XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N. 18
RESOCONTO SOMMARIO
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SEDUTA DI MARTEDì 25 OTTOBRE 2022
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO RASO
Inizio
lavori h. 14,35
Fine
lavori h. 15.36
INDICE
ALECCI
Ernesto Francesco (Partito
Democratico)
ARAMINI
Giovanni, dirigente del Settore Parchi della Regione Calabria
FERRARA
Annamaria, funzionario PO Segretariato generale
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente),*
STRAFACE
Pasqualina (Forza Italia),*
Parere art. 66, comma
2, Regolamento interno del Consiglio regionale.
CAPPADONA
Paolo, funzionario Dipartimento territorio e tutela dell’ambiente,*,*
CORTELLARO
Antonio, dirigente Settore assistenza giuridica
Presidenza
del presidente Pietro Raso
La seduta inizia alle 14.35
Approvato il verbale della seduta
precedente, dà avvio ai lavori della Commissione.
Introduce il primo punto all’ordine del
giorno che riguarda la proposta di legge numero 92/12^, recante l’Istituzione
del Parco marino regionale ‘Secca di Amendolara’.
Sottolineato che l’intervento normativo
rientra in una strategia di azioni finalizzate a garantire la conservazione e
la valorizzazione del patrimonio naturale della Regione Calabria, cede la
parola alla consigliera Straface per l’illustrazione della proposta.
Precisa che la proposta di legge prevede l’istituzione
del Parco marino regionale “Secca di Amendolara”, giudicandola una rilevante iniziativa
istituzionale, senza precedenti, che si inquadra nel solco delle competenze e
il ruolo della Regione nel vigente contesto normativo comunitario. Evidenzia, quindi,
che l’iniziativa rientra in una strategia di azioni finalizzate a garantire la
conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del territorio
regionale.
Riferisce che il Parco marino andrebbe a
costituire il soggetto attuatore delle Azioni, delle Misure di conservazione e
dei monitoraggi richiesti dalla Direttiva Natura 2000 nelle Zone speciali di
conservazione (ZSC) e programmi nel PAF 2021-2027 e permetterebbe di avviare
una gestione concreta di un sito che, per ricchezza e particolarità degli
habitat e delle specie presenti, merita l’istituzione di un’area marina
protetta nazionale. Inoltre, ritiene che costituirebbe una opportunità di valorizzazione
delle peculiarità ambientali del sito e un volano per la valorizzazione
turistica dell’intera area di riferimento.
Ricorda che la Direttiva Habitat, con la
costituzione della Rete Natura 2000 che è uno dei principali strumenti dell’Unione
europea per il mantenimento della biodiversità, intende contribuire a
salvaguardare la biodiversità mediante il mantenimento/ripristino degli habitat,
della flora e della fauna selvatica in uno stato di conservazione
soddisfacente.
Declina, poi, le finalità del costituendo
Parco: la conservazione di specie animali e vegetali, comunità biologiche,
singolarità faunistiche; la tutela della biodiversità e dell’equilibrio
complessivo del territorio; la salvaguardia e la valorizzazione dei valori
paesaggistici del territorio; la conoscenza scientifica della flora e della
fauna finalizzata al monitoraggio e al censimento, con particolare attenzione
per le specie endemiche e rare; la fruizione turistica, culturale, didattica e
ricreativa in forme compatibili con la difesa della natura e del paesaggio.
Riferisce che il territorio in cui
ricadrebbe il Parco consiste in un’area di interesse paesaggistico che
interessa i territori dei Comuni di Amendolara, Trebisacce e Villapiana nella
provincia di Cosenza, precisando che la secca è situata al largo della foce del
fiume Crati ed è costituita da scogli a fondale coralligeno che si elevano da
una piattaforma costituita principalmente da fango e sabbia a circa 27 metri
dalla superficie (cima dello scoglio più alto), ricadendo in un tratto di mare
al largo della costa del Comune di Amendolara marina, localizzato tra le
Regioni Calabria, Puglia e Basilicata nel Golfo di Taranto. Sottolinea, anche,
che recenti indagini hanno evidenziato nel sito la presenza di banchi di corallo
rosso e corallo nero, mai rinvenuti prima nel Mar Ionio. Pertanto, a suo giudizio
l’Istituzione del Parco è una grande opportunità, capace di innescare un
meccanismo virtuoso in grado di incrementare il turismo e i connessi ritorni in
termini economici.
Sottolineata la piena condivisione da parte
del Dipartimento della proposta di legge, evidenzia che essa è nel solco delle
politiche europee per lo sviluppo sostenibile, la tutela ambientale, le
strategie della biodiversità e politiche di valorizzazione dell’ambiente.
Ritiene che alla base delle politiche di
tutela dell’ambiente insistano prioritariamente due ragioni: un obbligo verso
le generazioni future e lo sviluppo economico del territorio anche puntando sul
turismo sostenibile.
Nello specifico ricorda che si tratta di
un’area di straordinaria valenza turistica ed ecologica nonché di riproduzione
di specie del Golfo di Taranto.
Riferito il parere positivo del Dipartimento
ambiente sulla proposta di legge che va ad implementare il sistema delle aree
protette, evidenzia che ci potrebbero essere ulteriori approfondimenti da parte
del Comitato tecnico scientifico.
In conclusione, paventa un rischio di natura
giuridica, il cui approfondimento sarà effettuato da chi di competenza, sull’allocazione
geografica del sito e in particolare riguardo alla sua distanza dalla costa (dodici
miglia).
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Ritenuta lodevole l’iniziativa, evidenzia come già più
volte abbia sottolineato la rilevanza del patrimonio marino calabrese,
stigmatizzando la scarsa dotazione finanziaria prevista per l’Ente Parchi marini
regionali. Reputa la proposta in discussione un avanzamento rispetto ai
risultati e agli obiettivi prefissati e auspica, in futuro, sforzi ulteriori
volti a garantire risorse sufficienti per i Parchi.
Concordando con gli obiettivi che si prefigge la
proposta di legge in discussione, sottolinea come erroneamente spesso si pensi che
un’eccessiva ampiezza di ambiti di conservazione possa limitare altre attività
e altri interessi, quando per contro sussiste, a suo avviso, una evidente
correlazione tra le aree protette e lo sviluppo economico e turistico, come nel
caso di specie.
Invita i componenti della Commissione a visionare di
persona la secca di Amendolara e la stazione geologica ivi presente.
Puntualizza come il progetto inerente alla
costruzione di un acquario, la presenza della stazione geologica, la presenza
del corallo rosso e del corallo nero possano essere un attrattore turistico
importante. Reputato importante aumentare le risorse economiche destinate ai Parchi
Marini, segnala un possibile contrasto tra la normativa nazionale e la proposta
in discussione che sarà, sicuramente, risolta dai tecnici.
Pone ai voti il rinvio del punto in discussione
alla prossima seduta, al fine di consentire la presentazione di eventuali
emendamenti, per i quali apre i termini. La Commissione approva il rinvio.
(La Commissione rinvia)
Parere art. 66, comma 2, Regolamento
interno del Consiglio regionale.
Introduce il secondo punto all’ordine del giorno inerente
alle modifiche e alle integrazioni alla legge regionale del 5 novembre 2009,
numero 40 (Attività estrattiva nel territorio della Regione Calabria), per il
quale la Commissione è chiamata a rendere parere ai sensi dell’articolo 66,
comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Riferisce che negli ultimi due anni sono aumentate
a dismisura le richieste relative all’apertura di nuove cave, impegnando il
Dipartimento nei relativi iter. Ritenuta la proposta aderente alle esigenze, in
particolare nella parte in cui prevede il dilatarsi del periodo di
autorizzazione da tre a cinque anni, evidenzia che ai sensi delle nuove
disposizioni normative i progetti che sono sottoposti a VIA sono soggetti al
procedimento autorizzatorio unico regionale e che il dipartimento ambiente apre
la conferenza dei servizi, raccoglie i pareri, approva il progetto e autorizza
l’esercizio dell’attività di estrazione. Segnala alla Commissione come la
Regione paghi l’assenza di pianificazione, specie in questo settore in cui si è
costretti, in assenza del piano, a valutare caso per caso.
Evidenziato come all’articolo 2, comma 3, è esplicitato
che appartengono alla categoria delle cave i materiali inerti dei corsi
fluviali e demaniali, reputa importante limitare la portata dell’articolo al
fine di evitare che si ingeneri confusione e che la rimozione di materiale
inerte derivante dalla pulizia dei fiumi possa essere parificato al materiale estratto
dalle cave per il quale è necessaria l’autorizzazione.
Puntualizzato che la legge regionale numero 17 prevede che l’attività e
i materiali derivanti dalla pulizia dei fiumi non sono considerati materiali da
attività estrattiva, sottolinea come per chiarire la questione il Dipartimento abbia
emanato una circolare che chiarisce questo aspetto, specificando che l’attività
di pulizia dei fiumi non è soggetta ad autorizzazione.
Illustra la scheda di analisi tecnico-normativa.
Chiarito il ruolo del Dipartimento nell’iter
della proposta di legge di iniziativa della Giunta regionale, evidenzia il
carattere semplificativo del PRAE.
Precisato che la Commissione è chiamata a esprimere
un parere di tipo amministrativo, pone ai voti la proposta che è approvata.
(La Commissione esprime parere favorevole)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La
seduta termina alle 15.36
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo