XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 33
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI MERCOLEDÌ 10 MAGGIO 2023
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PASQUALINA STRAFACE
Inizio lavori h. 14,15
Fine lavori h. 16,07
INDICE
BRUNI Amalia (Partito Democratico),*
FERRARA Annamaria, funzionario PO
Segretariato generale
MANCUSO Filippo, Presidente del
Consiglio regionale,*,*
PERANI Anna, Dirigente Settore
istruzione e diritto allo studio
BRUNI Amalia (Partito
Democratico),*
CALABRESE Giovanni, assessore
alle politiche per il lavoro e formazione professionale,*,*
COSENTINO Roberto, dirigente
generale del Dipartimento lavoro e welfare,*,*
FERRARA Annamaria, funzionario
PO del Segretariato generale
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MAMMOLITI Raffaele (Partito Democratico)
Presidenza
della presidente Pasqualina Straface
La
seduta inizia alle 14,15
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Pone in votazione la richiesta d’inversione dell’ordine del giorno che è approvata.
(Così resta stabilito)
Saluta il Presidente del Consiglio, presente ai lavori della Commissione, e lo ringrazia per aver presentato la proposta di legge in discussione.
Ricordato che la Regione Calabria è attenta
ai valori dell’educazione e al rispetto della legalità, ritiene dovere di tutte
le amministrazioni locali e, in primo luogo, della Regione intervenire con
azioni e percorsi formativi di ogni ordine e grado.
Evidenzia che la proposta di legge mira a consolidare nel tempo la promozione e il sostegno economico della massima Assise legislativa della Calabria alle iniziative socio-culturali del progetto denominato “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere”, promosso in ambito nazionale dall’Associazione culturale No Profit per il Bene Sociale.
Riferisce che il progetto “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere” - a livello nazionale faro di civiltà ed esempio per altre iniziative nel campo della promozione dei valori dell’impegno civico - si ispira all’azione giuridica e sociale del giudice dott. Roberto Di Bella e che le basi del progetto traggono origine dall’esperienza personale e diretta del giudice negli anni in cui ha prestato servizio presso i Tribunali per i minori.
Sottolinea, quindi, che la proposta nello specifico prevede l’attivazione di un percorso educativo condiviso che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado, calabresi e non, con la finalità di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica, attraverso la promozione e divulgazione del libro “Liberi di Scegliere” e dell’omonimo film.
Inoltre, prevede che il Consiglio regionale della Calabria finanzi una serie di borse di studio, intitolate a vittime delle mafie, da assegnare ai migliori studenti o istituti scolastici che si saranno cimentati nell’elaborazione di un testo o nella realizzazione di un cortometraggio inerente il percorso Liberi di Scegliere.
Sottolinea, altresì, che l’iniziativa legislativa rende stabile e istituzionalizza una collaborazione tra l’associazione culturale sociale Biesse ed il Consiglio regionale della Calabria, di fatto già attiva da due anni attraverso un primo protocollo d’intesta sottoscritto nell’anno 2021.
Infine, evidenzia che la proposta comporta oneri, per come si desume dall'articolo 5, ed è composta da cinque articoli.
Comunica che sono pervenuti due emendamenti, a firma del consigliere Mancuso, che verranno discussi nella seduta successiva.
Riferito che i due emendamenti a sua firma
sono stati concordati con gli uffici competenti, procede con la loro illustrazione:
il primo, all’articolo 2, comma 3, protocollo numero 9327, mira a sostituire il
comma 3, al fine di coordinare al meglio la diffusione dei contenuti del
progetto “Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere” presso gli istituti scolastici; il secondo,
all’articolo 3, comma 2, protocollo
numero 9325, mira a sostituire il termine “patria potestà” con quello più
attuale e di corrente utilizzo tecnico-giuridico ovvero “responsabilità
genitoriale”.
Sottolineato che le modifiche sono state
concordate con gli uffici, riferisce che il Dipartimento dichiara massima
disponibilità a sostenere l’iniziativa. Evidenzia, inoltre, che è prevista la
possibilità di redigere una comunicazione-informativa che possa descrivere in
modo puntuale l’iniziativa del progetto e sensibilizzare i dirigenti scolastici
ad aderire al progetto.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Accoglie favorevolmente la proposta di legge, tuttavia ritiene che la competenza dovesse essere anche della Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta, a suo avviso quella deputata.
Precisa che il testo di legge prevede il coinvolgimento delle scuole.
Ricordato che la Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta ha già coinvolto con iniziative sulla legalità le scuole, ritiene che sarebbe stato opportuno audire la Presidente dell’Associazione per conoscere il lavoro sin qui svolto.
Informati i presenti che la Presidente dell’Associazione è nota per le iniziative intraprese sul territorio per le quali ogni giorno riceve spazio sui mass media, conviene con la consigliera Bruni che la proposta di legge avrebbe potuto essere assegnata anche alla Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta.
Sottolineato il carattere culturale molto
forte dell’iniziativa che coinvolge ragazzi che escono da esperienze negative,
evidenzia come il progetto di legge, con il coinvolgimento delle scuole, possa
avere ricadute positive sul territorio.
Condivisa l’importanza di conoscere e di audire la Presidente dell’Associazione, comunica che ciò potrebbe
avvenire nella prossima seduta. Indi, rinvia il punto per ulteriori
approfondimenti.
(La Commissione rinvia)
Dato il benvenuto ai rappresentanti sindacali e a tutti i presenti, procede con l’illustrazione del provvedimento.
Evidenziato che la proposta di legge è frutto di un percorso condiviso tra l’assessorato al lavoro, il Dipartimento Lavoro e welfare e le organizzazioni sindacali, sottolinea che essa tiene conto delle segnalazioni ricevute e di quanto emerso, nel corso degli anni, relativamente alle esigenze e al percorso di cambiamento del sistema regionale del lavoro.
Riferisce che la proposta di legge intende dotare la Regione di una
regolamentazione del mercato del lavoro e delle politiche attive, aggiornata
alle riforme legislative nazionali in materia di servizi per il lavoro e di
politiche attive che, a partire dal decreto legislativo 150 del 2015, hanno riordinato
il sistema del lavoro, prevedendo anche un significativo intervento da parte
delle Regioni.
Sottolinea, quindi, che la proposta di legge vuole rappresentare un unico
contenitore, nelle diverse articolazioni delle competenze nazionali e
regionali, attraverso misure e azioni di politica attiva per il lavoro,
supportate e offerte dai Centri per l’impiego; altresì, ritiene che la proposta
accompagni il percorso di riforma delle politiche attive già in atto, supportando
quanto realizzato dalla Regione in termini di potenziamento dei centri per
l’impiego.
Riferisce che la parte
fondamentale dell’intervento normativo è, tuttavia, rappresentata
dall’istituzione dell’Agenzia regionale per le politiche attive e i servizi per
l’impiego (ARPAL Calabria), organismo tecnico della Regione che nasce dalla
trasformazione dell’Azienda Calabria lavoro e che diventerà uno strumento utile
per governare tutti i processi inerenti alle politiche attive del lavoro, svolgendo
una fondamentale funzione di supporto alla Regione ed all’attività dei Centri
per l’impiego.
Precisa, quindi, che la
trasformazione di Calabria Lavoro in ARPAL offre un assetto ancora più forte, rafforza
le funzioni di Calabria Lavoro e ne inserisce di nuove, tra cui il supporto ai
percorsi di certificazione delle qualifiche e delle competenze, un più incisivo
presidio del sistema informativo del lavoro, assumendo anche la nuova funzione
di formare e selezionare il personale della Giunta regionale e degli enti sub-regionali.
Illustra, poi, nel dettaglio il contenuto degli articoli e gli oneri ad
essi connessi, laddove esistenti, in particolare quelli derivanti dall’articolo
20 “Personale dell’ARPAL Calabria”.
Conclude precisando che alcuni suggerimenti sulla proposta di legge sono stati già trasformati in emendamenti.
Riferita la preminente necessità, avvertita fin dal suo insediamento, di avviare la riforma del mercato del lavoro attesa da oltre vent’anni, sottolinea che, di concerto con il Dipartimento competente, è stato definito l’impianto della riforma, condiviso anche con le Organizzazioni sindacali.
Evidenzia, quindi, alcune novità previste dalla proposta di legge, quali, in particolare: la previsione del Piano degli interventi di politica del lavoro, dell’Unità di intervento e gestione delle crisi aziendali, e, soprattutto, la trasformazione, ritenuta elemento cruciale della riforma, di Azienda Calabria Lavoro in ARPAL, con il conseguente passaggio di circa 350 lavoratori che potranno essere impiegati in nuovi percorsi.
Sottolineato, preliminarmente, che trattasi di un testo dinamico che accompagna il complesso processo di cambiamento in atto anche in ambito nazionale, riferisce che la proposta evidenzia, in particolare, l’importanza del rapporto tra Associazioni di lavoratori e datoriali per cogliere la sfida di rendere realmente effettivo tale rapporto.
Ringraziate le Organizzazioni sindacali, alle quali riconosce un ruolo fondamentale, per il proficuo lavoro svolto insieme all’assessore e al Dipartimento per la formulazione della proposta di legge in discussione, dà avvio alle audizioni.
(Vengono auditi:
- il Segretario generale FP CGIL Calabria;
- il Segretario generale CISL FP Calabria;
- il sub Commissario UIL FPL;
che consegnano agli atti della Commissione un documento unitario condiviso dalle Segreterie regionali;
- la segretaria generale UGL Calabria;
interviene il Presidente della Commissione).
Ringraziate le organizzazioni sindacali per il contributo offerto, cede la parola al Settore assistenza giuridica per l’illustrazione della scheda di analisi tecnico-normativa.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Precisato che il percorso di trasformazione di Azienda Calabria Lavoro nel nuovo Ente denominato ARPAL prevede, ovviamente, anche il conseguente trasferimento del personale, sottolinea che trattasi di una procedura derogatoria all’accesso al pubblico impiego, trattandosi di dipendenti assunti in seguito a procedure selettive.
Esprime preoccupazione per la procedura di trasformazione prevista dalla riforma, con particolare riferimento alla modalità derogatoria connessa al passaggio del personale tra i due Enti.
Precisato che il personale di Azienda Calabria lavoro è costituito da dipendenti assunti in seguito a procedure selettive, riferisce che il percorso di trasferimento è stato adeguatamente approfondito con i soggetti istituzionali coinvolti.
Sottolineate le problematiche legate alla carenza di risorse finanziarie necessarie per assicurare il funzionamento dell’Agenzia, che si avvale in gran parte di personale part – time, ravvisa la necessità di un maggiore approfondimento relativo, in particolare, alle modalità di attuazione del confronto con le parti sociali di cui all’articolo 8 della proposta e alle modalità di raccordo con i Centri per l’impiego.
Evidenziata l’innovatività del testo in discussione relativamente alla trasformazione da Ente pubblico economico in Ente pubblico non economico, riferisce che esistono molteplici esempi legittimi di attuazione del regime derogatorio in materia di accesso al pubblico impiego.
Sottolineato che i Centri per l’impiego rimangono nell’ambito di competenza del Dipartimento regionale lavoro, riferisce che l’integrazione socio-sanitaria risulta in linea con la tendenza esistente a livello europeo.
Sottolineata l’azione riformatrice in atto su una tematica che giudica di notevole importanza, reputa apprezzabile l’approccio della riforma in discussione che interviene dopo oltre vent’anni.
Ritenuto che la trasformazione dagli Uffici di collocamento in Centri per l’impiego sia stata esclusivamente formale, rileva la carenza delle risorse indispensabili ad assicurare la necessaria valorizzazione del personale che rimarrà in gran parte part-time.
Ritenuto che le responsabilità al riguardo siano da ascrivere indistintamente alle forze politiche di centro-sinistra e di centro-destra, avrebbe auspicato una riforma che cogliesse appieno la finalità delle politiche attive del lavoro, di fatto mai attuate in Calabria.
Ravvisata la necessità di un maggiore approfondimento finalizzato alla realizzazione degli obiettivi strategici prefissati, dichiara la propria disponibilità a fornire un apporto al riguardo.
Esprime apprezzamento per gli aspetti emersi dalla discussione e ne segnala
alcuni, a suo dire, di maggiore rilievo, tra cui: la necessità tecnica e giuridica
di modificare un impianto normativo ormai obsoleto; la necessità di
potenziamento delle esigue risorse economiche ad oggi previste; le perplessità
sull’aspetto normativo relativo allo spostamento delle diverse figure
professionali; l’opportunità di una maggiore semplificazione degli strumenti
operativi per un miglior approccio burocratico e amministrativo
Reputa utile l’intervento dei sindacati e suggerisce di audire anche il sindacato USB che negli ultimi anni si è particolarmente
distinto nelle varie vertenze.
Ritenuto che il dirigente Cosentino abbia chiarito al meglio gli aspetti
relativi alla procedura di trasformazione, precisa che Azienda Calabria lavoro da
sempre rappresenta una realtà atipica per la Regione Calabria che negli anni
non ha ricevuto le giuste attenzioni, perdendo di fatto la sua effettiva mission
per divenire agenzia interinale in house.
Alla luce di ciò, ritiene che si possa agire gradualmente e invita il
consigliere Mammoliti a porre attenzione al contenuto dell’articolato,
soprattutto per quanto concerne gli aspetti legati alle funzioni normative e alle
opportunità offerte dai fondi comunitari. A tal proposito, evidenzia che la
legge contribuisce fortemente a valorizzare il rapporto di lavoro, creando un
impianto normativo attraverso un contributo bipartisan per il raggiungimento dell’obiettivo
finale.
Ritiene che i Centri per l’impiego, trasformati negli anni in virtù
delle politiche prevalenti, stiano oggi dimostrando un cambio di passo
attraverso alcuni importanti interventi, tra cui il potenziamento degli
immobili e delle risorse tecnologiche.
Ritiene che la giornata odierna rappresenti un momento di svolta per la
riforma del mercato del lavoro attesa da oltre 20 anni e che porterà certamente
risultati ottimali.
Considerato lo stanziamento di importanti risorse finanziarie, precisa
che esse potranno essere incrementate nelle varie programmazioni attraverso l’utilizzo
dei fondi comunitari per la creazione di nuovi presupposti per le politiche attive
del lavoro.
Evidenzia, infine, che il testo di legge è stato condiviso dalle
organizzazioni sindacali che hanno così potuto riconoscere un nuovo metodo di
lavoro, ovvero l’apertura dell’amministrazione regionale all’insegna della consapevolezza
e della condivisione.
Indi, rinvia la trattazione con apertura dei termini per la
presentazione di eventuali emendamenti e, esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la
seduta.
La seduta termina alle 16.07
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen Romeo