X^ LEGISLATURA
RESOCONTO
SOMMARIO
_________
n. 70
SEDUTA Di LUNEDì 29 APRILE 2019
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE
NICOLA IRTO
E DEL SEGRETARIO QUESTORE
DOMENICO TALLINI
Inizio
lavori h. 16,07
Fine lavori h. 19,44
INDICE
TALLINI Domenico, Segretario questore
PRESIDENTE,
*
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale,
*
TALLINI Domenico (Forza
Italia),
*
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico)
PEDA’ Giuseppe (Casa delle
libertà)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
GALLO Gianluca (Casa delle
libertà)
ROSSI Franco, assessore alla
pianificazione territoriale ed urbanistica
TALLINI Domenico (Forza
Italia)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico), relatore
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico), relatore
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico), relatore
SERGIO Franco (Moderati
per la Calabria)
BOVA Arturo (Democratici
Progressisti)
PEDÀ Giuseppe (Casa delle
Libertà)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
BATTAGLIA Domenico Donato (Partito
Democratico), relatore
SERGIO Franco (Moderati
per la Calabria)
AIETA Giuseppe (Partito
Democratico)
GALLO Gianluca (Casa delle
Libertà),
*
RIZZO Antonietta, assessore
all’ambiente
SERGIO Franco (Moderati
per la Calabria)
RIZZO Antonietta, assessore
all’ambiente
PRESIDENTE,
*, *
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
SCALZO Antonino (Moderati
per la Calabria)
BEVACQUA Domenico (Partito
Democratico)
ESPOSITO Sinibaldo (Nuovo
Centro Destra)
GALLO Gianluca (Casa delle Libertà)
OLIVERIO Gerardo Mario, Presidente
della Giunta regionale
PARENTE Claudio (Forza
Italia)
ROMEO Sebastiano (Partito
Democratico)
SCALZO Antonino (Moderati
per la Calabria)
TALLINI Domenico (Forza
Italia)
Presidenza del presidente Nicola Irto
La seduta inizia alle 16,07
Dà avvio ai lavori, invitando il Segretario questore a dare lettura del
verbale della seduta precedente.
Dà lettura del verbale della seduta precedente.
(È approvato senza osservazioni)
Dà lettura delle comunicazioni.
Come precedentemente concordato in Conferenza dei capigruppo, pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori della proposta di legge numero 426/10^, recante: “Abrogazione della legge regionale numero 22 del 2018” e della mozione numero 157/10^ “In ordine alle iniziative da intraprendere per scongiurare la chiusura di Radio Radicale”, che sono inserite.
Chiede l’inserimento all’ordine dei lavori di una interrogazione
relativa alle gravi dichiarazioni rivolte dal commissario Scura al Governo
nazionale, al dipartimento Salute e ai direttori sanitari.
Precisa che, pur avendo stabilito in Conferenza dei capigruppo di non
inserire ulteriori punti da trattare nell’odierna seduta, si avvierà comunque
una discussione sul tema sanità in coda ai lavori.
Chiede al Presidente della Giunta regionale di fornire alcuni
chiarimenti in merito all’Accordo di Programma Quadro, stipulato tra il Comune
di Catanzaro e la Regione Calabria, in merito alla realizzazione del sistema
metropolitano, di grande valenza per la città di Catanzaro, che, ad oggi, non
ha visto alcuna erogazione di risorse.
Conferma la validità tecnica dell’Accordo sottoscritto tra il Comune di
Catanzaro e la Regione Calabria e, fermi restando i termini stabiliti
dall’Accordo stesso, manifesta la propria disponibilità ad affrontare una
discussione ad hoc.
Auspica che al più presto si fissi la data per una discussione più
approfondita, anche alla presenza del Sindaco della città di Catanzaro.
Ribadisce l’intenzione di procedere a tale discussione di
approfondimento.
Illustra la proposta di legge, volta a sostenere gli interventi
regionali per il sistema del cinema e dell’audiovisivo, precisando l’importanza
e l’utilità che lo stesso rappresenta per la Calabria, in termini sia economici
sia occupazionali.
Considerato che l’obiettivo principale è quello di attrarre
imprese di produzione internazionali sul territorio calabrese ricorda, ad
esempio, l’accordo con la Regione Basilicata che ha permesso l’avvio di importanti
produzioni cinematografiche.
Tra gli obiettivi ricorda anche il risanamento ed il potenziamento
del ruolo della Fondazione Calabria Film Commission, alla quale sono
affidati compiti di attuazione, sostegno e coordinamento delle attività e delle
politiche cinematografiche e audiovisive.
Nel ricordare l’iter della proposta, riferisce che sono stati
presentati due emendamenti a firma del consigliere Mirabello, protocollo numero
11852 e numero 11853, di modifica sia alla scheda finanziaria sia alla relazione
tecnica, con il successivo parere favorevole del dipartimento bilancio.
Esprime apprezzamento per l’iniziativa che, a suo avviso, rappresenta un importante intervento di riordino del sistema del cinema e dell’audiovisivo ed evidenzia i benefici che i vari territori hanno tratto, grazie alle produzioni cinematografiche.
Tuttavia, pur apprezzando l’impegno assunto, considerato l’impiego di notevoli risorse, chiede il rinvio della trattazione per ulteriori approfondimenti.
Concorda con la richiesta di rinvio del consigliere Pedà e chiede anch’egli il rinvio della trattazione.
(Il Consiglio rinvia)
Illustra la proposta di legge che mira ad apportare alcune modifiche alla legge urbanistica, al fine di superare le difficoltà riscontrate in sede di applicazione concreta sul territorio, e segnalate sia dai Sindaci sia dagli Ordini professionali.
Ricorda che il quadro della legge urbanistica tratta contestualmente gli aspetti paesaggistici e quelli dei beni culturali, in maniera tale che sia possibile affrontare il tema dell’integrazione delle politiche territoriali, mettendo insieme la pianificazione urbanistica e le politiche sui centri storici.
Ricorda, altresì, che le modifiche odierne si mantengono tutte nell’ambito dell’obiettivo del contenimento del consumo del suolo e che, tra le più importanti, vi sono: l’estensione della procedura semplificata a tutti i Comuni con popolazione non superiore a 5 mila abitanti; l’ammissione di possibili varianti ai Regolamenti operativi e al PSC nei casi di adeguamento a leggi sovraordinate o, in mancanza di norme specifiche, che consentono il corretto uso del territorio; l’introduzione di un ulteriore termine di dodici mesi per i Comuni di adeguare i loro strumenti urbanistici alla legge regionale e al QTRP (Quadro territoriale regionale paesaggistico).
Nel ricordare gli importanti traguardi ad oggi raggiunti, ribadisce la necessità sia di insistere sull’assunzione di responsabilità da parte dei Comuni sia di offrire agli Enti locali tutto il supporto possibile da parte dei dipartimenti regionali.
Evidenzia l’importanza che tale proposta riveste, soprattutto in termini di tranquillità che ne deriverebbe per i Comuni che, diversamente, potrebbero essere soggetti alla paralisi e al collasso.
Esprime parere favorevole e ribadisce l’utilità della norma, soprattutto dal punto di vista esemplificativo. Tuttavia, invita a riflettere sull’importanza di una minoranza che, ancora una volta, contribuisce all’approvazione di un importante provvedimento.
Pone in votazione gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 e 6, che sono approvati, e la legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esprime plauso per l’approvazione della proposta di legge, sottolineando la proficua collaborazione tra la Giunta ed il Consiglio regionale.
Ricordato
che la legge regionale numero 14 del 2014 ha fissato al 31 dicembre 2018 il
termine ultimo dell’esercizio
delle competenze regionali in materia di gestione del ciclo integrato dei
rifiuti, precisa che dal 1 gennaio 2019 i Comuni calabresi sono i soggetti
giuridici titolari della predetta gestione.
Riferiti i ritardi nell’attuazione della normativa, sottolinea che la proposta è finalizzata ad attribuire alla Città Metropolitana di Reggio Calabria la competenza in tema di organizzazione della gestione dei rifiuti urbani, in sostituzione della Comunità d’Ambito prevista dalla legge regionale numero 14 del 2014.
Posti ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Precisato, preliminarmente, che la proposta è stata approvata dalla Commissione di merito nella seduta del 7 febbraio 2019, sottolinea che la stessa è relativa al riconoscimento della legittimità di un debito fuori bilancio del Consiglio regionale, derivante da una sentenza definitiva di condanna emessa dal TAR Calabria, sezione staccata di Reggio Calabria, per l’importo complessivo di euro 6.990,00.
Riferisce, infine, che sulla proposta il Collegio dei Revisori dei conti ha espresso parere favorevole.
Posti ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
Precisato, preliminarmente, che la proposta è stata approvata dalla Commissione di merito nella seduta del 6 marzo 2019, riferisce che, nello specifico, essa si compone della delibera di Giunta regionale che richiama i decreti dirigenziali contenenti gli elementi necessari per il riconoscimento dei debiti fuori.
Riferisce, infine, che il Collegio dei Revisori dei conti ha espresso parere favorevole sulla proposta.
Sottolineata la delicatezza della problematica, chiede se sia in atto una inversione di tendenza, evidenziando la necessità di individuare le responsabilità in materia al fine di porvi rimedio.
Sottolineata l’obbligatorietà della procedura di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, precisa che i debiti oggetto di riconoscimento sono relativi a controversie insorte negli anni 2012-2014.
Posti ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati, pone ai voti la proposta nel suo complesso, con relativo allegato, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale, prendendo atto, altresì, del parere favorevole del Collegio dei Revisori dei conti.
(Il Consiglio approva)
Come stabilito in Conferenza dei capigruppo, chiede il rinvio dei punti 6, 7, 8 e 9 dell’ordine del giorno.
Sottolinea la necessità di trattare nella prossima seduta la proposta di legge numero 346/10^ di sua iniziativa.
Precisa che tutti i punti rinviati nella seduta odierna, saranno inseriti all’ordine del giorno della prossima seduta.
Chiede che nella prossima seduta venga inserito anche un ordine del giorno di sua iniziativa relativo alla situazione dei sorveglianti idraulici.
(Così resta stabilito)
Illustra la proposta di legge relativa alla ratifica dell’accordo per l'istituzione dell'Area integrata dello Stretto tra la Regione Siciliana, la Regione Calabria, la Città metropolitana di Messina, la Città metropolitana di Reggio Calabria e la Conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche nell'Area dello Stretto.
Sottolinea, in particolare, che l’articolo 14, comma 4, della legge regionale Calabria numero 35 del 2015 prevede che possono essere istituiti servizi di trasporto pubblico locale nell’Area integrata dello Stretto, costituita dalle Città metropolitane di Reggio Calabria e Messina, e che l’articolo 14 della legge regionale Sicilia numero 8 del 2014, prevede la stipula di appositi accordi con lo Stato, la Regione Calabria e la Città metropolitana di Reggio Calabria, al fine di consentire ai cittadini residenti nell’Area metropolitana di Messina e nella Città Metropolitana di Reggio Calabria di usufruire dei servizi secondo criteri di prossimità .
Ringraziato l’assessore Musmanno, la Giunta regionale ed il dipartimento competente per il proficuo lavoro svolto, auspica l’approvazione della proposta.
Posti ai voti gli articoli 1, 2, 3 e 4, che sono approvati, pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, con relativo allegato, che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede il rinvio della trattazione, come stabilito in Conferenza dei
capigruppo.
Rinvia la trattazione.
(Il Consiglio rinvia)
Illustra la proposta relativa all’approvazione del bilancio di previsione dell’Ente per i Parchi Marini regionali 2018-2020, istituito con la legge regionale numero 24 del 2013 sono attribuite funzioni.
Ricorda, quindi, che nel 2016 è stato nominato il commissario straordinario dell’Ente, al fine di procedere all’accorpamento dei cinque Parchi marini regionali nell’Ente unico, al quale sono stati trasferiti tutti i diritti attivi e passivi, nonché i beni mobili e immobili e le risorse finanziarie dei cinque Parchi marini accorpati.
Sottolinea, poi, che il Revisore unico dei conti ha verificato che il bilancio è stata redatto nell’osservanza della normativa vigente e che il Dipartimento ambiente ha evidenziato che la mancata adozione del bilancio nei termini di legge è motivata dalla costituzione dell’Ente in data successiva a quella prevista dalla normativa e dai ritardi subiti dall’avvio della fase operativa.
Riferisce, infine, il parere favorevole del Dipartimento bilancio.
Chiede chiarimenti all’assessore competente sui risultati conseguiti in seguito all’accorpamento dei 5 Parchi marini regionali, atteso il cospicuo stanziamento di 600.000 euro
Registrata, quindi, la spaccatura all’interno della maggioranza di Governo, evidenzia che, ancora una volta, l’opposizione garantisce il numero legale necessario per l’approvazione di importanti provvedimenti.
Sottolineati gli importanti risultati conseguiti, soprattutto in termini di risparmio di risorse finanziarie, in seguito all’accorpamento dei cinque Parchi Marini regionali, riferisce l’attribuzione all’Ente unico delle funzioni di gestione dei Sic (Sito di interesse comunitario) a mare.
Ritenuta non esaustiva la risposta dell’assessore, ribadisce la richiesta di ulteriori chiarimenti sui risultati concreti conseguiti dall’accorpamento dei Parchi Marini regionali, considerata la preminente vocazione turistica dei territori interessati.
Chiede l’inserimento alla prossima seduta della proposta di legge 261/10.
Precisa che si sta svolgendo il dibattito su un altro provvedimento.
Ribadisce l’importanza dell’attribuzione all’Ente per i Parchi Marini regionali delle funzioni dei Sic a mare, con la conseguente assegnazione di risorse finanziarie finalizzate alla gestione non soltanto naturalistica dei territori.
Precisa che il bilancio in esame è il primo bilancio previsionale del nuovo Ente che gli consente di dotarsi dello strumento fondamentale per iniziare a svolgere la propria attività di gestione e che, in tempi brevi, sarà predisposto il bilancio 2019-2021.
Ricordato che l’Ente è in gestione commissariale e precisato che il bilancio è stato redatto in conformità alla normativa vigente, illustra, nel dettaglio, le principali voci di entrata e spesa, formulate tenendo conto delle risultanze delle gestioni dei cinque Parchi Marini regionali accorpati.
Riferisce, infine, il parere favorevole del Dipartimento ambiente e del Collegio dei Revisori dei conti.
Pone ai voti la proposta che è approvata.
(Il Consiglio approva)
Chiede il rinvio dei punti che vanno dal tredici al venti, per come concordato in Conferenza dei capigruppo.
Pone in votazione la proposta di rinvio avanzata dal consigliere Romeo che è approvata.
Ricorda che riguardo al punto tredici andrebbero delegati al Presidente del Consiglio i poteri sostitutivi.
Garantisce il rispetto delle disposizioni della legge regionale inerente le nomine.
Chiede che il punto 13 sia inserito al primo punto all’ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale, stante la rilevanza che lo caratterizza.
Pone in votazione l’inserimento all’ordine dei lavori dell’ordine del giorno riguardante il così detto “decreto Calabria”, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta tenutasi a Reggio Calabria lo scorso 18 aprile, che è inserito.
Pone in votazione gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati, indi pone in votazione la proposta di legge nel suo complesso che è approvata con autorizzazione al coordinamento formale
Pone in votazione la mozione numero 157/10^, con la quale si impegna il Presidente della Regione Calabria ad intraprendere tutte le iniziative volte a scongiurare la chiusura di Radio Radicale, che è approvata.
Evidenziato come il decreto legge in materia sanitaria, approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta tenutasi a Reggio Calabria il 18 aprile scorso, sia da ritenere incostituzionale anche riguardo alla richiamata misura di necessità, puntualizza come da un punto di vista politico il decreto sia privo di ogni logica, posto che verranno nominati nuovi commissari in sostituzione dei precedenti, senza operare per migliorare i livelli essenziali di assistenza.
Concordato con quanto dichiarato dal consigliere Parente, evidenzia come il Governo nazionale non abbia stanziato risorse perla Calabria, limitandosi ad attività populiste e di immagine, approvando un decreto che, a suo dire, mortifica i lavoratori e la Costituzione. Ritiene che il decreto, non intervenendo sul riordino del sistema sanitario calabrese, porterà alla sua paralisi, immobilizzando la rete ospedaliera e quella territoriale di base.
Evidenziato come quella odierna sia forse la prima seduta di Consiglio regionale in cui si parla concretamente delle difficoltà della sanità in Calabria, reputa necessario il coinvolgimento di tutte le forze politiche calabresi per una condivisione di strategie, finalizzate ad impedire che la Calabria sia trattata come una sorta di colonia in cui è possibile avviare procedure sperimentali, come quelle che a suo giudizio sono contenute nel decreto in discussione. Sottolineato come, a suo avviso, la politica del presidente Oliverio abbia comportato l’isolamento della Regione Calabria e l’indisponibilità assoluta del commissario all’attuazione concreta del Piano di rientro dal deficit sanitario, imputa le maggiori responsabilità del fallimento del settore sanitario al Governo centrale che, a suo dire, agisce nei confronti della Calabria in base a pregiudizi, stereotipi e luoghi comuni.
Giudica, quindi, opportuno esporsi, in qualità sia di cittadino calabrese sia di consigliere regionale, per riuscire a bloccare un decreto che reputa “artefatto nei numeri e figlio della politica-spettacolo”.
Ricordati i fallimenti costanti dei commissari che si sono avvicendati anche in ambiti diversi, non ultimo quello relativo all’emergenza ambientale, a suo avviso parte delle responsabilità del fallimento del settore sono addebitabili alla mancata definizione delle procedure inerenti la costruzione dei nuovi ospedali.
Censura, poi, l’atteggiamento di quei calabresi che avallano la scelta del Governo di approvare un “decreto sanità” che esautora ulteriormente la Regione delle competenze in materia, “colpendo mortalmente” l’autonomia della Regione, attraverso meccanismi incostituzionali, volti a centralizzare i poteri di nomina dei direttori generali e traducendosi, nei fatti, in un aumento di potere e di spesa per la retribuzione dei commissari.
Evidenzia, ancora, le contraddizioni del Governo centrale che, a suo dire, da una parte approva un decreto sulla sanità in Calabria, con le conseguenze già sovraesposte, e dall’altra un decreto “salva Roma” per risanare i debiti della capitale.
Reputa, pertanto, che il Consiglio regionale debba avere uno scatto di orgoglio, al quale assicura il consenso della minoranza.
Considera importante l’argomento trattato, soprattutto perché capace di stimolare il confronto politico. Stigmatizza le affermazioni espresse dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, sulla classe dirigente calabrese, ritenendole mortificanti e irrispettose nei confronti dei calabresi e degli stessi rappresentati istituzionali, dei ruoli e delle responsabilità di questi ultimi.
Considera, però, che, proprio in ragione delle mortificazioni subite, avrebbe preferito assistere ad una vera e propria smobilitazione di massa - che invece non si è verificata - contro le decisioni del Governo centrale, che ritiene privo di politici competenti.
Pur ritenendo che il commissariamento abbia prodotto solo debiti disastrosi e disservizi, giudica umiliante il “decreto sanità” emanato dal Governo.
Infine, constatata sul territorio la sofferenza dei cittadini calabresi, propone la centralizzazione della sanità con un nuovo piano sanitario sui servizi socio-assistenziali.
Presidenza del segretario questore Domenico Tallini
Per quanto riguarda nello specifico il Consiglio dei Ministri del 18 aprile, riunitosi presso la Prefettura di Reggio Calabria, contesta tanti punti dell’evento istituzionale ed esorta tutti i consiglieri, rappresentati dal presidente Oliverio, a indirizzare un appello politico al Presidente della Repubblica affinchè fornisca risposte adeguate, nel rispetto delle istituzioni calabresi che rappresentano i cittadini. Propone, pertanto, l’organizzazione di quello che definisce un vero e proprio “fronte comune” di maggioranza e minoranza per fronteggiare unitamente la problematica della sanità.
Esorta a non cedere alle provocazioni del governatore del Veneto, Luca Zaia, piuttosto a mettere da parte le opposizioni e le diversità di vedute ed unirsi, formando un gruppo coeso, per contrastare quanto accaduto, che reputa lesivo degli interessi del territorio.
Ritiene sbagliata la scelta della Prefettura come sede della riunione del Consiglio dei Ministri, in quanto, a suo parere, si sarebbe dovuta tenere al Consiglio regionale, come sede naturale, o, in secondo luogo, alla Cittadella regionale, a Catanzaro. Quindi attesta il fallimento dell’incontro istituzionale, determinato, a suo giudizio, dall’eccessiva attesa e dalle aspettative ingenerate, ma soprattutto da un’errata organizzazione.
Inoltre, giudica un “vero sfregio” ai calabresi ed ai rappresentanti istituzionali il mancato invito alla riunione del Presidente del Consiglio regionale, del Presidente della Regione Calabria e dei Sindaci delle 5 città capoluogo di Provincia.
Afferma che da una lettura attenta del “decreto sanità” non s’intravede alcuna soluzione dei problemi che attanagliano il settore e ritiene che ci sarebbe stato bisogno di un decreto sblocca turn over.
Contesta l’atteggiamento della ministra Grillo da cui avrebbe preferito una presa di posizione sui tanti argomenti che si sarebbero potuti affrontare e che invece non sono stati introdotti; uno fra tanti: la riforma legislativa, definita epocale, sull’integrazione del presidio ospedaliero “Giovanni Paolo II” di Lamezia Terme con l’Azienda ospedaliera-universitaria “Mater Domini-Pugliese Ciaccio”. A tal riguardo chiede notizie al presidente Oliverio in merito alla sottoscrizione del Protocollo d’intesa con il futuro Rettore e la struttura commissariale, che, come lui stesso ricorda, dovrebbe avvenire entro il termine di 90 giorni. Chiede infine ragguagli su una eventuale opposizione del movimento Cinque Stelle alla legge regionale sull’integrazione ospedaliera.
Contesta anche il fatto che non sia stato introdotto il tema del regionalismo differenziato in materia sanitaria e sulle disuguaglianze che, di fatto, genererebbe soprattutto in Calabria.
Infine, sempre in riferimento al
“decreto sanità”, stigmatizzata e giudicata paradossale la previsione di
accentuare poteri ai commissari straordinari, ritiene che quest’ultimo
accentuerebbe i problemi nel settore anziché risolverli.
Ritiene che il Consiglio regionale abbia scritto oggi una pagina importante che potrebbe rappresentare il primo passo della mobilitazione della Calabria contro un provvedimento che, a suo avviso, non comporterà miglioramenti del settore sanitario ma amplierà esclusivamente i poteri dei Commissari; pertanto ritiene che il Governo abbia di fatto scelto di non cambiare nulla.
Elogia l’atteggiamento del presidente Oliverio, improntato sempre alla chiarezza e alla coerenza e volto al ritorno ad una gestione ordinaria della sanità per garantire il rispetto delle funzioni proprie della Regione Calabria. Definito scandaloso il consuntivo di 10 anni di commissariamento, condanna il rimpallo di responsabilità che fa leva sulla nomina dei direttori generali da parte della Giunta regionale, non tenendo conto che gli stessi hanno dovuto agire entro i limiti imposti dal Piano di rientro dal deficit sanitario.
Giudica, quindi, il permanere del commissariamento il segno evidente del pregiudizio verso la Calabria, in cui interessi diversi sono anteposti al diritto dei calabresi di essere curati.
Ritiene che un Consiglio dei Ministri, riunito in Prefettura, senza le autorità locali e che non affronta questioni drammaticamente attuali in Calabria, possa essere definito una pantomima.
Conclude ritenendo necessario convocare al più presto gli stati generali della sanità calabrese per sollevare la questione della dignità della Calabria e dei calabresi al fine di ottenere una sanità pubblica, efficiente e gestita ordinariamente.
Essendo firmatario dell’ordine del giorno, si compiace dell’accordo riscontrato in Aula, ma ritiene che la scelta di riunirsi in Calabria per approvare un decreto che eleva competenze e rimborsi spese dei commissari, e che, tra l’altro, non dà risposte alle tante emergenze calabresi, senza convocare il Presidente della Giunta regionale, offenda i calabresi, tradendone le speranze e l’esigenza di cambiamento.
Considera, però, importante specificare che ci sono responsabilità evidenti che vanno individuate in capo al Presidente della Giunta regionale che ha lasciato spazio ad interventi ultronei e travalicanti che hanno causato, a suo dire, un complessivo peggioramento della sanità e ad un aumento della mobilità passiva. Censura, inoltre, l’atteggiamento di perenne sfida che ha caratterizzato i rapporti del Presidente della Giunta regionale sia con il precedente sia con l’attuale commissario ad acta; rapporti che, a suo avviso, invece dovevano essere finalizzati all’individuazione di un percorso condiviso nell’interesse dei cittadini.
Presidenza del presidente Nicola Irto
Ricordate le prime impressioni, già espresse nell’immediatezza della convocazione del Consiglio dei Ministri in Calabria, esprime apprezzamento per la discussione odierna che, al di là dell’aspetto propriamente politico, ha creato un momento di condivisione che esula dall’appartenenza politica, soprattutto in considerazione della problematica particolarmente attuale e rilevante.
Ritiene che il Consiglio dei Ministri riunitosi in Calabria – straordinariamente fuori da Palazzo Chigi – abbia destato una particolare rilevanza, soprattutto dal punto di vista mediatico, e, proprio per tali ragioni, avrebbe auspicato un intervento conclusivo altrettanto rilevante e risolutivo delle diverse problematiche e delle criticità che riguardano il territorio calabrese.
Pertanto, esprime rammarico per l’effettivo ordine dei lavori con cui il Consiglio dei Ministri si è svolto, soprattutto in merito a problematiche forti come quella sanitaria, e che ritiene si sia rivelato inutile, insufficiente, poco risolutivo e con l’unico intento di rafforzare i poteri commissariali.
Richiama, quindi, l’attenzione sui reali provvedimenti scaturiti da tale incontro, come l’aumento delle indennità dei Commissari e il provvedimento secondo cui le nomine debbano essere effettuate al di fuori del territorio calabrese, mettendo così in pratica un’operazione che definisce “coloniale”, e perpetrata creando l’illusione di rappresentare gli effettivi bisogni di un territorio difficile dove regna il malaffare.
Ritiene, dunque, che il Consiglio dei Ministri svoltosi in Calabria abbia rappresentato solo un momento “ingannevole” per promuovere mosse strategiche legate ad una ulteriore presa di potere da parte del Governo centrale e, quindi, un’ulteriore spoliazione dei poteri in capo alla Regione, anche per quanto concerne la nomina dei direttori generali.
Ricorda le diverse vicende legate alla gestione commissariale, che in tutti questi anni ha investito la Calabria, e la giudica una “iattura” per la Regione, soprattutto alla luce di conseguenze quali l’emigrazione sanitaria.
Ribadisce, quindi, la necessità di avviare un’attenta riflessione sui provvedimenti assunti che, a suo avviso, rappresentano un’azione propriamente propagandistica che penalizza ulteriormente la Regione, accentrando i poteri al di fuori dei confini regionali e negando, così, lo svolgimento di procedure celeri e trasparenti, alimentando interessi di altra natura.
Paventando un notevole aggravamento della situazione, ritiene che tra le probabili conseguenze vi sarà quella del blocco delle assunzioni da parte del MEF (Ministero Economia e Finanze).
Riferisce dell’avvio della procedura volta ad impugnare il decreto di nomina del 7 dicembre, che reputa illegittimo ed incostituzionale poiché non sottoposto a confronto in sede di Conferenza Stato-Regioni.
Pone in votazione l’ordine del giorno che è approvato.
(Il Consiglio approva)
Indi, esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 19,44
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo