XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 41
__________
SEDUTA Di MARTEDì 7 MAGGIO
2024
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL
VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 16,36
Fine lavori h. 19,05
INDICE
CIRILLO SALVATORE, Segretario questore
Sulla morte dei cinque operai a
Casteldaccia
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)
GENTILE Katya (Forza Italia),
relatrice
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
GENTILE Katya (Forza Italia),
relatrice
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia),*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia)
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
ALECCI Ernesto (Partito Democratico)
BRUNI Amalia (Partito Democratico),*,*
PRINCI Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale,*
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia), relatrice
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia), relatrice
MOLINARO
Pietro Santo (Lega Salvini), relatore,*,*
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque stelle)
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia), relatrice
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
NERI Giuseppe (Fratelli
d’Italia), relatore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
BRUNI Amalia (Partito
Democratico)
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
MATTIANI Giuseppe (Lega
Salvini), relatore
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
Presidenza del presidente Filippo
Mancuso
La seduta
inizia alle 16,36
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato
senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Esprime sentimenti di
cordoglio del Consiglio regionale della Calabria alle famiglie dei cinque
operai morti a Casteldaccia, in provincia di Palermo.
Sottolineato come la
questione della sicurezza sul lavoro rimane un drammatico problema irrisolto,
ritiene che, oltre a violare il diritto fondamentale di ogni individuo a
lavorare in un ambiente sicuro e protetto, oltraggi i valori su cui è fondata
la convivenza civile.
Ritiene, inoltre, urgente fermare le stragi sul lavoro
insistendo sulla cultura della sicurezza e della prevenzione affinché non siano
violate le leggi vigenti e le norme poste a tutela dell’incolumità delle
persone e in difesa della vita e della dignità di tutti i lavoratori.
Rivolgendosi al consigliere Mammoliti, comunica che
nella prossima seduta di Consiglio regionale sarà garantita l’attività di
sindacato ispettivo.
Preso atto dell’impegno di
trattare le interrogazioni nella prossima seduta, che riguardano molti settori
nevralgici della Regione, ritiene che molti provvedimenti inseriti all’ordine
del giorno della seduta odierna non abbiano il carattere dell’urgenza,
pertanto, potrebbero essere trattati in altra seduta.
Chiede, quindi, di espungere
dall’ordine dei lavori i provvedimenti a firma dei consiglieri candidati alle
elezioni amministrative o al Parlamento europeo.
Assicura e ribadisce che le interrogazioni saranno
trattate nella prossima seduta di Consiglio e che l’ordine del giorno della
seduta odierna è stato concordato in Conferenza dei Capigruppo.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della
proposta di legge numero 293/12^, recante: “Sostituzione del comma 1,
dell’articolo 4 della legge regionale numero 57 del 2017”.
Ribadisce la richiesta di espungere dall’ordine dei
lavori i provvedimenti i cui proponenti saranno candidati nelle elezioni
amministrative o europee.
Ritiene che i provvedimenti
all’ordine del giorno non influiscano in alcun modo sulle elezioni, considerato
che sono proposte ordinarie che non incideranno sui risultati elettorali.
Pone in votazione
l’inserimento della proposta di legge richiesta dal consigliere Caputo che è
approvato.
Comunica, poi, che, a causa
di un incidente, le consigliere Straface e Mannarino non sono ancora presenti
in Aula, pertanto, per consentire loro di svolgere il ruolo di relatrice, ove
previsto, propone la trattazione anticipata del punto 3 in luogo del punto 1
che, posta in votazione, è approvata.
Dispone, dunque, la
trattazione immediata del terzo punto all’ordine del giorno.
Illustra la proposta di legge che mira alla tutela
e valorizzazione della grotta e spiaggetta dell’Arcomagno nel Comune di San
Nicola Arcella, lungo la Riviera dei Cedri, prevedendo a tal fine l’istituzione
di un finanziamento di 30 mila euro da destinare alla sua manutenzione
ordinaria e straordinaria e alla promozione turistica-culturale dell’Arcomagno.
Pone in votazione gli articoli 1, 2 e 3 che sono
approvati. Comunica, poi, che all’articolo 4 è stato presentato un emendamento
a firma del consigliere Caputo.
Dà lettura dell’emendamento, protocollo numero 9384,
che recita: <<Al comma 1, articolo 4, dopo le parole: “assegna
annualmente,” sono aggiunte le parole “nei limiti delle risorse
disponibili”>>.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato e
l’articolo 4 che è approvato così come emendato. Pone in votazione gli articoli
5 e 6 che sono approvati, indi la proposta di legge nel suo complesso che è
approvata, così come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale
(Il Consiglio approva)
Pone in votazione la trattazione immediata del punto 4
in luogo del punto 2, che è approvata.
Illustra la proposta che si propone di
riconoscere, tutelare e valorizzare l’identità territoriale legata alla
pastorizia e all’allevamento estensivo praticato allo stato brado e semibrado e
in forma transumante, ponendo tale pratica al centro di un processo di rilancio
culturale e di promozione turistica al fine di valorizzarne le peculiarità.
Evidenzia, quindi, che la proposta che si
compone di 15 articoli, mette in evidenza: la figura del “Pastore sentinella
del territorio”, l’istituzione dalla “Giornata regionale della transumanza, la
previsione della Consulta della transumanza, la riperimetrazione dei sentieri
armentizi, il Piano triennale di valorizzazione della via della transumanza, la
funzione di vigilanza in capo ai Comuni territorialmente interessati.
Sottolineato che la pratica della
transumanza in Calabria costituisce una delle forme più antiche di economia
naturale, evidenzia che trattasi di una tradizione millenaria che affonda le
sue radici nella preistoria e che si sviluppa in Italia, anche, tramite le vie
erbose dette “tratturi”, che testimoniano un rapporto equilibrato tra uomo e
natura e un uso sostenibile delle risorse naturali.
Riferisce che la transumanza è stata
inserita dall’Unesco, negli ultimi anni, nella lista del patrimonio culturale immateriale di molte Regioni e che, al fine
di tutelare e valorizzare tale patrimonio immateriale, la transumanza è
diventata anche un momento di animazione delle vallate grazie alle feste, che
permettono di riscoprire il territorio e i mestieri legati alla pastorizia.
Sottolinea, poi, che la
tradizione millenaria, rimasta intatta nonostante l'evoluzione dei tempi,
affascina chiunque abbia la possibilità e la fortuna di assistere direttamente
ad un percorso suggestivo in nome della cultura, dell'identità, della tradizione
e della natura.
Infine, evidenzia che con la
proposta di legge sulla transumanza si intende ridare valore a questo antico
cammino, per ricordare e tramandare alle future generazioni una delle tante
vocazioni del territorio.
Giudicata di particolare rilevanza la proposta in discussione, evidenzia come la transumanza sia certamente importante per l’ambiente, quindi per proteggere la biodiversità e per mantenere vivo anche una sorta di rapporto con la terra. Precisato che all’atto di approvazione della proposta in Commissione non erano state individuate risorse e ricordato che in quella sede aveva evidenziato la possibilità di finanziare la proposta con le risorse del PAC 2023/2027, idoneo a finanziare progetti di tale natura, si dichiara stupita delle esigue risorse destinate a copertura della legge, pari a 10.000 euro. Ribadita la validità della proposta, sottolinea che il suo intervento vuole essere da stimolo perché si individuino, in maniera corretta, finanziamenti aggiuntivi provenienti dal PAC 2023/2027.
Comunica che i 10.000 euro stanziati sono una cifra simbolica e che successivamente si sfrutteranno i finanziamenti che sono propri del settore.
Complimentandosi, preliminarmente, con i proponenti per la proposta di legge che riguarda le tradizioni e la cultura calabrese, evidenzia che gli allevatori che attuano la transumanza assurgono a guardie ambientali poiché percorrono vasti territori e li mantengono in sicurezza, preservandoli dagli incendi e mantenendoli puliti e utilizzabili come percorsi per il trekking o in bicicletta.
Evidenzia, poi, una problematica che riguarda in particolare gli allevatori di ovini: la gestione della lana che, in passato utilizzata per realizzare guanciali e materassi, oggi è rifiuto speciale, smaltito con ingenti costi per gli allevatori. Precisa, quindi, che altre Regioni stanno proponendo degli investimenti per far sì che questo prodotto possa essere utilizzato, ad esempio nel settore dell'edilizia come materiale coibentante, ed evidenzia che sarebbe interessante e utile che anche la Calabria preveda e metta in piedi dei bandi che possano favorire la nascita in Calabria di attività e di aziende che possono raccogliere questo prodotto, lavorarlo e trasformarlo da problema in opportunità.
Passa all'esame e votazione del provvedimento. Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati. Pone in discussione l'emendamento protocollo 9501/A01 a firma del consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che prevede che all'articolo 4, dopo le parole “della Regione” siano aggiunte le parole “nei limiti delle risorse nazionali e comunitarie disponibili”.
Pone in votazione l'emendamento che è approvato con il voto favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A02, a firma del Consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che prevede una nuova formulazione dell'articolo 4, comma 1, lettera d): “Il dipartimento competente collabora con le attività di assistenza tecnico veterinaria delle aziende zootecniche della regione”.
Pone in votazione l'emendamento che è approvato, con il parere favorevole della Giunta e del relatore, indi pone in discussione l’emendamento protocollo numero 9501/A03, a firma del consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che all'articolo 4, comma 1, lettera e), sopprime le parole “nell'ambito dei programmi comunitari, nazionali e regionali” e, sempre all'articolo 4, comma 1, lettera e), dopo le parole “prevede”, aggiunge le parole “nell'ambito della programmazione in materia di agricoltura e zootecnia”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A04 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 4, comma 3, dopo le parole “strumentali regionali” aggiunge le parole “nei limiti dei bilanci degli stessi”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A05 a firma del consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che all'articolo 4 inserisce il comma 4 con la seguente formulazione: “L'attuazione amministrativa della presente legge è di competenza del Dipartimento agricoltura, settore ambiente e zootecnia che ha il compito di coordinare tutte le attività, le iniziative della Regione Calabria anche allo scopo di evitare eventuali sovrapposizioni di competenze”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e l'articolo 4 che è approvato così come emendato. Indi, pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A07, a firma del consigliere Montuoro, che modifica il comma 1 dell'articolo 5.
Illustra l’emendamento che all'articolo 5, comma 1, dopo le parole “di cui alla presente legge” aggiunge le parole “nel limite delle risorse nazionali e comunitarie disponibili”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A06, a firma del consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che all'articolo 5, comma 1, sostituisce la parola “concludono” con la parola “possono concludere”.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A08, a firma del consigliere Montuoro a cui cede la parola per l’illustrazione.
Illustra l’emendamento che all'articolo 5, comma 2, dopo le parole “dei territori” aggiunge le parole “nel limite delle risorse nazionali e comunitarie disponibili”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A07 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento specificando che all'articolo 5, comma 5, la parola “concludono” è sostituita con le parole “possono concludere”.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato con Il parere della Giunta e del relatore e pone in votazione l’articolo 5 che è approvato così come emendato. Pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A09 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 6, comma 1, dopo la parola “promuove” aggiunge le parole “nei limiti delle risorse nazionali e comunitarie disponibili”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere della Giunta e del relatore e pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A10 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che prevede all’articolo 6 la soppressione del comma 5.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in votazione l’articolo 6 che è approvato così come emendato. Pone, quindi, in discussione l'emendamento protocollo numero 9501 A11, a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 7, comma 1, sopprime le parole “della Giunta regionale” e all'articolo 7, comma 1, aggiunge, dopo le parole “con provvedimento”, le parole “del dipartimento competente in materia di agricoltura settore ambiente e zootecnia”.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con Il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in votazione l'articolo 7 che è approvato così come emendato. Pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A12 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 8, comma 1, dopo le parole “della Giunta regionale” aggiunge le parole “senza oneri a carico del bilancio regionale”.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in votazione l’articolo 8 che è approvato per come emendato. Pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A13 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 9, comma 1, dopo le parole “della Giunta regionale”, aggiunge le parole “nei limiti delle risorse nazionali e comunitarie disponibili”.
Pone ai voti l’articolo 9 che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone ai voti l'articolo 9 che è approvato così come emendato. Pone in discussione l'emendamento protocollo numero 9501/A14 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 10, comma 2, lettera f), dopo le parole “dei suddetti interventi”, aggiunge le parole “nei limiti delle risorse disponibili” e che all'articolo 10, comma 3, sopprime le parole “di bilancio” e aggiunge le parole “nazionali e comunitarie”.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in votazione l'articolo 10 che è approvato così come emendato. Pone ai voti l’articolo 11 che è approvato e pone in discussione l’emendamento protocollo numero 9501/A15 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento che all'articolo 12, comma 3, sopprime la parola “sostituito” e aggiunge la parola “compensate”.
Pone ai voti l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore e pone in votazione l'articolo 12 che è approvato così come emendato. Pone ai voti gli articoli 13 e 14 che sono approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede l’inversione dei punti all’ordine del giorno e la trattazione immediata della proposta di legge numero 192/12^d’iniziativa dei consiglieri regionali Straface, Graziano recante: “Istituzione del parco naturale regionale Valle del Coriglianeto”.
Pone in votazione la proposta di inversione dell’ordine del giorno che è approvata.
Evidenzia che nella seduta del 18 aprile scorso si è proceduto alla votazione dei 16 articoli che compongono la proposta, rinviando la votazione finale a una successiva seduta per la mancanza del quorum necessario alla sua approvazione. Pone, quindi, in votazione la proposta di legge per la cui approvazione, ai sensi dell'articolo 54 comma 3 dello Statuto regionale, è richiesta la maggioranza dei due terzi (2/3) dei componenti del Consiglio.
Evidenziato che non vi è alcun preconcetto rispetto ad una proposta di legge che mira alla tutela del patrimonio e dell'ambiente, ricorda che la minoranza aveva già sottolineato l’opportunità politica di rinviare l’approvazione della proposta alla conclusione delle competizioni elettorali, considerato che la proponente, consigliera Straface, è candidata a Sindaco del Comune nel cui territorio sarebbe ricompreso il Parco.
Specifica che la proposta di legge era
stata già inserita dalla Conferenza dei capigruppo all’ordine dei lavori ed
aveva concluso il suo iter nelle Commissioni consiliari prima che fosse
ufficializzata la candidatura della consigliera Straface.
Precisato che la proposta reca anche la sua firma e che le liste elettorali amministrative non sono state depositate, reputa che la proposta debba essere votata per il suo valore nell’interesse della collettività. Invita, pertanto, l'opposizione a votare favorevolmente la proposta che, a suo avviso, consentirà di migliorare il benessere della collettività calabrese.
Ritiene che le proposte di legge debbano essere valutate per la loro intrinseca capacità di migliorare la situazione ambientale e precisa che, a suo avviso, una proposta che tutela il territorio deve essere approvata in ogni caso senza considerare i problemi di opportunità e al di là dell’appartenenza politica del proponente.
Pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso con richiesta di autorizzazione al coordinamento formale, che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Illustra la
proposta di legge iniziativa della Giunta regionale che, sul solco della legge
numero 107 del 2015 e del decreto legislativo numero 65 del 2017, si pone
l’obiettivo di riordinare la vigente normativa di settore in Calabria,
disciplinando i servizi educativi per la prima infanzia e promuovendo la
continuità del percorso educativo e scolastico e la piena inclusione delle
bambine e dei bambini.
Evidenzia,
quindi, che, attraverso le azioni previste, si intende conseguire il
superamento della povertà educativa e della dispersione scolastica, garantendo
effettive condizioni di accessibilità, al fine di favorire il superamento delle
disuguaglianze e delle barriere non soltanto territoriali ed economiche, ma
anche etniche e culturali.
Ricordato che
l’ultimo intervento legislativo regionale in materia risale alla legge numero
15 del 2013, con la quale furono dettate le norme sui servizi educativi per la
prima infanzia (segmento 0-3 anni), reputa che gli 11 anni trascorsi, a suo
avviso, di lassismo e proroghe, abbiano determinato la negazione del diritto
fondamentale all’istruzione e, dunque, la perdita di opportunità di sviluppo
umano, culturali e relazionali, ma anche di risorse.
Sottolineato che
la proposta in esame è finalizzata a connettere i due segmenti (0-3 e 3-6 anni)
per garantire un percorso di continuità educativa, in linea con gli indirizzi
nazionali, riferisce che, al fine di perseguire tali obiettivi, vengono coinvolti
gli Ambiti territoriali, le ASP e i Comuni, ai quali si affidano funzioni
strategiche e compiti di governance
fondamentali per la programmazione dell’offerta educativa e per l’attuazione
dei Piani formativi.
Ricordato,
altresì, il ruolo centrale della Regione, che dovrà attivarsi per concorrere al
raggiungimento dei target previsti dal Piano nazionale per il Sistema
integrato 0-6 anni, portando la diffusione territoriale dei servizi educativi
dall’attuale 14,04 % al 33% nazionale, sottolinea che dal censimento dei
servizi scolastici ed educativi esistenti su tutto il territorio è emerso
che il 70% dei nostri Comuni è
sprovvisto di strutture per l’infanzia.
Riferito che
sulla base delle risorse di cui al Fondo Piano Pluriennale 2018-2024 si è
provveduto a programmare le annualità 2021-2023 ed è stato già pubblicato un
bando con uno stanziamento di oltre 1,5 mln € per nuove attivazioni e
prosecuzione delle “sezioni primavera” (bambini 24-36 mesi), reputa che con
l’intervento legislativo in discussione finalmente potranno essere
concretamente garantiti a tutte le bambine e i bambini, dalla nascita ai sei
anni, pari opportunità di sviluppare le proprie potenzialità di relazione,
autonomia, creatività e apprendimento.
Ritenuto che con
la proposta di legge in discussione la Regione definisca il proprio ruolo nella
governance del sistema integrato di educazione e istruzione dalla
nascita fino a sei anni, in coerenza con i principi del decreto legislativo
numero 65 del 2017, reputa prioritario l’impegno delle Istituzioni al fine di
assicurare la conciliabilità tra lo svolgimento di un’attività lavorativa e la
cura dei bambini nell’età da zero a sei anni, anche potenziando i servizi a
supporto della natalità, di fatto, estremamente carenti.
Riferito che in
base ai dati ISTAT, dopo 53 anni dall’approvazione della legge numero 1044 del
1971 che istituiva gli asili nidi, in Italia soltanto il 28 percento dei
bambini e delle bambine può usufruire di tali servizi, mentre 900 mila bambini
ne sono ancora esclusi, evidenzia come la Calabria si ponga come fanalino di
coda rispetto alle altre regioni italiane, con dati molto lontani dagli
obiettivi programmati a livello europeo, che costringono l’Italia e la Calabria
ad una corsa affannosa per colmare tale enorme divario.
Sottolineata,
altresì, la problematica dell’ammontare delle rette che per molte famiglie sono
insostenibili e, pertanto, condizionano le scelte di affidamento dei bambini ai
nidi, evidenzia i costi correlati alla mancanza di tali servizi in termini di
povertà educativa, dispersione scolastica, diseguaglianze e denatalità, che
caratterizzano in modo drammatico la Calabria.
Ricordata la
possibilità di accedere alle risorse del PNRR, riferisce, tuttavia, che, in
seguito alla rimodulazione, proposta dal Governo e decisa dalla Commissione
europea a fine 2023, si è verificato un forte ridimensionamento dei posti da
attivare.
Sottolineata la
necessità di un’adeguata programmazione con l’individuazione delle relative
risorse economiche, evidenzia che dalla relazione finanziaria emergono
differenze sostanziali tra gli Ambiti territoriali e precisa che non sono
previsti fondi regionali e che nella proposta non vengono individuate le
risorse necessarie per adempiere alle funzioni regionale e per la
compartecipazione del Fondo nazionale.
Ritenuto, poi,
necessario intervenire a sostegno degli Enti locali che sono in forte
difficoltà nel reclutamento delle figure professionali necessarie, migliorando
le procedure per una loro tempestiva individuazione, nonché monitorare la
qualità dei servizi educativi da zero a sei anni, si dichiara disponibile a
votare favorevolmente la proposta, chiedendo al Governo un impegno maggiormente
costante che metta al centro le esigenze dell’infanzia, alla quale riconoscere
servizi inclusivi di alta qualità.
Ritenuto che la proposta
di legge in esame rappresenti uno spartiacque nell’ambito del sistema educativo
di istruzione, evidenzia che l’ultimo rapporto di Save the Children registra in
Calabria una dispersione scolastica che si attesta intorno al 14%; al riguardo,
sottolinea le responsabilità della politica, che, a suo avviso, attraverso le
reiterate proroghe dei termini di adeguamento dei requisiti strutturali delle
nuove strutture educative per l’infanzia, ha, di fatto, impedito il rilascio di
nuove autorizzazioni e accreditamenti.
Ringraziati
tutti coloro che hanno contribuito fattivamente alla predisposizione della
proposta di legge, ricorda che il decreto legislativo numero 62 del 2025 ha
introdotto il Piano nazionale pluriennale, che ha previsto ingenti
finanziamenti da destinare alle Regioni che avrebbero dovuto attivare sevizi
educativi per l’infanzia; in proposito, precisa che tali servizi non sono stati
attivati dalla Regione Calabria, che, peraltro, non ha individuato la quota del
cofinanziamento, causando una qualità della vita inferiore per i bambini e le
bambine calabresi con un’aspettativa di vita media al di sotto rispetto alle
altre regioni italiane.
Ricordati i
dati, ritenuti scandalosi, in base ai quali, a seguito di un censimento
effettuato, il 70 percento dei Comuni intervistati risulta privo di servizi per
l’infanzia, riferisce le iniziative intraprese dalla Giunta regionale e, in
particolare, la sottoscrizione di un Protocollo con l’Ufficio scolastico
regionale e lo stanziamento di ulteriori 4 milioni di euro che hanno consentito
la pubblicazione degli avvisi per i servizi primavera.
Sottolineata la
necessità di intervenire sulla gratuità degli asili nido per i non abbienti,
riferisce lo stanziamento di 12 milioni di euro per l’attivazione delle sezioni
primavera e di 10 milioni di euro per assicurare alle famiglie non abbienti la
gratuità delle strutture educative per l’infanzia attraverso l’emissione di
voucher.
Ritenuto
necessario essere consequenziali rispetto alla decisione del Governo regionale
di dare centralità all’infanzia e al sistema di istruzione, riferisce
l’istituzione di una task force per supportare i Comuni al riguardo,
ritenendo prioritario salvaguardare i diritti dell’infanzia, a suo avviso, per
troppo tempo, negati.
Presidenza del
vicepresidente Pierluigi Caputo
Evidenziata, preliminarmente, la bontà e la validità del lavoro svolto, attesa l’importanza del provvedimento in questione, e annunciato il suo voto favorevole, invita a prestare attenzione sia al tema dell’autonomia differenziata – auspica non sia attuata, soprattutto per le ricadute negative che potrebbe avere nel campo dell’istruzione – sia al dimensionamento scolastico, che in Calabria rischia di avere ancora più ripercussioni delle altre Regioni italiane, a scapito soprattutto delle aree interne.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 e 15 che sono approvati.
Riferisce che all’articolo 16 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 8378/A01 a firma della consigliera Bruni.
Illustra l’emendamento, modificativo del comma 1, volto a rendere partecipe la Commissione consiliare competente che deve rendere il proprio parere in merito ai requisiti dei servizi educativi definiti dalla Giunta regionale con Regolamento.
Recepito il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore, pone ai voti l’emendamento che è approvato, e l’articolo 16, che è approvato per come emendato.
Pone ai voti gli articoli 17 e 18 che sono approvati.
Indi, riferisce che all’articolo 19 è pervenuto l’emendamento protocollo numero 8378/A02 a firma della consigliera Bruni.
Illustra l’emendamento modificativo del comma 3, lettera h), con cui si prevede che il Dipartimento competente in materia di istruzione trasmetta annualmente alla Commissione consiliare competente una relazione ricognitiva sull’attività svolta, al fine di verificare l’attuazione di quanto previsto dalla legge e gli effetti sui destinatari, evidenziando i risultati ottenuti nella realizzazione, potenziamento e qualificazione del sistema dei servizi per l’infanzia.
Recepisce il parere contrario della Giunta regionale.
Pur condividendo l’idea di trasparenza sottesa all’emendamento, evidenzia che tali funzioni sono esercitate dall’Osservatorio per il diritto allo studio, che effettua con puntualità e accuratezza le operazioni di monitoraggio, che eventualmente saranno opportunamente rese note.
Pone ai voti l’emendamento, che è respinto, e l’articolo 19 che è approvato.
Indi, pone ai voti gli articoli 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28 che sono approvati, e la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta volta all’adozione
dello Schema-tipo di Convenzione in essere tra la Regione Calabria e i Gruppi
appartamento per l’erogazione di servizi socioassistenziali.
Precisato che i Gruppi appartamento
rappresentano un servizio sociale caratterizzato da una dimensione tipicamente
familiare, che accoglie persone adulte con disabilità prive di nucleo familiare
o per le quali la permanenza nel nucleo familiare sia temporaneamente o
permanentemente impossibilitata, riferisce alcune delle loro finalità, tra cui:
garantire ai minori sottoposti a provvedimenti dell’Autorità giudiziaria un
contesto di vita caratterizzato da modelli relazionali riconducibili a quelli
della famiglia; agevolare loro relazioni affettive, organizzative, educative e
relazionali anche con l’ambiente esterno; consentire una evoluzione completa e
positiva della personalità; predisporre progetti educativi mirati, garantendo
ai minori ospiti un contesto di vita caratterizzato da un clima affettivo e da
modelli relazionali e modalità di conduzione rispondenti alle esigenze dei
minori sia in relazione all'età che a livello di maturazione di ciascun
soggetto, prestando particolare attenzione al rispetto dei diritti del minore e
allo sviluppo della sua personalità.
Riferisce, altresì, che nella Regione Calabria
i Gruppi appartamento operanti sul territorio per la gestione dei servizi
socio-assistenziali a favore dei minori sottoposti a provvedimenti
dell’Autorità giudiziaria sono stati riconosciuti con: la legge regionale
numero 21 del 1996; la legge regionale numero 18 del 2004; due deliberazioni di
Giunta regionale e con l’approvazione del nuovo schema-tipo di convenzione,
ovvero un atto necessario poiché prevede le modalità di erogazione dei
finanziamenti, le norme sull’esercizio dei controlli della gestione e ogni
altro elemento necessario per il miglioramento di un prezioso servizio
socio-assistenziale.
Precisato che la finalità è quella di
rafforzare e potenziare il ruolo di recupero delle strutture educative
accoglienti che superi l'autoreferenzialità, mediante la riorganizzazione e
l’ampliamento delle strategie territoriali, attraverso l'integrazione
dell'attività di recupero dei Gruppi appartamento con misure che coinvolgano,
attraverso protocolli di intesa, gli Ambiti territoriali e le agenzie educative
presenti nel territorio, riferisce che per le esigenze manifestatesi in sede di
applicazione della precedente convenzione nonché per il rafforzamento
dell’azione congiunta tra amministrazione e Gruppi appartamento, si è reso
necessario dover provvedere a ridefinire lo schema formale dei rapporti
intercorrenti tra i Gruppi medesimi e la Regione Calabria e che, alla luce di
queste esigenze, su proposta dell’Assessore al welfare, la Giunta regionale ha
disposto, nello scorso mese di marzo con deliberazione numero 105, il nuovo
Schema-tipo di convenzione che, nel rispetto della già citata normativa regionale
vigente (legge regionale numero 21 del 1996 e successive modifiche), deve
essere adottato dal Consiglio regionale.
Pone ai voti il provvedimento che è
approvato.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta con cui la Regione Calabria, attraverso gli enti pubblici economici regionali e/o le società partecipate da essa controllate, intende assumere un ruolo attivo nella gestione dei crediti fiscali derivanti da interventi di cui all'articolo 119 del decreto-legge numero 34 del 2020, come specificati all’articolo 121, comma 2, lettere da a) a f).
Riferisce che la proposta ha l’obiettivo di contribuire ad alleviare le difficoltà finanziarie dei soggetti che, dopo aver praticato lo sconto in fattura e acquisito il relativo credito fiscale ai sensi del decreto legislativo numero 34 del 2020, non riescono a monetizzarlo per l’intervenuta congestione del sistema delle cessioni dei crediti.
Esprime apprezzamento per la proposta in
discussione e per la disponibilità manifestata dal consigliere Molinaro nel
recepire in sede di esame in Commissione gli emendamenti a sua firma.
Ritenuto che si tratti di una proposta
innovativa, annuncia il suo voto favorevole.
Pone ai voti l’articolo 1, che è approvato.
Riferisce che all’articolo 2 sono stati
presentati due emendamenti, protocollo numero 9465/A02 e 9465/A01, a firma del
consigliere Molinaro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 9465/A02
che recepisce le raccomandazioni
formulate dal Dirigente generale del Dipartimento economia e finanze,
finalizzate: a garantire che le
risorse impiegate per l’acquisto dei crediti non derivino da soggetti pubblici
inclusi nell’elenco di cui all’articolo 1 della
legge numero 196 del 2009, che comprende le amministrazioni pubbliche inserite
nel conto economico consolidato dello Stato, il cui recepimento avviene
mediante l’introduzione della lettera c-bis al comma 1 dell’articolo 2;
a introdurre disposizioni che concorrano a garantire gli equilibri finanziari
delle Società e degli Enti interessati alla procedura di circolazione dei
crediti, il cui recepimento avviene mediante l’introduzione della lettera c-ter)
al comma 1 dell’articolo 2, che prevede l’acquisizione di specifiche tipologie
di crediti d’imposta.
Indi, illustra l’emendamento protocollo numero
9465/A01 aggiuntivo del comma 2-bis, che recepisce le
raccomandazioni formulate dal Dirigente generale del Dipartimento economia e
finanze e, in particolare, la raccomandazione
finalizzata a introdurre disposizioni tese a tutelare da potenziali rischi il
perimetro del consolidato regionale disponendo che i crediti possano derivare
da banche o società appartenenti a gruppi bancari.
Recepito il parere favorevole della Giunta
regionale, pone ai voti gli emendamenti che sono approvati, e l’articolo 2 che
è approvato per come emendato.
Indi, pone ai voti l’articolo 3 che è
approvato e riferisce che all’articolo 4 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 9465/A03 a firma del consigliere Molinaro.
Illustra l’emendamento
che modifica la relazione finanziaria contenuta nell’articolo 4 prevedendo oneri finanziari a carico del bilancio regionale
quantificati in euro 25 mila.
Recepito il
parere favorevole della Giunta regionale, pone ai voti l’emendamento, che è
approvato, e l’articolo 4, che è approvato per come emendato.
Indi, pone ai
voti l’articolo 5, che è approvato, e preso atto della nuova relazione
tecnico-finanziaria, pone ai voti il provvedimento, che è approvato per come
emendato con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta di legge che mira a
promuovere e rendere più efficaci le misure di sostegno previste a favore dei
consumatori intervenendo su alcune criticità, dovute a “carenze di
definizione”, che hanno reso difficile l’applicazione della legge regionale
numero 7 del 2018 generando anche dei contenziosi avverso un bando predisposto
dalla Giunta regionale nel 2020 in merito ai criteri di “territorialità” e
“rappresentatività” che possono elevare le associazioni al rango di “regionale”
piuttosto che “provinciale” o “comunale” non ben definiti.
Precisa, quindi, che la proposta mira a
superare le criticità, inserendo alcuni elementi di dettaglio e adeguando la
normativa di settore alle recenti modifiche operate in favore dei consumatori,
che tendono a finanziare maggiormente il funzionamento degli sportelli del
consumatore anziché i singoli progetti su tematiche specifiche; precisa,
quindi, che così facendo sarà colmato il vuoto generato dalla scarsa chiarezza
del testo di legge, oggi ancora in vigore, rendendo possibile la
predisposizione e attivazione di un elenco regionale delle associazioni.
Riferisce, infine, che durante le due sedute
di terza Commissione nelle quali la proposta è stata discussa, sono stati
auditi anche i delegati di alcune associazioni dei consumatori tra le più
rappresentative, quali Codacons, Federconsumatori Calabria, Unione per la
difesa dei consumatori UDICON, Associazione difesa consumatori Calabria
ADICONSUM e l'Associazione CODICI, che con i loro interventi hanno contribuito
a comprendere le criticità legate alla attuazione della legge in vigore e
l’urgenza di dover intervenire per poterle superare attraverso la condivisione
del testo.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3 e 4, che sono approvati, e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
Illustra la proposta, riguardante una
modifica alla legge regionale n. 45 del 2023 finalizzata a rendere l’autorità
capace di operare più funzionalmente per perseguire gi obiettivi prefissati,
aumentando il numero dei suoi componenti senza ulteriori oneri a carico del
bilancio regionale.
Auspica che l’organismo possa operare il più
celermente possibile e che l’aumento dei componenti non ne rallenti l’attività.
Ritiene opportuna la modifica proposta dal
consigliere Neri, considerato che una pluralità di voci all’interno
dell’organismo potrà essere utile, con ricadute positive sul territorio.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3 e 4 che
sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la mozione che impegna la Giunta
regionale a vigilare sull'applicazione della normativa relativa
all’integrazione scolastica degli allievi con disabilità, nonché sulla
predisposizione, in raccordo con gli Enti locali, attraverso un approccio interconnesso
e trasversale tra tutti gli attori a vario titolo coinvolti, di team
scolastici, all'interno dei quali inserire figure professionali specializzate
(psicologo, assistente educativo, pedagogista, mediatore culturale, OSS), per
affrontare il tema dell'integrazione scolastica a 360 gradi; specifica,
altresì, che la mozione impegna la Giunta regionale ad attivarsi e richiedere
che le figure professionali preposte, espressioni di un qualificato apporto
operativo, siano selezionate attraverso apposite prove concorsuali pubbliche
gestite direttamente dal Ministero della Pubblica Istruzione in collaborazione
sinergica con il Ministero della Sanità.
Pur giudicando apprezzabile la mozione per i
temi trattati e la sensibilità dimostrata, ritiene, da un punto di vista
tecnico giuridico, che sia una forzatura impegnare il Presidente della Regione
a vigilare sull’attività del Ministero, coinvolgendo figure professionali non
previste dal provvedimento di revisione del decreto del 2017 sulla materia.
Ritiene anche inopportuno prevedere forme di collaborazione diverse da quelle
disciplinate dal decreto statale tramite Accordo.
Ribadito l’apprezzamento per il contenuto
della mozione e per la sensibilità dimostrata, annuncia però il voto di
astensione del gruppo del Partito democratico per ragioni di ordine tecnico
giuridico.
Pone ai voti la mozione che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la mozione che impegna il
Presidente della Giunta regionale, nella sua qualità di Commissario ad acta per
l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del Servizio sanitario della
Regione Calabria, a chiedere, con urgenza, il riconoscimento dell'obesità quale
malattia cronica ed invalidante presso il Ministero della Salute e richiedere
che le relative prestazioni sanitarie siano inserite nei Livelli Essenziali di
Assistenza, così da garantire il diritto di tutti i pazienti ed un accesso equo
alle cure con conseguente miglioramento delle loro condizioni di vita; altresì,
impegna il Presidente della Giunta ad attivarsi affinché la Regione Calabria si
doti, così come già fatto da altre Regioni italiane, di un Piano Diagnostico
Terapeutico Assistenziale specifico per il trattamento e la cura dell'obesità.
Pur condividendo la necessità di porre
attenzione all’obesità anche quale fattore di rischio per ulteriori patologie,
avrebbe auspicato un’attenzione maggiore sugli interventi per operare la sua
prevenzione. Condivide poi che sia inserito tra i LEA, ricordando in proposito
che la competenza effettiva è del Ministero della salute e concorda
sull’impegno in tal senso del Presidente della Giunta regionale, annunciando il
voto favorevole del gruppo del Partito democratico.
Ritiene paradossale che l’obesità non sia
già riconosciuta quale patologia cronica, considerato che è strettamente
connessa alle patologie metaboliche. Ricorda, poi, che l’obesità ha un trend di
crescita mondiale estremamente preoccupante, riferendo in proposito gli esiti
di uno studio americano che riportano l’obesità quale elemento comune alla
popolazione di tutti gli stati federati USA.
Condivide, quindi, i contenuti della
mozione, precisando che spesso le malattie croniche degenerative sono
considerate malattie correlate unicamente allo stile di vita che, per contro, è
solo una delle componenti. In proposito, riferisce che l’esposizione ad un
ambiente inquinato dei genitori dà luogo a modifiche epigenetiche
immediatamente trasmissibili alla prole che ne aumentano i rischi connessi sia
allo stato di salute alla nascita sia allo stato di salute da adulto,
aumentando i rischi di contrarre malattie croniche degenerative.
Tanto premesso annuncia il suo voto
favorevole.
Pone ai voti la mozione che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Indi, sospende brevemente la seduta.
La seduta sospesa alle 18,58 riprende alle
19,00
Illustra la proposta di legge che intende
sostituire l'articolo 4 della legge regionale 57 del 23 dicembre 2017, relativa
alle modifiche alla legge regionale 32 del 1996 riguardante l'edilizia
residenziale pubblica e sociale. Precisa, quindi, che le modifiche mirano a
razionalizzare il patrimonio edilizio pubblico e ridurre gli oneri finanziari
locali, garantendo comunque i diritti degli assegnatari. Richiama, quindi, il
decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 24 febbraio 2015
che regola le procedure di alienazione del patrimonio edilizio pubblico,
stabilendo che gli enti devono predisporre programmi specifici per favorire la
dismissione prioritaria di determinati alloggi e che le risorse derivanti da
queste alienazioni devono essere utilizzate per il recupero del patrimonio
esistente o, in mancanza di offerta di mercato, per la realizzazione di nuovi
alloggi.
Sottolinea, poi, che l'articolo 4 della
legge regionale del 2017 ha limitato l'attuazione di tali procedure fino al 30
giugno 2020, causando il mancato raggiungimento degli obiettivi e, pertanto, la
proposta di modifica intende prorogare tale limite al 30 giugno 2025 per
consentire agli enti di predisporre programmi di alienazione che favoriscano la
dismissione degli alloggi nelle condizioni specificate.
Infine, precisa che la proposta non comporta
maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono
approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Dà lettura di un seguito di comunicazioni.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori
della proposta di legge numero 294/12^.
Constatata la mancanza del numero legale e
non potendo dare seguito ad alcuna richiesta, toglie la seduta.
La seduta termina alle 19,05
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo