I Commissione
di mercoledì 31 luglio 2024
Presidenza del Presidente Luciana DE FRANCESCO
La Presidente dà avvio ai lavori con la lettura e l'approvazione del verbale della seduta precedente ( ringrazia i presenti ed il Presidente Mancuso per la presenza. Preliminarmente precisa che, da Regolamento, le sedute non sono pubbliche, ma che su espressa richiesta del consigliere Alecci è stata autorizzata la partercipazione di una delegazione di sindaci)
La Presidente inserisce il primo punto all'ordine del giorno:
Proposta di Provvedimento Amministrativo n.174/12^ di iniziativa dei Consiglieri D. BEVACQUA,D. TAVERNISE,A. LO SCHIAVO,E. ALECCI,A. BRUNI,F. IACUCCI,R. MAMMOLITI,G. MURACA recante: ' Richiesta di indizione di referendum abrogativo, ai sensi dell'articolo 75della Costituzione e degli articoli 29 e 30 della legge 25 maggio 1970, n.352, della Legge 26 giugno 2024, n. 86, recante “Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione”
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Interviene la Presidente De Francesco che relaziona sul punto in trattazione
Interviene il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) (illustra la proposta saluta i partecipanti ed i sindaci, trattasi, dichiara, di una discussione politica e la proposta in disussione ha una valenza politicamente rilevante e finalizzata ad un chiarimento sulla linea che i consiglieri calabresi intendano perseguire. Elemento di chiarezza che avrebbere dovuto essere oggetto di discussione in seno all'Assemblea calabrese. Presupposto di base è che non trattasi di una battaglia politica di parte, ma di una battaglia che riguarda i calabresi. Manca la discussione successiva alla legge 26 giugno 2024 sulla autonomia differenziata, per quanto in premessa, informa di aver chiesto l'adesione del Consiglio regionale della Calabria alla richiesta di referendum abrogativo e che se lo stesso non adotterà in tempi rapidissimi all'adesione al refendum, qualunque discussione successiva sarà inutile. E' stato chiesto al Presidente Occhiuto di aderire all'iniziativa e fare da front man in questa battaglia. Ciascuno si assumerà la responsabilità della scelta e motiverà le motivazioni della scelta. E' stato chiesto che la discussione fosse portata al Consiglio. Le finalità della proposta in discussione è acquisita, alcune regioni vogliono rompere il principio solidaristico e trattenere la propria ricchezza nei loro territori. In un momento di grande conflitti globali vengono creati venti micro stati che avranno difficoltà a garantire i servizi ed i diritti costituzionali. Prosegue evidenziando che 13 sono i miliardi spesi dalla Calabria per mobilità sanitaria si immagini quale futuro potrà essere riservato alla sanità calabrese, si immaginino gli effetti della differenza retributiva. L'economia differenziata, dichiara, è un sistema truccato in partenza e sta montando la mobilitazione generale, non si tratta di una battaglia di parte. Non basta la dichiarazione del presidente Occhiuto critica sulla legge, contestata dalla sua maggioranza la richiesta di moratoria dello stesso, la Lega ribadisce, infatti, che l'economia differenziata è legge dello Stato. La batttaglia non può essere di parte e va portata nelle sedi istituzionali. Ribadisce che con la proposta in discussione si chiede che il Consiglio deliberi la richiesta di abrogazione della legge 26 e che le posizioni dovranno evincersi dalla votazione in Aula.).
Interviene il consigliere TAVERNISE Davide (Movimento Cinque Stelle) (premette di aver sottoscritto la proposta perchè come regione del sud è giusto assumere una posizione che sia ufficiale, perchè non esistono finanziamenti per i Lep e la protezione civile ed il commercio con l'estero rischiano di essere assunti da subito, viste le posizioni di alcune regioni del nord. Evidenzia come anche nella maggioranza esistano posizioni diverse e che alcuni deputati e senatori calabresi di maggioranza non hanno votato la proposta. Ritiene che i cittadini del sud debbano essere tutelati e che trattasi di una battaglia da portare in porto anche con il supporto della maggioranza).
Interviene il Presidente del Consiglio regionale, Filippo MANCUSO (Lega Salvini) (evidenzia come la discussione in commissione sia stata trasformata in una seduta di Consiglio con la presenza dei sindaci. Rammenta che la modifica del titolo quinto è opera della sinistra e che è inutile l'atteggiamento eroico di oggi. Le differenze sociali esistono, dichiara, ed è necessario assumersi le responsabilità delle iniziative. Sul provvedimento informa che diversi giuristi hanno intravisto elementi di incostituzionalità e che la proposta referendaria sarà respinta. Rammenta che il Consiglio regionale si è espresso con diversi ordini del giorno ed ha votato un documento con il quale si dice che l'autonomia differenziata è una grande opportunità ad alcune condizioni. L'autonomia differenziata con il finanziamento dei Lep dovrà colmare il gap oggi esistente in sanità e l'esempio può essere traslato a tutte le materie. Concorda sul fatto che le materie non disciplinati dai Lep possano rappresantare un problema ed è stata espressa la posizione critica del Consiglio regionale. Annuncia la presentazione di una proposta all'Ufficio di Presidenza con la quale si chiede alle università uno studio ed un approfondimento sulle mnaterie non sottoposte ai LEP. Non ritiene la proposta costituzionalmente compatibile chiede che venga rivista).
Interviene il consigliere ALECCI Ernesto Francesco (Partito Democratico) (ringrazia i sindaci per la partecipazione, la quale non è riconducibile a mero esibizionismo considerato che avrebbero necessità di rimanere sui territori per affrontare la crisi idrica ed altro. Il Presidente Mancuso, dichiara, preso dalla passione dimentica che i LEA (paragonabili ai LEP)sono stati approvati nel 2001 e se dopo venti anni non è stato, ancora, colmato il gap. L'autonomia differenziata garantirà, grazie alla fiscalità trattenuta, una una sostanziale disparità tra regioni alcune delle quali potranno garantire servizi migliori. I lep sono elementi minimi da garantire e rappresentano, dichiara, una grande presa in giro. Che la Lega parli di esibizionismo della sinistra è un vero è proprio ossimoro. La riforma del titolo quinto ad opera del governo Amato è stato un errore e la riforma Calederoli, vista la storia politica del ministro, non garantisce, nulla di buono. La fila in prossimità dei banchetti per la raccolta firme è rassicurante e testimonia il grande coinvolgimento popolare. Rammenta al Presidente Mancuso che durante il covid la prima regione ad accogliere i cittadini lombardi è stata la Calabria e gli ospedali calabresi, a quel tempo non interessati fortemente dal fenomeno, si sono presi cura di pazienti provenienti da altre regioni. Si dichiara orgoglioso di appartenere ad un popolo che non alza muri).
Interviene il consigliere BEVACQUA Domenico (Partito Democratico) (l'intervento del presidente del Consiglio non passa inosservato, dichiara, e la posizione è chiara. La proposta in discussione è fatta per conto ed in nome dei cittadini. La commissione dovrebbe prendere atto della richiesta avanzata e la proposta avrebbe dovuto essere discussa in Aula. Sarebbe stato opportuno che il presidente Mancuso si congratulasse con i sindaci per la loro partecipazione. La minoranza chiede, sulla base, anche di 500.000 firma già raccolte che la proposta venga discussa in Aula. La calendarizzazione è stata prevista ai limiti dei tempi regolamentari, strumentalmente. La maggioranza dovrebbe, invece, dimostrare sensibilità e consentire la discussione avallata dall'80% dei comuni e dalla maggioranza della società civile e, soprattutto, esprimersi con chiarezza sul "SI" o "NO" al referendum, conclude)
Interviene la Presidente DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d Italia) (si dichiara meravigliata del fatto che il consigliere Bevacqua seguendo una doppia morale contesti il normale iter, considerato che è opportuno dare il giusto coinvolgimento e la calendarizzazione in aula commissione per il giusto approfondimento tecnico/giuridico. Concorda e ringrazia il presidente Mancuso per la sua partecipazione che non ritiene sia stata irrispettosa dei presenti)
Interviene il consigliere MATTIANI Giuseppe (Lega Salvini) (saluta i sindaci, la cui presenza non è indicativa di un'appartenenza, ma di ascolto. La riforma del titolo quinto è di iniziativa del governo Amato, dichiara, e, pertanto, non è condivisibile la posizione ambigua della minoranza. Rammenta le posizioni dei presidenti Bonaccini ed Emiliano che anni addietro rivendicavano i presupposti di all'art. 116, 117 e 119 della Costituzione sulle materie concorrenti e sulla rimozione delle diseguaglianze. Rammenta che propedeutici all'entrata dell'attuazione della legge sull'autonomia dovranno essere finanziati i LEP e che per la Calabria sarà un'opportunità. Azzerata la spesa storica, l'autonomia differenzaita darà la stura ad una reale equità. Il minacciato residuo fiscale ritiene non sia contemplato dalla legge, le materie non lep rientrano tra le materie concorrenti e la legge del 26 giugno definisce solo i principi generali di applicazione perchè l'autonomia differenziata esiste già. Trattasi, dunque di una presa di posizione a prescindere. Per quanto sopra, ringrazia la Presidente per l'opportunità data e, ove il referendum dovesse essere accolto ed i cittadini si esprimessero negativamente, sarà giusto prenderne atto, conclude).
Interviene il consigliere TALERICO Antonello (Forza Italia) (non concorde sull'applicazione dell'autonomia in senso lato, concorda sulla posizione del presidente Occhiuto. Ritiene, da giurista, che il referendum sia, palesemente, inammissibile considerato che il referndum deve avere a riferimento una legge, e non può essere abrogativo di leggi ordinarie attuative di norme Costituzionale. Bisogna, invece, dichiara, concentrarsi sugli stanziamenti finanziari dei Lep e la determinazione dei criteri degli stessi. La tecnica legislativa può spostare l'asse sulla base della valutazione dell'essenzialità e dei parametri che potrebbero anche avvantaggiare alcune regioni. I Lea sono stati previsti a livello centrale, già nel 2001 ed il sollecito del 2017 è stato applicato lo stesso criterio per altre materie. Il referendum non risolve il problema, che, invece potrebbe essere affrontato dagli amministratori. Il referendum, per raggiungere l'obiettivo dovrebbe riguardare la modifica dell'art. 116 della costituzione ed è improponibile. Ritiene che non bisogna scendere nel populismo ma valutare dal punto di vista politico-amministrativo gli elementi dirimenti da prendere in considerazione per evitare i danni e cogliere le opportunità. Necessario un intervento virtuoso, una battaglia comune per attenzionare i criteri e la fase attuativa sui LEP e sui LEA ed evitare proposte vacue)
Interviene il consigliere GELARDI Giuseppe (Lega Salvini) (saluta i presenti, non intenzionato a polemizzare, ritiene che il Presidente Mancuso non abbia offeso alcuno ed ha evidenziato la necessità di essere artefici del proprio futuro. La Lega vuole dare concretezza al dettato Costituzionale, dichiara, si assiste, in realtà al gioco delle parti, l'abolizione della spesa storica è elemento fondamentale, per come rilevato dal consigliere Mattiani, e costituisce un elemento dirimente. La Calabria tutta, maggioranza ed opposizione dovrebbero individuare, insieme, le materie importanti per il futuro della regione. Non crede alla catastrofe annunciata, la commisione paritetica sarà garanzia di equità e ritine che la proposta referendaria non abbia futuro)
Interviene il consigliere LAGHI Ferdinando (De Magistris Presidente) (ascoltati gli inteventi pur non firmatario della proposta di legge perchè non interpellato, in qualità di attivista e movimentista, dichiara la sua opposizione all'autonomia differenziata. Evidenzia la posizione di contrapposizione netta della Federazione nazionale dei medici e della CEI che, dichiara, si è chiaramente espressa contro con riferimento biblico "in nome del mio popoplo non tacerò". Informa della sua contrarietà non solo all'autonomia differenziata ma anche alle regioni perchè favorevole al rilancio delle provincie, convinto che il governo debba essere vicino ai cittadini. Rammenta che i LEP sono un obbligo costituzionale, l'utonpmia differenziata una possibilità e non debbono viaggiare assieme. L'esito del quesito non è fondamentale, ma il dibattito popolare si. Ritien inutile lo spacchettamento del quesito referendario proposta da alcune regioni, il quesito si deve basare sul "si" o "no" e la maggioranza dovrebbe tenerne conto).
Interviene la consigliera BRUNI Amalia (Partito Democratico) (In risposta all'intervento Mattiani evidenzia che il titolo quinto della Costituzione mantiene la regia e le perequazione e dà a tutte le regioni le stesse posizioni. L'art. 4, comma 2 e l'art.2 della legge sull'autonomia evidenziano la effettiva differenziazione. Prosegue rilevando che ll'uffico parlamentare di bilancio ha evidenziato l'indeterminabilità dei LEP e, pertanto, altrettanto indeterminabili gli investimenti... un gatto che si morde la coda. Mancando il finanziamento delle 7 regioni più ricche,lo Stato lo stesso richia di implodere. Invita la presidente De Francesco a chiedere alla Meloni, a proposito del sistema presidenziale di cui è sostenitrice, di quale regione intenda essere premier, considerato che l'italia sarà frantumata.
Interviene la Presidente DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d Italia) (fermo restando il rispetto delle posizioni, evidenzia che il Governo ha garantito l'attuazione dei LEP, finalizzata al superamento delle diversità, che la stessa maggioranza di Governo è orientata in tal senso e che il trasferimento è subordinato al finanziamento del LEP).
Alla luce delle posizioni emersi e, per ulteriori approfondimenti, pone ai voti il rinvio.
La Presidente pone ai voti il rinvio della trattazione
Interviene il consigliere LO SCHIAVO Antonio Maria (Misto) per dichiarazione di voto (la proposta sulla pronuncia sul referendum abrogativo è chiara. Alcuni elementi emersi, che chiede vengano messi a verbale:
- La maggioranza decide, attraverso il rinvio, di non fare arrivare in Aula la discussione ed i calabresi dovranno sapere che la Calabria non aderirà alla proposta di abrogazione. La scelta peggiore è riscontrabile nell'escamotage della furbizia politica utilizzata per non assumersi responsabilità.
- la commissione si è sostituita anche alla Corte Costituzionale sulla valutazione dell'ammissibilità del referendum.
Chiede che il presidente Occhiuto riferisca in Aula su quali iniziative intenda intraprendere. Considera la furbizia tecnica offensiva delle prerogative dei consiglieri. In riferimento al residuo fiscale che il consigliere Mattiani non avrebbe riscontrato nella norma, informa che trattasi dell'art. 5 comma 2)
Interviene la Presidente DE FRANCESCO Luciana (Fratelli d Italia) (precisa che l'iter seguito è quello ordinario)
Trattazione rinviata.
Interviene il Dott. Antonio Cortellaro, Dirigente Settore Assistenza Giuridica
La Presidente sospende i lavori per qualche minuto
La seduta è sospesa
La seduta riprende
La Presidente inserisce il secondo punto all'ordine del giorno:
Interviene la Presidente De Francesco che relaziona sul punto in trattazione
Interviene il Dott. Antonio Cortellaro, Dirigente Settore Assistenza Giuridica
La Presidente propone il rinvio della trattazione con l'apertura dei termini per la presentazione degli emendamenti
Trattazione rinviata.
La Presidente inserisce il terzo punto all'ordine del giorno:
Interviene la Presidente che relaziona sul punto in trattazione
Interviene l'Avv. Simona Raspa, Settore Assistenza Giuridica
La Presidente pone ai voti la proposta:
Art. 1 - approvato all'unanimità
Art. 2 - approvato all'unanimità
Art. 3 - approvato all'unanimità
Art. 4 - approvato all'unanimità
Art. 5 - approvato all'unanimità
Art. 6 - approvato all'unanimità
Art. 7 - approvato all'unanimità
Art. 8 - approvato all'unanimità
Art. 9 - approvato all'unanimità
Art. 10 - approvato all'unanimità
Art. 11 - approvato all'unanimità
Emendamento aggiuntivo dell'art.11 bis, ter, quater - accolto all'unanimità
Art. 12 - approvato all'unanimità
Art. 13 - approvato all'unanimità
Emendamento art. 14 - accolto all'unanimità
Art. 14 come emendato - approvato all'unanimità
Art. 15 - approvato all'unanimità
Art. 16 - approvato all'unanimità
Art. 17 - approvato all'unanimità
Art. 18 - approvato all'unanimità
Art. 19 - approvato all'unanimità
Emendamento aggiuntivo dell'art. 19 bis - accolto all'unanimità
Emendamento aggiuntivo dell'art. 19 bis, comma 1 - accolto all'unanimità
Emendamento aggiuntivo dell'art. 19 bis, comma 2 - accolto all'unanimità
Art. 20 - approvato all'unanimità
Art. 21 - approvato all'unanimità
Art. 22 - approvato all'unanimità
La Presidente pone ai voti la proposta nel suo complesso per come emendata con autorrizzazione al coordinamento formale.
La Commissione esprime parere favorevole all'unanimità.
Viene nominata come relatore la consigliera Luciana De Francesco.
La Presidente, esaurito l'ordine del giorno, dichiara chiusa la seduta.
La seduta è tolta.