XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 18
__________
SEDUTA Di LUNEDì 28 novembre
2022
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
E DEL
VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 17.13
Fine lavori h. 20.15
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
Sull’alluvione che ha
colpito la comunità di Ischia
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)
GALLO Gianluca, assessore all’agricoltura, risorse
agroalimentari e forestazione
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
OCCHIUTO Roberto, Presidente della Giunta regionale
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
ARRUZZOLO
Giovanni (Forza Italia)
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico),*,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO SCHIAVO Antonio (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia), relatore,*
STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
GENTILE Katya (Forza Italia),*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
MANCUSO
Filippo, Presidente del Consiglio regionale
Comunicazioni del
Presidente sulla proposta di
provvedimento amministrativo numero 93/12
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia)
BRUNI Amalia (Gruppo Misto),*,*,*,*
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
CRINÒ
Giacomo Pietro (Forza Azzurri), relatore,*,*,*
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro),*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
LO SCHIAVO Antonio Maria ((De Magistris Presidente),*,*
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle),*
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 17.13
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della
seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Esprime sentimenti di
cordoglio alle famiglie delle vittime e di vicinanza e solidarietà alla
comunità di Ischia colpita da un violento nubifragio e, contemporaneamente,
manifesta gratitudine alle persone impegnate nelle attività di soccorso,
sottolineando come tali eventi facciano emergere l’urgenza di intervenire per
prevenire sia rischi connessi al dissesto idrogeologico sia le cause.
In
memoria delle vittime, chiede che l’Aula osservi un minuto di silenzio.
(I
presenti, levatisi in piedi, osservano un minuto di silenzio)
Propone l’inversione
dell’ordine del giorno, ponendo al primo punto la proposta di legge numero
130/12^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Assestamento del
bilancio di previsione della Regione Calabria per gli anni 2022-2024”.
Comunica che sarà inserita
al secondo punto all’ordine del giorno, indi pone in votazione la proposta
d’inversione dell’ordine del giorno che è approvata.
Chiede che sia inserita
all’ordine del giorno la mozione numero 37/12^ tesa a fare chiarezza sull’avviso
del Ministero dell’ambiente relativo ai contributi destinati
all’efficientamento energetico da cui sarebbero esclusi i Comuni in dissesto.
Si associa alla richiesta
del consigliere Crinò, sottolineando che si tratta di
un problema molto avvertito e confermando che il bando PNRR esclude i Comuni in
dissesto e predissesto. Riconosciuto che la Regione rischierebbe di perdere
risorse, data la situazione in cui versano molti dei Comuni in Calabria,
annuncia che interverrà personalmente con il Governo per chiedere la modifica
del bando.
Pone in votazione la
richiesta d’inserimento all’ordine del giorno che è approvata.
Chiede che sia inserita
all’ordine del giorno la mozione numero 39/12^ che impegna la Giunta regionale
a dichiarare lo stato di calamità naturale nelle zone della costa tirrenica
calabrese colpite dalle violente mareggiate degli ultimi giorni.
Pone in votazione la
richiesta d’inserimento all’ordine del giorno che è approvata.
Rammenta l’impegno di
inserire nei lavori odierni l’ordine del giorno sulle iniziative promosse da Coldiretti contro il cibo
sintetico.
Pone in votazione la
richiesta d’inserimento all’ordine del giorno che è approvata.
Annunciato che in dato 21 novembre 2022 il
consigliere Nicola Irto ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere
regionale, non essendoci richieste d’intervento, dispone la votazione per
appello nominale della presa d’atto.
Fa la chiama.
A nome del Partito Democratico, ringrazia il
consigliere Irto per aver svolto con grande responsabilità ruoli istituzionali
di primo piano e plaude la scelta di presentare le dimissioni dalla carica di
consigliere regionale, essendo stato eletto al Senato. Giudica, quindi, tale
scelta capace di rappresentare un segnale di rispetto e attenzione verso la
politica e le istituzioni democratiche.
Comunica che presenti e votanti: 25; hanno
risposto sì 25; quindi la presa d’atto è approvata con effetto immediato.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta informando che la stessa
è stata approvata in seconda Commissione, in due sedute, a cui hanno
partecipato i Revisori dei conti, l’Assessore al bilancio e i dirigenti del
Dipartimento economia e finanze.
Spiega, quindi, che con il provvedimento in
esame la Giunta regionale propone le variazioni di carattere finanziario
necessarie a modificare il valore presunto dei residui attivi e passivi, del
fondo pluriennale vincolato, del fondo cassa e del risultato di
amministrazione, al fine di renderli conformi a quelli del rendiconto dell’anno
2021. Evidenzia, inoltre, che la redazione dell’assestamento si è resa
necessaria perché alcune variazioni di bilancio devono essere effettuate entro
il termine del 30 novembre
Avvisa, però, che, poiché la Corte dei conti
deve ancora rendere il giudizio di parifica sul rendiconto il prossimo primo
dicembre, potrebbero rendersi necessarie ulteriori variazioni.
Specificato che trattasi di una manovra
prevalentemente tecnica, entrando nel dettaglio chiarisce che ammonta, per
l’annualità 2022, a oltre 50 milioni di euro derivanti da maggiori entrate e da
riduzione di stanziamenti di spesa.
Per quanto riguarda la spesa, in
particolare, evidenzia che la Giunta regionale ha scelto di destinare le
risorse in via prioritaria alla tutela degli equilibri di bilancio, alla
copertura di spese di carattere obbligatorio, alla copertura di debiti
pregressi e, solo in via residuale, a implementare la dotazione finanziaria
necessaria per coprire il maggiore fabbisogno di determinati settori.
Passando alla descrizione dell’articolato,
spiega che: l’articolo 1 prevede la rideterminazione e l’aggiornamento dei
residui attivi e passivi e del fondo cassa; l’articolo 2 determina il saldo
finanziario alla chiusura dell’esercizio finanziario 2021 e il fondo
pluriennale vincolato; l’articolo 3 prevede variazioni agli stanziamenti di
bilancio nei capitoli relativi a leggi regionali aventi riflessi di carattere
finanziario; l’articolo 4 descrive dettagliatamente le nuove autorizzazioni di
spesa; l’articolo 5 prevede modifiche alla legge regionale numero 25 del 2013,
istitutiva di Azienda Calabria Verde; l’articolo 6 contiene le variazioni, di
competenza e di cassa, da apportare allo stato di previsione dell’entrata e
della spesa del bilancio 2022-2024; l’articolo 7 dispone le variazioni del
quadro riassuntivo delle entrate e delle spese; l’articolo 8 individua la
copertura finanziaria del provvedimento; l’articolo 9 prevede l’entrata in
vigore.
Evidenziato che trattasi di variazioni
improcrastinabili e necessarie per adeguare il valore di alcune poste di
bilancio alle risultanze determinate con il rendiconto generale e in
particolare: il valore dei residui, del fondo pluriennale vincolato, del fondo
cassa e del risultato di amministrazione, oltre a poche variazioni tese a
rafforzare gli equilibri del bilancio regionale, a onorare alcune obbligazioni
e a dare risposte e soddisfare esigenze ritenute improcrastinabili.
Annuncia, poi, che è stato rispettato
l’impegno di rimpinguare i fondi destinati al diritto allo studio consentendo
ai Comuni la possibilità di intervenire sui bisogni necessari.
Rammentato, inoltre, che la Giunta
presieduta dal presidente Occhiuto ha da subito riprogrammato le risorse
comunitarie destinando 25 milioni di euro alle scuole per garantire il diritto
allo studio attraverso bandi, ma che solo il 50 per cento delle scuole hanno
partecipato perché in sofferenza d’organico, annuncia che saranno individuate
delle scuole che potranno dare supporto ad altre che ricadono nella stessa
territorialità.
Rifacendosi, poi, al richiamo effettuato
nella precedente seduta dalla consigliera Bruni al rapporto di Save the
Children su disuguaglianza e povertà che vede i ragazzi calabresi in una
posizione di svantaggio socioculturale, individua le cause in alcuni fattori
sociali, nelle condizioni economiche, nel livello d’istruzione e nella carenza
di servizi per l’infanzia. Informa, quindi, che il sistema integrato
d’istruzione e formazione, istituito con decreto legislativo numero 65 del
2017, ha dato la possibilità alle Regioni di attingere al Piano nazionale
pluriennale con risorse importanti che, purtroppo, la Regione Calabria non ha
usato adeguatamente. Riferisce, quindi, che il presidente Occhiuto ha voluto
incardinare le risorse legate all’infanzia nel Dipartimento istruzione,
programmandole a medio e lungo termine.
Evidenzia, infine, che la nuova
programmazione ha come obiettivo l’istruzione e l’inclusione, attraverso
l’abbattimento delle condizioni di svantaggio e prevedendo lo stanziamento di
risorse per il diritto allo studio e per il trasporto scolastico.
Espresso, preliminarmente, il suo cordoglio per le vittime
dell’alluvione di Ischia, evidenzia la necessità che l’assestamento sia
orientato non solo alla microeconomia, ma anche alla macroeconomia.
Pur esprimendo apprezzamento per
l’incremento di alcune risorse, così come illustrato dall’assessore Princi,
ritiene che ad oggi la Regione Calabria sia fuori controllo e presenti grosse
criticità, a causa di una situazione più complessiva, in cui il 75 per cento
delle risorse sono destinate a finanziare diversi fondi, ad esempio il fondo
contenziosi e per i crediti di dubbia esigibilità, e gli enti strumentali, con
il conseguente aumento di risorse destinate per fronteggiare situazioni di
criticità.
Sottolineata la necessità di procedere alla
riforma degli enti strumentali, ricorda la sua proposta di istituire una
Commissione ad hoc al fine di individuare soluzioni concrete e durature.
Pertanto, annuncia il suo voto di astensione.
Infine, nel rivolgere il suo saluto al senatore Irto, delle cui
dimissioni nella seduta odierna si è preso atto, esprime condivisione e
apprezzamento per il grande valore istituzionale del suo gesto, soprattutto in
considerazione del delicato momento che non consente periodi di vacatio, bensì necessita di lavoro assiduo e
operativo per il bene della Calabria.
Concordando con quanto riferito dal consigliere Lo Schiavo, precisa alcuni aspetti condivisibili della manovra, tra cui: la previsione di una copertura idrica per il campo profughi di San Ferdinando, la stabilizzazione dei lavoratori Lsu-Lpu di Reggio Calabria, le risorse per il pagamento degli stipendi dei lavoratori dei consorzi.
A tal proposito, attese le difficoltà in cui i consorzi calabresi versano ormai da anni, ritiene necessario che si intervenga in maniera netta sulla loro riorganizzazione ed efficientamento.
Indi, annuncia il suo voto di astensione.
Esprime apprezzamento per l’intervento previsto a favore dei lavoratori dei consorzi di bonifica calabresi e riferisce che la stessa URBI, in una scheda riepilogativa del 20 ottobre, attesta che la media mensile degli emolumenti arretrati è pari a un milione 800 mila euro, in linea con il finanziamento previsto nel documento di assestamento.
Invita, però, a non ripetere gli errori del passato per quanto riguarda la suddivisione delle risorse, che non può essere applicata senza distinzioni, considerate le differenze tra i diversi consorzi di cui bisogna tener conto.
Ricorda che la discussione è stata affrontata in Commissione, dove sono emersi diversi contributi di tipo tecnico ma anche grandi spunti di riflessione in termini di realismo.
Difatti, ritiene che la manovra, rivolta per lo più a fronteggiare le emergenze, non possa sostenere appieno la Calabria sia a causa dell’esigua quantità di risorse sia per la loro incapacità di interagire con gli strumenti di pianificazione, sviluppo, risanamento e riforme strutturali.
Pertanto, reputa necessario prestare particolare attenzione ai contenziosi, che assorbono buona parte delle risorse, per i quali andrebbero utilizzate specifiche professionalità al fine di ridurli.
Esprime condivisione per quanto espresso dai consiglieri che lo hanno preceduto ed evidenzia la necessità di fare chiarezza sulla situazione dei residui attivi e passivi che, a suo dire, continuano a portare la Calabria in una direzione sbagliata, aumentando i debiti e non producendo sviluppo.
Ritiene, quindi, che la Calabria abbia fatto un passo indietro rispetto alle posizioni assunte, tornando a intervenire su piccoli ambiti che potrebbero assumere connotati clientelari e lasciando da parte la risoluzione delle reali problematiche.
Infine, riguardo alla restituzione da parte del Consiglio regionale dell’avanzo di amministrazione alla Giunta, ritiene che parte delle risorse potrebbero essere impegnate a finanziare ulteriormente i Consorzi di bonifica e si dichiara disponibile da subito ad approvare un emendamento in tal senso.
Premesso che
l’assestamento di bilancio è frutto di una precisa volontà politica, ne
evidenzia l’importanza, ritenendo che dimostri
la grande attenzione che l’amministrazione regionale ha adoperato per pervenire
al massimo risultato possibile, considerata la delicatezza del momento storico
che sta attraversando.
Sottolinea,
quindi, l’alacre lavoro svolto dal Dipartimento competente per tentare di
recuperare più risorse possibili allo scopo di allineare partite contabili che
determinano uno stato di sofferenza all’ente.
Giudica,
quindi, la manovra estremamente tecnica e volta ad escludere che la Regione sia
esposta a obbligazioni e debiti fuori bilancio.
Riferisce,
quindi, che il suo valore complessivo è di 52 milioni di euro e che, contrariamente
agli anni pregressi, è basata su prudenza, razionalizzazione e attenzione alle
spese.
Giudica,
quindi, epocale e significativo di un concreto cambiamento i 13 milioni di euro
di “risparmi” recuperati dall’avanzo di amministrazione del Consiglio
Regionale, segno inequivocabile, a suo avviso, di tagli e razionalizzazione
delle spese rispetto al passato.
Infine, ricorda 1 milione di euro riguardante le tasse di
partecipazione ai concorsi indetti dalla Regione e che a breve partiranno,
reclutamento del personale sintomatico, anche questo, del profondo rinnovamento
della struttura burocratica e dello slancio amministrativo impresso dalla
Giunta Occhiuto per rendere sempre più efficace ed efficiente la Regione
Calabria.
Conclude, ricordando le
risorse destinate ai Concorsi di bonifica per poter pagare le mensilità ai
lavoratori.
Sottolineato
che la Regione dal punto di vista economico è svigorita, ricorda che la Giunta ha
cercato di individuare dei percorsi per ridurre le spese e, pertanto, chiede
quali siano gli ostacoli che impediscono agli uffici di attuare le azioni già
stabilite per ridurre i contenziosi, compresa la puntualità e correttezza dei
pagamenti che, poi, li generano.
Non
condivide le osservazioni del consigliere Bevacqua sulla natura delle spese
previste nel provvedimento di assestamento che a suo avviso, per contro, tiene
conto delle diverse esigenze della Calabria, in particolare delle difficoltà in
cui versano i Comuni. Annuncia, inoltre, che presto darà le dimissioni da
consigliere regionale, riferendo di non averle ancora presentate per ragioni di
correttezza e opportunità legate al suo ruolo di Capogruppo e quindi responsabile
della relativa rendicontazione.
Sottolinea
che, attraverso la proposta di legge sull’assestamento del bilancio, la
maggioranza ha inteso intervenire concretamente sulla situazione emergenziale
dei Consorzi di bonifica calabresi.
Pur
ritenendo che le risorse aggiuntive previste, con destinazione vincolata,
certamente non potranno sanare la difficile e annosa situazione finanziaria
degli enti consortili, le considera però capaci di confermare in modo chiaro ed
inequivocabile la volontà dell’esecutivo regionale e di tutta la maggioranza di
intervenire radicalmente per una riorganizzazione generale del comparto
consortile calabrese.
Evidenziato,
inoltre, che la riforma del comparto consortile debba rappresentare un reale momento
di discontinuità rispetto al passato, ritiene indispensabile rivedere i ruoli e
le competenze di tutti gli attori coinvolti.
Benché
giudichi la riforma complessa e articolata, ritiene raggiungibile l’obiettivo
di dare vita a un modello consortile calabrese autosostenibile, efficiente ed
efficace.
Passa all’esame e votazione
dell’articolato.
Intervenendo
per dichiarazione di voto, ricorda di aver chiesto nel suo intervento la
possibilità di incrementare le risorse destinate ai Consorzi di bonifica per
garantire la copertura di ulteriori mensilità dei lavoratori.
Chiede
al consigliere Bevacqua di depositare il proprio emendamento e darne lettura.
Riferisce
di non aver presentato alcun emendamento scritto, attesi i tempi ristretti di
esame del provvedimento, ma di essersi limitato ad una proposta orale nel corso
del suo intervento iniziale.
Ricorda
al consigliere Bevacqua che l’assestamento di bilancio è stato discusso in
Commissione, con fissazione dei termini per la presentazione degli emendamenti,
assicurando a tutti i consiglieri l’esercizio delle proprie prerogative.
Pone
in votazione gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 e 9 che sono approvati, indi
pone in votazione la proposta di legge con relativi allegati, prendendo atto
del parere del Collegio dei revisori dei conti che è approvata, con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Sottolineato che la proposta in discussione
è stata formulata a seguito delle sollecitazioni pervenute dalla società civile
e, in particolare, dall’Associazione di promozione sociale Socrem
Brutia, evidenzia che il provvedimento interviene a
colmare un vuoto normativo su una materia che investe credenze religiose e
sensibilità personali, rappresentando in concreto un importante momento di
crescita culturale e civile.
Richiamato il contesto normativo di
riferimento, ricorda, in particolare, l’abrogazione, a seguito dell’impugnativa
del Governo, dell’articolo 16 della legge regionale numero 48 del 29
novembre 2019 che disciplinava, appunto, la pratica funeraria della cremazione.
Evidenzia,
poi, che l’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla
mortalità e sulla popolazione nel 2021 che confermano la tendenza, ormai
consolidata, alla crescita delle cremazioni che riguarda più di un terzo dei
defunti, con un aumento concentrato principalmente nelle regioni del Nord e
solo in misura più contenuta al Centro e al Sud, a causa dell’esiguità degli
impianti deputati alla cremazione.
Elencate
le molteplici criticità connesse alla sepoltura tradizionale che, negli anni,
ha determinato problemi di gestione per le pubbliche
amministrazioni, illustra, per contro, i molteplici vantaggi della cremazione
quali, in particolare, la riduzione dei costi cimiteriali per i cittadini e i
vantaggi per l’ambiente, considerato che tutte le tecniche legate ai riti
funebri hanno un impatto ambientale.
Sottolineato
come sia innegabile che, nel breve periodo, la cremazione comporti un dispendio
di energia e l’immissione nell’atmosfera di alcune sostanze, ne evidenzia,
tuttavia, l’inesistente impatto ambientale nel medio e lungo periodo, oltre
agli sviluppi delle moderne tecnologie, che consentono la realizzazione di
impianti ecocompatibili, in grado di ridurre l’emissione di sostanze
inquinanti.
Precisato
che le integrazioni apportate dalla proposta disciplinano la pratica della
cremazione in tutte le sue fasi, sottolinea come, unitamente agli aspetti di
carattere economico e sociale, sia stata considerata anche la volontà di poter
tumulare l’animale di affezione insieme al suo padrone, che ritiene un gesto di
grande valore simbolico oltre che di sensibilità e civiltà.
Apprezzata la proposta di legge in esame e,
in particolare, la relazione illustrativa anche per gli aspetti ambientali,
sottolinea, tuttavia, gli impatti per l’ambiente connessi alla cremazione che
produce gas climalteranti come tutti i processi di combustione di origine
antropica.
Ricordato il voto di astensione espresso
nella seduta della Commissione che conferma oggi in Aula, pur essendo
consapevole della necessità di una normativa al riguardo, ne rileva le ricadute
economiche nei confronti dei Comuni sia per l’effettuazione degli interventi
strutturali sugli impianti sia per il sostegno alle famiglie meno abbienti che
volessero usufruire del servizio.
Proposta, poi, una rivalutazione prospettica
successiva della legge, reputa che l’invarianza finanziaria del provvedimento
costituisca un limite, invitando a valutare la possibilità di prevedere uno
stanziamento anche minimo per venire incontro alle esigenze dei Comuni.
Passa all’esame dell’articolato, comunicando che all’articolo 1 è
pervenuto l’emendamento protocollo numero 26831, a firma della consigliera
Gentile.
Illustra l’emendamento al comma 1
dell’articolo 16-septies, con il quale si propone la seguente modifica:
all’inizio del capoverso dopo le parole “La Regione Calabria” sono aggiunte le
parole “senza oneri a carico del bilancio regionale”.
Posto in votazione l’emendamento protocollo
numero 26831 che è approvato, pone in votazione l’articolo 1 che è approvato
come emendato.
Posti in votazione gli articoli 2 e 3 che
sono approvati, pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è
approvata come emendata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Illustra la proposta di sua iniziativa che mira ad istituire l’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro, sottolineando che l’organismo, che ha carattere consultivo, di monitoraggio delle attività in materia di salute e sicurezza sul lavoro, delle discriminazioni e delle situazioni di mobbing segnalate di vigilanza e di stimolo per il decisore politico, appare necessario nel contesto sociale e lavorativo in cui versa la Calabria in quest’epoca storica.
Precisato che l’Osservatorio, composto da professionisti operanti nel mondo giuslavoristico, sindacale e delle Amministrazioni centrali e regionali, si pone l’obiettivo di agevolare i processi decisionali con analisi puntuali e propositive riguardanti le tematiche legate al mondo produttivo nonché offrire un concreto supporto ai lavoratori nell’ambito della propria organizzazione di appartenenza, sottolinea, in particolare, che l’Osservatorio, entro il 31 marzo di ogni anno, dovrà produrre al Consiglio regionale un rapporto completo sulle politiche del lavoro nella regione, focalizzando l’attenzione nello specifico su alcuni aspetti ritenuti di particolare importanza e formulando proposte di intervento per promuovere la prevenzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali.
Riferisce,
infine, che la proposta si compone di 6 articoli ed ha neutralità finanziaria.
Ricordata la trattazione della proposta
nella seduta della Commissione di merito, comunica il suo voto contrario per
ragioni non ostruzionistiche, ma per l’esistenza di organismi con analoghe
funzioni, quali, nello specifico, Azienda Calabria Lavoro, che ha tra le
proprie funzioni quella di osservatorio sul lavoro, un apposito Settore del
Dipartimento lavoro e welfare, nonché l’Organismo paritetico tra Regioni e
organizzazioni sindacali.
Ritenuta ridondante la previsione di tale
ulteriore organismo che potrebbe, a suo avviso, vanificare il ruolo di quelli
già esistenti, sottolinea l’importanza della tematica, invitando a rendere
operative le strutture già previste.
Ritenuto che la legge vada supportata
presentando aspetti meritevoli di attenzione, comunica il suo voto favorevole,
proponendo di coordinare e armonizzare le strutture già esistenti, alcune delle
quali solo formalmente attive.
Sottolineato come il titolo della proposta
di legge sia particolarmente evocativo tale da rendere scontato un giudizio
positivo, sottolinea le problematiche esistenti in Calabria nel mondo del
lavoro nel quale spesso i contratti di lavoro non vengono rigorosamente
rispettati ed è presente in gran parte lavoro sommerso, con la inevitabile
conseguenza che molte discriminazioni non vengono denunciate a cause delle
difficoltà legate alle precarie condizioni di lavoro.
Ritenuto di non poter sottacere la
circostanza che il Coordinamento regionale non è stato mai convocato,
nonostante le reiterate sollecitazioni da parte delle Organizzazioni sindacali
anche in casi di incidenti mortali sui luoghi di lavoro, ricorda le figure già
presenti in ambito regionale con funzioni analoghe.
Ritenuto che l’Osservatorio rappresenti una
duplicazione di organismi già esistenti, pur condividendo la finalità della
legge che reputa vada perseguita con tenacia e determinazione, esprime forti
perplessità al riguardo, ribadendo l’esistenza di organismi che potrebbero già
assolvere a tale funzione.
Evidenziato che sarà profuso il massimo impegno affinché l’osservatorio svolga le sue funzioni ed eviti fenomeni di discriminazione nei luoghi di lavoro, pone in votazione gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6 che sono approvati, indi pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Riguardo alla votazione sulla presa d’atto delle dimissioni del consigliere Irto, comunica che i consiglieri votanti e presenti erano 26 e non 25.
Illustra il provvedimento che mira a perseguire la finalità di rendere più efficiente il sistema dei controlli interni alla Giunta e degli enti del sistema regionale, con l'esclusione degli enti del Sistema Sanitario regionale. Puntualizza che nella predisposizione della proposta di legge si è tenuto conto dei principi generali previsti dalla normativa nazionale e regionale vigenti, attraverso una ricostruzione organica delle norme in materia. Evidenzia che il progetto di legge è composto da 17 articoli che disciplinano le diverse tipologie dei controlli interni con riferimento agli organismi preposti, alle modalità, alle tempistiche, agli strumenti di attuazione degli stessi e all’abrogazione di norme. Sottolinea, poi, che la proposta si caratterizza per un intervento innovativo in quanto istituisce, nell'ambito degli organismi indipendenti di controllo interno, indicato dall'articolo 7, l'organismo regionale per i controlli di legalità che svolge ulteriori funzioni di controllo e di coordinamento, operando in raccordo con gli altri organismi già operanti nel settore. Comunica, infine, che la proposta comporta nuovi oneri finanziari limitatamente alla previsione delle indennità in favore dei componenti del neoistituito organismo regionale, alla cui copertura si provvede mediante utilizzo di apposito capitolo individuato nel bilancio.
Presidenza del vicepresidente
Pierluigi Caputo
Giudica la proposta non rispondente a criteri di efficienza, efficacia ed economicità, atteso che la stessa prevede una duplicazione di organismi. Ribadisce, quindi, che le disposizioni normative proposte prevedono esclusivamente sperpero di risorse senza benefici per l’amministrazione regionale, atteso che, a suo avviso, esistono già organismi competenti ad effettuare i controlli interni. Altresì, censura il mancato rispetto del corretto iter legislativo della proposta.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16 e 17 che sono approvati, indi pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta che interviene a modificare la legge regionale 26 aprile 2018 numero 9, al fine di disciplinare più efficacemente la regolamentazione delle fasce orarie entro le quali è consentito l'esercizio del gioco tramite gli apparecchi di cui all'articolo 110, comma 6, del Regio decreto, eliminare la distinzione tra esercizi commerciali e rivendite di genere ed intervenire in merito alle distanze. Evidenziato che le disposizioni dei commi 3 e 4 dell'articolo 16 si applicano esclusivamente alle nuove concessioni, rilasciate successivamente alla data del 3 maggio 2018, dichiara che la legge non comporta nuovi oneri a carico del bilancio regionale.
Ritiene che le modifiche proposte rappresentino “un passo indietro” nella lotta alla ludopatia da parte del Consiglio regionale, intervenendo in peius sia sulle fasce orarie sia sulla distanza delle sale da gioco dai luoghi ritenuti sensibili. Giudica, poi, le modifiche capaci solo di responsabilizzare l’amministrazione regionale a discapito delle amministrazioni locali, in particolare i Sindaci, cui verrebbero sostanzialmente trasferite le competenze in materia di limitazioni. Comunica, in proposito, di aver presentato un emendamento che prevede la chiusura di tutte le sale slot in Calabria a mezzanotte, giudicandone l’approvazione significativa dell’attività di contrasto alla ludopatia da parte del Consiglio regionale.
Dichiarato, a nome del suo Gruppo, di essere contrario alla proposta di legge, considerate le conseguenze economiche negative per la maggior parte dei giocatori e anche la dipendenza patologica che può essere indotta dal gioco, evidenzia che le norme introdotte dalla legge regionale 9 del 2018 sono rimaste inapplicate. Giudica, per contro, le modifiche proposte capaci esclusivamente di depotenziarle, aumentando le competenze e le connesse responsabilità in capo ai sindaci e creando, altresì, potenzialmente disparità di trattamento tra gli esercenti di un Comune rispetto ad un altro.
Esprime amarezza e totale contrarietà riguardo alla proposta legislativa in discussione, censurando il mancato rispetto del corretto iter legislativo. Chiede, pertanto, quali siano le motivazioni per cui, considerata la delicatezza della tematica, la proposta non sia stata discussa in Commissione sanità. Ritiene, quindi, che le modifiche proposte vadano nella direzione diametralmente opposta all'economia responsabile, alla prevenzione e al contrasto alla ludopatia e che tutelino esclusivamente gli interessi economici di esercenti aziende che forniscono i giochi. Giudicato prioritario, nella formulazione di una norma, il perseguimento della cura dei pazienti e la tutela della salute della collettività, riferisce che in Italia sono stati spesi 107 miliardi di euro per il gioco d'azzardo e che i cittadini calabresi sono arrivati a spendere circa 2 miliardi di euro, pari a una media di 1000 euro ad abitante. Reputata la proposta di legge incentivante delle devianze, propone di monitorare gli effetti della legge precedente che, a suo avviso, sarebbe in grado di ridimensionare il fenomeno del gioco patologico per come accaduto in altre regioni d’Italia.
Rilevato che non ci si può astrarre dal
contesto in cui si vive, rammenta che si parla di una malattia che colpisce le
fasce più povere della popolazione e contesta il messaggio politico che, a suo
avviso, vi è sotteso, inducendo a pensare che la Regione stia aprendo le maglie
al gioco d’azzardo e ai rischi che esso comporta. Dichiara, quindi, il proprio
voto contrario.
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
Pur avendo ascoltato con attenzione gli
interventi dei consiglieri di opposizione, si dichiara convinto che attraverso
le modifiche si possa consentire alla legge regionale di avere piena
attuazione, adattandosi anche ai mutamenti intervenuti dal 2018 ad oggi.
Riguardo, poi, la data di decorrenza, non
ritiene corretto modificare i requisiti ad attività già autorizzate. Rileva,
inoltre, che si è deciso di far stabilire ai Sindaci gli orari di chiusura
delle attività che riterranno più opportuni per i loro territori, senza
distinzioni tra i vari esercizi commerciali per tenere conto delle specificità
dei territori.
Riguardo il “distanziometro”, evidenzia che
è stato scelto un unico limite per non creare difformità fra i Comuni in base
alla popolazione residente.
Chiede la votazione per appello nominale.
Chiede al consigliere Crinò di chiarire: se
solo la Regione Calabria abbia una legge che disciplina la materia; se sia
possibile aprire altre attività; se tali disposizioni rendano possibile il
mantenimento di posti di lavoro; se le autorizzazioni per l’apertura siano
rilasciate da autorità di pubblica sicurezza.
Chiarisce che la legge in esame replica
leggi già approvate in altre Regioni, tra cui Piemonte e Puglia; che l’iter
autorizzativo si svolge presso le Questure e che le attività avviate dal 2018
in poi sono sottoposte ai limiti posti dalla legge che entrerà in vigore grazie
alle nuove modifiche.
Chiede la verifica del numero legale.
Comunica che è stato presentato un
emendamento protocollo numero 26880 a firma del consigliere Tavernise.
Illustra l’emendamento che richiede che sia
fissato l’orario di chiusura delle attività ludiche alle ore 24.
Ritiene che l’emendamento del consigliere
Tavernise vada indirizzato, come forma di invito, ai Sindaci che hanno le
competenze per disciplinare gli orari di chiusura delle sale gioco, pertanto
dichiara parere contrario.
Pone in votazione l’emendamento che è
respinto con il parere contrario della Giunta e del relatore. Indi, pone ai
voti l’articolo 1.
Ribadisce la richiesta di votazione per appello nominale.
Propone una breve sospensione della seduta.
Ritiene che, avviata la votazione, la seduta non possa essere sospesa.
Precisa che la votazione per appello
nominale, ai sensi del Regolamento interno, va chiesta da tre consiglieri.
Chiede al Segretario generale se, ai sensi del
Regolamento interno, si possa sospendere la seduta durante una votazione già
avviata.
(Interruzioni dei consiglieri Graziano e
Crinò)
Precisa che è stato votato solo un emendamento
e che la richiesta per appello nominale della sola consigliera Bruni è
inammissibile, considerato che ai sensi del Regolamento interno è necessario
che ne facciano richiesta tre consiglieri.
Ritiene inopportuno sospendere la seduta, fermo restando il diritto delle opposizioni a esercitare il proprio ruolo anche attraverso attività di ostruzionismo.
Chiede una breve sospensione.
Dispone si proceda con la chiama.
Fa la chiama.
Ricorda i termini di Regolamento ai fini del computo del numero legale.
Ricorda che i consiglieri che hanno
richiesto la votazione per appello nominale devono essere presenti in Aula.
Sospende la seduta.
La seduta sospesa alle 20.13 riprende alle
20.15
Constata la mancanza del numero legale e
toglie la seduta.
La seduta termina alle 20.15
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo