XI^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE AGRICOLTURA E FORESTE, CONSORZI DI BONIFICA, TURISMO, COMMERCIO, RISORSE NATURALI, SPORT E POLITICHE GIOVANILI

N. 7

RESOCONTO INTEGRALE

_________

SEDUTA Di martedì 8 giugno 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO SANTO MOLINARO

 

Inizio lavori h. 15,52

Fine lavori h. 18,30

INDICE


PRESIDENTE  4

Parere preventivo art. 9, comma 1, legge regionale numero 25/2013 - Adozione Atto aziendale Azienda Calabria Verde  4

PRESIDENTE  4,*,*,*,*,*,*

CASTELLANI Guido, segretario UGL agroalimentare Calabria  5,*

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà, 20*,*

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 21,*,*,*

GIOVINAZZO Giacomo, Dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 18,*

LAZZARINO Sergio, Dirigente Settore assistenza giuridica  34

LOIELO Romano, delegato del segretario generale Conf. A.I.L. Calabria  6,*

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde  11,*,*,*,*,*,*

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 19,*,*,*,*

SIVIGLIA Salvatore, Dirigente Settore Politiche della Montagna, Foreste e Forestazione, Difesa del Suolo  25

Sull’ordine dei lavori 47

PRESIDENTE  47

Proposta di legge numero 103/11^ di iniziativa del consigliere V. Pitaro, recante: “Norme per l'incremento, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura calabrese”  48

PRESIDENTE  48,*,*,*

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari 49,*

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica  51

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 48

Proposta di legge numero 90/11^ di iniziativa del consigliere F. Mancuso, recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n.22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco)”  54

PRESIDENTE  54

Audizione sullo stato del settore turistico calabrese che risulta all’Osservatorio del Turismo regionale  54

PRESIDENTE  54,*,*,*,*,*

CRINO Giacomo Pietro (Casa delle Libertà) 56

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo  55,*,*,*,*

 

 

 

Presidenza del Presidente Pietro Santo Molinaro

La seduta inizia alle 15,52

PRESIDENTE

Buon pomeriggio, vi chiedo scusa per il ritardo. Ringrazio i colleghi presenti. Passiamo velocemente alla verifica delle presenze: Molinaro presente, Giannetta presente, Pitaro presente, Crinò presente. Hanno chiesto congedo i consiglieri Tassone e Aieta. È presente la collega Minasi, che ringraziamo. Quindi la seduta è valida.

Passiamo all’approvazione del verbale numero 4 della seduta del 14 aprile 2021. Lo diamo per letto. E’ approvato all'unanimità.

Brevemente riferisco ai colleghi della Commissione che non abbiamo messo all'ordine del giorno i pareri 7 e 8 sul Piano annuale 2020, per tutto quello che è successo durante il percorso 2020/2021. Questa è la motivazione.

Parere preventivo art. 9, comma 1, legge regionale numero 25/2013 - Adozione Atto aziendale Azienda Calabria Verde

PRESIDENTE

Possiamo procedere con il primo punto all'ordine del giorno: “Parere sull'articolo 9, comma 1, legge regionale numero 25/2013 - Adozione Atto aziendale Azienda Calabria Verde”.

Hanno chiesto di essere auditi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Vediamo chi è presente, li farei entrare così sentiamo. C'è anche il Commissario di Calabria Verde, se cortesemente lo informano, può entrare in aula.

 

(Gli auditi vengono fatti entrare in Aula)

 

Ringrazio per la presenza il Commissario di Calabria Verde, Oliva, ed ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno chiesto di essere auditi. Vado a memoria, mi sembra che la prima richiesta di audizione sia pervenuta dall’UGL. Cedo la parola, chiedendo la cortesia di indicare al microfono le generalità e l'associazione di appartenenza. Prego. 

CASTELLANI Guido, segretario UGL agroalimentare Calabria

Buon pomeriggio. Sono Guido Castellani, segretario della UGL agroalimentare della Calabria. La ringrazio, signor Presidente, e ringrazio gli altri consiglieri che sono qui per l'attenzione che c'è stata data in particolare su questo tema che è molto importante perché va a interessare l'assetto e l'architettura di un Ente importante della Regione Calabria che ha tanti impegni e tanti compiti.

È chiaro che quando si parla dell’architettura di questo Ente ci vuole molta attenzione, oltre al rispetto delle regole su cui questo atto si deve basare. Rispetto delle regole che non può essere considerato un optional, ma sia una conditio sine qua non, un prius su cui si basa tutta la discussione.

Noi oggi siamo qui a discutere della deliberazione numero 209 del 29 marzo 2021, sulla quale noi già abbiamo espresso qualche dubbio, pur comprendendo le esigenze dell'Ente di portare avanti una riorganizzazione.

Però pensiamo che la riorganizzazione vada fatta col rispetto sia di questo metodo sia del merito del provvedimento e con l'ampio consenso e il pieno coinvolgimento delle organizzazioni che rappresentano i lavoratori che dovranno vivere questo atto.

Andando nel merito, possiamo rilevare come l'articolo 9 della legge 25, che istituisce l’ente Calabria Verde, prevede testualmente- mi sono predisposto degli appunti - che: “l'Atto aziendale deve essere fatto nel rispetto delle normative di contrattazione collettiva in materia di relazioni sindacali”. Noi vorremmo un maggiore coinvolgimento preventivo riguardo l'assetto di questo Ente e quindi anche su questo Atto.

La determinazione del fabbisogno del personale, poi, è qualcosa di previsto dalla legge ed è chiaro che se mancasse l’atto sarebbe incompleto, per cui anche il parere che la Commissione è chiamata a dare si baserebbe su un atto imperfetto.

Questo ci tengo a sottolinearlo.

Come pure, riguardo l'articolo 8 che tocca il numero dei Distretti, va data un'informazione preventiva a questa Commissione, che lei presiede, affinché possa esprimersi riguardo i criteri da adottare nel merito della riduzione.

Il taglio non può essere fatto a discrezione, perché c'è una chiara differenza tra arbitrio e discrezione. Credo che questo sia molto chiaro. Si possono fare delle scelte, però devono rispondere a dei criteri oggettivi che vanno dichiarati prima alla Commissione.

Proprio per questa mancanza del Piano del fabbisogno, noi chiediamo alla Commissione una sospensione tecnica, l'apertura di una verifica sulle nostre riflessioni e un confronto di merito perché l'Atto possa nascere soddisfacendo tutti i requisiti che la legge prevede. Perché è chiaro che, se non venissero rispettati, nascerebbe male, invece questo Ente ha bisogno di guardare lontano.

Il Piano del fabbisogno del personale è previsto dalle leggi dello Stato e gli Enti locali devono adempiere all’obbligo di adeguamento per gli anni 2019-2021, secondo quanto stabilito dalla Funzione pubblica l’8 maggio 2018.

Quindi noi pensiamo che sia il caso che la Commissione rinvii, almeno di una settimana, per consentire un confronto sindacale su questo tema.

La ringrazio e spero di non avere preso molto tempo. Grazie. 

PRESIDENTE

Assolutamente, grazie a lei. Prego.

Cortesemente declini a microfono generalità e appartenenza o comunque rappresentanza dell'associazione 

LOIELO Romano, delegato del segretario generale Conf. A.I.L. Calabria

Buongiorno Presidente e commissari di codesta eccellentissima Commissione. Sono Romano Loielo, in rappresentanza della segreteria regionale della Confail, Confederazione Autonoma Italiana del Lavoro.

Sposo in pieno quanto detto dal collega dell’UGL sinora e vorrei integrare il dibattito con alcune considerazioni modeste.

Secondo me, nell'approvazione di questo provvedimento che oggi è qui in discussione, riscontriamo delle manchevolezze di carattere di metodo e di merito. Per quanto riguarda il metodo, ha ben evidenziato il collega Castellani, si è completamente di fatto, ma anche sotto profilo di diritto, messo da parte il rapporto con i sindacati. Adesso mi spiegherò e dimostreremo anche come e perché. Per quanto riguarda il merito, ci sono anche delle violazioni di norme, quantomeno a nostro modesto avviso, ma credo che sia facile riscontrare se ciò corrisponde al vero.

La delibera del Commissario, la numero 209, esordisce dicendo, nei considerata, che si tiene conto soprattutto del Testo unico del pubblico impiego nel redigere questo provvedimento, che altro non è che il regolamento sull'organizzazione degli uffici e servizi, insomma, sull'organizzazione dell'Azienda, alla stregua degli altri Enti pubblici, Enti locali e quant'altro. Quindi, chi ha avuto mai a che fare con Comuni, Province, ecc., sa che stiamo parlando sostanzialmente dello stesso strumento regolamentare. Ebbene, viene citato anche l'articolo 6 del decreto legislativo numero 165 del 2001 che testualmente recita, nella parte che ci interessa: “L'organizzazione e la disciplina degli uffici, la consistenza e le varie zone della dotazione organica, sono determinate previa informativa delle organizzazioni sindacali rappresentative secondo le disposizioni previste nei contratti”. Ora, posto che i contratti sia nazionale sia integrativo regionale prevedono la partecipazione dei sindacati, è vero che, nel tempo, c'è stata la mutazione dell’informativa preventiva con quella anche successiva, ma se un'informazione alle organizzazioni sindacali ci deve essere è dovuta al fatto che, anche immediatamente dopo l'approvazione dei vari provvedimenti, il sindacato, che rappresenta i lavoratori destinatari di quel provvedimento, può dire la sua.

Approfondiremo a breve questo discorso sul metodo, ma la violazione di legge mi pare che sia lampante. Qualcuno potrà dire di no, ma l'articolo 9, che il collega citava prima, della legge numero 25 del 2013, istitutiva dell'Azienda regionale Calabria Verde, dice testualmente: “L'organizzazione dell’Azienda Calabria Verde è contenuta in un Atto aziendale, adottato dal direttore generale nel rispetto delle previsioni normative e di contrattazione collettiva in materia di relazioni sindacali e previa determinazione del fabbisogno di personale, approvato dalla Giunta regionale”. Ora già, al di là della questione delle relazioni sindacali, manca l’approvazione del Piano del fabbisogno del personale e quindi manca una previsione normativa che incida in maniera decisiva sulla legittimità di questo provvedimento. Non è stata fatta - secondo quanto a noi risulta, anche su questo non sono state coinvolte le organizzazioni sindacali - l'approvazione del Piano del fabbisogno di personale, annuale e triennale, da parte di Calabria Verde.

Stiamo parlando della più importante Azienda regionale della Calabria, con 5.000 dipendenti - almeno così sembra, perché i dati precisi stentano a pervenire quantomeno alle organizzazioni sindacali.

Credo che l'approvazione di questo atto definitivo, come la stessa legge regionale prevede, sia anche propedeutico all'eventuale avvio di turnover, modifiche professionali, eccetera, eccetera, per quanto riguarda i lavoratori. È un atto di importanza vitale, soprattutto nel momento in cui ci ritroviamo ad avere un'Azienda che, sebbene rinnovata nel logo e nella norma di recente, 7-8 anni fa, è sostanzialmente vecchia o anziana, se vogliamo dirlo meglio, perché l'età media dei lavoratori raggiunge i 60 anni. Abbiamo un importantissimo anzi peculiare servizio che Calabria Verde svolge: l’antincendio boschivo gestito sostanzialmente, anche per più del 90 per cento, da personale ultraquarantenne, quindi già in violazione della normativa sulla sicurezza del lavoro per questo delicato e particolare impiego.

Quindi, secondo me, è inderogabile che si prenda atto a livello regionale, ma anche di questa Azienda, che si debba fare un turnover.

Però, nel contempo, dobbiamo evitare che questa Azienda venga gestita sempre alla vecchia maniera. Quindi, cosa bisogna fare? Far sì che sia davvero un’Azienda moderna e non un vecchio carrozzone, come viene definita da tutti a livello nazionale e, in primis, nei canali televisivi.

Non sono tra quelli che pensano che Calabria Verde sia un carrozzone o che non svolga compiti importanti, anzi ho avuto dimostrazione che, laddove sono stati messi in campo progetti importanti con la giusta motivazione sia da parte dei dirigenti sia da parte gli operai, sono state svolte delle opere egregie.

Purtroppo, spesso qualcuno ritiene che ancora si possa continuare a scherzare con una cosa seria, cioè con un'Azienda che fa vivere migliaia di famiglie in Calabria e che, secondo me, è o potrebbe essere il fiore all'occhiello della Regione Calabria perché gestisce la stragrande maggioranza del patrimonio immobiliare, dei boschi e delle foreste che coprono la stragrande maggioranza del territorio.

Ripeto, è, sia per importanza sia per numero di dipendenti, l'Azienda più grande della Regione Calabria. Vogliamo cercare di gestirla in maniera – senza offesa per il direttore generale, per il Commissario straordinario - più seria? Siccome ci sono 5.000 dipendenti che vivono quotidianamente quest’Azienda, li vogliamo in qualche modo interpellare, considerare o vogliamo ancora continuare a gestirla in maniera quasi dispotica?

Vedete, questi elementi che sto evidenziando si ravvisano nell'Atto aziendale presentato, perché non c'è stato nessun coinvolgimento precedente delle organizzazioni sindacali e non si intende nemmeno farlo successivamente. Non si ha intenzione di attivare una partecipazione dei lavoratori, perché i sindacati non sono altro che i rappresentanti dei lavoratori stessi.

Per esempio, l'articolo 4: “Le risorse umane: la dotazione organica dell'Azienda Calabria Verde è predisposta ed approvata dal direttore generale”. Come si è detto prima, facendo riferimento ai principi della norma nazionale sul pubblico impiego, ci si è dimenticati di dire – è una dimenticanza sintomatica del modo di pensare e di fare -: “previa informazione delle organizzazioni sindacali rappresentative, secondo la disposizione prevista nei contratti collettivi eccetera eccetera”. Sembra una sciocchezza, in realtà mostra il punto di vista della gestione aziendale che non può essere condiviso da noi.

C'è un altro articolo importantissimo, il 6, che riguarda gli incarichi di caposquadra e capo operaio da conferirsi in base al contratto di lavoro: “Gli operai a tempo indeterminato qualificati e specializzati… dovranno essere conferiti dall’Azienda Calabria Verde esclusivamente mediante provvedimento del direttore generale su proposta del dirigente del Settore competente”. Ci siamo completamente dimenticati delle previsioni sancite dall'articolo 18 del contratto integrativo regionale che è poi il Vangelo dei lavoratori e che deve osservare anche l'Azienda. Siccome tutte le Pubbliche amministrazioni devono tener conto, anche e soprattutto, dei contratti collettivi, beh, non tenere conto di quello che sancisce proprio il predetto Vangelo, cioè la partecipazione dei sindacati con le commissioni paritetiche regionali, eccetera, eccetera – costituite o non costituite, ma sono previste dal contratto integrativo –, equivale a dire “me li faccio io i capisquadra e i capi cantiere”. Anche se fosse stato fatto in buona fede - adesso non stiamo qui ad accusare il direttore, il commissario straordinario o comunque il futuro direttore generale dicendo che vuole svolgere mansioni in maniera simile a un podestà, no - è quello che c'è scritto. Questo dimostra che effettivamente non si tiene in debita considerazione il coinvolgimento preventivo, né successivo dei sindacati e quindi dei lavoratori.

Questo è un grave errore perché inevitabilmente comporterà delle vertenze, dei contrasti fra l'Azienda e i lavoratori. Siccome credo che né codesta Commissione, né l'intero Consiglio regionale e nemmeno la direzione aziendale voglia questo, credo che sia opportuno rinviare, sia per le illegittimità prima segnalate, ovvero la chiara e palese violazione della legge regionale in materia di preventiva approvazione del Piano del fabbisogno del personale, sia per il metodo utilizzato che comunque viola i principi sia a carattere nazionale che anche regionale di partecipazione delle scelte con i sindacati ed anche i principi di opportunità perché – ripeto - un'Azienda di 5.000 persone non può essere gestita da un solo soggetto, non tenendo conto dell'importanza che, invece, riveste il coinvolgimento dei lavoratori che, ovviamente, sono organizzati, per fortuna, in organizzazioni istituzionali. Tutto ciò porterebbe inevitabilmente a dei contrasti da scongiurare. Quindi sono straconvinto che l’Atto aziendale sia uno strumento da approvare nel più breve tempo possibile, perché aprirà le porte a un rinnovamento della Azienda Calabria Verde, però non penso sia così urgente da passare sopra ai diritti, calpestati e testé segnalati.

Quindi, credo sia necessario rinviare, seppur per poco tempo, l’Atto aziendale al Commissario straordinario affinché vengano riveduti determinati passaggi, che ho tentato di segnalare e che anche la Commissione potrà riscontrare nell’esprimere il suo parere, e affinché venga riproposto un Atto aziendale più partecipato, discusso con le parti sociali prima, in maniera seria, e poi ci ritroveremo qui, eventualmente, per esprimere un nuovo parere che questa volta non potrà che essere positivo.

Per il momento io credo che sia necessario il rinvio dell'approvazione per le ragioni dette e auspico che tutte le parti interessate, quindi le organizzazioni sindacali oggi qui presenti, vengano convocate ad un tavolo tecnico con il Commissario straordinario per discutere questi aspetti ed altri che verranno certamente presi in esame durante quella riunione. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie a lei. Prima di chiedere ai colleghi se vogliono intervenire, chiedo al commissario Oliva le sue osservazioni anche in riferimento alle cose che sono state dette, in modo che la Commissione possa avere più contezza rispetto alle sottolineature che sono state fatte. Grazie. 

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Giuseppe Oliva, Commissario Calabria Verde.

Innanzitutto, Presidente, io devo, voglio, tranquillizzare tutti dicendo che presso Calabria Verde non c'è stata nessuna violazione di norma né sono stati assunti atti in maniera illegittima, contraria alla norma, anzi tutt'altro, né sono state calpestate prerogative di organizzazioni sindacali dei lavoratori, in quanto si tratta di un'Azienda molto complessa che registra, ad oggi, circa 4200 dipendenti.

Voglio subito precisare, così come ho avuto modo già di esporre in occasione dell'audizione nella scorsa seduta, che Calabria Verde è dotata di un Atto aziendale che è stato approvato nel 2014, con parere favorevole dalla Commissione competente, dalla Giunta regionale. Successivamente, la legge numero 43 del 2016 ha introdotto alcune modifiche alla normativa regionale di riferimento, ovvero la legge regionale 25 del 2013 istitutiva di Calabria Verde. Azienda Calabria Verde, quindi, ha tentato, dico tentato perché risulta agli atti che già nel 2018 ebbe modo di proporre un adeguamento dell’Atto aziendale secondo le modifiche normative, ma questo non è avvenuto dal momento che la gestione commissariale che si è insediata alla guida di Calabria Verde si è venuta a trovare con una pianta organica adottata a seguito delle modifiche normative sulla legge 25, che però non hanno avuto il perfezionamento dell’iter normativo, in cui vi era, rispetto alle posizioni dirigenziali e quindi alla macrostruttura organizzativa che prevedeva appunto 14 dirigenti, solo una posizione coperta, e, delle previste 30 posizioni organizzative, nemmeno una posizione coperta.

Quindi, è evidente che il primo atto che ho dovuto pensare, come gestione commissariale, è il recepimento delle modifiche normative intervenute sulla legge 25 e si è proposto un adeguamento dell’Atto aziendale, non uno nuovo.

Non sono state riformate e riviste le impostazioni che erano state discusse nel 2014 coinvolgendo anche le parti sindacali a cui si faceva riferimento.

Nel merito devo dire anche che, nonostante la contrattazione non preveda che gli aspetti organizzativi della macrostruttura siano sottoposti ad un confronto con le organizzazioni sindacali, tuttavia questa gestione ha ritenuto di convocare le organizzazioni firmatarie del contratto nazionale collettivo di lavoro, sottoscritto con l’ARAN nel 2018, e avere un confronto con loro. Mi riferisco alla Funzione pubblica perché le modifiche a cui si è dovuto mettere mano nell'Atto aziendale hanno riguardato essenzialmente la macrostruttura organizzativa. Nel 2016, infatti, la norma ha abolito le due Vice-direzioni generali in luogo di un Settore denominato “Segreteria alla direzione generale”; ha abolito tre Settori, Settori e Servizi, istituendo 14 Settori; altresì ha abolito il Comitato tecnico di indirizzo e ha pensato anche di ridurre il numero dei Distretti da 11 a 9.

La modifica dell'Atto aziendale ha riguardato solo ed esclusivamente questi punti, sulla base delle variazioni normative.

Per facilitare il lavoro ho predisposto un testo correlato in cui c'è l’Atto aziendale vigente e le modifiche introdotte, così la Commissione potrà agevolmente avere modo di notarle.

Quindi, trattandosi esclusivamente di una modifica della macrostruttura organizzativa, si è pensato di impostare una nuova organizzazione più snella, capace di affrontare le problematiche, le dinamicità, le potenzialità, prevedendo che l'Azienda possa svolgere appieno le funzioni demandate dalla norma con 7 posizioni dirigenziali invece che con 14, con un risparmio del 50 per cento.

La stessa cosa per quanto riguarda gli uffici, è stata prevista una riduzione prevedendo 9 uffici con le posizioni organizzative.

È evidente che, rispetto alla micro-organizzazione, ci sarà il rinnovamento dell’Atto aziendale che è vigente fino al 31/12/2020. Atto che è stato anche integrato con una nota del Commissario del 13 maggio 2021, trasmessa a questa Commissione, introducendo il Piano del fabbisogno che è vigente fino al 31 dicembre 2020. Ovviamente, dovrà essere aggiornato, ma l'aggiornamento nascerà dal bilancio - cosa che potrà essere fatta a breve in quanto il revisore dei conti è stato appena nominato dal Consiglio regionale –,si potranno, quindi, intavolare discussioni sulla micro-organizzazione ed in quella sede saranno coinvolte le organizzazioni sindacali.

Quindi, nessuna violazione di legge, anzi è uno strumento di lavoro che in questo momento serve ad Azienda Calabria Verde perché ad oggi la struttura organizzativa poggia tutta sulle spalle del Commissario non potendo contare su nessuna posizione dirigenziale - anzi solo una che riguarda gli Affari generali. Sono tutte posizioni indispensabili sulle quali il Commissario deve poter contare che riguardano tutti gli aspetti: il Piano attuativo di forestazione, il Piano antincendio - che sarà a breve avviato, la prossima settimana -, la sorveglianza idraulica - che non ha dirigenti, come ha evidenziato oggi in un articolo un consigliere regionale -, l’’attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico negli alvei, la progettazione di alcuni interventi molto importanti, la contabilità. Non ultima anche l'approvazione degli obiettivi da cui scaturisce la performance annuale di ciascun dipendente. In mancanza di uno strumento organizzativo di questo genere sarebbe poco praticabile un'attività gestionale dell'Azienda che oggi – ripeto - è in capo al Commissario. Una persona sola non può avere l'arroganza di potersi sobbarcare un'Azienda che conta 4.200 dipendenti, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti legati alla mission aziendale.

Prima si faceva riferimento ad alcune attività innovative: la macrostruttura, la macrorganizzazione che, nella proposta, inserisce nuovi Settori.

Per esempio, la politica della montagna: serve un Settore dove ci sia un dirigente, una struttura organizzativa che possa pensare interventi progettuali capaci di poter anche attrarre le nuove opportunità che deriveranno dal Programma nazionale di sviluppo con le risorse che potranno essere investite utilmente nel patrimonio forestale regionale che – ripeto - conta 60.000 ettari di bosco, oltre 500 strutture e migliaia di chilometri di strade forestali che hanno bisogno di essere attenzionate e progettate.

Capite bene che in mancanza di una struttura organizzativa che pensi a queste cose difficilmente si può realizzare tutto e difficilmente si può pensare a un rilancio del settore forestale in Calabria.

Mi fermo qui e mi riservo, eventualmente, di rispondere alle domande che verranno poste. In mancanza di questo è ovvio che - l'ho detto e lo ripeto - è difficile pensare a un discorso di rilancio. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al commissario Oliva, saluto i dirigenti Giovinazzo e Siviglia che ci hanno raggiunto. Li accogliamo con grande soddisfazione. Grazie, grazie di cuore. Sempre il microfono, prego. 

CASTELLANI Guido, segretario UGL agroalimentare Calabria

Ho ascoltato con attenzione le parole del Commissario straordinario che ha toccato un tema che io, nel mio intervento, avevo accuratamente evitato, però è giusto che si tocchi.

Il Commissario ha detto che c'è un unico Atto aziendale che è valido, applicato e riconosciuto ed è quello del 2014 che prevede tre Settori. Ma se è l'unico Atto valido e approvato dalla Giunta, come si fa a parlare di riduzione da 14 a 7 Settori? Perché quell'Atto prevedeva tre Settori.

Va chiarito un passaggio molto, molto serio e molto grave: le modifiche legislative introdotte con la legge numero 43, un semplice Collegato alla finanziaria del 28 dicembre del 2016, hanno modificato - ed è un fatto di una gravità assoluta -, con una legge ordinaria, l'architettura di un Ente regionale che era stato istituito a maggioranza qualificata.

La legge numero 25 del 2013 è una legge regionale rinforzata perché è stata votata a maggioranza dei due terzi. La ratio è quella di coinvolgere l’opposizione quindi, se è stata coinvolta per la nascita di quell'Ente, è chiaro che se venisse cambiata l'architettura dovrebbe essere coinvolta anche in quel caso.

Occorre mettersi d'accordo. Si è fatto un nuovo Atto aziendale perché si intende rilanciare l’Ente? È una cosa. Se, invece, sono state fatte delle modifiche solo per dare seguito alle modifiche intervenute negli anni, è un'altra.

Però nulla è stato detto riguardo il Piano del fabbisogno del personale che, come abbiamo detto, è una conditio sine qua non dell'articolo 9 della legge 25.

Non c’è dubbio - è un dato incontrovertibile - che quando quest'Atto è pervenuto alla Commissione non c'era il Piano del fabbisogno del personale anche se era un atto propedeutico, un prius, non un posterius, non era un fatto opzionale.

Riguardo la riduzione del numero dei Distretti: la riduzione del numero dei Distretti non può essere un qualcosa fatta ad libitum “come mi alzo la mattina, vado a fare, taglio qui o taglio lì”. È una cosa su cui vanno dati preventivamente i criteri a questa Commissione. Questo dice il testo della legge, non può essere una opinione.

Riguardo il Piano del fabbisogno del personale: la precedente bozza di cambiamento dell'Atto, predisposta dal predecessore del Commissario nel 2018, l’abbiamo contestata perché era importante la modifica e un confronto sul Piano stesso. La forestazione si basa ancora sulla legge numero 442 del 1984 che fissa le assunzioni al 1983, manca poco al 2023 quando tutti i lavoratori avranno 40 anni di contribuzione. Ecco perché si fa il Piano del fabbisogno: si fa una previsione e su quella c'è bisogno di un confronto. Non vogliamo l'informazione, non è un problema. Noi siamo pronti a dare un contributo come forze sindacali, se ci viene data la possibilità di farlo, perché - torno a dire - un atto di questa importanza va fatto per i lavoratori, con i lavoratori.

Ecco perché sono contento che ci sia oggi questa Commissione, perché il Consiglio regionale è il luogo in cui i calabresi sono rappresentati dai consiglieri eletti che hanno tutto il diritto e anche l'obbligo di interessarsi a quello che succede negli Enti regionali. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie a lei. Prego. Se riusciamo ad abbreviare di qualche minuto, guadagniamo un po' di tempo tutti.

LOIELO Romano, delegato del segretario generale Conf. A.I.L. Calabria

Molto brevemente, io non posso dichiararmi soddisfatto da quanto affermato dal Commissario straordinario per una serie breve di ragioni che dirò.

La prima: si parla di una modifica dell'Atto aziendale, il che non è vero. L’Atto aziendale precedente era quello provvisorio, previsto sempre dall'articolo 9, ultimo comma, cioè dopo l'istituzione di Calabria Verde bisognava approvare un Atto aziendale provvisorio.

In ogni caso, modifica o meno, è un Atto nuovo e, quindi, va seguita la stessa procedura. Non è che giochiamo con le modifiche a vita e facciamo sempre le modifiche e quindi le procedure non le applichiamo mai.

Sono quei giochetti di parole che tutti conosciamo bene e tutti sappiamo fare, però bisogna che poi siano fondate. Così come è infondata la questione del fabbisogno del personale. Ho detto prima: “evitiamo di giocare, dobbiamo gestire un'Azienda di rilevante importanza su cui sono puntati gli occhi di tutta Italia, lo vedete nei vari programmi televisivi che trovano, ogni volta, lati negativi”. E noi qui stiamo sempre a giocare, quando si potrebbe evitare, mettere in chiaro le carte e collaborare tutti per il fine ultimo di gestire bene quest’Azienda.

Allora io dico: CGIL, CISL e UIL diceva il Commissario che sono stati consultati. Non si capisce perché noi no. Non mi sembra ci sia una giustificazione molto chiara.

Non sono qui per protestare, come si dice sui giornali, anche se abbiamo avuto il coraggio di venire, però il Piano del fabbisogno del personale va approvato ogni anno. Lo dice la legge. Non ce lo inventiamo noi oggi per fare bella figura.

L’articolo 6 del Testo Unico del Pubblico impiego dice chiaramente, al quarto comma: “Per le altre amministrazioni pubbliche il Piano triennale dei fabbisogni, adottato annualmente, nel rispetto delle previsioni di cui ai commi 2 e 3, è approvato secondo modalità previste dalla disciplina dei propri ordinamenti, eccetera, eccetera, eccetera”. Quindi, abbiamo un piano di fabbisogno che, per stessa ammissione del Commissario straordinario, è scaduto e bisogna approvare l'altro; va approvato ogni anno, con valenza poi triennale, e rinnovato ogni anno. Così funziona! Si chiama Piano annuale e triennale del fabbisogno del personale. Sulla scorta di questo si adotta poi la dotazione organica.

Detto questo concludo: sulle spalle del Commissario straordinario non può gravare il peso di 4.200 persone, di un’Azienda così grande, non è una giustificazione perché altrimenti tutti direbbero questo e le parti sociali non verrebbero mai considerate. La partecipazione dei lavoratori e degli altri organismi previsti non verrebbero mai attuate e così arriveremmo a quello che dicevo prima: il dispotismo, che, invece, voglio scongiurare.

Non è così, anche perché – scusatemi - veniamo da una gestione commissariale che per anni non ha sentito questa impellenza di fare queste modifiche così urgenti. Non è che adesso cambia perché abbiamo un Commissario straordinario, prima avevamo un direttore generale, è la stessa cosa.

Quindi, capisco la voglia di cambiare, di innovare l'Azienda, eccetera, però bisogna rispettare anche le regole non scritte che riguardano il buon senso, cioè - lo dirò all'infinito - far partecipare i lavoratori e i loro rappresentanti. È chiaro che non è la bottega di 10 dipendenti, di 2 dipendenti. È un'Azienda di – puntualizzo – 4.002 - ho detto 5.000, ma siamo sicuramente oltre 4.000 dipendenti - che va gestita e va gestita nel modo migliore. Sicuramente, per non buttare nell'immondizia decenni di battaglie di libertà, di democrazia e di lotta sindacale, vanno fatte queste scelte anche e soprattutto con la partecipazione dei sindacati.

Quindi, nel concludere, rinnovo la nostra richiesta di rinviare al Commissario straordinario questa proposta di Atto aziendale, affinché vengano coinvolte, sia per l'adozione del Piano del fabbisogno del personale sia per una modifica di questo Atto aziendale, le organizzazioni sindacali oggi convocate per essere audite in questa sede, per poi ritrovarci qui e sperare di poter dare, dopo aver ragionato bene prima, il parere favorevole e quindi dotare quest’Azienda importantissima dello strumento fondamentale per la sua vita e la crescita di questa Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Prima di chiedere se vuole dire qualcosa il direttore generale Giovinazzo, ne approfitto per precisare che forse lei voleva di un'altra cosa: l'abbiamo invitata per essere audito, non si viene qui per protestare, ma per dare un contributo. In Commissione non si viene a protestare. 

LOIELO Romano, delegato del segretario generale Conf. A.I.L. Calabria

Non ho mai detto che siamo venuti a protestare.

PRESIDENTE

Allora abbiamo capito male. Ho precisato così resta agli atti.

LOIELO Romano, delegato del segretario generale Conf. A.I.L. Calabria

Non ho detto protestare. Risentiamo. Ho detto – mi scusi, chiarisco - che la triplice, CGIL CISL UIL, non è qui per protesta così come dicono i giornali. Noi invece coraggiosamente e doverosamente siamo qui invece per portare il nostro contributo, pur non essendo d'accordo su quello che è stato fatto prima. Non siamo qui per protestare, siamo qui in maniera costruttiva per dare una mano alla Regione Calabria. 

PRESIDENTE

La ringrazio per questa precisazione. Prego, Commissario...

OLIVA Giuseppe, Commissario Straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Solo una precisazione. Mi dispiace che le organizzazioni non abbiano colto qual è l’essenza dell’esigenza di aggiornamento dell’Atto aziendale. Una sola cosa: vorrei precisare che l’Atto aziendale vigente, che non è provvisorio ma definitivo dato l'Iter che è stato seguito, allo stesso articolo 25 prevede espressamente che venga aggiornato a seguito di intervenute modifiche normative, quindi non stiamo inventando nulla, non è un'esigenza che nasce d’impeto o chissà per quali altri motivi.

Il numero dei Settori: è vero che l'Atto aziendale originario prevedeva tre Settori, ma prevedeva anche due Settori per ogni servizio e i servizi sono stati aboliti con legge regionale. Se si fa una proporzione si arriverà sempre a 7 settori, quindi l’equilibrio finanziario non muta.

PRESIDENTE

Grazie. Non so se vuole intervenire il dottore Giovinazzo, sennò chiedo ai colleghi, prego.

GIOVINAZZO Giacomo, Dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Presidente, consiglieri, non entro nei tecnicismi perché il dottore Oliva è stato esaustivo. Noi, come Dipartimento e con l'ingegnere Siviglia, abbiamo una necessità: dare continuità al lavoro che il Commissario sta facendo. Credo che le probabilmente giuste osservazioni fatte dai sindacati sulle procedure siano in contrasto con la necessità di mettere il Commissario nelle condizioni di far lavorare questo Ente nelle migliori condizioni possibili.

Poi tutto è perfettibile, tutto è rivedibile, però in questo momento noi abbiamo…

Noi, oltre al pagamento degli stipendi che fino a questo momento abbiamo rispettato, vorremmo dare inizio al rilancio di questa Agenzia che per noi rappresenta un elemento di grande importanza.

Quindi, siamo ben consapevoli che non sia un Atto esaustivo, ma è un inizio che consentirà di attivare una procedura per il vero rilancio di Calabria Verde.

Non è un caso se il Commissario è un dirigente interno di alto spessore che, per poter operare, ha chiesto al Dipartimento, all'U.O. forestazione, di avere ampiezza di manovra. Se questo viene fermato, probabilmente avremo difficoltà nel far lavorare questo Ente di cui condividiamo l'importanza e anche tutti gli altri gli aspetti che sono stati fin qui evidenziati. Grazie. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro, ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Penso che il Commissario di Calabria Verde abbia chiarito, in modo preciso e in modo serio, tutti i dubbi che sono stati sollevati da parte delle sigle sindacali presenti qui oggi. Calabria Verde è un'azienda importantissima, c'è la necessità di renderla proficua e non più, come in passato, un carrozzone. Questo comporta un rilancio.

Penso che la riduzione delle dirigenze, delle posizioni organizzative sia un modo per ridurre la spesa, per rendere più snella la struttura e, quindi, più operativa l'Azienda stessa.

Penso che il Commissario abbia seguito in modo rigido il dettato normativo anche riguardo l'audizione delle sigle sindacali; è normale che solitamente vengano audite le sigle sindacali che hanno firmato in sede di contrattazione collettiva nazionale. Forse per questa ragione alcune sigle non sono state coinvolte.

Detto questo, penso che questa ristrutturazione della macrostruttura sia ottima e indispensabile, quindi è necessario, oggi, mettere un punto su queste modifiche dell'Atto aziendale per permettere al Commissario, da domani mattina, di poter operare nel migliore dei modi.

Penso che non sia possibile più rimandare questa discussione, perché significherebbe creare un serio nocumento alla stessa Azienda e creare disagi non solo al Commissario, ma anche agli stessi operai ed alla burocrazia di questa importantissima Azienda.

Quindi, chiedo che stasera venga messo ai voti l’Atto aziendale di Calabria Verde. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie al collega Pitaro. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Presidente, grazie per avermi concesso la parola. Sarò brevissimo anche perché anticipo di trovarmi perfettamente d'accordo con quanto ha appena esposto il collega Pitaro. Questo accordo nasce da un'attenta valutazione, da un attento ascolto sia degli interventi che mi hanno preceduto sia delle rappresentanze sindacali e sia, soprattutto, di quanto ha testimoniato con la sua narrazione dei fatti il commissario Oliva.

Dunque è chiaro - e mi collego con quanto diceva anche il direttore generale, il dottore Giovinazzo - che ogni documento può essere sempre rivedibile e ci possono essere sempre spazi di miglioramento, però mi sembra altrettanto chiaro - almeno questa è la sensazione, anzi la certezza che ho – che, stasera, questa Commissione venga chiamata a esprimersi non solo sull'approvazione di un freddo e asettico Atto aziendale, ma su un appello accorato che il Commissario straordinario di Calabria Verde rivolge a questa Commissione; ed è un appello che noi non possiamo, per coscienza, non cogliere, posto che, per quelle che sono le competenze di questa Commissione, è necessario deliberare - e io ritengo deliberare favorevolmente alla produzione di questo di questo Atto aziendale  - perché è necessario mettere nelle giuste condizioni chi è chiamato a gestire un'Azienda così complessa e che, tra l'altro, ha in sé delle potenzialità, con ogni probabilità, ad oggi inespresse. È un appello che non possiamo non cogliere, non possiamo tergiversare, nonostante alcune delle argomentazioni possano essere, in linea di principio, anche condivisibili. Mi riferisco a quanto hanno esposto le rappresentanze sindacali, però è chiaro che dobbiamo mettere in condizione il Commissario di poter finalmente operare.

Tra le altre cose - qualcuno parlava di gioco di parole – al di là del fatto se abbia la forma di un nuovo Atto aziendale o meno o se siano delle modifiche, credo che sia necessario andare al nocciolo della questione.

Abbiamo la necessità - ripeto - di mettere in condizione il Commissario di poter finalmente rilanciare quest’Azienda. Non ho nulla in contrario e nulla credo che possa avere il Commissario, successivamente al licenziamento di questo Atto, ad approfondire, ad interloquire.

Tra l'altro, il Commissario nel suo intervento, in riferimento al necessario e doveroso incontro con le sigle sindacali - lui, persona per bene -, se ha detto di averle convocate ovviamente questo è avvenuto. Un rappresentante sindacale – mi perdoni, non ricordo il nome - dice che le altre sigle per protesta, da quello che si legge sui giornali, non sono intervenute, credo che abbiano perso un'occasione. Invece, va accolto con grande favore - vi ringraziamo per questo - il vostro approccio nei confronti della Commissione consiliare, credo che sia quello più proficuo, doveroso, anche se ognuno rimarrà, come legittimo che sia, sulla propria posizione.

Però, mi sento di chiedere a questa Commissione di licenziare favorevolmente l'Atto che ci viene prospettato. Tra le altre cose si è parlato di licenziare il Piano antincendio, mancano i responsabili, insomma, non vorrei tornare a casa con la sensazione di non avere messo il Commissario di Calabria Verde in condizione di poter finalmente rilanciare quest’Azienda e dare delle risposte che, ove mai non dovessero verificarsi, sarà un'altra partita, ma avremo almeno dato un rilancio a questa nuova attività. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie a lei. Aveva chiesto d’intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà. 

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

In quest'aula si sta consumando un momento delicato, perché è utile, necessario e urgente approvare l’Atto aziendale che paralizza Calabria Verde in determinati settori strategici, nevralgici. Ne cito qualcuno: la sorveglianza idraulica e, ancora di più, l'antincendio, perché ci stiamo avvicinando alla stagione estiva. Quindi, non approvare un Atto aziendale che blocca l'antincendio diventa veramente un problema.

L'Atto che ci accingiamo ad approvare ha bisogno di un parere di questa Commissione, vincolante e obbligatorio. Quindi, mi sento cucita addosso la responsabilità di chi in questo momento si accinge a esprimere un proprio voto, positivo o negativo. Per questo motivo, non posso non entrare nel merito e nello specifico di alcune situazioni che ho ascoltato in quest'aula, ferma restando la difficoltà di quello che - devo dire - ha ereditato Calabria Verde.

Commissario Oliva, fermo restando il suo grande senso di responsabilità, la sua professionalità per come sta portando avanti le cose, nello stesso tempo credo che la Commissione debba essere scevra da qualsiasi tipo di condizionamento logico e debba cercare di fare un'analisi giusta e attenta dei fatti emersi in quest'aula.

Mi spiego meglio: dopo la sanità - qualcuno l'ha detto prima di me - Azienda Calabria Verde è l'Azienda più importante che abbiamo in Calabria, che dà il pane a 4.200 famiglie e che, nello stesso tempo, tocca settori importanti e nevralgici della nostra regione. Uno tra tutti: la forestazione. Nel momento in cui vengono sollevate, in questa Commissione, alcune situazioni da parte dei sindacati, mi corre l'obbligo di entrare, come dicevo prima, nello specifico e non solo.

Oggi, plaudo la scelta dei rappresentanti delle categorie sindacali che hanno deciso di venire in quest'Aula e affrontare, anche per alcuni versi a muso duro, la questione dell’eventuale approvazione dell'Atto aziendale. Critico, nel senso buono del termine, la scelta della triplice di rimanere fuori da quest'aula e non essere presente per discutere insieme a noi e, sicuramente, apportare un contributo migliorativo. Però, nello stesso tempo, vedo che il documento che la triplice stessa ha fatto pervenire alla Commissione che dice, scritto nero su bianco, le stesse cose che i due rappresentanti sindacali hanno detto qua dentro.

A questo punto, corre l'obbligo morale di interrogarci sul fatto che tutte le cinque sigle sindacali - al di là che queste tre sigle sindacali siano quelle più rappresentative o che abbiano, come diceva prima il collega Pitaro, sottoscritto l'accordo nazionale - abbiano diritto ad essere audite. Sono convinto, signor Commissario – le lancio un assist per un ragionamento che dovrà farci migliorare in futuro -, che serva allargare quanto più possibile la base delle parti sociali. Credo che sia fondamentale ascoltare tutti, perché anche le categorie sindacali che magari sono meno rappresentate, semplicemente per il numero di iscritti, credo che possano dare un contributo importante e fattivo al dialogo in ogni argomento. Ritengo, quindi, che sia importante capire, immaginare, allargare la base della rappresentanza delle categorie sociali e partecipative.

In questo caso, fondamentalmente, dicono le stesse cose, parlano soprattutto di determinazione del fabbisogno del personale. Da un lato viene detto: “Lo abbiamo fatto perché c'è un Atto aziendale del 2014”, ma viene da pensare, non essendo un tecnico del settore ma utilizzando un po' di logica, che dal 2014 a oggi siano cambiate tante cose, è andata in pensione tanta gente. Dobbiamo adeguare il Piano del fabbisogno del personale in maniera diversa.

Vogliamo parlare del Servizio di sorveglianza idraulica? Secondo le mie informazioni probabilmente abbiamo meno sorveglianti idraulici rispetto alle necessità, quindi, anche su questo sarebbe necessario un approfondimento.

La nomina dei capisquadra: nell’Atto aziendale dite che deve essere diretta, quindi espressione del Commissario straordinario, e non deve essere valutata con un metodo diverso.

La soppressione dei Distretti. È vero, commissario Oliva, la legge numero 43 del 2016 impone alle Regioni, per una questione di spending review, di ridurre il numero dei Distretti e su questo la politica non mette in bocca, ci mancherebbe altro. Però la Commissione ha il diritto di sapere, prima di approvare, quali Distretti vengono eliminati. Mi spiego: ci sono 10 Distretti, vogliamo eliminarne uno a Reggio, uno a Cosenza, uno a Catanzaro? Mi può stare bene. Vogliamo eliminarne due a Reggio Calabria e uno a Cosenza? Non mi sta bene. Dobbiamo ragionare su questo, purtroppo, non ho elementi in mio possesso in questo momento. Come ha detto qualcuno in senso generale, non per quanto riguarda questo ordine del giorno nello specifico, non me la sento, per un senso di responsabilità dell'Istituzione, di “firmare un assegno in bianco”. Se devo “firmare un assegno”, devo sapere cosa firmo altrimenti non ha senso.

La stessa cosa, come ho detto prima, sui capisquadra, sui capi operai, ecc…, previsti dall'articolo 18.

Ripeto: c'è un documento della triplice che sottolinea tutti questi aspetti. Le 5 sigle sindacali - cosa strana perché solitamente tra loro non c'è mai una unanimità di vedute e questo va bene anche per il pluralismo della rappresentanza, ognuno è giusto che veda i diversi aspetti e le diverse sfaccettature ogni singolo argomento - proprio su questo argomento così delicato, così importante, dicono la stessa cosa anche se in maniera diversa.

Fondamentalmente, quello che voglio dire è che oggi tutti, Presidente, ci assumiamo una responsabilità nel votare questo Atto aziendale. Dobbiamo rendere un servizio alla Calabria in questo settore particolare, ma, soprattutto, dobbiamo mettere in condizione di poter lavorare con serenità il commissario Oliva.

Altrimenti, possiamo approvare un Atto aziendale che, apparentemente, può essere più o meno idoneo - forse siamo condizionati dalla fretta perché ci sono delle scadenze particolari ed è giusto dato che è uno dei motori trainanti della Regione - ma i problemi, tra virgolette, li avremo domani con il personale, con i sindacati stessi che ci staranno – al Commissario, non tanto a noi politicamente - col fiato sul collo perché è stato un Atto aziendale non condiviso e quindi, magari, passibile di tante criticità che noi abbiamo, secondo me, il dovere di sanare.

A questo punto, dopo due sedute di Commissione - due sedute saltate perché è mancato il numero legale, anzi in una è mancato il numero legale, nell’altra non avevamo il Piano del fabbisogno del personale e lo abbiamo chiesto -, devo dare atto della grande sensibilità e professionalità di tutte e tre i presenti, del direttore generale Giovinazzo, dell'ingegnere Siviglia e del commissario Oliva che puntualmente non hanno saltato nessuna seduta e abbiamo, tra virgolette, anche fatto perdere loro del tempo prezioso, perché tutte le volte che sono venuti non abbiamo avuto la possibilità di fare Commissione. Mi duole dire quanto sto per affermare, ma oggi credo che sia fondamentale avere, Presidente – mi rivolgo soprattutto a lei - delle opportune, migliorative e approfondite valutazioni. Meglio prendere – purtroppo - ulteriore tempo, una settimana, un giorno, 15 giorni. Dipende da noi quando saremo pronti a sposare un Atto aziendale degno di essere chiamato tale, per me possiamo anche convocare la Commissione anche domani.

Quello che mi sento di dire per il mio senso di responsabilità è questo, dopodiché, ovviamente io in Commissione voto come tutti gli altri, mettiamo l’Atto aziendale ai voti e vedremo quello che succederà. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Giannetta. Aveva chiesto la parola – mi scusi, non l'ho vista prima - l'ingegnere Siviglia. Prego.

SIVIGLIA Salvatore, Dirigente Settore Politiche della Montagna, Foreste e Forestazione, Difesa del Suolo

Grazie, Presidente, saluto lei e, per la sua persona, tutta la Commissione, scusandoci del ritardo nel partecipare a questa importante riunione.

Probabilmente potrò dire qualcosa che ha già detto il Commissario, ma faccio soltanto qualche brevissima considerazione al fine di cercare – ovviamente, non di far capire, non vorrei essere così presuntuoso - di spiegare il punto di vista del Dipartimento agricoltura e forestazione. Ovviamente… (incomprensibile) …con i sindacati e ringrazio veramente per lo stimolo che ci danno; ci scontriamo spesso, però lo scontro significa trovare punti di convergenza finalizzati veramente alla risoluzione dei problemi sia per la tutela dei lavoratori, sia anche per l'Azienda.

Faccio, intanto, un appello al buon senso di tutti: sapete che il comparto forestazione è in profondo affanno; abbiamo avuto un taglio di 40 milioni di euro quest'anno e, quindi, dobbiamo predisporre gli atti, garantire la manutenzione del territorio e il salario dei lavoratori con un Piano di fabbisogno stimato di circa 210 milioni di euro. Ad oggi in cassa abbiamo solo 156 milioni di euro; c'è un deficit di 40 milioni di euro che non riusciamo a coprire con le carte del bilancio regionale. Motivo per cui è chiaro che chi fa un’attività di programmazione e quindi di rilancio delle attività di forestazione non può non tener conto di questa mannaia che abbiamo sulla testa.

Ringraziamo anche i sindacati che ci hanno dato manforte, cercando di lanciare un appello al Governo centrale per recuperare queste benedette risorse.

È chiaro che non siamo rimasti con le mani in mano come Dipartimento agricoltura, abbiamo cercato di trovare soluzioni alternative che, in via prioritaria, consentano di fare quegli interventi di manutenzione ordinaria dei territori che – credetemi - sono eternamente utili - e adesso su questo punto ritornerò - ma soprattutto per garantire il salario agli operai forestali.

Mi sono approcciato alla forestazione negli ultimi tre anni, però da quando ero bambino, da quando tutti eravamo bambini, si diceva sempre: “la forestazione dobbiamo renderla produttiva”. Gridavamo nelle piazze, articoli sui giornali, messaggi sulla stampa, ognuno correttamente diceva: “Rendiamo questa forestazione produttiva”.

Credo che produttiva significhi che dobbiamo andare verso la autosostenibilità delle risorse forestali.

Ho fatto il programma di forestazione per tre anni - è il periodo in cui mi sono approcciato a questo problema - e soltanto nell'ultimo anno, nell'ultimo Piano che abbiamo approvato in Consiglio regionale, abbiamo previsto una somma - sicuramente banale, sicuramente insufficiente – di 1.000.000 di euro, pur con tutte le difficoltà oggettive che abbiamo per redigere questi Piani di gestione forestale. Che cosa sono i Piani di gestione forestale? Sono quegli strumenti tecnico-amministrativi che ci consentono di rendere il bosco produttivo, ossia sono degli strumenti che consentono di mettere a reddito l'importante patrimonio boschivo che abbiamo.

Noi abbiamo centinaia di ettari di terreno che ogni anno sono potenzialmente a rischio di andare in fumo. L'operazione che abbiamo cercato di fare è avviare le basi per riuscire a recuperare risorse, attraverso la gestione di questo importante patrimonio. Finalizzato a che cosa? A rimpinguare le casse della Regione Calabria e, per essa, di Calabria Verde. Soltanto con quest'operazione, quindi puntando all’autosostenibilità della forestazione, possiamo pensare di creare una condizione che vada in questa direzione.

È chiaro che tutti questi processi detti così sembrano banali, se noi non creiamo però le strutture, non creiamo le condizioni affinché ciò si possa realizzare, probabilmente quello che abbiamo messo sulla carta, quello che abbiamo messo in un banalissimo decreto, nella delibera che abbiamo sottoscritto un mese fa, rimarrà sulla carta e noi probabilmente ci ritroveremo a fine anno con fare uno storno di quei milioni di euro che abbiamo appostato per rigirarlo nelle casse degli operai e quindi, probabilmente, lo sforzo che abbiamo fatto, scrivendo un Programma di forestazione, un piano attuativo di dettaglio, sarà vanificato. Sarà vanificato se noi non mettiamo nelle condizioni Calabria Verde di poter strutturare quei percorsi tecnico-amministrativi che consentono di mettere a frutto quell'investimento banale che abbiamo fatto – e dico banale rispetto alla complessità del territorio -, finalizzato a redigere questi famosi Piani di gestione.

Questo, il dottor Oliva, da solo, come Commissario, non è in grado di farlo. Ecco perché è necessario creare un Settore che si occupi esclusivamente di questo.

Torno, in seconda battuta, alla sorveglianza idraulica: mi preme fare questa riflessione perché più volte ci siamo confrontati con le sigle sindacali sulla vicenda della sorveglianza idraulica, tema molto caro alla mia persona, perché credo che la prima delibera di Giunta regionale che è stata fatta sulla sorveglianza idraulica porti la mia firma in quanto Segretario generale dell'Autorità di bacino pro-tempore. Quella delibera che abbiamo firmato, nel 2010 prima e nel 2014 dopo, ad oggi è anacronistica, non serve più a nulla. Non serve perché è cambiato il mondo: è cambiata la competenza della gestione dei corsi d'acqua, che dalla Provincia ritornano in Regione, è cambiata la governance della gestione della sorveglianza idraulica perché l’Autorità di bacino regionale è stata soppressa ed è subentrata l’Autorità di Distretto. Diciamo che rispetto a 10 anni fa è cambiato il mondo.

Quindi, se non potenziamo correttamente la sorveglianza idraulica - sposo in modo pieno la riflessione che fanno gli amici del sindacato, credo di essere stato uno di quelli che ha messo la prima firma su quest'atto di organizzazione della sorveglianza idraulica - significa che noi andiamo a vanificare le attività fatte e tutti noi sappiamo cosa significa dissesto idrogeologico in Calabria e tutti noi sappiamo quanti centinaia di milioni di euro sono stati spesi in condizioni di emergenza.

Quindi, avviare in modo corretto, organico e funzionale la sorveglianza idraulica nel territorio sicuramente ci consentirà, e consentirà alla Regione Calabria, di avere una visione d'insieme sulle problematiche del dissesto univoca e soprattutto di fare quella attività di manutenzione ordinaria che serve al territorio per scongiurare i problemi di dissesto idrogeologico.

È chiaro che anche in questo contesto la sorveglianza idraulica non possiamo lasciarla sulla carta - quindi sposo il ragionamento che avete fatto come sindacati nei vari incontri che abbiamo fatto -, la dobbiamo ovviamente riempire di contenuti e si può riempire di contenuti se, e soltanto se, creiamo un settore ad hoc che vada a governare questi processi.

Quindi, al di là degli aspetti legati alle osservazioni formulate dai sindacati e da alcuni consiglieri regionali, dico che adesso dobbiamo fare un atto di grande responsabilità: mettere nelle condizioni Calabria Verde di seguire la mission per la quale è stata istituita ossia dare risposte concrete a tutte le osservazioni formulate nel Piano aziendale dal Commissario, ma in particolare , come dicevo, oltre all'antincendio - che credo ognuno di voi abbia evidenziato - mi spingerei a fare una riflessione immediata sul Settore relativo alla sorveglianza idraulica e ai Piani di gestione forestale. Soltanto con questi due strumenti potremo ottimizzare al meglio l’attività di Calabria Verde e consentire alla stessa Azienda di poter portare contributi operativi a tutela del territorio prima e delle casse di Calabria Verde dopo. Io finisco e vi ringrazio. Scusate se l'ho fatta un po' lunga. 

PRESIDENTE

Grazie, assolutamente. Se non ci sono altre riflessioni, provo a fare una sintesi. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO’ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Sarò telegrafico perché penso che possa essere una cosa a beneficio della Commissione. Tra l'altro abbiamo qui anche il dirigente del Settore assistenza giuridica.

Rammento a me stesso, anzitutto, che il parere che andremo a esprimere viene qualificato dalla norma come obbligatorio, non vincolante.

Questa è la prima precisazione.

La seconda: forse su questo punto c'è stato un attimo di confusione, il Commissario ha detto, per quanto riguarda la determinazione del fabbisogno del personale, di avere trasmesso a questa Commissione una determinazione del fabbisogno di personale aggiornata al 31 dicembre 2020.

Volevo precisare questo, in modo da poter assumere le determinazioni che riterremo nella più piena consapevolezza. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie al collega Crino’. Provo a fare un po' di sintesi.

Non sono un giurista, ma ritengo che se un parere è obbligatorio di fatto poi vincoli il percorso, ma questo argomento lo lascio per ultimo perché, secondo me, non dobbiamo entrare in questa discussione.

Ringrazio tutti, volutamente abbiamo deciso di fare tutto insieme, normalmente si fanno le audizioni e poi si lascia l'aula, ma vogliamo esplicitare che vogliamo trattare qualsiasi atto arrivi in quest’ Aula con la massima condivisione possibile e comunque, sicuramente, con la massima trasparenza, almeno per quanto ci riguarda.

Mi scuso, ma non ho letto sulle agenzie, sui giornali, le dichiarazioni di alcuni sindacati - CGIL, CISL e UIL - che non sono qui per non so quale protesta e mi auguro che non sia così. Magari è dipeso da noi, sarà stato per i diversi rinvii, non lo so, ma la democrazia ci impone alcuni numeri, alcune regole che vanno rispettate.

Mi auguro che si possa recuperare in seguito, però ha fatto bene il collega Giannetta a ricordare che comunque abbiamo i documenti che CGIL CISL e UIL hanno mandato e che abbiamo letto, quindi è come se fossero presenti.

Mi sono segnato alcuni punti, chiedo scusa se rubo qualche secondo rispetto alla sintesi della discussione di oggi. 

Innanzitutto, tutti gli interventi e di tutti i documenti che abbiamo ricevuto in queste settimane plaudono a un nuovo Atto aziendale, questo, secondo me, è un punto importante.

Poi, quasi tutti i documenti o gli interventi hanno richiamato l’osservanza dell'articolo 9 della legge regionale numero 25 del 2013. Perché faccio questo riferimento? Perché noi, come consiglieri, non dobbiamo travalicare le nostre competenze altrimenti rischiamo di sovrapporci ad altri organi che hanno un ruolo preciso: la Giunta, i Dipartimenti, gli Assessorati. Noi ci dobbiamo mantenere - è quello che chiedo sempre agli uffici - sulla nostra strada, vagliando le cose su cui esprimerci, perché – ripeto - siamo tutti d'accordo riguardo le sollecitazioni, anche emotive, relative ai bisogni della Calabria.

È stato anche sottolineato che abbiamo un piccolo ruolo che è quello di esprimere un parere e lo dobbiamo fare secondo quello che prevede la normativa, altrimenti facciamo confusione, nel rispetto dell'articolo 9 della legge regionale 25.

Sono necessari 5 atti prima dell’approvazione - tra questi è contemplato anche il nostro parere - che stanno in capo al Commissario o direttore generale, rappresentante legale dell’Ente, alla Giunta regionale e a questa Commissione. Correggetemi, se sbaglio: il primo punto è la determinazione del fabbisogno del personale, il secondo punto è la previsione dell'atto Aziendale, il terzo punto è il parere della Commissione, il quarto punto l'approvazione alla Giunta, il quinto punto l’adozione dell'Atto aziendale, che poi diventerà esecutivo.

Ritengo che possiamo trovare una sintesi - che tutti hanno invocato - esprimendo il parere come Commissione. Mi rivolgo, in primis, al Commissario di Calabria Verde - provando a coniugare questa sintesi con l’esigenza di rimanere nel rispetto della norma e non penalizzare Calabria Verde - chiedendogli di migliorare quei piccoli aspetti che sono stati evidenziati riguardo l’Atto aziendale e di completarlo visto che è stato nominato il Revisore e che l’interlocuzione con i sindacati è già stata avviata.

La richiesta è, così come suggeriscono il consigliere Giannetta e altri, di aggiornarci di qualche giorno per poter fare questa sintesi. Non vorrei mettere ai voti un Atto di quest’importanza per poi avere malcontento nella stessa maggioranza, avendo tutti la responsabilità di aver dichiarato di volerlo fare e velocemente.

Chiedo un supporto al dottor Oliva, prego.

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Presidente, abbiamo ribadito la necessità di avere questo strumento, ormai è chiaro perché ci serve.

Ovviamente, si tratterà di aggiornare l'Atto aziendale, perché quello che abbiamo trasmesso integrato era vigente fino al 31 dicembre 2020. Per poter aggiornare l’Atto aziendale per il prossimo triennio è necessario approvare il bilancio. Quindi, c’è la necessità di avere il Revisore dei conti che si è insediato da qualche giorno, ci sono una serie di atti da compiere per poi avviare il confronto con le organizzazioni sindacali. Tutto l'iter porterà al perfezionamento del nuovo Piano del fabbisogno. Su questo io non posso garantire, né posso assumere impegni temporali, in quanto, ovviamente, si tratterà, poi, di avviare quel confronto - come giustamente deve essere - che non ho escluso nemmeno in partenza.

Rispetto alla tempistica, non ho gli elementi per assicurare quanto tempo ci vorrà, se sarà una settimana, 10 giorni, oppure 1 mese, 2 mesi ,3 mesi, anche rispetto alle interlocuzioni e i passaggi obbligati con le organizzazioni sindacali. Quindi, ripeto, queste tempistiche io non posso garantirle. Grazie.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Siamo della stessa maggioranza, i sindacati e noi tutti siamo consapevoli che è un’Azienda importantissima, ci sono, però, delle sfumature che, poi, in politica diventano anche sostanza.

Io vedo un'altra sintesi, un po' diversa dalla sua, cioè qui noi procediamo all’approvazione di un Atto aziendale che modifica, rispetto all’Atto aziendale del 2014, una parte che riguarda la macrostruttura. Se non ci siamo su questo, abbiamo una visione diversa dell’Atto aziendale. Io sono per una visione di un'Azienda più snella, quindi mi va bene la riduzione delle posizioni organizzative, mi va bene la riduzione delle dirigenze. Se, su questo, siamo tutti concordi all’interno di questa Commissione, allora è chiaro che possiamo tranquillamente approvare stasera quest'Atto aziendale con una raccomandazione forte al Commissario. Ho grande rispetto per le parti sociali, ma è chiaro che le contrattazioni non vedono sempre vincenti le parti sociali o il datore di lavoro, in questo caso è chiaro che proprio la concertazione sindacale è un qualcosa che deve portare poi a fare sintesi. È chiaro che le posizioni iniziali non possono rimanere ferme fino alla fine, quindi noi possiamo, tranquillamente, raccomandare al Commissario di prendere in considerazione tutto quello che è inserito nelle osservazioni della Triplice e dei sindacati presenti oggi e, soprattutto, di concertare con loro quella che poi sarà la ristrutturazione dell'Azienda dal punto di vista, invece, della micro-organizzazione. Questo può essere rimandato, lo possiamo anche rimettere subito in discussione anche nella prossima seduta di Commissione, risentire i sindacati e discutere questa parte dell’Atto aziendale.

Però io, Presidente, chiedo che stasera si voti l’Atto aziendale con questa raccomandazione.

Lo dico, Presidente, con molta lealtà, perché mi spiace dissentire dal collega Giannetta circa l'aspetto procedurale, ma il nostro parere - l’ho già detto nella Commissione in cui abbiamo, lo ricordo a me stesso, parlato di turismo – di oggi è obbligatorio, non vado neanche a precisare se è vincolante o meno, perché mi fermo al significato di obbligatorio. Obbligatorio non significa che la Giunta, se noi dovessimo rimanere inerti rispetto a questo parere, non possa procedere all’approvazione dell'Atto aziendale.

Quindi, se, stasera, la mia fosse stata solo una questione di maggioranza potrei dire, Presidente: “Rimandiamo alla prossima settimana” e, intanto, suggerire all'Assessore l'approvazione di questo strumento. In realtà, visto che il mio intervento non è dettato dalla volontà politica, ma solo dalla volontà di garantire, non solo al Commissario, ma agli stessi lavoratori, una prospettiva degna di questo nome, allora, Presidente, io le chiedo di metterlo in votazione stasera, poi ognuno voterà come meglio crede. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Pitaro. Ha chiesto la parola il commissario Oliva e dopo il consigliere Giannetta.

OLIVA Giuseppe, Commissario Straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Vorrei semplicemente precisare che questa gestione commissariale non mancherà, all’esito dell’approvazione del bilancio e del completamento dell'aggiornamento del nuovo Atto aziendale per il nuovo triennio che, come ho detto, avverrà con l’opportuno confronto, di informare tempestivamente questa Commissione sull'esito e su come sarà perfezionato.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Intervengo solo per dire al collega Pitaro che mi trova perfettamente d'accordo riguardo l’ipotesi di un’Azienda più snella, con la riduzione del numero dei dirigenti e tutto il resto. Ci mancherebbe altro, è quello che vogliamo tutti. Ma questa sera, secondo me, noi non stiamo approvando solo questo - altrimenti rischiamo di falsare l'aggiornamento -, non stiamo approvando solo la riduzione della macrostruttura. Potremmo rimanere a discutere- l'ho detto prima- su qualche passaggio ore, ma non penso sia il caso.

Qualcuno sa dirmi quali distretti si vogliono eliminare con quest'Atto aziendale? Questo è uno dei motivi per il quale non mi sento pronto a esprimere parere favorevole stasera. Sulla macrostruttura potrei essere anche d'accordo.

Voglio, inoltre, chiedere, approfittando della presenza in aula dell'avvocato Lazzarino del Settore assistenza giuridica - anche per una questione di cultura mia, visto che io nella vita faccio il medico e magari non colgo alcune sfumature, come dicevamo prima, che poi in politica sono sostanza -, di capire se il significato di “parere obbligatorio” è insito nella stessa parola, nel senso che se è obbligatorio è anche vincolante, oppure è obbligatorio ma non vincolante.

Se, cortesemente, qualcuno mi spiega questo, mi documento e magari la prossima volta non farò lo stesso errore.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Una precisazione. Massimo rispetto per il dirigente, ci mancherebbe, non c’è un’interpretazione autentica. L’interpretazione autentica la darà il dirigente e sono convinto che dirà, in modo migliore, le stesse cose che ho detto io.

Non ho detto che non è obbligatorio, ma obbligatorio non significa che sia vincolante o che sia obbligatorio dare un parere, preciso che obbligatorio significa che va chiesto il parere, dopodiché la Commissione può darlo, non darlo, astenersi, procedere al voto in una direzione o nell'altra. Questo significa parere obbligatorio, indipendentemente da altre interpretazioni.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Forse mi sono spiegato male. Volevo dire obbligatorio, per l'amor di Dio, ma se il parere deve essere dato perché obbligatorio ed è negativo poi…

PRESIDENTE

Ha chiesto d’intervenire il Commissario di Calabria Verde. Ne ha facoltà.

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Un'altra precisazione visto che sì è parlato della riduzione dei distretti. Giustamente la legge dice che ci deve essere il confronto, però in questa fase è una previsione. Tra l’altro, la micro-organizzazione rimanda, poi, all'aspetto negoziale, così come dovrà avvenire per la micro-organizzazione degli uffici, analogamente avverrà anche per i distretti.

Vorrei ricordare che oggi a livello distrettuale l'Azienda conta 11 distretti, ma in realtà sono 25 le strutture, perché oltre ai distretti ci sono anche le strutture tecnico-operative grazie al contributo della gestione liquidatoria. Abbiamo qui il dottore Giovinazzo che ha messo a disposizione dell'Azienda anche queste strutture operative.

Quindi, in realtà parlare di riduzione significa parlare di riduzione delle spese fisse, il resto è tutto patrimonio aziendale che è giunto a Calabria Verde.

Ovviamente, il numero e l’identificazione è chiaro che saranno oggetto di confronto, di concertazione con le parti sindacali. Oggi, nell’Atto che è stato proposto, non sono identificati. Grazie.

PRESIDENTE

È quello che ha chiesto il consigliere Giannetta, grazie. 

LAZZARINO Sergio, Dirigente Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. Sergio Lazzarino, Settore assistenza giuridica. Su questa vexata quaestio, come i consiglieri sanno, il Settore ha espresso un parere al quale ovviamente mi riporto.

È chiaro che quando la legge parla di parere obbligatorio - mi sento di aderire a quanto sostenuto dal consigliere Pitaro - vuol dire che, necessariamente, l'organo richiedente deve obbligatoriamente richiede il parere. Non ci può essere una norma che obbliga l'organo che deve emettere il parere a farlo e quindi, in qualche modo, vincolarne la volontà.

Quindi potrebbe emetterlo, potrebbe non emetterlo, potrebbe dare parere negativo e la Giunta, che deve ricevere il parere, può regolarsi come ritiene opportuno, perché non può essere bloccata, soprattutto in un caso come questo che riguarda un Ente dell'importanza di Calabria Verde con tutte le funzioni che svolge.

Per quanto riguarda la vincolatività del parere, quando la legge vuole che il parere sia vincolante lo dice espressamente perché quella è l'eccezione. Il parere vincolante è l'eccezione nell'ambito del diritto. In questo caso, l’articolo 9 parla solo di parere obbligatorio, quindi, a mio parere, non vincola, naturalmente, l'organo richiedente.

PRESIDENTE

Grazie. Allora la mia proposta sarebbe questa, se i colleghi...

Immagino che, se la mettiamo ai voti, da Presidente della Commissione non riuscirò a garantire i risultati.

Siccome la Commissione lo deve fare e deve aiutare Calabria Verde e la Giunta regionale a fare il percorso che la legge, l'articolo 9, prevede, io sarei più per richiedere a Calabria Verde questo completamento della pratica con il Piano dei fabbisogni, perché – e questo è un mio parere personale –  a me personalmente, da componente di questa Commissione, non interessano tutte le altre situazioni che le raccomando: che ci siano buone relazioni sindacali, che ci sia la massima condivisione con chiunque è portatore di interessi, visto che è un'azienda pubblica importante. Ritengo che la Commissione non debba sostituirsi né al Commissario, per la parte gestionale, né alla Giunta regionale, che dà le direttive e governa poi anche gli Enti strumentali.

Mi rifaccio all'articolo 9 della legge numero 25 del 2013 interpretando, ovviamente, quelle che sono le resistenze ad esprimere un parere positivo, perché poi comunque è una cosa che non serve.

Lo dico così, non è stato detto nessuno, ma non può essere così. Però se noi la mettiamo ai voti – mi rivolgo soprattutto ai colleghi consiglieri – sappiamo che il voto è ponderato e che ci può essere un’approvazione o una bocciatura.

Reputo opportuno evitare la bocciatura.

Ritengo che non abbiamo perso tempo, se non per motivi di gestione della democrazia, visto che due sedute sono andate deserte perché mancava il numero legale.

Appena il provvedimento ci è stato mandato, lo abbiamo inserito all'ordine del giorno in 24 ore e gli uffici hanno dovuto fare la loro istruttoria.

Questa discussione, leggendo i documenti delle forze sindacali, ci ha portato a dire quelle cinque fasi che l'articolo 9 della legge prevede.

Di queste cinque fasi, una fase non c'è, e non ci sono nemmeno le altre due, perché la Giunta regionale non le ha ancora approvate e nemmeno il Commissario.

Per quanto riguarda la Commissione, però, l'articolo 9 prevede espressamente che ci sia il Piano del fabbisogno aziendale.

Personalmente non mi metto a fare macro, micro, poi aggiustiamo, poi vediamo, facciamo lavorare o meno, altrimenti diventa un altro mestiere!

Ci tengo a condurre i lavori della Commissione secondo i compiti che le affida la legge; altrimenti creiamo confusione non solo tra di noi, ma soprattutto tra gli organi istituzionali e, molto probabilmente, anche tra i calabresi, perché poi non si capisce. Abbiamo avuto un esempio da questo punto di vista, nel momento in cui abbiamo avuto difficoltà a stare nel ruolo che ci assegna la legge, e non rispetto ai desiderata che da singolo consigliere, fuori da questa Commissione, esprimiamo, perché facciamo parte di un partito, di un gruppo consiliare e siamo rappresentanti dei calabresi.

Pertanto, solleciterei il fatto che, se con i buoni propositi che si evincono dalle audizioni e dalle discussioni, sia messo a disposizione un po' di tempo per completare questa cosa. Lo gradirei e ve lo chiedo espressamente, altrimenti procediamo con la votazione.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Presidente, sa bene il garbo e l’affetto che, tra l'altro, in un anno e mezzo di condivisione del mandato mi ha sempre contraddistinto nei suoi riguardi però, con riferimento alla linea che lei traccia, mi sento particolarmente toccato. Da Presidente certamente ricorderà una situazione analoga, l’accorata richiesta che io e il collega Pitaro – mi riferisco al Piano promozionale del turismo 2021 o 2020, non ricordo – facemmo allora perché non ritenevamo matura la possibilità o, comunque, c'era la questione cui faceva riferimento l'avvocato Lazzarino.

Quindi le chiederei di utilizzare un’uniformità di conduzione di questa Commissione. Infatti a quell’accorata richiesta, che noi allora facemmo e che ha portato anche a quello che lei ora paventa essere un rischio politico, che non riguarda ovviamente la struttura tecnica, ma un voto all'interno della stessa maggioranza, lei allora – ed è una sua prerogativa – ha preteso che il parere venisse posto ai voti, con tutto quello che ne è derivato.

Ovviamente questo rischio, dal punto di vista politico, – ripeto che non riguarda la struttura tecnica – lo posso anche intravedere e cerco di collaborare da parte mia affinché le cose possano andar bene, però penso che forse alcuni aspetti evidentemente non siano stati valutati con accuratezza.

Mi verrebbe da dire che si rischia che questa Commissione giochi con il fuoco, perché parlavamo tra l'altro di un piano antincendi che, da qui a poche ore, deve partire e non si sa chi lo dovrebbe coordinare, visto che non abbiamo un dirigente che possa coordinare, però poi saremmo tutti pronti in sede, magari, anche di campagna elettorale a dare addosso a chi non ha saputo gestire una partita che ogni anno sappiamo essere così complicata.

Al di là di questo – io che non ne sono stato…, e lei me n’è testimone, ma non perché qualcuno lo sia stato, indipendentemente dalla propria volontà – intanto lei ha citato le fasi di questo oramai sviscerato articolo 9, salvo non citarne l'ultima parte che, probabilmente, è quella che noi dobbiamo accusarci.

Tutti sappiamo che ci sono stati dei fatti evidentemente non voluti però, se dobbiamo citare tutte le fasi, dobbiamo dire – anche a favore della registrazione – che la Commissione consiliare competente deve esprimersi entro il termine di 15 giorni dalla data di ricezione della richiesta di questo parere.

Ovviamente, per le sedute di Commissione saltate – che hanno portato a dilatare i tempi, credo, di un mese e mezzo o forse di più– non ritengo sia corretto che paghi Calabria Verde ma bensì l'intera Regione Calabria.

Questo è avvenuto, però!

Lei è stato prontissimo a convocare la Commissione – su questo le va dato atto – però la Commissione non ha saputo rispettare questo termine, perché il numero legale è mancato per due o per tre volte, non lo ricordo bene; però, siccome bisogna essere concreti, alla fine questo cosa potrebbe comportare?

E mi riaggancio all'ultimo elemento che volevo evidenziare.

Si parla di breve differimento, evidentemente per una interlocuzione che di qui a pochi giorni – ho sentito parlare di una settimana - ci sarà, ma credo che– non voglio occupare uno spazio al Commissario, ma se ho capito male mi correggerà – ci siano alcuni passaggi: è stata citata la circostanza per cui il Revisore ha preso possesso del proprio ufficio. E noi lo sappiamo, perché è stata una nomina che è stata fatta dal Presidente del Consiglio regionale, quindi sappiamo essere vero quello che dice il Commissario.

Se alcune cose debbono avvenire a bilancio approvato - anche il Revisore ha preso possesso del proprio ufficio da pochi giorni o da due settimane al massimo - e se quello che lei richiede - e cioè che la Commissione possa aggiornarsi a breve – non fosse possibile, in definitiva ciò significherebbe - vorrei solo che fosse chiaro – che questa Commissione si prende la responsabilità, nell'attesa che ciò avvenga, di paralizzare – perché questo sarà – l'attività di Calabria Verde. Paralisi in riferimento sia alle opere indispensabili che citava l’ingegnere Siviglia sia a tutta l'altra partita che citava il commissario Oliva.

E’ chiaro che, alla fine, se il commissario Oliva dovesse uscire con una dichiarazione – la legittima difesa è chiaro che, se ben motivata, è un diritto – o dovesse esserci un problema per cui Calabria Verde si rivelasse impotente in riferimento ad una pronta attività di gestione delle problematiche serie del territorio che deve gestire, e quindi dicesse: “Non l'ho potuto fare perché non avevo gli uffici, non avevo responsabili, non avevo dirigenti, sono il solo al momento che può firmare le carte e questo è un guaio che è avvenuto anche in Commissione”… Allora io dico – ed è un appello che rivolgo alla Commissione, considerato che il Commissario, ripeto, è una persona per bene, come è sicuramente noto a tutta questa Commissione – accogliamo l'idea che rilanciava il collega Pitaro e cioè di un'approvazione, con la riserva di una raccomandazione in riferimento a questa micro-ristrutturazione che dovrà avvenire ovviamente di concerto con le rappresentanze sindacali e quant'altro, poiché questo mi pare che è un impegno che è stato assunto. Invito veramente a non paralizzare l'attività, specie all'avvio di una stagione estiva che tanto necessita di cure e manutenzione sulle nostre montagne e sui nostri alvei.

Invito a non paralizzare questa attività posto che – e concludo – mi pare che se rimandiamo, con tutta onestà, mi pare di aver capito che si rimanda ad oggi, ma si potrebbe rimandare sine die, perché ci sono dei passaggi di cui, a tutt'oggi, non possono essere certificati i tempi. Così concludo.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Crinò. Ha chiesto di intervenire il dottore Giovinazzo. Ne ha facoltà.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura

I tempi che, giustamente – tecnicamente lo dico – e gli atti che dovrebbero essere prodotti a completamento, credo che impegnino più di una settimana; quindi, il rischio è che, praticamente, non riusciamo poi a produrli.

Questo è l'elemento.

PRESIDENTE

Prima di dare la parola al consigliere Giannetta, la richiesta che reitero per l’ennesima volta è quella di valutare se uno sforzo collegiale ci consente di osservare la legge, perché quando metterò ai voti, da qui a poco, questa proposta, dirò che non si può approvare perché non si rispetta l’articolo 9 della legge numero 25 del 2013.

Dalla presenza delle forze sindacali – e mi sembra che giovedì, domani, ci sia un primo incontro con la triplice –  colgo la volontà di dire: “Ci vediamo di giorno e di notte e aiutiamo il Commissario a fare quest'atto del fabbisogno”.

Se così non è, non è colpa mia se siamo arrivati ad oggi, da Presidente della Commissione.

Non è colpa nostra se il Commissario non è nelle condizioni di fare il Piano del fabbisogno di personale perché lo deve chiedere alla Giunta regionale che l’ha nominato e non certamente a noi.

Certamente non ci sto al fatto di ricevere processi gratuiti.

Io osservo la legge e ad oggi – lo ribadisco e invito il Commissario a valutare questa cosa – l'articolo 9 – non da me studiato per primo, ma letto e ascoltato da chi, ovviamente, è interessato per legge a partecipare – non è osservato completamente e, molto probabilmente, il parere non potrà essere positivo.

Dunque, vogliamo un parere negativo e poi la Giunta regionale fa quello che deve fare?

Lo decideremo da qui a poco.

Vogliamo tentare di avere un parere positivo raccogliendo gli inviti ad osservare la legge? Senza cercare mediazioni!

OLIVA Giuseppe, Commissario Straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Una semplice precisazione, non per fare polemica.

A mio parere, la previsione del fabbisogno aziendale era dovuta al fatto che, in fase di avvio dell'Azienda Calabria Verde, il primo Atto aziendale evidentemente non poteva partire senza il Piano del fabbisogno.

Non è vero che oggi l’Azienda non ha il Piano del fabbisogno vigente perché l'ultimo Piano di fabbisogno vigente è quello la cui scadenza è fissata al 31 dicembre 2020.

Oggi si tratta – e ribadisco – di riaggiornare per il triennio successivo all'esito dell’approvazione del bilancio, cosa che potrà avvenire nel momento in cui il Revisore dei Conti sarà insediato ufficialmente perché ha fatto una sola seduta nei giorni scorsi, ma ancora non si è insediato.

All’esito di questo, si individuano le risorse necessarie per il prossimo triennio, e potrà essere aggiornato il Piano del fabbisogno, il quale è presente, l’ho integrato a questa Commissione, la cui valenza era fissata strumentalmente al 31 dicembre 2020, ma che oggi evidentemente, in mancanza di un aggiornamento, si deve intendere ancora valido.

PRESIDENTE

Grazie, commissario Oliva. Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Colleghi, Commissari, capi Dipartimento, categorie sindacali, non vorrei essere stato frainteso nel mio ragionamento.

Quello che mi contraddistingue, sicuramente, è lo spirito di collaborazione che non è mai venuto meno, anche per onorare il mandato che i cittadini mi hanno dato rappresentandoli. Ci mancherebbe altro!

L’ho detto prima, siamo tutti qui per fare il bene o per cercare di farlo, e soprattutto per fare il bene della Calabria e dei calabresi, però ci dobbiamo mettere d'accordo, perché forse chi ha parlato nella veste politica parla il politichese e chi l'ha fatto tecnicamente forse fa un altro tipo di ragionamento.

In parte, il Presidente prima ha anticipato il mio breve intervento, quando ha detto: “Noi siamo in Commissione per far rispettare le regole; se le regole mi dicono che per approvare un Atto aziendale ho bisogno di avere il Piano del fabbisogno del personale e di capire quali Distretti devono essere eliminati, perché la legge numero 43 del 2016 me lo impone – e su questo sono d'accordo – lo devo sapere; altrimenti non voto a favore di quest'Atto”.

È bene che si sappia, così sgombriamo il campo da ogni ragionamento che va oltre ogni ragionevole dubbio.

Non solo, chi doveva fare quest'Atto e chi doveva presentare il Piano del fabbisogno e non l'ha fatto, oggi non può scaricare la responsabilità sulla Commissione, perché noi stiamo dicendo le cose per come devono essere fatte.

Mi riferisco soprattutto al collega Crinò, il quale dice: “Non vorrei che qualcuno avesse la responsabilità di quest'Atto se noi non lo votiamo!”

Allora c'è da mettersi d'accordo.

Prima abbiamo detto che il parere è obbligatorio, quindi noi dobbiamo necessariamente dire: “Votiamo a favore, votiamo contro, ci asteniamo”, ma non è vincolante!

Vorrà dire che chi di competenza, la Giunta regionale, il Commissario, altre persone deputate a fare questo, si assumono la responsabilità di far andare avanti la Calabria, ma sicuramente non può essere imputato a questa Commissione il fatto di arrivare in ritardo o addirittura paralizzare l'azione di Calabria Verde.

In italiano e nella lingua italiana le parole hanno un significato e, quindi, queste parole bisogna utilizzarle bene senza fare demagogia o strumentalizzare nulla per andare, come dicevo prima, ad essere nella logica condizionati da qualsiasi tipo di ragionamento, perché questa Commissione deve essere scevra – almeno per quanto mi riguarda – da condizionamenti logici, pur sempre logici e non di altra natura, che in maniera tranquilla non possono far esprimere ogni singolo consigliere su quello che è il proprio pensiero.

Il mio pensiero è questo.

L'ho detto prima, lo ribadisco ora.

Non voglio mettere in difficoltà soprattutto il Presidente e capisco che sta facendo una grande mediazione di natura politica – attenzione: non tecnica - per cercare di addivenire ad una soluzione.

Se la dobbiamo mettere ai voti, la mettiamo i voti e ognuno si esprime liberamente e democraticamente, assumendosi le responsabilità per come ritiene più giusto, ma sarebbe più opportuno, visto questo tipo di ragionamento e visto che c'è un’esigenza particolare, chiedere un sacrificio a tutti: alla parte politica, per quello che stiamo facendo mediando, e alla parte tecnica, affinché si rimbocchi le maniche e in una settimana sia in grado di presentare quello che la Commissione, non da ora, ma fin dalla prima seduta ha chiesto!

Non ho altro da aggiungere.

PRESIDENTE

Grazie, collega Giannetta. Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. In realtà, la Commissione non può essere divisa tra chi vuole il rispetto della legge, della norma, delle regole e chi non lo vuole, trincerandosi dietro “Lo dobbiamo fare perché è necessario”. Assolutamente!

Le potrei dire nei contenuti che quello che è stato detto a chiarimento dei dubbi sollevati dai sindacati e da noi stessi è stato ben chiarito. Quanto detto dal Commissario ha ben chiarito rispetto ai dubbi che sono emersi e sono stati sollevati.

Nei contenuti, anche sulla questione del Piano del fabbisogno, il Commissario ha dato una risposta puntuale.

Se poi entriamo nel merito della norma, la semantica ci insegna che le parole hanno diverse accezioni, però purtroppo anche i testi di legge vanno interpretati in un certo modo.

In questo caso, il riferimento al Piano del fabbisogno non vuol dire che dovrebbe essere approvato un nuovo Piano, ma può significare – e, per quello che mi riguarda, significa questo –, che il fabbisogno esistente è già condizione esaurita rispetto a quello che viene posto nella stessa legge. Per cui esiste già il Piano del fabbisogno.

Per quanto riguarda i Distretti è solo una previsione, non è un'indicazione non modificabile, ma è solo una previsione; quindi, vengono fugati tutti i dubbi.

Ecco perché sono convinto che, stasera, questo Atto aziendale vada approvato all'unanimità. Grazie.

PRESIDENTE

Accogliendo l'invito del collega Pitaro, chiederei ai rappresentanti sindacali di lasciarci perché sospendiamo i lavori per qualche minuto. Vi ringraziamo sempre per il contributo e per la pazienza.

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

La ringraziamo per l'attività.

 

(Gli auditi lasciano i lavori della Commissione)

 

PRESIDENTE

Abbiamo sospeso la seduta per qualche secondo. Vi chiedo scusa per questo, ma era giusto accompagnare gli auditi.

Secondo me, dobbiamo seguire quest’Atto senza condizionamenti di nessuna natura, né ideologici né di appartenenze diverse e, visto che siamo tutti uomini saggi e volenterosi, inviterei a non fare paragoni perché ogni seduta e ogni punto all’ordine del giorno ha una sua storia.

L'altra volta non si trattava di un parere vincolante e obbligatorio. La dottoressa Montilla è stata qui e ci ha detto alcune cose. Non sono qui per fare da notaio. Non penso ci sia bisogno di fare questo perché non c'è un atteggiamento diverso, per quanto mi riguarda, ma ritengo anche per tutti voi.

Ribadisco: così come l’altra volta vi ho invitato ad esprimere un parere secondo la legge, così come allora la pratica non era completa, oggi abbiamo contezza che la pratica non è completa.

I motivi per cui non è completa, non li vado a ricercare né tantomeno li addebito a qualcuno.

Evidentemente c’è stata esigenza per arrivare qui.

Mi sforzo di dire che, se riusciamo a trovare un intento – ho indicato un giorno o una settimana per dire il più velocemente possibile ma anche 15 giorni - per fare in modo che si possa dare un parere positivo e conforme alla norma, ritengo che giovi a tutti.

Poi, se qualcuno stasera ci dice, in primis il Commissario “Guardi, io questo non lo posso garantire”, ne prendiamo atto e ci esprimeremo ognuno per quello che vuole, rispetto alla volontà di voto, però io al voto metterò il parere secondo l'articolo 9 della legge numero 25 del 2013.

Non mi interessa altro, capi squadra o meno, perché quelle sono raccomandazioni di buon senso che abbiamo raccolto, sono agli atti, anche del Dipartimento, perché sono atti pubblici, sono agli atti del Commissario, e io sono convinto che le raccomandazioni, le sollecitazioni ed il buon senso vengono sempre raccolte nel limite del possibile.

Qui, invece, si tratta di dire: “Visto che abbiamo fatto un approfondimento, un’istruttoria, visto che abbiamo letto le carte, grazie agli uffici che l'hanno fatto sempre, c'è un elemento che…” Io capisco, si potrebbe dire che va interpretata e noi avremmo dovuto modificare l’articolo 9 della legge.

Nei mesi scorsi, qualcuno avrebbe potuto dire: “Modifichiamo l'articolo 9 perché da quando è stata fatta la legge…” e l'avremmo fatto, così come avremmo dovuto modificare il Piano triennale sull'azione del turismo.

La Commissione non è un organo che spazia in fantasia, altrimenti diventa un’altra cosa. Diventa la miniatura o un doppione della Giunta regionale, che fa elaborazione politica di proiezione. Noi dobbiamo stare in un ruolo preciso. Io questo ho capito.

Se non è così, accetto anche la critica e non ho capito niente perché mi confronto sempre con gli uffici.

Qual è l'ambito della nostra discrezionalità? Che cosa dobbiamo andare a controllare? Non è una valutazione politica sul fatto se mi piace andare in America…

Se riusciamo, vista la disponibilità dei sindacati qui espressa – e mi sembra che domani ci sarà un incontro – magari solleciteremo, faremo una nota, non so che cosa bisogna fare. Solleciteremo l’assessore Gallo, dicendo: “Mettici un po' di tuo e fai un incontro veloce”.

Se il Commissario con chi gli può dare una mano – non so chi – può adempiere a questo elemento previsto dall'articolo 9, non perché è volontà di qualcuno chiedere una cosa che non dobbiamo chiedere, ritengo che faremo una cosa buona.

Possiamo fissare una data che, magari, ci condiziona tutti a dire di ritrovarci qui fra 12 giorni, 11 giorni, quindi i sindacati sanno che a quella data devono contribuire.

Io dico di trovare una soluzione per facilitare questo percorso perché – e chiudo – secondo me, se poi ognuno di noi vuole trovarsi una giustificazione e fare a scaricabarile, operando sui settori interessanti, ad esempio l’antincendio e altre cose, è un'altra cosa, un altro film.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. In realtà, alla fine sarà il Commissario a doversi assumere la responsabilità di far rimandare la Commissione per provare a dare risposte a queste osservazioni perché, per quanto riguarda il fabbisogno, Presidente, mi dispiace, ma io non la penso come lei.

La legge parla di approvazione del fabbisogno, ma non significa che per ogni Atto aziendale si debba per forza approvare preventivamente un nuovo Piano del fabbisogno perché, nel momento in cui esiste un Piano del fabbisogno, anche se è scaduto, si intende prorogato; per cui, non c'è la necessità, per forza di cose – o meglio, in questo caso, per legge – di approvare un nuovo Piano del fabbisogno.

Ecco perché dico sinceramente che, se i dubbi sono solo questi, secondo me, possono essere tranquillamente fugati anche da un parere immediato del Settore assistenza giuridica e andiamo all'approvazione.

Se poi i dubbi sono altri, a questo punto non so che cosa dire, Presidente. Rimandiamo, ove il Commissario sia nelle condizioni di garantire che, entro qualche settimana, effettivamente possa arrivare…

PRESIDENTE

Non qualche settimana. Diamoci il tempo, diamoci una data, convochiamo la Commissione in modo che chiunque possa dire: “Visto che è già convocata la Commissione, o lavoriamo di notte oppure pazienza”; almeno nessuno avrà alibi e diremo: “Vabbè, non è stato possibile”.

Sul fatto di chiedere pareri, dottore Lazzarino, agli uffici, non ho problemi.

Personalmente non ho altri dubbi. L’articolo 9 non ci consente altri dubbi. Per questo lo ribadisco. Non dobbiamo andare a vedere altre cose.

Possiamo discutere, possiamo dire, ci mancherebbe altro; da consiglieri possiamo fare tutto, però qui stiamo discutendo dell’articolo 9 della legge numero 25 del 2013, che prevede alcune fasi che devono essere complementari e allegate a questo benedetto fascicolo per esprimere un parere.

Questo è. Non facciamo altri ragionamenti. Anzi, vi invito a non fare altri ragionamenti, altrimenti rischiamo di andare fuori strada completamente.

Scusi, commissario Oliva. Magari, il Commissario aveva altre esigenze da discutere con i sindacati, come ad esempio il fatto che non può pagare il TFR.

Se eventualmente vogliamo fare questo tentativo, io li convocherei solo per questa cosa: una giornata, due giornate, per confrontarci su questo, tirare una linea e fare una relazione.

Dopo di che, penso che ci siamo espressi ed è già stato dato parere favore; per questo insisto, e vi chiedo scusa. Sto insistendo per questo motivo, e dico: “Ma perché poi dobbiamo... per una visione legittima e pure diversa, un’interpretazione o meno…

Poi la legge non la possiamo interpretare noi. Una legge la possiamo modificare in Consiglio regionale; altrimenti è inutile che ci siano le leggi.

Vediamo se il dottore Oliva può darci una mano, nel limite del possibile, non voglio forzare la mano a nessuno, non lo vogliamo lasciare da solo né vogliamo mettere la croce sulle sue spalle. Se riuscissimo a fare questo percorso con un gioco di squadra, personalmente sarei contentissimo, ma questo poco importa.

Ha chiesto di intervenire il commissario Oliva. Ne ha facoltà.

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Sì, Presidente. Capisco la discussione che si sta un po’ avvitando su sé stessa.

Ovviamente, devo ribadire con fermezza – e gli atti amministrativi lo dimostrano, l’ho inviato anche alla Commissione e l’ho integrato con una nota nei giorni scorsi – l’esistenza del Piano del fabbisogno, la cui validità si intende sine die fin quando non sarà aggiornato il nuovo Piano del fabbisogno all'esito del bilancio.

Tuttavia, mi rendo conto dell’impasse che sta creando e mi riservo, a questo punto, di interpellare immediatamente il Revisore dei conti per vedere con immediatezza se ci sono i presupposti che possano integrare il bilancio di previsione subito, con un aggiornamento di questo Piano del fabbisogno.

Ripeto: si tratta di un aggiornamento di quello già esistente e, quindi, all'esito sarà mia cura informare formalmente sulla tempistica e, magari, poi potrete stabilire la prossima convocazione.

PRESIDENTE

Infatti volevo dire questo: o ci diamo una data con qualche giorno in più, oppure…

OLIVA Giuseppe, Commissario straordinario dell'Azienda Calabria Verde

Mi riservo di informare formalmente la Commissione sulla tempistica che il Revisore dei conti vorrà espormi in maniera previsionale rispetto a questi passaggi amministrativi, sui quali necessariamente lui dovrà esprimere il parere di competenza.

PRESIDENTE

Perfetto, così noi fissiamo la data che suggerisce lei, previo questa verifica. Grazie, direttore.

Chiedo di esprimerci sul rinvio del punto. Favorevoli all’unanimità, con l’annotazione di fissare la seduta previa indicazione della data da parte del dottor Oliva. Grazie. È stata un po' lunga, però vi ringrazio di cuore.

 

(La Commissione rinvia)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Pongo ai voti la l’inversione dell’ordine del giorno con la trattazione immediata della proposta di legge numero 103/11^, che è approvata.

Proposta di legge numero 103/11^ di iniziativa del consigliere V. Pitaro, recante: “Norme per l'incremento, lo sviluppo, la tutela e la valorizzazione dell'apicoltura calabrese”

PRESIDENTE

Pregherei il collega Pitaro che è stato primo firmatario – poi si sono aggiunti i consiglieri Esposito e Crinò – ad illustrare brevemente la proposta.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Brevemente, Presidente, anche perché mi trovo un po’ a disagio a parlare di apicoltura di fronte a lei, perché è un leader del settore.

È stato ed è un rappresentante importantissimo, uno dei maggiori rappresentanti calabresi, anche a livello nazionale, dell'agricoltura in Calabria, per cui un po' di disagio lo provo; quindi, sarò abbastanza sintetico, anche perché credo che nella relazione illustrativa sono riuscito a sintetizzare quella che è la motivazione che ha portato a questa proposta.

L'apicoltura è, di fatto, una delle attività agricole poco conosciute rispetto ad altre attività, però è comunque un’attività importantissima.

Basti pensare che nell'agroalimentare moltissimi cibi, tantissima frutta, riescono a trovare sbocco grazie all'attività delle api.

Ultimamente in televisione sono riuscito anche ad ascoltare in un documentario l'importanza anche delle api nella produzione di ossigeno puro; quindi, oggi più che mai, l'apicoltura effettivamente riesce a interessare tantissime attività quotidiane.

L’emergenza Covid ha, in qualche modo, rallentato questa attività agricola, creando anche ingenti danni alle pur tantissime aziende, anche in Calabria, tant'è vero che in Calabria contiamo 300 aziende che conducono circa 60 mila alveari. È una realtà poco conosciuta, ma importantissima.

Al fine di meglio regolamentare questa attività, abbiamo deciso di proporre, unitamente con tantissimi capigruppo e anche con lei, Presidente, questa legge che va, come dicevo prima, a regolamentare questo settore, cercando di incentivare anche il settore stesso e, quindi, anche di proteggere dalle tante difficoltà a cui è andato incontro questo settore negli ultimi due anni.

La legge si compone di 18 articoli. Inutile leggerli tutti. Li diamo per letti, anche perché lei conosce benissimo questa proposta; quindi chiedo che venga approvata e discussa alla prossima seduta di Consiglio regionale. Grazie.

PRESIDENTE

Cedo la parola al dottore Giovinazzo. Prego.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Sì, Presidente. Grazie, consiglieri. Questa è una legge che completa un quadro normativo a livello regionale. Tutte le altre Regioni hanno la legge sull'apicoltura, la Calabria ancora non ce l'ha. La legge presentata dai consiglieri regionali, trova l'approvazione da parte di tutte le rappresentanze del settore apistico.

Si tratta di una legge quanto mai opportuna nel gradualismo congiunturale attuale dove si assiste ad una profonda trasformazione. Quest'anno ci stiamo accingendo ad approvare, con deliberazione di Giunta regionale, un grave stato di crisi per quanto riguarda l'apicoltura.

Paradossalmente, ci sono stati i fiori, ma non c'è stato il nettare, quindi, praticamente, gli apicoltori sono in grande difficoltà. Quest'anno non si produrrà miele. Diciamo che i cambiamenti climatici stanno portando elementi anche di grande difficoltà.

Accanto a questo, novato all'interno della norma, - la Calabria è una delle pochissime Regioni, ce n'è un'altra in Spagna, che ha approvato la legge per quanto riguarda il supporto delle api – grazie anche alla delibera che andremo ad approvare da qui a poco in Giunta regionale, stiamo aumentando il premio per alveare.

Questo perché crediamo tantissimo sull’aspetto di biodiversità che le api comportano a livello regionale.

La legge completa un quadro normativo necessario, così come altre, e ci viene richiesta soprattutto dai portatori di interessi, che sono stati anche loro fautori di questa condivisione.

Riteniamo che, da questo punto di vista, sia un qualcosa da approvare e soprattutto da attualizzare.

In ultimo, una delle norme che va ad essere evidenziata è l'attività di nomadismo, che anche se ha un controllo sanitario, non ha un controllo di tipo legislativo. Attività di nomadismo che, nel caso specifico, spesso ha comportato problemi per quanto riguarda il trasferimento di zoonosi dalla vicina Sicilia.

Il Dipartimento ha ritenuto di esprimere parere positivo all'approvazione. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, direttore. Io ritengo che la proposta non possa essere approvata stasera, collega Pitaro, perché dobbiamo comunque prevedere la possibilità di presentare eventuali emendamenti.

L’acquisizione del parere positivo del Dipartimento è molto importante. Se non ho capito male, sono stati coinvolti i portatori di interesse, cioè le dotazioni professionali tutte? Altrimenti, magari, li convochiamo in audizione. Solo per questo.

GIOVINAZZO Giacomo, dirigente generale del Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari

Credo che l’audizione sia una decisione che sta nella potestà della Commissione. Nell'aspetto generale, abbiamo coinvolto tutta la parte rappresentativa dell'apicoltura calabrese. Credo che loro si aspettino questa legge.

PRESIDENTE

Su questo non ho dubbi e la penso allo stesso modo. Per guadagnare tempo, se siamo d'accordo, potremmo inviare il testo alle organizzazioni professionali, senza convocarle per l’audizione.

 

(Interruzione)

 

Mandiamo il testo alle associazioni professionali Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri. Abbiamo già acquisito il parere positivo del Dipartimento.

Se ci sono situazioni diverse, inviteremo ancora il direttore generale, se ci sono emendamenti o osservazioni da parte delle organizzazioni.

Apriamo anche i termini per gli emendamenti. Sentiremo anche il Settore assistenza giuridica. Lo possiamo sentire anche subito, lo sentiremo durante i lavori, come suggerisce il dottore Latella perché, comunque, il fascicolo – li ringrazio per questo – so che l'hanno fatto di notte, perché l'abbiamo inserita poche ore fa; però, magari, se ritengono che devono approfondire qualche cosa o meno, ne approfittiamo, anche per evitare che poi ci possa essere un’impugnativa o altre cose.

Io procederei così: mandiamo questa proposta; acquisito il parere favorevole del Dipartimento, non abbiamo nessun problema; apriamo i termini per la presentazione degli emendamenti e chiediamo anche al Settore assistenza giuridica se fare eventualmente qualche ulteriore approfondimento.

Se ci vuole dire qualcuno qualcosa adesso, magari ne approfittiamo. Grazie.

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. Come ha già anticipato, in realtà abbiamo avuto poco tempo per approfondire il testo, che è comunque corposo.

Rispetto alla situazione di prorogatio in cui ci troviamo che, ormai è un fatto noto, suggeriamo che forse sarebbe più opportuno indicare in maniera più chiara quali sono le ragioni dell'urgenza, che rendono indifferibile l’approvazione di questo testo.

Con riferimento poi all’articolato, come considerazione di carattere generale, ci siamo posti il problema che quelle norme che prevedono in qualsiasi modo funzioni o competenze delle Aziende sanitarie provinciali e che, comunque, prevedono un coinvolgimento delle ASP, data la sottoposizione della Calabria al Piano di rientro, potrebbero interferire con i poteri del Commissario ad acta.

Con riferimento poi al comma 2 dell'articolo 1, nel testo si dice che “l'apicoltura è riconosciuta quale strumento di tutela dell'ambiente e degli ecosistemi”.

Dal momento che la tutela dell'ambiente è materia riservata alla competenza statale esclusiva, per evitare possibili questioni ed interferenze con i poteri del legislatore nazionale, suggeriamo di modificare eventualmente questa formulazione, facendo riferimento non alla tutela dell'ambiente, ma alla sua valorizzazione.

Più che alla tutela alla valorizzazione, proprio per evitare, anche da un punto di vista terminologico, una possibile invasione di competenza statale.

All'articolo 3, comma 2, si fa riferimento alle agevolazioni che la Giunta regionale dovrebbe erogare con provvedimenti attuativi previsti dalla vigente normativa comunitaria e statale e ci siamo posti il problema se tali agevolazioni possano configurare aiuti di Stato, che sono sottoposti ad un particolare regime.

Per questo motivo, suggeriamo di usare magari una formulazione che specifichi meglio che i contributi verranno erogati nel rispetto della normativa comunitaria dettata in tale ambito.

Con riferimento poi all'articolo 4, comma 3, dove si legge che il “Piano apistico regionale di durata triennale costituisce parte integrante del Programma nazionale apistico”, ci siamo chiesti se in questo Programma apistico nazionale il riferimento sia il Documento programmatico per il settore apistico, di cui all'articolo 5 della legge numero 313 del 2004.

Se così fosse, abbiamo evidenziato che questa norma indica delle modalità di partecipazione, concertate delle Regioni alla redazione del Documento programmatico, e le modalità dettate dalla norma sono leggermente difformi rispetto a quanto previsto da questo comma; per cui, ci sembra che questa previsione potrebbe contrastare con quella dell'articolo 5 della legge numero 313/2004.

All'articolo 6, comma 3, dove “nel caso in cui il proprietario sia obbligato a distruggere gli alvei o alveari, si prevede un indennizzo, calcolato ai sensi della legge numero 218/88 e successivo decreto ministeriale”, abbiamo osservato che il riferimento a questa legge non sembra perfettamente coerente perché disciplina le misure per la lotta contro malattie che riguardano altri animali, e poi non si capisce bene né quale sia l'organo competente a ordinare la distruzione degli alveari né quale sia l’Ente obbligato a corrispondere eventualmente l'indennizzo.

All'articolo 12, comma 4, dove si fa riferimento a marchi di qualità e di origine, abbiamo evidenziato che la consolidata giurisprudenza comunitaria dispone, o comunque statuisce, che l'istituzione del marchio di qualità da parte di uno Stato o di una Regione potrebbe falsare la concorrenza, quindi, si dovrebbe prestare particolare attenzione a questa circostanza.

Infine, la norma finanziaria, all'articolo 16, ci sembra priva di una quantificazione certa e attendibile della spesa e questo elemento potrebbe condurre alla illegittimità della norma per violazione dell'articolo 81 della Costituzione. Grazie. 

PRESIDENTE

Grazie a lei, gentilissima e utile. Ritengo che – i particolari li chiedo al collega Pitaro – queste osservazioni della scheda ATN possano essere recepite come emendamenti che presenteremo; eventualmente, se c'è qualche osservazione o qualche valutazione la facciamo, in modo tale da evitare di incorrere nei rischi segnalati.

(Voci fuori microfono)

Non lo possiamo approvare stasera, dobbiamo aprire i termini per gli emendamenti.

(Voci fuori microfono)

Se arriva qualche valutazione, convochiamo la seduta, presentiamo gli emendamenti, li approviamo e li licenziamo in maniera conforme.

La scheda ATN il direttore ce l'ha, o magari gliela invieremo. Se c'è qualche altro aggiustamento o meno, lo farà pervenire o lo dirà, ci manderanno una nota o si vedrà alla prossima seduta di Commissione, in modo tale che la chiudiamo, secondo me, come è giusto che sia, visto che è una legge di settore importante con tutte le raccomandazioni, ed evitiamo che possa diventare un intoppo successivamente.

Quindi, la inseriremo nuovamente all’ordine del giorno della prossima seduta di Commissione con l'apertura dei termini per gli emendamenti.

Perfetto. Su questo non c’è altro.Grazie.

(La Commissione rinvia)

Proposta di legge numero 90/11^ di iniziativa del consigliere F. Mancuso, recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020, n.22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco)”

PRESIDENTE

Il terzo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 90/11^ di iniziativa del consigliere Filippo Mancuso, recante: “Modifiche alla legge regionale 19 novembre 2020 numero 22 (Disciplina delle Associazioni Pro Loco).

Si scusa la collega Minasi che era delegata a rappresentare questa norma.

Se siamo d’accordo, lo farò io perché si tratta di un unico articolo in cui, sostanzialmente, si prevede la possibilità di ampliare l'adesione delle Pro loco anche alle Associazioni, in quanto nella legge è prevista solo l’Unpli.

La scheda ATN di questa proposta ci suggerisce una diversa formulazione rispetto a quella che ha formulato il collega Mancuso ovvero anziché scrivere “Calabria” inserire una forma più generica, come ha fatto la Puglia.

Se non ci sono osservazioni diverse da parte vostra, la riproponiamo all'ordine del giorno della prossima seduta di Commissione, aprendo anche qui i termini per gli emendamenti perché per correggere il termine “Calabria”, bisogna presentare un emendamento. 

 

(La Commissione rinvia)

Audizione sullo stato del settore turistico calabrese che risulta all’Osservatorio del Turismo regionale

PRESIDENTE

Il quarto e ultimo punto all’ordine del giorno riguarda l’audizione sullo stato di emergenza della filiera turistica in Calabria.

Avevamo invitato il dottore Roberto Cosentino, ma ci dovrebbe essere l’ingegnere Giuseppe Pavone, a cui chiediamo scusa per i tempi un po' lunghi, ma lo ringraziamo per essere qui e gli diamo subito la parola. Grazie. 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Buongiorno. Giuseppe Pavone, dirigente ad interim nel Settore ricettività. Non so se ci sono delle domande specifiche. 

PRESIDENTE

Perché abbiamo chiesto al dottore Cosentino e, quindi a lei, questa audizione? Perché nelle audizioni precedenti, alcune associazioni di categoria sul turismo hanno indicato l'Osservatorio come un elemento in qualche modo non sempre presente – almeno, così ci è stato detto – nelle politiche e nelle dinamiche del turismo, e sollecitavano di fare un incontro.

Allora abbiamo pensato di invitare il responsabile, poi il dottore Cosentino ci ha detto che è stato sostituito, quindi ha chiesto un po' di tempo per fare una ricognizione.

La prima cosa utile è avere da parte sua delle informazioni sullo stato dell'arte, per quello che è possibile, e poi, eventualmente, nella discussione io e i colleghi faremo qualche domanda. Grazie. 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Grazie. Ho capito meglio la questione, non solo relativamente al dato, ma anche relativamente al funzionamento dell'Osservatorio.

L'Osservatorio è una struttura sicuramente preziosa per i dati che riesce a fornire, elaborare e fornire alla Regione in materia di turismo, direi vitale, sia per obblighi di legge sia per l'utilità che ha per indirizzare le politiche regionali.

C'è una fase di discontinuità nella funzionalità dell'Osservatorio. È stata prevista la prosecuzione delle attività dell'Osservatorio, affidando le risorse ad Azienda Calabria; questo qualche mese fa.

Poi anche per questioni di funzionamento all’interno di Azienda Calabria, questo ha avuto un piccolo stallo e adesso solleciteremo di nuovo che si vada a concludere questo iter per consentire la contrattualizzazione degli esperti che saranno selezionati e poter così proseguire l'attività dell’Osservatorio perché, effettivamente, oggi è una criticità il fatto che non ci sia una continuità su queste attività; quindi, questo relativamente al punto del funzionamento dell'Osservatorio.

Relativamente ai dati che l'Osservatorio riesce a tirare fuori rispetto al turismo, mi limito un po' ai macro-dati, anche perché siamo in una fase di difficoltà a tirare fuori i singoli dati, ma se ci sono richieste proveremo comunque ovviamente poi a fornirveli anche prima della contrattualizzazione degli esperti.

Ovviamente, i dati dell’Osservatorio vanno, come è prevedibile, a disegnare un calo drastico della presenza turistica nel 2020.

Un calo che si attesta intorno al 53 per cento come numero di presenze, quindi passiamo da 9 milioni e mezzo di presenze a circa quattro milioni e mezzo, dal 2019 al 2020.

Questo è il dato più significativo, al di là dei dati singoli che possiamo avere.

Il 53 per cento che, comunque, è in linea – anzi, forse inferiore – alla dinamica nazionale, perché forse risentiamo anche di una proporzione meno di un turismo dall'estero, che ha avuto un calo più forte rispetto al turismo domestico e, quindi, forse anche per questo il nostro calo è stato più contenuto rispetto ad altre Regioni. 

PRESIDENTE

Grazie. Se i colleghi hanno qualche domanda o qualche riflessione. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINO Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Solo una curiosità. Vorrei sapere se è a conoscenza di quando verrà completato questo iter di ristrutturazione dell'Osservatorio o, se ho capito bene, per i nuovi reclutamenti. 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Sì, da lunedì – quindi da ieri – si è insediato il Commissario di Azienda Calabria quindi, in una delle prime occasioni che avremo di interloquire col Commissario, chiederemo i tempi necessari per concludere l'iter e selezionare il personale dell'Osservatorio.

PRESIDENTE

Una precisazione: per Azienda Calabria intendiamo Azienda Calabria Lavoro?

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Sì.

PRESIDENTE

Perfetto. C'è questa interlocuzione tra l'Osservatorio e l'Azienda Calabria Lavoro per strutturare questo reclutamento di personale che, ovviamente, recluterà Calabria Lavoro, per cui si farà un progetto, ci sarà un Protocollo d'intesa. 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Questo c'è già, c’è già l’impegno di spesa. È tutto formalizzato.

Sostanzialmente, va fatta la procedura di selezione. L’impegno di spesa copre l'anno corrente. Questo è stato già notificato ad Azienda Calabria. Abbiamo la necessità che questo iter si concluda. Da ieri abbiamo un interlocutore, che è il Commissario, con cui entro questa settimana cercheremo di capire i tempi di questa procedura. 

PRESIDENTE

Perfetto. Io ne approfitto per chiedere un paio di cose che avevo preparato per il dottor Cosentino. Mi auguro che lei possa rispondere, altrimenti poi ci potrà mandare anche qualche nota.

L'articolo 10 della legge numero 8 del 2008 prevede un sistema informativo turistico che dovrebbe avere qualche collegamento, affinità, collaborazione con l'Osservatorio. Questo è già in atto, c’è una storicità, c'è qualche risultato già prodotto? 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Non conosco nel merito la situazione. Sicuramente c'è un sistema informativo su cui si basa il sistema dell'Osservatorio che è in grado di trattare tutta una serie di dati relativi alle presenze, quindi questo sistema informativo esiste e funziona.

Ovviamente, ci si può limitare a un utilizzo minimale, quello diciamo di legge, di rilevamento delle presenze, così come –  questo grazie alla presenza degli esperti selezionati – si può fare, si possono fare delle elaborazioni più interessanti per poi andare a capire la dinamica, i fenomeni, avere un feedback delle politiche pubbliche e capire qual è l'impatto delle politiche pubbliche sul turismo e anche sul sistema di trasporto, quindi sulla frequenza dei voli e degli incentivi; cioè, capire da questo sistema, quanto queste misure possano incidere sul comparto turistico. 

PRESIDENTE

Io ne approfitto per un'ultima domanda. Rispetto a questa azione politica del Ministro al turismo, Garavaglia, con la Regione rispetto ad un Sistema informativo nazionale, l'Osservatorio è stato interessato da questo punto di vista? Abbiamo elaborato qualcosa? Stiamo partecipando a questa dinamica nuova per la gestione del turismo in Italia? 

PAVONE Giuseppe, dirigente Dipartimento lavoro, sviluppo economico, attività produttive e turismo

Sicuramente queste attività andranno riavviate e riprogrammate, non solo in quest'anno che è un anno in cui c'è questo impegno di spesa e coprirà queste attività ma, in ogni caso, i dati viaggiano su un'unica Piattaforma nazionale in cui noi fruiamo del dato, ma la Piattaforma è unica e noi la abbiamo in riuso e, quindi, utilizziamo già un sistema nazionale per la rilevazione delle presenze. 

PRESIDENTE

Mi scusi, da quello che ho potuto leggere e capire, questa è un'iniziativa nuova, c'è stato un incontro massimo un paio di settimane fa; però, eventualmente, per facilitarci ad avere qualche informazione in più – parlo di noi come Commissione, visto che abbiamo anche il turismo – se lei è d'accordo, con l'aiuto degli uffici, possiamo chiederle questi appunti in modo da poter verificare meglio e per evitare di farla tornare qui, visto che possiamo dialogare anche a distanza e perché vorremmo essere in qualche modo informati, tra virgolette, ed anche preparati rispetto alle prossime settimane.

Sappiamo che, molto probabilmente, il Ministro verrà in Calabria; almeno, questo è il sentore che ho avuto. Non perché qualcuno me l'ha detto, ma perché è scritto sui giornali.

Magari, se abbiamo un’interlocuzione – me lo auguro – a parte la Giunta regionale e la Presidenza, potremmo pure in qualche modo dialogare su una base di informazioni tra i diversi organismi e comparti.

Ne approfitto anche per un'altra cosa – su cui, magari il direttore generale aveva dati più aggiornati – rispetto ad un'altra critica che è stata sollevata al Dipartimento turismo – parlo sempre di quelle audizioni che abbiamo avuto – sul fatto che spesso c'è difficoltà di interlocuzione o di avere risposte che, personalmente, attribuisco – se è vero, non lo so –forse anche ad una mancanza di personale o a un sottodimensionamento del Dipartimento.

Se c'è – sicuramente il Dipartimento lo sa – possiamo almeno saperlo.

Poi, certo, non dipende da noi incrementarlo, ma in qualche modo abbiamo anche una risposta quando qualcuno ci dovesse osservare di nuovo questa cosa, potremo dire: “Avete ragione, ma abbiamo trovato una pianta organica dimezzata o abbiamo dei settori o delle postazioni.”.

In questa audizione, oltre che per instaurare un rapporto con la Commissione, sia pure a fine Legislatura, visto che è stato tirato in ballo l'Osservatorio, abbiamo detto che ce ne faremo carico e poi nelle occasioni non escludo che potremmo – acquisiti una serie di dati o meno – fare una nota come Commissione alle organizzazioni che sono venute qui in audizione e dire: “Con il supporto dell'Osservatorio abbiamo queste precisazioni, abbiamo questi dati”, in modo tale che contribuiamo, almeno che non ci sia qualcuno che magari dice una cosa che non è vera, o magari poi la dovremo subire perché non sappiamo dar risposte. Questo è l'intento; quindi, molto probabilmente, senza togliere niente a lei perché sicuramente se è venuto è preparatissimo e sta dimostrando di avere la conoscenza però le chiedo la disponibilità di darci, in modo più organico, qualche dato - glielo ricorderò con una e-mail tramite gli uffici - per la prossima seduta di Commissione che sarà partecipata da tutti i componenti in modo da avere notizie per poter parlare con chiunque nelle nostre funzioni di consigliere o di componente della Commissione

Questo era l'intento.

Ringrazio in anticipo e, se siamo d'accordo, ripeto, non le ruberei molto più tempo perché l'abbiamo già fatta aspettare molto e, quindi, ci aggiorniamo con questa interlocuzione.

Se avremo bisogno di altre cose, ovviamente se ci sono dei dati, delle sintesi, delle relazioni che voi fate periodicamente, se le mandate – o magari potete informare il direttore Cosentino –  anche alla Commissione, ve ne saremmo grati perché poi socializziamo tra i componenti e con gli uffici e abbiamo elementi su queste materie importanti per la Calabria. Grazie.

Se i colleghi non hanno da suggerire o aggiungere altro, ringrazio tutti, lei per primo, i colleghi e gli uffici che ci hanno assistito.

La seduta è chiusa.

 

La seduta termina alle 18,30