X^ LEGISLATURA
RESOCONTO SOMMARIO
_________
n. 35
SEDUTA
Di GIOVedì 4 MAGGIO 2017
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE NICOLA IRTO
Inizio lavori h. 16,09
Fine lavori h.
20,30
INDICE
PRESIDENTE, *
NERI
Giuseppe, Segretario Questore
PRESIDENTE, *, *, *, *
AIETA
Giuseppe (Partito Democratico)
GIUDICEANDREA
Giuseppe (Democratici Progressisti)
MIRABELLO
Michelangelo (Partito Democratico)
NERI
Giuseppe (Democratici Progressisti)
MIRABELLO
Michelangelo (Partito Democratico), relatore
ROCCISANO Federica, assessore al lavoro,
scuola, welfare e politiche giovanili
AIETA
Giuseppe (Partito Democratico), relatore
ROMEO
Sebastiano (Partito Democratico)
PRESIDENTE, *
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico), relatore
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico), relatore
BEVACQUA
Domenico (Partito Democratico), relatore
ORSOMARSO
Fausto (Gruppo Misto)
PRESIDENTE, *
AIETA
Giuseppe (Partito Democratico)
BEVACQUA
Domenico (Partito democratico) , *
CANNIZZARO
Francesco (Casa delle Libertà)
ESPOSITO
Sinibaldo (Nuovo Centro Destra) , *
GIUDICEANDREA
Giuseppe (Democratici Progressisti), relatore
GRECO
Orlandino (Oliverio presidente)
GUCCIONE
Carlo (Partito Democratico)
NICOLO’
Alessandro (Forza Italia), *
OLIVERIO
Gerardo Mario, Presidente della Giunta regionale
ORSOMARSO
Fausto (Gruppo Misto)
ROMEO
Sebastiano (Partito Democratico)
SERGIO
Franco (Oliverio presidente)
SCALZO
Antonio (Partito democratico)
AIETA
Giuseppe (Partito democratico), relatore
MIRABELLO
Michelangelo (Partito democratico)
BEVACQUA
Domenico (Partito democratico), relatore
BEVACQUA
Domenico (Partito democratico)
PRESIDENTE, *
GIUDICEANDREA
Giuseppe, Segretario questore f. f.
Presidenza del
Presidente Nicola Irto
Dà
avvio ai lavori invitando il Segretario Questore a dare lettura del verbale
della seduta precedente.
Dà
lettura del verbale della seduta precedente.
Pone
ai voti il verbale della seduta precedente che è approvato senza osservazioni.
Dà lettura delle comunicazioni
Comunica che la Conferenza dei gruppi consiliari ha deciso di integrare l’ordine del giorno con l’introduzione dei provvedimenti amministrativi numero 34/10^, 35/10^, 36/10^, 37/10^, 38/10^, 39/10^, 40/10^, 41/10^, 108/10^ 109/10^, 110/10^, delle proposte di legge unificate numero 41/10^, 45/10^ e 207/10^ e delle proposte di legge numero 96/10^, 151/10^, 198/10^, 229/10^, 230/10^, 219/10^, indi pone ai voti la proposta di integrazione dell’ordine del giorno che è approvata.
Chiede che venga invertito l’ordine del giorno e discussa per prima la proposta di legge numero 96/10.
Afferma che la proposta di legge è già inserita all’ordine del giorno e che si seguirà l’ordine previsto in sede di Conferenza dei gruppi.
Chiede l’inserimento di due ordini del giorno, protocollo numero 18997 e 19497, riguardanti rispettivamente la Fondazione Terina e Calabria Verde.
Pone ai voti la richiesta di inserimento avanzata dal consigliere Magno che è approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 232/10^.
Pone in votazione la richiesta di inserimento avanzata dal consigliere Aieta che è approvata.
Chiede l’inserimento all’ordine del giorno della proposta di legge numero 198/10^.
Pone in votazione la richiesta di inserimento avanzata dal consigliere Mirabello che è approvata, indi pone in discussione il primo punto all’ordine del giorno.
Illustra la proposta in discussione
evidenziando che l’Aula è chiamata ad approvare il nuovo regolamento di
contabilità del Consiglio regionale che prevede il rispetto di alcuni principi
contabili di nuova istituzione, volti a garantire maggiore trasparenza ed
intelligibilità della contabilità del Consiglio oltre a regolamentare le
procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio.
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo numero 162/10^ che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Illustra la proposta di provvedimento amministrativo, riferendo che la programmazione del Piano triennale è stata approvata dalla Giunta il 10 novembre 2016 e rappresenta la realizzazione degli obiettivi in materia di alta formazione professionale; evidenzia, inoltre, come le Regioni possono adottare ogni triennio un Piano di formazione inerente l’alta formazione professionale per coniugare i corsi con le richieste provenienti dal mondo del lavoro. Specifica che a livello nazionale vi sono 6 aree su cui possono essere attivati i corsi di alta formazione professionale, attraverso la costituzione ITS e che dal monitoraggio effettuato, è risultato che dei 1285 diplomati il 90 per cento ha trovato occupazione entro 12 mesi. Evidenzia, ancora, come la delibera di Giunta preveda una serie di passaggi ed un Piano specifico per tre tipologie di corsi, attivati anche dai poli tecnico professionali ed equamente distribuiti sul territorio regionale.
Sottolinea che con l’approvazione del Piano
triennale, in stretta correlazione con il POR e nel rispetto delle linee guida
previste a livello nazionale in materia, si è creata una importante rete di
collegamento tra mondo del lavoro e formazione professionale.
Pone in votazione la proposta di provvedimento
amministrativo numero 147/10^ che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Illustra la proposta di legge numero 216/10^
avente ad oggetto il riconoscimento dei debiti fuori bilancio,
attraverso il combinato disposto della legge regionale numero 8 del 2002 e
dell’articolo 73, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 23 giugno 2011
numero 118. Evidenzia che la proposta stabilisce che la Regione possa prevedere
il pagamento dei debiti fuori bilancio con una rateizzazione degli stessi in
tre annualità. Riferisce, ancora, che da una ricognizione dei debiti fuori
bilancio del Consiglio regionale è emerso che si tratta di debiti per incarichi
professionali di natura legale, conferiti a professionisti esterni per gli anni
che vanno dal 2009 al 2013, precisando che da due anni non sono più conferiti
incarichi legali esterni.
Annuncia il voto contrario del Gruppo Misto da
lei rappresentato sottolineando che per la costituzione in giudizio del
Consiglio regionale è competente l’avvocatura regionale e non si ravvisa,
quindi, l’utilità di affidare incarichi professionali ad avvocati esterni
all’amministrazione. Evidenzia, poi, come vada considerata grave la colpa dei
soggetti che hanno provveduto ad affidare gli incarichi a professionisti
esterni all’amministrazione regionale.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 della
proposta di legge numero 216/10^ che sono approvati, indi pone in votazione
legge nel suo complesso che è approvata con l’autorizzazione al coordinamento
formale.
(Il
Consiglio approva)
Chiede il rinvio del quarto punto previsto
all’ordine del giorno
Pone in votazione la richiesta di rinvio del
quarto punto all’ordine del giorno avanzata dal consigliere Romeo che è
approvata.
Sottolinea che nell’approvare gli attuali Piani di classifica, che hanno regolarmente concluso il loro lungo percorso normativo da oltre un anno, corre l’obbligo di rimarcare l’esigenza di procedere ad una rivisitazione dell’intera materia, per tenere conto delle nuove esigenze emerse nel tempo. Evidenzia, poi, che per molti Consorzi calabresi si è prodotto nel tempo un lungo elenco di inadempienze, unitamente a molti elementi burocratici, amministrativi ed economico-finanziari che presentano aspetti particolarmente critici. Ricordato che in Commissione si è discusso sul problema dei cosiddetti “benefici” e del relativo contributo, ribadisce che la trattazione della problematica ha raggiunto la definizione di un equilibrato intervento legislativo, approdato oggi in Aula e che testimonia l’attenzione ad una tematica particolarmente delicata.
Sottolinea, altresì, che i Consorzi di bonifica, più che semplici enti di supporto all’agricoltura, sono proiettati, da tempo, sempre più verso la difesa del suolo, tanto che la contribuenza extra agricola ha superato il 50 per cento del totale. Evidenzia come la giurisprudenza sia unanime nel considerare legittima l’imposizione consortile tanto sugli immobili agricoli che su quelli extra agricoli, per cui i fabbricati o gli immobili urbani, inclusi nel Perimetro del Beneficio all’interno del Comprensorio di Bonifica, sono tenuti a contribuire alle spese consortili.
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo, che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
Pone ai voti la proposta di provvedimento
amministrativo che è approvata.
(Il
Consiglio approva)
E' in discussione il Testo base recante:
“Modifiche alla legge regionale del 23 luglio 2003, n.11 -(Disposizioni per la
bonifica e la tutela del territorio rurale. Ordinamento dei Consorzi di Bonifica)”
Sottolineato che sulla proposta di legge è stato svolto un esame approfondito, evidenzia che il testo è stato emendato in maniera tale da recepire i rilievi del Settore legislativo ed adeguare la normativa regionale all’intesa Stato-Regioni del 18 febbraio 2008. Afferma, inoltre, che sono stati superati i dubbi sorti in merito allo stabilimento di un giusto rapporto fra corresponsione di contributi di bonifica ed effettiva attività di miglioramento fondiario da parte dei Consorzi.
Pone, preliminarmente, ai voti gli emendamenti
a firma del consigliere Bevacqua, protocollo numero 19504 e 19505, che sono
approvati e l’articolo 1 che è approvato come emendato, indi pone in votazione
gli articoli 2, 3, 4, 5, e 6 che vengono approvati e la proposta di legge nel
suo complesso che è approvata, come modificata, con autorizzazione al
coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
Sottolineato che la proposta di legge in discussione ha come obiettivo quello di adeguare l’ordinamento dei Consorzi di bonifica alle disposizioni previste dall’articolo 13 della legge regionale 27 dicembre 2012, n. 69, evidenzia che il nuovo testo abolisce i Collegi e stabilisce la figura del Revisore Unico realizzando un risparmio di spesa. Auspica che l’approvazione della proposta di legge sia un incentivo all’avvio della discussione sul riordino complessivo della materia consortile.
Chiede quale sia il percorso che si intende perseguire per affrontare la questione nella sua interezza.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, e 6
che vengono approvati, indi la proposta di legge nel suo complesso che è
approvata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il
Consiglio approva)
Sottolineato che la proposta di legge è finalizzata all’istituzione del comune di Casali del Manco, attraverso la fusione dei Comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta, evidenzia che la necessità di istituire il nuovo Comune è sostenuta da idonea iniziativa popolare per tramite di una raccolta di firme e dalle delibere dei Consigli Comunali citati, e che l’istituzione di un solo Comune garantirà maggiore efficienza ed una capacità amministrativa superiore che i singoli 5 Comuni non possiedono.
Ricorda, poi, che la Giunta regionale ha provveduto a pubblicare il risultato referendario e che il Consiglio regionale è tenuto a deliberare entro la data del 20 di giugno. In proposito, puntualizza che oltre tale data potrebbe mutare l’assetto istituzionale dei Comuni interessati alla fusione e potrebbe derivare un aggravio di spesa dall’annullamento di un referendum riconosciuto legittimo dall’Ufficio elettorale della Corte D’Appello di Catanzaro. Ritiene indispensabile, quindi, che i consiglieri esercitino le proprie prerogative, considerando che il Consiglio non può essere defraudato dalla possibilità di legiferare. A suo avviso è, dunque, fondamentale procedere celermente alla revisione della norma regionale al fine di dipanare ogni problematica interpretativa in materia di fusione tra Comuni, sottolineando che l’iter in discussione è avviato da tre anni e prevede la fusione di cinque Comuni (in due di questi comuni l’11 giugno si voterà, pertanto l’11 maggio scadono i termini per la presentazione delle liste). Procede, poi, con la lettura dei pareri resi dal Settore legislativo del Consiglio regionale e dal prof. Zicaro dell’Università della Calabria.
Ricordato che ci sono stati altri quattro casi in Italia e che si è proceduto con la fusione dei comuni, auspica la nascita del nuovo Comune in una Calabria che è formata da tanti piccoli Comuni.
Anticipa, preliminarmente, che le sue osservazioni sono di carattere strettamente personale e riguardano le conclusioni cui si è addivenuti in Commissione in merito ad una problematica delicata ed, al contempo, interessante, quale è appunto la fusione dei Comuni.
A tal proposito, ricorda la proposta di legge presentata nel 2015, relativa al riordino delle Città metropolitane, e le criticità da essa scaturite, in particolare, a causa del caos istituzionale legato alla revisione costituzionale ed all’eliminazione delle Province.
Nell’ipotesi di ipotetici ricorsi di incostituzionalità, nonché di ricadute sul sistema delle Autonomie locali - su cui la Regione deve necessariamente intervenire per ridare ai Comuni le rispettive funzioni di esercizio e di unitarietà - evidenzia che la proposta di legge a sua firma, prima citata, rappresenta soltanto una prima tappa per l’introduzione di un nuovo sistema di governance che sia più vicino alle regioni mediante processi partecipativi ed omogenei, prevedendo premialità ed incentivi finanziari. Tutti aspetti che – sottolinea – si rispecchiano perfettamente in quello che è il fabbisogno dei cittadini, facilmente comprensibili dai Sindaci che, quotidianamente, si confrontano con la realtà, la superficialità e tutti gli aspetti negativi che richiedono immediate ed idonee soluzioni.
Precisato l’impegno profuso dal Consiglio regionale per la risoluzione e lo sviluppo di politiche aggregative, richiama l’attenzione sul buon utilizzo delle fusioni che non devono rappresentare soltanto utilità e per cui bisogna mettere da parte eventuali possibili antagonismi.
Evidenzia, altresì, l’importanza di una adeguata attività di indagine quale fase preliminare e di grande importanza per una eventuale proposta di fusione, considerando diversi ed importanti aspetti come le difficoltà dei Sindaci, dei cittadini che, molto spesso, ne rimangono vittime ed il conseguente svuotamento demografico.
Pur comprendendo la difficoltà di questo compito, auspica che vi sia al più presto un nuovo progetto di riordino per un miglioramento dell’offerta pubblica fatto di certezze e consapevolezze, da portare avanti con coscienza e senso di responsabilità, attraverso momenti di progresso e di cambiamento che, in una Regione come la Calabria, si rende necessario per il superamento delle diverse criticità che da sempre la attanagliano.
Ripercorrendo l’iter della proposta di fusione in discussione ed i problemi interpretativi scaturiti per le modalità del referendum, con l’annessione dei comuni non favorevoli, riferisce del grande stato di confusione e dei diversi orientamenti che ne sono derivati, nonché della necessità di rispettare la volontà e la libertà popolare espresse dai cittadini.
Nell’auspicare una nuova proposta di legge da parte del Consiglio regionale, invita all’individuazione di una risoluzione per quella che, a suo avviso, rappresenta una evidente violazione democratica.
Invitando ad una riflessione sui cambiamenti cui la società viene continuamente sottoposta, ribadisce la volontà, sempre crescente, manifestata dallo Stato per la “chiusura” dei Comuni attraverso il taglio delle risorse rivolte ai principali bisogni assistenziali.
Invitando ad una attenta riflessione sul valore democratico rappresentato dalla volontà dei cittadini, evidenzia l’importanza delle fusioni quale stimolo per tenere vive le piccole realtà che, altrimenti, sarebbero destinate a scomparire, anche in considerazione della grande confusione creata dalla eliminazione delle Province.
Ricordata la relazione del collega Sergio, condivisa in Commissione, nel ripercorrere l’iter procedurale, evidenzia la totale assenza di forzature e ribadisce che il procedimento, partito dai Comuni, dai Consigli comunali e dai Sindaci, ha certamente rappresentato la volontà di fusione anche a nome dei cittadini e delle comunità.
Pertanto, considerata l’urgenza e l’imminenza della trattazione, invita ad applicare la legge che prevede la fusione dei cinque Comuni.
Rilevata l’importanza della tematica in discussione e condivise le osservazioni dei consiglieri Greco e Orsomarso, ricorda le problematiche conseguenti alla fusione, in passato, dei comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia nel comune di Lamezia Terme.
Ritenuto necessario tener conto della volontà espressa democraticamente dai cittadini del comune di Spezzano Piccolo, contrari alla fusione, riferisce, in particolare, le difficoltà di gestione amministrativa vissute dagli amministratori dei piccoli comuni.
Giudicate negativamente le modifiche legislative apportate alla legge regionale numero 13 del 1983 dalle leggi regionali numero 9 e 43 del 2016, che hanno, a suo avviso, snaturato la normativa originaria, esprime perplessità in merito alla proposta di fusione dei cinque comuni, sottolineando, altresì, la necessità di apportare i correttivi necessari alla risoluzione della problematica anche in vista delle future fusioni di comuni calabresi.
Ricordate le perplessità manifestate in occasione dell’approvazione delle leggi regionali di modifica della legge regionale numero 13 del 1983, a suo avviso, frutto di una visione disorganica della problematica, chiede una breve sospensione dei lavori al fine di addivenire ad una decisione condivisa.
Pone ai voti la proposta di sospensione che è approvata.
La seduta sospesa alle 18.13 riprende alle 18.47
Espresse, preliminarmente, perplessità in merito all’avvenuta sospensione dei lavori su una problematica da tempo in discussione, sottolinea l’esistenza di un vulnus nell’interpretazione della normativa vigente, condividendo le censure del consigliere Magno in merito alle modifiche apportate alla legge regionale numero 13 del 1983, a suo dire, lesive della democrazia partecipativa, in particolare, attraverso l’eliminazione del quorum referendario.
Dichiaratosi favorevole in generale alle fusioni di comuni ed all’esercizio associato di compiti e funzioni e non, piuttosto, alle annessioni – circostanza che, a suo avviso, si verificherebbe di fatto nei confronti del comune di Spezzano Piccolo -, ritiene necessaria una modifica organica della normativa vigente.
Registrata la mancanza di una posizione unanime nella maggioranza di governo, sottolinea, in particolare, le problematiche di carattere politico e non tecnico conseguenti alla decisione da adottare.
Ritenuta necessaria una attenta riflessione sulla tematica, rileva come l’indirizzo politico della Giunta regionale a favore delle fusioni dei comuni, espresso in occasione dell’approvazione della legge regionale numero 43/2016, non sia oggi unanimemente condiviso dalla maggioranza.
Ribadita la condivisione verso i procedimenti di fusione, ritiene, tuttavia, necessario il rispetto rigoroso delle norme e, affermato di non condividere il percorso oggi intrapreso, comunica il voto di astensione.
Ritiene la problematica in discussione frutto dell’incapacità legislativa e politica della maggioranza di Governo che appare, a suo avviso, confusa e divisa su una tematica da tempo approfondita.
Reputando necessario il rispetto della volontà democraticamente espressa dai cittadini del comune di Spezzano Piccolo, comunica con forza il suo voto contrario ritenendo non ulteriormente procrastinabile una modifica organica della normativa vigente.
Annuncia voto contrario nella speranza che ci sia un’ulteriore riflessione; a suo avviso, infatti, questa decisione potrebbe allontanare ulteriormente le persone dalla politica ed invita a tenere conto delle criticità che potrebbero emergere. Sottolineata, infine, la divisione che caratterizza la maggioranza consiliare, auspica un maggiore ascolto delle esigenze popolari.
Specificato che la proposta in esame non è il frutto di uno scontro tra parti, di mancato ascolto o di una forzatura della volontà popolare, rammenta che i cinque comuni hanno espresso parere favorevole a maggioranza tramite il referendum sulla fusione, deliberata all’unanimità dagli stessi Consigli comunali. Chiarito, poi, che il riferimento deve essere al corpo elettorale complessivo dei cinque comuni, evidenzia che non si può parlare di annessione, ma di rispetto della volontà popolare. Ricorda, ancora, che ci si è avvalsi di due pareri che vanno nella direzione della fusione a cinque, perché la fusione a quattro allungherebbe il procedimento e, di conseguenza, non rispetterebbe la volontà manifestata dai cittadini dei comuni. Conclude augurandosi che il Consiglio regionale voti a favore di questo provvedimento.
Premesso di intervenire in qualità di consigliere regionale, evidenzia che il progetto di legge è di iniziativa dei consiglieri Romeo e Giudiceandrea e non della Giunta regionale. Considera importante per la Regione dotarsi di una legge quadro sulla materia che fornisca uno strumento che acceleri i processi di fusione e dia ai comuni un quadro di regole che li metta in condizione di lavorare meglio e di razionalizzare l’utilizzo delle risorse, anche attraverso un’organizzazione su larga scala. Osservato che, a suo avviso, l’esperienza della parcellizzazione dei comuni ha fatto emergere gravi insufficienze e limiti, ritiene che i processi di fusione possano divenire un sistema di efficientamento dei servizi e di razionalizzazione dei costi. Preso atto, poi, dei pareri legislativi che indicano che il mancato rispetto del risultato del quesito referendario inficerebbe tutto l’iter della fusione, dichiara il proprio voto favorevole, Esorta, infine, a far passare un messaggio equilibrato che non alimenti la confusione, contemperando l’espressione della singola comunità con quelle più ampie, evitando contrapposizioni localistiche, per agevolare un processo virtuoso.
Nell’incertezza di una interpretazione autentica, preannuncia il proprio voto di astensione, nel rispetto delle idee manifestate e nella consequenzialità delle argomentazioni poste e delle posizioni manifestate.
Preannuncia, preliminarmente, voto contrario, e, manifestate perplessità legate all’applicazione della norma dal punto di vista pratico, auspica si possano evitare strumentalizzazioni ed eventuali ricorsi amministrativi, legiferando, piuttosto, in maniera corretta e sicura e con gli strumenti giusti.
Concorda sulla circostanza che la suddetta proposta di legge abbia ingenerato confusione, soprattutto per il dubbio di non essere in regola con il dettato costituzionale.
Precisa che il Consiglio regionale ha il dovere di prendere atto del risultato del referendum consultivo e, al di là delle perplessità e dei dubbi manifestati, considera l’importanza di evadere amministrativamente l’iter processuale della riforma normativa che, a suo giudizio, preannuncia un cambiamento epocale ed uno sviluppo concreto del territorio.
Apprezza la proposta per l’utilizzo di uno strumento, quello della fusione, che definisce innovativo e futuristico ma evidenzia problemi effettivi e concreti di applicazione che hanno origine da quella che giudica una maggioranza poco coesa e disorganica.
Manifesta, pertanto, il proprio voto di astensione, non ritenendo opportuno e giusto votare contro una proposta di legge che ritiene possa rappresentare il preludio di un processo innovativo.
Espresso voto a favore, difende la posizione politica della maggioranza, condividendo appieno le opinioni espresse soprattutto dal presidente Oliverio e dal consigliere Guccione.
Apprezzato dal punto di vista argomentativo il discorso tenuto dal presidente Oliverio, considera le difficoltà interpretative e di applicazione rispetto alla legge regionale precedentemente vigente.
Ritiene, tuttavia, che l’approvazione della presente proposta di legge non rappresenti una urgenza e che avrebbe potuto avere un iter diverso con un più approfondito studio normativo.
Constatata, inoltre, la presenza di un vuoto normativo, riconosciuta da tutti, valuta la contraddizione di fondo del comportamento della maggioranza che considera, comunque, l’esigenza di predisporre una norma diversa da quella attuale.
Esprime, infine, voto contrario.
Esprime voto a favore in quanto ritiene tale processo ineludibile ed indicativo di situazioni positive, riconducibili all’unità territoriale ed alla crescita effettiva, al di là di disgregazioni di vario genere.
Apprezzato il lavoro svolto dal consigliere Giudiceandrea, mosso, a suo dire, da reale passione politica e ideali territoriali, manifesta perplessità nel modificare la legge regionale, nella consapevolezza che la volontà espressa è quella delle comunità considerate.
Comunica il voto contrario, precisando che va riferito non alla fusione ma alle modalità di attuazione, svolgimento e applicazione del progetto di legge.
Denunciando poca coerenza ed unione nella maggioranza, considera che l’approvazione della suddetta proposta di legge avviene nella consapevolezza di dover apportare necessariamente alcune modifiche.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10 e 11, che sono approvati, così come la legge nel suo complesso che è approvata all’unanimità con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede l’inversione dell’ordine del giorno con l’inserimento della proposta di legge numero 232/10^ che è approvato.
Illustra la proposta di legge evidenziando la necessità di abrogare il comma 2 dell’articolo 32 della legge regionale numero 9/2007 al fine di chiarire i dubbi di attuazione che la predetta norma ha fin qui generato, relativi alle modalità procedurali di stipula delle convenzioni con la Fondazione Terina allo stato troppo farraginose che si ripercuotono continuamente sul pagamento delle spettanze ai dipendenti.
Ringrazia, preliminarmente, il consigliere Aieta per aver chiesto l’inserimento della proposta di legge per la quale esprime parere favorevole ritirando l’ordine del giorno a sua firma per il quale aveva chiesto l’inserimento nell’odierna seduta.
Pone ai voti gli articoli 1, 2 e 3 che sono approvati e la legge nel suo complesso che è approvata all’unanimità con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Chiede il rinvio della trattazione.
Pone ai voti la proposta di rinvio che è approvata.
(La Commissione rinvia)
(E' in discussione una nuova versione: testo base costituito dalla
proposta di legge numero 230/10^)
Manifesta soddisfazione per la proposta che rappresenta un passo avanti per lo sviluppo dell’economia calabrese attraverso la revisione dei Piani spiaggia, la cui approvazione consentirà agli operatori del settore di proseguire le attività e di migliorare i servizi.
Passa all’esame dell’articolato precisando che vi sono degli emendamenti a firma del consigliere Bevacqua: l’emendamento protocollo numero 19503, per l’inserimento dell’articolo 01 (Modifiche all’articolo 9 della legge regionale numero 17/2005) prima dell’articolo 1 che, posto ai voti, è approvato e l’emendamento protocollo numero 19536 per la soppressione del comma 4 dell’articolo 1 che, posto ai voti è approvato, così come l’articolo 1 che è approvato come emendato. Indi, pone in votazione gli articoli 2, 3 e 4 che sono approvati così come la legge nel suo complesso che è approvata all’unanimità come emendata con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Esprime plauso per la proposta che dimostra grande sensibilità per la salvaguardia del territorio e della legalità, in particolare per il problema del dissesto idrogeologico legato alle attività estrattive nel territorio calabrese.
Pone ai voti gli articoli 1, 2, 3, 4, 5 che sono approvati, così come la legge nel suo complesso che è approvata all’unanimità con autorizzazione al coordinamento formale.
(Il Consiglio approva)
Pone, poi, ai voti l’articolo 3 che è approvato come emendato e riferisce che all’articolo 4 vi è l’emendamento protocollo numero 8145/8, a firma del consigliere Greco, che, posto ai voti, è approvato.
Chiede la verifica del numero legale.
Fa la chiama.
Constatata la mancanza del numero legale, toglie la seduta.
Funzionario AP
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo
Il Dirigente
Area relazioni esterne Comunicazione e
Legislativa
Dott. Maurizio Priolo