XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
SANITÀ, ATTIVITÀ SOCIALI, CULTURALI E FORMATIVE
N. 25
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI MARTEDÌ 17 GENNAIO 2023
PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE PASQUALINA STRAFACE
Inizio lavori h. 12.15
Fine lavori h.14.52
INDICE
FERRARA Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
GENTILE Katya (Forza Italia),*,*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
PONTORIERI Carmelo Elio, delegato del Dipartimento lavoro e welfare,*
BORZUMATI Vittoria, Dipartimento tutela della salute e servizi socio-sanitari,*
BRUNI Amalia (Gruppo Misto),*,*
COMITO Michele (Forza Italia),*,*,*
CORTELLARO Antonio, dirigente
del Settore assistenza giuridica
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
ROMEO Caterina, funzionario Settore assistenza giuridica
AFFLITTO Francesco (Movimento Cinque
Stelle)
CORTELLARO Antonio, dirigente Settore assistenza giuridica
FEDELE Valeria (Forza Italia),*
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente)
MIGNUOLI Anna Domenica, Dipartimento tutela della salute e servizi
sociali e sociosanitari,*
Presidenza
della presidente Pasqualina Straface
La
seduta inizia alle 12.15
Approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della
Commissione passando alla trattazione del primo punto all’ordine del giorno.
Introduce la proposta di legge numero 139/12^, recante: “Misure urgenti
per le attività di affiancamento nell’attuazione del PNRR e dei fondi SIE”.
Illustra la proposta di legge in discussione, volta ad assicurare l’effettiva
attuazione del PNRR attraverso azioni di rafforzamento amministrativo a
beneficio delle amministrazioni centrali e territoriali. Puntualizza come la
proposta di legge prevede che le amministrazioni possano avvalersi di personale
che è da considerarsi supporto tecnico, attraverso l’iscrizione a bilancio delle
somme necessarie. Sottolineato che i lavoratori in oggetto provengono da enti
sub regionali e comunali che sono rimasti fuori dal mondo del lavoro per 8 anni, evidenzia che, in una materia delicata qual è quella
del precariato, si possono trovare delle convergenze e dare la possibilità a queste
persone di rientrare nel mondo del lavoro considerato che hanno maturato delle
competenze per l’attuazione e rendicontazione nei progetti europei e che molti
di loro sono alle porte della pensione.
Ritenendo esaustiva la relazione introduttiva, riferisce sia che il
percorso della proposta di legge sarà accelerato avvalendosi di Fincalabra sia che i lavoratori coinvolti saranno di ausilio
al Dipartimento, al momento impegnato nella stesura di numerosi bandi.
Interessata e disponibile ai lavoratori precari, non comprende quali
siano le ragioni per cui la copertura finanziaria della proposta in discussione
non sia garantita attraverso le risorse provenienti dal PNRR. Ricordato, poi, che
sono stati istituiti una cabina di regia e un supporto tecnico per l’attuazione
del PNRR, solleva perplessità circa il reale contributo offerto da personale
che non svolge attività lavorativa da otto anni, considerate le elevate
competenze richieste. Puntualizza, quindi, che avrebbe auspicato dati precisi a
supporto della scelta e paventa il rischio di non raggiungere gli obiettivi
prefissi.
Osservato come vi siano interessi confliggenti all’interno della
proposta (da una parte la necessità di salvaguardare posti di lavoro e dall’altra
la necessità di competenze specialistiche per raggiunge degli obiettivi), ritiene
che, per contro, non soddisfi nessuna delle esigenze considerate, atteso che i
lavoratori non vengono stabilizzati e che sarebbe utile individuare
graficamente e numericamente i bacini di precariato per comprendere come
incidere efficacemente sugli obiettivi. Ritiene, quindi, che la proposta
individui lavoratori dai profili professionali incerti e che anche la definizione
di supporto tecnico sia vaga, a fronte di una necessità specialistica per l’utilizzo
dei fondi PNRR. Ricorda che l’ANCI, in audizione, ha confermato la carenza
degli uffici tecnici, in riferimento sia alla quantità sia professionalità del
personale. Pertanto, a suo avviso la proposta non è capace di incidere sulla
capacità di velocizzare l’utilizzo dei fondi derivanti dal PNRR, occupando
posti che, invece, dovrebbero essere occupati da persone altamente specializzate.
Infine, ribadisce che nella proposta in discussione sono presenti elementi confliggenti
tra le necessità dei lavoratori e quelle della Calabria e della popolazione.
Condivide la necessità di monitorare i bacini di precariato, al fine di ben
inquadrare sia la provenienza sia gli effettivi requisiti e le competenze dei
lavoratori interessati, che hanno già prestato servizio nelle pubbliche
amministrazioni.
A tal proposito, precisa che sarà pubblicata una manifestazione di
interesse.
Rinnovato il suo augurio di buon lavoro alla presidente Straface, reputa
di lodevole importanza la proposta in discussione sia in termini di tutela dei lavoratori,
ai fini del superamento del precariato, sia per gli Enti locali, che avrebbero
la possibilità di usufruire di nuovo personale.
Precisa che la proposta è stata elaborata dal Dipartimento lavoro e
programmazione e ritiene che possa essere migliorata.
Richiama quanto previsto dalla legge nazionale 108/2021 ed evidenzia la
necessità di adeguarvisi quanto più possibile.
Attese le novità introdotte dal PNRR e in generale dalle nuove misure,
reputa necessario l’avvio di percorsi di formazione per i soggetti interessati,
che potranno così operare all’insegna della maggiore efficienza ed efficacia.
Chiede notizie in merito al ruolo di Fincalabra.
Ipotizza anche l’eventuale partecipazione di Cassa depositi e prestiti.
Precisa che Fincalabra si occuperà della
manifestazione di interesse e del percorso da seguire per l’individuazione di
unità qualificate, previa analisi dei requisiti.
Evidenzia l’importanza della proposta di legge che affronta una
problematica rilevante soprattutto per i lavoratori che, pur avendo maturato
esperienza nelle pubbliche amministrazioni, attendono risposte da diversi anni.
Precisa che la procedura sarà avviata dall’Autorità di gestione che
predisporrà gli atti necessari e utili sia a Fincalabra
sia al Dipartimento per l’utilizzo delle risorse.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Rinvia la trattazione per ulteriori approfondimenti con apertura dei
termini per la presentazione di emendamenti.
(La Commissione rinvia)
Illustra la proposta di
legge che si compone di 4 articoli e mira a istituire
nella Regione Calabria il Registro regionale degli Informatori scientifici del
farmaco e del parafarmaco. Precisato che l'informatore scientifico è il
professionista che fa da tramite tra la ricerca scientifica e la classe medica,
grazie al continuo aggiornamento scientifico e normativo cui è chiamato, evidenzia
che, pur rappresentando un anello importante nella catena della salute pubblica,
ad oggi non vede riconosciuto il giusto spazio di legittimazione giuridica e
della propria figura tra le professioni sanitarie.
A tal proposito, precisa
che gli informatori scientifici, consapevoli delle responsabilità cui sono
chiamati e delle ricadute che la loro attività ha su quasi 2 milioni di
corregionali, hanno ritenuto opportuno colmare il vuoto legislativo lasciato
dalla mancanza di un albo professionale, mediante la costituzione motu
proprio di sezioni provinciali di A.I.I.S.F. (Associazione Italiana
Informatori Scientifici del Farmaco) federate con FedAIISF
(Federazione delle Associazioni Italiane Informatori Scientifici del Farmaco e
del Parafarmaco) e di un loro Coordinamento Regionale, mentre le singole
sezioni hanno depositato e registrato presso l'Agenzia delle Entrate il proprio
atto costitutivo, acquisendo lo status di personalità giuridica e, con esso,
autonomia gestionale e patrimoniale, al fine di addivenire nel più breve tempo
possibile all'istituzione di un albo regionale degli Informatori scientifici
del farmaco e del parafarmaco e per il riconoscimento della loro figura tra le
professioni sanitarie.
Alla luce di ciò,
riferisce che si è ritenuto opportuno istituire un Registro regionale degli
Informatori scientifici presso il competente Dipartimento regionale per la tutela
della salute al fine di rendere più trasparente la figura dell'Informatore
scientifico del farmaco e del parafarmaco quale operatore sanitario.
Riferisce, infine, che la
legge ha neutralità finanziaria e non prevede oneri a carico del bilancio regionale.
Ritiene che la proposta
sia abbastanza lineare e dia la possibilità di definire il ruolo degli
informatori scientifici nell’ambito del compito che quotidianamente svolgono.
Richiamata la legge
attualmente in vigore, evidenzia come la stessa non regolamenti l’accesso alla
professione, creando problemi nello svolgimento del ruolo e nella comunicazione
con i soggetti interessati, soprattutto per quanto concerne i parafarmaci, il
cui impiego necessita di opportune attenzioni in termini di informazione
scientifica.
Illustra la scheda di
analisi tecnico-normativa.
Sottolineato di non individuare la ratio e, soprattutto, l’utilità connessa alla proposta di legge in discussione, evidenzia che annualmente l’Aifa trasmette un elenco di tutti gli informatori scientifici del farmaco e parafarmaco.
Condivise pienamente le osservazioni contenute nella
scheda di analisi tecnico-normativa, avrebbe auspicato l’adozione di un
provvedimento tecnico di raccolta dati.
Condivise, preliminarmente, alcune delle osservazioni della dottoressa Borzumati, pur condividendo il contenuto della proposta in esame, sottolinea la necessità di recepire le osservazioni del Settore assistenza giuridica, provvedendo alla relativa modifica del testo per non incorrere nel rischio di impugnativa.
Riferito che, annualmente, viene richiesto anche alle aziende l’elenco degli operatori in campo farmaceutico, evidenzia che ciò non accade relativamente a quello parafarmaceutico, condividendo come criterio per l’iscrizione nel registro in esame l’ambito di attività e non il requisito della residenza.
Sottolineata la necessità di colmare un vuoto normativo esistente nel settore, attesa, peraltro, l’assenza di un Albo nazionale degli operatori rientrante nella competenza legislativa statale, riferisce che, al fine di ovviare a tale situazione, gli operatori scientifici si sono riuniti in due associazioni per le necessarie attività di coordinamento dell’attività.
Evidenziato che la proposta non mira a istituire una nuova figura professionale, ma esclusivamente un registro degli operatori, reputa necessario dare dignità professionale ad una figura ritenuta di notevole importanza.
Riferita la necessità di approfondire la legislazione esistente al riguardo nelle altre regioni, come ad esempio le Marche, condivide alcune osservazioni contenute nella scheda di analisi tecnico-normativa.
Condivisa l’importanza del ruolo svolto dagli informatori scientifici, ribadisce che sarebbe stato auspicabile non utilizzare lo strumento legislativo, ma, piuttosto, uno strumento maggiormente flessibile da poter aggiornare costantemente.
Evidenzia la necessità di fare maggiore chiarezza ed
evitare confusione sul ruolo di informatori scientifici.
Fornisce alcuni chiarimenti.
Ribadita l’esistenza di un vuoto normativo anche a livello nazionale, riferisce che alcune osservazioni del settore saranno recepite.
Propone, pertanto, di rinviare la trattazione al fine di compiere alcuni necessari approfondimenti.
Sottolineata la ratio della proposta di legge volta a disciplinare una figura importante, condivide la richiesta di rinvio della trattazione.
Condivisa la professionalità degli informatori scientifici, propone un’interlocuzione con Aifa per la risoluzione di alcune problematiche.
Rinvia la trattazione per approfondimenti, stabilendo
l’apertura dei termini per la presentazione di eventuali emendamenti.
(La Commissione rinvia)
Comunica, preliminarmente, che sono stati invitati alla seduta odierna i consiglieri proponenti Mancuso e Fedele e il dirigente generale del Dipartimento tutela della salute che ha delegato per la seduta odierna la dottoressa Mignuoli.
Rivolti, preliminarmente, gli auguri di buon lavoro alla Commissione nella rinnovata composizione, sottolinea che la proposta di legge in esame è finalizzata all’istituzione dell’Osservatorio regionale per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico, un organismo concepito con finalità multidisciplinari e, pertanto, non rivolto esclusivamente alla valutazione dei bisogni complessi dei giovani e degli adulti affetti da tali disturbi in un’ottica di carattere esclusivamente sanitario.
Ritenuta la materia di particolare complessità, delicatezza e di recente attenzione a livello normativo, ricorda la risoluzione sulla tematica del 2012 da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni unite, la legge nazionale numero 134 del 2015 nonché la deliberazione della Giunta regionale numero 571 di dicembre 2021 che ha istituito le linee guida per l’avvio di centri polivalenti per giovani e adulti.
Riferisce, quindi, che l’Osservatorio, istituito
presso il competente Dipartimento regionale per la tutela della salute, è
composto da professionisti operanti nel mondo sanitario e socio-sanitario
regionale quali, in particolare: i rappresentanti dei Dipartimenti regionali
Tutela della salute e lavoro
e welfare, i rappresentanti del mondo associativo, un rappresentante
dell’Ufficio scolastico regionale, il Garante regionale dell’infanzia e
adolescenza e il Garante regionale della salute. Precisa, anche, che l’Osservatorio
è teso ad affrontare la problematica sotto vari punti di vista, favorendo
iniziative finalizzate all’inclusione e a fornire adeguato sostegno alle
famiglie, attraverso la creazione di una rete di lavoro in sinergia tra i vari
soggetti deputati a trattare una materia così complessa.
Ricordate le molteplici iniziative legislative
adottate nell’ultimo anno, volte a promuovere strumenti di inclusione, ricorda
che la proposta di legge non comporta oneri a carico del bilancio regionale,
non essendo previsto alcun compenso o rimborso spese per i componenti
dell’Osservatorio.
Sottolineato che l’Osservatorio è tenuto a trasmettere al Consiglio regionale entro il 31 marzo di ogni anno un rapporto completo sul lavoro svolto, ribadisce la finalità della proposta di legge di istituire un organismo capace di interfacciarsi con il mondo scolastico, sociale, culturale e lavorativo per affrontare tali bisogni complessi.
Sottolineata l’importanza della proposta, rammenta che si inserisce in
un quadro normativo già esaminato dal Presidente della Giunta regionale e, pur
ritendendo l’articolato accurato e complesso, dichiara di voler presentare
alcuni emendamenti che diano completezza al quadro normativo regionale.
Confermato che la tematica è molto delicata e sentita e deve avere un approccio
trasversale e multidisciplinare, apprezza l’iniziativa legislativa.
Reso noto, quindi, che la Giunta regionale ha già recepito le linee di
indirizzo indicate nella legge numero 134 del 2015 e, di conseguenza, delineato
il programma di attività, ritiene che, in questo, possa ben inserirsi la
previsione di un Osservatorio.
Informa, ancora, che la Regione Calabria ha aderito a un progetto dell’Istituto
superiore di sanità inerente il passaggio all’età adulta dei minori affetti da
autismo e ha deliberato lo stanziamento del 46 per cento delle somme previste alle
Aziende che dovranno lavorare su questa specificità.
Entrando nel merito dell’articolato, evidenzia che l’articolo 2, alla
lettera e), fa riferimento ai direttori, o delegati, delle Unità ospedaliere
(U.O.) di Neuropsichiatria infantile (N.P.I.) che sono previste nel Piano
operativo per la sanità predisposto dall’Ufficio del Commissario per l'attuazione Piano di rientro dai disavanzi del SSR calabrese,
ma non ancora realizzate, essendo, allo stato, operative solo sul territorio.
Sottolinea, inoltre, che nel testo, forse per un refuso, si fa
riferimento a “persone con disturbo dello spettro autistico” e non a “persone
affette da disturbi dello spettro autistico”.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Rilevato che nella legislazione regionale ci sono vari Osservatori che
non hanno portato benefici negli ambiti sanitari d’interesse, osserva che, con
una patologia così grave per i pazienti, bisognerebbe cercare di enfatizzare gli
aspetti d’intervento anziché di osservazione.
Invita, inoltre, a far attenzione al tema della confliggenza
delle proposte in materia sanitaria con le prerogative del Commissario per l'attuazione
Piano di rientro dal disavanzo del SSR e a escludere ogni dubbio di duplicazione
e impugnativa da parte del Governo nazionale.
Sottolineata l’imprecisione nel riferirsi a “giovani e adulti” nel titolo
della proposta di legge, considera più appropriato parlare di “minori e adulti”
al fine di evitare malintesi.
Premesso di essersi interessata alla tematica anche come membro dell’Istituto
superiore di sanità, evidenzia come la Calabria si trovi in una situazione di grande
difficoltà non essendoci reparti di neuropsichiatra infantile ospedaliera che
potrebbero consentire una diagnosi precoce, fondamentale per dare alle famiglie
conoscenza e sostegno.
Sottolinea, ancora, che l’ampiezza della definizione “spettro autistico”,
ad oggi, non consente una valutazione epidemiologica.
Riguardo la proposta in esame, osserva che, se la tematica è stata normata
nel Piano operativo del Commissario ad acta, probabilmente non è materia di
competenza regionale.
Nel merito, osserva che tale previsione dovrebbe rispondere ai bisogni
epidemiologici del territorio e aiutare il competente Dipartimento ad attivare
quanto di sua competenza per realizzare un lavoro organico che proceda celermente.
Infine, evidenzia che ci sono diversi aspetti da approfondire per riuscire
a porre in essere uno strumento più funzionale.
Ricordato
di aver presentato già nel mese di luglio una proposta di legge sull’autismo, giudica
positivamente la proposta di legge in discussione.
Sottolinea,
per rimarcare la drammaticità connessa all’autismo, come da un verso le stesse famiglie
coinvolte dalla problematica non la riconoscano e, delle volte, non la accettino,
e dall’altro - rifacendosi a dati in suo possesso - come i soggetti affetti da
autismo non ricevano trattamenti e cure appropriati.
In
virtù della sua esperienza personale, riferisce che l’autismo si manifesta nei
primi tre anni di vita del bambino, per cui ritiene indispensabile arrivare ad
una diagnosi precoce per indirizzare i giovani pazienti verso i centri specializzati;
a tal proposito chiede delucidazioni in merito alla mancanza dei neuropsichiatri
nel sistema sanitario regionale calabrese.
Riferito,
inoltre, che il ministro Locatelli ha sbloccato le risorse destinate all’autismo,
chiede di sapere lo stato dell’arte del funzionamento dei centri polivalenti.
Conclude,
dichiarando la necessità di approvare la proposta di legge, indipendentemente
da chi sia il proponente.
Prende
atto che è stata presentata dal consigliere Afflitto un’altra proposta di legge
sullo stesso argomento, pertanto dispone l’abbinamento dei due testi.
Dichiara
di non essere a conoscenza dello stato dell’arte dei centri polivalenti perché di
competenza del Dipartimento servizi sociali; afferma, inoltre, che il problema è
legato al ritardo della diagnosi al quale si sta cercando di rimediare anche attraverso
la collaborazione con i pediatri di libera scelta.
Evidenziato che, ad oggi,
non c’è un dato certo ed effettivo relativo ai casi in regione Calabria, spera
di poter dare maggiori chiarimenti nella prossima seduta.
Preso
atto dell’esistenza di una precedente proposta di legge a firma del consigliere
Afflitto, sottolinea che quella a sua firma non è una proposta di legge sull’autismo,
bensì per l’istituzione dell’osservatorio sull’autismo.
Precisa
che l’Osservatorio ha carattere consultivo, di monitoraggio e di sintesi delle
informazioni, ma le scelte e gli interventi non possono essere assunti dall’osservatorio.
Ritiene,
inoltre, che l’inesistenza di una disciplina nazionale non esclude che la
programmazione e l’attività legislativa regionale possano interessarsi alla
tematica, anche perché il ruolo a cui si è chiamati, di politica attiva che
guarda verso determinati bisogni complessi mettendo al centro l’individuo, mira
non a disciplinare procedure e cure della patologia ma al welfare e al sostegno.
Ringraziati
tutti i presenti, immagina che saranno presentati degli emendamenti tesi ad arricchire
la proposta. Indi ne rinvia la trattazione, apre i termini per la presentazione
degli emendamenti e toglie la seduta.
La seduta termina alle 14.52
Il Funzionario PO
Dott.ssa Giada Katia Helen
Romeo