XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N. 24
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI LUNEDì 6 MARZO 2023
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO RASO
Inizio
lavori h. 11.41
Fine lavori h. 13.29
INDICE
CELEBRE Pasquale, dirigente del
Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente),*
MURACA Giovanni (Partito
Democratico)
ROMEO CATERINA, funzionario
Settore assistenza giuridica
STRAFACE Pasqualina (Forza
Italia)
CELEBRE Pasquale, dirigente Dipartimento territorio e tutela
dell'ambiente,*
FERRARA Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*,*
MURACA Giovanni (Partito Democratico),*
Parere di cui all’art.
66, comma 2 del Regolamento Interno del Consiglio Regionale
CORTELLARO Antonio, dirigente Settore assistenza giuridica
ELIA Rodolfo, dirigente Dipartimento sviluppo economico e attrattori
culturali
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
Presidenza
del presidente Pietro Raso
La seduta inizia alle 11.41
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Comunica, preliminarmente, che sono stati invitati alla seduta odierna il dirigente generale del Dipartimento territorio e tutela dell'ambiente, che ha delegato l’ingegnere Celebre, e il Commissario straordinario dell’ARPACAL.
Sottolinea, quindi, che la proposta in discussione scaturisce dall’esigenza di apportare modifiche alla legge regionale numero 20 del 1999, istitutiva dell’ARPACAL, al fine di garantire un rafforzamento della strategia regionale di sviluppo sostenibile, nonché per sistematizzare la disciplina del trattamento economico spettante al direttore generale, al direttore amministrativo e al direttore scientifico della medesima agenzia.
Illustra, quindi, nel dettaglio, le modifiche da apportare quali, precisamente: alla fine del comma 1 dell’articolo 7 l’aggiunta di una partizione interna, al fine di istituzionalizzare il supporto specialistico di ARPACAL nei confronti della Regione Calabria, impegnata in una serie di importanti attività di predisposizione, attuazione e monitoraggio della strategia prevista dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di sviluppo sostenibile; la sostituzione del comma 8 dell’articolo 11, prevedendo che il trattamento economico del direttore generale è equiparato a quello dei dirigenti generali dei Dipartimenti della Giunta regionale, considerando solo le voci relative allo stipendio tabellare, alla retribuzione di posizione e alla retribuzione di risultato, con esclusione di ogni altra indennità; l’inserimento del comma 9, che stabilisce che il trattamento economico del direttore scientifico e del direttore amministrativo è pari a quello previsto dal comma 8, ridotto del 20 per cento, e del comma 10, che stabilisce che agli emolumenti determinati ai sensi dei commi 8 e 9 non è applicata alcuna ulteriore riduzione, per effetto delle norme regionali in materia di contenimento della spesa degli enti strumentali della Regione Calabria.
Evidenzia, poi, che la proposta non comporta oneri a carico del bilancio regionale ed è capace di produrre una sensibile riduzione degli oneri a carico del bilancio dell’Agenzia.
Dà, infine, lettura dei quattro articoli di cui la proposta si compone.
Precisa, preliminarmente, che la strategia di sviluppo sostenibile è stata introdotta dal Testo unico numero 152 del 2006 e che le Regioni predispongono la loro programmazione in relazione ai principi stabiliti a livello statale, collegati agli obiettivi strategici di Agenda 2030.
Ricordato l’iter seguito che ha previsto il ricorso a un finanziamento del Ministero dell’Ambiente e all’affidamento a Formez degli adempimenti consequenziali, evidenzia come la strategia regionale al riguardo sia trasversale rispetto agli altri documenti strategici regionali.
Riferito che la Calabria non ha ancora concluso il procedimento di approvazione della strategia regionale, sottolinea la necessità di avvalersi di personale altamente qualificato, soprattutto in campo statistico, evidenziando come tale risultato si raggiunga con la modifica normativa proposta che consente di avversi del supporto di ARPACAL.
Dà avvio all’audizione.
(Viene audito il Commissario straordinario dell’ARPACAL)
Sottolineata l’importanza delle funzioni dell’Agenzia nei diversi ambiti di competenza, evidenzia il legame inscindibile, a suo avviso, esistente tra la materia ambientale e quella della salute dei cittadini.
Ricordate, quindi, alcune problematiche ambientali che hanno riguardato il territorio calabrese (in particolare: l’inquinamento da ferriti di zinco dell’area tra i Comuni di Cerchiara, Crotone e Cassano, la presenza di tonnellate di rifiuti industriali nella Valle del Fiume Oliva e l’inquinamento biologico delle acque di balneazione) e che, a suo dire, andrebbero valutate anche dal punto di vista chimico, ribadisce la centralità del ruolo di ARPACAL per le politiche di governo, ma soprattutto per la salvaguardia ambientale e della salute dei cittadini calabresi.
Rivolge gli auguri al Commissario dell’Ente, sottolineando l’enorme valore che riveste l’ambiente.
Condivide le osservazioni del consigliere Laghi sulla centralità del ruolo di ARPACAL, soprattutto in un territorio fortemente deturpato con inevitabili conseguenze per la salute dei cittadini calabresi, anche con riferimento all’area tra i Comuni di Cerchiara, Crotone e Cassano interessata dalla presenza di ferriti di zinco.
Riferiti numerosi contatti con l’ARPACAL per la trattazione di diverse problematiche ambientali, sottolinea l’importanza della proposta in discussione per le finalità che persegue, condividendo le osservazioni del dirigente del Dipartimento in merito alla necessità di disporre di personale altamente qualificato.
Ricordata l’azione meritevole svolta lo scorso anno dal presidente Occhiuto a tutela della qualità del mare, elenca i molteplici provvedimenti approvati dalla quarta Commissione a tutela del territorio e i provvedimenti oggetto di trattazione in Commissione sanità, quale quello in materia di elettromagnetismo.
Condivise le osservazioni in merito alla centralità del ruolo di ARPACAL, chiede chiarimenti in merito alla riduzione del trattamento retributivo.
Ricordato che, in base alla legislazione vigente, il trattamento economico spettante al direttore generale, al direttore amministrativo e al direttore scientifico dell’Agenzia era rapportato a quello dei direttori generali delle Aziende sanitarie e ospedaliere, ridotto del 20 per cento, e che tale disposizione è stata poi abrogata, sottolinea come l’equiparazione al trattamento economico dei dirigenti generali dei Dipartimenti della Giunta regionale determini una riduzione degli oneri a carico del bilancio dell’Agenzia.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Riferisce che alcune perplessità relative all’indeterminatezza delle funzioni richieste all’ARPACAL a supporto delle strategie di sviluppo sostenibile sono state adeguatamente chiarite dall’ingegnere Celebre e propone di valutare l’opportunità di indicarle con maggiore chiarezza.
Rinvia la trattazione stabilendo l’apertura
dei termini per la presentazione di eventuali emendamenti.
(La Commissione rinvia)
La seduta è sospesa alle 12.17 e riprende alle 12.30
Illustra i benefici della proposta in discussione, da ricollegare
principalmente alla funzione vitale del verde urbano e ai conseguenti benefici
per l’equilibrio psico-fisico.
Riferisce, preliminarmente, che la proposta di
legge mira ad affrontare problematiche mai risolte e inerenti al verde pubblico
non solo dal punto di vista estetico, ma anche per quanto concerne il benessere
psico-fisico e ambientale, soprattutto rispetto alle componenti inquinanti presenti
nell’atmosfera e alla luce dei cambiamenti climatici per la mitigazione del
calore rappresentata dall’urbanizzazione.
Evidenziata l’importanza dell’impegno che la
politica dovrebbe assumere in tal senso e ritenuto che il verde urbano, ad oggi
non sufficientemente attenzionato e curato, stia andando verso il completo depauperamento,
riferisce che la proposta ha inteso conciliare al meglio le varie competenze,
rilevando, al contempo, che la Calabria necessiti di interventi, ad oggi non sufficientemente
normati e guidati, anche nell’interesse dei cittadini.
Illustra, quindi, la proposta, che consta di 10 articoli e ha l’obiettivo di incentivare l’adozione
generalizzata degli strumenti di pianificazione del verde da parte degli enti
locali, ivi compresa l’implementazione di approcci gestionali corretti, mediante
l’abolizione di tecniche distruttive quali le capitozzature nonché di
preservare il capitale naturale, contrastare i cambiamenti climatici,
migliorare la qualità ambientale e la salute dei cittadini.
Evidenzia, infine, che sono in atto delle interlocuzioni
sia con il Dipartimento competente sia con le associazioni di settore che hanno
proposto alcuni interventi correttivi.
Evidenziata la validità della proposta nel suo
complesso, ricorda che alla norma nazionale si affiancano le Linee guida che
sono di carattere indicativo e non prescrittivo.
Difatti, riferisce che l’articolo 2 contiene alcuni
principi derivanti dalle Linee guida nazionali rendendo prescrittivo ciò che
oggi è descrittivo, attraverso l’introduzione di specifiche azioni di intervento,
tra cui: il Regolamento regionale del verde, il Censimento comunale del verde,
il Piano comunale del verde, quali strumenti non alternativi ma complementari
che supportano e rafforzano le politiche verdi degli enti territoriali, attraverso
l’adozione da parte delle amministrazioni comunali delle misure indicate, in
particolare, dal Regolamento regionale per il governo dei propri sistemi verdi
urbani, atteso che solo poche Regioni, quali l’Abruzzo, hanno legiferato e
demandato a un regolamento.
Invita ad evitare la sovrapposizione dal punto di
vista della pianificazione mediante alcuni accorgimenti anche tecnici con il
supporto del Dipartimento competente e specialistico.
Trovandosi d’accordo con quanto riferito dal
Dipartimento, ritiene fondamentale evitare contrasti tra il Regolamento
regionale e quelli comunali.
Evidenziato, altresì, che la pianificazione
comporta dei costi, riferisce che spesso i Comuni trovano difficoltà a reperire
risorse per dotarsi degli strumenti necessari.
Reputa anch’egli necessario che vi sia un regolamento
sul verde pubblico, da circoscrivere all’interno dei Comuni e da prevedere nei
bandi regionali sotto forma di eventuali premialità o penalità.
Ritiene fondamentale circoscrivere il principio di
verde urbano anche dal punto di vista dei cittadini, limitandone l’incidenza attraverso
la definizione degli interventi.
Trovandosi solo in parte d’accordo sull’aspetto
delle premialità e delle penalità, riferisce che la legge fornirebbe comunque
strumenti certi di intervento a tutte le associazioni e ai cittadini privati in
caso di situazioni censurabili.
Chiarisce che quanto osservato dal consigliere
Laghi accade solo nei Comuni che non hanno adottato un regolamento per quanto
riguarda il verde pubblico.
Specifica che le Linee guida forniscono degli indirizzi,
mentre il PSC (Piano strutturale comunale), che contiene la parte verde urbano,
è un provvedimento obbligatorio. A tal proposito, informa che in Calabria su
440 Comuni, per problemi legati a carenze strutturali degli Enti locali, soltanto
circa 40 hanno adottato il PSC.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Accolti i suggerimenti, informa che lavorerà ancora
sul testo con il supporto del Dipartimento per ripresentarlo con le opportune
modifiche in Commissione, auspicandone una sua approvazione.
Rinvia il punto.
(La Commissione rinvia)
Parere di cui all’art. 66, comma 2 del Regolamento Interno del Consiglio
Regionale
Introduce il punto spiegando che la proposta interviene
a modificare la legge regionale numero 25 del 2020 (Promozione dell'istituzione
delle Comunità energetiche da fonti rinnovabili) al fine di adeguarne i contenuti
al mutato quadro ordinamentale.
Pur giudicando positivamente la proposta di legge, che
ha lo scopo di adeguare la legge regionale alla normativa statale e comunitaria,
ritiene, però, che andrebbe sviluppata in alcuni punti.
Entrando nel merito dell’articolato osserva che: l’articolo
1 introduce il concetto di autonomia energetica che è difficile da definire, trattandosi
di un contenitore molto ampio; l’articolo 2 contiene il richiamo ai decreti di
attuazione delle direttive comunitarie; osserva, inoltre, che la scadenza per
adottare un regolamento che definisca i requisiti per ottenere il marchio
regionale al 30 giugno 2023 è troppo stringente; contesta, poi, l’imposizione dell’adozione
del bilancio di sostenibilità, ritenendo che possa costituire un aggravio del procedimento;
ritiene, poi, che andrebbero meglio specificate le competenze del previsto Tavolo
tecnico e la sua composizione, facendo partecipare
di diritto il dirigente del Settore che si occupa di energia; contesta, infine,
l’introduzione dell’articolo 6 bis che introduce una valutazione dello stato di
attuazione della legge da parte del Consiglio regionale, ritenendola superflua.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Dichiara il proprio parere favorevole alla proposta,
trattandosi di una problematica nodale per lo sviluppo della regione.
Sottopone all’aula il parere e la Commissione
esprime parere favorevole.
(La Commissione approva)
Esauriti, quindi, i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 13.28
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo