XI^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE SPECIALE DI VIGILANZA

 

N. 8

RESOCONTO INTEGRALE

________________

SEDUTA Di LUNEDì 10 MAGGIO 2021

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE DOMENICO GIANNETTA

 

Inizio lavori h. 11,56

Fine lavori h. 15,12

INDICE

 

PRESIDENTE  3

Andamento gestionale generale di Fincalabra S.p.A., con particolare approfondimento sul ruolo e sulle funzioni svolte per l’attuazione della Delibera di Giunta n. 460 del 9 dicembre 2020, e sulla procedura di nomina del Direttore Generale  3

PRESIDENTE  3,*,*,*,*,*,*,*,*

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente) 21

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria) 12,*

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle libertà) 12

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini) 16

ZANFINO Alessandro, Presidente del consiglio di amministrazione di Fincalabra  3,*,*

Predisposizione atto di indirizzo della Commissione all’Ufficio di Presidenza del Consiglio  29

PRESIDENTE  29

Sull’ordine dei lavori 30

PRESIDENTE  30,*

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria) 30

Audizione in merito alla situazione finanziaria ed amministrativo - gestionale del CORAP Calabria. Approfondimento sulle attività procedimentali disposte con la legge regionale n. 24/2013  32

PRESIDENTE  32,*

BELLOFIORE Renato, Commissario straordinario CORAP Calabria  48,*,*

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente) 56

DI NATALE Graziano (Io Resto in Calabria) 46

ESPOSITO Sinibaldo (Casa della Libertà) 56

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini) 52

TEMPO Sergio, Revisore dei conti CORAP  42,*

 

 

 

Presidenza del presidente Domenico Giannetta

La seduta inizia alle 11,56

PRESIDENTE

Buongiorno a tutti. Procediamo all'appello: Giannetta, presente; Guccione ha richiesto congedo; Caputo, presente; Molinaro, presente; Esposito, presente; Graziano Di Natale sta per arrivare. Nel momento in cui arriverà, prenderemo atto della sua presenza in Aula. Passiamo all'approvazione del verbale della seduta precedente che è approvato all'unanimità.

Andamento gestionale generale di Fincalabra S.p.A., con particolare approfondimento sul ruolo e sulle funzioni svolte per l’attuazione della Delibera di Giunta n. 460 del 9 dicembre 2020, e sulla procedura di nomina del Direttore Generale

PRESIDENTE

Possiamo iniziare con il primo punto all'ordine del giorno “Andamento gestionale generale dei Fincalabra S.p.A. con particolare approfondimento sul ruolo e sulle funzioni svolte per l'attuazione delle delibere di Giunta numero 460 del 9 dicembre 2020, e sulla procedura di nomina del direttore generale”. È invitato il Presidente del Consiglio di Amministrazione di Fincalabra, avvocato Alessandro Zanfino. Ricordo che, nella seduta precedente, avevamo convocato, il presidente Zanfino il quale non ha potuto prendere parte ai lavori però, gentilmente, ha mandato una relazione che è agli atti della Commissione e quindi è stato possibile visionarla da parte di tutti. Oggi la ringraziamo per la sua presenza. Se i colleghi al momento non hanno nulla da aggiungere, cederei subito la parola al presidente Zanfino e successivamente apriremo la discussione. Grazie.

ZANFINO Alessandro, Presidente del consiglio di amministrazione di Fincalabra

Buongiorno a tutti, buongiorno, Presidente, onorevoli consiglieri. Andrò subito al punto all'ordine del giorno che prevede essenzialmente tre interventi diversi: uno sull'andamento gestionale di Fincalabra, uno sull'attuazione della delibera di Giunta regionale numero 460 del 9 dicembre 2020 che riguarda il CORAP e, infine, uno sulla procedura di nomina del direttore generale.

Riguardo all'andamento gestionale di Fincalabra, devo dire che Fincalabra è un ente che è in equilibrio economico finanziario, una società partecipata interamente dal socio unico Regione Calabria, che già da due esercizi ha una situazione economica e finanziaria stabile, il ché alle nostre latitudini è già una cosa molto importante. Fincalabra è una società pienamente operativa. Ricordo alla Commissione che gestisce importanti piattaforme tecnologiche per la Regione Calabria, ricordo lo sportello unico per l'edilizia, SUE, e lo sportello unico per le attività produttive…

PRESIDENTE

Chiedo scusa, prendiamo atto che è arrivato il collega Di Natale.

ZANFINO Alessandro, Presidente del consiglio di amministrazione di Fincalabra

Stavo ricordando che Fincalabra gestisce importanti piattaforme tecnologiche per la Regione Calabria: il SUE, lo Sportello Unico per l'Edilizia, il SUAP, Sportello Unico per le Attività Produttive, la piattaforma di Calabria impresa, che al suo interno ha anche una sezione importante relativa alla ZES, la Zona Economica Speciale, e in più gestisce la “Piattaforma avvisi” per la Regione Calabria. In questo periodo, anche di pandemia, Fincalabra ha svolto un ruolo fondamentale per l'erogazione di contributi e servizi alla Regione Calabria. Lo ha svolto - infatti agli atti avete una relazione sull'andamento gestionale - erogando circa 100 milioni di euro a favore di oltre 40 mila imprese. Devo dire che è stato un successo perché la piattaforma tecnologica adottata da Fincalabra ha consentito, nonostante un click day con circa 23.000 domande tutte nello stesso momento, di essere stabile. Questo ha permesso intanto di avere una affidabilità di un modello di gestione, che è cosa molto importante, e soprattutto il Dipartimento, a cascata, c'è stata anche una velocizzazione dei procedimenti istruttori di erogazione dei contributi. Ad esempio, basti pensare sul fondo Calabria competitiva, che ha ricevuto moltissime domande, proprio per dare ristoro a tutte le aziende calabresi che in fase pandemica hanno avuto serie difficoltà economiche, in soli due mesi si è riusciti a erogare i contributi. Il ruolo di Fincalabra, in questo particolare momento storico, credo sia di fondamentale importanza per la Regione Calabria. La società è sana, ha 127 dipendenti e si trova, come dicevo, in una posizione finanziaria di equilibrio che permette a Fincalabra di potersi candidare, ovviamente anche nella futura programmazione nazionale e comunitaria dei fondi, come organismo intermedio per la Regione Calabria, considerando anche il fatto che importanti risorse arriveranno dalla Comunità europea sia sulla programmazione 21-27 sia sul piano del Recovery Fund.

È una società con un margine operativo lordo positivo e ciò consente di poter sperare. È questa l'opera che stiamo facendo attraverso un Piano industriale, che per adesso abbiamo condiviso con le parti sindacali e all'interno del consiglio di amministrazione. L'auspicio è questo: far diventare Fincalabra una vera e propria agenzia per l'innovazione e la transizione digitale. Questo è l'obiettivo.

Ricordo a tutti che altre esperienze, come Lazio-crea, ad esempio, nel Lazio, hanno gestito la piattaforma di prenotazione dei vaccini con dei risultati straordinari. Quindi Fincalabra può diventare, con un modello di gestione davvero innovativo e dinamico, una società strategica per la Regione Calabria, tant'è che gestiamo progetti importanti come Calabria Innova e quindi tutta la parte relativa all’innovazione, startup, incubatori, che ha dato degli ottimi risultati in termini anche di rendicontazione alla Commissione europea, per quanto riguarda la certificazione della spesa sull'Asse Por che era stato affidato a Fincalabra. In tutto questo - proseguo con il secondo punto - a dicembre, con la delibera numero 460, e relativamente al cosiddetto problema CORAP, la Giunta regionale aveva individuato Fincalabra come possibile soggetto gestore per la parte relativa alle aree industriali.

 Subito dopo quella delibera, ancor prima del mio insediamento, Fincalabra inviò alla Regione Calabria, con la nota che avete agli atti, numero 178 del 14 gennaio 2021, un vero e proprio progetto di gestione delle aree industriali. Però, devo dire, è rimasto lettera morta perché poi gli uffici regionali non hanno dato seguito, forse a causa anche dalla sentenza della Corte Costituzionale che interrompeva la liquidazione coatta amministrativa del CORAP. Quindi è venuta meno questa che poteva essere anche un'importante funzione di Fincalabra cioè quella di avviare un processo nuovo di gestione delle aree industriali.

Avevamo fatto un'analisi di studio su modelli virtuosi e, ad esempio, un modello virtuoso era secondo noi quello del Friuli che poteva essere esportato e trapiantato nella nostra Regione, perché quello che manca è veramente la capacità di essere attrattori di investimenti. Si voleva, quindi, sposare questo modello per poterlo proiettare, non su tutte le aree industriali ma partendo da due o tre aree industriali strategiche, per dare un modello organizzativo e di gestione efficiente.

Tutto ciò poi non è avvenuto proprio per ragioni squisitamente giuridiche che hanno visto un’interruzione della liquidazione coatta amministrativa. Però io, a nome di tutto il CdA, oggi manifesto la disponibilità di Fincalabra a essere una spalla su cui poter contare per la futura gestione del CORAP.

È ovvio che la difficoltà determinata anche dal numero di debiti accumulati negli anni dal CORAP, che hanno ovviamente manifestato una non efficiente gestione delle risorse, fa sì che sia una zavorra importante da considerare. Poi abbiamo visto che stanno arrivando anche a Fincalabra per conoscenza atti di pignoramento in questa fase, quindi è una situazione davvero difficile, ma ho visto che il secondo punto all'ordine del giorno di questa Commissione è proprio la questione del CORAP.

Mi fermo soltanto, qui, a manifestare la disponibilità del Consiglio di amministrazione di Fincalabra a poter dare una mano su una partita così importante per la nostra regione.

Riguardo al terzo punto che è quello della nomina del direttore generale, come dicevo, Fincalabra ha una struttura importante e non omogenea. Non omogenea perché ha diversi campi di attività: il campo della innovazione, il campo della tecnologia quindi la gestione di piattaforme digitali, il campo degli incentivi - abbiamo gestito tutti gli incentivi e di ristoro in questo ultimo periodo - tutta la parte degli strumenti di ingegneria finanziaria, la parte amministrativa e di gestione dell'ente stesso. A fronte di questa non omogeneità delle diverse funzioni che Fincalabra ricopre, negli anni ho trovato un solo dirigente, il ché, rispetto a una struttura così complessa, dal mio punto di vista - ma ci vuole poco a capirlo - è sicuramente una parte non efficiente come modello organizzativo.

Il 15 luglio del 2020, il Consiglio di amministrazione aveva approvato la procedura di nomina del nuovo direttore generale. Questa però poi non si è trasformata in realtà perché l’assemblea ordinaria non c'è mai stata, quindi appena mi sono insediato ho dato seguito a questo adempimento già deliberato dal Consiglio di amministrazione, chiedendo al socio, la Regione Calabria, di poter procedere alla nomina del direttore generale. Ovviamente l'abbiamo fatto conformemente alle norme perché Fincalabra è una società partecipata che soggiace alle norme pubbliche, alla legge Madia, alla 175 del 2016, e ovviamente al decreto legislativo 165 del 2001 che prevede all'articolo 7, comma 6, leggo testualmente “l'amministrazione deve avere preliminarmente accertato l'impossibilità oggettiva di utilizzare le risorse umane disponibili al suo interno”.

Per come sono le procedure amministrative attuali, abbiamo fatto un avviso interno per verificare la disponibilità di dirigenti interni e ovviamente in assemblea ordinaria era stato deliberato anche eventualmente l'avviso esterno.

Nella seduta del Consiglio di amministrazione del 16 aprile 2021 è pervenuta un'unica candidatura che è quella dell'unico dirigente, il dottor Marco Aloise, e il Consiglio di amministrazione ha deliberato, per diverse ordini di ragioni, di conferire l'incarico di direttore generale a Marco Aloise.

Intanto per una ragione di efficienza e di risparmio economico finanziario importante perché il vecchio direttore generale costava, tra stipendio fisso e oneri, circa 200.000 euro all'anno. Insomma una spesa importante, tant’è che noi siamo soggetti anche alla spending review, mentre selezionando un dirigente interno la spesa che Fincalabra dovrà affrontare annualmente è di solo 28.000 euro. Come CdA, ci siamo determinati a fare anche un taglio della retribuzione prevista del direttore generale di circa il 15%, a dimostrare di voler assolutamente aderire ai principi di maggiore efficienza ma anche di maggiore economicità possibile, per mantenere un equilibrio economico-finanziario degno di questo nome all'interno della società.

Quindi, il Consiglio di amministrazione ha effettuato questo taglio, ha deliberato anche che l'indennità di risultato, che era prevista per il vecchio direttore generale, non venisse corrisposta se prima non si fosse approvato un Piano di performance.

È giusto che sappiate che il vecchio direttore generale aveva percepito l'indennità di risultato mentre nessuno dei 127 dipendenti di Fincalabra aveva percepito un solo euro di indennità di risultato. Questo è importante che io lo dica anche per rispetto per tutti i colleghi che lavorano in Fincalabra. Quindi nel nuovo contratto del direttore generale tra l'altro è previsto che sia rescindibile in qualsiasi momento perché è un dirigente interno quindi non c'è nemmeno il rischio di fare un contratto con un professionista esterno e poi tra virgolette tenerselo sul groppone, davvero tra virgolette, per almeno tre anni.

Abbiamo fatto questa scelta che sicuramente è economicamente più sostenibile per la società, poi i requisiti ovviamente del dirigente esterno sono requisiti di tutto rispetto. Quindi il CdA si è determinato in questo modo. Lo Statuto di Fincalabra prevede che qualsiasi nomina venga fatta con il gradimento della Giunta regionale, quindi abbiamo inviato la deliberazione del Consiglio di amministrazione al Dipartimento e alla Giunta regionale che ha manifestato il proprio gradimento, il proprio nulla osta alla nomina. Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento. 

PRESIDENTE

Grazie mille per la sua puntuale esposizione. Mi riservo poi di farle qualche domanda e qualche considerazione. Ha chiesto di intervenire il collega Graziano Di Natale. Ne ha facoltà. 

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Grazie, Presidente. Intervengo per fare alcune considerazioni di natura prettamente amministrativa ma anche di buon andamento della pubblica amministrazione, in un periodo particolare che stanno vivendo la Giunta regionale e il Consiglio regionale stesso, in virtù appunto del noto regime della prorogatio. Parto da questa considerazione: io ho ascoltato la relazione che è stata fatta dal rappresentante di Fincalabra, quale ente strumentale della nostra Regione e, nella mia qualità di Vice presidente della Commissione di vigilanza, pongo alcuni interrogativi ai colleghi, non sottacendo una domanda al rappresentante di Fincalabra. Intanto la prima: la nomina del direttore generale di Fincalabra era una nomina urgente che impediva all’Ente di svolgere appieno le sue funzioni? O si poteva comunque ad interim procedere, sempre all'interno, con un incarico da poter svolgere nei mesi che ci separano dal rinnovo del Consiglio regionale e della Giunta regionale?

Non entro nel merito delle questioni che sono state dette qui in Commissione proprio perché la Commissione ha un valore particolare; si chiama Vigilanza perché noi dovremmo assumere un controllo sulla vita amministrativa della Regione Calabria.

È stato detto dal rappresentante di Fincalabra che loro hanno - mi riferisco all'ultimo punto e, come ho detto prima, non entro nel merito di quello che è il lavoro fatto da Fincalabra, ma perché interessa focalizzarmi su questo argomento - chiesto il gradimento alla Giunta regionale sulla nomina del direttore generale. A questa richiesta è stata risposto in maniera positiva dalla Giunta regionale.

È una cosa che non si poteva fare, Presidente, perché noi sappiamo che la Giunta regionale - e questo è uno dei tanti esempi che io oggi voglio portare in Commissione - non ha un potere oggi straordinario, ma noi siamo nell'emergenza - l'ho detto anche in Aula – e possiamo focalizzare i nostri obiettivi su due aspetti: l'ordinaria amministrazione, prevista dai regolamenti, e affrontare l’emergenza sanitaria.

La nomina del direttore generale non rientra in nessuno dei due aspetti quindi la Giunta regionale non poteva esprimere un parere favorevole rispetto ad un atto che non è né urgente né straordinario rispetto all'emergenza, appunto perché il comportamento della Giunta regionale è cristallizzato in un'attività ordinaria. Allora la Commissione consiliare di Vigilanza– e vado verso la conclusione - ha un compito ben preciso e lo dico anche ai consiglieri regionali di maggioranza, ma noi ci troviamo al paradosso, Presidente: l'attività del Consiglio è ingessata, è ingessata per quanto riguarda le prerogative dei consiglieri regionali, e l'attività della Giunta viene esercitata in un modo così normale come se qui non fosse successo nulla. Abbiamo due binari completamente diversi su cui si viaggia. Poco fa mi è stato riferito che la Giunta regionale ha provveduto a esercitare i suoi poteri, nominando i responsabili dell'ambito territoriale per quanto riguarda la caccia.

Non è un atto ordinario! Non riguarda l’emergenza sanitaria!

Qui siamo in emergenza e il Consiglio dei Ministri ha prorogato gli Organi per affrontare l’emergenza e per portare la Regione Calabria ad una nuova Legislatura, stabilendo quello che è di fronte per l'ordinarietà.

Rispetto il buon lavoro fatto in questi mesi da Fincalabra, dove ci sono tanti funzionari e roba varia, ma non si può fare, e credo che la Commissione di Vigilanza questa mattina abbia il compito di tracciare la strada.

Chiedo fortemente che ci sia un chiarimento in questi mesi che ci separano dal voto di ottobre, o quando sarà; diversamente, dovremo assumere delle posizioni forti rispetto a questa cosa.

La questione di Fincalabra l'ho presa ad esempio rispetto alla nomina che è stata fatta e, giustamente – voglio rimarcarlo – viene chiesto il parere alla Giunta regionale che dice “sì, va bene, fatelo”. No!

Così come – consigliere Esposito, so che lei è molto attento – accade anche che vengano nominati i responsabili dei Centri per l'impiego su Cosenza e su Reggio Calabria, Presidente!

Vorrei che su questo punto la prossima volta discutessimo tutti quanti andando a prendere una manifestazione di interesse scaduta.

Il mio intervento lo voglio fare sul comportamento che si sta tenendo in questa Regione. Pensate un attimo a ciò che è successo e consentitemi di dire.

Prima ancora della morte della presidente Santelli, la Regione Calabria fa una manifestazione di interesse e chiede la disponibilità ai dirigenti per partecipare e per nominare i responsabili dei Centri per l'impiego, i quali partecipano e vengono legittimamente nominati.

Dopo un anno, due di questi vanno in pensione e anziché rinnovare la manifestazione di interesse – ammesso che si potesse fare in questo periodo di ordinaria amministrazione – vengono nominati quelli che hanno partecipato alla manifestazione di interesse di un anno fa. Vengono nominati in sostituzione per Reggio Calabria e per la provincia di Cosenza.

Pertanto, o la Commissione di Vigilanza assume effettivamente il valore che ha oppure – consentitemi, anche nella mia qualità di Vicepresidente di questa Commissione – la nostra presenza non ha senso!

Noi dobbiamo cominciare a dire su atti e fatti!

Intanto, vorrei porre la seconda domanda – e finisco –: la nomina del Direttore generale di Fincalabra è un atto ordinario o straordinario?

Avremo un maledettissimo, benedettissimo Ufficio legislativo in questo Consiglio regionale che stabilisce la strada, che rediga un parere e stabilisca se tutte le cose che sono state fatte hanno seguito il principio stabilito dal Consiglio dei Ministri oppure no; altrimenti la nostra presenza è inutile!

Qualcuno potrebbe interpretare il mio dire in quanto esponente di minoranza, ma lo dico perché in questo momento, con lo status del Consiglio regionale, le prerogative dei consiglieri regionali sono calpestate, non sotto un piede o sotto i piedi, ma sono calpestate completamente da un comportamento che è illegittimo; quotidiano, quotidiano!

Presidente, finisco, intanto chiedendo al Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale se la Commissione può chiedere un parere in merito alla legittimità della nomina in relazione alla straordinarietà del periodo e in sintonia con quanto stabilito dal Consiglio dei Ministri rispetto alla nostra carica.

Inoltre, chiedo che nella prossima seduta di Commissione si ponga l’attenzione sulle nomine che sono state fatte nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, comprese quelle dei Centri per l'impiego della Regione Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei, collega Di Natale, e grazie per il contributo perché sono emersi degli spunti importanti anche perché il dibattito che oggi si fa in Commissione lo affrontiamo già da qualche mese anche in altre sedi quali il Consiglio regionale.

Difatti, ogni volta che portiamo degli atti, ci poniamo legittimamente delle domande e sono emersi degli spunti importanti.

Poi, magari, ognuno di noi può, tra virgolette – non è il suo caso, ovviamente, in senso generale – “strumentalizzare” il fatto che un ordine del giorno venga portato o meno in Consiglio regionale e se lo stesso sia legittimo o meno, visto che ci troviamo in una fase di prorogatio e, quindi, possiamo affrontare solo atti indifferibili e urgenti.

Prima di cedere la parola al presidente Zanfino, mi lego al ragionamento del collega Di Natale dicendo questo: oggi ci ritroviamo ad avere una nomina che può essere considerata un atto urgente – e verificheremo, per quello che dicevamo prima, anche con il Settore assistenza giuridica e con gli altri uffici se lo sia effettivamente – ed oggi abbiamo un’unica figura del direttore generale e segretario – credo che accorpi ambedue le nomine dell'unico interno che era in grado di poterlo fare e, nel frattempo, ad interim, è anche dirigente di quel settore, perché è l'unico capace di fare questo tipo di ragionamento – ma noi vogliamo portarlo avanti ad interim per sempre o, da questo punto di vista, nel momento in cui lui è segretario e direttore generale, poi comunque dobbiamo scorporarlo dall’interim del dirigente e, quindi, dobbiamo fare un avviso per nominare il dirigente?

Se così è o sarà, non ha alcun significato perché, evidentemente, non siamo andati a risparmiare per quello che lei ci diceva prima, perché se poi dobbiamo nominare qualcuno che vada a fare il dirigente, alla fine abbiamo parlato di tutto, ma non abbiamo detto di nulla.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Ne ha facoltà.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, la volevo ringraziare per il garbo e volevo anche dire ai consiglieri che il mio dire, forse un po' animato, non era una polemica, ma bensì un modo per cristallizzare il comportamento di ciascuno di noi.

Non ho da inveire contro la maggioranza o contro la minoranza. Qui c'è da cristallizzare il ruolo di ciascuno di noi.

PRESIDENTE

L’avevamo capito. Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà.

ESPOSITO Sinibaldo (Casa delle libertà)

Prendo la parola perché credo che dobbiamo scindere due momenti fondamentali, entrambi importanti, di questa Commissione perché si parte da una specificità, che oggi è l'audizione del Presidente di Fincalabra, che ci ha fatto un excursus dello stato delle cose – su cui poi entrerò nel merito – e poi si passa ad un’argomentazione di ordine generale che, indubbiamente, ha posto il collega Di Natale, con il garbo che lo caratterizza. Non c’è, quindi, nessuna strumentalizzazione, e con analoga pacatezza, però, credo che si debbano mettere i punti sulle “i”.

Intanto, non sono assolutamente convinto, presidente Giannetta, che il Settore assistenza giuridica del Consiglio regionale possa entrare nel merito della legittimazione di un atto della Giunta regionale.

Nella mia ignoranza, credo che siano due cose distinte e separate; così come è distinto e separato il ruolo della Giunta regionale e del Consiglio regionale.

Il Settore assistenza giuridica può indicarci, nella correttezza degli atti, il nostro percorso, le nostre iniziative e quant'altro, ma non una disquisizione del genere.

Ripeto, sarò un ignorante, ma la penso così.

C'è un’argomentazione di ordine generale che affido al collega Di Natale. Purtroppo avremmo dovuto votare a gennaio-febbraio, aprile; adesso si parla di ottobre. C'era anche l'ipotesi di un ulteriore slittamento di queste benedette-maledette elezioni; sarebbe veramente un dramma, diventerebbe una ecatombe anche se si votasse ad ottobre, pensare che la Giunta regionale si debba limitare a qualcosa di ordinario.

La Giunta regionale in una disquisizione, in una situazione drammatica e straordinaria che caratterizza la Regione Calabria dalla a) alla z), ritengo invece che debba entrare in quella situazione borderline fra l'ordinario e lo straordinario.

Lo deve fare – e qui sposo qualunque iniziativa voglia fare il collega Di Natale – nel rispetto delle norme e anche della situazione politica che la Regione Calabria vive, essendo in una fase ormai “di campagna elettorale aperta” che non sappiamo quando potrà finire.

Sono assolutamente d'accordo con il collega Di Natale.

Ciò che la Giunta regionale fa deve essere un momento di vigilanza di questa Commissione, senza riferimento al centro-destra o al centro-sinistra, ma nel rispetto delle norme e dei cittadini che non devono essere “strumentalizzati” in questa fase.

Naturalmente, non siamo nati ieri e non camminiamo oggi.

La fine di una Legislatura ha sempre creato un momento di frizione fra la maggioranza e l'opposizione rispetto a quella che è la logica della maggioranza e, quindi, del governo di quel determinato colore.

Oggi, ancor di più, ritengo che si debba usare il freno e la moderazione; naturalmente, anche come parte politica che governa la Calabria, questo è il messaggio che intendo portare al Presidente facente funzioni, Spirlì, e all'Intera Giunta regionale.

Credo – e qui entro nel merito – che proprio sul discorso di Fincalabra, invece, sia stato posto in essere un atteggiamento terzo da parte della Giunta regionale.

Ringrazio il presidente Zanfino che ha fatto un excursus di quella che è in modo variegato Fincalabra, dei risultati e anche delle potenzialità che ha Fincalabra.

È partito con un grido di dolore: un solo dirigente e poi anche dalla necessità che una Ferrari - come lei ce l’ha descritta, Presidente - che è Fincalabra, debba essere messa non solo in moto, ma debba camminare più velocemente possibile rispetto a quelle che sono le potenzialità; in particolare, verso quella transizione digitale che potrebbe essere il presente e un imminente futuro.

Il futuro viaggia, non dico ogni 24 ore, ogni settimana, ogni mese, ma ormai è in continuo divenire, soprattutto quando si parla di transizione digitale; pensare che possiamo congelare qualunque tipo di iniziativa e di programmazione anche politica da qui a ottobre o al prossimo marzo, ci porterebbe a perdere la partita senza giocarcela e il gap con il resto dell'Italia, dell'Europa e con il resto del mondo – ahimè –  diventerebbe incalcolabile e ormai non riducibile.

C’è di più e credo che collega Di Natale abbia trovato il termine giusto alla nomina del Direttore generale. Per come si è esercitata questa nomina e per quelli che sono i dettami contrattuali del dottore Marco Aloise - se non ho capito male, Presidente - quasi quasi si tratta di una nomina ad interim.

Perché? Meno 15 per cento dello stipendio, unico dirigente di Fincalabra, quindi è quasi un interim all’interno del settore; in più, una rescissione del contratto in qualunque momento; quindi non c'è “sul groppone”, come l'ha definito il Presidente, ma c'è la possibilità di rescindere in qualunque momento il dottore Aloise da quel contratto che ha firmato.

C'è un momento che vorrei fosse coniato poi su tutte le altre Società in house della Calabria, ma anche come forma mentis in tutta la Pubblica amministrazione: finalmente un’indennità di risultato legata ad un progetto di performance che deve raggiungere il direttore generale, se non ho capito male; quindi, ritengo che su questa nomina, quasi non vedo, presidente Giannetta, nessuna interferenza della Giunta regionale, e di questo mi compiaccio!

È stata soltanto – perché lo Statuto lo prevede – una trasmissione del verbale del Consiglio di amministrazione alla Giunta regionale, che ne ha preso semplicemente atto.

In tempi passati, presidente Zanfino, al di là se siamo in pandemia o meno, qualche modo di procedere della vecchia politica – e non mi riferisco a nessuno in particolare – anche il giorno prima delle elezioni, probabilmente, l'avrebbero chiamata per sapere che intenzione il Consiglio di amministrazione avesse circa la nomina del Direttore generale; quindi la mia voleva essere un’argomentazione di ordine generale, rispetto al fatto che andremo a votare ad ottobre.

Ai colleghi dell'opposizione, con coloro i quali spesso nasce un confronto sempre sulla sostanza e non sulla strumentalizzazione, dico che non possiamo paralizzare, da qui a ottobre, qualunque tipo di decisione della Giunta regionale.

Eventualmente, se ci sarà la possibilità di condividere alcuni percorsi, lo faremo.

Laddove c’è da parte vostra l’intenzione di svolgere un ruolo di opposizione, come avete sempre fatto in modo duro, leale ma da par vostro, credo che, in ogni caso, congelando completamente o pensando al Settore assistenza giuridica, piuttosto che a quello o quell'altro, sicuramente non creeremmo un buon momento di transizione verso le elezioni e, quindi, fin quando si entrerà poi nel pieno delle funzioni della nuova Legislatura, che dovrebbe avvenire verso ottobre-novembre, anche perché si voterà ad ottobre, passerà tutto il 2021.

Abbiamo una pandemia che ancora diventa un vulnus e un punto interrogativo che non ci fa dormire la notte da tutti i punti di vista, sanitario naturalmente e anche economico.

Mi ha fatto piacere oggi ascoltare il presidente Zanfino e, proprio perché ho cercato di prendere appunti per quanto riguarda l’aspetto amministrativo, mi ha preoccupato una cosa per quanto riguarda Fincalabra: il fatto che stanno quotidianamente arrivando atti di pignoramento in nome e per conto del CORAP, quantomeno per conoscenza –  l’ha detto lei – con delle responsabilità in capo a Fincalabra.

Mi preoccupava perché oggi discutiamo di Fincalabra.

Naturalmente discuteremo di un'altra Società in house e, laddove ci sarà la necessità di mantenerla come strumento attivo delle dinamiche regionali, la difenderemo così come l'abbiamo difesa quando eravamo all'opposizione; così come la difendiamo oggi e la difenderemo domani, al di là del ruolo che ci affideranno gli elettori.

Naturalmente, anche da questo punto di vista, mi auguro che ci sia un prosieguo di conoscenza, perché sono uno che ha sempre contestato e l'ho fatto anche all'inizio di questa Legislatura, di rispetto reciproco tra il momento governativo e il momento consiliare.

Anche in questa Legislatura, quindi per colpa del centro-destra che governa la Regione Calabria, non credo che sempre – come diceva il collega Di Natale – il ruolo del consigliere regionale sia stato “rispettato” al mille per mille.

Su questo mi voglio confrontare e dare il mio contributo, con il collega Di Natale, alla dignità di coloro che sono la democrazia rappresentativa di questa Regione, però altre disquisizioni poi, naturalmente, non mi trovano d'accordo; concludo auspicando, Presidente, veramente quel salto verso la digitalizzazione e l'innovazione che sono fondamentali.

Oggi la Piattaforma ha funzionato: 23 mila click e in un momento c'è stata un'accelerazione dal punto di vista amministrativo, che poi ha avuto come risultato finale anche un'accelerazione nell'erogazione.

Queste potenzialità le dobbiamo sfruttare al massimo e per farlo ci sarebbe anche stata la possibilità, per colmare quella deficienza in organico, di prendere un dirigente anche esterno, senza badare a spese.

Siamo in un momento particolare di spending review e siamo anche in un momento particolare della politica.

Per questo accetto il ragionamento fatto dal collega Di Natale, ma lo ribalto come una medaglia: è un merito anche della politica che sta governando la Regione Calabria in questa fase di transizione.

Se nel passato ci fosse stato analogo comportamento, probabilmente non avremmo visto degli scempi dell'ultimo momento prima che iniziassero addirittura lo scrutinio, non tanto il giorno dell'elezione stessa.

Grazie, Presidente.

PRESIDENTE

Mi riservo di fare un ragionamento unico alla fine.

Cedo la parola al consigliere Molinaro che, tra le altre cose e per amore di verità, è stato colui che ha chiesto l'inserimento di questo punto all'ordine del giorno nella seduta odierna. Prego.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini)

Grazie, Presidente.

Dalle dichiarazioni del presidente Zanfino prendo atto della trasformazione, di fatto, di Fincalabra da finanziaria regionale a un’altra cosa; sostanzialmente uno strumento che consente di svolgere tutte le attività mediante convenzioni e contratti con la Regione Calabria e con i Dipartimenti per espletare le cose che prima ci ricordava il presidente Zanfino.

Ritengo che essendo la prima volta che in questa Legislatura si parla di Fincalabra e considerato che la sua nascita, come è avvenuto in tante Regioni d'Italia, ha una mission ben precisa, dal nome allo Statuto, cioè facilitare il credito alle imprese in questa Regione, se la finanziaria regionale è a supporto delle imprese, io ovviamente, dall’esterno prima e oggi nel corso di questa Legislatura, vorrei capire.

Dalla relazione – che, magari, potrà completare meglio il presidente Zanfino – noto che l'attività è completamente stravolta e cambiata e questo credo che sia un elemento che debba far riflettere la Commissione, il Consiglio e la Giunta regionale, sebbene ci troviamo in un momento particolare perché, di fatto, non abbiamo lo strumento che i calabresi immaginano quando pensano alla finanziaria regionale.

Il secondo aspetto è una domanda specifica per avere qualche ragguaglio in più sulla delibera di Giunta regionale numero 460 del dicembre 2020: Fincalabra, ad oggi, ha utilizzato risorse di quei famosi 3 milioni e otto?

Se le ha utilizzate, per cosa?

Se non le ha utilizzate, ritiene che sia ancora necessario e utile impegnarle, lavorarci sopra? Se così non fosse, ovviamente potremmo suggerire qualche altra destinazione alla Giunta regionale, visto che comunque si tratta di risorse collegate al CORAP.

Il terzo elemento – e ringrazio il presidente Giannetta che ha voluto ricordare la mia richiesta di inserimento all'ordine del giorno – riguarda Fincalabra con cui ho dialogato, insieme alla Giunta regionale, su un fatto: siamo abituati a ricordare tante cose nella storia di questa Istituzione, quasi sempre le cose che non vanno o le cose che ci rammaricano rispetto ad obiettivi che poi non si raggiungono e tra questi c'è la capacità di cambiare questa Regione se puntiamo sulle competenze in modo serio, senza far riferimento a nessuno, né tantomeno nello specifico, al dottore Aloise, che non conosco se non di nome.

Ho posto attenzione all’avviso fatto dal presidente Zanfino in qualità di Presidente di Fincalabra, su un principio: sicuramente, ha evidenziato la possibilità di risparmiare delle risorse.

Poi, giustamente, il presidente Giannetta ha evidenziato che se non svolgerà quel ruolo, comunque ci dovrà essere un altro dirigente; quindi, comunque, questo risparmio è tutto discutibile, però mi soffermo a vantaggio della qualità dei servizi di Fincalabra e, soprattutto, sulla necessità di cambiamento serio in questa Regione perché c'è l'esigenza di farlo, quindi si tratta di una valutazione politica prima ancora che tecnica.

Siamo a fine Legislatura, c’è un elemento contingente, vediamo chi verrà dopo, cosa fare di Fincalabra o meno; allora, ad interim, potrebbe farlo il dottore Aloise per pochi mesi o per quello che sarà, lo farà il Presidente, lo farà il direttore generale se c'è necessità, se c'è esigenza particolare, ma, in un momento storico particolare, o si soprassiede oppure, se si fa una selezione pubblica per individuare il direttore generale di una finanziaria regionale.

Mi aspetto che si scelga il meglio per i calabresi sulla base di un principio costituzionale che è anche legge dello Stato, la numero 175 del 2016. Sostanzialmente, la scelta nell'Amministrazione pubblica si basa su dei principi che, secondo me, non si possono trascurare: la comparazione, per selezionare il meglio, e l'imparzialità.

Viene espressamente detto che sono vietati i bandi detti “fotografia”, cioè fatti sulla “fotografia”, per esempio, di Molinaro. Nel momento in cui il Presidente di Fincalabra emana un avviso pubblico, conoscendo la pianta organica e sapendo che c'è un solo dirigente, ed il primo requisito per l’incarico è essere dirigente di Fincalabra, scusate, diciamola come vogliamo, ma sembra una presa per i fondelli verso i calabresi e anche verso chi ha la responsabilità di aiutare, nel senso buono del termine, la Pubblica amministrazione che è sottesa a questa Commissione, vigilando sugli atti che pongono in essere gli Enti strumentali della Giunta.

Si dovrebbe dire: “”ma questo principio, perché è stato mortificato?”. Non si può, a mio giudizio, dire a i calabresi: “perché forse risparmiamo 1000 euro, 2000 euro”, se poi ci lamentiamo tutti i giorni, in generale non solo di Fincalabra, che non vengono rispettate le funzioni istituzionali, che non funzionano i servizi, che ci sono problemi per le imprese e per i cittadini. Penso che se facessimo un referendum - non sarebbe il caso, ovviamente -i calabresi ci direbbero: “fate bene, anche se costa qualche centesimo in più” e non: “fate male” col paravento che si potrebbe risparmiare qualcosa.

La mia non è una polemica col presidente Zanfino.

Ritengo che questi principi di imparzialità e di comparazione siano necessari per avere competenze vere. Mi auguro e mi aspetto che il direttore generale di una finanziaria regionale, che oltretutto fa tant'altro e che ha 127 dipendenti, sia il massimo a cui può auspicare la Regione Calabria e non quello che è formalmente corretto perché ha qualche requisito. 

Questa è stata la mia polemica come sa chi l'ha voluta seguire sui giornali o nell’interlocuzione con Fincalabra e con la Giunta regionale.

Pertanto, io non ritengo che questi principi vadano mortificati e non credo che si possa giustificare tutto con un pseudo-risparmio.

Suggerisco formalmente, perché non posso fare altro, al presidente Zanfino e al suo CdA di revocare questo bando e la nomina del Direttore generale o si nomina ad interim e si ha il coraggio di dire: “lo facciamo perché siamo in un momento particolare” oppure selezioniamo, non dico all'esterno, ma all'interno della Pubblica amministrazione regionale, dei Dipartimenti e delle altre strutture regionali - da qui a poco ci sarà il CORAP e magari ci saranno degli esuberi – seguendo i principi dell'imparzialità e della comparazione per individuare un Direttore generale che risponda ai requisiti.

Questa è la mia richiesta formale.

Terzo e chiudo: rispetto alle sollecitazioni del collega Di Natale e alle osservazioni che ha voluto fare il collega Esposito da sottoporre alla valutazione del Presidente, ritengo che non sia corretto far rimanere una Calabria - l'ho detto anche in Consiglio regionale quando abbiamo parlato del Recovery Plan – con il punto interrogativo se si possa fare “A” o “B” e se viene fatto “A”, che forse non è corretto, si ricevono critiche strumentali - spesso, non è il caso di oggi – ed anche inutili rispetto all’impegno della politica calabrese di questo Consiglio regionale.

Mi rivolgo ai deputati che stanno a Roma, credo che dovrebbero sottoporre al presidente Draghi il fatto che non votiamo alla scadenza naturale per un evento, ovviamente, drammatico, ma previsto e regolato dallo Statuto, non è colpa dei calabresi o di questi consiglieri regionali o delle Istituzioni regionali.

Ribadisco - ho voluto dare un segnale politico, all'unanimità, anche nella sesta Commissione che presiedo - che può essere il caso di accogliere anche queste sollecitazioni e fare una delibera come Commissione Vigilanza con cui chiediamo al presidente Arruzzolo e ai capigruppo - o con un punto all'ordine del giorno della prossima seduta di Consiglio regionale o senza passare dall’Aula - una presa di posizione forte rispetto al presidente Draghi, al Consiglio dei Ministri, affinché, fino all’avvio della campagna elettorale, diano alla Regione Calabria i poteri ordinari, perché, con tutti i drammi che vive dalla sanità alla gestione ordinaria, ai Fondi comunitari, al Recovery Plan, non possiamo consentirci di vivacchiare.

Non è questione di maggioranza o di minoranza, perché questi servizi, la sanità e i Fondi che arrivano alla Calabria e all'Italia, non sono né di destra, né di sinistra, sono degli italiani, dei calabresi.

Se vogliamo essere coerenti - mi dispiace che non sia in aula, ma sicuramente avrà modo di comprendere questa sollecitazione e, se la condividerà, mi farebbe piacere, se decideremo di fare un atto formale, che lo votasse -, farei così: chiederei al presidente Arruzzolo - che è il Presidente del Consiglio e quindi anche di questa Commissione come massima Istituzione - e ai capigruppo di chiedere al presidente Draghi un provvedimento che dia alla Calabria i poteri ordinari.

Si voterà a ottobre? È già troppo tardi. Qualcuno, giustamente, dirà: “forse a maggior ragione”.

Questo mi sento di dire, chiudendo questo intervento: chiedo al Presidente di Fincalabra di dire qualcosa in più sul ruolo istituzionale di Fincalabra, se viene fatto qualcosa per il credito, per la finanza rivolta alle imprese di questa Regione, perché per questo è nata Fincalabra e per questo riceve i soldi dalla Regione Calabria.

Quanti e quali sono i contratti che Fincalabra ha oggi in essere con i Dipartimenti che la utilizzano - lo dico io - forse per ovviare a un ingresso di persone selezionate per concorsi nella Regione? Non è possibile che un Dipartimento chieda di svolgere le sue funzioni ad un'altra struttura che si chiami Fincalabra o Calabria lavoro.

Non è più accettabile in questa Regione.

Se parliamo di trasparenza, se parliamo di merito, se parliamo di coerenza, se parliamo di competenze e di buona amministrazione, forse è il caso che cominciamo a chiedere delle risposte proprio in Commissione di Vigilanza.

In ultimo, sulla nomina, è già stato detto che hanno fatto la procedura… ribadisco: chiedo formalmente di valutare la revoca di questo percorso nell'interesse generale dei servizi verso i calabresi e per non tradire i principi di imparzialità e di comparazione.

Sul discorso dei poteri ordinari sta al Presidente voler valutare, se formalmente oggi usciremo da questa seduta con una posizione, grazie.

PRESIDENTE

Grazie, consigliere Molinaro. Do la parola al consigliere Caputo e poi al presidente Zanfino.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Sarò telegrafico anche perché è stato detto tutto.

Ringrazio il presidente Zanfino per aver accolto l'invito della Commissione.

È un bilancio, quindi un andamento gestionale, positivo quello di Fincalabra oggi rispetto al passato dove il Presidente del CdA era anche Direttore generale, quindi avevamo controllore e controllato. Sicuramente questo ci fa fare un passo in avanti e ben sperare.

Sono d'accordo con il consigliere Molinaro quando dice che dovremmo riorganizzare un po' la funzione degli Enti strumentali della Regione Calabria, perché, dopo ne parleremo per quanto riguarda il CORAP, spesso si sono creati in passato carrozzoni politici.

Vorrei ringraziare il presidente Zanfino perché sul SUE (Sportello Unico dell'Edilizia) è stato fatto un buon lavoro. Ci tenevo a ringraziarla perché è stato ospite della quarta Commissione in cui abbiamo dibattuto con gli ordini professionali, con tutti i professionisti, sui problemi informatici della piattaforma.

Il Consiglio regionale ha approvato una legge che in passato era stata rinviata da chi ci ha preceduto, noi l’abbiamo trattata, con qualche problema, e siamo riusciti a dare uno strumento importante alle imprese e ai professionisti.

Vorrei anche complimentarmi per quello che sta facendo. Chiaramente si può fare tanto e molto di più, ma so che abbiamo un fondo regionale di ingegneria finanziaria, so che Fincalabra sta lavorando… se non sbaglio è già attivo questo fondo e non ha scadenza, quindi vorrei chiedere al Presidente se, su questo e tanti altri, si riesca a fare più pubblicità, perché molte imprese calabresi non conoscono queste possibilità e spesso sono i commercialisti che suggeriscono di attivare queste procedure.

Quindi, grazie al presidente Giannetta che, con la Commissione Vigilanza, riesce comunque a trattare argomenti delicati come quello odierno, sicuramente la medesima attenzione sarà rivolta anche alla questione del CORAP.

Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, collega Caputo.

Diamo la parola al presidente Zanfino per avere, appunto, la possibilità anche di rispondere ai quesiti posti dai colleghi e poi proverò a fare sintesi prima di chiudere questo punto all'ordine del giorno, grazie.

ZANFINO Alessandro, presidente del Consiglio di amministrazione di Fincalabra

Presidente, cercherò di rispondere a tutti i punti, a tutte le sollecitazioni che sono giustamente arrivate dagli onorevoli consiglieri. Spero di non dimenticarne nessuno.

Intanto, rispetto alla nomina del direttore generale, vorrei rispondere al consigliere Di Natale dicendo che Fincalabra è una società per azioni. Fincalabra non è la Regione Calabria, seppure sia interamente partecipata, è un ente sottoposto a una normativa diversa da quella della Regione Calabria.

Le nomine spettano al Consiglio d'amministrazione di Fincalabra. Tra l'altro è una previsione che giuridicamente non esiste. Penso che nessun’altra finanziaria regionale dell'universo e nemmeno del mondo, debba inviare alla Giunta regionale la delibera per il gradimento. Sfido chiunque a dimostrare che il gradimento sia un istituto giuridico di rilevanza ordinamentale.

Quindi, la nomina spetta al Consiglio di amministrazione in virtù del fatto che la Regione esercita sulla società finanziaria regionale il controllo analogo, ai sensi del decreto legislativo 175. Controllo analogo significa che tutti gli atti del consiglio di amministrazione sono preventivamente approvati dall'assemblea ordinaria, quindi dal socio Regione Calabria.

Quindi, non è che il CdA si inventa domani mattina di nominare il Direttore generale di Fincalabra e lo fa per conto proprio, no! Tutti gli atti e i provvedimenti adottati sono sottoposti alla vigilanza e al controllo della Regione Calabria, però da questo punto di vista Fincalabra ha un'autonomia perché è una società per azioni in house providing, quindi soggetta solo al controllo della Regione Calabria.

Questo è per dire che non si tratta, in questo caso, di un atto, cioè il gradimento è già difficile considerarlo come atto giuridico, dal mio punto di vista, sono avvocato, e poi sfido chiunque a capire se è un atto giuridico di ordinaria o straordinaria amministrazione. Veramente, nemmeno Carnelutti, secondo me, riuscirebbe a dirimere questa anomalia, tant'è che io ho proposto anche alla Regione Calabria di modificare alcune parti dello Statuto di Fincalabra che trovo davvero vetuste, non più moderne.

Mi collego alla questione dello statuto sollecitata dal consigliere Pietro Molinaro.

Lo statuto di Fincalabra è complesso e lascia larghi margini di operatività a Fincalabra non soltanto intesa come società finanziaria sic et simpliciter.

Vi leggo qualche articolo dello statuto velocemente: “…fornisce consulenza, assistenza e prestazioni di servizi finanziari e amministrativi a favore della Regione, degli Enti pubblici; collaborazione alla progettazione, attuazione delle politiche di interventi in materia di ricerca e innovazione, sostegno alla competitività del sistema imprenditoriale; supporto a progetti di investimento e di sviluppo territoriale; promozione e sostegno anche in collaborazione con Enti locali di iniziativa attività rivolta alla realizzazione di obiettivi di sviluppo economico e sociale; attuazione di Programmi comunitari di interesse regionale; gestione delle politiche degli interventi per il trasferimento tecnologico anche tramite l'acquisizione diretta e indiretta di partecipazione, promozione…”.

Potrei continuare, questo per dire che lo statuto di Fincalabra non l'ho fatto io, lo statuto di Fincalabra l’ha fatto il legislatore, prevedendo questa società finanziaria che ha un grosso core business nella gestione di rapporti finanziari, perché ha molte partecipazioni anche in molte aziende e fa ingegneria finanziaria, come è stato detto, però è una società che deve poter ambire a fare molto di più, infatti l'oggetto sociale ce lo consente.

Fincalabra partecipa - dovete sapere, questa è una cosa che, alla quale tengo molto e sto cercando di recuperare - alla ANFIR, che è l'associazione nazionale delle finanziarie regionali, la Presidenza è di Michele Vietti. Tra l'altro, la sede di ANFIR è una sede della Regione Calabria - io non ci sono mai stato, però, ovviamente per ragioni pandemiche. Tutte le finanziarie regionali ormai sono orientate verso modelli molto innovativi di gestione, soprattutto tecnologica, perché parlare di innovazione, parlare di finanza significa parlare di tecnologia, di infrastrutture digitali importanti che permettono di velocizzare l'azione delle finanziarie, soprattutto di essere affidabili e trasparenti perché informatizzare significa diventare trasparenti.

Quindi, c'è la questione nazionale sulle finanziarie e questo coordinamento dell'ANFIR, che sto seguendo con particolare importanza per cercare di rendere Fincalabra più moderna e competitiva possibile, incontrando però delle difficoltà, vista la non omogeneità, come in tutte le finanziarie regionali, dei servizi offerti e soprattutto vista la carenza del modello organizzativo. Ho trovato una società molto operativa, però con sistemi di gestione e controllo molto precari.

Bisogna lavorare sul Piano industriale - e lo sto facendo -, bisogna lavorare sull’assessment, cioè sulla gestione del personale perché ci sono livelli retributivi fermi da diverso tempo anche con delle situazioni non omogenee; bisogna implementare un sistema di performance, che manca, perché solo così si può misurare il livello di competenza del personale e - perché no? – decidere, come diceva giustamente il presidente Molinaro, di andare anche all'esterno a trovare dei manager, ad esempio, mi riferisco al CORAP, in Calabria ci sono pochissime persone davvero competenti sull' attrazione degli investimenti internazionali o nazionali.

Dobbiamo capire i nostri limiti e, se Fincalabra sarà il gestore delle aree industriali, decidere di prendere dei manager di qualità che provengano da altre realtà, sappiano di aree industriali importanti e facciano girare milioni di euro dando dignità a territori importanti.

Non possiamo essere bravi a fare tutto con le risorse che abbiamo.

Quindi, ben venga aprire i nostri orizzonti a modelli di gestione davvero efficienti. È importante!

È ovvio che, utilizzo il termine utilizzato dal consigliere Esposito, “le sfide sono dietro la porta”: il Piano nazionale del Recovery Fund e la programmazione 2021-2027 partirà a ottobre. Per portare nella nuova Legislatura anche Fincalabra come una società gestita bene ci vuole una velocità di attuazione, ma soprattutto ci vogliono risorse umane e responsabilità perché fare un Piano di assessment del personale è una cosa complicata, bisogna fare a braccio di ferro con sindacati con retaggi del passato. Per cercare di portare avanti la società con modelli organizzativi nuovi e performanti, ci vuole gente che abbia la piena responsabilità e titolarità delle proprie azioni.

Non voglio più sentire “aspettiamo la politica”, è ovvio che avere una nuova Legislatura con un decisore politico forte e non in regime di ordinaria amministrazione è fondamentale, però in questo lasso di tempo che ci separa dalle nuove elezioni, che è anche aleatorio, io da Presidente di una società non posso stare ad aspettare di vedere che succede. Non lo faccio! Altrimenti me ne vado, faccio un'altra cosa.

Il mio obiettivo, nelle possibilità che ho, è di prendermi la responsabilità delle mie firme e soprattutto di farla prendere a chi ha la possibilità di dare un contributo alla società.

Il dirigente amministrativo che è stato nominato direttore generale è uno di quelli che, ve lo dico sinceramente, ha gestito la baracca in questo periodo e questi risultati sono anche frutto del suo lavoro. Quindi, il dottor Aloise è molto strutturato e conosce bene la società e se questa società è in equilibrio economico-finanziario è anche merito suo, lo dico in modo aperto.

Quindi, il CdA, non Zanfino, ha valutato meritoria l'assegnazione, seppur temporanea, poi arriverà la nuova Giunta e deciderà di nominare un super manager che arriverà in Calabria per gestire Fincalabra.

Ben venga, però in questa fase il CdA ha bisogno di avere delle figure che siano responsabili e che gestiscano ad interim altri settori per arrivare a un modello che è stabilito nel Piano industriale che invierò alla Commissione. Nel Piano industriale si prevede che Fincalabra diventi molte cose, prima tra tutte: una società organizzata bene in grado di poter attrarre anche nuove commesse da parte del socio Regione, ma per far questo è necessario avere una struttura affidabile.

Rispetto alla domanda del consigliere Molinaro: la risposta è no, sui 3.800.000 euro del CORAP abbiamo presentato un progetto di gestione delle aree industriali, però è rimasto lettera morta. Quindi, aspettiamo le determinazioni della Giunta regionale sul CORAP.

Riguardo, ancora, la questione sollevata sempre dal consigliere Molinaro: “perché invece di andare all'esterno, non si è affidato l’incarico a un manager interno della Regione?”

Perché la norma - l'ho trovata qui sul computer, non ce l'avevo - il decreto legislativo numero 175 del 2016 prevede all'articolo 11, comma 8, che: “Gli amministratori delle società a controllo pubblico non possono essere dipendenti dell'amministrazione pubblica e controllanti o vigilanti”. Perché si tratta di società esterne, tant’è che - come ha detto il consigliere Caputo - è stata rilevata un’assoluta anomalia, non lo dico solo io, ma anche la Regione: il presidente del Consiglio di amministrazione era anche direttore generale di Fincalabra. Una cosa mai vista! Fatta tra l'altro con una norma regionale. Chi ha il potere di indirizzo poi ha il potere amministrativo, chi controlla è controllato, insomma, delle cose…

Non sono il salvatore della patria, non sono uno che dice che tutto va male, perché ho trovato una società in equilibrio economico finanziario, però si può fare molto ed è peccato non farlo, aspettando che le cose poi si risolvano da sole… anche per la mia in età anagrafica, non è che scalpito, però cerco di mettere “un po' di sale” per cercare degli obiettivi che siano davvero raggiungibili e soprattutto realizzabili.

Tant'è che, ripeto, vi invierò il Piano industriale che è un bel lavoro, veramente un bel lavoro - non fatto da me, ma da una serie di persone capaci all'interno di Fincalabra - che darà, secondo me, alla società una prospettiva molto, molto importante. Sulla pubblicità: ha ragione il consigliere Caputo. Ho trovato un sito, una piattaforma… anche se gestiamo piattaforme però il sito di Fincalabra - vi invito a vederlo - è fermo al 2012. Nove anni, dieci anni da un punto di vista tecnologico sono un’era geologica. Anche qui, sto cercando di rendere il sito molto più dinamico, addirittura attraverso un'applicazione, per cercare di far sentire il beneficiario, l'impresa, titolare di un potere anche di controllo. Perché poi anche il controllo sociale è importante, no? Rispetto a un procedimento che mi interessa ormai so che vado sulla mia applicazione, metto il codice fiscale, la mia password ed entro e vedo a che punto è la mia pratica di finanziamento o di ingegneria finanziaria.

Quindi su questo sto lavorando però, purtroppo, ci vuole un po' di tempo.

Penso di aver risposto a tutto. Se non ho risposto a tutto e ho dimenticato qualcosa, ovviamente, resto a disposizione, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie ancora una volta per la sua disponibilità. Ci tenevo a sottolineare questo: mi sento estremamente soddisfatto di come sono andati i lavori in quest'aula perché quello che deve emergere - anche se il ruolo della Commissione può sembrare un ruolo particolare cominciando dal nome stesso “Commissione vigilanza” – è che non vogliamo mai che nessun audito si senta sul banco degli imputati.

Lo scopo della Commissione è sempre propositivo e per questo sono onorato di presiederla, soprattutto con dei colleghi che mettono sempre grande entusiasmo, enfasi ed equilibrio e si dimostrano ogni volta capaci e all'altezza della situazione, alimentando il dibattito su argomenti così importanti.

Ci tenevo però a sottolineare alcune cose, a chiosa di questo punto all'ordine del giorno.

Intanto volevo sottolineare al collega Di Natale, visto che l'ha ripetuto più volte, che lui non è il Vicepresidente di questa Commissione, ma è il Vicepresidente della Commissione contro il fenomeno della ‘ndrangheta. Il Vicepresidente di questa Commissione è il consigliere Guccione che oggi ha chiesto congedo.

Per quanto riguarda la questione del Settore assistenza giuridica, ovviamente, io ho dato il mio assenso. Capisco bene che non è competenza di questa Commissione perché gli atti emanati della Giunta possono essere soggetti a un parere dell'Ufficio legale della Giunta, sicuramente non da quello del Consiglio.

Però, siccome noi, come dicevo prima, vogliamo essere propositivi in questa circostanza, non guasta mai potersi avvalere anche dell'Ufficio legislativo della Commissione che, ovviamente, deve offrire non un parere vincolante, ma un parere in ordine d'indirizzo per aiutarci a comprendere meglio laddove noi non riusciamo. Credo che la cosa sia talmente evidente, l’ha sottolineato ancora una volta il presidente Zanfino: non vi è una normativa di legge o almeno non è di nostra conoscenza, se poi lui la conosce essendo anche avvocato ci renderà edotti e noi prenderemo atto. Quando c'è scritto che la Giunta deve dare un gradimento, la Giunta potenzialmente, anzi probabilmente, può dire anche “non è di mio gradimento”, ma il CdA di Fincalabra può procedere tranquillamente e spedito alla nomina. È una cosa sui generis da questo punto di vista e non va bene.

Per il resto, sì, consigliere Molinaro, concordo con quello che è il suo indirizzo e mi piacerebbe che lo concordassimo insieme e cioè che anche da questa Commissione, alla fine di questi lavori - e quindi prego di prendere nota al dottore Latella e agli altri componenti che ci supportano - emerga la necessità che c'è in tutte le Commissioni ed è di tutti i consiglieri e quindi inviare una nota, un atto di indirizzo all'Ufficio di Presidenza perché si facciano nostri portavoce, interloquendo, tramite il Presidente del Consiglio e, ovviamente, il Presidente della Giunta, Spirlì, nei Tavoli romani che contano.

È emerso da più parti e soprattutto in tutte le circostanze, dall’Aula consiliare alle Commissioni, che effettivamente ci sono delle situazioni che hanno necessità di essere chiarite perché noi non possiamo essere un Consiglio congedato che può fare solo atti urgenti e indifferibili mentre i cittadini fuori lamentano tante criticità.

E, nel caso specifico della nomina del direttore generale, come facciamo noi a capire se un atto è ordinario o straordinario? È ordinario nel momento in cui dice: “Beh, tu non lo puoi fare perché sei un Consiglio congedato quindi puoi fare solo degli atti urgenti e indifferibili”. Ma nello stesso tempo si può dire: “Per me diventa un atto urgente perché se non ho il direttore generale nella piena funzione io non posso andare avanti con Fincalabra e quindi non potrò erogare tutti quelli che sono i finanziamenti, i contributi verso le aziende e le imprese che in questo momento invece hanno una reale necessità”.

Bisogna capire da quale lato si guarda la medaglia.

Direi che dobbiamo fare bene e, come diceva prima il consigliere Molinaro, al di là di quelle che sono le criticità, dobbiamo dare risposte ai cittadini per questo motivo. Mi trova perfettamente d'accordo e magari alla fine metteremo anche come voto d'indirizzo un atto da trasferire al Presidente del Consiglio e all'Ufficio di Presidenza per chiedere con forza al Governo che ci rimetta nelle possibilità di poter agire come Consiglio regionale nel pieno dei nostri poteri e quindi svolgere tranquillamente tutto quello che c'è di ordinario.

In questa occasione abbiamo scoperto, meglio ancora, abbiamo rafforzato in noi l'idea di come effettivamente Fincalabra possa avere e ha delle potenzialità enormi ed importanti e per questo motivo dobbiamo cercare di metterla nelle condizioni di poter lavorare.

Abbiamo capito che, oltre a dare servizi alle attività produttive con lo sportello SUAP, col SUE, supporta le imprese in senso generale ed è un ente che è in equilibrio economico. Di questi tempi diventa veramente raro poter trovare una società in house o un ente che sia in regola con i bilanci. Infatti il secondo punto all'ordine del giorno ci impegnerà a discutere del CORAP in cui la situazione è drammatica e particolare.

Volevo, però, puntualizzare questo aspetto: la Giunta aveva erogato 3.800.000,00 euro a Fincalabra per essere soggetto gestore di un piano industriale anche del CORAP.

Ora, in virtù dell'impugnativa presso la Corte costituzionale che ha cassato di fatto la legge 47 del 2019 queste risorse oggi - consentitemi il termine forse un po' particolare - non dovrebbero essere di competenza di Fincalabra perché, nel momento in cui c'era una legge che era sul banco di prova e quindi doveva essere alla fine approvata o meno dalla Corte Costituzionale e alla fine abbiamo visto che è stata cassata, oggi quelle risorse dovrebbero ritornare quantomeno in capo alla Giunta per poterle gestire diversamente. Però io dico una cosa, un’altra cosa che secondo me è altrettanto importante: visto che voi, comunque, in qualche modo avete lavorato su quel Piano industriale di CORAP e sarebbe un peccato accantonarlo e metterlo da parte e oggi, però, non siete più soggetto gestore perché la Giunta nel frattempo ha nominato un nuovo Commissario, sicuramente potreste essere da supporto a questo ragionamento.

Quindi, io vi pregherei di interloquire tra società in house, enti per conto della Regione perché tutti noi vogliamo solo il bene della Calabria e il bene dei calabresi. Però il bene della Calabria e il bene dei calabresi, al di là di quello che poi può fare la politica che dà indirizzi, tecnicamente e materialmente però questi indirizzi devono tramutarsi in fatti, grazie all'opera dei tecnici. Siete quelli che ci date supporto e che ci aiutate a trasformare i nostri indirizzi in fatti.

La ringrazio per la sua disponibilità, anche per la chiarezza e la puntualità delle esposizioni, fermo restando che, come diceva prima, se lei ha disponibilità e possibilità di trasferirci documentazioni, in virtù di quelli che saranno gli atti di programmazione futuri di Fincalabra, ovviamente, noi li accoglieremo con gradimento perché questa Commissione, oltre ad aprire le tematiche e il dibattito su alcuni punti delicati in senso generale, ha sempre intenzione di entrare nello specifico delle questioni, mai accomodarsi, ma entrare proprio nel vivo delle situazioni e quindi, di conseguenza, anche seguirli perché credo che questo sia anche il nostro ruolo.

Se non ci sono altri interventi, io chiuderei questo punto all'ordine del giorno.

Predisposizione atto di indirizzo della Commissione all’Ufficio di Presidenza del Consiglio

PRESIDENTE

Prima però votiamo quell'atto di indirizzo di cui parlavamo per dare mandato, per il tramite dell'Ufficio di Presidenza e del Presidente del Consiglio, al presidente Spirlì di recarsi a Roma, interloquire e far presente al Governo e al presidente Draghi che questo Consiglio non può essere un Consiglio congedato all'infinito perché questo non ci consente di poter svolgere le nostre normali attività nel pieno dei poteri.

A maggior ragione, rispetto a quello che diceva prima il collega Esposito, la data fissata per le elezioni sembrerebbe quella del 2 ottobre ma, se addirittura noi dovessimo far slittare, anzi loro dovrebbero far slittare questa data, capite bene che qua stiamo rincorrendo scadenze elettorali di volta in volta: da febbraio siamo passati ad aprile, poi a ottobre e chissà quando sarà. Allora metteteci oggi nelle condizioni di poter svolgere quello che è il nostro ruolo ed esercitare il legittimo mandato che ci è stato dato cittadini, dopodiché, quando voteremo, da prassi 45 giorni prima rispetto alla data delle votazioni, il Consiglio si paralizzerà come è giusto che sia, ma non possiamo essere un Consiglio paralizzato sei mesi prima. Quindi io metterei ai voti questo atto di indirizzo, se per voi va bene. Mi pare che siamo tutti favorevoli, anche il consigliere Di Natale.

 

(La Commissione approva)

Sull’ordine dei lavori

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Di Natale. Preciso, collega Di Natale, che noi non possiamo essere una Commissione da questo punto di vista in cui un consigliere arriva, fa il suo intervento sull'ordine del giorno, poi se ne va, a fine dei lavori ritorna qua a fare un altro intervento. Se è telegrafico, in via eccezionale, questo sarà consentito questa volta e non sarà consentito altre volte, grazie. Ha facoltà di intervenire, consigliere Di Natale.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Intervengo sull’ordine del giorno che lei ha proposto. Intanto grazie, ma, purtroppo, avevo un impegno istituzionale concomitante.

Voglio anche precisare che, come è giusto che sia, tutti quanti veniamo per fare il nostro lavoro però sull'ordine del giorno mi pare che il Consiglio dei Ministri sia stato chiaro quando ha fatto la proroga. Vale a dire per l'ordinaria amministrazione ma, soprattutto, per l'attività legislativa contemplata dal Regolamento e dello Statuto. Nelle more, noi fino a 45 giorni prima siamo comunque nel pieno delle attività previste dallo Statuto e dai Regolamenti, attività legislativa e quant'altro, perché altrimenti dovrebbe essere specificato il contrario. Più che delegare il Presidente della Giunta regionale, che non è interlocutore del Governo, delegherei il Consiglio regionale.

Non chiederei neanche i poteri ordinari, vi chiedo scusa, esce un attimo la mia professione di ultimo avvocato della Calabria. Io non chiederei neanche poteri ordinari perché il Consiglio dei Ministri te li ha già dati, ti ha detto che tu puoi esplicitare la tua attività per quanto contemplato dai Regolamenti e dallo Statuto per l'attività legislativa quindi, onde evitare speculazioni, io chiederei che il Consiglio regionale dica al Governo in maniera affermativa: “Voi avete prorogato il Consiglio fino alla data delle nuove lezioni, noi specifichiamo ancora una volta che l’attività deve riprendere senza tentennamenti rispetto a quello che voi già avete detto”. Non possiamo porre la domanda perché già hanno risposto, c'è un decreto, allineiamoci al decreto anche perché - io faccio un esempio e poi taccio davvero - l'attività legislativa del Consiglio regionale non è che è bloccata, l'attività legislativa del Consiglio regionale continua ad essere in piedi, altrimenti qui dovrebbe essere bloccata anche tutta l'attività dei consiglieri regionali a e anche la loro funzione

PRESIDENTE

Collega Di Natale, a chiosa: qua non possiamo fare due pesi e due misure! Quando spesso noi portiamo, all’ordine del giorno del Consiglio alcuni argomenti lei è il primo che dice: “e ma qua stiamo portando cose che vanno al di là dell’ordinario”.

DI NATALE Graziano (Io resto in Calabria)

Presidente, però, se lei mi porta l’isola degli Dei o la repubblica dell’Armenia allora a quel punto…

PRESIDENTE

Questo è uno dei tanti punti all’ordine del giorno, senza verve polemica alcuna, ci mancherebbe altro. Effettivamente è il Consiglio che deve essere riabilitato nella propria funzione e quindi noi questo chiediamo.

Mi sono permesso di dire: mandiamo all'Ufficio di Presidenza e al Presidente del Consiglio perché poi, comunque, deve avere una voce unanime ed è sempre il legale rappresentante che è il Presidente della Giunta che deve recarsi a Roma di persona e far presente questo atto materiale. Poi il documento, ovviamente, lo predispone il Consiglio e rafforza tutto e ove fosse possibile, credo, per un discorso del genere, e qua veramente dobbiamo mettere a verbale quello diceva prima il consigliere Esposito, anche da parte della minoranza e non solo della maggioranza, quindi fare un ragionamento come dire all'unanimità per poter andare avanti.

Quindi grazie, grazie mille, presidente Zanfino.

Audizione in merito alla situazione finanziaria ed amministrativo - gestionale del CORAP Calabria. Approfondimento sulle attività procedimentali disposte con la legge regionale n. 24/2013

PRESIDENTE

Passiamo al secondo punto all'ordine del giorno, se tutti siete d'accordo, con l'audizione in merito alla situazione finanziaria ed amministrativa gestionale del CORAP Calabria. Approfondimento sulle attività procedimentali disposte con legge regionale numero 24/2013.

Sono invitati, e vi pregherei di farli accomodare, il Commissario straordinario, avvocato Renato Bellofiore, e il revisore dei conti, dottor Sergio Tempo.

Aspettiamo che entrino e poi iniziamo la discussione, grazie.

 

(Il Commissario straordinario e il revisore dei conti del CORAP entrano in Aula)

 

Grazie per essere intervenuti. Approfitto per fare gli auguri al neo Commissario del CORAP, l'avvocato Renato Bellofiore. Anche se in queste circostanze, auguri di buon lavoro perché ne avrà veramente bisogno in quanto ha ereditato una situazione sicuramente particolare.

Mi corre l'obbligo di fare qualche premessa prima di entrare nel vivo della discussione: questa Commissione, con tutti i suoi componenti, legittimamente sta portando avanti una cosiddetta operazione verità sul CORAP ormai da lungo corso e ci siamo interfacciati un po' con tutti i suoi predecessori. Lo dico anche a lei perché altrimenti incorrerei in una disparità nel metterla a suo agio nei confronti di chi si avvicenda in questa Commissione.

Questa Commissione non vuole mai sostituirsi ad un'aula di Tribunale quindi, per tali motivi, non avrà mai un tono inquisitorio.

La Commissione, giustamente, nel pieno delle sue funzioni, svolge il suo ruolo e quindi su alcuni argomenti delicati come questo del CORAP vuole far luce su eventi particolari. La presente seduta della Commissione ha lo scopo soprattutto di acquisire un quadro di informazioni e una ricognizione sullo stato di attuazione di approfondimento della questione CORAP in virtù del fatto che lei è stato nominato da qualche mese.

Non solo. In virtù di quello che noi da tanto tempo portavamo avanti come Commissione, dicendo che non era la strada giusta quella della liquidazione coatta amministrativa, tant'è che la Corte Costituzionale ha cassato completamente la legge 47 del 2019, dichiarando illegittima quella legge, di conseguenza la Giunta regionale ha dovuto nominare un nuovo Commissario per portare avanti a svolgere il proprio ruolo, fermi e convinti e consci che sicuramente il ruolo del CORAP per la Regione Calabria sia un ruolo fondamentale. Se ci crediamo veramente in quello che è lo sviluppo industriale della nostra Regione non possiamo che non investire sul CORAP perché, altrimenti, non riusciremo ad uscirne fuori.

Mi ha colpito da subito, devo dire la verità, guardando gli atti che lei ha fatto nel breve periodo dal suo insediamento, soprattutto il decreto commissariale 21 del 2021 in materia di responsabilità amministrativa, perché lei facendo quest'atto ha voluto inchiodare alle proprie responsabilità tutti coloro che l'hanno preceduta. Volevo sapere da lei, dalla sua viva voce appunto, quali disposizioni amministrative, gestionali ed esecutive l'hanno spinta ad impartire quest'atto, il numero 21 del 2021, come decreto commissariale.

Oltre a questo volevo sapere se è stata anche eseguita una verifica della gestione liquidatoria, visto che nell’arco di tutti questi mesi sappiamo che il CORAP ha una gestione economica disastrosa e ci sono tanti atti da liquidare. Volevo sapere in termini di legittimità quali atti, casomai, in questo brevissimo periodo sono stati adottati.  Volevo sapere anche un’altra cosa, visto che sempre in quest'aula abbiamo più volte sollecitato chi l'ha preceduta di portare avanti e quindi di chiudere i bilanci del 2018-2019-2020: a che punto è la predisposizione di tali bilanci? Nel breve periodo almeno è riuscito a dare una impostazione per la chiusura di questi bilanci.

Mi fermerei qua e le cederei la parola per fare un ragionamento in senso generale e dove possibile rispondere anche ai quesiti che le ho posto, grazie.

BELLOFIORE Renato, Commissario straordinario CORAP Calabria CORAP Calabria

Grazie, Presidente. Grazie a tutti i consiglieri regionali qui presenti. Grazie anche dell'opportunità che mi state dando: venire a relazionare sui primi 60 giorni - poco meno.

Bene, quindi, andrei a relazionare per i quasi 60 giorni di mia gestione.

Presidente, passerei immediatamente a toccare quei punti che lei ha voluto sottolineare sull'amministrazione precedente. Quando mi sono insediato mi sono trovato di fronte una situazione abbastanza seria del CORAP, era in liquidazione coatta amministrativa con un’ingentissima massa creditoria. Chiaramente la prima cosa da fare è stato cercare di ristabilire, nella qualità di Commissario - è quella la mia funzione - dal punto di vista amministrativo e dal punto di vista contabile, quella che è la regolarità di una gestione di un Ente così importante come il CORAP.

È chiaro che, se una sentenza della Corte Costituzionale dichiara incostituzionale una legge regionale che ha operato, comunque, con la nomina prima di un Commissario straordinario e poi di un Commissario liquidatore, la prima azione da fare è cercare di giocare a bocce ferme e fermare tutto in maniera tale che non ci sia una responsabilità, anche potenziale, in continuità in un'attività che, ripeto, è stata dichiarata incostituzionale e all'interno della quale, per quasi un anno, ha comportato comunque delle spese ingenti all'Ente. Quindi, prima di avere una visione concreta, ho voluto rimarcare che il corso del CORAP sarebbe stato sicuramente diverso.

L'atto di indirizzo che ho ricevuto dalla Giunta regionale con la mia nomina, con la delibera e poi col decreto del Presidente, e la mia volontà, altrimenti non avrebbe senso il mio ruolo all'interno - questo voglio che sia chiaro, l'ho ribadito ma è importante ribadirlo nelle sedi istituzionali - è quella di un atto di indirizzo di ripresa e rilancio dell'Ente.

Quindi ho voluto fermare e quindi prendere le distanze un attimo, ma non in senso negativo e non voglio che qui si fraintenda…però è chiaro che il nuovo corso sarà leggermente diverso.

Ho degli obiettivi precisi all'interno dei quali devo muovermi, sia per far sì che tutti gli atti che si andranno a compiere abbiano un minimo requisito di legittimità sia perché ho dei doveri nei confronti della Regione Calabria in primis – per Regione Calabria intendo Consiglio e Giunta - e dei cittadini sull'operato della mia amministrazione.

Passiamo a vedere che cosa è stato fatto sin dall'inizio dal punto di vista amministrativo.

È chiaro che gli obiettivi - potete andare a rileggerli nella legge numero 24 del 2013 -  sono quelli che mi impongono la legge, la delibera di Giunta e il decreto e cioè quelli di realizzare alcuni punti. Il primo, fondamentale, è lo Statuto.

Quindi mi insedio e ho necessità, perché ho delle sentenze dei Tribunali e comunque sono venuti meno degli atti fatti dal mio predecessore, atti di sospensione ad esempio, di ripristinare la macchina - io lo chiamo il cuore pulsante dell'Ente - insieme alla squadra dirigenziale. Un Commissario da solo, se non ha o non si riesce a formare una squadra per iniziare a progettare, a programmare, a capire quello che è successo prima, obiettivamente arriva fino a un certo punto.

Quindi mi sono mosso all'interno degli atti di legalità: una sentenza del Tribunale che mi imponeva di ripristinare un dirigente in servizio; due atti di sospensione che sono decaduti fatti dal mio predecessore, ma in periodo di liquidazione coatta e quindi venuti meno a seguito della sentenza di incostituzionalità; ripristino per intero la squadra dirigenziale. Poi, logicamente, bisogna a questo punto iniziare a inserirli all'interno delle Aree. Facendo una selezione in base ai curriculum che ho avuto modo di leggere e anche in base all'esperienza, ho assegnato loro le Aree dirigenziali e ho, sempre muovendomi nell'ambito quindi di quelli che sono i presupposti stabiliti da leggi regionali, dalla 407 che è una delibera regionale, nominato i dirigenti e poi successivamente ho provveduto a dar loro sia gli obiettivi sia il personale.

La legge numero 24 del 2013, impone entro 30 giorni di iniziare a presentare l'atto fondamentale che ancora - sembrerà strano - manca all'Ente stesso: lo Statuto.

È chiaro che io non posso andare a realizzare gli obiettivi se la Regione Calabria poi non mi dà la possibilità, una volta che si presentano gli atti fondamentali, di iniziare ad approvarli con i relativi pareri delle Commissioni. Da lì, ecco, io posso iniziare effettivamente a raggiungere il primo obiettivo e a dare anche un segnale forte verso l'esterno sia della volontà della Regione Calabria effettivamente di voler riprendere l’Ente, sia per quanto riguarda la legittimità degli atti successivi, perché se non approvo lo Statuto tenete presente che poi non posso passare al Regolamento di organizzazione e di funzionamento e, poi, non potrò passare neanche al Regolamento di contabilità, che andrebbe aggiornato alle nuove disposizioni legislative.

Quindi è una catena che viene legata e se non si fa il primo atto non si potrà realizzare il secondo, quindi nei primi 30 giorni. Dopo 15 giorni l’ho già depositato, perché ho adottato, io adotto, poi la Regione approva e invia per il parere alle Commissioni. Questo è già stato fatto e questa approvazione è pendente in Giunta regionale.

Allo stesso modo mi sono poi adoperato per la questione contabilità e bilancio, perché mi ritrovo un Ente nei confronti del quale non sono stati approvati i bilanci né dell’anno 2018, né del 2019 e né del 2020.

È chiaro che c'è un lavoro da fare molto intenso, perché dal mio punto di vista è questo quello che cercherò, ed è questo l'atto di indirizzo che ho dato anche al dirigente e cioè di rivedere per intero questi bilanci 2018-2019-2020, andando a spulciare voce per voce, per vedere se effettivamente - come io ritengo, però ho bisogno di documentazione - tutta quella massa debitoria enorme, che è stata annunciata sui giornali, esista. Pensate che si è parlato - l'ho letto anche io - di 90 milioni di euro di debiti. Secondo me, in realtà non ci sono.

Allora, primo atto fondamentale: vediamo se effettivamente questi debiti sono reali.

Già dall’attingere ai documenti della liquidazione coatta amministrativa si vede che da 90 milioni di euro - notizia comunque giornalistica - si passa a una massa creditoria di circa 54 milioni di euro; tenete presente che all'interno di questa area - io sto parlando di macro voci - mi ritrovo però una voce che sono debiti erariali e previdenziali per ben 5 milioni e rotti che, comunque, sono dei debiti che in realtà, poi, verranno realizzati nel corso degli anni, man mano che i dipendenti, magari anche fra 10 o 15 anni, andranno in pensione, quindi anche il fondo TFR che è di oltre 3,8 milioni di euro, fermo al 2019; debiti che comunque possono tranquillamente andare a rivestire, anche, visivamente un ruolo più marginale rispetto a questo debito così enorme.

Così come pure i debiti da espropri che sono valutati per oltre 7,5 milioni di euro. È chiaro che noi abbiamo anche una procedura da seguire, perché dobbiamo assolutamente pagare, perché ci viene ordinato dal Ministero, i soldi ai privati per gli espropri; siamo costretti a farli a determinate cifre che ci vengono imposte ed è chiaro che poi i privati fanno ricorso in Tribunale e poi arrivano in Corte d’Appello e in Cassazione e quella somma si centuplica, quindi sono dei debiti ingenti. Però è vero pure che dopo aver esperito tutta la procedura fino in Cassazione, non prima, potrò richiedere al Ministero i soldi che io ho dovuto pagare non per mia responsabilità.

Quindi facendo una stima e rapportando anche i 26 milioni di euro di attivo che, comunque, mi ritrovo - crediti verso clienti, fondo svalutazione, crediti in contestazione, crediti verso altri - approssimativamente in questa fase, ma non ho ancora con documentazione, posso spingermi in maniera timida a ritenere che forse il debito effettivo sia intorno ai 35 milioni di euro. Quindi già iniziamo un po' a smontare quella favola che il CORAP è tutto debiti. Effettivamente, quindi, si può lavorare.

Sulla situazione economica, volevo dire qualcosa, sempre in un'ottica positiva, per cercare di farvi capire che effettivamente - e ve lo dimostrerò - questo Consorzio ha la possibilità concreta, con una gestione sana e oculata, di potersi riprendere. È un bene veramente grande che ha la Regione Calabria, che va a svolgere tutti i servizi e funzioni fondamentali che sono deputate per legge alla Regione Calabria, ma che non può svolgere, vedi la depurazione o vedi anche lo sviluppo di aree industriali.

Quindi noi, in questa fase, abbiamo all'anno ricavi per 9,5 milioni di euro, valori della produzione, a fronte di costi di produzione di 10,7 milioni di euro. Il disvalore sarebbe, quindi, di circa 1 milione di euro, 1,2 milioni di euro, che se pensate che stiamo trattando di un Ente che ha ben 94 dipendenti, che si occupa di 5 aree industriali, in questa fase, non è un qualcosa di cui dover essere particolarmente preoccupati, è un qualcosa che comunque ci può stare, però bisogna sicuramente ridurlo e migliorare.

È in quest'ottica, quindi, che mi sono posto anche la volontà di rivedere il bilancio 2018. Perché? Perché mi rendo conto che, ad esempio, alcune voci, se supportate da documentazione idonea, possono effettivamente comportare una riduzione del debito; mi riferisco a qualche voce per farvi capire: ci sono delle linee di finanziamento che sono state addirittura concesse al CORAP 30 anni fa, 40 anni fa, per le quali io, oggi, non sono riuscito a trovare la chiusura delle convenzioni.

Senza la chiusura delle convenzioni di anno in anno si riportano debiti di 6-8-10 milioni, ripeto, di 40 anni fa, addirittura quando è stato realizzato il porto di Gioia Tauro. Parliamo, veramente, di 40 anni fa e oltre, da quello che mi dicono anche alcuni tecnici. Ho dato disposizione di procedere, con disposizione di servizio, a ritrovare questa documentazione. È chiaro che 6, 7, 8 milioni potrebbero essere decurtati legittimamente e a quel punto ipotizzare, ripeto, in maniera timida, addirittura un 2018 che non è in negativo. Quindi questo cosa permetterebbe?

Perché ci stiamo battendo per realizzare questo obiettivo? Perché mi permetterebbe da una parte di essere più credibile nei confronti di banche e soprattutto di Regione Calabria, perché se noi presentiamo un bilancio effettivamente veritiero, è chiaro che il bigliettino da visita nei confronti di creditori, nei confronti della Cassa depositi e prestiti, è totalmente diverso da chi parla soltanto e dice: realizzeremo, faremo.

Sono degli atti concreti. È questo il nostro obiettivo, quello di arrivare all'approvazione dei bilanci entro il 30 giugno. Quindi è in quest'ottica che ci stiamo muovendo.

Nello stesso tempo abbiamo il problema che è intervenuta la sentenza della Corte Costituzionale, tutta la massa creditoria che c'era, che riguardava gli anni precedenti si è lanciata all'aggressione del patrimonio dell'Ente, quindi mi ritrovo, in una fase iniziale, con circa 20-25 tra privati, creditori con titolo esecutivi che stanno agendo con pignoramenti.

La prima cosa che ho fatto è quella di iniziare a convocarli tutti affinché io possa, effettivamente, con loro cercare di stabilire una moratoria fino al 30 giugno per dare anche a loro una idea di credibilità dell'Ente, dicendo loro che noi provvederemo entro quella data sicuramente ad approvare lo Statuto e ad approvare il bilancio. Sono i primi atti concreti di ripresa dell'Ente.

Pur non avendo, ancora, ottenuto 1 euro da parte di nessuno, ma soltanto sulle nostre possibilità, devo dire che sto trovando, comunque, una certa sensibilità nel capire che la Regione Calabria vuole un corso nuovo di questo Ente. È in questo contesto che ci stiamo muovendo per riprendere l’Ente e quindi parlare con i creditori.

Poi, nello stesso tempo, bisognava avanzare nei confronti della Giunta regionale delle proposte concrete, per presentare delle idee che fossero fattibili, per cercare di ottenere un margine di finanza che mi permetterebbe di chiudere o comunque di dilatare nel tempo tutte le somme richieste da questi creditori.

Voglio dirvi alcune tra le varie proposte, tra le varie idee fattibili, per far presente a tutti quanti voi che si è agito sia all'interno della legalità sia all’interno di proposte molto fattibili. Ad esempio, quando mi sono insediato ero senza DURC. Capite che noi abbiamo delle convenzioni importanti, il CORAP ha delle convenzioni importanti con enti, una su tutte voglio citare l’ENI a Crotone grazie alla quale - questo anche per rendervi idea di quanto potrebbe essere produttivo ed in salute l’Ente stesso – il CORAP fattura 2.5 milioni di euro, cioè per l'operato che ENI fa a Crotone e noi per lo smaltimento delle falde acquifere di quell'area fatturiamo 2.5 milioni di euro. Non sono tutti ricavi, è chiaro, però è una somma che annualmente entra, comunque, al CORAP, quindi ci stiamo muovendo in quest'ambito.

Non avevo il DURC, fino a quando non si ha il DURC è chiaro che un Ente come ENI o come amministrazioni pubbliche non ti pagano. Quindi ho dovuto attivare subito la procedura e purtroppo scopro che precedentemente avevano fatto una procedura analoga e non si era arrivati a conclusione perché non avevano rispettato l'accordo con l'INPS e quindi hanno bloccato anche questa dilazione.

Abbiamo dovuto aspettare e questo purtroppo è perdita di tempo.

Abbiamo dovuto aspettare che dall'INPS passasse all'Agenzia delle riscossioni per poter fare, a questo punto, con cartella esattoriale, una nuova rateizzazione. Mi è stata approvata, però i tempi tecnici purtroppo ci vogliono, spero che nel giro di qualche giorno, di una settimana riesco a ottenere il DURC.

Ho portato due sentenze di marzo - questa è una cosa importante - sono due sentenze della vecchia ASI di Cosenza. Sono due sentenze vittoriose presso il Tribunale di Catanzaro, in primo grado, dove viene riconosciuto un credito da parte di CORAP nei confronti di Regione Calabria, una di 371 mila euro e l'altra di 785 mila euro.

Ho fatto presente alla Giunta regionale che trattasi di sentenze di primo grado che, benché non ti diano ragione in maniera definitiva, sono esecutive per legge. Quindi se non si vuole aggravare la Regione Calabria di ulteriori spese, di precetti, di pignoramenti, per legge si potrebbe adempiere all'ordine del giudice e dire: io pago, ti faccio appello, logicamente, ed è giusto così, poi quando si arriverà a conclusione io me li riprendo.

Per me questo 1,2 milione di euro sarebbe ossigeno, perché mi permetterebbe, ripeto all'interno della legalità, di poter pagare intanto gli stipendi. Tenete presente che in cassa quando sono arrivato io non ho trovato nulla, se non qualcosa come 70-80-90 mila euro. Tenete presente che il costo degli stipendi mensili non mi permetteva di poter attingere, per fortuna ancora avevo la possibilità di qualche credito da riscuotere, quindi ho pagato gli stipendi di marzo, ma già ad aprile, purtroppo, non li ho potuti pagare.

Però basterebbe una piccola azione, un piccolo segnale forte, quindi con 1,2 milioni di euro mi pago gli stipendi, inizio a dilazionare con tutti i creditori, li blocco tutti; è chiaro che non mi faranno più azioni esecutive, almeno per un bel po' di mesi, permettendomi di rientrare totalmente in bonis. Questa è un'azione concreta che ho presentato.

Tenete presente che sono due sentenze importanti perché stabiliscono tra l'altro un principio che dovrebbe coinvolgere, anche dal punto di vista dell'attenzione e della responsabilità, la Regione Calabria, perché queste decisioni sono importanti giacché il Tribunale ha statuito a chiare lettere, a carico della Regione, l'obbligo di versare il contributo annuale di dotazione ordinaria e, inoltre, anche quello di ripianare eventuali disavanzi di gestione consortili. È in quest'ottica, quindi, di collaborazione, di consorzio, di partecipazione che, secondo me, bisognerebbe d'ora in poi iniziare a dialogare.

Non siamo Enti contrapposti, credetemi, come magari qualcuno può immaginare o magari non riesce appieno a rendersi conto, siamo quasi lo stesso Ente.

Noi siamo figli della Regione Calabria, quindi questo è un senso di responsabilità anche nei confronti dei cittadini calabresi del quale dobbiamo assolutamente prendere atto e se noi siamo in difficoltà lo siamo perché comunque nel corso degli anni chi è andato a gestire, al di là del nome, quell'Ente ed è stato nominato per la maggior parte delle volte direttamente dalla Regione Calabria, nel corso degli anni del 2016, poi alla fine, comunque, ha comportato una liquidazione, un atto su un atto, una decisione su un'altra decisione e siamo arrivati lì.

A questo punto se c'è la volontà forte di riprendere questo Ente, vi potrei dire come ho iniziato a dire, c’è ENI che ci deve dare un fatturato di 2.5 milioni di euro; abbiamo delle entrate, porto di Gioia Tauro, ecco perché dico che secondo me era impossibile quasi mettere in liquidazione l’Ente.

Soltanto al porto di Gioia Tauro, attualmente, con la IAM S.p.A. - noi siamo proprietari dell'impianto - abbiamo una convenzione e ci pagano 350 mila euro all'anno; all'interno delle aree portuali abbiamo una convenzione, perché hanno realizzato delle opere sul terreno CORAP e quindi Regione Calabria, con Sogemar S.p.A. che è un'altra società e dà 360-370 mila euro l'anno.

Poi dalla vendita che si sta effettuando dei terreni all'interno dell'area portuale, prima, seconda e terza area industriale di Gioia Tauro (soprattutto prima area), abbiamo la bellezza di 1000 e più metri quadrati già urbanizzati, già con aziende, circa 72, che versano le concessioni a CORAP, ma abbiamo altri quasi 800 mila metri quadrati di terreno da assegnare.

Bene, facendo i calcoli, con il tecnico, posso dirvi che all'anno, soltanto da quella gestione delle aree, noi riusciamo a prendere 271 mila euro. Ora è chiaro che, se già soltanto da un'area un Ente ti riesce a prendere 1 milione di euro, 2.5 milioni di fatturato là, poi c'è il Comune di Vibo e tutti i Comuni che sono allacciati con la depurazione, vi posso dire, credetemi, che se si sta attenti nella gestione questo è un Ente che potrebbe tranquillamente camminare con le proprie gambe, non ha bisogno di supporti o di venire a pietire col piattino in mano, cioè dateci un…non è questo.

Dico soltanto che questo Ente non lo trovo… cioè la linea di partenza non è quella. Io sono partito sotto, in questo senso, non mi fraintendete, però effettivamente io mi ritrovo senza DURC, con i conti pignorati, senza 1 euro.

È chiaro che la Regione Calabria in questo senso…io chiedo umilmente un piccolo gesto di finanza attuale per permettermi di pagare gli stipendi e di poter effettuare…e su questo abbiamo anche presentato una richiesta di prestito, mettendo a garanzia i beni che noi abbiamo, i beni immobiliari alla Regione Calabria. Basterebbe questo o pagare le due sentenze, provvisoriamente, e ciò mi permetterebbe di ritornare sotto tutti i punti di vista in bonis.

A quel punto, poi, abbiamo presentato anche dei progetti - perché non siamo stati fermi soltanto a fare richiesta di finanza anche se documentata e legittima – per quasi 11,5 milioni di euro di implementazione, questo tutto nell'arco di un mese, di implementazione, di migliorie del servizio depurazione, non soltanto a Vibo, che è molto importante perché trattiamo anche la Costa degli Dei in maniera diretta, ma il CORAP ha questo ruolo anche su Crotone, su Cosenza, quindi Corigliano e su tutte queste altre aree importanti.

È chiaro che se la Regione Calabria effettivamente volesse dar seguito… io gli strumenti, effettivamente, li ho forniti in questa fase, in questi due mesi. Ora sta nella responsabilità di ognuno darmi la possibilità di realizzare gli obiettivi previsti dalla legge regionale 24 del 2013.

Questo, oggi, chiedo e anche, per quello che è possibile, un segnale di responsabilità e di sostegno come Regione Calabria che voi rappresentate, non soltanto per il CORAP stesso, ma per tutti i cittadini calabresi che sinceramente sia sulla depurazione sia sullo sviluppo delle aree industriali fanno tantissimo affidamento.

PRESIDENTE

Consigliere Di Natale, facciamo intervenire prima il Revisore dei conti se vuole aggiungere qualcos’altro per completezza, poi a seguire parlerà lei.

TEMPO Sergio, Revisore dei conti CORAP

Sono il Revisore dei conti del CORAP, colui che per primo ha detto che la legge regionale numero 47 del 2019 era assolutamente incostituzionale e che non poteva applicarsi al CORAP. Il presidente Giannetta, onestamente, era uno di quelli che l’avevo intuito fin da subito.

In effetti la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale numero 47 del 2019, facendo quasi una fotocopia di quanto avevo fatto verbalizzare.

La Corte Costituzionale ha praticamente sancito l'incostituzionalità di tale legge, quindi si è ritornati punto e a capo. Sappiamo tutti che la sentenza della Corte Costituzionale opera ex tunc, quindi retroattivamente, pertanto, il mio mandato non era ultimato, quindi mi sono reinsediato presso il CORAP.

Questa premessa volevo farla perché, poi, c'è qualche avvelenatore di pozzo. Capisco bene che Sergio Tempo è abbastanza scomodo, che dice le cose come stanno, però purtroppo se ne faranno una ragione.

Dunque da dove iniziamo? Iniziamo dai debiti.

Il sottoscritto, prima della messa in liquidazione, aveva puntualmente riferito al Dipartimento della Regione Calabria, che effettivamente quella massa di debiti - per una serie di indagini fatte all'interno - non esisteva o quantomeno debiti che sono lì, come ha detto il Presidente. Apro una parentesi sul presidente Bellofiore per dire solamente che è una persona che ci sta mettendo veramente l'anima, è una persona seria e ha intenzione veramente positive per risanare l’Ente.

Ritornando ai debiti, nella migliore delle ipotesi sono debiti solo sulla carta che nessuno mai chiederà. Sono debiti di 35-40 anni fa, nessuno ha interrotto i termini di prescrizione, quindi sono dei debiti assolutamente inesistenti. Questa è una cosa che apparentemente può sembrare così solo sullo stato patrimoniale, ma non è così. Se noi andiamo a stralciare un debito, matura subito un’insussistenza, questa insussistenza si riverbera pure sul conto economico, quindi addirittura succede che se noi andiamo a stralciare debiti inesistenti per 10 milioni di euro e ci troviamo un risultato economico positivo nel conto economico.

Quindi ci sono molte possibilità, anzi, sono sicuro che il 2018 chiuderà in utile.

Dunque c'è qualcuno che ha messo in liquidazione l’Ente. Stiamo parlando dell'amministrazione della Giunta precedente, con DGR n. 610, richiamando un verbale fatto dall'ex Commissario straordinario prima e Commissario liquidatore dopo, aveva aggiustato quella norma a suo piacimento, in sostanza.

Io denunciai pure questa cosa, dicendo che effettivamente è incompatibile un Commissario straordinario che, poi, viene nominato Commissario liquidatore.

Uno dei compiti del Commissario liquidatore è quello di chiamare a responsabilità i Commissari precedenti, gli amministratori precedenti, quindi avrebbe dovuto chiamare a responsabilità sé stesso, per esempio.

Ma poi bisogna anche dire questo: la liquidazione di un patrimonio enorme, come quello che c'è al CORAP - giusto per dare dei numeri e delle informazioni – che, benché indisponibile - adesso ritorno su questa cosa – ammonta a 323 milioni di euro...

(Voce fuori microfono)

Consigliere Di Natale, sul patrimonio indisponibile, però, ci torno dopo perché, secondo me, c'è buona possibilità che molto di questo patrimonio indisponibile sia, invece, patrimonio disponibile dell'Ente. Se così è, allora dal punto di vista, anche, dello stato patrimoniale e con più precisione del capitale dell'Ente stesso, cambiano sostanzialmente le cose.

Tornando sul fatto del patrimonio indisponibile, effettivamente bisogna fare un atto ricognitivo, ma molto probabilmente bisogna anche usucapire, perché questi sono beni che sono sempre stati dell'Ente. Ho visionato anche un parere pro veritate fatto da uno studio, a dir la verità, molto rinomato di Roma che aveva intravisto delle possibilità che alcuni di questi beni potessero diventare patrimonio disponibile.

Quindi la situazione, come dicevo prima, cambierebbero molto.

Passando dal lato del conto economico, dei ricavi, bisogna dire che se andiamo a prendere il bilancio e andiamo a vedere le voci del risultato caratteristico di gestione dobbiamo dire che chiude in perdita.

Chiude in perdita perché? Perché non c'è - cosa che io ho sempre detto, decine e decine di volte - per esempio, un piano industriale che possa effettivamente dare una svolta rilanciando l’Ente, ma non servono grandi risorse, non servono grandi progetti perché chiude il risultato caratteristico di gestione per circa 2 milioni di euro in negativo, come bene diceva prima il Commissario.

Quindi, da questo punto di vista, la precedente Giunta regionale non ha assolutamente voluto, non so, non me lo so spiegare per quale motivo, non ha dato seguito ad una serie di cose, cercando di salvare un Ente così tanto importante come quello del CORAP, ma ha voluto a tutti i costi mandarlo in liquidazione, pur sapendo che questa liquidazione, come poi è avvenuto, poteva essere impugnata e dichiarata incostituzionale. Così è successo.

Dunque adesso vorrei dire delle cose che effettivamente è bene che si sappiano in giro.

Io ho fatto un verbale, anzi da subito ho chiesto al responsabile di ragioneria la situazione dal punto di vista della cassa dell'Ente e mi confermava che c'erano in cassa ben circa 3,5 milioni di euro. Quindi in cassa, appena reinsediato, c'erano 3,5 milioni di euro.

Dopodiché ho chiesto - perché mi ricordavo che prima della messa in liquidazione c'erano degli oneri fiscali e contributivi che non erano stati versati e che rientravano nel penale - al responsabile di ragioneria di farmi un elenco di tutti questi oneri a carico del CORAP, oneri fiscali e contributivi rientranti nel penale.

Misteriosamente subito dopo che è successo? È successo che il vecchio Commissario straordinario decaduto, il Commissario straordinario, Fernando Caldiero, ha ordinato - senza nessuna determina di liquidazione solo attraverso mail - decine, centinaia di pagamenti sia dei debiti fiscali e contributivi rientranti nel penale, perché ne avrebbe risposto lui stesso, e sia di una serie di fatture, per esempio alcune fatture poste all’attenzione pure dal sottoscritto in qualità di Revisore, per incarichi afferenti la situazione proprio della liquidazione dell'Ente, che effettivamente sono spese completamente inutili che qualcuno, a seguito poi dell'incostituzionalità della legge, dovrà risponderne alla Corte dei conti quantomeno.

Ma la cosa più strana, nonostante non fosse legittimato, perché decaduto ex tunc in qualità di Commissario liquidatore e, inevitabilmente, decaduto in qualità di Commissario straordinario, nella migliore delle ipotesi, volendo andare incontro con lo spoil system, mi pare, nel mese di aprile del 2010 - io credo che una volta nominato Commissario liquidatore è decaduto già da Commissario straordinario - è successo che il Commissario uscente Caldiero si è pagato pure le sue spettanze, dice lui, assolutamente non dovute. Ha pagato i compensi, si è pagato i compensi di Commissario straordinario, mai esercitato, di tutto l'intero anno 2019 fino a febbraio del 2020.

Ovviamente queste cose ho provveduto a portarle a conoscenza degli organi competenti. Così facendo, ovviamente, oltre a commettere queste…poi vediamo cosa succederà in seguito, ovviamente le casse dell'Ente sono rimaste a secco.

Il Commissario che è subentrato, bene ha detto prima, si è trovato delle risorse veramente irrisorie in cassa, quindi non ha potuto far fronte, per esempio, al pagamento degli stipendi e degli oneri riflessi a carico dei dipendenti del mese di aprile. Però sono abbastanza fiducioso. Sto vedendo un grosso impegno da parte del Commissario e devo dire che c'è abbastanza sintonia con il sottoscritto, ovviamente ognuno per i propri ruoli.

Se la Regione gli dà un po' di credito e l’affianca, credo che con quelle proposte che ha esplicitato poco fa e con un'altra serie di cose il CORAP ha mille…per esempio mi viene in mente la IAM S.p.A., ne parlava il Commissario.

Il contratto con la IAM S.p.A. è in scadenza a fine anno, la IAM gestisce depuratori a Gioia Tauro, ma mi pare che 50-60 Comuni, grosso modo, si allaccino a questo depuratore.

La IAM produce attualmente ricavi per circa 12-13-15 milioni di euro. Se viene meno il contratto della IAM, questi ricavi, ovviamente, poi li produrrà il CORAP stesso.

Quindi ci sono degli interessi non di poco conto, se consideriamo che il CORAP gestisce il 35 per cento della depurazione in Calabria. Ma come è pensabile mettere in liquidazione o far fuori un Ente come il CORAP che gestisce il 35 per cento della depurazione in Calabria?

Diceva prima il Commissario: il retro porto di Gioia Tauro.

Sul retro porto di Gioia Tauro - non so se l'ha accennato, forse mi sono distratto - c'è un contenzioso, ma questo a vantaggio del CORAP.

Nelle peggiori delle ipotesi di questo contenzioso, perché c’è un contenzioso - e anche qua magari un intervento a livello regionale, ma pure a livello governativo - con l’Autorità portuale, per quanto riguarda non so quanti svariati chilometri quadrati, nel retro porto, e stiamo parlando di 40 milioni la richiesta del CORAP, ma ne basterebbero pure 10 per sanare la situazione dal punto di vista economico, patrimoniale e anche finanziaria.

Mi fermo qua, eventualmente sono disponibile a qualunque vostra richiesta.

PRESIDENTE

Grazie, dottore Tempo. Diamo la parola al collega di Natale.

DI NATALE Graziano (Io Resto in Calabria)

Grazie, Presidente, per avermi concesso la parola. Ho ascoltato le relazioni sia del Commissario sia del Revisore dei conti.

Parto dalla premessa che ho esplicitato anche nel mio precedente intervento: mi trovo in estremo disagio questa mattina, perché l'audizione che noi facciamo del Commissario straordinario del CORAP, un Ente che comunque ha una massa debitoria di 35 milioni di euro, se non mi sbaglio, e che è stato posto in liquidazione, mi lascia perplesso su quello che è il futuro non del CORAP, ma della nostra Regione.

Voglio fare una premessa, una considerazione prettamente politica e istituzionale, non me ne vogliano i professionisti di cui conosco anche le competenze, però è giusto che ognuno di noi con coraggio faccia il suo lavoro, perché la Giunta regionale, a mio avviso, è andata oltre i poteri che in questo momento ha.

Presidente, so che questa cosa può essere, effettivamente, non condivisa da tutti, però chi mi conosce sa che io sono una persona molto schietta.

La Giunta regionale ha poteri ordinari e c'è un vulnus e c'è anche una cosa che andrebbe rivista, riletta in mille altre sfaccettature. La Giunta regionale, che in questo momento ha poteri ordinari, nomina un Commissario conferendogli poteri ordinari e straordinari.

Le frasi che ho letto sono macigni, nel senso che la Giunta regionale conferisce e scrive nella nomina “conferendo al dottor X poteri ordinari e straordinari”, come se io oggi volessi dire che ho praticamente a disposizione 10 mila euro però mi voglio comprare per forza la macchina che costa 30 mila euro. Non è possibile, perché ne ho 10 mila!

I poteri della Giunta regionale sono quelli, in questo periodo di prorogatio, di praticare l'ordinarietà della nostra Regione. Per cui c'è un vulnus nella nomina del Commissario, ma non perché c'è il Commissario qua davanti, per tutto il sistema che sta avvenendo nella gestione della Regione in questo momento.

Ma c'è, anche, un altro aspetto da sottolineare: questa nomina viene fatta non solo conferendo poteri straordinari da un Ente che ha dei poteri ordinari, ma anche e soprattutto senza un minimo di manifestazione di interesse, cioè viene fatta direttamente dalla Giunta analizzando il curriculum di un professionista, ritenendolo idoneo a guidare un Ente.

Ora, qualcuno mi porrà la domanda: ma tu adesso vuoi mettere in discussione? No, io voglio semplicemente dire che questo modo con cui viene gestita la cosa pubblica, in questa fase di grave emergenza e di straordinarietà per la nostra Regione, non va bene. Lo dobbiamo dire qui, come lo diciamo in Aula, per un Ente che è stato posto in liquidazione. Ente in liquidazione! Dove il Commissario ci dice: abbiamo 94 dipendenti.

Allora io pongo la domanda: il Commissario che svolge la funzione è un dipendente del CORAP? No! Costa soldini al CORAP? Sì!

E allora perché non si è scelto un dipendente dai 94 che potesse guidare fino al rinnovo degli organi statutari e quindi della Regione per abbattere i costi di un Ente che è in liquidazione?

La domanda esige anche delle risposte, perché è impensabile che qui si viene in Commissione e si fa finta di nulla.

E poi c'è un altro aspetto. L’Ente non può avere una prospettiva! Quando uno ti dice: noi siamo in grado di… L’Ente non può avere una prospettiva, l’Ente è in liquidazione.

Noi, in Regione, dobbiamo tagliare i rami secchi.

Io ho depositato, la settimana scorsa, una proposta per diminuire i Consorzi di bonifica, farli diventare provinciali. Abbiamo Consorzi di bonifica che sono praticamente un serbatoio di debiti, non un serbatoio di opportunità.

Allora rispetto a tutte queste cose, il compito del Commissario è quello di liquidare la società, non è un altro, se poi ci sono altri compiti io non lo so. E, poi, vorrei sapere esattamente a quanto ammonta il contenzioso e su questo mi potrà dare manforte il Revisore dei conti. A quanto ammonta il contenzioso? Questi 35 milioni di debiti, come sono suddivisi? Non li avete spiegati? Cioè non avete detto 10 per il contenzioso, 40 per i dipendenti e… Avete detto c'è un ammasso di debiti pregressi, addirittura di anni che vanno dal 2017 al 2018.

Allora finisco questo intervento, Presidente, intanto richiamando l’esigenza che noi dobbiamo tracciare il perimetro in cui dobbiamo percorrere la nostra strada fino ad ottobre.

Esprimo sinceramente i miei dubbi su quanto sta avvenendo, lo denuncio pubblicamente! Credo che questa nostra Commissione abbia il compito di vigilare, perché si chiama “di Vigilanza”, sulle cose che non vanno e di dirle in questa sede. Ma c'è anche un altro compito che è quello di invertire la rotta in una terra, la Calabria, che purtroppo tra debito sanitario, debiti di enti strumentali, debiti a non finire, rispetto a tutto quello che noi stiamo vivendo, si trova a non garantire, in una situazione di emergenza nazionale, neanche i minimi livelli di assistenza. Grazie.

PRESEIDENTE

Vuole il Commissario provare a rispondere? Grazie.

BELLOFIORE Renato, Commissario straordinario CORAP Calabria

Sì, grazie. Allora mi accingo subito a rispondere alla domanda. Intanto vorrei che fosse chiara una cosa molto importante: per legge nazionale, quindi non modificabile mediante legge regionale, il consorzio CORAP è l’Ente deputato – ripeto – per legge ad effettuare gli espropri quindi, se in questo momento il CORAP dovesse essere messo in liquidazione, ci ritroveremo, all’interno delle aree industriali, a non avere un soggetto che possa effettivamente riuscire ad espropriare quelle aree private per permettere lo sviluppo di aziende e di altre imprese, quindi si bloccherebbe questo tipo di economia.

Un’altra cosa importante: sapete meglio di me che, ormai, è obiettivo strategico a livello nazionale governativo – quindi, quello è già un primo motivo – sia europeo, ma soprattutto governativo, la realizzazione della ZES nelle aree portuali di Gioia Tauro. D’accordo?!

Quindi, tenete presente che il CORAP possiede l’80% dei terreni che rientrano nelle aree ZES. Se messo in liquidazione vuol dire far fallire gli obiettivi della Regione Calabria, perché non riesce a realizzare questo, e, di conseguenza, far fallire gli obiettivi di un Governo nazionale, questo per nostra incapacità. D’accordo? Quindi, ci sono due motivazioni essenziali che sto citando e per le quali bisogna battersi e remare tutti per lo stesso obiettivo che è quello del rilancio di questo Ente. 

Perché non metterlo in liquidazione? Perché non ci sono i presupposti, lo diceva il dottore Tempo, quindi persona tecnica. Abbiamo un patrimonio immobiliare di oltre 350 milioni di euro; soltanto l’impianto di depurazione della IAM S.p.A., di proprietà del CORAP, vale almeno oltre 500 milioni, per non parlare dei terreni.

Il CORAP possiede oltre 7 milioni di metri quadri di terreno in tutte le aree industriali tra Gioia Tauro, San Ferdinando, Rosarno, prima, seconda e terza area industriale. Di questi 7 milioni, pensate, che un milione e 8 riesce a gestirli perché aree urbanizzate; all’interno di questo milione e 8 di metri quadri, 1 milione e 100 sono già assegnati ad aziende, altri 800, come dicevo prima, devono essere assegnati.

Ma voi immaginate un Ente come il CORAP in liquidazione?! Allora, MCT, MSC, l’Autorità portuale, il Governo, il Ministero, non investirebbero più in queste aree perché qualcuno mi dovrebbe spiegare chi avrebbe la possibilità o si assumerebbe la responsabilità di andare a investire in un’area CORAP non sapendo più se quell’area è effettivamente della Regione Calabria – perché noi siamo Ente strumentale quindi con i fini pubblici, che abbiamo il dovere di perseguire – oppure, se un domani, a seguito della vendita, della messa in liquidazione di quei terreni, andranno a finire nelle mani non si sa di chi.

Perché lo vogliamo dire che perseguiamo un fine pubblico e, quindi, se si rivolgono al CORAP è come se si rivolgessero quasi alla Regione Calabria perché siamo Ente pubblico economico. Noi come calabresi, come Regione e come CORAP dobbiamo garantire questo fine pubblico perché è fonte di fiducia negli investitori.

Una società come MSC non investirà mai se non ha la certezza – ma così anche il Ministero – che il terreno sul quale sta investendo rimarrà sicuramente della Regione Calabria o del CORAP. È chiaro che se un domani io o chi per me dovesse metterlo in vendita non si sa nelle mani di chi …, ma così a Gioia Tauro e la stessa cosa potrei dire a Cosenza, dove ci sono tanti terreni appetibili. Questo dobbiamo dirlo perché l’obiettivo che dobbiamo evitare è quello di svendere un gioiello di famiglia della Regione Calabria, soprattutto se non ci sono i presupposti.

Ripeto: soltanto con la gestione diretta della IAM S.p.A.– qualora fosse questo anche l’atto di indirizzo della Regione che dovrebbe, comunque, in qualche modo, interloquire e trasmettere al CORAP – è chiaro che, se ci sono fatturati di 15 milioni, magari si passerebbe da 350.000 euro all’anno a 4, 5, 6 milioni che permetterebbero a me, nell’arco di qualche anno, e al mio successore di arrivare a gestire in maniera ordinaria un Ente di questo genere. 

Quindi, la legge sugli espropri è una legge importante, oltretutto con le professionalità che ha il CORAP, perché facciamo depurazione diretta. Se prendete così a freddo un ramo e lo date a un’altra società non è detto che questi lo sappiano fare, cioè non è detto che abbiano quelle professionalità e quell’esperienza acquisita negli anni.

Quindi, vorrei invitarvi a riflettere sull’importanza che per legge è stata istituita ed è stata demandata a questi consorzi delle aree industriali. Si bloccherebbe tutto e fallirebbe, comunque, sicuramente la ZES.

Sui dati che non avevo citato, vorrei in maniera breve rispondere al consigliere, dicendo che: nel 2019, verso i dipendenti abbiamo un debito di 2.860.000 euro; per quanto riguarda il TFR sono 3 milioni e 8 per il 2020; per quanto riguarda il costo annuo del personale si attesta intorno ai 5 milioni 530 mila euro, inseriti, comunque, nei debiti verso i dipendenti.

In totale il costo annuo del personale è di 5 milioni 530 mila euro circa. Poi, abbiamo dei debiti attestati – per il 2021, a seguito del bilancio, saremo più precisi, – però per il 2018 i debiti verso i dipendenti sono circa 2.860.000 euro e poi abbiamo un TFR, come debito per il 2020, di 3 milioni e 8.

Questi sono i dati. Mi aveva chiesto anche del contenzioso. Per il contenzioso abbiamo circa 200 azioni in corso in generale, di cui con titoli esecutivi abbiamo una serie di azioni già intraprese che variano dalla messa in liquidazione, attestati a 6 milioni 320. Ad oggi, dalla prima stima che fa l’ufficio legale parliamo di 7 milioni circa con titoli esecutivi. Quindi, questi sono un po’ di dati tecnici sull’andamento. Grazie.

PRESIDENTE

Prima di dare la parola al consigliere Molinaro, il dottore Tempo voleva aggiungere qualcosa. Grazie.

TEMPO Sergio, Revisore dei conti CORAP

Volevo aggiungere qualcosa su una domanda espressa che ha fatto l’onorevole Di Natale sul contenzioso.

Il contenzioso dice tutto e non dice niente in buona sostanza, se non è ben contemperato in bilancio dal relativo fondo. Fin da subito, ho preteso con il primo bilancio – che ha chiuso, in effetti, con una grossa perdita – di andare ad appostare al relativo fondo, fondo rischi, un importo abbastanza ingente.

In effetti, abbiamo sì un contenzioso di circa 80 milioni di euro, ma nel relativo fondo ce ne sono 23. Poi dicevo prima, onorevole Di Natale, che ci sono 80 milioni tra contenzioso attivo e passivo: c’è un contenzioso con l’Autorità portuale di 40 milioni di euro che, insomma, potrebbe portare delle grosse cifre nelle casse dell’Ente. Non siamo nella situazione dell’Asp di Cosenza, non si riesce a capire l’ammontare complessivo del contenzioso; il sottoscritto è quello che, insomma, ha fatto uscire queste cose e altro. Il tutto è nato sulle puntuali e precise dichiarazioni del sottoscritto.

Le cose qua sono abbastanza diverse. Il contenzioso non mi preoccupa tanto anche perché una parte del contenzioso, comunque, – adesso non riesco a quantificarlo in modo preciso – già fa parte dei debiti, quando meno la sorte capitale del contenzioso stesso.

Torno a ripetere: il problema principale del CORAP è il risultato caratteristico di gestione. Bisogna credere e investire sul CORAP e cercare di rilanciarlo. Ovviamente, dovrebbe essere la Giunta a cercare – come dire – di dare nuove commesse e rilanciare l’Ente in qualche modo. 

Che cos’è il risultato caratteristico di gestione? Sono i ricavi meno i costi non comprimibili, costi fissi di gestione. Effettivamente, questo è un punto che non è un punto. Non stiamo parlando di grosse cifre, ma di un paio di milioni all’anno, quindi basterebbe cercare, in qualche modo, di ridurre i costi e di assegnare nuove commesse al CORAP per poter veramente rilanciare questo Ente in modo deciso.

Questa è un’ulteriore precisazione che ho voluto fare in particolare sul contenzioso, a seguito della richiesta espressa dell’onorevole Di Natale. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Molinaro. Ne ha facoltà.

MOLINARO Pietro Santo (Lega Salvini) 

Grazie, Presidente. In premessa, voglio ringraziare il commissario Bellofiore per la relazione e anche per l’entusiasmo sull’invito a valutare in positivo in qualche modo alcuni dati, ma soprattutto la prospettiva. Però, a me piace ritornare sui dati perché, se ho capito, da alcuni dati e anche dall’intervento del Revisore, vorremmo sapere alcune cose.

Magari, da questo punto di vista, suggerisco al Presidente di calendarizzare un’altra riunione per avere qualche dato più preciso oppure ce lo inviate e, poi, valutiamo noi se disturbarvi o meno. 

Primo elemento che è stato messo in discussione: la massa debitoria. C’è, approssimativamente, come dire, una valutazione – se ho capito – ma supportata, ovviamente, da una vostra analisi che non è quella che si immaginava e, al momento della messa in liquidazione, è quella che, in qualche modo, questa Commissione ha verificato con l’audizione dell’ex Commissario. Quindi, è importante avere quanto prima dati un po’ più aggiornati.

In questa valutazione inserirei anche, se non è troppo oneroso da parte vostra, la verifica sulla esigibilità dei crediti che ha il CORAP e un aggiornamento sul Piano industriale. Suggerirei, insomma, non grandi studi, grandi consulenze, grandi cose, per dirci poi che, magari, – faccio una battuta – il Porto si trova a Gioia Tauro, ma, grosso modo, dall’esperienza dei documenti che sono in vostro possesso, di poter aggiornare – rispetto anche alle valutazioni che ci avete detto – quella che può essere la strategia, basata su un Piano industriale e anche su una verifica della pianta organica.

Ne approfitto per dire questo: prima il Revisore diceva “molto probabilmente forse con due milioni in più – o minor costi o maggiori ricavi – possiamo sostenere in qualche modo anche un equilibrio economico.”

Normalmente, in questi Enti il maggiore costo è proprio il personale, quindi dico “verifichiamo se ci sono degli esuberi e, eventualmente, come poterli gestire, in termini di competenze, – se possono servire da qualche altra parte – in termini anagrafici e, quindi, anche in termini economici.

Si faceva riferimento a progetti di investimento sulla depurazione, se sono stati presentati o meno: anche questo elemento se lo possiamo valutare meglio insieme a voi, sempre per capire la prospettiva.

Se questo va nella direzione di avere dati per analizzare, insieme a voi e per conto del Consiglio regionale, la fattibilità di un rilancio o, comunque, di un ritorno all’ordinarietà di questa struttura molto importante, come da voi evidenziato, però ne approfitto – magari, poi, valuterà il Presidente formalmente – per esporre questa ipotesi: raccomandare – anzi chiedere – al Commissario e al Revisore del CORAP una verifica di eventuali responsabilità e, quindi, tramutarla in azione di responsabilità, perché – insisto su questo – dobbiamo, a mio avviso, insistere sul fatto che quando parliamo di cambiare la Calabria non può essere uno slogan.

Dobbiamo abituarci che se c’è qualcuno che sbaglia, anche in buona fede, facciamo un richiamo, ma – anche da quello che avete detto qui oggi che è tutto registrato per fortuna, – è troppo semplice da parte mia dire che, molto probabilmente, avete già elementi per imputare delle responsabilità.

Prima il revisore diceva: “Io l’ho detto, la Corte Costituzionale non ha fatto altro che recepire, non è possibile che si possa mandare in liquidazione un Ente che ha un patrimonio enorme, vediamo se disponibile o indisponibile.” Il Commissario nella sua replica diceva: “C’è un punto interrogativo sulla prospettiva della Calabria se questo patrimonio diventa dei privati”. Quindi – e lo dico io – mi sembra troppo facile immaginare che ci sia stata qualche manina o qualcuno che ha voluto e immaginato un percorso non a favore della Calabria e del suo sviluppo.

Detto questo, che possono essere valutazioni così, forse anche di sfogo, facendo il processo alle intenzioni, vi chiedo – se la Commissione è d’accordo e se il Presidente lo ritiene – che questa cosa vada verificata formalmente e, nel caso ci siano responsabilità formalmente verificate, bisogna attivare l’azione di responsabilità prevista dai codici di procedura, senza se e senza ma, perché, altrimenti, questa Calabria la prendiamo sempre in giro tutti noi.

Prospettive sul contratto IAM S.p.A.: si diceva che scade a fine anno. Anche qui vi invito a valutare e, quindi, casomai, a farci sapere, dall’interno, le vostre valutazioni su quello che conviene perché mi sembra di aver capito che, poi, la Regione può dare un indirizzo e quant’altro, ma penso che il primo indirizzo alla Regione debba venire da chi ha competenze e da chi sta sul campo.

Poi, ovviamente, se quelle indicazioni hanno necessità di un’interpretazione e di un supporto, lo verifichiamo dopo perché mi sembra paradossale che la Giunta regionale possa indirizzare il CORAP su cosa fare su questi impianti di depurazione e, più in generale, su questo 35% che si depura in modo diretto. No?! Io dico che deve essere il CORAP – se è vero che ha competenza, ha specializzazione e se è vero che deve pareggiare il bilancio, garantire l’ambiente in questa regione e la prospettiva di investimenti – a dire alla Regione, alla Giunta e ai calabresi “noi possiamo fare questo, possiamo migliorare i conti anche su questo contratto”.

Perché anche qui, non è che quando c’è da prendere in questa regione arrivano sempre i privati e quando c’è da pagare paga pantalone.

Vediamo di capire oppure cerchiamo di equilibrare questo rapporto tra pubblico e privato. Mi fermerei qui su questa cosa.

Poi, vorrei chiedere al Revisore, visto che siamo in audizione, in questa occasione di poterci chiarire alcune cose, perché abbiamo letto qualcosa in questi giorni, sia pure anche in modo informale: la sua permanenza a Revisore nel CORAP è suffragata da legittimità? Ha finito il mandato? È in prorogatio? Quanto ci può stare? Perché questa cosa è importante per non inficiare atti, anche qui per un elemento di trasparenza.

Chiudo questo intervento chiedendo al Presidente – perché è stata anche, in qualche modo, una battuta en passant del collega Di Natale –  se lo ritiene, poiché credo che questa audizione ci porti a programmare una prossima seduta, per evitare sorprese ai calabresi, di chiedere una relazione e, quindi, anche una audizione rispetto agli altri Enti in liquidazione.

In questa Regione, in un arco di tempo ben preciso – diciamo Giunta Oliverio, per capirci – sono stati mandati in liquidazione tanti Enti e sono stati sostituiti con altri, cambiando l’acronimo: Afor - Calabria Verde, Arssa - Arsac. Allora, voglio capire con questi soggetti in liquidazione – che sono, per esempio, Afor, Arssa e altri, se ce ne sono, adesso non ricordo – come siamo messi perché non vorrei scoprire tra qualche mese o qualche anno che è successo più o meno quello che stiamo paventando sul CORAP o desideri particolari o valutazioni sbagliate o dei buchi neri che nessuno porta in trasparenza. Così come i Consorzi di bonifica.

Quindi, auspico che in una prossima audizione convochiamo il Consorzio di bonifica e questi Enti in liquidazione, perché, per quello che risulta a me, almeno sui Consorzi di bonifica siamo di fronte all’unico caso di strutture che accreditano somme importanti dalla Regione.

Poiché la Regione si è data una deliberazione nella Giunta Oliverio per cui a giugno 2021, come tempo massimo, si doveva verificare la massa di debiti della Regione verso i Consorzi e, quindi, dei crediti dei Consorzi verso la Regione, siamo a maggio, è giusto sapere se questa Commissione ha lavorato e a quanto ammontano i crediti. Poi è facile strumentalizzare quando non si possono pagare gli stipendi e sembrerebbe che i Consorzi accreditino 87 milioni di euro dalla Regione.

Allora, facciamo chiarezza su queste cose perché penso che sia compito di noi consiglieri regionali e di questa Commissione aiutare anche il Consiglio e la Giunta almeno sui fatti, che ci sia chiarezza, trasparenza e si può scegliere quale decisione può essere più utile e anche quella che è possibile, in un momento storico particolare.

Concludo dicendo che tenere queste strutture, noi consiglieri e i calabresi con enunciazioni di stampa che dicono e non dicono, che fanno capire il contrario di quella che è la verità, che screditano la Calabria e tanti professionisti che lavorano in queste strutture o tante persone di buona volontà, come il commissario Bellofiore, penso che significhi essere masochisti.

Quindi, cerchiamo di ampliare questa azione di verità, di far luce e di aiutare, poi, da una parte il legislatore, se serve, e dall’altra l’Esecutivo ad ottemperare rispetto ai fatti.

Vi ringrazio per le cose che ci avete detto, mi aspetto che questi dati e questi elementi diventino patrimonio di questa Commissione e, soprattutto, vi invito a svolgere velocemente un’azione di verifica perché, se ci sono responsabilità, vanno individuate e perseguite. Secondo me, quando si diventa maggiorenni e si assumono degli impegni si deve sapere che si può essere chiamati a responsabilità.

Non è possibile che qui …, abbiamo la registrazione della precedente audizione sul CORAP: era un altro mondo, a distanza di qualche mese. Allora, o l’uno o l’altro: o sbaglia Bellofiore o ha sbagliato l’altro Commissario. Grazie. 

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Caputo. Ne ha facoltà.

CAPUTO Pierluigi (Jole Santelli Presidente)

Grazie, Presidente. Ringrazio il commissario Bellofiore e il dottore Tempo per la presenza. Lei, Commissario, parla di ripresa e di rilancio dell’Ente. Mi fa piacere perché questo ottimismo serve a tutti quanti noi.

La situazione è ben diversa, è una situazione che ci preoccupa, almeno a me preoccupa tantissimo: lo stipendio saltato di aprile, i contributi non versati a marzo, la questione del 2019. Questi elementi ci fanno preoccupare. Guardando questa scheda sulla situazione patrimoniale, abbiamo crediti per 26 milioni di cui 10, quasi 11, in contestazione e poi 59 milioni di debiti. La situazione è tutt’altro che rosea.

Mi fa piacere, ripeto, che ci siano delle iniziative che lei vorrà mettere in cantiere, però penso che del rilancio dell’Ente, anche per quanto detto al consigliere Di Natale, si occuperà sicuramente il nuovo Governo regionale anche perché mancano pochi mesi. L’ultima cosa: oggi avrei preferito la presenza dei sindacati –ho visto che hanno scritto – ma, visto che faremo un’altra seduta, credo che non mancherà l’occasione per ascoltare anche tutte le sigle sindacali sulla questione più in generale. Grazie per quello che state facendo. 

PRESIDENTE

Grazie a lei. Ha chiesto di intervenire il consigliere Esposito. Ne ha facoltà. 

ESPOSITO Sinibaldo (Casa della Libertà)

Grazie, Presidente. Parto da alcune ultime riflessioni fatte dal collega Caputo, poi guarderemo un attimo indietro, ma ad oggi, sicuramente, la situazione non è tranquilla perché, al di là delle potenzialità, che sia lei che è anche supportato – e, quindi, è ancora più sostanziale e veritiero, probabilmente, quello che ha detto – dal Revisore dei conti, sono queste potenzialità che possono essere messe in campo su quella sinergia che più volte avete anche “dichiarato” al microfono, anche della condivisione politica; però, torniamo indietro, giusto per fare un po’ la storia di quello che si è riusciti a fare nella precedente Legislatura.

Credo che nella precedente Legislatura ci sia stato un record assoluto: quello di istituire come momento epocale il CORAP, per poi farlo morire prima ancora della fine della Legislatura, con un atteggiamento da Ponzio Pilato, spostando il problema a chi sarebbe venuto dopo.

Lo abbiamo detto più volte, lo ricordava anche il Revisore con gli interventi del collega Giannetta, del sottoscritto e anche del collega Fausto Orsomarso; tant’è che ci siamo ritrovati questo enorme problema che bisogna affrontare, in continuità e con senso di responsabilità.

La sentenza della Corte costituzionale ha dichiarato illegittima l'idea della liquidazione coatta amministrativa ed ha posto in essere una necessità, un obbligo da parte della Giunta regionale, di andare a re-istituire il Commissario e di reinvestire del suo incarico il Revisore.

Poi, naturalmente, non siamo noi, organi terzi, a decidere la veridicità e la validità di un atto amministrativo; ci sono altri giudizi che non dipendono sicuramente dalla nostra sfera di responsabilità e di competenze.

Sicuramente nella nomina del dottore Bellofiore ci sono tutti quei momenti di correttezza istruttoria che sono sanciti non dal Presidente facente funzioni, ma da un dirigente, che se valeva ieri, vale oggi e, probabilmente, varrà anche domani o, viceversa, c’è da istituire una nuova legge di nullità di alcuni atti nel momento in cui si manifesta l'incapacità di un dirigente.

Naturalmente sto scherzando perché quella istruttoria, ivi compresa anche l'attestazione della regolarità, magari dell’autodichiarazione fatta da lei, viene sancita – ripeto – non dalla politica ma da atti amministrativi.

Al di là della disquisizione dei termini, ha ragione il collega Di Natale quando dice che sembra quasi di essere su “Scherzi a parte”, nel momento in cui il Commissario straordinario viene dotato anche di poteri ordinari.

Naturalmente, quello che sto dicendo, non è sancito dalle norme, ma credo che i poteri straordinari, in una siffatta situazione, racchiudano anche i poteri ordinari, che sono minima cosa rispetto alla straordinarietà, invece, della sua azione nel dover riprendere un Ente che qualcuno aveva buttato nel cestino mediante una liquidazione troppo frettolosa.

C'è da avere paura, ha ragione il collega Pietro Molinaro.

Io sono meno preoccupato, consigliere Molinaro, perché quando abbiamo parlato del bilancio 2018, per fare un esempio, quelle linee di finanziamento che pongono in essere anche la possibilità che delle forme debitorie possano essere andate ormai omesse perché, magari, non sostenute dagli stessi creditori, allora lì delle due l'una: o si è sbagliato ieri oppure scopriamo l’acqua calda oggi.

Non sono preoccupato perché il Revisore, il dottore Tempo, ha detto che gli Organi competenti sono a conoscenza di queste cose; altrimenti, presidente Giannetta, avremmo l'obbligo stasera e non un minuto oltre – nella logica che indicava anche il collega Molinaro, dove ci sono delle responsabilità e nessuno può pensare di tenere i pannicelli caldi – di cambiare in un'inversione di tendenza vera, culturale e anche di responsabilità nel ruolo che ognuno di noi riveste.

Dovremmo essere noi ad investire gli Organi competenti, ma questa ormai è una filiera avviata e aspetteremo nella garanzia dei giudizi e, soprattutto, avendo fiducia in quello che saranno le cose successe.

Ad oggi, però, abbiamo un problema manifestato dal Commissario straordinario.

C'è un punto di partenza importante: lo Statuto, redatto da lei è all’attenzione, alla “validazione” della Giunta regionale. Anche lì si gioca una partita importante.

Sarebbe stato utile affinché ognuno di noi potesse dare il suo contributo e che – ha ragione collega Di Natale – in un momento di normalità della politica lo Statuto passasse in Commissione per una prima lettura, affinché anche la politica e ogni singolo consigliere regionale potesse dare un suo minimo contributo.

Al di là dello Statuto, però, voglio essere positivo e vedere il bicchiere mezzo pieno.

Non entro nel merito della montagna debitoria di 90 milioni, piuttosto che 54 o 30, altrimenti creiamo elencazioni di numeri, tipo Covid, a cui assistiamo ormai da un anno, un anno e mezzo in televisione che, amo dire, sono sempre numeri scritti con la matita per essere poi rivisitati il giorno dopo.

Oggi abbiamo una situazione che non ci tranquillizza ma che, in ogni caso, ci rende conto che una scelta politica di rilancio è fattibile ed è possibile.

Naturalmente è fattibile ed è possibile, Commissario, anche sfruttando questo periodo che potrebbe essere di “ordinaria e straordinaria amministrazione” con un'inversione di tendenza vera, sostanziale che vada a ridurre i costi aumentando – perché no? – anche la capacità di ricavo, IAM S.p.A. non IAM S.p.A. eccetera eccetera; poi, ognuno di noi fa un mestiere diverso e, quindi, mi limito ad una visione politica e generale piuttosto che di tecnicismo anche perché, se qualcosa di tecnico posso dire a me stesso, è quasi come se riflettessi a voce alta cautelativamente, per esempio, un fondo di svalutazione dei crediti stessi del CORAP, io lo farei perché è cautelativo anche rispetto alle responsabilità personali che ognuno di noi e, magari, lei in primis, ha. 

Le parole hanno un senso, diventano delle pietre, anche abbastanza voluminose quando alcuni momenti di debito hanno poi una conseguenzialità sul piano penale; e vengo a quelle determine dell'ultimo momento, non tanto perché sono state pagate delle consulenze e, magari, anche degli emolumenti personali – non entro nel merito, per l’amor di Dio – ma, probabilmente, come last minute c'è stato qualcuno che ha cercato di pagare quello che doveva pagare in termini di contribuzioni previdenziali che hanno una risultanza penale, così come io le chiedo di toccare tutto ma non toccare, per esempio, il TFR oppure i debiti previdenziali dei dipendenti, perché lì faremmo un doppio torto ai dipendenti che non si pagano lo stipendio e che poi si vedrebbero anche costretti a non avere quella “certezza” anche in termini previdenziali.

Un'inversione di tendenza ce l’aspettiamo da lei, Commissario, fermo restando sia il momento decisorio che spetta alla Giunta regionale nell’approvazione dello Statuto sia il contributo che ognuno di noi può dare oggi o domani per chi ci sarà al nostro posto.

Per esempio, vedo una situazione – me lo consenta, non conosco nessuno – troppe arie e troppi dirigenti rispetto al numero dei dipendenti; lei parlava di 90 dipendenti e ci sono 12/ 13 dirigenti.

In termini aziendali, mi sembra anche… dirigenti, sub-dirigenti, non conosco nessuno.

Io sono per un organigramma che sia il più importante possibile in una situazione, però, di una burocrazia snella che consenta poi di non essere tutti Generali, Colonnelli senza soldati in campo, perché così non si vincono le guerre.

Probabilmente, ci aspettiamo anche questo in quelle successive audizioni.

Il collega Molinaro parlava di un Piano industriale. Io dico che i Piani industriali sono importanti se guardano anche le cose piccole che messe insieme poi, invece, fanno una sostanza anche in termini di riduzione dei costi.

Dall'alto dell’esperienza per la quale è stato chiamato a questo difficilissimo compito, valuterà quale possa essere un Piano industriale che possa effettivamente portarci ad un aumento dei ricavi per quanto riguarda il CORAP perché l’avete più volte sostenuto: vediamo cosa ne pensa la politica.

La politica non è altro che il terminale ultimo delle decisioni, anche sulla base delle intuizioni da parte del tecnico, altrimenti tutti potremmo fare tutto e il contrario di tutto; quindi, di fronte ad un Piano industriale che ci rende prospettico e roseo il futuro di questo Consorzio, la politica direbbe, giustamente e correttamente, “perché no?”.

Per quanto mi riguarda, quindi, si tratta di un'audizione interlocutoria, ma estremamente significativa ed importante perché ho conosciuto qualcosa di più, perché per non poter stare sul pezzo a 360 gradi, su tutte le cose che ognuno di noi deve occupare, oggi ho le idee un po’ più chiare di quello che è il CORAP oggi, di quello che può diventare domani, ma con il contributo e le reciproche induzioni da parte della parte tecnica, della parte politica e non ultimo sul piano economico e finanziario, da parte del Revisore, che vedo ha le idee estremamente chiare su dove dobbiamo andare anche a vedere quel patrimonio immobiliare immateriale, dove lo possiamo rendere materiale, però, poi, andrei su un tecnicismo che non mi compete, quindi mi auguro che ci saranno altre possibilità di interlocuzione e di confronto mediante la Commissione, Presidente.

PRESIDENTE

Grazie. Se non ci sono altri interventi, provo a fare una sintesi.

BELLOFIORE Renato, Commissario straordinario CORAP Calabria

Presidente, soltanto qualche informazione.

PRESIDENTE

Velocemente, se è possibile.

BELLOFIORE Renato, Commissario straordinario CORAP Calabria

Per quanto riguarda IAM S.p.A., volevo precisare che il contratto è scaduto il 31 dicembre 2020 e siamo in regime di prorogatio per un anno, ma è già scaduto e già è contrattualizzato che, comunque, il CORAP rileverà direttamente l'impianto per la gestione diretta.

Siamo, dunque, in una fase in cui era previsto dalla convenzione, quindi un anno per permettere, visto che ci accendevamo ad essere in liquidazione, di realizzare una visione degli impianti, quindi un controllo di consistenza degli impianti.

Ecco perché; siamo in regime di prorogatio per un anno, ma il 31 dicembre terminerà tutto.

Sullo Statuto, mi ero permesso, sbagliando, di inviare preventivamente… perché la legge numero 24 del 2013 prevede l'adozione da parte dell'Ente, l'approvazione da parte della Giunta regionale, però c'è scritto “previo parere delle Commissioni”.

Pensando di accelerare un po' i tempi, oltre che all'approvazione in Giunta regionale, avevo inviato la bozza di Statuto direttamente alle Commissioni.

Mi è stato risposto, e mi sono adeguato, da parte della Segreteria del Consiglio regionale che le Commissioni non rispondono a terzi, ma soltanto a delibere di Giunta e di Consiglio regionale, quindi aspetto che vi venga trasmessa.

Sul Piano industriale, voglio soltanto precisare che ci sto lavorando, ma non posso completarlo fin quando non approvo i bilanci.

L'ultima considerazione, ma brevissima: secondo me, questa partita di rilancio del CORAP o, comunque, degli Enti strumentali della Calabria, la giochiamo tutti e tutti, secondo me, dobbiamo metterci un po' la nostra parte.

Voglio ricordare che con la legge di bilancio del 2019 era stato previsto, sempre in quell'ottica da parte della precedente Giunta regionale – non quella attuale, quella precedente – l'obbligo di versare il contributo annuale di dotazione anche al CORAP ed erano stati previsti 9 milioni di euro, 3 milioni per il 2019, 3 milioni per il 2020 e 3 milioni per il 2021.

Voglio precisare che di questi soldi non si è visto neanche un euro.

Questo per dire che si riconosce l'importanza di questi Enti, si riconosce l'obbligo di versare una dotazione per il ripiano e, quindi, per il contributo di dotazione ordinaria dell'Ente, però poi nei fatti, ecco, magari, ci si ferma.

Io voglio ricordarvi che, anche se non è prettamente di questa Commissione, ognuno di voi ha un compito importantissimo all'interno della Regione Calabria perché rappresentate i cittadini.

Anche in un'ottica al di fuori – permettermi soltanto questo appello – di questa Commissione stessa, che ha già dei compiti importantissimi e potrebbe, per certi aspetti, occuparsene direttamente, sicuramente come politici e consiglieri regionali in questa funzione, dico veramente di far sì che ci sia la possibilità di sollecitare anche gli organi di competenza, in questo caso la Giunta regionale, iniziando veramente a finanziare quel poco indispensabile che l’Ente richiede per poter ripartire come vi ho già esposto.

Grazie dell'attenzione e scusate se mi sono dilungato.

PRESIDENTE

Grazie a lei anche per questo ulteriore approccio nei confronti della politica che, sicuramente, deve assumersi le proprie responsabilità.

Dicevo, provo a fare sintesi in 10 minuti perché l'argomento è talmente articolato ed è un argomento che porto avanti ormai da quando già ero consigliere di minoranza, quindi ho imparato ad apprendere giorno dopo giorno le potenzialità del CORAP, ma anche le difficoltà che lo stesso Ente sta attraversando e che addirittura attraversava anche prima.

Per lo stesso intuito al quale faceva riferimento il dottore Tempo prima, vi dico che rispetto a quanto abbiamo assistito in quest’aula di Commissioni, discorsi che non ci facevano vedere affatto la luce di una prospettiva migliorativa nei confronti del CORAP che, invece, è un Ente che deve essere sostenuto e valorizzato proprio per il rilancio dello sviluppo economico e industriale della Regione Calabria, oggi, proprio per quello stesso intuito, mi viene da immaginare e da pensare che per le persone che ho davanti e con le quali, insomma, ho anche rapporti personali, al di là dei ruoli istituzionali che hanno, mi sento di dire che, probabilmente, se un passo avanti lo possiamo fare, o lo facciamo oggi o non lo faremo mai più; quindi, proprio per questo motivo, facciamo qualche passo indietro.

Avevo immaginato da subito, personalmente, da semplice consigliere di minoranza, che la strada della liquidazione coatta amministrativa non fosse la strada giusta per quest’Ente e avevamo immaginato anche in quest’aula, nell’ambito delle Commissioni, di dare una mano d'aiuto all’allora maggioranza Oliverio, assieme al collega Baldo Esposito, a Fausto Orsomarso, immaginando proprio di contribuire alla discussione. Tant'è che il sottoscritto presentò una proposta di legge all'epoca che, per grande senso di responsabilità, dopo diversi passaggi in diverse Commissioni, ho ritirato perché avevo messo in difficoltà la maggioranza e, quindi, ci siamo ritrovati in un guado perché loro capivano la bontà della proposta, ma non avrebbero mai potuto accettare una proposta di legge che fosse stata portata avanti da un consigliere di minoranza.

Allora, come dicevo, per grande senso di responsabilità, feci un passo indietro, ritirando quella proposta di legge; per contro, quello che loro sono riusciti a partorire, da ennesime e prolungate discussioni in Commissione, è stata legge numero 47 del 2019.

Questa legge, oltre ad essere nata male, è finita peggio perché, quando è nata male ed essendo una legge approvata in Giunta regionale e, quindi, di conseguenza in Consiglio regionale per quel momento aveva tutta l’efficacia del caso, in quell'anno non ha fatto altro che produrre ulteriori danni, aggravando la situazione a più non posso.

A un certo punto questa legge – e l'abbiamo detto anche in Consiglio regionale altre volte quando intuitivamente immaginavamo, oltre ad aver letto in qualche modo le carte – è stata cassata dalla Corte costituzionale, anche perché non c'erano i presupposti per portarla avanti, e l'abbiamo detto; non solo, abbiamo avvisato gli allora protagonisti, cioè quell’attuale maggioranza, che si sarebbe trovata di fronte, nel momento in cui sarebbe stata prima impegnata poi successivamente cassata e stralciata della Corte costituzionale, ad un vulnus normativo che doveva essere compensato in qualche modo. Infatti, chiedevamo di sapere: cosa succede dall’esatto momento in cui una legge viene dichiarata incostituzionale? Come si fa a portare avanti il CORAP con una legge che non esiste, con una legge che non c'è?

Quello che dico nei confronti dell'allora maggioranza Olivero è che non solo hanno procurato un danno perché non hanno saputo organizzare una legge, ma non avevano nemmeno una prospettiva futura.

Oggi, invece, quella prospettiva io la vedo. Perché la vedo?

Perché la prima cosa da fare è sicuramente andare a ricercare quella regolarità contabile che, purtroppo, ci è stata trasferita in questa Commissione come un qualcosa di impossibile perché oggi scopriamo, anzi oggi abbiamo la conferma di quanto Sergio Tempo, il Revisore dei conti, ci diceva allora in una delle Commissioni quando Caldiero amplificava di parecchio, perché questo è il termine che dobbiamo utilizzare, quello che era il potenziale debito, e si parlava sempre di 90 milioni.

Mi ricordo che ci sono state delle sedute di Commissione accese, delle discussioni accese, dove in contrapposizione a questi dati c'era il Revisore dei conti, dottor Sergio Tempo, che ha sempre più o meno quantificato la somma in un terzo delle somme che diceva e oggi scopriamo che, in effetti, rispetto ai 90 milioni di euro di debiti, abbiamo un effettivo di circa 35 milioni di euro.

Non sono bazzecole, sono soldi e dobbiamo cercare di impegnarci e vedere come risolvere però, sicuramente, non sono il tipo di debiti che noi abbiamo. Se pensiamo, però, che, comunque, il CORAP deve andare avanti perché è talmente importante che non si può fermare, come facciamo a non immaginare che, comunque, secondo il mio punto di vista, legittimamente la Giunta regionale doveva in qualche modo assumersi le responsabilità e, quindi, far procedere le funzioni del CORAP?

Vuoi per un semplice motivo, e non mi metto citare tutte le altre cose: come diceva bene il Commissario, l'ottanta per cento della zona ZES è di proprietà del CORAP.

Siccome noi politici siamo bravi a parlare, però un po' meno bravi poi ad essere concreti, tutti noi ci riempiamo la bocca parlando di ZES, che potrebbe rappresentare lo sviluppo della Calabria, che potrebbe sicuramente rappresentare la chiave di Volta dell'economia anche calabrese; quindi, come potevamo non dare una guida al CORAP che poi si interfacciasse anche – non so se lei l'ha già fatto, ma sicuramente lo farà – con il Commissario straordinario della ZES, la professoressa Nisticò, che noi abbiamo anche audito in questa Commissione.

Ci viene offerta una grande opportunità come Calabria e come Regione e come provincia di Reggio Calabria, non solo perché ricade nella nostra Provincia, ma perché potrebbe rappresentare la chiave di Volta per l’intera Calabria e per l'intero Mediterraneo.

Oggi abbiamo una possibilità che sicuramente ci mette nelle condizioni di porre molta attenzione alla questione, e non solo.

A quello si aggiunge oggi perché, a quel tempo, noi non avevamo contezza di tutto questo, della possibilità – e qua lancio un appello a lei, signor Commissario – di fare un Piano industriale che non deve essere un Piano industriale cosiddetto tradizionale, perché abbiamo capito che con il Piano industriale cosiddetto tradizionale purtroppo il CORAP non ci ho portato da nessuna parte.

Allora, dobbiamo fare un Piano industriale che sia straordinario e che possa essere legato a uno sviluppo veramente reale del CORAP, immaginando di accedere a quei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, e faccio riferimento a quei 30 miliardi che sono extra perché in totale, come sapete, abbiamo 220 miliardi di euro di investimento sul Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Di questi, 30 miliardi sono extra programmazione.

Dobbiamo andare ad accedere a questa possibilità di finanziamento per dare veramente una risposta concreta ai cittadini.

Proprio per cercare di essere sempre positivi e propositivi, non ci siamo fermati là, perché alcuni componenti di questa Commissione, ben tre hanno firmato una nuova proposta di legge di rigenerazione del CORAP con primo firmatario il sottoscritto ed i consiglieri Molinaro e Caputo, che è depositata.

Pertanto, oggi pregherei i colleghi delle Commissioni competenti di tirare fuori questa proposta di legge e, quindi, di andare a discuterla perché, nel momento in cui la discutiamo, possiamo sicuramente apportare delle migliorie. Però è una legge che, secondo me, potrebbe trovare anche un motivo di esistere per rafforzare la questione del CORAP.

Per questo motivo, annuncio anche che, ovviamente, le nostre interlocuzioni non si fermeranno qui perché ho visto che, tre giorni fa, la triplice sindacale ha mandato una comunicazione per essere audita e, ovviamente, sarà all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni di questa Commissione. Ricordo a me stesso che la triplice sindacale, quando ci ha scritto in passato, è stata convocata per ben due volte, ma purtroppo non si è mai presentata; quindi, sempre in quell'ottica di proposizione, di collaborazione e di spirito di collaborazione, sicuramente faremo una prossima seduta di Commissione.

Nello stesso tempo, in questa Commissione sono emersi degli atti, delle cose particolari, molto gravi; l'hanno sottolineato i consiglieri che mi hanno preceduto e, di fronte a questi atti gravi che sono emersi, non possiamo sottacere, ma abbiamo bisogno di avere contezza e certezza di questo.

Allora, mi rivolgo soprattutto al Revisore dei conti, chiedendo questo: il Revisore, ogni anno, fa una relazione dove – suppongo – questo lo scrive nero su bianco, ma ove ci dovessero essere – anzi, si ravvedano – gli estremi per avere, anche prima, della documentazione che metta in evidenza delle irregolarità nella gestione di chi ha preceduto l’Ente, fatecelo presente e noi ci assumeremo le nostre responsabilità, ovviamente come parte dirigente e soprattutto come Commissione di Vigilanza, che oltre ad avere la vigilanza ha anche il controllo di quello che succede e, quindi, cercheremo di vedere quello che bisogna fare.

Credo che fondamentalmente le cose che dovevamo dire ce le siamo dette tutte.

Bisogna solo cercare di mettere a regime quelle che sono le potenzialità del CORAP che veramente deve diventare, nel senso buono del termine, una macchina da guerra per lo sviluppo dell'economia calabrese.

Se questo lo abbiamo capito, siamo abbastanza maturi e abbiamo la coscienza della realtà produttiva che può mettere in campo il CORAP, sicuramente riusciremo a dare una mano di aiuto alla Calabria.

Se questa Commissione o queste riunioni, così come le altre, si limitano solo ad essere delle riunioni tanto per, allora non hanno nessun significato.

Invece, quello che vogliamo, è investire sul CORAP.

La Commissione ha un ruolo marginale su quelle che possono essere le decisioni, ma sicuramente avrà un ruolo di stimolo e di sollecito nei confronti sia del Consiglio sia della Giunta regionale, perché solo così facendo e solo unendo le forze ed essendo in linea tutti quanti insieme col pensiero, possiamo addivenire ad una soluzione che possa vedere finalmente un CORAP che sia nelle condizioni di poter lavorare.

Ringrazio il Commissario per la sensibilità dimostrata fin da subito, per il garbo che lo ha contraddistinto e, soprattutto, per la visione che ha sullo sviluppo del CORAP che, nei mesi, anzi negli anni in cui ho seguito il CORAP, non ho visto in chi l'ha preceduta, perché ci si limitava a venire in quest'aula e a scaricarci debiti addosso senza avere una visione futuristica dello sviluppo del CORAP; quindi, il fatto stesso che, quantomeno, ci sia un approccio positivo e propositivo, ci lascia ben sperare che riusciremo tutti quanti insieme, ognuno per le nostre competenze, a contribuire per lo sviluppo del CORAP stesso.

Grazie della disponibilità anche al dottore Tempo, ovviamente, per come ha puntualmente portato avanti delle battaglie a favore del CORAP, non per motivi personali, ma per motivi inerenti il ruolo che svolge con grande professionalità.

Sono sicuro che, dall'unione di due professionisti come voi, possiamo aspettarci quantomeno qualcosa di positivo. Grazie.

La seduta è chiusa e ci riaggiorniamo alla prossima.

 

La seduta termina alle 15,12