XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO
SOMMARIO
N. 13
__________
SEDUTA Di LUNEDÌ 04 LUGLIO 2022
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio lavori h. 16,13
Fine lavori h. 20,15
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario questore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico),*
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
DE NISI Francesco (Coraggio Italia)
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
MONTUORO Antonio
(Fratelli d’Italia),*,*
GALLO Gianluca, Assessore all’agricoltura, risorse
agroalimentari e forestazione
GENTILE Katya (Forza Italia), relatore
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)
ALECCI Ernesto (Partito Democratico)
COMITO Michele (Forza Italia), relatore,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
ORSOMARSO Fausto, assessore al turismo, marketing
territoriale e
mobilità
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia),*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*,*,*
RASO Pietro (Lega Salvini), relatore,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
STRAFACE Pasqualina (Forza Italia),*
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico),*,*
ARRUZZOLO Giovanni (Forza Italia), relatore,*
GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro)
MONTUORO Antonio (Fratelli d’Italia),*,*,*
NERI Giuseppe (Fratelli d’Italia)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
COMITO Michele (Forza Italia), relatore,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle)
Presidenza del presidente
Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 16,13
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
CIRILLO
Salvatore, Segretario questore
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Illustra il provvedimento,
licenziato dalla seconda Commissione nella seduta del 27 giugno 2022 e approvato
dall’esecutivo regionale con deliberazione numero 241 del 14 giugno 2022,
riguardante la variazione del piano finanziario della Sezione Ordinaria del
Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) della Regione Calabria e la presa d’atto
delle determinazioni del Comitato di Sorveglianza.
Sottolineato
come il Decreto Legge numero 34/2019 ha fissato al 31 dicembre 2022 il termine
per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti per le risorse
del FSC dei Piani di Sviluppo e Coesione Sezione ordinaria, puntualizza che il
successivo Decreto Legge numero 50/2022 ha previsto che con delibera CIPESS
siano individuati gli interventi infrastrutturali privi, al 30 giugno 2022, di
obbligazione giuridicamente vincolante, in relazione ai quali il CIPESS
individua gli obiettivi iniziali, intermedi e finali, con i relativi termini di
conseguimento, e che il mancato rispetto di tali obiettivi nei termini indicati
determina il definanziamento degli interventi.
Evidenzia,
poi, come, conformemente agli indirizzi resi dalla Giunta regionale, è stata
avviata la procedura di consultazione scritta del Comitato di Sorveglianza,
conclusasi con l’approvazione di un quadro di nuove operazioni da ricomprendere
nel PSC, per un importo pari a euro 57.255.194,34, con conseguente variazione
del Piano finanziario della Sezione Ordinaria del PSC, il cui dettaglio è
contenuto nell’Allegato 1 del provvedimento.
Infine,
precisa che la copertura finanziaria dei nuovi interventi da ricomprendere nel
PSC è garantita con le risorse finanziarie a suo tempo stanziate a copertura
degli interventi espunti dal PSC, secondo il dettaglio di cui all’Allegato 2 del provvedimento.
Chiede
chiarimenti sul definanziamento, pari a 7 milioni di euro, della misura
relativa agli interventi a sostegno degli imprenditori vibonesi, a seguito dei
danni provocati dall’alluvione nel 2006, così come certificati dalla
Commissione di verifica della Protezione Civile e dalla Camera di Commercio di
Vibo Valentia, deputata ai controlli. Esprime quindi preoccupazione per l’esito
di tali sostegni, considerato che molti imprenditori attendono le dovute
risorse.
Ricordato
l’evento tragico verificatosi il 3 luglio 2006 nel territorio di Vibo Valentia
che ha determinato la perdita di vite umane oltre che danni ingenti
all’economia del territorio ed alle imprese, pur condividendo parte della
rimodulazione, sottolinea l’importanza di conoscere quali sono gli impegni che
intende attuare il governo regionale, considerato che, di fatto, al territorio
vibonese saranno sottratti 7 milioni di euro.
Precisa
che il Decreto legge numero 34 ha fissato al 31
dicembre 2022 il termine ultimo per l’utilizzo delle risorse, prevedendo il
definanziamento di tutte quelle prive di obbligazioni giuridicamente
vincolanti, evidenziando che è indispensabile prendere atto delle risorse che
possono essere spese nella maniera più corretta e concreta possibile.
Pur
conoscendo la problematica evidenziata dai consiglieri Alecci e Mammoliti e
risalente al 2006, evidenzia che le risorse stornate non sono legate a istanze
di risarcimento accolte, ma a quelle che non hanno superato il vaglio della
Commissione di verifica e i controlli della Guardia di Finanza. Giudica,
quindi, demagogico che si sostengano posizioni politiche utilizzando a supporto
presunte istanze di finanziamento che, invece, non possono essere accolte
poiché manca il loro presupposto giuridico.
Puntualizzato
che il provvedimento mira a non far perdere le risorse economiche, sottolinea
che tra le tematiche in oggetto c’è quella del finanziamento dello smaltimento
dei rifiuti attraverso la digestione anaerobica. Evidenzia, poi, l’altro
aspetto tecnico, connesso alla cattiva qualità del compost che, producendo una
frazione organica stabilizzata, dovrà essere smaltito in discarica con il
conseguente aumento, quindi, della quantità di rifiuto da conferire e contraddicendo
in concreto l’obiettivo della discarica zero.
In
risposta al consigliere De Nisi, precisa che diversi imprenditori del
territorio vibonese, danneggiati dall’alluvione del 2006, sono ancora in attesa
del trasferimento delle risorse benché da anni la loro istanza sia stata
accettata e la procedura sia arrivata alla richiesta dei dati per il
trasferimento delle risorse. Per tale ragione, annuncia voto contrario.
Sottolineato
che il provvedimento in discussione contiene altre misure di cui comprende la ratio, stigmatizza l’incapacità della
maggioranza di entrare nel merito delle problematiche e delle tematiche,
limitandosi, a suo dire, ad un approccio burocratico, indi annuncia il suo voto
di astensione.
Giudica
strumentali le dichiarazioni dell’opposizione e ribadisce la volontà della
maggioranza e dell’esecutivo regionale di non disperdere rilevanti risorse.
Favorevole
al provvedimento, si dichiara costernato dalle dichiarazioni di voto contrario
dei consiglieri di opposizione che ritiene siano strumentali.
Dichiara
il voto di astensione del Gruppo Misto sul provvedimento che, nonostante a suo
avviso abbia seguito procedure non corrette e sia carente di informazioni
dettagliate, riveste particolare rilevanza.
Premesso
di essersi confrontato con il consigliere Alecci, annuncia che il Partito
Democratico si asterrà sulla votazione del provvedimento e ritiene che tutte le
risorse destinate al problema del dissesto idrogeologico, il cui contrasto
giudica prioritario di ogni azione di governo, non andrebbero definanziate.
Pone in votazione il
provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta volta a
valorizzare l’apicoltura calabrese. Specificato che la Calabria ha centrato
l’obiettivo di spesa sul FEASR, annuncia che tra gli interventi della nuova
programmazione PAC 2023-2027 sono previsti impegni per l’apicoltura.
Rammentato, quindi, che le api
sono fortemente a rischio e con loro l’intero eco-sistema, evidenzia che, per
tale ragione, il comparto apistico è tutelato dalla normativa europea e
sostenuto con cofinanziamenti e contributi al settore apicolo.
Rammentato, poi, che la
Calabria produce miele di grande qualità e varietà e che da anni ha migliorato
tecniche di produzione in grado di offrire un prodotto di pregio, sottolinea
che la pandemia Covid-19 ha ridotto la produzione di miele, evidenziando che la
proposta intende costruire un quadro normativo che permetta uno sviluppo
sostenibile del settore, garantendone la tutela e la valorizzazione.
Specificati, inoltre, gli
obiettivi della proposta di regolamentare e proteggere il settore
dell’apicoltura calabrese, sottolinea l’importanza di: redigere un documento
programmatico, il Programma Apistico Regionale; tutelare le risorse
nettarifere; gestire della pratica del nomadismo; individuare prescrizioni e
divieti sulle strutture alveari; disciplinare i trattamenti fitosanitari;
regolamentare la produzione per autoconsumo, fissato nel numero di 15 alveari.
Indicato, infine, che è
prevista un’attività di controllo e vigilanza, con potere sanzionatorio, da
parte del Dipartimento competente, annuncia che la proposta non prevede
maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
In qualità di cofirmatario
della proposta di legge, dichiara il voto favorevole del suo gruppo, del Gruppo
misto e del Partito Democratico, evidenziando che l’opposizione, quando le
proposte di legge puntano al soddisfacimento dei bisogni collettivi, non solo le
vota favorevolmente, ma le sottoscrive.
Ritiene che il Consiglio
regionale debba migliorare il metodo di lavoro con un maggiore coinvolgimento
dell’opposizione.
Sottolineata la particolare
rilevanza del settore e dei problemi ad esso connessi e considerato che la
riproduzione di buona parte delle specie vegetali dipende dall’impollinazione
delle api, particolarmente sensibili allo stato dell’ambiente in cui vivono, annuncia
il voto favorevole del gruppo De Magistris Presidente.
Precisato che tale norma
tutela un settore di nicchia che denota la ricchezza della biodiversità della Calabria,
rammenta che il Settore è sostenuto con una Misura legata al settore biologico,
la misura 10.1.8., ed evidenzia come la legge quadro in esame consentirà la
promozione e una maggiore organizzazione del settore, necessaria per
incrementare il made in Calabria. Difatti, precisa che una quantità notevole di
miele viene prodotto in modalità così detta sfusa e confezionato in altre
Regioni a cui viene accreditata la produzione. Altresì, riferisce come nella
nuova programmazione europea i finanziamenti del settore saranno rinvenibili
non più nella misura suddetta ma in una nuova denominata “ACA 18”. Ringrazia,
infine, l’intero Consiglio regionale e in particolare i colleghi consiglieri
componenti della sesta Commissione.
Pone in votazione gli articoli
1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10,11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18 che sono approvati
e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede l’inserimento
all’ordine del giorno della proposta di legge numero 42/12^.
Si dichiara favorevole
all’inserimento all’ordine del giorno della proposta che, a suo avviso,
consentirebbe al Dipartimento, bloccato dalle pratiche inevase, di continuare a
lavorare.
Pone in votazione la proposta
di inserimento all’ordine del giorno che è approvata.
Illustra la proposta, finalizzata a modificare gli articoli 2 e 7 della legge regionale 19 novembre 2020, n.21 (Istituzione Consorzio Costa degli Dei), al fine di rendere la procedura di approvazione dello statuto del Consorzio più snella e meno farraginosa, abrogando la norma transitoria di cui all’articolo 7, che prevede espressamente che lo statuto del Consorzio Costa degli Dei sia approvato con successiva legge regionale; tale norma, infatti, implica per ogni successiva modifica dello Statuto l’approvazione di una nuova legge regionale di modifica ad hoc. Sottolinea, poi, che l’abrogazione della disposizione, rubricata impropriamente quale “norma transitoria”, richiede la riformulazione del comma 2 dell’articolo 2, eliminando il rinvio, per l’adozione dello statuto, “ai sensi dell’articolo 7” e, per l’entrata in vigore dello stesso, della “previa approvazione dei consigli comunali”, e prevedendo, in maniera più semplice e lineare, che sia l’assemblea ad approvare lo statuto del Consorzio.
Precisa, quindi, che la proposta si compone di 4 articoli, specificando che non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Rammentato che la legge
regionale numero 21 del 2020 è stata approvata 20 mesi fa, dichiara di non
comprendere perché nella proposta di modifica in esame sia prevista
l’eliminazione di alcuni passaggi, a suo avviso democratici e per contro
ritenuti ridondanti, che la legge riconosceva ai Consigli comunali. In
particolare, evidenzia che la legge prevedeva l’approvazione vincolante dello
Statuto del Consorzio “Costa degli Dei” da parte dei Consigli comunali.
Non volendo esprimere un voto
contrario, chiede quali ragioni spingano ad annullare dei passaggi democratici a
suo giudizio significativi che rendono la comunità più consapevole.
Ritenuto che, rispetto al testo in sé, la minoranza possa decidere se contribuire o meno, riferisce che la natura del provvedimento in discussione si fonda sul principio di semplificazione dell’attività del Consorzio.
Evidenziato il grande lavoro svolto dalla Giunta e dal Consiglio regionale e portata avanti attraverso un’attenta valutazione sul territorio, riferisce che si sta lavorando alla predisposizione di un Testo Unico sul turismo, che metta in evidenzia le principali iniziative di accoglienza non soltanto per la Costa degli Dei, ma per la valorizzazione di tutto il patrimonio calabrese attraverso un’attenta programmazione.
A tal proposito, reputa necessario il contributo dei Comuni all’insegna della condivisione e del confronto, partendo da una visione complessiva delle azioni da mettere in campo per una migliore organizzazione del territorio attraverso la previsione di opportune risorse.
Pur esprimendo apprezzamento per il modo con cui il provvedimento in discussione fornisce risposte concrete a problematiche serie e reali, ritiene che lo stesso avrebbe potuto essere ulteriormente migliorato in termini di maggiore implementazione, condivisione e coinvolgimento dei Comuni, attraverso l’emendamento presentato in sede di Commissione dalla minoranza e respinto.
Pertanto, pur sottolineando la valenza sostanziale del provvedimento, annuncia il suo voto di astensione.
Riferisce i motivi che hanno portato al voto contrario da parte dell’opposizione e sottolineata la scelta di non ripresentare gli emendamenti respinti, evidenzia la necessità di confronto nell’ambito delle scelte assunte e nel rispetto delle comunità, rispetto che, a suo dire, allo stato attuale non vi è stato.
Ricorda che la novellazione è stata presentata proprio per rendere più snello l’iter della legge al fine di giungere a una vera destinazione turistica del territorio vibonese.
Nel comunicare il suo voto favorevole, precisa che nel provvedimento non si ravvedono le problematiche sollevate dalla minoranza.
Nel comunicare il suo voto di
astensione, auspica che il prossimo Testo Unico sul turismo, già annunciato
dall’assessore Orsomarso, preveda una programmazione che riguardi tutto il
territorio regionale, all’insegna della valorizzazione dell’intero patrimonio paesaggistico
calabrese, che spesso è penalizzato dalla carenza di risorse.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3 e 4
che sono approvati e la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
In riferimento ai punti 4, 5, 6 e 7 chiede
di dar seguito a quanto previsto dall’articolo 2, comma 3, della legge
regionale numero 39 del 1995 e dall’articolo 113 del Regolamento interno del
Consiglio regionale.
Esprime rammarico per la scelta di non procedere alle nomine di competenza del Consiglio regionale nella seduta odierna, ricorrendo alla prassi, che giudica riprovevole, di far esercitare al Presidente del Consiglio regionale i poteri sostitutivi di nomina. Invita, pertanto, l’intera Assemblea a riflettere sul principio di democrazia di cui il Consiglio regionale dovrebbe essere garante, soprattutto nei confronti dei diversi candidati alle suddette nomine.
Annuncia il suo voto contrario alla richiesta del consigliere Crinò e invita a operare scelte autonome e trasparenti all’insegna del cambiamento, soprattutto dando voce a nuovi volti e nuove professionalità che rappresentano la ricchezza della Calabria.
Pone ai voti la richiesta del consigliere Crinò che è approvata.
(Il Consiglio approva)
Espresse le motivazioni del suo voto contrario e richiamando quanto già espresso dal consigliere Mammoliti, ricorda ancora una volta l’esclusione del suo gruppo da qualsiasi tipo di incarico benché previsto istituzionalmente, così come accaduto nella composizione dell’Ufficio di Presidenza e nell’elezione della presidenza delle Commissioni, e dichiara che avrebbe auspicato sia un dibattito sia che si procedesse alle nomine in Consiglio regionale, sede deputata.
Precisa che tutte le decisioni sono state assunte nel rispetto delle norme di legge e di Regolamento, escludendo vi siano accordi sottesi con parte delle opposizioni volti ad escludere il gruppo De Magistris Presidente. Ricorda, infine, che il gruppo del consigliere Laghi è rappresentato in tutte le Commissioni consiliari.
Precisa che il suo Gruppo è rappresentato in tutte le Commissioni perché il Regolamento consente che ogni gruppo possa designare un componente ed essere rappresentato.
Evidenziato
che la proposta di legge numero 74 giunge all’esame del Consiglio regionale dopo
una lunga e proficua fase di concertazione avviata con tutti gli ordini
professionali della Regione Calabria e ANCE, auditi in una prima e intensa
discussione della bozza di proposta nella
seduta del 27 aprile della Quarta Commissione, durante la quale sono stati
invitati a trasmettere i loro suggerimenti e le eventuali
proposte di modifica migliorative, precisa che il testo definitivo della
proposta sia il risultato dei contributi giunti da tutti i soggetti interessati e dai
dipartimenti regionali che hanno dato un sostanziale contributo alla sua
redazione.
Puntualizzato
come nella normativa
nazionale ed europea, nella Convenzione europea sul paesaggio, nell'ambito
della normativa nazionale in materia di governo del territorio, la
rigenerazione urbana e territoriale sia
individuata quale strumento fondamentale di trasformazione, sviluppo e
governo del territorio, sottolinea come, con
riferimento alla disciplina in materia, la normativa quadro, dettata in Italia
dal D.M. del 1968 e dalla legge urbanistica numero 1150 del 1942, rispondesse a una logica edilizia di
tipo 'espansivo' da inquadrare storicamente nei decenni
della crescita edilizia, rispetto ad un quadro metodologico attuale
che intende favorire invece l'obiettivo della tutela ambientale, della riduzione del consumo
del suolo, con approcci rigenerativi, nonché il
contrasto al degrado.
Sottolineato come con il termine rigenerazione urbana si faccia riferimento ai programmi di recupero e riqualificazione del
patrimonio immobiliare e degli spazi, prevalentemente su scala urbana, volti a garantire tra l'altro
la qualità dell’abitare sia dal punto di vista ambientale sia sociale, con particolare
riferimento alle aree urbane e alle periferie più degradate, evidenzia come si tratti di interventi che, rivolgendosi al patrimonio edilizio
esistente, intendono porre attenzione al tema della
salvaguardia del territorio, dell’ambiente e del paesaggio, alla riduzione
del consumo del suolo, al recupero e restauro del patrimonio edilizio
esistente.
Evidenziato
che l’obiettivo della proposta consiste nel dotare la
Regione Calabria di una legge sulla rigenerazione urbana volta alla
realizzazione di città sostenibili e a misura d'uomo, secondo quanto previsto
dagli Obiettivi dell'Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile,
sottolinea che riguardo agli strumenti utilizzati la
rigenerazione urbana si avvale sia di interventi di recupero di edifici e aree
sia di azioni relative alla partecipazione sociale, con un più ampio rilancio
dal punto di vista culturale, economico e sociale oltreché ambientale, con il coinvolgimento
anche del settore privato. Puntualizza, inoltre, come nell’ultimo decennio, si sia
registrata una integrazione del modello di tipo 'pubblicistico' relativo alla
trasformazione urbana, basato sulla pianificazione delle scelte urbanistiche
degli enti territoriali, a partire dai nuovi piani urbanistici comunali,
attraverso l'analisi delle possibili interazioni e contributi, in termini di
trasformazione rigenerativa, del settore privato.
Sottolineato come la Legge regionale numero 19 del 2002 già contiene importanti strumenti in termini di
programmi integrati e/o complessi di rigenerazione urbana, evidenzia
come di recente, inoltre, a seguito di ampia
valutazione e condivisione in Conferenza Stato-Regioni,
sia stato adottato dalla 13^ Commissione del Senato (Territorio, ambiente, beni
ambientali) un testo unificato riferito a diversi disegni di legge e recante
“Misure per la rigenerazione urbana”.
Illustra,
quindi, i Titoli di cui si compone il testo, precisando che dalla sua
attuazione non derivano maggiori oneri a carico del
bilancio regionale.
Sottolineato come il testo della proposta in discussione sia partecipato,
articolato, complesso e molto ambizioso e che sono state recepite le indicazioni dell’Ufficio legislativo della Regione nonché i suggerimenti e le
proposte formulate dai rappresentanti
delle Organizzazioni di categoria convocate e ascoltate, evidenzia come il
testo, dopo una accurata disamina e talune modifiche apportate, abroga definitivamente il “Piano
Casa”, ponendosi in coerenza con la Costituzione
nonché con tutti gli strumenti sovraordinati.
Precisa, poi, che il testo demanda la fase nel dettaglio e le singole fattispecie ad una fase
di disciplina operativa, introducendo premialità per ciò che concerne i costi di
costruzione e tenendo sempre presente, quale alveo naturale, il rigoroso rispetto delle
vocazioni territoriali. Evidenzia, poi, che gli obiettivi principali che si prefigge
la proposta sono quelli di promuovere interventi di riuso e di riqualificazione
degli edifici
esistenti, nonché di rigenerazione urbana e recupero, al fine di limitare il
consumo di suolo; riqualificare le grandi città e i
piccoli comuni esistenti, aumentare la sicurezza statica e
migliorare le prestazioni energetiche degli edifici; favorire il miglioramento della qualità ambientale,
paesaggistica e architettonica
del tessuto edificato. Precisa, ancora, che la proposta
si pone come importante strumento normativo di ausilio alla legge urbanistica regionale e assolve ad una funzione integrativa e non
sostitutiva della medesima legge, andando
ad ovviare alle lacune, ai ritardi, ai deficit strutturali derivanti dall’attuale Piano
Casa.
Sottolinea, infine, che l’approvazione della proposta fornirà alla Regione Calabria una legge specifica capace di regolamentare
il comparto, anticipando la normativa nazionale in materia.
Esprime
il suo disappunto per non essere stato messo nelle condizioni di svolgere il suo
ruolo di consigliere regionale, considerato che non gli è stato concesso il
tempo necessario per approfondire le modifiche proposte.
Evidenzia
come l’ordine del giorno sia stato concordato in conferenza dei capigruppo.
Precisato
che in Conferenza dei Capi gruppo non era stata fatta menzione di ulteriori
modifiche da apportare al provvedimento direttamente in Aula e consistenti in
ben 14 emendamenti, ripercorre l’iter della proposta che reputa in
contraddizione rispetto alla fase illustrativa, non ravvisando al suo interno
riferimenti e disciplina diretta al risparmio del suolo e al recupero urbano.
Evidenzia, poi, come l’articolato contenga, a suo avviso, precise violazioni
dei limiti di potestà legislativa regionale, compromettendone la legittimità
costituzionale. Rileva, ancora, come non trovi corrispondenza tra quanto
previsto nell’articolato e gli obiettivi prefissati e illustrati della proposta
medesima, ad esempio per quanto concerne l’aumento volumetrico, i sottotetti, i
seminterrati e interrati, in cui è prevista la possibilità di assenza di
finestre che permettano il ricambio d’aria. Conclude, giudicando sottostimate
le percentuali di premialità previste.
Rilevata una nuova e diffusa consapevolezza volta a
considerare il territorio non più come uno spazio di occupazione edificatoria,
ma, piuttosto, come una risorsa culturale, ambientale, produttiva, storica e
sociale, sottolinea la necessità di salvaguardia del territorio, concentrandosi
sulla limitazione del consumo di suolo verde, sul recupero e riqualificazione
delle vaste aree periferiche compromesse e degradate, sull’obbligo di
verificare la disponibilità di patrimonio edilizio pubblico e privato esistente
da recuperare e riqualificare, evitando di localizzare nuove infrastrutture o
nuovi quartieri in mezzo al verde.
Ricorda, quindi: l’approvazione, nel 2015, da parte dell’ONU
dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, nella quale sono individuati 17
obiettivi tra i quali specifici interventi di riqualificazione urbana;
l’adozione, il 30 maggio 2016, da parte dell’Unione europea del “Patto di
Amsterdam”, concepita per promuovere e attuare politiche comuni di
rigenerazione delle città e dei territori degli Stati membri.
Evidenziato l’obiettivo europeo di azzeramento del consumo
netto di suolo al 2050, che l’Agenda Onu chiede di anticipare al 2030,
sottolinea l’assenza a livello nazionale di una normativa organica in materia
di consumo di suolo e di promozione della rigenerazione territoriale e urbana.
Registrata la necessità, fortemente avvertita dalle Regioni,
di una norma quadro nazionale, riferisce lo studio della Commissione
parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di
degrado delle città e delle loro periferie, svolto nel periodo novembre 2016 –
dicembre 2017, confluito nella proposta di lavorare ad un “Piano strategico per
le città italiane”, anche sulla base di specifiche linee guida.
Ricordate le competenze dei diversi livelli territoriali di
governo in materia di urbanistica, ambiente e tutela del paesaggio, riferisce
le iniziative legislative intraprese al riguardo dalle altre Regioni italiane,
ritenendo che con il presente provvedimento anche la Calabria avvii un processo
innovativo di rigenerazione urbana e territoriale, finalizzato a intraprendere
iniziative efficaci di rinnovamento e di riscatto sociale, culturale ed
economico.
Espresso compiacimento per il cambiamento di rotta delle forze politiche di maggioranza in materia di urbanistica e di ambiente, comunica il suo voto di astensione, paventando il rischio di impugnativa del provvedimento in discussione poichè le norme in esso contenute potrebbero essere considerate assunte dalla Regione in maniera autonoma e avulsa dal quadro di riferimento costituito dal Piano paesaggistico, di cui la Calabria è carente.
Precisato che il Piano paesaggistico è elaborato secondo il modulo della pianificazione concertata e condivisa prescritto dalle norme statali, riferisce che esso costituisce il solo strumento idoneo a garantire l’ordinato sviluppo urbanistico e a individuare le trasformazioni compatibili con le prescrizioni statali.
Pur ritenendo corretta la previsione di misure di premialità, ribadisce il suo voto di astensione per le motivazioni espresse.
Rilevata la mancata in Calabria del Piano paesaggistico, sottolinea le osservazioni contenute nella scheda di analisi tecnico-normativa, stigmatizzando la fretta e la superficialità dimostrata nella predisposizione del provvedimento in esame.
Condivise le osservazioni del consigliere Laghi in merito alla presentazione di numerosi emendamenti che determinano l’impossibilità di un adeguato approfondimento, evidenzia come gli obiettivi della legge urbanistica siano stati nel tempo completamente disattesi con le inevitabili conseguenze in termine di disordine dei territori.
Registrato il ritardo della Calabria nel settore, reputa necessario il rispetto degli obiettivi imposti dalla normativa statale per costruire in maniera sostenibile e nel rispetto della salute degli individui.
Evidenziata la necessità di investire nell’efficienza energetica degli edifici, reputa ormai improcrastinabile l’attivazione di interventi di rigenerazione urbana, in condivisione con lo Stato per non incorrere in impugnative.
Ritenuto che non siano state recepite le osservazioni emerse nelle sedute della competente Commissione consiliare, comunica, anche a nome del Partito democratico e del Movimento Cinque Stelle, il voto di astensione, pur consapevole che il provvedimento possa rappresentare un importante strumento di ripartenza economica.
Comunicato il voto di astensione del gruppo del Partito democratico, rileva le molteplici contraddizioni presenti nel provvedimento in esame, stigmatizzando la fretta e la determinazione della maggioranza di Governo nell’approvazione della proposta.
Ricordate le osservazioni emerse nel corso delle sedute della Commissione da parte del Settore assistenza giuridica e del MIBAC, paventa il rischio di impugnativa della proposta, come, peraltro, avvenuto per molti provvedimenti approvati dal Consiglio regionale, censurando tale veemenza a legiferare.
Sottolineata l’impossibilità di approfondire adeguatamente il contenuto degli emendamenti presentati, pur ritenendoli in alcuni casi apprezzabili, li reputa non attinenti al provvedimento in discussione, stigmatizzando il mancato rispetto delle decisioni assunte nella Conferenza dei capigruppo.
Invita, pertanto, ad una maggiore attenzione in merito all’organizzazione del lavoro nel rispetto di ruoli e funzioni.
Passa all’esame ed alla votazione dell’articolato, ponendo ai voti l’articolo 1 che è approvato.
Chiede di intervenire per dichiarazione di voto.
Precisato che gli interventi per
dichiarazione di voto potranno essere svolti prima dell’approvazione finale del
provvedimento, passa all’esame dell’emendamento, a firma del consigliere Raso, protocollo numero 16378/A02.
Illustra l’emendamento all’articolo 2, comma 1, che
prevede che “la lettera n) sia sostituita dalla seguente: “n) edificio in stato
legittimo: immobile o parte di esso legittimo ai sensi dell’articolo 9 bis,
comma 1 bis, del d.p.r. 380/2001.”
Precisato
che gli emendamenti presentati sono attinenti alla proposta di legge in esame e
volti a restringere il campo di applicazione della normativa agli edifici
legittimi come previsti dal Testo unico, sottolinea che non trattasi di
numerosi emendamenti ma della medesima modifica, riproposta per tutti gli
articoli in cui è presente tale definizione.
Stigmatizzati
gli interventi di alcuni consiglieri di opposizione, evidenzia che i
rappresentati del Ministero competente non hanno partecipato alle sedute della
Commissione, seppur invitati.
Pone in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della Giunta e del relatore.
Dà
lettura dell’emendamento, protocollo numero 16378/A03, che prevede che, ove
ricorrente in tutto l’articolato - in
particolare: all’art. 2, comma 1, lettere l) e p) dopo la parola “edificio”;
all’art. 3 nei commi 1 e 3 dopo la parola “siano”; all’art. 4 commi 2, 3
lettera e) e comma 12 dopo la parola “inutilizzati”; all’art. 5 commi 1 e 2
dopo la parola “siano”; all’art. 6 commi 1, 2 e 3 dopo la parola “siano”;
all’art. 7 commi 1 e 5; all’art. 8 comma 1 dopo la parola “costiera”; all’art.
10 comma 13 dopo la parola “siano”; all’art. 11 comma 1 lettera a); all’art. 12,
comma 1 - la parola “esistenti” sia sostituita dalle parole “in stato
legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 2, così come emendato, che è
approvato.
Passa all’esame
dell’articolo 3 e dei relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 3, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 3, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 4 e dei relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 4, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 4, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 5 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 5, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato.
Propone
una modifica ulteriore all’articolo 5, comma 1, inserendo alla fine del comma una
ulteriore premialità.
Pone
in votazione l’emendamento orale proposto dal consigliere Caputo che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 5, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 6 e relativi emendamenti.
Sottolinea che
l’emendamento all’articolo 6 ha il medesimo contenuto di quelli a sua firma
agli articoli precedenti.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 6, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 7 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 7, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con il parere favorevole
della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è approvato.
Sottolineato
che c’è l’accordo con il presidente Raso per effettuare un approfondimento
sulla questione seminterrati, soprattutto nei centri storici, ritira
l’emendamento a sua firma, protocollo numero 16383.
Pone
in votazione l’articolo 7, così come emendato, che è approvato, e passa
all’esame dell’articolo 8 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 8, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 8, così come emendato, che è
approvato, e l’articolo 9 che è approvato.
Passa all’esame
dell’articolo 10 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 10, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello dei precedenti articoli e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 10, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 11 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 11, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 11, così come emendato, che è
approvato, e passa all’esame dell’articolo 12 e relativi emendamenti.
Sottolinea
che l’emendamento all’articolo 12, protocollo numero 16378/A03, è identico a
quello del precedente articolo e prevede, quindi, che la parola “esistenti” sia
sostituita dalle parole “in stato legittimo”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione l’emendamento che è
approvato, indi pone in votazione l’articolo 12, così come emendato, che è
approvato, e pone in votazione l’articolo 13 che è approvato.
Passa all’esame dell’articolo
14 e relativi emendamenti.
Dà lettura degli emendamenti all’articolo 14, protocollo numero 16738/A04 e 16738/A05. Il primo prevede la sostituzione del comma 1 con il seguente testo: “Tutti i soggetti titolari di progetti che alla data di entrata in vigore della presente legge sono in corso di istruttoria da parte delle Amministrazioni competenti, possono con semplice istanza chiedere che detti progetti vengano riesaminati ai sensi della presente legge. Anche i soggetti titolari di progetti già approvati i cui lavori siano già iniziati e non ultimati, possono usufruire dei benefici della presente legge.” Il secondo, al comma 2, prevede che dopo la parola “materia” sono eliminate le parole “ed alla legge regionale ivi richiamata”.
Con
il parere favorevole della Giunta, pone in votazione gli emendamenti che sono
approvati.
Dichiara di ritirare
l’emendamento a sua firma.
Pone
in votazione l’articolo 14, così come emendato, che è approvato.
Pone, quindi, in votazione
gli articoli 15, 16 e 17 che sono approvati.
Precisato
di aver presenziato all’ultima Conferenza dei capigruppo, pur riconoscendo
l’importanza dell’argomento, ritiene che la legge sia “mal fatta”, pertanto
dichiara il suo voto contrario.
Sottolineato
che nel testo di legge si parla di riduzione dell’uso del suolo e vengono date
delle premialità in determinate situazioni, evidenzia che, per evitare che il
testo possa essere impugnato, è stato riportato l’articolo così come scritto
nel precedente Piano casa. Ricorda, poi, che per il progetto di legge le
Commissioni competenti hanno avuto un ruolo importante e che sono state accolte
tutte le osservazioni avanzate dalle associazioni di categoria. Infine,
ritenuto che in politica è richiesto il coraggio delle scelte, annuncia il suo
voto favorevole.
Pone
in votazione il provvedimento nel suo complesso che viene approvato, come
modificato, con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Relaziona sul punto, precisando che la proposta in
esame prevede alcune modifiche alle leggi regionali numero regionali numero 42/2017, 13/1979, 7/1996, 8/1996,
38/1986 che mirano a snellire le procedure relative alle pratiche
amministrative.
Passa, quindi, alla descrizione del contenuto degli
articoli: l’articolo 1 fissa la data del 31 dicembre 2022 per la conclusione
della procedura di liquidazione della Fondazione Calabria Etica, prevedendo,
inoltre, che la Giunta individui un commissario tra i dirigenti di ruolo o i
funzionari di categoria D; l’articolo 2 prevede la partecipazione alla Consulta
regionale della cooperazione, di un rappresentante per ogni organizzazione
regionale facente parte del Movimento Cooperativo operante in Calabria e
aderente alle Associazioni nazionali giuridicamente riconosciute; l’articolo 3
prevede l’esenzione della tassa automobilistica per i veicoli ultraventennali
inseriti nella lista di salvaguardia del Registro ACI Storico in misura pari al
50 per cento; l’articolo 4 prevede che la Regione aderisca alla Società
consortile a responsabilità limitata costituita per la realizzazione del
programma di ricerca e innovazione denominato “Tech4Uou – Technologies for climate change adaption and quality of life improvement” mediante la sottoscrizione dell’aumento del
capitale sociale, nel limite di spesa di 20.000 euro per l’anno 2022;
l’articolo 6 prevede la promozione, attraverso Fincalabra
Spa, della costituzione di consorzi o società a prevalente partecipazione
pubblica volti allo sviluppo del territorio e delle potenzialità connesse al
sistema portuale tramite il sistema di trasporto integrato delle merci;
l’articolo 7 modifica la norma in materia di rimborso spese ai soggetti
nefropatici, eliminando il riferimento ai “controlli”, affinché la stessa si
applichi solo ai trattamenti dialitici; gli articoli 5 e 8 prevedono
rispettivamente che una delle unità di personale assegnate alla struttura
speciale dell’Ufficio di Gabinetto della Giunta regionale e del Consiglio
regionale possa essere individuata tra gli esterni alla Pubblica
amministrazione; gli articoli 9 e 10 contengono la norma finanziaria e le
disposizioni relative all’entrata in vigore.
Ritiene
che proposta di legge possa essere impugnata, in particolare cita alcune
disposizioni contenute all’articolo 3 in merito alle auto storiche. Riferisce
che tante associazioni sono allarmate e chiedono il perché si parli di auto
inserite esclusivamente nel Registro ACI, escludendo gli altri Registri.
Contestata l’idea di approntare
provvedimenti omnibus che, a suo avviso, ingenerano confusione
assembrando argomenti diversi senza alcuna logica, entrando nel merito della
proposta, manifesta perplessità sulla proroga della procedura di liquidazione
della Fondazione Calabria etica, che si protrae dal 2013, e che, a suo avviso,
potrebbe portare a un aumento delle passività per la Regione. Dichiara, quindi,
voto contrario all’articolo 1.
Riguardo, poi, agli articoli 5 e 8 che
prevedono la possibilità di nominare un’unità di personale esterna alla
Pubblica Amministrazione nella struttura dell’Ufficio di Gabinetto di Giunta
regionale e Consiglio, afferma di non comprenderne la ratio se non riferendola a ragioni privatistiche e clientelari,
considerato che, ad oggi, il medesimo incarico può essere ricoperto da
personale interno a costo zero.
Si dichiara, infine, dispiaciuta per la
modifica alla legge numero 36 del1986, perché, a suo avviso, sarebbe stato
possibile trovare una soluzione diversa per pazienti uremici che hanno
necessità di controlli e di spostarsi con autoambulanze e automedicali
affrontando spese onerose.
Rispondendo alle precedenti osservazioni,
obietta che vi è un regolamento nazionale che classifica i veicoli storici e
che l’ACI è una associazione riconosciuta a livello nazionale che costituisce
una garanzia per evitare una eventuale impugnativa.
In merito, poi, alla proroga della procedura
di liquidazione della Fondazione Calabria etica, osserva che è una situazione
che nasce in anni precedenti e per la quale è necessaria la nomina di un
commissario liquidatore che metta ordine nelle procedure.
Riguardo, ancora, alla nomina di personale esterno
nelle strutture dell’Ufficio di Gabinetto rileva che si tratta di un discorso
organizzativo per consentire alle strutture di lavorare al meglio e che, a suo
avviso, non dovrebbe essere oggetto di contestazione, data la gestione oculata
che caratterizza l’utilizzo delle risorse del Consiglio regionale.
Comunica
che è pervenuto un emendamento, protocollo numero 16402, a firma del
consigliere Montuoro.
Illustra
l’emendamento teso a modificare il titolo della proposta di legge.
Pone
in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della
Giunta e del relatore. Comunica che sono pervenuti due emendamenti, protocollo
numero 16393 e 16400, a firma del consigliere Montuoro con identico contenuto.
Ritirato
l’emendamento protocollo numero16393, dà lettura dell’emendamento protocollo
numero 16400 che, inserendo 2 articoli prima dell’articolo 1: apporta modifiche
alla legge regionale istitutiva di Azienda Zero, al fine di renderne Ie funzioni maggiormente coerenti e sistematiche e
garantire la piena operatività nella fase di avvio; modifica la legge regionale
numero 11 del 2004, istituendo Ie unita di continuità
assistenziale, al fine di garantire un miglior trattamento sanitario.
Pone
in votazione l’emendamento che è approvato, con il parere favorevole della
Giunta e del relatore. Pone, poi, in votazione gli articoli 1, 2 e 3 che sono
approvati.
Comunica, quindi, che è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 16386 a firma del consigliere Raso.
Ritira
l’emendamento.
Pone
in votazione gli articoli 4 5, 6, 7 e 8 che sono approvati.
Comunica che sono pervenuti due emendamenti
protocollo numero 16392 e 16399 a firma del consigliere Montuoro con identico
contenuto.
Ritirato
l’emendamento protocollo numero16392, dà lettura dell’emendamento protocollo
numero 16399 che, aggiungendo I’articolo
8-bis, dà attuazione all'articolo 30, comma 2 bis, del d.lgs. numero 165 del 2001,
affinché, per il tempo occorrente all'avvio delle procedure di mobilità, siano
mantenuti in servizio, in posizione di comando, i dipendenti in servizio presso
gli uffici della Giunta regionale alla data del 30 aprile 2022.
Pone
in votazione l’emendamento che è approvato con il parere favorevole della
Giunta e del relatore. Comunica, quindi, che è pervenuto l’emendamento
protocollo numero 16401 a firma del consigliere Montuoro.
Dà
lettura dell’emendamento che modifica il comma 1 dell'articolo 9 al fine di
specificare che dai nuovi articoli 01, 02 e 8-bis non derivano nuovi oneri a
carico del bilancio regionale.
Pone
in votazione l’emendamento che è approvato, con il parere favorevole della
Giunta e del relatore, l’articolo 9 che è approvato come emendato e l’articolo
10 che è approvato. Pone, infine, in votazione la legge nel suo complesso.
Intervenendo
per dichiarazione di voto, osserva che il bollo auto è un tributo derivato la
cui definizione deve rimanere all’interno della normativa nazionale.
Stigmatizza, poi, l’atteggiamento di critica verso
l’opposizione, osservando che l’inserimento di provvedimenti non all’ordine del
giorno non consente di esaminarli per votare con coscienza e poter presentare
emendamenti, come fatto invece dalla maggioranza.
Precisa
che l’ordine del giorno è stato concordato in Conferenza dei capigruppo.
Dichiarato
voto favorevole, evidenzia che il provvedimento è stato esaminato in prima
Commissione e che gli emendamenti potevano essere presentati anche direttamente
in Consiglio regionale.
Chiarisce
di aver fatto riferimento agli emendamenti alla proposta di legge numero
74/12^.
Afferma
che il bollo auto, pur essendo un tributo derivato, è nella piena disponibilità
della Regione con l’unica limitazione di non andare oltre l’importo previsto
dalla legge nazionale.
Ricordato che il Presidente del
Consiglio regionale, in data 23 giugno, ha trasmesso una lettera ai Presidenti
di tutte le Commissioni chiedendo che si evitassero convocazioni nei giorni in
cui era già convocata l'Assemblea, se non previamente autorizzate, evidenzia
come sia preferibile diluire le convocazioni in più giorni al fine di procedere
all’esame preciso e puntuale dei provvedimenti.
Pone in votazione il
provvedimento che è approvato, come emendato, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta di
legge che con l'articolo uno integra la legge regionale numero 24 del 2008 introducendo
una norma transitoria ad hoc al fine
di garantire indifferibili attività rese dal servizio sanitario regionale per i
soggetti pubblici e privati autorizzati e accreditati che abbiano presentato
istanza di rinnovo dell'accreditamento ai sensi dell'articolo 11 e i cui
procedimenti non siano stati ancora conclusi con provvedimento amministrativo
di rinnovo. Evidenzia come l'autorizzazione verrà prorogata previa
presentazione di autocertificazione relativa alla permanenza dei requisiti
strutturali, tecnologici e organizzativi fino all'adozione del provvedimento di
rinnovo dell’accreditamento da adottarsi entro il 30 giugno 2023. Puntualizzato
che si consente in maniera straordinaria ed eccezionale alle aziende del
Sistema Sanitario regionale il conferimento di incarichi a medici privi della
prevista specializzazione, evidenzia come una norma individua gli elementi
essenziali del contratto e pertanto i requisiti dei medici, la durata e la
possibilità di rinnovo.
Premette in qualità di
medico, consigliere regionale e cittadina di essere consapevole della gravità
dei problemi che affliggono la sanità calabrese, ma non condivide la scelta di
consentire l’assunzione di medici privi di specializzazione o neppure in fase
di formazione specialistica. Ricorda, quindi, che la sanità calabrese ha bisogno
di qualità e di personale estremamente competente e sottolinea come, a suo
avviso, non sia correttamente regolato l’aspetto contrattuale e le modalità con
cui saranno gestiti i medici. Sottolinea, infine, come in Calabria siano stati
assunti solo 100 specialisti e come sarebbe possibile
lavorare meglio in questo ambito con una sinergia tra Regione e università.
Condivisa volontà di
individuare una soluzione al problema del personale in sanità, evidenzia come
le agenzie interinali potrebbero essere utili per risolvere tale problematica. Non
condivide, poi, la scelta di prorogare l’autorizzazione alle strutture private
con una sola autocertificazione, considerato che, a suo avviso, il rapporto
sanità pubblica e privata deve essere complessivamente rivalutato.
Dichiarato di aver visto
colleghi senza specializzazione assai preparati che in un ambito di loro
interesse, con la passione, col tutoraggio e con la vicinanza di colleghi
esperti avevano imparato bene il mestiere, evidenzia come sia necessario
mantenere in vita le strutture sanitarie attraverso la presenza di personale
sanitario in primis di medici. Puntualizza di trovare ragionevole che, con le
limitazioni che la legge prevede, si faccia ricorso a colleghi non
specializzati e pertanto dichiara il suo voto favorevole alla proposta di legge
in discussione.
Puntualizzato come la
proposta di legge in discussione sia stata ampiamente discussa in Commissione,
reputa incomprensibili le dichiarazioni rese nella seduta odierna da
consiglieri dell’opposizione che hanno partecipato alla discussione in
Commissione in maniera positiva.
Evidenziato come maggioranza
e minoranza debbano lavorare e cercare di dare delle risposte ai tantissimi
bisogni di salute dei calabresi in un settore nel quale le criticità sono sotto
gli occhi di tutti, sottolinea come su tali temi sarebbe opportuno ci fosse poi
una declinazione di natura territoriale e come la Calabria, a differenza di
altre regioni, abbia la possibilità di assumere 2800 tra medici e infermieri
senza sforare i limiti di spesa. Riguardo alla previsione di proroga per i
privati dell’accreditamento chiede chiarimenti circa la sua durata, ritenendo
che il testo in tal senso non sia chiaro e faccia presumere una proroga sine die.
Ringraziato il consigliere
Alecci per aver votato l'inserimento all'ordine del giorno della proposta di
legge, rassicura i consiglieri comunicando di aver presentato un emendamento
che porta al 31 dicembre 2022 la proroga prevista per gli accreditamenti delle
strutture private. Sottolineato come la volontà fosse quella di assumere medici
specialisti, evidenzia come la proposta di legge preveda la
contrattualizzazione dei medici non specialisti soltanto dopo aver esperito
tutte le possibilità che ci sono di tracciare medici specialisti o
specializzandi. Infine, al consigliere Mammoliti precisa che il termine ultimo
di proroga dell’accreditamento va inteso al 31 dicembre 2022.
Indi dà lettura dell’emendamento all’articolo 1 che prevede l’inserimento, dopo l'articolo 14 della legge regionale 24 del 2008, dell’articolo 14-bis (Norma transitoria) che recita: “1. In considerazione della condizione emergenziale in cui versa la sanità in Calabria, derivante anche dalla diffusione del virus SARS-CoV-2 e al fine di garantire le indifferibili attività rese dal servizio sanitario regionale, per i soggetti pubblici e privati autorizzati e accreditati che abbiano presentato istanze di rinnovo dell’accreditamento ai sensi dell’articolo 11, comma 7 della presente legge, i cui procedimenti non siano stati ancora conclusi con provvedimento amministrativo di rinnovo o ancorché avviati, l’accreditamento è prorogato fino all’adozione del provvedimento di rinnovo dell’accreditamento, da adottarsi entro il 31 dicembre 2022, previa presentazione a cura delle strutture interessate di autocertificazione da trasmettere al Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie e all’Azienda Sanitaria competente per territorio entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, relativamente alla permanenza dei requisiti di qualità strutturali, tecnologici e organizzativi”. Lo status di soggetto accreditato permane comunque fino a quando i procedimenti amministrativi non vengano conclusi, purché i soggetti pubblici e privati interessati, in attesa della conclusione dell’iter amministrativo in corso, abbiano regolarmente presentato l’autocertificazione secondo le modalità sopra descritte, fatto salvo quanto previsto dall’art. 14, commi 3 e 4 della presente legge. 2. I soggetti pubblici e privati autorizzati e accreditati che non abbiano presentato istanza di rinnovo dell’accreditamento possono regolarizzare le loro posizioni presentando, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, al Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie, a pena di decadenza, le istanze di cui all’art. 11, comma 7 della presente legge corredate dall’autocertificazione relativamente alla permanenza dei requisiti di qualità strutturali, tecnologici e organizzativi, purché abbiano erogato e continuino ad erogare attraverso accordi e contratti, prestazioni sanitarie per conto del SSR.”
Pone ai voti l’emendamento protocollo numero 16377 che è approvato con il parere favorevole della Giunta, indi l’articolo 1 che è approvato per come emendato e gli articoli 2, 3, 4 e 5 che sono approvati.
Per dichiarazione di voto, precisa, alla luce delle dichiarazioni rese dalla consigliera Loizzo e per non essere frainteso, di aver significato nel suo intervento precedente le motivazioni sottese al suo voto favorevole alla proposta, in continuità al voto favorevole già espresso nella seduta della Commissione competente e della Commissione bilancio.
Pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, così come emendata, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 20,15
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo