XII^ LEGISLATURA
COMMISSIONE
ASSETTO E UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO E PROTEZIONE DELL’AMBIENTE
N. 10
RESOCONTO SOMMARIO
_________
SEDUTA DI VENERDì 20 MAGGIO 2022
PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO RASO
Inizio
lavori h. 11,32
Fine
lavori h. 12,45
INDICE
BORRELLI Sergio, Dipartimento sviluppo economico e attrattori
culturali
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
BORRELLI Sergio, Dipartimento sviluppo economico e attrattori
culturali
LAGHI Ferdinando (De Magistris
Presidente)
CERCHIARA Pietro, Dirigente Settore Politiche della montagna,
foreste e forestazione, difesa del suolo,*,*
DE
FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)
DE
NISI Francesco (Coraggio Italia),*,*,*,*,*
FERRARA
Annamaria, P.O. Segretariato generale
IIRITANO Giuseppe, Dipartimento Infrastrutture e Lavori
Pubblici
LAGHI
Ferdinando (De Magistris Presidente),*
PALLARIA
Domenico, dirigente dell'U.O.A - Politiche della montagna, foreste e
forestazione, difesa del suolo,*,*
STRAFACE
Pasqualina (Forza Italia)
COMITO Gianfranco, dirigente del Dipartimento territorio e
tutela dell’ambiente
CORTELLARO Antonio, dirigente Settore assistenza giuridica
DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d’Italia)
LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente),*
STRAFACE Pasqualina (Forza Italia),*
Presidenza
del presidente Pietro Raso
La seduta inizia alle 11,32
Comunica
che, a seguito delle dimissioni del consigliere Bevacqua, quale componente
della Commissione, è stato designato il consigliere Nicola Irto.
Indi,
approvato il verbale della seduta precedente, dà avvio ai lavori della
Commissione.
Riferito, preliminarmente, che il dirigente
generale del Dipartimento sviluppo economico e attrattori culturali, invitato
alla seduta odierna, ha delegato il dottore Borrelli, riferisce che sul
provvedimento la Commissione è chiamata ad esprimere un parere vincolante, ai
sensi dell’articolo 26, comma 2, della legge regionale numero 40 del 2009.
Comunica, quindi, che è stato trasmesso alla
Commissione il decreto dirigenziale del Settore 3 del Dipartimento sviluppo economico e attrattori
culturali, corredato di tutti i pareri prescritti.
Precisato, dapprima, che, ai sensi dell’articolo 26 della legge regionale numero 40 del 2009, l’apertura di nuove cave e torbiere può essere autorizzata dalla Giunta regionale, previo parere vincolante delle Commissioni consiliari competenti, riferisce che la Conferenza dei servizi, a chiusura dei lavori, ha sancito la correttezza della procedura seguita e l’acquisizione di tutti i pareri prescritti.
Confermata la fattibilità del progetto dal punto di vista tecnico, sottolinea il parere favorevole del Dipartimento, considerato sia che la cava è ubicata in un’area nella quale ne è presente soltanto un’altra sia la conseguente utilità che potrà derivarne, in prospettiva della realizzazione di opere destinatarie di recenti finanziamenti.
Comunica, infine, che l’iter del
provvedimento ha avuto inizio a gennaio 2019 ed è terminato da circa un mese.
Riferisce che il Consiglio comunale di
Torano Castello ha dichiarato, con apposita deliberazione, l’interesse pubblico
comunale all’approvazione del progetto
in oggetto.
Intervenendo per dichiarazione di voto,
rileva dall’esame della documentazione agli atti e, in particolare, della
deliberazione del Consiglio comunale l’assenza di una condivisione unanime relativamente
alla dichiarazione di pubblica utilità dell’opera.
Sottolineato l’impatto non irrilevante su
territorio e ambiente dell’apertura di nuove cave, tale da non ritenere
sufficiente il criterio della qualificazione di pubblica utilità dell’opera,
comunica il suo voto contrario.
Pone ai voti il parere che è approvato a maggioranza.
(La Commissione approva)
Ricorda che il provvedimento è stato
trattato nella precedente seduta della Commissione e rinviato, in seguito al
parere contrario della Soprintendenza, per approfondimenti relativi alla
sussistenza di vincoli paesaggistici nell’area interessata.
Riferisce, quindi, che sul progetto in esame
è stato espresso, a maggioranza, il parere favorevole della Conferenza dei
servizi, trasmesso nei termini alla Soprintendenza che non ha sollevato
osservazioni al riguardo.
Ricordato che in sede di Conferenza dei
servizi viene espresso il cosiddetto parere prevalente, riferisce che, nel caso
in questione, la Conferenza, unitamente alla Provincia, ha espresso parere
favorevole.
Ritenuto che la qualità territoriale sia
elemento da valorizzare in quanto idonea a fungere da volano di sviluppo per i
territori, sottolinea l’importanza dei pareri espressi dalla Soprintendenza, evidenziando
come spesso i lavori delle Conferenze dei servizi si caratterizzino come mero
adempimento burocratico e non, piuttosto, come esame serio ed approfondito
sull’utilità dei progetti esaminati.
Confermando le perplessità espresse per il
precedente provvedimento, comunica il suo voto contrario.
Ribadisce l’assenza di vincoli paesaggistici
nell’area interessata e la mancanza di osservazioni da parte della
Soprintendenza all’esito dei lavori della Conferenza dei servizi.
Pone ai voti il parere che è approvato a maggioranza.
(La Commissione approva)
Illustra la
proposta di legge, finalizzata a semplificare l’iter ammnistrativo per il
rilascio dell’autorizzazione prevista dal Regio decreto numero 3267 del 1923
relativamente, in particolare, ai terreni interessati dal cambio di
destinazione d’uso, dall’agricolo ad edificabile, nonché per le opere di
modesta entità che comportano limitati movimenti di terreno, delegando ai
Comuni il rilascio di alcune tipologie di autorizzazione.
Esaminato il provvedimento in esame, propone
alcune integrazioni al fine di risolvere problematiche verificatisi di recente.
Comunicato, preliminarmente, il parere
favorevole del Dipartimento, riferisce che nella predisposizione delle
modifiche al Regolamento delle prescrizioni di massima e di polizia forestale
si era cercato, sia pure in modo limitato, di inserire procedure di snellimento
in materia di vincolo idrogeologico. In particolare sottolinea le problematiche
connesse al rispetto della normativa vigente che non prevede alcuna
differenziazione di procedure relativamente al quantitativo di metri cubi
oggetto di movimentazione.
Ribadita l’esistenza di numerosi
procedimenti ostacolati dalla normativa vigente, comunica che il Dipartimento
propone l’inserimento dell’articolo 3 bis
relativamente al rilascio di autorizzazione per le opere oggetto di
sanatoria edilizia, in presenza di apposite condizioni di conformità, e previo
pagamento di un’oblazione, con conseguente introito per le casse della Regione,
in capo alla quale permane la competenza al riguardo.
Comunica che la modifica proposta sarà
formulata come emendamento.
Ribadite le difficoltà burocratiche connesse
all’applicazione della vigente normativa, riferisce i notevoli effetti positivi
connessi all’approvazione della proposta in discussione.
Sottolinea la finalità della proposta in
esame di snellimento delle procedure previste nell’ipotesi di cambio di
destinazione d’uso dei terreni.
Evidenziato che il testo della
norma in vigore risulta essere troppo rigido per quanto concerne gli interventi
e soprattutto le autorizzazioni, sottolinea che la proposta mira a rendere più
efficace ed efficiente l’iter, al fine si snellire quanto più possibile le
procedure.
Evidenziate le lungaggini
burocratiche, dovute soprattutto alla farraginosità delle procedure, illustra
gli aspetti salienti che, a suo dire, rendono valida la proposta di legge,
soprattutto in termini di benefici, celerità ed efficacia, attraverso lo
snellimento delle procedure burocratiche da parte dei Comuni, ma anche in
termini di garanzie rispetto alla qualità dei servizi per il raggiungimento del
bene pubblico, all’insegna della salvaguardia del territorio sia in
considerazione delle mutate esigenze che si sono manifestate nel tempo sia,
soprattutto, in termini di risorse a disposizione.
Illustra, quindi, alcuni aspetti
positivi della proposta, quali: lo sgravio della mole lavoro in carico agli
uffici, la velocizzazione delle procedure, la possibilità di delegare i Comuni
attraverso maggiori responsabilità in capo agli uffici tecnici; semplificazione
amministrativa in capo alle Regioni a garanzia della tutela e dell’integrità
del territorio.
Evidenzia, preliminarmente,
l’importanza di tutelare l’ambiente e le acque pubbliche dai danneggiamenti
derivanti dai lavori e dalle opere edilizie che comportano cambiamenti e
modifiche strutturali.
Ricordata la procedura che ha
portato all’istituzione del vincolo idrogeologico, a partire dal Regio decreto
del 1923 per la tutela dei territori, evidenzia la differenza tra vincoli
idrogeologici e vincoli boschivo-forestali in termini di autorizzazioni da assegnare
agli enti in base all’entità delle opere da eseguire, nonché le competenze e le
modalità per quanto concerne il rilascio del nulla osta.
Evidenzia, quindi, i vantaggi che
deriveranno dalla proposta, soprattutto in termini di velocizzazione e semplificazione
dell’iter burocratico.
Pur apprezzando lo sforzo compiuto in termini di
snellimento dei servizi, reputa opportuno valutare meglio tale aspetto affinché
non diventi problematico.
In particolare, si sofferma sui tempi e il passaggio
delle competenze tra Regione e Comuni.
A tal proposito, ricorda le criticità legate alla
carenza di organico nei vari settori ed esprime perplessità per quanto concerne
le competenze che, nel caso specifico, riguardano perlopiù i Comuni che, spesso,
soffrono maggiormente di tali carenze, paventando, conseguentemente, possibili
difficoltà tecniche di valutazione dei progetti, soprattutto a livello
comunale, cui si aggiungono, a suo dire, problematiche di abuso in ambito di
condono.
Invita, pertanto, a un ulteriore approfondimento di
tali aspetti, da valutare anche in applicazione del concetto di legalità.
Ricorda che la legge trae origine dal Regio decreto
del 1923 che, in quanto datato, era carente in riferimento a diverse previsioni.
Pertanto, illustra l’iter e alcuni cambiamenti
sopraggiunti nel tempo, soprattutto in termini di interventi e di
autorizzazioni.
Pur esprimendo apprezzamento per la proposta di legge
che mira allo snellimento delle procedure inerenti i vincoli idrogeologici,
evidenzia anch’egli problematiche legate ad alcune criticità all’interno delle
amministrazioni, come la carenza di organico.
In particolare, si sofferma sull’articolo 2 che, a suo
dire, dovrebbe meglio specificare aspetti come la tipologia dei piani di
lottizzazione.
Precisa che tali aspetti sono già definiti nel PSC (Piano di sicurezza e coordinamento).
Fornisce anch’egli alcune delucidazioni
in merito agli aspetti sollevati dal consigliere De Nisi, precisando che si
tratta di piccoli interventi altrimenti non autorizzati.
Pur condividendo la necessità di
snellimento, reputa opportuno valutare al meglio tali aspetti.
Ribadisce che il PSC (Piano di sicurezza e coordinamento) ha già modificato le destinazioni d’uso.
Reputa, altresì, opportuno che
dopo l’articolo 2, relativo alle tipologie di intervento, sia aggiunto un
ulteriore articolo per quanto concerne i lavori di demolizione e ricostruzione
sullo steso sedime.
Riferisce che tali interventi
sono inclusi tra quelli ordinari.
Ritiene che tale modifica possa essere
formalizzata attraverso la presentazione di apposito emendamento.
Reputa di fondamentale importanza le deleghe ai Comuni.
Precisa che trattandosi di procedimenti
da sanare rispetto a situazioni di illecito, si è pensato di mantenere il controllo
su base regionale.
Difatti, evidenzia che le pratiche
bloccate si riferiscono a queste tipologie di casi previste dalla legge numero
47 e non riguardano le opere abusive.
Reputa opportuno specificare meglio gli aspetti relativi
alle sanatorie.
Evidenzia le motivazioni che hanno
portato a delegare i Comuni che, avendo poteri di condono, hanno la possibilità
di verificare anche visivamente e in maniera più diretta sul territorio, attese
le competenze di controllo in capo ai Carabinieri forestali.
Evidenzia la sua contrarietà
all’abolizione di figure come quelle del Corpo forestale dello Stato.
Evidenzia ancora una volta
l’importanza di delega di alcune competenze ai Comuni e, nello specifico, agli
uffici tecnici.
Suggerisce la possibilità di prevedere modifiche in relazione ai metri
cubi di riferimento.
Illustra alcune osservazioni e i suggerimenti contenuti nella scheda di
analisi tecnico-normativa.
Propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti a 72 ore prima della prossima seduta di Commissione, indi rinvia il punto.
(La Commissione
rinvia)
Sottolineato che la proposta di legge è
volta a modificare alcuni commi dell’articolo 8 e la Tabella dell’Allegato A
della legge regionale numero 10 del 2022 (Organizzazione dei servizi pubblici
locali dell’ambiente), riferisce che la modifica si rende necessaria per
uniformare la legge regionale al quadro ordinamentale vigente.
Evidenziato che la proposta di legge va
nella direzione di includere di diritto nel Consiglio direttivo le due grosse
città di Corigliano-Rossano e Lamezia Terme, , riferisce che il provvedimento
si compone di 4 articoli e che dall’attuazione della legge non derivano nuovi o
maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Riferisce che il Dipartimento condivide le modifiche proposte.
Chiede se il criterio utilizzato per l’inserimento di diritto nel
Consiglio direttivo delle due città sia quello del numero degli abitanti.
Precisa che il criterio utilizzato è quello dell’importanza delle due
città.
Ricorda che il presidente Occhiuto nel corso
della seduta di Consiglio regionale in cui è stata approvata la legge, aveva
dichiarato la necessità di individuare criteri precisi e certi da utilizzare
per l’inserimento di diritto nel Consiglio direttivo e, altresì, chiede delucidazioni
su una parte della scheda di analisi tecnico-normativa redatta dal Settore
assistenza giuridica.
Esprime apprezzamento sulla proposta di legge in discussione.
Fornisce chiarimenti sulla scheda di analisi tecnico-normativa.
Comunicato che i rilievi del Settore
assistenza giuridica saranno presi in considerazione, fissa i termini per la
presentazione degli emendamenti a 72 ore prima della convocazione della
prossima seduta di Commissione, indi
rinvia il punto.
(La Commissione
rinvia)
Esauriti i punti all’ordine del giorno
toglie la seduta.
La seduta termina
12,45
Il Funzionario PO
Giada Katia Helen Romeo