XII^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 8
__________
SEDUTA Di mercoledì
13 aprile 2022
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO E
DEL VICEPRESIDENTE PIERLUIGI CAPUTO
Inizio lavori h. 12,26
Fine lavori h. 19,04
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
Intervento introduttivo del
Presidente del Consiglio regionale
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
Sull’aggressione
subita da un medico all’ospedale
Jazzolino di Vibo Valentia
ALECCI Ernesto Francesco (Partito
Democratico),*,*
BEVACQUA Domenico (Partito Democratico)
DE NISI Francesco (Coraggio
Italia)
GRAZIANO Giuseppe (Unione di
Centro),*
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente),*
OCCHIUTO Roberto, Presidente
della Giunta regionale,*
ORSOMARSO Fausto, assessore al
turismo, marketing territoriale e mobilità
RASO Pietro (Lega Salvini),
relatore,*
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia)
TAVERNISE Davide (Movimento
Cinque Stelle),*
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico)
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito
Democratico),*
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
ORSOMARSO Fausto, assessore al
turismo, marketing territoriale e mobilità
CRINÒ Giacomo Pietro (Forza Azzurri)
LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito
Democratico)
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore,*
ORSOMARSO Fausto, assessore al turismo, marketing territoriale
e mobilità
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia)
ALECCI Ernesto (Partito
Democratico)
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
MONTUORO Antonio (Fratelli
d’Italia), relatore
ALECCI Ernesto Francesco (Partito
Democratico), relatore
TAVERNISE Davide (Movimento
Cinque Stelle)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli
d’Italia)
GRAZIANO Giuseppe (Unione di
Centro), relatore
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia)
TAVERNISE Davide (Movimento Cinque
Stelle)
CAPUTO Pierluigi (Forza Azzurri)
COMITO Michele (Forza Italia),
relatore
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 12,26
Dà avvio ai lavori,
invitando il Segretario questore a dare lettura del verbale della seduta
precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza
osservazioni)
Dà lettura delle
comunicazioni.
Salutati i giornalisti,
nuovamente presenti in Aula nelle tribune a loro dedicate grazie alla revoca
delle restrizioni anti Covid, porge gli auguri a Gazzetta del Sud, che ritiene
punto di riferimento per i suoi lettori e per la Calabria, in occasione
dell’anniversario dei 70 anni dalla sua creazione.
Apprezzata poi l’affettuosa
solidarietà che i calabresi continuano a dimostrare nei confronti dei profughi
ucraini, ricorda che il Consiglio regionale ha da subito condannato i crimini
contro l’umanità perpetrati dall’esercito russo e auspica che al più presto
siano individuate soluzioni concrete per far cessare il conflitto.
Evidenzia, quindi, che
all’ordine del giorno ci sono provvedimenti rilevanti per la Calabria, capaci
di avviare un percorso di riscatto economico e sociale; tra di essi cita la
nuova Programmazione regionale 2021-2027 che movimenta risorse superiori ai 3
miliardi di euro.
Infine, attesa l’imminente
celebrazione della Pasqua, porge gli auguri a tutti i calabresi.
Censura la scelta di tenere la seduta del Coordinamento dei
Presidenti delle Commissioni politiche europee nella sede della Giunta
regionale, ritenendo che la corretta sede per tale riunione dovesse essere
quella del Consiglio regionale, in cui effettivamente risiedono anche gli
Uffici della Commissione consiliare che si occupa di Politiche comunitarie.
Auspica, quindi, che in futuro decisioni simili non vengano
assunte, nel rispetto delle funzioni che competono ai diversi organi della
Regione.
Sull’accaduto riferisce di aver chiarito il malinteso con il
Presidente della Commissione competente, assicurando che in futuro decisioni
simili non saranno assunte e che il ruolo centrale del Consiglio regionale è
sempre garantito in ogni atto e provvedimento assunti.
Denuncia quanto accaduto ad un medico dell’ospedale di
Vibo Valentia, reparto malattie infettive, il quale ha subito una violenta
aggressione a seguito della comunicazione del decesso di un paziente ai suoi
familiari. Esprime, quindi, il suo apprezzamento per la dedizione con cui il
suddetto medico ha sempre svolto la sua professione e invita l’intero Consiglio
regionale a prendere atto del vile atto di aggressione e al contempo della
insostenibile situazione di rischio vissuta dal personale medico e
infermieristico.
Illustra la proposta di legge avente ad oggetto l’organizzazione dei servizi pubblici locali
ambientali attraverso la costituzione di un unico ATO (Ambito territoriale
ottimale) corrispondente al territorio della Regione
Calabria, sia per il servizio idrico integrato sia per il servizio di gestione
dei rifiuti urbani, e l’istituzione di un unico Ente di governo per i predetti
servizi, cui partecipano obbligatoriamente tutti i comuni della Regione
Calabria.
Riferisce,
poi, che la proposta di legge consta di 21 articoli.
Premesso che è nota la situazione in cui versa la Calabria, sottolinea la necessità di svolgere un lavoro propedeutico per l’adozione di riforme complessive in settori delicati, coinvolgendo il più possibile i Comuni e tutti i soggetti interessati.
Evidenziato come, in passato, il sistema di gestione dei rifiuti in Calabria abbia, a suo avviso, favorito l’interramento in discarica, alimentando gli interessi dei privati e defraudando, al contempo, la capacità di ingenerare risorse, sottolinea che i rifiuti rappresentano una risorsa per molte regioni italiane.
Ritenuto necessario incrementare la raccolta differenziata, le cui percentuali in molti Comuni calabresi sono al di sotto della media nazionale, reputa opportuno un maggiore coinvolgimento dei cittadini, lasciati ai margini del sistema gestionale e privi della consapevolezza necessaria per l’adozione di comportamenti corretti.
Ricordate le criticità legate allo smaltimento del rifiuto umido, tali da richiedere un trattamento con programmi moderni che ne consentano il riciclo e la riduzione del rischio per la salute dei cittadini, sottolinea le problematiche connesse all’uso degli inceneritori, in termini di produzione di gas e polveri, che accrescono l’incidenza di tumori e leucemie nella popolazione e aumentano, di conseguenza, il costo della spesa sanitaria e di questo il presidente Occhiuto dovrebbe tenerne conto.
Riferisce, poi, che la multi utility rischia, così come proposta, di aumentare i contrasti sui territori e favorire una gestione disastrosa delle acque e dei rifiuti e, pertanto, ritiene che sarebbe stato opportuno avere un quadro generale sullo stato dell’arte con l’indicazione precipua dei punti di debolezza, di forza e le criticità dei diversi territori regionali.
Pur comprendendo le ragioni di urgenza alla base del provvedimento, censura le modalità procedurali, ricordando come l’ANCI Calabria e la Conferenza dei Sindaci della Città metropolitana di Reggio Calabria siano contrari all’approvazione della proposta di legge.
Annuncia il suo voto
favorevole alla proposta di legge in discussione che ritiene capace di
contribuire a migliorare la situazione esistente in Calabria, soprattutto su
temi fondamentali come l'ambiente, la salute dei cittadini e la qualità della
vita, senza differenze basate sull’appartenenza politica.
Sottolinea, quindi, come il
problema dei rifiuti, al pari di quello delle risorse idriche, vada affrontato
in maniera risolutiva, seguendo una strategia in materia ambientale. Ricordato
come dei cinque ATO calabresi solo quello di Catanzaro funziona sufficientemente,
evidenzia come il Piano proposto dalla Giunta preveda: il raggiungimento di una
percentuale minima di differenziata pari al 65 per cento; il trattamento in
termovalorizzatore per il 30 per cento e il 5 per cento di conferimento in
discarica.
Reputa, dunque, corretta la
scelta di sostenere i Comuni e le Province per consentire loro di raggiungere la
quota del 65 per cento di differenziata anche utilizzando termovalorizzatori,
se realizzati secondo principi di legalità e legittimità, al pari di altre
Regioni d’Italia e della Svezia.
Condivide, poi, la scelta di
prevedere un unico ambito territoriale per l’intero territorio calabrese,
adeguato alla popolazione, in cui la governance
è rappresentata da 45 sindaci di Comuni calabresi. Apprezzato che la Calabria abbia,
attraverso l’applicazione del nuovo Piano, una gestione oculata e corretta dei
rifiuti e delle acque e che il Consiglio regionale abbia la possibilità di
svolgere la sua funzione di controllo e di vigilanza nel settore, ribadisce il
suo voto favorevole alla proposta di legge in discussione.
Presidenza del Vicepresidente Caputo
Manifestati dubbi e
perplessità sulle scelte contenute nella proposta in discussione, in
riferimento alla gestione idrica ritiene, come già dichiarato in altre
circostanze, che l'unica strada percorribile sia quella di rendere pubblica la
SORICAL. Evidenzia, ancora, come parimenti importante sia interessarsi dello
stato di salute dell'acqua e, a tal proposito, precisa che l’Arpacal non riesce
ad ottenere ingenti finanziamenti europei perché non in regola col DURC.
Giudica poi la scelta di
utilizzare i termovalorizzatori quale ultima da espletare, dovendosi a suo
avviso prediligere gli investimenti per aumentare le percentuali di raccolta
differenziata e per modernizzare gli impianti per il suo frazionamento.
Ritiene, quindi, che sarebbe
stato opportuno, in prima battuta, concentrarsi sulla gestione delle risorse
idriche e quindi sulle sorti della SORICAL, cercando nel frattempo di livellare
in positivo i diversi ambiti territoriali esistenti e passare ad unico ATO, al
pari dell’Emilia Romagna, soltanto dopo aver acquisito da tutti i protagonisti
le buone pratiche utilizzate.
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
Pur rilevando, preliminarmente, i passi in avanti
compiuti negli ultimi decenni in materia di raccolta differenziata, reputa
prioritario superare la logica per la quale oggetto di differenziazione sia
esclusivamente il rifiuto derivante da imballaggio.
Sottolineata, quindi, la
necessità di ripensare all’intero sistema di gestione della raccolta
differenziata, reputa innovativa la disposizione della proposta di legge
relativa all’incentivazione dell’autocompostaggio e del compostaggio di
comunità, a partire dalle utenze site in zone agricole o a bassa densità
abitativa e, in generale, del comportamento virtuoso della cittadinanza nel
differenziare i rifiuti.
Evidenziato come una buona differenziazione dei
rifiuti possa rappresentare una risorsa per il territorio, condivide la previsione
di campagne di sensibilizzazione pubblica, in particolare sulla raccolta
differenziata che, in passato, hanno consentito di conseguire ottimi risultati.
Ritenuto opportuno il potenziamento del
termovalorizzatore di Gioia Tauro, seppur nel rispetto dell’ambiente e della
salute dell’uomo, riferisce che la Regione Puglia sta attivando la
termovalorizzazione su tutto il territorio regionale.
Sottolineata, altresì, la necessità di garantire una
puntuale riscossione dei tributi, evidenzia che la proposta in esame è volta ad
eliminare il ricorso alle discariche private che, a suo avviso, procrastinano
la risoluzione del problema e non consentono una gestione virtuosa del sistema
dei rifiuti, che avverrà, a suo dire, sotta la guida del presidente Occhiuto.
Sottolineata l’importanza del provvedimento in esame,
comunica di non essere aprioristicamente contrario, considerato il fallimento
che, a suo avviso, si è registrato nella gestione degli ATO provinciali e, in
particolare, di quello di Cosenza.
Rivendicato il ruolo di opposizione partecipativa,
stigmatizza il metodo adottato dalla maggioranza che impedisce, di fatto, la
partecipazione non solo dell’opposizione, ma anche dei soggetti interessati,
quali, in particolare, l’ANCI Calabria e i sindaci dei Comuni calabresi.
Evidenziata l’analogia della proposta in discussione
con la legge adottata in Emilia Romagna, comunica la presentazione di un
emendamento, anche a firma del consigliere Afflitto, con il quale si prevede che
il direttore generale sia nominato dal Comitato d’Ambito e non dal Presidente
della Giunta regionale, come previsto dalla proposta di legge in esame,
riservandosi di comunicare il voto sul provvedimento in relazione
all’accoglimento o meno dell’emendamento presentato.
Condivisa la necessità di adeguamento del
termovalorizzatore di Gioia Tauro, a tutela della salute dei cittadini, auspica
una maggiore coerenza in coloro che sono animati da intenti ambientalisti.
Ricordato che l’articolo 12 della proposta in esame
prevede in capo alla Regione le competenze in materia di programmazione,
indirizzo, coordinamento e controllo del servizio idrico integrato e del
servizio di gestione dei rifiuti, tali da rendere, a suo avviso, inopportuna
anche la nomina del direttore generale da parte del Presidente della Giunta
regionale, auspica l’accoglimento
dell’emendamento presentato e l’assenza di forzature da parte della maggioranza
che determinerebbero una forte azione di contrasto da parte del Movimento
Cinque Stelle.
Riferita la concessione, da parte della Regione
Calabria, di due autorizzazioni per l’apertura di una discarica privata a Scala
Coeli e la riapertura dell’impianto di San Sago a Tortora, invita la
maggioranza ad una maggiore coerenza, ritenendo anacronistico parlare di
discariche.
Ribadisce di riservarsi l’espressione del voto, in
esito all’accoglimento o meno dell’emendamento presentato.
Espressa soddisfazione per la partecipazione del
pubblico e della stampa alla seduta odierna, riferisce l’ampia e proficua
discussione svoltasi sul provvedimento nella competente Commissione consiliare,
anche con l’audizione dei soggetti interessati e dell’ANCI.
Ritiene che la proposta in esame costituisca una
svolta storica e rivoluzionaria di un sistema, rivelatosi, negli anni,
fallimentare, che riguarda due settori vitali per i cittadini calabresi,
attraverso la nascita di una nuova Authority, la cosiddetta “Autorità rifiuti e
risorse idriche della Calabria” che, di fatto, si sostituirà all’AIC (Autorità
idrica Calabria) e agli ATO (Ambiti territoriali ottimali).
Evidenziata la necessità di riduzione costi e di
semplificazione delle procedure amministrative che si consegue con la riforma
in discussione, elenca le molteplici e ataviche criticità di gestione del
settore idrico, tali da richiedere, a suo avviso, la riorganizzazione
dell’intero settore.
Sottolineata l’ampia condivisione della proposta, in
grado, a suo dire, di fornire risposte tempestive alle esigenze dei cittadini
calabresi, si sofferma, in particolare: sull’articolo 4, che prevede, per
l’esercizio associato delle funzioni pubbliche relative al servizio idrico
integrato e per il servizio di gestione rifiuti, la costituzione dell’Autorità
rifiuti e risorse idriche Calabria, alla quale partecipano obbligatoriamente
tutti i Comuni della Calabria, che esercita le proprie funzioni per l’intero
ambito territoriale ottimale e ha sede legale a Catanzaro; sull’articolo 5 che
stabilisce gli organi della nascente Autorità che sarà gestita, nella fase
transitoria, da un Commissario straordinario.
Evidenziato il fallimento del Piano rifiuti risalente
al 2016, che ha portato all’emanazione di molteplici ordinanze di emergenza da
parte dei Presidenti di Regione che si sono succeduti nel tempo, reputa
necessario: evitare il ricorso a nuove discariche, attraverso l’adozione di
soluzioni innovative di razionalizzazione e riduzione di fonti di inquinamento,
considerato, peraltro, che in Calabria viene conferito in discarica il 50
percento rifiuti, a differenza della Lombardia che conferisce soltanto il 4
percento; l’ammodernamento del termovalorizzatore di Gioia Tauro, con
l’obiettivo di realizzare un modello sostenibile, migliorando l’offerta
impiantistica e puntando sulla gestione degli scarti per azzerare, in cinque
anni, lo smaltimento in discarica.
Auspica, infine, un voto unanime sulla proposta,
soprattutto nell’interesse dei cittadini calabresi sui quali grava il pagamento
di tributi onerosi ai quali non corrisponde un servizio adeguato.
Premesso che acqua e
rifiuti caratterizzano le politiche ambientali e turistiche di un territorio,
evidenzia che è necessaria una visione d’insieme che, a suo avviso, manca alla
Giunta regionale e che comporta il rischio di attribuire alla Regione
competenze che non le appartengono. Osserva, quindi, che il compito della
politica è governare i processi per risolverli in maniera definitiva, cercando
di evitare errori.
Passando all’esame della
proposta di legge, invita a riflettere, evitando fretta e approssimazione, e
sottolinea l’assenza di norme chiare e condivise con i territori. Auspica,
difatti, che vengano studiate le ricadute economiche sul territorio per
analizzarne efficienza e efficacia.
Non condivide l’assimilazione
alla legge della Regione Emilia Romagna, valutando completamente diversi i
presupposti che hanno portato all’approvazione di quel testo a seguito di un
esame approfondito durato mesi.
Considera grave la mancata
partecipazione degli amministratori locali all’elaborazione del testo,
partecipazione che, a suo dire, è l’elemento trainante dei territori.
Reputa, inoltre,
incomprensibile non tener conto delle perplessità sollevate dal Settore
assistenza giuridica del Consiglio regionale.
In merito, poi, all’acquisizione
delle quote della Sorical da parte di Fincalabra si chiede su quali basi e su
quali presupposti venga coinvolto l’Ente subregionale e se i debiti della
stessa si trasformeranno in debito per i calabresi.
Considera, poi, insensato
non tener conto dei rilievi mossi dalla Corte dei conti riguardo il passaggio
della gestione da un ente di diritto privato a un ente di diritto pubblico.
Rilevato, infine, che non
vengono indicati i costi di funzionamento di questa Autorità unica e censurata
la scelta politica della nomina del direttore generale da parte del Presidente
dalla Giunta regionale, invita il Presidente a riflettere per valutare
attentamente le conseguenze.
Premesso che si parla di un
problema storico della Calabria e di una situazione emergenziale che peggiorerà
con l’avvicinarsi della stagione estiva, fa notare le criticità: 5 ATO che
moltiplicano i costi; il frazionamento dello smaltimento dei rifiuti per
provincia; l’inadeguatezza degli impianti di compostaggio.
Evidenziata, quindi, la
necessità di modificare e velocizzare il sistema di smaltimento, chiarisce che
dalla legge della Regione Emilia Romagna sono stati assorbiti solo i principi e
le finalità e ritiene corretto che il direttore generale venga nominato dal
Presidente della Giunta regionale.
Riconosciuto che si discute
di un argomento complicato, osserva che non è sufficiente dire che in Calabria
è fallito il sistema di raccolta dei rifiuti per supportare il merito di una
iniziativa legislativa.
Evidenzia, quindi, che la
legge segue quella che è una tendenza politica evidente che vede l’intervento
diretto della Regione nell’economia, difatti tutti gli atti, fin qui approvati,
ritiene portino all’accentramento di ruoli e funzioni in capo alla Regione.
Riconosciuto il fallimento
dei privati nella gestione dei servizi essenziali e delle acque, evidenzia una
differenza rispetto alla legge della Regione Emilia Romagna: nella legge
calabrese il legale rappresentante dell’Ente non è il Presidente ma un
Direttore generale, la cui nomina non coinvolge i Sindaci che si ritrovano a
subire un organismo in cui non partecipano.
Rimarcato che tale scelta
porta a una concentrazione di funzioni e ruoli in capo all’esecutivo, osserva
che si pone un problema di riequilibrio dei poteri che richiede l’assunzione di
un ruolo del Consiglio regionale anche sul controllo sugli enti strumentali.
Preannunciando che la minoranza non rimarrà silente rispetto a quanto sta
accadendo, invita a fare attenzione dato il coinvolgimento della salute delle
persone.
Annuncia, infine, voto
contrario e chiede di rivedere il meccanismo di nomina del legale
rappresentante dell’Ente.
Ritiene che la legge mutuata da altre regioni, ovvero l’Emilia Romagna, non tenga conto delle condizioni orografiche, socio-economiche e abitative del territorio né segua un percorso concertativo che giudica inesistente.
Ritiene che l’attività di concertazione con i portatori di interesse rappresenti un elemento imprescindibile di partecipazione democratica nonché un significativo contributo di idee da tenere in considerazione.
Esprime alcune perplessità legate soprattutto al merito, in quanto la legge presenta alcune enunciazioni condivisibili ma, al contempo, contrastanti.
Tenuto conto, infatti, che la legge fa riferimento alla gerarchia dello smaltimento dei rifiuti, con il recupero di materia prioritario rispetto a quello dell’energia, evidenzia che ciò non può essere riconducibile poi agli inceneritori o alla costruzione di altri impianti di incenerimento, che scientificamente rappresentano la pratica più pericolosa per la salute umana e per l’ambiente; giudica, infatti, tale problematica insormontabile perfino dagli impianti di ultima generazione, in quanto gli elementi tossici producono gli stessi effetti, favorendo i cambiamenti climatici che rappresentano un problema devastante per l’ambiente, non rispondendo ai criteri di economia circolare e indebolendo, altresì, la raccolta differenziata.
Richiama l’attenzione sugli inceneritori alternativi alle discariche, evidenziando che le ceneri prodotte con tale sistema producono altrettanti effetti devastanti, cui si aggiunge l’esosità dei costi di mantenimento.
Esprime, poi, perplessità per quanto concerne il sistema di incenerimento dei fanghi reputandolo poco opportuno e altrettanto pericoloso.
Ancora, evidenzia la poca chiarezza rispetto alla tecnica del revamping e all’eventuale previsione del tele riscaldamento e non condivide il project financing che, a suo avviso, carica gli oneri economici sui cittadini, favorendo solo chi costruisce gli impianti e causando un progressivo ampliamento dell’incenerimento di cui segnala, altresì, i costi “nascosti”, in termini sia di danno ambientale sia di costi aggiuntivi.
Ritiene, quindi, che il Piano regionale dei rifiuti andrebbe rivisto nell’ottica di una riforma del sistema di smaltimento che, ad oggi, lascia intoccati gli eco-distretti, che rappresentano il concetto contrario di smaltimento dei rifiuti concesso a livello internazionale, nonché l’aspetto tecnico di digestione anaerobica, che rappresenta ancora una volta danni per l’ambiente con l’immissione di sostanze tossiche coperte dal sistema di compostaggio, che ne nasconde gli effetti devastanti.
Per quanto concerne le risorse idriche, ritiene che la legge debba basarsi su dati certi per poter aspirare all’ottenimento dei risultati auspicati, soprattutto tenendo conto dei reali problemi del territorio. Alla luce di tutto ciò, anticipa il suo voto contrario.
Apprezza lo spirito manifestato in Aula attraverso i numerosi interventi, soprattutto da parte della maggioranza, che ha sostenuto la riforma rappresentata dall’attuale disegno di legge.
Evidenzia, quindi, che la legge non è animata da uno spirito di riforma contro le Autonomie locali e i Sindaci della Calabria e, a tal proposito, ricorda le continue richieste di aiuto provenienti dai territori che, a seguito delle numerose difficoltà riscontrate, oggi la Regione Calabria intende supportare.
Difatti, ricorda, gli impegni assunti nonostante le paventate difficoltà, nel tentativo di giungere ad un risultato utile per la Calabria, come la partecipazione al bando per i Fondi europei, mediante l’individuazione di un soggetto attuatore, discusso con il Presidente Anci Calabria che, purtroppo, si è dimostrato vano per mancanza di tempo utile all’individuazione di un soggetto attuatore valido.
Ritiene che alcune delle osservazioni odierne rappresentino un controsenso alla luce delle attuali possibilità per una regione devastata da molteplici criticità, ataviche e non certamente attuali, e su cui ritiene si debba intervenire, anche traendo spunti da altre realtà e mutuando le buone pratiche di altre Regioni, come l’Emilia Romagna e la Puglia che in passato hanno corso il rischio, creando integrazione di ambiti.
A tal proposito, evidenzia le grandi responsabilità in capo al Presidente della Regione Calabria che deve creare le condizioni utili per consentire l’accesso ai Fondi comunitari, soprattutto mediante l’individuazione delle giuste professionalità da destinare a tale scopo. In proposito, sottolinea che si tratta di un impegno nei confronti dei calabresi, soprattutto in termini di cambiamento, per produrre effetti di non immediata percezione, ma che ritiene capaci di offrire nel tempo i giusti risultati in campo ambientale, energetico e programmatico, per il futuro delle nuove generazioni.
Precisa, quindi, che l’attuale amministrazione si è prodigata fin da subito per la risoluzione di tutte le criticità esistenti in Calabria, ereditate dai governi precedenti, e, pur sottolineando la sua totale estraneità alle polemiche, richiama alcune osservazioni provenienti dai consiglieri di opposizione. In particolare, ricordando le numerose promesse fatte nelle Legislature precedenti, ribadisce ancora una volta, l’impegno profuso fin da subito dall’attuale amministrazione, animata dalla consapevolezza delle diverse responsabilità in termini di cambiamento nel settore idrico, dei rifiuti e soprattutto in vista dei fondi del PNRR, che necessitano di grande attenzione.
Sottolineato
che ai sensi dell’articolo 54, comma 3, dello Statuto della Regione, per
approvare la proposta di legge in discussione è necessaria la maggioranza di
due terzi dei componenti del Consiglio regionale, evidenzia, inoltre, che non è
stato chiesto il parere del Consiglio delle Autonomie locali.
Evidenziato
che il comma 3 dell’articolo 54 dello Statuto, citato dal consigliere Alecci,
fa riferimento all’istituzione di enti, aziende e società regionali, anche a
carattere consortile, con enti locali, comunica una breve sospensione dei
lavori.
La seduta sospesa alle 15,10
riprende alle 15,13
Ribadito
che la proposta di legge in discussione non rientra in nessun caso previsto dall’articolo
54, comma 3, dello Statuto, sottolinea che si tratta solo di una
riorganizzazione.
Fa
presente che l’articolo 4, comma 1, della proposta di legge in discussione
prevede che all’Autorità Rifiuti e Risorse idriche partecipano
obbligatoriamente tutti i Comuni della Calabria.
Ricordato
che non c’è più tempo per rinviare l’approvazione del provvedimento,
considerata l’urgenza che lo contraddistingue, evidenzia la necessità di
approvarlo nella seduta odierna e che si sarebbe aspettato da parte delle
opposizioni la presentazione di emendamenti modificativi.
Pur
comprendendo quanto dichiarato dall’assessore, sottolinea la rilevanza
sostanziale del rispetto delle norme statutarie e regionali, in particolare nel
caso specifico, attesa la rilevanza del provvedimento in riferimento ad
eventuali risorse da utilizzare. Precisa, quindi, come la sua puntualizzazione
sulla maggioranza richiesta non sia finalizzata a rinviare la votazione bensì
ad evitare che l’atto possa essere dichiarato illegittimo, con le inevitabili
conseguenze che ne deriverebbero.
Concorda
su quanto riferito dall’assessore in merito all’urgenza dell’approvazione, ma
evidenzia che il metodo di lavoro è stato censurato anche nel corso dei lavori
della Commissione consiliare competente.
Sottolinea,
quindi, di non aver avuto il tempo necessario per presentare emendamenti,
pertanto, ritiene opportuno, in assenza delle condizioni necessarie, rinviare
la votazione sul provvedimento ad una successiva seduta di Consiglio.
Comunica
di aver presentato tre emendamenti migliorativi della proposta di legge,
rimettendone l’eventuale approvazione all’Aula e condizionando all’esito di ciò
il suo voto sul provvedimento.
Alla
luce delle imminenti scadenze e delle difficoltà comunque connesse
all’approvazione della proposta di legge, ricorda che è in corso un bando del
PNRR che permetterebbe di recuperare risorse.
Evidenzia,
poi, la necessità di porre ai voti il provvedimento al fine di consentire ad
ogni consigliere di assumersi le relative responsabilità.
Ribadito
che si tratta di una riorganizzazione di Autorità già costituite, ritiene che
non ci siano ostacoli normativi all’approvazione della proposta, paventando per
contro il rischio di perdere la partecipazione al bando.
Evidenziata
l’importanza di procedere con la votazione della proposta di legge, sottolinea
che non si tratta di nuova costituzione di enti, bensì semplicemente di
delimitare l’ambito territoriale dell’ATO che da provinciale diventa regionale.
Invita
i capigruppo ad avvicinarsi al banco della presidenza e sospende i lavori.
La seduta sospesa alle 15,30
riprende alle 16,30
Comunica
la decisione concordata con la Giunta di rinviare la votazione del
provvedimento alla prossima seduta di Consiglio, convocata per il giorno 19
aprile alle ore 15,00.
(Il Consiglio rinvia)
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo,
volta alla rimodulazione del Piano finanziario del Programma Azione Coesione
(PAC) 2014/2020, evidenziando preliminarmente che, dal punto di vista
procedurale, la proposta è stata assegnata alla seconda Commissione per l'esame
nel merito, ai sensi della legge regionale numero 30/2016 che disciplina la
partecipazione della Regione Calabria al processo normativo europeo e
all'attuazione delle politiche euro-unitarie.
Riferisce che la delibera nasce dalle esigenze
formulate, sia dal dirigente del Dipartimento turismo, marketing territoriale e
mobilità sia dal dirigente del Dipartimento salute e servizi socio-sanitari,
con le quali si chiede di provvedere ad una rimodulazione del PAC 2014/2020.
Nello specifico, comunica che tale rimodulazione,
approvata dal Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, prevede, su richiesta del Dipartimento salute,
l'attivazione all'interno del Programma Azione Coesione della misura 9.3.6 bis, nell'ambito dell'Asse 10
"Inclusione sociale", per un importo pari ad euro 22.000.000,00, con
conseguente riduzione, per pari importo, dell'Asse 9, misura 9.3.8, per la
quale non sussiste fabbisogno finanziario immediato.
Precisa, quindi, che l'introduzione di questa nuova
misura è finalizzata a garantire l'accesso al sistema sanitario, attraverso
interventi volti, ad esempio, al finanziamento degli stipendi di medici e
personale sanitario temporaneamente impiegato nel contrasto all'emergenza
epidemiologica Covid-19 e che analogamente, su richiesta del Dipartimento
turismo, si propone un incremento di risorse sull'Asse 7, con riferimento
all'Obiettivo specifico 7.3, Azione 7.3.1 finalizzata a "Potenziare i
servizi di trasporto pubblico regionale e interregionale su tratte dotate di
domanda potenzialmente significativa", precisando che tale incremento,
pari ad euro 700.000,00, prevede una conseguente riduzione per euro 500.000,00
dell'Asse 9, Misura 9.3.8 e per euro 200.000 dell'Asse 13.
Evidenzia, inoltre, che nel corpo della delibera è
chiarito che la rimodulazione non comporta una modifica delle priorità
strategiche del PAC e delle risorse ad esse collegate e che, pertanto, sarà
garantito il rispetto del vincolo complessivo di spesa previsto dall'iniziale
assegnazione di somme al Programma.
Riferisce, infine, che la rimodulazione in oggetto
è stata sottoposta, mediante procedura di consultazione scritta, al Comitato di
coordinamento e che la stessa si è conclusa favorevolmente e senza
osservazioni.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Puntualizzato che la
proposta di provvedimento amministrativo è stata licenziata dalla seconda
Commissione nella seduta del 22 marzo, evidenzia come il provvedimento sia
stato approvato dall'esecutivo regionale con deliberazione numero 87 del 5
marzo 2022 e riguarda la rimodulazione del Piano finanziario del programma
azione e coesione 2007-2013. Comunica che la Commissione consiliare ha
esaminato i documenti in oggetto ai sensi dell'articolo 15, comma 2, della
legge regionale del 2016 e che, la Regione Calabria, in conseguenza
dell'aggravarsi del conflitto in atto in Ucraina, ha ravvisato la necessità e
l'urgenza di avviare specifiche iniziative per far fronte all'accoglienza dei
cittadini ucraini. Sottolinea come il dipartimento programmazione unitaria,
considerato l'approssimarsi della scadenza del programma, prevista attualmente
al 31 dicembre 2022, abbia avviato la ricognizione sullo stato di attuazione
del POR 2007-2013 con particolare riferimento alla giacenza di somme
eventualmente disponibili e che da tale ricognizione si è reso disponibile
l'importo di euro 2 milioni 104 mila euro da destinare al nuovo intervento,
finalizzato alla redazione di voucher utili a fronteggiare l'emergenza sanitaria
in atto e sostenere l'accoglienza dei cittadini ucraini. Evidenzia, poi, che
con delibera di Giunta si è proceduto a rettificare alcuni disallineamenti
derivanti da mero errore materiale e che, su richiesta del Dipartimento
territorio e tutela dell'ambiente, si propone un incremento della dotazione
finanziaria per gli interventi urgenti di efficientamento e
rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di
sollevamento dei comuni costieri della Regione Calabria.
Sottolineato che la delibera
di Giunta con la quale vengono istituiti dei fondi per l'accoglienza degli
ucraini è datata 5 marzo 2022, evidenzia che ad oggi, a distanza di un mese e
mezzo, non è stato emanato nessun avviso al quale Comuni ed Enti possono
partecipare per offrire strutture destinate all’accoglienza.
Riguardo ai fondi messi a
disposizione per lo smaltimento dei fanghi, evidenzia come sussiste un impegno
da parte del Presidente della Giunta regionale a sostenere anche tutti i
restanti Comuni costieri che hanno difficoltà sulla depurazione. Sottolinea, a
tal proposito, come il Dipartimento infrastrutture lavori pubblici, a giugno
del 2020, abbia sottolineato il bisogno di effettuare 20 interventi per
depuratori sottoposti a sequestro o che rischiavano di essere sottoposti a
sequestro. Evidenzia, quindi, come dal finanziamento ottenuto manchino gli
interventi che la Regione stessa riteneva prioritari. Reputata condivisile la
scelta di destinare ulteriori risorse per lo smaltimento dei fanghi da
depurazione, chiede al Presidente della Giunta un ulteriore sforzo volto al
controllo dell’operato dei Dipartimenti.
Preso atto che la Giunta
regionale, con deliberazione numero 127 del 28 marzo 2022, rettifica e sostituisce
l’Allegato 1 del DPR 87- 2022, pone in votazione il provvedimento nel suo
complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Sottolineato come
l’approvazione del provvedimento in discussione sia propedeutica per
l'approvazione del documento finale del POR Calabria FESR 2021-2027, riferisce
che la proposta è stata licenziata nella seconda Commissione consiliare nella
seduta del 4 aprile e che il provvedimento in oggetto è stato approvato
dall'esecutivo regionale con deliberazione di Giunta numero 121 del 21 ottobre
2022.
Comunica che ai lavori della
Commissione ha partecipato anche il dirigente generale del Dipartimento
programmazione unitaria che ha reso i chiarimenti richiesti.
Illustra, quindi, il
provvedimento, specificando che la formazione del documento finale “Strategia
di specializzazione intelligente regionale, S3- 2021 2027” della Regione Calabria
è condizione abilitante ai fini della predisposizione ed elaborazione del
programma regionale dei fondi strutturali. Comunica, infine, che i documenti
potranno essere integrati, aggiornati sulla base dei contributi che potranno
emergere dalle consultazioni con i servizi della commissione UE.
Pone in votazione il
provvedimento nel suo complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Riferisce che la proposta di
provvedimento amministrativo è stata licenziata dalla seconda Commissione
consiliare in data 4 aprile, dopo l’approvazione da parte dell’esecutivo
regionale della deliberazione numero 119 del 28 marzo 2022, e riguarda il Piano
di Sviluppo e Coesione che la Regione Calabria ha approvato con delibera numero
14 del 2021. Evidenziato che il Piano soggiace alla legge numero 87 del 17
giugno 2021 in cui, all’articolo 11, è previsto espressamente l'obbligo di
generare impegni giuridicamente vincolanti entro il 31 dicembre 2022, comunica
che il responsabile del PSC ha avviato una consultazione interna tra tutti i
Dipartimenti regionali e i soggetti che hanno un ruolo nell'attuazione del Piano
medesimo. Precisa, quindi, che da tale consultazione è emerso che il
Dipartimento presidenza ha chiesto l'iscrizione, sul tematismo numero 2, di 13
milioni di euro, per una nuova operazione nell'ambito del PSC, per l'intervento
denominato “Numero unico europeo 112 con centrale unica di risposta”, che lo
stesso Dipartimento presidenza, unitamente a quello tutela della Salute, ha
richiesto l'iscrizione, sul tematismo numero 2, di 9 milioni 770 mila euro per
la nuova operazione nell'ambito del PSC per l'intervento denominato “Sanità
digitale” e che, contestualmente, il
Dipartimento tutela dell'ambiente ha indicato le operazioni da deselezionare
sul PSC Calabria, area tematica 5.2. Conclude precisando che nel corpo della
delibera si chiarisce che è stata avviata la procedura di consultazione scritta
di cui all’ articolo 7 del Regolamento interno del Comitato di sorveglianza
Evidenzia come la Giunta
regionale, che ha espresso la necessità di rimettere in piedi il ciclo
integrato dei rifiuti, nella proposta in discussione tolga risorse per 22
milioni di euro dall’area tematica ambiente per destinarle a tecnologie e
servizi digitali. Censura la scelta, dettata dalla difficoltà di impegnare le
risorse, considerato che si sarebbero potute destinare ad altre aree tematiche
importanti come quella del sociale.
Sottolinea che la decisione
di spostare le risorse dall’area 5.2 alle tecnologie e servizi digitali è
dovuta alla mancanza di progetti esecutivi da parte dei Comuni, capaci di
intercettare i finanziamenti
Ribadisce che si sarebbero
potute trovare destinazioni alternative alle risorse, come il welfare, e
precisa che alcuni Comuni sono in possesso di progetti esecutivi da finanziare
nell’area tematica dell’ambiente.
Pone in votazione il
provvedimento nel suo complesso che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo, approvata nella seduta del 4 aprile dalla seconda Commissione consiliare, che ha esaminato il provvedimento, ai sensi dell’articolo 14 della legge regionale numero 30 del 2016 che disciplina la partecipazione della Regione Calabria al processo normativo europeo e all’attuazione delle politiche euro-unitarie.
Ricordati i termini entro i quali la Commissione europea potrà
formulare eventuali osservazioni e i tempi a disposizione della Regione per
rispondere ad esse, riferisce che il Programma potrà subire modifiche e
integrazioni al fine di adeguarlo alle predette osservazioni.
Precisa, quindi, che lo strumento di programmazione, è finalizzato all’attuazione di 5 obiettivi politici principali, sintetizzati in modo evocativo, che sono: 1. Una Calabria più intelligente, con una dotazione finanziaria di € 680.498.735, mediante l’innovazione, la digitalizzazione, la trasformazione economica e il sostegno alle piccole imprese; 2. Una Calabria più verde e priva di emissioni di carbonio, grazie agli investimenti nella transizione energetica, nelle energie rinnovabili e nella lotta contro i cambiamenti climatici, con una dotazione finanziaria di circa 723 milioni per l’ambiente e € 127.593.512 per la mobilità urbana sostenibile; 3. Una Calabria più connessa, attraverso lo sviluppo e il rafforzamento della mobilità locale e regionale, con una dotazione finanziaria di € 413.159.946; 4. Una Calabria più sociale, che sostenga l’accesso al mercato del lavoro di giovani e donne e miri a ridurre le disuguaglianze, con una dotazione finanziaria di € 291.642.315, ai quali si aggiunge il Fondo FSE di circa 700 milioni; 5. Una Calabria più vicina ai cittadini, che miri alla rigenerazione urbana attraverso strategie che promuovano le città sostenibili, con una dotazione finanziaria di € 194.428.210.
Sottolineato che il Programma è pari a 3 miliardi 173 milioni di euro e rappresenta una occasione importantissima per mettere in campo progetti idonei alla risoluzione delle problematiche del territorio, riferisce il proficuo lavoro svolto nella Commissione consiliare e che il documento è stata illustrato in Commissione già prima della sua approvazione da parte della Giunta regionale.
Evidenziato che la Calabria è tra le prime Regione ad aver concluso la prima fase del ciclo negoziale, riferisce che in molte Regioni italiane il Documento di programmazione non viene esaminato dal Consiglio regionale, ma soltanto approvato dalla Giunta regionale.
Intervenendo a nome del suo gruppo, reputa che il documento in discussione sia ineccepibile, dal punto di vista tecnico-amministrativo, ma privo della visione politica e strategica, peraltro, illustrata dal presidente Occhiuto nel Programma di governo.
Ritenuto che il documento avrebbe, piuttosto, dovuto individuare specifici obiettivi da realizzare nell’interesse dei calabresi, superando le criticità esistenti, e pur riconoscendo il proficuo lavoro svolto nella Commissione consiliare, sottolinea che le Regioni, nelle quali il Programma è approvato esclusivamente dalla Giunta, adottano, tuttavia, opportune politiche di concertazione con tutti i soggetti interessati.
Censura, quindi, la mancata concertazione con il partenariato economico e sociale su quello che reputa essere il documento programmatico più importante della Calabria.
Elencate alcune criticità che incideranno sulla tenuta del sistema economico calabrese, avrebbe auspicato un documento maggiormente legato alla realtà e volto, concretamente, alla risoluzione delle problematiche esistenti. Ne sottolinea, quindi, le inevitabili ricadute, in termini di responsabilità, per l’intera classe dirigente calabrese.
Ribadito che avrebbe auspicato un maggior coinvolgimento nella predisposizione del documento, rileva la mancanza di coerenza e di coordinamento tra i diversi strumenti della programmazione.
Ritenuto che la politica debba opportunamente orientare le risorse verso obiettivi strategici, sottolinea, con riferimento all’ambiente, che prevede una dotazione finanziaria di 700 milioni di euro, il mancato riferimento agli incendi boschivi, che hanno causato la perdita di un enorme relativo patrimonio.
Sottolineata, infine, la necessità di adottare un Piano straordinario per il lavoro, al fine di dare prospettive ai giovani, chiede di rinviare la trattazione alla seduta già prevista per il 19 aprile, al fine di dare la possibilità alle forze politiche di opposizione di presentare proposte di modifica al provvedimento in esame.
In merito al problema del
mancato coinvolgimento delle parti sociali, rende noto che il confronto è stato
avviato già con la presidente Santelli e informa di aver anche realizzato una
piattaforma tecnologica per consentire a tutti di partecipare.
Individua un problema,
invece, nel fatto che in Calabria le sigle sindacali sono poco rappresentative,
rischiando di diventare sigle vuote e consiglia di promuovere l’iscrizione
delle diverse categorie ai corpi intermedi.
Ritenuto sia giunto il
tempo di agire e non di fare analisi economiche, valuta il documento ben
scritto e senza parcellizzazione degli interventi.
Premesso che il documento
ha una dotazione finanziaria enorme, sottolinea che la Calabria è stata fra le
prime Regioni ad aver approvato il Programma, producendo un documento robusto e
ben composto che, si dichiara convinto, supererà senza problemi il vaglio della
Commissione europea.
Evidenzia, quindi, che,
nonostante i ritardi esistenti, il documento pone nuove sfide in particolare:
alimentare la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione; promuovere le
infrastrutture, la sostenibilità e la riqualificazione energetica, le opere di
ingegneria naturalistica, la gestione delle risorse idriche, l’economia
circolare, la riduzione dei rifiuti, la mobilità urbana sostenibile,
l’occupazione; implementare il welfare territoriale. Considera le Azioni
adeguatamente predisposte all’interno di un piano ambizioso che mira a
recuperare il gap esistente con le
altre Regioni, perseguendo l’obiettivo di evitare la frammentazione degli
interventi.
Per onestà intellettuale,
riconosce di aver apprezzato il metodo di lavoro della seconda Commissione
consiliare che ha ascoltato il direttore generale del Dipartimento
programmazione unitaria e si è posta l’obiettivo di verificarne l’andamento.
Anticipato di non aver
avuto il tempo per incidere sull’argomento, osserva che tre miliardi di euro
sono una somma enorme, ma che, pur ritenendo condivisibili i macro obiettivi,
non vede notevoli cambiamenti rispetto al Programma precedente, definito
fallimentare dallo stesso dirigente generale.
Evidenziato, poi, che solo
il 30 per cento delle azioni sono attuate dalla Regione, mentre il 70 per cento
da altri enti, pone l’accento sulla debolezza di questi ultimi che non hanno i
mezzi per poter attuare i progetti e le relative ricadute operative.
Affermato, inoltre, di
avere un particolare interesse per l’Obiettivo 4 che combatte la povertà e
favorisce l’inclusività, riconosce che i 100 milioni destinati alle politiche
attive del lavoro per le nuove generazioni sono una somma importante,
evidenziando, però, che bisognerà capire come verranno spesi nel tempo.
Chiede, infine, di
soffermarsi a pensare a come aiutare gli Enti locali ad attuare il Programma
operativo per superare il fallimento delle precedenti programmazioni.
Preannuncia un voto di astensione, nel timore che l’attuale Programma possa
risultare un fallimento come il precedente.
Ringrazia il Presidente della seconda Commissione per
aver messo in rilievo un documento di fondamentale importanza ai fini della
Programmazione oggi in discussione e ravvede nel POR Calabria 2021-207 un documento
strategico per il futuro della Calabria, frutto dell’impegno dell’Esecutivo e
di un lavoro svolto con competenza e dedizione dal dirigente del Dipartimento,
Nicolai, che ringrazia per la fattiva collaborazione con gli altri
Dipartimenti, consentendo così di poter condividere l’impostazione di questo
importante documento di programmazione.
Ritiene, altresì, che il documento rappresenti una
sfida per il riscatto della Calabria, capace di renderla protagonista nella
programmazione dei Fondi comunitari, prevedendo degli obiettivi ambiziosi che i
cittadini si aspettano.
Non condivide quanto dichiarato dai consiglieri
Mammoliti e Lo Schiavo, ritenendo che il documento si prefigga gli obiettivi
previsti nelle Linee programmatiche, rispondendo ai principi di complementarità,
inclusione e ascolto dei territori, che sono i principi fondamentali su cui il
documento si basa, con la previsione di un Fondo sociale di 700 milioni di
euro, utile per affrontare problemi importanti quali il disagio sociale,
l’inserimento dei giovani, la disoccupazione, le politiche di genere, e
attraverso una dotazione finanziaria di 3 milioni di euro, nell’ambito di
obiettivi quali: l’innovazione, la competitività e il superamento dei problemi
legati alla tutela ambientale.
Precisa, poi, che la Calabria è una delle prime
Regioni che approva il Programma per il miglioramento della vita dei cittadini,
mediante l’implementazione dei servizi sanitari, la promozione dell’innovazione
digitale, la cultura come strumento di coesione, la politica urbanistica basata
sulla riqualificazione e la tutela ambientale per il contrasto al dissesto idrogeologico
e l’erosione costiera e la mobilità sostenibile.
Invita, quindi, a valutare la destinazione di 160
milioni di euro per l’assistenza tecnica delle amministrazioni.
Ritiene, infine, che il documento debba essere
condiviso soprattutto alla luce dei numerosi tavoli di concertazione economici
e sociali che lo hanno preceduto e che hanno visto anche il lancio della
Piattaforma “Partecipa Calabria”, utile per definire le azioni da perseguire
attraverso la partecipazione, il gioco di squadra e la sinergia.
Ringrazia la consigliera Straface che, a suo giudizio,
ha ben definito gli aspetti salienti della proposta, rispondendo anche alle
osservazioni dei consiglieri di opposizione.
Difatti, nel ripercorrere i momenti che hanno
preceduto la programmazione, evidenzia il coinvolgimento, iniziato nel 2020,
attraverso riunioni di partenariato istituzionale e socio-economico alla presenza
dei sindacati, con interventi sui contenuti del documento, proseguito nel 2021
attraverso la Piattaforma “Partecipa Calabria” che ha consentito di valutare i
contenuti della bozza del Programma.
Non ravvede, pertanto, elementi di chiusura da parte
dell’amministrazione che, a suo avviso, ha seguito l’iter previsto dal Regolamento comunitario.
Ribadisce, altresì, che il documento è stato discusso
e approvato sia dalla Giunta regionale sia dalla Commissione competente alla
presenza del Direttore generale, cui non è seguita alcune proposta integrativa.
Pertanto, non reputa opportuno un rinvio della
proposta e ritiene piuttosto necessario seguire l’impatto attraverso il
monitoraggio della spesa e delle risorse sul territorio.
Infine, reputandosi soddisfatto del Programma in
discussione che, a suo avviso, rappresenta una svolta per la Calabria, auspica
piena collaborazione sugli obiettivi da raggiungere.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio
approva)
Illustra la proposta di provvedimento relativa al
bilancio di previsione 2022/2024 dell'Ente per i Parchi marini regionali,
licenziata dalla seconda Commissione.
Riferisce che la legge regionale numero 24 del 2013
ha accorpato i preesistenti cinque Parchi marini regionali, istituendo l'Ente
per i Parchi Marini Regionali, che è un ente strumentale della Regione,
preposto allo svolgimento di funzioni tecnico-operative e gestionali nel
settore della tutela dei beni ambientati, con particolare riferimento ai Parchi
marini regionali.
Riferisce, altresì, che: alla seduta di Commissione
hanno partecipato il Commissario straordinario, Treccosti, la dirigente del
Dipartimento territorio e tutela dell'ambiente, Costantino, e la dirigente del
Dipartimento economia e finanze, Misuraca; il provvedimento si compone della
delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del Dipartimento
territorio e tutela dell'ambiente, del Dipartimento economia e finanze e del
parere del Revisore unico dei conti dell'Ente, il quale richiede il rispetto
dei termini per l'invio dei dati relativi al bilancio di previsione entro
trenta giorni dalla sua approvazione alla banca dati delle amministrazioni
pubbliche; l'organo di controllo ha verificato che il bilancio è stato redatto
nell'osservanza delle norme di legge, dello Statuto dell'Ente, del Regolamento
di contabilità, e dalle varie norme, rilevando la coerenza, la congruità e
l'attendibilità contabile delle previsioni di bilancio; l'organo di revisione
ha espresso parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione 2022-2024
e sui documenti allegati; il Dipartimento territorio e tutela dell'ambiente,
nell'istruttoria di competenza, ha evidenzia che ancora non risulta costituito
il Comitato regionale di indirizzo, previsto dalla legge regionale numero
24/2013.
Atteso che l'ente è divenuto operativo nel 2018,
evidenzia che lo stesso ad oggi è privo di risorse umane proprie e,
attualmente, per l'espletamento delle attività ad esso demandate, si avvale del
personale appartenente ai ruoli dell'Amministrazione regionale che svolge la
propria attività in regime di collaborazione temporanea e saltuaria, senza
oneri a carico dell'ente.
Riferisce, poi, che il Dipartimento vigilante, a
conclusione dell'istruttoria, ha espresso parere favorevole sul bilancio di
previsione 2022-2024 e il Dipartimento economia e finanze, nell'istruttoria di
competenza, ha evidenziato che l'equilibrio complessivo della gestione
2022-2024 è conseguito senza l'applicazione del risultato di amministrazione
presunto.
Prendendo spunto dalle parole del consigliere Montuoro e dell’assessore Orsomarso in tema di sviluppo turistico evidenzia, nello specifico, che la Calabria, seppur dotata di 5 Parchi marini che potrebbero rappresentare una grande risorsa in termini turistici, tiene in poca considerazione tale realtà che, al momento, prevede un solo dipendente e una dotazione finanziaria di 180 mila euro, ritrovandosi senza sedi operative, nessuna delimitazione in acqua e alcun Piano per i Parchi marini.
Ritiene, invece che tale realtà debba essere degna di attenzione, mediante strumenti di promozione, quali la BIT di Milano.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Illustra la proposta di provvedimento relativa
al Bilancio di previsione 2022/2024 dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia
Residenziale Pubblica Regionale (ATERP Calabria), licenziata dalla seconda Commissione
alla quale hanno partecipato il Commissario
straordinario, Petrolo, e la dirigente del Dipartimento economia e finanze,
Misuraca.
Riferisce
che il Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici ha confermato il parere
favorevole sul bilancio di previsione 2022-2024 dell'ATERP, che si compone
della delibera di Giunta regionale, delle relazioni istruttorie del
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, del Dipartimento economia e
finanze e del parere del Collegio dei Revisori dei conti dell'Azienda che ha
verificato che il bilancio è
stato redatto nell'osservanza delle norme di legge, dello Statuto dell'ente,
del regolamento di contabilità e dalle norme del decreto legislativo n. 118/2011
e dai principi contabili applicati n. 4/1 e 4/2 allegati al predetto decreto
legislativo, rilevando la coerenza interna, la congruità e l'attendibilità
contabile delle previsioni di bilancio.
Riferisce, poi, che: come già rilevato dall'organo
di revisione, il Dipartimento ha sollecitato la quantificazione del Fondo
Pluriennale Vincolato (FPV) in sede di riaccertamento parziale dei residui,; la
contabilizzazione del Fondo dovrà tener conto delle novità introdotte con il
Decreto del Ministero dell’economia e delle finanze; il Dipartimento vigilante
ha espresso parere favorevole sulla proposta di bilancio di previsione
2022-2024 e sui documenti allegati; il Dipartimento economia e finanze, a
seguito dei controlli eseguiti, ha evidenziato il minore accantonamento al
Fondo Crediti Dubbia Esigibilità (FCDE), in quanto i valori previsti per il
fondo risultano sottodimensionati per tutte e tre le annualità considerate e,
pertanto, al fine di garantire gli equilibri di bilancio, l'Ente dovrà
provvedere ad approvare apposita variazione al
documento contabile; il Dipartimento economia e finanze ha raccomandato al
Dipartimento infrastrutture e lavori pubblici, che esercita la vigilanza sulle
attività dell’ATERP Calabria, di monitorare l'adozione del provvedimento di
variazione, che l'Ente si è impegnato ad eseguire, dopo l'approvazione
definitiva da parte de/ Consiglio regionale del bilancio di previsione
2022-2024; il Dipartimento, altresì, raccomanda all'Ente di verificare, durante
l'intero periodo degli esercizi di cui al bilancio di previsione, la congruità
dello stesso fondo, provvedendo ad un aggiornamento dello stesso.
Per quanto concerne il Fondo Pluriennale Vincolato
(FPV), riferisce che: il Dipartimento raccomanda all'Ente di provvedere alle
dovute variazioni di bilancio; il Dipartimento
ha altresì ha verificato il recupero del disavanzo pregresso; dal prospetto del
risultato di amministrazione presunto 2021 risulta un avanzo di 111.844.522,25
ed una parte disponibile pari ad € -22.019.662,69 che risulta in diminuzione
rispetto alla parte disponibile del rendiconto 2020 approvato, pari ad € 24.568.005,56;
talché il Dipartimento evidenzia come l'Ente avrebbe correttamente previsto,
quale disavanzo da ripianare in conto degli esercizi 2022, 2023 e 2024,
soltanto le quote di cui al piano di rientro del disavanzo scaturente dal
riaccertamento straordinario, pari a 2.354.291,27.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato.
(Il Consiglio
approva)
Sottolineato come il protrarsi dell’emergenza Covid-19
stia provocando effetti socio-economici negativi sul territorio calabrese a
carico delle piccole e medio imprese e tra queste le imprese balneari, data la
rilevanza economica che assume tale settore produttivo sul territorio calabrese
e in considerazione della vocazione turistica territoriale, ritiene opportuno
contemperare i principi dell’uso pubblico del demanio marittimo e della libera
balneazione con le esigenze delle attività turistico-ricreative, anche alla
luce delle misure di prevenzione igienico sanitarie.
Prosegue, ricordando che, come avvenuto negli anni
addietro, diminuendo la percentuale di spiaggia libera e affidandone una
percentuale maggiore alla vigilanza degli stabilimenti balneari, viene
garantito un più scrupoloso rispetto delle misure di prevenzione sanitaria
quali il distanziamento e le misure igieniche.
Evidenzia, quindi, che la proposta mira, anche in
coerenza con gli indirizzi nazionali, a far sì che le disposizioni della
stagione balneare 2021 siano riproposte anche per la prossima stagione balneare
2022.
Annuncia il voto favorevole alla proposta di legge,
apprezzando particolarmente tale iniziativa che, nonostante il cessare formale
dell’emergenza, rappresenterà una misura utile a contrastare il diffondersi del
Covid.
Passa alla votazione del provvedimento.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3 e 4 che sono
approvati, indi la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione
al coordinamento formale.
(Il Consiglio
approva)
Sottolineata l’importanza che riveste la
proposta di legge poiché riguarda tutta l’organizzazione giudiziaria della
Calabria, evidenzia che la proposta di legge al Parlamento apporta modifiche al
Decreto legislativo numero 155 del 2012 che, insieme al Decreto legislativo
numero 156 del 2012, ha riformulato le circoscrizioni giudiziarie italiane.
Ricordato, quindi, che il Decreto
legislativo numero 155 ha portato alla soppressione del Tribunale di Rossano
accorpandolo a quello di Castrovillari, fa presente che la revisione delle
circoscrizioni giudiziarie è stata voluta anche per consentire una migliore
distribuzione di risorse umane e materiali sul territorio italiano e di
conseguenza una più efficace risposta alla domanda di giustizia dei cittadini.
Riferisce, ancora, che in una relazione
dettagliata presentata dall’Associazione Nazionale Magistrati al Ministero
della Giustizia è stato evidenziato che la Riforma della Geografia Giudiziaria
ha generato gravi carenze e difficoltà degli uffici giudiziari accorpanti nel
far fronte all’incremento dei processi e procedimenti, soprattutto, per il
dilatarsi delle date dei processi penali.
Sottolinea, quindi, il disagio logistico del
Tribunale di Castrovillari a causa dell’aumento delle udienze, le disfunzioni
collegate proprio agli spazi ridotti e ristretti, alla carenza del personale
rispetto alla mole di lavoro e al deficit di organico dei magistrati.
Evidenziato che la soppressione del
Tribunale di Rossano è stata motivata con la nuova geografia giudiziaria che
poneva alla base tre principi: criminalità omogenea nei circondari di
Castrovillari e Rossano; contiguità territoriale dei due circondari giudiziari;
facilità di collegamento tra i territori, ritiene che i criteri siano, in
maniera chiara e oggettiva, privi di fondamento.
Ritiene, quindi, che il nuovo assetto
istituzionale del Comune di Corigliano Rossano, discendente dalla fusione dei
due Comuni originari, influisce sulle dinamiche dei servizi e rende, pertanto,
opportuno chiedere al Parlamento il ripristino del Tribunale di
Corigliano-Rossano.
Infine, fa presente che la proposta di legge
non comporta oneri a carico del bilancio dello Stato perché gli oneri derivanti
dal ripristino delle funzioni giudiziarie dei Tribunali soppressi sarebbero a
carico del bilancio delle Regioni richiedenti.
Conclude sottolineando la necessità che ogni consigliere, attraverso i propri rappresentanti in Parlamento, debba impegnarsi affinché la proposta sia incardinata il prima possibile nelle Commissioni parlamentari.
Dichiarato il suo voto favorevole, sottolinea che trattasi di una proposta di legge che non produce effetti, bensì riguarda una segnalazione, sarà poi il Parlamento che deciderà sull’apertura del Tribunale di Rossano-Corigliano.
Condivide la richiesta di riapertura perché il territorio necessita di presidi di giustizia e rende noto che l’emendamento a sua firma è a favore di una maggiore giustizia e legalità sui territori e non mette a rischio il Tribunale di Castrovillari.
Esprime apprezzamento per la proposta di legge in discussione poiché recepisce le istanze di una parte del territorio della Calabria.
Sottolineato come il territorio interessato deve far fronte all’aumento di episodi delittuosi legati alla criminalità organizzata, favorita dall’attuale crisi socio economica, auspica che il territorio di Corigliano-Rossano possa riavere al più presto riconosciuto il suo “diritto alla giustizia”.
Infine, sottolineato che il Consiglio ha l’occasione storica di inviare un messaggio al Parlamento, ritiene opportuno che ogni consigliere debba impegnarsi con i rispettivi rappresentanti politici affinché sia avviato al più presto l’iter nelle Commissioni parlamentari.
Concorda sulla necessità di coinvolgere i rappresentanti politici al Parlamento e ricorda che tutti i consiglieri della sibaritide hanno firmato il progetto di legge.
Evidenziati tutti gli episodi di criminalità organizzata avvenuti di recente sul territorio, ritiene necessario dotare la zona di presidi di legalità.
Espressa grande
soddisfazione per le dichiarazioni che sono state esplicitate e per l'unità di
intenti verso il punto all'ordine del giorno che riguarda la riapertura del
Tribunale della città di Corigliano-Rossano, ringrazia il consigliere Graziano,
per aver dato ai consiglieri la possibilità di essere firmatari del progetto di
legge, i componenti della prima Commissione e il Presidente della Commissione contro
la ‘ndrangheta. Ritiene che la riorganizzazione del sistema giudiziario abbia
perpetrato ai danni del territorio di Corigliano–Rossano “un vero e proprio
scippo”, considerate le difficoltà oggettive già registrate in termini di
viabilità, infrastrutture e trasporti nonché la presenza pressante della
criminalità. Giudica, quindi, opportuno sottolineare che le pendenze penali e
civili del tribunale di Castrovillari provengono in maggioranza dal territorio
della città di Corigliano- Rossano. Conclude augurandosi che, nel momento in
cui verrà licenziato il testo in discussione, ogni consigliere si attiverà con
la propria parte politica per incardinare in breve tempo all’interno della
Commissione giustizia una nuova legge che ripristini il Tribunale nel
territorio di Corigliano-Rossano.
Esprime il suo voto
favorevole alla proposta in discussione, considerato che si tratta di un
argomento estremamente importante, a fronte dell’impellente bisogno continuo di
presidi di legalità in Calabria. Dichiara, quindi, soddisfazione per il lavoro
corale svolto da maggioranza e minoranza nell’interesse dei cittadini
calabresi, occupandosi di temi che riguardano il benessere della popolazione,
della collettività, che rispondono alle esigenze dei territori, seguendo un
corretto iter legislativo, rappresentativo della metodologia che si intende
adottare per contribuire al benessere della regione.
Pone in votazione il
provvedimento nel suo complesso con l'autorizzazione al coordinamento formale,
è approvato.
(Il Consiglio approva)
Specifica che si tratta di
una piccola ma sostanziale modifica alla legge regionale numero 5 del 2022 che,
modificando l’articolo 11 della legge regionale 19 marzo 2004 numero 11, ha
introdotto nuove forme di assistenza sanitaria con la finalità di migliorare
l'assistenza di prossimità. Precisa, dunque, che la modifica prevede di
sostituire le “case di continuità” con le parole “case di comunità” come
contemplato nel PNRR, sottolinea, inoltre come l’approvazione della proposta
non faccia derivare nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Pone in discussione
l’emendamento, a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo, all’articolo 1 della
proposta in discussione.
Illustra l’emendamento teso
a sostituire la lettera a) del comma 5-bis dell'articolo 11 della legge regionale
numero 11 del 2004 al fine di specificare meglio che l’assistenza
multidisciplinare primaria è assicurata da equipe di professionisti dipendenti
e convenzionati con il Servizio Sanitario. Dichiara di ritirare l'emendamento a
sua firma, protocollo numero 8757.
Pone in votazione l’emendamento
a firma dei consiglieri Caputo e Cirillo che è approvato, con il parere
favorevole della Giunta e del proponente. Pone in votazione l’articolo 1, per
come emendato, che è approvato, indi pone in votazione gli articoli 2 e 3 che
sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata, come emendata, con
autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esauriti i punti all’ordine
del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 19,04
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo