorologici del
2024, comunica che: i tecnici dei Dipartimenti competenti hanno eseguito dei
sopralluoghi in virtù delle segnalazioni ricevute; l’intervento di mitigazione
del rischio idrogeologico, pari a circa 333 mila euro, è stato inserito nel
relativo programma di messa in sicurezza per le aree archeologiche; in data 17
giugno 2025 è stata stipulata apposita convenzione con il Comune di Scilla per
la programmazione e l’inizio dei lavori.
Essendo a conoscenza di quanto riferito
dall’assessora, precisa che l’intervento in questione è stato richiesto dalla
Commissione prefettizia e riguarda, in particolare, il lungomare, per un
importo pari a 4 milioni di euro circa.
Precisa che l’ingegnere Moroni ha effettuato
il sopralluogo e condiviso con la Commissione straordinaria gli interventi da
porre in essere per la messa in sicurezza dell’area.
Illustra l’interrogazione per sapere se è
intenzione della Regione Calabria individuare i fondi per mettere in sicurezza
e ripristinare le strade SP2 e SP2 bis e assicurare la copertura finanziaria di
4.500.000 euro per il completamento del nuovo innesto S.P. Delianuova Scido-
svincolo Calabretto, atteso che la Città metropolitana ha chiesto un ulteriore
finanziamento.
Riferisce che l’intervento per le opere
stradali infrastrutturali inserito nell’accordo programma infrastrutture e
trasporti e che i lavori, realizzati per il 95 per cento sono fermi da diverso
tempo a causa di contenziosi con l’appaltatore.
Precisa, altresì, che nonostante le risorse
destinate a tali interventi siano vincolate per opere programmate, trattandosi
di completamento si cercherà di dare copertura per valorizzare ciò che è stato
realizzato.
Riferisce poi che sono previsti appositi
regolamenti ministeriali (DPCM del 2021 e del 2016) a cui bisogna attenersi per
l’accesso ai finanziamenti relativi agli interventi di difesa del suolo,
precisando che dal 2023 il Dipartimento competente supporta i Comuni con
istruzioni operative pubblicate sul sito istituzionale per la presentazione
delle istanze per eventuali proposte progettuali relative al dissesto
idrogeologico, ma a oggi non sono pervenute richieste finanziamento per la
messa in sicurezza della zona in questione.
MURACA Giovanni (Partito democratico)
Riferisce che la Città metropolitana ha
inoltrato la richiesta di intervento da otto mesi.
Precisa che il sistema adottato è previsto
da una legge nazionale a cui gli enti si devono attenere per poter accedere ai
fondi.
MURACA Giovanni (Partito
democratico)
Evidenziata la situazione di emergenza,
invita a fare chiarezza sulla procedura e a porre in essere opportuni
interventi di messa in sicurezza.
Illustra l’interrogazione volta a sapere se la Regione Calabria intenda assumersi la responsabilità sociale e politica di tale emergenza, disponendo con urgenza un adeguato stanziamento di risorse regionali per finanziare il Bonus affitti a favore dei nuclei familiari calabresi in condizioni di disagio abitativo e promuovendo un Piano regionale per il diritto alla casa che coinvolga Comuni, Prefetture, parti sociali e mondo del terzo settore.
Precisato che il Fondo nazionale è stato
adottato nel periodo Covid, riferisce che il Fondo nazionale per il sostegno
alle abitazioni in locazione ha fissato i requisiti per beneficiare del
contributo con una dotazione annua determinata dalla legge finanziaria
Riferisce, altresì, che per l’anno in corso,
oltre al suddetto fondo, sono in programma diverse iniziative, tra cui
l’interlocuzione tra il Dipartimento competente e la Commissione europea per
l’integrazione sociale delle persone in condizioni di indigenza per la gestione
dell’insolvenza mediante contributi a fondo perduto.
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque
stelle)
Chiede se le cifre disponibili potranno
coprire tutte le domande.
Ritiene che si possa far fronte alle richieste per
l’anno in corso.
Comunica che, nelle more dell’avvio della
seduta, è pervenuta risposta scritta all’interrogazione.
MAMMOLITI Raffaele (Partito
Democratico)
Dalla risposta scritta ricevuta, ritiene che negli ultimi 12 mesi non vi sia stata un’azione adeguata a garantire il pagamento dei Trattamenti di fine rapporto (TFR).
Auspica, pertanto, che ci si attivi per evitare azioni di liquidazione poco adatte individuando opportune risorse.
Ripercorre
quanto fatto per la forestazione in termini di risorse e di personale con gli
interventi messi in atto nel 2023 a seguito dell’indebitamento dei Consorzi di
bonifica che ha portato al trasferimento dei lavoratori a Calabria verde.
Sul
tema del trattamento di fine rapporto (TFR) degli ex lavoratori dei Consorzi di
bonifica, sottolinea la rilevanza della questione, in particolare per l’area
nord della Calabria, ricordando che la Regione ha trasferito nel tempo risorse
ai Consorzi per il settore forestazione e che, in molti casi, tali fondi non
siano stati accantonati per il TFR, generando un vuoto normativo e gestionale.
Richiamata
la norma approvata dal Consiglio regionale il 28 novembre 2023, che ha disposto
il trasferimento del personale forestale da parte dei Consorzi a Calabria
Verde, con assunzione di responsabilità finanziaria da parte della Regione, precisa
che, secondo la normativa vigente, l’ultimo datore di lavoro è tenuto a
corrispondere l’intero TFR, con possibilità di rivalsa sugli altri datori.
Segnalato
lo stanziamento di 15 milioni di euro per consentire a Calabria Verde di
liquidare i TFR fino a maggio 2024, pur nella consapevolezza che tali somme
difficilmente saranno recuperate dai Consorzi, ad eccezione di un solo caso
(Consorzio dello Ionio Meridionale), rimarca la questione ancora aperta dei
lavoratori andati in pensione prima del 30 novembre 2023, per i quali alcuni
Consorzi non hanno adempiuto agli obblighi di pagamento.
Evidenziata
la disparità tra le aree della Calabria, con una situazione più critica
nell’area nord, dove i debiti dei Consorzi risultano più consistenti, ribadisce
che i lavoratori sono creditori privilegiati e che, pur in un contesto
giuridico complesso legato alla par condicio creditorum, la Regione si
impegna a individuare soluzioni per garantire il pagamento dei TFR.
Riconosce,
infine, l’opportunità offerta dall’interrogazione, che ha consentito un
chiarimento utile e privo di polemiche.
Ringraziato l’assessore per aver fornito risposta alla sua interrogazione, evidenzia però come sia interesse di ogni lavoratore avere notizie puntuali e precise sul proprio TFR e, pertanto, chiede all’assessore un impegno adeguato e straordinario per fare fronte alla liquidazione dei TFR, attesa la rilevanza che ciò avrebbe sulla quotidianità dei lavoratori.
Comunica che, nelle more dell’avvio della seduta, è pervenuta risposta scritta all’interrogazione.
Riferendo che la questione è particolarmente sentita nei territori di Rocca Imperiale e Trebisacce, esprime insoddisfazione per la risposta scritta appena pervenuta, ritenendola non adeguata a cogliere la reale portata delle difficoltà generate da una crisi idrica che perdura ormai da diversi anni.
Sottolinea la necessità di un’azione politica forte e incisiva, capace di individuare soluzioni strutturali e tempestive in grado di offrire risposte concrete agli operatori agricoli, pur riconoscendo l’impegno finora profuso dall’assessore Gallo e dal presidente Occhiuto.
A suo avviso, sarebbe stato opportuno che l’assessore Gallo e il Presidente della Giunta avviassero un confronto serrato con le regioni confinanti e con la società Acque del Sud, al fine di ottenere un incremento della fornitura idrica e affrontare in maniera definitiva la problematica. In tal senso, paventa un deficit di interlocuzione e/o di coordinamento istituzionale con le altre Regioni, che avrebbero potuto contribuire alla risoluzione della crisi.
Critica, inoltre, l’approccio emergenziale con cui si continua ad affrontare la questione, auspicando invece una capacità di programmazione strutturata, fondata su un’analisi puntuale dei bisogni e su interventi preventivi e mirati. Giudica pertanto la risposta ricevuta non solo inadeguata, ma anche carente sotto il profilo della visione strategica e della capacità di interlocuzione istituzionale.
Conclude rinnovando l’invito all’assessore Gallo a partecipare al convegno organizzato a Rocca Imperiale, finalizzato a governare i processi in atto e a costruire soluzioni condivise, assicurando che l’incontro si svolgerà in un clima scevro da strumentalizzazioni politiche. Ribadisce infine le gravi difficoltà segnalate dagli operatori agricoli del territorio, che continuano a rappresentare una priorità assoluta, e rinnova le proprie richieste all’assessore.
Dopo aver ringraziato il consigliere Bevacqua per aver sollevato una questione di grande rilevanza e ricordato il proprio ruolo di consigliere regionale, riconosce che la risposta fornita all’interrogazione, di taglio prevalentemente tecnico e poco politico, merita alcune precisazioni. In particolare, riferisce che nel 2017 fu sottoscritto un Accordo di Programma Quadro (APQ) tra alcune Regioni del Sud e la società Acque del Sud, al quale la Regione Calabria non aderì, nonostante l’Alto Jonio cosentino fosse già allora interessato dalle criticità idriche oggi oggetto di discussione.
Segnala, inoltre, che solo pochi mesi fa si è appreso della drastica riduzione della fornitura idrica, passata da 7 milioni di metri cubi a zero, e che, grazie a un intervento tempestivo, è stato possibile scongiurare l’interruzione totale del servizio, garantendo l’erogazione di almeno 4 milioni di metri cubi.
Continua, precisando che, a seguito di verifiche tecniche, è emerso che i contatori in ingresso hanno registrato una significativa riduzione del flusso idrico tra Basilicata e Calabria, con un calo da 330 a 170 litri al secondo, e che, attraverso interlocuzioni con l’assessore omologo della Regione Basilicata e con il Presidente della società Acque del Sud, si è riusciti a ripristinare un flusso pari a 400 litri al secondo, stabilizzatosi nei giorni successivi a circa 430 litri al secondo, grazie all’attivazione di un monitoraggio quotidiano.
Assicura, quindi, che a breve sarà formalizzata la richiesta di un ulteriore incremento del flusso, da prorogare nei mesi di settembre e ottobre, in considerazione della siccità prolungata dovuta ai cambiamenti climatici, al fine di salvaguardare le produzioni agricole esistenti.
Esprime rammarico per le informazioni, a suo dire infondate, trasmesse al consigliere Bevacqua circa un presunto disinteresse dell’esecutivo regionale rispetto alla questione e, al contrario, ribadisce l’attenzione costante e l’impegno concreto della Giunta, anche alla luce dei rilevanti investimenti effettuati dagli operatori agricoli del territorio.
Comunica che, nelle more dell’avvio della seduta, è pervenuta risposta scritta all’interrogazione.
Evidenzia che, secondo quanto riferito dal responsabile del Dipartimento competente, la materia oggetto dell’interrogazione non rientrerebbe nelle attribuzioni della Regione, ma dello Stato. Preso atto di tale precisazione, già di sua conoscenza, sottolinea tuttavia che l’intento dell’interrogazione era quello di sollecitare una risposta di natura politica e non meramente burocratica o tecnica. Alla luce di ciò, si dichiara insoddisfatto della risposta ricevuta.
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta
termina alle 18,18
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo