XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 57
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI GIOVEDÌ 16 GENNAIO 2025
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PASQUALINA STRAFACE
Inizio
lavori h. 13,18
Fine lavori
h. 14,47
INDICE
BORZUMATI Vittoria, Dipartimento salute
e welfare,*
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
MINNICI Sonia, funzionaria IEQ Settore
assistenza giuridica
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
CONGIUSTA Giovanna, funzionaria Settore assistenza giuridica
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia),*
LATELLA Giovanni, funzionario Dipartimento salute e welfare
BRUNI Amalia (Partito Democratico)
COLOSIMO Vittorio, responsabile CIP Reggio Calabria, Dipartimento
lavoro
LATELLA Giovanni, funzionario del Dipartimento salute e welfare
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico),*
MINNICI Sonia, funzionaria IEQ Settore assistenza giuridica
Presidenza della presidente
Pasqualina Straface
La seduta inizia alle 13.18
Approvato il verbale
della seduta precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Sottolineato che la
proposta di legge intende istituire sul
territorio calabrese il riconoscimento ufficiale delle “Farmacie Amiche della
Comunità”, evidenzia che l’iniziativa mira a valorizzare il ruolo sociale delle
farmacie come presidi sanitari fondamentali per la salute pubblica e il
benessere delle comunità locali. Mette, poi, in evidenza la crescente
attenzione verso il rafforzamento della sanità territoriale, pilastro
imprescindibile per rispondere ai bisogni della popolazione, soprattutto in
aree geograficamente svantaggiate o a rischio spopolamento, ricordando,
inoltre, che la Calabria, come molte Regioni italiane,
si trova ad affrontare sfide significative nel
garantire un accesso equo e diffuso ai servizi sanitari.
Evidenzia, poi, che la Regione Calabria può dunque valorizzare il
contributo delle farmacie che si distinguono per l’impegno sociale e sanitario,
promuovendo iniziative virtuose già presenti sul territorio e incoraggiando la
nascita di nuove, indi precisa che la proposta di legge si pone tre obiettivi
principali: valorizzare il ruolo delle farmacie; promuovere la salute pubblica;
rafforzare la coesione territoriale. Sottolinea, dunque, che la proposta
introduce il riconoscimento “Farmacie Amiche della Comunità”, assegnato alle
farmacie che si distinguono per attività volontaristiche di rilevanza sociale,
tra cui: raccolta e distribuzione gratuita di farmaci non scaduti per persone
in difficoltà, in collaborazione con associazioni di volontariato; organizzazione
di giornate di prevenzione e attività educative su stili di vita salutari;
consulenze gratuite su temi sanitari, come alimentazione, gestione delle
malattie croniche e prevenzione cardiovascolare; promozione di campagne di
sensibilizzazione su temi come la donazione di sangue, organi o farmaci;
collaborazione con enti locali per progetti di assistenza a pazienti fragili o
anziani.
Elenca,
ancora, alcune caratteristiche
innovative della proposta, quali: assenza di oneri per la Regione, poiché si basa su risorse e strumenti già disponibili; valorizzazione del territorio, poiché le farmacie che
operano in aree interne o svantaggiate riceveranno particolare attenzione,
garantendo maggiore equità nell’accesso ai servizi sanitari; promozione della
sostenibilità, poiché la legge prevede il riconoscimento delle farmacie che
adottano pratiche ecologiche, come il riciclo dei farmaci inutilizzati; impatto
sociale immediato, grazie all’entrata in vigore immediata, la legge consentirà
di valorizzare rapidamente le attività delle farmacie già attive in ambito
sociale e di stimolare nuove iniziative.
Sottolinea, poi, che il riconoscimento di Farmacia Amica della Comunità
non si sovrappone né interferisce con il modello sperimentale delle Farmacie
dei Servizi (o Farmacie di Comunità), ma anzi ne completa il ruolo sanitario
specifico, configurandosi come un ulteriore riconoscimento sociale per tutte le
farmacie che si impegnano in azioni di solidarietà, prevenzione e
sensibilizzazione a favore delle comunità locali.
Evidenziato, infine, che la proposta mette in risalto sia l’aspetto
sociale (solidarietà e supporto alla comunità) sia quello sanitario
(prevenzione, educazione alla salute) e, pertanto, rappresenta un’opportunità
per rafforzare il sistema sanitario regionale, valorizzando le farmacie come
protagoniste del benessere delle comunità locali, conclude sottolineando che la
proposta si compone di 9 articoli.
Premesso che
l’iniziativa è lodevole, in considerazione anche della necessità di estendere i
presidi sanitari nelle zone più disagiate, ritiene importante capire il ciclo
dell’utilizzo dei farmaci utilizzati, e pertanto, si potrebbe collegare con la
farmacia di comunità, rafforzandone le opportunità che vengono date a queste.
Ritiene che si potrebbe
citare nel testo della proposta di legge.
Illustra la scheda di
analisi tecnico-normativa.
Giudicata la proposta
interessante perché capace di offrire un contributo ai servizi offerti in
sanità, sottolinea che riprende il tema delle comunità amiche della demenza.
Afferma, quindi, di essere culturalmente favorevole a tali iniziative, ma nutre
perplessità sulle competenze specifiche richieste poiché è necessario avere sia
strumenti idonei sia formazione e, quindi, a tal proposito, quante farmacie
sarebbero in grado di operare.
Conclude, chiedendo se
le risorse economiche siano sufficienti per agire su tutto il territorio ed
evidenziando l’opportunità di ascoltare in audizione le associazioni di
categoria e Federfarma.
Sottolinea che per le demenze
è stata Federfarma ad occuparsi dei percorsi formativi.
Evidenziato che l’ambito
di pertinenza sono le farmacie, ritiene opportuno che i corsi di formazione
siano realizzati verso di loro.
Rinvia il punto alla
seduta successiva, anticipando che sarà invitata Federfarma.
(La Commissione rinvia)
Riferito, preliminarmente, che sono stati invitati la consigliera
proponente, De Francesco, e il dirigente generale del Dipartimento salute e
welfare, che ha delegato il funzionario Giovanni Latella, sottolinea la valenza
dell’iniziativa che giudica fondamentale, attesa la delicatezza dei temi
trattati e i danni sottesi, in termini non solo sociali, agli abusi e allo
sfruttamento dei minori. Indi, cede la parola alla consigliera De Francesco,
proponente.
Illustra la proposta in dettaglio, sottolineando che lo scopo
principale è quello di fornire assistenza e tutela ai minori, vittime di abusi
e sfruttamento sessuali, evidenziandone gli effetti devastanti non solo
nell’immediato ma anche riguardo al loro futuro, che, senza i corretti
interventi, giudica inevitabilmente compromesso. A suo avviso, quindi, benché
la normativa nazionale in materia esista, persistono lacune che è possibile che
la Regione colmi, con la collaborazione di tutte le istituzioni e degli attori
coinvolti. Precisa, poi, che la proposta consta di 9
articoli di cui dà lettura.
Infine, ritiene che la proposta possa garantire maggiore tutela e
supporto ai minori della regione, attivando politiche di prevenzione, centrali dell’azione
politica.
Dichiara il parere favorevole del Dipartimento alla proposta, illustrando
alcune integrazioni che la Commissione potrebbe fare proprie, già trasmesse per
posta elettronica, e che generalmente mirano a rendere il testo più chiaro,
attuale e capace di coinvolgere il maggior numero di attori possibile,
soprattutto in riferimento alla necessaria formazione per attuare una
prevenzione efficiente ed efficace a tutti i livelli istituzionali. In merito
alla predisposizione del Regolamento di attuazione chiede che il termine sia
fissato in sei mesi e non in 60 giorni, per consentire al Dipartimento
l’attenzione necessaria a redigerlo e, infine, sulla clausola valutativa
propone che alla Commissione riferisca il Coordinamento, previsto
nell’articolato, e non il Dipartimento.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Giudicata importante la proposta, nonostante l’esistenza di
normativa nazionale in materia, e in considerazione dell’ampiezza della
problematica, suggerisce, al fine di effettuare un approfondimento puntuale e
preciso, di audire il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione
Calabria e chiede di acquisire dall’Osservatorio relazioni, dati e documenti
utili ad approfondire la tematica.
Chiede che l’audizione sia estesa ai componenti dell’Osservatorio.
Accolte le richieste di audizione delle consigliere Bruni e De
Francesco, assicura che richiederà a nome della Commissione all’Osservatorio di
trasmettere eventuali relazioni e documenti utili per l’esame della proposta.
Pertanto, rinvia l’esame della proposta.
(La Commissione rinvia)
Riferisce che partecipano ai lavori il dott. Latella Giovanni,
delegato dal Dipartimento salute e welfare, e il dottor Vittorio Colosimo,
responsabile del Centro per l’impiego di Reggio Calabria, delegato dal
Dipartimento lavoro e politiche sociali. Indi, cede la parola al proponente per
l’illustrazione della proposta.
Illustra la proposta, tesa ad istituire il reddito di dignità
regionale, quale misura di contrasto alla povertà.
Precisa che la principale motivazione sottesa alla presentazione
della proposta è stata l’abolizione del reddito di cittadinanza e
l’introduzione dell’assegno di inclusione che, però, ha introdotto il criterio
della così detta “occupabilità” dei componenti del nucleo familiare e superato
il principio dell’universalità, proprio di una misura di welfare. Riferisce,
quindi, gli effetti della modifica legislativa nazionale che ha privato del
sostegno al reddito un considerevole numero di beneficiari, con effetti
devastanti in particolare al Meridione ed in Calabria. Illustrati, prima, i
limiti, a suo avviso, sottesi al principio di occupabilità contenuto
nell’assegno di inclusione, specifica le caratteristiche insite nella sua
proposta: l’universalità (assegnabile a tutte le famiglie con risorse
economiche inferiori alla soglia reddituale e patrimoniale ISEE < 9360
euro); inclusività attiva, con previsione di un programma di inserimento
sociale e lavorativo e l’accesso ad opportunità formative; condizionato ad un
patto di inclusione sociale, sottoscritto tra il soggetto beneficiario e il
servizio sociale di riferimento; stabile nel tempo (si prevede uno stanziamento
di risorse per tre anni), e con la previsione di meccanismi per disincentivare
comportamenti opportunistici e elusivi (clausole di sospensione e revoca).
Evidenzia, ancora, che l’intervento sarà attuato mediante una
procedura aperta o “a sportello” e il trasferimento economico è quantificato in
un importo di 500 euro mensili, ipotizzando che nel primo anno saranno
raggiunti oltre 10.000 nuclei con l’utilizzo delle risorse del Programma GOL
(Garanzia Occupabilità Lavoratori) e dal PR Calabria 2021/2027
Illustra, quindi, in sintesi i 10 articoli che compongono la
proposta.
Infine, ricordato che la Calabria è la regione europea con il più
elevato numero di poveri, così come rappresentato dall’ISTAT, evidenzia le
ricadute in termini di effetti positivi che si avrebbero sulle imprese, grazie
all’aumento inevitabile dei consumi.
Si riserva di fare alcune valutazioni politiche partendo dal principio
che proposte di legge di tale spessore necessitano di un confronto con i Dipartimenti
interessati.
Osserva, inoltre, che bisogna essere consapevoli di come andare a
concretizzare una proposta di tale portata per non creare false speranze in
mancanza di una sufficiente copertura finanziaria.
Evidenzia, comunque, che il governo regionale ha già dato indirizzi
precisi alla programmazione volti a combattere sacche di povertà e il
precariato,
Attesa l’importanza della proposta, ne chiede il rinvio per confrontarsi
con il Dipartimento programmazione unitaria e con il Dipartimento lavoro ed
effettuare la necessaria verifica della copertura finanziaria degli interventi.
Considerata la delicatezza della tematica, pur facendo presente che i
fondi disponibili vengono destinati a politiche attive, come l’inserimento
lavorativo, e non a politiche passive, condivide la necessità di un
approfondimento.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Pur condividendo la necessità di ulteriori approfondimenti, esorta a una
sempre maggiore attenzione sul tema.
Sottolineato che è stata disposta l’abolizione del previsto sussidio
nazionale, legato alla presenza nello stato di famiglia di anziani invalidi,
pur mantenendosi inalterata la medesima condizione di povertà, ritiene che,
come rappresentanti delle Istituzioni, sia doveroso porre tutta l’attenzione
possibile a attivare le iniziative opportune e
necessarie. Condivide comunque l’approccio di cautela legato alla necessità di
ulteriori approfondimenti.
Ritenendo che la richiesta dei Dipartimenti possa essere accolta, rinvia
il punto.
Indi, esauriti
i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 14.47
La funzionaria IEQ
Dott.ssa Giada Katia Helen
Romeo