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XI^ LEGISLATURA

 

COMMISSIONE AGRICOLTURA E FORESTE, CONSORZI DI BONIFICA,
TURISMO, COMMERCIO, RISORSE NATURALI, SPORT E POLITICHE GIOVANILI

 

N. 2

RESOCONTO INTEGRALE

_________

SEDUTA Di LUNEDì 28 SETTEMBRE 2020

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PIETRO SANTO MOLINARO

 

Inizio lavori h. 15,07

Fine  lavori h. 17,16

 

INDICE

PRESIDENTE  5

Comunicazioni 5

PRESIDENTE  5

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”  6

PRESIDENTE  6

Proposta di legge numero 43/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Modifica alla legge regionale del 6 febbraio 2018 n. 3 (Incentivazione del turismo in arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione)”  7

PRESIDENTE  7,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle libertà) 33

DE SANTO Dino, responsabile regionale Assoviaggi Calabria Confesercenti 11

DE SANTO Dino, responsabile regionale Assoviaggi Calabria Confesercenti’ 16

FALBO Massimo, delegato Unindustria Calabria  8,*

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali 17,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*,*

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 26,*,*,*,*,*,*,*

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica  31,*

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione  31,*,*,*,*

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente) 24,*,*,*,*,*

ZAMPINO Giuseppe Giovanni, presidente di Fiavet Calabria ConfCommercio  13,*,*

Proposta di provvedimento amministrativo numero 6/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2020”  36

PRESIDENTE  36

Proposta di legge numero 17/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Promozione dell'istituzione delle comunità energetiche da fonti rinnovabili”  38

PRESIDENTE  38,*,*,*,*,*

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà) 43,*

IRACÀ Felice, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico - attività produttive  38,*,*,*,*

RASPA Simona, funzionario Settore assistenza giuridica  41,*

Proposta di legge numero 44/11^ di iniziativa del consigliere P. Molinaro, recante: “Disposizioni in materia di costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo”  45

PRESIDENTE  45,*

ROMEO Caterina, funzionario Settore assistenza giuridica  47

 

 

 

Presidenza del presidente Pietro Santo Molinaro

La seduta inizia alle 15,07

PRESIDENTE

Grazie e benvenuti a tutti.

Sono presenti: il sottoscritto, Pietro Molinaro ed i consiglieri Pitaro, Giannetta e Crinò.

I colleghi Aieta e Tassone sono assenti, ma hanno chiesto congedo; quindi, la seduta è valida.

Possiamo procedere approvando il verbale della seduta del 27 luglio che, se non vado errato, era quella di insediamento. Lo diamo per letto. È approvato all'unanimità. Grazie.

Comunicazioni

PRESIDENTE

Prima di avviare la trattazione dell'ordine del giorno, approfitto per informare i colleghi della Commissione che sono pervenute delle note.

In data 28 luglio – con successiva reiterazione di recente, se non vado errato, il 25 settembre – gli Ordini dei geologi e dei dottori agronomi hanno chiesto all'assessore Catalfamo, all'assessore Gallo e al Presidente di questa Commissione di essere sentiti sulla problematica delle concessioni di derivazione di acqua tramite i pozzi esistenti.

Si tratta di un problema atavico della Regione Calabria e so che prossimamente dovrebbe esserci un incontro, al quale mi auguro di poter partecipare. Nel caso in cui dovessi avere qualche difficoltà, chiederò a qualcuno di voi e, comunque, ci aggiorneremo anche rispetto a questo Tavolo di lavoro.

Il 12 agosto, sostanzialmente, è pervenuta, per conoscenza, la delibera della Giunta regionale che ha istituito il Tavolo di lavoro sul Piano energetico regionale su cui, ovviamente, ci aggiorneremo man mano che i lavori andranno avanti.

L’ 8 settembre, il Sindaco di San Pietro in Amantea ha scritto, in primis al Consorzio di bonifica di Scalea Valle Lao, all’Assessore all’agricoltura e anche a noi, per avere informazioni sull’emissione dei tributi dei Consorzi di bonifica.

A mio giudizio, bisogna rimanere in attesa della risposta che il Consorzio di bonifica ovviamente ci manderà; la valuteremo anche noi e, se necessario, scriveremo due righe.

Il 16 settembre – chiedo scusa, ma questo lo conosciamo già – la Presidenza del Consiglio, tramite i suoi uffici, ci ha informato dell’errata attribuzione di alcune materie di nostra competenza ad altre Commissioni, ma questo si è già risolto e si è completato l'iter delle materie che fanno capo alla sesta Commissione.

Il 21 e 23 settembre, il Consorzio di bonifica crotonese ha scritto all'Assessore all’agricoltura, Catalfamo, e ad altri soggetti, tra cui anche alla sesta Commissione.

Perché alla sesta Commissione? Perché, come sappiamo, nella declaratoria delle materie, sono esplicitati anche i Consorzi di bonifica e, pertanto, cominciano ad arrivare delle note che, magari, precedentemente forse arrivavano di meno, su una problematica che riguarda i laghi Silani e il territorio di Isola Capo Rizzuto in riferimento ad un rapporto di due anni tra Consorzio di bonifica e Regione Calabria. A tal proposito, ci sono state delle riunioni

Ovviamente, seguiremo questa questione e, man mano che ci saranno evoluzioni, sarà mio compito e dovere informarvi.

Detto questo, se non ci sono richieste di chiarimenti, possiamo passare all’ordine del giorno vero e proprio.

Parere numero 7/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione Piano Esecutivo Annuale d'Immagine e Promozione Turistica 2020 ex art. 4 della l.r. 8/2008”

PRESIDENTE

Il primo punto all'ordine del giorno riguarda il parere numero 7/11^, di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Approvazione del Piano esecutivo annuale di immagine e promozione turistica 2020, ex articolo 4 della legge regionale numero 8 del 2008”.

Su questo provvedimento è pervenuta una nota da parte della dirigente del Dipartimento, dottoressa Gatto, con cui ne chiede il rinvio e soprattutto preannuncia ciò che poi è arrivato, ovvero una delibera di Giunta regionale – se non erro del 24 – che ha integrato questo Piano.

Pertanto, se siamo d'accordo, lo rinviamo per dare tempo agli uffici di guardare anche questa deliberazione e poi ovviamente, alla prossima occasione, se sarà necessario, sentiremo anche la dottoressa Gatto o chi per lei e procederemo all'esame di questo parere.

Il segretario mi suggerisce di porre ai voti la proposta di rinvio. Chiedo formalmente se siamo d'accordo e pongo ai voti il rinvio.

Il rinvio della trattazione è approvato all’unanimità.

 

(La Commissione rinvia)

Proposta di legge numero 43/11^ di iniziativa della Giunta regionale recante: “Modifica alla legge regionale del 6 febbraio 2018 n. 3 (Incentivazione del turismo in arrivo (incoming) attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, a sostegno della destagionalizzazione)”

PRESIDENTE

Il secondo punto all’ordine del giorno riguarda la proposta di legge numero 43/11^ di iniziativa della Giunta regionale: “Modifica legge regionale 6 febbraio 2018 numero 3 (Incentivazione del turismo in arrivo, incoming, attraverso trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare, e sostegno della destagionalizzazione)”.

Per questa trattazione abbiamo avuto la disponibilità della dottoressa Gatto. Non so se è già presente in Aula. Inoltre, su questo punto, è pervenuta richiesta di audizione da parte di alcune associazioni.

Possiamo far entrare la dottoressa Gatto con i suoi collaboratori e le associazioni che hanno chiesto di essere audite.

Suggerirei di audire prima le associazioni, in modo tale che la dirigente possa ascoltare anche il contenuto di questa audizione. Successivamente, chiederemo loro di abbandonare l’Aula e sentiremo la dottoressa Gatto. Chiedo ai rappresentanti delle associazioni di prendere posto dove ci sono i microfoni; da qui a poco daremo la parola.

Ricordo, ancora una volta, che questo progetto di legge di iniziativa della Giunta regionale propone alcune modifiche alla legge numero 3 del 2018. Per ordine di verbale, pregherei chi prende la parola, di presentarsi con nome, cognome e chi rappresenta. Cedo la parola a chi vuole iniziare per primo.

FALBO Massimo, delegato Unindustria Calabria

Buongiorno. Intervengo in rappresentanza di Aldo Ferrara, Presidente di Unindustria Calabria. Sono consigliere della sezione Turismo di Unindustria Calabria.

Intanto, porto i saluti del presidente Ferrara alla Presidenza e ai membri della Commissione.

Introduco una proposta che abbiamo concordato e che rappresenta un fatto abbastanza inusuale, ma anche una novità rispetto alla volontà di proporre delle soluzioni comuni.

Si tratta di un documento che abbiamo concordato con le più grosse associazioni presenti sul territorio e che, a breve, si presenteranno.

Confindustria, Unindustria Calabria in generale, Confindustria insomma, ha una rappresentatività e una rappresentanza molto importante non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale.

In Calabria, ad esempio, oltre a garantire più di 15 mila posti letto, ha una presenza importante, diffusa e trasversale all'interno del settore turistico, che va dalla rappresentanza di imprese e strutture alberghiere e ricettive di città stagionali, ma anche tour operator e, se vogliamo dare un'idea che è molto in linea con la proposta che andremo a fare, una continua interazione anche con altri settori che si integrano bene con la proposta turistica e che sono, ad esempio, quello enogastronomico e dell'agricoltura.

Solo per fare un piccolissimo esempio: il Presidente provinciale di Cosenza, il dottore Amarelli, quantunque sia un’impresa agroalimentare, gestisce un museo che fa 36 mila presenze e rappresenta un’attrattiva importante dal punto di vista turistico; quindi, la logica rispetto alla quale si muove la nostra proposta, è quella di manifestare apprezzamento per il fatto che si vogliano modificare alcune parti della legge, seppur rivista poco tempo fa, nel 2018, alla luce di quanto è accaduto negli ultimi mesi e soprattutto dei nuovi trend e delle opportunità che offre la Calabria.

Tuttavia, l'occasione che non dobbiamo rischiare di perdere, mettendo mano a questa norma, è quella di fare in modo che i suoi benefici vengano ridistribuiti in maniera più equa dal punto di vista non solo degli operatori, ma anche dal punto di vista del territorio e della tipologia di attività di cui questa legge può essere beneficiaria.

Nello specifico, presenteremo un prospetto alla Presidenza, all'interno del quale daremo visibilità del testo vigente, delle ipotesi di modifica che ha sottoposto la Giunta regionale, delle nostre idee, al contrario, di modifica di questa legge, dando delle motivazioni.

Di base, partiamo commentando una ipotesi di modifica relativa al primo articolo, che apparentemente sembra banale e, diciamo, marginale ma che, in realtà, rischierebbe di stravolgere non solo il nucleo di questa norma che, peraltro è unica a livello europeo; non esistono leggi analoghe, per cui deve diventare una opportunità e non un rischio. Questa ipotesi di modifica, che apparentemente sembra marginale, in realtà stravolge il senso della legge dal nostro punto di vista e la sottopone a una serie di problematiche che, invece di andare incontro a quelle che sono le esigenze che noi vediamo, di maggiore diffusione dei benefici della stessa, al contrario potrebbe ulteriormente limitarle.

Mi riferisco, in particolare, alla modifica richiesta all’articolo 1, laddove viene inserito un avverbio che, sostanzialmente e in linea puramente teorica chiaramente – poi c'è un processo anche normativo a cui verrà sottoposta – consentirebbe l’eventuale utilizzo di questa norma anche in periodo di alta stagione.

Questa norma, che nasce per destagionalizzare, viene modificata nel 2018 e, senza dubbio, ha prodotto una quantità di benefici.

Sicuramente, ha aiutato a destagionalizzare i flussi, ma quello che proponiamo è di fare in modo che aiuti non solo a destagionalizzare i flussi nel corso dell'anno, ma anche a decentralizzarli. In che modo?

Semplicemente mantenendo ferma la regola secondo la quale i benefici devono arrivare solo al di fuori dell'alta stagione, ma soprattutto consentendo che la legge arrivi anche a quelli che noi chiamiamo “i diversi turismi”, sia dal punto di vista dei contenuti sia dal punto di vista della territorialità.

L’offerta turistica calabrese, purtroppo – per quanto riguarda, quantomeno la quantità, i numeri e i volumi – spesso ha subìto un indirizzo quasi univoco, nel senso che i benefici della legge in generale e anche la conoscenza del territorio si sono ridotti a porzioni del territorio e, soprattutto, a un turismo molto massificato.

Al contrario, noi riteniamo che l'offerta turistica calabrese, a maggior ragione dopo quanto è successo negli ultimi mesi, quindi al ridimensionamento dei flussi, alla minor propensione al viaggio, alla diminuzione dei viaggi di gruppo, alla minor intensità turistica nel senso di meno gente, cioè più gente spalmata nel corso del tempo, necessiti di una modifica della legge nei termini di consentire, ad esempio, uno sviluppo del turismo rurale, enogastronomico e anche culturale laddove, nonostante tutti gli sforzi prodotti anche negli ultimi anni, l'offerta turistica culturale si è rivelata insufficiente.

Ad esempio, basta prendere i dati delle presenze nei musei locali che, molto spesso, sono molto, ma molto al di sotto delle aspettative e soprattutto delle potenzialità, così come altre risorse non solo naturali, ma anche storiche, tradizionali, enogastronomiche eccetera che, peraltro, possono interagire con altri settori, quali ad esempio l'agricoltura, come accade già in altre Regioni, ma sicuramente potrebbero avere una quantità di benefici diffusi e diretti; per esempio, le reti  degli agriturismi, la ristorazione di qualità tipica, le produzioni tipiche e quant'altro, con cicli di degustazioni.

Sono le prime cose che ci vengono in mente e rispetto alle quali noi ci aspettiamo una attività di sostegno, quantomeno pari a quella rivolta verso il turismo di massa perché, oggettivamente, questa norma favorisce e incentiva il turismo di massa che noi non vogliamo affatto cancellare ma, al contrario, riteniamo che sia esattamente e assolutamente compatibile e che, anzi, sia esattamente l'opportunità che dobbiamo cogliere e che una modifica in questo senso di questa legge potrebbe darci l'opportunità di fare.

Questo è un quadro di massima.

Nel dettaglio, diamo anche delle indicazioni in termini quantitativi rispetto a quanto è successo recentemente; cioè, la legge oggi prevede numeri, dati, quantità di passeggeri eccetera.

Senza scendere nel dettaglio – non credo sia il momento – diamo un’indicazione che è in linea con questo diverso "turismo” e, soprattutto, con quello che sarà il turismo nei prossimi anni; non mesi, anni.

Quello che è successo inciderà almeno per i prossimi 4-5 anni in maniera drammatica; quindi, anche nella riflessione sul turismo di massa, sul turismo stagionale, sull'over tourism che, in alcune zone della Regione Calabria negli ultimi anni, ha generato e creato anche disagi dal punto di vista della fruibilità dei servizi e della qualità degli stessi, questa ipotesi tenderebbe a mantenere, se non accrescere ulteriormente, i flussi, ma in maniera più equilibrata, con una maggiore sostenibilità dal punto di vista anche ambientale oltre che della qualità dei servizi.

In più è il trend mondiale; cioè, tutto il mondo del turismo – e noi da operatori ne siamo assolutamente consapevoli – si sposta man mano verso un turismo più lento, più di qualità, più di rapporto con il territorio, più legato alla tradizione e alla natura, all'arte, alla gastronomia, e noi in Italia in generale, ma assolutamente in Calabria, tutto ciò lo abbiamo disponibile.

Siamo consapevoli, da operatori del posto, che i margini per lanciare – non dico rilanciare perché ancora non è mai stato lanciato dal nostro punto di vista - questo genere di turismo e fare della Calabria una destinazione che attrae non per il denaro, non per il mare soltanto, ma per tutto quanto ci sta intorno all'interno dei 700 km di costa è un’opportunità straordinaria che non possiamo rischiare di perdere.

Non so se vogliono aggiungere qualcosa i colleghi.

PRESIDENTE

Grazie. Cedo la parola a Dino De Santo.

DE SANTO Dino, responsabile regionale Assoviaggi Calabria Confesercenti

Sono il responsabile regionale di Assoviaggi Confesercenti. Sono componente anche della segreteria nazionale degli agenti di viaggio della mia categoria.

La nostra è un’associazione che rappresenta uno spaccato di piccole e medie aziende e quindi molto vicina a quella che è l'essenza della tipologia degli operatori turistici della nostra regione.

Innanzitutto diamo atto che la Giunta regionale ha aperto un dibattito su una legge importantissima. Concordo con tutto quello che ha detto il collega Falbo e, quindi, non ripeterò le cose che lui ha detto. Le abbiamo sottoscritte, poi daremo copia alla Presidenza di un documento per l’appunto sottoscritto dalle tre associazioni.

Ribadisco soltanto alcune cose: ribadiamo l'interesse e l'importanza di questa legge perché questa tipologia di legge va a favorire la scelta della Calabria, non soltanto attraverso quelle che sono le sue peculiarità, ma anche perché si va ad inserire, all'interno delle idee dei tour operator, anche un interesse di carattere economico e noi dobbiamo tener conto di questo.  Pensiamo però che alcune architravi della legge non possano essere buttati via oppure messe da parte. Per cui ribadisco anch'io la necessità di evitare che questa legge possa servire “anche” per la destagionalizzazione; per noi questa legge serve per la destagionalizzazione. Luglio ed agosto per fortuna sono usciti fuori anche dalle dichiarazioni ufficiali, dai dati. Stiamo aspettando adesso tutti gli ultimi dati nazionali, però tutti danno un trend di crescita della nostra regione in un momento di grande crisi. Il che vuol dire, ancora di più, che non è quello il periodo temporale che bisogna spingere, incentivando gli operatori. Gli operatori devono essere incentivati a venire qui anche nei periodi in cui magari il mare non è più il soggetto principale della proposta turistica. Ecco perché all'interno noi abbiamo elencato una serie di “turismi” che anche quest'anno, in piena pandemia, hanno rappresentato una gradevolissima e piacevolissima sorpresa. E allora se diciamo con grande forza che, ad esempio, le nostre montagne oppure i nostri borghi rappresentano un plus di attrattività, allora dobbiamo spingerli anche quando non si viene solamente al mare e quindi rappresentano un appoggio ad una vacanza turistica di mare.

Cominciamo a spingere fuori dalle alte stagioni queste tipologie di turismo che rappresentano, secondo noi, secondo le tre associazioni, ma anche all'interno della mia associazione, una possibilità importante per tutte le categorie del turismo: le guide, i trasportatori e i ristoratori, tipici innanzitutto, gli agriturismi, b&b eccetera. Quindi tutta la filiera è interessata a trovare una modalità per poter avere un ampliamento di quella che è la loro presenza nel gettito IVA della voce turismo della Regione Calabria.

E poi sottolineo un altro aspetto: questa modalità che noi ci siamo cimentati a raffigurare, rappresenta un ampliamento della territorialità. Noi riteniamo che tutta la regione debba essere centrale nella modalità di fruizione di questa legge. Quindi nel momento in cui mettiamo dentro altre forme di turismo vuol dire che anche le nostre aree interne possono essere coinvolte in sviluppi interessanti all'interno delle proposte dei maggiori tour operator nazionali ed europei. Inserire la montagna, inserire i borghi, inserire le città d'arte, inserire il circuito dei musei sparsi su tutto il territorio vuol dire questo e dobbiamo incentivarlo.

E allora, poiché si è aperto il dibattito su questa tematica, noi riteniamo che non si possa non tener conto di questa centralità ed importanza.

Concludo dicendo che questo significa anche ampliare le figure turistiche interessate a questa nostra progettualità. Non sfugge a nessuno che questo vuol dire che la Calabria, pur mantenendo la centralità di alcune realtà territoriali… è come se qualcuno pensasse che non esiste la centralità di Capri all'interno del turismo campano oppure di Lecce all'interno del turismo pugliese. Noi non possiamo mai pensare ad un turismo calabrese che non parta anche da quelle che sono le nostre medaglie al valore. Mi riferisco a Tropea, mi riferisco a Soverato, mi riferisco a tante altre, a Sibari eccetera.

Ebbene, dobbiamo fare uno sforzo perché attraverso questa legge e attraverso il fatto che la pandemia ha aperto una modalità nuova di rivedere il paesaggio, allora anche altri territori e anche altre figure legate al turismo, anche piccoli operatori turistici che finora hanno avuto difficoltà a poter entrare all'interno di questo tipo di progettualità, possano presentare, con il collegamento con altri operatori specializzati nel merito, progettualità che servono a favorire la crescita turistica di tante altre aree della Calabria. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Se c’è il dott. Zampino che vuole aggiungere qualcosa. Prego.

ZAMPINO Giuseppe Giovanni, presidente di Fiavet Calabria ConfCommercio

Buongiorno, sono Presidente regionale di Fiavet Calabria. Vi manda i saluti la nostra Presidente nazionale.

Per noi è un grande onore essere seduti oggi qui. È la prima volta che capita per le categorie di essere audite dal punto di vista regionale. Vi ringraziamo molto.

Innanzitutto apriamo uno spaccato di quello che è il nuovo turismo che in Calabria deve ripartire e vi spiego. Il punto delle sette notti come idea di turismo in Calabria deve anche diminuire, potremmo eventualmente anche aprire ad una diminuzione del numero delle notti e ad una maggiore più frequenza. Questo potrebbe portare eventualmente, anche nell'ambito del turismo scolastico, che è fondamentale nei periodi di bassa stagione, un punto di forza per la nostra regione, perché ci sono molte regioni in Italia dove i flussi turistici delle scolaresche arrivano a dare numeri molto importanti: 30 mila, 40 mila, 50 mila presenze che, purtroppo, devono essere recepite e anche lavorate. In che modo? Facendo eventualmente l'apertura nei borghi, nelle attività didattiche, che si possono fare nelle varie fattorie didattiche che abbiamo a disposizione nella regione Calabria. Noi siamo stati presenti proprio in questi giorni come Fiavet nazionale all'evento del WTE, World Tourism Event di Roma, nel quale ha partecipato anche il Parco nazionale della Sila e si parlava appunto di destagionalizzare e di portare nell'attività di lavoro della nostra regione anche il target studentesco.

Altra cosa molto importante: l'apertura di questa legge e la discussione per noi è fondamentale, perché abbiamo aperto quello che è il discorso dell'economia nel settore. Avendo la possibilità di poter contrattare con le compagnie aeree determinati finanziamenti che possono arrivare, quindi poter pre-acquistare e far partecipare proprio la Regione nell'ambito delle contrattazioni con le compagnie aeree, contrattando direttamente con le compagnie aeree, noi abbiamo possibilità di avere delle rotazioni di turismo e di charterizzazione dei voli aerei in Calabria in un certo modo. Quindi penso che questa tipologia di legge, un attimo rivista, l'abbiamo messa in cantiere grazie ad un’industria turismo e Assoviaggi che abbiamo firmato. E noi lavoreremo sempre in sintonia, in sinergia nell'ambito del turismo da ora in poi, perché abbiamo capito che senza le categorie e la sinergia di settore non riusciamo ad andare avanti. Vi ringrazio per averci audito.

PRESIDENTE

Grazie a lei. Se i colleghi o se qualcuno vuole porre qualche domanda può intervenire.

FALBO Massimo, in rappresentanza di Unindustria Calabria

Nella nostra proposta ci sono alcune modifiche che pragmaticamente potrebbero già essere inserite oppure delle modifiche richieste che dovrebbero non essere fatte; alcune altre chiaramente necessitano di una valutazione molto più approfondita dal punto di vista proprio dei freddi numeri.

Chiaramente oggi noi non abbiamo le capacità di proporre qualcosa che si basa sui numeri certi, perché di questo si tratta. Mi riferisco, ad esempio, alle aliquote contributive; mi riferisco al numero di presenze e quant'altro. Però diamo senz'altro - e questa è la linea guida che ci interessa seguire - delle indicazioni su quali siano queste forme di turismo alternativo o complementari: turismo culturale itinerante, turismo del territorio quindi tradizioni, cultura e gastronomia, ma anche il turismo, come si dice in gergo, MICE, cioè il turismo congressuale. Molti di noi lavorano col turismo congressuale, ma hanno grande difficoltà a realizzarlo in Calabria. Laddove le aziende sarebbero anche disponibili a muoversi, sicuramente per un fatto ambientale, aiuterebbe tutto il sistema delle strutture alberghiere e dell'indotto, ma senz'altro è una destinazione molto appetibile, anche per questioni ambientali, come detto, perché generalmente molto spesso vengono realizzati anche degli study tour, prima e dopo del meeting aziendale, insomma si fruisce del territorio.

Questo potrebbe essere un indotto estremamente importante. In più servirebbe anche a supportare quelle strutture alberghiere situate nei centri delle città oppure decentrate rispetto alle coste che invece, in bassa stagione, soffrono drammaticamente. Questo potrebbe essere sicuramente un supporto.

Come detto, non abbiamo nessuna intenzione di azzerare o, meglio, di incidere negativamente sul cosiddetto turismo stanziale, stagionale o comunque marino o territorialmente molto definito, molto circostanziato, ma riteniamo che sia il caso di una redistribuzione anche altrove anche per la ragione dell’overtourism, di cui abbiamo parlato prima.

Diamo anche indicazioni di alcune modalità attraverso le quali queste disponibilità possono essere equamente redistribuite e poniamo alcuni limiti alla possibilità che questa legge possa essere travisata, interpretata oppure malamente utilizzata. Su alcune procedure ci siamo permessi di dare qualche indicazione che possa mettere dei paletti per circoscrivere, ad esempio, la definizione di gruppo; per circoscrivere, ad esempio, la definizione di volo charter e così via, rispetto alle quali l'introduzione di questi articoli, di questi suggerimenti garantirebbe o migliorerebbe la trasparenza e la correttezza nella fruizione della legge.

Ultima cosa e questo l'abbiamo rilevato in maniera unanime, sul resto ovviamente abbiamo discusso un po' con i colleghi delle altre associazioni, chiaramente, ma una dialettica costruttiva. Su una cosa non abbiamo avuto alcun dubbio sin dal principio e cioè il fatto che la procedura che viene suggerita, cioè quella di utilizzare il nocciolo, il cuore della legge attraverso un regolamento gestito dalla Giunta e non più come una legge e quindi un atto che proviene dal Consiglio, rischierebbe di portare a dei margini di autonomia che creerebbe uno scontro, anche istituzionale, tra potere legislativo e potere esecutivo su una norma che, dal nostro punto di vista, è drammaticamente strategica, soprattutto dopo quello che è successo; ci dà veramente la possibilità oggi di dare una piccola svolta, di fare un piccolo passaggio verso una prospettiva di una nuova proposta turistica calabrese, prendendo anche spunto da chi ha inventato la promozione del territorio: il sud della Francia, molti anni fa nel ‘70, definì il terroir e iniziarono a proporre il territorio e non solo le caratteristiche dello stesso e quello è diventato un marchio.

La nostra ambizione, la nostra speranza è che accada così anche in Calabria, cioè che prima o poi, come succede anche in altre regioni d'Italia, le nostre imprese decidano di mettere accanto al loro nome e al loro logo anche quello della Calabria, diventandone orgogliose. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie. Se non ho capito male, ci consegnate un documento.

Se ci sono riflessioni o domande da parte dei colleghi alle associazioni si possono fare, altrimenti le ringraziamo per questo contributo, per la presenza, per le cose che andremo a leggere più in dettaglio su questo documento, non solo noi come componenti della Commissione, ma soprattutto come uffici che ringrazio. Ovviamente terremo conto di questi contributi.  Vi ringrazio.

DE SANTO Dino, responsabile regionale Assoviaggi Calabria Confesercenti’

Grazie a nome di tutte le associazioni. Ci fa piacere questa ottima modalità di rapporto e siamo a disposizione anche per il prosieguo dei vostri lavori, quando si parlerà anche di altre cose estremamente importanti come, ad esempio, riprendere la legge del turismo per poter recepire le ultime variazioni introdotte dalla legge nazionale, quindi favorire l'uniformità delle leggi regionali in tutta Italia. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie a voi. Buon rientro. Grazie.

ZAMPINO Giuseppe Giovanni, presidente di Fiavet Calabria ConfCommercio

Vorrei dire solo una cosa per la legge regionale: come Fiavet Calabria già, circa due anni fa, avevamo consegnato un testo in merito. Vogliate tenerne conto perché è fatta dal nostro ufficio legale di Roma che ha seguito tutti, ha fatto un mosaico di tutte le leggi regionali attive.

PRESIDENTE

Chiedo scusa, su questo progetto di legge?

ZAMPINO Giuseppe Giovanni, presidente di Fiavet Calabria ConfCommercio

Sulla legge madre.

 

(Gli auditi lasciano l’Aula)

PRESIDENTE

Noi ne terremo conto, ma anche la Giunta e l’assessore Orsomarso. Faremo un gioco di squadra nel momento in cui ci saranno le condizioni di lavorare su questa norma più ampia.

Ringrazio ancora per la presenza la dottoressa Gatto ed il suo staff.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Grazie, grazie a voi.

PRESIDENTE

Procediamo secondo scaletta rispetto alle cose che ci potrà dire per conto del Dipartimento su questa proposta di legge. Grazie.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Intanto saluto il Presidente, saluto la Commissione e colgo l'occasione anche per augurarvi buon lavoro da qui agli anni a venire.

La proposta di modifica di legge che oggi ci interessa è relativa proprio alla legge numero 3 del 6 febbraio 2018, che reca appunto: “Incentivazione del turismo in arrivo incoming attraverso i trasporti aerei, ferroviari, su gomma e via mare a sostegno della destagionalizzazione”.

La finalità, quindi, della legge è proprio quella di stimolare la domanda turistica e quindi di favorire l'incoming attraverso la formazione di pacchetti turistici da parte di pacchetti di viaggio in entrata, chiaramente, degli operatori nazionali e internazionali che sono abilitati a fare ciò.

La modifica di questa legge noi l'abbiamo reputata necessaria proprio per rendere questo strumento dell'incentivazione capace di rispondere in maniera più efficace alle mutevoli situazioni che intervengono nelle dinamiche dell'incoming. È vero! Le modifiche sostanziali che si propongono su questa legge attengono proprio all'articolo 1 e all'articolo 4. L'articolo 1 nella sua formulazione attuale recita: “Al fine di incentivare l'afflusso di turisti nel proprio territorio a sostegno della destagionalizzazione, la Regione Calabria concede contributi per il trasporto aereo, ferroviario, marittimo e su gomma”. Alla formulazione originale abbiamo inteso aggiungere dopo la parola “incentivare” le parole “la crescita e il consolidamento del” e dopo la parola “territorio” la parola “anche”. Intanto è un incentivo, un contributo che favorisce proprio il trasporto quindi l'arrivo nel nostro territorio, prescindendo poi dal tipo di prodotto turistico che si va a praticare nel territorio stesso; quindi se il turismo è enogastronomico, è turismo montano, turismo balneare, insomma prescinde. È un aiuto ad entrare nel nostro territorio, al trasporto e, in modo ancora più specifico, ai voli charter, ai trasporti veri e propri. Infatti, questo è specificato all'articolo 3: il sostegno è proprio per l'arrivo nel nostro territorio e il fatto di aver previsto un allargamento e non solo un sostegno alla destagionalizzazione ma anche, soprattutto, alla crescita e al consolidamento delle presenze della incoming nel territorio stesso. Lo voglio specificare meglio perché in effetti dobbiamo partire da una premessa molto importante: al fine di sviluppare il settore turistico, la Regione attua dei programmi e delle politiche che vengono concepite e ricondotte a specifiche strategie che sono contenute sia nel piano triennale dello sviluppo del turismo sostenibile, previsto proprio dalla legge 8/2008, e anche dal piano annuale che viene proposto dalla Giunta. Il primo è approvato dal Consiglio in seduta consiliare, il secondo deve ricevere poi il parere della Commissione competente, per cui il controllo sui vari programmi e le varie strategie della Regione da parte del Consiglio, da parte della Commissione permangono, non vengono assolutamente intaccate.

È chiaro poi che tutti gli strumenti di sviluppo turistico che abbiamo a disposizione, in modo particolare quello dell’incentivazione, previsto dalla legge numero 3 del 2018 e ancor prima dalla legge 6 del 1995, sono programmati in maniera coordinata fra di loro, al fine di mettere in campo delle azioni incisive ed efficaci. Ed è nel quadro di programmazione che si vanno ad individuare ad esempio i paesi target a cui si rivolgono le strategie di sviluppo ma anche la tipologia di strategia stessa che vogliamo mettere in campo. Da un punto di vista economico, quindi, si rende necessario che per ciascun paese target venga definita una strategia, specificando se è una strategia di consolidamento, di crescita o di entrata nel paese che è ritenuto di interesse. Quindi abbiamo ritenuto di modificare sensibilmente l'articolo 1 per meglio specificare la finalità della legge incoming e per poter affrontare le diverse situazioni con diverse strategie. Secondo noi non può essere esaustivo ritenere che l'unico obiettivo da raggiungere, l'unica strategia che può mettere in campo la Regione con questo strumento di incentivazione sia quello della destagionalizzazione. L’articolo 2 non è stato modificato, l'articolo 3 è stato modificato, ma solo per operare un rimando all'articolo 4 che è quello che invece sostanzialmente abbiamo ritenuto di proporre a modifica. Nel testo vigente dell'articolo 4 si va ad affrontare la questione dell'intensità della contribuzione e sono previste varie percentuali di contribuzione per i vari programmi di viaggio, a seconda dei periodi e in modo molto rigido e che non consente scostamenti; la stessa mia spesa, relativa all'attività di comunicazione e di pubblicità, è ammissibile in un tetto massimo. Noi riteniamo che la comunicazione, la pubblicità siano spese che comunque tornano utili sotto l'aspetto della promozione del nostro territorio stesso quindi ingabbiarle in una percentuale così rigida ci sembra inopportuno. Anche i periodi di esclusione dal contributo sono rigidamente previsti nel mese di luglio ed agosto. Noi proponiamo invece di andare a regolamentare tutto questo; quindi sia le percentuali, sia i periodi ma anche la durata del pacchetto quindi la durata dei pernottamenti nel nostro territorio, attraverso un regolamento che vada a definire l'intensità di aiuto per i programmi di viaggio regionali anche differenziandola per mese. In sintesi: l'intensità di aiuto per i programmi di viaggio interregionali differenziata per mese, durata minima dei pernotti, eventuali importi e massimali per la spesa di comunicazione e pubblicità e gli eventuali periodi di esclusione dei programmi di viaggio. Molto importante è questa aggiunta alla lettera f) dell'articolo 4 che prevede: “Ulteriori specifiche modalità di attuazione della presente legge, in presenza di gravi situazioni, quali quelle originate dalla pandemia da covid-19”. Quindi si può utilizzare questo strumento molto importante della incentivazione all’incoming in maniera flessibile, per affrontare situazioni di particolare gravità come quella che abbiamo vissuto nei mesi scorsi e che purtroppo stiamo ancora vivendo.  Anche qui vorrei aggiungere un breve commento. È noto come quello turistico sia un settore molto diversificato sia in termini di prodotti sia in termini di paesi target. A questa diversificazione riteniamo debbano corrispondere altrettanti differenti strategie di sviluppo. Altro fattore che caratterizza fortemente il settore turistico è quello rappresentato dalla estrema variabilità e vulnerabilità del turismo, a causa di vari fattori, ad esempio: il fattore politico, come abbiamo visto essere successo l'anno scorso nel caso Argentina o anche variabilità e vulnerabilità dovuta ad accordi commerciali internazionali o che interessano trasporti e non ultimo, purtroppo, abbiamo avuto modo di vedere il fattore sanitario che ha influenzato fortemente. Questo è dimostrato da quanto avvenuto nei passati mesi Alla luce di quanto abbiamo detto che una soluzione unica, un unico strumento che si può declinare in una sola modalità, una modalità rigida, non può andare bene per tutti, per tutte le situazioni, per tutti i paesi e per tutte quante le stagioni.

E la rigidità dello strumento di incentivazione in tal senso si è dimostrato limitato e limitante e proprio con lo stato di pandemia in corso. Ecco perché, nel solco di queste considerazioni, noi abbiamo inserito la proposta di modifica di legge per la quale bisogna fare attenzione: demanda alla Giunta regionale la regolamentazione solo di quei parametri che consentono di attuare una diversa declinazione di questo strumento di incentivazione. Inoltre riteniamo che demandare alla potestà regolamentare consentirebbe anche allo strumento di adeguarsi velocemente ad eventuali cambiamenti che incidono fortemente e notevolmente nella sfera commerciale turistica e per i quali si rende necessario intervenire prontamente, in modo veloce e per salvaguardare quelle quote di mercato che i nostri operatori locali si sono conquistati con molta fatica.

Bisogna fare anche un'altra considerazione sulla potestà regolamentare della Giunta che non è assolutamente ampia, ma deve inquadrarsi in una cornice i cui margini sono ben definiti e cioè la normativa in materia di aiuti alle imprese ed in particolare il Regolamento Europeo, il 1407 del 2013, il regolamento del de minimis, e poi la normativa relativa ai pacchetti di viaggio. Il regolamento deve comunque inserirsi in quelle linee programmatiche che sono previste nel piano triennale del turismo sostenibile e che – ripeto - va sottoposto all’approvazione del Consiglio e anche al piano annuale che è sottoposto al parere della Commissione; quindi la regolamentazione di questo strumento legislativo che noi proponiamo vada alla Giunta è strettamente connesso con le strategie, con quanto previsto nei due piani che abbiamo appena citato. A questo dobbiamo aggiungere che nulla è cambiato per quanto riguarda la modalità di presentazione della domanda, la modalità di concessione dei contributi e di rendicontazione dei contributi stessi, quindi il regolamento deve essere è sempre rispettoso di quanto previsto dalla stessa legge regionale 3/2018. A questo si aggiunge ancora che deve sottostare comunque alle discipline del procedimento amministrativo e anche a tutte le altre regolamentazioni normative che intervengono nei procedimenti di erogazione e di sussidi: trasparenza, anticorruzione, tracciabilità dei flussi, eccetera.

Noi riteniamo che vada scardinata la rigidità di questo strumento, vada reso più flessibile e più adeguabile alle varie situazioni che possono intervenire e danneggiare il nostro mercato turistico.

È chiaro che i periodi da escludere o da inserire, i pernotti - se più o meno rispetto a quelli che oggi sono previsti -, le varie percentuali di contributo possono trovare e devono trovare chiaramente una loro motivazione, una loro ratio in quanto è programmato, in quanto inserito nei piani e anche l'inserimento di queste strategie, lo studio delle strategie dei paesi target eccetera può avvenire di concerto con le associazioni di categoria, ma secondo noi, non va bene prevedere  tutto in modo rigido e specifico e puntuale in una legge perché  adeguare prontamente la procedura alle diverse situazioni che si possono presentare sarebbe faticoso e lungo. . C'è anche prevista nella legge l'invarianza finanziaria in quanto dalla presente legge non devono derivare, non derivano, nuovi o maggiori oneri finanziari a carico del bilancio regionale. A questo proposito, evidenzio che lo stanziamento che era previsto nel 2019 di euro 1.900.000,00 è stato decrementato a euro 1.700.000,00 nel 2020 e per il 2021 è previsto uno stanziamento di euro 2.000.000,00.

Ora per concludere, torno velocemente all'articolo 2 dove si parla di beneficiari dei contributi. I beneficiari dei contributi di cui alla presente legge sono le organizzazioni di viaggio nazionali ed estere che espletano la loro attività nel rispetto della normativa vigente. Voglio specificare che l'aiuto è rivolto agli organizzatori di viaggio, in modo specifico a coloro che organizzano il pacchetto turistico, contrattualizzando quindi charter o altri vettori, i servizi a terra tra cui anche quelli alberghieri che offrono un servizio integrato al turista.

È chiaro che considerando la scarsa notorietà della destinazione Calabria, relativamente a quella che è la competizione mondiale, l'operatore che organizza il pacchetto si assume un rischio più alto rispetto all'organizzazione di pacchetti verso altre destinazioni che magari sono più note e quindi più appetibili.

È proprio questa considerazione che è alla base della concessione di aiuto che serve per stimolare l'organizzazione del viaggio verso la nostra destinazione, mitigando il rischio. Ed è la ratio che sottende anche alla normativa generale di aiuti alle imprese.

Voglio ancora evidenziare che comunque i beneficiari degli aiuti sono imprese che operano per lo più a livello internazionale e organizzano i pacchetti di viaggio che interessano non solo chiaramente il paese dove ha sede legale l'impresa; per cui avremo chiaramente imprese tedesche che ad esempio organizzano pacchetti di viaggio che sono rivolti a turisti russi, offrendo la destinazione Italia e quindi Calabria.

Restano invariati gli articoli 5, 6 e 7 della legge incoming che attengono al procedimento, in particolare la modalità di presentazione delle domande, la modalità di istruttoria di concessione del contributo e di erogazione dello stesso. Evidenzio qui che il contributo comunque viene erogato a seguito di una puntuale e precisa rendicontazione; non è previsto mai ed in nessun caso alcuna anticipazione e le spese sostenute sono rendicontate attraverso le fatture e bonifici per tenere la tracciabilità.

Ci viene fornito anche l'elenco nominativo di chi ha viaggiato quindi dei passeggeri. Con separata certificazione le strutture ricettive certificano anche gli ospiti presso le loro strutture; questo ci consente di operare un controllo incrociato e di essere ancora più approfonditi e più esaustivi nell'esame della documentazione. Avrei concluso. Sono a disposizione per eventuali chiarimenti.  Mi accompagna la dottoressa Angela Vetrano, che è stata tra quelli che hanno realizzato la prima stesura della legge, la legge regionale numero 3 del 2018 - ha seguito le fasi della prima attuazione - e la dottoressa Consolata Loddo, che è la dirigente del settore di riferimento. Forse è utile anche affacciarci alle altre regioni. Non è proprio come è stato detto prima: non è la sola, l'unica legge che favorisce l’incoming sul piano nazionale. È previsto dal Friuli Venezia Giulia ad esempio che ha dedicato all’incoming un solo articolo inserito in una legge, in una normativa più ampia che riguarda appunto il turismo. Ciò credo sia utile per fare capire come l'esistenza di una legge, l'esistenza di un regolamento per l'incoming sia molto di più di quanto hanno anche altre regioni. In effetti qui, leggo velocemente, è previsto che l'amministrazione regionale è autorizzata a concedere incentivi alle agenzie di viaggio e turismo per la vendita di pacchetti turistici in Italia e all'estero, finalizzati a incrementare l'ingresso e la permanenza di turisti nel territorio regionale, attraverso l'offerta di un prodotto turistico qualificato, con particolare riguardo per località a minore vocazione turistica; gli incentivi sono concessi secondo la regola del de minimis. Tutto quanto il resto, quindi la regolamentazione, i criteri e tutto quello che noi stiamo prevedendo nella legge, che pensiamo di prevedere nel regolamento è invece demandato semplicemente ad un avviso, ad un bando che la Regione farà per selezionare gli operatori a cui dare i contributi e a cui dare gli incentivi. Questo è quanto. Grazie.

PRESIDENTE

Grazie, dottoressa. Ha chiesto di intervenire il collega Vito Pitaro. Ne ha facoltà.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Una domanda: demandare la stesura del regolamento alla Giunta è un atto dovuto perché lo prevede la legge, lo prevede lo Statuto, oppure è un pensiero del suo Dipartimento?

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

È contenuto nella proposta di modifica della legge.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Questo l'avevo letto. Dico: questa proposta la sta avanzando il suo Dipartimento?!

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Chiaramente la proposta di delibera è partita dal Dipartimento.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Le chiedo scusa. Sarò un po’ più chiaro.

Nella precedente proposta di legge non si demanda ad un regolamento e non si demanda alla Giunta la stesura di questo regolamento. Ci siamo su questo?! Ora c’è una modifica e si dice va tutto demandato entro gli argini, il perimetro della legge, è anche indicato che viene demandata la stesura del regolamento alla Giunta. Le chiedo: è un obbligo di legge? C’è una legge che dice che in questo caso…? Oppure è stata lei a ritenere opportuno che lo facesse la Giunta e non questa Commissione, quindi non il Consiglio? Solo per capire.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

No, intanto non personalizzo, non sono io, è una proposta avanzata alla Giunta che la Giunta ha ritenuto di fare propria attraverso l'approvazione della delibera. È una proposta chiaramente, non è previsto dalla legge tant'è che si chiede la modifica…

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Dottoressa, solo per capire: quindi il fatto che questa proposta vada a modificare la legge anche nel senso di regolamentare e quindi che la regolamentazione sia affidata alla Giunta non è previsto da una legge o dallo Statuto. Quindi il Dipartimento ha deciso che potrebbe essere, o meglio che sia più opportuno, che sia la Giunta a regolamentare e non il Consiglio, non la Commissione.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

I Regolamenti di solito sono di Giunta, non sono di Consiglio o di Commissione, ma abbiamo detto che la ratio della proposta della modifica che ci occupa oggi è proprio quella di rendere più flessibile e più dinamico, rispetto a quello che sono le dinamiche stesse del mercato turistico, uno strumento di incentivazione che c'è sembrato troppo ingessato. L'abbiamo potuto constatare proprio in un periodo di pandemia che ci chiama a scelte strategiche veloci e in un Regolamento è chiaro che è molto più semplice e più veloce affrontare delle situazioni che si complicano. Invece se bisogna affrontarle variando una legge è chiaro che la procedura è diversa e più lunga e non consente quella prontezza di intervento che in alcuni casi è richiesta.

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Sulla ratio ci siamo, la condivido. La ratio di affidare la stesura di un regolamento alla Giunta e non alla Commissione e quindi all’approvazione del Consiglio da cosa deriva? Il regolamento è di competenza della Giunta?

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

I regolamenti chiaramente sono demandati…non è che in questo caso. Si è proposto di far regolamentare questo…

PITARO Vito (Jole Santelli Presidente)

Quindi si sarebbe potuto proporre che fosse il Consiglio a regolamentare? Solo per capire.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Se deve passare dal Consiglio passa come modifica di legge. Mi pare la strada maestra perché la disciplina di una legge è attività regolamentare di Giunta.

PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il consigliere Giannetta. Ne ha facoltà.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Buon pomeriggio, dottoressa, grazie per la sua presenza. Immaginando di percepire anche quello che voleva sottolineare il collega Pitaro, mi viene da pensare, facendo subito una premessa: quando ci si dota di norme e regolamenti per la democrazia è sempre qualcosa di positivo perché discipliniamo il tutto secondo criteri non soggettivi ma oggettivi. Quindi è sicuramente una cosa importante e facciamo un grande passo avanti nella democrazia della gestione della cosa pubblica. Vorrei sottolineare alcuni aspetti che riguardano la discussione in senso generale. Intanto voglio ringraziare, anche se non ci sono, i rappresentanti delle associazioni di categoria perché sentire da loro che è la prima volta che sono auditi all'interno di una Commissione è secondo me indicativo che siamo sulla strada giusta per avere la compartecipazione, soprattutto suggerimenti da parte di coloro che sono gli attori che poi vivono, giorno dopo giorno, le problematiche e le questioni sui territori nel settore specifico. Nello stesso tempo mi viene da pensare - qua immagino di interpretare il pensiero dell'amico Vito Pitaro - il senso di discutere tutto questo all'interno della Commissione e mi spiego. Mentre lei parlava io cercavo con un orecchio di ascoltare lei e con un occhio di leggere il parere del Settore assistenza giuridica che svolge la sua attività puntualmente, in maniera impeccabile, almeno fino adesso, per la mia esperienza, sia in pochi mesi da consigliere di minoranza sia oggi in qualche mese in più da consigliere di maggioranza. E vedo che hanno, al centro della loro scheda di analisi tecnica normativa, sollevato delle questioni importanti e, secondo me, dobbiamo parlare di questo perché è importante che di tutto questo si discuta all'interno della Commissione ed eventualmente si consegni alla Giunta una proposta di modifica della legge, dopo aver effettuato i dovuti e giusti passaggi. Uno di questi passaggi è sicuramente la discussione all'interno della Commissione.

Se mi date qualche minuto di tempo vorrei leggere il parere, per cercare di capire da subito come eventualmente risolvere alcune delle criticità che sono emerse da questa scheda di analitica tecnico-normativa del Settore assistenza giuridica. Al quinto capoverso si afferma questo: “In relazione all'articolo 3, sembra opportuno ricordare, in materia di concessione di contributi, i vincoli posti dall'Unione Europea rispetto agli aiuti di Stato, qualificabili, ai sensi del trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), quali agevolazioni concesse, sotto qualunque forma e senza corrispettivo dallo Stato o mediante risorse statali, a soggetti che svolgono attività economica su un determinato mercato conferendo loro un vantaggio in grado di incidere sugli scambi interni o di falsare o minacciare la concorrenza. I requisiti previsti ai sensi del TFUE (origine statale dell'aiuto, presenza di un vantaggio selettivo, incidenza sulla concorrenza e sugli scambi tra gli Stati membro) devono essere compresenti. Deroghe a tali vincoli riguardano sia gli aiuti concessi, a mezzo di leggi statali o regionali, per favorire lo sviluppo delle regioni svantaggiate nel territorio comunitario, sia gli aiuti cosiddetti de minimis, ovvero quei contributi non superiori a 200.000,00 euro per impresa nell'arco del triennio, ridotti a 100.000,00 euro per il trasporto su strada, e pertanto ritenuto incapace di avere incidenza sul mercato comunitario e falsare la concorrenza.” Già questo noi non l'abbiamo previsto o l'avremmo previsto?! Lo abbiamo previsto?

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Lo abbiamo assolutamente previsto. L'ho detto che chiaramente che qualsiasi aiuto deve soggiacere al Regolamento Europeo sul de minimis. Insomma è chiaro che tutti gli aiuti che vengono concessi e la ratio di questa normativa sono quelli di non alterare il regime di concorrenza.

È chiaro che questo regolamento entra appieno nella normativa della dell'incoming, tant'è che tutte le imprese che ricevono l'aiuto e il quantum del contributo vengono regolarmente comunicati al registro nazionale di aiuti, vengono iscritte al registro che, nell'arco del triennio, ci consente di arrivare solo al contributo massimo di euro 200.000,00 e si decrementa il contributo o si annulla se supera questo limite previsto proprio dal regime de minimis.

È chiaro. È nella legge.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Completo con altre quattro righe perché suppongo che il nostro Settore assistenza giuridica abbia avuto prima la proposta di legge perché continua e dice: “la novella proposta modifica  tale articolo 4 rinviando ad un Regolamento di Giunta” - e quindi già ci rispondono loro che sono da assistenti del settore giuridico – “ la disciplina degli aspetti qualitativi del contributo e ciò potrebbe determinare qualche criticità in relazione alla citata normativa comunitaria e pertanto si suggerisce di valutare l'opportunità di inserire dei parametri di riferimento per l’emanando regolamento regionale”. Quindi che cosa vogliamo dire? Che all'interno di questo emanando regolamento regionale non era specificato il discorso del de minimis o come mi diceva lei…

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Lo abbiamo specificato, ma è chiaro che un regolamento non può andare in contrasto con la normativa regionale, figuriamoci con la normativa nazionale o la normativa europea. Lo ritengo in re ipsa.

 

(Interruzione)

 

Sì, capisco, ma noi insomma lo riteniamo assodato.

PRESIDENTE

Ascolterei il Settore assistenza giuridica che ci può dire qualcosa, visto che ha prodotto la nota.

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica

Buongiorno, Presidente, buongiorno, consiglieri. La questione che evidenziava il consigliere noi l'avevamo posta perché ci è venuto il dubbio dal momento che la precedente formulazione dell'articolo 4 era abbastanza dettagliata e quindi, rispetto a questa questione, non è stata oggetto di rilievi governativi, non è stata sollevata la questione degli aiuti di Stato. Ci è venuto il dubbio che questa indeterminatezza del rinvio, un rinvio generico ad un regolamento, dove la nuova formulazione demanda interamente al regolamento della Giunta l’indicazione sull'intensità di aiuti per i programmi di viaggio regionali o interregionali o la durata minima, possa riproporre la questione.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

È chiaro, come ho detto prima, che il tutto deve restare nella regola del de minimis che obbliga tutta l'Europa. Non credo che sia questo; non abbiamo voluto agganciarci alle percentuali fisse specifiche proprio per poter invece variare, non per andare oltre quello che è previsto dal de minimis.

È chiaro che non è possibile, non si può, quindi non è quello il punto. Era solo per cercare di variare questa percentuale a seconda delle strategie o dei vari periodi di ammissione al contributo, insomma programmi di viaggio che magari possono essere più confacenti o meno ad una strategia che è prevista nei nostri diversi piani. Modulare a secondo l'interesse del programma di viaggio questa percentuale che non può assolutamente andare oltre il de minimis. Questo è chiaro.

PRESIDENTE

Grazie.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Mi pare di capire che fosse implicito, però mi pare anche di capire che loro forse suggerissero di specificarlo in maniera più chiara. Ecco questo era, dottoressa Gatto, mi pare che lei abbia dato l'interpretazione che la regola fosse implicita…però se il Settore assistenza giuridica…

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

È previsto. All'articolo 8, comma 4, è previsto che ulteriori specifici controlli saranno effettuati per garantire il rispetto del regime della normativa in materia di aiuti.

È rimasto invariato, c'era già nella precedente normativa.

Anche perché variare la percentuale non significa variare il contributo massimo che si può concedere. Quello è previsto in una normativa che obbliga tutti quanti. Quindi, non si può andare oltre quanto è previsto.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia)

Ultima cosa, sempre un’osservazione da parte del Settore assistenza giuridica: “Sembra opportuno infine evidenziare che in presenza di una norma di invarianza finanziaria, sebbene l'articolo della proposta specifichi che l'intensità degli aiuti definiti con regolamento avverrà nei limiti previsti dello stanziamento del bilancio, regionale eccetera eccetera”. Quindi questo…

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo spettacolo e beni culturali

Questa è la norma di invarianza, l'abbiamo inserita nella legge. Chiaro che non si può andare oltre quanto stanziato in bilancio di anno in anno, il bilancio stesso poi è sottoposto al vaglio del Consiglio, quindi torniamo sempre ad un controllo superiore del Consiglio.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 

Mi perdoni, dottoressa, in questo momento esercito il potere ispettivo di consigliere regionale e ascolto lei che dice una cosa e il Settore assistenza giuridica che ne sottolinea altre. Mi chiedo: è possibile che il Settore assistenza giuridica abbia sottolineato cose già presenti all'interno del testo? Fatemi capire.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Non lo so.

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 

Noi abbiamo la necessità di capire. Delle due, l’una: o non è inserito e ci chiedono di inserirlo oppure è inserito…

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Stiamo guardando, se prendete…

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 

Sennò sembra che io dica sciocchezze…

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

No, no per carità!

GIANNETTA Domenico (Forza Italia) 

Sto sottolineando quello che vedo nella relazione.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Noi siamo qui proprio per il confronto. Sto leggendo. Vogliamo prendere la legge al punto?!

MINNICI Sonia, funzionario Settore assistenza giuridica

Rispetto alla questione finanziaria, c'è un rinvio allo stanziamento di bilancio previsto dalla legge 3. La Corte dei conti e la Corte Costituzionale hanno più volte richiamato sulla necessità che ciascuna legge abbia una quantificazione certa della spesa, sembra, invece, che in questa proposta manchi una quantificazione certa e attendibile. Nel senso che vi è un rinvio ad un elemento indeterminato, l'intensità dell'aiuto, che non viene, appunto, determinato in questa sede, ma rinviato ad un'altra norma; fermo restando che nella norma finanziaria sono indicati i capitoli di bilancio e per ciascun anno vengono indicati gli importi si fa riferimento allo stanziamento previsto per la legge 3 e non per la proposta di modifica. Questo è il dubbio. Ovviamente, questo è di competenza della Commissione bilancio.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Si, è chiaro, abbiamo avuto il visto del nostro Dipartimento bilancio su questo punto.

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione

Riguardo la questione prettamente finanziaria, una volta approvato nella sesta Commissione passerà alla Commissione bilancio, che renderà il parere finanziario. Quindi gli aspetti finanziari, poi, verranno trattati, in maniera specifica, proprio in quella sede.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

La relazione è accompagnata da schede, capitoli e le previsioni inserite nel bilancio triennale.

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione

È previsto un passaggio obbligato: ogni progetto di legge che sia di neutralità o meno, è previsto che passi comunque dalla Commissione bilancio per il vaglio finanziario.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Come avvenuto già da noi…

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione

Questo aspetto verrà trattato poi nello specifico. Una volta approvato il merito, il Settore assistenza giuridica fa dei rilievi, giustamente, di carattere anche finanziario, che poi verranno esaminati non in questa sede, ma nella Commissione bilancio.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

C’è tutto nella scheda che accompagna la relazione, ma comunque sono inseriti nel bilancio triennale gli importi che ho riferito: 1.900.000,00 euro per il 2019, decrementato con una variazione di bilancio a fine dello scorso anno a 1.700.000,00 euro. Poi è rimasto 1.700.000,00 euro per il 2020 e 2.000.000,00 di euro per il 2021.

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione

Credo che il dubbio fosse più legato al fatto che la legge, demandando ad un atto ulteriore che è quello regolamentare, non specificasse esattamente l'intensità dell'aiuto, quindi si potrebbe porre il problema, in mancanza di una quantificazione certa, della copertura. Penso che il problema fosse questo, che però verrà esaminato in altra sede: una volta che la Commissione di merito approverà, passerà alla Commissione bilancio.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Abbiamo comunque previsto, nella clausola di invarianza finanziaria, che la modifica non comporti nuovi oneri rispetto agli stanziamenti già fatti per questa la legge.

NOSTRO Manuela, funzionario sesta Commissione

Poi verrà valutato in una sede successiva.

PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle libertà)

Grazie, Presidente. Grazie, dottoressa, per il prezioso contributo che sta offrendo alla discussione.

Mi associo, in modo molto convinto, alle questioni che ponevano i colleghi prima.

Tra l'altro, alcuni appunti fatti accendono un po’ di luce rispetto a quello che dice il nostro Settore assistenza giuridica.

Credo che non siano questioni banali; credo che ci sia buona fede e convinzione nelle risposte offerte, perché è chiaro che tutto viene fatto per il meglio.

Ad ogni modo, tante volte ci siamo ritrovati di fronte a delle norme scritte male, anche dallo stesso Consiglio, dobbiamo cercare di evitare questo, perché, spesso, ha poi portato ad impugnative da parte del Governo.

Quindi, partiamo da una legge che ha superato il vaglio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, probabilmente, secondo me, per la dovizia di particolari contenuta nell'articolo 4. Il mero rimando -  su questo chiedo una riflessione critica - ad un atto regolamentare successivamente prodotto, lascia qualche dubbio in riferimento ai criteri, alle direttive alle quali, chiaramente, si atterrà.

La valutazione successiva che voglio fare entra nel merito, perché mi sembra di aver capito -  mi corregga se sbaglio, perché la sua esperienza e la mia inesperienza non possono concorrere – che si parta dall’impianto della norma precedente che aveva, a torto o a ragione, come ratio e come punto centrale ispirativo il supporto alla destagionalizzazione.

Non ho elementi se non quelli che ho ascoltato prima dai rappresentanti delle categorie che ponevano anche dei punti interrogativi su questo criterio, su questa idea, ma mi sembra di capire, dalla proposta formulata dalla Giunta, che questo potrebbe essere confermato nel regolamento. Però, si è stati perentori nell’abrogare, nella nuova formulazione dell’articolato, ciò che prima veniva limitato con esattezza nell'articolo 5 - tuttora vigente – in cui si escludeva perentoriamente il periodo di luglio e di agosto. È chiaro che il regolamento successivo potrebbe reintrodurre questa previsione, oppure no.

Se ancoro questa riflessione, in una sorta di combinato disposto, con quanto viene previsto all'articolo 1, con il famoso avverbio citato prima dai rappresentanti delle categorie “anche” , significa che non è più previsto in via esclusiva.

Mi corregga se sbaglio, è questo il motivo del mio intervento: cercare di comprendere se ho ben capito.

Dopodiché, penso proprio che, oggi, Presidente, non arriveremo ad alcuna determinazione. Vorrei solo sapere se la ricostruzione che ho fatto, tra l’esistente e quello che invece ci viene proposto come modifica, coincide, più o meno, con quello di cui mi sono convinto.

Per effettuare una valutazione nel merito, certamente ci saranno altre sedute e la discussione sarà meglio articolata. Grazie.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Non abbiamo assolutamente voluto escludere la destagionalizzazione, assolutamente!

Abbiamo, invece, inteso allargare la previsione del contributo su cui si regge l'intera normativa sull’incoming, prevedendo che la crescita e il consolidamento dell’afflusso turistico meriti un’attenzione particolare attraverso questa contribuzione.

È chiaro che, in via ordinaria, nel predisporre un regolamento ci si debba ancorare, come abbiamo detto prima, ad un Piano triennale, ad un Piano annuale, in cui sono inseriti i paesi target su cui si vuole puntare e le strategie che si vogliono mettere in campo per arrivare a degli obiettivi specifici.

Chiaramente, il regolamento dovrà inserirsi in queste direttrici.

La strategia non è quella di andare ad incrementare i mesi in cui già di per sé abbiamo l'afflusso, ma verrà diretta ad altri.

Non abbiamo voluto, con questa modifica, mantenere la rigidità di uno strumento che può essere adeguato, si può rendere flessibile per affrontare situazioni diverse, in diversi periodi e con diverse strategie.

È vero, la pandemia Covid-19 ci ha posto di fronte a degli scenari impensabili, può anche essere che in uno scenario di questo tipo si decida…

Insomma, non immaginavamo a maggio e a giugno, invece, l'afflusso che nei mesi estivi poi c'è stato, per fortuna.

Ma poteva anche capitare che, in via eccezionale, in quel periodo servisse un aiuto al mercato turistico, che invece era precluso.

Il regolamento non può e non deve essere disancorato da quelle strategie, da quei programmi, tutto dovrà avere una ratio che sarà quella già disegnata nei vari programmi che vengono sottoposti.

Comunque, nel regolamento si farà, certo, riferimento al Piano triennale; si farà, certo, riferimento al Piano annuale che dovrà essere più puntuale e preciso per indicare quello che si vuole fare nel campo turistico: se ci sono dei paesi target da seguire più di altri, se si vuole consolidare un mercato, se si vuole entrare in un mercato, se lo si vuole far crescere.

Evidentemente, questo strumento sarà utilizzato per dare una percentuale maggiore di contributo a quei pacchetti, a quei programmi di viaggio indirizzati su quei paesi. Si potranno attuare, anche, politiche più ampie di sviluppo turistico, nel senso della promozione dell'immagine o di formare, ad esempio, delle guide nella lingua dei paesi target che andremo ad individuare. È tutta una strategia.

Questo è uno strumento che deve essere, poi, coordinato con tutti gli altri strumenti che abbiamo a disposizione per cercare di indirizzare il nostro mercato turistico. Deve andare tutto nella stessa direzione. È chiaro che anche altre strategie andranno a confluire per consolidare quelle scelte.

Questo strumento, se flessibile, si può piegare, tra virgolette, alle esigenze non solo della Giunta o del Consiglio, ma di tutta la Regione nel suo complesso.

PRESIDENTE

Grazie. Se non ci sono altri interventi, come suggerito dal consigliere Crinò, ma anche per le cose che abbiamo ascoltato, per i documenti che abbiamo ricevuto, per le definizioni più appropriate suggerite dalla scheda del Settore assistenza giuridica, ovviamente oggi non chiudiamo la discussione, indi pongo in votazione il rinvio della proposta così avremo modo di fare, giustamente, degli approfondimenti.

Nella prossima seduta, se ci saranno emendamenti – mancano i colleghi della minoranza – vedremo cosa succederà.

Sicuramente, noi lavoreremo sui documenti e sugli spunti di riflessione che abbiamo ascoltato.

Ringrazio ancora una volta la dottoressa Gatto perché ha risposto a tutte le domande e ci ha consentito di arricchire la conoscenza e, soprattutto, di capire anche la ratio di una norma che parte dalla Giunta regionale con degli obiettivi che cercheremo di condividere al massimo.

Vi chiedo formalmente - ai colleghi in questo caso – se siamo d'accordo al rinvio. Pertanto, pongo in votazione la proposta di rinvio.

Rinviata all’unanimità dei presenti e ringraziamo la dottoressa Gatto ed il suo staff.

GATTO Maria Francesca, dirigente generale del Dipartimento turismo, spettacolo e beni culturali

Grazie a voi.

 

(La Commissione rinvia)

Proposta di provvedimento amministrativo numero 6/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma Regionale per le attività di sviluppo nel settore della Forestazione e per la gestione delle Foreste Regionali anno 2020”

PRESIDENTE

Proseguiamo con il punto 3 all’ordine del giorno, la proposta di provvedimento amministrativo numero 6/11^ d'iniziativa della Giunta regionale, recante: “Programma regionale per le attività di sviluppo nel settore della forestazione e per la gestione delle foreste regionali anno 2020”.

Su questo punto abbiamo ricevuto una nota del dirigente Siviglia che si scusa, ma per impegni personali non è potuto intervenire. Nella nota evidenzia - ed è comprensibile visto che siamo a fine settembre - che comunque la Giunta regionale, nel periodo della pandemia da Covid-19 e quindi in questa primavera, anche per alcuni aspetti particolari che sono stagionali - vedi il servizio A.I.B. per quanto riguarda gli antincendi -, comunque, ha prodotto degli atti amministrativi, pur non avendo ottenuto questo parere e poi il passaggio formale di approvazione in Consiglio regionale.

Pertanto, ritengo che possiamo procedere, se siamo d'accordo ovviamente, ad esprimere un parere favorevole e trasferirlo alla Segreteria Assemblea, raccomandando in questa occasione, come Commissione, alla Giunta regionale l’ottemperanza di quanto previsto dalla legge numero 20 del 1992. È la legge sulla forestazione che prevede che alcuni passaggi siano realizzati per tempo rispetto all'avvio dell'anno.

Quindi, auspichiamo, anzi sono certo che con questa raccomandazione che manderemo formalmente, noi potremo ritrovarci a discutere del Piano annuale 2021 avendo fatto un percorso preventivo entro l'anno 2020. Questo è l'impegno che chiediamo alla Giunta per fare in modo che il 2021 non sia, in qualche modo, a posteriori. Questo è quello che mi sento di proporre.

Procediamo, mettendo in votazione questo parere con la raccomandazione che manderemo alla Giunta regionale per il rispetto dei tempi, per fare in modo di poter lavorare sul 2021, come prevede la legge, nei tempi giusti.

La Commissione all'unanimità esprime parere favorevole, con raccomandazione.

 

(La Commissione esprime parere favorevole)

Proposta di legge numero 17/11^ di iniziativa della Giunta regionale, recante: “Promozione dell'istituzione delle comunità energetiche da fonti rinnovabili”

PRESIDENTE

Quarto punto. È un progetto di legge della Giunta regionale che riguarda le comunità energetiche. Ci aveva preannunciato la presenza l'assessore De Caprio, che avrebbe avuto piacere di illustrare il progetto di legge insieme al dottore Iracà, che ringraziamo e che è presente, ma stamattina ha mandato un messaggio per scusarsi perché non sarà presente a causa di un incontro in Prefettura per alcune cose successe sul territorio.

Dico subito che questo progetto di legge - adesso ascoltiamo il dottore Iracà - necessita anche di un parere della quarta Commissione, quindi, molto probabilmente, ritorneremo su questo argomento, magari con l'occasione potremmo pure avere l'Assessore, che sentirò subito dopo per una prossima riunione.

Prego, dottore Iracà. La ringrazio per la presenza, nonostante l'attesa che le abbiamo fatto fare.

IRACÀ Felice, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico - attività produttive

Grazie. La proposta di legge della Giunta regionale, sostanzialmente, si collega con le Direttive comunitarie numero 2001 del 2018 e la numero 944 del 2019, con le quali sono state tracciate a livello europeo delle linee direttrici, finalizzate a sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini in materia di autoconsumo e accumulo di energia elettrica rinnovabile, così come sulla necessità di mettere in vendita l'energia prodotta eccedente anche riunendosi in comunità produttrici consumatrici di energia rinnovabile.

Per tale finalità ricordiamo che il Parlamento europeo ha già previsto che gli Stati membri assicurano che i clienti finali, in particolare i clienti domestici, abbiano il diritto di partecipare a una comunità produttrice consumatrice di energia rinnovabile senza perdere i loro diritti di clienti finali e senza essere sottoposti a condizioni e procedure ingiustificate che ne scoraggerebbero la partecipazione.

Nel nostro ordinamento l'istituto della comunità energetica è stato per la prima volta introdotto dalla legge numero 221 del 2015, cosiddetto collegato ambientale, precisamente all'articolo 71, ed è stato, poi, ripreso e rafforzato nel 2017 nel D.L. che riguarda anche la strategia energetica nazionale con il quale è stato, anche, definito il nuovo ruolo del soggetto consumatore.

Emerge, chiaramente, dal contesto normativo a cui ho fatto riferimento, come il ruolo del consumatore stia mutando, passando da soggetto passivo a soggetto attivo e dunque capace, attraverso scelte sempre più consapevoli, di adattare il proprio stile di vita e quindi i consumi anche in risposta a quelle che sono le necessità di risparmio energetico e di adattamento alle condizioni, ai cambiamenti climatici.

Questo importante cambiamento è stato trainato anche dall'innovazione tecnologica.

Altre Regioni come il Piemonte e la Puglia, nello specifico il Piemonte con la legge numero 12 del 2018 e la Puglia con la legge numero 45 del 2019, si sono dotate di una normativa specifica di disciplina delle comunità energetiche.

La proposta di legge della Giunta regionale si compone di 5 articoli e si colloca appunto nell'ambito dell'evoluzione normativa.

L'obiettivo principale perseguito dalla proposta di legge, attraverso la promozione, l'istituzione delle fonti energetiche da fonti rinnovabili, è quello di promuovere l'autoconsumo per la riduzione della povertà energetica e sociale con particolare riferimento, anche, alla sostenibilità ambientale.

All'interno della legge troverete un collegamento con quelli che sono strumenti che sembrerebbero inusuali rispetto al contesto normativo cui si fa riferimento, ma che, poi, fanno da cornice a un approccio integrato che parte dall’obiettivo di ridurre i consumi, rendere efficienti i consumi energetici e dall'altro lato, anche, tutelare l'ambiente; quindi si fa riferimento per esempio nello specifico a istituti e strumenti come i contratti di lago e i contratti di fiume.

La proposta di legge prevede anche l'istituzione di un marchio “Energia Rinnovabile Calabria” di cui si dirà in seguito e, in una logica integrata in materia ambientale appunto la logica dell'economia circolare, prevede che le comunità energetiche possono promuovere e adottare contratti, come dicevo prima, di fiume, di lago e di costa per perseguire le finalità indicate nel testo di legge.

Passiamo all’esame dei singoli articoli.

L'articolo 1 indica le finalità della legge, definisce il ruolo della Regione che in attuazione delle Direttive 2001 del 2018 e 944 del 2019 sostiene e partecipa all’istituzione di comunità energetiche rinnovabili, per la produzione, lo scambio, l'accumulo e la cessione di energia rinnovabile ai fini dell'autoconsumo e per la riduzione della povertà energetica e sociale, nonché, per la realizzazione di forme di efficientamento e di riduzione dei consumi energetici. L'obiettivo, sostanzialmente, ha ripreso quelli che sono gli obiettivi della Comunità Europea, cioè quello di favorire la produzione e transizione in grandi impianti centralizzati a produzione sempre più decentrata e vicina al consumatore finale.

L'articolo 2 prevede la costituzione di comunità energetiche rinnovabili su iniziativa di uno o più enti locali. Questo, secondo me, è un punto tra l'altro ripreso anche da altre normative regionali, cioè l'input, la costruzione della comunità energetica, viene dai Comuni che si fanno traino delle comunità affinché vengano istituiti questi soggetti e poi diventano soggetti gestori dell’energia prodotta sui territori. Iniziativa, dicevo, di uno o più enti locali anche in forma aggregata che avvalendosi di un protocollo di intesa, condiviso con il Dipartimento regionale, costituiscono la comunità energetica.

Si è ritenuta strategica, come dicevo prima, la scelta di affidare l'iniziativa per la costituzione delle comunità energetica a uno o più enti locali che dovranno essere i promotori di iniziative volte a sperimentare, a dimostrare la fattibilità tecnica ed economica delle proposte. Ovviamente all'interno delle proposte potranno, poi, confluire anche soggetti non pubblici, dunque sia i privati cittadini sia imprese, purché l'attività delle imprese non sia direttamente riconducibile alla commercializzazione e produzione di energia elettrica.

Nel medesimo articolo è stabilito che alle comunità energetiche rinnovabili possono partecipare soggetti pubblici e privati anche intestatari di utenza domestica e la quota dell'energia prodotta destinata all'autoconsumo non può essere inferiore al 60 per cento.

I membri della comunità partecipano comunque alla generazione distribuita di energia da fonte rinnovabile e all'esecuzione di attività di gestione e diffusione del sistema di distribuzione, di accumulazione, di fornitura e di aggregazione dell’energia a livello locale.

L'articolo 3 della proposta prevede che con delibera di Giunta venga istituito e regolamentato il cosiddetto marchio di qualità ecologica denominato “Energia Rinnovabile di Calabria” al fine di sostenere e promuovere lo sviluppo e il mercato dell’energia pulita da fonti rinnovabili su base volontaria e garantire la tracciabilità e la qualità ecologica degli impianti. È questa una iniziativa che l’Assessore ha fortemente voluto introdurre all'interno della proposta di legge con l'obiettivo di fare della nostra regione e dell'energia prodotta nella nostra regione un'unica linea di riferimento sia normativo sia di qualità.

L'articolo 4 definisce le attività proprie delle comunità energetiche, stabilisce che presso il Dipartimento sviluppo economico e attività produttive è istituito il Registro delle comunità energetiche che sarà, poi, regolamentato dalla Giunta regionale. Le comunità energetiche diventano soggetti attivi, potranno stipulare protocolli anche con l'Autorità di regolazione per energia di rete e ambiente (ARERA) e i gestori della rete di servizi al fine di ottimizzare la gestione.

L'articolo 5 riprende il concetto - anche questo fortemente voluto dall'Assessore regionale -  di introdurre in maniera netta all'interno della proposta normativa il concetto di economia circolare, per cui si privilegia, si stimola la costituzione delle comunità energetiche e nello stesso tempo però si invitano le comunità locali, quindi, gli enti locali e tutti gli attori coinvolti a ragionare su altre forme di aggregazione per la valorizzazione e soprattutto la tutela del nostro territorio.

Avrei finito, se ci sono domande posso rispondere.

PRESIDENTE

Grazie. Chiederei al Settore assistenza giuridica, considerato che ha evidenziato qualche perplessità sull'istituzione del marchio, di approfondire, cercando di capire se i dubbi sono superabili. Cedo la parola al funzionario del Settore assistenza giuridica.

RASPA Simona, funzionario Settore assistenza giuridica

Grazie, Presidente. Qualche perplessità è stata riscontrata nella formulazione dell'articolo 3 in quanto, parlando di marchio regionale di qualità ecologica, riguarda una pluralità di interessi che è ascrivibile a più materie, come per esempio la tutela dell'ambiente che è di competenza statale, oppure la produzione di distribuzione di energia di competenza concorrente. La disciplina, pertanto, andrebbe un po' approfondita, oppure, riformulata; per esempio abbiamo visto che la Regione Lombardia, in una legge, ha introdotto l'inciso “nel rispetto della normativa comunitaria e nazionale”.

IRACÀ Felice, Dirigente generale del Dipartimento Sviluppo economico - attività produttive

Presidente, credo che il suggerimento della collega possa essere accolto. D’altra parte l'idea è quella di non superare quelle che sono le normative europee per quanto riguarda   la certificazione dei prodotti o per quello che riguarda, come faceva riferimento lei, il discorso degli impatti ambientali. Qua si vuole solamente avere uno strumento in più anche in termini di comunicazione e ovviamente di certificazione di quello che il nostro territorio è nelle condizioni di produrre, nello specifico si tratta di energia rinnovabile. Però – ripeto - se la norma della Lombardia ha consentito di superare eventuali perplessità, riguardo eventuali impatti di carattere di costituzionalità della norma, non credo che vi siano difficoltà ad introdurre un inciso di questo genere.

PRESIDENTE

Perfetto, grazie. Prima di chiedere ai colleghi se vogliono intervenire, faccio io una domanda: nella previsione che l'input per la costituzione delle comunità energetiche venga dagli enti locali, si tratterebbe di una scelta politica o c'è qualche limitazione tecnica? Per esempio, immaginare che possono essere, anche, i consumatori dell'energia a proporsi?

IRACÀ Felice, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico - attività produttive

Sì, teoricamente può essere un consumatore, non può essere un'impresa che opera, ovviamente, nel campo della produzione, commercializzazione dell'energia. L'intuizione della Giunta è stata quella di stimolare anche gli enti locali a farsi quali centri di aggregazione degli interessi a livello collettivo, quindi di comunità, e da un certo punto di vista, laddove non vi siano ovviamente delle problematiche che possono impattare sulla tenuta della norma, credo che questa la qualifichi in termini di rilevanza anche politica istituzionale sui nostri territori.

Ripeto: l'interesse principale dell'Assessore e della Giunta è stato quello di chiamare a una nuova soggettività gli enti locali in materia di promozione delle comunità energetiche; d'altra parte l'assessorato sta anche lavorando su una serie di proposte che riguardano investimenti importanti nel campo delle energie rinnovabili che avranno gli enti locali come i primi protagonisti. Credo che sia una cosa importante essere anche consapevoli che, poi, attraverso la produzione di energia rinnovabile si può recuperare anche nuova soggettività in termini sia politici sia istituzionali, come comunità di riferimento sui nostri territori.

PRESIDENTE

Grazie. Ma se - ripeto per avere le idee ancora più chiare - per un motivo qualsiasi l'ente locale o gli enti locali non si attivano, potremmo, eventualmente, non escludere - per evitare che ci siano dei territori che magari poi stiano fermi per motivi politici, per motivi quasi di disinteresse, forse può capitare, noi speriamo di no - dico si potrebbe coniugare tra enti locali e consumatori.

IRACÀ Felice, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico - attività produttive

Credo proprio di sì. Ovviamente l'obiettivo della Giunta è quello di massimizzare anche gli investimenti che sono stati fatti e che si faranno in termini di produzione di energia elettrica, attraverso, per esempio, l’utilizzo di spazi pubblici o di edifici pubblici, massimizzarlo, anche, in termini di capacità di aggregazione per le comunità, però non credo che vi siano problemi da questo punto di vista.

PRESIDENTE

Grazie, dottore Iracà.

Ha chiesto di intervenire il consigliere Crinò. Ne ha facoltà.

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Grazie, Presidente. Vorrei una precisazione, se fosse possibile, dal dottore Iracà, sull'articolo 2, comma 3, laddove si prevede che la partecipazione alle imprese, alle comunità energetiche è consentita se non costituisce attività commerciale o professionale principale. Dunque vorrei capire probabilmente, anche, con l'ausilio del Settore assistenza giuridica se è stata fatta una riflessione sul punto.

La questione che pongo, che deriva dalla mia ignoranza sul punto, è se questa previsione è diretta conseguenza di una scelta politica oppure di un precetto normativo che io disconosco e che sarei ben lieto di conoscere.

La seconda domanda la rivolgo al Settore assistenza giuridica: qualora fosse un orientamento di natura legittima, ma comunque discrezionale-politica, questa esclusione potrebbe rappresentare motivo di impugnativa per una ipotetica finalità, anche discriminatoria, nei confronti dei soggetti che operano anche commercialmente in tema di produzione energetica?

Grazie.

IRACÀ Felice, dirigente generale del Dipartimento sviluppo economico, attività produttive

Stavo rivedendo i miei appunti.

Sulla questione specifica, se non erro, l’articolo 2 della direttiva (UE) 2018 del 2001, a un certo punto, riporta che gli Stati membri assicurano che i clienti finali, in particolare i clienti domestici, abbiano diritto – leggo testualmente – “di partecipare a una comunità produttrice consumatrice di energia rinnovabile senza perdere i loro diritti in qualità di clienti finali e senza essere soggetti a condizioni o procedure ingiustificate che ne impedirebbero o scoraggerebbero la partecipazione a una comunità produttrice consumatrice di energia rinnovabile a condizione che, per quanto riguarda le imprese private, la loro partecipazione non costituisca l’attività commerciale professionale principale”.

L’obiettivo è quello di non escludere, ovviamente, le imprese perché fanno parte del sistema economico e produttivo e, come dire, sono un punto vitale delle comunità, laddove l’attività commerciale o professionale sia appunto quella della produzione di energia elettrica.

Abbiamo ripreso questo punto della Direttiva europea per una questione che, comunque, si può approfondire.

Ripeto, credo che vi sia un impedimento da questo punto di vista.

RASPA Simona, funzionario Settore assistenza giuridica

L’articolo 1 che richiama l’articolo 42 bis del decreto legge numero 162 del 2019 nella lettera b) del comma 3 specifica che: “nel caso di comunità energetiche, gli azionisti o membri sono persone fisiche, piccole o medie imprese, Enti territoriali o Autorità locali, comprese le amministrazioni comunali e la partecipazione alle comunità di energia rinnovabile non può costituire l’attività commerciale o industriale principale”; quindi è richiamato dalla normativa.

CRINÒ Giacomo Pietro (Casa delle Libertà)

Grazie. Perfetto.

PRESIDENTE

Bene. Se non ci sono altri interventi, come preannunciato, chiedo di votare formalmente il rinvio per questi approfondimenti ed eventualmente anche per sentire l’Assessore, se ci sarà l’opportunità.

Nel frattempo, aspettiamo anche il parere della quarta Commissione, così potremo licenziare il provvedimento in modo definito.

Favorevoli all’unanimità. Grazie.

 

(La Commissione rinvia)

Proposta di legge numero 44/11^ di iniziativa del consigliere P. Molinaro, recante: “Disposizioni in materia di costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo”

PRESIDENTE

Passiamo alla proposta di legge numero 44/11^ di mia iniziativa, recante: “Disposizioni in materia di costituzione, individuazione e riconoscimento dei distretti del cibo”.

Era prevista l’audizione del dottore Giovinazzo, dirigente del Settore agricoltura, ma per motivi personali non è presente ed ha mandato una nota.

Ho sentito telefonicamente anche l’assessore Gallo, il quale mi diceva che probabilmente la Giunta regionale oggi avrebbe predisposto o licenziato un documento, forse un Regolamento.

Ovviamente, sarà utile vederlo per capire come poter integrare il progetto di legge ovvero se sarà necessario presentare emendamenti e fare delle modifiche.

Come per gli altri progetti di legge, è pervenuta la scheda di analisi tecnico-normativa da parte del Settore assistenza giuridica.

Essendo pervenuta venerdì, personalmente non l’ho potuta approfondire anche se, su alcune cose, in qualche modo, da una prima lettura che ho dato in macchina venendo qui a Reggio Calabria, mi sembra che ci siano delle osservazioni, forse non precise rispetto al testo del progetto di legge.

Faccio solo qualche esempio; poi, se ci sarà tempo, approfitteremo per chiarire meglio queste osservazioni, per esempio, rispetto all’entrata in vigore della norma.

Nei due articoli del progetto di legge, è scritto chiaramente che la norma entra in vigore nel momento in cui sarà redatto il Regolamento da parte della Giunta regionale che, comunque, dovrà essere redatto entro 180 giorni.

Magari, questo aspetto possiamo descriverlo e formularlo meglio. 

Così come rispetto al discorso della incostituzionalità di questa norma, da quello che ho potuto leggere – sempre velocemente – mi sembra che la sentenza della Corte costituzionale faccia riferimento alla Regione Veneto; sostanzialmente, la Corte costituzionale fece delle osservazioni sulla proposta di legge della Regione Veneto, che doveva passare dalla Conferenza Stato-Regioni.

Essendo io il proponente, sicuramente approfondirò questi aspetti e cercherò di argomentare meglio.

Da parte del Settore assistenza giuridica mi aspetto che ci siano i giusti suggerimenti e le giuste precisazioni affinché il testo possa essere più chiaro possibile, ma soprattutto che rispetti tutti i canoni.

Ovviamente e sicuramente, come preannunciato dall’assessore Gallo, un eventuale documento della Giunta regionale potrà essere di aiuto e, quindi, potremo fare – mi auguro – un’ottima legge.

Ai colleghi dico soltanto che le motivazioni di presentare questa proposta di legge, nascono dal fatto che, fino ad oggi, i distretti del cibo facevano riferimento all’articolo 13 della legge numero 228 del 2001 che successivamente, con una norma del 2017, ovvero l’approvazione del bilancio dello Stato del 2018, ha ampliato la possibilità di definire i distretti del cibo, non solo quelli previsti generalmente nell’articolo 13, cioè i distretti agroalimentari di qualità e i distretti rurali, ma bensì altre 6 tipologie che valorizzano l’agricoltura di oggi e, soprattutto, quello che c’è sul territorio nazionale in termini di vendita diretta, i mercati del contadino e le filiere corte.

A mio giudizio, la validità che si coglie con una legge regionale e con tutto il ragionamento che ho fatto prima di integrare, migliorare, chiarire e definire al meglio per evitare eventuali problemi – visto che la norma deve poter essere applicata, in qualche modo – ci sta tutto; quindi, procederemo ad un approfondimento ed avremo modo di chiarire meglio.

Essendo stati bravi a stare più o meno nei tempi giusti per i lavori di questa seduta, vista anche la presenza del Settore assistenza giuridica, possiamo approfittare qualche minuto.

Grazie.

ROMEO Caterina, funzionario Settore assistenza giuridica

Buonasera, Presidente. Buonasera a tutti.

La proposta di legge è abbastanza articolata, quindi meriterebbe una illustrazione più approfondita rispetto al tempo che ho a disposizione.

Le criticità che abbiamo evidenziato corrono lungo due filoni perché il rischio principale è l’impugnativa dinanzi alla Corte costituzionale.

Il primo filone riguarda il riparto di competenze tra lo Stato e la Regione.

È stata citata la sentenza della Corte costituzionale del 2019, non perché il caso specifico riguardasse l’illegittimità di quella norma che era oggetto dell'attenzione della Corte ma, bensì, l'intesa Stato-Regioni.

In questo caso, abbiamo citato la sentenza perché, tra le altre cose, chiarisce qual è, in questa materia, il riparto di competenze tra Stato e Regione; vale a dire, siccome stiamo parlando di alimentazione, esiste un potere legislativo di tipo concorrente: lo Stato individua i principi fondamentali e la cornice; le Regioni individuano le norme di dettaglio.

In questo campo, la Corte costituzionale ha avuto modo di chiarire che alle Regioni spetta l’individuazione dei distretti del cibo secondo la novella introdotta a questo decreto legislativo 228, che prima prevedeva soltanto due tipi di distretti del cibo, e oggi dà alle Regioni la possibilità di individuarne sei tipologie in tutto; quindi, dà un'ampia possibilità di scelta.

Le Regioni hanno il potere di individuare i distretti del cibo con propria legge, lo Stato li istituisce, tant'è che la Regione ha il dovere di individuarli e darne comunicazione allo Stato, al Ministero competente, che poi inserisce questi distretti in un apposito Registro nazionale.

Questo è il primo punto.

Tutte le osservazioni fatte e relative alle varie disposizioni – sulle quali, se volete, possiamo approfondire adesso o in un altro contesto – nascono da questa prima preoccupazione, cioè il riparto di competenze tra Stato e Regione.

Ecco perché l'osservazione non poteva non limitarsi già all'oggetto della legge dove si parla di Costituzione, mentre noi Regione Calabria dovremmo limitarci ad individuare i distretti del cibo.

Questo è il primo ordine di preoccupazione.

Il secondo riguarda la mancanza di una norma finanziaria che preveda se ci sono nuovi o maggiori oneri, e questo è un altro aspetto importante dal punto di vista costituzionale perché l'articolo 81 della Costituzione dice che tutte le leggi che prevedono nuovi o maggiori oneri devono individuare i mezzi finanziari per farvi fronte, altrimenti il rischio di incostituzionalità è altissimo per violazione dell'articolo 81 della Costituzione.

Tutte le altre osservazioni le possiamo anche definire di contorno; per esempio, il Presidente ha immediatamente evidenziato la norma circa l'entrata in vigore.

Qui, però, dobbiamo anche dire che un orientamento costante, anche dei giudici costituzionali, è quello di essere il più chiari possibile su questo aspetto dell’entrata in vigore delle norme, sia per la norma di carattere primario sia per il Regolamento di attuazione; difatti, anche su quello, è bene fugare ogni dubbio circa l'entrata in vigore e, quindi, anche l’attuazione perché poi sarebbe compromessa l’operatività della norma.

Per il resto, sono disponibile per ulteriori approfondimenti.

PRESIDENTE

Grazie. Sicuramente ne approfitteremo.

Alla luce di tutto ciò che ci siamo detti, pongo ai voti il rinvio di questo punto. Favorevoli all’unanimità.

 

(La Commissione rinvia)

 

Grazie a tutti. Grazie a chi ha avuto la bontà di ascoltarci e di sostenerci durante i lavori della sesta Commissione. Ci rivedremo alla prossima convocazione.

La seduta è tolta.

 

La seduta termina alle 17,16