XII^
LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
N. 7
__________
SEDUTA Di martedì 8 MARZO
2022
PRESIDENZA
DEL PRESIDENTE FILIPPO MANCUSO
Inizio
lavori h. 12,52
Fine lavori h. 15,39
INDICE
CIRILLO Salvatore, Segretario
questore
PRESIDENTE,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito
Democratico),*,*
BRUNI Amalia (Gruppo
Misto),*,*,*,*
COMITO
Michele (Forza Italia),*
GELARDI
Giuseppe (Lega Salvini)
IRTO Nicola (Partito
Democratico)
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente),*
LO SCHIAVO Antonio Maria (De Magistris
Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*,*
MINASI
Clotilde, Assessore alle politiche sociali
MONTUORO
Antonio (Fratelli d’Italia),*,*
ORSOMARSO Fausto, Assessore al turismo,
marketing territoriale e mobilità
PRINCI
Giuseppina, Vicepresidente della Giunta regionale,*,*,*
STRAFACE Pasqualina
(Forza Italia)
TAVERNISE
Davide (Movimento Cinque Stelle),*
Presidenza del presidente Filippo Mancuso
La seduta inizia alle 12,52
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a
dare lettura del verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato
senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Porti gli auguri a tutte le donne calabresi, rivolge un saluto alle
donne ucraine che vivono in Calabria e in Italia, augurando che la pace abbia
il sopravvento sulla guerra.
A suo avviso
per costruire una società più giusta occorre avere il massimo rispetto per la condizione
femminile in tutte le sue espressioni, tutti i giorni dell’anno.
Sottolinea che l’idea di tenere oggi la seduta di Consiglio per
approvare la proposta di legge è stata voluta proprio per celebrare, con
l’occasione, la giornata internazionale della donna.
Evidenzia, poi, che i dati che certificano
lo svantaggio delle donne calabresi si aggiungono alla fragilità del welfare regionale,
aggravando la scarsa partecipazione femminile al mercato del lavoro e facendo
registrare la persistenza di un’irrisolta questione femminile e di un quadro di
problematiche a cui ritiene si debba necessariamente prestare attenzione,
energie e risorse.
Ravvisata, rispetto al passato, una numerosa presenza di donne
nell’Assemblea legislativa e nell’Esecutivo che conforta sulla possibilità
concreta di riuscire a ridurre le disparità di genere, auspica che si possano
ottenere risultati concreti, convogliando le risorse europee, nazionali e
regionali, per ridurre sostanzialmente il divario di genere che, penalizzando
le donne, danneggia la coesione economica e sociale del Paese.
Riferito che
l'obiettivo del PNRR è un aumento del 4 per cento di donne occupate entro il
2026, giudica necessario, anche, un cambio di mentalità che, in coerenza con le
previsioni dell’articolo 37 della Costituzione, annulli il divario di genere nell’interesse delle donne e nell’interesse
del Paese.
Evidenziato che la Giunta, in questi mesi di amministrazione ha
trasmesso dinamismo e concretezza, riconosce le risposte e soluzioni concrete
offerte, nella giornata odierna, dalla Giunta regionale e dal presidente
Occhiuto.
Riferisce, quindi, che la proposta di legge, oggi, vuole testimoniare
rispetto e onorare la donna e si propone, attraverso la previsione di misure specifiche,
di fronteggiare le profonde differenze occupazionali, retributive e attinenti
alla progressione in carriera, e volte a reprimere condotte di violenza verbale
oltre che fisica nei confronti delle donne.
Sottolineato che il problema ha forti radici culturali, ritiene che
l’intervento delle istituzioni debba essere massiccio e in grado di permeare in
ogni contesto della vita sociale.
Riferisce che la proposta di legge rappresenta l’unico vero modo con il
quale l’azione pubblica assicura la piena tutela di diritti fondamentali con la
sensibilità del rispetto.
Conclude dando lettura dei 12 articoli di cui si compone la legge e
sottolineando che la legge risulta compatibile con la normativa comunitaria e
con la Costituzione.
Cede la parola alla consigliera Bruni, annunciando che interverranno
preliminarmente le consigliere presenti in Aula.
Rivolgendo il suo primo pensiero alle donne ucraine e a tutte le donne
che devono difendersi dalle guerre e dalla violenza, sottolinea che numerosi
studi posizionano l’Italia a livelli bassi nelle classifiche che riguardano la
parità uomo-donna, riconducendone la causa alla mancanza di consapevolezza
culturale dell’importanza di conseguire una effettiva uguaglianza di genere.
Rende noto che la centralità delle questioni relative al superamento
della disparità di genere viene ribadita anche nel PNRR, che individua la
parità di genere come una delle tre priorità trasversali in termini di
inclusione sociale perseguite in tutte le missioni.
Giudica condivisibile la proposta di legge in discussione per i principi
enunciati, ma censura l’assenza di dotazione finanziaria e la mancata
previsione di azioni concrete, capaci di rendere tangibili i buoni propositi
contemplati senza limitarli a concetti aleatori e astratti.
Ritiene, pertanto, che sia una legge quadro e di promozione, reputando
necessario, a fronte dell’attuale situazione esistente in Calabria, profondere
ulteriori sforzi per rimuovere gli ostacoli che impediscono l’uguaglianza tra
uomo e donna.
Evidenziato che sarebbe stato opportuno avere maggior tempo a
disposizione per analizzare la proposta in modo approfondito, sottolinea che in
Calabria esistono problemi culturali e sociali che tendono ad ingigantire
ancora di più il divario di genere.
Conclude annunciando di aver presentato tre emendamenti alla proposta di
legge.
Sottolineata l’importanza della tematica, evidenzia il compito preciso
spettante all’Aula: legiferare, intervenendo concretamente al fine di colmare
un vulnus legislativo.
Ritenuto necessario incentivare l’occupazione femminile, evidenzia come
il testo possa essere migliorato e riconosce come sia uno strumento snello e
apprezzabile che, a suo avviso, non si limita a contribuire all’attuazione
dell’articolo 37 della Costituzione ma anche dell’articolo 3, contribuendo alla
realizzazione dell’eguaglianza sostanziale sancita al comma 2.
Giudicato perfettibile il testo che, attraverso la costituzione anche di
un Tavolo tecnico, si prefigge di superare la marginalità delle donne, reputa
che su di esso si possano innescare le basi per azioni concrete.
Infine, evidenziato che i prossimi 120 giorni dovranno essere utilizzati
con il contributo di tutti, al fine di concretizzare i principi contenuti nel
testo attraverso l’adozione di misure e strumenti utili e concreti, invita
l’Aula nella sua interezza ad approvare il testo odierno.
Presidenza del vicepresidente Pierluigi Caputo
Premesso che la giornata odierna, in coincidenza con la giornata
internazionale delle donne, riveste, a suo dire, il volto delle donne ucraine,
auspica la cessazione del conflitto.
Manifesta, quindi, soddisfazione per la trattazione del punto in una
seduta consiliare che, a suo avviso, va al di là delle funzioni istituzionali
dell’Aula e che ha il valore simbolico di un messaggio contro ogni forma di
discriminazione per una società equa e solidale. Ringrazia la Vicepresidente
della Giunta regionale per la proposta che ritiene contenga misure concrete a
sostegno di tutte le donne calabresi per migliorarne la qualità della vita.
Informa, poi, che è prevista l’istituzione di un Tavolo tecnico che
coinvolgerà le consigliere regionali e sarà caratterizzato da una trasversalità
d’azione che andrà a toccare tutti gli ambiti in cui le donne sono impegnate,
attraverso proposte operative e progetti condivisi da sottoporre alla Giunta
regionale.
Passando all’esame della proposta di legge, ne sottolinea la visione
d’insieme che parte dal presupposto che senza parità di genere non ci possa
essere progresso socio-economico.
Affermato che la proposta merita la piena condivisione dell’Aula, ne
evidenzia alcuni obiettivi: incentivare l’occupazione e ridurre divario
retributivo; riconoscere l’accesso a strumenti di incentivazione di aziende
pubbliche e privati; promuovere interventi finalizzati a contrastare le
molestie e le discriminazioni sul luogo di lavoro.
Riferisce, infine, che, dopo l’approvazione, la Giunta regionale dovrà
approvare un Piano d’intervento per le politiche di genere per dare attuazione
alle misure a agli interventi previsti nella legge.
Presidenza del Presidente
Filippo Mancuso
Dichiarato di essere onorata di rappresentare il genere femminile nella
massima Assise regionale, afferma che bisogna avere la consapevolezza di
parlare per tutte le donne che hanno visto violati i loro diritti.
Evidenziato, quindi, che il disegno di legge va verso la creazione di
una rete di salvataggio per le donne calabresi, auspica la sua approvazione
all’unanimità ed esprime soddisfazione per il coinvolgimento delle consigliere
regionali nel Tavolo tecnico che servirà per raccogliere le istanze del mondo
femminile e conciliare esigenze lavorative e familiari.
Premesso di avere, nella giornata odierna, il pensiero rivolto alle
donne ucraine, evidenzia come la seduta consiliare sia l’esempio di una
concreta vicinanza al mondo femminile. Sottolinea, poi, come le discriminazioni
siano state rese, oggi, più evidenti dalla pandemia che ha colpito il mondo
intero. Ritiene, difatti, che sia compito della politica assumere un impegno
strutturato volto a ridurre le differenze che ancora oggi esistono.
Manifesta, quindi, la convinzione che il provvedimento legislativo in
esame, toccando tutti gli aspetti preponderanti del mondo femminile, possa
diventare un input propedeutico alla riduzione del divario sociale e promuovere
un cambio culturale. Conclude evidenziando l’importanza dell’indipendenza economica
anche come via d’uscita da situazioni di disagio o violente.
Evidenziato che è in discussione uno strumento normativo che detta delle linee di principio, che giudica condivisibili, puntualizza come la proposta non abbia goduto di un percorso sufficientemente articolato nelle Commissioni competenti che ne avrebbe consentito una maggiore aderenza alle complessive necessità, assurgendo ad antagonista delle discriminazioni di genere in Calabria. Precisa, quindi, che la proposta non tiene in considerazione la specificità territoriale, elemento a suo avviso assolutamente rilevante, sul quale un iter maggiormente articolato avrebbe forse consentito una integrazione.
Ribadito che la proposta in discussione non è stata sufficientemente condivisa con i consiglieri e con il contesto sociale, le associazioni, i comitati che da sempre si occupano del disagio femminile, evidenzia come sia emersa la necessità di integrazioni che si sarebbero potute apportare in una fase antecedente all’esame dell’Aula, quali ad esempio prevedere un percorso formativo dettagliato e chiari e precisi riferimenti alla rete socio-assistenziale.
Puntualizza, dunque, che il suo gruppo ha preferito non proporre emendamenti, rinviandone i contenuti alla presentazione di una successiva proposta articolata che tenga conto e coordini le diverse disposizioni normative succedutesi nel tempo in materia.
Intervenendo anche a nome della collega capogruppo della Lega in Consiglio regionale, Simona Loizzo, evidenzia come un deciso percorso di valorizzazione, sviluppo ed emancipazione della Calabria passi, in maniera determinante, da una migliore valorizzazione del ruolo della donna che, qui più altrove, spesso ha dovuto sacrificare ambizioni personali.
Auspicato che anche in politica si possa arrivare a numeri simili a quelli del contesto scolastico dove le donne sono ben rappresentate anche a livello dirigenziale, sottolinea come sia necessario compiere uno sforzo per un modello nuovo di società che sappia compenetrarsi nel processo di rinnovamento sociale attuale.
Chiede, quindi, l'approvazione del progetto di legge - proposto e voluto fortissimamente dalla vicepresidente Princi - che ritiene rappresenterà un tassello importante, considerate le novità in esso contenute come il riconoscimento del bollino di genere.
Conclude il suo intervento rivolgendo un veloce e sentito pensiero a tutte quelle persone che ancora oggi soffrono per gli orrori della guerra, senza risparmiare donne e bambini, plaudendo al presidente Occhiuto che ha prontamente schierato la Calabria dalla parte dell'umanità e dell'accoglienza.
Evidenziata l’importanza di predisporre una proposta di legge in tal senso, sottolinea come la sua approvazione nella giornata internazionale delle donne abbia un rilevante impatto emotivo.
Sottolineata la necessità che la proposta di legge non rimanga un puro esercizio di stile giuridico, evidenzia come la stessa debba anche essere riempita di contenuti. Puntualizzato come, a suo avviso, si debbano superare gli atavici retaggi culturali ancora esistenti, comunica di aver presentato un emendamento volto ad aggiungere un articolo che possa prevedere giornate formative nelle scuole, con il coinvolgimento, attraverso protocolli di intesa, degli ordini professionali, di Confindustria, delle camere di Commercio e delle associazioni del terzo Settore.
Reputato fondamentale che si pongano in essere atti concreti che favoriscano la conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro, propone alla Giunta l’apertura di un asilo presso la cittadella regionale per dare un segnale fattivo di azione concreta.
Apprezzata la proposta di legge in discussione, sottolinea come la Calabria abbia bisogno di introdurre nuovi regolamenti normativi, nuove proposte di legge in materia, considerato che, a suo avviso, le donne calabresi sono da considerare una risorsa aggiuntiva per la Calabria. Ricordate le sue origini umili e che la madre ha svolto esclusivamente il ruolo di mamma, precisa il mutamento sociale al pari del resto d’Europa e censura in parte l’iter di approvazione della legge, ritenendo che la stessa si sarebbe potuta presentare preliminarmente in Conferenza dei Capigruppo prima di calendarizzare l'ordine del giorno del Consiglio regionale. Infine, ritiene che la proposta, condivisibile nella sua ratio, possa essere migliorata con il contributo di tutti.
Chiarisce che la seduta di
Consiglio odierna era stata già calendarizzata nella seduta di conferenza dei
capigruppo del 28 febbraio.
Espresso un pensiero alle
donne presenti e alle donne ucraine costrette a fuggire dal loro Paese e dalla
loro vita, auspica un 8 marzo in nome della pace e della solidarietà.
Giudicato suggestivo il
titolo della proposta al pari del contenuto degli articoli, ritiene necessaria
una normativa alla luce della situazione in cui versa la Calabria in termini di
divari e diseguaglianze di genere, sommati all’assenza di un welfare adeguato.
Pur riconoscendo la valenza dell’impianto normativo in termini di principio,
utile a incidere sulla formazione culturale, biasima però il riferimento
continuo alle iniziative legislative di altre Regioni senza, per contro,
copiarne le buone prassi.
Ricorda che la Regione
Puglia ha approvato analogo provvedimento, corredandolo però di ingenti risorse
finanziarie del proprio bilancio e di risorse dell’unione europea e, al
contempo, le leggi dello Stato e le misure adottate dal Governo nazionale per
ridurre il gap occupazionale di genere e favorire la parità salariale.
Invita la maggioranza a
rendersi disponibile all’ascolto delle minoranze, senza preconcettualmente
rifiutare le proposte da esse derivanti e censura la frettolosità con cui si è
provveduto ad esaminare e licenziare la proposta nella seduta congiunta delle
due Commissioni consiliari competenti, senza il coinvolgimento degli attori
sociali. Stigmatizza, infine, la convocazione di una conferenza stampa di
presentazione della legge, prevista al termine dei lavori, e la totale assenza
di risorse destinate al finanziamento della proposta.
Invita, infine, la
maggioranza a valutare le proposte emendative che ritiene possano contribuire a
migliorare il testo in esame.
Riconosciuto quanto in
Calabria sia diffusa una cultura ancora prettamente maschilista, plaude alla
presenza di donne in Giunta, alle quali riconosce la piena autonomia
dell’attività svolta.
Dubita, quindi, che la
Regione Puglia abbia potuto destinare notevoli risorse libere del suo bilancio
alla normativa di pari argomento e ritiene che la proposta in esame possa
rappresentare il buon punto di partenza per rimediare alla errata destinazione
delle risorse comunitarie nel passato.
Ritiene quindi che la
proposta sia di particolare rilevanza e capace di impegnare le risorse
derivanti dalla futura programmazione europea, sottolineando l’importanza anche
delle politiche nazionali in proposito. Considera, poi, celebrativa della
giornata internazionale della donna la conferenza stampa indetta per la
presentazione della legge e auspica che ne siano colti positivamente gli
aspetti fondamentali e siano realizzate proposte trasversali in grado di
risollevare le sorti della Calabria, allontanandola da pregiudizi che la
identificano nell’immaginario con la ‘ndrangheta o con il malaffare in genere.
A suo avviso il dibattito
esula dalla realtà sociale esistente in Calabria, in riferimento alla
condizione femminile, e riferisce i dati allarmanti e impietosi che riguardano
l’occupazione femminile in termini percentuali rispetto all’intero Paese. Per
tali ragioni, non condivide l’indizione di una conferenza stampa, che giudica
limitativa, ma reputa indispensabile affrontare innanzitutto le differenze
territoriali esistenti in Calabria, in particolar modo con riguardo alla
ripartizione di risorse finalizzate alle politiche sociali e ai servizi
primari.
Sottolinea, quindi, come in
Calabria le donne non possano utilizzare istituti di welfare, altrove
finanziati e funzionanti e come la mancanza di asili nido, di risorse, faccia
scadere la proposta in mere enunciazioni di principio (confermate a suo avviso
dalle previsioni dell’articolo 11 della proposta) che, benché importanti e
condivisibili, ritiene ampiamente lontane dal realizzare quella parità di
genere ed eguaglianza tanto auspicate.
Apprezzato l’intervento dei
consiglieri Laghi e di Mammoliti, ritiene che la proposta contenga
dichiarazioni importanti e condivisibili non sufficienti a sostenere la parità
di genere. Elenca quindi le attività da cui iniziare a contrastare le piaghe
della Regione e rivolge un pensiero alle mamme ucraine ed a tutte le donne che
scappano dalle guerre e vivono situazioni di difficoltà estrema, lottando
nell’interesse dei propri figli perché abbiano pace e serenità.
Nel porgere l’augurio a tutte le donne, ricorda, in particolare, le
donne ucraine e russe che stanno vivendo un momento molto difficile, di
disperazione e di estremo disagio,
Pur comprendendo lo spirito della proposta di legge oggi in discussione,
esprime perplessità rispetto al metodo che, a suo dire, non rispetta il
corretto iter legislativo, bypassando l’operato delle Commissioni.
Auspica, quindi, un cambio di passo in tal senso, nel rispetto del
Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordate le vicende che hanno caratterizzato il tortuoso percorso di
approvazione della legge per la doppia preferenza di genere in Calabria, invita
a evitare leggi che non possano trovare concreta attuazione e, quindi, a
valutare gli emendamenti nell’ottica di dotare la proposta di legge delle
opportune risorse, nell’ottica di garantire un vero cambio di rotta nell’attuale
momento storico e sociale.
Condivide il dolore e la solidarietà espressa per le donne che in questo
momento vivono la guerra.
Nel ringraziare tutti i consiglieri regionali per il prezioso
contributo, nonché i Presidenti di Giunta e Consiglio regionale, gli uffici e
le Commissioni per il prezioso lavoro svolto, evidenzia che la proposta,
consentirà alla Regione Calabria di superare il gap normativo e di essere in linea con le altre Regioni d’Italia.
Evidenziati i molteplici aspetti che vedono la Calabria agli ultimi
posti, soprattutto in termini occupazionali, ricorda quanto previsto dal
Programma Gol, che investirà cifre importanti per coinvolgere donne e giovani.
A tal proposito, evidenzia che il focus della legge si concentra proprio
sul lavoro e sulla capacità occupazionale delle donne, al fine di risolvere i
divari retributivi e contrattuali con le relative permanenze, progressioni e
conciliazione di vita lavorativa e familiare.
Nello specifico, riferisce che gli articoli saranno successivamente
declinati in proposte fattive e concrete, attraverso l’istituzione di un tavolo
tecnico al fine di procedere e sviscerare proposte concrete con il contributo
delle parti sociali.
Tra le diverse azioni intraprese, ricorda i 5 milioni 700 mila euro
stanziati per incentivare imprenditoria femminile, i 700 milioni di euro del
Fondo sociale europeo anche per le politiche di genere e, a livello regionale,
la Polis di genere in Regione Calabria per eliminare le discriminazioni
sociali.
Riferisce, altresì, che l’articolo 5 prevede incentivi sotto forma di
premialità economica rivolti alle imprese che favoriscono l’imprenditoria
femminile, anche in presenza di situazioni particolarmente difficili, mediante
appositi strumenti.
Auspica che la proposta possa raggiungere i suoi obiettivi per la parità
dei diritti.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati.
Riferisce che all’articolo 4 è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 6410, a firma del consigliere Comito, e invita il consigliere
ad illustrarlo.
Riferisce che l’emendamento contiene una precisazione riferita al comma
2 dell’articolo 4, in particolare dopo le parole “alla concessione di benefici
economici” sono aggiunte le parole “erogati o attribuiti dalla Regione”.
Acquisto il parere favorevole della Giunta regionale e del relatore,
pone ai voti l’emendamento, che è approvato, così come l’articolo 4, che è
approvato per come emendato.
Riferisce, quindi, che all’articolo 5 è stato presentato un emendamento,
protocollo numero 6433, a firma dei consiglieri Bruni, Irto e Tavernise.
Indi, invita la consigliera Bruni a illustrare l’emendamento.
Illustra l’emendamento che modifica l’articolo 5, comma 1, lettera b),
prevedendo che la premialità per le imprese che assumono donne con disabilità,
con contratti di lavoro subordinato pari o superiore alla quota di riserva prevista
per legge, sia raddoppiata nel caso di acquisto di strumentazioni specifiche
per singola disabilità o per strumenti necessari per il telelavoro o lo smart
working.
Precisa, in qualità di
presidente della seconda Commissione, che la Magistratura contabile ha
evidenziato che non è possibile fornire pareri in ordine a copertura
finanziaria degli emendamenti qualora gli stessi non siano corredati da
esaustive relazioni tecnico finanziarie, pertanto il parere è negativo.
Col parere negativo della
Giunta e del relatore pone in votazione l’emendamento che è respinto. Pone,
quindi, in votazione gli articoli 5, 6, 7, 8 e 9 che sono approvati. Comunica
che dopo l’articolo 9 è stato presentato un emendamento, a firma Bruni ed
altri.
Illustra
l’emendamento protocollo numero 6433 che prevede l’aggiunta dell’art. 9 bis e
che recita: “Art. 9 bis (Lavoro agile e
passaggio di personale tra amministrazioni)
1. La Regione, nel rispetto
della normativa vigente, al fine di garantire l’esigenza delle donne di
conciliare vita e lavoro, garantisce che:
a) le amministrazioni
adottino misure organizzative per l'attuazione del telelavoro e del lavoro
agile e stipulino convenzioni con asili nido e scuole dell'infanzia,
b) i datori di lavoro,
pubblici e privati, incentivino lo svolgimento dell'attività lavorativa in
modalità agile (smart working),
c) le dipendenti vittima di
violenza di genere, vengano inserite in specifici percorsi di protezione debitamente
certificati e possa chiedere il trasferimento ad altra amministrazione pubblica
presente in un comune diverso da quello di residenza, in applicazione della
normativa vigente”.
Sottolinea che anche su
questo emendamento vale la motivazione precedentemente espressa, pertanto il
parere è negativo.
Col parere negativo della
Giunta e del relatore pone in votazione l’emendamento che è respinto. Pone,
quindi, in votazione l’articolo 10 che è approvato. Comunica che dopo
l’articolo 10 è stato presentato un emendamento a firma Bruni ed altri,
protocollo numero 6433 e invita la consigliera Bruni ad illustrarlo.
Illustra l’emendamento
protocollo numero 6433 che prevede l’aggiunta dell’art. 10 bis e che recita: “Art.
10 bis (Bilancio di genere)
1. Il bilancio di genere,
quale rendicontazione sociale dell'integrazione di una prospettiva di genere
nella programmazione economica delle politiche pubbliche mediante
riclassificazione delle voci di bilancio, schede di analisi esplicative ovvero
ogni altra modalità che ne evidenzi l'impatto sulla popolazione femminile e
maschile, è redatto annualmente dalla Giunta regionale, in coerenza con la
presentazione del rendiconto annuale sulla base degli indirizzi e con le
modalità da essi stabiliti, e comporta l'adozione di una valutazione
dell'impatto sul piano delle politiche di bilancio.
2. Il bilancio di genere:
a) costituisce strumento di
monitoraggio e valutazione delle politiche regionali in termini di pari
opportunità nell'ambito della complessiva valutazione delle politiche pubbliche
regionali; b) analizza il diverso impatto sulla condizione delle donne e uomini
delle politiche nei diversi settori dell'intervento pubblico.
3. La Regione promuove la
diffusione del bilancio di genere tra gli enti locali anche al fine di favorire
azioni positive per la conciliazione dei tempi di vita e lavoro e la
condivisione delle responsabilità di cura.
4. La Giunta regionale cura
l'attuazione di specifiche attività di formazione e aggiornamento del personale
nelle materie di cui al presente articolo”.
Sottolinea che anche su
questo emendamento vale la motivazione precedentemente espressa, pertanto il
parere è negativo.
Col parere negativo della
Giunta e del relatore pone in votazione l’emendamento che è respinto. Pone,
quindi, in votazione l’articolo 11 che è approvato.
Comunica che dopo
l’articolo 11 sono stati presentati alcuni emendamenti.
Pone in votazione l’emendamento
protocollo numero 6361, a firma del consigliere Tavernise ed altri, che è
respinto con il parere contrario della Giunta regionale.
Illustra l’emendamento,
protocollo numero 6432, che prevede l’aggiunta dell’articolo 11 bis:
“Articolo 11 bis (Relazione sullo stato di attuazione)
La Giunta regionale,
annualmente, predispone e trasmette al Consiglio regionale una relazione sullo
stato di attuazione della presente legge, sulle attività poste in essere, sul piano
di interventi adottato ai sensi del precedente articolo 11, sulle risorse
impiegate e sulle eventuali criticità emerse”.
Specifica, quindi, che
l’integrazione al testo non ne modifica l’impianto normativo ma sottende a
consentire alla Giunta di dimostrare le azioni concrete realizzate.
Chiede il parere della Giunta.
Esprime parere favorevole
all’emendamento, subordinato però alla espunzione del riferimento alle “risorse
impiegate”, all’acquisizione del parere del Dipartimento competente e alla
integrazione della relazione tecnico finanziaria; altresì, ritiene che detta
attività, rafforzativa del monitoraggio, possa essere affidata
all’osservatorio, istituito con legge regionale numero 38 del 2016.
Pone ai voti l’emendamento,
protocollo numero 6432, come subemendato oralmente dalla Vicepresidente, col
parere favorevole del relatore, alle stesse condizioni espresse dalla Giunta,
che è approvato, con autorizzazione al coordinamento formale.
Illustra l’emendamento,
protocollo numero 6480, che inserisce un articolo dopo l’articolo 11 e recita:
“La Giunta regionale si impegna alla sottoscrizione di protocolli d’intesa con
Confindustria, Camere di Commercio, Ordini Professionali, Associazioni del
terzo Settore e uffici Scolastici, al fine di predisporre giornate formative da
effettuare all’interno di istituti scolastici secondari di primo e secondo
grado volti alla sensibilizzazione sulle potenzialità delle donne all’interno
del mondo del lavoro. Gli interventi saranno mirati al superamento di ogni
ostacolo culturale, proveniente dall’ambito familiare e/o scolastico,
all’affermazione delle donne all’interno del mondo professionale, in modo da
accrescerne la consapevolezza sin dall’età scolare”.
Esprime parere favorevole,
riferendo che la proposta sarà inserita in sede di attuazione del Piano
previsto all’articolo 11, e subordinando comunque la sua approvazione alla
esplicitazione delle motivazioni per cui dalle previsioni dell’emendamento non
derivino maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Col parere favorevole del
relatore e con le prescrizioni esplicitate dalla Vicepresidente della Giunta,
pone in votazione l’emendamento che è approvato. Indi pone in votazione gli
articoli 12 e 13 che sono approvati.
Interviene per
dichiarazione di voto annunciando il voto di astensione del gruppo De Magistris
Presidente in attesa di una legge più organica.
Per dichiarazione di voto,
annuncia il suo voto favorevole, registrando la disponibilità della maggioranza
ad ascoltare ed accogliere alcune proposte delle minoranze.
Dichiara il voto favorevole
del suo gruppo, nonostante il suo emendamento sia stato respinto.
In riferimento
all’emendamento del consigliere Tavernise, precedentemente respinto, precisa che
l’istituzione del Tavolo tecnico è già prevista nel testo.
Annuncia il suo voto
favorevole nonostante gli emendamenti a sua firma siano stati respinti.
Giudicata positivamente la
seduta odierna, auspica che il confronto leale e corretto registrato si
trasferisca anche nelle Commissioni consiliari e annuncia il suo voto
favorevole.
Pone in votazione la legge
nel suo complesso che è approvata, come emendata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alla 15,39
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo