XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
_________
N. 23
SEDUTA Di VENERDì 10 MARZO
2023
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 16.54
Fine lavori h. 21.22
INDICE
ALECCI Ernesto, Segretario questore
In
memoria dei migranti vittime del naufragio avvenuto a Steccato di Cutro
TALERICO
Antonello (Gruppo Misto)
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico)
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico)
MATTIANI
Giuseppe (Forza Italia), relatore
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
GALLO
Gianluca, assessore agricoltura, risorse
agroalimentari e forestazione
GENTILE
Katya (Forza Italia),*
LO SCHIAVO
Antonio (De Magistris Presidente),*,*,*,*
MOLINARO Pietro (Lega Salvini),*,*,*
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia),*,*,*,*,*,*,*,*,*
NERI
Giuseppe (Fratelli d’Italia)
TAVERNISE
Davide (Movimento Cinque stelle)
AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque
Stelle)
DE
FRANCESCO Luciana (Fratelli
d’Italia), relatore
DE
FRANCESCO Luciana (Fratelli
d’Italia), relatore
MAMMOLITI
Raffaele (Partito Democratico)
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia), relatore
STRAFACE
Pasqualina (Forza Italia)
Dibattito sull’autonomia differenziata
AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque
Stelle)
ALECCI Ernesto Francesco (Partito
Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico),*
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)
DE NISI Francesco (Coraggio Italia)
GELARDI Giuseppe (Lega Salvini)
GRAZIANO
Giuseppe (Unione di Centro)
IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico)
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO
SCHIAVO Antonio Maria (Gruppo Misto)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
NERI
Giuseppe (Fratelli d’Italia)
OCCHIUTO
Roberto, Presidente della
Giunta regionale,*
TALERICO Antonello (Gruppo Misto)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque
Stelle)
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 16.54
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Ritiene doveroso aprire la
seduta osservando un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del naufragio
di un barcone con circa 180 migranti provenienti dalla Turchia.
Osserva, quindi, che tale tragedia
deve rappresentare uno spartiacque, facendo in modo che l’Europa si doti di una
strategia per sostenere la cooperazione allo sviluppo dei Paesi di origine dei
migranti per poter incidere sulle cause di questo fenomeno.
Richiamata, infine, l’attenzione
sul flusso incessante di persone che sbarcano sulle coste calabresi, manifesta
apprezzamento per gli sforzi di molti sindaci per garantire i diritti primari
dei migranti che hanno dimostrato che la Calabria è una terra di accoglienza e solidarietà.
Ringrazia, inoltre, tutti i calabresi che sono intervenuti per prestare soccorso
ai sopravvissuti, riservandosi di invitare alcuni di loro in Consiglio
regionale.
(I presenti in Aula, levatisi
in piedi, osservano un minuto di silenzio)
Evidenziato che le attività
di soccorso in mare nei confronti di imbarcazioni che trasportano migranti verso
le coste italiane sono sempre in corso, rimarca l’elevata sensibilità dei cittadini
calabresi - di Cutro in particolare con riferimento alla recente tragedia - che
hanno, a suo avviso, anche l’ulteriore merito di aver attirato l’attenzione
dell’Europa su tale fenomeno umanitario. Propone, quindi, all’Aula di attivare
le procedure per il riconoscimento della medaglia al valore civile per le popolazioni
che intervengono negli aiuti umanitari.
Chiede l’inversione dei punti
all’ordine del giorno, anticipando il dibattito sull’autonomia differenziata affinché
il dibattito politico abbia la corretta centralità e rilevanza.
Comunica che l’ordine del
giorno è stato concordato in Conferenza dei capigruppo e non subirà modifiche.
Pone ai voti la proposta che
è approvata, indi invita il consigliere Billari a prendere
posto nel banco a lui riservato.
(Il Consiglio approva)
(Il consigliere Billari prende posto nei banchi riservati ai consiglieri)
Illustra la proposta che mira ad apportare
modifiche al Regolamento interno del Consiglio regionale per recepire le prassi
maturate nel corso di diverse legislature e rendere più trasparente e
funzionale l’attività dell’organo legislativo regionale. Spiega, quindi che la proposta si compone di 8
articoli: l’articolo 1 prevede che le funzioni di Segretario siano svolte dal
dirigente del Settore a cui sono attribuiti i compiti di segreteria
dell’Ufficio di Presidenza; l’articolo 2 consente di recepire il nuovo assetto
previsto dalla legge regionale numero 8 del 2014 che ha introdotto i collegi
circoscrizionali in luogo delle liste provinciali; l’articolo 3 integra la formulazione
dell’articolo 15 (Conferenza dei Presidenti di Gruppo) prevedendo che alle
riunioni della Conferenza possono partecipare anche i Segretari-questori; l’articolo
4 aggiunge la parola “telematico” al comma 5 dell’articolo 18, per adeguare la
denominazione alla legge regionale numero 11 del 2011, recante: “Istituzione
del Bollettino Ufficiale Telematico della Regione Calabria e norme per la
pubblicazione degli atti”; negli articoli 5, 7 e 8 si elimina il riferimento alla
figura del sottosegretario, così come previsto dalla legge regionale numero 34
del 2012; l’articolo 6 aggiorna gli strumenti utilizzabili per la convocazione
dell’ Assemblea.
Fermamente convinto della positività di tale
aggiornamento, auspica, però, che a questo corrisponda un rispetto rigoroso del
Regolamento interno. Rileva, difatti, che spesso la tempistica indicata nell’articolo
121 (Interrogazioni a risposta scritta e orale) non viene rispettata, sminuendo
così il ruolo dei consiglieri che presentano le interrogazioni. Invita, quindi,
il Presidente del Consiglio, in caso di mancata risposta entro i termini, a
convocare una seduta ad hoc.
Conferma il voto favorevole già espresso in
Commissione, dichiarandosi convinto che il Regolamento interno debba essere manutenuto
ed efficientato.
Pone in votazione la proposta che è approvata
con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Introduce la proposta, consistente in un testo
unificato, frutto del lavoro svolto in Commissione, attraverso il dibattito e il
confronto anche con associazioni operanti nel settore. Evidenziato l’approccio allo
smart tourism, attraverso l’utilizzo di infrastrutture e mezzi a
impatto zero, spiega che in tale proposta vengono riconosciuti tutti i Cammini presenti
in Calabria, identificando nel turismo green un’importante occasione
di sviluppo locale.
Illustra la proposta frutto della collaborazione di
tutti i consiglieri proponenti, dell’assessore Gallo e dalla presidente Gentile,
mettendone il risalto il fine ultimo della valorizzazione del territorio
calabrese. Evidenzia, quindi, che, essendo in crescita negli ultimi decenni la
richiesta di viaggi “green”, associati alla mobilità sostenibile, alla
cultura storica ed enogastronomica, anche la capacità attrattiva dei
cammini, cioè di percorsi legati a tematiche a carattere storico-religioso,
ambientale, artistico-culturale e enogastronomico, è in continuo aumento tanto
da essere ricompresi negli “itinerari culturali” disciplinati dal Consiglio di
Europa e dall’Unesco.
Mette in risalto, quindi, che la Calabria è
una terra con grandi aree naturali e diversi cammini fra cui: il cammino
religioso di San Francesco di Paola; il tratto calabrese della Francigena del
Sud; il Trail 1 dei Cammini Mariani del Pollino.
Evidenzia, quindi, che l’obiettivo della legge è
quello di valorizzare e sviluppare l’offerta culturale, enogastronomica e di
accoglienza turistica calabrese, promuovere la produzione agricola e valorizzare
gli agriturismi tramite attività di sviluppo sostenibile.
Infine, sottolinea che il testo risulta neutro sotto
il profilo finanziario, in quanto presenta disposizioni a carattere
ordinamentale e prevede che le attività di gestione siano effettuate dai
gestori e quelle di promozione siano finanziate con risorse nazionali e
comunitarie anche nell’ambito dei programmi operativi dei fondi strutturali
europei e nazionali individuati negli atti di programmazione.
Esprime apprezzamento per il lavoro svolto in Commissione a seguito
dell’abbinamento delle tre proposte di legge e ritiene che il testo unificato
rappresenti un ottimo risultato per la Calabria in termini turistici e
spirituali, attraverso i vari cammini che coinvolgono anche l’associazionismo e
le organizzazioni religiose.
Pone ai voti gli articoli 1 e 2, che sono approvati.
Riferisce che all’articolo 3 è pervenuto l’emendamento protocollo numero
5329/A01 a firma del consigliere Molinaro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5329/A01.
Registrati i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato. Indi, riferisce che è pervenuto
l’emendamento protocollo numero 5147/A01 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A01.
Registrati i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato e l’articolo 3, approvato per come
emendato.
Riferisce che all’articolo 4 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 3739 a firma del consigliere Lo Schiavo.
Illustra l’emendamento protocollo numero 3739 che prevede che l’istanza
di riconoscimento sia corredata anche dell’indicazione del sito web del cammino
da cui verificare l’esistenza degli elementi necessari all’accoglimento dell’istanza
medesima.
Registra il parere favorevole della Giunta regionale.
Chiede chiarimenti in merito ad eventuali oneri finanziari per la gestione del sito web in questione.
Specifica la necessità di verificare l’eventuale esistenza di oneri finanziari a carico del bilancio regionale.
Specifica meglio la natura della previsione emendativa, che non prevede oneri a carico del bilancio regionale.
Chiede notizie in merito alla gestione del sito web.
Chiarisce che le perplessità sono dovute al fatto che, in caso di
oneri a carico del bilancio regionale, il sito non potrebbe essere attivato.
Chiarisce che l’emendamento prevede che l’indicazione del sito web sia
inserita nell’istanza di riconoscimento e che tale onere sarebbe a carico del
richiedente, non coinvolgendo la Regione.
Chiede la rilettura dell’emendamento.
Dà lettura dell’emendamento che modifica l’articolo 4, precisando che
l’istanza deve essere redatta indicando la presenza di un sito web.
Precisa che il sito web sarebbe a carico di chi propone il
riconoscimento del cammino.
Registrati i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Pone ai voti l’articolo 4 che è approvato per come emendato.
Riferisce che all’articolo 5 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 5147/A02 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A02.
Registrati i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento, che è approvato, e l’articolo 5, che è approvato
per come emendato.
Riferisce, quindi, che all’articolo 6 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 5147/A03 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A03.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato e l’articolo 6 che è approvato per
come emendato.
Riferisce che all’articolo 7 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 5147/A04.
Illustra l’emendamento all’articolo 7.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato e l’articolo 7 che è approvato per
come emendato, indi riferisce che all’articolo 8 è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 5329/A02 a firma del consigliere Molinaro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5929/A02.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato e l’articolo 8 che è approvato per
come emendato.
Passa all’articolo 9 e comunica che sono pervenuti diversi
emendamenti.
Indi, invita il consigliere Montuoro a illustrare l’emendamento
protocollo numero 5147/A05 che interviene sui commi 3, 4, 5 e 6 dell’articolo
9.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A05.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Indi, invita il consigliere Molinaro a illustrare l’emendamento
protocollo numero 5329/A03.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5329/A03.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Indi, invita il consigliere Molinaro a illustrare un ulteriore
emendamento, protocollo numero 5329/A03.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5329/A03.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Pone ai voti l’articolo 9, che è approvato per come emendato, con
autorizzazione al coordinamento formale, e l’articolo 10 che è approvato.
Riferisce che all’articolo 11 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 3640 a firma del consigliere Lo Schiavo.
Illustra l’emendamento protocollo numero 3640.
Acquisiti i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento che è approvato.
Indi, invita il consigliere Montuoro a illustrare l’emendamento
protocollo numero 5147/A06.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A06.
Pone ai voti l’emendamento, che è approvato, e l’articolo 11 che è
approvato per come emendato.
Comunica che all’articolo 12 è pervenuto l’emendamento protocollo
numero 5147/A07 a firma del consigliere Montuoro.
Illustra l’emendamento protocollo numero 5147/A07.
Registrati i pareri favorevoli della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento, che è approvato, e l’articolo 12, che è approvato
per come emendato.
Indi, pone ai voti gli articoli 13, 14 e 15 che sono approvati.
Esprime apprezzamento per la proposta in discussione e ringrazia
coloro i quali hanno contribuito alla sua stesura e condiviso un progetto di
grande valenza, soprattutto in termini di sviluppo per la Calabria e per il suo
territorio che, a sua volta, darà vita ad altri importanti obiettivi già in
programma, al fine di esaltare la storia e le tradizioni calabresi, frutto
delle tante influenze che ad oggi appaiono ancora vive e presenti.
Ricorda alcuni tra i cammini più importanti già esistenti in Calabria
e, a tal proposito, richiama l’attenzione su alcuni eventi di vandalismo che
hanno danneggiato il territorio di Sersale.
Pone ai voti la proposta nel suo complesso, che è approvata per come
emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Ringraziati, preliminarmente, i proponenti della proposta di legge in
discussione per la sensibilità dimostrata su un argomento estremamente delicato,
ripercorre l’iter del provvedimento nella Commissione di merito.
Precisato che la proposta è finalizzata all’istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato, ricorda la Direttiva UE 29/2012 “Norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime”, ritenendo importante dare una risposta sociale alla sofferenza della vittima indipendentemente dal reato che l’ha vista coinvolta, riconoscere la rilevanza sociale del dolore e fornire l’adeguato sostegno da parte della società lungo il percorso di elaborazione dell’esperienza di vittimizzazione.
Ritenuta prioritaria la necessità di superare sistemi di attenzione alle vittime prevalentemente delegati alla loro autorganizzazione, rileva come la sensazione di non essere protetti e l’assenza di risposte alle conseguenze personali e sociali derivanti dal reato determinino un allentamento del legame sociale e della fiducia nelle Istituzioni e producano isolamento, degenerando in problemi seri che si ripercuotono sulla qualità della vita della persona e della comunità.
Evidenzia, quindi, la necessità di introdurre una figura istituzionale che si renda interprete delle istanze delle vittime di reato, ponendosi in posizione imparziale, che promuova i loro diritti, in stretta collaborazione con le agenzie del territorio, con la Magistratura e con gli altri organi di garanzia.
Ricordata la legge regionale numero 1 del 2018, che ha istituito il Garante regionale delle persone detenute o private della libertà personale, un organo che tutela i diritti delle persone che commettono reato, reputa ragionevole ed equo proporre una figura a cui possano rivolgersi le vittime di reato, in una logica non antagonista ma complementare, portando ad unità il percorso avviato, in una prospettiva di protezione e di tutela dei diritti di tutte le parti coinvolte nel reato.
Riferisce, infine, che con la proposta di legge si stabiliscono le funzioni del Garante, si introduce la definizione di vittima, si definiscono i compiti del Garante, i criteri di nomina e le cause di incompatibilità, si promuove la collaborazione delle agenzie già attive nel territorio anche attraverso rete multidisciplinare di supporto e tutela delle vittime di reato.
Manifestato apprezzamento per la proposta di legge in discussione e ricordati i diversi istituti processuali penali previsti dall’ordinamento giuridico a tutela delle vittime di reato, giudica generalizzata tale forme di tutela e reputa che l’istituzione di un Garante regionale possa costituire un ulteriore strumento a sostegno delle legittime istanze delle vittime.
Posti ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9, che sono approvati, pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Illustra la proposta in esame, finalizzata alla ratifica di un accordo che concede lo status giuridico alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, quarant’anni dopo la sua istituzione.
Ricordato che l’Accordo, firmato dai Presidenti di tutte le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, davanti al Presidente della Repubblica, rappresenta un nuovo status istituzionale di collaborazione tra organi statali e di coordinamento e mediazione politica tra interessi territoriali e nazionali, che permette di sfruttare al meglio la competitività e le risorse naturali del territorio per lo sviluppo, consolidando una nuova visione integrata dello Stato, sottolinea il delicato ruolo di organizzazione e mediazione svolto dalla Conferenza nei quarant’anni della sua storia.
Ritenuto che il Governo darà impulso a questa fase di costruzione di una nuova visione dello Stato, procede ad illustrare, nel dettaglio i singoli articoli.
Posti ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4 e 5, che sono approvati, pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Precisato che la proposta di provvedimento amministrativo in discussione,
relativa al bilancio di previsione 2023/2025 dell’Ente per i Parchi
Marini Regionali, è
stata approvata a
maggioranza nella seduta della Commissione
bilancio del 17 febbraio
scorso, sottolinea che il provvedimento si compone della delibera di Giunta
regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento territorio e tutela
dell’ambiente, del Dipartimento economia e finanze e del parere del Revisore
unico dei conti dell’Ente.
Riferisce, quindi, che: il Dipartimento
economia e finanze ha trasmesso una nota con la quale il dirigente generale ha
ribadito i rilievi, le prescrizioni e le raccomandazioni riportati nell’istruttoria
di competenza e quelli espressi nell’istruttoria del Dipartimento Territorio e
Tutela dell’Ambiente, ritenendo che non ci siano motivi ostativi
all’approvazione del bilancio da parte del Consiglio regionale; il Revisore unico
dei conti ha richiesto il rispetto dei termini per l’invio dei dati relativi al
bilancio di previsione entro trenta giorni dalla sua approvazione alla banca
dati delle amministrazioni pubbliche, avvertendo che nel caso di mancato
rispetto di tale termine, non sarà possibile procedere ad assunzioni di
personale a qualsiasi titolo e con qualsivoglia tipologia contrattuale; l’organo
di controllo ha verificato che il bilancio è stato redatto nell’osservanza
delle norme di legge, dello Statuto dell’Ente, del Regolamento di contabilità, e
dalle norme del Decreto legislativo numero 118/2011 ed ha espresso parere
favorevole; il Dipartimento Territorio
e Tutela dell’Ambiente, nell’istruttoria di competenza, ha evidenziato
che ancora non risulta costituito il Comitato regionale di Indirizzo, previsto
dalla legge regionale numero 24 del 2013 e, relativamente all’applicazione
della normativa regionale in materia di contenimento della spesa, che non può
ancora trovare applicazione la suddetta normativa,
Evidenziato, poi, il parere favorevole espresso dal Dipartimento vigilante, a conclusione dell’istruttoria di competenza, riferisce alcune prescrizioni
del Dipartimento economia e finanze e alcune raccomandazioni in
relazione al Fondo crediti di dubbia esigibilità e Fondo pluriennale vincolato.
Ritenuto burocratico l’approccio del Governo
regionale anche relativamente al provvedimento in esame e tale da non comprenderne
le prospettive, sottolinea le problematiche dell’Ente, interessato da una
carenza atavica di personale.
Sottolineata
la necessità di una discussione organica su tutti gli Enti strumentali
regionali, reputa importante conoscere le decisioni dell’Esecutivo regionale in
merito al futuro dell’Ente dopo la fine della fase di commissariamento.
Evidenziato che il bilancio dell’Ente in discussione non tiene conto soltanto
delle risorse ordinarie, riferisce le procedure amministrative in atto per
rendere disponibili le risorse della programmazione comunitaria 2021/2027.
Sottolineato che, al fine di rafforzare l’azione dell’Ente Parco e le 6
aree di interesse, l’Amministrazione regionale, in aggiunta a risorse già
previste, ha stanziato 6 milioni di euro, innanzitutto per azioni a tutela dell’ecosistema
marino quali, in particolare, la perimetrazione con boe di tutti gli habitat dei
singoli parchi, riferisce che, nei prossimi mesi, saranno predisposti progetti “sitospecifici”, come, ad esempio, la rimozione
straordinaria dei rifiuti dai fondali e che molte risorse saranno rivolte al
turismo sostenibile.
Evidenziato il forte impegno dell’Esecutivo regionale al riguardo,
confermato dal presidente Occhiuto che, alla Fiera internazionale del Turismo,
ha messo in risalto il turismo regionale attraverso i Parchi marini che possono
costituire volano di crescita per la Calabria, sottolinea che le azioni realizzate
sono coerenti con le politiche comunitarie e che la Calabria è al passo con le
strategie europee della biodiversità.
Ricorda, infine, l’istituzione, su sua iniziativa, di una nuova area protetta
sul Parco della secca di Amendolara, a conferma dell’impegno al riguardo della Giunta
regionale.
Pone
ai voti il provvedimento ed è approvato.
(Il
Consiglio approva)
Riferisce,
preliminarmente, che, come previsto nella precedente seduta e
concordato con il presidente Occhiuto, nella seduta odierna si affronta il
dibattito sull’autonomia regionale differenziata, prevista non soltanto nel Programma
del Governo, che su input del Ministro per gli Affari regionali e le autonomie,
Calderoli, ha approvato un testo di legge su cui dovrà pronunciarsi il
Parlamento, e nei Programmi delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna,
ma anche dall'articolo 116, terzo comma, della Costituzione, in linea con gli
articoli 117 e 119, che sottolineano la necessità di garantire ai cittadini,
ovunque essi risiedano, i diritti sociali e civili.
Ricordato che la previsione
costituzionale in discussione è stata introdotta dalla riforma del Titolo V
della Costituzione, adottata a maggioranza dal Centrosinistra nel 2001 (Governo
Amato), e ha preso avvio nel 2017, con la richiesta di trasferimento dei poteri
in più materie da parte delle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna e,
subito dopo, con gli accordi preliminari delle tre Regioni con il Governo
Gentiloni, precisa che non si tratta di un’iniziativa del Centrodestra, con
l’intento, come, a suo avviso, sostenuto imprudentemente da alcuni, di spaccare
il Paese, ampliando il divario di sviluppo esistente tra Nord e Sud.
Ritenuto perfettibile in Parlamento il disegno
di legge in discussione e aperto a recepire le osservazioni che saranno
avanzate dai territori, sottolinea che l’autonomia differenziata dovrà realizzare
il superamento dell’iniquo concetto della “spesa storica”, da decenni penalizzante
per il Mezzogiorno e la Calabria, elencando alcune inique ripartizioni della
spesa pubblica.
Sottolineata la necessità di definire
entro l’anno i Livelli essenziali delle prestazioni (LEP), riguardanti i
diritti civili e sociali e i fabbisogni standard, stabilendo i trasferimenti
che lo Stato deve garantire a ciascuna Regione, ricorda che il Presidente della
Repubblica ha di recente ribadito che a tutti i cittadini, ovunque risiedano, occorre
garantire gli stessi servizi e analoghi diritti.
Consapevole che l’argomento è oggetto di
polemiche e di strumentalizzazioni politiche, il più delle volte, a suo avviso,
incentrate su critiche generaliste, auspica che il dibattito odierno non ceda
alle speculazioni partitiche, ma verta essenzialmente sul merito delle
questioni.
Sottolinea la necessità che il Sud e la
Calabria affrontino con pragmatismo, responsabilità e serietà la sfida
dell’autonomia differenziata, reputando che la Calabria sia nelle condizioni di
stare al passo con le trasformazioni istituzionali, politiche, economiche
tecnologiche dell’attuale tempo storico.
Ritiene che il presidente Occhiuto debba svolgere per primo il suo
intervento sull’Autonomia differenziata, per poter esporre le motivazioni del
suo voto favorevole al disegno di legge, così detto Calderoli, in sede di
Conferenza Stato - Regioni.
Ribadito che il presidente
Occhiuto interverrà alla fine della discussione, ricorda al consigliere
Bevacqua quanto concordato in Conferenza dei capigruppo.
Stigmatizzato che il
presidente Occhiuto abbia dato il suo parere favorevole al disegno di legge sull’autonomia
differenziata senza confrontarsi preventivamente con i consiglieri regionali, non
condivide tale scelta che giudica mortificante per la Calabria.
Ritiene, inoltre, che tale
atteggiamento svilisca il ruolo del Consiglio regionale.
Evidenziato che il Ddl sull’autonomia
differenziata è stato presentato da un Ministro della Lega, di cui ricorda
comportamenti e dichiarazioni rese in passato, a suo avviso censurabili nei
confronti del Sud Italia e dei meridionali, nutre dubbi che possa prevedere
disposizioni favorevoli per la Calabria.
Riferisce, poi, che i
livelli essenziali delle prestazioni altro non sono che i livelli base e pertanto,
a suo dire, si acuiranno ulteriormente le differenze nei servizi resi tra le
Regioni, riportando ad esempio il comparto sanitario nel quale, a suo avviso, i
medici sceglieranno sedi più favorevoli in termini di prospettiva e
contrattuali.
Infine, ritiene che il
disegno di legge sull’autonomia differenziata, laddove approvato dal Parlamento,
causerà la divisione netta del Paese.
(Applausi dai banchi dei
consiglieri di centro sinistra)
Sottolineato come
l’argomento in discussione sia uno dei temi più importanti e di attualità
politico istituzionale, evidenzia come spesso le reazioni contrastanti siano un
effetto naturale e positivo. Riferisce che l’autonomia differenziata che si
intende realizzare si muove nel solco della Costituzione e non va interpretata
in chiave separatista o secessionista, piuttosto quale conferimento alle Regioni
di poteri effettivi di autogoverno, attraverso la creazione di un regionalismo
forte che consenta alle amministrazioni di gestire le proprie risorse effettuando
le scelte con maggiore responsabilità.
Ritiene, infatti, che la
Calabria, attraverso la sfida dell’autonomia differenziata, possa dimostrare di
poter essere gestita con efficienza, con una vera ed efficace assunzione di
responsabilità politica.
Ricorda, inoltre, che tutte
le forze politiche hanno posto l’accento sulla definizione dei Livelli
Essenziali di Prestazioni (LEP), concernenti i diritti civili e sociali da
garantire su tutto il territorio nazionale, sul superamento della spesa
storica, sul potenziamento dei fondi di perequazione infrastrutturale, la cui
mancanza di risorse per il loro finanziamento renderebbe inattuabile il
progetto di autonomia per previsione normativa.
Per quanto concerne il
controllo, evidenzia che il Governo o le Regioni potranno disporre verifiche
sul raggiungimento del LEP.
Conclude esprimendo piena
fiducia nell’operato del presidente Occhiuto che, a suo dire, saprà tutelare l’esclusivo
interesse della Calabria e dei calabresi.
Ricordato che la seduta di
Consiglio dedicata all’autonomia differenziata era stata richiesta già nel mese
di novembre, evidenzia come sarebbe stato necessario che il presidente Occhiuto,
prima di andare in sede di Conferenza Stato-Regioni, avesse ascoltato i consiglieri
tutti, a fronte delle ricadute che il disegno di legge sull’autonomia
differenziata potrà avere sul destino dei cittadini calabresi.
Non condivise le decisioni
assunte sull’autonomia differenziata, sottolinea come il Paese non offra le
stesse opportunità e nemmeno gli stessi diritti ai cittadini, creando disuguaglianze.
Evidenziate le notevoli
differenze esistenti in termini di livelli di prestazioni tra le regioni del
Nord e la Calabria, paventa l’assenza di risorse sufficienti per i LEP con un aumento
conseguente del divario già esistente.
Conclude invitando a
costruire un atto di indirizzo in merito alle potenzialità-opportunità del
regionalismo differenziato, attraverso un lavoro di largo confronto, da
effettuare nelle Commissioni consiliari, ognuna per quanto di competenza, con
UPI, ANCI, parti sociali e rappresentanze del mondo del lavoro e delle imprese,
che possa essere di supporto alla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee
legislative.
Giudicata importante l’opportunità di discutere del
tema dell’autonomia differenziata in maniera serena e razionale per il bene
della Calabria, evidenzia che nessun Presidente di Regione ha richiesto e
ricevuto mandato dal proprio Consiglio per rappresentare la Regione in seno alla
Conferenza Stato-Regioni. Elencate le inefficienze nei servizi della Calabria e
delle altre regioni del Meridione rispetto a quelle delle regioni del nord, evidenzia
che l’autonomia differenziata potrebbe colmare le distanze esistenti tra le
varie regioni e accelerare i processi di realizzazione dei servizi in Calabria.
Reputata corretta la posizione assunta dal presidente Occhiuto, ritenendo che dalla
autonomia differenziata si possa fare ripartire la Calabria, portandola a
livello delle altre regioni, giudica corretto che alcune materie siano delegate
alle Regioni, affrontando la sfida a viso aperto e cogliendo le opportunità che
dall’autonomia differenziata derivano.
Ritiene che la scelta dell’autonomia differenziata, se
assunta, sia irreversibile, in particolare riguardo al comparto sanitario; a
suo avviso, infatti, la Calabria non riuscirebbe più a recuperare il gap sui Livelli essenziali di assistenza, aggiungendo
alla mobilità sanitaria passiva anche il problema della desertificazione
sanitaria. Difatti, ritiene impensabile che personale medico scelga di lavorare
in Calabria in considerazione anche della diversa remunerazione economica rispetto
al Nord. Evidenzia, poi, che, mentre è obbligo costituzionale garantire e
finanziare servizi e diritti civili, l’autonomia differenziata rappresenta una
possibilità non costituzionalmente obbligatoria da perseguire.
Rileva, ancora, che la riduzione di risorse in materia di tutela ambientale avrà ripercussioni negative sulla salute dei cittadini, poiché aumenteranno, a suo avviso, conseguentemente i fattori di rischio per la salute. Infine, auspica che il Parlamento non approvi il disegno di legge in discussione.
Evidenziati i punti di forza del disegno di legge
sull’autonomia differenziata, attuabile solo entro i limiti dettati dalla
Costituzione, ne puntualizza le procedure complesse ad esso sottese e previste
a tutela delle Regioni.
Giudica, quindi, inevitabile che il disegno di legge
determini un regionalismo più forte e chiede che i Presidenti di Giunta e
Consiglio si facciano promotori di iniziative che consentano la modifica dell’articolato,
prevedendo che le verifiche degli organi competenti sui LEA siano obbligatorie.
Ricordato come già nella prima seduta di Consiglio,
quando si affrontò la discussione sulle linee programmatiche, ebbe a dire che
la questione dell'autonomia differenziata avrebbe segnato la Legislatura, censura
la contrapposizione esclusivamente ideologica sul disegno di legge tra centro
destra e centro sinistra.
Ritenendo che neanche il presidente Occhiuto creda sinceramente
che l’autonomia differenziata possa portare vantaggi alla Calabria, giudica non
migliorabile il disegno di legge che, a suo avviso, ha l’obiettivo preciso di
creare un sistema competitivo tra Regioni; sistema competitivo che, però,
giudica falsato a vantaggio delle regioni del Nord.
Ritiene, infine, che l’autonomia differenziata rappresenti
la rottura dell'unità nazionale e auspica, pertanto, che sull’argomento si
formino posizioni omogenee e nette a favore dei calabresi.
Premesso che, a suo avviso, il dibattito si
è basato su presupposti errati, sottolinea che, in realtà, il Presidente della
Regione non ha il potere di bloccare l’iter del disegno di legge, reputando
errato non prendere parte all’attuale processo di riforma, col rischio di estrometterne
la Calabria, togliendole la possibilità di contrattare delle condizioni più
favorevoli. Rimarca, invece, il grande senso di responsabilità del Presidente
della Regione che ha deciso di sedere al tavolo delle negoziazioni per fare
valere le proprie ragioni e ottenere il massimo risultato favorevole possibile.
Esorta a non insistere nelle strumentalizzazioni e a supportare il presidente
Occhiuto per cercare di colmare il gap con le
altre regioni.
Dato l’argomento di importanza determinante,
concorda con chi ha affermato che il presidente Occhiuto avrebbe dovuto
coinvolgere prima il Consiglio regionale in una discussione approfondita che
avrebbe arricchito il processo di riforma.
Rammentando, poi, che lo stesso Presidente
aveva definito tale legge irricevibile, chiede cosa sia cambiato nell’ultimo
mese per fargli cambiare opinione. Chiede inoltre: dove sia la definizione dei
LEP, ritenendo necessario partire dai diritti da garantire ai cittadini, e come
si intenda procedere in attesa della loro definizione; che ruolo avranno le Regioni
a Statuto speciale e come la riforma si collegherà a quella relativa al
presidenzialismo.
Facendo riferimento, poi, all’articolo 116,
comma 3, della Costituzione lo considera un’occasione per riaprire il processo
di decentramento e valorizzazione delle autonomie locali, mantenendo sempre il
principio dell’unitarietà della Repubblica e del rafforzamento dei sistemi solidaristici.
Preoccupato che tale disgregazione del Paese
accentui l’emigrazione verso le regioni del nord Italia, si dichiara favorevole
alle riforme, se rispettose dell’equilibrio dei poteri, della dotazione
economica e della perequazione, evitando la frammentazione.
Evidenzia che il fine della riforma voluta
dal ministro Calderoli è eliminare la sperequazione tra Regioni, poiché, a
causa dei finanziamenti legati al criterio della spesa storica, non è stato
possibile dare attuazione al Titolo V della Costituzione e appianare il gap tra regioni, attraverso l’attribuzione di risorse
con la definizione dei fabbisogni standard.
Rammenta, inoltre, che per accedere
all’attivazione della procedura per l’autonomia differenziata bisogna farne
richiesta e che, in ogni caso, l’accettazione non è accolta in maniera
automatica e deve, comunque, avvenire successivamente all’approvazione dei LEP.
Ricordato, poi, che anche nell’autonomia
differenziata il gettito fiscale non è trattenuto dalle Regioni bensì è destinato
allo Stato che provvede al riparto seguendo criteri stabiliti, esorta a evitare
la demagogia politica, trattandosi di modi diversi di intendere il futuro. Infine,
ritiene che tale riforma possa offrire grandi opportunità alla Calabria.
Preliminarmente, sottolinea che si
opporrebbe anch’egli alla riforma se pensasse che non fosse suscettibile di
correzioni.
Evidenziate le drammatiche condizioni in cui
versa la Calabria nelle materie oggetto di riforma, precisa come i limiti per l’attuazione
della riforma siano chiari e definiti, considerato che qualsiasi intervento,
senza la definizione dei LEP, sarebbe impossibile e renderebbe la legge
inattuabile.
Giudicato delegittimante per il Consiglio regionale
assumere posizioni di netto contrasto nei confronti dell’autonomia
differenziata, esorta, invece, ad assumere comportamenti virtuosi, governando
la Regione senza dispersioni finanziarie e con il coraggio di puntare su progetti
di riforma quali, nello specifico, l’autonomia differenziata. A suo avviso,
infatti, la Calabria potrebbe trarre notevoli vantaggi nel caso in cui si
dimostrasse capace di “governare” i contenuti delle intese tra Stato e Regioni.
Ritiene che il disegno di legge in discussione aumenterà i divari tra le
Regioni d’Italia, soprattutto per quanto concerne la sanità e i diritti delle
persone.
Reputa, quindi, indispensabile chiarire quali saranno le conseguenze
dell’autonomia differenziata, soprattutto per la sanità, LEA e LEP, ed
effettuare una ricognizione dei servizi. Ricorda, infatti, che dalle
ricognizioni già intraprese in passato è emerso che il Sud riceve risorse insufficienti
a garantire servizi di qualità e i livelli essenziali di assistenza, sui quali,
a suo avviso, è impensabile risparmiare.
Nel richiamare al senso di responsabilità, invita a non riporre troppa
fiducia nel Nord che, a suo dire, spesso ha deluso le aspettative.
Dà, preliminarmente, il benvenuto al consigliere Billari.
Evidenziato che spesso ai miglioramenti sono sottesi cambiamenti,
sottolinea l’importanza che tale provvedimento potrebbe assumere per la
Calabria in termini di progresso e di sviluppo, anche tenendo conto delle
differenze esistenti tra la Calabria e le altre regioni.
Invita, pertanto, ad abbandonare diffidenze e pregiudizi politici e
condividere una riforma che potrebbe rappresentare una sfida per raggiungere i
cambiamenti sperati, anche andando incontro a eventuali rischi e ottenendo, per
contro, un miglioramento dei servizi.
A tal proposito, ricorda l’iter del progetto in Parlamento con il
coinvolgimento del Governo e delle Regioni per addivenire a un miglioramento
dei servizi attraverso schemi di intesa con queste ultime e la predisposizione
di atti di indirizzo.
Certo che il presidente Occhiuto saprà affrontare al meglio tale sfida,
ricorda il principale intento da perseguire attraverso un’azione di
miglioramento all’insegna della coesione per la promozione delle autonomie
locali e la valorizzazione di tutte le risorse e le peculiarità di cui la
Calabria è ricca, puntando sui fondi europei e la valorizzazione dei talenti e
del patrimonio.
Ricorda l’incontro, avvenuto in Cittadella, tra gli imprenditori e il presidente Occhiuto in cui quest’ultimo ha rappresentato il suo concetto di sviluppo della Regione riguardo ai servizi essenziali, fondamentali nell’ambito del provvedimento in discussione, in considerazione della situazione deficitaria in cui la Calabria versa per quanto concerne sia lo sviluppo produttivo sia i diritti civili e sociali, e ritiene, però, che il disegno di legge proposto dal ministro Calderoli non sarà in grado di migliorare gli attuali servizi essenziali in Calabria, soprattutto perché, a suo dire, non prevede alcuna risorsa per l’eliminazione dei divari tra Nord e Sud fin qui esistenti.
Ritiene, altresì, che aspetti più importanti su cui ragionare siano il federalismo fiscale, il residuo fiscale, il fondo perequativo, necessario a garantire diritti essenziali uniformi in tutto il Paese, e, in generale, la tutela dei diritti sociali e civili, che ad oggi registrano un gap molto forte.
Auspica un atteggiamento più combattivo da parte del presidente Occhiuto, evidenziando che la Calabria rivendica i suoi diritti e necessita di risposte su diverse problematiche, anche per quanto concerne le risorse ordinarie spettanti che potrebbero servire per colmare alcuni gap atavici.
Nell’esprimere forte preoccupazione per le diverse misure su cui si sta andando incontro e che potrebbero comportare gravi conseguenze per la Calabria, annuncia dura battaglia da parte del Partito Democratico, nell’interesse della Calabria e dei cittadini calabresi.
Ravvede nel disegno di legge sull’autonomia differenziata un chiaro intento propagandistico del ministro Calderoli.
Attesi gli aspetti condivisi in Aula per quanto concerne il divario esistente tra Sud e Nord del Paese e il criterio della spesa storica, evidenzia come quest’ultimo, con molta probabilità, non potrà mai essere definito. Reputa, infatti, che l’autonomia differenziata causerebbe solo un aumento del divario già esistente tra Nord e Sud Italia, soprattutto in tema di Livelli essenziali di assistenza. Evidenzia, quindi, alcuni aspetti che sarebbero certamente prioritari, quali il superamento del criterio della spesa storica e la distribuzione delle risorse.
Auspica, quindi, che il presidente Occhiuto rivendichi al meglio le responsabilità nei confronti della Calabria, evitando una preannunciata secessione, a difesa dei cittadini calabresi che ritiene non meritino di vedersi riconosciuti minori diritti rispetto ai cittadini del nord.
Non condivisa la decisione
sull’autonomia differenziata, peraltro già assunta dal presidente Occhiuto, riconosce
l’errore commesso, anche dal Partito democratico, con l’approvazione della
riforma costituzionale che, a suo avviso, può determinare nel Paese una vera e
propria secessione.
Ricordata l’opposizione esercitata
dalla Calabria nei confronti delle iniziative intraprese dalle Regioni
Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, durante il Governo Gentiloni, reputa fondamentale
garantire a tutti i cittadini italiani uguali diritti, non individuando le ragioni
dell’urgenza di affrontare nell’attuale contesto storico sociale una tematica
così fortemente divisiva.
Ritenuto necessario eliminare
il divario esistente tra Nord e Sud, rileva il clima di tensione che si sta
alimentando nel Mezzogiorno e in Calabria e che, a suo dire, la maggioranza di
Governo sta sottovalutando.
Ravvisata la necessità di
supportare il presidente Occhiuto nell’individuazione di una soluzione di
mediazione tra la sua appartenenza politica e la salvaguardia degli interessi
dei cittadini calabresi, giudica prioritario garantire pari diritti ai
calabresi relativamente a sanità, istruzione e trasporti.
Ritiene, infine, necessario
affrontare tale problematica con calma e, soprattutto, con l’onestà
intellettuale che dovrebbe caratterizzare l’azione politica e istituzionale di
ogni esponente politico.
Dichiaratosi,
preliminarmente, rispettoso delle prerogative del Consiglio regionale, non
essendosi, peraltro, mai sottratto a fornire in Aula le informative richieste,
reputa che tale rispetto vada garantito anche al Presidente della Regione che è
legittimato ad esprimere le sue decisioni nella Conferenza Stato-Regioni.
Stigmatizzate le censure di
assumere, nel ruolo di Presidente di Regione, decisioni condizionate dalla sua
appartenenza politica, riferisce la presentazione al testo del provvedimento in
discussione in Parlamento di alcuni emendamenti, che sono stati recepiti dal
ministro Calderoli, al fine di apportare le modifiche necessarie ad avere il
consenso da parte del Governo calabrese.
Sottolineato che il testo
in discussione in Parlamento prevede all’articolo 4 che non si possa procedere
ad intese per l’autonomia differenziata se non previa definizione dei Livelli
essenziali delle prestazioni secondo i costi dei fabbisogni standard, reputa
che la Calabria si trovi nella condizione di poter essere favorita su alcuni
asset.
Rilevato che il dibattito odierno
è stato incentrato, in massima parte, sul divario atavico esistente tra Nord e Sud,
dovuto, a suo avviso, al finanziamento attraverso la spesa storica, reputa che
la perequazione finora attuata sia stata, di fatto, falsata.
Ritenuto un grande merito
politico il superamento del criterio della spesa storica, rivendica con
orgoglio l’importante ruolo assunto a livello nazionale dal Governo calabrese, evidenziando,
tuttavia, che un suo eventuale voto contrario espresso nella Conferenza
Stato-Regioni non avrebbe potuto incidere sul provvedimento in discussione.
Sottolineato il fallimento della
gestione commissariale della sanità calabrese, condiviso anche dal precedente
governo di centro-sinistra, ricorda, in passato, vari disegni di legge finalizzati
a dare attuazione all’autonomia differenziata.
In materia di istruzione
ritiene, poi, che l’autonomia differenziata possa creare divari formativi e, in
proposito, riferisce che, nella discussione del provvedimento in Parlamento, è
stato assunto l’impegno a non approvare intese volte a prevedere differenziazioni
al riguardo.
Ravvisata la necessità che
la Calabria assuma un approccio maggiormente competitivo, reputa che vi siano
le condizioni per confrontarsi con la comunità con autorevolezza e senza complessi.
(Applausi)
Sottolinea che l’attuale
Governo regionale ha ottenuto le modifiche richieste al provvedimento
sull’autonomia differenziata, diversamente da quanto fatto dal precedente
Governo.
Evidenzia la necessità di
prevedere le risorse finanziarie.
Precisa che trattasi di una
legge di indirizzo e che, pertanto, gli oneri non sono quantificabili.
Esauriti i punti all’ordine
del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 21.22
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo