CONSIGLIO REGIONALE DELLA CALABRIA
Seduta n. 23 del 10/03/2023 - Diretta testuale e streaming

Consiglio regionale del 10/03/2023


DIRETTA DALL'AULA - 23^ SEDUTA

di venerdì 10 marzo 2023

Presidenza del Presidente Filippo MANCUSO

 

Il Presidente dà avvio ai lavori con la lettura e l'approvazione del verbale della seduta precedente.

Comunicazioni all'Aula.

Preliminarmente, interviene il Presidente del Consiglio MANCUSO Filippo (Lega Salvini) (invita l'Aula ad osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime del naufragio sulle coste di Cutro. Ringrazia tutti i cittadini che si sono attivati per il soccorso. Ritiene che, come evidenziato dal Presidente della repubblica Mattarella e dal Governo, sia necessaria una politica dell'Unione Europea finalizzata all'adozione di una strategia più efficace per evitare che drammi simili possano ripetersi).

L'Aula, levatasi in piedi, osserva un minuto di silenzio.

Interviene il consigliere TALERICO Antonello (Misto) (coglie l'occasione per evidenziare l'attività di soccorso delle popolazioni calabresi in occasione degli innumerevoli sbarchi di migranti lungo le coste regionali. Informa l'Aula dell'arrivo di altri barconi che stanno per essere soccorsi. Concorda sulla necessità che l'Unione europea si doti di una strategia più efficace. La cittadinanza ha dimostrato al mondo la grande sensibilità dei Calabresi. Annuncia che si farà promotore per l'attribuzione di medaglie al valor civile a tutte le popolazioni coinvolte nel soccorso ai migranti).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (chiede l'inversione dei punti all'ordine del giorno. Chiede al presidente Occhiuto di riferire sul voto favorevole esitato, in sede di conferenza Stato Regioni, sulla proposta di Autonomia differenziata).

Interviene il Presidente del Consiglio MANCUSO Filippo (Lega Salvini) (ritiene non possa essere accolta la richesta di inversione. Riferisce di aver consegnato ai Presidenti dei Gruppi consiliari l'ordine del giorno senza che alcuno obiettasse sull'articolazione dello stesso).

Il Presidente inserisce il primo punto all'ordine del giorno:

Proposta di Provvedimento Amministrativo n.117/12^ di iniziativa D'Ufficio recante: " Temporanea sostituzione del consigliere regionale Giovanni Muraca, in atto sospeso dalla carica, con il Sig. Antonio Billari "

Il Presidente pone ai voti il provvedimento.

Il Consiglio approva.

Interviene il consigliere MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico) (è un fatto positivo rendere più agevole uno strumento così importante. Sarebbe, però, necessario che il regolamento venisse rispettato, dichiara. Il ruolo dei consigleri regionali, ad oggi, viene svilito dai ritardi nel riscontrare le interrogazioni. Il problema è politico ed istituzionale ed il rischio è che diventi prassi non agevolare l'azione ispettiva dei consiglieri).

Interviene il consigliere LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente) (conferma il voto a favore già espresso in Commissione. Il Regolamento, dichiara, è un mezzo fondamentale per la regolamentazione dell'attività del Consiglio ed è giusto che sia efficientato).

Il Presidente pone ai voti la proposta

Il Consiglio approva.

Interviene il consigliere MONTUORO Antonio (Fratelli d'Italia) ad integrazione dell'introduzione della consigliera Gentile.

Interviene il consigliere TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle) (ringrazia la Commissione per il lavoro svolto ed i proponenti dei progetti di legge per l'iniziativa. Si sta dotando la Calabria di una legge importante, condivisa e che rispecchia un sentimento diffuso, dichiara).

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
emendamento all'art. 3 a firma Molinaro - accolto
emendamento all'art. 3 a firma Montuoro - accolto
art. 3 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 4 a firma Lo Schiavo - intervengono i consiglieri Gentile, Montuoro, Lo Schiavo ed il Presidente - accolto
art. 4 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 5 a firma Montuoro - accolto
art. 5 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 6 a firma Montuoro - accolto
art. 6 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 7 a firma Montuoro - accolto
art. 7 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 8 a firma Molinaro - accolto
art. 8 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 9 co. 3 a firma Montuoro - accolto
emendamento all'art. 9 co. 4 a firma Montuoro - accolto
emendamento all'art. 9 co. 5 a firma Montuoro - accolto
emendamento all'art. 9 co. 5 a firma Molinaro - accolto
emendamento all'art. 9 co. 6 a firma Montuoro - accolto
emendamento all'art. 9 co. 6 a firma Molinaro - accolto
art. 9 per come emendato - approvato
art. 10 - approvato
emendamento all'art. 11 a firma Lo Schiavo - accolto
emendamento all'art. 11 a firma Montuoro - accolto
art. 11 per come emendato - approvato
emendamento all'art. 12 a firma Montuoro - accolto
art. 12 per come emendato - approvato
art. 13 - approvato
art. 14 - approvato
art. 15 - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta di legge nel suo complesso, per come emendata.

Per dichiarazione di voto, interviene l'Assessore con competenze di indirizzo politico in materia di Agricoltura, Risorse Agroalimentari e Forestazione, aree interne e minoranze linguistiche, Gianluca Gallo (ringrazia coloro i quali hanno creduto in questa idea che unisce ancor di più il territorio che, anche grazie alla legge in discussione, può pensare ad un nuovo modello di sviluppo. Ritiene ci sia la possibilità di usare il territorio e quanto offre da un'altra prospettiva. La legge evidenzia, inoltre, la ricchezza e la pluralità di tradizioni religiose e culturali della Calabria).

Il Consiglio approva.

(viene autorizzato il coordinamento formale)

Il Presidente inserisce il quarto punto all'ordine del giorno:

Proposta di Legge n.110/12^ di iniziativa dei Consiglieri F. MANCUSO,V. FEDELE recante: 'Istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato. '  

La consigliera DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d Italia) illustra il punto in trattazione.

Interviene il consigliere AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle) (favorevolmente colpito dalla proposta in discussione. Ritene necessario intervenire per colmare un vulnus che priva le vittime di reato della possibilità di essere risarcita in tempi congrui).

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
art. 3 - approvato
art. 4 - approvato
art. 5 - approvato
art. 6 - approvato
art. 7 - approvato
art. 8 - approvato
art. 9 - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso.

Il Consiglio approva.

Il Presidente pone ai voti gli articoli:

art. 1 - approvato
art. 2 - approvato
art. 3 - approvato
art. 4 - approvato
art. 5 - approvato

Il Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso.

Il Consiglio approva.

Il Presidente inserisce il sesto punto all'ordine del giorno:

Proposta di Provvedimento Amministrativo n. 115/12^ di iniziativa della Giunta regionale recante: ' Bilancio di previsione 2023-2025 dell'Ente per i Parchi Marini Regionali (EPMR) '  

Il consigliere MONTUORO Antonio (Fratelli d'Italia) svolge la relazione.

Interviene il consigliere MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico) (premette che, trattandosi di un ente strategico, sarebbe importante avere una visione e guardare più in prospettiva; invece l'approccio del governo regionale è quello di sempre. L'ente ha un deficit di personale assoluto, non è stato nominato il direttore generale, l'attuale commissario è stato dirottato sull'Ente Parco della Sila. Chiede cosa si intenda fare dopo sette anni di commissariamento e quale sia l'obiettivo del governo regionale a lungo termine).

Interviene la consigliera STRAFACE Pasqualina (Forza Italia) (rammenta che trattasi di un bilancio che non tiene conto solo dell'ordinarietà, ma mette in campo una serie di iniziative per l'utilizzo delle risorse della programmazione comunitaria 2021/2027, circa 6 milioni. Per l'immediato futuro, inoltre, sono in programmazione progetti per i singoli siti ed i parchi marini in nome di un turismo sostenibile, nel rispetto delle politiche comunitarie).

Il Presidente pone ai voti la proposta.

Il Consiglio approva.

Il Presidente inserisce il settimo punto all'ordine del giorno:

Autonomia differenziata: DIBATTITO.

Interviene il Presidente del Consiglio regionale, Filippo MANCUSO (introduce il dibattito sull'Autonomia differenziata di cui all'art. 116, terzo comma, della Costituzione. Il governo dà avvio all'istituto costituzionale perfettibile in Parlamento, tutto in favore delle autonomie e per dare la possibilità di governare efficientemente i territori. L'obiettivo è superare il divario sulla spesa storica, occorrerà definire i LEP per stabilire quanto lo Stato dovrà destinare alle regioni, dichiara. Auspica che il dibattito non ceda alle speculazioni politiche, ma si attenga al merito).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (ritiene necessario che preliminarmente il Presidente Occhiuto riferisca sul voto esistato, in sede di Conferenza Stato-Regioni, a favore all'autonomia differenziata).

Interviene il consigliere ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico) (evidenzia come il ruolo del Consiglio, non coinvolto a tempo debito e prima che il Presidente esprimesse il proprio assenso al disegno di legge sull'autonomia differenziata, sia stato svilito del proprie prerogative. Dice "no" all'autonomia differenziata, rivendicando il ruolo che i meridionali hanno avuto nella costruzione dell'economia delle regioni del nord che oggi si definiscono la locomotiva d'Italia. Rammenta che il ministro firmatario della proposta di legge è stato protagonista, in passato, di una serie di iniziative contro l'unità nazionale. Il "no" è giustificato anche dall'inopportunità che all'autonomia differenziata si arrivi dopo una pandemia che ha segnato profondamente il Paese. La cabina di regia è fatta da rappresentanti del Governo, principalmente del centro-nord. I LEP non sono altro che un sinonimo di livelli essenziali di prestazioni, ma saranno le Regioni a finanziare i servizi sulla base delle risorse in possesso, dichiara. Non è pensabile che il presidente Occhiuto voglia andare incontro ad un disegno di legge che priverà le future generazioni di un governo degno, conclude).

Interviene il consigliere CRINO´ Giacomo Pietro (Forza Azzurri) (ritiene che la discussione vada ricondotta su binari del pragmatismo. L'autonomia differenziata si muove nel solco della Costituzione, un regionalismo forte è necessario per meglio gestire le risorse. No ad un Sud che scappa è la definizione forte, usata dal presidente Occhiuto, ad indicare una vera assunzione di responsabilità politica. Il progetto, ove non fossero garantiti i LEP, sarebbe inattuabile. La crescita dei bilanci delle regioni a scapito di quello statale non è un male in sè e per sè. Quella di oggi è una nazione a due velocità, ritiene pertanto giusto dare piena fiducia al Presidente ed al suo operato).

Interviene la consigliera BRUNI Amalia (Misto) (precisa che la richiesta di discutere sulla tematica è stata fatta in novembre e che l'azione in solitudine della maggioranza è un'offesa al Consiglio. Molte le perplessità, evidenzia l'esistenza di un netto divario tra nord e sud in relazione alla garanzia dei diritti e che il disegno di legge non fa che aumentare questo divario, come si evince dagli studi predisposti da diversi soggetti preposti allo studio dei LEA. I servizi sanitari debbono avere una regia unica nazionale. Bisogna comprendere se con la strada intrapresa si riesca a risolvere i problemi o si assisterà al declino definitivo. La scuola, le infrastrutture risentono del ritardo economico e culturale e sono interdipendenti. L'architettura del disegno di legge è tutta improntata sull'immediatezza non giustificata. Bisogna evitare la deriva secessionista. Chiede che venga dato un impulso alle Commissioni ed il coinvolgimento delle parti sociali finalizzato alla predisposizione di un atto di indirizzo da sottoporre alla discussione della Conferenza Stato-Regioni).

Interviene il consigliere GRAZIANO Giuseppe (Unione di Centro) (ritiene che l'opportunità di discutere vada utilizzata per affrontare la problematica con razionalità. Il problema principale è approfondire elementi quali spesa pro capite, sistema idrico, impianti di depurazione, spese per i servizi di prima infanzia, edilizia scolastica, strutture sanitarie, strutture semiresidenziali. Serve colmare le disUguaglianze, colmare il gap infrastrutturale col resto del Paese e, se il treno dell'autonomia differenziata può servire, ritiene sia il caso di prenderlo. Non tutte le materie possono essere oggetto di autonomia differenziata (vedi covid, ambiente ed altri ambiti). Giusto dare piena delega al Presidente per poter cogliere questa opportunità nella speranza che il gap possa essere colmato).

Interviene il consigliere LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente) (l'adesione all'attuazione dell'autonomia differenziata è una via senza ritorno perchè per tornare sui propri passi servirebbe l'assenso delle altre regioni. In sanità si sta vivendo una frammentazione sostanziale che la pandemia ha messo in risalto. L'accentramento della sanità porterebbe al superamento della desertificazione sanitaria. LEP ed autonomia differenziata sono cose diverse, i LEP sono un obbligo costituzionale mentre l'autonomia differenziata andrebbe evitata. Anche l'ordine dei medici, che non ha una collocazione politica, si è espresso negativamente).

Interviene il consigliere NERI Giuseppe (Fratelli d'Italia) (concorda con quanto detto dal consigliere Laghi sulla differenza dei LEP e dell'autonomia differenziata, ma ritiene che sia questo il punto di forza perchè lo lega al rispetto dell'art. 117. La proposta ha a base il rispetto dei LEP che sono propedeutici all'autonomia differenziata. Le materie concorrenti saranno di legislazione esclusiva regionale e rappresentano la vera sfida perchè comporterà una maggiore assunzione di responsabilità. La mancata intesa sul federealismo renderebbe la Regione residuale rispetto ad un meccanismo complessivo. Su un punto bisogna soffermarsi, dichiara, ed è l'art. 7, comma 4, che andrebbe modificato per evitare che disporre le verifiche con riferimento alla garanzia dei LEP non sia una possibilità, bensì un obbligo).

Interviene il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) (la questione dell'autonomia differenziata segnerà la legislatura. I cinque minuti della discussione odierna non portano lontano, sarebbe stato opportuno, preliminarmente, sentire il presidente Occhiuto. Quanto avvenuto in sede di Conferenza evidenzia il rischio che regioni di centrodestra si oppongano a quelle governate dalla sinistra solo in ragione dell'apartenenza. Non ritiene plausibile che il Presidente possa pensare che il disegno di legge porti beneficio nè che lo stesso possa essere moificato. Il disegno di legge non può essere modificato ed è finalizzato a dare maggiori certecce alle regioni con risorse economiche diverse dalle nostre. Fare parti uguali tra disuguali è la cosa più ingiusta che si possa fare. Che questo avvenga in un momento in cui la destra è forte è una contraddizione, considerata la radice culturale. Ci sarebbe da chiedersi se la periferizzazione delle competenze abbia rappresentato un valore aggiunto. La risposta non può essere positiva. Ritiene che il Presidente Occhiuto non possa avallare una partita truccata in partenza, serve capire come bloccare o almeno ritardare l'economia differenziata, in caso contrario verrebbe amplificato il fenomeno che si è registrato durante la pandemia, quando venti regioni si determinavano in maniera diversa e l'incertezza era assoluta).

Interviene il consigliere DE NISI Francesco (Coraggio Italia) (ritiene essere sbagliato l'approccio alla problematica perchè è impensabile che una regione come la Calabria possa essere determinante nelle decisioni. La responsabilità del Presidente è quella di valutare le possibilità che sono in campo e, stando al tavolo, cercare di farsi valere ed ottenere quanto possibile. Abbandonare il campo sarebbe un errore storico. Il Presidente deve essere aiutato a far valere le ragioni della Calabria per coprire il gap rispetto alle altre regioni).

Interviene il consigliere IACUCCI Francesco Antonio (Partito Democratico) (esprime perplessità sull'esiguità del tempo messo a disposizione per un dibattito così importante. Concorda con chi avrebbe preteso che il presidente Occhiuto si fosse espresso a seguito di una discussione in Consiglio, che ritiene essere stata un'occasione mancata. Ci si sarebbe aspettato un tentativo di correggere la proposta. Cita l'intervento del presidente Occhiuto del passato recente che era in aperto contrasto con quanto previsto dal disegno di legge sull'autonomia differenziata. Chiede cosa si faccia in attesa che vengano attuati i LEP ed elenca gli ambiti oggetto dell'autonomia differenziata e la differenzia sostanziale tra le regioni pìù sviluppate e la Calabria. Ritiene che il disegno di legge sia rappresentativo della tendenza del Governo di penalizzare le regioni del sud a favore di quelle più sviluppate (vedi la riproposizione delle gabbie salariali). La sfida va accettata, dichiara, ma non a scapito dei Calabresi, occorre ampliare il livello del dibattito perchè da un lato si decentra, dall'altro si propone il presidenzialismo e si accentra, chiede quale possa essere la risultanza. E' necessario spogliarsi dalle casacche e lavorare ed operare secondo coscienza. La Calabria è in macerie, come ha affermato il presidente Occhiuto in fase di insediamento, ma il centrodestra non deve dimenticare che governa da tre anni, conclude).

Interviene il consigliere GELARDI Giuseppe (Lega Salvini) (bisogna dare atto al Ministro che ha ripreso il disorso sull'autonomia differenziata, mai affrontato seriamente, dichiara. Il criterio della spesa storica, ora superato, ha prodotto iniquità e sperequazioni. Il disegno di legge prevede che si parta dalla stessa linea di partenza e quindi vada colmato il gap iniziale. Tanto a chiarimento di chi pensa che la riforma avvantaggi alcuni a scapito di altri. La riforma può rappresentare una opportunità ed è necessario non arroccarsi in posizioni preconcette).

Interviene il consigliere TALERICO Antonello (Misto) (la norma discende da un dettato costituzionale, il profilo storico deve essere considerato, dichiara. Si potrebbe obiettare che le condizioni della sanità, la cui gestione è periferizzata, sono pessime, dimenticando, però, che negli ultimi quindici anni la sanità è stata governata dallo Stato. Superata la preoccupazione della spesa storica non servono ulteriori garanzie. Non considerare i LEP sarà impossibile e ciò rappresenta una garanzia assoluta, continua. Non si può rinunciare a governare in autonomia, bisogna avere il coraggio di puntare sull'autonomia perchè il territorio è conosciuto più dai Calabresi, che continuano a sottovalutarsi, conclude).

Interviene il consigliere AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque Stelle) (il disegno di legge apre di fatto la strada a più sistemi sanitari ed è finalizzata a colpire i diritti delle persone, dichiara. E' un premeditato raggiro perchè rinvia tutto ad azioni future. La sanità come sarà finanziata e quali tutele ai cittadini? Bisogna comprendere la differenza tra i LEA ed i LEP. Dalla ricognizione dei servizi del 2017 si evince una sostanziale differenza di finanziamento delle regioni. Necessario spogliarsi dalle casacche, la responsabilità è di tutti, ma bisogna sapere che il nord non penserà mai al meridione, conclude).

Interiviene il consigliere COMITO Michele (Forza Italia) (la spaccatura socio economica dell'Italia è del tutto evidente anche se fino ad oggi non è stato un paese federalista, a dimostrazione che il problema va ricercato altrove. Gli stati realmente federalisti sono stati coesi. La riforma deve essere cavalcata, bisogna essere incisivi per pervenire al miglioramento dei servizi ed alla loro efficienza. Il disegno di legge sarà oggetto di numerosi passaggi a garanzia della più ampia partecipazione. Non spaventa il regionalismo differenziato, ma chi vuole vedere un pretestuoso rischio di separazione, dichiara).

Interviene il consigliere MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico) (richiama l'intervento del presidente Occhiuto nel suo intervento alla Cittadella quando, dichiara, ha sottolineato quanto di più condivisibile e vale a dire che quando si parla di sviluppo non si può fare riferimento solo agli imprenditori ed all'impresa, ma anche ai servizi essenziali. I servizi essenziali sono i diritti di cittadinanza ed in Calabria sono fortemente compromessi. Durante la pandemia la Calabria è stata dichiarata zona rossa non per il numero di infetti, ma per la scarsezza dei servizi sanitari. Il disegno di legge è una pretesa della Lega che il Governo è costretto ad assecondare, ma per parlare di economia differenziata è necessario ragionare sul fondo perequativo, sul finanziamennto dei LEP e come questo avvenga per le diverse regioni. La discussione sul regionalismo deve essere fatta, ma con una prospettiva che debba avere a base la tutela dei diritti fondamentali senza differenziazioni territoriali. Manifesta la sua preoccupazione per le pulsioni politiche e sociali della Calabria. La tragedia di Cutro dovrà necessariamente aprire una discussione e la rivendicazione di quanto dovuto alla Calabria. Preoccupato perchè l'autonomia differenziata, l'eliminazione del reddito di cittadinanza, possano determinare squilibri incolmabili).

Interviene il consigliere TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle) (ritiene essere di fronte una trovata propagandistica del ministro Caladeroli, i LEP e la spesa storica rappresentano un freno perchè non potranno essere definiti. Quello che preoccupa è che qualcuno pensi di rompere l'unità nazionale. Le differenze tra Nord e Sud sono riscontrabili attraverso la lettura dei LEA. Il Presidente Occhiuto è il governatore di una regione del sud, non il capogruppo di Forza Italia alla Camera, da lui ci si deve aspettare che rappresenti la Calabria ed anche chi non lo ha votato, deve, pertanto, porsi a tutela dei Calabresi e colmare le lacune sui diritti loro negati).

Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (ci si trova di fronte ad una decisione politica assunta dal presidente Occhiuto che fino ad un certo momento, da parlamentare, si era posto a difesa del Meridione e contro l'autonomia differenziata. Anche il Partito Democratico nel 2001 ha commesso l'errore di andare incontro alla Lega. Rammenta come, in quell'occasione, il Partito Democratico calabrese ha contrastato apertamente e fortemente le decisioni assunte da un governo amico. Ritene non sia comprensibile l'urgenza di approvare l'autonomia differenziata perchè il momento è difficile ed i riflessi sul territorio saranno gravi e di difficile governabilità. Sanità, istruzione e trasporti sono ambiti nevralgici e fondamentali per un reale sviluppo e bisogna lavorare perchè vengano garantiti).

A conclusione del dibattito, interviene il Presidente della Giunta regionale, Roberto Occhiuto (tiene a tranquillizare i presenti sul rispetto dei ruoli dei consiglieri e del Consiglio da parte della Presidenza. Ritiene, contestualmente, che debbano essere rispettate le prerogative della Presidenza. Sottolinea come non abbia tenuto conto delle prerogative politiche, perchè in diversi occasioni (vedi la soppressione del reddito di cittadineanza, o in occasione della tragedia di Cutro) si è espresso contro la propria parte politica ed in ragione delle proprie condizioni di Presidente della Regione. Il testo del disegno di legge è stato modificato, nel testo di novembre era previsto che si potesse procedere indipendentemente dal raggiungimento dei LEP. La maggioranza che sostiene il Governo ha fatto propri gli emendamenti a firma Occhiuto. Oggi non è possibile procedere senza la determinazione del LEP e dei fabbisogni standard. La modifica inserita nel testo, se attuata, favorirebbe il sud. L'autonomia differenzia non c'è, ma la differenza tra nord e sud è sostanziale, a dimostrazione che il finanziamento basato sulla spesa storica penalizza le regioni del sud. Anche la perequazione è stata falsata, perchè costruita sulla spesa storica. La Calabria, oggi, ha un governo regionale che sa farsi valere a livello centrale. La posizione della Presidenza, dunque, è diversa da quella precedente perchè diverso è il testo ed ove potessero essere reperite le risorse per la sua attuazione gran parte delle risorse andrebbero alle regioni del sud).

Interviene il Presidente.

Il Presidente, esaurito l'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.

La seduta è tolta.