XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N. 16
RESOCONTO SOMMARIO
_________
SEDUTA DI GIOVEDì 21 LUGLIO 2022
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO RASO
Inizio
lavori h. 12.00
Fine
lavori h. 13,54
INDICE
LAGHI Ferdinando
(De Magistris Presidente),*,*
STRAFACE Pasqualina (Forza Italia)
TRIPODI
Margherita, Settore UOA transizione ecologica, acqua e rifiuti,*
DE NISI
Francesco (Coraggio Italia),*
LAGHI Ferdinando
(De Magistris Presidente)
ROMEO Caterina, funzionario
Settore assistenza giuridica
Presidenza
del presidente Pietro Raso
La seduta inizia alle 12.00
Verificata la presenza del
numero legale e approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai
lavori della Commissione.
Illustra la proposta di provvedimento
amministrativo, resasi necessaria dopo l’approvazione della legge numero 10 del
2022 che revisiona gli aspetti amministrativi per la pianificazione regionale,
precisando che si tratta di un documento di indirizzo per l’aggiornamento del
Piano regionale del 2016, dettato dall’esigenza di modificare il Piano regionale
di gestione dei rifiuti e l’impianto di termovalorizzazione di Gioia Tauro con la
progressiva eliminazione della discarica.
Cede la parola al delegato del Dirigente dell’UOA
Transizione ecologica, acqua e rifiuti.
Riferisce che l’aggiornamento del Piano
regionale per la gestione dei rifiuti si rende necessario sia per la prossimità
della sua scadenza, prevista per il 31 dicembre 2022, sia per l’adeguamento
alla Direttive europee e dei conseguenti decreti legislativi che nel frattempo
sono intervenuti in materia di rifiuti e recupero energetico, generando nuove
scadenze e nuovi obiettivi.
Evidenzia, altresì, che è necessario un
aggiornamento in relazione ai dati quali-quantitativi presi a riferimento e
relativi al 2014, in considerazione anche delle variazioni numeriche relative
sia ai conferimenti sia alla popolazione. Precisa, quindi, che l’unica
modifica, parzialmente sostanziale, riguarda l’impianto di termovalorizzazione
di Gioia Tauro.
Riferisce che ad oggi l’impianto di
termovalorizzazione di Gioia Tauro tratta il combustibile prodotto dalla
Regione che a sua volta utilizza cinque impianti pubblici e uno privato ad uso
pubblico, mediante la tecnologia del trattamento meccanico-biologico dalla
parte secca alla parte meccanica che confluisce in discarica, mentre il
combustibile secondario che arriva a Gioia Tauro è costituito da materia pura e
controllata.
Riferisce, altresì, che gli scarti di tale
lavorazione si suddividono a loro volta in tre frazioni di vari componenti di
scarico di rifiuti che confluiscono in discarica che ad oggi si rende ancora
necessaria a causa dell’inadeguatezza degli impianti esistenti che non sono
altamente performanti.
Aggiunge che la normativa europea, con Direttiva
851 del 2018, detta nuovi limiti di conferimento di rifiuti per non più del 10
per cento, generando la necessità per la Regione Calabria di portare gli scarti
fuori sede con conseguenti costi a carico dei Comuni e, pertanto, il Piano va
rivisto in termini di riduzione di dipendenza da discarica con l’individuazione
di soluzioni di smaltimento alternative.
A tal proposito, precisa che il Piano
prevede l’ammodernamento di tutto l’impianto con nuove tecnologie previste
dalla Direttiva europea all’insegna dell’efficienza e del recupero energetico
su cui si punta molto anche in virtù della crisi energetica in corso.
Esplicita alcuni dei vantaggi che ne
deriveranno, tra cui l’annullamento della dipendenza dalle discariche e l’eliminazione
degli scarti per consentire l’autosufficienza a livello regionale e precisa che
l’impianto è di grande interesse strategico regionale per la conclusione del
ciclo integrato di gestione dei rifiuti.
Esprime apprezzamento per la relazione illustrata.
Effettua alcune osservazioni che riguardano
sia il merito sia il metodo della proposta.
Non condivide il Piano complessivo di smaltimento
dei rifiuti, che modifica solo alcuni aspetti del Piano ereditato dal passato e
che, a suo avviso, va contro le prescrizioni europee secondo le quali lo
smaltimento dei rifiuti deve avvenire nelle medesime aree in cui sono prodotti,
aggregandoli tra loro con le conseguenti ricadute sul territorio e sui
cittadini.
Ritiene che la digestione anaerobica non
possa portare alla creazione di un compost di qualità e che il Piano non
rispetti i criteri richiesti e necessari, con conseguenti ripercussioni
economiche e sanitarie.
Reputa l’incenerimento dei rifiuti in
controtendenza rispetto al concetto di economia circolare, rappresentando un’occasione
di implementazione delle discariche nonché un danno alla salute con la
produzione di sostanze tossiche.
Evidenziata, altresì, la presenza di errori
e refusi materiali nel testo, ribadisce le osservazioni sollevate da tempo e
relative al revamping e al teleriscaldamento che, a suo dire, non hanno nulla a
che fare con il raddoppio dell’inceneritore di Gioia Tauro.
Reputa necessaria la VAS (Valutazione
Ambientale Strategica) eccependo l’esistenza di diverse contraddizioni in tal
senso nel Piano regionale.
Precisa che il provvedimento in esame
definisce esclusivamente la strategia regionale in materia e che la
problematica dell’assoggettabilità a VAS sarà affrontata nella fase di
progettazione esecutiva del termovalorizzatore.
Riferisce che nel Piano si fa preciso riferimento a questo aspetto.
Sottolineato, preliminarmente, che il Piano
regionale rifiuti in vigore risulta estremamente datato e, a suo dire, non
idoneo a risolvere le problematiche esistenti nel territorio calabrese,
evidenzia la necessità di rapportarsi al Programma Nazionale per la Gestione
dei Rifiuti (PNGR), introdotto con il recepimento del pacchetto europeo per
l’economia circolare a settembre 2020 e inserito nel Piano nazionale di ripresa
e resilienza come una delle riforme principali della missione sull’economia
circolare.
Precisato che il PNGR costituisce uno
strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella
pianificazione per la gestione dei rifiuti, sottolinea come sia necessario
realizzare gli impianti per il riciclo e prevedere che tutto ciò che non può
essere riciclato sia destinato alla produzione di energia o carburanti, al fine
di raggiungere gli obiettivi previsti a livello comunitario e, precisamente, il
65 per cento di riciclaggio e la riduzione sotto al 10 per cento del
conferimento in discarica, da attuare entro il 2035.
Precisato che durante il periodo di
attuazione del Piano regionale si sono registrati ritardi nel raggiungimento
degli obiettivi fissati, con percentuali al di sotto degli standard
minimi e, soprattutto, la mancata realizzazione degli impianti, illustra le
modifiche previste dalla deliberazione della Giunta regionale dell’8 luglio
scorso volte a colmare il divario impiantistico e aumentare il tasso di
raccolta differenziata e, precisamente: l’individuazione di 9 impianti,
destinati a produrre scarti di lavorazione da avviare a termovalorizzazione per
la produzione di energia; il potenziamento del termovalorizzatore di Gioia
Tauro, che costituisce il punto di forza della strategia regionale in materia e
sarà dotato di tecnologie meno inquinanti per la riduzione dell’impatto
ambientale; il superamento del deficit della raccolta differenziata, che
in alcuni Comuni è pari 2 per cento, attraverso sistemi di tariffazione
incentivanti.
Sottolineato come per il raggiungimento
degli obiettivi programmati risulti fondamentale la compartecipazione delle
Amministrazioni locali e della cittadinanza, riferisce l’impegno della Giunta
regionale al fine di fronteggiare la grave situazione di emergenza nel settore
rifiuti.
Chiarisce, infine, che la modifica proposta
non riguarda né gli obiettivi generali da perseguire né la natura delle misure
previste per il loro perseguimento che rimangono le stesse del vigente Piano e,
inoltre, non varia il contributo alla realizzazione di una strategia
sostenibile nella gestione dei rifiuti e, pertanto, non deve essere sottoposta
a verifica di assoggettabilità a VAS.
Precisato, preliminarmente, che gli
eco-distretti sono piattaforme di riciclo di diversi materiali, quali carta e
plastica, e non soltanto del rifiuto indifferenziato, riferisce che la
digestione anaerobica costituisce una strategia supportata a livello
comunitario che comporta notevoli vantaggi.
Sottolinea, quindi, che le nuove tecnologie
consentono di ridurre a zero le emissioni degli inceneritori, con l’abbattimento
dei fumi e la possibilità di utilizzo in tantissimi ambiti delle ceneri
sottoposte a inertizzazione.
Riferisce, infine, le valutazioni inerenti
la mancata necessità di verifica di assoggettabilità a VAS.
Ricordato che la Calabria è sottoposta al
commissariamento dei rifiuti dal 1997, con riferimento all’eco-distretto reputa
fuorviante l’utilizzo del suffisso “eco” che richiama ad elementi di
sostenibilità, a suo avviso, non rinvenibili.
Giudicato il Piano ben scritto se orientato
all’incenerimento dei rifiuti, reputa difficilmente raggiungibili gli obiettivi
del 65 per cento di riciclaggio e della riduzione sotto al 10 per cento del
conferimento in discarica, da attuare entro il 2035, e che, non attuati, inizialmente
erano previsti entro il 2012.
Riferito come in centinaia di articoli
scientifici internazionali la digestione anaerobica sia ritenuta causa di
effetti dannosi sui cambiamenti climatici, ritiene che le nuove tecnologie non
possano fornire adeguate garanzie per la salute pubbliche.
Pone ai voti il provvedimento che è approvato a maggioranza.
(La Commissione approva)
Annuncia che chiederà il rinvio della
trattazione del provvedimento, a seguito dell’esigenza, manifestata dai tecnici
del Dipartimento attività produttive, di proporre alcuni suggerimenti.
Illustra, comunque, la proposta di legge che
recepisce una funzione delegata alle Regioni e mira ad adeguare la legge numero
17 del 2000 che affidava le competenze alle province.
Sottolineato, quindi, che oggi la competenza in
materia di autorizzazione alla costruzione ed esercizio di linee e impianti
elettrici con tensione non superiore a 150 mila volt e delle linee ad altissima
tensione non facenti parte della rete di trasmissione nazionale è ritornata
alle Regioni, evidenzia la necessità di recepire anche le norme riguardanti gli
elettrodotti e l’inquinamento elettromagnetico.
Riferisce, poi, che la proposta di legge mira,
anche, ad adeguare le norme sulla tutela della salute pubblica e dovrebbe
consentire ai calabresi di avere delle linee più efficienti e servizi migliori,
sostituendo le vecchie linee aere con le linee interrate.
Sottolineato
che la finalità della proposta è quella di avere una rete elettrica stabile,
adeguata e moderna con basso inquinamento, ribadisce la richiesta di rinvio
della discussione del provvedimento.
Evidenziata
l’importanza della tematica, cede la parola al Settore assistenza giuridica.
Illustra
la scheda di analisi tecnico-normativa.
Considerato il passaggio delle competenze dalle
province alla Regione, sottolinea la necessità di definire gli ambiti di
intervento e, inoltre, dal punto di vista sanitario l’opportunità di svolgere
delle considerazioni sul piano energetico ambientale.
Precisa, poi, che occorre fare molta attenzione
nell’utilizzo dei fondi del PNRR e, in particolare, evidenzia che i campi
elettromagnetici sono ritenuti potenzialmente cancerogeni per l’uomo.
Evidenzia, inoltre, che la legge della Regione Veneto, che indicava campi più
restrittivi rispetto a quelli indicati dallo Stato, è stata impugnata.
Infine, ritiene che l’articolo 12, al comma 3,
vada meglio approfondito e che sul titolo della proposta di legge non si possa
fare riferimento alle linee di altissima tensione poiché rientrano nelle
competenze dello Stato.
Ritenuto che le osservazioni rese dal Settore
assistenza giuridica possano essere recepite, evidenzia che la norma non mira
alla costruzione di nuovi impianti bensì a sostituire le linee esistenti ed
eliminare le linee aeree con quelle interrate. Riferisce che i cavi oggi utilizzati
rispettano i limiti di emissione a tutela del paesaggio.
Preso atto della richiesta del consigliere
De Nisi, pone ai voti il rinvio della trattazione per approfondimenti che è
approvato.
(La
Commissione rinvia)
Introduce il punto, riferendo che l’audizione è stata richiesta dal FAI Calabria ed è finalizzata preservare l’area naturalistica di Sant’Andrea Apostolo dello Ionio.
(Vengono auditi:
- il Presidente del FAI Calabria;
- il Sindaco del Comune di Sant’Andrea Apostolo dello Jonio;
- il dirigente del Settore parchi del Dipartimento territorio e tutela
dell'ambiente;
- intervengono il Presidente della Commissione e la consigliera
Straface)
Esauriti i punti all’ordine del giorno, toglie la seduta.
La seduta termina alle 13,54
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo