XII^ LEGISLATURA
N. 44
RESOCONTO SOMMARIO
_________
SEDUTA Di lunedì 30 giugno 2025
PRESIDENZA DELLA
PRESIDENTE KATYA GENTILE
Inizio lavori h. 12,18
Fine lavori h. 13,56
INDICE
CHIELLINO
Francesco, dirigente del Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale
GIANNETTA
Domenico (Forza Italia)
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia), *
GIANNETTA
Domenico (Forza Italia)
MURACA Giovanni (Partito
democratico)
Parere di cui
all’art. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)
FERRARA
Annamaria, funzionaria IEQ Settore assistenza giuridica
MURACA Giovanni (Partito
democratico)
PRESIDENTE, *, *, *
CHIELLINO
Francesco, dirigente del Dipartimento Agricoltura e sviluppo rurale, *, *
GIANNETTA
Domenico (Forza Italia) , *
Presidenza della presidente Katya Gentile
La
seduta inizia alle 12.18
Approvato il verbale della seduta precedente, dà
avvio ai lavori della Commissione.
Ricordata la trattazione del provvedimento
nelle precedenti sedute della Commissione, comunica che sono pervenuti alcuni
emendamenti da parte dei consiglieri proponenti e, precisamente: l’emendamento
protocollo numero 11727/A02, all’articolo 1, del quale dà lettura, finalizzato
a integrare le finalità della legge regionale numero 48 del 2018, chiarendo che
gli interventi di riconversione possono riguardare non solo le piante obsolete,
ma anche quelle in stato di deperimento o non produttive per cause non rimovibili.
Posto ai voti l’emendamento protocollo
numero 11727/A02, che è approvato all’unanimità, pone ai voti l’articolo 1 che
è approvato all’unanimità per come emendato.
Indi, dà lettura dell’emendamento protocollo
numero 11727/A04, volto ad inserire l’articolo 1-bis, con il quale si
stabilisce di abrogare l’articolo 2 della legge regionale numero 48 del 2018,
che, posto in votazione, è approvato all’unanimità e, pertanto, l’articolo
1-bis è inserito.
Riferito che è presente in aula il dirigente
del Dipartimento Agricoltura, lo invita a relazionare sul provvedimento.
Ricordata l’attenzione dimostrata dal
Dipartimento sulla proposta in esame nelle precedenti sedute della Commissione,
sottolinea la preminenza della coltivazione olivicola nel territorio calabrese,
tale da richiedere adeguate misure per la tutela e la valorizzazione.
Sottolineati gli interventi attuati al fine
di favorire la qualità della produzione olivicola regionale, si sofferma, in
particolare, sulle esigenze di carattere tecnico manifestate da parte delle
aziende agricole, che richiedono lo snellimento e la semplificazione delle
procedure.
Riferisce, infine, che le modifiche proposte
sono frutto del confronto con gli operatori del settore e gli emendamenti
presentati appaiono accoglibili dal punto di vista tecnico.
Passa, poi, all’emendamento protocollo
numero 11727/A06, finalizzato ad inserire l’articolo 1-ter, ad
integrazione dell’articolo 3 della legge regionale numero 48 del 2012, al fine
di ricomprendere nelle deroghe previste dalla normativa per l’estirpazione
delle piante di olivo anche quelle utilizzate come frangivento, oltre che
prevedere deroghe all’estirpazione degli alberi richiamando la disciplina di
cui all’articolo 6, comma 5, della legge regionale numero 47 del 7 dicembre
2009. Dà, quindi, lettura del testo.
Posto in votazione l’emendamento protocollo
numero 11727/A06, che è approvato all’unanimità e, pertanto, l’articolo 1-ter
è inserito, dà lettura dell’emendamento protocollo numero 13113/A02, che mira a
sostituire l’articolo 2 della proposta di legge numero 386/12^ che modifica
l’articolo 4 della legge regionale numero 48 del 2012, rendendo la disciplina
autorizzativa per l’estirpazione ed il reimpianto delle piante di olivo più
snella e chiara in particolare nella tempistica delle comunicazioni tra
soggetti produttori e Pubblica amministrazione. Posto, in votazione
l’emendamento che è approvato all’unanimità così come l’articolo 2 per come
emendato, dà lettura dell’emendamento protocollo numero 11727/A010, che mira a
sostituire l’articolo 3 della
proposta di legge numero 386/12^ che modifica l’articolo 5 della legge
regionale numero 48 del 2012, intervenendo, nello specifico, nella rubrica del predetto articolo 5 per eliminare la parola autorizzatoria.
Riferisce, altresì, che si prevede, inoltre, di rendere, nel suo complesso,
maggiormente estensiva la norma nel caso di riconversione intravarietale
delle piante di olivo su olivo e regolare meglio le percentuali di piante che è
possibile estirpare, nonché le distanze da rispettare nelle nuove piantagioni
poste ai confini dei terreni.
Posto ai voti l’emendamento protocollo
numero 11727/A010, che è approvato all’unanimità, e, quindi, l’articolo 3 che è
approvato all’unanimità per come
emendato, dà lettura dell’emendamento protocollo numero 11727/A012, che
mira a sostituire l’articolo 4 della proposta di legge numero 386/12^, che
modifica l’articolo 6 della legge regionale numero 48 del 2012, intervenendo,
nello specifico, a disciplinare con maggiore puntualità la procedura di
autorizzazione alla potatura straordinaria degli alberi.
Posto ai voti l’emendamento protocollo
numero 11727/A012, che è approvato all’unanimità così come l’articolo 4 che è
approvato all’unanimità per come emendato, pone ai voti l’articolo 5 che è
approvato all’unanimità.
Dà, poi, lettura dell’emendamento protocollo
numero 11727/A014, che mira a sostituire l’articolo 6 della proposta di legge
numero 386/12^ che modifica l’articolo 8 della legge regionale numero 48 del
2012, intervenendo, nello specifico, a disciplinare con maggiore puntualità le
sanzioni pecuniarie a carico dei soggetti inadempienti. Posto ai voti
l’emendamento protocollo numero 11727/A014 che è approvato all’unanimità, così
come l’articolo 6 che è approvato all’unanimità per come emendato, pone ai voti
gli articoli 7, 8 e 9, che sono approvati all’unanimità.
Dà, quindi, lettura dell’emendamento
protocollo numero 11760/A02, che mira a sopprimere l’articolo 10 della proposta
di legge numero 386/12^, che, posto in votazione, è approvato all’unanimità e,
pertanto, l’articolo 10 è soppresso
Pone, quindi, ai voti la proposta di legge
nel suo complesso, che è approvata all’unanimità per come emendata con
richiesta di autorizzazione al coordinamento formale.
Riferisce, infine, la sottoscrizione della
proposta da parte del consigliere Caputo.
Espresso apprezzamento per la proposta di
legge in esame, che interviene dopo 13 anni dall’ultima modifica legislativa,
sottolinea il proficuo lavoro svolto dall’assessorato competente per la
redazione di un provvedimento che riguarda un settore produttivo ritenuto
preminente per l’economia calabrese.
Ricordati i primati della Calabria nel
settore dell’olivicoltura, plaude, in particolare, alla predisposizione del
Piano olivicolo regionale e al riconoscimento dell’olio IGP Calabria,
manifestando la richiesta di sottoscrizione del provvedimento.
Accoglie la proposta di sottoscrizione che
dovrà essere, poi, formalizzata.
(La Commissione approva)
Invita la consigliera De Francesco, nella
qualità di cofirmataria, a relazione sulla proposta in discussione.
Sottolineato, preliminarmente, che la
proposta in esame nasce soprattutto dall’esigenza di diversificazione
dell’offerta turistica regionale, ringrazia la Presidente della Commissione,
anche quale cofirmataria del provvedimento, per l’attenzione e la sensibilità
dimostrata verso la tematica oggetto dell’intervento legislativo in esame.
Delineate le caratteristiche dell’attuale
offerta turistica calabrese, contraddistinta, in particolare, dal carattere
della stagionalità, sottolinea che il provvedimento proposto è finalizzato a
promuovere un modello di turismo lento, centrato sull’identità dei luoghi
e accessibile tutto l’anno.
Riferito, quindi, che il cuore
dell’iniziativa legislativa è la realizzazione della “Grande Ippovia della
Calabria”, un itinerario percorribile a cavallo, ma anche a piedi o in mountain
bike, che attraversa parchi, riserve, borghi storici e aree culturali,
integrando natura, cultura e gastronomia, evidenzia la forte valenza educativa
e identitaria della proposta, che contribuisce a rafforzare la memoria
collettiva e la consapevolezza delle nostre radici, prevedendo anche il
coinvolgimento delle associazioni ambientaliste e la promozione di corsi di
formazione per specifiche professionalità.
Ribadita la necessità di una rimodulazione
dell’offerta turistica, precisa che il provvedimento si compone di dodici
articoli che procede a illustrare nel dettaglio, sottolineando la funzione
di leva strategica del provvedimento per la crescita sostenibile del
territorio.
Sottolineato di aver sottoscritto la proposta di legge in esame per
l’ampia condivisione delle finalità espresse dalla consigliera De Francesco
nella relazione illustrativa, ne ricorda l’ampia trattazione nelle precedenti
sedute della Commissione nelle quali sono stati auditi anche esperti del
settore.
RASPA Simona, funzionaria IEQ Settore assistenza giuridica
Illustra le
osservazioni contenute nella scheda di analisi tecnico-normativa.
Apprezzata la
proposta, annuncia il suo voto favorevole e l’intenzione di sottoscriverla.
Esprime apprezzamento
per il lavoro svolto dalla Commissione e considerata la valenza esperienziale
per la Calabria, chiede anch’egli di poter sottoscrivere la proposta in
discussione.
DE
FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)
Ringraziati i
consiglieri per l’apprezzamento manifestato alla proposta e il Settore
assistenza giuridica per i suggerimenti, comunica che provvederà a redigere
opportuni emendamenti.
Chiede, poi, di voler
sollecitare l’intervento del Dipartimento competente e di calendarizzare
eventuali audizioni utili per il perfezionamento della proposta.
Condivide quanto
richiesto dalla consigliera De Francesco
(La Commissione
rinvia)
Parere di cui
all’art. 66, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale
Considerato che la
proposta era stata assegnata alla prima Commissione nel merito e alla quarta e
sesta per il parere di cui all’art. 66, comma 2 del Regolamento interno,
essendo scaduti i 15 giorni previsti, invita i consiglieri ad esprimersi in
merito.
Annuncia il parere
favorevole e chiede un approfondimento della proposta.
Recepito il parere
favorevole, riferisce che recentemente è stata approvata la legge regionale
numero 14 del 2025 che disciplina in modo articolato le diverse tipologie di
complessi turistico ricettivi realizzabili all’aria aperta sia nelle aree
costiere sia nelle aree interne e che al fine di dirimere alcuni dubbi
interpretativi relativi al suddetto ambito di applicazione e conseguire una
corretta armonizzazione con la legislazione regionale vigente in materia di
demanio marittimo, la proposta di legge regionale intende sostituire integralmente
il comma 6 dell’articolo 9 delle legge regionale numero 17 del 2005 21 “Norme
per l’esercizio della delega di funzioni amministrative sulle aree del demanio
marittimo”, prendendo atto delle previsioni dell’intervenuta legge regionale
numero 14.
Illustra i
suggerimenti contenuti nella scheda di analisi tecnico-normativa.
Considerata la
proposta funzionale ed efficace, annuncia il suo voto favorevole.
Prende atto del parere favorevole della Commissione
sul provvedimento.
(La Commissione
esprime parere favorevole)
PRESIDENTE
Esposta la finalità
della proposta, chiarisce che l’intervento normativo intende rafforzare la
tutela del patrimonio faunistico e ambientale regionale, introducendo l’obbligo
per i comuni calabresi di dotarsi di un Piano comunale delle aree inibite alla caccia,
in attuazione della legge n. 157/1992.
Specificato che tali
piani, redatti sulla base delle caratteristiche ambientali e urbanistiche
locali, confluiranno nel Piano faunistico-venatorio regionale, contribuendo
alla sua costante attualizzazione, giudica necessario valorizzare il ruolo dei
comuni nella pianificazione e gestione delle aree vietate all’attività
venatoria, evidenziando che la proposta offre uno strumento operativo utile a
individuare con maggiore precisione le zone da inibire, riducendo le difficoltà
interpretative e tecniche derivanti dall’assenza di strumenti aggiornati e
coerenti con la realtà territoriale.
Ribadita l’importanza
di favorire il dialogo con i cittadini e con le associazioni di categoria,
precisa ancora che la proposta promuove un rapporto trasparente e partecipato,
utile a garantire chiarezza normativa, sicurezza pubblica e accessibilità delle
informazioni. Richiamata la necessità di aggiornare la normativa anche alla
luce del riaccentramento delle competenze in materia
di caccia, agricoltura e pesca, tornate alla Regione con la legge regionale n.
14/2015, riferisce che i piani comunali costituiranno un valido supporto per la
verifica del rispetto delle prescrizioni contenute nel Piano
faunistico-venatorio regionale vigente, segnalando che, secondo i dati
pubblicati nel BURC n. 13 del 16 luglio 2003, le aree di protezione nelle zone
agro-silvo-pastorali risultano pari al 35,11%.
Riferito che il testo
è composto da cinque articoli, precisa che la proposta reca clausola di
invarianza finanziaria, non comportando nuovi o maggiori oneri a carico della
finanza pubblica.
Dà lettura del parere
favorevole del Settore ambiente a esclusione del comma 3 dell’articolo 4,
ritenuto in contrasto con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
Ritenuto, poi, che il
limite previsto dall’attuale Piano in vigore sia già superato, reputa opportuno
acquisire ulteriori pareri.
Pur condividendo il
coinvolgimento degli enti locali nella redazione del Piano, nel ravvisare
profili di incostituzionalità rispetto alla legge numero 157 del 1992, invita a
valutare l’eventuale modifica dell’impostazione della legge prevedendo solo una
consultazione volontaria dei Comuni.
Fornisce, quindi,
alcuni dati territoriali relativamente alle superfici inibite alla caccia e,
alla luce del loro aumento a seguito dell’urbanizzazione, invita a prevedere
consultazioni o piattaforme di confronto tra Comuni, al fine di coinvolgere
tutti gli attori del territorio.
Condivise le
considerazioni del Dipartimento e considerato che si tratta di una legge
nazionale, reputa opportuno intervenire mediante provvedimento amministrativo.
Precisa che la
redazione del Piano faunistico è in capo alla Regione.
Condivide quanto
esplicitato e fornisce ulteriori chiarimenti rispetto alla forma di
collaborazione con i Comuni, da formulare eventualmente meglio.
Illustra un
emendamento a sua firma, modificativo dell’articolo 10, volto a razionalizzare
e ottimizzare il processo di pianificazione delle aree inibite alla caccia,
evitando una frammentazione eccessiva delle competenze e una potenziale
duplicazione di attività tra i diversi livelli istituzionali (Regione e
Comuni), poiché un obbligo generalizzato di redazione di un autonomo Piano
comunale delle aree inibite alla caccia potrebbe comportare diverse criticità,
quali: duplicazione e sovrapposizione, carenza di risorse, complessità
amministrativa, disomogeneità territoriale.
Sottolinea, pertanto,
che l’emendamento si propone di trasformare l’obbligo di redazione di un
autonomo piano comunale delle aree inibite alla caccia in una facoltà di
supporto e proposta per i Comuni inserita in un quadro di collaborazione con la
Regione, con l’obiettivo di mantenere la centralità della pianificazione
regionale, valorizzare il ruolo dei Comuni, evitare oneri eccessivi, sfruttare
le competenze locali.
Infine, suggerisce di
avviare un confronto con le associazioni di categoria.
Condivide quanto
suggerito dal consigliere Giannetta e, pur apprezzando l’emendamento proposto,
reputa opportuno effettuare alcuni approfondimenti chiarificatori rispetto al
contributo dei Comuni, ritenendo utile verificare con gli stessi le modifiche
dei territori sopraggiunte negli anni.
Evidenziata
l’importanza della caccia, reputa opportuno stabilire dei limiti precisi e
utili per l’attività, ma anche per il territorio.
Paventa che un eccesso di autonomia da trasferire ai Comuni possa creare criticità e mancata uniformità di comportamenti, considerando che la Regione, a suo avviso, deve essere sempre la titolare esclusiva delle competenze in materia di redazione del Piano faunistico venatorio regionale.
Evidenzia che modificare l’impostazione della proposta nei termini esposti dal consigliere regionale Giannetta, consentirebbe di provvedere all’aggiornamento dei piani faunistici regionali con tempestività, grazie alla partecipazione attiva dei territori ed alle comunicazioni da essi provenienti e utili e necessarie per tali aggiornamenti. Ribadito l’impegno del Dipartimento per la redazione del nuovo piano faunistico venatorio, plaude alla scelta di prevedere norme che supportino le procedure.
Precisa che la redazione di un Piano comunale soggiacerebbe comunque ai limiti imposti dalla normativa nazionale, con il rispetto di parametri specifici cui i comuni dovranno attenersi, con ciò escludendo l’ipotesi di difformità critiche tra di essi. Sottolinea, ancora, come l’idea fosse quella di consentire una sorta di collazione dei piani provenienti da tutti i comuni, paventando al contrario che una difformità potrebbe verificarsi laddove non tutti i comuni dovessero procedere a fornire le informazioni necessarie per la redazione del Piano regionale.
Si dichiara comunque disposta a trovare la soluzione maggiormente confacente alle esigenze dei territori, assicurando che la sua proposta avesse quale finalità evitare il frazionamento.
Condivide, quindi, l’idea di avviare un ciclo di audizioni sull’argomento e successivamente pervenire ad una sintesi che consenta di adottare la migliore soluzione possibile, indi rinvia il punto ad altra seduta.
(La
Commissione rinvia)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta
termina alle 13,56
La
funzionaria IEQ
Dott.ssa
Giada Katia Helen Romeo